Retrospettiva di una relazione... complicata?

di maxiex5453
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando c'è di mezzo una ex. ***
Capitolo 2: *** Quelle notti che non passano mai... ***
Capitolo 3: *** E poi quelle notti che vorresti non finissero mai! ***
Capitolo 4: *** Problemi... di cuore? ***
Capitolo 5: *** Passano i giorni, passano le notti, una cosa non passa mai. ***
Capitolo 6: *** Mi basta niente per avere tutto ***
Capitolo 7: *** Ciò che complica la vita la rende interessante ***
Capitolo 8: *** Aisha ***
Capitolo 9: *** Il passato, a volte serve. ***
Capitolo 10: *** Non più dubbi, solo certezze. ***
Capitolo 11: *** Non chiamarmi ***
Capitolo 12: *** Chi ben comincia... Ha solo cominciato! ***
Capitolo 13: *** Fino all'ultimo respiro. ***
Capitolo 14: *** Cancellare il dolore ***
Capitolo 15: *** Fantasmi ***
Capitolo 16: *** Come rivedere il sole? ***
Capitolo 17: *** Puro ***
Capitolo 18: *** Non ero io, non eri tu. ***
Capitolo 19: *** Follow me ***
Capitolo 20: *** A new start ***
Capitolo 21: *** Presente e futuro ***
Capitolo 22: *** Questo nostro giorno ***



Capitolo 1
*** Quando c'è di mezzo una ex. ***


QUANDO DI MEZZO C’è UNA EX.

Forse sono troppo cresciuta per scrivere una fan fiction con i personaggi che seguono in codesta vicenda, ma ritengo di non essere fuori tempo limite, dunque qui di seguito viene narrata la vicenda che ancora la mia mente deve partorire e temo sarà un parto lungo e difficile! Premettendo che l’ambientazione sarebbe post quinta serie, beh tenetelo presente e buona lettura!

 

Una mattina come tante in una Tokio come sempre devastata da mostri, alieni, angeli, demoni, esseri informi e quant’altro troviamo due nostre eroine ben conosciute a godersi la giornata d’estate su una spiaggia semi deserta a causa della calura esagerata.

Haruka: Certo che se tirasse un filo di vento…

Michiru: Sei tu la guardiana del pianeta dei venti, producine un po’.

Haruka: La fai facile tu… perché non raffreddi un po’ l’acqua di questa specie di sorgente termale interminabile che ancora la gente si ostina a chiamare oceano.

Michiru: Stavo scherzando dai, come sei permalosa.

Haruka: Che posso farci se mi hai trascinata qui solo per sentire il rumore del mare… io sinceramente avrei fatto più volentieri una passeggiata in montagna in mezzo alla brezza dei boschi.

Michiru: Sei libera di andare se vuoi.

Haruka: E se ci fosse un nuovo attacco da parte di qualche nemico?

Michiru: Haruka… Sono due anni che non sentiamo neppure la minima presenza di eventuali nemici… e se ti preoccupa tanto posso chiamare Setsuna e Hotaru… e se ancora non ti basta posso radunare le guerriere Sailor al completo.

Haruka: E perdermi così sette belle ragazze in costume?

Michiru: Ah non mi conti neppure più adesso?

Haruka: Ma tu sei gia qui, quindi ti ho gia vista.

Michiru: Beh allora non sarai l’unica a guardarle, perché io non mi muoverò da qui e controllerò che tu faccia la brava.

Haruka: Io? Ma io sono sempre brava…

Michiru: Si forse quando dormi.

Haruka: Forse è meglio se restiamo qui sole… non ho alcuna intenzione di litigare.

Michiru: Perché dovremmo litigare a parte il fatto che se non ti controllassi 24 ore su 24 tu ti infileresti sotto ogni gonna che incontri?

Haruka: Dico ma per chi mi hai presa? Si non avrò il gene della fedeltà ben saldato ma fin ora non mi risulta di aver mai mancato ai miei doveri nei tuoi confronti in alcun modo.

Michiru: Se tralasciamo la tua parentesi con Usagi…

Haruka: Ha parlato la santa suora di clausura, devo ricordarti della sera dopo il concerto con i three lights nel tuo camerino?

Michiru si mette a ridere di gusto.

Michiru: Si per poco non uccidevi Seiya! Però certo non si può dire che negli ultimi anni tu non ti sia comportata quasi decentemente.

Haruka: Ti sei sforzata eh? Tu dovevi essere assegnata come guerriera del pianeta Xena, che più che un pianeta è una bella sfera ricoperta di ghiaccio.

Il silenzio cala per alcuni istanti prima che sopraggiunga una terza persona accanto alla piazzola occupata dalle due ragazze.

???: Salve ragazze,ma con che coraggio riuscite a stare al sole con questo caldo?

Michiru: Oh ciao Setsuna! Piuttosto tu come mai sei qui?

Setsuna: Purtroppo non porto buone nuove, per fortuna avete detto a Hotaru che venivate qui se no non vi avrei mai trovate!

Haruka: Gia… Ma dicci che succede.

Setsuna: Ho avvertito un’energia negativa provenire dal centro della città.

Haruka: Oh be allora se ne occuperanno Usagi e le altre.

Michiru: Come se tu non volessi correre la per darle una mano… in senso biblico.

A Setsuna viene una mezza sincope, a questa segue la mala idea di fare una domanda che più che tale poteva essere considerata un boomerang visto l’effetto.

Setsuna: Ma ragazze cos’è successo? Vi avevo lasciate allegre e felici appena una settimana fa…

Michiru: come non sai chi è tornata in città? Una delle ex storiche della nostra Haruka… Mikan.

La sincope di Setsuna si completa mentre si volta verso Haruka, che a sua volta ha lo sguardo perso nel vuoto apparentemente noncurante delle frecciatine della compagna.

Haruka: Michiru esagera sempre in ogni cosa, è solo passata a casa a salutarmi, e poi non è una mia ex storica, è stata solo una scopata storica…

All’affermazione priva di veli della guerriera di urano la sincope coglie anche la povera Michiru così siamo a due su tre.

Setsuna: Tralasciando questi discorsi che vedremo di risolvere quanto prima, dubito che si possa lasciare la risoluzione del prossimo conflitto ad Usagi e le altre dato che sono fuori città.

Haruka: In pratica sei venuta qui per offrirmi la possibilità, nonché un motivo valido per abbandonare questo forno a microonde naturale?

Setsuna: Se vuoi pensarla in questo modo… si.

Haruka: Bene, vado a prendere la moto, ci vediamo in strada.

Detto questo lancia uno sguardo a Setsuna che ricambia conscia di dover risolvere anche il diverbio della coppia, dato che la colpa o non colpa che fosse ricadeva sempre sulla parte apparentemente meno fedele, che era di rimando anche la parte meno in grado di destreggiarsi con le parole, quindi si potrebbe con tranquillità affermare che più che una coppia nei momenti di crisi erano un allegro triangolo nel quale Setsuna aveva il ruolo di alterego parlante di Haruka.

Setsuna: Michiru proporrei di avviarci.

Michiru: Certo, posso venire in auto con te?

Setsuna: Ma certo così mi spiegherai anche che cos’ha combinato sta volta Haruka… Quella ragazza è un vero flagello quando ci si mette.

Da canto suo Michiru non da risposta, lasciando intendere a Setsuna che, oltre a non aver voglia di parlarne, doveva averla fatta davvero grossa.

Qualche minuto più tardi in auto Michiru sembra propensa a riprendere l’argomento.

Setsuna: Allora mi spieghi cos’è successo con Haruka?

Michiru: Dunque è passata l’altro giorno a casa nostra la famosa “scopata storica” Mikan, e ancora ora sinceramente mi domando come possa avere il coraggio di presentarsi a casa nostra consapevole del fatto che io e Haruka stiamo insieme da cinque anni…

Setsuna non avendo ricevuto la risposta desiderata cerca di fare ulteriore pressione sulla ragazza per ottenere sufficienti elementi per preparare un’arringa in estrema difesa del tragico misfatto commesso da Haruka.

Setsuna: Dunque cos’è successo con questa Mikan?

A domanda terminata un mostro di proporzioni gigantesche irrompe dal sottosuolo urtando l’auto di Setsuna (che tanto per dirne una era una decapottabile scappotata) sbalzando fuori dall’abitacolo Michiru che però viene tratta in salvo da un salto acrobatico della compagna proveniente dalla moto che stava seguendo a pochi metri dietro l’auto. (E dopo ste scene si presume che la moto e l’auto si sfascino ma come si sa nei cartoni giapponesi nessuno muore, nessun oggetto si sbriciola ecc.)

L’orrendo mostro non da neppure il tempo alle guerriere di trasformarsi e le attacca, queste a fatica schivano il primo attacco dividendosi, sopraggiunge anche Setsuna ripresasi dall’incidente (per altro conscia di non avere più un auto ma solo un ammasso di ferraglia da buttare perché io che sono l’autrice ho deciso così).

Il mostro continua a sferrare a raffica togliendo alle guerriere la possibilità di trasformarsi, con un ultimo attacco colpisce violentemente Haruka che finisce a terra priva di sensi, Michiru le corre immediatamente appresso cercando di farla rinvenire, quand’ecco che il mostro è pronto a sferrare un altro attacco in loro direzione, mentre sta per partire viene colpito da un attacco Sailor, le tre si volgono nella direzione dalla quale proveniva l’attacco.

Setsuna: Sailor Saturn! Alla buon’ora!

Sailor Saturn: Scusate il ritardo! Su che aspettate trasformatevi!

Così all’urlo di “Potere di Urano, Nettuno e Plutone vieni a me!” le tre guerriere si trasformano e sono finalmente pronte a fronteggiare il nemico.

Sailor Pluto pronta a lanciare il suo attacco viene bloccata dal mostro, mentre le altre tre guerriere si bloccano per timore di colpire la loro amica.

Sailor Pluto: Distruggete il mostro! Non pensate a me!!

Sailor Uranus: Bomba di Urano AZIONE!!!

Il mostro colpito lascia andare Sailor Pluto che raggiunge le compagne.

Sailor Neptune: Ma sei impazzita?!?! Avresti potuto ferirla o addirittura ucciderla!

Sailor Pluto: Meglio che morire tutte no?! Forza attacchiamolo!

Le quattro guerriere lanciano contemporaneamente i loro attacchi devastanti distruggendo il mostro. Le ragazze riprendono le loro sembianze di comuni mortali.

Hotaru: AAAAH è tardissimo!!! Devo tornare a scuolaaaaaaa!!!

Haruka: Su corri allora!

Michiru si avvicina alla compagna.

Michiru: come stai?

Haruka: Dovrei essere in forma in un paio di giorni.

Michiru: Bene.

Setsuna: Hai fatto un bel volo per salvare Michiru quando è stata sbalzata fuori dalla mia auto!

Haruka rimane in silenzio e si volta in direzione di Michiru.

Setsuna osserva la scena ormai convinta che la situazione sia irrimediabile visto che Michiru rimane con lo sguardo perso nel vuoto.

Setsuna: Allora Michi, ariviamo al dunque, cos’è successo tra Haruka e Mikan?

La ragazza dopo un lungo sospiro riparte da dove aveva interrotto il discorso.

Michiru: Allora Mikan è entrata in casa, si è seduta sul nostro divano, ha bevuto il suo stramaledetto thè da una nelle nostre tazze, e come se non bastasse quando sen’è andata Haruka l’ha salutata dandole un bacio sulla guancia!

Il silenzio cala.

Setsuna: E poi che è successo?

Michiru: Niente! Ci mancherebbe anche che fosse andata oltre al bacio sulla guancia!!

Setsuna sbarra gli occhi e la bocca, mentre Haruka fa una faccia stralunata.

Haruka: Eh si hai ragione Michi mi dispiace, non avrei dovuto salutarla così languidamente, ti chiedo perdono.

Setsuna sempre più esterrefatta si avvicina ad Haruka.

Setsuna: Ma stai dando i numeri? Non hai fatto nulla di male!

Haruka: Lo so perfettamente, ma l’idea che lei solo possa pensare che io l’abbia tradita in qualche modo non la sopporto.

Setsuna: Che strano sentimento è l’amore… Ti porta a fare scelte davvero assurde. Io me ne vado ragazze! Passerò a trovarvi tra qualche giorno!

Haruka: Ciao Setsuna, a presto!

Michiru: A presto Setsuna.

Ritorna il più gelido dei silenzi.

Haruka: Allora che hai deciso? Mi perdoni?

Michiru: Mmmm si ma solo se più tardi ti farai perdonare anche con altri metodi…

Haruka: Sempre a pensare a quello eh? D’accordo farò ciò che vuoi.

Le due ragazze si avvicinano sino a scambiarsi un tenero bacio, preludio di una notte romantica e focosa, ma cosa riserva il futuro delle nostre eroine? Probabilmente lo scopriremo nel prossimo capitolo!

 

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Capitolo 2
*** Quelle notti che non passano mai... ***


Avendo ricevuto critiche positive sin ora riguardo a questa mia “opera” mi sento più che spronata a proseguire in questa nuova avventura sperando di rendere felici i lettori!

 

Ancora nella calura estiva, tra albe e tramonti apocalittici ritroviamo le nostre due eroine tappate nella loro casa, sole, in attesa di qualcosa…

Haruka: Potresti evitare di puntare unicamente addosso a te il ventilatore? Sai vorrei respirare un po’ anche io.

La guerriera di Urano guarda malamente la compagna che ha saldamente afferrato il ventilatore per evitarle di impossessarsene.

Michiru: E dai non fare quella faccetta corrucciata, tanto lo so che sei felice di essere rimasta sola con me per qualche giorno, visto che Setsuna si è gentilmente offerta di portare Hotaru in campagna.

Haruka: Gia e mi ha lasciata qui con te sempre più allupata, sembra che più fa caldo e più tu ti infiammi!

Michiru: Non mi sembrava che ieri sera ti desse tanto fastidio la cosa.

Haruka: Non ho detto che mi da fastidio, è che con questo caldo insopportabile mi riesce quasi difficile starti dietro e questo per me è inconcepibile.

Suona il campanello e le due ragazze si precipitano alla porta. Aprendo la porta apprendono con sconforto che si trattava “solo” di Usagi.

Usagi: Ciao ragazze!!!

Michiru: Usagi sei tu…

Usagi: Ma che succede? Sono arrivata in un brutto momento?

Haruka: No tranquilla è solo che aspettavamo qualcun altro.

Michiru: Gia qualcuno che in questo momento Haruka potrebbe amare più di quanto ama me anche se fosse un uomo!

Detto questo scoppia una risata tra le due compagne sotto lo sguardo stupito di Usagi.

Usagi: E chi sarebbe questa persona? Aparte questo ma fa un caldo davvero assurdo qui dentro… Mmmmh dobbiamo organizzare un “thè freddo” party!! Vado a chiamare le altre!

Senza che Haruka e Michiru possano proferire parola, Usagi balza sul telefono di casa e fa quattro telefonate fulminee.

Usagi: Tutto a posto le ragazze passeranno a prendere tutti i gusti di thè freddo disponibili e tra poco arriveranno!

Michiru: Addio beata solitudine…

Haruka: Dai non fare così, se quella persona arriva ci possiamo sempre rifare questa notte no?

Michiru: Era una proposta?

Haruka: No, era un avvertimento!

Passano alcuni minuti mentre le tre ragazze si accomodano nel salotto dove è presente l’unico ventilatore della casa.

Usagi: Beh almeno qui l’aria è respirabile.

Haruka: Certo se Michiru non se lo tenesse puntato addosso solo per se la sarebbe anche di più!

Michiru: Smettila di piagnucolare, ora lo metto nell’angolo così fa aria in tutta la stanza, va bene?

Haruka: Grazie… Ah Usagi, viene anche Mamoru?

Usagi: No purtroppo sta studiando.

Haruka: Meglio… così avremo più tempo per noi…

Afferma la guerriera di Urano languidamente sotto lo sguardo esasperato della compagna che ormai senza speranza asserisce.

Michiru: E io che pensavo che avessi finalmente messo la testa a posto.

Il silenzio cala nella stanza ancora per qualche minuto, finchè il campanello non suona nuovamente con insistenza.

Haruka: Vado io!

Appena dopo aver aperto la porta si rende conto di aver commesso un enorme errore, trovandosi davanti le quattro inner senshi cariche di sacchetti pieni di bottiglie di thè ghiacciato.

Rei: Eccoci qua, ci dai una mano vero?

Haruka nel giro di due secondi si ritrova sommersa di sacchetti e bloccata nell’anticamera dell’appartamento.

Haruka: Be almeno fa fresco…

Dall’altra stanza arriva un urlo della compagna.

Michiru: Haruka sbrigati! Non vorrai farci bere del thè caldo!

Passano alcuni minuti durante i quali vengono distribuiti i bicchieri e le bevande.

Minako: Allora ragazze cosa facciamo?

Makoto: Che ne dite di una bella partita a Risiko?

Gli occhi di Haruka vengono attraversati da una scintilla mentre attorno al suo corpo si eleva un’aura perfettamente percettibile dalle altre amiche, la stessa reazione segue a Makoto (si sa della storica rivalità tra le due guerriere risalente alle terza serie).

Mentre le altre ragazze rimangono leggermente intimorite ad osservare le due che si stavano lanciando una velata sfida.

Michiru: Bene vado a prendere la scatola.

Dopo poco il gioco inizia, e fin da subito la fortuna gira in direzione di Makoto ma anche di Haruka.

Usagi: Uffa ma state gia vincendo voi!!

Ami: Non per altro sono le due guerriere più “focose” tra noi.

Makoto: Puoi dirlo forte! E poi io e Haruka abbiamo un conto in sospeso da anni… Vero?

Haruka: Certo ma senza risentimenti.

I dadi vengono ritirati e il gioco prosegue per circa un’ora e mezza prima che vengano eliminate a ruota Minako e poi Usagi.

Usagi: Uffaaaaa ma perché non riesco mai a vincere?

Ami: Questo è un gioco di strategia ma anche di fortuna, tu sei fortunata in amore no?

Minako: Si è vero ma allora io dove sono fortunata?

Il silenzio cala nuovamente nella stanza.

Minako: D’accordo eviterò di porre domande senza risposta in futuro…

Il gioco prosegue e vengono eliminate anche Michiru e Rei.

Michiru: Bene ora restano in gioco la forza fisica e il cervello, vediamo chi ha la meglio.

Rei: Beh ma anche tu hai un’intelligenza sopra la media, come mai non sei ancora in gioco?

Michiru: Perché io proietto la mia intelligenza nell’arte e non in un gioco da tavolo.

Usagi: Come sei filosofica!

Il gioco non si ferma finchè non viene eliminata anche Ami e restano le due eterne rivali ad affrontarsi sul campo di battaglia di Risiko.

Haruka: Ho bisogno di una pausa, accidenti ma sono già le due di notte?

Usagi: Beh si noi siamo arrivate un po’ tardi.

Haruka: Va bene, ma non abbiamo neppure cenato!

Michiru: Sapete Haruka diventa nervosa se non fa un minimo di tre pasti al giorno.

Afferma la ragazza sogghignando.

Haruka: Spiritosa… Se necessito di tre pasti è principalmente a causa tua!

Le altre ragazze arrossiscono e Makoto cerca di cambiare argomento.

Makoto: Be ragazze possiamo fare uno spuntino di mezzanotte, anche se la mezzanotte è gia passata da più di due ore…

Rei: Si ottima idea! Minako, Michiru venite con me, andiamo a preparare qualche panino!

Le tre ragazze sia avviano verso la cucina, mentre Haruka si dirige verso il balcone (vista mare) e chiama a se Usagi.

Haruka: Coraggio non ti mangio mica!

Usagi raggiunge l’amica che la cinge in un abbraccio rubato, ma dall’altra stanza sopraggiunge Michiru, che vista la scena sembra voler fulminare la compagna, quest’ultima prontamente molla la presa su Usagi pronta a difendersi dall’ira funesta della guerriera di Nettuno. Ma nulla di più accade, Michiru rimane immobile alcuni istanti per poi aggiungere…

Michiru: Tanto me la pagherai più tardi.

Dopo una veloce cena la partita riprende, tra alti e bassi arrivano le 4.30 di mattina e il crepuscolo è vicino, ma la partita non accenna a volgere alla fine.

Ami: è estenuante…

Usagi: Più che altro a questo punto è terribilmente noioso, ma perchè noi non facciamo qualcos’altro?

Rei: Ma stai scherzando Usagi? Questa è una partita di Risiko memorabile! A sapere che si arrivava a questo punto mi portavo la telecamera e filmavo tutto!

Ancora mezz’ora di partita e finalmente giunge la svolta, Haruka con una mano fortunatissima riesce a battere Makoto.

Michiru: Grazie al cielo è finita.

Minako: Sarebbe durata meno una battaglia contro qualche nemico della terra!

Ami: Però anche questa è stata molto avvincente!

Usagi: Bene direi che si è fatta l’ora di tornare a casa!

Rei: Già qualche ora fa sarebbe stata ora di tornare a casa…

Michiru: Per noi non ci sono problemi.

Makoto: Allora forza ragazze andiamo! Alla prossima Haruka.

Haruka: Non vedo l’ora Makoto…

Dopo alcuni istanti la casa è di nuovo silenziosa, mentre Haruka attende la punizione di Michiru.

Michiru: Ho deciso che il modo migliore per punirti sarebbe votarmi alla castità, ma in questo modo punirei anche me stessa che come al solito non ho fatto nulla, quindi credo che per questa volta te la caverai dando il meglio di te tra pochi minuti.

Detto questo attira a se la compagna che volentieri si concede a un bacio passionale che le costringe a urtare una decina di oggetti sparsi per la casa cercando di raggiungere la porta della camera da letto, suona una sveglia che decreta che sono arrivate le 6:00 del mattino ma le due amanti non sembrano farci caso e varcano la porta della camera da letto lanciando indumenti in ogni dove, per poi cadere sul letto con ben pochi vestiti ancora addosso… Quand’ecco che proprio appena l’ultimo indumento sta per volare insieme agli altri il campanello suona. Le due ragazze sono indecise sul da farsi, ignorare il campanello oppure correre ad aprire? Infondo poteva essere la persona che aspettavano dal pomeriggio precedente… Continuano a baciarsi e il campanello suona di nuovo con più insistenza, Haruka a malincuore decide di abbandonare la sua comoda posizione tra i seni di Michiru.

Haruka: Eccomi sto arrivando!!

La ragazza cerca di racimolare qualcuno dei suoi indumenti per rendersi presentabile, dopo di che apre la porta.

???: Buongiorno sono il tecnico, sono venuto a riparare il climatizzatore! Scusate il ritardo ma ieri non cel’ho proprio fatta a venire!

Haruka: La ringrazio vivamente di essere giunto qui alle 6.15 di mattina ed avermi interrotta ad amplesso iniziato, e sono spiacente di doverle dire che non abbiamo più bisogno di lei.

Detto questo sbatte la porta in faccia al tecnico che rimane alcuni istanti sulla porta ad osservarla inebetito, poi se ne va, nel frattempo sopraggiunge anche Michiru.

Michiru: Tesoro chi era?

Haruka: Il tecnico per il climatizzatore.

Michiru: E di grazia per quale assurdo motivo gli hai chiuso la porta in faccia?

Haruka prende la compagna tra le braccia e la bacia nuovamente dolcemente.

Haruka: Perché mi da molto più refrigerio la tua pelle nuda contro la mia che quello stupido climatizzatore…

Michiru: E poi sono io quella che non pensa ad altro eh?

Ecco il secondo parto della mia mente malata ultimato, visto che già ho ricevuto recensioni positive mi sono auto spronata a scrivere al volo un altro capitolo, visto che prospetto che sarà un parto plurigemellare mi dovrò dare da fare parecchio!

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Capitolo 3
*** E poi quelle notti che vorresti non finissero mai! ***


Premettendo che la settimana prossima avrò pochissimo tempo per scrivere, rilascio qui la stesura dettagliata del mio terzo parto in circa 4 giorni, non so ancora se riuscirò a ultimare il tutto per sabato sera ma me lo auguro, altrimenti spero di trovare tempo durante il ponte. 

Haruka: Questa è la nostra ultima sera da sole…

Michiru: Eh si domani mattina tornano Setsuna e Hotaru, addio pace e tranquillità.

Haruka: Addio telecomando del televisiore, addio climatizzatore se no Hotaru si prende il raffreddore, addio silenzio, addio fare sesso a ogni ora del giorno.

Michiru: Non me lo dire, beh cerchiamo di goderci questa ultima sera e notte da sole.

In quell’istante suona il cellulare di Haruka che prontamente risponde e la sua espressione passa da rilassata a tesa e quasi corrucciata.

Haruka  al cellulare: Si certo non c’è problema, ti aspetto.

La telefonata viene interrotta.

Michiru: Tesoro chi era?

Haruka: Ehm si… dunque ecco… era…

Suona il campanello di casa.

Haruka: Ammazza ma che ha volato?

Michiru si dirige verso la porta e sta per aprire all’ospite.

Haruka: No aspetta Michi non aprire!

Troppo tardi la porta viene aperta e si può leggere nello sguardo di Michiru solo sgomento.

Michiru: Ciao… Mikan… Cosa ci fai qui?

Appare sulla soglia della porta di casa delle nostre eroine una ragazza slanciata, mora e vestita in modo alquanto provocante.

Mikan: Ma ti pare il modo di accogliere un ospite? Ma io non so… c’è Haruka?

Haruka: Ehm si sono qui.

Mikan si getta tra le braccia di Haruka piangendo, suscitando ogni tipo di ira da parte di Michiru. Haruka rimane pietrificata a guardare l’ira della compagna che cresce istante dopo istante.

Michiru: Se per favore Mikan ti levi dalla mia ragazza e ci spieghi cosa sta succedendo…

Mikan: Scusa tanto se tel’ho rubata trenta secondi per sfogarmi.

Michiru finge di non sentire.

Mikan: Comunque Haruka ti ho chiamata perché quella stronza della mia ragazza mi ha lasciata, visto che sono tornata qui a Tokio, è diventata gelosa e poi mi ha lasciata.

Michiru: La tua ragazza è diventata gelosa di chi? E perché sei venuta qui? Ma domanda più importante, fammi capire quando hai chiamato Haruka?!?!?

Mikan: Partendo dal fatto che non sono affari tuoi, ho chiamato Haruka pochi minuti prima di venire qui, e la mia ormai ex era gelosa di Haruka, perché io sono ancora innamorata di lei infondo, e ho pensato che la persona più giusta con la quale parlarne era proprio lei.

Michiru avesse potuto avrebbe lanciato all’istante uno dei suoi attacchi contro Mikan in modo da lasciarne soltanto cenere, ma decise che ancora non era il momento. Haruka era sempre più pietrificata dagli sguardi che di tanto in tanto le lanciava Michiru.

Michiru: Haruka tesoro, potevi dirmi che ti aveva chiamata Mikan, che tra l’altro non dovrebbe avere il tuo numero visto che l’avevi cambiato poco tempo fa.

Mikan: Oh ma mi ha mandato gli auguri per il mio compleanno alcuni giorni fa! Non ci trovo nulla di male in questo, e Haruka cara tanto per rispondere a ciò che mi hai scritto… Certo che vengo volentieri a fare un giro in moto con te! Visto che Michiru non ama mettersi il casco…

Haruka: Ma io veramente…

Non fa in tempo a finire la frase che viene fulminata da un  altro sguardo della compagna.

Michiru: Haruka, mi spieghi perché hai invitato Mikan a fare un giro in moto con te?

Haruka: Beh era una forma di gentilezza, sapevo che era tornata in città… E non sapevo se qui fossero rimaste delle sue amiche…

Michiru: MA TU NON SEI MAI STATA SUA AMICA!!! Non spetta a te occuparti di questo!

Mikan: E tu chi sei per dire a lei quello che deve o non deve fare?

Michiru sembra perdere del tutto il suo selfcontrol per un istante, ma subito si corregge per poi dire.

Michiru: Se ancora è così e non ci sono stati cambiamenti da quando tu hai violentato Haruka con lo sguardo, lei sarebbe la mia donna.

Mikan: Io penso che i rapporti oggi non siano più così importanti…

Michiru: Io invece credo che sia il caso che tu porti il tuo fottutissimo culo fuori da casa mia!!

Haruka decide di intervenire per sventare una zuffa.

Haruka: Ragazze calmatevi, c’è una spiegazione logica per tutto Michi, e Mikan allora sei venuta qui per parlarmi della tua ex, bene parliamone così poi starai meglio, va bene?

Mikan: Certo! Tu si che sei sempre gentile.

Michiru si trattiene nuovamente dall’esplodere e strozzare la rivale (relativamente rivale).

Haruka: Avanti racconta.

Mikan: Niente ieri le ho detto che ero ancora innamorata di te, così lei semplicemente mi ha detto che è finita…

Haruka: E non credi che ci sia modo per recuperare il vostro rapporto?

Mikan: E perché dovrei? Io amo te! E nulla potrà mai frapporsi tra me e il mio grande amore per te Haruka.

Michiru si frappone tra le due.

Michiru: Io sono QUI! E mi sto frapponendo tra te e la MIA ragazza.

(Notare il gioco di parole dei vari “frapporsi”  N.D.A.)

Mikan: Tu sei solo un dettaglio, nella pagina dei dettagli del testo di un copione mai letto, perché non è mai stato scritto.

Michiru: Haruka non so come la pensi tu, e se deco essere sincera neppure mi interessa, ma la voglio fuori da casa mie entro i prossimi cinque minuti!

Mikan: La verità fa male?

Michiru: A me no, a te tra poco però farà male molto più che la verità!

Haruka: Potete calmarvi un istante? Allora Mikan, io non posso stare con te, cel’ho già una ragazza e sono felice così.

Mikan: Sai bene che stai mentendo a tutte qui dentro, compresa te stessa.

Michiru afferra da dietro per le spalle Mikan.

Michiru: Adesso mi hai veramente rotto!! Fuori di qui!!

Davanti alla porta d’entrata ancora s’intromette Haruka in un ultimo disperato tentativo di salvare quantomeno la dignità di Mikan.

Haruka: Dai Michi lasciala andare, tanto ora che siamo di nuovo qui può uscire con le sue gambe no?

Michiru lascia la presa e Mikan colta l’occasione salta letteralmente in braccio ad Haruka rubandole un bacio. Michiru sembra prendere fuoco…

La guerriera di Urano si avvicina alla compagna (ma non troppo) per fermarla in caso di uno scoppio d’ira molto facile a questo punto della vicenda.

Haruka: Michi calmati, è stato un incidente.

Michiru: Si certo e io ho tatuato la scritta “Gioconda” in fronte…

Mikan: Si in effetti avevo notato qualcosa sotto la frangetta!

Michiru: Ma perché non ti butti sotto un treno?

Mikan: No grazie, non mi voglio ritrovare con la tua stessa faccia!

Haruka: SILEEEEEEENZIIIIIIIOOOOOOOOOOO!!!!!!!

Il silenzio cala all’interno della casa, dopo alcuni istanti Haruka riprende il suo monologo.

Haruka: Mikan per quanto tu ti possa sforzare… E NON PROVARE A INTERROMPERMI… Non hai possibilità di stare con me, noi non siamo mai neppure state insieme, siamo uscite appena qualche volta, nulla più e da parte mia non c’è mai stato amore nei tuoi confronti.

Mikan: D’accordo Ma toglimi una curiosità, come fai allora ad amare questo scorfano con i capelli verdi?

Michiru: Ma ti sei mai vista tu? Sembra che ti abbiano infilato un palo nel culo, o in bocca… La differenza non si nota…

Haruka: Se non volete che vi sbatta fuori tutte e due piantatela! Ora Mikan spero di aver fugato ogni tuo dubbio a riguardo di noi, un noi che mai c’è stato e mai ci sarà.

Michiru: Si infatti abbiamo finito!

Detto questo la ragazza afferra di nuovo la rivale e la trascina fin fuori la porta di casa per poi sbatterla a terra nel giardino in malo modo.

Michiru: Tanti saluti Miss faccia da culo!

Detto questo sbatte violentemente la porta e si prepara ad affrontare il discorso “Mikan” con la compagna.

MIchiru: Ora pretendo delle spiegazioni, su ogni cosa.

Haruka: Non c’è più nulla da spiegare Michi, Mikan è innamorata di me ma io non di lei, il fatto che continuerà a provarci è palese, ma io sono innamorata di te!!

Michiru: Perché hai farfugliato quando ti ho chiesto chi ti aveva chiamata?

Haruka: Perché sapevo esattamente come avresti reagito, e non sarebbe stata una reazione positiva!

Michiru: Gia perché dovrei mettermi a saltare di gioia visto che ti senti con la tua “scopata storica”!?!?!?

Haruka: Quello era solo un modo di dire per classificare l’importanza che aveva per me Mikan, cioè meno di zero.

Michiru: Allora scusami se te lo chiedo ma che cosa ha davvero importanza nella tua vita, che non sia la tua moto o la tua auto?

Haruka mantiene un doloroso silenzio per alcuni istanti soppesando al millesimo le parole che avrebbe poi detto, se ne avesse sbagliata soltanto una ci sarebbero stati effetti catastrofici.

Haruka: Tu…

Michiru: Io? Cavolo sei il massimo dell’eloquenza!

Haruka: Che vuoi che ti dica? Vuoi che ti canti una serenata? Io non sono brava con le parole ma cerco di dimostrarti sempre quanto sei importante per me!

Michiru: Si ma a volte questo non basta, a volte sento il bisogno di essere rassicurata anche con le tue parole, visto che ti sei fatta mezzo mondo prima di metterti con me… E oltre tutto, tutte le tue “ex” sono ancora pazzamente innamorate di te.

Haruka: Va bene ma il punto non sono loro, il punto sono io, giusto? Dipende tutto da ciò che poi decido di fare io, e tu ti devi fidare di me.

Michiru assume un’espressione misto ridicola-rassegnata.

Michiru: Se mi fido di te finisco single nel giro di due ore…

Haruka afferra la compagna per le spalle la compagna sbattendola contro un muro.

Haruka: Non dir stronzate!!! Io non saprei neppure che farne della mia vita senza di te…

Tali parole sembrano finalmente sortire effetto sull’estenuante difesa di Michiru che sembra cedere anche sotto la forza nettamente superiore di Haruka.

Haruka: Ti basta questo? O devo sputare fuori le altre mille cose che penso ma che non sono capace di dirti?!?!?!?

Michiru: Per ora mi basta questo… Si è fatto tardi, che dici andiamo a letto?

Haruka: Solo se prima mi lasci il tempo di mangiarmi un panino, so già che stanotte non mi permetterai di dormire.

Michiru: Si hai perfettamente ragione… ti concedo cinque minuti di tempo.

Così Haruka si fionda verso il frigorifero tirando fuori quante più cose riesce, per mettere insieme al volo il più sostanzioso dei panini, trangugiandolo alla velocità del suono, per poi mettersi a correre verso la camera da letto. Una volta arriva taci è pronta a saltare letteralmente addosso alla sua amata quando nuovamente suona il campanello.

Michiru: Eh no cazzo! Se è ancora Mikan giuro che la uccido!

Haruka: E io giuro che non ti fermerò!

Michiru si dirige verso la porta e la apre di scatto pronta a uccidere il malcapitato ed indesiderato ospite.

Hotaru: Ciao!!! Siamo tornate prima!

Setsuna: Scusate se non vi ho avvertite… Ma dov’eravamo non c’era neppure un telefono e il cellulare non aveva ricezione.

Haruka e Michiru rimangono in silenzio alcuni istanti…

Haruka: Michi… Dai sarà per la prossima vacanza…

Michiru: Lo spero tesoro… Lo spero vivamente!

E così finisce la prima “tranquilla” parte di questa storia, tra cinque giorni spero e dovrei mettere online il prossimo capitolo, voi cari lettori continuate a seguire le vicende di queste due cerebrolese!

 

 

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Capitolo 4
*** Problemi... di cuore? ***


In una giornata di “malattia” che mi ha costretta a casa da lavoro, mi sono decisa a rimettermi a scrivere questa fan fiction, lasciata a lungo perdere, poiché ho rilevato un’attività e le cose da fare sono veramente tante, e devo utilizzare i pochi momenti liberi per occuparmi anche dei miei hobby.  Questo è uno di quei casi,  perciò pregherei coloro che hanno aspettato tanto tempo il seguito di questa fan fiction di perdonarmi questo abominevole ritardo. Stop ai preamboli, buona lettura!

 

Problemi… di cuore?

 

Ritorniamo come sempre sulla scena di Tokio, città dai mille volti e talvolta dai mille mostri.

Troviamo come sempre le nostre due guerriere favorite, in una settimana decisamente decisamente negativa.

Haruka: Mi vuoi spiegare qual è il tuo problema?

Michiru: Non è possibile che tu finisca sempre le cose e io mi ritrovi a cercarle per tutta casa, senza avere la benché minima idea che la colpa sia tua! Almeno quando te lo chiedo potresti anche darmi una risposta sincera!

Haruka: Magari neanche li ho finiti io! In questa casa ci passa il mondo!

Michiru: Tanto per fare un esempio Mikan! È letteralmente onnipresente in questa casa!

Haruka: Andiamo Michi ti ha anche chiesto scusa… e tu se non erro l’hai personata, perché ti lamenti della sua presenza allora?

Michiru: Perché magari si scopa la mia donna alle mie spalle?!?!?

Haruka: Si può sapere che diavolo vai farneticando? Quando lei viene qui sei presente anche tu e a meno che non abbiamo il dono dell’ubiquità io e Mikan non siamo in grado di essere con te ed anche in un letto in contemporanea!

Michiru: Sarà ma è da una settimana che non mi degni neppure di uno sguardo, né di un bacio…

Haruka: Lo sai perché, e sai benissimo che Mikan non centra proprio nulla!

Michiru: Allora sarà qualcun’altra.

Haruka: BASTAAAAA!!!  Non ne posso più delle tue continue insinuazioni sulla mia infedeltà!!! Me ne vado!!!

Detto questo la guerriera di urano con una foga incredibile lascia la casa, logicamente sbattendo la porta, lasciando Michiru che però non sembra dare particolare peso all’accaduto; a contrario tranquillamente si abbassa per raccogliere un soprammobile caduto a causa dell’irruenza della compagna.

Fuori ,Haruka, a contrario, non riesce a darsi pace, dopo alcuni minuti di cammino nervoso, scorge attraverso la vetrina di un bar Mamoru e decide di entrare per salutarlo, non conscia che questo le avrebbe definitivamente rovinato la giornata.

Haruka: Hei chi si vede!

Mamoru: Ciao Haruka! Vuoi sederti con noi?

Haruka scorge anche la presenza di Artemis a un lato del tavolino e decide di aggregarsi.

Haruka: Così questa è una riunione tra “uomini”.

Asserisce aggiungendo una risatina sarcastica.

Mamoru: Più che altro diciamo che è un consulto incrociato…

Haruka: Problemi di cuore?

Artemis: Definirli problemi sarebbe poco.

Haruka: Per quale motivo? So che è da un po’ di tempo che non ci vediamo, ma non mi sembrava che le cose andassero così male, in oltre recentemente ho visto Usagi e mi sembrava felice e in ottima forma.

Mamoru: Per dire la verità il tutto è successo nell’ultima settimana circa, Usagi è diventata letteralmente insopportabile, non le si può dire nulla perché scatta come una molla.

Artemis: Ho riscontrato lo stesso identico atteggiamento anche in Luna e Minako, questo è preoccupante.

Haruka: In effetti anche Michiru è davvero pressante da qualche giorno, mi accusa continuamente di tradirla.

Mamoru: Per dire il vero questo non mi stupisce granchè…

Haruka fa una smorfia e sorvola sulla battutina acida del suo interlocutore.

Haruka: Il punto non è cosa dicono, ma perché lo fanno, dobbiamo andare a fondo di questa faccenda.

Artemis: Si ma dobbiamo muoverci, non so quanto tempo potrò resistere in questa situazione… Ho un’idea! Potremmo vedere se hanno questo problema anche Makoto, Rei, Setsuna, Hotaru e Ami!

Haruka: Se così fosse… potrebbe essere opera di un nuovo nemico, che punta a dividere le nostre forze per poterci attaccare più facilmente…

Mamoru: Allora dobbiamo muoverci, Artemis tu occupati di Rei ed Amy, io andrò da Setsuna e Hotaru, mentre tu Haruka andrai da Makoto.

Haruka: Scusa ma perché proprio io devo occuparmi di Makoto?

Artemis: Semplice! Visti i gentili caratteri che hanno in questo periodo le nostre amiche guerriere e considerando il fatto che Makoto è una Karateka, se ti dovesse aggredire, tu saresti l’unica in grado di difenderti!

Haruka: Grazie del complimento e dell’affidamento del compito più arduo… Ci vediamo qui alle 5.30 vivi o morti.

A quell’affermazione ai tre sembra ghiacciarsi il sangue nelle vene. Non vi è nulla di più pericoloso di una guerriera Sailor molto incazzata, e i nostri eroi ne sono ben consapevoli, così dopo aver deglutito all’unisono si allontanano ognuno in direzioni differenti.

La meta più vicina è la casa di Amy dove Artemis stenta a suonare il campanello, quand’ecco che la guerriera di mercurio si affaccia alla finestra e gli intima di entrare con aria tranquilla.

Ami: Allora Artemis, che succede? Come mai avevi la zampa puntata contro il mio campanello da 10 minuti e non suonavi?

Artemis: Beh ecco… Sono venuto qui solo per farti una domanda…

Ami: Dimmi pure, se posso aiutarti.

Il gatto rincuorato dalla gentilezza dell’amica, prende coraggio e pone la fatidica domanda.

Artemis: Ehm non so da dove cominciare… Vedi è da qualche giorno che Usagi e Luna sono molto nervose, volevo chiederti se anche a te stava succedendo la stessa cosa.

Ami sembra incendiarsi, stringe il vestito tra le mani, poi si alza di scatto e prende Artemis per la collottola e gli fa fare un volo di qualche metro fuori dalla finestra.

Ami: NON AZZARDARTI MAI Più AFARMI UNA DOMANDA DEL GENERE!!!!

Detto questo richiude violentemente la finestra e torna a sedersi alla scrivania per continuare a studiare, mentre il povero gatto una volta ripresosi, si rende conto che malgrado tutto ha sicuramente ottenuto una risposta alla sua domanda, quindi decide di dirigersi al tempio di Rei.

Nel frattempo Mamoru è giunto all’appartamento di Setsuna, dove si trova anche Hotaru, a stento bussa e Hotaru apre con un sorriso raggiante, invitandolo a entrare ed accomodarsi; dopo alcuni istanti sopraggiunge anche Setsuna con del Thè e tre tazze che appoggia sul tavolino del salotto.

Setsuna: Mamoru che piacere vederti, come mai sei venuto?

Mamoru: Credo sia la seconda o la terza volta che vengo qui, in effetti ho un po’ faticato a ritrovare la strada.

Hotaru: Gia di solito vieni a casa di mamma e  papà.

Mamoru tra sé pensa “Santo cielo Hotaru ormai ha l’equivalente di 14 anni, come fa a definire ancora Haruka e Michiru MAMMA e PAPà… caso mai dovrebbe definirle mamma e mamma… non che Haruka abbia molto della mamma… oh ma che diavolo sto pensando… sto solo perdendo tempo prezioso con questi inutili pensieri”.

Mamoru: Come scusa? Ah si… si hai ragione, in effetti sono venuto qui perché dovrei farvi una domanda…

Setsuna: Ma certo, non ci sono problemi, intanto gradisci una tazza di Thè? Con zucchero o latte?

Mamoru: Si, ti ringrazio, poco zucchero e niente latte.

La padrona di casa porge a Mamoru la tazza e lui ne beve un paio di sorsi prima di decidersi a porre quella cruciale domanda.

Mamoru: Voi in questo periodo vi sentite, per caso, nervose o irritate?

Setsuna inarca un sopracciglio, speranzosa di aver frainteso il significato della domanda.

Setsuna: In che senso scusa?

Mamoru: Dunque, Usagi e Luna in questo periodo, sono molto nervose ed irascibili, insomma sono qui per chiedervi se anche per voi era un periodo di nervosismo…

A Hotaru compaiono i lacrimoni agli occhi (tipici dei personaggi in fase melodrammatica).

Hotaru: Ma come ti viene in mente di porre una domanda così delicata in questo modo!?!??

Setsuna trattiene a stento uno schiaffo in direzione del malcapitato, al quale indica la porta di uscita.

Setsuna: Sai non ti facevo così… indelicato, per non dire di peggio!!! Sei pregato di uscire subito da questa casa!

Mamoru cautamente si alza e con una sgraziata fretta esce dall’appartamento, potendo chiaramente avvertire che alle sue spalle viene violentemente sbattuta la porta.

La scena si sposta su Haruka che sta camminando nel mezzo di un bosco, risalendo la montagna ove è solita allenarsi Makoto, consapevole di essere ancora ben lontana dalla meta sbuffa spazientita.

Haruka: Ma lo saprà che esistono le palestre in centro città? Accidenti a lei e alla sua smania di volermi battere a ogni costo in combattimento…

Contemporaneamente Artemis è giunto al tempio di Rei e inizia a cercarla, quand’ecco che la scorge in una stanza sacra, la solita ove la giovane si rinchiude per riflettere davanti al fuoco.

Rei accorgendosi della presenza di qualcuno prende un bastone incendiato e lo lancia dritto contro il povero gatto che a malapena lo schiva, e poi rimane con gli occhi sbarrati a fissare la guerriera di Marte che troneggiava con aria severa davanti a lui.

Rei: Artemis, si può sapere che ci fai qui?!?!? Perché hai interrotto le mie riflessioni?!?!?!

Artemis: Beh Rei… io… Sono… Ehm…

Rei: Spero per te che tu abbia una valida ragione oltre quel balbettio sconnesso!!!

Artemis: Si.. cioè no… non so…

Rei: Allora ti vuoi muovere o sei venuto qui solo per farmi perdere tempo?!?!?!? Sto perdendo la pazienza!!

Artemis: Perché non l’avevi già persa?

A questa frase segue un altro bastone incendiato che sfiora Artemis sulla coda facendolo scappare via dolorante, alcuni minuti di corsa e sicuro di aver lasciato l’ira di Rei lontana si ferma a pensare ad alta voce.

Artemis: Chissà se a Mamoru e ad Haruka le cose sono andate meglio… Io ne avrò almeno per una settimana di convalescenza…

Dello questo si lecca delicatamente la coda, prima di riprendere il cammino verso il bar dove avevano appuntamento. Finalmente Haruka riesce a raggiungere Makoto, che com’era prevedibile, era intenta nei suoi allenamenti di Karate.

Haruka: Hei ciao Makoto, disturbo?

Come risposta la guerriera riceve due calci abilmente parati e un pugno dritto in faccia che la costringe a fare 3 passi indietro, per poi inciampare contro un sasso e finire a terra.

Makoto: Perché sei qui, non lo sai che vengo qui per cercare la pace necessaria per allenarmi?

Haruka: Si lo so e ti ringrazio molto del caloroso benvenuto.

Makoto: Ti va di fare un piccolo duello?

Haruka: No grazie, non sono proprio nella situazione adatta a duellare, combattere o scazzottare, sono preoccupata, e sono venuta qui per farti una domanda importante.

Makoto: Mi dispiace, ora non ho tempo, se vuoi puoi trovarmi a casa mia all’ora di cena.

Haruka: se non fosse più che importante non sarei venuta a cercarti qui, per favore ti ruberò solo pochi minuti e poi potrai tornare ad allenarti.

Come risposta, un’altra raffica velocissima di attacchi, parati a fatica.

Makoto: Io non mi faccio comandare da te!!!

Haruka: Non sono qui per comandarti, devo solo dirti che da qualche giorno, Michiru, Usagi e Luna sono molto nervose e violente, e non riusciamo a capirne il motivo…

Makoto: Ma sei scema o cosa?!?!? Tu dovresti saperne almeno quanto noi!!!

Haruka: Ti giuro che ignoro di cosa tu stia parlando… Ad ogni modo arriviamo al dunque, anche tu in questi giorni sei nervosa e particolarmente incazzata con il mondo?

Ennesima scarica di pugni e calci, Haruka ricade a terra e viene bloccata da Makoto che le storce entrambe le braccia e le si siede letteralmente sopra.

Haruka: Ma che cazzo fai?!?! Lasciami!!!

Makoto: Ti lascerò andare solo quando urlerai di dolore!!! Così almeno smetterai di andare in giro a fare domande scomode!!!

Sopraggiunge trafelata Michiru, che fraintendendo la scena sembra diventare una belva.

Michiru: E così ti sei data anche al sadomaso con le nostre più care amiche?!!?!? E io che ero venuta qui per

chiederti scusa!!! Ho girato mezza Tokio per trovarti!!! E come ti trovo!?!?!? Con Makoto che ti sta facendo chissà cosa!!! TI ODIO!!!

Haruka: No Michi… ASPETTA!!! Non è per niente come sembra!!!

Liberatasi dalla stretta morsa della guerriera di Giove cerca di seguire la compagna, ma invano, la boscaglia è troppo fitta e le tracce di Michiru sono invisibili. Haruka si massaggia la guancia colpita dal pugno di Makoto, sbuffa e si dirige verso il bar.

Circa mezz’ora dopo i tre si ritrovano al bar, ordinano del ghiaccio per il viso di Haruka e per Artemis e si preparano ad una lunga discussione.

Mamoru: allora com’è andata?

Haruka: Perché non si vede? A te piuttosto?

Mamoru: come a voi ma senza violenza.

Haruka: La prossima volta da Makoto ci vai tu… Comunque mi sembra di aver capito che la situazione sia ancor più grave di quanto immaginavamo…

Artemis: Credo che dovremmo riunire tutte, e parlare con loro, se si tratta di un nemico ha davvero dei poteri immensi e potrebbe essere molto pericoloso.

Mamoru: Artemis ha ragione… Voi guerriere in combattimento siete molto più vulnerabili singolarmente.

Haruka: Parla per te lancia rose a tradimento…

Mamoru: Non prenderla sul personale, se siete state create per proteggere la terra c’è un motivo, e il motivo è che dovete restare unite per poter vincere.

Artemis: D’accordo, chi ha il coraggio di prendere il telefono per chiamarle tutte?

Haruka: Non guardare me, fatico a parlare.

Artemis: Io ho le zampe, fatico a digitare i numeri.

Mamoru gela all’idea di dover chiamare per una riunione tutte quelle iene ma non può farne a meno e quindi accetta l’arduo e quasi suicida compito.

Mamoru: E va bene chiamerò io, domani mattina farò le telefonate, ci troveremo a casa mia domani alle 3 del pomeriggio, ora tornate a casa e fate come se nulla fosse successo.

Haruka: Fosse facile… A domani…

La nostra eroina si allontana, dopo una decina di minuti di cammino fitto di pensieri si ritrova senza quasi accorgersene davanti casa. L’idea di affrontare la sua “dolce” metà per quanto accaduto nel pomeriggio non l’allettava per niente, ma non poteva dormire in macchina, così decise di entrare, le luci erano spente, sembrava non ci fosse nessuno, così Haruka si lascia andare sfinita sul divano.

Alcuni istanti dopo avverte il rumore dei passi incerti della compagna.

Michiru: Sei tornata allora.

Haruka: Si…

Michiru: Devi dirmi qualcosa?

Haruka: Non adesso, sono distrutta.

Ferita nell’orgoglio, la guerriera di Nettuno torna in camera da letto senza proferire parola.

La mattina seguente Haruka esce di casa molto presto, diretta in un posto non meglio precisato, lasciando a casa una sempre più preoccupata e collerica Michiru.

Il suo vagare inconsapevole la porta ad un molo, dov’era ormeggiata, tra le altre, una nave, che lei ben conosceva, vi si era esibita la sua compagna prima che lei stessa diventasse una guerriera Sailor, e soprattutto prima che lei comprendesse il significato dell’amore, così prese una decisione, scendendo dall’auto e sapendo che non sarebbe stata una scelta facile, anzi forse sarebbe stata la più difficile della sua vita, però glielo doveva, ripensando a quante cose Michiru avesse rinunciato per lei.

Passarono le ore, e arrivarono le 3.00 del pomeriggio, Haruka attendeva già sotto casa di Mamoru, dopo alcuni istanti scese dall’auto e suono il campanello, Mamoru la fece accomodare in casa, il ragazzo aveva uno sguardo molto preoccupato.

Haruka: Come mai quel viso truce?

Mamoru: è tutta la mattina che provo a chiamare Usagi e le altre, ma non sono riuscito a rintracciare nessuna di loro, sono davvero molto preoccupato.

Sopraggiunge Artemis trafelato dalla lunga corsa.

Haruka: Hei Artemis, come mai tanta fretta?

Artemis: Le ragazze sono tutte radunate al bar dove noi eravamo ieri, ecco perché non le trovavi Mamoru!

Squilla il telefono di casa e Mamoru risponde.

Mamoru: Pronto?... Ah sei tu… Si certo… Arriviamo subito.

Haruka: What happens?

Mamoru: Ti sembra il momento di fare umorismo? Era Usagi, ha detto che tutte ci aspettano… al bar di ieri.

Artemis: Basta con questa paura! Infondo sono donne! Andiamo!

La camminata lenta dei tre si protrae a lungo fino a portarli a pochi metri dal bar.

Haruka: Basta, per quanto pericolose possano essere sembriamo dei conigli!!! Facciamoci coraggio ed entriamo! Alla peggio finiremo in ospedale.

Mamoru: Rassicurante…

Una volta entrati nel bar, tutto tace, il gruppo di ragazze li fissa con occhi incendiati, timidamente Artemis si avvicina.

Artemis: Salve ragazze…………

Minako: Sedetevi!

Con un balzo Haruka,Mamoru e Artemis si siedono compressi l’uno vicino all’altro in un angolino del divanetto.

Rei: Volete spiegarci che sta succedendo?

Mamoru: … a riguardo di cosa?

Usagi: NON FARE IL INTO TONTO SAI!?!?!?

Michiru: Ieri sera abbiamo fatto un giro di telefonate, dopo che ho trovato Haruka a fare porcherie con Makoto…

Tutte guardano in modo stralunato Makoto.

Makoto: No, no calma qui c’è un fraintendimento, stavo solo provando su di lei una nuova mossa di lotta!

Michiru: Qualunque cosa fosse… Avete posto a tutte noi la stessa identica domanda, ed ora vogliamo sapere perché!!!

In quel momento sopraggiunge Chibiusa, che vista la scena semi-apocalittica decide di chiedere informazioni. Dopo aver sentito il racconto dettagliato di tutta la faccenda la piccola scoppia in una fragorosa risata.

Artemis: non capisco proprio che cosa ci sia da ridere!

Haruka: Gia, abbiamo ragione di credere che tutto questo astio e violenza siano opera di un nuovo potente nemico, che sta usando questo stratagemma per separarci e renderci più vulnerabili!

Ami: Dunque era per pura preoccupazione che avete messo in piedi questa indagine.

Mamoru: Logico, se no per quale altro motivo l’avremmo fatto?

Chibiusa: Lascio che ve la caviate da soli, tanto troverete ben presto la spiegazione di tutto questo, solo mi sembra strano che neppure tu Haruka ci abbia pensato…

Haruka: Ma la spiegazione di cosa accidenti!??!?!

Chibiusa: è proprio vero che in te risiede la forza di un uomo e il cuore di una donna, o forse è il contrario? Beh vi saluto! Vado a prendermi un gelato!

Mamoru: Chibiusa torna qui!!!

Troppo tardi la ragazzina ha già lasciato il bar saltellando allegramente.

Rei: Sapere che c’è una spiegazione logica a questa pagliacciata è già qualcosa.

Makoto: Ma allora che cosa accomuna tutte noi, visto che non si tratta ovviamente di un nemico?

Minako: Beh non so voi ma io sono molto nervosa a causa del ciclo mestruale…

Ami: Ma dai anche tu? Anche io la sono per quello.

Usagi: Idem.

Michiru: E quindi siamo tutte sotto ciclo…

Mamoru: Ma… Luna?

Luna: Sono in calore… il chè più o meno è equivalente.

Haruka: Praticamente sono l’unica salva da questa ondata di ormoni-iena.

Luna: è vero! Ora ricordo! È una cosa che succede molto raramente che le guerriere siano in questa situazione contemporaneamente, ma quando succede i loro poteri si amplificano a dismisura e anche il nervoso e la collera!

Haurka: Ma perché io non…

Luna: Possiamo anche smettere di considerarti una donna…

Haruka: Ah molte grazie!

Luna: Stavo scherzando, a te può capitare di essere esente da questo supplizio, perché come ben sai in te risiede la forza di un uomo e il cuore di una donna.

Haruka: Capito, m istero finalmente svelato, quindi è questione di giorni, se non addirittura di ore e poi sarà finito tutto.

Mamoru: E noi che pensavamo di aver trovato un insidiosissimo nemico, che delusione…

Haruka: sotto certi punti di vista anche il ciclo può essere definito un nemico veramente “rognoso”!

Rei: Bene visto che abbiamo risolto il problema, direi che possiamo pure sciogliere questa pagliacciata.

Makoto: Si io torno ad allenarmi.

Usagi: io vado a studiare, uffaaaaaaaa!!!

Michiru: Io torno a casa…….

Haruka: No, aspetta, io e te dobbiamo andare in un posto.

Salite in macchina le due compagne raggiungono il porto dov’era stata Haruka durante la mattina.

Haruka: Bene saliamo su quella nave.

Michiru: Credo di aver già visto quella nave…

Haruka sorride e scorta la compagna sino ad una cabina e la fa accomodare.

Haruka: Metti questo abito.

Michiru: Perché scusa?

Haruka: Ti prego mettilo…

Detto questo esce dalla cabina, dopo una decina di minuti torna e aprendo la porta rimane a bocca spalancata, per la bellezza emanata dalla sua compagna.

Haruka: …Sei… splendida…

Michiru: Grazie, ma mi spiegheresti ora perché mi hai fatta vestire così?

Haruka: Vieni con me…

Percorrono un corridoio di alcuni metri poi Haruka si ferma e porge alla compagna il suo violino.

