Diamond e il mistero della Pergamena D'Argento

di Gloria Lovely
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 [Finale] ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Diamond e il mistero della Pergamena D'Argento




 

- Capitolo 1 -







 

Indossai il cappuccio ed uscii dalla mia capanna. Questa sono io: Maestra Diamond.

La mia capanna non era poi così tanto spaziosa, dal momento che non ero sola a dormire in una minuscola casetta di paglia e legno.

“La prossima volta, dormirai fuori.”


 

La condividevo con Shelby, il mio gemello. Odia dormire fuori di casa e gli insetti notturni.

Mi stava accompagnando al Palazzo di Giada, per consegnare un pacchetto da parte del Maestro Bue Infuriato.

Non sapevo che, in quel palazzo, ci vivessero anche gli allievi del Maestro Shifu. M'incuriosì parecchio l'idea di osservare da vicino i Cinque Cicloni.

Di certo, non si sarebbero impressionati davanti ad una Snow Leopard. Per giunta, una messaggera.

“Non farne tragedia, Shelby. Ti ricordo che stiamo andando al Palazzo per conto del Maestro Bue.”

“Meglio allenarsi che consegnare uno stupido pacchetto.” borbottò.

 

Il Palazzo non era distante dalla nostra pagoda, mezza giornata di cammino. Non di più.

Shelby era teso. Non sapeva chi fossero i Cinque Cicloni e il loro maestro, credeva fossero dei mostri assetati di sangue.

La sua fantasia non conosceva limiti.

Arrivati davanti al Palazzo, bussammo al portone e aspettammo che qualcuno ci rispondesse.

“Shelby, sorridi. Non facciamo brutta figura.”

Ad aprire la porta era un panda cicciottello dall'aria curiosa. Shelby fece un sorrisetto teso e con i pugni stretti.

“Salve, signor... panda.” salutai educatamente.

“Buongiorno. Cosa vi porta qui?”

“Il Maestro Bue.”

Il panda spalancò gli occhi.

“Maestro Bue Infuriato?” domandò scioccato.

“Sì, siamo i suoi allievi e abbiamo un pacchetto da parte sua.”

Preso dalla felicità, ci abbracciò tutti e due sollevandoci da terra. La sua stretta era fortissima, tant'è che non riuscimmo a respirare.

“Okay, okay. Sei felice. Adesso mettici giù!” protestò Shelby.

Il panda obbedì e si mise le zampe dietro la schiena imbarazzato.

“Scusatemi, a volte mi lascio troppo andare.” ridacchiò con aria imbarazzata.

“Si è visto.” rispose Shelby massaggiandosi la schiena.

“Non ci siamo neanche presentati. Io sono Diamond, lui è il mio gemello Shelby.” dissi.

“Piacere di conoscervi, io sono Po.”

“Sei un allievo del Maestro Shifu?” domandò Shelby.

“Sono anche il Guerriero Dragone!” lo disse con aria fiduciosa, come se fosse dentro un film.

Shelby, da completo idiota, cominciò a ridere crollando a terra. Il povero Po ci rimase malissimo.

“Tu, il leggendario Guerriero Dragone? Ma non farmi ridere!”

“Shelby, sei proprio uno stupido.” dissi indignata, poi guardai Po afflitto.

“Io ti credo, invece. Ho sentito molto parlare di te, panda.” sorrisi.

Po si asciugò quelle poche lacrime che gli uscivano dagli occhi, e si soffiò il naso con entrambi i palmi delle sue zampe.

“Davvero?”

“Sì e ti stimo moltissimo. Sai, sono molto invidioso di te.”

Ero invidioso della sua vita. Piena di azione, nemici da affrontare... un sogno che è riuscito a realizzare in poco tempo. Cosa che io non ero mai riuscita a fare.


Il mio sogno era troppo grande: diventare la dea delle arti marziali. Ma come potevo diventarlo? Ero solo una principiante. Una ragazza goffa e insicura di sé. Nessuno mi avrebbe premiata con una medaglia al valore, neanche Oogway lo avrebbe fatto.

Po sorrise a quello che dissi. Era un tipo davvero sorridente, e anche ottimista.

Allievi così non se ne trovano in giro.

“Entrate pure, io andrò a chiamare Shifu.”

Ci fece accomodare davanti alla Palestra e guardammo gli altri cinque allenarsi duramente. La nostra palestra non era affatto come quella, era meno allestita. Gli oggetti, però, erano fatti di ferro e legno.

Vent'anni di duro allenamento, per noi, non sarebbero bastati per potenziare il nostro Chi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

- Capitolo 2 -



 

 

"Benvenuti, cari."

 

Shifu ci accolse con un sorriso, probabilmente, fasullo. Non sembrava affatto un sorriso vero, era come se stesse recitando.

"Chi, o cosa, vi manda qui?" ci domandò scrutandoci da capo a zampe.

"Il mio nome è Diamond, lui è il mio gemello Shelby. Siamo qui per consegnare un pacchetto dal nostro maestro."

"Immagino sia il maestro Bue."

"Esatto."

Educatamente, porgemmo il pacchetto tra le zampe del Maestro. Con aria indifferente, lo appoggia su una vecchia scatola e ci scruta.

