La vita scorreva lenta e calma ad Hogwarts. Fortunatamente per Hermione i suoi due amici non avevano fatto domande su ciò che era accaduto sul treno, e lei non aveva più accennato all’argomento da allora.
Era china su un grande libro, stava andando avanti con il programma di Antiche Rune, dato che durante l’estate non era riuscita a trovare il tempo per farlo, ma dopo due ore di strenua lettura senza mai alzare gli occhi dalla pergamena non riusciva più a reggere.
Chiuse con uno scatto silenzioso il tomo e si alzò dalla sedia liberando il banco della biblioteca, che quel giorno era completamente deserta.
Mi pare ovvio…
Si diceva tra se e se.
Il sole fuori splendeva di una luce, che Hermione parve vedere per la prima volta, la grande distesa verde che aveva davanti era ricoperta dalla brina che vi era stata proprio quella mattina, e il celo aveva ormai assunto una tonalità di rosa pastello combinata ad un celeste molto chiaro.
Sembrava essere un quadro più che la realtà, si disse Hermione camminando sul grande prato dirigendosi verso il lago, dove era sicura di trovare Harry e Ron.
Per una volta (forse una delle poche) in vita sua voleva divertirsi.
Era stanca di sembrare la classica secchiona so-tutto-io, quando aveva semplicemente voglia di divertirsi come tutti quanti.
Fece un sospiro ormai rassegnata a prendere con serietà il ruolo che la gente le aveva assegnato.
Senza rendersene conto era già arrivata nei pressi del lago, che era di un blu profondo e che per un attimo fece rabbrividire Hermione.
Camminò ancora per una decina di metri, quando a distanza scorse la figura alta e robusta di Harry, affiancata da quella altrettanto atletica, per gli strenui allenamenti, di Ron.
Raggiunse i due ragazzi e sorrise nel vedere le loro facce alquanto stupite.
-- Hermione… ma non stavi studiando per il prossimo compito di Pozioni? -- chiese Ron
-- Infatti, stavo studiando per il compito, poi ho ripassato altre cose e adesso sono qui… a godermi questo sole… perché vi do fastidio? --
-- No, affatto, anzi! Solo che… ecco… non ci aspettavamo di averti qui… -- fece Harry alquanto impacciato in quella situazione.
Non seppe come mai, ma in quel momento un impellente desiderio di sgridare il suo migliore amico la colse in pieno.
Non aveva forse anche lei il diritto a stare all’aria aperta?
Era per caso una segregata?
-- Come mai Harry? Non posso venire a prendere una boccata d’aria anch’io ogni tanto? -- fece Hermione con una calma inquietante ma con una nota di amarezza nella voce.
-- Hey, Herm, non c’è bisogno di prendersela tanto… siamo solo un po’ sorpresi… ecco tutto -- fece Ron notando che sotto sotto la sua migliore amica stava iniziando a scaldarsi, e ne sarebbe potuta venire fuori una brutta litigata.
-- Bene -- fece Hermione mettendo in mostra un sorriso a trentadue denti che sentiva insulsamente falso, ma che parve tranquillizzare i suoi amici abbastanza.
-- Allora che stavate combinando prima del mio arrivo? -- chiese poco dopo mentre cominciavano a camminare lungo la riva del lago che era completamente piatto.
-- Oh, niente di che. Stavamo riflettendo di quanto sia fortunato Krum -- rispose distrattamente Harry, piuttosto impegnato a guardare con aria assorta un punto indefinito davanti a se.
Hermione si bloccò di colpo
-- Che c’entra lui adesso? -- fece bruscamente. Anche i due amici si fermarono a fissarla con aria interrogativa dipinta sul volto.
-- E’ stato appena preso nella nazionale dei Cannoni di Chudley come cercatore -- fece con una smorfia di dissenso il rosso. Hermione parve tranquillizzarsi leggermente a quell’affermazione.
-- Ah, va bene… -- fece arrossendo leggermente per la gaffe appena fatta.
-- C’è qualcosa che non va Herm? -- domandò dolcemente Harry guardando con aria seriamente preoccupata la sua amica.
