Sempre con voi

di Roylove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Si ritorna a lavoro ***
Capitolo 2: *** Liti ***
Capitolo 3: *** Colpo ***
Capitolo 4: *** Dall'occhio ***
Capitolo 5: *** Il ritorno ***
Capitolo 6: *** Prepararsi all'azione ***
Capitolo 7: *** Finale ***



Capitolo 1
*** Si ritorna a lavoro ***


Allora è la prima fiction che scrivo qui sopra, adoro i film e adoro la magia (purtroppo non mi riesce neanche il trucco del pollice, ma tralasciamo!) Questa storia racconta di un'altra avventura dei nostri cavalieri, ho aggiunto un nuovo personaggio , in teoria nella storia ci sarebbe già da quando si è formato il gruppo (cioè dal primo film) e per il resto sono rimasti immutabili, Dylan, Atlas, Jack , Lula e Merrit. Vi auguro buona lettura.
 
 
 
Pov Amy
 
 
Erano le 9 del mattina e mi pentii di non essermi alzata prima degli altri , o meglio prima di Lula.... si perché la mia cara amica di stanza stava monopolizzando il bagno da un'ora buona ed io ormai ero disperata, non avrei mai fatto in tempo a prepararmi per la nostra uscita. Si quel maniaco del controllo di Atlas quella mattina ci avrebbe portati in un negozio di magia di New York per trovare nuove idee per i nostri spettacoli. 
-Lula! Ti muovi sei lì dentro da un'ora!-Busso inutilmente alla porta dato che la sento cantare sotto la doccia.
Sconsolata e con i capelli alla "via col vento" Mi diressi verso la cucina dove c'erano i ragazzi a chiacchierare.
-Ancora così? Tra mezz'ora dobbiamo andare!- Esclamò Daniel quasi scocciato.
-Vallo a dire a Lula che è un'ora buona che è chiusa in bagno!- Tra me e lui funzionava così lui era acido, io gli rispondevo con la stessa acidità, a volte mi dava sui nervi, ma alla fine gli volevo bene .
-Dovrai fare una bella maratona per essere pronta in tempo.-Rise Jack giocherellando con un mazzo di carte.
-Non capisco perché voi donne ci mettiamo tutto questo tempo a prepararvi... guarda noi è più di un'ora che siamo pronti.-Disse Merrit con la sua solita calma.
Finalmente sentii Lula uscire dal bagno e senza guardare in faccia i ragazzi corsi a chiudermici dentro.
Purtroppo Jack aveva visto giusto, dovetti fare una maratona per essere pronta in tempo, così evitai il trucco .
-Pronta!-Esclamai vedendo gli altri sul divano intenti ad annoiarsi .
-Possiamo andare.-Disse Daniel alzandosi .
Fuori faceva un caldo atroce, era settembre ma sembrava ancora luglio.
Camminammo per i vicoli più isolati di tutta la città, anche se l'anno prima a Londra avevamo smascherato Arthur Tressler e suo figlio Walter , la polizia ancora ci dava la caccia, anche se io pensavo che più che caccia ci dovesse dare una medaglia, Dylan ormai non lavorava più per Fbi, ma si accontentata di lavoretti semplici per l'occhio.
Arrivammo a questo benedetto negozio, in un vicoletto che metteva davvero paura, per tutto il tempo del tragitto gli unici a chiacchierare furono Merrit e Jack, parlarono solo di carte , quel ragazzo era un'enciclopedia di carte ambulante, mi aveva fatto venire un mal di testa.
Entrammo, nel locale c'era un signore anziano che ci Domandò subito cosa volessimo ma rispondendo che stavamo dando un'occhiata. 
Trovai assieme a Lula un giochino per bambini , era una trappola cinese e come due bambine ci rimanemmo incastrate... venne Jack in nostro soccorso.
-Ancora non vi imparate?-
-Siamo dure di comprendonio !-Esclamò Lula. 
-Comunque Jack , mi devi insegnare il trucchetto della scorsa settimana, quello della carta del due di picche.-
Mi aveva fatto quel trucchetto una settimana fa, si trattava di far sparire la carta firmata da me scelta senza che lui sapesse niente, per poi ritrovarla due secondi dopo dentro un barattolo di sotto aceti chiuso ermeticamente.
-Quando vuoi!-
Lula e Jack si misero a vedere un pó di altri giochi per conto proprio, da quando quei due erano fidanzati stavano sempre e dico "sempre" insieme, tanto che Lula delle volte non dormiva neanche in camera nostra, povero Merrit che se li doveva assorbire anche di notte.
Io stavo ancora vedendo dei trucchetti quando Atlas mi riportò con i piedi per terra.
-Senti stavo pensando di fare un trucco io e te, Lula è ancora un pó inesperta e poi mi serve una ragazza con il corpo minuto. 
Capisco che il mio metro e sessanta e la mia pancia più piatta del dovuto mi permetteva di fare molte cose, ma definirmi minuta forse era eccessivo. Per il caldo mi legai i miei lunghi capelli castani in uno chignon e poi risposi.
-Va bene, ma che hai in mente?- 
-Tu devi entrare dentro una bolla poi scoppia e ti prendo al volo.- Voleva replicare il numero che fece più di due anni fa con Henley.
-Come quello con Henley?-
-Si, solo che Lula non è adatta.-
-Sei caduto in basso a riciclare i vecchi trucchi.-Risi.
-Non me lo dire! Ci stai?-
-Va bene.-
-Grazie!-
Dopo un'ora li dentro Uscimmo pieni di giochi nuovi, volevamo andare a pranzo fuori ma una chiamata ci cambió i piani, era Dylan. 
-Dylan dimmi.- Atlas rispose al suo telefono serio .
-Arriviamo.-
-Successo qualcosa ?- Chiese Merrit. 
-A quanto pare abbiamo un lavoretto. I nostri nuovi trucchi dovranno attendere.-Spiegò Atlas. 
Arrivammo nel nostro appartamento dove trovammo Dylan sul divano con dei fogli.
-Siete qui! Era ora.-Disse con un sorriso serafico.
-Allora?-Chiese Jack.
-Cole Mincus. Miliardario , gestisce una società bancaria dai giri sporchi. Praticamente deruba i suoi clienti per poi lasciarli al verde.-
-Ma i clienti non denunciano niente?-Chiese Lula. 
