Yuu Therapy

di Lady Neko Kadar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Speed-date ***
Capitolo 2: *** Photo shoot ***
Capitolo 3: *** Imperatore ***



Capitolo 1
*** Speed-date ***


YUU THERAPY

Primo capitolo


Nishinoya Yuu aveva capito da poco di essere attratto anche dai ragazzi. Fin dalla prima adolescenza aveva sempre perso la testa per le ragazzine più belle, ma da un paio d’anni aveva scoperto il fascino dell’uomo: braccia forti, barba incolta, altezza; si era preso qualche cotta per alcuni dei suoi compagni di corso, ma questi non erano abbastanza per lui. Yuu sentiva che da qualche parte esisteva il suo ragazzo o la sua ragazza ideale ma non sapeva dove cercare finché al suo migliore amico, Tanaka Ryunnosuke, venne un’idea: uno speed-date, l’occasione per incontrare tanta gente in poco tempo. Nishinoya non ne aveva mai sentito parlare e si ritrovò in una grande sala con vari tavoli e in mano una scheda con dei numeri datagli all’ingresso. Tanaka gli aveva spiegato che ogni incontro durava tre minuti e in quel breve periodo bisognava farsi conoscere, quindi c’era bisogno di soppesare le parole, trovare quelle giuste per fare colpo, scaduto il tempo si passava alla persona successiva e così via; ogni persona aveva un numero e alla fine dell’incontro bisognava segnare nella scheda ricevuta all’inizio quali incontri sono stati graditi e quali no.
Nishinoya era gasatissimo, era la prima volta che faceva una cosa del genere, aveva l’opportunità di conoscere tanti ragazzi e ragazze e di trovare la propria anima gemella. Si sarebbe fatto tutti gli speed-date del mondo pur di trovarla!
 

Azumane Asahi era un ragazzo timido, insicuro e molto pessimista, troppo sensibile per chiunque. Da più di un anno era stato lasciato dal suo fidanzato e ancora non si era ripreso da quella delusione; usciva poco, restava chiuso in casa a guardare film strappalacrime e con chiunque parlava soltanto del suo ex. Gli unici che lo sopportavano erano i suoi due migliori amici ma anche loro si erano stancati di questa situazione, così un giorno lo costrinsero a vestirsi bene e lo trascinarono letteralmente a uno speed-date. Asahi aveva sempre dichiarato di non volersi più fidanzare, di non essere pronto, di non esserne in grado e anche dentro quella grande sala dove stava per iniziare questo insolito evento sociale continuava a ripetere le solite cose.
<< Asahi, tu DEVI dimenticarti quel bastardo che ti ha lasciato, non puoi continuare a morire per lui! Qui non devi per forza fidanzarti con qualcuno, è solo l’occasione per conoscere nuove persone, poi se dovesse scattare qualcosa ben venga. >> spiegò Sugawara Koushi, uno dei due migliori amici.
<< E non presentarti alle persone con questa faccia, altrimenti non ti piglia nessuno. >> aggiunse l’altro amico, Sawamura Daichi. Asahi fece un mugolio d’assenso ma non era per niente sicuro di questo speed-date.

 
L’evento stava per cominciare, uno speaker spiegò il gioco, ogni persona aveva segnato sulla propria scheda il percorso da seguire dei tavoli numerati, tutti diversi tra loro in modo da non accavallarsi. Sembrava complicato poiché ogni percorso era stato indicato secondo le proprie preferenze sessuali. Spiegò inoltre che ogni incontro durava tassativamente tre minuti scanditi da una campanella ed era vietato scambiarsi dati personali di troppo (quali numeri di telefono, indirizzo email, ecc.). Quando tutti furono ai propri posti, la campanella suonò l’inizio degli incontri.

 
Nishinoya era già al sesto incontro ma non aveva ancora trovato una persona che lo colpisse davvero: le ragazze erano poche e troppo spigliate per i suoi gusti e i ragazzi non lo attiravano neanche fisicamente, troppo curati o disinvolti, troppo magri o troppo perfetti… Nishinoya aveva gusti fin troppo complicati e iniziava a pensare che in un posto del genere non avrebbe incontrato qualcuno che ci si avvicinasse anche solo un po’, ma al settimo tavolo dovette ricredersi. Un ragazzo alto, capelli lunghi castani, un piccolo pizzetto sul mento si stava sedendo al suo stesso tavolo.
“Fisicamente ci siamo” pensò Noya, bisognava conoscerne il carattere ora.

 
Neanche Asahi aveva avuto molta fortuna; quando provava a parlare con qualche ragazzo si bloccava spesso per la vergogna e si torturava le mani, si vedeva lontano un miglio che questo atteggiamento timido e insicuro non piaceva agli altri ragazzi, in fondo era per questo che era stato tradito e lasciato. Neanche il povero Asahi era stato colpito da qualcuno, sei no sulla sua scheda e Asahi pensava che alla fine della serata avrebbe segnato solo no. Era tutto inutile, non provava interesse per nessuno. Più volte era sul punto di andarsene ma i suoi amici erano rimasti ad osservarlo e a ogni tentativo di fuga sentiva i loro occhi incenerirlo.
Giunse al settimo tavolo con aria sconsolata e trovò di fronte a sé un ragazzo basso, sembrava un liceale, capelli neri e un piccolo ciuffetto biondo sulla fronte. Il piccolo sconosciuto lo stava fissando con la bocca semiaperta, poi si riprese e sorrise prima di sedersi. Quel sorriso fece tremare le ginocchia di Asahi, aveva sempre pensato che il suo migliore amico Suga avesse il sorriso migliore del mondo, ma aveva appena trovato qualcuno che lo superava.
Si misero entrambi seduti e il più basso iniziò a parlare.
<< Piacere di conoscerti, mi chiamo Nishinoya Yuu ma gli amici mi chiamano Noya, quindi puoi chiamarmi così, tu? >>
<< I-io sono Azumane Asahi >> la voce di Asahi tremava e le mani ricominciarono a muoversi senza controllo. Lo sguardo di Noya cadde su quelle mani così grandi e si morse le labbra, scacciando dalla testa qualsiasi pensiero perverso.
<< Ho 20 anni e frequento la facoltà di Beni Culturali. >>
Asahi rimase decisamente sorpreso e Noya se ne accorse.
<< Lo so, sembro più piccolo della mia età, lo pensano tutti. Tranquillo, uscire con me rientra nella legalità. >>
Asahi sorrise.
<< Io ne ho 21 e sono al terzo anno di Letteratura. >>
Questa volta fu il turno di Noya a essere sorpreso.
<< Ed io che credevo ne avessi quasi trenta! >>
Asahi si grattò la nuca, imbarazzato.
<< Me lo dicono tutti… >>
Nishinoya scoppiò in una risata cristallina, così bella e contagiosa agli occhi di Asahi.
<< Abbiamo lo stesso problema allora. >>
<< Già. >> entrambi risero e quella fu la prima volta per Asahi dall’inizio dell’evento.
<< Allora, cosa posso dire? Sono molto allegro e solare, mi piace fare amicizia e non so cosa cerco in una persona. Lego facilmente ma non ho trovato ancora nessuno in grado di colpire il mio cuore. Tocca a te. >> disse velocemente Nishinoya; Asahi lo ascoltò attentamente, quel ragazzo era il suo opposto in tutti i sensi e questo lo attraeva e spaventava allo stesso tempo.
<< Io non ho molto da dire. Sono timido e riservato e in realtà non vorrei neanche essere qui ma mi hanno costretto i miei amici per dimenticare il mio ex che mi ha lasciato… >>
Lo stava facendo di nuovo, stava parlando dell’ex fidanzato. Lo aveva nominato in tutti gli incontri e ogni volta aveva notato un’espressione inorridita da parte di tutti i precendenti “numeri”, ma Nishinoya non sembrava irritato.
<< Hanno fatto bene! Bisogna superarle certe batoste. >> sentenziò Noya con espressione da saputello.
<< Lo so, ma è impossibile per me… >> rispose Asahi, sospirando.

 
Daichi vide da lontano che il suo migliore amico aveva assunto l’espressione sofferente che aveva sempre quando parlava dell’ex.
<< Ci risiamo. >> disse, sbuffando.
<< Non di nuovo. Ma non impara mai! >> brontolò Sugawara accanto a lui.
<< È tutto inutile, non combinerà nulla. >>

 
La campanella dei tre minuti suonò e tutti si alzarono per il cambio.
<< Sai, spero di avere la possibilità di aiutarti a dimenticare il tipo che ti ha lasciato. >> disse Nishinoya, per poi salutare e cambiare tavolo. Asahi restò sorpreso da quelle parole ma in fondo sentiva che gli facevano piacere.
 

Gli incontri erano finiti. Asahi andò a consegnare la sua scheda e raggiunse i suoi amici.
<< Tu sei scemo! >> subito attaccò Daichi.
<< Si capiva chiaramente quando parlavi del tuo ex! Lo hai fatto sempre! Quante volte ti ho detto che non è un discorso da affrontare in un’occasione del genere? >>
<< Lo so, mi dispiace tanto. >> si scusò affranto Asahi.
<< Allora, hai trovato gente interessante? >> chiese curioso Sugawara.
<< V-veramente sembrava che io non interessassi a nessuno… >>
<< Grazie al cavolo! >> interruppe Daichi, beccandosi un’occhiata supplichevole da Asahi, che riprese a parlare.
<< Però c’è stato un ragazzo che non ha reagito male come gli altri. Sembrava interessato… e interessante. >> le ultime parole uscirono come un mugolio quasi incomprensibile ma i due amici riuscirono comunque a decifrarle.
<< Quindi hai messo qualche sì? >> chiese speranzoso Suga.
<< Solo a lui. >> rispose Asahi, beccandosi pacche di gioia sulla schiena da parte dei due migliori amici.
“Speriamo abbia contraccambiato davvero.” Pensò Asahi.

 
Nishinoya raggiunse il suo amico Tanaka in un bar lì vicino.
<< Allora bro, com’è andata? >> Tanaka andò subito al dunque.
<< Guarda, stavo quasi per perdere le speranze, non mi piaceva nessuno, finché non è arrivato lui: numero tre, capelli lunghi, pizzetto, alto, grandi mani altamente erotiche… ho dovuto trattenere i peggiori pensieri quando l’ho visto. E poi abbiamo parlato. È molto timido e insicuro ed è stato lasciato da uno ed è qui che entra in gioco Yuu che riparerà quel cuore affranto! >> Noya raccontò tutto con entusiasmo, aveva un grandissimo sorriso. Tre minuti erano stati pochi ma a pelle aveva sentito che finalmente aveva incontrato qualcuno di interessante.
<< Bisogna vedere se lui ti ha scelto. >> puntualizzò Tanaka.
<< Ehi, non smontarmi così. Gli ho detto che voglio fargli dimenticare l’ex, non può rifiutarmi, ha bisogno di me! >>
 

