Puzzle {Daisuga

di NamjoonAddicted
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Sweet Memories ***
Capitolo 2: *** 2.Like Burning Wood ***
Capitolo 3: *** 3.Of Bets, First Times & Christmas Wishes ***
Capitolo 4: *** 4.Nutcracker ***
Capitolo 5: *** 5.Planned Kiss ***
Capitolo 6: *** 6.Hot Chocolate,Warm Kisses ***
Capitolo 7: *** 7.Last Christmas ***
Capitolo 8: *** 8.Unexpected Gift ***
Capitolo 9: *** 9.Santa,Wanna Ride Your Raindeer Or..? ***



Capitolo 1
*** 1.Sweet Memories ***


★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Christmas Game – Puzzle Time" a cura di Fanwriter.it! 
★Numero Parole: 544
★Prompt/Traccia:  1.Caramelle

★Rating: Verde★

 

Daichi's Point of View

 

Presi coraggio ed entrai.Erano anni che non ci mettevo piede,eppure mi sembrava tutto così come lo avevo lasciato anni fa, nonostante fosse cambiata gestione.Era sempre il piccolo negozio di dolciumi che ci vedeva sempre insieme.
Non potevo ancora credere di aver avuto un'idea così stupida ed infantile, eppure sentivo il bisogno di farlo, sapevo che andavo sul sicuro in qualche modo.Fui accolto dal tipico odore stucchevole di caramelle, unito a quello del pan di zenzero e del marzapane, che riuscirono ad equilibrare l' insieme,rendendolo più che piacevole.
Non era cambiato nulla, nè la disposizione, nè i prodotti, nè l'aspetto di essi.Esattamente come avevo lasciato.
Quasi il tempo si fosse fermato.
La ragazza dietro il banco, si accorse di me e del mio essere meravigliato e alquanto spaesato, che richiamò la mia attenzione.
"Posso esserti d'aiuto?"- mi chiese con gentilezza-.
"Oh, Erm...Buongiorno, si grazie. Vorrei due etti e mezzo di orsetti gommosi e ...una ventina di bastoni di zucchero"
"Arrivano subito"
"Oh, i bastoncini, per favore, potresti farmi una confezione regalo?"-chiesi tiubante-.
"Certamente,nessun problema"-e con un sorriso scomparve nel retro-.

 

 

Suga's Point Of View

 

La casa, a parte me, era deserta e silenziosa, com'era spesso ultimamente, questo però non bastava mai a sottrarle accoglienza e calore, senza contare il tipico odore di casa Sugawara.
Stavo seduto sul davanzale della finestra, a bere la mia tazza di thè pomeridiana, accompagnata da qualche biscotto di pan di zenzero, il tutto mentre guardavo l'albero, che aveva così intensamente rapito la mia attenzione.Era colorato, gioioso e luminoso come sempre eppure...c'era qualcosa che mancava, anche se in quel momento mi sfuggì.Fui interrotto dal suono leggero del campanello.
Posai la tazza ed il piattino sul davanzale, accorrendo alla porta che aprii lentamente, alzai lo sguardo sulla figura dinnanzi all'ingresso, sgranando leggermente gli occhi.
"Daichi!"-esclamai sorpreso-.
Si portò una mano dietro la nuca, abbassando lo sguardo imbarazzato.
"C-Ciao Suga"-era sempre più bello, e la mia cotta per lui..sempre più grande-.
"Sei tornato finalmente"-non riuscii proprio a contenere la mia felicità-.
"G-Già, mi..mi sei mancato"- quell'imbarazzo che riusciva sempre ad accentuare quella sua aura così timida e profonda-.
"Anche tu! Quanto resterai quest'anno?"
"Sempre fino metà gennaio"
"Capisco...Ti sei alzato un sacco!"-constatai, guardandolo meglio-.
"Anche tu sei cresciuto...e sei cambiato"-arrossii lievemente annuendo-.
"Si, è probabile, anche se resti più alto tu di me"
"Già"-ridacchiò divertito-.
"Oh, giusto...V-Vuoi entrare?"
"No grazie dell'invito ma sono solo passato a portarti una cosa, poi torno a casa a disfare le valige"
"Uh? Una cosa? Di cosa si tratta?"-chiesi incuriosito come non mai-.
"Di questo"-mi porse un sacchettino bianco di carta,che presi subito-.
"Grazie"-sorrise dolcemente,facendo arrossire ancora di più le sue guance già rosse per via del freddo-.
"Bhe, ora sarà meglio che vada, ci si vede Suga"-si voltò dopo avermi salutato con un cenno,voltandosi e dirigendosi verso casa di suo nonno-.
"Alla prossima!"-gridai dopo aver ricambiato il gesto giusto in tempo-.
Rientrai in casa, aprendo il sacchettino, sentendo un forte odore di menta piperita che andò a sposarsi alla perfezione con gli odori già presenti in salotto. 
Tirai fuori il sacchettino e sorrisi incredulo, portandomi la piccola confezione regalo al petto.
Bastoni di zucchero.
Ecco cosa mancava al mio albero, i bastoni di zucchero che eravamo soliti comprare io e Daichi sotto le feste per addobbare l'albero.
"Oh Daichi..."-arrossii portandomi il pacchetto sul viso, quasi a voler nascondere il mio rossore-.
Lo guardai ancora una volta, prima di aprire il pacchetto e sistemarli sull'albero.

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Capitolo 2
*** 2.Like Burning Wood ***


 ★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Christmas Game – Puzzle Time" a cura di Fanwriter.it! 
★Numero Parole: 963
★Prompt/Traccia: 2.Legna Da Ardere  

★Rating: Giallo★

Suga's Point Of View

 

