Un cammino lastricato di ricordi

di lorian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Ricordi che riscaldano ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Una denuncia che fa tremare tanti ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Reazioni negative e positive ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Un quintetto decisamente insolito ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Un emozione intensa ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Due schieramenti ben precisi ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Tutto alla luce del sole ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - I magnifici sei ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Una notte molto importante ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Due corpi e un'anima ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Nuovi scontri all'orizzonte ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Chiarimenti necessari ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - La fine dei ricordi ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Il giusto castigo ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - Che brutta nottata, Ron! ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - La fine della scuola ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Epilogo ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto ***


Buongiorno ragazze! Innanzitutto devo scusarmi con tutte voi, perché mi ero ripromessa di iniziare a pubblicare prima di Natale ma diciamo che ho avuto delle feste abbastanza movimentate.

Inoltre, una fastidiosissima influenza mi ha letteralmente abbattuta.

Ora però che il peggio è passato, mi impegnerò ad essere puntuale e inizio oggi con il primo capitolo della nuova storia che spero vi piacerà.

Un bacio Lorian.

 

Capitolo 1 - L'inizio di tutto

 

All'interno del castello di Hogwarts si stava vivendo un momento davvero tragico e pesante.

Non stiamo parlando di un attacco dei Dissennatori o dei Mangiamorte ma dello studio per la preparazione ai M.A.G.O.

Tutti i ragazzi vagavano per i corridoi come zombie, barcollando mentre con gli occhi spiritati ripetevano norme, regole ed incantesimi.

La follia dilagante aveva colto indistintamente tutte le quattro case.

Le serpi cercavano disperatamente uno o più stratagemmi per poter sabotare gli esami o banalmente un luogo ben più che segreto, dove potessero nascondersi.

I tassi, tra un ripasso e l'altro, cercavano di costruire trappole e trabocchetti dove far cadere i professori e gli esaminatori.

I corvi invece si rivolgevano alla Cooman nella speranza che la stordita signora, tra un bicchierino di sherry e l'altro, riuscisse a mettere in moto il suo terzo occhio vedendo qualcosa nonostante i suoi mitici occhiali con i fondi di bottiglia.

Infine i grifoni quasi quasi pregavano che resuscitasse Voldemort piuttosto che svolgere gli esami, perchè non c'era nulla di segreto nel dire che affrontare una McGranitt furiosa, era sicuramente peggio che trovarsi di fronte ad un senza naso, pelato ed isterico.

Non credo che ci sia bisogno di sottolineare il fatto che in quest'ultimo gruppo, c'era l'eccezione che conferma la regola e cioè Hermione Jean Granger, soprannominata da tutti la so-tutto-io di Hogwarts.

Lei era la strega più intelligente e studiosa degli ultimi cento anni ed era incredibile se si pensava che era una semplice Nata babbana.

Ovviamente di semplice in quella ragazza riccia non c'era nulla ma per i più radicati Purosangue, quello era un fatto assolutamente inspiegabile.

Tra questi, fino a qualche mese prima c'era anche il suo fidanzato e cioè Draco Lucius Malfoy, il più spocchioso tra gli spocchiosi.

Lo scandalo che li aveva investiti quando i due ragazzi avevano portato alla luce la loro relazione, volava ancora di bocca in bocca ma la tensione per gli esami finali, aveva mitigato un pò la cosa.

Il gelido biondo era seduto accanto alla sua ragazza, che aveva il naso incollato su un libro più grosso di lei.

Di fronte ad Hermione, c'erano straordinariamente Blaise Zabini, Harry Potter e la sua rossa fidanzata Ginny Weasley.

L'unico che mancava all'appello era Ronald, perchè non aveva minimamente accettato la presenza di Draco nella vita della ragazza che considerava, egoisticamente di sua esclusiva proprietà.

Anche se studiavano insieme oramai da un mese, il biondo storceva ancora la bocca di fronte al ragazzo sopravvissuto, quello che lui definiva la persona più fulminata del mondo magico.

D'altronde se Potter era sopravvissuto a ben due Avada Kedavra, qualcosa doveva pur significare.

Dagli altri tavoli i studenti li occhieggiavano spesso, aspettandosi che da un momento all'altro tra i due galli scoppiasse un putiferio ma fino ad ora erano rimasti delusi.

Ad un tratto Ginevra aveva sbuffato e mentre con la coda dell'occhio fissava quegli ebeti, aveva incrociato le braccia al seno.

Con la voce distorta dalla rabbia aveva sibilato: " Ma è possibile che ci siano tante persone così idiote?

Sono lì fermi come degli avvoltoi in attesa della carogna da spolpare.

Secondo me stanno pregando Merlino, Morgana e tutti e quattro i fondatori che tra voi due scoppi la guerra.

Mi domando come si faccia ad essere così meschini!".

Draco aveva ghignato poi aveva alzato le spalle dicendo: " Si vede che non hanno niente di meglio da fare!

Comunque non vorrei infierire Ginny ma ho la certezza matematica, che gran parte di quelli che tu chiami avvoltoi, siano stati mandati qui in avanscoperta proprio da tuo fratello, che non vede l'ora che tra me e Hermione scatti la rottura tanto agognata!".

Inaspettatamente Ginny aveva annuito poi aveva aggiunto: " Lo so perfettamente Draco, che dietro questa incresciosa situazione c'è Ronald e a volte mi chiedo se io o lui siamo stati adottati, perchè mi sembra impossibile essere davvero sua sorella!".

Harry aveva appoggiato il libro sul tavolo poi aveva detto: " Per lui è impensabile credere che tra il furetto e Hermione ci sia qualcosa di serio.

Secondo ciò che ritiene il suo cervello, lui gli ha rubato la ragazza!".

Draco aveva fatto una smorfia indistinta, senza aggiungere una parola ma Ginny aveva mormorato con stizza: " E questo lo rende ancora più deficiente!

Voglio dire, finché Hermione è rimasta single lui non l'ha ritenuta importante e si è sollazzato con quell'oca di Lavanda poi però quando lei ha scelto Draco e si è ritenuto tradito.

Pensa di avere dei diritti sulla nostra amica! Peccato che li senta imprescindibili, solo quando lei si interessa a qualcun'altro.

Sono più che certa che se loro si lasciassero, lui tornerebbe tra le cosce di quella ninfomane della Brown!".

Draco aveva grugnito poi aveva risposto: " Non credo che gli darò mai questo piacere!

Hermione è e rimarrà la mia ragazza e non ho la benché minima intenzione di lasciarla, quindi può mettersi l'anima in pace!".

La mora aveva alzato lo sguardo da quel mastodontico librone e aveva guardato le persone che di sottecchi li osservavano poi aveva sorriso lievemente.

Si era sporta per dare un dolce bacio al suo ragazzo e aveva detto: " Io credo che gli stiate dando più importanza di quel che si meritano.

Né loro né Ronald riscuotono il mio interesse, così come non devono attirare il vostro!

L'unica cosa che otterranno sarà una bocciatura in massa, perchè per spiarci biecamente, non stanno minimamente studiando e fra tre giorni, inizieranno gli esami.

Nessuno di noi deve loro una spiegazione e sprechiamo già troppo tempo a preoccuparci.

Come ha detto Draco, io sono e resterò la sua ragazza e delle fissazioni di Ronald, non me ne può fregar di meno!".

Quindi si era alzata e aveva portato con se quel mattone di libro, per riporlo nello scaffale.

Mentre cercava il punto esatto dove riporre il tomo, la ragazza era stata attirata da due voci che stavano bisbigliando.                                                                                                                                                Con uno schiocco delle dita si era disillusa e passo dopo passo, si era avvicinata alle due ragazze

che si erano poi rivelate le gemelle Patil.

Padma stava ridacchiando e poi quando aveva smesso, con gli occhi inumiditi dalle troppe risate represse aveva fissato la sorella e aveva chiesto: " Quindi se ho capito bene, Ronald vuole fare in modo che Malfoy lasci la Granger?".

Hermione aveva spalancato gli occhi quando la gemella aveva annuito sorniona.

La Corvonero aveva poi chiesto: " E come intende farlo?" e Calì aveva risposto: " Demelza mi ha detto che Romilda gli ha riferito, che Lavanda era abbastanza scocciata.

Sembra che lui abbia dato di matto, dicendo che era una vergogna per una Grifondoro mettersi con una serpe e lui doveva far rientrare tutto nei ranghi!".

Padma aveva annuito ma poi aveva domandato: " Ho capito ma non mi hai ancora detto come intende rimettere tutto al suo posto!".

Calì si era passata una mano tra i neri capelli e aveva risposto: " Secondo Romilda, lui ha detto che vuole inviare un messaggio a Hermione con la scrittura del biondo, invitandola sulla torre di Astronomia questa sera a mezzanotte.

Poi una volta che lei sarà lì, la vuole addormentare con un incantesimo!".

Padma aveva messo su un espressione basita poi aveva mormorato: " Non capisco come questo possa fare lasciare quei due!" e Calì aveva risposto: " Beh, non ti ho detto ancora la parte migliore.

Secondo il piano di Ronald, dopo che si sarà addormentata lui la farà stendere su dei cuscini e si coricherà con lei poi invierà un messaggio alla serpe con la scrittura di Hermione, dandogli appuntamento sulla torre e quando il biondino arriverà, li vedrà a letto insieme e penserà di essere stato tradito!".

Padma aveva battuto leggermente le mani ridendo poi aveva risposto: " E bravo Ronald, chi avrebbe mai detto che riuscisse a inventarsi un piano così geniale.

Tutti qui sanno come Malfoy sia geloso e possessivo e di sicuro non accetterà mai un bel paio di corna ramificate.

Solo una cosa non capisco! Perchè lo fa? Voglio dire, lui non si è mai fatto avanti con Hermione e si è sollazzato con Lavanda, però non vuole che lei abbia un altro.

Certo stiamo parlando di Malfoy ma se ti ricordi, ebbe una reazione simile anche quando si trattò di Victor Krum!".

Calì aveva annuito poi aveva risposto: " Lo so, in effetti è davvero un egoista ma che vuoi farci, in fondo è un uomo e non ammetterebbe mai che una che considera sua, si metta con un altro.

Io penso che lui voglia solo divertirsi con Lavanda poi quando ne avrà avuto abbastanza, andrà a cercare Hermione per fare sul serio.

Sai per la serie: le oche bionde me le scopo ma le more ricce me le sposo!".

Le due gemelle erano scoppiate a ridacchiare poi si erano allontanate, ignare di essersi lasciate alle spalle una piangente e furibonda Hermione.

Quando si era ripresa dalla rabbia e dal dolore, la ragazza aveva mandato un messaggio ai suoi amici e al suo ragazzo, tramite un biglietto trasformato in uccellino che diceva: " Raggiungetemi subito nella stanza delle necessità!".

Poi aveva fatto il giro degli scaffali ed era uscita dalla biblioteca, con un diavolo per capello.

Velocemente si era diretta al settimo piano, si era fermata davanti al quadro di Barnaba il babbeo,

bastonato dai troll e aveva atteso l'arrivo degli altri.

Dopo dieci minuti dal fondo del corridoio erano apparsi Blaise, Harry e Ginevra, seguiti da uno scazzato Draco che sbuffava di continuo.

Ginny aveva visto Hermione e le era corsa incontro ma si era fermata di botto, quando si era accorta che aveva gli occhi arrossati.

Mettendo le mani sui fianchi, nel più puro stile di Molly Weasley, aveva alzato la voce di un tono chiedendo:  "Herm, perchè hai pianto?".

La mora con la coda dell'occhio aveva visto Draco alzare di scatto la testa e sgranare gli occhi.

Deglutendo aveva risposto: " Non qui! Prima entriamo e poi vi spiegherò!".

Tremando si era avvicinata al muro e dopo aver pensato a cosa chiedere, era passata per tre volte di fronte alla parete.

Un grande portone nero finemente lavorato, era apparso davanti ai loro occhi e quando la comparsa era stata completata, i quattro ragazzi erano entrati dentro la stanza.

Avevano trovato una vasta camera, arredata tutta con i toni del bianco e nero, con un mobile bar pieno di bottiglie varie e di bicchieri.

Un grande divano di pelle nera spiccava sul pavimento di marmo bianco ed era posizionato di fronte ad un lussuoso camino, ovviamente spento dato che erano a giugno.

Hermione si era seduta, subito imitata dagli altri e Ginny le aveva detto: " Ora taglia corto e dimmi perchè poco fa hai pianto."

Hermione l'aveva fissata negli occhi e stringendo i pugni, le aveva raccontato tutto quello che aveva sentito dalle bocche di Calì e Padma.

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Man mano che il suo racconto si svolgeva, Ginny spalancava gli occhi e la bocca, Blaise e Harry stringevano i pugni furiosi e Draco abbassava lo sguardo a terra.

Quando la mora aveva finito di parlare, Draco era scattato in piedi e si era diretto di filato verso il mobile bar, dove si era versato una generosa dose di firewhiskey.

Contrariamente a quello che pensavano le persone, a lui non piaceva da impazzire l'alcool.

Farsi vedere con un bicchiere in mano sempre più spesso, faceva parte dello status quo e cioè del voler mantenere agli occhi degli altri, la sua immagine di bad boy.

Ma in quel momento sentiva proprio la necessità di sentire scendere quel forte liquore lungo l'esofago.

Sentirlo bruciare in gola e nello stomaco, faceva da contraltare alla furia che lo stava devastando.

Dopo essersi scolato tutto il bicchiere, lo aveva stretto talmente forte che temeva potesse

romperlo, poi senza dire una parola si era diretto fuori dalla stanza delle Necessità, lasciandosi alle

spalle la sua fidanzata e i suoi amici che l'avevano guardato in silenzio.

A passo svelto si era diretto nella sua stanza e una volta lì, si era lasciato cadere sul letto afferrandosi i capelli in un gesto frustrato.

Era stufo di sentirsi giudicato e condannato a priori, solo per il cognome che portava.

Per Salazar, lui sapeva di essere stato un gran bastardo, vile e cattivo e il peggio l'aveva dato

proprio con la ragazza che ora amava e probabilmente questo non se lo sarebbe mai perdonato.

Ma sentire quei piani lo aveva davvero devastato, perchè non erano progettati per amore ma solo per una questione di mero possesso.

La cosa assurda era che la possessione in teoria lui avrebbe dovuto comprenderla, visto che Lucius non aveva fatto altro che dirgli: " Se vuoi qualcosa prenditela e se è tua, fa che nessuno la tocchi!" ma invece faticava ad accettare che quella di cui si stava parlando era in realtà la sua fidanzata.

Ora che il suo paparino gli aveva fatto il gentile favore di crepare, lui pensava di essere libero; libero di amare, ridere, scherzare, farsi nuovi amici e sopratutto di vivere.

Ma così non era stato!

 

INIZIO FLASHBACK

 

Fin dal primo giorno di scuola, si era dovuto rendere conto che per la stragrande maggioranza degli alunni, lui era solo un capro espiatorio.

Un ottimo bersaglio su cui riversare tutto l'odio e il rancore per la guerra appena trascorsa e per coloro che erano morti.

I primi sei mesi li aveva passati più in infermeria che in aula, perchè non poteva nemmeno girare per i corridoi, senza diventare un catalogo vivente di maledizioni e incantesimi.

Veniva schiantato e percosso con la stessa frequenza con cui si cambiava le camicie e cominciava ad essere stufo.

Poi, una sera di marzo era apparsa lei; lei che l'aveva trovato in un corridoio, disteso in un lago di sangue.

Il suo sangue, quello che il suo beneamato padre dichiarava purissimo ma che era del tutto simile a quelli degli altri.

Quella volta i suoi cari compagni ci erano andati giù in modo pesante: aveva tre costole rotte, un polmone perforato, un occhio nero, il labbro inferiore spaccato, la gamba destra rotta, aveva perso tre denti e aveva un taglio lungo tutto il braccio sinistro, in corrispondenza di quel marchio maledetto che gli deturpava la pelle.

Ricordava ancora le parole che gli aveva detto Finnegan, prima di tagliargli la carne con un coltello.

Aveva uno sguardo da pazzo impresso negli occhi mentre gli diceva: " Dovresti ringraziarci Malfoy! Chissà che squarciando la tua carne, non esca quello schifo che ti circola nelle vene!".

Poi il dolore era stato davvero tanto devastante, che aveva perso i sensi cadendo nell'oblio.

A svegliarlo era stata la sua voce che mormorava: " Oh Morgana, Malfoy che ti hanno fatto? Sono dei folli.

Solo un pazzo può fare una cosa del genere; non è possibile, mi sembra di aver combattuto per niente!".

Lui aveva cercato di parlare ma era stato colto da un violento eccesso di tosse, che gli aveva fatto sputare sangue.

Lei gli aveva detto:  " Per favore Malfoy non parlare e non agitarti, perchè ti fai solo del male!" poi lo aveva medicato alla buona e aveva chiamato Harry con il Patronus.

Quando il moro era arrivato in quel corridoio scuro, alla vista di quello scempio era impallidito e non aveva potuto trattenere un conato, che lo aveva spinto a vomitare anche l'anima.

Quando si era ripreso, si era avvicinato a Hermione e insieme lo avevano trasportato in infermeria.

Madama Chips vedendolo si era messa le mani nei capelli ma poi aveva alzato gli occhi al cielo e aveva sbuffato.

Questo atteggiamento aveva fatto comprendere a Hermione che il biondo era un assiduo frequentatore dell'infermeria e quando aveva chiesto la conferma alla Chips, lei le aveva detto:

" E' una barbarie che viene commessa spesso! Questo povero ragazzo, ha passato più giorni qui dentro che in classe ma di solito non hanno mai usato una tale ferocia!".

Hermione allora aveva chiesto perchè non fossero stati presi dei provvedimenti e la buona donna le aveva risposto: " Perchè lui non ha voluto! E' come se sapesse di meritarsi queste torture e volesse espiare le sue colpe in questo modo!".                                                                                

La mora aveva sentito una rabbia tale dentro che l'aveva devastata e dopo aver salutato Harry, chiedendogli di non dire niente a nessuno, era rimasta al capezzale del biondo tutta la notte.

Qualche ora dopo una febbre altissima aveva colto Draco, portandolo alla soglia del delirio e in quei momenti lui si era agitato come non mai, chiedendo aiuto e pregando di smetterla.

Hermione aveva pianto di fronte a quello strazio ma non si era persa d'animo e alternandosi con

Poppy, lo aveva assistito tutto il tempo.

Grazie all'Ossofast, le costole e la tibia di Draco si erano aggiustate, così come il livido all'occhio e il taglio al labbro e al braccio erano spariti con un unguento.

I denti erano stati fatti ricrescere con l'incantesimo Densaugeo ma la cosa che preoccupava l'infermiera era la perforazione del polmone.

All'alba la febbre era scomparsa del tutto e Hermione vinta dalla stanchezza, si era addormentata seduta sulla sedia mentre teneva la mano di Draco.

Dopo poche ore il ragazzo si era svegliato ed era rimasto sorpreso di vederla dormire vicino a lui.

Madama Chips, che era passata a controllarlo, vedendo la sua espressione aveva detto: " Non la disturbi, signor Malfoy.

La signorina Granger deve essere esausta, perchè non l'ha abbandonata un solo istante e l'ha curata con tutte le sue forze!".

Draco aveva annuito mentre sentiva un calore forte sprigionarsi nel cuore poi aveva portato lo sguardo verso l'infermiera e aveva detto: " Non voglio svegliarla ma così deve essere scomoda!

Ingrandisca il letto e la faccia coricare qui".

La donna aveva sgranato gli occhi poi aveva mormorato: " Ma è contro il regolamento!" e Draco aveva risposto: " Non si preoccupi, non la toccherò!

Tanto più che non ne avrei neppure la forza! Lei mi parla del regolamento ma non credo che sia scritto da qualche parte, che degli alunni si debbano divertire a pestarne un altro.

Né vi è scritto che una Grifondoro debba aiutare un Serpeverde! Quindi come vede non andiamo contro il regolamento o almeno non credo che lo stiamo facendo!".

La donna era rimasta un pò a pensare poi aveva annuito e con colpo secco della bacchetta aveva trasformato il letto da singolo in matrimoniale e tramite l'incantesimo Mobilicorpus, aveva sollevato con delicatezza la ragazza, facendola coricare.

Hermione aveva mugugnato un pò ma poi era tornata a dormire serena.

Madama Chips aveva guardato Draco che non gli toglieva gli occhi di dosso e aveva mormorato: 

" Sappia signor Malfoy che stavolta non potrà esimersi dal denunciare i suoi aggressori, perchè conoscendo la signorina che ora dorme al suo fianco, non glielo permetterà.

Lei, come tutti noi ha lottato per ristabilire il bene e il fatto che lei venga pestato con continuità, non rientra di certo in quel fine!".

Draco aveva annuito senza dire una parola poi aveva chiuso gli occhi, riaddormentandosi.

Dopo qualche ora il biondo si era risvegliato e aveva visto Hermione fissarlo confusa.

Stringendo il pugno per il nervoso, aveva mormorato: " Buongiorno Granger! Madama Chips ha ingrandito il letto per permetterti di dormire ma voglio rassicurarti del fatto che non ti ho toccata.

Volevo ringraziarti, perchè lei mi ha detto quello che hai fatto per me!".

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Capitolo 2
*** Ricordi che riscaldano ***


Eccoci al nuovo capitolo.

Mi fa strano riprendere a pubblicare dopo tanti mesi di silenzio e questo mi fa comprendere di essere ormai affezionata a tutti voi e di non poterne fare a meno.

Comunque basta chiacchiere. Ringrazio le persone che hanno letto il capitolo di sabato scorso e quelle che lo hanno commentato.

Baci Lorian

 

Capitolo 2 - Ricordi che riscaldano

 

Hermione aveva annuito poi mettendosi a sedere aveva detto: " Chi è stato, Malfoy? Voglio saperlo e non azzardarti a dirmi che ti meriti questo, perché non è assolutamente così!

Solo una bestia può aver commesso una tale atrocità e io non ho combattuto, per permettere alle

bestie di girare liberamente nei corridoi di questa scuola!".

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Lui l'aveva fissata in silenzio poi aveva risposto: " All'inizio pensavo veramente di meritarmi tutto questo ma poi gli attacchi sono diventati all'ordine del giorno e la loro furia è cresciuta in modo esponenziale e devo ammettere di essere stanco!

Secondo il loro metro di misura, io devo pagare le colpe di tutti i Mangiamorte ma di questo passo, non credo di arrivare vivo alla fine della scuola, quindi ti dirò chi sono i miei aggressori!".

Hermione aveva annuito ed era rimasta ferma ad aspettare.

Draco aveva tirato un profondo respiro che gli aveva procurato un forte dolore al petto poi aveva detto: " Seamus Finnegan, Theodore Nott, Cormac McLaggen e Terence Higgs!".

La mora aveva grugnito di rabbia poi aveva sibilato: " Bastardi! E' da coraggiosi attaccare in quattro contro uno!".

Draco aveva ghignato poi aveva detto: " Sai qual è la cosa comica, Granger? Che per pestarmi, hanno messo da parte l'odio tra le case e almeno in questo Silente è stato accontentato.

Lui ha sempre detto che era importante l'unione e la collaborazione!

Beh, chi meglio di me può dire che si sono uniti e hanno collaborato e che lo hanno fatto nella maniera migliore!".

Hermione aveva sbuffato poi aveva detto:  "Non dire sciocchezze, Malfoy! Silente non avrebbe di certo voluto questo!

Ti avviso che ho tutta l'intenzione di denunciare quei bastardi alla McGranitt, perché prenda dei provvedimenti e tu non azzardarti a impedirmelo, chiaro?

Poi d'ora in poi, starai al mio fianco mio e di Harry che ieri ti ha aiutato, in modo che non accada più una cosa del genere.

Sappi che non lo faccio per pena o per pietà, perché non ne provo nei tuoi confronti ma non voglio che tu debba nuovamente entrare qui dentro.

Non me ne frega un accidente di quello che dirà la gente e non voglio sentire una sola parola di dissenso da parte tua!".

Draco si era passato una mano tra i capelli chiari poi aveva risposto: " Non credo che tu possa

proteggermi sempre, anche perché ti rammento che due dei miei aggressori fanno parte della mia casa e posso assicurarti che non sono i soli.

Tra le serpi, solo Blaise mi è amico mentre tutti gli altri non vedono l'ora di accopparmi.

Gli fa comodo che sia io a prenderle, anche al posto loro e hanno volutamente ignorato il fatto che anche i loro padri erano e sono dei Mangiamorte, così come lo è il mio!".

Hermione aveva annuito poi aveva detto: " A questo penseremo poi! Intanto cominceremo a punire i colpevoli e sono certa che vedendo questo, anche gli altri la smetteranno!".

Draco aveva scosso la testa poi aveva mormorato: " Avanti Granger, in fondo neppure tu credi a quello che dici!

Nessuno dimenticherà facilmente quello che ho fatto e chi sono!".

La mora aveva fissato gli occhi cerulei del suo antico rivale e aveva risposto: " Tutti commettiamo degli errori Malfoy, l'importante è saper rimediare ma tu ti prevarichi ogni possibilità.

Non è accettando in silenzio i loro insulti e le loro percosse che dimostrerai la tua buona volontà; a volte anche ribellarsi, serve a ristabilire le priorità.

Tu ti sei dovuto accollare gli errori commessi da tuo padre e lo hai fatto senza recriminare.

Questo potrebbe essere preso per una forma di coraggio se non venisse da te; siccome però sei stato tu a farlo è più comodo pensare che sia sottomissione o vigliaccheria.

A te non cambia poi molto la cosa ma fa comunque rabbia pensare che basta questa piccola sfumatura, per renderti un pavido ai loro occhi!".

Il biondo aveva sogghignato poi le aveva detto: " Beh Granger, in fondo è quello che sono!

Ognuno ha quel che si merita e io non sono di certo da meno; l'unica cosa che mi scoccia è che fino ad ora, non avevo mai pensato al fatto che fosse un male.

Voglio dire che fin da quando avevo sei anni, mio padre non ha fatto altro che pontificare su quanto fosse perfetta la casata dei Serpeverde.

Mi raccontava che era un onore farne parte, che era nel destino di tutti i Malfoy e i Black e che io non potevo sottrarmene.

Mi diceva che essere una serpe ti dava quel quid in più che serve sempre nella vita ma non mi ha mai detto che per esserlo, dovevo diventare per forza un bastardo, falso, razzista e traditore.

Questo l'ho scoperto dopo a mie spese e se devo essere sincero, me ne sono fregato.

L'unica cosa che vedevo era il potere che derivava dal mio cognome e ne approfittavo biecamente, senza chiedermi di certo se fosse giusto oppure no.

La gente faceva a gara per servirmi, adularmi e conquistarmi e in verità, la cosa mi piaceva eccome.

Però poi mi sono reso conto che era solo di quel nome che avevano paura e non di me e questo mi ha fatto infuriare.

Mi sono immaginato con un altro cognome e sono dovuto venire a patti con la dolorosa epifania, che non ero nessuno.

Per mio padre avevo solo il valore di qualcosa da donare al suo Signore, per mia madre ero il fallimento che faceva inquietare il suo perfetto marito.

Non fraintendermi, lei mi ha voluto bene per davvero e me ne vuole ancora adesso ma vive principalmente per Lucius.

E' come se fosse un pezzo del suo corpo, un prolungamento del suo braccio, una parte attigua del

suo cervello.

Si capiscono al volo e spesso mi era capitato di vedere, che uno iniziava un discorso e l'altra lo finiva.

Mi sono sempre chiesto se anche io avrei mai amato come loro e in parte ne avevo paura!".

Hermione si era abbracciata le ginocchia poi ci aveva appoggiato la testa e aveva chiesto: " Paura? Perché ne avevi paura?".

Draco si era passato una mano tra i capelli poi aveva risposto: " Perché mi inquieta l'idea di avere al mio fianco, una persona che mi conosce così bene.

Sarebbe come vivere allo scoperto, come non avere più la pelle ed essere esposto con la carne viva al vento.

Mi sentirei nudo, privo di ombre e di segreti e questo non mi piace affatto.

Io credo che le persone debbano avere una parte oscura di se, un posto dove tenere i loro segreti più nascosti ed inconfessabili.

Penso che abbiano diritto a mantenere un alone di mistero su di loro, perché se tutto fosse chiaro e trasparente, la noia sarebbe assicurata!".

Hermione non aveva fatto in tempo a rispondergli, perché Madama Chips era apparsa davanti a loro dicendo: " Signor Malfoy, ora può uscire ma le sarei davvero grata se non tornasse subito qui dentro.

Non mi fraintenda, io amo il mio lavoro e quando non ho nulla da fare mi annoio ma vederla così spesso qui dentro solo per le percosse di alcuni vigliacchi, non mi piace proprio per niente!".

Draco aveva annuito facendole un sorriso poi aveva ghignato e le aveva chiesto: " Mi perdoni, Madama ma mi sono sempre chiesto in che casa avesse studiato in passato.

Non lo abbiamo mai saputo e molti di noi se lo sono sempre domandato!".

La buona donna aveva ridacchiato poi aveva risposto:  "Sono stata una serpe, signor Malfoy! Una gelida serpe, esattamente come lei".

Il biondo aveva sgranato gli occhi, così come Hermione aveva spalancato la bocca.

Poi dopo aver scostato le lenzuola ed era uscito dal letto, imitato dalla ragazza e aveva mormorato ghignando: " Le giuro che non lo avrei mai detto, Madama!".

Lei aveva sorriso poi aveva annuito e li aveva esortati a sbrigarsi.

Con un colpo di bacchetta Draco si era trasfigurato i vestiti, facendo apparire su di se una divisa pulita poi si era ravviato i capelli e rivolgendosi alla mora aveva detto: " Sono pronto!".

Hermione aveva fatto lo stesso poi si era rivolta alla buona infermiera dicendo: " Mi scusi Madama ma Malfoy deve seguire qualche cura?" e la donna aveva scosso la testa mormorando: " No, signorina Granger!

Per fortuna l'Ossofast ha fatto un ottimo lavoro, così come l'incantesimo Densaugeo e l'unguento che abbiamo usato.

Quanto alla perforazione del polmone, si metterà a posto da sola nel giro di pochi giorni".

Poi rivolgendosi a Draco aveva detto: " Mi raccomando signor Malfoy, per qualche giorno eviti qualsiasi partita a quiddicht o allenamento!".

Draco aveva ghignato poi aveva risposto: " Non c'è pericolo Madama, tanto la mia squadra non mi ha più voluto, quindi non ho motivo per giocare!".

Hermione l'aveva osservato, accorgendosi che lui cercava di evitare il suo sguardo.

I ragazzi si erano diretti verso la porta ma la buona donna aveva attirato l'attenzione di Hermione, dicendo: " Signorina Granger, mi permetto di dirle che secondo il mio modesto parere lei sarebbe un ottima medimaga.

Ci pensi un pò su e poi vedrà che si accorgerà anche lei, che è davvero un buon indirizzo di studi!"

La ragazza aveva sorriso poi aveva mormorato: " La ringrazio Madama, ne terrò conto!".

Mentre camminavano diretti verso la Presidenza, i due ragazzi non parlavano ognuno immerso nei propri pensieri.

Ad un tratto in fondo al corridoio erano apparsi Harry e Ronald e Draco d'istinto, aveva rallentato il passo.

Hermione aveva continuato a camminare, senza accorgersi che il biondo si era quasi fermato.

Giunta di fronte ai suoi amici aveva sorriso ma non aveva fatto in tempo a parlare, che Ron aveva detto: " Finalmente ti trovo!

Harry mi ha detto di non sapere dove fossi e ti abbiamo atteso fino a pochi minuti fa nella nostra sala comune poi siamo scesi a cercarti!".

La mora lo aveva fissato poi aveva detto: " Beh, ora mi avete trovato! Cosa volevi?".

Il penultimo figlio dei Weasley aveva allargato il suo sorriso poi aveva detto: " Mione, devi prestarmi il tema di pozioni, perchè non ho avuto il tempo di farlo.

Sai, sono stato impegnato con gli allenamenti e poi Lavanda ha preteso un pò di coccole!".

Hermione si era irrigidita mentre Harry dietro il suo amico, si era schiaffato una mano sulla fronte, certo che la ragazza sarebbe esplosa a momenti.

Infatti dopo venti secondi esatti, Hermione aveva sibilato: " Credo che tu abbia sbagliato il verbo!

Hai detto che devo prestarti il tema ma la frase giusta semmai era, puoi non devi e io ti rispondo di no!

Non mi interessano i tuoi allenamenti né men che meno i tuoi sbaciucchiamenti con Lav-Lav anzi, già che ci sei, perché non te lo fai dare da lei il tema!

Io ora ho da fare alcune cose importanti e non posso perdere del tempo con te!".

Draco, pur rallentando il passo, alla fine aveva raggiunto il terzetto e si era fermato a due metri da loro.

Ronald non si era ancora accorto di lui e offeso con la sua compagna aveva detto: " E sentiamo cosa avresti di così urgente da fare, che non puoi prestarmi il tema che per altro hai già finito da un pezzo?

Non hai un interazione sociale, vivi solo per i tuoi libri e la tua esistenza si svolge solo tra le classi e la biblioteca!".

Harry si era irrigidito fissando il suo amico con la bocca e gli occhi spalancati, perché era sicuro che quelle parole avrebbero devastato Hermione ma era rimasto fortemente deluso, quando l'aveva vista sorridere.

La ragazza aveva fissato il rosso dicendo: " Credi forse che con le tue dolci parole mi convincerai a darti quel che chiedi?

Sei un illuso! Non mi interessa né mi preoccupa quello che ti accadrà, quindi non è decisamente un mio problema.

Ti ho già detto che ora sono impegnata e non ho tempo da perdere con i tuoi problemi!".                                             Ronald, che nel frattempo era diventato rosso come i suoi capelli, aveva incrociato le braccia al torace e aveva detto: " Te l'ho già chiesto e non mi hai ancora detto che cosa avresti di così urgente da fare!".

Hermione aveva sbuffato scocciata poi puntando gli occhi in quelli azzurri di Ron, aveva risposto:

" Non che io sia tenuta a dirtelo ma devo sbrigare una cosa con una persona..." ma era stata interrotta dal rosso, che con la voce acida aveva sibilato: " E tu che diamine vuoi, Malfoy?".

La ragazza si era voltata e aveva visto il biondo fermo, appoggiato al muretto del chiostro.

Il ragazzo in questione si era girato verso il gruppetto e con un tono di voce indolente aveva detto:

" Scusa ma stai parlando con me, Weasley?".

Il rosso si era irrigidito poi alzando il mento orgoglioso, aveva risposto: " Si, parlo proprio con te!

Mi da fastidio vedere la tua brutta faccia e noi stiamo parlando di cose che non ti riguardano,

quindi sei pregato di levarti di torno!".

Draco aveva ghignato poi aveva detto: " Mi spiace deluderti, Weasley ma mi sembra di ricordare che il né il chiostro né il corridoio siano di tua proprietà.

Ovviamente è inutile che io ti rammenti che non potresti neppure permettertelo, quindi direi che io sono e rimango dove mi trovo!".

Ronald era scattato di corsa e in due passi si era avvicinato a Draco.

Con entrambe le mani aperte lo aveva spintonato, colpendo duramente il torace e al biondo era mancato improvvisamente il respiro.

Una smorfia di dolore aveva trasfigurato il suo viso e di scatto si era piegato su se stesso.

Hermione aveva compreso che quella sua reazione era dovuta al polmone perforato e non ancora guarito.

Velocemente si era parata davanti a Ron, che stava ancora schernendo il biondo.

Harry aveva afferrato il suo amico per le ascelle, per impedirgli di portare a termine il colpo che si era predisposto di compiere.

Infatti il rosso era partito con la gamba tesa per colpire Malfoy ma non era riuscito a beccarlo, perchè era stato strattonato all'indietro.

Decisamente furioso, Ronald si era divincolato per liberarsi dalla presa del moro e livido aveva sibilato: " Lasciami Harry, lasciami perché voglio spaccargli la faccia!

E' giunta l'ora che gli venga restituito tutto il male che ha fatto e ogni cattiveria che ha rivolto agli altri!".

Hermione sentendo quelle parole aveva stretto i pugni poi aveva detto: " Le tue parole mi fanno male, perché mi rendo conto che abbiamo lottato per niente.

Comprendo che tutte le persone che sono morte, hanno sacrificato la loro vita per nulla: Cedric, Sirius, Moody, Remus, Tonks e anche tuo fratello Fred.

Noi tutti, compreso loro, abbiamo combattuto anche per quelli come Malfoy e quando vedo che gli altri lo trattano con cattiveria e durezza, penso che non hanno capito letteralmente niente!".

Ronald che aveva smesso di agitarsi tra le braccia di Harry, aveva sogghignato poi aveva risposto:

" Non essere melodrammatica come al solito!

In fondo ricevere qualche schiaffo, non può che fargli bene, almeno imparerà a riflettere sui propri errori".

Hermione aveva spalancato la bocca poi aveva sibilato: " Sparisci dalla mia vista, Ronald Weasley prima che mi venga voglia di affatturarti!

Non farti più vedere dai miei occhi e prega che io non scopra che ci sei anche tu dietro i suoi agguati, perché sappi che non esiterò a denunciarti alla McGranitt!".

Ronald aveva grugnito e dopo essersi liberato dalla presa di Harry, aveva alzato il mento in un modo altezzoso e si era voltato allontanandosi lungo il corridoio.

Hermione aveva ansimato agitata poi sotto gli occhi spalancati di Harry, si era voltata verso Draco che se ne stava ancora inginocchiato con il palmo aperto sul torace.

La ragazza si era piegata verso di lui e gli aveva chiesto: " Come stai? Vuoi che ti porti da Madama Chips?".

Il biondo aveva scosso la testa lentamente poi aveva alzato gli occhi su di lei e aveva detto: " No, voglio solo finirla con tutto questo!

Il dolore si sta placando e preferisco non tornare lì dentro".

Hermione aveva annuito quindi si era girata verso il suo amico e aveva detto: " Harry, aiutami a portarlo dalla McGranitt.

Non accetterò più di vederlo ferito in quella maniera, sopratutto se so che chi l'ha fatto è uno di noi!".

Mentre Harry si avvicinava e metteva un braccio sotto l'ascella di Draco, aveva chiesto: " Ma di chi parli?".

Lei che aveva afferrato il biondo dalla parte opposta, aveva risposto: " Mi riferisco al fatto che i responsabili dell'aggressione di ieri sera, sono due dei nostri e cioè Seamus Finnegan e Cormac McLaggen insieme a due Serpeverde cioè Theodore Nott e Terence Higgs!".

Harry aveva spalancato gli occhi poi aveva mormorato: " Cazzo! Ma sono proprio degli animali!".

Draco ansimando aveva risposto: " Oh beh, direi che ieri hanno proprio dato il meglio di loro! In effetti è stata l'aggressione più brutta finora!".

Camminando lentamente i tre erano giunti nei pressi dei Gargoyle e Hermione aveva detto: " Non si può giustificare una brutalità del genere e ho convinto Malfoy a denunciare quei folli!".

Il biondo per sdrammatizzare aveva mormorato: " Più che convinto, mi ha obbligato ma credo che parlando di una come la Granger, tu l'abbia capito anche senza la mia precisazione!".

Harry aveva ridacchiato poi aveva annuito e aveva detto: " Beh, mi sarei sorpreso del contrario!".

La ragazza piccata aveva esclamato: " Ehi, non mi direte che vi siete coalizzati contro di me?".

I due si erano guardati negli occhi e improvvisamente imbarazzati aveva voltato lo sguardo dalla parte opposta e Hermione aveva sbuffato dicendo: " Maschi, esseri testardi e ottusi!" poi si era rivolta verso i Gargoyle e aveva pronunciato con la voce alta e chiara: " Praline con caramello e miele!" e le due statue aveva annuito per poi ruotare su se stessi.

Il biondo grugnendo aveva sibilato: " Per Salazar! Con queste parole d'ordine, mi fanno smuovere la fame!", facendo ridacchiare i suoi compagni.

Con un pò di fatica erano riusciti a salire per le scale a chiocciola poi, una volta giunti davanti alla porta della Presidenza, Hermione aveva bussato e pochi secondi dopo l'uscio si era aperto.

I tre erano entrati nell'ufficio e avevano visto la McGranitt seduta alla sua scrivania, intenta a firmare delle carte.

Quando la donna aveva alzato lo sguardo, aveva sgranato gli occhi vedendo lo strano trio fermarsi di fronte a lei.

Senza dire una parola aveva fatto cenno di sedersi e dopo che tutti l'avevano fatto, aveva chiesto:

" Potrei sapere il motivo della vostra visita?".

Draco aveva abbassato gli occhi e Hermione, dopo aver sbuffato aveva detto: " Siamo venuti qui per fare una denuncia.

Ieri sera mentre tornavo dalla mia ronda, ho trovato Malfoy disteso a terra immerso in un lago di sangue!".

La donna aveva spalancato la bocca poi aveva fissato il biondo che non aveva ancora alzato la testa e aveva domandato: " Ed esattamente che cosa è successo?".

La ragazza aveva mormorato: " Era davvero in condizioni pietose e allora ho mandato un Patronus a Harry, chiedendogli di aiutarmi.

Quando lui è arrivato, l'abbiamo portato da Madama Chips e lì ho scoperto che non era la prima

volta che questa cosa accadeva!

La stessa Madama me l'ha confermato, dicendo che era stato più in infermeria che in classe".

La preside aveva stretto i pugni e aveva chiesto: " E' vero questo, signor Malfoy?" e quando lui aveva annuito, aveva aggiunto:  " E posso sapere perché non sono stata informata di nulla?".

Il biondo non aveva risposto e Hermione aveva detto: " Anche io l'ho chiesto all'infermiera e lei mi ha detto che le altre volte era stato lui a non voler sporgere denuncia, perché credeva di meritarsi tutte quelle botte e le ingiurie.

Si sentiva responsabile per aver fatto entrare i Mangiamorte tramite l'armadio svanitore, per aver tentato di uccidere Silente e per avere il marchio nero sul braccio!".

La preside aveva digrignato i denti e aveva mormorato con stizza: " Che idiozia!" poi recuperando un pò di calma aveva chiesto: " E quali erano le sue condizioni?".

Sempre Hermione aveva detto: " Era conciato davvero male e per un attimo anche Madama Chips ha avuto paura di non riuscire ad aiutarlo.

Aveva tre costole rotte così come la gamba destra, un occhio nero, il labbro inferiore spaccato e  aveva perso tre denti.

Le cose peggiori però erano un polmone perforato e un taglio lungo tutto il braccio sinistro che divideva in due il marchio nero!".

Harry sentendo quella sequela di ferite aveva spalancato la bocca scioccato, esattamente come aveva fatto la McGranitt.

La preside a fatica si era ripresa e aveva mandato un Patronus a Madama Chips poi si era rivolta a Hermione e aveva chiesto: " E adesso è guarito?" e la ragazza aveva annuito prima di dire:  " In realtà il polmone gli da ancora dei problemi e non è del tutto a posto ma per quanto riguarda il resto delle ferite, io e Madama Chips siamo riusciti a porvi rimedio!".

Un discreto bussare aveva distratto i quattro e quando Minerva aveva dato il permesso di entrare, la buona Poppy aveva fatto la sua comparsa, per nulla sorpresa di trovare lì i tre studenti.

La McGranitt aveva chiesto delle delucidazioni su quello che aveva appena saputo e l'infermiera dopo aver annuito, aveva detto: " Si Minerva, la signorina Granger ha detto la verità.

Questo ragazzo ha passato più tempo in infermeria che in classe, anche se come ho detto alla ragazza, questa è stata l'aggressione più feroce!".

La preside si era girata verso Draco e aveva detto: " Ora signor Malfoy, la smetta di fare scena muta!

Voglio che lei mi dica esattamente quello che è accaduto, senza tralasciare alcun particolare!".

Il biondo aveva alzato lo sguardo puntandolo in quello della donna e aveva detto: " Ieri sera stavo tornando nel mio dormitorio.

Avevo finito di scontare la punizione che mi aveva assegnato il professor Vitius, per essermi addormentato durante la sua lezione.

Avevo provato a spiegargli che non l'avevo fatto apposta ma lui non aveva voluto sentire ragioni e mi aveva ordinato di ripulire e lucidare tutte le coppe e le medaglie che ci sono nella sala trofei!".

La McGranitt aveva chiesto: " Perché si era addormentato in classe?" e Draco, stringendo i pugni aveva risposto: " Perché la notte non riesco a dormire, per paura che qualcuno entri nella mia stanza!".                                           
La donna aveva scosso la testa poi aveva mormorato: " Continui il suo racconto" e il ragazzo aveva detto: " Come dicevo prima, stavo rientrando nei sotterranei quando sono stato circondato.

Prima hanno iniziato a offendermi nel solito modo e cioè dicendo che sono un lurido Mangiamorte che non ha diritto di stare qui dentro, che mio padre e mia madre meritano la morte più atroce e che io dovrei stare ad Azkaban per tutta la vita!

Poi vedendo che non reagivo ai loro insulti, sono passati alle vie di fatto".

La preside sbattendo il pugno sul piano della scrivania aveva sibilato:  "Ora voglio i nomi di coloro che le hanno fatto questo e anche quello di tutti gli altri e non intendo sentire ragioni, sono stata chiara?".

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Una denuncia che fa tremare tanti ***


Buon sabato ragazze.

Oggi vedremo cosa accadrà nel castello più famoso della letteratura, quando la preside metterà in atto i suoi provvedimenti.

Grazie a tutti quelli che leggono e alle quattro ( spero per ora ) stoiche che commentano.

Vi voglio bene.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 3 - Una denuncia che fa tremare tanti

 

Draco si era agitato nella sedia prima di dire: " Mi perdoni Preside, se sono venuto qui è stato solo perchè la Granger ha ritenuto che fosse giusto farlo ma io credo che non risolverò nulla.

Anzi, penso che denunciarli servirà solo a farmi odiare ancora di più.

In fondo mancano solo tre mesi alla fine della scuola e devo solo stringere i pugni e andare avanti, cercando di evitare i posti isolati e bui.

Probabilmente, voi la considerate una sorta di vigliaccheria ma secondo me è un modo per vivere tranquillo!".

