Space... The final frontier.

di ViraLID
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** "Let's see what's out there." ***
Capitolo 3: *** “To boldly go where no one has gone… before.” ***
Capitolo 4: *** "Non sono un bambino" ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Salve! Prima storia pubblicata, quindi abbiate pazienza di me.

In questa fanfiction, Jim è sposato con Antonia, la donna che aveva respinto. Spock è anche sposato, come si menziona in uno degli episodi posteriori alla serie originale.

Ci sono piccole diferenze con la storia originale, non dovresti avere problemi al leggerla.

Spero vi piaccia!


 

Introduzione

"Prima giornata nella nave Enterprise II, diario di bordo del capitano. Finalmente abbiamo lasciato la terra e ci imbarchiamo nell'ignoto, con la missione di scoprire e conoscere nuove razze o pianeti, andando dove mai nessun uomo è mai..."

-James! James!

James Jr Kirk si giro per osservare chi avesse interrotto i suoi pensieri, trovando dietro di se il suo gran amico: Charles Voy. Questo lo raggiunse in pochi secondi, con il fiato affannato, mentre camminavano verso il padiglione. Sembrava poco fa che facevano la stessa strada, per studiare ed imparare di più sullo spazio, le navicelle e sui comandi, per prepararsi a diventare ciò che da oggi in poi sarebbero stati.

- Nervoso?

A James venne da ridere, era da una vita che aspettava quel giorno.

- E tu? Hai gia bagnato i tuoi pantaloni?

- Stai zitto, avevo 12 anni- Charles spinse James e li spettino i capelli. Entrambi si conoscevano dal loro primo giorno nell'accademia stellare ed erano diventati inseparabili da subito. I genitori di Charles non avevano mai formato parte della flotta stellare e avevano poche conoscenze al riguardo, ma ciò non impedì al giovane erede di studiare e diventare possibilmente il dottore di qualche navicella e percorrere lo spazio con una missione ben in chiaro. Era il migliore nella sua classe, di sicuro lo avrebbero messo in una flotta importante.

- Secondo te, faremmo la storia?- chiese James con gli occhi che brillavano dall'emozione.

- Vediamo- Charles inizio a contare con le dita- sei il figlio del grandissimo capitano Kirk, già dalla tua prima esercitazione sei stato scelto per formar parte di una flotta in una navicella, sei passato da semplice cadetto a comandante in pochi anni e ora che stai per laurearti, diventerai sicuramente capitano, io direi che hai già fatto storia amico mio.

James rise nervoso, aveva fatto tutte quelle cose e li piaceva riceverne il credito, ma allo stesso tempo li ricordava troppo suo padre. James Jr Kirk aveva aspettative che andavano oltre a ciò che suo padre aveva fatto, lui voleva essere ricordato non come figlio del capitano Kirk, ma come l'allievo che aveva superato il maestro.

- Ho sentito che ci sono delle belle ragazze appena arrivate- continuo il suo amico.- non so tu, ma io muoio dalla voglia di vederle.- detto ciò comincio a correre al contrario verso sinistra- ci vediamo dentro!

- A dopo!- James continuo per la sua strada, completamente immerso nei suoi pensieri.

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Capitolo 2
*** "Let's see what's out there." ***


La cerimonia si concluse normalmente, l'ammiraglio fece il suo discorso e diedero i risultati dei loro esami d'ammissione, dopo di che ognuno fu libero di salutare i suoi famigliari.

- Jimmy!- una piccola bambina si avvicino al ragazzo come un razzo, lui la prese in braccio mentre rideva.

- Ciao Amanda!- la fece girare- come sta la mia sorellina?

La fece scendere mentre lei saltellava emozionata.

- Sei stato eccezionale!- urlo lei ignorandolo completamente- sei il migliore!

James sorrise con tenerezza.

- Mai quanto la mia sorellina.

- Amanda ha ragione però- un uomo si avvicino, con un sorriso orgoglioso. Il capitano Kirk abbraccio suo figlio con calore, era da un bel po' che non si vedevano.- sei stato davvero formidabile. Chi avrebbe mai detto che mio figlio avrebbe avuto il massimo dei voti?