Per quelle vacanze invernali, avevamo deciso di organizzare una gita con tutto il club di pallavvolo. Eravamo tutti insieme,in una baita in mezzo ad un bosco innevato. Il Coach e il Sensei erano stati tanto gentili ad accompagnarci e decidere poi di passare anche loro un po' di tempo a riposarsi con noi, per quanto effettivamente potessero rilassarsi.
Il paesaggio era bellissimo e tranquillo. La baita era vuota, non c'era nessuno in casa che non fossi  io, ma fuori, dal cortile sul retro, proveniva un rumore continuo e a me piuttosto familirare.
Lasciai la cucina, con due tazze di cioccolata calda in mano, uscendo sul cortile posteriore.
Sorrisi, nel trovarvi Daichi intento a tagliare la legna.
"Sono ore che sei qui, riposati un po' "-dissi attirando il suo sguardo-.
"Ehi..."-mi rivolse un meraviglioso e dolce sorriso,posando l'accetta, avvicinandosi verso di me-.
Gli sorrisi a mia volta, lasciandogli un soffice bacio sulle labbra.
"Ti ho portato la cioccolata"
"Grazie"-sussurrò ancora sulle mie labbra, prima di lasciarvi ancora un bacio e prendere la tazza dalle mie mani-.
Mi prese poi dalla vita, conducendomi con lui a sedermi sulla catasta di legna appena tagliata.
"Pensi che useremo davvero tutta questa legna?"
"Abbondare è meglio che deficere"-sorrise-.
"Hai ragione"-constatai ridacchiando,prendendo a bere la mia cioccolata-.
"Dove sono andati tutti? Ho sentito la macchina andare via"
"A fare la spesa e altre commissioni, prima di poter passare tranquilli tutto il tempo della vacanza"- risposi accoccolandomi alla sua spalla, continuando a bere-.
"Tutti?"-chiese quasi incredulo-.
"A quanto pare..."-ridacchiai-.
"Quindi siamo soli?"-sussurrò malizioso, strofinando il naso contro l'incavo del mio collo-.
"Si ma non farti strane idee"
"Mhh... E perchè no?"
"Perchè potrebbero tornare da un momento all'altro"-constatai baciandogli una guancia-.
"Hai ragione....però"
"Pero?"
"C'è la stanzetta adiacente alla legnaia"-continuò a strofinare il naso sul mio collo-.
"La Legnaia?Davvero?"-lo guardai con un sopracciglio alzato-.
"Hai un fidanzato arrapato,cosa vuoi farci?"-mi baciò il collo, ridacchiando-.
"E Questo linguaggio?"-chiesi sbigottito-.
"Colpa tua...Il cioccolato mi da alla testa,lo sai"- mi prese il mento con due dita, costringendomi a guardarlo, prima di cominciare a baciarmi-.
"Bhe...Mi toccherà prendermi le mie responsabilità"-sussurrai sulle sue labbra con un sorriso-.
"Dio quanto ti amo"- e si avventò sulle mie labbra, dischiudendo le sue-.
Risposi al bacio con enfasi, dischiudendo le labbra a mia volta, lasciando incontrare le nostre lingue prima con lentezza, per poi fargli acquistare velocità.
Mi sedetti sulle sue gambe, dopo aver appoggiato la tazza in modo che non cadesse, circondandogli il viso con le mani. Poggiò le mani sulle mie cosce, accarezzandole leggermente, mentre il vorticare delle nostre lingue si faceva più intenso.
"Wow"- sussurrai staccandomi da esse, sorridendo ed arrossendo leggermente-.
Annuì soltanto, lasciandomi un bacio a fior di labbra per poi avvicinarsi al mio orecchio.
"Allora andiamo?"- annuii ridacchiando, per poi scendere prima dalle sue gambe e poi dalla catasta li legno, avviandomi verso la porticina, ed oltrepassandola, aspettando che lui facesse lo stesso-.
Entrò a sua volta, chiudendosi la porta alle spalle, bloccandola con la sicura.
La stanza non era molto grande, ma per essere uno studio adibito alla lavorazione del legno, non era troppo piccolo, in compenso però molto attrezzato e ben fornito.
Mi sedetti sul piano di lavoro, completamente vuoto e pulito, allacciando le gambe attorno alla sua vita, avvicinandolo al mio corpo per poi riprendere a baciarlo in quel modo così capace di accendermi.
Intrufolò una sua mano sotto il mio maglione, trovando la mia pelle nuda sotto di esso.<
La sua pelle era gelata in confronto alla mia.
Ero sempre bollente sotto il suo tocco, sotto il tocco di quelle mani che amavo, amavo da morire.

 

 

 

Daichi's Point Of View

 

 

Bollente.
La sua pelle riusciva ad essere così calda a contatto con la mia.
Quasi a riflettere il calore del fuoco di passione pura che scoppiava tra di noi.
Quasi come se fosse lui stesso l'innesco di questa fiamma, fiamma che divampava ogni qual volta ci trovavamo in una situazione simile. Fiamma che ci consumava, ci privava delle energie dopo averci uniti in ogni modo possibile, fiamma capace di consumarci, farci ardere come legna. Noi stessi il combustibile di questo fuoco irrefrenabile una volta acceso ed incontenibile una volta espanso. Fuoco capace di rafforzare il nostro amore.
Ogni fibra del nostro corpo corrosa lentamente da quel piacere consumante, ardente come i nostri corpi nudi s contatto, che riusciva a divampare gradualmente, facendoci godere appieno, soddisfandoci sempre nel modo più completo possibile, fino a sfinirci e lasciarci ansanti ancora l'uno attaccato all' altro a perderci in sguardi intensi, in quel terpore intimo e impagabile. Terpore segnato dai sorrisi più dolci e sinceri, seguiti da baci soffici e mugolii lievi, tutt'altro rispetto ai baci bollenti a base di saliva e denti , gemiti ed ansiti forti ed implacabili, quali erano invece i loro predecessori.
Noi che dopo aver bruciato come legna secca, rimaniamo lì, consumati da noi stessi, come braci, silenti e tiepide, pronte a bruciare ancora e ancora, fino a ridurci in cenere.
E in quel momento, eravamo nel piano dell' ardore, con i busti nudi ed i pantaloni slacciati, intenti a divorarci le labbra, come se fosse l' unica cosa che ci servisse per vivere, mentre le nostre mani, correvano veloci le une sulla schiena dell'altro.
Bollenti.
Come il resto del suo busto.
Come le sue labbra sulla mia pelle.
Come la mia pelle pulsante dopo l'ennesimo segno violaceo lasciato su di essa.
Tutto così  fluido e naturale, come il sinuoso movimento di una fiamma non ancora al suo apice.
Eravamo in quella situazione di stallo ancora contenibile, ma quando le sue mani oltrepassarono ogni barriera per stringere con possessività le mie natiche tra le dita e ringhiare leggermente subito dopo, la fiamma divampò, oltrepassando il limite, allargandosi, sempre più vicina al suo apice di grandezza, con il nostro consenso. Lasciando che ci consumasse, ancora una volta, rischiando sempre più di diventare cenere dopo essere stati bruciati.