 
Cosa in realtà lo avesse colpito di quel piccolo numero quattro neanche Asahi lo sapeva. Forse la schiettezza, forse la sicurezza, la cosa certa è che era stato rapito dal suo sorriso fin da subito. Però Asahi era certo di non avere chance, che quelle parole dette prima di lasciarsi fossero solo di scena perciò rimase completamente spiazzato quando nella mail mandata dagli organizzatori dello speed-date c’erano i dati di Nishinoya con cui sembrava avesse avuto buon feeling. Non se lo aspettava, né sapeva cosa fare. Nonostante l’interesse nei suoi confronti, non se la sentiva di chiamarlo; aveva paura ma avrebbe anche voluto vederlo. Se avesse chiesto consiglio a Suga e Daichi, lo avrebbero costretto a chiamare di fronte a loro. No, non se la sentiva. Era inutile illudersi: nel momento in cui Nishinoya lo avrebbe conosciuto meglio, lo avrebbe scaricato, come già successo. Per Asahi era inutile persino cominciare e non chiamò, ma non ebbe il tempo di mettersi l’anima in pace che il suo cellulare squillò. Numero sconosciuto. Un dubbio assalì Asahi e controllò un numero contenuto nella mail: era lo stesso numero. A quanto pare Nishinoya non aveva perso tempo. Asahi aveva paura a rispondere ma sembrava maleducazione non farlo; non riuscì a decidersi finché il cellulare smise di suonare. Asahi fece un sospiro ma il cellulare riprese a squillare improvvisamente. Asahi non si aspettò che lo richiamasse subito e spaventandosi dell’improvviso squillo, accettò la chiamata involontariamente.
Era nel panico, restò qualche secondo in silenzio col cellulare in mano, poi deglutì e lo portò all’orecchio.
<< P-pronto? >>
<< ASAHI-SAN! >> un urlo dall’altra parte della linea costrinse Asahi ad allontanare immediatamente il cellulare.
<< Sono Nishinoya Yuu, ci siamo incontrati allo speed-date, ero il numero quattro, ricordi? >>
<< Sì, mi ricordo. Ho appena ricevuto la mail con i tuoi dati in effetti. >>
Due voci totalmente differenti: quella di Noya alta, quasi urlata, gioiosa, squillante, entusiasta; quella di Asahi bassa, quasi tremante a dimostrazione della sua timidezza.
<< Non è grandioso? Sei stato l’unico con cui sono risultato compatibile. Lo sapevo! >>
Asahi di certo non poteva dirgli che il numero quattro era stato l’unico sì che aveva messo in quella scheda, neanche sapeva spiegarsi il perché lo avesse fatto.
<< Io in realtà non me lo aspettavo… Non credevo potessi interessarti. >> era quasi un sussurro quello di Asahi.
<< Scherzi vero? Tu sei stato l’unico interessante in mezzo a quella gente! Asahi-san, non sai quanta voglia ho di vederti di nuovo. >>
Di nuovo quella schiettezza disarmante. Più lo sentiva parlare e più Asahi ammirava quel ragazzo; forse non sarebbero mai diventati fidanzati (come avrebbero voluto i suoi amici), ma magari amici sì e forse da lui poteva imparare molte cose su come affrontare la gente con un po’ più di sicurezza.
<< Anche io, Nishinoya. >>
<< Ti va di prendere un caffè domani? >>
<< Sì, io mi libero alle quattro. >>
<< Ok, ti mando l’indirizzo via mail del mio bar preferito! >>
<< Va bene, a domani Nishinoya. >>
<< A domani. >>
Asahi riattaccò e fece un enorme sospiro, lo avrebbe rivisto e questo lo rendeva nervoso ma felice. Però doveva restare con i piedi per terra, solo amicizia.
 

Nishinoya non si era perso d'animo al primo tentativo fallito e aveva fatto bene. Aver sentito quella voce tanto virile ma tanto timida lo aveva riempito di gioia e non riusciva a controllare il tono di voce. Era fatto così lui, sempre spontaneo e con quella spontaneità aveva parlato, confessandogli di volerlo rivedere.
"Anche io" aveva risposto il suo interlocutore e fu difficile trattenere un salto di gioia, i suoi occhi brillarono e anche la sua voce sembrava più eccitata. Ne approfittò subito e gli diede un appuntamento che l'altro accettò e a chiamata conclusa fece tutti i salti trattenuti. Si sbrigò a mandare l'indirizzo ad Asahi.
<< Giornata passa in fretta, devo rivedere quel ragazzo bellissimo. >> disse, buttandosi sul letto, poi chiamò Tanaka per aggiornarlo.
 

 
Asahi era stato talmente emozionato durante la telefonata che aveva completamente dimenticato che il giorno dopo non avrebbe avuto lezioni. Si era persino presentato all'università e capì l'errore dovuto all'emozione solo quando vide la sua aula con studenti e insegnanti mai visti prima.
Prima di tornare a casa decise di passare all'indirizzo mandatogli da Nishinoya per memorizzare la strada e non rischiare di perdersi o ritardare nel pomeriggio. A casa iniziò il panico: girava per l’abitazione senza una meta, aveva tirato fuori tutti i vestiti per decidere cosa mettere ma l'indecisione regnava sovrana e infine ci si mise anche lo stomaco sotto-sopra. Asahi mandò un messaggio ai suoi migliori amici chiedendogli di venire a casa sua con urgenza appena potevano.
I due arrivarono alle due e mezza insieme, preoccupati per quel l'improvvisa convocazione.
<< Oggi mi vedo con Nishinoya, il ragazzo dello speed-date. >> esordì Asahi, sudando freddo.
<< Ti ha scelto? Quando lo hai saputo? >> l’entusiasmo dei due amici si accese.
<< Ieri. >>
<< E perché ce lo dici solo ora? >> lo rimproverò Daichi.
<< Ecco, in realtà io non volevo chiamarlo e se ve lo avessi detto, voi mi avreste costretto a farlo, ma lui mi ha chiamato subito e ho finito per accettare di incontrarlo. >>
<< Hai fatto benissimo! Asahi sono così felice! Finalmente torni a vivere! >> Sugawara abbracciò l’amico interessato, il quale cercò di divincolarsi.
<< Non fraintendete, io non credo potrà nascere nulla e non voglio che nasca nulla se non una semplice amicizia. >>
I due amici restarono immobili, come se le parole di Asahi li avessero congelati.
<< Che avete? >> chiese preoccupato Asahi.
<< Bhè, è comunque un inizio. >> commentò Daichi.
<< Stiamo parlando di uno che non voleva neanche più uscire di casa. >> Suga rispose al compagno.
<< Potrebbe spronarlo questa amicizia. >>
<< Sbloccarlo e chi lo sa, da cosa nasce cosa… >>
<< Smettetela di parlare di me come se non ci fossi! >> Asahi interruppe il dialogo tra i suoi amici.
<< Ho bisogno del vostro aiuto. Non so assolutamente cosa fare, che dire, come vestirmi… >> spiegò con agitazione il padrone di casa, accompagnando i due ragazzi in camera propria. I due rimasero sconvolti nel vedere la quantità d’indumenti in giro per la stanza.
<< Hanno provato a derubarti, Asahi? >> chiese preoccupato Suga.
<< N-no, stavo decidendo cosa mettermi. >> rispose imbarazzato Asahi.
<< Fammi capire, hai fatto tutto questo macello in camera e sei così agitato solo per un’amicizia? >> il tono di Daichi era inequivocabilmente sarcastico e questo mise ancora più in agitazione Asahi.
<< B-bhè, non voglio fare brutta figura… sapete che oltre a voi due non rivolgo la parola a nessuno. >>
<< Veramente nessuno si avvicina a te perché parli solo del tuo ex… ECCO! Non parlare del tuo ex, non parlare del tuo ex, NON FARLO! >> Mentre parlava, Daichi posò le mani sulle spalle di Asahi e le strinse, questo gesto, unito al tono con cui pronunciò quell’ordine erano molto minacciosi agli occhi del pauroso Asahi.
<< O-ok, ci proverò. >>
<< Non devi provarci, devi farlo e basta! >> il tono di Suga era più dolce ma altrettanto inquietante.
<< Va bene, niente ex. Ex proibito. Ho afferrato il concetto. >> sospirò Asahi.
<< Bene, altrimenti te la vedrai con me. >> ecco le minacce esplicite di Daichi.
<< Su Daichi, già è in ansia per sé, non agitiamolo ancora di più. >> Sugawara sorrise, posando una mano sulla spalla di Daichi.
<< Troppo tardi. >> Asahi fece un nuovo sospiro pesante.
<< Asahi, se quel ragazzo ha voluto rivederti è perché lo hai colpito così come sei. Non agitarti troppo e sii te stesso. >> disse Sugawara con un tono dolce, quasi materno in grado di rilassare chiunque, ma fu interrotto da Daichi.
<< Se è se stesso, inizia a parlare dell'ex. >>
<< Allora sii te stesso senza parlare di Shinji. >> aggiunse Suga, sorridendo. Asahi capì che sarebbe stata ancora più dura di quel che aveva creduto.
 

 
Quattro precise, Nishinoya era già al bar, indossava una maglietta verde con stampate in nero varie parole straniere di cui neanche lui sapeva la provenienza, dei pantaloni neri e scarpe da ginnastica. Non era per niente agitato ma molto contento ed entusiasta.
Fece avanti e indietro mentre aspettava, non era un tipo molto paziente, peggio ancora in quel momento che stava per rincontrare il ragazzo dei suoi sogni (almeno fisicamente lo era). Fortunatamente l'attesa fu breve. Asahi era proprio davanti a lui, capelli legati in un morbido chignon come la prima volta che si videro, camicia bianca che, se si guardava bene (e Noya lo stava facendo), lasciava appena intravedere i muscoli, e jeans. Un look molto semplice ma che sembrava renderlo perfetto e incredibilmente sexy. Rivederlo fu la conferma per Noya che fisicamente era quello che voleva, ma doveva conoscerlo bene e farsi conoscere per valutare meglio la situazione.
Si riprese da quella visione divina e andò incontro al nuovo arrivato.
<< Ciao! >> una parola che gridava mille emozioni positive.
<< Ciao, aspetti da molto? >> la voce di Asahi era più pacata, così come il suo sorriso timido.
<< No, sono appena arrivato anche io. Sediamoci. >> Noya fece strada nel bar. Un locale dal design moderno, pareti bianche con cornici di metropoli straniere, un classico della modernità ma aveva un particolare vintage, un jukebox ed era quello che amava Nishinoya di quel locale, un angolo retrò in un ambiente totalmente moderno; il loro tavolo era proprio vicino a quel l'apparecchio funzionante.
<< Sono contento tu abbia accettato il mio invito. >> disse Yuu mentre attendeva il barista.
<< Come ti ho già detto, mi ha sorpreso che tu mi abbia contattato così presto, ma non posso nascondere che sono anche stato contento. >>
<< Tu avevi intenzione di chiamarmi? >>
Asahi restò un attimo in silenzio.
<< Vuoi la verità? >>
<< Ovvio! >> quella domanda non spaventò Noya.
<< Inizialmente ero molto combattuto se farlo o no… Ero felice che qualcuno volesse conoscermi ma non mi sentivo pronto, così alla fine avevo deciso di rinunciare ma tu mi hai colto alla sprovvista e ora sono qui. >>

 
Noya osservò il suo interlocutore, aveva tenuto la testa bassa per metà del discorso con l’aria colpevole di chi era pentito di aver fatto un grosso dispetto a qualcuno, solo all’ultima frase aveva alzato gli occhi verso di lui.
<< Hai fatto la scelta giusta, non mi piacciono i no! >>
 