- Non ho avuto il massimo- si lamento il giovane.- sono stato il secondo.

Kirk rise.

- Ah già, quella ragazza vulcaniana è stata fantastica.- ammise- loro sono più tosti di noi figliolo, sopratutto lei.

James sbuffo, sperava davvero di avere il voto massimo fra tutti e la sconfitta lo deluse molto, a tal punto che non vide manco chi c'era prima di lui, per cui non conosceva niente della ragazza che l'aveva superato.

- Mio ragazzo capitano- il Sr. Kirk sorrise nuovamente- non farmi pentire di averti portato qui.

- Mi ripeti sempre la stessa storia- James sbuffo- si sono mai lamentati di me?

- Devo ricordarti il primo anno?- suo padre lo guardo torvo- Quando mi chiamarono per dirmi che avevi quasi modificato i risultati degli esami?

James arrossi un po, credeva che ormai quella storia era acqua passata.

- Mi ingannarono, lo sai. - si giustifico- e poi da allora non feci niente contro le regole.

- E continua cosi- lo sguardo di Jim si addolcì- tua madre ti manda saluti.

James annui, ricordando il volto di sua madre quando lo lascio partire, ripetendo continuamente quanto gli volesse bene. Nel profondo ringrazio che non fosse li.

 

 

- Congratulazioni signorina Aaliya-

La ragazza si giro verso il suo interlocutore, trovandosi davanti al Almirante Stuart che tendeva la mano verso di lei. Il contatto fisico non era molto gradito da lei ed evitava sempre di averlo, ma in questa occasione fece una eccezione visto che si trattava di qualcuno con un rango più elevato al suo e poi ammirava al Almirante.

- Grazie signore- rispose.

Poi continuo con la sua strada. Aveva avuto la classifica massima all'esame di capitano e ciò la rendeva un po soddisfatta, ma anche molto neutrale.

Visto che fin da piccola era stata allenata ad ignorare e sopprimere ogni sentimento che le impedisse di ragionare logicamente, non ne era sicura di come doveva sentirsi. La gente non la smetteva di congratularsi con lei e di dimostrasi felice nei suoi confronti, aveva perfino colto qualche sentimento d'invidia da parte di alcuni. Ma come doveva sentirsi lei?

Penso a sua madre e a come sarebbe stata felice al sapere la notizia, anche se con qualche giorno (o forse perfino anni) di ritardo. Penso a come si sarebbe congratulata con lei, dicendo che la rendeva cosi orgogliosa, che di certo nessuno era alla sua altezza. Avere una madre cosi emotiva avvolte era un po scomodo, già che non sapeva come reagire per non ferirla, ma allo stesso tempo doveva mantenere la sua immagine da vulcaniana. Se suo padre fosse stato presente, avrebbe di sicuro rimproverato sua madre, dicendoli di non attaccarla con cosi tante emozioni.

Già, suo padre. Ormai era ambasciatore sul pianeta dei Romulani per cercare di portare la pace fra entrambe le razze, tornando poche e rare volte a casa. Chissà se era a conoscenza della sua ammissione alla Flotta Stellare e del suo ultimo esame. Probabilmente non lo era, lontano dove si trovava di sicuro non era in continua comunicazione con la Federazione, almeno che non lo avesse chiesto. Si sarebbe interessato suo padre a lei?

Aaliya scosse la testa a malapena, quasi impercepibile, per distogliere i suoi pensieri. I vulcaniani non hanno dubbi, almeno che non sia necessario, ma di certo non si preoccupano per i suoi genitori. Una vocina dentro di se le ricordava di non essere completamente vulcaniana, ma una mezzosangue. Secondo la percentuale, lei dovrebbe avere solo un 25% di sangue vulcaniana nelle sue arterie. Convinse a se stessa che quella percentuale era abbastanza per permetterli di vivere una vita da vulcaniana e che aveva già dimostrato di essere molto capace di sopprimere ciò che la rendeva umana.

