TUTTO CIO' CHE NON SI E' VISTO di Princess_Mars (/viewuser.php?uid=264126)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LA COPPIA PERFETTA ***
Capitolo 2: *** LA FESTA DELLA SCUOLA ***
Capitolo 3: *** LA PRINCIPESSA DELLA LUNA ***
Capitolo 4: *** IL PRIMO BACIO ***
Capitolo 5: *** L'ULTIMA BATTAGLIA ***
Capitolo 6: *** LE SCARPETTE DI CRISTALLO ***
Capitolo 1 *** LA COPPIA PERFETTA ***
La
coppia perfetta
Questa
one shoot l’ho
scritta per completare un piccolo vuoto lasciato, a mio avviso
nell’episodio
della 4 serie di Sailor Moon (Sailor moon e il mistero dei sogni)
numero 132
“La coppia perfetta. In questo episodio, Marzio esce con una
sua compagna di
università,Sara segretamente innamorata di lui,
perché lei gli aveva chiesto di
accompagnarla a fare una commissione. Commissione che si era rivelata
essere un
regalo per lui.
Mentre
Sara sta per
confessargli il suo amore Occhio di Tigre li attacca, imprigiona Marzio
inchiodandolo con i suoi pugnali al suolo e ruba lo specchio dei sogni
alla
ragazza. Interviene Sailor Moon contro il mostro del giorno che
è una grossa
palla di plastica che si stava dirigendo verso Marzio con
l’intento di soffocarlo,
ma viene salvato dalla sua ragazza che interpone tra lui e la palla
rischiando
di morire soffocata.
Con
un gesto estremo
Marzio si libera dalla prigionia, afferra un pugnale che Occhio di
Tigre aveva
utilizzato per imprigionarlo sugli scalini su cui era seduto e salva la
sua
amata bucando la palla, o almeno cosi sembrerebbe.
Questa
è una mia rivisitazione, voglio descrivere i momenti mai
raccontati, quello che magari noi amanti del romanticismo avremmo
voluto
vedere, soprattutto per chi si ricorda dell’episodio e della
famosa Sara che
aveva una cotta per Marzio e credeva di poterlo conquistare senza
problemi una
volta conosciuta Bunny e... le sue maniere, ma non aveva fatto i conti
con il
destino.
Buona lettura!!! J
Aveva
paura, in quel momento stava provando mero terrore a sol veder quella
palla
enorme sfrecciare a grande velocità verso di lui.
Tra l’altro era bloccato a terra, aveva battuto la testa e
non poteva
intervenire in nessun modo.
Si fece livido in volto quando il mostro scelto da Occhio di Tigre
stava per
decretare la sua fine, perché rimasta affascinata dal suo
bel viso.
Si perché il demone in questione stavolta era di sesso
femminile e il suo nome
era “Donna pallone”.
“Preferisco colpire quel ragazzo!!!”
Esclamò Donna Pallone.
In un frangente però, Sailor Moon fece da scudo con il
proprio corpo, evitando
che il suo Marzio fosse colpito e di conseguenza rischiare di restare
soffocato.
“Va via” le urlò “Sei in
pericolo”
L’unica cosa che riuscì a fare fu solo un lieve
movimento col capo in segno di
negazione.
Non poteva permettere che lui morisse.
Lo amava più di ogni altra cosa al mondo, si sarebbe
sacrificata per lui e lo
avrebbe fatto un milione di volte ancora, forse sarebbe stata
l’unica cosa
buona che poteva fare per il suo Marzio.
“Bunny!!!”
L’urlo di Marzio svegliò Sara che nel frattempo
aveva perso i sensi e vide la
seguente scena svolgersi davanti i suoi occhi: Marzio che finalmente
era
riuscito a liberarsi dalla prigionia prese un pugnale fra i tanti che
lo
tenevano inchiodato e sferrò un colpo deciso
all’enorme palla che volò via
liberando la povera Sailor Moon che ormai allo stremo cadde tra le sue
braccia.
“Allora la ama!”
Illusa!
Si sentiva una sciocca, come poteva pensare di rubare il fidanzato a
quella
ragazza!
In quel momento si era accorta che Marzio era fidanzato con Sailor Moon
e che
lei non aveva nulla a che vedere con la paladina della legge.
Si sentiva a disagio, perché quella stessa ragazza che lei
considerava una
bambina immatura capace solo di abbuffarsi di dolci le aveva appena
salvato la
vita e aveva rischiato la sua per salvare quella del ragazzo del suo
cuore.
Non credeva, in quel momento di meritare tutto ciò.
Ma lei era Sailor Moon, aveva un cuore puro ed era per questo che
Marzio
l’amava e finalmente lo aveva capito, sorrise poi mentre li
vedeva abbracciarsi
dopo la dipartita della palla abnorme.
Bunny non era solo la ragazzina che aveva visto la mattina precedente,
era ben
altro e per farsi amare da un tipo cosi schivo e riservato come Marzio
doveva
essere davvero speciale!
Bunny accompagnò Marzio a casa sua.
Il poveretto aveva battuto la testa e si sentiva stordito.
Mentre gli preparava la borsa del ghiaccio, sul volto di Bunny si
dipinse un
triste sorriso.
Prontamente il ragazzo si preoccupò e le chiese cosa le
fosse successo.
“Niente di importante...”
“Con me puoi parlare, lo sai”
“Cosa facevi in giro con Sara?”
“Mi aveva chiesto di accompagnarla a fare una commissione, un
regalo per una
persona speciale mi ha detto e voleva che la consigliassi!”
rispose candidamente,
emettendo poi un gemito al contatto della fredda borsa sulla sua nuca.
“Sveglia... quel regalo era per te!”
“Ma cosa dici???”
“Sara si è presa una bella cotta per te, se non te
sei accorto... Ti ha
invitato solo per non fare brutte figure e scegliere il regalo perfetto
per
te... Ovviamente scelto da te non avrebbe mai sbagliato!”
Marzio rimase di sasso, davvero non se n’era mai reso conto,
in fondo anche
Sara, cosi simile a lui di carattere non aveva fatto trapelare nulla
riguardo
la sua infatuazione.
Sorrise, chissà cosa doveva aver pensato Bunny... Smise di
sorridere
immediatamente immaginando le conseguenze.
Stranamente questa volta non urlò, non lo riempì
di insulti, restò zitta mentre
tamponava la sua nuca con molta dolcezza.
“Sai...”
“Mh?”
“Chibiusa aveva dei sospetti su Sara, mi aveva messo
all’erta. Aveva capito
tutto prima di noi... Le è bastato guardarla negli occhi un
momento per capire
che era cotta di te e aveva paura che tu potessi lasciarmi per lei...
io l’ho
messa a tacere dicendole che il nostro legame è troppo
forte, non è mai
riuscito nessuno a romperlo...che ci amiamo troppo... poi mi ha
trascinata
fuori dal negozio di peluches mentre blaterava riguardo te e Sara che
passeggiavate per le vie della città,poi ho visto che
eravate stati attaccati e
siamo intervenute...”
Sospirò...
“Oggi ho temuto davvero di perderti...”
“Come?”
“Ho avuto tanta paura di non vederti più riaprire
gli occhi quando sei corsa in
mio soccorso... perché lo hai fatto? Potevi rischiare il
peggio!”
“Perché ti amo e non avrei potuto sopportare che
quella cosa ti facesse del
male...e poi quando vi ho visti insieme ho sentito una morsa al
cuore... ho
pensato che era meglio così e che tu eri troppo per
me...”
“Ma cosa stai dicendo...”
Poi si accorse che stava piangendo.
Si spostò verso di lei e le asciugò le lacrime,
poi sorrise e l’abbracciò.
“Non lo dire nemmeno per scherzo, quando ti ho vista perdere
in sensi ho
provato il terrore di non poter continuare la mia vita senza di te,
come puoi
pensare che io possa abbandonarti per un’altra?”
“Perché lei è diligente, studiosa,
bella, magari sa anche cucinare...”