Di nuovo quel sorriso, quello del primo incontro che quasi gli fece cedere le gambe. Asahi era molto nervoso ma quel sorriso esprimeva rassicurazione e fiducia, più di quello del suo migliore amico Suga.
Arrivò un barista, Asahi ordinò un tè freddo e Noya un espresso.
<< Allora studi letteratura, giusto? Vuoi fare l’insegnante? >>
<< No, ho scelto letteratura solo per passione, non per mestiere. Mi piace leggere e mi piace scoprire cosa c’è dietro ogni libro, ogni testo, ogni parola, ogni autore. >>
Noya guardò Asahi con gli occhi spalancati, come un bambino che stava ascoltando una leggenda interessantissima.
<< Fantastico! Non l’avevo mai pensata così! >>
<< Già, tu perché sei ai Beni Culturali? >>
<< Mi piacciono le cose belle e cosa c’è di più bello dell’arte? Inoltre mi piacerebbe fare la guida turistica, ma non una di quelle guide noiose che ti parlano delle opere come una rottura di scatole, voglio essere una guida che racconta, mostra e fa provare emozioni! >>
Ad Asahi piaceva il modo in cui Nishinoya si infervorava quando parlava di qualcosa che lo colpiva particolarmente.
<< È un bel progetto. A pelle sento che potresti farcela. >> disse Azumane, sorridendo.
<< Davvero? Sono felice che tu me lo dica! >>
Arrivarono le ordinazioni e ci fu silenzio mentre entrambi consumavano le loro bevande.
<< Noi due ci siamo lasciati con una promessa allo speed-date. Ti avrei fatto dimenticare il tuo ex. Parlami un po’ di lui, così so cosa devo fare. >>
Ad Asahi andò di traverso il tè e rischiò di strozzarsi. Gli tornò in mente il volto spaventoso di Daichi e le sue parole. “Non parlare del tuo ex” si ripeté nella mente.
<< N-non credo sia il caso. >> rispose in un sussurro tremante, stava per sudare freddo, temeva che i suoi migliori amici potessero spiarlo da qualche parte e punirlo se avesse disobbedito agli ordini. A quel pensiero il ragazzo si guardò intorno istintivamente, come per cercarli.
<< Dai, non fare il riservato ora. Sembrava ne volessi parlare allo speed-date e ora che siamo qui per conoscerci stai zitto? Ne ho bisogno per la mia terapia. >>
<< Terapia? >> ripeté confuso Asahi.
<< La Terapia Yuu, adatta per ricostruire un cuore spezzato. >> Nishinoya si alzò in piedi, posò un piede sulla sedia e si indicò con aria trionfante. Asahi scoppiò a ridere per quella auto-pubblicità.
<< Davvero non posso. L’ho promesso ai miei amici. >>
<< E perché? >>
<< Da quando sono stato lasciato, non faccio altro che parlare di lui con chiunque e le persone mi hanno allontanato per questo; solo Suga e Daichi, i miei migliori amici, mi sono rimasti accanto. Mi hanno categoricamente proibito di parlare della mia storia precedente. >>
Nishinoya aveva assunto un’espressione pensierosa.
<< Ma sono stato io stesso a chiedertelo quindi non ci sono problemi. Sono io che voglio sapere di lui. Se poi si arrabbiano, ci parlo io con i tuoi amici! >> sentenziò deciso Noya.
<< Ok, ma sei davvero sicuro? Insomma è una storia noiosa. >>
<< È per il bene della terapia. >> Nishinoya sorrise di nuovo, come se con quel sorriso volesse spingere l’altro a parlare.
<< Si chiama Shinji, ci siamo conosciuti il secondo anno delle superiori, nella biblioteca della scuola. Mi chiese il libro che stavo leggendo perché doveva studiarci sopra, io glielo diedi e così ci presentammo. Con la scusa di ridarmi il libro ci siamo rivisti, conosciuti e abbiamo deciso di frequentarci. Lui era bellissimo per me, così sicuro di sé e mi sentivo bene e protetto con lui. Siamo stati bene per i primi tre anni, lui era buono con me e sopportava ogni mia crisi, tutte le mie ansie e io lo amavo tantissimo, lo aiutavo con gli studi quando ne aveva bisogno, cercavo di accontentarlo il più possibile. Ma nell’ultimo anno la mia ansia è aumentata a causa dell’università; ero insicuro su tutto, chiedevo continuamente conferme e Shinji si era stancato. Quando mi ha lasciato disse che ero diventato una palla al piede, lo infastidivo con le mie incertezze, voleva più libertà e non mi sopportava più. Solo dopo ho saputo che mentre stavamo insieme, lui usciva con un altro, migliore di me in tutto: più bello, più sicuro… più tutto! È passato un anno ma ancora non riesco a lasciarmelo alle spalle. >>
Era stata una liberazione per Asahi parlarne, i suoi amici non avrebbero approvato ma lui si sentiva meglio, per quanto potesse essere possibile.
Nishinoya aveva ascoltato tutto con attenzione e  aveva osservato ogni suo minimo movimento per ogni parola. Si vedeva che ci soffriva e che provava ancora qualcosa per lui. Sentiva il bisogno di conoscere di più di questa storia se voleva aiutarlo ma doveva trovare un modo per parlarne con gli amici di lui e conoscere altri punti di vista.
<< È stato un bastardo. Tradire una persona già insicura di suo. >> commentò Yuu.
<< Ha fatto bene. Io non sono stato abbastanza e quella persona poteva dargli ciò che lui voleva davvero. Divertimento e non ansia continua. Anche se so che è giusto così, non riesco a smettere di soffrire. >>
Nishinoya rimase a bocca aperta.
<< No, questo non lo accetto! 1- Il tradimento è sbagliato, era meglio lasciarti prima e fare il porco del comodo suo dopo. 2- Tu sei così, se non ti ha accettato il problema è il suo. Asahi-san, non distruggerti per questa storia. Io e te non ci conosciamo ma sento che sei migliore di quello che tu pensi di essere. >> Nishinoya posò  una mano sul braccio di Asahi, il quale alzò lo sguardo verso di lui. Questa volta sul volto di Nishinoya non c’era nessun sorriso ma un’espressione seria che esprimeva tanta determinazione.
<< Ti farò capire ciò che vali. >>
<< Nishinoya, non perderci tempo. >> disse Asahi alzandosi. Anche Yuu si mise in piedi e con un rapido scatto gli bloccò la strada. Voleva aiutarlo, non sopportava l’idea che un ragazzo del genere possa arrendersi alla disperazione e in cuor suo sperava di poter sostituire il suo cuore spezzato con il proprio.
<< Sì invece! Voglio farlo. Asahi-san, non voglio più solo conoscerti, voglio aiutarti a ritrovare la felicità che hai perso un anno fa. >>
Asahi era scosso, quello sconosciuto voleva davvero prendersi a cuore un problema che non lo riguardava? E perché?
<< Cosa ci guadagni nell’aiutare un caso perso? >>
<< Non ci deve essere per forza un tornaconto nell’aiutare qualcuno. >>  Noya rispose con schiettezza, non si poteva dubitar della sua sincerità.
<< Ti va di fare un giro? >> chiese Noya col suo solito, splendido sorriso. Asahi avrebbe voluto chiedere al ragazzo di smettere di sorridere perché ogni volta lo lasciava senza fiato: troppa bellezza in un semplice sorriso. Annuì e entrambi andarono a pagare il conto per poi lasciare il bar.
 
 

Giro per la città, i due ragazzi vagavano senza una meta nella zona commerciale. Essendo fine settimana c’era molta gente a rilassarsi e a fare shopping.
<< Mi piace molto anche la fotografia, ogni tanto ci provo ma non lo farei mai come professionista. >> disse Noya, guardando una locandina appesa che aveva catturato la sua attenzione proprio per lo stile fotografico.
<< E perché no? >>
<< Non mi piacerebbe fotografare per commissione, le foto devono essere libere. E poi preferisco guadagnare come guida turistica figa. >>
<< Si adatta di più a te .>> Asahi abbassò lo sguardo e la voce con timidezza maggiore.
<< Se dovessi riuscirci, mi piacerebbe assistere a una tua visita guidata. >> aggiunse il più grande.
Nishinoya si girò verso di lui, con gli occhi che brillavano.
<< Sarebbe bellissimo. Tu potresti aiutarmi proprio! Io parlo delle emozioni dell’arte e tu potresti aggiungere le tue conoscenze letterarie! >> Nishinoya era completamente entusiasta della propria idea e Asahi venne quasi travolto da quella grande ondata di entusiasmo.
<< Si potrebbe provare. >> balbettò appena Asahi, mostrò poca sicurezza ma questo bastò a Noya per saltare letteralmente di felicità, guadagnandosi l’attenzione dei passanti.
<< Hai mai pensato di fare il modello? >>  chiese Yuu, dopo essersi calmato.
<< Io? No. >> ad Asahi uscì una risata spontanea..
<< Non sono il tipo. >> aggiunse.
<< Fisicamente saresti perfetto, quei capelli, quel fisico, quelle mani… >> Nishinoya si bloccò di colpo perché le sue fantasie erotiche stavano riaffiorando in superficie e quello non era decisamente il momento giusto. Asahi non se ne accorse, troppo occupato ad arrossire per i complimenti.
<< C-comunque potresti provarci. >> tentò di riprendersi Noya.
<< Nessuno scatterebbe foto a uno come me. >>
<< Io sì! >>
<< Ma tu non vuoi farlo per professione. >>
<< E allora? Facciamo un book fotografico amatoriale. >>
<< Stai dicendo sul serio? >>
<< Sì! Facciamo così, io mi studio i tipi di scenari, pose e foto adatti a te, ci rivediamo, cerchiamo gli abiti adatti e poi foto! >>
Asahi non credeva che glielo stesse proponendo davvero.
<< Io… >>
<< E poi sarebbe un modo per rivederti. >> di nuovo il sorriso disarmante di Noya. Asahi si chiedeva se quel ragazzo fosse consapevole che il suo sorriso era un’arma.
<< Va bene. >> Azumane finì per accettare.
 

La giornata continuò tranquilla tra le chiacchiere e una lunga passeggiata per il centro. I due si lasciarono con la promessa di rivedersi la settimana prossima e di continuare a sentirsi nell’attesa di quel giorno.
 

A casa Yuu chiamò subito il suo migliore amico.
<< Ryu, è andata! >>
<< Raccontami tutto. >>
<< Cavolo bro, tu non puoi capire quanto è bello! L’ho quasi costretto a farmi da modello per alcune foto la settimana prossima, così potrai ammirarlo anche tu. >>
<< Non posso crederci, e quella cosa dell’ex? >>
<< Ne abbiamo parlato, lui si butta molto giù, è troppo demoralizzato. Voglio aiutarlo a risalire, voglio farlo vivere. >>
<< Lo so io come vuoi farlo vivere! >> la voce di Tanaka aveva un forte tono malizioso.
<< Anche quello è un modo! Davvero, se tu fossi al posto mio, lo vorresti anche tu. >>
<< Te lo lascio volentieri! I capelli lunghi mi piacciono sulle ragazze. >>
E i due risero.
<< Voglio conoscerlo di più, davvero. È diverso da tutte le persone che ho frequentato finora. È interessante. >> Noya fu stranamente calmo nel dire queste cose.
<< Yuu, ti piace proprio. Hai già una cotta per lui. >> affermò Ryuu, quasi con una nota di dolcezza nella voce.
<< Non lo so, so solo che non posso aspettare una settimana per rivederlo. >>
 

Al suo rientro a casa Asahi ebbe una bella sorpresa. I suoi due migliori amici lo stavano aspettando nella sua cucina.
<< Come avete fatto a entrare? >> si allarmò Asahi. Il ragazzo aveva visto le luci accese nella casa dove viveva da solo e si era spaventato, pensando a qualche ladro; fortunatamente riconobbe Sugawara alla finestra dall’esterno prima che, preso dal terrore, potesse correre a chiamare i vicini.
<< Sappiamo dove nascondi le chiavi di riserva. >> rispose Daichi.
<< Allora, come è andata? Cosa avete fatto? >> Suga sembrava quello più eccitato dei tre.
<< È-è andata bene. Ci siamo visti al bar, abbiamo chiacchierato, abbiamo passeggiato. >>
<< Di cosa avete parlato? >> incalzò curiosissimo Koushi.
<< Degli studi, le nostre passioni, insomma le solite cose che si dicono per conoscersi. >>
Daichi notò un certo nervosismo in Asahi, come se stesse nascondendo qualcosa.
<< Non hai parlato di quella cosa, vero? >> chiese minacciosamente Daichi, marcando l’ultima parola. 
<< E-ecco… >> Asahi stava iniziando a sudare, aveva disobbedito all’ordine dei suoi amici e ne temeva le conseguenze.
<< Vero? >> ripeté Daichi, avvicinandosi allo spaventatissimo Azumane.
<< N-n-no-non è colpa mia! Io ho cercato di evitare il discorso, è stato Nishinoya che ha insistito, voleva saperne di più per la terapia! >> spiegò velocemente Asahi, tremando per paura dell’amico.
<< Che terapia? >> chiese Sugawara.
<< Nishinoya dice che ha una terapia per cuori spezzati, per questo voleva sapere di più del mio passato. >>
<< E come ha reagito? >>
<< È scappato. >> brontolò Daichi in risposta a Sugawara.
<< No, mi ha ascoltato e ha detto che vuole aiutarmi a rivalutare me stesso, vuole aiutarmi a tornare felice. >>
<< Ci sta chiaramente provando! >> Suga sembrò illuminarsi a quella rivelazione.
<< Non dire sciocchezze! >> Asahi sospirò.
<< Vi rivedrete? >> Daichi era più serio.
<< Settimana prossima. Gli piace fare foto e mi vorrebbe come modello. >>
I due amici si guardarono.
<< Ci sta provando. >> dissero all’unisono.
<< Non credo. >>
<< Sì! >>
<< Sarebbe meglio di no. Io non voglio relazioni. >> disse Asahi con tono abbattuto, poi si alzò.
<< Ora scusatemi ma sono stanco. >> si diresse verso la camera e lasciò i suoi amici in cucina a sospirare amareggiati.