Ormai era fuori dall'accademia, sul giardino, camminando senza importarsi molto verso dove andava, lasciando che i suoi piedi la guidassero dove volessero. All'improvviso senti un forte odore famigliare, che non sentiva da tempo ma che ricordava molto bene. Si fermò, cercando di capire da dove provenisse.

- Aaliya-

I ricordi li vennero come un mare in tempesta. Si giro per guardare l'uomo vulcaniano che aveva davanti.

- Padre-

Uno Spock già adulto, ma comunque abbastanza giovane per gli standard umani, fece un cenno di saluto col capo, guardandola dritta agli occhi. Portava un manto scuro, che lo copriva fino al collo, e che arrivava fino alle ginocchia. Le sue orecchie a punta erano ben visibili e la sua pelle aveva un tono più verdaccio rispetto all'ultima volta.

Aaliya aveva tante domande da fare a suo padre, ma non era corretto che fosse lei la prima a parlare.

- Ammessa con il massimo dei voti- Spock fece un minimo accenno ad un sorriso- non mi aspettavo altro.

Aaliya ringrazio il complimento chinando un po la testa.

- Non mi aspettavo di trovarvi qui- disse con sincerità.

- Alcuni impegni e problemi mi riportarono alla Federazione, ma parto domattina- fu l'unica spiegazione che ricevette, ma basto.

- Spero che il vostro lavoro su Romulu stia dando i suoi frutti-

- I Romulani sono testardi- Spock chino il capo come se stesse ricordando- ma anche noi vulcaniani lo siamo, arriveremo ad un accordo prima o poi.

- Sono sicura che ci riuscirete- e lo credeva davvero. Suo padre era uno dei migliori ambasciatori e non lo diceva perché fossero famigliari.

- Ringrazio la tua fiducia-

Rimassero a fissarsi per qualche minuto. Era cosi fra di loro, bastava il silenzio e la possibilità di vedere che l'altro fosse bene per essere soddisfatti, in realtà ad Aaliya bastava solo vederlo per essere ciò che gli umani chiamano "felici".

- Viaggerete su Vulcano?- chiese lei spezzando il silenzio.

- Solo per un giorno.-

- Potete dare notizie a mia madre di me?-

Spock annui, togliendoli un peso d'addosso.

- Lunga vita e prosperità, Aaliya-

Lei alzo la mano e fece il saluto vulcano.

- Lunga vita e prosperità, padre-

Odiava quel saluto, perché ciò significava che non lo avrebbe rivisto per molto tempo, anche anni. Ma ciò non lo avrebbe mai fatto vedere.

 

 

James usci dall'accademia lanciando un urlo di euforia. Charles, che l'aspettava fuori, si avvicino di corsa.

- Allora?- chiese l'appena assunto dottore.

- Indovina chi sarà il primo capitano di giovane età ad avere il controllo dell'Enterprice-A18? - chiese a sua volta il biondo con un sorriso enorme.

- Sei un..- Charles dovette coprirsi la bocca- non so come ci riesci.

James inizio a ridere pieno di allegria.

- Ora si che si fa storia! Ci ricorderanno per generazioni Charles!-

- No invece- Voy lo guardo torvo- ricorderanno te.

- Ma come mio miglior amico, mi occuperò che mettano il tuo nome accanto al mio-

Entrambi risero come due bambini.

 

 

- Guarda questo James!- Voy si avvicino al capitano- i comunicatori sono eccezionali! Possiamo parlare anche se io sto qui e tu su qualche pianeta.

- Oh si, molto interessante- disse James prendendolo in giro. Si trovavano sul ponte nella sala di comando, guardando con curiosità ogni cosa si trovava davanti a loro. In realtà solo Charles sembrava incuriosito, il capitano James Jr Kirk era comodamente seduto sulla sua poltrona, mettendosi al suo agio.

La porta dell'ascensore si apri e James si alzo stando composto, non voleva di certo fare una brutta figura nel suo primo giorno.

