Ho occhi solo per te

di lele06
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14.5 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                   CAPITOLO 1
< Hinata! > enunciò la madre aprendo la porta della camera, mentre la ragazza allungava il braccio verso il comodino per vedere che ora fosse sbloccando il telefonino. Quando notò che fossero le sette meno un quarto, capì che fosse arrivato il momento di alzarsi. Quello era un giorno importante per lei in quanto avrebbe iniziato a frequentare il liceo di Konoha. Non era molto entusiasta di iniziare la scuola, ma era tanto felice di poter stare nella stessa classe del ragazzo verso il quale aveva una cotta. Lo aveva incontrato per la prima volta alla quinta elementare. Sfortunatamente alle medie capitarono nella stessa classe solo all’ultimo anno. Anche quando non frequentavano la stessa classe, i suoi occhi riuscivano a trovare la sua figura durante l’ora della pausa oppure quando le lezioni finivano.
< Se non ti alzi farai tardi > affermò la madre aprendo la tenda che impediva ai raggi del sole di entrare nella stanza
< Ho capito > spostando le lenzuola pentendosene quando la madre aprì la finestra per far arieggiare la stanza 
< Sei pazza > esclamò ricoprendosi nuovamente con il lenzuolo a causa del freddo proveniente da fuori
< Non fare la bambina ed alzati > voltandosi verso la figlia mettendosi le mani sui fianchi < Vai a lavarti e scendi per la colazione > aggiunse uscendo dalla stanza, sperando che la figlia facesse presto.
Appena la madre uscì dalla stanza, Hinata spostò nuovamente le coperte per poi fare una corsa alla finestra per chiuderla. Anche se era metta settembre pensò che la mattina presto facesse già molto freddo. Con questo pensiero si diresse in bagno per riscaldarsi con un bel bagno caldo.
                                     
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< Finalmente hai finito > esclamò la madre voltandosi per guardarla mentre prendeva posto a tavola < Ti sta proprio bene questa divisa >aggiunse avvicinandosi per osservarla meglio, mentre Hinata abbassò il capo sentendosi a disagio. Le dava fastidio quando le persone la osservavano.
< La divisa alla marina ti dona > affermò la sorella sorridendo
< Sono d’accordo con te Hanabi > voltandosi vero l’altra figlia concordando su quello che avesse appena detto. Quell’abbigliamento metteva in risalto le qualità della figlia, anche se lei quando usciva indossava sempre vestiti larghi. Sperava che non si sentisse imbarazzata a mostrarsi con quell’abbigliamento a scuola.
< Possiamo cambiare discorso > disse pregando che la madre e la sorella parlassero d’altro. Si trovava già a disagio con quell’uniforme, quindi era meglio non discutere di più su quell’argomento. Si era iscritta a quel liceo in quanto avevano un’uniforme più casta, ma dopo essere stata ammessa aveva saputo che era stata sostituita da quella alla marinara. Non voleva crederci quando lo venne a sapere. Decise anche che avrebbe cambiato scuola, ma cambiò idea perché quando andò a scuola per vedere il tabellone con su scritto i nomi delle persone delle varie classi, notò che lei fosse capitata con il ragazzo che le piaceva. Quando lesse il nome Naruto Uzumaki riuscì a pensare solo al fatto di poter trascorre un anno insieme al lui nella stessa classe. Pensò che grazie a questo avrebbe potuto avvicinarsi a lui. Con questa idea decise di rimane in quella scuola, ma quando si era vista allo specchio quella mattina con quella uniforme, pensò che forse non sarebbe stata in grado di presentarsi quel giorno a scuola.
< Di certo attirerai lo sguardo di molti ragazzi > disse la madre soddisfatta di ciò. Sapeva che la figlia fosse una bella ragazza. L’unico problema era che non si valorizzasse abbastanza e questo le dispiaceva molto.
< Lei vuole solo le attenzioni di un ragazzo in particolare > osservò Hanabi accendendo l’interesse in sua madre, che appena udì quelle parole si fiondò vicino alla figlia per sapere di più
< M-ma c-cosa stai dicendo > disse balbettando guardando verso un’altra direzione. Non credeva che la sorella minore sapesse che lei avesse una cotta per un ragazzo
< Non mentire, so che ti piace un ragazzo > affermò puntando la forchetta verso Hinata, la quale si irrigidì sentendo quelle parole uscire dalla bocca della sorella minore < Ho notato che di tanto in tanto esci la sera. Questo evento mi è sembrato molto strano in quanto non è da te uscire la sera di casa. Così una sera di quelle ti ho seguito fino al parco vicino casa nostra ed ho notata che sei stata tutta la serata ad osservare un ragazzo allenarsi a basket tutto solo > aggiunse mentre il volto di Hinata diventava sempre più rosso per l’imbarazzo.
< Che tipo di ragazzo è? > domandò la madre curiosa di sapere come fosse il ragazzo verso cui la figlia provava dei sentimenti
< È un ragazzo alto con capelli biondi e occhi azzurri > rispose sperando che la madre si accontentasse di quelle poche informazioni < E inoltre secondo me è scarso a basket > aggiunse
< Non è scarso, è molto forte > urlò Hinata alzando il capo sorprendendo sia la madre che la sorella, le quali non si sarebbero mai aspettate un comportamento così dalla dolce e tranquilla Hinata
< È bravissimo a giocare a basket. Era uno dei migliori giocatori della squadra delle medie e sono sicurissima che sarà così anche alle superiori > aggiunse certa delle sue parole. Aveva visto come il ragazzo si impegnava non solo durante gli allenamenti con la squadra il pomeriggio, ma anche la sera al parco. Era certa che sarebbe stato un giocatore fondamentale anche per la squadra del liceo
< Adesso vado altrimenti arriverò in ritardo > disse subito dopo alzandosi dalla sedia per poi uscire di casa
< È totalmente cotta > affermò Hanabi appena sentì la porta d’ingresso chiudersi
< Spero che le vada tutto bene > disse la madre augurandosi che la figlia trovasse il coraggio per dichiarare il suo amore al ragazzo visto che aveva notato che
ci tenesse in modo particolare per lui.

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urlò la madre spalancando la porta della camera del figlio e avvicinandosi al letto. Notò che il figlio dormiva ancora beatamente. Non aveva sentito il suo urlo quindi decise di riprovarci
< Svegliati > strillò al suo orecchio. Naruto quando senti l’urlo scattò immediatamente in piedi ancora abbracciato al cuscino
< Mostro > disse voltandosi verso la madre
< Cosa hai detto? > chiese per vedere se avesse sentito bene cosa avesse detto il suo amato figlio, il quale quando visualizzò la figura della mamma si allontanò da essa
< H-ho detto che ti voglio bene > rispose balbettando sperando che la madre avrebbe creduto a quella bugia. Non aveva proprio intenzione di andare a scuola con un bernoccolo sulla testa. Questo avrebbe potuto rovinargli l’immagine per sempre, ma ancora di più si preoccupava di fare una figuraccia davanti alla ragazza che le piaceva.
< Sbrigati altrimenti farai tardi > affermò calmandosi
< Agli ordini > scattando in piedi e dirigendosi immediatamente verso il bagno per lavarsi, ringraziando il cielo di essere scampato all’ira della madre.
Dopo essersi vestito si recò immediatamente in cucina per fare colazione. Appena prese posto a tavola, la madre gli mise davanti una porzione abbondante di pancake. Quando la vide, i suoi occhi brillarono di gioia
< Buon appetito > urlò fiondandosi sui pancake
< Mangia piano > affermò la madre voltandosi < Se mangi così non troverai mai una ragazza > aggiunse
< Ho già una ragazza che mi piace > disse mentre masticava < Il problema è che a lei piace già un altro ragazzo > aggiunse ingoiando
< Allora trova un’altra ragazza > affermò la madre risolvendo immediatamente il problema
< La fai semplice tu >
< Forse quella ragazza non è destinata a te > disse guardando il figlio negli occhi < Sono sicura che presto troverai la ragazza che il destino ti ha assegnato > continuò
< Io non mi arrenderò > affermò sbattendo il pungo sul suo petto < Sono sicurissimo che prima o poi la farò innamorare di me > aggiunse mentre la madre sospirò sentendo quelle parole. Non poteva farci niente quando faceva così. Quando si metteva in testa una cosa era difficile fargli cambiare idea.
< Sbrigati a mangiare altrimenti arriverai tardi al tuo primo giorno di scuola > disse iniziando a pulire la cucina mentre il figlio divorò i pancake in un attimo.
< Io vado > alzandosi da tavola e correndo verso la porta
< Fai attenzione > urlò la madre

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Pian piano che si avvicinava ai cancelli della scuola, Hinata notò la figura di un ragazzo che conoscesse
< Neji > affermò salutandolo facendo voltare il ragazzo verso la sua direzione
< Hinata > avvicinandosi alla ragazza per abbracciarla. Era contento di vederla in quanto non si vedevano più molto spesso < è da un po’ che non ci vediamo > affermò appena sciolto l’abbraccio
< Da quando ti sei fidanzato non vieni più a casa > disse mettendo un finto broncio
< Scusa . Prometto che verrò più spesso > cercando di sollevare il morale della cugina. Era vero che da quando si era fidanzata andava raramente a casa sua. Non credeva che la ragazza avesse preso tanto male la sua assenza
< Stavo solo scherzando > sorridendo, con un’espressione felice. A lei bastava solo che il cugino fosse contento e poi aveva conosciuto anche la sua fidanzata. Doveva dire che era anche una bella ragazza. Non riusciva ancora a capire come mai si fosse messe con suo cugino. Anche se era gentile, era un ragazzo taciturno e alle volte molto serio.
< Dov’è Tenten? > domandò guardandosi intorno e non vedendo la figura della ragazza. Pensò che fosse strano, di solito loro due stavano sempre insieme
< Mi ha mandato un messaggio dicendomi di avviarmi, visto che si è svegliata tardi > rispose sospirando. La sera prima l’aveva anche avvisata di andare presto a dormire. Purtroppo la ragazza non lo stava mai a sentire e faceva sempre di testa sua
< Non essere troppo severo quando arriverà > lo ammonì conoscendo il cugino. Era sicura che appena Tenten fosse arrivata a scuola, come minimo gli avrebbe fatto una ramanzina
< Non metterci anche tu! > incrociando le braccia al quanto seccato dalle parole della cugina < Già mi basta Tenten che mi dice di essere pesante > aggiunse gonfiando leggermente le guance, facendo ridere Hinata, la quale non lo aveva mai visto così. DI sicuro il cugino stava migliorando grazie alla vicinanza di Tenten
< Fai così > iniziò mentre Neji riportava lo sguardo su di lei < Non farla durare troppo > continuò
< Infatti era quello che volevo fare > affermò il ragazzo
< Meno male > tirando un sospiro di sollievo < Ora è meglio che raggiunga l’aula > aggiunse salutando il cugino e dirigendosi verso l’edificio presso il quale erano allocate le classi del primo anni.
Giunta di fronte alla porta, quando l’aprì diede una veloce occhiata alle persone presenti nell’aula. Notò con suo piacere che la maggior parte dei suoi compagni di classe già li conosceva, in quanto erano stati con lei nella stessa classe delle medie.
Il giorno che uscirono le classe, quando lesse i nome dei suoi compagni non poteva crederci di conoscerli quasi tutti. Pensò che forse ci fosse stato qualche errore, ma fortunatamente non fu così. Si sentì molto sollevata nel vedere facce conosciute poiché a causa della sua timidezza per lei non era molto facile fare amicizia. Fu capace di creare un rapporto di confidenza con i suoi compagni delle medie, grazie alla presenza di Naruto. Fu lui il primo che si presentò a lei e subito dopo fu sempre lui che  la presentò a tutte le persone della classe. In quel momento pensò che forse l’avesse vista in difficoltà e quindi fosse intervenuto in suo soccorso.
Prese un respiro ed entrò nell’aula per dirigersi vicino la lavagna, dove era stata disegnata una mappa della classe ed erano stati indicati i posti a sedere. Sospirò appena notò che non fosse seduta vicino a Naruto. Al ragazzo era stato assegnato il posto al secondo banco della fila di destra, mentre a lei l’ultimo banco della fila centrale. Pensò che almeno così lo potesse osservare, giungendo all’ipotesi che la potevano definire una stalker, in quanto lo guardava sempre da lontano senza che lui se ne accorgesse. 
Raggiunse con passo lento e capo abbassato il suo banco
< Hinata > disse una ragazza dai capelli rosa con occhi verdi attirando l’attenzione della ragazza
< Ciao Sakura > sorrise felice di vedere la sua amica
< Sono contenta che siamo capitate nella stessa classe >
< Anche io sono felice per questo > affermò sedendosi al suo posto, mentre Sakura si girò per continuare a parlare. Era davvero felice di poter passare nuovamente un anno con la ragazza. Durante la terza media erano diventate molto amiche. Avevano iniziato anche ad uscire insieme con l’aggiunta di un’altra ragazza di nome Ino Yamanaka. L’unica cosa che la turbava era il fatto che Naruto provava dei sentimenti verso Sakura. Ogni volta che le vedeva Naruto salutava Sakura con un entusiasmo che non aveva mai visto sul suo viso. All’iniziò questo le dava parecchio fastidio, visto i sentimenti che provava verso il ragazzo, ma quando vide il volto triste di Naruto appena essere stato rifiutato dalla ragazza che amava pensò che non gli importava chi scegliesse. L’importante era che fosse felice. A lei bastava solo vedere il volto pieno di entusiasmo di Naruto per essere appagata. Anche se sarebbe stata molto più felice se avesse scelto lei.
< È strano Naruto non è ancora arrivato > fece notare Hinata, dando un’occhiata ai suoi compagni di classe e non vedendo l’inconfondibile chioma bionda del ragazzo, con una leggere preoccupazione
< Sicuramente si sarà svegliato tardi > sapendo con certezza che avesse ragione
< Tornate tutti ai vostri posti > affermò una voce provenire dalla porta. Quando i ragazzi si voltarono, videro un uomo dai capelli bianchi e con una maschera che copriva quasi tutto il suo viso. Lasciva scoperto solo il suo occhio destro. Qualcuno pensò che quell’uomo avesse dei piccoli problemi.
< Sono Kakashi Hatake e sono il vostro insegnante di letteratura. In più sono anche il vostro coordinatore > continuò appena raggiunse la cattedra sulla quale poggio il registro di classe.
Dopo le presentazioni dei ragazzi e l’aver fatto l’appello, era giunto il momento di scegliere i rappresentanti di classe. Una gran scocciatura per l’insegnante, in quanto per scegliere gli dovesse fare quel ruolo, si perdeva innumerevole tempo e lui avrebbe preferito trascorrerlo leggendo un libro piuttosto che passarlo in classe.
< C’è qualcuno che si candita a rappresentante? > domandò sapendo che nessuno avesse alzato la mano poiché quel ruolo comportava molto lavoro e responsabilità. Di conseguenza era costretto ad optare per un sorteggio anche se i ragazzi si lamentavano sempre.
< Visto che nessuno si propone, faremo a sorteggio > prendendo un foglio dal cassetto della cattedra ed iniziando a scrivere i nomi dei ragazzi. Quando finì di scriverli, li divise in due gruppi: uno per i maschi e un altro per le ragazze visto che i rappresentanti dovessero essere sia un maschio che una ragazza.
Appena prese un foglietto dal gruppo delle ragazze, si sentì spalancare la porta. Tutti i presenti si voltarono verso questa per vedere chi fosse arrivato a quell’ora
< Tu chi sei? > domandò Kakashi voltatosi verso la porta
< Sono Naruto Uzumaki > rispose poggiando le mani sulle ginocchia prendendo fiato.
< Sei in ritardo > affermò l’insegnante
< Mi scusi tanto. Sulla strada per venire a scuola, ho incontrato una vecchietta che portava molte buste. Mi sono offerto di aiutarla, ma non credevo che abitasse molto lontano. Per questo motivo ho fatto tardi >
< Ok ok > iniziò < Per punizione sarai il rappresentante di classe > continuò sorridendo anche se questo non poteva essere visto a causa della maschera
< COSA! > urlò il ragazzo sconvolto dalle parole del suo insegnante < Non è giusto > aggiunse abbassando il capo sconsolato di dover ricoprire quell’incarico, dirigendosi verso l’unico banco libero lentamente.
< P-professore > disse balbettando Hinata alzando la mano per attirare l’attenzione del suo insegnante
< Dimmi > esortandola a continuare
< M-mi v-vorrei proporre come rappresentante > iniziò balbettando per poi continuare tutto d’un fiato
< D’accordo > affermò Kakashi mentre sul viso di Hinata spuntava un piccolo sorriso. Appena aveva sentito che l’insegnante avesse dato quella carica a Naruto, il suo braccio si alzò istintivamente come se avesse vita proprio. Lo sapeva che quell’incarico comportava tanto lavoro e tante responsabilità, ma poteva convivere con queste se poteva passare del tempo in più con Naruto.
< Adesso dobbiamo scegliere i rappresentanti per gli eventi > fece notare Kakashi pescando due fogliettini dal lato delle ragazze ed uno da quello dei ragazzi < I responsabili saranno Sasuke Uchiha, Sakura Haruno ed infino Ino Yamanaka > aggiunse soddisfatto di aver finito.
Naruto che fino a quel momento era stato con la testa sul banco preso dallo sconforto, appena sentì il nome di Sakura Haruno alzò immediatamente il capo incredulo di quello che avesse appena udito. Si voltò per vedere il volto della ragazza e quando vide che non fosse contenta, capì che non si fosse sbagliato anzi aveva sentito bene. Avvertì in lui scorrere nuove energie. Pensò che grazie a quell’inconveniente avrebbe potuto passare più tempo con lei. Questo lo reso alquanto felice
< Adesso potete andare in palestra per il discorso della preside > disse congedandosi dalla classe.

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Mentre percorrevano il tragitto per arrivare in palestra
< Sono stata proprio sfortunata ad essere stata estratta io > esclamò Sakura sospirando con il capo chino
< Io non credo > affermò Ino, una ragazza dai capelli biondi con occhi azzurri
< Per caso stai male? > domandò curiosa
< Non mi sono mai sentita meglio > rispose voltandosi verso l’amica < Facendo parte del gruppo dei rappresentanti questo fine settimana andremo in gita per tre giorni > aggiunse sorridendo vedendola come una cosa meravigliosa
< Veramente? > domandò Naruto intromettendosi nella discussione
< Sono serissima > rispose Ino sorridendo, mentre sul viso del ragazzo sorgeva un enorme sorriso. Non poteva crederci di passare tre giorni interi con Sakura. Gli sembrava un sogno ad occhi aperti. Non vedeva l’ora che giungesse il fine settimana.
 
Note autore:
Salve a tutti. Ho deciso di scrivere il primo capitolo poiché quello che avevo pubblicato non mi soddisfaceva molto. Spero che questo lo troviate molto più interessante di quello precedente. Spero che mi direte la vostra.
Volevo ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedentemente pubblicato; Kaede93 per averla aggiunta tra le seguite ed Coniglietto 94 tra le preferite. Spero che abbiate trovato questo capitolo molto più interessante di quello avevo pubblicato precedentemente.
Alla prossima

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


           CAPITOLO  2
< Sasuke! > urlò Naruto aprendo la porta del ragazzo concentrato a giocare all’Xbox.  Era talmente assorto dal gioco da non accorgersi della presenza di Naruto, il quale vedendo che l’amico non avesse detto niente nonostante lui avesse urlato la sua presenza.
< Sasukeee! > urlò nuovamente avvicinandosi all’amico, il quale sentendosi chiamato per la seconda volta, si voltò verso Naruto con sguardo omicida. Il solo osservare la sua espressione, Naruto pensò che forse avesse dovuto evitare di urlare nuovamente il suo nome
< Cosa ci fai qui a quest’ora? > domandò usando un tono di voce aggressivo, spazientito dalla presenza del ragazzo in camera sua. Sperava che almeno in casa sua potesse rilassarsi, ma ogni volta che aveva quest’intenzione, Naruto si presentava. Era vero che si conoscessero da molto tempo, ma questo era troppo. Visto che a lui piaceva la tranquillità, quando stava con l’amico non si poteva mai rilassare in quanto il silenzio non era una cosa che Naruto conoscesse.
< Sono solo venuto a vedere se hai preparato la valigia per domani > rispose < Visto che domani andiamo in gita > continuò felice non riuscendo a contenere l’entusiasmo
< La borsa sta già giù vicino alla porta > fece notare al suo amico < Non sono come una certa persona che conosco, il quale la prepara sempre all’ultimo minuto scordandosi puntualmente qualcosa > continuò mentre Naruto distolse lo sguardo udendo quelle ultime parole che secondo lui, erano rivolte sicuramente a lui
< Guarda che io l’ho già preparata la mia > affermò fiero di ciò
< Davvero? > domandò esterrefatto Sasuke incredulo sentendo uscire quelle parole dalla bocca di Naruto. Da quando lo conosceva, quando dovevano partire per qualche gita di più giorni si preparava la valigia quasi sempre la mattina della partenza scordandosi cose molte importanti, come ad esempio le mutande di ricambio.
< Certo > rispose orgoglioso
< Spero che non ti sia scordato niente. Ad esempio le mutande > affermò riportando lo sguardo alla tv, mentre sentendo quelle ultime parole, il viso di Naruto divenne rosso a causa dell’imbarazzo ricordandosi di quello che fosse successo l’anno scorso alla gita della terza media.
< Sei il solito teme > disse sedendosi malamente sul letto
< Ehi baka > voltandosi verso di lui < Non dissestare il mio letto > continuò riportando lo sguardo nuovamente alla tv, mentre Naruto incrociò le braccia alquanto stizzite dalle parole del suo amico.
Vedendo che Sasuke fosse troppo impegnato a giocare all’Xbox, l’Uzumaki decise di stendersi sul letto del suo amico iniziando a pensare a come potesse iniziare a parlare di un argomento importante per lui. Non sapeva come introdurlo, inoltre non era molto bravo a parlare di quelle cose.
< Come mai sei venuto qui? > chiese Sasuke non distogliendo lo sguardo dalla televisione, mentre Naruto ringraziò mentalmente il suo amico per quella domanda.
< Ti devo parlare > rispose < Di una cosa molto importante > continuò aumentando l’interesse in Sasuke con quelle ultime parole
< Sputa il rospo > vedendo che Naruto non avesse continuato il discorso
< Credo che hai capito che mi piace Sakura > guardando il soffitto della stanza del ragazzo
< Questo lo avevo già afferrato > disse come se fosse ovvio. Vedeva che faceva di tutto per stare vicino alla ragazza, la invitava sempre a mangiare fuori oppure cercava di farsi mettere sempre insieme a lei durante i turni di pulizia della classe solo per passare più tempo insieme. Pensò che anche un cieco si sarebbe accorto che Naruto provava qualcosa per la ragazza dai capelli rosa.
< Davvero? > chiese sconvolto da ciò. Non credeva che fosse tanto evidente. Si domandò che se fosse così visibile allora anche la diretta interessata forse se n’era già resa conto. Non sapeva come rispondere a questa domanda in quanto ogni qualvolta che cercava di passare del tempo in più con lei, questa diceva sempre che era impegnata declinando l’invito
< Ho ragione io a chiamarti baka > affermò Sasuke, voltandosi verso il suo letto dove il ragazzo era seduto infastidito da quella domanda < è troppo palese. Ormai tutti lo hanno capito > continuò mentre sul viso dell’Uzumaki aumentava lo stupore. Pensò che i loro compagni non solo si erano resi conto dei sentimenti che Naruto provasse per Sakura, ma avevano notato che anche una ragazza provava dei sentimenti verso Naruto. Purtroppo questo non si era accorto di niente. In un certo senso Sasuke provava un po’ pena verso quella ragazza che si fosse innamorata di Naruto, in quanto quest’ultimo era proprio il capo dei baka anche se in fondo in fondo era un bravo ragazzo. Sarebbe stata dura per lei farsi notare dal baka.
< Non credevo che fosse così evidente > osservò allarmato da ciò < Credi che lei se ne sia accorta? > domandò sperando che Sasuke negasse quell’evenienza
< Certo che sì > rispose avendo la certezza che Sakura non fosse idiota come lui
< Oh no, oh no > disperandosi con le mani nei capelli < E adesso cosa faccio?> chiese sentendo crescere in lui l’agitazione
< Credo che non puoi fare niente ormai > rispose < E inoltre ritengo che sia già fidanzata > aggiunse sconvolgendo Naruto con quella frase
< Scusa > affermò < Cosa vuoi dire con questo? > domandò non riuscendo a capire cosa volesse dire Sasuke con quelle semplici parole
< Forse lei è già fidanzata > rispose scandendo bene le parole
< E tu come lo sai? > chiese incrociando le braccia
< L’altro ieri l’ho vista passeggiare mano nella mano con un ragazzo > rispose, mentendo, con disinvoltura
< Non ci posso credere > affermò abbassando il capo deprimendosi < Ed io che volevo dichiararmi durante la gita > continuò sospirando
< Cosa! > urlò Sasuke non credendo alle parole appena dette dell’amico
< Cosa c’è da essere così sorpreso? > domandò Naruto incredulo dall’atteggiamento del ragazzo
< È solo che non credevo che ti volessi dichiarare > rispose calmandosi
< È normale che lo voglia fare > fece notare < Visto che mi piace > aggiunse credendo che fosse ovvia la cosa
< Ritengo che sia inutile ormai > osservò Sasuke sperando che l’amico abbandonasse l’idea della dichiarazione
< Non mi importa. Ormai ho deciso > affermò impuntandosi
< Lo sai che ci sono molte probabilità che rifiuti la tua proposta > disse cercando di farlo desistere. Sapeva già che la ragazza lo avrebbe rifiutato, ma voleva evitargli quella sofferenza. Anche se non lo dava a vedere, voleva molto bene a Naruto.
< Non mi interessa > mentre Sasuke sospirò sentendo quelle parole, avvertendo crescere in lui il dispiacere verso la ragazza che provava dei sentimenti per Naruto. Sfortunatamente il suo amico aveva la testa davvero duro alle volte
< Fai come vuoi > affermò < E adesso vieni a perdere un po’ > aggiunse allungando l’altro joystick verso Naruto, il quale lo afferrò sorridendo
< Non credo proprio caro > certo di vincere la sfida lanciata dal suo amico, sul cui viso nacque un piccolo sorriso.
                                       
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< Hinata! > la chiamò la sorella facendola voltare verso di se
< Cosa c’è Hanabi? > chiese
< Cos’è questo foglio qui sulla scrivania? > domandò indicandolo
< È solo una lista di quello che devo portare in gita > rispose Hinata riportando lo sguardo sulla valigia, posta sul letto < Facendo così sicuramente non mi scordo niente di importante > aggiunse ponendo in questa l’intimo
< Su questa lista vedo scritto solo cose normali > fece notare al quanto triste per quella cosa. Se fosse stata lei avrebbe portato sicuramente qualche vestito un po’ più particolare soprattutto se ci fosse stato un ragazzo che le piacesse. Pensando ciò, iniziò a riflettere sul perché la sorella avesse accettato la carica di rappresentante. Era strano che la sua timida sorella maggiore si fosse proposta spontaneamente. Secondo lei c’era qualcosa che Hinata non avesse ancora detto a nessuno.
< Ci sono solo cose che mi servono > affermò sperando che Hanabi non iniziasse a pressarla per farle portare qualche vestito un po’ più scollato per mettere in evidenza il suo seno. Anche se stava in primo liceo aveva notato che erano già abbastanza grandi.
< Dimmi un po’ Hinata! > esclamò Hanabi facendola voltare verso di se < Quale motivo ti ha spinto per proporti come rappresentante? > continuò domandando mentre Hinata restò spiazzata da quella domanda. Non sapeva come rispondere. Non poteva dirgli che lo aveva fatto solo per passare più tempo con il ragazzo verso il quale provava qualcosa. Sicuramente se avrebbe saputo che anche Naruto era rappresentante, certamente le avrebbe fatto rifare totalmente la valigia ed in più l’avrebbe tartassata di domande al ritorno della gita. Quando la sorella minore voleva sapere qualcosa poteva trasformarsi in una ragazza insopportabile. Finché non svuotavi il sacco non eri capace di togliertela di torno. Solo l’idea di essere tormentata per giorni, le fece venire i brividi lungo la spina dorsale.
< Te l’ho già detto > disse Hinata < L’ho fatto perché avevo molto tempo libero visto che non mi sono iscritta a nessun club > continuò voltandosi per prendere le maglie poste sul letto per poggiarle nella valigia, sperando che Hanabi non continuasse ad insistere
 < Sei sicura che non c’entra la presenza di un ragazzo biondo con occhi azzurri? > domandò prestando attenzione al comportamento della sorella a quella domanda. Hinata appena sentì quella domanda si irrigidì di colpo. La sorella aveva fatto centro. Adesso non sapeva cosa dire. Doveva inventarsi qualcosa al momento ma non le veniva in mente proprio niente.
< Ho indovinato > pronunciò subito dopo aver posto la domanda. Le era bastato osservare il comportamento della ragazza al suono di quelle semplici parole per capire di aver fatto centro. Lo sapeva che era impossibile per Hinata proporsi per qualcosa. Non era affatto da lei fare una cosa del genere.  Sentendo quelle parole Hinata sospirò. Ormai era stata scoperta dall’ultima persona che avrebbe voluto lo sapesse
< È vero, anche Naruto è stato nominato rappresentante e quindi anche lui verrà in gita > affermò voltandosi verso la sorella, la quale, mentre Hinata stava parlando, si era avvicinata alla sorella maggiore per dare uno sguardo alla valigia
< Così non va bene > scuotendo il capo mentre Hinata si stava chiedendo cosa aveva sbagliato nel fare il suo bagaglio. Più la guardava e più credeva che fosse sistemata ed in più che non mancasse niente < Bisogna rifarla tutto > continuò prendendola e scaraventando tutto fuori, mentre Hinata fu stupefatta da ciò
< Perché hai fatto questo? > domandò ancora incredula dal comportamento della sorella.
< Queste > affermò prendendo l’intimo che aveva messo precedentemente nella valigia < Non va affatto bene > continuò lanciandolo in un angolo della stanza, mentre Hinata si stava iniziando un tantino a preoccuparsi. Oltre alla sua biancheria, Hanabi aveva lanciato nell’angolo della stanza anche tutti i vestiti che aveva scelto di portarsi, salvando solo fortunatamente la tuta della scuola.
< Se continui così mi farai portare solo la tuta > osservò alquanto turbata da quell’evenienza
< Non è colpa mia se hai vestiti che indossano solo le monache di clausura > fece notare con tono di voce alquanto duro verso i gusti della sorella
< Non ci posso fare niente se mi piace indossare vestiti comodi > affermò
< Invece ti deve importare di questo > guardando la sorella < Se continui a vestirti così non troverai mai un uomo > aggiunse. Sapeva perfettamente che la sorella fosse una bella ragazza. L’unico problema era la sorella stessa.
< Scommetto qualsiasi cosa che ho > iniziò < Che se ti infiltrassi nella stanza del ragazzo dai capelli biondi e ti faresti vedere in intimo sexy, cadrebbe all’istante ai tuoi piedi > continuò facendo arrossire Hinata al solo immaginare una scena come quella. Sapeva perfettamente che non sarebbe mai riuscita a fare una cosa del genere
< Tu sei pazza > disse ancora rossa in viso per l’imbarazzo < Non potrei mai fare una cosa del genere > nascondendosi il viso con le mani
< Delle volte mi sembri proprio una bambina quando fai così > affermò incrociando le braccia.
Lo sapeva bene anche lei che una ragazza del liceo non si dovrebbe imbarazzare tanto facilmente, ma non ci poteva fare niente se lei fosse così. Non poteva cambiare di punto in bianco. Anche a lei piacerebbe non imbarazzarsi parlando di queste cose.
< So perfettamente che non sembro una ragazza che va già al liceo > affermò continuando a tenere il capo chino stringendo i pugni < Purtroppo sono fatta così > continuò comprimendo ancora di più le mani
< Per questa volta non fa niente > disse Hanabi con sguardo dolce < La prossima volta che andrai in gita, andremo insieme a fare un po’ di shopping > continuò
< Non se ne parla proprio > affermò subito Hinata alzando il capo facendo imbronciare la sorella
< Certo che non ti sta bene mai niente > recandosi nell’angolo per prendere i vestiti della sorella che aveva scartato < Se hai l’opportunità dichiarati > aggiunse tutto d’un tratto
< Non se ne parla proprio > affermò subito Hinata facendo innervosire la sorella
< Non puoi continuare così >
< A me piace continuare in questo modo >
< Se proseguii così, non ti dichiarerai mai > osservò Hanabi < Al massimo puoi essere rifiutata > continuò
< Sicuramente verrei respinta > affermò amareggiata sedendosi sul letto abbassando il capo
< Non lo puoi mai sapere finché non ci provi > inginocchiandosi davanti alla sorella e prendendo le sue mani
< So già che succederà > affermò sentendo gli occhi inumidirsi < A lui piace già un’altra ragazza > continuò mentre dai sui occhi iniziarono a scendere piccole lacrime. Appena le vide Hanabi la strinse di impulso a se. Con quell’abbraccio voleva fargli capire che lei ci sarebbe sempre stata.
< Pensala in quest’altro modo > iniziò guardando Hinata negli occhi < Forse se sentirai uscire dalla sua bocca le parole “non mi piaci” forse sarai capace di andare avanti e di trovare un nuovo amore > aggiunse mentre Hinata accennò un sì con la testa, anche se non era molto convinta di ciò. Era difficile dimenticare il suo amore verso Naruto. Quando stava a scuola, l’unico ragazzo che appariva davanti ai suoi occhi era solo lui. Riusciva ad individuare subito la sua figura.
 < Adesso facciamo la valigia > affermò Hanabi alzandosi
< Ok > disse Hinata asciugandosi le lacrime
 
                                          ---------------------------

< Vedo che siete tutti presenti > affermò Kakashi sorpreso di vederli tutti lì davanti a lui. Avrebbe scommesso che Naruto fosse arrivato tardi ed invece fu sorpreso di vederlo lì ancora prima degli altri.
< Questo qui non si perderebbe mai una gita > disse Ino indicando Naruto, il quale sentendo le parole della ragazza acconsentì con il capo per poi sorridere. Non era riuscito a dormire molto la sera prima a causa dell’adrenalina che scorreva nel suo corpo. Non riusciva ancora a credere di poter passare tre giorni con Sakura. Gli sembrava un sogno che si realizzasse, anche se le parole del giorno prima dette da Sasuke gli ronzavano ancora nella testa
< Muovetevi a salire > invitandoli a prendere posto nel pullman. I ragazzi salirono uno ad uno
< Io mi siedo vicino a Sakura > urlò Naruto correndo verso gli ultimi posti attirando l’attenzione su di se, mentre gli altri quattro abbassarono il capo per la vergogna e pensando che questo fosse solo l’inizio. Se pensavano a cosa potesse succedere in quei tre giorni, iniziavano a stare già male.
< Non urlare baka > affermò Sakura colpendo il ragazzo alla testa
< Mi fai male Sakura > massaggiandosi la parte lesa
< Siediti e stai zitto > con sguardo che non ammetteva repliche. Senza risponderla, il ragazzo prese posto, senza fiatare, vicino al finestrino poggiando il capo su di esso
< T-ti f-fa ancora male? > chiese balbettando Hinata preoccupata dalla botta ricevuta poco prima dalla ragazza. Fortunatamente aveva preso posto vicino il ragazzo, grazie anche a Sasuke, il quale quando vide Naruto sedersi per primo fece passare prima lei per poi posizionarsi al suo fianco
< Ormai ci sono abituato > rispose sospirando voltandosi verso Hinata < Ti dispiace se dormo? > domandò
< N-non t-ti preoccupare > rispose balbettando sorridendo < Ti sveglio io quando arriviamo > aggiunse
< Grazie > disse poggiando nuovamente il capo al finestrino per poi chiudere gli occhi, mentre sul viso di Hinata si faceva largo un’espressione triste.
 
Note autore:
Ecco il secondo capitolo.
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Secondo voi perché Hinata alla fine è triste? (Anche se so che tutti avete il motivo da cosa questa tristezza è dovuta)
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il primo capitolo; coniglietto 94 e Kurama09 per aver aggiunto la storia tra quelle preferite; Dark_Angel_love, heidi81_love, Sephiroth986; _Edward_ per aver aggiunto la storia tra le seguite. Ringrazio tutti quelli che hanno letto i primi due capitoli.
Alla prossima

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


                                CAPITOLO 3
< Evviva siamo arrivati > urlò Naruto, appena scese dal bus, entusiasta di essere giunto a destinazione
< Non farti riconoscere anche qui > affermò Sakura facendo scomparire l’esaltazione in Naruto che quando sentì quelle parole gonfiò le guance in segno di protesta come un ragazzino di due anni. Hinata vedendolo sorrise. Lo trovava molto carino quando faceva così.
< Voi aspettate qui > disse Kakashi guardando i ragazzi < Vado a prendere le chiavi delle camere > aggiunse dirigendosi verso il piccolo hotel
< Spero di capitare nella tua stanza > affermò Naruto guardando Sakura
< Ma sei proprio un baka > avvicinandosi dandogli un pugno in testa < è impossibile che fanno stare nella stessa stanza un ragazzo insieme ad una ragazza > aggiunse ancora infuriata a causa delle parole di Naruto. Non lo sopportava proprio quando faceva così. Era un bravo ragazzo ma delle volte gli faceva saltare i nervi a causa del nervosismo. Non riusciva ancora a capire come Sasuke lo sopportasse. Pensò che forse quando Naruto parlasse, Sasuke facesse finta di ascoltarlo ed intanto pensasse ad altro. Giunse alla conclusione che si dovesse comportare per forza così per evitare continui scatti di ira in quanto la maggior parte della parole che uscivano dalla bocca di Naruto erano cavolate.
< Non credo che questo tuo sogno si può realizzare > osservò Sasuke guardando Naruto sconvolto da quelle parole. Lui credeva che fosse possibile.
< Non dire così > abbassando il capo tristemente. Se non poteva dormire nella stessa sua stanza, allora pensò che dovessero passare il resto della giornata insieme ed avrebbe fatto qualsiasi cosa per far avverare ciò.
< Allora > esclamò Kakashi attirando l’attenzione dei ragazzi, i quali si voltarono verso il proprio insegnante < La camera 102 per le ragazze ed invece la 115 per i ragazzi >aggiunse porgendo le chiavi a Sasuke ed Hinata
< Posso stare nella stessa camera di Sakura? > domandò Naruto sperando nella benevolenza del suo insegnante
< Per caso vuoi dormire con me? > chiese guardando il ragazzo spaventandosi sentendo quella proposta. Il solo dormire con il suo insegnante gli fece venire dei brividi lungo la spina dorsale
< Mi va bene dormire con Sasuke > rispose accettando l’idea di non dormire con la ragazza.
< Adesso andate a posare i bagagli in camera. Appena avete fatto ritornate qui > affermò sperando che durante la gita il ragazzo dai capelli biondi non combinasse casini.
                             
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< Vedo che avete fatto presto > pronunciò Kakashi soddisfatto di vedere i suoi alunni davanti a lui
< Non ci vuole poi chi sa che a posare le valigie > fece notare Naruto con le mani dietro la testa
< Tu mi stai antipatico > affermò Kakashi indicandolo facendo sorridere gli altri mentre Naruto si pentì di aver detto quelle semplice parole
< Cosa dovremmo fare adesso? > domandò Sasuke con le mani nelle tasche dei pantaloni. Più tempo passava e più pensava che quella gita fosse una grande rottura. Secondo lui, li avrebbero messi solo a lavorare
< Bella domanda > rispose Kakashi < Un gruppo di voi dovrà pulire le finestre mentre l’altro dovrà ripulire un’area che gli verrà assegnata > continuò mentre Sasuke sospirò sentendo quelle parole. Aveva pienamente indovinato sul fatto che li avrebbero messi a lavorare. Anzi pensò che li stessero praticamente sfruttando.
< Io sto nel gruppo di Sakura > urlò Naruto ritenendo che fosse una buona occasione per rimane solo insieme a lei
< Non se ne parla proprio > affermò Sakura . Sapeva già che se avesse fatto squadra con Naruto avrebbe dovuto lavorare il doppio a causa dei casini combinati dal ragazzo. Non voleva proprio rimediare ai suoi errori
< Non dire così Sakura > Naruto con voce triste. Non aveva capito il motivo del perché rifiutasse sempre ogni sua poposta. Forse aveva ragione Sasuke a dire che avesse un fidanzato. Se il suo amico aveva ragione allora poteva anche capiva il suo comportamento, ma se non lo fosse allora non sapeva il perché dei continui rifiuti
< S-se v-vuoi p-posso l-lavorare i-io c-con t-te > propose balbettando Hinata abbassando il capo. Aveva paura di sentire la risposta di Naruto. Sapeva perfettamente cosa il ragazzo avrebbe risposto a quella semplice proposta, ma nonostante ciò voleva lo stesso provare.
< Certo > sorridendo mentre Hinata non credeva ancora alle su orecchie.
< Allora voi vi occuperete delle finestre mentre gli altri si occupano di ripulire una piccola zona > lì informò Kakashi per poi andarsene e lasciando soli i ragazzi , i quali si iniziarono ad organizzare sul da farsi.
                                
