La sottile linea tra odio e amore...

di dana
(/viewuser.php?uid=3160)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts Dolce Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Ricordi... ***
Capitolo 3: *** I miracoli esistono! ***
Capitolo 4: *** Sensualità... ***



Capitolo 1
*** Hogwarts Dolce Hogwarts ***


Capitolo 1 Hogwarts Dolce Hogwarts…

Hermione stringeva convulsivamente il manico della sua borsa. Non sapeva come mai, ma quell’anno si sentiva decisamente tesa, forse perché quello era il loro settimo ed ultimo anno ad Hogwarts.

Salì sul treno cercando si non dare a vedere il suo nervosismo e prese posto in uno scompartimento vuoto.

I suoi due amici non erano ancora arrivati.

Fece un sospiro e frugando nella borsa prese un grosso libro alto almeno il doppio di quelli normali e grosso altrettanto intitolato “Passato, Presente e Futuro dei grandi maghi dal IX secolo ai nostri tempi. Ristampa con Aggiornamenti”.

Aprì alla pagina in cui aveva lasciato il segno e lesse.

Harry Potter: è decisamente uno dei maghi più grandi che esistano ai nostri tempi. All’età di un solo anno ha perso i genitori, morti per mano di Colui-che-non-deve-essere-nominato (Descrizione a pag. 2046). Il piccolo Harry sopravvive miracolosamente all’attacco mortale di questo e riesce perfino ad annullare temporaneamente i poteri del grande mago. Questo solo fino al suo arrivo ad Hogwarts dove già dal primo anno deve scontrarsi con il suo nemico mortale. Ora Harry Potter inizierà a frequentare il suo settimo ed ultimo anno ad Hogwarts, accompagnato dai suoi amici Ronald Weasley (Leggi in fondo alla pagina) e da Hermione Granger (Descrizione a pag. 1374) che lo hanno da sempre aiutato nelle sue operazioni.

Chiuse di botto il libro. Sapeva decisamente meglio degli altri cos’avesse passato Harry. Comunque non poté trattenere un sorriso nel leggere che avevano addirittura una descrizione su di lei.

Proprio in quel momento entrarono nello scompartimento i suoi due amici.

- Come mai stai ridendo Herm? - domandò stranito Ron

- Niente. - chiuse con fare secco la ragazza facendo un po’ di posto ai ragazzi. Harry si sedette davanti a lei e fu il primo a notare il grosso libro che aveva davanti.

- Che cos’è quel libro? - chiese con finto disinteresse

- Passato, Presente e Futuro dei grandi maghi dal IX secolo ai nostri tempi. Ristampa con Aggiornamenti - fece la ragazza a cantilena.

- Herm, tu mi fai paura, lo sai vero? - fece Ron guardandola come se venisse da un altro pianeta.

- Vedrò di usare questa tua paura a mio vantaggio allora… - fece con aria cattivella la bruna

- Lo sai Granger, se solo volessi saresti un’ottima Serpeverde lo sai? Peccato che sei una mezzosangue… - un’altra voce si intromise nel discorso.

Hermione, che aveva ripreso a leggere senza badare alle lamentele di Ron alzò in un lampo lo sguardo verso la porta.

- Cosa vuoi Malfoy - fece la voce inespressiva di Harry

- Potter, per una buona volta finiscila di rompere, nessuno ti ha chiesto niente. - fece con aria annoiata il biondo tornando a posare il suo sguardo sulla brunetta.

- Malfoy, perché non te ne stai con la tua amatissima oca e con quei due troll dei tuoi sguatteri? - chiese Hermione, con la stessa aria annoiata del ragazzo, che per un istante parve essere rimasto sorpreso dalla risposta ricevuta.

- Non ti preoccupare, tra poco ci ritornerò… comunque ripeto che staresti benissimo nei panni di una Serpeverde… per una volta sono d’accordo con Lenticchia… tu “potresti“ fare molta paura…- fece con un sorriso maligno.

- Certo, come No. Specie se quei “panni” di cui parli sono i tuoi vero, Malfoy? - fece tornando a posare lo sguardo sul libro, avendo al netta convinzione di aver lasciato allibito il biondo Serpeverde.

- Non era esattamente quello che pensavo… ma devo dedurre che tu non faresti molta resistenza. -

Harry e Ron erano rimasti impalati ad osservare la scena. Non era da Hermione mostrare tutto quel carattere. A meno che non si trattasse di compiti o regole…

- La vista del tuo corpo mi fa vomitare Malfoy… cercati qualche altra sgualdrina per piacere -

Malfoy si avvicinò pericolosamente alla ragazza.

- Vedi di moderare i toni ragazzina, non mi troverai sempre con tutta questa pazienza - sussurrò piegandosi fino al suo orecchio.

- Malfoy, vedi di sparire entro tre secondi, sono capace di ammazzare il tuo capo, quindi tu non sarai certo un problema. - fece acido Harry, riprendendosi per primo da quello strano stato di Trance, e tirando fuori la bacchetta dal mantello.