Dall'ascensore usci una ragazza con la divisa blu, che corrispondeva all'ambito della scienza e medicina, capelli neri corti e uno sguardo penetrante, come se riuscisse a guardarti l'anima.

- Capitano- disse arrivata davanti a James- io sono Aaliya, la vostra comandante. -

James era sorpreso per il suo improvviso arrivo e non reagi subito.

- Jm...- si schiarì la voce- James jr. Kirk- stese la mano ma la ragazza si limito ad ignorarlo, quindi la ritrasse- capitano della nave.

- Questo lo so già- rispose lei con neutralità- il resto della flotta sta ritirandosi ai suoi posti di lavoro, calcolo che fra una trentina di minuti saremmo pronti per partire.

Detto ciò, alzo lo sguardo per guardarlo agli occhi e James si senti nuovamente studiato.

- Certo, ehm, grazie.

E Aaliya se ne andò.

- Wow!- Charles guardo al capitano con un sorriso divertito- quella morde.

- Stai zitto- si limito a rispondere il ragazzo, ma anche lui sorrideva- se avrò a che fare con lei per tre anni, che Dio mi aiuti.

- Hai visto il tono verdaccio della sua pelle?- chiese Voy, sorprendendo il capitano.

- Verdaccio? Io ero troppo concentrato a guardare quelle orecchie a punta!- entrambi risero per un po- che razza è?

- Vulcaniana, credo- rispose il dottore- o ne assomiglia molto. Penso che sia la ragazza che ti supero nella classifica.

James si giro verso di lui

- Mi prendi in giro.-

- Non lo farei mai amico-

Il capitano sbuffo, ora li mancava pure avere come comandante una vulcaniana antipatica che lo aveva pure stracciato all'esame.

- È curioso che sia comandante e non capitano..- riflettette Charles. - ad ogni modo, ti va il nostro rituale di iniziazione di una nuova avventura?

James Jr sorrise per l'ennesima volta.

- Altro che-

Ed entrambi si diressero verso l'infermeria.

 

 

 

- Si può sapere chi ha curiosato fra le mie cose!?- Urlo il dottore ai quattro venti, quando arrivarono.

- Io- la ragazza vulcaniana si fece avanti portando con se alcuni documenti.- l'alcol non è permesso sulle navicelle, almeno che non sia per scopi medici.

- Erano per scopi medici!- Charles sembrava pronto a strangolarla.

- Non sapevo che il Whisky servisse a scopi di salute- rispose lei con la calma di sempre.

- Certo invece- il dottore era rosso in viso- è buono per disinfettare.-

- E per toglierti anche la capacità di pensare, immagino- era la prima volta che James vedeva una vulcaniana usare l'ironia.

- Solo se si esagera, per l'amor del cielo! Come farò io a resistere qui dentro per tre anni senza un po di liquore?

- Come tutti noi dottore- la ragazza li diede le spalle per dirigersi verso l'entrata dell'infermeria.- e non le consiglio di cercarlo già che saranno soltanto fatiche sprecate.

Charles divenne ancora piu rosso.

- Che vuol dire?-

- Che le vostre bottiglie le ho donate al Ammiraglio Smith.-

Le porte dell'infermeria si chiusero lasciando i due giovani dentro.

- Brutta razza di folletto verde!- urlo Charles, mentre il suo amico cercava di calmarlo- non la sopporto James! Come farò a convivere con lei per tre anni?! Le mie bottiglie all'Ammiraglio! Le mie preziose bottiglie di Whisky.-

Al biondo veniva da ridere, ma cercava di contenersi per il controllo del suo amico. Si limito quindi a darle pacche sulla spalla destra, mentre la ragazza verde chiedeva la sua presenza sul ponte per la partenza dell'Enterprice- A18.

- Si comincia l'avventura, Charles-

- E fa già schifo- brontolo l'altro in risposta.



Salve!!!
Come va?
Spero che questa storia vi piaccia e vogliate leggerla ancora! :)
Qualsiasi cosa (Commenti, consigli o critiche) scrivetemi una recensione e io sarò lieta di leggerla, anche quelle negative (sbagliando si impara no?).
O semplicemente scrivete per farmi sapere che ci siete xD.