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Avevano iniziato a pulire i vetri da circa un’ora e nessuno dei due aveva iniziato un discorso. Questo sembrò molto strano ad Hinata. Di solito Naruto non stava mai zitto, anzi lo doveva pregare per farlo smettere di parlare. Pensò che forse era triste per non aver potuto lavorare con Sakura. Probabilmente aveva accettato la sua proposta solo per pietà. Di tanto in tanto dava piccole occhiate alla sua volto concentrato sul lavoro ed ogni volta che succedeva il suo cuore batteva all’impazzata. Per paura che gli venisse un infarto doveva distogliere gli occhi da lui perché sapeva perfettamente che se lo avesse continuato a guardare gli sarebbe venuto un malore.
< Per caso sai se Sakura ha un ragazzo? > chiese Naruto interrompendo il silenzio. Non sapeva come poteva introdurre l’argomento. Era stato a rifletterci per un po’ di tempo per poi pensare di chiederglielo come se fosse un qualcosa di semplice di cui parlare.  Le cose fatte in modo semplici erano più nel suo stile. Quando sentì quelle parole provenire dalle labbra del ragazzo, Hinata sentì il suo cuore andare in pezza. Aveva indovinato sul fatto che il ragazzo fosse triste per non aver potuto lavorare con Sakura ed anche sul fatto di aver accettato la sua proposta di fare squadra insieme, l’aveva accolta solo perché provava pensa per lei. Di solito non parlavano quasi mai e quando accadeva o balbettava oppure sveniva dall’emozione.
< C-credo di no > rispose balbettando in modo sincero. Non sapeva se la ragazza avesse o meno un fidanzato e se lo aveva a lei non aveva detto niente al riguardo. Aveva preferito dire la verità, anziché mentire perché se anche ci fosse una piccolissima speranza per Naruto di mettersi con Sakura, Hinata sperava che ciò accadesse in quanto per lei la felicità del ragazzo aveva la massima importanza. Sapeva perfettamente che quando glielo avrebbe raccontato alla sorella, quest’ultima gli avrebbe dato dell’idiota, ma a lei non importava. Teneva di più alla felicità di Naruto che alla sua. Se il ragazzo era contento lo era anche lei, se era triste lo era altresì lei.
< Davvero? > domandò per avere conferma di ciò guardando verso di lei
< Si a me non ha detto niente riguardo all’avere un fidanzato > rispose sentendo il cuore sgretolandosi in piccoli pezzi, mentre Naruto sentì il cuore più leggero dopo aver sentito quelle parole.
< Mi hai davvero rianimato con queste parole > affermò sorridendo
< Mi fa piacere > sorrise in modo forzato. Non poteva far vedere che fosse triste a causa di quello che avesse appena detto il ragazzo. Doveva solo continuare a fingere di essere felice anche se non sapeva se poteva continuare se avrebbe visto i due mettersi insieme < Sono sicura che si innamorerà di te se gli mostrerai le tue qualità > aggiunse per poi pentirsi amaramente di quello che aveva appena detto in quanto Naruto si voltò, stupito, verso di lei sentendo le parole della ragazza. Non poteva credere che secondo lei, lui avesse delle qualità. Tutti quanti dicevano che fosse solo un combina guai, senza nessuna particolarità degna di nota
< Secondo te ho delle qualità? > domandò indicando se stesso ancora stupito. Era curioso di ascoltare la risposta della ragazza, in quanto secondo lui avesse sbagliato a sentire
< S-si c-che l-le h-hai > rispose balbettando distogliendo lo sguardo per non far vedere il leggero rossore sulle gote < Ne hai davvero molte > continuò riuscendo a non balbettare. Aveva notato che quando non lo guardava dritto negli occhi riusciva a parlare normale, ma quando si guardavano negli occhi iniziava a balbettare. Il problema più grande era quando il ragazzo si avvicinava. Aveva osservato che quando ciò accadeva non solo il suo viso prendeva un colorito uguale al rosso fuoco, ma sentiva dei grandi giramenti di testa come se gli mancasse l’aria. Questi provocavano dei piccoli svenimenti.
< Sei la prima persona oltre mia madre che me lo dice > leggermente imbarazzato passandosi la mano tra i capelli < Posso sapere quali sono queste qualità? > chiese sentendo crescere in lui il desiderio di conoscerle in quanto nemmeno lui ne fosse al corrente
< Allora > iniziò pensandoci < Sei una persona molto allegra e questa allegria molte volte la trasferisci alle altre persone. Riesci a cavartela in qualsiasi situazione anche in quelle più pericolose. Riesci a stringere nuove amicizie molto velocemente ...> aggiunse continuando ad elencare le sue qualità. Purtroppo Naruto riuscì ad intuire solo quelle, poiché mentre ascoltava Hinata parlare si perse osservando la sua figura. Era la prima volta che la guardava per così tanto tempo. Pensò che fosse davvero una bella ragazza. Aveva degli occhi alquanto particolari ma allo stesso tempo pensò che fossero di una bellezza unica. Considerò che non avesse mai parlato così a lungo con lei visto che ogni qualvolta si avvicinava balbettava oppure sveniva. Aveva pensato che fosse dovuto ad una malattia ma gli avevano spiegato che fosse causato dalla troppa timidezza. Inoltre aveva notato che questi avvenimenti accadevano sempre quando lui stava vicino al lei, mentre quando questa parlava con altri ragazzi non succedeva mai niente. Non si era mai riuscito a spiegarsi questi avvenimenti. Addirittura era giunto alla conclusione che la ragazza fosse al quanto strana ma nonostante tutto la incuriosiva.
< Non sapevo di avere tutte queste doti > affermò leggermente imbarazzato visto che non aveva prestato attenzione a quello che la ragazza avesse detto < Sono contento che almeno qualcuno se ne è reso conto > aggiunse fiero di ciò
< Prima o poi si accorgeranno anche gli altri di questa cosa > sorridendo < Devi solo credere in te stesso > continuò avvicinandosi per poi posizionargli l’indice sul cuore. Naruto rimase sorpreso da quel comportamento. Per la prima volta nella sua vita non sapeva cose dire. La ragazza lo aveva rimasto senza parole, sapeva solo che quando aveva visto Hinata avvicinarsi il suo cuore aveva cominciato ad aumentare di battito senza nessun motivo. Credeva addirittura che la ragazza lo potesse sentire vito che appena posò il dito dove fosse il cuore, questo sembrava stesse facendo una corsa.
< S-scusa n-non v-volevo > imbarazzandosi notando di essere troppo vicino al ragazzo. Non sapeva nemmeno lei il perché si fosse avvicinata. In quel momento voleva solo che Naruto credesse nelle sue qualità. < Adesso raggiungo gli altri > continuò per poi correre via mentre il ragazzo rimaneva imbambolato all’impedii. Non era riuscito a dire nemmeno una parola. Questo non era un gran problema visto che quando aveva visto il viso imbarazzato di Hinata l’aveva trovata al quanto carina. Il suo cuore sembrava un macchina di formula uno durante un gran premio. Aumentava di velocità come se stesse percorrendo un lungo rettilineo.
< Cos’è appena successo? > domandò a se stesso poggiando la mano sul suo cuore che non aveva minimamente intenzione di tornare ai suoi battiti normali.
                               
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< Finalmente abbiamo finito > esultò Ino sedendosi sulla panchina della zona ristoro
< Non abbiamo nemmeno il tempo di riposarci che adesso dobbiamo preparare da mangiare > affermò esausta Sakura poggiando la testa sul grande tavolo, mentre Sasuke osservava la ragazza dai capelli rosa senza dire nessuna parola. Sapeva di sicuro che lui non sarebbe andato a prendere la legna per il fuoco. Era un lavoro troppo faticoso. Si era già stancato a ripulire l’area che gli era stata assegnata. Al massimo avrebbe dato una mano a tagliare gli ingredienti per il curry visto che gli piaceva cucinare. Era l’unica cosa che fosse disposto a fare.
< Secondo voi Hinata e Naruto hanno finito il loro compito? > chiese Ino guardandosi intorno per vedere se individuava le figure dei due ragazzi
< Sono convinta che per colpa di Naruto stanno ancora lavorando > rispose Sakura sempre con la testa poggiata sul grande tavolo
< Sicuramente Naruto avrà fatto qualche casino > osservò Ino dispiacendosi per Hinata anche se sapeva perfettamente che la ragazza fosse molto contenta di passare del tempo con lui. Quindi decise che fosse meglio decidere anche le mansioni da svolgere durante il pranzo. Grazie alla loro assenza li avrebbero fatti continuare a lavorare insieme.
< Chi si occuperà del pranzo? > chiese Ino sicurissima che sia Sasuke che Sakura avrebbero alzato la mano. Da un periodo a quella parte, i due non gliela raccontavano giusta. Secondo Ino era successo qualcosa tra i due che li avesse fatti avvicinare.
< Io > risposero all’unisono mentre Ino sospirava.
< Sasuke > iniziò < Mi stai dicendo che dovrei essere io ad occuparmi del recupero legna? > chiese per essere sicura
< Si > rispose senza mezze misure Sasuke. Non gli andava proprio di andare a recuperare la legna per accendere il fuoco. Preferiva molto di più cucinare anche perché stava in dolce compagnia. < Io lo faccio per te > aggiunse cercando di convincere Ino
< Davvero? > domandò inclinando il viso verso destra e incrociando le braccia sicurissima che non lo stesse facendo per farle un piacere
< Certo > rispose Sasuke sorridendo, il quale fece rabbrividire Ino < Se vai tu a prendere la legna, visto che sei una ragazza ti troverai in difficoltà perché è pesante. In questo caso molti ragazzi ti vorranno dare una mano. Questa sarà un’ottima occasione per fare nuove conoscenze > continuò catturando l’attenzione di Ino, la quale non aveva minimamente pensato a quel possibile evento
< Ok inizio ad andare > alzandosi pieni di energia e dirigendosi dal professore Kakashi per chiedergli informazione su dove si dovesse andare a prendere la legna
< Non credevo che la riuscissi a convincere > affermò Sakura alzando il capo guardando il ragazzo negli occhi, contenta di essere rimasta sola con lui
< Devi avere più fiducia in me > sorridendo, il quale fece arrossire leggermente le guance della ragazza.
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< Finalmente hai finito > urlò Sakura vedendo avvicinarsi la figura di Naruto
< Ci è voluto un po’ di tempo > affermò sorridendo mentendo. Aveva impiegato più tempo del dovuto a tornare perché il suo cuore non aveva nessuna intenzione di calmarsi. Dovette aspettare una buona mezz’ora per raggiungere gli altri.
< Hinata non è con te? > chiese Sakura iniziando a preoccuparsi non vedendo la figura della ragazza vicino Naruto. Sperava solo che Naruto non avesse fatto niente da farla spaventare.
< Veramente non saprei proprio dove è andata > rispose mentre sulla fronte di Sakura iniziava a vedersi una piccola vena
< Come non sai dov’è andata? > domandò scandendo bene le parole avvicinandosi piano piano a Naruto stringendo il pugno. Quando la vide avvicinarsi, il sangue di Naruto si gelò dalla paura. Sapeva che doveva andarsene subito altrimenti sarebbero stati guaio.
< È meglio che vado dal professore Kakashi > disse correndo verso la figura del professore, il quale quando lo vide arrivare di corsa rimase senza parole
< Per caso sei inseguito da un orso? > domandò non capendo il motivo di quella corsa
< Peggio di un orso > rispose Naruto prendendo fiato
< Sai pescare? > chiese Kakakshi convinto che il ragazzo avrebbe risposto in modo negativo
< Un pochino >
< Ok allora tu sarei l’addetto alla pesca per il tuo gruppo > affermò entusiasta mentre il ragazzo si iniziò a preoccupare. Non aveva mai visto durante la prima settimana di scuola il suo insegnante tanto felice. Era un avvenimento più unico che raro.
                           
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Quando giunse al fiume notò la figura di una ragazza seduta vicino alla riva di questo. Anche se stava di spalle capì che si trattasse di Hinata. Non sapeva il perché si trovasse lì , ma capì che fosse per questo che non la trovavano in giro.
< Hinata > urlò facendo voltare la ragazza, la quale rimase sorpresa di vedere il ragazzo raggiungerla con in mano una piccola canna da pesca e nell’altra un secchio
< Cosa ci fai con queste cose? > domandò, indicandoli, non capendo cosa dovesse fare con quegli aggeggi
< Questi servono per pescare > rispose sorpreso da quella domanda. Credeva che sapesse a cosa servissero.
Una volta sedutosi vicino ad Hinata, iniziò a preparare l’esca. La ragazza rimase esterrefatta dalla bravura di Naruto. Non pensava che il ragazzo sapesse anche pescare. Pensò che dovesse aggiungere questa qualità a tutte le altre.
< Non credevo che fossi un tipo a cui piacesse pescare > osservò in quanto la pesca era uno sport che richiedesse silenzio. Visto che Naruto difficilmente non parlava era quasi impossibile immaginarsi che fosse appassionato di pesca
< Non direi proprio che mi piace > disse preparando la canna per lanciarla < è solo che quando ero piccolo andavo con mio padre a pescare. Per questo so fare qualcosa. Non è un hobby adatto a me poiché parlo sempre > continuò sorridendo lanciandola per poi fare un piccolo buco dove posizionò l’impugnatura
< Adesso dobbiamo solo aspettare che abbocchino > osservò sdraiandosi chiudendo gli occhi mentre Hinata analizzò il suo viso rilassarsi.
Più lo guardava e più desiderava avvicinarsi per scrutare ogni sfaccettatura del suo viso. Si avvicinò piano piano e notò che il ragazzo avesse delle bellissime ciglie per poi scendere sulle sue labbra. Arrivata lì, gli venne una grande voglia di toccarle per vedere se fossero morbide. Allungò la mano ma proprio quando stava per sfiorarle, il ragazzo aprì gli occhi. Istintivamente Hinata ritrasse la mano allontanandosi
< S-scusa > affermò rossa in viso abbassano il capo < A-avevo v-visto che avevi una mosca sulla fronte, volevo solo togliertela > aggiunse mentendo. Non poteva dirgli minimamente che volesse toccare le su labbra. Avrebbe potuto pensare che fosse una pervertita.
< Non ti preoccupare > affermò al quanto imbarazzato. Quando aveva aperto gli occhi aveva visto il viso della ragazza molto vicino al suo. Appena lo vide il suo cuore perse un battito per poi rimanere incantato dai suoi bellissimi occhi dai quali poteva rispecchiarsi. Aveva provato l’impulso di baciarla all’istante vedendo le sue labbra. Non sapeva neanche lui il motivo. Voleva solo sapere se le sue labbra fossero morbide
< Guarda la canna si sta muovendo > osservò Hinata indicandola facendo spostare lo sguardo di Naruto su di essa. Quando si accorse che fosse vero, si alzò tirandola fuori dal piccolo buco fatto precedentemente ed iniziando a tirare ingaggiando una lotta con il pesce.
< Non voleva proprio arrendersi > affermò fiero di averlo battuto, ponendolo nel secchio per poi preparare una nuova esca.
Rimasero un’altra ora, in completo silenzio in quanto Hinata era troppo imbarazzato pe quello che fosse successo precedentemente mentre Naruto per la seconda volta in quella giornata non sapeva cosa dire, in riva al fiume sperando che un altro pesce abboccasse. Vedendo che ciò non accadeva
< Credo che non riusciremo a pescare più niente > osservò tristemente alzandosi per prendere la pesca ed il secchio con all’interno l’unico pesce pescato < è meglio tornare dagli altri > aggiunse guardando Hinata ancora con il capo abbassato. La ragazza sentendo quelle parole si alzò iniziando a seguire il ragazzo. Mentre camminava dietro di lui, pensò che volesse passare un altro po’ di tempo da sola con lui. Senza neanche pensarci troppo, la sua mano afferrò un piccolo pezzo della sua maglietta arrestando la sua avanzata. Naruto si voltò sorpreso da ciò non capendo a cosa fosse dovuto quel comportamento. Hinata alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi e quando questi si incrociarono con i suoi, il suo cuore iniziò a battere velocemente. Non sapeva cosa dire
< Mi piaci > affermò tutto d’un fiato sorprendendo se stessa. Non riusciva a capire come avesse potuto dire quelle parole, mentre Naruto sgranò gli occhi incredulo di aver ricevuto appena una dichiarazione.
         
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< Ancora preoccupata per Naruto? > chiese Sasuke all’ennesimo sospiro della ragazza al suo fianco
< Un po’ > rispose continuando a tagliare gli ingredienti che avrebbero usato per preparare il curry < Spero che abbia trovato Hinata > aggiunse preoccupata di non aver visto la ragazza prima tornare con il ragazzo. Le era sembrato molto strano quell’avvenimento.
< Sono sicuro che l’avrà trovata > affermò Sasuke guardando Sakura cercando di tranquillizzarla
< Lo spero proprio >
< Anche se è un baka alla fine è un bravo ragazzo > fece notare Sasuke
< Volevi dire che è il capo dei baka > puntualizzò Sakura
< Adesso pensiamo a tagliare queste verdure > osservò Sasuke ponendo la sua mano su quella di Sakura con sguardo dolce facendo arrossirla < Poi penseremo a come far innamorare Naruto di Hinata > aggiunse
< Ok > felice di aver al suo fianco un ragazzo come Sasuke
 
Note autore:
Ecco il terzo capito.
Spero che sia di vostro gradimento. Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto degli impegni questa settimana quindi ho dovuto ritardare la pubblicazione. Mi scuso per eventuali errori grammaticali
 Secondo voi cosa risponderà Naruto ad Hinata?
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; iris1996 per aver aggiunto la storia tra le preferite; Abyss_Walker94 per averla aggiunta tra le seguite ed un ringraziamento a tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


                                  CAPITOLO 4
< Uffa! > esclamò Ino sospirando. Da quando aveva iniziato a raccogliere la legna, nessun ragazzo si era proposto di aiutarla anche se ne aveva visti parecchi. Aveva impresso nella sua testa tutti i visi dei ragazzi che avesse adocchiato così quando sarebbe tornata a scuola avrebbe escogitato qualcosa per vendicarsi. Per lei era inammissibile non ricevere aiuto in quell’occasione. Si era chiesta il perché di quel fatto, rispondendosi automaticamente che quei ragazzi dovessero essere dei gran villani che non conoscessero le buone maniere. Era impossibile non aiutare una bella ragazza come lei. Di solito aveva la fila di corteggiatori alle sue spalle ma quando questi servivano non si vedeva l’ombra di nessuno di loro. Appena sarebbe ritornata da Sasuke e Sakura, avrebbe dovuto fare un bel discorsetto al ragazzo visto che il suo piano non aveva funzionato. Anzi doveva chiedergli un favore per averlo fatto stare da solo con Sakura. Aveva visto che ultimamente i due si comportavano in modo sospetto. Pensò anche che forse si fossero avvicinati sentimentalmente poiché la sua amica fin da quando la conosceva aveva sempre provato qualcosa verso quell’asociale Sasuke. Ricordò che alle medie la maggior parte delle ragazze fosse attratta da Sasuke, tranne una ragazza corvino che aveva occhi solo per un ragazzo dai capelli biondi. Anche se fosse così, Sasuke non ne calcolava nessuna anzi parlava solo con Sakura. Già a quei tempi questo suo atteggiamento le puzzava, ma ultimamente i due passavano molto tempo insieme. Pensò che forse la sua amica si fosse dichiarata ed il ragazzo avesse ricambiato i suoi sentimenti. Il problema era che non avesse questa certezza visto che Sakura non le avesse raccontato nulla della faccenda. Non sapeva ancora quanto tempo sarebbe riuscita a tralasciare quell’argomento visto che la sua sete di sapere stava crescendo di giorno in giorno. Aveva però deciso che avrebbe dato il tempo a Sakura di raccontargli tutto anche se questo periodo stava per giungere al termine.
< Ino > sentì chiamarsi voltandosi verso la fonte del suono, meravigliandosi di vedere un ragazzo, dai capelli e occhi neri, meravigliato di vederla. Non lo vedeva dalla cerimonia di chiusura della terza media e doveva dire che era diventato ancora più affascinante. Non si era proprio resa conto della sua presenza in quella gita. Pensò che andava sempre così, visto che il ragazzo si isolava sempre per disegnare.
< Sono proprio contenta di vederti Sai > affermò sorridendo, mostrando uno dei suoi più bei sorrisi. Era veramente felice di averlo incontrato in quanto si era accorta che provava dei sentimenti per lui. Anche se questo all’inizio le sembrò strano, in quanto Sai non era un ragazzo normale, ovvero era un tipo che non parlava quasi mai ma quanto apriva bocca aveva una lingua molto tagliente. Questo era uno dei tratti che l’affascinava molto. Si ricordò che quando il ragazzo venne trasferito nella sua classe, decise di dare dei soprannomi a tutti i suoi compagni di classe. Quando arrivò il suo turno, Sai la chiamò “stupenda” facendola avvampare e scatenando l’ira di Sakura soprannominata precedentemente “brutta”. Ogni volta che ricordava la scena della sua amica che voleva uccidere Sai le veniva sempre da ridare, mentre ogni qualvolta che rimembrava quella in cui il ragazzo la definiva “stupenda” sentiva il cuore accelerare. Quando aveva riferito a Sakura che provava qualcosa per il ragazzo, la sua amica la definì pazza. Riteneva impossibile che qualsiasi essere umano provasse qualcosa per quel ragazzo dal sorriso finto e con quella lingua tagliente che si ritrovasse. Puntualmente lei rispose che fosse proprio questo suo lato che la incuriosiva e l’attirava.
< Stai raccogliendo la legna da sola? > domandò il ragazzo osservandola
< Si > rispose sospirando incominciando a pensare alla richiesta da porgere a Sasuke
< Dammi qui > affermò afferrando la borsa, con dentro i pezzi di legni, dalle mani di Ino, la quale rimase sorpresa
< Non ti preoccupare. Non è molto pesante > cercò di fingersi forte, anche se nel suo cuore esultò per l’aiuto da parte del ragazzo
< Non posso permettere che una bella ragazza svolga questo compito > sorridendo, il quale sorriso non si capiva se fosse di cortesia oppure sincero. Ino sapeva solo una cosa è che lei adorava quei sorrisi. Non poteva far a meno di rimanere estasiata ogni volta che il ragazzo glielo mostrava < Ne hai raccolta davvero tanta > aggiunse muovendo la borsa
< Quando svolgo un compito, faccio sempre in modo di eseguirlo in modo impeccabile > affermò fiera di ciò
< Lo vedo bene > stringendo la presa sulle bretelle.
< Sicuro di farcela? > domandò mostrandosi un po’ preoccupata visto che il ragazzo dovesse già portare il suo di zaino
< Tranquilla > rispose Sai, ma Ino non lo era per niente. Strappò una bretella dalle mani del ragazzo che rimase alquanto meravigliato da quel comportamento
< Cosi è più leggero e non farai molto sforzo > affermò sorridendo mostrandogli tutta la sua gratitudine con quel sorriso
< Grazie > disse a voce bassa distogliendo leggermente il viso per non far vedere il leggermente rossore delle sue gote. Aveva notato che ogni qualvolta vedesse il sorriso di Ino, il suo viso prendeva un colorito simile al pomodoro. Aveva letto anche innumerevoli libri che spiegavano quell’accaduto, ma per lui era impossibile quello che fosse scritto in quei libri. Era improbabile che provasse qualcosa per Ino.
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< Mi piaci > disse tutto d’un fiato Hinata sorpresa di aver dette quelle parole. Colui che era ancora più meravigliato fu Naruto, il quale non pensava che la ragazza provasse qualcosa per lui. Non sapeva come rispondere a quell’affermazione. Anzi conosceva già le la risposta che avrebbe detto in quanto lui amava un’altra ragazza anche se quest’ultima non lo teneva in considerazione. Sapeva anche che rifiutandola avrebbe ferito Hinata e questo non lo voleva in quanto voleva continuare ad essere suo amico. Era vero che non parlavano molto ma quando lui era in difficoltà lei veniva sempre in suo aiuto come ad esempio quando non capiva un argomento appena spiegato dal professore. Non sapeva come faceva ma Hinata percepiva che qualcosa in lui non andava. Senza dire niente si avvicinava ed iniziava a spiegarglielo con parole semplici, ma molto molto elementari che persino un’idiota come lui riuscirebbe a capire se spiegato in quel modo. Non voleva ferirla, ma nonostante questo doveva rifiutare la sua proposta.
< Mi dispiace Hinata > iniziò guardandola con occhi tristi
< N-non t-ti p-preoccupare > lo interruppe la ragazza che sapeva perfettamente quali fossero le parole che stessero uscendo dalle labbra del ragazzo. Conosceva perfettamente la sua risposta. Era ovvio che venisse rifiutata visto che al ragazzo piacesse un’altra ragazza < So già che ami un’altra > aggiunse, sentendo gli occhi inumidirsi, facendo rimanere spiazzato Naruto appena sentì quelle parole. Si chiese come la ragazza sapesse che provasse già qualcosa per qualcun’altra. In quel momento gli vennero in mente le parole di Sasuke sul fatto che tutti avevano capito che fosse innamorato di Sakura. Quindi giunse alla conclusione che forse anche Hinata lo avesse percepito < Non so nemmeno io perché ho detto quelle parole > continuò dandosi della scema da sola < Nonostante quello che è successo, ti va se rimaniamo amici? > domandò fiduciosa che il ragazzo accettasse quella richiesta
< Certo > rispose sollevato che la ragazza avesse chiesto di continuare ad avere un rapporto amichevole
< Meno male > sorrise forzatamente anche se in quel momento volesse piangere a dirotto < Puoi incominciare a raggiungere gli altri? > chiese
< Ok > rispose iniziando ad incamminandosi. Dagli occhi di Hinata iniziarono a scendere calde lacrime, mentre la ragazza osservava allontanarsi la figura del ragazzo. Si sedette ai piedi di un albero, dove avvicinò le ginocchia al petto per poi appoggiarci il viso pieno di lacrime. Anche se stava soffrendo, pensò che forse poteva andare avanti come avesse detto la sorella prima di partire. Probabilmente avrebbe incontrato un altro ragazzo che avrebbe fatto batterle il cuore ogni volto che lo guardava proprio come succedeva ogni qualvolta che osservava Naruto. Sperava che ciò accadesse ma sapeva che sarebbe stato molto difficile trovare un ragazzo migliore di Naruto.
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< Finalmente sei tornato! > esclamò Sakura incrociando le braccia appena vide Naruto avvicinarsi al loro tavolo. Quando il ragazzo si avvicinò, Sakura percepì che qualcosa non andava in lui, preoccupandosi ancora di più quando vide dagli occhi del ragazzo delle piccole lacrime
< Ti è successo qualcosa? > domandò avvicinandosi per controllare che non avesse nessuna ferita
< Sto bene Sakura > rispose meravigliato del comportamento della ragazza
< Allora perché stai piangendo? > chiese sorprendendo Naruto, il quale si toccò la guancia con un dito. Rimase esterrefatto di constatare che questa fosse solcata da una lacrima.
< Mi è andata solo un po’ di polvere negli occhi > rispose strofinandoseli, non sapendo nemmeno lui il motivo del perché stesse piangendo. Ricordò che dopo essersi appena allontanato da Hinata, si voltò per osservare la sua figura seduto vicino ad un alberò. Quando capì che stesse piangendo ebbe l’istinto di andarla ad abbracciare, ma intuì che il motivo di quel pianto fosse lui quindi decise che non fosse una buona idea quella di andarla a consolare e per questo riprese il suo cammino. Durante il tragitto ripensò a qualche momento trascorso con la ragazza, come quando le spiegava qualcosa che non avesse capito, oppure quando al san valentino del terzo anno delle medie gli diede del cioccolato. Si rese conto che forse in quel momento aveva avvertito che dai suoi occhi stessero scendendo delle piccole lacrime, ma non capì a cosa fossero dovute, in quanto aveva decisi di rimanere comunque amici
< Hai trovato Hinata?> domandò Sasuke
< Si. Ci raggiungerà tra poco > rispose Naruto abbassando il capo iniziandosi a chiedere a cosa fosse dovuto quel pianto. Sfortunatamente non riuscì a trovare nessuna risposta a quella domanda
< Ragazzi > urlò Ino attirando la loro attenzione < Guardate chi ho incontrato > aggiunse indicando il ragazzo di fianco
< Anche tu qui? > domandò Naruto al quanto irritato alla vista di Sai
< Vedo che ti trovo molto bene ragazzo con l’uccello sottosviluppato > rispose sorridendo. Appena sentì quel nomignolo, sulla fronte di Naruto apparirono due grandi vene piena di rabbia
< Se ti prendo ti distruggo > urlò dimenandosi in quanto Sasuke lo bloccò appena Sai lo chiamò in quel modo, sapendo già come sarebbe andata la situazione < Lasciami Sasuke così gli impartisco una bella lezione > continuò Naruto. In risposta il suo amico strinse ancora di più la sua stretta intorno alle sue braccia
< Ti trovo proprio bene Sai > affermò sorridendo Sakura
< Anche io racchia > disse Sai. Appena il ragazzo aveva iniziato a parlare, Sasuke aveva lasciato Naruto per fiondarsi su Sakura evitando un omicidio certo
< Lasciami Sasuke > urlò la ragazza intenta a dimenarsi cercando di liberarsi per fiondarsi sul ragazzo di fronte a lei. Non lo sopportava proprio e soprattutto non accettava la sua lingua tagliente. Gliela avrebbe tagliata molto volentieri. Purtroppo Sasuke la fermava sempre.
< È meglio che vada visto che devo portare la legna al mio gruppo >affermò salutandoli ed avviarsi verso i suoi compagni di classe
< Non lo sopporto proprio > fece notare Naruto incrociando le braccia irritato ancora per le parole che avesse detto precedentemente Sai
< Sei solo geloso Naruto > affermò Ino, irritando ancora di più il ragazzo
< Non credo proprio, sono mille volte meglio di lui > disse fiero di aver detto quelle parole
< Adesso pensiamo a cucinare > fece notare Sasuke visto che fosse leggermente affamato.
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Dopo mezz’ora Hinata decise che era meglio raggiungere gli altri e non farli preoccupare oltre in quanto non era tornata neanche dopo aver finito di lavare i vetri. Si asciugò gli occhi con la maglia per poi alzarsi. Mentre camminava iniziò a pensare a come dovesse comportarsi con Naruto. Decise che era meglio comportarsi come sempre. Appena li raggiunse, vide i suoi amici a tavola che parlavano amichevolmente. I suoi occhi andarono d’istinto sul volto di Naruto, il quale stava ridendo a crepapelle. Capì che quella dichiarazione non lo avesse minimamente toccato. Era solo lei che stava soffrendo. Prese un lungo respiro e decise di raggiungerli
< Hinata finalmente sei arrivata > esclamò Ino contenta di vederla < Ti stavamo aspettando per iniziare a mangiare > aggiunse
< Scusatemi > disse abbassando il capo
< Non ti preoccupare siediti > affermò Ino alzandosi per prendere i piatti venendo aiutata da Sakura, la quale quando aveva visto il volto della ragazzo capì che fosse successo qualcosa che Naruto non le avesse detto. Intuì dagli occhi rossi e gonfi di Hinata che la sua amica avesse pianto per molto tempo.
< Secondo te cos’è successo tra Naruto ed Hinata? > chiese tutto d’un tratto Ino mentre versava il curry nel piatto
< Non saprei proprio > rispose Sakura intuendo che non solo lei avesse notato gli occhi arrossati della ragazza
< Spero solo che quel baka non abbia fatto nessuna scemenza > considerò, mentre Ino forse sapeva perfettamente che fosse successe.  Probabilmente Hinata si era dichiarata ed era stata anche rifiutata. Era solo una sua ipotesi, non aveva nessuna certezza. Sicuramente dopo glielo avrebbe chiesto. Voleva esserle d’aiuto.
Dopo aver cenato, i ragazzi raggiunsero le rispettive stanze per riposarsi visto il duro lavoro svolto quel giorno. Le ragazze decisero di recarsi al bagno termale dell’hotel proprio come i ragazzi.
< Anche voi qui?  > chiese Ino vedendoli oltrepassare la tenda che li avrebbe portati nel bagno degli uomini
< Dopo una dura giornata di lavoro ci vuole proprio un bel bagno caldo > rispose Naruto sorridendo, contento di potersi rilassare < Questa sera vi verremo a trovare nella vostra stanza > li avvisò. Quando sentì quelle parole, Hinata alzò il capo che aveva tenuto chino fino a poco fa. Era sorpresa di quella notizia in quanto sapeva che i ragazzi non potevano andare nelle camere delle ragazze. La cosa che più la spaventava era che dovesse passare una buona parte della notte con Naruto. Già durante il pranzo era stata completamente in silenzio figuriamoci chiusi nella stessa stanza. Sarebbe stata una nottata terribile pensò.
< State attenti a non farvi scoprire > affermò Ino facendo l’occhiolino
< Non ti preoccupare > sorridendo Naruto sicuro che non si sarebbe mai fatto catturare dai professori. Era il mago delle infiltrazioni
< Portate anche Sai con voi così almeno siamo tutte coppiette > disse Ino sorridendo, mentre Hinata arrossì leggermente per aver sentito la parola “coppiette”. Si diede dell’idiota da sola visto che non c’era nessuna coppietta nel suo futuro.
< Dobbiamo proprio? > domandò Naruto seccato all’idea di dover invitare anche Sai
< Se vuoi che ti apro si > rispose Ino
< Allora così sia > rassegnandosi all’idea di dover sopportare la presenza di Sai.
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< Certo che sono proprio enormi > esaminando il petto di Hinata, la quale appena sentì quelle parole subito posizionò le braccia per coprirle
< Non fare così che la metti in imbarazzo > affermò Sakura sperando che Ino non facesse più affermazioni del genere. Anche se doveva dire che erano veramente grandi. Al confronto le sue erano dei granelli di sabbia < Puoi anche togliere le braccia > continuò guardando Hinata, la quale appena le liberò salirono nuovamente a galla, scatenando le risate di Ino mentre Sakura si deprimeva in un angolino della vasca
< S-scusate > disse Hinata abbassando il capo. Si sentiva sempre a disagio quando si lavava con altre ragazze. Preferiva farsi il bagno da solo
< Non ti preoccupare non è colpa tua > si affrettò a dire Ino asciugandosi le lacrime agli occhi < Cosa più importante è successo qualcosa quando stavi solo insieme a Naruto? > domandò Ino andando dritto al punto. Voleva sapere la verità, in quanto notò che per tutta la durata della cena Hinata rimase con il capo chino ed in silenzio.
< Niente di rilevante > rispose mentendo distogliendo lo sguardo. Non poteva certo dirgli che fosse stata respinta. Il solo ricordarlo gli si inumidivano gli occhi
< A noi lo puoi dire. Siamo tue amiche > disse Sakura avvicinandosi alla ragazza , la quale sentendo quelle parole portò lo sguardo su di loro. Non sapeva se era una cosa positiva se sapessero quello che fosse successo. Sicuramente Sakura si sarebbe arrabbiata e sarebbe corsa a picchiare Naruto mentre Ino gli avrebbe detto che avrebbe trovato sicuramente un ragazzo migliore di Naruto.
< M-mi sono dichiarata a Naruto > balbetto abbassando il capo imbarazzata di parlare di quell’avvenimento < Purtroppo mi ha rifiutata > continuò tutto d’un fiato
< Adesso lo vado ad uccidere > affermò Sakura preparandosi per uscire dalla vasca
< No non lo fare va bene così > si sbrigò a dire Hinata prima che la ragazza dai capelli rosa commettesse un omicidio
< Non vuoi neanche che lo pesti un pochini? > domandò sperando che almeno Hinata acconsentisse a quello. Voleva sfogare tutta la sua ira sul Naruto. Purtroppo sapeva già che la ragazza avrebbe declinato quella proposta in quanto non era una persona che ricorreva a quegli atti. Era troppo gentile
< No grazie. Sto bene > rispose sentendo piccole lacrime scendere dai suoi occhi. Appena videro che stesse piangendo, Ino e Sakura abbracciarono subito Hinata per farla calmare.
< Non ci pensare più > disse Ino accarezzando i suoi capelli < Sicuramente troverai un ragazzo migliore di quel baka > continuò sorridendo sicura sul fatto che Hinata avrebbe incontrato un ragazzo mille volte meglio di Naruto
fece notare Sakura guardando Ino, la quale pensò che fosse la cosa più giusta da fare. Sicuramente se avrebbero fatto venire i ragazzi in camera loro0, Hinata avrebbe sofferto vedendo Naruto.
< Non vi preoccupate, sto bene. Non c’è bisogno di fare questo > rispose Hinata. Non voleva essere di disturbo per loro.
< Sei davvero sicura? > chiese Sakura guardandola negli occhi
< Sicurissima > rispose sorridendo.
< Ok >. Quando faceva così era veramente difficile falle cambiare idea, quindi Sakura decise di non insistere nuovamente.
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< È quasi ora che i ragazzi arrivino > fece notare Ino osservando l’ora sul cellulare. Sentendo quelle parole Hinata si alzò dal letto per raggiungere la porta
< Dove vai Hinata? > chiese preoccupata Sakura
< Vado a fare una piccola passeggiata > rispose < Torno subito non preoccuparti > aggiunse sorridendo per poi aprire la porta ed uscire dalla stanza
< Certo che Naruto è proprio uno stupido > sottolineò Ino incrociando le braccia al petto
< È il capo degli stupidi non è uno qualunque > affermò Sakura
< Lo sai perché l’ha rifiutata? > chiese Ino guardano la sua amica, la quale sapeva il perché del rifiuto
< Lo so > rispose Sakura sospirando < è perché crede di essere innamorato di me > continuò
< Perché non gli dici una volte per tutte che non ti piace? > domandò
< Non so quante volte glielo detto, ma puntualmente continua ad insistere. Quando si mette una cosa in testa è difficile fargli cambiare idea > rispose Sakura non sapendo più come fargli capire che lo vedesse solo come un buono amico
< Come mai ha preso questa fissazione con te? > chiese Ino curiosa di sapere come ebbe inizio quell’amore a senso unico
< Non saprei > rispose Sakura < Forse è per non perdere nei confronti di Sasuke che cerca di farmi mettere insieme a lui. Devi sapere che Naruto è molto competitivo nei confronti dell’Uchiha. Naruto ha sempre saputo che avevo una cotta per lui. Qualche giorno dopo che glielo dissi, iniziò a dire che si fosse innamorato di me. Credo che lo faccia solo per non perdere contro il suo rivale. Non si tratta di amore, ma di semplice competitività maschile > continuò. Ascoltando quello che la sua amica avesse detto, Ino pensò che molto probabilmente Sakura avesse ragione. Ora il problema era come farlo capire anche a Naruto? Questo era un grande dilemma visto quanto fosse idiota il ragazzo.
Mentre pensava a ciò, sentirono qualcuno che bussò alla porta. Quando l’aprirono videro i tre ragazzi. Li fecero entrare subito prima che un professore apparisse. Una volta entrati i tre diedero un’occhiata in giro e Naruto rimase alquanto sorpreso di non vedere la figura di Hinata.
< Dov’è Hinata? > domandò sorprendendo le ragazze con quella domanda
< È andata a fare una piccola passeggiata > rispose Ino < Torna subito > continuò
< Vado a chiamarla > disse uscendo subito dalla camera, recandosi all’esterno dell’hotel.
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Appena chiuse la porta della camera delle ragazze, Naruto si diresse immediatamente nel piccolo giardino posto sul retro dell’albergo, con la convinzione di trovare li Hinata. Proprio quando stava svoltando l’angolo che lo avrebbe portato al giardino, udì la voce della ragazza. Felice di ciò, oltrepassò lo spigolo del muro per poi ritornare nuovamente dietro di esso. Si sporse leggermente intravedendo la ragazza parlare amichevolmente con un altro ragazzo. Istintivamente strinse i pugni per la rabbia in quanto con quel ragazzo, Hinata sembrava stare a proprio agio. Quando posò lo sguardo sulla sua mano, rimase esterrefatto dal suo comportamento, domandandosi del perché fosse geloso di quel ragazzo. Si rispose che fosse preoccupato per la sua amica. Più li guardava e più sentiva crescere in lui invidia in quanto anche lui avrebbe voluto parlare così con la ragazza.
 
