Per amore di un ladro di serriii90__ (/viewuser.php?uid=67892)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Prigioniera ***
Capitolo 3: *** Amica ***
Capitolo 4: *** Telefonata a papà. ***
Capitolo 5: *** Prima figuraccia. ***
Capitolo 6: *** Non giudicare il libro dalla copertina ***
Capitolo 7: *** Sconfitta ***
Capitolo 8: *** Non sono più la stessa... ***
Capitolo 9: *** Amo il mio ladro ***
Capitolo 10: *** Non ti lascio sola ***
Capitolo 11: *** Una cosa è sicura: nessuno dei 2 sa qual è il bene x entrambi... ***
Capitolo 12: *** Confessione ***
Capitolo 13: *** Finalmente insieme ***
Capitolo 14: *** Di prima mattina... ***
Capitolo 15: *** Il mio amore <3 ***
Capitolo 16: *** prima ltitgata e annuncio sconvolgente ***
Capitolo 17: *** Meschino ricatto ***
Capitolo 18: *** Mezza verità alla luce del sole ***
Capitolo 19: *** Fare pace ***
Capitolo 20: *** Il momento perfetto ***
Capitolo 21: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 22: *** Senza di te ***
Capitolo 23: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Sono sempre stata una ragazza superficiale, che non guardava mai oltre
l aspetto delle persone.
Ho sempre avuto tutto, viziata al massimo. Ricca, un enorme villa,
figlia del presidente di un azienda.
Ero anche la ragazza più famosa del mio paese,
poichè ero una ballerina di danza classica molto conosciuta
e in tanti venivano a vedere i miei spettacoli.
Tutti mi portavano rispetto, la mia scuola era ai miei piedi. Tutti mi
veneravano e avrebbero voluto essere come me.
Ero fiera di me, orgogliosa della mia ricchezza e del mio nome: Katia.
Ma c era qualcosa che mi mancava, la felicità. Credevo di
sapere che cos era, credevo di avere tutto ma la cosa più
importante mi mancava.
Ma non potevo saperlo.
Come sempre, giravo a braccetto con la mia migliore amica per la
scuola. Tutti ci guardavano, eravamo le ragazze più belle.
Io in assoluto, Mimi per seconda.
- E' bellissima questa gonna, tesoro- si complimentò con me.
- Lo so, è mia. Come può non piacerti....- ovvio
no?
- Ehi ragazze stasera che fate?- era una amica di Mimi. Oddio ci stava
ancora a provare per entrare nel nostro duo the best.
- Ehi, lo dici poi a qualcun altro e poi...- fissai disgustata la sua
maglia - Dio, vatti a cambiare tesoro...- la troncai li e me ne andai
con Mimi.
Mi sembrava che a lei stesse simpatica quella cozza.
- Come può piacerti una persona del genere?- le chiesi senza
volerlo sapere veramente.
Intanto, mi concentravo sui saluti delle ragazze e dei ragazzi, come
tutti i santi giorni.
- No, non mi piace- mentì arrossendo.
Passavo tutta la mattinata a venerarmi davanti allo specchio. Elogiando
il mio viso, le mie labbra carnose, la mia pelle di porcellana, e i
miei occhi verde smeraldo...
- Cosa facciamo stasera?-
- Di sicuro tutta la città verrà a vedere me a
teatro. Quindi vieni anche tu, vero?- dissi non guardandola.
- Certo...- rispose annoiata.
Era il quindicesimo spettacolo che facevo in quei 2 mesi di settembre e
ottobre.
Tutta la mia classe mi stava aspettando in atrio, mentre a me mancavano
10 minuti per entrare in scena.
Io ero la prima ballerina, la più importante. Beh...io ero
importante in tutto.
Feci il mio primo balletto, mi impegnai al massimo, e sentivo gli
applausi calorosi del pubblico. Ero certa che se anche fossi entrata
senza far nulla, avrei ricevuto tutto quel calore.
Entrai nel mio camerino, pronta per la seconda carica di trucco. Il mio
staff era eccezionale.
- Non così tanto!- Rimproverai la prima truccatrice, che mi
stava mettendo kili di ombretto blu sugli occhi.
La mia acconciatura era superba, con tutti quei brillantini e quei
boccoli dorati e delicati che mi ricadevano sulle spalle.
- Basta, basta! Lavoro con degli incompetenti...- mi lamentai uscendo.
Ero esausta. Tutta la giornata studiavo per la mia interrogazione di
latino e la sera dovevo andare a teatro per esibirmi.
Uscii fuori, dall uscita di sicurezza per prendere una boccata d aria.
Mancavano ancora 5 minuti al mio rientro.
Guardai la luna, lei era l unica più bella di me in quel
momento.
Sentii dei passi provenire dietro di me e mi girai spaventata.
Era un ragazzo alla moda, con un paio di jeans e una giacca di pelle.
Probabilmente, un mio fan, pensai sicura di me stessa.
- Ehm...potresti venire un attimo con me?- chiese questo ragazzo tutto
agitato, guardandosi a destra, sinistra e indietro furtivamente.
Provò a prendermi per un braccio, ma io indietreggiai.
- Come?- chiesi incredula e spaventata - E tu chi saresti?- dissi
altezzosa. Nessuno poteva parlarmi e trattarmi in quel modo. Chi si
credeva di essere?
- A dopo le presentazioni... ma adesso per favore- si
avvicinò nuovamente.
Per favore? Per favore a me? Tsè...
Lo guardai meglio in volto: aveva degli occhi chiari( non potevo essere
certa del colore perchè era buio), i capelli neri rialzati
leggermente da un pò di gel. Ed ero completamente inebriata
dal suo dolce profumo.
Era veramente carino, ma maleducato. Di certo, non avrebbe mai
funzionato tra di noi.
- Si può sapere cosa vuoi? Ora chiamo la sicurezza- dissi
voltandomi per afferrare la maniglia della porta.
- No!- esclamò lui e in un attimo mi piombò
addosso, portandomi una mano alla bocca.
Lentamente, sentii i sensi paralizzarsi e gli occhi chiudersi.
Sprofondai nel sonno buio e vorace, tra le braccia
di uno sconosciuto.
Eccomi quiiiii!
Però con un altra storia... Beh che ve ne pare? Aspettate
eh...questo è solo l inizio, come idea mi piace abbastanza e
spero che prenda anche voi. Spero di non deludervi mai ^^. Un bacione e
buona lettura... silvietta <3
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Capitolo 2 *** Prigioniera ***
Ecco il
secondo capitolo. Si le descrizioni le faccio tranquille, solo che
Katia è leggermente terrorizzata per pensare..ihih. Buon
capitolo. silvietta <3
CAPITOLO 1
Mi stavo
per risvegliare intontita, persa... non sapevo neanche
perchè stavo dormendo.
Sentivo delle voci,
ma non sapevo se facevano parte del sogno. Probabilmente si,
perchè erano voci a me sconosciute.
- Sei proprio un
novellino...-
- Papà,
senti non abbiamo mai fatto una cosa del genere. E poi
perchè proprio a me dovevi farlo fare? Lo facevi tu...-
Che cosa dovevano
fare sti qua? Oddio, non ci capisco più niente. Volevo
svegliarmi ma gli occhi non si aprivano.
- E come hai fatto
dopo?- continuava la voce curiosa.
- Mi è
svenuta fra le braccia... e l ho presa in braccio, no?-
- A me sta venendo un
dubbio: non è che troppo sonnifero...-
- Ma no, che cazzo
dici...-
- E allora
perchè non si sveglia?-
Oddio stavo morendo?
No, ti prego.
Come avrebbe fatto il
paese intero senza una stella come me? Come avrebbe fatto la mia
famiglia?
Avevo una vita
bellissima, perchè devo morire? Perchè..no
è ingiusto! Mondo crudele...
Ce la misi tutta per
trovare gli occhi e, sforzandoli, li aprii lentamente.
Vidi una figura
nitida di fronte a me; 2 occhi ghiacciati che mi fecero paura a primo
impatto. Mi tirai su di scatto e indietreggiai con il cuore che voleva
fuoriuscire dal petto per lo spavento.
- Ehi stai calma-
disse l uomo. La sua voce mi sembrava più una minaccia che
un conforto.
Cominciai a tremare
guardandomi intorno a occhi sbarrati.
Dove caspita mi
trovavo?
Avevo appena dormito
su una squallida sottiletta di brandina, tutto intorno a me sembrava
vecchio e marcio. Sporco, polveroso, arrugginito... sono all inferno!
- D..dove mi trovo?-
sussurrai appena, poichè la voce non riusciva ad uscire.
I 2 si guardarono
negli occhi poi quello dagli occhi ghiacciati rivolse a me il suo
magnifico sguardo ipnotizzatore.
- Sei a casa nostra-
lo disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
- Chi siete?-
continuai tremando.
Sospirarono.
- Non possiamo
dirtelo...-
- Perchè
sono qua, cosa volete da me?-
- Tu ci servi- mi
fece paura il modo in cui lo disse. Con quella voce bassa, sembrava un
ringhio minaccioso. E quegli occhi ti mettevano in soggezione, tanto da
spaesarti completamente.
- A cosa?- sussurrai.
Il ragazzo
abbassò lo sguardo e fece cenno al papà di
andarsene.
- Si, figliolo. Tu ci
capisci di più. Stai con lei...- disse amareggiato uscendo
dalla porta di legno.
Guardai quegli occhi
di fronte a me e cominciai a piangere.
- Hai fame?-
cambiò discorso.
Si alzò
dal mio letto passandosi una mano tra i capelli neri disordinati. Aveva
un gran bel fisico scolpito sotto la sua maglietta blu aderente,
abbronzato, e quegli occhi così attraenti e spaventosi allo
stesso tempo.
Mi incantai per un
momento. Credo, sia il ragazzo più bello che abbia mai
visto...
- Forse la
principessa, non gradisce il cibo dei poveri?- constatò
scocciato.
Scossi la testa a
quelle parole. Il mio rapinatore aveva anche voglia di scherzare?
Aggrottai le
sopracciglia in un espressione di superiorità.
- Se sei tanto
scocciato, perchè non mi riporti a casa?- mi alzai dal letto.
La paura stava
cominciando a svanire. E le lacrime cedevano il posto all irritazione.
Dopo tutto se volevano farmi del male, potevano farmelo fin da subito
no?
- Finalmente parli,
credevo che il gatto ti avesse mangiato la lingua- ridacchiò.
I suoi denti bianchi
e splendenti luccicavano nel buio.
Mi avvicinai a lui,
furiosa. Nessuno mi aveva mai trattato in quel modo.
- Chi ti credi di
essere? Eh, sciocco impertinente!?-
- Mi fai tanta
paura... Ops ops...- si portò una mano alla bocca, fingendo
una maschera di terrore.
Cerca di contenerti
Katia. Tu sei una signorina e non ti abbassi ai suoi livelli.
Ritornai seria. Mi
accasciai per terra portandomi le ginocchia tra le braccia.
- Portami a casa, ti
prego...Io cosa ti ho fatto? Perchè mi state facendo
questo?- ritornai a piangere per la nostalgia.
In fondo, io non
sapevo niente di questi tizi, non sapevo cosa avevano intenzione di
farmi. Magari volevano sembrare gentili, ma in realtà erano
cattivi.
Il ragazzo non mi
rispose. Continuava a scrutarmi con quell espressione da killer. Lo
sguardo più micidiale che avessi mai incontrato...
- Ah forse ho
capito!- mi brillò in testa un idea.
E ritornai a
sorridere come una cretina, asciugandomi il viso.
Mi guardò
curioso, con un sopracciglio alzato.
- Se vi faccio un
autografo, oppure volete farvi vedere con me? Lo faccio volentieri...-
mi alzai convinta, ritornando a sperare - Poi mi lascerete andare,
vero?-
Scosse la testa
divertito. Poi scoppiò in un risolino maleducato.
Mi arrabbiai di
più.
- Cosa ridi,
maleducato che non sei altro!- mi girai offesa.
- Questo non
è un gioco, principessa...-
Le mie speranze
svanirono come un sogno di cristallo, fatto in frantumi da un calcio
prepotente.
- Come?-
- No... non vogliamo
tuoi autografi, ne foto con te...di te non ci interessa. Sei nostra
prigioniera, vogliamo i tuoi soldi-
Quella frase mi
mozzò il respiro. " Sei nostra prigioniera".
Cominciò a girarmi la testa fortemente, la vista si stava
annebbiando e sentivo il cervello accaldarsi ogni secondo di
più.
Caddi all indietro ma
il ragazzo mi prese tra le sue braccia.
- Ehi, non sei un
avventuriera vero?-
Mi posò
sul letto, gentilmente poi mi diede uno schiaffetto per farmi
riprendere.
- Lasciami!- gli
schiaffeggiai la mano.
- Come ti sei
permesso?- mi alzai nuovamente dal letto.
E' stato un calo di
pressione.
Tornai a respirare
normalmente, portandomi una mano sul cuore.
- Cazzo, io ti salvo
la vita e tu mi schiaffeggi...- si arrabbiò anche lui.
- Mi hai salvato la
vita? Che coraggio hai stronzetto? Mi rapisci e poi mi salvi la vita?
Ma da dove sbuchi!- calciai il letto, facendomi male al piede.
- La bimba pizzica
con le parole...credevo fossi una principessa. Le principesse non sono
maleducate- si avviò verso la porta.
Grrrrr che nervoso mi
faceva salire questo cretino!
- E adesso dove vai?-
gli chiesi atona.
- Vado via...ti
lascio qui da sola.-
- No ti prego,
liberami! Lasciami andare, per favore.- lo supplicai terrorizzata.
- Mi dispiace devo
andare...so che ti piaccio e che vorresti stare qui con me, ma io ho
altro da fare.-
Vorrei stare li con
lui? Oddio, voleva prendere le botte sul serio questo!
Mi lasciò
con un " ciao mostricciattolo" e si chiuse la porta alle spalle,
girando la chiave nella toppa.
Io tirai invano una
scarpa contro la porta.
Poi cominciai a
frugare nella stanza, un qualcosa per uscire. Una forcina, un
cacciavite, qualcosa per spaccare il legno...niente. Non trovai niente.
C era un telefono, ma
il filo è stato tagliato.
Mi buttai su quella
specie di sottiletta e cominciai a piangere.
Quando mi lasceranno
andare? Cosa vogliono da me? Perchè proprio io,
perchè non Mimi? Io non avevo fatto niente.
Con queste continue
domande in testa, mi addormentai nuovamente sognando gli occhi
ghiacciati del mio affascinante rapinatore.
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Capitolo 3 *** Amica ***
CAPITOLO 2
Sentii vari rumori intorno a me e altre voci, confuse. Che altro doveva
succedere ancora?
Per un attimo credevo
di essere a casa, ma quando aprii gli occhi mi ritrovai di nuovo in un
incubo.
Mi tirai su,
nuovamente di scatto e spaventata.
Vidi una donna, il
ragazzo dagli occhi ghiacciati e una ragazza che li aiutava a
posizionare un...televisore?
I miei rapinatori mi
stavano mettendo un televisore?
- Ehi mamma si
è svegliata!- si avvicinò a me la ragazza con
voce cristallina e dolce, aveva gli occhi uguali a quelli del ragazzo.
Forse questi erano
più sul grigio...
- Ciao- si sedette di
fianco a me, mostrandomi un sorriso caloroso.
- Ciao- ricambiai con
voce impastata dal sonno.
- Io sono Pam,
piacere- e allungò la mano.
- Pam!- la
sgridò il ragazzo.
- Che cè?-
si girò con aria innocente.
- Brava, dici i
nostri nomi alla prigioniera. Così ci smaschererà
più facilmente- scosse la testa indignato.
Mi incantai su di
lui, di nuovo. Riusciva a rapirmi anche solo con un suo respiro.
Pam fece una smorfia
e ritornò su di me. Io le strinsi una mano, con fare
schizzinoso.
- Katia- le
bisbigliai a bassa voce.
- Come stai, Katia?-
- Ehm...stanca-
risposi a bassa voce.
-
Già..posso immaginare.-
Cosa può
immaginare questa ragazzina? Lei era una complice...non poteva caprimi.
Guardai il ragazzo,
che probabilmente doveva essere il fratello di Pam.
Si assomigliavano
molto in fin dei conti, a partire dagli occhi...
Pam aveva i capelli
castani lisci, raccolti in una treccia stretta al fianco destro del
capo, la frangetta che gli copriva un pò quei grandi occhi
grigi.
Era magra, poco
formosa a differenza di me. Beh, io avevo un fisico perfetto; apparte
il seno. Quello ce l avevo un pò piccolino, ma io facevo la
ballerina di danza classica...
- Cosa...cosa stanno
facendo?-
- Ti stanno mettendo
una tv- rispose con quella voce acuta da soprano.
Grazie, l avevo
capito.
- Si, ma
perchè?- chiesi più curiosa. Credevo mi avessero
torturato, lasciato marcire la dentro.
-
Beh..perchè, siamo gentili. Non vogliamo farti del male...-
- Io si!- disse il
fratello sorridendo come un cretino.
Tsè...pallone
gonfiato.
- Lascia perdere mio
fratello..ha voglia di scherzare. Comunque, hai dei bellissimi capelli-
disse prendendo una ciocca dei miei capelli dorati in mano.
- Grazie, lo so-
Il fratello rise,
mentre passò un cavo a sua madre.
- Sono tuoi naturali
questi boccoli?- mi chiese con la stessa curiosità di prima.
- Ehm..si- ero
più concentrata a capire che cosa avesse da ridere quello
zoticone.
- Ha anche una
bellissima pelle, il mostricciattolo...si vede che non ha mai lavorato
in vita sua- mi uccise con lo sguardo e io arrossii. Non ero mai
arrossita ad una specie di complimento.
Pam prese una mia
mano tra le sue e la esaminò.
- Sei proprio un
maleducato, sgarbato...- lo rimproverò la madre.
- Scusalo, cara- e la
signora mi rivolse un sorriso.
Cara? Oddio, ma erano
ladri o giocavano ad esserlo?
- S..si, certo-
risposi educata.
- Quanti anni hai,
Katia?-
Ritornai a Pam.
- Io 17. Tu?-
- Io 15 e mezzo.-
Bene, pure con una
più piccola... Ma dov ero capitata!
- Ecco fatto!-
esclamò la mamma portandosi le mani ai fianchi.
- Quando vuoi vedere
la tv, li cè il telecomando.- mi indicò un
piccolo tavolino.
Annuii incerta.
Uscirono dalla porta,
lanciando le chiavi a Pam.
- Come si chiama tuo
fratello?- le chiesi interessata.
- Beh io...mmm-
abbassò lo sguardo mordendosi un labbro.
- Vabbè io
te lo dico perchè siamo amiche, però mi fai il
piacere di non chiamarlo così?-
- Ok- feci spallucce.
Convinta tu che siamo amiche...
- Si chiama Mike. E
mia mamma si chiama Gioemi.-
- E tuo padre?-
continuai fingendo interesse anche per gli altri.
- Mio padre,
Raffaele.-
- Perchè
siete così...gentili? Insomma, altri rapinatori non
farebbero come voi...almeno credo-
- No non farebbero
come noi. Katia, noi non siamo cattivi. Non ti faremmo mai del male,
fidati. E' solo che abbiamo bisogno di soldi e finchè tuo
padre non ce li darà noi ti terremo qui.-
- E quanto sarebbe la
somma?- chiesi con tremolio nella voce, stavo per ritornare a piangere.
- Credo...1. 200.000
euro.-
- Un
milioneduecentomila euro?!- chiesi basita.
- Ma io non ho tutti
quei soldi!- le lacrime ritornarono a rigare il mio volto.
- Mi dispiace...-
abbassò lo sguardo, desolata e dispiaciuta.
- So che è
il modo più squallido e viscido per guadagnarsi da vivere
ma...siamo disperati. Questa è la prima volta che facciamo
una cosa del genere.-
- Ah davvero..?-
chiesi con poco interesse.
Non mi importava
quante volte l avessero fatto, non mi importa con chi. L unica cosa che
mi premeva era che io stavo li come prigioniera, e volevo tornare a
casa mia immediatamente.
- Ma a mio padre
avete detto che sono viva?-
Non mi rispose,
andò a prendere il telecomando e accese la tv.
Si fermò
su un telegiornale dove comparve la mia foto.
" La famosa ballerina
diciassettenne di danza classica è scomparsa, lasciando il
suo spettacolo incompleto. Il padre sporge denuncia, la polizia cerca
avidamente"
Fecero vedere
immagini di mio padre con le lacrime, chiedendo di portarmi indietro a
qualunque costo.
Poi Pam, spense la tv.
- Sono 3 giorni che
sei qui...-
- 3 giorni?- chiesi
incredula, catturando lacrime dispettose.
-
Già...hai dormito per 2 giorni interi.- mi sorrise.
- Cosa aspettate a
chiedere la somma?- cercai di calmare la rabbia che sentivo crescere.
- Lo faremo
stasera...a proposito, vuoi bere?-
- Si grazie- sentii
la bocca asciutta.
- Ok, torno subito-
uscii dalla porta chiudendola a chiave, come sempre.
Mi posai davanti allo
specchio, guardandomi.
I miei occhi erano
spenti e gonfi, i miei capelli sembravano paglia. Dovevo farmi una
doccia, dovevo fare tante di quelle cose.
Pam tornò
con un bicchiere e una bottiglia d acqua.
Bevvi almeno 2
bicchieri, assetata come non mai.
- Ma...quando devo
mangiare o fare la doccia, o vestirmi...come devo fare?-
- Verrai su in casa.
Ma ti staremo alle calcagna...non ci sfuggirai mai.- mi guardava negli
occhi, freddandomi completamente.
Deglutii.
Non sarei mai uscita
di li...non ne vedevo la possibilità. Avrei mai
più rivisto il sole?
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Capitolo 4 *** Telefonata a papà. ***
Ciauuuuu belle!
^^ Che si dice? La silvia è di nuovo in carica
ahahah...Grazie per le recensioni, e a quelle che ancora continuano a
seguirmi dalla storia precedente.
Un
bacio a tutte voi e a quelle che mi hanno messo nei preferiti e seguiti
^^. Spero che non vi deluderò e ke vi piaccia. Grazie grazie
veramente a tutte! Bacio silvietta <3
CAPITOLO
3
Pam
passò l intera giornata insieme a me. Entusiasta di avere
una nuova amica.
Dal canto suo, era così...ma dal canto mio, assolutamente no!
Sembrava sporca, non aveva gusto nel vestire...
Mi mancava tanto mio padre, e tanto anche Mimi. Chissà se
lei era preoccupata per me.
Spero che la polizia mi trovi al più presto, anche se non
sarà facile.
Il quarto giorno mi svegliai verso le 9 di mattina, non riuscivo a
dormire. Avevo avuto un incubo pazzesco, e ogni volta mi svegliavo
terrorizzata.
Accesi la tv, cercando un qualche telegiornale.
Bussarono alla porta. Ma io non risposi, continuando a guardare le
ultime notizie che aveva il mondo esterno di me.
La chiave girò nella toppa. Sapevo benissimo che era Pam.
Ma quando la porta si spalancò, rimasi interdetta e
meravigliata allo stesso tempo: era Mike, con un vassoio imbandito di
un bicchiere di succo e qualche toast.
Lo fissai ammaliata. Aveva indosso una maglia larga e dei pantaloni da
tuta.
- Giorno, mostricciattolo- disse sorridendo.
Sbuffai e mi girai sdegnata verso la tv, arrossendo dei miei pensieri.
Come potevo essere affascinata da un tale idiota?
Non risposi all insulto e spensi la tv irritata da me stessa.
Appoggiò il vassoio sul tavolino e lo portò
vicino al mio letto.
- Come siamo maleducati...- borbottò grattandosi la nuca.
Lo fulminai con lo sguardo e lui sogghignò divertito.
- Beh..io ti porto la colazione e tu non mi dici neanche grazie?-
- E' il minimo che tu possa fare per me.-
- Ah già, dimenticavo con chi stavo parlando-
- Non dimenticarlo più allora.- risposi fredda avvicinandomi
al vassoio.
Si sedette vicino a me e ne sentii tutto il profumo squisito.
Calma, Katia. Ma non vedi che è insopportabile?
- Avete chiamato mio padre?- chiesi fredda.
- Quando torna Pam da scuola, lo faremo.-
Pam va a scuola?? Mi meravigliai, credevo fossero degli incivili. Il
maleducato al mio fianco di sicuro lo era...
- E io come dovrei comportarmi al telefono?-
- Come vuoi tu...basta, che sei sincera-
- Più di te lo sono.-
- Certo, è per questo che sei insopportabile.- aveva sempre
la risposta pronta.
Mi girai verso di lui e storsi la bocca. Lui aveva un sorrisetto
arrogante stampato sotto quei meravigliosi occhi azzurri ghiaccio.
Spezzai il primo toast e ne portai un pezzetto alla bocca, cominciando
a masticare lentamente.
Mi sentii osservata, scrutata dal suo sguardo "assassino" ma seducente
da impazzire.
- Posso farti una domanda?- chiese di improvviso.
Lo guardai annoiata, ingerendo velocemente.
- Dov è tua madre?- domandò curioso e incerto.
Mi sentii una pugnalata al cuore. Mia madre...aveva colto il mio punto
debole.
Abbassai lo sguardo, sentendomi un grosso nodo in gola.
- Scusami- disse immediatamente.
- No, non è morta...lei ci ha...- strinsi i pugni - mi ha
abbandonata...- confessai.
Fece un grosso respiro e mi fece una debole carezza al braccio. Io lo
ritrassi subito, come un gesto involontario.
Il mio cuore impazzii a quel semplice contatto.
- Mi dispiace- sussurrò.
Feci spallucce, portando in bocca un altro pezzo di pane.
- Mangi piano eh, mostricciattolo?- scherzò per
sdrammatizzare.
- Non sei obbligato a guardarmi- gli ricordai.
- Ah- dissi facendolo sobbalzare - Posso sapere la ragione per la quale
mi hai affibbiato un nomignolo del genere?- chiesi altezzosa.
Ridacchiò, probabilmente per il mio modo di parlare.
- Io sono bellissima...per niente un mostricciattolo!- continuai offesa
incrociando le braccia al petto.
- E soprattutto, sei anche molto modesta vero?- disse in modo
sarcastico.
Non capii e alzai un sopracciglio.
Scosse la testa.
- Sai..mostricciattolo...sei davvero carina.- disse sorridendomi.
Smisi di respirare per un secondo. Che ti prende? Non è
certo il primo che ti dice che sei carina! Anzi, hai avuto complimenti
migliori.
- Se non fosse per quella tua linguaccia da vipera...-
Lo trucidai con lo sguardo riprendendo respiro.
- Io cosa?!- gridai arrabbiata.
Lui rise e si alzò dal letto correndo verso la porta.
- Vieni qui, codardo!- mi alzai per raggiungerlo.
- No, no. Ora vado a lavorare, mostricciattolo- uscì ridendo
come un pazzo e chiuse la porta a chiave.
Restai a guardare la televisione per 4 ore di fila, mi stavo annoiando
incredibilmente. E mi veniva da piangere per la nostalgia che sentivo.
Volevo rivedere casa mia, volevo riabbracciare mio padre stretto
stretto come tanto tempo prima, come non facevo più da un
sacco di tempo.
Volevo dire a Mimi quanto le volessi bene, anche se non gliel avevo mai
detto.
Volevo rivedere tutta la mia classe di danza e fare 1000 complimenti
alla mia insegnate che è sempre stata bravissima e paziente
con me.
- Ciao Katia!- mi raggiunse Pam saltellando e abbracciandomi.
Mi lasciai abbracciare senza problemi. Avevo bisogno d affetto.
- Ciao- biascicai un pò timida. Non sapevo perchè
lo stavo diventando...non ero mai stata timida.
- Stai un pò meglio oggi?-
- Si, diciamo. Tu com è andata a scuola?- era
particolarmente carina quel giorno. Anche solo con un filo di matita
sotto gli occhi, stava veramente bene.
- Bene, la solita noia. Hai mangiato? Io ho una fame...-
- No- infatti sentii borbottare il mio stomaco. - Ho fame anche io in
effetti...-
- Benissimo! Dico a mia madre di cucinare qualcosa.- senza neanche
finire di parlare uscì dalla stanza.
E ritornò in meno di 5 secondi...
- Un razzo proprio...- commentai.
- Già...spero ti piaccia la cotoletta-
Da quanto non mangiavo quelle schifezze? Stavo per rifiutare, dovevo
stare attenta alla linea...ma avevo troppa fame così dissi
di si.
Nel, frattempo, io e Pam parlammo del più e del meno.
Nessuno rimaneva ad ascoltarmi con così tanto interesse per
tutto quel tempo.
Mi chiedeva della mia scuola, della mia casa, di com erano le mie
amiche, di come era la danza.
- La danza è...semplicemente meravigliosa. La pratico da
quando avevo 5 anni- dissi con occhi sognanti.
Quanto mi mancava il mio mondo...non sarei mai sopravvissuta una
settimana ancora.
- Uau. Ora capisco perchè sei così famosa. Devi
essere bravissima...-
Le sorrisi annuendo.
- Tu non hai amiche a scuola, Pam?-
- Si ce le ho...ma sono false con me. Perchè io sono la
più povera in classe- fece spallucce.
- Capisco...- mi dispiaceva per lei. In fin dei conti, stavo
cominciando ad apprezzarla.
Chissà invece se Mike aveva degli amici, o se fossero
altrettanto razzisiti anche con lui.
- Mike...ehm, che lavoro fa?- chiesi imbarazzandomi ricordandomi quella
mattina, quando mi lasciò divertito.
- Mike fa 2 lavori. Fa il muratore e...- lasciò la frase a
metà.
- E..?-
- Beh...non posso dirtelo, mi dispiace.-
- Ma a chi vuoi che lo dica?- ero veramente curiosa.
Ci pensò su un momento, incerta.
Poi sospirò.
- Lui lo fa solo perchè abbiamo un bisogno disperato di
soldi. Non vede l ora di smettere infatti- disse malinconica.
Cosa poteva farlo stare tanto male?
- Di cosa si tratta?-
- Mike fa...il gigolò...-
Sgranai gli occhi e spalancai la bocca.
- C..cosa? Dici sul serio...?- mi aveva spiazzata, senza parole.
Lei fece cenno di si col capo.
Povero Mike...eh, già chissà quanto gli
dispiaceva provare tutti i santi giorni il santo piacere carnale.
- Da quanto tempo?-
- Sono 3 anni oramai...-
3 anni...3 anni che va a letto con donne per farsi pagare. 3 anni della
sua vita buttati all aria.
In quel momento mi fece veramente pena. Poi pensai ai suoi occhi
azzurri, a quello sguardo omicida, a quei capelli corvini, a quella
bellezza mozzafiato per capire che forse ero io fargli pena.
Sua madre entrò per portarci i 2 piatti di carta con la
cotoletta.
Gioemi, gentilmente, mi chiese come stavo e se ne andò di
nuovo lasciandoci sole.
Apprezzai molto il piatto che aveva preparato. Mai più
diete, non ce la facevo più in effetti...
-Tra un pò torna mio fratello- disse pulendosi la bocca.
Sentii sfarfallare lo stomaco a quella frase.
- E dobbiamo fare la telefonata a tuo padre- continuò.
Già è vero, la telefonata...
- Pam?- a parlar del diavolo spuntano le corna.
Restai incantata un altra volta su quella bellissima figura di Mike
appoggiato alla porta.
- Ciao fratellone- gli sorrise - E papà?-
- Papà fa doppio turno, ma è troppo stanco per
continuare così...- sbuffò.
Notai solo allora che era tutto sporco: sulla maglietta, sui jeans, e
sulle mani.
- Allora, facciamo sta benedetta telefonata.- entrò
chiudendo la porta.
Si sedette di fianco a Pam. Era tutto sudato, eppure non puzzava
neanche un pò.
- Pronto?- disse cambiando voce e guardandomi.
Sentii una fitta vertiginosa al cuore. Primo perchè dall
altro lato della cornette c era mio padre, e poi perchè Mike
aveva rivolto a me i suoi bellissimio occhi ipnotizzatori.
- Abbiamo noi sua figlia, e le diciamo anche molto cortesemente...-
Molto cortesemente? Mi portai una mano in fronte e lui mi fece una
linguaccia.
- Vogliamo 1.200.000 euro. Non faremo del male a sua figlia, ma
starà con noi finchè non vedremo i soldi-
continuò minaccioso.
Rimasi a fissarlo, squadrandolo tutto; dalla punta dei capelli alla
punta dei piedi. Era...meraviglioso...
Mi passò il telefono e io mi ripresi dalla trance.
- Vuole parlare con te...-
Presi il telefono in mano immediatamente.
- Papà!- dissi con voce tremante per l emozione.
- Katia, tesoro mio. Come stai, che ti hanno fatto? Dimmi che stai
bene...- stava piangendo.
- No papà non piangere- Mike alzò gli occhi al
cielo - Io sto bene. Per fortuna, nessuno è cattivo.
Vogliono solo i soldi, daglieli ti prego e portami via di qui.-
- Farò di tutto piccolina mia, te lo prometto-
Mike mi fece cenno di staccare immediatamente.
Io cominciai a piangere.
- Papà ora devo andare- dissi singhiozzando - Ti voglio
bene, ciao- e attaccai.
