Six Months at Freddy's: The Story of Ruby

di esme123
(/viewuser.php?uid=699495)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Aveva sempre desiderato di morire, fin da quando ricordava. Aveva invocato tante volte la morte, cercando più volte di farla finita, senza successo. E ora, dopo averla cercata per anni, ella finalmente le stava davanti. Ma allora perché stava scappando?
Perché stava cercando di rimanere viva?
Perché non riusciva a fermare la sua corsa?
Perché, perché, PERCHÉ!?
 
ALCUNI MESI PRIMA
23:45
<< Sei la nuova guardiana, giusto? >> disse un uomo di circa cinquant'anni, con l’aria vissuta sul volto.
<< Sì >> disse una ragazza, l’unica persona presente in quel momento (a parte l’uomo). Aveva i capelli biondi e un occhio azzurro, l’altro era coperto da una benda bianca ed era vestita con la divisa dei guardiani notturni.
L’uomo, dopo averle dato un’occhiata veloce, le disse << Sono il tuo capo, Fazbear ovvero il proprietario di questo ristorante >>
<< Mi chiamo Ruby, Ruby Rain >> rispose la ragazza.Fazbear sorrise, per poi farle cenno di entrare, speranzoso. Infatti, sperava che lei sarebbe rimasta e che non si sarebbe messa a urlargli contro che le sue “star” avevano cercato di ucciderla, come avevano fatto i precedenti guardiani notturni.
Le fece firmare un contratto per poi andarsene, lasciandola nel suo ufficio.

00:00
Ruby si sedette sulla sedia analizzando quel piccolo e angusto ufficio dove si trovava. Non aveva niente di particolare, tranne che per un ventilatore e due porte metalliche ai lati che avevano entrambe due pulsanti, uno rosso e uno bianco. C’erano di fronte a lei, appesi al muro, dei disegni fatti da dei bambini e un poster, che raffigurava le tre star del locale, ovvero un ragazzo-orso, una ragazza-gallina (o almeno così credeva) e un ragazzo-coniglio. Da quanto sapeva, c’erano altri Humatronici, però non ricordava quali erano e, sinceramente, non le importava. Si rilassò sulla sedia, chiudendo l’occhio, isolandosi dalla realtà. Fece un grande errore, infatti non si accorse della voce registrata che la stava avvisando.
Non si accorse di nulla.

02:15
Un suono di passi pesanti la svegliò dalla sua trance. Sbadigliando, si stiracchiò sulla sedia e solo allora si accorse di un tablet sopra la scrivania. Lo prese, accendendolo, e vide l’orario che le veniva mostrato. Altre 4 ore e se ne sarebbe andata.
Il tablet, oltre a mostrare l’orario, era collegato a tutte le telecamere della struttura e così, più per noia che per altro, si era messa a guardare ogni singola telecamera.
Le vide tutte, nessuna esclusa. Appena arrivò, però, a quella che mostrava il palco si accorse subito che qualcosa non andava.
Dov’era il ragazzo-coniglio?
...
Panico.
Ruby fece nuovamente il giro di tutte le telecamere, ansiosa. Da quanto tempo non provava qualcosa del genere? E, soprattutto, perché si sentiva ansiosa?
Un rumore alla sua sinistra la fece alzare di scatto. Un paio di occhi bianchi stavano guardando nella sua direzione.
Per qualche secondo, niente si mosse. Sembrava che il tempo fosse congelato. Ruby stava in silenzio, completamente immobile.
Quando poi il proprietario di quei occhi fece un passo verso di lei, Ruby diede ascolto al suo istinto che decise di fare l’unica cosa logica che poteva fare. Ovvero lanciargli addosso il ventilatore.
La figura urlò dal dolore, ma non riuscì fare niente. Ruby era riuscita a premere entrambi i pulsanti che erano vicino alla porta, chiudendo quest'ultima, e adesso osservava quella figura dalla finestra.
Beh, nonostante tutto, quell’Humatronico era carino. Aveva i capelli viola ed era vestito con una camicia bianca, un papillon rosso e dei jeans color petrolio. Inoltre aveva anche delle adorabili orecchie da coniglio in testa, dello stesso colore dei capelli. L’unica cosa che inquietava, alla fine, erano gli occhi. Completamente neri tranne che per la pupilla, che era bianca e illuminata da una strana luce, una luce che Ruby non seppe riconoscere. Rabbrividì davanti a quello sguardo. Perché…
Perché la stava guardando in quel modo?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