Come legna da ardere

 

  «Si...Il cioccolato mi da davvero alla testa» 

 

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Capitolo 3
*** 3.Of Bets, First Times & Christmas Wishes ***



★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Christmas Game- PUZZLE TIME" a cura di Fanwriter.it! 
★Numero Parole: 1916
★Prompt/Traccia: 28.Biancheria Sexy  


★Rating Rosso★

 

Daichi's Point of View



 

Stupido Kuroo, stupido lui, la sua scommessa, e Bokuto che ci aveva spezzato le mani, convalidando la nostra sfida. 
Era per colpa loro che mi trovavo con delle autoreggenti bianche,insieme ad un completino Neko, completamente bianco anch'esso. Continuavo a guardarmi allo specchio, imbarazzato come non mai.
Non era esattamente così che volevo che si svolgesse la mia prima volta da passivo. Si, mi ero deciso, dopo un anno di relazione,  ero pronto a concedermi all'unica persona a cui sarei stato capace di donare tutto me stesso, anche conciato così. Il nostro amore è più importante.
Sbuffai,finendo di addobbare la stanza.Insomma, avevo programmato tutto : la sera del 24, i pavimenti della stanza ed il corridoio di casa erano tappezzati di petali di rose bianche e blu e candele al miele dappertutto.
Era sera inoltrata, erano quasi le dieci, ormai sapevo che stava per tornare a casa, sarebbe entrato da un momento all' altro. Decisi di aspettarlo in camera, cercando di far passare il disagio e la vergogna che avevo addosso.
 

Suga's Point Of View

 

Sospirai, aprendo la porta di casa.
Ero esausto. Il Lavoro mi aveva ucciso, dopo la sessione di shopping convulsiva a dir poco necessaria poi...Distrutto, non c'era aggettivo per descrivermi meglio in quel frangente.
Entrai in casa.
"Daichi son tornat-..."-mi bloccai, trovando solo una scia di candele al miele  un sentiero di  petali blu e bianchi che conducevano ad un leggero bagliore soffuso, proveniente dalla camera da letto-.
"Daichi.."-sussurrai posando le buste con i regali togliendomi le scarpe e spogliandomi dal cappotto, dal maglione e da sciarpa e paraorecchie-.
"Daichi..."-chiamai ancora cominciando a preoccuparmi, avvicinandomi all' entrata della stanza-.
Nessuna risposta.
"Daichi sei..."-entrai in camera, trovandolo disteso sulla pancia mentre mi guardava sorridente con un completino Neko bianco indosso-.
Rimasi allibito, deglutendo a vuoto.
Lo guardai scendere dal letto, mentre si avventava sulle mie labbra, baciandole con dolcezza.
"Bentornato"- sussurrò sulle mie labbra, baciandole nuovamente-.
Chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare dal bacio, poggiandogli le mani sui fianchi, che strinsi, tirandoli contro il mio bacino-.
Mi morse il labbro inferiore, lasciando morire lentamente il nostro bacio.
Ridacchiai.
"Non che mi dispiaccia - cominciai, passandogli un dito sul pezzo di petto lasciato scoperto dal reggiseno - ma questo?" -chiesi poi, infilando un dito nel sottile elastico che collegava la parte anteriore e quella posteriore di quello slip a dir poco succinto-.
Mi baciò nuovamente, artigliandomi le natiche, attraversando ogni strato di stoffa, facendomi sobbalzare e mugolare appagato.
"Non facciamo domande, mh?"
Annuii senza fiato, mentre una sua gamba si insinuò tra le mie, le sue mani attorno ai miei glutei e la sua erezione contro la mia.
"Perfetto"- sussurrò sul mio collo, prima di morderlo-.
"Ah.."-gemetti innalzando il capo, lasciandogli più spazio a disposizione per torturarmi-.
Le sue mani impazienti e leggere, corsero a sbottonarmi la camicia con urgenza , mentre ansimavo pesantemente, in risposta alle sue attenzioni sul mio collo-.
"Suga..."-mi chiamò in un sussurro prima di leccarmi la linea del pomo d'adamo, dalla base del collo, fino al mento-.
"Ah..."-gemetti, senza riuscire a dire altro-.
"È così dolce la tua pelle"-finí di sbottonarmi la camicia,  e con un gesto secco,  me la sfilò dalle spalle,  scoprendo il mio petto,  facendola poi scivolare velocemente dalle mie braccia, togliendomela definitivamente-. 
Ansimai ad occhi chiusi, sentendo chiaramente le sue labbra sul mio capezzolo sinistro. 
Lo morse, gli vorticò attorno con la lingua, e lo risucchiò, mentre con la mano che non mi accarezzava la spalla, andò a slacciarmi i pantaloni. 
"D-Daichi"-li fece scivolare lungo le mie gambe, per poi cominciare a massaggiarmi l'erezione da sopra i boxer-. 
Passò all'altro capezzolo, mentre la sua mano dalla mia erezione, scese andando a giocare con i miei testicoli, facendomi solo gemere di più. 
"Oh D-Daichi..."-indietreggiò, facendomi avanzare, verso il letto-
Si inginocchiò sul materasso, lasciandomi in piedi, davanti a lui, mentre la sua lingua scendeva sul mio petto,finendo poi il percorso nel mio ombelico e le sue mani mi accarezzavano i fianchi. 
"Ah... "-inclinai nuovamente il viso verso l'alto-. 
Lo sentii scendere ancora, fino a stuzzicarmi l'erezione, accarezzandola con le labbra e con la lingua da sopra i boxer, passandole lentamente su tutta la lunghezza, facendomi ansimare pesantemente. 
"D-Daichi ah... "-abbassò poi dall'elastico, i miei boxer, togliendomeli definitivamente e trascinandomi sul letto insieme a lui-. 
Rimasi in ginocchio, con lo sguardo perso nel piacere, mentre si sdraiava sul letto, prendendo tra le mani la mia erezione, ormai scoperta leccandola e poi succhiandola con foga. 
Gemetti, urlando il suo nome, graffiandogli le spalle. 
Dio.
Il calore delle sue labbra, la sua aderenza così perfetta, la velocità dei suoi movimenti, la sua gola che si stringeva attorno alla mia punta sensibile. 
LA.MIA.MORTE.
Mi portò vicino al limite molto, molto presto. 
Ma subito prima che potessi dirglielo, si staccò bruscamente, tornando a baciarmi. Lo abbracciai forte, portando poi le mani sulle sue natiche, che feci uscire dalla parte posteriore dello slip, spostando la stoffa verso il centro. 
"Suga... "-sussurrò al mio orecchio dopo essersi staccato bruscamente dalle mie labbra-
S-si, Daichi?"-risposi, continuando a stringere le sue natiche sode-.
Andò a prendere la mia erezione in una mano, cominciando a muoverla velocemente. 
Gemetti, stringendomi a lui, poggiando la testa sulla sua spalla, ansimando velocemente, ormai senza fiato-. 
"Sono passati mesi ormai e... Mi chiedevo se... "-Continuò, baciandomi il collo, velocizzando i movimenti-. 
"S-se?"-chiesi a mia volta, lasciandogli un succhiotto sulla spalla-. 
" Se volessi farmi tuo"-rimasi interdetto-.
Innalzai il capo all'istante prendendogli il viso tra le mani guardandolo intensamente , continuando ad ansimare. 
"N-ne sei sicuro?"-ricambiò il mio sguardo, baciandomi velocemente ma con dolcezza-. 
"Non volevo chiedertelo conciato così ma... Si assolutamente sicuro"-annuii in risposta baciandolo con foga, per poi spingerlo sul materasso-
"Si,Daichi ti voglio fare mio, e far sapere al mondo che mi appartieni. Quindi.. Fa comandare me, mh?"-scesi a baciargli il collo, mentre gli sfilavo il reggiseno dal petto-. 
Presi a giocare con i suoi capezzoli, mentre infilavo la mano nello slip del completino, sentendolo gemere il mio nome.