All’ultima esclamazione gli sfuggì un sorriso.
“Io sono solo una pasticciona...” frignò
“Una pasticciona che ha rischiato di morire per me e che da
quando fa parte
della mia vita mi ha reso l’uomo più felice della
terra... Grazie per avermi
salvato”
“Facciamo un po’ alla volta, non credi?”
disse sorridendo tra le lacrime
“E’ vero... e poi stai tranquilla per i tuoi
problemi in cucina abbiamo sempre
Morea” esclamò abbracciandola forte
“Non devi pensare nemmeno per scherzo quelle cose, io ti amo
e non ti cambierei
con nessuna ragazza al mondo!”
“Ti amo, Marzio”
gridò saltandogli al
collo
“Ti amo anche io” rispose stringendola
Erano loro e loro soltanto la coppia perfetta!
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Capitolo 2 *** LA FESTA DELLA SCUOLA ***
Sono
diversi giorni che ascolto e riascolto questa canzone
“Iris” dei Go go dolls e
mi ha fatto venire in mente, non so perché Seiya e Usagi.
Anzi ho immaginato Seiya dedicarla a lei.
La song-fic la
inserisco nella raccolta
delle “Missing moments” ed è una mia
fantasia sull’episodio 193 di Sailor Moon
(27 di Sailor Stars, 5 serie) su Seiya che va sotto casa di Usagi
sperando di
vederla.
Una scena molto dolce che poteva essere più romantica.
Da fan di Mamoru mi meraviglio di me stessa, ma è stato
più forte di me!
Buona lettura!!!
“Forse ho
fatto male a venire qui”
“Chi c’è?”
“Ciao!”
“Seiya!!! Resta fermo dove sei, scendo ad aprirti!”
“Non
importa mi basta guardarti da
quaggiù e parlarti un po’…”
Testolina
buffa, volevo solo dirti due parole attraverso questa canzone... adesso
non
dire una sola parola, chiudi gli occhi e ascoltami, perché
tu meriti queste
parole che vengono dal mio cuore.
And I'd give up forever to touch you
'Cause I know that you feel me somehow
You're the closest to heaven that I'll ever be
And I don't want to go home right now
And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
'Cause sooner or later it's over
I just don't want to miss you tonight
Ed
ho
rinunciato per sempre a toccarti, tu in qualche modo senti la mia
presenza
anche se sei innamorata di un altro che non ha cura di te.
Tu
per me un angelo, perché
quando sono con te mi sento in Paradiso e non voglio andare via
perché adesso
voglio solo vivere questo piccolo, ma intenso momento con te,
inebriarmi della
tua sola presenza, e voglio fare tutto questo stanotte, anche se
dovessi
restare col naso per aria fino a domattina a guardare la tua finestra
mentre
dormi, ebbene veglierei sul tuo sonno da quaggiù.
Questa notte non voglio perderti.
And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am
And you can't fight the tears that ain't coming
Or the moment of truth in your lies
When everything feels like the movies
Yeah you bleed just to know you're alive
Anche
se griderei a tutti il mio amore per te, adesso voglio agire di
nascosto,
perché nessuno capirebbe realmente cosa provo per te...
Qualcuno
potrebbe intendere
che io voglia solo giocare, che sia un latin lover perché
sono un cantante, ma
non è cosi... no assolutamente testolina buffa...io non
voglio.
Tutto ha un inizio e una fine e so che domattina questa magia
sarà terminata e
tu tornerai a piangere sulle foto del tuo ragazzo.
Anzi lo stai facendo proprio adesso e tu non puoi combattere le lacrime
che non
stanno per arrivare, o forse ti sei commossa per queste parole... o
meglio
ancora vorresti che ci fosse “lui” adesso al mio
posto, ma non
te ne do una colpa, sei innamorata come lo sono anche io.
Tu provi qualcosa verso di me, lo sento anzi sono più che
certo che se non ci
fosse stato lui avrei rubato il tuo cuore.
Saremmo stati una gran
bella coppia sai?
Immagina due teste calde come noi, assieme!!!
Se ci penso rido.
Rido
perché immagino a
quante ne avremmo combinate, ma la mia è solo fantasia e per
favore permettimi
di sognare.
Ti chiedo il permesso perché voglio avere il tuo consenso
anche solo per
pensarti o sognarti, poi mi rendo conto di quanto sono ridicolo
perché lo
faccio continuamente senza che tu lo sappia.
And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am
Ora
voglio che tu sappia chi sono realmente…
Vengo
da un altro mondo,
differente dal tuo, sono in missione segreta qui per trovare la
principessa del
mio pianeta distrutto.
Ma mentre ne cercavo una, ne ho trovata un’altra, non
perché tu sia la
principessa Serenity, ma da quando ti ho conosciuto sei diventata la
principessa del mio cuore e sei entrata fin dentro l’anima.
Che sia un’esagerazione? Non lo so, era quello che sentivo di
dirti in questo
momento Bunny e so che adesso resterai senza parole, ma non importa,
ciò che
conta è che ti ho detto queste cose...
Molto probabilmente farai finta di nulla, approfittando della tua
sbadataggine
ma so che mi hai capito... te lo leggo nell’azzurro
splendente dei tuoi occhi.
Ma sono contento così, perché nessuno deve
vederci, nessuno deve sapere,
dobbiamo essere solo io e te... sarà il nostro piccolo
segreto testolina
buffa...
And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am
I just want you to know who I am
I just want you to know who I am
I just want you to know who I am
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Capitolo 3 *** LA PRINCIPESSA DELLA LUNA ***
Dietro
la maschera
Abbiamo corso a
perdifiato, su per quella torre dov’erano rinchiusi Mamoru e
Usagi.
Gia, Mamoru e Usagi!
Quando Sailor Mercury ha visualizzato i loro corpi
all’interno dell’edificio e ha
esclamato:
“Mamoru e Usagi sono bloccati
nell’ascensore!”
Per un momento il cuore mi si è fermato, ho pensato
“Ma che ci fanno quei due
assieme? Lui mi aveva detto che aveva molto da studiare...ma che sta
accadendo?”
Non c’era tempo per pensare a quelle cose, così
grazie a Sailor Jupiter, siamo
entrate per andare a salvare la nostra amica preda dei nemici, e con
lei anche
Mamoru.
Ma quando siamo arrivate è accaduto qualcosa di sconcertante:
Usagi si era trasformata in Sailor Moon, il comandante Zoicite era di
fronte a
loro, e Milord privo di mascherina e cilindro giaceva sofferente tra le
braccia
della mia amica che piangeva disperata.
E li mi sono resa conto di una cosa, Mamoru non ricambiava i miei
sentimenti,
era inconsapevolmente, innamorato di lei, la mia amica sbadata, quella
che
prendeva costantemente in giro a cause dei brutti voti a scuola, Sailor
Moon,
la paladina della legge che lui puntualmente soccorreva e questa volta
l’aveva
salvata a discapito della sua vita.
Mamoru era Milord!
Milord era il cavaliere che salvava la vita di Sailor Moon; Sailor Moon
era
innamorata di lui e quest’ultimo era innamorato di lei e la
conferma l’abbiamo
avuta constatando il suo ultimo gesto per salvarle la vita.
Lacrime pungevano i miei occhi, imploravano di uscire, ma mi morsi le
labbra,
non potevo piangere, dovevo essere forte e adempiere ai miei doveri di
guerriera Sailor.
Un bagliore poi è comparso da una lacrima di Usagi che
avvolta in un fascio di
luce, si alza in piedi e prende lo scettro lunare tra le mani, fu
così che
apparve il cristallo d’argento e lei si trasformò
nella principessa Serenity,
la famosa principessa che stavamo cercando.
“Endymion... amore mio... io sono Serenity...”
Lui le accarezzò il viso
“Ora i miei ricordi si fanno più
chiari...”
Usagi è la reincarnazione della principessa della Luna e
Mamoru quella del
principe di cui era innamorata, tantissimi secoli fa.