- Non ti scaldare Potter, non ne vale la pena. Me ne vado - fece scoccando un’occhiata ad Hermione, che rimase impassibile…

Il tempo passò velocemente e il treno finalmente si fermò a destinazione… erano tornati alla loro vera casa…




Primo capitolo corto, è più o meno un prologo a quello che avverrà...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ricordi... ***


Capitolo 2 Ricordi…

La vita scorreva lenta e calma ad Hogwarts. Fortunatamente per Hermione i suoi due amici non avevano fatto domande su ciò che era accaduto sul treno, e lei non aveva più accennato all’argomento da allora.

Era china su un grande libro, stava andando avanti con il programma di Antiche Rune, dato che durante l’estate non era riuscita a trovare il tempo per farlo, ma dopo due ore di strenua lettura senza mai alzare gli occhi dalla pergamena non riusciva più a reggere.

Chiuse con uno scatto silenzioso il tomo e si alzò dalla sedia liberando il banco della biblioteca, che quel giorno era completamente deserta.

Mi pare ovvio…

Si diceva tra se e se.

Il sole fuori splendeva di una luce, che Hermione parve vedere per la prima volta, la grande distesa verde che aveva davanti era ricoperta dalla brina che vi era stata proprio quella mattina, e il celo aveva ormai assunto una tonalità di rosa pastello combinata ad un celeste molto chiaro.

Sembrava essere un quadro più che la realtà, si disse Hermione camminando sul grande prato dirigendosi verso il lago, dove era sicura di trovare Harry e Ron.

Per una volta (forse una delle poche) in vita sua voleva divertirsi.

Era stanca di sembrare la classica secchiona so-tutto-io, quando aveva semplicemente voglia di divertirsi come tutti quanti.

Fece un sospiro ormai rassegnata a prendere con serietà il ruolo che la gente le aveva assegnato.

Senza rendersene conto era già arrivata nei pressi del lago, che era di un blu profondo e che per un attimo fece rabbrividire Hermione.

Camminò ancora per una decina di metri, quando a distanza scorse la figura alta e robusta di Harry, affiancata da quella altrettanto atletica, per gli strenui allenamenti, di Ron.

Raggiunse i due ragazzi e sorrise nel vedere le loro facce alquanto stupite.

-- Hermione… ma non stavi studiando per il prossimo compito di Pozioni? -- chiese Ron

-- Infatti, stavo studiando per il compito, poi ho ripassato altre cose e adesso sono qui… a godermi questo sole… perché vi do fastidio? --

-- No, affatto, anzi! Solo che… ecco… non ci aspettavamo di averti qui… -- fece Harry alquanto impacciato in quella situazione.

Non seppe come mai, ma in quel momento un impellente desiderio di sgridare il suo migliore amico la colse in pieno.

Non aveva forse anche lei il diritto a stare all’aria aperta?

Era per caso una segregata?

-- Come mai Harry? Non posso venire a prendere una boccata d’aria anch’io ogni tanto? -- fece Hermione con una calma inquietante ma con una nota di amarezza nella voce.

-- Hey, Herm, non c’è bisogno di prendersela tanto… siamo solo un po’ sorpresi… ecco tutto -- fece Ron notando che sotto sotto la sua migliore amica stava iniziando a scaldarsi, e ne sarebbe potuta venire fuori una brutta litigata.

-- Bene -- fece Hermione mettendo in mostra un sorriso a trentadue denti che sentiva insulsamente falso, ma che parve tranquillizzare i suoi amici abbastanza.

-- Allora che stavate combinando prima del mio arrivo? -- chiese poco dopo mentre cominciavano a camminare lungo la riva del lago che era completamente piatto.

-- Oh, niente di che. Stavamo riflettendo di quanto sia fortunato Krum -- rispose distrattamente Harry, piuttosto impegnato a guardare con aria assorta un punto indefinito davanti a se.

Hermione si bloccò di colpo

-- Che c’entra lui adesso? -- fece bruscamente. Anche i due amici si fermarono a fissarla con aria interrogativa dipinta sul volto.

-- E’ stato appena preso nella nazionale dei Cannoni di Chudley come cercatore -- fece con una smorfia di dissenso il rosso. Hermione parve tranquillizzarsi leggermente a quell’affermazione.

-- Ah, va bene… -- fece arrossendo leggermente per la gaffe appena fatta.

-- C’è qualcosa che non va Herm? -- domandò dolcemente Harry guardando con aria seriamente preoccupata la sua amica.

Hermione sorrise a mo di tranquillizzare il suo migliore amico.

Anche se non negava, almeno a se stessa, che le piaceva avere addosso tutte queste attenzioni.

-- Sto bene Harry non preoccuparti… --

-- Allora perché hai reagito a quel modo quando abbiamo nominato Krum? -- chiese ancora dubbioso il moro.

Hermione si morse il labbro inferiore con i denti con forza.

Non aveva voglia di parlare.

-- Ehm… niente… vecchi ricordi. Ora devo andare, ho dimenticato che devo ancora finire il tema di Aritmanzia per domani… ci vediamo dopo in sala grande… -- fece Hermione sempre sorridendo e allontanandosi a grandi passi dai due ragazzi che la guardavano attoniti da quella reazione.

Quando fu certa di averli “seminati” si lasciò andare un sospiro. Camminò ancora per parecchi metri per poi fermarsi ai pressi di una quercia piuttosto grande, che si trovava proprio davanti alla riva del lago, che man mano che il tempo scorreva era scurita.

