Sorella Terra di RedStar12 (/viewuser.php?uid=59583)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Notte di resurrezione ***
Capitolo 3: *** La mano verde ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
1. Prologo - Incubi e canti
Sorella Terra
Prologo
Lady Saori si alzò di scatto dal suo giaciglio, respirando
affannosamente. Piccole gocce di sudore le imperlavano la pelle della
fronte, prima liscia e perfettamente piana, ora increspata da minuscole
quanto profonde rughe di preoccupazione. Le sue candide mani da dea
erano strette in modo quasi convulsivo sulle bianche lenzuola di seta
del suo letto, disfatte, a causa del suo sonno agitato.
Quello da cui si era appena svegliata non era un sogno idilliaco. Erano
immagini di guerre, stragi, violenze e crudeltà di ogni sorta e
indiscriminate. Immagini di morte, a cui si mescolavano i ricordi delle
recedenti guerre sacre combattute contro Arles, contro Asgard, contro
Nettuno, poi contro Apollo, Eris e Lucifero. Guerre in cui molti dei
suoi valorosi protettori avevano perso la vita pur di salvare lei -la
loro dea- e preservare quella sempre precaria pace che regnava sulla
Terra.
A quei ricordi, sia la piccola Saori che la millenaria Athena, dea
della guerra saggia e della giustizia ospitata nel suo corpo, sentivano
il cuore stringersi in una morsa di rimorso e disperazione. I suoi
cavalieri più fedeli... avevano sacrificato le loro stesse vite
pur di proteggere entrambe, sia Saori che Athena.
Con un sospiro malinconico, Lady Saori Kido si liberò con un
gesto poco elegante delle lenzuola madide di sudore e si alzò
dal letto. Rabbrividì quando i suoi piccoli piedi nudi vennero a
contatto col pavimento di marmo gelido e un lieve soffio di vento
penetrò dalla finestra semiaperta della stanza, smuovendo
leggermente le tendine azzurre e scompigliandole i lunghi capelli
violetti. La ragazzina si strofinò le braccia, cercando di
riscaldarsi un pò. Nonostante Maggio stesse ormai per lasciare
il posto a Giugno, la temperatura durante la notte era gelida e
pungente, tutto il contrario delle ore mattutine, calde e asfissianti.
E la ragazzina indossava solamente una camicia da notte senza maniche, lunga,
bianca come l'ala di una colomba ed altrettanto leggera.
Tremando leggermente, la reincarnazione di Athena uscì dalla sua
stanza nella Tredicesima Casa, al Grande Tempio di Atene, e percorse
l'immenso corridoio che la separava dall'uscita posteriore della Casa.
Dopo la fine della Guerra Sacra contro Hades, il dio dell'Oltretomba
dagli occhi di ghiaccio, il Santuario era rimasto vuoto, a parte le
Sacerdotesse Guerriere, i dieci Cavalieri di Bronzo e i soldati
semplici posti di guardia alle emntrate principali. I Cavalieri
d'Oro... i protettori delle Dodici Case... erano tutti periti per
abbattere il Muro del Pianto che conduceva ai Campi Elisi, dove lei era
stata portata da Hades. Erano morti per salvarla...
"Athena..." sussurrò improvvisamente una voce cavernosa. Lady
Saori si fermò di colpo, il suo povero cuore da mortale
mancò un battito. Quella voce...
"Sorpresa di sentirmi, cara sorella? Piaciuto il sogno che ho creato
appositamente per te?" ringhiò nuovamente la voce, che solo
Saori poteva udire, essendo la vibrazione di un cosmo ostile che
comuncava con lei, infiltrandosi nella sua testa. Strinse i pugni ed
espanse il suo dorato cosmo. "Cosa vuoi? Dopo anni di sonno profondo,
perchè ti sei svegliato?" domandò. Il cosmo ostile che
comunicava con lei si increspò leggermente, in un chiaro segno
di rabbia "Cosa voglio? Voglio la Terra, la Terra con i suoi umani
deboli e freddi che tu ti ostini a difendere, come un'orsa difende i
suoi cuccioli!" ringhiò la voce. Saori corrugò la fronte,
cercando di nascondere la sua rabbia "La Terra? Puoi scordertela,
fratello! Gli uomini sono, e rimarrano, sotto la mia ala protettiva.
Non ti permetterò di dominarli con i tuoi modi crudeli e
violenti!" rispose la voce cosmica di Athena, fronteggiando il cosmo
ostile, rosso come il sangue.
La voce rise di gusto "E con quale esercito pensi di combattermi,
sorellina? Devo forse ricordarti che tutti i tuoi Cavalieri sono periti
durante la guerra con nostro zio Hades?" rise la voce cavernosa. Il
cosmo rosso sangue sembrò sorridere sadicamente.
Saori -o Athena, ormai erano un tutt'uno- si morse il labbro inferiore,
imponendosi di non piangere. Non era quello il momento di cedere al
rimorso e alla tristezza. Tuttavia, il suo cuore si empì di
dolore, un dolore sordo e cieco. Il cosmo ostile rise più forte
"Te e il tuo patetico cuore umano! Soffri così tanto per la
perdita dei tuoi paladini mortali?"
Athena strinse i denti "Troverò il modo per richiamarli alla
vita, stanne certo! La Terra non verrà mai trafitta dalla tua
lancia sacrilega!" decretò la Dea della giustizia, battagliera.
Il nemico si lasciò andare ad un'altra risata rauca " E sia,
sorella! Considerati fortunata che il mio corpo mitologico sia ancora
imprigionato e che mi repella l'idea di reincarnarmi in un
misero umano, in questo modo non posso ucciderti! Non so proprio come
tu farai, ma spero vivamente che i tuoi soldatini possano ritornare
alla vita. Combattere contro una dea senza difese non sarebbe
divertente, e durante una conquista non vale tanto il raggiungimento
della menta, quanto la battaglia che si fa per ottenerla!"
La voce cavernosa e crudele rise per un'ultima volta, di scherno, poi
il cosmo rosso sangue sparì del tutto. Anche il cosmo di Athena
scemò via via, fino a scomparire del tutto nei recessi
dell'anima umana di Saori. La reincarnazione di Athena strinse i pugni
<< Non ti permetterò di vessare col tuo giogo gli umani,
fratello! Lo giuro solennemente sulle fondamente del mio Tempio: la
Terra non sarà mai tua... Ares! >> disse a voce alta,
raddrizzando orgogliosamente la schiena e riprendendo a camminare fuori
dalla Casa. L'orgoglio però non sarebbe servito a riportare i
Cavalieri d'Oro in vita, però...
