Trouble

di MonMon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fish and chips ***
Capitolo 2: *** Insieme ***
Capitolo 3: *** Nessuno ***
Capitolo 4: *** Eppure credevamo ***



Capitolo 1
*** Fish and chips ***


-1- Fish and chips

Quel ristorante affiliato alla port mafia era il solito via vai di clienti ma a loro non importava.
Era una sera come tante e come tante altre volte, erano seduti l'uno di fronte l'altro.
Ma neppure questo aveva poi tutta questa importanza, così come non l'avevano le due bottiglie quasi del tutto vuote.
In un momento, anche i loro bicchieri erano vuoti e li avevano riposti sul tavolo.
Ormai il silenzio persisteva da un pò.
Chuya iniziò ad avvertire un leggero disagio o magari, era semplicemente quel maledetto vino che stava dandogli alla testa.
Si morse le labbra seccato: Forse doveva dire qualcosa?
Chissà, anche solo lamentarsi.
Stava pensando troppo e poi, d'un tratto, Dazai gli tolse il cappello e mettendoselo sulla propria testa, gli rubò un fugace bacio dalle labbra.
In un primo momento, il rosso era rimasto spiazzato mentre il secondo se la ridacchiava di gusto.
Ohy...? Ma quanto hai bevuto..?
Chiese perplesso.
Tsè...abbastanza da far questo!
Ringhiò offeso.
E sentendo che quel precedente contatto non poteva bastargli, lo afferrò per la cravatta costringendolo a riabbassarsi sul suo viso per poi dargli un bacio molto più profondo e passionale.
D'apprima sorpreso, il moro non si perse d'animo e iniziò a ricambiare quelle attenzioni con medesima passione e violenza.
e intanto, le loro ordinazioni si stavano freddando ma andava bene così.
Erano ormai abituati a mangiare Fish e chips gelidi.

Act. II-Insieme

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Capitolo 2
*** Insieme ***


Note: Non ho potuto correggerla.
Se siete dei nazigrammer o qualcosa di simile meglio che non leggiate.
Thanks <3

-2- Insieme

Risse, missioni, cene in ristoranti costosi, soggiorni in hotel di lusso, meeting e sere per nightclub..
Questo era il loro mondo, questo era ciò che facevano e gli riusciva pure terribilmente bene.
Sopratutto se fatto insieme.
Chuya lo sapeva ed anche Dazai.
Loro erano questo, professionisti del crimine..
Due vite frenetiche che condividevano lo stesso percorso rischiando più e più volte la vita.
Era a questo che aveva pensato mentre tiravano di stecca, piegati su quel tavolo da biliardo, in quello squallido bar al porto.
Le luci erano così soffuse e l'aria talmente satura di tabacco che quasi gli girava la testa o magari, era colpa dell'alcol?
Certo, aver fatto una gara a chi si ubriacava prima aveva contribuito al suo stato fisico...
Tirarono ancora di stecca e ancora, ancora..
Così come nel bere alcolici.
Ormai era diventata una maledettissima gara, come sempre.
E quando rientrarono nell'attico, Chuya era così sbronzo ma ancora euforico per battuto il suo partner che accese lo stereo e alzando la musica a tutto volume iniziò a ballare sul divano, cantando, improvvisando un'ennesima bottiglia di vino stappata sul momento come microfono con il moro che lo guardava ridendo come uno scemo, tra un sorso di champagne e l'altro.
Yare yare... mi stai facendo diventare sordo! Abbassa il volume di quella tua vocetta da ragazzina stuprata!

Aveva detto ad un tratto Dazai, tirandogli in faccia un cuscino che riuscì momentaneamente a zittirlo.
Tsk però ti piace la vocetta da ragazzina stuprata quando mi scopi, eh?!
Ringhiò provocatorio ritirandogli contro quello stesso cuscino che lui parò senza problemi facendosi per un momento serio, fissandolo di sottecchi.
Mpf...eh si, come negarlo? Mi fa impazzire~
Ribatté sfoggiando un sorriso serafico, scrollando le spalle, tornando a bere dalla bottiglia di alcolico.
Davanti quell'ammissione, Chuya lanciò via la propria gettandosi tra le braccia del moro, baciandolo con violenza e passone.
Si, perché tra loro era così...
Nonostante i contrasti e la rivalità, funzionavano davvero bene insieme. Act.3-Nessuno

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Capitolo 3
*** Nessuno ***


Note: Non ho potuto correggerla.
Se siete dei nazigrammer o qualcosa di simile meglio che non leggiate.
Thanks <3

-3-Nessuno


Quando si svegliò era solo e lentamente si rimise in piedi,col corpo tutto dolorante.
Per chuya, usare la sua abilità era semplicemente sfiancante ma a quanto pare non poteva proprio fare a meno di usarla.
E così si guardò intorno confuso.
Non c'era nessuno.
C'era solo desolazione lì e aveva dei flash confusi della notte prima.
Quello stronzo mi ha mollato qui...
Ringhiò furente, serrando i pugni.
La rabbia sarebbe aumentata ma avvertendo un pò di freddo, prese il suo pesante cappotto e se lo mise in spalla continuando a starsene seduto.
Si grattò la testa..
Chissà che ora era e poi,dov'era finito il suo cappello...?
Mh...vabeh..ne comprerò uno migliore.