Si sedette sull’erba fresca poggiando la testa sul legno duro dell’albero, che ad Hermione parve morbido come un cuscino.

Non riusciva a chiudere occhio da quasi una settimana. Ogni volta che lo faceva le tornava alla mente sempre lo stesso sogno.

Ma non poteva continuare così. Forse se avesse chiuso gli occhi per qualche secondo, senza dormire…

 

Se ne andò a passi svelti verso il grande parco della scuola.

Doveva liberarsi dell’irritazione che aveva accumulato durante la mattinata.

La prima ora con i Grifondoro e la McGranitt, seconda ora sempre con i Grifondoro a Divinazione, terza e quarta con i Tassorosso a Storia della magia e quinta e sesta a pozioni con i Corvonero, peccato che Piton quella mattina doveva essersi svegliato dalla parte sbagliata del letto, e che tolse trenta punti a Serpeverde perché il colore che aveva assunto la sua pozione non era rosa shocking, ma rosa pastello acceso.

Blaise, poi, non aveva fatto altro che tartassarlo con le sue domande. Alcune volte sembrava addirittura più stupido di quei due troll di Tiger e Goyle.

Raggiunse il parco alla svelta. Il sole splendeva all’orizzonte, il celo si era colorato di tutte le tonalità di rosa esistenti, il lago era di un blu profondo e tutto aveva un’aria molto romantica.

Non nascose una smorfia di disgusto al pensiero che aveva appena formulato. Non doveva neanche esistere nel vocabolario di un Malfoy la parola “Romantico”.

Vide Potter e Weasley che confabulavano tra loro come due galletti. Scosse impercettibilmente la testa.

Anche i suoi due nemici cominciavano a dare i numeri…

Poco prima aveva visto la Granger con loro, per poi andarsene a tutta velocità dai due.

Forse avrà capito quanto sono idioti…

Si disse con un ghigno stampato in volto mentre procedeva sulla riva del lago, dal lato opposto a quello percorso dai due Grifondoro.

Una leggera brezza fresca, gli scompigliava i capelli, ma lui non badava minimamente a rimetterli a posto. Ormai non lo faceva da anni.

Per la precisione, non lo faceva da quando non era più semplicemente un bambino viziato… da quando era stato messo di fronte ad un bivio, dove per la prima volta era lui a dover scegliere.

Non suo padre o sua madre.

Doveva fare una scelta che avrebbe portato conseguenze positive come negative.

Doveva scegliere se voleva diventare un Mangiamorte, o se voleva allearsi a Potter e ai suoi patetici amici.

E il momento di decidere si stava avvicinando.

La sua scelta l’aveva già fatta, e niente sarebbe riuscito a fargli cambiare idea.

Senza rendersene conto il sole era calato e nel celo le stelle risplendevano come lumi nel buio. Davanti a lui si presentava una grande quercia e rannicchiata per terra vi era una figura che si dimenava.

 

Era il suo sesto anno, vi era stato un altro ballo del ceppo, e anche questa volta avevano invitato le altre scuole.

Anche Victor sarebbe venuto… si erano sentiti parecchio via gufo, ma era da tanto tempo che non si vedevano ed Hermione voleva vedere il suo amico. Perché era semplicemente un amico, nonostante lui non riuscisse a capacitarsi bene della cosa, nonostante fosse passato del tempo da quando glielo aveva espressamente detto.

Sarebbe andata al ballo con Neville quell’anno. Era cambiato parecchio, era più alto e più magro del ragazzotto imbranato che era stato un tempo.

Per l’occasione aveva deciso di indossare un abito lungo e chiaro, semplice nel complesso ma elegante.

Scesero tutti insieme nella sala grande, che era stata addobbata “per le feste”.

La serata passò velocemente, tra un ballo e una chiacchierata.

-- Io vado un attimo in biblioteca, ho dimenticato la mia relazione lì… --

-- Ok, noi ti aspettiamo in sala comune -- la salutò con un cenno Neville.

Era tutto buio, e non vedeva l’ora di trovarsi tra le sue comode coperte con un bel libro in mano. Raggiunse velocemente la biblioteca, e trovato il suo tema fece per andarsene, quando si sentì afferrare per un braccio. Allarmata prese la bacchetta, che però le fu presa velocemente di mano.

Provò ad urlare, pur sapendo che da lì non l’avrebbe sentita nessuno, ma il suo grido fu soffocato una bocca che veniva poggiata con forza su quelle della ragazza.

-- Non dovevi farmelo Hermione… non dovevi proprio. -- fece una voce.

-- Cosa vuoi? -- chiese in un mormorio la ragazza

-- Non fare la finta tonta, lo sai benissimo cosa voglio -- fece l’altra voce facendo scivolare una mano sotto il vestito di lei.

-- Che succede qua dentro? -- una terza voce. La bruna si voltò piena di speranza verso l’intruso.

-- Niente che ti riguardi -- fece aggressivo il ragazzo che la teneva imprigionata.

-- NO! -- la ragazza si lasciò sfuggire un urlo quando vide l’intruso voltarsi per andarsene via. Le luci si accesero.