Michiru: Che significa?

Haruka: Questa sera tu ti esibirai, sulla stessa nave dove ti sei esibita la prima volta che ho visto un tuo spettacolo, prima che io diventassi una guerriera, prima che tu lasciassi tutto per proteggere il mondo. Tu da questa sera tornerai ad esibirti e a dipingere.

Michiru prende una mano della compagna per avvicinarla a sé.

Michiru: io questa sera mi esibirò… per te, ed ogni volta che tu vorrai mi esibirò e dipingerò per te, non mi importa della fama e della gloria, mi importa che tu mia ascolti e che mi apprezzi, non mi importa altro.

Detto questo si scambiano un tenero bacio.

Haruka: ora vai, non farmi aspettare o sarò troppo stanca per udire con chiarezza cosa mi dirai usando la tua musica.

Michiru: Ogni istante dirò una cosa soltanto, ti amo Haruka.

Michiru: Ti amo anch’io.

Le note che la guerriera di Nettuno suona durante l’intero concerto colpiscono una dopo l’altra il cuore della compagna, così come è sempre stato, così come sarà per l’eternità, come il rombo del motore di un’auto che sfreccia in riva al mare portando con sé due anime gemelle, che per quanto litighino sono destinate, sono legate e niente le potrà separare.

Dopo il concerto.

Michiru: e ora dove andiamo?

Haruka: Facciamo un giro in riva al mare e poi andiamo a fare pace a casa dopo il mio “tradimento” con Makoto di oggi.

Michiru: Dai non mi prendere ingiro…

Haruka: Era solo una scusa per toglierti quel vestito.

Michiru: perché non ti piace?

Haruka: No al contrario, ti sta d’incanto, ma lo sai che ti preferisco senza.

Michiru: potremmo fare pace in riva al mare…

Haruka: Come vuoi amore mio…

 

Ecco lo sapevo, a me il troppo caldo non fa bene, insomma per farla breve spero che questo capitolo vi piaccia! Spero che segni il mio “grande” ritorno, grazie per tutti i vostri commenti passati e per quelli futuri!

Incolla qui il testo.

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Capitolo 5
*** Passano i giorni, passano le notti, una cosa non passa mai. ***


Volere o volare rieccomi già qui, scrivo qualche capitolo di getto e poi mi blocco per mesi; chissà magari non questa volta, troppe cose si lasciano incompiute nella vita, personalmente ringrazio chi ancora segue questo racconto e recensisce i vari capitoli, che ciò che scrivo vi porti felicità o quantomeno un sorriso. Pensieri sconnessi a parte, buona lettura!

 

Passano i giorni, passano le notti, una cosa non passa mai.

 

Solita casa, stranamente una quiete surreale accoglie l’entrata in scena di Michiru, appena alzatasi dopo una nottata apparentemente hot. Camminando lentamente la ragazza si dirige verso la cucina, certa di non trovarvi nessuno, ma il fato la sorprende.

Michiru: ehi, buongiorno. Che stai facendo?

Haruka: oh scusa, ti ho svegliata? Volevo portarti la colazione a letto.

Michiru spalanca gli occhi come se avesse ricevuto una padellata sulla nuca e rimane in silenzio alcuni istanti.

Michiru: tu cosa?

Haruka: hai bisogno che ti fissi un appuntamento da un Otorino?

Michiru: no, sono proprio convinta di aver in qualche modo travisato ciò che hai detto, perciò ti ho chiesto di ripetere.

Haruka: è tanto strano che volessi fare un gesto carino per te?

Michiru: beh già ieri sera, sinceramente mi hai lasciata senza parole; attenta amore, potrei abituarmici.

Haruka si avvicina alla compagna.

Haruka: è vero, non faccio spesso di queste cose, non è da me. Però non è detto che debba esserci per forza qualche motivo “strano” se decido di farle. In questo periodo abbiamo litigato molto, volevo solo farti stare meglio.

Michiru: e ci stai riuscendo… mi hai anche preso delle rose?

Asserisce la giovane indicando un grande mazzo di rose appoggiato sul tavolo della cucina.

Haruka: No, quelle non sono opera mia… credo che siano di qualche tuo ammiratore… non ho letto il biglietto.

Dubbiosa la guerriera di Nettuno fruga nel mazzo di rose per trovare il biglietto del mittente, dopo averlo trovato, ne legge il contenuto e sorride.

Michiru: ma che bel biglietto, forse il migliore che io abbia mai ricevuto! Credo che lo conserverò.

La controparte trattiene a stento la rabbia e le idee omicide che le affiorano alla mente.

Haruka: e cosa ci sarebbe scritto di tanto interessante?

Michiru: nulla di che, in realtà mi ha chiesto un appuntamento, ma in un modo molto carino.

Haruka: un appuntamento? Quando?

Michiru: domani pomeriggio, ma tu sai bene che non ci andrò.

Haruka: tu forse no, ma se mi dici il posto ci andrò io a fargli passare la voglia di mandare rose alla mia donna.

Michiru: ancora una volta ti sei ingelosita, ma allora sei proprio innamorata!

Haruka: cosa credi, che abbia pettinato le bambole negli ultimi cinque anni?

Michiru: stai facendo tante cose che non sono da te, potresti anche pettinare le bambole per quanto ne so io, ma so anche che altre cose sicuramente ti riescono molto meglio!

Detto questo si allontana dalla cucina, lasciando le rose in bella vista sul tavolo, come a ricordare alla compagna che, si, loro stavano insieme da molto tempo, ma anche che vi era ancora tutto il tempo per cambiare idea e tendenze, almeno per lei.

Nel pomeriggio le due ragazze escono per fare alcuni acquisti e si imbattono nelle altre guerriere Sailor che stanno affrontando un nemico piuttosto insidioso, così decidono di aggregarsi alla battaglia, dopo essersi trasformate, con alcuni attacchi mirati riescono a distruggere il cattivo di turno.

Rei: uff quando arrivate voi, togliete tutto il divertimento a noi.

Makoto: già, siete troppo forti, i vostro attacchi distruggono qualunque cosa! E a noi lasciate solo le briciole.

Haruka: non lamentatevi, di solito non interveniamo affatto, questa volta vi abbiamo viste un po’ in difficoltà.

Minako: ma è quella la parte divertente!

Usagi: e dai basta ragazze!!! Come siete polemiche! Dovremmo ringraziarle invece, ci hanno fatto risparmiare un bel po’ di tempo!

Ami: come mai ragazze siete in centro?

Haruka: spese, anche se ancora non so esattamente cosa.

Michiru: ho bisogno di un abito elegante nuovo, qualcuno ieri sera me ne ha strappato uno di dosso…

Il gruppo di guerriere arrossisce vistosamente.

Usagi: se vuoi potrei darti una mano a cercarne uno!

Ami: ogni scusa per non studiare è buona per te vero?

Rei: andrò anche io con loro, così se si farò troppo tardi porterò Usagi a casa a studiare. Ma come mai hai tanta fretta di comprare un nuovo abito elegante? Hai forse un appuntamento?

Lo sguardo di Haruka s’incendia.

Michiru: Ahahaha ma no, quale appuntamento, è che oggi non avevamo nulla da fare e così ne approfitto.

Haruka si avvicina a Michiru per sussurrarle qualcosa.

Haruka: Mi auguro per te che sia vero ciò che dici…

Usagi: allora andiamo prima al centro commerciale o giriamo i negozi del centro?

Michiru si trova avvinghiata Rei a un braccio e Usagi all’altro

Rei: no io proporrei di andare belle Boutique più lussuose, visto che tanto paga Haruka!

Michiru: Faremo passare tutti gli abiti di tutti i negozi di Tokio!

Haruka sembra disperata.

Haruka: fa che scenda un nemico letale, che mi uccida in questo momento…

Nulla accade e la guerriera di Urano segue svogliatamente le amiche che trascinano la sua compagna a destra e a manca, in cerca dell’abito perfetto.

Usagi: provati questo! È bellissimo!

Rei: ma cosa dici, non si intona per nulla con il colore dei suoi occhi!

Michiru: calma ragazze, non ho ancora visto l’abito perfetto, per ora, proverò tutto, ma questi non fanno per me.

Haruka si sofferma a guardare una vetrina, un abito blu è presente su un manichino.

Haruka: secondo me… quello…

Usagi: ma che ne vuoi capire tu che ti vesti sempre come un camionista?

Haruka: conosco bene le forme della mia donna… e so esattamente cosa le starebbe bene, anche se questa storia non mi sta bene, spero che lo metta per me, quello blu.

Michiru rimane come affascinata da quell’abito, semplice ma nel contempo elegante.

Rei: dai Michiru andiamo, ci sono ancora tanti negozi da girare!

Michiru: d’accordo.

La guerriera di Urano sembra ferita dall’indifferenza della ragazza, ma non dando particolare peso all’accaduto segue sempre più sconsolata il trio. Dopo un’altra decina di negozi il cellulare di Michiru squilla.

Michiru: Pronto? Ahahahha… si certo, allora facciamo domani mattina? Va bene, ciao!

Haruka sempre più indispettita da quella situazione, lascia il gruppo, Michiru se ne accorge, ma fa finta di nulla e prosegue nella sua ossennata ricerca dell’abito perfetto.

Dopo poco Haruka si ritrova davanti casa di Minako e scorge Artemis che la sta salutando.

Haruka: Ciao, coma stai?

Artemis: Io bene! Anche se Minako mi ha sbattuto fuori perché facevo chiasso mentre studiava…

Haruka: Io stavo andando a casa, ti va di accompagnarmi?

Il gatto sembra sorpreso da tale richiesta ma asserisce, felice dell’invito, per poi scoprire che l’invito della ragazza aveva il secondo fine di “sfogo”, ma a lui poco importava dato che desiderava stare in compagnia.

Artemis: secondo me te la prendi troppo… anche se è una situazione strana. Magari sta rivalutando la vostra relazione.

Haruka: se così fosse le conviene farlo velocemente, perché la mia pazienza è molto limitata.

Artemis: ma tu sei sicura di non averle fatto nulla di male?

Haruka: beh ultimamente abbiamo litigato un po’ più del solito, ma non credo a sufficienza per portarla a dubitare del nostro rapporto.

Artemis:purtroppo, mai dire mai…

Haruka: eccoci qua, ti va di entrare?

Artemis: no grazie, ho un appuntamento con Luna, anzi sono in ritardo! Devo scappare! Ciao!

Artemis si allontana velocemente lasciando la ragazza sola con i suoi più cupi pensieri. Le paure che mai l’avevano sfiorata ora la stavano divorando senza che ne trovasse una ragione, o forse non voleva ammettere a se stessa la ragione di quel sentimento che li chiudeva lo stomaco e le impediva quasi di respirare.

Nel frattempo Michiru si era separata dalle amiche, ed aveva trovato da sola l’abito che faceva per lei, quindi decise di tornare a casa; affrettando il passo. Una volta giunta in casa trova Haruka stesa come sempre sul divano.

Michiru: se non ti conoscessi bene, direi che cel’hai con me.

Haruka: infatti non ho nulla, sono solo stanca.

Michiru: immaginavo…

Haruka: hai trovato quello che cercavi?

Michiru: si, alla fine l’ho trovato, vieni a cena?

Haruka: no, non ho fame…

Michiru: d’accordo. Ah domani pomeriggio esco.

Detto questo la giovane lascia la stanza e la compagna si sente ulteriormente soffocare da quella opprimente sensazione.

Michiru: domani sarà una giornata davvero speciale.

La notte passa piuttosto tranquilla per Michiru, mentre Haruka non chiude occhio e si rigira sul divano fino all’alba, quando decide di affacciarsi al balcone per ammirare il panorama. Sospira più volte, incapace di trovare pace, quindi prende il casco e decide di fare un giro in moto, un giro piuttosto lungo e sempre fitto di pensieri e sensazioni opprimenti, così arriva l’ora di pranzo.

Michiru: ah ecco dov’eri, è tutta la mattina che provo a chiamarti!

Haruka: si ero in moto, avevo bisogno di rilassarmi un po’.

Michiru: io sono appena tornata. Pranziamo insieme? Dopo come sai ho un appuntamento.

Haruka: con chi?

Michiru: ha importanza?

Haruka: forse, oppure no, ci sto riflettendo.

La guerriera di Urano cerca di schernire la compagna, provocando una reazione devastante.

Michiru: anche io ci sto riflettendo, molto attentamente! E dato che per te non ha alcuna importanza, il pranzo te lo prepari da sola!

Detto questo Michiru esce sbattendo la porta, ma subito rientra e si dirige in camera da letto, dopo di che esce come una furia, ma non appena passa davanti ad Haruka quest’ultima la blocca.

Haruka: ma quel vestito…

Michiru: si, è quello che avevi visto ieri e che mi avevi indicato! E ora uscirò con una persona che non sei tu con un vestito da te consigliatomi! Curiosa la vita no?!?!?

Dopo essersi divincolata dalla stretta della compagna, riesce nuovamente a lasciare la casa, non senza aver però convinto la compagna della necessità di seguirla per impedirle di fare una qualunque cazzata che potesse ulteriormente compromettere il loro già vacillante rapporto.

Michiru entra nella Hall di un Hotel, seguita a ruota da Haruka che però viene bloccata all’entrata, con la scusa che la precedente avesse un permesso per entrare, mentre lei no.

Haruka: o mi lascia passare o potrei anche incazzarmi, ma davvero tanto!

L’enorme buttafuori dell’Hotel non sembra molto intimorito dalle minacce della nostra eroina, che è sul punto di dare ormai in escandescenza.

???: le ho già detto che l’hotel è al completo e per entrare è necessario essere in possesso di un permesso speciale, o di un invito.

La guerriera di Urano, lasciando ogni buon proposito di pazienza salta letteralmente addosso all’uomo, non contando il fatto che le sarebbero state addosso nel giro di alcuni istanti anche gli altri buttafuori e l’intera security dell’hotel, inutile dire che se poteva avere la meglio su 1 o 2, contro 25 persone anche per Haruka era un’impresa titanica.

Dopo pochi minuti si ritrova bloccata a terra piena di lividi e un’ambulanza è già in corsa per portarla a fare i dovuti controlli.

Dall’hotel esce Minako per parlare con il buttafuori. Estrae una foto di Haruka e gliela mostra, dicendogli che lei ha il permesso di entrata.

???: Ma non è quella ragazza stesa a terra?

Minako: occazzo… Haruka ma che hai combinato?!?!?

Haruka ripresasi un istante si alza di scatto e appoggiandosi all’amica le porge l’unica domanda che riusciva a balenarle in mente.

Haruka: dov’è Michiru?

Minako: è dentro, ma… tu si può sapere cos’hai fatto per essere ridotta così?

???: mi ha aggredito e ho dovuto reagire e chiamare la security.

Minako: ma per voi “reazione” corrisponde a “massacro”? Comunque meno male sta arrivando l’ambulanza.

Haruka viene visitata da un paramedico che ne consiglia il ricovero, ma quest’ultima più intestardita che mai rifiuta, puntando fissa l’entrata dell’hotel.

Minako: se potete sistematela qui, tanto da qui non la smuoverete mai…

Detto, fatto. Ora Minako accompagna l’amica verso l’hotel, dopo esser entrata si accorge della presenza di un ricco buffet e di tutte le sue amiche guerriere, tra loro anche la sua compagna, con indosso quel meraviglioso abito blu.

Usagi: Haruka!!! Finalmente! Ma come mai sei ridotta così?

Minako: ha fatto a botte con i buttafuori e la security dell’hotel.

Michiru: cosa??? Amore, ma perché hai fatto una cosa del genere?

Haruka: volevo sapere dov’eri e soprattutto con chi eri…

Michiru: che brutte esperienze fa fare la gelosia…

Haruka: NON SONO GELOSA!!!

Michiru si dirige a prendere un pacchetto e lo porge ad Haruka che la guarda stupita.

Michiru: tanti auguri amore mio.

Haruka: cos…

Michiru: eri tanto presa dai nostri problemi che ti sei addirittura dimenticata del tuo compleanno?

Haruka: ma perché siamo già a febbraio?

Ami: eh si, eri rimasta all’anno scorso?

La ragazza scarta il pacchetto e vi trova dentro le chiavi di una moto.

Haruka: non dirmi che è quello che penso…

Michiru: Kawasaki Ninja qualcosa 1000 qualcosa.

Haruka: no… scusa… mi hai regalato una Ninja ZX-10R????

Michiru: uhm, si, se si chiama così si.

La guerriera di Urano rimane come impietrita davanti alle chiavi di quel gioiello.

Rei: avanti, quello splendore ti aspetta fuori insieme agli altri regali.

Haruka: mi avete fatto… una festa a sorpresa, oppure la botta che ho preso in testa è stata così violenta da provocarmi allucinazioni?

Michiru: mi sa che hai preso più di una sola botta in testa tesoro, dai vieni, mangiamo una fetta di torta, e se poi te la senti andiamo a farci un giro con la tua nuova moto.

Haruka: ancora non posso credere che tu mi abbia regalato una moto… dove hai trovato tutti quei soldi?

Michiru: per quanto i miei genitori non apprezzino il fatto che io ami un’altra donna… lo sai che sono ricchi tanto da non sapere che farsene di tutti quei soldi, una moto per loro è una goccia nel mare.

Tutte si avvicinano al buffet per rimpinzarsi di ogni tipo di dolce esistente. Dopo aver, banchettato e chiacchierato a lungo, arriva il momento di dividersi, quand’ecco che irrompe nell’hotel un’enorme mostro, che mette in risalto le sue fauci con un ruggito.

Haruka: i cattivi neanche per i nostri compleanni, ci danno pace.

Mamoru: pensi di farcela a combattere?

Haruka: non sono mai stata più in forma di oggi.

Tutte le guerriere Sailor si trasformano , Sailor Mercury lancia il suo attacco per stordire l’avversario, seguono gli attacchi delle altre Inner Senshi e il gran finale (sempre molto coreografico) di Sailor Moon.

Michiru: questa volta non c’è stato bisogno del nostro intervento.

Makoto: per un nemico così facile da battere, non eravamo neppure necessarie noi!

Finalmente, dopo essere tornate alla normalità le invitate alla festa, lasciano la festeggiata e la sua compagna da sole.

Una volta uscite Haruka resta alcuni istanti ad ammirare la sua moto, in mezzo ad alcuni peluche, striscioni di auguri e qualche pacchetto chiuso. Ricompaiono le amiche.

Minako: che sciocche siamo! Ce ne stavamo andando senza che tu aprissi i nostri regali!

Haruka: è stata una giornata dura, e poi siete state qui tutto il giorno, non era necessario trattenervi anche per l’apertura dei regali.

Usagi: vorrai scherzare spero! Per trovare regali adatti a te ci abbiamo messo mesi!

Rei: la solita esagerata… Comunque la parte migliore di una festa è l’apertura dei regali, quindi resteremo qui, finchè non li avrai aperti tutti!

Così avviene anche in allegria l’apertura dei regali, e arriva anche il tramonto. Risalutate le amiche Haruka stenta ancora a salire sulla moto.

Michiru: che succede, non fremi dalla voglia di farci un giro? Infondo questo regalo ti ha fatto recuperare le forze perdute facendo a botte prima no?

Haruka: non è stata la moto a farmi recuperare le forze… anche se ha contribuito…

Michiru: allora cosa?

Haruka: il fatto che ora sono sicura, di una cosa. Passano i giorni, passano le notti, ma una cosa non passa mai.

Michiru: cioè cosa?

Haruka: il nostro amore.

Detto questo si infila il casco e sale in moto, porgendo l’altro casco alla compagna, che lo afferra saldamente, ma prima di metterlo deve aggiungere qualcosa.

Michiru: io direi che oltre al nostro amore, passano i giorni, passano le notti, ma anche i nostri nemici non passano mai!

Haruka: finchè saremo insieme, sapremo di avere la forza di combatterli.

Michiru sorride, infila il casco e sale in moto.

Michiru: tu sai che ti aspetta un altro regalo a casa?

Haruka: e secondo te dove siamo dirette?

Haruka fa partire la moto, come se la conoscesse da una vita e nel giro di poco tempo si ritrovano a casa, una volta entrate si fa sentire la “voglia” della riscossione del secondo regalo.

Haruka: allora, dov’è il mio secondo regalo?

Michiru: accidenti ti sei presa a botte con 25 uomini, hai rischiato di finire all’ospedale non più di 5 ore fa e già sei pronta a farmi passare la notte in bianco? Cosa mangi a colazione pane e cellule staminali?

Haruka: chi ha parlato di notti in bianco? Io non ho fatto alcuna allusione…

Michiru: non fare finta di nulla… lo sai benissimo che è proprio quello il tuo secondo regalo.

Haruka: personalmente mi accontenterei anche di stare da ammirarti con su quell’abito.

Michiru: contenta tu.

Haruka afferra da dietro Michiru.

Haruka: e tu ci credi?

Michiru: no affatto.

Haruka: allora se permetti, per quanto ti stia bene, ora questo lo togliamo.

Con un gesto rapido l’elegante abito finisce a terra, insieme agli altri indumenti delle due ragazze che si lasciano poi cadere sul letto.

Michiru: sei sicura di stare bene?

Haruka: certo amore, non ti preoccupare. Anche questa è una cosa che non passa mai…

Michiru: cosa?

Haruka: la voglia amore mio, la voglia.

Sorridendo le due si baciano teneramente…

 

E da vera BASTARDA quale io sono, il resto lo lascio alla vostra immaginazione. Bastardaggine a parte, grazie ancora a tutti coloro che stanno leggendo questa fan fiction e a tutti coloro che la leggeranno.

 

Maxiex5452

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Capitolo 6
*** Mi basta niente per avere tutto ***


Chissà com’è, puntualmente io mi metto a scrivere quando sono ammalata, non ci sarebbe molto da stupirsene visto che è l’unico momento in cui posso trovarne il tempo, di questo me ne rammarico profondamente, ma non si può fare d'altronde niente, quando il lavoro chiama, bisogna pur sopravvivere!
 
In un ufficio locato in un luogo sperduto, sembra che stia avvenendo una pesante litigata fra tre individui.
Haruka: Inutile starne a discutere, vogliamo un aumento del 20%!!!
???: Volete un aumento del 20% per cosa? Non vi pago già sufficienza per quelle quattro cazzate che fate?
Michiru: Già perché rischiare la vita ogni giorno contro dei mostri, dover crescere una figlia non nostra, portare avanti una relazione precaria per tipologia e doverci anche parare il culo da fans, ammiratori ed ex sarebbe fare giusto quattro cazzate vero?
Haruka: Giusto e poi dove sono le guardie del corpo che ci avevi promesso??? Non posso tenere a bada tutte le mie ex da sola!!!
Michiru: Io pensavo che ci riuscissi benissimo… a tuo modo…
Haruka: Non divaghiamo su discorsi di infedeltà che non stanno in piedi!!!
???: ORA BASTAAAAAAA ditemi per cosa volete questo maledetto e sconsiderato aumento!!!
Michiru: Perché oltre a tutto quello che già dobbiamo fare abitualmente; in più siamo sessualmente frustrate da mesi ormai!!!
???: Praticamente vorreste un aumento del 20% perché non siete in grado di trovare un momento di intramezzo nei vostri, neanche troppo gravosi impegni, per trombare???
Haruka : Detta in breve si.
Seguono alcuni istanti di silenzio, ai quali segue una folata di vento potentissima che sbatte le nostre due eroine fuori dall’ufficio.
???: Con il tempo che avete sprecato qui per venirmi a chiedere questo assurdo aumento, vi sareste fatte una bella sveltina, forse così vi renderete conto di tutto il tempo che perdete inutilmente… Non provate mai più a venirmi a chiedere una cosa del genere!
Detto questo, la misteriosa figura sbatte violentemente la porta dietro di se.
Haruka sembra affranta dal dolore.
Michiru: Eh dai amore, almeno ci abbiamo provato…
Haruka: Si ma così non riusciremo mai a realizzare il nostro progetto…
Michiru: Abbiamo un’altra strada, anche se lastricata di insiedie.
Haruka: No, no e poi no!!! A casa tua a leccare il culo a tuo padre e soprattutto a tua madre non ci vengo! Soprattutto per soldi!!! Lo sai che cosa pensano di me!
Michiru: Magari se fai il tuo sguardo da cucciolotta che solitamente riservi a me, cambieranno idea.
Haruka: Lo devo fare con tuo padre o tua madre?
Michiru: Mia madre, lo sai che il potere decisionale lo detiene lei.
Haruka: Sembrerà assurdo ma avrei preferito farlo con tuo padre, ad ogni modo non mi abbasserò mai a tanto, mi dispiace ma ho una dignità io.
Michiru: Ci tieni tanto a prolungare ulteriormente il nostro lungo periodo di castità?
Ormai sconsolata e atterrita dalla superiorità mentale logica della compagna si lascia convincere a tornare in casa “Kaioh”, ciò non succedeva all’incirca da tre anni, cioè da quando la madre di Michiru, dopo averle scaricato addosso una simpatica serie di improperi, l’aveva fatta buttare fuori nientemeno che dalla polizia.
In seguito i rapporti si raffreddarono, rimaneva l’ostilità nelle cene di Natale ma era più una guerra verbale sempre bloccata sul nascere dalla parlantina di Michiru. Ciò però era ben diverso da quello che dovevano riuscire ad ottenere ora, non si trattava dell’approvazione della famiglia “Kaioh”, a quella probabilmente mai sarebbero arrivate, dovevano ottenere qualcosa di molto più importante, un’ingente somma di denaro, era fuori questione l’idea di “prostituirsi con la madre di Michiru, sebbene per ottimi fini, dunque cosa si sarebbero inventate? Infondo avevano una notte intera per pensarci.
Una volta a casa.
Michiru: Io chiamo mamma, per dirle che domani andiamo a trovarli.
Haruka: Hmmm…
Al telefono…
Michiru: Ciao mamma… no, non è il tuo compleanno… no! Non è nemmeno quello di papà! No mamma non ti sei dimenticata il mio… Ma mi lasci parlare??? Domani io e Haruka vorremmo venire a trovarvi… mamma per favore, potresti evitare di rivolgerti alla mia compagna definendola con parole tanto pensanti? Dai mamma adesso perché piangi? Senti ne abbiamo già parlato un milione di volte da questa faccenda e non saranno le tue lacrime a farmi cambiare opinione! Si va bene ci vediamo domani mattina, ciao mamma, buonanotte…
Haruka: Telefonata breve ma intensa…
Michiru: Uff si, però ci sono riuscita…
Haruka: Bene! Visto che sei così brava e posso solo immaginare quello che tua madre mi ha detto dietro… facciamo che domani dai tuoi ci vai solo tu e te la cavi da sola ok?
Michiru: Non se ne parla nemmeno! Questa cosa abbiamo deciso di farla in due e così sarà! Nella buona e nella cattiva sorte!
Haruka: Chissà perché ma nel nostro futuro non vedo salute ma soltanto tanta malattia.
La mattina seguente.
Hotaru: Uffa perché non posso venire con voi a trovare i nonni?
Haruka: Semplice tesoro, perché è già tanto se non sparano a vista a noi quando ci vedono!
Michiru: HARUKA SMETTILA!!! Hotaru tesoro, purtroppo dobbiamo andare a parlare di cose da grandi, non potresti giocare con i nonni e ti annoieresti.
Hotaru: Uffaaaaaaaaaaaaaaaaa voglio venire anch’ioooooooooooooooo!!!! Setsuna mi fa sempre e solo studiareeeeee!!!!
Setsuna: No oggi niente studio! Oggi andiamo allo zoo va bene?
Hotaru: Allo zoo?? Davverooooo??? Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
Haruka: Posso venire anche io?
Hotaru: NO!
Detto questo le fa la linguaccia e corre a nascondersi dietro a Setsuna.
Haruka: Faremo i conti quando torno, ah gioventù bruciata.
Michiru: Già, povera la mia vecchietta incompresa… quale bolide prendiamo?
Haruka: La moto! Che domande…
Michiru: Tanto per far infiammare di più mamma.
Haruka: Come? Che centra tua madre?
Michiru: Oh no niente, lascia stare.
Così le due compagne salgono in moto e sfrecciano ad alta velocità in direzione di casa “Kaioh”, una volta arrivate vengono accolte da un maggiordomo che apre loro il cancello d’entrata che da su una strada di circa 250 metri, i 250 metri più lunghi della storia visto che Michiru costringe Haruka a scendere e spingere la moto a mano sino ad arrivare all’entrata della casa.
Davanti alla porta d’entrata impaziente attende la madre di Michiru che una volta abbastanza vicina si fionda sulla figlia, abbracciandola come se fosse appena tornata dall’Iraq.
Sig.ra Kaioh: Oh figlia mia, come stai?? Non ti fai mai vedere, non ti fai mai sentire; ma mangi? Oh ma guarda quanto sei magra, tu sei troppo stressata figlia mia, così giovane e già con una figlia da crescere tutto da sola.
Sottolineando così la totale trasparenza di Haruka, quest’ultima dal canto suo, abituatasi a tale faida nel corso degli anni, non degna la donna neppure d’una smorfia di disappunto.
Haruka: Signora Kaioh, che piacere rivederla!
Sig.ra Kaioh: Peccato che io non possa asserire egualmente; Tenou… Giusto?
Haruka: Impeccabile la sua memoria dopo soltanto tre anni che ci conosciamo! Dove posso posteggiare la moto?
Sig.ra Kaioh: Intendi quell’ammasso di ferraglia sul quale hai fatto salire mia figlia per portarla sino a qui con l’altissimo rischio di farla giungere a pezzetti? Buttala il mezzo al cortile, tanto come puoi notare, qui lo spazio non manca, mah sbaglio o quel rottame è diverso dalla volta precedente che siete venute?
Haruka: Come non se lo ricorda? Me lo ha regalato sua figlia circa due mesi fa per il mio compleanno, o nel suo gergo, per il mio genetliaco.
Sig.ra Kaioh: E di grazia figlia mia, dove avresti recuperato la somma necessaria a regalare uno strumento di morte certa alla signorina… Tenou… qui presente?
La Madre di Michiru viene attraversata da un chiaro flash, rendendosi conto che i suoi preziosi soldi erano stati sperperati in un regalo donato ad una persona che odiava, in oltre un regalo futile ed ai suoi occhi pericolosissimo.
Sig.ra Kaioh: Quei soldi!!! Quelli che mi chiesi alcuni mesi fa, santo cielo figlia mia mi dissi che ti servivano per delle migliorie al tuo appartamento!!!
Michiru: Nostro mamma è IL NOSTRO APPARTAMENTO!!! Mio e di Haruka!!! Se ti avessi detto che volevo regalarle una moto con quei soldi, non me li avresti mai e poi mai dati!
Sig.ra Kaioh: Certo che no! Sai bene che abbiamo fatto di tutto, abbiamo speso un vero patrimonio per te figlia mia! Per le lezioni di violino, per la miglior scuola!!! Non per farti finire in uno squallido appartamento tra l’altro diviso con una donna dalla dubbia fedeltà, per non parlare della totale mancante femminilità, con una bambina figlia di chissà chi e un’altra donna jolly della quale non ci è dato di sapere nulla più del suo nome!!! Disapprovo totalmente figlia mia la vita che hai scelto!
Haruka sembra quasi divertita dal dibattito, nonostante con rammarico decide di intervenire.
Haruka: Proprio per questo siamo qui,c’è anche il Signor Kaioh?
Sig.ra Kaioh: Non c’è bisogno di quell’incapace, comunque è in viaggio d’affari e chissà quando ritornerà; accomodiamoci in salotto.
Detto fatto, le tre donne si ritrovano sedute quasi in cerchio negli ampi divani del lussuoso salotto.
Sig.ra Kaioh: Veniamo al dunque, in modo che il mio povero cuore sofferente possa tornare a battere.
Michiru in qualche modo tenta di tergiversare e deviare l’argomento, ma Haruka ormai satura delle frecciatine lanciatele dalla “suocera” decide di prendere in mano le redini del discorso.
Haruka: Avremmo bisogno di un prestito.
Sig.ra Kaioh: Oh un prestito? E per cosa di grazia?
Michiru: Per comprare l’appartamento nel quale viviamo e anche quello sottostante in modo da renderli una villa divisa in due appartamenti.
Sig.ra Kaioh: Avete forse perso il senno per caso? Al posto di un appartamento con voi due pazze mi ritroverei con intestato un terzo jet privato, non ho bisogno di un altro jet figlia mia.
Haruka: Veramente ci sarei anche io in questa conversazione…
Sig.ra Kaioh: Lei? Chi sarebbe lei alla fine? Non ha ancora messo un centesimo in nulla, negli ultimi 5 anni, cioè dal primo giorno in cui è uscita con mia figlia, la disoccupazione ai nostri giorni è una grave piaga, ma santo cielo almeno un lavoro precario da fattorino… o qualcosa del genere, alla fine lei è una specie di “uomo mancato” o sbaglio?
A tal punto la guerriera di urano non può tollerare oltre le umiliazioni, tant’è che la compagna non prova neanche a dissuaderla dai suoi propositi.
Haruka: IO NON SONO UN UOMO, sono una donna, ma sono la donna che sua figlia ha scelto, a dispetto di tutti i suoi pretendenti, e mi creda sono davvero molti, tutt’oggi mi domando cosa io abbia di speciale, ma evidentemente non me la cavo tanto male anche come “uomo” dato che sua figlia insiste a voler stare con me, in un misero appartamento diviso da ben quattro persone, mantenuta da quello che lei definisce un misero stipendio, non so se lei lo sa ma uno studente universitario medio SENZA famiglia alle spalle deve procurarsi i soldi con un lavoro part-time e spesso sottopagato; malgrado tutto questo, ripeto, sua figlia persiste nello stare con me, quindi mia cara Signora Kaioh, malgrado tutto quello che può dirmi dietro, tutti gli insulti che può tirare fuori dalla sua bile che ormai sputa insieme ad ogni suo discorso, non mi sfiora, perché ho vinto io. Io ho sua figlia e non l’ho costretta, mi ha scelta lei! Che lei lo voglia o no!
Sig.ra Kaioh: Signorina gentilmente si risieda e la smetta di blaterare inutilmente… dunque lei asserisce di essere “l’uomo” di mia figlia, bene lo dimostri.
Haruka: E come?
Sig.ra Kaioh: Beh tanto per cominciare, ci sarebbe da ripulire tutte le tegole del tetto, poi da potare sei ettari di ciliegi, infine rasare il prato.
Haruka: La servitù al giorno d’oggi è poco efficiente oppure si vuole solo divertire a umiliarmi?
Sig.ra Kaioh: Vuoi questo prestito? Dimostrami che sai essere degna di mia figlia e forse ci penserò.
Haruka piena d’orgoglio si dirige vero la porta, poi si ferma.
Haruka: Dove trovo gli attrezzi?
Sig.ra Kaioh: Chiedi alla servitù poco efficiente; ah voglio che tutto finito entro stasera ovviamente.
Michiru sbarra gli occhi.
Haruka: Bene, ci rivediamo stasera allora.
Detto questo esce dalla casa.
Michiru: Mamma hai deciso di farla ammazzare???
Sig.ra Kaioh: questo è solo un piccolo obolo per i soldi che tu hai sprecato per quel mezzo di trasporto infernale a due ruote.
Michiru: Se non avessi voluto non l’avrei fatto, non credi?
Sig.ra Kaioh: Come ha fatto a plagiarti in questo modo? Non ti riconosco più!
Michiru: OOOOOH basta!!!! Non ti tollero più mamma, vado ad aiutare LA MIA DONNA!!!
Così si dirige da Haruka che ha già iniziato a potare le piante.
Michiru: Come posso aiutarti?
Haruka: Ehi che ci sai qui!
Michiru: Non sopporto più mia madre.
Haruka: Non mi stupisce, comunque, non mi puoi aiutare, me la devo cavare da sola se vogliamo quel prestito dai tuoi.
Michiru: Non è detto che mia madre ce lo conceda!
Haruka: Pensiamo positivo!
Passano le ore ed Haruka in qualche miracoloso modo finisce di potare tutte le piante (forse perché si era resa conto del fatto che più di ¾ erano già state potate dalla servitù), così si dirige in casa per il pranzo.
Sig.ra Kaioh: Oh santo cielo! Com’è sconveniente signorina! Tanto da farmi dimenticare il suo nome! Come si permette di entrare in casa conciata in quello stato? Ha più rami addosso lei di uno dei miei splendidi ciliegi!
Haruka: Signora Kaioh lei non mi ha mai chiamata per nome… a parte questo non ho portato un cambio e sono affamata, con permesso.
Detto questo la ragazza si siede al tavolo e inizia a divorare ogni cosa le capiti sotto le mani. Dall’altra parte del tavolo la sua compagna scuote la testa in segno di dissenso e frustrazione, conscia del fatto che dopo quell’atto il loro prestito sarebbe sfumato sicuramente.
Sig.ra Kaioh: Questo è oltremodo oltraggioso!!! Esca fuori da casa mia!!!!!
Haruka: Va bene, va bene, non ti scaldare santo cielo, comunque era tutto ottimo, COMPLIMENTI ALLA CUOCAAAAA!!!
E così esce nuovamente di casa per dirigersi sul tetto di casa Kaioh.
Sig.ra Kaioh: Non rispetta le regole della casa, si comporta come un animale, non ha nessuna buona qualità, mi spieghi cosa ci trovi in quella… donna??
Michiru: Mi fa sorridere, prende ciò che vuole senza chiedere il permesso a nessuno; nel contempo è molto umile e tranquilla, è una contraddizione in carne ed ossa, è la brezza estiva e la tormenta invernale, è la mia unica ispirazione degna di esserla in tutto e per tutto.
Michiru si alza per dirigersi nella sua vecchia camera da letto, una volta entratavi ha un tuffo al cuore, i suoi premi, le sue foto d’infanzia, i suoi giochi; tutto era rimasto come l’aveva lasciato, andandosene lasciando una scia di brutte parole, mai più risanate.
Michiru: Credevo di essere felice qui… Ma la felicità non è avere tutto, la felicità è avere poco e quel poco ti sembra tutto… MAMMAAAAAAA!!!!
Sig.ra Kaioh: Che succede figlia mia? Come mai mi chiami a gran voce?
Michiru: Dobbiamo parlare.
Sig.ra Kaioh: Di cosa figlia mia?
Michiru: Di un argomento che è rimasto sepolto fin troppo, quando me ne sono andata di casa, dopo che mi hai detto che mi odiavi, mi sono sforzata di credere che quelle parole fossero dette solo per rabbia, poi con il passare degli anni mi sono resa conto che non era così, ciò che è peggio è che odi anche Haruka, ogni volta che la porto qui la tratti come l’ultima delle tue sguattere, non ti degni neppure di chiamarla per nome! Ma ti ricordo che se non fosse per lei ora tua figlia non sarebbe felice!!! Avrei seguito il percorso che voi avevate scelto per me, sarei una famosa violinista, ricca, avrei una galleria d’arte mia e chissà cos’altro, ma mi mancherebbe la cosa più importante!
Sig.ra Kaioh: E cosa ti mancherebbe che noi non possiamo darti?!?!?
Michiru: Il sorriso!!! E l’amore mamma… ma come fai a non vederlo, Haruka in questo momento si sta umiliando facendo per te lavori assurdi, rischiando anche di farsi del male, e tutto questo lo sta facendo per me, per darmi una casa più grande, più agi, solo per me! Quando l’ho conosciuta abitava in un monolocale e dormiva su un divano!!! Quindi a lei non importa la ricchezza!!! Io sono stata felice da bambina qui, ma ora è arrivato il momento di lasciarmi andare per la mia strada; e quella strada è la stessa di Haruka!
Cala il silenzio e la Signora Kaioh si allontana silenziosamente dalla stanza, lasciando la figlia con i suoi pensieri.
Nel frattempo sopraggiunge un’auto in cortile, Michiru subito si accorge del ritorno del padre e si precipita a salutarlo. Senza ombra di dubbio il rapporto con il padre è decisamente meno burrascoso di quello che la nostra eroina ha con la madre.
Michiru: Papà!!!!!!!!!
La ragazza si getta tra le braccia accoglienti del padre.
Sig. Kaioh: Ciao bambina mia!!! Ma come mai sei qui? Non vieni mai a trovarci!
Michiru: Oh nulla di particolare, sono venuta a litigare un po’ con la mamma.
L’anziano padre si accorge delle lacrime versate dalla figlia poco prima e la stringe di più a sé.
Haruka da sopra il tetto assiste compiaciuta alla scena, la mancanza di una vera famiglia non l’aveva mai particolarmente sfiorata, aveva sempre saputo cavarsela da sola, ma vedere la compagna felice almeno con un membro della sua famiglia la rendeva felice, era un modo come un altro per comprendere il significato di famiglia, anche se Michiru in tanti anni le aveva già insegnato quanto andava basilarmente saputo.
Sig. Kaioh: Dai ora andiamo dentro, così litigo un po’ anche io con tua madre!
I due si dirigono in casa ancora stringendosi in quel dolce abbraccio.
Sig. Kaioh: Eh dimmi, dov’è la tua amica?
Michiru: Papà lo sai che non è un’amica, è la mia compagna o fidanzata…
Sig. Kaioh: Si si lo so, ma non voglio che tua madre mi senta dirlo! Comunque dov’è?
Michiru: Eh… è sul tetto che sta pulendo le tegole.
Sig. Kaioh. Sul tetto? Ma cosa c’è andata a fare? È pericoloso!!!
Michiru: Ehm ecco papà, noi eravamo qui per un altro motivo oltre che per prenderci insulti dalla mamma…
Sig. Kaioh: Allora vai a chiamare quella povera ragazza e venite in salotto così ne parleremo insieme.
Dopo pochi minuti Haruka riesce a scendere da tetto.
Michiru: Oh tesoro… ma guarda come sono ridotte le tue mani…
Haruka: Eh fanno un po’ male… ma in pochi giorni starò bene, non ti preoccupare, infondo l’ho fatto per una buona causa no?
Michiru: ferirsi le mani per ottenere un prestito da quell’arpia di mia madre… non è una buona causa…
Haruka: Vedere il sorriso sul tuo volto… la è.
Le due si scambiano un fugace quanto dolce bacio prima di entrare per affrontare il secondo plotone d’esecuzione della giornata.
Dopo aver spiegato brevemente anche al Signor Kaioh le ragioni della loro presenza, quest’ultimo decide di porre una sola domanda.
Sig. Kaioh: Mah lei signorina Tenou, cosa ci faceva sul tetto?
Haruka: Sua moglie ci ha detto che se io avessi dimostrato di essere adattabile come “uomo” a sua figlia, forse avrebbe pensato di concederci il prestito.
Sig.ra Kaioh: Che non concederò perché ho scoperto che nostra figlia ha scialacquato il nostro ultimo prestito per regalare uno strumento diabolico a due ruote alla qui presente signorina… Tenou, e hanno anche avuto la faccia tosta di presentarsi qui con cotale abominio!!!
Sig. Kaioh: Cara, per favore dammi solo pochi minuti… Signorina Tenou, Lei cos’ha fatto quest’oggi esattamente per potersi meritare questo prestito?
Haruka: Ho potato tutti i vostri ciliegi, rasato i vostri prati e stavo finendo di pulire le tegole quando mi avete chiesto di scendere…
Sig. Kaioh: E perché ha fatto tutto questo? Perché ha rischiato di spezzarsi l’osso del collo e si è lacerata tutte le mani? Che cosa di così profondo l’ha spinta a fare tutto ciò?
Haruka sapeva esattamente cosa doveva dire, ma quelle parole così intime per lei, erano come macigni da far uscire dalla sua bocca, quindi indugiò e cercando di prendere tempo disse.
Haruka: Per un sorriso…
Sig. Kaioh: Un sorriso?
Haruka: Un sorriso… di sua figlia… è la cosa più bella che possa desiderare, e se devo spezzarmi l’osso del collo per vederlo, beh lo farò.
Michiru rimane esterrefatta dalla loquacità della compagna.
Sig. Kaioh: Così… è questo quello che provi per mia figlia…
Haruka: Io amo sua figlia.
Asserisce la guerriera di Urano più seria che mai.
Sig.ra Kaioh: Oh che cosa mi tocca sentire! Caro prendi immediatamente dei provvedimenti!!!
Sig. Kaioh: E li prendo si!... Ma la pianti o no di rompere i coglioni a ste due povere ragazze che non chiedono altro che essere lasciate in pace!?!?!?
Cala nuovamente il silenzio e Haruka e Michiru restano immobili con gli occhi spalancati.
Sig.ra Kaioh: Ma che linguaggio sconveniente usi? E poi come osi rivolgerti a me così?!
Sig. Kaioh: Oso eccome! Avrei dovuto farlo già tre anni fa!!! Come fai a non vedere ciò che avviene sotto i tuoi occhi??? Come puoi rifiutare ciò che tua figlia ama più di se stessa, per di più ricambiata???
Ancora attimi di silenzio interminabili.
Sig.ra Kaioh: Ora cosa dovrei dire? Che vi aspetto ogni sera per cena e che potrete sperperare il nostro patrimonio come più vi aggrada? Marito mio fa ciò che desideri ma io non resterò qui a vedere le ultime parti della nostra famiglia andare in frantumi!!!
Detto questo si allontana dalla stanza.
Sig. Kaioh: Non vi preoccupate, con tempo e calma le passerà, ditemi un po’ quanti zeri ci vanno su questo assegno!
Circa mezz’ora più tardi…
Sig. Kaioh: Allora non volete proprio fermarvi per la cena?
Michiru: No, grazie papà ma come sai abbiamo anche un’altra parte di famiglia che ci aspetta, sarà per un’altra volta promesso, e grazie ancora per il prestito!
Sig. Kaioh: A buon rendere per il vostro futuro figlia mia!
Sig.ra Kaioh: SIGNORINA TENOU!!! Dovrei parlarle un istante se permette.
Ah Haruka si gela per un istante il sangue nelle vene ma poi decide, visto che ha fatto trenta farà anche trentuno e si beccherà un’altra marea di insulti prima di andare a casa.
Haruka: Mi dica Signora Kaioh.
Sig.ra Kaioh: Vorrei scusarmi con lei… per esser stata così brusca in tutti questi anni…
Tra se Haruka pensa che la parola “brusca” sia alquanto eufemistica ma decide di passarci sopra.
Haruka: Accetto le sue scuse.
Sig.ra Kaioh: Questo non significa che lei mi piaccia, o che mi piaccia il fatto che stia con mia figlia!
Haruka: Non lo pretendo.
Sig.ra Kaioh: Allora… ci vediamo a Natale…
Haruka: Si! A Natale! Buona serata!
Salta in sella alla moto seguita dalla compagna, una volta davanti casa entrambe si fermano ad osservare l’entrata, il giardino e tutto il resto.
Michiru: Ma ci pensi che da domani questa sarà casa nostra a tutti gli effetti? A proposito cosa ti ha detto mia madre prima che venissimo via?
Haruka: Nulla di importante, solo che ci vedremo per Natale.
Michiru: Beh è un passo avanti quello suonava quasi come un arrivederci…
Haruka, assorta in mille e più pensieri risponde soltanto…
Haruka: Già…
Michiru: Come sei silenziosa, a cosa stai pensando?
Haruka: Beh insomma, questa casa finalmente sarà nostra, avremo intimità, privacy, una vera famiglia… Stavo pensando che… potremmo anche sposarci…
Michiru:…………………………………………………………………………………………………………………………… C-c-c-c-cosa?
 
FINE DI QUESTO CAPITOLO
 
Vi lascerò li a rimuginare su come può andare avanti la storia J Scusate per gli eventuali errori di battitura ma purtroppo sono a casa con l’influenza e non sono molto lucida!

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Capitolo 7
*** Ciò che complica la vita la rende interessante ***


Le recensioni positive mi portano sempre a voler scrivere, e finchè ne ho tempo intendo continuare a farlo, quindi dopo un solo giorno ritorno a scrivere e ringrazio tutti/e coloro che hanno commentato questo scritto/follia su EFP, buona lettura!
 
Riprendiamo dalla precedente scena…
Michiru: Come hai detto scusa?
Haruka: Beh si… insomma… ci si può pensare… infondo ora abbiamo una casa nostra… stiamo insieme da diversi anni…
Michiru: Ti sei ammattita per caso? Questa casa è da ristrutturare e ci vorranno mesi!!! In oltre un matrimonio è oltremodo costoso, dove pensi che potremmo trovare i soldi?
Haruka: Non ho detto che dobbiamo sposarci domani Michi… era un’idea, realizzabile nell’arco di un paio di anni, quando saremo laureate e con dei buoni lavori.
Michiru: Ma allora… dicevi sul serio…
Haruka: Ho mai fatto discorsi a vanvera?
Gli occhi di Michiru iniziano a brillare come stelle luccicanti e si getta tra le braccia della compagna.
Michiru: Non credevo che me lo avresti mai chiesto!!!
Haruka: In effetti, non tel’ho ancora chiesto, ma potrei chiedertelo, un giorno… chissà.
Michiru: Spiritosa…
Mai come in quel momento era stata più felice, nulla in quel momento per la guerriera di Nettuno aveva più importanza; ma la sua compagna era già pronta a riportarla all’attuale realtà.
Haruka: Bene amore, preparati, domani bisognerà chiamare geometri, idraulici, piastrellisti… valutare i preventivi e scegliere le giuste ditte, ti senti pronta?
Michiru: No… ma prima lo facciamo e prima potremo restare da sole in pace.
Una volta a cena.
Haruka: Così Hotaru è rimasta a cena da una sua amica… e dire che eravamo tornate per fare una bella cena di famiglia…
Setsuna: Beh dovrete rimandare domani a pranzo, a proposito com’è andata per la storia del prestito?
Michiru: Beh con non poca fatica cel’hanno concesso, in più ho anche scoperto che Haruka sta pensando ad un futuro matrimonio.
Setsuna sbarra gli occhi e sputa stile idrante tutta l’acqua che stava bevendo, direttamente in faccia alle sue due coinquiline.
Haruka: Ma si può sapere cosa ci trovate di tanto strano in questo?
Setsuna: Non è propriamente da te, diciamo. Ma dite sul serio?
Michiru: Quando mel’ha detto mezz’ora fa era serissima. Quindi non posso far altro che crederci.
Setsuna: Ah… si bene allora insomma, buona fortuna! Per dire la verità non so di preciso cosa dire…
Haruka: Ecco appunto, non dire nulla.
Michiru: Tesoro dove sono i numeri che avevi preso?
Haruka: Intendi quelli dei geometri? Ma scusa non puoi finire di cenare?
Michiru: Prima iniziamo prima si metteranno a fare i lavori… e prima inizieranno a fare i lavori, prima finiremo!
Setsuna fissa preoccupata l’amica che sembra presa da una foga incredibile, così decide a suo modo di intervenire, non necessariamente facendo qualcosa di sensato o buono, anche se la maggior parte delle sue idee portavano puntualmente a risultati positivi.
Setsuna: Ora scusatemi ma, ho molto lavoro da sbrigare in laboratorio, ci vediamo domani ragazze!
Haruka: Ricorda che ci servi anche tu per vedere le modifiche della casa!!
Setsuna: Certo non ti preoccupare.
Più tardi a casa di Usagi.
Setsuna: E così Haruka ha parlato a Michiru di MATRIMONIO!!!
Usagi: Ooooh chissà che scena romanticaaaaa!!! Che bello, se succedesse anche a me!!!
Setsuna: Il problema è che ora Michiru è ossessionata dal mettere a posto la casa, perché penso che nella sua contorta psicosi, pensi che prima saranno ultimati i lavori della casa, prima sopraggiungerà il momento del loro matrimonio…
Usagi: Ma si possono sposare qui in Giappone?
Setsuna: Io non credo, per questo penso che sia una questione ancor più a lungo termine, per fare un matrimonio in un altro stato ci vogliono molti soldi, molta burocrazia e chissà che altro! Michiru ha assolutamente bisogno di distrarsi da questo pensiero! Almeno per ora.
Usagi: E ovviamente ti serve il nostro aiuto… Haruka non si è accorta di nulla come al solito vero?
Setsuna: Che sagace…
Usagi: A distanza di tanti anni si impara a conoscerla, non ti preoccupare, domani il gruppo sarà a casa vostra con tanti argomenti differenti da quello di cui abbiamo parlato questa sera!
Setsuna: Ti ringrazio molto, ora tolgo il disturbo. Buonanotte.
Così il giorno seguente, verso le 9:00 del mattino…
Michiru: Possibile che da ieri sera fino ad ora sono riuscita a contattare solo un piastrellista?
Haruka: Michi, non tutti lavorano di notte oppure alle sei del mattino…
Michiru: Sono le nove Haruka! E sarebbe ora che anche tu ti alzassi dal letto e mi dessi una mano!!!
Haruka: Si si va bene… quanta fretta… ma che ti succede?
Il campanello del loro appartamento suona, Haruka si dirige ad aprire e viene assalita dalle amiche che entusiaste entrano in casa, dietro segue Setsuna con calma, che aiuta Haruka a rialzarsi.
Haruka: Ma che diavolo succede??
Setsuna: Ho portato un po’ di manodopera morale, spero che non ti dispiaccia.
Haruka: Se calmano Michiru non c’è problema!
Usagi. MICHIRUUUUUUUUUUUU ABBIAMO SAPUTO LA FANTASTICA NOTIZIAAAAAAAAAAAA ALLORA VI SPOSATEEEEEEEEEEEE!!!
Rei: Tutto questo è veramente fantastico e MAI nessuna di noi se lo sarebbe immaginato da Haruka!
Michiru: Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii e quindi, proprio per questo voglio che la casa sia pronta il prima possibile!!!
Nel corridoio d’entrata si scorge solo lo sguardo sconcertato di Haruka e quello mortificato di Setsuna.
Haruka: Non dovevano…………… calmarla?
Setsuna: Perdonami… io avevo detto di non menzionare l’argomento, e Usagi mi aveva assicurato che avrebbero parlato di tutt’altro…
Haruka: Fidarsi di Usagi è come fidarsi a lasciare un gigantesco diamante di fronte a gazza ladra…
Setsuna: Mi dispiace…
Haruka: Ad ogni modo dobbiamo mettere quantomeno un freno a questa storia! Maledetta sia la mia bocca quando decido di dire qualcosa e non connetto il cervello con la parola “conseguenze”!
Nell’altra stanza…
Minako: Di la verità hai già sbirciato qualche rivista per qualche bell’abito da sposa???
Michiru: No, per dire la verità non ho proprio tempo ora, dobbiamo ristrutturare la casa, di conseguenza ci penserò non appena tutti i lavori saranno ultimati, c’è ancora tempo.
Usagi: Non dirmi che nel frattempo non ti vuoi neppure crogiolare nell’idea del vostro matrimonio!!! Daaaaaaaiiiiiii sai quanti negozi ci sono in centro per vedere tutto? Praticamente state ristrutturando casa e in seguito la dovrete rifare da capo con i regali della lista nozze!!!
Makoto: A me queste cose non interessano granchè… Però il fatto che siate proprio voi a sposarvi mi provoca un certo entusiasmo! A proposito dove pensate di sposarvi?
Michiru: Sono dettagli dei quali non abbiamo ancora parlato e probabilmente non ne parleremo ancora per un po’.
Nella stanza accanto Haruka è intenta ad effettuare le telefonate che in teoria spettavano alla sua compagna.
Setsuna: Per quanto pensi che potrebbero andare avanti?
Haruka: Finchè non le metterò la fede al dito, mi sembra ovvio…
Michiru: Ehi voi due che fate qui rintanate?
Haruka: Per fare delle telefonate importanti, non è consigliabile un sottofondo di starnazzanti oche…
Così dicendo esce di casa.
Setsuna: Che casino…
Michiru: Ma cos’ha?
Setsuna: Michiru… Tu lo sai che io nutro un profondo rispetto per te e per la tua sublime intelligenza… Ma non è che stai prendendo un po’ troppo seriamente la storia del matrimonio e un po’ troppo poco quella, più importante al momento, della casa?
La ragazza rimane qualche istante a riflettere.
Michiru: Forse hai ragione, mi sono lasciata trasportare dai sentimenti come una stupida.
Detto questo si allontana anch’essa dalla casa per raggiungere la compagna, lasciando le amiche a spettegolare, pochi minuti dopo riesce a raggiungerla.
Michiru: Haruka! Aspetta!
Haruka: Che c’è, vuoi farmi scegliere il tipo di fedi?
Michiru: Perdonami, ho esagerato… è solo che, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere… da te… e temo ogni istante che passa, che tu possa cambiare idea, così cerco di fare le cose in fretta, facendole male… Mi dispiace davvero.
Haruka: Tu sai che questa storia del matrimonio non è una cosa fattibile in quattro e quattrotto, ci vuole tempo e denaro, cose delle quali al momento non disponiamo…
Michiru: Lo so…
Haruka: Poi non tel’ho neppure ancora chiesto ufficialmente! Quando te lo chiederò ufficialmente sarà perché potrò darti esattamente la cerimonia che vuoi, l’abito che vuoi, gli invitati che vuoi e tutto il resto, per il momento però occupiamoci della casa… O se preferisci ci sposiamo con i soldi che abbiamo abilmente sottratto ai tuoi e poi continuiamo a vivere con un velo di carta che ci separa dalla camera di Hotaru…
Michiru: Direi che è mooooolto meglio la prima opzione!
Haruka: Lo sospettavo.
La bionda sorride e stringe a se la compagna quand’ecco un grosso meteorite si schianta proprio sulla casa delle nostre due sfortunate eroine.
Haruka: Ma che cazz… andiamo!
Una volta sopraggiunte trovano le altre guerriere Sailor svenute e un mostro che si sta accingendo ad attaccarle. A questo punto non rimane altro da fare che affrontarlo in due, le due compagne si trasformano e attaccano il nemico che non sembra riportare particolari ferite.
Michiru: Hai perso la tua potenza amore?
Haruka: E tu il tuo tocco soave…
Michiru: Non mi sembra… Ma dovresti tornare a gareggiare! Magari sparirebbe quella pancetta che ti è spuntata da qualche mese.
A quell’affermazione la guerriera di Urano lancia un nuovo attacco molto più potente del precedente che riesce a intontire l’avversario e da la possibilità a Usagi, una volta ripresasi e trasformatasi di attaccarlo e annientarlo; il mostro poco prima di scomparire riesce però a dire una frase di dubbio significato.
Mostro: Io… sono solo… il primo….
Minako: Il primo di cosa? Dei mostri che abbiamo distrutto? Il primo proprio non direi…
Amy: Eh no, ormai io stessa ho perso il conto di tutti quelli che abbiamo distrutto.
Rei: E se perde il conto la nostra matematica c’è poco da aggiungere…
Usagi: Certo che questo mostro era veramente forte.
Makoto: Molto più forte di molti incontrati in precedenza, aveva tutto l’aspetto di un leader, più che di una pedina mossa da qualcuno.
Haruka: Che una nuova minaccia incomba sulla terra?
Michiru: Ehehehehe si tu che torni a gareggiare!
Haruka: Pensavo scherzassi prima…
Asserisce la bionda con un grugno corrucciatissimo, più per la “pancetta” nominata dalla compagna che per il ritorno in gara (il che non avrebbe potuto che farle piacere).
Michiru: Sul tornare in gara no, sul resto si, ma è servito a farti dare il meglio di te, userò questo stratagemma più spesso anche in altri contesti…
Cala il silenzio per alcuni istanti, rotto da un muro portante della casa che inesorabile crolla dopo la terribile voragine creata dal rocambolesco atterraggio del loro nemico.
Haruka: Si sarà il caso di tornare a gareggiare, altrimenti questo disastro come lo ripaghiamo?
Hotaru: Oh santo cielo!!! Mamma!!! Papà!!! Ma cos’è successo?!?!?!?
Haruka: Tesoro, la colpa è stata di un mostro…
Hotaru: Ma quindi… prenderete in considerazione l’idea della casa rosa che vi ho illustrato poco tempo fa, con il tetto viola!!!
La guerriera di Urano a stento trattiene un conato.
Setsuna: Incredibile, in certi atteggiamenti è adulta e matura, in certi altri sembra ancora una bambina…
Michiru: Si, hai ragione, io le case rosa con il tetto viola le disegnavo a sei massimo sette anni!
Haruka: Tu disegnavi case rosa?
Michiru: Si…
Haruka: con tetti viola??????
Michiru: Si perché? Che c’è che non va? Tutte le bambine a quell’età le disegnano…
Haruka: Sto seriamente rivalutando l’idea di sposarti…
Usagi: Eddai smettila Haruka! Non vorrai farci credere che tu non hai mai disegnato la tua casa con questi bellissimi colori!
Haruka: Io stavo in un orfanotrofio…
Michiru: Conseguentemente in un monolocale, ora senzatetto, sei andata peggiorando amore mio.
Haruka: Tu ancor di più! Prima villa lussuosissima, poi appartamento e ora senzatetto anche tu!
Hotaru: E adesso che non abbiamo più una casa, dove vivremo?
Rei: Non c’è problema ragazze! Finchè non saranno terminati i lavori di riparazione a casa vostra vi ospiteremo noi a turno! Nel tempio c’è spazio per due persone.
Setsuna: Il tempio è un posto tranquillo e adatto per lo studio, potremmo andare li io e Hotaru.
Hotaru: Siiiiiii che belloooooo!!! Così potrò diventare un’aspirante sacerdotessa come Rei!!!
Setsuna: Non pensarlo neppure per scherzo, tu sei destinata a diventare una scienziata nucleare!
Haruka: Un’altra che pretende di manipolare il destino delle persone, ahimè quanto resterà scottata…
Hotaru: Io voglio diventare una Idol, oppure una famosa mangaka!
Setsuna: Per tutte le galassie, cosa mi tocca sentire… tutti i miei sforzi per farla studiare andrebbero così in fumo in un istante…
Usagi: A casa mia c’è posto per una persona!
Haruka: Verrò io…
Michiru: NON PENSARCI NEMMENO, da Usagi andrò io. Tu potresti combinare solo casini, oltre che suscitare INUTILI gelosie da parte di Mamoru.
Haruka: Sempre molto fiduciosa vero? Quindi sono destinata al di sotto di un ponte io?
Makoto: Allora Haruka, da me c’è un altro posto… inizio a preparare Risiko?
La scintilla della sfida balena negli occhi di entrambe le guerriere.
Haruka: Prepara tutti i giochi da tavolo che possiedi! Se possibile comprane anche alcuni nuovi!
Makoto: Con piacere…
Michiru: Non sembra che questo periodo sarà poi tanto lungo e difficile…
Così passarono le settimane, tra progetti, università e le divisioni forzate in case separate le due compagne si vedevano solo agli spettacoli di Michiru e alle gare di Haruka, dopo una di queste gare la situazione era più tesa che mai.
Mamoru: Ehi Haruka, come mai la tua dolce metà non è qui con te come sempre?
Haruka: Non è nostra abitudine abitare separate, anzi a dire il vero è una situazione intollerabile per entrambe, invece di cercare di stare insieme quando possiamo ci allontaniamo sempre di più…
Mamoru: Questo influisce oltre tutto sul tuo rendimento in gara… scusa se te lo dico ma oggi hai fatto davvero schifo!
Haruka: Ne sono consapevole.
Sulla porta compare Michiru che fa segno a Mamoru di lasciarle sole.
Michiru: Dobbiamo parlare Haruka…
Haruka: Uhm, che ho fatto di male sta volta? Ho fatto troppi autografi alle ragazze? Ho velatamente flirtato troppo con qualche segretaria dell’università?
Michiru: No… non è questo…
Haruka: ALLORA COSA!??!?! CHE HO FATTO STA VOLTA!!!
Michiru scoppia in lacrime.
Michiru: NULLA!!! Non  hai fatto nulla!!! Rivoglio solo la nostra vecchia vita, almeno li eravamo sempre insieme, ogni giorno potevamo vederci, litigavamo ma poi ci riappacificavamo subito!
Haruka: Lo sai che questa è una situazione temporanea che stiamo subendo per arrivare ad avere di meglio!
Michiru: Lo so! Ed all’inizio ne ero anche entusiasta!!! Ma ora… Non ci riesco… è diventato troppo, senza te che mi riempi le giornate, senza la forza che mi dai non riesco a studiare, ne a fare qualunque altra cosa! Neppure l’arte mi aiuta più!
Haruka: Ascolta… So che non siamo nelle condizioni attualmente… di partire per un viaggio, però questo ingaggio, giustamente per pagarmi meno, mi ha dato un coupon per due persone per andare in un centro termale qui in città, so che non è molto, ma almeno potremo stare insieme da sole un paio di giorni… che ne dici?
Michiru: Dico che se non ci fossi tu, bisognerebbe proprio inventarti!
La ragazza sfoggia un sorriso radioso, seguito da un sorriso della compagna che si avvicina e la bacia con passione.
Haruka: Allora è deciso! La famiglia Tenou questo weekend in vacanza!
Michiru: Chi ha detto che prenderò il tuo cognome?
Haruka: Pensavo fosse scontato, qui l’uomo sono io…
Michiru: Vero, ma siamo in Giappone e in Giappone è l’uomo a prendere il cognome della donna.
Haruka: Voglio tornare in America…
Michiru: Sempre a lamentarti… Stasera vieni al concerto?
Haruka: Certo amore, vengo e porto la truppa al gran completo!
Michiru: Bene, allora ti aspetto per il concerto e il “dopo concerto”.
Haruka: Insaziabile…
Michiru: Tesoro sono tre settimane ormai! Io ero abituata alla media di tre volte al giorno!
Haruka: Il troppo fa male, tel’ho sempre detto!
Michiru: Ma piantala, se fosse stato per te mi avresti presa in ogni angolo di casa!
Haruka: E lo rifarò, stanne certa, pazienta fino a questo weekend.
Michiru: Sarà una lunga attesa ma sono sicura che ne varrà la pena! Ora devo scappare perché mi aspetta un antipaticissimo esame di filosofia.
Le due si scambiano un bacio fugace.
Haruka: A stasera amore mio, ti amo.
Quelle parole più di qualunque altra cosa avevano la capacità di sciogliere il cuore di Michiru.
Michiru: Ti amo anch’io.
Quella sarebbe stata una grande sera esattamente come molte altre, per il resto delle loro vite.
FINE DI QUESTO CAPITOLO
Ma visto che questa storia deve andare avanti ve le racconterò con calma, capitolo dopo capitolo. Ancora grazie per le recensioni, sono contenta che ciò che scrivo piaccia, questo mi rende orgogliosa e fiera di ciò che faccio quando ne ho la possibilità.

