Tabula Rasa

di Freegirl87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 - Ricordi Ritrovati ***
Capitolo 2: *** 02 - Calma E Sangue Freddo ***
Capitolo 3: *** 03 - L'Illusione Di Un Cuore Innamorato ***
Capitolo 4: *** 04 - La Triste Realtà ***
Capitolo 5: *** 05 - Ripartire Da Zero ***
Capitolo 6: *** 06 - Forse ... ***



Capitolo 1
*** 01 - Ricordi Ritrovati ***


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Tabula Rasa
Capitolo 01 – Ricordi Ritrovati


Sailor Moon era dinnanzi a lui, piangeva ed era ferita ma nonostante tutto era lì che lo supplicava, in ginocchio, con in mano un carillon dalla musica familiare e tremendamente malinconica …

- Ti prego! - Gli disse tra le lacrime - ... Cerca di ricordare … Sono la Principessa Serenity … Tanto tempo fa promettemmo che ci saremmo amati per l’eternità … Non puoi aver dimenticato tutto! Sei caduto vittima di un incantesimo della Regina Perilia … Tu sei una persona buona e gentile … Per favore … Non farmi del male Principe Endymion … Sfioralo … - E lui lo fece, sfiorò quel carillon e d’un tratto tutto cambiò …

Tutto fu chiaro e si maledì per ciò che aveva fatto, per il male che le aveva provocato ma, soprattutto, per aver dimenticato l’amore che aveva per lei …
I ricordi che il potere del Regno delle Tenebre aveva cancellato, tornarono ad occupare la sua mente vuota e il suo cuore riprese a battere per colei che lo aveva salvato quando tutto sembrava perduto …

- Mamoru … Sei tornato! - Esclamò Sailor Moon con commozione.

Lo strinse forte a sé e lui si beò di quel contatto riprendendo a respirare quasi come se non lo facesse da secoli … Lei era lì che piangeva per lui, per averlo riportato indietro e poi tutto finì …
Perilia li attaccò e fu così naturale proteggere la sua piccola Principessa da quell’arpia, fu così semplice piantarle nel petto una rosa che carica d’amore le frantumò l’intero corpo …
Fu dannatamente facile da non rendersi conto che il colpo di lei era andato a segno e lo aveva colpito in pieno facendolo rotolare a terra, di nuovo senza fiato …

- Mamoru rispondi ti prego! - Lo supplicò Sailor Moon.
- Scappa Usagi … - Tentò di dire lui - … Mettiti in salvo … Va via lontano da questo brutto posto … Torna a casa, trovati un bravo ragazzo e dimentica questa brutta avventura … -
- Io … Ho già trovato il ragazzo che fa per me - Gli sussurrò lei tra le lacrime stringendolo più forte che poteva tra le sue braccia.

Quella frase gli scaldò il cuore e portò via per un attimo tutta la paura che aveva per lei …
Fu solo un attimo di pura felicità che lo fece sorridere come non aveva mai fatto …
Poi il nulla …
Il buio e l’oscurità lo avvolsero per sempre …


 


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Mamoru scattò a sedere al centro del letto con il fiato corto e il cuore che gli batteva nel petto come un martello pneumatico …
Si guardò le mani tremanti per secondi lunghi un’eternità e poi si concentrò su ciò che aveva intorno …
Era a casa sua, sul suo letto, eppure c’era qualcosa che non quadrava come se non si fosse dovuto trovare lì ma altrove …
Tornò a concentrarsi sulle sue mani che ancora tremavano per l’agitazione e cercò di calmare il tumulto che aveva dentro …
Perché si sentiva in quel modo?
Perché si sentiva inquieto?
Era a casa sua, nel suo rifugio e non c’era nulla da temere eppure avvertiva dentro di sé un’agitazione anomala che gli metteva i brividi …

- Che cosa mi succede? - Si chiese senza capirci niente.

Aveva per caso fatto un incubo?
Le probabilità erano alte ma ciò nonostante non si spiegava quelle strane sensazioni che lo stavano schiacciando …
In quelle condizioni non sarebbe riuscito a ritornare a dormire e non poteva perdere una notte di sonno per qualcosa che non aveva senso …
Eppure …
Scosse la testa quasi a voler cancellar via ogni pensiero e si alzò velocemente per prepararsi un buon thè caldo sperando così di poter ritrovare un po' di calma, era troppo agitato e ancor una volta si chiese il perché …
Più cercava di ragionarci su e più un pensiero si faceva largo nella sua mente …
Un’immagine di una spada impugnata nella sua stessa mano gli balenò negli occhi, il sogno che aveva appena fatto tornò visibile davanti a lui come le immagini di un film a rallentatore …

*Tutto ciò non ha senso!* Pensò scuotendo ancora la testa per liberarsi di quelle strane immagini che continuavano a frullargli nella testa.
Era solo un sogno, uno di quelli strani che non volevano dire nulla seppur aveva studiato che i sogni erano verità del proprio inconscio lui proprio non capiva come poteva il suo rappresentare un qualcosa di fondamentale …

Il fischio del bollitore lo riportò alla realtà e si apprestò a prepararsi la sua tazza di thè, se ne versò una e si avviò al balcone …
Un po' d’aria fresca gli avrebbe fatto bene ed avrebbe rinfrescato anche quella sua mente che continuava a girare in pensieri senza senso …
Sorseggiò la bevanda facendo attenzione a non scottarsi e uscì all’aria fresca mentre ancora la beveva con noncuranza, una folata di vento gli scompigliò i capelli facendolo rabbrividire …

*Ci vorrebbe una bella tazza di cioccolata calda* Pensò d’un tratto meravigliandosi all’istante di quel pensiero fuori luogo per un tipo come lui.

Da quando gli piaceva la cioccolata?
Da quando amava le cose dolci?
Da sempre aveva l’abitudine di bere solo cose amare, non per niente amava il caffè nero, e allora da dove saltavano fuori certe idee bizzarre? Sorrise involontariamente mentre un volto paffuto gli compariva dinnanzi …

- Testolina buffa … Tu e la tua voglia di dolci non starete per caso infettandomi? - Si chiese ironicamente quasi divertito.

Quella ragazzina sapeva davvero come dar fondo a tutti i suoi risparmi semplicemente entrando al Crown …
Lei e quella sua golosità …
Lei e quei suoi sorrisi davanti alla cioccolata …
Lei e quei suoi occhi luminosi davanti ad un frullato appena servito …
Mamoru le aveva ribadito che sarebbe scoppiata in un futuro prossimo, che non avrebbe mai trovato un fidanzato e che tutto quello zucchero le avrebbe fatto male ma lei nulla, aveva continuato sulla sua strada rispondendogli persino a tono …
Quella testolina buffa sapeva come dargli filo da torcere e più di una volta lo aveva messo all’angolo colpendolo in punti vulnerabili che era riuscita in un qualche modo a captare seppur lui non le avesse mai detto nulla di sé … Doveva riconoscere che sapeva come inquadrare le persone ma non per questo lui si sarebbe arreso a lei … Adorava troppo prenderla in giro per quella sua capigliatura …
Adorava vederla diventar tutta rossa per la rabbia ed i suoi occhi accendersi diventando fuochi ardenti quasi come due stelle …

- I suoi occhi azzurri come l’oceano e luminosi come la luna - Sussurrò quasi cantilenando mentre alzava il viso e posava lo sguardo sul satellite argentato.

Tutto accadde in un batter di ciglia, la tazza gli scivolò dalle mani e Mamoru cadde ansimante sul pavimento tenendosi la testa, nella mente il caos totale e flashback di ricordi che gli fecero quasi perdere il respiro …

- Se … Serenity … - Quasi balbettò il nome di colei che in un tempo lontano aveva amato.

Come aveva potuto dimenticarsene?
Come aveva potuto farlo per la seconda volta?
Come aveva fatto a cancellare tutto ci che era stato e che aveva vissuto?
Lui era Endymion, ora ne era assolutamente certo …
Lui era il Principe della Terra, colui che aveva giurato fedeltà e devozione alla Luna e alla sua amata Principessa …

- Serenity … - Sussurrò ancora cercando di ritrovare lei nei pensieri e sé stesso.

Serenity che si nascondeva e combatteva con il nome di Sailor Moon, la temeraria e coraggiosa guerriera della luna …
Colei che lui, come Tuxedo Kamen, aveva aiutato e salvato milioni di volte …
Sailor Moon che aveva sognato poco prima me ora ne era certo, quello che aveva visto non era davvero un sogno, quello era il suo ultimo ricordo, l’ultimo prima di morire …
Il senso di colpa quasi lo divorò …
Le aveva fatto del male …
Le aveva spezzato il cuore e aveva combattuto dalla parte del nemico, contro di lei …
Non era degno di pensarla o di amarla, non lei che era così pura e candida …
No ...
Non era mai stato degno di starle accanto ma nonostante tutto però era riuscito in un qualche modo ad aiutarla un’ultima volta prima di perire …
E adesso?
Lei stava bene?
Era sana e salva?