Uniti dal destino per l’eternità e io povera
illusa mi sono sentita una vera
stupida, con una gran rabbia nel cuore.
Non potevo fare nulla, eppure dentro di me qualcosa sapevo, sentivo che
quei
due erano legati in qualche modo.
Lui, quel ragazzo con cui mi frequentavo da poco tempo, così
assente e spento
in mia compagnia e che si rallegrava ogni volta che vedeva la mia amica
prendendola in giro nei modi più svariati e fantasiosi.
Avevo come l’impressione che studiasse ogni giorno una nuova
maniera per
tormentarla e ridere... si ridere, cosa che con me non aveva mai fatto
a meno
che con noi non ci fosse Usagi.
E io? Ero perdutamente innamorata di lui.
Ero sempre io a telefonare, nonostante gli avessi dato il numero di
telefono
non mi aveva mai telefonata.
Quando uscivamo si comportava da perfetto gentiluomo, ma era spesso
schivo e
pensieroso.
Ovviamente ora so perché, lui era Milord e combatteva anche
lui contro il Regno
delle Tenebre per cercare il cristallo d’argento.
Ma mi sono sempre chiesta, perché ogni volta che incontrava
Usagi sulle sue
labbra si dipingeva un sorriso stupendo, uno di quelli che per me non
aveva mai
riservato.
Quanto avrei voluto ricevere quelle attenzioni da parte sua;
inconsciamente lui
le si stava avvicinando e sono sicura che anche se non fossimo stati
legati dai
destini delle nostre vite precedenti, loro si sarebbero innamorati lo
stesso.
Glielo si leggeva negli occhi, tutto sarebbe partito da una presa in
giro per
poi finire con l’innamorarsi.
Mi sento così vuota e triste, il ragazzo di cui sono
innamorata ama la mia
amica e io non posso farci nulla, devo dimenticarlo!
Mi sento anche molto sola, tutte pensano a quanto stia soffrendo Usagi,
ma
nessuno sa io cosa provo.
Amavo Mamoru e vederlo tra le braccia della mia amica, non mi ha fatto
bene.
Amavo... amo... non so nemmeno più che tempo usare, so
soltanto che devo
levarmelo dalla testa per il mio bene e quello della mia amica.
Dietro la maschera
di Rei, c’è una ragazza sensibile che prova amore
e affetto,
anche se non lo da a vedere.
Da oggi cambierò: sarò più affettuosa
con le persone che mi sono vicine e non
avrò paura di mostrare chi sono veramente, adesso ho delle
vere amiche, le
stesse con le quali combatto ogni giorno per la salvezza
dell’umanità.
Loro saranno comprensive e non mi tradiranno, mi saranno vicine e io mi
sfogherò con loro.
Una grande battaglia si sta avvicinando, ora lui è preda dei
nemici che gli
hanno fatto il lavaggio del cervello ed è nostro dovere
salvarlo per fargli
vivere momenti felici con la sua Usagi.
Usagi... sono molti giorni che non la vedo sorridere, ha subito un
brutto
colpo, chi lo avrebbe mai detto che si sarebbero innamorati?
IO! Dentro di me lo sapevo!
Sorrido ripensando ai loro battibecchi e a quando tornerà
tutto normale,
finalmente.
Si, tutto tornerà normale e io troverò la persona
giusta per me.
Ed eccomi qui ad aggiornare questa
raccolta.
Oggi stavo pensando alla prima serie e mi è venuta in mente
l’episodio “LA
PRINCIPESSA DELLA LUNA” numero 34 della prima serie, episodio
in cui Mamoru e
Usagi rivelano le proprie identità l’una
all’altro scoprendosi poi innamorati.
Rei che durante quegli episodi era la ragazza di Mamoru, assiste alla
triste
scena che vede Milord tra le braccia di Sailor Moon e da li capisce che
il loro
legame era forte come non mai e ne soffre.
Soffre perché scopre che Milord, non era altro che Mamoru e
di conseguenza
innamorato di Usagi, Sailor Moon.
In questa missing moment, ho voluto raccogliere le sensazioni di Rei
che si
ritrova a dimenticare un ragazzo che non ha mai ricambiato i suoi
sentimenti e
racconta di come lo vedeva vivo quando prendeva in giro Usagi, e di
quanto
fosse stata gelosa dell’amica che riusciva ad attirare la sua
attenzione cosi facilmente
e tra l’altro senza volerlo.
Rei risulta molto antipatica durante la prima serie, con questa storia
voglio
far vedere il suo lato nascosto, quello umano, che da ragazza schiva e
riservata non aveva mai mostrato.
Spero che vi sia piaciuta, grazie in anticipo a tutte voi che avete
letto.
Un abbraccio, Valentina.
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Capitolo 4 *** IL PRIMO BACIO ***
Gelosia
Questo
è una continua dell’episodio 94 della terza serie
di Sailor
Moon, in Italia intitolata “Il cristallo del cuore”.
In questo episodio si parla di baci, discorso censurato
dall’emittente
televisiva che trasmetteva l’anime, poiché il
discorso era incentrato su cose
più impegnative dei baci, forse addirittura di
“prima volta”.
In ogni caso, cercherò di attenermi ai dialoghi italiani e
di scrivere una
piccola continua, o missing moment che partirà dal momento
in cui Usagi chiede
e Mamoru quando ha dato il primo bacio, lui arrossisce e non le
risponde
iniziando a tergiversare.
Bene io ho immaginato questo: Buona lettura!
Erano ancora li a parlare, lei voleva sapere.
“Allora Mamo-chan, a quanti anni hai dato il primo
bacio?”
“Usako, dai non mettermi in imbarazzo...”
“Perché non posso saperlo?”
“Usako... è stato dopo aver sconfitto Ale e Ain,
quando abbiamo fatto quella
gita sulla barca ed è arrivata Chibi-Usa”
“Non ci credo... – riflettè –
ma certo! Ora ho capito tutto, il problema non è
quando lo hai dato ma a CHI lo hai dato, vero Mamoru?”
“Usagi, non so a cosa tu ti stia riferendo...”
– si stava seriamente
preoccupando.
“Tu hai baciato LEI!” sbraitò puntando
il dito verso Rei che stava
chiacchierando con le amiche e Ursula per spiegarle, con una scusa
credibile
cosa le fosse accaduto.
La mora si voltò verso l’amica e si
avvicinò a lei:
“Posso sapere adesso cosa succede?”
Mamoru con le testa tra le mani e i gomiti appoggiati alla ringhiera
scuoteva
la testa.
“Voi due... VI SIETE BACIATI!”
Rei arrossì come un pomodro maturo, Mamoru era ancora
più perplesso e Usagi
verde dalla rabbia.
“Usagi, non dire sciocchezze... quando avremmo dovuto fare
questa cosa... lui è
il tuo ragazzo, sei impazzita?”
“Quando vi siete frequentati l’anno
scorso!”
“Usagi! Adesso basta, finiscila con queste
sciocchezze.”
“Le chiami sciocchezze? Per me non lo sono... e questo mi fa
solo capire che ho
ragione! Tu hai dato il primo bacio alla mia amica...”
“Usa-chan che succede?” – intervenne
Makoto preoccupata
“Cos’è questo baccano?”
aggiunse Minako
“Ve lo spiego io: il mio ragazzo e la mia cara amica Rei, mi
hanno tradita e si
sono baciati!”
Le ragazze si guardarono sorprese l’una con l’altra
senza riuscire a capire
quando quella cosa poteva essere accaduta, Rei scuoteva il capo in
segno di
negazione, Mamoru sembrava trattenere la rabbia.
“Usako, sei totalmente fuori strada... credo sia ora che tu
la finisca con
questo capriccio!”
“Un capriccio? Lo chiami capriccio? Ti odio,
traditore!”
“Usagi... basta, ti stai comportando da bambina
immatura!”