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Capitolo 8
*** Aisha ***


Ho provato per molto a scrivere ma il mio tempo è inversamente proporzionale alla mia fantasia… però voglio dare un finale a questa storia e ci riuscirò! Continuate a seguirmi :) e grazie per tutte le recensioni!!! Sappiate che le leggo tutte con enorme interesse!
 
Il venerdì antecedente al “romantico weekend” le nostre due pazzoidi si incontrano in un bar in centro.
Haruka: Hei piccola! Finalmente sei arrivata!
Michiru: Uff, sapessi, ho appena dato un esame di storia dell’arte, ci sarò stata su almeno otto notti per capire alcuni passaggi, tu invece?
Haruka: Mi sto preparando ancora per quell’esame di fisica nucleare, il professore fa passare solo le ragazze che gliela danno ed io non ne ho minimamente intenzione…
Michiru: Suvvia sarebbe per una buona causa, poi magari scopri anche che ti piace!
Haruka: Ah questo non lo considereresti tradimento? Faresti di tutto pur di vedermi laureata e piena di soldi vero?
Michiru: Lo sai che non sono un’arrivista, altrimenti perché mi sarei messa con una che viveva come un’eremita in un monolocale?
Il discorso tra loro prosegue, mentre da fuori qualcuno le osserva con insistenza. Michiru se ne accorge.
Michiru: Ma chi è quella donna?
Haruka: Non ne ho idea…
La misteriosa donna si allontana.
Michiru: Non sapevo che ti facessi anche le “attempate”.
Haruka: Non mi sono mai fatta ragazze che avessero 3/4 anni più di me.
Michiru: Magari qualche anno fa non dimostrava i suoi anni.
Haruka: Non sembrava poi così vecchia, io le darei massimo 40 anni.
Michiru: Se vuoi andare a fartela, fai pure.
Haruka: Smettila sciocca… adoro quando fai così la gelosa.
Michiru: Lo so, per questo la faccio, andiamo a vedere come procedono i lavori della casa?
Haruka: Buona idea! Ho giusto una mezz’ora libera prima di andare da Mamoru a ripassare per quest’esame del cavolo.
Così lasciano il bar e raggiungono i resti del loro precedente appartamento, che lentamente si sta trasformando in una bella villa.
Michiru: Allora sei sicura di non volercela la piscina?
Haruka: Prima l’impianto di climatizzazione, poi se avanza denaro penseremo agli optionals.
La misteriosa donna si ferma proprio dietro le due compagne, che nel giro di pochi istanti se ne accorgono e si voltano contemporaneamente.
Michiru: Ancora lei?
Haruka: Scusi ma… lei chi è?
La donna rimane a fissare Haruka alcuni istanti in silenzio, poi tossicchia.
???: Scusate, non volevo importunarvi, mi occupo di architettura e stavo guardando questa villa che stanno costruendo, è casa vostra?
Haruka: Si…
Michiru: Ma perché ci stava osservando anche al bar?
???: Scusatemi, ora devo andare, sono molto in ritardo, scusate ancora se sono stata così invadente.
Detto questo se ne va in fretta.
Haruka: Che strana donna…
Setsuna: Ciao ragazze! Che succede?
Michiru: Una strana donna ci ha seguite dal bar in centro fino a qui.
Setsuna: Una ex di Haruka?
Haruka: E basta che palle!!! Non è una mia ex!!! Non l’ho mai vista prima in vita mia!!!! Poi io non ho ex…
A quell’affermazione cala il silenzio.
Haruka: Secondo voi una botta e via si può considerare una ex? Non sono mai uscita due volte con la stessa ragazza prima di conoscere te Michi!
Setsuna: Wow che rivelazione… ci scapperà qualcosa che è meglio che io non veda?
Michiru: No ci penseremo quando andremo a fare il nostro weekend.
Haruka: Non eri stanca?
Michiru: Non sono mai stanca quando sono con te… ora però dovresti andare a studiare.
Haruka: Studiare… noooooo non mi va… va bene vado, ci vediamo domani mattina, però sul tardi così prima ridò l’esame ancora inutilmente.
Michiru: Buono studio allora amore.
La bionda si allontana.
Setsuna: Come procedono i lavori della casa?
Michiru: Come vuoi che procedano… troppo a rilento… Ci vorranno ancora un paio di mesi almeno.
Setsuna: Dai non fare quella faccia, la maggior parte del percorso lo abbiamo già fatto lontano da casa, poi ce la godremo di più; ma a cosa stai pensando?
Michiru: A quella donna… e a come fissava Haruka… non mi sento tranquilla.
Setsuna: Paranoica…
Michiru: Ma non per gelosia! Non so perché ma non credo che porti cose positive… Non lo so.
Setsuna: Speriamo che passi l’esame la tua donna, pensiamo positivo!
Nell’appartamento di Mamoru.
Mamoru: Ma mi stai seguendo?
Haruka: Oh andiamo lo so già quello che mi stai dicendo, lo sai; so tutto il libro a memoria.
Mamoru: Si ma almeno un ripasso serio dovresti farlo.
Haruka: Scusa… sono un po’ sovrappensiero.
Mamoru: Come mai? C’è qualcosa che ti preoccupa?
Haruka: Oggi una strana donna seguiva me e Michiru… Cioè l’abbiamo vista due volte, davanti al bar e poi anche davanti a casa nostra.
Mamoru: sarà stato un caso, può succedere.
Haruka: Si probabilmente hai ragione tu, sarò un po’ stressata per questo maledetto esame.
Mamoru: Proporrei di dormirci sopra, alla fine sei preparata da mesi per quest’esame.
La notte passa in modo tranquillo, la mattina seguente Haruka si alza presto e si prepara per l’esame, uscendo di casa intravede una figura che si allontana velocemente.
Haruka: Tutti fantasmi in questi giorni…
In seguito si avvia verso la facoltà universitaria; altrove Michiru con calma si alza, si prepara ed esce di casa. Fuori casa incontra Makoto.
Michiru: Buongiorno!
Makoto: Ciao! Dove vai di bello?
Michiru: Pensavo verso l’università… così vedo com’è andato l’esame di Haruka dalla sua faccia quando esce! Eheheheh
Makoto: Se vuoi ti faccio compagnia, così faccio un saluto anche alla tua ragazza, è da un po’ che non ci riuniamo tutte insieme.
Michiru: Si è vero, con questa storia della casa distrutta, non abbiamo più luoghi per riunirci, a parte il tempio di Rei.
Makoto: Che è sempre off limits da quando si è fidanzata, poi è sempre impegnata…
Michiru: Non la biasimo, l’amore porta via davvero molto tempo.
Makoto: Mah, io non lo definirei amore… ahahahaha
Le due ragazze così si avviano nei pressi dell’università, una volta giunte vedono Haruka in compagnia di una persona, il discorso che stanno affrontando sembra serio.
Haruka: Tu… tu sei cosa?!?!?
La guerriera di Urano sembra sconvolta ed arrabbiata allo stesso tempo.
???: Io… mi dispiace, forse non  avrei dovuto… ascoltami io ho bisogno di parlare con te, ma se tu reagisci così me lo impedisci!
Haruka: Che cosa ti aspettavi dopo tutti questi anni?!?!?
Intanto Michiru si avvicina con aria interrogatoria.
Michiru: Scusate, posso sapere che cosa sta succedendo?
La bionda resta a fissare la sua interlocutrice, con sguardo fulminante, quand’ecco che una lacrima affiora nei suoi occhi blu; Michiru non riesce a credere ai suoi occhi, vorrebbe chiedere di nuovo spiegazioni ma la confusione che si sta creando è troppa anche per lei.
Haruka: Io me ne vado, questa per me non è che una presa per il culo!
Così dicendo si volta e si allontana.
Così Michiru, dopo qualche istante decide di rivolgersi alla donna misteriosa.
Michiru: Mi perdoni, ma almeno lei potrebbe spiegarmi cosa sta succedendo?
La donna resta in silenzio, lo sguardo perso nel vuoto si tramuta in un pianto disperato poco dopo.
???: Io… non posso… mi dispiace, perfavore di ad Haruka che mi dispiace, che il mio cuore è in pezzi, io non volevo farle del male, ti prego, ti scongiuro di dirglielo!
La donna corre via tra le lacrime.
Makoto: Certo che la tua donna ne ha mietute di vittime, anche se questa sembra aver colpito nel segno.
Michiru si guarda spaesata attorno, ad un tratto si abbassa per raccogliere qualcosa.
Makoto: Cos’hai trovato?
Michiru: Aisha Mc Kenzie… nazionalità americana… nata il 19/08/1967… non è un’ex di Haruka… che cosa ci fa un’americana a Tokio? Perché sono giorni che ci segue? Ma soprattutto, cosa può aver detto ad Haruka per sconvolgerla in quel modo?
Makoto: Penso che sia Haruka a dovertelo dire… quando riusciremo a trovarla…
Le due ragazze cercano la bionda dalle loro amiche, da Mamoru, addirittura dai genitori di Michiru, ma sembra svanita nel nulla, ormai tutto il gruppo è mobilitato nelle ricerche e la preoccupazione è palpabile.
Usagi: Non c’è un posto dove può essere andata a rifugiarsi?
Michiru: L’unico posto che mi viene in mente… è la nostra casa, ma non avrebbe senso andare la, non c’è neppure il tetto.
Usagi: Beh ma magari è il posto adatto per riflettere, per lei.
Minako: Propongo di andare la, tanto sono ore che giriamo, un po’ di moto in più non può che farci bene.
Nel frattempo, in un sobborgo di Tokio, Haruka è intenta a parlare con un anziano all’interno di una struttura che ha tutta l’aria di essere una chiesa infelice e decadente.
Haruka: Come sarebbe a dire che voi non potete farci nulla!??! Quando me ne sono andata avevo esplicitamente detto che non volevo essere cercata da nessuno!!!
?...?: Sai bene che questa è una questione del tutto diversa… noi non abbiamo potere a riguardo.
Haruka: Tu non hai potere?!?!? Ma il potere di sbattermi fuori da qui lo hai avuto anche se ero minorenne!
?...?: Hai finito di sbraitare come sempre Tenou?
Haruka: Ho bisogno di un posto dove stare, per qualche notte.
?...?: Sai bene che non puoi stare qui, dopo tutto quello che hai combinato…
Haruka: Se la vostra consorella si è lasciata sedurre non è di certo colpa mia.
?...?: ORA BASTA!!! È ora che tu esca da qui e affronti la realtà, soprattutto è ora che tu ti assuma le tue responsabilità nei confronti di chi hai accanto ora! Sempre ammesso che tu non sia stata abbandonata da tutti.
Haruka: Vaffanculo… saresti l’ultima persona che potrebbe parlare a me di responsabilità! Un prete molestatore…
?...?: Vuoi denunciarmi Tenou? Fa pure! In quanti ti crederebbero dopo il tuo stesso scandalo, creato con le tue mani quando avevi solo 15 anni!??
La ragazza decide di andarsene, non avendo più nulla da dire a quell’uomo che nella sua vita era stato solo in grado di deluderla e rovinarla.
Intanto le altre ragazze avevano raggiunto la casa, ma di Haruka non vi era traccia, sopraggiunse anche la donna, che una volta vista Michiru, tentò di fuggire, ma venne bloccata da quest’ultima, decisa più che mai a ritrovare la compagna ormai scomparsa da ore.
Michiru: Allora, io non so chi tu sia, e se vuoi saperlo neppure mi interessa, ma voglio sapere dov’è Haruka!
Aisha: Io… non lo so…
Michiru: NON MENTIRMI!!! Sono giorni che ci segui ormai!!! Sai esattamente dov’è lei!
Aisha: No non lo so!!! Come hai visto poche ore fa è fuggita via anche da me!!! Non so dirti dove sia!!! Probabilmente non la rivedrò mai! Ora lasciami andare!
La ragazza visibilmente frustrata decide di lasciare la presa, provocando la fuga immediata della donna.
Michiru: Avrei… dovuto chiederle chi era… forse mi sarebbe servito a capire… Non le ho neppure restituito il suo documento…
Usagi: è inutile stare qui, fa freddo ed è meglio aspettare a casa che Haruka torni…
Michiru: Voi andate pure, grazie per avermi aiutata, io vi raggiungerò più tardi…
Usagi: Va bene, allora ti aspetto a casa, mi raccomando non fare tardi, è quasi il tramonto.
La guerriera di Nettuno rimane sola con i suoi pensieri a contemplare la casa in costruzione, mille domande affollano la sua mente, ma solo un persona può cancellarle, quella persona però è sparita, com’era solita fare nelle situazioni difficili.
Mamoru rientra  nel suo appartamento e scorge una figura famigliare nell’oscurità della stanza, dunque decide di accendere la luce, dopo aver visto la ragazza di fronte a lui in lacrime, con la testa tra le mani gli si gela il sangue.
Mamoru: Allora sei qui! Ma cosa ti è successo? Perché stai piangendo!
Haruka: Ho bisogno di parlare con Michi… Puoi chiamarla perfavore?
Mamoru: Ma certo…
Mamoru chiama sul cellulare Michiru, che subito si precipita verso l’appartamento.
Mamoru: Sarà qui a momenti, ma ora calmati… e ti prego dimmi cosa è successo.
Haruka: Io… non posso dirtelo, mi dispiace… devo parlarne prima con lei… lei deve sapere… deve sapere tutto…
Mamoru: D’accordo, tra poco arriverà.
Michiru dopo pochi minuti suona al campanello, un tonfo al cuore coglie Haruka di sorpresa che riprende a singhiozzare, Mamoru apre la porta.
Mamoru: Ciao, accomodati pure, vi lascio sole.
Michiru: Grazie per avermi chiamata, stavo impazzendo!
Mamoru: Mi ha chiesto lei di farlo… stalle vicino.
Detto questo il ragazzo esce, Michiru vedendo la compagna in quelle condizioni non può fare a meno di abbracciarla e cercare di calmarla.
Michiru: Amore mio calmati… dove sei stata? Ero preoccupata…
Haruka: Perdonami… ti prego… perdonami… io… non ci riuscivo, ti prego perdonami…
Michiru: Non c’è nulla che io ti debba perdonare, se non il fatto che sei te stessa, ora con calma cerca di spiegarmi che cosa sta succedendo… chi è quella donna che ci segue da giorni?
Haruka: Quella… donna… è mia madre…
Michiru: Cosa!??!?! Ma certo… Aisha Mc Kenzie… ora tutto corrisponde…
Haruka: Come fai a conoscere il suo nome?
Michiru: Ho tentato di farmi dire qualcosa da lei, ma senza successo ed ha perso il suo documento… così quella donna è tua madre…
Haruka: Solamente biologica… quella donna mi ha abbandonata con mio padre quando avevo solo due anni, non ho ricordo di lei nella mia infanzia…
Tutte quelle rivelazioni mandarono Michiru in confusione, la compagna si era sempre rifiutata di parlare del suo passato e della sua vita prima che si conoscessero, sapeva solo che aveva vissuto diversi anni in un orfanotrofio, ma nulla più, tutta quella loquacità non poteva che metterle agitazione.
Michiru: Non devi parlarne se non vuoi…
Haruka: Ora DEVO, io so praticamente tutto di te… e penso di poter vivere tutta la mia vita con te, senza che tu conosca il mio passato… ma che razza di persona sono?
Michiru: Io non do peso al tuo passato, perché so ciò che sei ora, a me importa questo, puoi anche essere stata un’assassina, non ha alcuna importanza per me, perché so che sei diversa ora, se vuoi parlarmi del tuo passato sarò felice di ascoltarlo, ma se non vuoi, non ti costringere a farlo, non farlo per me, non cen’è affatto bisogno.
Haruka: Io… non voglio avere una madre, non dopo decenni che mi ero convinta di non averne bisogno, non ho bisogno di una persona della mia famiglia che mi faccia fare outing, non ho bisogno di questi casini ora che finalmente siamo felici!
Michiru: Le saremo comunque tesoro, abbiamo trovato un modo di risolvere con i miei, troveremo il modo di risolvere mille altre insidie, insieme.
Un altro abbraccio, questa volta partito dalla bionda.
Haruka: Grazie di esistere… ti amo…
Michiru: Ti amo anch’io, ed esisto proprio perhcè esisti tu.
Le due si scambiano un bacio tenero e passionale allo stesso tempo. Poi Michiru fissa negli occhi la compagna per alcuni istanti.
Michiru: Se no chi te li risolve i problemi?
Haruka si limita a sorridere, uno dei sorrisi più sinceri che le potesse uscire, uno di quei sorrisi che erano solo per la sua Michiru.
Michiru: Allora, che intendi fare con tua madre?
Haruka: Non lo so… io non credo di poter fare molto, lei mi ha trovata e può riconoscermi come sua figlia penso… potrei oppormi ma sarebbe un iter burocratico che durerebbe decenni; ma per mio padre lo farei, non cambierò il mio cognome.
Michiru: Non mi avevi mai detto nulla su tuo padre.
Haruka: è morto quando avevo sei anni, morto per il dolore che gli aveva causato mia madre, mi dissero, io lo ricordo come una persona solare… Aveva sempre un sorriso per me… un giorno a casa trovai gli assistenti sociali ad attendermi, che mi portarono in un orfanotrofio appena fuori Tokio, ma questo già lo sai… Non mi va più di parlarne…
Michiru: Non devi farlo se non vuoi, io voglio solo che tu stia bene, non ti avevo mai vista piangere così, ti confesso che mi sono spaventata; però posso capire quello che provi.
Haruka: Ricordami, non appena avremo la nostra casa, di farti vedere una foto di mio padre.
Michiru: Certo tesoro… Sono sicura che era una gran persona, proprio come te. Però dobbiamo restituire il documento a tua madre, dubito che possa lasciare il paese senza…
Haruka: Proprio tu dovevi raccoglierlo eh?
Michiru: Era inciso nel disegno del destino, forse questa donna ti deve qualche spiegazione, che magari ti aiuterà ad accettare alcune cose della tua vita. Ad ogni modo penso che sia necessario parlare con lei, dobbiamo assolutamente capire perché è venuto fino a qui.
Haruka: O magari porterà ulteriori casini…
Michiru: Che tenendoci per mano… risolveremo!
Le due ragazze sorridono e decidono di uscire in cerca di Aisha. Dopo alcune ore la trovano in un bar, sola con una tazza di the a farle compagnia.
Michiru entra per prima e porge il documento alla proprietaria.
Michiru: Aisha, mi perdoni, credo che questo sia suo…
Aisha: Oh grazie! Non so davvero come ringraziarti, senza questo documento non avrei mai potuto lasciare il paese!
La donna scorge all’entrata sua figlia.
Aisha: Haruka! Tu qui!
Haruka: Non ti agitare, non sono qui per fare la figlia felice di aver ritrovato la madre dopo tanti anni, sono qui perché voglio spiegazioni E NIENT’ALTRO.
Aisha: Ma certo, sono venuta sin qui dall’America appositamente per questo.
Michiru: Allora è il caso che vi lasci sole per un po’…
Haruka prende per mano la sua compagna e la attira vicino a sé.
Haruka: No, voglio che tu resti.
Michiru: Come vuoi tu…
Le due ragazze si siedono di fronte alla donna.
Aisha: Dimmi Haruka, sono pronta a soddisfare ogni tuo dubbio.
Haruka: Perché hai abbandonato me e papà?
Aisha: Dritta al sodo… dunque… quando conobbi tuo padre… ero una brava persona, avevo un lavoro, ci innamorammo… e andammo a vivere insieme…
Haruka: Si si cazzi e mazzi, conosco l’iter, ora arriva al punto.
Aisha: D’accordo… dopo la tua nascita, persi il lavoro, iniziai ad assumere stupefacenti di ogni tipo, tuo padre se ne accorse, a quel punto ero già dentro un giro di spacciatori… Mi disse che se non avessi rinunciato alla droga, se ne sarebbe andato con te; ci provai ma al primo tentativo non ci riuscii… poi venni arrestata, ma voi eravate probabilmente già qui da qualche mese… i ricordi sono offuscati… ma non potevo che farti del male all’epoca e ringrazio tuo padre per averti portata via… rimasi in carcere 10 anni, mi sono ripulita e sono uscita di prigione.
Haruka: Nei rimanenti anni ti sei data alla pazza gioia a Ibiza?
Aisha: Certo che no, ho trovato un lavoro e nel frattempo ho cercato informazioni su di voi… Ma non sono riuscita a trovare nulla, se non un orfanotrofio gestito da frati, non pensavo che anche lui ti avesse abbandonato, dopo anni di ricerche ho provato a seguire l’unica pista che avevo e ti ho ritrovata.
La rabbia, a quelle parole, ribolle nella guerriera di Urano che scaraventa il tavolino del bar contro il bancone.
Haruka: LUI NON MI HA ABBANDONATA!!! LUI è MORTO!!! MORTO DI DOLORE perché TU NON SEI STATA IN GRADO DI ESSERE NE UNA MADRE NE UNA MOGLIE!!! NIENTE! ED IO NON POSSO E NON VOGLIO ESSERE FIGLIA DI UNA PERSONA DEL GENERE!!!
Michiru: Haruka, perfavore calmati…
Le parole della compagna calmano subito la ragazza che si risiede.
Aisha: Mi dispiace, molto per tuo padre, lo amavo, lo amerò per sempre forse… ma mi sono rifatta una vita, dopo 10 anni di carcere, dopo aver cercato senza risultato, ora ho un marito e una bambina di 4 anni, tu hai una sorella…
Haruka: Mezza sorella, la metà marcia…
Aisha: Puoi dire ciò che vuoi, ne hai tutto il diritto… io non ci sono stata ne come madre ne come altro, sono venuta sin qui, solo perché speravo di trovare una persona diversa da me…
Haruka: E cos’hai trovato?
Aisha: Esattamente quello che speravo, una giovane donna, bella e felice di vivere, non so molto di te, ma i tuoi occhi dicono che sei una brava persona e che sei felice.
Michiru guarda la compagna sorridendo.
Aisha: Voi due siete molto legate vero?
Il momento della verità è arrivato anche per Haruka che sospira profondamente prima di dire un’unica frase, d’un fiato.
Haruka: Lei è la mia compagna e il prima possibile ci sposeremo…
Cala il silenzio per alcuni istanti, poi Aisha si alza e si avvicina a Michiru per poi abbracciarla.
Aisha: Sono felice che mia figlia abbia te… si vede che hai un grande ascendente su di lei, grazie a te dunque lei è felice, io posso anche andarmene.
La donna prende la sua borsa ed è quasi sulla porta del bar. Haruka si alza.
Haruka: Aisha… non sparire per altri 15 anni… magari mi farebbe piacere conoscere mia sorella…
Aisha si gira verso la figlia e le lascia un biglietto da visita.
Aisha: Li trovi tutti i miei recapiti, quando volete fare un giro in America, o se vorrai invitarmi in Giappone… Chiamami.
La donna se ne va.
Haruka: Così ora mia madre… è un bigliettino da visita.
Michiru: Beh meglio che non avere nulla no?
Haruka: Ma perché non è stato così facile con i tuoi, dire di noi?
Michiru: Perché per te Aisha, sostanzialmente è un’estranea, eri avvantaggiata.
Haruka: Forse… ora sai ancora di più aspetto il momento in cui andremo alle terme!!!
Michiru: Non sei ancora stanca dopo aver conosciuto tua madre?
Haruka: Veramente speravo in uno dei tuoi magnifici massaggi…
Michiru: Sono contenta che tu abbia preso abbastanza bene tutta questa storia… ero davvero preoccupata quando ti ho vista andare via, sembravi davvero sconvolta.
Haruka: La ero, ma con te al mio fianco sento di poter fare qualunque cosa.
Michiru: Ah! Giusto! Com’è andato l’esame?
Haruka: Per mio gran culo c’era una sostituta all’esame eeeeee 30!!!
Michiru: non l’avrai mica sedotta…
Haruka: Chi io? Ma per chi mi hai presa! Io sono una brava ragazza!
Michiru: Si si… Quando dormi!
Haruka: Non mi va di dormire stanotte…
Michiru: E dove pensi di… NON dormire?
Haruka: Da Mamoru! Lui mica lo sa se siamo ancora la o altrove!
Michiru: A volte la tua logica è impagabile!
Un altro bacio chiude il sipario su questo capitolo.
Si forse sono stata un pelino frettolosa a chiuderlo, sono 9 pagine contro le solite 10, però sostanzialmente ho spiegato tutto esattamente come volevo, quindi spero che una pagina in meno non nuocia alla vostra lettura! Ancora grazie a tutti/e coloro che recensiscono!

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Capitolo 9
*** Il passato, a volte serve. ***


Sperando di farvi cosa gradita, mi rimetto a scrivere il prima possibile, sperando di poter placare le mie difficoltà cerebrali, al momento la mia stanchezza cerebrale ha raggiunto livelli epici! Spero perciò di non darvi noia con questo nuovo capitolo! Buona lettura!
 
Il passato, a volte serve.
 
Haruka era sul balcone, assorta nei suoi pensieri, ascoltando il rumore del vento, l’unica cosa che riusciva a placare i suoi tormenti, era stata una settimana difficile,  nessuno tranne Mamoru le si era più avvicinato, sembrava aver preso bene il ritorno di sua madre, inizialmente, ma conseguentemente si chiuse anche con la sua compagna e Mamoru aveva “l’onore” si vederla soltanto perché erano costretti a dividere lo stesso appartamento.
Mamoru: Haruka!
La bionda scosta per un istante i pensieri opprimenti dalla sua mente.
Haruka: Dimmi…
Mamoru: Hai già iniziato a lavorare alla tesi?
Chiese lui nel vano tentativo di farla parlare.
Haruka: No, ho tempo, e ho troppe cose da fare ora.
Ritornò nei suoi cupi pensieri, si domandava come avrebbe mai potuto parlare a Michiru di determinate cose del suo passato, di aver addirittura violato la castità di una suora, ancor peggio, dello stupro che aveva subito… no era convinta che non cel’avrebbe mai fatta, almeno quell’ultimo pensiero, era troppo intimo, ma soprattutto troppo ben nascosto dai suoi beffardi sorrisi e dalla sua falsa allegria.
Mamoru: Io vado da Usagi, dovresti chiamare Michiru, domani dovete andare alle terme no?
Haruka: Si… certo, ora la chiamo.
Rientrando, chiuse la finestra, il rumore del vento si era fermato, un nodo alla gola subito sembrò soffocarla, doveva continuare a nascondere quella storia alla sua amata, ma ora non sapeva più come fare, sentiva dentro l’opprimente desiderio di rivelarle ogni cosa, ma se ne vergognava a punto tale da non riuscire ad emettere un suono,; ancora una volta scacciò il pensiero per effettuare la telefonata nel modo più normale possibile.
Haruka: Si pronto? Posso parlare con Michiru? Si certo aspetto…
Dall’altro lato del telefono…
Michiru: Finalmente ti sei degnata di chiamarmi! Sono quattro giorni che non ti fai sentire!
La sua voce sembrava davvero arrabbiata e frustrata.
Haruka: Si, scusami, mi dispiace, sono stata presa dagli argomenti della tesi e da un po’ di pensieri…
Michiru sapeva che la compagna stava mentendo spudoratamente, anche se non sapeva di preciso che cosa le passasse per la testa.
Michiru: Ascolta, è inutile che vieni a raccontarmi questa marea di palle… avevi detto che avrei saputo tutto di te, invece sei sparita… sta pensando all’incontro con tua madre? Al tuo passato? Beh indovina un po’? Non so nulla… So che stai cercando di risolvere di nuovo tutto da sola, ma se ancora te lo ricordi, domani mattina dovremmo andare insieme alle terme…
Haruka: Si, certo che me lo ricordo, appunto per questo ti ho chiamata… Volevo sapere a che ora dovevo passare a prenderti…
Michiru: Beh, è bello sapere che ti interessa quello che ho fatto negli ultimi giorni…
Haruka: Va bene per le 8.30?
Quest’ultima risposta colpisce dritto al cuore Michiru, le lacrime raggiungono i suoi occhi, ma le trattiene, il suo orgoglio le impedisce di rendersi addirittura ridicola agli occhi della compagna, che cosa le era successo? Sembrava fredda come il ghiaccio.
Michiru: Si… certo… ma perfavore, dimmi che cosa ti è successo… amore perché sei sparita?
Haruka: Avremo tutto il tempo di parlarne domani…
Riaggancia il telefono, sa di aver buttato la sua compagna nella sua stessa confusione, si domanda perché deve essere ogni volta così stupida, senza trovare una risposta, così decide di uscire.
Per le vie quasi deserte del centro, la bionda incontra Setsuna.
Setsuna: Oh ma guarda, chi non muore si rivede! Pronta per domani?
Haruka: Mi dispiace, ma non ho molta voglia di parlare…
Setsuna: Allora aveva ragione Michiru a dire che eri di nuovo in crisi, come quando vi siete conosciute…
Ricordi affiorano nella mente della guerriera di Urano, il suo scarno monolocale, la sua solitudine, il suo essere incazzata con il mondo, si era così che si sentiva allora, per anni non aveva più provato quelle sensazioni, Michiru era in grado di farle dimenticare ogni cosa, ma in questo momento non c’era, non poteva essere presente al suo fianco ogni istante e i ricordi erano li a premere su di lei, più violenti che mai… Non poteva affrontare di nuovo tutto da sola, doveva ad ogni costo dirle almeno buona parte di ciò che le aveva tenuto per tanti anni nascosto.
Setsuna: Ti sei persa, nel gelo dei tuoi venti del passato?
Haruka trasalì, incapace quasi di rispondere.
Haruka: Io… domattina andrò a prendere Michiru… Devo parlare con lei di cose, che non le farà piacere sentire…
Setsuna: L’hai tradita?!
Haruka: BASTA CON QUESTA IMMAGINE DI ME TRADITRICE!!!!
Setsuna: Mi dispiace, è l’unica cosa che mi viene in mente, visto come ti stai comportando con tutti.
Haruka: Io la amo, non la tradirei mai, lei è la mia vita!
Disse mentre le lacrime le rigavano il viso, non riuscì a fermarle, neppure il pianto disperato che le seguì, Setsuna sbalordita, non poteva fare altro che abbracciare l’amica e accarezzarle i capelli per cercare di darle conforto.
Setsuna: Io, non so cosa ti sia successo, dopo che hai incontrato tua madre, se vuoi saperlo neppure mi interessa, ma Michiru, quella ragazza è davvero preoccupata, a quanto ho capito la è per i motivi sbagliati, o forse addirittura inutilmente, so che stai male dentro, che non diresti mai a nessuno i tuoi pensieri, ma lei non è semplicemente “qualcuno”, come sai, solo lei può placare ciò che provi; devi trovare il coraggio di dirle ciò che ti sta così profondamente colpendo.
Haruka: Si… glielo dirò domani, non posso più tenermelo dentro.
Setsuna sorride.
Setsuna: Sai, vederti così, per la prima volta, mi fa pensare quasi che anche tu sia un essere umano!
Haruka: Spiritosa…
Setsuna: Anche tua “figlia”… sono quattro giorni, che non ti vede, né ti sente… Ti andrebbe di venire a trovarla? Così magari ti distrae un po’.
Haruka: Si, avevo perso di vista anche i miei doveri di “genitore”, sono davvero una pessima persona…
Setsuna: Non è vero, Hotaru è abbastanza grande per capire che non puoi esserci sempre, specialmente in questo periodo, anche lei è sotto esami, sta per passare alla scuola superiore!
Haruka: Accidenti! Come passa il tempo… Non la sto neppure aiutando a studiare…
Setsuna: L’hai aiutata a fare le tesine e gli argomenti no? Poi avrai tempo di prenderti cura a giusto tempo, di un figlio che sarà realmente vostro…
Haruka. Va bene che ho parlato di matrimonio, ma non ti pare di stare correndo un po’ troppo?
Setsuna: Dai andiamo!
Una volta giunte all’appartamento di Minako…
Minako: HARUKA!!! Ma allora non sei fuggita in Brasile!
Haruka: Perché… proprio in Brasile?
Minako: Per le brasiliane noooo????
Una vena sul collo di Haruka si inspessisce visibilmente.
Minako: Dai Haruka stavo scherzando J
Hotaru: Haruka!!!!!
La ragazzina le si getta al collo, come si farebbe con un gigantesco orso di peluche.
Haruka dal canto suo la solleva come fosse un fuscello.
Haruka: Sempre più alta tu eh? Non vorrai mica superarmi!
Hotaru: Questo è impossibile! Tu sei davvero troppo grande!
Haruka: Beh sicuramente non stai faticando a superarmi in bellezza.
Hotaru arrossisce, Haruka delicatamente scioglie l’abbraccio e la fa scendere a terra.
Minako: Ti fermi per cena?
Haruka: No, sono solo passata per salutare Hotaru, devo tornare da Mamoru per iniziare a lavorare… alla tesi… e per preparare le valigie per domani.
Capta uno sguardo di assenso da parte di Setsuna.
Minako: Aaaaah si è veroooo!!! Il vostro weekend romantico alle terme sta per cominciare!!! Come vi invidio!!! Yamate non è affatto romantico con me…
Haruka: Noi ne abbiamo bisogno… Yamate è davvero un bravo ragazzo! Non ti lamentare!
Minako si limita a sorridere.
Haruka: Ora devo proprio andare, ci vediamo appena torniamo dal weekend!
Setsuna: Divertitevi!
Haruka chiude la porta dietro di sé, già sa che non sarà una notte facile, trovare le parole da dire alla sua compagna, sarà un’incudine in testa dopo l’altra.
La notte passa in bianco, alle 8.30 Haruka arriva puntuale sotto casa di Usagi e suona il campanello.
Usagi: Ciao Haruka! Michiru è quasi pronta, intando carica queste due cosucce in macchina!
Haruka si ritrova sommersa di trolley e valigie.
Haruka: Ma… quella benedetta ragazza lo sa che stiamo via solo 3 giorni?
Usagi: Ringrazia che non abbia portato l’abbigliamento invernale!
Michiru: Eccomi…
Usagi: Bene ragazze, io rientro! Buon weekend!
Haruka: Grazie.
Una volta rimaste sole, Michiru prende la parola, in modo freddo e distaccato.
Michiru: Allora andiamo?
Haruka: Si… certo…
L’auto parte ed il silenzio cala di nuovo, fin quando, di nuovo Michiru prende la parola.
Michiru: Ora vuoi dirmi perché sei sparita quasi un’intera settimana?
Haruka: Si… certo… ecco io…
Michiru: Possibilmente senza accampare scuse, come fai di solito.
Haruka: SE NON MI LASCI PARLARE COME FACCIO A SPIEGARTI!?!?!
Ora entrambe erano arrabbiate, una sola parola sbagliata poteva creare un disastro di proporzioni bibliche, Haruka purtroppo non aveva da dire che cose spiacevoli, perciò la cosa non poteva che tramutarsi in tragedia.
Haruka: Beh visto che hai fretta, sono stata quattro giorni a pensare, a mia madre, a come ha abbandonato mio padre, alle motivazioni orribili che mi ha propinato, poi è iniziato ad affiorarmi alla mente il mio passato, quello che non ho mai voluto raccontarti, per ragioni che capirai tra breve, visto che ci tieni tanto a sentirlo crudamente, quando mio padre è morto, sono stata messa in un orfanotrofio gestito da frati, un luogo decadente, privo di sentimenti quali, amore, amicizia, solidarietà e tutte le altre cose che ci si aspetta di vedere in un luogo del genere, ovviamente non ero uno degli elementi più facili, picchiavo gli altri bambini, talvolta importunavo le bambine, ma questo quando ho iniziato a crescere, il mio supervisore, di sicuro con le bastonate sulla schiena non poteva che farmi peggiorare…
Michiru: Quindi, i segni che hai sulla schiena, non sono dovuti al tuo passato da motociclista.
La guerriera di Nettuno era sconvolta da quel racconto pieno di violenza, iniziò a domandarsi come Haruka potesse essere spesso così dolce con lei, dopo aver subito nell’infanzia solo del male; ma il peggio non era ancora venuto fuori.
Haruka: Certo che no, mi stupisco di come le mie ossa siano rimaste così ben composte, ma non ho finito… in quel luogo un giorno, quando avevo circa 14 anni, arrivò una giovane suora, lei era dolce, totalmente diversa da tutto quello che avevo visto e vissuto negli anni precedenti.
Haruka indugiò…
Michiru: Poi? Che successe?
Haruka: Circa un anno dopo, la sedussi, anzi, si potrebbe dire che avevamo una relazione clandestina, lei mi dava l’amore e io le davo ciò che lei voleva, il sesso.
Michiru: La amavi?
Haruka: No… ai tempi non sapevo cosa fosse l’amore; ad ogni modo, un giorno ci trovarono, nel bel mezzo del misfatto… Lei venne cacciata credo, io invece, sono finita in mezzo alla strada, dopo avere dato scandalo su alcuni giornali locali.
Ancora alcuni istanti di silenzio.
Michiru: Perché… perché se non l’amavi hai fatto una cosa del genere?
Sapeva esattamente cosa doveva rispondere, ma il peso di quei ricordi era troppo opprimente, non aveva ancora la forza di parlarle dello stupro che aveva subito.
Haruka: Non lo so… penso che fosse un tacito accordo…
La guerriera di Nettuno non poteva credere alle sue orecchie, non aveva neppure la forza di guardarla, chi era veramente la persona seduta al suo fianco? Non poteva riconoscerla in quelle parole; restò a lungo in silenzio, lo stesso fece la compagna, finchè non arrivarono alle terme.
Haruka: Vuoi, chiedermi qualcosa?
Michiru: No… grazie… credo di avere già sentito quanto basta.
Ora sapeva che doveva soltanto tacere, dare la possibilità alla compagna di farsi una ragione, di quanto aveva sentito; si domandava se cel’avrebbe fatta, oppure se l’avrebbe lasciata li, con il suo cazzo di orgoglio.
In silenzio tirò su le valigie ed entrò nell’albergo che avevano prenotato. Michiru intanto stava parlando con il receptionist.
Michiru: Non sarebbe possibile avere due camere, oppure una camera con due letti singoli?
Receptionist: No , mi dispiace, purtroppo tutte le stanze sono già occupate, l’unica libera è quella che avevate prenotato.
Michiru: Grandioso…
La bionda rimase in silenzio ad ascoltare la breve conversazione, per poi seguire la compagna verso la loro stanza.
Michiru non aveva la forza di stare in camera con lei, quindi si affrettò ad aprire una valigia ed estrarne un costume, un asciugamano ed era pronta ad uscire.
Michiru: Vado a buttarmi in acqua, se ti servo, sai dove trovarmi.
Quelle parole erano come una lama terribilmente affilata. Haruka decise di restare un po’ in camera, per sistemare la sua valigia e riflettere sulla prossima mossa, sempre che avesse ancora una mossa a disposizione.
Circa una mezz’ora dopo raggiunse la compagna alle terme, erano sole, il momento era solenne, scivolò dietro le spalle della compagna ed iniziò a farle un massaggio, nessuna reazione.
Haruka: Come stai?
Michiru: Come vuoi che stia? Pensi che mezz’ora di silenzio e un massaggio possano farmi dimenticare ciò che mi hai detto?
Haruka: Ti avevo detto che il mio passato era meglio non conoscerlo… Non avrei dovuto dirti nulla.
Michiru: Ti sbagli! Ora è tutto più chiaro! Se tutto è come dici, se non sai davvero perché ti sei scopata una suora, allora evidentemente hai preso qualcosa anche da tua madre Haruka!
La lama aveva tagliato ben in profondità, poteva sentire male sia fisico che psicologico, ma continuava a tenere dentro di sé il suo ultimo segreto.
Michiru: Ti prego Haruka, dimmi che non è così… dimmi che c’è una ragione per quello che hai fatto!!!
Haruka lascia la compagna sola, troppo ferita per controbattere e troppo orgogliosa per dire tutta la verità.
Michiru: Haruka…
Dopo circa un’ora le due si ritrovano sedute al tavolo per la cena, si lanciano uno sguardo furtivo, poi abbassano gli sguardi verso i loro piatti, la cena procede in silenzio, nessuna delle due si azzarda a rompere il fragilissimo equilibrio creatosi, seppur equilibrio fasullo.
Michiru: Avresti almeno potuto restare con me… se non volevi rispondermi… non siamo qui per stare insieme?
Silenzio.
Michiru: Haruka perfavore, dimmi qualcosa…
Silenzio.
Michiru: Non è che perché non accetto qualcosa che hai fatto nel tuo passato, tu devi prenderti il diritto di non rivolgermi più la parola!
La ragazza sempre in silenzio si alza e si allontana, attraversando l’hotel e dirigendosi verso la terrazza.
Dal canto suo Michiru non può far altro che tornare in camera.
Haruka: Che bel fresco qui…
Eccoli di nuovo loro, il vento e lei, unico amico d’infanzia, unico sostenitore dell’adolescenza, ma non bastava, il vento non era più nulla se non aveva il suo mare da smuovere con calma, se non poteva sentirne le onde, lei senza Michiru, non era nulla, si sentiva vuota, non se lo poteva permettere, così decise di tornare in camera, era arrivato il momento di parlarle; aprì la porta della stanza, la compagna dormiva, decise di non svegliarla, la restò a guardare alcuni istanti, era la cosa più bella che avesse mai visto e il suo orgoglio stava rovinando gli unici tre giorni che avevano per stare insieme, decise che le avrebbe parlato la mattina appena svegliate. Accoccolandosi in un angolo del letto per non disturbare Michiru, pensò un po’ a come avrebbe affrontato l’argomento che più temeva, nessuna buona idea comparve ma Morfeo la portò comunque con sé nel mondo dei sogni per qualche ora.
Michiru: Ma dove cavolo l’ho messo!?!?!
Haruka sicuramente avrebbe sperato in un risveglio migliore, Michiru stava preparando i bagagli, questo la fece balzare sul letto in posizione di attenzione totale.
Haruka: Che stai facendo?
Michiru: Secondo te che sto facendo?!?!
Haruka: Ok, perché stai rifacendo le valigie?
Michiru si ferma un istante.
Michiru: Senti, ho accettato davvero tutto, di tutto da te! Il fatto che ti sia fatta mezzo Giappone femminile, il fatto che il tuo passato sia davvero un macigno insopportabile, i tuoi sbalzi d’umore, le tue lune storte, forse avrei potuto accettare anche il fatto che ti sei scopata una suora, ma cazzo Haruka il silenzio NO!!! Tu non ti puoi più permettere di non dirmi nulla!!! Di sparire e di restare in silenzio!!! Non lo accetto più!!! Ora voglio solo tornare a casa e ti prego di riportar mici il prima possibile!!!
Alcuni istanti di silenzio, dopo di che le lacrime di Haruka bagnano i suoi occhi blu, gettando ancor più nel dubbio Michiru.
Haruka: Sono stata violentata…
Michiru: Cosa?
Non poteva credere alle sue orecchie.
Haruka: Prima… di conoscere quella suora… sono stata violentata… dal mio tutore… pensava che mi avrebbe insegnato così ad apprezzare gli uomini…
Un ghigno beffardo le attraversò il viso, sapeva che quella era una frase usata dal frate per dissuaderla dal denunciarlo.
La compagna non sapeva cosa rispondere, così disse la prima cosa che la venne in mente.
Michiru: Perché non l’hai denunciato?
Haruka: Non avevo nessuno, che mi proteggesse… Nessuno che mi aiutasse a fare ciò che dovevo fare… Io non riuscivo a dirtelo, mi dispiace…
Michirù arrtraversò i capelli biondi della compagna con una carezza.
Michiru: non devi scusarti, non posso neppure provare a immaginare, cosa tu abbia passato in quel periodo, mi dispiace amore mio per non aver provato a capirti.
La cinse poi in un caldo abbraccio, subito la ragazza scoppiò in lacrime, conscia di essersi liberata del suo peggiore “fantasma”, ora si sentiva libera di fare ogni cosa.
Haruka: Grazie… amore… tu mi hai salvata.
Michiru: Salvata da cosa?
Haruka: Dal mio passato… Senza di te non cel’avrei mai fatta.
Michiru: Vedi? Il passato serve a volte!
Haruka: A cosa serve il mio?
Michiru: A gettarlo… insieme al mio, per vivere insieme un futuro felice.
Prima che potesse accorgersene, Haruka la catturò in un bacio, che lasciava intendere che quello era solo l’inizio dei suoi pensieri.
Michiru: Non mi lasci neanche fare colazione?
La ragazza ridacchiò.
Haruka: Uhm… se non ci fosse nessuno come ieri alle terme sarebbe uno dei 10 posti che ho adocchiato da utilizzare in questi due giorni che ci restano.
Michiru: Ah! E quali sarebbero gli altri 9?
Haruka: Mmmm vediamo, va beh il letto, classico che non passa mai di moda, la vasca con idromassaggio, il corridoio dell’hotel, non quello di questo piano, parlo di quello principale, perché sono esibizionista e me lo posso permettere visto la ragazza gnocca che ho, la sala da pranzo, quando non c’è nessuno, perché ci sono le luci soffuse, romantico! Fuori, in ogni dove basta stare lontane dai fichi d’india…
Michiru: Non sono nove!
Haruka: non te li posso mica svelare tutti subito!
Michiru: Allora propongo di andare a fare colazione… e poi di aspettare che se ne siano andati tutti…
Durante la colazione…
Michiru: Non mi sono mai sentita così vicina a te prima d’ora.
La bionda sorride.
Haruka: Prima o poi doveva succedere che ti fidassi di me no?
Michiru: Mi sono sempre fidata di te, anche se mi nascondevi certi lati scabrosi del tu passato, eheheh ma questa suora com’era?
Haruka: Intendi esteticamente? Molto bella, un vero spreco sotto quelle vesti da santarellina!
Michiru: Meglio di me?
Haruka: Nessuna è meglio di te, ne ora ne mai.
Un tenero bacio viene scambiato davanti a tutti i commensali, c’è chi commenta, c’è chi si gira imbarazzato, c’è chi non ci fa neppure caso, ma alle due ragazze non interessa minimamente il pensiero della gente.
Michiru: Facciamo scandalo!
Haruka: Immaginati se ora ti prendessi qui… sul tavolo…
Michiru: Non pensarci nemmeno, va bene che sei esibizionista ma non ci tengo ad essere arrestata, né tantomeno trovarmi ragazze concorrenti che vorrebbero saltarti addosso!
Haruka: Succederebbe più a me che a te… qui la bella sei tu, io sono la bestia eheheh.
Michiru: Esistono vari tipi di bellezza, bellezza convenzionale e bellezza non convenzionale, tu sei decisamente una bellezza non convenzionale, tanto bella quanto letale, se catturi il cuore di una fanciulla indifesa, resterà tuo per sempre!
Haruka si guarda intorno.
Haruka: Non è rimasto nessuno…
Michiru: Ma… mi stavi ascoltand…
Un bacio carico di passione la zittisce, lasciandola senza fiato.
Haruka: Preparati perché la mia bellezza non convenzionale sta per trasformarsi nella bestia…
Michiru: Non ho paura… sono tua.
Haruka: D’accordo…
 
Io? Bastarda? Perché materialmente non copulano mai nelle mie storie? Ma vabbè io non sono il tipo che scrive di certi atti, preferisco lasciare all’immaginazione del lettore!!! Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto! Un po’ più “pesantuccio” forse degli altri, ma volevo risolvere il passato di Haruka prima di passare a qualcosa di più leggero! Un salutone al prossimo capitolo dalla vostra maxiex5453!

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Capitolo 10
*** Non più dubbi, solo certezze. ***


Rieccomi, ultimamente sono molto ispirata! Grazie per le recensioni! Le leggo sempre con molto interesse! Per rispondere ad Harumichi; si è vero Michiru era fredda, troppo nello scorso capitolo, ma proprio perché volevo dedicare un intero capitolo ai suoi pensieri e alle sue “paure”, in modo da esorcizzare entrambe le protagoniste e renderle davvero parte l’una dell’altra al 100%, buona lettura!
 
Non più dubbi. solo certezze.
 