Gli porsi il telefono.
- Scusa, ma il credito è il mio- fece spallucce.
Cercai di ricompormi, asciugandomi le lacrime.
- Dai non piangere- mi abbracciò Pam che io strinsi forte a
mia volta.
- Mi manca la mia vita...- singhiozzai.
Alzai gli occhi supplicanti verso il mio rapitore, lui mi guardava
desolato e dispiaciuto.
- Vado a farmi la doccia- disse avviandosi.
E ci lasciò sole, a me con il mio dolore...
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Capitolo 5 *** Prima figuraccia. ***
CAPITOLO 4
Dopo il mio sfogo con Pam e quando Mike finì, decisi di
andare a farmi una doccia.
Mi diresse lei,
tenendomi ben stretta per un braccio, verso il bagno. Intanto guardavo
con occhi disinteressati la casa che mi stava intorno.
Ero ancora in stato
depressivo dopo aver sentito la voce di mio padre...avevo tanta voglia
di vederlo e abbracciarlo e di non fare altro.
- Guarda, gli
accappatoi sono li. Usa quello rosa, il mio...Poi, qua cè lo
shampoo e il docciaschiuma.- prima di uscire dal bagno, Pam mi
mostrò dove mettere le mani. Poi mi portò qualche
suo vestito: maglietta larga, jeans, un paio di pantofole, reggiseno e
mutanda.
La ringraziai e lei
uscì, ma non sentii chiudere la porta a chiave. Non erano
stupidi, di sicuro c era qualcuno di guardia.
Mi spogliai
velocissima, sentendomi un pò a disagio in una casa che non
era la mia; e subito mi buttai sotto il getto fresco dell acqua.
Faceva veramente
caldo per essere ancora alla metà di ottobre. O almeno, a me
sembrava così...
Mi lavai rassegnata,
i capelli con lo shampoo che c era. Non era affatto adatto ai miei
bellissimi capelli, ma non potevo fare altrimenti.
Il docciaschiuma lo
passai 4 volte su tutto il corpo, lavandomi per bene.
Come se volessi
lavare via gli ultimi incubi, la tristezza, la depressione e la
solitudine...
Ma non
cambiò molto, mi sentivo uguale a prima...
Uscii dalla doccia
più stanca di prima, e subito mi infilai l accappatoio rosa
che mi aveva mostrato Pam.
Mi frizionai per bene
i capelli e asciugavo delicatamente le parti del corpo.
Cominciai ad
infilarmi, irritata, le mutandine.
Speravo almeno
fossero pulite...ma si, che pensieri ti vengono!
Decisi di essere
fiduciosa e le indossai, poi indossai anche il suo piccolo reggiseno.
La taglia era uguale.
Mi pettinai i capelli
con una spazzola li vicino, e all improvvisò si
spalancò la porta.
Mi girai spaventata,
provando a coprirmi inutilmente, seno e parte intima.
Mike era sulla porta,
ancora con la maniglia in mano, con gli occhi fuori dalle orbite per lo
stupore.
Arrossii di botto,
imprecando silenziosamente contro Pam.
Potevo scorgere il
rossore dell imbarazzo anche sul suo viso sorpreso.
- Scusami!- disse
veloce uscendo fuori.
Mi portai una mano al
cuore sentendolo battere veloce per lo spavento e per la figuraccia.
Nessun ragazzo mi
aveva mai vista nuda. Non ero del tutto nuda, ma semi si!
Che figuraccia! Pam
non se la scampa!
Mi vestii
frettolosamente, sperando che non entrasse nessun altro.
Uscii dal bagno e
trovai ancora Mike che mi guardava imbarazzato.
Si girò
verso di me e mi prese per un braccio, tenendomi stretta.
Io sospirai.
- Non
proverò a scappare...- confessai debole e stanca.
- Cosa?- non mi aveva
sentito.
- Piaciuto lo
spettacolo?- lo accusai arrogante.
- Scusa, non sapevo
ci fossi tu...-
- E Pam dov
è?-
- L ho vista correre
urgentemente non so dove...Ti giuro se sapevo che stavi in bagno non
sarei mai...-
- Ormai è
fatto, è inutile che ti scusi.- non lo guardavo in faccia,
era troppo imbarazzante. -Pervertito...- borbottai.
- Come, scusa?-
- Hai sentito
benissimo- gli dissi mentre lui mi lasciò il braccio, ormai
eravamo nel mio buco.
- Non l ho fatto a
posta, ti ripeto-
- Si, certo come
no...- non gli credevo neanche un pò.
- Senti ragazzina...-
si avvicinò di più a me - Tu non sai quante donne
nude ho visto, e vedere te...- mi squadrò - non mi ha fatto
ne caldo ne freddo...-
- Già,
posso immaginare quante ne hai viste...- continuavo a provocarlo.
Mi sedetti sul letto
tenendo le gambe tra le braccia.
- E con questo, cosa
vorresti dire?- mi chiese sospettoso.
- Niente- mi ricordai
la promessa che avevo fatto a Pam.
- Mostri il sasso e
poi nascondi la mano...- farfugliò venendomi vicino.
Arrossii all istante
quando lo trovai vicinissimo col suo viso al mio.
Cercai di
allontanarmi spaventata e imbarazzata.
- Katia?!-
gridò Pam entrando allarmata.
Mike si
spostò di scatto da me, ma continuava a guardarmi offeso e
arrabbiato.
- Mike che stai...-
chiese Pam confusa.
- Niente..E' solo che
Mike- pronunciai il suo nome calcandolo con rabbia - ha voglia di
rompere le scatole...Vero, Mike?-
- La vuoi lasciare in
pace!- sbuffò Pam difendendomi, venendomi vicino.
- Non finisce qui,
mostricciattolo- disse sprezzante mentre usciva.
Era veramente arrabbiato il signorino. Saremmo mai andati d accordo?
Nah, non credo proprio...
- Che ti ha fatto?- mi chiese Pam dispiaciuta.
Sbuffai irritata al
ricordo: un incivile, idiota mi ha vista semi-nuda!
- Nulla, Pam.
Però, saresti potuta rimanere davanti alla porta!- le
ringhiai contro.
- Scusami,
scusami...- mi pregò, spiegandomi il motivo della sua fuga
improvvisa.
E io non potei che
scusare la mia unica amica.
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Capitolo 6 *** Non giudicare il libro dalla copertina ***
Wooooooooooooiiiii!!
^O^ Ciau a tutte!!! Eccomi con un altro capitoluzzo. Questa storia mi
esce molto più difficile rispetto a quella precedente...non
riesco a pensare molto come Katia, ma ci sto provando. Anke xke io sono
proprio il suo opposto,...eheh... Ringrazio come sempre tutte quelle ke
ancora mi seguono:
Tanny:
grazie x i complimenti! E sono felicissima ke ancora mi segui,
cara...grazie di tutto ^^. Ehi come va a scuola? Tutto bene? ( domande
non pertinenti xD) un bacio e grazie 1000 tesoro ^^ <3.
Vale728:
Devo ringraziare anke te, 1000 volte ogni volta, x tutti i complimenti
ke mi lasci! Sono davvero contenta, vedo ke le mie storie ti prendono e
sono tanto contenta, veramente! ^^ Grazie 1000. bacio <3
Ringrazio
tutti quelli ke l hanno messa nei preferiti e nei seguiti, e anke solo
ki legge xD.
Scusate,
se io ringrazio ogni morte di papa, ma io mi dimentico ihihih...* me
tipa strana*
Un
bacione a tutteeeeeee!! <3 silvietta
CAPITOLO
5
La settimana seguente, in quella casa, era trascorsa alla stessa
maniera: noiosamente, nostalgicamente e con continui pianti.
Piano piano, quelli
diminuivano però...
Avevo legato molto
con Pam e Gioemi, e anche con Raffo ( lo chiamavo così
xD)... Scherzavamo sempre insieme, come 2 bambini.
Invece, il rapporto
tra me e Mike non era cambiato affatto...Eravamo sempre pronti a
litigare, sempre con la risposta pronta per la battutaccia dell altro,
lui irritava me e io irritavo lui.
Insomma, non ci
sopportavamo.
Ero riuscita a
conquistarmi un pò di fiducia da parte loro, così
per cena e per pranzo mi facevano sempre salire in casa per mangiare
insieme. E non mi tenevano più ferma, mi lascivano muovere
liberamente.
Possibile, che Mike
sbuffasse sempre quando mi vedeva? E poi ero io quella suscettibile e
fastidiosa...
Mi svegliai nella mia
brandina polverosa, e asciugai le piccole lacrime del mio recente
incubo: il mio rapinatore tenebroso dagli occhi misteriosi mi inseguiva
senza sosta; io cercavo di mettere in salvo almeno mio padre ma lui
riuscì a prenderlo e...
- Ciao
mostricciattolo...- non l avevo sentito entrare. Sempre con quel
maledetto sorrisetto che gli balenava in volto... Dio, che nervi questo
ragazzo! Ogni volta che lo pensavo, sbucava fuori dal nulla.
Tirai su con il naso.
Voleva un altro round per le offese? Non mi andava..
- Senti, non
è proprio il momento- puntualizzai seccata.
Lo guardai negli
occhi e ricordai per un attimo quelli del mio incubo. Non erano
cattivi, mi guardavano soltanto buoni e curiosi.
- Di già?-
Sbuffai.
- Che ti è
successo? Perchè piangi ancora?- mi chiese sinceramente
preoccupato, venendo più vicino a me.
-
Niente...nostalgia.- feci spallucce.
- Ah..-
sospirò.
- Pam è a
scuola?- cambiai discorso per provare a distrarmi, se no le lacrime
dispettose sarebbero tornate.
Mi fece un cenno
affermativo con la testa.
- Com è
oggi non sbuffi?- gli chiesi infastidita.
Alzò gli
occhi al cielo.
- Non può
esserci un momento di serenità con te?- mi
domandò retorico.
- A cosa ti serve-
Aprì la
bocca per controbattere, ma poi la richiuse immediatamente. Non voleva
litigare, come me d altronde.
- Vieni con me- mi
disse dolce prendendomi la mano.
Mi ritrovai
inspiegabilmente in piedi, con la mia mano intrecciata alla sua e mi
stava guidando fuori. Mi meravigliai del suo gesto.
Passammo il salotto e
aprì la porta d ingresso.
Cosa diamine stava
facendo?
Il sole abbagliante
mi accecò completamente.
Mi sentii subito
meglio, più libera. Il sole...che meraviglia.
Chiusi gli occhi, e
inspirai tutta l aria della natura circostante.
Quegli odori mi
riportavano indietro con la mente, a ricordi felici e spensierati..
Mi guardai intorno e
mi accorsi che era tutta campagna. Erano sperduti in campagna...ecco,
perchè era introvabile la loro casa.
Mike mi prese di
nuovo per mano, e con un sorriso incantevole mi accompagnò
più lontano.
Mi lasciai guidare
tra il vento fresco e il suo sorriso mozzafiato...
Ci accomodammo a
terra, tra l erba secca e il sole tiepido che mi riscaldava debolmente
il viso.
Mi sentii felice,
come non lo ero da tanto. Per un una volta non mi lamentai del fatto
che ero seduta tra la natura, con insetti e cose varie.
E non ne sapevo il
motivo.
Avevo ancora la mano
intrecciata a quella di Mike, e mi percorse un birvido su per la
schiena.
Lui mi guardava,
sorridendo compiaciuto.
- Grazie- gli dissi
con un sorriso ubriaco.
- Sapevo che ti
sarebbe piaciuto- ridacchiò spensierato - prego,
mostricciattolo.- mi accarezzò la mano con il suo pollice.
Iniziammo
così un dialogo, facendoci domande. Alcune anche sceme, ma
riuscivamo sempre ad arrivare ad un punto importante.
Mike aveva 20 anni ed
era alto almeno 1 e 80; io la piccola nana, alta solo 1 e 64... Scoprii
che aveva 2 o 3 amici fidati e a cui voleva molto bene. Io invece avevo
un unica amica, e forse neanche lei mi sopportava tanto. Mi sconsolai a
quel pensiero...
E scoprii che Mike
era decisamente profondo. Lui non guardava il mondo superficialmente,
lui lo osservava, ci ragionava, provava a cambiarlo...
Le sue teorie erano
interessanti, e mi piacque il modo che aveva di " osservare" e non "
guardare" semplicemente.
- Perchè
lo fai?- non seppi trattenermi.
Pam, si sarebbe
arrabbiata forse...ma volevo sapere...
- A cosa ti
riferisci?- mi domandò dolce come il miele.
I suoi occhi vispi mi
spaesarono per un istante.
- Ehm...niente-
arrossii. Taci e fatto gli affari tuoi, Katia.
- Dai dimmelo...- mi
sfiorò delicatamente una guancia, sorridendomi tenero.
I suoi occhi avevano
la meglio su di me, e gli confessai ogni cosa.
-
Perchè...fai quel secondo lavoro?- chiesi timida.
Il sorriso dal suo
volto sparì, e cambiò umore, arrabbiandosi.
O almeno, glielo
leggevo negli occhi...
Guardò
davanti a se, cambiando posizione.
- Come lo sai?- mi
chiese freddo stringendo gli occhi.
- Io...sono andata
per esclusione...- mentii.
Ma brava, e ora che
gli racconti?
- In ke senso?-
- Beh..io, ti
sento...- arrossii. Però è vero...qualche volta
sentivo i loro urletti di piacere.
Mi facevano salire un
nervoso...
Rimase sorpreso.
- C..cosa stai
dicendo?- balbettò imbarazzato.
- Si, ti sento
spesso... e perciò ho dedotto il tuo secondo lavoro-
- Mmm...capito-
abbassò lo sguardo.
Ci aveva creduto?
Bah...
- Allora, mi dispiace
per il disturbo..- si scusò.
- Già...-
Piombò il
silenzio imbarazzante.
- Allora mi trovi
attraente eh...- affermò convinto. Non era una domanda.
Ecco, che
ricominciava a stuzzicarmi...
Inarcai un
sopracciglio. Convinto il ragazzo...ma non gli si può dare
torto, disse la vocina saggia nella mia testa.
- Convinto tu...- il
caldo rossore delle guance, tradì la mia finta indifferenza.
- Per dire che posso
fare il gigolò, vuol dire che mi trovi bello. I
gigolò, non sono brutti...giusto?- disse malizioso.
- Cosa c entra...- mi
voltai dall altra parte.
- Si certo, come
no...- borbottò veloce.
- Non mi hai ancora
risposto- gli ricordai.
Tornò
serio. E aspettò un minuto per rispondermi.
- Lo faccio
perchè...cè bisogno di soldi, Katia. Ora che mio
padre non lavora neanche più...devo darmi da fare
maggiormente-
- Perchè
non lavora più?- chiesi curiosa.
- Vedi lui ha...un
problema al cuore: un semplice spavento, o troppo sforzo potrebbero
essere dannosi. Abbiamo bisogno di soldi, anche per curarlo.- disse
malinconico.
Ci restai male.
Raffo, era malato al cuore? I motivi del mio rapimento non erano
stupidi, e lo sapevo. E più stavo in loro compagnia, e
più mi chiedevo perchè la gente bisognosa fosse
povera.
Mi prese di nuovo la
mano e mi fece rialzare, sciogliendo il nodo dei miei pensieri
profondi. Profondi per la prima volta...
- Dai, andiamo
dentro?-
Sospirai e annuii.
Fece un passo in
avanti mentre io rimasi ferma sul posto, pensierosa.
Mi lasciò
andare dolcemente la mano, sfiorandomi fino all ultimo dito,
continuando a camminare avanti.
Lo raggiunsi e lo
fermai per un braccio.
- Voglio sentire la
voce di mio padre, voglio parlare con lui...- lo guardai supplicante.
Il suo sguardo, da
prima confuso si intenerì.
- Ti prego...almeno
per 1 minuto...- continuai con le lacrime agli occhi.
La sua mano calda si
infitrò sotto i miei capelli, accarezzandomi delicato il
collo.
Un altro gesto che mi
stupii. Da quando era così dolce e carino? Mi
stordì completamente...
- Si, certo- rispose
alla mia preghiera con un sorriso di compassione.
Come promesso, mi
fece chiamare mio padre per un minuto; gli chiesi se aveva messo da
parte i soldi per potermi riprendere e lui mi ha risposto che piano
piano ci sarebbe arrivato.
Gli ci volevano
almeno 3 mesi.
3 mesi sono
troppi..io non resisto più...Ho troppa voglia di stare con
te, papi...
Avevo passato una
bella giornata in compagnia di Mike e di Pam. Ero sicura che se si
fosse sempre comportato come si era comportato quel giorno, l avrei
sicuramente sopportato un pò di più.
Cercavano in tutti i
modi di farmi sorridere, di distrarmi parlandomi delle cose che
succedevano fuori casa, parlandomi un pò della loro vita
ecc... E ci riuscirono, stavo decisamente meglio quella sera.
Alla fine, non mi
trovavo poi così male con loro. Erano altri 2 amici, e la
cosa mi elettrizzava di più...soprattutto, con un amico
bellissimo, affascinante e seducente come Mike.
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Capitolo 7 *** Sconfitta ***
CAPITOLO 6
Eccoci qui di nuovo, al punto di partenza. Quella notte avevo sentito
chiaramente tutte le cose schifose e sdolcinate che si dicevano Mike e
la sua vittima. Che schifo! Una porcata dopo un altra...per non parlare
degli ansiti e urletti di quella gallinella. Mi prendevano i crampi
allo stomaco se lo pensavo a letto con qualche ragazza. Strane fitte
di...gelosia? Io, gelosa di Mike? Quel povero ladro, idiota e
antipatico?
No, non credo
proprio...
Mi infuriai
inconsapevolmente con lui. Non poteva piacermi un tipo
così...così dannatamente bello. E' colpa sua se
lo trovo attraente, di certo non mia...
La mattina seguente
era una domenica, e gliel avrei resa insopportabile. Doveva pagare per
il disturbo che mi aveva recato.
- Ciao Katiuccia!-
come la precedente domenica, Pam mi venne a svegliare saltellando.
- Ciao- biascicai
ancora assonnata.
Andammo in cucina e
lei mi preparò la " colazione"; Pam non me l aveva mai
preparata, e avevo un certo timore.
A differenza delle
mie abitudini, lei mi preparò una tazza di latte e cereali
al cioccolato.
Li guardai esitante.
- Cioccolato?- chiesi
con espressione leggermente disgustata. Non volevo offendere Pam.
- Si, cioccolato. Mai
sentito parlare?- scese Mike dalle scale del piano superiore, con un
sorriso che gli aleggiava in viso.
Aveva passato una
gran bella nottata il signorino.
- Ti metti sempre in
mezzo tu?- borbottai acida.
- Buon giorno anche a
te, Katia- disse confuso mentre si beveva un bicchiere d acqua.
Non gli risposi.
- Perchè
cos ha il cioccolato che non va?- mi chiese Pam, sussurrando.
- Niente, non
è che non sia buono ma... io non potrei concedermi questi
dolci-
Mike scosse la testa
e Pam fece un risolino di cuore.
- Ma dai, per una
volta...non fa niente!- mi porse di nuovo la tazza e io la presi a
malincuore.
Le spiegai della mia
dieta: cosa potevo mangiare e cosa non potevo mangiare. Le parlai un
pò della mia scuola di danza e quanto fosse severa e rigida
in fatto di alimenti, la mia insegnate.
Pam
spalancò la bocca e commentò con un " infatti,
sei magra! Mangia di più"
Da che pulpito venne
la predica...e poi io ero formosa, non magra. Mike ascoltava all inizio
interessato, ma ogni volta che mi vantavo ( perchè io me lo
potevo permettere) lui alzava gli occhi al cielo, e sbuffava. Poi se ne
andò direttamente.
Lo guardai
sprezzante. Aveva capito che ce l avevo con lui, e gli toccava
chiedermi scusa...Sapevo che entro sera sarebbe venuto da me in
ginocchio. Ero convinta di piacergli e che non poteva fare a meno di me.
Una sciocca bambina
vanitosa...
Passò la
giornata, abbastanza in fretta. Sono stata fuori con Pam, in quello
spazio meraviglioso in cui mi aveva portato Mike qualche giorno prima.
L avevo supplicata e
lei mi concesse questo favore. Mike era uscito con quei suoi amici,
chissà se loro sapevano quello che faceva...
Arrivò l
ora di cena e ci accomodammo tutti a tavola. Mike arrivò in
ritardo e prima di sedersi mi riservò un occhiataccia di
disprezzo. Ah, ora era lui quello offeso e incavolato? Che nervi!
No, non l avrei mai
sopportato. Ritiro tutto quello che pensavo su di lui...
Cominciò a
raccontarci della sua giornata facendo riferimento anche ad altre di
lavoro. Tutte le figure e le cavolate che combinavano insieme lui e i
suoi amici.
Fece ridere anche me,
quando ci disse che un suo amico aveva fatto la pipì, per
sbaglio, in un cappello per terra. E mi fece morire quando
spiegò che il cappello era di un signore anziano, e so lo
mise in testa.
Mi immaginavo la
scena, mi sarei divertita troppo!
Ma che dici Katia,
sono sciocchezze tu non faresti mai cose così maleducate...
- Che figuraccia...-
commentò Mike, ridendo.
- Perchè
che figuraccia hai fatto, scusa?- chiesi io ancora divertita dal suo
racconto, mente bevevo il mio bicchiere d acqua.
- Niente, non puoi
capire...- disse lui freddandomi.
- Perchè
non posso capire?- inarcai un sopracciglio, ne rimasi offesa.
- Perchè
non puoi...- ripetè.
- Mike- lo
rimproverò suo padre.
Mike
sospirò.
Io arrossii di
vergogna. Mi sentivo umiliata. Mi aveva fatto passare per stupida
davanti a tutti...e io non ero stupida.
- Ok, va bene- mi
alzai da tavola portando i piatti nel lavello, come sempre educata. A
differenza di qualcun altro..
- Dai, Katia vieni
qui.- mi chiamò Gioemi.
- No, non ti
preoccupare, tanto ho finito e ora ho sonno. Buonanotte-
Io non potevo
capire...tsè, si credeva che ero stupida? Che bamboccio...
Mike mi
afferrò per un braccio prima che potessi scendere le scale
che portavano al mio buco.
Mi divincolai con
violenza dalla sua presa, dandogli una gomitata in pancia senza farlo a
posta.
- Ok, grazie- disse
senza fiato.
Me ne fregai e
comiciai a scendere.
- Katia, aspetta.
Veramente non potevi capire, è inutile che sto a spiegarti
come...-
- Si, ma spiegami
perchè! Ti credi che sono una stupida?!-
Lui ci
pensò su e mi guardò negli occhi. Mi fece un
sorriso da ruffiano come a dire " perdonami se lo penso"
Spalancai la bocca,
mi stava facendo innervosire. Io non sono stupida!
Continuai a scendere
e aprii la porta.
- Non è
per te, sei stata educata così. A volte ci penso, e so che
non è colpa tua.-
- Cosa vorresti dire?
Cosa c entra, Mike?!-
- Sei ricca...te l ho
detto, noi vediamo le cose in modo diverso- lo disse seccato, come se
me lo ripetesse da una vita.
- Perchè
cos hai contro i ricchi?- gli chiesi arrabbiata.
Odioso bamboccio.
- Siete tutti
razzisti, e vi credete di essere i padroni del mondo, come te! Prendete
tutto alla leggera...tutto gira intorno a voi..-
- Io non mi credo di
essere la padrona del mondo!-
- Ah no? Ma ti vedevi
prima come andavi in giro? Allontanavi tutti, tutti quelli che per te
non avevano bellezza e, soprattutto non avevano soldi! Sei una bambina
viziata e superficiale...credevo fossi cambiata un pò,
invece sei sempre la stessa- mi rispose con tono solenne.
In quel momento capii
che si riferiva a quella mattina, ai miei racconti a Pam...
- Io sono perfetta
così, e non devo cambiare.- mentivo anche a me stessa.
Sapevo che c erano parecchie cose di me che dovevo combiare e
migliorare.
Mike aveva ragione,
ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo.
- Certo! Guai a chi
non ti dice che sei perfetta. Guai se non ti trattano come una
principessa...Tu sei la reginetta e tutto ti è dovuto. Non
ti rendi conto di tutte le fortune che possiedi...e tu non ti meriti
niente!-
- Che cosa?!-
cominciai ad urlare.
Mi faceva salire il
sangue al cervello.
- Tu, chi diamine sei
per dire questo su di me?!-
- Uno più
maturo, sicuramente- affermò superiore.
Sbuffai incrociando,
infastidita e offesa, le braccia al petto.
- Sei un cretino!-
- E tu un
mostricciattolo...-
Mi girai per
guardarlo in faccia. Ora stava esgerando...
- Poveraccio- sputai
con sorrisetto arrogante e fiero.
- Bambina viziata-
- Prostituto-
Arricciò
il labbro. Questa era pesante... Bravo, esagera che esagero anche io.
- Cretina-
Cretina a me? io
cretina?!
- Incivile-
- Vipera-
- Ladro-
- Ignorante- mi
alitò vicino al volto.
Almeno avevamo smesso
di urlare. Ma mi stava salendo un nervoso...
- Maleducato! Non sai
come si trattano le ragazze-
Lui rise.
- Ah no?-
- No- gli alitai
anche io vicino alla bocca.
- Serpe velenosa-
sussurrò prima di poggiare le labbra leggere sulle mie.
Rimasi a occhi
spalancati per un momento. Non ero capace di reagire. Era un bacio a
fior di labbra, piccolo e innocente.
Si staccò
morbido guardandomi negli occhi.
Ero confusa e
frastornata. Vedevo nei suoi occhi la stessa confusione che avevo io in
testa.
Mi diede un altro
bacio, uguale a quello precedente. Sempre morbido, sempre dolce, senza
strafare...Mi mise la sua mano dietro la nuca per premere
più vicino il mio viso al suo.
Chiusi gli occhi al
terzo bacio, accarezzandogli il volto, prendendo confidenza.
Ci fu il quarto...il
quinto...il sesto...tutti uguali, e non capivo perchè lo
faceva. Non capivo cosa volesse. Un minuto prima, facevamo a gara chi
offendeva di più e il minuto dopo ci troviamo con le labbra
incollate?
Nonostante tutto, io
rimanevo li senza far nulla. Quanto mi piacevano i suoi baci caldi e
saporiti...E menomale che non sapeva trattare le ragazze, Katia.
Si staccò,
sorridendomi compiaciuto.
- Cosi, io non saprei
prendere le ragazze?- mi chiese ironico e vittorioso.
Aveva vinto...e io,
per la prima volta avevo perso...
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Capitolo 8 *** Non sono più la stessa... ***
Eccome qui...^^ vado di
fretta oggiiiiiii! heheh...che vita incasinata! Ringrazio tutti quanti
nuovamente...
Grazie a Tanny,
Vale728, SweetCharry e piaciuque! Grazie 1000 che continuate ancora a
seguirmi..spero che anke questo vi piaccia, è un
pò corto ma lo trovo necessario. Mi rifarò
perdonare nel prossimo! *_* bacioooooooooo <3
CAPITOLO 7
Spalancia la bocca, sorpresa e arrabbiata a morte.
- Tu! Tu mi
hai...tu...-
Mi zittii con un
altro bacio, leggermente meno casto degli altri: succhiandomi le labbra
fino a farmi girare la testa.
Reagii spingendolo
via da me.
Mike
ridacchiò.
- Ti è
piaciuto, eh?- quel suo tono compiaciuto e malizioso mi faceva andare
in bestia.
Era proprio questo il
punto...mi piaceva! E ne volevo altri da lui...perchè doveva
essere tanto insopportabile?
Andai, offesa e
innervosita, a sedermi sul letto. Stavo per mettermi a piangere: vinta
e furiosa...
- Mi dispiace se ti
ho offeso...Non avrei dovuto, forse...- era serio, mentre si sedeva
vicino a me.
- Dai, girati un
momento- mi chiese dolce, provando a girare il mio viso con il suo dito.
Mi voltai seccata,
guardandolo truce.
- Scusa- mi sorrise.
Sospirai.
- No, non ti scuso-
nessuno mi aveva mai trattata così. Un bacio per vendetta?
Questo aveva proprio sbagliato persona.
Mike rise e
cominciò a farmi il solletico.
Mi scostai, cercando
di evitare il contatto con le sue mani.
Ma mi
abbracciò da dietro e incominciò la lotta.
- Dai basta, dai ti
prego- dissi ancora ridendo. Non ero capace di fare il solletico, non
ci avevo mai provato. La ritenevo una cosa...stupida.
- No
finchè non mi perdoni- il suo soffio sensuale mi
inebriò completamente, tanto da stordirmi.
I suoi occhi
ghiaccio, mi imploravano perdono e il suo sorriso dolce mi fece
sciogliere. Quelle fossette gliele mangerei..
Mi incantai di nuovo.
Quante volte mi capitava? Basta!
- Ok. Scusato- dissi
stralunata. Come potevo non incantarmi su un ragazzo così?
Con quei capelli neri spettinati, quegli occhi ghiaccio sopra quell
abbronzatura...era il mio seduttore. Non riuscivo a pensare lucidamente
in sua presenza. Come avrei fatto? E la sua bocca...Dio, se profumava.
Avrei voluto baciarlo all infinito.
L angoscia mi invase
quando ripensai che il suo, era un bacio vendicativo. E io ero troppo
convinta di piacergli sul serio...Mike mi stava cambiando.
Mi stava facendo
perdere un pò di fiducia in me stessa, poichè ne
avevo troppa. Mi sta facendo ricredere su cose in cui credevo di essere
certa come la morte. Mi sta aiutando a osservare ciò che mi
circonda, ad essere più gentile con il prossimo. Merito di
Pam e Mike...probabilmente, non sarei mai divenuta migliore senza.
Mi fece un enorme
sorriso, come un bambino felice, e mi abbracciò facendomi
ritornare alla realtà. Il suo abbraccio caldo mi faceva
sentire importante e felice. Lo strinsi forte respirando tutto il suo
profumo.
- Grazie
mostricciattolo- e poi rise di gusto.
Passarono altri 2
giorni. E io, come al solito, mi crugiolavo nella depressione e nella
tristezza più totale quando sentivo Mike con altre ragazze.
Perchè mi sentivo così? Mi faceva male, tanto da
farmi piangere.
Ero sempre io quella
tosta nel rapporto di coppia; prima di perdonare chi mi aveva fatto un
torto gli facevo passare le pene dell inferno. Soprattutto, se doveva
essere il mio ragazzo...
Ma con Mike non mi
riusciva bene...Insomma, lui aveva 20 anni e io 17. Mi sembravo una
bambina inesperta a confronto con lui. In quel campo, non avrei mai
capito come prenderlo.
2 notti di fila che
piangevo per quel ladruncolo da 4 soldi. Non gli bastava avermi rapito
per prendersi le mie ricchezze? Doveva pure rubarmi il cuore?
Perchè...perchè mi sono lasciata trasportare da
un ragazzo che ha la vita così incasinata? Perchè
dovevo infatuarmi del mio rapinatore? Perchè di un
prostituto dal cuore di pietra?
Le lacrime, calde e
veloci accompagnavano le domande che mi ronzavano in testa.
Per 2 giorni Mike non
mi prendeva in considerazione. Era per il bacio, forse. Credeva che mi
fossi fissata a causa di quei baci innocenti...ma si sbagliava, ero
già fissata da prima.
Ma sono sempre troppo
orgogliosa per ammetterlo.
- Ma che cos hai? Non
esci più di qui...non mangi neanche...- Pam provava a farmi
parlare.
- Non ho fame- avevo
le ginocchia tra le braccia - ma non è per la mia dieta-
precisai prima che potesse incalzarmi lei.
- Vuoi tornare a
casa, vero?- abbassò lo sguardo, malinconica.
No, Pam. E' molto
peggio...
- Perchè
lo pensi?-
- A prescindere dal
fatto che è normale...ma comunque, ti sento piangere spesso
in questi giorni. Non ce la fai più.- constatò
tristemente.
- Non c entra niente,
Pam. Te lo assicuro.- le dissi sincera accarezzandole una guancia -
Piango per un motivo ben diverso...- borbottai.
- Sei cambiata,
Katia.- disse d improvviso. Era la sua specialità cambiare
discorso. In quel momento andava più che bene...
- Davvero?- chiesi
contenta di quella sua osservazione.
- Ti vedo
più...umana.-
Feci un risolino.
- Perchè
ero tanto insopportabile prima?-
- Beh, all inizio, ti
confesso di si. Ma sono sempre stata gentile e premurosa, era uno dei
miei scopi farti cambiare almeno un minimo...-
- Hai raggiunto il
tuo traguardo, Pam.- le confessai sussurrando.
- Si e ne sono
felice. Ma il merito non è solo mio...- disse sorridendo
contenta.
Scossi la testa.
- Il merito
è di tutti voi. Forse, avevo bisogno di un rapimento per
accorgermi che ero sbagliata.- dissi ridacchiando.
- Tu non eri
sbagliata, Katia. Ogni persona è fatta in modo diverso, e tu
eri fatta così. E adesso devi andare fiera di quello che hai
fatto. Perchè se sei cambiata, vuol dire che in fondo al tuo
cuore sei sempre stata cosi.-
L abbracciai forte.