*Devo trovarla!* Fu il pensiero che si radicò in lui in un baleno.

Ma come avrebbe fatto? Non sapeva nemmeno chi fosse …
Eppure …
Una strana sensazione continuava a non andar va e non era solo preoccupazione per le sorti della sua amata … Era qualcos’altro …
Come se ci fosse stato ancora un pezzo del puzzle da rimettere apposto …
Lo cercò nella luna, in quel satellite che risplendeva come la sua Serenity, che brillava come i suoi occhi azzurri …
Così belli e uguali a quelli di …

- Usagi! - Esclamò esterrefatto.

Era vero!
Era lei!
La testolina buffa che riempiva le sue giornate con le sue chiassose risate ed il viso sporco di panna …
Lei era Sailor Moon e ora lo ricordava …
Lo aveva appreso poco prima di esser fatto prigioniero quando lei lo aveva salvato e insieme avevano ricordato chi erano in realtà …
Si, lei era la sua Principessa …

Prese un lungo respiro e ragionò sul da farsi perché, nonostante adesso ricordasse ogni cosa, restava ugualmente il problema di come trovarla e dove cercarla …
Non erano mai stati in una tale confidenza da poter conoscere i rispettivi indirizzi e non poteva girare per l’intera città gridando il suo nome …
Come l’avrebbe trovata allora?
Cercò di rifletterci su vagliando ogni possibilità …
Poteva chiamare alle tre di notte Motoki per chiedergli una tale informazione?
No, l’idea era da scartare perché di certo lo avrebbe mandato a quel paese e poi gli avrebbe fatto mille domande a cui non solo non poteva rispondere ma a cui non sapeva nemmeno come …
Ci pensò e ripensò e arrivò alla conclusione che l’avrebbe aspettata al Crown dove era certo sarebbe passata …

- Si … Farò così! - Si disse con fierezza e determinazione.

L’avrebbe rivista …
Avrebbe appurato con i suoi occhi che stesse bene e magari le avrebbe chiesto scusa per tutta la sofferenza che le aveva provocato …
Si, avrebbe fatto in quel modo e lei gli avrebbe donato uno di quei suoi sorrisi che riservava solo a coloro che amava …
Si, avrebbe fatto tutto per bene e lei gli avrebbe scaldato il cuore con quella sua risata di gioia e magari, chissà, lo avrebbe abbracciato rendendolo l’uomo più felice del mondo solo per averla accanto con tutta la sua vitalità … Si, sarebbe andato tutto bene e il passato sarebbe tornato ad essere solo passato facendoli capitolare in un nuovo inizio dove le loro vite non si sarebbero più separate …




*Note dell’autrice Ebbene sono tornata e non picchiatemi perché ho iniziato una nuova storia quando ne ho altre da continuare … Quando l’ispirazione arriva non ci si può far nulla e quindi eccomi qui … Un grazie alle fanciulle del gruppo ( Il Dottor Mamo ) , grazie a voi mi è ritornata la voglia di scrivere e spero di ritornare attiva come un tempo … Prometto di cercare di aggiornare anche le altre storie .. Per ora godetevi questa nuova long con questo mamoruccio che ha riacquistato i ricordi dopo esser morto .. vi attendo con commenti , consigli e tutto ciò che volte …. Ps: I dialoghi del primo pezzo non sono di mia invenzione ma sono presi direttamente dall’anime storico … A presto … Freegirl87

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Capitolo 2
*** 02 - Calma E Sangue Freddo ***


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Tabula Rasa
Capitolo 2 - Calma e Sangue freddo



Calma e sangue freddo erano sempre state due delle sue migliori qualità, quelle che gli avevano permesso di guadagnarsi non solo il rispetto e il timore di colleghi universitari e professori ma, soprattutto, traguardi personali che non lo avevano mai deluso …
La pazienza e la tranquillità erano sempre stati peculiarità che lo avevano accompagnato per tutta la vita e il suo esser ritenuto freddo e insensibile quelle caratteristiche che aveva attizzato come fuoco per tener la gente lontano da sé e dalla sua vita privata …
Quel pomeriggio, però, tutto era diverso …
Quel pomeriggio, però, Mamoru sembrava non riconoscersi più …
Estraneo nel suo stesso corpo …

Batteva un piede freneticamente sul pavimento e un dito sul braccio incrociato sull’altro mentre si guardava intorno senza trovare pace, in fermento e incapace di placarsi …
Aspettava Usagi da un paio d’ore all’interno del Crown e non era mai stato così agitato come in quel momento, tutte le sue ottime qualità avevano deciso di lasciarlo, abbandonarlo al proprio destino lasciando campo libero ad emozioni quasi sconosciute che lo infastidivano ancor più del ritardo di lei …

Motoki, dal retro del suo bancone, lo osservava dubbioso e incuriosito e ciò non faceva che accrescere il suo nervosismo …
Perché lei non arrivava?
Erano ormai le sei del pomeriggio e sarebbe dovuta essere lì già da un pezzo, in fondo la scuola terminava alle quattro e lei sarebbe comunque dovuta passare di lì …
L’idea che le fosse successo qualcosa e che Metallia avesse potuto farle un male irrimediabile cominciò ad occupare sempre più spazio nella sua mente già piena di mille ipotesi ma cercò, ugualmente, di restare in un’apparente calma …
Quella giornata era già strana di suo, non poteva di certo aggiungere altri pretesti per stravolgerla ancor più del dovuto …

- Il tuo caffè! - Annunciò Motoki porgendogli la tazza fumante e riportandolo alla realtà.
- Grazie - Fu l’unica cosa che gli rispose lui speranzoso che l’altro lo lasciasse solo con sé stesso.

Una speranza, un desiderio che per sua sfortuna non si sarebbe mai avverato …

- Oggi sei più strano del solito … Cosa ti prende? - Ribatté l’amico cancellando ogni suo buono proposito di esser lasciato al suo destino.
- Nulla di che …. Sarà che non ho scaricato ancora il mio stress quotidiano su una certa testolina buffa - Ironizzò Mamoru, provando così a ricavarne una qualsiasi informazione.

Provarci non gli sarebbe costato nulla e aveva la sua ottima scusa per mascherare qualsiasi suo interesse nei confronti della sua acerrima nemica …
In quel modo Motoki non avrebbe mai sospettato nulla e, magari, lo avrebbe aiutato e, chissà, lo avrebbe persino lasciato da solo finalmente …
L’amico però lo guardò scettico e lo rimproverò con lo sguardo …

- Cosa c’è? - Gli chiese lui alzando un sopracciglio, incapace di comprendere fino in fondo il buonismo dell’altro.

Non c’era mai riuscito e non aveva nessuna intenzione di cominciare proprio in quel momento tanto particolare …
Forse in futuro o forse mai …
Lo guardò incuriosito e un po' seccato, in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare …

- Un giorno di questi mi farete scappare tutti i clienti a causa dei vostri continui litigi o finirete, chissà, magari per sposarvi … - Scherzò Motoki prendendolo in giro con una punta di verità che non cercò nemmeno di nascondere.

Mamoru scoppiò a ridere senza riuscir a frenarsi in nessun modo, il suo amico si che ne aveva di fantasia e di certo non disprezzava la verità detta senza limiti …
Una qualità che aveva sempre apprezzato in lui e in chiunque incontrasse …
Nonostante ciò non poteva credere a ciò che aveva appena sentito …
Era davvero questo quello che il suo miglior amico pensava di loro?
In cuor suo sorrise all’idea di quelle prospettive future e il suo cuore quasi fece le capriole al sol pensiero di un futuro matrimonio tra lui ed Usagi …
Si, sarebbe stato un futuro roseo e felice e la sua vita non sarebbe stata più così solitaria perché avrebbe avuto accanto lei che avrebbe colorato le sue giornate con la sua allegria e forza di vita …

- Ce lo vedo questo posto vuoto che diventa una di quelle sale da karaoke dove vanno i ragazzini oggi - Rispose a sua volta prendendolo in giro per nascondere il barlume di felicità che desiderava esser accontentato e vissuto.
- Ma sta zitto! - Esclamò Motoki sull’orlo dell’ennesima risata - Odio quei posti! Comunque Usagi è un po' che non si fa vedere, forse ha preso questa strana influenza che sta girando -
- Può darsi … - Sussurrò appena Mamoru.

