Amore-Odio

di midori_ninjin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Calderoni esplosivi ***
Capitolo 2: *** Sorprese e sospiri ***



Capitolo 1
*** Calderoni esplosivi ***


Vedeva le labbra di Vitious muoversi e dunque era assai convinto che ne stessero uscendo delle parole eppure quella voce era così pacata ed uniforme che, dopo anche solo una decina di minuti, iniziava a sembrare più un interferenza che altro, per nulla diversa dai rumori bianchi che si sentono fra le varie stazioni radiofoniche.
-Allora Potter?- Chiese il professore ricambiando lo sguardo da dietro la cattedra, era abbastanza sicuro, dall'inflessione della voce, che gli fosse stata posta una domanda che però aveva felicemente ignorato.
-Mi scusi… può ripetere?- Chiese Harry davvero poco interessato ma anche leggermente preoccupato, se ciò e possibile.
-Vedendola alquanto assente le ho chiesto se mi stava ascoltando- Gli spiegò vagamente infastidito il professore.
-Mi scusi mi sono distratto- Ammise questo cercando di reprimere un incontrollabile sbadiglio.
*
Diverse ore più tardi si ritrovava a camminare fra i corridoi diretto verso la sala grande dove avrebbe consumato il pranzo.
-Harry e tutta la mattina che sei strano… sembri sfuggente- Sospirò Hermione guardando l'amico leggermente preoccupata.
-Non che seguire le lezioni di Vitious sia facile ma praticamente ti sei addormentato sul banco- Accennò un sorriso divertito Ron.
-… È solo che non ho dormito molto- Spiegò Potter allargandosi il nodo alla cravatta.
-Hai avuto degli incubi?- Chiese Ron allarmandosi.
-No… davvero è solo che non sono riuscito a prendere sonno- Assicurò lui abbozzando un sorriso, infondo erano diversi giorni che non riusciva ad addormentarsi e finiva per passare la notte in bianco ma non voleva far preoccupare gli amici.
Attraversò l’enorme porta della sala grande contorcendosi nell’ennesimo sbadiglio, il suo sguardo corse veloce fra le quattro tavole e inavvertitamente si soffermò su Malfoy, era lì come suo solito seduto fra Tiger e Goyle; i suoi piedi si diressero automaticamente verso il tavolo dei grifondoro seguendo i suoi amici e poi si sedette ma, senza neanche accorgersene, non riusciva a spostare il suo sguardo dalla figura di Draco, come se questa fosse in un qualche modo magnetica, complice forse il sonno e dunque la poca chiarezza nella sua testa.
-Amico mi segui?- Esclamò Ron passandogli una mano a pochi centimetri davanti al viso.
-Eh… si… certo- Si riprese Harry ma non poteva rimanere concentrato dopo tutte quelle notti in bianco… non era umanamente possibile che ci riuscisse e infatti in pochi secondi i suoi occhi erano di nuovo puntati sul biondo mentre stava ben attento ad annuire e a fare versi di consenso ogni tanto per non far insospettire gli amici.
*
Era seduto a rigirare il cucchiaio in quella passata troppo arancione per i suoi gusti mentre Tiger, alla sua destra, stava rumorosamente intrattenendo una discussione, non sapeva quale fosse l'argomento eppure era assolutamente convinto che fosse una cosa del tutto superflua e il fatto di stare in mezzo alle due persone più rumorose di tutto il tavolo iniziava a dargli non poco fastidio; stava per alzare gli occhi al cielo quando nel gesto notò che tutte le attenzioni di qualcuno al tavolo di quegli esuberanti grifondoro erano concentrate su di lui, guardò verso il tavolo e vide Harry Potter fissarlo con un insistenza strana, questo si accorse che Draco si era voltato verso di lui e lo stava guardando e all’istante abbassò lo sguardo imbarazzato.
 
Malfoy lo continuo a guardare per un po' e notò che ogni tanto Potter rispostava lo sguardo su di lui per poi abbassarlo di nuovo, aggrottò le sopracciglia confuso, lanciò qualche occhiata piena di astio e quando distolse gli occhi fu solo per guardare il proprio riflesso, capovolto, nel cucchiaio, per assicurarsi che non gli stessero andando a fuoco i capelli; dopo quest'ultimo gesto disperato rispostò l'attenzione sul moro sollevando le sopracciglia in un evidente esasperato gesto interrogativo, Malfoy sembrava così irritato per una cosa semplice ed Harry non riuscì a trattenere un sorriso divertito, mentre Draco, al suo tavolo, abbassava lo sguardo sulla passata di zucca infastidito ma anche imbarazzato per aver perso la calma.
Nessuno si accorse della tacita discussione dei due, dato che la sala era rumorosa ma i due ne erano decisamente consapevoli.
-Ecco dicevo che era impazzito ma nessuno mi ha voluto dare retta- Sospirò Ron ingozzandosi con più cose riuscisse a tenere in bocca contemporaneamente.
-Harry Questa sera vedi di metterti subito a dormire appena torniamo dalla cena- Si assicurò la Granger dando la colpa di tutte quelle stranezze al sonno, ma lui non la stava realmente ascoltando visto che si era appena ricordato che subito dopo avrebbero avuto pozioni e questo voleva dire che avrebbe dovuto seguire la lezione e preparare intrugli con le palpebre pesanti e lo sguardo appannato il che non era una buona combinazione.
*
Draco si era già disposto dietro il proprio bancone e aveva iniziato a sistemare il suo libro e i vari ingredienti che aveva con se quando intravide con la coda dell'occhio entrare Potter seguito dal rosso e dalla Granger, fece finta di niente sperando che lo strano comportamento del castano durante il pranzo fosse stata un assurda coincidenza o comunque un episodio isolato ma appena tutti si disposero ed entrò il professor Piton, che si mise a spiegare il procedimento per preparare una qualche pozione, mosse furtivamente lo sguardo verso i tavoli dei grifondoro e, con non poco fastidio, dovette apprendere che il castano era di nuovo concentrato su di lui come se non ci fosse nessun altro in quell'aula, spostò in fretta lo sguardo verso il professore cercando di far finta che la cosa non gli desse fastidio.
*
Harry era seduto su di uno sgabello con il gomito appoggiato al banco e il viso sorretto dalla mano mentre osservava, con sguardo vacuo per il troppo sonno, il biondo seguire la lezione; i suoi occhi per qualche istante si erano mossi nella sua direzione quindi lui sapeva che lo stava fissando ma non poteva distrarsi solo per questo perché era più che determinato ad arrivare ad una conclusione, quel Draco che gli era difronte in quell'aula era di sicuro il solito Draco che aveva visto in tutti gli anni passati, velenoso e sarcastico, eppure lo incuriosiva come non mai.
 
Anche quando iniziarono a lavorare sui calderoni ed Hermione iniziò a dare ordini a Ron, con un insistenza e una precisione sfiancanti, il castano rimase sul suo sgabello ad osservare Draco che mescolava il liquido nel pentolone per poi iniziare a tagliare finemente una qualche erba, stringendo il coltello con quelle dita affusolate e chiarissime… non c'erano dubbi, l'aspetto era lo stesso del Draco di tutti gli anni passati e ciò voleva dire che il fatto che non riuscisse letteralmente a togliergli gli occhi di dosso dipendeva da altro.
*
Il biondo era concentrato… o almeno ci provava mentre sentiva la pressione di due iridi verdi sul suo corpo e cercava di trattenere l'istinto di andare lì a torturarlo, già aveva rischiato di tagliarsi mentre tritava sul tagliere un erba dal pessimo odore ma ora che doveva aggiungere tutti gli ingredienti nel momento e alla temperatura esatta si sentiva i nervi tesi come se si stessero per spezzare da un momento all'altro… gli mancava solo un ingrediente quando spostando la mano per prenderlo urtò inavvertitamente una boccetta sul bordo del tavolo che cadde con un sonoro plof nel pentolone ricolmo.
 