Note autore:
Ecco il quarto capitolo.
Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; Manga_chan97 per aver aggiunto la storia tra le preferite.
Alla prossima.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


                             CAPITOLO 5
Dopo aver chiuso la porta, Hinata poggiò la schiena ad essa per poi volgere lo sguardo al soffitto, pensando a come avrebbe dovuto comportarsi al suo ritorno. Considerò che se sarebbe rimasta muta non sarebbe stato una grande novità in quanto lei non parlava molto a causa della sua timidezza. Quindi nessuno poteva dire che fosse successo qualcosa, anche se Ino e Sakura ne fossero già al corrente. Decise di comportarsi come sempre, almeno non avrebbe insospettito Sasuke, il quale era un ottimo osservatore. Appena finì di pensare a ciò, decide di andata nel piccolo giardino prima che i ragazzi fossero venuti e l’avrebbero trovata vicina alla porta a fissare il soffitto. Se l’avrebbero vista in quel modo, avrebbero potuto pensare che fosse una ragazza strana.
Giunta in giardino si diresse con passo svelto verso una delle due panchine. Si era pentita di non essersi portata con se una felpa. Anche se era settembre, la sera sulla montagna già faceva leggermente freddo. Si sedette posizionando le mani sotto le gambe per tenerle al caldo per poi alzare lo sguardo e guardare il cielo. Pensò che quella notte non ci fossero molte nuvole e grazie a questo la luna era visibile come anche le stelle. Rimase incantata dal fascino del corpo celeste, in quanto le era sempre piaciuta. Ogni sera usciva sul balcone di casa sua per mirarla e mentre l’osservava rifletteva. Le piaceva guardarla mentre sorseggiava una tazza di thè di inverno oppure mentre mangiava un gelato d’estate. Poteva stare ad osservarla per ora senza mai stancarsi
< È davvero bella stasera la luna > esclamò una persona, facendo spaventare Hinata, la quale credeva di essere solo in quel piccolo giardino
< È stupenda vista in montagna > fece notare Hinata riportando il capo all’insù
< Posso sedermi? > domandò indicando la panchina
< Certo > rispose Hinata facendogli spazio
Quando il ragazzo si posizionò di fianco a lei, Hinata si sentì un tantino agitata. Era la prima volta che si trovasse con un ragazzo da sola a guardare la luna
< Sono davvero grato alla tua scuola > disse all’improvviso attirando l’attenzione della ragazza che sentendo quelle parole si voltò verso il ragazzo al suo fianco, rimanendo sorpresa di constatare che fosse davvero un bel ragazzo.
< Perché? > chiese non capendo a quello che si riferisse
< Ci avete dato un grande aiuto a ripulire l’hotel > rispose sorridendo
< Per caso è della tua famiglia l’albergo? > domandò
< Si > rispose il ragazzo < Lo abbiamo comprato a metà agosto. Versava in uno stato di abbandono. Noi abbiamo iniziato a ripulirlo e ad aggiustarlo. Fortunatamente poi siete arrivati voi > aggiunse
< Sono contenta che siamo stati d’aiuto > disse rabbrividendo a causa di una piccola folata di vento. Il ragazzo accorgendosi di quello, si tolse la sciarpa che aveva al collo per prestarla alla ragazza. Il suo tentativo di farla riscaldare fu vano a causa dell’arrivo di un ragazzo dai capelli biondi che gli bloccò il braccio
< Non ha bisogno della tua sciarpa > affermò con tono aggressivo, guardandolo in modo animalesco come se volesse dire “non permetterti di toccarla”
< Scusa? > chiese come se non avesse capito le parole appena dette dal ragazzo
< Credo che hai afferrato perfettamente il concetto > rispose, al quanto piccato da quella domanda, sentendo nascere in lui un certo odio nei suoi confronti
< Tu chi saresti? > domandò per conoscere la persona con cui stava tendo la conversazione
< Sono Naruto Uzumaki, un suo amico > rispose afferrando il braccio della ragazza, ancora sorpresa dal vedere Naruto di fronte a lei
< Come mai sei qui? > gli domandò attirando la sua attenzione
< Sono venuto a chiamarti. Gli altri ci stanno aspettando > rispose iniziando a percorrere il tragitto per ritornare in hotel trascinando con se Hinata, la quale si voltò alle sue spalle
< Scusa, ci vediamo > disse con voce un po’ più alta del solito per poi riportare lo sguardo verso il ragazzo davanti a lei, ancora incredula che Naruto fosse andato a cercarla. Non si sarebbe mai aspettata un comportamento del genere dal ragazzo. Anche se era leggermente felice anche se sapeva perfettamente che quell’atteggiamento fosse dovuto al fatto di essere preoccupato solo per un’amica.
                                      
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< N-Naruto > lo chiamò Hinata cercando di attirare la sua attenzione. Da quando l’aveva presa per il braccio per riportarla nella stanza, il ragazzo non aveva mollato la presa sull’arto della ragazza. Anche se non gli dispiaceva essere toccata da lui, doveva dire che la sua presa era davvero forte. Questa gli stava causando un po’ di dolore
< È successo qualcosa? > domandò voltandosi, arrestandosi, preoccupato che ad Hinata fosse successo qualcosa
< I-il braccio > rispose guardandolo. Quando Naruto si accorse che stesse ancora trascinando la ragazza, lasciò andare immediatamente la mano per poi portarla dietro la nuca, iniziando a strofinandosela in modo imbarazzato. Intanto Hinata vedendo quel suo lato pensò di essersi innamorata ancora di più del ragazzo. Lo aveva trovato adorabile mentre si passava la mano tra i capelli guardando a destra e sinistra troppo imbarazzato per guardarla negli occhi. Pensò che in quel frangente i ruoli si fossero invertiti.
< Scusa > iniziò continuando a non guardare il volto della ragazza < Ti ho fatto male? > domandò accertandosi che non avesse provocato qualche danno alla sua amica
< No no > rispose cercando di tranquillizzarlo. Doveva dire che gli fosse piaciuto quando fosse apparso dal nulla. Anche se pensò che non lo avesse fatto perché provasse qualcosa per lei, ma solo perché fosse preoccupato per la sua amica.
< Raggiungiamo gli altri > disse sorridendo afferrando di slancio la mano di Hinata, il cui viso divenne rosso appena sentì la mano del ragazzo stringersi alla sua, per poi cominciare a correre verso la stanza delle ragazze.
Dopo due bussate, la porta si aprì mostrando la figura di Ino, con le braccia incrociate al petto, con in volto un’espressione furente che appena i ragazzi la videro pensarono che forse non era una buona idea entrare in quella stanza. Appena la porta si chiese alle loro spalle, i due, gli unici in piedi con l’aggiunta di Ino, si sentirono un tantino osservati. Gli sguardi dei presenti erano rivolti a loro come se volessero vedergli dentro. Anche se in quella stanza stavano poche persone, cioè quattro, a loro sembrava di essere osservati da dieci. In quel momento Naruto considerò che avesse fatto bene a lasciare la mano della ragazza una volta giunti di fronte alla porta. Se i loro amici li avessero visti mano nella mano avrebbero potuto fraintendere la situazione. Anche se non gli era dispiaciuto tenere la mano di Hinata. Anzi doveva dire che si era sentito in pace, molto calmo come se quello che gli accadesse a torno non avesse più tanta importanza. Se invece ricordava la scena di Hinata parlare con il ragazzo nel giardino, sentiva crescere in lui un immenso odio nei confronti di quel ragazzo, anche se non riusciva a capirne perfettamente il motivo. Quando aveva visto che il ragazzo volesse offrigli la sua sciarpa ad Hinata, pensò che avesse visto troppo e doveva intervenire. Considerò che non si dovesse permettere di sporcare Hinata con il suo profumo.
< Lo sai quanto tempo è passato da quando sei andato a cercarla? > chiese Ino, rimasta all’impedì vicino alla porta
< Credo che siano trascorsi solo 20 minuti > rispose Naruto sperando di aver indovinato. Purtroppo capì di aver sbagliato osservando il volto di Ino incupirsi
< Errato > disse < Sono passati quaranta minuti. Ci siamo preoccupati credendo che vi fosse successo qualcosa > continuò raggiungendo Sai sul letto
< S-scusa Ino è colpa mia > affermò Hinata abbassando il capo, dispiaciuta del fatto che la colpa fosse data a Naruto. Se non fosse uscita per fare una passeggiata, tutto questo non fosse successo. Se qualcuno doveva essere sgridata quella era lei, di certo non il ragazzo al suo fianco.
< Adesso basta Ino > esclamò Sakura < Quel che è fatto è fatto. Giochiamo un po’ > continuò tirando fuori dal suo zaino le carte di UNO mettendo d’accordo tutti i presenti, i quali si posizionarono in cerchio in mezzo alla stanza. Proprio quando Sakura stava iniziando a mischiare le carte, sentirono bussare alla porta. I ragazzi pensarono immediatamente che dovesse essere il professore Kakashi per controllare se tutto fosse in ordine. Di certo in quella stanza non lo era, visto la presenza di tre ragazzi. Prima che Naruto iniziasse a dare di matto per quella situazione, Sasuke gli toppò la bocca con la mano per evitare che urlasse
< Spegniamo subito la luce ed infiliamoci sotto le coperte. Quando se ne sarà andato usciamo nuovamente fuori > spiegò a voce bassa per poi allontanare lentamente la mano dalle labbra di Naruto, il quale non ebbe nemmeno il tempo di guardare gli altri nel constatare che erano rimasti solo lui ed Hinata al centro della stanza. Se non voleva essere scoperto, doveva fare in fretta prima che il professore entrasse nella stanza per vedere se le ragazze stessero dormendo. Prese la mano di Hinata. Si buttò sull’unico letto libero per poi ricoprirsi completamente con le lenzuola. Aveva intuito subito che non fosse una situazione ideale, in quanto Hinata stava di fianco a lui con il capo poggiato al petto. Il respiro della ragazza, gli toccava la pelle del collo. A sua insaputa quella cosa gli piaceva tanto, ma in più sentire il petto della ragazza toccare il suo torace. Questo lo stava facendo impazzire. Doveva dire che erano davvero morbide.
< Cerca di resistere Hinata > disse Naruto, a voce bassa, ricevendo un cenno da parte della ragazza. Quando questa mosse la testa per dare l’assenso, il ragazzo respirò il profumo proveniente nei suoi capelli, visto che avesse abbassato il capo. Ne rimase esterrefatto pensando che fosse il più bel profumo che avesse mai sentito in vita sua. D’altra parte Hinata non poteva crederci di trovarsi in quella situazione. Aveva il volto rosso come un peperone a causa della vicinanza del ragazzo. Pensò che se non fosse distesa nel letto sarebbe sicuramente svenuta. Inoltre ogni volto che respirava, inalava l’odore del ragazzo che secondo lei fosse di una bellezza indescrivibile. Ad ogni respiro sentiva il cuore aumentare di battiti, iniziando a preoccuparsi del fatto che il ragazzo lo avrebbe potuto sentire.
Stando in quella posizione, Naruto poté osservare meglio il corpo della ragazza, giungendo alla conclusione che fosse davvero piccolo. Nonostante questo, lo trovò molto bello anche se non lo potesse vedere bene a causa del buoi. Gli venne l’istinto di abbracciarlo in quel momento. Purtroppo rimase solo un istinto, in quanto pensò che se lo avrebbe fatto, sicuramente avrebbe spaventare la ragazza e di conseguenza sarebbero stati scoperti. Questa era una cosa che non doveva accadere, anche se avrebbe voluto abbracciarla davvero. Mentre rifletteva su ciò, sentì la porta leggermente aprirsi. Immaginò che il professore stesse sbirciando per vedere che tutto fosse a posto. Pregò che facesse presto, perché altrimenti non avrebbe più resistito ed avrebbe abbracciato Hinata. Non sapeva il perché gli fosse venuto quell’istinto, sapeva solo che voleva tenerla fra le sue braccia e non farla più andare via. Inoltre aveva avvertito che i suoi battiti stessero aumentando. Questo poteva essere un problema se la ragazza li avrebbe sentiti.
Quando la porta si chiuse, Naruto sfilò il lenzuolo da dosso scoprendo sia lui che Hinata, la quale rimase sorpresa da quel comportamento in quanto non si era minimamente accorta che il professore se ne fosse andato, poiché in quel momento era per lei fosse l’ultimo problema al mondo la presenza dietro la porta del professore Kakashi.
< Siamo al sicuro adesso > fece notare Naruto guardando il volto di Hinata, notando che quest’ultimo fosse di un rosso molto accesso. Preoccupato si avvicinino
< Stai bene? > domandò preoccupato pensando che la ragazza stesse poco bene, visto che non era normale avere il colorito del viso come lo avesse lei
< S-si s-si > rispose balbettando distogliendo immediatamente lo sguardo non sapendo dove guardare.
< Meno male > tirò un sospiro di sollievo Naruto calmatosi sentendo le parole delle ragazza, la quale quando ascoltò quei semplici vocaboli usato dal ragazzo sentì il suo cuore battere come un martello pneumatico.
< Menomale che ha fatto presto > esclamò Sakura uscendo dalle coperte insieme a Sasuke, catturando l’attenzione di Naruto che quando li vide insieme non sentì nemmeno un po’ di gelosia osservandoli vicini. Non avvertì nessuna sensazione di risentimento verso il suo amico. Ripensandoci provò più astio nei confronti del ragazzo che stesse parlando con Hinata poco prima che verso Sasuke in quel momento. Quando aveva visto il volto di Hinata rosso, inizialmente si era preoccupato per poi trovarla molto adorabile appena aveva distolto lo sguardo dal suo guardandosi intorno.
< Giochiamo? > domandò Ino anche lei uscita dal letto insieme a Sai, osservando gli altri quattro ragazzi, che in risposta scesero dal letto per posizionarsi nuovamente al centro della stanza, sperando che questa volta nessuno li venisse a disturbare.

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Dopo aver giocato i ragazzi ritornarono alle proprie camera. Naruto aprì gli occhi in quanto ormai era passata un’ora da quando era entrato nel letto, ma sfortunatamente non riusciva ad addormentarsi. Appena chiudeva gli occhi inizia a ricordarsi tutti gli avvenimenti di quella sera. Iniziando dalla scena di Hinata insieme al ragazzo seduto sulla panchina; l’odio che provò guardandoli chiacchierare come se fossero amici oppure la stizza guardando il ragazzo donare la sua sciarpa ad Hinata per non farla prendere freddo oppure quando si era nascosto nel letto insieme alla ragazza. Ricordava perfettamente ancora il profumo dei suoi capelli. Il solo rammentarlo gli faceva battere forte il cuore in quanto quando lo ricordava appariva nella sua mente il volto di Hinata.
< Sasuke > chiamò l’amico sperando che questo fosse sveglio. Non ricevendo nessuno risposta < Sasuke > riprovò alzando leggermente il tono di voce augurandosi di essere sentito. Vedendo che non rispondesse sospirò per poi fare un ultimo tentativo
< Sei sveglio? > domandò guardando la sagoma del suo amico sul letto di fianco al suo
< Non più > rispose con tono scocciato. Lo aveva sentito anche le altre due volte precedenti, ma non aveva risposto perché voleva dormire. Visto che Naruto continuò ad insistere, decise che forse era meglio rispondere altrimenti avrebbe continuato così tutta la serata facendogli fare una nottata. Non voleva proprio che questo accadesse
< Per caso ti ho svegliato? > chiese Naruto facendo nascere in Sasuke l’istinto di ucciderlo al momento
< Devo proprio rispondere? >domandò sperando che Naruto capisse cosa volesse dire
< Ho capito > rispose il ragazzo portando gli occhi al soffitto
< Sbrigati a parlare altrimenti mi addormento di nuovo > disse invitandolo a parlare visto che da quando aveva detto quelle parole Naruto era stato in silenzio. Sasuke pensò che forse il ragazzo stesse pensando a cosa dire, così decise di dargli qualche minuto per fargli formulare le parole che doveva dirgli. Visto che il minuto era trascorso, decise di incalzarlo poiché voleva riposare
< Questa giornata è stata molto strana > iniziò continuando a guardare il soffitto, mentre Sasuke continuò a dargli le spalle < Non so come è potuto succedere, ma quando stavo sotto le coperte con Hinata, il solo respirare il suo odore mi ha fatto battere il cuore > aggiunse portandosi la mano sul suo petto, notando che quando l’aveva nominata questo aveva accelerato di battito
< Quindi?> chiese non capendo a cose volesse arrivare
< Inoltre quando l’ho vista parlare con un ragazzo e sorridere a quello che dicesse lui, ho provato una grande rabbia > affermò
< Quella non è rabbia baka > fece notare Sasuke, facendo voltare Naruto verso di lui meravigliato da quello che il suo amico avesse appena detto
< Davvero? > chiese ancora con lo stupore sul viso
< Certo quella è chiamata gelosia > rispose voltandosi per osservarlo < Certo che a volte sei proprio baka > aggiunse per poi rimettersi nella stessa posizione di prima
< Perché dovrei essere geloso? > domandò ingenuamente Naruto. Sentendo quella domanda Sasuke decise di respirare profondamente altrimenti avrebbe potuto commettere un omicidio quella sera.
< È troppo facile se ti dò io la risposta a questa domanda > rispose < La devi trovare da solo altrimenti non imparerai niente > continuò. Sentendo quelle parole, Naruto non replicò in quanto in fondo sapeva che forse il suo amico avesse ragione. Doveva trovare una risposta al più presto alla sua domanda
< Notte > disse non ricevendo nessuna risposta da parte di Sasuke.

                                    -----------------

Il giorno seguente furono rimessi nuovamente a lavorare per tutto il giorno. Passarono l’intera notte a giocare a carte nella camera delle ragazze visto che la mattina seguente dovessero ritornare a casa. Appena tornò a casa, Naruto fu bombardato di domande da parte della madre, la quale era molto curioso di sapere se il figlio si fosse comportato in modo adeguato. Dopo avergli raccontato tutto, tralasciando qualche avvenimento, la madre tirò un sospiro di sollievo ascoltando le parole del figlio. Pensò che stranamente si fosse comportato bene. Di solito ogni qualvolta andasse in gita combinava sempre qualche marachelle. Pensò che forse fosse cresciuto e avesse messo la testa a posta. Anche se su questo non ne era ancora molto certa.
Il lunedì, quando tornarono a scuola, furono avvicinati dai loro compagni di classi, i quali iniziarono a chiedere cosa avessero fatto in quella gita. Quando dissero che avevano solo lavorato, i ragazzi furono felici di non essere stati sorteggiati per fare il rappresentante di classe. Quella che i cinque ragazzi avevano raccontato non era una vacanza, bensì erano lavori forzati. Vennero interrotti dall’entrata del professore
< Tornate ai vostri posti > affermò dirigendosi alla cattedra < Da oggi avrete un nuovo compagno > continuò posò il registro sulla scrivania, attirando l’attenzione su di se dei suoi studenti, i quali iniziarono a chiedersi che tipo fosse il nuovo studente. Anche se i ragazzi sperassero fosse una nuova ragazza.
< Entra > urlò. La porta si aprì e da questa apparì un ragazzo, per il dispiacere di quelli presenti in aula. Appena Naruto lo vide, rimase sorpreso poiché notò che fosse il ragazzo incontrato all’hotel.
< Salve a tutti sono …. > iniziò
 
Note autore:
Salve a tutti. Ecco il quinto capitolo
Come vi sembra? Secondo voi chi è il nuovo ragazzo? (Non si tratta di un nuovo personaggio, ma di uno già presente in Naruto). Spero che abbiate trovato interessante questo capitolo.
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; Kula per aver aggiunto la storia tra le preferite e tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


                            CAPITOLO 6

< Salve a tutti > iniziò il ragazzo nuovo < Mi chiamo Sabaku no Gaara. La mia famiglia si è trasferita qui da poco. Spero di diventare amico di tutti voi > continuò sorridendo. Naruto più lo osservava e più sentiva crescere l’odio nei suoi confronti. A differenza sua, le ragazze della classe avevano già gli occhi a cuoricino. Tra queste c’era qualcuno che lo stesse guardando in modo normale come ad esempio Sakura ed Ino. Naruto si voltò leggermente per vedere come Hinata avesse gli occhi. Quando vide che la ragazza stava guardando verso la finestra sentì il cuore molto più leggero . Era contento nel vederla non interessata alla sua presentazione. Felice di ciò si voltò per guardare meglio il nuovo ragazzo per capire cosa avesse di così affascinante. Più lo osservava e più non riusciva a trovava niente di interessante in lui. Non riusciva a spiegarsi il motivo degli occhi a forma di cuore da parte delle ragazze della sua classe. Lui si reputava molto più affascinante del nuovo arrivato. Quest’ultimo aveva capelli rossi che venivano battuti dai suoi capelli biondi secondo il suo punto di vista; forse sugli occhi era pareggio in quanto quelli del ragazzo fossero verde smeraldo ed i suoi celesti. Pensò che fossero entrambi bei colori, ma su tutto il resto si considerava molto superiore a lui.
< Gaara siediti all’ultimo banco della fila di sinistra > affermò Kakashi indicando il banco dove doveva dirigersi. Sentendo ciò, Naruto si voltò istintivamente dietro per constatare che sfortunatamente Hinata fosse la sua nuova compagna di banco. Se prima quando aveva visto la ragazza osservare fuori la finestra sentì il cuore più leggere, adesso invece si instaurò in lui un po’ di paura. Se fossero stati vicini di banco, voleva dire che avrebbero avuto modo di parlare spesso. Il solo pensare a ciò lo fece infuriare.
< Hinata > Kakashi la chiamò attirando la sua attenzione su di se < Durante la pausa pranzo sarai tu a fargli fare il giro della scuola > aggiunse per poi aprire il registro di classe per iniziare a fare l’appello. Appena sentì quell’ultima frase, Naruto rimase schioccato. Non poteva pensare che il professore avesse fatto una cosa simile. Non era possibile mandare un ragazzo ed una ragazza da soli per la scuola. La sola idea che potesse succedere lo spaventava a morte, soprattutto perché quella ragazza era Hinata. Sentì il dovere di proteggerla, quindi decise di agire
< Professore > disse alzando la mano per ottenere l’attenzione del suo insegnante, che quando si sentì chiamato alzò lo sguardo per individuare il ragazzo che lo avesse interpellato. Quando vide la mano alzata di Naruto, intuì subito che il ragazzo si sarebbe lamentato di qualcosa. Lo aveva capito solo osservando il suo viso.
< Dimmi Naruto >
< Vorrei propormi io come guida > affermò mentre Kakashi sospirò sentendo quelle parole
< Visto che ti sei offerto come volontario, chiediamo al diretto interessato da chi preferisce farsi mostrare la scuola > propose sperando che il ragazzo non avrebbe insistito sul fatto di volerlo accompagnare anche se non fosse stato scelto < Allora Gaara la scelta spetta a te > continuò guardando il diretto interessato, il quale si voltò osservando Naruto. Sapeva che se avesse scelto la ragazza, il ragazzo si sarebbe innervosito mentre se avesse scelto lui sarebbe stato tranquillo. Sfortunatamente per Naruto, Gaara non aveva molto gradito la sua entrata in scena la sera nel giardino del suo hotel
< Vorrei essere accompagnato da Hinata > affermò continuando a guardare Naruto, il quale appena sentì nominare il nome della sua compagna di classe digrignò i denti come segno di protesta. Non riusciva proprio a farselo andare a genio. Aveva cercato di fare la prima mossa per essere cordiale nei suoi confronti. Sfortunatamente il suo gesto non era stato accolto con molto entusiasmo dal nuovo arrivato. Con grande sdegno si voltò davanti, mentre sul viso del ragazzo sorse un piccolo sorriso, consapevole di aver fatto un piccolo torto verso Naruto.
< Visto che abbiamo risolto questo problema iniziamo la lezione > affermò il professore iniziando l’appello

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Il suono della terza campanella segnava la fine della terza ora di lezione e l’inizio della ricreazione. Hinata e Gaara si alzarono raggiungendo la porta per andare a fare la visita della scuola. Le figure dei due vennero seguite da Naruto fin quando queste non uscirono dalla classe. Quando lì osservò lasciare l’aula, sentì crescere in lui la rabbia per non essere riuscito ad evitare ad Hinata quella tortura. Pensava che se sarebbe andato lui insieme al nuovo ragazzo, avrebbe aiutato la sua amica da quella scocciatura. Anche se non sapeva se Hinata considerava quello un fastidio. A quel pensiero si bloccò sulla sedia, iniziando ad immaginare che alla ragazza potesse piacere far fare il giro della scuola al nuovo ragazzo. Il solo pensare quello lo rattristiva. Non aveva ancora capito a cose fosse dovuto tutto quello, ma avrebbe giurato che prima o poi sarebbe arrivato alla soluzione di quel rompicapo. Più rimaneva seduto in classe e più sentiva crescere in lui l’ansia. Doveva sapere come il ragazzo si stesse comportando con la sua amica. Quindi decise di entrare in azione. Uscì dalla classe come una saetta, mettendosi alla ricerca dei due. Aveva deciso di spiarli da lontano e se Gaara avrebbe fatto qualcosa di male ad Hinata, gliela avrebbe fatta pagare amaramente. Non ammetteva che alla sua amica si facesse del male.
Intanto Hinata era giunta alla palestra della scuola
< Qui è dove si svolgono le attività di basket e pallavolo > lo informò non sapendo se al ragazzo interessasse entrare in un club sportivo
< È davvero molto grande > osservò stupito le dimensione della palestra della scuola < Tu sei iscritta in qualche club? > domandò guardando la ragazza rimasta sorpresa da quella domanda, non capendone il motivo
< Sono nel club di economia domestica > rispose Hinata. Non essendo molto portata per gli sport, aveva optato per entrare nel club di economia domestica in quanto era portata nelle faccende domestiche. Grazie a quel club era migliorata notevolmente in cucina. Inoltre i senpai del club gli stavano imparando anche a cucire. Pensò che sicuramente le sarebbe stato utile in futuro
< Non ti piacciono gli sport? > chiese Gaara
< Non è che non mi attirino, il problema è che sono una frana > rispose abbassando il capo. Le sarebbe davvero piaciuto iscriversi in qualche club sportivo, ma purtroppo non lo aveva potuto fare. Quando prendeva una palla in mano succedevano solo catastrofi < Tu hai intenzione di iscriverti al club di basket?> aggiunse domandando, curiosa di sapere la risposta, osservandolo dalla testa ai piedi. Più lo guardava e più poteva dedurre che avesse praticato sport nella sua vecchia scuola, in quanto anche se indossasse l’uniforme poteva dire che avesse il fisico muscoloso. Lo poteva dedurre in quanto aveva osservato per così tanto tempo Naruto, da essere capace di intuire se un ragazzo praticasse qualche sport oppure no.
< Non so se ho tempo da dedicare al club, in quanto devo aiutare alla riparazione dell’albergo > rispose in modo triste. Da quello, Hinata capì che al ragazzo sarebbe piaciuto molto partecipare a quel club. Vedendo la sua espressione, si rattristò anche lei. Voleva che Gaara partecipasse alla vita scolastica, così avrebbe potuto fare amicizia facilmente.
< Se ti interessa unirti al club di basket puoi chiedere informazioni a Naruto > lo informò visto che il ragazzo biondo era un membro del club insieme a Sasuke. Nonostante fossero al primo anno, facevano già parte della formazione titolare. Nonostante la scuola fosse iniziata da solo una settimana, erano stati capaci di mostrare le loro abilità in quello sport.  Erano riusciti a scalzare i ragazzi più grandi grazie alla loro bravura.
< Non credo di essergli molto simpatico > fece notare Gaara sentendo quelle parole
< Perché? > chiese stupita Hinata, non capendone il motivo visto che l’Uzumaki fosse amichevole verso tutti
< Non saprei il motivo, ma credo che mi odi > rispose. Non riusciva ad intuirne nemmeno lui il motivo del suo odio nei suoi confronti. Sin dal primo momento che si videro, pensò che Naruto provasse dei risentimenti nei suoi confronti, ma Gaara non ne capiva la ragione. Quella sera all’hotel non stava facendo niente di male con la ragazza. Anzi gli stava offrendo solo la sciarpa per non farla prendere freddo. Appena ricordò quell’avvenimento si bloccò. Forse aveva trovato il motivo del suo rancore nei suoi confronti
< Cosa sei per Naruto? > chiese Gaara a bruciapelo, osservando interessato il comportamento della ragazza che appena sentì quella domanda andò in panico. Non si spettava quel genere di domanda.
< S-siamo solo amici > rispose balbettando, anche se lei sperava di essere qualcosa di più di una semplice amica per il ragazzo. Questa cosa decise di tenersela per se, in quanto aveva deciso già di andare avanti e non pensare più al ragazzo dai capelli biondi.
< Sicura? > domandò per essere sicuro della precedente risposta. Aveva notato che quando le aveva posto precedentemente la domanda, la ragazzo sembrò leggermente scossa da questa
< Te lo posso assicurare > rispose in modo deciso, sperando che al ragazzo potesse bastare così. Non voleva proprio dirgli che fosse stata già rifiutata
< Adesso cosa manca? > chiese
< Ti devo far vedere la piscina > rispose Hinata iniziando a camminare per mostrargli la strada, contenta che il ragazzo non avesse insistito di più su quell’argomento.

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< Cosa stai facendo? > domandò Sasuke con voce bassa
< Li sto seguendo > rispose Naruto voltandosi verso l’amico per poi ritornare ad osservare Gaara ed Hinata. Appena posò gli occhi sui due, li riportò immediatamente su Sasuke, meravigliato di vederlo alle sue spalle < Cosa ci fai tu qui? > chiese con in volto un’espressione super sorpresa
< Ti ho seguito visto che hai abbandonato la classe in quel modo > rispose come se la cosa fosse ovvia < Da quanto in qua sei uno stalker?> continuò domandando
< Se lo sono io, lo sei anche tu visto che sei insieme a me > rispose infastidito da quella domanda. Li aveva seguiti solo per accertassi che Gaara non facesse niente di strano alla ragazza.
< Posso sapere perché li stai spiando? > chiese Sasuke non capendone il motivo
< Ti devi fare gli affari tuoi > rispose in modo piccato Naruto a quella domanda < Se non sei interessato puoi anche andartene > aggiunse voltandosi verso Sasuke
< Resto tanto non ho niente di importante da fare > affermò mentre Naruto riportava lo sguardo sulla figura dei due vicini la palestra. Sfortunatamente quando si voltò per vedere cosa stessero facendo, vide che non c’erano più. Erano scomparsi
< Non ci sono più > urlò l’Uzumaki agitato da quell’evento
< Normale, mica potevano rimanere davanti alla palestra per ore > fece notare Sasuke, come se la cosa fosse ovvia
< È tutta colpa tua > affermò Naruto irritato per averli persi di vista. Se non si fosse distratto forse ora sapeva dove fossero diretti. Aveva impiegato un bel po’ per trovarli e un niente per perderli di vista. Tutto questo grazie al suo amico.
< Cosa centro io? > chiese Sasuke irritato dall’accusa rivoltagli da Naruto
< Se non mi avessi distratto adesso non li avrei persi di vista > rispose il ragazzo convinto di quello che avesse appena detto
< Sei tu che ti sei distratto > osservò Sasuke, mentre Naruto stringeva il pugno dalla rabbia. Si doveva calmare altrimenti avrebbe ucciso il suo amico.
< Cerchiamo di ragionare su dove possono essere andati > disse Sasuke iniziando a riflettere su dove Hinata avrebbe potuto portare Gaara
< Non è il mio forte questo > osservò Naruto
< Lo so > puntualizzò Sasuke irritando l’Uzumaki con quelle parole < Per questo ci sto riflettendo io > continuò continuando a riflettere.
< Ci sono > affermò poco dopi secondi, catturando l’attenzione dell’Uzumaki < Vicino la palestra si trova la piscina, quindi sicuramente saranno andati lì > continuò fiero del suo intelletto. Naruto appena sentì la parola piscina non ci pensò due volte iniziando a correre verso la direzione della piscina seguito a ruota da Sasuke.
Quando giunsero lì, trovarono i ragazzi parlare a bordo piscina in modo amichevole. Appena li vide Naruto sentì una stretta al cuore. Hinata non aveva mai parlato con quell’espressione in volto con lui. Sembrava molto contenta quando parlava con Gaara. Anche quando li aveva visti conversare all’hotel, sembrava che alla ragazza non desse fastidio la presenza del ragazzo. Forse era lui l’unico che si stava facendo delle idee sbagliate su quel ragazzo. In fondo non lo conosceva neanche per esprimere un giudizio nei suoi confronti
< Sembra che vadano d’accordo > osservò Sasuke guardando il volto di Naruto intristirsi per la sua considerazione
< Hai proprio ragione > disse abbassando il capo. Era proprio vero quello che avesse appena detto Sasuke. Nonostante questo, a lui dava fastidio vedere quei due discuter in modo amichevole. Voleva solo andare lì per dividerli, in quanto per i suoi gusti Gaara stava troppo vicino ad Hinata e questo a lui lo infastidiva. Non era la stessa cosa di quando vedeva Sakura vicino Sasuke. Quando li intravedeva uno accanto all’altro non desiderava dividerli come in questo momento. Adesso voleva solo mettere dei metri di distanza tra Gaara ed Hinata. Quando stava per muovere il piede per raggiungerli, fu fermato dalla mano del suo amico
< Cosa vuoi fare? > domandò con la mano poggiata sulla sua spalla
< Li vado a dividere > rispose come se la cosa fosse ovvia
< Per fare una cosa del genere devi essere di più di un semplice amico > fece notare Sasuke, il quale stava cercando di far capire qualcosa al suo amico. Con quelle parole stava cercando di fargli trovare la risposta alla domanda postagli qualche sera fa in albergo
< Non mi interessa > affermò Naruto non capendo cosa volesse dire Sasuke con quelle semplici parole < Mi dà fastidio quando Gaara è vicino ad Hinata > continuò facendo nascere sul viso di Sasuke un piccolo sorriso
< Per caso sei geloso? > chiese Sasuke sapendo già la risposta
< Si > rispose subito Naruto
< Nonostante questo tu reputi Hinata solo un’amica, giusto? > domandò per esserne sicuro
< Certo > rispose il ragazzo, facendo sospirare Sasuke
< Ti do una piccola dritta > iniziò il ragazzo catturando l’attenzione dell’Uzumaki < Forse non consideri Hinata solo come un’amica > aggiunse osservando l’espressione perplessa di Naruto < Un amico non prova gelosia per una cosa così frivola > continuò sperando che il suo amico arrivasse da solo alla conclusione
< Cosa frivola? > chiese non comprendendo il significato di quelle parole
< Ci rinuncio > affermò esasperato sentendo quella domanda da parte del biondino < Fai come vuoi, io torno in classe > aggiunse allontanando la mano dalla spalla del ragazzo, lasciandolo libero di raggiungere i due, per poi andarsene lasciando Naruto, immerso nei suoi pensieri, da solo. L’Uzumaki rimase qualche secondo a pensare alle parole detto poco prima da Sasuke, ma non riuscendo a capirne il significato decise che ci avrebbe ragionato su qualche altra volta. Adesso doveva allontanare quei due.

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< Secondo me dopo pioverà > esclamò Gaara osservando il cielo coperto da tante nuvole grigie
< Spero di no > disse Hinata alzando il capo per esaminando le nuvole < Non ho portato con me l’ombrello > continuò
< Se per te non è un problema potrei accompagnarti io a casa > propose Gaara voltandosi verso di lei, la quale rimase sorpresa da quella proposta < Stamattina ho portato con me l’ombrello per precauzione > continuò
< O-ok a-accetto v-volentieri > acconsentì balbettando all’offerta del ragazzo in quanto le sembrava scortese rifiutarla. Era la prima volta che un ragazzo si fosse offerto di accompagnarla a casa. Appena aveva sentito le parole di Gaara fu meravigliata, ma anche un po’ felice. Forse aveva ragione la sorella quando diceva che “chiusa una porta, si apre un portone”. Forse se avrebbe approfondito l’amicizia con Gaara si sarebbe dimenticata di Naruto, anche se sapeva che fosse difficile in quanto nonostante fosse stata già rifiutata i suoi occhi cercavano istintivamente sempre la figura del ragazzo.
< Ragazzi > urlò una persona cercando di attirare la loro attenzione. Quando si voltò Hinata rimase sorpresa di vedere Naruto avvicinarsi a gran falcate
< C-come mai sei qui? > domandò balbettando leggermente meravigliata di vederlo. Credeva che stesse mangiando
< Volevo assicurarmi solo che avessi mostrato tutto a Gaara > rispose mentendo
< Non ti preoccupare > disse Gaara voltandosi verso Naruto < Hinata è una brava guida > continuò voltandosi verso la ragazza, arrossita per quel complimento in quanto non era abituata a riceverne. Vedendo il leggero rossore sul viso di Hinata, Naruto sentì una stretta al cuore constatando che quello fosse dovuto al complimento del ragazzo
< Lo so che … > iniziò a dire Naruto per poi essere interrotto dalla campanella che segnasse la fine della ricreazione
< È meglio se torniamo in classe > fece notare Hinata notando gli sguardi poco rassicuranti dei ragazzi, anche se non avesse capito a cosa fosse dovuto quell’antipatia. Iniziò ad incamminarsi verso l’istituto subito seguita dai ragazzi.

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Appena l’ultima campanella suonò, tutti i ragazzi uscirono dall’aula ma la maggior parte di loro rimase bloccata all’ingresso dell’istituto a causa della forte pioggia. Arrivato alla porta, Naruto sospirò in quanto non avesse con se l’ombrello. Si appoggiò alla porta osservando i suoi compagni di classe ritornare a casa. Pensò che quella mattina prima di uscire di casa la madre gli avesse consigliato di portare con se l’ombrello, ma come sempre lui non l’aveva sentita. Si diede dell’imbecille da solo per non aver seguito il consiglio di sua madre
< Sei senza ombrello Naruto? > domandò una persona, facendo spaventare il ragazzo
< Hinata > disse sorridendo < Questa pioggia mi ha proprio fregato > continuò felice di non essere l’unico che non si fosse scordato l’ombrello. Forse quella sua dimenticanza sarebbe servito a qualcosa. Forse avrebbe potuto parlare di più con la ragazza, visto che il ragazzo osservandola avesse notato che anche lei se ne fosse dimenticato
< Sei pronta? > domandò un ragazzo avvicinandosi ad Hinata, sorprendendo Naruto
< S-si > rispose balbettando abbassando il capo, sentendosi a disagio in quella situazione
< Ci vediamo domani Naruto > lo salutò Gaara uscendo dalla porta con Hinata al suo fianco. Naruto rimase sorpreso dall’apparizione del ragazzo. Non si sarebbe aspettato che la ragazza accettasse l’invito di tornare a casa con lui così facilmente. Pensò che forse lo aveva fatto solo perché Gaara aveva con se l’ombrello. Quindi pensò che lo stesso usando per non bagnarsi. Nonostante questo, osservare la figura dei due allontanarsi insieme, lo rattristì. In quel momento sentì crescere in lui l’ansia. Pensò che se forse si fosse portato con se l’ombrello avrebbe potuto chiedere lui ad Hinata di accompagnarla a casa. Sfortunatamente non fu così.
< Quei due non sono Hinata e Gaara? > domandò Sakura sorpresa di vederli insieme sotto lo stesso ombrello
< Si sono proprio loro > rispose Sasuke voltandosi subito verso l’ingresso dell’istituto scolastico, osservando la figura di Naruto osservare la ragazza andarsene con Gaara. Anche se non fosse vicino, intuì una certa tristezza sul volto del suo amico.
< Dove stai guardando? > chiese Sakura guardando il volto del ragazzo guardare verso un’altra direzione
< Da nessuna parte > rispose riportando lo sguardo sulla ragazza dai capelli rosa, la quale puntò lo sguardo dove poco prima era rivolto quello di Sasuke. Quando vide Naruto, il cui sguardo fosse rivolto verso Hinata, fu sorpresa di vedere della tristezza sul suo viso. Pensò che forse fosse triste per aver visto la ragazza andarsene con Gaara. Questo voleva dire che forse avesse iniziato a vedere la sua amica in modo diverso e non più come semplice amica
< Mi dispiace per lui > osservò con sguardo triste. Le dispiaceva vedere il ragazzo con quell’espressione. Non era da lui mostrarla.
< Deve essere lui in grado di trovare la risposta alla sua domanda > affermò Sasuke mentre Sakura non riuscì a capire a cosa si riferisse il ragazzo < è meglio andare > aggiunse prendendo la mano della ragazza ed iniziare ad incamminandosi.
 
Note autore:
Ecco il sesto capitolo. Come vi sembra? Spero che lo abbiate trovate interessante.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Azul5,Manga_chan97 e Bloom12 per aver commentato il capitolo precedente. Vorrei ringraziare Bloom12 e Manga_chan97 per aver aggiunto la storia tra le seguite. Un ringraziamento anche a tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


                                  CAPITOLO 7
< Hai trentanove di febbre > esclamò la madre, scuotendo il capo dopo aver esaminato il termometro, mentre il ragazzo nel letto si copriva meglio con le coperte < Questo è successo perché non mi dai mai retta > aggiunse sospirando.  Il giorno precedente gli aveva consigliato di portarsi l’ombrello, in quanto quando aveva guardato il cielo aveva notato la presenza di numerose nuvole grigie. Quindi aveva pensato di consigliare al figlio di portare con se l’ombrello, ma lui aveva risposto che ne avrebbe fatto a meno. Non comprendeva il perché il figlio non ascoltasse mai i suoi consigli. Sapeva perfettamente che avesse la testa dura, sfortunatamente questa caratteristica l’aveva presa proprio da lei. La sua testardaggine a volte era davvero pericolosa, proprio come quella del giorno prima. A causa di questa era tornato a casa fradicio d’acqua, dalla testa ai piedi. Non aveva capito il perché il figlio non avesse aspettato che la pioggia smettesse. Sapeva solo che quando il figlio entrò in casa avesse un’espressione triste. Aveva provato a chiedergli il perché di quello stato d’animo, ma il ragazzo non gli rispose recandosi direttamente in bagno
< Naruto > lo chiamò < Informo la scuola che oggi sarai assente > aggiunse uscendo dalla stanza chiudendo la porta, mentre il ragazzo si girò di lato osservando il cielo dalla finestra. Pensò che quella giornata fosse iniziata davvero male. Sperava che la febbre gli passasse subito in quanto non voleva saltare gli allenamenti del club di basket, poiché a breve avrebbero dovuto giocare una partita amichevole e lui voleva partecipare a qualunque costo. Inoltre desiderava guarire per poter vedere Hinata ed accertarsi che stesse bene, in quanto il giorno prima era tornata a casa con Gaara. Sperava solo che il ragazzo non le avesse fatto niente di male. Se fosse venuto a conoscenza di qualcosa, che secondo lui era sbagliato, lo avrebbe sicuramente ucciso. Non capiva il perché provasse queste cose, in quanto era la prima volta che gli accadesse.  Quando ripensava alla scena dei due andarsene insieme sotto la pioggia, uno accanto all’altro, sentiva il cuore dolergli. Era stato geloso di Gaara in quel momento. Non aveva capito bene il motivo. Sapeva solo che voleva tener lontano il ragazzo da Hinata.  
< Naruto io vado a lavoro, ci vediamo più tardi > lo informò la madre aprendo la porta della stanza del figlio
< Ok, ciao > disse non voltandosi, per poi stendersi con la pancia verso l’alto appena sentì il rumore della porta chiudersi al piano di sotto. Rimase fermo ad osservare il soffitto, riflettendo sul fatto che in quei giorni stesse pensando sempre ad Hinata. Aveva notato che ormai la ragazza faceva parte dei suoi pensieri quotidiani. Il giorno prima quando era tornato a casa fradicio d’acqua, dopo essersi fatto la doccia, andò direttamente al letto. Appena chiuse gli occhi aveva immaginato come sarebbe stato se lui avesse accompagnato la ragazza a casa. Pensò che sicuramente sarebbe stata una situazione molto imbarazzante camminare uno accanto all’altro sotto lo stesso ombrello. Certamente avrebbe coperto in modo adeguato la ragazza a costo di bagnarsi lui stesso. Aveva immaginato che mentre passeggiavano, Hinata sarebbe arrossita a causa della sua vicinanza. Aveva notato che considerava adorabile quando il volto della ragazza diventava rosso paonazzo. Nel suo sogno, quando si avvicinò ad Hinata, provocandole un leggero rosse delle gote, a causa della sua vicinanza, il suo cuore perse un battito, facendolo svegliare. Naruto rimase meravigliato dal sogno che aveva appena fatto. Aveva poggiato la mano sul petto per vedere se questo battesse veloce, rimanendo altrettanto sorpreso dal constatare il battito accelerato del suo cuore. Non riuscì a crederci che il solo sognarla, provocava un aumento di battito del suo cuore. Constatò che non fosse mai successo quando guardava oppure sognava Sakura. Era la prima volto che gli accadesse una cosa del genere. Non sapeva perfettamente cosa significasse e cosa dovesse fare in quella circostanza. Tentò di riaddormentarsi senza successo. Rimase l’intera notte sveglio osservando il soffitto della sua stanza oppure guardando il cielo notturno dalla sua finestra. Mentre scrutava il cielo intravide la luna che gli fece tornare in mente Hinata, ma soprattutto gli occhi della ragazza. Fin da quanto l’aveva conosciuta era rimasto colpito dal colore particolare dei suoi occhi, ma quella volta al fiume, in gita, restò meravigliato dalla loro bellezza. Il solo ricordare quella scena lo face emozionare. Sentiva il suo cuore riscaldarsi di uno strano torpore.
< Meglio che dormo un po’ > pensò tra se e se Naruto, coprendosi totalmente con le coperte per cercare di recuperare le forze.