La donna lo aveva fissato poi aveva risposto: " Non sono d'accordo con lei, signor Malfoy e ora le spiegherò perchè.

E' vero che mancano solo tre mesi alla fine della scuola ma le capiterà di sicuro, anche una volta fuori di qui, di avere a che fare con qualcuno dei suoi compagni.

Cosa farà allora? Continuerà a nascondersi per sempre? O subirà anche dopo? E se la voce del suo comportamento si spargesse, non crede che non avrebbe più il rispetto di nessuno?

Né dai semplici commercianti, né dagli uomini d'affari, né tanto meno dai vostri poveri elfi!

Nessuno le darà il beneficio del dubbio e le resteranno solo due opzioni possibili: o lasciare il suo Manor alla volta di un'altra città, sperando di non essere riconosciuto o abbandonare il mondo magico per rifugiarsi in quello babbano!".

Draco si era irrigidito ed era impallidito di fronte a quello scenario sconvolgente, che lui non aveva neppure preso in considerazione.

Poi Hermione gli aveva preso la mano e lui aveva girato lo sguardo verso di lei.

La ragazza gli aveva sorriso poi con un gesto del volto, l'aveva spronato a confidarsi con la preside.

Il biondo aveva tirato un grosso respiro poi aveva detto: " I responsabili dell'agguato di ieri sera sono Theodore Nott, Terence Higgs, Seamus Finnegan e Cormac McLaggen.

Mentre per quanto riguarda gli altri non basterebbe un giorno per elencarglieli e se dovesse espellere tutti, Hogwarts rimarrebbe quasi deserta.

Si sono divertiti senza distinzione di casa o di età, quindi come capirà è complicato farle i nomi!".

Minerva aveva incrociato le braccia al torace poi si era appoggiata stancamente allo schienale della sedia.

Sembrava come se un peso di una tonnellata le si fosse posato sulle spalle.

Con un gesto secco e deciso si era aggiustata gli occhiali che le erano scivolati sul naso poi aveva detto: " Mi racconti per bene quello che le hanno fatto ieri sera?".

Draco aveva puntato gli occhi in quella della donna poi aveva mormorato: " Ha cominciato Theo, sputandomi addosso poi a turno lo hanno fatto tutti, continuando a chiamarmi vigliacco, giuda, traditore e Mangiamorte.

Poi McLaggen mi ha pietrificato e mi ha tolto la voce quindi Terence mi ha lanciato addosso due Cruciatus.

In seguito si sono sbizzarriti con calci, pugni e maledizioni.

Alla fine Finnegan mi ha afferrato il braccio sinistro e mi ha alzato la manica della camicia e con un grosso coltello mi ha inciso la pelle.

Non potevo urlare ma le posso assicurare che il dolore l'ho sentito tutto.

Mentre mi squarciava la carne, mi sono rimasti impressi la sua risata e lo sguardo da folle che aveva.

Per non parlare delle sue parole che grondavano odio allo stato puro; sembrava che godesse di quello che stava facendo.

Con precisione, ha detto: " Dovresti ringraziarci Malfoy! Chissà che squarciando la tua carne, non esca quello schifo che ti circola nelle vene!".

Poi credo di essere svenuto, perchè non ricordo più nulla, fino a quando la Granger mi ha trovato quindi non posso dirle quanto sia durato il tutto!".

La preside di fronte a quel racconto allucinante era impallidita notevolmente e anche Harry e Poppy non erano da meno.

L'unica che sembrava non aver accusato il colpo era stata Hermione, anche se dentro di se stava urlando furiosa.

Mentre la McGranitt cercava di riprendersi, la ragazza aveva detto: " Mi perdoni professoressa ma come capirà bene anche lei, Malfoy non può rientrare nei suoi dormitori.

Era già in serio pericolo prima, dato che mi ha detto che a parte Zabini tutti gli altri lo odiano ma lo sarà ancor meno, dopo che lei prenderà i suoi provvedimenti contro i suoi aggressori.

Non voglio di certo prevaricare la sua autorità ma mi permetto di suggerirle di affidargli una nuova camera, possibilmente dove nessuno possa trovarlo.

Per quanto riguarda il giorno, ho già detto a Malfoy che d'ora in poi lui camminerà sempre con me e Harry, in modo che nessuno possa avvicinarlo.

Ovviamente ciò comporterà il fatto di spostare tutte le lezioni di Grifondoro, facendole combaciare con quelle di Serpeverde!".

Quattro paia di occhi avevano fissato lo sguardo allucinato sul viso della ragazza: quelli della preside che non poteva credere di aver sentito bene, quelli di Madama Chips che vedeva tutto questo abbastanza irrealizzabile, quelli di Harry che erano scioccati al pensiero di quello che aveva ideato la sua amica e quelli di Draco che non pensava che lei dicesse sul serio quando glielo aveva proposto.

Hermione vedendo le loro facce, aveva inarcato un sopraciglio confusa.

Quando la McGranitt si era ripresa, aveva tossicchiato per schiarirsi la voce e aveva detto:  "Va... va bene, cioè voglio dire... per me va bene.

Credo che il suo suggerimento sia l'unico che si possa mettere in atto.

Da stasera, il signor Malfoy verrà spostato in una stanza che ricaveremo nella torre nord!".

Poi fissando negli occhi il biondo aveva aggiunto: " Credo che potremo ricavare lì la camera che ospiterà lei e anche il signor Zabini, dato che secondo quello che ha appena detto la signorina Granger, è l'unico che la rispetta e le vuole bene!

Quanto alle lezioni, le sposteremo in modo da farle combaciare sempre con i Grifondoro.

Oramai mancano solo tre mesi alla fine della scuola e se il signor Potter e la signorina Granger non cambieranno idea, lei e il suo amico li frequenterete spesso!".

Draco aveva fissato Harry con la coda dell'occhio e il moro accorgendosene aveva annuito deciso.

La preside rivolgendosi a Hermione aveva chiesto: " Anche il signor Weasley si unirà a voi?".

Il biondo sentendo quelle parole si era irrigidito ma si era rilassato, quando la ragazza aveva scosso la testa dicendo: " No, non credo!

Non ho le prove che sia coinvolto nelle aggressioni verso Malfoy ma di certo lui non stravede per il nostro compagno e penso che la cosa sia ampiamente condivisa!".

Sia la Preside che Draco avevano annuito contemporaneamente, ognuno per i propri motivi poi la McGranitt, congedando Madama Chips aveva detto: " Ti ringrazio Poppy per il tuo aiuto, se avrò ancora bisogno di te, t'interpellerò!".

La donna aveva annuito e salutato poi era uscita dall'ufficio e la Preside aveva aggiunto: " Va bene, ora lei signorina Granger e lei signor Potter andate pure in sala Grande.

Io e il signor Malfoy rimarremo un po' qui a parlare, perché voglio che mi racconti bene alcuni fatti poi mi dovrà consegnare i suoi ricordi, in modo che possa farmi un'idea precisa degli avvenimenti.

Quando avremo finito, lo accompagnerò io stessa a pranzo!".

Hermione e Harry avevano annuito e si erano alzati ma prima di uscire, Hermione aveva messo una mano sulla spalla del biondo e aveva detto: " Ci vediamo dopo!".

Lui l'aveva guardata ma non aveva detto nulla e lei era uscita, seguita dal suo amico.

Rimasti da soli la McGranitt aveva detto: " Signor Malfoy, so perfettamente quello che pensa di me.

Forse lei ignora che sono una più che discreta Legilimens e spesso ho sentito gli apprezzamenti che faceva su di me!".

Draco aveva spalancato gli occhi ed era arrossito, anche se a causa del suo pallore genetico sembrava aver acquisito un colorito naturale e sano.

La donna aveva sorriso poi aveva aggiunto: " So che il suo preferito era Severus ma non me ne sono mai fatta un cruccio.

Lui era una grande persona e se per un certo periodo ho creduto che fosse un traditore, mi sono dovuta ricredere e ora mi rammarico solo di non avergli potuto chiedere scusa.

Tornando a noi, voglio che lei possa fidarsi di me e non solo perchè sono la preside.

Molto spesso mi sento indegna di questo ruolo ma il Consiglio ha deciso così e io ho dovuto accettare senza riserve.

Vorrei però che lei non mi vedesse come una nemica, perchè non lo sono affatto!

Mi piacerebbe che lei si fidasse di me e non mi giudicasse solo in base a dei vecchi concetti che per altro, sono certa le ha inculcato suo padre!".

Draco aveva abbassato lo sguardo poi aveva detto: " Per me non è facile fidarmi delle persone! Come le ha detto poco fa la Granger sentivo di meritarmi quelle percosse, perchè so di essermi comportato come un vigliacco senza spina dorsale.

Ho sempre fatto tutto quello che mi ordinava mio padre e lo facevo solo per poterlo rendere fiero ma mi sono dovuto rendere conto, che a lui di me non importava niente.

So, da quel che mi hanno detto, che lui ha abbandonato la battaglia per cercarmi ma non riesco più a provare del rispetto nei suoi confronti.

La sua sete di potere ha distrutto la nostra famiglia e il nostro nome e ha reso me un fallito, che non ha il rispetto di nessuno.

E' vero che ho raccolto solo quel che ho seminato ma questo è solo l'esito infausto di tutti i suoi insegnamenti.

Mi sono fidato di lui e mi ha tradito nella peggiore delle specie, mi sono fidato di mia madre ma lei ha sempre difeso e appoggiato suo marito, mi sono fidato di mia zia Bellatrix ma lei non ha esitato a convincere Voldemort a marchiarmi come una bestia, ben sapendo che non sarei mai riuscito a fare niente di ciò che mi avrebbero ordinato.

Le uniche persone di cui ero e sono sicuro erano Severus e Blaise ma il primo è morto per difendermi, perchè gli sarebbe bastato dire a Voldemort che il vero possessore della bacchetta di sambuco ero io per salvarsi la vita ma non lo ha fatto mentre il secondo, per quanto mi è amico da solo non può fare nulla e neppure lo voglio.

Infatti, non gli ho neppure detto delle aggressioni perchè so che sarebbe partito a spron battuto per difendermi, con il solo ed unico risultato di finire anche lui nel mirino di quei pazzi.

Quindi mi deve perdonare, se non riesco a fidarmi del tutto di lei!".

La McGranitt aveva annuito poi aveva mormorato: " D'accordo, lo capisco ma spero davvero che con il tempo possa fidarsi di me.

Inoltre mi sento di poter dire ad alta voce, che d'ora in poi potrà fidarsi anche della signorina Granger.

So che i retaggi di suo padre gliela mostrano come una persona indegna ma posso assicurarle che non lo è affatto!

Ora però basta parlare; se se la sente avrei bisogno che mi consegnasse i suoi ricordi, in modo che  possa visionarli!".

Draco aveva annuito quindi la preside si era alzata e aveva preso una serie di ampolle vuote, posandole sulla scrivania.

Il ragazzo aveva tirato fuori la bacchetta e con una serie di movimenti precisi, aveva prelevato quel sottilissimi filamenti argentati dalla sua tempia riempiendo quei contenitori.

Dopo quasi mezz'ora avevano finalmente finito e la donna aveva scritto su ognuno la data del momento.

L'ultimo riguardava proprio l'aggressione della sera precedente e dopo che Minerva lo aveva visionato, era emersa pallida e provata dal Pensatoio.

Quando si era ripresa, insieme erano usciti dall'ufficio e si erano diretti in Sala Grande.

Arrivati nel corridoio la preside aveva detto: " Lei ora entri e si vada a sedere al suo posto!

Io arriverò subito dopo, in modo che non capiscano che era con me!".

Draco aveva annuito poi l'aveva salutata e aveva raggiunto Blaise al suo tavolo.

Il suo amico quando lo aveva visto aveva detto: " Per Salazar Draco, ma dove diamine eri finito? Ti ho cercato dappertutto ma non riuscivo a trovarti poi poco fa è venuta la Granger e mi ha detto di stare tranquillo, perchè stavi bene e saresti arrivato presto.

Mi vuoi spiegare cosa è successo? E come mai lei sapeva dov'eri?".

Il biondo aveva sorriso leggermente per quel fiume di parole poi aveva risposto: " Sta tranquillo Blaise, sto bene ma ora non posso spiegarti.

Ti prometto però di farlo sicuramente dopo, ok?".

Il moro aveva annuito e aveva ripreso a mangiare mentre Draco aveva alzato gli occhi verso la

tavolata dei Grifondoro.

Lì aveva incrociato lo sguardo di Hermione che gli aveva sorriso e lui aveva annuito lievemente.

Poco dopo aveva fatto il suo ingresso la preside, che quasi a passo di marcia aveva raggiunto il palco centrale ma invece di andarsi a sedere a tavola, si era avvicinata al leggio.

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Con la bacchetta puntata alla gola aveva pronunciato un Sonorus e aveva detto: " Voglio qui sul palco di fronte a me Theodore Nott, Cormac McLaggen, Terence Higgs e Seamus Finnegan!".

I quattro si erano alzati, ignari di tutto e si erano fermati di fronte alla donna.

Poi mentre tutti si fissavano interdetti, incuriositi da quella convocazione, lei aveva mormorato:

" Pensavo sinceramente che tutto quello che abbiamo e avete passato l'anno scorso, vi fosse servito da lezione ma mi sono decisamente sbagliata.

Le punizioni non vi sono servite, così come non sono  bastati i morti e tutto il dolore che avete patito.

Niente e dico niente, vi da il diritto di ergervi a giustizieri, per giunta se lo fate senza il benché minimo motivo!

Mi chiedo chi cavolo vi credete di essere! Siete solo dei bambocci senza spina dorsale e quello che avete fatto, riceverà una degna punizione fin da subito.

Non vi permetterò di rimanere in questa scuola un secondo di più, perchè siete la vergogna del mondo magico.

Ora Mastro Gazza vi scorterà nel suo ufficio e lì rimarrete fino a quando i vostri genitori non verranno a prendervi, sono stata chiara?".

Cormac, facendosi portavoce degli altri tre aveva chiesto: " Non capisco signora! Lei ci sta espellendo ma credo che abbiamo tutto il diritto di saperne il motivo!".

Minerva aveva storto la bocca poi aveva detto: " Lei mi chiede il motivo? Mi domando se sia stupido o voglia farcelo credere.

Pensavate veramente che io non venissi informata della bravata che avete commesso ieri sera?".

I quattro si erano guardati impallidendo vistosamente e la donna aveva ripreso, dicendo: " Vedo che vi è tornata improvvisamente la memoria!

Il vostro comportamento è stato inammissibile e Madama Chips mi ha subito chiamata al capezzale della vostra vittima.

Mentre era incosciente, ho usato il Legilimens su lui scoprendo molte cose che reputo indegne ed ingiustificabili!".

Draco era rimasto sorpreso dalla bugia che la Preside aveva detto per coprirlo e dentro di se aveva pensato che in fondo non era poi così male.

Poi rivolgendosi a tutti gli altri, aveva sibilato: " Sappiate che ce ne anche per voi!                                         Per chi non ha partecipato a questo schifo, vi informo che questi idioti ieri sera hanno massacrato un vostro compagno lasciandolo più morto che vivo lungo il corridoio e mi sto riferendo a

Draco Malfoy!".

Tutti gli occhi della Sala Grande si era puntati sul biondo, che in quell'istante aveva rettificato il precedente pensiero.

Ignara di ciò che stava passando nella testa del ragazzo, la McGranitt aveva detto: " Grazie a quel Legilimens, ho scoperto che è da un bel pò di tempo che vi divertite tutti ad usarlo come capro espiatorio, senza distinzione di casa e di età e per questo, vi dico chiaramente che mi fate ribrezzo.

Madama Chips mi ha detto che le altre volte lui non ha voluto che venissi informata e lei ha lasciato perdere, perchè erano ferite di poco conto ma quella di ieri sera non gli ha lasciato altra scelta se non quella di avvisarmi, dato che il vostro compagno stava morendo!".

Theodore a bassa voce aveva detto: " Sai che perdita!" ma la donna lo aveva sentito e dopo averlo fulminato, aveva sibilato: " Io mi domando signor Nott, se lei ci è o ci fa perchè davvero non trovo una risposta.

Mi chiedo da che pulpito arriva la predica; lei ha picchiato con inaudita ferocia il signor Malfoy accusandolo di essere un Mangiamorte, figlio di un altro Mangiamorte ma sembra aver rimosso il fatto che anche suo padre lo è o no?

E vogliamo per caso mostrare il suo braccio a tutta la scolaresca?".

Theo si era irrigidito e la donna aveva aggiunto: " No eh? E sa perchè non vuole farlo? Io lo so ma forse i suoi compagni ne sono all'oscuro.

Io sono stata informata dal ministro Shacklebolt in persona di tutti quelli che sono stati marchiati e guarda il caso, lei è uno di quelli!".

Draco, ignaro di tutto era scattato in piedi furente per essere stato picchiato selvaggiamente da uno che era proprio uguale a lui.

Blaise lo aveva afferrato per la manica della giacca e lo aveva costretto a sedersi.

Sentendo quelle parole, Terence, Cormac e Seamus si erano allontanati di scatto dal loro complice scatenando la risata della McGranitt che aveva detto:  " Siete davvero ridicoli! Vi alleate con qualcuno senza sapere che è esattamente come colui che punite e ora vi dissociate schifati.

Non avete neanche il più piccolo briciolo di morale e non tornerò di certo sulla mia decisione, quindi ora in silenzio e senza fare i furbi, seguite Mastro Gazza e per evitare qualche colpo di testa inutile, vi ordino di consegnarmi le vostre bacchette!".

Seamus, Cormac e Terence l'aveva fatto subito mentre Theo si era rifiutato.

La preside ghignando aveva detto: " Le conviene farlo signor Nott, anche perché sa che potrei prendermela lo stesso quando voglio.

Inoltre le consiglio di togliersi dalla testa qualsivoglia azione idiota, perchè le faccio notare che è sotto tiro mio e di tutti gli insegnanti!".

Theo aveva alzato lo sguardo e aveva visto tutti i suoi professori, con le bacchette puntate su di lui.

Ringhiando aveva dovuto cedere e consegnare il suo legno alla donna, che per tutta risposta dopo averlo preso, li aveva impastoiati tutti e quattro dicendo: " E' solo una proforma per evitare che facciate qualcosa di stupido contro Mastro Gazza, che non potrebbe di certo difendersi!".

Mentre il rachitico custode li scortava fuori, la preside si era rivolto all'intera scolaresca e aveva aggiunto: " Quanto a tutti voi, sappiate che non siete al sicuro!

Ho preso i ricordi del signor Malfoy mentre era incosciente e ora me li guarderò uno ad uno e vi giuro che tutti, nessuno escluso, avranno quel che meritano dovessi svuotare tutta Hogwarts!

Mi vergogno di voi e di quello che vi credete di essere e giusto per precisazione, se vi azzardate

nuovamente anche solo a sfiorare il vostro compagno... vi manderò di filato ad Azkaban, sono stata chiara?".

Quando aveva visto tutti annuire, aveva aggiunto: " E ora, buon pranzo!".

Quindi si era tolto il Sonorus e si era andata a sedere al suo posto.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Reazioni negative e positive ***


Buon sabato ragazze.

Forse se date un'occhiata all'ora in cui sto pubblicando, mi prenderete per matta e io vi darei ragione.

Se non riuscite a vedere l'ora, ve la dico io; sono le 02.55.

Eh si, avete capito bene. Ma ci tengo a precisare, che non sono così folle da alzarmi a quest'ora per pubblicare il capitolo.

E' solo che chi mi conosce, sa che io soffro di insonnia da quando mio figlio si è ammalato e ho deciso di pubblicare ora, anche perché voglio fare contenta la mia sorellina notteinfinita che dice di amare il fatto di fare colazione leggendo il mio capitolo.

Bene ora basta chiacchiere; vi lascio alla lettura, ringraziandovi come sempre e dandovi appuntamento a sabato prossimo.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 4 - Reazioni negative e positive

 

Durante il pranzo i mormorii e i bisbigli si sprecavano.

Tutti parlavano di quello che era accaduto continuando a guardare di sottecchi Draco, facendolo sentire come se fosse un maledetto pennuto, preso sotto mira da un'orda di cacciatori folli.

Al suo fianco Blaise sfoggiava un espressione di risentimento e quando non ne aveva potuto più, il moro era esploso bisbigliando: " Perchè non me lo hai detto? Conta così poco per te la nostra amicizia?".

Il biondo lo aveva guardato poi aveva detto: " E' proprio perchè tengo alla tua amicizia che non te l'ho detto.

Conoscendoti saresti partito a spron battuto per difendermi, con il solo ed unico risultato di finire anche tu nel mirino di quei pazzi!

Non avresti potuto fare niente e se non fosse stato per la Granger che mi ha trovato privo di sensi in corridoio, credo che neppure stavolta avrei fatto niente.

Lei invece non ne ha voluto saperne e mi ha obbligato a sporgere denuncia alla preside!".

Blaise, consapevole che quello che aveva detto Draco corrispondeva alla pura e semplice verità, aveva annuito poi aveva mormorato: " E ora che farai? Perchè sai quanto me che la tua situazione adesso sarà peggiore!".

Draco aveva sbuffato poi aveva risposto: " La preside ha deciso di spostarmi dai sotterranei e di farmi dormire in un luogo segreto e ovviamente l'invito è esteso anche a te!

In verità l'idea è stata della Granger e la McGranitt ha capito che non aveva scelta quindi se accetterai, da stasera noi ci trasferiremo!".

Blaise aveva annuito poi aveva detto: " Non c'è bisogno che tu me lo chieda! Sai che ti seguirò ma lo farò a patto che d'ora in poi tu non mi nasconda più nulla!".

A metà del convivio, il professor Lumacorno si era alzato in silenzio dalla tavolata e sotto lo sguardo curioso di tutti, era uscito dalla Sala grande.

Alla fine del pranzo, tutti gli alunni erano rimasti seduti ad attendere il via libera della preside che all'improvviso si era alzata, avvicinandosi al leggio.

Prima che potesse parlare, la donna era stata interrotta dal rientro di Horace che si era riseduto al suo posto.

Minerva si era puntata la bacchetta alla gola e dopo aver pronunciato un Sonorus aveva sibilato:

" Quello che è accaduto ha dell'assurdo e dell'incredibile e ribadisco che mi vergogno di quello che siete e di quello che avete fatto.

Vi siete erti a giudici e carnefici e questo non si può perdonare.

Come ho detto prima, ora visionerò personalmente i ricordi e tutti quelli coinvolti, saranno puniti in modo esemplare.

Nel frattempo tutti i permessi saranno revocati, così come le uscite previste ad Hogsmeade di questo mese saranno annullate.

Inoltre, finché non avrò finito di controllare i ricordi, anche il campionato di quiddicth e tutti gli allenamenti saranno sospesi!".

Lasciando sorpresi sia Harry che Hermione, Ronald era scattato in piedi e aveva detto: " Non può farlo!".

La preside aveva ghignato e aveva mormorato: " Lei dice, signor Weasley?

Io credo che la mia carica di preside mi dia questo diritto e me ne conceda molti altri.

Infatti per i prossimi tre mesi e cioè fino alla fine della scuola, le lezioni saranno tutte raddoppiate, il coprifuoco sarà anticipato alle ventuno e gli accoppiamenti tra case saranno cambiati.

D'ora in poi la casata di Grifondoro seguirà tutte le lezioni con Serpeverde, mentre Tassorosso lo farà con Corvonero e qualunque dissapore che intercorrerà tra i due schieramenti, sarà punito.

I professori mi avviseranno di qualunque scontro si presenterà e posso assicurarvi che non avrò la mano leggera.

Incaricherò i fantasmi di sorvegliarvi mentre siete in corridoio e state pur certi che mi riferiranno tutto.

Quindi come vede signor Weasley posso farlo e lo sto facendo e credo che né lei né nessuno dei suoi compagni, potrà farmi cambiare idea!".

Ronald aveva fulminato con lo sguardo il biondo poi era crollato a sedersi.

La McGranitt aveva sospirato poi aveva ripreso a parlare dicendo: " Ora che il signor Weasley mi ha gentilmente concesso di finire il mio discorso, aggiungo che il primo che se la prenderà con il signor Malfoy sarà messo in punizione e questo sarà valido già da adesso!

E ora togliete i vostri fondoschiena dalle sedie e levatevi di torno ed è scontato dire che dovrete dirigervi tutti nelle classi per le prossime lezioni!".

Poi girandosi verso il tavolo dei Serpeverde aveva detto: " Signor Malfoy, lei e il signor Zabini attendete qui e la stessa cosa chiedo alla signorina Granger e al signor Potter.

Tutti gli altri possono andare nelle aule e ricordatevi che lo saprò, se non lo farete!".

In silenzio tutta la scolaresca era uscita dalla Sala grande e quando vi erano rimasti solo Hermione, Harry, Draco e Blaise, i quattro si erano avvicinati al palco dove c'erano ancora i professori.

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Giunti lì Blaise aveva guardato la ragazza e aveva detto: " Granger, ti ringrazio per aver aiutato il mio amico.

Se avessi anche solo sospettato quello che ha passato, gli sarei stato dietro incollandomi con il Magiscotch ma questo caprone ha ritenuto bene di non informarmi!".

Draco aveva sbuffato, alzando gli occhi al soffitto e Hermione aveva sorriso per le parole del moro poi aveva annuito, voltandosi verso la preside.

La donna aveva preso la parola dicendo: " Signor Zabini a quanto ho potuto capire, lei non era stato informato di nulla ma ora lo sa e dietro consiglio della signorina Granger, ho deciso di spostare le vostre cose nella torre nord, dove grazie al professor Lumacorno ho realizzato due stanze con il bagno annesso.

Per i prossimi tre mesi vivrete lì e durante il giorno frequenterete le lezioni con i Grifondoro.

La signorina Granger e il signor Potter si sono offerti di starvi vicino nelle ore diurne quindi credo che avrete modo di rivalutare i vecchi rapporti.

Gli indumenti e gli oggetti personali sono già stati spostati mentre pranzavamo e ora io e i vostri compagni, vi scorteremo verso le nuove dimore!".

Sia Blaise che Draco avevano annuito quindi dopo aver salutato gli altri professori, il gruppetto era uscito dalla Sala Grande diretto alla torre nord.

Giunti in quell'ala del castello, agli occhi dei quattro ragazzi erano apparsi muri crepati e ricoperti di muffa, scale rotte e finestre con i vetri velati da decenni di polvere mai rimossa.

Sia le due serpi che i grifoni avevano spalancato la bocca scioccati e Draco aveva fatto un passo indietro, come se volesse darsela a gambe il più in fretta possibile.

Peccato che la sua disonorevole fuga fosse stata bloccata dalla voce della preside, che aveva detto: " Forza signor Malfoy, cosa aspetta ad entrare? Vuole forse un invito scritto?".

Draco grugnendo aveva stretto i pugni e si era incamminato verso quel posto dall'aria malsana, che gli sembrava più una punizione che un aiuto.

Fu solo quando oltrepassarono l'arco, che ai loro occhi tutto era magicamente cambiato.

Una luminosa sala comune era apparsa, arredata con dei mobili di gusto e dei colori tenui e non richiamanti a nessuna casata in particolare.

Una grande scrivania era posta sulla destra della stanza corredata da due sedie mentre un grande divano beige e due poltrone uguali erano posizionati di fronte ad un camino, impreziosito da due alari di rame riccamente lavorati.

" Venite da questa parte!" aveva detto la McGranitt e il suo tono li aveva riscossi da quella visione.

In silenzio si erano diretti verso una scalinata che portava ad un corridoio.

Lì, vi erano tre porte e la preside aveva detto: " Queste ai lati sono le vostre stanze da letto con i relativi bagni mentre dietro l'uscio in fondo, c'è una piccola biblioteca che vi servirà per i vostri studi!".

Sulle porte delle stanze c'era impresso il nome di Draco e di Blaise e i due ragazzi erano corsi a vederle.

Il biondo aveva visto che la sua era davvero molto elegante, anche se al tempo stesso conservava un'aura di semplicità.

C'era un letto ad una piazza e mezza, un comodino e un grande armadio a tre ante.

Una piccola scrivania era stata posta sotto la finestra e in quel momento era inondata di luce; un bel camino era stato ricavato sulla parete nord e dentro c'era un bel fuoco scoppiettante, che dava calore e luce.

Draco in silenzio si era diretto verso il bagno e aveva visto che era completo di tutto quello che gli sarebbe servito.

Molto soddisfatto, aveva chiuso l'uscio e si era avvicinato alla preside dicendo: " La ringrazio, è tutto perfetto!".

La donna aveva annuito con un sorriso quindi tutti si erano diretti nuovamente verso la sala comune.

Una volta lì, la McGranitt aveva detto: " Bene, sono contenta che sia di vostro gradimento e come ho detto prima, questa sarà la vostra casa per i prossimi tre mesi.

Ovviamente ci sono delle regole da rispettare, per poter vivere qui e ora ve ne farò parte.

Innanzitutto nessuno dovrà essere messo al corrente di dove abitate, a parte il signor Potter e la signorina Granger e ovviamente noi professori.

Loro a sua volta, faranno con me un patto infrangibile dove si impegneranno a non parlarne con nessuno, sia amico che nemico.

Se qualcuno dovesse seguirvi per scoprire la vostra dimora, non potrà essere esaudito in quanto dopo aver superato l'arco posto in fondo alle scale, voi sparirete dalla loro vista.

Quello che vedranno, sarà solo un'ala in completo abbandono e decadenza.

Questo implica che nessuna ragazza potrà avere l'accesso ai vostri appartamenti, pena il ritorno nei sotterranei.

Gli unici a cui sarà consentito l'ingresso, saranno solo i vostri due compagni di Grifondoro.

Una volta arrivati all'arco, dovrete sussurrare le parole coraggio e nobiltà e potrete entrare senza nessun impedimento.

Se vi servirà qualcosa mentre siete qui, basterà chiederla agli elfi e loro ve la porteranno.

Ovviamente saranno coperti da un incantesimo di segretezza in modo che non possano rispondere alle domande di chicchessia, sono stata chiara?".

Tutti e quattro avevano annuito quindi la preside aveva salutato i ragazzi ed era uscita dalla sala comune, non prima di aver detto: " Come ho fatto presente ai suoi compagni in Sala Grande, ora mi visionerò i suoi ricordi e tutti avranno la punizione che meritano!".

Una volta rimasti soli, sia Blaise che Draco si erano letteralmente gettati sul divano sospirando rumorosamente mentre Hermione ed Harry erano rimasti in piedi.

La ragazza si guardava ancora intorno quando la voce di Draco aveva detto: " Sedetevi, non state lì impalati!".

I due ragazzi si erano accomodati sulle poltrone poi Hermione si era rivolta a Draco e aveva chiesto: " Come ti senti adesso?".

Il biondo si era guardato attorno poi aveva risposto: " Fisicamente meglio, anche se mi fa male ancora un pò il torace, specialmente se respiro a fondo.

Psicologicamente ti rispondo che non lo so!

Non volevo far scoppiare tutto questo casino e tu lo sai esattamente ma visto che mi hai costretto letteralmente a denunciare tutto, ti dico che per ora mi sento un pò scombussolato.

Mi fa strano essere qui con voi due, che per sette anni avete rappresentato il nemico; spero che questo significhi che finalmente potrò veramente girare per i corridoi, senza più guardarmi alle spalle così come mi auguro di riuscire a dormire per otto ore di fila, senza sobbalzare al minimo rumore.

Paradossalmente, i prossimi tre mesi saranno i più difficili ma voglio credere davvero, di poter arrivare a fine anno senza più entrare in infermeria!".

Hermione aveva annuito e Harry aveva preso la parola dicendo: " Malfoy, noi non siamo mai stati amici ma mi fido ciecamente di Hermione e se lei ha visto del buono in te, voglio fidarmi.

Quando ieri sera mi ha chiamato per aiutarla, sono corso subito ma non avrei mai immaginato che fossi tu, il motivo di quella convocazione.

Davanti a quello scempio, non nego di essermi sentito male perchè non avrei mai immaginato che i nostri compagni fossero capaci di una tale barbarie né che tantomeno, lo facesse qualcuno di voi.

Volevo però chiederti se anche Ronald e Ginny, si sono permessi di farlo!".

Draco lo aveva guardato poi dopo aver sospirato aveva detto: " Sarebbe facile per me dirti una bugia ma non servirebbe a niente e non voglio assolutamente farlo.

Quindi ti dirò la verità!

La tua fidanzata non mi ha mai toccato né tantomeno mi ha rivolto la parola.

Quanto a Weasley, come hai visto oggi non posso dire lo stesso ma se ti riferisci agli agguati, ti dico che né lui né sua sorella lo hanno mai fatto!

Ciò non toglie che tra me e il rosso non correrà mai buon sangue e che non farò assolutamente nulla per avvicinarlo.

Ci tengo a precisarlo questo, perchè non voglio fraintendimenti di sorta.

Per quanto vi riguarda è tutta un altra storia ma lui non lo voglio vicino, né a me né tantomeno a Blaise!".

Hermione aveva annuito poi aveva detto: " Puoi stare tranquillo, Malfoy!

Non ci vuole un genio per capire che tra voi non ci sarà mai alcuna interazione e personalmente, non mi interessa coinvolgerlo nei fatti miei".

Il biondo aveva annuito poi aveva detto: " Se mi avessero detto  che un giorno avrei pronunciato questa frase, avrei schiantato il delatore di tale notizia ma in verità, sono contento che voi siate qui e se dovremo davvero frequentarci per i prossimi tre mesi, penso che sarebbe più intelligente eliminare l'uso dei cognomi e passare direttamente al nome proprio!".

Sia Harry che Hermione avevano annuito poi la ragazza aveva portato lo sguardo sull'orologio posto sulla parete e sgranando gli occhi aveva detto: " Porca miseria! Dobbiamo muoverci, perchè le lezioni sono già iniziate".

Harry aveva sogghignato poi aveva mormorato: " Ah, mi sembrava strano che la vena studiosa di Hermione non venisse nuovamente fuori!".

La ragazza gli aveva fatto una linguaccia che aveva fatto scoppiare a ridere gli altri tre poi insieme si erano diretti fuori dalla torre.

Una volta passato l'arco, ai loro occhi erano riapparse le macerie e la desolazione.

Blaise incrociando le braccia al torace aveva detto: " Si, ma adesso come facciamo a sapere che lezione abbiamo?

Se non sbaglio, la preside ha detto che d'ora in poi sarebbero cambiate!".

Hermione aveva tirato fuori il foglio nel quale aveva riportato l'orario delle lezioni e aveva notato che era stato cambiato magicamente, quindi rivolgendosi verso i suoi compagni, aveva mostrato il pezzo di carta dicendo: " Abbiamo due ore di pozioni, quindi andiamo velocemente verso i sotterranei!".

Harry si era messo sull'attenti e aveva detto: " Agli ordini, mio capitano!".

Hermione aveva sbuffato poi aveva sibilato: " Poco spirito, Harry Potter! Se non la finisci subito, potrei nasconderti gli occhiali sotto il mantello dell'invisibilità e lo sappiamo tutti che senza non ci vedi un fico secco!".

Il ragazzo sopravvissuto, aveva volto lo sguardo verso le due serpi e aveva detto: " Blaise, Draco aiutatemi vi prego!".

I due si erano guardati negli occhi poi erano scoppiati a ridere, seguiti subito dai due grifoni quindi si erano finalmente decisi a correre verso l'aula.

Giunti lì, Hermione aveva aperto la porta ed era entrata nella stanza seguita dagli altri.

Gli occhi di tutti si erano puntati sulle due coppie e un silenzio di tomba era sceso tra le quattro mura, interrotto solo dal sobbollire dei calderoni.

Il professor Lumacorno, vedendo quella situazione si era affrettato a dire: " Forza, raggiungete i vostri posti ed iniziate la pozione.

Insieme ai vostri compagni, stavamo facendo quella dell'allegria!".

Hermione e Harry, erano passati davanti al banco di Ronald senza guardarlo e vedendo quel comportamento, il rosso aveva incupito lo sguardo poi era stato distratto da Lavanda, che gli si era letteralmente spalmata addosso.

Draco e Blaise invece, avevano puntato gli occhi verso il professore e continuando a fissarlo, si erano diretti verso il loro posto.

Durante la lezione, gli occhi degli alunni erano puntati sui quattro ragazzi che invece, continuavano a fare il loro lavoro ignorandoli.

Quando la campanella suonò segnalando che le due ore erano passate, Draco e Blaise spensero il fuoco che ardeva sotto i loro calderoni e travasarono un po' di pozione, mettendola dentro alcune ampolle poi fecero evanescere il resto e portarono l'esito al professor Lumacorno, poggiandolo sulla sua scrivania quindi in silenzio, uscirono dall'aula fermandosi in corridoio.

Dopo pochi minuti, Hermione e Harry li raggiunsero ma prima che potessero dirigersi verso l'aula di trasfigurazione, Ronald li chiamò sibilando:  "Da quand'è che fraternizzate con il nemico?".

Hermione alzò gli occhi al cielo poi rispose: " Sembra che questa sia la tua frase preferita!

Se non sbaglio è la stessa che mi hai sbattuto in faccia, quando sono venuta al ballo del ceppo con Victor e non mi sembra che in quell'occasione avessi ragione.

Lui non era il nemico, così come non lo è Draco!".

Ronald aveva storto la bocca poi aveva detto:  "Ma sentitela! Da quando chiami per nome il furetto?

Ti sei forse dimenticata come ti ha trattata per sette lunghi anni? Ti facevo una con una buona memoria ma a quanto vedo, devo ricredermi!".

Hermione aveva sbuffato, incrociando le braccia al seno poi aveva detto: " Stai pure tranquillo, Ronald perchè la mia memoria funziona benissimo e io non sono tenuta a dare a te, spiegazioni su ciò che faccio" poi ghignando aveva aggiunto: " Piuttosto che preoccuparti per le mie improbabili défaillance mnemoniche, farei qualcosa per il viso paonazzo della tua ragazza!

Credo che manchi davvero poco ad una sua implosione!".

Come se non l'avesse sentita, Ron aveva spostato il suo volto verso Harry e aveva mormorato: " E tu, come puoi stare con uno di quella risma?

Hai dimenticato tutto quello che hanno fatto i Mangiamorte come lui?

Hai scordato il corpo di Cedric, quello di Sirius e quello di Remus? Non ti ricordi più lo strazio fatto sul volto di Bill o il corpo freddo di Tonks?

Non ti rammenti più di Silente e di mio fratello Fred? Come puoi averlo rimosso?".

Harry aveva incrociato le braccia al torace poi aveva detto: " Non l'ho scordato!

Così come rammento il fatto, che nessuna di quella morti è stata provocata da Draco Malfoy.

Cedric è stato ucciso da Peter Minus su ordine di Voldemort, Sirius ha perso la vita per mano di Bellatrix Lestrange, sia Remus che Tonks sono stati uccisi dai Mangiamorte.

Bill è stato ferito da Fenrir Greyback, Silente è stato ammazzato da Piton e Fred ha perso la vita

per causa di Augustus Rookwood.

Quindi come vedi la mia memoria funziona più che bene, lo stesso però non posso dire della tua.

Se non sbaglio c'eri anche tu durante il processo e sai perfettamente che Draco Malfoy è stato scagionato da tutte le accuse.

Lui non ha strappato la vita di nessuno e le uniche cose di sbagliato che ha fatto, sono state quelle di essere diventato uno sciocco bulletto e aver preso il Marchio nero per difendere sua madre.

Certo è più facile dargli la colpa di tutto ma non è giusto né leale!".

Ronald aveva grugnito poi aveva sibilato: " E io non voglio essere né giusto, né leale!

Non mi ripeterò un'altra volta! O siete con me o siete contro di me e sappiate che così come vi sono stato amico, posso diventare il vostro peggior nemico!".

Un silenzio di tomba era sceso nel corridoio e tutti gli alunni, sia di Serpeverde che di Grifondoro, attendevano la decisione dei due eroi del mondo magico.

Harry aveva guardato il viso di Hermione poi si era girato verso Draco e lo aveva visto con gli occhi bassi e i pugni contratti dalla rabbia.

Sospirando si era rigirato verso Ronald e aveva detto: " Hai ragione tu!".

Hermione lo aveva fissato spalancando gli occhi e un sorriso perfido era spuntato sulla bocca di Ronald.

Sorriso che gli era scomparso, quando Harry aveva aggiunto: " Sei stato un buon amico, forse addirittura il migliore ma un buon amico, non ti mette davanti ad un bivio.

Tu lo hai fatto e la mia risposta è una e solo una.

Da questo momento le nostre strade si dividono! Tu continua a farti macerare l'animo dall'odio e dal rancore.

Io e Hermione invece, cercheremo di tornare a vedere la luce!".

Il volto di Ronald era diventato paonazzo poi tremando vistosamente aveva detto: " Bene, avete preso la vostra decisione e sappiate che non potrete tornare indietro.

Quando a te caro Harry, scordati di frequentare mia sorella perchè noi Weasley, non vogliamo avere nulla a che fare con un traditore!".

Il moro si era irrigidito e davanti al ghigno feroce del suo ex amico, aveva stretto i pugni furibondo.

Ad un tratto tutti erano sobbalzati, sentendo la voce stridula della più piccola dei rossi, che aveva chiesto: " Spero che tu stia scherzando, Ronald?".

Non appena il fratello aveva scosso la testa di scatto, Ginny si era messa i pugni sui fianchi e aveva sibilato: " Non ti permettere di prendere decisioni che riguardano la mia vita!

Sono a tutti gli effetti maggiorenne e io e solo io posso scegliere quel che è meglio per me, oppure no e Harry fa parte delle cose importanti e positive della mia vita.

Cose nelle quali tu non devi azzardarti a mettere il becco!".

Ronald aveva stretto gli occhi poi aveva detto: " Se rimarrai con lui, scordati di mettere ancora piede alla Tana!".

Ginny aveva spalancato la bocca poi aveva sibilato:  " Non credo che ti possa prenderti il lusso di decidere chi ha libero accesso a casa nostra!

Gli unici che possono farlo sono mamma e papà e non di certo tu, quindi vedi di finirla subito.

Io sono e rimarrò la fidanzata di Harry Potter e lo appoggerò in qualsiasi decisione prenderà, anche

se questo ti allontanerà dalla mia vita!".

Ronald grugnendo aveva afferrato la mano di Lavanda e a passo di marcia, si era diretto verso l'aula di Trasfigurazione.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Un quintetto decisamente insolito ***


Ciao ragazze oggi vedremo cosa accadrà all'interno del nostro amato castello di Hogwarts, dopo che si è palesemente creata la frattura che ha separato il trio storico.

Gli equilibri sono ormai sconvolti e tutto viaggia sulla lama del rasoio.

Vi ringrazio come sempre del vostro affetto, vi auguro un felice weekend e ci ritroviamo sabato prossimo.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 5 - Un quintetto decisamente insolito

 

Dopo la plateale uscita di scena di Ronald, anche gli altri compagni l'avevano seguito e davanti alla porta dell'aula di pozioni, erano rimasti solo Hermione, Draco, Blaise, Harry e Ginny.

Dopo qualche secondo, il biondo aveva esalato un profondo respiro poi aveva detto: " Mi dispiace per quello che è successo!

Non volevo essere il fautore di una vostra rottura e lo capirò, se deciderete di cambiare idea.

La vostra è una bella amicizia che non è mai venuta meno, nonostante ci fossero mille possibili motivi perchè ciò accadesse e non voglio essere io la causa scatenante della vostra separazione!".

Inaspettatamente era stata Ginny che con la voce dura, aveva detto: " Non fartene un cruccio, Malfoy!

Puoi stare certo che non sei tu, il motivo della nostra separazione.

Mio fratello ha sempre cercato di spadroneggiare su tutti noi, perchè non ha mai superato la sua ossessione di essere il figlio di mezzo.

Inoltre è sempre stato oscurato dall'intelligenza di Hermione e dalla fama di Harry e questo lo ha fatto macerare dentro.

Si sente l'ultimo degli ultimi e per questo, cerca di dettare legge sulla vita degli altri.

Usa Hermione a suo completo piacimento e fa la voce grossa con me e Harry, cercando di farci separare.

Maschera tutto questo dietro la gelosia ma so che non è così.

Ho altri quattro fratelli, più grandi di lui ma nessuno si è permesso di criticare gli atteggiamenti miei e del mio fidanzato.

Le critiche sono giunte solo da Ronald, che se potesse farebbe di tutto per gestire le cose come vuole lui.

La tua situazione, ha solo anticipato quello che prima o poi sarebbe accaduto!".

Harry aveva fatto un passo avanti e aveva detto: " Ginny ha ragione, Draco!

Tu non c'entri niente e non devi assolutamente sentirti in colpa, perchè in effetti non ne hai.

Come ho detto prima, Ronald è stato davvero un buon amico ma ha cercato sempre di imporre la sua volontà.

Per lui Hermione era solo sinonimo di compiti copiati e di suggerimenti e quando lei glieli negava, come è accaduto questa mattina, allora si arrabbiava cercando di farla sentire in colpa.

Per quanto mi riguarda, io ero suo amico solo quando non lo oscuravo, mettendolo in ombra.

Per farti un esempio, fu lui che mi voltò le spalle quando misero il mio nome nel calice di fuoco e non volle credere che non ero stato io.

Inoltre abbandonò me e Hermione durante la ricerca degli Horcrux, mettendo in dubbio il fatto che non mi importasse delle persone che morivano.

Insinuò che tra me e Herm ci fosse qualcosa, solo perché lei aveva scelto di rimanere con me.

Mi fece molto male il suo comportamento ma poi lo perdonai quando ritornò sui suoi passi, pentito di ciò che aveva fatto.

So che queste dèfaillance non sostituiscono sette anni d'amicizia ma spesso ho avuto la sensazione che gli pesasse, l'essersi trovato coinvolto nella mia strada.

Una volta finita la guerra, speravo che riuscisse a dimenticare tutto il marcio che avevamo vissuto

ma come hai potuto vedere, non è così.

Non mi ha neppure dato il beneficio del dubbio e si è limitato a dettare regole e leggi.

Visto che non ho voluto abbandonarti, ha deciso di rompere la nostra amicizia e mi ha proibito di stare con Ginny.