Era come se avesse visto me e Shelby come due minacce.

"Da quanto tempo siete con lui?" chiese.

"Quindici anni." risposi.

"Dove vivete, esattamente?"

"Nella città di Goldmin."

Quella città dove Lord Shen viveva ed è stato ucciso dalla sua stessa arma. Non sapevamo chi l'avesse sconfitto, ma una cosa era certa: viveva proprio nel Palazzo di Giada, affiancato da altri cinque guerrieri. Forse Shelby sapeva chi era.

 

"Vi hanno insegnato mosse... ecco, particolari?"

Non sapevamo cosa rispondergli. Io e Shelby non avevamo una mossa particolare, come il Pupazzo di Morte di Tigre o la Punta Avvelenata di Vipera. Sapevamo solo l'essenziale.

"In realtà, no. Ma ci piacerebbe averne una." rispose Shelby con un sorriso, un mix tra furbizia e felicità. Cosa che gli riesce benissimo.

"Se il vostro maestro lo acconsentirà, vi allenerò assieme ai Cinque e..." si voltò di scatto non appena sentì un rumore sospetto. Era il panda che giocava con un'armatura dorata e una spada gigante.

Esalò un lungo respiro e, con aria imbarazzata, continuò.

"... e Po."

"Quel panda sa combattere? È assurdo!" replicò Shelby.

"Neanch'io ci volevo credere, ragazzo. Alla fine, mi sono dovuto ricredere. Non è colui che pensate."

"Un grosso lardoso panda?" ridacchiò Shelby, prendendosi gioco di lui. Quella presa in giro mi era familiare, era stato qualcun altro a pronunciarla. Oltre Shifu.

"Esatto. Un grosso lardoso panda." rispose il Maestro con due occhi di fuoco.
 

"Dunque, quando avreste intenzione di programmare l'allenamento?" domandò di scatto, con un sorrisetto quasi invisibile.

"Tra un paio di giorni. Ultimamente, siamo impegnati."

"Perfetto. Ditelo al vostro maestro che lo aspetterò con impazienza, sono anni che non lo vedo."

"Vi conoscete?" domandai curiosa.

"Sì, mia cara. Io e Bue eravamo allievi del Maestro Oogway, i suoi preferiti. Andavamo molto d'accordo, spesso eravamo insieme a combattere. Lui, alla fine, ha deciso di lasciare gli allenamenti per dedicarsi alla filosofia, per trovare la sua pace interiore."

Peccato che il Maestro Bue, purtroppo, non è mai riuscito a trovarla.



 

***


 

Shelby, con aria scocciata, si stese sul pavimento.

"Basta, non ne posso più. Sono ore che siamo qui."

Stufa delle sue lamentele, mi alzai dal tappetino rosso e salutai educatamente il Maestro.

"Forse è meglio andare."

"Va bene, allora. Fatemi sapere cosa ne pensa il vostro Maestro." fa l'occhiolino sorridendo.

"Ci può contare. A presto!"

Tirai forte la gamba di Shelby, trascinandolo fuori dal Palazzo. Di colpo, si girò e si rimise in piedi con un movimento fulmineo, liberandosi della mia presa.

Incrociò le braccia indignato disegnando un ghigno maligno sul volto.

"Sei sempre la solita."

"Imparerai, prima o poi, a non lamentarti?"

"Sarà difficile che io impari qualcosa del genere."

"Idiota."

Mi voltai e, insieme, scendemmo le lunghissime scale correndo come dei matti. Io e Shelby avevamo fatto a gara a chi arrivava per primo all'ultimo gradino, ogni volta che eravamo annoiati aveva sempre la soluzione in mano.

Era, inoltre, una piccola prova per testare la nostra velocità. Forse, sarebbe stato un nostro potenziale.

Non lo era, purtroppo. Non avevamo neanche un potenziale.

Trovarlo non sarebbe stato difficile, bastava solo mettersi a testa alta e cercarlo. Shelby non ne voleva sapere, diceva sempre che non esisteva alvcun tipo di potenziale dentro l'anima di un guerriero kung fu.

 

Il Maestro Bue, invece, non la pensava affatto così.

Arrivata quasi all'ultimo gradino, inciampai su una superficie metallica. Feci un salto mortale non appena mi sollevai da terra, e caddi sulle zampe. Una di esse, però, mi faceva molto male.

"Caspita, che volo!" esclamò Shelby.

"Su cosa sono inciampata?"

"Non lo so, dovresti saperlo tu."
"Era una superficie metallica, cretino. Non so neanche dove sia."

"Forse è su quel gradino." indicò il terz'ultimo gradino, dove brillava qualcosa di strano. Mi avvicinai a quello strano bagliore e vidi un pezzo di metallo incastrato tra le pietre.

Sembrava qualcosa di valore. Forse lo era.

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


- Capitolo 3 -





 

Lo guardai con attenzione. Un vecchio pezzo d'argento malridotto, la stessa forma di un portapergamene, con alcune incisioni e strani disegni.

Shelby rimase meravigliato da quello strano reperto.

“Deve essere vecchio.” disse.

“Molto vecchio, direi.” aggiunsi.