Completamente immersa nei suoi pensieri, Saori quasi non si rese conto
di essere ormai giunta dove voleva arrivare prima che Ares la contattasse, ai piedi della statua che
raffigurava la Dea che ospitava in sè, dietro la Tredicesima
Casa. Con lentezza calcolata la ragazzina alzò una delle candide
mani ed espanse un pò il suo cosmo. Con uno scatto cavernoso,
una porta segreta posta tra l'egida, l'enorme scudo che la Dea
stringeva nella mano sinistra, e le pieghe scolpite nella roccia della
sua tunica, si aprì, rivelando una ripida scaletta di pietra.
Prendendo fiato, Saori scese uno per uno gli scalini, rabbrividendo di
ribrezzo quando sentiva le piante dei piedi a contatto con la rocca
umida e scivolosa, fino a giungere in quella che sembrava una grotta
scavata nella rocca, ampia ma tuttavia claustrofobica, illuminata a
malapena dalle torce infisse nella roccia, che disegnavano cupi giochi
di luce sulle pareti percorse da crepe e piccole gocce d'acqua.
Sia Saori che Athena versarono una lacrima di rammarico e tristezza
quando videro le dodici bare poste in circolo al centro della grotta,
ciascuna con inciso sul coperchio un simbolo dello zodiaco e un nome a
caratteri greci, ad attorniarne una tredicesima, posta al centro di
tutte quante. Anzi, guardando meglio le bare erano quattordici,
contando anche quella che era praticamente un tutt'uno con quello
su cui era inciso il segno dei Gemelli. Tutte e quattordici le bare
erano circondate da una calda aura dorata che le avvolgeva come
un'abbraccio etereo. Era il cosmo divino di Athena, con loro nella
morte come nella vita, per impedire che il tempo corrompesse i corpi
dei suoi paladini più fedeli.
Una seconda e una terza lacrima caddero dagli occhi verdi di Saori. Il
sepolcro dei suoi paladini, i Cavalieri d'Oro. Zeus non gli aveva
riportati in vita, ma aveva concesso alla figlia prediletta, dopo la
sconfitta di Artemide e Apollo, di riavere i loro corpi, fino a quel
momento intrappolati nella Colonna di Giada, per dare loro una degna
sepoltura. Sempre piangendo, la
ragazzina compì un giro completo del sepolcro scavato nella
rocca ai piedi della statua di Athena, sfiorando con una carezza
leggera i nomi incisi sulle bare.
Sion... Mu... Aldebaran... Saga...
Kanon... DeathMask... Ioria... Shaka... Dohko... Milo... Micene...
Shura... Camus... Aphrodite... Saori versò una lacrima
per ciascuna bara che accarezzò con la dolcezza di una madre che
veglia sul figlio malato. Una volta sfiorate tutte le bare, la giovane
Dea lanciò un'ultima occhiata alle tombe e, asciugandosi le
guancie bagnate di pianto, promise a se stessa e ai Cavalieri che gli
avrebbe riportati in vita, a costo di sacrificare la sua. Con
quest'ultimo, eroico pensiero, la giovane reincarnazione si
voltò decisa e risalì le scale che conducevano
all'esterno. Poco dopo, la parete di roccia che occultava quel luogo di
etereo riposo ad occhi indiscreti si chiuse con un sinistro rumore
cavernoso e con un tonfo ovattato.
Se Saori si fosse voltata un secondo dopo e avesse aguzzato la vista,
avrebbe forse notato la piccola lucina verde che aveva iniziato a
splendere sul soffitto tempestato di stallattiti, iniziando man mano a
scendere, come un piccolo fiocco di neve...
Scrittoio dell'autrice
... Uh... Con quest'ultima cavolata penso di essere arrivata alla
frutta. Mi dichiaro ufficialmente insana di mente e credo, anzi sono
fermamente convinta, che i prossimi capitolo li scriverò e li
posterò direttamente dalla stanza del manicomio per casi gravi.
Ho tre (dico TRE!) long-fic in corso, e già mi accingo a
scriverne una quarta. Ragazze, se qualcuna di voi crede che io sia
pazza ha il pieno diritto di chiamare il manicomio e farmici portare,
tanto ho già pronta la valigia con tutto il necessario per i
miei scleri. Jeje.
Dunque, cosa dire di questo nuovo parto della mia mente bagata? Mh...
tanto per cominciare il titolo: è ispirato all'omonima canzone
di Laura Pausini, che ricalca in pratica quello che tratterò nel
corso della fic (almeno spero!), e inoltre è un chiaro
riferimento ad Athena, fin dai tempi antichi (almeno nell'universo di
papà Masi) protettrice della Terra, e ad un'altra persona che
comparirà fra un pò. Vi ho incuriosito? Allora leggete e
recensite in molti moltissimi!
Un bacione, RedStar12
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Capitolo 2 *** Notte di resurrezione ***
2. Resurrezione
Notte di resurrezione
La pallida lucina color verde prato, sospesa a circa cinque metri dal
pavimento roccioso della cripta dei Cavalieri d'Oro, iniziò pian
piano a scendere, lentamente, come un soffione, stemperando man mano
nella grotta una tenue luce verdognola. Le torce infisse nella parete
rocciosa, unica fonte di illuminazione, si spensero d'un tratto.
L'unica fonte di luce della cripta rimase il piccolo nucleo
verde che aveva ormai raggiunto il livello del pavimento. Quando fu
quasi sul punto di toccare la fredda roccia umida, la luce verde che
circondava il globo si infranse in mille volute fosforescenti,
rivelando che il misterioso globo altro non era che un germoglio d'un
tenero verde pallido, dall'aspetto delicato, ancora chiuso.
Volando rasoterra, il piccolo germoglio andò a posizionarsi
nella parte più profonda della cripta, dove scorreva un piccolo
rigagnolo d'acqua sotterranea. Le bare rimasero al buio, ancora
circondate dal divino cosmo di Athena, che impediva ai corpi adagiati
nelle bare di decomporsi. Il germoglio si adagiò dolcemente nel
piccolo bacino d'acqua, della circonferenta di un pallone da calcio,
formato dal piccolo ruscelletto. Non appena il germoglio bagnò
le sue rade radici nella fresca acqua sotterranea, esso iniziò a
palpitare di una luce verde intenso, mille volte più brillante
di quella di prima, iniziando pian piano ad schiudersi, rivelando la
fonte della luce: una piccola gemma, grande quanto un occhio, ovale, che
pulsava come un cuore disincarnato. Quando si fu schiuso del tutto, la
piccola gemma al suo interno prese a roteare su se stessa, prima
lentamente, poi aumentando man mano la velocità, alzandosi pian
piano dal suolo, come un piccolo elicottero. Roteando, roteando, la
piccola gemma levitò a mezz'aria fino a trovarsi a pochi metri
sopra la bara centrale, dove era inciso il nome a caratteri greci
"Sion" e il simbolo dell'Ariete.
