Un cammino lastricato di ricordi di lorian (/viewuser.php?uid=131913)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Ricordi che riscaldano ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Una denuncia che fa tremare tanti ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Reazioni negative e positive ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Un quintetto decisamente insolito ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Un emozione intensa ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Due schieramenti ben precisi ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Tutto alla luce del sole ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - I magnifici sei ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Una notte molto importante ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Due corpi e un'anima ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Nuovi scontri all'orizzonte ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Chiarimenti necessari ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - La fine dei ricordi ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Il giusto castigo ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - Che brutta nottata, Ron! ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - La fine della scuola ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Epilogo ***
Capitolo 1 *** L'inizio di tutto ***
Buongiorno
ragazze! Innanzitutto devo
scusarmi con tutte voi, perché mi ero ripromessa di iniziare
a pubblicare prima
di Natale ma diciamo che ho avuto delle feste abbastanza movimentate.
Inoltre, una
fastidiosissima
influenza mi ha letteralmente abbattuta.
Ora
però che il peggio è passato, mi
impegnerò ad essere puntuale e inizio oggi con il primo
capitolo della nuova
storia che spero vi piacerà.
Un bacio Lorian.
Capitolo 1 -
L'inizio di tutto
All'interno del
castello di Hogwarts
si stava vivendo un momento davvero tragico e pesante.
Non stiamo
parlando di un attacco dei
Dissennatori o dei Mangiamorte ma dello studio per la preparazione ai
M.A.G.O.
Tutti i ragazzi
vagavano per i
corridoi come zombie, barcollando mentre con gli occhi spiritati
ripetevano
norme, regole ed incantesimi.
La follia
dilagante aveva colto
indistintamente tutte le quattro case.
Le serpi
cercavano disperatamente uno
o più stratagemmi per poter sabotare gli esami o banalmente
un luogo ben più
che segreto, dove potessero nascondersi.
I tassi, tra un
ripasso e l'altro,
cercavano di costruire trappole e trabocchetti dove far cadere i
professori e
gli esaminatori.
I corvi invece
si rivolgevano alla
Cooman nella speranza che la stordita signora, tra un bicchierino di
sherry e
l'altro, riuscisse a mettere in moto il suo terzo occhio vedendo
qualcosa
nonostante i suoi mitici occhiali con i fondi di bottiglia.
Infine i grifoni
quasi quasi pregavano
che resuscitasse Voldemort piuttosto che svolgere gli esami,
perchè non c'era
nulla di segreto nel dire che affrontare una McGranitt furiosa, era
sicuramente
peggio che trovarsi di fronte ad un senza naso, pelato ed isterico.
Non credo che ci
sia bisogno di
sottolineare il fatto che in quest'ultimo gruppo, c'era l'eccezione che
conferma la regola e cioè Hermione Jean Granger,
soprannominata da tutti la
so-tutto-io di Hogwarts.
Lei era la
strega più intelligente e
studiosa degli ultimi cento anni ed era incredibile se si pensava che
era una
semplice Nata babbana.
Ovviamente di
semplice in quella
ragazza riccia non c'era nulla ma per i più radicati
Purosangue, quello era un
fatto assolutamente inspiegabile.
Tra questi, fino
a qualche mese prima
c'era anche il suo fidanzato e cioè Draco Lucius Malfoy, il
più spocchioso tra
gli spocchiosi.
Lo scandalo che
li aveva investiti
quando i due ragazzi avevano portato alla luce la loro relazione,
volava ancora
di bocca in bocca ma la tensione per gli esami finali, aveva mitigato
un pò la
cosa.
Il gelido biondo
era seduto accanto
alla sua ragazza, che aveva il naso incollato su un libro
più grosso di lei.
Di fronte ad
Hermione, c'erano
straordinariamente Blaise Zabini, Harry Potter e la sua rossa fidanzata
Ginny
Weasley.
L'unico che
mancava all'appello era
Ronald, perchè non aveva minimamente accettato la presenza
di Draco nella vita
della ragazza che considerava, egoisticamente di sua esclusiva
proprietà.
Anche se
studiavano insieme oramai da
un mese, il biondo storceva ancora la bocca di fronte al ragazzo
sopravvissuto,
quello che lui definiva la persona più fulminata del mondo
magico.
D'altronde se
Potter era
sopravvissuto a ben due Avada Kedavra, qualcosa doveva pur significare.
Dagli altri
tavoli i studenti li occhieggiavano
spesso, aspettandosi che da un momento all'altro tra i due galli
scoppiasse un
putiferio ma fino ad ora erano rimasti delusi.
Ad un tratto
Ginevra aveva sbuffato e
mentre con la coda dell'occhio fissava quegli ebeti, aveva incrociato
le
braccia al seno.
Con la voce
distorta dalla rabbia
aveva sibilato: " Ma è possibile che ci siano tante persone
così idiote?
Sono
lì fermi come degli avvoltoi in
attesa della carogna da spolpare.
Secondo me
stanno pregando Merlino,
Morgana e tutti e quattro i fondatori che tra voi due scoppi la guerra.
Mi domando come
si faccia ad essere
così meschini!".
Draco aveva
ghignato poi aveva alzato
le spalle dicendo: " Si vede che non hanno niente di meglio da fare!
Comunque non
vorrei infierire Ginny
ma ho la certezza matematica, che gran parte di quelli che tu chiami
avvoltoi,
siano stati mandati qui in avanscoperta proprio da tuo fratello, che
non vede
l'ora che tra me e Hermione scatti la rottura tanto agognata!".
Inaspettatamente
Ginny aveva annuito
poi aveva aggiunto: " Lo so perfettamente Draco, che dietro questa
incresciosa situazione c'è Ronald e a volte mi chiedo se io
o lui siamo stati
adottati, perchè mi sembra impossibile essere davvero sua
sorella!".
Harry aveva
appoggiato il libro sul
tavolo poi aveva detto: " Per lui è impensabile credere che
tra il furetto
e Hermione ci sia qualcosa di serio.
Secondo
ciò che ritiene il suo
cervello, lui gli ha rubato la ragazza!".
Draco aveva
fatto una smorfia
indistinta, senza aggiungere una parola ma Ginny aveva mormorato con
stizza:
" E questo lo rende ancora più deficiente!
Voglio dire,
finché Hermione è
rimasta single lui non l'ha ritenuta importante e si è
sollazzato con quell'oca
di Lavanda poi però quando lei ha scelto Draco e si
è ritenuto tradito.
Pensa di avere
dei diritti sulla
nostra amica! Peccato che li senta imprescindibili, solo quando lei si
interessa a qualcun'altro.
Sono
più che certa che se loro si
lasciassero, lui tornerebbe tra le cosce di quella ninfomane della
Brown!".
Draco aveva
grugnito poi aveva risposto:
" Non credo che gli darò mai questo piacere!
Hermione
è e rimarrà la mia ragazza e
non ho la benché minima intenzione di lasciarla, quindi
può mettersi l'anima in
pace!".
La mora aveva
alzato lo sguardo da
quel mastodontico librone e aveva guardato le persone che di sottecchi
li
osservavano poi aveva sorriso lievemente.
Si era sporta
per dare un dolce bacio
al suo ragazzo e aveva detto: " Io credo che gli stiate dando
più
importanza di quel che si meritano.
Né
loro né Ronald riscuotono il mio
interesse, così come non devono attirare il vostro!
L'unica cosa che
otterranno sarà una
bocciatura in massa, perchè per spiarci biecamente, non
stanno minimamente
studiando e fra tre giorni, inizieranno gli esami.
Nessuno di noi
deve loro una
spiegazione e sprechiamo già troppo tempo a preoccuparci.
Come ha detto
Draco, io sono e
resterò la sua ragazza e delle fissazioni di Ronald, non me
ne può fregar di
meno!".
Quindi si era
alzata e aveva portato
con se quel mattone di libro, per riporlo nello scaffale.
Mentre cercava
il punto esatto dove
riporre il tomo, la ragazza era stata attirata da due voci che stavano
bisbigliando.
Con
uno schiocco delle dita
si era disillusa e passo dopo passo, si era avvicinata alle due ragazze
che si erano poi
rivelate le gemelle
Patil.
Padma stava
ridacchiando e poi quando
aveva smesso, con gli occhi inumiditi dalle troppe risate represse
aveva
fissato la sorella e aveva chiesto: " Quindi se ho capito bene, Ronald
vuole fare in modo che Malfoy lasci la Granger?".
Hermione aveva
spalancato gli occhi
quando la gemella aveva annuito sorniona.
La Corvonero
aveva poi chiesto:
" E come intende farlo?" e Calì aveva risposto: " Demelza mi
ha
detto che Romilda gli ha riferito, che Lavanda era abbastanza scocciata.
Sembra che lui
abbia dato di matto,
dicendo che era una vergogna per una Grifondoro mettersi con una serpe
e lui
doveva far rientrare tutto nei ranghi!".
Padma aveva
annuito ma poi aveva
domandato: " Ho capito ma non mi hai ancora detto come intende
rimettere
tutto al suo posto!".
Calì
si era passata una mano tra i
neri capelli e aveva risposto: " Secondo Romilda, lui ha detto che
vuole
inviare un messaggio a Hermione con la scrittura del biondo,
invitandola sulla
torre di Astronomia questa sera a mezzanotte.
Poi una volta
che lei sarà lì, la
vuole addormentare con un incantesimo!".
Padma aveva
messo su un espressione
basita poi aveva mormorato: " Non capisco come questo possa fare
lasciare
quei due!" e Calì aveva risposto: " Beh, non ti ho detto
ancora la
parte migliore.
Secondo il piano
di Ronald, dopo che
si sarà addormentata lui la farà stendere su dei
cuscini e si coricherà con lei
poi invierà un messaggio alla serpe con la scrittura di
Hermione, dandogli
appuntamento sulla torre e quando il biondino arriverà, li
vedrà a letto
insieme e penserà di essere stato tradito!".
Padma aveva
battuto leggermente le
mani ridendo poi aveva risposto: " E bravo Ronald, chi avrebbe mai
detto
che riuscisse a inventarsi un piano così geniale.
Tutti qui sanno
come Malfoy sia
geloso e possessivo e di sicuro non accetterà mai un bel
paio di corna
ramificate.
Solo una cosa
non capisco! Perchè lo
fa? Voglio dire, lui non si è mai fatto avanti con Hermione
e si è sollazzato
con Lavanda, però non vuole che lei abbia un altro.
Certo stiamo
parlando di Malfoy ma se
ti ricordi, ebbe una reazione simile anche quando si trattò
di Victor
Krum!".
Calì
aveva annuito poi aveva
risposto: " Lo so, in effetti è davvero un egoista ma che
vuoi farci, in
fondo è un uomo e non ammetterebbe mai che una che considera
sua, si metta con
un altro.
Io penso che lui
voglia solo
divertirsi con Lavanda poi quando ne avrà avuto abbastanza,
andrà a cercare
Hermione per fare sul serio.
Sai per la
serie: le oche bionde me
le scopo ma le more ricce me le sposo!".
Le due gemelle
erano scoppiate a
ridacchiare poi si erano allontanate, ignare di essersi lasciate alle
spalle
una piangente e furibonda Hermione.
Quando si era
ripresa dalla rabbia e
dal dolore, la ragazza aveva mandato un messaggio ai suoi amici e al
suo
ragazzo, tramite un biglietto trasformato in uccellino che diceva: "
Raggiungetemi subito nella stanza delle
necessità!".
Poi aveva fatto
il giro degli
scaffali ed era uscita dalla biblioteca, con un diavolo per capello.
Velocemente si
era diretta al settimo
piano, si era fermata davanti al quadro di Barnaba il babbeo,
bastonato dai
troll e aveva atteso
l'arrivo degli altri.
Dopo dieci
minuti dal fondo del
corridoio erano apparsi Blaise, Harry e Ginevra, seguiti da uno
scazzato Draco
che sbuffava di continuo.
Ginny aveva
visto Hermione e le era
corsa incontro ma si era fermata di botto, quando si era accorta che
aveva gli
occhi arrossati.
Mettendo le mani
sui fianchi, nel più
puro stile di Molly Weasley, aveva alzato la voce di un tono chiedendo: "Herm, perchè
hai pianto?".
La mora con la
coda dell'occhio aveva
visto Draco alzare di scatto la testa e sgranare gli occhi.
Deglutendo aveva
risposto: " Non
qui! Prima entriamo e poi vi spiegherò!".
Tremando si era
avvicinata al muro e
dopo aver pensato a cosa chiedere, era passata per tre volte di fronte
alla
parete.
Un grande
portone nero finemente
lavorato, era apparso davanti ai loro occhi e quando la comparsa era
stata
completata, i quattro ragazzi erano entrati dentro la stanza.
Avevano trovato
una vasta camera,
arredata tutta con i toni del bianco e nero, con un mobile bar pieno di
bottiglie varie e di bicchieri.
Un grande divano
di pelle nera
spiccava sul pavimento di marmo bianco ed era posizionato di fronte ad
un
lussuoso camino, ovviamente spento dato che erano a giugno.
Hermione si era
seduta, subito
imitata dagli altri e Ginny le aveva detto: " Ora taglia corto e dimmi
perchè poco fa hai pianto."
Hermione l'aveva
fissata negli occhi
e stringendo i pugni, le aveva raccontato tutto quello che aveva
sentito dalle
bocche di Calì e Padma.
Man mano che il
suo racconto si
svolgeva, Ginny spalancava gli occhi e la bocca, Blaise e Harry
stringevano i
pugni furiosi e Draco abbassava lo sguardo a terra.
Quando la mora
aveva finito di
parlare, Draco era scattato in piedi e si era diretto di filato verso
il mobile
bar, dove si era versato una generosa dose di firewhiskey.
Contrariamente a
quello che pensavano
le persone, a lui non piaceva da impazzire l'alcool.
Farsi vedere con
un bicchiere in mano
sempre più spesso, faceva parte dello status quo e
cioè del voler mantenere
agli occhi degli altri, la sua immagine di bad boy.
Ma in quel
momento sentiva proprio la
necessità di sentire scendere quel forte liquore lungo
l'esofago.
Sentirlo
bruciare in gola e nello
stomaco, faceva da contraltare alla furia che lo stava devastando.
Dopo essersi
scolato tutto il
bicchiere, lo aveva stretto talmente forte che temeva potesse
romperlo, poi
senza dire una parola
si era diretto fuori dalla stanza delle Necessità,
lasciandosi alle
spalle la sua
fidanzata e i suoi
amici che l'avevano guardato in silenzio.
A passo svelto
si era diretto nella
sua stanza e una volta lì, si era lasciato cadere sul letto
afferrandosi i
capelli in un gesto frustrato.
Era stufo di
sentirsi giudicato e
condannato a priori, solo per il cognome che portava.
Per Salazar, lui
sapeva di essere
stato un gran bastardo, vile e cattivo e il peggio l'aveva dato
proprio con la
ragazza che ora amava
e probabilmente questo non se lo sarebbe mai perdonato.
Ma sentire quei
piani lo aveva
davvero devastato, perchè non erano progettati per amore ma
solo per una
questione di mero possesso.
La cosa assurda
era che la
possessione in teoria lui avrebbe dovuto comprenderla, visto che Lucius
non
aveva fatto altro che dirgli: " Se
vuoi qualcosa prenditela e se è tua, fa che nessuno la
tocchi!" ma
invece faticava ad accettare che quella di cui si stava parlando era in
realtà
la sua fidanzata.
Ora che il suo
paparino gli aveva
fatto il gentile favore di crepare, lui pensava di essere libero;
libero di
amare, ridere, scherzare, farsi nuovi amici e sopratutto di vivere.
Ma
così non era stato!
INIZIO FLASHBACK
Fin dal primo
giorno di scuola, si
era dovuto rendere conto che per la stragrande maggioranza degli
alunni, lui
era solo un capro espiatorio.
Un ottimo
bersaglio su cui riversare
tutto l'odio e il rancore per la guerra appena trascorsa e per coloro
che erano
morti.
I primi sei mesi
li aveva passati più
in infermeria che in aula, perchè non poteva nemmeno girare
per i corridoi,
senza diventare un catalogo vivente di maledizioni e incantesimi.
Veniva
schiantato e percosso con la
stessa frequenza con cui si cambiava le camicie e cominciava ad essere
stufo.
Poi, una sera di
marzo era apparsa
lei; lei che l'aveva trovato in un corridoio, disteso in un lago di
sangue.
Il suo sangue,
quello che il suo
beneamato padre dichiarava purissimo ma che era del tutto simile a
quelli degli
altri.
Quella volta i
suoi cari compagni ci
erano andati giù in modo pesante: aveva tre costole rotte,
un polmone
perforato, un occhio nero, il labbro inferiore spaccato, la gamba
destra rotta,
aveva perso tre denti e aveva un taglio lungo tutto il braccio
sinistro, in
corrispondenza di quel marchio maledetto che gli deturpava la pelle.
Ricordava ancora
le parole che gli
aveva detto Finnegan, prima di tagliargli la carne con un coltello.
Aveva uno
sguardo da pazzo impresso
negli occhi mentre gli diceva: " Dovresti ringraziarci Malfoy!
Chissà che
squarciando la tua carne, non esca quello schifo che ti circola nelle
vene!".
Poi il dolore
era stato davvero tanto
devastante, che aveva perso i sensi cadendo nell'oblio.
A svegliarlo era
stata la sua voce
che mormorava: " Oh Morgana, Malfoy che ti hanno fatto? Sono dei folli.
Solo un pazzo
può fare una cosa del
genere; non è possibile, mi sembra di aver combattuto per
niente!".
Lui aveva
cercato di parlare ma era
stato colto da un violento eccesso di tosse, che gli aveva fatto
sputare
sangue.
Lei gli aveva
detto: " Per favore
Malfoy non parlare e non
agitarti, perchè ti fai solo del male!" poi lo aveva
medicato alla buona e
aveva chiamato Harry con il Patronus.
Quando il moro
era arrivato in quel
corridoio scuro, alla vista di quello scempio era impallidito e non
aveva
potuto trattenere un conato, che lo aveva spinto a vomitare anche
l'anima.
Quando si era
ripreso, si era avvicinato
a Hermione e insieme lo avevano trasportato in infermeria.
Madama Chips
vedendolo si era messa
le mani nei capelli ma poi aveva alzato gli occhi al cielo e aveva
sbuffato.
Questo
atteggiamento aveva fatto
comprendere a Hermione che il biondo era un assiduo frequentatore
dell'infermeria e quando aveva chiesto la conferma alla Chips, lei le
aveva
detto:
" E' una
barbarie che viene
commessa spesso! Questo povero ragazzo, ha passato più
giorni qui dentro che in
classe ma di solito non hanno mai usato una tale ferocia!".
Hermione allora
aveva chiesto perchè
non fossero stati presi dei provvedimenti e la buona donna le aveva
risposto:
" Perchè lui non ha voluto! E' come se sapesse di meritarsi
queste torture
e volesse espiare le sue colpe in questo modo!".
La mora aveva
sentito una rabbia tale
dentro che l'aveva devastata e dopo aver salutato Harry, chiedendogli
di non
dire niente a nessuno, era rimasta al capezzale del biondo tutta la
notte.
Qualche ora dopo
una febbre altissima
aveva colto Draco, portandolo alla soglia del delirio e in quei momenti
lui si
era agitato come non mai, chiedendo aiuto e pregando di smetterla.
Hermione aveva
pianto di fronte a
quello strazio ma non si era persa d'animo e alternandosi con
Poppy, lo aveva
assistito tutto il
tempo.
Grazie
all'Ossofast, le costole e la
tibia di Draco si erano aggiustate, così come il livido
all'occhio e il taglio
al labbro e al braccio erano spariti con un unguento.
I denti erano
stati fatti ricrescere
con l'incantesimo Densaugeo ma la cosa che preoccupava l'infermiera era
la
perforazione del polmone.
All'alba la
febbre era scomparsa del
tutto e Hermione vinta dalla stanchezza, si era addormentata seduta
sulla sedia
mentre teneva la mano di Draco.
Dopo poche ore
il ragazzo si era
svegliato ed era rimasto sorpreso di vederla dormire vicino a lui.
Madama Chips,
che era passata a
controllarlo, vedendo la sua espressione aveva detto: " Non la
disturbi,
signor Malfoy.
La signorina
Granger deve essere
esausta, perchè non l'ha abbandonata un solo istante e l'ha
curata con tutte le
sue forze!".
Draco aveva
annuito mentre sentiva un
calore forte sprigionarsi nel cuore poi aveva portato lo sguardo verso
l'infermiera e aveva detto: " Non voglio svegliarla ma così
deve essere
scomoda!
Ingrandisca il
letto e la faccia
coricare qui".
La donna aveva
sgranato gli occhi poi
aveva mormorato: " Ma è contro il regolamento!" e Draco
aveva
risposto: " Non si preoccupi, non la toccherò!
Tanto
più che non ne avrei neppure la
forza! Lei mi parla del regolamento ma non credo che sia scritto da
qualche
parte, che degli alunni si debbano divertire a pestarne un altro.
Né vi
è scritto che una Grifondoro
debba aiutare un Serpeverde! Quindi come vede non andiamo contro il
regolamento
o almeno non credo che lo stiamo facendo!".
La donna era
rimasta un pò a pensare
poi aveva annuito e con colpo secco della bacchetta aveva trasformato
il letto
da singolo in matrimoniale e tramite l'incantesimo
Mobilicorpus, aveva sollevato con delicatezza la ragazza,
facendola
coricare.
Hermione aveva
mugugnato un pò ma poi
era tornata a dormire serena.
Madama Chips
aveva guardato Draco che
non gli toglieva gli occhi di dosso e aveva mormorato:
" Sappia signor
Malfoy che
stavolta non potrà esimersi dal denunciare i suoi
aggressori, perchè conoscendo
la signorina che ora dorme al suo fianco, non glielo
permetterà.
Lei, come tutti
noi ha lottato per
ristabilire il bene e il fatto che lei venga pestato con
continuità, non
rientra di certo in quel fine!".
Draco aveva
annuito senza dire una
parola poi aveva chiuso gli occhi, riaddormentandosi.
Dopo qualche ora
il biondo si era
risvegliato e aveva visto Hermione fissarlo confusa.
Stringendo il
pugno per il nervoso,
aveva mormorato: " Buongiorno Granger! Madama Chips ha ingrandito il
letto
per permetterti di dormire ma voglio rassicurarti del fatto che non ti
ho
toccata.
Volevo
ringraziarti, perchè lei mi ha
detto quello che hai fatto per me!".
|
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Capitolo 2 *** Ricordi che riscaldano ***
Eccoci al nuovo
capitolo.
Mi fa strano
riprendere a pubblicare
dopo tanti mesi di silenzio e questo mi fa comprendere di essere ormai
affezionata
a tutti voi e di non poterne fare a meno.
Comunque basta
chiacchiere. Ringrazio
le persone che hanno letto il capitolo di sabato scorso e quelle che lo
hanno
commentato.
Baci Lorian
Capitolo 2 -
Ricordi che riscaldano
Hermione aveva
annuito poi mettendosi
a sedere aveva detto: " Chi è stato, Malfoy? Voglio saperlo
e non
azzardarti a dirmi che ti meriti questo, perché non
è assolutamente così!
Solo una bestia
può aver commesso una
tale atrocità e io non ho combattuto, per permettere alle
bestie di girare
liberamente nei
corridoi di questa scuola!".
Lui l'aveva
fissata in silenzio poi
aveva risposto: " All'inizio pensavo veramente di meritarmi tutto
questo
ma poi gli attacchi sono diventati all'ordine del giorno e la loro
furia è
cresciuta in modo esponenziale e devo ammettere di essere stanco!
Secondo il loro
metro di misura, io
devo pagare le colpe di tutti i Mangiamorte ma di questo passo, non
credo di
arrivare vivo alla fine della scuola, quindi ti dirò chi
sono i miei
aggressori!".
Hermione aveva
annuito ed era rimasta
ferma ad aspettare.
Draco aveva
tirato un profondo
respiro che gli aveva procurato un forte dolore al petto poi aveva
detto:
" Seamus Finnegan, Theodore Nott, Cormac McLaggen e Terence Higgs!".
La mora aveva
grugnito di rabbia poi
aveva sibilato: " Bastardi! E' da coraggiosi attaccare in quattro
contro
uno!".
Draco aveva
ghignato poi aveva detto:
" Sai qual è la cosa comica, Granger? Che per pestarmi,
hanno messo da
parte l'odio tra le case e almeno in questo Silente è stato
accontentato.
Lui ha sempre
detto che era
importante l'unione e la collaborazione!
Beh, chi meglio
di me può dire che si
sono uniti e hanno collaborato e che lo hanno fatto nella maniera
migliore!".
Hermione aveva
sbuffato poi aveva
detto: "Non dire
sciocchezze,
Malfoy! Silente non avrebbe di certo voluto questo!
Ti avviso che ho
tutta l'intenzione
di denunciare quei bastardi alla McGranitt, perché prenda
dei provvedimenti e
tu non azzardarti a impedirmelo, chiaro?
Poi d'ora in
poi, starai al mio
fianco mio e di Harry che ieri ti ha aiutato, in modo che non accada
più una
cosa del genere.
Sappi che non lo
faccio per pena o
per pietà, perché non ne provo nei tuoi confronti
ma non voglio che tu debba
nuovamente entrare qui dentro.
Non me ne frega
un accidente di
quello che dirà la gente e non voglio sentire una sola
parola di dissenso da
parte tua!".
Draco si era
passato una mano tra i
capelli chiari poi aveva risposto: " Non credo che tu possa
proteggermi
sempre, anche perché ti
rammento che due dei miei aggressori fanno parte della mia casa e posso
assicurarti che non sono i soli.
Tra le serpi,
solo Blaise mi è amico
mentre tutti gli altri non vedono l'ora di accopparmi.
Gli fa comodo
che sia io a prenderle,
anche al posto loro e hanno volutamente ignorato il fatto che anche i
loro
padri erano e sono dei Mangiamorte, così come lo
è il mio!".
Hermione aveva
annuito poi aveva
detto: " A questo penseremo poi! Intanto cominceremo a punire i
colpevoli e
sono certa che vedendo questo, anche gli altri la smetteranno!".
Draco aveva
scosso la testa poi aveva
mormorato: " Avanti Granger, in fondo neppure tu credi a quello che
dici!
Nessuno
dimenticherà facilmente
quello che ho fatto e chi sono!".
La mora aveva
fissato gli occhi
cerulei del suo antico rivale e aveva risposto: " Tutti commettiamo
degli
errori Malfoy, l'importante è saper rimediare ma tu ti
prevarichi ogni
possibilità.
Non è
accettando in silenzio i loro
insulti e le loro percosse che dimostrerai la tua buona
volontà; a volte anche
ribellarsi, serve a ristabilire le priorità.
Tu ti sei dovuto
accollare gli errori
commessi da tuo padre e lo hai fatto senza recriminare.
Questo potrebbe
essere preso per una
forma di coraggio se non venisse da te; siccome però sei
stato tu a farlo è più
comodo pensare che sia sottomissione o vigliaccheria.
A te non cambia
poi molto la cosa ma
fa comunque rabbia pensare che basta questa piccola sfumatura, per
renderti un
pavido ai loro occhi!".
Il biondo aveva
sogghignato poi le
aveva detto: " Beh Granger, in fondo è quello che sono!
Ognuno ha quel
che si merita e io non
sono di certo da meno; l'unica cosa che mi scoccia è che
fino ad ora, non avevo
mai pensato al fatto che fosse un male.
Voglio dire che
fin da quando avevo
sei anni, mio padre non ha fatto altro che pontificare su quanto fosse
perfetta
la casata dei Serpeverde.
Mi raccontava
che era un onore farne
parte, che era nel destino di tutti i Malfoy e i Black e che io non
potevo
sottrarmene.
Mi diceva che
essere una serpe ti
dava quel quid in più che serve sempre nella vita ma non mi
ha mai detto che
per esserlo, dovevo diventare per forza un bastardo, falso, razzista e
traditore.
Questo l'ho
scoperto dopo a mie spese
e se devo essere sincero, me ne sono fregato.
L'unica cosa che
vedevo era il potere
che derivava dal mio cognome e ne approfittavo biecamente, senza
chiedermi di
certo se fosse giusto oppure no.
La gente faceva
a gara per servirmi,
adularmi e conquistarmi e in verità, la cosa mi piaceva
eccome.
Però
poi mi sono reso conto che era
solo di quel nome che avevano paura e non di me e questo mi ha fatto
infuriare.
Mi sono
immaginato con un altro
cognome e sono dovuto venire a patti con la dolorosa epifania, che non
ero
nessuno.
Per mio padre
avevo solo il valore di
qualcosa da donare al suo Signore, per mia madre ero il fallimento che
faceva inquietare
il suo perfetto marito.
Non
fraintendermi, lei mi ha voluto
bene per davvero e me ne vuole ancora adesso ma vive principalmente per
Lucius.
E' come se fosse
un pezzo del suo
corpo, un prolungamento del suo braccio, una parte attigua del
suo cervello.
Si capiscono al
volo e spesso mi era
capitato di vedere, che uno iniziava un discorso e l'altra lo finiva.
Mi sono sempre
chiesto se anche io
avrei mai amato come loro e in parte ne avevo paura!".
Hermione si era
abbracciata le
ginocchia poi ci aveva appoggiato la testa e aveva chiesto: " Paura?
Perché
ne avevi paura?".
Draco si era
passato una mano tra i capelli
poi aveva risposto: " Perché mi inquieta l'idea di avere al
mio fianco,
una persona che mi conosce così bene.
Sarebbe come
vivere allo scoperto,
come non avere più la pelle ed essere esposto con la carne
viva al vento.
Mi sentirei
nudo, privo di ombre e di
segreti e questo non mi piace affatto.
Io credo che le
persone debbano avere
una parte oscura di se, un posto dove tenere i loro segreti
più nascosti ed
inconfessabili.
Penso che
abbiano diritto a mantenere
un alone di mistero su di loro, perché se tutto fosse chiaro
e trasparente, la
noia sarebbe assicurata!".
Hermione non
aveva fatto in tempo a
rispondergli, perché Madama Chips era apparsa davanti a loro
dicendo: "
Signor Malfoy, ora può uscire ma le sarei davvero grata se
non tornasse subito
qui dentro.
Non mi
fraintenda, io amo il mio
lavoro e quando non ho nulla da fare mi annoio ma vederla
così spesso qui
dentro solo per le percosse di alcuni vigliacchi, non mi piace proprio
per
niente!".
Draco aveva
annuito facendole un
sorriso poi aveva ghignato e le aveva chiesto: " Mi perdoni, Madama ma
mi
sono sempre chiesto in che casa avesse studiato in passato.
Non lo abbiamo
mai saputo e molti di
noi se lo sono sempre domandato!".
La buona donna
aveva ridacchiato poi
aveva risposto: "Sono
stata una
serpe, signor Malfoy! Una gelida serpe, esattamente come lei".
Il biondo aveva
sgranato gli occhi,
così come Hermione aveva spalancato la bocca.
Poi dopo aver
scostato le lenzuola ed
era uscito dal letto, imitato dalla ragazza e aveva mormorato
ghignando: "
Le giuro che non lo avrei mai detto, Madama!".
Lei aveva
sorriso poi aveva annuito e
li aveva esortati a sbrigarsi.
Con un colpo di
bacchetta Draco si
era trasfigurato i vestiti, facendo apparire su di se una divisa pulita
poi si
era ravviato i capelli e rivolgendosi alla mora aveva detto: " Sono
pronto!".
Hermione aveva
fatto lo stesso poi si
era rivolta alla buona infermiera dicendo: " Mi scusi Madama ma Malfoy
deve seguire qualche cura?" e la donna aveva scosso la testa
mormorando:
" No, signorina Granger!
Per fortuna
l'Ossofast ha fatto un
ottimo lavoro, così come l'incantesimo Densaugeo e
l'unguento che abbiamo
usato.
Quanto alla
perforazione del polmone,
si metterà a posto da sola nel giro di pochi giorni".
Poi rivolgendosi
a Draco aveva detto:
" Mi raccomando signor Malfoy, per qualche giorno eviti qualsiasi
partita
a quiddicht o allenamento!".
Draco aveva
ghignato poi aveva
risposto: " Non c'è pericolo Madama, tanto la mia squadra
non mi ha più
voluto, quindi non ho motivo per giocare!".
Hermione l'aveva
osservato,
accorgendosi che lui cercava di evitare il suo sguardo.
I ragazzi si
erano diretti verso la
porta ma la buona donna aveva attirato l'attenzione di Hermione,
dicendo:
" Signorina Granger, mi permetto di dirle che secondo il mio modesto
parere
lei sarebbe un ottima medimaga.
Ci pensi un
pò su e poi vedrà che si
accorgerà anche lei, che è davvero un buon
indirizzo di studi!"
La ragazza aveva
sorriso poi aveva
mormorato: " La ringrazio Madama, ne terrò conto!".
Mentre
camminavano diretti verso la
Presidenza, i due ragazzi non parlavano ognuno immerso nei propri
pensieri.
Ad un tratto in
fondo al corridoio
erano apparsi Harry e Ronald e Draco d'istinto, aveva rallentato il
passo.
Hermione aveva
continuato a camminare,
senza accorgersi che il biondo si era quasi fermato.
Giunta di fronte
ai suoi amici aveva
sorriso ma non aveva fatto in tempo a parlare, che Ron aveva detto: "
Finalmente ti trovo!
Harry mi ha
detto di non sapere dove
fossi e ti abbiamo atteso fino a pochi minuti fa nella nostra sala
comune poi
siamo scesi a cercarti!".
La mora lo aveva
fissato poi aveva
detto: " Beh, ora mi avete trovato! Cosa volevi?".
Il penultimo
figlio dei Weasley aveva
allargato il suo sorriso poi aveva detto: " Mione, devi prestarmi il
tema
di pozioni, perchè non ho avuto il tempo di farlo.
Sai, sono stato
impegnato con gli
allenamenti e poi Lavanda ha preteso un pò di coccole!".
Hermione si era
irrigidita mentre
Harry dietro il suo amico, si era schiaffato una mano sulla fronte,
certo che
la ragazza sarebbe esplosa a momenti.
Infatti dopo
venti secondi esatti,
Hermione aveva sibilato: " Credo che tu abbia sbagliato il verbo!
Hai detto che
devo prestarti il tema
ma la frase giusta semmai era, puoi non devi e io ti rispondo di no!
Non mi
interessano i tuoi allenamenti
né men che meno i tuoi sbaciucchiamenti con Lav-Lav anzi,
già che ci sei, perché
non te lo fai dare da lei il tema!
Io ora ho da
fare alcune cose
importanti e non posso perdere del tempo con te!".
Draco, pur
rallentando il passo, alla
fine aveva raggiunto il terzetto e si era fermato a due metri da loro.
Ronald non si
era ancora accorto di
lui e offeso con la sua compagna aveva detto: " E sentiamo cosa avresti
di
così urgente da fare, che non puoi prestarmi il tema che per
altro hai già
finito da un pezzo?
Non hai un
interazione sociale, vivi
solo per i tuoi libri e la tua esistenza si svolge solo tra le classi e
la
biblioteca!".
Harry si era
irrigidito fissando il
suo amico con la bocca e gli occhi spalancati, perché era
sicuro che quelle
parole avrebbero devastato Hermione ma era rimasto fortemente deluso,
quando
l'aveva vista sorridere.
La ragazza aveva
fissato il rosso
dicendo: " Credi forse che con le tue dolci parole mi convincerai a
darti
quel che chiedi?
Sei un illuso!
Non mi interessa né mi
preoccupa quello che ti accadrà, quindi non è
decisamente un mio problema.
Ti ho
già detto che ora sono
impegnata e non ho tempo da perdere con i tuoi problemi!".
Ronald,
che nel frattempo era diventato rosso come i suoi capelli, aveva
incrociato le
braccia al torace e aveva detto: " Te l'ho già chiesto e non
mi hai ancora
detto che cosa avresti di così urgente da fare!".
Hermione aveva
sbuffato scocciata poi
puntando gli occhi in quelli azzurri di Ron, aveva risposto:
" Non che io sia
tenuta a
dirtelo ma devo sbrigare una cosa con una persona..." ma era stata
interrotta dal rosso, che con la voce acida aveva sibilato: " E tu che
diamine vuoi, Malfoy?".
La ragazza si
era voltata e aveva
visto il biondo fermo, appoggiato al muretto del chiostro.
Il ragazzo in
questione si era girato
verso il gruppetto e con un tono di voce indolente aveva detto:
" Scusa ma stai
parlando con me,
Weasley?".
Il rosso si era
irrigidito poi
alzando il mento orgoglioso, aveva risposto: " Si, parlo proprio con te!
Mi da fastidio
vedere la tua brutta
faccia e noi stiamo parlando di cose che non ti riguardano,
quindi sei
pregato di levarti di
torno!".
Draco aveva
ghignato poi aveva detto:
" Mi spiace deluderti, Weasley ma mi sembra di ricordare che il
né il
chiostro né il corridoio siano di tua proprietà.
Ovviamente
è inutile che io ti
rammenti che non potresti neppure permettertelo, quindi direi che io
sono e
rimango dove mi trovo!".
Ronald era
scattato di corsa e in due
passi si era avvicinato a Draco.
Con entrambe le
mani aperte lo aveva
spintonato, colpendo duramente il torace e al biondo era mancato
improvvisamente il respiro.
Una smorfia di
dolore aveva
trasfigurato il suo viso e di scatto si era piegato su se stesso.
Hermione aveva
compreso che quella
sua reazione era dovuta al polmone perforato e non ancora guarito.
Velocemente si
era parata davanti a
Ron, che stava ancora schernendo il biondo.
Harry aveva
afferrato il suo amico per
le ascelle, per impedirgli di portare a termine il colpo che si era
predisposto
di compiere.
Infatti il rosso
era partito con la
gamba tesa per colpire Malfoy ma non era riuscito a beccarlo,
perchè era stato
strattonato all'indietro.
Decisamente
furioso, Ronald si era
divincolato per liberarsi dalla presa del moro e livido aveva sibilato:
"
Lasciami Harry, lasciami perché voglio spaccargli la faccia!
E' giunta l'ora
che gli venga
restituito tutto il male che ha fatto e ogni cattiveria che ha rivolto
agli
altri!".
Hermione
sentendo quelle parole aveva
stretto i pugni poi aveva detto: " Le tue parole mi fanno male,
perché mi
rendo conto che abbiamo lottato per niente.
Comprendo che
tutte le persone che
sono morte, hanno sacrificato la loro vita per nulla: Cedric, Sirius,
Moody,
Remus, Tonks e anche tuo fratello Fred.
Noi tutti,
compreso loro, abbiamo
combattuto anche per quelli come Malfoy e quando vedo che gli altri lo
trattano
con cattiveria e durezza, penso che non hanno capito letteralmente
niente!".
Ronald che aveva
smesso di agitarsi
tra le braccia di Harry, aveva sogghignato poi aveva risposto:
" Non essere
melodrammatica come
al solito!
In fondo
ricevere qualche schiaffo,
non può che fargli bene, almeno imparerà a
riflettere sui propri errori".
Hermione aveva
spalancato la bocca
poi aveva sibilato: " Sparisci dalla mia vista, Ronald Weasley prima
che mi
venga voglia di affatturarti!
Non farti
più vedere dai miei occhi e
prega che io non scopra che ci sei anche tu dietro i suoi agguati,
perché sappi
che non esiterò a denunciarti alla McGranitt!".
Ronald aveva
grugnito e dopo essersi
liberato dalla presa di Harry, aveva alzato il mento in un modo
altezzoso e si
era voltato allontanandosi lungo il corridoio.
Hermione aveva
ansimato agitata poi
sotto gli occhi spalancati di Harry, si era voltata verso Draco che se
ne stava
ancora inginocchiato con il palmo aperto sul torace.
La ragazza si
era piegata verso di
lui e gli aveva chiesto: " Come stai? Vuoi che ti porti da Madama
Chips?".
Il biondo aveva
scosso la testa
lentamente poi aveva alzato gli occhi su di lei e aveva detto: " No,
voglio solo finirla con tutto questo!
Il dolore si sta
placando e
preferisco non tornare lì dentro".
Hermione aveva
annuito quindi si era
girata verso il suo amico e aveva detto: " Harry, aiutami a portarlo
dalla
McGranitt.
Non
accetterò più di vederlo ferito
in quella maniera, sopratutto se so che chi l'ha fatto è uno
di noi!".
Mentre Harry si
avvicinava e metteva
un braccio sotto l'ascella di Draco, aveva chiesto: " Ma di chi
parli?".
Lei che aveva
afferrato il biondo
dalla parte opposta, aveva risposto: " Mi riferisco al fatto che i
responsabili dell'aggressione di ieri sera, sono due dei nostri e
cioè Seamus
Finnegan e Cormac McLaggen insieme a due Serpeverde cioè
Theodore Nott e
Terence Higgs!".
Harry aveva
spalancato gli occhi poi
aveva mormorato: " Cazzo! Ma sono proprio degli animali!".
Draco ansimando
aveva risposto:
" Oh beh, direi che ieri hanno proprio dato il meglio di loro! In
effetti
è stata l'aggressione più brutta finora!".
Camminando
lentamente i tre erano
giunti nei pressi dei Gargoyle e Hermione aveva detto: " Non si
può
giustificare una brutalità del genere e ho convinto Malfoy a
denunciare quei
folli!".
Il biondo per
sdrammatizzare aveva
mormorato: " Più che convinto, mi ha obbligato ma credo che
parlando di una
come la Granger, tu l'abbia capito anche senza la mia precisazione!".
Harry aveva
ridacchiato poi aveva
annuito e aveva detto: " Beh, mi sarei sorpreso del contrario!".
La ragazza
piccata aveva esclamato:
" Ehi, non mi direte che vi siete coalizzati contro di me?".
I due si erano
guardati negli occhi e
improvvisamente imbarazzati aveva voltato lo sguardo dalla parte
opposta e
Hermione aveva sbuffato dicendo: " Maschi, esseri testardi e ottusi!"
poi si era rivolta verso i Gargoyle e aveva pronunciato con la voce
alta e
chiara: " Praline con caramello e miele!" e le due statue aveva
annuito per poi ruotare su se stessi.
Il biondo
grugnendo aveva sibilato:
" Per Salazar! Con queste parole d'ordine, mi fanno smuovere la
fame!", facendo ridacchiare i suoi compagni.
Con un
pò di fatica erano riusciti a
salire per le scale a chiocciola poi, una volta giunti davanti alla
porta della
Presidenza, Hermione aveva bussato e pochi secondi dopo l'uscio si era
aperto.
I tre erano
entrati nell'ufficio e
avevano visto la McGranitt seduta alla sua scrivania, intenta a firmare
delle
carte.
Quando la donna
aveva alzato lo
sguardo, aveva sgranato gli occhi vedendo lo strano trio fermarsi di
fronte a
lei.
Senza dire una
parola aveva fatto
cenno di sedersi e dopo che tutti l'avevano fatto, aveva chiesto:
" Potrei sapere
il motivo della
vostra visita?".
Draco aveva
abbassato gli occhi e
Hermione, dopo aver sbuffato aveva detto: " Siamo venuti qui per fare
una
denuncia.
Ieri sera mentre
tornavo dalla mia
ronda, ho trovato Malfoy disteso a terra immerso in un lago di sangue!".
La donna aveva
spalancato la bocca
poi aveva fissato il biondo che non aveva ancora alzato la testa e
aveva
domandato: " Ed esattamente che cosa è successo?".
La ragazza aveva
mormorato: "
Era davvero in condizioni pietose e allora ho mandato un Patronus a
Harry,
chiedendogli di aiutarmi.
Quando lui
è arrivato, l'abbiamo
portato da Madama Chips e lì ho scoperto che non era la
prima
volta che questa
cosa accadeva!
La stessa Madama
me l'ha confermato,
dicendo che era stato più in infermeria che in classe".
La preside aveva
stretto i pugni e
aveva chiesto: " E' vero questo, signor Malfoy?" e quando lui aveva
annuito, aveva aggiunto: "
E posso
sapere perché non sono stata informata di nulla?".
Il biondo non
aveva risposto e Hermione
aveva detto: " Anche io l'ho chiesto all'infermiera e lei mi ha detto
che
le altre volte era stato lui a non voler sporgere denuncia,
perché credeva di
meritarsi tutte quelle botte e le ingiurie.
Si sentiva
responsabile per aver
fatto entrare i Mangiamorte tramite l'armadio svanitore, per aver
tentato di
uccidere Silente e per avere il marchio nero sul braccio!".
La preside aveva
digrignato i denti e
aveva mormorato con stizza: " Che idiozia!" poi recuperando un
pò di
calma aveva chiesto: " E quali erano le sue condizioni?".
Sempre Hermione
aveva detto: "
Era conciato davvero male e per un attimo anche Madama Chips ha avuto
paura di
non riuscire ad aiutarlo.
Aveva tre
costole rotte così come la
gamba destra, un occhio nero, il labbro inferiore spaccato e aveva perso tre denti.
Le cose peggiori
però erano un
polmone perforato e un taglio lungo tutto il braccio sinistro che
divideva in
due il marchio nero!".
Harry sentendo
quella sequela di
ferite aveva spalancato la bocca scioccato, esattamente come aveva
fatto la
McGranitt.
La preside a
fatica si era ripresa e
aveva mandato un Patronus a Madama Chips poi si era rivolta a Hermione
e aveva
chiesto: " E adesso è guarito?" e la ragazza aveva annuito
prima di
dire: " In
realtà il polmone gli da
ancora dei problemi e non è del tutto a posto ma per quanto
riguarda il resto
delle ferite, io e Madama Chips siamo riusciti a porvi rimedio!".
Un discreto
bussare aveva distratto i
quattro e quando Minerva aveva dato il permesso di entrare, la buona
Poppy
aveva fatto la sua comparsa, per nulla sorpresa di trovare
lì i tre studenti.
La McGranitt
aveva chiesto delle
delucidazioni su quello che aveva appena saputo e l'infermiera dopo
aver
annuito, aveva detto: " Si Minerva, la signorina Granger ha detto la
verità.
Questo ragazzo
ha passato più tempo
in infermeria che in classe, anche se come ho detto alla ragazza,
questa è
stata l'aggressione più feroce!".
La preside si
era girata verso Draco
e aveva detto: " Ora signor Malfoy, la smetta di fare scena muta!
Voglio che lei
mi dica esattamente
quello che è accaduto, senza tralasciare alcun particolare!".
Il biondo aveva
alzato lo sguardo
puntandolo in quello della donna e aveva detto: " Ieri sera stavo
tornando
nel mio dormitorio.
Avevo finito di
scontare la punizione
che mi aveva assegnato il professor Vitius, per essermi addormentato
durante la
sua lezione.
Avevo provato a
spiegargli che non
l'avevo fatto apposta ma lui non aveva voluto sentire ragioni e mi
aveva
ordinato di ripulire e lucidare tutte le coppe e le medaglie che ci
sono nella
sala trofei!".
La McGranitt
aveva chiesto: " Perché
si era addormentato in classe?" e Draco, stringendo i pugni aveva
risposto: " Perché la notte non riesco a dormire, per paura
che qualcuno
entri nella mia stanza!".
La donna aveva scosso la testa poi
aveva mormorato: " Continui il suo racconto" e il ragazzo aveva
detto: " Come dicevo prima, stavo rientrando nei sotterranei quando
sono
stato circondato.
Prima hanno
iniziato a offendermi nel
solito modo e cioè dicendo che sono un lurido Mangiamorte
che non ha diritto di
stare qui dentro, che mio padre e mia madre meritano la morte
più atroce e che
io dovrei stare ad Azkaban per tutta la vita!
Poi vedendo che
non reagivo ai loro
insulti, sono passati alle vie di fatto".
La preside
sbattendo il pugno sul
piano della scrivania aveva sibilato:
"Ora voglio i nomi di coloro che le hanno fatto questo e
anche
quello di tutti gli altri e non intendo sentire ragioni, sono stata
chiara?".
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 - Una denuncia che fa tremare tanti ***
Buon sabato
ragazze.
Oggi vedremo
cosa accadrà nel
castello più famoso della letteratura, quando la preside
metterà in atto i suoi
provvedimenti.
Grazie a tutti
quelli che leggono e
alle quattro ( spero per ora ) stoiche che commentano.
Vi voglio bene.
Un bacio Lorian
Capitolo 3 - Una
denuncia che fa
tremare tanti
Draco si era
agitato nella sedia
prima di dire: " Mi perdoni Preside, se sono venuto qui è
stato solo
perchè la Granger ha ritenuto che fosse giusto farlo ma io
credo che non
risolverò nulla.
Anzi, penso che
denunciarli servirà
solo a farmi odiare ancora di più.
In fondo mancano
solo tre mesi alla
fine della scuola e devo solo stringere i pugni e andare avanti,
cercando di
evitare i posti isolati e bui.
Probabilmente,
voi la considerate una
sorta di vigliaccheria ma secondo me è un modo per vivere
tranquillo!".