Lui lo guardò meglio, rendendosi conto di cosa fosse in realtà.
 

“Piuttosto, aiutami a tirarlo fuori da lì.”

Con un colpo di braccio, Shelby riuscì a distruggere quella pietra che teneva incastrato il metallo, liberandolo con facilità. Lo prese con entrambe le zampe e me lo fece vedere, facendo un sorrisetto codardo.

Alzai gli occhi al cielo, per poi tenerli fissi sul reperto. Ne rimasi meravigliata. Così anche lui, peccato che all'improvviso lo guardò disgustato.

“Bah, è solo un ferro arrugginito.” lo gettò a terra un po' irritato. Lo raccolsi e lo guardai in cagnesco.

“Che ne sai? Potrebbe essere qualcosa di antico.”

“Diamond, i reperti non si trovano così per caso.”

Stampai in testa quelle due parole: per caso. Peccato che, la curiosità, aveva avuto la meglio su di me. Shelby si era già allontanato.

“Umpf, fai come vuoi.” lo guardai allontanarsi sempre di più, con sguardo gelido. Si perse una grande occasione. Forse era qualcosa di importante, forse avrebbe potuto realizzare il mio sogno. Nah, è impossibile.

Qualcuno della zona avrebbe potuto aiutarmi, ma non sapevo a chi rivolgermi. Forse Shifu ne sapeva qualcosa.




 

***




 

Girai per la Valle in cerca di informazioni, e nessuno era in grado di fornirmele. Ero disperata, avevo in mano un pezzo di metallo che poteva appartenere a chiunque, anche al più povero della zona.

Avevo paura, e non era affatto la prima volta che mi capitava una situazione simile. Solo che, al posto di un semplice pezzo di carta, avevo un pezzo – probabilmente – di valore tra le zampe.

Davanti un piccolo palazzo, vidi una casetta. Bussai educatamente e strinsi il pezzo di metallo tra le dita, nella speranza di trovare il proprietario. Ad aprirmi, fu un signorotto in misa arancione, dallo sguardo agghiacciante.

“Posso aiutarla, signorina?” chiese con voce profonda.

“Sto cercando il proprietario di questo... ehm, oggetto.”

Glielo mostrai tenendolo stretto.

“Fammi dare un'occhiata.” glielo porsi con estrema delicatezza. Come disse il Maestro Bue: ogni errore può essere fatale.

Il tizio prese un monocolo e, dopo esserselo messo davanti l'occhio sinistro, guardò attentamente lo strano reperto. Le incisioni, quei piccoli graffi e quella strana macchia che ricopriva metà di un misterioso disegno.

Si tolse il monocolo e mi guardò.

“Vieni, ti faccio vedere di cosa si tratta.” obbedii.
 

La casetta era molto piccola, arredata bene e mantenuta con molta cura. Il tizio era, sicuramente, un collezionista di piante da giardino. Bonsai, per la precisione. Lo capii dai numerosi vasi esposti dietro casa, e alcuni sul tavolino davanti a me.

Emanava un odore di aloe, non molto forte ma piacevole. Mi sedetti sul cuscinetto e vidi il tizio prendere un'enciclopedia.

“Quello che hai trovato è un reperto storico.”

Mi venne in mente la frase di Shelby: “I reperti non si trovano così per caso.”  Si era sbagliato.

Aprì il libro e mi mostrò una foto.
 

“Quella è la Pergamena d'Argento, una delle più sacre scritture degli anni venti del 1200. Era in mano al Saggio Maestro Unizu, uno dei tanti padri del kung fu.”

Era diversa da come lo è adesso. Molto più pulita. Adesso, sembra un pezzo di metallo arrugginito.

“Secondo la leggenda, chi tiene in mano questo reperto, manifesta un grande potere. Il suo Chi aumenta giorno dopo giorno, fin quando non sviluppa la forza per poterla applicare in combattimento.”

“Un grande potere? Wow!”

“Il guerriero diventerà invincibile e sarà in grado di sconfiggere chiunque si trova davanti.”

Rimasi sbalordita dalle sue parole. Finalmente, avevo l'occasione di realizzare il mio sogno: possedere una mossa di kung fu speciale.

Peccato che, dopo aver pronunciato la parola “invincibile”, apparve qualcosa. Da un bonsai, era uscita una strana sfera verde, da cui emanava una luce abbagliante.


Forse era presente una strana malattia, una minaccia, qualcuno.


 


 


 


 


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



- Capitolo 4 -

 




 

La sfera verde si trasformò lentamente in una statuina di pietra. Io e il proprietario della casa ci allontanammo dalla piantina che, poco a poco, si stava trasformando.

Apparì lo spirito demoniaco del Chi ovvero, Mortýs Demons

Riconobbi quell'essere mostruoso, era lo stesso individuo che mi aveva sfidato per ottenere la sacra Perla della Pace, insieme a Dawn.

 

"Ci rincontriamo, Diamond!" disse con voce profonda.

"Cosa vuoi ancora da me, Mortýs?"

"Vedo che hai la famosa Pergamena d'Argento tra le zampe."

"Vuoi giocartela ancora?" sorrisi maliziosamente.

"Questa volta, no."