Beh, questo non è l'amico che voglio al mio fianco!".

Hermione aveva annuito ma non aveva fatto in tempo a parlare, perché dal fondo del corridoio era spuntata la preside che con il passo veloce li aveva raggiunti.

Quando si era trovata di fronte a loro, aveva chiesto: " Potrei sapere come mai voi cinque, non vi siete presentati alla lezione di trasfigurazione?

Il Barone sanguinario mi ha detto che ci sono stati dei problemi con il signor Weasley e vorrei capire se devo intervenire!".

Draco aveva fatto un passo avanti poi aveva detto: " No, signora preside non si preoccupi!

Non è successo nulla, si è trattato solo di un chiarimento con i toni un pò alti.

Lui ci ha semplicemente fatto capire da che parte stava ma non ha commesso nulla di pericoloso.

Noi le chiediamo scusa per non esserci presentati ma siamo ancora un pò scombussolati!".

La donna l'aveva guardato con la bocca aperta poi si era accorta della presenza di Ginny e aveva chiesto: " E lei che ci fa qui, signorina Weasley?".

Ancora una volta era intervenuto Draco, dicendo: " Non se la prenda con lei, preside!

Si è trovata suo malgrado coinvolta in questa cosa, finendo con lo schierarsi contro il suo stesso fratello, perché non la pensava come lui.

Credo che sia evidente a tutti, che d'ora in poi ci saranno due schieramenti opposti e quello che mi sostiene, vede tutti i presenti qui!

A tal proposito le chiederei la cortesia di aggiungere anche lei, tra quelli a cui è concesso l'ingresso nelle nostre stanze.

Loro tre si troveranno tutta la casata di Grifondoro contro e non trovo giusto che lei sia esclusa anche dal nostro rifugio.

In fondo se tutto questo sta accadendo è proprio per difendere me!".

La donna lo aveva fissato come se gli fosse spuntata una seconda testa poi aveva sospirato e aveva detto: " E sia! Da questo momento anche la signorina Weasley potrà accedere alla torre nord ma dovrà fare un Patto infrangibile, dove s'impegnerà a non rivelare niente a nessuno.

Se si rifiuterà, non le darò il permesso!".

Ginny aveva annuito e dopo aver ripetuto le parole che la preside le diceva, una luce era diffusa dalle loro mani unite.

Alla fine del rito, la McGranitt aveva mormorato: " Credo che per oggi sia meglio che voi cinque siate esonerati dalle lezioni.

Gli animi sono ancora troppo esacerbati e non voglio che scoppino dei tafferugli, ad ogni fine lezione!".

Tutti avevano annuito, anche se Hermione non era stata proprio del tutto contenta.

La preside, dopo averli salutati, si era allontanata lungo il corridoio.

I cinque in silenzio, si erano diretti verso la torre nord e una volta arrivati lì, erano entrati nella sala comune.                                                                                                                                                            Ancora abbastanza scossi, Harry, Ginny e Hermione si erano seduti sul divano mentre Blaise era

andato in camera sua e il biondo si era versato un bicchiere di firewhiskey.

Dopo averlo bevuto tutto in un sorso, Draco aveva tirato un grosso respiro poi aveva mormorato:

" Lungi da me il fatto di fare il melodrammatico ma questa è davvero una situazione schifosa!" poi scusandosi, si era diretto in camera sua.

Entrato in bagno si era avvicinato al lavandino e guardandosi allo specchio, aveva detto: " Basta, non ne posso davvero più di tutto questo marciume!  

Sono un vigliacco, debole e approfittatore, sono una serpe viziata e manipolatrice ma non ho mai ucciso nessuno e non ho neppure mai voluto farlo.

Questo scarabocchio che mi trovo nel braccio, mi fa inorridire e se potessi mi taglierei l'arto pur di non vederlo ma so che non servirebbe.

Per la gente io sono un Malfoy e un Mangiamorte, figlio unigenito del braccio destro di Voldemort e l'unica cosa che mi merito è di soffrire per questo.

La soluzione a tutto questo c'è e la so io, come la sanno tutti!

Dovrei morire per farli smettere ma per Salazar non ne ho il coraggio e non so che farci!"

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Ad un tratto sulla superficie riflettente dello specchio, era apparso il viso di Hermione, che aveva detto: " Smettila Draco! Non puoi veramente pensare a questo.

Tu sei un essere umano e secondo gli scienziati babbani, ognuno di noi è unico e indivisibile.

Forse un giorno potresti incontrare qualcuno che ti somiglia fisicamente, perchè ha gli occhi come i tuoi e i capelli dello stesso colore ma non sarà mai te.

Neppure i tuoi figli ti assomiglieranno del tutto, perchè avranno anche le caratteristiche della loro madre esattamente come accade a te.

Esteriormente porti i colori indicativi e rappresentanti dei Malfoy ma non sei Lucius!

Lui non si è fatto scrupoli a uccidere e a conquistare, così come non si è fatto problemi a sacrificare suo figlio per recuperare i propri errori.

Non ha riflettuto però sul fatto, che nelle tue vene scorre in parte il sangue di Narcissa Black, che non ci ha pensato un secondo di più a tradire il suo padrone per salvare la tua vita.   

Quindi comprendi da solo, che non ci sarà mai uno come te in tutto l'universo.

Hai diritto come tutti, di occupare il posto che ti spetta fin da quando sei stato creato e le persone non devono decidere della tua vita.

Non importa quanto schifo ti circonderà e quanto fango gli altri ti getteranno addosso, non sono fondamentali le loro opinioni e le loro accuse né quanto sia incerto o oscuro il tuo futuro.

Tu hai solo un dovere verso te stesso e nei confronti di chi ti sta accanto e ti vuole bene ed è

quello di vivere e combattere.

Non arrenderti per favore, non dare a quella gente ipocrita e falsa il potere decisionale sulla tua

vita, perchè se lo fai darai solo la conferma della tua vigliaccheria e per chi ti ama e ti rispetta,

sarebbe solo una grande delusione!".

Draco aveva continuato a fissarla attraverso lo specchio ma quando aveva visto che la ragazza stava andandosene, si era voltato e aveva chiesto:  " Perchè lo fai? Perchè ti preoccupi per me? Proprio tu, che sei la persona alla quale ho reso la vita impossibile, sei qui a difendermi e a ricordarmi quanto sia importante la mia esistenza.

Non riesco a capire e vorrei che me lo spiegassi, perchè per quanto ci provo non trovo un motivo valido!".

Hermione si era voltata e il biondo aveva visto i suoi occhi pieni di lacrime.

D'istinto si era avvicinato e dopo averla presa per le spalle, l'aveva fissata in viso in attesa di una sua risposta.

La ragazza aveva abbassato lo sguardo ma Draco con un dito sotto il mento, glielo aveva fatto rialzare, rimanendo a fissarla per sentire cosa aveva da dire.

Hermione dopo aver tirato un profondo respiro, aveva mormorato:  " Quando l'anno scorso abbiamo vinto la guerra, sul suolo insieme alle macerie c'erano diversi corpi.

Erano sia buoni che cattivi, perchè la morte non fa distinzioni di sorta.

A noi vivi è rimasto il compito gravoso di cercare di dimenticare il dolore subito e l'angoscia provata ma questo, senza scordarci i volti e i gesti di quelli che non c'erano più.

Sarebbe stato facile, dopo aver rimesso a posto la scuola, praticarci un bell'oblivion di massa per vivere sereni e tranquilli ma non sarebbe stato giusto nei confronti di chi aveva combattuto quel folle e i suoi seguaci.

Credi forse che i tuoi atti di bullismo, fossero più importanti di trovarmi davanti agli occhi vuoti e alla smorfia sofferente di un mio compagno di scuola, morto in battaglia?

No Draco, non erano fondamentali, anzi!

Mentre correvamo cercando Voldemort, ho visto Greyback aggredire la mia compagna Lavanda Brown per cercare di mangiarsela e ho dovuto schiantarlo fuori dalla finestra, pur di non fargli portare a termine quello scempio.

Abbiamo visto con i nostri occhi Severus Piton morire, per mano di quel mostro maledetto e pur essendo ad un passo da lui, non siamo potuti intervenire.

Io, Harry e Ron abbiamo esultato felici quando Voldemort si è dissolto nell'aria, Molly ha quasi cantato e ballato quando ha fatto a pezzi tua zia e tutti abbiamo sospirato di sollievo, quando gli Auror hanno arrestato gli ultimi Mangiamorte ma abbiamo dovuto fare i conti lo stesso con tutti i morti che abbiamo dovuto sotterrare.

I Weasley per primi hanno seppellito Fred e tua zia Andromeda si è vista portare via dalla guerra suo marito, sua figlia e suo genero, trovandosi a crescere da sola un bambino che non potrà mai conoscere i suoi genitori né tantomeno sapere quanto erano buoni!  

Tutte quelle immagini mi appaiono ogni notte, non appena chiudo gli occhi!

Per questo speravo che finalmente, la gente avesse acquistato un pò di giudizio ma sono dovuta venire a patti con una dolorosa epifania e cioè quella che le persone non cambiano.

Gli esseri umani sono fatti di egoismo, crudeltà e menefreghismo, anche se spesso ti sorprendono

con atti buoni e valorosi.

Quando è iniziato questo anno scolastico, hanno scelto te come capro espiatorio di tutti i mali e se poteva quasi essere compreso da chi aveva combattuto, era inaccettabile che ciò avvenisse per mano di chi in quello schifo c'era dentro fino al collo.

I tuoi compagni di casata e quelli che ritenevi amici, sono diventati i tuoi aguzzini, dimenticandosi che i loro padri erano orgogliosi di indossare quella orribile maschera d'argento.

Persone come Theodore Nott, che per primi si portavano nel braccio il marchio nero dell'infamia, ti hanno reso questi mesi un vero e proprio inferno e questo non si può perdonare.

Tu non devi dimostrare niente a nessuno ma devi a te stesso, l'opportunità di vivere sereno.

Non è disperandoti e meditando di morire che ti monderai dei tuoi peccati, perchè allora tutti dovrebbero farlo.

Ognuno di noi ha fatto i propri errori e nessuno ha il diritto di camminare a testa alta.

Aver combattuto una guerra, non ci da diritto a ergerci a giudici e mietitori di anime, perchè solo chi ha più potere di noi può farlo e non sto parlando di un essere umano.

Non so in quale Dio tu creda ma so che c'è un'entità che ci ha creati e solo lui ha il potere di decidere della nostra vita!".

All'improvviso il corpo di Hermione era stato corso da un profondo brivido e anche Draco, che la stava ancora tenendo lo aveva sentito.

Il giovane interdetto, aveva inarcato un sopraciglio e la ragazza aveva ripreso a parlare, dicendo:

" Sai, circa settant'anni fa nel mondo babbano ci fu uno sterminio atroce e indimenticabile.

Noi lo chiamiamo Shoah o Olocausto e avvenne in diversi campi di concentramento come quelli di Auschwitz, Birkenau e Treblinka in Polonia.

Ciò avvenne per la decisione di un folle, che si chiamava Adolf Hitler!

Lui voleva epurare la terra, da coloro che riteneva diversi dalla sua razza e questo credo che ti ricordi qualcosa.

Il suo esercito fece razzia di ebrei, zingari, comunisti, omosessuali, malati di mente, Testimoni di Geova e altre popolazioni slave e questo, solo perchè Hitler non li riteneva uguali agli ariani che secondo lui, erano la razza perfetta.

Fece rinchiudere quei poveretti dentro questi campi e lì furono schiavizzati, costretti a lavorare fino a consumarsi le ossa e a morire di stenti.

I vecchi, i bambini e i più deboli venivano uccisi nelle camere a gas mentre gli uomini diventavano l'ombra di se stessi, deperendo per il troppo lavoro e il poco cibo.

Quel martirio perdurò per quasi sei anni e in quel lasso di tempo,  morirono circa 15 milioni di persone, tra cui 5-6 milioni di ebrei, di ogni sesso ed età.

Eppure, dopo essere stati liberati nessuno si è avventato contro i loro carnefici ma hanno atteso che venisse fatta giustizia legalmente.

Sarebbe stato semplice attaccare i tedeschi che li avevano imprigionati e magari comportarsi allo stesso modo ma non sarebbe servito a ridargli i loro morti né a dimenticare quegli anni di terrore.

Ti dico questo per farti capire che nessuno ha il diritto di giudicare e condannare, perchè non si potrebbe comunque tornare indietro.

Perciò ti prego Draco, trova il coraggio che ti serve e vieni fuori da quel tunnel della colpa e della  commiserazione.

Cammina a testa alta davanti a tutti, senza dimostrare nulla a nessuno!".

Non appena aveva finito di parlare, Hermione si era divincolata dalla stretta del biondo ed era uscita dalla stanza, scontrandosi quasi con Blaise che era fermo lì ad ascoltare tutto.

Quando i due ragazzi erano rimasti soli, il moro si era avvicinato all'amico e aveva detto: " Le parole di Hermione mi hanno fatto riflettere!

Quel folle babbano ha tante similitudini con Voldemort!

Anche colui che ci comandava cercava la razza pura e per farlo aveva deciso di epurare il mondo magico da Sanguesporco e Mezzosangue, dimenticandosi di esserlo lui per primo.

Hermione ha ragione Draco! Dobbiamo lasciarci il passato alle spalle e cercare di vivere il presente e il futuro nel migliore dei modi, facendo però tesoro delle cose belle e brutte che abbiamo vissuto e non commettendo gli stessi errori.

Noi possiamo farcela e so che se ce la metteremo tutta, verremo fuori da questo momento buio.

Voglio poter sorridere per cose liete, ridere per motivi comici e piangere per eventi commoventi e non tragici.

Non voglio più aver paura perfino della mia stessa ombra, desidero dormire sonni tranquilli e non solo qui in questa torre nascosta ma in ogni angolo del mondo, sia magico che babbano.

Ora ti chiedo amico, sei pronto a metterti in gioco e darmi man forte?                                                  Hermione, Harry e Ginny si sono schierati dalla nostra parte, mettendosi contro tutta la scuola e io ti prego di non vanificare le loro decisioni!".

Draco l'aveva fissato poi si era girato a guardare lo specchio, dove si stava colpevolizzando prima.

Nella sua testa era ripassato velocemente il discorso della ragazza e dopo esserselo impresso nella mente, il biondo si era voltato verso il suo amico e aveva detto: " Sono pronto, Blaise! Riprendiamoci indietro la nostra vita".

Il moro aveva abbracciato il suo amico ridendo poi insieme erano usciti dalla stanza, per tornare nella sala comune.

Lì avevano trovato solo Harry e Ginny e quando Draco aveva chiesto dove fosse Hermione, il ragazzo gli aveva risposto: " Se ne è andata poco fa!

Ha detto che doveva studiare ma secondo me era una bugia, perchè aveva una faccia molto triste.

Potrei sapere che cosa è successo, Draco? Prima di raggiungerti nella tua stanza mi sembrava così tranquilla mentre quando è uscita, aveva gli occhi rossi come se avesse pianto!".

Il biondo lo aveva fissato in volto poi invece di rispondergli, gli aveva chiesto: " Harry, tu sai chi era Adolf Hitler?".

Il ragazzo aveva inarcato un sopraciglio sfoggiando un espressione confusa poi aveva risposto: " So che è stato uno dei dittatori più violenti e pericolosi del mondo babbano.

E' stata una vera e propria piaga e si è reso responsabile del più grande massacro dell'umanità, quello che noi babbani chiamiamo Olocausto! Ma mi spieghi che diamine c'entra lui?".

Draco si era passato una mano tra i capelli poi aveva detto: " Poco fa mi sono fatto prendere da un momento di sconforto!

In realtà mi sono sentito in colpa per la lite tra voi e Weasley e mentre mi guardavo allo specchio ho detto che per quanto mi riguardava, ero l'unico responsabile del clima di tensione che c'era a scuola.

Pensavo di essere da solo e mi sono lasciato prendere dal nervoso; ho detto che preferivo farla

finita, perchè per la gente io sarei stato sempre un Mangiamorte.

Hermione però mi ha sentito e mi ha chiesto di non arrendermi!

Allora le ho chiesto perchè mi stesse difendendo, dato che era risaputo quanto fossi stato stronzo proprio con lei.

In risposta mi ha raccontato alcuni aspetti della guerra e poi mi ha mostrato le similitudini che aveva Voldemort con quell'Hitler alla fine è scappata via!".

Harry aveva annuito poi aveva mormorato: " Draco ascoltami bene, perchè non mi ripeterò di nuovo.

Noi non ci siamo uniti a te e Blaise, solo perchè ci stavamo annoiando!

L'abbiamo fatto perchè crediamo che tu non debba essere l'unico a pagare per le colpe perpetrate dai Mangiamorte, sopratutto perchè anche se hai il Marchio nero inciso sul braccio, pensiamo che tu non abbia scelto quel destino ma che ti abbiano costretto ad accettarlo.

Hermione non prende mai sotto gamba una cosa in cui crede e penso che debba andarle dietro, per chiederle scusa di ciò che hai detto o anche solo pensato.

Conoscendola la troverai nella torre di Astronomia, perchè quando è in crisi si rifugia sempre lì!".

Il biondo aveva annuito poi dopo averlo ringraziato, era uscito correndo dalla torre nord.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Un emozione intensa ***


Buon sabato ragazze.

Mi scuso per il ritardo ma oggi ho avuto una giornatina niente male.

Comunque l'importante è esserci.

Oggi vedremo se Draco saprà farsi perdonare da Hermione, la sua mancanza di spina dorsale.

Vi ringrazio come sempre e vi do appuntamento a sabato prossimo.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 6 - Un emozione intensa

 

Draco era corso velocemente verso la torre di Astronomia, sperando che il suggerimento di Harry fosse giusto.

Voleva chiedere scusa a Hermione per il poco coraggio che aveva dimostrato, anche se la codardia rientrava perfettamente negli aspetti della sua casata.

Aveva ragione Blaise quando diceva che lei, Harry e Ginny si erano schierati dalla loro parte pur sapendo di inimicarsi tutta la scuola.

E lui invece di prendere atto di questa cosa, aveva finito con il piangersi addosso inutilmente e ora il minimo che poteva fare, era cercare di riparare al suo comportamento sconsiderato.

Arrivato a metà della scalinata, Draco si era fermato con il fiatone piegandosi su se stesso poi aveva ripreso a correre.

Finalmente si era trovato di fronte alla porta della torre e tremando leggermente, l'aveva spinta pregando che lei fosse lì.

Fortunatamente Harry non si era sbagliato, perchè Hermione si trovava vicino alla ringhiera, con lo sguardo fisso verso l'orizzonte.

Il ragazzo non sapeva dire se lei si fosse accorta della sua presenza, perchè non aveva fatto una piega, rimanendo ferma e immobile dove si trovava.

Stringendo i pugni Draco aveva fatto un passo dopo l'altro, fino a trovarsi dietro alla sua schiena, quindi con la voce ferma e decisa aveva detto: " Sono venuto qui per chiederti scusa!".

Hermione era sobbalzata poi lentamente si era girata verso di lui, fissandolo negli occhi e aveva chiesto: " Per cosa mi chiedi scusa?".

Il ragazzo aveva sorriso e aveva risposto: " Ti chiedo scusa per essere stato un deficiente, per non aver apprezzato il sacrificio tuo, di Harry e di Ginny, per essermi fatto prendere dallo sconforto e dai sensi di colpa e per non sapere cosa fare per non commettere più gli stessi errori!".

La mora lo aveva fissato poi aveva sorriso dicendo: " Ammettere i propri sbagli è già un passo avanti per non ricommetterli.

So che per te sarà difficile da oggi in poi ma voglio che tu sappia, che credevo veramente alle cose che ti ho detto.

Tu sei un essere umano che ha diritto di occupare il posto che gli spetta, senza dover rendere conto alla gente.

Nessuno ha diritto di giudicarti né tantomeno di condannarti ed è meglio che questo tu te lo metta in testa fin da ora, altrimenti non sopravvivrai.

Io, Harry, Blaise e Ginny non saremo sempre al tuo fianco e ci saranno delle volte che dovrai affrontare il mondo da solo e voglio che tu sia pronto.

Guardandoti dormire stanotte, ho compreso che in te c'è più del Draco Malfoy bullo, irascibile e viziato e se non mi sono sbagliata, penso che presto te ne renderai conto da solo.

Io ti vedo come un diamante allo stato grezzo, che al momento non riflette la luce e non brilla ma

credo che se te ne darai l'opportunità, inizierai a risplendere e sono sicura che quel giorno, assistere ad un tale spettacolo sarà emozionante!".

Il giovane l'aveva ascoltata affascinato poi aveva detto: " Non so cosa ho fatto per meritarmi queste parole ma qualunque cosa sia, so che la rifarei subito.

Tu sei l'ultima persona dal quale me le sarei aspettate e sento un calore dentro, che non pensavo di poter provare.

Ho sbagliato molte volte con te, perchè facevo affidamento sugli insegnamenti di mio padre, convinto che quello che mi aveva insegnato corrispondesse ad un'assoluta verità.

Invece con il passare degli anni, mi sono dolorosamente dovuto rendere conto che le sue erano una massa di stupide ed arcaiche credenze.

Ti domando scusa, per tutto il male che ti ho causato per la mia immensa stupidità e ti chiedo di aiutarmi, ad affrontare il mondo ostile che mi attende.

Sono sicuro che il tuo aiuto e con quello di Blaise e degli altri, potrò farcela a non cedere anche quando sarò da solo!".

Hermione si era avvicinata poi dopo averlo preso per mano, l'aveva guardato negli occhi e aveva detto: " Io sono qui Draco e ogni volta che avrai bisogno, ci sarò!

So che per te non è facile e posso davvero comprenderlo.

Ti sei trovato all'improvviso ad essere al centro dell'attenzione e non come avresti di certo voluto ma devi riflettere sul fatto, che ribellarti alle continue percosse e calunnie che ricevevi, ti darà la forza di affrontare tutto quello che la vita ti porrà davanti!".

Draco aveva annuito, facendole un tenue sorriso poi si era fermato a guardarla negli occhi e per la prima volta, ne era rimasto affascinato.

Le sue iridi castane, avevano alcune screziature dorate che gli davano profondità e le lunghe ciglia, davano un velo di mistero a quello sguardo.

Hermione aveva sentito un brivido di fronte a quello sguardo e non era riuscita a muoversi di un solo centimetro.

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Ad un tratto, Draco aveva fatto un passo avanti e Hermione, sentendo il suo fiato caldo infrangersi sul suo volto, aveva chiuso gli occhi.

Il giovane aveva posato le mani sul suo collo e si era chinato su di lei, facendo combaciare le loro labbra.

Una scossa profonda era scesa lungo la spina dorsale di entrambi e quel bacio inizialmente tenue, si era fatto audace e passionale.

Le lingue dei due ragazzi si erano rincorse, accarezzandosi e sfiorandosi.

La mente di Hermione si era del tutto distaccata e marginalmente, si era accorta di aver alzato le braccia e di averle portate sui fianchi di lui che a quel contatto, aveva perso l'ultimo barlume di ragione.

L'aveva stretta a se come se da lei dipendesse tutta la sua vita, come se volesse inglobarla al suo

corpo ed evitarle di scappare.

Quando la mancanza di respiro si era fatta imperativa, i due ragazzi si erano separati ansimando per recuperare l'ossigeno perso.

Poi Draco le aveva detto: " Può sembrarti strano ma non ti ho baciata per ringraziarti di quello che stai facendo per me.

In realtà l'ho fatto, perchè lo desideravo profondamente.

Quando ho iniziato quest'anno, costretto da mia madre, volevo solo essere invisibile e passare del tutto inosservato.

Sapevo perfettamente che le carognate che ho commesso non sarebbero state dimenticate, così come ero cosciente dell'eventualità che avrei dovuto scontrarmi, contro quelli che qui non mi ci volevano.

Non so dirti perchè ma la sera dello smistamento, il mio sguardo si era fermato su di te e mi sono chiesto, come avessi potuto essere così bastardo nei tuoi confronti.

Volevo chiederti scusa ma ogni volta che ci provavo, rivedevo la tua immagine sul pavimento di casa mia mentre quella folle di Bellatrix ti torturava.

Inoltre tu non eri mai da sola, perchè Harry e Weasley erano sempre con te e io non riuscivo a trovare il coraggio di avvicinarmi, per poterti parlare.

Poi sono iniziate le percosse e gli agguati e il mio unico pensiero, era quello di guardarmi le spalle per evitare di cadere in qualsiasi imboscata.

Ciononostante, spesso ti guardavo e mi ero accorto che non ti sedevi più accanto al rosso e che Harry e Ginny si erano frapposti tra voi due.

Mi chiedevo cosa fosse successo di così grave da non farvi più parlare, quando per la stragrande maggioranza della popolazione di Hogwarts, tu saresti finita con il diventare la signora Weasley.

Quando ieri sera mi hai salvato, mi è sembrato tutto un sogno.

Vedevo il tuo viso sfocato e per un attimo ti ho scambiata per un angelo del Paradiso babbano, che era venuta lì a prendermi.

Ma poi mi sono detto che non era possibile, perchè io di certo in Paradiso non ci sarei finito.

Quando ho ripreso i sensi, ti ho vista su quella sedia addormentata e Madama Chips mi ha detto che tu ti era dannata l'anima per aiutarmi.

Le ho chiesto di metterti nel letto per farti riposare e prima di addormentarmi anche io, mi sono inebriato del tuo calore e del tuo profumo.

Durante quel sonno ti ho sognata ed è stata la cosa più bella che mi fosse accaduta.

Eravamo abbracciati e all'improvviso ci siamo baciati ed era stata la sensazione più dannatamente giusta che avessi mai provato.

Pensavo che sarebbe rimasta una chimera e ora invece lo abbiamo fatto per davvero e sono molto felice.

So che tu non provi nulla per me; ne sono cosciente e lo accetto ma voglio illudermi, che anche tu possa trovare un angolino del tuo cuore per me!".

Hermione era rimasta ad ascoltarlo, rapita dalle sue parole poi aveva detto: " Draco, io non so cosa provo per te!

Sono molto confusa al momento, perchè tu sei l'ultima persona che avrei immaginato al mio fianco.

Ma se devo essere sincera, non mi sei del tutto indifferente e questo bacio mi è piaciuto molto.

Non ho poi chissà quale esperienza, perchè prima di te ho baciato solo Krum per dispetto, la sera del Ballo del Ceppo e Ron la notte della battaglia finale, perchè credevo di amarlo e pensavo di non sopravvivere.

Mi sono resa conto di non essere innamorata di Ronald già dopo pochi giorni, quando la pace è sopraggiunta dopo tante lotte.

Lui mi gravitava attorno e mi pressava per metterci insieme e io stavo per accettare, se non altro per farlo tacere poi invece dopo due mesi dall'inizio della scuola, l'ho trovato a letto con Lavanda.

Si era accorto di me ma non si era fermato, continuando a scoparsela guardandomi negli occhi.

Teoricamente avrei dovuto sentirmi male ma invece ero davvero sollevata.

Mi sembrava che il peso di un quintale mi si fosse tolto dal cuore e quando ci siamo scontrati, lui mi ha accusato di essere fredda e cinica.

Mi ha detto che ero gelida come un blocco di ghiaccio e che neppure uno algido come te, sarebbe riuscito a scaldarmi.

Continuava ad inveire contro di me, dicendo che ero frigida e che non ero in grado di attirare l'attenzione di un uomo.

Parlava e parlava ma nella mia testa, la sua voce si era fermata quando aveva fatto riferimento a te.

Non so perchè ma mi chiedevo se per davvero neppure tu, saresti riuscito a farmi provare qualcosa.

Spesso ti guardavo e ti vedevo sempre sulle tue; l'unico con cui parlavi era Blaise e camminavi con la testa bassa e gli occhi rivolti al pavimento.

Avrei voluto entrare nella tua testa per capire che cosa pensassi o provassi, ma per me eri un libro chiuso e sigillato.

Non sono mai stata una buona Legilimens, perchè fondamentalmente sono poco curiosa e non mi va di scoprire i segreti e le emozioni degli altri eppure nel tuo caso, avrei voluto davvero leggerti.

Il bacio che ci siamo dati, mi ha fatto provare delle emozioni pazzesche e questo mi fa sperare di non essere poi così frigida come mi diceva lui!".

Draco le aveva accarezzato la guancia con un dito poi aveva detto: " Non lo sei Hermione, posso assicurartelo questo!

E ti dico anche che tu saresti in grado di fare impazzire qualsiasi uomo, me per primo!

Non mi azzardo a chiederti una possibilità, anche se sarei onorato se tu mi immaginassi al tuo fianco.

So di non essere poi questo bel partito e per comprenderlo, basta pensare alla famiglia da cui provengo.

Mio padre è un Mangiamorte della peggior specie, che per diversi anni è stato il braccio destro di Voldemort.

Anche se alla fine era decaduto per una serie di sbagli, le sue convinzioni in fatto di sangue sono rimaste tali e ora langue in una cella buia e umida di Azkaban.

Mia madre, pur non avendo mai avuto il Marchio nero sul braccio, non ha mai esitato a dimostrare di pensarla diversamente dal suo adorato marito.

La mia cara e malefica zia, ti ha torturato con intenzione e cattiveria e io invece ti ho vessato e

umiliato per sei lunghi anni.

Ho avuto il mio castigo e lo porterò per sempre tatuato sul mio braccio ma ti giuro che non volevo tutto questo schifo.

C'è stato un momento in cui credevo che essere Mangiamorte fosse stupendo, perchè mio padre ne diceva meraviglie ma mi sono reso conto subito, che non era poi questa grande cosa.

Partendo dal fatto che il Marchio mi era stato imposto per riscattare le cazzate compiute da Lucius e poi per la missione che quel mostro mi aveva affidato.

Io che mi sono sempre sentito il migliore tra tutti, sono in realtà un vigliacco senza palle e senza spina dorsale, che ha fatto della cattiveria e delle menzogne il suo pane quotidiano.

Sono un concentrato di credi errati, idiozia, superficialità e cattiveria e di certo una donna come te, non potrebbe mai pensare di vedermi come il suo compagno!".

Hermione aveva sospirato poi accarezzandogli il viso aveva detto: " Tutto quello che hai detto è vero!

Non ti avrei mai immaginato al mio fianco ma non posso negare che sei cambiato.

I requisiti della tua casata sono la furbizia, l'ambizione e la purezza di sangue e tu li incarni tutti ma a differenza di tanti altri, che si sono riempiti la bocca con atti di eroismo, non hai mai fatto mistero della tua vigliaccheria.

Ciononostante vedo più nobiltà in uno come te che in Ronald, che pur avendo lottato contro i pregiudizi è il primo a metterli in atto.

Hai avuto il coraggio di tornare qui a scuola, nonostante sapessi che sarebbe stata dura e hai cercato di proteggerti da tutti quelli che ti volevano male.

Perfino i tuoi stessi compagni ti hanno dato addosso, loro che hanno in famiglia un Mangiamorte o che lo sono per primi, come Nott.

Si sono nascosti agendo nell'ombra, perseguitandoti e minacciandoti ma tu hai sopportato tutto, senza mai lamentarti.

Saresti potuto andare a denunciarli alla preside ma hai preferito tenerti ogni cosa dentro.

Ora hai una possibilità di poter camminare a testa alta e di affrontare il futuro a muso duro.

So che sarà difficile ma ti prego di non arrenderti, perchè io ho fiducia in te e se tu davvero mi vuoi al tuo fianco, io ne sarò felice.

In questo momento non sono innamorata di te ma mi piaci e mi farebbe piacere poterti frequentare.

Se mi accorgerò di amarti, accetterò di essere la tua compagna ma fino ad allora, permettimi di imparare a conoscerti e a viverti!".

Draco sentiva il suo cuore battere forte nel petto, un cuore che pensava di non avere e inspirando fortemente si era avvicinato di un passo a Hermione dicendo: " Forse ti sembrerò sfacciato ma vorrei sapere se durante questa nostra conoscenza, potrò ancora baciarti e prendermi cura di te.

Mi è piaciuto davvero molto farlo e sarebbe il massimo se potesse accadere ancora.

Vorrei dimostrarti che non sei frigida e farti vedere la donna passionale che c'è in te!".

Hermione era arrossita e dopo aver deglutito, aveva risposto: " E' piaciuto molto anche a me quel bacio e mi piacerebbe molto ripetere l'esperienza però, non posso prometterti altro.

Non me la sento ancora di spingermi oltre, tanto più che non sono mai stata con un uomo e credo che finirei con il deludere le tue aspettative!".

Draco le aveva messo l'indice sulle labbra per zittirla poi aveva detto: " Non dire sciocchezze!

Tu non deluderai nessuna delle mie aspettative, perchè sono certo che nel momento che vorrai fare quel passo, sarai del tutto all'altezza.

Devi metterti in testa che sei una donna meravigliosa, con un corpo da favola e un cervello eccezionale e già questo è un caso quasi unico.

Probabilmente questo è dovuto al fatto che sei una Nata babbana e guarda che il mio discorso non è razzista, anzi.

Le ragazze Purosangue, specialmente quelle ricche, sono educate fin da piccole a occuparsi del loro aspetto per ammaliare il pollo di turno, così come faceva Pansy ma trascurano il fattore intelligenza.

Sono convinte che il cervello sia un optional e che per ammaliare un uomo, basti sculettare e battere le ciglia in modo sensuale o ridere come oche e spalancare le cosce a comando.

Ma quelle non sono donne da sposare o con cui immaginarsi una vita insieme o almeno non lo sono per me.

Il fatto che tu sia pura ed illibata ha un valore aggiunto per me, perchè anche se ti sembrerò retrogrado e maschilista, non ti nego che sapere che la donna che scelgo sia solo mia, mi fa andare fuori di testa.

Se sarò io l'uomo che sceglierai, ti prometto che cercherò di essere delicato e che ti tratterò come una regina.

Fino ad allora però, non ti chiederò nulla e non ti farò pressioni.

Aspetterò che sia tu a chiedermelo e mi accontenterò di frequentarti e baciarti.

Anche io ora come ora, non sono innamorato di te ma mi piaci molto e so che insieme, saremmo una coppia eccezionale perchè anche se siamo diversi, sotto molti aspetti ci compensiamo.

Quindi proviamo a viverci questa cosa piano piano e stiamo a vedere come si evolvono gli eventi!".

Hermione aveva annuito ed entrambi si erano avvicinati l'uno all'altra per riprendere a baciarsi, prima dolcemente poi sempre più passionalmente.

Dopo un'ora erano scesi dalla torre di Astronomia e favoriti dal fatto che tutti gli alunni fossero a lezione, si erano diretti alla torre nord tenendosi per mano.

Giunti a destinazione, i due ragazzi erano stati accolti dai loro amici che vedendoli mano nella mano, li avevano fissati con lo sguardo smarrito.

Draco sorridendo aveva detto: " Abbiamo deciso di provare a conoscerci, per vedere se è possibile sotterrare anni di odio stupido e di convinzioni arcaiche.

Non siamo innamorati o almeno non lo siamo ancora ma stiamo bene insieme e vogliamo cercare di scoprire, se un giorno riusciremo ad esserlo.

So che c'è il rischio di soffrire, perchè uno dei due potrebbe innamorarsi non ricambiato ma anche se sarà pericoloso, dobbiamo tentare!".

Hermione aveva annuito convinta e Harry vedendola, aveva detto: " Siete grandi abbastanza da prendere le decisioni autonomamente e non spetta a nessuno di noi, il compito di immischiarci in questa situazione.

Non difettate di acume ed intelligenza e se la vostra decisione è presa, noi vi staremo vicini come potremo.

Contrariamente a ciò che farei normalmente, non me la prenderò con te Draco se vedrò la mia

migliore amica soffrire, perchè so che la decisione è stata anche sua ma voglio comunque dirvi di andarci piano e di non bruciare le tappe.

Non fraintendetemi, non voglio fare la parte del bigotto o dell'antico ma desidero solo che prima di decidere qualunque cosa, nel bene o nel male, ci pensiate a fondo e ponderiate con calma tutto quello che vi circonda.

In ogni caso, noi tre vi staremo vicino e se avrete bisogno del nostro aiuto, lo avrete!".

Sia Ginny che Blaise avevano annuito e Draco e Hermione, li avevano ringraziati con un sorriso.

All'improvviso, la serpe mora aveva esordito con la voce piagnucolante e lagnosa, dicendo: " Uffa, però non è giusto!".

Draco e gli altri lo avevano fissato poi il biondo aveva detto: " Bla, se magari in una frase ci metti il soggetto, un verbo e un complemento oggetto, la suddetta risulta un tantino più comprensibile, non credi?".

Blaise gli aveva fatto una linguaccia poi incrociando le braccia al petto, aveva detto: " Non è giusto, perchè tutti siete in coppia e l'unico solo come un cane, sono io!".

Hermione e Ginny si erano staccate dai rispettivi partner e avvicinandosi al moro, avevano iniziato  a vezzeggiarlo facendogli i grattini dietro l'orecchio.

Il moro aveva tirato fuori la lingua e ansimando aveva guaito come un cucciolo felice, facendo scoppiare a ridere tutti gli altri. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Due schieramenti ben precisi ***


Buon sabato, ragazze.

Giuro che se trovo la persona che ha detto che la vita rinasce a quarant'anni, gli liscio il pelo controsenso.

Per la miseria se le cose stanno così, vuol dire che la mia è ricominciata male. :D

Voglio dire tra influenze, mal di schiena, mal di gambe, herpes e mal di denti posso entrare nel Guinness dei primati per le sfighe.

Vabbè ora basta! Non voglio tediarvi con le mie lagne.

Oggi vedremo quale sarà il clima che si respirerà nel mitico castello di Hogwarts dopo le scelte, più che giuste, della McGranitt.

Vi lascio alla lettura del capitolo, ringraziandovi come sempre e dandovi appuntamento a sabato prossimo.

Baci Lorian.

 

Capitolo 7 - Due schieramenti ben precisi

 

Nei successivi giorni, il clima all'interno di Hogwarts era stato quasi sull'orlo del parossismo.

La McGranitt era stata di parola e le grandi clessidre poste nella sala d'ingresso della scuola, che contenevano rubini, smeraldi, topazi e zaffiri e cioè le pietre che rappresentavano i colori primari delle varie case, subivano delle variazioni in continuazione.

Via via che la preside visionava i ricordi di Draco, chiamava il colpevole nel suo studio da solo o con i suoi complici e dopo avergli ammorbato il cervello con una predica infinita, gli assegnava una punizione e gli toglieva delle gemme dalle clessidre.

I punti persi variavano da dieci a cinquanta a seconda dell'offesa e dell'attacco, protratto verso il biondo.

Alla fine della scuola mancavano solo tre mesi ma la situazione si andava oramai delineando ed era parecchio ostica.

Dalla parte di Draco e gli altri, anche se non con grandi gesti eclatanti, c'erano i Tassorosso e i Corvonero a parte qualche irriducibile come la gemella Patil che gelosa e invidiosa, mal sopportava il fatto che Hermione fosse suo malgrado nuovamente sotto i riflettori.

Mentre quelli che non volevano sentire ragioni erano i Serpeverde e i Grifondoro, stranamente accoppiati e guidati da un inviperito Ronald, che non perdonava a sua sorella, a quello che credeva il suo migliore amico e a colei che reputava la donna che avrebbe sposato, un atto di tradimento così palese.

Quando alla sera Hermione, Harry e Ginny rientravano alla torre, ricevevano dai loro compagni occhiate di astio e di disgusto.

Lavanda e Calì si erano rifiutate di dormire in camera con Hermione e alla fine Ginny le aveva cacciate, prendendo il loro posto.

In Sala grande poi, pranzavano e cenavano ormai isolati dagli altri, così come accadeva a Draco e Blaise.

L'unico dei grifoni che cercava di comportarsi come sempre era Neville ma il continuo scontrarsi con l'ostracismo degli altri, l'aveva portato a defilarsi in sordina.

La McGranitt si era accorta della spinosa situazione e una sera aveva riunito tutto il corpo dei

docenti, per venire a capo della faccenda.

Insieme ai suoi colleghi e al parere del quadro di Silente, aveva preso delle decisioni che la preside era sicura, avrebbero fatto tremare i polsi a parecchie persone.

Una domenica mattina a colazione, aveva atteso che tutti fossero seduti a tavola, quindi si era diretta verso il leggio.

Dopo essersi praticata un Sonorus, aveva detto: " Sono fortemente delusa dal comportamento che stanno attuando le casate di Grifondoro e di Serpeverde.

Siete dei bambocci inetti ed immaturi e lo state dimostrando completamente.

Lo scopo di questa scuola è quello di formare dei giovani pronti ad affrontare il mondo esterno ma voi, siete regrediti al primo anno.

Non c'è nulla di divertente in quello che state facendo.

Theodore Nott, Terence Higgs, Seamus Finnegan e Cormac McLaggen si sono ampiamente meritati l'espulsione e mi vergogno, davanti a fatti come quelli che vedo tutti i giorni.   

Le casate di Corvonero e Tassorosso hanno compreso la lezione ma per voi invece, vedo che le cose sono rimaste allo stesso modo, se non addirittura peggiorate.

Siete stati i primi che ho controllato e non mi ha meravigliato scoprire che proprio le vostre casate, ne hanno combinate più di Salazar Serpeverde quando ha scoperto che Hogwarts era aperta ai Nati babbani!".

Nonostante il clima teso, la battuta aveva fatto sorridere molti, compreso Draco e Blaise.

La McGranitt aveva continuato dicendo: " Vi comportate come bambini isterici, invece che come ragazzi in piena pubertà.

Vi arrogate diritti che non vi competono e siete capaci solo di giudicare e puntare il dito.

La maggior parte di voi, quest'anno diventerà maggiorenne se non lo è già, eppure a me sembra di vedere un branco di mocciosi in cerca del latte materno.

Siete quelli che hanno visto calare precipitosamente i punti nella loro clessidra e nonostante ormai siate fuori dalla corsa delle case, continuate a spadroneggiare impunemente.

Se le cose continueranno così, sappiate fin d'ora che saranno presi dei seri provvedimenti.

Vedo che neppure togliervi le uscite o sospendere il quiddicht è servito quindi, d'accordo con il corpo docenti abbiamo deciso che i prossimi che continueranno con il loro ostracismo, saranno sospesi e gli verranno preclusi i M.A.G.O.

Va da se che non completare gli studi, vi comporterà la bocciatura e il ripetersi dell'anno successivo.

Parlo contro il mio stesso interesse, perché ora come ora vorrei buttarvi fuori dalla scuola e non vedere più le vostre brutte facce.

Grazie alla presenza dei quadri posti nelle vostre sale comuni, sono stata avvertita di ogni ingerenza da voi protratta e ciò mi ha disgustato oltre ogni dire.

Voi Grifondoro che dovreste essere l'emblema della lealtà e della cavalleria, siete diventati un branco di pettegoli rabbiosi e rancorosi.

L'unico tra voi che si merita il mio rispetto è Neville Paciock, che ha cercato di farvi comprendere i vostri errori ma voi non avete perso tempo a puntargli il dito contro e a tacciarlo di tradimento.

Lavanda Brown e Calì Patil, vi siete permesse di rifiutarvi di dormire in camera con la signorina Granger e mi chiedo dove avete messo quel poco cervello che dovreste avere.

Non avevate alcun diritto di fare ciò che avete fatto e specialmente perché lo avete commesso per emulare il comportamento degli altri e per obbedire al volere di chi sta fomentando tutto questo astio.

Ovviamente mi riferisco a Ronald Weasley, Dean Thomas e Lee Jordan che si sono arrogati il diritto di comandare sui loro compagni.

Quanto agli alunni di Serpeverde, non posso che dire che siete solo una conferma della delusione che ogni anno mi date.

Il vostro direttore, Horace Lumacorno la pensa esattamente come me.

Ciò che vi rappresenta sono la furbizia, l'ambizione e l'astuzia ma lasciatemi dire che in questo caso non siete affatto furbi ne tantomeno astuti e non vedo affatto dove risieda l'ambizione in quello che fate.

Se non potete rendere impossibile la vita a Draco Malfoy e Blaise Zabini è solo perché non condividono più con voi la casata ma i ritratti e il Barone sanguinario, mi hanno informata dei piani

idioti e sciocchi che partoriscono le vostre menti malate.

Se solo usaste un decimo di quell'intraprendenza cerebrale per applicarla negli studi, la vostra media vi ringrazierebbe.

Quindi badate bene, io e il resto dei professori siamo stanchi di questa inutile guerra e non esiteremo a sospendervi, così come abbiamo fatto con quegli altri emeriti idioti, dovessi svuotare quasi del tutto le vostre casate.

Vi bloccherò i M.A.G.O. e non ci saranno appelli ne suppliche di nessun genere.

Se continuerete nella vostra idiozia, vi boccerò e tutti dovrete tornare nuovamente l'anno successivo.

Questo è l'ultimo avviso che vi do e la definitiva possibilità che vi concedo poi inizierò a prendere dei seri provvedimenti.

E ora finite di mangiare e levatevi dai piedi!".

Un silenzio teso e inquietante era sceso nella Sala grande e ognuno di loro, rifletteva sulle parole della preside.

Valeva davvero la pena perdere un anno di scuola, per lottare contro Draco Malfoy?

L'unico che rimaneva del suo pensiero era Ron, che mai avrebbe accettato il tradimento di Harry, Hermione e sua sorella.

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Con uno sguardo carico di rancore e odio, aveva fissato il viso del biondo poi senza dire neppure una parola, si era alzato ed era uscito dalla Sala Grande.

Hermione aveva rivolto uno sguardo sconsolato a Harry poi si era girata verso Draco mentre Ginny aveva scosso la testa e stretto i pugni per la frustrazione.

Nel pomeriggio Draco e Hermione, seguiti dai loro amici si stavano dirigendo verso l'aula di pozioni quando erano stati avvicinati da Lee Jordan e Dean Thomas.

Il primo rivolgendosi esclusivamente ai loro compagni di casata, aveva detto: " Vogliamo scusarci con voi.

Le parole della preside ci hanno fatto riflettere e abbiamo capito che non vale la pena di perdere l'anno solo per una stupida diatriba tra di noi.

Vi diamo però un consiglio: state attenti a Ronald.