La donna lo
aveva fissato poi aveva
risposto: " Non sono d'accordo con lei, signor Malfoy e ora le
spiegherò
perchè.
E' vero che
mancano solo tre mesi
alla fine della scuola ma le capiterà di sicuro, anche una
volta fuori di qui,
di avere a che fare con qualcuno dei suoi compagni.
Cosa
farà allora? Continuerà a
nascondersi per sempre? O subirà anche dopo? E se la voce
del suo comportamento
si spargesse, non crede che non avrebbe più il rispetto di
nessuno?
Né
dai semplici commercianti, né dagli
uomini d'affari, né tanto meno dai vostri poveri elfi!
Nessuno le
darà il beneficio del
dubbio e le resteranno solo due opzioni possibili: o lasciare il suo
Manor alla
volta di un'altra città, sperando di non essere riconosciuto
o abbandonare il
mondo magico per rifugiarsi in quello babbano!".
Draco si era
irrigidito ed era
impallidito di fronte a quello scenario sconvolgente, che lui non aveva
neppure
preso in considerazione.
Poi Hermione gli
aveva preso la mano
e lui aveva girato lo sguardo verso di lei.
La ragazza gli
aveva sorriso poi con
un gesto del volto, l'aveva spronato a confidarsi con la preside.
Il biondo aveva
tirato un grosso
respiro poi aveva detto: " I responsabili dell'agguato di ieri sera
sono
Theodore Nott, Terence Higgs, Seamus Finnegan e Cormac McLaggen.
Mentre per
quanto riguarda gli altri
non basterebbe un giorno per elencarglieli e se dovesse espellere
tutti,
Hogwarts rimarrebbe quasi deserta.
Si sono
divertiti senza distinzione
di casa o di età, quindi come capirà è
complicato farle i nomi!".
Minerva aveva
incrociato le braccia
al torace poi si era appoggiata stancamente allo schienale della sedia.
Sembrava come se
un peso di una
tonnellata le si fosse posato sulle spalle.
Con un gesto
secco e deciso si era
aggiustata gli occhiali che le erano scivolati sul naso poi aveva
detto: "
Mi racconti per bene quello che le hanno fatto ieri sera?".
Draco aveva
puntato gli occhi in
quella della donna poi aveva mormorato: " Ha cominciato Theo,
sputandomi addosso
poi a turno lo hanno fatto tutti, continuando a chiamarmi vigliacco,
giuda,
traditore e Mangiamorte.
Poi McLaggen mi
ha pietrificato e mi
ha tolto la voce quindi Terence mi ha lanciato addosso due Cruciatus.
In seguito si
sono sbizzarriti con
calci, pugni e maledizioni.
Alla fine
Finnegan mi ha afferrato il
braccio sinistro e mi ha alzato la manica della camicia e con un grosso
coltello mi ha inciso la pelle.
Non potevo
urlare ma le posso
assicurare che il dolore l'ho sentito tutto.
Mentre mi
squarciava la carne, mi
sono rimasti impressi la sua risata e lo sguardo da folle che aveva.
Per non parlare
delle sue parole che
grondavano odio allo stato puro; sembrava che godesse di quello che
stava
facendo.
Con precisione,
ha detto: "
Dovresti ringraziarci Malfoy! Chissà che squarciando la tua
carne, non esca
quello schifo che ti circola nelle vene!".
Poi credo di
essere svenuto, perchè
non ricordo più nulla, fino a quando la Granger mi ha
trovato quindi non posso
dirle quanto sia durato il tutto!".
La preside di
fronte a quel racconto
allucinante era impallidita notevolmente e anche Harry e Poppy non
erano da
meno.
L'unica che
sembrava non aver
accusato il colpo era stata Hermione, anche se dentro di se stava
urlando
furiosa.
Mentre la
McGranitt cercava di
riprendersi, la ragazza aveva detto: " Mi perdoni professoressa ma come
capirà bene anche lei, Malfoy non può rientrare
nei suoi dormitori.
Era
già in serio pericolo prima, dato
che mi ha detto che a parte Zabini tutti gli altri lo odiano ma lo
sarà ancor
meno, dopo che lei prenderà i suoi provvedimenti contro i
suoi aggressori.
Non voglio di
certo prevaricare la
sua autorità ma mi permetto di suggerirle di affidargli una
nuova camera,
possibilmente dove nessuno possa trovarlo.
Per quanto
riguarda il giorno, ho già
detto a Malfoy che d'ora in poi lui camminerà sempre con me
e Harry, in modo
che nessuno possa avvicinarlo.
Ovviamente
ciò comporterà il fatto di
spostare tutte le lezioni di Grifondoro, facendole combaciare con
quelle di
Serpeverde!".
Quattro paia di
occhi avevano fissato
lo sguardo allucinato sul viso della ragazza: quelli della preside che
non
poteva credere di aver sentito bene, quelli di Madama Chips che vedeva
tutto
questo abbastanza irrealizzabile, quelli di Harry che erano scioccati
al
pensiero di quello che aveva ideato la sua amica e quelli di Draco che
non
pensava che lei dicesse sul serio quando glielo aveva proposto.
Hermione vedendo
le loro facce, aveva
inarcato un sopraciglio confusa.
Quando la
McGranitt si era ripresa,
aveva tossicchiato per schiarirsi la voce e aveva detto: "Va... va bene,
cioè voglio dire... per
me va bene.
Credo che il suo
suggerimento sia
l'unico che si possa mettere in atto.
Da stasera, il
signor Malfoy verrà
spostato in una stanza che ricaveremo nella torre nord!".
Poi fissando
negli occhi il biondo
aveva aggiunto: " Credo che potremo ricavare lì la camera
che ospiterà lei
e anche il signor Zabini, dato che secondo quello che ha appena detto
la
signorina Granger, è l'unico che la rispetta e le vuole bene!
Quanto alle
lezioni, le sposteremo in
modo da farle combaciare sempre con i Grifondoro.
Oramai mancano
solo tre mesi alla
fine della scuola e se il signor Potter e la signorina Granger non
cambieranno
idea, lei e il suo amico li frequenterete spesso!".
Draco aveva
fissato Harry con la coda
dell'occhio e il moro accorgendosene aveva annuito deciso.
La preside
rivolgendosi a Hermione
aveva chiesto: " Anche il signor Weasley si unirà a voi?".
Il biondo
sentendo quelle parole si
era irrigidito ma si era rilassato, quando la ragazza aveva scosso la
testa
dicendo: " No, non credo!
Non ho le prove
che sia coinvolto
nelle aggressioni verso Malfoy ma di certo lui non stravede per il
nostro
compagno e penso che la cosa sia ampiamente condivisa!".
Sia la Preside
che Draco avevano
annuito contemporaneamente, ognuno per i propri motivi poi la
McGranitt,
congedando Madama Chips aveva detto: " Ti ringrazio Poppy per il tuo
aiuto, se avrò ancora bisogno di te,
t'interpellerò!".
La donna aveva
annuito e salutato poi
era uscita dall'ufficio e la Preside aveva aggiunto: " Va bene, ora lei
signorina Granger e lei signor Potter andate pure in sala Grande.
Io e il signor
Malfoy rimarremo un
po' qui a parlare, perché voglio che mi racconti bene alcuni
fatti poi mi dovrà
consegnare i suoi ricordi, in modo che possa farmi un'idea precisa
degli
avvenimenti.
Quando avremo
finito, lo accompagnerò
io stessa a pranzo!".
Hermione e Harry
avevano annuito e si
erano alzati ma prima di uscire, Hermione aveva messo una mano sulla
spalla del
biondo e aveva detto: " Ci vediamo dopo!".
Lui l'aveva
guardata ma non aveva
detto nulla e lei era uscita, seguita dal suo amico.
Rimasti da soli
la McGranitt aveva
detto: " Signor Malfoy, so perfettamente quello che pensa di me.
Forse lei ignora
che sono una più che
discreta Legilimens e spesso ho sentito gli apprezzamenti che faceva su
di
me!".
Draco aveva
spalancato gli occhi ed
era arrossito, anche se a causa del suo pallore genetico sembrava aver
acquisito un colorito naturale e sano.
La donna aveva
sorriso poi aveva
aggiunto: " So che il suo preferito era Severus ma non me ne sono mai
fatta un cruccio.
Lui era una
grande persona e se per
un certo periodo ho creduto che fosse un traditore, mi sono dovuta
ricredere e
ora mi rammarico solo di non avergli potuto chiedere scusa.
Tornando a noi,
voglio che lei possa
fidarsi di me e non solo perchè sono la preside.
Molto spesso mi
sento indegna di
questo ruolo ma il Consiglio ha deciso così e io ho dovuto
accettare senza
riserve.
Vorrei
però che lei non mi vedesse
come una nemica, perchè non lo sono affatto!
Mi piacerebbe
che lei si fidasse di
me e non mi giudicasse solo in base a dei vecchi concetti che per
altro, sono
certa le ha inculcato suo padre!".
Draco aveva
abbassato lo sguardo poi
aveva detto: " Per me non è facile fidarmi delle persone!
Come le ha detto
poco fa la Granger sentivo di meritarmi quelle percosse,
perchè so di essermi
comportato come un vigliacco senza spina dorsale.
Ho sempre fatto
tutto quello che mi
ordinava mio padre e lo facevo solo per poterlo rendere fiero ma mi
sono dovuto
rendere conto, che a lui di me non importava niente.
So, da quel che
mi hanno detto, che
lui ha abbandonato la battaglia per cercarmi ma non riesco
più a provare del
rispetto nei suoi confronti.
La sua sete di
potere ha distrutto la
nostra famiglia e il nostro nome e ha reso me un fallito, che non ha il
rispetto di nessuno.
E' vero che ho
raccolto solo quel che
ho seminato ma questo è solo l'esito infausto di tutti i
suoi insegnamenti.
Mi sono fidato
di lui e mi ha tradito
nella peggiore delle specie, mi sono fidato di mia madre ma lei ha
sempre
difeso e appoggiato suo marito, mi sono fidato di mia zia Bellatrix ma
lei non
ha esitato a convincere Voldemort a marchiarmi come una bestia, ben
sapendo che
non sarei mai riuscito a fare niente di ciò che mi avrebbero
ordinato.
Le uniche
persone di cui ero e sono
sicuro erano Severus e Blaise ma il primo è morto per
difendermi, perchè gli
sarebbe bastato dire a Voldemort che il vero possessore della bacchetta
di
sambuco ero io per salvarsi la vita ma non lo ha fatto mentre il
secondo, per
quanto mi è amico da solo non può fare nulla e
neppure lo voglio.
Infatti, non gli
ho neppure detto
delle aggressioni perchè so che sarebbe partito a spron
battuto per difendermi,
con il solo ed unico risultato di finire anche lui nel mirino di quei
pazzi.
Quindi mi deve
perdonare, se non
riesco a fidarmi del tutto di lei!".
La McGranitt
aveva annuito poi aveva
mormorato: " D'accordo, lo capisco ma spero davvero che con il tempo
possa
fidarsi di me.
Inoltre mi sento
di poter dire ad
alta voce, che d'ora in poi potrà fidarsi anche della
signorina Granger.
So che i retaggi
di suo padre gliela
mostrano come una persona indegna ma posso assicurarle che non lo
è affatto!
Ora
però basta parlare; se se la
sente avrei bisogno che mi consegnasse i suoi ricordi, in modo che possa visionarli!".
Draco aveva
annuito quindi la preside
si era alzata e aveva preso una serie di ampolle vuote, posandole sulla
scrivania.
Il ragazzo aveva
tirato fuori la
bacchetta e con una serie di movimenti precisi, aveva prelevato quel
sottilissimi filamenti argentati dalla sua tempia riempiendo quei
contenitori.
Dopo quasi
mezz'ora avevano
finalmente finito e la donna aveva scritto su ognuno la data del
momento.
L'ultimo
riguardava proprio
l'aggressione della sera precedente e dopo che Minerva lo aveva
visionato, era
emersa pallida e provata dal Pensatoio.
Quando si era
ripresa, insieme erano
usciti dall'ufficio e si erano diretti in Sala Grande.
Arrivati nel
corridoio la preside
aveva detto: " Lei ora entri e si vada a sedere al suo posto!
Io
arriverò subito dopo, in modo che
non capiscano che era con me!".
Draco aveva
annuito poi l'aveva
salutata e aveva raggiunto Blaise al suo tavolo.
Il suo amico
quando lo aveva visto
aveva detto: " Per Salazar Draco, ma dove diamine eri finito? Ti ho
cercato dappertutto ma non riuscivo a trovarti poi poco fa è
venuta la Granger
e mi ha detto di stare tranquillo, perchè stavi bene e
saresti arrivato presto.
Mi vuoi spiegare
cosa è successo? E
come mai lei sapeva dov'eri?".
Il biondo aveva
sorriso leggermente
per quel fiume di parole poi aveva risposto: " Sta tranquillo Blaise,
sto
bene ma ora non posso spiegarti.
Ti prometto
però di farlo sicuramente
dopo, ok?".
Il moro aveva
annuito e aveva ripreso
a mangiare mentre Draco aveva alzato gli occhi verso la
tavolata dei
Grifondoro.
Lì
aveva incrociato lo sguardo di
Hermione che gli aveva sorriso e lui aveva annuito lievemente.
Poco dopo aveva
fatto il suo ingresso
la preside, che quasi a passo di marcia aveva raggiunto il palco
centrale ma
invece di andarsi a sedere a tavola, si era avvicinata al leggio.
Con la bacchetta
puntata alla gola
aveva pronunciato un Sonorus e aveva detto: " Voglio qui sul palco di
fronte a me Theodore Nott, Cormac McLaggen, Terence Higgs e Seamus
Finnegan!".
I quattro si
erano alzati, ignari di
tutto e si erano fermati di fronte alla donna.
Poi mentre tutti
si fissavano
interdetti, incuriositi da quella convocazione, lei aveva mormorato:
" Pensavo
sinceramente che tutto
quello che abbiamo e avete passato l'anno scorso, vi fosse servito da
lezione
ma mi sono decisamente sbagliata.
Le punizioni non
vi sono servite,
così come non sono bastati
i morti e
tutto il dolore che avete patito.
Niente e dico
niente, vi da il
diritto di ergervi a giustizieri, per giunta se lo fate senza il
benché minimo
motivo!
Mi chiedo chi
cavolo vi credete di
essere! Siete solo dei bambocci senza spina dorsale e quello che avete
fatto,
riceverà una degna punizione fin da subito.
Non vi
permetterò di rimanere in
questa scuola un secondo di più, perchè siete la
vergogna del mondo magico.
Ora Mastro Gazza
vi scorterà nel suo
ufficio e lì rimarrete fino a quando i vostri genitori non
verranno a
prendervi, sono stata chiara?".
Cormac,
facendosi portavoce degli
altri tre aveva chiesto: " Non capisco signora! Lei ci sta espellendo
ma
credo che abbiamo tutto il diritto di saperne il motivo!".
Minerva aveva
storto la bocca poi
aveva detto: " Lei mi chiede il motivo? Mi domando se sia stupido o
voglia
farcelo credere.
Pensavate
veramente che io non
venissi informata della bravata che avete commesso ieri sera?".
I quattro si
erano guardati
impallidendo vistosamente e la donna aveva ripreso, dicendo: " Vedo che
vi
è tornata improvvisamente la memoria!
Il vostro
comportamento è stato inammissibile
e Madama Chips mi ha subito chiamata al capezzale della vostra vittima.
Mentre era
incosciente, ho usato il
Legilimens su lui scoprendo molte cose che reputo indegne ed
ingiustificabili!".
Draco era
rimasto sorpreso dalla
bugia che la Preside aveva detto per coprirlo e dentro di se aveva
pensato che
in fondo non era poi così male.
Poi rivolgendosi
a tutti gli altri,
aveva sibilato: " Sappiate che ce ne anche per voi!
Per
chi non ha partecipato a questo
schifo, vi informo che questi idioti ieri sera hanno massacrato un
vostro
compagno lasciandolo più morto che vivo lungo il corridoio e
mi sto riferendo a
Draco Malfoy!".
Tutti gli occhi
della Sala Grande si
era puntati sul biondo, che in quell'istante aveva rettificato il
precedente
pensiero.
Ignara di
ciò che stava passando
nella testa del ragazzo, la McGranitt aveva detto: " Grazie a quel
Legilimens, ho scoperto che è da un bel pò di
tempo che vi divertite tutti ad
usarlo come capro espiatorio, senza distinzione di casa e di
età e per questo,
vi dico chiaramente che mi fate ribrezzo.
Madama Chips mi
ha detto che le altre
volte lui non ha voluto che venissi informata e lei ha lasciato
perdere, perchè
erano ferite di poco conto ma quella di ieri sera non gli ha lasciato
altra
scelta se non quella di avvisarmi, dato che il vostro compagno stava
morendo!".
Theodore a bassa
voce aveva detto:
" Sai che perdita!" ma la donna lo aveva sentito e dopo averlo
fulminato, aveva sibilato: " Io mi domando signor Nott, se lei ci
è o ci
fa perchè davvero non trovo una risposta.
Mi chiedo da che
pulpito arriva la
predica; lei ha picchiato con inaudita ferocia il signor Malfoy
accusandolo di
essere un Mangiamorte, figlio di un altro Mangiamorte ma sembra aver
rimosso il
fatto che anche suo padre lo è o no?
E vogliamo per
caso mostrare il suo
braccio a tutta la scolaresca?".
Theo si era
irrigidito e la donna
aveva aggiunto: " No eh? E sa perchè non vuole farlo? Io lo
so ma forse i
suoi compagni ne sono all'oscuro.
Io sono stata
informata dal ministro
Shacklebolt in persona di tutti quelli che sono stati marchiati e
guarda il
caso, lei è uno di quelli!".
Draco, ignaro di
tutto era scattato
in piedi furente per essere stato picchiato selvaggiamente da uno che
era
proprio uguale a lui.
Blaise lo aveva
afferrato per la
manica della giacca e lo aveva costretto a sedersi.
Sentendo quelle
parole, Terence,
Cormac e Seamus si erano allontanati di scatto dal loro complice
scatenando la
risata della McGranitt che aveva detto:
" Siete davvero ridicoli! Vi alleate con qualcuno senza
sapere che
è esattamente come colui che punite e ora vi dissociate
schifati.
Non avete
neanche il più piccolo
briciolo di morale e non tornerò di certo sulla mia
decisione, quindi ora in
silenzio e senza fare i furbi, seguite Mastro Gazza e per evitare
qualche colpo
di testa inutile, vi ordino di consegnarmi le vostre bacchette!".
Seamus, Cormac e
Terence l'aveva
fatto subito mentre Theo si era rifiutato.
La preside
ghignando aveva detto:
" Le conviene farlo signor Nott, anche perché sa che potrei
prendermela lo
stesso quando voglio.
Inoltre le
consiglio di togliersi
dalla testa qualsivoglia azione idiota, perchè le faccio
notare che è sotto
tiro mio e di tutti gli insegnanti!".
Theo aveva
alzato lo sguardo e aveva
visto tutti i suoi professori, con le bacchette puntate su di lui.
Ringhiando aveva
dovuto cedere e
consegnare il suo legno alla donna, che per tutta risposta dopo averlo
preso,
li aveva impastoiati tutti e quattro dicendo: " E' solo una proforma
per
evitare che facciate qualcosa di stupido contro Mastro Gazza, che non
potrebbe
di certo difendersi!".
Mentre il
rachitico custode li
scortava fuori, la preside si era rivolto all'intera scolaresca e aveva
aggiunto: " Quanto a tutti voi, sappiate che non siete al sicuro!
Ho preso i
ricordi del signor Malfoy
mentre era incosciente e ora me li guarderò uno ad uno e vi
giuro che tutti,
nessuno escluso, avranno quel che meritano dovessi svuotare tutta
Hogwarts!
Mi vergogno di
voi e di quello che vi
credete di essere e giusto per precisazione, se vi azzardate
nuovamente anche
solo a sfiorare il
vostro compagno... vi manderò di filato ad Azkaban, sono
stata chiara?".
Quando aveva
visto tutti annuire,
aveva aggiunto: " E ora, buon pranzo!".
Quindi si era
tolto il Sonorus e si
era andata a sedere al suo posto.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 - Reazioni negative e positive ***
Buon sabato
ragazze.
Forse se date
un'occhiata all'ora in
cui sto pubblicando, mi prenderete per matta e io vi darei ragione.
Se non riuscite
a vedere l'ora, ve la
dico io; sono le 02.55.
Eh si, avete
capito bene. Ma ci tengo
a precisare, che non sono così folle da alzarmi a quest'ora
per pubblicare il
capitolo.
E' solo che chi
mi conosce, sa che io
soffro di insonnia da quando mio figlio si è ammalato e ho
deciso di pubblicare
ora, anche perché voglio fare contenta la mia sorellina
notteinfinita che dice
di amare il fatto di fare colazione leggendo il mio capitolo.
Bene ora basta
chiacchiere; vi lascio
alla lettura, ringraziandovi come sempre e dandovi appuntamento a
sabato
prossimo.
Un bacio Lorian
Capitolo 4 -
Reazioni negative e
positive
Durante il
pranzo i mormorii e i
bisbigli si sprecavano.
Tutti parlavano
di quello che era
accaduto continuando a guardare di sottecchi Draco, facendolo sentire come
se fosse un maledetto pennuto, preso
sotto mira da un'orda di cacciatori folli.
Al suo fianco
Blaise sfoggiava un
espressione di risentimento e quando non ne aveva potuto
più, il moro era
esploso bisbigliando: " Perchè non me lo hai detto? Conta
così poco per te
la nostra amicizia?".
Il biondo lo
aveva guardato poi aveva
detto: " E' proprio perchè tengo alla tua amicizia che non
te l'ho detto.
Conoscendoti
saresti partito a spron
battuto per difendermi, con il solo ed unico risultato di finire anche
tu nel
mirino di quei pazzi!
Non avresti
potuto fare niente e se
non fosse stato per la Granger che mi ha trovato privo di sensi in
corridoio,
credo che neppure stavolta avrei fatto niente.
Lei invece non
ne ha voluto saperne e
mi ha obbligato a sporgere denuncia alla preside!".
Blaise,
consapevole che quello che
aveva detto Draco corrispondeva alla pura e semplice verità,
aveva annuito poi
aveva mormorato: " E ora che farai? Perchè sai quanto me che
la tua
situazione adesso sarà peggiore!".
Draco aveva
sbuffato poi aveva
risposto: " La preside ha deciso di spostarmi dai sotterranei e di
farmi
dormire in un luogo segreto e ovviamente l'invito è esteso
anche a te!
In
verità l'idea è stata della
Granger e la McGranitt ha capito che non aveva scelta quindi se
accetterai, da
stasera noi ci trasferiremo!".
Blaise aveva
annuito poi aveva detto:
" Non c'è bisogno che tu me lo chieda! Sai che ti
seguirò ma lo farò a
patto che d'ora in poi tu non mi nasconda più nulla!".
A
metà del convivio, il professor
Lumacorno si era alzato in silenzio dalla tavolata e sotto lo sguardo
curioso
di tutti, era uscito dalla Sala grande.
Alla fine del
pranzo, tutti gli
alunni erano rimasti seduti ad attendere il via libera della preside
che
all'improvviso si era alzata, avvicinandosi al leggio.
Prima che
potesse parlare, la donna
era stata interrotta dal rientro di Horace che si era riseduto al suo
posto.
Minerva si era
puntata la bacchetta
alla gola e dopo aver pronunciato un Sonorus aveva sibilato:
" Quello che
è accaduto ha
dell'assurdo e dell'incredibile e ribadisco che mi vergogno di quello
che siete
e di quello che avete fatto.
Vi siete erti a
giudici e carnefici e
questo non si può perdonare.
Come ho detto
prima, ora visionerò
personalmente i ricordi e tutti quelli coinvolti, saranno puniti in
modo
esemplare.
Nel frattempo
tutti i permessi
saranno revocati, così come le uscite previste ad Hogsmeade
di questo mese
saranno annullate.
Inoltre,
finché non avrò finito di
controllare i ricordi, anche il campionato di quiddicth e tutti gli
allenamenti
saranno sospesi!".
Lasciando
sorpresi sia Harry che
Hermione, Ronald era scattato in piedi e aveva detto: " Non
può
farlo!".
La preside aveva
ghignato e aveva
mormorato: " Lei dice, signor Weasley?
Io credo che la
mia carica di preside
mi dia questo diritto e me ne conceda molti altri.
Infatti per i
prossimi tre mesi e
cioè fino alla fine della scuola, le lezioni saranno tutte
raddoppiate, il
coprifuoco sarà anticipato alle ventuno e gli accoppiamenti
tra case saranno
cambiati.
D'ora in poi la
casata di Grifondoro
seguirà tutte le lezioni con Serpeverde, mentre Tassorosso
lo farà con
Corvonero e qualunque dissapore che intercorrerà tra i due
schieramenti, sarà
punito.
I professori mi
avviseranno di
qualunque scontro si presenterà e posso assicurarvi che non
avrò la mano
leggera.
Incaricherò
i fantasmi di
sorvegliarvi mentre siete in corridoio e state pur certi che mi
riferiranno
tutto.
Quindi come vede
signor Weasley posso
farlo e lo sto facendo e credo che né lei né
nessuno dei suoi compagni, potrà
farmi cambiare idea!".
Ronald aveva
fulminato con lo sguardo
il biondo poi era crollato a sedersi.
La McGranitt
aveva sospirato poi
aveva ripreso a parlare dicendo: " Ora che il signor Weasley mi ha
gentilmente
concesso di finire il mio discorso, aggiungo che il primo che se la
prenderà
con il signor Malfoy sarà messo in punizione e questo
sarà valido già da
adesso!
E ora togliete i
vostri fondoschiena
dalle sedie e levatevi di torno ed è scontato dire che
dovrete dirigervi tutti nelle
classi per le prossime lezioni!".
Poi girandosi
verso il tavolo dei
Serpeverde aveva detto: " Signor Malfoy, lei e il signor Zabini
attendete
qui e la stessa cosa chiedo alla signorina Granger e al signor Potter.
Tutti gli altri
possono andare nelle
aule e ricordatevi che lo saprò, se non lo farete!".
In
silenzio tutta la scolaresca era uscita dalla Sala
grande e quando vi erano rimasti solo Hermione, Harry, Draco e Blaise,
i
quattro si erano avvicinati al palco dove c'erano ancora i professori.
Giunti
lì Blaise aveva guardato la
ragazza e aveva detto: " Granger, ti ringrazio per aver aiutato il mio
amico.
Se avessi anche
solo sospettato
quello che ha passato, gli sarei stato dietro incollandomi con il
Magiscotch ma
questo caprone ha ritenuto bene di non informarmi!".
Draco aveva
sbuffato, alzando gli
occhi al soffitto e Hermione aveva sorriso per le parole del moro poi
aveva
annuito, voltandosi verso la preside.
La donna aveva
preso la parola
dicendo: " Signor Zabini a quanto ho potuto capire, lei non era stato
informato di nulla ma ora lo sa e dietro consiglio della signorina
Granger, ho
deciso di spostare le vostre cose nella torre nord, dove grazie al
professor
Lumacorno ho realizzato due stanze con il bagno annesso.
Per i prossimi
tre mesi vivrete lì e
durante il giorno frequenterete le lezioni con i Grifondoro.
La signorina
Granger e il signor
Potter si sono offerti di starvi vicino nelle ore diurne quindi credo
che
avrete modo di rivalutare i vecchi rapporti.
Gli indumenti e
gli oggetti personali
sono già stati spostati mentre pranzavamo e ora io e i
vostri compagni, vi
scorteremo verso le nuove dimore!".
Sia Blaise che
Draco avevano annuito
quindi dopo aver salutato gli altri professori, il gruppetto era uscito
dalla
Sala Grande diretto alla torre nord.
Giunti in
quell'ala del castello,
agli occhi dei quattro ragazzi erano apparsi muri crepati e ricoperti
di muffa,
scale rotte e finestre con i vetri velati da decenni di polvere mai
rimossa.
Sia le due serpi
che i grifoni
avevano spalancato la bocca scioccati e Draco aveva fatto un passo
indietro,
come se volesse darsela a gambe il più in fretta possibile.
Peccato che la
sua disonorevole fuga
fosse stata bloccata dalla voce della preside, che aveva detto: " Forza
signor Malfoy, cosa aspetta ad entrare? Vuole forse un invito scritto?".
Draco grugnendo
aveva stretto i pugni
e si era incamminato verso quel posto dall'aria malsana, che gli
sembrava più
una punizione che un aiuto.
Fu solo quando
oltrepassarono l'arco,
che ai loro occhi tutto era magicamente cambiato.
Una luminosa
sala comune era apparsa,
arredata con dei mobili di gusto e dei colori tenui e non richiamanti a
nessuna
casata in particolare.
Una grande
scrivania era posta sulla
destra della stanza corredata da due sedie mentre un grande divano
beige e due
poltrone uguali erano posizionati di fronte ad un camino, impreziosito
da due
alari di rame riccamente lavorati.
" Venite da
questa parte!"
aveva detto la McGranitt e il suo tono li aveva riscossi da quella
visione.
In silenzio si
erano diretti verso
una scalinata che portava ad un corridoio.
Lì,
vi erano tre porte e la preside
aveva detto: " Queste ai lati sono le vostre stanze da letto con i
relativi
bagni mentre dietro l'uscio in fondo, c'è una piccola
biblioteca che vi servirà
per i vostri studi!".
Sulle porte
delle stanze c'era
impresso il nome di Draco e di Blaise e i due ragazzi erano corsi a
vederle.
Il biondo aveva
visto che la sua era
davvero molto elegante, anche se al tempo stesso conservava un'aura di
semplicità.
C'era un letto
ad una piazza e mezza,
un comodino e un grande armadio a tre ante.
Una piccola
scrivania era stata posta
sotto la finestra e in quel momento era inondata di luce; un bel camino
era
stato ricavato sulla parete nord e dentro c'era un bel fuoco
scoppiettante, che
dava calore e luce.
Draco in
silenzio si era diretto
verso il bagno e aveva visto che era completo di tutto quello che gli
sarebbe
servito.
Molto
soddisfatto, aveva chiuso
l'uscio e si era avvicinato alla preside dicendo: " La ringrazio,
è tutto
perfetto!".
La donna aveva
annuito con un sorriso
quindi tutti si erano diretti nuovamente verso la sala comune.
Una volta
lì, la McGranitt aveva
detto: " Bene, sono contenta che sia di vostro gradimento e come ho
detto
prima, questa sarà la vostra casa per i prossimi tre mesi.
Ovviamente ci
sono delle regole da
rispettare, per poter vivere qui e ora ve ne farò parte.
Innanzitutto
nessuno dovrà essere
messo al corrente di dove abitate, a parte il signor Potter e la
signorina
Granger e ovviamente noi professori.
Loro a sua
volta, faranno con me un
patto infrangibile dove si impegneranno a non parlarne con nessuno, sia
amico
che nemico.
Se qualcuno
dovesse seguirvi per
scoprire la vostra dimora, non potrà essere esaudito in
quanto dopo aver
superato l'arco posto in fondo alle scale, voi sparirete dalla loro
vista.
Quello che
vedranno, sarà solo un'ala
in completo abbandono e decadenza.
Questo implica
che nessuna ragazza
potrà avere l'accesso ai vostri appartamenti, pena il
ritorno nei sotterranei.
Gli unici a cui
sarà consentito
l'ingresso, saranno solo i vostri due compagni di Grifondoro.
Una volta
arrivati all'arco, dovrete
sussurrare le parole coraggio e nobiltà e potrete entrare
senza nessun
impedimento.
Se vi
servirà qualcosa mentre siete
qui, basterà chiederla agli elfi e loro ve la porteranno.
Ovviamente
saranno coperti da un
incantesimo di segretezza in modo che non possano rispondere alle
domande di
chicchessia, sono stata chiara?".
Tutti e quattro
avevano annuito
quindi la preside aveva salutato i ragazzi ed era uscita dalla sala
comune, non
prima di aver detto: " Come ho fatto presente ai suoi compagni in Sala
Grande, ora mi visionerò i suoi ricordi e tutti avranno la
punizione che
meritano!".
Una volta
rimasti soli, sia Blaise
che Draco si erano letteralmente gettati sul divano sospirando
rumorosamente
mentre Hermione ed Harry erano rimasti in piedi.
La ragazza si
guardava ancora intorno
quando la voce di Draco aveva detto: " Sedetevi, non state
lì
impalati!".
I due ragazzi si
erano accomodati
sulle poltrone poi Hermione si era rivolta a Draco e aveva chiesto: "
Come
ti senti adesso?".
Il biondo si era
guardato attorno poi
aveva risposto: " Fisicamente meglio, anche se mi fa male ancora un
pò il
torace, specialmente se respiro a fondo.
Psicologicamente
ti rispondo che non
lo so!
Non volevo far
scoppiare tutto questo
casino e tu lo sai esattamente ma visto che mi hai costretto
letteralmente a
denunciare tutto, ti dico che per ora mi sento un pò
scombussolato.
Mi fa strano
essere qui con voi due,
che per sette anni avete rappresentato il nemico; spero che questo
significhi
che finalmente potrò veramente girare per i corridoi, senza
più guardarmi alle
spalle così come mi auguro di riuscire a dormire per otto
ore di fila, senza
sobbalzare al minimo rumore.
Paradossalmente,
i prossimi tre mesi
saranno i più difficili ma voglio credere davvero, di poter
arrivare a fine
anno senza più entrare in infermeria!".
Hermione aveva
annuito e Harry aveva
preso la parola dicendo: " Malfoy, noi non siamo mai stati amici ma mi
fido ciecamente di Hermione e se lei ha visto del buono in te, voglio
fidarmi.
Quando ieri sera
mi ha chiamato per
aiutarla, sono corso subito ma non avrei mai immaginato che fossi tu,
il motivo
di quella convocazione.
Davanti a quello
scempio, non nego di
essermi sentito male perchè non avrei mai immaginato che i
nostri compagni
fossero capaci di una tale barbarie né che tantomeno, lo
facesse qualcuno di
voi.
Volevo
però chiederti se anche Ronald
e Ginny, si sono permessi di farlo!".
Draco lo aveva
guardato poi dopo aver
sospirato aveva detto: " Sarebbe facile per me dirti una bugia ma non
servirebbe a niente e non voglio assolutamente farlo.
Quindi ti
dirò la verità!
La tua fidanzata
non mi ha mai
toccato né tantomeno mi ha rivolto la parola.
Quanto a
Weasley, come hai visto oggi
non posso dire lo stesso ma se ti riferisci agli agguati, ti dico che
né lui né
sua sorella lo hanno mai fatto!
Ciò
non toglie che tra me e il rosso
non correrà mai buon sangue e che non farò
assolutamente nulla per avvicinarlo.
Ci tengo a
precisarlo questo, perchè
non voglio fraintendimenti di sorta.
Per quanto vi
riguarda è tutta un
altra storia ma lui non lo voglio vicino, né a me
né tantomeno a Blaise!".
Hermione aveva
annuito poi aveva
detto: " Puoi stare tranquillo, Malfoy!
Non ci vuole un
genio per capire che
tra voi non ci sarà mai alcuna interazione e personalmente,
non mi interessa
coinvolgerlo nei fatti miei".
Il biondo aveva
annuito poi aveva
detto: " Se mi avessero detto che
un giorno avrei pronunciato questa frase, avrei schiantato il delatore
di tale
notizia ma in verità, sono contento che voi siate qui e se
dovremo davvero
frequentarci per i prossimi tre mesi, penso che sarebbe più
intelligente
eliminare l'uso dei cognomi e passare direttamente al nome proprio!".
Sia Harry che
Hermione avevano
annuito poi la ragazza aveva portato lo sguardo sull'orologio posto
sulla
parete e sgranando gli occhi aveva detto: " Porca miseria! Dobbiamo
muoverci, perchè le lezioni sono già iniziate".
Harry aveva
sogghignato poi aveva mormorato:
" Ah, mi sembrava strano che la vena studiosa di Hermione non venisse
nuovamente fuori!".
La ragazza gli
aveva fatto una
linguaccia che aveva fatto scoppiare a ridere gli altri tre poi insieme
si
erano diretti fuori dalla torre.
Una volta
passato l'arco, ai loro
occhi erano riapparse le macerie e la desolazione.
Blaise
incrociando le braccia al
torace aveva detto: " Si, ma adesso come facciamo a sapere che lezione
abbiamo?
Se non sbaglio,
la preside ha detto
che d'ora in poi sarebbero cambiate!".
Hermione aveva
tirato fuori il foglio
nel quale aveva riportato l'orario delle lezioni e aveva notato che era
stato
cambiato magicamente, quindi rivolgendosi verso i suoi compagni, aveva
mostrato
il pezzo di carta dicendo: " Abbiamo due ore di pozioni, quindi andiamo
velocemente verso i sotterranei!".
Harry si era
messo sull'attenti e
aveva detto: " Agli ordini, mio capitano!".
Hermione aveva
sbuffato poi aveva
sibilato: " Poco spirito, Harry Potter! Se non la finisci subito,
potrei
nasconderti gli occhiali sotto il mantello dell'invisibilità
e lo sappiamo
tutti che senza non ci vedi un fico secco!".
Il ragazzo
sopravvissuto, aveva volto
lo sguardo verso le due serpi e aveva detto: " Blaise, Draco aiutatemi
vi
prego!".
I due si erano
guardati negli occhi
poi erano scoppiati a ridere, seguiti subito dai due grifoni quindi si
erano
finalmente decisi a correre verso l'aula.
Giunti
lì, Hermione aveva aperto la
porta ed era entrata nella stanza seguita dagli altri.
Gli occhi di
tutti si erano puntati
sulle due coppie e un silenzio di tomba era sceso tra le quattro mura,
interrotto solo dal sobbollire dei calderoni.
Il professor
Lumacorno, vedendo
quella situazione si era affrettato a dire: " Forza, raggiungete i
vostri
posti ed iniziate la pozione.
Insieme ai
vostri compagni, stavamo
facendo quella dell'allegria!".
Hermione e
Harry, erano passati
davanti al banco di Ronald senza guardarlo e vedendo quel
comportamento, il
rosso aveva incupito lo sguardo poi era stato distratto da Lavanda, che
gli si
era letteralmente spalmata addosso.
Draco e Blaise
invece, avevano puntato
gli occhi verso il professore e continuando a fissarlo, si erano
diretti verso
il loro posto.
Durante la
lezione, gli occhi degli
alunni erano puntati sui quattro ragazzi che invece, continuavano a
fare il
loro lavoro ignorandoli.
Quando la
campanella suonò segnalando
che le due ore erano passate, Draco e Blaise spensero il fuoco che
ardeva sotto
i loro calderoni e travasarono un po' di pozione, mettendola dentro
alcune
ampolle poi fecero evanescere il resto e portarono l'esito al professor
Lumacorno, poggiandolo sulla sua scrivania quindi in silenzio, uscirono
dall'aula fermandosi in corridoio.
Dopo pochi
minuti, Hermione e Harry
li raggiunsero ma prima che potessero dirigersi verso l'aula di
trasfigurazione,
Ronald li chiamò sibilando:
"Da
quand'è che fraternizzate con il nemico?".
Hermione
alzò gli occhi al cielo poi
rispose: " Sembra che questa sia la tua frase preferita!
Se non sbaglio
è la stessa che mi hai
sbattuto in faccia, quando sono venuta al ballo del ceppo con Victor e
non mi
sembra che in quell'occasione avessi ragione.
Lui non era il
nemico, così come non
lo è Draco!".
Ronald aveva
storto la bocca poi
aveva detto: "Ma
sentitela! Da
quando chiami per nome il furetto?
Ti sei forse
dimenticata come ti ha
trattata per sette lunghi anni? Ti facevo una con una buona memoria ma
a quanto
vedo, devo ricredermi!".
Hermione aveva
sbuffato, incrociando
le braccia al seno poi aveva detto: " Stai pure tranquillo, Ronald
perchè
la mia memoria funziona benissimo e io non sono tenuta a dare a te,
spiegazioni
su ciò che faccio" poi ghignando aveva aggiunto: " Piuttosto
che
preoccuparti per le mie improbabili défaillance mnemoniche,
farei qualcosa per
il viso paonazzo della tua ragazza!
Credo che manchi
davvero poco ad una
sua implosione!".
Come se non
l'avesse sentita, Ron
aveva spostato il suo volto verso Harry e aveva mormorato: " E tu, come
puoi stare con uno di quella risma?
Hai dimenticato
tutto quello che
hanno fatto i Mangiamorte come lui?
Hai scordato il
corpo di Cedric,
quello di Sirius e quello di Remus? Non ti ricordi più lo
strazio fatto sul
volto di Bill o il corpo freddo di Tonks?
Non ti rammenti
più di Silente e di
mio fratello Fred? Come puoi averlo rimosso?".
Harry aveva
incrociato le braccia al
torace poi aveva detto: " Non l'ho scordato!
Così
come rammento il fatto, che
nessuna di quella morti è stata provocata da Draco Malfoy.
Cedric
è stato ucciso da Peter
Minus su
ordine di Voldemort,
Sirius ha perso la vita per mano di Bellatrix Lestrange, sia Remus che
Tonks
sono stati uccisi dai Mangiamorte.
Bill
è stato ferito da Fenrir
Greyback, Silente
è stato ammazzato da Piton e Fred ha perso la vita
per causa di
Augustus Rookwood.
Quindi come vedi
la mia memoria
funziona più che bene, lo stesso però non posso
dire della tua.
Se non sbaglio
c'eri anche tu durante
il processo e sai perfettamente che Draco Malfoy è stato
scagionato da tutte le
accuse.
Lui non ha
strappato la vita di
nessuno e le uniche cose di sbagliato che ha fatto, sono state quelle
di essere
diventato uno sciocco bulletto e aver preso il Marchio nero per
difendere sua
madre.
Certo
è più facile dargli la colpa di
tutto ma non è giusto né leale!".
Ronald
aveva grugnito poi aveva
sibilato: " E io non voglio essere né giusto, né
leale!
Non
mi ripeterò un'altra volta! O
siete con me o siete contro di me e sappiate che così come
vi sono stato amico,
posso diventare il vostro peggior nemico!".
Un
silenzio di tomba era sceso nel
corridoio e tutti gli alunni, sia di Serpeverde che di Grifondoro,
attendevano
la decisione dei due eroi del mondo magico.
Harry
aveva guardato il viso di
Hermione poi si era girato verso Draco e lo aveva visto con gli occhi
bassi e i
pugni contratti dalla rabbia.
Sospirando si
era rigirato verso
Ronald e aveva detto: " Hai ragione tu!".
Hermione lo
aveva fissato spalancando
gli occhi e un sorriso perfido era spuntato sulla bocca di Ronald.
Sorriso che gli
era scomparso, quando
Harry aveva aggiunto: " Sei stato un buon amico, forse addirittura il
migliore ma un buon amico, non ti mette davanti ad un bivio.
Tu lo hai fatto
e la mia risposta è
una e solo una.
Da questo
momento le nostre strade si
dividono! Tu continua a farti macerare l'animo dall'odio e dal rancore.
Io e Hermione
invece, cercheremo di
tornare a vedere la luce!".
Il volto di
Ronald era diventato
paonazzo poi tremando vistosamente aveva detto: " Bene, avete preso la
vostra decisione e sappiate che non potrete tornare indietro.
Quando a te caro
Harry, scordati di
frequentare mia sorella perchè noi Weasley, non vogliamo
avere nulla a che fare
con un traditore!".
Il moro si era
irrigidito e davanti
al ghigno feroce del suo ex amico, aveva stretto i pugni furibondo.
Ad un tratto
tutti erano sobbalzati,
sentendo la voce stridula della più piccola dei rossi, che
aveva chiesto:
" Spero che tu stia scherzando, Ronald?".
Non appena il
fratello aveva scosso
la testa di scatto, Ginny si era messa i pugni sui fianchi e aveva
sibilato:
" Non ti permettere di prendere decisioni che riguardano la mia vita!
Sono a tutti gli
effetti maggiorenne
e io e solo io posso scegliere quel che è meglio per me,
oppure no e Harry fa
parte delle cose importanti e positive della mia vita.
Cose nelle quali
tu non devi
azzardarti a mettere il becco!".
Ronald aveva
stretto gli occhi poi
aveva detto: " Se rimarrai con lui, scordati di mettere ancora piede
alla
Tana!".
Ginny aveva
spalancato la bocca poi
aveva sibilato: "
Non credo che ti
possa prenderti il lusso di decidere chi ha libero accesso a casa
nostra!
Gli unici che
possono farlo sono
mamma e papà e non di certo tu, quindi vedi di finirla
subito.
Io sono e
rimarrò la fidanzata di
Harry Potter e lo appoggerò in qualsiasi decisione
prenderà, anche
se questo ti
allontanerà dalla mia
vita!".
Ronald grugnendo
aveva afferrato la
mano di Lavanda e a passo di marcia, si era diretto verso l'aula di
Trasfigurazione.
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 - Un quintetto decisamente insolito ***
Ciao ragazze
oggi vedremo cosa
accadrà all'interno del nostro amato castello di Hogwarts,
dopo che si è palesemente
creata la frattura che ha separato il trio storico.
Gli equilibri
sono ormai sconvolti e
tutto viaggia sulla lama del rasoio.
Vi ringrazio
come sempre del vostro
affetto, vi auguro un felice weekend e ci ritroviamo sabato prossimo.
Un bacio Lorian
Capitolo 5 - Un
quintetto decisamente
insolito
Dopo la plateale
uscita di scena di
Ronald, anche gli altri compagni l'avevano seguito e davanti alla porta
dell'aula di pozioni, erano rimasti solo Hermione, Draco, Blaise, Harry
e
Ginny.
Dopo qualche
secondo, il biondo aveva
esalato un profondo respiro poi aveva detto: " Mi dispiace per quello
che
è successo!
Non volevo
essere il fautore di una
vostra rottura e lo capirò, se deciderete di cambiare idea.
La vostra
è una bella amicizia che
non è mai venuta meno, nonostante ci fossero mille possibili
motivi perchè ciò
accadesse e non voglio essere io la causa scatenante della vostra
separazione!".
Inaspettatamente
era stata Ginny che
con la voce dura, aveva detto: " Non fartene un cruccio, Malfoy!
Puoi stare certo
che non sei tu, il
motivo della nostra separazione.
Mio fratello ha
sempre cercato di
spadroneggiare su tutti noi, perchè non ha mai superato la
sua ossessione di
essere il figlio di mezzo.
Inoltre
è sempre stato oscurato
dall'intelligenza di Hermione e dalla fama di Harry e questo lo ha
fatto
macerare dentro.
Si sente
l'ultimo degli ultimi e per
questo, cerca di dettare legge sulla vita degli altri.
Usa Hermione a
suo completo
piacimento e fa la voce grossa con me e Harry, cercando di farci
separare.
Maschera tutto
questo dietro la
gelosia ma so che non è così.
Ho altri quattro
fratelli, più grandi
di lui ma nessuno si è permesso di criticare gli
atteggiamenti miei e del mio
fidanzato.
Le critiche sono
giunte solo da
Ronald, che se potesse farebbe di tutto per gestire le cose come vuole
lui.
La tua
situazione, ha solo anticipato
quello che prima o poi sarebbe accaduto!".
Harry aveva
fatto un passo avanti e
aveva detto: " Ginny ha ragione, Draco!
Tu non c'entri
niente e non devi
assolutamente sentirti in colpa, perchè in effetti non ne
hai.
Come ho detto
prima, Ronald è stato
davvero un buon amico ma ha cercato sempre di imporre la sua
volontà.
Per lui Hermione
era solo sinonimo di
compiti copiati e di suggerimenti e quando lei glieli negava, come
è accaduto
questa mattina, allora si arrabbiava cercando di farla sentire in colpa.
Per quanto mi
riguarda, io ero suo
amico solo quando non lo oscuravo, mettendolo in ombra.
Per farti un
esempio, fu lui che mi
voltò le spalle quando misero il mio nome nel calice di
fuoco e non volle
credere che non ero stato io.
Inoltre
abbandonò me e Hermione
durante la ricerca degli Horcrux, mettendo in dubbio il fatto che non
mi
importasse delle persone che morivano.
Insinuò
che tra me e Herm ci fosse
qualcosa, solo perché lei aveva scelto di rimanere con me.
Mi fece molto
male il suo
comportamento ma poi lo perdonai quando ritornò sui suoi
passi, pentito di ciò
che aveva fatto.
So che queste
dèfaillance non
sostituiscono sette anni d'amicizia ma spesso ho avuto la sensazione
che gli
pesasse, l'essersi trovato coinvolto nella mia strada.
Una volta finita
la guerra, speravo
che riuscisse a dimenticare tutto il marcio che avevamo vissuto
ma come hai
potuto vedere, non è
così.
Non mi ha
neppure dato il beneficio
del dubbio e si è limitato a dettare regole e leggi.
Visto che non ho
voluto abbandonarti,
ha deciso di rompere la nostra amicizia e mi ha proibito di stare con
Ginny.