Hermione sorrise a mo di tranquillizzare il suo migliore amico.
Anche se non negava, almeno a se stessa, che le piaceva avere addosso tutte queste attenzioni.
-- Sto bene Harry non preoccuparti… --
-- Allora perché hai reagito a quel modo quando abbiamo nominato Krum? -- chiese ancora dubbioso il moro.
Hermione si morse il labbro inferiore con i denti con forza.
Non aveva voglia di parlare.
-- Ehm… niente… vecchi ricordi. Ora devo andare, ho dimenticato che devo ancora finire il tema di Aritmanzia per domani… ci vediamo dopo in sala grande… -- fece Hermione sempre sorridendo e allontanandosi a grandi passi dai due ragazzi che la guardavano attoniti da quella reazione.
Quando fu certa di averli “seminati” si lasciò andare un sospiro. Camminò ancora per parecchi metri per poi fermarsi ai pressi di una quercia piuttosto grande, che si trovava proprio davanti alla riva del lago, che man mano che il tempo scorreva era scurita.
Si sedette sull’erba fresca poggiando la testa sul legno duro dell’albero, che ad Hermione parve morbido come un cuscino.
Non riusciva a chiudere occhio da quasi una settimana. Ogni volta che lo faceva le tornava alla mente sempre lo stesso sogno.
Ma non poteva continuare così. Forse se avesse chiuso gli occhi per qualche secondo, senza dormire…
Se ne andò a passi svelti verso il grande parco della scuola.
Doveva liberarsi dell’irritazione che aveva accumulato durante la mattinata.
La prima ora con i Grifondoro e la McGranitt, seconda ora sempre con i Grifondoro a Divinazione, terza e quarta con i Tassorosso a Storia della magia e quinta e sesta a pozioni con i Corvonero, peccato che Piton quella mattina doveva essersi svegliato dalla parte sbagliata del letto, e che tolse trenta punti a Serpeverde perché il colore che aveva assunto la sua pozione non era rosa shocking, ma rosa pastello acceso.
Blaise, poi, non aveva fatto altro che tartassarlo con le sue domande. Alcune volte sembrava addirittura più stupido di quei due troll di Tiger e Goyle.
Raggiunse il parco alla svelta. Il sole splendeva all’orizzonte, il celo si era colorato di tutte le tonalità di rosa esistenti, il lago era di un blu profondo e tutto aveva un’aria molto romantica.
Non nascose una smorfia di disgusto al pensiero che aveva appena formulato. Non doveva neanche esistere nel vocabolario di un Malfoy la parola “Romantico”.
Vide Potter e Weasley che confabulavano tra loro come due galletti. Scosse impercettibilmente la testa.
Anche i suoi due nemici cominciavano a dare i numeri…
Poco prima aveva visto la Granger con loro, per poi andarsene a tutta velocità dai due.
Forse avrà capito quanto sono idioti…
Si disse con un ghigno stampato in volto mentre procedeva sulla riva del lago, dal lato opposto a quello percorso dai due Grifondoro.
Una leggera brezza fresca, gli scompigliava i capelli, ma lui non badava minimamente a rimetterli a posto. Ormai non lo faceva da anni.
Per la precisione, non lo faceva da quando non era più semplicemente un bambino viziato… da quando era stato messo di fronte ad un bivio, dove per la prima volta era lui a dover scegliere.
Non suo padre o sua madre.
Doveva fare una scelta che avrebbe portato conseguenze positive come negative.
Doveva scegliere se voleva diventare un Mangiamorte, o se voleva allearsi a Potter e ai suoi patetici amici.
E il momento di decidere si stava avvicinando.
La sua scelta l’aveva già fatta, e niente sarebbe riuscito a fargli cambiare idea.
Senza rendersene conto il sole era calato e nel celo le stelle risplendevano come lumi nel buio. Davanti a lui si presentava una grande quercia e rannicchiata per terra vi era una figura che si dimenava.
Era il suo sesto anno, vi era stato un altro ballo del ceppo, e anche questa volta avevano invitato le altre scuole.