Lui non ha e sottolineo non ha, alcuna intenzione di accettare le vostre decisioni.

Non sappiamo cosa farà ma vi consigliamo di guardarvi le spalle, perché è proprio avvelenato e in queste condizioni, non so che cosa sarebbe capace di fare!".

Harry aveva annuito poi aveva risposto: " Vi ringraziamo della vostra decisione e speriamo che molti ne seguano l'esempio.

Ciononostante, vi consiglio di cessare le ostilità non solo con noi ma anche e sopratutto con Draco

 e Blaise.

Quello che hanno fatto Cormac, Seamus e le altre due serpi non ha alcuna giustificazione ma anche voi avete sbagliato, perché vi siete arrogati un diritto che non vi spettava.

Avete utilizzato Draco come capro espiatorio di tutti i mali del mondo, dimenticandovi che quei mali sono stati voluti solo da Voldemort.

Speravo davvero che una volta morto lui, tutto si sarebbe appianato ma credo che il mondo magico non sia e non voglia essere pronto a un cambiamento del genere.

Ma da qualche parte dobbiamo pur partire e se noi siamo i primi a fare una scelta sensata, forse anche gli adulti capiranno i loro errori!".

Lee e Dean avevano annuito poi si erano voltati verso Draco e il secondo aveva tentato un sorriso poi aveva detto: " L'ammetto, non è facile ma Harry ha ragione.

Tu non sei il colpevole di tutto il male, che finora è stato perpetrato e noi tutti abbiamo sbagliato a prendercela con te.

Ovviamente parlo per me ma credo che in linea di massima anche altri studenti del Grifondoro, abbiano compreso i loro errori!

Non posso dire lo stesso di Ronald né degli alunni di Serpeverde ma per quanto mi riguarda, posso assicurarti che non avrai più problemi con me!".

Draco aveva annuito poi Lee aveva mormorato: " Anche io ti faccio le mie scuse, Malfoy!

Per quanto mi riguarda non ti ho mai alzato un dito addosso ma come le pecore, mi sono unito al branco di chi ti puntava il dito contro e devo ammettere che alla luce di ciò che sta accadendo, ho fatto una scelta stupida e immatura!".

Draco aveva sorriso leggermente poi si era bloccato quando aveva visto Dean tendergli la mano.

Aveva alzato lentamente gli occhi su Hermione e lei gli aveva sorriso annuendo.

Il biondo aveva riportato lo sguardo sulla mano di Thomas e aveva mosso la sua ma poco prima di unirle, si era sentita la voce acida di Ronald Weasley, dire:  " Che schifo! Non mi direte che quel furetto albino è riuscito a comprarvi?

Certo che con i suoi miliardi di galeoni, può permettersi di tutto ma non credevo che riuscisse a comprare anche la dignità delle persone!".

Draco stava per ritirare la mano ma Dean l'aveva afferrata, stringendola e Lee aveva mormorato:

" Per quanto può sembrarti strano Ron, non ci ha comprati in alcun modo.

Se siamo qui è solo perché, a differenza tua abbiamo compreso i nostri errori dopo il discorso che ci ha fatto la preside.

Tu evidentemente non solo non lo hai capito ma continui a perseverare, col tuo comportamento sbagliato."

Dean dopo aver lasciato la mano di Draco, si era girato verso Ronald e aveva incrociato le braccia al torace dicendo: " Sei padronissimo di mantenere il tuo pensiero, così come lo siamo noi!

Credevamo che ciò che ha detto la McGranitt, fosse servito anche a te ma è chiaro e lampante che non è così.

Beh, non è affar nostro cosa pensi tu! Continua a comportarti come credi e vedrai che sarai l'unico a dover ripetere l'anno!".

Poi una volta finito di parlare, insieme a Lee aveva affiancato Harry e gli altri e tutti insieme, si

erano diretti verso l'aula di pozioni per prendere parte alla lezione, lasciandosi alle spalle un Ron

decisamente furioso che vedeva minato e demolito il suo predominio.

Nell'arco di pochi giorni, molti degli alunni del Grifondoro e anche alcuni di Serpeverde, si erano avvicinati a Draco e agli altri per fare loro le scuse, con grande soddisfazione della preside e dei professori.

Certo molti non si erano azzardati a farlo ma per lo meno erano cessati i bisbigli e l'ideazione di piani sconclusionati e pericolosi, ai danni dell'inusuale gruppo di amici.

Per la prima volta, dopo tanto tempo Draco e Blaise si erano sentiti più sicuri a girare per i corridoi.

Ciononostante, la preside aveva deciso di continuare a farli rimanere nascosti nella torre nord.

Era più una precauzione che altro; era vero che i piani assurdi erano cessati ma gli anni di esperienza che la donna si portava sulle spalle, l'avevano convinta a non abbassare le difese.

Per quanto riguarda Draco e Hermione, la loro pseudo relazione si era ancor più intensificata ma non erano ancora giunti al passo successivo e cioè quello di confidarsi i loro sentimenti.

Davanti agli altri mantenevano un atteggiamento complice e amichevole ma allo stesso tempo, erano anche distanti e rigidi.

Mentre quando erano da soli in qualche aula, nella torre di Astronomia o in quella nord quando Harry, Ginny e Blaise per qualche motivo non erano con loro, erano più uniti, complici e spesso si baciavano ma lei non si sentiva ancora pronta per poter portare la loro unione più avanti.

Non voleva di certo arrivare vergine al matrimonio ma desiderava essere sicura di quello che l'avrebbe unita a lui, nel momento che avrebbero fatto l'amore.

Perché lei sapeva che non era sesso, quello che loro due avrebbero fatto.

Quando mancavano due mesi alla fine della scuola, era avvenuto un fatto che aveva portato la ragazza a prendere una decisione definitiva, almeno per quello che riguardava un lato della sua relazione con Draco.

Quella mattina erano tutti seduti ai tavoli della Sala Grande e i gufi postini entrarono in volo nella grandissima stanza, consegnando lettere, pacchi e l'edizione giornaliera della Gazzetta del profeta.

Il giornale però quel giorno, recava in prima pagina un articolo assolutamente inaspettato.

Per molti quella era una notizia bella, quasi da festeggiare mentre per qualcuno era stata una  fonte di shock.

Per uno di loro in particolare, quell'articolo era stato addirittura devastante.

Sbattuta incredibilmente sulla prima pagina era riportata la notizia della morte di Lucius Malfoy, avvenuta tre giorni prima all'interno della prigione di Azkaban.

Normalmente ci si aspettava da un giornale degno di questo nome, che quella notizia fosse messa nella pagina dei necrologi ma siccome a morire era stato quello che in passato aveva svolto la mansione di braccio destro di Voldemort, qualche giornalista scriteriato e senza morale aveva ben deciso di sbatterlo come titolo di testa, condendo il tutto con una teoria abbastanza raffazzonata, di una vita completamente dedita alla magia oscura.

Un articolo di cronaca degno di questo nome avrebbe avuto lo scopo di informare i lettori, fornendo informazioni dettagliate, riferendo i fatti nel modo più oggettivo possibile e senza esprimere opinioni.

Mentre quello era un vero e proprio attacco, verso una persona ormai deceduta.

Draco che incredibilmente era all'oscuro di tutto, era letteralmente pietrificato; leggere del fatto

che suo padre era morto di stenti dietro alle sbarre da ben tre giorni, lo aveva congelato.

I suoi occhi continuavano freneticamente a scorrere sul titolo di testa:

 

LUCIUS ABRAXAS MALFOY E' MORTO.

 

Non riusciva a leggere altro e sentiva vagamente la presenza delle persone che lo circondavano; neanche la stretta di Blaise, che lo aveva afferrato per il braccio l'aveva scalfito.

Non si era neppure accorto della presenza di Hermione al suo fianco; la ragazza una volta letto quello scempio, aveva gettato a terra il giornale ed era corsa verso di lui.

Draco si era sentito come una statua di marmo gelido ma all'improvviso, qualcosa l'aveva fatto sbloccare.

Una risata perfida e soddisfatta, era penetrata nei meandri del suo cervello e dopo aver alzato gli occhi, aveva cercato la fonte di quel suono odioso.

A distanza di due tavoli dal suo, c'era Ronald Weasley che mentre stringeva il giornale tra le mani, se ne stava in piedi fissandolo con scherno e ridendo come un pazzo.

Non era riuscito a staccare gli occhi da quell'immagine ma pochi secondi dopo, uno spostamento d'aria lo aveva distratto.

Di scatto si era girato e aveva visto la sua ragazza, marciare a spron battuto verso quel rosso maledetto.

D'istinto aveva tentato di alzarsi dalla sedia per fermarla ma era crollato nuovamente di botto, sentendo le sue gambe fatte di piombo.

Si era rivolto al suo amico, che al suo cenno aveva annuito ed era partito per bloccare Hermione.

Ma per quanto il moro avesse le gambe lunghe, non era riuscito a fermare la ragazza che come un fulmine era arrivata da Ronald, che continuava a ridere come un pazzo.

Tutta la Sala grande, i quadri, i fantasmi e perfino i professori, avevano assistito al magnifico pugno che Hermione aveva mollato al suo ex amico.

Un pugno totalmente inaspettato che aveva mandato letteralmente a gambe all'aria il rosso, facendolo finire con il sedere per terra.

Ronald nonostante avesse la faccia imbrattata dal sangue che gli usciva dal naso, aveva continuato a ridere sarcasticamente facendo infiammare Hermione e Harry, che lo avevano fissato con gli

occhi sgranati.

Gli alunni avevano continuato a guardare il giovane grifone scuotendo la testa; probabilmente ora avevano capito che Ronald Weasley, non era poi quell'eroe che diceva tanto di essere.

Totalmente ignorato da tutti, Draco era riuscito a stabilizzarsi sulle gambe e con la risata di Ron fissa nelle orecchie, si era defilato fuori dalla Sala Grande, approfittando del fatto che gli altri lo stavano ignorando.

Caracollando era arrivato alla riva del lago Nero e aveva fissato lo specchio d'acqua di fronte a se, vedendo che era statico e immobile senza la minima increspatura.

Quella massa di acqua era ferma, così come lo era il suo cuore.

Suo padre era morto e lui non sapeva più cosa provare; aveva un miscuglio di emozioni dentro di se, un nodo gordiano che gli stringeva la carotide impedendogli di respirare.

Era arrabbiato con se stesso perché non riusciva a venire a capo di quelle sensazioni, era furioso

con suo padre perché lo riteneva responsabile del suo destino ed era anche fortemente inquietato

con sua madre, che non aveva avuto il minimo pensiero per lui.

La donna aveva pensato solo al suo dolore, dimenticandosi di avvisare il figlio in separata sede, per evitargli almeno l'esposizione al pubblico ludibrio.

Sentiva una rabbia enorme, mischiata alla delusione, al dolore e alla furia.

Avrebbe voluto avere tra le mani il collo di Ronald Weasley e stringerlo fino a sentirlo spezzarsi ma sapeva che se questo fosse accaduto, si sarebbe condannato con le sue mani.

Per questo era letteralmente scappato dalla Sala Grande, perché temeva che se fosse rimasto avrebbe finito per commettere qualche follia.

Ad un tratto la staticità dell'acqua era stata spezzata da un tentacolo della piovra gigante che era uscito dalla superficie, innalzandosi verso il cielo.

Con un gesto fulmineo, la creatura aveva afferrato un uccellino che stava passando in quel momento e lo aveva portato giù in fondo al lago.

Draco aveva guardato quella scena con una freddezza inaudita, riflettendo però che quel piccolo volatile, si era sentito particolarmente sicuro a volteggiare nel cielo.

Però nonostante la libertà che lo contraddistingueva, era finito tra i tentacoli del suo predatore segnando la sua fine.

Anche Draco si era sentito sicuro come quell'uccellino ma la morte l'aveva raggiunto lo stesso.

Certo non l'aveva preso in prima persona ma gli aveva tolto suo padre, anche se però doveva ammettere almeno con se stesso che Lucius si era condannato da solo, quando si era unito alle schiere di Voldemort e credendo alle sue moine.

Suo padre era la prima reale persona che moriva, al quale era veramente legato.

Di Bellatrix non gli era importato poi molto e quasi aveva sentito la voglia di andare a stringere la mano della matrona Weasley per ringraziarla di averla eliminata dalla faccia della terra.

Portava un rancore esagerato verso sua zia, perché la riteneva la sola ed unica responsabile del marchio che gli deturpava il braccio sinistro.

Era stata infatti lei a convincere Voldemort a marchiarlo, pur sapendo che non sarebbe mai riuscito a portare a termine nessuna missione.

Per quanto riguardava Sirius, Ninfadora Tonks e Remus Lupin, Draco sapeva che erano in qualche modo imparentati con lui ma per volere di suo padre, non aveva mai avuto modo di parlargli e

quindi non li riteneva parte della sua famiglia.

Lucius quindi era la prima persona che la morte gli strappava e lui si era sentito defraudato di una parte importante della sua vita.

Quell'uomo era come scisso in due nel pensiero del biondo: da un lato c'era l'uomo con il quale lui era cresciuto da quando aveva memoria, fino ai suoi dieci anni mentre dall'altro c'era quello che gli aveva imposto le sue scelte e si era rivelato avido, ambizioso e manipolatore.

Il primo Lucius era stato un padre giusto, presente e partecipe anche se severo e intransigente.

Il secondo invece era cambiato dal giorno alla notte.

Non c'erano più parole gentili per suo figlio ma solo ordini, urla e castighi.

A tavola non si poteva respirare mentre prima i loro pranzi e le cene erano trascorse all'insegna delle chiacchiere e delle risate.

Ancora ricordava quando una sera, poco prima che lui iniziasse il suo primo anno a Hogwarts, suo

padre lo aveva richiamato dicendo:  " Draco, quest'anno al castello arriverà Harry Potter un

ragazzo che non sa praticamente nulla del mondo magico.

Nonostante ti sembrerà una persona inutile è fondamentale che lui divenga un tuo amico!".

Quella era stata la prima delle promesse mancate che aveva fatto a suo padre e di certo non sarebbe stata l'ultima.

Peccato non avergli potuto dire che ora era davvero amico di Harry ma sicuramente Lucius, non avrebbe apprezzato la notizia.

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Tutto alla luce del sole ***


Buon sabato ragazze.

Mentre qui a Milano siamo ancora indecisi tra il sole e la pioggia, mi appresto a aggiornare la fiction.

Oggi vedremo cosa ha portato la notizia della morte di Lucius.

Come sempre vi ringrazio del vostro affetto e vi do appuntamento a sabato prossimo.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 8 - Tutto alla luce del sole

 

Harry, otto anni prima non aveva accettato la sua mano, perché lui gliel'aveva porta con superbia e alterigia, così come suo padre pretendeva che si comportasse.

Lucius gli aveva sempre detto che tutti erano utili ma nessuno era indispensabile e che lui era sempre ad un livello superiore agli altri.

Gli aveva imposto di convincersi che i Malfoy erano il meglio, che tutti dovevano inchinarsi a lui e che portare il loro cognome significava essere il non plus ultra.

Bugie, solo patetiche bugie! I Malfoy erano falsi, malvagi, ipocriti e approfittatori.

Ma lui in quelle bugie ci aveva creduto e su quelle menzogne ci aveva fatto affidamento.

E ora si ritrovava da solo! Certo aveva sua madre ma sapeva che presto lei avrebbe seguito il suo adorato sposo, anche nella morte.

Narcissa amava troppo suo marito e anche se Draco occupava una parte importante del suo cuore, il primo posto apparteneva a Lucius.

Il loro era un amore speciale e totalizzante, quindi Draco era certo che presto sarebbe rimasto orfano anche di lei.

La signora Malfoy non poteva vivere separata da suo marito, anche se in realtà erano già divisi visto che lui marciva dentro una cella di Azkaban e lei invece vegetava, rinchiusa tra le mura del Manor.

Forse era proprio per quello che Narcissa non lo aveva avvisato; chissà probabilmente si era già suicidata e Draco si era sorpreso nel sentire che non provava niente di fronte a quell'eventualità.

Il biondo si sentiva solo: certo c'era Blaise che era come un fratello ma anche lui prima o poi, avrebbe preso un percorso che probabilmente non lo includeva.

Draco era sicuro che ci sarebbero stati alcuni incontri, delle bevute, delle chiacchiere ma poi le loro strade si sarebbero separate.

Sarebbe arrivato il momento in cui Blaise avrebbe conosciuto la donna della sua vita; con lei avrebbe formato la sua famiglia e avrebbe creato un suo futuro personale con dei figli, un lavoro e degli obiettivi.

Harry Potter e Ginny Weasley non li poteva considerare veramente degli amici, perché era da poco tempo che li conosceva.

Certo aveva riso con loro e lui era stato una spalla perfetta, mentre gli reggeva il gioco per alcuni scherzi che avevano visto Blaise come vittima ma presto anche loro si sarebbero allontanati.

Hermione era l'unica che veramente lo faceva sentire amato, voluto e desiderato.

Lei era l'unica che lui vedeva al suo fianco anche in futuro e si era reso conto improvvisamente, che se ne era innamorato perdutamente.

Questa scoperta era stata devastante e terrorizzante allo stesso tempo.

Devastante, perché non avrebbe mai potuto immaginare di potersi innamorare di lei, dato che aveva fondato la sua vita sulle instabili colonne delle credenze arcaiche di suo padre.

Colonne che vedevano quella splendida ragazza, come una indegna di lui.

Terrorizzante, perché se questo sentimento era a senso unico, questo avrebbe voluto dire che lui l'avrebbe amata senza essere ricambiato.

Una rabbia improvvisa lo aveva infuocato perché si era reso conto che nessuno, né sua madre né

tantomeno suo padre, gli aveva mai spiegato cosa significasse essere innamorato.

Ed era inoltre sconvolto dal fatto che fino a qualche minuto prima, fosse disperato per la morte di un genitore del tutto inesistente e ora provava la stessa cosa per un amore appena compreso e forse già perduto.

Era confuso perché non capiva come due cose così nettamente diverse, potessero provocargli lo stesso dolore.

All'improvviso, due braccia lo avevano stretto a se e il profumo di Hermione gli era penetrato nelle narici.

Draco lo aveva inspirato profondamente, aveva chiuso gli occhi e poi si era girato verso di lei.

Quando aveva alzato le sue palpebre, si era reso conto che la ragazza stava piangendo.

Per quanto si era imposto di fare il duro, Draco di fronte a quelle lacrime era miseramente crollato e con la voce roca, aveva detto: " Mi sei rimasta solamente tu, Hermione.

Sei solo tu la mia certezza! So che sembra assurdo ma la morte di mio padre mi ha fatto comprendere quanto vuota sia stata la mia vita.

Analizzando tutti gli anni passati, mi sono reso conto che tu sei stata l'unica che mi ha donato un po' di amore e di comprensione, senza chiedere nulla in cambio.

Mi ero ripromesso che sarei stato duro ma adesso, mi sento come se le mie gambe fossero fatte di burro fuso.

Sei tu il mio sostegno e la mia colonna e visto che io sono fondamentalmente un egoista, non voglio rinunciare a te.

Mi ha sconvolto comprendere che mi sono innamorato di te e questo sentimento mi terrorizza, perché nessuno mi ha mai spiegato come devo comportarmi o cosa provare!".

Hermione l'aveva fissato con gli occhi sgranati mentre un leggero sorriso le nasceva sulle labbra.

Ma non era un sorriso di scherno, come aveva supposto Draco ma bensì di gioia.

Dopo aver deglutito, la ragazza gli aveva detto: " Non devi avere paura di ciò che provi, perché è ampiamente ricambiato.

Anche io mi sono innamorata di te e in realtà l'avevo capito già da prima ma avevo il timore di dirtelo, perché temevo che tu mi rifiutassi e mi allontanassi.

Mi accontentavo di starti vicino, anche tacendo ma ora che mi hai rivelato ciò che provi, posso dirtelo a cuor leggero!".

Draco aveva sorriso poi l'espressione sul suo volto si era incupita e aveva detto: " In effetti, hai ragione.

Se tu me lo avessi detto per prima, probabilmente ti avrei allontanata perché ho sempre avuto paura dei sentimenti ma ora che invece ho trovato il coraggio, voglio vivermi questa cosa totalmente!

Ho un tale groviglio di sensazioni nel cuore, che mi sta esplodendo dentro ma spero che tu possa aiutarmi a mettere ordine nei miei pensieri.

Come ti ho già detto, sono un egoista Hermione e ora ho bisogno di te e allo stesso tempo, voglio che tu ne abbia di me!".

La ragazza aveva sorriso poi aveva risposto:  "Anche io sono fondamentalmente insicura di ciò che sento e un po' mi spaventa, perché non l'ho mai provato con una tale intensità.

Anche io ho bisogno di te e se questo vuol dire essere egoista, vuol dire che lo sono pure io.

Sono assolutamente fiera di esserlo e voglio quest'amore tutto per me!".

Poi aveva fatto un passo verso di lui e aveva posato le labbra su quelle del ragazzo, che non aveva perso tempo nello stringerla a se.

Draco marginalmente aveva ragionato sul fatto, che quello era il primo bacio che entrambi si scambiavano alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti ma stranamente, la cosa non lo inquietava come aveva sempre pensato.

Hermione era la ragazza che voleva al suo fianco, la donna che aveva scelto e al diavolo tutta Hogwarts e l'intero mondo magico.

Al diavolo le credenze della sua famiglia e di quelli che una volta si ritenevano amici dei Malfoy ma che non avevano perso tempo a voltare loro le spalle, al primo sentore di sconfitta.

Ma l'incanto che avevano creato, era stato rotto ancora una volta, dalla voce acida di Ronald Weasley che con un tono maligno, aveva detto: "  Ecco perché lo difendi tanto!

Questo è il vero motivo per la quale ti sei permessa di darmi un pugno.

Hai scelto di stare con lui per il suo denaro; è solo il potere che ti ha fatto diventare la sua puttana, non è così Hermione?".

La ragazza si era staccata dalle labbra di Draco; lentamente e controvoglia si era girata verso il rosso poi guardandolo, aveva sfoggiato un espressione assolutamente tranquilla.

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Non era arrabbiata, ne si sentiva offesa o vilipesa dalle parole di Ronald e con tutta la calma e l'indifferenza del mondo gli aveva detto: " Sai perché non me la prendo per quello che hai detto?

Perché tu sei solo un completo idiota, Ronald Weasley.

Io non sono la puttana di nessuno e tantomeno lo sono di Draco.

Io sono la sua ragazza o se preferisci sono la sua fidanzata e ho tutto il diritto di stare qui a baciarmelo come meglio credo.

Quello che tu dici, pensi o credi non è affar mio.

Ti fa rabbia, vero Ron? Ti fa infuriare il fatto che io abbia scelto lui invece che te ma tu hai la tua Lav-Lav.

Qual'è il problema? Perché non riesci ad accettare che io e lui stiamo insieme?".

Ronald aveva stretto i pugni e con la voce stridula aveva sibilato: " Perché tu hai sempre detto di essere innamorata di me!".

Hermione aveva annuito poi aveva detto: " Si è vero, lo sono stata per parecchi anni, al punto che ti ho permesso di giocare con me come meglio credevi.

Ti giustificavo agli occhi del mondo per qualsiasi stronzata facessi.

Sei passato sul mio cuore tante di quelle volte che ho perso il conto e così facendo, hai finito per uccidere quello che sentivo.

La stupidità e i comportamenti che hai avuto, la bassezza di certe tue insinuazioni, mi hanno fatto

perdere anche la poca stima che mi rimaneva per te.

Draco invece mi ha conquistata, senza fare grandi e inutili gesti.

E' vero lui mi ha fatto del male in passato ma si è pentito di ciò che ha fatto e mi ha chiesto scusa mentre tu, che ti riempivi la bocca definendoti il mio migliore amico, mi hai distrutta tante volte.

Fattene una ragione, Ron! Torna dalla tua Lav Lav e non preoccuparti più per me!".

Ronald aveva fatto un passo verso di loro mentre il suo viso era diventato vermiglio.

Draco, con la coda dell'occhio aveva visto che tutti gli allievi erano fermi poco distante da loro.

Di sicuro la curiosità li aveva spinti ad uscire dalla Sala grande, per assistere a quello scontro e di certo avevano assistito anche al bacio che si era scambiato con la sua ragazza.

Aveva visto Harry e Blaise, lanciarsi di corsa verso Ron per fermarlo ma prima che loro arrivassero, si era liberato dall'abbraccio di Hermione e per la prima volta in vita sua, aveva fatto un atto di coraggio.

Animato da una furia che non riconosceva, aveva afferrato Ronald per le spalle e guardandolo negli occhi aveva detto: " Sei un inutile parassita e vivi sulle spalle delle persone che ti amano.

Sai solo dettare ordini e regole, senza mai chiederti cosa pensano gli altri né preoccupandoti dei loro sentimenti.

Questo è per la tua risata di scherno, quella che mi hai rivolto nella Sala grande!" e di scatto gli aveva mollato una testata in pieno volto.

Le ossa del naso di Ron avevano sinistramente scricchiolato e uno zampillo di sangue era uscito di getto.

Poi Draco, non curandosi dei lamenti di Ron, aveva continuato: " Lei è la mia donna, la amo e lei mi ama.

È con me che vuole stare e non di certo con un essere inutile e inetto come te, Weasleyuccio!                                 

Questo è per lo sguardo di schifo che hai rivolto prima a me e a Hermione".

Di scatto aveva lasciato una delle sue spalle e caricando un pugno, glielo aveva dato nella bocca dello stomaco, mandandolo a piedi all'aria.

Guardandolo con pietà, gli aveva detto: " Ti consiglio di sparire Weasel, perché non abbiamo bisogno di perdenti!".

Ronald a fatica si era alzato, portandosi una mano allo stomaco poi aveva indirizzato uno sguardo di puro odio verso i due e aveva detto: " Scordati che vi lascerò in pace!

Hermione rinsavirà prima o poi e ti mollerà da solo; lei tornerà sui suoi passi.

Non può veramente voler stare con il figlio di un Mangiamorte! Un fallito come te, Malfoy non può conquistare l'amore di Hermione Granger!".

Poi senza dire una sola parola di più, si era girato e zoppicando si era allontanato tenendosi una mano sullo stomaco.

Dopo aver fatto pochi metri però, aveva perso il passo quando aveva sentito la risata di scherno di Hermione, alla quale si erano unite anche quella di Draco, Harry, Blaise e alcuni studenti.

Furioso si era incamminato, sacramentando a più non posso.

Blaise e Harry si erano avvicinati alla coppia e Draco, dopo aver smaltito anche l'ultimo briciolo di adrenalina, aveva nuovamente preso tra le braccia la sua fidanzata.

I due ragazzi attendevano che uno dei due dicesse qualcosa mentre Ginny invece, saltellava felice sul posto.

Draco tirando un grosso respiro, aveva detto: " Io e lei stiamo insieme, come credo abbiate ben

sentito.

Ci siamo innamorati e ora è la mia fidanzata alla luce del sole!".

Poi girandosi verso il resto della scolaresca, aveva aggiunto: " Per la prima volta in vita mia, sono orgoglioso di dire che io e solo io, sono il fidanzato di Hermione Granger e chiunque si metterà in mezzo, le beccherà sia da me che da lei!".

I tre amici avevano iniziato ad applaudire mentre Hermione rideva veramente di cuore.

Il resto della schiera di alunni era rimasto fermo a guardare.

Qualcuno sorrideva ma la maggior parte li fissava scuotendo la testa, non riuscendo ad accettare quell'unione che ritenevano assolutamente amorale.

Tre giorni dopo, Draco era stato informato dalla preside che i funerali di suo padre si erano già tenuti in forma privata, proprio per volere di sua madre che era viva e che si era poi rinchiusa all'interno del Manor in compagnia degli elfi, rifiutandosi di ricevere visite.

Le uniche che erano riuscite a vederla, erano state proprio la McGranitt e incredibilmente sua zia, Andromeda Tonks.

Draco non avrebbe mai immaginato, neppure in preda alle sue più rosee speranze che tra le due sorelle potesse esserci una qualsivoglia interazione sociale, perché sapeva o meglio aveva compreso da solo che la frattura intercorsa tra la figlia mezzana di Cygnus e Druella Black e la famiglia fosse insanabile.

Quindi era stata di sicuro una sorpresa scoprire che sua madre, aveva concesso l'ingresso al Manor alla sua tanto odiata sorella.

Quando la preside le aveva chiesto il motivo per la quale si fosse comportata con tanta freddezza nel confronti del ragazzo, Narcissa aveva risposto: " Perché Draco ha già sofferto abbastanza per colpa mia e di suo padre.

E' stato per riparare agli errori scellerati di Lucius, se ora mio figlio gira per i corridoi del castello marchiato come un capo di bestiame.

Io per conto mio, mi sono resa conto degli infiniti errori che ho fatto ignorandolo e lasciandolo solo e ora voglio che lui possa vivere il resto della sua adolescenza, come un comune ragazzo.

So che non sarà del tutto possibile questo, perché il suo cognome lo perseguiterà sempre ma mi auguro che lui sappia trovare la forza per ripulirsi e venirne fuori.

Mi è stato riferito che ora Harry Potter è suo amico e che anche la figlia di Molly Weasley e Blaise Zabini gli sono affianco e questo mi tranquillizza.

Ho saputo inoltre che si è fidanzato con Hermione Granger e molto probabilmente, lui si aspettava che io intervenissi negativamente in merito ma non voglio farlo.

L'unica cosa che mi interessa è che lui sia felice e se questo può avvenire grazie a una Nata babbana, io non farò nulla per impedirlo!".

Sia il biondo, che Hermione e i suoi amici erano rimasti scioccati, quando la preside aveva riferito loro quelle parole.

Mai si sarebbero aspettati di ricevere la benedizione alla loro relazione, proprio da Narcissa Black che era sempre stata molto rigida nelle sue convinzioni, che facevano il perfetto paio con quelle del marito.

Da quell'inaspettata e scioccante rivelazione, erano trascorse velocemente due settimane e Draco

non si era fatto di certo remore, a camminare abbracciato alla sua ragazza per i corridoi della

scuola, infischiandosene se gli altri alunni e perfino i professori, li guardavano e giudicavano.

Ormai mancava solo un mese e mezzo alla fine delle lezioni e ai conseguenti esami e per ora, loro erano l'argomento del giorno, cosa che aveva procurato le prese in giro di Blaise e Harry e le risatine di Ginny.

La serpe mora gli aveva detto: " Oh per Salazar, Draco ma come credi che io possa attirare l'attenzione di una qualsiasi donzella, se voi due mi rubate la scena?".

Il biondo aveva ghignato, stringendo orgoglioso a se la sua ragazza mentre Harry era scoppiato a ridere, quando Ginny aveva risposto: " Via Blaise! Io approfitterei della cosa.

Sono convinta che ora sei diventato ancora più interessante, per le ragazze di questa scuola.

Se non altro, sei una delle persone più vicine alla coppia dello scandalo e quella, che di sicuro ha notizie fresche sul loro conto.

Dovresti approfittare della loro scia, perché sei ovviamente attendibile e di certo l'unico più appetibile.

Nessuna ragazza si avvicina a Harry ne tantomeno lo fa con Draco, anche perché sanno che io sono famosa per le mie fatture orcovolanti e Hermione è la strega più brava degli ultimi cento anni.

Tu sei quello libero tra di noi e quindi sei... terreno fertile; come dice Hermione, sei uccel di bosco e puoi volare di ramo in ramo quindi, perché non godere del momento?

Fossi in te, dispenserei il mio sapere a piene mani e mi appagherei dei risultati!".

Hermione aveva scosso la testa ridacchiando mentre Draco e Harry erano letteralmente crollati a terra, travolti dalle risate.

Blaise li aveva guardati sdegnato poi si era girato verso Ginny e con un tono di voce acido, aveva chiesto: " Sbaglio o mi stai dando della comare pettegola, rossa?".

Il biondo e il grifone avevano smesso di ridere di botto, fissandolo con gli occhi sgranati ma si erano rilassati quando Hermione, aveva risposto:  " Sono assolutamente certa, che Ginny non pensa affatto che tu lo sia.

Ma devi ammettere che in quello che ha detto, c'è un fondo di verità.

In questo castello, ci sono una marea di pettegole e impiccione che stanno bramando per scoprire qualche altarino su di me e Draco e credo che non ci sia nulla di male nel dar loro un piccolo contentino, se questo ovviamente ti può equivalere ad un tornaconto.

Sei una serpe, Blaise e se non sbaglio una delle vostre caratteristiche è proprio l'astuzia.

Ti reputo una persona furba e intelligente e sono certa, che saprai cosa potrai dire o cosa no.

Se vuoi un consiglio, eviterei di certo le grifone e le serpi ma non disdegnerei di sicuro una dei corvi o dei tassi.

Sono ragazze intelligenti che sanno quando è il caso di fermarsi, oppure no!".

Sia Ginny che Harry avevano annuito decisi e Blaise si era grattato il mento con l'indice poi aveva mormorato:  " Quindi fammi capire se ho compreso bene.

Mi stai velatamente dando il permesso di spettegolare su di te e sul mio migliore amico, per permettermi di trovare una pollastra che me la dia?".

Hermione aveva spalancato la bocca poi aveva sussurrato: " Detta così, fa schifo!" ma non aveva potuto dare tono e corpo a quella frase, perché il moro aveva aggiunto: " Mi piace, per Salazar!

Siete sicure che il cappello parlante, non abbia sbagliato nell'assegnare te e Ginny tra i grifoni?

Te lo chiedo perché questo è un ragionamento perfettamente tipico di una viscida serpe e non di

uno di voi polli con la criniera!".

Hermione aveva incrociato le braccia al seno poi dopo aver sbuffato, aveva detto: " Sorvolo sul fatto che mi hai appena dato del volatile ipertricotico, solo perché ti sei automaticamente definito viscido e questo mi ripaga dell'onta subita.

Quanto alla tua domanda, ti ripeto che sia io che Ginny non ci vediamo nulla di male, perché siamo sicure che non inventeresti storie false e tendenziose e di certo, non ci getteresti fango addosso.

Io ho imparato a volerti bene, Ginny e Harry ti rispettano e Draco ti considera un fratello quindi credo che non ci sia una persona migliore, alla quale affidare i nostri segreti.

Resta fermo il fatto, che sono lieta che sia la Parkinson che le sorelle Greengrass non siano più qui al castello, perché non le avrei mai volute al mio fianco!".

Draco aveva ridacchiato poi aveva detto: " Credimi, se ti dico che neppure noi lo avremmo voluto!" scatenando le risate di Blaise, Ginny e Harry.

Una volta esaurita la crisi ridanciana, la serpe mora aveva detto: " Accetto la vostra proposta e mi guarderò attorno, evitando come la peste le grifone e le serpi.

Probabilmente per la prima volta in tutta la mia vita scolastica, volgerò il mio ambito sguardo su una Tassorosso o una Corvonero e già questo gesto, la dice lunga su tutta la situazione!".

Le parole del ragazzo erano sembrate frasi al vento, quindi era stato davvero uno shock per i quattro amici, quando lo avevano visto avvicinarsi due settimane dopo, mano per mano con Luna Lovegood.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - I magnifici sei ***


Carissime ragazze, buona domenica.

Mi scuso con voi per non aver pubblicato ieri ma è stata una giornata, alquanto particolare e mi è sembrato che tutto si fosse capovolto.

Ma non voglio tediarvi con i miei problemi.

Mi sono posta il traguardo di aggiornare ogni sabato ma non sempre mi è e mi sarà possibile.

Infatti già sabato prossimo, temo che non sarò puntuale.

Quando ti invadono casa all'improvviso, tutte le tue abitudini si sconvolgono.

Vabbè comunque tagliamo la testa a quel povero toro, che ha passato tre quarti della sua vita decapitato e parliamo del capitolo.

Oggi vedremo la spiegazione che Luna e Blaise daranno agli amici, riguardo al loro avvicinamento.

Come sempre vi ringrazio per la pazienza e l'affetto che mi dimostrate e vi do appuntamento a sabato prossimo.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 9 - I magnifici sei

 

Al colpo d'occhio, quei due non potevano che essere più diversi.

Luna aveva la pelle bianca e soffice come la neve, gli occhi di un ceruleo che si accostava quasi al ghiaccio e i capelli di un biondo chiarissimo che si avvicinava di molto a quello di Draco, portati mossi e lunghi fino alla vita.

Inoltre era innegabile che la ragazza avesse uno strano concetto della parola moda e la sfidava apertamente, con quegli orecchini a forma di ravanello e la collana fatta con i tappi della burrobirra.

Blaise d'altro canto era l'eleganza fatta persona; i suoi completi scolastici e non, erano sempre del tutto impeccabili.

Non c'era una sola piega o macchia sui suoi vestiti né un colore che stonasse con l'altro.

Fisicamente poi era l'antitesi della ragazza: la sua pelle era scura come l'ebano e la stessa cosa valeva sia per gli occhi che per i capelli che erano perfettamente tagliati corti.

Era palese quindi, lo stupore che si leggeva sui volti di Draco, Hermione, Harry e Ginny.

Mai si sarebbero aspettati di vedere un Zabini e una Lovegood, camminare per i corridoi del castello, tenendosi mano nella mano.

Le due ragazze in particolare avevano inarcato all'unisono un sopraciglio, confuse e scettiche su quella inaspettata accoppiata.

Sotto gli occhi increduli della popolazione di Hogwarts, era sfilata una nuova ed inusuale coppia.

Certo ormai dopo l'uscita allo scoperto di Draco e Hermione, gli studenti e i professori avrebbero dovuto essere abituati a tutto.

Era però inevitabile spalancare la bocca di fronte a quei due ragazzi, che più diversi non potevano essere.

Lui era considerato una sorta di libertino mentre era noto a tutti, che Luna era la stramberia fatta persona, oltre che la virtù.

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Loro se ne erano fregati degli sguardi e dei bisbigli ed erano avanzati sereni, guardandosi negli occhi e dirigendosi verso il resto dei loro amici che non aveva nascosto la palese sorpresa, di fronte a quella accoppiata.

La reazione di tutto il corpo studentesco e non, era quasi normale.

Facevano una fatica bestiale ad accettare tutto quello che stravolgeva il loro modus operandi e minava la nuova quiete faticosamente raggiunta, dopo la dipartita di Voldemort.

Era una sorta di legge sociale non scritta: un Serpeverde e una Corvonero non potevano stare

insieme.

Era come un incesto, una cosa contro natura ma di certo, faceva meno scalpore di una relazione tra un Serpeverde e una Grifona tanto più se i due soggetti in questione, erano un Purosangue e una Sanguesporco.

Nel mondo magico il razzismo non si presentava sotto forma di repulsione per i colori della pelle ma solo per i diversi ceti sociali e stati magici.

Erano regole spesso non dette ma talmente inculcate nella testa delle persone, da essere ormai considerate legittime.

Ma Hermione e Draco le avevano contrastate con orgoglio e puntiglio e ora anche Blaise e Luna si erano avviati a farlo.

Poco dopo finalmente, la strana coppia aveva raggiunto i loro amici e Hermione e Ginny, dopo essersi riprese dallo shock avevano buttato le braccia al collo di Luna.

Draco e Harry invece avevano guardato Blaise inarcando all'unisono un sopraciglio come se fosse un abitudine normale per loro.

Il moro non aveva retto a quello spettacolo ed era scoppiato a ridere, sotto gli occhi sorpresi dei quattro ragazzi.

Quando la crisi ridanciana di Blaise si era esaurita, il giovane aveva detto: " Scusate ma è stato davvero esilarante, vedervi fare le stesse identiche espressioni.

Non credo però che questo sia il posto più adatto per parlare sella situazione.

Che ne dite se torniamo tutti alla torre, così svisceriamo il problema?".

Ginny, Draco e Harry avevano annuito ma Hermione non aveva perso tempo nel raffreddare il loro entusiasmo, dicendo: " Perdonami Blaise ma ti sfugge un piccolissimo particolare.

Hai forse scordato che Luna non può entrare nella torre? Solo la McGranitt può darle il permesso, così come ha fatto con Ginny!".

Il moro aveva annuito poi aveva mormorato: " Lo so Hermione, me lo ricordavo ma quello che voi non sapete è che prima di venire qui, io e Luna siamo passati dalla preside e abbiamo parlato con lei.

Le abbiamo fatto presente, che ormai è palese che Draco sta con te mentre Harry e Ginevra sono una coppia storica.

Le ho detto che solo io ero single e che finché lo ero stato, mi andava bene la situazione ma ora nella mia vita era entrata Luna e non trovavo giusto che lei fosse l'unica esclusa, da coloro che avevano libero accesso alla torre.

Lei mi ha detto che potevo vederla fuori ogni volta che volevo ma io le ho risposto che in caso di una sua risposta negativa, avrei preferito ritornare a Serpeverde.

Ovviamente non lo avrei fatto ma il mio bluff deve averla convinta, perché poco dopo ha fatto fare a Luna il giuramento acconsentendole di poter entrare!".

Tutti e quattro gli amici avevano tirato un sospiro di sollievo e sotto gli occhi sorpresi degli alunni, si erano diretti verso la torre.

Una volta giunti lì si erano accomodati e Blaise aveva preso la parola dicendo: " Posso immaginare la vostra sorpresa nel vedermi insieme a Luna e se devo essere sincero anche io mi sorprendo, perché lei non rientra di certo nel prototipo di ragazza alle quali mi sono sempre accostato in passato.

In verità non l'avevo proprio presa in considerazione, perché come sapete bene io volevo solo una ragazza che mi scaldasse il letto e di certo Luna non è quel tipo di persona.

Nei giorni passati non mi sono mancate le occasioni ma nessuna riusciva a smuovermi qualcosa.

Al contrario di quello che pensavo, non mi piaceva poi così tanto l'idea di essere scelto, solo perché sapevo dei pettegolezzi su di voi.

Poi dieci giorni fa è successo che mi trovavo in riva al Lago nero e due ragazze, una di Tassorosso e l'altra di Corvonero, stavano litigandosi la precedenza su chi doveva venire a parlarmi.

In un altro caso o forse in un altro tempo, vedere due sgallettate prendersi per i capelli per me mi avrebbe fatto piacere ma invece in quel momento, la cosa mi ha disgustato.

Così mentre quelle due continuavano a darsela di santa ragione e a dirsene di tutti i colori, mi sono allontanato senza farmi vedere.

Sono arrivato al limitare della foresta proibita e lì ho visto Luna.

Lei se ne stava a piedi nudi, mentre seraficamente dava da mangiare ad uno sparuto branco di Thestral!".

Blaise non poteva saperlo ma per Harry quella era un immagine ben conosciuta, dato che era stato proprio così che aveva fatto amicizia con quella splendida e curiosa ragazza.

Il moro intanto aveva continuato a raccontare: " Non credevo che si fosse accorta della mia

presenza, perché avevo fatto tutto in silenzio ma mi aveva letteralmente sorpreso quando mi aveva detto che era strano vedere una serpe dalla pelle nera nella foresta!".

I quattro amici, compresa Luna avevano ridacchiato e Blaise aveva continuato dicendo: " In un primo momento non credevo parlasse con me e per questo me ne ero rimasto zitto ma lei si era voltata e guardandomi, mi aveva detto che mi aveva sempre immaginato educato e che invece non dovevo esserlo, visto che non le rivolgevo la parola.

Avevo sgranato gli occhi poi avevo risposto scusandomi per la mia disattenzione.

Lei aveva inarcato le spalle poi aveva detto che..."

Luna l'aveva interrotto dicendo: " Gli avevo detto che non era corretto il modo in cui si stava comportando con le ragazze.

Mi sembrava sbagliato il fatto che se ne rimanesse fermo ad attendere, che le altre si sfidassero per lui.

Era come se stesse facendo una cernita, per vedere quale sarebbe stata quella che avrebbe superato tutte le prove.

Lo trovavo un comportamento decisamente meschino e maschilista e gliel'ho fatto presente!".

Blaise aveva ridacchiato poi aveva aggiunto: " Oh l'ha fatto, eccome se l'ha fatto.

Mi ha praticamente dato del cavernicolo buzzurro e retrogrado, mi ha definito un cafone vestito di buone e finte maniere, una serpe viscida e velenosa e un finto modello senza né arte né parte.

Ma la cosa assurda e che tutti questi "complimenti" me li ha rovesciati addosso con una voce calmissima e un sorriso dolce impresso sulle labbra.

Voglio dire... avrei saputo ribattere, se lei avesse urlato istericamente ma sono decisamente rimasto fregato, quando mi sono reso conto della sua serafica espressione.

Per la miseria, mi stava offendendo e invece sembrava stesse leggendo la lista della spesa!".

Tutti i presenti nella stanza erano scoppiati a ridere, in particolar modo Harry e Draco che si tenevano la pancia, che era dolorante per le risate.

Luna aveva le guance rosse per l'imbarazzo e quando la comicità si era diradata, Draco aveva detto: " Sei il mio mito, Lovegood!

Nessuna si era mai permessa di trattare Blaise, così.

Per antonomasia noi serpi veniamo definiti freddi e apatici e invece in realtà, siamo davvero incazzosi quando ci salta la mosca al naso.

Negli anni passati, specialmente prima che scoppiasse la guerra, di scontri a Serpeverde ce ne sono stati tanti ma per mantenere un certo status quo, le liti si consumavano tutte tra i dormitori e la sala comune.

Raramente io ero oggetto di scontri, sia verbali che non; probabilmente perché il cognome che ho, mi teneva "al sicuro" da attacchi e vendette.

Beh, questo ovviamente accadeva prima ma Blaise invece...

Per la miseria quanti accidenti si è beccato, sia dalla componente maschile che da quella femminile.

In particolar modo Daphne Greengrass e Pansy Parkinson se lo sono rivoltato come un calzino, ma a differenza tua lo facevano urlandogli contro come banshee in piena crisi premestruale e lui ribatteva a colpo sicuro, facendole zittire subito ma non evitandomi dolorose emicranie.

Credo di aver ingerito più Essenza di Purvincolo io in questi anni, che tutta la popolazione di

Diagon alley.

Tu invece, come ha detto poco fa l'hai attaccato senza urlare e con il sorriso sulle labbra e a questo Blaise non era decisamente preparato!".