"Allora, sai già come va a finire."

"Chiudi quella bocca, guerriera dei miei stivali!"

Lo fulminai con lo sguardo.

"Come ti dissi dieci anni fa, sarei tornato per una nuova sfida. Questa volta, mi giocherò lo spirito."

"Intendi dire che, se vincerò, te ne andrai per sempre?"

"Esatto. Ma se vincerò io, mi renderai la Pergamena d'Argento e i suoi incredibili caratteri scritti con l'inchiostro supremo."

Non potevo di certo far vincere uno spirito demoniaco come Mortýs, non meritava assolutamente di possedere il potere della Pergamena d'Argento. Sapevo di poter contare su Shelby, ma Dawn? Erano passati dieci anni dal nostro ultimo incontro, ed eravamo solo delle teenagers all'epoca. Come avrei potuto avvertirla del pericolo?

"Ah, e un'ultima cosa. Se vincerò, non solo prenderò la Pergamena, ma distruggerò te, Dawn e tutti i guerrieri di kung fu della Cina. Almeno, non avrò più bastoni tra le ruote."

"Tu..."

Rise malefico e malizioso allo stesso tempo.

"Io cosa?"

"Sparisci subito." ringhiai.

"Certo, come desideri, ma mi troverai nei paraggi, tesoro." e si dissolse, sparendo dalla casetta.

Presa dal panico, uscii e corsi verso il Palazzo di Giada. Dovevo assolutamente avvertire Shifu e i suoi allievi, erano in pericolo e sapevo che, da sola, avrei perso la sfida con Mortýs.




 

***




 

"Ragazzi, ragazzi!" gridai spalancano le porte della palestra dove si stavano allenando.

"Diamond, che sorpresa!" disse Po entusiasta nel rivedermi.

"Sì, anche per me. Devo assolutamente dirvi una cosa."
Vennero verso di me con aria curiosa, Po era un po' spaventato all'idea di sentirmi parlare, vista la mia espressione.

"Mortýs mi ha sfidata e, se perderò, ucciderà tutti voi."

"E chi sarebbe Mortýs?" domandò Scimmia.

"Lo spirito demoniaco del Chi, colui che è in grado di indebolire il Chi di qualsiasi guerriero."

Po quasi svenne dal terrore. Tigre lo afferrò per un braccio cercando di tenerlo in piedi.

"E non puoi fermarlo tu?" domandò, poi, lei.

"Lo farei, se ci fossero Shelby e Dawn con me."

"Dawn? La Guerriera Fiammante?"

Rimasi sorpresa.

"Voi la conoscete?"

"Certo, abbiamo combattuto insieme per sconfiggere il Demone di Fuoco!" disse Po.

"Dovete aiutarmi a rintracciarla."

"Perché mai dovremmo aiutarti? Insomma, ha sfidato te, non lei." disse Gru con aria da menefreghista.
"Mortýs ha coinvolto anche lei, testa di bambù!" risposi nervosa.

"Allora, ti aiuteremo."

Sapevo di poter contare su Po e i Cinque Cicloni, tra l'altro erano anche amici della mia vecchia amica Dawn. Sperai solo di poter tenere al sicuro la Pergamena, prima di finire tra le zampe di Mortýs Demons. Non doveva assolutamente vincere.



 

---


 


Angolo autrice:

Ma salve a tutti voi! Perdonatemi se pubblico il capitolo dopo due settimane, ma il lavoro mi ha portato via troppo tempo e non sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo entro l'orario del programma settimanale.
Spero possiate perdonarmi! Comunque sì, è tornata Dawn, direttamente dalla prima storia. Per chi non sapesse chi sia, andatevi a leggere la prima storia della serie.

Detto questo, vi lascio andare.

- Gloria -


 



 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Piccola nota dell'autrice

Finalmente sono tornata a scrivere questa storia. Perdonatemi, ma ho attraversato un momento di crisi e non sono riuscita a portarla avanti. Finirò questa storia proprio come ho promesso. Manterrò la parola, questa volta!





 

- Capitolo 5 -

 

 

Mortýs Demons era uno degli arcinemici del maestro Bue. Per sconfiggerlo, dovevamo combattere in due. Dov'era Dawn?

I Cinque decisero di aiutarmi, nonostante i duri allenamenti. Dovevo esiliare Mortýs una volta per tutte, ma non avrei combattuto senza l'allieva del Maestro Croc.

"Dove si trova?"

"Il Maestro Croc è qui nei dintorni, possiamo andare a cercarlo." propose Scimmia.

"È troppo pericoloso. Mortýs potrebbe sbucare da un momento all'altro." disse Shifu.

"Allora, come possiamo rintracciare Dawn? Non possiamo usare di certo un telefono!"

Non esisteva, poi, il telefono. Scimmia prevedeva cose del tutto irrealizzabili, o almeno così credevo all'inizio.

"Manderò un messaggio al Maestro Croc e la convocheremo qui." disse, alla fine, Shifu, convincendo anche gli altri Cinque e Po.

Il panda era disorientato, eppure credevo conoscesse la Guerriera Fiammante, diventata subito famosa dopo aver sconfitto quell'impiastro del Demone di Fuoco.