Usagi colpita da un’influenza?
Proprio quel giorno in cui lui la cercava?
Proprio ora che le acque si erano calmate e Metallia sconfitta una volta per tutte?
Quell’ipotesi non lo convinse per niente…
L’assenza di lei non era certo un buon segno e, soprattutto, non era un buon segno che non si facesse viva al Crown …
Non lei che non si sarebbe mai persa l’occasione di mangiare un gelato al cioccolato o un frappè alla fragola …
Il pensiero che le fosse realmente accaduto tornò prepotente in cima al caos che aveva nella mente e la sua tranquillità crollò come un castello di carte …
Come avrebbe fatto a sapere qualcosa di lei se nemmeno Motoki poteva aiutarlo?
Come poteva trovarla o, semplicemente, placare il terrore che cresceva di minuto in minuto?
Doveva fare qualcosa, una qualsiasi cosa pur di non star lì ad attendere come uno sciocco …

“Magari potrei trovare una delle sue tante amiche” Ipotizzò in un primo momento.

Ma anche quell’idea gli sembrava un’impresa ardua perché non sapeva poi molto di loro …
Certo le vedeva sempre insieme ma sembravano ai suoi occhi così sconosciute e lontane …

“Maledizione!” Imprecò contro sé stesso e la sua ignoranza.

Lui che era stato sempre attento a tutto, ingordo di sapienza ora si ritrovava con in mano un pugno di mosche …
Tutto ciò che aveva sempre studiato in quel momento non gli sarebbe servito ad un bel niente e per una volta, una primissima volta nella sua vita, maledì il suo esser schivo verso gli altri …
Se solo si fosse interessato un po' di più …
Se solo avesse osservato un po' di più …
Doveva far mente locale su di loro e analizzare quel poco che conosceva di quel gruppo così variopinto che sembrava non aver nulla in comune …
Ci pensò e ripensò per attimi lunghi un’eternità …
La prima che poteva scartare era la ragazzina bionda molto simile ad Usagi, lei era l’ultima arrivata nel gruppo ed era quella di cui non conosceva nemmeno il nome …
Mamoru scosse leggermente la testa e si sforzò di passare oltre …
C’era la ragazza castana che aveva difeso la sua testolina buffa più e più volte, alta e dall’aria minacciosa, il suo nome se non errava doveva essere Makoto e amava cucinare ma di lei non conosceva nient’altro e così era al punto di partenza …
Doveva studiare a fondo ogni ricordo e dettagli di quelle ragazze e fu lì, nel pensarci, che quasi scattò sulla sedia nel ricordare che una di quelle ragazzine era una secchiona e frequentava corsi su corsi per ampliare le sue conoscenze …
Si, lei l’aveva incrociata più e più volte tornando a casa e forse l’avrebbe incontrata anche quella sera, il suo nome, ricordò, era Ami e probabilmente partecipava a qualche lezione extra nei pressi del suo appartamento …
Sarebbe stato perfetto …
Lei avrebbe fatto al caso suo e l’avrebbe guidato verso Usagi e placato la sua sete di notizie …
Non restava che girovagare per strada, intorno casa sua, sperando di vederla e l’avrebbe fermata per parlarle …

“Si … chiederò a lei …” Si disse deciso.

Mamoru sorrise soddisfatto della sua imminente soluzione quando l’ennesimo ricordo gli balenò nella mente e per poco non cadde dalla sedia …
Il volto di una ragazza dall’aria aristocratica, gli occhi viola e il viso contornato da una chioma corvina gli passò davanti agli occhi quasi come una visione …
Quella ragazza, l’unica a cui non aveva minimamente pensato e l’unica di cui conoscesse l’indirizzo e poche altre cose personali, Rei Hino, la sacerdotessa del tempio Hikawa e guerriera di Marte …

“Baka! Baka! Baka!” Fu l’unico aggettivo che gli venne in mente in quel momento per insultarsi a dovere.

Sorrise appena a quell’insulto che col tempo aveva collegato alla sua piccola testolina buffa …
Colei che non perdeva tempo a ripeterglielo fino alla noia …
L’avrebbe ritrovata e se lo sarebbe fatto ripetere per tutto il tempo che fosse bastato per fargli capire di non vivere in un’amara illusione …

- Motoki! - Gridò alzandosi velocemente dalla sedia - Lascio qui i soldi per il caffè -

L’amico lo guardò scioccato per quell’esuberanza improvvisa ma non gli diede il tempo di dir nulla perché in un lampo era già fuori le porte automatiche, pronto per recarsi dall’unica persona che poteva aiutarlo davvero …
L’unica che doveva aiutarlo assolutamente o sarebbe impazzito con tutto quello che la sua mente voleva fargli credere …
SI, Rei avrebbe dissipato le sue preoccupazioni e lui avrebbe potuto riabbracciare il suo mondo e cancellare quelle paure che lo stavano attanagliando fin nel profondo …
Prese quasi a correre per l’impazienza e fu in quel momento che andò a sbattere contro qualcosa che lo scaraventò a terra …

- Ahia!! - Si lamentò qualcuno accanto a lui.

Non aveva sbattuto contro qualcosa ma contro qualcuno e dalla voce doveva essere una ragazza …
Si sentì immediatamente mortificato per quell’incidente e sperò di non aver fatto troppo male alla povera vittima che aveva investito …
Quella giornata continuava ad essere insolita e dedita ad avvenimenti che non aveva mai sperimentato … Non era abbastanza che il suo corpo reagisse a sensazioni nuove, ora era diventato anche esuberante e sbadato …

- Ma dico sei matto? Non lo sai che non si corre in quel modo senza guardare la strada? Cosa ti dice il cervello? Baka che non sei altro! - Inveì la ragazza su tutte le furie.

Mamoru ascoltò ogni minima sillaba, in colpa per l’accaduto, ma non furono quelle parole in particolare a colpirlo ma quella voce …
Lui conosceva quella voce …
Avrebbe riconosciuto sempre e ovunque quella voce …
Conosceva fin troppo bene l’unica persona in grado di inveire contro di lui in quel modo …
Per un attimo esitò, troppa la paura di un brutto scherzo della sua mente ma fu solo un secondo, un lunghissimo ed eterno secondo ...
Poi si decise e alzò lo sguardo per guardare la ragazza davanti a sé ed il suo cuore perse un battito …





*Note dell’autrice
Sono pronta al linciaggio hahahhaha Sono pronta agli insulti hahahhaha Avevo promesso il nuovo capitolo entro la fine della settimana ed eccolo qui … Un bel Mamoru fuori dagli schemi che diventa impaziente e perde la calma che lo caratterizza ed ora? Chi sarà la ragazza? Usagi? Una sconosciuta? Mamoru ha le allucinazioni? Chi lo sa! Sono diabolica a finire il capitolo così ma mi piace troppo tenervi sulle spine e dovrete aspettare il prossimo capitolo hahahhaha Giuro che sarò buona prima o poi … Ma prima o poi hahhaha Grazie per aver letto e grazie in anticipo per le vostre recensioni … Al prossimo capitolo … Baci baci Freegirl87

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Capitolo 3
*** 03 - L'Illusione Di Un Cuore Innamorato ***


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Tabula Rasa
Capitolo 3 – L’Illusione Di Un Cuore Innamorato



Il sole stava tramontando in quella fresca giornata di primavera, colorando il cielo d’arancio e rosa, creando un tetto naturale di colori caldi e avvolgenti per tutti gli abitanti di Tokyo …
Mamoru aveva sempre trovato il tramonto rassicurante come un abbraccio materno, in quei momenti si perdeva ogni volta ad osservarlo e si meravigliava di come potesse esser strano guardarlo ogni giorno e constatare che non fosse mai lo stesso …
I colori …
Le sfumature …
Le nuvole …
Ogni giorno aveva d’innanzi uno spettacolo nuovo che lo stupiva lasciandolo a bocca aperta e senza parole …

Guardare davanti a sé quella ragazza che continuava a parlargli infuriata fu proprio come guardare uno di quei tramonti che amava così tanto …
Le parole gli morirono in gola e il cervello sembrò andare in panne come una vecchia moto il cui motore malandato faticava ad avviarsi …
Davanti a sé la ragazza lo guardava spazientita e col viso rosso di rabbia ma ciò non bastò a farlo smuovere …

Ancora seduto sul marciapiede la osservava frastornato e inebetito …
Scrutò ogni particolare di quella donna senza lasciarsi sfuggire nulla …
Il viso a cuore e un po' paffuto …
Il corpo snello ma formoso avvolto in una divisa scolastica familiare …
Gli occhi color oceano grandi e profondi …
Le labbra rosse e piene come fragole …
Infine quei capelli color del sole raccolti in due buffi codini simili ad odango …

“È lei!” Fu l’unico pensiero logico che la sua mente riuscì a concepire.