Solo il tempo di incrociare le sopracciglia aggrottate di Piton che il liquido difronte a lui esplose con un rumoroso boato finendogli addosso e formando una nube di fuliggine nera da cui tutti si allontanarono in fretta.
-È solo una boccetta di ingrediente base… niente di pericoloso- Disse Severus prendendo il contenitore dal fondo del pentolone, ormai vuoto, per poi rivolgersi a Draco, che aveva il volto e gli abiti completamente ricoperti da uno strato di polvere nera come se il liquido fosse esploso trasformandosi in solido, e continuare in tono di rimprovero -Vista la sua disattenzione eviterei di rimuovere tutto con la magia, si vada a dare una ripulita nei bagni-
*
Harry osservò con gli occhi ancora sgranati Malfoy dirigersi verso la porta con un passo pesante e infuriato prima di scomparirci dietro; si guardò in torno, mentre i grifondoro trattenevano a stento le risate e Ron aveva un sorriso davvero divertito, prima di alzare velocemente la mano e, quando gli sguardi furono su di lui esclamare.
-Dovrei andare in bagno- Il professore lo guardo assottigliando gli occhi prima di concedere.
-Vada… ma si ricordi che un qualsiasi atteggiamento di scherno non farà altro che togliere punti alla sua casata-
 
Harry si diresse in fretta verso la porta per poi raggiungere i bagni ed entrare, Draco era ricurvo su di un lavandino, con dei fazzoletti fra le mani e l'acqua aperta, continuava a ripassarsi le dita umide fra i capelli ormai quasi completamente puliti.
Quando il castano si avvicinò di un passo, sentendosi dispiaciuto e anche vagamente in colpa, Malfoy si voltò di scatto con gli occhi sgranati e il viso rosso di rabbia, su cui cadevano diverse gocce d'acqua che scivolavano dai capelli bagnati.
-Cosa c'è sei venuto per infierire Potter- Sputò quel nome con tutta l'ira di cui era capace.
 
-Io… non…- Tentennò questo, infondo era quello ciò che si sarebbero aspettai tutti ma Harry non aveva la minima intenzione di farlo… gli sembrava una cattiveria inutile.
 
-Sappi che è unicamente colpa tua… io non sono disattento… sei tu che hai fatto tutto… tu che mi hai fatto distrarre!- Sbottò il biondo sempre più arrabbiato mentre l'altro non sapeva cosa fare, infondo aveva ragione… sapeva di essere, anche se solo in parte, colpevole della distrazione di Draco e voleva fare qualcosa per far andare via quei fastidioso sensi di colpa.
Si avvicinò al dispensatore di fazzoletti e ne prese diversi prima di spostarsi di fronte a Malfoy a un metro di distanza, lui avanzò di un passo e questo si spostò in dietro, così per tre volte in completo silenzio finche il biondo non fu fermato dal muro alle sue spalle e chiese interdetto.
-Che fai?-
 
Harry non rispose e passò uno dei pezzi di carta sotto il rubinetto alla sua sinistra per poi strizzarlo un po' e portarlo verso il viso, di nuovo pallido, dell'altro che si tirò leggermente indietro finché anche la sua testa non fu appoggiata alle mattonelle bianche dietro di lui.
 
Il castano passò il fazzoletto sulle sue guance e sul mento prima di prenderne un secondo, bagnarlo, e passarlo sulla sua fronte e poi sui sugli occhi, che Malfoy chiuse malvolentieri per poi non riaprirli più.
*
Sentiva le mani dell'altro sfiorargli il viso mentre passava le salviette umide e calde contro la sua pelle, man mano sentì passare quella sensazione di sporco mentre il castano si concentrava nel ripulirgli il collo e lui era sicuro che quando quella cosa, incredibilmente sbagliata, sarebbe finita ci sarebbero state delle domande, degli sguardi imbarazzati e dei balbettii ma mentre Harry Potter, per quanto potesse suonare strano, si preoccupava di lavargli le labbra qualcosa gli dava l'assurda convinzione che andava bene così… quei pochi minuti nei bagni, con solo il silenzio a frapporsi fra di loro, se li erano guadagnati, poi sarebbero tornati alla normalità e, per quanto fosse stato piacevole quel contatto, avrebbero fatto finta che non fosse mai avvenuto ma quei pochi minuti ormai erano loro e a Draco andava bene così…
*
Quello che Draco non sapeva però era che ad Harry quei pochi minuti non bastavano affatto, infatti, mentre sfiorava quella pelle a dir poco candida dentro di lui cresceva la consapevolezza che non gli bastava, che non si sarebbe mai accontentato di un qualcosa di tanto banale e così mentre sfiorava quelle labbra fredde e di un rosa pallido non si riuscì più a trattenere e si avvicinò fino a sfiorarle con le proprie.
 
Il biondo era di sicuro allibito ma non fece niente mentre sentiva un innaturale calore sprigionarsi dal punto in cui le morbide labbra dell'altro lo stavano sfiorando.
 
Harry rimase fermo a godersi quel contatto solo labbra per qualche istante prima di allontanarsi.
 
Draco sentì dei passi ma non aprì i suoi occhi finché non udì la porta chiudersi e, in quel momento, si sfiorò le labbra capendo che il famoso Harry Potter aveva di certo fatto la cosa più stupida che potesse fare.
*
Il castano tornò per i corridoi barcollando più confuso di prima per poi incontrare i suoi amici.
-Ehi amico tutto bene?- Chiese Ron osservandolo.
-S… si… certo- Lo rassicurò Potter poco convinto prima che intervenisse Hermione.
-Harry hai una cosa sul labbro… tipo una macchiolina nera…- Appena concluse la frase sgranò gli occhi decisamente sorpresa, già lei era intelligente e gli erano bastati pochi indizi per intuire qualcosa, l'amico si pulì in fretta per poi scambiare un occhiata di intesa con una Granger piuttosto allibita mentre Weasley li guardava confuso.
 
Ma Harry aveva di certo altro di cui preoccuparsi perché, come il bacio aveva lasciato un segno nero sulla sua pelle aveva lasciato un segno anche nella sua mente che ora si contorceva in mille domande. Attraversarono diversi corridoi e salirono diverse scale fino a raggiungere il quadro della donna grassa per poi attraversare lo stretto passaggio.
 
-Ron perché non vai a prendere i tuoi scacchi di sopra?- Chiese Hermione appena entrarono.
-Ma… fra poco ci sarà la cena-
-Dai vorrei fare una partita… per favore- Mentì lei mentre l'amico acconsentiva e saliva verso il dormitorio maschile.
-Magari ha bisogno di una mano- Ipotizzò il castano cercando di fuggire su per le scale ma fu subito richiamato da Hermione.
-Harry… Ron tornerà tra poco… spiegami cosa sta succedendo in poche parole-
-Ok… è quello che pensi tu- Affermò convinto consapevole che tenere una cosa nascosta ad Hermione Granger era praticamente impossibile.
-Cosa… ma come… insomma- Vaneggiò lei evidentemente confusa.
-Non chiederlo a me è solo successo- Rispose in fretta mentre sentiva i passi di Ron per le scale.
-Ok… vedi di chiarire la cosa… in fretta- Consigliò l'altra mentre il rosso li raggiungeva con la scacchiera tra le mani esclamando.
-L'ho trovata-
-Forse avevi ragione… ormai è ora di cena- Sorrise l'altra stringendosi fra le spalle mentre Ron posava la scacchiera piuttosto allibito.
-Su dai andiamo- Disse Harry avviandosi attraverso l'apertura.
*
Finita la cena i tre stavano percorrendo i corridoi quando Harry notò Malfoy, intento ad osservare qualcosa da una delle finestre.
-Ho dimenticato la borsa in sala grande- Esclamò istantaneamente agli amici.
-Ma tu non avevi la borsa con te- Rispose Ron perplesso.
-Ron se Harry dice così sarà vero… noi ti precediamo- Sviò Hermione trascinandosi dietro il rosso sempre più confuso mentre Potter si dirigeva a passo deciso verso Draco, che osservava qualcosa fra le fronde degli alberi della foresta proibita, la sola luce delle poche candele ad illuminargli il viso, rendendolo più rosso del solito, mentre una pallida luna in cielo cercava di farsi strada fra le nuvole e la foschia.
 
-Cosa cerchi?- Chiese Harry avvicinandosi, Malfoy si voltò velocemente prima di osservare il castano interdetto per poi chiedere acido.
-Cosa vuoi?- Ma Harry non si era avvicinato sapendo già cosa dire.
Infondo Hermione gli aveva detto di chiarire le cose ma non sapeva realmente cosa volesse dire… certo la prima cosa da fare era definire quel contatto che ci era stato nei bagni, capire cos'era stato… ma ad Harry non serviva parlarne con l'altro per sapere cos'aveva provato o il perché l'aveva fatto… l'aveva fatto perché in quell'istante la distanza fra di loro gli era sembrata la cosa più triste del mondo e aveva provato un qualcosa di indescrivibile, milioni di piccole scosse sulle labbra ed un innaturale formicolio sulle dita e nel basso ventre… ci mise qualche istante a capire che se l'avesse rifatto avrebbe riprovato quelle piacevoli sensazioni e forse anche di più.
Osservò quel viso, quelle labbra sottili e quel naso affilato ed uno strano istinto gli avvolse il corpo… l'esigenza di estinguere tutte le distanze fra di loro gli fece comprendere ciò che provava e così provò ad esprimersi.
 