Improvvisamente come era apparsa, la gemma smise di roteare, rimanendo
sospesa sopra la bara di Sion. Rimase ancora per qualche istante a
fluttuare in aria, la luce verde che non aveva mai smesso di pulsare,
poi da essa si propagarono alcuni sottili raggi di luce verde prato,
quattordici per la precisione, che iniziarono ad allungarsi sempre di
più, fino a raggiungere ciascuno una delle bare.
Il dorato cosmo della dea della giustizia, percependo l'energia
positiva che scaturiva da quel cosmo palpitante, quasi si ritrasse per
fare spazio alle propaggini color smeraldo che pian piano circondarono
le bare, attorcigliandosi ad esse come rami d'edera.
Nella grotta iniziò a risuonare, chiara e serena, una voce dolcissima e melodiosa.
Sorella Terra, ascolto te
Ogni conchiglia oceano è
E poi
Ogni foglia è un battito, che sa
Vibrare all'unisono con noi, se vuoi
Quasi in contemporanea con le parole della canzone, le
propaggini del cosmo di smeraldo iniziarono a pulsare ad intermittenza,
spegnendosi ed illuminandosi nuovamente, mentre nell'aria, insieme alla
canzone, iniziava a diffondersi un rumore sordo ed intermittente, simile ad un battito cardiaco umano.
Sorella Terra, che pace dai
Coi tuoi deserti e i tuoi ghiacciai
Così sento nel mio spirito
Di te, quell'infinito anelito
La luce color smeraldo delle scie iniziò pian piano a
sostituirsi al cosmo dorato di Athena, tingendo le bare di una bizzarra
tonalità di verde brillante, che continuava a pulsare, seguendo
il ritmo del battito propagatosi dalla gemma, che ormai aveva invaso la
grotta. Le stalagmiti appese al soffitto vibrarono leggermente per
effetto delle onde sonore del battito.
Perchè le tue foreste sono il mio respiro, sai
E non è più terrestre l'emozione che mi dai
Che mi dai
Così... fino a perdermi
Nell'armonia celeste di quest'estasi
Le radici cosmiche
avevano ormai avvolto completamente le bare e il battito della gemma si
era fatto più veloce e forte che mai, tanto che il terreno
iniziò a tremare leggermente sotto la vibrazione di alcune
scosse sismiche. Alcune delle guardie che controllavano il perimetro ai
piedi della Prima Casa persero addirittura l'equilibrio per gli
ondeggiamenti della Crosta Terrestre.
Ma guardati a volte che male fa
Ferita a morte dall'inciviltà
Così...
Anch'io divento polvere
E mi disperdo dentro un vento a raffiche
Stavolta la voce suonò più triste, quasi stanca.
La luce verde sembrò perdere lucentezza. Ma fu solo un attimo,
poi riprese a brillare con maggior forza ed intensità, mentre le
bare iniziavano a tremare leggermente ed un'aura dorata, sebbene meno
brillante del cosmo di Athena, quasi opaca, iniziava pian piano a
propagarsi, sostituendosi alla luce verde smeraldo della gemma.
Perchè le foreste sono il mio respiro, sai
E non è più terrestre l'emozione che mi dai
Che mi dai
Così... fino a perdermi
Nell'armonia celeste di quest'estasi
La voce tacque di colpo. Le propaggini di cosmo si ritirarono
improvvisamente. La gemma smise repentinamente di roteare e scomparve
in un'ultimo abbaglio verde smeraldo.
"Cavalieri d'Oro... io vi rendo la vita che crudelmente vi fu
strappata!" gridò una potente quanto dolce voce cosmica.
Un'ultimo bagliore verde, poi le bare si scoperchiarono del tutto e da
esse partirono quattordici scie di cosmo dorato, che oltrepassarono
senza difficoltà il soffitto roccioso della cripta, salirono nel
cielo fin quasi a toccare le stelle che vi brillavano, brillanti e
forti come non lo erano mai state, e infine scesero in picchiata verso
la Scalinata delle Dodici Case, andando ognuna ad estinguersi in una
differente Casa. Due furono le scie dorate che caddero sulla Prima e
sulla Terza Casa.
Athena, che dopo il dialogo con Ares e la visita alla cripta dei
Cavalieri d'Oro aveva fatto appena in tempo a ridistendersi sul letto e
a perndere sonno, si svegliò di sopprassalto sentendo
l'esplosione di un cosmo che a Saori era sconosciuto, ma che alla
divina Athena era più che famigliare. La reincarnazione di
Athena scese dal letto e raggiunse di corsa la finestra della stanza,
che dava direttamente sulle Dodici Case. Il suo cuore mancò un
battito quando vide le Dodici Case illuminate da brillanti aure dorate
che pulsavano di vita. Una lacrima scese dal suo occhio sinistro, ma
non era una lacrima di tristezza come quelle di prima. Era una lacrima
di gioia. Cavalieri... siete tornati...
Da qualche parte, laggiù nelle violente terre della
Tracia, che fu nei tempi antichi regno delle implacabili donne
guerriero conosciute come Amazzoni, Ares ringhiò con tutta la
rabbia che possedeva.
Quando i quattordici abbaglianti cosmi si spensero del tutto, il
Grande Tempio ritornò al suo consueto buio notturno. Le guardie
ed i cavalieri che avevano assistito a quell'evento senza paragoni
(ovvero quelle non addormentate. Jeje) erano rimasti senza parole,
senza fiato e con il cuore palpitante, chi per l'angoscia e chi per
l'emozione. Molti di loro avevano capito che in quella notte, qualcosa
di miracoloso era accaduto davanti a loro.
Un figura apparve improvvisamente ai piedi della scalinata che portava
alla Prima Casa, quella dell'Ariete. Era avvolta in una lunga cappa
color verde cupo, quasi nero, che l'avvolgeva completamente, dal collo
ai piedi, producendo un sinistro fruscio quando la figura iniziò
a risalire lentamente le scale. La testa era coperta da un ampio
cappuccio dello stesso colore della cappa, il viso era nascosto
nell'ombra. Quando giunse davanti all'entrata della Casa, alzò
lentamente il capo, osservando il simbolo dell'Ariete scolpito sullo
stipite, prima di entrare silenziosamente nella casa, dirigendosi senza
esitazione nelle stanze private. Quando aprì la porta della
stanza, la figura non potè fare a meno di sorridere dolcemente.