“Ti ci metti anche tu, Ami? Grazie belle amiche che ho...
lasciatemi in pace”
“Usagi, hai davvero esagerato questa volta” la
rimproverò Mamoru amareggiato
“Lasciala perdere Mamoru, anche voi ragazze... sono le sue
solite maniere di
attirare l’attenzione... non so come faccia a sopportare
ancora il tuo
carattere. Io ti voglio bene, ma delle volte vorrei strangolarti
Usagi... come
puoi solo pensare che io possa tradirti?”
Usagi li guardò e con gli occhi pieni di lacrime
lasciò la casa di Ursula correndo
via.
Mamoru e le sue amiche restarono li, amareggiati, arrabbiati e anche un
po’
delusi.
“Le passerà... è stato solo un
capriccio” gli disse Rei
“Ma cosa è accaduto di preciso?” chiese
Minako
“Voleva sapere a che età ho dato il mio primo
bacio... e non le ho risposto.”
“Come mai?”
“Perché mi sono imbarazzato... avanti ragazze, mi
conoscete...”
“Beh certo lei fa certe domande...” intervenne Rei
“Non essere ingiusta, conosciamo Usagi e sappiamo quanto sia
gelosa e non si
fidi di Mamoru”
“Adesso lei crede che io e Rei ci siamo baciati quando
uscivamo assieme...”
“Se neanche mi pensavi... eri troppo intento a prenderla in
giro e a pensare a
Sailor Moon per dedicarmi del tempo... - esclamò Rei
fingendo di essere offesa
– in ogni caso, le parlerò io. Stasera stessa
andrò a casa sua e faremo un bel
discorso.”
Cosi dicendo salutò tutti e andò via alla ricerca
di Usagi.
Mamoru
pensieroso seguì Rei e tornò a casa sua a pensare
ad Usagi
e alla sua inutile e stupida sfuriata di gelosia.
In tarda serata, Rei si presentò a casa di Usagi,
bussò e la mamma che aprì la
porta, preoccupata per l’ora e credendo fosse successo
qualcosa di grave,
l’accolse subito
in casa:
“Ciao Rei... cerchi Usagi, vero?”
“Si signora Tsukino, mi perdoni le l’ho disturbata,
ma devo parlare
urgentemente con Usagi”
“Certo, entra pure, è di sopra in camera
sua”
“Grazie” rispose Rei
Usagi era in camera sua e si stava sfogando con Luna che ovviamente
l’aveva
rimproverata:
“Usagi, credo che il tuo comportamento di stasera sia stato
infantile e stupido.
Hai aggredito Mamoru e le tue amiche senza un valido motivo. Hai
accusato
ingiustamente il tuo fidanzato senza dargli una possibilità
di spiegarsi,
ragiona su quello che fai. Benedetta ragazza, sei una futura regina,
come
intendi regnare il mondo del futuro in questo modo?”
Usagi l’ascoltava in silenzio, senza fiatare.
“Usagi, credo che tu debba delle scuse a Rei e a Mamoru
soprattutto. Lui ha
solo te, ti ama alla follia e ti ha sempre protetta e tu come lo
ripaghi?
Negandogli la prima cosa che dovresti concedergli ad occhi chiusi? La
fiducia?
Domani va da lui e chiedigli di perdonarti per le tue
sciocchezze...”
Il bussare della porta le interruppe, Rei aprì,
entrò e chiuse la porta della
stanza di Usagi dietro di sé.
La bionda continuava a guardare fuori dalla finestra, Rei prese posto
sul letto
di Usagi e le disse:
“Ti sei calmata?”
Usagi non rispose
“Non importa che tu mi risponda, perché sono
venuta solo per parlarti due
minuti – si schiarì la voce e riprese –
oggi hai avuto un comportamento davvero
stupido e immaturo e hai ferito profondamente i sentimenti di Mamoru,
dicendogli che lo odiavi. Io ormai sono abituata ai tuoi sbalzi di
umore, e so
che sei scema, quindi non faccio caso a quello che è
successo prima, anche se
sono molto offesa con te. Hai dimostrato di non fidarti di noi, le
persone che
oltre alla tua famiglia, ti vogliono un bene infinito. Voglio solo
dirti che
hai sbagliato stavolta e devi delle scuse a tutti. Soprattutto al tuo
ragazzo.”
Usagi si girò e la guardò in silenzio.
“Non ho altro da aggiungere, sei una futura regina, inizia a
comportarti da
tale. Chibiusa è molto più matura di
te.”
Colpita e affondata.
“Ah, comunque non ci siamo mai baciati. Era troppo impegnato
a prenderti in
giro, o a chiedermi delle tue stupidate quando uscivamo assieme
piuttosto che
pensare a posare le sue labbra sulle mie. Dimentichi che era Milord,
colui che
era innamorato di Sailor Moon e di conseguenza di te...”
Usagi allora comprese:
“Rei... ti chiedo scusa... è solo che quando gli
ho posto la domanda, lui ha
iniziato a tergiversare ed è arrossito e per questo mi sono
infuriata...
stupida gelosia... devo andare a chiedergli scusa subito!”
“Dove vuoi andare a quest’ora della notte?
– le disse – domani sera andrai a
parlargli, cosi stanotte rifletterai un po’ sui tuoi errori.
Buonanotte Usagi.”
“Rei ma sei venuta qui da sola?”
“Ma cosa dici, mi ha accompagnata Yuchiro... ora vado, ci
vediamo domani
scemina!”
E sorridendo usci dalla stanza.
Usagi ragionò tutta la notte, pensò a quanto
aveva combinato e capì che aveva
decisamente sbagliato a sputare veleno sul povero Mamoru.
Decise cosi che l’indomani sera sarebbe andata da lui, non
prima di aver fatto
un dolce in compagnia della sua mamma, da regalargli per farsi
perdonare.
La mattinata fu dura, a scuola, a causa dei pensieri che le
martellavano nella
testa, non riusciva a non pensare alla sera precedente.
Si sentiva davvero un verme per come aveva trattato il suo Mamo-chan.
Tornata a casa, si mise subito al lavoro e preparò, insieme
a mamma Ikuko, una
torta al cioccolato da portare a Mamoru.
Andò a fare una doccia, si mise un bel vestito e un
po’ di rossetto sulle
labbra, prese la torta e salutando corse fuori di casa.
Arrivata a casa di Mamoru, fece un sospiro e bussò.
Dopo qualche istante li aprì la porta, gli occhi di Usagi si
illuminarono:
“Ciao...”
“Ciao... vuoi entrare?”
Usagi entrò, si sentiva molto imbarazzata, diede il dolce a
Mamoru e restò in
piedi sull’uscio della porta.
“Forza... entra e accomodati. Vuoi un
caffè?”
Usagi che era già nervosa per quanto era accaduto,
declinò
“No, grazie sto bene cosi...”
Si sedette sul divano e attese Mamoru che la raggiunse con una tazza in
mano.
“Ti sei calmata?”
Usagi lo guardò e titubante rispose
“Si...”
“Ah beh... meno male!”
“Mamo-chan... senti... lo so che sei molto arrabbiato con me.
Ti prego non
mettermi in soggezione...”
“Ah no, questo lo puoi fare solo tu... anzi no... magari ti
limitassi a questo.
Mi accusi solo di tradirti una volta si e l’altra
pure!”
“Mamo-chan ti prego ascoltami...”
Mamoru comprensivo come sempre annuì e la guardò
negli occhi
“Dimmi pure...”
“Innanzi tutto, volevo scusarmi con te per come mi sono
comportata e per averti
detto quelle brutte cose che ovviamente non penso. Sono solo una
stupida
ragazzina che non merita di avere al suo fianco un ragazzo splendido
come te...
“ finendo in un pianto
Mamoru sospirò, voleva abbracciarla, ma non voleva dargliela
vinta subito e
aspettò che finisse di parlare.
“... io ci penso ogni giorno e mi domando come uno come te
abbia scelto me...
poi ripenso ai nostri destini e ho paura che stia con me solo per
adempiere a
un compito che ti è stato assegnato e perché vuoi
bene a Chibi-Usa. Ho paura
che tu possa preferire un’altra a me...”