-Nonostante sia abbastanza sicuro di essere impazzito devo dirti una cosa…-
-No- Lo interruppe in fretta il biondo con un sorriso allibito e irritato, non pensava che il castano fosse tanto stupido da non fingere di dimenticare ogni cosa.
-Senti ascoltami… poi te ne potrai andare- Provò lui avvicinandosi di un passo.
-No… non voglio sentirti vaneggiare!- Esclamò l'altro allarmato dal fatto che Potter potesse commettere l'irreparabile.
-Ascoltami!-
-No!- Urlò con tutto il fiato andandosi a coprire le orecchie con le mani e chiudendo gli occhi per poi indietreggiare di un ultimo passo e sentire il freddo muro bloccare la sua arretrata… non poteva essere davvero tanto stupido da farlo sul serio.
-Senti Malfoy…- iniziò avvicinandosi per poi prendergli delicatamente i polsi e allontanagli le mani dalle orecchie mentre l'altro stringeva gli occhi sempre di più -Per favore ascoltami… c'è stato qualcosa in quel bagno oggi… io ho provato qualcosa...-
-No- La voce del biondo era flebile e tremava come anche il suo corpo… avrebbe finito per sbagliare tutto… per fare l'errore più grande della sua vita se avesse ceduto a quella voce.
-Di che non hai provato quello che ho provato io… di che non hai provato niente… dillo così potrò andarmene- Gli disse il castano posando la fronte sulla spalla dell'altro senza lasciare i suoi polsi per paura che potesse fuggire, si sentiva debole ed era consapevole che in quell'istante si stava preparando a ricevere una manciata di parole che lo avrebbero mandato in frantumi.
 
-Smettila- Soffio il biondo con ira.
-Dillo- Bisbigliò di nuovo Harry.
-No- Ripeté Draco aprendo leggermente gli occhi.
-Ti prego- Supplicò l'altro sentendosi al limite… senza quelle parole che lo avrebbero mandato in pezzi non sarebbe mai riuscito a lasciarsi tutto alle spalle e quell'attesa gli faceva male… un dolore che non aveva mai provato in vita sua.
-No… non posso- Concluse il biondo con il fiato corto come se quella frase gli fosse costata un immane sforzo.
-C… cosa?- Sussurrò il castano sgranando gli occhi, lasciandogli i polsi e lasciando cadere le braccia ad avvolgergli le spalle.
 
Draco era di nuovo con gli occhi chiusi e stretti cercando di evitare che quelle lacrime uscissero, le braccia adesso sollevate come se l'altro non l'avesse lasciato andare… l'aveva fatto… l'aveva detto… aveva ceduto e adesso se possibile faceva più male di prima, era come se un qualcosa gli stesse dilaniando il petto… lui provava qualcosa… ed era ricambiato… ma non era possibile, quella non era una bella favola con lieto fine e Malfoy ne era fin troppo consapevole… sarebbe finita male e aver ammesso i suoi sentimenti non cambiava nulla ma lo rendeva solo più doloroso, sapeva che non sarebbe durata… era impossibile.  
 
-Allora qual'è il problema?- Chiese Harry alzando il viso di fronte a quello dell'altro che continuava a stringere gli occhi con tutta la forza che aveva… si era già scoperto troppo e piangere di fronte a lui avrebbe solo peggiorato l’irrimediabile.
 
-I problemi Potter…- Iniziò Malfoy appoggiando con forza la sua fronte a quella dell'altro fino a spingere al limite del dolore -Sono così tanti che ad elencarli non basterebbe una giornata e dubito che tu sia tanto infossato nelle tue utopiche fantasie da non accorgertene-
 
Harry osservo quegli occhi contratti e quelle ciglia lunghe e bionde prima di lasciargli scivolare un braccio giù intorno alla vita e tenere l'altro intorno alle spalle prima di tirarselo dietro lontano da quel muro freddo, spostò la mano fra i capelli del biondo e gli posiziono il viso nell'incavo fra la sua spalla e il collo prima di bisbigliare.
-Draco… puoi piangere se vuoi… tenerti dentro le lacrime ti farà solo più male-
-Sei tu che mi fai male-
 
-Sei ingiusto… io non ho fatto niente-
 
-Si invece… tu e quegli stupidi fazzoletti- Iniziò a singhiozzare Draco lasciandosi sprofondare nella spalla dell'altro e avvolgere dal suo odore -Tu e quello stupido bacio… tu e questo stupido abbraccio-
 
-Scusa- Sussurrò Harry accarezzandogli i capelli con una mano e la schiena con l'altra mentre sentiva delle lacrime bagnargli il mantello.
 
-Tu e le tue stupide scuse- Continuò in un bisbiglio aggrappandosi con una mano al suo maglione di lana.
 
-Posso guardarti in faccia?- Chiese Harry, si sentiva strano nel avere fra le braccia un Draco così vulnerabile e ridotto alle lacrime eppure aveva anche la sensazione che nessuno l'avesse mai visto in quello stato… che era una cosa che era stata concessa solo a lui.
 
-Tu e le tue stupide pretese- Sospiro Malfoy chiudendo gli occhi e rialzando il viso verso quello dell'altro, Harry vide le sue guance rosse e umide per via delle lacrime, le ciglia aggrovigliate e i capelli arruffati prima di sorridere e soffiargli sulle labbra.
 
-I problemi si risolvono Draco-
 
-Mi sbagliavo tu sei davvero così infossato nelle tue utopiche fantasie da credere che la cosa possa finire bene- Sospirò Malfoy allontanandosi da quell'abbraccio per poi aprire gli occhi, arrossati, e piantarli in quelli dell'altro.
 
-Potremmo almeno provarci- Spiegò il castano sapendo che stava riuscendo a scalfire quella corazza.
 
-Supponiamo… per quanto assurdamente ridicolo che fra noi… ci sia… una specie di relazione come pensi anche solo lontanamente di poterla portare avanti?- Chiese Draco guardandolo perplesso.
 
-Credo che finché non finisce la scuola dovremmo tenerla nascosta… soprattutto alla tua famiglia… e poi ci potremo comprare due scope… o una moto volante e volarcene in un posto carino dove nessuno ci possa disturbare-
 
-Come dicevo utopiche illuse fantasie- Ripeté rassegnato il biondo.
 
-Poi si vedrà… non mi importa se andremo a stare sull’Everest o su Marte… voglio solo stare con te- Spiegò il castano speranzoso.
 
-Deve essere davvero rilassante stare nella tua testa- Sospirò Draco ma una frase dell'altro l'aveva colpito “Voglio solo stare con te” perché di certo rispecchiava in parte quello che lui provava per Potter.
 
-Proviamoci- Sussurrò Harry convinto.
 
-Potrebbe finire male… e a quel punto sarà troppo tardi per poter tornare indietro- Gli disse serio l'altro.
 
-Ne sarà valsa la pena- Rispose convinto.
 
-Come fai a saperlo?- Domandò Draco a pochi passi dal cedere.
 
-Faremo in modo che ne valga la pena- Sorrise in fine l'altro.
 
-Allora va bene… facciamo questo stupido dannatissimo sbaglio- Concluse l'altro ancora convinto che quello era il peggior sbaglio che potesse fare ma del tutto determinato a portarlo avanti fino infondo… fino a che non avrebbe fatto tanto male da sembrare lacerare le carni perché era già sicuro che ne sarebbe valsa la pena.
Pensava a questo mentre si avvicinava all'altro e chiudeva gli occhi posando le labbra su quelle di Potter che subito gli avvolse la vita chiudendo gli occhi, Draco inizio a mordicchiare il labbro inferiore del castano mentre questo cercava la sua lingua e con una mano gli sfiorava la colonna vertebrale da sopra il mantello, il corridoio per diversi secondi si riempì di sospiri e rumori sommessi di pelle contro labbra e lingua contro lingua prima che i due si allontanassero, entrambi con il fiato corto e le labbra leggermente gonfie; Harry si raddrizzò gli occhiali e Draco cerco di dare un aspetto più decoroso ai suoi capelli prima di chiedere, rivolto all'altro.
 
 -Si vede che ho… pianto?- Il castano l'osservò per qualche secondo prima di balbettare.
 
-N… no-
 
-Sei un pessimo bugiardo Potter- Sospiro il biondo passandosi una manica sugli occhi.
 
-Comunque non troverai nessuno nella sala comune visto l'orario- Cercò di rassicurarlo.
 
-Meglio di niente, allora… ci si vede in giro Potter?- Domandò Draco con il suo solito sorriso come se pochi secondi fa quelle labbra non fossero state impegnate in tutt'altro.
 