La bionda aveva annuito sorridendo poi guardandolo in viso aveva detto: " Luna, il mio nome è Luna!".

Draco aveva spalancato gli occhi poi comprendendo cosa aveva voluto dire la ragazza, aveva annuito seccamente.

Hermione gli aveva preso la mano, conscia di quanto fosse difficile per lui ritrovarsi accanto delle persone, che gli dimostravano affetto e rispetto.

Perché dopo aver preso pugni e maledizioni per sei mesi, ora si ritrovava con gran parte della scuola al suo fianco, una fidanzata sicuramente inusuale, tre amici inaspettati e una discreta tranquillità nel passeggiare per i corridoi del castello.

Draco l'aveva guardata non appena aveva percepito quel gesto e le aveva rivolto un pallido sorriso.

Blaise intanto aveva ripreso a parlare, dicendo: " Tornando al nostro incontro, io e Luna ci siamo fermati vicino ai Thestral a parlare.

Devo ammettere che il cervellino di questa meraviglia mi ha conquistato.

A volte può sembrare che i suoi ragionamenti siano astrusi ma se ci rifletti invece, ti accorgi che sono molto più semplici di quel che sembrano.

Con poche e chiare parole mi ha fatto comprendere quanto stavo sbagliando con il mio comportamento.

Non che non lo sapessi ma probabilmente essere l'unico single del gruppo, mi aveva confuso il cervello.

Non desideravo una ragazza che mi volesse per il mio status, per il mio denaro o per l'amicizia con Draco ma una che invece mi scegliesse per il mio carattere e che magari mi amasse un po'.

Solo che non era così semplice come sembrava.

Poi riflettendo, l'ho guardata in viso e ho compreso che non mi interessava nessuna di quelle sgallettate.

Io volevo una ragazza semplice e umile e se ce n'è una qui a Hogwarts, quella è Luna.

Così le ho chiesto di diventare la mia fidanzata e lei...".

Luna lo interrompe e dice: " E io gli ho mollato un ceffone!".

Hermione e Ginny avevano spalancato la bocca scioccate mentre Draco e Harry erano scoppiati a ridere, tenendosi la pancia con le braccia.

Quando tutti avevano ripreso il controllo delle loro emozioni, Herm aveva guardato la sua bionda amica e le aveva chiesto: " Perdonami tesoro, ma credo di non capirci più niente.

Sei o non sei la sua ragazza? Te lo chiedo perché mi sembrava di aver capito che vi foste messi insieme e invece ora dici che lo hai menato, quando ti ha fatto la dichiarazione!".

Luna aveva ridacchiato poi aveva risposto: " Si Hermione, sono la sua ragazza ma quando mi ha fatto la dichiarazione come la chiami tu, si è beccato un ceffone per le parole che ha usato.

Sai di solito una ragazza si aspetta un minimo di romanticismo in una richiesta di relazione e io non sono da meno, anche se tutti mi definiscono stramba.

E di certo non c'è nulla di romantico nel sentirsi dire - Visto che sei quella con più cervello in questo castello, converrai con me che faresti una cosa geniale a metterti con me - ".

Hermione aveva fulminato con lo sguardo Blaise, che aveva avuto il buon gusto di chinare lo sguardo a terra mentre Draco, Ginny e Harry avevano spalancato gli occhi.

Il biondo, quando aveva ripreso il controllo di se aveva detto: " Amico, stavolta non dirò né farò niente per giustificarti, perché non hai alcuna giustificazione.

Per la miseria, nemmeno io che sono definito gelido per antonomasia mi sono comportato così.

Non avrò fatto la dichiarazione del secolo a Hermione ma almeno sono riuscito a dirle ciò che provavo!".

Blaise aveva annuito poi aveva mormorato: " So di aver sbagliato con Luna e come lo so io lo sa anche la mia guancia e per la miseria non avrei mai pensato che uno scricciolo del genere, avesse un destro così micidiale.

Credo che mi abbia spostato qualche vertebra del collo!".

Tutti erano scoppiati a ridere mentre Luna era arrossita furiosamente.

Il moro aveva ripreso a parlare dicendo: " La mia situazione era leggermente diversa dalla tua, Draco!

Innanzitutto tu hai avuto quasi due mesi per viverti questa storia e con il passare dei giorni, sei riuscito a provare qualcosa.

Io non sono ancora innamorato di Luna e lei questo lo sa.

Mi piace fisicamente e sopratutto mi ha conquistato mentalmente ma non ho ancora ben chiaro nel mio cuore, cosa provo.

L'unica certezza che ho è che non voglio farla soffrire ma entrambi abbiamo messo in conto, che potrebbe accadere.

In ogni relazione che inizia c'è la componente dell'incertezza e credo stia a noi cercare di avere l'accortezza di agire con rispetto verso l'altro.

E' ovvio che mi auguro di comprendere al più presto i miei sentimenti, così come spero lo faccia

anche lei.

Se nel frattempo ci saremo innamorati, sono sicuro che quel giorno, completeremo al meglio il percorso già iniziato.

Fra meno di un mese finirà la scuola e ho proposto a Luna di fare un viaggio, noi due da soli per poterci conoscere ancora di più e lei ha accettato.

Comunque tornando alla mia penosa dichiarazione, vi dico che dopo essere riuscito a riacquistare la sensibilità della mia guancia, mi sono rifatto alla grande.

Le ho chiesto scusa e le ho parlato con il cuore in mano.

Le ho detto ciò che sentivo e le ho chiesto nuovamente di darmi una possibilità, ovviamente usando le parole giuste e Luna non ha voluto negarmela.

Ora staremo a vedere! Cercheremo di vivere al meglio la nostra relazione, non dimenticando di avere rispetto per il nostro partner e tentando di fare chiarezza nel nostro cuore!".

Tutti nella stanza avevano annuito poi dopo aver chiacchierato ancora un po', Hermione e Draco erano usciti per andare a fare due passi, approfittando del fatto che le lezioni erano oramai terminate e che la maggior parte degli studenti erano nelle loro case, a prepararsi per la cena.

Mentre camminavano, la ragazza aveva guardato con la coda dell'occhio il suo fidanzato e lo aveva visto immerso nei suoi pensieri.

Non se l'era sentita di attirare la sua attenzione, perché sapeva bene che ogni tanto Draco si estraniava e aveva bisogno di quei momenti di remissione dal mondo esterno.

In quei minuti, il giovane affrontava tutto quello che il suo cervello non era riuscito a elaborare e poi quando era giunto ad una risoluzione abbastanza soddisfacente, tornava alla realtà.

Questo non voleva affatto dire che lui si estraniasse da ciò che lo circondava.

Ovviamente sapeva di essere in compagnia della ragazza che amava e che lei gli era accanto silenziosa e presente, così come era cosciente della strada che stavano percorrendo e dei pochi compagni che avevano incrociato sul loro cammino.

Per istinto di sopravvivenza, il ragazzo non perdeva mai la cognizione del momento e cercava di rimanere vigile più che poteva.

Era come se con il passare del tempo, avesse imparato a scindere in due il suo cervello in modo che una parte rimanesse cosciente e reattiva mentre permetteva all'altra di perdersi in voli pindarici.

Draco sapeva bene che c'erano ancora molti suoi compagni, che ha dispetto del comportamento tenuto in pubblico, non accettavano la sua relazione con Hermione.

Le sue orecchie percepivano i bisbigli, le risatine e le accuse mentre avvertiva chiaramente i loro sguardi, penetrargli la schiena come se fossero coltelli caldi nel burro.

Ma aveva imparato a fregarsene e la stessa cosa accadeva alla sua ragazza.

Loro avanzavano leggiadri e sereni lungo i corridoi, infischiandosene di tutto e tutti.

Lentamente, passo dopo passo i due ragazzi erano arrivati alla Torre di Astronomia, che era ormai diventata il punto d'inizio della loro storia.

Lì lui le aveva chiesto scusa per la sua leggerezza e per la scarsa riconoscenza e sempre in quel luogo, l'aveva baciata per la prima volta.

Lì avevano deciso di provare a buttarsi in questa avventura, consapevoli del fatto di non essere innamorati l'uno dell'altra.

E sempre lì si dirigevano, tutte le volte che volevano rimanere da soli.

Dopo essersi seduti a terra, Draco aveva preso la mano di Hermione e soprapensiero, aveva

iniziato a giocare con le sue dita.

Dopo qualche minuto, la ragazza gli aveva domandato: " Che ne pensi di quei due pazzi?".

Il biondo aveva sorriso poi l'aveva guardata negli occhi e aveva risposto: " Penso che abbiano avuto molto coraggio!".

Hermione aveva inarcato un sopraciglio poi gli aveva chiesto: " In che senso, non capisco!" e lui dopo aver portato lo sguardo verso il panorama, aveva detto: " Nel senso che in questo momento per noi serpi, vige un clima abbastanza particolare.

Siamo visti, non a torto come il male personificato e chi più o chi meno, è considerato come una persona da non frequentare a cuor leggero.

Ho compreso che ignoro molte cose e dalle parole che la preside ha detto due mesi fa, ho capito che non sono l'unico qui che è stato marchiato ma sono il solo che ha pagato, per via del cognome che porto.

Sono stato un bersaglio facile ma anche per Blaise, le cose non sono state semplici.

Discendiamo da gente ricca e altolocata, da famiglie che fino a qualche anno fa creavano timori e soggezione.

Non ci è mai mancato niente e molti di noi, me compreso siamo stati viziati dai nostri genitori, che ci hanno dato tutto quello che volevamo ma che allo stesso tempo ci hanno reso degli smidollati senza spina dorsale.

Blaise invece, ha sempre dovuto cavarsela da solo.

Non fraintendermi, anche lui nuota nei galeoni ma tutto quello che ha avuto è stato frutto di scelte che ha preso personalmente.

Suo padre fu ucciso da Voldemort in persona, quasi fosse un onore.

Lo ammazzò, solo perché si era rifiutato di sterminare un villaggio composto da donne, vecchi e bambini.

Alexander non credeva veramente nelle manfrine di quel mostro; era stato gettato in quel mondo da suo padre e lui come tutte le serpi aveva obbedito ma dentro di se, covava rabbia e rancore.

Dopo la sua morte, Katherine inizio a frequentare uomini diversi e nel tempo, ha collezionato sette o otto matrimoni.

Ovviamente sceglieva tutti pretendenti ricchi e Purosangue ma penso che non ne amasse nemmeno uno.

Si distaccò del tutto da suo figlio, perché le ricordava troppo Alexander dato che Blaise è la sua immagine speculare.

I poveri malcapitati sono tutti morti con il tempo e questo, oltre a fare moltiplicare in modo esponenziale il suo patrimonio, le ha fatto guadagnare la nomina di vedova nera.

Il mio amico ha imparato a fregarsene e ha cominciato a crearsi la vita che voleva.

Ha cercato con tutte le sue forze, di coinvolgere anche me ma io ero troppo succube di Lucius e ho preferito diventare il suo burattino.

La scelta che ora ha fatto Blaise, sa di buono ma verrà comunque criticata da tutti, perché Luna è di fatto una figlia del popolo e inoltre Xenophilius Lovegood ha apertamente contrastato Lord Voldemort e tutti i suoi adepti, con gli articoli controcorrente pubblicati sul Cavillo.

Spero davvero che riescano a difendere la loro storia, così come dovremo fare anche noi!".

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Una notte molto importante ***


Buona serata ragazze e buon sabato!

Sono riuscita a aggiornare solo a quest'ora e mi scuso per questo.

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento; vi do appuntamento a sabato prossimo, ringraziandovi come sempre.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 10 - Una notte molto importante

 

Hermione lo aveva fissato in viso mentre lui aveva mantenuto lo sguardo fisso, fuori dalla finestra.

L'oscurità della sera stava scendendo e i contorni del paesaggio non erano più definiti ma Draco aveva continuato a guardare verso l'orizzonte.

Dopo aver tirato un profondo respiro, la ragazza gli aveva chiesto: " Ti fa paura il pensiero di lottare per noi?".

Il biondo si era girato poi si era passato una mano tra i capelli e aveva risposto: " In verità, quello che mi spaventa di più adesso è l'idea di perderti.

Se all'inizio dell'anno scolastico, mi avessero detto che questo sarebbe avvenuto, li avrei presi per pazzi.

Nulla mi faceva pensare che tu potessi essere la donna destinata a me.

Non fraintendermi, per l'amor di Merlino! Sei bella, dolce, intelligente e affidabile ma per tutti questi anni hai rappresentato anche la mia nemesi, insieme a Harry e ora tu sei la mia ragazza e lui è un mio amico e francamente sono ancora parecchio perplesso.

Non è mai facile per nessuno ammettere i propri limiti e ancor meno lo è per un tipo come me, uno al quale hanno fatto credere per parecchi anni, che poteva avere tutto quello che voleva.

Lucius ha dato il meglio di se su quel lato, convincendomi del fatto che nessuno aveva il diritto di dirmi di no.

Una delle sue massime preferite era quella che riguardava i Purosangue.

Mi ripeteva in continuazione che noi eravamo privilegiati e che era un nostro esclusivo diritto, avere tutto quello che volevamo e che non c'era nulla di male nell'ingannare, truffare, ordinare o distruggere se questo ci avrebbe consentito di ottenere ciò che desideravamo.

Inoltre amava ripetere in continuazione che nella nostra vita, i sentimenti non dovevano entrare.

Non avrei mai dovuto preoccuparmi di cercare una compagna, perché a tempo debito ci avrebbe pensato lui a comprarmene una.

Secondo il suo parere sarebbero bastati il nostro nome e l'immenso patrimonio di cui eravamo proprietari, a far fioccare i nomi sulla lista delle famiglie pronte a propormi le loro figlie come spose.

E non ho mai fatto fatica a credere a queste cose, perché con il tempo e frequentando quelle arpie di Pansy e Daphne, mi sono reso conto che le femmine Purosangue vengono tutt'oggi allevate con il solo ed unico scopo di irretire ed accalappiare il partito migliore.

Tu invece sei diversa!".

Herm aveva alzato di scatto la testa, guardandolo e Draco aveva messo le mani avanti, dicendo:                 " Guarda che non è un'offesa, semmai è un complimento!

Con la parola diversa non intendo una cosa denigratoria ma un modo di vivere, sicuramente più sano e all'avanguardia.

Tu non ti fai di certo condizionare dal Dio denaro e non permetti a sciocchi pregiudizi, di influire sulla tua vita e questo devo ammettere che ti fa onore.

Sei una tosta, che non si ferma davanti a niente e questo lo hai dimostrato per prima a me.

Voglio dire, ti sei messa contro tutto il castello per difendere una persona che pur non meritandosi tutte le maledizioni del mondo, non è stato proprio un angioletto.

Sono cosciente di essere stato uno stronzo e di essere la summa perfetta, di tutto il male che si è annidato nel nostro mondo.

Sono il figlio unigenito di un uomo che ha venduto l'anima al diavolo, solo per un ambizione sfrenata e il desiderio di potere.

Era talmente ottuso da non rendersi conto, che per Voldemort lui non era altro che un misero burattino, assolutamente sacrificabile.

E quando ha inevitabilmente fallito, il suo grande capo lo ha punito colpendolo in quello che riteneva tenesse di più: me.

Per un Purosangue di antica schiatta come lo era mio padre, l'erede era importante e per lui lo era ancora di più, perché per un'antica maledizione lanciataci da chissà chi, noi Malfoy possiamo avere solo un figlio e preferibilmente maschio, in modo da tramandare il cognome.

Per questo quel mostro sapeva di dare un colpo enorme a mio padre, eliminando il suo unico erede.

Perché lui era perfettamente cosciente che io sono un vigliacco e avrei fallito in qualunque cosa mi avesse chiesto e per accentuare la mia sconfitta, mi ha affidato un compito che non volevo portare assolutamente a termine: uccidere Silente.

Voldemort era un abilissimo Legilimens, tanto quanto io sono un pessimo Occlumante e lui era assolutamente al corrente che io non sarei mai riuscito a portare a compimento quell'obbrobrio.

Quindi per incentivarmi, mi disse che non dovevo fallire e che se ci sarei riuscito, avrebbe fatto uscire mio padre da Azkaban.

Mentre se avrei sbagliato, a farne le spese sarebbe stata mia madre che era in mano loro.

Mi trovavo tra due fuochi e quel bastardo aveva un pessimo senso dell'umorismo.

Quello che di certo non si aspettava era il comportamento di Severus, colui che considerava la sua spia numero uno.

Quindi come vedi gli ingredienti ci sono tutti: tradimento = Piton, malvagità = Voldemort, avidità e ambizione = Lucius, ignoranza e sottomissione = i Mangiamorte e vigliaccheria = Draco!".

Hermione aveva scosso lentamente la testa poi aveva detto: " Non posso non dire che io per prima in passato ti ho considerato un vigliacco che viveva sugli allori, consapevole del fatto che avevi le spalle coperte da tuo padre ma ora le cose sono cambiate.

Non dico che saresti pronto a sfidare un Voldemort redivivo ma perlomeno sai alzare la testa, così come hai fatto con Ron!".

Draco aveva ridacchiato poi aveva mormorato: " Non dipingermi migliore di quello che sono.

Se ho affrontato Weasley è stato solo perché lui stava attaccando te e probabilmente, l'ho fatto anche sull'onda dei sentimenti che avevo appena scoperto di provare nei tuoi confronti.

Ciò non toglie che come hai detto, non sarei in grado di affrontare nuovamente il Signore oscuro, né uno dei suoi sgherri folli, così come probabilmente tornerei a tremare se dovessi essere ancora oggetto di agguati e maledizioni da parte dei nostri compagni.

Se non sbaglio i babbani dicono che chi nasce tondo non muore quadro, no?".

Hermione aveva allargato gli occhi a dismisura, provocando la risata profonda di Draco, che quando si era ripreso aveva detto: " No tranquilla Hermione, non sei finita in un mondo parallelo.

Ho davvero appena detto un proverbio babbano ma lo so solo perché me lo ha insegnato Blaise.

Piuttosto invece, per la prima volta vorrei sentire parlare di quel mondo dalla tua bocca.

In passato, non ho fatto mistero di quanto fossi insofferente verso chi non ha poteri magici ma a mia discolpa, se ne ho una posso dire che facevo fortemente miei gli insegnamenti di Lucius, che vi descriveva come esseri inferiori mentre Blaise mi ha sempre detto che siete molto ingegnosi e ora che tu sei la mia ragazza, vorrei davvero capirne qualcosa di più!

D'altronde prima o poi dovrò pur averci a che fare, no?".

Hermione aveva scosso la testa poi, dopo aver sorriso aveva detto: " Non è così semplice spiegare il mio mondo, ad uno che fino a qualche tempo fa ci considerava solo dei primitivi ma come hai detto tu, prima o poi dovrai averci a che fare quindi cercherò di farti comprendere.

Blaise ha detto la verità; i babbani sono ingegnosi e nel corso dei secoli hanno inventato molte cose che hanno semplificato la loro vita.

Cose che voi maghi potete ottenere con un piccolo sventolio di bacchetta ma per loro non è così, quindi credo che siano da ammirare.

Stendhal uno scrittore babbano francese, diceva che i mediocri odiano la superiorità dell'ingegno e che questa è la vera sorgente dell'odio e io credo che avesse pienamente ragione.

L'essere umano non è mai contento di ciò che ha; vorrebbe avere sempre di più e l'ambizione porta spesso all'invidia, alla sete di potere, all'odio e alla guerra.

E questo vale sia per i babbani che per i maghi.

D'altronde, Voldemort ha creato quel regno di terrore, perché ambiva ad essere il più forte e potente di tutti e per ottenere questo, non ha esitato a distruggersi l'anima.

Anche chi è senza magia, nei secoli ha scatenato guerre sanguinarie, in nome di quella cosa effimera che è il potere!".

Draco aveva annuito poi aveva mormorato:  " Come quell'Hitler?" e Hermione aveva tirato un grosso sospiro.

Dopo aver portato lo sguardo verso l'oscurità che nel frattempo era scesa, aveva detto: " Hitler, Mussolini, Ceausescu, Lenin, Stalin, Pinochet, Saddam Hussein e potrei continuare all'infinito.

Questi sono solo alcuni dei nomi di tiranni che si sono arrogati il diritto di comandare sulla vita di interi popoli, sottomettendoli, torturandoli e uccidendoli così come ha fatto Voldemort.

E tieni conto che i nomi che ti ho appena fatto, appartengono solo all'ultimo secolo.

Se dovessi tornare indietro, ti renderesti conto di quanta cattiveria c'è stata, in nome del potere.

Non siamo poi tanto diversi da voi, magia a parte.

Amiamo, soffriamo, ridiamo, odiamo e viviamo esattamente allo stesso modo e molti di noi, vivono gli avvenimenti della vita con la vostra stessa intensità.

Non esiste il sangue puro, così come non c'è quello sporco; è lo stesso identico liquido che ci scorre nelle vene e che fa battere il cuore, alla medesima maniera.

Quando i babbani parlano di sporcizia di quell'elemento, si riferiscono alle persone che hanno malattie infettive o fanno uso di droghe.

Se proprio dobbiamo essere fiscali, l'unica differenza che facciamo su quell'argomento è rivolto alle persone con il cosiddetto sangue blu.

Ovviamente anche il loro è rosso ma li si definisce così, per il fatto che hanno titoli nobiliari.

In realtà, anche se mi sono tenuta fuori dai pettegolezzi del mio mondo, so che molti reali hanno volto il loro ambito sguardo su delle persone... diciamo comuni.

Le differenze sono solo un concetto creato dalle teste di chi si crede migliore.

In nome della perfezione e della purezza, molte persone sono morte e altre hanno vissuto stenti e dolori inimmaginabili.

Per voi, la purezza è dettata dalla presenza della magia nella vostra vita o dalla grandezza del conto in banca.

Nel mio mondo invece, si sono scatenate guerre per il colore della pelle o per le diversi religioni.

In passato per i babbani, uno come Blaise sarebbe stato uno schiavo per via della carnagione e neppure i suoi soldi, lo avrebbero preservato dall'odio e dalla xenofobia.

Le chiamavamo razze e quelli cosiddetti bianchi, si sentivano superiori e in diritto di comandare su chi aveva la pelle nera, rossa o gialla.

A partire dal 16° secolo intere generazioni di uomini, donne e bambini furono portati via dalle loro terre e trattati come schiavi nelle piantagioni dei ricchi bianchi.

E purtroppo, in alcuni paesi e per alcune persone è ancora così.

Quindi come vedi, ti ribadisco il concetto: i babbani non sono diversi da voi maghi.

L'unica cosa che vi differenzia è lo sventolio di quel legnetto che vi permette di fare cose, per cui noi ci siamo dovuti ingegnare nei secoli.

Il mio mondo non fa così paura; in verità, ti dico che ormai mi sono abituata a stare qui e quando ci torno, mi sento strana io per prima.

Con il passare degli anni, ho perso conoscenze e amicizie e ora che perfino i miei non ci sono più, non avrei nessun motivo per tornare lì!".

Draco l'aveva guardata e si era accorto che i suoi occhi, luccicavano di lacrime represse.

Inarcando un sopraciglio, le aveva chiesto: " Scusa cosa vuol dire che i tuoi non ci sono più? Sono morti?".

Hermione aveva alzato le spalle poi aveva mormorato: " Non credo o almeno spero di no.

Vedi, durante la guerra sapendo che potevo morire e che loro non erano in grado di difendersi, ho deciso di cancellargli la memoria.

Non sapendo di avere una figlia, non avrebbero sofferto se fossi morta.

Una volta fatto questo, li ho convinti a partire alla volta dell'Australia, perché sapevo che mio padre adorava quel continente e quando Voldemort è stato sconfitto, ho pensato di correre da loro per ridargli la memoria.

Non vedevo l'ora, pur sapendo che mio padre mi avrebbe tirato il collo per la mia scelta.

Purtroppo una volta lì, mi sono resa conto che il mio incantesimo era stato troppo profondo ed è praticamente impossibile, fargli recuperare il loro passato e me.

Mi sono consolata solo con il fatto che li ho visti felici e questo mi basta!".

Draco l'aveva guardata intensamente poi aveva scosso leggermente la testa e aveva detto: " Sei davvero una strega fenomenale e io non avevo capito assolutamente niente.

Hai un cuore enorme e non credo di meritare il fatto che tu mi sia a fianco ma come sai già, sono schifosamente egoista e non accetterei mai che la ragazza che amo, finisca tra le braccia di un altro.

In fondo il mio caro padre diceva sempre che ciò che appartiene ai Malfoy, non deve essere toccato da nessuno.

Probabilmente tu penserai che io ti stia paragonando ad un oggetto ma non è così.

Tu sei l'unica persona, a parte Blaise che mi conosce da quando sono nato, che si è degnata di

vedere quello che c'era dentro di me.

Non ti sei fermata all'aspetto esteriore o al mio cognome ma hai cercato di conoscere Draco e non solo Malfoy.

Hai capito che nascondevo una parte importante di me e di questo ti ringrazio.

Ringrazio il fatto che tu sia così testarda da non esserti voluta arrendere e con la tua caparbietà, sei riuscita a tirarmi fuori dalla mia apatia.

Non ti sei fermata davanti alla mia vigliaccheria e all'inesistente voglia di denunciare i miei aggressori, anzi mi hai letteralmente costretto ad andare dalla preside.

Ti sei messa contro la tua stessa casata e l'intera scuola per difendermi, nonostante i sette anni in cui ti ho trattata da schifo.

Sono cosciente che tra noi due, la migliore sei indubbiamente tu e mi chiedo davvero, cosa abbia fatto di buono per meritarti.

Ti amo, Hermione e spero davvero che tra noi due non finisca, perché ora come ora non so se riuscirei a sopportare la possibilità di stare senza di te.

Sono sempre stato freddo e gelido e non pensavo che un giorno avrei mai detto queste parole a qualcuna.

Non ho avuto un buon esempio di amore intorno a me.

Ti ricordi quando in infermeria, ti dissi che mia madre era come un pezzo del corpo di mio padre?".            Hermione aveva annuito con gli occhi velati di lacrime e Draco, dopo averle accarezzato la guancia con un dito, aveva continuato: " Loro due si capivano con uno sguardo ma non li ho mai sentiti dirsi parole d'amore.

In realtà, credo di non averli mai visti nemmeno baciarsi in mia presenza.

L'unica volta in cui mia madre ha tradito una profonda emozione è stato quando gli Auror, hanno arrestato mio padre.

Ho visto i suoi occhi riempirsi di lacrime e dopo aver stretto forte i pugni, l'ho vista tremare vistosamente.

Ma dalla sua bocca non è uscita una parola, ne un esclamazione di rabbia o di dolore.

Un'altra persona l'avrebbe reputata una statua di ghiaccio ma in realtà, io sapevo che stava soffrendo.

Harry le aveva detto che entrambi saremmo stati risparmiati: io per non avervi riconosciuti al Manor e lei per aver mentito a Voldemort sulla sua presunta morte ma per mio padre, le cose non sarebbero state positive.

In aula durante il processo è rimasta rigida come se fosse fatta di pietra; solo quando il giudice ha condannato Lucius all'ergastolo, l'ho vista nuovamente respirare.

Una volta a casa, le avevo chiesto il motivo del suo comportamento e lei mi aveva risposto che anche se sapeva che non sarebbe più uscito da Azkaban, era felice del fatto che Lucius non avesse ricevuto il bacio.

Era cosciente che con molta probabilità lui sarebbe morto lì, così come poi è successo ma le andava bene anche questo, pur di saperlo ancora in vita.

Credo che fosse pure quella una forma di amore, no?".

Hermione aveva annuito poi aveva mormorato: " I miei genitori invece non hanno mai lesinato sulle dimostrazioni di affetto.

Mia madre e mio padre giocavano, scherzavano, si inseguivano, si baciavano, si facevano gli

scherzi e il solletico e la loro complicità, non è mai venuta meno.

Sono cresciuta vedendo e percependo il loro amore ma credo che anche quello dei tuoi genitori, lo sia stato.

Forse in maniera un po' più fredda e contenuta ma a modo loro, si sono veramente amati e ti hanno amato!".

Draco stava per dire qualcosa ma Hermione lo aveva fermato, aggiungendo: " So cosa vuoi dire.

Pensi che tuo padre non lo abbia fatto ma devo dissentire con te.

Forse lui ha commesso scelte pessime e ha preso decisioni sbagliate ma era un essere umano e per antonomasia noi non siamo perfetti; nessuno lo è.

Probabilmente, di fondo c'erano l'ambizione e l'avidità ma penso che volesse davvero creare per te, un mondo migliore.

Che poi lui credesse che in questo quadro generale non ci fosse posto per i Nati babbani o quelli che definiva Sanguesporco e Mezzosangue, era un altro paio di maniche!".

Il ragazzo si era avvicinato a Hermione e facendole una carezza, aveva detto: " Per quello che vale, il mio mondo non sarebbe né perfetto né migliore se tu non ne facessi parte!".

Poi senza darle il tempo di riflettere, si era avvicinato coinvolgendola in un bacio mozzafiato.

Quando dopo pochi minuti si erano staccati con il fiato accelerato, lui le aveva detto: " Non ti mentirò dicendoti che non ti desidero.

Amo tutto di te: il tuo volto, il tuo cervello e il tuo corpo.

Probabilmente in passato avrai sentito dire che io ero una specie di latin lover e che fuori dalla mia stanza, c'era la fila di ragazzine vogliose ma non è così.

Non sono vergine ma solo perché ho avuto la mia iniziazione a quattordici anni, così come si usa per tutti i giovani Purosangue.

Fu mio padre a portare da me una prostituta, che si chiamava Medea; lei aveva il compito di insegnarmi i segreti del sesso.

Anche a costo di sembrarti ridicolo, ti dico che tutta quella situazione mi aveva fatto un po' senso ma la curiosità aveva preso il sopravvento e dietro le direttive di Medea, ero riuscito ad avere un rapporto sessuale completo.

Il mio caro paparino mi aveva detto di stare attento a quelle con cui lo facevo e di non scordarmi mai di fare l'incantesimo contraccettivo, perché c'erano molte ragazze che volevano mettere le mani sul nostro patrimonio e farsi mettere incinte era di sicuro un metodo perfetto.

Qui a scuola l'ho fatto solo qualche volta con Pansy ma lei a quel tempo era abbastanza scafata per interessarmi.

Quando fui marchiato, le relazioni sessuali persero ogni interesse per me.

La paura di essere scoperto e il pensiero di quello che dovevo fare, mi devastavano il cervello non facendomi desiderare niente.

Quindi direi che sono ormai tre anni che non tocco più il corpo di una donna.

Ti ho detto questo, perché voglio farti capire che sei importante per me e che non voglio usarti solo per il sesso.

Per la prima volta sto provando delle sensazioni devastanti e vorrei che tu fossi mia anche dal lato fisico ma se tu non te la senti e vuoi aspettare, io non mi opporrò!"

Hermione lo aveva guardato con gli occhi lucidi poi aveva detto: " In effetti avevo sentito

parecchie storie sulle tue performance amorose ma se mi dici che non sono poi così tante, mi sento di sicuro meglio.

Io sono vergine invece, perché non ho mai sentito la necessità di fare questo passo né sopratutto ho mai trovato la persona giusta con cui farlo.

Non sono una fautrice del sesso post nozze se è quello che ti preoccupa; il mio unico pensiero a riguardo, era quello di farlo con la persona che amavo e quella di sicuro, sei tu.

Non mi interessa neppure trovare un posto speciale o creare un'atmosfera particolare.

Voglio solo che tu mi aiuti, perché mi terrorizza un po' tutta la situazione; temo il dolore e il fatto di non sapere cosa fare, m'imbarazza!".

Draco l'aveva accarezzata poi aveva mormorato: " Non ti nego che saperti solo mia, m'inorgoglisce e mi fa sentire bene, perché anche se può sembrare un discorso del tutto maschilista, non posso fare a meno di dirti che ne sono felice.

Affidati a me, Hermione! Non posso evitarti il dolore della prima volta ma ti prometto, che farò l'impossibile per rendere questa esperienza, meravigliosa per entrambi!".

La ragazza aveva annuito e Draco l'aveva abbracciata, ricominciando a baciarla.

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Con l'aiuto della bacchetta, aveva fatto apparire tanti cuscini comodi e colorati poi vi aveva fatto stendere Hermione e lui si era accomodato su di lei.

Dopo aver tirato un profondo respiro, aveva aggiunto: " Ti amo piccola e da stasera, sarai mia per sempre!".

Poi non c'era stato più il tempo per le parole.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Due corpi e un'anima ***


Carissime e meravigliose ragazze, vi auguro una bellissima giornata e un sereno weekend.

Eccoci giunti ad un nuovo appuntamento con questa storia, che spero vi stia piacendo.

Oggi come saprete di già, assisteremo alla prima volta tra Draco e Hermione e non so se mi credete ma sono emozionata come voi.

Nonostante a maggio saranno già sei anni che faccio parte della grande famiglia di EFP e sono trascorsi cinque anni dalla mia prima storia, scrivere scene di sesso m'imbarazza sempre un pò, perché è come se vi assistessi in prima persona e non è mai stato un mio interesse, essere una guardona.

Comunque bando alle ciance.

Vorrei chiedervi un favore; solitamente non metto link musicali nei miei capitoli, tranne nella storia di Nati sotto lo stesso destino ma quella era stata una scelta della mia socia Blu_river.

Oggi però voglio farlo e vi chiedo di leggere il brano ascoltando questa musica in sottofondo.

https://www.youtube.com/watch?v=UbxvIUEEhKQ

E' la base musicale che accompagna una poesia di cui troverete la traduzione nel capitolo e il brano si intitola Planet earth.

Va bene, basta chiacchiere, vi lascio alla lettura e vi do appuntamento a sabato prossimo.

Come sempre vi ringrazio per il vostro incommensurabile affetto.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 11 - Due corpi e un'anima

 

Gli occhi dei due ragazzi si erano allacciati e come se si fossero fusi insieme, non si erano più staccati.

Nell'aria si respirava un emozione enorme e Hermione tremava tra le braccia del suo partner.

Draco le aveva accarezzato il viso poi con la voce roca, aveva detto: " Se hai anche un solo dubbio, fermami adesso perché poi sarebbe davvero doloroso per me!".

Hermione aveva sogghignato poi diventando più seria, aveva mormorato: " Sigilla l'uscio e imperturba l'ambiente, perché non voglio che nulla e nessuno ci disturbi.

Sono sincera se dico che ho paura ma so anche che se mi affido a te, sono in buone mani e questo non perché tu abbia o non abbia esperienze.

Sono al sicuro, perché mi ami così come ti amo io e so che farai tutto il possibile per rendere magica questa notte!".

Draco l'aveva guardata con gli occhi che luccicavano poi senza dire una parola, si era alzato e con un gesto della bacchetta, aveva sigillato l'uscio e impertubato la stanza.

Quindi era tornato da lei e le aveva porto la mano.

Hermione l'aveva afferrata e si era tirata su dai cuscini.

Quando se l'era trovata di fronte, Draco aveva tirato un grosso respiro e aveva detto: " Non so chi devo ringraziare per il fatto di averti qui con me.

Non credo di meritarmelo, perché se ripenso alle azioni passate non vedo nulla per cui andare fiero.

Eppure tu sei qui davanti ai miei occhi, pronta a donarmi la cosa più preziosa che hai e io non posso fare a meno di chiedermi cosa ho fatto di così buono.

Grazie Hermione, per l'amore che mi stai donando.

Grazie per tutto quello che hai fatto e sicuramente farai per me, anche in futuro!".

Poi accarezzandole la guancia con un dito, aveva aggiunto: " Sai in questo momento mi viene in mente una poesia di un uomo bengalese, che si chiamava Rabindranath Tagore.

Mi rammento che la lessi durante un estate, passata a casa di Blaise!

Essendo cresciuto a metà tra i due mondi, lui amava e ama tuttora leggere libri babbani!".

Hermione aveva annuito poi aveva mormorato:  " Conosco Tagore! Era un poeta meraviglioso e ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura.

Ma tu a quale poesia ti riferisci?".

Draco aveva ghignato poi aveva detto: " Mi sarebbe sembrato strano che il mio piccolo genietto, non conoscesse Tagore.

Comunque mi riferivo alla poesia che s'intitola Il flusso della vita!".

Hermione gli aveva fatto una linguaccia poi aveva mormorato: " Non devo essere poi così genio, visto che non conosco questa poesia.

Amore me la reciteresti, per favore?".

Il biondo aveva annuito poi aveva detto: " E' più strano il fatto che la conosca io e non che tu non l'abbia letta.

Comunque la poesia faceva così:

 

La vita che fluisce nelle mie vene giorno e notte,
danza nel mirabile ritmo dei cieli.
Corre attraverso la terra,
diffondendo gioia a foglie e fiori.
Anno dopo anno, vita e morte si alternano nel passo,
col flusso e riflusso degli oceani.
La vita immortale pulsa attraverso le mie membra,
dando loro maestà,
e il battito di cuore delle epoche,
danza nel mio sangue!".

 

Hermione lo aveva guardato con la bocca spalancata e Draco aveva approfittato di quell'impasse, per dire: " E' quello che sento in questo momento.

Nelle mie vene, dove secondo quello che diceva mio padre scorrerebbe del sangue puro e nobile, sento fluire un energia impetuosa.

E' come se potessi sentirne il rombo fin da qui.

Sento nelle orecchie il battito del mio cuore e neppure quando mi trovavo davanti a quel mostro, in preda alla paura lo avvertivo.

So che sei tu a farmi questo effetto: tu e l'amore che sento per te!".

Poi come se fosse stato colto da un moto d'imbarazzo tardivo, Draco si era passato una mano tra i capelli abbassando lievemente lo sguardo quindi aveva ripreso, dicendo: " Per Salazar, non mi riconosco più.

Non avrei mai pensato di riuscire a parlare così.

Come ti ho detto prima non ho mai avuto dei buoni esempi di amore in famiglia.

Nessuno mi ha mai insegnato a quantificare l'amore e a comprendere i suoi meccanismi e io mi

sono adeguato.

Ero rassegnato diciamo ad aspettare che mio padre mi trovasse la sposa, con la quale avrei dovuto fare un figlio e vivere in silenzio obbediente.

Ma tu sei entrata nella mia vita e hai sconvolto tutto e io non te ne sarò mai grato abbastanza!".

Quindi si era avvicinato e aveva poggiato le labbra su quella della sua ragazza, coinvolgendola in un bacio caldo e passionale.

Lentamente, quasi senza farlo accorgere ad Hermione, aveva iniziato a spogliarla partendo dalla cravatta che portava i colori del Grifondoro.

La ragazza aveva gli occhi chiusi ed era completamente persa in quelle sensazioni, per lei inusuali.

Le sue mani avevano cominciato ad accarezzarle il collo, per poi spostarsi sulle spalle e scendere lente lungo le braccia.

E tutto questo senza mai staccare le sue labbra da quelle della ragazza, che in quel momento sentiva un fuoco divampare nello stomaco.

Quando era riuscita finalmente a racimolare un po' di autocontrollo, la giovane aveva scoperto che lui le aveva tolto la camicia, lasciandola con la gonna e il reggiseno di cotone bianco.

Le sue guance si erano infuocate ma tirando fuori tutto l'orgoglio tipico dei Grifoni, l'aveva guardato negli occhi e aveva detto: " Non è giusto che io sia mezza nuda mentre tu sei ancora vestito!".

Lui aveva ghignato poi le aveva risposto: " Vorrei che mi spogliassi tu, Hermione.

Ti servirà per prendere confidenza con il mio corpo. Te la senti, tesoro?".

Lei aveva annuito e con le mani tremanti, gli aveva tolto la cravatta e la camicia poi, senza fermarsi era scesa a slacciare la cintura di pelle di drago gettandola per terra, dove poco dopo era stata raggiunta dei pantaloni del suo ragazzo.

Ora era lui ad avere il corpo coperto solo dai boxer e ghignando glielo aveva fatto notare.

Hermione deglutendo gli aveva fatto cenno di continuare e Draco, dopo essersi inginocchiato le aveva sfilato la gonna e le mutandine.

Poi aveva preso la sua gamba destra e cominciando dal piede aveva cominciato a riempirla di piccoli baci, risalendo lento fino all'attaccatura dell'inguine.

Quindi le aveva posato la gamba e senza perdere tempo, aveva riservato anche alla sinistra il medesimo trattamento.

Ad ogni bacio che riceveva, Hermione avvertiva delle scosse che le partivano dalla base del collo e le finivano tutte nella sua intimità.

Draco si era rialzato e con un piccolo gesto esperto, le aveva slacciato il reggiseno lasciandola completamente nuda.

La ragazza aveva abbassato gli occhi sentendosi in imbarazzo ma il biondo le aveva messo un dito sotto il mento e le aveva alzato la testa, facendo in modo che lei riportasse lo sguardo su di se.

Con la voce roca le aveva detto: " Non devi mai sentirti in imbarazzo con me, piccola!

Anche perché non ne hai alcun motivo! Sei bellissima e sei mia.

Sono onorato che tu mi abbia scelto e se vuoi fermarti, sappi che per me va bene anche così!".

Hermione aveva scosso la testa poi, dopo aveva deglutito aveva detto: " Non voglio fermarmi,

Draco.

Come ti ho detto prima, ammetto che sono terrorizzata ma voglio fare l'amore con te e desidero farlo stanotte!".

Lui aveva annuito, poi era sceso con le labbra sul suo collo.

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Hermione aveva inclinato la testa, dandogli più spazio di movimento.

Dopo aveva vezzeggiato il collo e le spalle della sua ragazza, il biondo era sceso lentamente verso il suo seno, prendendo tra le labbra il capezzolo di quello sinistro.

Grazie a quella vicinanza, Draco riusciva a sentire il battito furioso del cuore di Hermione e ne era estasiato.

Mentre continuava a succhiare il capezzolo, facendo mugolare la giovane, con la mano era sceso lentamente fino ad arrivare sul Monte di Venere.

Sentire la sua intimità completamente bagnata, lo aveva riempito di una sorta di orgoglio, perché era merito suo se lei si era eccitata.

Dopo essersi staccato da Hermione, Draco con un gesto l'aveva presa in braccio e l'aveva stesa sui cuscini.

L'aveva guardata negli occhi e con emozione, aveva visto che luccicavano come una miriade di stelle.

Senza dire una parola, aveva ripreso a baciarla e ad accarezzare il suo fiore illibato, provocando in lei brividi e sospiri profondi.

Le aveva sfiorato le grandi labbra e con il pollice aveva fatto un piccola pressione sul clitoride e ogni volta che lo faceva, Hermione era sobbalzata.

Via via che i movimenti del biondo si erano fatti più veloci, il respiro della giovane era diventato corto e affannato.

Intanto che la sua mano destra vezzeggiava l'intimità di Hermione, Draco aveva continuato a dedicarsi all'esplorazione dei suoi seni.

All'improvviso la ragazza si era irrigidita ed emettendo un piccolo strillo, aveva raggiunto il tanto agognato primo orgasmo.

La giovane era crollata sui cuscini mentre sulla sua pelle si erano formate un velo di goccioline di sudore, che brillavano alla luce delle candele.

Lei aveva guardato il suo ragazzo e gli aveva rivolto uno smagliante sorriso per poi ridiventare seria.

Con un piccolo movimento era riuscita a far stendere Draco poi si era messa in ginocchio e gli aveva abbassato i boxer, che a fatica contenevano la sua erezione.

Senza staccare gli occhi dal membro del suo ragazzo, l'aveva afferrato alla base e aveva fatto un

piccolo movimento che aveva provocato in Draco un sussulto.

Hermione aveva alzato gli occhi e l'aveva fissato per capire se aveva fatto qualche sbaglio ma lui le aveva sorriso e le aveva detto: " Stai tranquilla, amore!

Sei perfetta, continua così ma piano per favore, altrimenti rischio di fare la figura del tredicenne

arrapato e poi il divertimento finisce!".

Lei aveva ridacchiato e rimanendo in silenzio aveva ripreso a massaggiare il pene di Draco, che per istinto aveva stretto gli occhi e i pugni come se provasse dolore.

Dopo qualche minuto, Hermione aveva accelerato i movimenti e il ragazzo aveva spalancato gli occhi, bloccandola con la mano.

Con la voce roca e balbettante, le aveva detto: " Herm... mione pe...per la miseria fe... fermati!".

Davanti al suo sguardo stupito, Draco aveva tirato un grosso respiro poi aveva continuato dicendo:

" Noi ragazzi purtroppo, non siamo fortunati come voi donzelle.

Le donne possono avere anche più di un orgasmo ma per i maschi, non è così.

Se raggiungiamo il piacere, ci serve un pò di tempo prima di ridiventare operativi e io voglio venire con te... dentro di te!".

Il volto di Hermione aveva preso fuoco poi dopo aver deglutito, aveva annuito decisa.

Lui si era alzato e l'aveva fatta stendere poi aveva detto: " Ti ringrazio per il piacere che mi hai donato ma ora voglio essere io a dedicarmi a te.

Avremo tutto il tempo del mondo per approfondire la nostra conoscenza e sono sicuro che per noi, fare l'amore diventerà sempre meglio.

Abbiamo un'ottima chimica e se sapremo sfruttarla, la nostra intesa sarà perfetta e travolgente.

Quanto a quello che ti ho detto poco fa, voglio fare una precisazione.

Voglio venire dentro te ma devi stare tranquilla, perché praticherò l'incantesimo anticoncezionale.

Anche se un giorno vorrò vederti con nostro figlio tra le braccia, ora mi sembra un pò troppo presto.

In realtà per i Purosangue è usanza sposarsi dopo la fine della scuola e fare un figlio nel giro di un anno, ma io voglio viverti tesoro.

Voglio viaggiare con te, fare il bagno a mezzanotte, vedere albe e tramonti e tutte quelle cose di cui Blaise mi ha sempre parlato.

Quando saremo soddisfatti, allora penseremo a creare una famiglia.

L'unica cosa che ti chiedo è di diventare mia moglie.

Voglio sposarti e sapere che sei mia, anche davanti agli occhi della gente; so che non devo dimostrare niente a nessuno ma lo desidero veramente!".

Sulla guancia di Hermione era scesa una lacrima, che lei aveva provveduto subito a cancellare poi aveva risposto: " Anche io voglio viverti, Draco.