Era lei …
Era davvero lei …
Stava per caso sognando? La sua mente stava per caso cercando di raggirarlo?
Mamoru strizzò gli occhi e deglutì a fatica …
Tutta la paura e la preoccupazione per le sue sorti ignote lo abbandonarono di colpo e nel cuore rimase solo una crescente felicità per averla ritrovata …
Dopo una giornata infernale ad attenderla era stata lei a trovarlo …
Dopo mille ipotesi e inutili pensieri su come cercarla l’aveva semplicemente incontrata come aveva fatto milioni di volte all’inizio della loro conoscenza …
Il fato era stato benevolo con lui e non lo aveva deluso, l’aveva pensata costantemente ed ora eccola lì la sua testolina buffa che non vedeva l’ora di riabbracciare …
Si, ora si sarebbe rialzato da quel marciapiede, l’avrebbe stretta a sé e non l’avrebbe lasciata andare mai più …

- Sei un baka! Guarda cos’hai fatto! Il mio povero gelato! - Inveì ancora lei quasi piagnucolando.

Quanto gli era mancata quella sua espressione …
Quanto gli era mancato quel suo modo di disperarsi per le cose più semplici …
Mai insulto gli era sembrato tanto dolce e squisitamente smielato e al diavolo, gliene avrebbe comprati altri mille di quei gelati che gli piacevano tanto …
La voce di lei era musica per le sue orecchie e ciò non fece altro che destabilizzarlo ancora di più …
Il cuore gli batteva impazzito nel petto rendendolo confuso e incapace di risponderle a tono con una qualsiasi battuta sarcastica …
Questa volta non l’avrebbe insultata e non le avrebbe urlato contro con cattiveria …
L’unica cosa che desiderava era vederla sorridere …
Voleva specchiarsi in quel mare azzurro dei suoi occhi e assaporare quelle labbra al sapore di cioccolato …
La guardò ancora sbattendo le palpebre e si alzò facendo un passo verso di lei …

- Scusami! - Gli sussurrò lui dispiaciuto.
- Cosa? - Chiese lei sgranando gli occhi incredula.
- Scusami … - Ripeté Mamoru senza remore.

Doveva farlo …
Era suo dovere e non solo per il gelato che ora giaceva sul pavimento a causa sua ma per tutto ciò che era stato vissuto da entrambi …
Per la prima volta pronunciò quelle sillabe che mai erano state più sentite come in quel momento …
Scusarsi con lei era solo la punta dell’iceberg perché c’erano fin troppe cose per cui avrebbe dovuto farsi perdonare …
Tanti torti che le aveva fatto e che l’avevano ferita nel profondo …
Troppe volte l’aveva presa in giro e a volte insultata senza contare tutte quelle in cui non era riuscito a salvarla come Tuxedo Kamen …
Scusarsi era stata la prima cosa a cui aveva pensato nel vederla lì davanti a sé sana e salva e senza nemmeno un graffio …
Lei stava bene e sarebbe stato bene anche lui dopo essersi scusato ancora e ancora …
Per averle fatto del male …
Per esser stato tanto sciocco da farsi soggiogare dal male …
Per non esserle stato accanto nel momento cruciale della battaglia …
Ma cosa più importante, per aver combattuto contro l’unica ragione della sua vita …

- Stai bene? - Chiese riprendendo pian piano il pieno possesso di quella sua mente caotica.
- Si - rispose lei per poi girarsi e andar via - Ora vado … -

No … No … No ….
Perché voleva andare via? Doveva fermarla …
Forse aveva paura di scoprire che lui l’aveva dimenticata di nuovo?
No … No … No …
Che sciocchezze!
Lui non avrebbe potuto mai e poi mai dimenticarla …
Doveva farle capire che lui sapeva …
Che ricordava …
Che l’amava …

- Usagi … - La chiamò quasi implorante.
Lei si voltò a guardarlo confusa e sconvolta …

- Co … Come mi hai chiamata? - Balbettò.

- Usagi! - Ripeté Mamoru sicuro di sé, facendo un passo e poi un altro verso di lei.

Si guardarono negli occhi, incatenati l’uno a l’altro per attimi interminabili …
Il mondo intorno a loro quasi si fermò e poi Mamoru l’abbracciò affondando il viso nel collo candido di Usagi … Respirando lei e beandosi del suono di quel cuore che batteva solo per lui …
Non esisteva più nessuno …
Non c’era più nessuna città …
Nessun problema …
Nessun passato …
C’erano solo loro due e null’altro …
Solo loro due che avevano avuto la possibilità di un nuovo inizio, una nuova chance che avrebbero colto e non sprecato … Solo loro due e l’avvenire che avrebbero scritto insieme …

- Usako … Mi sei mancata … - Le sussurrò in un orecchio facendola trasalire.

Quel nomignolo così dolce e intimo era fatto apposta per lei e Mamoru, ne era certo, l’avrebbe chiamata così per molto, moltissimo tempo … Non era più tempo di prese in giro e nomignoli che l’avrebbero fatta infuriare …
D’ora in poi l’avrebbe trattata come avrebbe sempre dovuto fare …
Era tutto ciò che aveva, il bene più prezioso che potesse mai possedere …
Avrebbe amato e custodito quel cuore unico e raro fino all’ultimo suo respiro …

- Oh Usako! - Le ripeté stringendola più forte a sé per paura o timore che potesse svanire da un momento all’altro. Nonostante tutto però i suoi sforzi non furono abbastanza e quel magico momento svanì portando a galla un’amara realtà …
Usagi lo allontanò con dolcezza da sé …
Aveva gli occhi sgranati e il viso sconvolto, sulle gote non più il rossore della sua rabbia ma un leggero rosa d’imbarazzo …
Si portò una mano al viso e continuò a guardarlo come fosse stato un alieno venuto da chissà quale pianeta …

- Tu … Tu … - Balbettò senza riuscire a dire nulla di concreto.
- Sono io … - Le disse Mamoru con dolcezza.

Si, era lui ed era vivo …
Si, era lui, Mamoru l’universitario …
Si, era lui, Tuxedo Kamen il protettore …
Si, era lui, Endymion il Principe della Terra …
Si, era lui che non voleva altro che amarla ed essere amato da lei …

- Tu ... Tu hai … - Cercò di dire Usagi ancora balbettando.
Si … Si … Si ...
E ancora mille volte si …
Lui aveva ricordato ed era tornato da lei per non abbandonarla mai più …
Si, aveva così tante cose da dirle, tante cose che avrebbe voluto condividere con lei, così tanti splendidi posti da mostrarle …
Aveva, si, così tanti modi per viverla …
Volle abbracciarla ancora ma qualcosa non andò per il verso giusto …
Nel momento esatto in cui le sue braccia stavano per avvolgerla lei fece un passo indietro …
Un millesimo di secondo dopo una sua mano lo colpì in pieno viso, schiaffeggiandolo con tutta la forza che possedeva …

- Tu ... Tu hai osato toccarmi ... Hai osato usare quel nomignolo così intimo con me ... Come hai potuto pensare una cosa simile? Sei forse impazzito? Come puoi essere così crudele prendendoti gioco di me? Sei il solito baka! Baka ... Baka … Baka!!! Non cambierai mai e poi mai … Ti odio! Sparisci! - Gridò lei con tutto il fiato che aveva in gola mentre raccoglieva la sua cartella e correva via lontano.