“Usako... - la interruppe – io mi sono appunto
arrabbiato per questo. Come puoi
lentamente immaginare che io non ti ami davvero? È questo
quello che mi ha
ferito, non la tua incessante gelosia o le tue parole che so che non
sono vere.
Io ti amo tanto e non perché lo ha deciso il triste destino
di un principe e
una principessa. Loro non esistono più, oggi ci siamo noi...
e poi mi eri già
simpatica quando ti prendevo in giro... senza contare che mi ero
già innamorato
di Sailor Moon prima ancora di sapere chi fossimo in
passato...”
Usagi lo guardò, mentre sorseggiava il suo caffè.
“Mamo-chan... io ti chiedo solo di perdonarmi... è
che non sopporterei l’idea
di sapere che tu abbia baciato un’altra prima di me... ti amo
cosi tanto...
scusa.”
“Dovresti avere più fiducia in me e soprattutto in
te stessa.”
Usagi piangeva, Mamoru dispiaciuto le parlò ancora.
“Vuoi sapere come è stato il mio primo
bacio?”
“Non importa più... sono cose tue e non devo
immischiarmi”
*“Ma si che lo vuoi sapere... muori dalla
curiosità, testolina buffa! – disse
ridendo – ebbene... è stato quando ero bambino e
mi trovavo in ospedale in
seguito all’incidente che portò via i miei
genitori. Un giorno una bella
bambina, dai capelli biondi e gli occhi azzurri mi venne a regalare una
rosa
rossa che aveva preso per la sua mamma che aveva appena dato alla luce
un fratellino
per lei.”
Usagi sgranò gli occhi.
“Fammi terminare... – disse il ragazzo –
per una settimana lei è tornata ogni
giorno in quell’ospedale e veniva sempre a trovarmi,
giocavamo tutto il giorno
assieme. – raccontava con gli occhi lucidi – poi
all’ultimo giorno di degenza
della sua mamma, venne a trovarmi e darmi la triste notizia. Io come
ben sai
cono finito in una casa famiglia, dopo. Beh quell’ultimo
giorno, dopo aver
giocato tutto il tempo, prima di salutarci, ci siamo scambiati un
bacio... –
arrossì – sulle labbra.”
Usagi arrossì, poi sorrise.
“Quello fu il mio primo bacio, dato a quella bambina... per
non parlare delle
festa della principessa Gemma... quando ho baciato una bella ragazza
bionda con
la quale ho ballato tutto il tempo, che si è rivelata poi
essere la principessa
dei albergava ogni notte nei miei sogni...”
Mamoru tacque e la guardò, Usagi era visibilmente emozionata
ed era rimasta
senza parole.
“Ora sai – continuò – a chi ho
dato il mio primo bacio e chi è stata l’unica
ragazza che ha toccato le mie labbra... Tu Usako!”
“Mamo-chan ti
chiedo di perdonarmi per
il mio comportamento inaccettabile... ho esagerato e ti chiedo
scusa.”
Mamoru sorrise e le prese una mano:
“Vieni qui... – le sussurrò portandola a
se e stringendola al petto – dimentichiamo
questa faccenda, va bene?”
Usagi annuì stringendosi a lui per poi alzare il viso e
guardarlo negli occhi.
Lui le sorrise dolcemente, le regalò uno di quei sorrisi che
la facevano
impazzire e battere il cuore all’impazzata e protese le
labbra verso di lui che
le rapì in un dolce bacio colmo d’amore e dolcezza.
Non era di certo il loro primo bacio e di sicuro non sarebbe stato
l’ultimo.
*Mi riferisco al movie
di "Sailor Moon R: la promessa della rosa" Nel film, si vede Usagi
regalare una rosa rossa a Mamoru, in lacrime solo all'ospedale. Ne ho
approfittato e in un lampo di ispirazione ho deciso di
invetarmi un loro primo bacio avvenuto quando erano ancora bambini e
che lui aveva sempre conservato nel cuore, spero vi piaccia. Alla
prossima, Vale!
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Capitolo 5 *** L'ULTIMA BATTAGLIA ***
Un
conto in sospeso
L’ultima
battaglia
Si
erano date un ultimo
abbraccio, stretta l’una nell’altra si erano dette
addio, o meglio un
arrivederci, dopotutto era pur sempre la sua bambina venuta dal futuro.
Le lasciò li, con la promessa che un giorno sarebbe tornata
a trovarle per
tornare a ridere e giocare insieme.
E anche Usagi che era stata molto gelosa di lei per le attenzioni che
le
regalava Mamoru, spinto da un’indole paterna nascosta avrebbe
atteso quel
momento.
Anzi stava piangendo per la partenza di quella bambina tanto pestifera
che le
aveva dato non pochi problemi da quando era arrivata.
Impugnando la sua chiave magica era sparita per tornare a riabbracciare
la sua
mamma che le guerriere Sailor avevano salvato che per i voleri del
destino non
era altro che lei stessa; si aveva salvato se stessa stavolta
rifletté poi con
un sorriso ironico.
Mamoru la guardò con un sorriso dolce e amorevole; era tanto
che non la
guardava cosi.
Tanti, troppi giorni erano passati, anche mesi.
Aveva trascorso un’estate e un autunno a struggersi
l’anima, a chiedersi
milioni di volte il motivo per cui lui l’aveva abbandonata
senza mai trovare
risposta.
Risposta che è poi arrivata una sera mentre stava creando un
braccialetto
portafortuna con la vana speranza che funzionasse e magari esaudito il
suo
desiderio di riavere Mamoru.
Lei si era addormentata e aveva fatto un sogno, un brutto sogno che
iniziava
proprio con il suo sogno divenuto realtà, il matrimonio con
Mamoru.
Sogno che è sfociato poi in un incubo, dove vedeva lei
stessa morire e Mamoru
tormentato da un’entità che gli intimava di
abbandonarla se non voleva la sua
morte.
Si svegliò di soprassalto e corse da lui che nemmeno voleva
parlarle, ma quando
lei gli disse che aveva fatto il suo stesso sogno, lui decise di
ascoltarla, ma
non volle sentir ragioni, non dovevano vedersi mai più, ne
valeva la sua
incolumità.
Tutto cambiò quando corse da lei per salvarla ancora nelle
vesti di Milord,per
poi lanciarle un messaggio a fine battaglia che voleva dire:
“Ora ho capito che quei sogni erano solo delle prove che
dovevamo superare,
erano solo delle paure, sono sicuro che hanno a che fare con questa
battaglia e
solo restando uniti possiamo superare questo ostacolo, con la forza del
nostro
amore”
Poi lei era corsa da lui, lo aveva trovato e si erano baciati.
Un bacio che aveva un sapore dolce e salato, che sapeva di nostalgia e
delle
lacrime che entrambi avevano versato, ma questo Usagi non lo sapeva,
non sapeva
anche lui aveva sofferto, aveva sempre creduto di non essere abbastanza
per
lui, dunque di non essere abbastanza importante da meritare delle
lacrime.
Mentre la riaccompagnava a casa lui si era reso conto che aveva
cambiato umore,
diede la colpa al fatto che Chibiusa era andata via.
Mille pensieri turbavano la mente di Usagi, aveva ripensato a quello
che era
accaduto, alla freddezza con cui Mamoru l’aveva trattata in
quei giorni, quando
guardandola dritta negli occhi, quegli occhi colmi di lacrime che per
giorni le
avevano rigato il viso, le aveva detto che non l’amava, che
non era giusto
stare insieme solo perché avevano condiviso un amore nelle
loro vite
precedenti.
Le aveva spezzato il cuore, si lo aveva fatto per proteggerla da un
pericolo
che poi avevano sconfitto, ma le aveva infranto il cuore in tanti pezzi
e ogni
parola era come lama affilata che penetrava dentro e non le dava tregua.