Beh, questo non
è l'amico che voglio
al mio fianco!".
Hermione aveva
annuito ma non aveva
fatto in tempo a parlare, perché dal fondo del corridoio era
spuntata la
preside che con il passo veloce li aveva raggiunti.
Quando si era
trovata di fronte a
loro, aveva chiesto: " Potrei sapere come mai voi cinque, non vi siete
presentati alla lezione di trasfigurazione?
Il Barone
sanguinario mi ha detto che
ci sono stati dei problemi con il signor Weasley e vorrei capire se
devo
intervenire!".
Draco aveva
fatto un passo avanti poi
aveva detto: " No, signora preside non si preoccupi!
Non è
successo nulla, si è trattato
solo di un chiarimento con i toni un pò alti.
Lui ci ha
semplicemente fatto capire
da che parte stava ma non ha commesso nulla di pericoloso.
Noi le chiediamo
scusa per non
esserci presentati ma siamo ancora un pò scombussolati!".
La donna l'aveva
guardato con la
bocca aperta poi si era accorta della presenza di Ginny e aveva
chiesto: "
E lei che ci fa qui, signorina Weasley?".
Ancora una volta
era intervenuto
Draco, dicendo: " Non se la prenda con lei, preside!
Si è
trovata suo malgrado coinvolta
in questa cosa, finendo con lo schierarsi contro il suo stesso
fratello, perché
non la pensava come lui.
Credo che sia
evidente a tutti, che
d'ora in poi ci saranno due schieramenti opposti e quello che mi
sostiene, vede
tutti i presenti qui!
A tal proposito
le chiederei la
cortesia di aggiungere anche lei, tra quelli a cui è
concesso l'ingresso nelle
nostre stanze.
Loro tre si
troveranno tutta la
casata di Grifondoro contro e non trovo giusto che lei sia esclusa
anche dal
nostro rifugio.
In fondo se
tutto questo sta
accadendo è proprio per difendere me!".
La donna lo
aveva fissato come se gli
fosse spuntata una seconda testa poi aveva sospirato e aveva detto: " E
sia! Da questo momento anche la signorina Weasley potrà
accedere alla torre
nord ma dovrà fare un Patto infrangibile, dove
s'impegnerà a non rivelare
niente a nessuno.
Se si
rifiuterà, non le darò il
permesso!".
Ginny aveva
annuito e dopo aver
ripetuto le parole che la preside le diceva, una luce era diffusa dalle
loro
mani unite.
Alla fine del
rito, la McGranitt
aveva mormorato: " Credo che per oggi sia meglio che voi cinque siate
esonerati dalle lezioni.
Gli animi sono
ancora troppo
esacerbati e non voglio che scoppino dei tafferugli, ad ogni fine
lezione!".
Tutti avevano
annuito, anche se
Hermione non era stata proprio del tutto contenta.
La preside, dopo
averli salutati, si
era allontanata lungo il corridoio.
I cinque in
silenzio, si erano
diretti verso la torre nord e una volta arrivati lì, erano
entrati nella sala
comune.
Ancora abbastanza scossi, Harry, Ginny e Hermione si erano
seduti sul
divano mentre Blaise era
andato in camera
sua e il biondo si
era versato un bicchiere di firewhiskey.
Dopo averlo
bevuto tutto in un sorso,
Draco aveva tirato un grosso respiro poi aveva mormorato:
" Lungi da me il
fatto di fare
il melodrammatico ma questa è davvero una situazione
schifosa!" poi
scusandosi, si era diretto in camera sua.
Entrato in bagno
si era avvicinato al
lavandino e guardandosi allo specchio, aveva detto: " Basta, non ne
posso
davvero più di tutto questo marciume!
Sono un
vigliacco, debole e approfittatore,
sono una serpe viziata e manipolatrice ma non ho mai ucciso nessuno e
non ho
neppure mai voluto farlo.
Questo
scarabocchio che mi trovo nel
braccio, mi fa inorridire e se potessi mi taglierei l'arto pur di non
vederlo
ma so che non servirebbe.
Per la gente io
sono un Malfoy e un Mangiamorte,
figlio unigenito del braccio destro di Voldemort e l'unica cosa che mi
merito è
di soffrire per questo.
La soluzione a
tutto questo c'è e la
so io, come la sanno tutti!
Dovrei morire
per farli smettere ma
per Salazar non ne ho il coraggio e non so che farci!"
Ad un tratto
sulla superficie
riflettente dello specchio, era apparso il viso di Hermione, che aveva
detto:
" Smettila Draco! Non puoi veramente pensare a questo.
Tu sei un essere
umano e secondo gli
scienziati babbani, ognuno di noi è unico e indivisibile.
Forse un giorno
potresti incontrare
qualcuno che ti somiglia fisicamente, perchè ha gli occhi
come i tuoi e i
capelli dello stesso colore ma non sarà mai te.
Neppure i tuoi
figli ti
assomiglieranno del tutto, perchè avranno anche le
caratteristiche della loro
madre esattamente come accade a te.
Esteriormente
porti i colori
indicativi e rappresentanti dei Malfoy ma non sei Lucius!
Lui non si
è fatto scrupoli a uccidere
e a conquistare, così come non si è fatto
problemi a sacrificare suo figlio per
recuperare i propri errori.
Non ha
riflettuto però sul fatto, che
nelle tue vene scorre in parte il sangue di Narcissa Black, che non ci
ha
pensato un secondo di più a tradire il suo padrone per
salvare la tua
vita.
Quindi comprendi
da solo, che non ci
sarà mai uno come te in tutto l'universo.
Hai diritto come
tutti, di occupare
il posto che ti spetta fin da quando sei stato creato e le persone non
devono decidere
della tua vita.
Non importa
quanto schifo ti
circonderà e quanto fango gli altri ti getteranno addosso,
non sono
fondamentali le loro opinioni e le loro accuse né quanto sia
incerto o oscuro
il tuo futuro.
Tu hai solo un
dovere verso te stesso
e nei confronti di chi ti sta accanto e ti vuole bene ed è
quello di vivere
e combattere.
Non arrenderti
per favore, non dare a
quella gente ipocrita e falsa il potere decisionale sulla tua
vita,
perchè se lo fai darai solo la
conferma della tua vigliaccheria e per chi ti ama e ti rispetta,
sarebbe solo una
grande
delusione!".
Draco aveva
continuato a fissarla
attraverso lo specchio ma quando aveva visto che la ragazza stava
andandosene,
si era voltato e aveva chiesto: "
Perchè lo fai? Perchè ti preoccupi per me?
Proprio tu, che sei la persona alla
quale ho reso la vita impossibile, sei qui a difendermi e a ricordarmi
quanto
sia importante la mia esistenza.
Non riesco a
capire e vorrei che me
lo spiegassi, perchè per quanto ci provo non trovo un motivo
valido!".
Hermione si era
voltata e il biondo
aveva visto i suoi occhi pieni di lacrime.
D'istinto si era
avvicinato e dopo
averla presa per le spalle, l'aveva fissata in viso in attesa di una
sua
risposta.
La ragazza aveva
abbassato lo sguardo
ma Draco con un dito sotto il mento, glielo aveva fatto rialzare,
rimanendo a
fissarla per sentire cosa aveva da dire.
Hermione dopo
aver tirato un profondo
respiro, aveva mormorato: "
Quando
l'anno scorso abbiamo vinto la guerra, sul suolo insieme alle macerie
c'erano
diversi corpi.
Erano sia buoni
che cattivi, perchè
la morte non fa distinzioni di sorta.
A noi vivi
è rimasto il compito
gravoso di cercare di dimenticare il dolore subito e l'angoscia provata
ma
questo, senza scordarci i volti e i gesti di quelli che non c'erano
più.
Sarebbe stato
facile, dopo aver
rimesso a posto la scuola, praticarci un bell'oblivion di massa per
vivere
sereni e tranquilli ma non sarebbe stato giusto nei confronti di chi
aveva
combattuto quel folle e i suoi seguaci.
Credi forse che
i tuoi atti di bullismo,
fossero più importanti di trovarmi davanti agli occhi vuoti
e alla smorfia
sofferente di un mio compagno di scuola, morto in battaglia?
No Draco, non
erano fondamentali,
anzi!
Mentre correvamo
cercando Voldemort,
ho visto Greyback aggredire la mia compagna Lavanda Brown per cercare
di mangiarsela
e ho dovuto schiantarlo fuori dalla finestra, pur di non fargli portare
a
termine quello scempio.
Abbiamo visto
con i nostri occhi
Severus Piton morire, per mano di quel mostro maledetto e pur essendo
ad un passo
da lui, non siamo potuti intervenire.
Io, Harry e Ron
abbiamo esultato
felici quando Voldemort si è dissolto nell'aria, Molly ha
quasi cantato e ballato
quando ha fatto a pezzi tua zia e tutti abbiamo sospirato di sollievo,
quando
gli Auror hanno arrestato gli ultimi Mangiamorte ma abbiamo dovuto fare
i conti
lo stesso con tutti i morti che abbiamo dovuto sotterrare.
I Weasley per
primi hanno seppellito
Fred e tua zia Andromeda si è vista portare via dalla guerra
suo marito, sua
figlia e suo genero, trovandosi a crescere da sola un bambino che non
potrà mai
conoscere i suoi genitori né tantomeno sapere quanto erano
buoni!
Tutte quelle
immagini mi appaiono
ogni notte, non appena chiudo gli occhi!
Per questo
speravo che finalmente, la
gente avesse acquistato un pò di giudizio ma sono dovuta
venire a patti con una
dolorosa epifania e cioè quella che le persone non cambiano.
Gli esseri umani
sono fatti di
egoismo, crudeltà e menefreghismo, anche se spesso ti
sorprendono
con atti buoni e
valorosi.
Quando
è iniziato questo anno
scolastico, hanno scelto te come capro espiatorio di tutti i mali e se
poteva
quasi essere compreso da chi aveva combattuto, era inaccettabile che
ciò
avvenisse per mano di chi in quello schifo c'era dentro fino al collo.
I tuoi compagni
di casata e quelli
che ritenevi amici, sono diventati i tuoi aguzzini, dimenticandosi che
i loro
padri erano orgogliosi di indossare quella orribile maschera d'argento.
Persone come
Theodore Nott, che per
primi si portavano nel braccio il marchio nero dell'infamia, ti hanno
reso
questi mesi un vero e proprio inferno e questo non si può
perdonare.
Tu non devi
dimostrare niente a
nessuno ma devi a te stesso, l'opportunità di vivere sereno.
Non è
disperandoti e meditando di
morire che ti monderai dei tuoi peccati, perchè allora tutti
dovrebbero farlo.
Ognuno di noi ha
fatto i propri
errori e nessuno ha il diritto di camminare a testa alta.
Aver combattuto
una guerra, non ci da
diritto a ergerci a giudici e mietitori di anime, perchè
solo chi ha più potere
di noi può farlo e non sto parlando di un essere umano.
Non so in quale
Dio tu creda ma so
che c'è un'entità che ci ha creati e solo lui ha
il potere di decidere della
nostra vita!".
All'improvviso
il corpo di Hermione
era stato corso da un profondo brivido e anche Draco, che la stava
ancora
tenendo lo aveva sentito.
Il giovane
interdetto, aveva inarcato
un sopraciglio e la ragazza aveva ripreso a parlare, dicendo:
" Sai, circa
settant'anni fa nel
mondo babbano ci fu uno sterminio atroce e indimenticabile.
Noi lo chiamiamo
Shoah o Olocausto e
avvenne in diversi campi di
concentramento come
quelli di Auschwitz, Birkenau e Treblinka in
Polonia.
Ciò
avvenne per la decisione di un
folle, che si chiamava Adolf Hitler!
Lui voleva
epurare la terra, da
coloro che riteneva diversi dalla sua razza e questo credo che ti
ricordi
qualcosa.
Il
suo esercito fece
razzia di ebrei,
zingari, comunisti, omosessuali,
malati di mente, Testimoni di
Geova e altre popolazioni slave e questo, solo
perchè Hitler non li
riteneva uguali agli ariani che secondo lui, erano la razza perfetta.
Fece rinchiudere
quei poveretti
dentro questi campi e lì furono schiavizzati, costretti a
lavorare fino a
consumarsi le ossa e a morire di stenti.
I vecchi, i
bambini e i più deboli
venivano uccisi nelle camere a gas mentre gli uomini diventavano
l'ombra di se
stessi, deperendo per il troppo lavoro e il poco cibo.
Quel martirio
perdurò per quasi sei
anni e in quel lasso di tempo, morirono
circa 15 milioni di persone, tra cui 5-6 milioni di ebrei, di ogni
sesso ed età.
Eppure, dopo
essere stati liberati
nessuno si è avventato contro i loro carnefici ma hanno
atteso che venisse
fatta giustizia legalmente.
Sarebbe stato
semplice attaccare i
tedeschi che li avevano imprigionati e magari comportarsi allo stesso
modo ma
non sarebbe servito a ridargli i loro morti né a dimenticare
quegli anni di terrore.
Ti dico questo
per farti capire che
nessuno ha il diritto di giudicare e condannare, perchè non
si potrebbe
comunque tornare indietro.
Perciò
ti prego Draco, trova il
coraggio che ti serve e vieni fuori da quel tunnel della colpa e della commiserazione.
Cammina a testa
alta davanti a tutti,
senza dimostrare nulla a nessuno!".
Non appena aveva
finito di parlare,
Hermione si era divincolata dalla stretta del biondo ed era uscita
dalla
stanza, scontrandosi quasi con Blaise che era fermo lì ad
ascoltare tutto.
Quando i due
ragazzi erano rimasti
soli, il moro si era avvicinato all'amico e aveva detto: " Le parole di
Hermione mi hanno fatto riflettere!
Quel folle
babbano ha tante
similitudini con Voldemort!
Anche colui che
ci comandava cercava
la razza pura e per farlo aveva deciso di epurare il mondo magico da
Sanguesporco e Mezzosangue, dimenticandosi di esserlo lui per primo.
Hermione ha
ragione Draco! Dobbiamo
lasciarci il passato alle spalle e cercare di vivere il presente e il
futuro
nel migliore dei modi, facendo però tesoro delle cose belle
e brutte che
abbiamo vissuto e non commettendo gli stessi errori.
Noi possiamo
farcela e so che se ce
la metteremo tutta, verremo fuori da questo momento buio.
Voglio poter
sorridere per cose
liete, ridere per motivi comici e piangere per eventi commoventi e non
tragici.
Non voglio
più aver paura perfino
della mia stessa ombra, desidero dormire sonni tranquilli e non solo
qui in
questa torre nascosta ma in ogni angolo del mondo, sia magico che
babbano.
Ora ti chiedo
amico, sei pronto a
metterti in gioco e darmi man forte? Hermione,
Harry e Ginny si sono schierati dalla nostra parte, mettendosi contro
tutta la
scuola e io ti prego di non vanificare le loro decisioni!".
Draco l'aveva
fissato poi si era girato
a guardare lo specchio, dove si stava colpevolizzando prima.
Nella sua testa
era ripassato
velocemente il discorso della ragazza e dopo esserselo impresso nella
mente, il
biondo si era voltato verso il suo amico e aveva detto: " Sono pronto,
Blaise! Riprendiamoci indietro la nostra vita".
Il moro aveva
abbracciato il suo
amico ridendo poi insieme erano usciti dalla stanza, per tornare nella
sala
comune.
Lì
avevano trovato solo Harry e Ginny
e quando Draco aveva chiesto dove fosse Hermione, il ragazzo gli aveva
risposto:
" Se ne è andata poco fa!
Ha detto che
doveva studiare ma
secondo me era una bugia, perchè aveva una faccia molto
triste.
Potrei sapere
che cosa è successo,
Draco? Prima di raggiungerti nella tua stanza mi sembrava
così tranquilla mentre
quando è uscita, aveva gli occhi rossi come se avesse
pianto!".
Il biondo lo
aveva fissato in volto
poi invece di rispondergli, gli aveva chiesto: " Harry, tu sai chi era
Adolf Hitler?".
Il ragazzo aveva
inarcato un sopraciglio
sfoggiando un espressione confusa poi aveva risposto: " So che
è stato uno
dei dittatori più violenti e pericolosi del mondo babbano.
E' stata una
vera e propria piaga e
si è reso responsabile del più grande massacro
dell'umanità, quello che noi
babbani chiamiamo Olocausto! Ma mi spieghi che diamine c'entra lui?".
Draco si era
passato una mano tra i
capelli poi aveva detto: " Poco fa mi sono fatto prendere da un momento
di
sconforto!
In
realtà mi sono sentito in colpa
per la lite tra voi e Weasley e mentre mi guardavo allo specchio ho
detto che
per quanto mi riguardava, ero l'unico responsabile del clima di
tensione che
c'era a scuola.
Pensavo di
essere da solo e mi sono lasciato
prendere dal nervoso; ho detto che preferivo farla
finita,
perchè per la gente io sarei
stato sempre un Mangiamorte.
Hermione
però mi ha sentito e mi ha
chiesto di non arrendermi!
Allora le ho
chiesto perchè mi stesse
difendendo, dato che era risaputo quanto fossi stato stronzo proprio
con lei.
In risposta mi
ha raccontato alcuni
aspetti della guerra e poi mi ha mostrato le similitudini che aveva
Voldemort
con quell'Hitler alla fine è scappata via!".
Harry aveva
annuito poi aveva
mormorato: " Draco ascoltami bene, perchè non mi
ripeterò di nuovo.
Noi non ci siamo
uniti a te e Blaise,
solo perchè ci stavamo annoiando!
L'abbiamo fatto
perchè crediamo che
tu non debba essere l'unico a pagare per le colpe perpetrate dai
Mangiamorte,
sopratutto perchè anche se hai il Marchio nero inciso sul
braccio, pensiamo che
tu non abbia scelto quel destino ma che ti abbiano costretto ad
accettarlo.
Hermione non
prende mai sotto gamba
una cosa in cui crede e penso che debba andarle dietro, per chiederle
scusa di
ciò che hai detto o anche solo pensato.
Conoscendola la
troverai nella torre
di Astronomia, perchè quando è in crisi si
rifugia sempre lì!".
Il biondo aveva
annuito poi dopo
averlo ringraziato, era uscito correndo dalla torre nord.
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 - Un emozione intensa ***
Buon sabato
ragazze.
Mi scuso per il
ritardo ma oggi ho
avuto una giornatina niente male.
Comunque
l'importante è esserci.
Oggi vedremo se
Draco saprà farsi
perdonare da Hermione, la sua mancanza di spina dorsale.
Vi ringrazio
come sempre e vi do
appuntamento a sabato prossimo.
Un bacio Lorian
Capitolo 6 - Un
emozione intensa
Draco era corso
velocemente verso la
torre di Astronomia, sperando che il suggerimento di Harry fosse giusto.
Voleva chiedere
scusa a Hermione per
il poco coraggio che aveva dimostrato, anche se la codardia rientrava
perfettamente
negli aspetti della sua casata.
Aveva ragione
Blaise quando diceva
che lei, Harry e Ginny si erano schierati dalla loro parte pur sapendo
di
inimicarsi tutta la scuola.
E lui invece di
prendere atto di
questa cosa, aveva finito con il piangersi addosso inutilmente e ora il
minimo
che poteva fare, era cercare di riparare al suo comportamento
sconsiderato.
Arrivato a
metà della scalinata,
Draco si era fermato con il fiatone piegandosi su se stesso poi aveva
ripreso a
correre.
Finalmente si
era trovato di fronte
alla porta della torre e tremando leggermente, l'aveva spinta pregando
che lei
fosse lì.
Fortunatamente
Harry non si era
sbagliato, perchè Hermione si trovava vicino alla ringhiera,
con lo sguardo
fisso verso l'orizzonte.
Il ragazzo non
sapeva dire se lei si
fosse accorta della sua presenza, perchè non aveva fatto una
piega, rimanendo
ferma e immobile dove si trovava.
Stringendo i
pugni Draco aveva fatto
un passo dopo l'altro, fino a trovarsi dietro alla sua schiena, quindi
con la
voce ferma e decisa aveva detto: " Sono venuto qui per chiederti
scusa!".
Hermione era
sobbalzata poi
lentamente si era girata verso di lui, fissandolo negli occhi e aveva
chiesto:
" Per cosa mi chiedi scusa?".
Il ragazzo aveva
sorriso e aveva
risposto: " Ti chiedo scusa per essere stato un deficiente, per non
aver
apprezzato il sacrificio tuo, di Harry e di Ginny, per essermi fatto
prendere
dallo sconforto e dai sensi di colpa e per non sapere cosa fare per non
commettere più gli stessi errori!".
La mora lo aveva
fissato poi aveva
sorriso dicendo: " Ammettere i propri sbagli è
già un passo avanti per non
ricommetterli.
So che per te
sarà difficile da oggi
in poi ma voglio che tu sappia, che credevo veramente alle cose che ti
ho
detto.
Tu sei un essere
umano che ha diritto
di occupare il posto che gli spetta, senza dover rendere conto alla
gente.
Nessuno ha
diritto di giudicarti né
tantomeno di condannarti ed è meglio che questo tu te lo
metta in testa fin da
ora, altrimenti non sopravvivrai.
Io, Harry,
Blaise e Ginny non saremo
sempre al tuo fianco e ci saranno delle volte che dovrai affrontare il
mondo da
solo e voglio che tu sia pronto.
Guardandoti
dormire stanotte, ho
compreso che in te c'è più del Draco Malfoy
bullo, irascibile e viziato e se
non mi sono sbagliata, penso che presto te ne renderai conto da solo.
Io ti vedo come
un diamante allo
stato grezzo, che al momento non riflette la luce e non brilla ma
credo che se te
ne darai
l'opportunità, inizierai a risplendere e sono sicura che
quel giorno, assistere
ad un tale spettacolo sarà emozionante!".
Il giovane
l'aveva ascoltata
affascinato poi aveva detto: " Non so cosa ho fatto per meritarmi
queste
parole ma qualunque cosa sia, so che la rifarei subito.
Tu sei l'ultima
persona dal quale me
le sarei aspettate e sento un calore dentro, che non pensavo di poter
provare.
Ho sbagliato
molte volte con te,
perchè facevo affidamento sugli insegnamenti di mio padre,
convinto che quello
che mi aveva insegnato corrispondesse ad un'assoluta verità.
Invece con il
passare degli anni, mi
sono dolorosamente dovuto rendere conto che le sue erano una massa di
stupide
ed arcaiche credenze.
Ti domando
scusa, per tutto il male
che ti ho causato per la mia immensa stupidità e ti chiedo
di aiutarmi, ad
affrontare il mondo ostile che mi attende.
Sono sicuro che
il tuo aiuto e con
quello di Blaise e degli altri, potrò farcela a non cedere
anche quando sarò da
solo!".
Hermione si era
avvicinata poi dopo
averlo preso per mano, l'aveva guardato negli occhi e aveva detto: " Io
sono qui Draco e ogni volta che avrai bisogno, ci sarò!
So che per te
non è facile e posso
davvero comprenderlo.
Ti sei trovato
all'improvviso ad
essere al centro dell'attenzione e non come avresti di certo voluto ma
devi
riflettere sul fatto, che ribellarti alle continue percosse e calunnie
che
ricevevi, ti darà la forza di affrontare tutto quello che la
vita ti porrà
davanti!".
Draco aveva
annuito, facendole un
tenue sorriso poi si era fermato a guardarla negli occhi e per la prima
volta,
ne era rimasto affascinato.
Le sue iridi
castane, avevano alcune
screziature dorate che gli davano profondità e le lunghe
ciglia, davano un velo
di mistero a quello sguardo.
Hermione aveva
sentito un brivido di
fronte a quello sguardo e non era riuscita a muoversi di un solo
centimetro.
Ad un tratto,
Draco aveva fatto un
passo avanti e Hermione, sentendo il suo fiato caldo infrangersi sul
suo volto,
aveva chiuso gli occhi.
Il giovane aveva
posato le mani sul
suo collo e si era chinato su di lei, facendo combaciare le loro labbra.
Una scossa
profonda era scesa lungo
la spina dorsale di entrambi e quel bacio inizialmente tenue, si era
fatto
audace e passionale.
Le lingue dei
due ragazzi si erano
rincorse, accarezzandosi e sfiorandosi.
La mente di
Hermione si era del tutto
distaccata e marginalmente, si era accorta di aver alzato le braccia e
di
averle portate sui fianchi di lui che a quel contatto, aveva perso
l'ultimo
barlume di ragione.
L'aveva stretta
a se come se da lei
dipendesse tutta la sua vita, come se volesse inglobarla al suo
corpo ed
evitarle di scappare.
Quando la
mancanza di respiro si era
fatta imperativa, i due ragazzi si erano separati ansimando per
recuperare
l'ossigeno perso.
Poi Draco le
aveva detto: " Può
sembrarti strano ma non ti ho baciata per ringraziarti di quello che
stai
facendo per me.
In
realtà l'ho fatto, perchè lo
desideravo profondamente.
Quando ho
iniziato quest'anno,
costretto da mia madre, volevo solo essere invisibile e passare del
tutto
inosservato.
Sapevo
perfettamente che le carognate
che ho commesso non sarebbero state dimenticate, così come
ero cosciente
dell'eventualità che avrei dovuto scontrarmi, contro quelli
che qui non mi ci
volevano.
Non so dirti
perchè ma la sera dello smistamento,
il mio sguardo si era fermato su di te e mi sono chiesto, come avessi
potuto
essere così bastardo nei tuoi confronti.
Volevo chiederti
scusa ma ogni volta
che ci provavo, rivedevo la tua immagine sul pavimento di casa mia
mentre
quella folle di Bellatrix ti torturava.
Inoltre tu non
eri mai da sola, perchè
Harry e Weasley erano sempre con te e io non riuscivo a trovare il
coraggio di
avvicinarmi, per poterti parlare.
Poi sono
iniziate le percosse e gli
agguati e il mio unico pensiero, era quello di guardarmi le spalle per
evitare
di cadere in qualsiasi imboscata.
Ciononostante,
spesso ti guardavo e
mi ero accorto che non ti sedevi più accanto al rosso e che
Harry e Ginny si
erano frapposti tra voi due.
Mi chiedevo cosa
fosse successo di
così grave da non farvi più parlare, quando per
la stragrande maggioranza della
popolazione di Hogwarts, tu saresti finita con il diventare la signora
Weasley.
Quando ieri sera
mi hai salvato, mi è
sembrato tutto un sogno.
Vedevo il tuo
viso sfocato e per un
attimo ti ho scambiata per un angelo del Paradiso babbano, che era
venuta lì a
prendermi.
Ma poi mi sono
detto che non era
possibile, perchè io di certo in Paradiso non ci sarei
finito.
Quando ho
ripreso i sensi, ti ho
vista su quella sedia addormentata e Madama Chips mi ha detto che tu ti
era
dannata l'anima per aiutarmi.
Le ho chiesto di
metterti nel letto
per farti riposare e prima di addormentarmi anche io, mi sono inebriato
del tuo
calore e del tuo profumo.
Durante quel
sonno ti ho sognata ed è
stata la cosa più bella che mi fosse accaduta.
Eravamo
abbracciati e all'improvviso
ci siamo baciati ed era stata la sensazione più dannatamente
giusta che avessi
mai provato.
Pensavo che
sarebbe rimasta una
chimera e ora invece lo abbiamo fatto per davvero e sono molto felice.
So che tu non
provi nulla per me; ne
sono cosciente e lo accetto ma voglio illudermi, che anche tu possa
trovare un
angolino del tuo cuore per me!".
Hermione era
rimasta ad ascoltarlo,
rapita dalle sue parole poi aveva detto: " Draco, io non so cosa provo
per
te!
Sono molto
confusa al momento, perchè
tu sei l'ultima persona che avrei immaginato al mio fianco.
Ma se devo
essere sincera, non mi sei
del tutto indifferente e questo bacio mi è piaciuto molto.
Non ho poi
chissà quale esperienza,
perchè prima di te ho baciato solo Krum per dispetto, la
sera del Ballo del
Ceppo e Ron la notte della battaglia finale, perchè credevo
di amarlo e pensavo
di non sopravvivere.
Mi sono resa
conto di non essere
innamorata di Ronald già dopo pochi giorni, quando la pace
è sopraggiunta dopo
tante lotte.
Lui mi gravitava
attorno e mi
pressava per metterci insieme e io stavo per accettare, se non altro
per farlo
tacere poi invece dopo due mesi dall'inizio della scuola, l'ho trovato
a letto
con Lavanda.
Si era accorto
di me ma non si era
fermato, continuando a scoparsela guardandomi negli occhi.
Teoricamente
avrei dovuto sentirmi
male ma invece ero davvero sollevata.
Mi sembrava che
il peso di un
quintale mi si fosse tolto dal cuore e quando ci siamo scontrati, lui
mi ha
accusato di essere fredda e cinica.
Mi ha detto che
ero gelida come un
blocco di ghiaccio e che neppure uno algido come te, sarebbe riuscito a
scaldarmi.
Continuava ad
inveire contro di me,
dicendo che ero frigida e che non ero in grado di attirare l'attenzione
di un
uomo.
Parlava e
parlava ma nella mia testa,
la sua voce si era fermata quando aveva fatto riferimento a te.
Non so
perchè ma mi chiedevo se per
davvero neppure tu, saresti riuscito a farmi provare qualcosa.
Spesso ti
guardavo e ti vedevo sempre
sulle tue; l'unico con cui parlavi era Blaise e camminavi con la testa
bassa e
gli occhi rivolti al pavimento.
Avrei voluto
entrare nella tua testa
per capire che cosa pensassi o provassi, ma per me eri un libro chiuso
e
sigillato.
Non sono mai
stata una buona
Legilimens, perchè fondamentalmente sono poco curiosa e non
mi va di scoprire i
segreti e le emozioni degli altri eppure nel tuo caso, avrei voluto
davvero
leggerti.
Il bacio che ci
siamo dati, mi ha
fatto provare delle emozioni pazzesche e questo mi fa sperare di non
essere poi
così frigida come mi diceva lui!".
Draco le aveva
accarezzato la guancia
con un dito poi aveva detto: " Non lo sei Hermione, posso assicurartelo
questo!
E ti dico anche
che tu saresti in
grado di fare impazzire qualsiasi uomo, me per primo!
Non mi azzardo a
chiederti una
possibilità, anche se sarei onorato se tu mi immaginassi al
tuo fianco.
So di non essere
poi questo bel
partito e per comprenderlo, basta pensare alla famiglia da cui provengo.
Mio padre
è un Mangiamorte della
peggior specie, che per diversi anni è stato il braccio
destro di Voldemort.
Anche se alla
fine era decaduto per
una serie di sbagli, le sue convinzioni in fatto di sangue sono rimaste
tali e
ora langue in una cella buia e umida di Azkaban.
Mia madre, pur
non avendo mai avuto
il Marchio nero sul braccio, non ha mai esitato a dimostrare di
pensarla
diversamente dal suo adorato marito.
La mia cara e
malefica zia, ti ha
torturato con intenzione e cattiveria e io invece ti ho vessato e
umiliato per sei
lunghi anni.
Ho avuto il mio
castigo e lo porterò
per sempre tatuato sul mio braccio ma ti giuro che non volevo tutto
questo
schifo.
C'è
stato un momento in cui credevo
che essere Mangiamorte fosse stupendo, perchè mio padre ne
diceva meraviglie ma
mi sono reso conto subito, che non era poi questa grande cosa.
Partendo dal
fatto che il Marchio mi
era stato imposto per riscattare le cazzate compiute da Lucius e poi
per la
missione che quel mostro mi aveva affidato.
Io che mi sono
sempre sentito il
migliore tra tutti, sono in realtà un vigliacco senza palle
e senza spina
dorsale, che ha fatto della cattiveria e delle menzogne il suo pane
quotidiano.
Sono un
concentrato di credi errati, idiozia,
superficialità e cattiveria e di certo una donna come te,
non potrebbe mai
pensare di vedermi come il suo compagno!".
Hermione aveva
sospirato poi
accarezzandogli il viso aveva detto: " Tutto quello che hai detto
è vero!
Non ti avrei mai
immaginato al mio
fianco ma non posso negare che sei cambiato.
I requisiti
della tua casata sono la furbizia,
l'ambizione e la purezza di
sangue e tu li incarni tutti ma a differenza di tanti altri, che si
sono
riempiti la bocca con atti di eroismo, non hai mai fatto mistero della
tua
vigliaccheria.
Ciononostante
vedo più nobiltà in uno come te
che in Ronald, che pur avendo lottato contro i pregiudizi è
il primo a metterli
in atto.
Hai avuto il
coraggio di tornare qui a scuola,
nonostante sapessi che sarebbe stata dura e hai cercato di proteggerti
da tutti
quelli che ti volevano male.
Perfino i tuoi
stessi compagni ti
hanno dato addosso, loro che hanno in famiglia un Mangiamorte o che lo
sono per
primi, come Nott.
Si sono nascosti
agendo nell'ombra,
perseguitandoti e minacciandoti ma tu hai sopportato tutto, senza mai
lamentarti.
Saresti potuto
andare a denunciarli
alla preside ma hai preferito tenerti ogni cosa dentro.
Ora hai una
possibilità di poter
camminare a testa alta e di affrontare il futuro a muso duro.
So che
sarà difficile ma ti prego di
non arrenderti, perchè io ho fiducia in te e se tu davvero
mi vuoi al tuo
fianco, io ne sarò felice.
In questo
momento non sono innamorata
di te ma mi piaci e mi farebbe piacere poterti frequentare.
Se mi
accorgerò di amarti, accetterò
di essere la tua compagna ma fino ad allora, permettimi di imparare a
conoscerti e a viverti!".
Draco sentiva il
suo cuore battere
forte nel petto, un cuore che pensava di non avere e inspirando
fortemente si
era avvicinato di un passo a Hermione dicendo: " Forse ti
sembrerò
sfacciato ma vorrei sapere se durante questa nostra conoscenza,
potrò ancora
baciarti e prendermi cura di te.
Mi è
piaciuto davvero molto farlo e
sarebbe il massimo se potesse accadere ancora.
Vorrei
dimostrarti che non sei
frigida e farti vedere la donna passionale che c'è in te!".
Hermione era
arrossita e dopo aver
deglutito, aveva risposto: " E' piaciuto molto anche a me quel bacio e
mi
piacerebbe molto ripetere l'esperienza però, non posso
prometterti altro.
Non me la sento
ancora di spingermi
oltre, tanto più che non sono mai stata con un uomo e credo
che finirei con il
deludere le tue aspettative!".
Draco le aveva
messo l'indice sulle
labbra per zittirla poi aveva detto: " Non dire sciocchezze!
Tu non deluderai
nessuna delle mie
aspettative, perchè sono certo che nel momento che vorrai
fare quel passo,
sarai del tutto all'altezza.
Devi metterti in
testa che sei una
donna meravigliosa, con un corpo da favola e un cervello eccezionale e
già
questo è un caso quasi unico.
Probabilmente
questo è dovuto al
fatto che sei una Nata babbana e guarda che il mio discorso non
è razzista,
anzi.
Le ragazze
Purosangue, specialmente
quelle ricche, sono educate fin da piccole a occuparsi del loro aspetto
per
ammaliare il pollo di turno, così come faceva Pansy ma
trascurano il fattore
intelligenza.
Sono convinte
che il cervello sia un
optional e che per ammaliare un uomo, basti sculettare e battere le
ciglia in
modo sensuale o ridere come oche e spalancare le cosce a comando.
Ma quelle non
sono donne da sposare o
con cui immaginarsi una vita insieme o almeno non lo sono per me.
Il fatto che tu
sia pura ed illibata
ha un valore aggiunto per me, perchè anche se ti
sembrerò retrogrado e
maschilista, non ti nego che sapere che la donna che scelgo sia solo
mia, mi fa
andare fuori di testa.
Se
sarò io l'uomo che sceglierai, ti
prometto che cercherò di essere delicato e che ti
tratterò come una regina.
Fino ad allora
però, non ti chiederò
nulla e non ti farò pressioni.
Aspetterò
che sia tu a chiedermelo e
mi accontenterò di frequentarti e baciarti.
Anche io ora
come ora, non sono
innamorato di te ma mi piaci molto e so che insieme, saremmo una coppia
eccezionale perchè anche se siamo diversi, sotto molti
aspetti ci compensiamo.
Quindi proviamo
a viverci questa cosa
piano piano e stiamo a vedere come si evolvono gli eventi!".
Hermione aveva
annuito ed entrambi si
erano avvicinati l'uno all'altra per riprendere a baciarsi, prima
dolcemente
poi sempre più passionalmente.
Dopo un'ora
erano scesi dalla torre
di Astronomia e favoriti dal fatto che tutti gli alunni fossero a
lezione, si
erano diretti alla torre nord tenendosi per mano.
Giunti a
destinazione, i due ragazzi
erano stati accolti dai loro amici che vedendoli mano nella mano, li
avevano
fissati con lo sguardo smarrito.
Draco sorridendo
aveva detto: "
Abbiamo deciso di provare a conoscerci, per vedere se è
possibile sotterrare
anni di odio stupido e di convinzioni arcaiche.
Non siamo
innamorati o almeno non lo
siamo ancora ma stiamo bene insieme e vogliamo cercare di scoprire, se
un
giorno riusciremo ad esserlo.
So che
c'è il rischio di soffrire,
perchè uno dei due potrebbe innamorarsi non ricambiato ma
anche se sarà
pericoloso, dobbiamo tentare!".
Hermione aveva
annuito convinta e
Harry vedendola, aveva detto: " Siete grandi abbastanza da prendere le
decisioni autonomamente e non spetta a nessuno di noi, il compito di
immischiarci in questa situazione.
Non difettate di
acume ed
intelligenza e se la vostra decisione è presa, noi vi
staremo vicini come
potremo.
Contrariamente a
ciò che farei
normalmente, non me la prenderò con te Draco se
vedrò la mia
migliore amica
soffrire, perchè so
che la decisione è stata anche sua ma voglio comunque dirvi
di andarci piano e
di non bruciare le tappe.
Non
fraintendetemi, non voglio fare
la parte del bigotto o dell'antico ma desidero solo che prima di
decidere
qualunque cosa, nel bene o nel male, ci pensiate a fondo e ponderiate
con calma
tutto quello che vi circonda.
In ogni caso,
noi tre vi staremo
vicino e se avrete bisogno del nostro aiuto, lo avrete!".
Sia Ginny che
Blaise avevano annuito
e Draco e Hermione, li avevano ringraziati con un sorriso.
All'improvviso,
la serpe mora aveva
esordito con la voce piagnucolante e lagnosa, dicendo: " Uffa,
però non è
giusto!".
Draco e gli
altri lo avevano fissato
poi il biondo aveva detto: " Bla, se magari in una frase ci metti il
soggetto, un verbo e un complemento
oggetto, la suddetta
risulta un tantino più comprensibile, non credi?".
Blaise
gli aveva fatto una linguaccia poi incrociando le braccia al
petto, aveva detto: " Non è giusto, perchè tutti
siete in coppia e l'unico
solo come un cane, sono io!".
Hermione
e Ginny si erano staccate dai rispettivi partner e
avvicinandosi al moro, avevano iniziato
a vezzeggiarlo facendogli i grattini dietro l'orecchio.
Il moro aveva
tirato fuori la lingua
e ansimando aveva guaito come un cucciolo felice, facendo scoppiare a
ridere
tutti gli altri.
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 - Due schieramenti ben precisi ***
Buon sabato,
ragazze.
Giuro che se
trovo la persona che ha
detto che la vita rinasce a quarant'anni, gli liscio il pelo
controsenso.
Per la miseria
se le cose stanno
così, vuol dire che la mia è ricominciata male. :D
Voglio dire tra
influenze, mal di
schiena, mal di gambe, herpes e mal di denti posso entrare nel Guinness
dei
primati per le sfighe.
Vabbè
ora basta! Non voglio tediarvi
con le mie lagne.
Oggi vedremo
quale sarà il clima che
si respirerà nel mitico castello di Hogwarts dopo le scelte,
più che giuste,
della McGranitt.
Vi lascio alla
lettura del capitolo,
ringraziandovi come sempre e dandovi appuntamento a sabato prossimo.
Baci Lorian.
Capitolo 7 - Due
schieramenti ben
precisi
Nei successivi
giorni, il clima
all'interno di Hogwarts era stato quasi sull'orlo del parossismo.
La
McGranitt era stata di parola e le grandi clessidre poste nella sala
d'ingresso della scuola, che contenevano rubini, smeraldi, topazi e
zaffiri e
cioè le pietre che rappresentavano i colori primari delle
varie case, subivano
delle variazioni in continuazione.
Via
via che la preside visionava i
ricordi di Draco, chiamava il colpevole nel suo studio da solo o con i
suoi
complici e dopo avergli ammorbato il cervello con una predica infinita,
gli
assegnava una punizione e gli toglieva delle gemme dalle clessidre.
I
punti persi variavano da dieci a
cinquanta a seconda dell'offesa e dell'attacco, protratto verso il
biondo.
Alla
fine della scuola mancavano
solo tre mesi ma la situazione si andava oramai delineando ed era
parecchio
ostica.
Dalla
parte di Draco e gli altri,
anche se non con grandi gesti eclatanti, c'erano i Tassorosso e i
Corvonero a
parte qualche irriducibile come la gemella Patil che gelosa e
invidiosa, mal
sopportava il fatto che Hermione fosse suo malgrado nuovamente sotto i
riflettori.
Mentre
quelli che non volevano
sentire ragioni erano i Serpeverde e i Grifondoro, stranamente
accoppiati e
guidati da un inviperito Ronald, che non perdonava a sua sorella, a
quello che
credeva il suo migliore amico e a colei che reputava la donna che
avrebbe
sposato, un atto di tradimento così palese.
Quando
alla sera Hermione, Harry e
Ginny rientravano alla torre, ricevevano dai loro compagni occhiate di
astio e
di disgusto.
Lavanda
e Calì si erano rifiutate
di dormire in camera con Hermione e alla fine Ginny le aveva cacciate,
prendendo il loro posto.
In
Sala grande poi, pranzavano e
cenavano ormai isolati dagli altri, così come accadeva a
Draco e Blaise.
L'unico
dei grifoni che cercava di
comportarsi come sempre era Neville ma il continuo scontrarsi con
l'ostracismo
degli altri, l'aveva portato a defilarsi in sordina.
La
McGranitt si era accorta della
spinosa situazione e una sera aveva riunito tutto il corpo dei
docenti,
per venire a capo della
faccenda.
Insieme
ai suoi colleghi e al
parere del quadro di Silente, aveva preso delle decisioni che la
preside era
sicura, avrebbero fatto tremare i polsi a parecchie persone.
Una
domenica mattina a colazione,
aveva atteso che tutti fossero seduti a tavola, quindi si era diretta
verso il
leggio.
Dopo
essersi praticata un Sonorus,
aveva detto: " Sono fortemente delusa dal comportamento che stanno
attuando
le casate di Grifondoro e di Serpeverde.
Siete
dei bambocci inetti ed
immaturi e lo state dimostrando completamente.
Lo
scopo di questa scuola è quello
di formare dei giovani pronti ad affrontare il mondo esterno ma voi,
siete
regrediti al primo anno.
Non
c'è nulla di divertente in
quello che state facendo.
Theodore Nott,
Terence Higgs, Seamus
Finnegan e Cormac McLaggen si sono ampiamente meritati l'espulsione e
mi
vergogno, davanti a fatti come quelli che vedo tutti i giorni.
Le casate di
Corvonero e Tassorosso
hanno compreso la lezione ma per voi invece, vedo che le cose sono
rimaste allo
stesso modo, se non addirittura peggiorate.
Siete stati i
primi che ho
controllato e non mi ha meravigliato scoprire che proprio le vostre
casate, ne
hanno combinate più di Salazar Serpeverde quando ha scoperto
che Hogwarts era
aperta ai Nati babbani!".
Nonostante il
clima teso, la battuta
aveva fatto sorridere molti, compreso Draco e Blaise.
La McGranitt
aveva continuato
dicendo: " Vi comportate come bambini isterici, invece che come ragazzi
in
piena pubertà.
Vi arrogate
diritti che non vi
competono e siete capaci solo di giudicare e puntare il dito.
La maggior parte
di voi, quest'anno
diventerà maggiorenne se non lo è già,
eppure a me sembra di vedere un branco
di mocciosi in cerca del latte materno.
Siete quelli che
hanno visto calare
precipitosamente i punti nella loro clessidra e nonostante ormai siate
fuori
dalla corsa delle case, continuate a spadroneggiare impunemente.
Se le cose
continueranno così, sappiate
fin d'ora che saranno presi dei seri provvedimenti.
Vedo che neppure
togliervi le uscite
o sospendere il quiddicht è servito quindi, d'accordo con il
corpo docenti
abbiamo deciso che i prossimi che continueranno con il loro ostracismo,
saranno
sospesi e gli verranno preclusi i M.A.G.O.
Va da se che non
completare gli
studi, vi comporterà la bocciatura e il ripetersi dell'anno
successivo.
Parlo contro il
mio stesso interesse,
perché ora come ora vorrei buttarvi fuori dalla scuola e non
vedere più le
vostre brutte facce.
Grazie alla
presenza dei quadri posti
nelle vostre sale comuni, sono stata avvertita di ogni ingerenza da voi
protratta e ciò mi ha disgustato oltre ogni dire.
Voi Grifondoro
che dovreste essere
l'emblema della lealtà e della cavalleria, siete diventati
un branco di
pettegoli rabbiosi e rancorosi.
L'unico tra voi
che si merita il mio
rispetto è Neville Paciock, che ha cercato di farvi
comprendere i vostri errori
ma voi non avete perso tempo a puntargli il dito contro e a tacciarlo
di tradimento.
Lavanda Brown e
Calì Patil, vi siete
permesse di rifiutarvi
di dormire in camera con la signorina Granger e mi chiedo dove avete
messo quel
poco cervello che dovreste avere.
Non
avevate alcun diritto di fare
ciò che avete fatto e specialmente perché lo
avete commesso per emulare il
comportamento degli altri e per obbedire al volere di chi sta
fomentando tutto
questo astio.
Ovviamente
mi riferisco a Ronald
Weasley, Dean Thomas e Lee Jordan che si sono arrogati il diritto di
comandare
sui loro compagni.
Quanto agli
alunni di Serpeverde, non
posso che dire che siete solo una conferma della delusione che ogni
anno mi
date.
Il vostro
direttore, Horace Lumacorno
la pensa esattamente come me.
Ciò
che vi rappresenta sono la furbizia,
l'ambizione e l'astuzia ma
lasciatemi dire che in questo caso non siete affatto furbi ne tantomeno
astuti
e non vedo affatto dove risieda l'ambizione in quello che fate.
Se non potete
rendere impossibile la
vita a Draco Malfoy e Blaise Zabini è solo perché
non condividono più con voi
la casata ma i ritratti e il Barone sanguinario, mi hanno informata dei
piani
idioti e
sciocchi che partoriscono le
vostre menti malate.
Se solo usaste
un decimo di
quell'intraprendenza cerebrale per applicarla negli studi, la vostra
media vi
ringrazierebbe.
Quindi badate
bene, io e il resto dei
professori siamo stanchi di questa inutile guerra e non esiteremo a
sospendervi, così come abbiamo fatto con quegli altri
emeriti idioti, dovessi
svuotare quasi del tutto le vostre casate.
Vi
bloccherò i M.A.G.O. e non ci
saranno appelli ne suppliche di nessun genere.
Se continuerete
nella vostra idiozia,
vi boccerò e tutti dovrete tornare nuovamente l'anno
successivo.
Questo
è l'ultimo avviso che vi do e
la definitiva possibilità che vi concedo poi
inizierò a prendere dei seri
provvedimenti.
E ora finite di
mangiare e levatevi
dai piedi!".
Un silenzio teso
e inquietante era
sceso nella Sala grande e ognuno di loro, rifletteva sulle parole della
preside.
Valeva davvero
la pena perdere un
anno di scuola, per lottare contro Draco Malfoy?
L'unico che
rimaneva del suo pensiero
era Ron, che mai avrebbe accettato il tradimento di Harry, Hermione e
sua
sorella.
Con uno sguardo
carico di rancore e
odio, aveva fissato il viso del biondo poi senza dire neppure una
parola, si
era alzato ed era uscito dalla Sala Grande.
Hermione aveva
rivolto uno sguardo
sconsolato a Harry poi si era girata verso Draco mentre Ginny aveva
scosso la
testa e stretto i pugni per la frustrazione.
Nel pomeriggio
Draco e Hermione,
seguiti dai loro amici si stavano dirigendo verso l'aula di pozioni
quando
erano stati avvicinati da Lee Jordan e Dean Thomas.
Il primo
rivolgendosi esclusivamente
ai loro compagni di casata, aveva detto: " Vogliamo scusarci con voi.
Le parole della
preside ci hanno
fatto riflettere e abbiamo capito che non vale la pena di perdere
l'anno solo
per una stupida diatriba tra di noi.
Vi diamo
però un consiglio: state attenti
a Ronald.