Mamoru la osservò andare per la sua strada …
Lontano da lui …
Lontano dal suo cuore che si era pietrificato davanti a quella reazione e alla realtà che non avrebbe mai potuto immaginare …
Usagi non ricordava nulla …





*Note dell’autrice Ora mi rinchiudo in un bunker per non esser presa a randellate hahhahaha Come promesso ecco il capitolo … Ebbene si .. sono stata un po' crudele … Non me ne vogliate … Il povero mamoruccio ha avuto un attimo di felicità .. una piccola gioia durata troppo poco … Scusate la mia cattiveria hahhaha Anzi non scusatemi hahhahaha leggete e recensite e grazie a tutte voi che mi seguite … scappo e mi nascondo nell’attesa di pubblicare il prossimo capitolo … Baci baci .. Freegirl87

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Capitolo 4
*** 04 - La Triste Realtà ***


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Tabula Rasa
Capitolo 4 – La Triste Realtà


Piangere …
Da quanti anni non lo faceva?
Da quanto non ne sentiva l’esigenza?
Troppo tempo era passato da quando il suo viso era stato bagnato da quelle lacrime al sapore di sale …
Era solo un bambino di sei anni quando le versò per l’ultima volta …
Solo un bambino senza più i suoi ricordi e la sua famiglia …

Fu in quel preciso momento che decise che non lo avrebbe più fatto, non avrebbe più pianto per nulla e nessuno …
Fu in quel momento che scelse di diventare una persona nuova …
Un piccolo uomo che non aveva bisogno degli altri …
Avrebbe contato solo su sé stesso e sarebbe stato forte …

Fu in quel preciso attimo, che odorava di tristezza e dolore, che si ripromise di non ricadere più in un baratro simile ..
No, non lo avrebbe permesso, non sarebbe stato debole e non avrebbe ceduto …

Quella promessa fatta ad un sé stesso ancora troppo inesperto e con nulla da perdere, però, non era stata mantenuta …
Mamoru non aveva avuto scampo, era stato schiacciato dai sentimenti e non era riuscito ad impedire al suo corpo di subirne le conseguenze …
Dopo l’incontro con Usagi, dopo aver sentito il cuore andare in frantumi e una parte di sé sparire per sempre era corso a casa e lì, nel silenzio del suo rifugio, era crollato …
Le gambe non avevano retto ed era scivolato a terra, aveva poggiato testa e schiena contro la porta e aveva pianto …
Lo aveva fatto come non gli era capitato mai nella vita …
Quelle lacrime amare di tristezza e dolore gli avevano rigato il viso e arrossato gli occhi …
Lo avevano sovrastato e reso cieco a tutto ciò che lo circondava rendendo futile persino il tempo …
Piangere di disperazione gli era sembrata la scelta migliore …
Lo fece senza remore e senza controllo …
A chi sarebbe importato?
Chi lo avrebbe visto?
Era solo, lo era sempre stato …
Nessuno avrebbe asciugato quelle sue lacrime …
Nessuno lo avrebbe abbracciato e consolato …
Era sempre stato così e lo sarebbe sempre stato …

Tutti i suoi progetti per il futuro, tutti i suoi buoni propositi, tutto ciò che aveva sempre desiderato era svanito come una bolla di sapone …
Tutto ciò che sarebbe potuto essere non lo sarebbe stato più …
Lei non ricordava …
Lei non aveva nessun ricordo del loro passato, delle loro identità, del loro amore …
E lui?
Lui che se ne faceva di quei ricordi se non aveva lei?
A cosa era servito?
Il destino era stato crudele e aveva giocato con loro come fossero stati dei burattini …
Ed ora cosa gli restava?
Cos’aveva davvero?
Un cuore colmo d’amore che non avrebbe trovato la pace …

Usagi …
Quella Usagi lo odiava e la colpa era comunque sua …
Le prese in giro …
I nomignoli …
Le offese …
L’aveva disprezzata per quella sua vitalità …
Presa in giro per la sua golosità …
Derisa per la sua bontà d’animo …
L’aveva odiata per tutto ciò che era, perché rappresentava tutto ciò che avrebbe voluto essere lui …
Era stato freddo e crudele con lei prima di capire che il problema era proprio lui …
L’aveva invidiata per così tanto tempo che era stato così difficile comprendere di essersi innamorato di quella testolina buffa …
Accettare i sentimenti nei suoi confronti era stato ancor più difficile perché era, per lui, tutto così insensato …
Come poteva essersi davvero innamorato di una ragazzina immatura come Usagi?
Eppure l’aveva fatto ed aveva compreso che l’apparenza inganna davvero chi non vuol vedere …

Usagi era un mix esplosivo, tutto ciò che non avrebbe mai sospettato …
Solare …
Altruista …
Allegra …
Bellissima …
Aveva in lei una luce che lo abbagliava e con i suoi modi era riuscita persino a far sciogliere un cuore di ghiaccio come quello di Mamoru …
La sua bontà, il suo coraggio e la sua testardaggine …
Usagi aveva mille qualità diverse, era un diamante dalle mille sfaccettature …
Un cristallo unico e prezioso proprio come il cristallo d’argento lei risplendeva di luce propria …

- Oh Usagi! - Sussurrò sospirando.

Quando aveva riacquistato tutti i suoi ricordi era stato così certo che lo avesse fatto anche lei che non aveva pensato minimamente il contrario …
Pochi minuti in sua compagnia erano bastati a far cadere tutte le sue certezze ed ora si ritrovava con un pugno di mosche …
Cos’avrebbe dovuto fare adesso?
Perché Usagi non ricordava? Com’erano giunti sino a quel punto?

Mamoru si prese la testa tra le mani, nella mente solo una miriade di domande senza risposta …
Aveva ritrovato la sua anima gemella solo per perderla una seconda volta?
Il fato ce l’aveva con lui, si burlava di quel dramma che non aveva nulla di divertente …
Come sarebbe andato avanti?
Come avrebbe fatto ad incontrarla giorno dopo giorno e far finta di nulla?
Come poteva ignorare i suoi sentimenti?
Proprio ora che sentiva di averne era costretto a reprimerli?
Aveva faticato non poco per accettarli ed ora era di nuovo al punto di partenza …
Solo …
Senza colei che sarebbe dovuta essere da sempre al suo fianco …

- Maledizione! - Imprecò contro il nulla sbattendo un pugno sul freddo pavimento.

Da chissà quanto tempo era lì, quasi non avesse la forza di rialzarsi …
La disperazione aveva preso tutto il suo animo …
La confusione gli tendeva la mano …
La rabbia cominciava a bruciargli dentro …
Perché non poteva essere felice?
Perché per una volta nella sua vita non gli era concesso di essere amato?
Perché ogni volta che sfiorava il paradiso era costretto a precipitare all’inferno?

- Mamoru … - Qualcuno lo chiamò ridestandolo dai pensieri contorti che gli frullavano nella mente.

Si guardò intorno convinto di essersi immaginato quella voce …
In casa non c’era nessuno …
Non poteva esserci nessuno …
Stava per caso diventando pazzo?
Sarebbe stato il colmo dei colmi …

- Mamoru … - Ripeté la voce. Questa volta l’aveva sentita con più chiarezza …

Non la stava immaginando, era reale …
Si alzò a fatica, le gambe semiaddormentate, e si diresse al piccolo salottino dell’appartamento …
Il buio regnava sovrano ma non gli importava …
Non accese la luce, era tranquillo, nessuno pericolo incombeva su di lui ed i suoi sensi non captavano nessun potere …

- Mamoru - Ripeté una terza volta quella voce.

Si voltò nella direzione da cui proveniva e lì, nel piccolo spazio illuminato dalla luna, proprio davanti la portafinestra aperta, c’era un gatto nero …
Un gatto dall’aria familiare …
Un gatto con sulla fronte uno spicchio di luna …

- Luna! - Esclamò stupito il nome della gatta.

Era un’illusione?
Era reale?
Perché era lì? Non ci capiva più nulla …

- Sono io Mamoru - Disse lei in un sussurro.

Era lei ed era lì …
Una piccola speranza cominciò a crescere nel suo cuore …
Forse Usagi aveva ricordato …
Forse aveva mandato la sua amica per avvisarlo …
Doveva sapere …
Doveva far chiarezza su quella faccenda …

- Perché sei qui? - Chiese ansioso.
- Usagi! - Fu l’unica cosa che disse Luna.

Allora forse c’era davvero un barlume di speranza …

- Lei ha … Ha ricordato? - Domandò ancora lui in un fiume di parole.

Luna lo guardò negli occhi e poi distolse lo sguardo quasi colpevole …

- No Mamoru … Non ricorda nulla … - Spiegò lei - Oggi è tornata a casa più nervosa del solito … Pensavo fosse per l’ennesimo compito andato male ma poi ha cominciato ad inveire contro di te … Ha parlato del vostro incontro e ho dedotto che tu, al contrario di lei, avevi recuperato i tuoi ricordi … Dovevo venire a controllare … -
- Allora lei non … - Cercò di dire Mamoru ma le parole gli si bloccarono in gola.
- No - Fu la risposta della gatta.

Era tutto così maledettamente vero …
La speranza lo abbandonò completamente così come le forze …
Crollò davanti a Luna …
Non gli importò più di nulla …
Al diavolo ogni cosa …
Al diavolo le apparenze e tutto il resto …
Si accasciò sul divano, la testa all’indietro sullo schienale ed un braccio a coprire gli occhi che minacciavano di versare nuove lacrime …
La sua anima sanguinava e non c’erano punti di sutura capaci di ripararla …

- Mi dispiace - Disse ancora Luna tristemente.