- Ti voglio bene,
Pam. Grazie di tutto.-
- Figurati, amica mia-
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Capitolo 9 *** Amo il mio ladro ***
Ehi ciauuuuuuuu ^^. Dai
ke questo capitolo, vi farà capire molte cose. Eh
già, la nostra Katia è cambiata per amore del suo
ladro. Però almeno ora è veramente più
umana...prima era una macchinetta rompiscatole. No??! ^^. Ringrazio
velocemente.
Tanny: tu mi
riempi sempre di complimenti, e alcuni non li merito. Ma cmq tu sei
gentilissima e sono contente ke mi reputi "tua confidente" xD. Quando
vuoi cara, io sono qui con le orecchie tese...ihih grazie ancora di
tutto ^^. Ah a proposito, xke nn vuoi ke questi 2 si innamorano?? Dai
esponimi una qualke tua idea...ci conto, eh! :D un bacione <3.
piaciuque: Sono
contenta ke la mia storia ti prenda. eheh, ora capirai xke Mike faceva
finta di niente...buon capitoloooo! bacioo <3
Vale728: woooo
come sei profonda. Cmq si, la tua teoria si dimostra vera nella mia
storia. Ma Katia cambia, come ho già detto, per amore di
Mike. E anke xkè lui riesce a convincerla di un modo di
vedere completamente diverso da quello in cui lei era abituata. Come
sempre, grazie 1000 ke continui sempre a seguirmi e sono felice ke ti
piacciano le mie storie. bacioneeeee ^^ <3
SweetCharry: anke
a te, soddisferò la tua curiosità :D. Veramente
sono sempre stata onorata di ricevere complimenti da te. Sei
bravissima, dovrei farti io tutti quei complimenti! ^^ sono veramente
contenta. Beh, spero ti piaccia anke questo. Un bacione carissima,
<3
Buona lettura!!!!
Capitolo 8
Avevo
appena finito di fare la doccia, ed ero scesa nel mio buco per vestirmi
coi vestiti prestatami da Pam.
Legai i miei boccoli
dorati in una coda disordinata, e decisi di indossare un maglioncino
blu elettrico sopra una maglietta lunga, e jeans.
Quella sera piansi di
nuovo. Solo a sentirlo sospirare di piacere mi venivano le crisi
emotive...
Mike, Mike, Mike...il
suo nome era sempre pronto a tormentarmi. Mi sembrava di sentire la sua
voce e il suo profumo ovunque.
Erano quasi 4 giorni
che non mangiavo. Non avevo voglia di fare niente...solo di scappare
via con il mio rapitore.
Sentii bussare alla
porta.
- Avanti- dissi
atona, mentre guardavo la tv.
La figura perfetta di
Mike, entrò lasciandomi completamente basita.
Che cosa voleva,
salutarmi?
Lo guardai una volta
a malapena, anche se mi era difficile distogliere lo sguardo da quegli
occhi attraenti come calamite.
Mi è
bastata un occhiata per anallizzare il suo abbigliamento: jeans a vita
bassa, i suoi soliti capelli disordinati neri come la pece, la sua
meglietta bianca che metteva in risalto i suoi muscoli.
Non era un tipo da
centocelle, era muscoloso ma non troppo.
- Che vuoi, Mike?-
chiesi fredda e diffidente.
- E' pronto in
tavola. Vieni?- il suo tono era soave. Una musica dolce alle mie
orecchie.
- No, grazie- mi
costava tanto rispondergli in quel modo sgarbato.
- Sei arrabbiata,
ancora per l altro giorno?-
Cominciai a ridere
istericamente e spensi la tv.
- Potrei farti la
stessa domanda...-
- Ah, adesso ho
capito!- disse con sorriso malizioso.
Sentiamo la
stronzata...
Mi alzai e mi
avvicinai a lui, portandomi le mani ai fianchi, guardandolo
intensamente i suoi occhi glaciali. Non ero lontana da lui neanche un
metro...
Dovevo apparire
determinata e spavalda.
- Sei arrabbiata
perchè vuoi un altro bacio e non sai come dirmelo...-
stranamente, era più che serio nel dire convinto la sua
ipotesi.
Feci un grosso
respiro.
- Vattene, Mike-
dissi delusa, e mi girai per ritornarmene a letto.
- Dimmi cos hai.-
disse a bassa voce prendendomi per un braccio e attirandomi a se.
Mi ritrovai con il
mio corpo incollato al suo e cominciai a tremare emozionata, perdendomi
nel suo deserto artico.
- Non puoi capire-
balbettai sussurrando, cercavo di mantenere le mie emozioni e di
rallentare quel maledetto cuore che batteva come impazzito.
- Forse si- era
serio, non stava scherzando. Ci teneva veramente a capire che cosa
avessi...
- No, tu non puoi
capire.- lo spinsi delicatamente.
Mi lasciò
andare sospirando.
Continuavo a fissarlo
negli occhi, persa e triste. I suoi occhi scrutatori mi denudavano
completamente, non mi sarei sorpresa se avesse capito che cosa avessi
io per la testa.
Si
avvicinò a me, titubante e esitante. Io non mi mossi, rimasi
ferma impalata come una handiccapata.
Con le labbra
sfiorò la mia tempia, poi scese giù lentamente
fino ad arrivare al mio collo. Fremetti a occhi chiusi. Le mie gambe
tremavano, il mio cuore stava impazzendo.
Lo sentii sospirare;
il suo soffio delicato entrò nelle mie narici come un
profumo ipnotizzatore, e passò fresco e saporito anche sulla
mia bocca dischiusa.
- Sapevo che saresti
riuscita a cambiare...- sussurrò sorridendo, alle mie
orecchie.
Deglutii. Stavo
andando in iperventilazione. Tra il suo tocco delicato, i suoi respiri
e sospiri e la sua voce melodiosa, mi sentivo eccitata come una bambina
alle sue prime cotte.
Con le sue
meravigliose labbra continuava a sfiorarmi le guance, il naso, poi si
avvicinò alla mia bocca tremante.
Io fissavo la sua,
completamente disorientata e scioccata.
Baciami, ti prego.
Non ce la faccio più...
- Credo di aver
capito- soffiò ancora.
Sentii il mio cuore
battere più veloce, e un enorme magone nello stomaco si
faceva spazio. Aveva capito.
Stupida, sciocca
ragazzina ingenua...
Prese il mio viso tra
le sue mani delicate e premette, morbido, le sue labbra sulle mie.
Trattenni il respiro,
muovendomi insieme a lui. Dolce ma determinato. Io, avida cercavo la
sua lingua per intrecciarla alla mia.
Cinsi il suo collo,
spettinando i suoi capelli neri e morbidi, continuando a baciarlo con
foga e trasporto.
Si staccò
da me lentamente, leccandosi le labbra, tenendo ancora gli occhi chiusi.
Avevo lo stomaco che
volteggiava, il cuore che galoppava. Ero ancora aggrappata al suo
collo; sfiorai la punta del suo naso con il mio più volte,
come una dolce coccola d amore.
- Lo sapevo- disse
tristemente.
Perchè era
triste? Non capivo.
Sussurrò
il mio nome, come se mi invocasse disperato.
Mi baciò
nuovamente, gemendo malinconico. Dal suo bacio capii che era arrabbiato
con se stesso, capii che aveva bisogno di arrivare ad un punto che a
lui sfuggiva.
Capii ogni cosa...
Si staccò
senza fiato, scostandomi leggermente da lui. Sapevo che avrebbe reagito
a quel modo, mi bastava solo convincerlo...
- Non...posso...-
bisbigliò accarezzandomi le guance con i suoi morbidi
pollici. Sentivo il lieve tormento nella sua voce.
Avevo capito anche
io, avevo capito tutto.
- E'..pericoloso-
continuò angosciato.
- No, non lo
è- presi la sua mano e vi schioccai un bacio leggero.
- Invece si- ritrasse
la mano e mi spostò da lui.
Non potevo sentire
quelle parole, mi allontanai dandogli le spalle. Sentivo il cuore che
cominciava a perdere battiti.
Volevo
nascondergli quelle piccole lacrime dispettose sfuggite al mio comando,
non volevo apparire di nuovo una bambina capricciosa.
Delicato come una
piuma, poggiò le sua mani calde sui miei fianchi sospirando
vicino al mio orecchio.
Strusciai la mia
guancia sotto il suo collo e mi girai completamente verso di lui.
Cominciai a posargli
piccoli baci delicati sul collo, lasciando una leggera scia
bagnata. Mike sospirava al mio passaggio e io ne ero lieta e emozionata.
- Smettila- mi
avvertì calmo, con gli occhi chiusi. Io non ne traevo
nessuna minaccia in quella richiesta inutile.
Salii più
su, sul suo mento vicino alla sua bocca.
- Basta, Katia. Non
ti conviene- disse con voce rauca e bassa.
- Cosa non mi
conviene?- soffiai leggera e sensuale.
Con la punta della
lingua, leccai lieve le sue labbra saporite.
- Anche io ho capito,
Mike- gli sorrisi.
Mike alzò
un sopracciglio confuso, mentre io con le mani gli azzarezzavo i
capelli dietro la nuca.
- Ho capito di essere
" pericolosa" per te, come tu lo sei per me...- gli sussurrai all
orecchio.
Trattenne il respiro.
Bingo. Sapevo di aver capito...
Non mi rispose e io
lo guardai negli occhi.
- Vero?- gli domandai
per esserne sicura.
- Si-
confessò sospirando.
- Tu vuoi...- sfiorai
le mie labbra con le sue, lasciandolo desidoroso - ...ma non puoi-
continuai.
Poi, come se stesse
aspettando da una vita il mio bacio, prese la mia testa tra le sue mani
e mi guardò intensamente negli occhi. Era impaziente, e
questo mi rese contenta.
Vedevo la confusione
e la lotta interna dentro di lui: stava combattendo contro il desiderio
di farmi sua completamente.
Io ero tranquilla,
mentre speravo ardentemente che scegliesse la via del cuore per farci
felici entrmabi.
Mi baciò
con violenza, veloce e deciso, mentre con le mani accarezzava la mia
schiena premendomi contro di lui. Sembrava che volesse staccarmi le
labbra, sembrava che non volesse fermarsi solo a quello...
Mi baciava come se
fossi la sua unica ragione di vita, come se fossi il suo unico senso
alla giornata...
Poi si
staccò improvvisamente, lasciandomi a bocca asciutta, non
sazia di lui. Mi guardava a occhi sgranati, come se si fosse ripreso da
una trance, da gesti e atti che non aveva commesso.
- Te l avevo detto
che non ti conveniva...- disse arrabbiato, mentre con le mani mi spinse
indietro leggermente.
- Mike...- bisbigliai
a voce strozzata appena lo raggiunsi, e lo feci voltare verso di me.
Fece un grosso
respiro, a narici dilatate.
- Non si
può, Katia.- disse deciso e minaccioso.
I suoi occhi
ritornarono a farmi paura.
-
Comincerò a starti lontano, e tu farai lo stesso.- mi
ordinò cattivo, uscendo dalla porta e sbattendola.
Quelle parole mi
arrivarono come 100 coltellate tutte in un colpo.
Non ho mai desiderato
qualcosa così tanto in vita mia, e non potevo averlo. Sapevo
benissimo che era pericoloso stare insieme: lui era il rapitore, lui
era un prostituto e gli servivano soldi per curare suo padre.
Io non potevo
chiedergli di abbandonare tutto per me. Non potevo chiedergli di
abbandonarsi al suo cuore...
Avevo capito che ero
riuscito a conquistarlo, che anche lui provava qualcosa di forte per me.
Avevo compreso che
prima cercava di starmi lontano perchè non voleva inferire
sui nostri sentimenti, ancora segreti per l altro. Ma comunque
reciprochi...
Mi attaccava e mi
provocava perchè cercava di convincere se stesso a non
provare qualcosa per me. E la stessa cosa facevo io...
Mike, invece, aveva
capito tutto guardandomi negli occhi, sentendomi tremare al suo tocco
più lieve...e non aveva resistito. Al cuore si comanda fino
a un certo punto; la confessione che gli aveva fatto il mio corpo e i
miei occhi traditori, non potevano lasciaro indifferente. So benissimo
come ci si sente. Perchè, quando anche io ho capito di
essere importante per lui, quando ho capito che anche lui mi voleva, mi
sentivo la persona più felice e più ricca di
questo mondo. Mai in vita mia sono stata più felice...
Ma...
Non potremo mai stare
insieme, mai. Dio, perchè proprio di lui.
Ero cambiata
perchè mi ero resa conto di essere sbagliata. Stare con Mike
mi faceva sentire migliore, sebbene era un ladro e faceva 1000 cose
illegali alla settimana... Ma forse, sono migliori loro di noi.
Ero cambiata
perchè quello che provavo per Mike era riuscito a farmi
cambiare.
E ora, mi ritrovavo
per terra, con le mani agli occhi che tremavo disperata e piangevo
addolorata.
Avevo peggiorato la
situazione: se prima c era qualche parola tra di noi, ora non
potrà più volare niente.
Mi starà
completamente lontano. Per evitare contatti, o altre cose che
potrebbero fargli cambiare idea. Mike era un tipo tosto, e non tornava
mai sulle sue decisioni.
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Capitolo 10 *** Non ti lascio sola ***
Eccomi qua dopo un pò di tempooooo! Questo è il
primo capitolo dove scrivo anke dal Prov. di Mike. Spero vi piaccia,
come al solito grazie a tutti!! ^^
Molto difficile da organizzare questa storia, non so mai come andare
avanti...ihih. Spero sempre di non deludervi. Un bacione a tuttee
<3<3
[Katia]
Ci
volevamo ma non potevamo prenderci.
Ero consapevole dei
1000 rischi che correvamo. Quando sarei tornata a casa, come avremmo
fatto?
Se mio padre venisse
a sapere che mi sono innamorata del mio rapitore, di colui che ha
tenuto lontano la sua unica ragione di vita per tutto quel
tempo, lo avrebbe sbattuto in prigione. E io...avrei cambiato stato, di
sicuro.
Non era solo quello
il problema. Raffo. Raffo era malato al cuore, e adesso che neanche lui
lavorava più, Mike faceva il doppio turno da muratore
più il suo lavoro notturno.
Avrei tanto voluto
dare una mano anche io...Ma non potevo. Perchè tutto quanto
doveva andare sulle spalle di Mike? Non era giusto.
Era già
passato un giorno. Un giorno dalle reciproche rivelazioni. Mi sentivo
malissimo, non sentivo più palpitare il cuore. In
così poco tempo, era riuscito a farmi innamorare di lui. Ma
come caspita ci era riuscito?!
Non facevo niente, se
non starmene rinchiusa nel mio buco a guardare il soffitto. Non
mangiavo, bevevo e basta.
Pam più
volte veniva per chiedermi cosa avessi, ma io rifiutavo di parlare. Non
poteva sapere, nessuno doveva sapere..
Pensavo solo a Mike.
A quanto era dolce, a quanto non lo sopportavo, a quando mi provocava,
a quanto fosse dannatamente bello. Il suo profumo...i suoi baci.
Cavolo i suoi baci,
avevano il potere di comandare sulla mia mente. Gli bastava un bacio
soltanto per rendermi sua schiava a vita.
Avevo un gran mal di
testa; causa dei troppi pianti. Mi avevano bruciato il cervello...Non
mi sentivo più le forze, e mi macava il respiro.
E all
improvviso...bianco. Tutto bianco. Solo la testa che mi scoppiava di
calore, e persi completamente il senso delle cose.
[ Mike]
Stavo
finendo di lavorare, aiutando gli altri miei amici a mettere a posto
alcune casse di 20 kg ciascuna.
Era esattamente un
giorno che non mi facevo vedere da Katia, meglio così. Non
doveva vedermi.
E mi ha strappato di
bocca i miei sentimenti per lei. Cazzo, non avrebbe dovuto venirne a
conoscenza.
Non si
arrenderà tanto facilmente.
- We Mike! Sveglia
su, passami quell altra!- mi diede uno strattone Jason, il mio migliore
amico.
- Si, scusa.- gliela
passai, a fatica. Era la decima che tiravo su in meno di un quarto d
ora. Non mi sentivo più le braccia.
- Stai guadagnando la
sera?- mi chiese malizioso.
I miei amici erano a
conoscenza del mio secondo lavoro. Anche la mia famiglia lo era, ma
loro non volevano facessi il gigolò.
All inizio mi piaceva
guadagnare i soldi in quel modo, ma poi... incominciai a stancarmi
seriamente.
Non volevo
più prestarmi alle donne, non era giusto. Non che il sesso
non mi piacesse, chiariamoci. Ma mi sentivo un inutile robot, venuto in
vita soltanto per dare e ricevere piacere continuamente.
Ero cresciuto, e
divenuto un ragazzo serio. Se non fossi stato in quella situazione,
avrei avuto tanta voglia di innamorarmi. In quel momento poi, ce l
avevo la mia ragazza per la testa.
Scossi la testa. No,
Katia no.
- Si, abbastanza-
risposi e feci spallucce.
Quello che i miei
amici non sapevano, era che avevo una "prigioniera" in casa.
Vabbè che era la prima volta, e poi non volevo che lo
sapessero.
Quanto sono stupido!
Mi maledicevo, continuamente. Perchè dovevo perdere la testa
per una ragazzina insolente come lei?
Viziata, vanitosa,
superficiale, oca senza cervello...
Ripensai ai suoi
occhi verdi, e mi sciolsi completamente.
Mi stavo scordando
del suo cambiamento: era diventata più profonda e meno
capricciosa.
Ora dava
più valore alle cose. Tutto quanto...
Ma che schifo di
situazione! Adesso era perfetta e io...Scommetto, che sono l unico
ladro idiota che si è infatuato della sua vittima.
- Oh, io dopo questa
vado a casa..- dissi scocciato, passandomi un braccio sulla fronte per
rimuovere le goccioline di sudore.
- No, amico!- rispose
contrariato Jason - Cazzo, ho altre 11 casse. Aiutami a portarne
qualcun altra...- mi diede una pacca sulla spalla.
- Jason, te le ho
portate tutte io. Almeno una decina. Io il mio turno l ho
già finito da un pezzo...-
- Per favore, non ce
la faccio. Dopo il capo si arrabbia- si lamentò rivolgendomi
i suoi occhi languidi.
Non mi incastrava
quella volta. Presi la mia maglietta e me la posai sulle spalle bagnate.
- Eh no, mio caro. Mi
dispiace..stasera ho da fare- ghignai dandogli un frontino.
Drizzò le
orecchie e saettò il suo sguardo invidioso sul mio.
- Perchè
mamma non lo fa fare anche a me...- sbuffò, facendomi una
smorfia supplichevole.
Io scoppiai a ridere
e mi incamminai.
Non sai quanto ti
sbagli, Jason. Non lo vorresti veramente...
Arrivai a casa e mi
fiondai in bagno. Ero solo, che bellezza. Beh...apparte Katia in
cantina.
Mi feci una doccia
veloce, per non consumare acqua, insaponandomi 3 o 4 volte il corpo e i
capelli.
Quando uscii dal
bagno, incontrai mia madre che stava correndo velocemente in cucina.
La raggiunsi, finendo
di frizionarmi i capelli con l asciugamano. Doveva essere tornata in
quei 10 minuti di doccia che facevo...
- Che succede?- le
chiesi curioso.
Prese una bottiglia d
acqua fresca e un bicchiere di plastica e si diresse nuovamente dalla
parte in cui era venuta, verso la cantina.
Non mi rispose. La
seguii. Ma che diamine stava capitando?
Scesi le scale di
corsa, aveva a che fare con Katia.
Cominciai a sentir
battere il cuore e mi invase l ansia.
Entrai in cantina, e
trovai Pam vicino al letto che accarezzava insistemente la fronte del
mio mostricciattolo.
Mia madre si
avvicinò e versò l acqua nel bicchiere.
- Dai, Katia. Su
svegliati tesoro...- si disperò mia madre.
- Mamma,
perchè non si sveglia?- chiedeva Pam, piangendo.
Guardavo la scena,
impietrito; il cuore era scivolato in un turbine oscuro.
Katia non si
svegliava. 4 parole che mi assillavano completamente.
Raggiunsi il letto e
mi inginocchiai vicino a lei.
Poggiai la testa sul
suo petto e sentii battere il suo cuore, lentamente.
- E'svenuta-
ipotizzai con voce mozzata.
- Lo sappiamo. Ma non
vuole svegliarsi...- singhiozzò mia sorella, coprendosi il
volto con le mani.
Intinsi 2 dita nel
bicchiere d acqua.
- Che fai?- anche mia
madre aveva le lacrime agli occhi, e affannò il respiro. Non
sapevamo come gestire la situazione e questo ci spaventava.
Di certo, non
potevamo portare Katia in ospedale. Ci saremmo messi nei guai da soli.
Ma se non si svegliava...
- Vi
prego...portiamola da un medico- dissi di impulso, portando le mie dita
bagnate sulle sue labbra.
Le bagnai
delicatamente, dischiudendogliele appena.
- Ma cosa stai
dicendo?! Sei impazzito? Come facciamo poi...- mi aggredì
immediatamente.
- Diciamo che l
abbiamo trovata per strada- risposi velocemente.
Pam,
guardò nostra madre, speranzosa. Voleva anche lei il bene di
Katia.
-
Racconterà tutt altro. Non possiamo fidarci di lei...-
- Non farebbe mai una
cosa del genere.- ringhiai offeso, congelando mia madre con lo sguardo.
- E' vero mamma.- Pam
stava dalla mia parte.
Mia madre si
alzò, asciugandosi le lacrime.
- Non possiamo- era
la sua decisione.
- Provate voi a
svegliarla, io porto qualcosa da mangiare per il suo risveglio.-
continuò andandosene, con voce spenta e bassa.
Strinsi i pugni.
Dovevo sopportare di vederla così? Perchè? Mi
sentivo morire...La mia Katia...non potevo vederla soffrire.
E' tutta colpa mia!
Strabuzzai gli occhi, quando arrivai a quella conclusione. Non
mangiava, non parlava...per colpa mia. Il dolore che gli avevo
procurato, offuscava completamente la sua mente.
Mi sentii una
pugnalata al cuore: ero io la causa del suo dolore. Era svenuta per
colpa mia.
Scrutai il suo viso,
perdendomi nei suoi capelli, e nella sua espressione beata.
Le accarezzai una
guancia, sorridendo teneramente.
- L abbiamo trovata
sul pavimento...- mi disse Pam girandosi verso di me.
- e' naturale che
sviene, non mangia!- esclamò triste, continuando a piangere.
- Ecco qua...-
sospirò mia madre, poggiando sul tavolino qualche croissant
avvolto da fazzoletti.
Non l avevo sentita
entrare. Non capivo più niente in realtà; ero
rimasto abbastanza scosso...Ero solo concentrato su Katia, sui suoi
occhi per scorgene ogni minimo movimento.
- Pam, esci- le
chiesi dolcemente.
- Cosa? No, voglio
rimanere qui...- cercò di dire. Si voltò sorpresa
verso di me.
- No- la interruppi-
voglio rimanere io qui con lei, dobbiamo risolvere delle cose appena si
sveglia. Per favore, esci- ribadii serrando le mascelle, continuando a
fissare Katia.
Sapeva che perdevo
facilmente la pazienza quando stavo male, così mi
ascoltò e uscì dalla cantina.
Di malavoglia mi
alzai per chiudere la porta chiave.
Ritornai da lei
sedendomi accanto, al suo braccio.
Presi la sua mano e
gliela baciai, e me la passai sul viso delicatamente inspirando il
dolce odore della sua pelle. Sentii un brivido percorrermi la schiena.
Sospirai sommessamente, trattenendo i sussulti nel petto...
Era bellissimo poterla toccare ed accarezzare.
Poi mi stesi accanto
a lei, dolcemente continuando ad accarezzargli il viso, gli occhi
chiusi, le labbra rosa pesca, le guance calde...
- Svegliati, ti
prego.- le implorai sussurrando vicino al suo collo morbido. Pregai che
mi sentisse.
Le sue sopracciglia
si mossero, dando vita a un espressione interrogativa.
Chissà cosa stava sognando...
Non mi era mai
capitata una cosa del genere. Non sapevo come bisognava comportarsi,
come dovevo fare per svegliarla...Avevo solo paura...
- Ti prego...-
continuai perdendomi di nuovo nei suoi lineamenti perfetti, nella curva
delle labbra delicate.
E li, vi posai un
bacio leggero...dal contatto quasi inesistente.
Sorrise, mi aveva
sentito.
E io mi
sollevai...almeno, stava bene.
- Se ti svegli,
farò tutto quello che vuoi- le dissi, ancora vicino alla sua
bocca.
- Te lo prometto-
sigillai le mie sincere parole, in un dolce sussurro all orecchio.
Mi addormentai, con
il mio viso sulla sua spalla. Tenendola vicino al mio petto,
stringendola morbidamente.
Non ti
lascerò mai, piccolo mostricciattolo...
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Capitolo 11 *** Una cosa è sicura: nessuno dei 2 sa qual è il bene x entrambi... ***
CAPITOLO 10
[ Katia]
Continuavo a fare lo stesso sogno: Mike mi lasciava sola, in un vicolo
cieco. Con il buio, il freddo...tremavo di paura e piangevo disperata.
Non so quante volte lo chiamai per farlo tornare da me, ma lui non
tornò. Rimanevo sempre sola, con le mie illusioni, le mie
paure, con la mia vita vuota e monotona...
Mi sentivo
terribilmente sola; per la prima volta avevo paura della solitudine, di
essere abbandonata.
Mi svegliai di colpo,
buttando all aria qualunque cosa avessi sopra. Il mio respiro era
affannato, il cuore mi batteva veloce per la sensazione orribile che
provavo.
Non mi ricordavo di
aver dormito. E di essermi spostata sul letto...la testa continuava a
girarmi, terribilmente...poi...
Mi voltai verso
sinistra, sentendo un respiro caldo e regolare. Sgranai gli occhi,
mentre il mio cuore cominciò a palpitare frenetico. I suoi
capelli neri, quell espressione angelica mentre dormiva. Un sogno, un
altro incantevole sogno.
Mike era disteso nel
mio stesso letto, e mi era pericolosamente vicino. Che stava facendo?
Perchè era li con me?
Mi ero persa
qualcosa...?
No, di sicuro
è frutto della tua immaginazione, Katia. Ti ricordo che ti
gira la testa. Effettivamente, era così.
Mike non era reale,
accanto a me. La mia incoscienza rifletteva splendidamente il mio
desiderio di poterlo toccare, di poterlo guardare e rimanerne incantata
senza nascondermi.
Il cuore non smetteva
di battere a 3mila e cominciai a sentire caldo, mi sentivo soffocare...
Lo sentii muovere
appena, e con la sua gamba sfiorò la mia. Solo con quel
semplice contatto, arrossii come una stupida.
- Finalmente ti sei
svegliata...- mormorò cauto e delicato, una bellissima voce
al mio fianco.
Mi girai lentamente e
trovai i suoi occhi semichiusi che guardavano nei miei. Mi si
mozzò il respiro, perdendomi nei suoi bellissimi,
incantevoli occhi.
Mi
accarezzò delicatamente il viso, con il dorso della mano.
Fremetti con le farfalle allo stomaco.
- Cos è
successo?- balbettai con voce bassa.
- Sei svenuta- mi
rispose abbozzando a un sorriso sghembo.
Inarcai un
sopracciglio, confusa.
- E tu...Cosa ci
faresti qui?- gli chiesi cercando di trattenere le lacrime. Sapevo
già che se ne sarebbe andato subito.
Ci pensò
su un momento che mi sembrò interminabile...
- Perchè
non mangi...E' per questo che sei svenuta- cambiò discorso,
mettendosi a sedere.
Vidi il suo viso
inscurirsi, e a me stava salendo una crisi nervosa.
Guardai sul tavolino
e afferrai una di quelle brioche e la mangiai lentamente, cercando di
rimanere calma e di non piangere.
Si avviò
verso la porta, e cominciai a sentir salire il cuore in gola in una
morsa stritolante.
- Che sei venuto a
fare..?- lo sgridai contrariata con la voce che tremava. Se voleva
essermi indifferente, doveva farlo per bene...Senza farmi fare stupidi
film in testa.
Si fermò e
sospirò.
- Hai detto il mio
nome-
- Quando?- mi agitai.
- Mentre dormivi...-
abbassò la testa - Mi chiamavi...come se sapessi che ti ero
vicino...-
Arrossii di vergogna,
speravo non si notasse tanto la mia stupida ossessione per lui.
- E allora?-
continuai imperterrita e curiosa.
- Non riuscivo a
lasciarti sola- boccheggiò con un sussurro flebile,
guardandomi dritto negli occhi.
Mi sentii eletrizzata
a quelle parole. Una scarica positiva si addentrò nel mio
cuore...
- Mi chiamavi e...-
continuò distogliendo il suo sguardo da me - beh..non
riuscivo a lasciarti sola...- si corresse.
Camminai lentamente
verso di lui, continuando a fissarlo negli occhi.
[ Mike]
Si stava
avvicinando a me, con il suo sguardo deciso e intimidatorio, con i suoi
occhi verdi smeraldi e scintillanti.
Ma porca
puttana, ma è possibile che non riuscivo a dirle una bugia
decente?
Come un cretino, le
ho confessato che non riuscivo e non volevo lasciarla sola. Idiota,
compiacciti della tua idiozia.
Era davanti a me e
deglutì. Erano poche le ragazze che si erano prese una gran
bella cotta per me, nel modo in cui l aveva presa Katia. Mi piaceva l
effetto che le facevo, mi piaceva stuzzicarla...
Ma quando la
stuzzicavo, le facevo sempre capire come stavano le cose per me.
Con fare
indifferente, mi girai e aprii la porta per uscire.
- Mike- mi
chiamò.
Continuavo a
camminare, salendo le scale.
Lei era dietro, senza
smettere di segurmi.
- Perchè,
perchè fai così!?- la sua voce strozzata
risuonò per tutto il salotto.
- Cazzo, Mike!
Guardami quando ti parlo!- mi strattonò per un braccio.
Aveva forza la
ragazzina... Mi meravigliai anche per la parolaccia utilizzata.
Mi girai verso di
lei, ero in difficoltà. Cosa le avrei detto?
Feci un grosso
respiro.
- Se vuoi essermi
indifferente...allora...- le morivano le parole in gola. - allora, devi
esserlo sempre! Mi fai stare male così...- una lacrima le
rigò il candido volto.
Aveva ragione, quello
idiota ero soltanto io.
Le presi la testa fra
le mani, e lei si impaurii per il mio rapido gesto.
Boccheggiò
qualcosa, tremando.
- Hai ragione...ma mi
è difficile, starti lontano. Soprattutto nelle condizioni in
cui stavi prima.- confessai a bassa voce.
Perchè
è tutto così complicato? Quanto vorrei stringerti
a me, cucciola...senza dovermi nascondere, senza pensare alle
conseguenze, senza pensare a nulla. Solo io e te. Perchè non
si può? Aiutami a starti lontano... mi è
difficile...
- Se non ci riesci,
non sforzarti di farlo...- bisbigliava il mio scricciolo, tremando per
l emozione. Poi si avvicinò a me con il viso, piegando la
testa di lato.
Io mi scansai
immediatamente, lasciandola a labbra protese.
Continuai a
camminare, in direzione della mia camera. Lei, invece era decisa a non
lasciarmi andare.
- Per favore,
Katia...aiutami...Lo dico per te, lo faccio per il bene di entrambi-
- Non chiedere il mio
aiuto su una cosa che non tollero. Non ti aiuterò mai, per
questo Mike. Mai.- entrò in camera mia chiudendosi la porta
dietro le spalle.
Mi sentivo in
trappola, per la prima volta lei era la predatrice e io la preda. Ne
sarei uscito vincente?
Si avvicinava a me,
con gli occhi puntati. Sapeva nascondere bene l imbarazzo, la timidezza
o la vergogna. O forse, ci sapeva semplicemente fare...
- Tu credi che questo
sia il bene di entrambi? Io soffro e tu...beh, non credo che stai
meglio di me.- mi mostrò uno di quei suoi bellissimi
sorrisi, facendo luccicare i denti bianchi perfetti. I suoi occhi mi
sembravano tristi, ma potevo comunque scorgerci una punta di malizia.
- Io ti voglio e tu
mi vuoi...- soffiò sulle mie labbra, ormai vicina. E io mi
sentivo cedere.
Sentivo il suo
profumo, che mi dava alla testa, il suo viso mi faceva battere il
cuore...
Non riuscivo a
muovermi, mi aveva incastrato contro il muro. Il fatto era che non
volevo muovermi: volevo che mi toccasse, che mi baciasse, che mi
sussurasse il suo amore per me.
- Cosa devo fare per
farti mio?- il suo sussurro sensuale sulla mia bocca,
scatenò ancor di più la mia voglia e il mio
desiderio per lei.
Sono già
tuo, scricciolo...
Incontrò
le mie labbra iniziando con un bacio dolce e casto; poi
approfondì diventando più vorace.
Insinuò le
sue mani sotto la mia maglietta, accarezzando i miei addominali e
salendo sui pettorali.
Mi faceva sentire amato, e non c era emozione o sensazione
più bella che potessi provare...