Aveva imparato a domare le fiamme. Beata lei.

 

"Mortýs deve sparire da qui, e se Dawn non sarà qui, saremo spacciati. Tutta la Cina sarà spacciata!"

"Lo so, Diamond. Ma dovremmo trovare un'alternativa."

"Maestro, non ci serve nessun'alternativa. Dobbiamo collaborare. Tutti quanti. Nessuno escluso!" sottolineai le ultime tre frasi.

Collaborare. Tutti quanti. Nessuno escluso.

Non solo dovevo affiancare Dawn, ma anche avere l'appoggio dei Cinque Cicloni, il panda e i nostri Maestri. Unendo i nostri Chi, forse, avremmo potuto sconfiggerlo. Quella era la mia idea.

"Shifu, prima di combattere possiamo... che ne so, mettere qualcosa sotto i denti?"domandò Po mentre il suo stomaco rantola aiuto in cerca di cibo.

"Non abbiamo tempo per sciocchezze come mangiare!" lo rimproverò il maestro.

"Ma Shifu, ho fame!"

"Po!" esclamò Tigre facendolo sobbalzare.

"Sissignora." concluse con aria afflitta. Mi dispiaceva vederlo così, ma non potevamo assolutamente perdere tempo.

Così i Cinque, Shifu e gli altri maestri di kung fu si riunirono nella palestra del Palazzo di Giada, aspettando anche l'arrivo di Dawn. Il viaggio per lei era lungo, venendo da Gongmin. Ci sarebbero volute delle ore, o magari dei giorni. I maestri sapevano essere pazienti, e nel frattempo, si sarebbero allenati migliorando il loro Chi.

 

 

---


 

Mentre la palestra si riempiva di urli, colpi di ferro e altre cose varie, una strana luce attirò la mia attenzione. Era la stessa dell'altra volta ma, questa volta, apparve dall'armatura di Maestro Rino. Era proprio lui. Mortýs si guardò attorno cercando qualcosa, o qualcuno, poi incrociò il mio guardo tirando un sospiro di sollievo.

"Sapevo che eri qui." disse poi.

"Mortýs..."

"Vengo in pace." alza le braccia in segno di difesa.

"Demons, lasciami sola atrimenti..."

"Fammi parlare, dannazione!" sclerò, ed io mi tappai la bocca.

Esalò un lungo respiro e parlò.

"Non voglio scontrarmi con te, Dawn e quella mandria di idioti."

"Allora, perché ci hai sfidate?"

Distolse lo sguardo e decise di confessare, e ammetto che da lui non me lo sarei mai aspettato. Tra l'altro, un malvagio è sempre in cerca di vendetta o di conquiste. Perchè Mortýs si era rifiutato di affrontarci? Me lo chiedo ancora.
 

"Non volevo sfidarvi a kung fu, volevo solo chiarire il tutto parlando civilmente."

Non era da lui dire cose del genere. Che fosse una maledizione o una farsa, ne dubitavo. La seconda opzione era più che ovvia. Ingannava tutti, anche se all'apparenza si mostrava amico.

"Civilmente? Wow, non me lo sarei mai aspettato da te, Demons."

"Smettila di chiamarmi così." disse irritato.

"Vieni al dunque." incrociai le braccia.

"In cambio, però, vorrei il tuo aiuto. Non voglio che sospettino qualcosa... insomma, sai come sono fatti i Cinque... giusto?"

"Sì." vidi i suoi occhi diventare rossi e, subito dopo, sorride accattivante.

"Mortýs, spero non sia una presa in giro." sorrisi maliziosa e lui stette al gioco.

"Assolutamente no, Dynamite. Ti do la mia parola."

Mi allungò la mano ed io gliela strinsi in segno di tregua, poi sparì senza dire altro. Si fidava di me, ma i Cinque e gli altri maestri di kung fu erano più che pronti a sconfggerlo.

E adesso cosa faccio?

 

Mi venne un attacco di panico indomabile. Non sapevo la risposta a quella domanda, e quell'attacco di nervi diceva tutto.


 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Piccola nota dell'autrice:

Il prossimo sabato non aggiornerò, perché starò via per tre giorni. Se ci riesco, lo porterò prima del tempo.





 
- Capitolo 6 -





Mortýs sembrava serio, e per quale motivo poi avrebbe dovuto rinunciare alla sua rivincita?

C'era qualcosa sotto e dovevo scoprire cosa.


La porta della palestra si spalancò e i miei occhi incontrarono quelli di Dawn, la guerriera di Fuoco. Non potei crederci.

"Allora, Dawn, sei contenta di essere tornata qui?" domandò Po, accompagnandola al centro della stanza.

"Moltissimo, e sono anche felice di rivederti, panda." strizzò l'occhio con aria scherzosa, e immediatamente, la tigre bianca si accorse di me non appena si posizionò di fronte al mio cospetto.

"Dynamite, sei proprio tu?"

Quel nomignolo mi portò indietro nel tempo, e ammetto che avrei preferito essere chiamata "Dynamite" anziché "Diamond". Mi rispecchia, e Dawn sapeva perfettamente ogni mio particolare. Per questo, l'ammiravo.