Desidero fare tutto quelle cose che hai detto e tante altre di più e sarò felice di farle con te.

Non vedo l'ora di avere un bambino da te ma sono d'accordo sul fatto che è troppo presto e poi nessuno ci corre dietro.

Sarò onorata di diventare tua moglie e sono pronta a farlo quando vorrai!".

Draco si era precipitato a baciarla con passione quindi aveva ripreso a stuzzicare l'intimità della ragazza, che si era irrigidita.

Il biondo l'aveva tranquillizzata poi era salito su di lei e lentamente, coprendola di baci era sceso

fino a trovarsi davanti all'inguine della giovane.

Hermione l'aveva guardato con gli occhi spalancati e lui dopo averle sorriso, si era abbassato a baciarle e stuzzicarle il clitoride.

La ragazza aveva sentito un nodo all'altezza della bocca dello stomaco, stringersi sempre di più

man mano che il biondo proseguiva con il suo lavoro.

Aveva avvertito la sua lingua muoversi lasciva tra le sue pieghe e quando lui l'aveva succhiata, un brivido l'aveva attraversata per intero.

D'istinto aveva portato le sue mani tra i serici capelli del biondo e lui aveva velocizzato i movimenti della sua lingua, portandola ad un secondo e devastante orgasmo.

Mentre la ragazza a fatica si riprendeva, Draco le aveva detto: " Tesoro, sei pronta?

So che farà male e che probabilmente la prima volta non raggiungerai il piacere ma ti prometto che presto, ti farò provare le sensazioni più forti!".

Lei aveva annuito, improvvisamente tesa e Draco aveva preso la bacchetta.

Se l'era puntata contro il suo inguine e aveva mormorato: " Not graviditate!".

Si era sentito un piccolo pop un po' sommesso poi il ragazzo si era avvicinato e vedendo che si era irrigidita, le aveva detto: " Hermione, piccola devi rilassarti perché altrimenti ti farai solo del male.

Cerca di fare lunghi respiri, ok?".

Lei aveva annuito e aveva iniziato a fare come le aveva detto il biondo.

Draco l'aveva guardata negli occhi e lentamente, si era avvicinato con il suo membro all'intimità della ragazza.

Con delicatezza era entrato un po' dentro di lei e quando aveva sentito la barriera della sua verginità, si era bloccato.

Languido aveva preso a baciarla, coinvolgendola in un unione profonda e quando l'aveva sentita rilassarsi, era uscito leggermente per poi rientrare con un colpo secco.

Hermione aveva sentito un dolore profondo irradiarsi nel suo ventre ma era durato veramente poco e con estrema meraviglia, si era accorta che Draco era riuscito ad entrare.

Una lacrima le era uscita dall'occhio destro e il ragazzo si era subito precipitato a raccoglierla con la lingua.

Quando l'aveva sentita rilassarsi, Draco aveva iniziato a muoversi dentro di lei.

All'inizio lentamente poi pian piano aveva accelerato i movimenti e Hermione, contrariamente a quello che pensava, aveva iniziato a sentire qualcosa.

Era cosciente che era ben lontana dal trasporto che si sarebbe aspettata ma già il fatto di non provare più dolore, era un traguardo importante.

Draco aveva afferrato le sue mani, intrecciando le dita con quelle di Hermione e aveva accelerato nuovamente le movenze cominciando ad ansimare pesantemente.

Sentiva dentro di se un languore bellissimo e guardando negli occhi la ragazza, aveva compreso che anche per lei era lo stesso.

Era sua, finalmente era sua e avrebbe fatto di tutto perché le cose rimanessero tali.

All'improvviso aveva ruotando il bacino e Hermione aveva spalancato gli occhi, perché una scossa fulminea l'aveva attraversata.

Il ragazzo sapeva che mancava poco alla fine di quell'esperienza meravigliosa ma il sapere che la cosa poteva ripetersi all'infinito, lo appagava come non mai.

Inarcando un po' la schiena all'indietro, Draco aveva dato gli ultimi colpi e il suo orgasmo era esploso con una potenza inattesa.

Il giovane aveva spalancato gli occhi mentre nella sua gola era nato un mugolio profondo.

Poi tutto era finito e completamente senza forze, il biondo era crollato addosso ad Hermione, per poi uscire subito da lei e mettersi al suo fianco.

Sapeva che la sua ragazza non aveva raggiunto l'orgasmo e anche se era cosciente che questa cosa sarebbe accaduta, ne era in parte dispiaciuto.

Con un ultimo sforzo delle braccia, si era girato verso di lei e guardandola negli occhi aveva detto: " Sono così felice che ora tu sia completamente mia.

Mi dispiace averti fatto del male ma era inevitabile; ti prometto che d'ora in poi tra le mie braccia, proverai solo gioia e felicità!".

Hermione gli aveva sorriso poi aveva risposto: " Io sono già felice e ti ringrazio di essermi stato affianco e di avermi guidato passo passo, in questa magnifica avventura!".

I due ragazzi si era dati un lungo bacio poi con le bacchette avevano appellato delle coperte e si erano addormentati sui cuscini.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Nuovi scontri all'orizzonte ***


Buon sabato ragazze.

Eccoci giunti al nuovo appuntamento; vi chiedo scusa fin d'ora se il capitolo non sarà dei migliori ma in questo periodo, sono davvero incasinata.

Comunque oggi vedremo il risveglio dei due innamorati e assisteremo ad un nuovo scontro.

Non vi dirò il nome dei protagonisti, anche perché credo che possiate indovinarlo da sole.

Ora vi lascio alla lettura del capitolo e ringraziandovi come sempre del vostro affetto, vi do appuntamento a sabato prossimo.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 12 - Nuovi scontri all'orizzonte

 

Un raggio di sole dispettoso, filtrato a tradimento dalle grandi vetrate della torre di Astronomia, aveva svegliato Draco facendogli storcere il naso.

Per qualche istante non aveva riconosciuto il posto dove si trovava poi quando aveva messo a fuoco l'ambiente, si era chiesto che diavolo fosse successo per indurlo a farlo addormentare in quel luogo.

Poi il pensiero successivo era volato a Blaise: chissà come era preoccupato o forse addirittura furioso per il fatto di non sapere che cosa era successo.

E Hermione? Chissà quanto era agitata lei?

Hermione... lei... lei...

All'improvviso il ragazzo aveva sgranato gli occhi e di scatto si era girato verso la sua sinistra, trovandola occupata.

- Hermione! Porco Salazar! - e tutto ciò che era accaduto la sera prima, gli era esploso nel cervello come un fiume in piena.

Avevano fatto l'amore! Lei era stata sua e a lui aveva donato la sua verginità e realizzando tutto quello, nel suo cuore era divampata una fiamma.

Per la prima nella sua vita, il giovane si era ritrovato a pregare e per non sbagliare si era rivolto a tutte le divinità che gli venivano in mente, giusto per non offendere qualcuno - Merlino, Salazar, Buddha, Allah, Odino, Jahvè, Shiva, Zeus aiutatemi! 

Vi supplico fate che lei non si sia pentita e che ora non si allontani da me! -

Incrociando le dita si era avvicinato alla ragazza e con la voce tenue, l'aveva chiamata: " Tesoro!

Piccola svegliati!".

Hermione aveva alzato lentamente le palpebre, sbuffando e subito dopo era scattata a sedere con gli occhi sgranati.

Il cuore di Draco si era fermato e stringendo i pugni si era preparato alla scena madre.

La ragazza aveva continuato a fissarlo per alcuni secondi poi aveva aperto la bocca e aveva detto:  "Dannazione Draco! Dobbiamo sbrigarci, siamo in ritardo!".

Dopo due secondi era già in piedi alla ricerca dei suoi abiti mentre il biondo era rimasto seduto a terra, con la bocca spalancata.

Quando Hermione aveva visto che lui era ancora sdraiato a fissarla con quell'espressione scioccata e sorpresa, si era fermata con la gonna in mano e dopo aver messo le mani sui fianchi, gli aveva chiesto: " Beh, che c'è? Perché mi fissi così? Ti ho detto che è tardi.

Dobbiamo ancora andare a prendere i libri poi sicuramente i ragazzi ci staranno aspettando per fare colazione e tu te ne stai ancora sdraiato ad osservarmi!".

Lui si era riscosso poi senza dire una parola si era vestito, sotto gli occhi straniti della giovane che ad un tratto si era avvicinata mettendogli una mano sul braccio.

Draco si era fermato poi si era girato, l'aveva guardata e lei ne aveva approfittato per dargli un tenero bacio sulle labbra.

Il ragazzo l'aveva ricambiata più che volentieri poi quando si erano separati, Hermione gli aveva chiesto: " Si può sapere che hai, tesoro?".

Il giovane aveva sbuffato leggermente alzando gli occhi al soffitto poi aveva scosso la testa ma lo

sguardo che la mora gli aveva rivolto, lo aveva convinto a dire: " Scusami piccola!                                         Sono rimasto confuso dalla tua reazione; voglio dire mi aspettavo che so un tardivo pentimento, dei sensi di colpa o magari anche dell'imbarazzo per ciò che abbiamo condiviso ieri io e te e invece tu ti sei preoccupata del nostro ritardo alle lezioni e sinceramente mi hai spiazzato!".

Hermione era arrossita poi l'aveva guardato e aveva risposto: " Sono perfettamente cosciente del fatto che ieri, io e te abbiamo fatto l'amore e non vedo perché dovrei essere pentita.

L'ho voluto con tutta me stessa e solitamente quando prendo una decisione, difficilmente torno sui miei passi.

Non so a quali sensi di colpa ti riferisci e verso chi dovrei provarli.

Sei il mio ragazzo e se te lo fossi dimenticato, questo è pur sempre il mio corpo e sono io l'unica che può decidere cosa fare o cosa no.

L'imbarazzo c'è e anche tanto ma ho cercato di non farmi prendere del tutto dal pensiero della meravigliosa notte che abbiamo trascorso insieme e poi la mia pignoleria ha preso il sopravvento.

Sai che per me lo studio è importante e odio arrivare tardi in classe.

Io e te avremo tutto il tempo che vogliamo per sviscerare ogni sfaccettatura del problema, ora però sbrigati altrimenti ci toccherà saltare la colazione e sinceramente ho parecchia fame!".

Draco le aveva fatto una carezza poi aveva detto: " D'accordo, discorso rimandato ma ci terrei davvero a chiarire tutto, tesoro!".

Lei aveva annuito e una volta pronti, con un colpo di bacchetta Draco aveva fatto sparire tutte le tracce del loro passaggio, non prima di aver guardato ancora un'ultima volta le gocce di sangue della perduta verginità di Hermione.

Vederle, l'aveva emozionato e gli aveva dato ancora una volta la certezza, che lei gli apparteneva.

Dopo aver finito, il giovane aveva afferrato la mano della ragazza e insieme era scesi verso l'ingresso principale, dove avevano trovato Ginny, Harry, Blaise e Luna fermi ad aspettarli davanti al portone della Sala Grande.

Sul volto della serpe mora c'era un espressione nervosa ed agitata e quando aveva visto il viso del suo amico, aveva tirato un profondo respiro.

Draco e Hermione avevano lentamente raggiunto il gruppo; subito Blaise aveva attaccato con la ramanzina e rivolto al biondo, aveva detto: " Per Salazar ma cosa cavolo ti è passato per la testa?

Mi hai fatto morire di preoccupazione e non sapevo più cosa pensare poi Harry mi ha detto di stare tranquillo e con l'aiuto della mappa vi ha trovati!".

Guardando entrambi, aveva aggiunto: " Vi costava tanto avvisarmi? Per tutti i diavoli dell'inferno, sono stato agitato come se foste miei figli e vi avrei volentieri strozzati!".

Ginny, Luna ed Harry stavano sghignazzando, probabilmente perché avevano già assistito alle sfuriate del moro e perché vedere la faccia sconvolta di Hermione e Draco era davvero uno spettacolo.

Erano coscienti del fatto che la preoccupazione di Blaise era legittima ma il tono di voce che stava usando e la postura che aveva assunto, erano a dir poco esilaranti.

Il ragazzo sembrava una mamma chioccia ansiosa e iperprotettiva, angosciata del ritardo sulla prima uscita del suo figlioletto e Harry si aspettava di vedere Draco abbassare la testa in preda all'imbarazzo, la vergogna e ai sensi di colpa.

Sapeva che questo difficilmente sarebbe accaduto, perché il biondo aveva un incredibile faccia

tosta e probabilmente anche Blaise lo avrebbe capito, se non fosse stato preso dall'ansia.

Harry in quell'istante se lo era figurato con i bigodini in testa, un grembiule con i pizzi, le ciabatte di pelo e magari il mattarello tra le mani.

A quella visione era letteralmente scoppiato a ridere, seguito dalle ragazze che erano ignare dei

suoi pensieri ma erano divertite dalla situazione.

Blaise si era fermato, fissandolo con un aria sconvolta e anche Draco e Hermione non erano da meno.

A fatica il ragazzo aveva ripreso la calma poi aveva detto: " Scusate ma la situazione era davvero divertente!".

Poi rivolto al biondo e alla sua amica, aveva aggiunto: " Dovete ammettere che Blaise non ha tutti i torti.

Sapete bene che il clima qui al castello non è ancora del tutto disteso e non vedervi rientrare ieri alla torre, ci ha fatti preoccupare.

Neanche io, Ginny e Luna siamo tornati nelle nostre case, pensando di aspettarvi poi mi è venuto in mente di usare la Mappa e vi abbiamo visti da soli sulla Torre di Astronomia.

Questo è bastato a tranquillizzarci ma non appena vi ha visto, Blaise non si è risparmiato la scena madre!".

Il moro gli aveva rivolto una smorfia che aveva fatto scoppiare tutti a ridere, rasserenando gli animi.

Dopo aver fatto colazione, Luna aveva salutato Blaise con un bel bacio e trotterellando, si era diretta verso l'aula della lezione così come avevano fatto anche gli altri.

Mentre i cinque ragazzi stavano camminando diretti verso l'aula di Trasfigurazione, Draco si era rivolto verso Harry e gli aveva chiesto: " A quale mappa ti riferivi poco fa?" e lui sorridendo gli aveva risposto: " Parlavo della Mappa del malandrino!".

Davanti all'espressione perplessa del biondo, Harry aveva sghignazzato aggiungendo: " La mappa del Malandrino è un invenzione di un gruppo di amici composto da mio padre, dal mio padrino Sirius Black, dal nostro ex professore Remus Lupin e da Peter Minus.

Ai tempi della scuola erano molto amici e da quello che ho saputo, ne combinavano tante.

Così per evitare di essere beccati da Gazza o dai professori, avevano inventato questa mappa che non è altro che una pergamena incantata che ti mostra tutte le persone presenti dentro al castello ad eccezione della Stanza delle Necessità!

Non è visibile a tutti, perché per attivarla ci voglio delle parole particolari.

Una volta recitate, appare una scritta che saluta l'avventore a nome di Ramoso che era mio padre

perché si trasformava in un cervo, di Felpato che era Sirius per via del fatto che diventava un cane, di Lunastorta che era Lupin dato che come sappiamo tutti era un licantropo e di Codaliscia che era Minus per via del fatto che diventava un topo".

Draco era a dir poco scioccato poi quando aveva ripreso il controllo di se, aveva detto: " Forte! Quei quattro dovevano essere davvero geniali per pensare una cosa così.

In effetti è comodo, perché ti fa vedere ogni persona presente nel castello!".

Harry aveva annuito poi quando mancavano pochi passi all'aula di Trasfigurazione, si erano trovati davanti Ron e Lavanda fermi davanti alla porta della classe.

Il rosso aveva alzato verso di loro i suoi occhi azzurri e da quelle iridi, proveniva tanto odio e

rancore.

Il gruppo di amici aveva deciso di ignorarlo e avevano continuato a parlare tra loro, come se lui e la sua fidanzata oca non fossero lì.

Draco aveva preso la mano di Hermione, stringendogliela saldamente e Ron se ne era accorto.

Una rabbia cocente era esplosa dentro di lui e rivolgendosi verso la sua partner, aveva detto: " Mia cara Lav, guarda che esemplari di falliti che abbiamo davanti a noi.

Fissali bene così saprai chi sono le persone a cui non devi rivolgere né una parola o uno sguardo, onde evitare che possano contagiare anche te con la loro stupidità e codardia!".

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Lavanda con un sorriso ebete stampato sulla faccia, aveva annuito mentre si era aggrappata al suo braccio stile cozza.

Ronald decisamente soddisfatto, aveva continuato dicendo: " Guarda piccola, quello è il grande Harry Potter.

Colui che ha salvato il culo di tutti e la fama e il successo gli hanno dato alla testa, facendogli dimenticare i veri amici.

Passiamo poi alla mia cara sorellina, quella che mai avrebbe dovuto voltarmi le spalle ma sai com'è, gli ormoni le hanno incasinato il cervello!".

Lavanda come una scema aveva ridacchiato e lui aveva continuato: " Poi c'è la serpe atipica, quello che in questa storia c'entra come i cavoli a merenda.

Oh rullo di tamburi! Ecco a voi Hermione Granger, la santa per eccellenza; colei che mette al primo posto il bisogno di fare sempre meglio degli altri.

Con il naso perennemente infilato tra i libri, acida, supponente, probabilmente frigida e con manie di protagonismo.

E' colpa sua se tutto questo è successo, perché non poteva fregarsene se c'era qualcuno da salvare.

Se si fosse fatta un chilo di cazzi suoi, tutti saremmo stati più felici.

Ci saremmo levati dai piedi una serpe e la vita al castello, sarebbe proceduta senza scossoni.

E infine rimane lui, il Mangiamorte fallito, la pietra dello scandalo, la povera vittima incompresa a cui adesso girano tutti intorno.

Si è gridato allo scandalo per quattro schiaffetti che ha ricevuto.

Io gliene avrei rifilato almeno il doppio, per fargli uscire dalla bocca tutta la sua tracotanza!

Gli altri gli hanno dato solo delle carezzine ma ci vuole uno forte come me, per rimetterlo sui giusti binari".

E mentre Ronald Bilius Weasley faceva la ruota come un pavone, per mettersi in mostra davanti alla sua oca, i suoi compagni di casata ed ex amici lo avevano guardato con compassione, pena e

disgusto.

Una voce seria e gelida li aveva riportati sull'attenti, quando aveva sibilato: " Ma davvero, signor Weasley?

E' interessante sapere le sue aspirazioni e constatare che non è maturato per niente!".

Tutti si erano girati di scatto e si erano trovati davanti alla preside, che si stava dirigendo verso la sua classe per fare la lezione.

Ronald era sbiancato spalancando la bocca mentre Lavanda si era staccata di botto dal suo braccio, che nel frattempo doveva essersi anchilosato.

I cinque ragazzi coinvolti invece, l'avevano fissata tirando un sospiro di sollievo.

La donna con una smorfia arcigna impressa sul volto, rivolta al rosso aveva continuato dicendo:               " Sono davvero stufa delle sue intemperanze!

Prosegue imperterrito per la sua strada, nonostante gli avvisi che ho dato e le punizioni che ho impartito".

Con un incredibile faccia tosta, Ronald era partito esponendo la filippica e dicendo: " Signora preside, meno male che è arrivata!

Credo che lei abbia frainteso le mie parole.

Malfoy mi ha aggredito, apostrofandomi con parole assurde e irripetibili e io mi sono solo difeso!".

Hermione e Ginny avevano spalancato la bocca di scatto; Lavanda invece aveva continuato ad annuire, come se la sua testa fosse stata collegata con una molla.

Harry e Blaise avevano scosso la testa esasperati mentre Draco gli aveva rivolto un'occhiataccia gelida, per poi alzare gli occhi al soffitto.

Minerva McGranitt contravvenendo alla sua proverbiale educazione, aveva sbuffato poi aveva detto: " Ma mi ritiene così stupida, signor Weasley?

Pensa di potermi prendere impunemente per i fondelli? Beh la informo che non può farlo, perché io ho sentito e visto tutto.

Ero qui già da un po' e ho potuto constatare con i miei occhi che i suoi compagni l'hanno totalmente ignorata, senza rispondere alle sue parole.

Una cosa sola mi fa piacere riguardo a ciò che ha detto e cioè il fatto che lei si è definito forte.

Perfetto, perché è proprio quello che mi serve!".

Ora tutti e sette i presenti avevano una faccia stranita di fronte a quelle frasi e la preside, del tutto calma aveva continuato dicendo: " La settimana scorsa è stata ultimata la costruzione delle nuove stalle fortemente volute da Hagrid e tre giorni fa, ci sono stati consegnati quindici ippogrifi.

Ora credo che anche il suo cervello rattrappito, abbia compreso che il nostro guardiano non può farcela da solo, dato che ha tante altre cose da fare.

Quindi credo che approfitterò della forza che prima ha tanto decantato.

Da stasera fino al termine della scuola, lei si recherà alle stalle e le ripulirà degli escrementi depositati da quei cari animali.

Non credo che ci sia bisogno di sottolineare il fatto che dovrà farlo senza magia, perché quelle povere creature si potrebbero spaventare.

Avrà così modo di dimostrarci quanto davvero è forte e anche il castello gioverà della sua generosità!".

L'unico che era scoppiato a ridere apertamente di quella punizione era stato Blaise mentre sulle labbra di Hermione e Ginny era nato un piccolo sorriso.

Harry e Draco erano rimasti indifferenti, come se non avessero sentito la benché minima parola.

Lavanda invece si era sciolta in lacrime e Ronald era bianco come un fantasma e con la bocca spalancata.

La McGranitt aveva poi aggiunto:  " Resta inteso il fatto che la sua già deplorevole media scolastica non dovrà calare per niente e sappia che la sua promozione è assolutamente a rischio.

Ora basta cianciare inutilmente ed entrate in classe, perché tra poco inizierà la lezione!".

Detto questo l'inflessibile Minerva McGranitt era marciata davanti al rosso, seguita dagli altri presenti.

Anche Lavanda era entrata in classe, continuando a singhiozzare.

Ronald invece era rimasto fermo lungo la parete, con la bocca e gli occhi spalancati e così lo avevano trovato e lasciato il resto degli alunni giunti per la lezione.

 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Chiarimenti necessari ***


Ciao carissime, eccoci arrivate ad un nuovo aggiornamento della storia.

Credo di dovervi informare, come penso abbiate immaginato, che la storia sta per volgere al termine.

Mancano pochi capitoli, forse tre o quattro o anche meno.

Nel frattempo sto iniziando un'altra Dramione per portarmi avanti ma credetemi se vi dico, che sono in alto mare.

Comunque basta chiacchiere; vi lascio alla lettura del capitolo e ringraziandovi immancabilmente per il vostro affetto, vi do appuntamento a sabato prossimo.

Baci Lorian

 

Capitolo 13 - Chiarimenti necessari

 

La notizia della punizione data a Ronald aveva fatto il giro del castello, più velocemente di un Avada kedavra.

Si erano formate due fazioni ben distinte: una che dava ragione al rosso e che continuava a perseverare, anche se in silenzio, nell'odio e nel rancore e l'altra che invece, lo condannava apertamente ridacchiando e prendendolo in giro.

Lavanda non aveva fatto altro che piagnucolare a destra e a sinistra, continuando a dire che lui non aveva fatto niente e che era stato provocato da quel mostro di Malfoy.

Ovviamente la maggior parte delle persone non le aveva creduto, perché sapevano bene quanto la ragazza fosse melodrammatica.

Ron aveva strepitato in lungo e in largo, precisando che non era giusto che lui si beccasse una punizione del genere e che se c'era uno che avrebbe dovuto eseguirla, quello era di sicuro il biondo maledetto.

Gli alunni della scuola sapevano che la preside non era una che elargiva castighi senza motivo e credevano che se lui se la era beccata, probabilmente aveva fatto quello di cui era accusato.

Ciononostante, avevano evitato di esprimere giudizi gratuiti per via del terrore di commettere qualche cavolata, che li avrebbe portarti a subire una condanna simile.

Sapete come si dice, Mors tua vita mea.

I magnifici sei, erano gli unici del tutto impassibili; loro camminavano per i corridoi, senza dare agli altri il minimo spunto per capire cosa ne pensassero.

Luna era stata la sola ad essere apertamente interrogata o per meglio dire sottoposta ad una tortura continua di domande, supposizioni e accuse, provenienti da tre case su quattro.

Ovviamente Serpeverde, si era ben guardata dal porre la qualsivoglia domanda alla bionda, perché mai loro altezzosi principi e vanitose principesse, si sarebbero abbassati a rivolgere la parola a chi non credevano loro pari.

Ovviamente Luna non se ne era fatta un cruccio e per quanto riguardava le altre casate, si era limitata ad alzare le spalle, ad annuire, a negare o a ridacchiare a seconda della supposizione o castroneria che le era stata rivolta.

Harry e Ginny avevano cominciato a stufarsi di questa incresciosa situazione e dell'ostracismo che Ron aveva continuato a manifestare, nonostante fosse ormai palese che era rimasto praticamente l'unico, a combattere una battaglia già persa in partenza.

La cosa che li aveva fatti inquietare in particolar modo, era il pensiero che tutto quel bailamme fosse stato montato da Ronald, solo per la rabbia dovuta al fatto che Hermione avesse scelto il loro peggio nemico.

Il rosso non aveva mai ritenuto necessaria la possibilità di dichiararsi alla ragazza, ritenendola una casta e pura quindi va da se che per divertirsi, avesse orientato le sue mire su Lavanda che era decisamente più disponibile in quel senso.

Che la Brown ne fosse innamorata, non era un problema che lo riguardava; al momento in cui avrebbe deciso di liberarsene, l'avrebbe fatto senza porsi il minimo problema.

Era cosa nota a tutti infatti, la convinzione che un giorno avrebbe sposato Hermione e che lei gli apparteneva quindi era quasi scandaloso per lui, il fatto che la giovane avesse scelto Draco.

Se poi avesse solo immaginato che i due avevano già consumato, si sarebbe scatenata la terza guerra magica.

Gli unici che se ne erano fregati di tutta quella situazione, erano proprio loro: Draco e Hermione.

I due ragazzi non facevano caso a ciò che stava succedendo, non gli interessava se Ronald si era beccato una punizione.

L'idiota se l'era meritata e ora era giusto, che pagasse le conseguenze delle sue intemperanze.

No, l'unica cosa che stazionava fissa nei loro cervelli era la necessità, quasi fisiologica di chiarire tutto ciò che era successo tra di loro.

Chiarire e poi iniziare a vivere finalmente senza strascichi.

Così, dopo aver avvisato Blaise per non farlo preoccupare di nuovo, avevano deciso di saltare la cena e si erano diretti nella stanza di Draco, alla torre Nord.

Giunti lì, il biondo aveva sigillato l'uscio e imperturbato l'ambiente poi aveva invitato la ragazza ad accomodarsi.

Hermione dapprima titubante, aveva poi acquistato più sicurezza e con il passo deciso si era diretta verso il letto del ragazzo, ci era salita a carponi poi si era tolta le scarpe e si era seduta vicino ai cuscini.

Aveva incrociato le gambe e con le braccia conserte, si era appoggiata alla spalliera del letto poi  aveva atteso che lui la raggiungesse.

Draco l'aveva guardata e si era sentito orgoglioso e fortunato: aveva una leonessa seduta sul suo letto e non a tutti capitava una sorte così bella.

Con un sorrisetto sghembo impresso sulle labbra, l'aveva raggiunta poi si era seduto sul letto e le aveva afferrato la mano.

Guardandola negli occhi, le aveva detto: " Ora io e te, parliamo!".

La ragazza aveva annuito decisa e aveva mormorato: " Anche io voglio farlo, così almeno poi potremo partire da zero lasciandoci alle spalle tutti i dubbi.

Diventeremo più forti e non permetteremo a nessuno di separarci!".

Draco aveva irrigidito la mascella poi aveva quasi sibilato: " Puoi scommetterci la testa che non lo permetterò, tesoro!

Tu sei mia, Hermione e questa è una cosa incontrovertibile!".

Poi dopo aver fatto un lungo respiro, il ragazzo le aveva chiesto: " Ti sei sentita in imbarazzo stamattina?".

Lei era leggermente arrossita e aveva risposto: " Devo ammettere che mi ha spiazzato, perché in un primo momento pensavo fosse un sogno.

Sentivo la tua voce che mi chiamava e quando ho aperto gli occhi e ti ho visto al mio fianco nudo, tutto è diventato chiaro.

Mi sono passate davanti agli occhi tutte le immagini di ciò che avevamo condiviso ma poi i miei occhi sono scesi sull'orologio e quando ho visto l'ora, mi è preso il panico.

Insomma... ormai mi conosci; sai che per me la scuola è importante.

Non vorrei mai perdere le lezioni, così come non desidero ricevere dai professori rimbrotti e castighi.

Per via della guerra ho già perso un anno, come tutti del resto!

Sai che io, Harry e... Ronald siamo partiti alla ricerca degli Horcrux e nonostante sapessi che quello

che stavo facendo era importante, la scuola mi mancava!".

Draco aveva storto la bocca poi aveva risposto: " Non ti sei persa niente! Hogwarts nelle mani dei Carrow era uno schifo e probabilmente, fanatici com'erano non ti avrebbero nemmeno fatta entrare.

Io per primo desideravo andarmene, nonostante non venissi mai toccato da quei mostri.

In realtà ero diviso tra due fuochi, perché qui c'erano quei deficienti che comandavano come se il castello gli appartenesse mentre a casa mia, c'era quel pelato senza naso che spadroneggiava!".

Hermione aveva annuito, consapevole della verità che c'era nelle parole di Draco poi aveva ripreso a parlare: " Ora sono qui e sto recuperando l'anno che ho perso.

Voglio affrontare la vita a testa alta, senza avere né rimorsi né rimpianti.

Hogwarts mi mancherà sempre, perché è stata la mia casa per otto anni ma potrò tornarci quando voglio.

Tra ventisette giorni ci saranno gli esami e voglio passarli senza problemi.

Desidero uscire da Hogwarts con te mano nella mano, affrontando a viso aperto tutto quello che il destino ci ha riservato!".

Poi l'aveva guardato e gli aveva chiesto: " E tu invece, che cosa hai provato, stamattina?".

Il ragazzo aveva ghignato poi aveva risposto: " Per quanto mi riguarda, sai bene che l'imbarazzo non mi appartiene.

Se devo essere sincero, la prima sensazione che mi aveva colto è stata la confusione.

Non capivo cosa fosse successo per convincermi ad addormentarmi sulla Torre di Astronomia poi il mio pensiero è andato a Blaise e l'ho immaginato nervoso e preoccupato, per il fatto di non sapere dov'ero.

Successivamente mi sei venuta in mente tu e ti ho immaginata furiosa con me, perché nonostante il clima sia un po' più disteso, c'è ancora qualcuno che mi farebbe volentieri la pelle.

Poi mi sono mosso e ho sentito il calore di un corpo accanto al mio.

Mi sono girato di scatto e ho riconosciuto i tuoi capelli che in quel momento ti coprivano il viso e tutto quello che è accaduto, mi è esploso nel cervello.

In quel frangente l'unica sensazione che provavo era la paura!".

Hermione aveva inarcato un sopraciglio poi gli aveva domandato: " In che senso hai provato paura?".

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Il ragazzo aveva scosso le spalle poi aveva risposto: " Avevo il timore che tu ti pentissi e che mi cacciassi via.

Ero basito, perché non mi era mai capitato di sentirmi così.

Con le mie altre esperienze, non mi facevo remore a cacciare la lei di turno ma con te, invece sentivo che non avrei mai voluto staccarmi.

Ho incrociato metaforicamente le dita e credo di aver pregato ogni divinità che mi sia venuta in mente poi ti ho svegliata.

Mi aspettavo pianti, recriminazioni, freddezza o altro e invece per Salazar, l'unica cosa che mi hai detto era di sbrigarmi perché eravamo in ritardo.

Non sapevo se ridere o piangere; ero letteralmente scioccato e ho anche pensato che fosse una specie di reazione strana.

Hermione, tu sei la donna che amo e sapere che ora mi appartieni anche fisicamente e non solo con il cuore, non ha prezzo.

Ti ho già detto che desidererei che diventassi mia moglie.

So che tutto questo non dovrà per forza avvenire domani ma voglio che anche agli occhi degli altri, tu sia mia.

Nessuno dovrà mettersi in mezzo tra di noi, perché non lo permetterò!".

Hermione lo aveva accarezzato poi gli aveva detto: " Ti ho già detto quello che penso.

Anche io voglio essere tua moglie!

Non devo nascondermi e desidero che tutti sappiano che io e te siamo innamorati.

Però è bene mettere in chiaro subito una cosa: non voglio un matrimonio sfarzoso o pacchiano.

Mi piacerebbe che fosse una cerimonia semplice tenuta all'aperto, in mezzo al verde magari in un mese caldo!".

Draco aveva annuito poi le aveva risposto: " Sono d'accordo con te e stavo pensando una cosa.

So che non hai un bel ricordo del Manor, perché quello che hai vissuto lì non si può dimenticare!".

Mentre diceva quelle parole, con un dito le aveva accarezzato la scritta che Bellatrix le aveva inciso sul braccio poi aveva continuato, mormorando: " Volevo però informarti che tante cose sono cambiate.

Dopo l'arresto di Lucius, ne sono diventato il proprietario perché il Manor passa di padre in figlio e anche se lui non era morto, tutti sapevano che da Azkaban non sarebbe più uscito.

Quindi con il consenso di mia madre ho fatto diverse modifiche: innanzitutto ho eliminato materialmente alcune stanze, prima tra tutte quella dove sei stata torturata e poi la sala da pranzo dove è stata uccisa la professoressa Burbage e quella dove dormiva quel mostro che di casa mia, si sentiva il padrone.

Ho riqualificato le segrete, trasformandole in una grande e spaziosa cantina, ottima per conservare cibi e vini.

Ho contattato gli Spezzaincantesimi migliori per far ripulire il Manor, ho chiuso passaggi segreti e trabocchetti e ho eliminato i quadri più cattivi dai muri.

Ho cambiato colore alle pareti, prediligendoli chiari e anche il pavimento è stato modificato: prima era di pietra grezza ora invece è tutto di marmo grigio e lucido.

I mobili sono stati bruciati e non ho voluto lasciare nulla di ciò che c'era prima.

Io e mia madre abbiamo liberato tutti gli elfi del Manor poi li abbiamo assunti, con regolare stipendio e con tutti i diritti!".

Hermione aveva spalancato la bocca scioccata, sentendo l'ultima affermazione del ragazzo e lui, dopo aver ghignato aveva detto: " Non hai idea di quanto è stato difficile.

Non riuscivano a capire che non li stavamo cacciando via.

Un elfo domestico viene allevato con lo scopo di servire i propri padroni e difficilmente si lamenta.

Per loro il fatto che li stavamo liberando era un dolore e un'offesa enorme, perché si erano convinti che non eravamo contenti del loro operato.

Solo quando gli abbiamo spiegato che non sarebbe cambiato nulla, a parte una divisa linda e pulita, si sono tranquillizzati.

Mia madre poi si è occupata del giardino che è tornato bellissimo.

E' pieno di fiori colorati e profumati e c'è anche un hortus conclusus pieno di piante ed erbe medicinali.

Ho creato anche una bellissima piscina contornata da tanti alberi.

Non ti chiedo di andare a vivere lì, perché sarà una decisione che prenderai tu ma mi piacerebbe, che la cerimonia si svolgesse nel parco.

In linea di massima avresti il tuo matrimonio all'aperto e non dovresti impazzire per cercare la location.

In questo modo potresti concentrarti su tutto il resto, sai il vestito, gli inviti, gli addobbi eccetera!".

Hermione aveva sorriso e lui rincuorato aveva continuato, dicendo: " La settimana scorsa mia madre mi ha scritto per chiedermi un favore.

Come sai già si è avvicinata molto a mia zia Andromeda, cancellando di fatto anni di lotte e di odio.    Mi ha chiesto cosa ne pensassi del fatto che la voleva invitare a vivere lì con il nipote.

Ammetto che in un primo momento ero dubbioso ma non per il fatto che qualcun'altro vivesse lì ma perché proprio al Manor, era stato ucciso suo marito.

Bellatrix in persona l'aveva fatto ed era anche orgogliosa di questa mostruosità, perché se l'era ripromesso quando mia zia era scappata di casa con lui.

Non ho bisogno di dirti che quella era un'invasata e malata di mente, perché l'hai conosciuta purtroppo.

Io non sapevo neppure chi fosse quell'uomo; ero al corrente che era prigioniero nelle segrete ma non conoscevo il suo nome.

Poi un giorno quella bastarda, aveva ordinato agli elfi di portarlo al nostro cospetto e davanti a noi era apparso un uomo magro ed emaciato.

Non so perché ma i suoi occhi si erano fissati nei miei e io ne ero stato quasi affascinato.

Era tranquillo, come se tutto quello fosse solo uno stupido scherzo, come se non si trovasse in catene di fronte ai suoi aguzzini.

Mi sono sentito male per lui e mi sono vergognato, perché quella non era la vita che immaginavo.

Eravamo prigionieri in casa nostra, né più né meno di quell'uomo.

L'unica cosa che ci differenziava, era la mancanza di catene.

Anche io, avevo avuto la mia buona dose di cruciatus e frustate per il fallimento della missione che quel mostro mi aveva assegnato e a compiere la punizione, era stata una fiera ed orgogliosa Bellatrix.

Mi aveva frustato con gioia e mentre mi cruciava rideva come una matta, sentendo le mie urla.

Non ti nascondo il fatto che non ho versato una sola lacrima per la sua morte, perché la odiavo con tutto me stesso.

Quindi come ti ho detto, non ero così diverso da quell'uomo che continuava a fissarmi, come se nella stanza ci fossi solo io.

Quella fanatica maledetta si era girata verso di me e mi aveva ordinato di ucciderlo ma io non

volevo diventare un assassino.

Ero terrorizzato e in quel momento quell'uomo si era girato verso mia zia e aveva detto: " Cosa c'è signora Black, non è forse in grado di farlo lei?".

Bellatrix l'aveva fissato con un odio immane e gli aveva scagliato addosso una cruciatus dietro l'altra.

Salazar, mi sento le sue urla dentro le orecchie ancora adesso!".

Sulla guancia di Hermione era scesa una lacrima e Draco l'aveva fissata come ipnotizzato prima di continuare: " All'improvviso quella tortura era finita e quella bastarda si era girata verso di noi chiedendoci se sapevamo chi fosse quell'uomo.

Tutti avevamo scosso la testa e lei orgogliosa aveva detto: " Questo scarto di uomo è Theodore Tonks, il Sanguesporco che si è sposato con nostra sorella!" e io e mia madre, che non ne sapeva nulla avevamo spalancato la bocca scioccati.

Quanto a mio padre, la cosa pareva lasciarlo indifferente.

Intanto quell'uomo aveva sputato del sangue sul pavimento poi si era girato verso di me e a fatica aveva detto: " Ti prego, dille che l'ho sempre amata, con tutto il mio cuore e che così sarà per sempre" e io ho capito subito che si riferiva a mia zia.

Non so perché ma avevo annuito, per fargli capire che avrei riferito il messaggio.

Lui aveva sorriso poi si era girato verso Bellatrix e aveva ghignato, facendola infuriare.

Il lampo verde che gli rubò la vita ce l'ho ancora impresso negli occhi e l'espressione sul suo viso me la sono sognata tutte le notti.

Era sorridente e sereno e credo che fosse in pace con se stesso.

Quando era finita la battaglia mentre eravamo in Sala Grande ad attendere il nostro destino, ho visto il corpo del professor Lupin e di sua moglie Ninfadora.

Era mia cugina ma io, dall'alto della mia supponenza non le avevo mai parlato.

Poi Madama Chips li aveva coperti pietosamente con un telo e aveva detto: " Povero bambino, non saprà mai quanto erano speciali i suoi genitori" e io mi sono sentito lacerare qualcosa dentro.

Io e mia madre fummo assolti, perché secondo il Wizengamot anche se avevo il Marchio impresso nel braccio, non ero mai stato veramente un Mangiamorte.

Quanto a mia madre, era stata agevolata dal fatto che aveva salvato Harry nella foresta e anche perché non aveva il marchio!".

Hermione aveva sgranato gli occhi poi aveva detto: " Non era stata marchiata?".

Draco aveva scosso la testa poi aveva risposto: " No, perché quel pazzo misogino di Voldemort si circondava di gente folle come lui e le uniche donne che avevano ricevuto il marchio, erano Bellatrix e Alecto Carrow.

Mia madre era costretta a partecipare alle riunioni ma i suoi studi di medimagia, la rendevano utile principalmente per quello.

Io mi ero ripromesso di recapitare il messaggio di mio zio ma come sai già ero e sono un vigliacco e sono passati diversi giorni prima che ci riuscissi.

Bussai alla sua porta tre mesi dopo la fine della guerra e lei mi aprì con suo nipote tra le braccia.

Mi riconobbe subito, sgranò gli occhi e io ho a fatica le riferì quello che era successo e il messaggio di suo marito.

Le sue lacrime composte non le scorderò mai.

Dopo qualche minuto mi ringraziò e in silenzio chiuse la porta davanti a me.

Io tornai al Manor certo di aver fatto almeno una cosa buona, anche se pur piccola e vana!".

Hermione gli aveva preso la mano e scuotendo la testa aveva detto: " Non è stata inutile, Draco!

Può sembrarti strano ma in certi momenti sapere che la persona che hai amato e che ancora ami, ti ha pensato in punto di morte, ti può aiutare a mitigare il dolore che senti!".

Draco aveva annuito poi aveva detto: " Comunque anche se come ti dicevo, all'inizio ero dubbioso alla fine le ho scritto che ero d'accordo.

A stretto giro di gufo mi ha fatto sapere che la zia aveva accettato e mia madre mi ha chiesto il consenso, per creare in giardino un parco giochi per Teddy.

Quando ho letto quelle parole, ho immaginato i nostri figli giocarci e le ho detto subito di si.

Non ti dico questo per convincerti a vivere lì, perché come ti ho già detto quella sarà solo una tua scelta.

Le decisioni le prenderemo insieme e tutto quello che avverrà sarà per nostra piena volontà.

Sai già che voglio partire; desidero vedere cose che non ho mai visto e fare tutto quello che non mai fatto e ovviamente voglio farlo con te.

Al nostro ritorno potremmo pensare ad una nuova scuola da frequentare.

Io voglio fare il pozionista, perché amo fare quelli che la maggior parte delle persone chiama intrugli.

E tu invece cosa vorresti fare da grande?".

Hermione aveva sorriso poi aveva detto: " All'inizio volevo fare la scuola di Auror ma dopo ho cambiato idea.

Non voglio più combattere né rischiare la vita; quando tu fosti ferito, Madama Chips mi mise una pulce nell'orecchio, come dicono i babbani.

Mi disse che sarei stata un'ottima Medimaga, perché ero portata e me ne sono convinta anche io, perché voglio aiutare chi soffre!".

Draco aveva ridacchiato e Hermione lo aveva guardato, inarcando un sopraciglio.

Lui aveva scosso la testa e aveva detto: " Non ti sto prendendo in giro, tesoro!

So che diventerai una meravigliosa medimaga, perché hai un animo buono e caritatevole e sei assolutamente portata per quello.

In realtà stavo ridacchiando, perché pensavo al fatto che saremo di nuovo compagni di scuola, dato che entrambi i nostri corsi di studi si fanno nella stessa scuola!".

Hermione aveva ridacchiato poi aveva detto: " Beh ne sono onorata, signor Malfoy e inoltre sono anche più tranquilla e così potrò tenerti sotto controllo!".

Stavolta quello confuso era il ragazzo e lei ghignando aveva detto: " Devo pur marcare il mio territorio.

Tu sei mio e non permetterò a nessuna di provarci con il mio fidanzato!".

Draco aveva ghignato poi aveva detto: " In realtà, io spero che quando inizieremo la scuola tu non sia più la mia fidanzata ma bensì mia moglie!".

Hermione aveva sorriso poi aveva detto: " Vedremo, comunque sappi che ti terrò lo stesso sotto stretta sorveglianza.

Non sarebbe un piccolo cerchietto al dito né una firma su un documento, a tenere a bada galline e oche!".

Draco era scoppiato a ridere e aveva preso a baciarla e da lì a ritrovarsi senza vestiti, il passo era stato davvero breve.

Quando il ragazzo era entrato dentro di lei, Hermione si era irrigidita pensando di provare ancora dolore ma si era resa conto che questo non era accaduto.

Ancora una volta non aveva raggiunto la vera estasi ma non le era importato, perché sapeva che presto sarebbe successo e loro avevano tutto il tempo del mondo.

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - La fine dei ricordi ***


Buon fine settimana, ragazze.

Ebbene si, eccoci giunti alla fine di questo lungo flashback di Draco, che ha caratterizzato la nostra fiction.

Al termine del capitolo il nostro beniamino tornerà alla realtà e questo vuol dire che ci stiamo avvicinando a grandi passi alla fine della storia.

A tal proposito vi avviso che sabato prossimo non aggiornerò il capitolo, perché partirò per alcuni giorni e dove vado non c'è la connessione, quindi ci rivedremo tra due settimane.

Inoltre vi confermo, anche se credo che lo abbiate già capito che questa fiction sta volgendo al termine e che mancano davvero pochi capitoli.

Ora basta chiacchierare, vi lascio alla lettura del capitolo, ringraziandovi immancabilmente per tutto l'affetto che mi dimostrate anche se le recensioni sono state un po' pochine.

Ci rivediamo tra quindici giorni.

Un bacio Lorian

 

Capitolo 14 - La fine dei ricordi

 

Da quella notte ricca di confidenze, erano trascorsi diversi giorni e ora che ne mancavano solo sette agli esami finali, la situazione all'interno del magico castello scozzese era fondamentalmente stabile.

L'astio degli alunni verso Draco, si era ormai ridotto a fievoli sussurri e a indici puntati, quando pensavano di non essere visti dagli altri.

Nessuno avrebbe messo a rischio il proprio anno scolastico, come probabilmente sarebbe accaduto a Ronald Weasley, per un puntiglio stupido.

Il rampollo dei Malfoy poteva ormai camminare sereno e tranquillo per i corridoi, senza avere al suo fianco amici o fidanzata.