-Ci si vede a colazione… sarò quello che ti fissa in modo maniacale- Sorrise il castano finalmente davvero felice.
 
-Ed io quello con il coltello in mano- Concluse voltandosi e scomparendo nell'oscurità.
*
Harry non riusciva ancora ad elaborare quello che era successo la sera precedente, quelle parole sulle labbra del biondo erano state come una doccia rovente. Quando Harry chiudeva gli occhi rivedeva il viso di Malfoy arrossato e quelle parole  dette con un accenno d'arroganza "facciamo questo stupido dannatissimo sbaglio " e poi quel bacio, avrebbe rivissuto quell'istante all'infinito, gli bastava quel bacio… quel bacio era valso certamente tutti i suoi anni di vita… ora poteva morire… o almeno così credeva visto che qualcosa si muoveva dentro di lui, all'altezza dello stomaco, qualcosa come il premente desiderio di risentire quelle labbra… quel corpo. Tutto quello gli aveva dato dipendenza e non concepiva la distanza come un opzione.
 
Harry era stranamente silenzioso quella mattina e dopo aver spiegato la situazione ad un traumatizzato Ron.
-Aspetta cosa vuol dire che tu è Draco Malfoy vi siete messi insieme- Chiese allibito questo quando il castano provò a spiegargli la situazione nella sala comune la mattina stessa.
-Senti… vuol dire quello che vuol dire ora abbassa la voce- Aveva risposto imbarazzato lui e poi aveva iniziato a sviare le domande, troppo stupidamente felice per elaborare una risposta sensata, e alla fine i suoi due amici si erano arresi, finche non andarono a colazione e si sedettero, come loro solito, al tavolo dei Grifondoro.
 
-Amico non puoi dirci semplicemente "Ci siamo dichiarati il nostro eterno amore"- Disse Ron non troppo attento al tono di voce addentando una salsiccia.
-Infatti giurerei di non aver usato quelle parole- Rispose Harry stringendosi tra le spalle.
-Capisco che tu non voglia dare dettagli… ma almeno una spiegazione più chiara- Intervenne Hermione.
-Infondo non è successo altro-
 
Poi i due amici esasperati iniziarono a parlare della lezione di pozioni che ci sarebbe stata lunedì e così Harry poté distrarsi per scrutare il tavolo dei serpeverde dove Draco mangiava in silenzio con, come suo solito, alla destra Goyle e alla sinistra Tiger. Era strano vederlo così "nel suo ambiente naturale"… fra visi sconosciuti, o conosciuti solo per uno scambio di insulti, eppure lì c'era lui… Draco, che muoveva svogliato la sua forchetta nel piatto, quasi a cercare qualcosa nella minestra.
Il biondo alzò lo sguardo ed incontrò quello di Harry, in un istante il castano si estraniò da tutto il resto, che divenne muto e superfluo, a quel tavolo rimase solo lui… con le sue labbra di un rosa appena accennato troppo fredde, quel colorito troppo niveo e quei capelli troppo biondi… era così, Draco era troppo e, quasi a rispecchiarlo, il desiderio di Harry era appunto troppo… non se lo spiegava ma sentiva il bisogno irrefrenabile di alzarsi, andare dove era seduto l'altro e sederglisi affianco, con le spalle che si toccavano e le mani che si sfioravano in casuali momenti…
 
-Amico mi stai ascoltando?!- Chiese Ron, addentando una coscia di pollo destandolo dalle sue elucubrazioni.
 
-Eh cosa...? Si stavo solo...-
 
-Spogliando con gli occhi Draco Malfoy...? Ok... Non pensavo avrei mai detto una cosa del genere!- Bisbigliò Ron sgranando gli occhi.
 
-Smettila... Lo stavo semplicemente guardando-
 
-Si certo "guardando"- Si intromise Hermione per poi continuare -Comunque forse è il caso di abbassare la voce… andiamo?-
 
-Ok- Dissero in coro i due, prima di dirigersi verso la porta dove, nel ammassata generale, Harry prese una spallata particolarmente violenta da qualcuno che passava, per poi notare che questo era Draco, scortato dai soliti due.
 
-Potter fai attenzione a dove metti i piedi- Disse il biondo sorridendo ironico prima di allontanarsi.
 
-Non penso si possa dire che la vostra sia una relazione sana!- Esclamò Ron, che sembrava particolarmente infastidito.
 
Ma Harry non era certo arrabbiato infondo il modo in cui quei due occhi di ghiaccio l'avevano guardato e il modo in cui quelle labbra avevano soffiato la parola "Potter", già infondo Harry per Draco era sempre stato "Potter", e poi aveva sentito chiaramente quelle dita gelide infilargli qualcosa in tasca, lo prese e notò che era un bigliettino.
"All'una fuori dalla mia sala comune"
 
Gli aveva chiesto un appuntamento ed Harry non sarebbe potuto essere più felice, insomma più che altro gli aveva comunicato dell'appuntamento ma infondo ciò che contavano erano i risultati.
*
Verso le undici Harry disse.
 
-Allora io vado al... Appuntamento con...
 
-Si amico la frase che cerchi di dire e "Vado all'appuntamento con Draco Malfoy"- Intervenne Ron.
 
-Si... È solo che non è proprio una frase che credevo di dire prima o poi... Fa niente io vado!- Concluse Harry, prima di uscire alle undici e venti e chiudersi dietro la raccomandazione di Hermione.
 
-Non bere niente di cui non hai visto la preparazione!- Chissà a cosa si riferiva? Si chiese Harry per i corridoi coperto dal mantello dell'invisibilità.
 
Arrivò di fronte alla sala comune alle undici e trentacinque, dove trovò Draco appoggiato ad un muro, che pero non poteva vederlo per via del mantello.
-Ehi Draco- Bisbigliò avvicinandosi.
 
-Chi...?- Sussultò Malfoy allontanandosi dal muro per poi guardarsi in torno.
 
-Vuoi vedere qualcosa di forte?- Chiese il castano divertito dall'espressione confusa del biondo che domandò.
 
-Potter?! Dove sei?- Questo lasciò scivolare la testa fuori lasciando il corpo nascosto dal mantello.
 
-Forte no!- Esclamò osservando l'espressione colpita dell'altro.
 
-Decisamente- Concesse il biondo avvicinandosi e prendendo fra le dita il tessuto.
 
-Mantello dell'invisibilità- Affermò sorridente.
 
-Interessante-
 
-Sento dei passi- Mentì poi Harry solo per avere una scusa per poter alzare il mantello e, con un gesto molto veloce, coprire entrambi.
 
-Sei un pessimo bugiardo Potter e probabilmente non sai neanche leggere un orologio visto che sono le undici e mezzo- Soffio il biondo sulle labbra dell'altro che chiese.
 
-Da quanto sei qui fuori?-
 
-Da qualche minuto- Rispose il biondo facendo sorridere l'altro che disse.
 
-Sei un pessimo bugiardo Draco-
 
-Io sono un ottimo bugiardo… fidati- Disse avvicinandosi fino a che non riuscì a percepire i movimenti delle labbra dell'altro per lo spostamento della poca aria fra di loro, mentre Harry sentiva i propri sospiri tornargli indietro dopo che si erano infranti sulle labbra dell'altro.
 
-Questa non è una gara... Lo sai vero?!- Chiese Harry non riuscendo più a trattenersi.
 
-Tutta la vita è una gara- Affermò il biondo con un sorriso divertito.
 
-E come si capisce chi vince?-
 
-Lo capirai- Sussurrò Draco gli occhi ormai ridotti a due fessure avvicinandosi per completare quel bacio. E così era successo di nuovo, Harry era stato travolto dall'altro, che ora si insinuava fra le sue labbra.
 
Il mantello copriva quel qualcosa di troppo complicato e, sotto di esso, i respiri si facevano lenti ed alternati, mentre Harry avanzava cercando di avvicinarsi ancora di più all'altro e Draco indietreggiava troppo preso a morsicchiare il labbro inferiore per accorgersi di star cedendo… se ne rese conto solo quando la sua schiena posò sul muro alle sue spalle, i mattoni erano fastidiosamente freddi ma la rovente temperatura di Harry gli bastava a dimenticare tutte le sensazioni sgradevoli… tutti  i pensieri sgradevoli.
 Si separarono, in modo lento, e solo alla fine Draco aprì i denti che tenevano una parte del labro dell'altro, ormai più rosso del normale.
 
-Vuoi strapparmi il labbro?- Chiese Harry, con ancora gli occhi socchiusi.
 