Sui due letti della stanza erano distese due figure umane, avvolte in
lunghe tuniche bianche di lino, sprofondate in un sonno sereno.
La figura sorrise nuovamente e sfiorò con una carezza leggera la
fronte di ciascuno dei ragazzi. << Mu... Sion... valoroso
Cavaliere dell'Ariete e centenario Sacerdote di Athena... dormite e
sognate... domattina vi sveglierete dal sonno più lungo della
vostra vita... >> sussurrò dolcemente la figura, prima di
uscire dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle senza far rumore,
e riprendere a salire con lentezza e pacatezza le scalinate delle
Dodici Case. Compì lo stesso rituale con tutti i ragazzi
beatamente addormentati nei letti delle loro rispettive Case,
carrezzando nello stesso modo la fronte di ciascuno di loro e
sussurrando loro dolcemente << Dormite sereni. Mi addolora che
appena svegliati dobbiate fronteggiare una nuova guerra sacra... ma
stavolta non sarete soli... >>
Saori si trovava sul piccolo piazzale antistente la Tredicesima Casa,
la mani strette come se stesse pregando. Il vento fresco della notte le
soffiava impietosamente addosso, scompigliandole la lunga chioma e
giocando con l'ampia gonna della sua camicia da notte. Ma la ragazzina
sembrava non badare alla bassa temperatura o alle dita che cominciavano
ad intirizzirsi dal freddo. Aveva lo sguardo fisso davanti a se, gli
occhi un pò lucidi dalla gioia, ma comunque attenti, saggi. Gli
occhi di Athena.
E infine, la misteriosa figura che aveva riportato in vita i valorosi
guerrieri dalle vestigia dorate, avvolta nella cappa che ondeggiava
abbandonata al capriccio del vento serale, superò il gradino
più alto dell'ultima scalinata, quella che conduceva alla
Tredicesima Casa, e si ritrovò perfettamente di fronte alla reincarnazione della dea della giustizia.
Saori non proferì parola, nè fece un singolo movimento,
ma il suo cosmo divino vibrava come un diapason, allungandosi
timidamente verso la figura avvolta nell'oscurità. Neppure la
nuova arrivata fece una piega, ma da essa si propagò un cosmo
verde intenso, palpitante, pieno di vita, come se fosse un immenso
polmone verde o un gigantesco cuore smeraldino, e sottili propaggini
simili a radici si prolungarono per agganciarsi al cosmo dorato di
Athena. Saori -anzi no, Athena- curvò le labbra pallide in un
sorriso, mormorò una parola talmente bassa e disarticolata da
risultare inudibile -una parola greca, un nome, forse-. Anche la figura
scura pronunciò a fior di labbra una singola parola greca. I
loro cosmi si slacciarono e scomparvero.
<< Grazie... >> mormorò Saori, gli occhi che erano
divenuti ancora più lucidi dalla commozione. La figura si
limitò ad annuire, poi alzò la mano, che si tinse di una
tenue luce verde << Dormi anche tu, piccola Saori, reincarnazione
della più saggia dell'Olimpo. Un nuovo nemico è giunto
per minacciare nuovamente la pace della Terra che entrambe amiamo.
Stavolta non sarai sola nella battaglia. Dormi e pensa al risveglio dei
tuoi paladini domani mattina... >> sussurrò la figura.
abbassando il braccio. Saori annuì e le diede le spalle,
rientrando nella Casa, strofinandosi le braccia dal freddo.
In quel momento, il vento soffiò più forte, ululando
attraverso i rami degli alberi in lontananza, come a preannunciare
qualcosa di terribile. Quando il sibilo cessò, la misteriosa
figura artefice del miracolo era scomparsa come nebbia.
Scrittoio dell'autrice
Ohilà raga! Come va? Tutto bene? Frementi per l'inizio delle
vacanze estive? Io sì, anche perchè non avrò
compiti da fare! Muahahahahah! Ahem, chiedo scusa, ma dato che sto
cercando di aggiornare anche "L'isola del terrore", la mia parte
cattiva, l'onnipresente "Genio Perverso", è riemersa molto in
questi ultimi tempi.
Dunque, questo chap è più che altro un capitolo di
transito, dove la misteriosa futura alleata di Athena riporta in vita i
nostri paladini preferiti. *saltella per la stanza, non sa neanche lei perchè* Forse anche il
prossimo sarà di transito, ma devo vedere...
Precisazioni sui discorsi:
"..." discorso tra cosmi
<< ... >> discorso diretto a voce
corsivo pensieri, testi di canzoni
<< corsivo >> discorso in lingua "divina" (per la spiegazione pazientare e attendere qualche chap)
<< ...corsivo >> parole pronunciate in altre lingue
( ... ) commenti dell'autrice (Jeje!)
La canzone che accompagna la resurrezione dei Gold nella cripta
è "Sorella Terra" di Laura Pausini (si, avete indovinato, la
stessa che da il titolo alla fic...)
Dato che non ho altre boiate con cui rompervi, passo a ringrazie chi ha messo questa fic tra le preferite, ovvero Mymoon96 (Love you so much, darling! Jeje!), e chi l'ha aggiunta tra i suoi preferiti, ovvero: anemone333, hinayuki e Morgana di Avalon. Ve amo tesore!
Ora passo a rispondere alle recensioni, la parte che preferisco del mio scrittoio:
Morgana di Avalon: eccoti
accontentata! Come continuo che ti sembra? Si, lo so che è
ancora tutto poco chiaro, ma fra qualche capitolo spiegherò
meglio tutto quanto, promesso. Si si, come vedi, i Goldini sono vivi e
vegeti. Ti confesso che quando ho scritto la scenetta di Saori nella
cripta mi sarei messa a piangere, se non avessi saputo cosa significava
quella lucina verde... jeje. Cosa ne pensi di questo chap? Fammi
sapere, a presto.
Mymoon96: Era questo il punto
dove volevo andare a parare, bella: sono PAZZAAAAAAA! E non una pazza
qualunque, una PAZZA MANIACO CONVULSIVA! Altro che Arles! Muahahahahah!