"In persona."

Ci scambiammo un saluto fraterno. Sono passati anni da quando io e Dawn abbiamo combattuto fianco a fianco, e ancora adesso li rimpiango ancora.
Sapevo di poter contare su di lei in qualsiasi momento, dopo aver fatto la nostra promessa.



«Giuri che combatterai sempre al mio fianco, per il bene degli abitanti della Cina, per il nostro bene e quello del kung fu?»

«Sì, lo giuro.»




"Non l'hai dimenticata, vero?"

"Come potrei dimenticarmi della nostra solenne promessa?" rispose Dawn con un sorriso "Siamo amiche da anni, ormai. Sai che potrai sempre contare su di me."

"Non ho mai dubitato di te."

"Ehm... non pr interrompere i ricordi, ma Shifu ci sta osservando." interruppe Po indicando il maestro proprio dietro di noi, nascondendosi poi dietro le sue braccia flaccide.

"Giorno, Shifu." salutò lui con tono acuto.

"Non abbiamo tempo per le chiacchere, signorine."

Ci voltammo e, subito dopo, chiedemmo scusa facendo un inchino educate e dispiaciute. Accettò le nostre scuse e ci accompagnò al centro della palestra, preparando tutto per il nostro allenamento.

"I Cinque si stanno impegnando al massimo per sconfiggere Mortýs."

In un batterdocchio, quel pugno allo stomaco tornò come un fulmine. Shifu e gli altri, inclusa Dawn, non sapevano della discussione tra me e Mortýs. Avevo perfino paura di confessarlo.

Non avrebbe avuto senso tenere la bocca chiusa, perché i guai li avrei passati comunque, ma Dawn doveva saperlo – visto che Mortýs cercava me e lei.

"Buon allenamento." si congedò il maestro. Mi morsi il labbro terrorizzata.




 
***





Gli allenamenti procedevano alla grande. Dawn stava migliorando sempre di più, dando calci e pugni sugli alberi di legno e ferro, ma non poteva di certo competere con Tigre.

"Dynamite, qualcosa non va?" chiese lei, fermandosi di scatto.

"No... va tutto bene."

"Non è vero, sei giù di morale, e so che non è colpa di Shelby."

"Shelby...?" inarcai un sopracciglio.

Dawn si picchiò la fronte.

"Cielo, mi sono dimenticata che voi due litigate ogni giorno, so che hai superato il pianto da lite."

"Sì, ma non è per quello che..."

"Ti sei innamorata?" strizzò l'occhio e le mie guance si trasformarono in peperoni.

"Certo che no!" esclamai paonazza.

La tigre bianca incrociò le braccia un po' irritata, e inistette nel confessare il tutto. Alla fine, cedetti e raccontai la conversazione tralasciando qualche dettaglio. Dawn inarcò un sopracciglio con aria dubbiosa.



«Non voglio scontrarmi con te, Dawn e quella mandria di idioti.»

«Allora, perché ci hai sfidate?»

Distolse lo sguardo e decise di confessare, e ammetto che da lui non me lo sarei mai aspettato. Tra l'altro, un malvagio è sempre in cerca di vendetta o di conquiste.

«Volevo solo chiarire il tutto parlando civilmente.»




Dawn non voleva credermi, ma il modo in cui avevo raccontato tutto, le fece cambiare idea.

"Perché mai avrebbe dovuto farlo?"

"Non lo so, ma c'è qualcosa che non quadra in tutto questo." alzai gli occhi al cielo fissando il soffitto, per poi girarmi e osservare i Cinque Cicloni e Po allenarsi duramente. Mi resi conto che tutti quegli sforzi sarebbero stati inutili, e poi Mortýs era un nemico davvero spietato. Se il Maestro Croc era riuscito solo ad esiliarlo, noi allieve non saremmo mai riuscite a sconfiggerlo definitivamente. Questo era poco ma sicuro.

"Deve per forza esserci qualcosa sotto, altrimenti non si spiega."


Il tutto s'interruppe bruscamente, quando un rimbombo proveniente dalla Valle raggiunse le orecchie di tutti i presenti in palestra. La porta si spalancò per la seconda volta e apparve Shelby.

"Ragazzi, dovete assolutamente venire! Uno spirito ha appena bombardato la Valle!"


Che fosse stato...  Mortýs?




 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***




- Capitolo 7 -

 




I Cinque decollarono fuori all'uscita, verso la Valle devastata da esplosioni. Mi sembrava impossibile che ci fosse davvero lo zampino di Mortýs, ma mai bisognava dire che era "impossibile". Una spiegazione, forse, c'era.

 

L'ha detto per approfittarsene, non può essere altrimenti.

 

"Cosa facciamo?" chiese Dawn.

"Raggiungiamo gli altri e affrontiamo il nemico."

"E se fosse davvero Mortýs?"

"Non credo."

La tigre bianca chinò il capo di lato. Alla fine, vuotai il sacco raccontandole ancora di quella piccola conversazione tra me e Mortýs, aggiungendo più dettagli. Dawn rimase di sasso e immediatamente, strinse i pugni serrando gli occhi arrabbiata, eppure prima non aveva reagito così quando glielo avevo detto. Fu la frase "Gli avevo detto che l'avrei aiutato" ad averla fatta alterare così tanto, al punto di mostrare le fiamme davanti ai miei occhi.