-Non saprei… il tuo sangue ha buon sapore?- Domandò leccandosi le labbra.
 
 -Sei inquietante- Sorrise Harry stringendo la vita del biondo e leccandosi l'interno del labbro dal sapore vagamente ferroso, si prese il labbro fra l’indice e il pollice e disse -A quanto pare puoi sentirlo se vuoi… il sapore del mio sangue intendo-
 
-Interessante- Sorrise Malfoy prendendo il polso dell'altro per poi portarsi la mano, che prima reggeva il labbro, vicino alla sua bocca dove lecco il rivolo di sangue e saliva che era sull'indice di Harry, questo sgranò leggermente gli occhi prima di riavvicinare le labbra a quelle dell'altro troppo desideroso per accorgersi di star premendo Draco contro il muro con il suo corpo, mentre stringeva vicino alla sua la vita dell'altro scese con il viso ed iniziò a segnare il suo collo di lenti baci, spostando la maglia fino a scoprire la spalla, e lasciò un succhiotto sulla mascella, strappando un sospiro all’altro che affondò le unghie nella schiena del castano mentre con le dita gelide gli percorreva la spina dorsale alzandogli il maglione.
 
Draco sposto una mano sul petto di Harry e lo allontanò, malvolentieri sotto i suoi lamenti, per poi dire.
-Domani ci sarà pozioni-
 
-Tu si che sai come rovinare l'atmosfera - Sussurrò l'altro.
 
-Sai bene dove portava quell'“atmosfera” e dubito tu abbia una stanza singola nel tuo dormitorio- Rispose Draco sfiorandosi la mascella dove aveva il succhiotto.
 
-C'è sempre il mantello dell'invisibilità- Propose Harry stringendosi fra le spalle.
 
-Scherzi vero?- Lo fulminò con lo sguardo l'altro per poi continuare -Non lo farò per un corridoio gelido sotto un mantello dell'invisibilità-
 
-Non fare il difficile- Si lamentò il castano riabbassandosi il maglione.
 
-Trova un letto matrimoniale o da me otterrai solo commenti acidi- Soffio poi gelido incrociando le braccia sul petto.
 
-Ok… comunque mi sembrava troppo presto- Sorrise Harry felice di essere sotto quel mantello con Draco visto che non avrebbe voluto esserci con nessun altro per poi continuare -...Comunque si è fatto tardi… ci vediamo domani a pozioni-
 
-Allora a domani Potter- Salutò Draco, prima di uscire dal mantello.
*
Harry camminava di nuovo verso la sua sala comune consapevole di aver saltato un altra notte di sonno e si chiese come faceva Hermione a sapere tutto di tutte le materie senza dover passare sui libri tutte e ventiquattro le ore giornaliere, dato che dormiva e a volte interrompeva le sue letture anche addirittura per mangiare… ma si sentiva anche stupidamente felice e riscaldato.
 
Quando attraversò il passaggio trovò dall'altra parte Ron che giocava da solo sulla sua scacchiera.
 
-Mi hai aspettato?- Chiese abbastanza sorpreso Harry.
 
-Si... Insomma da quando questa mattina mi hai detto che fra te e Draco Malfoy e sbocciata una grande storia d'amore non abbiamo avuto modo di parlare da soli- Spiegò Questo alzandosi in piedi.
 
-Di nuovo non credo di aver usato queste parole- Fece notare il castano piegando il mantello.
 
-Si… comunque insomma non ne abbiamo parlato molto-
 
-In che senso parlato?- Chiese Harry.
 
-Non saprei Hermione mi ha detto di esserti di sostegno… anche se credo che per parlare di un ragazzo abbia più senso parlarne con lei- Spiegò il rosso sembrando alquanto confuso.
 
-Tranquillo Ron non ti traumatizzerò con i dettagli- Rispose il castano trattenendo una risata.
 
-Grazie al cielo- Esclamò l'altro evidentemente sollevato.
 
-Di contro se tu sapessi dove trovare un letto matrimoniale mi saresti di grande aiuto-
 
-… Non ne ho la più pallida idea- Rispose Ron dopo averci pensato un attimo.
 
-Immaginavo…-
 
-Ma cosa ci devi fare con un letto matrimoniale?- Domandò aggrottando le sopracciglia.
 
-Ho detto che non ti avrei traumatizzato con i dettagli- Sviò il castano seguendo l'altro su per le scale che portavano al dormitorio.

*Angolo di chi ha scritto questa cosa*
Grazie per essere arrivati fin qui e spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se così è fatemelo sapere con un commento!
midori_ninjin (^-^)

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Capitolo 2
*** Sorprese e sospiri ***


La mattina seguente i due furono svegliati da Neville, che cercava rumorosamente la sua rana. Si vestirono e scesero barcollando.
 
-Siete svegli- Constatò Hermione rimettendo il libro che aveva in mano nella sua borsa.
 
-Mmh- Mugugnò Harry mentre Ron si appoggiava al muro per non collassare sul pavimento.
 
-Non dovreste fare tardi… vedete come vi riducete- Affermò guardando i due.
 
-Hermione esageri stiamo alla grande- La rassicurò Ron parlando ad una poltrona.
 
-Lo vedo- Bisbigliò rassegnata lei prima di uscire dalla sala comune seguita dagli amici.
*
Percorsero i corridoi fino alla sala grande, dove i tre si sedettero, come loro solito, al tavolo dei Grifondoro ed iniziarono a mangiare, fra le inutili chiacchierare e le lamentele di Hermione.
Poco dopo, mentre Ron si strozzava con un qualcosa di evidentemente troppo grande per passare lungo la sua gola, i gufi entrarono, dalle ampie vetrate disposte in alto sulle pareti, per distribuire la posta... Hermione ricevette una copia della "Gazzetta del profeta" ma Harry fu più interessato all'enorme gufo nero che adagio un pacco abbastanza grande di fronte a Draco. Il pacco era ricoperto da una spessa carta regalo verde scuro e portava sopra una piccola busta dello stesso colore, legata con un cordoncino dorato e chiusa da una colata di cera rosso cremisi. Harry sentì svariati ragazzi al tavolo dei Serpeverde chiedere a Draco di aprire il pacco e senti anche quest'ultimo rifiutarsi e dire che l'avrebbe fatto più tardi, lo vide separare la busta dal resto e mettersela nella tasca interna.
 
-Secondo te cos'è quel pacco?- Chiese Ron, che era riuscito a scampare al soffocamento, ad Harry.
 
-Non saprei...-
 
-Penso venga da casa sua… infondo chi altro può mandargli un pacco- Intervenne Hermione.
 
-A pozioni gli chiedo cosa contiene- Concluse Harry alzandosi seguito dai due amici, l'occhio gli cadde ancora una volta sul tavolo dei serpeverde dove vide Draco piuttosto indaffarato nel infilare a forza il pacco nella borsa evidentemente troppo piccola.
 
Poi le ore furono alquanto noiose fra le pacate lezioni del professor Vitious e i richiami della Mcgranitt ed Harry le passo con l'unico desiderio di arrivare in fretta alla lezione di pozioni... Non avrebbe mai creduto di sperare una cosa simile ma ora era così, non vedeva l'ora di fare pozioni, perché sapeva che lì ci sarebbe stato lui... Draco.
 
Arrivò pozioni e Piton, più nervoso del solito, disse.
 
-Aprite il libro a pagina 76... Qui è riportata la ricetta per il distillato soporifero... Dividetevi in coppie- Le coppie si formarono quasi automaticamente di fronte agli svariati tavoli con calderone, Harry alla fine poté notare sorpreso che era rimasto solo Draco e vide anche Ron ed Hermione sorridergli complici. Si mise dietro uno dei tavoli e Malfoy lo raggiunse.
 
-Iniziate… avete un ora e ventisei minuti- Disse Piton prima che l'aula si riempisse di rumori di vociare e di coltelli.
 
-E così dovremmo cavarcela noi due- Sussurrò Harry.
 
-Adesso non fraintendere… Ma avrei preferito finire in squadra con qualcuno che sappia la differenza fra distillato soporifero e distillato della morte vivente- Sospiro Draco il più silenziosamente possibile.
 
-Dai nomi scommetto che è meglio non confonderli- Sorrise Henry.
 
-E comunque non voglio avvicinarmi mai più ad un calderone in vita mia- Continuò incrociando le braccia sul petto.
 
-Visto che ci dobbiamo dividere i compiti tu potresti dirmi cosa fare ed io potrei eseguire la ricetta- Propose il castano.
 
-Vuoi dire che seguirai i miei ordini senza controbattere?- Chiese Draco visibilmente attratto dalla proposta -Perfetto allora metti quattro rametti di lavanda e due misurini di ingrediente base nel mortaio…-
 
-Conosci a memori la ricetta?- Chiese Harry sorpreso.
 