 

Daichi's Point of view



Le sue labbra ormai esperte,  sapevano come muoversi sul mio corpo per fami perdere la testa. 
Percorsero tutto il mio addome, infilandosi poi sotto l'intimo, leccandomi i solchi della V, prima da un lato, poi dall' altro, togliendomi poi anche lo slip.
Mosse le labbra lungo la mia erezione, senza prenderla in bocca, facendo su e giù un paio di volte, per poi scendere definitivamente risucchiando i miei testicoli ormai gonfi, uno alla volta, prendendo poi a leccarli, risalendo ancora, fino alla mia punta. 
Prese poi la mia lunghezza con tre dita, drizzandola davanti al suo volto, leccandola fino alla base, una, due, tre volte, tornando ai testicoli e scendendo ancora, arrivando a stuzzicare con la sua lingua bollente la mia apertura ancora inviolata. 
Allo scontro con la sua lingua, un'intensa scarica di piacere pervase il mio corpo, tanto da farmi gemere forte il suo nome. 
"S-Suga... Ah"-mi tappai la bocca con una mano, chiudendo gli occhi-.
Cominciò a spingerla tra le mie carni strette e calde, facendomi gemere sempre di più, per poi vorticarla, costringendomi così a mordermi le labbra e stringere le lenzuola tra le dita per non gridare. 
"Lasciati andare Daichi..."-sussurrò, accarezzandomi Tutto il petto e l'addome, con le sue dita leggere che si infilavano in ogni scanalatura muscolare del mio corpo-.
"Fammi sentire tutto"-arrivò al mio viso, passò il pollice sul labbro superiore, tirando fuori quello inferiore dalla presa ferrea dei miei denti-.
Mi accarezzò le labbra, portando poi il pollice e l'indice a tenermi il mento potendole così dischiudere, ed infilando le stesse dita tra di esse, ordinandomi implicitamente di lubrificarle.
Accolsi le sue dita, leccandole e succhiandole com'ero abituato a fare con il suo sesso.
Continuai fino a quando non si ritenne soddisfatto; le sfilò dalle mie labbra, facendo uscire la lingua dalla mia apertura, cominciando subito a spingere la punta del suo indice sul mio anello muscolare, tornando con il viso davanti al mio, cercando una conferma.
Annuii.
"S-Si Suga...Ti prego"-sussurrai, socchiudendo gli occhi-.
Tornò sulle mie labbra, baciandomi con dolcezza con il chiaro intento di distrarmi dalla prima falange che si stava facendo strada tra le mie carni. Cercai d rilassarmi il più possibile, ed il bacio mi aiutò molto, tanto da riuscire a farmi rilassare del tutto e facilitare un sacco l'entrata del dito di Suga. Non sentii altro che intenso piacere fin da subito.
Non sentendo nessun gemito di dolore lasciare le mie labbra, cominciò a muoverlo staccandosi di poco dalle mie labbra.
Gemetti, scosso da intensi brividi e con le labbra increspate da intensi gemiti di piacere,rendendomi conto che un solo dito non riuscì a soddisfarmi.
"Ah-Ancora Suga.."-pregai poco prima che esaudisse la mia richiesta,stringendo convulsivamente le lenzuola-.
Fece uscire l'indice, puntandolo nuovamente contro,insieme al medio.
Sospirai.
Il dolore non mancò, ma il piacere era troppo grande per essere rimpiazzato.
Le mosse con lentezza, accorgendosi della mia smorfia, aumentando però la velocità ogni qual volta i miei gemiti di piacere crescevano d'intensità.Arrivò presto a spingerle, ruotarle e sforbiciarle fino in fondo, fino a soddisfarmi appieno, fino a spingermi a muovermi verso di esse.
"S-Sono pronto Suga...Voglio te"-sussurrai, ricevendo uno sguardo preoccupato-.
"Sicuro?"-mi chiese con un sorriso colmo di premura, accarezzandomi il viso-.
Ricambiai il sorriso, annuendo, più convinto che mai.
Sfilò entrambe le dita, allineando la sua erezione alla mia entrata, cominciando a penetrarmi.
"D-Daichi...Ah"-strinsi le lenzuola,tirandole forte-.
"AH!S-Suga..."-gli graffiai la schiena, arrivando alle natiche,stringendole possessivamente e spingendogli il bacino contro il mio il più possibile-.
"S-SugAH...M-Muoviti"-supplicai, mentre lui eseguì la mia richiesta, spingendosi in me lentamente-.
"D-Dio...Sei-Sei così stretto.."-sussurrò una volta arrivato infondo-.
Prese a muoversi, dandosi un ritmo lento e cadenzato, capace però di farmi gemere pesantemente comunque. Ritmo che accellerò velocemente, insieme alla frequenza dei nostri gemiti e l' intensità dei nostri baci.
Ero completamente perso nel piacere che il mio grigio era sempre stato capace di donarmi.
Ora capivo il perchè era così bello, ora capivo l'intensità dei suoi gemiti, ora capivo la sua sensibilità e la facilità con la quale era possibile farlo impazzire.
Mi sentivo esposto, sensibile come non mai, e collegato in tutti i modi ed una volta per tutte alla persona che ho sempre amato.
Con un colpo di reni cambiò le posizioni, facendomi sedere sul suo bacino e muovermi su du esso, riuscendo così a prenderlo fino alla base.
Ero aggrappato al suo collo,ansimante che mi muovevo su e giù sul suo sesso eccitato, realizzando così ogni mio più recondito desiderio.
Ero al limite ormai, i testicoli erano gonfi e i muscoli cominciavano a tirare, e il principio di quella sensazione ormai così familiare cominciò a farsi strada nel mio corpo, quando poi decise di prendere in mano la mia erezione e muoverla su di esse, oltre a farmi ricadere all' indietro, diminuì solo la soglia del limite che ormai ero prossimo a raggiungere.
"D-Daichi io..Sto per AH"-innalzò il capo, stringendo e muovendo più veloce la sua mano sulla mia erezione-.
"Ah..A-Anche io Suga..Sto per..AH!"-si mosse ancora, toccando un punto in me che mi fece venire all' istante tra le sue mani, con fiotti copiosi e caldi che mi sporcarono tutto l'addome-.
Improvvsamente sgranai gli occhi, sentendomi invadere dal suo seme caldo. Si rizzò a sedere,stringendomi a sè, ancora scosso dall'impetuoso orgasmo, lasciandomi lievi baci asciutti dappertutto.
Sorrisi,lasciandogliene uno tra  i capelli a mia volta, alzandomi dal suo corpo. Mi fermò,tenendomi per la vita, cominciando a leccare via i residui di sperma che avevo, ripulendolo minuziosamente, facendomi l'occhiolino una volta finito.
Sorrisi scuotendo il capo, sdraiandomi, aspettando che si accoccolasse al mio petto.
E così fece. Gli lasciai un bacio sulle labbra.
"Suga"
"Si?"
"Ti Amo"-sorrise arrossendo leggermente, baciandomi dolcemente le labbra-.
"Ti Amo anche io....Ah, e Daichi..."-sussurrò a sua volta dopo aver guardato distrattamente verso l'orologio-.
"Si?"-chiesi in un mugolio dopo aver chiuso gli occhi-.
"Buon Natale"
"Buon Natale anche a te"-sorrisi a mia volta,stringendolo a me e dopo l'ultimo bacio ci addormentammo l'uno tra le braccia dell'altro-.