3:00 
Ruby e il ragazzo-coniglio si guardarono per un bel po’ di tempo, fino a che l’Humatronico, evidentemente scocciato, non se ne andò, massaggiandosi un braccio. Evidentemente il ventilatore lo aveva colpito in quel punto. 
La ragazza represse un sospiro di sollievo. Quel coso la stava per uccidere, era evidente. Ma non era quello che voleva? 
“Cazzo” pensò dandosi una manata in fronte “Io era venuta qui per morire, non per sopravvivere! Perché non l’ho lasciato entrare? Beh, non ripeterò lo stesso errore” e riaprì la porta, sedendosi nuovamente. 
Stavolta avrebbe aspettato la morte a braccia aperte. 

4:35 
Bonnie si massaggiò il braccio, trattenendo a stento una smorfia di dolore. E chi se lo aspettava che quella ragazza le avrebbe tirato addosso il ventilatore? Forse… forse l’aveva spaventata un po’ troppo? Adesso se ne sarebbe andata anche lei! 
Non poteva permetterlo. 
Insomma, era l’unica guardiana notturna che non si era messa a urlare appena l’aveva visto, quando poteva ricapitare una cosa del genere? 
Bonnie si diresse di nuovo verso l’ufficio, stavolta per scusarsi. Insomma, prima voleva solo fargli uno scherzo, non voleva spaventarla. Però almeno non se ne era scappata urlando. 
Questa volta la porta era aperta. Entrò, e la trovo (sorprendentemente) addormentata sulla sedia. Sorpreso, si avvicinò cautamente a lei, senza staccarle gli occhi di dosso. 
<< Non è carinissima? >> disse Toy Bonnie entrando dall’altra porta facendolo sobbalzare. Non si aspettava di vederlo in quel momento. 
<< Toy Bonnie, mi hai spaventato >> dichiarò il viola, abbassando la voce. 
<< Lo so! >> disse con entusiasmo l’azzurro. Voleva dire qualche altra cosa, ma Bonnie lo zittì facendo cenno verso la guardiana. Il Toy annuì e uscì dall’ufficio, seguito subito dopo dall’altro Humatronico. 
<< Questa guardiana deve rimanere! >> dichiarò Toy Bonnie, appena furono fuori dall’ufficio << Insomma, non è scappata, anzi, si è addormentata mentre stava qui! Potrebbe diventare una nostra amica! Facciamola rimanere! >> piagnucolò poi, facendo gli occhi dolci. 
<< Non so… >> disse Bonnie, indeciso. In realtà anche lui voleva che la ragazza rimanesse, però non sapeva se era possibile. Nessun guardiano era rimasto per più di una notte da loro e lei, forse, sarebbe stata la prima. 
<< Perché non lo chiediamo anche agli altri? >> disse l’altro << Vediamo cosa dicono e poi decidiamo! >> 
Bonnie annuì, poi i due si divisero. Toy Bonnie andò nel suo stage dai Toy mentre Bonnie, invece, andò sul palco principale dove ad aspettarlo, c’erano Freddy e Chica. 
<< Che ci fai qui? Ti ha chiuso la porta in faccia? >> chiese quasi sghignazzando Chica, mettendosi una mano sulla bocca, in una finta espressione scandalizzata. 
<< No, sta dormendo >> rispose Bonnie, ancora sorpreso. 
<< COSA!? DORME!? MA… MA COME? >> urlò Chica, sorpresa anch’essa. 
<< In effetti è davvero strano >> parlò Freddy, mettendo una mano sotto il mento, con fare pensieroso << prima lei non scappa quando ti vede, poi si addormenta? Avrà di sicuro qualcosa in mente…>> 
<< Perché non è scappata? >> piagnucolò Chica << Abbiamo fatto questo scherzo a tutti i guardiani che sono venuti qui e tutti sono scappati! Non è giusto! >> 
<< Chica non fare la bambina >> l’ammonì Freddy, per poi guardare verso Bonnie e dire: << Sai vero che lei, in teoria, non potrebbe rimanere. Puppet non sarebbe d’accordo... >> 
<< Ma lei non è come gli altri! >> protestò il ragazzo-coniglio. 
<< Lo so perfettamente, ce lo ha dimostrato >> rispose Freddy. 
<< Freddy >> disse improvvisamente Chica << perché non provi a chiedere a Golden Freddy? Se lui è d’accordo, Puppet non potrà dire niente >> 
<< In effetti potrebbe essere un’idea >> rifletté il ragazzo-orso. 
<< Allora è deciso! >> dissero in contemporanea Bonnie e Chica prima di darsi un cinque. 