Solo lei poteva comprenderlo …
Poteva capirlo …
Perché anche lei, come lui, aveva perso tutto …
La sua amica …
La sua allieva …
La sua guerriera …
Eppure c’era ancora una domanda, un perché che chiedeva spiegazioni …

- Perché? - Chiese, in cerca di risposte che solo lei poteva fornirgli - Perché non ricorda? -
- Non lo so … Come non so perché tu lo faccia … Solo di una cosa sono certa … È a causa del cristallo d’argento - Spiegò lei saltando sul divano accanto a lui.

Mamoru tornò a fissarla ancora più confuso di prima …
Perché mai il cristallo avrebbe dovuto fare una cosa simile?

- Non capisco … - Gli disse con sincerità.
- Il cristallo risiede nel cuore di Usagi … Fa parte della sua anima e trae forza dai suoi sentimenti - Spiegò ancora Luna.
- È stata lei? - Domandò lui incredulo.

No, non poteva crederci …
Non lo accettava …
Lei non lo avrebbe mai fatto …
Perché avrebbe dovuto?

- No … No … - Si affrettò a dire Luna - Non è stata lei … Non consciamente almeno … Ha combattuto contro Metallia dopo aver perso le sue compagne e te … Ha combattuto sconfiggendola … Ma … È morta subito dopo … -

Non poteva aver sentito bene …
Lei era …
No, non poteva esser morta …
Era tutto un grande incubo senza fine …

- È tornata in vita … Lo hai visto anche tu … Siete tornati tutti grazie a lei e al cristallo d’argento … Il problema sta nel modo in cui lei ha espresso questo desiderio … Inconsciamente deve aver desiderato oltre al poter ritrovare voi tutti, di tornare ad una vita tranquilla e senza battaglie e così eccovi qui … Ritornati dalla morte ma senza alcun ricordo delle vostre battaglie e d conseguenza dei legami che avevate … - Fu la spiegazione logica della piccola gatta.
- Ed io? Perché ricordo ogni cosa? - Espresse quel dubbio ad alta voce in cerca ancora di risposte.
- Non lo so Mamoru … Forse è stato l’amore che provi per lei - disse lei cercando di dissipare i suoi dubbi.
- Ma ci dev’essere un modo per poterle ridare i ricordi … qualcosa che possiamo fare … - Tentò ancora lui.
- Non so nemmeno questo - Rispose lei abbassando il capo impotente.
- Allora tenteremo e la riporteremo indietro - Sentenziò Mamoru con decisione.

Si, Usagi avrebbe ricordato …
Si, Usagi sarebbe tornata da lui …
Si, Usagi l’avrebbe amato ancora una volta …
Mamoru se lo promise in quel preciso istante, avrebbe fatto di tutto per farla innamorare di sé e riportare indietro la sua Principessa della Luna …




*Note dell’Autrice
Eccoci con un nuovo capitolo … Spero di esser stata abbastanza veloce e che vi abbia soddisfatto … Mamoru ha tante domande e Luna è riuscita in un qualche modo ad aiutarlo … Almeno momentaneamente perché adesso tocca a lui … Ne vedremo delle belle … Usagi sappiamo tutti cosa pensa di lui e la cosa non sarà affatto facile .. riuscirà Mamoru nel suo intento? Hehehehhe vi attendo al prossimo capitolo e grazie in anticipo per le vostre recensioni ….
Ps: ho aumentato la dimensione del carattere perchè mi è stato detto che com'era non si leggeva bene ... spero che così vada meglio .. :-)
Baci baci freegirl87

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Capitolo 5
*** 05 - Ripartire Da Zero ***


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Tabula Rasa
Capitolo 5 – Ripartire Da Zero



Quella domenica mattina, Mamoru si ritrovò al Crown a sorseggiare il suo solito caffè amaro nella vana speranza di ricaricarsi dopo la notte insonne passata a parlare con Luna del come e del perché di tutta quella strana situazione …
Avevano azzardato ipotesi su ipotesi, idee su idee, ma alla fine nulla di ciò che avevano pensato era sembrato adatto …
Erano solo fantasie senza logica, nulla che poteva davvero aiutarli a riportare indietro Usagi …  Nonostante ciò, sia Mamoru che Luna non avevano smesso di sperare fino ad arrivare persino all’idea che forse tutto ciò era una benedizione e che potevano far a meno che lei ricordasse, che ritornasse a vestire i panni di Sailor Moon …

“Che assurdità!” Pensò Mamoru mentre sorseggiava la bevanda bollente.

Non farle ricordare e tentar strade alternative era fuori discussione e non era una questione di egoismo ma, semplicemente, di rispetto verso colei che aveva salvato il mondo intero e avrebbe dovuto amare senza limiti …
Se lei non avesse mai più ricordato chi era davvero, se non le fossero più ritornati i ricordi di quella loro vita precedente, come sarebbe potuta tornar ad essere ciò che era sempre stata?
Usagi era una ragazza solare, allegra, sincera …
Lei aveva mille qualità che riflettevano la luce che caratterizzava la sua anima ma senza il suo senso del dovere e le responsabilità che si era assunta nel combattere il male, senza il suo coraggio e forza di volontà era come incompleta, come un fiore senza i suoi petali più belli …
Certo lui l’avrebbe amata ugualmente, in qualsiasi modo fosse andata tutta quella faccenda …
Certo poteva riconquistare la sua fiducia, il suo rispetto ed il suo amore …
Certo poteva riaverla nella sua quotidianità in un modo o in un altro ma …
Sarebbe stato giusto?
Come avrebbe potuto amarla omettendo e nascondendole ciò che insieme avevano condiviso?
Come poteva riflettersi nel candore di quei suoi occhi azzurri e non sentirsi in colpa per ciò che non le diceva?
Una relazione o un’amicizia si basavano su valori importanti come la sincerità e la fiducia mente lui su cosa basava quel rapporto che tanto desiderava con lei?
Sulle menzogne?

“No! Mai e poi mai!” Si ripromise.

Non lo avrebbe mai fatto …
Non lui …
Mai …
Ciò che invece poteva fare era entrare nelle sue grazie, partire da zero e ritrovare quell’equilibrio che si era spezzato e, chissà, magari un giorno non troppo lontano lei sarebbe tornata ad essere la ragazza di cui, un giorno di un anno prima, si era inconsciamente innamorato …

- Buongiorno a tutti! -

Quel saluto urlato a pieni polmoni interruppe i pensieri di Mamoru …
Conosceva fin troppo bene quella voce …
Amava profondamente quella voce …
Si girò velocemente e non ebbe dubbi, in piedi davanti all’ingresso del Crown c’era Usagi con gli occhi luccicanti ed un sorriso smagliante …

- Com’è bella! - sussurrò talmente piano che faticò lui stesso a sentirsi.

E lo era davvero …
Bellissima in tutta la sua semplicità, con quel suo vestitino azzurro che le fasciava il petto e si apriva a campana sulle sue lunghissime gambe …
La desiderava …
La bramava …
Non c’era un solo aspetto di lei che non lo portasse a pensare di aver trovato il più bello dei tesori …

- Ciao Usagi-Chan ben arrivata! – La salutò Motoki come suo solito.

Lei lo raggiunse al bancone, raggiante …

- Buona domenica Motoki-Chan - Disse lei allegramente.
- Come siamo belle oggi … Ti vedo di ottimo umore - Continuò Motoki educatamente.
- Oh Grazie! - Rispose Usagi, arrossendo per quel complimento - Oggi è domenica e non c’è scuola … Come potrei non essere felice? - Concluse infine la sua spiegazione.
- Giusto! Giusto! – Commentò il ragazzo per poi proseguire - Allora … Cosa ti porto? -

Lei si portò un dito sotto il mento e rimuginò per diversi secondi mentre sul suo viso apparivano diverse espressioni una più buffa dell’altra …

- Un frappè alla fragola! - Esclamò infine sedendosi composta su di uno sgabello.
- Arriva in un baleno! - Rispose Motoki allontanandosi per svolgere il suo lavoro.

Mamoru li osservava con occhi nuovi, forse a causa dei ricordi che conservava di lei o forse perché non si era mai soffermato a guardare bene ciò che aveva davanti …
Dentro di lui si fece largo un sentimento nuovo che conosceva solo per sentito dire e si meravigliò di ciò che il suo stesso cuore voleva dirgli …
Era geloso …
Per la prima volta ribolliva di quel sentimento di cui, per anni, aveva fatto a meno eppure era così …
Era tremendamente geloso del suo unico amico Motoki …
Geloso del suo esser aperto con tutti …
Geloso di quel rapporto amichevole che aveva con Usagi …
Geloso marcio delle occhiate svenevoli che lei gli rivolgeva …
Ricordava che Usagi in passato, prima di lui, avesse auto una cotta per il suo amico ma non credeva, non immaginava, che lei fosse tornata indietro fino a quel punto …

Motoki tornò con il frappè tra le mani e lo servì alla sua cliente per poi sparire ancora per altre ordinazioni ma Usagi lo scrutava e arrossiva ogni volta che lui si girava ed incrociava il suo sguardo …

“Non è giusto!” Pensò Mamoru angosciato.