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Capitolo 4
*** 4.Nutcracker ***


★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Christmas Game - Puzzle Time" a cura di Fanwriter.it!
★Numero Parole: 429
★Prompt/Traccia: 38.Schiaccianoci 

★Rating Verde★

 

Daichi's Point Of View

 

Era ormai il nostro quarto Natale insieme, e quest'anno avevo deciso di fare le cose in grande, davvero in grande.
Sapevo quanto Suga amasse l'arte in ogni sua forma, quanto potesse essere affascinato e ammaliato dal balletto classico, e sapevo perfettamente la sua opera preferita. Una prestigiosa compagnia teatrale aveva la data a Tokyo proprio durante le vacanze invernali. Non so come, ma ero riuscito a procurarmi due biglietti all'ultimo. Lo spettacolo era al Meijira alle undici di sera, il 28 di Dicembre.
Avremmo passato la Vigilia da soli, stavo tornando a casa dopo essere andato a ritirare la seconda parte del suo regalo. Entrai in casa, lasciandogli un bacio a fior di labbra, rintanadnomi in camera per assemblare il tutto.
"Daichi..La Cena!"
"Arrivo"-risposi, riponendo tutto nel sacchetto, raggiungendo la sala da pranzo, lasciando il sacchetto sotto l'albero-.
Ci sedemmo e mangiammo la nostra cena, cominciando a chiaccherare del più e del meno serenamente,tenendoci per mano e scambiandoci qualche bacio dolce.
Non stavo più nella pelle ormai.
Era mezzanotte passata quando finimmo di sparecchiare.
Lo attirai a me e lo baciai con trasporto.
"Buon Natale Suga"-sorrisi,strofinando i nostri nasi-.
"Buon Natale a Te Daichi"-sorrise a sua volta,lasciandomi un altro bacio dolce sulle labbra-.
"Ora però i regali"-andai a prendere il sacchetto, porgendoglielo,impaziente come non mai-.

Suga's Point Of View

Mi trovai un bellissimo sacchetto argento tra le mani.
Alzai lo sguardo su Daichi che mi incoraggiò ad aprirlo con un cenno del capo.
Mi morsi il labbro nervoso, aprendo il sacchetto,trovandovi uno schiaccianoci.
Sorrisi ancora di più,rigirandolo tra le mani, trovando un tubicino di carta, tenuto arrotolato da un anello. Un anello in oro bianco.
Lo sfilai, ammirandolo, scoprendo così un' incisione al suo interno: "Il sole scaccerà le tenebre e ti condurrà da me".
Sentii le lacrime percorrermi le guance,calde e silenziose.Singhiozzai,infilandomi l'anello all'anulare, srotolando poi quel curioso tubicino di carta, riprendendo a singhiozzare.
Biglietti, due biglietti per "Lo Schiaccianoci".La mia opera preferita,opera che ho sempre voluto vedere dal vivo.
Strinsi i biglietti in una mano,saltandogli in braccio e baciandolo con foga, mentre le lacrime non accennavo a smettere di scivolarmi lungo il volto.
Ci staccammo,rimanendo con le fronti l'una attaccata all'altra, guardandoci e sorridendoci a vicenda.
"Ti amo"-disse riprendendo a strofinare i nostri nasi-.
"Ti amo anche io"-sorrisi lasciando che le ultime lacrime di gioia mi bagnassero il volto-.
"E...Grazie,è il regalo migliore che potessi sperare""

"Ne sono felicissimo.Ah, già..Non per essere indiscreto ma il mio regalo?"-mi chiese-.
Sorrisi,scendendo dal suo corpo.
"Lo indosso, vieni un po'a scartare il pacco"-sussurrai, dandogli le spalle dirigendomi verso la camera da letto con un sorriso malizioso-.
E lo lasciai lì, con gli occhi e la bocca spalancata, con l' ultima risposta che si potesse aspettare

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Capitolo 5
*** 5.Planned Kiss ***


 ★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Christmas Game - Puzzle Time" a cura di Fanwriter.it!
★Numero Parole: 469
★Prompt/Traccia: 45.Vischio   


★Rating Verde★
 

Suga's Point Of View


C'era un gran movimento in casa, le decorazioni da mettere e la tavola da apparecchiare.
Era il primo giorno delle vacanze natalizie e,visto che i miei non c'erano, come di consuetudine ormai, avevamo organizzato il pranzo a casa mia per salutarci e scambiarci i regali di Natale.
C'era tutta la squadra che girava per casa: chi apparecchiava,chi decorava e chi ultimava l' albero. Era quasi pronto, e gli addobbi erano praticamente a posto.
Mancava davverodavvero poco a che tutto fosse perfetto..Anche se...Sentivo Daichi tremendamente distante in questo periodo.
Stavamo insieme da poco più di tre mesi, eppure nell'ultimo periodo tra test e verifiche, non siamo stati granchè insieme, e avevo paura che avrebbe potutp mandare all' aria, senza contare che sentivo il suo sguardo pulsarmi addosso da questa mattina.
Tutti si erano accorti che c'era qualcosa che non andava ma,,,,io ero chiuso in cucina e lui stava aiutando con le decorazioni
Sbuffai,ripromettendomi di parlargli dopo pranzo.