06:00
“Sono… sono ancora viva?” 
Ruby stentava a crederci. Come era possibile che fosse ancora viva? 
Come? 
Uscì fuori dal locale, cercando di trattenere la rabbia. Non era morta, era ancora viva. Perché?
<< Signorina Rain, aspettate! >> le urlò dietro il direttore che, evidentemente, era arrivato in quel momento. Ruby si voltò, stizzita. 
<< Scusate se vi disturbo, ma volevo chiederle se aveva avuto dei problemi… >> 
<< No, non ne ho avuto nessuno. >> rispose velocemente la ragazza, senza pensarci un solo secondo. 
<< Ah, ne sono felice. >> esitò << Tornerete anche domani? >> 
<< Sì. Arrivederci >> e se ne andò, lasciando il direttore con gli occhi e la bocca spalancati dalla sorpresa. 

07:30
<< RUBY! È TARDI SCENDI! >> 
<< ARRIVO! >> 
Ruby scese le scale con una lentezza esasperante. Non voleva andare a scuola. 
Insomma, lei sarebbe morta a breve, era completamente inutile andarci. Peccato che suo zio non era dello stesso avviso. 
<< RUBY! >> 
<< STO ARRIVANDO! >> 
<< Finalmente! Deve imparare a essere più veloce >> la riproverò l'uomo di trent’anni, scompigliandole i capelli. Aveva gli occhi blu e i capelli biondi, oltre che a un grande sorriso smagliante. 
<< Li avevo appena pettinati >> protestò debolmente Ruby, sbadigliando subito dopo. L’uomo la guardò truce. 
<< Visto che sei stanca? Te lo avevo detto che non era conveniente prendere quel lavoro… >> 
<< Zio >> lo interruppe Ruby <<  ne abbiamo già parlato. Voglio diventare dipendente il più presto possibile e… >> 
<< Lo so, ma dovevi proprio trovare un lavoro del genere? Insomma, quando studi? Quest’anno farai l’esame di maturità! >> 
<< Ne sono consapevole >> 
L’uomo sospirò, entrando dentro una macchina color pece << Ti piace veramente quel lavoro? >> chiese, rassegnato. 
<< Sì >> rispose Ruby, sedendosi sul sedile. Era in parte vero, infondo desiderava ancora morire e sperava che quel posto le avrebbe dato ciò che desiderava. 
L’uomo sorrise. 
<< Finalmente hai deciso di vivere >> dichiarò, accendendo la macchina. 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