Lui non ha e
sottolineo non ha,
alcuna intenzione di accettare le vostre decisioni.
Non sappiamo
cosa farà ma vi
consigliamo di guardarvi le spalle, perché è
proprio avvelenato e in queste
condizioni, non so che cosa sarebbe capace di fare!".
Harry aveva
annuito poi aveva
risposto: " Vi ringraziamo della vostra decisione e speriamo che molti
ne
seguano l'esempio.
Ciononostante,
vi consiglio di
cessare le ostilità non solo con noi ma anche e sopratutto
con Draco
e
Blaise.
Quello che hanno
fatto Cormac, Seamus
e le altre due serpi non ha alcuna giustificazione ma anche voi avete
sbagliato, perché vi siete arrogati un diritto che non vi
spettava.
Avete utilizzato
Draco come capro
espiatorio di tutti i mali del mondo, dimenticandovi che quei mali sono
stati
voluti solo da Voldemort.
Speravo davvero
che una volta morto
lui, tutto si sarebbe appianato ma credo che il mondo magico non sia e
non
voglia essere pronto a un cambiamento del genere.
Ma da qualche
parte dobbiamo pur
partire e se noi siamo i primi a fare una scelta sensata, forse anche
gli
adulti capiranno i loro errori!".
Lee e Dean
avevano annuito poi si erano
voltati verso Draco e il secondo aveva tentato un sorriso poi aveva
detto:
" L'ammetto, non è facile ma Harry ha ragione.
Tu non sei il
colpevole di tutto il
male, che finora è stato perpetrato e noi tutti abbiamo
sbagliato a prendercela
con te.
Ovviamente parlo
per me ma credo che
in linea di massima anche altri studenti del Grifondoro, abbiano
compreso i
loro errori!
Non posso dire
lo stesso di Ronald né
degli alunni di Serpeverde ma per quanto mi riguarda, posso assicurarti
che non
avrai più problemi con me!".
Draco aveva
annuito poi Lee aveva
mormorato: " Anche io ti faccio le mie scuse, Malfoy!
Per quanto mi
riguarda non ti ho mai alzato
un dito addosso ma come le pecore, mi sono unito al branco di chi ti
puntava il
dito contro e devo ammettere che alla luce di ciò che sta
accadendo, ho fatto
una scelta stupida e immatura!".
Draco aveva
sorriso leggermente poi
si era bloccato quando aveva visto Dean tendergli la mano.
Aveva alzato
lentamente gli occhi su
Hermione e lei gli aveva sorriso annuendo.
Il biondo aveva
riportato lo sguardo
sulla mano di Thomas e aveva mosso la sua ma poco prima di unirle, si
era
sentita la voce acida di Ronald Weasley, dire:
" Che schifo! Non mi direte che quel furetto albino
è riuscito a
comprarvi?
Certo che con i
suoi miliardi di
galeoni, può permettersi di tutto ma non credevo che
riuscisse a comprare anche
la dignità delle persone!".
Draco stava per
ritirare la mano ma
Dean l'aveva afferrata, stringendola e Lee aveva mormorato:
" Per quanto
può sembrarti
strano Ron, non ci ha comprati in alcun modo.
Se siamo qui
è solo perché, a
differenza tua abbiamo compreso i nostri errori dopo il discorso che ci
ha
fatto la preside.
Tu evidentemente
non solo non lo hai
capito ma continui a perseverare, col tuo comportamento sbagliato."
Dean dopo aver
lasciato la mano di
Draco, si era girato verso Ronald e aveva incrociato le braccia al
torace
dicendo: " Sei padronissimo di mantenere il tuo pensiero,
così come lo
siamo noi!
Credevamo che
ciò che ha detto la
McGranitt, fosse servito anche a te ma è chiaro e lampante
che non è così.
Beh, non
è affar nostro cosa pensi
tu! Continua a comportarti come credi e vedrai che sarai l'unico a
dover
ripetere l'anno!".
Poi una volta
finito di parlare,
insieme a Lee aveva affiancato Harry e gli altri e tutti insieme, si
erano diretti
verso l'aula di pozioni
per prendere parte alla lezione, lasciandosi alle spalle un Ron
decisamente
furioso che vedeva minato
e demolito il suo predominio.
Nell'arco di
pochi giorni, molti
degli alunni del Grifondoro e anche alcuni di Serpeverde, si erano
avvicinati a
Draco e agli altri per fare loro le scuse, con grande soddisfazione
della preside
e dei professori.
Certo molti non
si erano azzardati a
farlo ma per lo meno erano cessati i bisbigli e l'ideazione di piani
sconclusionati e pericolosi, ai danni dell'inusuale gruppo di amici.
Per la prima
volta, dopo tanto tempo
Draco e Blaise si erano sentiti più sicuri a girare per i
corridoi.
Ciononostante,
la preside aveva
deciso di continuare a farli rimanere nascosti nella torre nord.
Era
più una precauzione che altro;
era vero che i piani assurdi erano cessati ma gli anni di esperienza
che la
donna si portava sulle spalle, l'avevano convinta a non abbassare le
difese.
Per quanto
riguarda Draco e Hermione,
la loro pseudo relazione si era ancor più intensificata ma
non erano ancora
giunti al passo successivo e cioè quello di confidarsi i
loro sentimenti.
Davanti agli
altri mantenevano un
atteggiamento complice e amichevole ma allo stesso tempo, erano anche
distanti
e rigidi.
Mentre quando
erano da soli in
qualche aula, nella torre di Astronomia o in quella nord quando Harry,
Ginny e
Blaise per qualche motivo non erano con loro, erano più
uniti, complici e
spesso si baciavano ma lei non si sentiva ancora pronta per poter
portare la
loro unione più avanti.
Non voleva di
certo arrivare vergine
al matrimonio ma desiderava essere sicura di quello che l'avrebbe unita
a lui,
nel momento che avrebbero fatto l'amore.
Perché
lei sapeva che non era sesso,
quello che loro due avrebbero fatto.
Quando mancavano
due mesi alla fine
della scuola, era avvenuto un fatto che aveva portato la ragazza a
prendere una
decisione definitiva, almeno per quello che riguardava un lato della
sua
relazione con Draco.
Quella mattina
erano tutti seduti ai
tavoli della Sala Grande e i gufi postini entrarono in volo nella
grandissima
stanza, consegnando lettere, pacchi e l'edizione giornaliera della
Gazzetta del
profeta.
Il giornale
però quel giorno, recava
in prima pagina un articolo assolutamente inaspettato.
Per molti quella
era una notizia
bella, quasi da festeggiare mentre per qualcuno era stata una fonte di shock.
Per uno di loro
in particolare,
quell'articolo era stato addirittura devastante.
Sbattuta
incredibilmente sulla prima
pagina era riportata la notizia della morte di Lucius Malfoy, avvenuta
tre
giorni prima all'interno della prigione di Azkaban.
Normalmente
ci si aspettava da un giornale degno di questo nome, che quella notizia
fosse
messa nella pagina dei necrologi ma siccome a morire era stato quello
che in
passato aveva svolto la mansione di braccio destro di Voldemort,
qualche
giornalista scriteriato e senza morale aveva ben deciso di sbatterlo
come
titolo di testa, condendo il tutto con una teoria abbastanza
raffazzonata, di una
vita completamente dedita alla magia oscura.
Un articolo di
cronaca degno di questo
nome avrebbe avuto lo scopo di informare i lettori, fornendo
informazioni
dettagliate, riferendo i fatti nel modo più oggettivo
possibile e senza
esprimere opinioni.
Mentre quello
era un vero e proprio
attacco, verso una persona ormai deceduta.
Draco che
incredibilmente era
all'oscuro di tutto, era letteralmente pietrificato; leggere del fatto
che suo padre
era morto di stenti
dietro alle sbarre da ben tre giorni, lo aveva congelato.
I suoi occhi
continuavano
freneticamente a scorrere sul titolo di testa:
LUCIUS
ABRAXAS MALFOY E' MORTO.
Non riusciva a
leggere altro e
sentiva vagamente la presenza delle persone che lo circondavano;
neanche la
stretta di Blaise, che lo aveva afferrato per il braccio l'aveva
scalfito.
Non si era
neppure accorto della
presenza di Hermione al suo fianco; la ragazza una volta letto quello
scempio,
aveva gettato a terra il giornale ed era corsa verso di lui.
Draco si era
sentito come una statua
di marmo gelido ma all'improvviso, qualcosa l'aveva fatto sbloccare.
Una risata
perfida e soddisfatta, era
penetrata nei meandri del suo cervello e dopo aver alzato gli occhi,
aveva
cercato la fonte di quel suono odioso.
A distanza di
due tavoli dal suo,
c'era Ronald Weasley che mentre stringeva il giornale tra le mani, se
ne stava
in piedi fissandolo con scherno e ridendo come un pazzo.
Non era riuscito
a staccare gli occhi
da quell'immagine ma pochi secondi dopo, uno spostamento d'aria lo
aveva
distratto.
Di scatto si era
girato e aveva visto
la sua ragazza, marciare a spron battuto verso quel rosso maledetto.
D'istinto aveva
tentato di alzarsi
dalla sedia per fermarla ma era crollato nuovamente di botto, sentendo
le sue
gambe fatte di piombo.
Si era rivolto
al suo amico, che al
suo cenno aveva annuito ed era partito per bloccare Hermione.
Ma per quanto il
moro avesse le gambe
lunghe, non era riuscito a fermare la ragazza che come un fulmine era
arrivata
da Ronald, che continuava a ridere come un pazzo.
Tutta la Sala
grande, i quadri, i
fantasmi e perfino i professori, avevano assistito al magnifico pugno
che
Hermione aveva mollato al suo ex amico.
Un pugno
totalmente inaspettato che
aveva mandato letteralmente a gambe all'aria il rosso, facendolo finire
con il
sedere per terra.
Ronald
nonostante avesse la faccia
imbrattata dal sangue che gli usciva dal naso, aveva continuato a
ridere
sarcasticamente facendo infiammare Hermione e Harry, che lo avevano
fissato con
gli
occhi sgranati.
Gli alunni
avevano continuato a
guardare il giovane grifone scuotendo la testa; probabilmente ora
avevano
capito che Ronald Weasley, non era poi quell'eroe che diceva tanto di
essere.
Totalmente
ignorato da tutti, Draco
era riuscito a stabilizzarsi sulle gambe e con la risata di Ron fissa
nelle
orecchie, si era defilato fuori dalla Sala Grande, approfittando del
fatto che
gli altri lo stavano ignorando.
Caracollando era
arrivato alla riva
del lago Nero e aveva fissato lo specchio d'acqua di fronte a se,
vedendo che
era statico e immobile senza la minima increspatura.
Quella massa di
acqua era ferma, così
come lo era il suo cuore.
Suo padre era
morto e lui non sapeva
più cosa provare; aveva un miscuglio di emozioni dentro di
se, un nodo gordiano
che gli stringeva la carotide impedendogli di respirare.
Era arrabbiato
con se stesso perché
non riusciva a venire a capo di quelle sensazioni, era furioso
con suo padre
perché lo riteneva
responsabile del suo destino ed era anche fortemente inquietato
con sua madre,
che non aveva avuto il
minimo pensiero per lui.
La donna aveva
pensato solo al suo
dolore, dimenticandosi di avvisare il figlio in separata sede, per
evitargli
almeno l'esposizione al pubblico ludibrio.
Sentiva una
rabbia enorme, mischiata
alla delusione, al dolore e alla furia.
Avrebbe voluto
avere tra le mani il
collo di Ronald Weasley e stringerlo fino a sentirlo spezzarsi ma
sapeva che se
questo fosse accaduto, si sarebbe condannato con le sue mani.
Per questo era
letteralmente scappato
dalla Sala Grande, perché temeva che se fosse rimasto
avrebbe finito per
commettere qualche follia.
Ad un tratto la
staticità dell'acqua
era stata spezzata da un tentacolo della piovra gigante che era uscito
dalla
superficie, innalzandosi verso il cielo.
Con un gesto
fulmineo, la creatura
aveva afferrato un uccellino che stava passando in quel momento e lo
aveva
portato giù in fondo al lago.
Draco aveva
guardato quella scena con
una freddezza inaudita, riflettendo però che quel piccolo
volatile, si era
sentito particolarmente sicuro a volteggiare nel cielo.
Però
nonostante la libertà che lo
contraddistingueva, era finito tra i tentacoli del suo predatore
segnando la
sua fine.
Anche Draco si
era sentito sicuro
come quell'uccellino ma la morte l'aveva raggiunto lo stesso.
Certo non
l'aveva preso in prima
persona ma gli aveva tolto suo padre, anche se però doveva
ammettere almeno con
se stesso che Lucius si era condannato da solo, quando si era unito
alle
schiere di Voldemort e credendo alle sue moine.
Suo padre era la
prima reale persona
che moriva, al quale era veramente legato.
Di Bellatrix non
gli era importato
poi molto e quasi aveva sentito la voglia di andare a stringere la mano
della
matrona Weasley per ringraziarla di averla eliminata dalla faccia della
terra.
Portava un
rancore esagerato verso
sua zia, perché la riteneva la sola ed unica responsabile
del marchio che gli
deturpava il braccio sinistro.
Era stata
infatti lei a convincere
Voldemort a marchiarlo, pur sapendo che non sarebbe mai riuscito a
portare a
termine nessuna missione.
Per quanto
riguardava Sirius,
Ninfadora Tonks e Remus Lupin, Draco sapeva che erano in qualche modo
imparentati con lui ma per volere di suo padre, non aveva mai avuto
modo di
parlargli e
quindi non li
riteneva parte della
sua famiglia.
Lucius quindi
era la prima persona
che la morte gli strappava e lui si era sentito defraudato di una parte
importante della sua vita.
Quell'uomo era
come scisso in due nel
pensiero del biondo: da un lato c'era l'uomo con il quale lui era
cresciuto da
quando aveva memoria, fino ai suoi dieci anni mentre dall'altro c'era
quello
che gli aveva imposto le sue scelte e si era rivelato avido, ambizioso
e
manipolatore.
Il primo Lucius
era stato un padre
giusto, presente e partecipe anche se severo e intransigente.
Il secondo
invece era cambiato dal
giorno alla notte.
Non c'erano
più parole gentili per suo
figlio ma solo ordini, urla e castighi.
A tavola non si
poteva respirare
mentre prima i loro pranzi e le cene erano trascorse all'insegna delle
chiacchiere e delle risate.
Ancora ricordava
quando una sera,
poco prima che lui iniziasse il suo primo anno a Hogwarts, suo
padre lo aveva
richiamato
dicendo: " Draco,
quest'anno al
castello arriverà Harry Potter un
ragazzo che non
sa praticamente nulla
del mondo magico.
Nonostante ti
sembrerà una persona
inutile è fondamentale che lui divenga un tuo amico!".
Quella era stata
la prima delle
promesse mancate che aveva fatto a suo padre e di certo non sarebbe
stata
l'ultima.
Peccato non
avergli potuto dire che
ora era davvero amico di Harry ma sicuramente Lucius, non avrebbe
apprezzato la
notizia.
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 - Tutto alla luce del sole ***
Buon sabato
ragazze.
Mentre qui a
Milano siamo ancora
indecisi tra il sole e la pioggia, mi appresto a aggiornare la fiction.
Oggi vedremo
cosa ha portato la
notizia della morte di Lucius.
Come sempre vi
ringrazio del vostro
affetto e vi do appuntamento a sabato prossimo.
Un bacio Lorian
Capitolo 8 -
Tutto alla luce del sole
Harry, otto anni
prima non aveva
accettato la sua mano, perché lui gliel'aveva porta con
superbia e alterigia,
così come suo padre pretendeva che si comportasse.
Lucius gli aveva
sempre detto che
tutti erano utili ma nessuno era indispensabile e che lui era sempre ad
un
livello superiore agli altri.
Gli aveva
imposto di convincersi che
i Malfoy erano il meglio, che tutti dovevano inchinarsi a lui e che
portare il
loro cognome significava essere il non plus ultra.
Bugie, solo
patetiche bugie! I Malfoy
erano falsi, malvagi, ipocriti e approfittatori.
Ma lui in quelle
bugie ci aveva
creduto e su quelle menzogne ci aveva fatto affidamento.
E ora si
ritrovava da solo! Certo
aveva sua madre ma sapeva che presto lei avrebbe seguito il suo adorato
sposo,
anche nella morte.
Narcissa amava
troppo suo marito e anche
se Draco occupava una parte importante del suo cuore, il primo posto
apparteneva a Lucius.
Il loro era un
amore speciale e
totalizzante, quindi Draco era certo che presto sarebbe rimasto orfano
anche di
lei.
La signora
Malfoy non poteva vivere
separata da suo marito, anche se in realtà erano
già divisi visto che lui
marciva dentro una cella di Azkaban e lei invece vegetava, rinchiusa
tra le
mura del Manor.
Forse era
proprio per quello che
Narcissa non lo aveva avvisato; chissà probabilmente si era
già suicidata e
Draco si era sorpreso nel sentire che non provava niente di fronte a
quell'eventualità.
Il biondo si
sentiva solo: certo
c'era Blaise che era come un fratello ma anche lui prima o poi, avrebbe
preso
un percorso che probabilmente non lo includeva.
Draco era sicuro
che ci sarebbero
stati alcuni incontri, delle bevute, delle chiacchiere ma poi le loro
strade si
sarebbero separate.
Sarebbe arrivato
il momento in cui
Blaise avrebbe conosciuto la donna della sua vita; con lei avrebbe
formato la
sua famiglia e avrebbe creato un suo futuro personale con dei figli, un
lavoro
e degli obiettivi.
Harry Potter e
Ginny Weasley non li
poteva considerare veramente degli amici, perché era da poco
tempo che li
conosceva.
Certo aveva riso
con loro e lui era
stato una spalla perfetta, mentre gli reggeva il gioco per alcuni
scherzi che
avevano visto Blaise come vittima ma presto anche loro si sarebbero
allontanati.
Hermione era
l'unica che veramente lo
faceva sentire amato, voluto e desiderato.
Lei era l'unica
che lui vedeva al suo
fianco anche in futuro e si era reso conto improvvisamente, che se ne
era
innamorato perdutamente.
Questa scoperta
era stata devastante
e terrorizzante allo stesso tempo.
Devastante,
perché non avrebbe mai
potuto immaginare di potersi innamorare di lei, dato che aveva fondato
la sua
vita sulle instabili colonne delle credenze arcaiche di suo padre.
Colonne che
vedevano quella splendida
ragazza, come una indegna di lui.
Terrorizzante,
perché se questo
sentimento era a senso unico, questo avrebbe voluto dire che lui
l'avrebbe
amata senza essere ricambiato.
Una rabbia
improvvisa lo aveva
infuocato perché si era reso conto che nessuno,
né sua madre né
tantomeno suo
padre, gli aveva mai
spiegato cosa significasse essere innamorato.
Ed era inoltre
sconvolto dal fatto
che fino a qualche minuto prima, fosse disperato per la morte di un
genitore
del tutto inesistente e ora provava la stessa cosa per un amore appena
compreso
e forse già perduto.
Era confuso
perché non capiva come
due cose così nettamente diverse, potessero provocargli lo
stesso dolore.
All'improvviso,
due braccia lo
avevano stretto a se e il profumo di Hermione gli era penetrato nelle
narici.
Draco lo aveva
inspirato
profondamente, aveva chiuso gli occhi e poi si era girato verso di lei.
Quando aveva
alzato le sue palpebre,
si era reso conto che la ragazza stava piangendo.
Per quanto si
era imposto di fare il
duro, Draco di fronte a quelle lacrime era miseramente crollato e con
la voce
roca, aveva detto: " Mi sei rimasta solamente tu, Hermione.
Sei solo tu la
mia certezza! So che
sembra assurdo ma la morte di mio padre mi ha fatto comprendere quanto
vuota
sia stata la mia vita.
Analizzando
tutti gli anni passati,
mi sono reso conto che tu sei stata l'unica che mi ha donato un po' di
amore e
di comprensione, senza chiedere nulla in cambio.
Mi ero
ripromesso che sarei stato
duro ma adesso, mi sento come se le mie gambe fossero fatte di burro
fuso.
Sei tu il mio
sostegno e la mia
colonna e visto che io sono fondamentalmente un egoista, non voglio
rinunciare
a te.
Mi ha sconvolto
comprendere che mi
sono innamorato di te e questo sentimento mi terrorizza,
perché nessuno mi ha
mai spiegato come devo comportarmi o cosa provare!".
Hermione l'aveva
fissato con gli
occhi sgranati mentre un leggero sorriso le nasceva sulle labbra.
Ma non era un
sorriso di scherno,
come aveva supposto Draco ma bensì di gioia.
Dopo aver
deglutito, la ragazza gli
aveva detto: " Non devi avere paura di ciò che provi,
perché è ampiamente
ricambiato.
Anche io mi sono
innamorata di te e
in realtà l'avevo capito già da prima ma avevo il
timore di dirtelo, perché
temevo che tu mi rifiutassi e mi allontanassi.
Mi accontentavo
di starti vicino,
anche tacendo ma ora che mi hai rivelato ciò che provi,
posso dirtelo a cuor
leggero!".
Draco aveva
sorriso poi l'espressione
sul suo volto si era incupita e aveva detto: " In effetti, hai ragione.
Se tu me lo
avessi detto per prima,
probabilmente ti avrei allontanata perché ho sempre avuto
paura dei sentimenti
ma ora che invece ho trovato il coraggio, voglio vivermi questa cosa
totalmente!
Ho un tale
groviglio di sensazioni
nel cuore, che mi sta esplodendo dentro ma spero che tu possa aiutarmi
a
mettere ordine nei miei pensieri.
Come ti ho
già detto, sono un egoista
Hermione e ora ho bisogno di te e allo stesso tempo, voglio che tu ne
abbia di
me!".
La ragazza aveva
sorriso poi aveva
risposto: "Anche io
sono
fondamentalmente insicura di ciò che sento e un po' mi
spaventa, perché non
l'ho mai provato con una tale intensità.
Anche io ho
bisogno di te e se questo
vuol dire essere egoista, vuol dire che lo sono pure io.
Sono
assolutamente fiera di esserlo e
voglio quest'amore tutto per me!".
Poi aveva fatto
un passo verso di lui
e aveva posato le labbra su quelle del ragazzo, che non aveva perso
tempo nello
stringerla a se.
Draco
marginalmente aveva ragionato
sul fatto, che quello era il primo bacio che entrambi si scambiavano
alla luce
del sole e sotto gli occhi di tutti ma stranamente, la cosa non lo
inquietava
come aveva sempre pensato.
Hermione era la
ragazza che voleva al
suo fianco, la donna che aveva scelto e al diavolo tutta Hogwarts e
l'intero
mondo magico.
Al diavolo le
credenze della sua
famiglia e di quelli che una volta si ritenevano amici dei Malfoy ma
che non
avevano perso tempo a voltare loro le spalle, al primo sentore di
sconfitta.
Ma l'incanto che
avevano creato, era
stato rotto ancora una volta, dalla voce acida di Ronald Weasley che
con un
tono maligno, aveva detto: " Ecco
perché
lo difendi tanto!
Questo
è il vero motivo per la quale
ti sei permessa di darmi un pugno.
Hai scelto di
stare con lui per il
suo denaro; è solo il potere che ti ha fatto diventare la
sua puttana, non è
così Hermione?".
La ragazza si
era staccata dalle
labbra di Draco; lentamente e controvoglia si era girata verso il rosso
poi
guardandolo, aveva sfoggiato un espressione assolutamente tranquilla.
Non era
arrabbiata, ne si sentiva
offesa o vilipesa dalle parole di Ronald e con tutta la calma e
l'indifferenza
del mondo gli aveva detto: " Sai perché non me la prendo per
quello che
hai detto?
Perché
tu sei solo un completo idiota,
Ronald Weasley.
Io non sono la
puttana di nessuno e
tantomeno lo sono di Draco.
Io sono la sua
ragazza o se
preferisci sono la sua fidanzata e ho tutto il diritto di stare qui a
baciarmelo
come meglio credo.
Quello che tu
dici, pensi o credi non
è affar mio.
Ti fa rabbia,
vero Ron? Ti fa
infuriare il fatto che io abbia scelto lui invece che te ma tu hai la
tua
Lav-Lav.
Qual'è
il problema? Perché non riesci
ad accettare che io e lui stiamo insieme?".
Ronald aveva
stretto i pugni e con la
voce stridula aveva sibilato: " Perché tu hai sempre detto
di essere
innamorata di me!".
Hermione aveva
annuito poi aveva
detto: " Si è vero, lo sono stata per parecchi anni, al
punto che ti ho
permesso di giocare con me come meglio credevi.
Ti giustificavo
agli occhi del mondo
per qualsiasi stronzata facessi.
Sei passato sul
mio cuore tante di
quelle volte che ho perso il conto e così facendo, hai
finito per uccidere
quello che sentivo.
La
stupidità e i comportamenti che
hai avuto, la bassezza di certe tue insinuazioni, mi hanno fatto
perdere anche la
poca stima che mi
rimaneva per te.
Draco invece mi
ha conquistata, senza
fare grandi e inutili gesti.
E' vero lui mi
ha fatto del male in
passato ma si è pentito di ciò che ha fatto e mi
ha chiesto scusa mentre tu,
che ti riempivi la bocca definendoti il mio migliore amico, mi hai
distrutta
tante volte.
Fattene una
ragione, Ron! Torna dalla
tua Lav Lav e non preoccuparti più per me!".
Ronald aveva
fatto un passo verso di
loro mentre il suo viso era diventato vermiglio.
Draco, con la
coda dell'occhio aveva
visto che tutti gli allievi erano fermi poco distante da loro.
Di sicuro la
curiosità li aveva
spinti ad uscire dalla Sala grande, per assistere a quello scontro e di
certo
avevano assistito anche al bacio che si era scambiato con la sua
ragazza.
Aveva visto
Harry e Blaise, lanciarsi
di corsa verso Ron per fermarlo ma prima che loro arrivassero, si era
liberato dall'abbraccio
di Hermione e per la prima volta in vita sua, aveva fatto un atto di
coraggio.
Animato da una
furia che non riconosceva,
aveva afferrato Ronald per le spalle e guardandolo negli occhi aveva
detto:
" Sei un inutile parassita e vivi sulle spalle delle persone che ti
amano.
Sai solo dettare
ordini e regole,
senza mai chiederti cosa pensano gli altri né preoccupandoti
dei loro sentimenti.
Questo
è per la tua risata di scherno,
quella che mi hai rivolto nella Sala grande!" e di scatto gli aveva
mollato una testata in pieno volto.
Le ossa del naso
di Ron avevano
sinistramente scricchiolato e uno zampillo di sangue era uscito di
getto.
Poi Draco, non
curandosi dei lamenti
di Ron, aveva continuato: " Lei è la mia donna, la amo e lei
mi ama.
È con
me che vuole stare e non di
certo con un essere inutile e inetto come te, Weasleyuccio!
Questo
è per lo sguardo di schifo che
hai rivolto prima a me e a Hermione".
Di scatto aveva
lasciato una delle
sue spalle e caricando un pugno, glielo aveva dato nella bocca dello
stomaco,
mandandolo a piedi all'aria.
Guardandolo con
pietà, gli aveva
detto: " Ti consiglio di sparire Weasel, perché non abbiamo
bisogno di perdenti!".
Ronald a fatica
si era alzato,
portandosi una mano allo stomaco poi aveva indirizzato uno sguardo di
puro odio
verso i due e aveva detto: " Scordati che vi lascerò in pace!
Hermione
rinsavirà prima o poi e ti
mollerà da solo; lei tornerà sui suoi passi.
Non
può veramente voler stare con il
figlio di un Mangiamorte! Un fallito come te, Malfoy non può
conquistare
l'amore di Hermione Granger!".
Poi senza dire
una sola parola di
più, si era girato e zoppicando si era allontanato tenendosi
una mano sullo
stomaco.
Dopo aver fatto
pochi metri però,
aveva perso il passo quando aveva sentito la risata di scherno di
Hermione,
alla quale si erano unite anche quella di Draco, Harry, Blaise e alcuni
studenti.
Furioso si era
incamminato,
sacramentando a più non posso.
Blaise e Harry
si erano avvicinati
alla coppia e Draco, dopo aver smaltito anche l'ultimo briciolo di
adrenalina,
aveva nuovamente preso tra le braccia la sua fidanzata.
I due ragazzi
attendevano che uno dei
due dicesse qualcosa mentre Ginny invece, saltellava felice sul posto.
Draco tirando un
grosso respiro,
aveva detto: " Io e lei stiamo insieme, come credo abbiate ben
sentito.
Ci siamo
innamorati e ora è la mia fidanzata
alla luce del sole!".
Poi girandosi
verso il resto della
scolaresca, aveva aggiunto: " Per la prima volta in vita mia, sono
orgoglioso
di dire che io e solo io, sono il fidanzato di Hermione Granger e
chiunque si
metterà in mezzo, le beccherà sia da me che da
lei!".
I tre amici
avevano iniziato ad
applaudire mentre Hermione rideva veramente di cuore.
Il resto della
schiera di alunni era
rimasto fermo a guardare.
Qualcuno
sorrideva ma la maggior
parte li fissava scuotendo la testa, non riuscendo ad accettare
quell'unione
che ritenevano assolutamente amorale.
Tre giorni dopo,
Draco era stato
informato dalla preside che i funerali di suo padre si erano
già tenuti in
forma privata, proprio per volere di sua madre che era viva e che si
era poi
rinchiusa all'interno del Manor in compagnia degli elfi, rifiutandosi
di
ricevere visite.
Le uniche che
erano riuscite a
vederla, erano state proprio la McGranitt e incredibilmente sua zia,
Andromeda
Tonks.
Draco non
avrebbe mai immaginato,
neppure in preda alle sue più rosee speranze che tra le due
sorelle potesse
esserci una qualsivoglia interazione sociale, perché sapeva
o meglio aveva
compreso da solo che la frattura intercorsa tra la figlia mezzana di
Cygnus e
Druella Black e la famiglia fosse insanabile.
Quindi era stata
di sicuro una
sorpresa scoprire che sua madre, aveva concesso l'ingresso al Manor
alla sua
tanto odiata sorella.
Quando la
preside le aveva chiesto il
motivo per la quale si fosse comportata con tanta freddezza nel
confronti del
ragazzo, Narcissa aveva risposto: " Perché Draco ha
già sofferto
abbastanza per colpa mia e di suo padre.
E' stato per
riparare agli errori
scellerati di Lucius, se ora mio figlio gira per i corridoi del
castello
marchiato come un capo di bestiame.
Io per conto
mio, mi sono resa conto
degli infiniti errori che ho fatto ignorandolo e lasciandolo solo e ora
voglio
che lui possa vivere il resto della sua adolescenza, come un comune
ragazzo.
So che non
sarà del tutto possibile
questo, perché il suo cognome lo perseguiterà
sempre ma mi auguro che lui
sappia trovare la forza per ripulirsi e venirne fuori.
Mi è
stato riferito che ora Harry
Potter è suo amico e che anche la figlia di Molly Weasley e
Blaise Zabini gli
sono affianco e questo mi tranquillizza.
Ho saputo
inoltre che si è fidanzato
con Hermione Granger e molto probabilmente, lui si aspettava che io
intervenissi negativamente in merito ma non voglio farlo.
L'unica cosa che
mi interessa è che
lui sia felice e se questo può avvenire grazie a una Nata
babbana, io non farò
nulla per impedirlo!".
Sia il biondo,
che Hermione e i suoi
amici erano rimasti scioccati, quando la preside aveva riferito loro
quelle
parole.
Mai si sarebbero
aspettati di
ricevere la benedizione alla loro relazione, proprio da Narcissa Black
che era
sempre stata molto rigida nelle sue convinzioni, che facevano il
perfetto paio
con quelle del marito.
Da
quell'inaspettata e scioccante
rivelazione, erano trascorse velocemente due settimane e Draco
non si era fatto
di certo remore, a
camminare abbracciato alla sua ragazza per i corridoi della
scuola,
infischiandosene se gli altri
alunni e perfino i professori, li guardavano e giudicavano.
Ormai mancava
solo un mese e mezzo
alla fine delle lezioni e ai conseguenti esami e per ora, loro erano
l'argomento del giorno, cosa che aveva procurato le prese in giro di
Blaise e
Harry e le risatine di Ginny.
La serpe mora
gli aveva detto: "
Oh per Salazar, Draco ma come credi che io possa attirare l'attenzione
di una
qualsiasi donzella, se voi due mi rubate la scena?".
Il biondo aveva
ghignato, stringendo
orgoglioso a se la sua ragazza mentre Harry era scoppiato a ridere,
quando
Ginny aveva risposto: " Via Blaise! Io approfitterei della cosa.
Sono convinta
che ora sei diventato
ancora più interessante, per le ragazze di questa scuola.
Se non altro,
sei una delle persone
più vicine alla coppia dello scandalo e quella, che di
sicuro ha notizie
fresche sul loro conto.
Dovresti
approfittare della loro
scia, perché sei ovviamente attendibile e di certo l'unico
più appetibile.
Nessuna ragazza
si avvicina a Harry
ne tantomeno lo fa con Draco, anche perché sanno che io sono
famosa per le mie
fatture orcovolanti e Hermione è la strega più
brava degli ultimi cento anni.
Tu sei quello
libero tra di noi e
quindi sei... terreno fertile; come dice Hermione, sei uccel di bosco e
puoi
volare di ramo in ramo quindi, perché non godere del momento?
Fossi in te,
dispenserei il mio
sapere a piene mani e mi appagherei dei risultati!".
Hermione aveva
scosso la testa
ridacchiando mentre Draco e Harry erano letteralmente crollati a terra,
travolti dalle risate.
Blaise li aveva
guardati sdegnato poi
si era girato verso Ginny e con un tono di voce acido, aveva chiesto: "
Sbaglio
o mi stai dando della comare pettegola, rossa?".
Il biondo e il
grifone avevano smesso
di ridere di botto, fissandolo con gli occhi sgranati ma si erano
rilassati
quando Hermione, aveva risposto: "
Sono assolutamente certa, che Ginny non pensa affatto che tu lo sia.
Ma devi
ammettere che in quello che
ha detto, c'è un fondo di verità.
In questo
castello, ci sono una marea
di pettegole e impiccione che stanno bramando per scoprire qualche
altarino su
di me e Draco e credo che non ci sia nulla di male nel dar loro un
piccolo
contentino, se questo ovviamente ti può equivalere ad un
tornaconto.
Sei una serpe,
Blaise e se non
sbaglio una delle vostre caratteristiche è proprio l'astuzia.
Ti reputo una
persona furba e
intelligente e sono certa, che saprai cosa potrai dire o cosa no.
Se vuoi un
consiglio, eviterei di
certo le grifone e le serpi ma non disdegnerei di sicuro una dei corvi
o dei
tassi.
Sono ragazze
intelligenti che sanno
quando è il caso di fermarsi, oppure no!".
Sia Ginny che
Harry avevano annuito
decisi e Blaise si era grattato il mento con l'indice poi aveva
mormorato: " Quindi
fammi capire se ho compreso
bene.
Mi stai
velatamente dando il permesso
di spettegolare su di te e sul mio migliore amico, per permettermi di
trovare
una pollastra che me la dia?".
Hermione aveva
spalancato la bocca
poi aveva sussurrato: " Detta così, fa schifo!" ma non aveva
potuto
dare tono e corpo a quella frase, perché il moro aveva
aggiunto: " Mi
piace, per Salazar!
Siete sicure che
il cappello
parlante, non abbia sbagliato nell'assegnare te e Ginny tra i grifoni?
Te lo chiedo
perché questo è un
ragionamento perfettamente tipico di una viscida serpe e non di
uno di voi polli
con la
criniera!".
Hermione aveva
incrociato le braccia
al seno poi dopo aver sbuffato, aveva detto: " Sorvolo sul fatto che mi
hai appena dato del volatile ipertricotico, solo perché ti
sei automaticamente
definito viscido e questo mi ripaga dell'onta subita.
Quanto alla tua
domanda, ti ripeto
che sia io che Ginny non ci vediamo nulla di male, perché
siamo sicure che non
inventeresti storie false e tendenziose e di certo, non ci getteresti
fango
addosso.
Io ho imparato a
volerti bene, Ginny
e Harry ti rispettano e Draco ti considera un fratello quindi credo che
non ci
sia una persona migliore, alla quale affidare i nostri segreti.
Resta fermo il
fatto, che sono lieta
che sia la Parkinson che le sorelle Greengrass non siano più
qui al castello,
perché non le avrei mai volute al mio fianco!".
Draco aveva
ridacchiato poi aveva
detto: " Credimi, se ti dico che neppure noi lo avremmo voluto!"
scatenando le risate di Blaise, Ginny e Harry.
Una volta
esaurita la crisi
ridanciana, la serpe mora aveva detto: " Accetto la vostra proposta e
mi
guarderò attorno, evitando come la peste le grifone e le
serpi.
Probabilmente
per la prima volta in
tutta la mia vita scolastica, volgerò il mio ambito sguardo
su una Tassorosso o
una Corvonero e già questo gesto, la dice lunga su tutta la
situazione!".
Le parole del
ragazzo erano sembrate
frasi al vento, quindi era stato davvero uno shock per i quattro amici,
quando
lo avevano visto avvicinarsi due settimane dopo, mano per mano con Luna
Lovegood.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 - I magnifici sei ***
Carissime
ragazze, buona domenica.
Mi scuso con voi
per non aver
pubblicato ieri ma è stata una giornata, alquanto
particolare e mi è sembrato
che tutto si fosse capovolto.
Ma non voglio
tediarvi con i miei
problemi.
Mi sono posta il
traguardo di
aggiornare ogni sabato ma non sempre mi è e mi
sarà possibile.
Infatti
già sabato prossimo, temo che
non sarò puntuale.
Quando ti
invadono casa
all'improvviso, tutte le tue abitudini si sconvolgono.
Vabbè
comunque tagliamo la testa a
quel povero toro, che ha passato tre quarti della sua vita decapitato e
parliamo del capitolo.
Oggi vedremo la
spiegazione che Luna
e Blaise daranno agli amici, riguardo al loro avvicinamento.
Come sempre vi
ringrazio per la
pazienza e l'affetto che mi dimostrate e vi do appuntamento a sabato
prossimo.
Un bacio Lorian
Capitolo 9 - I
magnifici sei
Al colpo
d'occhio, quei due non
potevano che essere più diversi.
Luna aveva la
pelle bianca e soffice
come la neve, gli occhi di un ceruleo che si accostava quasi al
ghiaccio e i
capelli di un biondo chiarissimo che si avvicinava di molto a quello di
Draco,
portati mossi e lunghi fino alla vita.
Inoltre era
innegabile che la ragazza
avesse uno strano concetto della parola moda e la sfidava apertamente,
con
quegli orecchini a forma di ravanello e la collana fatta con i tappi
della
burrobirra.
Blaise d'altro
canto era l'eleganza
fatta persona; i suoi completi scolastici e non, erano sempre del tutto
impeccabili.
Non c'era una
sola piega o macchia
sui suoi vestiti né un colore che stonasse con l'altro.
Fisicamente poi
era l'antitesi della
ragazza: la sua pelle era scura come l'ebano e la stessa cosa valeva
sia per
gli occhi che per i capelli che erano perfettamente tagliati corti.
Era palese
quindi, lo stupore che si
leggeva sui volti di Draco, Hermione, Harry e Ginny.
Mai si sarebbero
aspettati di vedere
un Zabini e una Lovegood, camminare per i corridoi del castello,
tenendosi mano
nella mano.
Le due ragazze
in particolare avevano
inarcato all'unisono un sopraciglio, confuse e scettiche su quella
inaspettata
accoppiata.
Sotto gli occhi
increduli della
popolazione di Hogwarts, era sfilata una nuova ed inusuale coppia.
Certo ormai dopo
l'uscita allo
scoperto di Draco e Hermione, gli studenti e i professori avrebbero
dovuto
essere abituati a tutto.
Era
però inevitabile spalancare la
bocca di fronte a quei due ragazzi, che più diversi non
potevano essere.
Lui era
considerato una sorta di
libertino mentre era noto a tutti, che Luna era la stramberia fatta
persona,
oltre che la virtù.
Loro se ne erano
fregati degli
sguardi e dei bisbigli ed erano avanzati sereni, guardandosi negli
occhi e
dirigendosi verso il resto dei loro amici che non aveva nascosto la
palese
sorpresa, di fronte a quella accoppiata.
La reazione di
tutto il corpo
studentesco e non, era quasi normale.
Facevano una
fatica bestiale ad
accettare tutto quello che stravolgeva il loro modus operandi e minava
la nuova
quiete faticosamente raggiunta, dopo la dipartita di Voldemort.
Era una sorta di
legge sociale non
scritta: un Serpeverde e una Corvonero non potevano stare
insieme.
Era come un
incesto, una cosa contro
natura ma di certo, faceva meno scalpore di una relazione tra un
Serpeverde e
una Grifona tanto più se i due soggetti in questione, erano
un Purosangue e una
Sanguesporco.
Nel mondo magico
il razzismo non si presentava
sotto forma di repulsione per i colori della pelle ma solo per i
diversi ceti sociali
e stati magici.
Erano regole
spesso non dette ma
talmente inculcate nella testa delle persone, da essere ormai
considerate
legittime.
Ma Hermione e
Draco le avevano
contrastate con orgoglio e puntiglio e ora anche Blaise e Luna si erano
avviati
a farlo.
Poco dopo
finalmente, la strana
coppia aveva raggiunto i loro amici e Hermione e Ginny, dopo essersi
riprese
dallo shock avevano buttato le braccia al collo di Luna.
Draco e Harry
invece avevano guardato
Blaise inarcando all'unisono un sopraciglio come se fosse un abitudine
normale
per loro.
Il moro non
aveva retto a quello
spettacolo ed era scoppiato a ridere, sotto gli occhi sorpresi dei
quattro
ragazzi.
Quando la crisi
ridanciana di Blaise
si era esaurita, il giovane aveva detto: " Scusate ma è
stato davvero
esilarante, vedervi fare le stesse identiche espressioni.
Non credo
però che questo sia il
posto più adatto per parlare sella situazione.
Che ne dite se
torniamo tutti alla
torre, così svisceriamo il problema?".
Ginny, Draco e
Harry avevano annuito
ma Hermione non aveva perso tempo nel raffreddare il loro entusiasmo,
dicendo:
" Perdonami Blaise ma ti sfugge un piccolissimo particolare.
Hai forse
scordato che Luna non può
entrare nella torre? Solo la McGranitt può darle il
permesso, così come ha
fatto con Ginny!".
Il moro aveva
annuito poi aveva
mormorato: " Lo so Hermione, me lo ricordavo ma quello che voi non
sapete
è che prima di venire qui, io e Luna siamo passati dalla
preside e abbiamo
parlato con lei.
Le abbiamo fatto
presente, che ormai
è palese che Draco sta con te mentre Harry e Ginevra sono
una coppia storica.
Le ho detto che
solo io ero single e
che finché lo ero stato, mi andava bene la situazione ma ora
nella mia vita era
entrata Luna e non trovavo giusto che lei fosse l'unica esclusa, da
coloro che
avevano libero accesso alla torre.
Lei mi ha detto
che potevo vederla
fuori ogni volta che volevo ma io le ho risposto che in caso di una sua
risposta negativa, avrei preferito ritornare a Serpeverde.
Ovviamente non
lo avrei fatto ma il
mio bluff deve averla convinta, perché poco dopo ha fatto
fare a Luna il
giuramento acconsentendole di poter entrare!".
Tutti e quattro
gli amici avevano
tirato un sospiro di sollievo e sotto gli occhi sorpresi degli alunni,
si erano
diretti verso la torre.
Una volta giunti
lì si erano
accomodati e Blaise aveva preso la parola dicendo: " Posso immaginare
la
vostra sorpresa nel vedermi insieme a Luna e se devo essere sincero
anche io mi
sorprendo, perché lei non rientra di certo nel prototipo di
ragazza alle quali
mi sono sempre accostato in passato.
In
verità non l'avevo proprio presa
in considerazione, perché come sapete bene io volevo solo
una ragazza che mi
scaldasse il letto e di certo Luna non è quel tipo di
persona.
Nei giorni
passati non mi sono
mancate le occasioni ma nessuna riusciva a smuovermi qualcosa.
Al contrario di
quello che pensavo,
non mi piaceva poi così tanto l'idea di essere scelto, solo
perché sapevo dei
pettegolezzi su di voi.
Poi dieci giorni
fa è successo che mi
trovavo in riva al Lago nero e due ragazze, una di Tassorosso e l'altra
di
Corvonero, stavano litigandosi la precedenza su chi doveva venire a
parlarmi.
In un altro caso
o forse in un altro
tempo, vedere due sgallettate prendersi per i capelli per me mi avrebbe
fatto
piacere ma invece in quel momento, la cosa mi ha disgustato.
Così
mentre quelle due continuavano a
darsela di santa ragione e a dirsene di tutti i colori, mi sono
allontanato
senza farmi vedere.
Sono arrivato al
limitare della
foresta proibita e lì ho visto Luna.
Lei se ne stava
a piedi nudi, mentre
seraficamente dava da mangiare ad uno sparuto branco di Thestral!".
Blaise non
poteva saperlo ma per
Harry quella era un immagine ben conosciuta, dato che era stato proprio
così
che aveva fatto amicizia con quella splendida e curiosa ragazza.
Il moro intanto
aveva continuato a
raccontare: " Non credevo che si fosse accorta della mia
presenza,
perché avevo fatto tutto in
silenzio ma mi aveva letteralmente sorpreso quando mi aveva detto che
era
strano vedere una serpe dalla pelle nera nella foresta!".
I quattro amici,
compresa Luna
avevano ridacchiato e Blaise aveva continuato dicendo: " In un primo
momento non credevo parlasse con me e per questo me ne ero rimasto
zitto ma lei
si era voltata e guardandomi, mi aveva detto che mi aveva sempre
immaginato
educato e che invece non dovevo esserlo, visto che non le rivolgevo la
parola.
Avevo sgranato
gli occhi poi avevo
risposto scusandomi per la mia disattenzione.
Lei aveva
inarcato le spalle poi
aveva detto che..."
Luna l'aveva
interrotto dicendo:
" Gli avevo detto che non era corretto il modo in cui si stava
comportando
con le ragazze.
Mi sembrava
sbagliato il fatto che se
ne rimanesse fermo ad attendere, che le altre si sfidassero per lui.
Era come se
stesse facendo una
cernita, per vedere quale sarebbe stata quella che avrebbe superato
tutte le
prove.
Lo trovavo un
comportamento
decisamente meschino e maschilista e gliel'ho fatto presente!".
Blaise aveva
ridacchiato poi aveva
aggiunto: " Oh l'ha fatto, eccome se l'ha fatto.
Mi ha
praticamente dato del
cavernicolo buzzurro e retrogrado, mi ha definito un cafone vestito di
buone e
finte maniere, una serpe viscida e velenosa e un finto modello senza
né arte né
parte.
Ma la cosa
assurda e che tutti questi
"complimenti" me li ha rovesciati addosso con una voce calmissima e
un sorriso dolce impresso sulle labbra.
Voglio dire...
avrei saputo
ribattere, se lei avesse urlato istericamente ma sono decisamente
rimasto
fregato, quando mi sono reso conto della sua serafica espressione.
Per la miseria,
mi stava offendendo e
invece sembrava stesse leggendo la lista della spesa!".
Tutti i presenti
nella stanza erano
scoppiati a ridere, in particolar modo Harry e Draco che si tenevano la
pancia,
che era dolorante per le risate.
Luna aveva le
guance rosse per
l'imbarazzo e quando la comicità si era diradata, Draco
aveva detto: " Sei
il mio mito, Lovegood!
Nessuna si era
mai permessa di
trattare Blaise, così.
Per antonomasia
noi serpi veniamo
definiti freddi e apatici e invece in realtà, siamo davvero
incazzosi quando ci
salta la mosca al naso.
Negli anni
passati, specialmente
prima che scoppiasse la guerra, di scontri a Serpeverde ce ne sono
stati tanti
ma per mantenere un certo status quo, le liti si consumavano tutte tra
i
dormitori e la sala comune.
Raramente io ero
oggetto di scontri,
sia verbali che non; probabilmente perché il cognome che ho,
mi teneva "al
sicuro" da attacchi e vendette.
Beh, questo
ovviamente accadeva prima
ma Blaise invece...
Per la miseria
quanti accidenti si è
beccato, sia dalla componente maschile che da quella femminile.
In particolar
modo Daphne Greengrass
e Pansy Parkinson se lo sono rivoltato come un calzino, ma a differenza
tua lo
facevano urlandogli contro come banshee in piena crisi premestruale e
lui
ribatteva a colpo sicuro, facendole zittire subito ma non evitandomi
dolorose
emicranie.
Credo di aver
ingerito più Essenza di
Purvincolo io in questi anni, che
tutta la popolazione di
Diagon
alley.