Vi voglio bene!
Alla prossima.

 

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Capitolo 3
*** “To boldly go where no one has gone… before.” ***


“Giornale di bordo del capitano. Data stellare 295.9.2. Condizioni della nave: stabili e ben funzionanti, viaggiamo alla velocità astrale media, prossima base terreste si trova ad un giorno di luce di distanza. Tutto tranquillo”

James fini di parlare e ancora li tremavano le mani. Essere un capitano di una navicella spaziale lo emozionava tanto, era cosi eccitante dare ordini e che tutti dipendessero da te. Capiva benissimo la responsabilità che ciò portava, ma era troppo occupato a goderselo per rendersene conto.
Aaliya si trovava a pochi passi da lui, seduta sul posto di Nahuada, la ragazza che si occupava delle comunicazioni, sostituendola per qualche instante. Era concentrata su dei documenti della Federazione, assumendo una espressione buffa ma allo stesso tempo interessante. James non era molto informato sui vulcaniani ma di certo lei lo incuriosiva un po, anche se c'era ancora della rivalità nei suoi confronti.
La sua relazione con Charles non era migliorata, il suo amico continuava a maledirla sottovoce ed a fare smorfie ogni volta che la vedeva, dandole un aspetto molto infantile. Ma la ragazza non reagiva, anzi sembrava come se non lo notasse, parlava solo quando era necessario e rimaneva neutrale in tutte le occasioni, a tal punto che il ragazzo cominciò ad avere dubbi sul fatto se lei fosse capace di provare qualcosa.
Ragione per cui lui e Charles decisero di provocarla fino al vedere il suo limite. Ma anche se ci provavano da giorni, niente cambiava, la ragazza vulcaniana rimaneva sempre passibile.
Ma poco importava al capitano, che si concentrava solo sulla sua bellissima nave e rimaneva sempre molto più entusiasta riguardando le cose che avrebbero scoperto nei giorni successivi.

Aaliya intanto si era recata nelle sue stanze, finendo di memorizzare per l'ennesima volta le leggi da rispettare nello spazio, era il suo passatempo, il modo per tenerla occupata. Visto che non erano ancora arrivati su nessun pianeta o si era presentato alcuna forma di vita oltre a loro, il capitano non richiedeva il suo aiuto. Decise così di allenare la sua mente vulcaniana ogni volta che le fosse possibile.
-Computer- disse appena le porte furono aperte.- sono pronta per il test.
Il computer si accese e quattro monitor apparvero davanti a se, tre sotto ed uno sopra, ognuno con la frase “test pronto” scritta.
- Avanti col procedimento.
Il monitor del centro le fece una domanda di fisica e lei rispose senza dubitare.
- Corretto.- era ciò che ripeteva il computer in continuazione.
Lo schermo a sinistra le diede dei problemi da risolvere su circostanze possibili nella nave, mentre che quello a destra le fece vedere delle molecole da completare, quello in alto le fece domande di storia e infine quello al centro continuo con una serie di domande sulla composizione dei pianeti.
Lei rispose ad ogni cosa nello stesso tempo senza problemi, ricordando tutto ed utilizzando le sue capacità di memoria vulcaniana. Era un esercizio diventato ormai abitudine, ma che la aiutava a riflettere solo con la logica, come se la vita fosse un test più difficile. I monitor continuavano a ripetere “coretto” ogni secondo, ad ogni domanda posta con una velocità non possibile per l'essere umano. Tutto procedeva come aspettato, senza complicazioni o ulteriore verifiche. Prima di finire, all'ultima domanda, tutti gli schermi divennero vuoti e sul centro apparve la scritta “lei come si sente?”.
Aaliya rimasse bloccata per qualche frazione di secondo, confusa.
- Non trovo un senso alla domanda- rispose.
“Lei come si sente?”
Questa volta tutti e quattro monitor dissero la stessa cosa. Lei ci penso per qualche secondo, confusa ancora di più, cercando di ragionare con logica, come chiunque si sarebbe aspettato da un vulcaniano. Ma quando pensava di rispondere di non provare nulla, visto la sua natura, davanti a quella frase non usci parola dalla sua bocca.