-Conosco tutte le ricette utili- Rispose con un sorriso compiaciuto Malfoy.
 
Passarono tutti e ottantasei i minuti in cui Harry seguì alla lettera gli ordini dell'altro che di contro lasciò fare tutto il lavoro al castano, alla fine Piton disse.
 
-Il tempo e finito… adesso passerò fra i tavoli- E così fece… mentre guardava le svariate pozioni si sentivano i suoi commenti pungenti e sarcastici, tranne per quella di Ron ed Hermione, avendo alle spalle l'esperienza con quella preparata per Tiger e Goyle, alla fine raggiunse il calderone di Harry e Draco, giro la pozione con un mestolo, ne osservò attentamente il colore per poi dire.
 
-Passabile- E continuare il suo giro.
 
Quando suonò la campanella le classi si riversarono per i corridoi ed Harry riuscì a trascinare per una manica Malfoy in una delle classi, ormai deserte, per poi lasciargli la divisa.
 
-Passabile? Passabile? Quel Distillato era perfetto- Sbotto il biondo particolarmente infastidito.
 
-Infondo è un complimento- Cercò di calmarlo il castano.
 
-Almeno so che Piton per quanto acido è sempre giusto con i voti- Si calmò Draco.
-Sempre giusto?-
 
-Sempre giusto con i Serpeverde- Si corresse il biondo prima che la porta dell'aula si aprisse ed entrassero Ron ed Hermione.
 
-Di cosa parlate?- Si intromise il rosso
.
-Ci avete seguito?- Chiese Harry.
 
-Si… Eravamo curiosi- Rispose Hermione in fretta.
 
-Ah… Già cosa c'era nel pacco?- Chiese il castano al biondo.
 
-Non penso siano cose che vi riguardano- Disse guardando il rosso e la Grenger con astio pensando che Potter non poteva essere stato così stupito da parlare della relazione con i suoi amici.
 
-Hai qualcosa da nascondere?- Chiese lei.
 
-Si… Sai è un classico dei mangiamorte spedirsi messaggi in pubblico via gufo - Rispose Malfoy.
 
-Ok… Ok… Stiamo calmi… Non litigate ma cosa più importante… Voglio vedere cosa c'è nella scatolo- Disse Harry.
 
-Possibile che vi interessiate tanto ai fatti degli altri…? Comunque se vi fa stare zitti- Concluse Malfoy prendendo il pacco da dentro la borsa, posandolo su uno dei banchi per poi prendere la busta ed aprirla… leggerla con gli occhi e poi guardare la scatola.
 
-Allora cos'è?- Chiese Harry.
 
-È una bomba- Chiese Ron vedendo il viso di Draco.
 
-È un animale- Disse molto infastidito il biondo.
 
-Ti hanno comprato un animale? Cosa c'è che non va?- Chiese il castano.
 
-È un serpente- Concluse Draco.
 
-Allora?- Chiese Harry.
 
-Io… Detesto i serpenti- Ammise il biondo.
 
-Non sembravi averci dei problemi quando me ne hai lanciato uno contro- Intervenne Harry.
 
-Quello era diverso… Non l'ho mica avuto vicino-
 
-Ma il serpente non è l'animale della tua casata?- Chiese Ron.
 
-Quello della tua e il leone… Ti piacerebbe come animale domestico- Lo zittì Draco infastidito.
 
-Noi dobbiamo andare in biblioteca- Intervenne Hermione.
 
-In biblioteca per fare che…- Chiese Stranito Ron.
 
-Studiare… Cosa sennò?- Sviò in fretta lei prima di salutare e trascinare via Ron.
 
-Devi ammettere che la Grenger è una pessima bugiarda- Disse Draco quando i due erano già fuori.
 
-Si… Però ha cercato di rendersi utile, se rimanevi altri tre secondi con Ron penso che l'avresti aggredito con il Crucio- Sorrise Harry.
 
-Non essere ridicolo… Non lo so ancora eseguire… comunque tu gliene hai parlato- Disse consapevole che la stupidità dell'altro non aveva fine.
 
-Cosa ti aspettavi, sono i miei migliori amici- Rispose questo.
 
-Immagino che ormai dovremo fidarci… mal che vada c'è sempre l’oblivion- Concluse Draco avvicinandosi alla scatola per poi continuare -Allora cosa facciamo con quella cosa?- Chiese guardando interdetto il pacco che si mosse leggermente.
 
-Siamo sicuri che non è una bomba?- Chiese Harry.
 
-Se anche dovessero uccidermi non penso userebbero un marchingegno babbano-
 
-Ok… Ho capito- Concluse Harry aprendo il pacco.
 
-Allora?- Chiese Draco vedendo Potter guardare dentro la scatola.
 
-Allora cosa?-
 
-Com'è?-
 
-È… Bellissimo- Disse Harry ammirando l'animale.
 
-Intendevo la razza-
 
-Non so che razza sia... Ma ti assomiglia- Sorrise Harry all'animale.
 
-Dovrebbe essere un insulto?-
 
-No… È molto carino ha gli occhi rossi ed è completamente bianco-
 
-Immagino sia adorabile… secondo te se lo faccio alla brace e fingo sia salsiccia Tiger se lo mangia?- Chiede poi completamente serio.
 
-Tu non ti riporterai questo animale nel tuo dormitorio- Affermò convinto Harry sfiorando la testa del serpente.
 
-Che c'è? In molti luoghi i serpenti si mangiano-
 
-Non trasformerai Vladimir in cibo- Sorrise Harry mentre il serpente si avvolgeva intorno al suo braccio fino a raggiungere la spalla.
 
-Penso ti vogli strangolare-
 
-Non è vero… Magari sta cercando di dirci qualcosa- Disse l'altro sfiorando il mento dell'animale.
 
-Mmh- Mugugnò Draco infastidito.
 
-Che c'è?- Chiese Harry.
 
-Vi devo lasciare da soli?- Chiese in risposta il biondo, facendo sorridere Harry che rimise il serpente nella scatola  e la richiuse.
 
-Sei geloso…? Di un serpente?-
 
-No… capisco come una cosa fredda, viscida e velenosa possa essere adorabile-
 
-Si… Adorabile…- Disse Harry guardando il biondo.
 
-Parli di me?- Chiese Draco.
 
-No…- Disse Harry prima di correggersi -Forse-
 
-E tu sei troppo sdolcinato- Affermò Draco allontanandosi… Non si sentiva a suo agio… non comprendeva tutta quella sdolcinata dolcezza, non era da lui e non era da loro… loro non avrebbero dovuto abbracciarsi… baciarsi… amarsi.
 
-Che c'è che non va adesso?- Chiese Harry avvicinandosi all'altro.
 
-Niente è tutto… perfetto- Sorrise ironico il biondo.
 
-Non ti capisco proprio… sembra che tu non voglia essere… Felice-
 
-Io sono felice…-
 
-Non è vero… Appena senti anche solo il lontano rischio di poter essere felice senti anche il bisogno di torturarti con pensieri del tipo “Prima o poi si verrà a sapere e sarà un disastro”-
 
-Sai quando si dice “beata ignoranza”? È verissimo… tu sei lì con un sorriso da idiota ma io riesco solo a pensare che tutto questo, si è molto carino ma che prima o poi finirà in tragedia- Disse Draco infastidito.
 
-Sei solo spaventato… Non riesci neanche a dire il mio nome… Cos'è hai paura che pronunciandolo la cosa diventerà ancora più seria di quanto già non sia?-
 
-Si…- Alzò la voce Draco per poi continuare  -Ho paura… ho paura di capire quello che già so e di essere obbligato ad accettare questa ridicola situazione… perché ammettiamolo… tu… io… e la cosa più folle che potessimo fare… tutto questo non sarebbe mai dovuto succedere- Concluse Draco più colorito del solito.
 
-Finito?-
 
-Si- Ammise il biondo riprendendo fiato.
 
-Cosa abbiamo detto dei problemi?-
 
-Che li risolveremo- Disse Draco come se fosse un bambino a cui stanno ricordando una lezione.
 
-Sei carino quando ti arrabbi- Ammise poi Potter.
 
-Smettila di scherzare-
 
-Io dico sul serio- Continuò Harry non riuscendo a trattenere un sorriso.
 
-Ma come diavolo fanno Wesley e la Granger a sopportarti?- Gli chiese il biondo calmandosi per poi continuare -Comunque cosa ne facciamo di quel coso?-
 
-Ho detto che si chiama Vladimir- Gli ripeté Harry.
 
