le cronache dei capitani: broken bow

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Crystal  era  emozionata : stava per conoscere  un mito  vivente. Fu  lui in persona ad   aprirgli  la  porta quando  suonò. Le fece cenno  di accomodarsi . Era  come  se  lo  era  immaginato , solo più vecchio.In fondo  ora aveva 80  anni , ma il  volto granitico,  e  la luce nei  suoi  occhi, erano ancora  quelli  del  giovane capitano  che aveva fatto  la storia della federazione dei pianeti uniti. Appena entrò un simpatico  beagle le venne  incontro scodinzolando per  annusarla.
”Oh,lei  è  Aramis figlia del mitico  Porthos !”Esclamò Crys accuciandosi  ad  accarezzarla,ricevendo in cambio un’umida  leccata.
”La  nipotina.”Precisò Archer. 
“Giusto.E’ passato  così  tanto  tempo...”
Il  commentò  di  Crys  velò  lo  sguardo  dell’uomo  di  malinconia. Alla fine dei  convenevoli  si  accomodarono in salotto con  il  cane  accucciato  ai loro piedi .
”Allora  bella signorina, perchè  hai  chiesto  di  vedermi?”
Crystal  era effettivmente una giovane  molto  carina, con  i  suoi  lunghi  capelli  biondi  e  gli  occhi  azzurri . Aveva uno  sguardo vivace e intelligente.
”Mi  chiamo  Crystal  Carlyle  e  sono una redattrice del gazettino  online dell’accademia della flotta astrale. Vorrei  fare  una tesi  di laurea sulla sua  missione sull’enterprise  e  per questo  vorrei  che  mi  racontasse  il  suo  viaggio  con    parole sue.”
Archer annuì :una cadetta che voleva  intervistarlo . In molti  ci  avevano provato e  lui  aveva  sempre cortesemente rifiutato.Non aveva  voglia di  rivangare quel periodo che gli  aveva portato  gioe ma anche tanti  dolori.
”La  missione  è  oggetto  di  studio  per i  cadetti  del primo  anno.Ma leggerla sui freddi libri di  storia  è un conto , sentirla dalla viva voce  e  conoscere  il  punto  di  vista  del  protagonista  è un altro .”Continuò  Crys.
Archer  aveva  già  un gentile diniego  sulla punta della lingua. 
“Volentieri !”Rispose  invece .
E  un nanosecondo  più tardi si  stava chiedendo perchè lo  avesse detto.Come gli  era  uscita quella parola dalla bocca?
”Fantastico !”Crys ora era eccitata.
”Ecco il mio piano :iniziare dalla  prima  missione  , quella denominata , in codice, “Broken  Bow .”  Io  registrerò il  suo  racconto, ammiraglio, poi pubblichero  la storia sul  gazzettino !”
No, no  e  ancora  no,pensò Archer convinto.
”Perchè no, vuoi  un te  con dei  biscottini nel  frattempo?”Gli uscì invece di bocca.
Era  successo  di  nuovo ?Possibile  . Stava  proprio  invecchiando , dovevano  essere  i primi sintomi della demenza senile, si  disse mentre  andava verso il sintetizzatore aimentare a ordinare  la merenda.Tolse  le tazzee fumanti dal  dispensatore  .Le  poggiò sul  tavolo ,poi lanciò un biscottino  ad Aramis.Non le faceva bene  , ma la piccola beagle era insaziabile come  lo  era stato il  caro  vecchio  Porthos. 
“Alllora mi racconti...”Lo incoraggiò Crys.
L’avventura era cominciata!