"Tu... gli hai addirittura offerto il tuo aiuto?!" gridò in preda alla rabbia.

"Perché non me lo hai detto subito?"

"Non volevo complicare troppo le cose e poi sembrava... sincero."

Sbuffò.

"Non raccontarmi frottole. Sei sempre stata una tipa disponibile - e troppo, e tuo fratello Shelby ne è testimone."

"Dawn... davvero, non credevo che..."

"Non dire altro. Me la vedrò io con Mortýs, e tu resterai qui."

Spalancai gli occhi incredula.

"Cosa?"

"Tu. Resti. QUI! E senza dire altro." e detto ciò aprì la porta con un calcio potente, distruggendola in mille pezzi, e si allontanò. In quell'istante, mi vergognai di me stessa. L'avevo tenuta all'oscuro dell'episodio tra me e Mortýs, ed io credevo che l'avesse scoperto da sola poco per volta.

 

Non potevo, però, lasciare che Dawn combattesse da sola – anche se c'erano i Cinque ad affiancarla. Decisi di uscire dalla palestra e seguirla senza farmi vedere, raggiungendo la Valle ormai devastata.

 

Non ci voglio credere.

 

 

***


 



Shelby era con loro, accanto a Dawn. Come se mi avesse sostituita. Il mio cuore stava andando in frantumi, guardando quell'immagine. Non potevo, però, farmi scoprire.

L'ombra dello spirito apparve e fu proprio in quel momento che riconobbi quel volto: Mortýs Demons. Mi aveva ingannata, ed io odio essere presa in giro – soprattutto dai nemici.

"Ma bene, mi avete beccato!" disse con tono solenne.

"Oddio, i Cinque! Che pauuura! Adesso mi faranno la bua!" piagnucolò come se stesse facendo finta di recitare. Robe da... bambini.

Mortýs era sempre stato così infantile.

"Vedo che non sei sola, Guerriera di Fuoco."

Dawn ringhiò mostrando le sue fauci possenti.

"E tu... dovresti essere Shelby, il gemello di Dynamite."

 

Non poteva combattere con Mortýs, non conosceva neanche i suoi punti deboli anzi, non lo conosceva proprio. Lo spirito lo avrebbe sconfitto con uno schiocco delle dita.

"Sembrate un branco di formiche viste da quassù." e scoppiò in una risata fragorosa che, poi, divenne malvagia.

"Dynamite, alla fine, si è arresa. Oh, quanto mi dispiace."

"Vigliacco, te la faremo pagare!" esclamò Tigre.

"E come pensi di farcela, bambola? Sono immortale e il vostro kung fu è niente contro di me."

Mortýs era diventato forte e, vedendolo subito assorbire il Chi di uno dei Cinque, le sue dimensioni aumentarono, diventando sempre più grande e potente.

Non sapevo cosa fare, se intervenire o lasciar perdere.

 

Dawn e mio fratello erano in pericolo. Tra l'altro, tenevo ancora tra le zampe la Pergamena d'Argento. Ma come avrei potuto risalire al suo potere leggendario?

Nascosta dietro un cumulo di massi, cercai di estrarre la pergamena aprendo la custodia, ma sembrava impossibile, finché un click non mi permise di risalire alla fonte. Tirai fuori il manoscritto e lo srotolai lentamente, leggendo le prime due strofe.

 

 

"Il male regna ovunque, ma sempre si arriva al dunque.

Solo un cuore puro fermarlo potrà, e i suoi poteri distruggergli riuscirà."



 

Una cosa era certa: Mortýs era indistruttibile. Come avrei potuto sconfiggerlo? Ma sopratutto, come potevo ottenere quell'enorme potere celato da più di mille anni sotto un cumulo di macerie?

 

 

 

Il finale sarà online il 17 giugno!



 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 [Finale] ***




- Capitolo 8 -

[Finale]

 



 

Srotolai tutta la pergamena in cerca di altre informazioni, ma non ne trovai. Fu un'altra frase, poi, ad attirare la mia attenzione.


 

"Se il nemico esiliare vorrai, solo di un'amica fidarti dovrai."




Dawn, ormai, non si fidava più di me, e ciò mi aveva distrutta. Ma non potevo lasciarla sola o meglio, non con Shelby. Non sapeva niente di Mortýs e di come avrebbe potuto rimandarlo da dov'era venuto.

Anche se Dawn mi aveva raccomandato di rimanere al Palazzo, decisi comunque di andare in loro soccorso. Sfortunatamente, Mortýs mi colse alla sprovvista.

 

"Oh, Dynamite! Sei arrivata giusto in tempo per vedere i tuoi amici morire."

Dawn serrò gli occhi ancora arrabbiata, mentre gli altri mi osservarono increduli. Prima che Mortýs avesse potuto guardarmi da vicino, nascosi dietro la schiena la Pergamena d'Argento.

"A meno che non vieni con me e mi consegni l'immenso potere della dea argentata."