-Li ricatta, quando dicono di volerlo denunciare, lui ricorda loro che la maggior parte delle cose che hanno sono della banca ancora, come case , auto e altro ancora. -
-La polizia non fa niente?- Chiesi.
-Diciamo che non riesce mai a prenderlo, ogni volta che gli fanno un controllo sembra tutto in regola, conti eccetera. L'occhio vuole che noi lo smascherato in pubblico, terrà una presentazione della sua banca tra due settimane, agiremo in quel momento.-
-Scusa, ma come fa? Voglio dire ad avere ancora clienti. Come fa?-Chiese Jack.
-Teoricamente il mondo funziona con un passaparola, allora perché ci sono persone che ancora aprono un conto a questa banca?-Chiese Merrit.
-Perché è una delle più grandi banche in tutto il mondo.-
-Di che banca stiamo parlando Dylan?- Chiesi. 
-Della united states bank.-(non so se esiste davvero una banca così, sta di fatto che me la sono inventata NdA).
-Cavolo! Ma è la più importante in tutti gli stati uniti!-Esclama Lula. 
-Già, e se solo riescono a capire che vogliamo boicottarli, allora ci faranno la pelle.- Concluse Dylan. 
-Quindi noi dovremmo prendere il posto di questo tizio?-Chiese Merrit. 
-Ricordate come avete fatto con il collega di Walter lo scorso anno? Ecco si rifà la stessa cosa, un'ammissione da parte sua vale più di mille carte.-
-Va bene ci mettiamo dubito all'opera. -Disse Daniel. 
Così facendo iniziammo ad architetture un piano per entrare, studiammo l'edificio, quali fossero state le zone meno circolate e trovare un modo se la polizia fosse intervenuta.
Il piano era questo: io e Lula avremmo fatto da accompagnatrici a Cole Mincus, dalle fonti di Dylan il banchiere doveva vedersi con due donne all'entrata dell'edificio dove si sarebbe tenuta la conferenza, prendere il posto di due ragazze sarebbe stato un gioco da ragazzi. Poi Jack avrebbe fatto finta di causare un guasto ad un tubo fingendosi un idraulico e assieme a Lula gli avremmo fatto deviare strada per condurlo in un camerino d'attesa ,dove avrebbe trovato Merrit e lo avrebbe ipnotizzato e reso innocuo facendogli dire ciò che Merrit stesso diceva. Atlas e Dylan erano i due geni del computer, a loro l'hakeraggio del sistema della banca e ridare tutti i soldi del bancario ai legittimi proprietari. Un piano semplice ed efficace, niente poteva andare storto.
Così alla fine della prima settimana ci rilassato abbastanza, tutti tranne Daniel intento a smanettare con il suo portatile.
In quel momento mi trovavo con Jack che cercava di insegnarmi il suo trucco delle carte che gli avevo chiesto giorni addietro. 
-Oh è troppo difficile!- Di solito non avevo problemi ad imparare nuovi trucchi ma questo era troppo difficile per un'escapologa come me.
-Tutta questione di polso e bravura. Spiacente ma in questo sono il migliore.- Si vantó lui mettendo apposto le carte che gli avevo appena riconsegnato.
-Non ti vantare che se proprio vogliamo dirla tutta ti fai frenare come un moccioso di dodici anni.-Rise Lula mostrandogli il portafogli con l'orologio che aveva appena rubato al suo ragazzo.
-Molto divertente. Però dovete ammettere che con l'ipnosi sono migliorato parecchio, vero Merrit?-
-Beh diciamo che in una scala da uno a cento sei un trenta... ne hai ancora di strada da fare.- Merrit stava sdraiato sul divano a leggere un noiosissimo libro.
-Molte grazie! Almeno io faccio progressi... non come te che da due anni sei fermo allo stesso punto!-
Jack si riferiva all'allenamento di Merrit con le carte, poverino era una frana con quelle. Ma la risposta del più anziano arrivò chiara e diretta al giovane... un dito medio alzato in sua direzione.
In quel momento mi resi conto che in tre anni la mia vita era totalmente cambiata, ricordo ancora quando li incontrai, Lula non era ancora presente, c'era Henley al suo posto.
Eravamo tutti dei maghi conosciuti in vari stati ma quando arrivò quella carta, una sera dopo il mio spettacolo, la sera più bella della mia vita. Incontrai gli altri in un vecchio appartamento di New York, arrivai per prima, poi arrivó Merrit, non lo conoscevo fino a quel momento e mi sconcertó parecchio il fatto che con solo un'occhiata lui sapesse tutto di me, dopodiché arrivarono Daniel, Henley e Jack, eravamo i nuovi cavalieri.
Quando Henley se ne andò ci rimanemmo di sasso tutti, ma quello che rimase più colpito fu Daniel.
-Hey Merrit che leggi?-Chiesi buttandomi sul divano e di conseguenza su di lui.
-Teoricamente sto leggendo il silenzio degli innocenti... praticamente sto ascoltando voi che sparate cavolate.-
Chiese il libro e mi diede un sorriso, Merrit per me era speciale... con lui e solo con lui mi confidavo ed era sempre pronto ad ascoltare, in più avevo una forte stima di lui, mi raccontó la storia della sua vita e secondo me era stato davvero in gamba a rialzarsi con dignità. 
-Ragazzi è quasi una settimana che non usciamo... vi va di andare a prendere un gelato?- Chiesi quasi speranzosa di avere risposte positive, ma Lula e Jack si erano già dileguarti in camera di quest'ultimo.
-Un gelato? Hai per caso ci questo anni?-Chiese Daniel acido.
-No 23 ma ho voglia di gelato.-Risposi acida.
Dallo sbuffo di Daniel capii che era un no.
-Boccia?- Era il soprannome che usavo per Merrit quando volevo ottenere qualcosa.
-Ragazzina?-
-Dai... vieni almeno tu?-Dissi implorando ancora seduta sopra di lui.
-Va bene, anche perché in camera mia non posso entrarci per un paio d'ore. - cercó di alzarsi e mi fece cascare dal divano.
Così Uscimmo, io trotterellavo davanti a lui, e Merrit dietro di me con il suo passo lungo.
 