Ahem... ahem... chiedo scusa per il mio sfogo di onnipotenza. *prende
valigie* io sono pronta, dammi l'ok e prendo il primo
bus/treno/metropolitana/taxi/aereo/elicottero per raggiungerti! Per lo
sdoppiamento d'identità non preoccuparti, non sono abituata a
trattare con Saga-san, ma so gestire il mio "Genio Perverso" quanto
basta perchè non combini casini insieme con la tua parte
cattiva... jeje! Come vedi ho aggiornato. Che ne dici?
Un bise anche a te (se mi sentisse Camus...)
Iperione: Sono felice che la
storia ti interessi. Continua a leggere e fammi sapere cosa ne pensi,
si accettano anche le critiche, seppur costruttive.
stantuffo: L'ho notato anche io
che il mio stile sta migliorando, dopotutto passo più tempo sul
computer a scrivere che nel letto a dormire... grazie comunque per i
complimenti. Guarda, per quanto riguarda "Numb" e "L'isola del terrore"
posso dirti che cercherò di aggiornare appena possibile, mentre
per "The owl. The lily. The vellum"... sono arrivata ad un punto in cui
non riesco ad articolare bene i discorsi... l'idea ce l'ho, ma devo
trovare un modo per sbrogliare la matassa... farò comunque il
possibile. E non preoccuparti per la fine delle lezioni, tanto io non
avrò compiti... jeje. L'hanno prossimo inizio il primo anno al
liceo, quindi non avrò impegni per l'estate e riuscirò a
scrivere, tra un'insolazione e l'altra. Tu continua a leggere e vedrai.
Un bacio anche a te.
Gufo_Tave: Prima di tutto: cosa
intendi per "macchina fotografica"? Non avrò mai visto
l'Overture, ma non mi sembra si parli di una macchina fotografica...
boh!
Mah, sinceramente non lo so neppure io perchè ho incluso
l'Overture, pur avendo ammesso in una precedente fic (vedasi "Numb")
che per me quel film non esisteva... forse perchè era l'unico
modo per avere integri i corpi dei Cavalieri, altrimenti sarebbe stato
difficile riportare in vita un mucchietto di polvere, non credi?
Te ne do atto, l'inizio è molto classico, ma non lo sarà
di certo il continuo... più o meno. Tu continua pure a leggere e
a recensire, e grazie per i complimenti per la scrittura *inchino* per
una che frequenterà il liceo classico non sai che complimento
gigante è... jeje.
miloxcamus: Mh, non so, ti
basta anche il triplo lavoro? Perchè sai, come ho detto
più su a stantuffo, con la mia prima fic sono arrivata ad un
punto morto e dovrò trovare uno stratagemma per incatenare bene
i discorsi, perchè per il momento ho solo qualche striminzito
pezzettino mezzo ingarbugliato... mea culpa *si prostra ai piedi*
Eh sì, nessuno resisterebbe a leggere una fic su Camus-san!
Amore! *le escono cuoricini dalle orecchie* Grazie tante per i
complimenti e "l'appoggio", ci sentiamo presto! Un bacione, e fammi
sapere cosa ne pensi di questo chap. CIAOOOOOOOOOOOOO!
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Capitolo 3 *** La mano verde ***
3. La mano verde
La mano verde
Sulla soglia della Tredicesima Casa, Lady Saori contemplava il Sole
alto nel cielo da ormai due ore. Quella mattina il cielo era di uno
squillante color azzurro acceso, e il sole brillava più forte
che mai, diffondendo un piacevole calore che sapeva riscaldare il
cuore. Sembrava quasi che anche lui stesse sorridendo.
La giovane dea intrecciò le mani in grembo e alzò il viso
dalla pelle fine ai raggi del sole, lasciando che il leggero vento che
tirava quella mattina le scompigliasse leggermente i capelli violetti.
Le sue labbra erano incurvate in un leggero sorriso, e una sola,
piccola lacrima argentea solcava le sue guancie diafane. Quello era il
mattino della rinascita. Abbassò gli occhi sulle scalinate, e il
suo sorriso si allargò ancora di più quando vide il
gruppo compatto che avanzava lungo le scalinate.
I Cavalieri d'Oro erano ancora vestiti delle lunghe tuniche bianche con
cui erano stati seppelliti, abbandonate al capriccio del venticello
che, più che soffiare, sembrava accarezzare quei volti
nuovamente sorridenti, quegli occhi nuovamente illuminati dalla vita,
quelle mille chiome multicolore che ondeggiavano come le vele di una
maestosa nave. E non erano soli... Marin camminava vicinissima a Ioria,
il Cavaliere del Leone, stretta al suo muscoloso braccio, i rossi
capelli sompigliati, la solita maschera argentea che le nascondeva il
radioso e commosso sorriso che le piegava le labbra. Athena sorrise: al
contrario della sua reincarnazione, conosceva fin nel profondo l'animo
dei suoi Cavaliere, e sentiva come se fosse palpabile l'amore e
l'affetto che la Sacerdotessa dell'Aquila provava per il Cavaliere del
Leone, e viceversa.
Hyoga procedeva qualche passo dietro a Camus, il suo maestro, che a sua
volta camminava fianco a fianco con il suo migliore amico, Milo dello
Scorpione. Il biondo Cavaliere del Cigno osservava entrambi con un
misto di rispetto, affetto e colpevolezza. Nonostante, durante la
battaglia alle Dodici Case, avesse vinto la battaglia contro Camus solo
perchè quest'ultimo si era fatto volontariamente battere, Hyoga
provava ancora un forte rimorso nei confronti del francese, nonostante
Milo gli avesse ripetuto fino allo sfinimento di non preoccuparsi, che
non era colpa sua, ecc. Camus, forse percependo l'inquietudine che
traspariva dal suo allievo prediletto, voltò il viso verso di
lui e gli rivolse un sorriso, un sorriso che nei
suoi trenta secondi di durata esprimeva affetto, perdono, rammarico...
Hyoga abbassò il capo, annuendo, in segno che aveva capito.
Il piccolo Kiki, più sorridente che mai, trotterellava in mezzo
a tutti, saltellando ora dal fratello maggiore, ora da Sion, ora da
Aldebaran, esibendo quel sorriso infantile e giocoso che aveva
abbandonato il suo visino dalla morte di Mu.