Amava quel modo che aveva lei di arrossire …
Quella sua ingenuità …
Quel suo modo di comportarsi difronte alla persona a cui avrebbe voluto donare il suo cuore ….
Oh se lo conosceva!
Era stato lui stesso testimone e la causa di quell’atteggiamento ed ora doveva assistere inerme a quella scena senza poter far nulla …
La rabbia per quella situazione rischiò di mandare in frantumi la calma apparente che aveva mostrato fino a quel momento …

“Potrei non riuscire nel mio intento” Fu l’ennesimo pensiero negativo di quella mattinata.

Cos’avrebbe fatto se lei non avesse voluto aver nulla a che fare con lui?
Per quel che lei sapeva lui era ancora il ragazzo senza pietà, quello che non perdeva occasione per criticarla e farle notare quanto fosse ancora una ragazzina delle medie …

“Sono cambiato solo grazie a te e nemmeno lo sai” Pensò ancora Mamoru.

E lo aveva fatto …
Era cambiato e la sua intera vita era cambiata insieme a lui …
Si era aperto ad emozioni e sentimenti a lui sconosciuti e aveva capito che aveva sbagliato tutto prima d’allora …
Solo grazie a lei aveva ritrovato sé stesso e le gioie di una vita che per lui era sempre stata monotona e solitaria …
Ed ora non desiderava altro che condividere quella sua stessa vita con l’unica donna per cui valeva affrontare qualsiasi difficoltà …
Ma come ci sarebbe riuscito?
Come poteva solo parlargli senza che lei pensasse ad un secondo fine poco piacevole?

“Sono uno stupido!” Si disse tra sé, scuotendo la testa.

Aveva avuto così tanta voglia di agire che adesso si ritrovava in stallo perché non sapeva proprio come avvicinarsi a lei …
Forse doveva rompere il ghiaccio prendendola in giro come al solito?
No, era fuori discussione!
Se lo avesse fatto poi sarebbero finiti per litigare, lei si sarebbe infuriata e lui avrebbe perso un’occasione d’oro …

“Pensa Mamoru … Agisci!” Si disse ancora indeciso sul da farsi.

Temporeggiare però non lo avrebbe portato da nessuna parte e doveva muoversi prima che fosse troppo tardi …
Con convinzione strinse i pugni e si alzò dallo sgabello, pronto per fare la sua mossa, qualunque fosse stata, perché in fin dei conti lui non sapeva proprio cosa dirle …
Non era mai stato bravo ad interagire con le persone, tanto meno con le donne, figuriamoci con un tipo come Usagi per cui non valevano le stesse regole delle altre …

“Ora vado lì e …. “

I pensieri di Mamoru furono interrotti da un miagolo …
Ai suoi piedi scorse Luna che gli faceva le fusa mentre gli strizzava un occhio …
Era lì ad aiutarlo, capì, e forse non era poi male come idea …
La prese in braccio e l’accarezzò facendole l’occhiolino a sua volta per farle comprendere che aveva capito …
Se quello stratagemma avesse funzionato le avrebbe regalato tutto il pesce che avesse desiderato e non avrebbe badato a spese …

- Ma che bel gattino! Come ti chiami cucciola? - Esclamò ad alta voce per farsi sentire.

Usagi si girò nella sua direzione e sgranò gli occhi per lo stupore, un secondo dopo era già in piedi accanto a lui …
- ehi tu! - Lo richiamò puntandogli contro un dito - Quella è la mia gattina! -

Lui stette al gioco …

- È così bella! - Esclamò sorridendole - Come si chiama? - Chiese infine.

Lei lo guardò sbigottita e confusa da quel suo tono gentile per la prima volta …
- L … Luna - Balbettò - Il suo nome è Luna -
- Che bel nome! - Affermò Mamoru accarezzandola ancora.

La gatta continuò a miagolare e restar tra le sue braccia senza dar nessun segno di voler andar via …

- Le piaci … Strano! - Commentò Usagi.
- allora presentiamoci come si deve … Piacere di conoscerti Luna … Io sono Mamoru Chiba … - Disse lui accarezzando Luna ancora una volta per poi girarsi verso la ragazza e porgerle una mano - Mamoru Chiba … Piacere - Ripeté a lei.

Usagi si sentì stranamente a suo agio e non seppe che fare ma litigare senza motivo le sembrava da sciocchi in quella giornata così bella e così accantonò l’idea …

- Usagi Tsukino - Rispose sorridendogli per la primissima volta.


*Note dell’autrice Eccoci ad un nuovo capitolo e spero di regalarvene un altro a breve … Per il resto ditemi cosa ne pensate … ps: purtroppo a causa trasloco sarò un po' a rilento con gli aggiornamenti .. ma abbiate pazienza … spero di tornare attiva quanto prima 😊 intanto scriverò tanto … ve lo prometto … ciao baci baci … Freegirl87

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Capitolo 6
*** 06 - Forse ... ***


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Tabula Rasa
Capitolo 6 – Forse …


 
- Mamoru Chiba … Piacere! – Disse lui porgendogli la mano.
- Usagi Tsukino … - Disse lei sorridendogli per la primissima volta da quando era iniziata tutta quella storia.

Il cuore di Mamoru perse un battito e poi accelerò come un treno in corsa …
Quanto gli era mancato quel sorriso …
Quanto lo aveva desiderato …
Quanto aveva sperato di poterne essere di nuovo la causa …
Ed ora riusciva a scorgere una piccola, minuscola, luce in fondo a quel tunnel di oscurità in cui era precipitata la sua vita …
Forse allora una speranza c’era …
Forse aveva fatto male i suoi calcoli …
Forse la via giusta era proprio lì davanti ai suoi occhi e lui era stato troppo cieco per accorgersene …

- Piacere … - Continuò dicendo Usagi offrendogli la mano a sua volta.

Le loro dita si sfiorarono e fu come un fulmine a ciel sereno …
Nelle loro menti apparve un’immagine ben distinta, l’immagine di Serenity ed Endymion che si tenevano per mano e si guardavano tristemente …
Una sola immagine che abbandonò le loro menti velocemente ma che li lasciò confusi e frastornati … Usagi ritirò fulminea la sua mano, come se quel contatto l’avesse scottata, ma non disse nulla, rimase in silenzio con sul viso una confusione improvvisa …
Mamoru, invece, sbatté gli occhi incredulo …
Quel flashback della loro vita passata gli aveva lasciato l’amaro in bocca e un senso di inquietudine …
Il contatto con Usagi era durato solo una frazione di secondo ma era bastato a fargli capire che se fosse stato possibile non l’avrebbe lasciata andare mai più, avrebbe volto poter accarezzare ancora quella pelle candida e soffice ma ciò non sarebbe mai avvenuto se tra loro non fosse cambiato qualcosa, se tra loro non ci fosse stato mai nulla …
Alzò lo sguardo e la guardò negli occhi notando la sua confusione e l’incertezza sul viso …
Che anche lei avesse visto?
Che anche lei avesse avuto quel flashback?
Quell’espressione sul suo viso presupponeva di sì ma erano solo teorie e nulla di più …
Eppure …
Se lei avesse anche minimamente ricordato qualcosa allora c’era una speranza … Forse nulla era perduto …

- Stai bene? - le chiese in cerca di risposte.

Lei lo fissò sbattendo le palpebre come risvegliatasi da un lungo sonno …

- Si … Si … - Si affrettò a dire - Allora … Hai preso in ostaggio la mia gattina? - Domandò infine cambiando argomento.

Mamoru la lasciò fare, non voleva forzarla in nessun caso e chiederle se avesse avuto, o meno, un ricordo antico mille anni lo avrebbe reso solo un folle ai suoi occhi …
Voleva conquistarla e non spaventarla …

- Sembra che sia lei ad aver preso in ostaggio me - Disse rispondendole a tono.

Lei rise ma non replicò …
Per la prima volta stavano avendo una chiacchierata civile, senza litigi o prese in giro …
Per la prima volta erano solo due sconosciuti che imparavano a conversare …

- Se le piaccio così tanto credo proprio che si meriti un bel premio - Continuò a dire Mamoru.
- Cosa intendi dire? No … No … Non ce né bisogno … - Si affrettò a dire Usagi.
- Permettimi di offrirle una buona ciotola di latte e per la sua padrona un nuovo frappè … - Azzardò a dire lui.