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Capitolo 2
*** 2 ***


“Nome  in codice Broken  Bow  , dalla località in oklaoma dove precipitò  quella navetta klingon  inseguita dai  sulibani.Immagino lo  spavento  di  quell’agricoltore a cui  si  parò  davanti un individuo enorme,con la faccia ricoperta da creste  ossee, che si  esprimeva  in una lingua sconosciuta.”Attaccò  Archer.
”Già , ha mai  riflettuto sul  fatto  che  noi umani siamo  gli unici privi, di ornamenti  facciali : creste, antenne , orecchie a punta  o a parabola...chissà  perchè !”Borbottò Crys.”Ops , scusi  se  l’ho interrotta.”
”Figurati.In effetti, avere  un aspetto  così innocuo alle volte ci  fa sentire  più dalla parte del  giusto di  quello che siamo in realtà.”Il suo stesso commento lo fece  nuovamente  intristire e lo  fece riflettere su come  lui medesimo era cambiato, nel  corso  della missione, diventando più duro e assai meno generoso verso  gli alieni  che aveva incontrato.
”Ammiraglio  perchè  insistette tanto per  riportare a casa quel  klingon ferito ?”La domanda di  Crys lo  risvegliò  dai  sui  cupi pensieri .
”Volevo  aiutarlo ? No!  La triste verità  è che volevo  una scusa per  partire  all’avventura e  l’incidente di  Broken  Bow cadeva a fagiolo. “
”Ma  non aveva fatto i  conti  coi  vulcaniani”Replicò  la ragazza con  un sorrisetto  maligno.
”Ahhh! I  vulcaniani . Loro  erano  nei miei  pensieri  da un bel  pezzo .Da quando mio padre  morì  prima di  poter vedere  il  lancio  dell’enterprise che  loro  continuavano  a far  rimandare. L’ambasciatore Soval  non ha perso  l’occasione  per provar  a farci  restare a terra  , ma io  arrivato  a quel  punto  non sentivo più  ragioni .Mi  sono  battuto  come  un leone.”
”Ma  i  vulcaniani  qualcosina l’hanno  ottenuta ..T’Pol !Vi  ha rifilato uno dei  loro !Che  impressione  le  ha fatto la  prima volta che l’ha vista?”Archer esitò .
Era da  un  pò  che  non la sentiva , doveva assolutamente ricordarsi  di  chiamarla.
”T’Pol è stata a persona  , più  sensibile,  generosa e giusta, che  io abbia mai incontrato in vita mia.In parole povere  la  più umana, e questo ,nonostante, neppure  lo  sia. Tuttaviala prima volta che la vidi  avrei  desiderato buttarla fuori  a calci  dalla mia astronave!”
Perchè diamine stava raccontando  a questa ragazzina i  suoi  sentimenti più segreti  , che  non aveva mai rivelato a nessun ‘altro? Era come se qualcuno  gli  avesse  iniettato il  siero  della verità : non riusciva proprio a tenersi qualcosa dentro!
”Non deve essere stato  facile per T’Pol addattarsi  alla vuta di  bordo .”Commentò  Crys.
”All’epoca odiavo  talmente  i  vulcaniani per  come ci  avevano  trattati  che  non mi  preoccupai  per niente del  benessere di  T’Pol  .Ma  ora quando  ci  ripenso  , mi  chiedo  se mi  avessero prorposto  la situazione  inversa, andare a rappresentare gl iinteressi  della Terra a bordo  di  un ‘ntera nave di  soli  vulcaniani  .Non  sarei  durto un secondo .Invece  lei  non ha  mai  avuto un attimo  di  cedimento ..per  lo meno  fino  al  momento in cui  conobbe Porthos....”
Crys scoppiò  a  ridere  mentre  si  immaginava la scena !
 

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Capitolo 3
*** 3 ***


“Cosa  ha provato  al  decollo, ammiraglio?”
”Curvatura 4 punto  5, una cosa  mai  tentata prima...” Mormorò Archer  perso  nei  suoi  ricordi.
Crys  non riusci  a trattenere  un sorriso  divertito.
”Che c’è ?” Chiese Archer  incuriosito.
”All’epoca pareva una velocità  iperbolica...ma oggi...”
”Oggi cosa  , conosci  forse astronavi  che viaggino a curvatura 9 punto  8?”
Forse Crys le conosceva  o  forse  no.
 “Mi diceva di  T’Pol , ma  non era l’unica aliena a bordo !”Suggerì per  sviare il  discorso.
”Ah  certo :il  dottor sorriso !”
”Perchè  questo  soprannome ?”
”Il  suo  moto  era “ottimismo!", e  si produceva in  un  ghigno che  gli  attraversava la faccia, letteralmente, da un orecchio  all’altro. Cosa  che rallegrava o irritava  i  suoi  pazienti ...a seconda delle circostanze.”
 “Magari  di  lui ne  parliamo  più  avanti. Mi  parli invece del  suo incontro  con la sua nemesi : Silik!”
”Il klingon aveva riguadagnato  coscienza , ma era confuso e  i  sulibani  arrivarono a rapirlo. Furono momenti  concitati: fissavo le pareti dell’infermeria e  mi  pareva acquistassero  vita, animandosi. Ancora  non sapevo  che quei  sulibani  erano  stati  geneticamente  modificati , e  possedevano  dei  superpoteri. Loro  si  presero il klingon , mai o mi  presi  uno  di loro. E fu  così  che scoprì il  loro  segreto: manomissioni genetiche  che venivano  da  un altra epoca , dal  futuro ...” Archer  si  bloccò  di  colpo.”Non posso parlarti  di  queste cose  il file delle guerre temporali  è  ancora secretato.”Avrebbe dovuto  tacere su  tutto  quello che riguardava i  sulibani  della cabala, il loro  capo, l’uomo  nell’ombra, e  il  marinaio  Daniels. Probabilmente aveva anche sbagliato  a nominare  le guerre temporali,da quel momento in avanti  la sua bocca sarebbe stata sigillata. Inutile dire che dopo  aver formulato  quel pensiero nella sua mente  ne era già stata cancellata  ogni traccia.”Ricordo  che  in quell’occasione  ho  avuto il  primo  vero  scontro  con  T’Pol. Forse  sono  stato  troppo  duro  nei  suoi  confronti  , ma all’epoca non la conoscevo. Non sapevo  che fosse  una persona leale   e fidata. Ho  dovuto  estorcele le informazioni  minacciandola di  rinchiuderla  in cella.”
”Ma grazie a lei  avete raggiunto Rigel 10. Come  è stato mettere  piede per la prima volta su un mondo alieno?”
”Insolito .” Archer chiuse  gli  occhi come se volesse isolarsi da tutto  ciò  che  lo circondava e riuscirea riportare alla memoria  i  ricordi di decenni orsono.”Rammento sopratutto gli odori ...un misto tra quelle spezie così penetranti e  gli escrementi degli  animali  esotici. Ma anche i  colori ...così vividi.Sopratutto quelli delle ragazze farfalla... donne camaleonte che estrofletevano la loro lingua per cibarsi  di  farfalle.Non ricordo  cosa  ho pensato  di loro  sul  momento ma mi  ha colpito la loro  bellezza e il  fatto  che venissero  sfruttate per fare spettacolo .Chissà  forse erano  delle schiave.Ma l’incontro  più insolito  che  ho fatto  è stato  con lei :la bellissima e insieme raccapricciante Sarin!”