Daichi's Point Of View


Era da tutta la mattina che non gli toglievo gli occhi di dosso.
Ero consapevole del nostro allontanamento, e sapevo benissimo che in un  certo senso ero stato io stesso a permetterlo; pensavo che tra gli esami, i problemi per l'assenza dei suoi genitori e gli allenamenti, avesse più bisogno di tempo per sè stesso, ma l'unica cosa di cui mi sono accorto è che proprio perchè non ci sono i suoi, ha bisogno di me,come io di lui.Eccome se ho bisogno di lui, un bisogno esasperante.
Mi avvicinai alla tavola, ripromettendomi di parlargli subito dopo pranzo.
Con la coda dell'occhio vidi Tnaka e Noya passare lo straccio davanti all'entrata dalla cucina.
"Ragazzi che fate?"-chiesi insospettito-.
"Asciughiamo l'acqua che ho rovesciato per sbaglio da un vaso prima"-alzai le spalle-.
"Bhe, ora a tavola che è pronto"-annuirono,correndo a tavola-.
Mancava solo Suga, e lo vidi uscire dalla cucina, con le posate in mano ed un secondo dopo, lo vidi scivolare. Scattai dalla sedia,andandogli incontro,prendendolo al volo.
"Stai bene?"-chiesi stringendolo forte tra le braccia-.
"S-Si Daichi..Ma..C-come?"
"N-Non lo so...è che..t-ti ho visto pratcicamente per terra e...sapevo solo di doverlo impedire"
Arrossii, distogliendo lo sguardo,mentre uno strano silenzio aleggiava in stanza.Mi voltai verso la sala da pranzo e notai che ci guardavano tutti come se si stessero aspettando qualcosa da noi.
"Bhe?"-chiesi indispettito,senza staccare la mano dal muro-.
"Guarda un po' sopra di te principe azzurro"-Ridacchiò Tanaka, dandosi il 5 con Nishinoya-.
Guardai Suga confuso, ed alzammo lo sguardo insieme,trovando un mazzo di vischio sopra le nostre teste.Arrossii,tornando a guardare Suga,deglutendo rumorosamente.
Mi guardò a sua volta,mordendosi il labbro e ...a quel punto non ce la feci.
Gli presi il mento con due dita,dischiudendogli leggermente le labbra, baciandole con trasporto, lasciando che  mi allacciasse le braccia al collo,incurante del rossore sulle guance di tutti in sala da pranzo, e soprattutto di Tanaka e Nishinoya che si diedero il cinque un'altra volta.E in quel momento mi ripromisi di non lasciarlo andare mai più.

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Capitolo 6
*** 6.Hot Chocolate,Warm Kisses ***


★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Christmas Game - Puzzle Time" a cura di Fanwriter.it!
★Numero Parole: 195
★Prompt/Traccia: 8. A e B hanno una tradizione: bere della cioccolata calda (o altro) seduti sulle scale, con le gambe intrecciate


★Rating Verde★


Suga's Point Of View 

26 Dicembre,ore 16:30
Il Natale era appena passato ed una lieve nevicata ci faceva compagnia.Non dimenticherò mai, quando quel 26 dicembre di cinque anni fa corsi in lacrime a casa di Daichi, a cercare rifugio dopo l'ennesima litigata con mia madre, che era contraria a qualsiasi cosa facessi o volessi fare.Non sapevo dove altro andare, e fu lì, sulle scale di casa sua,con una tazza di cioccolata calda in mano e le mani ghiacciate che ci scambiammo il nostro primo bacio.Un bacio al sapore di cioccolata e marshmellow. Bhe,da quel giorno, è diventata una nostra tradizione.
Molto è cambiato da allora,eppure noi siamo sempre qui.
"La tua cioccolata calda"-mi ridestò dai miei pensieri,lasciandomi un bacio sulle labbra,sedendosi dinnanzi a me,intrecciando le gambe alle mie,con un sorriso-.
"A cosa stavi pensando?"-mi chiese dolcemente-.
"Alla prima volta che abbiamo bevuto la cioccolata insieme sulle scale di casa tua, al nostro primo bacio, a tutto"-risposi sognante, bevendo la cioccolata, senza distogliere lo sguardo dal suo-.
Una volta finita,poggiai la tazza al mio fianco, avvicinandomi a lui per lasciargli un tiepido bacio sulle labbra.Uno, due, tre e ancora, lievi, veloci e tiepidi baci, accompagnati dai nostri sguardi più innamorati che mai.

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Capitolo 7
*** 7.Last Christmas ***


★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Christmas Game – Puzzle Time" a cura di Fanwriter.it! 
★Numero Parole: 426
★Prompt/Traccia: 12. A e B si preparano al loro primo Natale insieme   


★Rating Verde★

 

Suga's Point Of View

 

Nervoso,ero a dir poco nervoso.
Avevamo fatto tre giornate di Shopping intensivo tra decorazioni per casa, la spesa per il pranzo di Natale e i regali per tutti.
Io e Daichi abitavamo insieme dalla primavera dell'anno prima, quindi srebbe stato il nostro primo natale insieme. Avremmo decorato casa insieme, addobbato l'albero, avrei fatto i biscotti di pan di zenzero e poi ci  saremmo preparati per il cenone del 24 e il pranzo del 25,che avremmo passato da soli nella nostra intimità.
Non vedevo l'ora.
Tornammo a casa posando le buste e mettendo poi a posto la spesa,lasciando fuori le decorazioni.
Entrai in sala, seguito da lui. Guardammo le decorazioni, sorridendo,dandoci un bacio veloce.
"Cominciamo?"-annuii sorridendogli, mentre mi prendeva la mano-.
 

Daichi's Point Of View


 

Continuavo a guardare quell'enorme sacchetto colmo di decorazioni,facendomi realizzare la vera grandezza della decisione che avevamo deciso di prendere. Una casa, insieme, soltanto nostra. Era così bello potersi svegliare al suo fianco, con il suo profumo tra le coperte e sui vestiti, il perenne fischio della teiera in cucina insieme all'equilibrato odore di the che ormai aleggiava perennemente per casa, insieme a quello di sandalo e vaniglia delle candele.
Ricordavo benissimo l'ultimo Natale passato in famiglia.C'era sempre l'atmosfera Natalizia, ma il concetto di intimità era completamente diverso.
Man mano che le decorazioni prendevano posto, la casa acquisiva un calore intenso ed intimo.
Era così meraviglioso avere addosso la sensazione e la consapevolezza dell'essere artefici della propria felicità e rendere partecipe solo la persona che ami, che ami con tutto te stesso.
Ed ora che l'avevamo provata, non avremmo mai mai più smesso.
 