Tu invece,
come ha detto poco fa l'hai attaccato senza urlare e con il sorriso
sulle
labbra e a questo Blaise non era decisamente preparato!".
La bionda aveva
annuito sorridendo
poi guardandolo in viso aveva detto: " Luna, il mio nome è
Luna!".
Draco aveva
spalancato gli occhi poi
comprendendo cosa aveva voluto dire la ragazza, aveva annuito
seccamente.
Hermione gli
aveva preso la mano,
conscia di quanto fosse difficile per lui ritrovarsi accanto delle
persone, che
gli dimostravano affetto e rispetto.
Perché
dopo aver preso pugni e
maledizioni per sei mesi, ora si ritrovava con gran parte della scuola
al suo
fianco, una fidanzata sicuramente inusuale, tre amici inaspettati e una
discreta tranquillità nel passeggiare per i corridoi del
castello.
Draco l'aveva
guardata non appena
aveva percepito quel gesto e le aveva rivolto un pallido sorriso.
Blaise intanto
aveva ripreso a
parlare, dicendo: " Tornando al nostro incontro, io e Luna ci siamo
fermati vicino ai Thestral a parlare.
Devo ammettere
che il cervellino di
questa meraviglia mi ha conquistato.
A volte
può sembrare che i suoi
ragionamenti siano astrusi ma se ci rifletti invece, ti accorgi che
sono molto
più semplici di quel che sembrano.
Con poche e
chiare parole mi ha fatto
comprendere quanto stavo sbagliando con il mio comportamento.
Non che non lo
sapessi ma
probabilmente essere l'unico single del gruppo, mi aveva confuso il
cervello.
Non desideravo
una ragazza che mi
volesse per il mio status, per il mio denaro o per l'amicizia con Draco
ma una
che invece mi scegliesse per il mio carattere e che magari mi amasse un
po'.
Solo che non era
così semplice come
sembrava.
Poi riflettendo,
l'ho guardata in
viso e ho compreso che non mi interessava nessuna di quelle sgallettate.
Io volevo una
ragazza semplice e
umile e se ce n'è una qui a Hogwarts, quella è
Luna.
Così
le ho chiesto di diventare la
mia fidanzata e lei...".
Luna lo
interrompe e dice: " E
io gli ho mollato un ceffone!".
Hermione e Ginny
avevano spalancato
la bocca scioccate mentre Draco e Harry erano scoppiati a ridere,
tenendosi la
pancia con le braccia.
Quando tutti
avevano ripreso il
controllo delle loro emozioni, Herm aveva guardato la sua bionda amica
e le
aveva chiesto: " Perdonami tesoro, ma credo di non capirci
più niente.
Sei o non sei la
sua ragazza? Te lo
chiedo perché mi sembrava di aver capito che vi foste messi
insieme e invece
ora dici che lo hai menato, quando ti ha fatto la dichiarazione!".
Luna aveva
ridacchiato poi aveva
risposto: " Si Hermione, sono la sua ragazza ma quando mi ha fatto la
dichiarazione come la chiami tu, si è beccato un ceffone per
le parole che ha
usato.
Sai di solito
una ragazza si aspetta
un minimo di romanticismo in una richiesta di relazione e io non sono
da meno,
anche se tutti mi definiscono stramba.
E di certo non
c'è nulla di romantico
nel sentirsi dire - Visto che sei quella
con più cervello in questo castello, converrai con me che
faresti una cosa
geniale a metterti con me - ".
Hermione aveva
fulminato con lo
sguardo Blaise, che aveva avuto il buon gusto di chinare lo sguardo a
terra
mentre Draco, Ginny e Harry avevano spalancato gli occhi.
Il biondo,
quando aveva ripreso il
controllo di se aveva detto: " Amico, stavolta non dirò
né farò niente per
giustificarti, perché non hai alcuna giustificazione.
Per la miseria,
nemmeno io che sono
definito gelido per antonomasia mi sono comportato così.
Non
avrò fatto la dichiarazione del
secolo a Hermione ma almeno sono riuscito a dirle ciò che
provavo!".
Blaise aveva
annuito poi aveva
mormorato: " So di aver sbagliato con Luna e come lo so io lo sa anche
la
mia guancia e per la miseria non avrei mai pensato che uno scricciolo
del
genere, avesse un destro così micidiale.
Credo che mi
abbia spostato qualche
vertebra del collo!".
Tutti erano
scoppiati a ridere mentre
Luna era arrossita furiosamente.
Il moro aveva
ripreso a parlare
dicendo: " La mia situazione era leggermente diversa dalla tua, Draco!
Innanzitutto tu
hai avuto quasi due
mesi per viverti questa storia e con il passare dei giorni, sei
riuscito a
provare qualcosa.
Io non sono
ancora innamorato di Luna
e lei questo lo sa.
Mi piace
fisicamente e sopratutto mi
ha conquistato mentalmente ma non ho ancora ben chiaro nel mio cuore,
cosa
provo.
L'unica certezza
che ho è che non
voglio farla soffrire ma entrambi abbiamo messo in conto, che potrebbe
accadere.
In ogni
relazione che inizia c'è la
componente dell'incertezza e credo stia a noi cercare di avere
l'accortezza di
agire con rispetto verso l'altro.
E' ovvio che mi
auguro di comprendere
al più presto i miei sentimenti, così come spero
lo faccia
anche lei.
Se nel frattempo
ci saremo
innamorati, sono sicuro che quel giorno, completeremo al meglio il
percorso già
iniziato.
Fra meno di un
mese finirà la scuola
e ho proposto a Luna di fare un viaggio, noi due da soli per poterci
conoscere
ancora di più e lei ha accettato.
Comunque
tornando alla mia penosa
dichiarazione, vi dico che dopo essere riuscito a riacquistare la
sensibilità
della mia guancia, mi sono rifatto alla grande.
Le ho chiesto
scusa e le ho parlato
con il cuore in mano.
Le ho detto
ciò che sentivo e le ho
chiesto nuovamente di darmi una possibilità, ovviamente
usando le parole giuste
e Luna non ha voluto negarmela.
Ora staremo a
vedere! Cercheremo di
vivere al meglio la nostra relazione, non dimenticando di avere
rispetto per il
nostro partner e tentando di fare chiarezza nel nostro cuore!".
Tutti nella
stanza avevano annuito
poi dopo aver chiacchierato ancora un po', Hermione e Draco erano
usciti per
andare a fare due passi, approfittando del fatto che le lezioni erano
oramai
terminate e che la maggior parte degli studenti erano nelle loro case,
a
prepararsi per la cena.
Mentre
camminavano, la ragazza aveva
guardato con la coda dell'occhio il suo fidanzato e lo aveva visto
immerso nei
suoi pensieri.
Non se l'era
sentita di attirare la
sua attenzione, perché sapeva bene che ogni tanto Draco si
estraniava e aveva
bisogno di quei momenti di remissione dal mondo esterno.
In quei minuti,
il giovane affrontava
tutto quello che il suo cervello non era riuscito a elaborare e poi
quando era
giunto ad una risoluzione abbastanza soddisfacente, tornava alla
realtà.
Questo non
voleva affatto dire che
lui si estraniasse da ciò che lo circondava.
Ovviamente
sapeva di essere in
compagnia della ragazza che amava e che lei gli era accanto silenziosa
e
presente, così come era cosciente della strada che stavano
percorrendo e dei
pochi compagni che avevano incrociato sul loro cammino.
Per istinto di
sopravvivenza, il
ragazzo non perdeva mai la cognizione del momento e cercava di rimanere
vigile
più che poteva.
Era come se con
il passare del tempo,
avesse imparato a scindere in due il suo cervello in modo che una parte
rimanesse cosciente e reattiva mentre permetteva all'altra di perdersi
in voli
pindarici.
Draco sapeva
bene che c'erano ancora
molti suoi compagni, che ha dispetto del comportamento tenuto in
pubblico, non
accettavano la sua relazione con Hermione.
Le sue orecchie
percepivano i
bisbigli, le risatine e le accuse mentre avvertiva chiaramente i loro
sguardi,
penetrargli la schiena come se fossero coltelli caldi nel burro.
Ma aveva
imparato a fregarsene e la
stessa cosa accadeva alla sua ragazza.
Loro avanzavano
leggiadri e sereni
lungo i corridoi, infischiandosene di tutto e tutti.
Lentamente,
passo dopo passo i due
ragazzi erano arrivati alla Torre di Astronomia, che era ormai
diventata il
punto d'inizio della loro storia.
Lì
lui le aveva chiesto scusa per la
sua leggerezza e per la scarsa riconoscenza e sempre in quel luogo,
l'aveva
baciata per la prima volta.
Lì
avevano deciso di provare a
buttarsi in questa avventura, consapevoli del fatto di non essere
innamorati
l'uno dell'altra.
E sempre
lì si dirigevano, tutte le
volte che volevano rimanere da soli.
Dopo essersi
seduti a terra, Draco
aveva preso la mano di Hermione e soprapensiero, aveva
iniziato a
giocare con le sue dita.
Dopo qualche
minuto, la ragazza gli
aveva domandato: " Che ne pensi di quei due pazzi?".
Il biondo aveva
sorriso poi l'aveva
guardata negli occhi e aveva risposto: " Penso che abbiano avuto molto
coraggio!".
Hermione aveva
inarcato un
sopraciglio poi gli aveva chiesto: " In che senso, non capisco!" e
lui dopo aver portato lo sguardo verso il panorama, aveva detto: " Nel
senso che in questo momento per noi serpi, vige un clima abbastanza
particolare.
Siamo visti, non
a torto come il male
personificato e chi più o chi meno, è considerato
come una persona da non frequentare
a cuor leggero.
Ho compreso che
ignoro molte cose e
dalle parole che la preside ha detto due mesi fa, ho capito che non
sono
l'unico qui che è stato marchiato ma sono il solo che ha
pagato, per via del
cognome che porto.
Sono stato un
bersaglio facile ma
anche per Blaise, le cose non sono state semplici.
Discendiamo da
gente ricca e altolocata,
da famiglie che fino a qualche anno fa creavano timori e soggezione.
Non ci
è mai mancato niente e molti
di noi, me compreso siamo stati viziati dai nostri genitori, che ci
hanno dato
tutto quello che volevamo ma che allo stesso tempo ci hanno reso degli
smidollati senza spina dorsale.
Blaise invece,
ha sempre dovuto
cavarsela da solo.
Non
fraintendermi, anche lui nuota
nei galeoni ma tutto quello che ha avuto è stato frutto di
scelte che ha preso
personalmente.
Suo padre fu
ucciso da Voldemort in
persona, quasi fosse un onore.
Lo
ammazzò, solo perché si era
rifiutato di sterminare un villaggio composto da donne, vecchi e
bambini.
Alexander non
credeva veramente nelle
manfrine di quel mostro; era stato gettato in quel mondo da suo padre e
lui
come tutte le serpi aveva obbedito ma dentro di se, covava rabbia e
rancore.
Dopo la sua
morte, Katherine inizio a
frequentare uomini diversi e nel tempo, ha collezionato sette o otto
matrimoni.
Ovviamente
sceglieva tutti
pretendenti ricchi e Purosangue ma penso che non ne amasse nemmeno uno.
Si
distaccò del tutto da suo figlio,
perché le ricordava troppo Alexander dato che Blaise
è la sua immagine
speculare.
I poveri
malcapitati sono tutti morti
con il tempo e questo, oltre a fare moltiplicare in modo esponenziale
il suo
patrimonio, le ha fatto guadagnare la nomina di vedova nera.
Il mio amico ha
imparato a fregarsene
e ha cominciato a crearsi la vita che voleva.
Ha cercato con
tutte le sue forze, di
coinvolgere anche me ma io ero troppo succube di Lucius e ho preferito
diventare il suo burattino.
La scelta che
ora ha fatto Blaise, sa
di buono ma verrà comunque criticata da tutti,
perché Luna è di fatto una
figlia del popolo e inoltre Xenophilius Lovegood ha apertamente
contrastato
Lord Voldemort e tutti i suoi adepti, con gli articoli controcorrente
pubblicati sul Cavillo.
Spero davvero
che riescano a
difendere la loro storia, così come dovremo fare anche noi!".
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 - Una notte molto importante ***
Buona serata
ragazze e buon sabato!
Sono riuscita a
aggiornare solo a
quest'ora e mi scuso per questo.
Spero che il
capitolo sia di vostro
gradimento; vi do appuntamento a sabato prossimo, ringraziandovi come
sempre.
Un bacio Lorian
Capitolo 10 -
Una notte molto
importante
Hermione lo
aveva fissato in viso
mentre lui aveva mantenuto lo sguardo fisso, fuori dalla finestra.
L'oscurità
della sera stava scendendo
e i contorni del paesaggio non erano più definiti ma Draco
aveva continuato a guardare
verso l'orizzonte.
Dopo aver tirato
un profondo respiro,
la ragazza gli aveva chiesto: " Ti fa paura il pensiero di lottare per
noi?".
Il biondo si era
girato poi si era
passato una mano tra i capelli e aveva risposto: " In
verità, quello che
mi spaventa di più adesso è l'idea di perderti.
Se all'inizio
dell'anno scolastico,
mi avessero detto che questo sarebbe avvenuto, li avrei presi per pazzi.
Nulla mi faceva
pensare che tu
potessi essere la donna destinata a me.
Non
fraintendermi, per l'amor di
Merlino! Sei bella, dolce, intelligente e affidabile ma per tutti
questi anni
hai rappresentato anche la mia nemesi, insieme a Harry e ora tu sei la
mia
ragazza e lui è un mio amico e francamente sono ancora
parecchio perplesso.
Non è
mai facile per nessuno
ammettere i propri limiti e ancor meno lo è per un tipo come
me, uno al quale
hanno fatto credere per parecchi anni, che poteva avere tutto quello
che
voleva.
Lucius ha dato
il meglio di se su
quel lato, convincendomi del fatto che nessuno aveva il diritto di
dirmi di no.
Una delle sue
massime preferite era
quella che riguardava i Purosangue.
Mi ripeteva in
continuazione che noi
eravamo privilegiati e che era un nostro esclusivo diritto, avere tutto
quello
che volevamo e che non c'era nulla di male nell'ingannare, truffare,
ordinare o
distruggere se questo ci avrebbe consentito di ottenere ciò
che desideravamo.
Inoltre amava
ripetere in
continuazione che nella nostra vita, i sentimenti non dovevano entrare.
Non avrei mai
dovuto preoccuparmi di
cercare una compagna, perché a tempo debito ci avrebbe
pensato lui a
comprarmene una.
Secondo il suo
parere sarebbero
bastati il nostro nome e l'immenso patrimonio di cui eravamo
proprietari, a far
fioccare i nomi sulla lista delle famiglie pronte a propormi le loro
figlie
come spose.
E non ho mai
fatto fatica a credere a
queste cose, perché con il tempo e frequentando quelle arpie
di Pansy e Daphne,
mi sono reso conto che le femmine Purosangue vengono tutt'oggi allevate
con il
solo ed unico scopo di irretire ed accalappiare il partito migliore.
Tu invece sei
diversa!".
Herm aveva
alzato di scatto la testa,
guardandolo e Draco aveva messo le mani avanti, dicendo:
" Guarda che non è
un'offesa, semmai è un complimento!
Con la parola
diversa non intendo una
cosa denigratoria ma un modo di vivere, sicuramente più sano
e all'avanguardia.
Tu non ti fai di
certo condizionare
dal Dio denaro e non permetti a sciocchi pregiudizi, di influire sulla
tua vita
e questo devo ammettere che ti fa onore.
Sei una tosta,
che non si ferma
davanti a niente e questo lo hai dimostrato per prima a me.
Voglio dire, ti
sei messa contro
tutto il castello per difendere una persona che pur non meritandosi
tutte le
maledizioni del mondo, non è stato proprio un angioletto.
Sono cosciente
di essere stato uno
stronzo e di essere la summa perfetta, di tutto il male che si
è annidato nel
nostro mondo.
Sono il figlio
unigenito di un uomo
che ha venduto l'anima al diavolo, solo per un ambizione sfrenata e il
desiderio di potere.
Era talmente
ottuso da non rendersi
conto, che per Voldemort lui non era altro che un misero burattino,
assolutamente sacrificabile.
E quando ha
inevitabilmente fallito,
il suo grande capo lo ha punito colpendolo in quello che riteneva
tenesse di
più: me.
Per un
Purosangue di antica schiatta
come lo era mio padre, l'erede era importante e per lui lo era ancora
di più, perché
per un'antica maledizione lanciataci da chissà chi, noi
Malfoy possiamo avere
solo un figlio e preferibilmente maschio, in modo da tramandare il
cognome.
Per questo quel
mostro sapeva di dare
un colpo enorme a mio padre, eliminando il suo unico erede.
Perché
lui era perfettamente
cosciente che io sono un vigliacco e avrei fallito in qualunque cosa mi
avesse
chiesto e per accentuare la mia sconfitta, mi ha affidato un compito
che non
volevo portare assolutamente a termine: uccidere Silente.
Voldemort era un
abilissimo Legilimens,
tanto quanto io sono un pessimo Occlumante e lui era assolutamente al
corrente
che io non sarei mai riuscito a portare a compimento quell'obbrobrio.
Quindi per
incentivarmi, mi disse che
non dovevo fallire e che se ci sarei riuscito, avrebbe fatto uscire mio
padre
da Azkaban.
Mentre se avrei
sbagliato, a farne le
spese sarebbe stata mia madre che era in mano loro.
Mi trovavo tra
due fuochi e quel
bastardo aveva un pessimo senso dell'umorismo.
Quello che di
certo non si aspettava
era il comportamento di Severus, colui che considerava la sua spia
numero uno.
Quindi come vedi
gli ingredienti ci
sono tutti: tradimento = Piton, malvagità = Voldemort,
avidità e ambizione =
Lucius, ignoranza e sottomissione = i Mangiamorte e vigliaccheria =
Draco!".
Hermione aveva
scosso lentamente la
testa poi aveva detto: " Non posso non dire che io per prima in passato
ti
ho considerato un vigliacco che viveva sugli allori, consapevole del
fatto che
avevi le spalle coperte da tuo padre ma ora le cose sono cambiate.
Non dico che
saresti pronto a sfidare
un Voldemort redivivo ma perlomeno sai alzare la testa, così
come hai fatto con
Ron!".
Draco aveva
ridacchiato poi aveva
mormorato: " Non dipingermi migliore di quello che sono.
Se ho affrontato
Weasley è stato solo
perché lui stava attaccando te e probabilmente, l'ho fatto
anche sull'onda dei
sentimenti che avevo appena scoperto di provare nei tuoi confronti.
Ciò
non toglie che come hai detto,
non sarei in grado di affrontare nuovamente il Signore oscuro,
né uno dei suoi
sgherri folli, così come probabilmente tornerei a tremare se
dovessi essere
ancora oggetto di agguati e maledizioni da parte dei nostri compagni.
Se non sbaglio i
babbani dicono che
chi nasce tondo non muore quadro, no?".
Hermione aveva
allargato gli occhi a
dismisura, provocando la risata profonda di Draco, che quando si era
ripreso
aveva detto: " No tranquilla Hermione, non sei finita in un mondo
parallelo.
Ho davvero
appena detto un proverbio
babbano ma lo so solo perché me lo ha insegnato Blaise.
Piuttosto
invece, per la prima volta
vorrei sentire parlare di quel mondo dalla tua bocca.
In passato, non
ho fatto mistero di
quanto fossi insofferente verso chi non ha poteri magici ma a mia
discolpa, se
ne ho una posso dire che facevo fortemente miei gli insegnamenti di
Lucius, che
vi descriveva come esseri inferiori mentre Blaise mi ha sempre detto
che siete
molto ingegnosi e ora che tu sei la mia ragazza, vorrei davvero capirne
qualcosa di più!
D'altronde prima
o poi dovrò pur
averci a che fare, no?".
Hermione aveva
scosso la testa poi,
dopo aver sorriso aveva detto: " Non è così
semplice spiegare il mio
mondo, ad uno che fino a qualche tempo fa ci considerava solo dei
primitivi ma
come hai detto tu, prima o poi dovrai averci a che fare quindi
cercherò di
farti comprendere.
Blaise ha detto
la verità; i babbani
sono ingegnosi e nel corso dei secoli hanno inventato molte cose che
hanno
semplificato la loro vita.
Cose che voi
maghi potete ottenere
con un piccolo sventolio di bacchetta ma per loro non è
così, quindi credo che siano
da ammirare.
Stendhal
uno scrittore babbano francese, diceva che i mediocri odiano la
superiorità
dell'ingegno e che questa è la vera sorgente dell'odio e io
credo che avesse
pienamente ragione.
L'essere umano
non è mai contento di
ciò che ha; vorrebbe avere sempre di più e
l'ambizione porta spesso
all'invidia, alla sete di potere, all'odio e alla guerra.
E questo vale
sia per i babbani che
per i maghi.
D'altronde,
Voldemort ha creato quel
regno di terrore, perché ambiva ad essere il più
forte e potente di tutti e per
ottenere questo, non ha esitato a distruggersi l'anima.
Anche chi
è senza magia, nei secoli
ha scatenato guerre sanguinarie, in nome di quella cosa effimera che
è il
potere!".
Draco aveva
annuito poi aveva
mormorato: " Come
quell'Hitler?" e Hermione aveva tirato un grosso sospiro.
Dopo aver
portato lo sguardo verso
l'oscurità che nel frattempo era scesa, aveva detto: "
Hitler, Mussolini,
Ceausescu, Lenin, Stalin, Pinochet, Saddam Hussein e potrei continuare
all'infinito.
Questi sono solo
alcuni dei nomi di tiranni
che si sono arrogati il diritto di comandare sulla vita di interi
popoli,
sottomettendoli, torturandoli e uccidendoli così come ha
fatto Voldemort.
E tieni conto
che i nomi che ti ho
appena fatto, appartengono solo all'ultimo secolo.
Se dovessi
tornare indietro, ti
renderesti conto di quanta cattiveria c'è stata, in nome del
potere.
Non siamo poi
tanto diversi da voi,
magia a parte.
Amiamo,
soffriamo, ridiamo, odiamo e
viviamo esattamente allo stesso modo e molti di noi, vivono gli
avvenimenti
della vita con la vostra stessa intensità.
Non esiste il
sangue puro, così come non
c'è quello sporco; è lo stesso identico liquido
che ci scorre nelle vene e che
fa battere il cuore, alla medesima maniera.
Quando i babbani
parlano di sporcizia
di quell'elemento, si riferiscono alle persone che hanno malattie
infettive o
fanno uso di droghe.
Se proprio
dobbiamo essere fiscali, l'unica
differenza che facciamo su quell'argomento è rivolto alle
persone con il
cosiddetto sangue blu.
Ovviamente anche
il loro è rosso ma
li si definisce così, per il fatto che hanno titoli
nobiliari.
In
realtà, anche se mi sono tenuta
fuori dai pettegolezzi del mio mondo, so che molti reali hanno volto il
loro
ambito sguardo su delle persone... diciamo comuni.
Le differenze
sono solo un concetto
creato dalle teste di chi si crede migliore.
In nome della
perfezione e della
purezza, molte persone sono morte e altre hanno vissuto stenti e dolori
inimmaginabili.
Per voi, la
purezza è dettata dalla
presenza della magia nella vostra vita o dalla grandezza del conto in
banca.
Nel mio mondo
invece, si sono
scatenate guerre per il colore della pelle o per le diversi religioni.
In passato per i
babbani, uno come
Blaise sarebbe stato uno schiavo per via della carnagione e neppure i
suoi
soldi, lo avrebbero preservato dall'odio e dalla xenofobia.
Le chiamavamo
razze e quelli
cosiddetti bianchi, si sentivano superiori e in diritto di comandare su
chi
aveva la pelle nera, rossa o gialla.
A partire dal
16° secolo intere
generazioni di uomini, donne e bambini furono portati via dalle loro
terre e
trattati come schiavi nelle piantagioni dei ricchi bianchi.
E purtroppo, in
alcuni paesi e per
alcune persone è ancora così.
Quindi come
vedi, ti ribadisco il
concetto: i babbani non sono diversi da voi maghi.
L'unica cosa che
vi differenzia è lo
sventolio di quel legnetto che vi permette di fare cose, per cui noi ci
siamo
dovuti ingegnare nei secoli.
Il mio mondo non
fa così paura; in
verità, ti dico che ormai mi sono abituata a stare qui e
quando ci torno, mi
sento strana io per prima.
Con il passare
degli anni, ho perso conoscenze
e amicizie e ora che perfino i miei non ci sono più, non
avrei nessun motivo
per tornare lì!".
Draco l'aveva
guardata e si era
accorto che i suoi occhi, luccicavano di lacrime represse.
Inarcando un
sopraciglio, le aveva
chiesto: " Scusa cosa vuol dire che i tuoi non ci sono più?
Sono
morti?".
Hermione aveva
alzato le spalle poi
aveva mormorato: " Non credo o almeno spero di no.
Vedi, durante la
guerra sapendo che
potevo morire e che loro non erano in grado di difendersi, ho deciso di
cancellargli la memoria.
Non sapendo di
avere una figlia, non
avrebbero sofferto se fossi morta.
Una volta fatto
questo, li ho
convinti a partire alla volta dell'Australia, perché sapevo
che mio padre
adorava quel continente e quando Voldemort è stato
sconfitto, ho pensato di
correre da loro per ridargli la memoria.
Non vedevo
l'ora, pur sapendo che mio
padre mi avrebbe tirato il collo per la mia scelta.
Purtroppo una
volta lì, mi sono resa
conto che il mio incantesimo era stato troppo profondo ed è
praticamente
impossibile, fargli recuperare il loro passato e me.
Mi sono
consolata solo con il fatto
che li ho visti felici e questo mi basta!".
Draco l'aveva
guardata intensamente
poi aveva scosso leggermente la testa e aveva detto: " Sei davvero una
strega fenomenale e io non avevo capito assolutamente niente.
Hai un cuore
enorme e non credo di
meritare il fatto che tu mi sia a fianco ma come sai già,
sono schifosamente egoista
e non accetterei mai che la ragazza che amo, finisca tra le braccia di
un
altro.
In fondo il mio
caro padre diceva
sempre che ciò che appartiene ai Malfoy, non deve essere
toccato da nessuno.
Probabilmente tu
penserai che io ti
stia paragonando ad un oggetto ma non è così.
Tu sei l'unica
persona, a parte
Blaise che mi conosce da quando sono nato, che si è degnata
di
vedere quello
che c'era dentro di me.
Non ti sei
fermata all'aspetto
esteriore o al mio cognome ma hai cercato di conoscere Draco e non solo
Malfoy.
Hai capito che
nascondevo una parte
importante di me e di questo ti ringrazio.
Ringrazio il
fatto che tu sia così
testarda da non esserti voluta arrendere e con la tua
caparbietà, sei riuscita
a tirarmi fuori dalla mia apatia.
Non ti sei
fermata davanti alla mia vigliaccheria
e all'inesistente voglia di denunciare i miei aggressori, anzi mi hai
letteralmente costretto ad andare dalla preside.
Ti sei messa
contro la tua stessa
casata e l'intera scuola per difendermi, nonostante i sette anni in cui
ti ho
trattata da schifo.
Sono cosciente
che tra noi due, la
migliore sei indubbiamente tu e mi chiedo davvero, cosa abbia fatto di
buono
per meritarti.
Ti amo, Hermione
e spero davvero che
tra noi due non finisca, perché ora come ora non so se
riuscirei a sopportare
la possibilità di stare senza di te.
Sono sempre
stato freddo e gelido e
non pensavo che un giorno avrei mai detto queste parole a qualcuna.
Non ho avuto un
buon esempio di amore
intorno a me.
Ti ricordi
quando in infermeria, ti
dissi che mia madre era come un pezzo del corpo di mio padre?".
Hermione aveva annuito con gli
occhi velati di lacrime e Draco, dopo averle accarezzato la guancia con
un dito,
aveva continuato: " Loro due si capivano con uno sguardo ma non li ho
mai
sentiti dirsi parole d'amore.
In
realtà, credo di non averli mai
visti nemmeno baciarsi in mia presenza.
L'unica volta in
cui mia madre ha
tradito una profonda emozione è stato quando gli Auror,
hanno arrestato mio
padre.
Ho visto i suoi
occhi riempirsi di
lacrime e dopo aver stretto forte i pugni, l'ho vista tremare
vistosamente.
Ma dalla sua
bocca non è uscita una
parola, ne un esclamazione di rabbia o di dolore.
Un'altra persona
l'avrebbe reputata
una statua di ghiaccio ma in realtà, io sapevo che stava
soffrendo.
Harry le aveva
detto che entrambi
saremmo stati risparmiati: io per non avervi riconosciuti al Manor e
lei per
aver mentito a Voldemort sulla sua presunta morte ma per mio padre, le
cose non
sarebbero state positive.
In aula durante
il processo è rimasta
rigida come se fosse fatta di pietra; solo quando il giudice ha
condannato
Lucius all'ergastolo, l'ho vista nuovamente respirare.
Una volta a
casa, le avevo chiesto il
motivo del suo comportamento e lei mi aveva risposto che anche se
sapeva che non
sarebbe più uscito da Azkaban, era felice del fatto che
Lucius non avesse
ricevuto il bacio.
Era cosciente
che con molta
probabilità lui sarebbe morto lì, così
come poi è successo ma le andava bene anche
questo, pur di saperlo ancora in vita.
Credo che fosse
pure quella una forma
di amore, no?".
Hermione aveva
annuito poi aveva
mormorato: " I miei genitori invece non hanno mai lesinato sulle
dimostrazioni di affetto.
Mia madre e mio
padre giocavano,
scherzavano, si inseguivano, si baciavano, si facevano gli
scherzi e il
solletico e la loro
complicità, non è mai venuta meno.
Sono cresciuta
vedendo e percependo
il loro amore ma credo che anche quello dei tuoi genitori, lo sia stato.
Forse in maniera
un po' più fredda e
contenuta ma a modo loro, si sono veramente amati e ti hanno amato!".
Draco stava per
dire qualcosa ma
Hermione lo aveva fermato, aggiungendo: " So cosa vuoi dire.
Pensi che tuo
padre non lo abbia
fatto ma devo dissentire con te.
Forse lui ha
commesso scelte pessime
e ha preso decisioni sbagliate ma era un essere umano e per antonomasia
noi non
siamo perfetti; nessuno lo è.
Probabilmente,
di fondo c'erano
l'ambizione e l'avidità ma penso che volesse davvero creare
per te, un mondo
migliore.
Che poi lui
credesse che in questo
quadro generale non ci fosse posto per i Nati babbani o quelli che
definiva
Sanguesporco e Mezzosangue, era un altro paio di maniche!".
Il ragazzo si
era avvicinato a Hermione
e facendole una carezza, aveva detto: " Per quello che vale, il mio
mondo
non sarebbe né perfetto né migliore se tu non ne
facessi parte!".
Poi senza darle
il tempo di
riflettere, si era avvicinato coinvolgendola in un bacio mozzafiato.
Quando dopo
pochi minuti si erano
staccati con il fiato accelerato, lui le aveva detto: " Non ti
mentirò
dicendoti che non ti desidero.
Amo tutto di te:
il tuo volto, il tuo
cervello e il tuo corpo.
Probabilmente in
passato avrai
sentito dire che io ero una specie di latin lover e che fuori dalla mia
stanza,
c'era la fila di ragazzine vogliose ma non è così.
Non sono vergine
ma solo perché ho
avuto la mia iniziazione a quattordici anni, così come si
usa per tutti i
giovani Purosangue.
Fu mio padre a
portare da me una
prostituta, che si chiamava Medea; lei aveva il compito di insegnarmi i
segreti
del sesso.
Anche a costo di
sembrarti ridicolo,
ti dico che tutta quella situazione mi aveva fatto un po' senso ma la
curiosità
aveva preso il sopravvento e dietro le direttive di Medea, ero riuscito
ad
avere un rapporto sessuale completo.
Il mio caro
paparino mi aveva detto
di stare attento a quelle con cui lo facevo e di non scordarmi mai di
fare
l'incantesimo contraccettivo, perché c'erano molte ragazze
che volevano mettere
le mani sul nostro patrimonio e farsi mettere incinte era di sicuro un
metodo
perfetto.
Qui a scuola
l'ho fatto solo qualche
volta con Pansy ma lei a quel tempo era abbastanza scafata per
interessarmi.
Quando fui
marchiato, le relazioni
sessuali persero ogni interesse per me.
La paura di
essere scoperto e il
pensiero di quello che dovevo fare, mi devastavano il cervello non
facendomi
desiderare niente.
Quindi direi che
sono ormai tre anni
che non tocco più il corpo di una donna.
Ti ho detto
questo, perché voglio
farti capire che sei importante per me e che non voglio usarti solo per
il
sesso.
Per la prima
volta sto provando delle
sensazioni devastanti e vorrei che tu fossi mia anche dal lato fisico
ma se tu
non te la senti e vuoi aspettare, io non mi opporrò!"
Hermione lo
aveva guardato con gli
occhi lucidi poi aveva detto: " In effetti avevo sentito
parecchie storie
sulle tue
performance amorose ma se mi dici che non sono poi così
tante, mi sento di
sicuro meglio.
Io sono vergine
invece, perché non ho
mai sentito la necessità di fare questo passo né
sopratutto ho mai trovato la
persona giusta con cui farlo.
Non sono una
fautrice del sesso post
nozze se è quello che ti preoccupa; il mio unico pensiero a
riguardo, era
quello di farlo con la persona che amavo e quella di sicuro, sei tu.
Non mi interessa
neppure trovare un
posto speciale o creare un'atmosfera particolare.
Voglio solo che
tu mi aiuti, perché
mi terrorizza un po' tutta la situazione; temo il dolore e il fatto di
non
sapere cosa fare, m'imbarazza!".
Draco l'aveva
accarezzata poi aveva
mormorato: " Non ti nego che saperti solo mia, m'inorgoglisce e mi fa
sentire bene, perché anche se può sembrare un
discorso del tutto maschilista,
non posso fare a meno di dirti che ne sono felice.
Affidati a me,
Hermione! Non posso
evitarti il dolore della prima volta ma ti prometto, che
farò l'impossibile per
rendere questa esperienza, meravigliosa per entrambi!".
La ragazza aveva
annuito e Draco
l'aveva abbracciata, ricominciando a baciarla.
Con l'aiuto
della bacchetta, aveva
fatto apparire tanti cuscini comodi e colorati poi vi aveva fatto
stendere
Hermione e lui si era accomodato su di lei.
Dopo aver tirato
un profondo respiro,
aveva aggiunto: " Ti amo piccola e da stasera, sarai mia per
sempre!".
Poi non c'era
stato più il tempo per
le parole.
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 - Due corpi e un'anima ***
Carissime e
meravigliose ragazze, vi
auguro una bellissima giornata e un sereno weekend.
Eccoci giunti ad
un nuovo
appuntamento con questa storia, che spero vi stia piacendo.
Oggi come
saprete di già, assisteremo
alla prima volta tra Draco e Hermione e non so se mi credete ma sono
emozionata
come voi.
Nonostante a
maggio saranno già sei
anni che faccio parte della grande famiglia di EFP e sono trascorsi
cinque anni
dalla mia prima storia, scrivere scene di sesso m'imbarazza sempre un
pò,
perché è come se vi assistessi in prima persona e
non è mai stato un mio
interesse, essere una guardona.
Comunque bando
alle ciance.
Vorrei chiedervi
un favore;
solitamente non metto link musicali nei miei capitoli, tranne nella
storia di Nati
sotto lo stesso destino ma quella era stata una scelta della mia socia
Blu_river.
Oggi
però voglio farlo e vi chiedo di
leggere il brano ascoltando questa musica in sottofondo.
https://www.youtube.com/watch?v=UbxvIUEEhKQ
E' la base
musicale che accompagna una
poesia di cui troverete la traduzione nel capitolo e il brano si
intitola
Planet earth.
Va bene, basta
chiacchiere, vi lascio
alla lettura e vi do appuntamento a sabato prossimo.
Come sempre vi
ringrazio per il
vostro incommensurabile affetto.
Un bacio Lorian
Capitolo 11 -
Due corpi e un'anima
Gli occhi dei
due ragazzi si erano
allacciati e come se si fossero fusi insieme, non si erano
più staccati.
Nell'aria si
respirava un emozione enorme
e Hermione tremava tra le braccia del suo partner.
Draco le aveva
accarezzato il viso
poi con la voce roca, aveva detto: " Se hai anche un solo dubbio,
fermami
adesso perché poi sarebbe davvero doloroso per me!".
Hermione aveva
sogghignato poi
diventando più seria, aveva mormorato: " Sigilla l'uscio e
imperturba
l'ambiente, perché non voglio che nulla e nessuno ci
disturbi.
Sono sincera se
dico che ho paura ma
so anche che se mi affido a te, sono in buone mani e questo non
perché tu abbia
o non abbia esperienze.
Sono al sicuro,
perché mi ami così
come ti amo io e so che farai tutto il possibile per rendere magica
questa
notte!".
Draco l'aveva
guardata con gli occhi
che luccicavano poi senza dire una parola, si era alzato e con un gesto
della
bacchetta, aveva sigillato l'uscio e impertubato la stanza.
Quindi era
tornato da lei e le aveva
porto la mano.
Hermione l'aveva
afferrata e si era
tirata su dai cuscini.
Quando se l'era
trovata di fronte,
Draco aveva tirato un grosso respiro e aveva detto: " Non so chi devo
ringraziare per il fatto di averti qui con me.
Non credo di
meritarmelo, perché se
ripenso alle azioni passate non vedo nulla per cui andare fiero.
Eppure tu sei
qui davanti ai miei
occhi, pronta a donarmi la cosa più preziosa che hai e io
non posso fare a meno
di chiedermi cosa ho fatto di così buono.
Grazie Hermione,
per l'amore che mi
stai donando.
Grazie per tutto
quello che hai fatto
e sicuramente farai per me, anche in futuro!".
Poi
accarezzandole la guancia con un
dito, aveva aggiunto: " Sai in questo momento mi viene in mente una
poesia
di un uomo bengalese, che si chiamava Rabindranath Tagore.
Mi rammento che
la lessi durante un
estate, passata a casa di Blaise!
Essendo
cresciuto a metà tra i due
mondi, lui amava e ama tuttora leggere libri babbani!".
Hermione aveva
annuito poi aveva mormorato: "
Conosco Tagore! Era un poeta
meraviglioso e ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura.
Ma tu a quale
poesia ti
riferisci?".
Draco aveva
ghignato poi aveva detto:
" Mi sarebbe sembrato strano che il mio piccolo genietto, non
conoscesse
Tagore.
Comunque mi
riferivo alla poesia che
s'intitola Il flusso della vita!".
Hermione gli
aveva fatto una linguaccia
poi aveva mormorato: " Non devo essere poi così genio, visto
che non
conosco questa poesia.
Amore me la
reciteresti, per favore?".
Il biondo aveva
annuito poi aveva
detto: " E' più strano il fatto che la conosca io e non che
tu non l'abbia
letta.
Comunque la
poesia faceva così:
La
vita che fluisce nelle mie vene giorno e notte,
danza
nel mirabile ritmo dei cieli.
Corre
attraverso la terra,
diffondendo
gioia a foglie e fiori.
Anno
dopo anno, vita e morte si alternano nel passo,
col
flusso e riflusso degli oceani.
La
vita immortale pulsa attraverso le mie membra,
dando
loro maestà,
e
il battito di cuore delle epoche,
danza
nel mio sangue!".
Hermione lo
aveva
guardato con la bocca spalancata e Draco aveva approfittato di
quell'impasse, per
dire: " E' quello che sento in questo
momento.
Nelle mie vene,
dove secondo quello che diceva mio padre scorrerebbe del sangue puro e
nobile,
sento fluire un energia impetuosa.
E' come se
potessi
sentirne il rombo fin da qui.
Sento nelle
orecchie il battito del mio cuore e neppure quando mi trovavo davanti a
quel
mostro, in preda alla paura lo avvertivo.
So che sei tu a
farmi questo effetto: tu e l'amore che sento per te!".
Poi come se
fosse stato colto da un
moto d'imbarazzo tardivo, Draco si era passato una mano tra i capelli
abbassando lievemente lo sguardo quindi aveva ripreso, dicendo: " Per
Salazar, non mi riconosco più.
Non avrei mai
pensato di riuscire a
parlare così.
Come ti ho detto
prima non ho mai
avuto dei buoni esempi di amore in famiglia.
Nessuno mi ha
mai insegnato a
quantificare l'amore e a comprendere i suoi meccanismi e io mi
sono adeguato.
Ero rassegnato
diciamo ad aspettare
che mio padre mi trovasse la sposa, con la quale avrei dovuto fare un
figlio e vivere
in silenzio obbediente.
Ma tu sei
entrata nella mia vita e
hai sconvolto tutto e io non te ne sarò mai grato
abbastanza!".
Quindi si era
avvicinato e aveva
poggiato le labbra su quella della sua ragazza, coinvolgendola in un
bacio
caldo e passionale.
Lentamente,
quasi senza farlo
accorgere ad Hermione, aveva iniziato a spogliarla partendo dalla
cravatta che
portava i colori del Grifondoro.
La ragazza aveva
gli occhi chiusi ed
era completamente persa in quelle sensazioni, per lei inusuali.
Le sue mani
avevano cominciato ad
accarezzarle il collo, per poi spostarsi sulle spalle e scendere lente
lungo le
braccia.
E tutto questo
senza mai staccare le
sue labbra da quelle della ragazza, che in quel momento sentiva un
fuoco
divampare nello stomaco.
Quando era
riuscita finalmente a
racimolare un po' di autocontrollo, la giovane aveva scoperto che lui
le aveva tolto
la camicia, lasciandola con la gonna e il reggiseno di cotone bianco.
Le sue guance si
erano infuocate ma
tirando fuori tutto l'orgoglio tipico dei Grifoni, l'aveva guardato
negli occhi
e aveva detto: " Non è giusto che io sia mezza nuda mentre
tu sei ancora
vestito!".
Lui aveva
ghignato poi le aveva
risposto: " Vorrei che mi spogliassi tu, Hermione.
Ti
servirà per prendere confidenza con
il mio corpo. Te la senti, tesoro?".
Lei aveva
annuito e con le mani
tremanti, gli aveva tolto la cravatta e la camicia poi, senza fermarsi
era
scesa a slacciare la cintura di pelle di drago gettandola per terra,
dove poco
dopo era stata raggiunta dei pantaloni del suo ragazzo.
Ora era lui ad
avere il corpo coperto
solo dai boxer e ghignando glielo aveva fatto notare.
Hermione
deglutendo gli aveva fatto
cenno di continuare e Draco, dopo essersi inginocchiato le aveva
sfilato la
gonna e le mutandine.
Poi aveva preso
la sua gamba destra e
cominciando dal piede aveva cominciato a riempirla di piccoli baci,
risalendo
lento fino all'attaccatura dell'inguine.
Quindi le aveva
posato la gamba e
senza perdere tempo, aveva riservato anche alla sinistra il medesimo
trattamento.
Ad ogni bacio
che riceveva, Hermione
avvertiva delle scosse che le partivano dalla base del collo e le
finivano
tutte nella sua intimità.
Draco si era
rialzato e con un
piccolo gesto esperto, le aveva slacciato il reggiseno lasciandola
completamente nuda.
La ragazza aveva
abbassato gli occhi
sentendosi in imbarazzo ma il biondo le aveva messo un dito sotto il
mento e le
aveva alzato la testa, facendo in modo che lei riportasse lo sguardo su
di se.
Con la voce roca
le aveva detto:
" Non devi mai sentirti in imbarazzo con me, piccola!
Anche
perché non ne hai alcun motivo!
Sei bellissima e sei mia.
Sono onorato che
tu mi abbia scelto e
se vuoi fermarti, sappi che per me va bene anche così!".
Hermione aveva
scosso la testa poi,
dopo aveva deglutito aveva detto: " Non voglio fermarmi,
Draco.
Come ti ho detto
prima, ammetto che
sono terrorizzata ma voglio fare l'amore con te e desidero farlo
stanotte!".
Lui aveva
annuito, poi era sceso con
le labbra sul suo collo.
Hermione aveva
inclinato la testa,
dandogli più spazio di movimento.
Dopo aveva
vezzeggiato il collo e le
spalle della sua ragazza, il biondo era sceso lentamente verso il suo
seno,
prendendo tra le labbra il capezzolo di quello sinistro.
Grazie a quella
vicinanza, Draco
riusciva a sentire il battito furioso del cuore di Hermione e ne era
estasiato.
Mentre
continuava a succhiare il
capezzolo, facendo mugolare la giovane, con la mano era sceso
lentamente fino
ad arrivare sul Monte di Venere.
Sentire la sua
intimità completamente
bagnata, lo aveva riempito di una sorta di orgoglio, perché
era merito suo se
lei si era eccitata.
Dopo essersi
staccato da Hermione,
Draco con un gesto l'aveva presa in braccio e l'aveva stesa sui cuscini.
L'aveva guardata
negli occhi e con
emozione, aveva visto che luccicavano come una miriade di stelle.
Senza dire una
parola, aveva ripreso
a baciarla e ad accarezzare il suo fiore illibato, provocando in lei
brividi e
sospiri profondi.
Le aveva
sfiorato le grandi labbra e
con il pollice aveva fatto un piccola pressione sul clitoride e ogni
volta che
lo faceva, Hermione era sobbalzata.
Via via che i
movimenti del biondo si
erano fatti più veloci, il respiro della giovane era
diventato corto e
affannato.
Intanto che la
sua mano destra
vezzeggiava l'intimità di Hermione, Draco aveva continuato a
dedicarsi
all'esplorazione dei suoi seni.
All'improvviso
la ragazza si era
irrigidita ed emettendo un piccolo strillo, aveva raggiunto il tanto
agognato
primo orgasmo.
La giovane era
crollata sui cuscini
mentre sulla sua pelle si erano formate un velo di goccioline di
sudore, che
brillavano alla luce delle candele.
Lei aveva
guardato il suo ragazzo e
gli aveva rivolto uno smagliante sorriso per poi ridiventare seria.
Con un piccolo
movimento era riuscita
a far stendere Draco poi si era messa in ginocchio e gli aveva
abbassato i
boxer, che a fatica contenevano la sua erezione.
Senza staccare
gli occhi dal membro
del suo ragazzo, l'aveva afferrato alla base e aveva fatto un
piccolo
movimento che aveva provocato
in Draco un sussulto.
Hermione aveva
alzato gli occhi e
l'aveva fissato per capire se aveva fatto qualche sbaglio ma lui le
aveva
sorriso e le aveva detto: " Stai tranquilla, amore!
Sei perfetta,
continua così ma piano
per favore, altrimenti rischio di fare la figura del tredicenne
arrapato e poi
il divertimento
finisce!".
Lei aveva
ridacchiato e rimanendo in
silenzio aveva ripreso a massaggiare il pene di Draco, che per istinto
aveva
stretto gli occhi e i pugni come se provasse dolore.
Dopo qualche
minuto, Hermione aveva
accelerato i movimenti e il ragazzo aveva spalancato gli occhi,
bloccandola con
la mano.
Con la voce roca
e balbettante, le
aveva detto: " Herm... mione pe...per la miseria fe... fermati!".
Davanti al suo
sguardo stupito, Draco
aveva tirato un grosso respiro poi aveva continuato dicendo:
" Noi ragazzi
purtroppo, non
siamo fortunati come voi donzelle.
Le donne possono
avere anche più di un
orgasmo ma per i maschi, non è così.
Se raggiungiamo
il piacere, ci serve
un pò di tempo prima di ridiventare operativi e io voglio
venire con te...
dentro di te!".
Il volto di
Hermione aveva preso
fuoco poi dopo aver deglutito, aveva annuito decisa.
Lui si era
alzato e l'aveva fatta
stendere poi aveva detto: " Ti ringrazio per il piacere che mi hai
donato
ma ora voglio essere io a dedicarmi a te.
Avremo tutto il
tempo del mondo per
approfondire la nostra conoscenza e sono sicuro che per noi, fare
l'amore diventerà
sempre meglio.
Abbiamo
un'ottima chimica e se
sapremo sfruttarla, la nostra intesa sarà perfetta e
travolgente.
Quanto a quello
che ti ho detto poco
fa, voglio fare una precisazione.
Voglio venire
dentro te ma devi stare
tranquilla, perché praticherò l'incantesimo
anticoncezionale.
Anche se un
giorno vorrò vederti con
nostro figlio tra le braccia, ora mi sembra un pò troppo
presto.
In
realtà per i Purosangue è usanza
sposarsi dopo la fine della scuola e fare un figlio nel giro di un
anno, ma io
voglio viverti tesoro.
Voglio viaggiare
con te, fare il
bagno a mezzanotte, vedere albe e tramonti e tutte quelle cose di cui
Blaise mi
ha sempre parlato.
Quando saremo
soddisfatti, allora
penseremo a creare una famiglia.
L'unica cosa che
ti chiedo è di
diventare mia moglie.