 
Ebbene sono tornata, questa volta con una ship più classica, la mia splendida OTP dolciosa <3
Questa volta avviso in anticipo che saranno solo tre capitoli di storia. Questa oltre a essere la mia prima AsaNoya ufficiale è anche la prima AU che pubblico, spero sia venuta bene.
Ringrazio la mia best friend Lauchan che ha letto tutto in anticipo per risolvere i miei dubbi e mi ha dato delle dritte. Ti voglio beneeeeee.
Al prossimo capitolo, grazie a chi legge, recensisce, sopporta ecc. <3
Lady Neko Kadar

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Capitolo 2
*** Photo shoot ***


Secondo capitolo


Il giorno seguente l’appuntamento col ragazzo incontrato allo speed-date, a ora di pranzo Asahi ricevette una mail.
- Come sta andando la tua prima giornata dopo avermi conosciuto? Noya
Asahi rise appena e rispose.
- Diciamo bene, tu?
- Preferirei che fosse ancora ieri.
D'istinto Asahi arrossì a quella frase.
- Non vedo l'ora di rivederti, mio prestigioso modello.
Asahi fu ancora più imbarazzato.
- Per favore, non chiamarmi così.
- Perché no? Te lo meriti come titolo.
- Lo vedremo la prossima volta se me lo merito.
- Oh sì! Purtroppo ho lezione ora. Alla prossima Asahi-san. Buona giornata :)
- Anche  te, ciao.
Asahi mise via il telefono è senza rendersene conto passò l'intera giornata con un sorriso stampato in faccia.
 
 

La settimana passò velocemente, i due ragazzi avevano continuato a scriversi, parlando del più e  del meno. Il giorno del loro secondo incontro Asahi era di nuovo agitato, Nishinoya gli aveva chiesto di indossare gli stessi abiti della settimana precedente, così non ci fu il problema del look. Però l'idea di dover fare da modello per alcuni scatti lo terrorizzava. Nishinoya cercò di tranquillizzarlo, dicendogli che era solo per gioco è che le foto sarebbero rimaste tra loro, ma ciò non calmava Asahi. Non si sentiva adatto per una cosa del genere, lui che si vergognava per ogni minima cosa.
 
<< Forse è meglio lasciar perdere, non sono proprio fatto per le foto. >> Asahi supplicò più volte Nishinoya di lasciare perdere quella folle idea ma il ragazzo era irremovibile.
<< Sarà divertente! Non preoccuparti, penserò a tutto io, tu rilassati e resta fermo quando te lo chiederò. >> rispose Nishinoya, entrando nell'ennesimo negozio di abiti. Avevano più buste loro che qualsiasi ragazza che passeggiava nella via commerciale in quel momento.
<< Se deve essere una cosa piccola e per divertimento, perché  tutti questi abiti? >> provò a chiedere Asahi, sempre meno tranquillo.
<< Asahi, smetti di fare domande e lasciami fare! >> esclamò infine Noya, riuscendo a zittire Azumane.
Fortunatamente Nishinoya era rapido nella scelta degli abiti, non li faceva neanche provare, aveva le idee chiare.
<< Questo è stato l'ultimo. >> annunciò Yuu all'uscita del negozio. Asahi fece un sospiro di sollievo.
<<  Ora andiamo al nostro studio fotografico! >>
<< Hai uno studio? >>
<< No, è di mio fratello ma ho le chiavi perché me lo lascia usare per le mie foto. È grazie a lui se mi sono appassionato. >>
 

Asahi restò a bocca aperta quando vide la quantità di attrezzi presenti nello studio.
<< Tu sei davvero sicuro di saper usare questa roba? >> chiese, avvicinandosi a quella che sembrava una macchina fotografica di ultimissima generazione.
<< Ovvio. Asahi-san, ti avevo chiesto di piantarla con le domande e di stare tranquillo. >> dopo aver appoggiato la sua giacca in un divano, Noya si avvicinò al ragazzo e gli posò una mano sulla spalla.
<< Fidati di me. >> aggiunse, sorridendo appena.
Asahi sentì un calore salirgli dal petto al viso ma decise di ignorare quella sensazione.
<< Cosa devo fa… >> si zittì all’ennesima domanda posta al povero Yuu, il quale sorrise compiaciuto.
<< Vedo che inizi a capire. >>
Nishinoya iniziò ad accendere e a preparare tutto.
<< Alcuni scatti li faremo qui, altri all’esterno. Conosco un posto incantevole che io adoro fotografare. >>
<< Non c’è gente, vero? >>
<< Asahi-san! >> Noya sbottò, quasi esasperato.
<< Ok, scusa. >> Asahi si grattò la nuca, imbarazzato e dispiaciuto. Pensò che forse era meglio stare  zitto tutto il tempo per non rischiare di fare arrabbiare l’amico.
<< Allora, mettiti al centro di quel pannello. >>
Asahi obbedì e si posizionò, schiena dritta, braccia lungo il corpo e più rigido che mai. Noya alzò lo sguardo dalla fotocamera.
<< Asahi-san, non è una foto segnaletica. Sciogliti. >>
<< C-ci provo. >> provò a massaggiarsi una spalla. No, non ce la faceva, era troppo teso, non riusciva proprio a sciogliere i muscoli, però non voleva deludere Nishinoya e fece tutto il possibile per sembrare sciolto.
Yuu continuò a fissarlo, se continuavano così non avrebbero mai iniziato, ma cosa poteva fare per sbloccarlo? Quello era diventato un altro motivo per non diventare un fotografo professionista.
<< Asahi-san, c’è uno sgabello lì accanto. Prendilo e siediti. >>
Asahi obbedì nuovamente in silenzio.
<< Ora chiudi gli occhi. Pensa al posto che più ti piace. Immagina di essere lì, magari una libreria,  ancora meglio immagina di essere dentro il tuo libro preferito. >>
Restarono entrambi in silenzio per qualche minuto, Noya aveva gli occhi fissi su Azumane e notò che le labbra del ragazzo si stavano piegando in un sorriso, era la prima volta che lo vedeva rilassato da quando era iniziato l’appuntamento. Noya ne approfittò e fece qualche scatto.
<< Ora apri gli occhi e cerca di mantenere la sensazione che hai provato mentre immaginavi. Ogni volta che vorrai scappare da questo studio, dovrai tornare a immaginare quel momento, chiaro? >>
Asahi annuì.
<< Iniziamo allora. >>
Nishinoya iniziò a dare ordini ad Asahi su cosa doveva fare, come muoversi e dopo pochi scatti iniziarono i cambi d’abito. Le scelte di Noya furono azzeccatissime e il risultato fu migliore rispetto a come Yuu aveva immaginato. Asahi era bellissimo qualsiasi cosa indossasse, con i capelli legati, sciolti, sarebbe stato perfettamente bello anche con due codine infantili legate ai lati della testa. Inoltre più andavano avanti , più Asahi si rilassava e si sentiva a suo agio, diventando ancora più sexy; Noya trovava le pose adatte ma Asahi giocava molto con gli sguardi.
 
<< Io sparisco a fare una chiamata mentre ti cambi. >> si affrettò a dire Noya, per poi uscire dallo studio. Asahi era troppo. Più lo guardava, più era difficile per Yuu restare calmo. Sentì il bisogno urgente di sfogarsi con qualcuno e chi meglio del suo migliore amico?
<< Bro, sei a lavoro? >> chiese in un fiato Noya.
<< Sì e tu sei a un appuntamento o avete già finito? >>
<< Ryuu, ho fatto una cavolata a proporre questa cosa. Tu non sai cosa devo sopportare! >>
<< Che sta succedendo? >> Tanaka iniziò a preoccuparsi.
<< Asahi-san non è umano, è troppo bello per essere umano. Qualsiasi abito, qualsiasi posa, qualsiasi cosa non fa altro che accentuare la sua bellezza. Chissà allora senza nulla addosso cosa può essere! >>
Ryuu fece un sospiro.
<< Mi hai fatto preoccupare per nulla. >>
<< Non è nulla! Tu non sai quello che vorrei fare… >>
<< Lo immagino! Magari non saltargli sopra, però potresti provare ad avvicinarti un po’ più a lui. >>
Noya restò qualche secondo in silenzio, poi sentì che dentro lo studio Asahi era pronto.
<< Devo andare, l’opera d’arte più bella al mondo ha finito di cambiarsi e mi sta aspettando. >>
<< Esagerato. >> i due risero e si salutarono.
 
Un paio di cambi dopo Noya restò completamente senza forze.  Asahi era la perfezione in quel momento: maglioncino dolcevita beige, giacca marrone scuro, pantaloni in tinta con la giacca, cappello e capelli sciolti. Yuu restò a fissarlo per un po’ di tempo, tanto che Asahi iniziò a preoccuparsi.
<< C’è qualcosa che non va? Sto male? >> chiese il giovane, allarmato.
<< No, tutto ok. Tranne una cosa. >> Noya si avvicinò ad Asahi e si allungò per sistemargli meglio il cappello. Asahi si abbassò appena per farlo stare comodo e i loro volti furono vicini. I loro occhi si incontrarono e Nishinoya non riuscì più a mantenersi lucido. Si avvicinò lentamente alle labbra di Asahi, le sue intenzioni erano chiare, ma a pochi millimetri dal contatto, Azumane si scansò di colpo e alzò di nuovo il busto. Lo aveva rifiutato. All’improvviso. Erano talmente vicini che ormai Yuu credeva fosse fatta e l’altro ragazzo all’ultimo si era allontanato.
<< Io… forse è meglio che io vada… >> balbettò Asahi.
<< No! Non abbiamo ancora finito le foto. Non mi piace lasciare le cose a metà. >> disse Nishinoya, sorridendo come sempre, poi tornò alla fotocamera e riprese a scattare.
<< Dai, l’ultimo cambio poi facciamo le foto all’aperto. >>
Asahi andò a cambiarsi. Quando fu sparito dalla sua vista, il sorriso che Yuu aveva tenuto tutto il tempo sparì e lasciò il posto a un’espressione amareggiata. Si morse il labbro, come per punirsi di quello che aveva tentato di fare. Scacciò quei pensieri e preparò l’occorrente per uscire.
 

Sarebbe voluto volentieri tornare a casa Asahi, non solo quei cambi erano stancanti, ma Nishinoya aveva tentato di baciarlo e lui si era allontanato. Nel momento in cui si era ritratto, avrebbe giurato di aver visto sul volto di Nishinoya un misto di sorpresa e delusione, eppure un secondo dopo sorrideva come se non fosse successo nulla. Non gli importava o stava fingendo? Però Asahi non sapeva fingere, si sentiva a disagio, lo aveva rifiutato e si sentiva in colpa, ma Nishinoya aveva insistito per farlo restare e non poteva non obbedire, sarebbe stato peggio. In fondo Asahi non aveva intenzione di rompere i rapporti solo per quel tentativo di bacio, si stava affezionando a Noya come a un amico, o almeno si illudeva di questo. Indossò di nuovo i propri abiti e uscì dal camerino. Trovò Noya già pronto, era pensieroso, nessun sorriso sul volto. Quelle erano le vere emozioni di Nishinoya Yuu.
<< Eccomi. >> disse Asahi per farsi notare. Noya si girò con espressione spaesata, poi tornò a sorridere.
<< Perfetto, andiamo. >>
 
 

Per fortuna il viaggio in auto non fu molto lungo; Nishinoya provava a conversare ma Azumane rispondeva con poca convinzione. Il più grande non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo allo studio.
<< Siamo arrivati. >> disse Nishinoya ed entrambi scesero dalla macchina.  Si trovarono all’ingresso del parco cittadino. Asahi pensava che Noya lo avrebbe portato in un posto stravagante e non in un semplice parco. Nishinoya entrò e Asahi lo seguì senza commentare.
Il parco aveva una piccola strada per le  passeggiate, molte panchine e i giochi per i bambini; essendo fine settimana era pieno di gente e di rumori e Asahi non capiva come Noya avesse intenzione di fare foto lì, finché non giunsero in un tappeto di erba fresca, silenzioso e senza anima viva in giro.
<< Questa zona è chiamata “il prato dell’amore”, di solito ci vengono le coppiette per fare i piccioncini ma nei fine settimana e a quest’ora è sempre desolato. Non sarà nulla di speciale ma a me piace qui, soprattutto al tramonto. >> spiegò Noya, guardandosi intorno per cercare la luce migliore.
Era imbarazzante per Azumane sapere che in quel posto la gente si coccolava, sperando che si fermassero a cose lecite su quel prato.
<< Non ti facevo tipo di parchi… cioè non volevo offenderti o altro… >> disse Asahi, iniziando subito a scusarsi per aver detto qualcosa di sbagliato. Nishinoya rise appena per quel comportamento.
<< Tranquillo, me ne rendo conto anche io. >>
Noya alzò la macchina fotografica e fece qualche prova.
<< Sdraiati lì. >> Yuu indicò un punto davanti a sé. Asahi si mise seduto nel punto indicato.
<< Sdraiati completamente. >>
<< Devo proprio? >> chiese titubante Azumane. Nishinoya fece un piccolo sorriso divertito.
<< Hai paura di trovare qualche sgradita sorpresa? Tranquillo, non si va mai troppo oltre qui. >>
<< O-ok. >> Asahi fece come gli fu chiesto, Nishinoya si avvicinò e si inginocchiò accanto a lui. Asahi si irrigidì di colpo e Yuu se ne accorse.
<< Tranquillo Asahi-san, siamo qui per le foto, non per altro. >> lo tranquillizzò Yuu, con un piccolo sorriso amaro.
Fecero qualche scatto, Nishinoya aiutava Asahi per le pose e per un po’ entrambi sembravano divertirsi, dimenticandosi dei fatti accaduti in studio.
 