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< Hinata > esclamò la madre aprendo la porta della stanza della figlia < Svegliati altrimenti farai tardi a scuola > continuò avvicinandosi alla finestra per aprirla. Notando che la ragazza non desse segni di volersi svegliare, aprì la finestra per far entrare il raggi del sole, costringendo la figlia ad alzarsi. Voltandosi verso il letto, constatò che nemmeno i raggi del sole sembrava disturbare il sonno della ragazza, in quanto questa si era completamente coperta con le lenzuola. Spazientita si avvicinò al letto, iniziando a scuoterla. Quell’azione provocò solo un leggero mugugno provenire dalle labbra della figlia. Decise, quindi, di procedere a qualcosa di più drastico. La sera prima, mentre preparava la cena, Hanabi gli aveva detto che aveva visto la sorella maggiore essere accompagnata a casa da un ragazzo. Sentendo quella notizia, rimase sorpresa in quanto era la prima volta, che lei sapesse, che la figlia venisse accompagnata a casa. Aveva pensato che forse Hinata si fosse fidanzata, ma escluse subito quest’eventualità in quanto credeva che la figlia l’avrebbe informata di un avvenimento tanto importante. Aveva pensato, invece, che si trattasse di un amico gentili, che le aveva proposto di accompagnarla in quanto lei non aveva con se l’ombrello. Quell’ipotesi credeva essere quella più attendibile. Nonostante ciò pensò di chiedere qualche informazione di più alla bella addormentata
< Chi era il ragazzo che ti ha accompagnato ieri? > domandò la madre curiosa di vedere la reazione della figlia a quella domanda. Hinata appena sentì quelle parole, rimosse le coperte uscendo allo scoperto mostrando alla madre un’espressione esterrefatta, incredula di essere stata vista il giorno prima.  Vedendola, la madre si meravigliò che forse avesse ragione sul fatto che la figlia si fosse fidanzata. Si lanciò immediatamente verso di lei abbracciandola, contenta che Hinata avesse trovato un ragazzo.
< Sono così contenta > stringendola ancora di più, mentre Hinata non capì la madre cosa volesse dire con quelle parole. Anche se non le comprendeva, ricambiò il suo abbraccio
< Per cosa sei contenta? > chiese poggiando la guancia sulla spalla della madre, la quale sentendo quella domanda poggiò le mani sulle sue spalle guardandola negli occhi
< Finalmente hai un fidanzato > rispose con un sorriso a trentadue denti, mentre Hinata rimase pietrificata davanti a quelle parole
< F-fidanzato? > chiese balbettando per accertarsi di aver sentito bene
< Si > rispose subito la madre
< M-mamma ti sbagli > disse diminuendo l’entusiasmo della madre < Il ragazzo di ieri è solo un amico > continuò mentre la madre abbassò il capo sconsolata sentendo quelle parole. Aveva supposto che la figlia avesse trovato un fidanzato, invece aveva frainteso completamente tutto.
< È meglio che mi alzo, altrimenti arriverò tardi a scuola > affermò Hinata vedendo che la madre fosse ancora triste da quella notizia. Le dispiaceva vederla così, ma non poteva farci niente se il ragazzo verso cui provava qualcosa, nutrisse già dei sentimenti verso un’altra ragazza. Non aveva raccontato alla madre di essere già stata rifiutata dal ragazzo verso cui aveva una cotta, in quanto sapeva perfettamente che la madre si sarebbe demoralizzata anche più di lei. Lo aveva raccontato solo alla sorella, con l’avvertimento di non dirlo a nessuno
< Mi dispiace di aver frainteso > ancora con il capo chino
< Non ti preoccupare > sorridendo Hinata < Prima o poi anche io troverò un ragazzo e quando accadrà tu sarai la prima a saperlo > continuò. La madre sentendo quelle parole alzò il capo vedendo il volto sorridendo della figlia, dal quale capì che la sua adorata bambina fosse davvero cresciuta
< Per colazione ti preparerò dei bei pancake > affermò ritrovando il sorriso, scendendo dal letto per recarsi in cucina, iniziando a preparare la colazione alla figlia. Vedendo che la madre avesse ritrovato il sorriso, Hinata fu felice di ciò anche se non sapeva ancora se si sarebbe innamorata di un ragazzo diverso da Naruto. Tornare a casa con Gaara, il giorno prima, era stato divertente. Si era trovata bene in sua compagnia. Purtroppo lo vedeva solo come amico, anche se si era ripromessa di svoltare pagine e di trovare un nuovo amore. Quindi aveva pensato di provare a passare più tempo con Gaara per vedere se sarebbe riuscita a dimenticarsi di Naruto, anche se il suo nuovo compagno di classe non sapesse niente delle sue intenzioni.

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Appena entrò in classe, il suo sguardo andò alla ricerca della figura di Naruto. Non vedendolo in girò per la classe pensò che probabilmente fosse seduto al suo banco, ma quando posò lo sguardo lì non lo vide ed inoltre non trovò neanche il suo zaino sul banco. Pensò che fosse strano visto che il ragazzo stranamente saltasse giorni di scuola. Sapeva che Naruto arrivasse sempre in ritardo, quindi pensò che forse il ragazzo non si fosse svegliato e sicuramente sarebbe arrivato quando la campanella fosse già suonata. Con quella riflessione si avvicinò al suo banco, dove poggiò sopra la sua cartella.
< Giorno Hinata > esclamò il ragazzo seduto al suo fianco
< B-buon giorno Gaara > lo salutò balbettando sorpresa. Non aveva proprio notato la presenza del ragazzo. Quando era entrata i suoi occhi andarono direttamente alla ricerca di Naruto senza importarsi di tutte le altre persone presenti nella classe. Sospirò pensando ciò, credendo che sarebbe stato molto difficile dimenticarsi dal ragazzo dai capelli biondi
< Menomale che oggi è una bella giornata > osservò sorridendo Gaara
< I-infatti > disse balbettando Hinata < Grazie per ieri > continuò
< Non ti preoccupare > si affrettò a dire il ragazzo
< Per sdebitarmi, ti ho preparato un piccolo bento > estraendolo dalla borsa per poi porglielo, provocano un leggero rossore sulle gote del ragazzo, il quale non si aspettava una cosa del genere
< Non dovevi > sentendo il volto andare a fuoco, prendendo dalle mani della ragazza il pranzo cucinato per lui. Era la prima volta che una ragazza cucinasse per lui. Anche se sapeva che era solo per ringraziarlo per averla accompagnata a casa, era davvero felice di averlo ricevuto. Quando aveva visto il volto sorridente della ragazza porgergli il pranzo a sacco, sentì il cuore accelerare
< Se ti va... > iniziò Gaara venendo interrotto dall’apparizione del professore
< Tutti seduti > urlò Kakashi avvicinandosi alla cattedra per poi estrarre dal cassetto il registro di classe ed iniziare l’appello.
< Manca solo Naruto > affermò finito l’appello, mentre Hinata sentì crescere in lei una certa agitazione per l’assenza del ragazzo, in quanto quest’ultimo non si assentasse mai. 
< Hinata > la chiamò il professore attirando la sua attenzione < Alla fine delle lezione, puoi portare i compiti a Naruto? > domandò Kakashi < è assente a causa della febbre > continuò
< C-certo > rispose Hinata
< Ok adesso iniziamo la lezione > affermò Kakashi

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Al suono della campanella che segnava la fine della giornata scolastica, Hinata presa la borsa per prepararsi per uscire dall’aula
< Vuoi che andiamo insieme da Naruto? > domandò Gaara, facendo voltare Hinata
< Non ti preoccupare, vado da sola > rispose < In più non abito molto lontano da casa di Naruto > aggiunse voltandosi ed iniziando ad incamminarsi, mentre Gaara rimase spiazzato da quella risposta. Credeva che la ragazza avrebbe gradito la sua compagnia. Purtroppo si era sbagliato.
Quando varcò i cancelli della scuola, Hinata si incamminò direttamente verso casa di Naruto, facendo una piccola sosta in un supermercato per poi continuare. Giunta di fronte alla casa del ragazzo, aprì il cancelletto lasciato aperto per poi avvicinarsi alla porta. Giunta lì, prima di bussare prese un gran respiro. Avvicinò il dito, il quale aveva iniziato leggermente a tremare, al campanello. Appena bussò, sentì crescere in lei l’ansia in quanto non era mai andata da sola a casa di un ragazzo ed in più quel ragazzo era proprio colui verso lei provava qualcosa. Nonostante fosse stata già rifiutata, ogni volta che lo vedesse il suo cuore aumentava di battito.
Notando che nessuno venisse ad aprire alla porta, bussò nuovamente, con più energia rispetto a prima. Quando sentì urlare “un attimo” staccò immediatamente il dito dal citofono. L’ansia che prima era leggere adesso era aumentata. Sentiva il cuore battere come un martello pneumatico. Quando la porta si aprì, rimase senza parole vedendo il ragazzo indossando un pigiama, color arancione, con dei disegni.
< Hinata > esclamò Naruto sorpreso di vederla fuori la porta di casa sua < Cosa ci fai qui? >domandò
< S-sono v-venuta a p-portarti i compiti che ci hanno assegnato > rispose balbettando, osservando meglio il pigiama. Più lo guardava con quella tenuta e più credeva che fosse adorabile. Notando che la ragazza lo stesse guardando dall’alto verso il basso, Naruto pensò che avesse qualcosa che non andasse, di conseguenza abbassò lo sguardo per dare anche lui un’occhiata. Quando notò che stesse con il pigiama divenne rosso per l’imbarazzo
< Non sapevo che sarebbe venuto qualcuno> affermò distogliendo lo sguardo < Sicuramente avrei non avrei indossato questo stupido pigiama > continuò
< N-non ti preoccupare, stai benissimo così > disse Hinata immediatamente, diventando completamente rossa come un peperone a causa delle ultime parole dette che fecero meravigliare Naruto, incredulo che la ragazza avesse detto che stesse bene con quel pigiama. Quelle semplice parole gli riscaldarono il cuore, inoltre vedendo il volto della ragazza arrossito, il suo cuore perse un battito. La trovava molto carina quando era imbarazzata.
< Vuoi entrare? > chiese facendo un po’ di spazio per permetterla di accedere in casa
< V-volentieri > rispose balbettando attraversando la porta, trovandosi in un grande salone < Vedo che stai meglio > aggiunse quando sentì la porta chiudersi
< Diciamo > fece notare il ragazzo < Ho trentotto e mezzo di febbre > continuò
< Allora devi andare subito a letto > gli ordinò Hinata con espressione allarmata
< No, non ti preoccupare > disse Naruto non volendo ritornare nel letto, in quanto si era alquanto stufato di stare senza far niente
< Non mi interessa, sei ancora malato > affermò Hinata con tono di voce che non ammetteva repliche
< Ok > meravigliato dall’atteggiamento della ragazza, per poi fare strada verso la sua camera.
Una volta giunti lì, Naruto si pentì amaramente di aver portato la ragazza nella sua stanza, in quanto questa era un completo disastro. Sulla sedia della scrivania erano poggiati gli abiti usati mentre a terra si trovavano le mutande da far lavare
< Scusa per il disordine > abbassando il capo per non vedere il volto sconvolto della ragazza, la quale non si scompose minimamente vedendo tutto quel disordine. Aveva immaginato che la stanza del ragazzo fosse così, quindi lo stupore non fu così forte come Naruto si fosse immaginato
< Adesso accomodati nel letto > gli ordinò spingendolo verso il letto
Appena Naruto si adagiò coprendosi alla meglio, Hinata si avvicinò iniziando a sistemargli meglio le coperte, sorprendendo il ragazzo, il quale sgranò gli occhi incredulo dal comportamento della ragazza, la quale somigliava ad una madre mentre accudisce il figlio malato. Mentre Hinata sistemava le coperto del letto, questo notò che Hinata avesse con sé una busta
< Cosa hai lì? > domandò indicandola
< Venendo qui ho comprato delle medicine e del ramen istantaneo > rispose in quanto sapeva che quest’ultimo era gradito al ragazzo
< Davvero? > chiese per essere certo di aver sentito bene
< Si > rispose la ragazza estraendolo dalla busta per farlo vedere al ragazzo, il quale quando lo guardò gli occhi gli si illuminarono
< Grazie > affermò abbracciando, senza pensarci su due volte. La ragazza rimase immobile incredula da quell’atteggiamento del ragazzo, il quale appena si accorse di quello che stesse facendo, si allontanò immediatamente imbarazzato per quel gesto. Quando alzò lo sguardo per osservare il volto della ragazza, notò che Hinata avesse il viso completamente rosso. In quel momento gli venne la voglia di baciarla. La trovava troppo carina. Pensò che forse quest’istinto fosse dovuto a causa della febbre. Considerò che non gli importasse se fosse dovuto a causa della febbre. Sapeva solo che voleva baciarla. Avvicinò piano piano il suo viso a quello della ragazza, la quale quando vide il ragazzo avvicinarsi sentì il cuore battere a mille. Quando le labbra del ragazzo erano vicino alle sue, sentirono bussare alla porta della stanza del ragazzo. I due si allontanarono rapidamente, per poi voltarsi nella direzione della porta, notando una persona sulla soglia della stanza. Quando vide che i ragazzi si voltarono verso di lui
< Fate pure, vengo dopo > li informò salutandoli facendo diventare i volti di entrambi i ragazzi rossi come un peperone
< Papà cosa dici > urlò Naruto sperando che il suo genitore avesse sentito quelle parole.
< C-credo che adesso dovrei andarmene > lo informò Hinata con il viso paonazzo a causa dell’imbarazzo
< Ok > disse Naruto, anche se avrebbe voluto passare ancora del tempo con lei
< Ti lascio la busta sulla scrivania > lo avvisò avvicinandosi a questa e ponendo sopra la busta con dentro le medicine ed i compiti < Rimettiti presto > continuò avvicinandosi alla porta per poi uscire dalla stanza. Quando la ragazza se ne fu andata, Naruto sospirò ripensando all’azione che avesse tentato di fare. Notò che fosse la prima volta che provasse il desiderio di baciare una ragazza. Il solo ricordarsi la scena, lo faceva imbarazzare ma allo stesso tempo gli faceva battere forte il cuore. Pensò che mentre si avvicinava al volto della ragazza, il suo cuore aveva aumentato di battito. Riflettendo su ciò, si coprì completamente con le coperte, nascondendo il viso rosso alla vista del padre se quest’ultimo fosse ritornato nella sua stanza

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< Naruto > lo chiamò il padre aprendo la porta della sua stanza < Vieni a mangiare > continuò. Notando che il figlio non avesse reagito a quelle parole, si avvicinò pensando che forse il figlio fosse arrabbiato con lui per averlo interrotto prima.
< Non sapevo che con te ci fosse una ragazza > lo informò < La prossima volta farò più attenzione > aggiunse.
Naruto sentendo quelle parole si voltò verso il padre e con sguardo serio, che fece spaventare il padre, in quanto non era abituato a vederlo con quell’espressione seria in volto
< Papà posso chiederti una cosa? > domandò il ragazzo
< Certo > rispose il padre iniziando a preoccuparsi che gli fosse successo qualcosa di grave
< Secondo te > iniziò < è normale essere geloso di un’amica? > domandò. Il padre ascoltando quella domanda iniziò a riflettere alla giusta risposta da dare al figlio
< Questa ragazza, tu la consideri solo come una cara amica? > chiese per essere certo di questa cosa
< Si > rispose Naruto
< Allora non è normale provare della gelosia nei suoi confronti > fece notare < La gelosia si prova solamente nei confronti di una ragazza verso la quale si prova qualcosa di veramente importante > aggiunse < Un po’ come tua madre ed io > continuò notando che il figlio non stesse capendo quello che lui volesse dire
< Cosa centrate tu e la mamma? >domandò Naruto non comprendendo cosa centrassero i suoi genitori in quel discorso
< Prima di fidanzarmi con tua madre, io ero molto geloso dei ragazzi che gli si avvicinavano > rispose < Questo accadeva perché io ero innamorato di lei > continuò mentre Naruto pensò che anche a lui fosse successo la stessa cosa. Era geloso quando vedeva Gaara vicino ad Hinata. Quindi se le parole del padre erano vere, voleva dire che lui provava qualcosa per la ragazza. Quando giunse a questa conclusione, spalancò gli occhi dallo stupore. In quel momento capì il perché il suo cuore accelerava quando guardava Hinata. Questo era dovuto al fatto che lui provasse qualcosa per lei.
< Spero di averti aiutato con il tuo problema > affermò il padre vedendo che il figlio non chiedesse più altre informazioni
< Mi sei stato molto d’aiuto > disse sorridendo
< Sono contento > affermò < Adesso scendi che si mangia > continuò uscendo dalla stanza, seguito da Naruto.

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La febbre di Naruto durò per altri due giorni, duranti i quali, con suo grande dispiacere, fu Sasuke a portargli i compiti assegnati dai professori. Avrebbe preferito che glieli portasse Hinata, così facendo avrebbe potuto passare del tempo con lei. Quei giorni senza vederla, sembrarono non passare mai. Finalmente quando tornò a scuola, appena entrò in classe, come sempre in ritardo, i suoi occhi individuarono immediatamente la figura di Hinata parlare con Sakura. Appena la vide il suo cuore accelerò di battito. Poteva guardarla per ore e non si sarebbe mai annoiato.
< Naruto > esclamò un ragazzo vedendolo immobile vicino la porta
< Gaara > disse
< Vedo che ti sei ripreso > osservò sorridendo
< Fortunatamente > affermò contraccambiando il sorriso
< Ho saputo da Sasuke che sei entrato nel club di basket > lo informò, sorprendendo Gaara, il quale non pensava che Sasuke glielo avrebbe riferito
< Si è solo per fare un po’ di attività > disse < Sasuke ti ha informato che la partita amichevole, in programma domani, è stata annullata? > chiese
< Non mi ha detto niente riguardo quest’argomento > rispose Naruto
< Quella partita è stata sostituita da una tra la squadra dei titolari contro quella delle riserve > lo informò Gaara, mentre sul volto di Naruto nasceva un piccolo sorriso. Se era come aveva appena detto il ragazzo, questo voleva dire che in quella partita loro due si sarebbero sfidati. Questa notizia gli diede una scarica di energia notevole. Sicuramente gli avrebbe dato una bella lezione
< Non vedo l’ora > gli comunicò con aria di sfida. Notando ciò a Gaara venne in mente di fargli una proposta
< Ti va se facciamo una scommessa? > gli propose
< Dimmi di cosa si tratta > rispose Naruto euforico da quella domanda
< Allora ……………… > disse mentre sul volto di Naruto faceva largo un’espressione meravigliata a causa delle parole del ragazzo
< Ci sto > affermò subito dopo essersi ricomposto
< Non vedo l’ora che arrivi quel girono > lo informò Gaara allontanandosi dal ragazzo.
 
Note autore:
Ecco il settimo capitolo. Devo dire che non mi piace molto com’è venuto. L’ho riscritto più volte e controllato altrettante volte. Visto che il risultato non cambiava, ho deciso di pubblicarlo lo stesso. Spero che sia di vostro gradimento. Secondo voi cosa avrà detto Gaara a Naruto? Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Azul5 e Manga_chan97 per aver commentato il precedente capitolo e tutti i lettori silenziosi.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


                                       CAPITOLO 8

< Come mai se qui da solo? > chiese un ragazzo, facendo spaventare la persona, alla quale fosse rivolta la domanda, che voltandosi rimase sorpreso di vederlo lì
< Sasuke! > esclamò con in volto un’espressione meravigliata. Pensava che nessuno lo avesse seguito ed invece forse aveva sbagliato qualche calcolo. Si era rifugiato sul letto, in quanto delle volte gli piaceva andare lì per riflettere. < Stavo solo pensando a delle cose > rispose alla domanda, innervosendosi vedendo l’espressione perplessa sul volto di Sasuke, il quale non credeva che fosse possibile quello. Era molto raro che il suo amico facesse funzionare il cervello. Quando accadeva voleva dire che gli era successo qualcosa di grave. Aveva capito che dopo l’annuncio fatto dall’allenatore, riguardo alla partita amichevole tra la prima e la seconda squadra, qualcosa non andasse in Naruto. Aveva notato, trovandosi nell’ultima fila, che Gaara si fosse avvicinato a Naruto, il quale appena il ragazzo si allontanò, rimase spiazzato dalle parole di Gaara, per poi ritornare come sempre dopo pochi minuti. Quell’avvenimento lo mise in allerta. Durante, infatti, i giorni successivi a quell’evento, Naruto si comportava in modo diverso. Durante gli allenamenti pretendeva il meglio dai giocatori titolari, come se la partita che si stesse avvicinando era una questione di vita o di morta. Questo suo comportamento lo mise ancora di più in guardia, in quanto durante gli allenamenti, anche ai tempi delle scuole medie, il ragazzo non si era mai comportato così. Anzi era un persona alla quale piaceva scherzare. Questo suo comportamento portava allegria nel gruppo, ma in quei due giorni qualcosa era cambiato. Questa trasformazione gli sembrò strana. Pensò che tutto fosse iniziato dopo che Gaara gli avesse parlato. Di conseguenza, giunse alla conclusione che il motivo del cambiamento fosse dovuto al nuovo membro della squadra. Quello che lo preoccupava era che Naruto non gli avesse detto niente, lasciandolo in disparte. Questa cosa lo faceva altamente innervosire.
< Da quando in qua tu pensi? > domandò punzecchiandolo leggermente
< Di tanto in tanto, faccio funzionare anche io il cervello > rispose in modo piccato a quella domanda. Lo sapeva che non fosse bravo a pensare, ma alle volte anche lui cercava di riflettere, anche se i risultati non erano sempre quelli desiderati. Dopo che Gaara gli aveva proposto quella cosa, aveva accettato la sua sfida, senza riflettere bene alle conseguenze che avrebbe portato la sua sconfitta, per poi pentirsene amaramente. Non aveva considerato che se avesse perso, avrebbe perso la possibilità di poter parlare con ….  Il solo pensare a quello, sentiva il cuore dolergli. Quindi per non permettere che ciò accadesse, decise di impegnarsi ancora più duramente durante gli allenamenti. Non avrebbe permesso a Gaara di vincere tanto facilmente. Nei giorni successivi alla proposta di Gaara, aveva deciso di tenerlo d’occhio durante gli allenamenti, giungendo alla conclusione che non era un granché come giocatore. Pensò che forse lo stesse facendo di proposito, forse perché così facendo lui lo avrebbe sottovaluto. Sicuramente non si sarebbe fatto fregare da lui. Aveva deciso che avrebbe dato il meglio di sé, sin dall’inizio della partita. Ma più questa si avvicinava e più sentiva crescere in lui l’agitazione. Sapeva perfettamente da cosa fosse dovuta. Più si ripeteva che sarebbe andato tutto bene e più l’ansia aumentava.
< Si può sapere cosa ti turba ultimamente? > domandò Sasuke, andando dritto al problema, come suo solito < E non me la bevo se dici che non si tratta di niente > lo anticipò, sapendo già che l’amico avrebbe risposto con quelle parole. Sentendo quelle domanda, ma soprattutto l’affermazione successiva, Naruto sospirò pensando che non potesse nascondere niente a Sasuke, in quanto lo conosceva molto bene.
< Te lo dico > rispose Naruto, sapendo che l’avrebbe scoperto di sicuro quel pomeriggio, in quanto la partita amichevole si sarebbe giocata quella stessa giornata < Qualche giorno fa, Gaara mi ha fatto una proposta > iniziò

*INIZIO FLASHBAK*
Appena il mister aveva informato i membri del club di basket della partita amichevole tra i membri titolari contro le riserve, Gaara si avvicinò a Naruto
< Ti va se facciamo una scommessa? > gli propose con una strana espressione in volto. Inizialmente, ascoltando quell’idea, Naruto rimase sorpreso da quelle parole, non riuscendo a capire cosa volesse puntare il ragazzo per poi sentire crescere in lui l’euforia verso quella scommessa
< Dimmi tutto > rispose senza pensarci troppo su
< Allora > iniziò pensando a quello che dovesse dire < Lo sconfitto non dovrà avere più avere nessun rapporto con Hinata > aggiunse, schioccando Naruto al suono di quelle parole. Non pensava che il ragazzo avrebbe proposto quello. Ormai non poteva rifiutare, in quanto non lo aveva fatto prima. Quindi l’unica cosa che gli fosse rimasta di fare, era quella di accettare la sua proposta
< Ci sto > affermò
< Non vedo l’ora che arrivi quel giorno > disse Gaara sorridendo, allontanandosi da Naruto, il quale giurò a stesso di vincere assolutamente quella partita. Non avrebbe permesso a Gaara di allontanarlo da Hinata, soprattutto ora che aveva capito quello che provava per la ragazza.
*FINE FLASHBACK*

< Sei proprio un’idiota patentato > assodò Sasuke, quando l’Uzumaki finì di raccontare, sospirando non riuscendo ancora a credere a quello che Naruto avesse fatto. Aveva notato che Gaara andasse molto d’accordo con Hinata, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe ricorso a questo stratagemma per togliersi di torno Naruto. Pensò che forse anche Gaara avesse notato che Hinata provasse qualcosa per quel baka del suo amico. Se avesse vinto, avrebbe avuto strada libera con Hinata. Anche se non capì il perché di quella scommessa, in quanto non pensava che il ragazzo provasse qualcosa per la loro compagna di classe. Giunse alla conclusione che se lo aveva fatto, voleva dire che sapeva quello che faceva.
< Lo so già da solo che ho sbagliato > affermò Naruto stringendo i pugni a causa della frustrazione
< Ormai non puoi farci più niente > fece notare Sasuke < L’unica cosa che puoi fare è vincere quella partita > aggiunse facendo alzare il capo dell’amico, il quale capì che in quella partita avesse un alleato importante.
< Insieme sicuramente vinceremo > disse sorridendo certo di quelle parole.

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< Hai notato che da qualche giorno Naruto si comporta in modo strano? > chiese Sakura prendendo un boccone dal bento, poggiato sul banco
< L’ho notato anche io > rispose Hinata preoccupata dal comportamento del ragazzo. Ultimamente sembrava come se stesse vivendo in un mondo completamente diverso dal loro. Non sorrideva più come prima, era sempre distratto a pensare a qualcosa. Non riusciva a capire cosa gli fosse successo. Numerose volte si era ripromessa di chiedere al diretto interessato se gli fosse successo qualcosa per poi non fare niente in quanto pensò che forse il suo chiedere lo avrebbe potuto indispettire.
< Forse è solo nervoso per la partita di questo pomeriggio > osservò Sakura guardando Hinata, la quale anche lei pensò che forse la sua amica avesse ragione. Ultimamente aveva visto che Naruto si allenasse anche la sera vicino al parco di casa sua.
< Probabilmente hai ragione > affermò Hinata, comunque preoccupata per l’atteggiamento di Naruto
< Naturalmente noi andremo a vedere la partita, visto che è aperta al pubblico > la informò Sakura sorridendo
< C-Cosa? > domandò balbettando Hinata non riuscendo a credere a quello che l’amica avesse detto
< Hai capito perfettamente quello che ho detto > rispose Sakura < Noi due > continuò indicando prima l’amica di fronte a lei e poi lei stessa < Andremo a vedere la partita oggi pomeriggio > aggiunse, mentre Hinata non riusciva a credere a quelle parole. Pensava che a quella partita non fosse ammesso pubblico. Aveva sempre desiderato guardare una partita di Naruto. Il solo immaginarlo indossare la divisa della squadra di basket le faceva battere il cuore. Arrossì pensando ciò, provocando le risate di Sakura
< Scommetto che lo hai immaginato con la divisa addosso > affermò ridendo ancora di più, notando il rossore aumentare sul viso dell’amica, la quale si pentì di aver fatto quel pensiero. Non poteva farci niente se il solo pensarlo le facesse battere il cuore.
< Non ti preoccupare > disse Sakura < Anche io mi emoziono al solo pensiero di vedere Sasuke giocare > aggiunse poggiando il gomito sul banco per poi poggiare il mento sul palmo della mano ed iniziare a fantasticare su Sasuke. Quando erano alle medie, il ragazzo gli aveva categoricamente proibito di andare a vedere le sue partite di basket. Quindi non aveva mai visto una sua partita, però questa volta non gli aveva detto niente. Si sarebbe presentata direttamente in palestra senza informarlo, così non avrebbe potuto dirgli niente
< Ragazze, ragazze > urlò Ino entrando in classe, attirando la loro attenzione < Vi devo dire una grande notizia > continuò euforica
< Cos’è successo Ino? > domandò Hinata, preoccupata dal fatto che fosse successo qualcosa a Naruto. Non sapeva perché, ma quando aveva sentito quelle parole, la prima persona che gli fosse venuta in mente, fu il ragazzo dai capelli biondi
< Sai ha accetta il bento che ho preparato per lui > rispose la ragazza entusiasta di quell’avvenimento, non riuscendo ancora a credere che il ragazzo avesse accettato una cosa preparata da lei. Le due ragazze rimasero schioccate da quello che la loro amica avesse detto, in quanto pensavano che si trattasse di qualcosa di maggior rilievo
< La partita comincia alle quattro > iniziò Sakura voltandosi verso Hinata, ignorando Ino, la quale si indispettì per quel comportamento. Credeva che sicuramente le sue amiche le avrebbero fatto mille domande sul perché lei avesse preparato il pranzo a sacco per Sai. Invece l’avevano perfettamente ignorata < Quindi ci recheremo in palestra verso le tre e mezza > aggiunse
< Non siete curiose di sapere qualcosa di più della mia storia? > domandò Ino abbassando il capo, sperando in una risposta affermativa delle due, le quali vedendo l’espressione triste della ragazza decisero di accontentarla
< Dicci tutto > rispose Sakura sospirando, sapendo già che si sarebbe trattata di un racconto molto lungo.
< Come sai Sakura > iniziò prendendo una sedia, avvicinandola al banco di Hinata, sedendosi per stare più comoda < Ho una cotta per Sai > continuò
< Fino a questo ci ero arrivata anche io > osservò Sakura, invitandola ad andare dritta al sodo
< Durante la gita di due giorni, ci siamo scambiati i numeri e da allora messaggiamo quotidianamente. Durante questi continui messaggi, ho chiesto a Sai cosa mangiasse durante la ricreazione. Lui mi ha risposto che mangia i panini che vendono alla mensa. Quindi mi sono proposta di preparargli un bento . Lui subito ha accettato la mia offerta > affermò soddisfatta di ciò
< Io so che non sei tanto brava a cucinare > fece notare Sakura preoccupandosi per la salute del ragazzo < Ti sei accertata che Sai stia bene dopo averlo mangiato? > chiese
< Mi sono esercitata moltissimo in questi giorni > disse Ino, alquanto stizzita dalle parole della sua amica. Lo sapeva anche lei che non fosse brava ai fornelli. Nonostante questo aveva messo tutto il suo amore in quel bento. Durante la pausa pranzo, aveva mangiato il pranzo a sacco insieme al ragazzo, il quale appena provò il primo boccone, entusiasta aveva affermato che era squisito, facendo battere a mille il cuore della ragazza, vedendo il sorriso sul suo volto < Ti posso assicurare che Sai sta in ottima forma > la informò rispondendo alla domanda di Sakura, che sentendo quella risposta non sentì diminuire l’angoscia per la salute del ragazzo. Ino pensò che forse avrebbe fatto bene a non dirgli che, prima di preparare il pranzo a sacco per Sai, avesse fatto vari esperimenti sul padre, il quale appena tornava da lavoro, puntualmente correva immediatamente in bagno. Forse la sua amica doveva preoccuparsi per la salute del suo genitore e non tanto per quella del ragazzo
< Sono contenta per te Ino > disse Hinata sorridendo. Vedendo quel sorriso sul volto della ragazza, Ino l’abbracciò di slancio per poi voltarsi verso Sakura
< Così si fa > la informò, mostrandogli una linguaccia
< È meglio che torni al tuo posto visto che la campanella è suonata > fece notare la ragazza dai capelli rosa. Sentendo quelle parole, Ino posizionò la sedia, dove l’aveva presa, per poi dirigersi verso il suo banco.

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Quando le lezioni finirono, le ragazze si recarono, come avevano programmato in palestra. Appena entrarono notarono molte persone posizionate sugli spalti. La maggior parte di loro erano ragazze, che appena videro le squadre entrare in campo, per il riscaldamento, iniziarono a esaltarsi per i giocatori. Sakura pensò che quelle ragazze fossero venute solo per vedere i ragazzi, non certo per godersi la partita. Quella cosa la faceva innervosire, in quanto quasi tutti i loro apprezzamenti erano rivolti a Sasuke. In quel momento, considerò che forse sarebbe stato meglio uscire allo scoperto, giusto per evitare quello che stesse accadendo in quel momento in palestra. Non aveva ancora capito perché il ragazzo si rifiutasse di dire in giro che lei fosse la sua ragazza. Pensò addirittura che Sasuke provasse vergogna nel presentarla ai suoi amici come sua ragazza. Quando gli aveva rivelato questa riflessione, Sasuke disse solo che lei si facesse troppo problemi, per poi non parlare più di quest’argomento. Lei, invece, voleva dirlo ai quattro venti di frequentare Sasuke Uchiha, ma soprattutto voleva dire che lo amava alla follia. Sperava che prima o poi avrebbe detto a tutti che stesse uscendo con lei.
< Quanto manca all’inizio della partita? > chiese Hinata voltandosi verso Sakura
< Ancora dieci minuti > rispose la ragazza dopo aver guardato l’orologio sul suo polso destro
< Speriamo che la squadra di Naruto vinca > osservò pregando che ciò accadesse
< Sono sicura che otterranno una vittoria schiacciante > affermò entusiasta Sakura, contagiando anche la Hyuga al suo fianco.

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Alle quattro in punto, i giocatori si schierarono al centro del campo, scambiandosi il saluto per poi dividersi nei due campi. Al centro rimasero solo l’arbitro, con il pallone in mano, pronto a lanciarlo in aria per dare inizio alla partita ed i due giocatori pronti a saltare. Al suono del fischietto dell’arbitro, seguì il lancio del pallone in aria. Appena la palla si staccò dalle mani dell’arbitro, i due giocatori al centro saltarono contemporaneamente per contendersi il possesso del pallone. Il ragazzo della squadra di destra, riuscì a bloccarlo per poi passarlo al loro playmaker, Naruto, che iniziò ad avanzare lentamente dando un’occhiata alla posizione dei suoi compagni. Quando vide Sasuke libero sulla linea dei tre punti, lanciò la palla verso l’amico, che appena ricevette il passaggio fece un tiro da tre punti. Appena la palla entrò nel canestro, la palestra si infiammò. Tutti i presenti, iniziarono ad invocare il nome del ragazzo, il quale si avvicinò a Naruto, scambiandosi un cinque con quest’ultimo.
< Questo è solo l’iniziò > affermò guardando Gaara, per niente preoccupato della partenza della squadra avversaria
< Vedremo chi riderà alla fine > disse con espressione impassibile, la quale fece innervosire un bel po’ Naruto. Pensò che se fossero partiti forti, forse Gaara avrebbe subito il colpo. Purtroppo non fu così, in quanto Gaara sembrava molto tranquillo.
Alla fine del primo quarto, la squadra, composta dai giocatori titolari, conduceva 10 a 5. Appena si radunarono sulla panchina
< Continuiamo così anche nel secondo quarto > li informò il capitano, osservando i ragazzi, i quali fecero di sì con il capo. Naruto era contento nel sentire quelle parole. Se continuavano in quel modo, avrebbe vinto facilmente la partita.  Se ciò si fosse avverato, Gaara non avrebbe più avuto nessun rapporto con Hinata. Il solo pensare ciò, il cuore di Naruto sembrava più leggero.
< Tutto bene? > domandò Sasuke, vedendo l’amico leggermente affaticato, in quanto aveva corso davvero molto in quel primo quarto. Pensò che se avrebbe continuato così, di certo non avrebbe retto tutti e quattro i tempi
< Sto benissimo > rispose sorridendo, prendendo fiato. Doveva dire che era leggermente stanco. Oltre a correre per tutto il campo, la marcatura che stava subendo da Gaara era fatta davvero bene. Lo stava costringendo ad usare molta energia. Nonostante questo non poteva permettersi di perdere. Avrebbe consumato ogni singola energia nel suo corpo, pur di vincere la partita.
Quando l’arbitro fischiò, i ragazzi si alzarono dalle sedie per entrare nuovamente in campo, ma proprio quando Naruto stava varcando la linea, che delimitava la panchina dal campo di gioco, venne avvicinato da Gaara
< Adesso comincerà il divertimento > lo informò sorridendo, un sorriso che non prometteva niente di buono a detta di Naruto, per poi entrare in campo.

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Alla fine del secondo quarto, tutti gli spettatori rimasero sorpresi dal risultato della partita. Se nel primo quarto la squadra che conduceva era quella dei titolari, nel secondo tempo la cosa si era invertita. La squadra che stava vincendo non era quella dei membri titolari, ma quella delle riserve con un punteggio di 20 a 30.
< Cosa stai combinando Naruto? >domandò con voce alterata il capitano, guardando il ragazzo, il quale era sconvolto per la piega che la partita avesse preso. Appena il secondo quarto ebbe inizio, la pressione di Gaara si era fatto ancora più forte rispetto al primo tempo. Attuando quella pressione, per lui era impossibile fare passaggi precisi. Infatti la maggior parte di questi erano stati intercettati dal ragazzo dai capelli rossi. Al terzo passaggio sbagliato, il ragazzo andò in blocco al pensiero di essere stato bloccato da Gaara. In quel momento si aprì un’altra partita, quella tra lui e Gaara. Sfortunatamente per lui, il nuovo membro della squadra stava vincendo
< Dammi una risposta, dannazione > urlò gettando la bottiglina d’acqua a terra
< Vedrai che nel terzo quarto recupereremo > lo informò Sasuke poggiando una mano sulla spalla dell’amico, cercando di tirarlo su di morale. Sperava che superasse lo shock di essere stato fermato da Gaara, perché se non lo avesse superato, sicuramente avrebbero perso la partita.
Sfortunatamente anche il terzo quarto continuò come il secondo. Alla fine di questo il risultato era di 25 a 45. Erano riusciti a fare solo una tripla ed un canestro. Quando l’arbitro fischiò la fine del terzo quarto, Naruto tornò in panchina incredulo. Non sapeva cose gli stesse succedendo. Appena era stato bloccato da Gaara nel secondo tempo, iniziò a pensare di essere inferiore al nuovo membro. Questo pensiero lo aveva tormentato per tutto il terzo quarto. Inoltre ad ogni passaggio sbagliato, sentiva i “buu” provenire dagli spalti.
< È proprio una schiappa quel primino > osservò un ragazzo posizionato di fianco alle ragazze. Hinata sentendo quelle parole, si innervosì molto. Era dal secondo quarto che insultavano Naruto. Era arrivata al limite. Era sicura che prima o poi sarebbe scoppiata. Il solo vedere che Naruto avesse il viso triste, le faceva stringere il cuore. Lei sapeva perfettamente che il ragazzo stava facendo del suo meglio. Le persone presente sugli spalti, non sapevano niente di Naruto. Non conoscevano minimamente il ragazzo. Non sapevano quanto si impegnasse nel basket, ma nonostante questo lo giudicavano
< Lo puoi dire forte > affermò un’altra persona < Sono molto più bravo io di lui > aggiunse ridendo di gusto. Al suono di quelle parole, Hinata si voltò verso i ragazzi, con in volto un’espressione furente
< Non vi permettete di denigrare Naruto > disse < Non credo che tu sia migliore di lui, in quanto tu sei qui mentre lui è in campo > aggiunse alzandosi, avvicinandosi alle ringhiere. Prese un gran respiro
< Naruto > urlò attirando l’attenzione di tutti su di se, anche del diretto interessato, il quale si voltò di scatto rimanendo meravigliato nel vedere Hinata sugli spalti.  < Fai vedere a tutti quanti cosa sai fare. Io so che sei un grande giocatore. So che ti alleni più degli altri. Io credo nelle tue capacità. Non pensare ai commenti idioti delle persone qui presenti. Pensa soltanto a giocare. > aggiunse sorridendo. Naruto rimase sorpreso ascoltando quelle parole. Non credeva possibile che la timida Hinata avesse fatto una cosa del genere per lui. Sapeva perfettamente che quell’azione aveva richiesto un grande sforzo per la ragazza. Adesso l’unica cosa che potesse fare per lei, era quella di vincere la partita a qualunque costo. Si alzò dalla sedia, voltandosi verso gli spalti. Appena incrociò lo sguardo con quello di Hinata, gli mostrò uno dei suoi più bei sorrisi. Con una nuova energia si apprestava a giocare l’ultimo quarto, il quale avrebbe segnato la sua vittoria oppure la sua sconfitta.
 