E adesso quei ricordi erano riaffiorati.
Dopo quella sera, non erano più usciti da soli, sia per lo
studio che per le
battaglie che si stavano facendo sempre più insidiose, poi
c’era la questione
futuro e Chibiusa da proteggere.
Avevano accantonato la loro questione e soprattutto l’idea di
ricucire quella
ferita.
Usagi sentiva che era cambiato qualcosa, aveva sofferto molto e
desiderava
tanto che lui lo capisse e facesse qualcosa per farla sentire
importante e
anche per ripagarla di tutte quelle sofferenze e soprattutto scusarsi
per
essersi fatto vedere in compagnia della sorella di Motoki sulla moto.
Quello
non lo aveva mai sopportato, anche se Ursula era fidanzata e non aveva
mai
avuto intenzione di provarci con Mamoru, era sempre stata abbracciata a
lui e
quel ricordo le faceva fumare il cervello.
“Usako... stai bene?”
“... si... perché?”
“Ti vedo pensierosa... c’è qualche
problema? A me puoi dirlo?”
“Mamo-chan?”
“Dimmi”
“Cos’hai provato quando il principe Demand ha
tentato di baciarmi?”
Mamoru restò spiazzato da quella domanda improvvisa e
arrossì.
“Allora... puoi rispondermi?”
“Beh ecco... mi sono arrabbiato, voleva approfittare di te. E
un uomo non
dovrebbe approfittare di una ragazza, è un gesto vile e
meschino.”
“Solo questo?”
“Beh si... ci deve essere dell’altro?”
“No... no ma figurati!” rispose con tono sprezzante.
Era la prima volta che gli parlava in quella maniera e per la prima
volta si
sentì intimidito da lei.
“Usako, posso sapere che ti prende?”
“Niente, non preoccuparti... tanto è inutile
parlarne...”
“Di cosa... se non ti esprimi come faccio a capire?”
“Non c’è bisogno di parlare, si dovrebbe
capire che sto ancora male... –
trattenne le lacrime – che ho sofferto e che tu non hai fatto
niente per
ripagarmi di tutto...” tirò su col naso
Mamoru restò spiazzato, non aveva capito che stava ancora
soffrendo per quello
che era successo, perché l’aveva lasciata
chinò il capo e strinse i pugni.
“Usagi...”
“Non preoccuparti... io posso continuare da sola... scusa non
volevo dire
queste cose... sono stata stupida... torno a casa, ci sentiamo dopo va
bene?”
gli disse sforzando di sorridere
Mamoru comprese il suo bisogno di voler stare da sola, lo
rispettò e la vide
allontanarsi in fretta.
Si girò, mise le mani in tasca e continuò a
camminare verso la direzione
opposta.
Passò per il Crown e vide le ragazze che sedute a un
tavolino stavano
chiacchierando allegramente, decise di entrare e confidarsi con loro,
magari
gli avrebbero dato degli utili consigli per risolvere quel piccolo
problema con
Usagi.
Le ragazze si sorpresero nel vederlo entrare, credendo fosse con Usagi
a
tubare.
“Mamoru, cosa ci fai qui... e Usagi?” chiese Minako
“Abbiamo avuto una discussione...”
Le ragazze lo guardarono e lui prese a raccontare quello ce era
successo poco
prima.
Rei ascoltò attentamente le parole del ragazzo, poi mise una
mano tra i capelli
e sospirò.
“Avevo sempre capito che Usagi soffriva anche dopo la vostra
riconciliazione.
Si siamo state molto impegnate in battaglia, ma nel suo sguardo ho
sempre letto
quell’alone di tristezza che la tormentava quando avevate
rotto.
Tra l’altro lei ha sempre creduto che non soffrissi, che non
sentissi la sua
mancanza...” – Mamoru la interruppe –
“Ma non è vero, mi è mancata
tanto...”
“Si ma lei non ha molto fiducia in se stessa e non lo ha mai
saputo perché
forse tu non glielo hai detto...”
“Credevo si fosse capito... mi dispiace”
“Non è con noi che devi dispiacerti!”
disse Minako
“Minako! Smettila! Mamoru – riprese Rei –
siamo stati molto impegnati con i
nemici e non avete avuto modo di parlare di voi. Qui non
c’entrano i sogni, qui
adesso sono protagonisti i vostri sentimenti, dovete vedervi e parlare
con
calma e lei soprattutto deve dirti quello che ha. Deve ancora capire
che non
sei un mago e non puoi leggere nel pensiero... ma è
Usagi!” disse ridendo
“Mamoru, lei soffre perché vorrebbe che tu facessi
qualcosa per farle
dimenticare tutte le volte che l’hai trattata con freddezza
per
allontanarla...” continuò ancora Minako
“E tu come fai a saperlo?”
“Non lo so, ma conosco Usagi! Fai cosi, falle una sorpresa e
dille che ti è
mancata, che hai sofferto tanto anche tu... lei poi si
sfogherà, ma le basterà
un tuo abbraccio per farle dimenticare tutto”
“Allora farò cosi... grazie ragazze”
Le amiche sorrisero di rimando e lo salutarono mentre andava via.
Adesso sapeva cosa fare, le avrebbe fatto una bella sorpresa, ma doveva
aspettare che sorgesse la luna per attuarla.
Usagi era appena uscita dalla vasca.
Si era concessa un lungo bagno rilassante, voleva dedicare del tempo a
se
stessa e restare un po’ di tempo a riflettere.
Avvolta nel suo asciugamano, si diresse in camera sua.
Si asciugò, mise mutandine e reggiseno e prese a spazzolarsi
i lunghi capelli,
quando il bussare della finestra la interruppe.
Si girò e vide una figura che ben conosceva, sorrise, corse
a chiudere a chiave
la cameretta e andò ad aprire la finestra.
“Mamo-chan... anzi Milord... cosa ci fai qui?”
“Sono venuto a trovarti - rispose sorridendo e saltando
dentro la stanza – e a
parlarti...” – si interruppe, poi
avvampò e si girò di spalle.
“Mamo-chan ma cos’hai..?”
“Usagi... sei mezza nuda... dovresti metterti qualcosa
addosso...”
Usagi si guardò e si rese conto di avere indosso soltanto la
biancheria intima,
arrossì e corse ad aprire l’armadio.
“Ora mi vesto... oh mamma... che brutta figura... faccio
presto... ma tu perché
sei venuto qui, per giunta trasformato?”
“Volevo farti una sorpresa... e dirti due parole, vestiti che
andiamo a fare un
giro...”
“Farò di meglio, mi trasformerò anche
io”
Sul tetto di un grattacielo, si godevano lo spettacolo di luci che la
Tokio
notturna regalava ai loro occhi.
“Usako”
“Dimmi Mamo-chan”
“Mi dispiace tanto averti fatto soffrire...”
“Oh no Mamo-chan, non devi, non fa nulla... sono stata una
stupida oggi...”
“Invece devo... ho un conto in
sospeso con
te. Fammi parlare”
“Va bene” – rispose con gli occhi le
brillavano
“Piccola mia, sono davvero mortificato per la freddezza con
cui ti ho trattata
in quei mesi, per averti fatta soffrire e piangere tanto. Tu non
meritavi
quelle cose, tu meriti solo di essere felice, perché sei una
ragazza
fantastica.”
“Mamo-chan... non devi scusarti...”
“Fammi finire... hai ragione ad essere offesa, dovevo fare
qualcosa per farmi
perdonare. Voglio innanzi tutto che tu sappia che sono stato male anche
io, ho
sofferto molto senza di te. Come ben sai io sono sempre stato solo
nella vita e
ho solo te, sei tu la mia famiglia e perderti per me è stato
un incubo. Ma allo
stesso tempo non volevo rischiare che tu morissi e farmi odiare era
l’unico
modo per tenerti lontana e farmi dimenticare, ma credimi era
l’ultima cosa che
avrei voluto. Non avrei mai sopportato l’idea che qualcun
altro ti stringesse o
baciasse le tue labbra.