Spalancai gli occhi, rendendomi conto di cos'avevo tra le zampe in quel momento: un potere leggendario. Non era solo la Fiamma del Drago ad essere immensa e leggendaria, allora.

"Non lo farò." risposi.

"Mi avevi promesso il tuo aiuto, o sbaglio?"

"Beh... mi sono resa conto che gli amici e il kung fu valgono mille volte più di uno stupido potere oscuro."

"Mi spezzi il cuore, Dynamite." reagì fingendo di piangere.

 

Vidi Dawn stringere i pugni e, man mano che serrava gli occhi dalla rabbia, piccole fiammelle blu la circondarono fino a formare una grande fiamma che, lentamente, diventò rossa. Osservai quella fiamma ingigantirsi.

Non avevo mai visto qualcosa di grandioso.
 

"Tanto vale continuare a distruggere questo ridicolo paesino." disse con tono solenne lanciando un'altra sfera di fuoco sull'ultimo edificio rimasto intatto.

Mi avvicinai alla fiamma di Dawn e, immediatamente, una sensazione di freddo percorse il mio corpo. Guardai Mortýs distruggere una casetta dal tetto verde, e stringo un pugno in preda alla rabbia. Vidi, poi, un fumo bianco avvolgermi il braccio.

 

"Il fuoco e il gelo salveranno il mondo e sconfiggeranno gli immortali." l'ultima frase del manoscritto.

 

"Dynamite, le tue braccia... sono gelide." disse Dawn, dopo avermi sfiorato il pelo morbido delle mie braccia.

"Non so cosa mi stia succedendo." risposi in preda al terrore.

"L'immenso potere della dea argentata... è l'aria?"

Dalla fiamma di Dawn, riuscii a vedere i miei occhi cambiare colore: da un azzurro al color ghiaccio. Rimasi ferma a fissare il mio corpo cambiare lentamente, e i nostri "poteri" fondersi in un'unica e grande fiamma.

 

"Credo di aver fatto la pipì." disse Po osservando con gli occhi lucidi i poteri unirsi, e tutti coloro che erano vicino a lui si allontanarono lentamente.

La fiamma subito si trasformò in un'enorme dragone rosa e rosso, per poi unirsi con il mio potere, diventando una sfumatura tra il caldo rovente del fuoco e il gelido tepore dell'aria.

"Che scherzo è questo?" domandò Mortýs non credendo a ciò che stava vedendo.



 

"Il fuoco e il gelo salveranno il mondo e sconfiggeranno gli immortali."



 

"Le tue bighellonate sono finite." disse Dawn, preparandosi per lanciare la sfera di fuoco, unito con il potere della Pergamena d'Argento.

Unendo le nostre zampe, si levò in cielo una nube di polvere che disegnò intorno a noi il simbolo dello Yin e dello Yang, colorato di azzurro e di rosso.

Alzammo le braccia e, dopo aver staccato una delle zampe che èrima erano unite, raggiungemmo il nemico e, dopo aver fatto un salto, le unimmo una seconda volta e guardammo i nostri vestiti cambiare totalmente forma.

 

Il grande Drago creatosi dietro di noi circondò il nemico creando un grande tifone bianco limpido.

"Addio, Mortýs Demons." con la stessa posizione di prima, lanciammo la fiamma che indebolì il nemico, che lanciò un potente urlo. Il gelo e il fuoco riuscirono a disintegrare il suo corpo fantasma, eliminandolo completamente dalla vista di tutti.

Il tifone svanì dopo qualche minuto, e con esso anche il Drago e Lo Yin e Lo Yang. La Valle era distrutta, ma l'importante era aver sconfitto Mortýs.

 

Mi voltai verso Dawn, dopo essere atterrate sul terreno, e la guardai dispiaciuta. L'avevo delusa e faceva bene a tenermi il broncio, ma ciò che non mi sarei aspettata da lei era un bacio sulla guancia. È una tigre bianca di legno, quasi come Tigre, e quel gesto fu davvero inaspettato.

"Ti perdono, Dynamite." sorrise tirandomi un pugno amichevole sulla spalla.

Inarcai le labbra in un sorriso, felice di essermi riappacificata con la mia migliore amica.



 

***



 

La Valle fu ricostruita dopo qualche mese, con l'aiuto dei Cinque e Shelby. Vedere di nuovo la Pergamena d'Argento, dopo aver sconfitto Mortýs, mi rese felice. Avevo scoperto il leggendario potere della Dea Argentata: il potere del gelido tepore dei Poli.

Un potere tenuto all'oscuro per mille anni, dopo che la Dea fu sconfitta da un esercito di malandrini mortali. La Pergamena fu tenuta nascosta sulla Terra, prima custodita e poi abbandonata senza un motivo preciso.

 

Non so di preciso dove e come sia capitata dalle mie mani, ma quello che so è che stato un segno del destino. Ed io non vedo l'ora di continuare quest'emozionante avventura.

 

 

Diamond e il mistero della Pergamena d'Argento - Fine





 



Angolo autrice:

Allora, cosa ne pensate? Finale un po'... improvvisato, ma piuttosto carino.
Che dire, grazie per averla seguita e vi aspetterò a settembre con "Kiyori e il potere cosmico". Bye!






 

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