Europa, la ragazzina che si prendeva cura dell'immenso giardino fiorito
del Grande Tempio, procedeva vicino ad Aldebaran. La sua piccola mano
sembrava quasi sparire, inghiottita da quella calda e possente del
Cavaliere del Toro. I suoi enormi occhioni celesti erano ancora un
pò arrossati e lucidi dalle lacrime, ma il sorriso che le
incurvava le
labbra sottili era gioia pura, come quella che si poteva facilmente
notare anche sul viso di tutti i Bronze Saint, specialmente su quello
di Shiryu, il Cavaliere del Dragone, che, anche se non lo dimostrava
(non molto, almeno), era felice di aver potuto rivedere di nuovo in
vita il suo maestro, il Cavaliere della Bilancia, e l'uomo che gli
aveva salvato la vita e donato la sacra spada Excalibur, Shura del
Capricorno.
Giunsero tutti, nessuno escluso, nello spiazzo antistante la
Tredicesima Casa, e si inginocchiarono rispettosamente davanti alla
reincarnazione della loro dea, in un morbido fruscio di vesti. Athena
allorà si esibì nel suo sorriso più grande e
caloroso e allargò le braccia, come a voler abbracciare tutti i
presenti. "Cavalieri" parlò la sua voce cosmica, dolce e saggia
allo stesso tempo "sono felice di riverdervi in vita, miei paladini"
gli occhi verdi di Saori si incupirono per qualche secondo "e mi duole
molto dovervi informare che la vostra nuova vita non vi consente altro
riposo. Purtroppo un nuovo nemico è alle porte".
<< Chi minaccia nuovamente la terra? >> chiese Ioria,
alzando di scatto la testa. I suoi occhi color smeraldo erano lucenti
di coraggio e i suoi ricci castani erano leggermente mossi dalla brezza
mattutina. Lady Saori guardò uno per uno i Cavalieri riuniti,
poi tirò un profondo sospiro e parlò, stavolta a voce
<< Ares, il mio fratellastro e dio della guerra violenta, mi ha
informata della sua intenzione di dichiararmi guerra e di assoggettare
gli uomini al suo crudele dominio. Mi ha contattata telepaticamente
ieri notte, dalle lontane lande della Tracia dove il suo corpo è
tenuto prigioniero, poco prima che una forza misteriosa vi riportasse
in vita. >> Alle ultime parole, un sussulto generale scosse i
guerrieri inginocchiati, che iniziarono a confabulare fra di loro.
diffondendo un fastidioso brusio in sottofondo.
<< Non siete stata forse voi, divina Athena, a strapparci dalla
morte? >> chiese educatamente Aphrodite, il Cavaliere dei Pesci,
attocigliandosi nervosamente attorno alle dita una lunga ciocca dei
suoi capelli celesti. Athena sorrise benevolmente al Cavaliere,
incrociando le sue iridi azzurre << Fino a ieri notte il mio solo
desiderio era di riportarvi in vita, miei fedeli paladini, ma purtroppo
questo è un potere che mi è precluso. Ad avere tale
capacità sono solo tre dei: il mio divino padre, Zeus, mio zio
Hades e mio nipote Ascelpio, dio della medicina... >>
spiegò, abbassando il capo << Ma tale potere è
anche nelle mani di una dea, una dea nobile e dolce, che incarna la
forza vitale della Terra stessa e protegge i suoi abitanti come se
fossero suoi figli stessi >> disse la dea della Giustizia.
Shaka, il biondo Cavaliere della Vergine, alzò il capo. I suoi
occhi turchesi non erano più chiusi per incrementare i suoi
poteri, ma aperti e splendenti per poter contemplare a pieno il mondo
che aveva lasciato poco tempo prima. << Intende forse dire che a
riportarci in vita è stata... >> iniziò a dire,
titubante. Intuendo la sua idea, Athena annuì << Si, Shaka
>> alzò nuovamente il viso per poter fissare nuovamente negli
occhi i suoi Cavalieri << Ad avervi riportati in vita è
stata... >>
--Una settimana dopo--
Kiki cercò di alzarsi sulle punte dei piedi per poter osservare
meglio una delle colonne dell'ingresso della Tredicesima Casa. I suoi occhi erano spalancati
dalla sorpresa. Che roba sarà mai?,
si chiese, allungando il collo per vedere meglio. Pochi passi dietro di
lui, Shaka e Mu osservavano perplessi la colonna. << In tutta la
mia vita non ho mai visto niente di tutto questo... >>
commentò il Cavaliere della Vergine, scuotendo i lunghi capelli
biondi.
<< Scusate il ritardo, abbiamo appena saputo cos'è
success... oh, per l'amor del cielo! >> esclamò Milo,
appena giunto di corsa dinanzi alla soglia della Tredicesima Casa,
trascinandosi dietro un recalcitante Camus, che poverino andò a
sbattere contro la schiena del compagno quado questo frenò
bruscamente, alla vista di quel bizzarro... bizzarro... coso,
si ecco, chiamiamolo coso (jeje, mica rivelo subito che
cos'è...). Camus si massaggiò il naso, controllando che
non si fosse rotto a causa dell'impatto contro lo schienale
dell'armatura dello Scorpione. Pure lui era rimasto sorpreso davanti a
quella strana apparizione, ma come al solito rimase impassibile e
freddo, limitandosi ad alzare leggermente le sopracciglia.
In poco tempo davanti alla soglia dell'Ultima Casa dello Zodiaco erano
radunati tutti, nessuno escluso, i Cavalieri d'Oro, compresi Kanon e
Sion, abbigliato della tonaca da Grande Sacerdote.
<< Oh Dei... ma è... verde!... >> esclamò
Aphrodite, spalancando forse con troppa enfasi le iridi azzurre, che
sembrarono luccicare di verde, illuminate dalla tenue luce proveniente
dal bizzarro... coso. << Ma che scoperta! >> sbottò
DeathMask, il Cavaliere del Cancro, con una smorfia << Si nota ad
un centinaio di metri di distanza, non serviva che tu ce lo facessi
notare! >> rincarò il siculo, guadagnandosi
un'occhiataccia, condita da una smorfia di disappunto, dal femminile
svedese. L'unica cosa che impedi ai due di continua a battibeccare fu
il provvidenziale arrivo di Saori, con indosso un abito senza maniche
bianco dall'ampia gonna, trattenuto sul busto da un corpetto dorato.
Nella mano destra stringeva lo scettro di Nike e tra i suoi capelli
violetti brillava un fermaglio dorato. La ragazzina camminò con
grazia sul pavimento di marmo bianco mentre i Cavalieri si spostavano
per farla passare, fino a ritrovarsi davanti alla colonna che aveva
attirato tanta attenzione.