-- Aiuto… -- fece la ragazza mentre il volto le si rigava di lacrime. Vide l’intruso voltarsi e lanciare un incantesimo contro il ragazzo che la teneva per un braccio. Non riusciva a distinguere bene i caratteri del viso dato che aveva gli occhi umidi. Ma distingueva bene due occhi azzurri e capelli biondi.

-- Granger ma che combinavate tu e Krum qua dentro? --

-- Granger? --

-- Granger?! --

 

-- Granger?! -- fece irritato il ragazzo scuotendo con forza le spalle della ragazza che aveva preso a singhiozzare nel sonno. Balbettava cose senza senso come “Aiuto” oppure “No” e si contorceva con forza.

Avrebbe fatto meglio a lasciarla lì a dormire.

Da un momento all’altro sarebbe potuto sbucare da un angolo un lupo mannaro con qualche strana idea in mente.

-- Cazzo Granger vuoi svegliarti si o no?! -- fece ad alta voce. La ragazza sussultò prima di svegliarsi quasi completamente.

-- Ma… Malfoy -- fece con voce impastata.

-- Cosa diavolo ci fai qui a quest’ora?! -- fece con aria irritata.

Hermione, che ormai doveva essersi ripresa completamente si strofinò con forza gli occhi

-- Devo essermi addormentata. -- si giustificò alzandosi da terra e scuotendosi i vestiti sporchi di terra.

-- Questo lo avevo notato da solo. -- fece il ragazzo con aria sarcastica. Hermione non rispose volutamente alla provocazione, e si incamminò verso il castello senza una parola.

Dopo alcuni secondi anche Draco fece lo stesso, mentre alcuni strani pensieri gli frullavano per la testa…

_______________________________________________
WoW!! Come primo chap ho avuto un sacco di recensioni... dunque devo ringraziare:
emma
hermy91
hermione+ Draco
bimba88
Sidney
SUPER GAIA

THANKS!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I miracoli esistono! ***


Capitolo 3 I miracoli esistono!

- Non voglio errori di nessun tipo Draco. Sai di cosa sono capace. - fece una voce gelida. Il ragazzo rabbrividì impercettibilmente al pensiero.

- Non ce ne saranno padre. Non fallirò -

- Me lo auguro per te. Il signore oscuro è stanco di aspettare. - continuò l’uomo.

- Ripeto che non ci saranno errori. -

- Bene. Buonanotte Draco, e a tra un mese. -

- Buonanotte Padre -

Vide l’ombra scura del padre smaterializzarsi in uno schiocco sonoro e con lui tutta la tensione che si era accumulata in quel momento. Odiava confrontarsi con suo padre, ne aveva quasi paura, ma da Malfoy quale era sosteneva tutto a testa alta.

Si lasciò andare un lungo sospiro e si passò una mano tra i capelli dorati, bagnati di sudore, e si levò la maschera d’argento che gli copriva il viso.

Non era ancora un Mangiamorte, ma lo sarebbe diventato al più presto, la cerimonia del marchio sarebbe avvenuta il giorno dopo alla fine degli esami. Tuttavia il signore oscuro era solito affidargli dei piccoli compiti all’interno della scuola, come quello che gli era appena stato affidato.

Si guardò intorno.

Non gli piaceva dover andare a Nocturn Alley per vedere suo padre, ma era l’unico posto che i Mangiamorte reputavano abbastanza sicuro, perché un uomo con un po’ di cervello non si sarebbe mai spinto troppo lontano lungo quelle vie che formavano lunghi, quasi infiniti labirinti.

Si smaterializzò anche lui alla stamberga strillante, per tornare ad Hogwarts tramite il passaggio nell’albero Picchiatore.

Lo aveva scoperto per caso mentre vagabondava con Blaise in cerca di qualche passatempo. Blaise era inciampato ed era andato a finire con la testa contro un groviglio di nodi che aveva bloccato di colpo il movimento dell’albero.

Percorse velocemente il passaggio e con fare scaltro si addentrò nella scuola, completamente deserta a quell’ora della notte.

Corse verso il sotterraneo di Serpeverde, ma vide che era stata vietata l’entrata a tutti perché qualcuno volendo fare uno scherzo stupido aveva incantato i pavimenti facendo si che diventassero sabbie mobili.

Imprecò mentalmente mentre si accingeva a cambiare direzione.

Sapeva che al quarto piano c’era un passaggio segreto che portava direttamente alla sala comune di Serpeverde, senza dover neppure pronunciare la parola d’ordine.

Era notte inoltrata ormai da ore, ma Hermione non riusciva proprio a prendere sonno.

Si alzò dal letto di scatto e prendendo una vestaglia con sopra lo stemma di caposcuola ben in vista uscì dalla sala comune per dirigersi in Biblioteca a prendere un libro.

Magari così riesco a dormire

Si diceva percorrendo i corridoi senza fare il minimo rumore.

Arrivò a destinazione e subito si mise alla ricerca di qualcosa di interessante da leggere.

Si trovava al quarto piano, ed era sicura che in giro per i corridoi non ci sarebbe stato nessuno.

Aveva appena trovato il libro che le interessava - Pozioni e cure di tempi indeterminati di Priscilla Pride - quando le parve di vedere una figura nera entrare in un quadro.

Non era stata in grado di distinguere i caratteri di questa figura, ma aveva notato che stringeva nella mano destra una specie di maschera che risplendeva con forza i raggi lunari apparendo argentata.