Era li, accanto a lei, sembrava calma come non le era mai stata, svuotata dal suo stesso peso, dormiva, Michiru la stava osservando già da un po’, ponendosi alcune domande, poi cercando di scacciarle accarezzo delicatamente la fronte della compagna, svegliandola con uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
Michiru: Dobbiamo alzarci amore, dobbiamo tornare alla nostra vita incasinata.
Haruka: Uff… questo weekend è volato…
Michiru: Lo so, ma non manca molto al momento in cui torneremo a vivere insieme, quindi pensiamo positivo.
Detto questo si alza e si dirige in bagno, Haruka la guarda un po’ perplessa, in verità il suo essersi liberata dei suoi “pesi” di coscienza, non l’aveva resa del tutto tranquilla, era come se avesse messo tutto sulle spalle della sua compagna ora, quindi era al punto di partenza, si sentiva di nuovo in colpa. Voleva parlarne anche con Setsuna, infondo lei era sempre stata un po’ il loro “pacere”, il loro mentore e la loro guida nella vita, sebbene non l’avessero mai vista con un uomo o donna, sapeva esattamente cosa fare in qualunque situazione della loro relazione; perciò meritava di sapere ciò che era venuto fuori in quel weekend.
Michiru: Io ho finito, vai tu?
Haruka: Certo tesoro.
Il viaggio si svolge in un apparentemente tranquillo silenzio. Una volta giunte a casa di Usagi le due si salutano con un casto bacio dandosi appuntamento al giorno seguente.
Michiru: Guarda che ti aspetto, è il mio penultimo esame, ci tengo che tu sia presente.
Haruka: Tranquilla piccola, non mancherò a costo di lavorare 24 ore al giorno alla tesi.
Michiru: Ora vai a scrivere un po’?
Haruka: No volevo fare un salto a salutare Hotaru, poi più tardi vedo cosa fare.
Michiru: D’accordo, anche io dovrei andare a trovarla, penso che andrò dopo cena.
Haruka: Perché non vieni con me?
Chiese sperando in una risposta negativa, sapeva bene di aver mentito alla sua compagna, sul motivo della sua visita alla figlia adottiva, ma infondo era una bugia a fin di bene.
Michiru: No amore, devo ancora studiare un po’, non voglio rischiare di perdermi la lode!
Haruka: Allora a domani!
Detto questo con un rombo di motore si allontana velocemente, durante il tragitto cerca di formulare le frasi, con le quali sperava di far capire a Setsuna la situazione che si era venuta a creare, ovviamente le parole non risultarono venirle fuori facilmente ed era già sotto casa di Minako. Suonò il campanello e intravide Hotaru che stava uscendo.
Haruka: Hei! Ciao! Mi apri?
Hotaru infila la chiave nel cancelletto ed apre alla figura più “paterna” che avesse mai avuto.
Hotaru: Non pensavo che saresti venuta stasera…
Haruka: E invece eccomi qui! Ma tu stavi uscendo?
Hotaru: Si… una mia amica mi aspetta al bar qui all’angolo… andiamo a vedere un film.
Haruka: Ma come! Io ti vengo a trovare e tu scappi? Ma fai bene, va a divertirti; ah Minako e Setsuna sono in casa?
Hotaru: Minako no, è uscita con Yamate, Setsuna ovviamente si! Ci vediamo domani!
Haruka: Ciao puffo!
Hotaru ormai era abituata a tutti quei nomignoli, sapeva di non essere molto alta, perciò non se la prendeva, più che altro si domandava se fosse possibile essere presa in giro da un tutore legale “maturo”, ad ogni modo non si poteva proprio lamentare della sua alquanto bizzarra famiglia.
Haruka entra in casa.
Haruka: Sets…
Una figura alta e snella si intravede nell’oscurità, passano alcuni istanti in silenzio poi la luce viene accesa.
Setsuna: HARUKA TENOH, ERA ORA CHE ARRIVASSI!!!
La guerriera di Urano si aspettava una “pagliacciata” del genere da parte dell’amica, che in realtà più che arrabbiata, moriva dalla curiosità di sapere tutto degli ultimi avvenimenti.
Haruka: Ciao… allora com’è stato il weekend senza la mia leggendaria presenza?
Setsuna: Si si, scherza, brava, fuggi dai tuoi doveri… HAI CHIARITO CON MICHIRU?!!?!?
Haruka: Certo che l’ho fatto… e devo delle spiegazioni anche a te, se mi dai un bicchiere d’acqua possibilmente, perché il discorso è lungo e piuttosto intricato.
Le due giovani donne si siedono sul divano e iniziano a dialogare a riguardo del weekend appena trascorso.
Haruka: Eh si in un giorno dodici volte… aaaah era passato davvero troppo tempo dall’ultima volta che ci era capitato!
Setsuna: D’accordo, avete placato i vostri ormoni… ma a riguardo delle vostre divergenze? Dei tuoi segreti inconfessabili che mi dici?
Haruka: Ti dirò ciò che ho detto a Michiru… Dunque, quando ero molto piccola sono stata abbandonata da mia madre, che poi ho scoperto essere un’ex tossicodipendente, poi quando avevo 6 anni mio padre si è suicidato, io sono stata messa in un orfanotrofio gestito da frati… a 15 anni ho dato scandalo facendomi una suora… o meglio ci ho avuto una mezza relazione… questo perché due anni prima sono stata violentata dal mio tutore… in breve la mia vita prima di conoscere Michi è stata questa.
Setsuna rimane un istante in silenzio.
Setsuna: Sti cazzi!
A quell’esternazione Haruka non può che farsi scappare una risata, mai aveva sentito la sua coinquilina esprimersi con tanta informalità e scurrilità.
Setsuna: Voglio dire… capisco finalmente perché il tuo passato era più un tormento che un ricordo!
Haruka: Gia… il problema ora è che mi sembra di aver buttato tutto sulle sue sole spalle… mi sento frustrata e in colpa…
Setsuna: Sapevo che avresti detto una cosa simile, in verità il passato è comunque e sempre tuo, con lei ora lo stai condividendo. Avere una relazione stabile con una persona… significa dare e ricevere al 100% ma non solo cose positive, anche quelle negative Haru…
Haruka: A questo non avevo pensato…
Setsuna: Se tu avessi tenuto il passato ancora solo per te, prima o poi ti avrebbe schiacciata, davvero è una cosa troppo grande, io non riesco neppure a immaginare ciò che hai provato durante quei lunghi anni.
Haruka. Ora cosa dovrei fare secondo te?
Setsuna: Aspettare un po’ che digerisca tutto ciò che le hai detto… anche per le non credo dia semplice, devi solo avere un po’ di pazienza e tutto tornerà come prima.
Haruka: Tu dici?
Setsuna: Ti ha lasciata nelle ultime 24 ore?
Haruka: No, non direi, però è un po’ fredda diciamo, distaccata…
Setsuna: Vorrei vedere! Io se fossi in lei in questo momento avrei la terza guerra mondiale in testa! Ma non ti preoccupare, ha solo bisogno di calmare il caos che le hai trasmesso.
Haruka: Sono solo una che crea problemi…
Setsuna: Se fosse così non starebbe con te e ne io ne le altre saremmo tue amiche… sei stata sfigata in passato, questo è un dato di fatto, questo non significa che tu non sia una brava persona, sulla quale si possa sempre fare affidamento, ti ricordo che hai cresciuto una figlia non tua, questo per me fa di te una persona affidabile, oltre al fatto che insieme alle altre guerriere rischi la vita contro ogni mostro per salvare il mondo.
Haruka: Davvero pensi questo di me?
Setsuna: Se vuoi posso andare avanti per ore!
Haruka: D’accordo, mi hai convinta, ora dovrei andare a studiare per la tesi… la stessa tesi che attende di essere scritta ehehehe
Setsuna: Allora vai, hai la mia benedizione. Ahahahahaha
Haruka: Tieni d’occhio Hotaru, è ancora troppo giovane per i ragazzi…
Setsuna: Pensa a studiare, lei ormai è una liceale!
Haruka: Ciao Sets… sei un’amica… la migliore che si possa avere.
Setsuna: Ti voglio bene Tenoh… e ora vai o rischi di farmi commuovere!
La bionda esce di casa, decisamente rincuorata dalle parole dell’amica. Arriva  all’appartamento di Mamoru.
Mamoru: Ciao! Allora com’è andato il weekend?
Haruka: Bene, direi che non poteva andare meglio!
Mamoru: Bene sono contento, io stavo andando da Usagi, ma se hai bisogno per la tesi resto.
Haruka: No va pure, tranquillo, penso di potermela cavare da sola!
Mamoru: Va bene, allora ci vediamo dopo cena! Ciao!
Il ragazzo lascia la casa, Haruka più decisa che mai, finalmente si mette a lavorare sulla tesi.
A casa di Usagi invece, Michiru sta uscendo.
Usagi: Non farmi preoccupare, te ne vai in giro tutta sola di notte…
Michiru: Stai tranquilla! Sono solo le 8.00! In oltre dovresti ricordare che sono una guerriera, credo sia difficile potermi aggredire, per un comune essere umano!
La ragazza si avvia lentamente verso casa di Setsuna. Nel frattempo Haruka arriva sotto casa di Usagi, con un balzo salta giù dall’auto e suona il campanello, viene accolta da Usagi.
Usagi: Ciao!!! Come mai sei qui? Non dovresti essere a casa a lavorare alla tesi?
Haruka: Volevo parlare un secondo con Michi.
Usagi: Mi dispiace, è uscita poco fa per andare a trovare Hotaru.
Haruka:  Capito… vedo se riesco a raggiungerla!
Michiru intanto è già arrivata all’appartamento di Minako, ove trova Setsuna stranamente in compagnia, e neanche troppo vestita.
Setsuna: Ch… che ci fai qui Michiru?
Michiru: La porta era aperta… avevo bisogno di parlarti… ma se sei impegnata torno più tardi!
Setsuna: No! No… tranquilla, sono libera.
Detto ciò congeda l’uomo che era in sua compagna, finendo di rivestirsi.
Michiru: Spero di non avervi interrotti…
Setsuna: Figurati! Non stavamo facendo nulla di che! Allora, di che mi dovevi parlare? A proposito com’è andato il weekend?
Michiru: Beh… bene, ma immagino che Haruka sia già venuta a farti il resoconto…
Setsuna: raccontami dai… so che sei qui per parlare…
Michiru: Beh diciamo che mi ha raccontato cose di lei e del suo passato, piuttosto pesanti, non so se tu ne sia a conoscenza o meno… visto che sei sempre così misteriosa… ad ogni modo ora non so come comportarmi, nel senso che… ho accettato il suo passato, ma ho paura sempre di toccare qualche nota dolente senza accorgermene.
Setsuna resta in silenzio, poi inizia a ridacchiare tra sé.
Michiru: Perché ridi?
Setsuna: Oh… se solo tu sapessi… ahahahahah se solo voi due sapeste…
Michiru: Cosa? Senti Sets se sai qualcosa che io non so, e che credi dovrei sapere, ti conviene dirmelo…
Setsuna: Minacci? Michiru, cosa ti tormenta tanto?
Michiru: Il pensiero che possa allontanarsi da me, per qualcosa che faccio involontariamente.
Setsuna: Non credi che l’essere distante da lei, proprio per questo motivo, possa farla allontanare da te? Credi che ti avrebbe raccontato il suo oscuro passato se non fosse stata a conoscenza delle possibili conseguenze?
Michiru: Si ma…
Setsuna: Nessun “ma” tiene più quando una persona come Haruka Tenoh vuole condividere con te il suo passato, il suo presente e il suo futuro.
Michiru: Forse hai ragione…
La guerriera di Urano nel frattempo era giunta all’appartamento di Minako, trovando davanti al cancelletto la sua figlia adottiva, intenta a pomiciare con un ragazzino della sia età.
Haruka: Ehm… EHM…
Hotaru sconvolta si gira di scatto, trovando lo sguardo infiammato della ragazza che l’aveva cresciuta.
Hotaru: Haru…
Haruka: LUI CHI è…?
Il ragazzino si fa avanti spavaldamente.
?: Mi chiamo Akira Odate, piacere di conoscerla.
Tende la mano verso la bionda.
Haruka: Sei coraggioso… mi piace…
Prende la mano del giovane e lo tira vicino a sé per potergli parlare all’orecchio.
Haruka: Tu… prova a portarti a letto mia figlia, prima che sia maggiorenne… e io ti posso assicurare, che non esisterà posto al mondo dove potrai nasconderti…
Il giovane evidentemente sbiancato in volto, saluta velocemente Hotaru.
Akira: Allora a presto! Noi ci vediamo a scuola! Ciao!
Hotaru: Grazie per aver rovinato la mia prima relazione da liceale sul nascere “PAPà”…
Haruka: Se davvero quel ragazzo tiene a te, una volta passata la paura tornerà, non preoccuparti.
Nel frattempo si avvicina una ragazzina, compagna di classe di Hotaru.
??: Allora sei pronta? Il film comincia tra 15 minuti!
Hotaru: Certo! Ti stavo aspettando!
Così si allontana in compagnia dell’amica, lasciando Haruka non poco preoccupata. La ragazza trova il cancelletto di casa Minako aperto e decide di entrare senza suonare.
Haruka: SETS!!! Non ti avevo detto di tenere Hotaru lontana dai ragazzi!?!?!
Setsuna: Smettila di fare il genitore apprensivo…
Michiru: Ma tu non dovevi scrivere la tesi stasera?
Haruka: Veramente… sono venuta qui perché cercavo te…
Setsuna: Oh che bello, rincoglionita uno e rincoglionita due che finalmente si cercano per parlare a quattrocchi!
Haruka: Modera i termini…
Setsuna: Vedete ragazze, il punto è uno solo, siete state ottimi genitori per Hotaru, siete state ottime guerriere per la terra, siete state ottime studentesse per voi stesse, ma per voi due… per la vostra comunicazione santo cielo non avete mai fatto un tubo!!! Se solo voi vi fermaste a parlare per dieci minuti… ogni giorno… evitereste di avere gli stessi dubbi l’una dell’altra. Siete venute tutt’e due qui oggi, per dirmi le stesse identiche cose l’una dell’altra, ma parlatevi!
Le due ragazze si guardano.
Haruka: Tu quindi…
Michiru: Ha ragione Sets… siamo due rincoglionite…
Si sorridono, conscie di aver risolto un altro problema, seppur con l’aiuto della loro immancabile mentore.
Michiru: Senti Sets… ma chi era il tipo di prima?
Haruka: Tipo? Quale tipo?
Setsuna: Volete davvero saperlo?
Haruka: Se eri qui con un uomo o un qualunque essere vivente si sesso maschile si!
Setsuna: Era un gigolò! Ahahahaha
Michiru: Ma come fai a dare risposte del genere…
Setsuna: Vi rivelerò anche io qualcosa di me… non voglio impegnarmi prima dei 35 anni!
Haruka: Hai capito la santa donna, devota allo studio e al lavoro… in realtà è promiscua quanto un coniglio!
Michiru: Tu hai già dato in fatto di promiscuità in molto meno tempo di Sets!
Haruka: Non stavamo parlando di me però…
Setsuna: Per quanto adori la vosra compagnia ragazze, sono costretta a congedarvi, s’è fatto tardi e domani devo essere a lavoro molto presto, tu Haruka devi iniziare a scrivere quella benedetta tesi comunque…
Michiru: Non hai ancora iniziato!?!?!
Haruka: Si che ho iniziato!!! Ho scritto giusto un paio di pagine prima di venire qui!
Setsuna: Bene te ne mancano solo altre duecento…
Michiru: Ma come fai amore… ti tocca saltare al prossimo semestre! Non hai abbastanza tempo!
Haruka: Ce la posso fare, sono stata alla casa, i lavori procedono bene e senza intoppi, quindi avrò molto tempo da dedicare alla tesi da domani, a parte quando starò con te…
Setsuna: Allora siamo a posto, la tua laurea sarà incorniciata tra quindici anni, ahahahhaah!
Haruka: Ma quant’è spiritosa questa donna stasera… gli orgasmi ti danno alla testa?
Michiru: Dai andiamo, prima di creare una rissa tra pianeti…
Haruka: Ciao allupata!
Setsuna: Ciao Ex allupata fedele!
Una volta fuori.
Haruka: Non ci posso credere Setsuna scopa!
Michiru: Gia… promettimelo…
Haruka: Prometterti cosa?
Michiru: Promettimi, che da oggi parleremo di più, senza intermediari, solo io e te.
Haruka: Va bene amore, te lo prometto. Domani dopo l’esame ti va un giro in moto?
Michiru: Lo sai che amo venire in moto con te… ah cucciola mia bellissima… ti ricordi vero che tra dieci giorni è il compleanno di mia madre?
Haruka: No… il compleanno di “Arpia Kaioh” no!
Michiru: Ma dai amoruccio mio, ricordati che ci ha prestato i soldi per ricostruire la casa…
Haruka: Ce li ha prestati tuo padre…
Michiru: Daiiiii ti prego, ti prego, ti pregoooooo, prometto che ti ricompenserò con gli interessi!
Haruka visibilmente combattuta, riflette alcuni istanti.
Haruka: Uff… d’accordo, ma sappi che gli interessi saranno salatissimi!
Camminando per le vie del centro le due compagne incrociano Hotaru, stranamente non era al cinema e ancor più stranamente non era con la sua amica.
Haruka: Ancora con quello sta!
Michiru: Ma perché lo conosci?
Haruka: Si… le stava facendo la lavanda gastrica con la lingua quando sono arrivata da Minako!
Michiru: Dai, stai calma, ci sarà una spiegazione!
Haruka: Si, ora ti spiego come si evira un uomo!!!
La guerriera di Urano si avvicina a passo lungo alla coppietta.
Haruka: Buonasera, disturbo?
Il giovane di nuovo sbianca, ma non si scompone più di tanto, mentre la ragazzina al suo fianco inizia a sbuffare vistosamente.
Hotaru: Non hai nulla di meglio da fare che minare la mia vita sentimentale?!?
Haruka: Non rivolgerti a me con questo tono, ricordati che sono pur sempre tuo genitore…
Hotaru: Tu non sei ne il mio padre ne la mia madre naturale!!! Sei solo una persona che ha giocato a fare il mio tutore legale! Per poi sparire quando ho finito le medie! Tu non puoi accampare alcun diritto sulla mia felicità!
Dopo questa pesante uscita, corre via, lasciando la bionda esterrefatta e senza parole.
Michiru: Sorpresa?
Haruka: Ma cosa… quand’è successo… quando è cambiata così?
Michiru: Proprio tu non comprendi il potere dell’amore? Eppure ne sei soggiogata da anni tesoro… Non ti preoccupare, ci penso io, tu magari prova a conoscere quel ragazzo, magari non è poi tanto male!
La guerriera di nettuno corre nella direzione in cui è scappata la loro figlia, sicura di trovarla ai giardinetti dove Haruka la portava ogni giorno quand’era ancora una bambina.
La ragazzina era in lacrime, in preda alla disperazione, incredula su quello che aveva detto al suo genitore.
Michiru si avvicina e le porge un fazzoletto, per poi cingerla in un’amorevole abbraccio.
Michiru: Pentita?
Hotaru: Ma… perché le ho detto quelle cose? Io non volevo… io non le penso!
Michiru: Lei le ha già dimenticate, te lo posso assicurare; comunque, non arrabbiarti con lei, vuole solo proteggerti, anche se a volte esagera.
Hotaru: Si… lo so… ma Akira è un bravo ragazzo…
Michiru: Non preoccuparti, dopo questa bella bruciata di pelo che le hai dato, ci penserà due volte prima di minacciare un tuo ragazzo! Ora andiamo così fate pace.
Hotaru sorride e annuisce.
Altrove, Haruka sta cercando di comunicare con un terrorizzato Akira.
Haruka: Senti, mi dispiace, forse prima ho esagerato.
Akira: No… non c’è… problema.
Haruka: Come non c’è… stai tremando come una foglia… non ho alcuna intenzione di farti del male… vorrei solo conoscerti.
Akira: S… si… io ho 16 anni e… frequento lo stesso liceo che frequenterà Hotaru il prossimo anno.
Haruka: Quindi sei più grande di lei.
Akira: Si… ma… non di molto…
Haruka: Bene, così potrai proteggerla dai bulli del secondo anno. Pensi di poterlo fare?
Akira: Si! Si! Certo! La proteggerei anche a costo della mia vita!
Haruka: Quanto ardore! Per un ragazzino!
Hotaru: Non ce ne sarà bisogno, so badare a me stessa Haru…
Haruka: Lo so, piccola peste dalla lingua velenosa!
Girandosi abbraccia la figlia.
Michiru: Dai andiamo, lasciamogli godere almeno una parte di questa serata!
Haruka: Fate i bravi, e non rientrate tardi!
Hotaru: Va bene “Nonno”!
La guerriera di Urano fa una smorfia alla figlia per poi allontanarsi abbracciando la compagna.
Haruka: Grazie…
Michiru: E di cosa? È normale essere in due a fare i genitori, se no chi fa il pacere tra le litigate?
Haruka: Si hai ragione… sono davvero stanca stasera…
Michiru: è stata una giornata intensa, forse dovremmo tornare a casa a riposarci.
Haruka: Non prima di averti fatto l’ultima lavanda gastrica della giornata!
Michiru: Ma come sei romantica!
Haruka: Mi ami lo stesso?
Michiru: Mi è del tutto impossibile non amarti… Ora non ho più dubbi, ma solo certezze.
 
Recensite,recensite recensiteeeeeeee, adoro le recensioni! AMO LE RECENSIONI!!! Davvero!!! GIURO!!! Più recensite più risponderò nelle prefazioni alle vostre recensioni!

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Capitolo 11
*** Non chiamarmi ***


Strano ma vero, in questo periodo dovrei lavorare il doppio del solito, invece trovo, tra le altre cose, il tempo per cominciare un nuovo capitolo, il caldo che soffro durante il giorno non aiuta il mio scarso numero di neuroni ancora attivi, ma pazienza, dal momento che le recensioni continuano ad arrivare e non sono negative io proseguo imperterrita, grazie a tutti/e coloro che recensiranno! Buona lettura!
 
Non chiamarmi “amore”; amore mio!
 
“Questa sarà una bellissima giornata”, pensò tra se Michiru Kaioh, mentre si preparava con la sua giacca in pelle della Dainese, pronta ad affrontare quel duro giorno, a testa alta per una volta, davanti a sua madre, insieme alla sua compagna, a un passo dalla laurea entrambe, con la casa pronta ad essere inaugurata, dovevano solo invitare i suoi genitori, non si aspettava una risposta semplice dalla madre; ma si sentiva felice e completa; pronta per ogni situazione o problema.
Haruka: Scusa ti ho fatta aspettare?
La bionda giunse sotto casa di Usagi con un rombo di motore, Michiru la guardò, osservò i suoi tratti femminili sotto l’aderente tuta in pelle, seduta su quella moto che le aveva regalato; ebbe un brivido; si sforzò di tornare alla realtà per rispondere alla compagna.
Michiru: No ero appena scesa, sei sempre puntuale!
Haruka: Se no che razza di “uomo” sarei? Piuttosto tu dovresti farmi aspettare!
Michiru: Dopo tutti questi anni, direi che farti aspettare ormai è diventato superfluo…
Haruka: Vogliamo andare?
Tende una mano verso la compagna che la afferra saldamente e con un balzo atletico salta sulla moto, che dopo pochi istanti sfreccia nelle assolate strade di Tokio, la primavera era appena tornata, la ragazza dai capelli verde mare non poteva fare a meno di sorridere, conscia del fatto che a breve avrebbe potuto avere tutto ciò che voleva. Strinse la donna che le stava davanti, non poteva più farne a meno.
Haruka: Eccoci, piccolo koala vuoi scendere o preferisci che ti porti sulle spalle?
Michiru: Solo per pudore nei confronti dei miei, penso che scenderò, seppur a malincuore.
Come da copione le due entrano nell’enorme cortile di casa Kaioh, camminando e per Haruka, faticando spingendo quasi 200kg di moto, una cosa che tuttavia faceva volentieri, ci teneva al fatto che la sua donna mantenesse buoni rapporti con i propri genitori.
Michiru: Ciao mamma!
Sig.ra Kaioh: Ciao Michi!!! Ma cosa fai qui??
La donna si precipita, com’era solita fare, per abbracciare e ricoprire la figlia di affetto quasi sforzato, senza degnare Haruka di uno sguardo. “Prassi” pensò la bionda, poi accadde l’impensabile, la donna si voltò verso di lei, per salutarla, stringendole la mano.
Sig.ra Kaioh: Buongiorno signorina Tenou, senta, ma quante volte glielo devo dire, di non venire qui con mia  figlia, portandola su questo strumento di morte certa?
Nella sua voce non vi era il solito astio, anzi quasi si poteva notare una punta di ironia, tutto ciò lasciò sbalordite le due ragazze, tuttavia decisero di non commentare tale miracoloso avvenimento, seguirono semplicemente la donna più anziana all’interno della villa.
Sig.ra Kaioh: Allora ragazze, ditemi, come procedono i lavori alla vostra nuova casa?
Michiru: Molto bene mamma! Praticamente la inaugureremo tra una settimana.
Sig.ra Kaioh: Bene, sono molto felice, di sapere che i nostri soldi non sono stati inutilmente investiti, figlia mia, sono felice per te, che non dovrai più dividere la camera, con quella buffa ragazza bionda con i codini.
“Odango” pensarono insieme, per ritrovarsi a ridacchiare alcuni istanti, bloccate dallo sguardo interrogatorio e serio della donna che stava loro di fronte.
Sig.ra Kaioh: Con l’università come siete messe?
Michiru: A me manca solo un esame e poi ho già scritto metà tesi, mentre Haruka andrà a discutere la tesi tra quindici giorni!
Sig.ra Kaioh: Gradirei che la sua parte di storia, me la raccontasse la signorina Tenou.
Haruka: Beh, c’è poco da aggiungere a quanto detto da sua figlia, sto per laurearmi e inizierò a lavorare non appena avrò discusso la tesi.
Sig.ra Kaioh: Che tipo di lavoro, se posso chiedere?
Haruka: Per ora assistente, in un laboratorio di fisica… sperando di fare in fretta carriera.
Sig.ra Kaioh: Mio marito ha conoscenze molto altolocate, per quanto riguarda la fisica nucleare, sono certa che saprà aiutarla a farsi strada.
La guerriera di Urano sembrò essere ferita nell’orgoglio.
Haruka: Mi permetto, sperando di non offenderla, di declinare questa gentile offerta di “aiuto”, preferirei che venissero premi, solo dalle mie personali doti.
Sig.ra Kaioh: Dovrebbe saperlo, che in questo mondo, senza qualche “spintarella” non si va da nessuna parte, in oltre io non lo faccio per lei, lo faccio per mia figlia, lei deve avere la miglior vita possibile.
Haruka: Ed è ciò che intendo darle, ma senza scappatoie o strade facili.
Cala il silenzio, l’astio è tornato a farsi sentire.
Michiru: Quando arriva papà?
Sig.ra Kaioh: Non sarà qui prima di cena, tesoro. Desiderate una tisana?
Haruka: Preferirei un caffè…
Una gomitata raggiunge lo stomaco della ragazza, che dopo aver tossicchiato alcuni istanti si corregge.
Haruka: Certo! Se possibile alla camomilla…
Sig.ra Kaioh: Bene, lo stesso per te bambina mia?
Michiru: Si mamma, va benissimo!
La donna si allontana, per recarsi in cucina a dare ordini ai domestici.
Haruka: Ahia amore… mi hai fatto male…
Michiru: Scusami… lo sai quando c’è mia madre non mi controllo…
Michiru appoggia una mano sul ventre della compagna, all’altezza dello stomaco; nel frattempo ritorna la madre che ovviamente assiste, irritata, alla scena.
Sig.ra Kaioh: Ehm ehm, ho interrotto qualcosa?
Le due si dividono con uno scatto quasi felino, alquanto imbarazzate; incredibile che dopo tanti anni, fossero ancora costrette a nascondersi, in quella casa, a nascondere i loro sentimenti e il loro amore.
Michiru: No… scusate, vado un istante in bagno…
Era la prima volta che Haruka e la madre di Michiru rimanevano nella stessa stanza da sole… solo il fato poteva sapere cosa quella donna avesse in serbo.
Sig.ra Kaioh: Vogliamo accomodarci intanto che attendiamo l’arrivo delle tisane?
Haruka: Si certo.
Le due si siedono ai lati opposti della sala, tanto distanti da non potersi toccare, tanto vicine da potersi ferire a parole.
Sig.ra Kaioh: Dunque presto tornerete a vivere insieme, lei e mia figlia.
Haruka: Così pare…
Sig.ra Kaioh: Sa, signorina Tenou… io non so nulla di lei, me ne rendo conto solo ora, mi dica, cosa c’è nel suo passato? Una bella infanzia? Una famiglia felice?
La ragazza rimane come ghacciata, non aveva alcuna intenzione di mettersi a raccontare i suoi trascorsi, con una persona che quasi a malapena sopportava.
Haruka: Magari, se mel’avesse chiesto prima, avrei avuto piacere di parlargliene, con permesso…
Fa per alzarsi dal divano, ma viene bloccata dalla donna quasi inviperita.
Sig.ra Kaioh: Che cos’ha di tanto grave da nascondere? Cosa non può confessare a nessuno? Che cosa le da il diritto di essere così altezzosa e sopra ogni dubbio?
Michiru: BASTA MAMMA! Lei non deve spiegazioni a nessuno! Tantomeno a te! L’unica persona che dovrebbe sapere tutto di lei sono io! Ed io ti posso assicurare che so davvero ogni cosa di lei!
Mai aveva preso una posizione del genere nei confronti della madre, sapeva che Haruka poteva benissimo difendersi da sola, ma a quell’ennesimo tentativo di sua madre, di farla vacillare, non ci vide più oltre a ciò che le disse, la insultò, tutto ciò che non le aveva detto per anni era venuto fuori, ora solo la reazione della madre poteva essere facilmente prevedibile.
Sig.ra Kaioh: Figlia mia… ora ne sono certa, questa è davvero la persona giusta per te, quella per cui avresti tagliato i ponti con la tua famiglia.
La donna si avvicina ad Haruka e la abbraccia.
Sig.ra Kaioh: Benvenuta in famiglia Haruka Tenou.
Haruka: Grazie…
Michiru: Cos’è questo mamma, uno scherzo?
Sig,ra Kaioh: Io, figlia mia, ho difeso ciò che amavo sino ad oggi, ora so che c’è qualcuno pronto a difenderti come lo farei io, ne sono sicura, proprio perché anche tu difendi lei con lo stesso ardore, tu non sei così, la tua compagna è più “facile” alla lotta verbale e forse anche fisica, ma quando vi si tocca sul vivo, vi difendete a vicenda, nello stesso identico modo.
Michiru: Io non ho parole…
Nel frattempo arrivano le tisane.
Sig.ra Kaioh: Siediti figlia mia e bevi la tua tisana, così calmerai i tuoi bollenti spiriti.
Sapeva che sua madre era una manipolatrice, ma non credeva sino a tal punto da aver controllato la sua vita, per filo e per segno in tutti quegli anni, decise, per il bene della compagna anche, di calmarsi e sedersi insieme a loro. Passarono alcuni minuti in silenzio, dopo di che un auto entrò in giardino, riconobbe in essa l’auto del padre.
Michiru: Papà!
Sig.ra Kaioh: Strano… per una volta è in anticipo…
Michiru corre a salutare il padre, mentre Haruka rimane nuovamente, alcuni istanti, sola con la vipera di casa Kaioh.
Haruka: Posso farle una domanda?
Sig.ra Kaioh: Ma certo.
Haruka: Non ha mai voluto, avere con Michiru, lo stesso rapporto che lei ha con il padre?
Sig.ra Kaioh: Con il tempo capirà anche lei, che in una vera famiglia, ci vuole sempre, una parte stronza.
Haruka: Non credo sia del tutto vero… Io con sua figlia, ho cresciuto una ragazza, che ora ha ben 14 anni… Nessuna di noi due ha mai fatto “la stronza”, eppure mi sembra cresciuta coscienziosa e con buoni valori.
Sig.ra Kaioh: Fortuna… Ciò che avete fatto voi è stato prendere una… sorellina minore… e crescerla da sorelle maggiori, io rivaluterei il vostro metodo di accrescimento dei “figli”.
Haruka: Mentre lei ha trasmesso a sua figlia, talmente tante insicurezze da renderla schiava degli umori di una vecchia carampana… io rivaluterei il suo di metodo.
Sig.ra Kaioh: Plachi il suo ardore, abbiamo solo opinioni discordanti infondo.
Haruka: Per essere in “accordo” con lei, bisognerebbe prendere lo Stradivari di sua figlia e tagliarne tutte le corde… anzi, meglio allentarle, in modo da dare solo lo stridulo suono di chi non riesce più a intonare una dolce o quantomeno decente melodia.
Sig.ra Kaioh: Io adoro battibeccare con lei Haruka, ormai è il mio passatempo preferito!
Haruka si limita a sorridere.
Sig. Kaioh: Buon pomeriggio donne!!! Bentornata Haruka!
Haruka: Buongiorno Signor Kaioh.
Sig. Kaioh: Ti prego! Chiamami per nome! Se non te lo ricordassi, o non te lo avessi mai detto, il mio nome è Fukuyama.
Haruka: D’accordo Fukuyama, sono felice di rivederti!
Si alza e stringe la mano del futuro suocero.
Sig.ra Kaioh: Vuoi una tazza di tisana mio caro?
Fukuyama: No grazie, con tutti questi cambi di orari, avrei proprio bisogno di un bel caffè!
A quel termine si bloccano sia Michiru che suo padre, all’inizio Haruka non comprende la “gravità” del fatto, ma non appena si vede volare una tazza piena di tisana bollente vicino al naso, comprende che forse la Sig.ra Kaioh ha qualche problema legato al caffè, il suo primo istinto è quello di proteggere la compagna dall’ira funesta della donna.
Sig.ra Kaioh: COME OSI NOMINARE QUELLA BEVANDA NEFASTA IN QUESTA CASA!!!
Fukuyama: Scusa, scusami!!! Ti prego!!! Ti imploro di perdonarmi!!!
Il lancio delle tazze prosegue ancora per un po’, finchè, più volte colpito, l’uomo riesce a bloccare la moglie e a farla calmare.
Haruka: Ora capisco i motivi della gomitata di prima… questa storia del caffè me la devi ancora raccontare…
Michiru: Non è propriamente una storia… ma ti prego non nominarlo mai più… hai visto che effetto ha su mia madre…
Haruka: Se ti avesse colpita… non avrei risposto delle mie azioni… dici che possiamo alzarci?
Michiru: Si… ora si…
Le ragazze si alzano, guardando ingiro, vi sono tazze di ogni dimensioni, rotte, ovunque sparse per il salotto.
Fukuyama: Ragazze, cosa ne dite di andare a farvi due passi in giardino?
Haruka: Si… forse è meglio.
Così trascina fuori la compagna, si fermano sul piccolo laghetto pieno di carpe.
Haruka: In casa hai amo e lenza?
Michiru: Non provare neppure a toccare quelle carpe Haru…
Lo sguardo pensieroso di Michiru, viene subito calmato da un amorevole abbraccio di Haruka.
Haruka: Me la racconti la storia del caffè?
Michiru: Mia madre è sempre stata un’egocentrica esagerata… C’è poco da raccontare, alla sua prima festa, Gran Galà, con mio padre, non appena lui era diventato un ricco magnate, ppresero entrambi un caffè, erano molto stanchi quella sera… mio padre, accidentalmente inciampò e le rovesciò entrambi i caffè sul suo nuovissimo vestito firmato… Inutile dire quanto lei amasse quel vestito…
Haruka: Tua madre è completamente pazza… come hai fatto ad uscire così sana di mente tu?
Michiru: Definisci il concetto di “sano di mente”…
La bionda la cattura in un bacio, era la prima volta che si lasciavano andare a tali effusioni in casa Kaioh, infatti dopo alcuni istanti Michiru si ritrasse.
Michiru: Potrebbero vederci…
Haruka: E allora? Sanno da una vita che stiamo insieme…
Michiru: Si lo so… ma… non mi piace… con i miei, o meglio con mia madre, è sempre stato un casino, preferirei finirla con i casini oggi, non siamo neanche ancora riuscite d invitarli all’inaugurazione della casa!
Haruka: abbiamo ancora tutto il tempo, durante la cena piccola mia.
Michiru: Si, hai ragione.
Sorridendo, si prendono per mano e decidono di tornare in casa, ma vengono fermate davanti al portone d’entrata da Fukuyama.
Fukuyama: Scusatemi ragazze, devo chiedervi di rimandare questa cena, tua madre ha avuto una delle sue “crisi isteriche”, non credo sia dell’umore giusto per fare questa cena.
Michiru: Ma, come papà…
Fukuyama: Mi dispiace bambina mia… faremo la settimana prossima!
Michiru: Ebbasta!!! Che due coglioni con sta bambina mia, bambina mia sto cazzo!!!
Così scansa il padre come una furia, entra in casa con passo veloce, urlando alla ricerca della madre.
Sig.ra Kaioh: Basta urlare figlia mia… ho la testa che sta per esplodermi…
Michiru: Io ti faccio esplodere il culo a suon di calci se mi fai saltare questa cena, per colpa delle tue solite minchiate!!!
Sig.ra Kaioh: Va bene… va bene, calmati e smetti di urlare… faremo questa benedetta cena… di a tuo padre di avvertire i domestici.
La ragazza si dirige da dove era venuta, trovando sia Haruka che suo padre letteralmente sbigottiti.
Michiru: Hai sentito tutto papà?
Fukuyama: Si…
Michiru: Allora esegui!
Fukuyama: Subito…
Haruka: Mi fai paura…
Michiru: E tu smettila di fare dell’ironia se no cen’è anche per te!
Haruka: Anche se stasera ti mangio di baci?
A tali parole subito l’umore della guerriera di Nettuno cambia, placandosi.
Haruka: Tiri fuori la parte migliore di tua madre solo quando serve, questo sicuramente mi salva da un bel po’ di casini ehehehe
Michiru: Spiritosa…
Haruka: Passeggiatina romantica tra i ciliegi in fiore, intanto che aspettiamo di cenare?
Michiru: Haruka Tenou tu non smetti mai di sorprendermi…
Haruka: Finchè il mio cuore batterà, serberà una nuova sorpresa per te!
Michiru: Ma non ero io l’artista?
Haruka: Per quel che posso fare io come artista… vorrei solo avere il potere di farti stare bene.
Michiru: Ci riesci ogni giorno di più, solo tu sai come fare…
Haruka: Mel’hai insegnato tu, ho avuto la miglior insegnante su mercato!
Conseguentemente la prende tra le braccia, portandola verso le piante in fiore, unico luogo ove si erano sempre “nascoste” dagli occhi dei genitori di Michiru, ancor prima di fare outing. Circa mezz’ora più tardi la voce di un domestico le riportò alla realtà, la cena era quasi pronta.
Haruka: Vuoi che glielo dica io?
Michiru: No, glielo dirò io… c’è qualcosa di molto più complicato che dovremo dire a tutti la settimana prossima, questo è solo l’inizio, vorrei farcela da sola.
HAruka: Io sarò al tuo fianco, se avrai bisogno del mio aiuto.
Michiru: Lo so, so che non mi deluderesti.
Tornano in casa, come di consueto di accomodano ai posti a loro assegnati e iniziano a mangiare, dopo la prima portata Michiru prende la parola.
Michiru: Mamma, papà, noi dovremmo chiedervi una cosa.
Fukuyama: Dicci figli mia.
Michiru: Vorremmo invitarvi all’inaugurazione della nostra nuova casa, infondo è stato un vostro investimento e ci farebbe molto piacere, se voi veniste a vedere il risultato.
Sig.ra Kaioh: Quando sarebbe esattamente questa inaugurazione?
Michiru: Il prossimo mercoledì.
Fukuyama: Oh mi dispiace piccola mia, sarà in viaggio di lavoro in quei giorni…
Haruka: E te pareva…
Fukuyama: Come prego?
Michiru: La sua espressione stava a significare che, MAI in tutti questi anni avete trovato un momento per dedicarvi a me, non vi sta bene il fatto che io stia con una donna? Va bene, non vi biasimo, ma questa è un’occasione importante!
Sig.ra Kaioh: Abbiamo gia disdetto tutti i nostri impegni, per quando ti laureerai Michi…
Michiru: Tra sei mesi mamma!!! Devo ogni volta che desidero vicina la mia famiglia fare domanda in carta bollata sei mesi prima?!?!
Sig.ra Kaioh: Cosa c’è di così importante a parte un’accozzaglia di giovani che faranno baldoria sino a notte fonda?
Michiru: In quella casa ci sono i tuoi soldi, non te lo dimenticare!
Fukuyama: Te li abbiamo concessi volentieri ma… non capisco per quale motivo ti ostini tanto, ci verremo non appena tornerò dal mio viaggio.
La bionda non può più sopportare l’egoismo dei genitori della compagna, si alza di scatto lasciando tutti inebetiti e prende la parola.
Haruka: Fukuyama, cancelli quel dannato viaggio di lavoro.
Fukuyama: Vuole dirlo lei alla mia segretaria?
Haruka: Prima mi dai del tu e poi del lei, poi ancora del tu… non importa, quella non sarà una semplice serata, visto che le cose le vogliamo fatte bene… allora facciamole bene. Quella sera io e vostra figlia annunceremo la data del nostro matrimonio!
Cala il silenzio, Michiru guarda la compagna…
Michiru: Haru…
Haruka: No! Amore! Non provare a dire nulla! Voglio che noi siamo libere, di esprimerci e soprattutto di amarci anche in questa casa! Voglio che i tuoi genitori ti diano il tempo e lo spazio che meriti!
La guerriera di Nettuno si alza e si avvicina alla sua amata.
Michiru: Non chiamarmi “amore” davanti ai miei… amore mio…
Poi la attira in un bacio, che porta i genitori della ragazza al più totale imbarazzo, non riconoscendo più la figlia in tale situazione.
Fukuyama: Scusatemi… non credo di aver capito bene…
Haruka: Ti sto chiedendo la mano di tua figlia Fukuyama!
Fukuyama: Così pensavi che davanti a uno stuolo di perfetti sconosciuti, sarebbe stato più facile ottenere il mio consenso…
Michiru: Non è così papà, le ho detto io che volevo questo, lei voleva venirtelo a chiedere di persona, mi sono rifiutata io. Non chiedermi la ragione, ce ne sono troppe e a pensarci bene una più assurda dell’altra.
Sig.ra Kaioh: Si.
I tre commensali si voltano verso la donna che aveva mantenuto per un po’ il silenzio.
Fukuyama: Si cosa?
Sig.ra Kaioh: Non è evidente? Si tu, Haruka Tenou avrai la mano di nostra figlia, te la concediamo dopo tanti anni di litigi e di lontananze, perché solo tu potevi resistere accanto a lei, senza mandare tutto all’aria.
Fukuyama: Si, questo è vero, anche io la penso allo stesso modo. Vado a chiamare la mia segretaria…
Michiru sorride alla madre, un sorriso che non credeva neppure di essere in grado di poter esternare, con la sua donna che la stringeva tra le braccia, tutto era perfetto, nulla sembrava poter distruggere quel momento di pura perfezione.
Sig.ra Kaioh: Ora possiamo finire di cenare? Perdonatemi ma purtroppo oggi sono molto stanca.
Michiru: Certo mamma.
Così la cena prosegue tranquillamente, niente più frecciatine, litigi, solo pace e tranquillità. Finita la cena le due ragazze si congedano, Haruka però viene fermata un istante dalla mano della madre di Michiru.
Sig.ra Kaioh: Questa era solo una tregua temporanea, non volevo far agitare oltremodo mia figlia, ma ti aspetto per un’altra cena a base di colpi di scena e litigate madornali, Haruka.
Haruka: Non vedo l’ora, la prendo volentieri come una sfida personale.
Sig.ra Kaioh: A presto ragazze.
Fukuyama: Ci vediamo mercoledì sera allora a casa vostra!
Michiru: Si alle otto, so che sarete puntuali! Ciao!
Allontanandosi dal cortile…
Michiru: Ritengo davvero… assurdo e inverosimile tutto ciò che è successo oggi…
Haruka: Non sei contenta che finalmente, dopo anni di stress tutto si stia placando?
Mcihiru: Certo che sono felice di questo, anche se sono un po’ scombussolata, è successo tutto troppo velocemente, mi devo abituare a questa nuova situazione!
Haruka: Ti serve un giro in moto in riva al mare…
Michiru: Con te anche in capo al mondo…
Haruka: Non credo di avere benzina a sufficienza amore!
Michiru: Uffa ma perché spezzi sempre il mio romanticismo? Ma comunque ti sei resa conto di avermi chiama “amore” davanti ai miei?
Haruka: Non solo… allora Sali o ce la facciamo tutta a piedi?
Le due giovani sfrecciano in moto verso l’orizzonte, stringendosi l’una all’altra, consapevoli che il destino non sarebbe più stato in grado di dividerle.
 
Soddisfatta della velocità con la quale sono riuscita a terminare questo capitolo, in verità ho qual cosina di diverso (se riesco) in serbo per il prossimo, ma voglio vedere fioccare recensioni!!! Alla prossima! Vostra Maxiex
 
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** Chi ben comincia... Ha solo cominciato! ***


Incredibile sto scrivendo con una certa continuità in questo periodo! Gli impegni aumentano e questo è il mio angolo di paradiso, sono sempre entusiasta delle recensioni! In effetti la madre di Michiru è un po’ “bipolare”, ma in realtà ha messo alla prova ciò che aveva paura potesse ferire la figlia, a modo suo un po’ si è comportata anche da madre! Michiru l’ho sempre vista con una quantità di “palle” nascoste davvero inverosimile! Prima o poi dovevano venire fuori! Per quanto riguarda Haruka, beh lei è Haruka ehehehehe. Basta con i miei deliri! Buona lettura come sempre!
 
Chi ben comincia… ha solo cominciato!
 
Forse i vicini dopo tutte quelle ore di trambusto, potevano considerarsi dei santi, per non aver ancora chiamato le forse dell’ordine, i decibel erano decisamente alti, ma la casa era indipendente, infondo era solo l’inizio dell’inaugurazione.
Haruka: Ahia, ma porca puttana!!! Di nuovo!!!
Michiru: Amore smetti di forarti le dita con le puntine… non ho più cerotti!
Haruka: Queste non sono puntine… sono vespe travestite da puntine!
La ragazza dai lunghi capelli porge l’ultimo cerotto alla donna che stava sulla scala ad appendere uno stricione.
Haruka: Perché non abbiamo lasciato fare tutto a Setsuna come ci aveva chiesto?
Michiru: Perché questa è la nostra parte di casa! Sarà una doppia inaugurazione ricordi?
Haruka: Solo perché abbiamo aggiunto una scala esterna, non significa che i due appartamenti siano disgiunti…
Michiru: Abbiamo anche insonorizzato la nostra camera da letto e costretto Setsuna a tenere nella sua parte di appartamento la stanza di Hotaru, perché noi avevamo assoluto bisogno di uno studio…
Haruka: Va bene, ho capito, passami l’ultima puntina…
Ennesimo urlo di dolore, che induce le tortore, poggiate pigramente sul davanzale a migrare verso luoghi più tranquilli, mentre Michiru scuote la testa in segno di dissenso, rimproverando alla compagna di non essere neppure in grado di mettere delle puntine senza dissanguarsi.
Haruka: Perché non le hai messe tu scusa?
Michiru: Vuoi forse che rovini gli strumenti base del mio lavoro?
Haruka osserva maliziosamente la donna che le sta di fronte.
Haruka: Quale tipo di lavoro?...
Michiru: Haru… lo sai che quello non lo considero un lavoro… ma un diletto…
Viene catturata in un bacio passionale, che la costringe ad appoggiarsi al muro dietro di lei, resta alcuni istanti ad assaporare l’intensità di quel bacio, ma quando sente le mani della compagna scendere verso i suoi fianchi, delicatamente la blocca.
Michiru: Abbiamo detto, dopo l’inaugurazione, ricordi?
Haruka: Dannazione eterna a te Michiru Kaioh! Mi farai impazzire prima o poi…
Michiru: Si tesoro, sono solo poche ore, mi aiuti in cucina? Tanto ho quasi finito!
Qualcuno bussa alla porta, Haruka contenta di dover evitare la cucina, balza davanti alla porta e si ritrova di fronte Setsuna insieme alla Sig.ra Kaioh.
Haruka: Ciao Sets… buongiorno Sig.ra Kaioh…………..
Setsuna: L’ho incontrata per strada, stava venendo qui! Così le ho dato un passaggio.
Sig.ra Kaioh: La vostra coinquilina è davvero molto gentile, sai Haruka? Ah ti prego chiamami Madeline.
Haruka: Nome decisamente… poco nipponico… Madeline…
Madeline: In effetti, non sono nata qui in Giappone, i miei genitori sono entrambi Giapponesi, ma io sono nata in America, ho vissuto la per dodici anni e porto con me ancora tanti bei ricordi di quei posti, soprattutto della mia prima amica… Ma queste sono storie vecchie, puoi accompagnarmi da mia figlia?
Haruka: Certo… è in cucina…
Dopo alcuni istanti la ragazzi si ritrova al cospetto della coinquilina, pronta a fuggire ovunque lei la volesse trascinare.
Haruka: Dimmi che devi andare in Cambogia a prendere i bacilli di qualche nuova malattia da studiare!
Setsuna: Veramente no, volevo solo che tu mi dessi una mano con lo striscione di sopra…
Haruka: Pure tu??? Beh, tanto le mie dita non potrebbero stare peggio!
Detto questo si dirigono all’appartamento del piano superiore, dopo una mezz’ora di urla di dolore e anche qualche velata bestemmia, lo striscione è attaccato perfettamente.
Haruka: Ma che diavolo di hai scritto sopra?!?!
“Meno male che avete insonorizzato la camera da letto, finalmente potrò dormire, TANTI AUGURI VOSTRA SETSUNA”, recitava la scritta sullo striscione bianco.
Setsuna: Perché? Mi sembra divertente!
Haruka: Sets… ci saranno i genitori di Michi stasera!!!
Setsuna: Tu ti preoccupi sempre troppo… Rilassati e goditi la serata e la vostra “misteriosa” rivelazione.
Haruka: Sai cosa pensavo? Avremmo dovuto dirlo prima ad Hotaru… Chissà come la pensa.
Setsuna: Già fatto, eravate troppo prese da tante cose… ora non dire che sei un pessimo genitore! Questa è l’ultima volta che adempio ai tuoi doveri di genitore!
Haruka: Grazie, davvero… come la pensa?
Setsuna: Come dovrebbe pensarla? Sua “madre” e suo “padre” si stanno per sposare, non potrebbe essere più felice!
Haruka: Ne sono pesantemente sollevata… chissà che mi credevo!
Setsuna: Tu sei troppo stressata… non è che Michiru ti sta tenendo in astinenza per caso?
Haruka: Certo che tu indovini sempre eh?
Qualcuno raggiungere le due donne…
Haruka: Amy che piacevole sorpresa!
Amy: Ciao Haruka, ciao Setsuna! Allora come vanno i preparativi? Avete bisogno di una mano?
Setsuna: Veramente tu saresti un’invitata…
Amy: Si lo so, ma ho appena dato un esame difficile in università, finalmente sono riuscita a passarlo e non avevo voglia di andare a casa e poi tornare di nuovo qui!
Haruka: allora fa una bella cosa, vedi quel divano? Siediti la e intrattieni un po’ Setsuna, io vado a controllare se Michi è ancora viva!
Setsuna: Guarda che è con sua madre…
Haruka: A maggior ragione!
La bionda scende al piano inferiore della casa, si avvicina alla cucina e vede la compagna che spadella insieme alla madre, in totale armonia, come se nulla le avesse mai divise o fatto vacillare il loro rapporto, tirò un sospiro di sollievo, decise di sedersi pochi minuti sul divano, non perché non volesse stare li, ma perché Hotaru le piombò letteralmente in braccio.
Hotaru: Ciao papino!
Haruka: Ciao puffo peste! Qual buon vento ti porta sulle mie ginocchia?
Alla ragazzina gli occhi si allargano a dismisura, doveva avere qualcosa di veramente importante da confessare al genitore.
Hotaru: AKIRA MI HA CHIESTO DI DIVENTARE LA SIA RAGAZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!
La reazione di Haruka fu nulla, solo perché si stava trattenendo dal rimproverare la figlia, dicendole che era troppo giovane, poi pensò alle cazzate che andava pensando, infondo lei si era fidanzata con Michiru quando era solo un anno più grande di lei.
Haruka: Lo sai che prima deve chiedere a me il permesso?
Hotaru: Si si! Ha detto che lo farà non appena lo inviteremo ufficialmente a cena!
Haruka: La mia veramente era una battuta, ma visto che ci tenete anche voi a fare le cose per bene, e questa cosa mi piace… non appena avrò discusso la tesi ne parleremo.
La ragazzina dai capelli corvini abbraccio il genitore, per poi alzarsi e andare a dare la buona notizia agli altri presenti in casa. La guerriera di Urano pensò ad alta voce.
Haruka: Sono davvero invecchiata…
Michiru: No Haru, sei solo maturata, ed io con te…
Si guardarono e si sorrisero, Haruka si alzò e si avviò verso il giardino per aspettare l’imminente arrivo degli ospiti.
Haruka: Ciao Minako! Ben arrivata! Entra pure, è già tutto pronto.
Minako: WOWWWW la casa da fuori è superfantasticaaaaaa!!! Dentro sarà ancora meglio! Se l’ha arredata Michiru! Ahahahahha
Haruka: Che bella fiducia che hai nei miei gusti… Toh la mia più acerrima rivale a Risiko!
Makoto: Mi saluti con una sfida? Accetto volentieri!
Haruka: Non appena avrò discusso la tesi… te lo prometto.
Tra le due ragazze si può chiaramente avvertire un amichevole astio, che più che paura suscita divertimento, le due ragazze vengono fatte accomodare in soggiorno, con Michiru che le accoglie abbracciandole.
Michiru: Come sono felice che siate qui!
Minako: Anche noi!!! Come ci mancavano le nostre “riunioni” serali!
Makoto: vedo che avete montato il climatizzatore, ottima idea, l’anno scorso stavamo per morire quella sera!
Minako: Non so se più per il caldo o per le 8 ore di Risiko… Questa casa è stupenderrima!!!
Minako si mette a osservare con dovizia di particolari, ogni mobile o angolo dell’appartamento.
Michiru: Ma per caso ha inventato un suo personale vocabolario?
Makoto: Chissà… magari quando riuscirà a diventare una Idol famosa, ne scriverà uno!
Rei: Tanto non ci riuscirà mai…
Michiru: Ciao Rei! Hai portato anche Yuri!
Yuri: Beh si… ormai siamo fidanzati ufficialmente…
Rei: Uffa Yuri, perché devi dirlo sempre a tutti!
Yuri: Beh perché ancora non mi sembra vero…
Le ragazze si mettono a ridere insieme.
Makoto: E tu Minako, perché non hai portato Yamate?
Minako: Non era quello giusto, per meglio dire… usciva con me perché voleva farsi Setsuna…
Michiru: Oh che brutta storia… mi dispiace…
Minako: Non vi preoccupate, stasera ci divertiamo!!!
Haruka: Ecco anche gli ultimi!!!
Usagi: CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOO Michiiiiiiiiiiiiiii mi manca non averti più in casa!!!
Mamoru: Per quanto possa apparire strano, anche a me manca la presenza di Haruka in casa… era un ottimo ripasso per la fisica nucleare!
Haruka: Se se, fate dello spirito voi altri… me tapina che tutti mi prendono per le natiche… Madeline, quando arriva Fukuyama?
Madeline: Haruka cara, non preoccuparti, arriverà per ora di cena, iniziate pure con il rinfresco, non appena arriverà ce ne accorgeremo.
Haruka: D’accordo… allora vado a chiamare le altre che sono di sopra.
Michiru: Perché non andiamo tutte insieme? Almeno vedono anche l’appartamento di Setsuna!
Haruka: Ti prego fa che sia un incubo, o che abbia avuto il pudore di levare quello striscione…
Tutte salgono al piano di sopra, dopo aver avuto un istante di ambientamento, si soffermano tutte sullo striscione, compresa la madre di Michiru che sembra molto interessata alla scritta.
Madeline: Molto interessante… scoprire così che la propria figlia ha perso la verginità molto prima del matrimonio…
Michiru: O santo cielo no…
Haruka: Anche su questo i tuoi sono intransigenti?
Michiru: Certe volte dimentico di rivelarti certi particolari…
Makoto: Ma quanto casino facevate?
Setsuna: Un casino di casino! Scusate il forzato gioco di parole…
Madeline: Figlia mia, questa proprio non mel’aspettavo… spera che non venga a saperlo tuo padre… o la bella faccia della tua fidanzata potrebbe essere deturpata da un pugno…
Sferra un pugno dritto sull’occhio destro di Haruka, che presa completamente alla sprovvista non riesce ad evitarlo.
Madeline: Oltre al mio… Penso che questa sia la giusta punizione per lei… a te ci penserò su, figlia mia.
Detto questo scende nuovamente al piano inferiore.
Setsuna: Oh Haruka, mi dispiace, stai bene?
Haruka: Cazzo, quella donna sarà pure gracile ma tira dei diretti micidiali…
Michiru: Scusala amore…
Haruka: Non preoccuparti piccola… dai scendiamo… e andiamo a mangiare qualcosa! Mentre cerco la borsa del ghiaccio.
Più che nel fisico la ragazza si sente ferita nell’orgoglio, certo non si aspettava una reazione del genere, in verità voleva solo passare il resto della serata in modo tranquillo, quindi si mise a sedere sul divano con la borsa del ghiaccio appoggiata sull’occhio, quando la raggiunse la compagna, con una bistecca congelata e sostituì la borsa del ghiaccio con essa.
Michiru: Almeno domani non sembrerai un panda…
Haruka: Non dovresti essere di la con gli ospiti?
Michiru: Loro stanno chiacchierando e mangiando, è di te che mi devo prendere cura.
Haruka: Non preoccuparti per me, davvero sto bene.
Michiru torna in cucina per parlare con la madre.
Michiru: Mamma, quando arriva papà? Tra poco iniziamo con le prime portate.
Madeline: Non lo so, non risponde al telefono, penso stia arrivando…
Michiru: Bene, ora va a chiedere scusa ad Haruka.
Madeline: Come scusa?
Michiru: Parlo seriamente mamma, va subito a chiedere scusa ad Haruka se non vuoi che ti sbatta fuori a calci in culo…
La donna capì la rabbia che stava trattenendo la figlia, per evitare di farsi strappare i capelli fece quanto le era stato chiesto, così anche Haruka andò a sedersi al tavolo per la cena.
Haruka: Se la Signora Kaioh permette, daremmo il via alla cena…
Madeline: Questa è casa vostra, a voi le scelte.
Michiru: Strano, è arrivato papà…
Fukuyama viene accolto dalla figlia, freddamente.
Fukuyama: Scusatemi per il ritardo! Purtroppo c’era molto traffico.
Michiru: Papà almeno abbi il pudore di levarti la macchia di rossetto dalla camicia!
Haruka rimase basita, aveva sempre pensato che la famiglia di Michiru fosse unita, senza segreti, SEVERISSIMA, ma senza dubbio inossidabile, si accorse anche del fatto che Madeline non accennò neppure la più piccola smorfia, continuò imperterrita a mangiare il suo antipasto, mentre il marito cercava goffamente di cancellare le indelebili macchie del suo tradimento.
Haruka: C’è qualcosa che mi sono persa amore?
Michiru: Non intendo farmi rovinare questa serata, da quei decerebrati dei miei! Poi aveva promesso… lo aveva promesso che avrebbe rotto con quella…
Haruka: Quindi… lo sapevi.
Michiru: Non credere che ti volessi nascondere qualcosa… volevo solo dirtelo una volta finito tutto… ma mi sono solo illusa.
Haruka: Se devo essere sincera, non mi importa granchè del perché tu non mel’abbia detto, sono cose tue e della tua famiglia… l’importante è che tu non mi faccia mai una cosa del genere.
Michiru: No mai amore mio, non potrei mai tradirti.
Haruka: A me basta questo, stai tranquilla, tra un paio di giorni tutti i presenti, esclusi i tuoi, avranno dimenticato la faccenda, e per i tuoi, saremo noi a fargli un bel discorso sulla fedeltà.
Sorrise alla compagna per cercare di calmarla, la situazione era senza dubbio anomala, ma loro dovevano arrivare ancora alla parte più importante della serata.
Michiru: Allora chi vuole il bis?
Amy: Ma come fai a fare una domanda del genere? Ci avete stese con i primi!
Usagi: Io ancora un posticino cel’avrei…
Rei: Sei incorreggibile Usagi! Un vero pozzo senza fondo!
Usagi: Uffa ma cosa posso farci se io ho ancora fame?
Makoto: Non è proprio cambiata per niente, in tutti questi anni… la nostra principessa!
Michiru: Non è certo un problema, questa sera c’è da mangiare per un esercito di guerriere! Ehehehe
Setsuna: Io intanto inizio a portare giù le torte!
Haruka: ti do una mano Sets…
Le due giovani donne si fermano alcuni istanti a parlare al piano di sopra della casa.
Haruka: Visto che casino?
Setsuna: Lo hai sempre saputo che i genitori di Michiru sono assurdi, in oltre tu stessa ti sei sempre domandata come Fukuyama potesse stare insieme a quell’arpia.
Haruka: Eppure… penso che si amino… ma abbiano dimenticato il valore del loro sentimento… oppure come risvegliarlo.
Setsuna: Da quanto sei così filosofeggiante? Glielo vuoi rispiegare tu come si fa a “riaccendere” il tutto? Fukuyama sembra che se lo ricordi più che bene!
Haruka: Non è sempre una questione di sesso Sets… Ok lo so detto da me sembra davvero assurdo ma, se io riesco ad essere fedele, perché i genitori di Michi non dovrebbero riuscirci?
Setsuna: Forse perché loro non sono uniti da un amore che trascende la morte.
Haruka: Prendimi pure per matta, ma voglio almeno svolgere un indagine a riguardo…
Setsuna: Tu sei completamente matta si, tu vuoi farti ammazzare! Non hai già abbastanza cose a cui pensare? La tesi, il matrimonio, una figlia adolescente…
Haruka: Mi piace avere molti impegni… lo sai!
Setsuna: Io so che nei prossimi giorni preparerò quintali di ghiaccio da metterti addosso… Portiam giù queste benedette torte prima che scappino tutti o peggio, si diano agli alcolici!
Intanto al piano di sotto, le ragazze stanno discutendo del più e del meno, di progetti per il futuro, di studio e di lavoro, quand’ecco arrivare le torte.
Minako: Finalmente! Le avete fatte sul momento?
Haruka: Che te frega?
Makoto: Hei… non trattare così Mina… se non vuoi che la nostra sfida a risiko non diventi una sfida a suon di pugni!
Amy: Quanto fervore Mako… era sono una battuta!
Haruka: Qui secondo me… c’è sotto qualcosa… ma meglio non indagare…
Michiru: Smetttila di fare l’impicciona Haru… e dammi quella torta prima di farla cadere!
Così le torte vengono tagliate e distribuite al gruppo che prosegue nel suo chiacchiericcio non troppo serio.
Michiru: EHM EHM… un’attimo di attenzione prego!
Il silenzio cala e tutti sembrano pendere dalle labbra della guerriera di Nettuno, che presa un po’ alla sprovvista, si ritrova senza parole, talvolta la timidezza la coinvolgeva in un macabro gioco, ma fu la sua compagna a trarla in salvo, come sempre.
Haruka: Dobbiamo farvi un annuncio!!!
Disse con il sorriso stampato in volto.
Mamoru: Beh diteci su! Non teneteci così sulle spine!
Usagi: Siiiii dai che dovete dirci di così importante???
Haruka abbraccia la compagna, per poi proseguire con più enfasi possibile.
Haruka: Tra sei mesi esatti, io e Michiru ci sposeremo…!
Rei: COOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAA??!?!?!?!
Amy: Ma è una notizia fantastica!!!
Minako: Oooooh come siete romantiche voi due!!! Altrochè tutti i ragazzi che ho avuto fin ora!
Makoto: Forse dovresti cambiare gusti Mina!
Yuri: Scusate, ma non credo sia legale, un matrimonio del genere, qui in Giappone ovviamente, dove pensavate di celebrare le nozze?
Usagi: Giusto, Spagna o Canada?
Setsuna: Vedo che sei ben informata sull’argomento Usagi! Non è che vuoi cambiare sponda pure tu?
Tutti scoppiano in una fragorosa risata.
Usagi: Che scherzi? Io il mio Mamo non lo lascerei per nessuno al mondo!
Haruka: Ad ogni modo, per rispondere alla domanda, stiamo già provvedendo a scegliere la location in Canada.
Ami: Come mai avete scelto il Canada?
Haruka: Perché mia madre, vive la… oltre a facilitarci le pratiche per il matrimonio e la cittadinanza, sarebbe molto più semplice per lei partecipare alla cerimonia.
Madeline: E di grazia ragazze… con cosa pensate di pagare questa cerimonia d’oltre oceano?
Michiru: Abbiamo risparmiato sulla casa, non abbiamo il lusso della piscina almeno per il momento, tanto c’è sempre tempo per farla, in oltre Haruka ha gia trovato un lavoro, molto ben retribuito, per essere solo un’apprendista, quindi abbiamo gia fatto i calcoli e con le spese riusciamo perfettamente a stare dentro il nostro budget.
Haruka: Spiegato tutto con particolari annessi, il mio amore!
Fukuyama: Se avremo fortuna in quel periodo sarò in viaggio di lavoro in Canada, così potrò essere presente!
Madeline cambia espressione, sembra incendiarsi alle parole del marito.
Madeline: TU PARTECIPERAI AD OGNI COSTO AL MATRIMONIO DI NOSTRA FIGLIA!!! Per quanto tu possa essere scellerato ultimamente, non ti permetterò di perdere uno dei momenti più belli della sua vita! Non mi importa se dovrò sopportare la tua presenza per altri sei mesi, tu ci verrai ad ogni costo!
Haruka: Uno specialista per tua madre no? Uno psicologo esperto nelle depressioni bipolari?...
Michiru: Piantala Haru…
Fukuyama: Va bene, va bene, d’accordo… non voglio che tu mi prenda a tazzinate come l’ultima volta…
Mamoru: Tazzinate?
Michiru: Lascia stare Mamoru, è una storia lunga…
Haruka: E piena di servizi di tazzine distrutti!
Rei: Alla faccia delle famiglie strane… Qui siamo tutti messi bene eh?
Makoto: Lascia stare Rei, mio padre e mia madre si sono separati quando avevo solo 9 anni!
Madeline: Con permesso, ora che abbiamo assistito alla parte più importante della serata, noi ci ritiriamo, per noi si è fatto tardi, per voi invece la notte è ancora giovane.
Michiru si avvicina alla madre e la abbraccia, per poi salutarla, conseguentemente si gira verso il padre, guardandolo freddamente, i suoi occhi potevano gelare il sangue di una persona.
Michiru: Io e te dovremo fare un LUNGO discorso. Ciao.
Così dicendo torna dal suo gruppo di amici.
Haruka: Fukuyama, perché le hai fatto una cosa del genere? Alla tua famiglia!
Fukuyama: Io… non lo so…
L’uomo lascia la casa, sconsolato, seguendo silenziosamente la moglie.
Haruka: Piccola, ora pensiamo a divertirci ok?
Michiru: Si amore, grazie di esistere e di essermi sempre accanto.
Haruka: Pensa tra sei mesi! Unite per sempre!
Si baciano dolcemente, per poi tornare dai loro invitati.
 