Note autore:
Ecco l’ottavo capitolo. Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento. Secondo voi come finirà la partita?
Vorrei ringraziare Azul5 e Bloom12 per aver commentato il capitolo precedente; CiUffEttA per aver aggiunto la storia tra le preferite. Un ringraziamento anche a tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


                                 CAPITOLO 9

Il fischi dell’arbitro segnò la fine della partita. Naruto, appena lo sentì, si voltò verso il tabellone, meravigliato dal risultato riportato su questo. Nonostante avesse messo tutto se stesso in quell’ultimo quarto, non era riuscito ad evitare la sconfitta per la sua squadra. Se avevano perso era tutta colpa sua. Se non avesse buttato i primi tre quarti, molto probabilmente avrebbero potuto vincere. Sfortunatamente per lui non era andata come si era immaginato. Aveva pensato di vincere in modo facile quella partite non calcolando la bravura di Gaara, il quale durante gli allenamenti svolti insieme, aveva nascosto le sue qualità. Pensò che da quel momento in poi, non avrebbe potuto fare più niente per proteggere Hinata da Gaara, in quanto avendo perso la scommessa non poteva più avere nessun rapporto con la ragazza. Il solo pensare a quell’avvenimento, sentì una stretta al cuore. Considerò di essere stato troppo avventato quando il ragazzo gli propose quella scommessa. Non aveva nemmeno pensato alle conseguenze che adesso avrebbe pagato. Era stato proprio un’idiota a giocarsi Hinata in quel modo stupido. Solo per quello che aveva fatto non meritava di stare con lei, perché nessuno al mondo avrebbe fatto quello che aveva fatto lui. Sicuramente un altro, a differenza sua avrebbero rifiutato immediatamente, mentre lui come un perfetto idiota l’aveva accettata all’istante proprio come un ebete. Pensò che avrebbe dovuto trovato un modo per non far allontanare Hinata da lui. Se pensava a questo sentiva gli occhi inumidirsi, in quanto non voleva che quello accadesse. Voleva che la ragazza stesse sempre insieme a lui.
Si voltò a guardarla, notando che stesse parlando con Sakura. Pensò di avere fatto proprio una figura da cretino, nonostante le sue parole di incoraggiamento, aveva perso lo stesso. Immaginò, vedendola discutere, che lei e Sakura stessero parlando della partita. Quando Hinata si voltò, verso il campo, i loro sguardi si incrociarono. Anche se non stessero vicini, notò il leggero rossore sulle gote della ragazza che abbassò lievemente il capo per nasconderlo. Non sapeva però che lui già lo aveva notato. Quel suo atteggiamento, gli riscaldò il cuore, prendendo atto del fatto che quando si comportava in quel modo, la trovava adorabile. Voleva correre sugli spalti ed abbracciarla. Voleva farsi rincuorare da lei per la partita persa. Sfortunatamente poteva solo immaginare di fare quelle cose per colpa di quella stupida scommessa. Il solo ricordarla, gli faceva sorgere tanta rabbia. Istintivamente strinsi i pugne. Abbassando il capo per osservarli, pensò che forse avrebbe dovuto colpirsi da solo, non una solo volta, ma come minimo una quindicina di volte per lo sbaglio che aveva commesso
< Come stai? > domandò Sasuke avvicinandosi. Sapeva perfettamente come si stava sentendo in quel momento il suo amico. Nonostante questo voleva accertarselo. Se fosse stato al suo posto, come minimo avrebbe scatenato un inferno. Naruto, si voltò verso Sasuke, il quale attendeva la risposta alla sua domanda, per poi voltarsi ancora una volta per mirare la figura di Hinata, la quale aveva lo sguardo rivolto sul campo da basket, principalmente sulle loro figure.
< Credo che forse lei sia troppo per me > rispose abbassando il capo scoraggiato. Sasuke rimase sorpreso dal sentire quelle parole uscire dalle labbra del suo amico, il quale non si arrendeva mai difronte a nessun ostacolo. Anzi cercava sempre il modo di superarlo, dando sempre tutto se stesso. Pensò che quello non fosse il suo migliore amico, quello che combatteva sempre ma era solo una persona qualunque che si arrendeva alla prima difficoltà incontrata
< Ma che cavolo fai > urlò Naruto, mantenendosi la guancia destra, appena colpita dal un pugno di Sasuke
< Svegliati > affermò con tono aggressivo < Questo non sei tu > continuò per poi allontanarsi, mentre sugli spalti, il pubblico rimase sorpreso di quello che successe, soprattutto due ragazze, rimaste altamente scosse da quell’avvenimento. Le due non riuscirono a capire il motivo del perché Sasuke avesse colpito con un pugno Naruto. Pensarono che non fosse un problema aver perso la partita, in quanto fosse solo una partita amichevole, quindi era poco importante il suo risultato.
Ascoltando quelle parole, Naruto spalancò gli occhi dalla stupore. Quelle semplici, ma efficaci parole, lo avevano colpito. Quello che aveva detto il suo amico era vero. Quella persona, ferma nel campo, non era lui. Lui era un ragazzo che non si faceva certo fermare da una semplice scommessa.
< Spero che manterrai la parola > disse Gaara, alle sue spalle, sorprendendolo. Appena sentì la voce del ragazzo, Naruto si girò lentamente verso di lui. Lo guardò fisso negli occhi. Pensò che anche se lui non volesse arrendersi, ormai aveva dato la sua parola, accettando quella stupida scommessa. Lui non era il tipo da rimangiarsi la parola data.
< Non ti preoccupare > affermò a denti stretti, in quanto l’idea di non aver più nessun rapporto con Hinata non gli piaceva affatto, in quanto adesso che conosceva i suo sentimenti verso di lei, voleva trascorrere molto più tempo insieme ad Hinata. Desiderava conoscerla meglio e bramava sapere tutte le sue espressioni. Il pensiero di non poter fare nessuna di queste cose, a causa di uno stupido patto, lo faceva ribollire di rabbia. Si sarebbe preso a schiaffi da solo per aver fatto una cosa così stupida come quella.
< Sono contento > affermò Gaara sorridendo per poi sorpassare il ragazzo, fermo ancora nel campo.
Si avvicinò alla panchina, dove prese da una sedia, una felpa. Una volta indossata uscì dalla palestra, in quanto non aveva nessuna voglia di andare negli spogliatoi. Voleva solo passare del tempo da solo a riflettere. Sugli spalti Hinata, vedendo che l’Uzumaki si dirigeva fuori dalla palestra, fu sorpresa di quel comportamento. Credeva che sarebbe andato dritto negli spogliatoi per lavarsi, invece aveva notato che la sua direzione non era quella che lei pensava, ma bensì un’altra. Inoltre notò che, mentre il ragazzo si incamminava verso l’uscita, avesse un’espressione triste in volto. Accorgendosi di questo, le sue gambe si mossero istintivamente. Iniziò a correre, lasciando da sola Sakura, anche lei verso l’esterno della palestra. Una volta arrivata, notò che vicino alle fontane non c’era nessuno. Di conseguenza si rimise nuovamente a correre per la scuola alla ricerca del ragazzo.  Dopo quindici minuti, non lo trovò da nessuna parte e pensò che gli mancasse da controllare ancora un posto.

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Quando aprì la porta che portava sul tetto della scuola, tirò un gran sospiro di sollievo non vedendo nessuno in giro. Non gli andava molto a genio che qualcuno, che non lo conoscesse, lo vedesse in quello stato. Chiuse la porta per poi incamminarsi verso le ringhiere, che indicavano la fine del tetto. Poggiò le braccia su questo, iniziando ad osservare il panorama. Pensò che quello fosse il più bel posto della scuola, in quanto si aveva la panoramica su tutto, in più si poteva osservare il cielo. Alzò lo sguardo constatando che quel giorno, il cielo era di un azzurro splendente. Chiuse gli occhi ripensando a tutto quello che fosse successo nei giorni addietro, chiamandosi, per l’ennesima volta, il capo dei baka per essersi comportato in quel modo. Se fosse stato sano di mente, sicuramente non avrebbe agito in quel modo. Appena Gaara avrebbe proposto quella scommessa, lui sicuramente lo avrebbe mandato al diavolo. Invece era successo l’opposto di quello, in quanto lui stupidamente decise di accettare quella scommessa in quanto era troppo sicuro di se stesso. Ora per colpa di quella, non poteva avere nessun rapporto con Hinata. Ripensando a ciò, sentì gli occhi leggermente umidirsi. Non voleva che ciò accadesse. Non avrebbe sopportato l’idea che tra Hinata e Gaara sarebbe potuto nascere qualcosa, oltre all’amicizia. Il solo immaginare ciò, gli provocò una fitta al cuore. Pensò che in fondo si meritava quello che fosse appena successo, in quanto era stato lui il primo a rifiutare la ragazza durante la gita. Sapeva che quando gli disse che amava un’altra ragazza, Hinata aveva sofferto tantissimo. Sicuramente anche a lei, in quel momento, il cuore le doleva. Un po’ come a lui in quell’istante.
< Credo che adesso tocchi a me soffrire > a voce bassa sospirando, inclinando il capo. Aprì gli occhi, rimanendo meravigliato davanti al tramonto. Adorava il colore del sole quando tramontava. In fondo l’arancione era il suo colore preferito. Decise che avrebbe aspettato il completo tramonto del sole, prima di tornare a casa, ma in quel momento notò stringersi alla vita. Abbassò gli occhi, notando due braccia sottile intorno alla sua vita. In più si accorse di avere qualcosa poggiato alla schiena
< Finalmente ti ho trovato > affermò prendendo fiato. Sentendo la voce di quella persona, Naruto spalancò gli occhi dallo stupore. Non credeva possibile che lei fosse lì, in quel momento.
< Hinata > con voce bassa abbassando il capo. Sentiva il corpo della ragazza poggiato al suo. Pensò che quella sarebbe stata l’ultima volta che poteva accadere una cosa come quella.
< Se non ti lavi, prenderai una ricaduta > fece notare Hinata, mentre sul volto del ragazzo nasceva un piccolo sorriso. L’idea che la ragazza si preoccupasse della sua saluta, lo rese molto felice.
< Non preoccuparti per me. Sono forte > affermò
< Lo so questo > disse subito Hinata < Nonostante questo non posso non preoccuparmi per te > continuò, facendo aumentare il battito di Naruto, con quelle semplici parole.
Anche se il ragazzo dicesse di essere forte, Hinata si preoccupava lo stesso per lui. Era più forte di lei e non poteva fare niente per questo, in quanto lei lo amava. Quando ami una persona, non fai altro che preoccuparti.
< Ho notato che quando hai lasciato la palestra avevi un’espressione triste > iniziò sorprendendo Naruto, il quale aveva fatto in modo di non far accorgere nessuno di quello < Non mi piace quando hai quell’espressione. Ti preferisco quando sorridi. Anche se non è una bella giornata, mi basta guardare uno dei tuoi splendidi sorrisi per farmela migliorare. Anche quando sono triste per qualcosa, un tuo sorriso mi fa sentire meglio > aggiunse sorprendendosi anche lei delle sue parole. Non sapeva il perché stesse parlando di quello. Voleva solo fargli sapere quello che pensava di lui e cercare di trasmettergli i suoi sentimenti con quelle semplici parole. Ascoltando quelle parole, dagli occhi di Naruto iniziarono a scendere delle piccole lacrime, in quanto non era a conoscenza di tutto quello che la ragazza stesse dicendo. Il sapere che un suo semplice sorriso la facesse stare bene, lo rendeva molto felice. Se lo avesse saputo prima, gli avrebbe donato innumerevoli sorrisi.
< Quindi non essere triste per una partita, in più era solo un’amichevole. Sono sicura che quando si tratterà di una partita importante, esprimerai tutto il tuo valore > continuò, notando che il ragazzo non parlava < Sono convinta di ciò perché so che metti tutto te stesso nelle cose alle quali sei appassionato. Questo lo so perché mi fido di te, ma ancora di più perché ti amo > con tono dolce, chiudendo gli occhi e inalando il profumo del ragazzo, il quale fu felice di sentire le ultime due parole. Anche se ricambiava i suoi sentimenti, non poteva dirglielo a causa di quella stupida scommessa. In quel momento pensò di aver trovato in modo di allontanare la ragazza da lei. Posò la sua mano su quella piccola e morbida della ragazzo, beandosi della sua morbidezza, staccandole dalla sua vita
< Hinata > disse con voce seria < Ti ho già detto che mi piace un’altra ragazza, quindi è inutile che mi confessi nuovamente i tuoi sentimenti. La mia risposta non è cambiata da quella volta in gita. È sempre la stessa di allora > continuò sentendo il cuore stringersi. Anche se non volesse dire quelle parole, era costretto a causa di quella scommessa. Sapeva perfettamente che la stesse ferendo parlando in quel modo. Purtroppo quello fu l’unico modo che gli venne in mente per rompere i rapporti con lei
< Visto che insisti ancora con questo, da adesso in poi rompiamo ogni rapporta che c’è tra noi. In più non è che tra di noi ci sia tutta questa grande amicizia > affermò, notando che dalle labbra di Hinata non uscisse nessuna parola
< S-scusa io non volevo ... > iniziò balbettando
< Adesso è meglio che vai > la interruppe Naruto, avendo raggiunto il limite. Se la ragazza sarebbe rimasta ancora qualche minuto in più, si sarebbe rimangiato tutto quello che aveva appena detto, raccontandogli della scommessa e dicendole che l’amasse.
< Scusa per il disturbo. Da adesso in poi non ti infastidirò più > affermò tristemente Hinata dirigendosi verso la porta del tetto. Quando la chiuse, poggiò la schiena su di essa mentre dai suoi occhi scendevano copiose lacrime, ignare del fatto che al di là di quella semplice porta anche Naruto stesse piangendo come un bambino. Appena udì il rumore della porta chiudersi, si voltò verso di essa, con numerose lacrime scendergli dagli occhi. Pensò che comportandosi in quel modo, la ragazza non gli avrebbe più rivolto la parola. In questo modo aveva adempiuto alla scommessa. Anche se lo aveva fatto, si sentiva un cretino per aver spezzato, nuovamente, il cuore della ragazza, la quale non si meritava di essere trattata in quel modo. Doveva essere trattata come una principessa. Sapeva che, in quel momento, Hinata stesse piangendo. Quell’idea gli spezzo il cuore in mille pezzi. Non voleva che ciò accadesse, desiderava solo renderla felice. Per l’ennesima volta, in quel giorno, si diede del baka da solo per aver fatto soffrire una dolce ragazza come Hinata. Sperava solo che Gaara la trattasse meglio di quanto avesse fatto lui. Pensò che se l’avesse fatta soffrire, sicuramente l’avrebbe ucciso. Tutto questo era accaduto per colpa sua. Se non ci fosse stato lui, adesso lui ed Hinata starebbero insieme. Non solo il suo piano per vincere la partita era andato a rotoli ma aveva perso anche l’amicizia di Hinata. Decise di soprannominare quella giornata “inferno”.

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< Quale film vuoi vedere? > domandò, con tono alto, a Sasuke, il quale si trovava in cucina a preparare i popcorn. Da quando era uscito dagli spogliatoi, Sakura lo aveva bombardato di domanda sul perché avesse dato un pugno a Naruto. Sfortunatamente per la ragazza, il suo fidanzato non aveva risposto, facendola rimanere confusa per quel gesto. Sicuramente avrebbe provato a chiederglielo anche durante la visione del film, durante il quale avrebbe nuovamente chiesto di uscire allo scoperto. La loro relazione, le sembrava tanto una rapporto clandestino, in quanto facevano tutto alle spalle dei loro amici. Sakura si stava leggermente stancando di quello. Voleva poter passeggiare, mano nella mano, anche nei luoghi che frequentavano i loro amici oppure continuare a camminare, mano nella mano, anche quando intravedevano qualcuno con la divisa della loro scuola. Desiderava una relazione normale.
< Decidi tu > rispose Sasuke dalla cucina. Sentendo quelle parole, Sakura osservò i dvd, sul piccolo tavolino posto davanti al divano, optando per un film che Sasuke sicuramente non avrebbe voluto vedere. Sapeva già che quando l’avrebbe raggiunta, si sarebbe rifiutato di vederlo, optando per un film che piacesse a lui. Davanti a lei, erano sistemati sul tavolino, i dvd dei film “Io e Marley” e “Transformer”. Prese la custodia del film “Io e Marley” pronta per aprirla
< Non se ne parla proprio > esclamò il ragazzo, con in mano la ciotola dei popcorn, osservando il film che avesse scelto la sua ragazza
< Perché? > chiese voltandosi verso di lui. Lei desiderava tanto vedere quel film. Alcune ragazze che conosceva, lo avevano visto, consigliandoglielo. Era curiosa di vedere se le sua amiche avessero ragione a dire che fosse un bel film.
< È noioso > rispose sedendosi, accanto a Sakura, sul divano < Questo è molto meglio > continuò indicando l’altro dvd. Sentendo ciò la ragazza sbuffò, pensando che non si facesse niente di quello che lei diceva.
< Non lo puoi dire se non lo hai ancora visto > puntualizzò Sakura
< Lo si capisce già dal nome > precisò Sasuke, facendo sbuffare la ragazza
< Ho capito > rassegnandosi all’idea di vedere, per forza, “Transformer”
Dopo mezz’ora che avevano iniziato a vedere il film
< Perché non vuoi dirmi cos’è successo con Naruto? > domandò Sakura, con la testa poggiata alla spalla del ragazzo
< È una cosa che riguarda solo noi due > rispose Sasuke, non distogliendo gli occhi dalla televisione < Inoltre se verrai a conoscenza del motivo, sono sicuro che lo andresti ad uccidere seduta stante > aggiunse. Sicuramente se avesse detto cosa aveva fatto Naruto, la sua ragazza lo avrebbe massacrato di botte. Quindi pensò che forse non era una buona idea dirle cosa avesse fatto il suo stupido amico
< Dai, adesso sono curiosa > invitandolo a raccontargli, prendendo la sua mano
< Ho detto di no > affermò Sasuke. La ragazza capì dal tono di voce che era meglio non insistere oltre, altrimenti il ragazzo, sicuramente, si sarebbe arrabbiato
< Volevo parlarti anche di un’altra cosa > iniziò < Oggi durante la partita, mi ha dato molto fastidio le ragazze che facevano apprezzamenti su di te > continuò abbassando il capo
< Certamente a me hanno dato più fastidio di te > la informò < A causa loro non mi sono potuto concentrare come volevo > aggiunse
< Forse se sapessero che sei fidanzato non si comporterebbero così> cerco di suggerire, continuando a tenere il capo abbassato non volendo vedere l’espressione di Sasuke
< Ancora con questa storia? > domandò voltandosi verso di lei
< Certo. Per me sei molto importante > rispose alzando il capo, guardandolo negli occhi < Vorrei urlare al mondo intero di amare Sasuke Uchiha > aggiunse < Ma per colpa di una certa persona non posso farlo > continuò subito dopo
< Se non ti sta bene come stanno le cose, puoi anche andartene > la informò il ragazzo. Sentendo quelle parole Sakura sentì il cuore stringersi. Pensò che forse per il ragazzo, lei fosse solo una seccatura e avrebbe anche fatto a meno di lei. Quell’idea la rese triste. Lei lo amava troppo per lasciarlo, ma ormai si era stancata di frequentarsi in quel modo. Andava avanti così da due anni ormai. Pensò che fosse arrivata anche l’ora di uscire allo scoperto
< Forse il problema sono io? > chiese
< Cosa intendi dire con questo?> domandò non capendo cosa volesse dire la ragazza
< Forse non mi reputi alla tua altezza? > chiese sperando che il ragazzo rispondesse in modo negativo al quella domanda
< Ti ho già detto che ti fai troppi problemi > affermò evitando la domanda
< Allora dimmi perché non vuoi che nessuno sa della nostra relazione > disse
< Mi hai proprio scocciato > osservò Sasuke sospirando
< Scusami tanto se sono noiosa > lo informò Sakura allontanandosi leggermente da lui
< Non ho detto questo > puntualizzò il ragazzo < Ho detto solo che se non ti sta bene come sta andando questa relazione, puoi anche andartene > continuò.
< Sei proprio uno stronzo > alzandosi di scatto dal divano per poi slacciarsi l’orologio dal polso destro, poggiandolo sul piccolo tavolino < Sei proprio uno stronzo > ripete uscendo di corsa dalla casa, per non far vedere al ragazzo le piccole lacrime che stavano iniziando a scendere dai suoi occhi.
Quando la ragazza uscì di casa, Sasuke portò lo sguardo all’orologio sul tavolino. Si ricordava ancora di quando lo aveva vinto, durante il loro primo appuntamento, al festival estivo. Per lui era un orologio bruttissimo, non all’altezza di Sakura, infatti quando lo vinse non voleva regalarglielo. Ma Sakura lo volle a tutti i costi, dicendo che se ne sarebbe presa cura per sempre. Da quel giorno non l’aveva mai vista senza quell’accessorio. Sospirò ricordando quell’avvenimento per poi prendere l’orologio, pensando che forse avesse esagerato comportandosi in quel modo. Se si comportava così lo faceva solo per il suo bene, in quanto se le sue fan avrebbero scoperto che lui frequentava una ragazza, sicuramente le avrebbero fatto qualcosa di fastidioso. Lui non voleva che le accadesse niente di male, per questo non voleva uscire allo scoperto. Anche lui voleva dire a tutti che amava, follemente, una ragazza, ma per evitare che potesse accadere qualcosa a Sakura, decise che era meglio mantenere la loro relazione segreta.
< Avete litigato? > domandò una persona sulle scale
< Itachi > esclamò voltandosi verso di lei < Credo che ci siamo lasciati > continuò abbassando il capo. Non voleva che accadeva ciò
< Impossibile > affermò il fratello maggiore < Sakura ti ama troppo per lasciarti > aggiunse
< È stata tutta colpa mia > lo informò, stringendo l’orologio nella sua mano destra
< Cosa hai fatto? > gli chiese, sperando che il fratello minore si aprisse di più con lui. Sasuke lo guardò, pensando di chiedere qualche consiglio al suo fratello, abbandonando all’istante quell’idea. Forse era meglio così, almeno si sarebbe potuto concentrare di più sul basket ed in più, in quel modo, Sakura era al sicuro. Almeno poteva cercarsi un nuovo fidanzato col quale poteva avere una relazione normale e non come la loro. Doveva ammettere che l’idea di Sakura insieme ad un altro, lo rattristì. Non voleva vederla con nessun altro. Desiderava solo che stesse per sempre al suo fianco.
< Non ti preoccupare, non è niente >rispose, alzandosi dal divano, raggiungendo le scale < Vado in camera mia > continuò percorrendole, superando il fratello, il quale notò l’espressione triste di Sasuke quando questo gli passò di fianco.
Quando entrò nella sua stanza, il ragazzo si diresse immediatamente alla sua scrivania, dove aprì il primo cassetto dentro al quale posò l’orologio che aveva nella sua mano destra per poi richiudere il cassetto
< Mi basta che tu sei felice > disse a voce bassa, posando lo sguardo fuori alla sua finestra.
 
Note autore:
Ecco il nono capitolo. Come vi è sembrato? Lo avete trovato interessante? Spero proprio di sì.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Azul5 e Manga_chan97 per aver commentato il precedente capitolo e un ringraziamento a tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


                                 CAPITOLO 10
< Hinata > la chiamò la madre, aprendo la porta della sua stanza, dirigendosi verso la finestra per aprire le tende, facendo prendere un po’ di luce alla stanza < La colazione è pronta > la informò voltandosi verso di lei. Vedendo che a quella notizia la figlia non avesse fatto una piega, la sua preoccupazione, vedendo quello, aumentò. Erano ormai quattro giorni che andava avanti quella situazione. Durante quei giorni, la ragazza rimaneva tutta la giornata chiusa nella sua stanza. Per farla mangiare, doveva portargli la cena in stanza, ma quando andava a riprendersi il vassoio, notava che i piatti fossero quasi pieni. Questo comportamento della figlia, la stava decisamente preoccupando. Era la prima volta che la vedeva in quello stato. Aveva cercato di chiedere qualche informazione ad Hanabi, ma sfortunatamente neanche lei conosceva il perché di quel comportamento da parte della sorella maggiore. In quei giorni aveva cercato di parlare con Hinata, ma tutto era vano in quanto dalle labbra della ragazza non usciva nessuna parola. Anzi quando gli si ponevano delle domanda, si chiudeva a riccio nel letto, coprendosi totalmente con le coperte
< Lo sai che giorno è oggi? > domandò la madre
< L-lunedì > rispose con voce bassa la ragazza
< Questo vuol dire che oggi devi andare a scuola > la informò con voce dolce, dandole piccole carezze da sopra le coperte
< Non ci voglio andare > le comunicò coprendosi meglio con le lenzuola. Sentendo quelle parole, la madre sbuffò. Non voleva che la figlia saltasse un altro giorno di scuola. Erano stati fortunati che aveva saltato solo due giorni, grazie al fatto che era arrivato il fine settimana.
< Cosa ti sta succedendo in questo periodo? > le chiese sedendosi sul letto
< Niente di cui preoccuparti. Non mi sento tanto bene. Domani sicuramente andrò a scuola > rispose mentendo, sperando che la madre la lasciasse sola con i suoi pensieri. Da quando Naruto l’aveva nuovamente rifiutata ed in più allontanata da lui, le sembrava come se la sua vita non avesse alcun significato.
< Ok, allora informo la scuola che sarai assente anche oggi > le comunicò, credendo alle parole della figlia. Se il giorno successivo avrebbe detto nuovamente che non sarebbe voluto andare a scuola, l’avrebbe costretta lei con la forza. Non poteva rimanere chiusa in casa per sempre. Se aveva qualche difficoltà, le doveva affrontare. Non concludeva niente se rimaneva sempre chiusa in casa.
Quando la madre chiuse la porta della sua stanza, Hinata, abbassò leggermente le coperte, scoprendosi la testa. Iniziò ad osservare il soffitto, cominciando a ricordare gli avvenimenti accaduti sul tetto. Ogni volta che ricordava le parole di Naruto, dai suoi occhi scendevano calde lacrime ed il cuore le doleva. Anche in quel momento, il risultato non cambiò
< Sono proprio una scema > disse fra se e se, asciugandosi gli occhi con la manica del pigiama. Sapeva perfettamente anche lei che non poteva continuare così. Se proseguiva così faceva solo del male a se stessa ed anche ai suoi familiari. Aveva notato dal loro tono della voce, quando entravano nella sua stanza, che fossero preoccupate per lei. Questo le dispiaceva, ma non era ancora pronta nell’affrontare nuovamente Naruto. All’inizio dell’anno era stata contenta di sapere che lei ed il ragazzo erano capitati nella stessa classe, ma adesso avrebbe preferito il contrario. Almeno le cosa sarebbero state diverse. Sicuramente sarebbe stato più semplice per lei andare a scuola. Il problema era quello. Non sapeva come comportarsi quando lo avrebbe visto appena sarebbe entrata in classe. L’idea di essere ignorata completamente dal ragazza la terrorizzava. Lei non voleva questo, desiderava solo avere un rapporto normare con Naruto, anche se questo l’avesse rifiutata. Purtroppo questo era impossibile ora, a causa della parole del ragazzo. Nonostante questo doveva farsi forza ed andare avanti, per lei ed i suoi familiari, i quali stavano soffrendo più di lei vedendola in quello stato.
 
Dopo aver informato la scuola dell’assenza della figlia, la madre della ragazza entrò in cucina
< Ancora niente? > domandò Hanabi seduta a tavola. Sentendo quella domanda rispose scuotendo il capo
< Chi sa cosa gli sarà successo > disse Hanabi iniziando a pensare a qualche possibile avvenimento che avrebbe potuto schioccare così la sorella maggiore
< Non saprei proprio > sospirando la madre, accomodandosi anche lei a tavola, incominciando a riflettere.
< Forse avrà avuto una delusione amorosa > ipotizzò la madre, attirando l’attenzione della figlia, la quale sentendo quelle parole alzò immediatamente il capo, iniziando a pensare che forse fosse possibile, anche se a detta di Hinata, lei era già stata rifiutata un po’ di tempo fa. Quindi giunse alla conclusione che fosse impossibile questo
< Non può essere una cosa del genere > affermò Hanabi < Hinata è stata rifiutata già qualche tempo fa > aggiunse
< Cosa? > domandò la madre non credendo a quelle parole. Appena sentì quella parola, Hanabi si morse la lingua in quanto aveva promesso ad Hinata di non dire niente alla madre riguardo a quell’avvenimento
< È stata rifiutata durante la gita di tre giorni in montagna > la informò Hanabi, in quanto non poteva più rimangiarsi quello che aveva appena detto
< Non era a conoscenza di questo > affermò abbassando il capo, triste per la figlia per il suo amore non corrisposto. Pensò che quando la figlia fosse tornata dalla gita non si era comportata in quel modo, quindi giunse alla conclusione che forse era accaduto qualcosa di ancora più grave di quello
 < Forse, ma dico forse > iniziò < Hinata è stata rifiutata una seconda volta. A differenza della prima volta, questa volta in modo definitivo > continuò pensando che forse una cosa del genere avrebbe potuto ridurre la figlia in quel modo
< Probabilmente hai ragione > disse Hanabi confermando l’ipotesi della madre < In quanto quella volta mi disse che nonostante l’avesse rifiutata, avevano deciso di continuare ad essere amici > continuò
< Per caso sai il nome di questo ragazzo? > le chiese la madre
< Purtroppo no > rispose Hanabi abbassando tristemente il capo, per poi alzarlo di scatto. Lei non lo sapeva, ma forse le amiche della sorella erano a conoscenza del nome del ragazzo verso cui Hinata provava sentimenti. Anche se era solo un’ipotesi, doveva assolutamente accertarsi di ciò. Guardò l’orologio e notando che fosse ancora presto, decise di tentare il tutto per tutto, recandosi all’istante alla scuola della sorella. Inoltre le due scuole non erano molto distanti.
< Adesso vado > la informò alzandosi di scatto dalla tavola, spaventando la madre < Ti informerò se saprò qualcosa > aggiunse correndo nel salone, dove prese la borsa dal divano per poi uscire di casa
< Ok > urlò la madre sperando che Hanabi avrebbe scoperto qualcosa di utile.

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< Anche oggi non è venuta > esclamò Sasuke poggiando le mani sulla ringhiera che delimitava il tetto, facendo spaventare Naruto, il quale non si aspettava la presenza del ragazzo in quel posto
< È tutta colpa mia > affermò Naruto abbassando il capo, consapevole che se Hinata non era venuta a scuola in quei giorni era solo per colpa sua. Pensò che forse aveva esagerato usando quelle parole, quella volta dopo la partita. Forse se avesse avuto più tatto, probabilmente Hinata in questo momento starebbe mangiando con Sakura ed Ino.
< Vedrai che prima o poi ritornerà > osservò Sasuke
< Lo spero > ancora con il capo abbassato. Lo desiderava davvero. Quei giorni senza vederla erano stati davvero duri. Inoltre gli sembrava come se il tempo a scuola non passasse mai. Aveva pensato anche di andare a trovarla a casa, per poi fermarsi e riflettere sul fatto che molto probabilmente era una pessima idea. Come si sarebbe potuto presentare a casa sua, quando le aveva rivolto quelle dure parole? Sicuramente lo avrebbe cacciato immediatamente di casa e forse gli avrebbe dato anche un bel ceffone, anche se quest’ultima cosa non era da Hinata. La ragazza non era una persona violenta, anzi era fin troppo gentile alle volte.
< Ti posso chiedere una cosa Naruto? > chiese Sasuke voltandosi verso l’amico, il quale acconsentì con un semplice gesto del capo < Come hai visto Sakura in questi giorni? > domandò. Dopo aver ascoltato la domanda, Naruto iniziò a riflettere sul comportamento tenuto dalla ragazza in quei giorni. Pensò che si stava comportando in modo diverso rispetto a prima, in quanto appena entrava in classe, la prima cosa che faceva era quella di andare a salutare Sasuke. Adesso, invece, si dirigeva immediatamente al suo banco, senza degnare di uno sguardo il suo amico. Questa cosa all’inizio l’aveva sorpreso perché non era mai capitato un episodio del genere. Voleva chiedere informazioni direttamente all’interessata, ma poi quando l’insegnate disse che Hinata fosse assente, pensò che non fosse, per lui, molto importante il comportamento di Sakura ma era molto più rilevante l’assenza della ragazza che amava.
< Ultimamente ho notato che si comporta in modo diverso nei tuoi confronti > rispose Naruto, mentre Sasuke, sentendo quelle parole sospirò. Lo aveva notato anche lui quello. Di certo non poteva benissimo niente se si comportava così, in quanto se si trovavano in quella situazione era tutta colpa sua. L’aveva telefonata numerose volte, ma ogni chiamata veniva staccata. Quindi aveva deciso di provare con i messaggi, ma purtroppo non aveva avuto nessuna risposta. Era consapevole di stare nel torto, ma nonostante questo non voleva che tra loro finisse in quel modo. Anzi non voleva che tra di loro terminasse affatto. Da quando si erano lasciati, aveva portato con se sempre l’orologio che la ragazza l’asciò, la sera della rottura, a casa sua. Voleva ridarglielo, ma ogni qualvolta si avvicinava alla ragazza lei si allontanava
< È tutta colpa mia > affermò sospirando nuovamente
< Cosa le hai fatto? > domandò perplesso Naruto
< Ci siamo lasciati > rispose abbassando il capo, non volendo vedere l’espressione sul volto dell’amico. Era il primo a cui lo dicesse ed era alquanto nervoso
< Mi dispiace > disse l’Uzumaki abbassando il capo, triste per il compagno, ma quando ripensò alle parole appena dette da Sasuke, alzò immediatamente il capo con espressione sconvolta
< COSA? > domandò urlando
< Io e Sakura eravamo fidanzati > rispose Sasuke, sollevando il capo lentamente. In quel momento a Naruto, venne in mente la conversazione che ebbe a casa di Sasuke prima di partire per la gita. In quell’occasione il suo amico gli aveva detto che forse Sakura era fidanzata
< Quindi quando mi avevi detto che avevi visto Sakura, mano nella mano, con un ragazzo, volevi dirmi che quel ragazzo eri tu? > domandò meravigliandosi per aver fatto una domanda del genere
< Esattamente > rispose Sasuke
< Perché me lo dici solo ora? > chiese, curioso di saperne il motivo
< È solo perché volevo sapere come avessi reagito > rispose
< Lo sai > iniziò Naruto alzando il capo per osservare il cielo < Quando vi vedevo insieme, non provavo nessun rancore verso di te, anzi pensavo che formavate una bella coppia > continuò sorridendo < Quindi perché non mi hai informato prima di questo avvenimento? > continuò domandando
< Avevamo deciso, anzi avevo deciso, di tenerla segreta a tutti per proteggere Sakura > rispose
< Da cosa doveva essere protetta Sakura? > chiese non capendo a cosa si riferisse il suo amico. Sapeva perfettamente che Sakura si sapeva difendere benissimo da sola. Conoscendola sapeva che nessuno avrebbe avuto il coraggio di sfidarla.
< Dalle altre ragazze > rispose subito Sasuke < Devi sapere che quando vogliono le ragazze sanno essere più malvagie dei ragazzi > aggiunse informandolo
< Tralasciamo il fatto che scommetto che nessuna ragazza si permetterebbe di far del male a Sakura, in quanto conoscono la sua reputazione > lo avvisò < Se sarebbe successo qualcosa, sono sicuro al cento per cento che tu saresti intervenuto per proteggerla, quindi non capisco ancora il motivo del tenere segreta la vostra relazione > continuò sorprendendo Sasuke, con quelle semplice parole. Il ragazzo pensò che Naruto avesse ragione. Se sarebbe accaduto qualcosa di grave a Sakura, certamente sarebbe andato in suo soccorso, quindi era inutile, fin dall’inizio tenere nascosta la loro relazione. Si diede dell’idiota da sola per non averci pensato da solo
< Guarda lì > affermò Naruto indicando il cortile della scuola. Sasuke volse lo sguardo lì, individuando Sakura parlare con un’altra ragazza. Senza dire niente, iniziò a correre verso la porta per raggiungere la ragazza in cortile. Vedendo quella reazione, Naruto pensò che per il suo amico si sarebbe risolto tutto. Quello che rimaneva con più problemi, irrisolvibile, rimaneva lui.

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Appena giunse nel cortile, si guardò intorno per scorgere la figura di Sakura. Quando la individuò, iniziò a correre nuovamente verso la sua direzione
< Sakura > urlò appena gli si avvicinò. La ragazza sentendosi chiamare, si voltò sorpresa di osservare Sasuke difronte a lei, prendere fiato.
< Cosa vuoi? > domandò incrociando le braccia al petto, distogliendo lo sguardo da lui
< Voglio solo parlare con te > rispose Sasuke
< Non ho niente da dirti > affermò la ragazza < Spostiamoci da qui > prendendo il braccio della ragazza con la quale stesse parlando, prima che Sasuke la interrompeva
< Aspetta un attimo > afferrando il braccio della ragazza, meravigliata di quel comportamento. Non credeva che Sasuke l’avrebbe fermata in quel posto, sotto lo sguardo di tutti. Grazie, infatti, all’urlo di poco prima, il ragazzo aveva attirato l’attenzione di tutti i ragazzi presenti nel cortile
< Lasciami andare > cercando di liberarsi della presa, la quale diventava sempre più forte. Vedendo che non riusciva a svincolarsi dalla sua presa, Sakura decise di ascoltare quello che il ragazzo le volesse dire
< Sono tutte orecchie > affermò
< Andiamo da un’altra parte > propose Sasuke, notando che tutti i presenti stessero guardando loro. Non voleva minimamente parlare di una cosa così imbarazzante, per lui, in quel posto
< Non se ne parla proprio > lo informò Sakura < Se non ti sta bene parlare qui, allora lasciami andare > continuò. Ascoltando ciò, Sasuke capì che se voleva ritornare con lei, lo doveva fare lì. Prese un grande respiro
< Sono stato un coglione quando l’altra sera ho detto quelle parole > iniziò a voce bassa  
< Non ho sentito cosa hai detto. Parla più forte > lo informò Sakura, cercando di stuzzicare il ragazzo
< Ha detto che è stato un coglione... > iniziò la ragazza di fianco a lei, venendo fulminato con lo sguardo dalla ragazza, appena disse quelle poche parole
< Non l’ho detto a te > le comunicò con sguardo omicidio
< S-scusa > balbettando abbassando il capo, spaventata a morte dalla ragazza dai capelli rosa
< L’altra sera sono stato un coglione, quando ti ho detto quelle parole > ripeté con voce più alta rispetto a prima < Volevo chiederti scusa e chiederti di darmi un’altra possibilità > aggiunse guardando la ragazza negli occhi. Sakura sentendo quelle parole, non credeva ancora possibile che quello che stesse accadendo in quel momento fosse la realtà. Per accertarsene si diede un piccolo pizzicotto sulla guancia
< Ahia > toccandosi la guancia, accertandosi che non stesse sognando < Solo se usciremo allo scoperto > propose.
Sasuke appena sentì quelle parole, si avvicinò piano piano alla ragazza, per poi baciarla dolcemente sulle labbra davanti a tutti i presenti. Pensò che quello le poteva bastare per capire che adesso la loro relazione era diversa. Non più segreta, ma alla luce del sole. Appena si staccò, dalla tasca dei pantaloni estrasse l’orologio che la ragazza aveva lasciato a casa sua qualche sera prima.
< Non lo devi togliere per nessuna ragione > la informò, una volta che glielo mise al posto destro
< Come ho detto quella volta, ne avrò cura per sempre > affermò dannandogli un piccolo bacio sulla guancia, facendo arrossire leggermente Sasuke per quel bacio
< Scusate > li chiamo la ragazza vicino loro
< Scusa, ti do subito l’informazione che vuoi > le disse, voltandosi verso di lei < Il ragazzo che piace ad Hinata si chiama Naruto Uzumaki > aggiunse
< Grazie mille. Ci vediamo > li saluto per poi scappare ad informare la madre di quella notizia. Non era riuscita a giungere in tempo la mattina, quindi aveva deciso di recarsi alla scuola della sorella maggiore durante la pausa pranzo
< Chi era quella ragazza? > domandò Sasuke non capendo perché Sakura le avesse dato quell’informazione
< È la sorella di Hinata > rispose Sakura

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Dopo aver mangiato, Naruto si recò nella sua stanza, dove appena entrò si buttò a peso morto sul letto, ripensando a quello che fosse successo quella giornata. Quando vide i suoi amici, Sakura e Sasuke, baciarsi fu felice. In quel momento pensò che formassero davvero una bella coppia. Mentre li vide baciarsi, immaginò che per lui tornare ad avere un rapporto normale con Hinata, sarebbe stato molto più difficile. Sapeva perfettamente di averla ferita, quindi pensò che delle semplici scuse non sarebbero bastate.
< Naruto > urlò la madre dal piano di sotto < Scendi un attimo > continuò. Sentendo ciò, il ragazzo scese dal letto per andare a vedere cosa volesse da lei la madre. Quando scese le scale, vide seduta sul divano del salone la madre insieme ad un’altra donna. Appena la vide, rimase meravigliato dalla sua bellezza. Ma più la guardava e più le ricordava qualcuno che conoscesse.
< Hai fatto subito > affermò la madre voltandosi verso di lui < Lei è la madre di una tua compagna di classe > continuò indicando la donna al suo fianco
< Ciao > iniziò < Io sono Haruka* Hyuga > aggiunse, mentre Naruto rimase sorpreso da quella notizia, non credendo alle suo orecchie
< Sono Naruto Uzumaki > disse inchinando leggermente il capo in segno di rispetto
< È venuta qui per vedere se sapevi cosa fosse accaduto a sua figlia > lo informò la madre. Sentendo ciò, Naruto deglutì. Lui conosceva perfettamente cosa fosse accaduto ad Hinata. Se adesso la ragazza stesse soffrendo era tutta colpa sua.
< In effetti…> iniziò venendo interrotto dall’arrivo del padre, il quale poggiò sul piccolo tavolino, posto davanti al divano, un vassoi con tre bicchieri di thè
< Ho interrotto qualcosa? > domandò Minato
< Si > rispose immediatamente Kushina voltandosi verso il marito, il quale portò lo sguardo alla donna di fianco alla moglie, pensando di averla già vista da qualche parte. Iniziò a riflettere dove aveva potuta averla incontrata per poi ricordarsi di quando aveva interrotto il figlio baciare una ragazza
< Naruto > disse < Non trovi che somigli alla ragazza che quella volta stavi per baciare? > domandò Minato voltandosi verso il figlio, il quale divenne rosso per l’imbarazzo
< COSA! > urlarono all’unisono le due donne, sorprese da quell’informazione
< È accaduto quando Naruto aveva la febbre > le informò, non capendo da cosa fossero meravigliate le due donne, in quanto lui pensava che fosse una cosa normale baciare la ragazza verso la quale si provava qualcosa. Dopo aver pensato ciò, rifletté sul fatto che forse le due non sapevano quello < Non sapete che Naruto prova qualcosa per quella ragazza? > domandò innocentemente Minato
< Non ne avevo proprio idea di questa cosa > rispose Kushina, mentre Naruto maledì mentalmente il padre. Come sempre aveva detto qualcosa che non avrebbe dovuto dire.
< Scusami un po’ > iniziò la madre di Hinata, cercando di riordinarsi le idea < Tu provi qualcosa per mia figlia? > chiese
< Si > rispose Naruto
< Allora perché non state insieme? > domandò < Io so che lei prova qualcosa per te > continuò curiosa di conoscere il perché i due non fossero ancora fidanzati
< È un po’ complicato da spiegare > rispose il ragazzo in modo vago
< Abbiamo tutto il tempo che vuoi > lo informò la madre prendendo una posizione comoda sul divano, permettendo anche al marito di sedersi. Vedendo i tre attendere una sua spiegazione, Naruto prese un gran respiro prima di informarli di tutto quello che fosse accaduto. Se sarebbe stato utile per aiutare Hinata, avrebbe fatto questo ed altro.
< Dopo aver ascoltato questo, ho la certezza che sei davvero uno stupido > affermò la madre, cercando di mantenere la calma, non volendo mostrare il suo lato malvagio difronte ad un ospite
< Effettivamente tua madre non ha torto > rincarò la dose il padre
< Certo che mia figlia si è innamorata proprio di un ragazzo strano > osservò la madre di Hinata, non riuscendo a credere a quello che avesse appena ascoltato. Credeva che non fosse possibile mettere in palio la ragazza verso la quale si prova qualcosa. Una cosa del genere, era inimmaginabile per lei.
< Adesso cosa si fa? > chiese Minato, guardando le donne
< Appena la nostra ospite se ne sarà andata, gli si dovrà dare una bella punizione > gli comunicò iniziando a schioccarsi le dita. Osservando ciò Naruto iniziò a temere per la sua incolumità. Era a conoscenza del fatto che quando la madre era arrabbiata, era meglio scappare dalla sua furia, altrimenti erano guai
< Dovremmo lasciare che la risolvano loro da soli > li informò la madre di Hinata alzandosi dal divano < Domani sicuramente Hinata tornerà a scuola > continuò. Se sua figlia si sarebbe rifiutata di andare a scuola, l’avrebbe costretta con la forza ad andarci < L’unica cosa che ti posso consigliare è di chiarire con lei > aggiunse
< Cercherò di fare del mio meglio > la informò il ragazzo alzando il capo, rimasto abbassato da quanto aveva finito di informarli di quello che fosse successo
< Bene > disse sorridendo la madre di Hinata < Adesso vado. È stato un piacere fare la vostra conoscenza > aggiunse, inchinando il capo per poi raggiungere la porta ed uscire dalla casa.
Appena la donna uscì di casa
< Noi due dobbiamo un attimo parlare > lo informò Kushina osservandolo con occhi pieni di rabbia. Appena li vide, Naruto sentì la paura crescere in lui. Di conseguenza iniziò a correre verso camera sua, barricandosi dentro, sperando che la porta avrebbe retto alla rabbia della madre.
 