Le presi i polsi per
farle togliere le mani dal mio corpo, con l altra mano le bloccai il
viso.
- Credi di farti del
bene così, invece?- cercai di guardarla duramente, provando
a spaventarla per tentare di convincerla. Stavo cercando di fargliela
capire con le buone.
I miei occhi e l
ambiguità del mio sguardo non le facevano più
alcun timore..Si spaesò per un attimo poi annuì.
Quanto era cocciuta!
Le lasciai i polsi, sperando che se ne andasse. Mi sembrava che si
fosse calmata...
Dio solo sa, che
cavolo di schizzi le venivano a volte.
Prese il mio viso tra
le sue mani e cominciò a baciarmi nuovamente con una
dolcezza e una tenerezza meravigliosa, ma che allo stesso tempo per me
era straziante.
Disegnò una scia profumata sul mio collo, sul
mento...dappertutto.
Era troppo. A quel
punto, non avevo la capacità ne la forza di fermarmi. Aveva
vinto.
Basta, mi arrendo.
Arrivò
sulle mie labbra incastrandole insieme alle sue in un modo
così dolce da farmi desiderare di non fermarmi solo li.
Potevo assaporarne
tutto il profumo e il sapore squisito.
Mi fece
indietreggiare, mentre io con le mani salivo sulla sua schiena,
stringendola a me come nei miei sogni e desideri più
proibiti.
Atterrai morbidamente
sul mio letto e continuai ad indietreggiare, avendo ancora lei sopra di
me che continuava a baciarmi, a mordicchiarmi...
Si mise a cavalcioni
sopra di me, cominciando a strusciarsi fino a farmi impazzire.
Continuava a
baciarmi, non voleva smettere. Le mie mani percorrevano la sua schiena
lentamente e delicatamente.
- Katia...basta...-
sospiravo e gemevo. Non ero neanche convinto delle parole che cercavo
di farle entrare in testa.
- Avevi promesso.- mi
sussurrò all orecchio.
Io sgranai gli occhi.
- Avevi promesso che
avresti fatto qualsiasi cosa per me se mi fossi svegliata...Ti ho
sentito.- disse sorridendomi vittoriosa.
Mi aveva sentito. E
una promessa è una promessa...
- Questo è
troppo- cercavo di farla ragionare.
- Se questo
è l unico modo...lo farò...- e riprese a
baciarmi, continuando a strusciare contro il mio già eretto
e eccitato "amico".
- Non sai quello che
dici.- balbettai titubante. - Butteresti via la cosa più
bella al mondo, per una cotta? Fermati e ragiona.- la presi per le
spalle e la guardai negli occhi.
- Chi ti dice che
sono vergine?- disse maliziosa con quello sguardo furbo e puntato.
Katia non era
vergine..? Impossibile, non potevo crederci...
Rimasi fermo e
scioccato dalla sua rivelazione, mentre lei continuava la sua opera,
sfilandomi la maglietta...
Sinceramente, non so
neanche io come lo continuerò...ihih, o forse si xD. Secondo
voi?? Cosa faranno...mah mah...Fatemi sapereeeeeee. un bacione
<3<3 xDxD
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Capitolo 12 *** Confessione ***
Ehilàààà!
Eccomi con un altro chappy! ^^ Ringrazio tutte le mie adorate lettrici
ke recensiscono, e quelle ke mettono la mia Fic nei preferiti e
seguiti! Spero ke anke questo vi piaccia. ^^ un bacio a tutte e
commentateeeeee ;) <3<3
CAPITOLO 11
[ Katia]
Oh santa
puzzola, che cavolo gli avevo detto! Io ero vergine eccome! Non che non
volessi fare l amore con lui, anzi non mi ero mai sentita
così sicura e decisa in vita mia.
Però ero
comunque emozionata, speravo fosse in un momento migliore; quando le
cose sarebbero state chiare del tutto tra me e lui. Ma non riuscivo a
fermarmi; ormai ero a quel punto e non sarei tornata indietro.
Quanto calore e
quanta vita mi davano i suoi baci e i suoi più semplici
tocchi.
- E poi...- gli dissi
baciandogli il collo - Non è una cotta quella che provo per
te- puntualizzai sulle sue labbra.
Non volevo dirgli
esplicitamente che ero pazzamente innamorata di lui...Anche se avrebbe
dovuto saperlo, mi vergognavo.
Mike mi stringeva a
sè, mi voleva... lo sentivo. Dopo averlo fatto, finalmente
potremmo stare insieme. Se voleva essere conquistato così,
lo avrei fatto. Avrei fatto qualunque cosa.
Lui mi
fermò un momento, prendendo lucidità.
- E cosa provi per
me?- mi domandò...speranzoso?
Mi confusi, davvero
gli interessava quello che provavo per lui?
Arrossii, e nascosi
il viso sotto al suo collo. No, non gliel avrei detto...
- Dimmelo, ti prego.-
mormorò.
Non potei,
però, rimanere indifferente alla sua richiesta.
- Ti amo- dissi senza
fiato. Perchè aveva quel dannato potere di incantarmi anche
solo con il suono della sua voce?!
Cominciai a sudare
per la confessione, il mio cuore batteva così veloce che
sembrava non rintoccare più i battiti.
Lo sentii stringere i
pugni sulla mia schiena.
- Non doveva accadere
tutto questo- disse dispiaciuto. Ma stava parlando tra se...
- Mike, sshh ti
prego. Ritorniamo a un momento fa- e ripresi a baciarlo passionalmente.
- Aspetta, fammi
parlare. Tu...- lo zittii nuovamente. Basta parlare, non ce la facevo
più a sentirgli dire le stesse cose.
Mi voleva e sarei
divenuta sua, punto.
- No,
perchè tu ti fermeresti- mi staccai per riprendere aria.
Vidi accendersi nei
suoi occhi una fiamma, ma non ne riconoscevo il nome.
- Non vuoi che io mi
fermi?- serrò le mascelle e scandì per bene le
parole.
Rimasi interdetta un
attimo, cercando di scorgere i suoi pensieri tramite i suoi occhi, che
avevo imparato a conoscere.
Ma non ci capii un
bel niente...
Scossi il capo,
incapace di muovere la lingua per quell istante.
- Bene- mi prese per
le spalle e mi fece sdraiare con forza sul letto.
Mi ritrovai sotto di
lui, sotto i suoi baci e il suo petto nudo.
Mi tolse la maglietta
baciandomi il seno, accarezzandomi le gambe ancora rivestite dai jeans.
Si
soffermò sulle mie labbra baciandole in un modo...sembrava
che non aspettasse altro, sembrava essersi lasciato alle spalle tutte
le ragioni per sciogliersi ed abbandonarsi a me.
Continuava ad
accarezzarmi, a baciarmi il collo, e io lo stringevo a me e ricambiavo
il più possibile la passione che lui ci stava mettendo.
Mi sfilò i
jeans giocherellando sul bordo delle mie mutandine, e io non aspettavo
altro che mi facesse sua per sempre.
Mi si
mozzò il respiro per l emozione, continue scariche e brividi
mi attreversavano il corpo.
Il cuore mi batteva a
5000, troppo da contenere. Stavo decisamente impazzendo.
Mi rivolse uno
sguardo tutto malizioso e felice, mentre con prepotenza e dolcezza allo
stesso tempo mi apriva le gambe per farsi spazio.
Deglutii.
Ok, Katia ci siamo.
Mike si
rituffò su di me, baciandomi dolcemente.
Lasciandomi una scia
di baci che partiva dal collo e finì sul mio ventre. Tremai
di piacere al suo delicato passaggio.
Con il dito
marcò la scia fatta dalla sua bocca, scendendo
più giù e fermandosi sul fiore della mia
femminilità.
Quel fiore che suo, e
solamente suo sarebbe stato.
Mi eccittai con quel
piccolo gesto, mentre lui ancora disegnava cerchi immaginari.
Rabbrividii.
Vidi l eccitazione e
la felicità sparire all istante dal suo viso. Mi
guardò e sgranò gli occhi.
- Che succede?-
ansimai.
- Che diamine ho
fatto? Ti prego, ti prego scusami...Scricciolo, ti prego perdonami.
Io..io...- si alzò e si mise a sedere sul letto portandosi
una mano sopra gli occhi, parlando come un disperato.
- Di cosa..? Mike, io
non...- mi confusi. Mi alzai anche io, cercando di togliere le sue mani
via dagli occhi.
Ma che cavolo!
Soffriva di una malattia chiamata personalità multipla!!?
Quei grandi oceani
immensi e ghiacciati mi guardavano tristi e malinconici.
- Sono un vile. Uno
sporco verme...faccio schifo.- sibilò facendo una smorfia di
disgusto.
- No,
Mike...perchè dici questo?- presi il suo viso tra le mani.
- Ti rendo conto di
quello che stavamo per fare?-
- Si, e lo voglio
Mike. Con tutta me stessa.- affermai determinata.
- No, tu non lo vuoi.
Dici così perchè pensi che con il sesso
riusciresti a conquistarmi.-
Arrossii. Da una
parte, il mio scopo era quello...
- Visto? Lo
sapevo...- tolse le mie mani dal suo viso e si girò a
guardare altrove.
- Mi conosci, Mike.
Sai benissimo che non farei mai una cosa di cui potrei pentirmi.- gli
girai la faccia per poterlo guardare negli occhi.
- Sei davvero
convinta, che saresti riuscita a conquistarmi in quel modo?-
Annuii.
- Ti sbagli.- disse
deluso e amareggiato.
- Primo:- prese il
mio viso tra le sue mani, guardandomi negli occhi con un
intensità micidiale - ( anche se non dovrei dirtelo) io sono
già letteralmente conquistato da te, Katia.-
Mi sciolsi a quelle
parole.
- Secondo: io sono
quello ragionevole e non avrei dovuto cedere alla tue tentazioni.-
Riflettei su quelle
parole e decisi che aveva ragione. Non potevo costringerlo...
- Ora rivestiti,
Katia.-
- Si- sibilai triste
mentre le lacrime sgorgarono tutto a un tratto.
- Fammi solo un
piacere Mike: ti prego, non sentirti in colpa solo perche tu sei la
mente tra noi 2.-
Mi guardò
negli occhi e si intenerì.
- Non piangere, per
favore- mi strinse al suo petto forte e caldo, e mi baciò il
capo.
Fece un grosso
sospiro.
- Ora vai. Tra poco
tornano tutti quanti, e se ci vedono è la fine per tutti.-
Mi rivestii in
fretta, senza degnarlo di uno sguardo. Ero troppo imbarazzata. E mi
avviai veloce verso la porta.
- Scricciolo...- mi
chiamò e io mi girai lentamente asciugandomi le lacrime.
- Non dovrei dirti
neanche questo ma...sono felice che mi ami...- mi sorrise sghembo.
Io gli ricambiai il
sorriso e uscii per andare verso il bagno.
[ Mike]
Mi ama,
lei mi ama... Non riuscivo a credere alla confessione del mio
scricciolo.
Nessuna mai, si era
innamorata di me. E' una sensazione bellissima! Cioè, non mi
sentivo un robot mentre la baciavo e la spogliavo; mi sentivo
importante, mi sentivo felice e amato.
- Ehi,
dov'è Katia?- mi chiese Pam, entrando di soppiatto in camera
mia.
- Non lo so,
sorellina. Lo chiedi proprio a me? Se non la vedo meglio
è...- mentii. Lei uscì annuendo comprensiva.
Avrei dovuto far
così davanti al resto della mia famiglia. Non potevano
sapere quello che provavo per Katia.
Non potevano
sapere...che mi ero innamorato di lei.
E io non ce la facevo
più a starle lontano. Basta, non ci riesco e non mi
sforzerò più.
Andai di corsa in
salotto, sperando di trovare i miei genitori.
Vidi mio padre, sulla
poltrona sfasciata che leggeva il giornale.
L ennesimo che
parlava di Katia e la sua misteriosa scomparsa: la sua bellissima foto
era in copertina, sorridente.
Ma era un sorriso
così finto. I suoi occhi erano spenti, non come quando stava
con me...Perchè era felice quando stava con me...
Mia madre invece era
ai fornelli.
- Mamma,
papà...devo dirvi una cosa- annunciai sedendomi a tavola.
- Di che si tratta,
figliolo?- chiese mio padre posando il giornale.
Mia madre mi venne
vicino preoccupata.
Le feci un enorme
sorriso.
- Non preoccupatevi!
Credo sia una bella notizia per voi...ma non tanto per la nostra
situazione economica.-
- Su parla!- mi diede
una leggera pacca sulla spalla mia mamma.
- Non voglio
più...fare il gigolò.- affermai sorridente.
Mio padre, dalla
sorpresa passò ad un sorriso ebete.
- Dici sul serio,
Mike?-
- Certo. Basta, mi
dispiace per i soldi ma...-
- Chi se ne frega dei
soldi, tesoro! Bravo, è la scelta più giusta-
disse abbracciandomi mia madre.
- Sono felice che lo
appreziate-
- Come mai questa
decisione?- chiese mio padre felice e sorridente.
-
Perchè...mi sono stancato papà...basta, non
voglio essere una stupida macchina del sesso.-
Annuii comprensivo.
Bene, e una me l ero
tolta.
Dovevo fare, solo un
ultima cosa...
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Capitolo 13 *** Finalmente insieme ***
Ehi ciao a
tutteeeeeee!! Sono qui ke posto con un pò di ritardo
eheh...Ma eccomi quiiiiiii ^^.
Grazie 1000 a
tutte quelle ke mi seguono, come sempre. Vi amoooooooooooo
<3<3 Senza di voi, non sarei qui.
Speriamo ke anke
questo vi piaccia. Ke carini i piccionciniiiiii *_* un baciooooo e
buona lettura xD
[ Katia]
Mike mi
evitò per il resto della giornata. A volte, sentivo addosso
i suoi occhi scrutatori che mi perforavano il cuore.
Bene, sei soddisfatta
Katia? Hai fatto tutto questo per niente. E ora...ti sei arresa! Sei
una pappamolle!
Nessuno mi aveva mai
respinta prima. Ed essere rifiutata proprio da lui, da Mike, il primo
ragazzo che abbia mai amato a quel modo, mi faceva venir voglia di
morire.
Quindi, che senso
aveva provarci e provarci se mi aveva già rifiutata? Non ero
di certo masochista io. Basta farmi del male. E se avessi continuato,
probabilmente, lo avrei allontanato sempre di più.
- Beh, Katia, io vado
a letto ora- mi disse Pam.
Eravamo sul divano
che guardavamo la tv, e facevo continuamente zapping; non riuscivo a
trovare nulla di interessante.
" sono felice che mi
ami" continuavano a tornarmi in testa le ultime parole di Mike.
Perchè ne era felice? Che cosa gli cambiava?
- Ohi, ci sei?- mi
scosse per una spalla.
- Eh? Si, scusa. Cosa
hai detto?-
- Mmm...Ultimamente,
sei proprio strana. Non me la racconti giusta...Comunque, ho detto che
vado a dormire. Tu che fai, resti qui?-
- Ehm...si...-
risposi distratta, guardando di nuovo la tv e i suoi colori sfuocati.
- Ok. Buonanotte
allora- disse sbadigliando e uscendo dalla sala.
Mi sdraiai su un
fianco, ritrovandomi a guardare un telefilm che non mi era mai piaciuto.
In quel momento,
sentivo così forte la mancanza di mio padre. Era
più di una settimana che non lo sentivo. Era quasi un mese
che non lo vedevo...
Mi scese una lacrima.
Basta piangere! Stavo diventando una piagnucolona. Non mi sopportavo
più. Decisi di spegnere quel dannato affare, mi distraeva
dai miei pensieri.
- Non riesci a
dormire?-
Sussultai.
Mike era seduto
vicino a me, e non me ne ero neanche resa conto! Quella era la prova di
quanto fossi distratta e stressata.
- N..no- ora potevo
sentire il suo profumo, che mi dava alla testa. E infatti gli effetti
si videro dal mio balbettare.
Possibile che anche
quando era in pigiama era così tremendamente...seducente e
bello da impazzire?
Si era appena fatto
la doccia, aveva i capelli bagnati e ne sentivo l odore alla menta
fresca.
Una gocciolina
coraggiosa scese, da una sua ciocca di capelli neri per attraversare
morbidamente il suo collo. Quanto avrei voluto essere quella goccia d
acqua...
Sorrise imbarazzato.
Si era accorto che lo stavo osservando. Che bella figura di...
- Ti sei arresa?- mi
venne più vicino, e io sentii il mio cuore impazzire.
Feci cenno con la
testa di si.
- Forse è
la cosa più giusta- commentò guardando il
soffitto.
Cacciai
immediatamente dentro una lacrima. Non doveva più vedermi
piangere, no!
- Sono qui
perchè...devo dirti una cosa- mi sussurrò.
- Dimmi- mormorai a
bassa voce.
- Mi arrendo anche
io- mi accarezzò delicatamente una guancia, e io trattenni
il respiro.
Non capii quello che
voleva dirmi. In cosa si era arreso?
Alzai un
sopracciglio, per rendergli evidente la mia confusione.
- Non mi importa
più di essere ragionevole. Non mi importa
più delle conseguenze. Non mi importa più di
nulla.- mentre mi bisbigliava queste parole, mi guardava intensamente
negli occhi.
Oddio, che cosa stava
dicendo? Il mio respiro si fece più affannato, seguendo le
bizze incontrollate del mio cuore che correva sfrenato.
- Non ce la faccio
più a starti lontano. Basta. Per me sei diventata come l
aria che respiro- si fece ancora più vicino.
Ora i nostri volti
potevano quasi sfiorarsi; io restai in apnea, con lo stomaco che si
stava ingarbugliando.
- Q..q..quindi?-
balbettai, fissando come una cretina la sua bocca.
- Quindi ti amo...E
non voglio rinunciare a te- soffiò sulle mie labbra,
avvicinandole per poterle congiungere.
Sgranai gli occhi,
come se avessi visto un fantasma.
Mi ama... Santa
cipolla, lui mi ama! No, sto sognando non è possibile.
Allora com è che sento così tanto intensamente il
suo profumo?
- Aspetta.- gli posai
un dito sulla bocca, prima che potesse mandarmi in iperventilazione con
un suo dolce bacio.
Attendeva che
parlassi, guardandomi curioso.
- Sei sicuro di
quello che vuoi fare? Perchè...ti prego, io...morirei se
dovessi ripensarci un altra volta...-
Mi baciò
il polpastrello e spostò il mio dito, dolcemente.
- Sono sicuro. Sai
benissimo che sono l ultimo che vorrebbe farti del male.- mi
accarezzò i capelli.
E io sospirai felice.
Piegò di
nuovo la testa di lato, ma io lo fermai nuovemente.
- Aspetta- gli
sorrisi.
Ricambiò
il sorriso, alzando gli occhi al cielo.
- Ora sei tu quella
ragionevole, scricciolo?- ridacchiò.
- No. Io.. voglio
solo risentirlo- lo accarezzai in viso.
- Che cosa?-
- Quello che mi hai
detto prima.-
- Devo rifarti tutto
il discorso?- sbarrò gli occhi e sbuffò.
- Ok. Allora...ahi!-
si lamentò ridendo. Gli avevo tirato con forza un orecchio.
- Stavo scherzando.
Mmm...come sei aggressiva- disse malizioso.
- Mike, alzati.- gli
ordinai offesa.
- No, scricciolo dai.
Stai allo scherzo. Cosa vuoi sentirti dire? Che ti amo?- mi sorrise.
Oh si, era proprio
questo. Arrossii come un peperone. E quel sorriso poi...Oh Dio, mi
stava facendo impazzire...
Sorrisi come un
ebete. Mi sembrava un sogno.
- Ora posso baciarti?-
Annuii e in meno di
un secondo congiunse le sue labbra alle mie.
- Sei un sogno?- gli
chiesi quando riprendemmo aria.
- Non credo. Un sogno
potrebbe baciarti?-
- No.-
Mi sorrise e mi
baciò ancora a fior di labbra.
Oh santo cielo, se
fossero entrati i suoi...Avrebbero pensato di tutto e di
più: eravamo sul divano del salotto, io seduta e schiacciata
contro il bracciolo e Mike che mi inchiodava a esso.
- Scusa se ti ho
fatto aspettare tanto-
- Vale la pena
attraversare i 7 mari e scalare montagne tutta una vita, se il premio
che ricevo è questo- e questa da dove mi era uscita?
Però era la pura verità.
Mi sorrise tenero.
- Ma come farai
con...- deglutii - il tuo secondo lavoro?-
- Già
fatto- e mi sorrise compiaciuto - Non lo faccio più, stai
tranquilla. Ti fidi di me?-
- Si-
- Ti fidi di un
ladro?- mi chiese sorpreso.
- Si- e lo baciai a
stampo.
- Allora...ehm- si
schiarì per bene la voce - Diventerai la mia...ehm,
ragazza?- si imbarazzò, e anche io arrossii come una stupida.
- Che domande sono
queste? C era bisogno di chiederlo?-
- Se non mi
vuoi...bastava dirlo- disse alzandosi.
- Vieni qui,
ladruncolo!- lo attirai a me e lo baciai.
- Bene, ora tocca a
te dirmelo.- mi intimò.
- Cosa? Che ti amo?-
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Capitolo 14 *** Di prima mattina... ***
[ Katia]
Mi
risvegliai intontita e con una grande energia. Qualcosa di
terribilmente bello mi richiamava alla coscienza, al di fuori del mondo
dei sogni.
Ancora non potevo
crederci. Eppure, tutto quanto mi sembrava così lontano,
così irraggiungibile.
Mike si era
dichiarato ed ero diventata la sua ragazza.
Non pensate male,
perchè quella sera non facemmo assolutamente nulla. Da quel
punto di vista, non mi sfiorò neanche, non osò
toccarmi.
Solo dolci e infinite
carezze, qualche bacio delicato e moribido, battutine pungenti che ci
facevano sorridere e ridere come idioti.
Erano le 8 di
mattina, e mi alzai dalla mia brandina più pimpante che mai.
Non vedevo l ora di
rivederlo e di perdermi nei suoi occhi. Mi eccitava sapere che dovevamo
nasconderci davanti agli altri, che mi nascondeva sorrisi teneri e
sguardi sdolcinati e misteriosi.
Arrivai in salotto,
saltellante, dove trovai Gioemi ai fornelli e Pam al suo fianco che l
aiutava.
- Buongiorno cara- mi
salutò dolce e gentile la madre.
- Buongiorno a te,
Gioemi.- le risposi con un sorriso.
- Ehi! Stai meglio
oggi?- mi fece accomodare Pam, tenendo un sopracciglio alzato e un tono
curioso.
- Si- sfoderai un
sorriso smagliante.
Calma, Katia.
Contieniti un pò.
- E come mai?- mi
chiese mentre Gioemi ci porse 2 tazze di latte fumante.
- Ehm, ho fatto un
bel sogno...e mi ha fatto ritrovare il buon umore- arrossii mentre
chinai il capo per mescolare il mio latte.
- Ah, ok.- lei
sorseggiò il suo, socchiudendo gli occhi.
- E Raffo dov
è?- chiesi all improvviso.
- E' uscito con un
amico...all ora di pranzo dovrebbe tornare- mi disse sfuggente Gioemi.
Non ci badai poi tanto, non avevo testa per indagare.
- Buongiorno- mi
arrivò alle orecchie una dolcissima voce insonnolita.
Il mio stomaco
sussultò.
Si fermò
impalato al tavolo, stiracchiandosi e stropicciandosi gli occhi.
Baciò sua
madre e sua sorella sulla guancia, e a me rivolse un " giorno,
mostricciatolo" davanti alle 2; ma quando loro non guardarono mi
illuminò con un suo sorriso mozzafiato.
- A che ora devi
andare via, tesoro?- chiese sua madre, sedendosi di fronte a me. Mike,
invece si sedette di fianco a me.
L avevo
così vicino e non potevo toccarlo, o salutarlo come si deve.
Mi incantai sul suo profilo, ammirandone tutti i lineamenti perfetti
delicati.
- Oggi ho il turno di
mattina, poichè il tempo oggi pomeriggio non sarà
buono. Mi fai un pò di caffè, mamma?- gli chiese
con sguardò languido.
Gioemi si
alzò e andò ai fornelli.
- Ce n è
poco però...dovrei comprarlo- borbottò fra
sè.
Mike fece una smorfia
e sbadigliò.
- Non bevi, Katia?-
mi chiese Pam, distraendomi.
Mike si
girò verso di me e rise sotto i baffi.
Si divertiva quando
mi incantavo su di lui.
- Ehm...si- portai la
mia tazza alla bocca, sorseggiando lentamente.
All improvviso,
sentii un debole tocco alla mia gamba sinistra. Non ci feci molto caso
all inizio, pensavo fosse il tavolo o Mike che avesse per sbaglio
sbattuto la sua gamba contro la mia.
Però, il
tocco diventava più intenso e quando capii che era la gamba
di Mike che si stava strusciando contro la mia, cominciai a tremare d
emozione e a imbarazzarmi fortemente.
Appoggiai, rossa di
vergogna la mia tazza sul tavolo. E lo fissai negli occhi,
disorientata. Lui stava ricambiando lo sguardo, nascondendo un sorriso.
Oddio, voleva farmi
svenire facendomi piedino?
Tossii il latte che
mi era andato di traverso e Mike sghignazzò.
- Ohi, tutto bene?-
mi chiese Pam allarmata, dandomi un colpetto sulla schiena.
- Si, certo- risposi
rapida. Cercavo di trattenere la risata, sebbene la situazione era
veramente comica.
Ricambiai la carezza
fra gambe e lui mi sorrise ancora una volta.
Stai calma,
stai calma. Mi portai una mano sul cuore: sembrava volesse fuoriuscire.
Portai una mano sulle
mie gambe e cominciai a strusciarla sopra. Quando ero nervosa facevo
così; la mano mi sudava e io la strusciavo continuamente
contro la gamba per asciugarla, e un pò come antistress.
Poi un altra presa
calda e morbida fermò il mio continuo gesto. Mike mi aveva
preso la mano e la intrecciò alla sua, accarezzandola con il
pollice.
Mi sentii subito
meglio con quel contatto, e mi rilassai.
- Devo andare.- disse
poi, dopo aver bevuto la sua piccola tazzina di caffè.
Si alzò e
sciolse le nostre mani.
- Ciao a tutte- disse
prima di dileguarsi, e mi fece l occhiolino.
Io deglutii. Stavo
impazzendo. Non l avrei rivisto fino alle 4 o alle 5 di pomeriggio.
Sbuffai, sprofondando sulla sedia.
Aspettai 5 minuti,
fissando il vuoto con sguardo vitreo, incontrando più volte
lo sguardo interrogatorio di Pam.
Decisi di correre
immediatamente in bagno, prima che potesse tempestarmi di domande.
Mentre attraversavo
il corridoi, qualcosa mi afferrò per la vita e io soffocai
un urletto. Ma Mike, subito portò una sua mano davanti alla
bocca.
- Ce ne hai messo di
tempo per capire!- esclamò a bassa voce.
- Pensavo fossi
andato a lavorare!- mi gettai felice tra le sue braccia. E lui mi
accolse, stringendomi forte e baciandomi il capo.
- Dio, non ce la
facevo più!- si lamentò sospirando, poi mi
schioccò un bacio morbido sulle labbra. - Comunque,
buongiorno scricciolo- e mi fece un sorriso che mi costrinse a
trattenere il respiro.
Non poteva fare tutte
quelle cose assieme: il bacio, il sorriso...eh, no! Vuoi farmi svenire?
- Come stai?- mi
chiese ancora, cauto.
Mi dava fastidio
parlare a bassa voce per non farci sentire.
- Benissimo ora. E
tu?-
- Da Dio- mi
baciò la fronte.
- Sai pensavo te la
fossi presa prima.- si riferiva al "mostricciattolo" - Mi raccomando,
stai attenta a quello che fai o quello che dici. Ok?-
- Certo, non sono
stupida- e gli feci la linguaccia.
- No, certo che no.-
sghignazzò.
- Ora devo andare.- i
suoi occhi si fecero tristi e mi sorrise debolmente.
- Ci vediamo dopo- si
avvicinò per darmi un ultimo bacio.
- A che ora?-
- Molto presto, te lo
prometto- soffiò sulle mie labbra ormai vicine.
E ci concentrammo su
quell ultimo bacio, passionale, dolce e romantico, meraviglioso e
mozzafiato.
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Capitolo 15 *** Il mio amore <3 ***
Ehilààààà!! ^^
Scusate il ritardo, ma ho avuto mooooolto da fare :D Ma eccomi qui con
un altro capitolooooo ehehe.
Ringrazio le 5
personcine che hanno recensito * me vi adora e vi porterà
una scatoletta di cioccolatini, promesso promesso* xD
Vale728: eccomi qui,
allora sono contenta che ti sia piaciuto il precedente!!^^ spero ke
anke questo qui ti piaccia...eh si i nostri piccioncini sono proprio
dolciiiiii * me si kiede sempre xke non incontrerà mai uno
come Mike* ehhh uff T____T
Fammi sapere la tua
opinioneeeeeee XD un bacioneeee e grazie 1000 ^^
piaciuque: grassie
grassie...sempre molto gentile :D. Shi sono carinii insieme
ehehe...dimmi ke ne pensi di questo baciiiiooo :*
Potter92: wooooow
grazieeee! ^^ sono contentissima veramente ke la mia storia ti
piacciaaaaa. T^T me commossaT^T
Spero ke ane questo
chappy ti piaccia, un bacioneeeee
SweetCherry: Oh
carissima, hai visto ho aggiornato! ^^ Che tene pare? Cmq ti confesso
una cosa...* me manca Minny e Denis* T____T a te no? xD ok, basta con
il passato ahahah...un bacio cara e grazie sempre che mi segui, sei una
persona genitilissima!!! Un bacio caraaaaaaa :*:*:*
fallsofarc: Ohhhh ke
piacere vederti anke qui!! xD Grazie 1000 per i complimenti!
Veramente,non li merito...hehe, sono lusingata, mi inchino...^^ Sono
molto contenta che anke questa mia storia ti piaccia. Grazie 1000,
fammi sapere ke ne pensi! Un bacioooooooo <3
[ katia]
Aspettavo
Mike con impazienza. Non ce la facevo più sul serio! Ero
insieme a Pam, che era appena tornata da scuola, ci stavamo guardando
un film. Non che lo seguissi molto, avevo la testa da tutt altra parte;
non riuscivo ancora a crederci. Cavolo, avevo sempre in mente la scena
di lui sul divano accoccolato sulle mie ginocchia, mentre io gli
accarezzavo i capelli umidi.
Se ci pensavo,
sentivo le farfalle dentro al mio povero stomaco. Ero perdutamente
innamorata di Mike...perdutamente, proprio per non trovare
più la via del ritorno.
- Tra poco noi
andiamo al supermercato, quindi non avere paura se chiudiamo le
finestre ok?- disse Pam, rinvenendomi alla realtà.
Annuii semplicemente,
sempre con quel maledettissimo sorriso di felicità che non
voleva scomparire. Ma che potevo farci?
Guardai l orologio:
ancora le 15 e qualche minuto. Dai, Katia. Tra un ora o poco
più il tuo amore sarà qui e lo stringerai forte
forte. A quel pensiero mi consolai, sentendo il medesimo brivido nello
stomaco e sulla schiena.
Pam mi fissava
perplessa.
- Che cè?-
- Niente, niente-
scosse la testa, divertita.
Pam e gli altri se ne
andarono. Meglio ancora di quanto mi aspettassi. Quando sarebbe tornato
Mike, saremmo stati soli. Arrossii violentemente. Soli...
Quando sentii girare
la chiave nella toppa, mi feci quasi prendere dal panico e l
agitazione. Oh mamma, stai calma, rilassati.
Stavo comodamente
seduta sul divano, a guardare la tv come la sera prima. Poi Mike
entrò.
- Ciao scricciolo- mi
rivolse un tenero sorriso, che mi fece sciogliere letteralmente.
- Ciao- mormorai.
- Come mai le
finestre chiuse?-
- Sono andati via, al
supermercato...credo- dissi mettendomi composta.
- Siamo soli?- mi
fece un sorrisetto malizioso mentre si avvicinava a me.
- Si- sussurrai,
quando lo vidi appiccicato al mio volto.
Poi mi
baciò, mentre mi accarezzava il viso.
- Ciao- mi
soffiò sorridendo. - Vado a farmi una doccia. Ci metto un
attimo- posò le sue labbra sulla mia fronte e corse in bagno.
Ero ancora
frastornata. Oddio, respira. Ci mise meno di 10 minuti, e
ritornò con un sorriso ammiccante vicino a me. Io mi
appoggiai con la testa sul suo petto.
- Come è
andata al lavoro?- gli chiesi.
- Stancante. E tu,
che hai fatto senza di me?- poggiò il mento sulla mia testa.
- Non ho fatto altro
che pensarti- ammisi sincera - Non vedevo l ora che tornassi-
Lo sentii sorridere.
Eravamo al buio, in casa, soli.
- Ti avrei portata
fuori, però piove- sospirò accarezzandomi il
mento.
- Tranquillo, basta
che si sei tu-
- Parlami un
pò di te, Katia-
- Cosa vuoi sapere?-
alzai gli occhi per guardarlo in faccia.