E io qui mi ritiro, per scrivere un minicapitolo, una notte tra Haruka e Michiru, vedrò se riesco a scriverla, come regalino pre-pausa, ebbene si, vado in pausa per un mesetto, non scriverò, perché ho bisogno di assoluto relax, voi continuate a recensire e se avete qualche richiesta particolare… basta chiedere!

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Capitolo 13
*** Fino all'ultimo respiro. ***


Sono arrivata finalmente a guardare la terza serie di Sailor Moon, l’ispirazione è tornata dopo ben otto puntate di fila, alla fine mi sono presa una piccola vacanza dalla scrittura, per riordinare le idee (e sono riuscita a fare solo più confusione!). Quindi vi lascio ai miei deliri!
 
FINO ALL’ULTIMO RESPIRO
 
Quella mattina, Haruka si era svegliata inquieta, piena di pensieri negativi, diede la colpa alla tensione per la discussione della tesi, sapeva che stava mentendo a se stessa, non esisteva persona più fredda di lei all’occorrenza, specialmente quando si trattava degli impegni scolastici. Infatti come prevedeva, le cattive sensazioni non se ne andarono neppure dopo aver discusso la tesi, ed essere uscita con un bel 110 e lode alla mano.
Michiru: Evviva! Amore mio finalmente cel’hai fatta! Che fortuna, a me manca ancora quasi un mese…
Haruka: Sapete… è strano… avere questa laurea in mano.
Setsuna: Con mesi di anticipo rispetto alle tue compagne di corso?
Haruka: Si, anche…
Hotaru: Sei un secchione papà!
Michiru: Tu pensa che da domani dovrai anche iniziare a lavorare!
Haruka: Grazie Michi… così mi aiuti molto…
Michiru: Cosa c’è che non va?
Haruka: Non so, ho una strana sensazione… come se una nuova minaccia incombesse.
Michiru: Ti prego, non dirlo neppure per scherzo, non ora che siamo così impegnate con i preparativi per il matrimonio! Ti ricordo che tra un mese e mezzo ci sposiamo.
Setsuna: Tutto di corsa… in teoria non avreste avuto neppure i soldi per le decorazioni floreali esterne…
Michiru: Se non fosse stato per la nostra coinquilina supergenerosa!
Detto questo abbraccia l’amica dandole un bacio sulla guancia.
Setsuna: Si lo so, sia ben chiara una cosa però, non accetto rateizzazioni della restituzione del prestito “in natura”!
Haruka: Sicura Sets? Non sai che ti perdi!
Michiru: Ci manca solo che tu crei una tresca con Setsuna, poi saremmo il massimo dell’ambiguità famigliare…
Hotaru: Così manco solo io all’appello, cosa mi fate fare?
Le tre arrossiscono vistosamente.
Haruka: Tu cresci decisamente TROPPO velocemente! Comunque, l’unica che sarebbe libera in questa simpatica tresca da famiglia allargata è Michi…
Michiru: Essendo io una persona NORMALE, accetto solo di stare con una persona per volta… in oltre, non meno importante, non sono molto per gli incesti, seppur con figlie adottive!
Haruka: Tesoro, stavo scherzando! Cosa ne dite di andarcene a casa ora? Ci fermiamo a prendere delle pizze per festeggiare.
Setsuna: Mai vista una festa di laurea così sfarzosa…
Haruka: A cosa mi serve una festa? Ho tutto ciò che voglio, una famiglia allargata ambigua, una casa, un matrimonio imminente, un bel lavoro…
Michiru: Dai smettetela di punzecchiarvi, o inizierò a pensare che ci sia davvero una tresca tra di voi. Andiamo a prendere queste benedette pizze!
Così il gruppo si dirige verso l’auto.
Hotaru: Guardate ci sono già le stelle stasera!
Setsuna: Già, le giornate sono brevi, ma la primavera per fortuna sta arrivando.
Michiru: Credo di aver visto una stella cadente.
Haruka: Hai espresso un desiderio?
Michiru: In realtà non ho nulla da chiedere, perciò ho espresso un desiderio stupido, che se si avverasse potresti anche ingelosirti…
La guerriera di Nettuno sale in auto ridendo, seguita dalle amiche e dalla compagna; il viaggio si svolge silenziosamente, Haruka continua a fissare il vuoto, assorta nei suoi pensieri, il che non lascia indifferente la sua futura consorte.
Michiru: Amore, a cosa stai pensando?
Haruka: Ahm… ehm… a nulla, sono solo un po’ nervosa per l’inizio del nuovo lavoro…
La risposta poco convincente della bionda, lascia Michiru ancora più preoccupata.  Arrivate al ristorante/pizzeria, si rendono subito conto che c’è qualcosa che non va, infatti un mostro sta distruggendo il locale, così le quattro si affrettano a trasformarsi.
Michiru: Avevi ragione tu! Non avevo percepito nulla.
Haruka: Sei presa dalla tesi, non fartene una colpa.
Setsuna: Tengo a precisare che solo tu avevi percepito questo pericolo!
Hotaru: Genitori!!!! Poche chiacchiere!!! Combattiamo!
Iniziano ad attaccare il mostro, che subito sembra cedere.
Haruka: Ah, fin troppo facile!
Michiru: Si, ormai siamo diventate troppo forti, non ci divertiamo neanche più!
Quasi non fa in tempo a finire la frase, che il mostro si riprendere e si getta contro la guerriera di Urano, stringendola in un abbraccio mortale, facendosi auto esplodere, creando un cratere profondo diverse centinaia di metri, scaraventando anche le altre guerriere a decine di metri di distanza; prive di sensi.
La prima a risvegliarsi è Setsuna.
Setsuna: Ma che… bastardo…
Un flash le balena alla mente, in un istante si ritrova sul bordo del precipizio urlando il nome dell’amica.
Setsuna: HARUKA!!! HARUKA RISPONDI!!!
Dal cratere riecheggiava solo l’eco della sua voce, nel frattempo anche Michiru e Hotaru avevano ripreso i sensi, la guerriera di Nettuno, allo stremo delle forze e ferita, si alza a fatica per avvicinarsi al cratere.
Michiru: Sets… dov’è Haruka?
La donna si gira, ormai con le lacrime agli occhi, facendo subito intuire quanto accaduto, la reazione della ragazza fu quasi immediata, gettarsi verso il cratere, urlando il nome della compagna, bloccata in extremis da Setsuna.
Michiru: HARUKA!!! HARUKA MALEDIZIONE NON PUOI FARMI QUESTO!!! HARUKAAAAAAAAAAAAAAAA!!! Setsuna, lasciami!!! Devo andare a cercarla!
Setsuna: Sei ferita, non riusciresti a fare neppure un passo senza cadere in quel cratere!
Michiru: Cosa cazzo me ne frega!?!?! Se lei è la dentro è la che devo stare anche io!!!!
Setsuna: Non dire sciocchezze, credi che lei te lo permetterebbe?!?!
Michiru: No… non può… non mi può fare una cosa del genere, Sets… non può essere successo davvero…
La disperazione si impadronisce della giovane, che si accascia tra le braccia dell’amica piangendo, un pianto disperato, il pianto di chi ha appena perduto la propria ragione di vita.
Hotaru: Papà… no…
Anche la ragazzina scoppia a piangere, unendosi a Michiru, abbracciandola e condividendo il suo dolore, almeno in parte.
Setsuna: Dobbiamo andarcene… Tra poco arriverà la polizia.
Michiru: Io non vado da nessuna parte…
Setsuna: Smettila di comportarti da bambina! Sei ferita gravemente! Devo portarti subito via da qui e medicarti!
Michiru: Dimmi allora… DIMMI CHE SENSO HA AVERE UNA VITA SENZA HARUKA!?!?!
Nessuna risposta giunge, ma troppo debole per opporre resistenza e dopo aver nuovamente perso i sensi viene trascinata via dall’amica.
Setsuna: Hotaru, Andiamo!
Hotaru: Papà, devi tornare… in qualche modo… non so come, ma torna da noi.
Una volta arrivate al loro appartamento, Setsuna provvede alle medicazioni di Michiru e Hotaru, poi adagia la coinquilina sul letto e si siede su una sedia accanto a lei.
Hotaru: Che fai Sets?
Setsuna: Vai pure a dormire piccola, io resterò a vegliare sul sonno della nostra Michi, e temo che dovrò farlo per molto tempo…
Hotaru: Non credo che riuscirò a dormire stanotte… resto con voi.
Setsuna: Va bene.
Quella notte non fu certamente tranquilla per nessuno, Michiru si svegliò più volte di soprassalto, ridestata da chissà quali orribili incubi, trovando solo conforto tra le braccia di Setsuna e Hotaru, non poteva far altro che disperarsi.
Michiru: Com’è potuto succedere… come abbiamo potuto essere così ingenue… perché non ho dato il colpo di grazia a quel mostro?!?!
Setsuna: Non è colpa tua Michi, non colpevolizzarti, purtroppo qualunque cosa facciamo non ci riporterà indietro Haruka…
Pianse sommessamente per un po’, fino a che Michiru nuovamente stremata dalle ferite, non ricadde in un sonno agitato. Nessuna delle tre riusciva a darsi pace, ma Michiru era davvero distrutta, tant’è che per l’intero giorno successivo non toccò cibo, ne dormì più, suscitando l’ira disperata dell’amica.
Setsuna: Se non mangi, non ti riprenderai mai, le tue ferite non guariranno!!! Sei una guerriera, ricordati che il tuo primo impegno è proteggere la terra!
Michiru: La stessa terra… per colpa della quale io ho perso la mia ragione di vita…? Che senso ha, rialzarsi da questo letto, se hai una risposta, sarò felice di ascoltarla.
Nessuna risposta giunse, era disarmante e straziante vederla in quello stato, Setsuna non potè fare altro che uscire dalla stanza, nel frattempo suonarono al campanello, così si diresse ad aprire. Usagi e Rei si trovavano di passaggio, ignare di quanto successo si erano fermate per fare un saluto alle amiche; appresa la terribile notizia Usagi scoppia in lacrime, mentre Rei mantiene una strana freddezza.
Usagi: Non posso crederci, non può essere vero!
Sestsuna: Io… non so cosa dirle, non so davvero cosa fare per placare il suo tormento.
Rei: Dubito che si possa fare qualcosa, credo che solo il tempo potrà guarire le ferite del suo cuore.
Setsuna: Si questo è vero, ma chissà quanto tempo…
Rei: Molto, sapendo quanto la amava… ora togliamo il disturbo, magari torneremo tra qualche giorno, per avere notizie.
Setsuna: Certo, quando volete, dobbiamo starle tutte vicine ora.
Le due ragazze si allontanano.
Usagi: Ancora non posso credere che Haruka sia…
Rei: Pensa pure ciò che vuoi, ma io non credo che Haruka sia morta, non è possibile.
Usagi: Come fai a dirlo?
Rei: Lei è sempre stata la più forte tra di noi, anche se mi rode dirlo, io posso sentire ancora la sua forza vitale, può essere un residuo della sua enorme forza, oppure il potere dell’autosuggestione, ma io non posso credere che sia morta e non lo crederò fino all’ultimo dei miei giorni!
Intanto Michiru, prendendo le forze da chissà dove, si era alzata e vestita.
Setsuna: Michiru! Dove stai andando!?
Michiru: A cercare Haruka.
Setsuna: Sei impazzita per caso?! Ci sarà polizia e forze dell’ordine di ogni genere, attorno a quel cratere, non passeresti neppure se ti nascondessi! In oltre è impossibile scalare quel cratere, era quasi completamente liscio!
Michiru: Devo fare un tentativo, non posso lasciarla laggiù.
Risoluta uscì dalla porta di casa, nel giro di mezz’ora si ritrovò a pochi passi dal cratere, facendosi strada tra la folla di curiosi, venendo fermata da un poliziotto.
Michiru: Devo andare la dentro.
Poliziotto: Non è possibile signorina, stiamo lavorando per dei rilevamenti e capire quanto è successo; i nostri uomini stanno esplorando le cavità più profonde di questo cratere.
Michiru: LAGGIù C’è LA MIA COMPAGNA!!! MI LASCI PASSARE!!!
Poliziotto: è forse rimasta coinvolta nell’incidente?
Michiru: Si…
Poliziotto:… Mi dispiace, non sono state rilevate tracce di vita laggiù, di qualunque entità, è terribile lo so, ma non credo che potremo ritrovare neppure il suo corpo.
Ancora lacrime, La giovane si accascia su sé stessa, conscia ormai che non vi è più nulla da fare per il suo amore perduto.
???: Michiru!
Una voce famigliare la ridesta, si gira verso la figura slanciata al suo fianco.
Michiru: Elza! Cosa fai qui?
Elza: Imbucata, tra la folla di curiosi… Tu piuttosto? Perché stai piangendo?
Michiru: Haruka… Haruka è…
Le parole le soffocarono in gola, coperte dal pianto. La sua interlocutrice, intuì che doveva esser stata coinvolta nell’incidente, così decise di cambiare argomento.
Elza: Vieni con me, andiamo via da qui.
Michiru e Elza passarono la giornata insieme, ricordando i vecchi tempi passati, quando andavano a scuola insieme e della loro storia quasi mai iniziata.
Elza: Eh già, mi hai portata a letto e poi te ne sei andata a correre dietro ad altre ragazze, spero almeno che tu ti sia divertita!
Le disse con un sorriso lieve.
Michiru: In verità, non è proprio da me ciò che hai detto, non sono stata con te, perché ho conosciuto la persona con la quale avrei voluto passare il resto dei miei giorni, ma i miei sogni a quanto pare sono molto distanti dalla realtà…
Intuendo la debolezza di Michiru, Elza colse l’occasione per cercare di recuperare il tempo perduto.
Elza: Sai bella, c’è ancora la tua seconda scelta, libera…
Così dicendo le schiocca un bacio sulla guancia, invitandola a salire in auto per riportarla a casa. Una volta giunte alla casa, Michiru con calma scese.
Michiru: Grazie per questa giornata, per un istante sono riuscita a non pensare a quanto è successo.
Elza: Domani torno a riprenderti, mangia qualcosa stasera, io penso a farti riprendere psicologicamente! A domani!
Senza darle possibilità di replica Elza si allontana; rimasta sola Michiru si dirige verso casa, passando dal garage, dove vi era ancora posteggiata la moto che aveva regalato alla sua Haruka, quasi inutile dire che strinse a se il bolide, piangendo a dirotto, interrotta poi dall’arrivo di una preoccupata Setsuna.
Setsuna: Si può sapere dove sei stata tutto il giorno?!?!
Michiru: Non preoccuparti, ero con Elza…
Setsuna: Elza…? QUELLA ELZA?!?!?! Quella che hai mollato appena dopo essertela fatta?
Michiru: Si proprio quella, quante Elza dovrei conoscere?
Setsuna: Stai attenta Michiru, quella ragazza, non mi è mai piaciuta, non voglio che ti faccia del male.
Michiru: Più male di così Sets… neanche la mia stessa morte è paragonabile.
Setsuna: Se non vuoi pensare a te stessa, almeno ricordati che hai una figlia, lei ha ancora bisogno di te.
Michiru: Non farmi la paternale, so cosa devo fare.
La ragazza si alza e si dirige in casa sbattendo la porta.
Setsuna: Dubito che tu sappia davvero quel che stai facendo… Michi…
Hotaru: Mamma! Come stai? Dove sei stata tutto il giorno?!?
Michiru: Sto bene, mangio qualcosa e poi vado a riposare.
La freddezza di quella risposta, fece gelare il sangue nelle vene di Hotaru, quella giovane donna, non era più la stessa, sopraggiunse Setsuna che lanciò un breve sguardo ad Hotaru, che subito capì che non era il caso di interloquire ulteriormente con la sua madre adottiva. Michiru in silenzio lascio la cucina.
Hotaru: Mi fa paura…
Setsuna: Non devi avere paura di lei, lei non ti farebbe mai del male, potrebbe solo fare del male a se stessa. Dobbiamo prenderci cura di lei, saper sopportare i suoi malumori standole vicine.
Hotaru: Io lo farò.
Quella notte, i pensieri di Michiru sembravano farle esplodere la testa, di dormire non c’era possibilità, così presa da una rabbia incontenibile, iniziò a distruggere ogni cosa che le capitasse sotto le mani, il suo dolore era incontenibile, neppure sfogare tutta la violenza di cui era capace, riuscì a farla sentire meglio. Svegliate dal trambusto Setsuna e Hotaru corsero per fermarla.
Setsuna: Basta Michiru! A cosa pensi che serva distruggere tutto!?!?!
Solo una foto si era salvata da quel massacro, la loro foto, quella che ritraeva Haruka e Michiru felici, davanti alla loro nuova casa. Michiru rimase in silenzio a contemplare quella foto, versando ancora lacrime, forse le ultime rimaste.
Setsuna: Vieni a dormire con me, qui puliremo domani.
Michiru: Io… resto qui… domani ho un impegno.
Hotaru: Quale impegno?
Michiru: Elza… mi ha chiesto di uscire.
Hotaru: COSA?!?!? ELZA?!??! QUELL’ELZA?!?!
Setsuna: Hotaru, andiamo, non ti preoccupare.
La mattina seguente, puntuale come un orologio svizzero, Elza si presentò davanti casa di Michiru.
Elza: Mi stavi aspettando da molto?
Michiru: No, ero appena scesa, dove andiamo?
Elza: In un posto segreto!
Sfrecciano in auto, con Elza che sembra essere un vulcano di parole, mentre Michiru risponde alle sue domande a stento, arrivano così alla loro vecchia scuola superiore.
Michiru: Cosa ci facciamo qui?
Elza: Volevo farti vedere dove tutto era iniziato, tra di noi…
Michiru sembrò rifiutare a priori qualunque ricordo.
Michiru: Ti prego, riportami a casa…
Elza: Come vuoi.
Il ritorno si svolge nel più glaciale dei silenzi.
Elza: Mi dispiace, non volevo ferirti, volevo solo farti pensare ad altro.
Michiru: Non credo sia colpa tua, non mi sento certamente pronta a ricordare il mio passato ora. In verità vorrei solo dimenticare.
Elza: Se vuoi, trovo un’altra meta per domani.
Michiru: A dire la verità, direi che sarebbe meglio non vedersi per un po’. Ti prego di perdonarmi.
La giovane si allontana, raggiungendo il vialetto di casa.
Elza: Non ho fretta Michiru…
Una volta rientrata, Setsuna la accoglie quasi con uno scatto felino.
Setsuna: Come stai? Che è successo?
Michiru: Come sto, dovresti immaginarlo, non è successo nulla, solo non me la sentivo oggi di stare fuori.
Setsuna: Devo ammettere di esserne sollevata, in sala ci sono Minako e Rei, sono venute a vedere come stavi.
Michiru: Scusati con loro, da parte mia, ma non me la sento di vedere nessuno.
Setsuna: Cos’è successo con Elza…?
Michiru: Non credo siano affari tuoi Sets… Ma non è successo nulla, volevo solo provare a pensare ad altro, uscendo con lei, ma con scarsi risultati ora se non ti dispiace mi ritiro.
Setsuna guarda l’amica avviarsi verso la sua camera, richiudendo dietro di se la porta. Si reca così in sala dalle amiche per congedarle.
Rei: Allora, come sta Michiru? Era lei vero?
Setsuna: Si, era lei… ma non è dell’umore giusto per vedere qualcuno.
Minako: Lo sospettavamo, abbiamo voluto fare un tentativo, per vedere anche come stavate tu e Hotaru.
Setsuna: Siamo distrutte, Hotaru è quasi sempre con Akira, almeno lei ha qualcuno a cui appoggiarsi, io in qualche modo sto cercando di riprendermi, ma ho paura di non essere in grado, di riuscire a far riprendere anche Michiru, la vedo completamente distaccata da se stessa e dal mondo… sono davvero molto preoccupata.
Rei: Non so proprio cosa dire, ma se avrete bisogno del nostro aiuto, non ci tireremo sicuramente indietro.
Setsuna: Vi ringrazio molto, in verità se siete di passaggio per tornare al tempio, vi fermereste a casa di Akira per dire a Hotaru di tornare a casa? Gradirei vederla almeno la notte…
Minako: COOOOOSAAAAA?!?!?!? Ha dormito da Akira?!??!
Setsuna: Si, mi ha chiesto il permesso, è una ragazza coscienziosa, non mi preoccupo di quello che possa aver fatto con Akira, ma vorrei che tornasse a casa, per Michiru.
Rei: Nessun problema, mi fermerò io.
Setsuna: Ti ringrazio…
Minako: Ora togliamo il disturbo, per qualunque cosa non esitare a chiamarci!
Setsuna: Certo, grazie ragazze.
Le due si allontanano, con una Rei molto preoccupata per le sorti delle amiche.
Rei: Sono seriamente preoccupata per questa situazione.
Minako: Eh si, è davvero terribile, non avrei mai immaginato che potesse succedere, poi proprio Haruka!
Rei: Non mi riferisco a questo, sto parlando di Michiru, due giorni dopo la morte della sua compagna, ancora con le ferite semiaperte, prende e se ne va ingiro con chissà chi; si nega a noi, si comporta glacialmente, non è da lei.
Minako: Si, hai ragione, lei è sempre stata cordiale con tutte noi, non fa una grinza il tuo discorso, ora che mi ci fai pensare, non è che stia cercando di dimenticare il dolore che sta provando?
Rei: Si, è possibile, ma in che modo?
Minako: In questi casi, lo si può fare solo in modi molto stupidi, credo.
Rei: Non è da Michiru.
Minako: No, ma lei non è più la Michiru che conoscevamo.
Sul loro cammino si trovano di fronte Hotaru, in lacrime.
Rei: Hotaru!
La ragazzina, riconoscendo le amiche, si getta tra le loro braccia, disperata.
Rei: Piccolina… cosa è successo.
Hotaru: Mi… mi manca papà…
Il silenzio cala per alcuni istanti.
Minako: Anche a noi manca… Setsuna è preoccupata per te, ci ha chiesto di venirti a dire di tornare a casa, vuoi che ti accompagnamo?
Hotaru: No, grazie, posso andare da sola.
Rei: Però fa attenzione.
Hotaru: Si certo…
Anche la più giovane delle guerriere, fece rientro a casa, accolta amorevolmente dalla sua tutrice.
Setsuna: Sono contenta che tu sia tornata.
Hotaru: Non andrò più via… come sta la mamma?
Setsuna: Di nuovo chiusa in camera, meglio lasciarla stare.
Hotaru: Meno male che ci sei tu…
Nei giorni seguenti Michiru si mostrava alla coinquilina e alla figlia adottiva, solo per pranzo e cena, mangiando pochissimo e silenziosamente; poi ritornava a sdraiarsi in camera, con il cellulare sempre in mano, non aveva mai fatto un grande utilizzo del cellulare, specialmente per gli sms, rispondeva solo a quelli di Haruka, ora invece era Elza a riempirla di sms, tutti allegri e pieni di spirito e di voglia di vivere, le chiedeva spesso come stava, solo Michiru poteva non capire che ci stava spudoratamente provando.
Setsuna: Michiru, noi domani andiamo a fare una piccola gita in collina, vuoi venire? Ti farebbe bene uscire da questa camera per un po’…
In quell’istante ricevette l’ennesimo sms da Elza:”Hei bella! Domani ho un bellissimo posto dove portarti, ti prego ci devi venire! Fammi sapere ok? Un bacio!”.
Michiru: No, mi dispiace, domani… ho un impegno.
Setsuna: Con Elza?...
Michiru: Anche se fosse?
Setsuna. Nulla, fa attenzione.
La risposta all’sms fu:”Va bene, mi hai convinta, ti aspetto domani”.
 
Si, forse ora arriverà qualche lettore/lettrice sotto casa mia, con un mitra a cercare di farmi fuori, but no panic! Anzi… se avete gia del panico per il seguito, forse sarebbe meglio farlo salire ancora di più! O forse no? Dai per saperlo continuate a seguire i prossimi capitoli… e recensite! Vostra Maxiex5452

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Capitolo 14
*** Cancellare il dolore ***


Piccola prefazione, per i gentili recensori, le sorti di Haruka ahimè non mi è data possibilità di svelarvele in anticipo (se no che gusto ci sarebbe a leggere?), ci sarà sicuramente spazio per il capitoletto piccante più avanti, ma tra quali personaggi sarà questo capitoletto? Grazie per tutti gli WOW! Se avete ancora il mitra carico, non togliete le pallottole, perché temo che vi serviranno contro di me! Buona lettura!
 
CANCELLARE IL DOLORE.
 
Hotaru: Mamma… perché non vieni con noi?
Michiru: Come ho già detto a Sets, ho un altro impegno, usciremo insieme un’altra volta.
Suonano alla porta di casa.
Setsuna: Michiru, c’è tua madre!
Michiru: Ecco, ci mancava solo lei…
La ragazza raggiunge la madre, che la guarda con aria affranta.
Madeline: Figlia mia, ho appreso la triste notizia dalle tue amiche, dimmi piccola mia, come stai?
La ragazza si getta tra le braccia della madre, singhiozzando, poi lasciandosi andare all’ennesimo pianto disperato.
Madeline: Non preoccuparti, ci sono io qui con te, tra poco arriverà anche tuo padre…
Michiru: Cosa? Papà? Sono almeno quattro mesi che non lo vedo e quando provo a chiamarlo si fa negare! Cosa viene a fare qui?
Madeline: Anche lui è preoccupato per te bambina mia!
Non poteva crederci, suo padre, una delle persone alle quali teneva di più, oltre ad averle mentito sulle sue tresche lavorative, era anche sparito quando non voleva sentire le sue paternali sulla fedeltà, si è negato alla persona che più si fidava di lui, per più di quattro mesi ed ora sperava di poter entrare in quella casa come se nulla fosse? Non gli avrebbe fatto varcare la soglia di quella porta, a costo di attaccarlo.
Michiru: Io non voglio vederlo.
Madeline: Sai lui, ha lasciato quella donna…
Michiru: Lo stai difendendo? Magari l’hai anche perdonato come se nulla fosse! Mamma in verità in questo momento NON MI IMPORTA NULLA dei vostri problemi, solo vorrei che venissero tenuti lontani dai miei!
Dicendo questo, si dirige verso il garage, prendendo un casco e salendo sulla Kawasaki che aveva regalato ad Haruka, sapeva bene che non avrebbe permesso a nessuno di usare quella moto, solo chi aveva una buona esperienza motociclistica poteva avere il coraggio di usarla, ma soprattutto era sua, e Haruka era gelosa delle sue cose, in oltre Michiru aveva sempre preferito fare la passeggera, ma ora doveva essere lei a guidarla, perché la sua compagna non c’era più. Con le lacrime che ancora le rigavano le guance, accese la moto, uscendo con calma dal vialetto di casa.
Hotaru: Setsuna, la mamma deve aver perso la ragione…
Madeline: Oh santi numi!!! Cosa sta facendo mia figlia su quell’oggetto?!?!?
Setsuna: Non posso crederci… Non credo di averla mai vista guidare una moto in vita sua!
Hotaru: Ma come!!! Allora dobbiamo fermarla! Potrebbe farsi male!!!
Setsuna: Niente e nessuno può fermarla ora… Possiamo solo aspettare che torni, sperando che non faccia cavolate.
Nel suo percorso, la guerriera di Nettuno, rigirò parte di Tokio almeno quattro volte, facendosi notare da tutte le sue amiche.
Amy: Ma quella è Michiru! Cosa ci fa sulla moto di Haruka?!??
Makoto: Ecco, ha dato i numeri…
Amy: Non fare dello spirito, non è facile per lei, superare quello che è successo!
Makoto: Si, ma usare quella moto, potrebbe solo far infuriare il fantasma di Haruka!
Amy: Va bene, torniamo a studiare, vuoi laurearti o no?
Makoto: Si si, va bene…
Intanto la madre di Michiru era scesa in garage, quel luogo, fino a pochi giorni prima, lo avrebbe considerato un orribile scempio, pieno di ferraglia diabolica; Setsuna la osservava da lontano, seduta sulle scale. La donna si avvicinò lentamente alla KTM da cross di Haruka, versando qualche lacrima.
Setsuna: Signora Kaioh, sta bene?
Madeline: Si certo, solo mi domandavo chi punzecchierò ora…
Mentiva, soffriva per la figlia, ma anche per la malasorte della sua compagna, non sapeva cosa fare per alleviare il dolore della figlia.
Setsuna: Posso capire, come si sente, non deve darsi pena per Michiru, faremo il possibile per farla riprendere.
Madeline: Talvolta mi domando se forse non ho davvero sbagliato tutto nella mia vita, volevo solo che mia figlia fosse felice, che avesse una carriera brillante, un buon lavoro, ero sulla buona strada e poi tutto è crollato come un castello di sabbia, con la più grande sofferenza per mia figlia.
Setsuna: Ci sono cose, che lei non sa, ci sono ragioni superiori per le quali sua figlia non è potuta diventare subito una famosa violinista o pittrice, ma l’adolescenza si sa, è un’età difficile.
Madeline: Non so, davvero, il padre è un donnaiolo, lei gli era molto affezionata, non sapendo di questo suo vizio, quando ha scoperto una delle sue tante tresche, già ne era stata profondamente ferita, ora la scomparsa prematura di Haruka, temo che l’abbia squilibrata troppo.
Setsuna: Lei ha cresciuto sua figlia, con sani valori, bisogna solo avere pazienza.
La guerriera di Nettuno fermò la moto nei pressi del cratere che aveva per sempre inghiottito la sua compagna, piangendo di nuovo, si avvicinò il più possibile al cantiere allestito per ricoprire la voragine.
Michiru: Perché Haruka, eravamo così vicine, a un solo passo da tutto ciò che volevamo…
Di nuovo si accasciò a terra in preda ad un pianto lacerante, che attirò l’attenzione di Mamoru che era diretto verso casa.
Mamoru: Michiru! Ma cosa fai li?
La ragazza si girò verso l’uomo che subito comprese la sua sofferenza, così l’aiutò a sollevarsi.
Mamoru: Vieni, andiamo via di qui…
Michiru: Ho… ho lasciato la moto la…
Indicando un punto non troppo preciso di fronte a lei.
Mamoru: Moto? Intendi la moto di… la Kawasaki?
Michiru: Si…
Mamoru: Come l’hai portata fino a qui?
Michiru: Anche io so guidare…
Mamoru: Bene, però ora è meglio che ti riporti a casa.
Michiru: Perché tutti volete prendervi cura di me?!?!?! Sono forse malata?!?!? NO!!! Io sto bene!!! Voglio solo che mi lasciate in pace!!!
Mamoru: Mi… dispiace, non era mia intenzione offenderti…
Michiru: Grazie dell’interessamento ma, posso tornare a casa da sola.
Così si allontana in direzione della moto, lasciando Mamoru quasi sconvolto dalla strana reazione della solitamente cordiale amica.
Elza: Così c’è un’altra folle che corre tra le strade di Tokio in moto!
Michiru: Solo per oggi, non sono una motociclista.
Elza: Strano, ultimamente ci incontriamo ovunque.
Michiru: Io non credo alle coindicenze… Comunque dovevamo vederci domani.
Elza: Infatti, io sono qui per caso! Non sei molto educata… Volevo solo salutarti.
Michiru: Si hai ragione, ti prego di perdonarmi, ma sono di pessimo umore.
Elza: Come mai? Oltre a ciò che è ovvio?
Michiru: Mi stanno tutti trattando come se fossi malata, o disgraziata…
Elza: Ignorali, vieni via con me!
Michiru: Non oggi, devo riportare a casa la moto.
Elza: Permettimi almeno di scortarti fino a casa!
Michiru: Va bene, tu non molli mai, vero?
Elza: No Michiru Kaioh! Mai!
La ragazza infila il casco e accende il bolide, per poi sfrecciare verso casa, seguita in auto da Elza.
Michiru: Grazie per avermi fatto da scorta.
Elza: Non mi merito un bel bacio?
Michiru: Non tirare troppo la corda Elza, ci vediamo domani mattina.
Elza: Va bene Miss Kaioh! A domani!.
Madeline: Figlia mia, ero tanto preoccupata.
Disse abbracciando la figlia, come se non volesse lasciarla andare, dal canto suo Michiru invece era sempre più gelida.
Michiru: Ero in buona compagnia mamma.
Madeline: Giusto, chi era la ragazza che hai salutato?
Michiru: Un’amica mamma, solo un’amica.
Madeline: Ho detto a tuo padre di non venire qui, per ora, non gli ho spiegato le motivazioni, ma prima o poi dovrò farlo.
Michiru: Grazie mamma, ora perdonami ma sono un po’ stanca, vorrei andare a riposarmi.
Madeline: Va bene figlia mia, mi raccomando riguardati! Arrivederci  signorina Meiou!
Setsuna: Arrivederci signora Kaioh!
La donna lascia la casa, salendo su una lussuosa auto, con tanto di autista.
Setsuna: Che ci faceva Elza con te, davanti al vialetto di casa nostra?
Michiru: Non sono affari tuoi.
Setsuna: SI CHE LO SONO!!! Se tu non sei in grado di controllare te stessa e il tuo dolore, almeno io ho il dovere di difendere ciò che rimane di questa famiglia!!!
Michiru: NON MI SONO TROMBATA ELZA SE è QUESTO CHE TI PREOCCUPA!!!
Setsuna: No a questo punto mi preoccupa tutto quello che fai Michi! Non ti riconosco più!
Michiru: La cosa ti stupisce?
Setsuna: Tu sei sempre stata la più equilibrata del nostro gruppo, ora sei nel caos più totale!
Michiru: Come il mare in tempesta, ho perso il mio equilibrio, le nubi hanno ricoperto il mare, i venti allontanandosi l’hanno increspato. Ora vuoi aggiungere altro?
Setsuna: Certo che no, cosa dovrei aggiungere? Hai già deciso per  te stessa Michiru.
Senza dare risposta la guerriera di Nettuno entra in casa e si rinchiude nuovamente nella sua camera e nel suo silenzio.
Hotaru: Mamma è tornata?
Setsuna: Si, è tornata, ma non la riconosco più.
Hotaru: Hai detto che ci voleva tempo…
Setsuna: Tempo per riprendersi dal dolore, ma lei non lo sta vivendo, lo sta rifiutando, lasciando spazio solo alla rabbia, questo non è un buon segno.
Hotaru: Senza contare che tu odi Elza…
Setsuna: Ciò che è successo tra me, Michiru e Elza, anni fa, è solo passato, ma non voglio che faccia qualcosa di cui poi possa pentirsi, ha già abbastanza dolore da sopportare.
Hotaru: QUINDI è VERO!!!
Setsuna: Cosa?
Hotaru: Che c’è stato qualcosa tra te ed Elza!
Setsuna: Scusa ma, come non lo sapevi?
Hotaru: Certo che no, l’ho intuito da come ti sei sempre rivolta parlando di lei, mai in senso positivo… vedo che ho un buon intuito!
Setsuna: Non ti si può nascondere nulla dunque, beh, il passato è comunque passato Hotaru, non voglio che torni come un boomerang.
L’ultimo sms che ricevette Michiru a tarda notte fu sempre di Elza:”Mai avrei detto che tu fossi una nottambula, meglio così! Domani montagna bella ragazza, ci vediamo alle otto! Baci!”. Seguito da una fugace risposta:”Meglio per me o per te? Sarò pronta e puntuale. Buonanotte”. In camera sua Setsuna non riusciva a dormire, la pace l’aveva abbandonata da giorni ma, sapere che l’amica frequentava Elza la rendeva ancor meno tranquilla, non sapeva cosa fare, sperava solo che Michiru non cedesse alle sue avance.
Setsuna: Michi… Non fare cretinate delle quale potresti pentirti…
La mattina seguente,Michiru scese fuori casa con una decina di minuti di anticipo, ma Elza era già fuori ad attenderla.
Michiru: Ehi! Ho forse l’orologio indietro?
Elza: No hai sempre i tuoi perfetti dieci minuti di anticipo, ma volevo stupirti! Ci sono riuscita?
Michiru: Bene o male, ci riesci quasi sempre…
Michiru sale in auto.
Michiru: Vorrei, prima di andare, che mettessimo in chiaro le cose, non sto uscendo con te, per dimenticare Haruka, ho bisogno di dimenticare qualunque cosa in realtà, ma non ho intenzione di stare con te.
Elza: Non so se ho capito esattamente cosa intendi, comunque, non ha molta importanza, non sono in cerca di una relazione, voglio solo divertirmi Michiru Kaioh, e tu non sai quanto mi stai facendo divertire!
Michiru: Non mi sono mai considerata una ragazza divertente.
Elza: Forse non hai mai avuto la possibilità di esprimere le tue maggiori qualità! Ma ora andiamo o non arriveremo più!
Michiru: Va bene, sono nelle tue mani.
Dopo un viaggio di circa due ore arrivarono sulle sponde di un piccolo lago, tra le montagne, un luogo incantevole e per molti versi anche romantico. Raggiunsero le sponde del lago solo dopo una ventina di minuti di cammino per i sentieri.
Michiru: Davvero un bel posto, molto rilassante.
Elza stava armeggiando nel bagagliaio, finalmente riuscì a estrarre un album da disegno e una scatola di pastelli.
Elza: Mi piacerebbe se tu facessi uno dei tuoi meravigliosi disegni, di questo paesaggio. Penso che ti aiuterebbe a rilassarti.
Michiru: Mai mi sarei immaginata una cosa del genere da te…
Elza protese gli oggetti verso la sua interlocutrice, una volta a mani libere attirò a sé Michiru per darle un bacio sulla guancia.
Elza: Sono piena di risorse io! Ti lascio un po’ qui a goderti il panorama, se vuoi fare quel disegno, ancora meglio!
La giovane si allontana, lasciando Michiru sola con i suoi pensieri, che subito corsero alla compagna perduta, provocando l’ennesima crisi di pianto.
Michiru: Ora vorrei che tu potessi vedere questo posto… ti piacerebbe, a te è sempre piaciuta la montagna… ameresti questo posto, ma non ci sei… perché non ci sei… Haruka…
Iniziò a disegnare, fece uno dei suoi stupendi disegni di quel paesaggio, ma con colori lievemente troppo scuri, più scuri del reale, come se il paesaggio venisse visto con degli occhiali da sole, con un vetro scuro tra l’occhio e la natura.
Elza: Davvero molto bello, ma io il verde l’avrei fatto un po’ più vivo!
Michiru: Da dove sei sbucata?
Elza: Da quel fienile laggiù, è di proprietà dei miei genitori, sono andata a cercare una canna da pesca, ma ne ho trovata solo una rotta!
Michiru: Che sfortuna…
Elza: Eggià… Ma pazienza, qui ci sono molte cose divertenti da fare!
Michiru: Per esempio?
Elza: Il bagno nel lago!
Michiru: Cosa?!?! L’acqua sarà gelida!
Elza: Hai paura dell’acqua fredda Michiru Kaioh?
Michiru: No, veramente non ho il costume…
Elza: Nemmeno io! Pensavi di fare il bagno vestita? Tanto non è che ci sia qualcosa da vedere che entrambe non abbiamo già visto a vicenda!
Michiru: Ma si…
La guerriera di Nettuno si spogliò, lasciando il suo corpo ai tiepidi raggi del sole, lo stesso fece Elza, con espressione estasiata dalla bellezza di Michiru, non la ricordava così meravigliosa.
Elza: Felice di rivederti! Ahahahahaha ti aspetto in acqua!
Una volta saltate in acqua Michiru si rese conto che era tiepida, sorpresa chiese spiegazioni.
Michiru: Come fa ad essere così calda l’acqua?
Elza: Poco più avanti c’è una sorgente termale che sfocia nel lago, mantenendo sempre così l’acqua ad una temperatura accettabile, piacevole no? Lo sai che sei davvero bellissima?
Ora Elza era vicina a Michiru, decisamente troppo vicina, pericolosamente vicina, infatti con scatto fulmineo rapì Michiru in un bacio. Stranamente non ci furono movimenti di rifiuto. Solo una volta divise Michiru prese la parola.
Michiru: Non credo di essere stata sufficientemente chiara con te… non sono in cerca di una relazione tappabuchi.
Elza: Un bacio per te equivale ad una relazione?
Michiru arrossì incapace di replicare ulteriormente.
Elza: Sei un po’ vecchio stampo tu, non ti spaventare così, o rischi di farmi sentire in colpa…
Michiru: Forse hai ragione, dovrei cambiare il mio modo di fare le cose, ma non certo perché sono costretta da te, non illuderti…
Michiru decise di uscire dal lago, rivestendosi in silenzio.
Michiru: Che brutte nubi, non è che stia per piovere?
Elza: Oh no, non ti preoccupare, qui il tempo è pazzerello, ma difficilmente piove.
Michiru: D’accordo, dove pranziamo?
Elza: Qui ovviamente! Dammi il tempo di pescare qualcosa di decente.
Michiru: Come hai intenzione di pescare con la canna rotta scusa?
Elza: A mani nude ovviamente!
Senza dare risposta la guerriera di Nettuno prende il cellulare, componendo il suo numero di casa, a rispondere è Hotaru.
Hotaru: Pronto?
Michiru: Ciao piccola, c’è Sets?
Hotaru: Si, te la passo! SETSUNA!!! LA MAMMA TI VUOLE AL TELEFONOOOOO!!!
Passano alcuni istanti.
Setsuna: Dimmi Michi, è tutto aposto?
Michiru: Smetti di chiedermi se va tutto bene per cortesia? Ho chiamato per avvertirti che non tornerò per pranzo.
Setsuna: Magari neanche per cena…
Michiru: Se e magari neanche domani, chi sei mia madre forse? Ti saluto Sets.
Riagganciò così il telefono, senza dare possibilità di replica.
Elza: Ti piace la trota?
Michiru: A me piace tutto, MA COME HAI FATTO A PRENDERE A MANI NUDE QUESTI DUE BESTIONI?!?!?
Elza: Se vuoi dopo ti insegno…
Elza improvvisò un barbecue, mentre le trote cuocevano lentamente, le due ragazze trovarono il tempo di parlare con calma, delle frustrazioni di Michiru, di ciò che aveva fatto Elza in quegli anni in cui non si erano viste, di argomenti più o meno importanti.
Elza: No, fammi capire eri veramente a un passo dal matrimonio?
Michiru: Si, ti sembra tanto strano?
Elza: Da te? Un po’ si, non mi sembri il tipo da legame fisso, sei sempre stata uno spirito libero.
Michiru: Non ero intrappolata con Haruka, ero semplicemente felice.
Elza: Immagino sia un po’ quello che tutti vogliono raggiungere, tranne me, io sogno una vita da single.
Michiru: Come mai?
Elza: Perché qualcuno, in passato mi ha illusa e spezzato il cuore, non voglio più soffrire come in passato.
Michiru: Perché non provi ad affrontare le tue paure, invece di fuggire?
Elza: Dovresti farlo anche tu.
Michiru: A Cosa ti riferisci?
Elza: Al tuo dolore, affrontalo e buttalo fuori da te!
La guerriera di Nettuno fissa il cielo in silenzio.
Elza: Che succede?
Michiru: Sta per piovere.
Elza: Ma no, ti ho detto che è impossibile, qui non piove mai!
Iniziano a cadere sul terreno tante piccole gocce, aumentando velocemente l’intensità.
Michiru: Dobbiamo andare alla macchina!
Elza: No ci sono venti minuti di cammino! Meglio andare nel fienile e aspettare che spiova!
Michiru: Va bene! Andiamo!
Pochi istanti dopo raggiungono il fienile.
Michiru: Meno male che qui non pioveva mai…
Elza: Almeno abbiamo salvato il pranzo, e ci conviene mangiarlo prima che si raffreddi, comunque è solo un acquazzone, finirà presto.
Così pranzano con tranquillità, guardando fuori si accorgono che si è addirittura messo a grandinare.
Michiru: Ci mancava giusto la grandine…
Elza: Oh no, la mia povera auto…
Michiru: Comunque è davvero carino questo fienile, anche se io lo definirei più cascinale di montagna, alla fine è una casa vera e propria in questo lato.
Elza: Si, non molto moderna, ma c’è l’essenziale, vieni, ti faccio fare un giro.
Le ore passarono tra le chiacchiere, le storie degli oggetti presenti nei fienile, le vecchie foto trovate in un cassetto…
Elza: Ehi, guarda questa foto!
Michiru: Non ci posso credere, quelle siamo noi alle medie!
Elza: Si, l’ultimo anno… Eravamo carine insieme, non credi?
Michiru: Forse, però troppo bambine ancora…
Elza: Ora non siamo più bambine… Vieni ti faccio vedere la camera da letto, quella è moderna, l’abbiamo cambiata non più di sei mesi fa!
Raggiunsero la camera da letto al piano superiore, Elza richiuse la porta dietro di sé e si ritrovò Michiru a pochi millimetri dal viso, la tentazione era esagerata, dunque la baciò.
Elza: Cos’è questo repentino cambio di opinione?
Michiru: Cerco di… cancellare il dolore.
Elza: Allora… cancelliamolo al meglio…
Disse spingendo Michiru sul letto, che non oppose resistenza, lasciandosi andare al lieve tepore di quelle sensazioni, nulla di paragonabile a ciò che Haruka poteva offrirle, ma d’altro canto Haruka non c’era più, quindi per quella notte decise di accontentarsi. Non sapendo in quali catastrofi mentali e fisiche si stava cacciando.
La mia crudeltà per ora si ferma qui, tornerò al più presto con il prossimo capitolo! Ringrazio sentitamente tutte/i coloro che non mi hanno ancora puntato contro varie armi da fuoco! So che dopo questo capitolo lo farete, quindi vi attendo ahahaha!

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Capitolo 15
*** Fantasmi ***


Lunga prefazione per i gentili recensori, Setsuna più che incazzata è preoccupata per le sorti di Michiru, comunque anche un pelino di gelosia forse si caccia in mezzo!  Forse si, fareste bene ad armarvi perché non renderò loro la vita facile nei prossimi capitoli! No in verità ho dotato Haruka di due moto e un’auto trattenendomi, nell’anime aveva ben quattro moto e due auto! Precisamente una moto blu/gialla, una nera/bianca, una rossa/bianca ed una moto da cross, poi due auto decappottabili una bianca e una gialla. Non ho ancora ricevuto la mia dose di pallottole, come mai? Aspetto la mia dose di piombo con ansia! Nel frattempo buona lettura!
 