 

<< Sai, alla fine non è stato poi così terribile. >> esordì Asahi, mentre Yuu lo accompagnava a casa.
<< Te l’ho detto che è divertente e vedrai a lavoro finito che spettacolo verrà fuori. >>
<< Non vedo l’ora. >> disse Asahi, sorridendo. Nishinoya lo guardò per un attimo e pensò che avrebbe voluto vederlo sorridere per sempre.
 Erano arrivati a casa di Asahi e dovettero lasciarsi.
<< Ci vediamo la settimana prossima, vero? >> per un attimo Noya sembrò insicuro nel porre la domanda, ma durò un solo istante.
<< Certamente. >> Asahi sorrise di nuovo.
<< Anche perché devo vedere le foto. >> aggiunse, scendendo dall’auto.
<< Ci sentiamo. >> urlò Nishinoya. Asahi rispose con un gesto della mano e andò in casa.
 

Entrato in casa, Asahi si buttò sul divano. Era stata una giornata stancante; non poteva negare di essere stato bene ed essersi divertito, ma quel quasi bacio lo aveva turbato molto. Si trovava bene con Nishinoya, era sempre allegro, divertente, altruista, faceva di tutto per farlo stare bene ma non voleva legarsi a lui in una relazione sentimentale, non voleva, non si sentiva pronto e aveva paura. Tanta paura di ricaderci, di deludere le aspettative altrui. Non aveva avuto neanche la forza di chiarire con lui, di spiegargli perché quel rifiuto. Probabilmente non era riuscito a parlargli perché per un attimo era stato presente il desiderio di quelle labbra e in cuor suo non era più sicuro di non voler più amare più.
 

Nishinoya andò a casa di Tanaka, sentiva il bisogno di parlare con qualcuno.
<< Ho fatto una cazzata, bro. >> Noya faceva avanti e indietro per la camera dell'amico, mentre Tanaka era seduto sul letto a sgranocchiare uno snack.
<< Cosa diavolo è successo? >>
<< Io non sono riuscito a resistergli! Era così bello ed eravamo così vicini... Ho provato a baciarlo ma lui si è scansato. >>
<< Cosa? Stai scherzando? >>
<< No, ci ho provato davvero. >>
<< E lui si è scansato. >>
<< Sì, ha tentato di scappare dopo ma io l'ho costretto a finire le foto e ho fatto finta di nulla. Non pensavo si sarebbe allontanato così. >>
<< Yuu mi dispiace. È uno stupido a rifiutarti, non sa cosa si perde. >>
<< Non penserai che io mi arrenda così! >>
<< Ma non gli piaci a quanto pare. >>
<< No! Sono sicuro che non è quello il problema. >> Yuu si sedette all'amico e gli rubò un pezzo di merenda.
<< Asahi-san non riesce a dimenticare l'ex e sono certo che ha paura a relazionarsi con gli altri. Tu non hai sentito come si auto-mortifica quando parla della sua storia passata, crede sia tutta colpa sua perché è debole e insicuro, pensa di non essere stato abbastanza per l'ex e sicuramente pensa di non esserlo anche per gli altri. Non vuole soffrire ancora e quindi niente fidanzati. >>
Nishinoya scattò in piedi e alzò un pugno in aria.
<< Io gli farò cambiare idea, gli dimostrerò che l'amore non è solo una sofferenza e che a me piace proprio così come è: bello, timido e insicuro. >>
Tanaka fece un applauso.
<< Sono con te, amico. >>
 
 

Era passato qualche giorno, per colpa degli esami universitari Asahi non si era fatto sentire molto, anche se gli esami erano più una scusa credibile. Inoltre i suoi due amici gli tenevano il fiato sul collo. Lo avevano torchiato tutto il giorno dopo l'appuntamento è fu costretto a raccontargli tutto, anche del quasi bacio. Quando seppero del suo rifiuto, Suga ci restò male e Daichi avrebbe volentieri picchiato l'amico; entrambi fecero un lungo discorso ad Asahi sul lasciarsi andare e smetterla di avere paura ma era inutile, non riuscivano proprio a convincerlo.
 

- Ho stampato le foto, devi assolutamente vederle!
Il messaggio di Nishinoya interruppe lo studio folle del ragazzo.
- Davvero? Come sono venute?
- Asahi-san, sono indescrivibili, pazzesche e tu sei... cavolo Asahi-san, dire stupendo è troppo poco!
Per l'ennesima volta la schiettezza di Noya fece arrossire Asahi.
- Non esagerare.
- Te lo giuro, non sto esagerando. Senti, so che ti avevo promesso che le foto sarebbero rimaste tra noi, ma posso mostrare un paio di scatti al mio migliore amico? Devo fargli vedere il mio grande talento e che modello figo ho trovato!
Asahi posò la testa sulla scrivania e ringraziò il cielo per non avere di fronte quel ragazzo troppo sincero.
- Devi proprio? Sai che mi vergogno.
- Devo. E poi uno come te non può permettersi di vergognarsi. Quando vedrai le foto lo capirai.
- Va bene, solo due però.
- Promesso.
- Senti, io venerdì ho l'esame, potremmo vederci nel fine settimana e mi mostrerai il tuo "capolavoro".
Azumane fece un grosso sospiro, non sapeva come aveva avuto il coraggio di invitarlo.
- Ovviamente.
- Torno a studiare ora, ci sentiamo.
- In bocca al lupo per l'esame.
- Viva il lupo.
Asahi tirò indietro la testa per cercare di rilassarsi. Temeva di aver dato altre false speranze a Noya con quell'invito, ma quella sarebbe stata l'occasione per chiarire, forse.
 
 

Mercoledì sera Koushi e Daichi si erano autoinvitati a casa di Asahi per  distrarlo da quel maledetto studio.
<< Io non capisco, non sei mai stato un secchione e ora passi tutto il giorno suo libri? >> chiese sarcastico Daichi.
<< L'Università è diversa. >>
<< E magari studiare ti aiuta a non pensare. >> commentò Sugawara, apparecchiando la tavola. 
Asahi sospirò.
<< Quando la smetterai di leggermi dentro? >>
<< Quando smetterai di essere così prevedibile. >>
<< Senti, pensavamo di organizzare un barbecue sabato per festeggiare il tuo ultimo esame di quest'anno. >>
<< Suga, non c'è molto da festeggiare. >>
<< E dai, è anche l'occasione per mangiare un po' di più. >>
<< Perché non inviti Nishinoya? >> Suga fissò Asahi, al quale per poco non cadde la forchetta.
<< Io non credo sia il caso. È troppo presto. >> brontolò il loro amico. Koushi e Daichi si scambiarono uno sguardo di intesa e continuarono a cenare.
I due stavano per andare via, quando Suga controllò il proprio cellulare.
<< Cavolo, mi ha chiamato mamma ma avevo il cellulare in silenzioso. Asahi, mi presti il tuo telefonino? Il mio è senza soldi e se non richiamo subito mia madre si preoccupa. >>
<< Va bene. >> Asahi passò il cellulare all'amico, il quale si allontanò. Mentre Daichi distraeva Asahi, Suga cercò il numero di Nishinoya e se lo mandò sul proprio cellulare, cancellò il messaggio e  finse di chiamare la madre.
<< Non risponde. Provo un macchina col cellulare di Daichi. Grazie per la serata. >> disse col suo solito sorriso innocente.
<< Ci vediamo sabato. >>
 

Saliti in macchina, Koushi fece subito il numero di Nishinoya, che fortunatamente rispose.
<< Pronto? >>
<< Ciao, sono Sugawara Koushi e sono un amico di Azumane Asahi. >>
<< È successo qualcosa? >> chiese preoccupato Yuu.
<< No, stiamo organizzando un barbecue sabato e ci piacerebbe che venissi anche tu. Asahi ci parla molto di te e vorremmo conoscerti. >>
<< Davvero? Anche a me piacerebbe molto conoscere gli amici di Asahi-san! >> la voce di Noya era talmente alta che Sugawara fu costretto ad allontanare il cellulare dall'orecchio, anche Daichi che guidava al suo fianco poteva sentire ciò che diceva il ragazzo dall'altra parte della linea.
<< Asahi non sa nulla, ho preso il tuo numero di nascosto da lui, sarebbe meglio continuare a nasconderglielo, come sorpresa. >>
<< Va bene. >>
<< Se vuoi puoi portare anche degli amici, così ti senti più a tuo agio. >>
<< Mh... Mi basta un solo amico, così avrò l'occasione di fargli conoscere Asahi-san. >>
<< Ti farò sapere i dettagli, a presto.  >>
<< Non vedo l'ora di conoscerti, Sugawara-san. A presto! >>
<< Allora, come è? >> chiese Daichi dopo che l'altro attaccò il telefono.
<< È come lo descrive Asahi e sembra un tipo a posto, almeno al telefono. >>
 
 

Sawamura Daichi e Sugawara Koushi convivevano da soli in un appartamento di proprietà dei genitori di Daichi (i quali vivevano fuori città): era piccola ma confortevole, isolata e con un bel giardino grande abbastanza da poter organizzare cene e piccole feste. Suga aveva iniziato a vivere con Daichi perché le loro università erano vicine e Daichi, avendo la macchina, poteva accompagnarlo facilmente, ma loro due e Asahi si conoscevano dai tempi del liceo; i due attuali conviventi avevano iniziato a frequentarsi in quegli anni e ormai erano una coppia stabile e fissa a tutti gli effetti. Loro due erano felici e volevano che anche il loro migliore amico lo fosse, per questo si impuntavano tanto con lui. Asahi si era autoconvinto di essere una pessima persona e che era  meglio restare soli e infelici, ma i due amici-fidanzati non potevano assolutamente accettarlo e avrebbero fatto di tutto per tirar fuori l'Asahi sorridente di un tempo.
 