Voglio sposarti
e sapere che sei mia,
anche davanti agli occhi della gente; so che non devo dimostrare niente
a
nessuno ma lo desidero veramente!".
Sulla guancia di
Hermione era scesa
una lacrima, che lei aveva provveduto subito a cancellare poi aveva
risposto:
" Anche io voglio viverti, Draco.
Desidero fare
tutto quelle cose che
hai detto e tante altre di più e sarò felice di
farle con te.
Non vedo l'ora
di avere un bambino da
te ma sono d'accordo sul fatto che è troppo presto e poi
nessuno ci corre dietro.
Sarò
onorata di diventare tua moglie
e sono pronta a farlo quando vorrai!".
Draco si era
precipitato a baciarla
con passione quindi aveva ripreso a stuzzicare l'intimità
della ragazza, che si
era irrigidita.
Il biondo
l'aveva tranquillizzata poi
era salito su di lei e lentamente, coprendola di baci era sceso
fino a trovarsi
davanti all'inguine
della giovane.
Hermione l'aveva
guardato con gli
occhi spalancati e lui dopo averle sorriso, si era abbassato a baciarle
e
stuzzicarle il clitoride.
La ragazza aveva
sentito un nodo
all'altezza della bocca dello stomaco, stringersi sempre di
più
man mano che il
biondo proseguiva con
il suo lavoro.
Aveva avvertito
la sua lingua
muoversi lasciva tra le sue pieghe e quando lui l'aveva succhiata, un
brivido l'aveva
attraversata per intero.
D'istinto aveva
portato le sue mani
tra i serici capelli del biondo e lui aveva velocizzato i movimenti
della sua
lingua, portandola ad un secondo e devastante orgasmo.
Mentre la
ragazza a fatica si
riprendeva, Draco le aveva detto: " Tesoro, sei pronta?
So che
farà male e che probabilmente
la prima volta non raggiungerai il piacere ma ti prometto che presto,
ti farò
provare le sensazioni più forti!".
Lei aveva
annuito, improvvisamente
tesa e Draco aveva preso la bacchetta.
Se l'era puntata
contro il suo
inguine e aveva mormorato: " Not graviditate!".
Si era sentito
un piccolo pop un po'
sommesso poi il ragazzo si era avvicinato e vedendo che si era
irrigidita, le
aveva detto: " Hermione, piccola devi rilassarti perché
altrimenti ti
farai solo del male.
Cerca di fare
lunghi respiri,
ok?".
Lei aveva
annuito e aveva iniziato a
fare come le aveva detto il biondo.
Draco l'aveva
guardata negli occhi e
lentamente, si era avvicinato con il suo membro all'intimità
della ragazza.
Con delicatezza
era entrato un po' dentro
di lei e quando aveva sentito la barriera della sua
verginità, si era bloccato.
Languido aveva
preso a baciarla,
coinvolgendola in un unione profonda e quando l'aveva sentita
rilassarsi, era
uscito leggermente per poi rientrare con un colpo secco.
Hermione aveva
sentito un dolore
profondo irradiarsi nel suo ventre ma era durato veramente poco e con
estrema meraviglia,
si era accorta che Draco era riuscito ad entrare.
Una lacrima le
era uscita dall'occhio
destro e il ragazzo si era subito precipitato a raccoglierla con la
lingua.
Quando l'aveva
sentita rilassarsi,
Draco aveva iniziato a muoversi dentro di lei.
All'inizio
lentamente poi pian piano
aveva accelerato i movimenti e Hermione, contrariamente a quello che
pensava,
aveva iniziato a sentire qualcosa.
Era cosciente
che era ben lontana dal
trasporto che si sarebbe aspettata ma già il fatto di non
provare più dolore,
era un traguardo importante.
Draco aveva
afferrato le sue mani,
intrecciando le dita con quelle di Hermione e aveva accelerato
nuovamente le
movenze cominciando ad ansimare pesantemente.
Sentiva dentro
di se un languore
bellissimo e guardando negli occhi la ragazza, aveva compreso che anche
per lei
era lo stesso.
Era sua,
finalmente era sua e avrebbe
fatto di tutto perché le cose rimanessero tali.
All'improvviso
aveva ruotando il
bacino e Hermione aveva spalancato gli occhi, perché una
scossa fulminea
l'aveva attraversata.
Il ragazzo
sapeva che mancava poco
alla fine di quell'esperienza meravigliosa ma il sapere che la cosa
poteva
ripetersi all'infinito, lo appagava come non mai.
Inarcando un po'
la schiena
all'indietro, Draco aveva dato gli ultimi colpi e il suo orgasmo era
esploso
con una potenza inattesa.
Il giovane aveva
spalancato gli occhi
mentre nella sua gola era nato un mugolio profondo.
Poi tutto era
finito e completamente
senza forze, il biondo era crollato addosso ad Hermione, per poi uscire
subito
da lei e mettersi al suo fianco.
Sapeva che la
sua ragazza non aveva
raggiunto l'orgasmo e anche se era cosciente che questa cosa sarebbe
accaduta,
ne era in parte dispiaciuto.
Con un ultimo
sforzo delle braccia,
si era girato verso di lei e guardandola negli occhi aveva detto: "
Sono
così felice che ora tu sia completamente mia.
Mi dispiace
averti fatto del male ma
era inevitabile; ti prometto che d'ora in poi tra le mie braccia,
proverai solo
gioia e felicità!".
Hermione gli
aveva sorriso poi aveva
risposto: " Io sono già felice e ti ringrazio di essermi
stato affianco e
di avermi guidato passo passo, in questa magnifica avventura!".
I due ragazzi si
era dati un lungo
bacio poi con le bacchette avevano appellato delle coperte e si erano
addormentati sui cuscini.
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 - Nuovi scontri all'orizzonte ***
Buon sabato
ragazze.
Eccoci giunti al
nuovo appuntamento;
vi chiedo scusa fin d'ora se il capitolo non sarà dei
migliori ma in questo
periodo, sono davvero incasinata.
Comunque oggi
vedremo il risveglio
dei due innamorati e assisteremo ad un nuovo scontro.
Non vi
dirò il nome dei protagonisti,
anche perché credo che possiate indovinarlo da sole.
Ora vi lascio
alla lettura del
capitolo e ringraziandovi come sempre del vostro affetto, vi do
appuntamento a
sabato prossimo.
Un bacio Lorian
Capitolo 12 -
Nuovi scontri
all'orizzonte
Un raggio di
sole dispettoso,
filtrato a tradimento dalle grandi vetrate della torre di Astronomia,
aveva
svegliato Draco facendogli storcere il naso.
Per qualche
istante non aveva
riconosciuto il posto dove si trovava poi quando aveva messo a fuoco
l'ambiente,
si era chiesto che diavolo fosse successo per indurlo a farlo
addormentare in
quel luogo.
Poi il pensiero
successivo era volato
a Blaise: chissà come era preoccupato o forse addirittura
furioso per il fatto
di non sapere che cosa era successo.
E Hermione?
Chissà quanto era agitata
lei?
Hermione...
lei... lei...
All'improvviso
il ragazzo aveva
sgranato gli occhi e di scatto si era girato verso la sua sinistra,
trovandola
occupata.
-
Hermione! Porco Salazar! - e tutto
ciò che era accaduto la sera prima, gli era esploso
nel cervello come un fiume in piena.
Avevano fatto
l'amore! Lei era stata
sua e a lui aveva donato la sua verginità e realizzando
tutto quello, nel suo
cuore era divampata una fiamma.
Per la prima
nella sua vita, il giovane
si era ritrovato a pregare e per non sbagliare si era rivolto a tutte
le
divinità che gli venivano in mente, giusto per non offendere
qualcuno - Merlino,
Salazar,
Buddha, Allah, Odino, Jahvè, Shiva, Zeus aiutatemi!
Vi
supplico fate che lei non si sia pentita e che
ora non si allontani da me! -
Incrociando le
dita si era avvicinato
alla ragazza e con la voce tenue, l'aveva chiamata: " Tesoro!
Piccola
svegliati!".
Hermione aveva
alzato lentamente le
palpebre, sbuffando e subito dopo era scattata a sedere con gli occhi
sgranati.
Il cuore di
Draco si era fermato e
stringendo i pugni si era preparato alla scena madre.
La ragazza aveva
continuato a
fissarlo per alcuni secondi poi aveva aperto la bocca e aveva detto: "Dannazione Draco!
Dobbiamo sbrigarci,
siamo in ritardo!".
Dopo due secondi
era già in piedi
alla ricerca dei suoi abiti mentre il biondo era rimasto seduto a
terra, con la
bocca spalancata.
Quando Hermione
aveva visto che lui
era ancora sdraiato a fissarla con quell'espressione scioccata e
sorpresa, si
era fermata con la gonna in mano e dopo aver messo le mani sui fianchi,
gli
aveva chiesto: " Beh, che c'è? Perché mi fissi
così? Ti ho detto che è
tardi.
Dobbiamo ancora
andare a prendere i
libri poi sicuramente i ragazzi ci staranno aspettando per fare
colazione e tu
te ne stai ancora sdraiato ad osservarmi!".
Lui si era
riscosso poi senza dire
una parola si era vestito, sotto gli occhi straniti della giovane che
ad un
tratto si era avvicinata mettendogli una mano sul braccio.
Draco si era
fermato poi si era
girato, l'aveva guardata e lei ne aveva approfittato per dargli un
tenero bacio
sulle labbra.
Il ragazzo
l'aveva ricambiata più che
volentieri poi quando si erano separati, Hermione gli aveva chiesto: "
Si
può sapere che hai, tesoro?".
Il giovane aveva
sbuffato leggermente
alzando gli occhi al soffitto poi aveva scosso la testa ma lo
sguardo che la
mora gli aveva
rivolto, lo aveva convinto a dire: " Scusami piccola!
Sono
rimasto confuso dalla tua reazione; voglio dire mi aspettavo che so un
tardivo
pentimento, dei sensi di colpa o magari anche dell'imbarazzo per
ciò che
abbiamo condiviso ieri io e te e invece tu ti sei preoccupata del
nostro
ritardo alle lezioni e sinceramente mi hai spiazzato!".
Hermione era
arrossita poi l'aveva
guardato e aveva risposto: " Sono perfettamente cosciente del fatto che
ieri,
io e te abbiamo fatto l'amore e non vedo perché dovrei
essere pentita.
L'ho voluto con
tutta me stessa e
solitamente quando prendo una decisione, difficilmente torno sui miei
passi.
Non so a quali
sensi di colpa ti
riferisci e verso chi dovrei provarli.
Sei il mio
ragazzo e se te lo fossi dimenticato,
questo è pur sempre il mio corpo e sono io l'unica che
può decidere cosa fare o
cosa no.
L'imbarazzo
c'è e anche tanto ma ho
cercato di non farmi prendere del tutto dal pensiero della meravigliosa
notte
che abbiamo trascorso insieme e poi la mia pignoleria ha preso il
sopravvento.
Sai che per me
lo studio è importante
e odio arrivare tardi in classe.
Io e te avremo
tutto il tempo che
vogliamo per sviscerare ogni sfaccettatura del problema, ora
però sbrigati
altrimenti ci toccherà saltare la colazione e sinceramente
ho parecchia
fame!".
Draco le aveva
fatto una carezza poi
aveva detto: " D'accordo, discorso rimandato ma ci terrei davvero a
chiarire tutto, tesoro!".
Lei aveva
annuito e una volta pronti,
con un colpo di bacchetta Draco aveva fatto sparire tutte le tracce del
loro
passaggio, non prima di aver guardato ancora un'ultima volta le gocce
di sangue
della perduta verginità di Hermione.
Vederle, l'aveva
emozionato e gli
aveva dato ancora una volta la certezza, che lei gli apparteneva.
Dopo aver
finito, il giovane aveva
afferrato la mano della ragazza e insieme era scesi verso l'ingresso
principale,
dove avevano trovato Ginny, Harry, Blaise e Luna fermi ad aspettarli
davanti al
portone della Sala Grande.
Sul volto della
serpe mora c'era un
espressione nervosa ed agitata e quando aveva visto il viso del suo
amico,
aveva tirato un profondo respiro.
Draco e Hermione
avevano lentamente raggiunto
il gruppo; subito Blaise aveva attaccato con la ramanzina e rivolto al
biondo,
aveva detto: " Per Salazar ma cosa cavolo ti è passato per
la testa?
Mi hai fatto
morire di preoccupazione
e non sapevo più cosa pensare poi Harry mi ha detto di stare
tranquillo e con
l'aiuto della mappa vi ha trovati!".
Guardando
entrambi, aveva aggiunto:
" Vi costava tanto avvisarmi? Per tutti i diavoli dell'inferno, sono
stato
agitato come se foste miei figli e vi avrei volentieri strozzati!".
Ginny, Luna ed
Harry stavano
sghignazzando, probabilmente perché avevano già
assistito alle sfuriate del
moro e perché vedere la faccia sconvolta di Hermione e Draco
era davvero uno
spettacolo.
Erano coscienti
del fatto che la
preoccupazione di Blaise era legittima ma il tono di voce che stava
usando e la
postura che aveva assunto, erano a dir poco esilaranti.
Il ragazzo
sembrava una mamma
chioccia ansiosa e iperprotettiva, angosciata del ritardo sulla prima
uscita
del suo figlioletto e Harry si aspettava di vedere Draco abbassare la
testa in
preda all'imbarazzo, la vergogna e ai sensi di colpa.
Sapeva che
questo difficilmente
sarebbe accaduto, perché il biondo aveva un incredibile
faccia
tosta e
probabilmente anche Blaise lo
avrebbe capito, se non fosse stato preso dall'ansia.
Harry in
quell'istante se lo era
figurato con i bigodini in testa, un grembiule con i pizzi, le ciabatte
di pelo
e magari il mattarello tra le mani.
A quella visione
era letteralmente
scoppiato a ridere, seguito dalle ragazze che erano ignare dei
suoi pensieri ma
erano divertite dalla
situazione.
Blaise si era
fermato, fissandolo con
un aria sconvolta e anche Draco e Hermione non erano da meno.
A fatica il
ragazzo aveva ripreso la
calma poi aveva detto: " Scusate ma la situazione era davvero
divertente!".
Poi rivolto al
biondo e alla sua
amica, aveva aggiunto: " Dovete ammettere che Blaise non ha tutti i
torti.
Sapete bene che
il clima qui al castello
non è ancora del tutto disteso e non vedervi rientrare ieri
alla torre, ci ha
fatti preoccupare.
Neanche io,
Ginny e Luna siamo
tornati nelle nostre case, pensando di aspettarvi poi mi è
venuto in mente di
usare la Mappa e vi abbiamo visti da soli sulla Torre di Astronomia.
Questo
è bastato a tranquillizzarci
ma non appena vi ha visto, Blaise non si è risparmiato la
scena madre!".
Il moro gli
aveva rivolto una smorfia
che aveva fatto scoppiare tutti a ridere, rasserenando gli animi.
Dopo
aver fatto colazione, Luna aveva salutato Blaise
con un bel bacio e trotterellando, si era diretta verso l'aula della
lezione
così come avevano fatto anche gli altri.
Mentre
i cinque ragazzi stavano camminando diretti
verso l'aula di Trasfigurazione, Draco si era rivolto verso Harry e gli
aveva
chiesto: " A quale mappa ti riferivi poco fa?" e lui sorridendo gli
aveva risposto: " Parlavo della Mappa del malandrino!".
Davanti
all'espressione perplessa del biondo, Harry
aveva sghignazzato aggiungendo: " La mappa del Malandrino è
un invenzione
di un gruppo di amici composto da mio padre, dal mio padrino Sirius
Black, dal
nostro ex professore Remus Lupin e da Peter Minus.
Ai
tempi della scuola erano molto amici e da quello
che ho saputo, ne combinavano tante.
Così
per evitare di essere beccati da Gazza o dai
professori, avevano inventato questa mappa che non è altro
che una pergamena
incantata che ti mostra tutte le persone presenti dentro al castello ad
eccezione della Stanza delle Necessità!
Non
è visibile a tutti, perché per attivarla ci
voglio
delle parole particolari.
Una
volta recitate, appare una scritta che saluta
l'avventore a nome di Ramoso che era mio padre
perché
si trasformava in un cervo, di Felpato che era
Sirius per via del fatto che diventava un cane, di Lunastorta che era
Lupin dato
che come sappiamo tutti era un licantropo e di Codaliscia che era Minus
per via
del fatto che diventava un topo".
Draco
era a dir poco scioccato poi quando aveva
ripreso il controllo di se, aveva detto: " Forte! Quei quattro dovevano
essere davvero geniali per pensare una cosa così.
In
effetti è comodo, perché ti fa vedere ogni
persona
presente nel castello!".
Harry
aveva annuito poi quando mancavano pochi passi
all'aula di Trasfigurazione, si erano trovati davanti Ron e Lavanda
fermi
davanti alla porta della classe.
Il
rosso aveva alzato verso di loro i suoi occhi
azzurri e da quelle iridi, proveniva tanto odio e
rancore.
Il
gruppo di amici aveva deciso di ignorarlo e avevano
continuato a parlare tra loro, come se lui e la sua fidanzata oca non
fossero
lì.
Draco
aveva preso la mano di Hermione,
stringendogliela saldamente e Ron se ne era accorto.
Una
rabbia cocente era esplosa dentro di lui e
rivolgendosi verso la sua partner, aveva detto: " Mia cara Lav, guarda
che
esemplari di falliti che abbiamo davanti a noi.
Fissali
bene così saprai chi sono le persone a cui non
devi rivolgere né una parola o uno sguardo, onde evitare che
possano contagiare
anche te con la loro stupidità e codardia!".
Lavanda
con un sorriso ebete stampato sulla faccia,
aveva annuito mentre si era aggrappata al suo braccio stile cozza.
Ronald
decisamente soddisfatto, aveva continuato
dicendo: " Guarda piccola, quello è il grande Harry Potter.
Colui
che ha salvato il culo di tutti e la fama e il
successo gli hanno dato alla testa, facendogli dimenticare i veri amici.
Passiamo
poi alla mia cara sorellina, quella che mai
avrebbe dovuto voltarmi le spalle ma sai com'è, gli ormoni
le hanno incasinato
il cervello!".
Lavanda
come una scema aveva ridacchiato e lui aveva
continuato: " Poi c'è la serpe atipica, quello che in questa
storia
c'entra come i cavoli a merenda.
Oh
rullo di tamburi! Ecco a voi Hermione Granger, la
santa per eccellenza; colei che mette al primo posto il bisogno di fare
sempre
meglio degli altri.
Con
il naso perennemente infilato tra i libri, acida,
supponente, probabilmente frigida e con manie di protagonismo.
E'
colpa sua se tutto questo è successo, perché non
poteva fregarsene se c'era qualcuno da salvare.
Se
si fosse fatta un chilo di cazzi suoi, tutti
saremmo stati più felici.
Ci
saremmo levati dai piedi una serpe e la vita al
castello, sarebbe proceduta senza scossoni.
E
infine rimane lui, il Mangiamorte fallito, la pietra
dello scandalo, la povera vittima incompresa a cui adesso girano tutti
intorno.
Si
è gridato allo scandalo per quattro schiaffetti che
ha ricevuto.
Io
gliene avrei rifilato almeno il doppio, per fargli
uscire dalla bocca tutta la sua tracotanza!
Gli
altri gli hanno dato solo delle carezzine ma ci
vuole uno forte come me, per rimetterlo sui giusti binari".
E
mentre Ronald Bilius Weasley faceva la ruota come un
pavone, per mettersi in mostra davanti alla sua oca, i suoi compagni di
casata
ed ex amici lo avevano guardato con compassione, pena e
disgusto.
Una
voce seria e gelida li aveva riportati
sull'attenti, quando aveva sibilato: " Ma davvero, signor Weasley?
E'
interessante sapere le sue aspirazioni e constatare
che non è maturato per niente!".
Tutti
si erano girati di scatto e si erano trovati
davanti alla preside, che si stava dirigendo verso la sua classe per
fare la
lezione.
Ronald
era sbiancato spalancando la bocca mentre
Lavanda si era staccata di botto dal suo braccio, che nel frattempo
doveva
essersi anchilosato.
I
cinque ragazzi coinvolti invece, l'avevano fissata
tirando un sospiro di sollievo.
La
donna con una smorfia arcigna impressa sul volto, rivolta
al rosso aveva continuato dicendo:
"
Sono davvero stufa delle
sue intemperanze!
Prosegue
imperterrito per la sua strada, nonostante
gli avvisi che ho dato e le punizioni che ho impartito".
Con
un incredibile faccia tosta, Ronald era partito
esponendo la filippica e dicendo: " Signora preside, meno male che
è
arrivata!
Credo
che lei abbia frainteso le mie parole.
Malfoy
mi ha aggredito, apostrofandomi con parole
assurde e irripetibili e io mi sono solo difeso!".
Hermione
e Ginny avevano spalancato la bocca di
scatto; Lavanda invece aveva continuato ad annuire, come se la sua
testa fosse stata
collegata con una molla.
Harry
e Blaise avevano scosso la testa esasperati mentre
Draco gli aveva rivolto un'occhiataccia gelida, per poi alzare gli
occhi al soffitto.
Minerva
McGranitt contravvenendo alla sua proverbiale
educazione, aveva sbuffato poi aveva detto: " Ma mi ritiene
così stupida,
signor Weasley?
Pensa
di potermi prendere impunemente per i fondelli?
Beh la informo che non può farlo, perché io ho
sentito e visto tutto.
Ero
qui già da un po' e ho potuto constatare con i
miei occhi che i suoi compagni l'hanno totalmente ignorata, senza
rispondere
alle sue parole.
Una
cosa sola mi fa piacere riguardo a ciò che ha
detto e cioè il fatto che lei si è definito forte.
Perfetto,
perché è proprio quello che mi serve!".
Ora
tutti e sette i presenti avevano una faccia stranita
di fronte a quelle frasi e la preside, del tutto calma aveva continuato
dicendo: " La settimana scorsa è stata ultimata la
costruzione delle nuove
stalle fortemente volute da Hagrid e tre giorni fa, ci sono stati
consegnati
quindici ippogrifi.
Ora
credo che anche il suo cervello rattrappito, abbia
compreso che il nostro guardiano non può farcela da solo,
dato che ha tante
altre cose da fare.
Quindi
credo che approfitterò della forza che prima ha
tanto decantato.
Da
stasera fino al termine della scuola, lei si
recherà alle stalle e le ripulirà degli
escrementi depositati da quei cari
animali.
Non
credo che ci sia bisogno di sottolineare il fatto
che dovrà farlo senza magia, perché quelle povere
creature si potrebbero
spaventare.
Avrà
così modo di dimostrarci quanto davvero è forte e
anche il castello gioverà della sua generosità!".
L'unico
che era scoppiato a ridere apertamente di
quella punizione era stato Blaise mentre sulle labbra di Hermione e
Ginny era
nato un piccolo sorriso.
Harry
e Draco erano rimasti indifferenti, come se non
avessero sentito la benché minima parola.
Lavanda
invece si era sciolta in lacrime e Ronald era
bianco come un fantasma e con la bocca spalancata.
La
McGranitt aveva poi aggiunto: "
Resta inteso il fatto che la sua già
deplorevole media scolastica non dovrà calare per niente e
sappia che la sua
promozione è assolutamente a rischio.
Ora
basta cianciare inutilmente ed entrate in classe, perché
tra poco inizierà la lezione!".
Detto
questo l'inflessibile Minerva McGranitt era
marciata davanti al rosso, seguita dagli altri presenti.
Anche
Lavanda era entrata in classe, continuando a
singhiozzare.
Ronald
invece era rimasto fermo lungo la parete, con la bocca e gli occhi
spalancati e così lo avevano trovato e lasciato il
resto degli alunni giunti per la lezione.
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 - Chiarimenti necessari ***
Ciao carissime,
eccoci arrivate ad un
nuovo aggiornamento della storia.
Credo di dovervi
informare, come penso
abbiate immaginato, che la storia sta per volgere al termine.
Mancano pochi
capitoli, forse tre o
quattro o anche meno.
Nel frattempo
sto iniziando un'altra
Dramione per portarmi avanti ma credetemi se vi dico, che sono in alto
mare.
Comunque basta
chiacchiere; vi lascio
alla lettura del capitolo e ringraziandovi immancabilmente per il
vostro
affetto, vi do appuntamento a sabato prossimo.
Baci Lorian
Capitolo 13 -
Chiarimenti necessari
La notizia della
punizione data a
Ronald aveva fatto il giro del castello, più velocemente di
un Avada kedavra.
Si erano formate
due fazioni ben
distinte: una che dava ragione al rosso e che continuava a perseverare,
anche
se in silenzio, nell'odio e nel rancore e l'altra che invece, lo
condannava
apertamente ridacchiando e prendendolo in giro.
Lavanda non
aveva fatto altro che
piagnucolare a destra e a sinistra, continuando a dire che lui non
aveva fatto
niente e che era stato provocato da quel mostro di Malfoy.
Ovviamente la
maggior parte delle
persone non le aveva creduto, perché sapevano bene quanto la
ragazza fosse
melodrammatica.
Ron aveva
strepitato in lungo e in
largo, precisando che non era giusto che lui si beccasse una punizione
del
genere e che se c'era uno che avrebbe dovuto eseguirla, quello era di
sicuro il
biondo maledetto.
Gli alunni della
scuola sapevano che
la preside non era una che elargiva castighi senza motivo e credevano
che se
lui se la era beccata, probabilmente aveva fatto quello di cui era
accusato.
Ciononostante,
avevano evitato di
esprimere giudizi gratuiti per via del terrore di commettere qualche
cavolata,
che li avrebbe portarti a subire una condanna simile.
Sapete come si
dice, Mors tua vita mea.
I magnifici sei,
erano gli unici del
tutto impassibili; loro camminavano per i corridoi, senza dare agli
altri il
minimo spunto per capire cosa ne pensassero.
Luna era stata
la sola ad essere
apertamente interrogata o per meglio dire sottoposta ad una tortura
continua di
domande, supposizioni e accuse, provenienti da tre case su quattro.
Ovviamente
Serpeverde, si era ben
guardata dal porre la qualsivoglia domanda alla bionda,
perché mai loro
altezzosi principi e vanitose principesse, si sarebbero abbassati a
rivolgere
la parola a chi non credevano loro pari.
Ovviamente Luna
non se ne era fatta
un cruccio e per quanto riguardava le altre casate, si era limitata ad
alzare
le spalle, ad annuire, a negare o a ridacchiare a seconda della
supposizione o
castroneria che le era stata rivolta.
Harry e Ginny
avevano cominciato a
stufarsi di questa incresciosa situazione e dell'ostracismo che Ron
aveva
continuato a manifestare, nonostante fosse ormai palese che era rimasto
praticamente l'unico, a combattere una battaglia già persa
in partenza.
La cosa che li
aveva fatti inquietare
in particolar modo, era il pensiero che tutto quel bailamme fosse stato
montato
da Ronald, solo per la rabbia dovuta al fatto che Hermione avesse
scelto il
loro peggio nemico.
Il rosso non
aveva mai ritenuto
necessaria la possibilità di dichiararsi alla ragazza,
ritenendola una casta e
pura quindi va da se che per divertirsi, avesse orientato le sue mire
su
Lavanda che era decisamente più disponibile in quel senso.
Che la Brown ne
fosse innamorata, non
era un problema che lo riguardava; al momento in cui avrebbe deciso di
liberarsene, l'avrebbe fatto senza porsi il minimo problema.
Era cosa nota a
tutti infatti, la
convinzione che un giorno avrebbe sposato Hermione e che lei gli
apparteneva
quindi era quasi scandaloso per lui, il fatto che la giovane avesse
scelto
Draco.
Se poi avesse
solo immaginato che i
due avevano già consumato, si sarebbe scatenata la terza
guerra magica.
Gli unici che se
ne erano fregati di
tutta quella situazione, erano proprio loro: Draco e Hermione.
I due ragazzi
non facevano caso a ciò
che stava succedendo, non gli interessava se Ronald si era beccato una
punizione.
L'idiota se
l'era meritata e ora era
giusto, che pagasse le conseguenze delle sue intemperanze.
No, l'unica cosa
che stazionava fissa
nei loro cervelli era la necessità, quasi fisiologica di
chiarire tutto ciò che
era successo tra di loro.
Chiarire e poi
iniziare a vivere
finalmente senza strascichi.
Così,
dopo aver avvisato Blaise per
non farlo preoccupare di nuovo, avevano deciso di saltare la cena e si
erano
diretti nella stanza di Draco, alla torre Nord.
Giunti
lì, il biondo aveva sigillato
l'uscio e imperturbato l'ambiente poi aveva invitato la ragazza ad
accomodarsi.
Hermione
dapprima titubante, aveva
poi acquistato più sicurezza e con il passo deciso si era
diretta verso il
letto del ragazzo, ci era salita a carponi poi si era tolta le scarpe e
si era
seduta vicino ai cuscini.
Aveva incrociato
le gambe e con le braccia
conserte, si era appoggiata alla spalliera del letto poi aveva atteso che lui la
raggiungesse.
Draco l'aveva
guardata e si era
sentito orgoglioso e fortunato: aveva una leonessa seduta sul suo letto
e non a
tutti capitava una sorte così bella.
Con un
sorrisetto sghembo impresso
sulle labbra, l'aveva raggiunta poi si era seduto sul letto e le aveva
afferrato la mano.
Guardandola
negli occhi, le aveva
detto: " Ora io e te, parliamo!".
La ragazza aveva
annuito decisa e
aveva mormorato: " Anche io voglio farlo, così almeno poi
potremo partire
da zero lasciandoci alle spalle tutti i dubbi.
Diventeremo
più forti e non
permetteremo a nessuno di separarci!".
Draco aveva
irrigidito la mascella
poi aveva quasi sibilato: " Puoi scommetterci la testa che non lo
permetterò, tesoro!
Tu sei mia,
Hermione e questa è una
cosa incontrovertibile!".
Poi dopo aver
fatto un lungo respiro,
il ragazzo le aveva chiesto: " Ti sei sentita in imbarazzo stamattina?".
Lei era
leggermente arrossita e aveva
risposto: " Devo ammettere che mi ha spiazzato, perché in un
primo momento
pensavo fosse un sogno.
Sentivo la tua
voce che mi chiamava e
quando ho aperto gli occhi e ti ho visto al mio fianco nudo, tutto
è diventato
chiaro.
Mi sono passate
davanti agli occhi
tutte le immagini di ciò che avevamo condiviso ma poi i miei
occhi sono scesi
sull'orologio e quando ho visto l'ora, mi è preso il panico.
Insomma... ormai
mi conosci; sai che
per me la scuola è importante.
Non vorrei mai
perdere le lezioni,
così come non desidero ricevere dai professori rimbrotti e
castighi.
Per via della
guerra ho già perso un
anno, come tutti del resto!
Sai che io,
Harry e... Ronald siamo
partiti alla ricerca degli Horcrux e nonostante sapessi che quello
che stavo
facendo era importante, la
scuola mi mancava!".
Draco aveva
storto la bocca poi aveva
risposto: " Non ti sei persa niente! Hogwarts nelle mani dei Carrow era
uno schifo e probabilmente, fanatici com'erano non ti avrebbero nemmeno
fatta
entrare.
Io per primo
desideravo andarmene,
nonostante non venissi mai toccato da quei mostri.
In
realtà ero diviso tra due fuochi,
perché qui c'erano quei deficienti che comandavano come se
il castello gli
appartenesse mentre a casa mia, c'era quel pelato senza naso che
spadroneggiava!".
Hermione aveva
annuito, consapevole
della verità che c'era nelle parole di Draco poi aveva
ripreso a parlare:
" Ora sono qui e sto recuperando l'anno che ho perso.
Voglio
affrontare la vita a testa
alta, senza avere né rimorsi né rimpianti.
Hogwarts mi
mancherà sempre, perché è
stata la mia casa per otto anni ma potrò tornarci quando
voglio.
Tra ventisette
giorni ci saranno gli
esami e voglio passarli senza problemi.
Desidero uscire
da Hogwarts con te
mano nella mano, affrontando a viso aperto tutto quello che il destino
ci ha
riservato!".
Poi l'aveva
guardato e gli aveva
chiesto: " E tu invece, che cosa hai provato, stamattina?".
Il ragazzo aveva
ghignato poi aveva
risposto: " Per quanto mi riguarda, sai bene che l'imbarazzo non mi
appartiene.
Se devo essere
sincero, la prima
sensazione che mi aveva colto è stata la confusione.
Non capivo cosa
fosse successo per
convincermi ad addormentarmi sulla Torre di Astronomia poi il mio
pensiero è
andato a Blaise e l'ho immaginato nervoso e preoccupato, per il fatto
di non
sapere dov'ero.
Successivamente
mi sei venuta in
mente tu e ti ho immaginata furiosa con me, perché
nonostante il clima sia un
po' più disteso, c'è ancora qualcuno che mi
farebbe volentieri la pelle.
Poi mi sono
mosso e ho sentito il
calore di un corpo accanto al mio.
Mi sono girato
di scatto e ho
riconosciuto i tuoi capelli che in quel momento ti coprivano il viso e
tutto
quello che è accaduto, mi è esploso nel cervello.
In quel
frangente l'unica sensazione
che provavo era la paura!".
Hermione aveva
inarcato un sopraciglio
poi gli aveva domandato: " In che senso hai provato paura?".
Il ragazzo aveva
scosso le spalle poi
aveva risposto: " Avevo il timore che tu ti pentissi e che mi cacciassi
via.
Ero basito,
perché non mi era mai
capitato di sentirmi così.
Con le mie altre
esperienze, non mi
facevo remore a cacciare la lei di turno ma con te, invece sentivo che
non
avrei mai voluto staccarmi.
Ho incrociato
metaforicamente le dita
e credo di aver pregato ogni divinità che mi sia venuta in
mente poi ti ho
svegliata.
Mi aspettavo
pianti, recriminazioni,
freddezza o altro e invece per Salazar, l'unica cosa che mi hai detto
era di
sbrigarmi perché eravamo in ritardo.
Non sapevo se
ridere o piangere; ero
letteralmente scioccato e ho anche pensato che fosse una specie di
reazione strana.
Hermione, tu sei
la donna che amo e
sapere che ora mi appartieni anche fisicamente e non solo con il cuore,
non ha
prezzo.
Ti ho
già detto che desidererei che
diventassi mia moglie.
So che tutto
questo non dovrà per
forza avvenire domani ma voglio che anche agli occhi degli altri, tu
sia mia.
Nessuno
dovrà mettersi in mezzo tra
di noi, perché non lo permetterò!".
Hermione lo
aveva accarezzato poi gli
aveva detto: " Ti ho già detto quello che penso.
Anche io voglio
essere tua moglie!
Non devo
nascondermi e desidero che
tutti sappiano che io e te siamo innamorati.
Però
è bene mettere in chiaro subito
una cosa: non voglio un matrimonio sfarzoso o pacchiano.
Mi piacerebbe
che fosse una cerimonia
semplice tenuta all'aperto, in mezzo al verde magari in un mese caldo!".
Draco aveva
annuito poi le aveva
risposto: " Sono d'accordo con te e stavo pensando una cosa.
So che non hai
un bel ricordo del
Manor, perché quello che hai vissuto lì non si
può dimenticare!".
Mentre diceva
quelle parole, con un
dito le aveva accarezzato la scritta che Bellatrix le aveva inciso sul
braccio
poi aveva continuato, mormorando: " Volevo però informarti
che tante cose
sono cambiate.
Dopo l'arresto
di Lucius, ne sono
diventato il proprietario perché il Manor passa di padre in
figlio e anche se
lui non era morto, tutti sapevano che da Azkaban non sarebbe
più uscito.
Quindi con il
consenso di mia madre
ho fatto diverse modifiche: innanzitutto ho eliminato materialmente
alcune
stanze, prima tra tutte quella dove sei stata torturata e poi la sala
da pranzo
dove è stata uccisa la professoressa Burbage e quella dove
dormiva quel mostro
che di casa mia, si sentiva il padrone.
Ho riqualificato
le segrete,
trasformandole in una grande e spaziosa cantina, ottima per conservare
cibi e
vini.
Ho contattato
gli Spezzaincantesimi
migliori per far ripulire il Manor, ho chiuso passaggi segreti e
trabocchetti e
ho eliminato i quadri più cattivi dai muri.
Ho cambiato
colore alle pareti,
prediligendoli chiari e anche il pavimento è stato
modificato: prima era di
pietra grezza ora invece è tutto di marmo grigio e lucido.
I mobili sono
stati bruciati e non ho
voluto lasciare nulla di ciò che c'era prima.
Io e mia madre
abbiamo liberato tutti
gli elfi del Manor poi li abbiamo assunti, con regolare stipendio e con
tutti i
diritti!".
Hermione aveva
spalancato la bocca
scioccata, sentendo l'ultima affermazione del ragazzo e lui, dopo aver
ghignato
aveva detto: " Non hai idea di quanto è stato difficile.
Non riuscivano a
capire che non li
stavamo cacciando via.
Un elfo
domestico viene allevato con
lo scopo di servire i propri padroni e difficilmente si lamenta.
Per loro il
fatto che li stavamo
liberando era un dolore e un'offesa enorme, perché si erano
convinti che non
eravamo contenti del loro operato.
Solo quando gli
abbiamo spiegato che
non sarebbe cambiato nulla, a parte una divisa linda e pulita, si sono
tranquillizzati.
Mia madre poi si
è occupata del
giardino che è tornato bellissimo.
E' pieno di
fiori colorati e
profumati e c'è anche un hortus
conclusus pieno di piante ed erbe
medicinali.
Ho
creato anche una bellissima piscina contornata da tanti alberi.
Non
ti
chiedo di andare a vivere lì, perché
sarà una decisione che prenderai tu ma mi
piacerebbe, che la cerimonia si svolgesse nel parco.
In
linea
di massima avresti il tuo matrimonio all'aperto e non dovresti
impazzire per
cercare la location.
In
questo modo potresti concentrarti su tutto il resto, sai il vestito,
gli
inviti, gli addobbi eccetera!".
Hermione aveva
sorriso e lui
rincuorato aveva continuato, dicendo: " La settimana scorsa mia madre
mi
ha scritto per chiedermi un favore.
Come sai
già si è avvicinata molto a
mia zia Andromeda, cancellando di fatto anni di lotte e di odio. Mi ha
chiesto cosa ne pensassi del fatto
che la voleva invitare a vivere lì con il nipote.
Ammetto che in
un primo momento ero
dubbioso ma non per il fatto che qualcun'altro vivesse lì ma
perché proprio al
Manor, era stato ucciso suo marito.
Bellatrix in
persona l'aveva fatto ed
era anche orgogliosa di questa mostruosità,
perché se l'era ripromesso quando
mia zia era scappata di casa con lui.
Non ho bisogno
di dirti che quella
era un'invasata e malata di mente, perché l'hai conosciuta
purtroppo.
Io non sapevo
neppure chi fosse
quell'uomo; ero al corrente che era prigioniero nelle segrete ma non
conoscevo
il suo nome.
Poi un giorno
quella bastarda, aveva
ordinato agli elfi di portarlo al nostro cospetto e davanti a noi era
apparso un
uomo magro ed emaciato.
Non so
perché ma i suoi occhi si
erano fissati nei miei e io ne ero stato quasi affascinato.
Era tranquillo,
come se tutto quello
fosse solo uno stupido scherzo, come se non si trovasse in catene di
fronte ai
suoi aguzzini.
Mi sono sentito
male per lui e mi
sono vergognato, perché quella non era la vita che
immaginavo.
Eravamo
prigionieri in casa nostra,
né più né meno di quell'uomo.
L'unica cosa che
ci differenziava,
era la mancanza di catene.
Anche io, avevo
avuto la mia buona
dose di cruciatus e frustate per il fallimento della missione che quel
mostro
mi aveva assegnato e a compiere la punizione, era stata una fiera ed
orgogliosa
Bellatrix.
Mi aveva
frustato con gioia e mentre
mi cruciava rideva come una matta, sentendo le mie urla.
Non ti nascondo
il fatto che non ho
versato una sola lacrima per la sua morte, perché la odiavo
con tutto me
stesso.
Quindi come ti
ho detto, non ero così
diverso da quell'uomo che continuava a fissarmi, come se nella stanza
ci fossi
solo io.
Quella fanatica
maledetta si era
girata verso di me e mi aveva ordinato di ucciderlo ma io non
volevo diventare
un assassino.
Ero terrorizzato
e in quel momento
quell'uomo si era girato verso mia zia e aveva detto: " Cosa
c'è signora
Black, non è forse in grado di farlo lei?".
Bellatrix
l'aveva fissato con un odio
immane e gli aveva scagliato addosso una cruciatus dietro l'altra.
Salazar, mi
sento le sue urla dentro
le orecchie ancora adesso!".
Sulla guancia di
Hermione era scesa
una lacrima e Draco l'aveva fissata come ipnotizzato prima di
continuare:
" All'improvviso quella tortura era finita e quella bastarda si era
girata
verso di noi chiedendoci se sapevamo chi fosse quell'uomo.
Tutti avevamo
scosso la testa e lei
orgogliosa aveva detto: " Questo scarto di uomo è Theodore
Tonks, il
Sanguesporco che si è sposato con nostra sorella!" e io e
mia madre, che
non ne sapeva nulla avevamo spalancato la bocca scioccati.
Quanto a mio
padre, la cosa pareva
lasciarlo indifferente.
Intanto
quell'uomo aveva sputato del
sangue sul pavimento poi si era girato verso di me e a fatica aveva
detto:
" Ti prego, dille che l'ho sempre amata, con tutto il mio cuore e che
così
sarà per sempre" e io ho capito subito che si riferiva a mia
zia.
Non so
perché ma avevo annuito, per
fargli capire che avrei riferito il messaggio.
Lui aveva
sorriso poi si era girato
verso Bellatrix e aveva ghignato, facendola infuriare.
Il lampo verde
che gli rubò la vita
ce l'ho ancora impresso negli occhi e l'espressione sul suo viso me la
sono
sognata tutte le notti.
Era sorridente e
sereno e credo che
fosse in pace con se stesso.
Quando era
finita la battaglia mentre
eravamo in Sala Grande ad attendere il nostro destino, ho visto il
corpo del
professor Lupin e di sua moglie Ninfadora.
Era mia cugina
ma io, dall'alto della
mia supponenza non le avevo mai parlato.
Poi Madama Chips
li aveva coperti
pietosamente con un telo e aveva detto: " Povero bambino, non
saprà mai
quanto erano speciali i suoi genitori" e io mi sono sentito lacerare
qualcosa dentro.
Io e mia madre
fummo assolti, perché
secondo il Wizengamot anche se avevo il Marchio impresso nel braccio,
non ero
mai stato veramente un Mangiamorte.
Quanto a mia
madre, era stata
agevolata dal fatto che aveva salvato Harry nella foresta e anche
perché non
aveva il marchio!".
Hermione aveva
sgranato gli occhi poi
aveva detto: " Non era stata marchiata?".
Draco aveva
scosso la testa poi aveva
risposto: " No, perché quel pazzo misogino di Voldemort si
circondava di
gente folle come lui e le uniche donne che avevano ricevuto il marchio,
erano
Bellatrix e Alecto Carrow.
Mia madre era
costretta a partecipare
alle riunioni ma i suoi studi di medimagia, la rendevano utile
principalmente
per quello.
Io mi ero
ripromesso di recapitare il
messaggio di mio zio ma come sai già ero e sono un vigliacco
e sono passati
diversi giorni prima che ci riuscissi.
Bussai alla sua
porta tre mesi dopo
la fine della guerra e lei mi aprì con suo nipote tra le
braccia.
Mi riconobbe
subito, sgranò gli occhi
e io ho a fatica le riferì quello che era successo e il
messaggio di suo
marito.
Le sue lacrime
composte non le
scorderò mai.
Dopo qualche
minuto mi ringraziò e in
silenzio chiuse la porta davanti a me.
Io tornai al
Manor certo di aver
fatto almeno una cosa buona, anche se pur piccola e vana!".
Hermione gli
aveva preso la mano e
scuotendo la testa aveva detto: " Non è stata inutile, Draco!
Può
sembrarti strano ma in certi
momenti sapere che la persona che hai amato e che ancora ami, ti ha
pensato in
punto di morte, ti può aiutare a mitigare il dolore che
senti!".
Draco aveva
annuito poi aveva detto:
" Comunque anche se come ti dicevo, all'inizio ero dubbioso alla fine
le
ho scritto che ero d'accordo.
A stretto giro
di gufo mi ha fatto
sapere che la zia aveva accettato e mia madre mi ha chiesto il
consenso, per
creare in giardino un parco giochi per Teddy.
Quando ho letto
quelle parole, ho
immaginato i nostri figli giocarci e le ho detto subito di si.
Non ti dico
questo per convincerti a
vivere lì, perché come ti ho già detto
quella sarà solo una tua scelta.
Le decisioni le
prenderemo insieme e
tutto quello che avverrà sarà per nostra piena
volontà.
Sai
già che voglio partire; desidero
vedere cose che non ho mai visto e fare tutto quello che non mai fatto
e
ovviamente voglio farlo con te.
Al nostro
ritorno potremmo pensare ad
una nuova scuola da frequentare.
Io voglio fare
il pozionista, perché
amo fare quelli che la maggior parte delle persone chiama intrugli.
E tu invece cosa
vorresti fare da
grande?".
Hermione aveva
sorriso poi aveva
detto: " All'inizio volevo fare la scuola di Auror ma dopo ho cambiato
idea.
Non voglio
più combattere né
rischiare la vita; quando tu fosti ferito, Madama Chips mi mise una
pulce
nell'orecchio, come dicono i babbani.
Mi disse che
sarei stata un'ottima
Medimaga, perché ero portata e me ne sono convinta anche io,
perché voglio
aiutare chi soffre!".
Draco aveva
ridacchiato e Hermione lo
aveva guardato, inarcando un sopraciglio.
Lui aveva scosso
la testa e aveva
detto: " Non ti sto prendendo in giro, tesoro!
So che
diventerai una meravigliosa
medimaga, perché hai un animo buono e caritatevole e sei
assolutamente portata
per quello.
In
realtà stavo ridacchiando, perché
pensavo al fatto che saremo di nuovo compagni di scuola, dato che
entrambi i
nostri corsi di studi si fanno nella stessa scuola!".
Hermione aveva
ridacchiato poi aveva
detto: " Beh ne sono onorata, signor Malfoy e inoltre sono anche
più
tranquilla e così potrò tenerti sotto controllo!".
Stavolta quello
confuso era il
ragazzo e lei ghignando aveva detto: " Devo pur marcare il mio
territorio.
Tu sei mio e non
permetterò a nessuna
di provarci con il mio fidanzato!".
Draco aveva
ghignato poi aveva detto:
" In realtà, io spero che quando inizieremo la scuola tu non
sia più la
mia fidanzata ma bensì mia moglie!".
Hermione aveva
sorriso poi aveva
detto: " Vedremo, comunque sappi che ti terrò lo stesso
sotto stretta
sorveglianza.
Non sarebbe un
piccolo cerchietto al
dito né una firma su un documento, a tenere a bada galline e
oche!".
Draco era
scoppiato a ridere e aveva
preso a baciarla e da lì a ritrovarsi senza vestiti, il
passo era stato davvero
breve.
Quando il
ragazzo era entrato dentro
di lei, Hermione si era irrigidita pensando di provare ancora dolore ma
si era
resa conto che questo non era accaduto.
Ancora una volta
non aveva raggiunto
la vera estasi ma non le era importato, perché sapeva che
presto sarebbe
successo e loro avevano tutto il tempo del mondo.
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 - La fine dei ricordi ***
Buon fine
settimana, ragazze.
Ebbene si,
eccoci giunti alla fine di
questo lungo flashback di Draco, che ha caratterizzato la nostra
fiction.
Al termine del
capitolo il nostro
beniamino tornerà alla realtà e questo vuol dire
che ci stiamo avvicinando a
grandi passi alla fine della storia.
A tal proposito
vi avviso che sabato
prossimo non aggiornerò il capitolo, perché
partirò per alcuni giorni e dove
vado non c'è la connessione, quindi ci rivedremo tra due
settimane.
Inoltre vi
confermo, anche se credo
che lo abbiate già capito che questa fiction sta volgendo al
termine e che
mancano davvero pochi capitoli.
Ora basta
chiacchierare, vi lascio
alla lettura del capitolo, ringraziandovi immancabilmente per tutto
l'affetto
che mi dimostrate anche se le recensioni sono state un po' pochine.
Ci rivediamo tra
quindici giorni.
Un bacio Lorian
Capitolo 14 - La
fine dei ricordi
Da quella notte
ricca di confidenze,
erano trascorsi diversi giorni e ora che ne mancavano solo sette agli
esami
finali, la situazione all'interno del magico castello scozzese era
fondamentalmente
stabile.
L'astio degli
alunni verso Draco, si
era ormai ridotto a fievoli sussurri e a indici puntati, quando
pensavano di
non essere visti dagli altri.