FANTASMI
 
Non poteva crederci, si era concessa ad Elza con così tanta facilità… non si riconosceva più. Aspettò che Elza si addormentasse, per uscire dalle lenzuola, recuperare i suoi vestiti sul pavimento e scrivere un breve biglietto: “Tutto quel che è successo è stato un errore, mi dispiace, non scrivermi più e non cercarmi più”; posò il bigliettino sul cuscino di fianco ad Elza che dormiva beatamente, si sentiva un verme, il peggiore dei criminali, come aveva potuto usare Elza per cancellare il suo dolore? Ma soprattutto come aveva potuto infangare in quel modo il ricordo di Haruka? Sconvolta lasciò il fienile, consapevole che avrebbe dovuto camminare molto a lungo per trovare una fermata dell’autobus. Mentre a casa Hotaru non riusciva a prendere sonno.
Hotaru: Setsuna, la mamma non è ancora tornata?
Setsuna: No piccola, ho paura che abbia fatto qualche stupidaggine…
Hotaru: Ho paura… Non so cosa fare!
Setsuna: Rimani qui con me se non riesci a dormire, l’aspetteremo insieme.
La nostra attenzione si volge un istante al cratere che aveva inghiottito Haruka, dove due operai stanno lavorando per riempire l’enorme voragine.
Operaio1: Ehi, tu che dici gireranno ratti qui?
Operaio2: Che c’è hai paura dei topi?
Operaio1: Non dire cazzate! Non è igienico! Tutto qui!
Operaio2: Se non ci sono buchi, non ci sono ratti, se pensi che siamo in un cratere, ci saranno sicuramente centinaia di ratti! Ahahahaha
Operaio1: Un momento, cosa c’è dietro di te?
Operaio2: Ma piantala, guarda che non mi freghi!
Operaio1: No seriamente! Guarda sembra una piccola fessura!
L’operaio 2 si gira accorgendosi della piccola fessura, dandogli un colpo il lieve strato di terra cade lasciando scoperto un grande buco.
Operaio2: Questa non è una fessura… QUESTO è UN CONTROCRATERE! Vediamo se troviamo qualcosa di interessante!
Puntando la luce, notano una figura umana negli anfratti di quel buco.
Operaio1: Oh guarda, dev’essere una delle vittime, ma come ci è finita qui?
Avvicinandosi però, si rendono conto che stanno assistendo a qualcosa di stupefacente.
Tra le montagne, Michiru era appena riuscita a prendere un autobus notturno, quando le squillò il cellulare.
Michiru: Pronto?
Hotaru: MAMMA!!! Mamma dove sei? Stai bene?!
Michiru sospirò.
Michiru: Si piccolina sto bene, sarò a casa tra circa un’ora e mezza…
Hotaru: Allora ti aspettiamo!
La guerriera di Nettuno riagganciò, incapace di sostenere oltre la voce gioiosa della figlia, che ancora non sapeva in quale guaio si era infilata.
Setsuna: Cosa ha detto?
Hotaru: Che tra un’ora e mezza è a casa!
Setsuna: Allora, ora che sei tranquilla, vai a dormire.
Hotaru: Perché?
Setsuna: Si è fatto molto tardi, visto che non c’è motivo di preoccuparsi aspetterò io Michiru, tu ora vai a dormire.
La ragazzina ubbidì, lasciando Setsuna più seria che mai, seduta in salotto. Dopo una mezz’ora risquillò il cellulare di Michiru.
Michiru: Oh ma chi cavolo è a quest’ora???... Pronto?
?????: Sign crrrrrrrrrrrrrrrrr Michiru?
Michiru: Si, scusi non la sento bene!
?????: Vol crrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr…la che crrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr è crrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr le crrrrrrrrrrrrrrrr crrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr….
Michiru: Pronto? Maledizione non c’è un cavolo di ripetitore qui!?!?!? PRONTO??
La linea cadde.
Pochi minuti dopo Setsuna rispose a una telefonata, subito preoccupata dalla tarda ora, si avventò sul telefono, mai si poteva immaginare di udire ciò che la cornetta trasmetteva.
Setsuna: Si pronto….. come scusi?
Rimase alcuni istanti come in catarsi.
Setsuna: No, no certo ci sono ancora, arrivo subito!
Riaggancia la cornetta, in tutta fretta chiama la coinquilina presente.
Setsuna: HOTARU!!!! PRESTO PREPARATI, INTANTO IO CHIAMO MICHI!!!
La ragazzina, svogliatamente si ridesta dal sonno appena conquistato. Il telefono di Michiru risulta non raggiungibile.
Setsuna: Maledizione Michi, deciditi a cambiare questo diamine di cellulare! Appena senti questo messaggio raggiungici in ospedale!
Hotaru: Setsuna… ma che succede…?
Setsuna: Ma non sei ancora pronta?!?!
Hotaru: Ma perché tutta questa fretta?
Setsuna: Haruka è… è in ospedale!!! ED è VIVA!!!!
La ragazzina spalanca gli occhi e si lancia a prepararsi in tutta fretta, dopo pochi minuti raggiunge in auto Setsuna.
Hotaru: Non posso crederci! Papà è vivo! Ma cosa ti hanno detto??!?!
Setsuna: Per telefono non mi hanno detto molto, ci diranno di più una volta arrivate in ospedale, ma questo è davvero un miracolo! Intanto dobbiamo avvertire tutte le altre ragazze!
Hotaru: La mamma lo sa?
La donna sembra rattristarsi per un istante.
Setsuna: Non ho potuto dirglielo, il cellulare non era raggiungibile, le ho lasciato un messaggio in segreteria, di raggiungerci in ospedale prima possibile.
Pochi minuti dopo il cellulare di Michiru riprese la ricezione permettendole di ascoltare il messaggio presente in segreteria, subito le salì il panico, preoccupatissima per la figlia adottiva e l’amica, cercò di contattarle, ma ora era il cellulare di Setsuna a risultare non raggiungibile, poiché appena entrata in ospedale l’aveva spento.
Michiru: Oh cazzo lo devo cambiare questo cellulare di merda!!! SCUSIIII SIGNOR AUTISTA NON è CHE POTREBBE ACCELLERARE UN Po’?!?!?!
Intanto, in ospedale Hotaru e Setsuna attendevano impazientemente il primario, che avrebbe dato loro qualche informazione in più.
Primario: Buonasera, siete voi i parenti di Haruka Tenoh?
Setsuna: Beh, parenti… io no… lei è la figlia adottiva…
Primario: Mi dispiace ma io posso dare informazioni solo ai parenti, al momento.
Hotaru: Si ma lei al momento è l’unica persona adulta in grado di capirci qualcosa, nonché l’unica che mi abbia accompagnata qui, quindi per favore dica tutto quello che ci deve dire!
Il primario, intenerito dal fervore della ragazzina, decise di parlare.
Primario: Vi dirò lo stato di salute della signorina Tenoh è quasi miracoloso, senz’altro è denutrita e disidratata dopo quasi sei giorni rinchiusa in un buco in quel cratere, è stata trovata per caso da due operai che stavano lavorando allo riempimento della voragine, tutto sommato comunque i parametri vitali sono buoni e domani potrete anche vederla e parlare con lei non appena si sveglierà.
Setsuna: Ha subito, qualche intervento?
Primario: Le abbiamo applicato una piastra di metallo nel braccio sinistro, poi ha riportato un trauma cranico, diverse contusioni e lacerazioni, ma nulla di irrecuperabile, dovrebbe riprendersi in un mese, massimo due.
Setsuna: La ringrazio molto, ora la lasciamo al suo lavoro.
Le due si avvicinano alla stanza dove c’era la loro miracolata “parente”, si vedeva chiaramente che era provata, ma decisamente doveva avere più vite di un gatto.
Hotaru: Dovrebbe essere qui anche la mamma…
Setsuna: Non essere adirata con lei… anzi, resta qui, io vado fuori a vedere se arriva.
La donna quindi esce, sperando di veder arrivare l’amica, che non tardò, infatti in una decina di minuti l’autobus di fermò davanti all’ospedale; Michiru vide subito la coinquilina e le corse incontro.
Michiru: Sets! Che è successo?!?!
Setsuna: Haruka………. È viva………..
Calò il silenzio, non poteva credere a ciò che aveva udito, le sembrava che le campane del giudizio le risuonassero dritte nelle orecchie, non sapeva se era felice oppure se avrebbe preferito ammazzarsi…
Michiru: Cosa………?
Setsuna: La TUA donna è viva! O forse dovrei dire… una delle tue due donne….?
Michiru: Si brava, hai proprio indovinato, mi sono fatta Elza e mi sento un verme, ora ancora di più maledizione!!! Come sta?
Setsuna: Malgrado tutto abbastanza bene, solo un braccio rotto, qualche graffio e qualche contusione… Praticamente ora abbiamo la certezza della sua immortalità…
Michiru: Voglio vederla…
Setsuna: Mi dispiace ma fino a domani non è possibile…
Michiru: MALEDIZIONE SETSUNA LA VOGLIO VEDERE!!!
Setsuna: Ok entriamo, ma io non mi assumerò responsabilità!
Michiru: Non tel’ho chiesto Sets… Anzi dovrei ringraziarti per aver tentato in tutti i modi di non farmi fare stronzate, credimi ti ringrazierò a dovere, ma prima devo mettere a posto il casino enorme che ho combinato, devo cavarmela da sola, ma sarò sincera fino infondo; e se lei se ne andrà e sono sicura che lo farà, io la seguirò, fino in capo al mondo.
Setsuna: Ogni cosa a suo tempo però, o rischi di ammazzarla sul serio, o almeno di farle perdere una delle sue 2000 vite…
Michiru: Si tranquilla. Ho chiuso con le stronzate…
Hotaru: Mamma! Finalmente!!! Papà si è svegliato!
Le tre corsero verso la camera occupata da Haruka, che stava osservando fuori in direzione della vetrata. Michiru appoggiò le mani sulla vetrata.
Michiru: HARUKA! AMORE MIO!!!
Sembrò voler distruggere la vetrata, mentre le lacrime le rigavano il viso, dall’altra parte, non appena vide la compagna Haruka sorrise, questo fu peggio di un coltello piantato tra le costole per la guerriera di Nettuno, l’amore della sua vita, ignara di ciò che lei aveva fatto, le stava beatamente sorridendo, pensò che il destino a volte era davvero beffardo, ma infondo, ognuno si costruisce il proprio destino e lei era decisa più che mai a perseguire l’obiettivo che si era prefissata già da anni, anche se questo significava dover ricominciare tutto da capo.
Setsuna: Immagino che tu voglia rimanere qui…
Michiru: Si certo, non appena posso voglio entrare e andare da lei…
Setsuna: Bene… Hotaru…
Hotaru: Non ci pensare nemmeno! Io resto qui con mamma e papà!
Setsuna: Sospettavo anche questo… e quindi resto anche io, volete qualcosa da mangiare o da bere?
Michiru: Io no, ti ringrazio…
Hotaru: Uno snack energetico per evitare di addormentarmi in piedi… e un tè caldo!
Setsuna: Arrivo… anzi fa una cosa Hotaru, vieni anche tu, così mi dai una mano! Su non farti sempre servire!
Hotaru: Uffaaaaa, va bene arrivo…
Una volta rimasta sola Michiru cadde nello sconforto più totale, come poteva dire a quel pozzo di orgoglio di Haruka che l’aveva tradita? Sebbene la credesse morta… Come poteva sperare che l’avrebbe perdonata? Si lasciò per alcuni minuti andare a tutte quelle domande negative, poi si rese conto che la sua donna, l’unica che lei volesse era ancora viva, quindi si fece coraggio e sorrise. Poco dopo tornò Setsuna.
Setsuna: Ora che pensi di fare?
Michiru: Con Elza ho chiuso…
Setsuna: Esattamente come tanti anni fa, secondo me quella ragazza ti odia…
Michiru: Non mi importa, dirò tutto ad Haruka, voglio solo lei e voglio vivere il nostro sogno, voglio crederci con tutta me stessa, anche se ora sto rischiando di mandare tutto a puttane…
Setsuna: Si si, poi il solito bla bla bla sull’amore, Michi qualunque cosa farai, ti supporterò, ma non ti difenderò per ciò che hai fatto.
Michiru: Ma io non tel’ho chiesto!
Setsuna: Meglio prevenire che curare! Con voi non si può mai sapere!
La mattina seguente, finalmente permisero a Michiru di entrare nella stanza per una decina di minuti.
Michiru: Amore mio…
La ragazza si gettò tra le braccia della compagna piangendo di gioia.
Michiru: Credevo di morire senza di te…
Haruka: Piccola… non potevo… lasciarti qui da sola…
Michiru: Ma, come hai fatto a salvarti amore?
Haruka: Quando, quel mostro mi è esploso in faccia… mentre precipitavo nel cratere… ho lanciato un World Shaking e mi sono gettata in quella direzione… poi sono svenuta e… non ricordo più nulla sin al momento in cui mi sono risvegliata qui…
Michiru: Hai proprio più vite di un gatto amore mio…
Haruka: Che ti succede tesoro? Ti vedo triste, è successo qualcosa?
Michiru: No, nulla, non preoccuparti, solo sto cercando di riprendermi, per cinque giorni ho creduto di aver perduto la mia vita…
Haruka: Non ti lascerò mai più, te lo prometto…
Michiru: Lo spero Haruka, lo spero davvero…
Infermiera: Mi scusi, ora la paziente dovrebbe riposare, devo chiederle gentilmente di uscire.
Michiru: Ci vediamo più tardi amore mio, così ti porto Hotaru.
Haruka: Vi aspetto qui.
Michiru si avvicina per dare alla compagna un lieve e tenero bacio, poi si allontana dalla stanza.
Setsuna: Allora come sta?
Michiru: Tutto sommato direi che è in gran forma!
Hotaru: Quando lo posso vedere io?
Michiru: Più tardi, dopo pranzo, va bene?
Hotaru: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!! Il mio papà!!!!!!!!!!!!!
Setsuna: Ma sarà normale che a quindici anni si ostini ancora a chiamare Haruka “papà”?
Michiru: Che male c’è? Infondo… è la sua unica figura “paterna”…
Setsuna: Siamo un bel gruppo di fuori di testa Michi…
Michiru: Ho fame, andiamo a mangiare qualcosa?
Setsuna: Finalmente! Vederti affamata mi fa ben sperare per il futuro! Ti seguo.
Passarono alcuni giorni, dove tutte le guerriere Sailor furono avvertite del lieto miracolo, fecero visita in ospedale ad Haruka una dopo l’altra.
Makoto: Ciao Haruka! Ti vedo in gran forma!
Haruka: Ah si, tra qualche giorno sarò nuovamente pronta a tornare a giocare a Risiko!
Makoto: Allora inizio a prepararmi psicologicamente, vista la tua imbattibilità!
Amy: Siamo davvero felici che tu stia bene, non appena tornerai a casa organizzeremo una festa in tuo onore!
Setsuna: Con calma ragazze, quando la dimetteranno avrà bisogno di assoluto riposo ancora per un po’, per la festa ci penseremo più avanti.
Haruka: Ecco “mamma” Sets che interviene…!
Setsuna: Se non mi preoccupo io per la tua salute mi dici chi dovrebbe farlo? Ormai anche Michi ha smesso! I medici hanno detto che dovevi stare a letto fino al momento in cui ti avrebbero dimessa! Invece tu ieri te ne stavi beatamente in giro per l’ospedale!
Haruka: Oh dai Sets se sto bene me ne vuoi fare una colpa? Infondo mi devo riprendere in fretta, per ottime ragioni, vero amore mio?
Michiru venne riportata così lontana dai suoi negativi pensieri.
Michriu: Si, certo…
La guerriera di Urano, già da giorni aveva notato che qualcosa nella sua compagna non andava, ma preferì non dare peso alla cosa, almeno per il momento, ne avrebbero parlato con calma una volta tornate a casa.
Amy: Bene, ora togliamo il disturbo, fateci sapere quando tornate a casa, così passiamo a trovarvi con più calma!
Haruka: Senza dubbio! Grazie per la vostra visita!
Dopo alcuni minuti nella stanza entra un medico.
Medico: Signorina Tenoh, sono felice di annunciarle, che domani mattina verrà dimessa.
Michiru: Come? Il primario aveva detto che ci sarebbe voluta almeno ancora un’altra settimana!
Medico: Il suo recupero è stato portentoso, e non c’è più motivo per noi, di tenerla qui.
Haruka: Che c’è amore, non sei contenta di vedermi di nuovo gironzolare per casa?
Michiru: No, figurati, anzi, posso solo esserne felice.
Medico: Allora è deciso, domani mattina alle ora 9.30 lei sarà fuori da questo ospedale.
La mattina seguente tutte le coinquiline andarono all’ospedale a prendere Haruka, che sembrava sprizzare energia da tutti i pori, non appena uscita dall’ospedale.
Haruka: Aaaaaah che bello poter risentire di nuovo il vento!
Hotaru: Che bello!!! Papà torna a casaaaaa!!!
Haruka: A proposito, Akira come sta?
Hotaru: Beh… bene, sta… bene.
Haruka: Che mi nascondi?
Hotaru: Ecco… beh… io… insomma… ecco…
Setsuna: Questo intricato gioco di parole te lo traduco io, le ho dato il permesso di dormire da lui, una notte, quando pensavamo che tu fossi morta…
Haruka: Capisco… beh, spero almeno che non abbiate fatto nulla di stupido!
Michiru: Che strana reazione da parte tua…
Haruka: Non ho alcuna  intenzione di arrabbiarmi oggi… piuttosto, tu dov’eri? Per quanto sconvolta, lasciare a Setsuna l’incombenza di certe decisioni, non è corretto.
Setsuna: Michiru non era, in quel momento in grado, di decidere nulla, ne per se stessa, ne per gli altri Haruka, quindi è meglio che sia andata così.
La guerriera di Nettuno poteva sentire la tempesta arrivare, anzi già imperversava su di lei, la compagna aveva intuito che qualcosa di grosso non andava, probabilmente aspettava solo un momento di tranquillità per parlarne.
Haruka: Va bene, manco io cinque giorni e il mondo si ribalta, che bello avere tutto questo potere! Andiamo a casa, voglio mangiare del cibo vero!
Giunsero a casa in pochi minuti.
Haruka: Non mi ricordavo che casa nostra fosse tanto bella…
Setsuna: Quando si sta in ospedale, anche un topo di fogna risulta avere dei lati positivi.
Haruka: Ma quanto sei macabra… ma dov’è finita Michiru?
Michiru: Sono qui, mi ero dimenticata di mettere via la Kawasaki.
Haruka: CHE?!?!?!?
Michiru: Oh si, durante la tua assenza mi sono data al motociclismo, con la tua Kawasaki.
Haruka: Ora capisco, cosa intendevi Sets… hai fatto bene a decidere tu per Hotaru!
Michiru: Come, niente rimproveri, o paternali sull’utilizzo indiscriminato e senza permesso della tua moto?
Haruka: Avresti avuto la possibilità di chiedermi il permesso? Comunque, mel’hai regalata tu, quindi hai il diritto di usarla.
Lo stupore coglie in pieno Setsuna.
Setsuna: Hotaru! Vieni con me che andiamo a fare spesa per stasera?
Hotaru: Arrivoooo!! Ma solo se mi prendi un regalino!
Setsuna: Non fare la bimba viziata! Dopo vediamo…
Rimaste sole, le due compagne si dirigono in casa e Michiru si mette a sistemare le cartelle mediche della compagna.
Haruka: Allora?
Michiru: Cosa?
Haruka: Dimmi cosa è successo, mentre mi credevi morta.
Michiru: Ti stai riferendo alla moto?
Haruka: No, non mi sto riferendo alla moto. Mi sto riferendo al modo in cui hai perso la testa, ho visto Setsuna e Hotaru stremate e che quasi non ti guardano, quindi devi aver fatto qualcosa di pericoloso, oppure qualche cazzata immane. Gradirei sapere cosa hai fatto.
La tempesta era dunque giunta, portando con sé fulmini e soprattutto paura, ma Michiru sapeva che doveva cancellarla, per poter essere sincera con la sua compagna.
Michiru: Penso che sia meglio, che tu ti sieda allora.
Haruka non si fece pregare e si sdraiò comodamente sul letto.
Michiru: In quei terribili giorni, nei quali credevo che tu fossi morta, ho rincontrato Elza… te la ricordi?
Haruka: Come no! Quella che hai piantato dopo avermi conosciuta, le andava dietro Setsuna vero?
Michiru: Già… e non è stata per nulla una buona idea darle retta…
La guerriera di Urano si fece più serie e si mise seduta sul letto.
Haruka: Sputa il rospo, immagino che tenerlo dentro non sia il massimo del divertimento…
Michiru: Sono uscita con lei… dopo che lei mel’ha ossessivamente chiesto, Setsuna mi ripeteva di non farlo, di non andare con lei, che mi avrebbe fatto del male, ma io non capivo, provavo solo un immenso dolore che non sapevo come cancellare, pensavo comunque, che di li a poco mi sarei lasciata morire per raggiungerti, solo Elza non so in che modo mi teneva con un filo aggrappata alla vita…
Sopraggiunsero alcuni, interminabili istanti di silenzio.
Haruka. Quindi?...
Michiru: Quindi… ho tradito la tua memoria, sono andata a letto con lei, neppure mi sono accorta di quello che stava accadendo, so solo che appena dopo mi sono sentita un verme e tutt’ora desidererei morire, piuttosto che riconcedermi a lei, se potessi tornare indietro, preferirei la morte…
Gliel’aveva detto, non capiva come, non sapeva dove avesse trovato il coraggio, ma ormai il passo più difficile l’aveva compiuto, ora, attendeva una violenta risposta, era già pronta a fare qualunque cosa per riconquistare la compagna ma la risposta che ricevette la spiazzò.
Haruka: Ma tornare indietro… non si può.
La guerriera di Urano era confusa, da un lato voleva provare a capire il gesto della compagna, dall’altro avrebbe voluto quasi ucciderla, sentiva una fitta lancinante al petto, sapeva esattamente di cosa si trattava, il suo orgoglio e la sua gelosia nei confronti di Elza, non l’avevano mai abbandonata del tutto, sicuramente non era pronta a perdonare la compagna, così su due piedi, non sarebbe neppure stato giusto, cosa doveva fare? Lasciarla? Punirla? Troppe domande affliggevano la sua mente ancora fragile.
Haruka: Sono… confusa… ho bisogno di pensare… però, cancella il matrimonio.
 
Ancora una volta mi sono data da fare per accontentare voi lettori, in verità non sapevo bene come far prendere la notizia ad Haruka, penso che questa soluzione da me tirata fuori, sia perlomeno “fuori dal personaggio”, però le persone possono cambiare per amore. A presto con nuovi aggiornamenti! Maxiex5452

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Capitolo 16
*** Come rivedere il sole? ***


Una nuova prefazione arriva pronta a scaldare gli animi! Per quanto riguarda Elza, chissà, forse ricomparirà, Setsuna in tal caso cosa farà? Non è dato sapere in anticipo, cosa le mie mani scriveranno purtroppo! LA tensione creata nei precedenti capitoli si allenterà mai? Lo scoprirete solo leggendo! Sicuramente Haruka farà delle lunghe riflessioni (non sempre prettamente psicologiche ahahahaha), godetevele!
 
COME RIVEDERE IL SOLE?
 
Non aveva neppure più pensato al matrimonio, era un pensiero talmente lontano da tutta quella situazione, non credeva neppure che Haruka le rispondesse a parole, invece ci aveva pensato, era fredda e concentrata. Le faceva male il fatto di dover annullare il matrimonio, ma questo era senza ombra di dubbio inevitabile.
Haruka: Credo che dormirò da Sets per un po’… ciao.
La guerriera di Urano, ferita nell’orgoglio salì al piano superiore della casa, buttandosi sul divano, cercando di sgombrare la mente, non voleva pensare in quel momento, voleva soffrire, cosa che la compagna non era stata in grado di fare, non voleva commettere errori, c’era in gioco troppo e quel troppo era importante. Intanto rientrarono Setsuna e Hotaru, trovandosi di fronte Michiru in lacrime.
Setsuna: Non dirmi che gliel’hai detto!
Michiru: Non potevo più tenerlo dentro Sets…
Hotaru: Tenere dentro cosa?
La ragazzina venne folgorata da un’idea.
Hotaru: ELZA!!! O cavolo, mamma sei stata con Elza?!?!?
La sua sagacità spiazzò la madre adottiva, che si limitò solo ad annuire.
Hotaru: Ora papà è incazzato nero, vero?
Michiru: Direi peggio… Non credo che mi voglia neppure più vedere…
Setsuna: Ora non drammatizziamo più del dovuto, lasciamo che si calmi, ci vuole tempo per digerire una cosa del genere, specialmente per una persona gelosa e orgogliosa come Haruka.
Hotaru: Vado da papà…
Si allontana non degnando Michiru di un solo sguardo.
Michiru: Fantastico… Ora sarò evitata anche da mia figlia.
Setsuna: Avresti dovuto calcolarlo, ma che te lo dico a fare? Tanto voi vi fare i casini, poi li aggiustate, poi li rifate peggio, un circolo vizioso senza fine!
Michiru: Credo che tornerò da mia madre, per qualche giorno…
Setsuna: Basta che non fai altre stronzate…
Michiru: Con mia madre intorno? Neanche il più scapestrato dei criminali ci riuscirebbe…
Preparò in fretta un borsone, con il necessario per stare via alcuni giorni. Lasciò la casa, mentre Haruka la fissava da dietro la finestra.
Hotaru: Come stai papà?
Haruka: Beh, diciamo che non sono proprio in forma, piccola mia…
Hotaru: Sei arrabbiato molto con la mamma?
Haruka: Si, non riesco a capire le ragioni del suo gesto.
Hotaru: Vi lascerete?
Haruka: Le tue sono tutte domande sensate, ma al momento non ti so dare una risposta…
Setsuna: Riflettici bene Haruka, ci sono in gioco molte cose importanti. Ora vado a dormire, non ne posso davvero più, prima o poi mi prenderò una settimana di ferie da voi…
Disse con un mezzo sorriso beffardo che scatenò la risata convulsa di Hotaru e suscitò anche un timido sorriso in Haruka. Intanto Michiru aveva raggiunto la casa dove ormai abitava solo la madre, venne accolta dai domestici e poi dalla madre, che come sempre l’abbracciò preoccupata.
Madeline: Figlia mia, come stai? Stai bene? Cosa ti è successo? Come mai sei qui?
Michiru: Una domanda per volta mamma… resterò solo qualche giorno, comunque, Haruka è viva.
Madeline: COSA?!?!? Ma questa è una notizia davvero fantastica figlia mia!
Michiru: Si certo, se non l’avessi tradita sarebbe davvero una notizia fantastica…
Madeline: Come scusa?
Michiru: L’ho tradita mamma, quando credevo che fosse morta, sono stata con un’altra donna…
Madeline: Ma… Eh ma allora figlia mia, perdonami ma sei proprio cogliona!
Michiru: Ti ringrazio per aver cercato di capirmi…
Madeline: Posso immaginarne le ragioni, ma non riesco a concepire da te questo gesto… Comunque immagino che tu sia qui perché l’hai detto a lei…
Michiru: Si, lei ha bisogno di pensare, senza me intorno, visto che il casino l’ho fatto io, era giusto che me ne andassi io, almeno per un po’.
Madeline: Puoi restare tutto il tempo che vuoi figlia mia, ma non stare lontana da lei troppo a lungo.
Michiru: Non lo farò mamma, voglio assolutamente riprendermela.
Passarono un paio di giorni, poi una mattina Elza si presentò sotto casa della madre di Michiru, non consapevole di quali rischi stava correndo.
Domestico: Signorina Michiru, una donna desidera vederla, la aspetta in cortile.
Michiru: Grazie, vado subito.
Alla vista di Elza ogni parte del suo corpo sembrò congelarsi, voleva rifugiarsi all’interno della casa, ma ormai l’aveva vista, non si aspettava di doverla riaffrontare.
Michiru: Cosa fai qui?
Elza: Hai anche un pessimo modo di accogliere la gente, dopo averla portata a letto e averla mollata sola come una cretina per la seconda volta…
Michiru: Ti ho scritto le ragioni…
Elza: Quelle due righe sul post-it? Congratulazioni, per esserti sempre professata sensibile… Hai la sensibilità di una mummia.
Michiru: Puoi dirmi ciò che vuoi, hai ragione ma non voglio più vederti Elza, la mia vita è giò sufficientemente incasinata!
Elza: Se tu me ne dessi la possibilità io potrei semplificartela!
Nel frattempo, sopraggiunsero in auto Haruka e Setsuna, la guerriera di Urano trattenne uno scatto d’ira che impetuoso si stava impossessando di lei, non appena riconobbe Elza.
Michiru: Haruka… Oh no…
Elza: Cosa?
La ragazzi si girò in direzione dell’auto che stava percorrendo il viale e riconobbe Haruka non appena la vide scendere.
Elza: Haruka…. È viva?!?!
Haruka: Si Elza, ben trovata, sono tornata per romperti le uova nel paniere, di nuovo…
Elza: Sei ridotta maluccio.
Haruka: Nulla che un paio di cerotti non possano curare; grazie per l’interessamento, che diavolo ci fai qui?
Elza: Sono affari tuoi?
Haruka: Se ti porti a letto la mia donna si, automaticamente diventano affari miei!
Elza: Non per provocarti, ma cosa pensi di poter fare ridotta in quello stato? Pensi di potermi fermare se mi voglio prendere la “tua” donna?
La raggiunse un gancio in pieno viso che le fece perdere i sensi.
Haruka: Quando ti risvegli, cen’è ancora…
Madeline: Per quanto non approvi i suoi metodi violenti, di dialogo, concordo pienamente con questa sua azione signorina Tenou.
Haruka: La ringrazio Madeline, Michiru, andiamo a casa, ci sono molte cose da fare per annullare un matrimonio…
Detto ciò risalì in auto, mentre Michiru andò in casa per rimettere le sue cose nel borsone.
Madeline: Così mi lasci qui di nuovo sola…
Michiru: Prometto che verrò a trovarti più spesso mamma.
Madeline: Va bene figlia mia, e portati dietro quella matta della tua fidanzata!
Madre e figlia dopo tanto tempo si abbracciano, un abbraccio sincero e colmo di affetto e comprensione.
Madeline: Ce la farai figlia mia, ne sono certa.
Michiru: Grazie mamma.
Il viaggio di ritorno sembrò interminabile, quel lungo silenzio durò per tutto il viaggio, arrivate a casa Haruka era decisa più che mai a mettersi all’opera, sin da subito, senza altri giri di parole o altri argomenti.
Haruka: Io chiamo mia madre, tu fatti una lista e i inizia le telefonate.
La guerriera di Urano compose il numero intercontinentale, il telefono squillò quattro volte prima che qualcuno rispondesse.
Aisha: Hello?
Haruka: Ciao mamma, sono io…
Aisha: Oh Haruka! Ciao! Che piacere sentirti! Qui stiamo aspettando tutti il lieto giorno!
Haruka: Proprio di questo dovevo parlarti… dobbiamo cancellare il matrimonio.
Aisha: Cosa? Ma come! Perché?
Haruka: Non credo sia il caso di parlarne per telefono, ma non credo che sia ancora il momento di sposarmi, dato che la mia fidanzata mi ha tradita…
Aisha: Hai tempo un paio di giorni?
Haruka: Veramente, vorrei cercare di concludere questa storia il prima possibile.
Aisha: Ti prego Haruka, cosa vuoi che ti cambi un paio di giorni?
Haruka: Va bene, ma non più di due giorni, anche se non ho idea di cosa tu abbia in mente, dal momento che è già tutto deciso.
Aisha: Lascia che io faccia qualcosa per te, visto che non sono stata in grado di fare qualcosa prima. Fidati di me.
La comunicazione venne interrotta.
Haruka: Michiru, aspetta, mia madre mi ha chiesto un paio di giorni, per tentare non so quale follia.
Michiru: Tu parli di follia, ma io penso alla speranza…
Haruka: La speranza per questo, per il futuro, l’hai gettata tu Michiru.
Michiru: Se potessi, darei la vita, per riavere quella speranza, ma come hai detto tu non si può tornare indietro Haruka, però ricorda, esiste anche il perdono.
Haruka: Mi hai sempre accusata di essere infedele, non la sono mai stata, mentre tu non hai perso tempo, “quando il gatto non c’è i topi ballano”, il detto è proprio vero.
Michiru: Non mi sono divertita Haruka, non l’ho fatto con l’intento di ferirti o di cancellare il tuo ricordo, volevo morire allora e vorrei morire ora se potesse servire!
Haruka: Servire a cosa?!?!
Michiru: A recuperare qualcosa!!! Qualunque cosa Haruka, un briciolo di quel che eravamo, qualcosa da cui ripartire da capo!
Haruka: Ripartiresti da capo? Ti rifaresti dieci anni per tornare a dieci giorni fa?
Michiru: Lo rifarei fino a novant’anni se fosse necessario.
Haruka rimase sorpresa dalla ferma convinzione della ragazza che aveva di fronte, non l’aveva vista mai così determinata, ne per le loro missioni, ne per lo studio, ne per le sue passioni, la era solo per lei e con lei, era così solo quando c’era un problema tra di loro, diventava una belva indomabile, non era in grado di reggere il suo sguardo convinto.
Haruka: Pensala come vuoi Michiru, io non so se ci sia qualcosa da recuperare.
Michiru: Beh prova a cercare, magari dentro il tuo cuore, io ho trovato tutto ciò che ci serve, provaci anche tu.
La guerriera di Urano lascia la stanza, per raggiungere la sua Kawasaki, sopra la sua moto c’era seduta la figlia adottiva, la fissava con sguardo severo.
Haruka: Che fai sulla mia moto? Potrebbe essere pericoloso…
Hotaru: Per la moto che potrebbe cadere, o per me che potrei farmi male?
Haruka: Che razza di domanda, per te sciocchina.
Hotaru: Non sarò ancora una persona adulta, ma tu a volte sei peggio di una bambina Haruka! Smetti di far soffrire la mamma! Non lo capisci che così stai distruggendo tutto? Non parlo solo della vostra storia! Questa tua ostinazione a non volerle neppure parlare, distruggerà la nostra famiglia!
In effetti era l’unica cosa che non avrebbe mai voluto che accadesse, sapeva bene com’era crescere senza una famiglia, non voleva una sorte simile per Hotaru.
Haruka: Già…
La guerriera di Urano, presa come da una furia incontrollabile, si diresse verso la camera dove Michiru stava armeggiando con delle scartoffie, la ragazza sentendo i passi si voltò in direzione della compagna, che senza dire una parola le lasciò andare un sonoro schiaffo in pieno volto. Michiru ne attendeva già un altro, infondo lo meritava, ma non arrivò, sollevò lo sguardo, per rimanere pietrificata dallo sguardo assunto da Haruka.
Michiru: Haruka……………….
La bionda guardava la sua mano, come se non facesse parte del suo corpo e avesse preso una propria vita e una propria volontà, una volta ripreso il controllo di sé, si lasciò cadere a terra, tenendosi la fronte con la stessa mano che aveva colpito la compagna, singhiozzò, poi si mise a piangere. A quel punto la guerriera di Nettuno non sapeva cosa fare, non sapeva quanto sarebbe potuto essere pericoloso avvicinarsi a lei, ma l’unica cosa che voleva era darle conforto, poteva solo immaginare come si sentiva.
Haruka: Sono un mostro…
Michiru: No, non dirlo, io meritavo ciò che hai fatto, meritavo anche di molto peggio Haruka!
Haruka: Perché…
Michiru: Perché cosa…?
Haruka: Perché… mi hai tradita… perché Michiru… tu eri la mia famiglia, l’unica che io abbia mai avuto…
Finalmente capì, perché non avrebbe mai potuto perdonarla con tanta facilità, aveva distrutto tutto, con un insulso gesto, aveva distrutto l’intero mondo della persona che più amava, si avvicinò a lei e l’abbracciò, cercando di trasmetterle tutto il suo amore.
Haruka: Non te ne andare Michi… non mi abbandonare…
Michiru: Non ho luogo, nell’intero universo, dove andare senza di te, amore mio…
Si baciarono, ma era un bacio carico di dolore da parte di entrambe, lo percepirono e si separarono.
Michiru: Ora cerca di calmarti, hai bisogno di riposare…
Haruka: No ho bisogno di tornare a dieci giorni fa, quando la mia vita non era un totale casino, ma infondo dovrei esserci abituata, la mia vita è sempre stata così, da quando sono nata…
Michiru: Sarò pronta a cambiare la tua vita di nuovo, quando vorrai; non andrò da nessuna parte se non potrò averti con me Haruka.
Un silenzio apparente calò tra le due durante le 24 ore successive, quando suonò il campanello e Hotaru si precipitò ad aprire.
Aisha: Ciao Hotaru!
Hotaru: Ciao nonna adottiva ricomparsa nella vita del mio falso padre adottivo dopo decenni di assenza, a cosa dobbiamo la lieta visita?
Aisha: Hai la lingua più tagliente di un rasoio nipotina mia, porta rispetto per tua nonna e dimmi dov’è quella deficiente di mia figlia…
Hotaru: Penso in garare a lustrare i suoi mezzi di trasporto, visto che per il momento non li può usare, ti accompagno.
Si dirigono al piano inferiore, dove Haruka era intenta ad armeggiare con una chiave inglese.
Aisha: Grazie Hotaru, ora per favore, lasciaci sole.
La ragazzina lascia il garage.
Aisha: HARUKA! Dannazione a te, cosa stai combinando?!?!
Haruka: Salve madre naturale… a cosa devo la tua visita?
Aisha: Ora capisco da chi ha preso Hotaru… Ma che hai fatto al braccio? Figlia mia ti prego dimmi cos’è successo in questi giorni…
Haruka: Non credo sia il miglior momento per metterti a fare la madre.
Aisha prende la figlia per il colletto della camicia, sbattendola al muro.
Aisha: Allora chiariamo bene, sono tre mesi che mi rompo il culo dall’altra parte del mondo, per organizzarti il più bel matrimonio possibile, e non lo annullerò se non per ottime ragioni che ora spero tu mi darai, se no ti prenderai anche due calci nel culo e mi pagherai il biglietto aereo per l’andata e per il ritorno!!!!
La ragazza rimase sorpresa dalla reazione della madre, evidentemente si era davvero affezionata a Michiru, oltre al fatto che voleva iniziare davvero a fare la madre con lei, così decise di spiegare alla madre quanto successo.
Haruka: Michiru, mi ha tradita.
Aisha: Questo l’avevo capito, ma… le ragioni?
Haruka: Credeva che fossi morta, sono stata coinvolta in un incidente e mi hanno creduta morta per cinque o sei giorni… Ha rincontrato una sua vecchia fiamma e c’è andata a letto.
Aisha: E ora vuole stare con te o con lei?
Haruka: A quanto ho capito, ha chiuso subito con lei, veramente non ha mai iniziato nulla… è stato solo uno sbaglio dettato dal suo dolore, ma comunque non riesco a perdonarla…
Aisha: Posso capire come ti senti, io sono stata tradita sul serio, probabilmente la tua assenza, ha provocato in Michiru uno scompenso emotivo tale, da renderla incapace di decidere qualunque cosa.
Haruka: Questo mel’ha già detto Sets…
Aisha: Beh, in effetti questa è psicologia spiccia, ma ciò che davvero è importante è che lei sia ancora al tuo fianco e ti voglia riconquistare, devi pensarci bene, questa potrebbe essere l’unica occasione che hai per riscattare la tua intera vita. So bene che sono l’ultima persona con il diritto di dirti cosa dovresti o non dovresti fare, ma ti dico solo che un episodio negativo tra l’altro neanche consciamente voluto, non dovrebbe rovinare tanti anni di vita felice insieme.
Haruka: Aisha, io in questi giorni, non so neppure da che parte sono girata, non so che cosa pensare, ne a cosa devo ancora credere.
Le lacrime la raggiunsero di nuovo, impetuose, odiava piangere di fronte agli altri, ma in questa situazione non poteva farne a meno, il suo dolore era davvero troppo grande.
Aisha: Hai ancora un po’ di tempo Haruka, pensa bene a tutto, tutto ciò che hai e cosa andresti incontro a perdere, decidendo di cancellare questo matrimonio.
Haruka: Se questo ti può far stare meglio, ci penserò su.
Aisha: Grazie, ma non lo stai facendo per me, lo stai facendo per te e per la tua famiglia, ciò che più importa è che da quell’errore Michiru abbia capito cosa vuole davvero, una seconda chance dovrebbe essere concessa a tutti, specialmente a persone buone come lei, ora ti lascio, tra poche ore ho il viaggio di ritorno.
Haruka: Mi farò sentire presto Aisha.
La donna quindi si diresse nel salotto, dove Michiru era seduta da pochi minuti in silenzio.
Aisha: Stalle addosso, come farebbe un giocatore di rugby.
Michiru: Cosa?
Aisha: Ah si, qui da voi non è uno sport molto popolare, beh per essere più chiara, non staccarti mai da mia figlia e forse questo matrimonio si farà, ma devi avere coraggio, anche se cercherà di spaventarti, in realtà è più spaventata lei di te.
Michiru: Aisha ma, da dove è sbucata?
Aisha: Non ti preoccupare, sto per andarmene, torno a casa, ma tu fai ciò che ti ho detto, è importante.
Michiru: Lo farò.
Passarono ancora un paio di giorni, nei quali Michiru tentò di avvicinare la compagna con scarsi risultati, quando otteneva qualcosa subito Haruka si rinchiudeva nel silenzio, la frustrazione stava salendo in entrambe, qualcuno doveva smuovere questa situazione. Alla fine dell’ennesima cena di gruppo Hotaru su alzò di scatto.
Hotaru: In quanto, voi non siete in grado di prendere una decisione sensata e univoca, e Setsuna è andata in pensione anticipata con voi due, dopo che qualche medico le ha diagnosticato una seria infermità mentale, venutale a causa vostra, forse tocca a me fare qualcosa.
Così si avvicina ai suoi genitori adottivi, afferrandole e portandole nella loro camera da letto, dando loro in mano un album di foto e prendendo la chiave della stanza.
Michiru: Hotaru ma che stai facendo!?!?!
Hotaru: Visto che in sedi separate, non siete in grado di decidere, rimarrete chiuse qui dentro finchè non avrete partorito un cavolo di verdetto per tutte noi, perché questa storia ci riguarda tutte se non lo avete ancora capito!
Sbattè la porta della camera chiudendola con scatto fulmineo.
Hotaru: Uff… speriamo funzioni…
Setsuna: Sono contenta, di essermi potuta prendere una pausa da questa situazione… E sono soprattutto contenta di averti istruita a dovere, visto che i tuoi genitori adottivi hanno continuamente problemi, io non ho intenzione di far loro da balia per il resto dei miei giorni, ho bisogno di un’aiutante, che ne dici, siamo socie?
Hotaru: Certo! Al 100%!
All’interno della camera…
Haruka: Gia che siamo qui, tanto vale godermi il letto…
La bionda si sdraia svogliatamente in un lato del letto, mentre la compagna osserva l’album di foto che la figlia le aveva lasciato, soffermandosi su una delle prime foto.
Michiru: Ehi Haruka, guarda questa foto, te la ricordi?
Si sdraiò anche lei sul letto, vicino alla sua donna per permetterle di vedere le foto comodamente.
Haruka: Ma si certo! Eravamo in quel parco divertimenti assurdo! Questa foto avrà almeno nove anni! Questa? Oddio no questa è la foto del diploma! Che vergogna, guarda come ero conciata!
Michiru: Io ti trovo comunque affascinante…
La guerriera di Urano si limitò a sorridere.
Michiru: Non posso crederci, non mi ricordavo questa foto!
Haruka: Come hai fatto a dimenticarla? Il nostro primo giro sulla costa con la mia auto nuova!
Michiru: Scusa tesoro se non riesco a ricordare ogni tuoi avvenimento motoristico…
Haruka: Spiritosa… Ohhhh la mia vecchia moto… che nostalgia…
Michiru: Si, i tuoi mezzi sembrano essere presi perennemente presi di mira da nemici, mostri, demoni…
Haruka: Anche il tuo primo Stradivari ha fatto la stessa fine…
Michiru: Ti prego non ricordarmelo…
Dopo alcune ore, le risate delle due compagne riecheggiavano nella casa.
Setsuna: Sembra che le cose stiano migliorando…
Hotaru: Allora ho avuto una buona idea! Sono fiera di me stessa!
Setsuna: Hai fatto centro in pieno, brava, ti devo fare i miei più sinceri complimenti.
Hotaru: Forse è meglio riaprire.
Setsuna: Si, ma non farti sentire, se dopo che avrai aperto, non usciranno comunque da quella stanza, noi ce ne andremo a fare un lungo giro in centro, d’accordo?
Hotaru: Ricevuto!
La ragazzina, con una delicatezza quasi inumana, apre la serratura, le risate proseguono senza che nessuno cerchi di aprire la porta. Setsuna abbassa lo sguardo e sorride compiaciuta.
Setsuna: Bene, andiamo Hotaru, ti sei meritata un mega gelato!
Rivolgiamo nuovamente la nostra attenzione all’interno della camera.
Michiru: Era davvero da tanto, che non rivedevamo queste foto.
Haruka: A volte passa davvero troppo tempo, prima di poter rifare delle cose piacevoli.
Michiru: Che vuoi dire?
Haruka: Che forse… tornare sulla mia idea di cancellare il matrimonio, e ripensarci su, potrebbe portare a qualcosa di positivo…
 
E qui momentaneamente mi fermo, per racimolare nuove idee, ma niente paura, presumo che ci si risentirà tra circa una settimana! Nel frattempo RECENSITE! Maxiex5452

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Capitolo 17
*** Puro ***


Sarà l’assenza di telefilm interessanti che mi spinge a scrivere così sovente? Spero di farvi cosa gradita, mettendomi subito al lavoro su un nuovo capitolo! Per rispondere alle recensioni, Aisha era necessaria per smuovere quella testardona di Haruka, Hotaru dovrebbe raggiungere maggiore visibilità, quindi ci lavorerò su. Comunque attendetevi nuovi colpi di scena, perché vi prometto che ci saranno!
 
PURO
 
Michiru: Come scusa?
Il cuore della guerriera di Nettuno si riempì in un istante di speranze.
Haruka: Non ho detto che voglio tornare sui miei passi, ho detto solo che ci penserò su ancora un po’…
Michiru quindi si avvicinò alla compagna, per cingerla in un caldo abbraccio, rimase in silenzio per qualche secondo, voleva solo assaporare quel contatto, le mancava come le sarebbe mancata l’aria, sentire Haruka rilassata con lei accanto, anche se poteva essere solo un’illusione momentanea, voleva illudersi, non poteva pensare ad altro in quel momento.
Haruka: Pensi che ci faranno mai uscire da qui?
La strinse di più a sé, tornando alla realtà.
Michiru: Non lo so, ma in questo momento non mi importa, vorrei poter restare così per sempre…
La guerriera di Urano con calma sciolse l’abbraccio, deludendo non poco la compagna che rimase sul letto a guardarla, quando provò ad aprire la porta si accorse che non era più chiusa a chiave.
Haruka: Ma come? È aperta!
Restarono entrambe deluse da tale scoperta, ma non si guardarono, perciò rimasero ognuna ignara dei pensieri dell’altra.
Haruka: Bene, allora io torno in garage, devo rimontare il serbatoio…
Michiru: Non te ne andare!
Si girò di scatto, ora voleva capire esattamente ciò che voleva Michiru.
Haruka: Non sto scappando Michi…
Le lacrime raggiunsero la guerriera di Nettuno che si aggrappò alla sua donna con ogni sua forza, pronta a trattenerla con sé a qualunque costo.
Haruka: Michi… amore mio calmati…
A quelle parole il mondo sembrò fermarsi, sembravano essere tornate a prima dell’incidente.
Haruka: Vado solo a fare questo lavoretto, poi ti prometto che tornerò da te.
Michiru: Davvero tornerai?
Haruka: Tu saprai aspettarmi?
Era seria, si aspettava una risposta altrettanto seria e sapeva che dalla sua donna l’avrebbe ottenuta.
Michiru: Ti aspetterò qui, finchè non tornerai da me, oggi, domani, tra un mese, un anno e per il resto dei miei giorni, tutto per un solo minuto con te…
Haruka: Se è davvero così, tornerò Michiru…
Quelle frasi avevano un significato ben più profondo di quanto non apparisse, si desideravano di nuovo allo stesso modo, forse era prematuro cantare vittoria, ma senz’altro quel tempo passato”costrette” insieme aveva giovato a entrambe. Rientrarono Setsuna e Hotaru.
Hotaru: Allora mamma!!! Com’è andata?!?!?!
Michiru: Beh, sembra che oggi sia una buona giornata, anche se non si può mai sapere che cosa ci riserva il futuro…
Setsuna: L’importante è affrontarlo con la persona che si vuole al proprio fianco Michi.
Michiru: Tu, quando ti deciderai a farmi il culo per essere stata con Elza?
Setsuna: Credo che tu abbia già scontato un numero sufficiente di pene in questi giorni.
Michiru: Invece, per quanto riguarda ciò che successe in passato?
Il silenzio calò, la guerriera di Plutone fissava il pavimento, immobile.
Setsuna: Elza non era la persona della mia vita, grazie a te mi sono risparmiata del tempo. Prima o poi troverò anche io la persona giusta per me, ma ora devo pensare a voi due, prima che provochiate qualche cataclisma…
Hotaru: Adesso però ci sono anche io, dovresti pensare un po’ più a te stessa Sets.
Setsuna: Forse hai ragione, tra un paio di mesi mi metterò a lavoro su me stessa!
Hotaru. Dov’è papà?
Michiru: In garage, ha detto che doveva finire di rimontare il serbatoio, credo della moto. Ma poi perché l’avrà smontato?
Hotaru: Per scoprirlo, andrò a dargli una mano!
La giovane raggiunse il “padre” adottivo in garage, pronta ad aiutarla, quando si accorse che teneva tra le mani due piccoli oggetti.
Hotaru: Che fai papi?
Colta alla sprovvista, cercò di nascondere gli oggetti, ma la figlia fu più veloce carpendoli dalla sua mano.
Hotaru: Belli questi anelli! Per chi sono?!
HAruka: HOTARU!!! Non urlare maledizione! Ridammi quegli anelli subito!
Hotaru: Prima mi dici per chi sono, io poi te li restituisco…
Haruka: Sono… le fedi nuziali… Mia e di tua madre.
Hotaru: Le avevi già fatte fare? Ma non era compito di Rei?
Haruka: Inizialmente si, ma poi, tua madre vide queste fedi in una gioielleria, sembrava essersene innamorata, quindi ho chiesto a Rei di occuparmene io.
Hotaru: Sono davvero bellissime, sarebbe un peccato non usarle, non credi?
Lo sguardo della bionda si rabbuiò.
Haruka: Già… posso riaverle ora?
Hotaru: Certo!
Asserì consegnando le fedi al genitore.
Hotaru: Mamma ha davvero buon gusto, è semplice oro bianco ma con quel particolare disegno diventa una fede meravigliosa, le starebbe davvero bene. Hai bisogno di aiuto con il serbatoio della moto?
Haruka: Si se me lo tieni fermo mentre lo rifisso mi fai un gran favore.
Hotaru: Strano posto davvero per nascondere delle fedi!
Haruka: Non erano dentro al serbatoio! Avrebbero puzzato di benzina per mesi! Erano nascoste sotto, poi lo sai com’è tua madre, rovista ovunque, non esiste posto sicuro in casa, è continuamente in cerca di qualche prova della mia infedeltà…
Hotaru: Per una volta avete giocato a ruoli invertiti… Peccato che lei ti abbia tradita davvero…
Sorpresa e spiazzata, Haruka si sentì solo di porre una domanda.
Haruka: Ma tu da che parte stai?
Hotaru: Da una parte vorrei che vi buttaste il passato alle spalle, per andare avanti ed essere felici, dall’altra parte invece non riesco a perdonare la mamma per quello che ha fatto…
Haruka: Non è tutta colpa sua… Elza è una gran seduttrice, ti basti pensare che aveva fatto innamorare perdutamente Sets…
Hotaru: Ti è bastato quel megapugno che hai dato a Elza?
Haruka: In realtà no… ma credo di dovermi accontentare, un po’ per il bene di tutti. Ecco ho fatto, grazie piccola, mi sei stata di grande aiuto!
Hotaru: Figutati! Ora vado su e apparecchio per la cena!
Haruka: Ma che brava donna di casa…
Abbracciò la figlia adottiva.
Haruka: Magari mi sposo te…
Disse sogghignando.
Hotaru: Quanto sei scemo papà! Ahahaha
Una volta raggiunto il piano superiore della casa, la ragazzina notò subito che c’era qualcosa che non andava, la tensione era palpabile nell’aria.
Michiru: Ti ho già detto che devi andartene, non sei la benvenuta qui.
Elza: Ma come ho fatto a scoparmi una persona maleducata come te?
Hotaru: Che ci fa lei qui?
Elza: Sono venuta per parlare con Michiru.
Hotaru: Non è con te che sto parlando, mamma perché l’hai fatta entrare in casa nostra?
Setsuna: Veramente non ci è stato possibile fare altrimenti, dato che si è accomodata in casa a suon di gomitate.
Hotaru: Ad ogni modo, non può stare qui, papà non deve subire stress e non deve fare sforzi, non credo che vederla qui gli farebbe piacere!
Michiru: Era quello che stavo cercando di farle capire, Elza, non so se tu sia in cerca di guai o cosa, ma sta lontana da Haruka!!!
Elza: Fino a prova contraria visto come ti sei comportata con me, faccio un po’ come cazzo mi pare!!!
Haruka: Ma cos’è tutto questo baccano?
Il tempo si fermò in quell’istante, solo gli sguardi di Haruka ed Elza che si affrontavano, sembravano avere vita, nessuna delle altra osava neppure respirare.
Haruka: Sei peggio di un cane Elza, cerchì di marcare anche il territorio altrui ora?
Elza: Non è più territorio tuo, dal momento che lei è stata con me, quindi ti ha tradita.
Si gettò addosso alla guerriera di Urano, che vista la debolezza e le ferite ancora non del tutto rimarginate, sembrava soccombere agli attacchi veloci e furibondi della rivale.
Hotaru: PAPA’ NO!!!
Vedendo la compagna in difficoltà Michiru non ci pensò due volte a gettarsi tra le due combattenti, prendendosi anche qualche pugno non proprio meritato (ma neanche del tutto immeritato se vogliamo), scaraventando Elza contro una parete, con tutta la forza che aveva a disposizione.
Elza: Per essere una violinista, ne hai di forza da vendere!
Michiru: Se non te ne vai subito da questa casa, ti infilo su per le natiche il violino, il pianoforte e tutti gli altri oggetti che mi capitano sotto mano razza di TROIA!!!
Elza: Vediamo se ci riesci Michiru Kaioh!!!
Elza sferrò l’ennesimo attacco, ma venne fermata da una potante ginocchiata che la prese in pieno ventre, buttandola vicino alla porta d’ingresso.
Elza: Non credo che questa sia una mossa valida……….
Setsuna senza ulteriormente esistare, prese la malvenuta e la buttò fuori dall’appartamento.
Setsuna: Ciao Ciao Elza…
Hotaru: Papà mai sei un grande!!!
Haruka: Grazie piccola…
Fu colta da un improvviso capogiro che la costrinse ad accasciarsi a terra, subito soccorsa dalle amorevoli braccia della compagna.
Michiru: Come stai amore mio?
Haruka: Non è nulla, mi gira solo un po’ la testa… ma tu stai sanguinando!
Notò una piccola lacerazione sul labbro inferiore di Michiru.
Michiru: Non ti preoccupare, non è nulla, l’importante è che tu stia bene.
Haruka: Diciamo che sono stata anche meglio, ma… anche così non mi posso lamentare.
Riferendosi alla comoda posizione tra i seni di Michiru, la ragazza arrossì, poi sorrise, veramente felice del fatto che la donna della sua vita avesse ripreso almeno una parte del suo umorismo. Non potè fare a meno di baciarla in quel momento di pura felicità per entrambe. Sentivano la mancanza l’una dell’altra, ogni loro contatto ridonava loro la gioia pura di vivere.
Haruka: Scusa…
Michiru: Di cosa…? Di rendermi felice?
Setsuna: Vieni Hotaru, andiamo a preparare la cena.
Haruka: Credo che dovremmo dare una mano.
Michiru: No no, per te non se ne parla neppure, io vado a sistemarmi un secondo il labbro, poi vado a dare una mano, tu invece, da brava ti sdrai sul divano e aspetti che tutto sia pronto.
Haruka: Troppo facile e troppo noioso…
Michiru: Sei convalescente Haruka, fattene una ragione…
Sconsolata la bionda si coricò sul divano, mentre le amiche preparavano la cena.
Michiru: Amore! È pronto!
Haruka: Che profumino, stavo morendo di fame!
Michiru: Dovevi dirmelo, ti avrei portato qualcosa!
Haruka: Per rovinarmi l’appetito? No grazie, voglio assaggiare qualunque cosa presente su questa tavola!
Setsuna: Meno male che sei sportiva Haruka! Altrimenti a quest’ora saresti più larga che alta!
Haruka: Vuoi forse insinuare che sono fuori forma?
Hotaru: Beh papà devi ammettere che due chiletti in questi giorni li hai messi su… mangi più di un bue!
Guardando il suo ventre si rese conto che gli scolpiti addominali se ne stavano andando, lasciando spazio a una leggera “pancetta”, le venne quasi da piangere, cosa che non passò inosservata agli occhi di Michiru.
Michiru: Tanto io ti amo lo stesso, pancetta o non pancetta.
Le schiocco un sonoro bacio sulla guancia, facendo sorridere Haruka, felice del fatto che almeno la compagna non l’avrebbe presa per i fondelli, poteva non sembrare all’apparenza ma Haruka era una persona piuttosto vanitosa e permalosa in quel contesto.
Haruka: Comunque, io ho fame, allora si mangia o no?
Hotaru Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Mangiamo!!!
Setsuna: Tale “padre”…
Michiru: Tale figlia!
Haruka: Dai “due mamme” sedetevi e mangiate!
La cena si svolse tranquillamente, ogni tanto per scherzo Haruka rubava un boccone dal piatto della figlia, che subito la imitava con doppia dose. Dopo circa un’ora finirono di cenare.
Haruka: Aaaaah ora va meglio!
Setsuna: Se volevi rosicchiare anche le gambe del tavolo, bastava dirlo…
Hotaru: Mi stupisce che i piatti siano ancora in tavola e non nel tuo stomaco papà!
Haruka: Siete davvero inopportune, io sono in convalescenza, dovreste trattami bene, non continuare a prendermi in giro, non è colpa mia se non posso fare sport…
Setsuna: Quanto sei permalosa Haruka, stai un po’ al gioco! Comunque, che vi va di fare stasera?
Haruka: Per quanto io ami stare in compagnia delle vostre battute velenose, stasera mi sento molto stanca, quindi penso che mi stenderò sul nostro fantastico letto per riposare…
Michiru: Credo che seguirò il tuo esempio amore mio.
Hotaru: Pigrone!
Setsuna: Lascia stare piccola, io e te andiamo a fare una passeggiata ti va?
Hotaru: Solo se passiamo da Akira!
Setsuna: Come vuoi, ma almeno chiamalo prima, gli piombiamo sempre in casa a quella povera famiglia!
La giovane così corse a prendere il cellulare e mandò un sms al ragazzo.
Setsuna: Hai già chiamato?
Hotaru: Sets… sei troppo antiquata! Non lo sai che con i cellulari si possono mandare anche gli sms?
Setsuna: Certo che lo so, ritengo solo che una telefonata sarebbe stata molto più veloce.
Il cellulare segnalò un messaggio ricevuto.
Hotaru: Evvai!!! Ha detto che è a casa da solo, quindi possiamo passare quando vogliamo!
Haruka: Sets… se ti stacchi da mia figlia anche solo per un nanosecondo questa sera mentre sarete da Akira, sappi che ne subirai le conseguenze…
Michiru: Penso che siano entrambe abbastanza cresciute da badare a loro stesse amore mio…
Haruka: Non si sa mai.
Abbracciò amorevolmente la figlia.
Haruka: Fai la brava con Sets… ultimamente la vedo un po’ stressata…
Hotaru: Non preoccuparti, sarò un angioletto, come sempre!
Mcihiru: Haruka, andiamo?
Haruka: Arrivo…
Le due compagne lasciarono la sala da pranzo, per raggiungere la camera da letto.
Michiru: Grazie per oggi… per avermi difesa.
Haruka: è un mio dovere essendo tu la mia donna…
La guerriera di Nettuno sembrò non comprendere pienamente le parole della compagna, dunque Haruka  prese una delle mani di Michiru tra le sue, attirandola a se. Poteva sentire le palpitazioni della compagna che acceleravano. Era tornato il loro momento, per farglielo capire più chiaramente Haruka la baciò con passione, spingendola verso il letto. La sua donna condusse la mano della compagna su un suo seno. Tutto fu lampante.
Michiru: Amore mio… sei sicura?
Haruka: Shhhh, non dire nulla…
 La tappa successiva fu il suo ventre voleva baciare ogni parte del suo corpo. Michiru però sembrava bloccata dai suoi pensieri, non sapeva quanto ciò che stava succedendo fosse corretto o vero, se si fosse ritrovata sola alla fine di quello splendido momento non lo avrebbe sopportato. Quando però Haruka le afferrò il viso con entrambe le mani per baciarla di nuovo, qualcosa scattò in lei. Si sbloccò improvvisamente ed ebbe l'impressione che le sue paure si sciogliessero come un gelato al sole. Ricambiò il passionale bacio, con la sua lingua incontrò quella della sua donna, che era in grado di darle sensazioni tanto intense da farle girare la testa. Michiru sentì qualcosa, come il sangue che le saliva alla testa, desiderava Haruka con tutta se stessa. La fece stendere e si mise cavalcioni su di lei. Afferrò le due estremità della camicia che indossava e le strappò via, facendo volare per aria i bottoni. Vide il suo seno che palpitava sotto il pizzo bianco. Con un gesto rapido ed abile fece volare via anche il reggiseno, lasciando i seni di Haruka alla sua mercè e si avventò sui capezzoli. La compagna la afferrò quasi con violenza e la sbatté sul letto, dicendo di desiderarla più di ogni altra cosa.
Michiru: Amore mio, non hai idea di quanto abbia atteso questo momento.
Haruka: Dimmi che sei solo mia…
Michiru: Sono e sarò per l’eternità solo tua!
In men che non si dica anche la guerriera di Urano si ritrovò i seni nudi, con le mani di Michiru che la esploravano in ogni dove. Non poteva più resistere, Michiru eliminò anche gli ultimi vestiti che dividevano i loro corpi, avevano bisogno, un bisogno disperato di donarsi completamente l’una all’altra. La mano della bionda si spostò più in basso, ove ormai ben sapeva dove trovare il fulcro del piacere della compagna. Vi infilò due dita, mentre lei sopra con gli occhi chiusi e il viso rivolto al soffitto gemeva e sospirava. Era talmente rapita dalla passione, alimentata dai gemiti di lei, che si dimenticò completamente di se stessa, ma la compagna no, voleva che raggiungessero il culmine insieme, quindi la penetrò a sua volta ed iniziarono come una danza, con ritmi sinuosi che man mano andavano intensificandosi. Sentivano l'orgasmo avvicinarsi, così come le loro sensazioni fisiche, anche i loro sentimenti esplosero.
Haruka: Ti amo!!!
Michiru: Haruka, anch’io ti amo!!!
 Furono rapite da un piacere mai provato prima, immerse in un coro di gemiti.
Si addormentarono così, nude l’una tra le braccia dell’altra, strette da una ritrovata forza nel loro legame.
Michiru si era appena svegliata, l’odore del caffè appena fatto l’aveva destata dal suo sonno profondo. Haruka era appena entrata nella camera con la colazione, le tende lasciavano penetrare la luce mattutina, che si rifletteva sulla pelle della giovane guerriera, ancora impregnata del loro odore. Michiru mentre beveva il suo caldo caffè ripensava ancora alla notte precedente…. I loro sguardi quella sera si erano incrociati più e più volte, sguardi di passione e di sfida, poco era durata la tensione fra loro, Haruka si era avventata fra le braccia di Mcihiru senza neanche darle il tempo di capire… il suo bacio era passionale e caldo, le loro lingue erano come burro, fuse insieme dalla passione che le stava travolgendo. Haruka come sempre era la dominante, ma non quella sera, Michiru l’aveva presa di forza e sbattuta sul letto e finendo a cavalcioni sopra di lei, delicatamente le stava slacciando la camicia, poi decise con più foga di strapparla letteralmente, i loro sguardi erano sempre fissi tra loro, la passione risplendeva nelle pupille di entrambe. Ricordava che cominciò a baciare i seni turgidi di Haruka mentre le mani della bionda ragazza si posavano sui suoi fianchi perfetti, quell’attimo sembrava interminabile ma la loro serata era appena cominciata. Poco dopo i loro corpi erano contorti al di sopra del letto, le mani di entrambe erano posate sui loro sessi, umide mani piene di piacere, che le estasiava sempre più. I loro respiri affannati e i loro soffici gemiti di piacere avevano riempito la stanza. Michiru e Haruka quella notte non smisero mai di guardarsi, nemmeno quando più e più volte raggiunsero il piacere insieme come un unico corpo, un’unica essenza che emanava emozioni e piacere…..
Haruka: A cosa pensi? Sei così seria…
Michiru fu ridestata dalla voce di Haruka che le chiedeva se tutto era a posto, il caffè era ancora li davanti a lei… scansò la tazzina e portò vicino a se Haruka baciandola con passione.
Haruka: Lunge da me interromperti, ma se continui così, sarò costretta a farmi impiantare due polmoni di riserva!
Michiru: Ti amo Haruka…
Haruka: Ti amo anch’io Michi…
Michiru: Allora non te ne andare… non mi lasciare mai più Haruka.
La bionda divenne più seria che mai.
Haruka: Tu sposami e io non ti lascerò mai più.
Non poteva credere alle parole che aveva appena udito, forse era solo una sua fantasia troppo nitida, oppure aveva capito male, non poteva esserci altra spiegazione, era stato troppo facile ottenere il perdono della compagna, pensò.
Michiru: Mi hai perdonata?
Haruka: Perdonato il tuo tradimento? No e forse non ci riuscirò neppure mai, ma solo stando con te lo riesco a dimenticare; assurdo vero? So che probabilmente non ti sarà chiaro quel che ti sto dicendo, quindi cercherò di fare un ragionamento molto meno contorto.
Michiru: Ti ascolto.
Haruka: Riesco ad essere felice, solo quando sei al mio fianco Michi, malgrado tutto, l’unica cosa che mmi salva da ogni dolore o pena, sei tu, so che lo stesso vale per te, un giorno penso che perdonerò anche il tuo tradimento, con calma otterremo tutto, ma dobbiamo andare avanti per potercela fare… insieme.
Michiru: Quindi perché hai deciso di tornare sui tuoi passi Haruka?
Temeva la risposta a quella domanda, non sapeva che cosa sarebbe uscito dalle labbra della compagna, non sapeva neppure se fosse del tutto sicura di questa sua nuova decisione.
Haruka: Perché ti amo e non voglio buttare via tutto a causa del dolore, non voglio che il dolore che tu hai provato, causi altro dolore a entrambe, il passato ormai è passato, me ne farò una ragione.
Quelle parole avevano un retrogusto amaro, Michiru poteva percepirlo chiaramente.
Michiru: Non è per me che devi farlo Haruka, ci sposeremo solo se tu credi ancora in noi.
Pronunciare quella frase, la portò sull’orlo del baratro, era arrivata la prova finale, non poteva più fare nulla, solo la compagna aveva il compito di decidere. Come risposta giunse un bacio, passionale, caldo e nel contempo carico di dolore, che sembrò lentamente affievolirsi.
Haruka: Voglio ciò che ho sempre voluto Michiru Kaioh, diventare tua per sempre, sposarti ed avere una famiglia con te, ora non dirmi che non hai capito perché non credo di poter essere più chiara di così…!
Le lacrime si fecero strada sul viso della guerriera di Nettuno, felice come non mai, iniziò a riempire di piccoli baci la sua donna, consapevole che quello sarebbe stato un lungo giorno, esattamente come la notte che lo aveva preceduto, e la notte che lo avrebbe seguito, così via per tutta la loro vita.
 