- Tutto, voglio
sapere tutto di te- mi sorrise dolce mentre mi carezzava i capelli.
- Fammi domande
precise-
- Ehm..allora, quante
amiche hai lasciato per venire qui?- aveva un sorrisetto stampato sulle
labbra. Bellissimo...
Gli rivolsi un
occhiataccia torva.
- Beh io...ne ho
solo...una- mi imbarazzai fortemente.
- Perchè?-
- Il mio
caratteraccio, di prima- spiegai.
- Oh
già..capisco. Beh potevo capire anche...ahi!- disse ridendo
e io gli avevo tirato un altro scopaccione al braccio.
- Non finire quella
frase!- lo avvertii.
- Sto scherzando,
piccola. Io ti amo- e lì mi sciolsi completamente - ... e
quindi amo sia i tuoi pregi che i difetti- mi baciò una
tempia, con le sue labbra morbide e squisite.
- Hai fatto anche
judo?- mi chiese improvvisamente, massaggiandosi il braccio.
Io risi e gli baciai
una guancia.
- No, solo danza
classica- gli sorrisi.
- Cavolo, messo k.o
da una ballerina-
- Ritorniamo alle
domande. Allora..- si fece pensieroso - Quanti ragazzi hai avuto?- ecco
il suo ghigno malizioso.
- Con te faccio 4- il
che era vero...
- A questi ragazzi
gli hai mai voluto bene sul serio?-
- Solo al primo,
credevo di esserne innamorata. Ma mi ha fatto tanto soffrire e
così con gli altri sono stata per divertimento...-
Mi fece una smorfia
sorpresa, indicando il suo petto.
- Ma secondo te,
scemo! Tu sei il primo ragazzo che sento di amare veramente. Ora so,
che il mio primo, rispetto a te non contava assolutamente nulla.- lo
tranquillizzai sorridendogli.
- Davvero?- mi
strinse più forte, contento.
Io annuii e mi diede
un altro dei suoi baci da capogiro.
- Quindi è
con lui che l avresti fatto la prima volta?-
- Si- arrossii e gli
nascosi gli occhi.
Mi fece altre domande
sulla mia vita: su mia mamma, perchè era scappata. Se mio
padre stava bene senza di lei e io come mi sentissi...Cosa facevo
insieme alla mia unica amica Mimi, quanti spettacoli facevo di danza e
quanti soldi ricevevo ( rimase sbalordito davanti alla cifra). Domande
sulla scuola, se andavo bene o se corrompevo i prof. Si
meritò un altro scopaccione solo per averlo pensato... Io
andavo più che bene a scuola. Altre domande sul mio genere
di film e quando risposi i polizieschi fece una smorfia e io risi di
gusto.
- Qual è
il tuo tipo di ragazzo?-
- Mi crederesti se ti
dicessi che sei il prototipo d uomo che ho sempre sognato?-
Mike rise, si
ringraziò e continuò imperterrito sulle domande.
Quant era bello vederlo ridere, vederlo felice vicino a me.
Cambiai posizione
mentre d improvviso lo abbracciai stretto, gettandogli le braccia al
collo.
- Che succede?- si
interruppe nel bel mezzo di un altra curiosa domanda.
- Niente, voglio solo
abbracciarti- sussurrai sul suo collo.
Mike
ricambiò l abbraccio, stringendomi al suo petto.
- Nn
riuscirò mai ad abituarmi a te. Non so se ne avrò
mai abbastanza- lo guardavo negli occhi mentre gli confidavo
apertamente la mia stupida ossessione per lui.
In tutta risposta mi
prese e mi baciò, cercando la mia lingua desideroso di un
altro magnifico intreccio. Il suo profumo mi estasiava, e lui
semplicemente mi faceva impazzire.
- Alt.- mi
fermò sorridendo. Di certo, aveva più
autocontrollo di me.
- Basta
così...Se no impazzisco pure io- poggiò la fronte
contro la mia.
Sospirai. Si staccava
sempre troppo presto.
- Come fai a trovare
la forza di fermarti?- chiesi sinceramente curiosa - Solo per me
è difficile e sono una donna...dovrei saper controllare
meglio gli ormoni..invece, tu li controlli meglio di me-
Mike
ridacchiò beandomi della suo incantevole sorriso divertito
ancora una volta.
- Te l ho detto,
probabilmente, se mi fossi spinto un pò più oltre
questa volta non avrei resistito.- mi sfiorò la punta del
naso con il suo dito.
- Ieri è
stato...uno sforzo sovraumano lasciarti perdere e farti andare via. Eri
seminuda davanti ai miei occhi...e ti posso giurare che non ho mai
visto cosa più bella in vita mia. Mai come ieri, ti ho
desiderata a tal punto di fare l amore. Era da tanto che non ne sentivo
la necessità...Sono stato un gigolò, quasi tutte
le notti ho portato a letto donne a me sconosciute. Di cui non mi
è mai importato nulla...- si soffermò a
guardarmi, forse per vedere la mia espressione. Mi prese un crampo di
gelosia e malessere rievocando le sere in cui piangevo solo
al suo sospiro...
-...e
perciò, mi sono sorpreso di tutta quella voglia che avevo di
te. Si, avevo già capito che ti volevo ma pensavo mi sarebbe
passata. Ma poi...mi sono reso conto che ero innamorato di te. E ora
chi può curarmi?- mi sorrise mesto e dolce e io ricambiai.
- Quindi, tornando
alla tua domanda, riesco a mantenere il controllo perchè di
te mi importa veramente. Non sei una di quelle sconosciute che mi
faccio per avere soldi. Io ti amo- sussultai quando me lo disse, anche
se lo sapevo mi sembrava ancora un sogno -... e se mai dovesse
succedere tra di noi, voglio che sia bellissimo. Voglio che mi ricordi
quanto è bello essere innamorati-
Annuii comprensiva.
- Mi dispiace per la
vita che hai fatto-
- Non preoccuparti,
amore mio.- mi strinse nuovamente al suo petto, sospirando
sommessamente.
Amore mio, mio Dio!!
Stavo per mettermi a piangere dalla felicità!
- Ora ci sei tu qui
con me. E mi sento sempre rinascere-
Gli baciai il petto
profumato. Quanto ero felice. Quello era il mio paradiso. Ancora una
volta Dio aveva deciso di essere buono con me, e io non mi meritavo di
certo la sua bontà infinita.
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Capitolo 16 *** prima ltitgata e annuncio sconvolgente ***
Ed eccomi quiiiiiiiiiii! A
postare dopo un mese!! xO Chiedo scusa a tutti ma sono stata in
vacanza! hehehehe e non mi sono neanke abbronzata ( gne gne gne) chiedo
scusa alle lettrici che seguo per non aver commentato i loro ultimi
capitoli... :( ma adesso eccomi qui più in forma ke mai! A
riprendere le mie ficcy ficcy xDxD. Sono un pò a corto di
idee ultimamente, anke xke ho ancora la testa nell acqua U.U
E a voi ke si dice???
Vi sono mancata??? Scommetto di no! ahahahah...e mi tirerete i pomodori
in faccia dopo questo capitolo!
Cmq volevo informarvi
di una cosuccia: mi sa proprio ke seguirò il consiglio di
SweetCherry e farò il seguito di " L'amore arriva per tutti"
^^
Ve lo prometto, dopo
che finirò questa fic ( non manca molto molto, anke xke ero
partita con l idea di una storia corta rispetto alla prima)
comincerò a scrivere il sequel! ^^
Allora vi lascio al
capitolo e fatemi sapereeeeeeee ^O^ un bacio a
tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii :*:*
[ Katia]
E' passato
poco di più di 2 settimane da quando io e il favoloso,
nonchè mio
e affascinante ragazzo ( mi vengono i crampi allo stomaco ogni volta
che ci penso) ci siamo dichiarati l uno all altra. Andava tutto a
meraviglia tra di noi, nessuno ci aveva scoperti e io non potevo che
essere la ragazza più fortunata del mondo! Spesso, Mike
riusciva ad imbucarsi in cantina con me nel cuore della notte, per
dormire insieme. Niente di più, eh! Non fatevi i vostri
pensieri sporcaccioni!(xD) Spesso rimanevamo in astinenza di baci e
abbracci per un giorno intero; e in effetti, erano molto ma molto
frustranti. Quanto desideravo stringerlo a me, senza dire nulla ma
semplicemente rimanere abbracciati. Sentirmi protetta, annusare il suo
incantevole e inebriante profumo di bellezza, semplicità e
sincerità...amore...
Però,
quando mi ritrovavo sola, spesso pensavo a quando tutto questo sarebbe
finito: quando mio padre avrebbe trovato i soldi per permettermi di
ritornare a casa. Come avrei fatto senza Mike? E senza gli altri? Per
me erano come una famiglia allargata. Pam era, per me, una sorella
oramai; Gioemi una zia e anche Raffo. E Mike...Beh, Mike era
metà della mia anima. Come potevo vivere senza di lui?
Durante la mia
favolosa settimana in compagnia del mio amato ladro, ci fu ovviamente
un giorno particolarmente spiacevole.
Eravamo riuniti in
salotto, tutti sul divano a guardare un film. Ridevamo e commentavamo
allegri quello che facevano o non facevano i personaggi. Io
più che altro, ero fissa a guardare il viso di Mike attento
alla televisione, con il suo sorriso leggero e spensierato. Era l
immagine perfetta della pace e della tranquillità.
Bellissimo...
- Così lo
consumi- mi bisbigliò ghignando Pam seduta all mio fianco
sinistro.
Le feci la
linguaccia. Di sicuro si era accorta che trovavo suo fratello
alquanto...attraente.
Ci fu un attimo di
silenzio improvviso e lampante.
- Che succede?-
chiesi io impaziente di sapere il motivo per il quale la tv si spense
in un attimo, e tutti i loro visi allarmati, pallidi e sconvolti.
- Portala via di
qui!- sibilò Gioemi a Mike, impietrita a dir poco dalla
paura. Ma di che cosa?
Mike
obbedì immediatamente e mi prese in braccio, schizzando dal
divano. Non obbiettai, anche perchè trovarmi tra le sue
braccia non mi dispiaceva affatto.
Scendendo le scale,
sentii al piano di sopra un viavai frenetico. E se non mi sbaglio,
sentii anche il suono di una sirena. La polizia? Oh mio Dio, che mi
avessero trovato?
Cominciai a tremare,
ansiosa. Si fece spazio nel mio stomaco un buco enorme di terrore.
Tanto da farmi venire la nausea.
Sentivo Mike
affannarsi per reggermi in braccio e farsi strada lungo le scale
sotterranee, di cui io non ero a conoscenza.
- La polizia?-
sussurrai con un evidente tremolio nella voce. Sussurrare andava bene:
la voce non poteva ne mostrarsi rotta o fastidiosamente acuta.
- Si- rispose attento
a dove metteva i piedi.
-
Perchè...?-
- Non lo so-
- Credi che...abbiano
capito dove..?- quanto avevo paura di quella domanda. Riuscii a
bisbigliargliela con una vocina talmente strozzata da sembrare malata.
- No, non credo. O
almeno spero.-
Arrivammo in una
stanza buia e puzzolente. Per fortuna non potevo vedere da dove
proveniva la puzza. Meglio non guardare. Mike chiuse la porta a muro;
era una stanza segreta!
Mi posò
delicatamente a terra, sempre tenendomi la mano e stando in ascolto ai
rumori.
Sentii solleticarmi
la caviglia e strillai per lo spavento.
In un attimo Mike mi
mise una mano sulla bocca, pregandomi di tacere.
- Non sei molto d
aiuto se ti metti a gridare- sussurrò e sentii una punta di
acidità nel suo umore. Probabilmente, era spaventato quanto
me.
- Scusa, pensavo ci
fosse qualche animale- deglutii disgustata.
Intorno a noi solo il
silenzio, e il battito accelerato e spaventato del mio cuore. Che cosa
diamine voleva la polizia? Aveva detto Mike che non era possibile che
mi avessero trovata. Ma allora qual era il motivo della loro visita?
Magari una semplice ispezione. Forse, mio padre aveva mandato gli
agenti a controllare le case di tutta la città e provincia.
Magari della regione. Mio padre ne era capace...
- Se non è
qui per me, allora per che cosa pensi che siano qui?- non potevo non
chiederglielo. L ansia mi stava invadendo fino a farmi sua schiava.
- Non essere
preoccupata. Se sono qui per te non ci troveranno-
- Ma...-
- Katia, va tutto
bene.- affermò in tono deciso. Sembrava quasi che volesse
convincere se stesso invece di me.
Sospirai.
Poi, quando trovai il
suo petto, lo abbracciai stretto; sentii il suo cuore battere
fortissimo. Chissà cosa pensava...
Dopo qualche minuto,
Mike sospirò sollevato.
- Che cosa
cè?- forse se ne erando andati...
- Sono qui per mio
cugino Jeff...Per fortuna.- mi sussurrò allaciandomi stretta
a lui.
- Jeff?-
- Si, mio cugino. Un
altro ladruncolo da 4 soldi-
- Quanti anni ha?-
- 10 o 11 credo..- lo
vidi impercettibilmente, stringersi nelle spalle. Un bambino.
- E perchè
la polizia è proprio qui? Perchè non dalla sua
famiglia?-
- Forse i suoi
genitori non sono a casa in questo momento- tese di più l
orecchio sulla porta.
Io non sentivo un
emerito piffero!
- Ma...tutti i tuoi
parenti sono..ladri?- chiesi imbarazzata.
- Si, ma Jeff
è il più stupido di tutti-.
Trasalii.
- E' un bambino- gli
rammentai.
- Io da bambino
rubavo nei supermercati cose di valore: oro, argento, vestiti...E non
sono mai stato preso! Lui per un pacco di caramelle si fa beccare..e
non è la prima volta- mi spiegò leggermente in
collera.
Rimpicciolii all
istante, sentendo in sintesi la sua piccola storiella.
Chissà quante volte l aveva fatto. Al momento, mi resi conto
di quanto era sbagliato rubare.
Non ci avevo mai
pensato prima perchè ero troppo presa da Mike. Nulla mi
importava della vita che conduceva, non che mi importasse anche ora, ma
non mi ero mai soffermata sul fatto che erano ladri veri e propri. E di
quanto rubare fosse moralmente vietato dalla legge.
Passai non so quanto
tempo, in silenzio, senza dir nulla. Riuscivo solo a pensare, a
immaginare Mike in una gioeielleria a rubare anelli, orologi, catenine..
Mi risvegliai dal mio trance solo quando mi accorsi che Mike mi prese
per mano e mi stava trascinando di sopra.
- Tutto bene?- mi
rivolse uno sguardo accigliato e preoccupato.
Lo guardai dritto
negli occhi ma non riuscii a dire nulla. Che cavolo ti succede, Katia?
Perchè la notizia ti sconvolge tanto? Lo sai che sono
ladri...cosa ti aspettavi?
- Se ne sono andati,
è tutto a posto-mormorò. Mi accarezzava la
guancia, delicatamente. Stava cercando di rassicurarmi. Gli rivolsi un
debole sorriso che lui ricambiò.
Ma poi sul mio viso
si formò una smorfia di dolore e di confusione.
Insomma, io non ero
certa al 100 per 100 che fossero ladri in piena regola. Io credevo che
avessero a che fare solo con il mio rapimento e basta. Invece, ora
vengo a scoprire che è da una vita che rubano cose piccole o
grandi.
Ero seduta sul
divano, il mio sguardo vitreo e assolto scombussolava un pò
l umore dei presenti. Non capivano che cosa mi passasse per la testa
dato che non avevo voglia di parlare. Ero arrabbiata. Si, ero
arrabbiata. Con Mike, la sua vita e..con me. Perchè mi ero
innamorata di un ladro! Anche se buono e gentile, rubare era sbagliato.
Punto.
Osservavo la tv e gli
oggetti intorno a me, e la solita domanda sbucava tra i miei pensieri:
questo è stato rubato?
- Mi dici che cos
hai, per favore?- Pam si era stancata del mio silenzio; ma io ero fatta
così. Quando ero arrabbiata o confusa mi scocciava persino
parlare o dare spiegazioni.
Prima di parlare a
vanvera, avevo bisogno che le acque nella mia testa si calmassero.
Mi limitai a
guardarla truce, tanto che si spaventò. La rabbia dentro di
me ribolliva, la voglia di sapere e di far loro la ramazina era tanta.
Ma era inutile parlare di etica con dei ladri provetti. Non avrebbero
certo smesso di fare la vita che fanno per una mia stupida sgridata.
Trattenni le parole
in gola, cercando di mandare giù il più
velocemente possibile.
La sentii sbuffare, e
io per il nervoso strinsi i pugni. Poi mi diede un debole scossone per
farmi notare la sua impazienza.
- Lasciami stare!-
gli dissi seccata scendendo a razzo dal divano e dirigendomi in cantina.
Dovevo stare sola per
pensare e sciogliere il nodo di pensieri confusi che mi si erano
addensati in testa come un groviglio di corde strette.
- Che cavolo ti
prende?- era la domanda impertinente del mio ragazzo ladro.
- Ti prego, esci- gli
intimai quasi in una supplica. Non volevo scoppiare davanti a lui, o
litigare e metter fine ad ogni cosa.
- Perchè?
Cosa ho fatto di male?-
- Che cosa abbiamo
fatto- lo corresse Pam, sbucando da dietro lo stipite con le braccia
serrate sui fianchi. Mi guardava storto, era arrabbiata con me per il
mio comportamento.
Sbuffai portandomi le
mani sugli occhi.
- Parla, Katia.-
mugolò Mike dolcemente.
- Rubare è
sbagliato- sussurrai attituta contro le mie mani.
- Questo sarebbe il
tuo problema?- chiese Pam con un sopracciglio alzato e la voce acida e
acuta.
Annuii col capo.
Mike
ghignò quasi a dimostrare la stupidità del " mio
problema".
- Lo trovi
divertente?- lo fulminai stringendo gli occhi.
- Beh...io credo,
Katia, che non siano affari tuoi- mi rispose lui serio. Non scherzava
per niente. Forse stava recitando la parte davanti a sua sorella.
- Mike, pensi davvero
ciò che hai appena detto?- feci cadere molto la voce su "
davvero" in modo che potesse cogliere il senso della mia domanda.
- Si-
Ok, se l era presa
con me.
- Bene. Pam esci per
favore! Devo parlare con tuo fratello!- battei le mani una volta l una
contro l altra.
- Posso sentire anche
io!- si lagnò. Era proprio una vipera quando ce l avevi
contro.
- Esci, Pam.- le
ordinò Mike, freddo e duro.
La sorella
uscì sbuffando chiudendo la porta.
Passò
qualche secondo e poi cominciò.
- Tutt all improvviso
ti sei accorta che rubare è sbagliato? Quando sei innamorata
persa di un ladro?- pura acidità nelle sue parole.
- Senti, Mike, io non
sapevo che foste ladri con la L maiuscola! Io non credevo che quando
andavate a fare la spesa rubavate il cibo o che so io! Credevo che
aveste a che fare solo con il mio rapimento- gli puntai un dito contro
il petto.
- Primo: noi non
rubiamo il cibo, lo compriamo. Secondo: non rubo più di
tanto, ma solo cose davvero indispensabili che non potremmo
permetterci...- mi tolse il dito, alzando gli occhi al cielo.
- Potevi dirmelo
prima!- sbottai.
- Cosa te ne
importa..- scrollò le spalle e guardò altrove.
- Cosa mi importa?
Sei il mio ragazzo, porca trota! Certo che mi importa-
- No, Katia! Non
sarei diventato il tuo ragazzo se te l avessi detto...-
- Perchè?-
cercavo di trattenere le lacrime pesanti che minacciavano di uscire.
- Avresti schifato
ancora di più il mio modo di vivere! Persino io lo odio,
Katia. Odio la mia vita e come ci siamo ridotti! Io...io mi
vergogno...e non volevo far vergognare anche te di me- mi disse tutto
questo come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
- Credi davvero
quello che hai detto?- gli chiesi fredda e cinica.
- Si-
- Tu pensi che io sia
ancora una sciocca bambina superficiale e viziata, non è
vero?-
Non rispose. Bingo.
E il suo silenzio era
una chiara e nitida conferma. Il suo silenzio, fu per me, un
accoltellata dritta al cuore.
Mi scese una lacrima.
- Amore mio, io...-
cercò di asciugarmi il volto.
- Non toccarmi! E non
chiamarmi amore mio! Il tuo amore è falso! Cosa vuoi da me?
Farmi stare male, eh? E' questo che vuoi?- gli strillai addosso.
- Ma che cosa stai
dicendo! Sei pazza?-
- Tu ami una bambina
superficiale e viziata??!- la mia voce salì di qualche
ottava.
- Non ho detto che lo
sei! Sei cambiata e te l ho detto milioni di volte...Solo che..-
- Solo che cosa?! Io
non ti credo!- lo spinsi e lui indietreggiò.
Fece un respiro
profondo.
- Solo che lo sei
stata, Katia. E a volte mi spaventa...Mi spaventa il fatto che un
giorno te ne accorgerai veramente che squallida vita possiedo e quanto
poco posso darti...cosicchè un giorno scapperai via da me.-
disse amaro, guardandomi intensamente negli occhi.
Non risposi e tirai
su col naso. Come poteva pensare una cosa del genere?
- Lo so che rubare
è sbagliato. Per questo non volevo darti nessun peso.- si
avvicinò a me.
- Quando tuo padre ci
darà i soldi, ci rifaremo una nuova vita. E non saremo
più costretti a rubare- prese delicatamente il mio viso tra
le sue mani.
Sussultai quando
pronunciò quelle parole.
- Quando mio padre vi
darà i soldi...- mi uscii con voce smorzata, mentre lacrime
continuavano a scendere copiose.
- Perchè
piangi, scricciolo?-
-...Mike, tutto
questo finirà- lo abbracciai stretta continuando a
singhiozzare come una disperata.
Lo sentii sospirare
poi mi baciò il capo.
- Calmati, calmati.-
mi bisbigliava con dolcezza al orecchio.
- Vedi questo era un
altro motivo per la quale avrei dovuto farmi gli affari miei...-
sospirò.
- Ma è
inutile piangere su latte versato: ormai è fatta. Io non mi
pento...ma le conseguenze saranno dannose per la nostra
emotività-
- Non ci vedremo
più vero?- il mio cuore rallentò parecchio e il
nodo in gola si fece sempre più grande.
- Io non voglio
mentirti- mi guardò negli occhi e fece un grosso respiro.
- Credo che ce ne
andremo di qui- mi sussurrò con tristezza.
Mi si
bloccò il respiro. Mi sconvolse non poco la notizia che mi
aveva dato.
Il mio cuore si dimenava come un forsennato, pronto a espldere in
qualsiasi momento. Sentivo crescere una crisi di panico.
- Io
verrò con te!- dissi dopo averci pensato qualche secondo,
con voce straziata dall agonia.
- Non puoi, Katia.-
scosse la testa benevolo.
- Si, posso!
Spiegherò tutto a mio padre, lui...-
- No! Metteresti nei
guai la nostra famiglia, non farlo te ne prego!- mi implorò
strattonandomi le spalle.
- Ma Mike...-
cominciai a piangere più forte portandomi le mani al volto.
- Ascolta..-
provò a sollevarmi lo sguardo, cercando i miei occhi bagnati
e consumati dalla tristezza.
- Non è
detto. Insomma, abbiamo la nostra vita qui in fin dei conti. Forse,
solo se si verificherà qualche problema..noi ce ne andremo,
capisci?- mi spiegò asciugandomi le lacrime.
Allora c era ancora
qualche speranza...Mi sentii più sollevata.
- E troveremo una
soluzione se rimarremo qui. Tanto tuo padre non vedrà mai il
mio volto. E posso sempre rimanere il tuo ragazzo alla luce del sole.-
mi sorrise così calorosamente da sciogliermi il cuore.
Poi mi
abbracciò stretta a lui, cullandomi con il dolce suono della
sua voce.
- Se tu te ne vai, io
vengo con te-
- Rifletti-
sospirò - non puoi lasciare tutto per me.-
- Invece si. Tu sei
la mia unica ragione di vita-
Mi ammonì
con uno sguardo poco convinto. Avevo paura anche io delle mie stesse
parole...
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Capitolo 17 *** Meschino ricatto ***
Note a fine
paginaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! ^^
___________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Capitolo 17:
Meschino Ricatto -
Pov. Katia.
Continuando
a vivere, indisturbata, nella tana del lupo mi sentivo sempre
più a mio agio. Ormai era un pezzo di vita che mai e poi mai
avrei riuscito a lasciare con tanta facilità e leggerezza.
Mike , qualche giorno prima, mi aveva confidato che dopo il mio ritorno
a casa e quindi, di conseguenza, il loro arricchimento, avrebbero molto
probabilmente lasciato la città per trasferirsi in un posto
più tranquillo ricominciando una nuova vita da civili.
Ogni giorno in quella casa, non succedeva mai nulla di veramente
diverso. Finchè la mia routine quotidiana includeva Mike per
me andava sempre più che bene. L'importante era che lui
fosse con me, non mi importava dove.
Ma un giorno, a sorpresa, capitò una disgrazia. Almeno per
me era la cosa più brutta che potesse succedere.
Io e Mike, in una bellissima giornata di sole, eravamo rintanati in
casa sul divano per " guardare" un film che davano in tv.
Le finestre erano tutte chiuse e sbarrate, la porta pure, mentre noi
eravamo sul divano a coccolarci.
I baci di Mike sembravano essere più caldi del sole di
Giugno. Era da tanto che io e lui non ci concedevamo un giorno di relax
soli soletti. Lui era sopra di me posizionato in mezzo alle mie gambe
divaricate, la mia mano percorreva con lentezza il tratto della sua
schiena e delle sue spalle larghe. Era già da mezz'ora che
avevamo incominciato a baciarci e a spogliarci.
Mi baciava il collo poi scendeva sul mio seno, ormai nudo da un pezzo,
mentre la sua mano invece scendeva sempre più
giù: all'elastico rosa delle mie mutande.
Delicatamente, e con mia grande sorpresa ed imbarazzo, Mike vi
introdusse la mano e cominciò a toccare la parte
più sensibile del mio fiore infuocato di desiderio.
Il mio cuore cominciò a tamburellare pronto a fuoriuscire
dal petto da un momento all' altro. Inaspettatamente, cominciai ad
ansimare per il piacere causato dal suo tocco, quando...
Din Don Dan.
Mike tirò via immediatamente la mano e si alzò
dal divano esclamando un - Merda!- impaurito.
Chi diavolo poteva essere se non i genitori di Mike?
Io ancora con il fiatone mi alzai mettendomi subito il reggiseno e
infilandomi la maglia del pigiama di Pam.
Merda! Merda e ancora merda!
Anche Mike si diede una sistematina mentre io, dopo essermi messa
posto, sistemai anche il divano.
- Sei pronta?- mi chiese Mike con voce rauca e terribilmente sensuale.
Non mi resi conto che le mie guance erano andate letteralmente a fuoco.
Al solo pensiero che la sua mano prima...
- Ehm.. si. Apri pure- risposi ancora un pò imbarazzata.
Appena Mike aprì la porta, mi aspettai di veder entrare Pam
saltellando di gioia oppure di sentire la voce calda di Gioemi e quella
divertita di Raffo, ma non mi aspettai per niente una voce del tutto
sconosciuta e femminile.
Aguzzai di più l'orecchio; avrei tanto voluto andare a
vedere chi fosse ma non era un' idea alquanto geniale.
- E così mi ricordavo perfettamente dove abitavi- disse la
voce femminile con un certo entusiasmo.
Stavo già per perdere le staffe.
- Come, prego?- fu la domanda confusa di Mike.
- Dai, non ti ricordi di me? Impossibile.- cosa faceva questa? Pure la
civettuola? No, no, no, e poi no!
- No, sinceramente, non so chi tu possa essere-
All'improvviso sentii aprirsi del tutto la porta, la ragazza
entrò e la faccia preoccupata di Mike mi sconvolse.
La ragazza puntò subito lo sguardo su di me e poi su Mike,
sbalordita.
- Ma lei...lei non è quella ragazza scomparsa?- chiese poi a
bocca aperta.
- No, di sicuro ti starai confondendo. Io sono sua sorella.-
Proprio in quel momento, però in tv stavano dando il
telegiornale e in prima notizia, c' era la mia scomparsa.
Apparve la mia foto e la ragazza continuava a guardare prima la tv e
poi me. Maledizione! Non sapevo neanche dove fosse finito il dannato
affare per spegnerla quella schifosa televisione!
- No, voi mi state prendendo in giro! Tu sei Katia! La famosa ballerina
di danza classica scomparsa all'incirca un mese e mezzo fa-
Merda! Io e Mike ci guardammo negli occhi, in cerca di un intesa sul da
farsi. Metterla K.O ci sarebbe stato alla grande ma era, completamente,
fuori questione. Santo Dio, mannaggia a quell' oca giuliva senza
cervello!
La ragazza bionda si girò verso Mike leggermente impaurita.
- Tu!- gli puntò il dito contro - Tu l'hai rapita?-
Mike non ebbe reazione. Non sapeva cosa rispondere. Dannazione!
- No!- esclamai io, facendo voltare la bionda verso di me.
Si, brava Katia. E adesso che le racconti?
- Sono stata io a scappare di casa per venire qui.- mentii balbettando
- Lui è un mio carissimo amico che mi ha offerto
ospitalità- la guardavo dritta negli occhi con
intensità e determinazione
L'oca bionda si confuse mentre Mike lanciò un sospiro di
sollievo.
- Quindi, quello che si dice in giro è falso?- mi chiese con
più curiosità e acidità.
- Diciamo di si. Sto facendo credere a mio padre di essere stata rapita
perchè...ehm...- ecco, adesso non sapevo veramente cosa
inventarmi.
- Per un suo scopo personale!- intervenne Mike, salvandomi.
- Si, esatto!- sospirai sorridendogli.
- Oh! Beh...ho capito tutto perfettamente!- ammiccò la
bionda che non mi convinse affatto.
Diamine, anche se avevamo raccontato una balla nulla le vietava di
andare alla centrale e fare strada per la casa dei miei rapitori.
- Quindi...- cominciò Mike, rivolgendosi alla bionda
facendole segno che gli era sfuggito il nome.
- Jen- rispose lei, sorridendogli a trentasette denti -cosa che mi fece
altamente infuriare!.
- Bene, Jen. Che cosa volevi?- Questa era una domanda più
che sensata. Non avevo ancora capito da dove, questa Jen fosse sbucata.
E sentivo che MIke, stranamente, avrebbe potuto darmi tutte le risposte.
- Sai, ci sono rimasta parecchio male che tu ti sia dimenticato di me.-
da falsa bambina capricciosa mise su il broncetto triste. Non era
difficile capire che ci stava provando con il MIO ragazzo. Strinsi i
pugni e i denti per la rabbia che mi stava sormontando dentro.
Mike sollevò un sopracciglio, disorientato.
- Io, invece, non mi sono affatto dimenticata di te e di quella notte,
Mike.-
Sapeva anche il suo nome! Diamine, stavo diventando di tutti ii colori.
Mike impallidì all'istante. Un'altro punto a nostro
svantaggio: sapeva il nome del rapitore.
Ma la cosa che mi catturò era un'altra: la ragazza aveva
chiaramente detto che non si era dimenticata di quella notte con Mike.
Doveva essere, probabilmente, una di quelle sciaquette che si era
portato a letto per soldi. Al solo pensiero cominciò ad
ingarbugliarsi lo stomaco per la gelosia e il nervoso.
- Senti, Jen, mi dispiace ma non mi ricordo affatto di te. Ne ho avute
così tante che non mi ricordo il nome di tutte quelle che
passano nel mio letto.- rispose Mike con aria di
superiorità, come se fosse una cosa di cui andare fieri.
Anche questo mi fece montare più forte la rabbia.
- Eppure tu mi avevi detto che sarei potuta tornare a mio piacimento.-
- Ora non più, mi dispiace. Ho finito di fare quel
mestiere.- disse Mike spiazzando la bionda.
- Neanche per una marea di soldi?-
- No, neanche per una marea di soldi.- Il mio ragazzo alzò
gli occhi al cielo.
- Bene, quindi, immagino che me ne possa andare.- L' oca bionda
fulminò con un occhiata sprezzante prima Mike e poi me.
- Aspetta- le andai in contro - Per favore, non dire nulla a nessuno di
quello che ti è stato riferito oggi. Metteresti nei guai
molte persone.-
- Lo so. Era proprio questa la mia intenzione- Jen mi sorrise
perfidamente mentre stava per aprire la porta. Ma Mike
l'afferrò per un braccio e la tirò indietro.
- Ehi, ma sei impazzito?!- esclamò lei, irritata.
- Cos'è che vorresti fare, scusa?!- Mike alzò la
voce contro quell'oca con la falsa faccia da angioletta.
- Andare alla polizia e dire tutta la falsa di questa pappamolla!- Jen
non si smentì neanche davanti agli occhi furiosi di Mike.
Pappamolla. Pappamolla a me?! Quell'oca bionda giuliva senza cervello!
- Oppure...- continuò lei, dopo essersi calmata - concedimi
un'altra notte e io proteggerò il vostro segreto.-
Mi si mozzò il respiro all'istante. Pietra. Ero rimasta di
pietra.