Anche Victor sarebbe venuto… si erano sentiti parecchio via gufo, ma era da tanto tempo che non si vedevano ed Hermione voleva vedere il suo amico. Perché era semplicemente un amico, nonostante lui non riuscisse a capacitarsi bene della cosa, nonostante fosse passato del tempo da quando glielo aveva espressamente detto.
Sarebbe andata al ballo con Neville quell’anno. Era cambiato parecchio, era più alto e più magro del ragazzotto imbranato che era stato un tempo.
Per l’occasione aveva deciso di indossare un abito lungo e chiaro, semplice nel complesso ma elegante.
Scesero tutti insieme nella sala grande, che era stata addobbata “per le feste”.
La serata passò velocemente, tra un ballo e una chiacchierata.
-- Io vado un attimo in biblioteca, ho dimenticato la mia relazione lì… --
-- Ok, noi ti aspettiamo in sala comune -- la salutò con un cenno Neville.
Era tutto buio, e non vedeva l’ora di trovarsi tra le sue comode coperte con un bel libro in mano. Raggiunse velocemente la biblioteca, e trovato il suo tema fece per andarsene, quando si sentì afferrare per un braccio. Allarmata prese la bacchetta, che però le fu presa velocemente di mano.
Provò ad urlare, pur sapendo che da lì non l’avrebbe sentita nessuno, ma il suo grido fu soffocato una bocca che veniva poggiata con forza su quelle della ragazza.
-- Non dovevi farmelo Hermione… non dovevi proprio. -- fece una voce.
-- Cosa vuoi? -- chiese in un mormorio la ragazza
-- Non fare la finta tonta, lo sai benissimo cosa voglio -- fece l’altra voce facendo scivolare una mano sotto il vestito di lei.
-- Che succede qua dentro? -- una terza voce. La bruna si voltò piena di speranza verso l’intruso.
-- Niente che ti riguardi -- fece aggressivo il ragazzo che la teneva imprigionata.
-- NO! -- la ragazza si lasciò sfuggire un urlo quando vide l’intruso voltarsi per andarsene via. Le luci si accesero.
-- Aiuto… -- fece la ragazza mentre il volto le si rigava di lacrime. Vide l’intruso voltarsi e lanciare un incantesimo contro il ragazzo che la teneva per un braccio. Non riusciva a distinguere bene i caratteri del viso dato che aveva gli occhi umidi. Ma distingueva bene due occhi azzurri e capelli biondi.
-- Granger ma che combinavate tu e Krum qua dentro? --
-- Granger? --
-- Granger?! --
-- Granger?! -- fece irritato il ragazzo scuotendo con forza le spalle della ragazza che aveva preso a singhiozzare nel sonno. Balbettava cose senza senso come “Aiuto” oppure “No” e si contorceva con forza.
Avrebbe fatto meglio a lasciarla lì a dormire.
Da un momento all’altro sarebbe potuto sbucare da un angolo un lupo mannaro con qualche strana idea in mente.
-- Cazzo Granger vuoi svegliarti si o no?! -- fece ad alta voce. La ragazza sussultò prima di svegliarsi quasi completamente.
-- Ma… Malfoy -- fece con voce impastata.
-- Cosa diavolo ci fai qui a quest’ora?! -- fece con aria irritata.
Hermione, che ormai doveva essersi ripresa completamente si strofinò con forza gli occhi
-- Devo essermi addormentata. -- si giustificò alzandosi da terra e scuotendosi i vestiti sporchi di terra.
-- Questo lo avevo notato da solo. -- fece il ragazzo con aria sarcastica. Hermione non rispose volutamente alla provocazione, e si incamminò verso il castello senza una parola.
Dopo alcuni secondi anche Draco fece lo stesso, mentre alcuni strani pensieri gli frullavano per la testa…
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WoW!! Come primo chap ho avuto un sacco di recensioni... dunque devo ringraziare:
emma
hermy91
hermione+ Draco
bimba88
Sidney
SUPER GAIA
THANKS!!!