Ve lo aspettavate? Non ve lo aspettavate? In qualunque caso, non è stato facile! Ho veramente sudato su questo capitolo! Quindi recensitelo! Voglio assolutissimamente sapere le vostre opinioni! Una piccola parentesi personalissima:”fratellone, posso capire il tuo dolore, ma non so come alleviarlo, non sono brava a dare parole di conforto, ma lo sai che ci sono e ci sarò sempre, ti voglio bene!” (probabilmente non lo leggerà mai XD).

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Capitolo 18
*** Non ero io, non eri tu. ***


In questo periodo, mio malgrado, il mio tempo per scrivere è talmente tanto ridotto che forse se riuscirò a scrivere due righe al giorno, sarà già un traguardo, quindi vi prego di pazientare, i capitoli arriveranno però con un po’ più di calma. Ringrazio sentitamente per le ultime recensioni, mi hanno riempita di orgoglio, ho fatto un po’ di fatica per far funzionare tutto lo scorso capitolo, ma ora pace ritrovata! Oppure no? Buona lettura!
                                                                 
NON ERO IO, NON ERI TU.
 
La vita da un paio di giorni trascorreva tranquilla, a parte Michiru che ogni tanto inveiva contro il pc perché si inchiodava e le sue ricerche per la tesi proseguivano a rilento.
Haruka: Amore ancora hai problemi con il pc?
Michiru: Si maledizione, non finirò mai questa dannata tesi!!!
Haruka: Si che la finirai, stai tranquilla, fammi vedere…
Il volto della bionda impallidì, quello che una volta era un pc ora era un pullulare di icone sul desktop, pdf, files di word, senza contare i post-it che vi erano appiccicati come ad incorniciare lo schermo.
Haruka: Amore mio, ma… tutte queste belle cose che ti servono per la tesi, non le puoi infilare in un’unica cartella? No perché sul desktop rallentano il processore…
Michiru: Ma amore a me le icone vengono comode li… in oltre guarda internet ci mette ore ad aprirsi.
Una volta apertosi il browser, Haruka non riuscì più a capire come quel pc facesse a non esplodere in faccia alla compagna.
Haruka: Ma Michi, ti servono proprio più di 20 schede aperte?
Michiru: Certo, mi servono per tutti i collegamenti che devo fare!
Haruka: Va bene, ascolta, vai di là in salotto, ci sono Setsuna e Hotaru che stanno facendo una partita a non so che gioco, dal quale mi sono dissociata, tu cerca di rilassarti una decina di minuti, mentre io cerco di metterti un po’ di ordine qui.
La ragazza non si fece pregare e dopo aver baciato sulla guancia la compagna, si diresse in salotto.
Hotaru: Ciao mamma! Finito di uccidere il computer?
Michiru: No, non sono ancora riuscita a dargli il colpo di grazia, l’amore della mia vita arriva sempre in tempo per salvarlo.
Disse sorridendo, con aria sognante.
Setsuna: Aaaaah l’amour…
Hotaru: Si toujours!
Michiru: Bello Gigi D’Agostino!
Dall’altra stanza…
Haruka: Che palle sto Gigi D’Agostino, che non è ancora morto? Sono vent’anni che fa sempre remix su remix di quella canzone!!! E se possibile me li avete fatti ascoltare tutti un centinaio di volte!
Michiru: Amore fosse per te ascolteremmo solo Hardcore Vibes!
Suonano alla porta.
Hotaru: Vado io! Viva GIGIIIIIII!!!
Aprendo saluta Usagi e Amy, facendole accomodare in casa.
Michiru: Ah benvenute! Come state?
Amy: Noi bene grazie, voi? La convalescente?
Michiru: è di la nello studio, a cercare di riparare ai miei disastri sul pc…
Setsuna: Si, tu e la tecnologia, cara Michi avete davvero un cattivo rapporto, hai un cellulare che come minimo avrà otto anni!
Michiru: Però fa il suo dovere…
Setsuna: No… non mi pare… dato che le ultime telefonate che ti ho fatto , se ben ricordi, sono state registrate tutte in segreteria…
Michiru: Uff si va bene forse è ora di cambiarlo, ma c’è prima la tesi, poi il matrimonio, insomma dove lo trovo il tempo di imparare ad usarne un altro?
Hotaru: Lasciamo stare mamma…
Usagi: A Che stavate giocando?
Hotaru: A UNO!
Usagi: Oooooh bello!!! Posso giocare anche io?!?!?
Setsuna: Certo, facciamo una partita tutte insieme.
Michiru: Io intanto vado a preparare tè e biscotti.
Usagi: Se tu non esistessi Michiru, bisognerebbe inventarti!
La guerriera di Nettuno, lancia un furtivo sguardo verso lo studio, vedendo che la compagna è ancora impegnata ad armeggiare con il pc, si dirige in cucina, passando poi dallo studio.
Michiru: Amore…
Haruka: Dimmi piccola.
Michiru: Ti ho portato una tazza di tè.
Haruka: Oh grazie!
Disse afferrando la tazza.
Michiru: Vuoi anche dei biscotti?
Haruka: No grazie tesoro, vengo tra poco di la con voi, tanto qui ho quasi finito.
Michiru: Davvero? Di già?
Haruka: Si, non avevi fatto troppi danni, poi più tardi se vuoi ti aiuto a mettere insieme le parti della tesi.
Michiru: Ti amo.
Haruka: Ti amo anch’io, mia adorabile artista.
Michiru: Ti aspetto di la allora.
Raggiungendo il salotto appoggia tè e biscotti sul tavolo.
Michiru: Ecco qua, tutto servito!
Usagi: Aaaah si ,avevo una fame!!!
Hotaru: Che cosa dicevate a riguardo di quanto Usagi Ha salvato me e Chibiusa? Da cosa ci ha salvate?
Setsuna: Ehm, non è che potremmo cambiare argomento?
Usagi: Ma come non ricordi? Quando stavi per trasformarti in Sailor Saturn per la prima volta! Quando ti stavi risvegliando!
Amy: Usagi, lascia stare, sono cose di anni e anni fa!
Hotaru: No ora lo voglio sapere!
Usagi: Ma si, come hai fatto a dimenticartelo!? Quando Haruka, Setsuna e Michiru ti hanno attaccata, perché tu eri la predestinata, tu dovevi distruggere il mondo intero!
Il silenzio calò nella sala, dopo poco sopraggiunse in silenzio anche Haruka.
Hotaru: Che… che cosa?
Amy: Ma, non glielo avevate mai detto?
Le tre rimasero in silenzio, moltiplicando così i dubbi già immensi della figlia adottiva.
Hotaru: Perché non me lo avete detto?!?!
Setsuna: In verità sappiamo di aver sbagliato, ma non volevamo che ti ricordassi quell’increscioso incidente.
Hotaru: Increscioso incidente sto par di palle!!! Voi volevate ammazzarmi!!!
Haruka: Non loro, sono stata io ad attaccarti per prima, loro hanno solo seguito ciò che io avevo fatto. Noi avevamo una missione, proteggere il mondo, la stessa missione che abbiamo ora.
Hotaru: Proteggere il mondo?!?? DA ME?!?!?! DA VOSTRA FIGLIA!?!?!?!?
Michiru: Hotaru, ascolta… noi…
Hotaru: No, no io non voglio più ascoltare!!! Ho già sentito abbastanza.
Si diresse fuori casa.
Usagi: Oh cavolo… mi dispiace, io pensavo che se lo ricordasse…
Haruka: Comunque, prima o poi lo avrebbe scoperto, i segreti di famiglia prima o poi saltano fuori.
Setsuna: Non stiamo troppo a preoccuparci, tornerà, sarà sicuramente andata da Akira.
Michiru: Che sia andata da Akira è indubbio, ma che tornerà, io non ci conterei troppo, ha appena saputo che i suoi genitori, hanno cercato di ucciderla, seppur in una vita parallela precedente…
Haruka: Oh santo cielo, non ho ancora finito di fare la fidanzata che già mi dovrò mettere a fare la nonna!!!
Setsuna: Piantala di dire stronzate! Non si farà mettere incinta solo per fare un torto a te!
Haruka: Io l’avrei fatto.
Michiru: Tu non sei normale amore mio…
Usagi: Scusate se ve lo dico ma tra voi una normale non la vedo proprio.
Amy: Ma senti da che pulpito!
Usagi: Cosa vorresti dire?!?!?
Amy: Che è meglio se togliamo il disturbo, dato che hai già fatto troppi danni per oggi…
Usagi: D’accordo… passiamo da Rei?
Amy: Come vuoi, però andiamo…
Le due giovani si congedano, lasciando la casa, il silenzio cala per alcuni minuti dove le coinquiline rimangono immobili, incapaci di proferire parola.
Setsuna: Avremmo dovuto dirglielo…
Michiru: Non sono d’accordo, non avrebbe dovuto sapere una cosa del genere, come farà a fidarsi ancora di noi?
 Setsuna: Forse all’inizio non si sarebbe fidata ma poi avrebbe ritrovato la fiducia in noi!
Michiru: Sets, tu stai vaneggiando…
Haruka: No, mie care, entrambe state vaneggiando! Tutto è andato esattamente come doveva andare! Pensateci! Su forza, cosa vi aspettavate da questa situazione se non l’ennesimo disastro? Meno di un mese fa mi credevate morta, ma sono qui, giusto? Siamo tre donne e dico TRE e lo risottolineo, abitiamo nello stesso appartamento e abbiamo adottato una bambina che prima era un’adolescente poi regredita allo stato infantile, un’adolescente che volevamo uccidere!!!
Michiru: Haruka per favore calmati…
Haruka: No Michi! Non sto calma! Perché NOSTRA figlia è la fuori da qualche parte, sconvolta a causa nostra!!! E noi stiamo qui a discutere su cosa sarebbe o non sarebbe stato meglio fare!!! Quel che è fatto è fatto, non può essere cancellato e ora vado a riprendere mia figlia!
Michiru: FERMA!
Haruka: COSA!?!?!
Michiru: anche tu ora sei sconvolta, non sei nella condizione di riportarla qui Haruka, dati tempo per calmarti e per far calmare anche lei, prima di tutto sentiamo se è andata da Akira, almeno potremo stare più tranquille.
Haruka: Parla per te…
Michiru: Che palle Haruka, se diventeremo nonne appena dopo esserci sposate faremo le nonne, non si può fare di ogni cosa una tragedia!
Setsuna compose il numero di casa di Akira.
???: Pronto?
Setsuna: Si sono Setsuna Meiou, sei Akira?
Akira: Si, si sono io!
Setsuna: Hotaru è li da te vero?
Akira: Si, è arrivata qui come una furia urlando “ora prenditi la mia cazzo di verginità” e poi si è piazzata in camera mia, a dire il vero mi fa un po’ paura.
Setsuna: D’accordo, allora per evitare spiacevoli conseguenze, che tu ben immaginerai, tienila tranquilla, cerca di calmarla, noi tra un po’ verremo a riprenderla.
Akira: Va bene, vi aspetto!
Riagganciò il telefono.
Haruka: So leggere bene ogni tua espressione Sets… che è successo?
Setsuna: Mi domando perché Hotaru abbia preso proprio da te! Non poteva prendere la grazia e la tranquillità di Michiru?
Michiru: Per poi tramutarsi in una vacca assatanata non appena le capita uno scompenso psicologico? Io non ci terrei granchè.
Setsuna: Occazzo, ha preso il peggio da entrambe quindi!!!
Haruka: Nonno Haruka… suona addirittura peggio di Papà…
Michiru: Ma guardiamoci un secondo! Siamo patetiche! In tre non riusciamo a tenere testa a una ragazzina!
Haruka: Non so voi, ma a me la nomenclatura “papà” basta e avanza, vado a riprenderla.
Michiru: Veniamo anche noi.
Haruka: NO! Voi restate qui, dobbiamo vedercela tra di noi, poi faremo una riunione di famiglia stasera.
Uscì dalla porta di casa, lasciando le due coinquiline sole a pensare.
Setsuna: L’amore della tua vita ha avuto una botta repentina di maturazione?
Michiru: Secondo me ha solo paura di diventare nonna prima del dovuto…
Setsuna: Temo anche io, speriamo che questo basti!
Giunta sotto casa di Akira, la guerriera di Urano sospirò profondamente per poi suonare il campanello, alla porta accorse il giovane che trovandosi davanti Haruka con viso funereo ebbe quasi un mezzo infarto.
Haruka: Ciao Arika… dov’è mia figlia?
Akira: In camera mia, a meno che non se ne sia andata… io non ho fatto nulla lo giuro!
Haruka: Lo spero bene, immagino che tu ci tenga alla tua vita…
Una volta entrata nella camera del giovane, si ritrova davanti la figlia adottiva completamente nuda.
Hotaru: PAPA’ ma che cazzo ci fai qui!??!!
Haruka: No tu che cazzo ci fai qui NUDA!?!?!?!?
Hotaru: Non sono affari tuoi!!!
Haruka: Si che sono affari miei dal momento che SEI MIA FIGLIA!!!
Hotaru: Si certo il fatto di avermi adottata, dovrebbe bastare a coprire il fatto che volevi ammazzarmi!
Haruka: Non lo volevo io! Era la mia missione, tu in passato eri una minaccia per la terra, comunque non possiamo parlarne qui, rivestiti per favore, andiamo a parlarne altrove.
Hotaru: Non ho intenzione di venire da nessuna parte con te!
Haruka: Oh si che ci verrai, a costo di portatrici a calci in culo ci verrai, perché quello che tu hai rischiato di fare a te stessa oggi, è quasi pari alla mia colpa, al mio errore del passato, se ci pensi te ne renderai conto, per fare un torto a me e a Michi e Sets, avresti rischiato di rovinarti la vita per sempre!
La guerriera di Saturno rimase alcuni istanti in silenzio, con le lacrime agli occhi, poi iniziò a rivestirsi.
Haruka: Sei pronta?
Hotaru: Si…
Haruka: Allora andiamo…
Akira: Allora andate via?
Haruka: Si, ti ringrazio per aver vegliato su di lei, ora ci penso io.
Le due si allontanano in cerca di un luogo appartato.
Haruka: Bene, direi che qui non c’è nessuno.
Hotaru: Non mi piace questo posto.
Haruka: Se devo essere sincera neanche a me piace, ma non siamo qui per affrontare discorsi piacevoli giusto?
Hotaru: Io non voglio proprio affrontare nulla…
Haruka: E cosa vorresti fare? Odiarci per sempre? Siamo la tua famiglia.
Hotaru: Famiglia e anche potenziali carnefici… bello, la mia vita non poteva essere più assurda di così!
Haruka: Abbiamo capito il nostro errore, noi volevamo solo proteggere la terra, ma non da te, bensì da una creatura che si sarebbe impossessata di te, ma noi come potevamo saperlo?
Hotaru: Provare a chiedere prima di agire no?
Haruka: Avresti potuto provocare la fine del mondo… e per quanto ora mi provochi dolore solo pensarlo, cosa credi che sarebbe stato giusto fare come guerriera?
Hotaru: Perché papà…? Perché proprio a me doveva succedere?
La bionda ormai non poteva più trattenere le lacrime, lasciando letteralmente senza parole Hotaru.
Haruka: Cosa credi che sia più facile Hotaru? Continuare a odiarci, oppure cercare di perdonarci?
Hotaru: Sei stata davvero tu a sferrare l’attacco?
Mai si era riferita ad Haruka parlando al femminile, quello era un velato avvertimento a non mentire.
Haruka: Si, sono stata io per prima…
Hotaru: Perché, allora perché dimmi!!! Perché non dovrei odiarti!?!?!
Haruka: Perché, quella che ti ha attaccata non ero io, e sai perché? Perché quella non eri tu! La persona che io ho attaccato non è la stessa persona che in questo momento io ho di fronte, tu non centri nulla con quella persona!!! Tu sei mia figlia, la figlia che abbiamo cresciuto e che come famiglia amiamo più di ogni altra cosa!
La giovane si avvicina così al genitore adottivo, per dargli il più caloroso degli abbracci, finendo in lacrime tra quelle braccia forti, si sentiva come quando era bambina e cadeva a terra, quelle stesse braccia la sorreggevano, la incitavano a riprovare, quell’abbraccio non era mai cambiato nel corso degli anni, e si sentiva una stupida ad aver pensato che quelle braccia le avrebbero potuto dare la morte.
Hotaru: Mi dispiace papà…
Haruka: Non ti preoccupare piccola, è tutto aposto.
Hotaru: Dici? No perché siamo lontane da casa e si sta mettendo a piovere…
La guerriera di Urano guardò verso l’alto sorridendo.
Haruka: Che ci frega? Tanto a casa ci sono mamma e Sets che ci aspettano con gli asciugamani, come sempre!
Hotaru: Allora corriamo a casa!
Haruka: Chi arriva ultima si fa anche il bagno per ultima!
Hotaru: Ma papà non vale tu sei campione nazionale di atletica!!! E sei anche partito primaaaaaaaaaa!!!
Haruka: Si ma sono anche convalescente!
Nel tragitto la bionda rallentò la sua corsa per permettere alla figlia di vincere.
Haruka: Ecco, battuta da un puffo! Che smacco!
Hotaru: Vergogna! Mi hai lasciata vincere!
Haruka: Vogliamo rimanere ancora sotto la pioggia o entriamo ad asciugarci?
Una volta entrate in casa…
Michiru: Hotaru!
La ragazzina saltò quasi addosso alla madre adottiva regalandole una dose di bagnato non indifferente.
Michiru: Ma sei completamente fradicia! Ma da dove venite?
Hotaru: Veniamo da fuori mamma! E sono tanto tanto felice di avervi come genitori!
La guerriera di Nettuno osservò per un istante la compagna intenta a sistemarsi i capelli bagnati.
Hotaru: Scommetto che stai guardando papà che si sistema i capelli.
Michiru: S-si… N-no cioè… perché?
Hotaru: Il tuo cuore batte più forte…
Non poteva mentire alla figlia dopo tanti anni, quindi decise di cambiare argomento.
Michiru: Vado a preparati il bagno, prima che i prendi una polmonite!
Setsuna intanto si era avvicinata all’altra coinquilina, ancora intenta narcisisticamente a sistemarsi la chioma.
Setsuna: Come ci sei riuscita?
Haruka: Amo mia figlia, le ho detto solo ciò che mi è uscito dal cuore e lei per fortuna ha capito.
Setsuna: Attenta, potrei commuovermi, convincendomi di essere riuscita a insegnarti qualcosa…
Haruka: No, non ti preoccupare, tutto ciò che so l’ho imparato sa sola, la tua saggezza mi servirà sempre nei casi di emergenza!
Setsuna: Però continuo a non invidiarti, chissà perché!
Haruka: Forse perché domani devo fare tutte le telefonate per confermare il matrimonio?
Setsuna: Eh si, anche mia cara.
Haruka: Non ho neanche ancora fatto il regalo di compleanno a Michi… ma so cosa prenderle.
Setsuna: Eh sarebbe pure ora, hai solo un ritardo di un mese e mezzo!                
Si avvicinò anche Michiru abbracciando la compagna.
Haruka: Tesoro che fai, finirai per bagnarti!
Michiru: La sono già… E NON FARE BATTUTACCIE!!!
Setsuna: Io vado su, buon proseguimento, e non dimenticatevi di Hotaru, perché prima o poi uscirà dal bagno! Ci vediamo più tardi.
Michiru: Sono felice di averti.
Haruka: Solo perché sono riuscita a far calmare Hotaru?
Michiru: No perché hai un cuore più grande di quanto tu non voglia mostrare Haruka.
Hotaru: Papààààààààààààààààà il bagno è libero!!!!!!!!
Haruka: Vieni a fare il bagno con me?
Michiru: Non tentarmi amore, non mi sembra il caso.
Haruka: Allora, prendila come una sfida… se avrai il coraggio di fare il bagno con me… riceverai un premio.
La bionda si allontanò e chiuse la porta del bagno dietro di se.
Michiru: Ma… cosa sto aspettando?
Si diresse così nella camera della figlia adottiva.
Michiru: Hotaru, posso dirti due parole?
Hotaru: Certo mamma!
La guerriera di Nettuno arrossì vistosamente.
Michiru: Beh… si ecco… io… cioè noi…
Hotaru: Vai a fare il bagno con papà?
Michiru: S----- si…
Hotaru: Dove sta il problema? Pensi che io possa entrare in bagno come quando ero una bimba piccola?
Michiru: No ma…
Hotaru: avete intenzione di fare sesso?
Michiru: Eeeeeeeeeeeeehmmmmmmmmm…
Hotaru: Per quanto tu mamma possa perdere le parole su certi argomenti, non puoi avere segreti con me, sono più grande di quanto tu non pensi. Non passerò in prossimità del bagno, me ne resterò qui a giocare con la playstation a volume altissimo.
Michiru: Ok… allora ci vediamo più tardi.
Hotaru: A più tardi mamma!
Disse la ragazzina con un sorriso smagliante e lievemente beffardo.
Così la guerriera di Nettuno si diresse verso il bagno, ove entrò per poi uscirne solo dopo alcune ore alquanto intense.
Setsuna: Si… devo far insonorizzare anche il pavimento…
 
Anche quest’oggi chiudo! Lieta di essere riuscita a mettere mano a questo capitolo, l’ho sempre considerata una “questione in sospeso” da far sistemare a questo quartetto completamente stralunato. Spero di esserci riuscita, non appena avrò un attimo di respiro provvederò a fare i due capitoli più importanti della storia, sperando che escano in modo decente! Grazie a tutti voi che mi seguite!

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Capitolo 19
*** Follow me ***


Bramo la fine di questa fan fiction, una fine che solo io le posso dare, indi seppur rallentata dai soliti impegni mi rimetto a scrivere. Amo leggere le vostre recensioni, credetemi le rileggo più e più volte nel corso della settimana, spero di non deludervi nel corso di questa storia.
 
FOLLOW ME
 
Haruka: Domani è il grande giorno! Finalmente ti laurei!
Michiru: Come se fossi fuoricorso… a proposito amore hai chiamato tua madre? Tra due giorni dobbiamo partire!
Haruka: Amore mel’hai già chiesto quattro volte, è tutto a posto, ho chiamato mia madre, ho ritirato i biglietti per tutti, ho messo in stampa la tua tesi, ho chiamato tua madre…
Michiru: Si va bene amore, ho capito, sei troppo efficiente e io ti sottovaluto, scusami…
Haruka: Non preoccuparti, ora pensa alla tesi, poi domani quando festeggeremo la tua laurea ti farai perdonare le tue paranoie.
Michiru: Con gli interessi! Cosa dobbiamo fare oggi?
Haruka: Veramente nulla, abbiamo casa libera, Hotaru è da Akira, Sets è uscita con non so chi, quindi possiamo fare quel che vuoi.
Michiru: Allora, sebbene non mi vada affatto, è una cosa che rimandiamo da troppo tempo, dobbiamo andare a parlare con mio padre.
Haruka: Amore mio sei sicura di volerti tirare anche il problema dei tradimenti di tuoi padre addosso?
Michiru: Sai che rapporto avevo con mio padre, sai quanto io tenessi a lui.
Haruka: Ci tieni ancora in egual modo, dato che vuoi ancora risolvere le cose con lui.
Michiru: Ti sembra sbagliato?
Haruka: No, mi sembra “nobile”, è proprio una cosa da te, mettere anima e corpo in ciò che vuoi, nel rapporto con tuo padre poi la cosa prende ancora più importanza.
Michiru: Mi hai insegnato tu a comportarmi così, senza di te, sarei ancora arrendevole triste e solitaria.
Haruka: Non credo di avere tutti questi meriti, tu sei sempre stato un fiore che attendeva solo di sbocciare.
Le loro labbra si incontrarono, per alcuni istanti.
Michiru: Per quanto tutto questo mi alletti, mia cara futura consorte, mi duole ricordarle dove dobbiamo andare oggi, sperando di trovare quel coniglio di mio padre.
La bionda si scostò malvolentieri dalla sua compagna, lanciandole uno sguardo di pura rassegnazione.
Haruka: Come tu desideri, donna della mia vita. Tiro fuori la macchina, tu aspettami fuori.
Si allontanò un po’ sbuffando, non era per nulla contenta di dover affrontare la questione del padre di Michiru e dei suoi tradimenti. Pensò quindi che il tradimento fosse un fattore ereditario, sebbene la compagna avesse tradito “la sua memoria” in un momento di forte stress emotivo, non aveva ancora dimenticato il fatto, il che la irritò ancor di più, sebbene si fosse ripromessa più volte di non pensarci. In quel momento ed in quel contesto però le sembrava impossibile.
Michiru: Amore ma… hai rigato la macchina?
Fu riportata in un lampo alla realtà dalle parole della ragazza che la stava fissando stupita.
Haruka: PORCO CAZZO!!! Non me ne sono neanche accorta!!! Ma dove cazzo ho toccato?
La guerriera di Nettuno intuì immediatamente che qualcosa non andava, quindi decise di affrontare anche quel dubbio argomento, prima di ritrovarsi sola faccia a faccia con suo padre.
Michiru: Sputa il rospo, a cosa stavi pensando? E poche balle possibilmente!
Haruka: Pensavo… che alla fine, io sono la persona meno adatta  a portarti le parti in questa discussione che avrai con tuo padre…
Michiru si soffermò a pensare, poi le apparve tutto estremamente chiaro, non avrebbe potuto chiedere alla sua compagna così tanto, non l’aveva ancora perdonata per l’accaduto, tutto le appariva normale, quindi prese il fatto con molta tranquillità.
Michiru: Non ti chiederei mai di portarmi le parti, sono consapevole di quanto ti ho ferita, non credere che io l’abbia dimenticato, è una cosa che ancora ogni giorno mi divora il cuore, non mi serve altro che un passaggio, non arriverei mai all’ufficio di mio padre da sola, solo con te ci riuscirei.
Pensò che infondo questo poteva tranquillamente tollerarlo.
Haruka: D’accordo, allora andiamo.
Il viaggio fu breve. In pochissimo tempo si ritrovarono alle porte di un grattacielo, di proprietà della famiglia Kaioh.
Haruka: Certo che me la sono scelta bene la fidanzata, ricca e con genitori fuori di testa, sei davvero la donna della mia vita Michi!
Michiru: Non ce la faccio…
Haruka: Cosa?
Michiru: Non ci riesco, se andassi a discutere con mio padre di… questa cosa mi sentirei un’ipocrita, non credo in oltre di riuscire ad affrontarlo in generale.
La guerriera di Urano scese dall’auto.
Haruka: Andiamo.
Michiru: Come?
Haruka: Sono arrivata fin qui, ora tu parlerai con tuo padre, io ti accompagnerò fino all’ufficio, ma sappi che non entrerò.
Michiru quasi si commosse di fronte allo sforzo che la compagna stava facendo per lei.
Michiru: Tu sei la donna della mia vita, davvero.
Si avviarono così all’entrata, poi in un ascensore, salirono velocemente sino al decimo piano, alla reception c’era una segretaria, che Michiru conosceva molto bene, era l’amante o ex amante di suo padre, ancora non era ben chiaro.
Segretaria: Buongiorno, il Signor Kaioh al momento è in riunione e non può ricevere nessuno, volete prendere un appuntamento?
Michiru: Buongiorno puttana, resta pure seduta, la porta me la apro da sola, ah non tentare di fermarmi, sono io l’unica legittima erede di questo impero, non quei figli bastardi che avrai, se mio padre sarà così idiota da metterti incinta, buona giornata e buon lavoro. Ah giusto, non provare ad annunciare il mio arrivo a mio padre…
Haruka: Le consiglio di fare come dice, sarebbe davvero una mossa pericolosa rispondere in qualunque modo, o fare qualunque movimento.
La donna così rimase immobile, mentre la ragazza raggiungeva lo studio del padre, sbattendo la porta dietro di sé. Da canto suo l’uomo balzò dallo spavento e ancor più scattò in piedi quando vide la figlia entrare come una furia.
Fukuyama: Ciao… Michiru… a cosa devo questa visita?
Michiru: Lo sai benissimo, papà. Ti rinfresco brevemente la memoria, sono qua per TUTTE LE CORNA che hai messo a mamma negli ultimi… diciamo vent’anni?
Fukuyama: Non credo sia un argomento che devo affrontare con mia figlia.
Michiru: In primis, con mamma non lo vuoi affrontare, tant’è che sei fuggito di casa, con me non lo vuoi affrontare, ti fai negare dalla tua segretaria/amante, ma che razza di uomo sei tu?
Fukuyama: Non sono più affari tuoi Michiru!
Michiru: Tu… Tu ti sei davvero innamorato di quella donna!!!
Fukuyama: Potrebbe anche essere, cosa ci sarebbe di tanto sbagliato? Tu stai con una donna!
Non poteva credere alle sue parole, non riconosceva più colui che aveva di fronte, si sentì improvvisamente sola, aveva amato e ammirato suo padre per tutta la sua vita,ora si sentiva come se fosse svanito.
Michiru: Questo è un colpo basso, lo sai vero? Non puoi difenderti con me in questo modo, ricordati che io ti ho sempre rispettato! Non ti sto dicendo di tornare da mamma, se non la ami più lo posso capire, ma non posso perderti come padre!
Da fuori, Haruka stava ascoltando con attenzione tutta la conversazione.
Haruka: Fukuyama sembra impazzito…
Segretaria: Ti prego… non permetterle di portarmelo via… io… io lo amo…
La bionda rimase in silenzio, finchè non vide una figura femminile avvicinarsi. Dentro la discussione stava decisamente diventando animata.
Michiru: Hai lasciato tutto e tutti per quella troia, non ti riconosco più!!!
L’uomo di alzò di scatto, per afferrare la figlia per le spalle e scaraventarla contro un muro.
Fukuyama: Non permetterti mai più di definirla in questo modo!!!
Nella stanza irruppe la guerriera di Urano, furente, scagliandosi contro l’uomo con un gancio ben assestato, sufficientemente forte da fargli saltare fuori due molari, non si sarebbe fermata se non per le suppliche della compagna, alla quale si avvicinò per assicurarsi che stesse bene.
Haruka: Stai bene amore mio?
Michiru: Si… non preoccuparti…
Haruka: Il fatto che stai cercando in ogni modo di resistere al dolore non è un buon segno, dove ti fa male?
Toccandole la spalla, provocò un urlo lacerante.
Haruka: Amore, quel bastardo ti ha rotto una spalla!!! Io lo ammazzo!!!
Si alzò, fuori di sé ma venne bloccata nuovamente.
Madeline: Signorina Tenou, si occupi di mia figlia. A lui ci penso io, una volta per tutte.
Haruka: Certo, la terrò informata.
Prese in braccio la compagna e la portò fuori dall’ufficio.
Michiru: Amore non c’è bisogno che mi porti tu.
Haruka: Se io fossi stata dentro con te, tutto questo non sarebbe successo, ho pensato come sempre, solo a me stessa, ora almeno lascia che faccia qualcosa per te.
La giovane rimase in silenzio, poteva sentirsi così al sicuro solo tra le braccia della sua compagna. Il pronto soccorso era poco distante da li, quindi Haruka decise di raggiungerlo a piedi.
Michiru: Grazie amore…
Il pronto soccorso era affollato quel giorno, ma ad Haruka bastò pronunciare il cognome della sua donna per avere libero accesso, immediato, a tutti gli esami necessari. Da essi risultò una frattura della clavicola.
Dottore: Si… avrà sicuramente bisogno di molto riposo…
Haruka: Noi dovremmo partire tra tre giorni per l’america, in aereo, è un problema?
Dottore: Diciamo che sarebbe meglio evitare, però se vi è strettamente necessario, non deve fare sforzi di alcun genere e deve stare il più comoda possibile.
Michiru: Domani devo andare anche a discutere la tesi…
Dottore: Io glielo sconsiglierei.
Haruka: Tanto lei farà comunque ciò che vuole, possiamo andare?
Dottore: Si certo.
Una volta fuori.
Haruka: Va meglio?
Michiru: Per il dolore… si, mi sento come se mi fossi appena fatta una canna! Ma come ha potuto mio padre farmi questo? Continuo a chiedermelo e non trovo risposta.
Haruka: Ci sarà una ragione, buona o meno che sia, ora dobbiamo chiamare tua madre, anzi, la chiamo io da casa, tu ti devi riposare.
A casa le attendevano le due coinquiline, ignare di quanto successo.
Hotaru: Mamma!!! Ma cosa ti è successo?
Michiru: Niente di grave piccola…
Lanciò una sguardo all’altra coinquilina che subito comprese la necessità di allontanare Hotaru dal discorso.
Setsuna: Bene Hotaru, ora puoi provare a fare l’infermiera! Accompagna tua madre a letto.
Hotaru: Agli ordini!
Le due così si allontanano, raggiungendo la camera da letto.
Setsuna: Che diavolo è successo?
Haruka: Non guardarmi con quella faccia Sets! Non sono stata io!!! Suo padre, ha completamente dato di testa, lei gli voleva parlare per la questione dei suoi tradimenti.
Setsuna: E tu dove cavolo stavi mentre lui la malmenava?
Haruka: Fuori…
Setsuna: Fuori… tel’ha chiesto lei di rimanere fuori?
Haruka: Credi che per me sia facile affrontare questa cosa? Sono stata fuori di mia spontanea volontà, quando sono entrata però gli ho fatto sputare due denti…
Setsuna: Ci mancava giusto la denuncia per aggressione Haruka! Pochi giorni prima di sposarvi! Ma cos’hai nella testa?
Haruka: Ma piantala, potrebbe benissimo contro denunciarlo lei, credi che gli converrebbe???
Setsuna: Lo spero per voi.
Haruka: Sets… mi pento, di non esser stata con lei in quel momento… domani deve anche discutere la tesi…
Setsuna: Non fraintendermi, io capisco le tue ragioni, solo che questa proprio non ci voleva, un po’ per tutti.
Il campanello della porta suonò e Setsuna si diresse ad aprire.
Madeline: Buonasera, posso entrare?
Haruka: Prego Madeline, ci mancherebbe.
Madeline: Come sta mia figlia?
Chiese con aria affranta.
Haruka: Frattura della clavicola, tutto sommato poteva andare peggio…
La donna appoggiò una mano sulla spalla della bionda.
Madeline: Grazie, per prenderti sempre cura di mia figlia, non preoccuparti per mio marito o quel cavolo che è, l’ho sistemato a dovere e domani verrà alla discussione della tesi di Michiru.
Haruka: Grazie, non dev’essere facile per lei questa situazione…
Madeline: A volte rimettere a posto le cose è più semplice di quanto sembra. Ora devo andare.
Haruka: A domani Madeline.
La donna uscì dalla casa, richiudendo la porta dietro di sé, lasciando Haruka assorta nei suoi pensieri.
Setsuna: La tesi è stampata, bisognerebbe rilegarla.
Haruka: Ci penso io.
La bionda si allontana on i fogli stampati in mano, mentre sopraggiunge Hotaru di corsa.
Hotaru: Mamma mi ha detto di dirlo a te e non a papà, ha la febbre.
Setsuna: Ecchecculo…
Pochi istanti dopo…
Michiru: Non è nulla, solo qualche linea di febbre….
Setsuna: Si, qualche linea… di troppo, come pensi di riuscire a non farlo notare ad Haruka?
Michiru: Dammi… una mano… non posso permettermi… di rimandare la laurea… ne tantomeno il… matrimonio… Sets… per favore…
Setsuna: Vado a prenderti qualcosa, tu resta li calma d’accordo? Cerca di rilassarti.
Haruka: Che silenzio tombale… ma dove sono tutte?
Hotaru: Setsuna è da mamma, io sono qui che sto studiando.
Haruka: Tu che studi? Domani il mondo finirà dunque!
Hotaru: Sempre spiritoso papà… stavo ripassando i passaggi dei logaritmi, per sicurezza, sai non vorrei abbassare la mia bella media del 10 e lode.
Haruka: Tu non sei umana… e neanche tua madre, questa tesi conterà penso 3000 pagine a giudicare dallo spessore e dal peso!
Hotaru: Uff, è tardi, devo andare a dormire, beh buon ripasso questa notte. Buonanotte papà!
Haruka: Fantasmi… si io vivo con dei fantasmi…
Setsuna: Tutti fantasmi finchè non compaiono alle tue spalle divertendosi a spaventarti!
Haruka: Interessante, se non fosse che nulla potrebbe spaventarmi.
Setsuna: Sborona… la tua donna ti attende per ripassare la tesi. Have a nice night!
Haruka: Vado vado…
Una lunga notte l’attendeva, tanto più che non era mai stata particolarmente appassionata di arte, tranne per la musica. Tuttavia affrontò quel dolce supplizio solo per tenere tra le sue braccia la sua futura moglie.
Michiru: Mi dispiace tenerti sveglia.
Haruka: Non ti preoccupare, tanto sai che prima o poi me la pagherai…
Michiru: Quello davvero poco centra con il pagare un debito Haruka, non mi rendi difficile così pagare ogni mio debito!
Haruka: Tanto meglio, così siamo felici entrambe.
Passarono ancora un po’ di tempo a ripassare la tesi, poi si lasciarono andare tra le braccia di Morfeo, strette come ogni notte. La mattina seguente tutte fremevano, ma Michiru non sembrava voler uscire dalla stanza.
Haruka: Amore! Stiamo aspettando tutti te!
Michiru: Tranquilla, due minuti e arrivo.
Richiuse delicatamente la porta in faccia alla compagna.
Haruka: Non so davvero cosa le sia preso.
Setsuna: Aspettiamo, non possiamo fare altrimenti!
Hotaru: Mamma ha dato di testa di nuovo! Siamo a cavallo!
Setsuna: Non fare la menagramo tu! Non abbiamo già abbastanza pensieri?
Hotaru: Mi piace dire ciò che penso.
Setsuna: Tutto da te ha preso Haruka, TUTTO DA TE!
Haruka: E io vado fiera della mia bambina!
Disse abbracciando la figlia; quand’ecco che Michiru si decise ad uscire dalla stanza, con aria solenne si mise a guardare le sue coinquiline che la fissavano come inebetite, pendendo dalle sue labbra.
Michiru: Beh, sono pronta! Possiamo andare quando volete.
Setsuna: Scusa ma, come fai ad essere così tranquilla?
Michiru: Perché? Insomma sono mesi che mi preparo per dare questa tesi…
La bionda di inginocchiò di fronte alla compagna.
Haruka: Ti prego, o Dea dei mari, indicami la strada per trovare la tua stessa pace interiore!
 Michiru: Ma quanto sei cogliona quando ti ci metti…
Così si rialzò.
Haruka: Se non vuoi confidarmi il tuo segreto, sarò costretta ad estorcertelo con le cattive…
Michiru: Non mi fai alcuna paura Haruka, semplicemente la tranquillità non è nel tuo essere, datti pace almeno per questo, il tuo vento può solo far increspare il mare, oltre che cullarlo dolcemente.
Setsuna: Questo è il discorso con sottotesto sessuale, più assurdo che io abbia mai sentito! Perciò proporrei di andare…
Tutte salirono con calma in auto, poco dopo si ritrovarono davanti all’università.
Haruka: Pronta?
Michiru: Mai stata così pronta.
Setsuna: Basta tergiversare, praticamente ho perso le parole anche per prendervi per il culo ragazze…
Scesero e si diressero all’interno dell’università, ove trovarono ad aspettarle Madeline e Fukuyama.
Madeline: Oh tesoro mio, finalmente, pensavamo che non ti saresti presentata!
Michiru: Che ci fa lui qui…?
Madeline: Principalmente è venuto per scusarsi, per tutti i danni che ti ha arrecato, in oltre vuole assistere alla discussione della tua tesi, infine verrà al vostro matrimonio con me.
Setsuna: Se la tua donna è la Dea dei mari, sua madre indubbiamente è la Regina delle Baccanti…
Haruka: Shhhht non farti sentire disgraziata!
Michiru: Ora si che mi sento agitata… Gradirei se nessuno entrasse in realtà, tranne Haruka.
Madeline: Chi ti capisce è bravo figlia mia, per me va bene.
Fukuyama: Michiru… Ti prego, permettimi di assistere… ti prego…
Si fece subito intenerire dagli occhi affranti del padre, non poteva resistere a una sua supplica, così acconsentì alla sua entrata, poi tra un discorso e l’altro finirono per entrare tutti.
Hotaru: Uffa mamma, voglio sentire anche io la tua tesi!
Setsuna: Già, hai tenuto in ballo tutte noi per mesi e ora non ci concedi neppure questo?
Michiru: Grazie per farmi sentire una merda, in questo gioioso giorno. Va bene entrate tutti, tanto ormai ho l’ansia a mille.
Haruka: Il mare così è in tempesta, mi piace quando sei così, dai il meglio di te.
Michiru: Ti amo.
Haruka: Ti amo anch’io, vai e spaccagli il culo.
Si baciarono dolcemente, solo un istante per non rompere la solenne concentrazione della ragazza.
Entrando…
Setsuna: Cazzo, quanto sei scurrile Haruka.
Haruka: Vai a cagare Sets… TVB <3
Dopo circa due ore la guerriera di Nettuno poteva finalmente urlare al mondo intero di essersi laureata con 110 e lode (non che ci si aspettasse di meno da lei).
Haruka: Congratulazioni amore mio! Ora come vuoi festeggiare?
Michiru: Credo, dormendo fino a che non partiremo per il Canada, luce dei miei occhi!
Le disse con un sorriso radioso, che sciolse il cuore della guerriera di Urano, che in realtà pregustava tutt’altro tipo di festeggiamenti, però capiva lo stato emotivo e fisico della compagna.
Michiru: Infondo, non abbiamo neanche festeggiato la tua di laurea, non mi sembrerebbe giusto festeggiare la mia.
Haruka: Vorrà dire che festeggeremo tutto dopo il matrimonio.
Setsuna: Salvo cataclismi, o morti accidentali…
Hotaru: Poi sarei io la menagramo eh?
Setsuna: Scherzavo! Congratulazioni Michi!
Madeline: Congratulazioni figlia mia, ti sei meritata tutto ciò che la vita ti ha dato e tutto ciò che ti donerà in futuro.
Michiru: Grazie mamma.
Poi lo sguardo di Fukuyama riuscì a incrociare quello della figlia, allora capì che il padre non aspettava altro che il suo perdono, glielo concesse con un caloroso abbraccio, promettendosi più volte che quella sarebbe stata l’ultima possibilità di suo padre, un po’ come per lei. Dovevano entrambi farsi perdonare delle cose, ma non erano paragonabili i loro errori.
Haruka: Allora, pizza?
Michiru: NOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Sushi e scende Sets per andarlo a prendere!
Setsuna: Ah beh grazie Michi, così se c’è un nemico ammazza solo me!
Michiru: Non farne una questione personale Sets, infondo sei l’unica single!
Setsuna: E questo implica che la mia morte possa non essere pianta? Poi scusa chi te lo dice che sono single?
Haruka: C’è qualcosa che non sappiamo e che dovremmo sapere?
Setsuna: Se ci sarà qualcosa che dovrete sapere, lo saprete. Per amore vostro, perché ormai siete tutte mie figlie minori adottive su face book, scenderò io a prendere la cena, rischiando così la morte.
Hotaru: Grazie mamma Sets per questo enorme sacrificio! Mandami una cartolina dall’aldilà! Non sono mai stata nel regno dei cieli!
Setsuna: Tutto da te ha preso Haruka, FOTTUTAMENTE TUTTO HARUKA TENOU!!!
Haruka: Mi sa che è pure peggio di me!
Tutte risero di gusto, sfrecciando poi per le vie di Tokio, ormai pronte per la loro più grande e pericolosa avventura, il matrimonio.
 
Eccomi qui, a quanto pare sono riuscita nel mio intento anche con il capitolo 19! (mio intento classico è dargli una fine ahahaha), ora non so bene come mi destreggerò con l’avvenire di questa fan fiction, nel senso, sicuramente questa parte sta volgendo al suo termine, devo solo decidere se suddividere il tutto in uno o più capitoli, in oltre voglio spiegare tutto minuziosamente, quindi il lavoro sarà un po’ rallentato da tutta questa mia smania di perfezione! Stay tuned! Maxiex5452

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Capitolo 20
*** A new start ***


Ecco qua, la resa dei conti si avvicina e io… mi ritrovo senza idee! Forse perché vorrei dare vita al finale più semplice possibile, oppure perché ancora mille e più casini possibili affiorano alla mia mente! Non so neppure io cosa aspettarmi da questo capitolo! Quindi non mi resta che dargli il via! Buona lettura!
 