Lei come si sentiva?

Studiarsi per rispondere a tale domanda significava studiare la sua parte umana, qualcosa che lei aveva promesso di non fare. Il computer sapeva chi lei era, qual'era il sangue che scorreva dentro di se, era possibile forse, che le chiedesse di far uscire ciò che lei per anni si era sforzata a nascondere?
In quel momento qualcuno chiamo alla sua porta e lei tolse il test, ancora indecisa sul da fare. Dall'ingresso apparve il dottore Voy, non molto allegro di trovarsi li.
- Devo farle un controllo- disse in un tono secco. Lei alzo un sopracciglio.
- Un controllo dottore?-
- È ciò che ho detto.- rispose lui di cattivo umore.
- Non capisco perche deva farmi un controllo, sono in perfetta salute- si limito a dire Aaliya, rifiutando tale richiesta.
- Non mi importa se è un ottima salute- continuo McVoy spostando il peso corporeo su un altra gamba- è il mio dovere fare controlli periodici dei membri della flotta di questa nave.-
- E che tipo di controlli sarebbero?- chiese la ragazza.
- Oh andiamo,- il dottore sembrava stanco- i tipici controlli: la vostra temperatura, il polso, la vostra vista e in fine vorrei fare uno studio sul vostro sangue.
- Sul mio sangue?-
- Per vedere se avete tutto ciò che è necessario, se non vi mancano zuccheri o grassi.-
- Dottore credo che lei sia a conoscenza che l'anatomia e il modo di funzione del mio corpo sono diverse da quelle umane.- le ricordo lei con il suo normale tono neutrale.
- Certo che lo sono, per chi mi prende?- lui la guardo torvo- e se voglio aiutarla in futuro con qualsiasi cosa lei possa avere, devo studiarla già da adesso.-
Aaliya resisti all'impulso di sospirare, per finire per arrendersi e sedersi su una sedia, accorciando la manica della sua uniforme in modo che il dottore potesse studiarla. Voy le prese la mano e inizio a cercare il polso, quando lo trovo un'espressione di sorpresa e stupore apparve sul suo viso.
- Qualcosa non va, dottore?- chiese lei con tutta la tranquillità del mondo.
- Il vostro ritmo cardiaco va ad una velocità incredibile! - rispose lui meravigliato- sicura di sentirvi bene?-
-Certo- Aaliya lo guardo in faccia- quello è il nostro normale ritmo, dottore.-
- Sul serio? Affascinante.-
Quando finalmente il giovane lasciò perdere il polso, prese una siringa e si avvicino al suo braccio, per prelevarli del sangue. Rimase molto sorpreso al scoprire che era di color verse, al posto del rosso intenso degli uomini. Una volta riuscito con la sua impresa, Charles Voy prosegui con l'esame di temperatura, che risulto come doveva essere. Infine controllo i suoi occhi, anche se trovo qualche difficoltà con gli studi. Molto spesso il dottore si trovava a mormorare “affascinante” mentre svolgeva il suo lavoro.
- Mi onora sapere che ritenete la mia razza interessante.- commento lei. Il giovane torno alla sua espressione infastidita di sempre.
- Certo come no.- disse mentre prendeva le sue cose.- io ho finito.- fece per andarsene.
-Dottore- Aaliya lo fermo.- se vuole conoscere più su noi vulcaniani..- la ragazza si alzo dalla sua sedia e andò verso la scrivania, prese un libro e lo porse a Voy.
Il dottore prese il libro e rimasse a fissarlo per qualche secondo.
- Lo prendo solo perché mi servirà quando vi farete del male.- disse lui cercando di convincerla.
- Mi pare ovvio.- rispose lei, anche se non credeva alle sue parole. Dopo di che, il giovane se ne andò, lasciandola da sola nella solitudine della sua stanza.