 
 
Continua, che ne dite?
 

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Capitolo 2
*** Liti ***


Pov Amy
 
 
Giravamo in cerca di una gelateria poco affollata , la trovammo a dieci minuti di camminata dal nostro appartamento. Ci sedemmo fuori, non passava molta gente e potevamo tranquillamente consumare il nostro gelato.
-Come mai un gelato?-
-Mi piace il gelato! Da una vita che non lo mangiavo.- Assaggiai il mio gelato alla vaniglia e cioccolato , era squisito.
-Sai a me il gelato non piace molto, ma questo è veramente buono.- Merrit si gustava il suo alla fragola e fior di latte.
-Tu dici che andrà tutto bene? Intendo con il colpo.-
-Sei preoccupata... ti si legge in faccia da quando Dylan ci ha dato la notizia. Ma sta tranquilla, andrà tutto bene, come sempre.-Disse lui con un sorriso.
-Toglimi una curiosità... tu riesci a capire anche chi mente?- Chiesi curiosa.
-Certo che si! Come l'altra sera... hai detto a Daniel che tu non provi nessun interesse per un ragazzo, dicendo di non aver comprato l'uomo giusto. In realtà mentivi, ti piace qualcuno ed inizia con la C, no no, D! Douglas? Drew? No qualcosa di più semplice... Daniel!-
-Wow.. che dire, eccezionale come sempre.-
-Ti piace Daniel. -Disse lui con un sorriso beffardo.
-Si ma tanto lui non si interesserà a me... insomma ha quanto? Otto anni di differenza da me? Non voglio passare per la ragazzina che prende la cotta per un suo amico. Mi limito ad essergli solo amica. - Avevo iniziato a torturare quel poco di gelato che era rimasto nella mia coppetta, Merrit mi guardava sempre più divertito.
-Insomma tu dici che è amore a senso unico.-
-Tu sai qualcosa che io non so?-
-Non ho mai fatto caso al comportamento di Daniel a dire il vero. - Merrit aveva finito da un pezzo il suo gelato ed io neanche me ne accorsi ma era un'ora che eravamo fuori.
-Sai Merrit parlare con te è bello! Dobbiamo farlo più spesso.- Risi alzandosi dal tavolo con lui al seguito.
-Guarda che già lo facciamo quasi ogni giorno. -
Uscimmo dalla gelateria per tornare al nostro appartamento e decisi di prendere in mano il discorso.
-Tu invece? Qualche ragazza?-
-Nah... per ora sto bene così.  Le ragazze prima ti abbindolano poi ti prendono tutto.- 
-Non tutte sono così, basta trovare quella giusta. Sai quella della gelateria è carina!-Risi di cuore vedendo la faccia spaesata del mio amico, era raro vederlo così. 
-Giuro che rivelò tutto ad Atlas.- 
-Non lo farai.-Dissi sicura di me.
Lui si bloccò a pochi passi dietro di me ed io mi voltai verso di lui.
-E chi te lo dice?-Era un tono di sfida?
-Sai ci conosciamo da tre anni e pure qualche cosa di più, ho imparato a riconoscere quando menti. -
-E sentiamo... come avresti capito che mentivo?- Chiese .
-Il fatto che mi vuoi bene... come con gli altri tu non sopporti vedere le persone vicino a te stare male, quindi non faresti niente per farle stare così o peggio ancora perdere la loro amicizia. Tutto giusto?-
Incrociai le braccia al petto in segno di vittoria, un sorriso luminoso si dipinse sulla faccia di Merrit che fece sorridere pure me.
-Tutto giusto Sherlock! Vedo che il tuo spirito di osservazione si sta affinando. Complimenti!- Mi mise un braccio sulle spalle e ci riavviammo verso il nostro appartamento.
-Siete tornati!-Esclamò Daniel senza farci il tempo di rientrare.
-Si abbiamo fatto due chiacchiere.-Dissi sedendomi su una poltrona libera .
-Ma non mi dire...- Disse questa frase talmente piano che per fortuna Merrit non la sentí impegnato com'era a prendere della limonata in frigo, per tutta risposta io e Daniel ci scambiammo un'occhiata che gli fece capire di non essere così acido.
Daniel a differenza di noi aveva una stanza tutta per se, sarà forse perché quello originariamente era solo il suo appartamento, quindi aveva tutto il diritto di avere una stanza tutta per se.
Quella sera a cena le risate erano il piatto forte, a quanto pare Dylan era un bravo imitatore, e quelle risate ci fecero distogliere un pó dall'ansia del colpo. 
Dico un pó perché Daniel era più scontroso del solito mentre lavorava al PC ed io feci il brutto sbaglio di dirgli di rilassarsi e che era troppo acido.
-Per tua informazione io sto lavorando!-
-Ma ciò non ti da il diritto di essere così scontroso!-
-Sarò anche scontroso, ma almeno io penso alla buona riuscita del colpo.-
-E secondo te io a cosa penso? Di certo non sto con le mani in mano!-
-No tu pensi solo ad uscire e andarti a mangiare un bel gelato!-
-Ragazzi ora calmatevi. -Disse Dylan cercando di placare gli animi.
-Secondo te cosa dovevo fare? Scusa eravamo li a guardarci in faccia. La prossima volta allora me ne starò come un manichino sul divano.-
-Dai ragazzi...- Si mise in mezzo anche Jack.
-Sai a volte mi chiedo perché l'occhio abbia scelto proprio te come sesto cavaliere. Non sei buona a fare molte cose ad eccezione fatta di qualche trucchetto da strada.- 
-Stai esagerando Daniel!-Esclamò Lula. 
-Io almeno mi impegno a migliorare. Tu invece non migliorerai mai quel caratteraccio che ti ritrovi!-
-Fammi un favore... vattene da qui!-
Ci fu un attimo di silenzio ed io dopo averlo fissato qualche secondo giro i tacchi e mi avviò verso la porta.
-Come vuoi, me ve vado.-
-Amy aspetta!-Dylan non fece in tempo a fermarmi che io già avevo sbattuto la porta alle mie spalle e stavo scendendo le scale .
Iniziai a vagare senza una meta , piangevo come non avevo mai pianto in vita mia. Quelle parole dette proprio da lui mi ferirono profondamente, questo significava che non teneva a me in nessun modo.
 
 
Pov Merrit 
 
Cavolo! La situazione era davvero andata a degenerare, Daniel aveva esagerato, ma devo ammettere che anche da parte di Amy l'accusa non era stata leggera, ma dopotutto come si dice, l'amore non è bello se  non è litigarello. 
-Mah si può sapere che ti è preso?- Dylan era furioso con Atlas.
-Ha cominciato lei!- Si difese lui.
-Credevo di non stare a combattere con bambini delle elementari, ma a quanto pare mi sbagliavo!- 
-Hai sentito cosa mi ha detto?-
-Non mi frega un cazzo ! Tu ti sei accorto invece di ciò che gli hai detto? Daniel l'hai mandata via!-
Noi non potevamo far altro che assistere silenziosi a quel battibecco.
-Tornerà con la coda tra le gambe.-Disse Atlas senza preoccupazione. 
-Non credo...-Mi intromisi sentendo gli sguardi puntati su di me.
-Spiegati.- Disse Lula.
-Il suo sguardo, Daniel l'ha ferita alla grande, quindi non tornerà. -Dissi.
Un senso di ansia mi nasceva dentro, Amy non era di New York, non sapeva dove andare e aveva solo 23 anni ma sembrava più giovane, qualcuno poteva abusare di lei.
-Io vado a cercarla!-Dissi prendendo il mio cappello.
-Veniamo con te !-Disse Lula. 
-Ottima idea... andiamo! Tu vieni con noi, muoviti!-Disse Dylan ad Atlas. 
-Perché dovrei?- 
-Forse non so se ti è chiara la situazione, ma Amy potrebbe essere in pericolo ed è colpa tua, perciò sappi che se gli succede qualsiasi cosa, un ginocchio sbucciato o non oso pensare al peggio, ti reputo l'unico responsabile e fidati che le conseguenze non saranno piacevoli.-Dylan era serio, il suo sguardo era pieno di rabbia e rimprovero verso Atlas che intimorito dalle parole di Dylan si alzò anche se di controvoglia e ci seguí. 
-Dove andiamo?-Chiese Lula. 
-Jack tu controlla verso la riva  del fiume, Lula e Daniel voi  controllerete i quartieri più affollati, mentre io e Merrit cerchiamo per i parchi.-
Ci separammo ed assieme a Dylan iniziammo a controllare centimetro per centimetro ogni parco della zona.
 