Subito nella mente si fece vivida la figura della maschera dei Mangiamorte e un brivido le percorse la schiena.

Quando fu certa che non vi era nessuno a parte lei in quella zona si avvicinò al quadro, che rappresentava Frederick Lionel, uno dei più antichi presidi della scuola.

Di lui si diceva che avesse sempre avuto una predisposizione per il mistero e l’ignoto, quando un giorno scomparve nel nulla.

Guardò con aria incerta il quadro che la scrutava con aria di superiorità poi prendendo la bacchetta sussurrò in modo appena percettibile un Alohomora che fece aprire il quadro mostrando una lunghissima rampa di scale.

Allora non mi sono immaginata nulla…

Si disse tra se e se.

Si guardò intorno. Era combattuta tra il ritornare nella sua stanza a leggere il libro che aveva scelto e lo scendere quelle scale per vedere a quale destinazione portavano.

Dopotutto era lei quella che diceva sempre di non andare a cercare i guai…

Lanciò un’altra occhiata al grande portone della biblioteca per poi spostare lo sguardo sul libro che teneva in mano. Poi con fare risoluto mise il libro su uno scaffale e cominciò a scendere le scale, che non sembravano avere una fine.

Il libro può anche aspettare di essere letto…

Con questo pensiero in mente cercava di calmare la sua riluttanza nel procedere, anche se ad ogni passo era sempre più curiosa di scoprire dove sarebbe arrivata.

Dopo una decina di minuti di discesa scorse a distanza una porta di legno molto scura. A quella vista aumentò con foga il passò fino a raggiungere la porta, che aveva le dimensioni di un grande quadro.

Aprì la porta e si ritrovò proprio dietro un’ampia colonna che fungeva da nascondiglio al passaggio.

Ingegnoso…

Pensò mentre scendeva senza il minimo rumore dal quadro.

Si guardò intorno stando ben attenta a non essere vista.

Era una grande sala dall’aria fredda e distaccata, i colori dominanti erano il verde e l’argento e accanto al camino - unica cosa che sembrava ravvivare un po’ l’ambiente - seduto su un grande divano vi era una figura.

Questa è la sala comune di Serpeverde! E quella è la figura che ho visto scendere…

Fece qualche passo quando vide la figura alzarsi, arrotolarsi le maniche della divisa fino alla spalla e stiracchiarsi lentamente prima di dirigersi verso uno dei due dormitori.

Hermione indietreggiò velocemente e si dette mentalmente della stupida. Cosa credeva di fare? Se l’avesse vista sicuramente avrebbe fatto perdere un bel po’ di punti a Grifondoro.

Stava per risalire il quadro quando urtò per caso contro un vaso che andò a frantumarsi in mille pezzi sul pavimento.

Si era gettato lungo e disteso sul divano, un po’ scomodo, della sala comune e passandosi una mano sugli occhi aveva sospirato parecchie volte.

Rifletteva.

Il compito che gli era stato affidato era molto più complicato di quanto avesse immaginato. Anche perché la persona che doveva essere coinvolta in tutta questa faccenda non era molto in confidenza con lui.

Fece l’ennesimo sospiro prima di osservare con fare malinconico il fuoco nel caminetto che stava man mano spegnendosi.

Si stropicciò con forza gli occhi e dopo essersi stiracchiato si diresse verso il dormitorio maschile.

Stava salendo le scale quando un suono attirò la sua attenzione.

Crakk

Scese a velocità impressionante le scale per tornare nella sala comune.

Vide un vaso o quelli che dovevano essere i resti di un vaso, per terra frantumato in mille pezzi, e subito l’occhio girò per la stanza alla ricerca di qualcos’altro

Qualcun altro

Non vide nessuno e cominciò a camminare a grandi passi per la stanza.

Era certo che nascosto per la stanza ci fosse qualcuno.

Cazzo Hermione! Non riesci mai a farne una giusta vero?!

Imprecò mentalmente nascondendosi dietro alla larga colonna che proteggeva il quadro.

Sentì dei passi correre nuovamente verso la sala comune.

Sentì i passi avvicinarsi pericolosamente al suo nascondiglio e per un po’ trattenne il fiato dalla tensione accumulata.

- Perché ti nascondi? Hai paura per caso? - una voce gelida, che probabilmente voleva suonare suadente, la colpì in pieno come fosse una doccia fredda.

Era la voce di Draco Malfoy.

Rimase in silenzio ancora per qualche minuto quando sentì i passi allontanarsi nuovamente dalla parte in cui era venuto.

Si affacciò con cautela alla colonna, per controllare prima di risalire la scala.

-- Finalmente Granger, cominciavo realmente a stancarmi a questo gioco… --

La faccia di Malfoy Junior le si presentò davanti e per poco non cadde all’indietro dalla sorpresa.

-- Allora? Hai perso la lingua? -- continuò perfido senza levarle gli occhi di dosso, che la fissavano come fossero lame.

-- No -- fece in un sibilo la ragazza.

-- Meglio per te… -- fece l’altro con un’alzata di spalle.

-- Ora vattene -- continuò poco dopo. Hermione lo guardò sconcertata. La lasciava andare via così? Senza dire niente a nessuno?!