-Cosa ne facciamo di Vladimir…? non ci credo che sto chiamando per nome quel coso-
 
-L'amore fa fare pazzie… potresti rispedirlo a casa tua dicendo che apprezzi il gesto ma che fra le tue mani Vladimir finirà probabilmente arrosto- Propose il castano.
 
-Mio padre si infurierebbe-
 
-Allora potresti portartelo dietro come animale domestico- Provò ancora lui.
 
-Chissà perché penso che questa discussione sarebbe molto più produttiva se tu stessi zitto- Sospirò Draco passandosi una mano fra i capelli.
 
-Posso tenerlo io se vuoi- Disse in fine Harry felice di aiutare il biondo ma anche di accudire Vladimir.
 
-Davvero?- Chiese l'altro sorpreso.
 
-Si… non ho problemi con i serpenti… ma ad una condizione… mi devi chiamare Harry-
 
-No- Rispose in fretta Draco.
 
-Perché no? È solo un nome-
 
-Non è solo un nome… è il tuo nome… il nome che usano i tuoi amici… e quelli del Grifondoro… invece Potter e quel cognome che usano tutti gli altri… quelli che non sono tuoi amici… e noi non siamo amici… siamo passati dall'odiarci a questo così in fretta da non essere mai passati per l'amicizia... per questo per me tu sei Potter- Spiegò il biondo non distogliendo il suo sguardo da quello dell'altro.
 
-Forse per noi non è così semplice essere amici… Malfoy- Disse Harry abbassando lo sguardo e sussurrando l'ultima parola, quando la pronunciò gli occhi di Draco si sgranarono leggermente… era assurdo ma non gli piaceva che le labbra dell'altro pronunciassero il suo cognome… gli sembrava quasi di essere tornato al punto di partenza… ma non poteva continuare a chiamarlo Potter e pretendere di essere chiamato Draco infatti disse.
-Vedo che hai capito…- 
 
-Sai una cosa Malfoy…- Lo interruppe Harry per poi continuare -Ormai tu per me sei Draco- Sorrise sorprendendo il biondo.
 
-Ma ho detto che…-
 
-Ti ho ascoltato ma io voglio chiamarti Draco… e voglio che tu mi chiami Harry ma penso che ci sia tutto il tempo- Concluse Harry avvicinandosi.
 
-Il tempo per cosa?- Chiese il biondo.
 
-Il tempo per fare amicizia… potremmo ricominciare da capo- Disse Harry.
 
-Ricominciare da capo?- Rifletté Draco… gli sembrava una buona idea ma gli sembrava anche un modo bello per dire “tornare al punto di partenza”.
 
-Si… su avanti dillo-
 
-Dire cosa?- Chiese il biondo confuso.
 
-“Potter… non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate, posso aiutarti io”- Ripeté Harry.
 
-Te lo ricordi ancora?- Domandò sorpreso il biondo.
 
-E stato l'inizio di una grande inimicizia- Sorrise l'altro.
 
-Come vuoi… “Potter… non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate, posso aiutarti io”- Disse Draco porgendogli la mano mentre nella mente dell'altro si faceva spazio un déjà-vu… quella stessa situazione con un biondo più piccolo e i capelli tirati indietro da troppo gel, e le scale dove era iniziato tutto e quella stessa mano tesa verso di lui.
 
-“So riconoscere da solo le persone sbagliate, grazie”- Sorrise Harry prendendo quella mano come a seguire le righe di un copione che si era scritto da solo.
 
-Felice adesso?- Chiese Draco nascondendo un sorriso.
 
-Si- Rispose Harry tirando il biondo verso di se e racchiudendolo in un abbraccio.
 
-Basta davvero poco per renderti felice- Sospirò il biondo spostando le braccia intorno al collo dell'altro.
 
-Mi basti tu- Bisbigliò Harry sprofondando con la testa nell'incavo fra la spalla e il collo dell'altro con i biondi capelli a solleticargli l'orecchio.
 
-Io dovrei andare a scrivere ai miei genitori per ringraziarli del disgustoso animale viscido- Disse Draco.
 
-Non userai queste parole, vero?- Chiese Harry alzando la testa e guardando il biondo.
 
-La farò scrivere a Pansy come al solito- Rispose lui.
 
-Parkinson?- Chiese Harry per poi continuare -Perché non Tiger o Goyle?-
 
-Non sono del tutto sicuro che loro sappiano scrivere- Spiegò Draco sciogliendo quell'abbraccio.
 
-Allora io mi porto Vladimir al dormitorio- Disse Harry andando a prendere la scatola, il biondo posò una mano sulla maniglia della porta quando si sentì chiamare da Harry.
 
-Draco!- Disse infatti lui, questo lascio il pomello e voltò la testa da un lato per guardare alle sue spalle cosa volesse Potter, l'istante dopo le loro labbra erano di nuovo a contatto, senza che Draco capisse come o perché, Harry concluse il bacio e gli sussurrò sulle labbra -Solita ora solito posto- Poi aprì la porta e uscì, lasciando Malfoy immobile, confuso e con uno stupido sorriso sulle labbra.
*
Harry camminò per i corridoi di Hogworts per una decina di minuti, sperando di non incontrare nessuno mentre aveva fra le mani il pacco che era evidentemente di Draco con dentro un serpente, arrivò difronte alla signora grassa e attraversò lo stretto passaggio fino a raggiungere la sala comune.
 
-Ehi amico ce ne hai messo di tempo sono le cinque- Esclamò Ron alzandosi dalla poltrona.
 
-Si abbiamo aperto il pacco… e una cosa tira l'altra ho finito per adottare un serpente- Spiegò posando il pacco sul tavolino per poi aprirlo, Hermione si destò dal suo libro e si sporse dalla poltrona per osservare il contenuto.
 
-È un cobra albino, vedete le caratteristiche membrane sul collo? Se disturbato allarga le nervature così da apparire più grande e minaccioso- Spiegò lei.
 
-Sapete non mi piaccio molto i serpenti- Intervenne il rosso allontanandosi di qualche passo.
 
-I genitori di Draco gliel'hanno regalato ma lui odia i serpenti- Disse Harry sfiorando la testa dell'animale.
 
-Harry i cobra sono famosi per essere una delle razze più velenose- Intervenne Hermione.
 
-Vladimir non mi morderebbe mai- Rispose Harry mentre il serpente si avvolgeva intorno al suo braccio fino a raggiungere la spalla e continuare -Io questa sera dopo cena mi vedo di nuovo con Draco… me lo tenete voi?-
 
-Tu torni sempre per le tre e non posso aspettarti fino a notte fonda- Rispose subito Hermione.
 
-Ok dai ci penso io… basta che mi stia lontano- Sospirò Ron.
 
-Perfetto… allora prima di cena abbiamo tutto il tempo per ripassare- Sorrise Hermione.
 
-Vladimir attaccala- Bisbigliò Ron al serpente che però lo guardò per poi dargli le spalle.
 
-Ok… mi serve un ripasso di pozioni- Disse Harry andando a sedersi su di una poltrona.
*
Passarono tutto il pomeriggio a studiare e dopo cena verso l'una, quando tutti erano già saliti nei propri dormitori compresa Hermione, Harry uscì e camminò in punta di piedi fra i corridoi, il mantello lasciato nella sala comune per nascondere Vladimir, raggiunse Draco verso l'una e lo vide appoggiato con la schiena al muro.
 
-Ciao- Sorrise avvicinandosi.
 
-Ciao… perché non sei sotto quello stupido mantello?- Chiese poi il biondo.
 
-Il mio mantello non è stupido- Si lamentò Harry fingendosi offeso.
 
-Già non e giusto dare la responsabilità al mantello per le colpe di chi sta sotto-
 
-Mi stai dando dello stupido?-
 
-Si ma in modo molto velato… comunque dov'è?- Chiese in fine Draco.
 
-Lo lasciato nella sala comune per coprire Vladimir- Spiegò Harry per poi avvicinarsi all'altro, osservare il suo viso e dire -Hai gli occhi arrossati-
 
-Si… sono stato fino ad adesso a studiare pozioni…- Rispose stropicciandosi un occhio.
 
-Anch'io stavo studiando- 
 
-Non paragonare le due cose- Sorrise ironico l'altro prima che Harry lo avvolgesse fra le braccia per portarselo più vicino e schioccargli un sonoro bacio sopra il segno del succhiotto, l'istante stesso sentirono avvicinarsi dei passi e si ammutolirono entrambi, i passi si fecero più rumorosi e veloci, Harry si strinse all'altro contro il muro fra l'oscurità della notte chiudendo gli occhi e sperando per il meglio.
 