---------

- Capitano, ricevo la presenza di un pianeta nelle vicinanze.- disse Katrina davanti a se.- appartiene alla Federazione, signore, ma non è abitato.
James ebbe voglia di sbuffare, erano da settimane che cercavano qualcosa di nuovo, di misterioso da scoprire, ma trovavano solo pianeti disoccupati e qualche tempesta di meteoriti. Si chiese quando avrebbero avuto la possibilità di scendere su qualche pianeta.
- Sembra deluso, capitano.- Aaliya, che era accanto a se, lo guardo con quei occhi cioccolato con tanta serietà, che si chiese se scherzava o meno.
- Ho lasciato la terra per venire sullo spazio.- rispose lui- con la speranza di conoscere cose nuove. Ma fin'ora ho imparato che esistono ben tre pianeti disabitati in questa galassia, non è molto confortante.-
- Io penso che lei abbia già conosciuto cose nuove.- disse la ragazza.
- Ad esempio?.-
- La mia razza.-
James rise piano.
- Sembrerà strano ma la tua razza non mi era sconosciuta.- lui fece un sorriso, che però non fu ricambiato.- mio padre mi parlava molto dei vulcaniani, diceva che nella sua flotta ebbe come compagno e comandante un vulcaniano, che divenne uno dei suoi migliori amici. Credo che si chiamasse Speck.-
- Spock, James, si chiamava Spock.- Charles arrivò sul ponte e si buttò su una sedia vicina.
- Spock, certo.- un po di rossore apparvero sul viso del capitano, davanti a tale figura.- ad ogni modo mio padre mi parlava molto di lui e dei suoi costumi e modi di fare.- detto ciò si giro verso Aaliya.- È solo che non ne avevo mai visto uno.-
Le sue parole non ebbero nessun effetto sulla ragazza, che rimase semplicemente a guardare lo schermo che aveva davanti a se. Avvolte era cosi difficile capire ciò che li passava per la testa.
-Capitano!- Katrina chiamo la sua attenzione.- sento delle onde che trasmettono un messaggio.-
James si dimostro molto interessato.
- Racconta.-
- È una richiesta di aiuto signore.- obbedì lei- sembra che un componente di qualche truppa sia stato abbandonato li.-
- Cosa c'è in quel pianeta?- chiese James un po a tutti.
- Vecchie installazioni di energia, capitano.- rispose immediatamente la ragazza vulcaniana.- ma che furono abbandonate dalla Federazione a causa della sua scarsità.-
- Bene.- James sorrise.- allora andiamo in soccorso a quel poveretto.-
- Lo sconsiglio signore.- Aaliya fu subito davanti a lui.- se il capitano di quella navicella considero necessario abbandonare uno dei suoi uomini su un pianeta deserto, un motivo ci sarà.-
- E quindi che mi consiglia lei, signorina?- chiese lui mentre si dirigeva gia verso l'ascensore.
- Di valutare tutti i fattori che devono essere presi in considerazione.- rispose lei seriamente.- e gradirei essere chiamata comandante, non “signorina”.-
James fece un sorrisetto divertito, mentre faceva segno a Charles di seguirlo.
- Io ho valutato i fattori.- contradisse lui.- e non ho nessun problema a scendere.-
- Lei mi sta prendendo in giro, capitano.- Aaliya entro nell'ascensore con lui e il dottore.- li chiedo solo di tenere in considerazione le mie parole.-
- E lo faccio, per carità.- il giovane Kirk si giro verso il ponte.- signor Takishima, signorina Nana, avanti a tutta velocità verso il pianeta misterioso.-
- Sissignore.- risposero entrambi.
- Capitano, posso dire un mio parere?- la ragazza vulcaniana sembrava un po infastidita e ciò lo incuriosiva.
- Dica, comandante.-
- Sta commettendo ciò che voi essere umani chiamate “una grande sciocchezza”.-
James si giro verso di lei quando l'ascensore si apri lasciandoli nel piano inferiore.
- Grazie per la vostra sincerità, comandante.-
E se ne andò insieme al dottore, lasciandola con un piccolo malessere, che finse di ignorare, ma che sapeva da dove proveniva. Doveva stare attenta o la sua natura umana sarebbe saltata fuori.