-- Cosa? --

-- Hai sentito bene, vattene, prima che cambi idea, non dirò niente a nessuno… per questa volta… -- fece velocemente.

Hermione lo guardò stralunata ancora per qualche secondo prima di seguire il consiglio alla lettera e imboccare la scalinata su per il quadro, quando si sentì strattonata con forza da un braccio.

Si voltò di scatto e si ritrovò con il viso di Malfoy a pochissimi millimetri dal suo.

Poteva sentire il suo alito sul collo, e quasi involontariamente rabbrividì.

-- Sappi però che questo ti costerà qualcosa… -- fece prima di lasciarla andare.

Ancora una volta Hermione lo fissò come a chiedere spiegazioni

-- Non ti preoccupare… ti farò sapere… -- fece prima di chiudere il quadro alle sue spalle.

Hermione rimase qualche secondo a riflettere sull’accaduto, prima di dirigersi verso il quadro della signora grassa.

Detta la parola d’ordine si lasciò sprofondare pesantemente sul letto senza neanche levarsi i vestiti.

L’ultimo pensiero logico che formulò prima di cadere in un sonno profondo fu:

Il marchio e la maschera…

Continua

Salve!! Cosa ne pensate? Ok… so che qui non succede niente di particolare… ma poi tutto si chiarirà… chi lo sa… AHAHAHAHAHAHAH!! (Me ride sadicamente).

Ma a parte gli scherzi devo ringraziare mille e anche più volte chi mi ha recensito ossia:

Sidney: Allora? Piaciuto il chap? Ancora non è successo niente di chè, ma più avanti ripeto, si vedrà... sn contenta che ti piacciano le Draco/herm... ^-^

hermione + Draco: Come vedi ho continuato... spero ti sia piaciuto il chap... fammi sapere via recensioni

hermione91: GRAZIE!! Sono contenta che ti piacia il capitolo (sono ripetitiva lo so...)

mirtilla: wow! Una nuova lettrice...^-^ ho aggiornato il prima possibile, ma purtroppo mi mancava l'ispirazione...

StellinaX: Ciao Stella, credo che hai recensito nella fic sbagliata ^-^' cmq lo prendo per un complimento

Baci e abbracci a tutti!!

Dana alias Alex

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sensualità... ***


Capitolo 4 Sensualità...

La prima sensazione che provò appena svegliata fu quella di un forte dolore al collo. Aprì con calma gli occhi, ma rimase immobile nella sua posizione.
In quel momento tutto le tornò alla mente più chiaro.
La sera prima era andata a dormire completamente vestita, dopo aver avuto uno strano incontro con Malfoy.
Fece un largo sospiro e decise che quella era l’ora di alzarsi.
Si avvicinò allo specchio e dette un’occhiata al suo aspetto.
Bhè… poteva andare peggio… con qualche tocco di bacchetta tutto sarà tornato alla normalità
Si disse la ragazza con un po’ di sconforto.
Dopo qualche minuto la ragazza era scesa in sala grande per la colazione.
La sala era già per più di metà piena, e il tavolo di Grifondoro era quasi completamente vuoto. Hermione non trattenne un sorriso ad immaginare Ron ad Harry a ronfare comodamente nei loro letti.
Prese posto sulla panchina davanti a Ginny, che era decisamente più mattiniera del fratello.
-- Ciao Gin, come va? -- chiese la bruna con calma mentre versava del thè nella sua tazza.
-- Bene Herm, non c’è male. Oggi abbiamo compito di Pozioni alla terza ora e di Trasfigurazione alla quinta… potrebbe andare meglio di così? -- chiese con sarcasmo mentre sorseggiava tranquilla il suo caffelatte.
Hermione sorrise comprensiva. Anche a lei dava parecchio fastidio avere due compiti nella stessa giornata, specie se si trattava di Pozioni e Trasfigurazione.
Il suo carattere diventava facilmente irritabile, scontroso e anche un po’ polemico… più del solito si intende.
-- Vedrai che andrà tutto bene, ho visto come ti sei impegnata in questi giorni… -- fece cercando di darle un po’ di conforto.
-- Lo spero proprio… mi basterebbe anche una A in pozioni… -- Hermione annuì mentre il suo sguardo si posava dall’altro lato della sala.
Aveva appena incrociato un paio di occhi ghiacciati, che l’avevano praticamente attratta.
Il ragazzo Serpeverde aveva uno strano sguardo, quasi volesse dirle qualcosa che lei non capì.
-- Hermione? Hermione?? Ma cosa stai guardando? --
Una voce a poca distanza da lei la fece ritornare se stessa.
-- Eh? Si, Gin, mi era parso di aver visto qualcosa… -- fece la bruna cercando di sviare
l’argomento.
-- Già. Nei pressi di un certo biondino, vero? -- fece l’amica di fronte con una nota di malizia sul volto.
Hermione la guardò interrogativa.
-- Non fare quella faccia Herm! Tutti sanno della discussione che c’è stata tra te e Malfoy sul treno, e le strane occhiate che vi lanciate si notano ad un miglio di distanza. -- fece come se fosse la cosa più ovvia Ginevra.
Hermione senza un minimo di preavviso arrossì leggermente
-- Ginny! Ma cosa vai a pensare!! Comunque, a me invece hanno detto che sei messa bene… -- fece Hermione, facendo la stessa faccia con una nota di malizia che aveva atto poco prima la piccola di casa Weasley.
Ginny, al contrario di Hermione, non arrossì. O forse arrossì, ma in quel mare di lentiggini che contornavano il suo viso non era facile notarlo.
-- Di cosa stai parlando? --
-- Oh, non fare quella faccia! -- usò lo stesso tono di voce alquanto annoiato Hermione.
-- Lo sanno tutti che tra te e Blaise Zabini c’è del tenero… --
La rossa stette in silenzio constatando il peso delle parole dell’amica.
-- Si, è vero, tra me e Blaise c’è, come dici tu, del “tenero”, anche se credo sia meglio che mio fratello non lo scopra mai. -- fece con tono d’avvertimento, ma non di minaccia, la rossa.
-- Stai pur certa che io non vado a dirglielo mica, e lui da solo mi sa faticherà parecchio a scoprirlo… -- fece con un sorriso, che la rossa le ricambiò.
-- Buongiorno… che fate? -- proprio in quell’istante irruppero nella sala altre due figure.
-- Harry, Ron, finalmente vi siete svegliati. Cominciavo a credere foste caduti in coma… -- fece con ironia la bruna.
I due non parvero badare molto alle parole della ragazza, ma si sedettero sulla panca accanto all’amica e come due automi presero a servirsi della colazione che era in tavola.
-- Vi he arlae pco fa rima he arvavamo noi? -- chiese Ron mentre masticava un grosso pezzo di una ciambella.
Hermione lo guardò con aria alquanto disgustata, condivisa dalla rossa.
Harry guardò prima Hermione poi Ginny e scoppiò in una piccola risata.
-- Ok, ho capito. Traduco. “Di che parlavate poco fa prima che arrivavamo noi?” -- fece il moro.
-- Ah, niente, chiacchiere tra amiche… -- fece Hermione rivolgendo un’occhiata eloquente a
Ginny.
Ron intanto guardava prima l’una e poi l’altra e portando le mani, piene di brioche varie, verso il celo disse
-- E ragze di osci! -- (traduzione simultanea: “Le ragazze di oggi”, nel caso nn lo aveste capito)