Ormai erano in gioco …
Avevano finalmente rotto il ghiaccio …
Tentare quella strada non sembrava una cattiva idea e, chissà, magari avrebbe anche funzionato …
In fondo le stava offrendo solo una bevanda …
Non era nulla di speciale, nulla di impegnativo o complicato …
Usagi sembrò titubante e forse un pizzico imbarazzata ma si lasciò alle spalle qualsiasi pensiero e annuì decisa …
Mamoru ne fu felice e la invitò a sedere insieme ad un tavolino dove, dopo aver fatto le loro ordinazioni, si ritrovarono seduti come se fossero stati sempre buoni amici, come se tra loro non ci fossero mai stati pessimi rapporti …

- È strano! - Ammise lei incrociando le mani sul tavolino.
- Cosa? - Chiese lui incuriosito.
- È la prima volta che siamo qui insieme e non litighiamo - Spiegò, con sincerità, Usagi.
- È vero! - Esclamò Mamoru - Pensi che sia un male? - Domandò, infine, titubante.

Lei sembrò pensarci ma negò con il capo …

- No … È solo strano - Esclamò Usagi ammettendo l’ovvio.
- Forse doveva solo arrivare questo momento … Forse dopo i nostri trascorsi era solo giunto il momento di far amicizia - Confessò Mamoru azzardando quell’idea per tastare il terreno ancora una volta.
- Forse … - Disse, semplicemente, lei senza aggiungere nient’altro.

Pochi minuti dopo Motoki portò loro le ordinazioni, un frappè al cioccolato per lei, un caffè amaro per lui e una ciotola di latte fresco per Luna che in silenzio osservava tutta la scena …
Mamoru pagò il conto sotto lo sguardo incredulo dell’amico che appena li aveva visti chiacchierare non aveva staccato lo sguardo dal loro tavolo …
In cui suo Mamoru sapeva che Usagi non era la sola a non ricordare e dentro di sé rise, per un solo momento, di quella situazione quasi comica …
Immaginava Motoki fargli mille domande, curioso di sapere il motivo per cui aveva invitato Usagi, la sua arci nemica, a bere qualcosa …
Lo immaginava rodersi il fegato perché non poteva origliare …
Se lo immaginava, persino, fargli una paternale sul trattare bene lei o sarebbero stati guai …
Tutto in quella visione gli sembrava comico eppure avrebbe tanto voluto parlare con il suo miglior amico con sincerità, dirgli quanto gli mancava Usagi o quanto si sentisse, stranamente, solo …
Era tutto così difficile …
Tutto così complicato …

“Spero davvero che le cose migliorino e tornino ad essere come dovrebbero “Pensò tristemente.

- Qualcosa non va? - Domandò, improvvisamente, Usagi distogliendolo dai mille pensieri che gli frullavano nella mente.

In un primo momento Mamoru non capì a cosa si riferisse, si era distratto dalla conversazione ….
Si poteva essere più idioti di lui?
Ne dubitava …
Era finalmente lì con lei, pronto a ricucire un rapporto che si basava sul nulla e cosa faceva?
Si concedeva il lusso di ignorarla?
Doveva rimediare assolutamente …

- È tutto apposto! Sono solo stanco … - Le disse sviando la cosa.
- Ah … Forse dovresti andare a riposarti e non stare qui a bere caffè con me … - Commentò lei distogliendo lo sguardo.

Aveva perso la testa?
Riusciva solo a peggiorare le cose …
Non voleva mica farle capire cose non vere eppure ne era certo, adesso lei pensava che lui volesse scaricarla o, peggio ancora, che non si trovasse bene lì con lei …

- No … No … - Cominciò a dirle impacciato - Mi trovo bene qui con te - Ammise, infine, sinceramente.

Usagi lo riguardò stupita e imbarazzata, sulle gote un filo di rossore improvviso …

- Dico la verità! - Continuò a dire Mamoru per rassicurarla.

Non voleva, di certo, che lei pensasse il contrario …

- Sembravi distratto … I tuoi occhi erano tristi … - Ammise infine lei.

Ma come? Mamoru si ritrovò incredulo e stupito …
Lei aveva capito il suo stato d’animo solo guardandolo negli occhi …
Quella sua capacità empatica lo aveva sempre affascinato, ammaliato, incuriosito …
Lei era capace di comprendere cose a cui le persone comuni non badavano …
Era pronta, sempre, a comprendere e sostenere ed ora eccola di nuovo lì, senza ricordi ma pur sempre lei ….

- Ecco io … - Faticò a darle una risposta concreta.

Come poteva spiegarle che la sua tristezza e il suo stato d’animo dipendevano da lei?
Come poteva dirle una cosa simile senza entrare nei dettagli?
Lei non avrebbe mai capito e avrebbe preteso, giustamente, una spiegazione che non poteva, assolutamente, darle …
Cosa poteva dirle?

- Scusa … non volevo essere invadente … non sono affari miei! - Disse Usagi prendendolo in contropiede.

Ma lui voleva dirle tutto …
Ogni cosa …
Urlarle ciò che aveva nel cuore …
Se solo avesse potuto …
Se solo lei avesse potuto capirlo …

- No! - Esclamò quasi facendola sobbalzare - Non scusarti … Anzi … Scusami tu … Ecco vedi … È tutta colpa di un’amnesia - Rispose, optando per una mezza verità.
- Un’amnesia? - Domandò lei non capendo.
- Da piccolo persi la memoria insieme ai miei genitori ed ora una mia cara amica … Lei ha avuto un incidente e ha perso anche lei tutto il suo passato … Vederla così … Parlarle … Mi ha riportato alla mente la mia infanzia … - Le spiegò lui ammettendo una parte del suo malessere …
- Mi dispiace - Disse Usagi con tristezza - Non oso immaginare minimamente come si possa sentire una persona dopo un dramma del genere … -
- Già - Sussurrò lui distogliendo lo sguardo.

Guardarla adesso era troppo …
Scorgere nei suoi occhi il dispiacere per lui e la sua inesistente amica era insopportabile …
Notare la sua compassione era straziante …
Voleva riaverla indietro e non raccontarle di lei parlando di una terza persona …
Rivoleva la sua testolina buffa che lo guardava con occhi pieni d’amore e ammirazione e non con dispiacere e tristezza …

- Tieni molto a lei? - Domandò lei infine.
- Molto! - Rispose lui senz’aggiungere altro per paura di confessarle cose inadeguate.
- Stalle vicino Mamoru .. Anche se fa male … Anche se ti ricorda ciò che hai dovuto passare tu stesso … Stalle accanto e sostienila come meglio puoi … Magari è ciò che serve per aiutarla … Suggerì Usagi con convinzione.
- Lo farò! Grazie … - Rispose lui sorridendole con gratitudine.

Lo avrebbe fatto di certo …
Le sarebbe stato accanto a qualsiasi costo e, chissà, magari quel suggerimento sarebbe servito a qualcosa …
Forse lei stessa aveva trovato il modo, anche se involontariamente, di farle ritrovare quel passato sfuggente …
Di certo lui non si sarebbe arreso e al diavolo l’andarci con i piedi di piombo …
Doveva consolidare quel loro prematuro rapporto …

- Mi stupisci con questa tua saggezza … Dov’era nascosta? - Le disse aggiungendoci un pizzico d’ironia per uscire da quel momento troppo serio.

Usagi gli fece una linguaccia e simulò un piccolo broncio …

- Se sempre stato poco attento … - Affermò divertita.
- Forse … O forse lo mostri solo ai suoi amici … - Suggerì Mamoru.
- Forse - Sussurrò lei.
- Forse allora potremmo essere amici anche noi due? - Propose lui.
- Forse - Ripeté lei.
- Amici? - Domandò Mamoru porgendole la mano.
- Amici! - Confermò Usagi stringendogliela a sua volta.

Nelle loro menti un nuovo flashback occupò il loro campo visivo …
Una sola immagine …
Le loro mani intrecciate su di un carillon a forma di stella e dalla melodia triste …
Un pegno d’amore che aveva sugellato il loro amore eterno …
Un dono che li aveva seguiti nella morte e nella rinascita …
Un promemoria che nulla dovrebbe esser dato per scontato se l’amore ci mette il suo zampino …



*Note dell’autrice Eccomi come flash con il nuovo capitolo … Ho voluto farvi questo regalo per non farvi rimanere male se tarderò ad aggiornare nei prossimi tempi … abbiate pazienza .. sto traslocando e non so quando finirò di sistemare il tutto e avrò di nuovo tempo per scrivere .. ma soprattutto, non so quando riavrò internet .. abbiate pazienza perché non vi abbandono … baci baci .. Freegirl87

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