Guardai Mike, con le lacrime agli occhi. Sapevo benissimo che avrebbe
accettato per proteggere tutta la sua famiglia. Quella che ci avrebbe
rimesso ero io.
- Allora?- richiamò la nostra attenzione la bionda
impaziente.
Mike mi guardò, pallido in volto. Poi tornò a
guardare con diprezzo e disgusto la ragazza meschina che aveva davanti
agli occhi.
- Hai detto solo una notte, giusto?- chiese Mike, confermando la mia
paura più viva. Mi sentii stritolare il cuore dalla gelosia;
il respiro non voleva tornare e le lacrime cominciarono a fluire dai
miei occhi.
- Si- rispose la bionda vittoriosa.
- E..manterrai il nostro segreto?-
- Si-
Mike mi guardò sconfitto e dispiaciuto.
- Va bene, allora.- rispose a bassa voce, sembrava quasi che lo
stessero strangolando.
- Bene.- sospirò felice, Jen. - Allora, tornerò
stasera, Mike.- e si avviò verso la porta.
- Ehi bionda. Hai fatto una promessa. Se tu sveli il nostro segreto,
anche dopo averti accontentato, stai certa che ti verrò a
prendere anche dall'altra parte del mondo. E non sarà una
visita di cortesia.-
Jen rabbrividì e si chiuse la porta d'ingresso alle spalle.
Io guardavo a terra, colma di rabbia e indignazione.
- Katia, io...- cominciò Mike, avvicinandosi.
- No, non mi devi nessuna spiegazione.- indietreggiai senza guardarlo
negli occhi. Poi tirai su con il naso.
- Ora va a prepararti. Tra due ore, al massimo, ti aspetta una bella
serata- dissi con una freddezza tale che mi sorprese.
Mike sospirò e con sguardo basso cominciò a
salire le scale. La gelosia si stava impossessando di me.
Note:
Ebbene si, è inutile che
vi affidiate alle previsioni del meteo perchè oggi nevica!
Si, si proprio così! xD E dopo quasi 3 mesi di assenza a
crogiolarmi nel mio più vano intento alla ricerca di una
dannata ispirazione, eccomi qui a continuare la storia! Finalmente,
qualcosa è riuscito a passare per questa mia testa bacata...
eehehehhe.. Non so come, ma molto felicemente mi sono messa a scrivere
questo capitolo che tutto sommato, dai non si può definire
una vera e propria schifezza. -.-''' ma vabbè, sarete voi a
giudicare...sempre se non mi avete dimenticato eh! :D cosa alquanto
comprensibile, visto che sono sparita per più di 3 mesi. Eh
ho avuto veramente molte cose da fare! Con la scuola e mancanza di
ispirazione... uff uff.. Per vostra informazione ho avuto fino alla
settimana scorsa, almeno 9 materie sotto.-.-''' Ma con grande forza di
volontà, in una settimana, sono riuscita a salvarne ben 3! E
facendo i calcoli, ho ancora 6 materie sotto.. O.o
Vabbè xD non siamo qui a parlare della mia situazione
scolastica, ma piuttosto sarete stupite dal fatto che sono tornata!
siiiiiiiiiiii, sono veramente felice anche io.
Presto chiuderò anche questa storia.. poi finirò
" Non posso uccidere ciò che amo", se la mia amata *
ispirazione* si decidesse a tornare anche in quella storia mi farebbe
un enorme piacere.
Ebbene, per non andare troppo sulle lunghe... come vi è
sembrato il capitolo?? Bello, brutto, lungo, corto, scritto male,
scritto bene... ?? e bla bla bla??
Ok, basta sto delirando.. è solo ke sono felice
perchè finalmente sono tornata a scrivereeeeeeeee! =)=)
muahahahahaha
Passiamo ai ringraziamenti, anche se non ha molto senso essendo passato
così tanto tempo xD ma comunque ci tengo:
TerryTheBest:
grazie grazie grazie! scusa se mi sono fatta aspettare ma meglio tardi
che mai, no? O meglio dire, chi non muore si rivede! Fammi sapere che
ne pensi.. =) baciooooooone *___*
SweetCharry:
la mia piccola tesora che anche lei non so che fine ha fatto! Mi
dispiace davvero molto che non sta più continuando la sua
storia a cui a me piaceva da morire! =( vistooooo? sono tornata anke
io!! spero ke nn ti sia dimenticata di me.. sniff sniff.. Tutto sto
tempo a fatto bene o male al mio modo di scrivere secondo te?? ;-)
spero ke mi spiegherai xke neanke tu hai continuato a scrivere la tua
storia! un bacione grande tesoro! <3
piciuque:
grazie 1000! ihihihih.. che carina che sei! =)=) di questo ke ne pensi??
Vale728: ohhhhh
sono tornata! ahahahahha pensavi di esserti liberata di me??
muaahahaha.. comuuuunque, questa volta mi sono fatta attendere pure
tanto. Ma comunque, io sono una persona che le cose le porta a termine.
forse mi ci vorrà una vita, forse di meno, ma ti garantisco
che le cose le finisco. Grazie per i soliti complimenti ke mi fai! un
bacione. <3
fallsofarc:
ed ecco un'altra persona fantastica ke mi sta facendo letteralmente
sognare con la sua storia " Secretly". Veramente stupenda, davvero.
Sono contenta che ti piacciano le mie storie, come ben sai è
un onore. Grazie 1000 sul serio. =)=) Aaah posso farti una piccola
domanda?? Come si mettono le foto? e come fai a taggare ( linguaggio
facebook xD) alcune cose che scrivi?? O.o Cmq spero ke mi farai sapere
presto! un bacioooooo grande e grazie =)
Un bacio a tutti e scusate per la mia ricomparsa in ritardoooooo!
<3<3
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Capitolo 18 *** Mezza verità alla luce del sole ***
______________________________________________________________
Note
a fine pagina =)
Capitolo 18: Mezza verità alla luce del sole
Pov. Katia
Lo
sguardo vacuo si posava su ogni singolo oggetto dentro alla sala da
pranzo. Ero seduta a tavola con un piatto di spaghetti caldo e fumante
sotto il naso ma, sinceramente, mi disgustava parecchio. Non per il
piatto in se ma perchè avevo già lo stomaco
stracolmo di frustazione, indignazione, rabbia e gelosia.
Oh, quanta gelosia!
Intorno a me piombava uno strano silenzio, dovuto all'entrata casuale
di quella Jen della quale la famiglia di Mike non sapeva, naturalmente,
nulla. Pam mi aveva chiesto spiegazioni al riguardo ma le risposi che
non avevo proprio voglia di parlarne...e soprattutto in quel momento.
- Katia, cara, non
mangi nulla?- mi chiese dolcemente Gioemi, rattristata.
- No, grazie non ho
fame.- le risposi con il miglior sorriso che avessi in repertorio, ma
forse quello che ne uscì non fu altro che un orribile
smorfia.
Annuì
comprensiva. Forse aveva capito che non era aria, che ero di malumore.
Pam mi guardava con
un espressione dispiaciuta e allo stesso tempo piena di attenzione.
Chissà, probabilmente mi stava studiando per bene..
Per fortuna dal
piano di sopra non sentivo niente: la tv del soggiorno era accesa e
tutto quel tintinnare delle forchette contro i piatti, riusciva ad
assordare un pò tutto il resto.
Quando ebbero
finito di mangiare, aiutai Pam a sparecchiare la tavola sempre con
sguardo assorto e mente assente. Cercavo di non pensare proprio a
niente, ma mi era fottutissimamente difficile.
- Ne vuoi parlare?-
mi chiese Pam senza guardarmi negli occhi ma concentrata a svuotare con
cura i rimasugli del sugo dentro al lavello.
- Non
c'è niente di cui parlare- la rassicurai, facendo finta di
niente mentre, intanto, sciacquai sotto acqua le forchette.
- Mmm...-
cominciò sospettosa - Non ne sono tanto convinta-
Sbuffai stizzita.
Sapevo che Pam voleva solo aiutarmi a farmi stare meglio...ma se non ne
volevo parlare, non potevo parlarne!
- Ok, come vuoi,
scusa... Non voglio farti arrabbiare. Ma comunque, se hai voglia di
parlare, io ci sono- mi bisbigliò con un sorriso sincero
prima di andarsi a sedere sul divano accoccolata insieme ai due
genitori.
Quel divano...
No, che diamine!
No! Scossi la testa per scacciare via i pensieri e i ricordi di quel
pomeriggio.
Sembrava tutta una
messa in scena: i genitori di Mike fingevano che al piano di sopra non
ci fosse nessuno.
E
invece...lassù c'era il mio ragazzo, il MIO, nel letto con
un'altra! Mi sentii bruciare all'istante tutti i neuroni nel cervello
ed avevo come l'impressione di essere caduta in un baratro vuoto e
profondo.
Il mio cuore era
stato ridotto a brandelli con una lacerata a dir poco lancinante. Corsi
subito via, scoppiando in lacrime, trovando conforto solo su quella
brandina su cui tante volte avevo pianto.
- Katia, che
succede?- era Pam, probabilmente preoccupata per il mio strano
"malessere".
- Niente- risposi
sofferente con la voce attituita dal cuscino - per favore, vai via-
Sospirò
e mi farfugliò un - Come vuoi- prima di uscire e chiudere la
porta.
Passarono dieci
minuti buoni prima che mi ripresi dal pianto e dagli spasmi; avevo gli
occhi gonfissimi e rossastri. Ridotta così per un ragazzo! E
non uno qualsiasi, ma un ladro!
Bussarono alla
porta con delicatezza.
Sospirai e risposi
di entrare a chiunque fosse.
Vicino allo stipite
della porta semiaperta, vidi entrare Gioemi con tutta la completa
preoccupazione di una mamma.
- Tesoro, come
stai?- mi chiese, venendomi incontro e accarezzandomi una guancia.
- Meglio- le
sorrisi. Come potevo cacciarla via? Era, moralmente, impossibile
trattare male una donna come lei.
Increspò
le labbra in una smorfia non tanto convinta.
- Vorrei parlare
con te, se vuoi- mi informò cauta.
Non ero proprio
dell'umore adatto per affrontare un discorso...
- Certo, dimmi pure-
Si sedette sul
letto accanto a me e mi guardò intensamente negli occhi
facendo un profondo respiro.
- Sei, per caso,
infatuata di mio figlio?-
Impallidii
all'istante. Peggio di un lenzuolo lasciato a freddare dentro il
frigorifero, o lasciato a smacchiare ancora di più dento la
candeggina.
Invece, Gioemi era
il ritratto della tranquillità e gentilezza pacata.
- So che non sono
affari miei ma ultimamente vi vedo spesso insieme, non litigate
più come una volta. Tu rivolgi attenzioni che dapprima non
c'erano. E questo mi ha stupito piacevolmente. Insomma, finalmente voi
due andate d'amore e d'accordo, però... Ho anche notato cose
della quale all'inizio non feci caso: tipo stasera.- fece una pausa,
dopo la breve spiegazione delle sue giuste osservazioni.
- S-stasera?-
chiesi sorpresa, in un flebile sussurro. Si stava di certo riferendo
alla biondissima Jen.
- Si, quando
è arrivata la ragazza. Sembravi un vero cadavere.-
Deglutii.
- Io non ti
sgriderò, di certo, perchè hai preso una cotta
per Mike ma... Vedi è molto pericoloso, lo capisci?-
- Si, certo.- Ah,
se solo sapesse...
- Ma puoi stare
tranquilla: Mike non ricambia i miei sentimenti.- mentii con
disinvoltura.
Esitò un
pò, distogliendo l'attenzione su qualcos'altro nella mia
camera.
- Sai, non sono
convinta che lui non ricambi i tuoi sentimenti.-
Merda! Ma
perchè una madre doveva sempre venir a scoprire tutto?!
- Invece
è così, fidati. Lui non mi vuole.- dissi
più decisa.
- Toc. Toc. Posso
entrare?- era Pam.
- si, certo-
l'accolsi con un sorriso. Avevo proprio bisogno di un'amica.
- Va bene, allora,
vi lascio sole. Grazie per l'ascolto, Katia. Ti auguro una serena
notte- Gioemi, mi baciò la fronte con dolcezza e
uscì dalla cantina.
Pam
saltellò fino al mio letto e con una briosità che
mi sciolse in un sorriso, mi chiese:
- Stai un
pò meglio?-
- Si. Posso
chiederti un favore?-
- Tutto quello che
vuoi- mi sorrise.
- Abbracciami!- e
le saltai addosso in un goffo abbraccio che lei ricambiò
vivacemente.
Quando ci staccamo,
mi puntò il dito contro: - Dimmi la verità!- mise
su il musetto da cucciola - Ti piace mio fratello?!- esclamò.
- Cosa?! No, certo
che no!-
- Nooooo!- disse
lei sarcasticamente - Assolutamente no, vero?- ghignò sotto
i baffi.
Poi scoppiammo a
ridere. Una chiara conferma alla sua domanda.
Poco dopo, ritornai
in salotto; non era proprio il caso che mi isolassi stando in quelle
condizioni. Io e Pam eravamo sul divano - come sempre- a guardare una
teen comedy molto divertente.
Ma il divertimento
cessò quando, verso mezza notte e un quarto, vidi scendere
la bionda e avviarsi frettolosamente verso la porta d'ingresso per
uscire.
La malinconia
tornò a colpirmi con un'ondata profonda.
- Aveva detto che
aveva smesso- mi bisbigliò Pam con indignazione, continuando
a guardare la tv.
- Ma lui ha smesso-
- E la bionda, come
me la spieghi?-
- E' una storia
lunga che ti farai raccontare da lui, io non me la sento di farlo-
Pam
annuì capendo il mio stato d'animo.
Ed ecco che dalle
scale scese il diretto interessato.
Mi si
gelò l'anima a vederlo a petto nudo dirigendosi verso la
cucina. Cercai di non degnarlo di uno sguardo, ma mi era letteralmente
impossibile.
Il mio cuore
batteva frenetico mentre mille domande mi ronzavano in testa. Una era
la più pressante: mi amava ancora? O la stupida bionda era,
forse, meglio di me?
Mike continuava a
fissarmi, sfidandomi con lo sguardo. Ma non era affatto cattivo,
sembrava più uno sguardo dispiaciuto che chiedeva scusa.
Cominciai a tremare.
- Io e te dobbiamo
parlare, fratellino.- Pam si rivolse a Mike, freddandolo con lo sguardo.
- Domani, Pam. Non
è serata.- e così se ne andò.
Lanciandomi un ultimo sguardo sconsolato mentre saliva le scale.
E così,
quella sera, era uscita fuori una mezza verità: per la
famiglia di Mike, io amavo il loro unico figlio. L'altra mezza
verità era che noi stavamo insieme. E questo non avrebbero
mai dovuto scoprirlo.
Note:
Ohhhh buonasera a tutti! Eh si ho proprio deciso di peggiorare le
condizioni climatiche, vero? xD Sono già tornata con un
altro capitolo tutto per voi! Ho inserito un'immagine! Tutto grazie
alla mia adoratissima Chiara (fallsofarc ^^) che mi ha aiutato
tantissimo e sempre con tanta gentilezza! Eh lo so, sono un
pò ritardata su questo genere di cose.
Vabbè, passiamo ai ringraziamenti va.. xD prima ke vi
assilli con uno dei miei sproloqui:
giulia87:
che piacere rivederti! ( senti da che pulpito) sono contenta che la la
mia storia la segui ancora. ehehehe hai visto che ingegno ho trovato?
=)=) grazie 1000 per aver recensito! e invece la tua splendida storia
dove l hai lasciata?? =| bacio :*
_Bella_Swan_:
Che piacere trovare una tua recensione! =) No, no è
più bella la tua di storia stai scherzando vero?
Però dai, è bello sapere che mi fai compagnia
nella mia situazione scolastica. Allora non sono l'unica messa male
xDxD. Ma siiii vedrai ke recupereremo e saremo promosse! Eh,
già Jen è proprio una gran ......... biiiiip! Non
so neanche io da dove mi è uscita sinceramente! -.-''' Beh,
spero ke continuerai a seguirmi, sono davvero contenta ke ti piaccia
:D. un baciooooooooo <3
ery_94:
woooow una nuova fan! E questo mi fa piacerissimo! =) benvenuta,
allora! ihihihih... grazie mille dei complimenti, spero ke anke tu
continuerai a seguirla! Un bacio grande, alla prossima =)
SweetCherry:
tesoro, menomale ke ci sei ancora! Devo ancora passare a leggere la tua
nuova storia e lo farò prestissimo, contaci! :D Mi dispiace
molto che però non continuerai " Il mio inizio sei tu", ci
tenevo molto a sapere il finale della bellissima storia! Ma
vabbè sono affaracci tuoi e scusa se mi intrometto -.-'''
coooomunque dici che davvero sono migliorata?? O.o Riguardo a Jen, si
anke io vorrei ke le staccassero la testa a morsi. Quella
grandeeeeee.... nn si può dire! xD
Questo come ti sembra??? Un bacioooo :* <3
piaciuque:
eheheh.. grazie per aver tenuto duro ed avermi aspettato! ihihih sono
contenta ti sia piaciuto! un bacioneeeee! =)
TerryTheBest:
ahahah ma Ke domande! :D certo ke non mi stanno antipatiche le bionde,
ho scelto un colore a caso così.. potevo prendere anche una
mora senza problemi! xD anche perchè io sono castana molto
chiara, quindi... ihihih...xD nono stai tranquilla =) un baciooooooo :*
Vale728: Sono
contentissima che la mia storia ti prenda ancora e menomale! Davvero
sono felice di non aver perso tutte quelle che mi seguivano. Grazie
grazie grazie. Questo ti piace? :D baciooooottooooo =)
fallsofarc:
Ed ecco la mia Chiara!! Innanzitutto grazie per i codici e scusa per il
disturbo. Come al solito non sono riuscita a risponderti tramite e-mail
perchè il postmaster non me le invia -.-''' casella postale
bacata per la padrona bacata xDxD
Comunque, no non ho abbandonato l'idea di scrivere il seguito di Minny
e Denis. Ma voglio fare una cosa fatta bene e finire le mie f.f prima
di incominciarne un'altra! perchè alla fine mi va in standby
il cervello e non concludo più niente per altri 3 mesi... si
lo so, sono bacata! muahahah.. Grazie 1000 per aver recensito che come
sempre mi rende immensamente felice! =)
un bacio grande tesorooooooooooo!! <3<3
Cercherò di mettere al più presto anche le foto
degli altri personaggi! Un bacio a tutti quelli ke passano di
quiiiiiiii! =)=)
Silvietta <3
|
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Capitolo 19 *** Fare pace ***
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Capitolo
19: Fare pace
Pov. Katia
Da qualche ora la mia attività preferita - per modo di dire-
era, senza ombra di dubbio, fare zapping. Passavo da un canale
all'altro senza mostrare vero interesse. Pam era a scuola e non vedevo
l'ora che tornasse, Raffo stava riposando, Gioemi era evidentemente
uscita visto che non l'avevo affatto sentita armeggiare ai fornelli, e
riguardo a Mike...meno lo pensavo meglio era! Di lì a poco
sarebbe tornato per la pausa pranzo e io non me la sentivo affatto di
affrontarlo.
Non sapevo neanche io il reale motivo per la quale lo evitavo. Insomma,
non ero arrabbiata con lui. D'altronde come potevo esserlo? Quello che
ha fatto è stato per il bene esclusivo della propria
famiglia. Magari, ero io quella -ancora una volta egoista- che non
pensava ai sentimenti degli altri ma pensava solo ai propri: di certo,
neanche per Mike era stato piacevole fare sesso con una ragazza che non
era la sua e che, soprattutto, non amava. Forse, mi stavo comportando
da bambina. Forse, era meglio buttare tutta questa sporca e vile
faccenda nel dimenticatoio. Ma allora, perchè proprio non ci
riuscivo? Ero realmente convinta del fatto che lui mi amasse ancora?
Sapevo che era una domanda stupida da porsi, ma non faceva altro che
aleggiare nella mia mente prendendo possesso di tutti i miei pensieri.
Decisi di distrarmi e così mi venne in mente un'idea:
siccome era da un pò di tempo che non sentivo il mio adorato
padre, lo chiamai. Potevo sentire la sua voce solo sessanta secondi, al
massimo, se no la polizia sarebbe riuscita ad intercettare la chiamata.
- Pronto?- la voce calda e confortante del mio papà mi
scaldò il cuore.
- Papà!- esclamai felice.
- Oh tesoro mio, quant'è bello sentirti! Come stai? Dimmi
che non ti hanno fatto del male.- la sua voce tremava tant'era
emozionato.
Erano rimasti trentacinque secondi.
- No papà, sto bene non preoccuparti. Sono tutti buoni con
me, quindi fai tutto con calma-
- Sono così contento! Comunque, manca poco e uscirai di
lì per poter tornare finalmente tra le mie braccia.
Quest'anno, per natale, sarai tu il mio unico regalo-
Sorrisi contenta.
Venti secondi.
- Non vedo l'ora, papà. Scusa, ma ora devo andare: non posso
intrattenermi molto. Ti voglio bene, ricordalo.-
- Si, tesoro mio anche io. Ti penso sempre. Ti voglio tanto bene,
figlia mia.-
Premetti il tasto rosso chiudendo la chiamata. Salii in salotto di
malavoglia. Non avevo ne la forza ne la voglia di fare niente.
Trovai Gioemi ai fornelli aprendosi in un sincero sorriso appena mi
vide.
- Ciao, Katia-
- Buongiorno- farfugliai timida.
- Come stai, oggi?- mi chiese interessata.
- Benissimo, grazie.- mentii facendole un sorriso finto come le tette
della Anderson. - E tu?-
- Bene, tutto bene.- rispose affaticata - Tra poco è pronto
in tavola e spero che mangerai più di ieri- mi
ammonì con uno sguardo di rimprovero ma allo stesso tempo
gentilmente delicato.
- Certo, certo- divenni rossa per la vergogna. Era vero, dovevo
comportarmi meglio.
Passò più o meno un'altra mezz'ora e vidi
rientrare Pam che, con la sua allegria, causò il risveglio
brusco di Raffo.
Piano piano, il salotto cominciò ad affollarsi, ma mancava
ancora Mike. Stavamo aspettando solo lui per iniziare a mangiare.
Speravo, vivamente, che dopo mangiato tornasse a lavorare; non mi ero
ancora ripresa per poter sopportare la sua presenza o anche solo per
poterlo guardare.
Dopo qualche minuto, sentii sbattere la porta d'ingresso e la sua voce
mi arrivò dritta al cuore scatenandolo come un forsennato.
- Ciao a tutti-
Non mi girai neanche a salutarlo mentre il piccolo coro, intorno a me,
ricambiava il suo cortese saluto.
Mike si andò a lavare le mani per poi sedersi a tavola.
Sfortunatamente, c'è l'avevo di fronte. Iniziò a
tempestarmi di occhiate senza mai distogliere lo sguardo.
Accuratamente evitai i suoi occhi, cominciando a mangiare e provando -
con sforzi disumani- a non arrossire seppur avendo il suo sguardo
puntato su di me.
Stranamente, finii più in fretta degli altri a mangiare. E
dopo aver lavato il mio piatto nel lavello mi dileguai dicendo loro che
mi sarei andata a fare la doccia.
Salii le scale per dirigermi verso la camera di Pam, la quale mi aveva
dato il libero permesso di entrare e uscire quando mi pare quando si
trattava di cambiarmi i vestiti. Presi un reggiseno, una mutanda, un
pantalone della tuta che lei non usava mai e una maglietta leggera a
maniche lunghe. Poco mi importava del freddo, sinceramente, era
l'ultimo dei miei pensieri.
Mi buttai a capofitto sotto l'acqua lavando via con un getto bollente
le ultime tensioni accumulate in quei due giorni da panico.
Cavolo, non potevo credere che eravamo già
arrivati a natale. Era il 7 dicembre e il l'indomani, come tradizione
voleva, bisognava addobbare la casa con le decorazioni natalizie e
preparare l'albero. Era sempre stato compito mio, nella mia dimora,
occuparmi degli addobbi e tutto il resto. Lo facevo più che
altro per rendere felice mio padre. L'8 dicembre di ogni anno, mi
svegliavo verso le sei del mattino preparando tutta la casa per
l'imminente evento che portava sempre un clima di serenità e
gioia nel cuore delle persone. E quando vedevo il sorriso di mio padre
spuntare agli angoli della sua bocca, era sempre una grande
soddisfazione per me. Mio padre aveva sofferto talmente tanto in vita
sua che era raro vederlo sorridere; e quelle poche volte che capitava
non me lo sarei persa mai, per nessuna ragione al mondo.
Dopo essermi lavata e sciacquata ripetutamente, uscii dalla
doccia tremando come una foglia cercando disperatamente un'accappatoio.
Ma dove cavolo era finito quello di Pam?
C'erano appesi quelli di tutti tranne il suo. Porca paletta! Avrei
dovuto usare quello di Mike. Sbuffai prendendolo dall'attaccapanni e
avvolgendomelo addosso cominciai a sentire il fresco profumo del suo
docciaschiuma. Avrei potuto inspirare l'odore per ore e ore...
Complimentandomi della mia idiozia, decisi che non era proprio il caso
di lodare ulteriormente il mio rapitore per poi finire come un cumulo
spazzatura gettato sulla brandina della cantina.
Dovevo accantonarlo dai miei pensieri. Quindi, mi asciugai e mi vestii
con il massimo della lentezza, canticchiando qualche melodia al
pianoforte di Beethoven.
Quando aprii la porta del bagno per uscire, vi trovai Mike a braccia
aperte. Che stava facendo? Facile. Mi stava aspettando.
La voce mi si bloccò in gola e mi irrigidii come un palo
completamente avvolto dal ghiaccio.
Mi aveva intrappolata, non potevo scappare.
- Quando deciderai di rivolgermi la parola?- mi chiese con voce bassa.
Il suo sguardo non era irritato o arrabbiato per il fatto che l'avessi
evitato per un giorno. In fondo, non poteva darmi torto.
- Fammi passare- risposi semplicemente cercando di sorpassarlo. Ma Mike
mi si piazzò davanti e mi fece indietreggiare.
- Avanti, Mike. Non ho voglia di litigare- quando parlavo non lo
guardavo neanche negli occhi. Tenevo lo sguardo basso. Avevo veramente
troppa paura.
- Neanche io voglio litigare, ovviamente. Voglio solo parlare con te.-
mi informò, dolcemente.
Non risposi. Non pensare, non pensare, Katia, questo è il
trucco.
- Guardami- Mike si spazientì.
Non potei non obbedirgli e, tirando su il viso, inchiodai i miei occhi
nei suoi. Stavo per scoppiare a piangere, lo sentivo.
Probabilmente, la mia sofferenza si scorse dal mio sguardo
perchè l'espressione di Mike si intenerì
notevolmente.
Si avvicinò a me, carezzandomi in maniera impercettibile la
guancia destra.
- Katia...-
- Mike- cominciai io con una nuova determinazione che sentivo nascere -
non mi devi nessuna spiegazione, te lo ripeto. Semplicemente, non mi va
di parlarne. Non voglio sapere quello che avete fatto tu e la bionda.
Non è colpa tua.- dovetti distogliere lo sguardo per
riuscire a trattenere le lacrime pungenti.
- Non è colpa di nessuno. Lo sai che mi dispiace; l'ultima
cosa che vorrei è farti del male. Non è stato
facile per te quanto non lo è stato per me.- i suoi occhi
erano talmente sinceri...
Su questo aveva ragione. Non mi ero mai trovata nella sua situazione:
non ero mai stata costretta ad un rapporto senza vederne via d'uscita
per evitarlo.
- Non sai quanto sto male a vedere te che mi eviti, che non mi parli,
che non mi guardi... Te lo giuro, sto male. Fa male da morire- con
queste ultime parole mi abbracciò stretta al suo petto,
imprigionandomi tra le sue caldi e forti braccia. Io rimasi
pietrificata, non mi mossi di un centimetro.
Perchè mi comportavo così? Non avevo reazioni e
non ne capivo il motivo.
Sentii, solamente, gli occhi gonfiarsi di lacrime tutto a un tratto.
- Ti prego, perdonami- mi sussurrò triste. Udivo il suo
cuore battere forte contro la sua cassa toracica.
Anche io, all'improvviso, sentii l'impulso di stringerlo.
Così lo circondai con le mie braccia, soffocando i sommessi
singhiozzi che mi uscivano dal petto.
- Mi ami ancora?- la stupida domanda mi uscii di getto.
Mike si staccò da me e mi sorrise. I suoi occhi luccicavano,
rispetto a qualche minuto fa che erano spenti.
- Era questa la tua sciocca paura?- sembrava stupito del mio pensiero.
- Si-
- Che stupida che sei.- mi riprese tra le braccia e cominciammo a
dondolarci sul posto.
- Certo che ti amo. Per me esisti solo tu, ricordalo-
Il mio cuore cominciò a battere più forte
ritornando a pompare sangue nelle vene. La storia dell'oca bionda era
stata buttata nel dimenticatoio come speravo. Almeno, per il momento.
Non so per quanto altro tempo rimanemmo abbracciati. Ricordai,
però, il momento esatto che premette le sue labbra sulle mie
con un tale trasporto da sconvolgere i più professionisti
attori di film per adulti.
E ricordai, soprattutto, la faccia sconcertata di Pam nella penombra,
letteralmente ad occhi sbarrati.
Note:
Holàààààààà!
^^ Eccomi quaaaaa... ehehehe pensavate di esservi liberate di me?? O.o
nonono! Mi dispiace ma continuerò a tormentiarvi ancora x un
pò xD. Ok, ok forse questo è un'altro capitolo di
passaggio, ma i due dovevano tornare a fare pace no? E poi... Woooooo
che sorpresone! O.o Pam li scopre! E secondo voi cosa farà?
mmm... Mah mah.. Farà la buona o la cattivaaaaa??
Beh, come dice la canzone? mmm... ah si, " lo scopriremo solo vivendo "
xD. Va bene si lo ammetto, mi sono drogata prima di postare...
ahahahahaha.. Ok ora basta veramente..-.-'''
Passiamo ai ringraziamentiiiisssss! xDxD :
_Bella_Swan_:
Eeeeeeeeh si povera Katia! Sniff sniff T^T.. Ma purtroppo Mike ha
sempre fatto il suo lavoro li e non poteva spostarsi. E no non credo
proprio che la bionda si farà rivedere.. anche
perchè parto io in quarta per tirarle qualche pugno a quella
brutta.........!!!! ( sto insultando un personaggio della MIA
fantasia -.-''') e comuuuuunque grazie mille mille! ^^ sono
contenta ke le foto e il capitolo ti sono piaciuti! =) io invece,
quando ho finito qui, corro subito a vedere il tuo visto ke hai
aggiornato =P sarà stupendo come al solito! Un bacioneeee,
al prossimo. <3
piaciuque:
ahahahahah grazieee grazie... eh beh un pò di quai ci
vogliono per animare la storia visto ke non succede mai un piffero in
quella casa xD d'altronde come potrebbe succedere visto ke Katia non
può uscire? O.o mah mah.. ihihihih.. un bacio forteeee =)
Vale728:
Ohhhhh carissima ciauuuu! =D ti è piaciuta la frase?? Una
cosa buona ke ha partorito la mia mente malandata allora! eheheheh..
Beh Mike non poteva parlare a Katia perchè c'era in mezzo
anche quella peste di Pam e quindi come avrebbe fatto? ihihih..Spero
che questo capitolo ti sia piaciuto e che hai trovato almeno qualche
risposta alle tue domande! =) baciooooo grande <3
SweetCherry:
eeeeehiiii belle le immagini eh? ihihih tutto merito di Chiara che mi
ha insegnato.. se no dovevate continuare alla cieca xD grazie grazie
grazie! =) sono molto contenta che il mio stile sia migliorato! Almeno
in questi 3 mesi di assenza qualcosa sono riuscita a farla! e spero di
migliorare ogni giorno di più! Dopo che ho aggiornato, corro
a leggere anke la tua di storia e devo lasciarti una recensioneeeeeee
^^ =P. Questo come lo trovi?? ^^ un bacioooo grande tesoro! <3
fallsofarc:
Beh... Chiara.. io non so davvero ke dirti se non.. GRAZIEEEEEEE! *___*
sono commossa! hai visto cosa ci vuole a farmi felice? davveroooooo..
io.. cioè.. mi viene solo da dirti grazie! x
l'incoraggiamenti, x le spiegazioni, x i complimenti! davvero per
tutto... un bacioo enormissimo che ti lasci lo stampo ( xD)
<3<3<3 :*
TerryTheBest:
ihihihih.. vai tra che io sono più pazza di te! ahahahah..
si guarda caso si era capito che sei bionda.. mah mah! xD un bacioo
bella! ps= ti do un consiglio...* me vuole fare la saggia nonnetta*
quando voglio calmarmi mi prendo una camomilla! xD skerzo
ovviamenteeeeee ijhihihihihi... =)
ECCO A VOI PAM! ^^ Purtroppo non ho trovato nessun altro che proprio le
somigliasse a come l ho sempre immaginata..T^T però lei ci
si avvicina parecchio.. l'unica cosa sono gli occhi! Pam ce li ha grigi
^^
|
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Capitolo 20 *** Il momento perfetto ***
______________________________________________________________________
Capitolo un pò lungo rispetto agli altri! Ma spero che
avrete comunque piacere di leggerlo! ^^ Note a fine pagina
Capitolo
20: Il momento
perfetto
Pov. Katia
- Sentite,
anche se sono buona di cuore e ho preso la decisione di farmi gli
affari miei, nulla vieta ai miei poveri occhi di vedere ciò
che state facendo!-
Con irritazione, Pam
ci ridestò dalla posizione in cui io e Mike ci eravamo messi
sul divano. Con un colpo di reni, feci alzare Mike e mi misi a sedere
correttamente di fianco a lui, schiarendomi la voce.