 

Il sotterraneo di pozioni non le era mia piaciuto.
Odiava inoltrarsi lungo quei corridoi che, in molti, ritenevano infiniti, tanto che si credeva nell‘esistenza di alcune prigioni sotterranee controllate dai fantasmi meno popolari di Hogwarts.
E in quel momento camminava con passo svelto per arrivare in orario alla lezione di pozioni con l’amatissimo professor Piton…
Ma non fece in tempo a svoltare l’angolo che si ritrovò a pochi centimetri di distanza dai suoi due occhi di un intenso color ghiaccio.
Arretrò di qualche passo per la sorpresa prima di parlare.
-- Malfoy. Ma ti sembra modo questo di andare incontro alla gente? -- chiese con tono di voce alquanto freddo.
-- Veramente sei tu che mi sei venuta contro. --
-- No, io sto andando a lezione di Pozioni, e dovresti farlo anche tu visto che oggi abbiamo appunto pozioni con voi Serpeverde. -- fece Hermione con il suo classico tono da saputella.
Il Serpeverde ricambiò l’occhiata fredda con forza prima di parlare.
-- E’ proprio dall’aula di pozioni che vengo, Granger. -- fece secco il ragazzo, come se fosse parecchio scocciato da quella discussione.
Hermione non badò molto al tono di voce che aveva usato, ma piuttosto alle parole che aveva detto.
-- Cosa intendi? --
-- Sei più tonta di quel che pensavo, sai Granger? -- fece contrariato il biondo.
-- Spiegati allora, non ho tempo da perdere… -- rispose a tono la bruna.
-- Il professor Piton non c’è. Al suo posto c’è una McGranitt alterata per l’esplosione “prematura” di un calderone spento -- fece annoiato Draco.
-- Ok… -- fece Hermione prima di riprendere a camminare, sorpassando Malfoy.
-- Ma dico sei sorda o cosa?? Ho appena detto che Piton non c’è, dove credi d’andare? --
-- A chiedere spiegazioni -- fece semplicemente Hermione senza smettere di camminare a passo svelto.
Non aveva fatto neanche dieci passi che un urlo dall’aula la fece bloccare di botto.
-- SIGNOR PACIOCK! QUESTO LE COSTERA’ TRENTA PUNTI IN MENO A GRIFONDORO! -- la voce della professoressa McGranitt doveva aver risvegliato qualche demone, perché ne seguì un grugnito molto simile ad un ringhio. Hermione restò immobile in quella posizione con i libri in mano per qualche secondo prima di voltarsi nuovamente verso Malfoy e riprendere a camminare
-- Forse è meglio che vada ad Aritmanzia… -- fece in un sussurro mentre camminava verso l’uscita dei sotterranei.
-- Non ditemi che la grande “Hermione Granger” ha paura della prof… -- fece con un ghigno strafottente il biondo. La riccia si bloccò e si voltò di scatto.
-- Non puoi dare a ME della fifona, quando sono le serpi come te che scappano alla minima occasione… -- fece Hermione ghiacciandolo con lo sguardo.
-- Se è per questo Granger anche tu in questo momento te la stai dando a gambe levate… l’ho sempre detto che saresti un’ottima Serpeverde.. Se non fosse per il piccolo dettaglio che sei una Mezzosangue… -- fece con un ghigno di vittoria l’altro.
Hermione parve rimanere impassibile a quelle parole, almeno fin quando non esibì un largo sorriso, molto simile ad un ghigno.
-- Se non sbaglio anche Voldemort è un “mezzosangue”… esattamente come me -- fece senza staccare gli occhi dal biondo che pareva essere rimasto spiazzato da queste ultime parole.
Si scambiarono per un po’ sguardi, che si contendevano il podio per lo sguardo più freddo.
-- Bene, vedo che non hai nulla da ribattere Malfoy… addio -- fece la bruna voltandosi per andarsene. Quando senti due mani calde che la prendevano per le spalle e l’attiravano all’indietro. Sentì il fiato del ragazzo alitarle sul collo, e represse a stento un gemito.
-- Sta attenta piccola Mezzosangue… hai un debito da saldare se non mi sbaglio… -- le sussurrò all‘orecchio il biondo, aspirando a fondo il profumo vanigliato di lei.
-- E in cosa consisterebbe questo debito --
-- Bhè… dovresti fare una cosa per me…-- sapeva l’effetto che stava provocando nella ragazza… era così con tutte.
-- E se io non volessi fare questa cosa per te… -- fece in un mormorio appena tremolante la bruna.
-- Lo farai…--
-- Perché ne sei così sicuro? --
-- Perché accidentalmente potrei spifferare tutto in giro… sul fatto che una Grifondoro sia entrata nel dormitorio… magari non con buone intenzioni… e poi anche tu gradiresti-- fece stringendo un po’ la presa sulle spalle di lei.
-- Potrei negare… -- sospirò la ragazza chiudendo gli occhi. Le piacevano quelle strane “attenzioni”
-- Potresti… ma sei sicura che la tua parola varrebbe così tanto? --
-- Sono caposcuola se non l’hai notato, e anche la migliore alunna di tutta Hogwarts --
-- Io non ti sono da meno… ho la media scolastica pari alla tua… con la differenza che sono un purosangue… --
-- Bastardo -- soffiò lei aprendo gli occhi e allontanandosi dalla presa del ragazzo
-- Lo so… me lo dicono in molti -- fece lui mollando completamente la presa
-- Buona giornata Granger -- fece con un ghigno che forse voleva apparire un sorriso, prima di andarsene dalla parte opposta a quella in cui si dirigeva la ragazza, Malfoy.