Vuoi sapere cosa ho provato quando quel principe da strapazzo ha
provato a
baciarti? Ero fuori di me dalla rabbia e volevo spaccargli la faccia,
ma dovevo
salvare te e dovevamo scappare da quella prigione prima che potesse
reagire. Ma
sappi che mi sono sentito molto arrabbiato e geloso.”
Usagi sorrise.
“Ho sofferto molto senza di te e soprattutto ho sofferto
molto nel trattarti
cosi, mi dispiace tanto. Io ti amo più della mia stessa vita
piccola mia e
questo non cambierà mai”
“Mamo-chan... io ti amo tanto... avevo solo paura che tu non
dessi peso a
quello che era successo e che non soffrissi come me... scusami se ho
dubitato
del tuo amore...”
“Non lo devi pensare nemmeno per scherzo... io ti amo e darei
la vita per
te...”
Usagi annuì per poi sfogarsi in un pianto liberatorio tra le
sue braccia.
Lui la strinse forte.
“Cosa posso fare per farmi perdonare? Chiedimi quello che
vuoi”
“Quando sono tra le tue braccia non ho bisogno di
nulla”
Mamoru sorrise dietro la mascherina.
“Che ne dici di un bacio al chiaro di luna?”
“Ti rispondo che tu sei l’unico da cui voglio farmi
baciare, ora e per sempre”
Mamoru le sorrise, poi avvicinò le sue labbra a quelle di
lei e suggellarono
cosi quel nuovo traguardo del loro rapporto.
Adesso si che avevano fatto davvero pace.
Rieccomi
qui!!!
Erano diversi giorni che ci pensavo ed ecco che ho partorito questa
nuova
missing moments.
Era da tempo che volevo scriverla; dopotutto ci ho sempre pensato.
Mamoru e Usagi nell’episodio num 77
“L’amore rinasce”, puntata tra
l’altro
stupenda proprio perché fanno pace dopo essersi
lasciati,parlano dei loro
problemi, dei sogni che li tormentavano e finalmente a fine episodio di
scambiano il bacio della riconciliazione.
A mio parere sono stati lasciati molti punti in sospeso: dove sono
finiti i
brutti giorni di sofferenze di Usagi e Mamoru, cos’hanno
provato quando hanno
fatto pace e Mamoru perché non ha fatto nulla per ripagare
la sua Usako per le
sofferenze che senza volerlo le ha procurato?
Ed ecco che ci ho pensato io creando questa storiella che spero vi
piacerà.
Eheh prima della partenza ho messo un po’ il turbo, cosi
almeno vi regalo
qualcosa per ripagarvi dei prossimi tre mesi.
Vi prometto in ogni caso, che a settembre arriverà presto il
seguito di
Moonlight Desentsu, non temete fedeli lettrici.
Sperando vi sia piaciuta, vi do l’appuntamento alla prossima
storia!!!
Grazie a tutte voi, un abbraccio!
|
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Capitolo 6 *** LE SCARPETTE DI CRISTALLO ***
Sogno o realtà?
Quella
volta avevano rischiato grosso.
Se non fosse stato per
l'imminente intervento di Uranus e Neptuno, sia lei che Mamoru
avrebbero rischiato di morire.
Aveva trascorso un compleanno
proprio fuori dal comune, come tutti i giorni della sua vita
d'altronde.
Sospirò, mentre si trovava tra le braccia di
Mamoru.
“Mi dispiace che il tuo regalo sia andato perduto,
Usako.”
“Non devi dispiacerti, non è colpa tua. Se non
fosse
stato per questo mio capriccio infantile, non ci saremmo trovati in
questo brutto guaio.”
“Non dire così, era il tuo compleanno,
era giusto che ti facessi un regalo.”
“Ed io l'ho apprezzato
tantissimo, ti ringrazio tanto. Mi hai comprato le scarpe nonostante
ti avessi dato quello schiaffone.”
“È acqua passata Usako,
non preccuparti.”
Usagi si sciolse da quell'abbraccio e si alzò
in piedi. Continuò:
“Io non ti avevo informato della mia data
di nascita, non sapevi nulla e mi sono arrabbiata ingiustamente con
te. Tra l'altro, non so nemmeno quando è il tuo
compleanno... so
poco e nulla di te, io sono una stupida pasticciona, somara, non sono
capace nemmeno di prepararti dei biscotti... - mise la testa fra le
mani – per colpa di un mio capriccio, stavi per perdere la
vita...
non me lo sarei mai perdonato”
Mamoru si alzò e le si avvicinò
prendendo le sue esili spalle tra le mani
“Si può sapere cosa
ti è preso? È andato tutto per il meglio, tu non
hai nessuna colpa.
Come potevi sapere che i nemici avrebbero scelto proprio te come
obiettivo questa volta? E poi non è vero che non sappiamo
nulla
l'uno dell'altro...”
Lo interruppe.
“Scusa Mamo-chan, mi
sento stanca... voglio andare a casa”
Mamoru annuì:”Ti
accompagno in auto”
In macchina non proferirono parola.
Mamoru
pensò bene di non dire nulla, lasciandole la
possibilità di
riflettere.
Era sicuramente scossa e si sentiva tremendamente in
colpa per tutto ciò che era avvenuto, una bella dormita le
avrebbe
giovato.
Rientrando in casa, salutò i genitori che stavano
guardando un film alla teelvisione, sicuramente sua madre le avrebbe
chiesto cosa le avesse regalato Mamoru e lei non sapendo cosa
inventarsi, non voleva sentirsi costretta a dover inventare una bugia
su due piedi.
Era stata una giornata abbastanza stressante, non
era il caso di girare il coltello nella piaga.
Quella fu una
notte travagliata.
Strani sogni turbarono il sonno di Usagi,
demoni, Kaolinite che uccideva Mamoru con una scarpetta di cristallo,
le amiche che l'accusavano della sua morte e Chibi-Usa che le puntava
il dito contro per aver causato la morte del padre.
“Sei una
pessima mamma, spero di nascere da Mamo e da un'altra. Sei proprio
una pasticciona, Usagi!”
Ed ecco Mamoru che passeggiava
mano nella mano con un'altra ragazza.
Era avvenente, sexy e di una
bellezza straordinaria.
Lui le sorrideva ed erano complici.
Lei
li seguì quando entrarono in una libreria.
Avevano gli stessi
gusti!
“Io invece leggo solo manga e guardo stupidi film
d'amore, Mamoru legge testi impegnativi, si interessa di vari
argomenti, è intelligente e colto... io invece? Sono una
stupida
ragazzina che non fa altro che pretendere attenzioni. E lui si
è
stancato di me...”
Decise di seguirli ancora, ma sparirono. Li
cercò con lo sguardo,quando a un certo punto
sentì una spinta che
la fece cadere di faccia a terra.
“Stupida ragazzina, cosa stai
facendo?”
Era l'avvenente ragazza che era con Mamoru.
Lui le
cingeva i fianchi morbidi e sodi, da donna, con le mani.
Usai
restò senza parola, accucciata a terra e con gli occhi pieni
di
lacrime.
“Perchè piangi adesso? Per Mamo-chan?”
la
canzonò
Rossa dalla rabbia Usagi si avventò su di lei “non
ti
permettere, solo io posso chiamarlo così”
Mamoru rise e baciò
appassionatamente la donna avvenente.
Lei fece lo stesso e
ricambiò il bacio.
“Lui è mio. Ha scelto di avere accanto a
sé
una donna matura, bella, di classe e soprattutto intelligente... tu
sei soltanto una stupida”
Apparvero Luna e le sue amiche, che
iniziarono ad insultarla.
“Sei così poco femminile!”
“Una
ragazzina immatura e pasticciona... non sei in grado di preparati un
panino, come pretendi che Mamoru voglia passare la sua vita con
te?”
“Non può rischiare di farsi prendere in giro dagli
amici
facendosi vedere con te in giro...”