Daichi e Asahi erano alle griglie mentre Sugawara si occupava di sistemare tavoli e sedie nel loro giardino.
<< Non sarà un po' troppa carne solo per noi? >> chiese Asahi, dubbioso.
<< Non preoccuparti di questo, pensa a non far bruciare nulla. >> rispose Daichi.
Il cellulare di Sugawara fece uno squillo e Koushi si allontanò. Tornò in paio di minuti dopo in compagnia.
 << È qui che si mangia? >>
Azumane alzò lo sguardo e rimase a bocca aperta per la sorpresa.
<< Nishinoya, che ci fai qui? >>
<< Asahi-san! >> urlò semplicemente l'interessato, raggiungendo l'altro con a seguito un tizio con la testa rasata.
<< Li ho invitati io. >> ecco il sorriso "innocente" di Suga che di innocente aveva ben poco. Asahi gli lanciò una strana occhiata ma Koushi fece finta di non notarla.
Daichi si avvicinò al gruppetto e si presentò
<< Piacere di conoscerti, sono Sawamura Daichi. >>
<< Non vi immaginavo così, hai dei bei amici Asahi-san! Lui è Tanaka Ryunnosuke >>
<< Finalmente conosco il famoso Asahi-san. Yuu mi parla moltissimo di te. >>
Asahi era visibilmente imbarazzato, non si aspettava proprio una cosa del genere e credeva che tutti stessero correndo troppo.
<< Le prime porzioni sono pronte, servitevi. >> annunciò Daichi.
Tutti parlavano molto, tranne Asahi che rispondeva solo se interpellato, si vedeva chiaramente che si sentiva a disagio e neanche Noya riusciva a fare nulla per aiutarlo.
<< Asahi-san, potresti mettere sul fuoco altro? Ho ancora fame! >> chiese Nishinoya. Asahi annuì e fece per andare.
<< Fatti aiutare da Ryu. >> aggiunse, facendo l'occhiolino all'amico.
<< Va bene, ma non è detto che troverai qualcosa. >> Tanaka raggiunse Asahi, gli posò una mano sulla spalla e lo spinse appena.
<< Andiamo a cuocere carne, Asahi-san! >> urlò, mentre Azumane guardava i propri amici, chiedendo aiuto con lo sguardo, ma loro lo ignorarono deliberatamente.
<< Scusatemi ma volevo parlarvi in privato. >> esordì Noya, Suga e Daichi si misero in ascolto.
<< So che è un argomento di cui  non volete che si parli, ma vorrei conoscere la vostra opinione sulla vecchia relazione di Azumane. >>
I due si guardarono sorpresi.
<< Sei l'unico che dopo aver conosciuto Asahi vuole sentir parlare spontaneamente di Shinji, gli altri scappano anche solo al sentirne il nome per sbaglio. >>
<< Ecco, io vedo che Asahi-san ancora ci soffre e sento che si fa tanti complessi per colpa di quel tizio. Io so che Asahi vale più di quanto crede e voglio che superi il passato e sia felice. >>
<< Magari con te. >> aggiunse sorridendo Sugawara.  Noya ricambiò quel sorriso, arrossendo appena.
<< Magari... Però non è solo per me, ma è soprattutto per lui. Ho sentito la sua versione della storia, voglio conoscere anche altri punti di vista. >>
<< Posso immaginare cosa ti ha raccontato Asahi. Lui è sempre stato un tipo troppo ansioso, la madre ci ha raccontato che lo era anche alle elementari e non è vero che è peggiorato con l'Università, perché anche con gli esami interscolastici e di ammissione aveva lo stesso atteggiamento. Shinji sapeva benissimo come era fatto Asahi, inizialmente lo ha sopportato, poi si è stufato e ha cambiato completamente atteggiamento; era scorbutico con Asahi, ogni volta che il nostro amico lo chiamava in preda a uno dei suoi momenti d'ansia, Shinji lo mollava da solo con qualche scusa, non comunicavano più, era come se Shinji cercasse lo cercasse solo per il sesso. >>
<< Ma quell'idiota non lo capiva e tutt'ora non lo capisce. Secondo Asahi Shinji era ancora innamorato e lui ha continuato ad amarlo finché non ha ricevuto il colpo finale: l'amante. >>
<< Shinji è sempre stato uno a cui piace divertirsi, spesso andavano insieme in giro per locali e feste, ad Asahi non piaceva molto ma lo faceva per amore. All'improvviso Shinji ha smesso di chiedere ad Asahi di uscire la sera, raccontava di essere stanco o impegnato. La sera del mio compleanno io e Daichi siamo riusciti a convincere Asahi ad uscire mentre Shinji ci aveva dato buca. Lo abbiamo visto in un pub insieme ad un altro. >>
<< Solo a Koushi ha avuto il coraggio di dire che si vergognava ad andare in giro con un tipo debole e ansioso come Asahi. >>
<< Shinji non ha mai amato davvero Asahi, ma lui si ostina a credere che abbia smesso di amarlo per il suo carattere e ora ha paura di soffrire di nuovo a causa di un legame sentimentale. >>
<< Che stronzo! >> Noya si era trattenuto fino alla fine del racconto, per poi sbottare.
<< Noi non difendiamo Asahi per le sue insicurezze e ansie, cerchiamo sempre di farlo svegliare ma lui ha bisogno di qualcuno con tanta pazienza e che non smetta mai si spronarlo. >> Suga guardò verso Asahi e Tanaka che chiacchieravano quasi tranquillamente.
<< Per amore si fa questo ed altro. >> Yuu sospirò.
<< Abbiamo saputo del quasi bacio Nishinoya. Asahi ha paura e si è intestardito di non essere pronto ad altre relazioni, ma tu gli piaci, ne sono certo. Perciò non te la prendere per questo o altre cose simili. Prima o poi permetterà ai suoi sentimenti di evolversi. >>
Nishinoya rimase quasi incantato dalla dolcezza della voce di Sugawara.
<< Hai confermato ciò che immaginavo. Io non mi arrenderò con lui. >> Yuu si girò verso i due al barbecue che stavano impiattando la carne.
<< Ohi, stiamo morendo di fame qui! >>
<< Eccoci, Tanaka ha voluto abbondare. >> disse Asahi, posando il vassoio sul tavolo.
<< Ha fatto bene! >> Noya si lanciò a capofitto sulla carne appena cotta.
<< Di che stavate parlando? >> Azumane prese posto a sedersi accanto a Sugawara.
<< Le solite cose per conoscerci: studi, passioni, vita.. >> rispose Suga.
<< Voi? >>
<< Azumane-san mi stava raccontando la sua avventura di modello con Yuu. >>
<< A proposito, quando ci farai vedere queste foto, Asahi? >> chiese Daichi con un piccolo ghigno.
<< Mai! >>
<< Io ho portato il book. >> Asahi e Noya risposero insieme e si scambiarono un'occhiata.
<< Dai, non puoi non mostrarlo ai tuoi migliori amici. >> brontolò Nishinoya.
<< Nishinoya ha ragione! >> aggiunse Sawamura.
<< Ma non l'ho visto neanche io! E la promessa? >>
<< Sono i tuoi migliori amici e poi questa roba non può restare nascosta, credimi Asahi-san, dovrebbe vederlo il mondo intero! Mi perdonerai! >> rispose Yuu con entusiasmo esagerato.
<< Dai, è l'occasione per vederlo tutti insieme! Non ti giudicheremo, lo sai.  >> Sugawara posò una mano sulla spalla di Azumane, mentre Nishinoya tirò fuori il book fotografico.
<< Preparatevi, nella vostra vita non avete mai visto nulla di così bello! >> annunciò Noya, gli altri si misero a ridere, Asahi invece era imbarazzatissimo.
<< Per favore Nishinoya. >> sussurrò quest'ultimo, desiderando di nascondersi. Noya passò l'album a Suga che era al centro tra Asahi e Daichi e iniziò a sfogliarlo, Tanaka andò dietro ai tre  e Noya se ne stava seduto di fronte a loro con un espressione tanto orgogliosa. Tutti, compreso Asahi, rimasero sorpresi dal risultato. Sia le scene e gli effetti fatti da Nishinoya sia Asahi, le sue pose, le sue espressioni erano perfetti.
<< Non posso credere che questo sia tu Asahi! >> commentò Daichi.
<< Cavolo amico, non capisco se il merito sia più di Yuu o il tuo. >>  Ryuu posò una mano su Asahi e lo scosse leggermente.
<< Di entrambi, bravo il fotografo, figo il modello. >> Yuu non si toglieva l'espressione di orgoglio dalla faccia.
<< Se non fossi già fidanzato, ci farei un pensierino. >> Sugawara sorrise malizioso, beccandosi un'occhiata dal compagno.
<< Forse è meglio chiudere questo. >> Daichi cercò di prendere l'album dalle mani di Koushi che non sembrò volerlo accontentare.
<< Lasciami dare un'altra occhiata, quando mi ricapita di vedere Asahi così? >>
<< Suga-san, mi dispiace ma qualcuno ha già messo gli occhi su Asahi-san prima di te. >>
Tutti si girarono verso Nishinoya, Asahi lo guardò con la bocca aperta.
<< Ovviamente parlo di Tanaka, non gli ha staccato gli occhi di dosso un attimo da quando ha attraversato quel cancello. >>
<< Non dire scemenze Yuu. >>
Tutti scoppiarono a ridere mentre Asahi non sapeva se tirare un sospiro di sollievo o no.
<< Complimenti a entrambi, sono davvero delle bellissime foto. >> Sugawara restituì il book a Nishinoya.
<< Lo so. Era un peccato tenerlo solo per noi, Asahi-san. >>
Asahi non rispose, cercava solo di evitare gli sguardi di tutti.
<< Sarebbe stato meglio. >> Daichi fissó Koushi, fingendosi arrabbiato.
<< Su, non fare il geloso. >> Suga posò un veloce bacio sulle labbra del compagno.
<< Io non voglio morire per colpa tua, Suga! >> brontolò Asahi. Nishinoya si alzò e andò di fronte a lui.
<< Asahi-san, ti proteggo io! >>
<< Ti vedo già steso per terra, Yuu. >>
Noya fece la linguaccia a Tanaka.
 

I quattro continuarono a ridere e chiacchierare fino a tarda sera. Asahi accompagnò Nishinoya e Tanaka al cancello. Quest'ultimo salutò Asahi e si avviò verso la macchina per lasciarli soli.
<< Sono stato bene oggi, i tuoi amici sono simpatici. >> disse Nishinoya, sorridendo.
<< Anche Tanaka lo è, nonostante all'inizio mi facesse un po' paura. >>
Noya scoppiò a ridere.
<< Fa a tutti questo effetto. Organizzeremo di nuovo qualcosa tutti insieme, vero? >>
Asahi annuì. Yuu tirò fuori l'album di foto.
<<  Questo tienilo tu. >>
<< Perché? Sei stato tu a farlo. >>
<< Io ho le foto sul PC, posso ristamparlo. Ogni volta che ti senti insicuro, guardalo e ti ricorderai come sei davvero. >>
<< E come sarei? >> Azumane tenne gli occhi fissi su Nishinoya, il quale ricambiò lo sguardo.
<< Innanzitutto sei molto figo, e poi sei forte quando ti ci metti, sei in grado di spaccare qualsiasi cosa, devi solo provare a non abbatterti. Devi credere in te stesso. >>
<< È più facile a dirsi che a farsi. >>
<< Asahi-san, guarda queste foto e vedrai quello che vede Suga-san, Daichi-san, quello che vedo io. Buonanotte Asahi-san. >> Nishinoya se ne andò e Asahi guardò la copertina dell'album, stringendolo forte. 




Ed eccoci col secondo capitolo. Innanzitutto chiedo perdono ma non sono per niente brava con le descrizioni >_< Asahi soprattutto non rende la figaggine che intendevo, gli abiti del momento del quasi bacio li ho ripresi da una fanart dispersa nei meandri oscuri del mio pc, devo cercarl nel caso qualcuno voglia capire davvero come cacchio era conciato Asahi secondo la mia folle visione. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo e spero di non avervi deluso nè con questo e di non farlo col prossimo.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto il primo capitolo e questo, chi ha recensito e mi ha quasi fatto commuovere per le belle parole e chi ha messo la storia nelle seguite, ricordate e preferite. Davvero spero di non deludervi. 
Ok, la smetto con la mia ansia, alla prossima!
Lady Neko Kadar

 

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Capitolo 3
*** Imperatore ***


Terzo capitolo


 
<< Ho sentito che stanno organizzando un nuovo speed-date. >>
Era passata una settimana dal barbecue, Asahi e Yuu si incontrarono al bar preferito di Noya come la prima volta.
<< Hai intenzione di partecipare? >> Noya sorseggiò il suo tè freddo.
<< Naaaa, ho altro a cui pensare. >>
<< Gli esami? >>
<< Ti sembra uno che pensa agli esami? >>
Asahi rise. 
<< No. Allora cosa? >>
<< Alla terapia Yuu. >> esclamò Nishinoya, alzando il pollice. Asahi spalancò gli occhi, poi sorrise imbarazzato.
<< Ah, non ci hai ancora rinunciato quindi. >>
<< Non ci penso neanche! Ti ho detto che ti avrei riportato la felicità e lo farò, non mi arrendo mai io! >>
Asahi lo guardò esterrefatto, era così diverso da lui, tanta determinazione in un corpo così minuto ma attivo, sempre in movimento; quanto avrebbe voluto essere un po' più come lui.
<< Allora, quale è la prossima mossa per la terapia? >>
<< Ancora non lo so, ci penserò su. >>
<< Pensavo che... Sei imprevedibile. >> Azumane rise appena, ogni piccola cosa di quel ragazzo era sconvolgente.
 