- Scusaci, Pam. Hai
assolutamente ragione- mi scusai imbarazzata. Non aveva, di certo,
assistito ad una di quelle effusioni caste.
- Sorellina, io e
Katia è da tanto che non stiamo da soli. Non potresti
andartene, gentilmente, a letto?- intervenne Mike con una punta di
acidità nella voce.
Pam ci fece un
sorriso, a dir poco, perfido.
- Ascolta, fratellino
adorato, ricorda che io ho visto e sentito tutto riguardo a poco fa
vicino al bagno. E, soprattutto, voglio ricordarti che ho ancora
possibilità di cambiare idea e correre da mamma e
papà. Ti è chiaro?-
Pam mi
lasciò a bocca asciutta e spiazzò, letteralmente,
Mike.
- Non oseresti mai-
rispose il fratello con uno sguardo che fece rabbrividire anche me.
- Oh, invece si, e di
corsa! Quindi, prova a farmi saltare i nervi o che so io e vedi cosa vi
succede!- ci avvertì Pam guardandoci truce ad entrambi.
- Ehm, dai Mike, ha
ragione. Lasciala stare, già è tanto che ci fa un
favore del genere.- cercai di calmare la leggera furia del mio ragazzo,
accarezzandogli i capelli.
Pam aveva ragione, in
fin dei conti, ci stava coprendo. Ed era veramente un atto di grande
bontà da parte sua. Eravamo stati piuttosto fortunati.
- E io ti sono
immensamente grata- mi rivolsi a lei con un sorriso sincero e buono che
lei ricambiò di cuore.
Mike
sospirò e si voltò a guardarmi.
- Tra, esattamente,
trenta secondi i miei entreranno da quella porta- disse Mike
d'improvviso.
Non facemmo in tempo
a chiedere che cosa stesse blaterando Mike che la porta principale si
aprì e io dovetti togliere immediatamente le dita
intrecciate ai capelli corvini del mio ragazzo.
- Ciao ragazzi- ci
salutò Raffo con una busta della spesa in mano. Mike corse
subito in suo aiuto.
- Non dovresti
affaticarti, papà- lo rimproverò prendendo la
busta pesante dalle mani del padre.
- Non preoccuparti,
figliolo- ridacchiò Raffo divertito.
La mattina dell'8
dicembre ci svegliammo tutti con una grande quanto strana allegria.
Mike, io e Pam andammo a prendere il vecchio albero di natale che la
famiglia teneva rinchiuso e infagottato in garage. Con una fatica
abnorme - almeno per me- lo trasportammo fino in casa. Facemmo almeno
tre viaggi per portare tutto l'occorrente per gli addobbi della casa e
dell'albero dal garage fino in salotto. Mentre trasportavamo scatole e
scatoloni contenenti striscioni, palline da appendere, stelline,
brillantini, ovatta per la neve eccetera, io e Mike ci scambiavamo
qualche bacio frettoloso. Purtroppo, non ci eravamo ancora dati il
buongiorno come si doveva.
Cominciammo a montare
il finto abete, pezzo per pezzo, fino a farlo arrivare ad un'altezza di
quasi due metri.
Io e Pam ci occupammo
dell'addobbo dell'albero appendendovi le palline colorate, le stelline
che luccicavano, pezzettini di neve...
Invece, Mike, Raffo e
Gioemi, visto che erano più alti, si curarono degli
striscioni e degli adesivi da appendere alle finestre alte.
Ci divertimmo un
mondo a decorare l'ambiente circostante; tutto stava prendendo
un'atmosfera diversa. C'era più luce, più vita,
più felicità. Sembrava tutto perfetto e in
armonia. E quegli splendidi sorrisi che mi rivolgeva Mike di tanto in
tanto, mi ricordavano sempre quanto fosse bello vivere. Mi illuminavano
talmente tanto che il più delle volte ne rimanevo abbagliata.
Pam mi diede una
gomitata in pancia che mi fece vedere le vere stelle di natale.
- Avanti, vuoi farti
scoprire dai miei?- mi bisbigliò.
Aveva ragione: ero,
praticamente, rimasta incantata con la bava alla bocca!
All'improvviso la
voce della tv si alzò notevolmente e vidi Raffo con il
telecomando in mano. Con occhi concentrati ci intimò un -
Ascoltate- e tutti rivolgemmo la nostra piena attenzione alla
televisione.
Il telegiornale stava
riportando un discorso di mio padre.
L'immagine di lui che
parlava di fronte alle telecamere mi fece venire in mente la chiamata
del giorno prima.
- Chiedo ai rapitori
della mia amata figlia di procedere con lo scambio tra esattamente una
settimana- la voce di mio padre risuonò in tutto il
soggiorno con un non so che di autoritario. Io impallidii. Mike mi
guardò incredulo, deglutendo.
Una settimana! Oddio
avevo così paura del futuro! Come potevo abbandonare Mike?!
Mio padre stava
continuando il suo discorso sempre con serietà e
concentrazione, attento ad usare le parole giuste.
- Non fate del male a
Katia. Perchè nel profondo so che non siete gente cattiva- a
quel punto tutti i presenti in sala sbiancarono - Aspetto la vostra
chiamata per confermare la data e l'ora dello scambio.-
Mio padre mi aveva
avvertito il giorno prima che aveva quasi recuperato tutti i soldi da
dare alla famiglia di ladri che mi aveva portata via da lui. Ma non
credevo che avesse concluso così in fretta.
Ero così
contenta di tornare a casa, ma allo stesso tempo completamente
distrutta dentro. La gioia e la malinconia andavano di pari passo
dentro al mio cuore, e non sapevo veramente quale di queste due
emozioni avrebbe prevalso.
- Non posso credere
che tra poco te ne andrai- la prima a proferir parola fu Gioemi. Tutti
gli altri erano ancora in silenzio.
- Sei diventata come
una figlia per me- la madre rapinatrice scoppiò in lacrime
dinnanzi a tutti. Raffo la prese immediatamente tra le braccia,
cercando di calmarla. Riguardo a me, non guardavo niente in
particolare: la mia espressione era più neutrale di un sasso
inanimato. Ero più concentrata sulle parole di mio padre.
Una settimana. Non potevo crederci. Una sola settimana e tutto questo
sarebbe finito.
Pam aveva lo sguardo
fisso su di me. Potevo sentire io per lei già l'imminente
nostalgia che ci attanagliava.
Qualche ora
più tardi, verso le sei del pomeriggio, chiamammo mio padre
come da lui richiesto davanti alle telecamere. Mike parlò a
nome della propria famiglia dicendogli che il 17 dicembre alle ore
20.00 avremmo potuto dare il via allo scambio vicino casa mia.
Esattamente una settimana e due giorni. Mike aveva pensato bene di
tenermi due giorni di più accanto a lui.
Non avevo spiccicato
parola per tutto il giorno, non mostravo un vero entusiasmo nel tornare
a casa perchè, in realtà, non sapevo neanche io
se essere felice o meno. L'arrivo di tutti quei soldi nella famiglia di
Mike equivaleva al loro trasferimento- a quanto mi era sembrato di
capire.
Andai a letto presto
senza mangiare. Non so quanti chili avevo perso in quell'ultima
settimana che sembrava non terminare mai con tutto quello che era
successo. Ma da un lato, volevo che non terminasse. Una settimana...
Dio, come avrei fatto?
- Stai dormendo?- un
dolce sussurro mi arrivò alle orecchie come una folata di
vento caldo in un giorno di neve ghiacciata.
- No- risposi
semplicemente, senza voltarmi verso Mike che con delicatezza mi prese
tra le sue braccia affiancandomi nel letto.
- Già, e
come potresti? Non posso crederci neanche io- il suo tono nascondeva
una nota spiacevolmente triste.
Non vedevo l'ora di
riabbracciare mio padre, di rivedere la mia città, di
ricominciare a ballare, di far vedere al mondo che questa esperienza mi
aveva segnata completamente... Ma fin quanto ero disposta ad andarmene
se il dono che avrei perso era Mike? Io non volevo rinunciare a lui. Ma
neanche a mio padre o alla mia vita. Se lui non se ne fosse andato dal
paese, avrebbe potuto continuare a restare nella mia vita indisturbato.
Mio padre non avrebbe mai conosciuto il suo volto di rapinatore.
Sarebbe anche potuto passare tranquillamente per il mio ragazzo.
- Ho paura, Mike-
ammisi con un filo di voce. - Ho paura del futuro. Ho paura di
ricominciare da capo...- Perchè era vero: avrei dovuto
ricominciare una nuova vita.
- Anche io ho paura-
disse lui tra i miei capelli stringendomi di più al suo
corpo caldo.
Mi girai verso di
lui, bisognosa si guardarlo negli occhi, di accarezzare il suo viso.
Quella settimana, forse, sarebbe stata l'ultima che avremmo condiviso
insieme.
- E' cambiato tutto:
il mondo, la città, io. Si, sono cambiata io come il resto
del mondo ha continuato a girare in mia assenza. Ho paura di affrontare
l'ignoto- la voce cominciava a traballare e la malinconia, come un'onda
furiosa, spingeva contro la diga di lacrime che tenevo nascosta dietro
i miei occhi.
- Ma soprattutto...ho
paura di vivere senza di te-
Non volevo farmi
vedere piangere ancora una volta da lui. Piangevo troppo, ero una
piagnucolona! Mi nascosi, con il capo, vicino al suo petto sentendo il
suo cuore pulsare tranquillo.
- Provo le stesse
cose che provi tu.- sospirò carezzandomi la schiena.
- Averti qui con me
mi ha reso immensamente felice. E' come se fossi rinato. Prima mi
sentivo soltanto una persona vuota, senza un vero scopo, senza
emozioni. Ma tu hai scosso il mio mondo: mi hai fatto vedere la luce e
la vera bellezza della vita. Come potrei vivere senza di te?-
Da brava stupida,
qual'ero, cominciai a singhiozzare sentendo le sue parole.
- Se voi ve ne
andate, io...-
- Tu... cosa?-
Sapeva
benissimo come avrei continuato la mia frase e sapevo benissimo dove
voleva arrivare lui.
- Non ti
permetterò di buttare all'aria la tua vita- mi disse
prendendomi il volto tra le mani e asciugandomi le piccole lacrime che
mi erano scappate.
Il suo tono non
ammetteva repliche. Lui non voleva, punto e basta.
- Ma...-
- Niente ma, Katia. E
poi chi ti dice che ce ne andremo? In fin dei conti, noi abbiamo la
nostra vita qui. Cercheremo casa qui in città, ne sono
sicuro.-
Forse aveva ragione
lui: dovevo essere più ottimista. Era vero che neanche la
sua famiglia voleva abbandonare la città e le loro
conoscenze - di cui io ero all'oscuro, così come le sue
parentele.
- Vedrai che
andrà come dico io- concluse mostrandomi un sorriso
bellissimo e splendente.
Anche se era un
ladro, pieno di peccati, per me era l'angelo più puro e
perfetto. Credo che Dio sarebbe stato invidioso: neanche lui aveva al
suo fianco un angelo così incantevole.
Non saprei mai
spiegare come, ma all'improvviso sentii il suo corpo possente sopra il
mio cercando di farsi spazio tra le mie braccia e le mia gambe
divaricate. Cominciammo a baciarci con una passione che avrebbe
incendiato mezzo oceano. Le sue mani percorrevano dolcemente i tratti
della mia pelle, soffermandosi sulle mie sporgenze facendomi perdere il
controllo. Sapevo benissimo cosa stava per accadere, lo sapevamo tutti
e due. Era da troppo tempo che non desideravamo altro, che cercavamo il
momento perfetto. E a quanto pare era arrivato.
Mi chiese
più volte, con una gentilezza che avrebbe sciolto i cuori
dei più duri, se fossi sicura del passo che stavo per
compiere. La mia risposta non poteva che essere affermativa; non era
neanche una domanda da farmi.
Sarà stata
la tristezza, il dolore, il piacere, la gioia infinita ma quel momento
non l'avrei mai dimenticato. Credo che se anche avessi preso una botta
in testa talmente forte da perdere la memoria, quella notte, quegli
istanti, quelle emozioni non le avrei mai scordate comunque. Sarebbero
rimaste li, nella mia mente nitide e perfette. I brividi che mi
procuravano le sue mani, i suoi baci erano come tracce bollenti... come
un marchio indelebile sulla mia candida pelle. La notte più
bella della mia vita. O forse, tutta la mia vita si era concentrata in
quell'unica, meravigliosa notte. Una cosa indescrivibile capire di
essere unita anche fisicamente alla persona che ami più di
te stessa; sentirlo mio come mai niente e nessuno sarebbe potuto
essere. E io sua, sua per sempre. Ora sentivo di appartenergli
completamente.
Il mio sogno sembrava
non volesse finire mai. Era pronto a cominciare e ripetersi
all'infinito. Le immagini e le sensazioni di quella notte non mi
avevano abbandonata neanche nel sonno più profondo.
Sentivo che ero sulla
via del risveglio, 1) perchè sentivo le braccia di Mike
avvolgermi con il suo torpore 2) mi sentivo completamente priva di
vestiti.
Il viso di Mike era
addormentato sulla mia spalla, sentivo il suo respiro fresco
incendiarmi il collo e le guance. Al solo pensiero di quella notte la
felicità mi pervase fino a farmi scoppiare. Mi girai verso
di lui, facendo attenzione a non svegliarlo. Mormorò
qualcosa di incomprensibile con un leggero sorriso sulle labbra.
Sembrava un bambino... così dolce, così
innocuo... Gli posai un leggero bacio sulle labbra, dal contatto quasi
inesistente.
- Buongiorno, amore
mio- bisbigliò facendomi sussultare.
Stizzita, gli diedi
un colpetto alla sua spalla sentendo il mio cuore tamburellare per lo
spavento.
- Non farmi
più scherzi del genere!- sbottai rossa in volto.
Mike
sogghignò trascinandomi accanto a se e baciandomi una
guancia.
- Scusa, scricciolo.
Come stai stamattina?- mi chiese dolce come il miele, mentre la sua
mano percorreva il mio braccio con il lieve dorso delicato.
- Al settimo cielo-
ammiccai felice e spensierata.
- Dici sul serio?-
- Certo!-
Lo abbracciai serena.
Era strano come su quella brandina potessimo stare in due, ma non me ne
curai.
Tutto d'un tratto,
bussarono alla porta. Sentii le chiare convulsioni allo stomaco e vidi
Mike impallidire. Ma che diamine di ore erano?
- Ehm.. chi
è?-
Per favore, fai che
sia Pam. Fai che sia Pam.
- Sono Gioemi-
rispose la persona dietro la porta.
Sbiancai anche io.
- Gioemi, sc-scusa..
Non...non entrare ora, sono nuda e mi vergogno- mi alzai immediatamente
dal letto cominciando a vestirmi.
- Tranquilla,
aspetto- fu la sua dolce risatina divertita.
E Mike? Come cavolo
gli avrei spiegato la sua presenza?
- Nasconditi sotto il
letto- gli sussurrai agitata.
- Cosa?-
Sbuffai seccata; non
c'era un minuto da perdere!
- Ho detto,
nasconditi sotto al letto!- gesticolai nervosamente, sembrando
veramente una cretina.
Quando
afferrò il concetto si nascose a velocità della
luce. Dannazione, ero troppo agitata per stare ferma!
Andai ad aprire
facendo finta di stropicciarmi gli occhi.
- Buongiorno, Gioemi-
le sorrisi a mò di Mamma-mia-che-sonno.
- Ciao, tesoro.-
entrò con il solito vassoio dei croissant e latte macchiato.
Li posò
sul mio comodino e si accomodò con eleganza sul mio letto.
Lasciai la porta aperta nel caso Mike sarebbe potuto fuggire a passo
felpato.
- Bene- risposi io
sorridendo. Ed era vero, stavo magicamente bene!
- Sai, sono stata
veramente male all'idea che tra poco te ne andrai-
E tanti cari saluti
al mio buon umore. Il sorriso sulle mie labbra svanì a poco
a poco.
Sospirai
sommessamente.
- Anche io. Non sai
quanto ho paura- le confessai, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.
- Ti posso capire.
Per me sei diventata una figlia e non vorrei lasciarti andare- mi
abbozzò un sorriso amaro.
- E tu, invece, sei
la mamma che non ho mai avuto- le dissi abbracciandola.
Quello sarebbe stato
il momento perfetto per far andare via Mike senza che Gioemi se ne
accorgesse. Ma non era il caso di controllare se fosse ancora nascosto
sotto il letto. Comunque sia, quell'abbraccio mi era partito veramente
dal cuore. Le mie parole erano sincere. Gioemi era come una mamma per
me. Ed era una sensazione bellissima...
- Vabbè...
Io vado và! Se no comincio a piangere di nuovo-
ridacchiò spensieratamente. Mi baciò la guancia
con tenerezza e si congedò.
Guardai
immediatamente sotto il letto ma vidi che Mike non c'era
più. Sospirai sollevata. Di che cosa mi preoccupavo? Era un
ladro, era sua abitudine non farsi scoprire. Con questo pensiero
cominciai a ridere istericamente. Forse, per nascondere la sofferenza.
NOTEEEE:
Bonjour a tout le monde! Ebbene si, parlo anche il francese U.u
Eccoviiii un'altro capitolo, tutto e solo per voi!
Sono successe molte cose: come avete visto, Pam li ha coperti, Katia
scopre che dopo una settimana o giù di lì sarebbe
tornata a casa e poi... beh, avete capito! xD ehm ehm.. Ke
cariniiiiiii! *__*
Va bene, proseguiamo. Ringrazio infinitamente le 39 luccioline che mi
hanno inserita tra i preferiti e i 35 seguiti^^.
_Bella_Swan_:
Avrò siddisfatto la tua curiosità? Spero di si!
xD visto, alla fine Pam è buona e tenera e decise di tenersi
per sè ciò che ha visto! Sono contenta che
continua a piacerti ( anche la mia frase può essere banale
xP)
ehehehe... eeeeeh si! Mike è proprio l'uomo da sposare! *__*
Anche se nel mio cuore c'è solo Denis :Q___ ok basta la
pianto. Grazie grazie come sempre per i complimenti! E' sempre un
enorme piacere vedere le tue recensioni! Un bacione immenso carissima
:D <3<3
giulia87:
hai visto sono tornata alla carica! xD e menomale che non sei sparita,
voglio leggere il seguito della tua storia, che come ho scritto in
recensione, mi ha lasciato di stucco. :O Spero come sempre che questo
ti piaccia! Mi fa piacere leggere le tue recensioni! ^^
bacioneeeeeeeeeeeee =)
fallsofarc:
Tesora miaaaa! Eccomi qui! muaahahhaha adesso ti stresso pure su
Facebook povera cristiana! xD lo so lo so sono una chiacchierona nata..
non smetto mai di parlare! ahahahah e di ridere soprattutto ;) Cmq si,
manca poco e la storia finirà! =( non so con precisione
quanti capitoli perchè dovrei ancora scriverli,
sinceramente! Ma quando mi viene l'idea di colpo subito la scrivo.
Grazie mille, sono molto contenta di essere migliorata! E
menomaleeeeee... grazie anche per il fatto che mi recensisci sempre..
;) Come sempre spero che anche questo ti piaccia! Un bacioooooo! ti
adoroooo <3
nimi_chan:
Ohhhh una nuova fan! =) ma benvenutaaaaaaaa! ihihih.. sono contenta che
ti prenda sul serio questa storiaaaaaaa! =) Hai visto? Pam non
è così cattiva dai.. ihihihih.. Fammi sapere se
questo è OK xD baciiiiiii =)
Tanny:
certo che mi ricordo di te! ovvioooooo! ^^ ke piacere rivederti e
sapere che segui ancora le mie storie! Come sta tu?? spero tutto
bene... =) <3
Vale728: carissima
eccomiiiiiii! Noooo dai Pam si comporta bene bene.. E ti dico
già da ora che non sarà lei a farsi scappare
qualcosa ai genitori! Non ti preoccupare! xD vedrai poooooi! spero che
questo capitolo ti abbia soddisfatto! Un bacio grande <3
SweetCherry:
Non ti preoccupare ke non sei ripetitiva! Mi fa piacere sentirlo, anche
se non mi sento comunque all'altezza xD Dai dai dai hai vistoooo?
Bello, brutto? schifoso, penoso?? Tesoro fammi sapereeeee! un bacio
grandissimissimissimissimo..=) <3 ti adorooooooo
piaciuque:
woooooow sei stata la prima a recensire! xD Grazie mille, sei sempre
così carina! =) un bacio grande e spero ke ti piaccia anke
questo qui ^^
Angolo
pubblicità:
2 storie veramente
bellissime che vi consiglio di leggere! ^^
SECRETLY di fallsofarc &
KIDNAPPED BY LOVE <3 di _Bella_Swan_
Qua per voi ci sono Pam e Gioemi! Ke ne diteeee?? =)
Angolo
Spoiler
"Starai male
senza Mike, fuori di qui. Ma quello che ci fa male più di
tutto è che ci avete
mentito"
|
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Capitolo 21 *** Ritorno a casa ***
______________________________________________________________________
Canzone
consigliata per il capitolo: Hurt
CAPITOLO 21: Ritorno a casa
Pov. Katia
Quella settimana stava passando così in fretta che maledii
tutto il mondo. Non facevo altro che essere triste in assenza di Mike.
Solo lui riusciva a farmi essere felice e serena, solo lui riusciva a
farmi stare bene e a farmi sorridere in un momento come quello. Da
quella notte in cantina le cose erano totalmente cambiate: c'era molta
più complicità in quello che facevamo insieme,
c'era più magia e ci eravamo, inspiegabilmente, avvicinati
ancora di più.
Era sabato e mancavano cinque giorni alla mia "partenza". Ma il destino
era solito giocarci tiri mancini. Forse, era proprio così
che le cose dovevano andare: i genitori di Mike dovevano sapere...e ci
scoprirono.
Non accadde nulla di più semplice. Insomma, ero in camera di
Mike insieme a lui sotto le coperte. Io ero fortamente contraria a fare
l'amore con lui sopra quel materasso che aveva ospitato non so quante
donne, ma non avevamo altro posto. In cantina si moriva dal freddo.
Vabbè, non è questo il punto!
Il punto è che d'improvviso la porta della camera di Mike si
spalancò entrando una Gioemi stupefatta a quella vista, a
parer suo, oscena. In effetti, non aveva tutti i torti; le avevo
mentito. Proprio io... me che considerava una figlia! E pure Mike che
era suo figlio!
Per questo in quel momento eravamo lì, io e il mio ragazzo,
nonchè figlio e ladro di una famiglia di ladri, a sentire la
ramanzina fattaci da Raffo e Gioemi.
Si consideravano delusi dal nostro comportamento, ma che da un lato lo
sapevano anche loro come sarebbe andata a finire tra di noi.
- Io lo dico per te, Katia- l'ennesima volta che Raffo ripeteva questa
frase - Starai male senza Mike, fuori di qui. Ma quello che ci fa male
più di tutto è che ci avete mentito-
Gioemi scuoteva la testa indignata. Mi sentivo un pò in
colpa. Vedere mia madre...ehm, la madre del mio ragazzo delusa.
- E' come vedere due fratelli insieme!- sbottò Gioemi.
Mike trattenne una risata e io gli diedi un colpetto allo stomaco.
C'era da ridere in un momento come quello? Raffo, in fondo, aveva
ragione!
- Va bene...Sono affari vostri, noi non c'entriamo. Ci
dispiacerà vedervi soffrire- Raffo finì il
discorso facendomi rabbrividire. Aveva ragione, dannazione!
Ma ora non si poteva tornare indietro. E comunque, avrei rifatto cento
volte tutto quello che era capitato in quei due mesi.
Si congedarono lasciandoci soli.
- Beh...Credevo fosse qualcosa di peggio!- disse Mike grattandosi la
nuca.
- E cosa c'è di peggio di una delusione?- sestenziai io
guardando il pavimento di granito sotto i miei piedi scalzi.
- Oh, gli passerà vedrai!-
Mike prendeva la faccenda con una tale leggerezza da farmi imbestialire!
- Tuo padre ha ragione- dissi tenendo a malapena la calma.
Non mi rispose.
- Hai capito che ho detto?!-
- Per favore, Katia. Non voglio pensarci, va bene?- mi chiese
guardandomi negli occhi con un'intensità tale da sciogliermi.
- Manca qualche giorno e te ne andrai. Voglio vivermi questi ultimi
momenti senza litigi e incomprensioni. Voglio solo essere felice con te
senza pensare a nulla. Ok?- continuò accarezzandomi una mano.
Sospirai e annuii sofferente.
E felicità sia fatta. Vivevamo ogni giorno più
stupendo di un altro. Senza pensieri ma solamente io e lui. E
nient'altro. Raffo e Gioemi dimenticarono la cosa e ritornarono gli
amabili genitori di una volta. Tutto stava filando liscio. Non pensavo
minimamente a quello che sarebbe successo solo un paio di giorni dopo.
Ma il tempo passa. Troppo velocemente quando si è felici...e
questa era un ingiustizia bella e buona!
Arrivammo alla mattina del giorno dello scambio. La tensione e la
malinconia erano palpabili in ogni angolo della casa. Rimasi
più di due ore, dopo essermi svegliata, nel mio letto a
contemplare ogni singolo oggetto della stanza. Se solo pensavo che
tutto era cominciato proprio là dentro, mi saliva una
fortissima malinconia. Tra qualche ora rivedrai tuo padre, Katia, pensa
a questo.
Qualcuno bussò alla porta. Entrò una Pam triste e
sconsolata; che male mi faceva non vederla briosa e solare! Sapevo che
si sentiva male per il mio ritorno a casa ma prima o poi sarebbe dovuto
succedere... Però, questo il mio cuore non lo accettava.
- Sei pronta? Mancano meno di dieci ore- disse con voce bassissima,
tirando su con il naso.
- Hai pianto di nuovo?- mi si intenerì il cuore mentre
constatai la cosa. Pam non faceva che piangere da quando aveva saputo
che ci era rimasto così poco tempo da trascorrere insieme.
Dopo quel giorno non l'avrei mai più rivista...
Annuì con una smorfia indecifrabile. Forse si stava
trattenendo dal piangere nuovamente.
L'abbracciai stretta stretta accarezzandole la schiena.
- Non piangere, amica mia. Te lo prometto: ti penserò ogni
giorno. Non mi dimenticherò mai di te.-
Pam cominciò a singhiozzare e a piangere come una bambina
capricciosa. Io dovevo essere forte. Lo ero diventata stando
là dentro e lo avrei dimostrato fuori di lì, al
mondo intero.
Quasi due ore prima al momento dello scambio, Mike mi fece richiamare
mio padre chiedendogli di non portare assolutamente la polizia.
Sperando che mi prendesse per parola, senza sotterfugi o inganni,
acconsentì la mia richiesta. Il futuro della famiglia di
Mike era nelle sue mani.
- Voglio venire anche io!- sbraitò Pam arrabbiata e
sofferente verso Mike.
-No, Pam è pericoloso. Vado solo io- il tono di Mike non
ammetteva repliche. Non avrebbe mai consentito alla sorella di venire
insieme a noi.
Corsi a salutare con un abbraccio stritolatore i miei secondi genitori
con le lacrime agli occhi. Gioemi piangeva sul serio invece, mentre
Raffo mi diede due baci sul capo raccomandandomi di fare la brava e di
stare attenta ai ladri. Riuscì a farmi ridere e per un
qualche secondo sdrammatizzammo il momento drammatico. Salutai Pam,
sussurrandole all'orecchio quanto le volessi bene e quanto mi sarebbe
mancata. Stavo per mettermi a piangere anche io, soprattutto quando mi
disse che io sarei stata per sempre la sua migliore amica. Quel
groppone che avevo in gola non sarei riuscita a scioglierlo
finchè non sarei scoppiata a piangere. Ma non volevo e non
potevo dare ulteriori sofferenze a Mike. Stava male già di
suo e io non potevo assolutamente farlo stare peggio con le mie lagne.
- Pronta?- mi chiese lui quando fui vicino alla soglia della porta
d'ingresso. Annuii poco convinta e con un sospiro lo seguii fino alla
macchina.
- Grazie di tutto!- urlai alla " mia famiglia" - non vi
dimenticherò mai, addio!-
Vedere Pam piangere mi faceva stare malissimo. Proprio lei che era
così sorridente alla vita, che non era mai stata male
neanche per le condizioni economiche in cui si trovava, che non aveva
mai pianto neanche per essere stata emarginata a scuola, piangeva per
me. Io, una ragazzina dapprima superficiale e viziosamente viziata.
Piangeva proprio per Katia, la ballerina sfondata di soldi e famosa nel
suo piccolo paese? No, non me lo meritavo per niente.
Mike guidava con prudenza tra la nebbia fitta delle 19.25 della sera.
Non potevo credere che tra poco più di una mezz'ora avrei
rivisto mio padre e avrei ripreso la mia vecchia vita. Ma non da dove
l'avevo lasciata...
- A cosa pensi?- la voce di Mike irruppe nei miei pensieri. Non era la
sua solita voce curiosa, setosa, sensuale o ammiccante. No. Era una
voca spenta, bassa, mi faceva paura.
- che tra poco vedrò mio padre.-
Un senso di ansia mi prese all'istante. Non un'ansia normale, ma
quell'ansia che ti mette alle strette. Quell'ansia che non vedi l'ora
di soddisfare, Quell'ansia che ti strozza.
L'angoscia si era impadronita del mio cuore. Tra poco non avrei avuto
di nuovo Mike in giro per casa, avrei dormito nella mia camera.
All'improvviso parcheggiò la macchina in un vicolo buio e
cieco. Guardai l'orologio e mi accorsi che mancavano pochi minuti alle
20.00.
- Allora, casa tua è poco più avanti ma mi sono
fermato qui per sicurezza. In cinque minuti ci arriveremo a piedi..-
Annuii concentrata mentre sentivo che il cuore, dall'agitazione, stava
per scoppiarmi in petto. Il mio stomaco si attorcigliò tutto
e dovetti fare respiri profondi per calmarmi.
- Questo è il piano: verrò con te e ti
tratterrò per un braccio. Tuo padre non vedrà il
mio viso, sta tranquilla, metterò una sciarpa o un qualcosa
per coprirmi. Lasceremo che tuo padre tiri fuori il sacco con il denaro
e manderò te a prenderli per poi tornare indietro lasciando
i soldi a metà strada. Ok?-
Ok? Era ok? Cioè, andava bene il piano di Mike? Katia
respira, connetti il cervello.
- Ok..- mormorai flebilmente. Sentivo che le lacrime stavano per
fuoriuscire.
Mike sospirò e scese dalla macchina venendomi ad aprire la
portiera.
Aria. Da quanto non respiravo l'aria di città? Da quanto non
vedevo le palazzine affiancate e illuminate dalla debole luce dei
lampioni stradali? Troppo tempo.
Mike mi abbracciò di slancio, stritolandomi contro il suo
petto. Sentivo il suo cuore battere più forte del normale.
Non sapevo se era l'agitazione del momento o se era a causa mia e del
mio ritorno a casa.
- Questa non è l'ultima volta che mi vedrai-
affermò deciso, bisbigliando tra i miei capelli.
- Verrò da te il più presto possibile-
continuò sciogliendo l'abbraccio. Quello che aveva appena
detto mi mise di buon umore. Almeno lo avrei rivisto ancora... certo,
non come prima ma l'avrei rivisto.
Prese il mio viso tra le sue mani tremanti e mi sussurrò un
dolce - Ti amo- prima di baciarmi con passione. Prima di morire
d'infarto per il suo inaspettato gesto, si staccò da me e mi
chiese se fossi pronta ad affrontare quello che stava per accadere.
Annuii dopo averci pensato su almeno una trentina di secondi. Come mi
aveva detto in auto, Mike si coprì il volto con una sciarpa
lasciando intravedere solo i suoi bellissimi occhi. Non avrei saputo
dire se fosse stato sicuro: chi avrebbe guardato le sue splendidi iridi
azzurre non ne avrebbe mai dimenticato il colore e
l'intensità.
Continuando a cammnare nel buio della notte, scorsi in lontananza un
flebile bagliore. Che fosse mio padre?
- Sta attento- sussurrai a Mike. Speravo vivamente che non ci fosse la
polizia e che mio padre mi avesse dato retta.
- Non preoccuparti per me- mi rispose con calma. Una calma che io non
ero capace di avere.
Ci fermammo. Poco più di 10 metri più avanti
c'era casa mia. Quasi mi venne da piangere quando da quel debole
bagliore vidi spuntare la sagoma di mio padre. Papà con la
sua torcia illuminò me e Mike.