Suga's Point Of View

Avevamo completamente finito.
La casa era addobbata , l'albero viola e oro illuminava il salotto, e l'odore di pan di zenzero si mischiava alla perfezione con gli odori  già presenti in casa, e noi accoccolati sul divano, l' uno nelle braccia dell'altro.
Sorrisi, stringendomi a lui, riuscendo finalmente ad apprezzare il calore natalizio.
Io ho sempre amato alla follia il periodo delle feste , ma , ultimamente è stato uno schifo: gli ultimi tre anni ,l'ho passato da solo, o comunque con una casa addobbata e apparentemente perfetta , ma fredda e quasi asettica,senza quel calore tipico di queste feste.
Lo ricordo come se fosse stato ieri.
Lo scorso Natale, ero chiuso in casa, da solo, seduto davanti all'albero di Natale che avevo fatto io, da solo, al buio, solo, solo come non mai, fino a quando..La mia meraviglia dagli occhi cioccolato non ha bussato alla porta,travolgendomi con il bacio più bello che mai potessi ricevere.
Lo scorso Natale per me è stato di nuovo Natale,e quest'anno, sarà il più bello in assoluto.
 

 

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Capitolo 8
*** 8.Unexpected Gift ***


 ★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Christmas Game – Puzzle Time" a cura di Fanwriter.it! 
★Numero Parole: 1099
★Prompt/Traccia:27.A e B si imbattono in un randagio il giorno della Vigilia e uno dei due prega l'altro/a per poterlo tenere

★Rating Verde★



Suga's Point Of View

 

Eravamo per mano, mentre stavamo tornando a casa da una giornata solo per noi. Avevamo deciso di passare la serata della Vigilia in giro per il centro,a bere cioccolata calda e intrattenendoci con le più svariate bancarelle.
Era stata una serata magnifica, che stava per concludersi nel migliore dei modi.
Ormai eravamo vicino casa, e ci fermammo, nascosti dal buio, per scambiarci un bacio, allacciai le braccia al suo collo, intensificando il tutto. Dischiusi leggermente le labbra, tentando di approfondire ancora di più il tutto. Lo sentii sorridere sulle mie labbra, appoggiandomi al muro dietro di me, esaudendo il mio desiderio. 
Dischiuse le labbra a sua volta, assecondandomi; si aggrappò ai miei fianchi, accarezzando e vorticando la sua lingua attorno alla mia, dolcemente. 
Venimmo però distratti ed interrotti da delle pesanti grida. 
"Ancora tu! Fuori! Fuori di qui!"-proveniva dal retro di un ristorante lì vicino-. 
Vedemmo un'ombra sfrecciare via a quattro zampe, ed il proprietario inseguirlo  con una padella in mano-. 
"E non farti più vedere!"-mi strinsi a Daichi per riflesso, mentre l'uomo si girava e trovava dentro-. 
Sospirai sconsolato. 
"Povero, chissà quanta fame e quanto freddo dovrà avere..."-sussurrai, accoccolandomi al suo petto-.
"Già... "-mi strinse a sé, accarezzandomi la schiena-. 
Lo vidi corrucciare le labbra, mentre mi abbracciava. 
" Daichi, tutto bene?"-chiesi poggiandogli una mano sul petto-. 
Si ridestò, sorridendomi. 
"Si Suga, tutto bene"-mi accarezzò la schiena, sollevandomi poi il viso con due dita-.
"Riprendiamo, ti va?-sussurrò con un sorriso malizioso, dischiudendomi leggermente le labbra con il pollice, baciandole nuovamente-. 
Sorrisi, aggrappandomi al suo collo, dischiudendo le labbra del tutto,tornando a baciarci intensamente. 
"Adiamo a casa, mh?"-chiese ancora attaccato alle mie labbra-. 
Rivolsi ancora uno sguardo verso la direzione in cui il randagio era sfrecciato via, e anuii, tornando a guardare Daichi malizioso-. 
"Andiamo"-annuii ancora, dopo averlo baciato un'altra volta-. 
Mi prese per mano, portandoci verso casa, verso l'ennesima serata memorabile che ci aspettava.

Daichi's Point Of View

Entrammo in casa baciandoci intensamente.
Lo sbattei contro il muro, immettendo la lingua tra le sue labbra, sentendolo gemere sommessamente in risposta. Mentre eravamo così presi da quel bacio, ripensai agli sguardi che rivolse al quel randagio, e mi si scaldò il cuore.
In quel momento presi una decisione.
Gli presi il viso con una mano, mentre l'altra la infilai sotto il suo maglioncino, sorpassando anche la maglietta, andando così ad accarezzargli la schiena nuda, ma mi fermò subito, staccandosi. 
"N-No! Daichi, Sono tutto sudato, h-ho bisogno di una doccia"-sorrise  staccandosi lentamente dalle mie labbra, arrossendo leggermente-.
Sorrisi a mia volta, annuendo. 
"Va bene Suga, così... Posso finire di fare una cosa"-gli feci l'occhiolino, lasciandogli un bacio, cercando di trattenermi con tutto me stesso per non seguirlo e prenderlo nella doccia-. 
Mi sorrise ancora, quasi deluso, e salí le scale, chiudendosi la porta del bagno alle spalle. 
Sospirai, riprendendo il giubbotto, e della carne cruda dal frigo. 
«Mi dispiace... spero che con questo tu possa perdonami» 
Non riuscii a pensare ad altro,mentre mi chiudevo la porta di casa alle spalle. 
Avrei trovato quel randagio. 
Ad ogni costo. 
Tornai al punto in cui lo intravvide no, cominciando a fischiare per attirare la sua attenzione, togliendo anche la carne dal suo involucro. 
Niente. 
Mi avvicinai a dove era scappato, cercando ancora di attrarlo, superando anche i cespugli. 
Ad un tratto sentii dei fruscii alle mie spalle. 
Mi voltai e sorrisi. 
Era fatta. 

 