 

L'Università di Nishinoya aveva organizzato una mostra sulla storia della cultura occidentale dalle origini all'età contemporanea; la mostra esibiva ricostruzioni in scala di alcune delle più famose architetture europee e Yuu faceva da guida. Ovviamente non mancò di invitare Asahi e i suoi amici. Il compito di Nishinoya era quello di accompagnare i gruppi di persone tra le varie opere ma a causa della presenza di un suo professore era costretto ad attenersi alle regole a dare una gelida spiegazione della storia della pittura, scultura o architettura che sia. Si vedeva chiaramente che a Noya quel ruolo stava stretto e Asahi non poteva fare a meno di ridere alle sue espressioni di noia. L’aspirante guida turistica aveva provato a tirare fuori una delle sue frasi sulle emozioni personali che potevano suscitare i temi trattati ma l'insegnante lo interrompeva subito parlandogli sopra e Yuu tirava fuori un'espressione seccata e imbronciata. Più Asahi vedeva quell'espressione e più si rendeva conto del lato adorabile di Noya e che avrebbe voluto vederlo più spesso.
La mostra era quasi finita, la gente presente era poca e il turno di Nishinoya era finito. Si presentò ad Asahi con un lungo impermeabile addosso.
<< Asahi-san vieni con me. >> sussurrò. Asahi si staccò dai suoi amici e lo seguì. Giunsero nel modello del Colosseo.
<< Chiudi gli occhi e tocca la pietra... O quello che è. >> Nishinoya passò dietro Asahi.
<< Che hai in mente? >>
<< Fallo e basta. >>
Asahi obbedì.
<< Fatto. >>
Prova a immaginarti seduto sui gradoni del Colosseo, anzi no, tu sei l'imperatore e stai assistendo a uno... >>
<< Non credo che vorrei assistere a uno di quelle macellazioni che proponevano all'epoca. >>
<< Mh... Giusto. Ma tu sei l'imperatore e puoi decidere qualsiasi cosa. Che tipo di spettacolo proporresti? >>
<< Che idee ti vengono in mente!? >>
<< Dai Asahi-san! >>
<< Ok, ok... Sicuramente nulla di cruento... Qualche gara sportiva dove non muore nessuno, oppure qualcosa di musicale. >>
<< Sei troppo sofisticato per i tempi. >> Noya rise.
<< Grazie. >> rispose ironico Azumane.
<< Immaginati allora di assistere a una di queste cose. >>
Asahi rimase in silenzio, occhi chiusi e immaginazione libera, un piccolo sorriso si formò sul suo viso.
<< Apri gli occhi e girati verso destra. >>
Quando Asahi si girò, trovò qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di vedere: Nishinoya in toga romana. Non poté non ridere a quella sorpresa.
<< Dove lo hai preso? >>
<< Fa parte della mia ultima collezione primavera-estate. >> rispose Noya con tono da snob.
<< Sei folle. >>
<< Non distraiamoci. Io che ruolo avrei nella tua precedente immaginazione? >>
<< Così conciato? >>
<< Esatto. >>
Asahi si grattò il mento, fissando Nishinoya con fare pensoso.
<< Il figlio di un senatore. >>
<< Perché il figlio? >>
<< Non ti ci vedo proprio con una carica, ti vedo più come figlio ribelle. >>
<< Forse hai ragione. >> entrambi risero.
<< Comunque avrei preferito essere l'amante dell'imperatore. >> Noya stava guardando altrove mentre parlava così, come se fosse una frase qualunque, senza strani riferimenti. Asahi lo guardò dapprima sorpreso, poi si morse il labbro inferiore; si stava trattenendo, stava allontanando la prima risposta che gli era venuta in mente all'affermazione di Nishinoya e che faceva intendere i veri sentimenti che stavano crescendo in Asahi e che tentava disperatamente di affogare.
"Una cosa non esclude l'altra."
<< Dai, vatti a cambiare che è ora di andare. >> disse invece, con tono neutro. Nishinoya sospirò pesantemente.
<< Cambiare? Io vado via così! >>
<< Scherzi vero? >> l'espressione di Asahi fu quasi di spavento.
<< Assolutamente no. Tu non mi hai dato la risposta che avrei voluto e quindi torno a casa così e tu tienimi la giacca. >>  Yuu mollò la giacca ad Asahi e si incamminò alla ricerca dei loro amici. Asahi lo seguì, confuso e sconvolto.
<< Quale risposta, di che parli? >>
Nessuna risposta.
<< Ragazzi, vi dispiace se torniamo a casa da soli noi due? >>
Sugawara, Sawamura e Tanaka si girarono verso Nishinoya e scoppiarono a ridere appena lo videro.
<< Ehi bro, vai via così? >> disse Ryu, senza smettere di ridere.
<< Devi chiamarmi... Come si dice fratello in latino? >>
<< Frater. >> rispose Asahi. Nishinoya lo guardò.
<< Ma quanto sei intelligente. >> disse, saltandogli sopra e cercando di scompigliargli i capelli.
<< Forse è meglio che andiate, ci stanno guardando tutti. >> brontolò Daichi e il duo strano si allontanò dopo essersi salutati tutti.
 
 

In strada tutti lo guardavano in modo strano, ma a Nishinoya non importava, anzi era divertente vedere loro espressioni sorprese o orripilate. Asahi camminava accanto a lui, stringendo forte l'impermeabile di Noya, lui non aveva il coraggio di guardare le facce altrui e manteneva lo sguardo rivolto verso il basso.
<< Forse ora dovresti coprirti. >> era l'ennesima volta che Asahi lo chiedeva.
<< No. E poi perché sei tu quello imbarazzato e non io? >>
Asahi sospirò.
<< Mi spieghi il perché di questa cosa? >>
<< Te l'ho detto. >>
<< Ma di quale risposta parli? >>
<< Cerca di capirlo da solo, imperatore. >>
Nishinoya non sperava che Asahi lo baciasse o gli desse ragione dopo avergli detto la cosa dell'amante, ma neanche che lo evitasse in quel modo, cambiando immediatamente discorso. Era fuggito e questo lo aveva innervosito. Avrebbe preferito sentirsi dire "non staremo mai insieme", almeno avrebbero affrontato il discorso, invece Asahi lo aveva deviato e anche in quel momento non diceva nulla per rimediare.
Giunsero a casa di Nishinoya senza parlarsi e quando Yuu solitamente restava in silenzio per più di due minuti significava che era davvero nervoso. Asahi si rese conto di quella tensione, così provò a spezzarla.
<< Nishinoya, hai la macchinetta fotografica a casa? >>
<< Ovvio, perché? >>
<< Ecco... mi piacerebbe farti una foto in queste... vesti. >> disse timido Asahi. Yuu non si aspettava una richiesta del genere e rise, sorpreso.
<< Ok, entra. >> aprì la porta di casa.
<< Sai che incontrerai i miei genitori, vero? >>
Asahi si bloccò sull'ingresso.
<< Ormai non puoi più tirarti indietro, vieni.  >>
Asahi cercò di calmarsi e seguì Nishinoya.
 << Sono tornato, lui è il mio amico Azumane Asahi. Asahi-san, loro sono  i miei genitori e il fratellone, anzi fr... Fre... Fru... >>
<< Frater? >> azzardò Asahi, mentre a Nishinoya si impicciava la lingua.
 << Sì quello. >>
<< Non dirmi che sei venuto a piedi conciato in quel modo. >> tutti e tre i familiari di Noya erano talmente sconvolti dall'abbigliamento del loro ragazzo che neanche avevano notato lo sconosciuto accanto a lui.
<< Sì, che male c'è? >>
<< Tu sei proprio sicura che non ha sbattuto la testa da piccolo? >> il padre sembrava quello più sconvolto ma almeno nessuno sembrava arrabbiato, la famiglia era abituata alle stravaganze di Yuu.
<< Ah, piacere di conoscerti A... >> la madre ingnorò la battuta del proprio marito e si avvicinò all'amico del figlio, ma già aveva dimenticato il suo nome.
<< Azumane Asahi. Piacere di conoscerla signora >>
<< Siete davvero amici tu, Yuu? Sembra così garbato, a differenza tua. >> commentò la donna.
<< È il famoso Asahi-san di cui parli tanto? >> chiese il fratello.
<< Ma chi? Quello talmente bello da non avere eguali in nessun tempo passato, presente e futuro? O una cosa del genere... >> incalzò la madre, mentre il padre rideva sotto i baffi.
<< Dai finitela, state mettendo in imbarazzo il nostro ospite. Perdonaci Azumane ma Yuu ci fa una testa enorme parlando di te. >> cercò di scusarsi il padre. Asahi era completamente rosso d'imbarazzo per tutte quelle cose dette e non ebbe il tempo di rispondere perché Noya lo spinse verso la camera.
<< Abbiamo da fare. >> urlò Yuu, chiudendosi la porta alle spalle.
<< Scusa. >> disse poi, emettendo un forte sospiro.
<< Non importa... Sono simpatici. >>
<< A volte eccessivi. >>
<< Da qualcuno dovrai pur aver ripreso. >>
Yuu squadrò Asahi, che subito si pentì.
<< Scusa, non volevo offend... >>
Noya lo interruppe con la sua risata cristallina.
<< Hai ragione! >>
Nishinoya sentì Asahi fissarlo, non sapeva se era positivo o no, comunque si allontanò da lui e prese la sua macchina fotografica.
<< Ecco a te. >> la pose ad Asahi e gli spiegò il funzionamento. Si mise in posa ovviamente, cercando di imitare le sculture antiche che aveva studiato. Faceva tutto molto seriamente, mentre Asahi non poteva evitare di ridere a ogni posa.
<< Quando le hai stampate, vorrei averne una, se è possibile. >> la voce di Asahi era bassa come sempre. Noya sorrise, adorava quella sua timidezza, avrebbe voluto baciarlo e dirgli di sì, ma doveva tenere a bada i propri desideri per non allontanarlo di nuovo.
<< Certamente, tutte quelle che vuoi. >>
 

La famiglia Nishinoya aveva invitato Asahi a fermarsi a cena, ma il ragazzo dovette rifiutare  perché aveva promesso ai suoi amici di preparare loro la cena perché erano impegnati.
Spesso Asahi cucinava per loro quando avevano impegni o dovevano studiare per esami importanti, anche Daichi lo faceva per lui: si aiutavano sempre per tutto, come durante i primi tempi che Azumane era stato lasciato, Suga e Daichi lo fecero spesso dormire da loro (passando la notte a sentirlo piangere e disperarsi). Erano molto uniti tutti e tre anche se a prima vista non sembrava.
 

Per tutta la durata della cena Koushi e Daichi rimproverarono Asahi per aver rifiutato l'invito. Anche lui si era sentito in colpa a non accettare, ma era troppo imbarazzato per fermarsi con loro.
A letto Azumane pensò alla sua giornata e si soffermò a ricordare la risata di Nishinoya: così rumorosa, calda, cristallina, libera. Ogni volta che Asahi vedeva il sorriso di Noya, sentiva il cuore saltare all'improvviso; i primi tempi cercava di ignorare quella sensazione, ma sentiva di essere al limite, ormai era consapevole che quel sorriso così bello non lo avrebbe più dimenticato.
 
 

<< Nishinoya, mi hai fatto qualche incantesimo? >>
Pausa pranzo, Asahi chiamò Yuu al telefono.
<< Ti ho stregato e sono riuscito a sedurti. Se non parli di quello allora non sono stato io. >>
<< Ho sognato di essere un imperatore romano. >>
Nishinoya si mise a ridere.
<< Lo sapevo! Era proprio quello che volevo ottenere! >>
<< Davvero? >>
<< Sì, è questo che io voglio fare. Voglio che durante una visita turistica con me la gente si immerga talmente tanto da immedesimarsi nel tempo dell'opera per poi risognarla la notte, questo significa che gli è rimasto impresso e che non sono solo parole noiose buttate al vento! >>
Mente Nishinoya parlava, Asahi dovette allontanare il telefono perché l'altro era talmente entusiasta da urlare.
<< Con me ci sei riuscito. >>
<< E non sarai l'ultimo con cui ci riuscirò. >>
<< C'eri... C'eri anche tu nel sogno. >> Asahi si morse il labbro.
<< Ed ero un noioso figlio di senatore? >>
Azumane mugulò soltanto.
<< Ti farò ricredere prima o più. Ora devo andare, grazie mille per la chiamata. >>
<< C-ciao. >> riagganciarono. Asahi sospirò, non aveva avuto il coraggio di dire che nel sogno Noya era l'amante dell'imperatore, il suo amante.
 