Nessuno avrebbe
messo a rischio il
proprio anno scolastico, come probabilmente sarebbe accaduto a Ronald
Weasley,
per un puntiglio stupido.
Il rampollo dei
Malfoy poteva ormai
camminare sereno e tranquillo per i corridoi, senza avere al suo fianco
amici o
fidanzata.
Hermione
però, a sua insaputa aveva
chiesto alla McGranitt di non spostarlo dalla torre nord, fino al
termine della
scuola.
La preside aveva
concordato con lei
su quella richiesta, perché anche se la situazione sembrava
rientrata, voleva
che il giovane dormisse sonni sereni.
L'amicizia tra i
magnifici sei non
era mai venuta meno e tra loro si era instaurata una confidenza e
un'alchimia
spettacolare, come se fosse amici da sempre.
Ridevano,
scherzavano, terminavano i
discorsi iniziati dagli altri.
L'unione tra
Draco e Hermione era
sempre più profonda; la notte di chiarimenti che avevano
affrontato, era
riuscita a cementificare il loro rapporto e in quei giorni, anche i
loro
incontri di amore erano migliorati.
Pian piano
stavano prendendo confidenza
con il corpo dell'altro e Hermione aveva finalmente raggiunto il
piacere
assoluto, che tanto agognava.
Tra le braccia
del suo amore aveva
toccato le vette di un godimento che aveva solo immaginato, sentendo
discorsi e
leggendo libri erotici.
Si,
perché la nostra topolina da
biblioteca non si era risparmiata neppure quel tipo di letture e la sua
vasta
cultura, aveva trovato un angolino anche per quelli.
Anche tra Luna e
Blaise le cose
procedevano alla grande.
Tra i due
ragazzi non c'era stato
ancora nessun approccio fisico e questo stonava tanto con l'immagine
che gli
studenti di Hogwarts, si erano fatti del bel moro.
Alcune ragazze,
in particolare
Lizbeth Sullivan appartenente a Serpeverde e con mire profonde verso
Blaise,
non riuscivano ad accettare che lui si fosse messo con una stramba come
la
Lovegood.
Un giorno nei
corridoi che portavano
all'aula di pozioni, Lizbeth aveva fermato il moro e con delle mosse
cadenzate,
si era avvicinata e gli aveva accarezzato il petto con le unghie lunghe
e
laccate di rosso.
Quando
però si era scontrata con il
gelo che albergava nei suoi occhi, si era allontanata di scatto e aveva
detto
con la voce acida: " Cos'è il grande Blaise Zabini ha deciso
di darsi alla
castità?".
Il giovane aveva
ghignato poi le
aveva detto: " Non vedo quale sia il tuo problema!".
Lizbeth aveva
storto la bocca poi
aveva detto: " Il fatto che uno come te si sia dato all'astinenza
è
davvero uno spreco.
Abbiamo
già dovuto digerire a fatica,
che Draco Malfoy sia diventato fedele ad una Sanguesporco ma che anche
tu ti dimostri
devoto ad una vergine d'acciaio è inaccettabile!
Il grande Blaise
Alessandro Zabini
non può preferire Lunatica la pazza e i suoi nergilli... a
me".
Il giovane aveva
sogghignato poi
aveva detto: " Credo ti riferissi ai nargilli, che comunque non
appartengono a nessuno.
Luna
è la mia ragazza e ciò che
faccio o non faccio con lei, non è affare tuo né
di nessuna delle ragazze
presenti in questo castello!".
Poi socchiudendo
gli occhi, aveva
continuato: " Preferisco mille volte votarmi alla castità,
che finire nel
letto di una come te.
Credi forse che
non sappia cosa vuoi
fare? Pensi che il fatto che io dorma fuori dai sotterranei, mi abbia
allontanato dai pettegolezzi delle serpi?
Ti illudi che io
non sia al corrente
dei problemi finanziari della tua famiglia o delle pressioni che stai
ricevendo
da tuo padre, per accalappiare uno dei rampolli più ricchi,
possibilmente me o
Draco?
Sullivan, troppo
spesso ti dimentichi
che io sono e rimango una serpe e per antonomasia, noi non ci fidiamo
mai di
nessuno.
E' mia profonda
abitudine informarmi,
di tutto ciò che riguarda chi mi circonda.
Di ognuno di
voi, conosco la data e
il luogo di nascita, il nome dei genitori, la situazione finanziaria e
privata.
I debiti di
gioco che tuo padre ha
contratto in questi anni, ti relegano alla schiera di una persona da
non
frequentare.
Davvero pensi
che anche se io ti
avessi scelta, ti avrei intestato un solo galeone del mio immenso
patrimonio?
O forse ti eri
convinta che magari
pagassi le somme insolute del tuo caro genitore?
Non faccio
beneficenza a nessuno Sullivan
e tantomeno la fa Draco, quindi cerca di starci lontana e
questo
è un consiglio spassionato.
Cerca di
modificare il tuo
comportamento, perché di questo passo diventerai solo buona
per riscaldare le
lenzuola dei maschietti ma difficilmente, troverai uno che ti metta la
fede al
dito.
Sei acida,
indisponente e volgare e
queste non sono certo le qualità adatte per incastrare uno
come me o Draco!
Ti auguro una
buona sorte ma penso
che finché ti farai comandare da tuo padre, non l'avrai di
certo".
Quindi senza
aggiungere una parola di
più, si era allontanato a testa alta, lasciandosi alle
spalle la ragazza
impegnata a schiumare di rabbia.
Blaise aveva
raccontato tutto a Draco
e insieme avevano riso dei patetici tentativi della Sullivan.
Luna in un modo
o nell'altro, veniva
a sapere di tutte quelle che ci provavano con il suo ragazzo e il
più delle volte,
rideva di quella situazione.
La giovane
sapeva che Blaise stava
soffrendo per questo suo negarsi ma non riusciva davvero a sbloccarsi.
Aveva
però deciso di parlarne con
Hermione e non appena ne aveva avuto l'occasione, le aveva chiesto cosa
si
sentisse a fare l'amore.
La ragazza aveva
sorriso poi aveva
detto: " E' una comunione di corpi e anime.
E' l'unione di
due persone che
dividono il loro amore, portandolo ad un gradino più alto.
E' difficile da
spiegare, perché è
una cosa del tutto personale.
Certo per le
prime volte non siamo veramente
noi stesse, preda ancora del dolore e delle inibizioni ma poi, posso
assicurarti che tutto diventa meraviglioso.
Io e Draco ci
sentiamo così vicini in
quel momento e non solo con i corpi.
A volte, mi
sembra di poter toccare
la sua anima ed è un emozione incommensurabile, alla quale
non credo che
rinuncerò tanto facilmente.
In quegli
istanti ogni maschera cade e
se guardi negli occhi del tuo uomo, puoi riuscire a vedere l'immenso
amore che
prova per te.
Ti senti
completamente sua e
appartenere al ragazzo che ami, non ha prezzo.
Blaise ti ama
Luna e devi affidarti a
lui! Sono certa che saprà darti tutta la sicurezza che ti
serve!".
La bionda aveva
annuito emozionata
poi aveva guardato la sua amica e le aveva chiesto: " Quindi sei
convinta
di non amare più Ron?".
Hermione aveva
sospirato poi aveva
risposto: " Luna, io... credo di non aver mai amato davvero Ronald.
L'avevo solo
idealizzato; era una
sorta di puntiglio o una convinzione che volevo imprimere al mio
cervello.
Quasi fosse una
cosa automatica; sai
Harry stava insieme a Ginny e noi eravamo il trio magico e quindi...
Tutti erano
convinti che Ginevra sarebbe
diventata una Potter e io una Weasley e lo dicevano con una tale
convinzione,
che avevo finito per crederci per prima.
Lo desideravo
con tutta me stessa, perché
mi dicevo che non potevo essere l'artefice della rottura del trio.
Con il tempo
però, ho visto l'altro
lato della medaglia e non mi è piaciuto.
Ronald era
talmente certo che io
l'avrei aspettato a braccia aperte, che non si faceva remore a
sollazzarsi con
Lavanda.
Era quasi
convinto che dovessi
ringraziarlo per questo; per il fatto che in un modo un pò
contorto, stava
salvaguardando la mia illibatezza.
Sai
com'è, lui si ripassava quella che
gliela dava tranquillamente per poi sposarsi l'altra che l'aveva atteso
impaziente,
senza aprire le gambe a nessuno.
Probabilmente
ero vittima di qualche Confundus,
perché non riuscivo a vedere la squallidezza di questo suo
pensiero.
Quando
finalmente ho aperto gli occhi,
mi sono resa conto del fatto che intorno a me tanti mi reputavano
patetica e
sottilmente mi davano della cornuta.
E' stato
devastante e mi sono accorta
che per Ronald non sentivo più niente ma solo dopo l'arrivo
di Draco ho
compreso quanto davvero, non mi importasse più del ragazzo
che pensavo avrei
sposato.
Tra i due
c'è un abisso; non tornerai
mai indietro e non parlo solo del lato fisico.
Draco
è passione, gioia, amore e
complicità; Ron invece era bravo solo a farmi sentire
inadeguata, in colpa per
il fatto di non comprenderlo.
Lui è
sempre stato vittima della
crisi del figlio di mezzo.
Non era bravo
come Bill, coraggioso
come Charlie, intelligente e ambizioso come Percy o spiritoso e
divertente come
Fred e George.
L'arrivo di
Ginny poi, gli aveva
tolto anche tutti i vizi che di solito si danno all'ultimo nato.
Una volta a
scuola, pensava di
mettersi in mostra ma la comparsa di Harry, l'ha messo di nuovo in
ombra.
Certo, si erano
avvicinati e lui
viveva di riflesso della fama che circondava il nostro amico ma credo
che in
realtà, ne fosse geloso.
L'ha dimostrato
ampiamente, quando fu
messo il nome di Harry nel calice di fuoco!".
Luna aveva
annuito poi aveva detto:
" Si, mi ricordo che non gli rivolgeva la parola e gli aveva messo
contro
anche gran parte degli studenti.
Ma con te
invece, che problemi
aveva?".
Hermione aveva
sbuffato poi aveva
risposto: " Per quanto mi riguarda, credo di avergli dato il colpo di
grazia per la mia propensione allo studio, che ancora una volta lo
vedeva
perdente.
Draco non si
faceva remore a
sbattergli in faccia che era assurdo che lui, un mago Purosangue anche
se
babbanofilo, fosse battuto da una Sanguesporco come me.
Certo il mio
ragazzo peccava nei modi
ma sappiamo tutti che l'odio che provava e prova tuttora verso Ronald
era
palese, anche più di quello che sentiva verso Harry.
In fondo
all'inizio del primo anno
gli aveva chiesto l'amicizia, se pur costretto da suo padre.
Ronald non si
è mai impegnato negli
studi; era convinto che io gli levassi sempre le castagne dal fuoco,
come
diciamo noi babbani.
Quando io lo
aiutavo mi elogiava come
se fossi la migliore ma poi non appena ho cominciato a negargli il mio
aiuto,
ero diventata egoista e cattiva.
Secondo il suo
metro di misura, io
dovevo assolutamente aiutarlo per permettergli di divertirsi quanto gli
pareva.
Se non lo avessi
fatto, sarei diventata
responsabile di qualunque sottrazione di punti alla nostra
casata.
Ronald Bilius
Weasley è la
personificazione dell'egoismo e menefreghismo assoluto.
La cosa comica
era che imputava i
suoi difetti a Draco; peccato che il mio ragazzo studiasse e si
impegnasse,
anche se poi rovinava tutto con il suo comportamento.
Ma non gliene
faccio una colpa, perché
lui si comportava così per accontentare Lucius e avere un
pò di
rispetto da parte sua.
Sai Luna, mi
dispiace che il padre di
Draco sia morto.
So che non
è stata una brava persona
ma credo che avesse fatto solo delle scelte sbagliate, con il fine
ultimo di creare
per suo figlio un mondo migliore.
Io amo Draco e
voglio vivere con lui
tutta la mia vita e di Ronald non voglio più sentir parlare!"
Le due ragazze
non si erano accorte,
che Draco aveva assistito a tutta la conversazione.
Per il giovane
ascoltare le parole di
Hermione, era stata un emozione enorme e aveva sentito il cuore battere
ancora
più forte.
Quanto
all'oggetto della loro
discussione, era diventato lo zimbello del castello.
Ogni giorno
finite le lezioni, doveva
andare da Hagrid che gli consegnava le chiavi di quelle stramaledette
stalle.
Ron odiava da
morire quei quindici
polli con le ali, che gli lasciavano dei ricordini talmente grandi e
maleodoranti che gli facevano venire la nausea.
Calì
Patil in uno slancio di pena,
gli aveva insegnato un incantesimo impermealizzante che in teoria,
doveva
impedire a quegli odori pestilenziali di imprimersi nei suoi abiti ma
purtroppo
la cosa non funzionava bene e Ronald usciva dalle stalle, in uno stato
davvero
pietoso.
Fuori c'era
sempre un nugolo di
studenti pronti a ridacchiare delle sue disgrazie e lui si incarogniva
ancora
di più.
Dava la colpa a
Draco e a Hermione di
tutti i suoi problemi, ignorando volontariamente il fatto che si era
attirato
da solo le ire della preside.
Quelli che lui
riteneva i suoi
nemici, non erano mai andati a vederlo per evitare di fomentare ancora
di più
il suo odio, anche se Draco e Blaise fremevano per prenderlo in giro.
Quattro giorni
dopo, i magnifici sei
si erano ritrovati tutti davanti all'ingresso della Sala grande e Luna
aveva
detto: " Ragazzi, io vado alla torre dei Corvonero a prendere dei libri
per la lezione di Pozioni.
Voi che fate?" e
Hermione le
aveva risposto: " Noi andiamo in biblioteca per un ripasso generale
prima
degli esami.
Quando hai
finito, ci raggiungi
lì?" e Luna aveva annuito poi aveva dato un bacio a Blaise e
saltellando
si era allontanata.
I cinque ragazzi
con il passo lento,
si erano diretti nel regno tanto amato da Hermione e una volta
lì, si erano
immersi nello studio.
Fine flashback
Draco aveva
aperto gli occhi,
spalancandoli all'improvviso poi aveva guardato l'orologio posto al suo
polso e
si era accorto che le ore erano trascorse velocemente, durante la sua
immersione nei mesi passati.
Ciò
che Hermione gli aveva detto,
riguardo al piano di quella zecca di Ronald gli era esploso nel
cervello e con
uno scatto di rabbia
si era alzato dal letto, pronto a farla pagare a quel rosso maledetto.
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 - Il giusto castigo ***
Carissime
ragazze e ragazzi ( se ci
sono ) eccomi nuovamente qui.
Dopo la pausa
della scorsa settimana
dovuta al fatto che dove ero andata non era presente la connessione
internet,
torno ad aggiornare.
Vi avviso che
siamo ormai agli
sgoccioli e ne avremo per altri due sabati poi saluteremo questa storia.
In seguito ne
posterò una che è quasi
del tutto pronta, che starà con voi credo fino a fine giugno
quindi poi mi
assenterò per un mese, causa vacanze estive e dopo il
Ferragosto tornerò con
nuove fiction.
Ora basta
chiacchierare, vi lascio
alla lettura del capitolo e dopo avervi ringraziato del vostro affetto,
vi do
appuntamento a sabato prossimo.
Baci Lorian
Capitolo 15 - Il
giusto castigo
Dopo essersi
accertato che la torre
era deserta, Draco era uscito nel corridoio e a passo veloce si era
incamminato
verso la Sala Grande, dove era certo di trovare i suoi amici e la sua
ragazza.
La rabbia era
ancora preponderante
verso di lui e mentre scendeva le scale, aveva deciso che era ora di
mettere un
freno alle intolleranze di quell'ameba del rosso.
Come aveva
sospettato, ferma davanti
al grande portone c'era Hermione con tutti gli altri.
L'attenzione di
Draco però, era
andata su Ginevra che in quel momento stava discutendo con un esagitata
Lavanda
Brown.
Quell'oca
spennata stava dicendo:
" Sei davvero assurda, Ginny!
Ma davvero
preferisci una scialba
come lei, a me che sono la felicità di tuo fratello?".
La rossa aveva
sgranato leggermente
gli occhi, come se l'ultima cosa che si aspettasse fossero quelle
parole, poi
aveva incrociato le braccia al seno e aveva sibilato: " Per quanto non
faccia i salti di gioia al pensiero che tu divenga mia cognata, devo
ammettere
che in fondo hai ragione!
Tu e mio
fratello, siete stati creati
per vivere insieme!".
L'espressione di
giubilo dell'oca si
era congelata, quando Ginny aveva continuato dicendo: " Scema e
più
scemo!".
A Draco era
sembrato che la chioma
boccolata di Lavanda, si fosse letteralmente alzata di un palmo mentre
con la
voce inacidita, lei aveva risposto: " Come ti permetti?".
L'ultimogenita
dei Weasley si era
impennata nel suo metro e sessantotto centimetri e fulminando la bionda
con i
suoi occhi cerulei, aveva detto: " Come mi permetto? Ho il diritto di
dirti la mia e lo faccio.
Mi chiedi come
mai ti giudico una
scema, che sta con uno altrettanto scemo?
Te l'ho dico
subito! Mi sono permessa
di esprimere questo giudizio, in base a ciò che ho visto in
questi mesi.
Tu gongoli
quando sputi sentenze
sugli altri ma la verità è che ti viene
più facile malignare sulla gente,
piuttosto che farlo su te stessa.
Se solo
impegnassi il tuo misero
cervellino oltre l'uso di creme, lozioni e trucchi, ti renderesti conto
che
tutta la scuola ti ride dietro.
Tu continui a
sbandierare a destra e
a manca che sei la ragazza di mio fratello mentre lui non si da pena di
nascondere che è indignato, per il fatto che Hermione sta
con Draco Malfoy.
Ron si erge a
giudice e boia,
arrogandosi il diritto di dover far rientrare tutto nei ranghi.
Tu continui a
viaggiare sulla tua
soffice nuvoletta rosa, fantasticando di quando convolerete a giuste
nozze mentre
lui non si fa remore a dire a tutti, che sei brava a spalancargli le
cosce ma
che in futuro, sposerà solo Hermione.
E questo senza
tenere minimamente in
conto il fatto, che lei non vuole assolutamente mettersi con lui.
Purtroppo so che
delle mie frasi, al
tuo cervello ne giungerà solo la metà quindi non
intendo sprecare una sola
parola di più e ora ti pregherei di andartene,
perché stai seriamente
rischiando di provocarmi una nausea perenne.
Già dovrò vederti per tutta la mia
vita in seno alla famiglia e se posso
evitare qualche minuto di più, me ne rallegro!".
Lavanda
indignata, aveva sbattuto il
piede per terra poi con un tono che aveva solo un retrogusto di
minaccia, se ne
era andata dicendo: " Non finisce qui, puoi giurarci!
Non appena il
mio Ron-Ron saprà come
mi hai trattata, te la farà pagare cara".
Ginny guardando
gli altri, l'aveva
indicata con la mano poi con un espressione di ovvietà
stampata sul volto,
aveva detto: " Caspita, sono stata anche troppo generosa! Nemmeno un
quarto delle mie parole è stato recepito da quel cervello
atrofizzato!".
Blaise aveva
applaudito e sotto lo
sguardo fiero di Harry, aveva detto: " Sei stata una grande, Ginny!
So che non hai
risolto nulla ma a
volte, certi rospi è bene sputarli invece che ingoiarli e
quell'oca si meritava
di sapere il fatto suo!".
Ginny aveva
ridacchiato annuendo e
Draco aveva deciso di raggiungerli.
Dopo aver fatto
pochi passi, Hermione
si era accorta della sua presenza e senza pensarci un secondo di
più, si era allontanata
dal gruppo e si era avvicinata al suo ragazzo.
Lui l'aveva
abbracciata stringendola
forte al suo torace poi accostando le labbra al suo orecchio, aveva
bisbigliato: " Perdonami per lo scatto di oggi!
Non avrei dovuto
reagire così ma
sentire quello che ha in mente di fare il rosso, mi ha fatto salire il
sangue
al cervello e prima di dire o fare delle cose sbagliate, ho preferito
andarmene
per riflettere in pace!".
Hermione aveva
annuito dandogli un
bacio sulla mascella e in quel momento dal portone centrale era entrato
proprio
Ronald, di ritorno dalle stalle degli ippogrifi.
Il ragazzo aveva
fulminato i due
fidanzati ed era marciato verso di loro per attaccarli ma si era
bloccato,
quando alle sue spalle gli era giunta la voce acida di sua sorella che
aveva
detto: " Ehi ragazzi ma non sentite questa puzza?
Chissà
da dove viene? Magari c'è
qualcuno che non si lava o che se l'è fatta addosso!".
Blaise era
scoppiato a ridere e il
viso di Ron era diventato incandescente.
Hermione e Draco
si erano girati a
guardarlo e lui aveva scelto una ritirata strategica.
Prima di
andarsene però, sulle sue
labbra si era dipinto un sorrisetto sadico e maligno, ripensando a
quello che
si era prefissato di fare quella sera stessa.
Harry se ne era
accorto e aveva
avvertito un vero e proprio travaso di bile.
Draco, dopo
l'uscita di scena di
Ronald, aveva preso per mano Hermione e si era avvicinato al resto
degli amici
poi rivolto a Ginny, aveva detto: " In questi tre mesi ho avuto modo di
rivalutarti, molto più di quanto ho fatto in otto anni di
scuola.
So che sei
giusta, coraggiosa, divertente,
dissacrante, sincera, leale e giudiziosa ma al tempo stesso sei focosa,
rivoluzionaria e oltremodo vendicativa e tutte queste
qualità, mi piacciono.
Ti rispetto
Ginevra ma purtroppo lo
stesso non vale per tuo fratello e credo che tu ne abbia compreso i
mille
motivi!".
La rossa aveva
annuito con un
sorrisetto sulle labbra, per via dei tanti complimenti ricevuti e Draco
aveva
continuato: " Sono abbastanza autocritico da ammettere che non
avrò mai le
qualità che i tuoi tanti fratelli hanno.
Hermione mi ha
parlato bene della tua
famiglia e forse con molta probabilità, l'unico al quale
potrei assomigliare è
Percival per via della sua ambizione esagerata e di certo questa non
è proprio
una delle migliori qualità.
L'unico al quale
di certo non voglio
assomigliare è quello che era qui pochi minuti fa.
Il resto del
mondo magico può
definirlo coraggioso, per via del fatto che ha aiutato Harry durante
tutti
questi anni ma chi lo frequenta tutti i giorni sa che è
collerico, idiota,
egoista, ipocrita e mi fermo qui, perché temo che potrei
andare avanti ad
oltranza.
Non voglio
assomigliargli e vado
fiero del mio carattere, che sarà pure bastardo ma rispetta
gli amici e
l'amore.
Con molta
probabilità, non sarò mai
spiritoso come lo erano i gemelli, né temerario come quello
che lavora con i
draghi.
Credo di non
avere neppure un
briciolo di coraggio, al punto che mi auguro di non incontrare mai tuo
fratello
Bill.
Mi ritengo
responsabile per le sue
ferite, per aver fatto entrare nel castello quella schifosa bestia di
Grayback
e sono sicuro che non me lo perdonerò mai.
Il solo pensiero
di avergli procurato
tutto quel dolore è inconcepibile per me!".
Ginny si era
adombrata al pensiero di
suo fratello poi però aveva alzato gli occhi e aveva detto:
" Potrà sembrarti strano ma
lui non te ne fa una colpa e ti assicuro che non lo fa per buonismo.
Bill pensa di te
diverse cose: in
primis dice che sei stato una vittima delle macchinazioni di Lucius.
Nel corso degli
anni ti ha definito
vigliacco, debole, viziato, macchinatore, bastardo e anche incompreso
ma mai
gli ho sentito dire parole cattive contro di te, riguardo al suo
ferimento.
E se pensi che
lui non sia al
corrente di tutto, ti sbagli.
Sa perfettamente
che Grayback e gli
altri Mangiamorte erano dentro al castello, perché tu li
avevi fatti entrare ma
è anche al corrente che non avevi avuto scelta.
Harry gli ha
raccontato delle minacce
che avevi ricevuto da Voldemort e del fatto che aveva sequestrato tua
madre e
ha detto che con molta probabilità, anche lui avrebbe fatto
lo stesso per la
nostra e senza pentirsi.
Inoltre ha detto
che lo scontro con
quella bestia, non era da imputare a te ma ad uno schifoso destino,
perché era
stato un caso che Bill si trovasse lì dato che era di ronda
davanti
all'infermeria.
Non credere che
sia stato facile per
lui, anzi.
Vedersi
sfregiato e temere di aver
contratto il morbo di quella bestia, lo terrorizzava ma l'amore di
Fleur e
della sua famiglia, gli ha dato la forza per reagire.
Certo,
fortunatamente quella sera non c'era la luna piena e quindi il morbo
di Grayback, ha funzionato solo in parte.
Bill,
per fortuna non diventerà mai un lupo mannaro come lo era il
professor Lupin ma adora la carne, maledettamente al sangue o meglio
quasi
cruda!
Mio
fratello mi ripete sempre "Il dolore non ti uccide. Sei tu che gli
permetti di farlo quando ti arrendi, pensando che non c'è
altra via di uscita"
e io ho sempre fatto monito di quelle parole!".
Draco
aveva annuito poi aveva mormorato: " E questo mi conferma che
tuo fratello ha il coraggio che io non avrò mai.
Da
brava serpe, sono egoista e vendicativo e ciò mi riporta al
problema di
quell'essere, che ha deciso di farmi lasciare con la ragazza che amo.
So
perfettamente cosciente di quel che ha intenzione di fare e in teoria
mi
basterebbe non credere a quello che i miei occhi vedrebbero ma non
è
sufficiente o almeno non lo è per me.
Fino
a tre mesi fa il mio unico obiettivo era quello di arrivare vivo alla
fine dell'anno poi Hermione
mi
ha salvato, ci siamo innamorati e ho avuto modo di conoscere meglio voi.
Quello
che ho ottenuto, non lo voglio perdere per nessun motivo al mondo.
La
maggior parte degli alunni ha compreso la situazione e ha modificato il
suo pensiero e chi invece non ha cambiato idea, si limita per fortuna a
malignare quando pensa di non essere visto.
L'unico
che continua sulla sua strada è Ronald e io sono stufo delle
sue
ingerenze.
Per
questo ti dico che ho intenzione di rivolgermi alla preside.
Voglio
farle sapere che cosa ha intenzione di fare tuo fratello.
Sono
sincero! Mi dispiacerebbe che questo mio gesto possa rovinare la
nostra amicizia ma non vedo altre possibilità.
Credo
che nulla lo fermerebbe dal provarci ancora e io non voglio dovermi
guardare le spalle per sempre!".
Ginny
aveva sospirato
poi aveva detto: " Hermione una volta mi ha detto che tra i babbani si
usa
dire che chi è causa del suo male pianga se stesso e io sono
perfettamente
d'accordo.
Ronald era stato
avvisato, così come
tutti gli altri ma mentre la maggior parte ha capito, lui persevera con
le
cavolate e gli errori.
Quindi credo che
sia giusto che paghi
il fio delle sue colpe.
L'unica cosa che
ti chiedo è di poter
essere io a parlare con la preside, perché voglio che lei si
renda conto che
non la penso come Ron.
So che il fatto
che faccio parte del
vostro gruppo glielo avrà già fatto pensare ma
desidero che ne abbia la
conferma!".
Draco aveva
annuito facendole un
sorriso poi tutti e sei insieme, si erano diretti in presidenza.
Una volta giunti
lì, Hermione si era
avvicinata ai Gargoyle e aveva detto: " Praline al miele e
caramello!".
Le due statue
avevano annuito in
sincrono poi si erano mosse, girando su se stesse ed era apparsa una
lunga
scalinata a spirale dove erano saliti i ragazzi.
Arrivati davanti
alla porta, Ginny
aveva bussato e quando la McGranitt li aveva invitati ad entrare, erano
sfilati
in silenzio all'interno della grande stanza.
La donna aveva
inarcato un
sopraciglio quando si era trovata davanti quell'inusuale delegazione e
con un
gesto della mano, l'aveva esortati a parlare.
Ginny aveva
deglutito poi aveva
detto: " Signora preside, siamo venuti qui per denunciare... mio
fratello
Ronald.
Siamo venuti a
conoscenza che ha
intenzione di compiere un azione veramente abbietta.
Hermione, ha
sentito le gemelle Patil
parlare in biblioteca.
Calì
stava dicendo a sua sorella, che
mio fratello Ronald vuole fare in modo che Herm e Draco si lascino e
per fare
questo, ha deciso di tendere loro una trappola.
Vuole mandare un
gufo ad Hermione,
con un messaggio apparentemente scritto da Draco.
In questo
biglietto l'inviterà a
raggiungerlo sulla torre di Astronomia, questa sera a mezzanotte.
Già
il fatto che la fa uscire dal
dormitorio fuori dal coprifuoco è un reato ma lui non vuole
fermarsi a questo!
Non appena lei
arriverà, Ronald vuole
addormentarla con un incantesimo.
Dopo che si
sarà addormentata, la
farà coricare su dei cuscini e invierà un
biglietto a Draco con la scrittura di
Hermione.
Sarà
suppergiù simile a quello che avrà
inviato a lei.
Il suo scopo
è quello di far credere
a Draco che loro due sono amanti; infatti vuole coricarsi
accanto a
Hermione, in modo che così
lui penserà di essere stato tradito!".
La McGranitt
l'aveva guardata con la
bocca spalancata poi aveva sbuffato e aveva detto: " Se solo suo
fratello
applicasse nello studio, metà dell'intelligenza con il quale
crea dei piani,
sarebbe il primo studente di questo castello.
Signorina
Weasley, credo che lei
abbia già capito che Ronald quest'anno sarà
bocciato!
Tutte le sue
ingerenze lo hanno
portato, non solo a trascurare lo studio ma anche ad accumulare
punizioni
infinite.
In
realtà ne avrebbe anche per i
prossimi dieci anni.
Quindi le
confermo già da ora che
Ronald Bilius Weasley, dovrà ripetere l'anno e mi creda se
le affermo che non
lo dico con gioia!".
Ginny aveva
annuito poi aveva detto:
" La cosa non mi riguarda!
Nel momento in
cui ho deciso di
difendere Draco e Hermione, lui non mi ha più considerato
una sorella quindi
credo che gli unici con cui dovrà vedersela saranno i nostri
genitori, in
particolare mia madre che questa non gliela perdonerà!".
La preside aveva
incrociato le
braccia poi aveva detto: " Francamente ciò che
farà o dirà Molly, non è
affar mio.
Il mio unico
compito è quello di
mettere un fermo, una volta per tutte alle ingerenze di suo fratello.
Lui è
stato avvisato parecchie volte
ma come dicono i babbani, ha fatto orecchie da mercante!".
Harry l'aveva
guardata e per cercare
di sdrammatizzare aveva chiesto: " E lei come lo sa cosa dicono i
babbani?".
La donna aveva
ghignato poi aveva
risposto: " E' mia abitudine apprendere da tutti, siano essi buoni o
cattivi, babbani o maghi.
In particolar
modo, di loro mi
piacciono proprio i modi di dire e i proverbi e per chi non ha a che
fare con
quel mondo, vi spiegherò il significato di ciò
che ho detto.
Fare orecchie da
mercante, si dice
per coloro che non voglio sentire consigli o prediche e che se ne
infischiano
di ciò che gli viene detto.
Ecco Ronald
Weasley ha fatto proprio
questo e io sono veramente stufa del suo egoismo.
Solitamente non
sono una fautrice delle
punizioni e solo con lui le ho adottate, segno che già mi
aveva fatto
inquietare.
Vedo
però che neppure spalare gli
escrementi maleodoranti di quindici ippogrifi, gli è servito
quindi
mi vedo
costretta a usare il polso
duro.
Ora andate a
cena e verso le ventidue
venite qui da me in ufficio.
Ho
già in mente la soluzione per
dirimere la faccenda ma per ora, non voglio dirvi nulla.
Sappiate solo
che entro stasera,
Ronald Bilius Weasley avrà il suo giusto castigo!".
Tutti avevano
annuito poi erano
usciti dall'ufficio della preside, diretti verso la Sala Grande.
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 - Che brutta nottata, Ron! ***
Buon fine
settimana ragazzuole,
Come vedete
siamo giunti al capitolo
della punizione di Ronald.
Non voglio
né posso anticiparvi
nulla, per non togliervi il piacere di gustarvi fino all'ultimo il
brano.
Alcune di voi mi
hanno rimproverato
del fatto che secondo loro, sono troppo cattiva con Ronald Bilius ( che caspita
di nome è? ) Weasley e io non posso che
prendere atto di questo pensiero.
Purtroppo non
credo che modificherò i
miei gusti, anche perché proprio non lo digerisco.
Le stesse
persone mi hanno ribadito
che lui è simpatico, buffo, coraggioso, bello ( non diciamo
eresie, per favore)
ed eroico.
Sono punti di
vista e come ho detto
prima, ne prendo atto.
E poi dai non
sono sempre stata
cattiva con lui; in Nati sotto lo stesso destino l'ho descritto buono,
quindi.
Vabbè
metto un freno a questo
sproloquio e vi lascio alla lettura.
Come sempre vi
ringrazio del vostro
affetto e vi do appuntamento a sabato prossimo.
Baci Lorian
Capitolo 16 -
Che brutta nottata, Ron!
Hermione era
entrata in punta di
piedi nella grande stanza.
Approfittando
della luce prodotta da
un raggio di luna, si era abbassata a leggere il biglietto che era tra
le sue
mani e che recitava:
Hermione,
tesoro
raggiungimi alla torre di Divinazione a mezzanotte.
Ti
devo parlare
urgentemente di una cosa.
Ti
amo, Draco
Lentamente aveva
ripiegato il
biglietto, infilandolo nella tasca poi con un sussurro aveva detto:
" Draco, sei
qui?".
Quelle erano le
ultime parole che era
riuscita a dire, poi un colpo di sonno improvviso l'aveva colta.
Pochi istanti
prima di chiudere gli
occhi, aveva sentito una voce bisbigliare: " Morfeus!" e poi
più
nulla.
Ronald Weasley,
fiero di se stesso
stava guardando il corpo della sua compagna e futura moglie, accasciato
ai suoi
piedi.
Un ghigno
profondo si era allargato
sulle sue labbra.
Senza dire una
sola parola, si era
abbassato e aveva preso in braccio Hermione, spostandola su un mucchio
di
cuscini.
Con un lampo di
cupidigia negli
occhi, aveva tolto la cravatta della ragazza e sfilato la camicia della
divisa,
mettendo in mostra il suo reggiseno di pizzo nero.
Il suo respiro
si era fatto accelerato
e solo il fatto di temere l'arrivo di Malfoy, l'aveva fermato dal
toccare il
seno di quella che sarebbe diventata la sua sposa.
Certo, quando
avrebbe ripreso
conoscenza lei avrebbe strepitato, urlando al mondo intero la sua
innocenza e
magari, anzi sicuramente lo avrebbe odiato ma Ron era più
che certo che Malfoy
egocentrico com'era, da quel lato sarebbe stato sordo.
Ed Hermione alla
fine, sarebbe scesa
a più miti consigli e sarebbe tornata con la coda tra le
gambe da lui, che
l'avrebbe accolta a braccia aperte.
Con la voce
eccitata, aveva detto: "
Avremo tutta la vita davanti, tesoro mio!
Ora devo solo
liberarti dalla
presenza molesta di quella serpe e poi riportarti sulla retta via.
Tu sei mia ed
è bene che te ne convinca,
perché non ti lascerò mai in pace!
Lui non ti ama
né ti amerà mai, come
ti amo io.
So che sei
confusa dal fatto che io
sto con Lavanda, ma devi stare tranquilla, amor mio.
Con lei ci scopo
solamente mentre io
e te ci sposeremo e mi auguro con tutto il cuore che tu non abbia fatto
nulla
con il furetto, perché mi arrabbierei davvero tanto.
Io devo essere
il primo e il solo e
su questo non transigo!".
Mentre diceva
quelle parole, Ronald
continuava ad accarezzare il viso di una dormiente Hermione.
Poi in silenzio
aveva iniziato a
sfilarsi la cravatta poi si era slacciato la camicia, sfilandosela.
Tutto senza mai
togliere gli occhi di
dosso dalla giovane.
Con la voce
trasfigurata dalla
lussuria, aveva detto: " Presto tesoro, molto prima di quello che pensi
sarai mia.
Ti
dimostrerò che solo io posso
amarti e tra le mie braccia proverai il piacere più assoluto.
Se non fosse una
pessima idea, ti
direi di chiedere a Lavanda ma non sarà necessario,
perché lo potrai toccare
con mano.
Per Godric, se
solo penso al fatto
che sarò il primo e l'unico ad affondare dentro di te,
faccio fatica già da ora
a trattenermi.
Ma non voglio
farti mia mentre sei
incosciente.
Voglio sentirti
gemere e desidero vederti
godere e insieme raggiungeremo il piacere più assoluto!".
Un rumore
proveniente dalle scale, lo
aveva indotto a mettere un punto a quel delirio di parole e con un
ghigno
diabolico impresso sulla bocca, si era sdraiato accanto alla ragazza
abbassando
le luci, in modo che rimanesse solo un chiarore delicato.
Draco era un po'
scocciato oltre che
stanco di tutte quelle scale.
Il ragazzo si
era fermato poi aveva
tirato fuori il biglietto, che gli avevano recapitato e facendosi luce
con la
bacchetta, aveva letto quel messaggio:
Draco,
tesoro
raggiungimi alla torre di Divinazione a mezzanotte.
Ti
devo parlare
urgentemente di una cosa.
Ti
amo, Hermione
Il ragazzo aveva
scosso la testa poi
aveva alzato gli occhi al soffitto e aveva ripreso a salire quelle
benedette
scale.
Una volta giunto
a destinazione,
aveva tirato un profondo respiro e prima di entrare, si era guardato
per un
secondo alle spalle.
Anche se gli
alunni di Hogwarts
avevano deciso che lui non era più interessante come capro
espiatorio, preferiva
sempre stare sull'attenti.
Un po'
più tranquillo, aveva aperto
l'uscio e si era trovato immerso nell'oscurità.
In
verità c'era una tenue luce e lui
stringendo i pugni, si era diretto in quel punto, per vedere cosa fosse
che la
creava.
Giunto
lì aveva però sgranato
automaticamente gli occhi, perché disteso sul pavimento,
c'era Ronald Weasley
che copriva con il suo corpo un'altra figura.
Con un tono di
voce stridula, aveva
sibilato: " Che diavolo significa questo?" e Ron si era girato con un
ghigno ferino impresso sulle labbra poi si era alzato e quando si era
trovato
proprio di fronte a lui, Draco aveva notato che il ragazzo era in boxer.
Aveva quindi
portato gli occhi sul corpo
ancora disteso a terra e il particolare che lei fosse in reggiseno gli
era
parso evidente e palese.
Si era girato
verso Ronald e aveva
detto: "Ti ho
chiesto che diavolo
significa questo?" e il rosso ridacchiando aveva risposto: "
Significa che è giunta l'ora che tu da brava serpe velenosa,
ti ritiri nel tuo
buco e lasci in pace ciò che mi appartiene di diritto.
Lei è
mia e tu non devi più darle
fastidio!".
Inaspettatamente
però, Draco aveva
sorriso poi aveva risposto: " Sei tu che mi hai mandato quel biglietto,
vero?" e Ronald aveva annuito poi aveva mormorato: " Si, lei non
voleva che tu lo sapessi!
Comunque sappi
che era sua intenzione,
non avere più nulla a che fare con te, dopo la fine della
scuola!".
Draco aveva
inarcato un sopracciglio
poi aveva detto: " Sei assolutamente sicuro di quello che dici?" e il rosso aveva
annuito,
decisamente soddisfatto.
In
realtà Draco non aveva ancora
perso il controllo come lui si aspettava ma a breve era certo, che
sarebbe
riuscito a farlo sbroccare.
Infatti dopo due
secondi aveva detto:
" Io e lei abbiamo fatto l'amore e sono stato il primo.
Ora mi
appartiene e non ci sono storie!".
Draco invece di
infuriarsi, aveva
ghignato poi aveva detto: " Continuo a non capire il motivo per cui mi
hai
fatto venire qui.
Per quanto tu
non meriti niente,
posso prometterti di non spargere la voce, in modo che in tutto il
castello non
sappiano di questo abominio!".
Ronald era
decisamente confuso: il
furetto non si stava comportando come lui si aspettava e anche se il
suo
traguardo era quasi raggiunto, non voleva fare a meno di vederlo
distrutto,
quindi con malignità aveva detto: " Ma davvero credevi che
una come lei,
potesse interessarsi ad uno scarto come te?".
Draco, serafico
come non mai aveva
incrociato le braccia al torace e aveva detto: " Non vedo
perché dovevo
crederlo, in fondo io ho rispetto per la donna che è e non
mi interesserei mai
a lei.
Sei solo tu
quello malato, che per il
gusto di farmi stare male, mi ha fatto venire qui per farmi vedere
questa oscenità
e che sentendo le tue parole è andato a letto con lei, con
tutto il rispetto.
Quanto al fatto
che tu sia stato il primo,
non posso metterci la mano sul fuoco!".
Adesso Ronald
non ci capiva davvero
più nulla e leggermente stizzito, aveva detto: " Cosa vuol
dire che non ci
metti la mano sul fuoco? Vuoi forse farmi credere che lei è
stata prima con
te?" e il giovane a quelle parole era scoppiato a ridere.
Quando si era
ripreso aveva risposto:
" Ma sei sordo o cosa? Ti ho detto poco fa che non mi interesserei mai
a
lei, perché le porto rispetto cosa che invece non hai fatto
tu!".
Il sopraciglio
di Ronald era schizzato
in alto, tanto da unificarsi quasi ai capelli poi aveva stretto i pugni
e
alzando il tono di voce aveva detto: " Ehi Malfoy, vedi di non
prendermi
per il culo!
Credi forse che
la gente sia idiota?
Vi ha visti tutto il castello, quadri compresi comportarvi in modo
deplorevole
e ora mi vieni a dire che la rispetti e che non ti interesseresti mai a
lei?".
Draco aveva
ghignato poi aveva
mormorato: " Non ho mai detto che la gente è idiota ma tu,
di certo lo
sei!
Non capisco
davvero di quale
atteggiamento deplorevole vai cianciando.
Non l'ho mai
toccata e non mi sarei
permesso per nessun motivo al mondo; in passato ho pensato le peggiori
cose sul
suo conto ma questo lei lo sa e lo ha capito.
Ora invece trovo
che sia una persona
meravigliosa, con un'intelligenza fuori dal comune e il fatto che tu la
stia
prendendo in giro in questo modo, lo trovo vergognoso!".
La voce di Ron
aveva raggiunto un tono
altissimo quando lui aveva urlato: " IO LA STO PRENDENDO IN GIRO? HAI
PROPRIO UNA BELLA FACCIA TOSTA, MALFOY!
TU L'HAI PRESA
IN GIRO, METTENDOLA IN
UNA SITUAZIONE VERGOGNOSA.
LEI HA TRADITO
LA SUA CASATA... E ME,
QUANDO HA PRESO LE TUE DIFESE TIRANDOSI DIETRO ANCHE QUELLO STUPIDO DI
HARRY E
QUELLA TRADITRICE DI MIA SORELLA!".
Draco aveva
gettato uno sguardo
veloce alle spalle di Ronald e un leggero sorriso gli era salito sulle
labbra
poi era tornato serio e aveva detto: " Ma si può sapere ora
cosa c'entrano
Harry e tua sorella? E perché secondo te lei avrebbe tradito
la sua
casata?".
Ronald aveva
iniziato a tremare poi
aveva detto: " Mi reputi davvero cretino, vero Malfoy?
Come fai a dire
che Hermione non ha
tradito la sua casata?".
Draco aveva
spalancato la bocca poi
aveva risposto: " Hermione? E ora che c'entra lei?".
Il rosso era
sull'orlo della sincope,
perché aveva la netta impressione che il furetto lo stesse
prendendo per i suoi
beati fondelli.
A fatica aveva
recuperato la calma
poi aveva incrociato le braccia al torace e aveva detto: " Di la verità,
Malfoy; quanta
Tentacula velenosa ti sei fumato,
oggi?
E'
quasi
mezz'ora che andiamo avanti a parlare di Hermione, la mia ragazza e ora
tu mi
chiedi cosa c'entra lei?".
Draco
aveva storto la bocca poi aveva detto: " Innanzitutto vacci piano con
le
affermazioni, rosso!
Hermione
è la mia ragazza e non di certo la tua.
Se
ti
dico che non so cosa c'entra, lo faccio con cognizione di causa.
Per
Salazar se volevi coinvolgerla, perché non chiamavi pure lei
per mostrarle
questo spettacolo?".
Il
volto
di Ronald era diventato paonazzo poi alzando la voce nuovamente, aveva
detto:
" MA SEI SCEMO? NON VEDI CHE HERMIONE E' QUI? NON HAI ANCORA CAPITO CHE
IO
E LEI ABBIAMO FATTO SESSO? CHI CREDI CHE SIA QUESTA, LA FATA MORGANA?".
Draco
mantenendo
il suo aplomb, aveva risposto: " Innanzitutto vedi di abbassare la
voce,
per favore!
Poi
chiariamo una volta per tutte questa situazione. Tu e Hermione non
avete fatto
sesso né mai lo farete, se dipende da me.
Weasley,
in questo caso credo di non essere io quello che si è fumato
la Tentacula
velenosa e sopratutto, non sono né scemo né cieco
e quella non è di certo la MIA
Hermione!" aveva concluso indicando la persona dietro a Ronald.
Il rosso confuso
si era girato di
scatto e quando i suoi occhi avevano incontrato quelli furiosi di una
Minerva
McGranitt decisamente inviperita, aveva sentito il sangue congelarsi
nelle
vene.
La donna che
aveva ripreso conoscenza
cinque minuti prima, aveva atteso che la pozione Polisucco perdesse il
suo
effetto; con un gesto della bacchetta si era rimessa addosso i suoi
vestiti poi
aveva ascoltato tutta la conversazione avvenuta tra i due ragazzi e ora
definirla furibonda era un vero e proprio eufemismo.
Ronald si era
irrigidito e d'istinto
aveva fatto un passo indietro, pronto a darsi alla fuga ma la voce
gelida della
preside lo aveva
bloccato, quando aveva sibilato: " Non le consiglio di muoversi, signor
Weasley perché in questo momento, credo che non risponderei
delle mie azioni!".
Il rosso aveva
ingoiato a fatica un
bolo di saliva poi aveva aperto la bocca e tremante aveva detto: "
Pro-professoressa, i-io non... non..." poi aveva raschiato con la gola
e
aveva ripreso a dire " So che le cir-circostanze so-sono contro di me
ma
mi cre-creda se le di-dico che è tu-tutto un errore!".
Gli occhi di
Minerva si erano fatti
ancora più piccoli di fronte a quel patetico balbettio poi
aveva detto: "
Un errore? Lei dice che è stato tutto un errore?"
Quando Ron aveva
agitato la testa
come una molla, la donna aveva continuato dicendo: " Quindi
ricapitoliamo:
lei non mi ha fatta addormentare con un Morfeus, non mi ha stesa su
quei
cuscini, non mi ha spo-spogliata, non si è coricato accanto
a me, non ha detto
al signor Malfoy che ha fatto
se-sesso con me,
non gli ha sbattuto
in faccia che è stato il primo e sopratutto non ha asserito
che
io ora le
appartengo di diritto,
giusto?".
La faccia di
Ronald si era fatta
ancora più rossa poi annaspando aveva risposto: " Ma mica
lei! Io quelle
cose pensavo di averle fatte a He-Hermione!".
Subito dopo aver
finito di parlare,
il ragazzo si era reso conto di essersi messo ancor più nei
guai e come dicono
i babbani, si era dato la proverbiale zappa sui piedi.
Minerva aveva
portato le sue mani sui
fianchi, irrigidendo la schiena e aveva iniziato a tremare di furore e
sdegno.
Con la voce resa
roca dalla rabbia,
la donna aveva detto: " Se ho capito bene, lei mi ha appena confermato
che
tutta questa patetica messinscena è stata fatta a danno
della sua compagna di
scuola?
Era la signorina
Granger che voleva
umiliare, spogliare e magari anche... toccare?
E scommetto che
tutto questo è stato
concepito dal suo retrogrado cervello, per poter separare il signor
Malfoy
dalla sua ragazza, non è così?".
Ron aveva aperto
la bocca per parlare
ma in quel momento, nella grande aula di Divinazione avevano fatto il
loro
ingresso un deluso Harry, una schifata Ginny, un indifferente Blaise,
una
triste Luna e per ultima Hermione che sdegnata, aveva raggiunto Draco
prendendolo per mano.
Il rosso aveva
guardato ad uno ad uno
i suoi amici e aveva visto nei loro occhi tanto livore ma solo quando
aveva posato
lo sguardo su quello di Hermione, che si era reso conto di non avere la
benché
minima possibilità di giustificarsi.