Note autore:
Ecco il decimo capitolo.
Come vi sembra? È stato di vostro gradimento?
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente e tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima
*Visto che nel manga, la madre di Hinata non viene menzionata. Ho usato un nome di fantasia per lei.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


                                   CAPITOLO 11
< Secondo te scende? > chiese Hanabi voltandosi verso la madre, occupata a preparare la colazione per le figlie
< Spero proprio di sì > rispose continuando a mescolare l’impasto per i pancake < Se quello che ha detto ieri è vero, allora dovrebbe scendere > aggiunse sperando che da lì a poco, la figlia facesse la sua comparsa.
< Com’è andata ieri a casa di Naruto? > domandò Hanabi, curiosa di sapere cosa la madre avesse detto al ragazzo che aveva ridotto la figlia in quello stato. Quando la madre tornò a casa, cercò di chiedere qualche informazione, ma la madre tenne la bocca chiusa su ciò che aveva discusso con il ragazzo, con suo grande dispiacere. Se fosse stata lei, per cominciare lo avrebbe riempito di sberle e successivamente avrebbe iniziato a parlare. Sapeva che la madre non lo aveva riempito di ceffoni, in quanto non era nella sua indole, proprio come Hinata, ma era andata dritto al punto della questione.
< Come ti ho detto ieri, non sono affari tuoi > rispose voltandosi. Se per caso avesse accennato alla scommessa fatta dal ragazzo, sapeva perfettamente che la figlia minore sarebbe andato a linciarlo seduta stante. Quindi decise di tenere la bocca chiusa su quell’argomento per il bene del ragazzo, anche se in un primo momento aveva pensato di dirlo alla figlia, così quest’ultima gli avrebbe dato una bella lezione, che non avrebbe scordato per un bel po’ di tempo, in quanto era inconcepibile per lei fare una scommessa su una cosa così importante. Si doveva essere per forza idioti per accettarla. Nonostante ciò, decise di tenersene quest’argomento per se.
< Uffa > sospirando abbassando il capo, delusa dalle parole della madre, in quanto era molto curiosa di sapere di cosa avessero parlato.
< Invece di parlare dei problemi di Hinata, perché non parliamo un po’ di te > affermò la madre, cercando di cambiare argomento, voltandosi verso la figlia, la quale sollevò il capo sentendo quelle parole
< Cosa vuoi dire con questo? > domandò Hanabi, iniziando a preoccuparsi
< Non ti è accaduto niente di bello in questi giorni? > chiese sogghignando osservando il comportamento della figlia a quella domanda. Sentendo quelle parole, Hanabi iniziò ad andare in allarme, pensando che forse la madre sapesse già qualcosa. Purtroppo non era a corrente su quello che la madre sapesse, quindi decise di mentire
< Niente di niente > rispose < è tutto come al solito > aggiunse
< Se lo dici tu, mi fido > affermò la donna, continuando a mescolare l’impasto per i pancake, facendo finta di credere a quello che la figlia avesse appena detto.  Decise che forse era ancora troppo presto per lei parlare di quell’argomento. Forse le avrebbe parlato in qualche altro momento. Optò di tenere per se, il fatto di averla vista mano nella mano con un ragazzo.
 
Intanto al paino di sopra, Hinata dopo aver spento la sveglia, iniziò ad osservare il soffitto, cominciando a riflettere sul fatto di non voler andare a scuola nemmeno quel giorno. Non era ancora pronto nel rivedere Naruto. Sapeva perfettamente di non poter continuare così, inoltre il giorno prima aveva promesso alla madre che quello passato era l’ultimo giorno che sarebbe rimasta a casa. Non sapeva proprio cosa fare. Quei giorni senza vedere Naruto, sembravano non passare mai. Nonostante le parole del ragazzo, lei continuava ad amarlo lo stesso. Non si poteva cancellare un amore, coltivato per tanti anni, in pochi giorni. Ci volevano mesi e mesi per dimenticarsene.  Al sole pensare ciò, i suoi occhi diventavano lucidi. Per risolvere ciò, si diede dei piccoli schiaffi sulle guance per riprendersi. Decise che quel giorno sarebbe andata a scuola, riprendendo la sua vita di sempre. Quando avrebbe visto Naruto, lo avrebbe superato senza rivolgergli nessuna parola, proprio come gli aveva detto il ragazzo, anche se questo le doleva il cuore. Doveva farsene una ragione sul fatto che nel cuore del ragazzo non c’era spazio per lei, anche se quest’idea la faceva soffrire molto. Optò per accantonare, per il momento l’amore, per dedicarsi allo studio. Si alzò dal letto, recandosi in bagno per lavarsi e successivamente scendere.
                                   
Quando arrivò nel salone, Hinata si avvicinò alla porta della cucina, dove prese un piccolo respiro prima di entrare
< Buon giorno > esclamò sorridendo avvicinandosi al tavolo per poi sedersi, impaziente di mangiare la colazione preparata dalla madre
< Giorno > dissero all’unisono Hanabi e la madre sorridendo vedendola lì. Erano contente di vederla, ma avevano notato che il sorriso mostrato da Hinata era un sorriso forzato, diverso dal solito. Da questo piccolo segno capirono che non si era ancora ripresa del tutto. Nonostante ciò pensarono che quello sarebbe stato il primo passo per ritornare quella di sempre.

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 Appena giunse di fronte la porta della classe, prese un gran respiro prima di entrare. Una volta aperta, con suo grande sollievo, in classe non c’era ancora nessun suo compagno. Appena finì la colazione, decise di andare immediatamente a scuola, così forse sarebbe stato più semplice. Si guardò intorno, per poi fissare il banco vuoto di Naruto. Si avvicinò e si sedette sulla sedia per poi poggiare la guancia sul banco con gli occhi chiusi. Iniziò a pensare che nonostante l’anno scolastico fosse appena iniziato, a lei erano successe davvero molte cose, anche se la maggior parte erano cose brutte. Da quando la scuola era iniziata, aveva osservato per ore Naruto, seduto al banco dove ora si trovava lei. Conosceva a memoria il comportamento del ragazzo di quando non capiva qualcosa. Era abbastanza semplice intuire se il Naruto avesse afferrato o no il concetto della lezione: se non lo aveva compreso, appena la lezione finiva, iniziava a disperarsi passandosi le mani tra i capelli, mentre sbatteva la fronte sul banco; invece se aveva capito, sorrideva come un ebete. Nonostante ciò, Hinata lo trovava molto carino quando sorrideva come un tonto, anzi trovava carine tutte le espressione del ragazzo. In quel momento si diede della scema da sola, in quanto si era ripromessa di dimenticare ciò che prova per Naruto.
< Hinata > la chiamò qualcuno, toccandogli la spalle, facendogli aprire gli occhi di scatto
< Gaara > esclamò sorpresa di vederlo, in quanto pensava che non fosse ancora arrivato nessuno < Cosa ci fai già qui? > domandò posizionandosi meglio sulla sedia
< Arrivo sempre un po’ prima, non mi piace arrivare giusto giusto > rispose < Piuttosto cosa ci fai seduta al banco di Naruto? > chiese osservandola meglio
< Eh… > iniziò < Volevo vedere cosa si provasse a star seduti quasi in prima fila > continuò rispondendo alla domanda del ragazzo, il quale rimase sorpreso dalla risposta. Sapeva perfettamente che avesse mentito, in quanto si era accorto molto tempo fa che Hinata provava qualcosa per Naruto. Quando la ragazza lo accompagnò a fare il giro della scuola, il suo primo giorno, quando parlarono del ragazzo biondo, il viso della ragazza si illuminò, diventando radioso mentre quando parlava di altri ragazzi ciò non accadeva. Purtroppo intuì che Hinata provava sentimenti a senso unico, in quanto aveva sentito in giro che Naruto avesse una cotta per Sakura. Nonostante ciò, quando il ragazzo lì interruppe, gli sembrò come se l’Uzumaki fosse infastidito dalla sua presenza. Aveva intuito dal suo sguardo che gli desse fastidio la sua presenza, come se non voleva che loro due stessero vicini. Il ricordo di quell’avvenimento lo insospettì, quindi decise capire cosa veramente l’Uzumaki provasse per Hinata. Decise di iniziare a trascorrere più tempo con ragazza. Il suo piano stava funzionando molto bene, in quanto quando Naruto incrociava il suo sguardo, sembrava quasi di volerlo uccidere. Notando ciò, pensò di passare allo step successivo, ovvero la scommessa. Quando Naruto l’accetto, rimase soprese di ciò. Inizialmente aveva pensato che l’Uzumaki non avrebbe mai accettato una cosa del genere, ma quando sentì la parola “accetto” uscire dalle labbra di Naruto, prima di tutto tirò un sospiro di sollievo e secondo pensò che il compagno di squadra era davvero un tonto al quadrato.
< Come mai sei stata assente in questi giorni? > chiese, poggiandosi al banco di fianco a quello di Naruto
< Sono stato poco bene > rispose mentendo Hinata, in quanto non poteva certo dirgli che non era venuta a scuola solo perché non sapeva come comportarsi alla vista dell’Uzumaki
< Sono contento che ti sei ripresa > affermò Gaara sorridendo, intuendo che quello che la ragazza avesse appena detto era una bugia, in quanto lui conosceva perfettamente il motivo della sua assenza. Aveva seguito la ragazza fin al letto, il giorno della partita. Aprì un po’ la porta per sentire cosa i due si stessero dicendo e quando sentì le parole dette dal ragazzo, si sentì leggermente in colpa per essersi comportato in quel modo. Non voleva che tra i due finisse in quel modo. Il giorno dopo, quando il professore li informò dell’assenza di Hinata, intuì che forse la ragazza stava troppo male per venire a scuola. Il pensare ciò gli doleva il cuore, in quanto preferiva molto di più quando la ragazza sorrideva, in quanto la trovava bellissima. Questo lo aveva capito subito appena la vide nel giardino del suo albergo.
< Ti è mancato in questi giorni? > chiese tutto d’un tratto, nonostante conoscesse già la risposta della ragazza a quella sua domanda
< Mi siete mancati tutti > disse Hinata guardandolo. Gaara abbassò il capo ascoltando quelle parole.
< Non intendevo tutti i nostri compagni di classe, ma una persona in particolare > puntualizzò alzando il capo, osservando la ragazza che distolse lo sguardo. Da quello intuì la risposta alla sua domanda di prima. Gli era mancato e anche molto per sedersi al suo banco. Questo pensiero lo fece sorridere e pensare che forse nel cuore della ragazza non c’era posto per lui
< Lo sai > iniziò guardandosi intorno < Credo che Naruto non ti meriti. Io ti renderei molto più felice di lui > affermò guardando Hinata, rimasta sorpresa da quelle parole
< Cosa vuoi dire? > chiese, non capendo a cosa volesse arrivare Gaara
< Nel senso che se ti metti con me, ti renderò sempre felice ed inoltre non ti farò mai piangere > rispose sorridendo. Hinata fu meravigliata da quelle parole. Non credeva che il ragazzo la vedesse in quel modo. Le faceva piacere, ma doveva rifiutarlo, in quanto aveva deciso di accantonare l’amore al momento, per dedicarsi alla scuola. In più non voleva iniziare una relazione se non amava il suo partner. Era una cosa inconcepibile per lei quella
< Mi dispiace > disse abbassando il capo < Ti vedo solo come un amico > continuò con il capo chino per non vedere l’espressione sul volto del ragazzo, il quale sospirò sentendo quelle parole. Lo sapeva perfettamente la risposta della ragazza, ma nonostante ciò aveva voluto provare lo stesso
< Sapevo che avresti detto così > affermò sorridendo, allontanandosi dal banco per avvicinarsi alla porta < Spero che un giorno il tuo sogno si realizzerà > continuò. Decise che appena avesse visto Naruto, gli avrebbe detto che la scommessa non era più valida. In questo modo forse i due si potevano riavvicinare.

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< Naruto > lo chiamò la madre, dal piano di sotto < Se non ti sbrighi farai tardi > aggiunse sperando che il figlio scendesse velocemente, in quanto altrimenti avrebbe fatto sicuramente tardi, come al solito
< Sono pronto > urlò il ragazzo, afferrando la borsa dalla sedia per poi recarsi velocemente al piano di sotto per fare una veloce colazione
< Tieni > poggiando il piatto difronte al figlio, il quale si apprestò a mangiare in fretta i pancake che la madre avesse preparato < Vedo che la guancia sta meglio > continuò osservando il viso del figlio
< Meno male > puntualizzò Naruto alzando il volta per guardare la madre. La sera prima, nonostante si fosse barricato in stanza, la madre riuscì ad entrare nella sua camera. Cercò in qualunque modo di non farsi prendere, ma purtroppo non riuscì a divincolarsi dalla furia della madre, la quale gli impartì una lezione che non avrebbe scordato per niente al mondo. Adesso, grazie alle botte della madre, sicuramente non avrebbe accettato più nessuna stupida scommessa. Il risultato della lezione impartitagli dalla madre, fu una guancia gonfia. Per farla tornare normale, dovette stare tutta la sera con una borsa del ghiaccio. Fortunatamente il ghiaccio aveva fatto un ottimo lavoro, infatti appena gli suonò la sveglia, si recò direttamente in bagno a controllare la sua guancia. Quando notò che si fosse sgonfiata, tirò un sospiro di sollievo. Non voleva minimamente che i suoi compagni di classe lo vedessero in quello stato. Inoltre non voleva che lo vedesse in quel modo Hinata. Sperava che quando sarebbe entrato in classe, l’avrebbe trovata seduta al suo banco. Solo pensare questo, sentiva scorrere nel suo corpo nuova energia.
< Appena vedi quella ragazza > lo informò < Valle vicino e parlale > aggiunse, pregando che il figlio non combinasse altri guai
< Roger > affermò il ragazzo, mangiando l’ultimo boccone di pancake, per poi uscire di casa ed iniziare a correre, in quanto, come al solito, era in ritardo.
Arrivato difronte la porta della classe, notò che questa era chiusa, quindi pensò che molto probabilmente il professore si trovava già all’interno. Prese un gran respiro, preparandosi all’ennesima ramanzina ed aprì la porta
< Come sempre arrivi in ritardo > fece notare il professore voltandosi verso la porta, sentendo il rumore di questa aprirsi
< Scusi tanto professore > disse Naruto chinando il capo
< Sei fortunato, come sempre. Stavo appena cominciando l’appello > lo informò. Sentendo ciò, Naruto alzò il capo, dirigendosi al suo banco. Durante il tragitto, il suo sguardo si fiondò immediatamente al banco di Hinata per vedere se la ragazza fosse presente quel giorno. Quando notò la sua presenza, il suo cuore accelerò, trovandola più bella di prima. Notò che Hinata, distolse lo sguardo in quanto Naruto la stava ancora osservando
< Se ti siedi, incominciamo la lezione > lo informò il professore, invitandolo ad accelerare quello che stesse facendo
< Subito > affermò Naruto, riprendendosi. Una volta seduto, sul suo viso si formò un sorriso, in quanto aveva notato che quando aveva incrociato lo sguardo con Hinata, le gote della ragazza erano diventate rosso fuoco. Da ciò, pensò che forse aveva ancora qualche possibilità con lei. Doveva solo fare in modo di non combinare nessun casino.
 
Il suono della terza campanella, indicava l’inizio della ricreazione. Hinata, appena sentì il suo suono, mise a posto i libri nella cartella. Quando alzò il capo, si vide circondata da Ino e Sakura, le quale le afferrarono le mani e la trascinarono fuori dall’aula senza dire nemmeno una parola. Pensò che sicuramente le avrebbero chiesto il motivo della sua assenza. Le due ragazze erano anche andate a trovarla, ma quando la madre l’ha informò che erano venute due sue amiche, le disse che in quel momento non voleva vedere nessuno. Quindi giunse alla conclusione che quel comportamento avesse messo in allerta le due. Forse se quel giorno, le avesse incontrate, molto probabilmente sarebbe tornata a scuola qualche giorno prima. Sfortunatamente in quei giorni, non voleva vedere nessuno. Desiderava solo stare da sola, immersa nei suoi pensieri.
< Perché non sei venuta in questi giorni? > chiese Ino, una volta giunti in un posto isolato, poggiando le mani sui fianchi
< Non mi sentivo tanto bene > rispose distogliendo lo sguardo dalle ragazze, le quali la osservavano con occhi critico
< Non dire sciocchezze > affermò Sakura non bevendosi le parole dell’amica. Se il motivo della sua assenza era dovuto solo ad una semplice influenza, non c’era motivo di non vederle. Quindi pensò che se avesse agito in quel modo, voleva dire che ci doveva essere qualcosa che Hinata non avesse raccontato < Con noi puoi confidarti. Stiamo dalla tua parte > continuò in modo dolce. Sentendo ciò, Hinata pensò che forse era meglio vuotare il sacco. Anche se sapeva che alla fine del suo racconto, l’avrebbero chiamata “scema”, in quanto era stata male per un baka come Naruto
< Ok. Allora…. > iniziò raccontando ciò che accadde dopo la partita quando aveva seguito Naruto < …. E questo è tutto > abbassando il capo, quando finì di raccontare gli avvenimenti di quel giorno. Aveva paura della reazione delle sue amiche, per questo chinò il capo, ma lo rialzò sorpresa quando sentì le due che l’abbracciavano forte
< Se me lo avessi detto subito, avrei dato una bella lezione a quel baka > la informò Sakura stringendo ancora di più Hinata
< Ti ho detto un milione di volte che non devi stare così per quel cretino > la informò Ino < Potresti trovare cento ragazzi migliori di lui, se solo volessi > aggiunse. Hinata ascoltando quelle parole, pensò che Ino si sbagliava amaramente, in quanto per lei nessuno era meglio di Naruto. Questa sua riflessione se la tenne per se, altrimenti la sua amica gli avrebbe elencato tutti i difetti, che secondo lei erano i pregi dell’Uzumaki.
< Adesso ti ci vuole solo una cosa > affermò Ino allentando l’abbraccio, ricevendo degli sguardi perplessi dalle altre due, che non capirono a cosa si riferisse la bionda < Ci vuole un bel appuntamento di gruppo e lo faremo oggi stesso > continuò entusiasta della sua idea, mentre le altre, la reputarono una pessima idea
< Veramente ho deciso di abbandonare, per il momento, l’amore per dedicarmi alla studio > la informò Hinata, sperando che Ino non insistesse con la sua idea
< Non se ne parla proprio > puntualizzò la ragazza
< È impossibile organizzarlo così velocemente > osservò Sakura ricevendo un’occhiata da parte di Ino
< Tu è inutile che parli, tanto sei già impegnata > disse digrignando i denti.
< Cosa? > domandò Hinata sorpresa da ciò
< Devi sapere che la qui presente Sakura, è la ragazza del bel Sasuke Uchiha > affermò Ino indicando la ragazza al suo fianco, la quale abbassò il capo a causa dell’imbarazzo, in quanto ancora credeva che gli avvenimenti del giorno prima fossero accaduti
< Sono contenta per te, Sakura > disse sorridendo Hinata, felice per la sua amica
< Quindi adesso tocca a noi > la informò Ino < Lascia fare a me > aggiunse alzandosi per poi correre sotto lo sguardo perplesso di Hinata e Sakura.
< Secondo te riuscirà a trovare qualcuno? > chiese Hinata
< Sicurissima > rispose, in quanto conosceva perfettamente come era Ino. Certamente avrebbe trovato qualcuno per uscire quel pomeriggio stesso. Sapeva già a quale ragazzo si sarebbe rivolta.
< Che ne dici se andiamo in classe a mangiare il bento? > domandò Sakura
< Certo > rispose Hinata

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Poco prima del suono della campanella, Hinata e Sakura videro tornare in classe Ino, la quale, quando incrociò lo sguardo con le ragazze, face il segno “ok” con la mano per dire che era andato tutto come previsto.
< Lo avevo detto io > osservò Sakura voltandosi verso Hinata, la quale non poteva ancora crederci che Ino avesse trovato due ragazzi, per l’appuntamento di gruppo, in così poco tempo. Doveva ammettere che la sua amica ci sapeva proprio fare con i ragazzi. Pensò che lei era proprio il suo opposto, in quanto lei era negata.
 
Alla fine delle lezione, Ino sistemò velocemente la sua borsa per poi avvicinarsi al banco di Hinata, intenta ancora a sistemare i libri nella borsa. Vedendo che la sua amica ci stesse mettendo molto tempo, decise di darle una mano
< Così si fa > esclamò soddisfatta di ciò che avesse fatto, mentre Hinata pensava che se facesse sempre così, i libri non sarebbero arrivati alla fine dell’anno < Se non ci sbrighiamo faremo tardi > aggiunse prendendo la mano della ragazza
< Dove andate? > domandò Gaara, dopo aver sentito quello che la ragazza bionda aveva detto
< Ad un appuntamento di gruppo > rispose, usando un tono più alto del solito, portando lo sguardo su Naruto, il quale appena sentì quelle parole, alzò immediatamente il capo, per poi voltarsi verso di loro con sguardo sorpreso. Non credeva che Hinata era una ragazza che andasse ad appuntamenti di gruppo. Notando che Ino lo stesse guardando, giunse alla conclusione che fosse tutta colpa sua. Sicuramente aveva costretto Hinata ad accettare
< Al cancello della scuola ci aspettano due bei ragazzi > affermò, facendo alzare Hinata dalla sedia per poi incamminarsi verso la porta. Appena le due uscirono dalla classe, Naruto si fiondò alla finestra dalla quale si vedeva il cortile centrale. Notò in lontananza due ragazzi al cancello. In uno dei due riuscì ad individuare Sai, ma l’altro ragazzo vicino a Sai non riuscì a capire chi fosse
< Preoccupato? > chiese Sakura, avvicinatasi al ragazzo il quale si voltò sorpreso di vedere la ragazza vicino < Si vede chiaramente che sei preoccupato > affermò rispondendo da sola alla sua domanda
< Quindi mi chiedo il perché le hai detto quelle parole > sperando che il ragazzo le raccontasse il perché avesse usato quelle parole dure con Hinata. Sentendo ciò Naruto, riportò nuovamente lo sguardo verso il cancello, notando l’arrivo delle ragazze che dopo poco si incamminarono con i ragazzi
< È una storia molto lunga > la informò Naruto, sentendo il cuore dolergli vedendo Hinata andarsene con un ragazzo che non fosse lui
< Ho molto tempo libero > gli annunciò
< Ok > disse, sapendo già che alla fine del suo racconto la ragazza gli avrebbe dato una bella lezione.
 
Note autore:
Eccoci all’undicesimo capitolo.
Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento. Secondo voi Hinata fa bene a definirsi “scema”?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; starfire5 per aver aggiunto la storia tra quelle da seguire. Un ringraziamento a tutti i lettori silenziosi
Alla prossima.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


                                                                        CAPITOLO 12
< Preoccupato? > chiese Sakura, avvicinatasi al ragazzo, il quale si voltò sorpreso di vedere la ragazza vicino < Si vede chiaramente che sei preoccupato > affermò rispondendo da sola alla sua domanda
< Quindi mi chiedo il perché le hai detto quelle parole > sperando che il ragazzo le raccontasse il perché avesse usato quelle parole dure con Hinata. Sentendo ciò Naruto, riportò nuovamente lo sguardo verso il cancello, notando l’arrivo delle ragazze che dopo poco si incamminarono con i ragazzi
< È una storia molto lunga > la informò Naruto, sentendo il cuore dolergli vedendo Hinata andarsene con un ragazzo che non fosse lui
< Ho molto tempo libero > gli annunciò
< Ok > disse, sapendo già che alla fine del suo racconto la ragazza gli avrebbe dato una bella lezione < è iniziato tutto qualche giorno prima della partita amichevole, quando Gaara mi propose di fare una scommessa, la quale diceva che il perdente non avrebbe avuto più nessun rapporto con Hinata. Come un cretino subito ho accetto. Questo perché mi dava disturbo la presenza di Gaara vicino ad Hinata. Pensavo di vincere facile, quindi ho accettato senza pensare alle possibili conseguenze. Purtroppo la partita sai com’è andata a finire. Quindi dovevo trovare un modo per allontanare Hinata da me. Purtroppo mi vennero in mente solo quelle parole > aggiunse tristemente abbassando il capo al ricordo di quel giorno. Non aveva il coraggio di voltarsi per guardare l’espressione di Sakura. Sapeva, senza voltarsi, che sul viso della sua amica si trovava un’espressione meravigliata ed indignata per quello che aveva raccontato.
Sakura, alla fine del racconto, non riusciva a credere alle suo orecchie. Non credeva possibile che Naruto avesse fatto una cosa del genere. Era stupita, ma anche infuriata nei confronti del suo amico. Pensò che doveva essere molto baka per aver fatto una cosa del genere.
< Certo che sei proprio uno sceme > affermò sospirando, iniziando a frugare nella borsa dalla quale estrasse un libro, il più grande che avesse quel giorno e lo diede in testa al ragazzo, il quale non si meravigliò di quello. Sapeva che era stato fortunato di aver ricevuto solo un libro in testa.
< Anche io so di aver sbagliato > alzando il capo, con espressione triste, per guardare Sakura negli occhi, la quale si rattristì osservando l’espressione del suo amico. Si vedeva chiaramente che fosse dispiaciuto. Nei giorni, infatti, in cui Hinata era stata assente, aveva notato che Naruto era diverso. Non era più il solito Naruto che conosceva
< Cosa provi per Hinata? > domandò sperando che l’Uzumaki le desse una risposta appropriata
< Sono innamorato di lei > rispose con tono basso, ma nonostante questo Sakura capì le parole che aveva detto Naruto, meravigliandosi. Non credeva che l’amico provasse questo per la ragazza.
< Allora perché l’hai rifiutata quando ti si è dichiarata in gita? > chiese, ricordandosi di quell’avvenimento
< Perché allora non lo sapevo nemmeno io. Credevo di essere innamorato di te > rispose arrabbiandosi con se stesso. Se avesse accettata allora, adesso non si sarebbe trovato in quel casino e tutto starebbe andando per il verso giusto. Sakura sospirò ascoltando quelle parole. Se solo Naruto avesse fatto chiarezza nel suo cuore un po’ prima, adesso Hinata non starebbe soffrendo così. Forse la colpa era anche sua per non aver rifiutato definitivamente Naruto
< Quando lo hai capito? > domandò curiosa di sapere quando Naruto avesse scoperto di provare qualcosa per Hinata
< Il periodo in cui ho avuto la febbre > rispose < Quella mattina sembrava non passare mai, poi quando Hinata è venuta a trovarmi, il solo vederla mi ha fatto sentire meglio. Il vederla preoccupata per la mia saluta, mi ha reso felice in quanto voleva dire che teneva ancora a me. Ma come uno stupido ho rovinato tutto > aggiunse sospirando, credendo che se si fosse dichiarato lo stesso giorno del ritorno a scuola, non avrebbe accettato minimamente la scommessa, in quanto ormai non ce n’era più bisogno.
< Adesso cosa farai? > domandò per vedere come si sarebbe comportato il ragazzo da adesso in poi
< Non lo so ancora. Vorrei raccontarle tutto, ma so che se lo facessi si arrabbierebbe > rispose
< È una cosa normale infuriarsi per aver fatto una scommessa così idiota > lo informò Sakura sentendo dentro di lei crescere la rabbia < Ma sono sicura che Hinata ti perdonerà > aggiunse cercando di tirare un po’ su il suo amico
< Lo credi davvero? > chiese Naruto con espressione speranzosa
< Hinata ti ama troppo > rispose < Sono convinta che all’iniziò sarà arrabbiata, per poi perdonarti. Sono convinta solo su una cosa > continuò
< Quale? > domandò curioso di sapere
< Tu non ti meriti l’amore di una ragazza dolce come Hinata > rispose Sakura
Lo sapeva perfettamente anche lui che non si meritava una ragazza come Hinata. Era stato molto fortunato che una ragazza come lei, si fosse innamorato di un baka come lui. Pensò che a volte la vita era proprio strana.

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< Dov’è Naruto? > domandò l’allenatore non vedendo il ragazzo biondo
< Non è ancora venuto > rispose Sasuke
< Andate subito a chiamarlo > urlò, mentre Sasuke sospirò iniziando ad incamminarsi
< Vengo anche io con te > lo informò Gaara, sorprendendo Sasuke, il quale non riusciva a capire il perché di quelle parole. Sapeva che i due non andavano d’accordo, quindi rimase molto sorpreso da quell’affermazione
< Come mai? > domandò appena Gaara lo raggiunse
< Devo parlare di una cosa molto importante con Naruto > rispose Gaara  
< Spero per il tuo bene, che non riguardi un’altra scommessa > lo informò perché se si sarebbe trattato ancora di questo, sarebbe intervenuto lui anche se sapeva che Naruto non sarebbe cascato due volte nello stesso tranello
< Tranquillo, gli voglio solo dire di scordarsi di quella stupida scommessa > gli comunicò, mentre Sasuke rimase schioccato da quello che sentì. Pensò che se volesse fare una cosa del genere, allora bastava non fare nessuna scommessa fin dall’inizio
< Aspetta un attimo > disse afferrandogli il braccio voltandolo verso di se < Qual è stato il motivo della scommessa? > domandò non riuscendone a vedere nessun motivo, dopo aver ascoltato le precedenti parole di Gaara, il quale dopo aver ascoltato le parole di Sasuke, prima di tutto allontanò la mano del ragazzo dal suo braccio per poi prendere un respiro profondo
< La scommessa è stata fatto, in quanto volevo allontanare Naruto da Hinata visto che quest’ultima mi piace. In questo poco tempo che sono stato in questa scuola, ho notato che Hinata prova qualcosa di forte verso Naruto, mentre quest’ultimo a detta di tutti prova qualcosa verso Sakura. Purtroppo per me, ho notato che anche Naruto, anche se non ne era ancora a conoscenza, prova qualcosa per Hinata. Quindi ho pensato di intervenire, proponendo quella scommessa > rispose guardandolo negli occhi
< Allora adesso perché vuoi dirgli di romperla? > chiese
< Beh > iniziò < Diciamo solo che nel cuore di Hinata c’è posto solo per un ragazzo. Quel ragazzo non può essere nessuno all’infuori di Naruto > rispose rassegnandosi all’idea di vedere i due insieme. Quelle ultime parole rasserenarono Sasuke, in quanto questo voleva dire che forse per il suo amico non era tutto perduto. Per lui c’era ancora speranza, sempre se non avesse fatto qualche cavolata delle sue
< Secondo te dove potrebbe stare Naruto? > domandò Gaara
< Per prima cosa andiamo sul tetto > rispose Sasuke, certo di trovarlo lì poiché nell’ultimo periodo l’Uzumaki trascorreva molto tempo lì, quindi credeva che potesse trovarsi lì.
Purtroppo quando arrivarono sul tetto, i due non trovarono Naruto. Decisero di andare a vedere se il ragazzo, forse, si trovava nella loro classe. Quando giunsero lì, notarono Naruto, vicino la finestra, con accanto una ragazza
< Finalmente ti abbiamo trovato > esclamò Sasuke alla vista dell’amico, il quale, si voltò sentendo quelle parole, con espressione sorpresa di vedere Gaara accanto a Sasuke
< Cosa ci fa lui qui? > chiese indicando l’accompagnatore di Sasuke, il quale si voltò prima verso Gaara per poi riportare lo sguardo su Naruto
< È voluto venire anche lui, poiché ti deve parlare > rispose entrando in classe, accomodandosi sulla cattedra per ascoltare quello che Gaara dovesse dire
< Tu sei l’artefice di tutto quello che è accaduto ai miei amici? > domandò Sakura con sdegno
< Si > rispose Gaara, in quanto era tutto vero. Se tra, Naruto ed Hinata, le cose erano andate in quel modo la colpa era tutta sua. Avendo la conferma di ciò, Sakura si avvicinò verso Gaara, con aria minacciosa e quando gli fu abbastanza vicino caricò il braccio per dargli una bella sberla. Purtroppo, Gaara aveva intuito ciò, in quanto era venuto a conoscenza della violenza di Sakura, quindi quando vide che la ragazza si stava avvicinando, aveva intuito quello che volesse fare. Grazie a questo, riuscì a bloccare il braccio della ragazza. A quella vista, Sasuke scattò giù dalla cattedra, pronto a proteggere Sakura
< Stai fermò lì > lo informò indicandolo < Non voglio fargli niente > aggiunse voltandosi verso Sasuke < Forse me lo sarei anche meritato questo schiaffo per quello che ho fatto, ma non mi va proprio di riceverlo > continuò allentando la presa sul braccio di Sakura, per poi superarla ed iniziando ad incamminarsi verso Naruto, il quale quando vide ciò, sentì crescere in lui tutta la rabbia che aveva accumulato in quei giorni. Se si trovava in quella situazione era tutta colpa sua, anche se pensò che anche lui aveva un po’ di responsabilità, in quanto se non avesse accettato quella scommessa, tutto questo non sarebbe successo.
< Cosa vuoi? > domandò
< Volevo solo dirti che per quanto riguarda la scommessa … > iniziò venendo interrotto subito da Naruto, appena quest’ultima sentì la parola “scommessa”
< Se sei venuto per propormi qualche altra stupida scommessa, ti avviso che non ci cascherò una seconda volta > lo informò
< Vedo che la lezione ti è servita > osservò, facendo innervosire ancora di più Naruto, il quale stava per sferrargli un bel gancio destro < Ti volevo solo avvisare che non mi importa più di quella stupida scommessa. Quindi puoi ritornare a comportarti come sempre con Hinata > aggiunse prima che Naruto lo colpisse. L’Uzumaki rimase spiazzato da quelle parole. Non credeva ancora possibile che Gaara le avesse appena detta. Pensò che se fossero vere, allora poteva dire ad Hinata che l’amava. Questa riflessione fece scomparire tutta l’ira che aveva in corpo, trasformandola in felicità, che durò poco più di un secondo in quanto forse la ragazza, dopo quello che le aveva detto, ormai non voleva aver più niente a che fare con lui. Infatti era andata anche ad un appuntamento di gruppo
< Credo che ormai sia troppo tardi > affermò abbassando tristemente il capo
< Non è mai troppo tardi > osservò Gaara
< Hai sentito anche tu che è andata ad un appuntamento di gruppo > lo informò alzando il capo per guardarlo negli occhi
< Per quanto riguardo quello, credo che non ti devi preoccupare poiché il ragazzo che è andato a quell’appuntamento è già impegnato. Ha fatto solo un piccolo favore al suo compagno di classe. > gli comunicò
< Come lo sai? > chiese Naruto
< Lo so perché conosco quel ragazzo > rispose
< Chi ti dà la certezza che non farà niente? > domandò l’Uzumaki, volendosi accertare che quelle parole fossero vere
< Ti ho già detto che non torcerà nemmeno un capello ad Hinata > rispose
< Mi devi dire il perché > urlò
< Perché quel ragazzo è il fidanzato di mia sorella > affermò < è andato con lui, perché in cambio riceverà un piccolo ritratto di mia sorella > aggiunse facendo calmare così Naruto
< Adesso posso anche ritornare in palestra > disse voltandosi per uscire dalla classe < Un ultima cosa. L’allenatore ti aspetta per l’allenamento > aggiunse incamminandosi verso la palestra
Quando Gaara se ne andò, i tre rimasero in silenzio, il quale venne interrotto da Sasuke
< Adesso è tutto nelle tue mani > lo informò uscendo anche lui dalla classe, seguito da Sakura.
Naruto, si voltò verso la finestra, iniziando a pensare che avrebbe risolto quella situazione a qualsiasi costo.

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Appena Ino ed Hinata uscirono dalla classe si recarono immediatamente all’esterno della scuola, dove vicino al cancello le attendevano due ragazzi. Uno di questi era Sai mentre l’altro un suo compagno di classe. Ino, appena vide Sai in lontananza, iniziò ad agitare la mano aumentando il passo trascinandosi Hinata, sapendo già che se le avesse lasciata la mano, quest’ultima sarebbe scappata dritta a casa.
< Ciao > disse Ino, una volta raggiunti i ragazzi < Piacere Ino > aggiunse porgendo la mano al compagno di Sai, che alzò, svogliatamente il capo, stringendo la mano della ragazza. Hinata quando vide il volto del ragazzo, rimase meravigliata. Non credeva possibile che lui avesse accettato una situazione del genere. Era una cosa inimmaginabile che un ragazzo, pigro, come lui avesse acconsentito per un’uscita di gruppo.
< Shikamaru > esclamò Hinata, facendo voltare il ragazzo verso di lei, il quale fu ancora più sorpreso di vedere la presenza di Hinata. Credeva che la sua amica non era una persona che accettasse appuntamenti di gruppi con sconosciuti
< Vi conoscete? > domandò Ino indicando i due, sconvolta da quella cosa
< Si > rispose Ino < Siamo vicini di casa > aggiunse
< Meglio così > fece notare Ino < Così non sarai imbarazzata > aggiunse posizionandosi di fianco a Sai, il quale posò la mano sulla schiena della ragazza, facendola sobbalzare. Ino si voltò verso il ragazzo con un’espressione meravigliata, con le gote leggermente arrossate
< Ti dà fastidio? > domandò Sai, avendo notato il leggere sobbalzo della ragazza. Pensò che forse con quella mossa avesse osato troppo. Eppure nei vari libri che aveva letto, dicevano che con quella mossa le ragazza erano molto contente.
< N-no > rispose Ino abbassando il capo, per non far notare al ragazzo, l’aumento del rossore sul suo volto.
< Andiamo > propose Sai voltandosi verso Shikamaru ed Hinata, i quali acconsentirono con un cenno del capo. Vedendo ciò, i ragazzi si incamminarono verso la destinazione prestabilita.
 