Suga's Point Of View

Rimasi alquanto deluso dal suo rifiuto e dalla sua affermazione, speravo che venisse in doccia con me, come faceva sempre, specialmente quel giorno. 
Avevo così voglia del suo corpo contro il mio e delle sue mani sulla pelle, ma mi consolai, sapendo benissimo che quel qualcosa doveva essere davvero molto importante. 
Sentii la porta di casa aprirsi e richiudendola, facendomi sospirare ancora. 
Mi spogliai lentamente, infilandomi sotto il getto d'acqua calda, dopo aver scavalcato i bordi della vasca. 
Lasciai che l'acqua mi scorresse addosso, lavando il sudore e lo sporco accumulati durante il giorno. Insaponai la spugna, passandomela dappertutto con lentezza, assaporando ogni secondo di completo relax. 
Passai poi ai capelli, insaponandoli e sciacquandoli con cura, ripetendo il gesto un'altra volta. 
Uscii dalla vasca, infilandomi l'accappatoio e dopo essermi asciugato sommriamente, l'intimo pulito, uscendo poi dal bagno. 
Scesi le scale, non trovando ancora Daichi, così mi diressi in cucina, a prepararmi un the, sedendomi poi sul divano a bere il mio the e ad aspettare il mio ragazzo. 
Era mezzanotte passata ormai, sbuffai, continuando a bere. 
Ad un tratto la serratura scattò, rivelando il mio Daichi, sudato, sorridente e con il respiro affannato. 
Mi voltai, trovando subito il suo sguardo. 
"D-Daichi?"-chiesi incuriosito-. 
Entrò, correndo a darmi un bacio. 
"Scusami Suga,e... Buon Natale"-sussurrò, sorridendo sulle mie labbra-. 
Sentii qualcosa poggiarsi sulle mie ginocchia e mi voltai di scatto, sgranando gli occhi. 
Un cucciolo. 
Non avrà avuto più di sei mesi, un bellissimo cucciolo dal pelo beige, foto e di lunghezza media, però sporco e mancante a chiazze, era magrissimo, le ossa del bacino sporgenti, con due caldi occhioni marroni,pieni di gratitudine, una coda folta e le zampe pesanti e colme di cicatrici, eppure non potei che definirlo bellissimo. 
Sentii le lacrime solcarmi il viso, quando lo presi in braccio. 
"D-Daichi Ma... "
" Si Suga, è il randagio di prima"
"Ma... Ma come? Ma... Lo sai che ormai non lo lascerò mai più tornare in strada, vero? Lo sai che farò il possibile per convincerti di tenerlo, vero? Lo sai che ha bisogno di noi ora? È.. È ancora un cucciolo, lo terremo vero, vero?Ti prego Daichi.. "-sussurai scosso dai singhiozzi, mentre lo stringevo convulsivamente a me-. 
Sorrise, prendendomi il viso tra le mani. 
" Suga"-Mi guardò intensamente, sorridendo con gli occhi lucidi-. 
"Ammetto che avevo dei dubbi, ma visto che sei così d'accordo, non ti chiederei mai di lasciarlo andare ancora. E poi... Avevo deciso di tenerlo da quando ho visto come lo hai guardato scappare via"
Mi gettai tra le sue braccia, baciandolo con il viso inondato di lacrime. 
"Grazie Daichi... Grazie.. Ti amo così tanto"-sorrisi, strofinando i nasi-.
"Ti amo anche io"-mi accarezzò il viso, quando anche il giovane nuovo arrivato si mise in mezzo-. 
"Sisi! Amiamo già anche te"-sorrise Daichi, accarezzandogli la testa-. 
"Come lo chiamiamo"-chiese, guardandolo con dolcezza-
"Pensavo a Okuri"-sussurrai asciugandomi le lacrime-
"Okuri?"-chiese incuriosito-
"Si, Okurimono, regalo, non penso ci sia un nome più azzeccato di questo"
"Già... "-sorrise-. 
" Oh, Suga"
"Si?"
"Buon Natale"-mi baciò-. 
"Buon Natale anche a te"

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Capitolo 9
*** 9.Santa,Wanna Ride Your Raindeer Or..? ***


★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Christmas Game – Puzzle Time" a cura di Fanwriter.it! 
★Numero Parole: 461
★Prompt/Traccia:37.Future!AU dove A e B sono genitori e preparano il Natale. BONUS se uno dei due convince l'altro/a a vestirsi da Babbo Natale/Elfo/Renna.

Suga's Point Of View

Avevamo appena finito di mangiare, stavamo finendo di sparecchiare. 
Entrai in cucina, con una pila di piatti in mano, li posai sul lavandino, voltandomi nuovamente, per tornare in salotto, quando Daichi mi fermò, venendomi incontro, facendomi indietreggiare, per poi farmi finire contro un muro e baciarmi con trasporto. 
I bambini stavano giocando sul tappeto, in salotto, non ci avrebbero sentito per nulla al mondo; sospirai eccitato, ricambiando il bacio. 
"D-Daichi, v-va a vestirti... I bambini ti aspettano". 
Mi ringhiò contro il collo, baciandolo e allacciandomi le gambe alla sua vita. 
"Fatti baciare ancora un po'"-ridacchiò contro il mio collo, baciandolo ancora-.
Ridacchiai a mia volta. 
"Prima lo fai, prima ci togliamo il pensiero, prima ti darò il mio regalo"-sussurrai al suo orecchio-. 
"Sei spregevole"-sorrise, dandomi ancora un bacio, prima di staccarsi e farmi scendere-. 
"Mi hai sposato anche per questo"-sorrisi a mia volta-. 
"Già..."
"Vado allora"-annuii, baciandolo ancora-. 
"Vai"-lo spinsi leggermente-. 
Sorrise,staccandosi dalle mie labbra e schizzando in camera da letto. 
Presi i biscotti dal forno, portandoli in salotto dai miei bambini. 
"Papà! Papà! Quando arriva Babbo Natale?"-mi chiese il piccolo Yuu, tirandomi dai pantaloni, con un grande sorriso sulle labbra-. 
Gli sorrisi a mia volta,chinandomi e sedendomi sul tappeto, poggiando il piatto con i biscotti sul tavolino da the. 
"Tranquillo tesoro, arriverà presto"
"E papà Daichi? "-chiese Shoyo, prendendo un biscotto-. 
" È qui fuori che spala la neve per la sua slitta"-sorrisi, arruffandogli i capelli-. 
"Non scenderà dal camino?"-chiese ancora Yuu-.
"Non penso tesoro, sai è molto vecchio, si farebbe male alla schiena"-e come finii di dirlo, il campanello suonò-. 
"È lui papà Suga?"-mi alzai per andare ad aprire la porta-. 
"Non ci resta che scoprirlo"
Aprii la porta, trovando Daichi dietro di essa, vestito di tutto punto e camuffato alla perfezione. Gli sorrisi intenerito, ridacchiando leggermente. 
"Si bambini, è lui. Ciao Babbo Natale"-entrò in casa con un sorriso, mentre i bambini cominciarono a saltargli attorno, eccitati, mentre io riprendevo il tutto-. 
Ci spostammo in salotto per la consegna dei regali, si abbracciarono, prima dell'uscita di Babbo Natale, e cominciarono a scartare i pacchi, e infine rientrò Daichi. 
Giocammo insieme per ore, fino a quando non si addormentarono sfiniti. 
Li portammo a letto, gli baciamo la fronte, rimboccandogli le coperte e ci chiudemmo la porta della loro stanza alle spalle. 
"Allora, Babbo Natale"-cominciai, avanzando verso la porta della nostra camera-. 
"Si? "-rispose con un sorriso-. 
Mi leccai le labbra, tirando fuori un cerchietto con delle corna da renna. 
" La vuoi cavalcare la tua renna o...?"-sussurrai suadente,guardandolo malizioso-. 
Aprii la porta prima che mi prendesse in braccio, chiudendosi la porta alle spalle, rispondendo nel modo più chiaro possibile

 

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