20:36
Ruby entrò nel ristorante. Era la prima volta che ci entrava quando era aperto.
La prima cosa che la colpì, appena entrata, furono le voci dei bambini. Arricciò il naso. 
Odiava i bambini.
La ragazza si addentrò nel locale, incuriosita. Il ristorante era molto grande e spazioso e nell’aria si sentiva un forte odore di pizza appena sfornata, che le fece venire fame. 
“Quasi quasi mi prendo una pizza…” 
<< EHI TU! >> una voce la distolse dai suoi pensieri e vide un Humatronico venire verso di lei, per l’esattezza un ragazzo-orso. Aveva i capelli color marrone chiaro, due orecchie da orso del medesimo colore e degli occhi color cielo. Sulle guance aveva dei cerchi rossi ed era vestito con un completo marrone chiaro. 
Ruby lo trovò abbastanza ridicolo. 
<< BENVENUTA AL FREDDY’S! IO SONO TOY FREDDY, PIACERE DI CONOSCERTI! >> le urlò nell’orecchio. Ruby gli diede uno spintone, guardandolo male. 
<< Abbassa la voce, non sono sorda. O meglio, non ero sorda >> 
<< Oh, mi dispiace, non mi ero accorto che stavo urlando >> disse il Toy, grattandosi nervosamente dietro la testa << È la prima volta che ti vedo qua, quindi ti volevo salutare come si deve! >> continuò poi, sorridendole. 
Ruby decise di ignorarlo, continuando a camminare,, stavolta verso l’uscita. 
Non voleva più stare in quel posto con quell’Humatronico irritante. 
<< EHI! NON IGNORARMI! >>

00:15
Si sedete sulla sedia, stavolta più che pronta a morire. Prima del turno, infatti, aveva bevuto 3 tazze di caffè per rimanere sveglia e lucida nel momento della sua morte. 
“Ora devo solo aspettare” pensò, prendendo il Tablet e incominciando a guardare le videocamere. Il ragazzo-coniglio si era già mosso e anche la ragazza-gallina. Sembravano anche loro desiderosi di vederla, ma non per il motivo che pensava Ruby. 
Circa mezz’ora dopo sentì dei rumori alla porta di destra, ma lei non la chiuse. 
Qualcosa le prese la spalla facendole girare lo sguardo. 
Di nuovo quei occhi, solamente che stavolta non appartenevano al ragazzo-coniglio, ma alla ragazza-gallina. Quest’ultima la osservava, in silenzio. 
Ruby chiuse gli occhi, aspettando la morte. 
“Sto per morire” pensò, facendo un debole sorriso. Il suo desiderio si stava avverando. Finalmente stava per morire. 
Era felice.
<< Ehi, stai dormendo? >> le chiese una voce femminile. La ragazza aprì gli occhi incontrando quelli dell’Humatronica davanti a sé, notando immediatamente che non erano più bianchi, ma viola. 
<< Sei sveglia allora! >> continuò la ragazza-gallina, sorridendole. Ruby non ricambiò il sorriso e la osservò. L’Humatronica aveva i capelli biondi che le arrivavano sulle spalle e un gran sorriso luminoso. Era vestita con un abito da cameriera color canarino e un grembiule su cui c'era scritto "Mangiamo!"*.
<< Ehi! >> continuò l'Humatronica, sventolandogli una mano davanti alla faccia << Ti sei incantata? >>
Ruby non rispose. Era confusa, tanto confusa.
Perché stava parlando con lei? Perché non la stava uccidendo? Perché...
Non fece in tempo a formulare un'altra domanda, che la ragazza-gallina la prese per il polso e la trascino fuori dall'ufficio, euforica.
La portò vicino al palco, dove si erano riuniti tutti gli Humatronici.
Due di essi, notò, stavano avendo un'accessa discussione.
Uno era un ragazzo-volpe. Aveva i capelli rossi e delle orecchie del medesimo colore. Era vestito da pirata con tanto di spada legata alla cintura e al posto di una mano teneva un uncino leggermente arruginito. Ma quello che la colpì di più furono gli occhi. Uno era dorato mentre l'altro, invece, era coperto da una benda nera da pirata.
Si toccò inconsciamente il suo occhio bendato, quasi accarezzandolo prima di spostare lo sguardo verso l'altro Humatronico.
Questo, invece, era un ragazzo-orso dai capelli e le orecchie (per l'appunto) da orso color oro. Era vestito con uno smoking giallo e un cappellino bluetto. Non riusciva a vedergli il viso, visto che era girato di spalle.
<< Spiegatemi di nuovo >> stava dicendo il rosso, che evidentemente non l'aveva notata << perché LEI deve rimanere? >>
<< Perché... >> incominciò il dorato, ma non riuscì a continuare. Infatti un colpo di tosse lo fermò e i due si accorsero finalmente di loro.
<< Vi ho portato la guardiana! >> disse la bionda lasciandole il polso, mentre lei si guardava intorno, più confusa che mai.
Il ragazzo-orso si voltò e finalmente Ruby potè vedere il suo viso. I suoi occhi erano bianchi e piangeva lacrime nere che gli solcavano le guance. Era davvero inquietante.
<< Ecco perché lei deve rimanere! >> disse il dorato indicandola e voltandosi verso il ragazzo-volpe << Non si è spaventata per niente! >>
Qust'ultimo era rimasto senza parole.
<< Benvenuta al Freddy's >> continuò il dorato << Io sono Golden Freddy, piacere di conoscerti signorina...? >>
<< Perché non mi state uccidendo? >> lo interruppe Ruby << dovrei già essere morta a quest'ora! >>
<< Che domanda insolita... >> commentò Golden Freddy << la risposta è molto semplice, noi non abbiamo mai avuto intenzione di ucciderla signorina, volevamo testarla >>
<< Testarmi? Per cosa? >>
<< Devi sapere che fino ad oggi sono venuti tutti vecchi guardiani, che ci impedivano di muoverci e di fare quello che ci pare. Allora abbiamo deciso che li avremo spaventati tutti, fino a che non sarebbe arrivata una ragazza come te >>
<< Come me?  In che senso? >>
<< Tu sei la prima che non si è spaventata e non è scappata via. Sei la più adatta tra tutti quelli che sono venuti a lavorare qui, quindi puoi rimanere >>
Ruby era rimasta senza parole. Non la volevano uccidere? Seriamente?
...
Vaffanculo
La ragazza fece per andarsene, ma venne improvvisamente circondata da tutti i robot che incominciarono a presentarsi e a festeggiare.