A dire il vero non era stata la colonna ad attirare attenzione quanto
quello che vi era stampato sopra. Era una specie di macchia verdognola,
che emanava una tenue luce verde prato, simile a quella della piccola
gemma che aveva riportato in vita i Cavalieri d'Oro. Ma la cosa che
più attirava era la sua forma: era l'impronta di una mano, con
tanto di spazi vuoti tra una macchia e l'altra, a formare lo spazio
lasciato dalle nocche. La luce verde prato brillava ad intermittenza,
pulsando leggermente.
Stranamente, nè Athena nè Saori si sentirono intimorite
da quella strana apparizione, anzi, si sentivano rassicurate, quasi
coccolate. Il cosmo che proveniva da quella mano non era maligno. La
reincarnazione di Athena fece un passo avanti per avvicinarsi
maggiormente alla colonna. Aiolos, il coraggioso Cavaliere del
Sagittario, fratello di Ioria, fece il gesto di trattenerla e
proteggerla, ma il biondo Cavaliere della Vergine lo bloccò
ponendogli un braccio davanti al petto, sorridendo serafico. Anche lui
riusciva a percepire l'aura calma e benevola che scaturiva da quella
strana immagine.
Saori era ormai vicinissima alla colonna, tanto ce se avesse allungato
un braccio avrebbe potuto far combaciare la propria mano con quella
impressa nella roccia. Espanse il divino cosmo di Athena, e volute
dorate serpeggiarono verso la mano verde.
"Sono Athena, Dea della Giustizia e della Sapienza, della Guerra saggia
e della Pace." disse la voce cosmica di Athena, diffondendosi nell'aria
come una melodia ancestrale. La luce verde della mano impressa sulla
colonna brillò ancora più forte, e piccole propaggini di
energia di allungarono da essa, espandendosi su tutta la colonna.
"Ti ringrazio per aver ridato la vita ai miei paladini prematuramente
caduti." continuò la dolce voce della dea della Giustizia. Le
propaggini verdi si avevano ormai ricoperto interamente la colonna e,
tra loro sconcerto di tutti, sulla grande macchia verde che avevano
formato, iniziarono a crearsi degli spazi. Inizialmente furono solo
contorni sbiaditi, come l'acqua che si ritira su una lastra di vetro,
poi iniziarono a prendere un significato. Erano parole. "Ho fatto il
mio dovere, dea della Giustizia. Io sono la dea della vita come che
della morte. E inoltre, non volevo che tu fossi sola nella guerra che
entrambe stiamo per intraprendere."
Una dea che reincarna sia la vita che la morte...,
pensò Saga, il Cavaliere dei Gemelli, osservando le parole
scritte come da una mano invisibile sulla macchia di luce verde. Allora la divina Athena aveva visto giusto.
"Intendi...?" chiese la voce cosmica di Athena. Le parole
scritte sulla luce sbiadirono fino a scomparire, e al loro posto ne
comparvero altre. "Io amo la Terra. Amo gli uomini che la popolano, le
piante e gli animali che ci vivono. Benchè delle volte i miei
figli la devastino con la loro opera distruttiva, non posso permettere
che un dio crudele come Ares trasformi il bel pianeta azzurro che
entrambe proteggiamo in una bolgia di morte, violenza e dolore."
"Dunque mi aiuterai in questa nuova guerra che si profila all'orizzonte?"
"Si, Athena. Sarò tua alleata. E' per questo che nottetempo ho
impresso un'impronta del mio cosmo sulla tua Casa. Mi dispiace aver
causato scompiglio fra i tuoi Cavalieri, ma non avevo altro modo per
contattarti. Ares ci spia, ha spie dappertutto, ma non può
sentire il mio cosmo quando io mi trovo dietro il confine del mio
Tempio."
"Il tuo Tempio?"
"Il Tempio dove, fin dai tempi del mito, la ragazza che sceglievo come
reincarnazione veniva protetta dai miei fedeli guerrieri, i Kebeiraia".
Kebeiraia?!, pensò
Shaka, spalancando le iridi turchesi. Stando a quello che sapeva,
Kebeiraia era un'antica parola pre-greca di dubbio significato, usato
che uno dei tanti nomi che contradistinugevano una dea in particolare. Che sia proprio come Athena ha detto?
"Divina Athena, se accetti l'aiuto che umilmente ti offro, sarei
onorata di poterti incontrare. Purtroppo, però, non posso
uscire al di fuori della città dov'è situato il mio
Tempio, altrimenti Ares mi distruggerebbe." scrisse la mano invisibile.
Athena dagli occhi verdi sorrise. "Allora verrò io da te.
Accetto di cuore la tua alleanza e il tuo aiuto e ti ringrazio di
cuore. Dove si trova il tuo Tempio?"
La mano invisibile sembrò tremare leggermente quando scrisse le
ultime frasi "Grazie, Athena. Il mio Tempio si trova a Siracusa, in
Sicilia. Ho già mobilitato uno dei miei Kebeiraia
affinchè vi faccia da guida. Lo riconoscerete sicuramente, porta
sempre un falcetto da agricoltore appeso alla cintura." La scritta e la
macchia verde tremolaro leggermente, come uno specchio d'acqua, poi
dalla pozza verde emersero due oggetti sottili e dai colori caldi, che
dopo una piroette in aria si adagiarono sulle mani di Saori. "Questi
sono i simboli del mio potere. Tienili bene in vista, così il
mio Kebeiraia ti riconoscerà. A presto, Athena." dopo aver
scritto queste ultime frasi, la macchia di cosmo verde tremolò
di nuovo e, improvvisamente, scomperve in un botto di volute verdi e
dorate.
Saori abbassò gli occhi sugli oggetti che erano emersi dal cosmo
verde: uno era un fiore dai petali rossi e vellutati, con l'interno e i
pistilli nerastri e il gambo snello e verde; il secondo era una spiga
di grano, dorata e lunga almeno 15 cm.
<< Mh... un papavero... >> commentò Aphrodite,
osservando attentamente il fiore dalla corolla rossa << Se prima
avevo dei dubbi in proposito, questo piccolo fiore li ha fugati tutti!
>> ammise il Cavaliere dei Pesci, spostandosi una ciocca di
capelli dietro l'orecchio.
Dal canto suo, Saori aveva preso una decisione. Aveva agito un
pò d'impulso dicendo alla sua nuova alleate che sarebbe andata
lei al suo Tempio, ma ora era decisa a mantenere la parola. Strinse la
spiga di grano e il papavero tra le mani e se li portò al petto,
come se fossero preziosi come l'oro, e si voltò verso i suoi
Cavalieri << Cavalieri, ho deciso di andare ad incontrare la
nostra nuova alleata >> disse con determinazione. I Cavalieri
sgranarono gli occhi: mai la loro dea si era rivelata così
determinata e coraggiosa.