Pensò poi cercando di riordinare i pensieri, di ricordare in che parte della città fosse poi qualcosa nella sua tasca iniziò a bippare.
Con non poco scetticismo prese il suo cellulare e ne guardò il display.
Notò subito l'icona che segnalava l'arrivo di un messaggio.
Uh..? Ma che cavolo..? Che sia il boss?

Borbottò confuso aprendo la casella.
Non poteva essere più lontano dalla verità....

[''A quest'ora suppongo che ti sarai già svegliato, nanerottolo rosso~
Ti aspetto al covo per l'ora di pranzo, abbiamo un lavoro da fare.
Ciao ciao bella addormentata.'']


Tremò di rabbia schioccando la lingua sotto il palato e non lanciò per terra l'apparecchio giusto perché si sarebbe rotto.
Dunque iniziò a digitare in tutta fretta una risposta, una di quelle particolarmente scurrili, minacciose e offensive che poco dopo inviò al suo partner.
Tsè...così impari!
Ringhiò con una leggera vena di soddisfazione riponendolo in tasca.
Normalmente, nell'organizzazione per cui lavoravano, una simile risposta avrebbe potuto scatenare un casino ma sapeva che Dazai l'avrebbe presa alla solita maniera: sbeffeggiandola, ribattendo qualcosa di peggiore alla prima occasione buona.
Quello era il loro modo di comunicare e interagire.
Quello era il loro rapporto dove nessuno si sarebbe mai potuto frapporre,che nessuno avrebbe mai compreso appieno.
Questa almeno, era una delle sue poche convinzioni mentre si ritirava in piedi per allontanarsi da quel postaccio.

Act.IV-Eppure credevano

 

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Capitolo 4
*** Eppure credevamo ***


-4- Eppure credevamo.

Le risse...
Oh le risse, queste meritavano un dossier apparte.
Chuya amava esserne coinvolto e ancora di più, amava scatenarle!
Dazai era ben cosciente di questo dettaglio ma nonostante tutto, lo lasciava fare.
Nonostante tutto, si lasciava coinvolgere.
Forse voleva davvero morire o magari, era solo per via della sua noia costante e ininterrotta ma il rosso non sapeva dirlo con sicurezza.
Probabilmente, la verità era che ad entrambi piaceva spingersi oltre i limiti per vederne i risultati: Erano sprezzanti del pericolo ed inclini ad aggirare le regole.
E Nessuno, in alcun modo, avrebbe mai potuto capire ciò che condividevano e neppure sentimenti che entrambi provavano.
Lo sapevano solo loro.
Ma nonostante questo...
Nonostante sembravano fatti per restare sempre insieme, nonostante quei giorni sembravano infiniti adesso erano spariti.
E anche se Chuya sapeva che non esisteva nulla di eterno, non credeva neppure che il loro finale fosse così vicino.
Era rimasta solo cenere del loro duo.
Schioccò la lingua sotto il palato finendo il suo alcolico in un solo sorso per poi poggiare il bicchiere vuoto sul bordo di legno del tavolo da biliardo.
Sai che ti dico? Non me ne frega niente di quello stronzo! Starò meglio per conto mio!
Disse furioso tirando poco dopo di stecca, mancando clamorosamente la buca.
Akutagawa scrollò appena il capo sospirando senza lasciarsi andare a commenti, piegandosi per tirare a sua volta.
Chuya si morse con violenza le labbra
Sicuramente lui avrebbe riso di questo, prendendomi per il culo..
Finì a malapena di pensarlo che improvvisamente, iniziò a sentire gli occhi umidi e si accorse con sgomento che stava piangendo.
In tutta fretta si strofinò il viso dando di scatto le spalle al suo sottoposto.
Perché le lacrime stavano scendendo?
Perché era così difficile tirarle indietro?
I partner vanno e vengono, chissenefrega!
Si ripetè con rabbia torturandosi le labbra.
Non era poi così importante che Dazai avesse tradito l'organizzazione dandosi alla macchia e neppure che avesse lasciato lui.
Ma in realtà sentiva qualcosa bruciargli dentro.
Perché?
Cos'erano quei sentimenti contorti?
Il rosso non lo sapeva ma sapeva di averne abbastanza!
Sapeva solo che voleva smettere di provarli.
Dunque sentenziò che avrebbe lenito quel dolore, in maniera più costruttiva per i suoi canoni: Prendersi una sbornia colossale.
Si,non avrebbe più pianto.
Avrebbe invece festeggiato la sparizione dal suo partner aprendosi una costosissima bottiglia di vino una volta a casa ma per il momento,nn c'era niente di meglio di una bella rissa.
Quindi bevve un'altra lunga sorsata di alcolico conscio che più nessuno sarebbe stato all'altezza di prendere il posto di Dazai al suo fianco.
Era la fine del doppio nero.

End.

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