Hermione però, a sua insaputa aveva chiesto alla McGranitt di non spostarlo dalla torre nord, fino al termine della scuola.

La preside aveva concordato con lei su quella richiesta, perché anche se la situazione sembrava rientrata, voleva che il giovane dormisse sonni sereni.

L'amicizia tra i magnifici sei non era mai venuta meno e tra loro si era instaurata una confidenza e un'alchimia spettacolare, come se fosse amici da sempre.

Ridevano, scherzavano, terminavano i discorsi iniziati dagli altri.

L'unione tra Draco e Hermione era sempre più profonda; la notte di chiarimenti che avevano affrontato, era riuscita a cementificare il loro rapporto e in quei giorni, anche i loro incontri di amore erano migliorati.

Pian piano stavano prendendo confidenza con il corpo dell'altro e Hermione aveva finalmente raggiunto il piacere assoluto, che tanto agognava.

Tra le braccia del suo amore aveva toccato le vette di un godimento che aveva solo immaginato, sentendo discorsi e leggendo libri erotici.

Si, perché la nostra topolina da biblioteca non si era risparmiata neppure quel tipo di letture e la sua vasta cultura, aveva trovato un angolino anche per quelli.

Anche tra Luna e Blaise le cose procedevano alla grande.

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Tra i due ragazzi non c'era stato ancora nessun approccio fisico e questo stonava tanto con l'immagine che gli studenti di Hogwarts, si erano fatti del bel moro.

Alcune ragazze, in particolare Lizbeth Sullivan appartenente a Serpeverde e con mire profonde verso Blaise, non riuscivano ad accettare che lui si fosse messo con una stramba come la Lovegood.

Un giorno nei corridoi che portavano all'aula di pozioni, Lizbeth aveva fermato il moro e con delle mosse cadenzate, si era avvicinata e gli aveva accarezzato il petto con le unghie lunghe e laccate di rosso.

Quando però si era scontrata con il gelo che albergava nei suoi occhi, si era allontanata di scatto e aveva detto con la voce acida: " Cos'è il grande Blaise Zabini ha deciso di darsi alla castità?".

Il giovane aveva ghignato poi le aveva detto: " Non vedo quale sia il tuo problema!".

Lizbeth aveva storto la bocca poi aveva detto: " Il fatto che uno come te si sia dato all'astinenza è davvero uno spreco.

Abbiamo già dovuto digerire a fatica, che Draco Malfoy sia diventato fedele ad una Sanguesporco ma che anche tu ti dimostri devoto ad una vergine d'acciaio è inaccettabile!

Il grande Blaise Alessandro Zabini non può preferire Lunatica la pazza e i suoi nergilli... a me".

Il giovane aveva sogghignato poi aveva detto: " Credo ti riferissi ai nargilli, che comunque non appartengono a nessuno.

Luna è la mia ragazza e ciò che faccio o non faccio con lei, non è affare tuo né di nessuna delle ragazze presenti in questo castello!".

Poi socchiudendo gli occhi, aveva continuato: " Preferisco mille volte votarmi alla castità, che finire nel letto di una come te.

Credi forse che non sappia cosa vuoi fare? Pensi che il fatto che io dorma fuori dai sotterranei, mi abbia allontanato dai pettegolezzi delle serpi?

Ti illudi che io non sia al corrente dei problemi finanziari della tua famiglia o delle pressioni che stai ricevendo da tuo padre, per accalappiare uno dei rampolli più ricchi, possibilmente me o Draco?

Sullivan, troppo spesso ti dimentichi che io sono e rimango una serpe e per antonomasia, noi non ci fidiamo mai di nessuno.

E' mia profonda abitudine informarmi, di tutto ciò che riguarda chi mi circonda.

Di ognuno di voi, conosco la data e il luogo di nascita, il nome dei genitori, la situazione finanziaria e privata.

I debiti di gioco che tuo padre ha contratto in questi anni, ti relegano alla schiera di una persona da non frequentare.

Davvero pensi che anche se io ti avessi scelta, ti avrei intestato un solo galeone del mio immenso patrimonio?

O forse ti eri convinta che magari pagassi le somme insolute del tuo caro genitore?

Non faccio beneficenza a nessuno Sullivan e tantomeno la fa Draco, quindi cerca di starci lontana e

questo è un consiglio spassionato.

Cerca di modificare il tuo comportamento, perché di questo passo diventerai solo buona per riscaldare le lenzuola dei maschietti ma difficilmente, troverai uno che ti metta la fede al dito.

Sei acida, indisponente e volgare e queste non sono certo le qualità adatte per incastrare uno come me o Draco!

Ti auguro una buona sorte ma penso che finché ti farai comandare da tuo padre, non l'avrai di

certo".

Quindi senza aggiungere una parola di più, si era allontanato a testa alta, lasciandosi alle spalle la ragazza impegnata a schiumare di rabbia.

Blaise aveva raccontato tutto a Draco e insieme avevano riso dei patetici tentativi della Sullivan.

Luna in un modo o nell'altro, veniva a sapere di tutte quelle che ci provavano con il suo ragazzo e il più delle volte, rideva di quella situazione.

La giovane sapeva che Blaise stava soffrendo per questo suo negarsi ma non riusciva davvero a sbloccarsi.

Aveva però deciso di parlarne con Hermione e non appena ne aveva avuto l'occasione, le aveva chiesto cosa si sentisse a fare l'amore.

La ragazza aveva sorriso poi aveva detto: " E' una comunione di corpi e anime.

E' l'unione di due persone che dividono il loro amore, portandolo ad un gradino più alto.

E' difficile da spiegare, perché è una cosa del tutto personale.

Certo per le prime volte non siamo veramente noi stesse, preda ancora del dolore e delle inibizioni ma poi, posso assicurarti che tutto diventa meraviglioso.

Io e Draco ci sentiamo così vicini in quel momento e non solo con i corpi.

A volte, mi sembra di poter toccare la sua anima ed è un emozione incommensurabile, alla quale non credo che rinuncerò tanto facilmente.

In quegli istanti ogni maschera cade e se guardi negli occhi del tuo uomo, puoi riuscire a vedere l'immenso amore che prova per te.

Ti senti completamente sua e appartenere al ragazzo che ami, non ha prezzo.

Blaise ti ama Luna e devi affidarti a lui! Sono certa che saprà darti tutta la sicurezza che ti serve!".

La bionda aveva annuito emozionata poi aveva guardato la sua amica e le aveva chiesto: " Quindi sei convinta di non amare più Ron?".

Hermione aveva sospirato poi aveva risposto: " Luna, io... credo di non aver mai amato davvero Ronald.

L'avevo solo idealizzato; era una sorta di puntiglio o una convinzione che volevo imprimere al mio cervello.

Quasi fosse una cosa automatica; sai Harry stava insieme a Ginny e noi eravamo il trio magico e quindi...

Tutti erano convinti che Ginevra sarebbe diventata una Potter e io una Weasley e lo dicevano con una tale convinzione, che avevo finito per crederci per prima.

Lo desideravo con tutta me stessa, perché mi dicevo che non potevo essere l'artefice della rottura del trio.

Con il tempo però, ho visto l'altro lato della medaglia e non mi è piaciuto.

Ronald era talmente certo che io l'avrei aspettato a braccia aperte, che non si faceva remore a

sollazzarsi con Lavanda.

Era quasi convinto che dovessi ringraziarlo per questo; per il fatto che in un modo un pò contorto, stava salvaguardando la mia illibatezza.

Sai com'è, lui si ripassava quella che gliela dava tranquillamente per poi sposarsi l'altra che l'aveva atteso impaziente, senza aprire le gambe a nessuno.

Probabilmente ero vittima di qualche Confundus, perché non riuscivo a vedere la squallidezza di questo suo pensiero.

Quando finalmente ho aperto gli occhi, mi sono resa conto del fatto che intorno a me tanti mi reputavano patetica e sottilmente mi davano della cornuta.

E' stato devastante e mi sono accorta che per Ronald non sentivo più niente ma solo dopo l'arrivo di Draco ho compreso quanto davvero, non mi importasse più del ragazzo che pensavo avrei sposato.

Tra i due c'è un abisso; non tornerai mai indietro e non parlo solo del lato fisico.

Draco è passione, gioia, amore e complicità; Ron invece era bravo solo a farmi sentire inadeguata, in colpa per il fatto di non comprenderlo.

Lui è sempre stato vittima della crisi del figlio di mezzo.

Non era bravo come Bill, coraggioso come Charlie, intelligente e ambizioso come Percy o spiritoso e divertente come Fred e George.

L'arrivo di Ginny poi, gli aveva tolto anche tutti i vizi che di solito si danno all'ultimo nato.

Una volta a scuola, pensava di mettersi in mostra ma la comparsa di Harry, l'ha messo di nuovo in ombra.

Certo, si erano avvicinati e lui viveva di riflesso della fama che circondava il nostro amico ma credo che in realtà, ne fosse geloso.

L'ha dimostrato ampiamente, quando fu messo il nome di Harry nel calice di fuoco!".

Luna aveva annuito poi aveva detto: " Si, mi ricordo che non gli rivolgeva la parola e gli aveva messo contro anche gran parte degli studenti.

Ma con te invece, che problemi aveva?".

Hermione aveva sbuffato poi aveva risposto: " Per quanto mi riguarda, credo di avergli dato il colpo di grazia per la mia propensione allo studio, che ancora una volta lo vedeva perdente.

Draco non si faceva remore a sbattergli in faccia che era assurdo che lui, un mago Purosangue anche se babbanofilo, fosse battuto da una Sanguesporco come me.

Certo il mio ragazzo peccava nei modi ma sappiamo tutti che l'odio che provava e prova tuttora verso Ronald era palese, anche più di quello che sentiva verso Harry.

In fondo all'inizio del primo anno gli aveva chiesto l'amicizia, se pur costretto da suo padre.

Ronald non si è mai impegnato negli studi; era convinto che io gli levassi sempre le castagne dal fuoco, come diciamo noi babbani.

Quando io lo aiutavo mi elogiava come se fossi la migliore ma poi non appena ho cominciato a negargli il mio aiuto, ero diventata egoista e cattiva.

Secondo il suo metro di misura, io dovevo assolutamente aiutarlo per permettergli di divertirsi quanto gli pareva.

Se non lo avessi fatto, sarei diventata responsabile di qualunque sottrazione di punti alla nostra

casata.

Ronald Bilius Weasley è la personificazione dell'egoismo e menefreghismo assoluto.

La cosa comica era che imputava i suoi difetti a Draco; peccato che il mio ragazzo studiasse e si impegnasse, anche se poi rovinava tutto con il suo comportamento.

Ma non gliene faccio una colpa, perché lui si comportava così per accontentare Lucius e avere un

pò di rispetto da parte sua.

Sai Luna, mi dispiace che il padre di Draco sia morto.

So che non è stata una brava persona ma credo che avesse fatto solo delle scelte sbagliate, con il fine ultimo di creare per suo figlio un mondo migliore.

Io amo Draco e voglio vivere con lui tutta la mia vita e di Ronald non voglio più sentir parlare!"

Le due ragazze non si erano accorte, che Draco aveva assistito a tutta la conversazione.

Per il giovane ascoltare le parole di Hermione, era stata un emozione enorme e aveva sentito il cuore battere ancora più forte.

Quanto all'oggetto della loro discussione, era diventato lo zimbello del castello.

Ogni giorno finite le lezioni, doveva andare da Hagrid che gli consegnava le chiavi di quelle stramaledette stalle.

Ron odiava da morire quei quindici polli con le ali, che gli lasciavano dei ricordini talmente grandi e maleodoranti che gli facevano venire la nausea.

Calì Patil in uno slancio di pena, gli aveva insegnato un incantesimo impermealizzante che in teoria, doveva impedire a quegli odori pestilenziali di imprimersi nei suoi abiti ma purtroppo la cosa non funzionava bene e Ronald usciva dalle stalle, in uno stato davvero pietoso.

Fuori c'era sempre un nugolo di studenti pronti a ridacchiare delle sue disgrazie e lui si incarogniva ancora di più.

Dava la colpa a Draco e a Hermione di tutti i suoi problemi, ignorando volontariamente il fatto che si era attirato da solo le ire della preside.

Quelli che lui riteneva i suoi nemici, non erano mai andati a vederlo per evitare di fomentare ancora di più il suo odio, anche se Draco e Blaise fremevano per prenderlo in giro.

Quattro giorni dopo, i magnifici sei si erano ritrovati tutti davanti all'ingresso della Sala grande e Luna aveva detto: " Ragazzi, io vado alla torre dei Corvonero a prendere dei libri per la lezione di Pozioni.

Voi che fate?" e Hermione le aveva risposto: " Noi andiamo in biblioteca per un ripasso generale prima degli esami.

Quando hai finito, ci raggiungi lì?" e Luna aveva annuito poi aveva dato un bacio a Blaise e saltellando si era allontanata.

I cinque ragazzi con il passo lento, si erano diretti nel regno tanto amato da Hermione e una volta lì, si erano immersi nello studio.

 

Fine flashback

 

Draco aveva aperto gli occhi, spalancandoli all'improvviso poi aveva guardato l'orologio posto al suo polso e si era accorto che le ore erano trascorse velocemente, durante la sua immersione nei mesi passati.

Ciò che Hermione gli aveva detto, riguardo al piano di quella zecca di Ronald gli era esploso nel

cervello e con uno scatto di rabbia si era alzato dal letto, pronto a farla pagare a quel rosso maledetto.

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 - Il giusto castigo ***


Carissime ragazze e ragazzi ( se ci sono ) eccomi nuovamente qui.

Dopo la pausa della scorsa settimana dovuta al fatto che dove ero andata non era presente la connessione internet, torno ad aggiornare.

Vi avviso che siamo ormai agli sgoccioli e ne avremo per altri due sabati poi saluteremo questa storia.

In seguito ne posterò una che è quasi del tutto pronta, che starà con voi credo fino a fine giugno quindi poi mi assenterò per un mese, causa vacanze estive e dopo il Ferragosto tornerò con nuove fiction.

Ora basta chiacchierare, vi lascio alla lettura del capitolo e dopo avervi ringraziato del vostro affetto, vi do appuntamento a sabato prossimo.

Baci Lorian

 

Capitolo 15 - Il giusto castigo

 

Dopo essersi accertato che la torre era deserta, Draco era uscito nel corridoio e a passo veloce si era incamminato verso la Sala Grande, dove era certo di trovare i suoi amici e la sua ragazza.

La rabbia era ancora preponderante verso di lui e mentre scendeva le scale, aveva deciso che era ora di mettere un freno alle intolleranze di quell'ameba del rosso.

Come aveva sospettato, ferma davanti al grande portone c'era Hermione con tutti gli altri.

L'attenzione di Draco però, era andata su Ginevra che in quel momento stava discutendo con un esagitata Lavanda Brown.

Quell'oca spennata stava dicendo: " Sei davvero assurda, Ginny!

Ma davvero preferisci una scialba come lei, a me che sono la felicità di tuo fratello?".

La rossa aveva sgranato leggermente gli occhi, come se l'ultima cosa che si aspettasse fossero quelle parole, poi aveva incrociato le braccia al seno e aveva sibilato: " Per quanto non faccia i salti di gioia al pensiero che tu divenga mia cognata, devo ammettere che in fondo hai ragione!

Tu e mio fratello, siete stati creati per vivere insieme!".

L'espressione di giubilo dell'oca si era congelata, quando Ginny aveva continuato dicendo: " Scema e più scemo!".

A Draco era sembrato che la chioma boccolata di Lavanda, si fosse letteralmente alzata di un palmo mentre con la voce inacidita, lei aveva risposto: " Come ti permetti?".

L'ultimogenita dei Weasley si era impennata nel suo metro e sessantotto centimetri e fulminando la bionda con i suoi occhi cerulei, aveva detto: " Come mi permetto? Ho il diritto di dirti la mia e lo faccio.

Mi chiedi come mai ti giudico una scema, che sta con uno altrettanto scemo?

Te l'ho dico subito! Mi sono permessa di esprimere questo giudizio, in base a ciò che ho visto in questi mesi.

Tu gongoli quando sputi sentenze sugli altri ma la verità è che ti viene più facile malignare sulla gente, piuttosto che farlo su te stessa.

Se solo impegnassi il tuo misero cervellino oltre l'uso di creme, lozioni e trucchi, ti renderesti conto che tutta la scuola ti ride dietro.

Tu continui a sbandierare a destra e a manca che sei la ragazza di mio fratello mentre lui non si da pena di nascondere che è indignato, per il fatto che Hermione sta con Draco Malfoy.

Ron si erge a giudice e boia, arrogandosi il diritto di dover far rientrare tutto nei ranghi.

Tu continui a viaggiare sulla tua soffice nuvoletta rosa, fantasticando di quando convolerete a giuste nozze mentre lui non si fa remore a dire a tutti, che sei brava a spalancargli le cosce ma che in futuro, sposerà solo Hermione.

E questo senza tenere minimamente in conto il fatto, che lei non vuole assolutamente mettersi con lui.

Purtroppo so che delle mie frasi, al tuo cervello ne giungerà solo la metà quindi non intendo sprecare una sola parola di più e ora ti pregherei di andartene, perché stai seriamente rischiando di provocarmi una nausea perenne.                                                                                                                              Già dovrò vederti per tutta la mia vita in seno alla famiglia e se posso evitare qualche minuto di più, me ne rallegro!".

Lavanda indignata, aveva sbattuto il piede per terra poi con un tono che aveva solo un retrogusto di minaccia, se ne era andata dicendo: " Non finisce qui, puoi giurarci!

Non appena il mio Ron-Ron saprà come mi hai trattata, te la farà pagare cara".

Ginny guardando gli altri, l'aveva indicata con la mano poi con un espressione di ovvietà stampata sul volto, aveva detto: " Caspita, sono stata anche troppo generosa! Nemmeno un quarto delle mie parole è stato recepito da quel cervello atrofizzato!".

Blaise aveva applaudito e sotto lo sguardo fiero di Harry, aveva detto: " Sei stata una grande, Ginny!

So che non hai risolto nulla ma a volte, certi rospi è bene sputarli invece che ingoiarli e quell'oca si meritava di sapere il fatto suo!".

Ginny aveva ridacchiato annuendo e Draco aveva deciso di raggiungerli.

Dopo aver fatto pochi passi, Hermione si era accorta della sua presenza e senza pensarci un secondo di più, si era allontanata dal gruppo e si era avvicinata al suo ragazzo.

Lui l'aveva abbracciata stringendola forte al suo torace poi accostando le labbra al suo orecchio, aveva bisbigliato: " Perdonami per lo scatto di oggi!

Non avrei dovuto reagire così ma sentire quello che ha in mente di fare il rosso, mi ha fatto salire il sangue al cervello e prima di dire o fare delle cose sbagliate, ho preferito andarmene per riflettere in pace!".

Hermione aveva annuito dandogli un bacio sulla mascella e in quel momento dal portone centrale era entrato proprio Ronald, di ritorno dalle stalle degli ippogrifi.

Il ragazzo aveva fulminato i due fidanzati ed era marciato verso di loro per attaccarli ma si era bloccato, quando alle sue spalle gli era giunta la voce acida di sua sorella che aveva detto: " Ehi ragazzi ma non sentite questa puzza?

Chissà da dove viene? Magari c'è qualcuno che non si lava o che se l'è fatta addosso!".

Blaise era scoppiato a ridere e il viso di Ron era diventato incandescente.

Hermione e Draco si erano girati a guardarlo e lui aveva scelto una ritirata strategica.

Prima di andarsene però, sulle sue labbra si era dipinto un sorrisetto sadico e maligno, ripensando a quello che si era prefissato di fare quella sera stessa.

Harry se ne era accorto e aveva avvertito un vero e proprio travaso di bile.

Draco, dopo l'uscita di scena di Ronald, aveva preso per mano Hermione e si era avvicinato al resto degli amici poi rivolto a Ginny, aveva detto: " In questi tre mesi ho avuto modo di rivalutarti, molto più di quanto ho fatto in otto anni di scuola.

So che sei giusta, coraggiosa, divertente, dissacrante, sincera, leale e giudiziosa ma al tempo stesso sei focosa, rivoluzionaria e oltremodo vendicativa e tutte queste qualità, mi piacciono.

Ti rispetto Ginevra ma purtroppo lo stesso non vale per tuo fratello e credo che tu ne abbia compreso i mille motivi!".

La rossa aveva annuito con un sorrisetto sulle labbra, per via dei tanti complimenti ricevuti e Draco aveva continuato: " Sono abbastanza autocritico da ammettere che non avrò mai le qualità che i tuoi tanti fratelli hanno.

Hermione mi ha parlato bene della tua famiglia e forse con molta probabilità, l'unico al quale potrei assomigliare è Percival per via della sua ambizione esagerata e di certo questa non è proprio una delle migliori qualità.

L'unico al quale di certo non voglio assomigliare è quello che era qui pochi minuti fa.

Il resto del mondo magico può definirlo coraggioso, per via del fatto che ha aiutato Harry durante tutti questi anni ma chi lo frequenta tutti i giorni sa che è collerico, idiota, egoista, ipocrita e mi fermo qui, perché temo che potrei andare avanti ad oltranza.

Non voglio assomigliargli e vado fiero del mio carattere, che sarà pure bastardo ma rispetta gli amici e l'amore.

Con molta probabilità, non sarò mai spiritoso come lo erano i gemelli, né temerario come quello che lavora con i draghi.

Credo di non avere neppure un briciolo di coraggio, al punto che mi auguro di non incontrare mai tuo fratello Bill.

Mi ritengo responsabile per le sue ferite, per aver fatto entrare nel castello quella schifosa bestia di Grayback e sono sicuro che non me lo perdonerò mai.

Il solo pensiero di avergli procurato tutto quel dolore è inconcepibile per me!".

Ginny si era adombrata al pensiero di suo fratello poi però aveva alzato gli occhi e aveva detto:               " Potrà sembrarti strano ma lui non te ne fa una colpa e ti assicuro che non lo fa per buonismo.

Bill pensa di te diverse cose: in primis dice che sei stato una vittima delle macchinazioni di Lucius.

Nel corso degli anni ti ha definito vigliacco, debole, viziato, macchinatore, bastardo e anche incompreso ma mai gli ho sentito dire parole cattive contro di te, riguardo al suo ferimento.

E se pensi che lui non sia al corrente di tutto, ti sbagli.

Sa perfettamente che Grayback e gli altri Mangiamorte erano dentro al castello, perché tu li avevi fatti entrare ma è anche al corrente che non avevi avuto scelta.

Harry gli ha raccontato delle minacce che avevi ricevuto da Voldemort e del fatto che aveva sequestrato tua madre e ha detto che con molta probabilità, anche lui avrebbe fatto lo stesso per la nostra e senza pentirsi.

Inoltre ha detto che lo scontro con quella bestia, non era da imputare a te ma ad uno schifoso destino, perché era stato un caso che Bill si trovasse lì dato che era di ronda davanti all'infermeria.

Non credere che sia stato facile per lui, anzi.

Vedersi sfregiato e temere di aver contratto il morbo di quella bestia, lo terrorizzava ma l'amore di Fleur e della sua famiglia, gli ha dato la forza per reagire.

Certo, fortunatamente quella sera non c'era la luna piena e quindi il morbo di Grayback, ha funzionato solo in parte.

Bill, per fortuna non diventerà mai un lupo mannaro come lo era il professor Lupin ma adora la carne, maledettamente al sangue o meglio quasi cruda!

Mio fratello mi ripete sempre "Il dolore non ti uccide. Sei tu che gli permetti di farlo quando ti arrendi, pensando che non c'è altra via di uscita" e io ho sempre fatto monito di quelle parole!".

Draco aveva annuito poi aveva mormorato: " E questo mi conferma che tuo fratello ha il coraggio che io non avrò mai.

Da brava serpe, sono egoista e vendicativo e ciò mi riporta al problema di quell'essere, che ha deciso di farmi lasciare con la ragazza che amo.

So perfettamente cosciente di quel che ha intenzione di fare e in teoria mi basterebbe non credere a quello che i miei occhi vedrebbero ma non è sufficiente o almeno non lo è per me.

Fino a tre mesi fa il mio unico obiettivo era quello di arrivare vivo alla fine dell'anno poi Hermione

mi ha salvato, ci siamo innamorati e ho avuto modo di conoscere meglio voi.

Quello che ho ottenuto, non lo voglio perdere per nessun motivo al mondo.

La maggior parte degli alunni ha compreso la situazione e ha modificato il suo pensiero e chi invece non ha cambiato idea, si limita per fortuna a malignare quando pensa di non essere visto.

L'unico che continua sulla sua strada è Ronald e io sono stufo delle sue ingerenze.

Per questo ti dico che ho intenzione di rivolgermi alla preside.

Voglio farle sapere che cosa ha intenzione di fare tuo fratello.

Sono sincero! Mi dispiacerebbe che questo mio gesto possa rovinare la nostra amicizia ma non vedo altre possibilità.

Credo che nulla lo fermerebbe dal provarci ancora e io non voglio dovermi guardare le spalle per sempre!".

Ginny aveva sospirato poi aveva detto: " Hermione una volta mi ha detto che tra i babbani si usa dire che chi è causa del suo male pianga se stesso e io sono perfettamente d'accordo.

Ronald era stato avvisato, così come tutti gli altri ma mentre la maggior parte ha capito, lui persevera con le cavolate e gli errori.

Quindi credo che sia giusto che paghi il fio delle sue colpe.

L'unica cosa che ti chiedo è di poter essere io a parlare con la preside, perché voglio che lei si renda conto che non la penso come Ron.

So che il fatto che faccio parte del vostro gruppo glielo avrà già fatto pensare ma desidero che ne abbia la conferma!".

Draco aveva annuito facendole un sorriso poi tutti e sei insieme, si erano diretti in presidenza.

Una volta giunti lì, Hermione si era avvicinata ai Gargoyle e aveva detto: " Praline al miele e caramello!".

Le due statue avevano annuito in sincrono poi si erano mosse, girando su se stesse ed era apparsa una lunga scalinata a spirale dove erano saliti i ragazzi.

Arrivati davanti alla porta, Ginny aveva bussato e quando la McGranitt li aveva invitati ad entrare, erano sfilati in silenzio all'interno della grande stanza.

La donna aveva inarcato un sopraciglio quando si era trovata davanti quell'inusuale delegazione e con un gesto della mano, l'aveva esortati a parlare.

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Ginny aveva deglutito poi aveva detto: " Signora preside, siamo venuti qui per denunciare... mio fratello Ronald.

Siamo venuti a conoscenza che ha intenzione di compiere un azione veramente abbietta.

Hermione, ha sentito le gemelle Patil parlare in biblioteca.

Calì stava dicendo a sua sorella, che mio fratello Ronald vuole fare in modo che Herm e Draco si lascino e per fare questo, ha deciso di tendere loro una trappola.

Vuole mandare un gufo ad Hermione, con un messaggio apparentemente scritto da Draco.

In questo biglietto l'inviterà a raggiungerlo sulla torre di Astronomia, questa sera a mezzanotte.

Già il fatto che la fa uscire dal dormitorio fuori dal coprifuoco è un reato ma lui non vuole fermarsi a questo!

Non appena lei arriverà, Ronald vuole addormentarla con un incantesimo.

Dopo che si sarà addormentata, la farà coricare su dei cuscini e invierà un biglietto a Draco con la scrittura di Hermione.

Sarà suppergiù simile a quello che avrà inviato a lei.

Il suo scopo è quello di far credere a Draco che loro due sono amanti; infatti vuole coricarsi

accanto a Hermione, in modo che così lui penserà di essere stato tradito!".

La McGranitt l'aveva guardata con la bocca spalancata poi aveva sbuffato e aveva detto: " Se solo suo fratello applicasse nello studio, metà dell'intelligenza con il quale crea dei piani, sarebbe il primo studente di questo castello.

Signorina Weasley, credo che lei abbia già capito che Ronald quest'anno sarà bocciato!

Tutte le sue ingerenze lo hanno portato, non solo a trascurare lo studio ma anche ad accumulare punizioni infinite.

In realtà ne avrebbe anche per i prossimi dieci anni.

Quindi le confermo già da ora che Ronald Bilius Weasley, dovrà ripetere l'anno e mi creda se le affermo che non lo dico con gioia!".

Ginny aveva annuito poi aveva detto: " La cosa non mi riguarda!

Nel momento in cui ho deciso di difendere Draco e Hermione, lui non mi ha più considerato una sorella quindi credo che gli unici con cui dovrà vedersela saranno i nostri genitori, in particolare mia madre che questa non gliela perdonerà!".

La preside aveva incrociato le braccia poi aveva detto: " Francamente ciò che farà o dirà Molly, non è affar mio.

Il mio unico compito è quello di mettere un fermo, una volta per tutte alle ingerenze di suo fratello.

Lui è stato avvisato parecchie volte ma come dicono i babbani, ha fatto orecchie da mercante!".

Harry l'aveva guardata e per cercare di sdrammatizzare aveva chiesto: " E lei come lo sa cosa dicono i babbani?".

La donna aveva ghignato poi aveva risposto: " E' mia abitudine apprendere da tutti, siano essi buoni o cattivi, babbani o maghi.

In particolar modo, di loro mi piacciono proprio i modi di dire e i proverbi e per chi non ha a che fare con quel mondo, vi spiegherò il significato di ciò che ho detto.

Fare orecchie da mercante, si dice per coloro che non voglio sentire consigli o prediche e che se ne infischiano di ciò che gli viene detto.

Ecco Ronald Weasley ha fatto proprio questo e io sono veramente stufa del suo egoismo.

Solitamente non sono una fautrice delle punizioni e solo con lui le ho adottate, segno che già mi aveva fatto inquietare.

Vedo però che neppure spalare gli escrementi maleodoranti di quindici ippogrifi, gli è servito quindi

mi vedo costretta a usare il polso duro.

Ora andate a cena e verso le ventidue venite qui da me in ufficio.

Ho già in mente la soluzione per dirimere la faccenda ma per ora, non voglio dirvi nulla.

Sappiate solo che entro stasera, Ronald Bilius Weasley avrà il suo giusto castigo!".

Tutti avevano annuito poi erano usciti dall'ufficio della preside, diretti verso la Sala Grande.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 - Che brutta nottata, Ron! ***


Buon fine settimana ragazzuole,

Come vedete siamo giunti al capitolo della punizione di Ronald.

Non voglio né posso anticiparvi nulla, per non togliervi il piacere di gustarvi fino all'ultimo il brano.

Alcune di voi mi hanno rimproverato del fatto che secondo loro, sono troppo cattiva con Ronald Bilius ( che caspita di nome è? ) Weasley e io non posso che prendere atto di questo pensiero.

Purtroppo non credo che modificherò i miei gusti, anche perché proprio non lo digerisco.

Le stesse persone mi hanno ribadito che lui è simpatico, buffo, coraggioso, bello ( non diciamo eresie, per favore) ed eroico.

Sono punti di vista e come ho detto prima, ne prendo atto.

E poi dai non sono sempre stata cattiva con lui; in Nati sotto lo stesso destino l'ho descritto buono, quindi.

Vabbè metto un freno a questo sproloquio e vi lascio alla lettura.

Come sempre vi ringrazio del vostro affetto e vi do appuntamento a sabato prossimo.

Baci Lorian

 

Capitolo 16 - Che brutta nottata, Ron!

 

Hermione era entrata in punta di piedi nella grande stanza.

Approfittando della luce prodotta da un raggio di luna, si era abbassata a leggere il biglietto che era tra le sue mani e che recitava:

 

Hermione, tesoro raggiungimi alla torre di Divinazione a mezzanotte.

Ti devo parlare urgentemente di una cosa.

Ti amo, Draco

 

Lentamente aveva ripiegato il biglietto, infilandolo nella tasca poi con un sussurro aveva detto:

" Draco, sei qui?".

Quelle erano le ultime parole che era riuscita a dire, poi un colpo di sonno improvviso l'aveva colta.           

Pochi istanti prima di chiudere gli occhi, aveva sentito una voce bisbigliare: " Morfeus!" e poi più nulla.

Ronald Weasley, fiero di se stesso stava guardando il corpo della sua compagna e futura moglie, accasciato ai suoi piedi.

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Un ghigno profondo si era allargato sulle sue labbra.

Senza dire una sola parola, si era abbassato e aveva preso in braccio Hermione, spostandola su un mucchio di cuscini.

Con un lampo di cupidigia negli occhi, aveva tolto la cravatta della ragazza e sfilato la camicia della divisa, mettendo in mostra il suo reggiseno di pizzo nero.

Il suo respiro si era fatto accelerato e solo il fatto di temere l'arrivo di Malfoy, l'aveva fermato dal toccare il seno di quella che sarebbe diventata la sua sposa.

Certo, quando avrebbe ripreso conoscenza lei avrebbe strepitato, urlando al mondo intero la sua innocenza e magari, anzi sicuramente lo avrebbe odiato ma Ron era più che certo che Malfoy egocentrico com'era, da quel lato sarebbe stato sordo.

Ed Hermione alla fine, sarebbe scesa a più miti consigli e sarebbe tornata con la coda tra le gambe da lui, che l'avrebbe accolta a braccia aperte.

Con la voce eccitata, aveva detto: " Avremo tutta la vita davanti, tesoro mio!

Ora devo solo liberarti dalla presenza molesta di quella serpe e poi riportarti sulla retta via.

Tu sei mia ed è bene che te ne convinca, perché non ti lascerò mai in pace!

Lui non ti ama né ti amerà mai, come ti amo io.

So che sei confusa dal fatto che io sto con Lavanda, ma devi stare tranquilla, amor mio.

Con lei ci scopo solamente mentre io e te ci sposeremo e mi auguro con tutto il cuore che tu non abbia fatto nulla con il furetto, perché mi arrabbierei davvero tanto.

Io devo essere il primo e il solo e su questo non transigo!".

Mentre diceva quelle parole, Ronald continuava ad accarezzare il viso di una dormiente Hermione.

Poi in silenzio aveva iniziato a sfilarsi la cravatta poi si era slacciato la camicia, sfilandosela.

Tutto senza mai togliere gli occhi di dosso dalla giovane.

Con la voce trasfigurata dalla lussuria, aveva detto: " Presto tesoro, molto prima di quello che pensi sarai mia.

Ti dimostrerò che solo io posso amarti e tra le mie braccia proverai il piacere più assoluto.

Se non fosse una pessima idea, ti direi di chiedere a Lavanda ma non sarà necessario, perché lo potrai toccare con mano.

Per Godric, se solo penso al fatto che sarò il primo e l'unico ad affondare dentro di te, faccio fatica già da ora a trattenermi.

Ma non voglio farti mia mentre sei incosciente.

Voglio sentirti gemere e desidero vederti godere e insieme raggiungeremo il piacere più assoluto!".

Un rumore proveniente dalle scale, lo aveva indotto a mettere un punto a quel delirio di parole e con un ghigno diabolico impresso sulla bocca, si era sdraiato accanto alla ragazza abbassando le luci, in modo che rimanesse solo un chiarore delicato.

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Draco era un po' scocciato oltre che stanco di tutte quelle scale.

Il ragazzo si era fermato poi aveva tirato fuori il biglietto, che gli avevano recapitato e facendosi luce con la bacchetta, aveva letto quel messaggio:

 

Draco, tesoro raggiungimi alla torre di Divinazione a mezzanotte.

Ti devo parlare urgentemente di una cosa.

Ti amo, Hermione

 

Il ragazzo aveva scosso la testa poi aveva alzato gli occhi al soffitto e aveva ripreso a salire quelle benedette scale.

Una volta giunto a destinazione, aveva tirato un profondo respiro e prima di entrare, si era guardato per un secondo alle spalle.

Anche se gli alunni di Hogwarts avevano deciso che lui non era più interessante come capro espiatorio, preferiva sempre stare sull'attenti.

Un po' più tranquillo, aveva aperto l'uscio e si era trovato immerso nell'oscurità.

In verità c'era una tenue luce e lui stringendo i pugni, si era diretto in quel punto, per vedere cosa fosse che la creava.

Giunto lì aveva però sgranato automaticamente gli occhi, perché disteso sul pavimento, c'era Ronald Weasley che copriva con il suo corpo un'altra figura.

Con un tono di voce stridula, aveva sibilato: " Che diavolo significa questo?" e Ron si era girato con un ghigno ferino impresso sulle labbra poi si era alzato e quando si era trovato proprio di fronte a lui, Draco aveva notato che il ragazzo era in boxer.

Aveva quindi portato gli occhi sul corpo ancora disteso a terra e il particolare che lei fosse in reggiseno gli era parso evidente e palese.

Si era girato verso Ronald e aveva detto:  "Ti ho chiesto che diavolo significa questo?" e il rosso ridacchiando aveva risposto: " Significa che è giunta l'ora che tu da brava serpe velenosa, ti ritiri nel tuo buco e lasci in pace ciò che mi appartiene di diritto.

Lei è mia e tu non devi più darle fastidio!".

Inaspettatamente però, Draco aveva sorriso poi aveva risposto: " Sei tu che mi hai mandato quel biglietto, vero?" e Ronald aveva annuito poi aveva mormorato: " Si, lei non voleva che tu lo sapessi!

Comunque sappi che era sua intenzione, non avere più nulla a che fare con te, dopo la fine della scuola!".

Draco aveva inarcato un sopracciglio poi aveva detto: " Sei assolutamente sicuro di quello che  dici?" e il rosso aveva annuito, decisamente soddisfatto.

In realtà Draco non aveva ancora perso il controllo come lui si aspettava ma a breve era certo, che sarebbe riuscito a farlo sbroccare.

Infatti dopo due secondi aveva detto: " Io e lei abbiamo fatto l'amore e sono stato il primo.

Ora mi appartiene e non ci sono storie!".

Draco invece di infuriarsi, aveva ghignato poi aveva detto: " Continuo a non capire il motivo per cui mi hai fatto venire qui.

Per quanto tu non meriti niente, posso prometterti di non spargere la voce, in modo che in tutto il castello non sappiano di questo abominio!".

Ronald era decisamente confuso: il furetto non si stava comportando come lui si aspettava e anche se il suo traguardo era quasi raggiunto, non voleva fare a meno di vederlo distrutto, quindi con malignità aveva detto: " Ma davvero credevi che una come lei, potesse interessarsi ad uno scarto come te?".

Draco, serafico come non mai aveva incrociato le braccia al torace e aveva detto: " Non vedo perché dovevo crederlo, in fondo io ho rispetto per la donna che è e non mi interesserei mai a lei.

Sei solo tu quello malato, che per il gusto di farmi stare male, mi ha fatto venire qui per farmi vedere questa oscenità e che sentendo le tue parole è andato a letto con lei, con tutto il rispetto.

Quanto al fatto che tu sia stato il primo, non posso metterci la mano sul fuoco!".

Adesso Ronald non ci capiva davvero più nulla e leggermente stizzito, aveva detto: " Cosa vuol dire che non ci metti la mano sul fuoco? Vuoi forse farmi credere che lei è stata prima con te?" e il giovane a quelle parole era scoppiato a ridere.

Quando si era ripreso aveva risposto: " Ma sei sordo o cosa? Ti ho detto poco fa che non mi interesserei mai a lei, perché le porto rispetto cosa che invece non hai fatto tu!".

Il sopraciglio di Ronald era schizzato in alto, tanto da unificarsi quasi ai capelli poi aveva stretto i pugni e alzando il tono di voce aveva detto: " Ehi Malfoy, vedi di non prendermi per il culo!

Credi forse che la gente sia idiota? Vi ha visti tutto il castello, quadri compresi comportarvi in modo deplorevole e ora mi vieni a dire che la rispetti e che non ti interesseresti mai a lei?".

Draco aveva ghignato poi aveva mormorato: " Non ho mai detto che la gente è idiota ma tu, di certo lo sei!

Non capisco davvero di quale atteggiamento deplorevole vai cianciando.

Non l'ho mai toccata e non mi sarei permesso per nessun motivo al mondo; in passato ho pensato le peggiori cose sul suo conto ma questo lei lo sa e lo ha capito.

Ora invece trovo che sia una persona meravigliosa, con un'intelligenza fuori dal comune e il fatto che tu la stia prendendo in giro in questo modo, lo trovo vergognoso!".

La voce di Ron aveva raggiunto un tono altissimo quando lui aveva urlato: " IO LA STO PRENDENDO IN GIRO? HAI PROPRIO UNA BELLA FACCIA TOSTA, MALFOY!

TU L'HAI PRESA IN GIRO, METTENDOLA IN UNA SITUAZIONE VERGOGNOSA.

LEI HA TRADITO LA SUA CASATA... E ME, QUANDO HA PRESO LE TUE DIFESE TIRANDOSI DIETRO ANCHE QUELLO STUPIDO DI HARRY E QUELLA TRADITRICE DI MIA SORELLA!".

Draco aveva gettato uno sguardo veloce alle spalle di Ronald e un leggero sorriso gli era salito sulle labbra poi era tornato serio e aveva detto: " Ma si può sapere ora cosa c'entrano Harry e tua sorella? E perché secondo te lei avrebbe tradito la sua casata?".

Ronald aveva iniziato a tremare poi aveva detto: " Mi reputi davvero cretino, vero Malfoy?

Come fai a dire che Hermione non ha tradito la sua casata?".

Draco aveva spalancato la bocca poi aveva risposto: " Hermione? E ora che c'entra lei?".

Il rosso era sull'orlo della sincope, perché aveva la netta impressione che il furetto lo stesse prendendo per i suoi beati fondelli.

A fatica aveva recuperato la calma poi aveva incrociato le braccia al torace e aveva detto:  " Di la verità, Malfoy; quanta Tentacula velenosa ti sei fumato, oggi?

E' quasi mezz'ora che andiamo avanti a parlare di Hermione, la mia ragazza e ora tu mi chiedi cosa c'entra lei?".

Draco aveva storto la bocca poi aveva detto: " Innanzitutto vacci piano con le affermazioni, rosso!

Hermione è la mia ragazza e non di certo la tua.

Se ti dico che non so cosa c'entra, lo faccio con cognizione di causa.

Per Salazar se volevi coinvolgerla, perché non chiamavi pure lei per mostrarle questo spettacolo?".

Il volto di Ronald era diventato paonazzo poi alzando la voce nuovamente, aveva detto: " MA SEI SCEMO? NON VEDI CHE HERMIONE E' QUI? NON HAI ANCORA CAPITO CHE IO E LEI ABBIAMO FATTO SESSO? CHI CREDI CHE SIA QUESTA, LA FATA MORGANA?".

Draco mantenendo il suo aplomb, aveva risposto: " Innanzitutto vedi di abbassare la voce, per favore!

Poi chiariamo una volta per tutte questa situazione. Tu e Hermione non avete fatto sesso né mai lo farete, se dipende da me.

Weasley, in questo caso credo di non essere io quello che si è fumato la Tentacula velenosa e sopratutto, non sono né scemo né cieco e quella non è di certo la MIA Hermione!" aveva concluso indicando la persona dietro a Ronald.

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Il rosso confuso si era girato di scatto e quando i suoi occhi avevano incontrato quelli furiosi di una Minerva McGranitt decisamente inviperita, aveva sentito il sangue congelarsi nelle vene.

La donna che aveva ripreso conoscenza cinque minuti prima, aveva atteso che la pozione Polisucco perdesse il suo effetto; con un gesto della bacchetta si era rimessa addosso i suoi vestiti poi aveva ascoltato tutta la conversazione avvenuta tra i due ragazzi e ora definirla furibonda era un vero e proprio eufemismo.

Ronald si era irrigidito e d'istinto aveva fatto un passo indietro, pronto a darsi alla fuga ma la voce

gelida della preside lo aveva bloccato, quando aveva sibilato: " Non le consiglio di muoversi, signor Weasley perché in questo momento, credo che non risponderei delle mie azioni!".

Il rosso aveva ingoiato a fatica un bolo di saliva poi aveva aperto la bocca e tremante aveva detto: " Pro-professoressa, i-io non... non..." poi aveva raschiato con la gola e aveva ripreso a dire " So che le cir-circostanze so-sono contro di me ma mi cre-creda se le di-dico che è tu-tutto un errore!".

Gli occhi di Minerva si erano fatti ancora più piccoli di fronte a quel patetico balbettio poi aveva detto: " Un errore? Lei dice che è stato tutto un errore?"

Quando Ron aveva agitato la testa come una molla, la donna aveva continuato dicendo: " Quindi ricapitoliamo: lei non mi ha fatta addormentare con un Morfeus, non mi ha stesa su quei cuscini, non mi ha spo-spogliata, non si è coricato accanto a me, non ha detto al signor Malfoy che ha fatto

se-sesso con me, non gli ha sbattuto in faccia che è stato il primo e sopratutto non ha asserito che

io ora le appartengo di diritto, giusto?".

La faccia di Ronald si era fatta ancora più rossa poi annaspando aveva risposto: " Ma mica lei! Io quelle cose pensavo di averle fatte a He-Hermione!".

Subito dopo aver finito di parlare, il ragazzo si era reso conto di essersi messo ancor più nei guai e come dicono i babbani, si era dato la proverbiale zappa sui piedi.

Minerva aveva portato le sue mani sui fianchi, irrigidendo la schiena e aveva iniziato a tremare di furore e sdegno.

Con la voce resa roca dalla rabbia, la donna aveva detto: " Se ho capito bene, lei mi ha appena confermato che tutta questa patetica messinscena è stata fatta a danno della sua compagna di scuola?

Era la signorina Granger che voleva umiliare, spogliare e magari anche... toccare?

E scommetto che tutto questo è stato concepito dal suo retrogrado cervello, per poter separare il signor Malfoy dalla sua ragazza, non è così?".

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Ron aveva aperto la bocca per parlare ma in quel momento, nella grande aula di Divinazione avevano fatto il loro ingresso un deluso Harry, una schifata Ginny, un indifferente Blaise, una triste Luna e per ultima Hermione che sdegnata, aveva raggiunto Draco prendendolo per mano.

Il rosso aveva guardato ad uno ad uno i suoi amici e aveva visto nei loro occhi tanto livore ma solo quando aveva posato lo sguardo su quello di Hermione, che si era reso conto di non avere la benché minima possibilità di giustificarsi.

Quindi si era girato verso la preside e in silenzio, aveva annuito alla domanda precedente.