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Salve amci miei!
Come va?
Scusate se in questo capitolo non succede molto o se ho fatto un James troppo imbranato e un Charles... non tanto Charles(?)
Spero comunque che abbiate voglia di continuare a leggere :)
Vi ricordo che le recensioni sono gradite, anche quelle negative sempre se si fa con rispetto. Non avete un account? Entrate e create uno! Poi venite e scrivetemi ;)
Saluti e bacini!



 

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Capitolo 4
*** "Non sono un bambino" ***


-Dovresti ascoltarla, James.- Charles entro in infermeria.- la sua logica non ha torto.-
- Lo so, Charles, ma che devo fare? Lasciare un essere umano sprovveduto? Non è nella mia natura.- si difese il capitano.
Il dottore lo guardo torvo.
- Io credo, invece, che tu sia troppo emozionato all'idea di vivere una avventura.- Charles prese una valigetta e comincio a riempirla di siringe e altri artefatti di medicina.- Dovresti davvero pensarci, James, i vulcaniani ragionano solo sulla logica. Se secondo loro qualcosa non va fatta, dovresti preoccuparti.-
- Da quando sei d'accordo con il “folletto”!?- James fece una smorfia schifata.
- Non sono d'accordo.- brontolo l'altro.- sto solo dicendo ciò che va detto. Come dottore è il mio dovere conoscere tutte le razze e penso che i vulcaniani non sono da sottovalutare.-
Detto ciò si avvicino al capitano da dietro e li mise una puntura sul collo. James si lamento, strofinandosi la nuca.
- Che mi hai messo?.-
- Un bacino per precauzione.- rispose l'amico. - sei sicuro di volerlo fare?-
James si dirisse verso l'uscita, un po stordito e addolorante. Abbandono la sala senza dire nemmeno una parola.
- È sicuro.-
Charles prese la sua valigetta e li corse dietro. Avvolte il suo amico poteva davvero essere testardo e sciocco, ma finiva sempre per fare le cose per bene.
Arrivarono alla sala del teletrasporto in pochi minuti e il capitano fu diretto in posizione, mentre il dottore cercava di seguirlo.
- Signor Romanov.- James si dirisse al uomo che si trovava dietro al computer.- trasportateci.-
- Aspetti, capitano.- la ragazza con le orecchie a punta entro e si mise in posizione.- vengo anche io.-
- Mi scusi?- James la guardo sorpreso.
- Se dovete farlo, allora io vado con voi per evitare che facciate altre idiozie.- Aaliya non si mosse.- ho l'impressione che deva tenervi sott'occhio.-
- Non sono un bambino.- si lamento il ragazzo.
- James, stai zitto e andiamo.- Charles cominciava ad impazientirsi. Il biondo lo guardo torvo, ma non disse niente e fece l'ordine di trasportarli. Poco a poco le loro molecole scomparvero per poi riapparire in uno scenario arido e secco, con pochissima vegetazione ed un cielo azzurro brillante. L'aria era sorprendentemente fredda e il vento tirava con forza. James e Charles ebbero fastidio al respirare, mentre che Aaliya invece si senti molto più sollevata, come se i suoi polmoni fossero finalmente pieni d'aria, ma ebbe il timore che la bassa temperatura potesse ammalarla. Il segnale arrivava dalla installazione, che si trovava a pochi passi da loro, quindi si diressero verso l'entrata senza parlare, come se ognuno sapesse cosa fare.

Salve!!!
Scusate per averci messo tanto! Ma sono stata un po' impegnata. So che questo "capitolo" è troppo corto, ma il prossimo sarà meglio, lo prometto.
Come sempre, non mi stancherò di chiedervi qualche consiglio o critica, so che non sono un genio e faccio degli errori! Per favore lasciate qualche commento, qualsiasi questo sia. Voglio sapere che siete vivi xD.
Alla prossima!
Vira

 

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