 
Pov Amy
 
Central park, mi misi su una panchina in un angolo buio, devo ammettere che oltre alla rabbia avevo un pó di ansia , non conoscevo bene New York e chissà chi girava a quell'ora.
Il parco era deserto, strano di solito era sempre affollato. 
Davanti a un gattino piccolino in cerca della mamma credo, a giudicare dal miagolio. 
-Solo anche tu piccolino?-Dissi tra le lacrime vedendo il gattino che si avvicinava.
-Anche io ora sono sola... non ho più una famiglia...-
Il gattino si mise vicino a me e fece le fusa.
-Forse è destino... forse sono destinata a rimanere sola.-Dissi in lacrime.
-Non è vero... non sei affatto sola.-La sua voce, la voce di Merrit, anche se calma come sempre mi fece sobbalzare, era dietro di me assieme a Dylan. 
-Ma voi.. c-che ci fate qui?- Chiesi con particolare voce ancora rotta dal pianto.
-E lo chiedi anche ? Eravamo preoccupati per te...-Disse Dylan sedendosi al mio lato sinistro, mentre Merrit al mio lato destro scansando  di poco il gattino.
-Credevo di non far più parte della famiglia.- Dissi asciugandomi le lacrime, ma inutilmente visto che continuavano ad uscire copiose.
-Tu farai sempre parte della nostra famiglia. Sei importante per noi.-Disse Dylan con un sorriso.
-E poi senza di te come posso trovare una ragazza?-Chiese scherzoso Merrit abbracciandomi, a quell'abbraccio si uní anche Dylan. 
-Grazie ragazzi.-Dissi affondando il mio viso al petto di Merrit, il suo profumo era buonissimo ed era l'unica persona che veramente mi faceva sentire al sicuro.
-Avverto gli altri che ti abbiamo trovata.-
Dylan prese il suo cellulare e si allontanò dalla panchina.
-Anche gli altri mi stanno cercando?-Chiesi ancora appoggiata con la testa sul corpo di Merrit. 
-Certo! Eravamo tutti preoccupati per te, non ci crederai ma anche Atlas è venuto a cercarti.- Merrit mi mise una mano in testa, lo faceva anche con gli altri era come un segno che voleva dire "ti proteggono io, non avere paura".
-Ci aspettano a casa... Amy, te la senti di tornare? - Dylan era così premuroso con tutti che faceva un pó come da papà. 
-Daniel è ancora arrabbiato con me... non credo sia il caso che torni.- Dissi seria.
-No non è vero! Anche lui è venuto a cercarti e credo si sia già pentito di quello che ti ha detto.-Disse Dylan. 
-Va bene, vengo.-Dissi alzandosi dalla panchina disturbano il gattino che ormai dormiva beato affianco a me.
Ci avviammo verso l'appartamento ma a metà strada mi venne in mente una cosa... era vero che Daniel mi aveva trattata male e detto cose orribili, ma anche io non ci ero andata leggera, così mi ricordai che vicino da noi c'era una pasticceria aperta 24 ore su 24 e presi una tortina monoporzione per scusarmi.
Non appena rientrai a casa Lula mi saltó al collo quasi in lacrime.
-Grazie al cielo stai bene! Non sai quanto ero preoccupata!-Mi abbracciò talmente forte che per poco non soffocai. 
-Lula così mi soffochi!-Risi.
-Scusa!-Lasció la presa.
-Hey... non scappare più!-Mi abbracciò Jack.
-Ma Atlas dov'è?-Chiese Dylan. 
-Sul tetto...-  Disse Jack. 
-Vado un attimo da lui.- Gli altri mi guardarono preoccupati.
-Tranquilli non ci sarà una terza guerra mondiale.- Sdrammatizzai .
Corsi sul tetto, sapevo che a Daniel piaceva stare li, e come dargli torto, la vista era stupenda.
Aprii la porta, ma non lo Vidi, forse era dall'altra parte del tetto, girai l'angolo e bingo... era lì!
-Hey...-Dissi tormentando il fiocco che la commessa della pasticceria aveva fatto con tanto amore, ma da Daniel non si sentì nessuna risposta.
-Volevo solo darti questa... per scusarmi, non dovevo dirti quelle cose. Avevi ragione.- 
Gli lasciai la tortina ai suoi piedi e feci per andarmene ma fuori bloccata per il polso.
In un nano secondo mi ritrovai abbracciata a Daniel lui sempre serio non lasciava trapelare nessuna emozione.
-Scusami. Quelle cose che ti ho detto... non le pensavo davvero ero solo stressato, sai la parte computerizzata è difficile e io... beh si insomma scusa. Resta con noi, non è vero che sei inutile.
Anche se quelle parole risultavano fredde alle mie orecchio, in cuor mio sapevo che in realtà erano sincere e per di più non avevo mai sentito Daniel scusarsi in tre anni!
- Va bene.-Dissi sorridendo poggiando la fronte sul suo petto.
-Red velvet?-Chiese poi, era capace di rovinare qualsiasi momento magico quel ragazzo!
-Foresta nera... la Red velvet era finita.-Risi guardandolo in faccia.
-Allora la dividiamo.-Disse prendendo la scatolina per poi aprirla.
-Se era Red velvet non l'avresti condivisa?-
-La Red velvet è solo mia!-Disse in tono quasi comico.
Mi porse la tortina ma gli feci cenno che doveva iniziare lui, così gli diede un mozzico poi altri due e poi la diede a me.
Quelle tortine erano davvero piccole accidenti, devo ammettere che la situazione mi piaceva.
-Iniziò ad essere stanca, torno giù.  Vieni con me?-
-Si alla fine sono quasi le due di notte, un pó di riposo non fa male.-
Scendemmo giù e trovammo la luce del salone accesa ma degli altri nessuna traccia. 
-Magari sono andati a dormire .- Disse Daniel. 
-Si è tardi. Notte!-Dissi cercando di non fare rumore.
Dalla porta di camera mia sentii rumori alquanto sospetti di Lula e Jack. Non osai neanche aprire la porta , così decisi di chiedere asilo a Merrit ma Dylan mi aveva preceduto.
L'unica scelta era o il divano ma era scomodissimo o chiedere asilo a Daniel. 
Opta per la seconda, al massimo mi avrebbe cacciata.
-Come mai non sei ancora a letto?- Chiese lui quando aprí la porta.
-Mi serve asilo... Jack e Lula occupano la stanza, mentre Dylan dorme al posto di Jack.
Ti prego!-Chiesi supplicandolo.
-Va bene entra... ma starai dalla tua parte di letto.-
Entrai, era davvero grande la sua stanza, un armadio in un angolo, il letto matrimoniale attaccato al muro al centro della camera e poi uno specchio con tutti i suoi trucchi sparsi in giro.
-Bella camera.-
-Grazie, tieni, ti andranno grandi ma non credo che tu voglia dormire con i jeans e top.- Mi lanció un suo pigiama o meglio un pantalone e una maglietta a maniche corte bianca.
-Grazie.- 
Mi indicò un separé per cambiarmi e così feci. 
Mi andava enorme ma era comodissima, in più aveva il suo odore.
-Bene, buonanotte.-Disse lui non appena mi misi a letto.
-Notte.-
 