“Per te va bene Umino”
sentì, alle sue spalle, una voce che ben conosceva
“Chibi-Usa!!!
Ma ti rendi conto di ciò che dici? Se io e Mamoru non ci
sposiamo,
tu non potrai mai nascere!”
“Ti sbagli Odango!” questa volta
fu Mamoru a parlare
“Mamo-chan!”
“Mamoru-san, ragazzina
impertinente! Chibi-Usa e figlia mia e della donna che amo
davvero”
“Ma... ma non può essere...lei...
noi...” si portò
le mani al viso e cadde in ginocchio. “Come potete farmi
questo?”
“Abbiamo cambiato il futuro... mi dispiace Usagi!”
rispose Luna
“Luna, anche tu...”
“Ah... e non sei più
una guerriera sailor. Sei troppo piagnucolosa per combattere...
adesso il potere è passato alla nuova fidanzata di
Mamoru.
“Minako!!!”
“Mi sono stancato dei tuoi capricci,
Odango. Sono troppo intelligente per te, al mio fianco voglio una
vera donna...”
Si raccolsero in cerchio intorno a lei per
schernirla e chiamarla numerose volte: “STUPIDA”
Ridendo delle
sue lacrime.
Puntandole il dito contro.
Aggredendola.
E si
svegliò
Si
portò seduta
lanciando un urlo.
Luna, che dormiva ai piedi del letto, fece un
balzo
“Usagi, cosa è successo? Hai fatto un brutto
sogno?”
“È
stato terribile Luna. Ho sognato che Mamoru mi lasciava per una
ragazza più bella di me, che le ragazze mi cacciavano dal
gruppo e
che Chibi-Usa non era più figlia mia... c'eri anche tu e mi
dicevi
che non potevo più essere na guerriera perchè
sono troppo
pasticciona”
Iniziò a singhiozzare.
Luna le si avvicinò
strusciandosi sul viso di Usagi per consolarla.
“È stato solo
un sogno. Probabilmente sei stressata per l'attacco che hai subito e
hai avuto gli incubi. Stai tranquilla.”
“Sicuramente è così.”
rispose triste
“Fa una cosa. Vai da Mamoru, raccontagli il tuo
sogno, così ti farà sentire più
sicura”
“Non voglio
disturbarlo per queste stupidaggini, mi passerà.”
Luna annuì,
sapendo già cosa fare.
Mentre Usagi era a scuola, corse a
casa di Mamoru, sperando di trovarlo.
Spiando dalla finestra del
terrazzo, lo vide mentre era intento a leggere un libro,
grattò con
la zampa sul vetro per attirare la sua attenzione.
Mamoru si girò
e corse ad aprire.
“Luna, tutto bene? È successo qualcosa ad
Usagi?”
“Sì, va tutto bene. È solo che
stamattina aveva
l'aspetto di un fantasma”
Mamoru la fissà curioso
“Perchè?
Non è stata bene?” iniziava a preoccuparsi
“Moralmente. Credo
abbia avuto un brutto incubo la notte scorsa, volevo solo chiederti
se potevi rincuorarla un po'.”
Mamoru annuì, sapendo già cosa
fare.
“Le farò una sorpresa, mi farò trovare
davanti il
liceo.”
Luna sorrise, poi lo salutò e corse via.
Prima di
andare verso la scuola di Usagi, pensò bene di fare una
tappa in un
negozio.
Più afflitta che mai Usagi uscì da scuola.
Quel
giorno non aveva aperto bocca, limitandosi a dire a Naru che aveva un
forte mal di testa.
A capo chino, non si accorse che, appoggiato
alla sua moto, c'era Mamoru con una rosa rossa in mano che
l'aspettava sorridendo.
Alzò lo sguardo e incredula, lo
scorse.
Le labbra s'incurvarono in un sorriso e corse da lui che
l'accolse tra le braccia.
“Come mai sei venuto? Non avevi da
studiare?”
“Ho voluto prendere una pausa e ho pensato che
avremmo potuto trascorrere il pomeriggio insieme, che ne
pensi?”
La
colse impreparata ma la sua risposta non poteva che essere
positiva
“Penso che sia un'idea favolosa”
“Salta su
allora” le disse porgendole un casco
Andarono a casa di
lui.
“Come mai siamo venuti a casa tua, Mamo-chan?”
“Volevo
fare due chiacchiere con te, Usako”
“Cosa è successo? Ti sei
stancato di me, vero? Vuoi lasciarmi per una ragazza più
bella e
diligente di me, dì la verità!” esplose
piagnucolando
“Ma la
vuoi smettere di dire scemenze? Non è niente di tutto
questo. Ieri,
il tuo compleanno, è stato rovinato da quella strega, volevo
solo
passare la giornata con te. Se poi non ti va, posso anche riportarti
a casa...”
“Sì che mi va, Mamo-chan... scusa, è
che stanotte
ho fatto un brutto sogno e sono ancora scossa... tutto qui.”
gli
rispose a capo chino
La prese per mano e la fece sedere accanto a
sé sul divano, le carezzò il viso e con il suo
sorriso rassicurante
la invitò a raccontargli di quell'incubo che tanto l'aveva
scossa,
Usagi raccontò a Mamoru tutto quello che aveva sognato e
lui, non potè trattenere un risolino.
“Ecco vedi? Facevo meglio
a stare zitta... mi prendi anche in giro...”
“Calmati Usako.
Non volevo ridere del tuo sogno... mi ha fatto sorridere la
situazione surreale.”
“È vero? Vuoi lasciarmi per una più
attraente? Dimmi la verità!”
“Ma non dire sciocchezze. Io ti
amo e non ti lascerei per nessuna al mondo”
“Sembrava così
vero quel dannato sogno...”
“Era soltanto un sogno. Non
accadrà mai niente de genere, chiaro?”
le rispose
abbracciandola.
Usagi rispose al suo abbraccio
stringendosi.
“Mamo-chan?”
“Dimmi”
“Quando è il
tuo compleanno?”
Mamoru rise alla domanda: “È il 3 agosto,
Usako”
“Non me ne dimeticherò!”
“Non ho dubbi” le
rispose sciogliendo l'abbraccio e prendendo un cofanetto dal tavolino
posto davanti il divano - “questo è per
te”
“Mamo-chan, non
dovevi”
“Invece sì. Te lo meriti”
“Cosa ho fatto per
meritarmelo?”
“Hai riempito... di vita... la mia vita.
Semplicemente.”
Aprì il pacchetto sotto gli occhi curiosi di
Mamoru e alla vista del dono rimase estasiata.
“Orecchini a
forma di luna... in oro bianco... Mamo-chan, sei... sei
unico!”
“Tutto per la mia principessa!”
“Non so cosa
dire...”
“Dimmi semplicemente che non crederai a degli stupidi
sogni, ma esclusivamente in quello che ti dico io. Io ti amo e per i
miei occhi, non ci sarà mai nessuna, più bella
della mia
Regina!”
“Ti dirò molto di più, io ti amo. E non
crederò a
degli stupidi sogni.”
Non sarebbero servite altre
spiegazioni, dopo la bella dichiarazione fatta da Mamoru.
Si
appartenevano, seppur con caratteri contrastanti.
Ed ella lo
sapeva che per lui era la migliore donna che potesse incontrare e che
nessuno avrebbe preso il suo posto. Mai.
Erano
anni che non aggiornavo la raccolta di Missing moments e
così, ho
voluto scrivere qualcosa in più sul compleanno di Usagi.
Ho
praticamente avuto un momento di super romanticità... eheh
spero sia
di vostro gusto!
Tutto questo,
anche per dimostrarvi che sono
tornata in piena attività e che il capitolo 15 di
“Forever You and
Me” è già in elaborazione, con tante
novità.
Questa missing
è
stata scritta in due ore in un momento di fluida ispirazione, per
cui, se ci dovessero essere errori o altre cose che non vanno, vi
chiedo scusa in anticipo.
Aspetto i vostri
pareri, a presto!!!
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