 
Tutti avevano finito la propria sessione di esami e i cinque neo-amici decisero di festeggiare in un pub. Convincere Asahi ad uscire fu un'impresa ardua per tutti e tre ma Nishinoya fu quello che riuscì finalmente a cacciare di casa quel "poltrone" come lo aveva chiamato Daichi.
Andarono a un locale aperto da poco. Noya e Tanaka lo avevano già visitato, Suga e Daichi lo conoscevano solo di nome infine Asahi non sapeva neanche più cosa fosse un pub. C'era molta musica, ma non era assordante e luci a neon. Sembrava più una discoteca più tranquilla che un pub.
<< Io non posso credere che tu abbia rinunciato a tutto questo. >> disse Tanaka a un Asahi notevolmente spaesato.
<< N-non sono mai stato amante di questo genere di posti.  >> rispose imbarazzato Azumane.
<< È ora che torni a vivere! >> esclamò Nishinoya.
Sugawara si stava guardando intorno per cercare qualcuno con le loro ordinazioni quando di colpo spalancò gli occhi. Asahi notò l'espressione sconvolta dell'amico e seguì il suo sguardo, poi si bloccò e ingoiò saliva a vuoto. Daichi vide i due ragazzi immobili.
<< Che succede raga... >>
<< Guarda chi si rivede! >> una voce bloccò Daichi; un ragazzo aveva raggiunto il loro tavolo, un tipo alto, moro, occhi neri come la notte, pelle abbronzata e una cicatrice sulla mano destra, era impossibile non riconoscerlo. Daichi sentì un brivido lungo la schiena, la serata era ufficialmente rovinata, e pensare che avevano fatto tanto per convincere Asahi a uscire.
<< Ciao Shinji. >> il tono di Suga era freddo, non sembrava lui a parlare. Asahi lo guardò in silenzio, Tanaka osservò la situazione, non capendo perché si fosse creata tanta tensione all'improvviso.
<< Quel Shinji? >> Noya rimase spiazzato quando sentì il nome e fissò gli occhi su Asahi.
<< Perché siete così freddi? Non ci vediamo da molto tempo! Soprattutto tu Asahi, ti vedo decisamente meglio. >>
<< Diciamo che me la cavo. >>
<< Sono felice di rivederti. >>
<< Anche io. >>
Di colpo tutti guardarono Asahi, non volevano credere che avesse davvero risposto così. Shinji sorrise con sfacciataggine.
<< Non credo che i tuoi amici abbiano piacere ad avermi qui, ma mi piacerebbe parlare con te Asahi, insomma abbiamo un anno di vita da raccontarci. >>
<< Asahi no. >> sussurrò Sugawara, ma l'amico si alzò, sorridendo.
<< Sì, ci vediamo dopo ragazzi. >> Azumane si allontanò col suo ex, spiazzando tutti.
 

Era almeno un quarto d'ora che quei due parlavano, sorridevano, scherzavano, ridevano come se non si fossero mai lasciati e Shinji spesso toccava Asahi.
Suga e Tanaka guardarono attoniti la scena, Daichi era arrabbiato, Nishinoya sentiva una profonda amarezza. Era riuscito ad avvicinarsi molto ad Asahi, era quasi riuscito a buttare giù tutte le sue difese e a farlo sbloccare. Vederlo lì, scherzare col suo ex come se non lo avesse mai fatto soffrire era doloroso.
<< Se Asahi si rimette con quello giuro che lo faccio fuori! >> sbottò Daichi, sempre più arrabbiato. Lui aveva detto proprio quello a cui Noya stava cercando di non pensare. Se quei due si fossero rimessi insieme, non solo avrebbe sofferto per aver perso l'uomo di cui era innamorato, ma lo avrebbe odiato per essersi lasciato di nuovo andare a uno che lo aveva usato, rinunciando a se stesso, alle tante possibilità nuove e migliori che la vita aveva da offrirgli, accontentandosi di qualcuno che non lo meritava, anziché cercare qualcuno alla sua altezza. Non era più per i propri sentimenti, ma per quello che valeva Asahi. Quel Shinji non aveva mai capito il valore di Azumane Asahi e non aveva permesso neanche ad Asahi stesso di capirlo. Se quei due fossero tornati insieme, Yuu non sarebbe riuscito a fingere gioia per loro e forse avrebbe rinunciato per sempre alla loro amicizia.
<< Perché non ridono più? >> la voce di Tanaka destò Noya dai suoi pensieri.
I due ex fidanzati erano seri, Shinji stava parlando e si era fatto molto, troppo vicino ad Asahi, il quale ascoltava con attenzione.
<< Lo uccido. >>
<< Daichi calmati. >> Sugawara prese la mano del fidanzato.
<<  Sai benissimo quello che abbiamo passato per colpa di quello stronzo! Non posso permettere che Asahi ci caschi di nuovo. >>
<< Forse è solo una chiacchierata tra amici. >>
<< A me non … >> Koushi strinse la mano di Daichi per interromperlo e con lo sguardo indicò Nishinoya che appariva come il più deluso e addolorato di tutti.
<< La terapia Yuu non ha funzionato… E pensare che c’ero quasi riuscito. >>
Sentire Nishinoya sussurrare era una sorpresa persino per Tanaka.
<< Vado lì e spacco la faccia a entrambi… >> Ryuu si bloccò quando vide Asahi sorridere, voltarsi un attimo verso loro e poi rivolgersi di nuovo verso Shinji, dicendo non si sa cosa. Poche parole e poi Asahi tornò al loro tavolo. Si sedette, aveva l’aria felice.
 

Asahi si congelò quando vide Shinji, non lo aveva più visto da quando si erano lasciati e ora era lì, davanti a lui e ai suoi amici. Era strano però, non provava tristezza, frustrazione o dolore, solo nervosismo nel vedere i suoi amici scaldarsi per colpa di quella presenza indesiderata. Non si aspettava neanche che il suo ex gli chiedesse di parlargli in privato. Aveva detto di sì, nonostante le espressioni sconvolte e arrabbiate dei suoi migliori amici. Ne aveva bisogno, doveva confermare ciò che sentiva.
Chiacchierarono come due vecchi amici, alla fine era piacevole parlare di nuovo con il suo ex fidanzato, si sentiva a suo agio, come se tutto il dolore  e tutte le sue insicurezze fossero davvero svanite. Si sentiva diverso, si sentiva migliore e più parlava con quel ragazzo, più sentiva che tutto il dolore che aveva provato per lui era stato inutile, che Shinji non lo meritava.
<< Ti va di tornare insieme? >> gli chiese Shinji dopo tutto un discorso su come si sentiva solo negli ultimi tempi e come aver rivisto il suo bel ex gli avesse fatto tornare voglia di riprovarci. Asahi sorrise, si voltò verso il tavolo dei suoi amici, guardò Nishinoya. L’espressione del ragazzo era vuota, delusa. Asahi si rese conto che anche solo quella chiacchierata col suo ex lo stava ferendo, ma quella sarebbe stata l’ultima ferita che gli avrebbe fatto, da lì in poi avrebbe messo tutto se stesso per farlo stare bene come aveva fatto Yuu con lui. Era da più giorni che pensava a Yuu, a come era entrato nella sua vita, alla sua terapia, al quasi bacio, al rifiuto, al desiderio di tornare indietro e assaggiare quelle labbra dentro quello studio fotografico. Lo aveva rifiutato tante volte, aveva sempre avuto paura di poter deludere le aspettative degli altri di nuovo, di essere rigettato come Shinji aveva fatto con lui ma no, Nishinoya Yuu era diverso, era migliore: era stato rifiutato ma non si era mai arreso sia per se stesso, sia per Asahi, ridargli fiducia era diventato il suo scopo di vita e Asahi ormai aveva capito che doveva smetterla di autodistruggersi, di avere paura degli altri, di non sentirsi all’altezza  e doveva ricambiare la tenacia di Nishinoya, ringraziarlo di averlo aiutato a sentirsi migliore. Doveva smettere di combattere i propri veri sentimenti. Diede la sua risposta, poi tornò al tavolo dei suoi amici.
 

<< Cosa vi siete detti? >> chiese Suga, tenendo calmo Daichi.
<< Ci siamo raccontati un po’ come è andato questo anno… Ora lui è single. >>
<< Asahi… >> di nuovo una stretta di Koushi bloccò Daichi e la sua rabbia. Asahi continuò.
<< Mi ha detto che ci ha pensato, che ha sbagliato e che vuole tornare con me. >>
Nishinoya, che prima teneva gli occhi su Asahi, abbassò lo sguardo.
<< Cosa gli hai risposto? >> chiese insicuro Sugawara.
Asahi passò gli occhi su Nishinoya.
<< Vorrei prima parlarne con Noya, in privato. >>
Nishinoya alzò lo sguardo su Asahi, mentre Tanaka scattò in piedi.
<< Non ci penso neanche a lasciare il mio bro da so… >>
Nishinoya alzò il braccio per fermare Tanaka.
<< Va bene così Ryuu. Andiamo Azumane. >>
Noya fu il primo ad uscire dal locale, seguito da Asahi.
<< Allora? Vi mettete insieme? >> la voce e lo sguardo di Yuu erano freddi e stanchi, anche uno come lui era in grado di perdere la speranza.
<< Sai cosa gli ho detto? Gli ho detto che ho sofferto molto in questo anno, che fino a un mese fa avrei accettato di rimettermi con lui senza pensarci, ma ora è diverso. Non voglio di nuovo sentirmi costantemente inferiore a qualcuno che neanche mi ama. >>
Una scintilla di speranza si riaccese negli occhi di Yuu. Asahi arrossì violentemente per ciò che stava per dire, la sua voce si ridusse a un sussurro.
<< Inoltre l’imperatore ha bisogno del suo amante e della sua terapia. >>
<< Cioè, stai dicendo… >>
<< Oddio, detta così suona male, io non voglio un amante, io ti voglio al mio fianco, come mio fidanzato… sempre se mi vuoi. >> Asahi si grattò una guancia, imbarazzato mentre Noya si fiondò sulle sue labbra e lo baciò. Quella era la sua risposta. Asahi ricambiò timidamente il bacio, si staccò appena e posò la fronte su quella di Yuu.
<< Grazie per non aver mai mollato. Sei incredibile Yuu. >>
Nishinoya rise appena.
<< Sì, lo so. Resterei così per sempre ma se non rientriamo, Ryuu potrebbe venire qui e tirarti questi tuoi bellissimi capelli! >>
<< Per carità no! >>esclamò Asahi, spaventandosi leggermente.
<< E poi avremo tante altre occasioni per stare così, vero? >>
Azumane annuì. I due rientrarono nel locale, i loro amici tennero gli occhi fissi su di loro. Sugawara sorrise, fu il primo ad accorgersi che la luce dei loro occhi era cambiata, così come i loro sorrisi sembrarono più caldi e intimi.
<< La terapia ha funzionato. >> Sugawara sorrise soddisfatto, i due ragazzi seduti accanto a lui lo guardarono, poi osservarono Yuu e Asahi e si resero conto a cosa Koushi si stava riferendo. Daichi si calmò e Tanaka rischiò di commuoversi nel vedere il suo migliore amico così felice, innamorato e finalmente ricambiato.
Da quel giorno Asahi non ebbe più modo di dubitare di sé e dell’amore e Yuu costrinse Asahi a fargli da modello più spesso, custodendo gelosamente le foto del ragazzo che amava.
 




Ed eccoci all'epilogo. Innanzitutto vi chiedo scusa per avervi fatto aspettare di più per la fine, ma sabato e domenica sono stati giorni un po' incasinati e ho approfittato per concludere nel giorno del mio compleanno. Spero che anche quest'ultimo capitolo sia stato di vostro gradimento (sembro un cameriere di un ristorante), soprattutto perchè il finale l'ho modificato grazie ai sapienti consigli della mia best friendaH (Lauchan, spero ti sia piaciuta questa versione). Mi dispiace che questa breve avventura sia finita, sono soddisfatta anche grazie ai riscontri positivi ricevuti grazie a voi che avete seguito e messo tra le varie cartelle di efp (sono troppo pigra per elencarle) facendomi sentire che avete apprezzato questa storia. Ringrazio chi ha recensito e recensirà, spero di non avervi deluso col finale ma di avervi travolto anche con questo. 
Il nostro non è un addio, sto lavorando per poter pubblicare un'altra breve storia ma sarà un ritorno alla mia rare pair e spero di tornare a scrivere una asanoya presto; la mia migliore amica mi ha consigliato di fare un continuo di "Speed-date", ma al momento non ho idee, se vi piace l'idea e avete proposte sono ben lieta di ascoltarle e magari lavorarci su. Grazie di nuovo a tutti, alla prossima,
Lady Neko Kadar

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