 
 
POV Jack
 
 
Che notte! L'unica cosa che mi dispiace era che avessi dovuto sfruttare Amy.
Mi alzai presto senza svegliare Lula ed iniziai a preparare un pó di caffè, erano quasi le 11 quando sentii Merrit uscire dalla sua camera e andare in bagno.
-Hey vuoi del caffè?-Gli Chiesi quando uscì dal bagno.
-Magari! Ho un sonno.-Disse sedendosi su uno sgabello in cucina .
-Avrai tormentato Amy con il tuo russare.- Scherzai.
-Mmmm no ! Veramente Dylan ha dormito nel tuo letto , e sappi che è lui che mi ha tenuto sveglio. -Disse con uno sbadiglio.
Andai a controllare il divano ma di Amy neanche una traccia.
-Ma se da noi non c'è stata e neanche da voi, allora starà da...-Guardai la porta della camera di Atlas e con Merrit ci avviammo per aprirla. 
Piano piano... ringrazio Amy che ha avuto l'idea di oleare le porte che facevano un macello atroce, così non facemmo rumore quando aprimmo. 
E li trovammo sul letto Atlas che aveva un braccio sulla vita di Amy ma che poverina era al bordo del letto, entrambi dormivano alla grande, quindi Chiudemmo la porta.
-Dici che...?-Chiesi quasi sconcertato e non so il motivo.
-Non credo, no.-Disse Merrit più confuso di me.
-Hey che state vedendo?-Chiese Dylan uscendo dalla Camera di Merrit. 
-Oh niente, siamo presenti di un piccolo miracolo.-Scherzó Merrit. 
Dylan aprí lentamente la porta e poi la richiuse , la sua faccia era uguale alla mia e a quella di Merrit. 
-Secondo voi...-
-No!-Esclamammo io e Merrit insieme.
Tornammo a sorseggiare il caffè con un silenzio tombale.
-Quindi credo che sia andato tutto apposto tra loro due ieri notte.-Disse Dylan. 
-Credo proprio di sì. -Rise Merrit. 
-Buongiorno!-Era Lula che si era svegliata.
-Buongiorno!-Esclamammo noi.
-Ma Daniel e Amy? -Chiese .
Noi tre indicammo la porta della stanza di Atlas e lei capí al volo.
-Ma dai!-Chiese stupita.
-Eh si! -Rise Merrit. 
 
 
Pov Amy
 
 
 
Un peso sullo stomaco, ecco cosa mi svegliò.
Aprii gli occhi e mi ritrovai con lo sguardo alla finestra, il sole era già alto. 
Mi girai dall'altra parte e mi trovai il volto di Daniel davanti , i suoi capelli più mossi del solito e l'aria così rilassata.
Russava lievemente e mi fece ridere, ma poi mi accorsi che era il suo braccio sullo stomaco.
Arrossii vistosamente credo dato che le guance mi andarono a fuoco.
Sentii la sua mano spostarsi da sola , la guardai per qualche secondo scivolare via dal mio stomaco e posarsi sulle lenzuola, poi mi rivolta verso il viso di Daniel e notai che i suoi occhi erano aperti ma ancora impastati dal sonno.
-Giorno.-Disse lui stiracchiandosi come un gatto pigro.
-Buongiorno.-Dissi , anche quando dormiva aveva il suo fascino.
-Che ore sono?-Chiese poi stopicciandosi gli occhi.
Notai che al comodino dalla mia parte c'era il suo orologio.
-Le 11.30 , ecco perché ho fame.- Dissi .
Uscimmo insieme dalla Camera e trovammo tutti sull'attenti alla nostra vista.
-Buongiorno....-Disse Daniel quasi in imbarazzo.
-Caffè?-Chiese Jack.
-Uh si grazie!-Dissi andando verso di lui.
Mentre bevevo il caffè sul divano vicino a Merrit, quest'ultimo mi lanció delle occhiate divertite.
-Che c'è?-Chiesi curiosa.
-Oh niente... bella nottata?-Chiese poi ridendo.
-Cosa?-Chiesi stupita.
-Oh andiamo... avete.. si insomma...-
-Oh no! Niente di quello che pensi ... solo dormito nello stesso letto dato che sono stata sfrattata da camera mia.- 
-Quindi niente salto della quaglia?-Rise.
-Ma siete fissati? -Risi dandogli una cuscinata. 
-È solo per informarsi... -Rise.
-Ragazzi hanno anticipato la presentazione... è domani!-Disse Dylan quasi preoccupato.
-Domani?-Chiese Lula.
-Si, dobbiamo prepararci .-
Così facendo dopo una breve doccia e dopo esserci vestiti decentemente iniziammo i nostri bellissimi ed estenuanti allenamenti.
 
 
Continua, allora che essermi ne pare?
 
 
 

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Capitolo 3
*** Colpo ***


Contentissima che la storia piace, quindi ecco un altro capitolo. Buona lettura!!!
 