-Non ero psicologicamente pronto ad affrontare questo!- Sentirono esclamare alla voce di Ron, si voltarono e videro che lui era lì, con la bacchetta puntata verso di loro che emanava una flebile luce dalla punta.
 
-Ron- Esclamò Harry allontanandosi di qualche passo dal biondo.
 
-Avrò bisogno di psicoterapia… molta psicoterapia!- Disse il rosso con lo sguardo vacuo.
 
-Ron… perché sei venuto qui?- Chiese il castano imbarazzato passandosi una mano fra i capelli.
 
-…Il serpente è scappato!- Disse poi ricordandosi del motivo per cui era lì.
 
-Come scappato?- Intervenne Draco sembrando arrabbiato per poi chiedere ad Harry -Tu hai lasciato il serpente all'idiota?-
 
-Hey mi sono solo appisolato!- Esclamò Ron indispettito.
 
-Vengo a cercarlo… non può essere scappata dal dormitorio- Disse Potter preoccupato per poi continuare -Tu vai… io ti seguo subito-
 
-Mio padre mi uccide- Esclamò subito dopo Draco mentre Ron si allontanava.
 
-Draco io vado nel dormitorio per cercare Vladimir… tu aspettami qui… torno subito!- Disse il castano.
 
-Qui? E se passasse un professore?- Chiese l'altro, Harry ci pensò per qualche secondo per poi dire.
 
-Sai cos'è la stanza delle necessità?-
 
-Cosa?- Chiese il biondo confuso.
 
-Vai al settimo piano di fronte all'arazzo di “Barnaba il babbeo bastonato dai troll” e passaci per tre volte pensando intensamente che hai bisogno di un luogo dove riposarti dopo aver studiato pozioni! Mi raccomando pensa esattamente a “un luogo dove riposarti dopo aver studiato pozioni”- Spiegò Harry in fretta.
 
-Ma di cosa diavolo stai…?- Provò a dire Draco ma il castano lo interruppe.
 
-Fidati ti piacerà! Ora devo andare!- Esclamò lui prima di scappare via verso il dormitorio.
*
Attraversò in fretta il passaggio dietro il quadro e si ritrovò nella sala comune con le poltrone e il camino spento, vide subito Ron inginocchiato ai piedi di una poltrona intento a guardarci sotto.
 
-Niente… non è da nessuna parte!- Esclamò il rosso alzandosi.
 
-Hai visto di sopra- Chiese Harry guardandosi intorno.
 
-Solo nel nostro dormitorio… aspetta vado a vedere in quello femminile!- Esclamò Ron come travolto da un lampo di genio correndo verso le scale.
 
-No Ron!- Provò a dire Harry ma lui aveva già salito i primi sette-otto gradini e poco dopo, come da previsione del castano, le scale si appiattirono e il rosso scivolo all'indietro e ruzzolò fino a ritornare nella sala comune.
 
-Le scale- Sospirò Ron dolorante.
 
-Si… le scale- Ripeté Harry cercando di non ridere.
 
-Si può sapere cosa diavolo state facendo?- Chiese Hermione scendendo di sotto in vestaglia stropicciandosi gli occhi.
 
-Ron si era dimenticato che non può salire nel dormitorio femminile- Spiegò Harry.
 
-Scusa ma perché volevi salire nel nostro dormitorio?- Domandò lei alzando un sopracciglio.
 
-Il serpente è scappato- Sussurrò Ron quasi impercettibilmente ma Hermione lo capì benissimo e infatti urlò.
 
-Cosa!-
 
-Si… deve essersi nascosto-
 
-Di sopra non è salita, non riuscivo a prendere sonno e mi sono messa a leggere… l'avrei sentita se fosse salita… sapete i serpenti non hanno una vista molto sviluppata e utilizzano la lingua sibilante e biforcuta per analizzare le particelle…-
 
-Si abbiamo capito di sopra non ce nessun serpente- Intervenne Ron interrompendola.
 
-Dovremmo cercare un luogo buio e coperto… magari caldo- Spiegò Hermione stropicciandosi gli occhi.
 
-Aspettate… Ron dov'è il mantello?- Chiese Harry guardandosi intorno.
-Lo posato in terra affianco al tavolo quando ho guardato dentro la scatola- Disse lui notando che in terra però non c'era niente.
 
-Se il mantello è diventato invisibile allora vuol dire…- Disse Harry inginocchiandosi in terra per poi tastare il terreno e afferrare l'aria, alzarla e mostrare che lì c'era il mantello e che sotto vi era il serpente arrotolato e con gli occhi chiusi.
 
-Ron!- Lo richiamò Hermione assonnata.
 
-Ops- Sorrise lui imbarazzato.
 
-Si ops- Sospirò Harry per poi continuare -Sono le due… vado da Draco… voi andate pure a dormire-
 
-Si ma prima- Disse Hermione per poi avvicinarsi al serpente e, con la bacchetta in mano, pronunciare un incantesimo, dei filamenti d'argento uscirono dalla punta, si intrecciarono e andarono a creare una cesta argentata.
 
-Già meglio trattarlo bene se è una dei serpenti più velenosi al mondo- Sorrise Harry alzandosi e andando verso il passaggio, mentre l'attraversava sentì Ron dire a Hermione.
 
-Con quel coso non puoi fare una gabbia?-
 
Ignorò la cosa e si diresse verso il settimo piano, per poi passare tre volte di fronte al arazzo pensando “ho bisogno di un luogo dove riposare dopo aver studiato per tutto il giorno pozioni” ed è così che al terzo passaggio comparve una porta ed Harry entrò così dentro la stanza delle necessità.
Questa aveva preso forma circolare con un ampia vetrata sul soffitto che mostrava il cielo stellato notturno, tre candele nere che fluttuavano a mezz'aria erano l'unica luce che illuminava la stanza, al centro della camera vi era un letto, anch'esso circolare, con le lenzuola bianche e numerosi cuscini sparsi qua e là. Il castano si avvicinò di qualche passo e noto che fra le nivee lenzuola c'era un viso ancor più niveo e dei capelli di un biondo chiarissimo… Draco era disteso con la pancia verso l'alto e gli occhi chiusi, come se solo pochi secondi prima fosse stato ad osservare quel cielo limpido, il suo scuro mantello e il maglione di lana erano in terra ai piedi del letto mentre la cravatta verde e argento era leggermente allargata intorno al suo collo.
 
Harry si sedette sul letto e si tolse le scarpe prima di voltarsi verso il corpo addormentato del biondo, allungò una mano e sfiorò la guancia con estrema delicatezza, gli occhi dell'altro si aprirono lentamente, come se le palpebre fossero state pesanti.
 
-Buongiorno- Sussurrò Harry continuando a sfiorare quella guancia pallida.
 
-È notte- Lo corresse il biondo.
 
-Buonanotte- Riprovò il castano.
 
-Ho fatto come mi hai detto ma sinceramente ero scettico… che posto è questo- Chiese lui stropicciandosi gli occhi.
 
-La stanza delle necessità, appare solo se ne si ha davvero bisogno- Spiegò l'altro sporgendosi verso il viso di Draco.
 
-È davvero un posto strano- Sospiro il biondo stiracchiandosi.
 
-Si- Rispose il castano piegandosi sull'altro, e appoggiandosi con una mano sul suo petto, per raggiungere le sue labbra… si allontano di nuovo per poi spostarsi sul collo mentre con la mano cercava di snodare la cravatta, quando ci riuscì si spostò più in basso verso la clavicola e iniziò a sbottonare la camicia mentre lasciava caldi baci lungo la sua pelle.
Si spostò sul letto sopra di lui, continuò a sbottonare la camicia bianca mentre la stanza in penombra si riempiva di così tanti rumori… i respiri di Malfoy… lo sfiorare delle dita contro la stoffa… e delle labbra contro la pelle. Harry sollevo di qualche centimetro il volto dal corpo dell'altro quando sentì un mugolio leggermente più forte e chiese in un sussurro.
 
-Paura Draco?-
 
-Ti piacerebbe- Soffiò lui afferrando le lenzuola e inarcando la schiena e sotto il respiro di Harry…
 
 
*Angolo di chi a scritto questa cosa*
Ok… finito se mi state odiando per il modo in cui ho interrotto allora vuol dire che ho raggiunto il mio scopo ⌒.⌒ e anche se sinceramente adoro scrivere le Drarry non posso continuare all'infinito… per quanto vorrei. Vi sono grata di essere arrivati fin qui e sono lieta se la storia vi è piaciuta, un commento mi farebbe piacere anche solo per farmi sapere se posso migliorare in un qualche modo.
midori_ninijin :-*

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