05:23
"Questo è un incubo" pensò mettendosi le mani tra i capelli.
Stava impazzendo. Quegli Humatronici erano insopportabili! Non l'avevano lasciata neanche per un secondo, UNO!
Per fortuna era riuscita a chiudersi dentro il bagno, finalmente in solitudine.
Un'altra cosa che odiava, erano le feste. Le odiava con tutto il cuore.

06:15
Aveva aspettato fino al quel momento il proprietario del locale, seduta davanti alle porte del ristorante.
Se ne doveva andare. Era inutile continuare il lavoro, non sarebbe morta lì.
Appena si presentò il proprietario del locale, lei disse semplicemente:
<< Mi licenzio >>
<< Vi prego non lo fate >> disse supplicante l'uomo, quasi con le lacrime a gli occhi << vi scongiuro! Voi siete la prima che non si è spaventata! Vi prego rimanete! Vi darò il doppio della paga se lo farete, e avrete la pizza gratis! >> e continuò facendo offerte su offerte.
Era veramente disperato. Ruby ci pensò un po' su. In fondo, i soldi potevano sempre servire, magari in questo modo poteva comprare una casa e...
Una pazza idea si formò nella sua mente. Se viveva da sola, significava che si poteva suicidare senza suo zio fra i piedi!
Era un'idea geniale!
<< Va bene, rimango >>
<< Grazie! Grazie! >>

*Sarebbe la traduzione di "Let's Eat!", visto che siamo in America mi sembrava giusto tradurlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