 
 
Pov Amy 
 
 
Bene era tutto pronto, quella mattina la tensione era alle stelle, nessuno aveva toccato cibo, troppa ansia.
Ripassammo fino allo stremo il piano tutto perfetto non c'era niente da dire , ma si sà, prima di qualcosa importante l'ansia c'è sempre.
Quel pomeriggio io e Lula lo passammo metà a prepararci, Lula non era cambiata più di tanto, insomma era sempre super truccata, mentre io avevo cambiato completamente volto.
-Che fine ha fatto Amy? -Scherzó Jack pronto con la divisa da idraulico. 
-Molto spiritosa Jack! Quando voglio anche io so essere molto femminile!-Risi facendogli notare il mio vestito super scollato.
-Sei bellissima!-Disse Merrit. 
-Perché non ti vesti tutti i giorni così?-Scherzó Dylan. 
-Ma sembrò una prostituta!-
-Nah... non sei abituata a vederti così! Andiamo?-Chiese poi Daniel notando l'ora. 
Fuori dall'edificio c'erano quelle due oche tre che avrebbero aspettato Cole Mincus , ci volle poco per metterle KO e metterle belle legate nel nostro furgone.
Io e Lula eravamo li davanti ad attenderlo mentre gli altri si preparavano per il loro lavoro.
Vedemmo una lamborghini nera avvicinarsi all'entrata e da essa uscì il nostro diretto interessato.
-Voi sarete le mie ancelle?-
Chiese.
Era un uomo sulla quarantina semi pelato e con un dente d'oro ,per non parlare della sua pelle bianca quanto un fantasma, mi faceva ribrezzo.
-Si signor Mincus, siamo qui per lei.-Disse Lula in modo sensuale.
-Magnifico!-
-Prego venga con noi... la portiamo nella sala relax.- Dissi anche io maliziosa.
Ci avviammo verso l'entrata ed una volta dentro notammo Jack pronto a far esplodere un tubo poco sporgente dal muro .
In un attimo dell'acqua schizzó fuori bagnando un pó me e un pó Mincus. 
-Oh mi scusi signore non volevo!-Disse Jack cercando di pulire Mincus con un fazzoletto sporco di grasso.
-Indietro pezzente! Guarda qua! Mi hai rovinato il vestito.-
-Venga, si potrà cambiare in un camerino , abbiamo uno stilista eccezionale.- Lula prese la palla al balzo.
-Si potrà dare anche una sciacquata, venga con noi.- Dissi prendendolo per mano.
Lo portammo nel camerino dove si trovava Merrit .
-Oh ma salve! -
Merrit nella parte dello stilista era impeccabile. 
-Lei è lo stilista?-Chiese seccato Mincus. 
-Qui per lei... Accidenti che gli è successo?-
-Lunga storia. Allora dammi qualcosa di decente.- 
-Noi aspettiamo fuori signor Mincus. - Dissi chiudendo la porta alle mie spalle.
Aspettammo dietro la porta e dopo circa 5 minuti Merrit uscì dalla stanza.
-È fatta andiamo che stiamo per iniziare.- Disse lui mettendosi bene l'auricolare.
All'entrata del palco ad attenderci Jack e Daniel. 
-Ottimo lavoro ragazzi!-Disse Daniel. 
-Dylan é nel furgone?-Chiese Lula. 
-Si pronto a dare il via allo svuotamento della banca, inutile dire che una minima parte andrà anche a noi.-Disse Daniel con un sorriso.
Lo spettacolo inizió e Merrit fece parlare Mincus delle sue truffe per poi presentarci.
-Salve a tutti! I cavalieri sono tornati!-Disse Daniel salutando il pubblico.
-Come avete sentito il nostro caro Cole Mincus ha truffato tutti voi! - Disse Jack. 
-Ma prima di lapidarlo, abbiamo in mente un trucchetto per voi.- Continuò Merrit. 
-Ma ricordate che non si deve vivere nella paura di essere ricattati.  - Dissi io.
-Già, bisogna avere la forza di denunciare certe persone.- Finí Lula. 
-Ma non siamo di certo qui per farvi una ramanzina... no no no! Siamo qui per restituirvi i vostri soldi... - Daniel aveva un sorriso sornione.
-Infatti -
C'era un problema, la voce di Jack non si sentiva con il microfono, proviamo anche noi ma niente, qualcuno li aveva staccati. Si fece tutto buio dopodiché un audio si sentì alle nostre spalle.
-A quanto pare i nostri cavalieri si credono furbi! Ma si sbagliano di grosso. -
-Ma che sta succedendo?-Chiesi cercando di avvicinarmi ad uno dei miei compagni.
-Ragazzi qualcuno ha hakerato il sistema , scendete dal palco!-Dylan ci diede un ordine e noi lo eseguimmo alla lettera anche se alla cieca con il buio che c'era. 
Ero intenta a scendere dal palco quando sentii come qualcosa tagliarmi sulla spalla. 
-Ci siete tutti?-Chiese Daniel cercandoci aprendo una porta sotto il palco dandoci un pó di luce.
C'eravamo tutti e scappammo verso l'uscita, ma l'entrata era bloccata dalla polizia , dovettimo optare per una fuga dal tetto.
Arrivammo in cima a quel palazzo e sotto Dylan aveva posizionato dei sacchi pieni di non so cosa e non ho mai voluto saperlo.
Ci buttammo dal terzo piano e devo dire che sentii un pó di dolore a cedere con il sedere sul ginocchio di Merrit. 
-Forza forza!- Dylan aveva già aperto il portellone del furgone.
La polizia si era accorta di noi ed iniziò a seguirci ma grazie alla guida spericolata di Dylan li seminammo. 
-Ma cosa è successo?-Chiese Jack. 
-Qualcuno ha hakerato il nostro sistema, non so chi sia.- Dylan era più preoccupato di noi. 
-Ora che si fa?-Chiese Daniel. 
-Ci fermiamo in un posto sicuro.-Disse Dylan prendendo la strada per uscire da New York. 
-Ma stai sanguinario?-Chiese Lula guardando la mia spalla.
-Devo aver sbattuto da qualche parte per scendere dal palco.-Tocca il graffio ma doveva. 
-Aspetta ... ci penso io.-
Merrit cacció un fazzoletto dalla sua tasca e temponó la ferita.
In quel momento arrivò una chiamata da un numero anonimo sul telefono di Daniel. 
-Pronto?-
Mise il vivavoce così da far sentire anche a noi.
-Piaciuto il mio spettacolino?-
-Chi sei?-Chiese Daniel. 
-Indovina un pó, strano non sto usando neanche un modificatore di voce! Atlas mi deludi!-
Quella voce , l' avevo già sentita ma dove?
-Chiese sei?-Chiese Daniel arrabbiato. 
-Va bene a quanto pare non ci arrivate... vi do un indizio. Chi vi ha ingaggiato lo scorso anno per recuperare un chip? -
-Walter Tressler!-Esclamò Daniel. 
-Esatto! Ci siete arrivati, bravi. -
-Ma non era in prigione?-Chiese Jack. 
-Per favore, evadere è stato un gioco da ragazzi! Ed ora voglio la mia vendetta. È stato facile hakerato il vostro sistema informatico, ma adesso tutte le vostre informazioni sono in mano mia.-
-Cosa vuoi da noi?-Chiese Merrit. 
-Vedervi cadere... la vostra dignità, la vostra fama, tutto! Avete fatto perdere tutto a me , ora ricambio con la stessa moneta. Non vi resterà niente, neanche la voglia di vivere.-
Riattaccó lasciandoci basiti.
Poi arrivó un messaggio con scritto:
 
"Bello il taglio della vostra amica Amy."
 