A NEW START
 
Mattina della partenza, ore 10.20, casa delle nostre intrepide eroine.
Michiru: Oh diamine ma dove l’ho messo?
Haruka: Cosa tesoro?
Michiru: Lo spazzolino da denti nuovo, per il viaggio!
Haruka: Amore l’ho messo via ieri sera, non ti ricordi che tel’ho detto?
Michiru: Ah, già, me ne ero completamente scordata, oh ma guarda siamo in ritardassimo!
Haruka: Non preoccuparti piccola, siamo in perfetto orario, abbiamo il volo tra più di un’ora, le valigie le hai già ricontrollate almeno otto volte e la testa cel’hai ancora attaccata al collo sembra, quindi possiamo con calma andare, no?
Michiru: E se poi ho dimenticato qualcosa?
Haruka: Amore mio, non stiamo andando nel Burundi, se hai dimenticato qualcosa lo compreremo in America, credimi anche la esistono i dentifrici, le lamette, le strisce depilatorie…
Michiru: Si lo so, però uff… sono agitata, cerca di capirmi!
Haruka: Solo una cosa potresti esserti dimenticata in tutto questo marasma…
Michiru: Cioè? Cosa?
Haruka: Il fatto che ti amo più della mia vita.
Non era da lei, dare libero sfogo a certe esternazioni romantiche, però si sentiva felice e tranquilla e voleva solo che la compagna lo sapesse; nel giro di un solo istante si ritrovò con la suo futura moglie addosso, intenta a donarle il più passionale dei baci.
Michiru: Non sai quanto sia difficile interrompere questo momento, ma temo che sia arrivato proprio il momento di andare ora.
La bionda annui semplicemente, insieme lasciarono la stanza per unirsi alla loro figlia adottiva ed alla loro coinquilina che le attendevano da pochi minuti.
Hotaru: Siiiiiiiiiiii si parteeeeeeeeee!!!
Setsuna: Calma, Michi come va la spalla?
Michiru: Non male direi, per il momento non mi da particolari fastidi.
Setsuna: Bene, allora possiamo anche andare.
Haruka: Saremmo comunque andate, anche se avesse avuto febbre e dolori alla spalla.
Setsuna: Tu dici?
Haruka: Tu pensi di riuscire a fermarla questa qui? L’unico suo pensiero ora è infilarmi la fede al dito e incastrarmi a vita in questa stupenda gabbia d’amore.
Sorrise un po’ beffarda guardando la compagna che non sembrava dar peso alle sue parole, per quanto provocatorie, non voleva in alcun modo avere un ricordo negativo di quei giorni, in più era chiaro e palese che la frecciatina di Haruka era solo un vano tentativo di tenere alto il suo orgoglio di “maschio” della famiglia.
Michiru: Smetti di blaterare sciocchezze, pensa a guidare, l’aeroporto non viene certo da noi.
Caricarono i bagagli, per meglio dire li caricò Haruka, dato che si era presa l’onere dell’essere il “padre” di famiglia, per poi mettersi alla guida.
Haruka: Sets, solo per curiosità… che diamine ti sei portata dietro un cadavere imbottito di mattonelle?
Setsuna: Ho preso lo stretto necessario per rimorchiare in America.
Haruka: Cosa?!??!
Setsuna: Andiamo, non vorrete mica che per tutto il tempo faccia la santa, ho anche io i miei bisogni!
Michiru: Dai Sets… c’è Hotaru in auto…
Hotaru: Quanti anni pensate che io abbia?
Haruka: Troppo pochi per fare sesso e troppi per non capire di cosa stiamo parlando…
Michiru: Sets ti vuoi trovare l’anima gemella in America?
Setsuna: Se fossi sicura di trovare l’anima gemella è ovvio che la cercherei il più lontano possibile da voi due matte!
Hotaru: Eddai smettila Setsuna, tanto lo sappiamo che senza di noi la tua vita è triste e vuota e questo tuo continuo punzecchiare, soprattutto papà è dato da una base di carenza d’affetto; affetto che solo noi sappiamo trasmetterti per ora.
Setsuna: La saggezza l’hai presa da Michi, questo è certo.
Haruka: Eh beh logico, da me solo i difetti. Calcolando che io non ho difetti, quindi Hotaru sei un unico pregio vivente!
Le tre risero di gusto e continuarono a parlare sino alla fine del viaggio, arrivarono in aeroporto e scaricarono i bagagli.
Michiru: Amore sicura che non siamo in ritardo?
Haruka: No, siamo in orario, perché me  lo chiedi?
Michiru: Perché il nostro volo non compare nella tabella dei voli in partenza!
Haruka: Amore mio, rilassati dai, non compare perché siamo in anticipo di quaranta minuti, ora siediti qui, vado a prenderti una tisana o qualcosa di rilassante, tu non fare sforzi, non fare movimenti inconsulti con la spalla, anzi possibilmente limitati solo a respirare, arrivo subito.
Setsuna: Apprensiva!
Michiru: Soffocante…
Setsuna: Molto apprensiva… è preoccupata per la tua salute, dovresti preoccupartene anche tu.
Michiru: Io sto bene, non ho dolore, la tisana potevo andare a prendermela da sola.
Setsuna: No Michi, perché non avresti preso una tisana, avresti preso un caffè…
Michiru: Vero…
Setsuna: Numi del cielo, grazie per aver dotato Haruka Tenou del buon senso, se tu avessi bevuto un caffè questa mattina probabilmente a metà volo saresti stata defenestrata dall’aereo.
Haruka: Ecco la tisana per il mio amore.
Michiru: Tu non hai preso nulla?
Haruka: No, sono aposto, ah se lei madame volesse gentilmente voltarsi verso la tabella dei voli in partenza, potrà notare che è segnato il nostro volo, in perfetto orario.
Michiru: Cosa farei senza di te?
Haruka: Non lo so e se devo essere sincera non mi interessa neppure minimamente saperlo.
Michiru: Neanche a me…
Setsuna: Eccole che ricominciano, basta dai siamo in un luogo pubblico!
Hotaru: Setsunaaaaaaaaaaaa, lascia stare mamma e papà, che tubino quanto gli pare, andiamo a vedere delle riviste per il viaggio.
Setsuna: D’accordo, ma se le arrestano per atti osceni in luogo pubblico io non pago la cauzione per farle uscire…
Michiru: Ci faresti solo un gran favore Sets!
Haruka: Non metteteci troppo! Tra poco facciamo il check-in!
Dopo una decina di minuti il quartetto si riunisce, insieme si dirigono a fare il check-in, stranamente senza intoppi di alcun genere e salgono in tutta tranquillità sull’aereo.
Haruka: Allora, pronte a partire?
Hotaru: Non dirmi che l’ansia sta prendendo anche te papà!
Haruka: Ma no, che dici!
Setsuna: Non ci sarebbe nulla di male, infondo, tra pochissimi giorni compirai il passo più importante della tua vita…
Haruka: Davvero? Non è stato il decidere di averti come coinquilina il passo più importante della mia vita?
Michiru: Quanto sei scema…
Finalmente il volo decollò, da qui iniziò a susseguirsi sempre la stessa serie di domande, tutte rivolte ad Haruka, come se fosse lei la pilota.
Michiru: Amore, quanto tempo è passato?
Haruka: Quaranta minuti, rilassati, dormi un po’, vuoi un cuscino?
Michiru: No amore grazie, sto bene così.
Dopo un po’…
Hotaru: Papà, tra quanto arriviamo?
Haruka: Tra cinque ore tesoro, mel’hai già chiesto otto volte, non ti avevo regalato un orologio qualche tempo fa?
Hotaru: Si! Ma me lo sono scordato a casa!
La guerriera di Urano svegliò Setsuna che poltriva ormai da diverse ore, con aria di sfida la guardò, per poi sorridere e candidamente parlarle.
Haruka: Ben svegliata mia cara! Visto che stai beatamente dormendo da ore, tant’è che mi domandavo quanto ci mettessi ancora a trasformarti in un trilobite, ora sii gentile e dammi il cambio con queste due…
Setsuna: Quanto manca all’arrivo?
Haruka: Cinque ore…
Setsuna: Te sei completamente pazza, goditele ancora per almeno due ore…
La bionda saltò in braccio all’amica come se fosse una bambina, provocandole un dolore lancinante ovunque, essendo che le era piombata addosso a peso morto dopo un balzo felino.
Setsuna: Ma che cazzo fai!!!
Tutto l’aereo si gira in loro direzione. Haruka quindi si avvicinò all’orecchio dell’amica per sussurrarle una velata minaccia.
Haruka: Ora… se non vuoi che io ti baci qui davanti a tutti, mi lascerai dormire e ti occuperai di Michi e Hotaru per le prossime cinque ore…
Setsuna: Non oseresti farlo… Michiru ti ammazzerebbe…
Haruka: Ma lei ora sta dormendo… e Hotaru non sembra interessata a noi… quindi… vuoi davvero rischiare Sets?
Setsuna: Va bene, ma lo faccio solo per il bene di Michiru!
Haruka si tolse dunque dalle gambe della guerriera di Plutone, permettendole di tornare a respirare.
Haruka: Ordunque, buonanotte! O Buongiorno… come stiamo messi a orario?
Setsuna: Dammi l’orologio, così te lo sistemo per l’orario previsto per l’arrivo…
Haruka: Grazie mamma Sets!
Poi beatamente si accoccolò vicino alla sua compagna, osservandola per alcuni istanti, pensando a quanto fosse bella anche con un braccio bloccato legato intorno al collo, il suo viso non mostrava segni di dolore, quindi si sentì più tranquilla e decise di lasciarsi andare a un po’ di meritato risposo.
Hotaru: Sets… ho finito le riviste… tu hai qualcosa da leggere di più… impegnativo?
Setsuna: Hai già letto tutti i libri che mi sono portata dietro e anche le riviste! Vuoi giocare a carte?
Hotaru: Davvero non hai più libri? Comunque si, non abbiamo ancora giocato!
Setsuna: Di libro ne ho ancora uno, ma lo tengo solo in caso di estrema necessità! A cosa vuoi giocare?
Hotaru: Scala quaranta?
Setsuna: Andata, vediamo chi vince! Si va a punti!
Passarono ancora un paio d’ore, poi venne servito il pranzo.
Haruka: Ehi ben svegliata meraviglia! Tutto bene?
Michiru: Mi da un po’ fastidio la spalla…
Haruka: Mi ero già munita di cuscino, ho fatto bene allora.
Disse sorridendo alla compagna ed aiutandola a spostarsi per poi posizionarle il cuscino dietro alla schiena.
Haruka: Non dev’essere facile questo viaggio per te amore mio…
Michiru: Forse non sarà facile, ma sicuramente ne varrà la pena…
Hotaru: Visto che siete sveglie, giocate anche voi a carte?
Haruka: Solo se giochiamo a scopa!
Michiru: HARUKA!
Haruka: Che c’è? Che ho detto?
Setsuna: Michi… non sempre Haruka tira fuori deliberatamente doppi sensi per farci ammattire…
Michiru: Dici?
Setsuna: Ovviamente no, stavo scherzando!
Haruka: Ah ecco, mi sembrava strano che per una volta tu mi difendessi!
Hotaru: Non preoccuparti papà ci penso io, si gioca tutte a UNO!
Setsuna: Oddio no, ti prego Hotaru nooooo!
Hotaru: Avete denigrato l’altro gioco? Bene allora vi sorbite tre ore di partite a UNO!
Haruka: Com’è che ora sai esattamente che ore sono?
Hotaru: Prima di pranzo ho chiesto a Setsuna quanto tempo mancava prima dell’arrivo, poi ho cronometrato mentalmente il tempo che ci ho messo a mangiare, in più ho anche cronometrato la vostra conversazione e dovrebbero mandare esattamente 2 ore 58 minuti e 26 secondi.
Michiru: ….. Tu…. Mi fai paura figlia mia…
Haruka: Prometto, giuro e spergiuro che non ti chiederò più nulla, basta che tiri fuori le carte!
Si misero così a giocare, tra una chiacchiera e l’altra riuscirono a far passare anche le ultime ore del viaggio.
Setsuna: Vi prego ditemi che è finito…
Michiru: Come finito! Ora c’è la parte più divertente! La ricerca dei bagagli!
Scesero dall’aereo, stranamente senza difficoltà recuperarono i bagagli, la parte difficile poi però sembrò trovare la madre di Haruka, che in teoria doveva essere già in aeroporto ad attenderle.
Michiru: Prova a chiamarla amore.
La giovane compose il numero della madre, senza risultato, il cellulare risultava spento, deglutì.
Haruka: Staccato…
Michiru: Come staccato?!!?!?!
Setsuna: Siamo aposto…
Hotaru: Il peggio bidone della storia dell’umanità!
Haruka: Calma, calma, sono sicura che c’è una spiegazione logica…
Tra la folla intravide la madre che correva verso di loro, tenendo per mano una bambina di circa sei anni.
Aisha: Ciao ragazze! Scusate il ritardo, questa peste ha combinato un disastro a scuola e ho tardato per discutere con l’insegnante.
Haruka: Nessun problema…
La bionda osservò la bambina, le ricordava molto lei da piccola, aveva lo stesso broncio ed anche lo stesso orgoglio insormontabile, tutto ciò lo si poteva intuire solo guardandola, aveva gli occhi scuri e i capelli biondi, molto alta per la sua età.
???: Tu sei quella che mamma mi ha fatto vedere in tv? Quella che faceva le gare di motocross e formula uno?
Haruka sorpresa da quella rivelazione, sorrise.
Haruka: Beh si, sono io…
La bambina sorrise e le si illuminarono gli occhi.
???: Allora tu sei mia sorella?
Haruka: A quanto pare… si.
La bambina le corse incontro, pretendendo di essere presa in braccio, sembrava che la stesse abbracciando un supereroe dei fumetti, era estasiata e difficilmente si sarebbe staccata da Haruka nel giro di poco.
Aisha: Airina, scendi dalle spalle della povera Haruka, sai ha fatto un viaggio molto lungo in aereo!
Haruka: Non mi da peso, davvero, non è un problema.
Aisha: Beh se non è un problema per te, la lascio li, tanto ha la testa più dura del cemento! Comunque, vi scorterò sino all’auto signore, vogliamo andare?
Il gruppetto si dirige al di fuori dell’aeroporto, con sommo stupore Haruka si ritrovò davanti a un Porsche Cayenne, i suoi occhi si illuminarono.
Haruka: Mammina mia, non mi avevi mai detto di essere ricca!
Aisha: Beh, diciamo che l’attività che mio marito ha aperto un paio di anni fa, ora sta lavorando molto bene e ci stiamo espandendo, questo è un gioiellino uscito dal concessionario non più di quattro mesi fa.
Haruka: Mettere le foto su facebook no? Queste sono cose che vanno condivise!
Aisha: Dai andiamo, caricate su tutto, così una volta a casa potrete riposarvi, tra due giorni, vi ricordo che ci sarà un matrimonio!
Il gruppo sale in auto, la radio viene subito accesa da Hotaru, la melodia la conoscono tutte molto bene.
Setsuna: Ecco l’incubo peggiore di Haruka! Gigi D’Agostino!
Aisha: Ma dai non ci credo! Gigi è il migliore!
Haruka: Prova a dirlo dopo otto giorni che ascolti ininterrottamente l’amour tojours!
In mezz’ora raggiunsero la casa, era una bella villetta su due piani, con un grande cortile davanti, un giardino ben curato, un cane.
Michiru: Ecco cosa ci manca amore, un cane!
Hotaru: Oh si papà! Ho sempre desiderato un cagnone morbidoso come questo!
Haruka: E poi a chi toccherebbe dargli da mangiare e pulire le cagate che si farebbe in giro per il giardino? Senza contare i buchi e tutto il resto…
Setsuna: Smettila, anche tu hai sempre voluto un cane quando stavamo in appartamento!
Michiru: Ci penseremo quando torniamo a casa.
Aisha: Venite, vi faccio vedere le vostre camere!
Entrarono tutte in casa, il clima era mite, la casa era arredata con gusto e al piano superiore vi erano quattro camere, allestite per ospitare tutte più o meno in stanze separate.
Aisha: Bene Michiru questa è la tua stanza, mentre tu Haruka starai nell’ultima stanza infondo.
Haruka: Come mai così distanti io e Michi?
Aisha: Porta male che lo sposo veda la sposa prima delle nozze! Non vorrai mica rompere questa sacra tradizione!
Haruka: Non sia mai…
Michiru: Bene, io se non vi dispiace mi stendo un po’.
Haruka: Stai bene amore?
Aisha: AAAAAALTTTTTT da questo momento fino a quando non sarete sposate mi occuperò io della tua futura moglie!
La giovane guardò la madre contrariata, poi sbuffando fece un lieve cenno di assenso e si allontanò verso la camera che le era stata assegnata.
Aisha: Mia cara Michiru, hai bisogno di qualcosa?
Michiru: No nulla grazie, ho solo bisogno di riposarmi un po’…
Aisha: Mi raccomando, se avessi bisogno di qualunque cosa non indugiare a chiamarmi!
Michiru: Senz’altro, grazie.
Anche la guerriera di Nettuno si ritirò nella sua stanza.
Aisha: Ma spariscono sempre così?
Setsuna: Quando qualche evento le divide si, per evitare di combinare disastri semplicemente si auto rinchiudono. L’una senza l’altra perdono il loro equilibrio!
Aisha: Capisco, dunque resta una sola stanza, per voi è un problema dormire insieme?
Hotaru: Nessun problema, ho sempre sognato di far fare un after a Sets giocando a UNO!
Setsuna: “Dei” se esistete vi prego fatemi morire ora…
Non successe nulla.
Setsuna: Mai una volta che funzioni!
Aisha: Voi scendete per la cena?
Setsuna: Si certo, perché?
Aisha: Per Haruka e Michiru ho “istituito il servizio in camera forzato” ad orari differenti in modo che non si possano incontrare neppure per errore.
Hotaru: certo che ci tiene davvero maniacalmente alle tradizioni!
Aisha: No è che ho visto il finale della terza serie di “The L word” e non vorrei vivere una situazione simile!
Il silenzio cala, Setsuna e Hotaru decidono di sistemare i bagagli prima della cena. Dopo un po’ Hotaru lascia la stanza per recarsi dal “padre” adottivo.
Hotaru: Posso entrare?
Haruka: Ma certo bambina mia! Dimmi, che succede?
Hotaru: Non succederà come alla fine della terza serie di “The L word” vero?
Haruka: La che? Hotaru ma di che parli?
Hotaru: Insomma tu non lascerai mamma all’altare vero???
Haruka: No, non succederà.
Disse risoluta.
Hotaru: Ne sei certa?
Haruka: Si e lo sai che di me ti puoi fidare.
Alcune ore dopo tutte stavano cenando, la bionda mandò un sms alla compagna; riteneva tutto ciò molto triste ma era l’unico modo per comunicare con lei.
Setsuna: Michi, tutto aposto?
Michiru: Si certo, ora sto molto meglio, finalmente il dolore sta del tutto svanendo.
Setsuna: Riposati comunque.
Michiru: Certo, ora vado giusto a letto, buonanotte.
Setsuna: Buonanotte Michi.
Hotaru: Notte mamma! Non pensare troppo a papà o potrebbe captare i tuoi pensieri! Ahahahah.
Passò circa un’ora, il silenzio era ormai calato da un po’, ma qualcuno di stava muovendo furtivamente all’interno della casa, intrufolandosi in camera di Michiru.
Mcihiru: Ah finalmente! Pensavo non venissi più!
Si baciarono piano, cercando di emettere meno rumori possibili, rimasero abbracciate per un tempo che loro parve interminabile.
Haruka: Che situazione assurda…
Michiru: Come faccio a resistere senza di te ancora tutto domani?
Haruka: Ci riuscirai amore mio e poi non ci separeremo più…
Alcuni rumori provenivano dal piano inferiore.
Haruka: Occazzo… Mi sa che devo andare amore.
Michiru: No ti prego, da una bastonata in testa a tua madre e resta qui!
Haruka: Non si può amore, non mi sembra il caso… dai sono solo poche ore piccola!
La baciò di nuovo per impedirle di replicare, per poi sgattaiolare nuovamente in camera sua. Aisha passò dopo alcuni istanti con una torcia in mano per controllare che tutto fosse aposto.
La guerriera di Urano mandò così un altro sms alla compagna “mia madre è completamente fusa! Ci mancavano solo le ronde notturne!”, risposta “Da qualcuno dovevi pur aver preso amore mio! A domani, ti amo”.
 
Si il mio sadicismo ha raggiunto livelli epici, no ma… non sto tergiversando, dai si si prima o poi le faccio sposare ste due (forse più poi che prima…) vabbè ma che gusto c’è se finisce tutto subito? Continuate a seguirmi! Maxiex5452

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Capitolo 21
*** Presente e futuro ***


Eccomi qui, dopo davvero tantissimo tempo, si io mi sono detta che DEVO dare un finale a questa fan fiction, io sono fatta così, arrivo a un passo dalla fine e poi pianto li. Questa volta non importa quanta fatica farò, io finirò ciò che ho iniziato! Ora basta blaterare, godetevi il capitolo 21 sperando che sia di vostro gradimento!
 
PRESENTE E FUTURO
 
Mattina del matrimonio, ore 06.45, camera di Haruka Tenou.
Haruka: Fantastico, l’intera notte passata in bianco… cos’altro deve succedere?
Qualcuno bussa alla porta e viene invitato a entrare.
Hotaru: Papà… posso entrare? Disturbo?
Haruka: No tesoro, vieni pure, tanto non ho chiuso occhio…
Hotaru: Agitazione da matrimonio?
Haruka: Mah, non so, ho uno strano presentimento…
Hotaru: No eh?!?!!? Non farmi preoccupare!!!
Haruka: Ma no, che hai capito… è come se qualcosa nell’aria stesse cambiando, il vento mi porta segnali contrastanti e questo mi inquieta.
Hotaru: Forse il fatto di essere legata ad una sola persona si dissocia troppo la tua ex vita da mangia donne?
Haruka: Tutte voi dovreste smettere di avere quest’immagine di me. Comunque non mi riferisco neanche a questo, non è un cambiamento che riguarda me, ma qualcuno che mi sta molto a cuore, non so dirti chi.
La ragazzina si siede vicino alla bionda con sguardo quasi truce.
Haruka: Che succede? Perché questa faccia funerea?
Hotaru: Lo so… lo so che avrei dovuto aspettare dopo il matrimonio a dirtelo…
Haruka: Beh ma ormai sei qui, quindi dimmi tutto forza.
Hotaru: Io, non voglio rovinarti il giorno più bello della tua vita papà!
Haruka: Ok mi stai facendo preoccupare, ora rilassati e spiegami che succede.
Hotaru: Sono io la persona che inquieta il tuo sonno, mi dispiace papà…
Haruka: Sai che novità! Sono anni che inquieti la mia vita ma non te ne ho mai fatto una colpa, sei mia figlia! Ora dimmi cosa c’è che non va?
Hotaru: Io… credo di non amare più Akira…
La guerriera di Urano si fa seria in volto, si alza ed inizia a riflettere su cosa aggiungere a quella rivelazione.
Haruka: Tesoro come mai questo cambio di opinione? Mi sembrava che stessi bene con Akira, oltre al fatto che stava iniziando a starmi simpatico…
Hotaru: Io… io non lo so, sento come se quegli stessi sentimenti, li provassi per un’altra persona.
Haruka: E chi sarebbe questa persona?
La risposta venne soffocata dal campanello che risuonava insistentemente al piano di sotto.
Haruka: Ma chi diamine è a quest’ora?
Rendendosi conto che nessuno avrebbe mai risposto a quell’inudibile suono Haruka si diresse verso la porta, aprendola si ritrovò davanti Usagi e tutte le altre guerriere Sailor insieme a Mamoru, che la assalirono con un mega abbraccio.
Rei: Allora “sposo” , come ci si sente la mattina del proprio matrimonio???
Haruka: Schiacciata… dal vostro affetto?
Mamoru: Ragazze lasciatela respirare…
Tutte si alzano lasciando alla bionda la possibilità di rialzarsi.
Haruka: Benvenute, questa è casa di mia madre, come sapete ne stiamo usufruendo per l’evento, bla bla bla, benvenute fate come se foste a casa vostra!
Rei: Ti vedo in forma! Occhiaie a parte…
Haruka: Merito della nottata passata in bianco…
Makoto: Uuuuh la possente ed invincibile Haruka Tenou che si spaventa di fronte al fatidico “si” e non ci dorme la notte, questa è una notizia da prima pagina!
Amy: Basta Mako… almeno per oggi non punzecchiatevi!
Minako: Ma che bella casa, devo ricordarmi di fare i complimenti a tua madre! Ma ora veniamo alle cose serie, abbiamo un compito importante quest’oggi!
Amy: Giusto dov’è la tua futura moglie?
Haruka: Sta ancora dormendo.
Usagi: COOOOOOOOOSAAAAAAAAAAA?!?!?! Com’è possibile!?!?!? Io non riuscirei mai a dormire la notte prima del mio matrimonio!!!
Haruka: Beh… qui sembrano aver dormito tutti pesantemente a parte me e Hotaru che è venuta in camera mia circa mezz’ora fa. In oltre mi domando dove sia finita mia madre…
Minako: Tua madre è in giardino con il suo compagno e tua sorella, hai veramente una sorella bellissima! Ha preso tutto da tua madre!
Haruka: Questo significa che diventerà affascinante come la sorella maggiore?
Makoto: No! Significa che lei ha preso da tua madre, mentre tu sicuramente hai preso da tuo padre!
Haruka: Simpatica come sempre… Ma chi c’è la fuori oltre ai sopraelencati?
Minako: Quella è Chibiusa! Non dirmi che non la riconosci Haruka!
La guerriera di Urano rimane per qualche istante ad osservare la snella figura che spostava un vaso.
Haruka: Eh ma… sti cazzi… cresciuta bene la bambina…
Usagi: Harukaaaaaaaaa!!! Vacci piano!!! Sebbene nel futuro quella è pur sempre mia figlia!!!
Ricomponendosi sorride all’amica.
Haruka: Indubbiamente ha preso tutto dal padre! Capelli rosa a parte spero! Ahahahah
Tutte si mettono a ridere di gusto.
Rei: Haruka, forza mostraci la stanza della sposa! Dobbiamo pensare a vestito ed acconciatura! Tra poche ore di sposerete!
Haruka: Venite che vi mostro la strada gentili donzelle.
Dopo aver accompagnato le amiche alla stanza della sua amata, la bionda decise di scendere per fare colazione, frugando nel frigorifero trovò dei biscotti e del succo di frutta, mentre si accingeva ad addentare il primo biscotto Chibiusa balzò dentro alla stanza e vedendola le lanciò un sorriso.
Chibiusa: Ciao Haruka! Quanto tempo!
Per poco il biscotto non le finì di traverso, ricambiò il sorriso con una smorfia di dolore accompagnata da un saluto con la mano.
Haruka: Davvero molto tempo! Sono mesi o forse anni che non ti fai vedere in questo secolo!
Chibiusa: Sono stata molto impegnata, sai una small lady come me ha molti compiti all’interno del suo regno!
Haruka: Oh si, non lo metto in dubbio, ma sono felice di vedere che hai trovato il tempo per assistere alla nostra umile cerimonia!
Chibiusa: Sono lieta di vedere che il tuo sarcasmo non si è sbiadito nel corso degli anni, volevo salutare Hotaru, non l’ho ancora vista, sai dov’è?
Un flash, in un colpo i segnali portati dal vento e il discorso affrontato con la figlia adottiva le furono chiari.
Haruka: Ehm… no non l’ho vista, ora scusami un istante, devo fare una cosa urgente, torno tra poco va bene? Tu non muoverti da li!
Chibiusa: Certo che sono sempre più strani in questo secolo…
La guerriera di Urano si fiondò nella sua camera, sicura di trovarvi ancora Hotaru.
Haruka: Hotaru, dobbiamo parlare!!!
Hotaru: Ancora così stai papà?!?! Tra poche ore ti sposi! Pensi di andare all’altare in canotta e pantaloni della tuta?
Haruka: Evidentemente ho meno tempo da eludere di te, nell’attesa… ho visto Chibiusa ed in un lampo tutto mi è stato chiaro!
La ragazza dai capelli corvini spalancò gli occhi in direzione del genitore, così confermò ogni cosa.
Haruka: Figlia mia… sei innamorata di Chibiusa!!!
Hotaru sommessamente scosse il capo in segno affermativo.
Haruka: Oh che qualche divinità mi fulmini ora!!! Dannazione dico con tutti gli esseri umani che ci sono al mondo, accidenti a te proprio quella di cui non potevi innamorarti!?!?!? Hotaru!!! Tu lo sai che non è fattibile vero?
Hotaru. Perché?
Haruka: Ma come perché!??!!? Lei viene dal futuro!!! Se voi vi metteste insieme probabilmente creereste degli squilibri immensi all’interno dei vostri rispettivi universi! Tu esisti qui ma esisti anche nel suo universo futuro!!!
Hotaru: E per questo non ho il diritto di provare questi sentimenti?
Haruka: Non sto dicendo questo, per me puoi amare anche un Orango sai che me ne frega, ma basta che la tua relazione non rischi di distruggere due mondi!!! Ma poi lei la sa sta cosa?
Hotaru: No… non lo sa, almeno non credo che lo sappia.
Haruka: Mi sta sopraggiungendo un violento mal di testa, io oggi non dovrei avere mal di testa, non dovrei proprio!!!
Hotaru: Io tel’avevo detto che era meglio se te lo dicevo dopo il matrimonio…
Haruka: Credi che non ti avrei chiesto nulla vedendoti affranta in un angolo tutto il tempo?
Hotaru: Già tu riusciresti a prenderti cura di me anche se fossimo divise dall’intero universo…
Haruka: Devi parlare con Chibiusa, vado a chiamartela…
Hotaru: No… vado io tu ti devi preparare, ci vediamo più tardi.
Haruka: Ricordati che la dobbiamo risolvere questa situazione, questo argomento è solo rimandato!
La ragazzina lascia la stanza, nel frattempo nella stanza della sposa si sente un allegro cincischiare.
Minako: Alla fine hai scelto tutto tu!
Michiru: Beh non è proprio così, io ho scelto e Haruka ha appoggiato le mie scelte, poi sua madre ha fatto gran parte del lavoro, avendo organizzato qui il matrimonio.
Makoto: Ma dai che bella cosa, chissà se a me succederà mai?
Amy: Mai dire mai Mako…
Rei: Non avrei mai pensato che tu ti volessi sposare Makoto!
Michiru: Si questa è davvero una sorpresa!
Usagi: Mamo!!! Noi quando ci sposiamo???
Mamoru: Ecco perché temo i matrimoni… salta sempre fuori questa domanda…
Usagi: Mi sembra il minimo dato che non mi dai mai una risposta precisa…
Mamoru: Presto Usagi, te lo prometto, va bene?
Rei: Dici sempre così, siamo tutte testimoni, quando ti decidi lei sarà già sposata con un altro!
Usagi: Potrebbe anche succedere sai Mamo? La vita non è eterna, perciò va vissuta, se tu non mi vuoi, mi vorrà quacun’altro!
Mamoru: Basta, questa strategia con me non funziona…
Usagi: Scherzi aparte che ora abbiamo fatto?
Mattina del matrimonio ore 9.05, camera di Haruka Tenou.
Haruka: Ma io che ho fatto di male nella mia vita? Dico ho avuto un’infanzia difficile, dai non è bastato? No va bene, sono morta un numero non ben preciso di volte, ma ancora questo non basta, ho perdonato il tradimento della mia futura moglie, basterà? NO! Mia figlia si doveva innamorare di una ragazza proveniente dal futuro!
La nottata in bianco seguita dal violento mal di testa, iniziò a segnare visibilmente la guerriera di Urano, le occhiaie e gli occhi rossi sicuramente non si addicevano ad una persona che doveva trascorrere il giorno più bello della sua vita, ma ormai il danno era fatto, se la sarebbero presa così, volenti o nolenti. Improvvisamente il tempo in quella stanza sembrava non passare più, decise così di scendere, fu quello, forse il suo più grande sbaglio in tutta la giornata.
Haruka: HOTARUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!
Il suo urlo riecheggiò per tutta la casa non passando inudito anche al piano superiore della casa.
Haruka: Diamine ti avevo detto di parlarle non di annodare la tua lingua alla sua!
Hotaru: Il fatto di aver scoperto che proviamo lo stesso sentimento reciprocamente non conta nulla?
Haruka: Ma perché tutte a me…
Setsuna: Hei che succede?
Voltandosi nota Hotaru e Chibiusa ancora abbracciate.
Setsuna: Voi… che state facendo?
Hotaru: Dobbiamo spogliarci e darti una chiara dimostrazione pratica Sets?
Setsuna: No… non ci credo…
Haruka: Si, hanno pensato di “accoppiarsi”…
Setsuna: Oh Haruka, l’hai cresciuta tu, e io lo dico sempre ha preso tutto da te! Ragazze voi sapete che questo non è fattibile vero?
Una figura compare dalla scala.
Michiru: Ma che succede?
Setsuna: FERMA LIIIIIIIIIIIIIIII GIRATI SUBITO!!! NON PUOI VEDERE LO SPOSO PRIMA DELLA CERIMONIA CHE PORTA MALEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!
Subito la ragazza si gira mentre Haruka si defila dalla porta di entrata.
Michiru: Mi posso girare ora?
Setsuna: Se proprio ci tieni…
Attimi di silenzio…
Michiru: Ma… voi… insieme? Cioè voi due…?
Hotaru: Si mamma, noi siamo innamorate…
Chibiusa: Probabilmente da sempre…
Setsuna: Occazzo…
Michiru: Beh che c’è di male? Vogliamo metterci a fare le moraliste proprio noi?
Setsuna: No… non è un problema di moralismo… Chibiusa viene dal futuro Michi…
Michiru: Ah già è vero… ma quindi… o merda… ma figlia mia ma perché mi tiri fuori sto casino il giorno del mio matrimonio? In più come lo spieghiamo a Usagi?
Chibiusa: Usagi non è mia madre…
Michiru: Si ma lo sai che per ogni minima cosa fa una scenata, figuriamoci per questo!
Hotaru: Beh in effetti…
Chibiusa: Le dai pure man forte tu? Non avevamo detto che dovevamo essere unite e compatte???
Hotaru: Hai ragione, scusami amore…
Setsuna: Amore……….. Michi sei d’accordo con me sul fatto che ha preso tutto da Haruka vero?
Michiru: Il romanticismo spero di no! Se no siamo rovinate!
Setsuna: Haruka è romantica?!?!?
Michiru: Non è che noi ti veniamo a raccontare proprio tutto… ci sono anche cose della nostra vita che non sai…
Setsuna: E non voglio neanche saperle! Torna su a prepararti, qui me la vedo io…
Michiru: Cosa ti vuoi vedere? A me le cose sembrano già palesemente chiare, in più sono due adolescenti, hai presente quanto può essere testardo un adolescente vero?
Setsuna: Ti prego Michiru, dammi retta, lascia che io parli un po’ con loro, voi avete altro a cui pensare oggi, va bene?
Michiru: D’accordo…
Ore 9.21 scala.
Setsuna: Dai passa, non c’è più nessuno, e diamine preparati! Ancora con quella testa stai?
Haruka: Ma veramente prima i miei capelli erano in ordine, ma quando ho visto Hotaru e Chibiusa m’è venuto spontaneo mettermi le mani nei capelli…
Aisha: Senti motociclista della domenica, va a pettinarti e da retta alla tua amica.
Haruka: Aisha, da dove sbuchi?
Aisha: Come da dove sbuco? Questa è casa mia! Quindi io sono ovunque e vedo qualunque cosa, e vedo che tu non sei pronta quindi sbrigati figlia mia!
Haruka: Va bene, Sets non è che mi daresti una mano?
Si dirigono entrambe nella stanza di Haruka che dopo pochi minuti è già pronta.
Setsuna: Avevi proprio bisogno del mio aiuto eh?
Haruka: Quello morale si… non so come gestire questo casino…
Setsuna: Non devi gestirlo ora, non è il momento, ora devi solo pensare al matrimonio, al resto ci penserai dopo Haruka, insieme a tua moglie e purtroppo tirerete come al solito in mezzo anche me.
Haruka: Ma se tu ami sguazzare nei nostri macelli, è il tuo pane quotidiano e senza ne moriresti!
Setsuna: Secondo me eviterei le mie future visite dallo psicanalista…
Haruka: Credevo che fossi tu la psicanalista di famiglia!
Setsuna: Finito di blaterare? Vado a vedere come se la stanno cavando le altre se non hai bisogno di altro.
Haruka: Va e torna vittoriosa per quando mi dovrai accompagnare in chiesa mia cara testimone!
Ore 9.53 corridoio del piano superiore.
Setsuna: HARUKA!!! Vieni a darci una mano! Usagi è svenuta!
Haruka: Ma che gliel’avete detto?
Setsuna: A Michiru sembrava più corretto…
Haruka: Sets diamine tra sette minuti noi dobbiamo essere in chiesa!!!
Aisha: Ma ancora qui siete?!?!
Haruka: Una nostra amica è svenuta…
Aisha: Me ne occupo io, voi volate in chiesa ok? Non ci saranno intoppi in questo matrimonio, forza, in marcia!
Setsuna: Io sulla mancanza di intoppi non ci giurerei…
Haruka: Cerca almeno di non farti sentire…
Ore 10.12 in chiesa… in compagnia dell’ufficiale celebratore.
U.C.: Dunque mia cara, vi sentite pronta a questo grande passo?
Haruka: Mi domando se stia davvero accadendo, non ne sono molto sicura…
U.C.: Avete forse qualche dubbio sui vostri sentimenti?
Haruka: No… no nel modo più assoluto, sono tutti i casini che abbiamo intorno che mi mettono altro tipo di confusione, anche se oggi non ci voleva proprio.
U.C.: Ma in due i problemi si affrontano meglio, le non crede?
Haruka: Si, questo è assolutamente vero.
U.C.: Allora io le consiglio di lasciare le sue preoccupazioni al di fuori di questo lieto giorno, ciò che sarà il futuro lo condividerete, nel bene o nel male.
Haruka: Il punto è che per lei, vorrei solo il bene e mai il male.
U.C.: Lei ha conosciuto la vera sofferenza, glielo posso leggere negli occhi, ma lasci alle sue spalle il dolore, questo è un lieto giorno, che le donerà la felicità che ha sempre desiderato.
Haruka: Si, questo è sicuro.
Haruka viene raggiunta da Setsuna.
Setsuna: Ehi tutto bene?
Haruka: Si certo, Usagi come sta?
Setsuna: Sta bene, doveva fare una delle sue solite scenate, nulla di preoccupante, comunque stanno arrivando, tra poco si comincia, sei in ansia?
Haruka: Ti dirò dovrei ringraziare Hotaru per avermi messa in questa situazione, mi ha tolto tutta l’ansia che avevo per il matrimonio!
Setsuna: Oltre alla dislocazione del dolore ora abbiamo la dislocazione delle ansie! Andrebbe studiato anche questo.
Haruka: Tu studieresti cose strane in momenti sempre inopportuni vero?
Setsuna: Se no come faremmo a battibeccare sempre?
Haruka: Michiru come sta? È tranquilla?
Setsuna: Lo sai com’è, ipertesa ma nessuno lo direbbe, in oltre è meravigliosa, non credo che neppure tu l’abbia mai vista in questa sua aura di splendore e felicità assoluti.
Haruka: Ah davvero? Va bene vedremo se hai ragione…
Setsuna: Scarica i nervi Haruka, prima che sia tardi.
Haruka: E come? Vestita così non è che posso esattamente mettermi a fare sport!
Setsuna: Urla! Più forte che puoi, e fregatene del fatto che siamo in una chiesa, a meno che tu non voglia bestemmiare a ruota libera!
La bionda inspira profondamente per poi rilasciare un urlo liberatorio che sembrò, alle orecchie di Setsuna, di non finire mai.
Setsuna: Accidenti… Hai mai pensato di fare la cantante?
Haruka: Canto già con Michi… mi basta e avanza, sono più portata per altro.
Setsuna: TU CANTI?!?!?
Haruka: Si perché non ci hai mai sentite? Poi che c’è di strano?
Setsuna: Dimentichi forse che ho fatto insonorizzare tutte le pareti del mio piano… Oh oh arriva la sposa! Almeno dal casino così sembrerebbe.
Entrano Aisha e Madeline insieme, Haruka si gira e le vede chiacchierare allegramente, per un attimo il mondo sembra fermarsi.
Haruka: Dai che dopo questa forse oggi abbiamo culo e va tutto bene…
La guerriera di Urano si girò verso il portone d’entrata, rimanendo a bocca aperta, il mondo sembrava essere svanito, esisteva solo quella splendida donna, la sua donna, che la stava lentamente raggiungendo, stretta al braccio di suo padre.
Haruka: Ora dammi un buon motivo per il quale dovrei voler andare con qualsiasi altra donna…
Setsuna: Ti sembra il momento adatto per discuterne?
Haruka: Era per dire… è… splendida, veramente… non esistono parole per descriverla…
Setsuna: Tel’avevo detto, tu non credermi mai.
La figura snella si stava avvicinando sempre più, costringendo la bionda a deglutire per evitare di sbavare alla sua vista, non sapeva neppure lei se era più estasiata da quella figura leggiadra, oppure se ne era completamente allupata, situazione piuttosto ironica in una chiesa, ma cercò di scacciare quei pensieri per tornare alla realtà, ormai la sua donna le era a fianco e gentilmente stava lasciando il braccio del padre, per poi girarsi verso la compagna, ancora inebetita.
Michiru: Amore mio… tutto bene?
Haruka: Ah… sei meravigliosa.
La ragazza le sorrise, il più bel sorriso che le avesse mai visto donarle, era la felicità fatta a persona, nulla avrebbe potuto scalfirla quel giorno, poteva tranquillamente considerarsi invicibile, sia in bellezza che in forza di spirito, in quel momento Haruka si domandò più volte per quale motivo quella fantastica ragazza avesse scelto lei, poi capì che il destino le aveva unite e messe alla prova più volte, si meritavano a vicenda, in egual modo.
U.C.: Possiamo cominciare?
Michiru si girò verso la sua compagna e sorrise.
Michiru: Assolutamente si.
Si lo sapete qui mi fermo, ahahahahah vorrei concludere con il capitolo 22, chissà se ci riuscirò! In verità non vedo l’ora di finire, per poter iniziare il seguito!!! Su su voglio tante recensioniiiiiiiiiiii!!! Grazie per la lettura e il sostegno! Maxiex5452

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Capitolo 22
*** Questo nostro giorno ***


Siamo dunque giunti alla fine di questa follia durata circa 220 pagine, eh sinceramente non pensavo di poter arrivare a tanto! Ho letto le ultime recensioni e vi dedico un doveroso breve spazio, Blue Lady, mia cara sono felice di averti sorpresa con Hotaru e Chibiusa, chissà che il seguito di questa storia non riguardi proprio loro? Gnappetta91, adoro le scene comiche talvolta ci stanno per smorzare la tensione, questa in fondo è una storia anche un po’ comica ;) spero di farti ridere ancora! FragileGuerriera, hai scritto una recensione quasi lunga quanto il capitolo! Hai ragione, poco importa l’età, comunque ho 25 anni ehehehe, quando scrivo cerco di figurarmi i personaggi, faccio il possibile per immedesimarmi nelle loro mentalità, per poi giungere a tirare fuori battute degne “del personaggio”, comunque continuiamo a far vivere Sailor Moon con nuove fanfictions! Buona lettura!

QUESTO NOSTRO GIORNO

Circa un’ora dopo.
Nella sua testa martellavano solo le parole della sua donna “si, lo voglio”; non riusciva a pensare ad altro, da quel momento era rimasta incantata, se la domanda fosse stata posta dopo a lei, probabilmente non sarebbe stata in grado di rispondere, ma per fortuna tutto era andato per il verso giusto, a parte la sua totale perdita di contatto con la realtà.
Michiru: Amore, tutto bene?
Haruka: Eh? Cosa?
Michiru: In teoria ora ci vorrebbe il bacio… non hai sentito?
La bionda si affrettò a sollevare il velo che divideva le sue labbra da quelle della sua novella sposa; nulla le sembrava vero, tutto ciò che stava vivendo lo credeva un sogno, per quanto bello e vivido; non aveva mai provato tali emozioni, così forti da provocarle continui capogiri, pensò così di non essere tagliata per certe cose, doveva solo portare a termine la giornata. Totalmente ignara del fatto che la donna che le stava a fianco aveva già intuito che qualcosa non andava.
Il lancio del riso le attendeva, non si fecero attendere oltre.
Rei: Ora vogliamo la foto con le sposeeeee!!!
Michiru: Certo! Dai stringiamoci tutte insieme!!! Haruka!
Haruka: Si, eccomi…
Usagi: Graaazie!!! Poi vogliamo anche le foto singolarmente!
Michiru: Senza dubbio! Ora abbiamo bisogno di rilassarci un minuto, intanto che ci dirigiamo dove pranzeremo. Vero amore?
Haruka: Si… certo…
Michiru: Dai amore mio, su un passo, poi un altro… vedi quella macchina? Dobbiamo arrivare fin la…
Haruka: Non è divertente Michi…
Michiru: Scusa, hai ragione, dai andiamo.
Una volta salite in auto il discorso doveva essere affrontato.
Michiru: Che succede Haruka?
Haruka: Perché io?
Michiru: Come scusa?
Haruka: Perché hai scelto me? Insomma ti sei vista? Sei bellissima! Puoi avere successo in tutto ciò che fai, sei intelligente, carismatica, potresti avere chiunque al tuo fianco! Perché io?
Michiru: Haruka, sei mai rimasta più di quattro secondi a guardarti allo specchio? Hai mai visto i tuoi occhi blu? Un colore tanto meraviglioso quanto misterioso, i tuoi occhi non lasciano trasparire quasi mai nulla dei tuoi pensieri, o delle tue emozioni, sembra che solo io abbia accesso alla tua anima, per liberare i tuoi occhi prigionieri del tuo dolore del passato, per renderli liberi di splendere quando mi guardi, quindi io potrei farti la stessa domanda; perché io? Non mi interessa la risposta, a me interessa solo stare con te.
Haruka: Ah quindi mi hai sposata solo per i miei occhi?
Disse con tono ironico.
Michiru: Piantala scema, c’è chi si sposa per molto meno di questo sai?
Venne interrotta da un bacio carico di passione, in realtà desiderava proprio essere interrotta in quel modo, le parole avevano ben poca importanza in quel momento.
Haruka: Quanto pensi che durerà il pranzo?
Michiru: Ecco, ora ti riconosco, però rilassati amore, ci vorranno ore.
Haruka: Speriamo non troppe, io e te abbiamo un appuntamento.
Michiru: Appuntamento?
Haruka: Non posso dirti nulla, è una sorpresa. Ma siamo già arrivate?
Michiru: Si amore, preparati psicologicamente a miliardi di foto.
Makoto: Dai ragazze che fate li? Mostratevi! Scendete da quella macchina!
Madeline: Aisha, facciamo una scommessa, secondo te per quanto durano sposate? Un anno? Due?
Aisha: Non essere disfattista Madeline, stanno insieme e convivono da moltissimi anni, hanno anche una famiglia vera e propria seppur molto particolare, direi che questo matrimonio è solo il coronamento finale di ciò che già erano in precedenza.
Madeline: Si, forse hai ragione tu, avevo paura che mia figlia diventasse come me, a quanto pare non è così.
Aisha: O forse è proprio come te, ma mostra il suo lato migliore.
Minako: Ancora una foto! Daiiiiiii! Haruka non fare quella faccia! Volente o nolente anche tu sei la diva oggi, anche se tua moglie è decisamente più figa!
Haruka: Questo solo perché tu non sai cogliere il bello dell’androginia!
Michiru: Amore, è da un po’ che non vedo Hotaru e Chibiusa… sono preoccupata!
Haruka: Oh no… non ho alcuna voglia di riprendere il discorso adesso.
Setsuna: Tranquille, per ora evitatevelo, godetevi il momento, e tu Haruka rilassati, sei più tirata delle corde del violino di tua moglie!
Haruka: Mia moglie…
Si fece sfuggire un sincero sorriso.
Michiru: Guarda amore è arrivato da mangiare, ti va qualche stuzzichino?Non hai neppure fatto colazione.
Si domandò come potesse sapere che non aveva fatto colazione, si preoccupava di lei anche in quel giorno.
Haruka: Si, andiamo a magiare qualcosa amore.
Hotaru: Non ci credo, hai chiamato la mamma “amore” davanti a tutta questa gente!
Haruka: Ma che piacere vederti figlia mia… sempre al momento opportuno arrivi… ti ha insegnato bene Sets… dov’ eri finita?
Chibiusa: Abbiamo parlato un po’, voi non ci pensate, rilassatevi ora, non è il giorno per voi per preoccuparvi, su andiamo a mangiare! Che fame!!!
Michiru: Sets… dove tieni la pistola che hai puntato alla tempia di queste due per farle ragionare?
Setsuna: Non esiste solo la violenza cara, sai bene che io ho i miei metodi altamente persuasivi. Comunque vedo che anche tu hai metodi persuasivi con la tua mogliettina, si sta rimpinzando di stuzzichini!
Michiru: Si è soltanto rilassata, lo sai che ogni tanto ha bisogno di essere rassicurata, andiamo anche noi, non riesco a starle lontana.
Setsuna: Oddio ti prego non iniziamo con le melensità, tienimene fuori…
Michiru: Ci arriverai anche tu Sets, e non sai quanto ti piacerà!
Ormai tutti gli invitati erano giunti agli stuzzichini facendone manbassa.
Michiru: Amore vacci piano o del pranzo non assaggerai più nulla!
Haruka: Piccola mia conviviamo praticamente da sempre e ancora non hai appreso la capacità di estensione del mio stomaco?
Si baciarono, in verità non desideravano fare altro in quel momento, ma gli invitati continuavano a richiamare la loro attenzione.
Aisha: Vogliamo entrare a mangiare?
Amy: Ottima idea, anche perché qui non è rimasto nulla!
Così tutti gli invitati entrarono nella grande sala da pranzo.
Minako: Ma che spettacolo! Questa sala è meravigliosa! Aisha complimenti per la scelta!
Aisha: Abbiamo scelto insieme, non mi prendo nessun merito esclusivo per questa giornata.
Makoto: Allora complimenti a tutte!
Setsuna: Hotaru dammi una mano con la disposizione dei tavoli.
Una volta fatti accomodare tutti i presenti ebbe inizio finalmente il pranzo, con svariate portate, molti antipasti e i primi, tra questi intercorse all’incirca mezz’ora.
Haruka: Tutto bene amore?
Michiru: Si certo, anche se ora vorrei solo fuggire via con te.
Un tenero bacio seguì questa affermazione.
Mamoru: Beh Haruka ora ci vuole proprio il discorso!
Haruka: No ti prego dimmi che non l’ha detto davvero…
Michiru: Mi dispiace amore… l’ha proprio detto…
Rei: Giusto vogliamo il discorso Haruka!!!!
Totalmente controvoglia la bionda si alzò e si guardò un istante in giro, per poi prendere un respiro che sembrò durare secoli.
Haruka: Che tu sia maledetto Mamoru, speravo di salvarmi dal “discorso”, ma immagino che non succeda mai a nessuno vero? Poi tu ci dirai quando sposerai Usagi giusto? Vogliamo la data precisa, tieni presente!
Il ragazzo immediatamente si pentì di ciò che era uscito poco prima dalle sue labbra, ma ormai il danno lo aveva fatto.
Haruka: Innanzitutto ringrazio tutti per essere venuti, voglio farvi una domanda, avete presente quando vi pervade la sensazione di avere qualcosa di meraviglioso al vostro fianco e vi domandate perché una tale fortuna sia capitata a voi? Mi sono sentita così fino ad oggi, ma la risposta era semplice, ogni momento sino ad ora è stata una splendida sfida, che mi ha portata all’altare con questa splendida creatura che è ora mia moglie, ho vinto la mia sfida, non ho perduto ciò che ritenevo essere troppo per me, ed ora sono la persona più felice del mondo.
Un applauso si leva nella sala.
Amy: Brava Haruka!!!
Usagi: Chi se lo aspettava che proprio tu riuscissi a tirar fuori parole così profonde?
Haruka: Ah mi sono dimenticata una cosa importantissima! Madeline! Ti prego avvicinati un istante!
La madre di Michiru si avvicina alla bionda con aria sospettosa.
Haruka: Ti prego, giurami davanti a tutti, che nonostante ora noi siamo parenti, comunque non smetteremo mai di punzecchiarci, ti prego questa è una parte essenziale della mia vita!
Madeline: Ebbene… per tutto il tempo che quella scriteriata di mia figlia deciderà di passare con te… io non smetterò di infastidirti e metterti i bastoni tra le ruote. Posso tornare al mio posto ora o hai intenzione di provare a sedurmi?
Haruka: Non sia mai Madeline, non potrei mai esprimerti così platealmente i miei sentimenti.
Tutti tornano a sedersi dopo aver liberato una fragorosa risata.
Michiru: Ma quanto sei scema da uno a dieci Haruka?
Haruka: Uhm… mille? Ma tu mi ami anche per questo vero?
Michiru: Ahimè si, è dura ammettere la mia dipendenza da te, ma non intendo disintossicarmi mai.
Ancora un bacio le accompagnò a guardarsi negli occhi, volendo non dividersi mai.
Haruka: Facciamo due passi fuori mentre aspettiamo i secondi?
Michiru: Vuoi andare a vedere dov’è Hotaru vero?
Haruka: Ehm… si…
Michiru: Io preferirei rimanere seduta il più a lungo possibile, anche perché non è il massimo della comodità questo vestito, ma tu vai pure amore mio, basta che non stai lontana da me troppo.
Haruka: Torno tra pochissimo.
Una volta uscita la bionda subito si tranquillizza, vedendo Setsuna in compagnia della figlia.
Haruka: Hei fuggitive, tutto bene?
Setsuna: Come no, non la si può lasciare un minuto da sola tua figlia…
Haruka: Che hai combinato Hotaru?
Hotaru: Che ho combinato secondo te papà? Sono solo innamorata, ed è più forte di me!
Haruka: Anche io sono più forte di te, questo però non mi impedisce di dartela vinta tutte le volte, ma questa volta non posso proprio, lo capisci che questo potrebbe sconvolgere il mondo intero? Intendo sia quello presente che quello futuro!
Le lacrime rigarono il viso della ragazza dai capelli corvini.
Haruka: No… no dai non piangere… ascolta, abbi un po’ di pazienza, non appena avremo un po’ di tranquillità, cercheremo una soluzione, va bene?
Hotaru: Va bene, ora rientra o farai preoccupare la mamma.
Haruka: Rientro solo se mi fai un sorriso.
La ragazzina sorrise, un po’ sforzata, ma sapeva che solo i suoi genitori potevano aiutarla veramente a trovare una soluzione, quindi si sforzò di attendere il suo momento.
Haruka: Fareste bene a rientrare anche voi, tra poco inizieranno a portare i secondi.
Setsuna: Si certo, arriviamo subito.
Rei: Ma “lo sposo”? Ti ha già abbandonata?
Michiru: Si è scappato con una damigella credo ahahaha, è uscita a prendere una boccata d’aria, Haruka non è abituata a tutto questo, penso che si senta un po’ soffocata.
Makoto: Un vero spirito libero! Come la capisco… Ohhhh cibo!!!
Michiru: Ed ecco che Haruka si perse metà del pranzo…
Haruka: Tu dici?
Michiru: Amore! Pensavo ci mettessi molto di più!
Haruka: Diciamo che, abbiamo trovato un compromesso momentaneo che permetterà a me e a te di goderci il NOSTRO GIORNO e anche qualcuno in più.
Michiru: Sei davvero impagabile amore mio.
Il resto del pranzo si svolse tranquillamente, con conseguente taglio della torta, centinaia di foto, molti invitati alquanto brilli e tanta buona musica.
Setsuna: Haruka, è ora… o farete tardi.
Haruka: Ok, grazie Sets, ci vediamo tra una quindicina di giorni!
La guerriera di Urano cinse la compagna sollevandola da terra.
Haruka: Ora ti rapisco…
Michiru: Haruka, ma di che parli?
Haruka: UN ATTIMO DI ATTENZIONE PERFAVORE!!! VI SIAMO ENTRAMBE MOLTO GRATE DAVVERO PER AVER PRESENZIATO A QUESTA CERIMONIA, MA ORA IO E LA MIA ADORATA SPOSA DOBBIAMO PROPRIO SCAPPARE, PERCHE’ ABBIAMO UN APPUNTAMENTO AL QUALE NON POSSIAMO PROPRIO TARDARE!!!
Detto questo portò fuori la compagna e la fece accomodare in auto, quest’ultima ancora del tutto confusa, tentò di chiedere spiegazioni, ma invano.
Haruka: Abbi pazienza e tra poco lo scoprirai amore.
Vedendole allontanarsi in auto, tutti gli invitati le salutarono.
Minako: Speriamo che a Michiru piaccia il regalo!
Makoto: Scherzi? Quella ama il mare! Anzi è proprio il suo elemento naturale! Come potrebbe non piacerle?
Rei: Noi non dobbiamo preoccuparci, Haruka saprà rendere specialissimo questo regalo.
Mamoru: Non è che state sopravvalutando le capacità di Haruka?
Usagi: E smettila di fare il menagramo! Haruka ha molto più romanticismo nel sangue di quanto tu possa immaginare!
Giunsero al porto, la guerriera di Urano si apprestò a caricarsi in spalla i bagagli tirati fuori dall’auto.
Michiru: Scusa ma quella non è la mia valigia? Esattamente quando l’hai preparata?
Haruka: Ho delle ottime complici amore mio! Ora andiamo o faremo tardi!
Michiru: Quando fai la misteriosa non ti sopporto!
Haruka: Sei solo troppo curiosa e non hai pazienza, ti amo anche per questo.
Passarono dieci minuti nei quali Michiru tentò in ogni modo di scoprire cosa stesse succedendo, giunte al check-in Haruka visibilmente esasperata decise di vuotare il sacco.
Haruka: Amore… siamo in un porto… abbiamo le valigie pronte, stiamo al check-in… secondo te dove stiamo andando…? In Groenlandia a salvare i pinguini?
Michiru: Ci sono i pinguini in Groenlandia?
Haruka: Non credo che questo sia rilevante al momento, questo è uno dei nostri regali di nozze amore mio.
Michiru: NO! UNA CROCIERA??
Haruka: Eh si amore mio.
Michiru: Nooooo è da tutta la vita che sogno di farne una, ma tu ti sei sempre rifiutata! Come mai questo cambio di opinione?
Haruka: Perché sei l’amore della mia vita! Dai andiamo, siamo sempre più in ritardo amore!
Michiru: Chiedo perdono ma non è che sia il massimo della comodità questo abito tesoro!
Una ventina di minuti dopo le due ragazze stanno fissando l’oceano dal ponte della nave, in silenzio.
Haruka: Amore… non è ancora il momento di andare in camera?
Michiru: Ancora cinque minuti, è così rilassante il rumore delle onde…
Haruka: Meno male che tira anche un po’ di vento.
Michiru: Ti prego non iniziare ad essere disfattista…
Haruka: Non sia mai, non mi permetterei mai, proprio oggi poi!
Michiru: Va bene, andiamo in camera, inizia a fare freddo…
La bionda la cinse in un caldo abbraccio.
Haruka: Se vuoi rimanere ancora un po’ qui ti scaldo io.
Disse dandole un bacio sul collo.
Michiru: No direi che a questo punto è proprio arrivato il momento di andare in camera…
Giunsero con calma alla porta della loro cabina, una suite per la precisione, dotata di ogni confort, una bella vista sull’oceano e una bottiglia di Champagne che le attendeva.
Michiru: Ce la fai con i bagagli amore?
Haruka: Ormai… direi che ho già fatto amore, comunque ti piace?
Michiru: Amore mio è tutto meraviglioso! Ma dimmi… cosa comprende questa splendida crociera?
Chiese con aria maliziosa.
Haruka: Dunque se non ricordo male… dovremmo costeggiare tutta l’america…
Michiru: Non mi riferivo alle mete…
Haruka: Ah no? A cosa allora?
La guerriera di Nettuno si avvicinò per darle un bacio sulle labbra, che pian piano si intensificò, diventando coinvolgente e passionale.
La bionda rimase sorpresa ma non la fermò e inziò a far danzare le loro lingue insieme. Si scoprirono eccitate subito, entrambe attendevano quel momento da tutta la giornata. Mentre la baciava, Haruka con le mani cominciò a toccarle il seno da sopra l’abito. Sentiva come un fuoco dentro di sé a quel contatto e sentiva il suo capezzolo indurirsi al contatto della mano della compagna. La guerriera di Urano smise di baciarla e le disse: “Ti voglio Michiru... ho voglia di te”. E così dicendo le aprì l’abito, sfilandolo con delicatezza. Prima uno e poi l'altro, prese i seni della compagna tra le mani che cominciava ad ansimare per il piacere e con le mani quest’ultima attirò a sé la bionda nell’ennesimo bacio.
Ad un certo punto Haruka cominciò a scendere; arrivata all'ombelico si fermò.
Michiru: Dannazione Haruka vuoi farmi impazzire???
 Lei incurante dei sospiri e delle lamentele della sua donna, scese ancora giù. Ormai ben poco le rimaneva indosso. Così proseguendo spinse la testa tra le gambe di Michiru che si aprirono da sole per lasciarle libero accesso. La poteva sentire ansimare ormai priva di inibizioni, aveva perso il controllo del suo corpo. Lei non aspettava altro, spostò il perizoma e diede libero sfogo ai suoi istinti. Michiru le prese la testa e cominciò a spingerla verso sè.
Michiru: Haruka non ti fermare! Fammi tua!

Fu un attimo, improvvisamente sentì arrivare un fremito da dentro. Mai aveva provato sensazioni tanto intense, l’orgasmo la travolse, fu quasi violento e la fece tremare , il suo corpo era invaso da fremiti di piacere e ne aveva perso completamente il controllo, si era completamente abbandonata alla sua compagna. Esausta si lasciò andare tra le braccia della sua amata. Era stato un orgasmo dirompente e infinito. Haruka si alzò e le salì di sopra cominciando a baciarla. Si muoveva avanti e indietro, era arrivato il suo turno, Michiru in un lampo le tolse la camicia, avventandosi sui suoi seni, costringendo la bionda ad inarcare la schiena dal piacere, invertì in un istante i ruoli, ora era lei a dirigere i giochi e non aveva intenzione di far attendere oltre la sua metà. Scese lentamente sul suo ventre, con lievi baci che tolsero il respiro alla compagna, dopo tanti anni ogni loro volta era come la prima, se non meglio…  Dopo poco capì che la sua donna era al limite, fu allora che scese tra le sue gambe, in un istante Haruka perse completamente il controllo, prese la testa di Michiru tra le mani indirizzandola, anche se non vi era alcun bisogno, nell’esatto punto in cui sembrava essersi concentrato tutto il suo essere. La violinista sapeva bene come far impazzire la sua donna.  
Haruka: Michiru… Ti amo!!!
In quelle parole concentrò tutto un universo di emozioni, mentre l’orgasmo si stava impossessando di lei, senza lasciarle vie di fuga, si abbandonò volentieri a quelle sensazioni che solo la sua compagna era in grado di regalarle. Entrambe ancora ansimanti si abbracciarono.
Haruka: Questo è solo l’inzio di questo nostro giorno…
Michiru: Perché questo nostro giorno durerà per tutta la nostra vita, giusto amore?
Haruka: Mi leggi nel pensiero?
Michiru: No, ti amo Haruka.
Haruka: Ti amo anch’io Michiru.
 
Si sono la vostra maxiex5452, qui per dirvi che questa fan fiction è stranissimamente CONCLUSA! Incredibile non pensavo davvero che cel’avrei fatta! Ringrazio tutti/e per le vostre bellissime recensioni, per aver sopportato i miei errori di grammatica, sintassi, battitura e quant’altro, spero vivamente di ritornare presto con qualcosa di nuovo! Ora lascio la parola ad alcune persone che ci tenevano a fare un saluto speciale a voi lettori!
 
Haruka: Ciao! Si sono proprio io, la vostra eroina, volevo ringraziarvi per avermi fatta bistrattare per ben 22 capitoli, in verità devo ammettere che mi sono divertita, però che strazio… si può giusto salvare il finale, eccome se si salva quello!
Michiru: Non datele retta, siamo felicissime di aver preso parte a questo progetto e che a qualcuno sia anche piaciuto!
Setsuna: Intanto i problemi me li ciuccio sempre io grazie all’autrice! Meno male che ci siete voi lettori!
Hotaru: Non vi preoccupate, queste qui le tengo d’occhio io mentre l’autrice si prende un breve periodo di riposo!
Haruka: In buona sostanza questo è l’arrivederci più brutto della storia! Però chi ci da la voce ha deciso così!
Michiru: In oltre la fan fiction è finita perché abbiamo deciso di metterci in sciopero perenne dopo questi saluti osceni!
Setsuna: Un grazie ancora a tutti di cuore!
Hotaru: Arrivederci a presto!

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