Si stava dirigendo verso la sala comune di Serpeverde mentre rifletteva… una parte del piano era già stata messa in atto… tra poco tempo sarebbe stata sua

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Fine quarto capitolo

Ohhhh… vi pregooooo! Non fatemene una colpa… non ci posso fare niente… non avevo spunti… ne niente… e in più ci sono questi dannatissimi esami che non fanno altro che mettermi sotto pressione… così le idee partono, il cervello fonde, il panico arriva e perdo il controllo di me stessa dando i numeri!!! Cmq… ringrazio mille volte chi è arrivato a leggere queste righe… e in più devo ringraziare in particolare i lettori di questa fic…
Sidney: ohh… non so proprio come fare per scusarmi… insomma… è più di un mese che non aggiorno… e mi spiace parecchio… comunque spero che questo chap ti sia piaciuto… e forse, anche se non credo molto… si deve essere visto qualcosa sul futuro della fic… mi raccomando lascia una recensione per farmi sapere che ne pensi.. Ok???
Mirtilla: ciao Mirtilla!! Il chap l’ho aggiunto… in ritardo, ampio ritardo… è vero… ma dovresti capire la mia situazione… anche tu sei d’esami, quindi… ^-^
Bimba88: sono cattiva… lo so… non ho voluto rivelare qui cosa dovrà fare Herm per sdebitarsi… anche se ripeto forse un pochino si è capito… bacissimi!!
Hermione + Draco: allora cosa ne pensi??? Non è granché, lo ammetto, ma non ho proprio avuto tempo!! E neanche idee… mi spiace ^-^”
Hermione91: Non ho continuato presto… scusateeeeeeee!!! Però… ok.. Ok, evito di ripeterlo, ormai il concetto si è capito: non avevo tempo, voglia e idee… dunque non potevo scrivere…
Buffy88: e io che pensavo di essermi finalmente sbarazzata di te!!! Povera illusa… dai scherzo!! Sono contenta che mi hai trovata… sinceramente cominciavo a preoccuparmi seriamente della tua scomparsa… dato che sei una delle lettrici più accanite che ho ^-^”… comunque un po’ ti compatisco sai?? So perfettamente cosa vuol dire non avere internet per un mese intero… dato che l’anno scorso ho avuto problemi con il pc, e non l’ho proprio potuto usare… per quanto riguarda il nick… ho avuto un po’ di problemi quindi… ma spero che mi seguirai anche sotto il nome di “dana”… vero??? P.S. Non so se li hai visti ma ho aggiunto anche dei capitoli a “Is all I really need”…

Bacissimissimi a tutti quanti!!

Alex

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=36217