03:02
"Perchè sono ancora qui?" Si chiese, prendendosi la testa fra le mani, per poi ricordarsi il suo obiettivo. Sbuffando, guardò gli Humatronici che stavano ancora festeggiando, felici.
Era una settimana che lei lavorava per il Freddy's e lei voleva seriamente andarsene.
Però doveva resistere. Doveva farlo.
<< EHI! >> le urlò una voce femminile dall'alto, accompagnata da un rumore statico.
Sobbalzò e alzò lo sguardo.
Davanti a lei c'era una ragazza volpe dai capelli e orecchie bianchi, con un occhio giallo e l'altro mancante. Era vestita completamente di rosa (colore che Ruby odiava più della sua stessa vita) con molti strappi, facendo vedere il suo corpo robotico da sotto di esso.
<< Mangle >> disse la bionda salutandola.
La ragazza-volpe era l'unica che le era simpatica. Aveva subito un destino atroce, insomma, chi voleva essere montato e rimontato da dei bambini?
A nessuno, compresa Mangle. Però lei andava avanti con un sorriso sulle labbra, cercando di non pensarci.
Ruby l'ammirava per questo.
<< Che stai facendo qui? Non vieni alla festa? >>
<< No, odio le feste. >>
<< Oh... e perchè? >>
<< Perchè c'è troppo chiasso, troppa gente, troppo... tutto. >>
<< Anche troppo divertimento? >>
Ruby ammutolì.
<< Tu hai paura... >> disse con un sorrisetto Mangle, sparendo da dietro la porta e lasciandola da sola con i suoi pensieri.

03:12
<< FACCIAMO IL KARAOKE! >>
<< SIIIII >>
Adesso voleva ufficialmente morire.
<< Scordatevelo >> esclamò Ruby, alzandosi dalla sedia, << odio cantare >>
<< Oh, per caso la grande Ruby Rain ha paura? >> disse Toy Bonnie, con tono cansonatorio per poi scoppiare a ridere. Ruby lo ignorò, andandosene nell'ufficio.
<< Quella mi sta antipatica >> esclamò Toy Chica, sbuffando.
<< Credo che sia solo molto timida! >> replicò Chica, con un gran sorriso << Qualcuno potrebbe provare a convincerla! >>
<< Ottima idea! >> disse Freddy << allora... chi va? >>
Non l'avesse mai detto.

03:30
Ruby sbuffò, contrariata. Era da un quarto d'ora o poco più che gli Humatronici stavano litigando.
Il motivo? E lei che ne sapeva!
Sa solo che, a un certo punto, ci fu silenzio.
Non aveva mai amato il silenzio così tanto.
Peccato che durò poco.
<< Ehm... Ruby? >> chiese una voce conosciuta.
Si voltò, incontrando l'occhio dorato di Foxy, la volpe pirata.
<< Che vuoi? >>
<< Sei sicura che non vuoi venire a cantare? Insomma... neanche Bonnie sa cantare bene da solo! Lui sa cantare solo quando è in gruppo, perchè lo fa sottovoce, quando è da solo... beh... è indescrivibile giuro >> disse velocemente la volpe, muovendo le mani (o meglio, la mano) con la stessa velocità delle sue parole.
Ruby alzò un sopracciglio.
<< Perchè ci tenete così tanto che io venga a cantare? >>
<< Perchè... >> Foxy si guardò intorno, come se stesse cercando incosciamente una via di uscita << tu sembri così... >>
<< "Così" cosa? >>
<< Triste >> 
<< Io non sono triste >>
<< Lo sembri. Cioè, non ti abbiamo mai visto sorridere o ridere, non abbiamo mai visto il tuo occhio illuminarsi per la felicità o simili, è sempre... >> esitò << spento >>
<< Perchè io non merito di essere felice >>
<< Perchè? >>
Ruby non rispose, alzandosi e dirigendosi verso la porta.
<< Dove vai? >>
<< Se canto al karaoke smetterete di assilarmi per oggi, giusto? Bene, allora canterò >>

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3639816