 
Che voleva dire era solo un taglio... 
-Merrit!-Esclamò Dylan e Merrit capí che doveva esaminare il taglio per bene, era lui con la quasi laurea in medicina.
-Sembra innocuo ma devo vederlo bene in un posto calmó e non in macchina.-
Arrivammo in una vecchia casa in un bosco sperduto , piccola con due camere da letto una cucina e un salone con un camino.
-Non dobbiamo usare nessun aggeggio telematico , niente telefoni, niente computer o cose simili.-Disse Dylan aprendo la casa.
-Ma come diavolo ha fatto?-Chiese Lula. 
-Avrá ricreato il chip forse anche meglio ecco come ha fatto!-Esclamò Daniel furioso.
Merrit intanto mi aveva portato in cucina con Dylan e la cassettina del primo soccorso.
-Non possiamo farci vedere in giro adesso...-Dissi mentre i due esaminavano il taglio.
-Siamo più ricercati di prima. Di sicuro è stato Walter a chiamare la polizia e a dirgli tutto.- Constató Jack. 
-Avranno messo sotto sopra il nostro appartamento .-Disse Lula. 
-Che dici Merrit?-Dylan era preoccupato.
-Credo che sia un taglio normale, un pó profondo ma normale, non trovo anomalie.- Spiegò. 
-Quindi non dobbiamo preoccuparci.-Disse Jack. 
-Dobbiamo preoccuparci di scovare Walter Tressler. -
-E da dove cominciamo? Senza cellulari come possiamo fare?- Chiesi.
-L'occhio può aiutarci!- Lula aveva delle idee brillanti delle volte.
-Hai ragione! Però dobbiamo arrivare da loro senza farci scoprire.-Disse Dylan. 
-Possiamo andarci in coppie... non daremo nell'occhio e poi Amy è brava con i travestimenti, si può inventare qualcosa.-Disse Daniel.
-Mi serve il materiale e posso mettermi all'opera anche subito. -Dissi.
-Bene ,di sotto dovrebbe esserci qualcosa di utile... chi mi aiuta?-Chiese Dylan aprendo una botola in cucina.
Andarono tutti i ragazzi ed io assieme a Lula rimanemmo al piano di sopra.
-Che dici... iniziamo a preparare qualcosa per cena?-Propose lei.
Feci cenno di si e ci mettemmo a frugare in cucina qualcosa di commestibile. Fortunatamente trovammo parecchio cibo in scatola e delle cose sotto vuoto ancora buone.- 
Fagioli al pomodoro e carne essiccata, non era il massimo ma era cibo.
I ragazzi trovarono  dei vecchi bauli e dopo cena iniziai a frugare per trovare qualcosa di utile.
-Merrit vieni un attimo!-Lo chiamai era sul divano con gli altri.
-Trovato qualcosa?-
-Si, puoi vedere se questa ti sta bene?-
Era una vecchia giacca ancora in ottime condizioni, se la provò ma era troppo stretta.
-Non va bene!-
-Uffa! Sono tutti andati questi vestiti.-Dissi chiudendo il baule.
-Amy penseremo domani a questo... ora è tempo di dormire un pó. -Disse Dylan.
-Va bene. - 
Mi misi sul divano con loro ero tra Daniel e Merrit che crollarono subito. Dylan aveva spiegato che per via dei topi i letti erano diventati inagibili e dovevamo dormire tutti sul divano e le poltrone.
Così mentre quei due dormivano alla grande io mi stesi su di loro e crollai anche io .
 
 
Continua... si lo so è un pó lenta ma preso diverrà più bella.
 

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Capitolo 4
*** Dall'occhio ***


Pov Merrit
 
 
Un peso sulle gambe addormentate... che diavolo era? Aprii pigramente gli occhi e mi ritrovai Amy sdraiata con le gambe su di me, mentre con il resto del corpo era su Atlas...quei due erano talmente ottusi, si piacevano ma nessuno dei due aveva il coraggio di dirlo all'altro.  Gioventù bruciata!
Spostai le sue gambe con molta delicatezza e mi alzai per andare in bagno, a quanto pare non ero l'unico che si era alzato presto, anche Dylan era mattiniero e lo ritrovai fuori il portico della casa. Lo raggiunsi.
-Già sveglio?- Mi chiese sentendomi uscire dalla porta.
-Lo sai che sono mattiniero... -
-Si... -
-Se posso chiedere anche se so che non è affar mio .... che fai qui fuori?-
-Stavo pensando ad un modo per tirarci fuori da questa situazione.-
Dylan era teso, preoccupato lo si vedeva dal suo sguardo, di sicuro quella notte non aveva dormito molto.
-Beh come abbiamo detto ieri possiamo andare dall'occhio, ci aiuteranno.-
-Si ma per vivere come? Siamo dei ricercati, Walter Tressler è evaso, e siamo fuori dal mondo. Non era questo che avevo in mente .-
-Troveremo qualcosa, c'è sempre una via di fuga.-
-Dobbiamo sperare di raggiungere l'occhio. Ma la nostra macchina è stata identificata e non possiamo andarci con quella. Quindi dovremmo rubare una.-
-Meno male che il furgone non ha il GPS sennò ci avrebbero trovati subito. Però so dove possiamo trovare una macchina...-
Ricordai che a qualche kilometro dal bosco c'era una stazione di servizio, potevamo prendere in prestito una di quelle, anche se sarebbe stato rubare, peggio di così non poteva andare.
Dylan scartó la mia idea, ma gli venne un lampo di genio.
-Qui vicino c'è una carrozzeria di un mio amico, possiamo modificare il furgone riverniciandolo e cambiando le targhe.-
-Ottima idea. -
Rientrammo e trovammo Jack e Daniel svegli.
-Abbiamo un piano e non c'è neanche bisogno di andare in gruppi.- Disse Dylan con un sorriso.
-Fantastico! Come si fa?- Chiese Jack. 
Spiegammo tutto e anche Daniel Disse che era un'idea geniale.
Poco dopo si alzarono anche le ragazze erano appena le 7.30 e già si moriva di caldo.
Spiegano anche a loro il piano e poi ci mettemmo all'opera.
-Io ,Dylan e Jack andammo dall'amico carrozziere che non ci pensó due volte a fare il suo lavoretto, Conosceva bene Dylan fin da quando erano piccoli perciò ci fece anche dei lavoretti in più. 
 