Arrivati al karaoke, Ino aveva iniziato a cantare a squarciagola, coinvolgendo anche Sai.
< Che ne dici se ce ne andiamo? Così lasciamo i due piccioncini da soli > propose Shikamaru
< Si > rispose Hinata, non vedendo l’ora di tornare a casa
< Sai > lo chiamò Shikamaru, attirando l’attenzione del compagno di classe < Noi andiamo a farci un giro > aggiunse. Sentendo ciò l’amico fece “ok” con la mano per tornare a cantare nuovamente con Ino
Quando chiusero la porta, i due si incamminarono verso l’uscita ed una volta usciti in strada
< Ti va se andiamo al parco dove giocavamo sempre da piccoli? > chiese Shikamaru
< Certo > rispose Hinata, iniziando a camminare verso la prossima destinazione, anche se rimase sorpresa da quella proposta dell’amico. Conoscendolo, credeva che sicuramente avrebbe proposto di tornare a casa. Questa cosa le sembrava molto strana, in quanto non era da lui proporre una cosa del genere.  Conoscendo come fosse fatto, sapeva che preferiva una gran lunga dormire, dopo una giornata di scuola, che andare al parco. Nonostante ciò, decise di tenere questi pensieri per se, poiché forse l’amico aveva fatto quella proposta solo perché voleva qualche consiglio.
Giunti al parco, i due si diressero immediatamente vicino all’altalena, dove iniziarono a dondolarsi. Notando che dopo quindici minuti, Shikamaru non parlava, Hinata decise di interrompere quel silenzio
< Come va con Temari ? > domandò voltandosi verso il ragazzo, che sospirò appena sentì la domanda. Da quello capì che forse aveva toccato un tasto dolente
< Era molto meglio quando non abitata in questa città > rispose sospirando nuovamente. Quelle parole fecero sorridere Hinata. Conoscendolo sapeva che preferiva trascorre il suo tempo libero a dormire invece di uscire. Infatti pensava che Shikamaru non si sarebbe mai fidanzato, ma quando l’amico gli diede la notizia di essersi messo con una ragazza, lei non riuscì a crederci.
< Non è bello abitare nella stessa città? > chiese conoscendo già la risposta, infatti Shikamaru si voltò, donandogli un'occhiataccia, la quale le fece capire che il ragazzo non era della sua stessa opinione. Quando l’amico gli aveva detto che si era fidanzato, lei gli chiese di fargliela conoscere, ma ascoltando questa richiesta, il ragazzo gli disse che la ragazza non abitava nella loro stessa città. La informò che si erano conosciuti su internet e da lì iniziarono a parlare fino a mettersi insieme. Questa cosa le sembrò molto strano, ma sapendo come fosse fatto Shikamaru pensò che questo metodo poteva funzionare solo con lui
< Era meglio quando parlavamo solo su internet > rispose, ricordando quei bei tempi. Da quando Temari si era trasferita, non era riuscito a schiacciare un pisolino decente in quanto la ragazza voleva sempre uscire. Pensò che stava recuperando tutto il tempo che avevano trascorso lontano.
< Come mai hai accettato di partecipare ad un appuntamento di gruppo? > domandò curiosa di sapere la motivazione
< Solo perché Sai mi ha promesso un ritratto di Temari > rispose arrossendo leggermente < Ho pensato che potesse essere un bel regalo di natale > aggiunse subito dopo, giustificandosi
< Credo che quando lo riceverà sarà molto felice > affermò Hinata sorridendo, constatando che se anche Shikamaru avesse detto quelle parole poco prima, teneva veramente alla sua fidanzata, anche se la maggior parte delle volte non lo dimostrava
< Cosa mi dici di te? > chiese voltandosi verso la ragazza
< Mi ha costretto la mia amica > rispose < L’avevo anche informata di aver messo da parte l’amore per il momento, ma non mi ha dato ascolto > continuò iniziando a dondolarsi
< Potevi sempre cercare di rifiutare > osservò
< Non potevo, in quanto lo ha fatto per tirarmi su di morare > lo informò Hinata voltandosi verso di lui
< È successo qualcosa? > domandò allarmandosi
< Niente di importante > rispose, non volendo far preoccupare l’amico
< Forse se mi dici cos’è accaduto, posso darti qualche consiglio > la informò invitandola a parlare con lui. Quelle parole convinsero Hinata, in quanto sapeva perfettamente che il ragazzo fosse molto bravo nel dare consigli. Decise quindi di spiegargli tutto quello che fosse successo, dall’inizio alla fine, incominciando dalla gita fino a quello che fosse accaduto quel giorno a scuola.
< Non posso credere che Naruto ti abbia detto quelle parole > la informò dopo aver ascoltato l’intera storia. Conosceva l’Uzumaki, anche se non molto bene, ma da quello che aveva potuto osservare, gli sembrava un ragazzo per bene, non capace di dire delle parole del genere ad una ragazza < Per risolvere il problema basta innamorarsi di un altro ragazzo > aggiunse trovando la soluzione
< Lo so anche io questo > affermò Hinata sospirando. Era arrivata anche lei a quella conclusione, ma non era così facile. In quei giorni trascorsi a casa, non aveva fatto altro che pensare a Naruto. Il non vederlo la stava uccidendo, più delle parole che le aveva detto. Quando lo vide a scuola, quella mattina, si sentì molto meglio. Il solo vederlo la rasserenava. < Il problema è che non ci riesco, mi piace troppo > aggiunse abbassando tristemente il capo.
< Puoi fare ancora una cosa > la informò Shikamaru, facendole alzare il capo < Puoi sempre continuare ad insistere > aggiunse pensando che fosse l’unica soluzione possibile. Notando che l’amica non si esprimeva su quest’idea < Tanto ormai già di odia > continuò < Quindi ti consiglio di continuare e di fargli cambiare opinione su di te > aggiunse sorridendo.
< Forese hai ragione > affermò Hinata, pensando che molto probabilmente il suo amico avesse ragione, in quanto lei non avena più niente da perdere. Avrebbe fatto cambiare idea a Naruto a qualunque costo. La conversazione venne interrotta dal suono del telefonino di Shikamaru, il quale quando vide il messaggio di Temari scese dall’altalena
< Ora devo andare > la informò < Quando vuoi parlare sai dove trovarmi > aggiunse
< Grazie > disse Hinata sorridendo

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Una volta finiti gli allenamenti, Naruto non aveva nessuna voglia di tornare a casa poiché sapeva che appena avesse messo piede in casa, la madre l’avrebbe iniziato a bombardare di domande. Visto che non aveva parlato con Hinato, pensò che forse era meglio tornare a casa il più tardi possibile, quindi decise di fare qualche tiro a canestro nel parco, dove di solito si recava per allenarsi. Giunto lì, poggiò vicino al canestro la borsa e la giacca, iniziò a palleggiare e a fare qualche tiro. Durante uno di questi, usò troppo forza facendo rimbalzare il pallone lontano dalla sua posizione. Notò che il pallone si trovava vicino le altalene. Si incamminò per recuperare la palla, ma quando fu vicino all’altalena notò la presenza di qualcuno su di essa
< Scusa > urlò cercando di attirare la sua attenzione < Puoi passarmi la palla? > chiese continuando ad avvicinarsi, rimanendo sorpreso di vedere Hinata di fronte a lui.
< H-Hinata > disse balbettando meravigliato di vederla, notando che al chiaro di luna fosse molto più carina del solito
< N-Naruto > balbettò la ragazza incredula di vederlo di fronte a lei
 
Note autore:
Ecco il dodicesimo capitolo.
Come vi sembra? Cosa farà adesso Naruto? Siete d’accordo con Sakura ?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; Abyss_Walker94 e Anna_mia per aver aggiunto la storia tra le seguite. Un ringraziamento anche a tutti i lettori silenziosi. Alla prossima.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


                                                    CAPITOLO 13
 
Una volta finiti gli allenamenti, Naruto non aveva nessuna voglia di tornare a casa poiché sapeva che appena avesse messo piede in casa, la madre l’avrebbe iniziato a bombardare di domande. Visto che non aveva ancora parlato con Hinato, pensò che forse era meglio tornare a casa il più tardi possibile, quindi decise di fare qualche tiro a canestro nel parco, dove di solito si recava per allenarsi. Giunto lì, poggiò vicino al canestro la borsa e la giacca, iniziando a palleggiare e a fare qualche tiro. Durante uno di questi, usò troppo forza facendo rimbalzare il pallone lontano dalla sua posizione. Notò che il pallone fosse arrivato alle altalene. Si incamminò per recuperare la palla, ma quando fu vicino all’altalena notò la presenza di qualcuno su di essa
< Scusa > urlò cercando di attirare la sua attenzione < Puoi passarmi la palla? > chiese continuando ad avvicinarsi, rimanendo sorpreso di vedere Hinata di fronte a lui.
< H-Hinata > disse balbettando meravigliato di vederla, notando che al chiaro di luna fosse molto più carina del solito
< N-Naruto > balbettò la ragazza incredula di vederlo di fronte a lei. Non credeva possibile che il ragazzo che d’innanzi a lei fosse Naruto. Si strofinò gli occhi, credendo che stesse sognando, ma quando notò che la figura di Naruto rimase ancora di fronte a lei, si diede un piccolo pizzico sulla gamba.
< Ahia > disse tra se, constatando che quel momento fosse reale e non stesse sognando. Questo fece crescere in lei un po’ di ansia, in quanto aveva paura che il ragazzo dicesse ancora qualcosa che lei non volesse ascoltare. Decise che l’unica cosa da fare era scappare, nonostante le parole che gli aveva detto prima Schikamaru, lei non era ancora pronta per comportarsi come voleva il suo amico. Appena si sarebbe sentita pronta, avrebbe fatto intuire a Naruto che aveva fatto un grande sbaglio a rifiutarla. Per adesso, però, non era ancora pronta, voleva solo allontanarsi dal ragazzo.
Si voltò per incamminarsi verso caso, ma una volta che iniziò a muovere le gambe, venne fermata dal ragazzo, il quale quando vide che Hinata se ne stesse andando, il suo corpo si mosse automaticamente prima che il suo cervello desse l’impulso, afferrandogli la mano. Naruto appena capì che Hinata stesse per andarsene, pensò che non avrebbe permesso ciò, poiché doveva chiarirsi a tutti i costi. Quando dormiva immaginava di scusarsi con Hinata, la quale alla fine lo perdonava, ma adesso che non si trattava più in un sogno, Naruto pensò che non era molto semplice cominciare il discorso. Quando aveva intuito che la ragazza stesse incamminandosi, la sua mano afferrò immediatamente quella della ragazza, senza che il cervello avesse mandato l’input di agire, ma più importante adesso non sapeva proprio cosa dire. Non riusciva a pensare a niente, in quanto il suo cervello era in un caos totale.
< È proprio bella la luna questa sera > osservò, volendo morire appena finì di dire quelle parole idiote. Infatti Hinata, appena lui finì di parlare, alzò lo sguardo per osservare la luna, per poi notare che proprio quella sera, la luna non si vedesse, poiché era coperta dalle nuvole. Riportò lo sguardo su Naruto, intuendo che il ragazzo stesse tremando un pochino e sudando parecchio. Vedendo ciò pensò che forse il ragazzo forse nervoso, ma non riuscì ad intuire il motivo di quell’irrequietezza, in quanto l’aveva già rifiutata due volte. Anche se l’ultima volta sul tetto, ricordò che il comportamento del ragazzo fosse strano dalla prima volta, in quanto quando lei si dichiarò il ragazzo non si voltò nemmeno una volta. Ricordò che quando Naruto le avesse detto quelle parole, intuì che la voce del ragazzo tremava. Questo piccolo dettaglio lo ricordò solo ora, in quanto nei giorni successivi era troppo scossa per ricordarsi il tono della voce del ragazzo, poiché era intenta a deprimersi. Nonostante ciò, solo adesso si ricordò di quel piccolo tremolio della voce, la quale era sempre forte e chiara, del ragazzo. Pensò che fosse strano, ma non riuscì a capire a cosa fosse dovuto. Riuscì a ricordarsi di ciò, grazie al fatto che, in questo momento il ragazzo avesse usato lo stesso tono di voce dell’altra volta.
< Veramente, proprio questa sera, la luna non si vede > fece notare Hinata, mentre sul volto di Naruto si faceva largo un’espressione sorpresa. Alzò lo sguardo al cielo per vedere se fosse vero e quando notò la presenza di sole nuvole, abbassò sconsolato il capo sospirando. Come sempre, aveva aperto bocca senza riflettere prima. Dopo questo, non sapeva cosa dire, ma anche non sapeva dove guardare in quanto non riusciva a guardare la ragazza dritta negli occhi a causa dell’imbarazzo. Sentiva il cuore scoppiare. Aveva iniziato a pulsare ad una velocità sovrumana, infatti credeva che se continuava così, Hinata l’avrebbe potuto sentire.
< Puoi lasciarmi la mano? > domandò a voce bassa, in quanto Naruto non l’aveva ancora lasciata andare, per paura che se ne andasse
< S-scusa > rispose allentando la presa abbassando il capo, iniziando a notare come il terreno fosse molto interessante in quel momento, poiché non voleva mostrare il suo volto imbarazzato alla ragazza
< Io devo tornare a casa > disse Hinata < Ci vediamo domani a scuola > aggiunse iniziando a voltarsi, non riuscendo ancora a capire il perché Naruto l’avesse fermata
< Aspetta > urlò alzando il capo, appena sentì quelle parole. Non voleva che se ne andasse, poiché aveva intenzione di chiarire l’equivoco del tetto. Non le avrebbe permesso assolutamente di tornare a casa senza essersi spiegato, in quanto quella cosa doveva chiarirsi al più presto, così si sarebbe potuto dichiarare.
< Devo parlarti di una cosa > la informò il ragazzo. Hinata quando sentì quelle parole, si voltò preoccupata non capendo a cosa si riferisse Naruto, poiché credeva che ormai già avesse detto tutto quello che volesse quella volta sul tetto
< Credo che hai già chiarito la situazione quella volta sul tetto > affermò abbassando il capo, sentendo il cuore stringersi al solo ricordare quel giorno. < Suppongo di poter anche tornare a casa > aggiunse non volendo risentire nuovamente parole che l’avrebbero potuta ferire. Gli era già bastata una volta. Non voleva sentirsi nuovamente come in quella situazione, poiché non sapeva se questa volta sarebbe riuscita a riprendersi del tutto. Voleva solo tornare a casa, lavarsi, mangiare e dopo andare diritta a dormire.
Naruto si aspettava che la ragazza avrebbe detto quelle parole, ma nonostante quello voleva che ascoltasse la sua spiegazione. Sapeva per certo che quella sera non l’avrebbe fatto tornare a casa senza che lui si fosse chiarito.
< Voglio solo che mi ascolti > disse sperando che la ragazza alzasse il capo. Desiderava vedere i suoi occhi rispecchiandosi dentro. < Appena avrò finito, sarai libera di fare quello che vorrai > aggiunse, venendo accontentato da Hinata, la quale sollevò il capo incuriosita da quelle parole. Quando si guardarono, rispettivamente l’uno negli occhi dell’altro, i loro cuori presero a battere velocemente, come se fossero delle locomotive a vapore. Hinata rimase ancora una volta, meravigliata dalla bellezza degli occhi di Naruto, che erano di un azzurro cielo mentre il ragazzo rimase nuovamente stupito dal colore degli occhi della ragazza, grazie al quale poteva vedere la sua figura attraverso i suoi occhi. Non riusciva a pronunciare nessuna discorso sensato, in quanto perso nella bellezza di Hinata. Pensò di essere stato davvero un idiota patentato a non accorgersi prima di quello che provava per la ragazza. Rifletté sul fatto di aver perso tempo dietro Sakura, invece di concentrarsi su di lei. Il suo comportamento l’aveva solo ferita. Aveva ragione Sakura quando gli aveva detto che lui non si meritava Hinata. Era una ragazza che non meritava un baka come lui. Nonostante questo non poteva far a meno di amarla. Se l’avesse rifiutato, avrebbe continuato ad amarla, fino a farle cambiare idea e a rifarla innamorare nuovamente di lui.
< Quella volta sul tetto > iniziò < Non avevo la minima intenzione di dire quelle parole. Se avessi vinto la partita, quello che avrei detto sarebbe stato totalmente diverso, ma poiché persi, fui costretto a pronunciarle > aggiunse arrabbiandosi con se stesso per non essere stato in grado di sconfiggere Gaara. Hinate sentendo ciò, rimase sorpresa ma non riusciva a capire cosa il ragazzo volesse dirle.
< Cosa c’entra la partita adesso? > domandò volendo capire a cosa volesse arrivare il ragazzo
< Purtroppo quella partita centra e come > rispose Naruto < A causa di quella ho dovuto rompere ogni rapporto con te > continuò sorprendendo la ragazza non riuscendo a capire perché il ragazzo si fosse comportato in quel modo solo per aver perso quella partita.
Notando che Hinata non riuscisse a capire quello che lui stava dicendo, Naruto pensò che forse avrebbe dovuto dirle della scommessa fatta con Gaara, anche se sapeva che appena avrebbe sentito quella storia, sicuramente si sarebbe infuriata. Nonostante ciò, non voleva nascondergli niente. Aveva l’intenzione di essere totalmente sincero con lei, come un libro aperto.
< Qualche giorno prima della partita, Gaara mi propose di fare una scommessa. Chi perdeva la gara, avrebbe dovuto rompere ogni rapporto con te > affermò notando l’espressione meravigliata di Hinata, la quale non poteva credere che Gaara avesse proposto una cosa del genere. Fu ancora più sorpresa dal fatto che Naruto accettò quella schiocca proposta. Non immaginava che fosse quel genere di ragazzo.
< Quindi visto che hai perso la partita, hai dovuto dirmi quelle parole? > domandò, volendo accertarsi di aver capito la situazione
< Si > rispose Naruto abbassando il capo. Appena sentì la risposta Hinata, non poteva credere alle sue orecchie. A causa di una sciocchezza del genere, lei era stata male per giorni.
< Certo che sei proprio un cretino > affermò sentendo crescere in lei rabbia < Non potrai mai immaginare come mi sono sentita quando mi hai detto quelle parole > aggiunse sentendo gli occhi inumidirsi al solo ricordare quell’esperienza
Naruto, ascoltando quelle parole, rimase in silenzio in quanto sapeva perfettamente che aveva fatto soffrire la ragazza. Quella situazione non era stata doloroso solo per lei, ma anche per lui era stata difficile in quanto non aveva potuto esprimere quello che provava veramente
< Sei proprio un baka > urlò < Sei proprio un baka > ripeté dando dei piccoli pugni sul petto del ragazzo, mentre dai suoi occhi scendevano piccole lacrime. Vedendo ciò, immediatamente Naruto l’abbraccio forte, consapevole del fatto che fosse ed era un baka per aver fatto soffrire una ragazza dolce come lei
< Lo so e per questo ti chiedo perdono > le sussurrò all’orecchio < Quello che volevo dirti quel giorno era che mi piaci > continuò sorprendendo Hinata al suono di quelle semplici parole. Non credeva possibile che il ragazzo le avesse appena detto quelle semplici parole che aspettava di sentire da tanto tempo. Era contenta di sapere che finalmente il suo amore era corrisposto, ma al tempo stesso non sapeva se sarebbe riuscita a perdonare Naruto per quello che avesse fatto, in quanto era inimmaginabile per lei comportarsi in quel modo per una stupida scommessa. Anzi avrebbe dovuto rifiutarla appena Gaara l’aveva proposta come avrebbe fatto qualsiasi essere normale presente sulla terra.
< Sono felice > disse allontanando Naruto < Sono veramente felice che tu abbia detto di amarmi > asciugandosi le lacrime con le mani < Ma nonostante ciò non so ancora se riuscirò a perdonarti, poiché credo che sia stati da sconsiderati accettare quel genere di proposta > continuò
< So anche io di aver sbagliato nell’accettarla > affermò ammettendo il suo errore < Volevo solo sapere solo se riesci a perdonarmi > chiese
< Non lo so > rispose
< Mi ami ancora? > domandò volendo sapere se la ragazza provasse ancora qualcosa per lui nonostante quello che avesse fatto
< S-si > rispose balbettando la ragazza < Anche quando mi hai rifiutato per la seconda volta, non è passato un solo secondo che non abbia pensato a te. Volevo vederti, volevo parlare con te, desideravo vedere il tuo sorriso > aggiunse. Sentendo ciò Naruto pensò che la ragazza si fosse sentita come lui, quando Hinata era stata assente a scuola < Ma nonostante questo non so se riuscirò a perdonarti e a fidarmi di te, anche se so che rimarrò innamorata di te per sempre > continuò abbassando il capo, consapevole che quelle ultime parole fossero vere, poiché aveva la certezza di rimanere sempre innamorata di Naruto. Detto ciò si voltò incamminandosi, lasciando il ragazzo immobile
< Prenditi tutto il tempo che ti serve > urlò facendo voltare Hinata < Io ti aspetterò per sempre > aggiunse sorridendo

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Kushina appena sentì chiudere la porta d’ingresso, si fiondò velocemente in soggiorno, lasciando incompleta le mansioni che stesse facendo. Quando arrivò lì, vide il figlio camminare con volto abbassato. Da quello intuì che forse le cose non erano andate come aveva previsto lui.
< Com’è andata? > domandò poggiandosi al muro. Naruto, sentendo ciò, alzò lo sguardo per osservare la madre
< Non è andata come avevo previsto > rispose sospirando
< Di cosa avete parlato? > chiese curiosa di sapere di quale argomento avessero discusso
< Di tutto, dalla scommessa al fatto che la amo > rispose abbassando il capo. Era a conoscenza del fatto che non era ancora tutto perduto, ma nonostante ciò aveva paura di perderla nuovamente a causa di un suo errore. L’aver sentito che lo amerà per sempre, lo rese felicissimo perché anche per lui era lo stesso, ma quando la ragazza disse che forse non riusciva a perdonarlo e a fidarsi di lui, in quel momento si diede del baka da solo per aver accettato quella stupida scommessa.
< È normale che non è andata come hai voluto tu. Non dovevi minimamente parlare della scommessa > osservò Kushina
< Non potevo non farlo > affermò Naruto < Volevo esserle sincero al cento per cento > aggiunse sorprendendo la madre, la quale pensò che forse quell’avvenimento avesse fatto crescere il figlio. Ragionò sul fatto che non tutti i mali vengono per nuocere.
< Cosa ti ha detto quando gli hai raccontato tutto? > domandò
< Che sono uno stupido > rispose
< Questo era già assodato > affermò Kushina
< E poi che mi amerà per sempre però non sa se riuscirà a perdonarmi > continuò essendo stato interrotto dalla madre poco fa.
Quando sentì quelle ultime parole, Kushina tirò un sospiro di sollievo, in quanto non tutto era perduto. Se le ultime parole del figlio erano vere, molto probabilmente la questione si sarebbe risolta, poiché la ragazza era innamorata del figlio. Era normale che dovesse pensarci, poiché era difficile anche per lei, che era sua madre, potersi fidare di un ragazzo che si fosse comportato in quel modo
< Adesso devi solo aspettare > lo informò
< Lo so. Anche se non vorrà mettersi con me, farò qualsiasi cosa per farla rinnamorare nuovamente di me > affermò Naruto con espressione decisa, la quale fece sorridere Kushina, che pensò che questa volta il figlio fosse davvero innamorato.
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< È tornata > disse fra se e se la madre di Hinata quando sentì la porta d’ingresso chiudersi. Si voltò verso la porta per vedere la figlia passare
< Bentornata > esclamò quando Hinata entrò in cucina, la quale si sedette senza dire una singola parola. Questo la mise in allarme. Iniziò a pensare che forse il ragazzo avesse combinato qualche altro casino < Com’è andata a scuola? > domandò sedendosi anche lei a tavola
< Bene > rispose la ragazza guardando la madre, per poi abbassare il capo, ripensando nuovamente a quello che le avesse detto Naruto prima di tornare a casa. Non credeva ancora possibile che avesse fatto una scommessa del genere. Non immaginava che fosse un ragazzo del genere. Non sapeva cosa fare. Lo amava alla follia, ma non sapeva se poteva fidarsi nuovamente di lui. Questo la stava confondendo. Alzò il capo e osservò la madre. Pensò che forse la madre l’avrebbe potuta aiutare, quindi decise di parlare con lei
< Mamma > disse < Ti devo dire una cosa > aggiunse iniziando a raccontarle tutto.
< Non ci posso credere che si è comportato in quel modo > affermò, mentendo in quanto era a conoscenza di tutto, alla fine del racconto < Cosa hai intenzione di fare? > domandò
< Non lo so ancora > rispose Hinata abbassando tristemente il capo
< La risposta la troverai solo guardando qui dentro > affermò la madre indicandosi il cuore. Sentendo ciò, Hinata chiuse gli occhi, iniziando a pensare a tutto quello che fosse successo. Quando ricordò il momento che avesse visto il ragazzo al parco, il suo cuore aumentò di battito. Aprì di scatto gli occhi guardando la madre, la quale capì dalla sua espressione che molto probabilmente la figlia avesse già trovato la risposta al suo problema
< Devo andare > disse alzandosi dalla sedia e uscendo velocemente di casa.
Vedendo ciò la madre sorrise pensando che fosse arrivato anche per la figlia il momento di essere felice.

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Appena chiuse la porta di casa, Hinata iniziò a correre ma si fermò di scatto pensando che non sapesse minimamente dove abitasse Naruto. Estrasse dalla tasca dei pantaloni il telefonino. Aprì la rubrica e cliccò sul numero di Sakura
< Ciao Sakura > disse appena la ragazza accettò la chiamata
< Hinata è successo qualcosa? > domandò preoccupata la ragazza dall’altro capo del telefono, in quanto era raro che la sua amica la chiamasse a quell’ora. Di solito usava mandare messaggi
< Mi serve il tuo aiuto > rispose < Sai per caso l’indirizzo di Naruto? > chiese sperando che la ragazza sapesse dove abitasse l’Uzumaki
< Aspetta un attimo chiedo a Sasuke > rispose l’Haruno < Naruto abita …… > aggiunse subito dopo
< Grazie > disse
< Buona fortuna > affermò Sakura sorridendo chiudendo la chiamata 
Appena chiuse la chiamata, ripose nuovamente il telefonino in tasca, iniziando a correre a perdifiato. Giunta di fronte alla casa del ragazzo, si fermò per riprendere fiato, in quanto non aveva mai corso così in vita sua. Aprì il piccolo cancelletto per dirigersi immediatamente alla porta. Quando fu vicina a questa, estrasse il telefonino per vedere che ora fosse. Quando notò che non fosse l’ora adatta per una visita, pensò di ritornare un’altra volta, ma scartò questa idea in quanto doveva dare subito una risposta a Naruto. Allungo lentamente la mano, tremante, verso il campanello. Appena sentì il rumore di questo, subito allontanò la mano aspettando che qualcuno le venisse ad aprire. In quel momento aveva il cuore al mille. Era nervosa. Sperava che sarebbe riuscita a dire qualcosa, in quanto quando era nervosa, il molto delle volto, non riusciva a dire nemmeno una parola. Quando la porta si aprì, da questa apparì una donna dai capelli rossi fuoco con indosso un grembiule
< N-Naruto è in caso? > chiese balbettando
< Si > rispose la donna, sorpresa di vedere una ragazza tanto carina fuori alla porta di casa sua. Più l’osservava e più credeva di averla già vista. Iniziò a riflettere e all’improvviso nel suo cervello apparì l’immagine della donna dell’atra sera. Doveva dire che si somigliavano parecchio, quindi pensò che quella donna dovesse essere la madre della ragazza. Spalancò gli occhi dallo stupore. Se era vero, questo voleva dire che la ragazza di fronte a lei, era la ragazza che provava qualcosa per suo figlio < Entra > affermò spostandosi leggermente per permettere di entrare alla ragazza
< Permesso > disse una volta oltrepassata la porta
< Vieni con me > affermò Kushina facendo strada. Quando giunsero in cucina, Hinata notò che stessero mangiando, infatti quando Naruto la vide per poco non risciò di soffocare dalla stupore di vederla in casa sua
< Hinata > esclamò sorpreso di vederla
< Prego siediti > disse la donna preparandogli un piatto di ramen
< M-mi dispiace se vi ho disturbato > li informò Hinata < Adesso vado > aggiunse voltandosi
< Non se ne parla proprio > affermò la madre del ragazzo < Come mai sei venuta qui? > domandò
< V-volevo parlare di una cosa con Naruto > rispose voltandosi verso la donna
< È meglio mangiare prima di un discorso > la informò poggiando la ciotola di ramen fumante al fianco del figlio
< O-ok > disse sedendosi ed iniziare a pensare che quella fosse davvero una situazione imbarazzante.
 
Note autore:
Eccoci al tredicesimo capitolo.
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


                                                    CAPITOLO 14
   
Hinata fissava la ciotola fumante di ramen davanti ai suoi occhi, ancora incredula di star seduta al tavolo di casa Uzumaki in procinto di mangiare ciò che avesse cucinato la madre del ragazzo. Anche se aveva cercato di ritornare a casa, la madre di Naruto aveva insistito che restasse a cenare con loro. Le sembrava scortese rifiutare il suo invito a pranzo, quindi decise di accettare la sua proposta.
Era tremendamente imbarazzata, in più questo cresceva per la presenza al suo fianco del ragazzo, che amava, rendendola molto impacciata. Aveva paura che potesse combinare qualche guaio. Notando che la ragazza non avesse ancora provato la pietanza, Naruto pensò che forse ad Hinata non piacesse il ramen. Questo pensiero lo schioccò in quanto quello era il suo piatto preferito, quindi nel caso che si fossero messi insiemi non l’avrebbe potuta portare al suo chiosco di ramen preferito. Pensò che questo non fosse un gran problema, in quanto l’avrebbe amata anche se non le fosse piaciuto il suo piatto preferito.
< Per caso non ti piace? > domandò, voltandosi verso Hinata, mangiando uno spaghetto
< Mangia come si deve > urlò la madre, osservando ciò che il figlio fece, lanciandogli la bottiglia di acqua, la quale lo colpì dritto in fronte, facendo cadere sul tavolo le bacchette. Vedendo ciò Hinata rimase sorpresa, ma grazie a quel lancio della bottiglia, il suo imbarazzo cessò
< Mi hai fatto male > osservò Naruto guardando la madre massaggiandosi la fronte
< Se ti comportassi come un ragazzo normale, non agirei in questo modo > esclamò Kushina spazientita per il comportamento del figlio < Per colpa tua, ho mostrato un lato del mio carattere che non avrei mai voluto mostrare a questo schianto di ragazza > aggiunse osservando la ragazza, le cui gote si arrossarono leggermente per quel complimento appena ricevuto
< Non si preoccupi signora > disse Hinata
< Chiamami Kushina >
< Non si preoccupi K-Kushina > si corresse < Trovo molto carino il modo in cui Naruto mangia > aggiunse, diventando completamente rossa, a causa delle parole che aveva appena detto, abbassando il capo per non far notare ciò. Quelle parole non solo fecero emozionare Naruto, ma il suo volto era dello stesso colore di quello di Hinata. A quella vista, sul volto di Kushina nacque un piccolo sorriso riflettendo sul fatto che i due ragazzi erano fatti l’uno per l’altra, completandosi a vicenda.
< Mangia altrimenti si raffredda > fece notare con voce dolce
< Prima informo a casa che non torno per mangiare > affermò estraendo il telefonino dalla tasca. Una volta mandato il messaggio alla sorella, con il quale le comunicava la sua assenza per cena, ripose il telefonino nuovamente in tasca per poi prendere le bacchette e mangiare il primo boccone.
< È davvero buono > affermò appena assaggiò la pietanza < Complimenti davvero > aggiunse guardando Kushina, la quale divenne rosso per quel complimento ricevuto
< Se dici così mi fai emozionare > disse poggiando le mani sulle guance con l’intento di coprire il rossore
< È davvero buono > continuò facendo aumentare il rossore sulle gote della madre di Naruto
< Questo lo dici solo perché non hai mai mangiato quello di Teuchi > la informò Naruto, irritando la madre < Quello di Teuchi è il migliore del mondo > aggiunse ricevendo una nuova bottigliata in fronte da parte della madre, la quale non era riuscita a contenersi a causa delle parole del figlio
< Se non ti piace, puoi anche non mangiarlo > lo avvisò con sguardo assassino
< No no > urlò Naruto avvicinandosi la ciotola del ramen < Lo mangio, lo mangio > continuò abbracciando la pietanza come se fosse un cucciolo di cane appena nato.
Vedendo ciò, Hinata iniziò a ridere di gusto. Pensò che fosse davvero divertente mangiare a casa Uzumaki. Notando che la ragazza stesse ridendo, i genitori la guardarono inclinando il capo mentre Naruto pensò che fosse davvero carino quando sorrideva.
< Non sei sconvolta da questo? > domandò Kushina, la quale credeva che a quel punto la ragazza avesse abbandonato quella casa di pazzi
< No > rispose Hinata ricomponendosi < Non lo avete trovato carino quando ha abbracciato la ciotola di ramen? > chiese osservando i presenti, rimasti sorpresi da quella domanda
< Credo che è meglio mangiare > fece notare Minato, notando i volti imbarazzati dei ragazzi di fronte a lui, entrambi con il colto chinato ad osservare il ramen di fronte a loro
< Si > affermarono all’unisono sia Naruto che Hinata, la quale non riusciva a credere di aver detto nuovamente una cosa molto imbarazzante.

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< Non ti muovere da lì > la informò Kushina, appena finirono di cenare, alzandosi da tavola < Adesso ti farò vedere le foto più imbarazzanti di Naruto > aggiunse incamminandosi verso la sua camera da letto
< Non credo proprio > urlò Naruto alzandosi di scatto, cominciando a correre cercando di superare la madre per impedirle di metterlo in imbarazzo di fronte alla ragazza verso cui fosse innamorato. Notando ciò, Kushina aumentò il passo, cominciando una gare con il figlio per chi arrivasse primo nella sua stanza, in quanto non voleva perdere in una corsa contro il suo Naruto.
< Non fare a loro. Si comportano sempre così > esclamò Minato alzandosi, iniziando a togliere le ciotole dal tavolo. Hinata senza dire niente, cominciò a dare una mano al padre del ragazzo
< Non ti preoccupare, siediti > la informò osservando che la ragazza lo stesse aiutando a togliere la tavola
< Non si preoccupi, così faremo prima > disse sorridendo continuando nel suo operato. Sentendo ciò, Minato pensò che il figlio dovesse essere molto fortunato, in quanto Hinata era una ragazza d’oro. Una di quelle che non si dovevano far scappare per nessuna ragione al mondo.
< Adesso ho capito da chi Naruto ha preso > affermò Hinata sorridendo
< Diciamo che il carattere è quello della madre, mentre il resto lo ha preso da me > la informò Minato sorridendo, continuando a lavare le ciotole utilizzate per mangiare il ramen. Hinata rimase sorpresa di notare come il sorriso del padre fosse uguale a quello di Naruto. Aveva ragione il genitore del ragazzo quando aveva detto che il ragazzo avesse preso il carattere della madre, mentre l’aspetto esteriore da lui.
< Una cosa che mi ha fatto innamorare di lui è stato proprio il suo carattere > gli comunicò Hinata, non sapendo neanche lei il perché stesse parlando di ciò
< A proposito di questo > esclamò Minato, fermandosi nel lavare le ciotole < Cosa ti ha fatto innamorare di mio figlio? > domandò curioso di sapere cosa avesse fatto scattare la scintilla nel cuore della ragazza, in quanto credeva che fossero due persone completamente diverse. Lo erano anche lui e la moglie, ma nonostante questo si amavano lo stesso, poiché aveva capito durante il tempo che gli opposti si attraggono.
< La prima cosa che mi ha colpito è stata il suo sorriso, il quale contagia tutti coloro che lo vedono. Anche se sei triste o sei infuriato, basta guardare il sorriso di Naruto per far cessare tutto. Ad esempio quando piove, mi basta pensare o osservare Naruto mentre ride per farmi tornare il buon umore. Un’altra sua qualità è il suo carattere grazie al quale riesce a far amicizia velocemente con tutti. In più un’altra sua qualità è il non arrendersi mai. Questo lo si può notare con il basket. Perseverando è riuscito a diventare un ottimo giocatore, grazie al duro lavoro è riuscito a divenire un giocatore fondamentale per la squadra delle medie, ma soprattutto per quella del liceo > rispose Hinata aprendo il suo cuore
< Come sai che si è allenato duramente? > chiese curioso di sapere come la ragazza fosse a conoscenza di questo. Lui e la moglie sapevano che il figlio si fosse allenato duramente, anche la notte, per migliorare le sue qualità, quindi si chiedeva come fosse possibile che anche lei fosse a conoscenza di questo
< Beh > iniziò abbassando il capo < Lo so perché si allenava nel parco vicino casa mia. Ogni sera uscivo di casa per vedere se Naruto si trovasse nel parco. Se lo trovavo mi nascondevo dietro ad un albero e lo osservavo allenarsi per ore intere > affermò continuando a tenere il capo chino, non volendo vedere l’espressione sul volto del padre del ragazzo. Aveva timore di essere giudicata come una stalker avendolo informato di quello
< Quindi restavi ad osservarlo finché non tornava a casa? > domandò per essere certo di aver capito bene
< S-si > rispose balbettando, mentre in lei cresceva il timore di essere giudicata come una poco di buono
< Certo che è stato proprio un baka a non accorgersi della tua presenza > osservò Minato
< Naruto non è un baka > puntualizzò immediatamente Hinata, alzando il capo < è vero, alle volte fa delle cavolate, ma lo fa involontariamente > continuò < Come ad esempio quando ha accettato la scommessa con Gaara. Sono certa che ci deve essere un buon ragione che lo ha spinto a comportarsi in quel modo > aggiunse cercando di difendere l’Uzumaki
< Certo che devi essere molto innamorata di mio figlio > fece notare Minato sorridendo
< Moltissimo > affermò a voce bassa, sorprendendosi subito dopo dal fatto di essere abbracciata
< Grazie per esserti innamorata di mio figlio > disse a voce bassa Kushina, la quale aveva ascoltato tutta la conversazione tra lei e il marito, leggermente emozionata dalle parole della ragazza. Appena Hinata aveva finito di dire quella semplice parole, istintivamente Kushina era corsa ad abbracciarla, volendo esprimere tutta la sua gratitudine, in quanto credeva che fosse una ragazza veramente difficile da trovare in quei tempi.
Hinata sentendo ciò, si voltò leggermente rimanendo meravigliata di vedere alle sue spalle la madre del ragazzo. Credeva che stesse al piano di sopra con Naruto alla ricerca dell’album delle foto. Il suo sangue si bloccò a quella riflessione. Se Kushina si trovava lì, questo voleva dire che anche Naruto era lì. Cercò di dare un’occhiata alle spalle della madre del ragazzo e quando lo vide, vicino al tavolo, con un’espressione meravigliata, il suo volto divenne rosso per l’imbarazzo, in quanto credeva che in quella stanza stessero solo lei e il padre del ragazzo. Se avesse saputo che ci fossero stati anche loro, sicuramente non avrebbe detto tutte quelle cose. Adesso pensava che Naruto la potesse considerare una stalker dal fatto che lo guardasse per ore mentre si allenasse al parco. Distolse subito lo sguardo dal ragazzo, troppo imbarazzata per continuarlo a fissare, continuando ad asciugare i bicchieri
< Adesso vieni con me > disse Kushina prendendo la mano della ragazza, allontanandola dalla cucina < è il momento di vedere le foto > aggiunse sorridendo, già pregustandosi la vendetta da servire al figlio, per quello che avesse dette prima.
Prese dal tavolo l’album fotografico per poi dirigersi sul divano del salone. Superarono Naruto, ancora fermò vicino la porta della cucina, ancora incredulo da quello che avesse sentito. Non poteva credere che Hinata avesse detto quelle parole. Non si era mai reso conto della sua presenza quando si allenava la sera al parco. Pensò che la ragazza provava qualcosa per lui da molto tempo e in tutto quello, lui non aveva fatto altro che farla stare male, continuando ad andare dietro Sakura e non accorgendosi del suo amore
< Questo è Naruto appena nato > sentì dire dalla madre. Al suono di quelle parole, si svegliò ritornando alla realtà. Forse se avesse fatto in tempo, molto probabilmente avrebbe riuscito ad evitare una bella figuraccia.
Hinata più osservava la foto e più credeva al fatto che Naruto era sempre stato carino. In quella foto, si trovava in braccio alla madre con gli occhi chiusi. Pensò che a quel tempo avesse delle guance davvero paffute, da riempirle di baci. A causa di questa riflessione, le sue gote arrossirono leggermente. Questo non passò inosservato a Kushina, la quale voltò pagina
< Credo che possa anche bastare > esclamò Naruto, ergendosi davanti alle due donne. La madre alzò il capo per guardare meglio il figlio negli occhi
< Solo un’altra foto > lo informò, iniziando a girare pagine finché non trovò la foto che volesse far vedere ad Hinata
< Questa è di quando aveva quattro anni. Ricordo che era carnevale e questo birbante non voleva farsi vestire. L’ho iniziato a rincorrere per caso e dopo molto tempo sono riuscita a prenderlo e a vestirlo. > affermò Kushina fiera di quello che avesse fatto.
Hinata osservò la foto, rimanendo sorpresa in quanto avrebbe immaginato di vedere la foto con Naruto vestito da carnevale, mentre in quell’immagine Naruto era nudo sul letto. Doveva dire che anche quando era un bambino era davvero carino. Nonostante ciò il suo sguardo cadde nelle parte basse. Kushina quando si accorse di ciò, decise di mettere in imbarazzo il figlio
< Credo che adesso sia cresciuto > affermò facendole l’occhiolino, facendo diventare il volto di Hinata rosso per l’imbarazzo. Vedendo ciò Naruto iniziò a preoccuparsi, quindi decise di sporgersi leggermente per osservare che foto la madre avesse fatto vedere ad Hinata.  Quando osservò la foto di lui nudo sul letto, il suo volto andò a fuoco < Sono certa che sia cresciuto > continuò la madre
< Cosa è cresciuto? > chiese Naruto preoccupandosi leggermente della risposta a quella domanda
< Il tuo uccello > rispose sorridendo mentre i volti dei ragazzi avevano preso il colore della lava incandescente
< Adesso basta > affermò Naruto prendendo la mano della ragazza ed uscendo velocemente di casa
< Credo che hai esagerato > fece notare Minato poggiato alla porta della cucina
< Se non avessi fatto così, non avrebbero mai parlato > affermò Kushina compiaciuta che il suo piano avesse funzionato.