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Capitolo 4
*** 4 ***


“Oh  certo, Sarin, il  capo  della resistenza interna ai  sulibani. Poverina...che morte assurda.” Commentò  Crys.
Archer si  sentì raggelare. Nessuno  a parte  poche persone all’interno  della federazione aveva accesso a queste  informazioni. Quella ragazza  non era chi  diceva di  essere, ormai  questo  era certo.Fissò  le sue pupille  celesti  e  per  un attimo gli parve che cambiassero  colore incupendosi. Ma che sciocchezze gli passavano per  la testa? La vecchiaia era davvero  una brutta bestia!
”Il risultato  del vostro raid su Rigel  X fu  che  lei rimase ferito.” Continuò Crys.
Archer si tasto istintivamente la gamba che era rimasta colpita.”Niente di  grave. Quando mi  risvegliai il mio primo pensiero fu  che T’Pol avesse fatto  ritorno  a San Francisco anzichè continuare  la missione. Ma non l’aveva fatto. Credo sia  stato quello il  momento in cui  ho  capito  che  potevo  fidarmi di lei. L’inizio  della  nostra collaborazione.”
”Il  suo  aiuto è stato fondamentale nel  ritrovare i sulibani  che avevano  rapito il  klingon !” Concordò Crys. 
“E’  stato un lavoro  di  squadra. Ma di  sicuro  senza T’Pol  sarebbe stato  molto  difficile.”
”Quando lei  e Trip  vi  siete  lanciati  al  recupero  del  Klingon  con  una navetta che a malapena sapevate pilotare, non avete pensato  che rischiavate  la vita?”
”Era  una cosa che avevamo messo in conto. Per  me  in particolare, l’unica cosa che contava, era portare   a termine  la missione. Anche a costo  della  vita. Lo  dovevo  a mio padre. Lui aveva perso  la sua  ...”
”E fu  in quella circostanza che, per  la prima volta  incontro  l’uomo  nell’ombra...”
”Crystal  per favore, ti ho già  spiegato  che di  questo  non posso parlarne.” La rimproverò Archer.
Lei abbassò  lo  sguardo. Pareva sinceramente rammaricata. Ma lo  era...o era semplicemente  una recita? Un guaito venne a salvare la situazione. I  due  umani  si  voltarono  a osservare la bocca del  bealgle, esageratamente spalancata,  che esibiva  i  dentini  bianchi  e aguzzi  tra  le fauci  rosa.
”L’abbiamo  annoiata, sbadiglia.”Commentò Crys divertita.
”La povera Aramis ha bisogno  di  muoversi un pò.”Concordò Archer alzandosi.
”E’ vero  si  è  fatto  tardi, forse  ho un pò  abusato  della sua gentilezza con tutte  le  mie  domande indiscrete.” Crys lo  stava facendo  di  nuovo. Fingeva di sentirsi in colpa.”Potremo  riprendere  l’intervista domani ?”Chiese con  occhi  supplichevoli.
Lui si trovò a lottare contro se stesso. Da una parte gli pareva di aver detto  anche troppo, dall’altra la ragazzina lo incuriosiva e voleva saperne di più  su  di  lei.
“Io  credo ...credo che  potresti  farti  viva  all’ora del  te. Sono  stanco  di  berlo  da  solo. Voglio  dire Aramis  gradisce  i  pasticcini , ma  pare  che  il  tè  non rientri  nei  suoi  gusti .” Si  arrese  infine.
Dopo quella battuta Crystal  se ne era andata e Archer anzichè provare sollievo per  essersi liberato  dall’intrusa  osservò  come  la casa pareva vuota e triste. Non vedeva l’ora che venisse  il  giorno  dopo per liberarsi  di  quei ricordi  che opprimevano la sua anima. Se fosse una cosa saggia l’avrebbe deciso in seguito!

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