<< Se mi è permesso dirlo... >> iniziò a dire
Shaka << io credo che almeno due di noi dovrebbero accompagnarla,
nel qual caso qualche soldato vagante di Ares abbia intenzione di
attentare alla vostra vita, divina Athena. >> propose il
Cavaliere. Saori annuì, poi camminò all'interno della
Tredicesima Casa e chiamò il suo fidato maggiordomo -Tatsumi,
prepara il mio jet privato. Di al pilota di tenersi pronto a decollare
fra meno di un'ora, destinazione Siracusa. >>
Scrittoio dell'autrice
OMG, I'm so sorry! Che ritardo pazzesco! Sorry sorry sorry, ma questa
è la terza volta che riscrivo questo chap, proprio non sapevo
come impostarlo, così alla fine ho omptato per questo.
Sicuramente farà schifio, ma chi se ne frega! Mi sento felice
come una neomamma! *saltella al colmo della felicità* Motivo?
L'arrivo in casa di una nuova cucciolina di cane! Inizialmente non era
molto sicura, perchè ho anche un'altra cagnolona a casa che era
gelosa marcia, e poi la ragazza che l'aveva trovata voleva
riprendersela... ma alla fine la mia Sissi ormai ha praticamente
adottato Cocò come una sorellina, e ormai mi sono autoeletta
mamma. Perciò potete dirmi di tutto, non batterò ciglio.
Dunque, prima di tutto vorrei lanciare un'appello: se qualcuna delle
lettrici (o lettori) viene da Torino o dalla Sicilia è pregato
di farsi sentire nelle recensioni o sulla mia mail
(valefurl94@libero.it). Motivo? Il fatto che l'azione si
svolgerà principalmente a Torino e a Siracusa, e dato che io
sono triestina e non conosco un'acca di dialetto torinese e siculo,
avrei bisogno di qualche ripassatina, così per aggiungere
qualcosina in più nella fic.
Allora, le spiegazioni le ho finite, quindi passo a ringrazie le persone che hanno messo "Sorella Terra" nelle seguite, ovvero Gufo_Tave, makochan, miloxcamus, Tsukuyomi e whitesary; poi chi l'ha messa tra le sue preferite, ovvero miloxcamus, e infine chi mi ha aggiunto fra i propri autori preferiti, ovvero anemone333, daniciao, Lady Blue, miloxcamus e Mymoon96. E inoltre ringrazio di cuore tutti quelli che continuano a leggere in silenzio "Sorella Terra" senza commentare.
Ora passiamo a rispospondere alle recensioni:
Mymoon96: ...e la prima a
tagliare il traguardo è Mymoon! *sventola bandiera a scacchi* Se
sono capace di gestirmi in mezzo alla tua famiglia? Tesora, io sono
autosufficente, mi basta poco, non sporco e sono silenziosa come un
gattino. Miao! Eheh... e poi, la tua famiglia non sarà mai pazza
come la mia! Modestamente, detengo il premio "Genitori più pazzi
del mondo"! Mh... dunque, io abito a Trieste, che mezzo devo prendere
per venire a Padova? Bus o treno?
Scusa se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma ho dovuto riscrivere
questo chap almeno due-tre volte prima che mi piacesse. Che ne dici?
Una schifezza, vero?
A presto, un bacione, RedStar12
hinayuki: Eheh, mica li
lasciavo morti, i Gold. Personalmente considero una spreco lasciare
morti questi pezzi di Marcantonio, quindi li ho resuscitati. Lo so che
Saori è spesso descritta come una
"racchia-aguzzina-sfruttatrice", in alcune fic sono arrivata ad
odiarla. In questa fic intendo renderla più umana possibile... o
almeno spero. Ma dai, sei una Gemelli? Grande! Ti chiedi perchè
sono così giubilante che tu sia Gemelli? Eheh, lo vedrai...
Per quanto riguarda la nuova alleata di Athena, ho lasciato qualche
indizio... ma ti dico che non è nè Gea, nè Era.
Tra parentesi, Era e Giunone sono la stessa persona, Era è solo
il nome greco e Giunone quello romano. Ci tengo alla mitologia, io.
Eheh.
Come ti è sembrato questo chap? Fammi sapere, a presto.
Gufo_Tave: Mh, sulla faccenda
dei corpi c'hai anche ragione, ma mi sono ricordata il secondo motivo
per cui ho incluso l'Overture: il fratello minore di Marin, Toma!
Ah, ora si spiega la faccenda della macchina fotografica, eh sì
che questa battuta l'ho già sentita da qualche altra parte.
Avrei dovuto fare due più due... vabbè.
Sulla faccenda di Saori e Athena, francamente non so, anche se tendo ad
immaginare Saori come una normale umana che certe volte manifesta la
dea che riposa in lei. Diciamo che sono due entità separate.
Grazie anche per i complimenti sul chap precedente *inchino* fammi
sapere cosa pensi di questo chap!
miloxcamus: *tampona l'occhio
di miloxcamus, prende stereo e mette su musica* Balliamo alla salute
dei Cavalieri! *balla insieme a miloxcamus* Come vedi socia, pure io
sono fusa come il formaggio dei toast, Eheh, siamo una coppia perfetta.
Sono felice che la dea (si, è lei il nuovo personaggio) ti sia
già simpatica. Beh, qui i nostri amorucci hanno fatto solo una
comparsina marginale, ma vedrò di dar loro più sfondo nei
prossimi chap. Intanto che ne dici di questo?
Un bacio super mega anche a te! SMACK!
Iperione: Si, lo so che la
resurrezione dei personaggi è ormai una cosa che compare in
quasi TUUUUTTTTE le fic di Saint Seiya, ma mica potevo lasciarli morti!
Grazie per i consigli sulla stesura. Ehm... in verità io tendo
spesso ad andare OC con la caratterizzazione dei personaggi (ho messo
"OOC" tra gli avvertimenti appunto per questo...), ma cerco sempre di
renderli più attinenti possibile al carattere originale. Fammi
sapere cosa pensi di questo chap, miraccomando! Un bacione.
P.S. Ehm... io non ho ancora Messanger, ma cercherò di convincere il mio papino a farmi iscrivere.
Tsukuyomi: Grazie graie grazie!
Che complimenti, mi stai facendo arrossire. Descrivere quelle scene
è stato spontaneo, mi sono quasi immaginata io al posto di
Saori. Beh, la storia l'ho un po sviluppata, fin qui che ne pensi?
Un bacione, RedStar12
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