Quindi si era
girato verso la preside
e in silenzio, aveva annuito alla domanda precedente.
La donna aveva
sbuffato profondamente
poi aveva detto: " Non so più cosa fare con lei, signor
Weasley.
In questi mesi
penso di averle dato
tutte le possibilità, prendendo in considerazione anche
tutte le attenuanti
della situazione.
Le ho chiesto in
ogni modo possibile
di comportarsi bene, le ho dato perfino il castigo delle stalle ma lei
ha
continuato a fare di testa sua, ignorando la mano che le avevo teso per
aiutarla.
Ha continuato a
fomentare i suoi
compagni e quando la signorina Granger e il signor Malfoy si sono messi
insieme,
lei li ha offesi ed attaccati.
Non contento ha
messo su tutto questo
bailamme, costringendomi ad intervenire in prima persona.
Ora basta, sono
davvero stufa e mi
vedo costretta a prendere dei seri provvedimenti nei suoi riguardi.
Sappia che anche
gli altri professori
sono d'accordo con me, quindi posso perfettamente evitare di
chiedere il loro
parere.
Ci tengo a
precisare che quello che dirò
in questo momento, va contro ogni mia più rosea speranza e
cioè quella di
liberarmi di lei.
Credo che sia
assolutamente inutile
sospenderla come ho fatto con tanti suoi compagni, anche
perché ormai siamo a
fine anno e non avrebbe senso.
E' mio parere
che lei debba
comprendere a fondo la portata dei danni che ha procurato in questi
mesi e contro
il mio stesso interesse, io la boccio obbligandola a ripetere l'anno!".
Ronald era
scioccato all'idea di
dover ritornare a scuola ma ancor più, lo terrorizzava la
reazione che avrebbe
avuto sua madre.
Tutti in
famiglia sapevano quanto
fosse intransigente Molly Prewett in Weasley e una bocciatura era una
cosa
assolutamente inaccettabile per la donna, tanto più se
questa proveniva per
demerito.
Mentre il
ragazzo annegava nel
terrore, la preside aveva continuato dicendo:
" Ovviamente, non ha alcun senso che lei rimanga qui al
castello
visto che non dovrà dare gli esami.
Quindi la invito
a recarsi subito
alla torre del Grifondoro e a preparare i suoi bagagli.
Non appena
farà giorno, lei tornerà
alla Tana e spero che questo l'aiuti davvero a riflettere su
ciò che ha
fatto!".
Ronald non aveva
più parole e in
silenzio aveva assistito all'uscita di scena di Harry che non l'aveva
degnato
di uno sguardo, di sua sorella Ginny che aveva scosso la testa
desolata, di
Zabini che stranamente non aveva sogghignato della sua sorte e di Luna
che
l'aveva guardato con i suoi grandi occhi sporgenti trasmettendogli
tutta la sua
delusione.
Gli unici che
erano rimasti nell'aula
oltre a lui erano la preside, Malfoy e Hermione.
La ragazza lo
guardava con tanta
rabbia poi si era voltata e prendendo la mano di Draco, se ne era
andata senza
dire una parola lasciandolo annegare nel suo rammarico.
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 - La fine della scuola ***
Buon sabato mie
care ragazze,
eccoci giunti al
nostro penultimo
appuntamento con questa storia.
Sabato prossimo
troverete se tutto va
bene, l'epilogo che chiuderà definitivamente anche questa
storia.
Ma non temete!
Come sapete io sono
una pazza stacanovista e ho quasi finito di preparare un'altra storia
che vi
terrà compagnia quasi fino a giugno poi per un mese e mezzo
non ci vedremo perché
partirò con mio figlio e voglio veramente staccare la spina.
Ma il sabato
successivo a Ferragosto
sarò nuovamente qui a rompervi le scatole.
Baci Lorian.
Capitolo 17 - La
fine della scuola
Ancora una
volta, come era successo
per la punizione delle stalle la notizia della bocciatura di Ron
Weasley, aveva
fatto il giro della scuola alla velocità di un Avada kedavra.
Tutti erano
scioccati e sorpresi, perché
non riuscivano a credere che la preside arrivasse a bocciare un
ragazzo, se pur
ribelle come Ronald.
All'alba di
quella mattina, l'ultimo
maschio di casa Weasley era stato accompagnato da Gazza alla torre del
Grifondoro e davanti agli occhi assonnati e stralunati dei suoi
compagni, aveva
preparato le valigie per poi essere scortato fuori dai dormitori.
Calì
Patil, ignara responsabile insieme
alla gemella del fallimento della trappola ideata dal rosso, aveva
cercato con
molta fatica di consolare Lavanda che si era sciolta in lacrime dal
dolore.
La biondina
stravolta dal pianto
incessante, aveva continuato a mormorare che non sapeva come avrebbe
fatto
senza il suo Ron Ron.
Quando erano
giunti nella sala comune,
Lavanda aveva dato il via ad urli e pianti isterici, aggrappandosi alle
gambe
del ragazzo per impedire al custode di portarlo via.
Gazza non sapeva
come fare, perché
con tutta la buona volontà non riusciva a staccare la
biondina che sembrava
attaccata al rosso con un incantesimo di adesione permanente.
Solo la preside
con il suo
intervento, aveva ottenuto qualche risultato.
Con uno
sventolio di bacchetta,
Minerva aveva bloccato tutti tramite un Immobilus poi si era avvicinata
e con
grande fatica era riuscita a scollare quella piovra isterica,
spostandola
lontana dal ragazzo.
Quindi aveva
sbloccato tutti e quando
Lavanda si era accorta di stare stringendo l'aria, aveva urlato
cercando di
buttarsi nuovamente su Ron che in tutto quel trambusto, non aveva
aperto
assolutamente la bocca.
Stavolta la
McGranitt con un Pietrificus
totalis ben assestato, aveva bloccato solo lei che sbilanciata
dall'incantesimo
era crollata con il sedere per terra e con la bocca spalancata in un
urlo muto.
Tutti gli alunni
del Grifondoro avevano
assistito ammutoliti alla scena e quando Gazza aveva trascinato fuori
Ron,
avevano dato il via a mille mormorii chiedendosi cosa diamine avesse
fatto il
rosso per meritarsi la bocciatura prima di aver svolto gli esami.
La preside aveva
storto la bocca poi
aveva attirato la loro attenzione dicendo: " Non bisogna essere un
genio
per capire che vi state chiedendo cosa sia accaduto e io sono qui a
ragguagliarvi.
Il vostro ormai
ex compagno si è
meritato la bocciatura, perché stanotte ha fatto qualcosa
che non merita il
perdono.
Non
starò qui a raccontarvi tutto.
Avevo deciso di
farlo partire
all'alba, per evitare scene come queste ma mi rendo conto che la mia
speranza
era assolutamente vana.
Ora tornate a
dormire! Cercate di
riposare e ricordatevi che dopodomani inizieranno gli esami.
Non voglio
trovarmi nella condizione
di bocciare ancora qualcuno, quindi rilassatevi e domani studiate!".
Detto quello,
senza dire una sola
parola di più si era girata uscendo dalla sala comune dei
Grifondoro.
I studenti a
parte i più piccoli, a
dispetto di ciò che aveva chiesto la preside, erano rimasti
nella sala e il
loro sguardo era andato spesso ad una piangente Lavanda sbloccata dal
Petrificus e ora tenuta stretta dalla sua compagna Calì.
La preside aveva
sperato veramente di
riuscire a far partire Ronald Weasley, facendo in modo che la sua
bocciatura ed
espulsione rimanesse un segreto ma aveva dovuto fare i conti con
l'evidente
fatto, che il grande e compianto Silente aveva assolutamente ragione.
Tanto
più una cosa era mantenuta segretissima,
tanto più velocemente tutto il castello l'avrebbe saputo.
Infatti mentre
scendeva verso
l'atrio, aveva sentito i quadri bisbigliare poi aveva intravisto in un
angolo
il barone sanguinario e il frate grasso che ascoltavano la storia dalle
invisibili labbra di Nick
Quasi-senza
Testa.
Poco
dopo si era unita a loro perfino Mirtilla Malcontenta,
che incredibilmente era uscita dal suo bagno, luogo di morte e
piagnistei
infiniti.
La
preside aveva alzato gli occhi al cielo scuotendo la testa
e in silenzio aveva continuato il suo cammino, per poi arrestarsi
all'improvviso quando era arrivata nell'atrio centrale.
Davanti
ai suoi occhi scioccati si erano palesate le altre
tre case del castello al gran completo, incuranti dell'ora antelucana.
Gli
alunni si erano aperti letteralmente in due ali come il
Mar rosso aveva fatto con Mosè, per permettere il passaggio
di Gazza e di
Ronald che continuava a tenere gli occhi bassi mentre trascinava le sue
valigie.
Minerva
si era chiesta, come diamine era possibile che la
notizia fosse trapelata con quella velocità e poi perfino
nei sotterranei.
Gli
unici grandi assenti a quell'increscioso spettacolo,
erano proprio i magnifici sei.
Infatti
i ragazzi si erano rifugiati nella torre nord e Hermione
in quel momento era stretta tra le braccia di Draco, con le guance
bagnate di
lacrime.
Gli
altri gli erano seduti di fronte e sui loro volti, in
particolar modo in quelli di Harry, Ginny e
Luna,
si leggeva il dispiacere.
Hermione
si era girata appoggiando la schiena al busto di
Draco e a fatica tra i singhiozzi aveva detto: " Non posso credere che
sia
davvero arrivato a fare una cosa del genere.
Non
avrei mai voluto che venisse bocciato e che si ritrovasse
a dover ripetere l'anno.
Era
mio amico e mi fa male il suo tradimento.
Mi
sento come se mi avessero strappato un pezzo di me.
Lui
è il mio passato, fatto anche di bei ricordi e solo
quelli ora voglio rammentare, perché tutto ciò
che ha fatto quest'anno mi reca
solo dolore e desidero cancellarlo dalla mia testa.
Ciononostante,
ribadisco che non avrei mai voluto che finisse
così!".
Ginny
aveva fatto un sorriso storto poi aveva detto: "
Non darti pena, Hermione.
Mio
fratello ha avuto solo quello che si meritava.
Non
può dire che non fosse stato avvisato, perché la
preside
lo ha ripreso più e più volte ma lui ha ignorato
tutto e ha proseguito per la
sua strada!".
Blaise
aveva annuito poi aveva mormorato: " Non si può
negare però, che abbia avuto una certa costanza!".
Harry
aveva storto la bocca poi aveva risposto: " Si
Blaise, sono d'accordo ma a cosa lo ha portato la sua costanza?
E'
stato rimproverato, ha visto lesa la sua supremazia sul
gruppo, è stato punito con la pulizia di quegli escrementi,
è stato preso in giro,
bocciato ed espulso e ora si troverà nelle grinfie di sua
madre che per quanto
la rispetti, posso assicurarti che non è uno zuccherino con
i fallimenti dei
figli.
Molly
è una donna tutta d'un pezzo che ha un istinto materno
incredibile e mette i suoi figli al primo posto ma se uno di loro le
reca vergogna,
temo che difficilmente lo digerisca e Ronald se ne accorgerà
presto!".
Luna
aveva sbuffato poi aveva mormorato: " Io penso che
Ginny abbia ragione!
Lui
ha sbagliato e ora dovrà assumersi la
responsabilità
delle sue azioni, anche perché il suo comportamento non era
basato su delle
solide fondamenta.
Le
sue errate convinzioni gli facevano credere che Hermione
fosse destinata a lui e nonostante ciò, non ha provato a
conquistarla come
qualsiasi altro ragazzo normale avrebbe fatto.
No,
lui la riteneva sua e intanto si trastullava con la
Brown!".
L'unico
che finora non aveva aperto bocca era Draco, che
continuava a tenere stretta a se la sua ragazza massaggiandole
delicatamente il
ventre e appoggiando il mento sulla sua spalla sinistra.
Hermione
aveva girato lievemente la testa poi lo aveva
guardato negli occhi e gli aveva chiesto: " E tu non dici niente? Cosa
ne
pensi di tutto ciò?".
Lui
aveva alzato lo sguardo, come se si fosse svegliato da
una trance medianica e guardandola aveva scosso la testa e aveva detto:
" Non
ho un opinione a riguardo.
In
questo momento, sto pensando solo che siamo stati
fortunati che tu abbia sentito ciò che le gemelle Patil
stavano dicendo.
Se
noi fossimo stati all'oscuro del suo piano, io ti avrei
vista tra le sue braccia e per quanto ti ami, non posso assicurarti che
avrei
reagito bene.
Tu
sei la donna che io ho scelto ma mio malgrado, devo
ammettere che tutto quello che riguarda la sfera sentimentale
è assolutamente
nuovo per me.
Non
credo che avrei saputo gestire bene la situazione e penso,
che lui contasse su questo.
Tutti
nel castello sanno quanto io sia possessivo ma
sopratutto egoista, al punto da non cedere una cosa che ritengo mia.
Ora
partendo dal fatto che tu non sei di certo un oggetto,
comunque sei la mia ragazza e non avrei mai accettato di vederti con
lui.
So
che le mie parole ti faranno star male ma non posso dire
altro che questo!".
Hermione
si era girata e con la mano, gli aveva accarezzato
delicatamente la guancia poi gli aveva sorriso e aveva detto: "
Apprezzo
la tua sincerità e comprendo il tuo modo di vedere.
Mi
hai raccontato che non hai mai avuto dei buoni esempi di
amore intorno a te ma adesso sono qui e ci penserò io ad
insegnarti quella sottile
differenza che passa tra una relazione in cui entrano in gioco i
sentimenti e
una basata solo sul sesso!".
Lui
l'aveva fissata intensamente poi aveva annuito con
decisione.
Intanto
che nella torre nord si sfioravano argomenti
importanti e in tutto il castello serpeggiava ancora lo sconvolgimento
per
quella bocciatura del tutto inaspettata, alla Tana si era scatenata una
vera e propria
guerra.
Molly
totalmente ignara di ciò che aveva fatto suo figlio, aveva
sgranato gli occhi quando aveva visto Gazza accompagnarlo fino
all'ingresso.
La
donna aveva gli occhi fissi su suo figlio, che invece li
teneva assolutamente abbassati.
Con
la voce acuta, aveva chiesto al rachitico custode cosa
fosse accaduto e l'uomo si era limitato a passargli una busta chiusa
poi si era
girato e in silenzio si era allontanato.
Rimasti
soli, Molly si era spostata e aveva detto a Ronald:
" Entra subito dentro!" e il ragazzo aveva obbedito.
Una
volta in casa la donna era stata raggiunta da suo marito,
suo figlio Bill con la moglie Fleur e George il gemello sopravvissuto.
Arthur
le aveva chiesto cosa stesse succedendo ma la donna incrociando
le braccia aveva scosso la testa, senza dire nulla poi aveva fatto
cenno a
Ronald di sedersi, quindi aveva aperto la busta che Gazza le aveva
consegnato.
Al
suo interno c'era un foglio ripiegato e quando Molly
l'aveva aperto, aveva scoperto che era una lettera della preside
McGranitt.
Ad
alta voce aveva iniziato la lettura, per scoprire cosa
diavolo era accaduto, per vedersi recapitare il suo penultimo figlio
direttamente a casa come un pacco postale, a pochi giorni dagli esami.
Gentile
famiglia Weasley, nonostante gli anni di amicizia che ci legano
sono costretta ad usare un tono sussiegoso, perché
ciò sono qui a dirvi è
abbastanza increscioso.
Vostro
figlio Ronald, si è comportato in modo a dir poco incivile
negli
ultimi tre mesi scolastici.
Dopo
la fine della guerra, mi auspicavo che la situazione al castello
fosse serena e tranquilla ma sono dovuta venire dolorosamente a
conoscenza, che
le cose non erano così.
Nei
mesi passati, Draco Malfoy è stato preso di mira da diversi
suoi
compagni, tra i quali vi dico subito che non c'era vostro figlio.
Lui
per un po' ha subito in silenzio, convinto di meritarsi tutto quel
dolore ma non credo fosse
giusto,
che venisse usato come unico capro espiatorio.
Quegl'idioti
si sono divertiti ad usarlo come catalogo vivente di
maledizioni e punizioni.
Inoltre
il ragazzo ha ricevuto molte percosse, alcune delle quali lo
hanno quasi portato alla morte.
E'
stata la signorina Granger a trovarlo svenuto nei corridoi, durante
una sua ronda.
Il
ragazzo era immerso
nel proprio sangue e aveva un polmone perforato e il braccio sinistro
aperto in
due, in corrispondenza del marchio.
La
Granger lo ha portato subito in infermeria e lì a fatica,
lei e
Madama Chips sono riusciti a salvargli la vita.
In
seguito la ragazza lo ha convinto a sporgere denuncia presso di me e
io ho preso provvedimenti in merito.
Vi
starete chiedendo questo cosa c'entra con voi, visto che vi ho detto
che vostro figlio non l'ha toccato.
Questo
antefatto è stato necessario, per farvi capire cosa
è accaduto
dopo la denuncia che ho raccolto.
Il
clima nel castello è precipitato e si sono create due
fazioni opposte:
una, che capito i loro errori ha preso le difese di Malfoy mentre
l'altra,
capitanata da vostro figlio l'ha osteggiato apertamente.
Al
fianco del ragazzo si sono schierati la signorina Granger, il signor
Potter, vostra figlia Ginevra e la signorina Lovegood.
Con
il tempo e dietro i miei ammonimenti, molti si sono ricreduti e solo
vostro figlio ha continuato una guerra del tutto insensata, arrivando a
mettersi contro la sua stessa sorella.
Non
ho ritenuto di avvisarvi prima, perché speravo che lui
capisse come
comportarsi ma non c'è stato nulla da fare.
Si
è ostinato a commettere diverse ingerenze, che alla fine mi
hanno obbligata
a prendere una decisione drastica.
Sono
costretta mio malgrado, ad annunciarvi che l'intero corpo dei docenti
da me capitanati, ha
deciso
di punirlo con la bocciatura e con l'espulsione.
Sono
davvero spiacente di dovervi comunicare una notizia del genere e mi
auguro che tra le mura di casa, lui capisca i suoi errori e che
affronti il
prossimo anno con una maturità maggiore.
Con
profondo affetto, vi saluto
Minerva McGranitt.
Molly era a dir poco sconvolta per ciò che
aveva letto e dopo aver posato
la lettera sul tavolo,
aveva
fissato insistentemente suo figlio.
Lui
però aveva
continuato a guardare in basso, come se fosse troppo pesante anche solo
il
gesto di alzare la testa.
La donna
sentiva una rabbia e un furore immane salirle dentro e dopo aver dato
una
manata sul tavolo che aveva fatto sobbalzare il rosso, con la voce
stridula aveva
detto: " Voglio subito una spiegazione Ronald Bilius Weasley!
Ti si
è
per caso fuso il cervello? Sei sotto Imperius o sei forse impazzito?
Perché
solo in questi casi potrei passare sopra a ciò che ho appena
letto.
Mi auguro
che tu ti renda conto di quello che è successo.
Sei stato
bocciato e per cosa? Per fare la guerra a Draco Malfoy? Non ti
è bastato quello
che è successo? Tuo fratello è morto per niente?
E cos'è questa storia che ti
sei messo perfino contro la tua stessa sorella.
Parla, per
l'amor di Godric!".
Nella
stanza i presenti erano rimasti zitti e anche Ronald si era ben
guardato
dall'aprire bocca.
Questo
però aveva fatto infuriare ancora di più Molly
che con la voce stentorea aveva
detto: " Vai subito in camera tua e restaci!
Non voglio
vedere la tua faccia fino all'ora di cena.
Non credere
che potrai rimanere qui a casa senza fare niente.
Domani all'alba
ti alzerai con papà, penserai a pulire il pollaio,
eliminerai i nani dal
giardino, spazzerai il cortile e pulirai la stalla e questo
sarà ciò che farai,
tutti i giorni.
Inoltre la
tua stanza dovrà sempre essere linda, con il letto fatto e
non voglio vedere
neppure un calzino in giro.
Da questo
momento ci penso io a te e saprò rimetterti in riga, puoi
giurarci e ora
sparisci!".
Ronald
sempre con la testa bassa si era alzato e in silenzio era salito in
camera sua,
pronto a passare un'estate d'inferno.
Due
giorni dopo, dalla Sala Grande erano state fatte sparire
le grandi tavolate e al loro posto c'erano tanti banchi preparati per
gli esami
finali.
Pian
piano tutti gli alunni si erano accomodati e un fischio
della preside aveva dato il via alla sessione.
La
tensione era palpabile e molti alunni avevano guardato con
gli occhi sgranati quella fila infinita di domande.
Hermione aveva
avuto ragione quando
aveva detto che per spiare lei e Draco, tanti avevano tralasciato di
studiare e
ora erano nei guai seri.
Ovviamente
la nostra eroina invece non faceva testo; per lei
le cose erano davvero semplici e la stessa cosa valeva per Draco e i
loro amici,
che la brunetta aveva messo sotto a studiare.
Dopo
due ore, la preside aveva dato il segnale di fine e in
fila, tutti erano andati a consegnare le loro pergamene.
I
magnifici sei erano stati i primi ad uscire e ora erano in
cortile a godersi un caldo sole.
Blaise
aveva preso la parola, chiedendo: " Secondo voi
come è andata? A te neppure lo chiedo, Hermione!" e la
ragazza gli aveva
fatto la linguaccia, prima di scoppiare a ridere.
Ginny
aveva risposto: " Credo di essermela cavata! Ho
avuto un dubbio sulle date della guerra dei Goblin ma tutto sommato non
posso
lamentarmi".
Luna
aveva sorriso poi aveva detto: " Anche io sono
sicura di essere riuscita a passarlo!".
Harry
invece aveva scosso la testa poi aveva mormorato:
" Non voglio pensarci.
Ho
fatto quello che ho potuto e mi auguro sia sufficiente!".
Hermione
gli aveva sorriso poi si era girata verso Draco e lo
aveva guardato, in attesa della sua risposta.
Il
biondo l'aveva abbracciata poi aveva detto: " Avere
una fidanzata so tutto io, mi è sicuramente servito.
Mi
ricordavo tutto e credo che per la prima volta, prenderò
un bel voto!".
La
ragazza aveva fatto una smorfia con la bocca poi era
scoppiata a ridere coinvolgendo i suoi amici.
L'indomani
li aspettava la prova orale e quella pratica e poi
avrebbero messo un punto a quella prima parte della loro carriera
scolastica.
In
seguito avrebbero dovuto ancora studiare, perché Hermione
voleva fare la Medimaga, Draco e Blaise i pozionisti, Ginny la
Spezzaincantesimi, Luna desiderava conseguire il master in creature
magiche e
Harry avrebbe fatto il corso di Auror.
Le
loro vite avrebbero preso strade diverse ma avevano giurato
a loro stessi, che non si sarebbero mai persi di vista.
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 - Epilogo ***
Ciao ragazze,
eccoci giunte
all'ultimo capitolo di questa storia.
Oggi ho deciso
che visto che questo è
l'epilogo, voglio cambiare il tempo verbale del racconto portandolo al
presente
e faremo parlare Hermione in prima persona.
Lei stessa vi
racconterà cosa è
avvenuto nelle loro vite.
Vi lascio alla
lettura,
ringraziandovi di cuore per il vostro affetto.
Vi ricordo che
da sabato prossimo,
inizierò a postare la nuova storia e mi auguro che la
seguiate e commentiate in
tante.
Baci Lorian
Capitolo 18 -
Epilogo
POV HERMIONE
Dal giorno della
fine della scuola,
sono trascorsi oramai sei anni e tante cose sono avvenute.
Nel bene o nel
male, nelle nostre
vite si sono avvicendati tanti avvenimenti che ora cercherò
di narrarvi, per
farvi capire cosa ne è stato di noi.
Inizio flashback
Quando tutti
abbiamo detto addio a
Hogwarts, ci siamo diretti verso la stazione e avevamo un magone che ci
bloccava il respiro.
Non
fraintendetemi, eravamo contenti
di aver superato brillantemente la scuola ma i ricordi di
ciò che avevamo
condiviso in quel castello, buoni o cattivi che fossero bruciavano con
tutta la
loro potenza.
Una volta saliti
sul treno, avevamo
cercato uno scompartimento solo per noi e dopo averlo trovato, ci
eravamo
entrati, chiudendoci la porta alle spalle e abbassando le tende.
Gli sguardi
degli studenti non erano
diminuiti con il tempo e ancora vedere me e Draco o Blaise e Luna
insieme,
scatenava una ridda di pettegolezzi e noi desideravamo fare
semplicemente un
viaggio tranquilli.
Sapevamo che
quando saremmo arrivati
alla stazione di King cross e saremmo scesi dall'espresso,
attraversando la
barriera del binario 9 e 3/4, sarebbe iniziata la vera vita e
lì avremmo poi
dovuto prendere le decisioni migliori per noi.
Tutti e sei
avevamo deciso di
prenderci un anno sabbatico, per poterci rilassare e provare a vivere
finalmente da adolescenti, anche se ormai non lo eravamo quasi
più.
Draco mi aveva
chiesto di fare un
viaggio, per poter vedere tutte quelle cose che tanto sognava e io
avevo
acconsentito.
A noi si erano
aggiunti anche gli
altri; quindi presto saremmo partiti e la prima tappa scelta era
l'Italia.
Blaise aveva dei
parenti nella
Maremma toscana e ne aveva detto meraviglie, scatenando la nostra
curiosità.
Giunti alla
stazione, sotto gli occhi
curiosi di tutti sia adulti che giovani, avevamo attraversato la
barriera e ci
eravamo trovati nella Londra babbana.
Draco, Ginny e
Luna erano un po'
nervosi mentre Blaise in parte abituato ad entrambi i mondi, si muoveva
un po'
più sicuro, facendo lo slalom tra i viaggiatori carichi di
valigie.
Io e Harry
invece eravamo sereni,
perché quello era il nostro mondo e sapevamo a cosa andavamo
incontro.
Eravamo andati a
casa Zabini, tranne
Harry e Ginny che ci avrebbero raggiunti lì dopo circa una
settimana, perché
volevano andare alla Tana a salutare Molly e gli altri.
Kathrine la
madre di Blaise, era in
viaggio con il suo settimo o ottavo marito e la magione era a nostra
completa
disposizione.
Luna non si era
fatta problemi a
seguirci, dato che suo padre era partito per la Papuasia alla ricerca
di
animali mitologici e probabilmente inesistenti.
Tre giorni dopo,
inaspettatamente gli
altri due erano arrivati e negli occhi di Ginny avevo visto tanta
rabbia e
molta tristezza.
Quando le
avevamo chiesto cosa fosse
successo, lei aveva risposto: " Queste giornate alla Tana sono state un
vero e proprio inferno.
Ronald non la
finiva più di rompere,
chiamandoci traditori, ipocriti e falsi.
Ha inscenato
delle assurde diatribe e
ha reso impossibile la convivenza a tutti, tanto che alla fine mia
madre l'ha
relegato nella sua stanza.
Poi abbiamo
parlato con gli altri e
devo dire che sono stati comprensivi ma alla fine abbiamo scelto di
venire qui,
perché non sopportavamo più la situazione!".
Blaise scuotendo
la testa per il
comportamento di quell'idiota, li aveva accolti dando loro una stanza e
alla
sera tutti insieme avevamo stilato una tabella di marcia per il nostro
viaggio.
Come ho detto
poco fa, la prima tappa
sarebbe stata l'Italia.
Ginny voleva
vedere Roma, la costa
smeralda e la costiera amalfitana, perché ne aveva tanto
sentito parlare da
Fleur che ci era andata in viaggio di nozze con Bill, dopo che era
finita la
guerra.
Io volevo andare
a vedere la Francia
con i suoi castelli della Loira e la tour Eiffel a Parigi.
Draco invece
voleva visitare la
Spagna e Madrid in primis mentre Luna sognava di andare in Egitto tra
cammelli
e piramidi.
Blaise
desiderava andare in Austria e
in Svizzera mentre Harry voleva vedere la Germania.
Viste le mete
completamente
disparate, avevamo concordato di muoverci con la magia e prima di
partire, io e
Blaise avevamo prenotato tutti gli alberghi che ci servivano,
controllando che
nelle vicinanze ci fosse un posto un po' isolato dove smaterializzarci.
Il nostro
viaggio era iniziato e con
il passare dei mesi, avevamo vissuto e fatto delle cose impensabili.
Draco aveva
visto le sue prime albe e
tramonti, avevamo fatto il falò in spiaggia con immancabile
bagno a mezzanotte
nelle limpide acque di Positano.
Avevamo ammirato
la grotta azzurra,
ci eravamo innamorati dell'arcipelago della Maddalena e avevamo
spalancato la
bocca davanti alla splendida vista che si vedeva dalla terrazza del
Pincio a
Roma.
Io avevo
lasciato il cuore nei
castelli di Sully-sur-Loire e Chamont e avevo sentito il cuore battere
frenetico
in cima alla Tour Eiffel.
Quando era
arrivato il mese di
settembre, noi eravamo a Madrid e Ginny tramite George, aveva saputo
che Ron
era stato mandato in Romania da suo fratello Charlie.
Anche se quello
significava che non
avrebbe completato gli studi, non doveva essere visto come un premio.
Siccome
continuava a comportarsi
male, Molly aveva voluto punirlo chiedendo al secondogenito di metterlo
sotto a
lavorare con i draghi.
Nel frattempo io
avevo fatto da
Cicerone a Draco nella visita del Museo del Prado, spiegandogli tutte
le opere
che erano esposte in quel magnifico posto.
Avevamo
camminato per chilometri durante la visita al fantastico palazzo Reale
di
Madrid, che secondo
la guida che non
toglieva gli occhi di dosso dal mio ragazzo, risaliva al 1764.
Poi avevamo
preso un aperitivo seduti
ai tavolini di un bar posto nella Plaza Mayor.
Draco era
strabiliato e in ogni posto
che visitavamo, potevo vedere i suoi occhi luccicare felici e la sua
bocca
spalancarsi estasiata.
Sembrava un
bambino al quale avevano
finalmente dato il regalo tanto agognato e io ero felice di vederlo
così
sereno.
Dopo la Spagna
eravamo andati in
Egitto per accontentare Luna e nonostante il caldo soffocante, ci
eravamo
divertiti a viaggiare sui cammelli, a visitare mercati e a mangiare
cibi del
posto.
Grazie alla
crociera sul Nilo che
avevo deciso di fare, avevamo visto la natura del luogo e le sue
meraviglie.
Avevamo fatto
incetta di souvenir
come vecchi papiri delicatissimi, miniature dei monumenti e spezie del
luogo,
che secondo Draco erano ottime per le pozioni.
Il mio ragazzo
era rimasto
strabiliato di fronte alla Sfinge e aveva spalancato gli occhi, quando
gli
avevo detto quanti secoli aveva la piramide di Cheope.
Con tristezza ci
eravamo lasciati
alle spalle quel paradiso antico e ci eravamo smaterializzati in
Austria, meta
scelta da Blaise.
Lì
avevamo visitato le città di Vienna, Salisburgo e Innsbruck.
Nella prima ci aveva particolarmente colpito
l'imponenza del palazzo
Schonbrunn
che di sera con le sue luci, acquistava un che di magico.
Nella seconda
avevamo passeggiato per
le vie del centro storico, che era davvero caratteristico mentre a
Innsbruck avevamo
spalancato la bocca di fronte alle montagne innevate che confinavano
con la
Svizzera.
L'ultima tappa
scelta era quella di
Harry e cioè la Germania.
Le
città scelte per il nostro viaggio
erano quelle di Berlino, Dusseldorf e Bonn e io avevo spiegato a Draco
che
proprio da quei luoghi era partita la tragedia del nazismo creato da
Hitler.
Per fargli
capire di che parlavo,
avevamo fatto un'ultima tappa e cioè quella nel campo di
concentramento di
Auschwitz, in Polonia.
Visitare quei
luoghi tristi e suggestivi,
aveva fatto comprendere al mio ragazzo cosa volessi dire quando lo
incitavo a
non arrendersi.
Il nostro
rientro a Londra era
avvenuto a marzo e complessivamente eravamo stati in giro quasi nove
mesi.
Draco mi aveva
portato al Manor, perché
voleva presentarmi ufficialmente sua madre.
Devo ammettere
che ero davvero
nervosa ma incredibilmente, lei mi aveva accolto con un sorriso e io mi
ero
tranquillizzata.
Avevo rivisto
con gioia Andromeda e
Teddy e con loro avevamo passato dei bei pomeriggi.
A
metà maggio, avevo affittato una
casa vicino a Diagon alley e dopo una settimana, Draco si era
trasferito da me.
Avevamo iniziato
la nostra convivenza
e devo dire che ero davvero felice.
A settembre
avevamo iniziato i nostri
studi: io, il mio ragazzo e Blaise eravamo andati nella stessa scuola.
Come
già detto in precedenza, loro avevano
scelto il corso di pozionisti mentre io studiavo per diventare Medimaga.
Harry invece
spronato da Shacklebolt,
aveva iniziato il corso di Auror e anche se era faticoso, ne diceva
meraviglie.
Ginny si era
immersa nello studio
delle norme complicate per diventare una bravissima Spezzaincantesimi e
Luna
per ultima, era andata a Diagon alley nella nuova scuola creata per
studiare le
creature magiche.
A gennaio
dell'anno successivo, Draco
mi aveva chiamata per parlare ed estremamente nervoso, aveva mormorato:
"
Herm, il professor Solinas mi ha detto che è particolarmente
soddisfatto del
mio rendimento.
Dice che il mio
livello di
apprendimento è molto elevato e che sono davvero portato per
questa
materia!".
Io avevo
sorriso, estremamente
orgogliosa delle sue parole ma pian piano la mia gioia si era attenuata
quando
lui aveva continuato, dicendo: " Mi ha offerto di seguire un Master
speciale che si tiene nella scuola di Dresda e ha detto che pochissimi
sono
quelli ammessi.
Lui è
convinto che mi servirà
assolutamente e io sono propenso ad accettare!".
Il cuore mi si
era fermato nel petto
ma esteriormente avevo sorriso, perché anche se soffrivo nel
sapere che non lo
avrei visto per diverso tempo, lui aveva già preso la sua
decisione e non
volevo essere io a mettergli i bastoni tra le ruote.
A febbraio con
mio profondo dolore lo
avevo visto partire e solo Ginny e Luna sapevano quanto questo mi aveva
fatto
stare male, perché avevano raccolto le mie lacrime.
Blaise aveva
avuto una brutta
litigata con Draco, perché diceva che stava sbagliando ad
andarsene e non era
venuto neppure a salutarlo.
Harry invece era
rimasto in silenzio
ma aveva perfettamente compreso il mio stato d'animo.
Per i primi due
mesi Draco mi
scriveva tutti i giorni e io facevo lo stesso poi però pian
piano i nostri
contatti si erano diradati.
Io stavo male,
anche se non volevo
ammetterlo con nessuno e davanti ai miei amici, sfoggiavo la mia
maschera di
tranquillità ma quando ero sola, il dolore esplodeva forte
come non mai e nel
letto la sera, mi scioglievo in lacrime.
Il mio
rendimento scolastico era
notevolmente calato ed ero dimagrita tantissimo.
I miei amici
erano davvero
preoccupati e Blaise furioso, a mia insaputa era andato a Dresda per
parlare
con Draco.
Non so cosa
fosse successo lì ma al
suo rientro, era davvero adirato.
Gli avevo
chiesto cosa avesse ma lui
mi aveva detto che aveva litigato con sua madre e che era stanco e
nervoso.
I contatti con
quello che definivo
ancora il mio ragazzo, si erano interrotti del tutto a fine giugno.
Credevo davvero
che finita la scuola
rientrasse a casa ma nell'ultima lettera che aveva scritto, mi aveva
freddamente comunicato che sarebbe rimasto lì per studiare
approfonditamente
alcuni argomenti.
Neppure
Narcissa, con la quale avevo
mantenuto i contatti, sapeva più nulla del figlio e i primi
di luglio furiosa,
avevo deciso di andare a Dresda per capire che diamine stava succedendo.
Blaise aveva
cercato di convincermi a
non partire ma io testarda, avevo voluto farlo.
Giunta nella
scuola di pozionisti,
avevo chiesto in giro dove fosse Draco e un ragazzo mi aveva indicato
gli
alloggi degli studenti.
Quando ero
arrivata davanti alla sua
porta, avevo bussato ma con mio profondo dolore, ad aprirmi non era
stato lui
ma una ragazza con i capelli rossi e gli occhi azzurri.
Non era stato
però il suo aspetto a
colpirmi, bensì il suo abbigliamento o forse avrei dovuto
dire non
abbigliamento, dato che era coperta semplicemente da uno striminzito
asciugamano.
Lei mi aveva
chiesto cosa volessi e
io le avevo chiesto di Draco.
La sua risposta
era stata: " Il
mio fidanzato è sotto la doccia, se puoi dire a me
riferirò il tuo
messaggio!".
Un dolore atroce
mi era esploso nel
petto e a fatica, avevo ingoiato la saliva poi gelida avevo detto: "
Si,
puoi riferire a Malfoy che le sue cose saranno consegnate al Manor,
dato che a
casa mia non le voglio più!" poi mi ero girata e con la
morte nel cuore mi
ero smaterializzata a Londra.
Al mio arrivo a
casa, avevo trovato i
miei amici ad attendermi e tra le braccia di Ginny e Luna ero scoppiata
a
piangere.
Loro mi avevano
chiesto cosa fosse
successo e io a fatica glielo avevo detto.
Blaise incazzato
e incredulo, si era
smaterializzato e dopo un'ora era rientrato dicendo che quello che
avevo visto
non era vero e che quella ragazza aveva mentito ma io non volevo
più saperne
nulla.
Draco aveva
cercato di contattarmi
tante volte e nelle sue lettere, mi aveva scritto che quella era una
pazza che lo
stava tampinando da diversi mesi.
Aveva asserito
che lei si era
intrufolata nella sua stanza mentre faceva la doccia ed era ignaro di
tutto ma
io non riuscivo più ad avere fiducia e mi ero limitata a
scrivergli un
biglietto, dove gli dicevo addio e lo invitavo a non cercarmi
più.
I miei amici non
erano d'accordo ma
alla fine non si erano più immischiati, quando avevano visto
che lui mi aveva
preso in parola.
Draco era uscito
dalla mia vita, con
la stessa velocità di come ci era entrato.
Narcissa era
addolorata per ciò che
era accaduto e anche lei aveva scritto una lettera al figlio, nella
quale si
era definita estremamente delusa del suo comportamento.
I mesi erano
passati e a fatica ero
riuscita a riprendermi dal dolore e a settembre c'era stato il
matrimonio tra
Ginny e Harry.
Alla Tana avevo
rivisto per mia
sfortuna Ronald che, una volta saputo della fine della mia relazione
con Draco,
non aveva esitato a prendermi in giro con cattiveria tanto da
guadagnarsi un
pugno in faccia da suo fratello George.
Mi sentivo come
anestetizzata e tutto
quello che accadeva attorno a me, mi scivolava addosso.
Esteriormente
cercavo di apparire
serena ma dentro morivo ogni giorno di più.
Di lui si erano
completamente perse
le tracce e neppure sua madre ne sapeva più niente; questo
mi era stato
riferito da Luna che a sua volta lo aveva saputo da Blaise,
perché io per mia
scelta avevo chiesto a Narcissa di non cercarmi più, quando
era venuta a casa
mia a prendersi le cose del figlio.
Quando glielo
avevo detto, avevo
visto nei suoi occhi tanto dolore ma anche se mi dispiaceva, avevo
bisogno di
tagliare i ponti con tutto quello che mi legava a lui, nonostante
sapessi che
questo non sarebbe mai stato possibile dato i miei amici era anche i
suoi.
In
realtà neppure loro sapevano più
nulla di lui ma la cosa non mi riguardava per niente e con il tacito
assenso di
tutti, il nome di Draco Malfoy era stato bandito, almeno in mia
presenza.
Un altro anno
era passato e a fine
luglio, Blaise e Luna si erano uniti in matrimonio.
Harry e Ginny
erano i testimoni dello
sposo mentre io ero quella della sposa e accanto a me era stato messo
un suo
cugino, che arrivava dall'Islanda.
Si chiamava
Sven, aveva la mia stessa
età ed era davvero simpatico e gentile, oltre che un bel
ragazzo.
Lui aveva deciso
di provare a
corteggiarmi e anche se non ero del tutto convinta, lo avevo lasciato
fare.
Mentre
ballavamo, mi aveva raccontato
un pò di se dicendomi che era uno studioso degli ambienti
naturali e
antropizzati.
Erano molto
interessanti le sue
teorie e lui me le spiegava con passione e cognizione.
Stavo davvero
iniziando a sciogliermi
e a rilassarmi, quando all'improvviso nel salone della festa aveva
fatto la sua
comparsa, Draco.
Tutti si erano
fermati, compresa
l'orchestra e io avevo sentito il cuore esplodermi nel petto.
Dall'espressione
di Blaise e Luna,
avevo compreso che loro erano del tutto all'oscuro di quella visita e
la stessa
cosa valeva per la maggior parte delle persone.
Mentre lui
camminava verso gli sposi,
non mi toglieva gli occhi di dosso e a me sembrava davvero di bruciare
dentro.
Dietro un cenno
della madre di
Blaise, l'orchestra aveva ripreso a suonare e io e Sven avevamo
continuato a
ballare, anche se mi sentivo come se fossi diventata un pezzo di legno.
All'improvviso
mentre ballavamo un
lento, la sua voce mi era giunta vicinissima quando aveva detto: "
Scusami, potrei avere l'onore di ballare con la tua dama?".
Sven ignaro
della storia che ci aveva
legati, aveva annuito e io per evitare di dare scandalo, non avevo
detto nulla.
Quando Draco mi
aveva preso tra le
sue braccia, mi ero sentita morire e la convinzione che mai lo avrei
dimenticato, era esplosa in me.
Lui mi aveva
stretta a se e mentre
ballavamo, con la voce roca mi aveva detto: " Perdonami Hermione!
So di averti
fatto molto male ma davvero
non mi sono reso conto di ciò che facevo.
Come ti ho
ribadito, quella non era
nulla per me e non sapevo neppure che fosse nella mia stanza.
Ovviamente si
era ben guardata dal
dirmi del tuo arrivo e se non fosse stato per Blaise, non l'avrei mai
scoperto.
Quando sono
uscito dal bagno e lo
trovata lì svestita, l'ho cacciata ma in quel momento
è apparso
Blaise, che mi
ha urlato davvero di
tutto.
Non appena mi ha
detto che tu eri
venuta e che lei ti aveva aperto la porta, mi sono sentito morire.
Ma questo non mi
giustifica, perché
avevo già sbagliato nei tuoi confronti.
Aveva ragione il
mio amico, quando mi
aveva detto che non sarei dovuto partire per Dresda ma in quel momento,
ero
offuscato dall'orgoglio di sapere di essere stato scelto tra tanti.
Non mi rendevo
conto che ti stavo
dando un dolore e egoisticamente, ho pensato solo a me stesso.
Sono
perfettamente cosciente che non
ho scusanti e non ne cerco, perché non me le merito
però voglio che tu sappia
una cosa.
Io non ti ho mai
tradita; sei sempre
stata l'unica per me, anche dopo che ci siamo lasciati e sono pronto a
giurartelo su qualunque cosa tu voglia.
Per i primi mesi
dopo la nostra
rottura, mi sono fatto dominare dalla rabbia e se il mio cuore mi
urlava di
correre da te per chiarire, il cervello mi obbligava a rimanere dov'ero.
Mi giustificavo
dicendo che il fatto
che non mi avevi creduto, era grave ma sapevo che l'unico in torto ero
io.
Il mese scorso
sono partito e ho
fatto nuovamente il giro dei posti che avevamo visto tre anni fa e
sono venuto
dolorosamente a patti,
con il fatto che se allora li avevo trovati magici, era
perché
c'eri tu al mio
fianco.
Io non riesco a
dimenticarti e
neppure voglio farlo, perché sei l'unica di cui mi sia
innamorato.
Ho finito la
scuola e sono tornato
per restare; ti prego Hermione, dammi un'altra possibilità.
Dalla a noi e al
nostro amore, perché
so che possiamo farcela e nulla può distruggere
ciò che ci lega.
Io ti amo come e
più del primo giorno
e voglio creare con te un futuro meraviglioso.
Voglio sposarti,
desidero avere dei
figli che giochino al Manor nel parco giochi che avevo creato per Teddy.
Voglio vederli
crescere e diventare
delle persone speciali, perché sono certo che lo
diventerebbero con una madre
come te.
Desidero
invecchiare insieme a te e
vedere i nostri nipoti, divertirsi nello stesso parco giochi.
Non mandarmi
via, ti prego! Per
favore... non rinunciare a noi".
Mentre
continuavamo a ballare le
lacrime scendevano veloci sulle mie guance e a fatica vedevo i nostri
amici che
ci guardavano.
Accanto a loro
c'era Sven che mi
fissava curioso e io avevo provato ad immaginarmi con lui ma davvero
non ci ero
riuscita.
Lentamente avevo
alzato gli occhi su
Draco e ingoiando il magone che mi stringeva la gola, avevo detto: " Se
ragionassi con la testa ti caccerei via ma... il mio cuore ti
appartiene e sarà
per sempre tuo.
Voglio dare una
possibilità a noi ma
sta attento Draco, perché sarà davvero l'ultima!".
Lui aveva
annuito rivolgendomi un
sorriso dolcissimo poi mi aveva chiesto: " Hermione, posso... posso
baciarti?".
Io avevo annuito
con il cuore in gola
e quando le nostre labbra si erano toccate, tutto era come scomparso.
Tutte le
lacrime, il dolore e la
rabbia erano svanite al sole e mi era sembrato di essere tornata
indietro di
tre anni.
Mentre ci
guardavamo negli occhi, la
voce di Blaise aveva detto: " Quel bacio significa che non devo
spaccare
la faccia al mio amico?".
Io avevo
ridacchiato poi mi ero
girata verso di lui e gli altri e avevo detto: " Significa solo che
devi
tenerlo d'occhio.
Gli ho dato
l'ultima possibilità ma
se sgarrerà di nuovo, sarà completamente tuo!".
Draco aveva
scosso la testa
sorridendo e tutti eravamo scoppiati a ridere.
Devo ammettere
che in effetti si era
comportato meravigliosamente, accettando anche il fatto che non volevo
fare
l'amore con lui e dopo sei mesi dal nostro ritorno insieme, ci eravamo
sposati.
Le nostre nozze
si erano tenute al
Manor e di comune accordo, entrambi avevamo voluto un matrimonio
semplice e
senza troppi fronzoli.
Narcissa mi
aveva abbracciata e tra
le lacrime mi aveva ringraziata di non aver rinunciato a suo figlio poi
mi
aveva chiesto di venire a vivere al Manor e io, con profonda sorpresa
di Draco
avevo accettato.
Il nostro
viaggio di nozze era stato
fatto in Francia e fare l'amore con lui da sposati, era stato davvero
magico.
Era stata una
comunione di anime e mi
ero sentita davvero fortunata di averlo al mio fianco.
Al nostro
ritorno Draco aveva aperto
uno studio da pozionista ed era entrato in società con
Blaise mentre io ero
stata assunta al San Mungo nel reparto lesioni da incantesimi.
Da quello che
avevo saputo da Ginny,
Ronald era stato mandato in pianta stabile in Ploiești
una
città rumena,
capoluogo del distretto
di Prahova nella
regione storica della Muntenia.
Lì
grazie a Charlie, era stato
assunto come guardiano nella riserva speciale dei draghi.
La
mia amica mi aveva anche detto che
prima della sua partenza, alla Tana era arrivata Lavanda che gli aveva
dichiarato tutto il suo appassionato amore ma lui l'aveva umiliata,
dicendole
che di lei non gliene fregava nulla e la ragazza se ne era andata con
la coda
tra le gambe e con la faccia devastata dalle lacrime.
In
realtà un pò mi era dispiaciuto
per Lavanda ma poi avevo ripensato al suo comportamento ad Hogwarts e
avevo
detto a me stessa, che in fondo se l'era meritato.
Harry e Ginny
erano stati i primi ad
avere un bambino, seguiti a ruota da Blaise e Luna.
Ai primi era
nato James Sirius mentre
i secondi avevano avuto una femmina alla quale avevano imposto il nome
di
Cordelia Kathrine.
E ora a due anni
dal nostro
matrimonio, anche io sono incinta.
Draco ancora non
lo sa, dato che l'ho
scoperto stamattina ma sono tranquilla, perché so che lui lo
desidera davvero
tanto.
Mi sento pronta
a vivere la vita che
mi ha promesso mio marito.
Ho aperto il mio
cuore, dimenticando
tutto il dolore subito e ora posso dire di essere davvero felice.
Sento una gioia
tale che mi sembra di
poter volare senza magia e sarà ancora più
completa, quando stasera dividerò
questa felicità con lui.
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