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Chiusa la porta di casa, Naruto cominciò a correre, non lasciando andare la mano di Hinata, con destinazione il parco vicino casa sua. Giunti lì, si diresse vicino le altalene, dove appena raggiunte lasciò andare, controvoglia la morbida mano di Hinata, per sedersi su una delle due altalene. La stessa cosa fece la ragazza, dondolandosi leggermente con lo sguardo verso il basso. Non sapeva proprio cosa dire per porre fine a quel silenzio. Nel parco silenzioso, quella quiete era interrotta solo dal rumore della catena dell’altalena della ragazza. Naruto stava ancora riprendendo fiato a causa della corsa. Adesso che erano rimasti solo loro, non riusciva a pensare niente di buono da dire. Sapeva che se avrebbe aperto bocca, sicuramente avrebbe detto qualche cavolata delle sue. Quindi decise che per il momento sarebbe stato in silenzio, mentre pensava qualcosa di sensato da dire.
< È proprio simpatica tua madre > disse Hinata interrompendo quella tranquillità
< Per caso volevi dire fastidiosa > la corresse Naruto, non credendo alle sue orecchie. Avrebbe scommesso che la ragazza avrebbe detto che la madre fosse davvero fastidiosa, mentre in realtà aveva trovato il suo genitore simpatico. Non riusciva ancora a credere alle sue orecchie. Pensò che qualsiasi altra ragazza avrebbe trovato sua madre fastidiosa, mentre lei simpatica
< Non è vero è una donna molta simpatica > confermando quello che avesse detto poco prima
< Hai sempre visto i miei allenamenti? > chiese cambiando discorso, anche se quella era una domanda un po’ imbarazzante
< S-si > rispose balbettando la ragazza abbassando il capo < Ti osservavo dietro quell’albero > aggiunse indicandolo
< Scusa > con voce bassa, abbassando il capo
< Per cosa? > domandò Hinata
< Per non essermi mai accorto della tua presenza > rispose Naruto maledicendosi per non aver compreso prima quello che lei provasse nei suoi confronti
< Eri troppo impegnato ad allenarti per notare la mia presenza > lo informò Hinata < Ammiro questo lato di te > continuò, facendo alzare di scatto il capo del ragazzo < Metti sempre tutto te stesso nelle cose che fai. Questo è una cosa da apprezzare > aggiunse sorridendo. Il cuore dell’Uzumaki accelerò ascoltando quelle semplici parole.
< Riguardo a quello che ti ho detto oggi pomeriggio ... > iniziò
< Ho riflettuto > intervenne Hinata interrompendolo < Su quello che hai detto. Nonostante credo che sia una cosa da irresponsabile aver accettato una scommessa come quella, io ti amo lo stesso. So che c’è un motivo se l’hai accettata, altrimenti non avresti agito così > lo informò, sorprendendo Naruto
< L’ho fatto solo perché aveva paura che Gaara ti potesse far del male. Avevo notato che avete iniziato a trascorrere moto tempo insieme a te. Ero geloso di questo, quindi quando mi propose quella scommessa, ho subito accettato. Se avessi vinto lo avrei allontanato da te, così ti avrei tenuta tutta per me > affermò
< Non dovevi comportarti in quel modo > gli comunicò la ragazza < In quanto io sono sempre stata solo tua > aggiunse sorridendo dolcemente.
Naruto al suono di quelle parole, si alzò dall’altalena, ponendosi di fronte ad Hinata, sorpresa di quel comportamento, bloccando il suo dondolio. Naruto si inginocchiò, le prese la mano
< Hinata Hyuga vorresti essere la mia ragazza? > domandò guardandola negli occhi
< S-si > rispose balbettando, iniziando a sentire gli occhi inumidirsi. Al suono di quella semplicissima parola, Naruto gli mostrò il suo migliore sorriso. Si alzò e si avvicinò piano al viso della ragazza, donandole un dolcissimo bacio. Quando si staccò notò le lacrime scendere dagli occhi della ragazza, la quale piangeva ma allo stesso tempo sorrideva
< Cos’è successo? > chiese
< Sono solo felice. Questo è il più bel giorno della mia vita > affermò mostrandogli il suo miglio sorriso. Vedendolo Naruto la strinse a se
< Non ti lascerò mai > disse sussurrando al suo orecchio, stringendo ancora di più Hinata a se. Mentre Hinata si beava del torpore proveniente dal corpo del ragazzo, incredula ancora degli avvenimenti di quel giorno. Sicuramente non avrebbe mai dimenticato quella giornata piena di felicità.

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 L’abbracciò fu sciolto a causa dell’improvviso suono del telefonino, che segnalava l’arrivo di un nuovo messaggio, della ragazza. Controvoglia i ragazzi dovettero allontanarsi, permettendo ad Hinata di estrarre il proprio telefonino dalla tasca del pantalone e controllare chi avesse interrotto quel bellissimo momento. Quando vide che la sorella le aveva detto di tornare a casa, curiosa vide l’ora sul telefono, sorprendendosi di come fosse tardi
< Problemi? > domandò Naruto
< Devo tornare a casa > rispose tristemente Hinata abbassando il capo. Non aveva nessuna voglia di tornare a casa. Voleva trascorrere altro tempo con Naruto, il quale aveva anche lui la sua stessa intenzione. Non aveva nessun desiderio di separarsi dalla ragazza. Nonostante questo pensò che non fosse un buon motivo per non tornare a casa. Non voleva che Hinata potesse essere rimproverata per colpa sua. Non lo avrebbe mai permesso questo. Controvoglia decise di accompagnarla a casa. Le strinse la mano ed iniziò ad incamminarsi, fermandosi all’ingresso del parco, guardandosi intorno
< Cosa fai? > domandò Hinata non capendo cosa stesse facendo il ragazzo
< Non so dove andare > rispose voltandosi verso di lei. Sentendo ciò Hinata sorrise di gusto, pensando che qualunque cosa Naruto facesse, la metteva di buon umore
< Bastava che chiedessi a me > lo informò asciugandosi le lacrime agli occhi. Aumentò la stretta alla mano del ragazzo, per paura che questo potesse allentarla, iniziando a condurlo verso casa sua. Durante il tragitto i due non dissero nessuna parola, beandosi di quella sensazione di pace che regnava nei loro cuori, i quali non avevano rallentato nemmeno una volta di battere veloci.
< Questa è casa mia > esclamò Hinata, una volta giunta fuori casa sua. Controvoglia i ragazzi allentarono la presa della mano, iniziando a sentire freddo all’arto < Io entro > affermò avvicinandosi al ragazzo, alzandosi sulle punte per donare un piccolo bacio sulla sua guancia, facendolo rimanere incredulo dinanzi a quel comportamento della ragazza. Non si aspettava una cosa del genere da una ragazza timida come Hinata.
< A domani > affermò Naruto con un sorriso da ebete, che Hinata trovò al quanto affascinante
< Cosa sta succedendo qui? > domandò una persona al loro fianco, facendo raggelare entrambi sul posto. I due si voltarono e quando Hinata vide la persona di fronte a lei
< Cazzo > disse tra se e se
 
Note autore:
Eccoci al quattordicesimo capitolo. Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare LFire , Hima_chan , Itacina per aver aggiunto la storia tra le preferite e un ringraziamento a tutti i lettori silenziosi.
Non andate da nessuna parte in quanto oltre a questo capitolo, è presente anche un extra della storia “Uzumaki Company”
Alla prossima

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Capitolo 15
*** Capitolo 14.5 ***


*Come ho detto nel capitolo 14 questo è una doppia pubblicazione.                                              

                                      EXTRA

< Signore > esclamò la segretaria dietro la sua scrivania < Torna già a casa? > domandò notando che il suo capo avesse tutto con se, dal cappotto alla borsa con dentro i documenti che avrebbe guardato una volta tornato a casa
< Si > rispose voltandosi verso la donna < Oggi è il compleanno di mio figlio > aggiunse sorridendo. Aveva promesso al figlio di rientrare prima per festeggiare con lui e tutti i suoi amici il suo compleanno. Se avesse fatto tardi, sicuramente non lo avrebbe perdono per quel piccolo sbaglio.
< È il compleanno di Boruto? > chiese curiosa di sapere se avesse indovinato, visto che il suo capo avesse altri due figli
< Oggi compie 15 anni > rispose il capo sorridendo, ricordando, come se fosse allora, il giorno in cui nacque il suo primogenito. Aveva pianto come un bambino appena vide la sua Hinata con in braccio il loro bambino. Il solo ricordare ciò, lo rendeva di buon umore, facendogli venire una gran voglia di rientrare immediatamente a casa. < Ti ho detto un milione di volte di chiamarmi Naruto, non signore > aggiunse informando la sua segretaria
< Veramente vostra moglie mi ha proibito di chiamarvi per nome > gli comunicò, meravigliando Naruto di quelle parole in quanto non credeva possibile che la sua dolcissima moglie si fosse comportata in quel modo
< Non ti preoccupare, con lei ci parlo io > la informò salutandola, entrando in ascensore dove digitò il pulsante del parcheggio. Appena le porte si aprirono, si diresse a passo svelto verso la postazione dove avesse parcheggiato l’auto. Raggiunta l’aprì per poi accenderla, partendola a tutta velocità verso casa.

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< Papa quando torna? > domandò un bambino guardando la madre negli occhi
< Vedrai che tra poco sarà qui > rispose prendendo in braccio il bambino, voltandosi verso la porta sperando che il marito tornasse a casa in tempo per la torta, per poi riportare lo sguardo sugli amici del figlio, il quale stava parlando con la sorella
< Boruto >lo chiamò facendolo voltare verso di se < Dov’è Shikadai? > chiese non vedendo il ragazzo insieme a loro
< Non lo so > mentì, in quanto sapeva perfettamente che la sorella provava qualcosa verso il suo amico. Non gli piaceva particolarmente l’idea di vedere la sorella insieme a Shikadai, in quanto lo reputava un bambino molto svogliato. Vedeva vicino alla sorella un tipo come lui, allegro simpatico e non uno che preferisse sempre dormire
< OK > disse allontanandosi, continuando la ricerca dell’amico del fratello. Da quando la festa era iniziata, lo aveva visto solo per cinque minuti, per poi sfuggire alla sua vista. Aveva cercato nella stanza del fratello, credendo che Shikadai fosse andato lì a riposarsi. Ma una volta entrata rimase triste non vedendolo sdraiato sul letto. Decise di uscire in giardino, visto che era l’unico posto dove non avesse controllato. Aprì la finestra che portava nel grande giardino dietro casa Uzumaki, dando piccole occhiate. Sospirò non trovandolo da nessuna parte. In quel momento pensò che non avesse ancora vista nel luogo conosciuto solo da loro due. Cominciò a correre verso quel posto con la speranza crescere in lei. Quando arrivò sorrise, notando la presenza di Shikadai, dormire disteso. Si avvicinò lentamente cercando di fare il meno rumore possibile. Si sdraiò di fianco al ragazzo, poggiando dolcemente la testa sul suo petto in modo da non svegliarlo. Respirò profondamente il profumo del ragazzo, imprimendolo nella sua mente quel momento. Chiuse gli occhi, per poi riaprirli di scatto, notando come il suo corpo fosse molto più vicino a quello del ragazzo. Sorpresa di ciò, alzò lentamente il capo, incrociando lo sguardo con quello del ragazzo
< Hai impiegato più tempo del previsto per trovarmi > osservò sorridendo, sorprendendo Himawari da quelle parole. Non credeva che il fratello gli avesse detto che lei provava qualcosa per lui. Pensò che molto probabilmente era arrivato da solo a questa conclusione in quanto era un ragazzo molto intelligente. Non sapeva come controbattere a quelle parole, in quanto non sapeva proprio cosa dire.
< Credevo che mi avresti trovato subito > affermò distogliendo lo sguardo da quello della ragazza
< Ho controllato tutta casa > disse alzando il busto < Non è colpa mia se tu ti nascondi sempre > aggiunse
< Per farmi perdonare > disse allungando il braccio < Ti dono questa > aggiunse posizionando sopra il suo orecchio una piccola margherita
< Ti dono molto > affermò sorridendo, provocando un leggero rossore sulle guance della ragazza, la quale non si aspettava minimamente una cosa come quella. Pensò che forse aveva qualche piccola possibilità di attirare l’attenzione del ragazzo, il quale quando vide il volto di Himawari rosso, pensò che fosse davvero carino. In quel momento sentì il cuore battere un po’ più veloce del normale
< G-grazie > disse balbettando abbassando il capo, sentendo il suo cuore battere all’impazzata per quel piccolo gesto del ragazzo.
< È meglio che torniamo dentro > affermò alzandosi aiutando Himawari ad alzarsi ed incamminarsi verso caso, non lasciando la mano della ragazza, il cui viso era diventato di un rosso acceso.

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< Sono tornato > urlò Naruto aprendo la porta. Il piccolo di casa, quando sentì la porta di casa aprirsi, volle scendere immediatamente a terra per poi correre verso il padre, che dopo aver chiuso la porta, vide avvicinare a lui il suo terzogenito. Si abbassò, allargando le braccia invitandolo a correre. Il piccolo non se lo fece ripetere due volte, iniziando a correre più velocemente che potesse per poi tuffarsi tra le braccia del padre felice
< Sono tornato Minato > disse sorridendo abbracciando forte il figlio, il quale era molto contento di veder il proprio genitore tornare presto dal lavoro
esclamò Hinata con le braccia incrociate al petto. Quando notò quella posizione, Naruto pensò che molto probabilmente avrebbe ricevuto una bella lavata di capo dalla moglie. Ma questa lo sorprese donandogli un tenero bacio sulle labbra
< Non sei arrabbiata? > domandò non capendo il perché di quella posizione poco prima
< Se fossi arrivato più tardi sarei molto arrabbiata, ma visto che hai fatto in tempo sono molto contenta di vederti > rispose sorridendo < Adesso è il momento della torta > aggiunse voltandosi verso i bambini che urlarono dalla gioia.
< Dov’è Himawari? > domandò non vedendo la figlia da nessuna parte
< È uscita fuori al giardino > rispose un amico di Boruto, il quale drizzò la schiena sentendo quelle parole. Aveva visto andare Shikadai in giardino, quindi questo voleva dire che quei due stavano soli soletti
< Nooooo > urlò, a quel pensiero, correndo vicino alla finestra, spaventando i presenti, i quali lo seguirono a ruoto, sorpresi di vedere avvicinarsi alla casa, Shikadai ed Himawari passeggiare mano nella mano
< Cosa vuol dire quello? > domandò Naruto voltandosi verso la moglie, felice per la figlia
< Non lo saprei proprio > rispose sperando che il marito non facesse nessuna scenata davanti agli amici del figlio
Quando i due entrarono, tutti gli sguardi dei presenti erano puntati su di loro. Himawari abbassò il capo, in quanto non gli piaceva molto stare al centro dell’attenzione
< Cosa vuol dire questo? > chiese Boruto indicando le loro mani. Shikadai abbassò il capo osservandole, per poi guardare Boruto e scrollare le spalle. Sapeva che facendo così, avrebbe fatto innervosire il suo amico. Infatti Boruto si avvicinò, allontanando con la forze le mani dei due ragazzi, i quelli le riportarono nuovamente come prima, innervosendo ancora di più Boruto, il quale si voltò verso il padre
< Non dici niente? > domandò sperando che lo appoggiasse.
< Credo che sia meglio che lasci andare la mano di mia figlia > affermò guardando Shikadai, il quale nonostante quell’affermazione, aumentò la stretta < Sarebbe ideale che tu lasciassi andare la mano di mia figlia > continuò con voce seria, notando che il ragazzo non stesse ascoltando il suo consiglio
< Non credo proprio > disse Shikadai sfidando l’uomo, il quale pensò che il ragazzo somigliasse proprio al suo amico < Non ho intenzione di lasciare la mano della ragazza di cui sono innamorato > aggiunse facendo arrossire la ragazza al suo fianco, non credendo alle parole appena uscire dalla bocca dell’amico di suo fratello. Al suono di quelle parole, Naruto non ci vide più dalla rabbia. Si avvicinò ai due e con uno strattone allontanò, di forza, la figlia dal ragazzo.
< Sei un baka papà > affermò Himawari correndo al piano di sopra, facendo rimanere il padre sorpreso da quelle parole.
< Ho fatto qualcosa di male?> chiese voltandosi verso la moglie, incredula di come suo marito si fosse comportato
< Come ha detto tua figlia, sei un baka > rispose, salendo al piano di sopra per vedere come stesse Himawari

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Salite le scale Hinata si avvicinò alla porta della stanza della figlia
< Himawari > la chiamò bussando alla porta
< Lasciatemi sola > urlò singhiozzando la ragazza da dentro la stanza
< Non fare così > disse < Non era intenzione di tuo padre comportarsi in quel modo > continuò < Lo sai è fatto così > aggiunse cercando di giustificare il comportamento del marito. Lei si era abituata al carattere di Naruto, mentre i figli a quanto pareva non ancora
< Voglio stare sola > urlò nuovamente. Sentendo ciò Hinata decise di aprire la porta ed entrare a confortare la figlia, ma proprio quando stava spingendo verso il basso la maniglia, venne fermata dalla mano di Naruto, il quale disse a voce bassa “Ci penso io”.  Ascoltando ciò, Hinata fece cenno di sì con il capo, allontanandosi, lasciando i due discutere da soli, sapendo che in poco tempo suo marito avrebbe risolto il problema, come faceva sempre.
Naruto aprì la porta, vedendo la figlia seduta sul letto asciugarsi le lacrime. Quando la vide, il suo cuore si strinse in quanto capì che se in quel momento la figlia stesse piangendo era solo colpa sua. Lentamente la raggiunse, sedendosi accanto a lei sul letto
< Scusa > iniziò guardando la foto appesa al muro, che ritraeva lui e la figlia abbracciati. Vedendola sorrise ricordando quando quella foto fu scattata < Non volevo comportarmi in quel modo > continuò volgendo lo sguardo alla figlia, ancora con il capo chino < è solo che non voglio lasciarti andare. Per me sei sempre la mia piccola principessina > aggiunse sorridendo
< Papà > disse Himawari alzando il capo volgendolo verso il padre < Io sarò sempre la tua principessina, solo che adesso ho trovato una persona con la quale voglio trascorre gran parte della mia vita > aggiunse sorprendendo il padre
< È solo che non capisco cosa ci trovi in quel scansafatiche di Shikadai > osservò non capendo cosa la figlia trovasse di affascinante nel figlio del suo amico
< Per prima cosa, trovo Shikadai molto affascinante > affermò mettendo in chiaro il primo punto < Inoltre è vero che è uno scansafatiche, ma nonostante questo quando deve fare qualcosa si impegna al massimo per concluderla. Amo tutto di Shikadai > aggiunse, mentre Naruto sospirò sentendo ciò < Lo sai, una volta ho sentito per sbaglio una conversazione tra la mamma e zia Sakura > lo informò attirando la sua attenzione < Durante la quale la zia chiedeva a mamma come faceva a sopportare un baka come te. Lei rispose che se anche hai dei difetti, lei ama tutto di te. Addirittura disse che la sua vita sarebbe stata troppo tranquilla se non ti avesse conosciuto. Disse che ringraziava ogni singolo giorno dio per avervi fatto incontrare > continuò < Quindi spero che mi lascerai andare per la mia strada > aggiunse alla fine alzandosi dal letto ed avvicinandosi alla porta.
Naruto rimase seduto sul letto anche quando la figlia scese al piano di sotto. Iniziò a pensare a quello che Himawari avesse appena detto. Ascoltare le parole che la moglie disse alla loro amica Sakura, scaldarono il suo cuore, facendogli ricordare di avere al fianco una donna d’oro.

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< Tutto bene? > domandò Hinata, ferma alla fine delle scale, appena vide la figlia scendere
< Si > rispose sorridendo raggiungendo Shikadai, il quale appena la vide sorrise. Guardandoli Hinata pensò che i due formasse proprio una bella coppia, anche se un po’ strana. Sorrise a quel pensiero per poi incamminarsi verso il tavolo per iniziare a tagliare la torta. Proprio quando stava facendo il primo passa, qualcuno bloccò il braccio, facendola voltare ed essere abbracciata. Rimase colpita da ciò
< A cosa devo questo abbraccio? > domandò alzando il capo, incrociando gli occhi azzurri del marito
< Sono davvero fortunato ad essermi innamorato di una donna come te > la informò abbracciando ancora di più la moglie, la quale ricambiò. Una volta allontanatosi, Naruto non contento, gli donò un dolce bacio a fior di labbra, che fece arrossire la donna. Rise vedendo ciò, pensando che da quando l’aveva incontrata non era affatto cambiata.
< Ti amo alla follia > affermò Hinata sorridendo abbracciando nuovamente Naruto, il quale le donò un piccolo bacio sulla fronte, ricordandosi, l’indomani, di ricordare alla segretaria di chiamarlo “Signore” e non “Naruto”.
 
Note autore:
Ecco a voi un piccolo capitolo extra della mia precedente storia “Uzumaky Company”. Spero che sia stato di vostro gradimento.
Alla prossima.

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


                                     
                                                                CAPITOLO 15

< Questa è casa mia > esclamò Hinata, una volta giunta fuori casa sua. Controvoglia i ragazzi allentarono la presa della mano, iniziando a sentire freddo all’arto < Io entro > affermò avvicinandosi al ragazzo, alzandosi sulle punte per donare un piccolo bacio sulla sua guancia, facendolo rimanere incredulo dinanzi a quel comportamento della ragazza. Non si aspettava una cosa del genere da una ragazza timida come Hinata.
< A domani > affermò Naruto con un sorriso da ebete, che Hinata trovò al quanto affascinante
< Cosa sta succedendo qui? > domandò una persona al loro fianco, facendo raggelare entrambi sul posto. I due si voltarono e quando Hinata vide la persona di fronte a lei
< Cazzo > disse tra se e se, capendo a chi appartenesse quella voce
< Hinata > disse < Chi è questo ragazzo? > domandò indicando la persona al fianco della figlia
< È Naruto > rispose la ragazza < è il mio fidanzato > aggiunse a voce bassa, sperando che il padre non riuscisse a sentire quelle semplici parole. Sapeva che se fossero giunte al suo orecchio, sarebbe uscito fuori di testa, poiché gli aveva detto un’infinità di volte che sarebbe stato lui a trovare l’uomo ideale per lei. Per adesso doveva solo concentrarsi sullo studio e non pensare all’amore, poiché quest’ultimo per lui era una cosa secondaria.
< Per caso hai detto che è il tuo fidanzato? > chiese scandendo bene le parole, per far capire bene alla figlia la domanda che le aveva appena posta, sperando di non aver sentito bene quello che Hinata avesse detto poco prima
< Si, sono il suo fidanzato > rispose Naruto per la ragazza, con voce chiara e forte, stringendo la mano di Hinata, la quale si voltò a guardarlo sorridendo. Appena sentì le parole del ragazzo, il padre della ragazza sospirò scuotendo il capo. Non poteva credere che la figlia avesse fatto tutto quello che lui le aveva detto di non fare. Le aveva ribadito mille volte il fatto che sarebbe stato lui a presentarle un ragazzo degno di lei, ma sfortunatamente lei aveva fatto tutto l’incontrario. Un comportamento del genere se lo sarebbe aspettato da Hanabi, la quale si ribellava sempre a tutto che lui diceva, non certo da Hinata, la quale obbediva sempre a tutto quello che lui dicesse. Sospirò nuovamente, intuendo che per far terminare quella relazione, sarebbe dovuto intervenire lui, poiché solo osservandolo non reputava, il ragazzo di fianco alla figlia, degno di starle accanto. Solo dandogli un’occhiata, poté capire quanto il ragazzo fosse un’idiota, anche se aveva apprezzato il fatto che avesse risposto lui, al posto della figlia, alla sua domanda. Questo aveva dato un punto a suo favore. Purtroppo non bastava questo per fargli cambiare idea.
  In quel momento la madre di Hinata aprì la porta di casa per andare in ricerca della figlia, ma si fermò appenò notò la presenza di Hinata, Naruto e del marito fuori alla loro casa. Tirò un sospiro di sollievo vedendo i ragazzi insieme. Questo voleva dire che avessero risolto tutti i problemi.  Pensò però che adesso il problema più grande era convincere suo marito. Conoscendolo sapeva perfettamente che si sarebbe opposto con tutte le sue forze.
< Hinata > la chiamò la madre attirando l’attenzione della figlia, la quale appena sentì la voce della madre tirò un sospiro di sollievo. Si voltò verso il genitore felice di vederla avvicinarsi < Cosa state facendo qui fuori? > domandò non capendo il perché non avesse fatto entrare in casa il ragazzo
< Stavamo giusto per entrare > rispose il marito voltandosi verso la moglie, la quale avrebbe scommesso un milione su quelle parole del proprio consorte
< Entriamo > affermò invitando anche il ragazzo di fianco alla figlia
< Lui stava tornando a casa > la informò il marito.
< Accetto volentieri l’invito > disse Naruto raggiungendo la donna, la quale pensò che il ragazzo fosse davvero coraggioso per sfidare il marito. Pensò che molto probabilmente, Naruto non sapesse chi fosse il marito per questo aveva detto quelle parole. Nonostante ciò pensò che avesse coraggio da vendere e pensò, per la prima volta, che molto probabilmente la figlia avesse fatto bene ad innamorarsi di un ragazzo come lui.
< Ok, allora andiamo > sorridendo
< Aspetta un attimo > urlò il marito, bloccando tutti lì < Non se ne parla proprio che questo ragazzo mette piede in casa nostra > affermò
< Perché dici così? > chiese la moglie non capendo il perché il marito non desse almeno una piccolo opportunità al ragazzo
< Mi è bastata un’occhiata per notare che non è per niente adatto a nostra figlia. Inoltre credo che sia un’idiota patentato > rispose senza mezze misure, mentre la moglie sentendo ciò, diede ragione al marito per quanto riguardava l’ultima parte in quanto solo un’idiota si sarebbe comportato come lui. Questo pensiero lo tenne per se, poiché se il marito fosse venuto a conoscenza della scommessa fatta dal ragazzo, sicuramente non gli avrebbe concesso nessuna chance.
< Naruto non è un’idiota > urlò Hinata, sorprendendo i suoi genitori, i quali non si aspettavano una cosa del genere dalla figlia, la quale era sempre stata una ragazza calma e tranquilla che non alzava mai la voce < Non ti permetto di dire queste cose. Per lo più non lo conosci nemmeno > aggiunse stringendo la mano del ragazzo, rimasto anch’esso meravigliato dal comportamento della ragazza, incamminandosi in casa
< Credo che dovresti dare una piccola possibilità a quel ragazzo > osservò la madre, dopo che Hinata era entrata in casa seguita da Naruto, anzi dopo che trascinò il ragazzo all’interno della loro abitazione
< Non credo proprio > affermò il marito
< Anche se non sembra, avete qualcosa in comune > disse la moglie, attirando l’attenzione del consorte, il quale non credeva a quelle parole, in quanto pensava che Naruto fosse completamente diverso da lui
< La prima cosa è che volete molto bene ad Hinata > disse < La seconda è che entrambi amate il basket > aggiunse, poiché sapeva perfettamente che il basket fosse lo sport preferito del marito.
< Come lo sai che ama il basket? > chiese
< Lo so perché, Hinata mi ha detto che gioca nella squadra del liceo > rispose mentendo sul fatto che la figlia glielo avesse detto. Sentendo ciò, al padre di Hinata venne una strana idea in mente. Entrò di corsa in casa passando i ragazzi, seduti sul divano nel salone, salendo di corsa al piano di sopra. Dopo dieci minuti scese, indossando una tuta e con in mano il pallone da basket
< Come mai sei vestito in questo modo? > domandò esterrefatta Hanabi vedendo il padre conciato in quel modo
< Perché adesso io e questo ragazzo andremo a giocare un po’ a basket, mentre voi resterete qui > rispose guardando Naruto < Sempre se hai il coraggio di sfidarmi > aggiunse, sperando che il ragazzo reagisse a quelle parole
< Andiamo > affermò alzandosi dal divano, seguendo il padre della ragazza, ma mentre stava chiudendo la porta
< Aspetta Naruto > urlò Hinata raggiungendolo < Non devi farlo se non vuoi > disse sperando che il ragazzo non facesse stupide
< Non ti preoccupare > affermò accarezzandogli dolcemente la guancia < Andrà tutto bene > aggiunse baciandole affettuosamente la fronte per poi chiudere la porta e raggiungere di corsa il padre della ragazza, il quale lo stava aspettando in strada
< Vedrai che andrà tutto bene > disse Hanabi abbracciando lo sorella, la quale non sapeva cosa pensare.
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Durante il tragitto dalla casa di Hinata al parco, il padre della ragazza non disse una parola. Naruto non sapeva come comportarsi con il genitore della fidanzata. Decise che per il momento era meglio rimanere in silenzio, cosa molto difficile per lui, altrimenti sicuramente avrebbe detto qualche cavolata delle sue, facendo innervosire ancora di più il padre di Hinata. Giunti al parco e raggiunto il capo da basket, Hiashi Hyuga, padre della ragazza, lanciò la palla a Naruto
< Adesso vedremo quanti tiri riuscirai a segnarmi > affermò con tono di sfida < Se arriverai a 20, allora accetterò la vostra relazione mentre se perdi, la lascerai stare > aggiunse
< Mi dispiace ma non posso accettare queste condizioni > disse Naruto, sorprendendo Hiashi, il quale credeva che avrebbe accettato all’instante
< Perché non puoi? > domandò < Forse credi di non potermi battere? > chiese cercando di stuzzicarlo con delle piccole frecciatine
< Con tutto il rispetto > iniziò Naruto prendendo un piccolo respiro, riflettendo sulle giuste parole da usare < Credo che vincerei ad occhi chiusi contro di lei > rispose, innervosendo non poco Hiashi con quelle parole < Il problema è che non voglio fare nuovamente lo stesso errore che ho già commesso una volta > aggiunse < Tengo troppo ad Hinata per cadere nuovamente in uno sbaglio come questo > continuò
< Se sei un vero uomo devi sfidarmi, altrimenti sei solo un pappamolla > urlò Hiashi
< Non posso farlo > disse Naruto abbassando il capo, credendo che fosse la cosa giusta da fare. Già una volta aveva accettato una scommessa stupida come quella ed aveva perso la partita ma aveva anche fatto soffrire Hinata, la quale non meritava nuovamente di soffrire per un suo sbaglio
< Sei proprio un pollo > affermò Hiashi incominciando ad imitare un pollo
< Non lo sono > urlò Naruto irritato dal comportamento dell’uomo
< Se non lo sei dimostramelo e sfidami > affermò posizionandosi, sicuro che il ragazzo dopo quello avrebbe sicuramente accettato le sue regole
< Lo ha volute lei > disse Naruto con sguardo serio, deciso a terminare quella sceneggiata il più presto possibile.
 
Intanto a casa Hyuga, Hinata sembrava un’anima in pena. Da quando Naruto era uscito di casa, aveva cominciato ad andare avanti ed indietro nel salone, guardando costantemente l’orologio.
< Se continui così, mi fai venire l’ansia anche a me > esclamò Hanabi non sopportando di vedere la sorella maggiore in quello stato. Sentendo ciò Hinata si bloccò sul posto
< Scusa > disse voltandosi verso la sorella minore, abbassando il capo, consapevole che il suo comportamento stava innervosendo anche Hanabi. Non poteva farci niente, non riusciva a stare calma. Era già passata mezz’ora da quando Naruto ed il padre erano usciti di casa. Credeva che avrebbero impiegato massimo quindici minuti, ma invece purtroppo stavano impiegando più tempo del previsto. Questo la stava agitando.
< Siediti vicino a me > invitandola ad accomodarsi sul divano del salone. Pensò che forse in quel modo la sorella si sarebbe calmata, ma non fu così. Infatti appena Hinata raggiunse Hanabi sul divano, iniziò a muovere freneticamente la gambe, infastidendo ancora di più Hanabi, la quale all’iniziò cercò di sopportare ma dopo cinque minuti di continuo tremolio, non riuscì a resistere
< Non c’è la faccio più > urlò < Sembri un tesmed > aggiunse alzandosi dal divano
< S-scusa > disse balbettando Hinata chinando il capo
< Se sei tanto nervosa, perché non vai a vedere cosa stanno facendo? > domandò, pensando che forse in quel modo la sorella si sarebbe calmata
< Ma papà ha detto che dovevamo restare qui > rispose alzando il capo, guardandola negli occhi. Sentendo ciò Hanabi sbuffò
< Per una volta nella vita, ignora quello che nostro padre dice e fai quello che vuoi fare > affermò. Quelle semplici parole fecero riflettere Hinata, la quale si alzò di scatto dal divano per poi uscire velocemente di casa con destinazione il parco. Vedendo ciò Hanabi sorrise soddisfatta del fatto che la sorella, per una volta tanto, avesse fatto la cosa che voleva fare.
Raggiunse il parco velocemente, posizionandosi dietro l’albero dal quale osservava sempre Naruto allenarsi. Portò lo sguardo immediatamente sul ragazzo e sul padre, presi ancora dalla loro partita.
< Credevo che fossi molto più forte > disse Hiashi mentre continuava a marcare stretto Naruto, il quale aveva trovato non poche difficoltà in quella piccola partita. Credeva che il padre di Hinata fosse scarso, invece doveva ammettere che sapesse giocare molto bene. Gli stava dando dei bei grattacapi, ma nonostante questo doveva vincere assolutamente per il bene suo e di Hinata. Questa volta non avrebbe accettato minimamente una sconfitta. Cercò di scollarsi la marcatura asfissiante del padre della ragazza
< Stia zitto > disse non riuscendo a superarlo, incominciando a pensare a come potesse oltrepassarlo. Vedendo Naruto in difficoltà, Hinata cominciò a preoccuparsi. Sapeva che il padre fosse molto bravo a giocare a basket, in quanto la madre le aveva detto che Hiashi aveva praticato quello sport dalle medie fino alle superiori vincendo anche qualche campionato nazionale. Sapeva che la sfida che stava praticando Naruto era molto difficile. Voleva fare qualcosa per aiutarlo, ma non sapeva cosa poteva fare lei, che era negata in tutti gli sport. In quel momento gli venne che forse c’era qualcosa che potesse fare anche lei per aiutare il ragazzo che amava per vincere.
< Credo in te Naruto > urlò di fianco all’albero, sorprendendo i due concentrati a giocare. < Sono sicura che c’è la farai > urlò ancora più forte di prima, non sapendo neanche cosa avessero messo in palio i due. Vedendola Naruto sentì scorrere in lui nuove energie grazie alle quali riuscì a superare il padre della ragazza e a segnare l’ultimo punto. Appena mise a segno l’ultimo canestro, raggiunse immediatamente Hinata abbracciandola forte
< Ti amo > disse
< Anche io > aumentando ancora di più la stretta intorno al ragazzo, per paura che quest’ultimo si allontanasse
< È meglio che mi allontano. Sono tutto sudato > osservò cercando di distanziarsi dalla ragazza, la quale sentendo quelle parole lo stinse ancora più forte
< Non mi interessa > affermò facendo sorridere Naruto, il quale pensò di essersi innamorato, fortunatamente, di una ragazza d’ora.
Hiashi vedendo i due abbracciati, pensò che forse formassero una bella coppia. Raccolse il pallone e senza disturbarli iniziò ad incamminarsi verso casa, decidendo di rimanere soli la giovane coppietta.
< Sono a casa > esclamò aprendo la porta, venendo subito raggiunto dalla moglie e dalla figlia, le quali quando sentirono la porta aprirsi si fiondarono immediatamente vicino ad essa
< Com’è andata? > domandò Hanabi impaziente di sapere cosa fosse successo
< Ho perso quindi non ho potuto dire niente, ma questo non vuol dire che lo abbia accettato come fidanzato di nostra figlia > rispose Hiashi venendo abbracciato immediatamente dalla moglie, felice di aver sentito quelle parole < Ti conviene allontanarti, sono tutto sudato > fece notare, ma nonostante questo la moglie lo strinse ancora più forte
< Non mi interessa > affermò abbracciandolo
 
< Credo che dovremmo tornare a casa > fece notare Naruto allontanandosi, controvoglia da Hinata, la quale gli diede ragione con un segno del capo. Il ragazzo prese la mano della ragazza iniziando ad incamminarsi verso la sua casa.
< Mi raccomando > iniziò durante il tragitto < Non dire ancora a nessuno che stiamo insieme > continuò
< Perché? > chiese Hinata meravigliata da quelle parole. Avrebbe scommesso che il ragazzo il giorno dopo avrebbe detto al mondo intero che avrebbe trovato una fidanzata
< Per adesso è meglio che nessuno lo sappia > rispose
< Ok > disse Hinata non capendo il perché di quel comportamento da parte del ragazzo. Una volta giunti di fronte alla casa di Hinata, i due si salutarono ed una volta che Hinata entrò in casa, Naruto si incamminò verso casa sua, incominciando a pensare ad un modo per far scoprire a tutti che lui ed Hinata fossero fidanzati. Sicuramente non avrebbe perso anche in quello con Sasuke.

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Erano passati due giorni da quando Naruto ed Hinato si misero insieme. Nonostante ciò Naruto non aveva ancora detto niente a nessuno riguardo quest’avvenimento. Questo sembrava strano ad Hinata, in quanto conoscendo il ragazzo, pensava che avrebbe messo cartelloni in tutta la scuola con scritto che lui si fosse fidanzato. Invece non aveva fatto un bel niente. Stava iniziando a preoccuparsi, poiché forse Naruto stava escogitando qualcosa di ancora più imbarazzante per lei.
< Hinata > la chiamò Sakura, appena questa entrò in classe, raggiungendo subito l’amica < Mi raccomando, oggi pomeriggio non puoi mancare > disse, mentre Hinata non riusciva a capire quello che l’amica le volesse dire
< Cosa c’è oggi pomeriggio? > domandò
< La partita di basket della squadra della nostra scuola > rispose come se fosse una cosa ovvia < Sasuke me lo ha detto ieri sera > continuò < E noi due andremo a vederla > aggiunse
< OK > disse Hinata pensando che fosse strano il fatto che Naruto non l’avesse avvisata di quella partita. Avrebbe creduto che l’avrebbe avvertita ed invece non le aveva detto niente. Questo la intristì un po’. Sicuramente gli avrebbe chiesto il motivo alla fine della partita.
Giunto il pomeriggio, le ragazze si recarono in palestra per assistere alla partita di basket dei due ragazzi. Si posizionarono sugli spalti, osservando i due scaldarsi durante il riscaldamento
< Vai Sasuke > urlò Sakura incitando il suo fidanzato, il quale si bloccò appena sentì quella voce per poi fulminare la ragazza grazie al suo sguardo. Sakura vedendo ciò si posizionò nuovamente vicino Hinata, cercando di farsi piccola piccola, mentre Hinata rise vedendo ciò. A causa di quello sguardo, Sakura rimase in silenzio anche quando la partita cominciò, ma al primo canestro segnato da Naruto, questo si avvicinò agli spalti facendo il segno del cuore rivolto ad Hinata. Tutti gli sguardi degli spettatori, furono portati sulla ragazza, il cui viso era ormai di un rosso fuoco acceso. Cercò di nascondersi dietro Sakura, ma questa sorpresa di quel gesto, non le permise di fare quello che voleva. Quando la partita riprese, fortunatamente, gli sguardi di tutti furono riportati sul campo, ma al secondo canestro di Naruto, questo presa dalla panchina una maglia con scritto “HINATA TI AMO” facendola vedere a tutti gli spettatori che esultarono a quella notizia, mentre Hinata voleva scavarsi una fossa e rimanerci per sempre.
< Smettila di fare l’esibizionista > urlò Sasuke
< Guarda chi parla, quello che ha baciato la sua ragazza nel cortile, davanti a tutta la scuola > disse Naruto lanciandogli quella frecciatina a Sasuke, il quale non poteva controbattere con niente, in quanto quello che aveva detto il suo amico era tutto vero
< Pensiamo a giocare > affermò ritornando in difesa, mentre Naruto sorride in quanto per la prima volta aveva zittito Sasuke
Alla fine della partita, una volta che i giocatori furono entrati negli spogliatoi
< Vado ad aspettarlo fuori gli spogliatoi > disse Hinata alzandosi e dirigendosi lì. Appena avrebbe visto Naruto gli avrebbe fatto una bella tirata d’orecchio, in quanto era stato troppo imbarazzante il modo che aveva scelto per avvisare gli altri della loro relazione

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< Ha quasi finito > esclamò Gaara uscendo dalla porta degli spogliatoi notando la presenza di Hinata
< OK > disse Hinata spaventata dall’apparizione del ragazzo
< Certo che ha scelto un modo molto appariscente per dare la notizia > fece notare sorridendo
< Mi ha sorpresa > disse Hinata, in quanto neanche lei si aspettava una cosa come quella
< Cosa sta succedendo qui? > domandò Naruto vedendo i due parlare tranquillamente
< Niente di che > rispose Gaara voltandosi verso il ragazzo < Stavamo solo parlando > aggiunse dando un piccolo bacio sulla guancia della ragazza, sorprendendo quest’ultima e Naruto, per poi andarsene
< Cosa credi di fare > urlò agitando a pugni stretti
< Lascialo andare > disse Hinata cercando di trattenere Naruto dal rincorrere Gaara
< Dobbiamo disinfettarti > affermò Naruto prendendo la mano della ragazza e portandola alla prima fontana che avesse trovato. Una volta bagnata la guancia bagnata, estrasse dalla borsa un piccolo asciugamano con il quale asciugo il volto della ragazza, felice di quel comportamento
< Può bastare > fece notare Hinata notando come Naruto stesse insistendo ad asciugare la sua guancia. Se avesse continuato, molto probabilmente l’avrebbe consumata
< Sicura? > chiese fermandosi
< Si > rispose < Comunque che cosa era quella maglietta? > chiese
< Bella vero > rispose contento di quella domanda < Mi è venuta l’idea dopo la partita con tuo padre > aggiunse felicemente. Hinata vedendo la contentezza sul volto di Naruto non riuscì a fargli nessuna ramanzina. Sapeva come era fatto quindi doveva aspettarselo una cosa del genere
< Dove andiamo adesso? > domandò
< Al chiosco di ramen migliore del mondo > rispose euforico, prendendo la mano della ragazza ed iniziando ad incamminandosi pensando che quello fosse il primo di una lunga serie di ramen mangiati con la ragazza che amava alla follia.
 
                                           FINE
 
Note autore:
Eccoci arrivati all’ultimo capitolo. Spero che sia stato di vostro gradimento, come lo è stato tutta la storia.
Ringrazio tutte le persona che hanno commentato, aggiunto la storia tra le preferite e le seguite. Davvero grazie.
Alla prossima

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