La donna aveva sbuffato profondamente poi aveva detto: " Non so più cosa fare con lei, signor Weasley.

In questi mesi penso di averle dato tutte le possibilità, prendendo in considerazione anche tutte le attenuanti della situazione.

Le ho chiesto in ogni modo possibile di comportarsi bene, le ho dato perfino il castigo delle stalle ma lei ha continuato a fare di testa sua, ignorando la mano che le avevo teso per aiutarla.

Ha continuato a fomentare i suoi compagni e quando la signorina Granger e il signor Malfoy si sono messi insieme, lei li ha offesi ed attaccati.

Non contento ha messo su tutto questo bailamme, costringendomi ad intervenire in prima persona.

Ora basta, sono davvero stufa e mi vedo costretta a prendere dei seri provvedimenti nei suoi riguardi.

Sappia che anche gli altri professori sono d'accordo con me, quindi posso perfettamente evitare di

chiedere il loro parere.

Ci tengo a precisare che quello che dirò in questo momento, va contro ogni mia più rosea speranza e cioè quella di liberarmi di lei.

Credo che sia assolutamente inutile sospenderla come ho fatto con tanti suoi compagni, anche perché ormai siamo a fine anno e non avrebbe senso.

E' mio parere che lei debba comprendere a fondo la portata dei danni che ha procurato in questi mesi e contro il mio stesso interesse, io la boccio obbligandola a ripetere l'anno!".

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Ronald era scioccato all'idea di dover ritornare a scuola ma ancor più, lo terrorizzava la reazione che avrebbe avuto sua madre.

Tutti in famiglia sapevano quanto fosse intransigente Molly Prewett in Weasley e una bocciatura era una cosa assolutamente inaccettabile per la donna, tanto più se questa proveniva per demerito.

Mentre il ragazzo annegava nel terrore, la preside aveva continuato dicendo:  " Ovviamente, non ha alcun senso che lei rimanga qui al castello visto che non dovrà dare gli esami.

Quindi la invito a recarsi subito alla torre del Grifondoro e a preparare i suoi bagagli.

Non appena farà giorno, lei tornerà alla Tana e spero che questo l'aiuti davvero a riflettere su ciò che ha fatto!".

Ronald non aveva più parole e in silenzio aveva assistito all'uscita di scena di Harry che non l'aveva degnato di uno sguardo, di sua sorella Ginny che aveva scosso la testa desolata, di Zabini che stranamente non aveva sogghignato della sua sorte e di Luna che l'aveva guardato con i suoi grandi occhi sporgenti trasmettendogli tutta la sua delusione.

Gli unici che erano rimasti nell'aula oltre a lui erano la preside, Malfoy e Hermione.

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La ragazza lo guardava con tanta rabbia poi si era voltata e prendendo la mano di Draco, se ne era andata senza dire una parola lasciandolo annegare nel suo rammarico.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 - La fine della scuola ***


Buon sabato mie care ragazze,

eccoci giunti al nostro penultimo appuntamento con questa storia.

Sabato prossimo troverete se tutto va bene, l'epilogo che chiuderà definitivamente anche questa storia.

Ma non temete! Come sapete io sono una pazza stacanovista e ho quasi finito di preparare un'altra storia che vi terrà compagnia quasi fino a giugno poi per un mese e mezzo non ci vedremo perché partirò con mio figlio e voglio veramente staccare la spina.

Ma il sabato successivo a Ferragosto sarò nuovamente qui a rompervi le scatole.

Baci Lorian.

 

Capitolo 17 - La fine della scuola

 

Ancora una volta, come era successo per la punizione delle stalle la notizia della bocciatura di Ron Weasley, aveva fatto il giro della scuola alla velocità di un Avada kedavra.

Tutti erano scioccati e sorpresi, perché non riuscivano a credere che la preside arrivasse a bocciare un ragazzo, se pur ribelle come Ronald.

All'alba di quella mattina, l'ultimo maschio di casa Weasley era stato accompagnato da Gazza alla torre del Grifondoro e davanti agli occhi assonnati e stralunati dei suoi compagni, aveva preparato le valigie per poi essere scortato fuori dai dormitori.

Calì Patil, ignara responsabile insieme alla gemella del fallimento della trappola ideata dal rosso, aveva cercato con molta fatica di consolare Lavanda che si era sciolta in lacrime dal dolore.

La biondina stravolta dal pianto incessante, aveva continuato a mormorare che non sapeva come avrebbe fatto senza il suo Ron Ron.

Quando erano giunti nella sala comune, Lavanda aveva dato il via ad urli e pianti isterici, aggrappandosi alle gambe del ragazzo per impedire al custode di portarlo via.

Gazza non sapeva come fare, perché con tutta la buona volontà non riusciva a staccare la biondina che sembrava attaccata al rosso con un incantesimo di adesione permanente.

Solo la preside con il suo intervento, aveva ottenuto qualche risultato.

Con uno sventolio di bacchetta, Minerva aveva bloccato tutti tramite un Immobilus poi si era avvicinata e con grande fatica era riuscita a scollare quella piovra isterica, spostandola lontana dal ragazzo.

Quindi aveva sbloccato tutti e quando Lavanda si era accorta di stare stringendo l'aria, aveva urlato cercando di buttarsi nuovamente su Ron che in tutto quel trambusto, non aveva aperto assolutamente la bocca.

Stavolta la McGranitt con un Pietrificus totalis ben assestato, aveva bloccato solo lei che sbilanciata dall'incantesimo era crollata con il sedere per terra e con la bocca spalancata in un urlo muto.

Tutti gli alunni del Grifondoro avevano assistito ammutoliti alla scena e quando Gazza aveva trascinato fuori Ron, avevano dato il via a mille mormorii chiedendosi cosa diamine avesse fatto il rosso per meritarsi la bocciatura prima di aver svolto gli esami.

La preside aveva storto la bocca poi aveva attirato la loro attenzione dicendo: " Non bisogna essere un genio per capire che vi state chiedendo cosa sia accaduto e io sono qui a ragguagliarvi.

Il vostro ormai ex compagno si è meritato la bocciatura, perché stanotte ha fatto qualcosa che non merita il perdono.

Non starò qui a raccontarvi tutto.

Avevo deciso di farlo partire all'alba, per evitare scene come queste ma mi rendo conto che la mia speranza era assolutamente vana.

Ora tornate a dormire! Cercate di riposare e ricordatevi che dopodomani inizieranno gli esami.

Non voglio trovarmi nella condizione di bocciare ancora qualcuno, quindi rilassatevi e domani studiate!".

Detto quello, senza dire una sola parola di più si era girata uscendo dalla sala comune dei Grifondoro.

I studenti a parte i più piccoli, a dispetto di ciò che aveva chiesto la preside, erano rimasti nella sala e il loro sguardo era andato spesso ad una piangente Lavanda sbloccata dal Petrificus e ora tenuta stretta dalla sua compagna Calì.

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La preside aveva sperato veramente di riuscire a far partire Ronald Weasley, facendo in modo che la sua bocciatura ed espulsione rimanesse un segreto ma aveva dovuto fare i conti con l'evidente fatto, che il grande e compianto Silente aveva assolutamente ragione.

Tanto più una cosa era mantenuta segretissima, tanto più velocemente tutto il castello l'avrebbe saputo.

Infatti mentre scendeva verso l'atrio, aveva sentito i quadri bisbigliare poi aveva intravisto in un angolo il barone sanguinario e il frate grasso che ascoltavano la storia dalle invisibili labbra di Nick Quasi-senza Testa.

Poco dopo si era unita a loro perfino Mirtilla Malcontenta, che incredibilmente era uscita dal suo bagno, luogo di morte e piagnistei infiniti.

La preside aveva alzato gli occhi al cielo scuotendo la testa e in silenzio aveva continuato il suo cammino, per poi arrestarsi all'improvviso quando era arrivata nell'atrio centrale.

Davanti ai suoi occhi scioccati si erano palesate le altre tre case del castello al gran completo, incuranti dell'ora antelucana.

Gli alunni si erano aperti letteralmente in due ali come il Mar rosso aveva fatto con Mosè, per permettere il passaggio di Gazza e di Ronald che continuava a tenere gli occhi bassi mentre trascinava le sue valigie.

Minerva si era chiesta, come diamine era possibile che la notizia fosse trapelata con quella velocità e poi perfino nei sotterranei.

Gli unici grandi assenti a quell'increscioso spettacolo, erano proprio i magnifici sei.

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Infatti i ragazzi si erano rifugiati nella torre nord e Hermione in quel momento era stretta tra le braccia di Draco, con le guance bagnate di lacrime.

Gli altri gli erano seduti di fronte e sui loro volti, in particolar modo in quelli di Harry, Ginny e

Luna, si leggeva il dispiacere.

Hermione si era girata appoggiando la schiena al busto di Draco e a fatica tra i singhiozzi aveva detto: " Non posso credere che sia davvero arrivato a fare una cosa del genere.

Non avrei mai voluto che venisse bocciato e che si ritrovasse a dover ripetere l'anno.

Era mio amico e mi fa male il suo tradimento.

Mi sento come se mi avessero strappato un pezzo di me.

Lui è il mio passato, fatto anche di bei ricordi e solo quelli ora voglio rammentare, perché tutto ciò che ha fatto quest'anno mi reca solo dolore e desidero cancellarlo dalla mia testa.

Ciononostante, ribadisco che non avrei mai voluto che finisse così!".

Ginny aveva fatto un sorriso storto poi aveva detto: " Non darti pena, Hermione.

Mio fratello ha avuto solo quello che si meritava.

Non può dire che non fosse stato avvisato, perché la preside lo ha ripreso più e più volte ma lui ha ignorato tutto e ha proseguito per la sua strada!".

Blaise aveva annuito poi aveva mormorato: " Non si può negare però, che abbia avuto una certa costanza!".

Harry aveva storto la bocca poi aveva risposto: " Si Blaise, sono d'accordo ma a cosa lo ha portato la sua costanza?

E' stato rimproverato, ha visto lesa la sua supremazia sul gruppo, è stato punito con la pulizia di quegli escrementi, è stato preso in giro, bocciato ed espulso e ora si troverà nelle grinfie di sua madre che per quanto la rispetti, posso assicurarti che non è uno zuccherino con i fallimenti dei figli.

Molly è una donna tutta d'un pezzo che ha un istinto materno incredibile e mette i suoi figli al primo posto ma se uno di loro le reca vergogna, temo che difficilmente lo digerisca e Ronald se ne accorgerà presto!".

Luna aveva sbuffato poi aveva mormorato: " Io penso che Ginny abbia ragione!

Lui ha sbagliato e ora dovrà assumersi la responsabilità delle sue azioni, anche perché il suo comportamento non era basato su delle solide fondamenta.

Le sue errate convinzioni gli facevano credere che Hermione fosse destinata a lui e nonostante ciò, non ha provato a conquistarla come qualsiasi altro ragazzo normale avrebbe fatto.

No, lui la riteneva sua e intanto si trastullava con la Brown!".

L'unico che finora non aveva aperto bocca era Draco, che continuava a tenere stretta a se la sua ragazza massaggiandole delicatamente il ventre e appoggiando il mento sulla sua spalla sinistra.

Hermione aveva girato lievemente la testa poi lo aveva guardato negli occhi e gli aveva chiesto: " E tu non dici niente? Cosa ne pensi di tutto ciò?".

Lui aveva alzato lo sguardo, come se si fosse svegliato da una trance medianica e guardandola aveva scosso la testa e aveva detto: " Non ho un opinione a riguardo.

In questo momento, sto pensando solo che siamo stati fortunati che tu abbia sentito ciò che le gemelle Patil stavano dicendo.

Se noi fossimo stati all'oscuro del suo piano, io ti avrei vista tra le sue braccia e per quanto ti ami, non posso assicurarti che avrei reagito bene.

Tu sei la donna che io ho scelto ma mio malgrado, devo ammettere che tutto quello che riguarda la sfera sentimentale è assolutamente nuovo per me.

Non credo che avrei saputo gestire bene la situazione e penso, che lui contasse su questo.

Tutti nel castello sanno quanto io sia possessivo ma sopratutto egoista, al punto da non cedere una cosa che ritengo mia.

Ora partendo dal fatto che tu non sei di certo un oggetto, comunque sei la mia ragazza e non avrei mai accettato di vederti con lui.

So che le mie parole ti faranno star male ma non posso dire altro che questo!".

Hermione si era girata e con la mano, gli aveva accarezzato delicatamente la guancia poi gli aveva sorriso e aveva detto: " Apprezzo la tua sincerità e comprendo il tuo modo di vedere.

Mi hai raccontato che non hai mai avuto dei buoni esempi di amore intorno a te ma adesso sono qui e ci penserò io ad insegnarti quella sottile differenza che passa tra una relazione in cui entrano in gioco i sentimenti e una basata solo sul sesso!".

Lui l'aveva fissata intensamente poi aveva annuito con decisione.

Intanto che nella torre nord si sfioravano argomenti importanti e in tutto il castello serpeggiava ancora lo sconvolgimento per quella bocciatura del tutto inaspettata, alla Tana si era scatenata una vera e propria guerra.

Molly totalmente ignara di ciò che aveva fatto suo figlio, aveva sgranato gli occhi quando aveva visto Gazza accompagnarlo fino all'ingresso.

La donna aveva gli occhi fissi su suo figlio, che invece li teneva assolutamente abbassati.

Con la voce acuta, aveva chiesto al rachitico custode cosa fosse accaduto e l'uomo si era limitato a passargli una busta chiusa poi si era girato e in silenzio si era allontanato.

Rimasti soli, Molly si era spostata e aveva detto a Ronald: " Entra subito dentro!" e il ragazzo aveva obbedito.

Una volta in casa la donna era stata raggiunta da suo marito, suo figlio Bill con la moglie Fleur e George il gemello sopravvissuto.

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Arthur le aveva chiesto cosa stesse succedendo ma la donna incrociando le braccia aveva scosso la testa, senza dire nulla poi aveva fatto cenno a Ronald di sedersi, quindi aveva aperto la busta che Gazza le aveva consegnato.

Al suo interno c'era un foglio ripiegato e quando Molly l'aveva aperto, aveva scoperto che era una lettera della preside McGranitt.

Ad alta voce aveva iniziato la lettura, per scoprire cosa diavolo era accaduto, per vedersi recapitare il suo penultimo figlio direttamente a casa come un pacco postale, a pochi giorni dagli esami.

 

Gentile famiglia Weasley, nonostante gli anni di amicizia che ci legano sono costretta ad usare un tono sussiegoso, perché ciò sono qui a dirvi è abbastanza increscioso.

Vostro figlio Ronald, si è comportato in modo a dir poco incivile negli ultimi tre mesi scolastici.

Dopo la fine della guerra, mi auspicavo che la situazione al castello fosse serena e tranquilla ma sono dovuta venire dolorosamente a conoscenza, che le cose non erano così.

Nei mesi passati, Draco Malfoy è stato preso di mira da diversi suoi compagni, tra i quali vi dico subito che non c'era vostro figlio.

Lui per un po' ha subito in silenzio, convinto di meritarsi tutto quel dolore ma non credo fosse

giusto, che venisse usato come unico capro espiatorio.

Quegl'idioti si sono divertiti ad usarlo come catalogo vivente di maledizioni e punizioni.

Inoltre il ragazzo ha ricevuto molte percosse, alcune delle quali lo hanno quasi portato alla morte.

E' stata la signorina Granger a trovarlo svenuto nei corridoi, durante una sua ronda.                                         Il ragazzo era immerso nel proprio sangue e aveva un polmone perforato e il braccio sinistro aperto in due, in corrispondenza del marchio.

La Granger lo ha portato subito in infermeria e lì a fatica, lei e Madama Chips sono riusciti a salvargli la vita.

In seguito la ragazza lo ha convinto a sporgere denuncia presso di me e io ho preso provvedimenti in merito.

Vi starete chiedendo questo cosa c'entra con voi, visto che vi ho detto che vostro figlio non l'ha toccato.

Questo antefatto è stato necessario, per farvi capire cosa è accaduto dopo la denuncia che ho raccolto.

Il clima nel castello è precipitato e si sono create due fazioni opposte: una, che capito i loro errori ha preso le difese di Malfoy mentre l'altra, capitanata da vostro figlio l'ha osteggiato apertamente.

Al fianco del ragazzo si sono schierati la signorina Granger, il signor Potter, vostra figlia Ginevra e la signorina Lovegood.

Con il tempo e dietro i miei ammonimenti, molti si sono ricreduti e solo vostro figlio ha continuato una guerra del tutto insensata, arrivando a mettersi contro la sua stessa sorella.

Non ho ritenuto di avvisarvi prima, perché speravo che lui capisse come comportarsi ma non c'è stato nulla da fare.

Si è ostinato a commettere diverse ingerenze, che alla fine mi hanno obbligata a prendere una decisione drastica.

Sono costretta mio malgrado, ad annunciarvi che l'intero corpo dei docenti da me capitanati, ha

deciso di punirlo con la bocciatura e con l'espulsione.

Sono davvero spiacente di dovervi comunicare una notizia del genere e mi auguro che tra le mura di casa, lui capisca i suoi errori e che affronti il prossimo anno con una maturità maggiore.

Con profondo affetto, vi saluto    Minerva McGranitt.

                                                                                                                                                                                        Molly era a dir poco sconvolta per ciò che aveva letto e dopo aver posato la lettera sul tavolo,

aveva fissato insistentemente suo figlio.

Lui però aveva continuato a guardare in basso, come se fosse troppo pesante anche solo il gesto di alzare la testa.

La donna sentiva una rabbia e un furore immane salirle dentro e dopo aver dato una manata sul tavolo che aveva fatto sobbalzare il rosso, con la voce stridula aveva detto: " Voglio subito una spiegazione Ronald Bilius Weasley!

Ti si è per caso fuso il cervello? Sei sotto Imperius o sei forse impazzito? Perché solo in questi casi potrei passare sopra a ciò che ho appena letto.

Mi auguro che tu ti renda conto di quello che è successo.

Sei stato bocciato e per cosa? Per fare la guerra a Draco Malfoy? Non ti è bastato quello che è successo? Tuo fratello è morto per niente? E cos'è questa storia che ti sei messo perfino contro la tua stessa sorella.

Parla, per l'amor di Godric!".

Nella stanza i presenti erano rimasti zitti e anche Ronald si era ben guardato dall'aprire bocca.

Questo però aveva fatto infuriare ancora di più Molly che con la voce stentorea aveva detto: " Vai subito in camera tua e restaci!

Non voglio vedere la tua faccia fino all'ora di cena.

Non credere che potrai rimanere qui a casa senza fare niente.

Domani all'alba ti alzerai con papà, penserai a pulire il pollaio, eliminerai i nani dal giardino, spazzerai il cortile e pulirai la stalla e questo sarà ciò che farai, tutti i giorni.

Inoltre la tua stanza dovrà sempre essere linda, con il letto fatto e non voglio vedere neppure un calzino in giro.

Da questo momento ci penso io a te e saprò rimetterti in riga, puoi giurarci e ora sparisci!".

Ronald sempre con la testa bassa si era alzato e in silenzio era salito in camera sua, pronto a passare un'estate d'inferno.

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Due giorni dopo, dalla Sala Grande erano state fatte sparire le grandi tavolate e al loro posto c'erano tanti banchi preparati per gli esami finali.

Pian piano tutti gli alunni si erano accomodati e un fischio della preside aveva dato il via alla sessione.

La tensione era palpabile e molti alunni avevano guardato con gli occhi sgranati quella fila infinita di domande.

Hermione aveva avuto ragione quando aveva detto che per spiare lei e Draco, tanti avevano tralasciato di studiare e ora erano nei guai seri.

Ovviamente la nostra eroina invece non faceva testo; per lei le cose erano davvero semplici e la stessa cosa valeva per Draco e i loro amici, che la brunetta aveva messo sotto a studiare.

Dopo due ore, la preside aveva dato il segnale di fine e in fila, tutti erano andati a consegnare le loro pergamene.

I magnifici sei erano stati i primi ad uscire e ora erano in cortile a godersi un caldo sole.

Blaise aveva preso la parola, chiedendo: " Secondo voi come è andata? A te neppure lo chiedo, Hermione!" e la ragazza gli aveva fatto la linguaccia, prima di scoppiare a ridere.

Ginny aveva risposto: " Credo di essermela cavata! Ho avuto un dubbio sulle date della guerra dei Goblin ma tutto sommato non posso lamentarmi".

Luna aveva sorriso poi aveva detto: " Anche io sono sicura di essere riuscita a passarlo!".

Harry invece aveva scosso la testa poi aveva mormorato: " Non voglio pensarci.

Ho fatto quello che ho potuto e mi auguro sia sufficiente!".

Hermione gli aveva sorriso poi si era girata verso Draco e lo aveva guardato, in attesa della sua risposta.

Il biondo l'aveva abbracciata poi aveva detto: " Avere una fidanzata so tutto io, mi è sicuramente servito.

Mi ricordavo tutto e credo che per la prima volta, prenderò un bel voto!".

La ragazza aveva fatto una smorfia con la bocca poi era scoppiata a ridere coinvolgendo i suoi amici.

L'indomani li aspettava la prova orale e quella pratica e poi avrebbero messo un punto a quella prima parte della loro carriera scolastica.

In seguito avrebbero dovuto ancora studiare, perché Hermione voleva fare la Medimaga, Draco e Blaise i pozionisti, Ginny la Spezzaincantesimi, Luna desiderava conseguire il master in creature magiche e Harry avrebbe fatto il corso di Auror.

Le loro vite avrebbero preso strade diverse ma avevano giurato a loro stessi, che non si sarebbero mai persi di vista.

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 - Epilogo ***


Ciao ragazze, eccoci giunte all'ultimo capitolo di questa storia.

Oggi ho deciso che visto che questo è l'epilogo, voglio cambiare il tempo verbale del racconto portandolo al presente e faremo parlare Hermione in prima persona.

Lei stessa vi racconterà cosa è avvenuto nelle loro vite.

Vi lascio alla lettura, ringraziandovi di cuore per il vostro affetto.

Vi ricordo che da sabato prossimo, inizierò a postare la nuova storia e mi auguro che la seguiate e commentiate in tante.

Baci Lorian

 

Capitolo 18 - Epilogo

 

POV HERMIONE

 

Dal giorno della fine della scuola, sono trascorsi oramai sei anni e tante cose sono avvenute.

Nel bene o nel male, nelle nostre vite si sono avvicendati tanti avvenimenti che ora cercherò di narrarvi, per farvi capire cosa ne è stato di noi.

 

Inizio flashback

 

Quando tutti abbiamo detto addio a Hogwarts, ci siamo diretti verso la stazione e avevamo un magone che ci bloccava il respiro.

Non fraintendetemi, eravamo contenti di aver superato brillantemente la scuola ma i ricordi di ciò che avevamo condiviso in quel castello, buoni o cattivi che fossero bruciavano con tutta la loro potenza.

Una volta saliti sul treno, avevamo cercato uno scompartimento solo per noi e dopo averlo trovato, ci eravamo entrati, chiudendoci la porta alle spalle e abbassando le tende.

Gli sguardi degli studenti non erano diminuiti con il tempo e ancora vedere me e Draco o Blaise e Luna insieme, scatenava una ridda di pettegolezzi e noi desideravamo fare semplicemente un viaggio tranquilli.

Sapevamo che quando saremmo arrivati alla stazione di King cross e saremmo scesi dall'espresso, attraversando la barriera del binario 9 e 3/4, sarebbe iniziata la vera vita e lì avremmo poi dovuto prendere le decisioni migliori per noi.

Tutti e sei avevamo deciso di prenderci un anno sabbatico, per poterci rilassare e provare a vivere finalmente da adolescenti, anche se ormai non lo eravamo quasi più.

Draco mi aveva chiesto di fare un viaggio, per poter vedere tutte quelle cose che tanto sognava e io avevo acconsentito.

A noi si erano aggiunti anche gli altri; quindi presto saremmo partiti e la prima tappa scelta era l'Italia.

Blaise aveva dei parenti nella Maremma toscana e ne aveva detto meraviglie, scatenando la nostra curiosità.

Giunti alla stazione, sotto gli occhi curiosi di tutti sia adulti che giovani, avevamo attraversato la barriera e ci eravamo trovati nella Londra babbana.

Draco, Ginny e Luna erano un po' nervosi mentre Blaise in parte abituato ad entrambi i mondi, si muoveva un po' più sicuro, facendo lo slalom tra i viaggiatori carichi di valigie.

Io e Harry invece eravamo sereni, perché quello era il nostro mondo e sapevamo a cosa andavamo

incontro.

Eravamo andati a casa Zabini, tranne Harry e Ginny che ci avrebbero raggiunti lì dopo circa una settimana, perché volevano andare alla Tana a salutare Molly e gli altri.

Kathrine la madre di Blaise, era in viaggio con il suo settimo o ottavo marito e la magione era a nostra completa disposizione.

Luna non si era fatta problemi a seguirci, dato che suo padre era partito per la Papuasia alla ricerca di animali mitologici e probabilmente inesistenti.

Tre giorni dopo, inaspettatamente gli altri due erano arrivati e negli occhi di Ginny avevo visto tanta rabbia e molta tristezza.

Quando le avevamo chiesto cosa fosse successo, lei aveva risposto: " Queste giornate alla Tana sono state un vero e proprio inferno.

Ronald non la finiva più di rompere, chiamandoci traditori, ipocriti e falsi.

Ha inscenato delle assurde diatribe e ha reso impossibile la convivenza a tutti, tanto che alla fine mia madre l'ha relegato nella sua stanza.

Poi abbiamo parlato con gli altri e devo dire che sono stati comprensivi ma alla fine abbiamo scelto di venire qui, perché non sopportavamo più la situazione!".

Blaise scuotendo la testa per il comportamento di quell'idiota, li aveva accolti dando loro una stanza e alla sera tutti insieme avevamo stilato una tabella di marcia per il nostro viaggio.

Come ho detto poco fa, la prima tappa sarebbe stata l'Italia.

Ginny voleva vedere Roma, la costa smeralda e la costiera amalfitana, perché ne aveva tanto sentito parlare da Fleur che ci era andata in viaggio di nozze con Bill, dopo che era finita la guerra.

Io volevo andare a vedere la Francia con i suoi castelli della Loira e la tour Eiffel a Parigi.

Draco invece voleva visitare la Spagna e Madrid in primis mentre Luna sognava di andare in Egitto tra cammelli e piramidi.

Blaise desiderava andare in Austria e in Svizzera mentre Harry voleva vedere la Germania.

Viste le mete completamente disparate, avevamo concordato di muoverci con la magia e prima di partire, io e Blaise avevamo prenotato tutti gli alberghi che ci servivano, controllando che nelle vicinanze ci fosse un posto un po' isolato dove smaterializzarci.

Il nostro viaggio era iniziato e con il passare dei mesi, avevamo vissuto e fatto delle cose impensabili.

Draco aveva visto le sue prime albe e tramonti, avevamo fatto il falò in spiaggia con immancabile bagno a mezzanotte nelle limpide acque di Positano.

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Avevamo ammirato la grotta azzurra, ci eravamo innamorati dell'arcipelago della Maddalena e avevamo spalancato la bocca davanti alla splendida vista che si vedeva dalla terrazza del Pincio a Roma.

Io avevo lasciato il cuore nei castelli di Sully-sur-Loire e Chamont e avevo sentito il cuore battere frenetico in cima alla Tour Eiffel.

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Quando era arrivato il mese di settembre, noi eravamo a Madrid e Ginny tramite George, aveva saputo che Ron era stato mandato in Romania da suo fratello Charlie.

Anche se quello significava che non avrebbe completato gli studi, non doveva essere visto come un premio.

Siccome continuava a comportarsi male, Molly aveva voluto punirlo chiedendo al secondogenito di metterlo sotto a lavorare con i draghi.

Nel frattempo io avevo fatto da Cicerone a Draco nella visita del Museo del Prado, spiegandogli tutte le opere che erano esposte in quel magnifico posto.

Avevamo camminato per chilometri durante la visita al fantastico palazzo Reale di Madrid, che  secondo la guida che non toglieva gli occhi di dosso dal mio ragazzo, risaliva al 1764.

Poi avevamo preso un aperitivo seduti ai tavolini di un bar posto nella Plaza Mayor.

Draco era strabiliato e in ogni posto che visitavamo, potevo vedere i suoi occhi luccicare felici e la sua bocca spalancarsi estasiata.

Sembrava un bambino al quale avevano finalmente dato il regalo tanto agognato e io ero felice di vederlo così sereno.

Dopo la Spagna eravamo andati in Egitto per accontentare Luna e nonostante il caldo soffocante, ci eravamo divertiti a viaggiare sui cammelli, a visitare mercati e a mangiare cibi del posto.

Grazie alla crociera sul Nilo che avevo deciso di fare, avevamo visto la natura del luogo e le sue meraviglie.

Avevamo fatto incetta di souvenir come vecchi papiri delicatissimi, miniature dei monumenti e spezie del luogo, che secondo Draco erano ottime per le pozioni.

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Il mio ragazzo era rimasto strabiliato di fronte alla Sfinge e aveva spalancato gli occhi, quando gli avevo detto quanti secoli aveva la piramide di Cheope.

Con tristezza ci eravamo lasciati alle spalle quel paradiso antico e ci eravamo smaterializzati in Austria, meta scelta da Blaise.

Lì avevamo visitato le città di Vienna, Salisburgo e Innsbruck.

Nella prima ci aveva particolarmente colpito l'imponenza del palazzo Schonbrunn che di sera con le sue luci, acquistava un che di magico.

Nella seconda avevamo passeggiato per le vie del centro storico, che era davvero caratteristico mentre a Innsbruck avevamo spalancato la bocca di fronte alle montagne innevate che confinavano con la Svizzera.

L'ultima tappa scelta era quella di Harry e cioè la Germania.

Le città scelte per il nostro viaggio erano quelle di Berlino, Dusseldorf e Bonn e io avevo spiegato a Draco che proprio da quei luoghi era partita la tragedia del nazismo creato da Hitler.

Per fargli capire di che parlavo, avevamo fatto un'ultima tappa e cioè quella nel campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia.

Visitare quei luoghi tristi e suggestivi, aveva fatto comprendere al mio ragazzo cosa volessi dire quando lo incitavo a non arrendersi.

Il nostro rientro a Londra era avvenuto a marzo e complessivamente eravamo stati in giro quasi nove mesi.

Draco mi aveva portato al Manor, perché voleva presentarmi ufficialmente sua madre.

Devo ammettere che ero davvero nervosa ma incredibilmente, lei mi aveva accolto con un sorriso e io mi ero tranquillizzata.

Avevo rivisto con gioia Andromeda e Teddy e con loro avevamo passato dei bei pomeriggi.

A metà maggio, avevo affittato una casa vicino a Diagon alley e dopo una settimana, Draco si era trasferito da me.

Avevamo iniziato la nostra convivenza e devo dire che ero davvero felice.

A settembre avevamo iniziato i nostri studi: io, il mio ragazzo e Blaise eravamo andati nella stessa scuola.

Come già detto in precedenza, loro avevano scelto il corso di pozionisti mentre io studiavo per diventare Medimaga.

Harry invece spronato da Shacklebolt, aveva iniziato il corso di Auror e anche se era faticoso, ne diceva meraviglie.

Ginny si era immersa nello studio delle norme complicate per diventare una bravissima Spezzaincantesimi e Luna per ultima, era andata a Diagon alley nella nuova scuola creata per studiare le creature magiche.

A gennaio dell'anno successivo, Draco mi aveva chiamata per parlare ed estremamente nervoso, aveva mormorato: " Herm, il professor Solinas mi ha detto che è particolarmente soddisfatto del mio rendimento.

Dice che il mio livello di apprendimento è molto elevato e che sono davvero portato per questa materia!".

Io avevo sorriso, estremamente orgogliosa delle sue parole ma pian piano la mia gioia si era attenuata quando lui aveva continuato, dicendo: " Mi ha offerto di seguire un Master speciale che si tiene nella scuola di Dresda e ha detto che pochissimi sono quelli ammessi.

Lui è convinto che mi servirà assolutamente e io sono propenso ad accettare!".

Il cuore mi si era fermato nel petto ma esteriormente avevo sorriso, perché anche se soffrivo nel sapere che non lo avrei visto per diverso tempo, lui aveva già preso la sua decisione e non volevo essere io a mettergli i bastoni tra le ruote.

A febbraio con mio profondo dolore lo avevo visto partire e solo Ginny e Luna sapevano quanto questo mi aveva fatto stare male, perché avevano raccolto le mie lacrime.

Blaise aveva avuto una brutta litigata con Draco, perché diceva che stava sbagliando ad andarsene e non era venuto neppure a salutarlo.

Harry invece era rimasto in silenzio ma aveva perfettamente compreso il mio stato d'animo.

Per i primi due mesi Draco mi scriveva tutti i giorni e io facevo lo stesso poi però pian piano i nostri contatti si erano diradati.

Io stavo male, anche se non volevo ammetterlo con nessuno e davanti ai miei amici, sfoggiavo la mia maschera di tranquillità ma quando ero sola, il dolore esplodeva forte come non mai e nel letto la sera, mi scioglievo in lacrime.

Il mio rendimento scolastico era notevolmente calato ed ero dimagrita tantissimo.

I miei amici erano davvero preoccupati e Blaise furioso, a mia insaputa era andato a Dresda per parlare con Draco.

Non so cosa fosse successo lì ma al suo rientro, era davvero adirato.

Gli avevo chiesto cosa avesse ma lui mi aveva detto che aveva litigato con sua madre e che era stanco e nervoso.

I contatti con quello che definivo ancora il mio ragazzo, si erano interrotti del tutto a fine giugno.

Credevo davvero che finita la scuola rientrasse a casa ma nell'ultima lettera che aveva scritto, mi aveva freddamente comunicato che sarebbe rimasto lì per studiare approfonditamente alcuni argomenti.

Neppure Narcissa, con la quale avevo mantenuto i contatti, sapeva più nulla del figlio e i primi di luglio furiosa, avevo deciso di andare a Dresda per capire che diamine stava succedendo.

Blaise aveva cercato di convincermi a non partire ma io testarda, avevo voluto farlo.

Giunta nella scuola di pozionisti, avevo chiesto in giro dove fosse Draco e un ragazzo mi aveva indicato gli alloggi degli studenti.

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Quando ero arrivata davanti alla sua porta, avevo bussato ma con mio profondo dolore, ad aprirmi non era stato lui ma una ragazza con i capelli rossi e gli occhi azzurri.

Non era stato però il suo aspetto a colpirmi, bensì il suo abbigliamento o forse avrei dovuto dire non abbigliamento, dato che era coperta semplicemente da uno striminzito asciugamano.

Lei mi aveva chiesto cosa volessi e io le avevo chiesto di Draco.

La sua risposta era stata: " Il mio fidanzato è sotto la doccia, se puoi dire a me riferirò il tuo messaggio!".

Un dolore atroce mi era esploso nel petto e a fatica, avevo ingoiato la saliva poi gelida avevo detto: " Si, puoi riferire a Malfoy che le sue cose saranno consegnate al Manor, dato che a casa mia non le voglio più!" poi mi ero girata e con la morte nel cuore mi ero smaterializzata a Londra.

Al mio arrivo a casa, avevo trovato i miei amici ad attendermi e tra le braccia di Ginny e Luna ero scoppiata a piangere.

Loro mi avevano chiesto cosa fosse successo e io a fatica glielo avevo detto.

Blaise incazzato e incredulo, si era smaterializzato e dopo un'ora era rientrato dicendo che quello che avevo visto non era vero e che quella ragazza aveva mentito ma io non volevo più saperne nulla.

Draco aveva cercato di contattarmi tante volte e nelle sue lettere, mi aveva scritto che quella era una pazza che lo stava tampinando da diversi mesi.

Aveva asserito che lei si era intrufolata nella sua stanza mentre faceva la doccia ed era ignaro di tutto ma io non riuscivo più ad avere fiducia e mi ero limitata a scrivergli un biglietto, dove gli dicevo addio e lo invitavo a non cercarmi più.

I miei amici non erano d'accordo ma alla fine non si erano più immischiati, quando avevano visto che lui mi aveva preso in parola.

Draco era uscito dalla mia vita, con la stessa velocità di come ci era entrato.

Narcissa era addolorata per ciò che era accaduto e anche lei aveva scritto una lettera al figlio, nella quale si era definita estremamente delusa del suo comportamento.

I mesi erano passati e a fatica ero riuscita a riprendermi dal dolore e a settembre c'era stato il matrimonio tra Ginny e Harry.

Alla Tana avevo rivisto per mia sfortuna Ronald che, una volta saputo della fine della mia relazione con Draco, non aveva esitato a prendermi in giro con cattiveria tanto da guadagnarsi un pugno in faccia da suo fratello George.

Mi sentivo come anestetizzata e tutto quello che accadeva attorno a me, mi scivolava addosso.

Esteriormente cercavo di apparire serena ma dentro morivo ogni giorno di più.

Di lui si erano completamente perse le tracce e neppure sua madre ne sapeva più niente; questo mi era stato riferito da Luna che a sua volta lo aveva saputo da Blaise, perché io per mia scelta avevo chiesto a Narcissa di non cercarmi più, quando era venuta a casa mia a prendersi le cose del figlio.

Quando glielo avevo detto, avevo visto nei suoi occhi tanto dolore ma anche se mi dispiaceva, avevo bisogno di tagliare i ponti con tutto quello che mi legava a lui, nonostante sapessi che questo non sarebbe mai stato possibile dato i miei amici era anche i suoi.

In realtà neppure loro sapevano più nulla di lui ma la cosa non mi riguardava per niente e con il tacito assenso di tutti, il nome di Draco Malfoy era stato bandito, almeno in mia presenza.

Un altro anno era passato e a fine luglio, Blaise e Luna si erano uniti in matrimonio.

Harry e Ginny erano i testimoni dello sposo mentre io ero quella della sposa e accanto a me era stato messo un suo cugino, che arrivava dall'Islanda.

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Si chiamava Sven, aveva la mia stessa età ed era davvero simpatico e gentile, oltre che un bel ragazzo.

Lui aveva deciso di provare a corteggiarmi e anche se non ero del tutto convinta, lo avevo lasciato fare.

Mentre ballavamo, mi aveva raccontato un pò di se dicendomi che era uno studioso degli ambienti naturali e antropizzati.

Erano molto interessanti le sue teorie e lui me le spiegava con passione e cognizione.

Stavo davvero iniziando a sciogliermi e a rilassarmi, quando all'improvviso nel salone della festa aveva fatto la sua comparsa, Draco.

Tutti si erano fermati, compresa l'orchestra e io avevo sentito il cuore esplodermi nel petto.

Dall'espressione di Blaise e Luna, avevo compreso che loro erano del tutto all'oscuro di quella visita e la stessa cosa valeva per la maggior parte delle persone.

Mentre lui camminava verso gli sposi, non mi toglieva gli occhi di dosso e a me sembrava davvero di bruciare dentro.

Dietro un cenno della madre di Blaise, l'orchestra aveva ripreso a suonare e io e Sven avevamo continuato a ballare, anche se mi sentivo come se fossi diventata un pezzo di legno.

All'improvviso mentre ballavamo un lento, la sua voce mi era giunta vicinissima quando aveva detto: " Scusami, potrei avere l'onore di ballare con la tua dama?".

Sven ignaro della storia che ci aveva legati, aveva annuito e io per evitare di dare scandalo, non avevo detto nulla.

Quando Draco mi aveva preso tra le sue braccia, mi ero sentita morire e la convinzione che mai lo avrei dimenticato, era esplosa in me.

Lui mi aveva stretta a se e mentre ballavamo, con la voce roca mi aveva detto: " Perdonami Hermione!

So di averti fatto molto male ma davvero non mi sono reso conto di ciò che facevo.

Come ti ho ribadito, quella non era nulla per me e non sapevo neppure che fosse nella mia stanza.

Ovviamente si era ben guardata dal dirmi del tuo arrivo e se non fosse stato per Blaise, non l'avrei mai scoperto.

Quando sono uscito dal bagno e lo trovata lì svestita, l'ho cacciata ma in quel momento è apparso

Blaise, che mi ha urlato davvero di tutto.

Non appena mi ha detto che tu eri venuta e che lei ti aveva aperto la porta, mi sono sentito morire.

Ma questo non mi giustifica, perché avevo già sbagliato nei tuoi confronti.

Aveva ragione il mio amico, quando mi aveva detto che non sarei dovuto partire per Dresda ma in quel momento, ero offuscato dall'orgoglio di sapere di essere stato scelto tra tanti.

Non mi rendevo conto che ti stavo dando un dolore e egoisticamente, ho pensato solo a me stesso.

Sono perfettamente cosciente che non ho scusanti e non ne cerco, perché non me le merito però voglio che tu sappia una cosa.

Io non ti ho mai tradita; sei sempre stata l'unica per me, anche dopo che ci siamo lasciati e sono pronto a giurartelo su qualunque cosa tu voglia.

Per i primi mesi dopo la nostra rottura, mi sono fatto dominare dalla rabbia e se il mio cuore mi urlava di correre da te per chiarire, il cervello mi obbligava a rimanere dov'ero.

Mi giustificavo dicendo che il fatto che non mi avevi creduto, era grave ma sapevo che l'unico in torto ero io.

Il mese scorso sono partito e ho fatto nuovamente il giro dei posti che avevamo visto tre anni fa e

sono venuto dolorosamente a patti, con il fatto che se allora li avevo trovati magici, era perché

c'eri tu al mio fianco.

Io non riesco a dimenticarti e neppure voglio farlo, perché sei l'unica di cui mi sia innamorato.

Ho finito la scuola e sono tornato per restare; ti prego Hermione, dammi un'altra possibilità.

Dalla a noi e al nostro amore, perché so che possiamo farcela e nulla può distruggere ciò che ci lega.

Io ti amo come e più del primo giorno e voglio creare con te un futuro meraviglioso.

Voglio sposarti, desidero avere dei figli che giochino al Manor nel parco giochi che avevo creato per Teddy.

Voglio vederli crescere e diventare delle persone speciali, perché sono certo che lo diventerebbero con una madre come te.

Desidero invecchiare insieme a te e vedere i nostri nipoti, divertirsi nello stesso parco giochi.

Non mandarmi via, ti prego! Per favore... non rinunciare a noi".

Mentre continuavamo a ballare le lacrime scendevano veloci sulle mie guance e a fatica vedevo i nostri amici che ci guardavano.

Accanto a loro c'era Sven che mi fissava curioso e io avevo provato ad immaginarmi con lui ma davvero non ci ero riuscita.

Lentamente avevo alzato gli occhi su Draco e ingoiando il magone che mi stringeva la gola, avevo detto: " Se ragionassi con la testa ti caccerei via ma... il mio cuore ti appartiene e sarà per sempre tuo.

Voglio dare una possibilità a noi ma sta attento Draco, perché sarà davvero l'ultima!".

Lui aveva annuito rivolgendomi un sorriso dolcissimo poi mi aveva chiesto: " Hermione, posso... posso baciarti?".

Io avevo annuito con il cuore in gola e quando le nostre labbra si erano toccate, tutto era come scomparso.

Tutte le lacrime, il dolore e la rabbia erano svanite al sole e mi era sembrato di essere tornata indietro di tre anni.

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Mentre ci guardavamo negli occhi, la voce di Blaise aveva detto: " Quel bacio significa che non devo spaccare la faccia al mio amico?".

Io avevo ridacchiato poi mi ero girata verso di lui e gli altri e avevo detto: " Significa solo che devi tenerlo d'occhio.

Gli ho dato l'ultima possibilità ma se sgarrerà di nuovo, sarà completamente tuo!".

Draco aveva scosso la testa sorridendo e tutti eravamo scoppiati a ridere.

Devo ammettere che in effetti si era comportato meravigliosamente, accettando anche il fatto che non volevo fare l'amore con lui e dopo sei mesi dal nostro ritorno insieme, ci eravamo sposati.

Le nostre nozze si erano tenute al Manor e di comune accordo, entrambi avevamo voluto un matrimonio semplice e senza troppi fronzoli.

Narcissa mi aveva abbracciata e tra le lacrime mi aveva ringraziata di non aver rinunciato a suo figlio poi mi aveva chiesto di venire a vivere al Manor e io, con profonda sorpresa di Draco avevo accettato.

Il nostro viaggio di nozze era stato fatto in Francia e fare l'amore con lui da sposati, era stato davvero magico.

Era stata una comunione di anime e mi ero sentita davvero fortunata di averlo al mio fianco.

Al nostro ritorno Draco aveva aperto uno studio da pozionista ed era entrato in società con Blaise mentre io ero stata assunta al San Mungo nel reparto lesioni da incantesimi.

Da quello che avevo saputo da Ginny, Ronald era stato mandato in pianta stabile in Ploiești una città rumena, capoluogo del distretto di Prahova nella regione storica della Muntenia.

Lì grazie a Charlie, era stato assunto come guardiano nella riserva speciale dei draghi.

La mia amica mi aveva anche detto che prima della sua partenza, alla Tana era arrivata Lavanda che gli aveva dichiarato tutto il suo appassionato amore ma lui l'aveva umiliata, dicendole che di lei non gliene fregava nulla e la ragazza se ne era andata con la coda tra le gambe e con la faccia devastata dalle lacrime.

In realtà un pò mi era dispiaciuto per Lavanda ma poi avevo ripensato al suo comportamento ad Hogwarts e avevo detto a me stessa, che in fondo se l'era meritato.

Harry e Ginny erano stati i primi ad avere un bambino, seguiti a ruota da Blaise e Luna.

Ai primi era nato James Sirius mentre i secondi avevano avuto una femmina alla quale avevano imposto il nome di Cordelia Kathrine.

E ora a due anni dal nostro matrimonio, anche io sono incinta.

Draco ancora non lo sa, dato che l'ho scoperto stamattina ma sono tranquilla, perché so che lui lo desidera davvero tanto.

Mi sento pronta a vivere la vita che mi ha promesso mio marito.

Ho aperto il mio cuore, dimenticando tutto il dolore subito e ora posso dire di essere davvero felice.

Sento una gioia tale che mi sembra di poter volare senza magia e sarà ancora più completa, quando stasera dividerò questa felicità con lui.

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