- Vai amore- mi bisbigliò Mike, e capii che era il momento
di entrare in azione.
Cominciai a camminare lentamente verso mio padre. Che emozione! Non
vedevo l'ora di stringerlo e di piangere tra le sue braccia.
- Papà, la valigetta!- esclamai quando fui a 4 metri da lui.
Mio padre mi mostrò la valigetta e io corsi a prenderla per
poi ritornare a fare il percorso appena compiuto.
- Dove vai, Katia?!- disse quasi allarmato mio padre quando mi
allontanai nuovamente da lui.
- Papà non muoverti. Consegno questo e corro da te, non
preoccuparti- lo rassicurai con un sorriso e continuai il percorso.
Arrivata a metà vidi Mike avvicinarsi. Aprì la
valigetta e controllò che ci fossero tutti i soldi.
- E' stato di parola?- chiesi al mio rapinatore alludendo a mio padre.
- Si- mi rispose ammiccante - Vai da tuo padre ora. Ci vediamo presto,
amore mio. E' una promessa- Mike svanì prima ancora che il
sussurro arrivasse alle mie orecchie.
Corsi da mio padre sbracciandomi come una forsennata. Lo abbracciai
stretta a me continuando a chiamarlo.
- Mi sei mancata così tanto, figlia mia.- diceva lui tra le
lacrime. Anche io piangevo come una bambina. Una bambina che non sapeva
se essere felice o triste.
Angolo
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2 storie veramente
bellissime che vi consiglio di leggere! ^^
SECRETLY di fallsofarc
KIDNAPPED BY LOVE <3 di _Bella_Swan_
Noteeeee:
Ok, forse non dovevo mettere
quello spoiler visto che in questo capitolo c'erano cose più
interessanti da mettere xD. Si lo so sono scema, mongoplegica ecc
ecc... eeeeeh sono proprio una down! xD va beneeeeee, passiamo al
capitolo prima di cominciare con gli sproloqui insensati ke faccioa a
volte. O.o woooooo Katia torna a casaaaaaaaaa! Mamma mia ke tragedia!
E' stata una sofferenza anche per me scrivere questo capitolo! *__*mi
veniva da piangerw sniff sniff...
Cosa
succederà??? Mah mah... lo scoprirete solo leggendo! :D
Ringrazio le 42 polpettine ke mi hanno inserito tra i preferiti e i 36
seguiti ;) Thank youuuuu!
E poi le
recensiooooni =)=) :
_Bella_Swan_: eh si una settimana! ke
è volata subitissimo da come avrai letto! =( guarda lascia
stare, povera Katia! Non so io cosa farei se fossi nei suoi panni! Mi
verrebbe una crisi istericaaaaaaaaaa! Cooooooomunque figurati per aver
messo il tuo link, secondo te! è un consiglio ke
dò ai miei lettori xke la tua storia deve essere letta
assolutamente! :D è stupenda! ;) un bacione carissima,
grazie mille come al solito per aver letto e recensito! <3 smack
smack :* <3
Vale728: bravaaaaa! ehehehe si li
hanno scoperti però non x Pam! Diciamo che sei mi fossi
trovata nella loro situazione sarei morta di imbarazzo e me lo sarei
poratata dietro a vita! O.o mamma miaaa ke vergognaaaaaaaa! hhihihihi..
ke ne pensi di questa mezza cartuccia?? :D grazie millissimi! ^^ un
bacioneee <3<3
SweetCherry: Grazie cucciolaaaaaaaa! =)=)
sinceramente non sapevo se mi sarebbe venuto bene ( parlo del capitolo
precedente :D) ma x fortuna a te è piaciuto!! E spero anke
questo qui, lo sai ci tengo tantissimo ad un tuo giudizioooo! =) un
bacione immenso tesoro! ti adorooo <3
fallsofarc:
abbiamo
aggiornato lo stesso giorno! :D ihihihi.. appena l ho vista la tua ff
tra i preferiti aggiornati sono corsa a leggere, hai visto?? =) Come
avrai visto, il padre di Ktia decide di darle ascolto e non
porterà la polizia. Ecco come non verranno scoperti :D
hihihi... Spero ke anke questo ti piaccia tesoro! ;) un bacione grande
grande! :*:* <3<3
Piccolo
Spoiler:
" - Cosa
c'è, Mike?- i suoi occhi freddi e glaciali non mi piacevano
per niente.
- La tua copertura non è servita a nulla: la biondina ha
fatto il mio nome. Dovremo andarcene..."
|
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Capitolo 22 *** Senza di te ***
______________________________________________________________________
Capitolo 22: Senza
di te
Pov. Katia
I primi
giorni erano stati così... così strani.
Risvegliarmi la mattina e capire che non mi trovavo nella solita
fredda, umida e puzzolente cantina non faceva altro che farmi sentire
angosciata. Era passata meno di una settimana ma già mi
mancava immensamente la piccola famigliola di ladri che mi aveva
adottato. E soprattutto, mi mancava lui. Aveva promesso che si sarebbe
rifatto vivo...ma di lui non avevo alcuna notizia. Che mi avesse preso
per i fondelli? Che avesse deciso di sparire dopo essersi arricchito
dei miei soldi? No, no potevo credere che fosse capace di farlo. Mike
possedeva un cuore e sapevo che lo aveva donato a me.
Perciò decisi di essere ottimista e continuare ad aspettare
ansiosamente.
I primi giorni a scuola furono davvero splendidi. Mimi, quando mi
rivide, corse ad abbracciarmi piangendo come una bambina felice. In
poco tempo feci capire a tutti che persona fossi diventata. Anche Mimi
si complimentò di me e mi chiese con una
curiosità fuori dal normale cosa avesse innescato quella mia
nuova personalità. Le risposi semplicemente che stare in una
casa di poveri, vivere con loro e capire le condizioni nelle quali
erano obbligati a vivere mi avevano fatto riflettere e comprendere che
stupida persona fossi qualche mese prima. Non potevo, però,
rivelarle che a cambiarmi ulteriormente si trattasse proprio dell'amore
che provavo nei confronti del mio rapitore. Men che meno raccontarle
dell'amore corrisisposto...Nessuno doveva sapere di quei due mesi
rinchiusa in quella bellissima prigione d'amore. Nessuno. Passai un
natale felice in compagnia del mio adorato padre e dei suoi genitori.
Stavo, stranamente, bene e a mio agio anche se i miei pensieri erano
indirizzati altrove. Chissà come lo stava passando lui il
natale. Chissà se mi pensava...chissà di qua,
chissà di là...Non facevo altro che farmi mille
domande al giorno.
- Tesoro, forza, dobbiamo andare- Mio padre mi incitava a muovermi
mentre mi infilavo il giaccone. Mi sarebbe toccata un'altra giornata
scocciante nella centrale di polizia. Mi opposi con tutte le forze a
lui e al suo tentativo di denunciare i ladri che mi avevano portato via
da lui facendolo disperare per due mesi, ma mi rispose vittorioso
dicendomi che era una procedura obbligatoria della legge.
Sbuffando avevo acconsentito e mi feci guidare in centrale. Erano
già tre giorni che ripetevo quella solfa: rimanevo
inchiodata lì dentro per quattro ore di fila guardando 10
cariche di criminali composte da 6 per gruppo. Era inutile continuare
in quel modo perchè se anche avessi incontrato il viso di
Mike, Pam, Raffo o Gioemi avrei risposto sempre e solo " No, non
c'è". Ma dovevo tenere a freno la lingua e non lasciarmi
sfuggire nulla. Quindi, dovevo procedere facendo finta che l'idea di
prenderli e arrestarli mi rendesse entusiasta almeno quanto quel
fissato di mio padre.
Seduta su una piccola sedia e circondata dal capo della polizia e altri
due sbirri, scrutavo con finta attenzione i volti dei miei possibili
rapitori. Io guardavo loro dal grande vetro lucido e trasparente che
separava la stanzetta calda e spoglia in cui mi trovavo io e quella
sottospecie di corridoio - non potevo definirlo altrimenti, visto che
era praticamente strettissimo e lungo- in cui si trovavano i criminali.
Per fortuna loro non potevano vedermi: il vetro spesso era double face.
Da una parte scuro e impenetrabile alla vista umana, dall'altro
trasparente.
Dopo aver osservato le 10 cariche, con una noia mostruosamente pesante,
chiesi al capo della polizia quanto ci mancasse alla fine.
- Mancano soltanto...- ci pensò su mentre rovistava dentro
la sua cartellina - 3 cariche credo. Porti pazienza, signorina Katia.-
Annuii amareggiata. Beh, ne mancavano soltanto tre. Altre 18 persone da
osservare. Meno di due ore.
Sorrisi un pò più risollevata.
Il giorno dopo ricominciai da capo: casa- niente scuola per via delle
vacanze natalizie- e centrale. Per fortuna era l'ultima volta che la
vidi. Davvero, non ne potevo più. Naturalmente, nessuno dei
volti là dentro apparteneva al mio ladro e quindi la polizia
chiuse il caso lasciandolo irrisolto.
Mi sentii più leggera e sollevata a sapere che finalmente
Mike e la sua famiglia erano liberi e non dovevano preoccuparsi degli
sbirri.
Passò un'altra settimana vuota ed interminabile. Eravamo
già al nuovo anno, con più precisione al 4 di
Gennaio. Con mio grande piacere ricominciai le lezioni di danza; venni
accolta dalla mia insegnante con un calore inverosimile. Quasi come
quello di una zia affettuosa che non vede sua nipote da un sacco di
tempo. Fui lieta di ritrovare anche le vecchie compagne di ballo che, a
essere sincera, sembravano non fregarsene niente della mia presenza.
Forse anche prima non gliene era mai importato, ma ero troppo sciocca e
presuntuosa per rendermene conto. Non me ne curai più di
tanto. Non mi importava avere amiche nel mio corpo di ballo. Non se
erano così superficiali, pettegole e altezzose. Avevo Mimi e
mi bastava di gran lunga. Ogni giorno la depressione si impadroniva di
me. Erano due settimane e qualche giorno che ero ritornata a casa mia
ma di Mike neanche l'ombra. Mi stavo seriamente preoccupando. Prendevo
in considerazione i vari dubbi che mi erano sorti parecchi giorni
prima; forse era vero che si era preso gioco di me. Forse... voleva i
miei soldi e basta. O forse la mia mancanza non la sentiva per niente e
per questo non mi veniva a trovare.
Una sera come le altre, cercando di sforzarmi a studiare e di
accantonare quei bruttissimi e spiacevoli pensieri, sentii grattare
alla mia finestra. Sulle prime pensai fossero i rami dell'albero scossi
dal vento, ma quando origliai con più attenzione il ritmo e
il rumore anormale di quegli scricchioglii sul vetro, mi insospettii.
Così andai a controllare e con mio enorme e strabiliante
stupore vidi Mike. Mike che lanciava i sassolini alla mia finestra
chiamandomi per nome pensando di svegliarmi. Il mio cuore
cominciò a battere come un forsennato a quella meravigliosa
vista; non era cambiato per niente. Indossava la solita giacca di pelle
scura sopra i suoi jeans bucherellati, i suoi occhi così
immensi riuscirono a far calmare le acquee nella mia testa anche a una
distanza di tre metri.
- Mike..- sussurrai felice e emozionata. Dovevo farlo salire, per la
miseria! Poi un lampo di genio mi attraversò la testa.
- Là dietro c'è una scala! Portala sotto la
finestra- gli bisbigliai agitata. Tremavo all'idea di riaverlo di nuovo
tra le mie braccia, di potermi di nuovo specchiare in quell'oceano
profondo, di poter baciare ancora le sue dolci e morbide labbra. Corsi
a chiudere la porta a chiave mentre sentivo il mio stomaco stringersi
sempre di più cercando di racchiudere le farfalle che
continuavano a svolazzare imperterrite.
Aspettai con ansia che salisse in camera mia per gettarmi a perdifiato
su di lui e stringerlo spasmodicamente a me. Ero sul punto di piangere
dalla felicità.
- Mio Dio, quanto mi sei mancato!- gli soffiavo senza voce
all'orecchio. Sentivo il cuore battere come impazzito.
- Anche tu, Katia-
All'inizio anche lui mi stirnse a sè baciandomi i capelli e
accarezzandomi la schiena... Ma più i secondi passavano,
più mi rendevo conto che quell'abbraccio diventava sempre
più debole.
Gli baciai le labbra in preda alla fribillazione che sentivo scorrere
nel corpo, ma lui sembrava non restituirlo. Guardai meglio Mike in
volto e capii che c'era qualcosa che non andava nella sua espressione.
Devo stare calma, ripetevo a me stessa. Sono soltanto delle tue
paranoie mentali, è tutto tranquillo, continuavo a dirmi.
Eppure conoscevo abbastanza Mike da poter dire che non sembrava felice
di vedermi.
Deglutii mentre scuotevo la testa e i pensieri maligni.
- C-come mai non sei venuto prima?- cercavo di mantenere il sorriso
aperto sulla bocca, ansiosa di conoscere la sua risposta.
- Non ho potuto- mi guardava inespressivamente negli occhi.
- Cosa c'è, Mike?- le sue pozze fredde e glaciali non mi
piacevano per niente.
- Stavamo organizzando il nostro trasferimento- spiegò,
sempre con voce spenta e vuota.
Solo allora mi accorsi della netta distanza che c'era tra noi due.
Quasi una sedia a separarci... No, c'era decisamente qualcosa che non
andava.
- Trasferimento?- mi sentii mancare la terra sotto i piedi tutto d'un
tratto. Si sarebbero trasferiti?! Questo equivaleva a...
- No!- mi uscii come un gemito strozzato, portandomi le mani davanti
agli occhi. Non capivo se era il momento perfetto per piangere o per
svenire...
- Si- sussurrò abbassando la testa - La tua copertura non
è servita a nulla: la biondina ha fatto il mio nome. Dovremo
andarcene...-
Dovetti sedermi sul letto per riprendere aria. Che dovevo fare? Cosa
diamine avrei dovuto fare?! Sapevo che il mio cuore avrebbe risposto
"scappa con lui" ma non mi sentivo pronta. Ero soltanto...troppo
confusa, ecco.
- Io verrò con te, lo sai- mi uscii dalla bocca senza
neanche riuscire a controllare quello stupido pensiero.
- No, non puoi. Non te lo permetto.- il suo sguardo divenne
improvvisamente duro e tenace.
- Ma Mike...- cominciai in preda al panico. No, non poteva andarsene
via senza di me. Non poteva lasciarmi, lui non poteva!
- Io credo che tu debba sapere...- incalzò, parlando
lentamente - la verità- finì in un sibilo che mi
fece venire i brividi.
La verità? Ma di che cosa andava ciarlando?! Mi sentivo
nauseata, improvvisamente, cominciai anche a tremare.
- C-c-che veri-tà?- balbettavo muovendo la bocca
impercettibilmente. Già sospettavo ciò che
volesse dirmi; perciò, ero immobile come una pietra
osservando ogni suo singolo movimento. Non avevo il coraggio di fiatare
anche perchè sembrava che qualcuno mi avesse rubato l'aria.
Mike fece un grosso repiro prima di tornarmi a guardare negli occhi.
Erano cattivi, vuoti, come la prima volta che li vidi. Non mi ricordavo
tantà ostilità nel suo animo...
- Io ti devo delle scuse, non sono stato leale e onesto con te- Mi
guardò in attesa di una mia possibile reazione... che non
arrivò. Non avevo la forza di pensare, di parlare.
Già era un miracolo che riuscissi ad ascoltare...
Non notando niente da parte mia, continuò il suo discorso:
- Non avrei mai voluto infliggerti un colpo come questo, e ti giuro che
non l'avrei mai fatto se non l'avessi ritenuto opportuno. Mi dispiace
tanto, Katia, ma... io...io non...ti amo- finì cauto e
attento a misurare ogni singola sillaba pronunciata. Ogni singola
parola che mi stava calpestando il cuore. Rimasi paralizzata, a occhi
aperti senza batter ciglio. La stanza cominciò a girare
all'improvviso, l'aria calda che entrava dalla finestra agli inizi di
Gennaio era troppo pesante. Ma agli inizi di Gennaio poteva far caldo?
- Non ti ho mai amata...- Un'altra pugnalata dritta al cuore,
togliendomi il respiro. Mi stava massacrando. Mi stava uccidendo. Ecco
per che cosa avrebbero dovuto rinchiuderlo in galera: perchè
mi stava ammazzando. Questo era un reato!
- Mi dispiace, veramente. Ma avevo un bisogno disperato di quei soldi
per curare mio padre. E, per essere sincero, ce ne saremmo andati
comunque. Tutto quello che ti ho raccontato, erano menzogne. Non sei
mai stata la ragazza giusta per me. Dicevo di amarti per il semplice
motivo di farti chiudere il becco dinnanzi la polizia. Ma mi fido
abbastanza della persona che sei diventata per dirti quello che ti sto
confessando ora.- prese di nuovo un lungo respiro. Guardai attentamente
i suoi occhi cercando di denudare la sua anima, capire se fosse uno
scherzo... ma niente. Era tutto vero. Riconoscevo la
sincerità di Mike dai suoi occhi. Ed era sincero. Mi stava
ammazzando con la pura e semplice verità che aveva celato
dietro il suo cuore per due lunghissimi mesi. Aveva finto di amarmi, si
era preso gioco di me e dei miei sentimenti solo per il semplice fatto
di arricchirsi. Non potevo crederci...
- Katia...- pronunciò il mio nome bisbigliando, toccandomi
una spalla per smuovermi dalla posizione che avevo assunto dall'inizio
della sua terribile verità. Terribile per me. Quello era
l'inizio della fine...Mike non mi amava, non mi aveva mai amato. Quelle
parole continuavano a lampeggiarmi in testa e continuavano a pulsare
freneticamente sul mio cuore già sbrindellato in mille pezzi.
- Tu... mi hai usata...?-
Sembrava che parlassi da sola, non lo guardavo neanche in faccia...
- Si-
Mi sentii mancare l'aria e il cuore cessò di battere. Non
capii più dove mi trovavo o che cosa stessi facendo. A
stento ricordavo il mio nome...La mia mente si annebbiò
obbligando la mia vista ad uno sfondo oscuro, buio e tetro.
- Katia! Katia, ti prego rispondimi! Ti prego!- Era la voce di mio
padre. Ma non ero già sveglia? Io non stavo studiando " La
Divina Commedia" di Dante? Si, io me lo ricordavo perfettamente.
- Papà- gracchiai.
- Oh, finalmente!- mi abbracciò stretta a lui.
- Cos'è successo?- chiesi. Mi sentivo ancora scossa ma non
ricordavo niente che avesse potuto farmi rimanere così
scioccata.
- Non so, ero venuto in camera per chiamarti e ti ho trovata sul
pavimento, priva di sensi. Continuavi a ripetere " No, non lasciarmi,
Mike". Chi è Mike?- mi chiese turbato spiegando tutto d'un
fiato le sue preoccupazioni.
Ed eccoli. I ricordi. Quei piccoli e freschi istanti di quella stessa
sera, mi passarono davanti come un treno ad alta velocità
lasciando che la consapevolezza mi attanagliasse l'anima.
Scoppiai in lacrime tra le braccia di mio padre gridandogli come una
pazza che non conoscevo alcun Mike. Piangevo e singhiozzavo. Sentivo di
aver perso qualcosa, un qualcosa di preziosamente importante. Non
sapevo dove l'avevo messo o chi se lo fosse preso. Rischiavo di
diventare pazza se non l'avessi trovato...
- Tesoro, tu non stai bene. Forse sei ancora scossa per il
rapimento...?- chiese dolce e gentile mio padre.
- No, papà. Sto bene- mentii con voce spezzata - Io devo
soltanto ritrovarlo. Solo quello.- continuavo a ripetere. Mi sentivo
chiaro e tondo e sapevo benissimo anche io che sembravo una di quelle
malate mentali da rinchiudere al manicomio.
- Vattene, papà!- esclamai d'un tratto - Esci fuori!-
Mio padre sospirò assecondando la mia richiesta. Sbattei la
porta con un calcio, aprii tutti i cassetti e feci volare per aria
tutti i miei vestiti rovistando in ogni singolo angolo. Sbarrai le ante
degli armadi, gettai a terra i libri di scuola, i quaderni...tutto...
Cercavo e cercavo. Ma che cosa? Che cosa diamine stavo cercando?! Non
c'era niente da cercare. Il cuore, Katia? E' quello che cerchi?!
- Si!- urlai come come una disperata alla domanda che mi aveva sfiorato
i pensieri.
La risposta arrivò subito dopo: C'è l'ha lui. E
per tua informazione, l'ha ridotto uno straccio.
Ma come mi ero ridotta! Parlavo con me stessa!
Colta da un attacco d'ira e desolazione, buttai all'aria cuscini e
coperte. E dopo aver devastato la mia camera, scivolai lentamente con
la schiena contro la parete di un muro fino ad accasciarmi a terra. Il
pianto e i singhiozzi mi scuotevano ancora fino a farmi tremare. Vicino
ai miei piedi, notai un piccolo foglio di carta. Lo raccolsi e lo
portai vicino agli occhi per riuscire a leggerlo.
Il biglietto diceva: " Mi dispiace tanto. Scusami, per tutto. Non
prendertela anche con la mia famiglia perchè io sono stato
l'unico a prendermi gioco di te. Loro ti hanno voluto veramente bene."
Quando lo lessi, all'improvviso, capii ciò che stavo
cercando. La vera prova che lui fosse stato qui, che mi avesse detto
quelle orribili parole. La prova che il mio " tantato omicidio" non
fosse un incubo...
E in fondo alla lettera le ultime due parole che mi fecero morire le
urla sul nascere: " Addio, Katia".
Noteeee:
Eccomi quaaaaaaaaa! Ci
ho messo un pò più di tempo del previsto ma alla
fine c'è l ho fatta T^T il capitolo è
sconvolgente lo sooooooo...Ci sono stata male veramente mentre lo
scrivevo, non posso crederci neanke io che sia finita! Ma purtroppo
è andata così... Lo so lo so, adesso mi starete
mandando maledizioni a tutto spiano però la mia testolina,
all'epoca quando aveva progettato la storia, aveva progettato questa
fine. Oppure no?! Mah.. sarà una sorpresona... xD Se
continuate a leggereeeeee kissà kissà..
ahahahahahha.. Vabbè và, sto diventanto cattiva
ora la smetto xD. Manca l'ultimo capitolo ( sarebbe l'epilogo) e ho
terminato la storia! =( sniff...
Cavolo domani
è il 31! L'ultimo giorno dell'anno! O.o se passa veloce il
tempo vero?! mamma mia ke tristezza...
Andiamo avanti ke
è meglio...xD :
nimi_chan: Innanzi
tutto Buon Natale anke a te... ihihihih.. Mi domando cosa ti
passerà per la testa quando avrai finito di leggere il
capitolo... mah mah.. non mi tirare bestemmie però
ahahahahah... Lo so è molto triste ma alla fine è
giusto così, Katia non poteva partire... va bene sto dando
troppe informazioni.. xD Grazie per aver recensito, al prossimo allora!
un bacioooooo =)
piaciuque:
si è triste =(=( non sai ke brutto mentre lo scrivevo...
uff.. Grazie mille anke a te xD ihihihi bacioneeee! <3
SweetCherry:
piccolaaaaaaa! Eh no purtroppo non è andata come speravi...
Mi dispiace non averti saputo accontentare ma purtroppo la mia idea era
questa. Ma non tutto è perduto, alla fine manca ancora
l'ultimo capitolo! xD Fammi sapere che ne pensi, un bacio grande ti
adoroooo <3
giulia87:
Buon natale anke a te anke se in ritardo! xD Eeeeh si siamo alla fine,
manca l'epilogo! spero ke passerai di qua! =) un bacio grandeeeeee e
grazie mille! <3
Vale728:
Siiiiiiiiiiiiii anke io ho pianto! =( ke bruttoooooo... dai non
fatemici pensare dai dai.. uff.. Spero ke anke questo qui ti piaccia,
un bacio grandeeeee! <3<3
Angolo
pubblicità:
2
storie che vi consiglio assolutamente di leggere perchè sono
favolose! ^^
SECRETLY di fallsofarc &
KIDNAPPED BY LOVE <3 di _Bella_Swan_
Colgo l'occasione per
augurarvi un Buon Natale
( anke se in ritardo)
e un felicissimo
Anno
Nuovo! Buon 2010! =)
|
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Capitolo 23 *** Epilogo ***
Ecco
l'ultimo capitolooooooooooooooooo! T^T
Passarono
giorni, settimane, forse mesi... Riuscivo solo a vivere come un'automa.
Privata di ogni singola emozione e sensazione. Per fortuna esistevano
mio padre e Mimi che ogni giorno, almeno loro, sapevano strapparmi
qualche sorriso. La scuola e la danza stavano procedendo ottimamente,
non come la mia vita privata comunque. Ogni singolo attimo che passava
avevo il timore che quei due mesi lontana da casa fossero soltanto uno
stupido sogno. Un stupido frutto della mia immaginazione. Mi convincevo
sempre di più che nè Mike, nè la sua
famiglia fossero mai esistiti, che quei due mesi non gli abbia mai
vissuti...
Un
giorno come un altro ero in camera mia con Mimi per studiare Geologia.
Materia decisamente insulsa, per i miei gusti, ma importante per il mio
reddito scolastico. Dopo lo studio facemmo un break. Avevo raccontato
già tutto di Mike a Mimi, ormai mi fidavo ciecamente di lei.
Sapevo che non le sarebbe uscita mai neanche una parola. A quel punto
avevo solo bisogno di sfogarmi, di piangere, di urlare e chi meglio di
un'amica poteva capirmi? Avevo troppa necessità di
raccontarlo a qualcuno e lei fu la mia scelta. Mi capì
all'istante e riuscì a darmi conforto solo come una vera
amica sa fare.
-
Katia, forse sarebbe ora che ti presentassi qualcuno- mi
puntigliò maliziosa.
Ma
a me non andava di conoscere nessuno, di stare con nessuno.
Scossi
il capo sorridendole grata per il pensiero, ma meglio di no.
-
Perchè no?- mise il broncio deluso.
-
Perchè non mi sento ancora pronta-
Sospirò
sommessamente. Ero sicura che a Mimi non facesse piacere vedermi
soffrire e stare male per uno stronzo come Mike. Ma a quel punto mi
chiedevo se davvero avessi bisogno di dimenticare lui o... se
già avessi rimosso? E stessi cercando di colmare quel vuoto
mentale durato due mesi?
Mimi
si alzò mettendosi a curiosare tra la mia libreria. Prese un
libro e ci soffiò sopra facendo cadere tutta la polvere che
vi si era accumulata. Quei libri non li vedevo da una vita, non sapevo
neanche cosa ci facessero ancora lì.
-
Questo lo leggi?- mi chiese cominciando a sfogliarlo.
-
No, prendilo- risposi atona. E più mi accorgevo della mia
apatia, più avrei voluto morire.
Mi
alzai anche io decidendo di accantonare quei pensieri e quelle assurde
paranoie che mi assalivano ogni tanto. Mi diressi verso la libreria con
l'intenzione di svuotarla un pò: almeno mi avrebbe tenuto
impegnata la mente e mi avrebbe proibito di pensare a cose vietate.
Levai
quattro libri pieni di polvere e li feci cadere per terra a causa delle
mie mani di burro. Insieme ad essi, vidi cadere una busta che Mimi
raccolse per me.
-
Grazie- le dissi con la più sincera confusione stampata in
volto. Non ricordavo assolutamente di avere un foglio tra quei libri.
Erano mesi, forse anni, che non li toccavo. Anche perchè
quello scaffale era di mia madre e non avevo il coraggio nemmeno di
sfiorarlo.
Aprii
la busta, estremamente curiosa di sapere cosa ci fosse stato
all'interno.
Un
foglio piegazzato in tante piccole parti. Sul primo lato che aprii ci
fu una sola parola che mi fece girare la testa, che diede il via al
batticuore ansioso che precedeva gli attimi di panico. " Scricciolo..."
Subito
fui presa da uno spasmo aprendone un altro lato ma lo vidi vuoto. Non
avevo il coraggio di aprire tutta la lettera, non volevo leggere.
Cos'altro avrebbe potuto scrivere di peggio? Più delle
parole e delle conferme che mi aveva dato? Voleva veramente vedermi
morire?
Deglutii
rumorosamente. Però, presi il coraggio in mano e srotolai
l'altro lato con il cuore che batteva forte.
"
Leggi attentamente..."
Aprii
la lettera di scatto distendendola sul tavolo e accasciandomi sulla
sedia prendendomi la testa fra le mani. La dovevo leggere o no?
-
Mimi, per favore, puoi uscire un momento?- le chiesi sussurrandole
flebilmente.
Annuii
comprensiva e mi lasciò sola.
Cominciai
a leggere titubante la lettera di Mike.
"
Katia,
Se
stai leggendo la lettera vuol dire che io sono già partito
da un pezzo e lasciato la città... Volevo scriverti solo
poche righe, le più essenziali parole che uno come me
può trovare.
Per
favore, per favore dimentica TUTTE le ultime parole che ti ho detto.
Dirti che non ti avevo mai amata è stata una terribile
bestemmia. Era tutto una messa in scena, amore mio. Io ho dovuto farlo.
Non potevo farti voltare le spalle alla tua vita per stare con una
famiglia di ladri, sempre sotto continui rischi. Non è il
tuo posto, non lo è mai stato.
La
biondina non ha fatto il mio nome. Era soltanto una scusa che mi sono
inventato per giustificare il trasloco. Ma era tutto quanto una scusa,
una finzione...
Voglio
che tu sappia che io non ho MAI amato nessuno in vita mia come ho amato
te. Tu sei il mio raggio di luna, che illumina le mie notti buie. Sei
la mia ragione di vita, sei tutto per me. Non so come farò a
vivere senza di te. Sarà terribilmente difficile, mi sento
morire già scrivendoti queste parole.
Ricordati,
ti ho amata sempre dal primo momento che incontrai i tuoi occhi. Ti
amo, con tutto me stesso e ogni giorno porto nel mio cuore il tuo
ricordo conservandolo gelosamente. E ti amerò per sempre,
mio unico, primo, vero amore. Sarai per sempre il mio piccolo
scricciolo deciso e spavaldo, dolce e disinvolto, testarda e
capricciosa... Sarai sempre Katia, il mio amore, la mia luce, il mio
cuore. Spero che un giorno smetterai di soffrire e riuscirai a
ricordarmi con un sorriso sulle labbra. Ma non dimenticarmi mai,
perchè io non lo farò. Per ora posso solo
soffrire, come stai facendo anche tu.
Ti
auguro tutta la felicità di questo mondo. Dopo aver amato un
ladro, credo che tu te lo meriti. MI dispiace di non essere stato io
quello che ti ha reso felice, ma avrei tanto voluto. Tanto, forse
troppo...Tanto che mi sono illuso. Ora devo andare, mio unico raggio di
luna. I miei non volevano che ti scrivessi una lettera dicendoti la
verità, ma proprio non riesco a vivere a saperti con quella
smorfia di dolore sul viso e quella convinzione dei miei falsi
sentimenti. Vivrò un pò meglio con la speranza
che tu mi creda dopo aver letto le mie parole.
Ti
amo, scricciolo. Il mio cuore ti appartiene.
Mike
"
Con
le lacrime agli occhi, chiusi la busta premendola contro il mio cuore.
NOTE:
Allora,
volevo innanzitutto ringraziare TUTTI, ma proprio tutti, per aver
continuato a seguirmi. Tutte le persone che mi hanno inserito fra i
preferiti (47) e seguite (41). Grazie, veramente di cuore.
Poi ringrazio nimi_chan, _Bella_Swan_,Vale728,sara96_98,
SweetCherry, valespx78 per aver recensito l'ultimo capitolo! Scusate
molto ma non ho tempo di ringraziarvi una ad una perche sono di fretta
;-). Mi auguro che la mia piccola storia vi sia piaciuta e vi abbia
regalato qualcosa. Grazie, ancora di tutto <3 Grazie
In compenso però... :D sono con un'altra storia... ahahahah
prrrrrrr... di già! Vi consiglio di passare a leggerla. E'
una storia vera che mi è stata raccontata da mia cugina,
stupenda davvero. Vi lascio qui il prologo:
____________________________________________
Our Secret KissQui
Mi ero sempre
chiesta che rumore facesse la felicità, se fossi stata in
grado si sentirla. A volte ti si avvicina in modo silenzioso, da non
capire che ti cammina a fianco tutti i giorni. Oppure arriva in modo
brusco, sconvolgendo completamente la tua vita. La mia
felicità era arrivata in tutti e due i modi,
sorprendentemente. E nonostante tutto, ero stata capace pure di
perderla. Sapevo benissimo che avrei dovuto alzarmi di lì e
correre da lui per spiegare come stavano le cose; piangere non serviva
a nulla. Ma le sue parole mi avevano accoltellato l'anima riducendola a
brandelli. Lui era deluso da me, dal mio comportamento... Credeva che
provassi piacere nel vederlo soffrire, ma non capiva che il suo dolore
era il mio dolore. Non capiva che l'amavo da morire. Forse, non ci
aveva mai pensato ai possibile sentimenti che avrei potuto provare per
lui. Beh, come potevo dargli torto? Ci eravamo odiati per
più di 15 anni...
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