 
Pov Amy 
 
 
Dylan ci aveva detto che in cantina c'erano dei vecchi attrezzi di magia, con Daniel e Lula li cacciando tutti e ci dammo una sistemata dalle ragnatele. 
-Saranno di Dylan?-Chiese Lula pulendo un finto baule.
Un finto baule stupendo da quanto vedevo, era ancora tutto intatto.
-Guarda me lo immagino proprio Dylan a fare certi numeri. -Risi alzando il coperchio.
-Non credo fosse di Dylan....-Disse Daniel lucidando un lato di esso.
-E di chi allora?-Chiesi avvicinandomi a lui.
-Aspetta finisco di pulire ...-Disse lui pulendo profondamente.
-Lionel  Shrike ..... -
-Ma come può essere? - Chiese Lula. 
-Guardate qua! Anche qui c'è il suo nome!-Dissi lucidando un altro oggetto.
-Credo che Dylan ci dovrà qualche spiegazione quando torna.- Disse Daniel. 
Finimmo di lucidare e rimettere apposto tutti i trucchi. Avevamo creato una lamina come doppio fondo per il furgone , così se proprio ci avrebbero fermati avrebbero trovato solo l'autista del furgone .
Alle sei di sera gli altri ancora non erano tornati, Lula si stava facendo la doccia dato che eravamo ricoperti di vernice dalla testa ai piedi ed io e Daniel eravamo seduti sul divano.
-Ti vedo strana.- 
-Sono solo stanca.-
-Sei proprio sicura?-
- Sicurissima. Secondo te andrà tutto bene?-
-Sei preoccupata?-
-Si, molto.-
-Non devi esserlo... per quanto odi ammetterlo Dylan é un ottimo leader , sa quello che fa.- Si avvicinò a me.
Poggiai la mia testa sul suo petto e stranamente lui mi abbracciò, era uno di quei momenti rari dove non ci uccidevamo a vicenda.
-Sono davvero stanca....-Dissi prima di crollare tra le braccia di morfeo.
 
 
Pov Daniel
 
 
Si era addormentata , era tutto il giorno che la vedevo strana , ma non ci avevo dato peso, sarà stato lo stress. Solo che così, come si era addormentata non era proprio da lei... di solito si rigirava nel letto o sul divano 5/6 volte prima di addormentarsi... ma poi tutta quella sdolcinatezza ? Anche da parte mia... non ero abituato.
Devo essere sincero, mi piaceva Amy, verso di lei provavo un'attrazione diversa , non era volergli bene come una sorella o altro... io la amavo. Solo che dal suo comportamento non avevo sapevo se lei provava qualcosa per me... così mi ero limitato ad osservarla da lontano , poi con quello che gli avevo detto qualche sera fa , beh mi sono vergognato di me , quindi li ho lasciato proprio perdere, non mi avrebbe mai perdonato veramente. 
-Siamo tornati!-Esclamò Dylan entrando seguito da Merrit e Jack. 
A quanto pare mi ero addormentato anche io, Lula avevo notato era uscita dal bagno ed era su una poltrona a leggere un libro o meglio dire a sfogliare un libro.
-Qui si batte la fiacca.-Disse Jack dando un bacio a Lula. 
-No , non credo proprio... Amy sveglia.-Dissi scuotendola. 
-Mmm che c'è?-
-Che aspetto orribile.- Disse Dylan quasi sul preoccupato.
-Credo che andrò a farmi una doccia.- 
Se ne andò in bagno , poi a Lula venne l'idea di preparare la cena, indovinate... fagioli e sotto aceti, tutto era uguale li dentro.
-Dylan  posso farti una domanda?- 
Ero curioso di sapere che cosa aveva a che fare lui con Lionel Shrike. 
-Magari più tardi... a cena. Ti prego.-
Sembrava stanco anche lui, ma tutti eravamo nelle stesse condizioni.
-Va bene , mi misi composto sul divano e presi il libro che Lula stava sfogliando... il ritratto di Dorian Gray, noioso.
Merrit si era messo affianco a me , gli passai il noiosissimo libro che lui parve adorare.
-Dimmi... tu ed Amy state insieme?- Chiese di punto in bianco fissandomi... stava facendo uno dei suoi trucchi me lo sentivo.
-Cosa? No....!- Queste erano le domande che oltre a mettermi in imbarazzo, mi spiazzavano ed io odiavo trovarmi spiazzato.
-Oh andiamo! Lo si vede lontano un miglio che ti piace.-Fece finta di leggere il libro per poi ridarmi un'occhiata. 
-Non è così.... e poi a te che importa?- Errore madornale, Merrit teneva ad Amy più che a tutti noi.
-Mi importa perché tengo a lei e se solo provi a farla soffrire come l'altra sera beh... sai che non sono cattivo ma per i gusti motivi posso diventarlo. -
-Ok.- Dissi andando ad aiutare Lula. 
Quando Amy uscì dal bagno corsi io a farmi una Doccia dopodiché cenammo. 
La sera non riuscimmo quasi a chiudere occhio, tranne Amy e Jack, loro avrebbero dormito anche in guerra.
La mattina dopo eravamo pronti all'azione, ci posizionammo ai nostri posti, ovvero dietro il pannello dentro il furgone.  Stavamo stretti Amy poverina era in un angolo a destra quasi sovrastata da Dylan che era il triplo di lei, io ero vicino a Lula la quale il profumo mi stava dando la nausea.
Merrit e Jack erano all'angolo a sinistra Merrit entrava a malapena  infatti diede tante di quelle testate che si sarebbe ritrovato la testa piena di lividi e bozzi.
Ci fermammo bruscamente e sentii l'amico di Dylan, il carrozziere, parlare con qualcuno udimmo chiaramente le parole  "apra il portellone posteriore" da lì trattenne il fiato sperai che non ci avrebbero scoperto.
Salì un uomo sulla furgone lo sentimmo dare dei colpetti alla nostra lastra , iniziai a sudare freddo.
-Dai muoviti Arl! Dobbiamo fermare anche gli altri!-
"Date una medaglia a quel poliziotto!" Pensai tra me e me, solo quando sentii chiudere lo sportello e ripartiamo mi ricordai di respirare. 
-Dopo quasi un'ora in piedi dentro un furgone arrivammo finalmente alla base dell'occhio.
Da fuori sembrava un vecchio monastero, ma dentro era un luogo di gran classe con molte stanze segrete e pezzi di storia.
-Finalmente!-Esclamò Merrit massaggiandosi la testa scendendo dal mezzo.
-Mi sento le gambe a pezzi!-Disse Lula. 
-Aria!-Respiró a fondo Amy. 
-Scusa devo averti schiacciata ad un certo punto.-Disse Dylan ad Amy. 
-Giusto un pó. -
-Benvenuti, entrate presto!- Era la signora anziana che ci aveva aiutato un anno prima in Cina. 
-Grazie per l'aiuto.-Dylan non so come era riuscito a contattarli.
Entrammo e ci accomodammo in una sala.
 
 
 
Pov Amy
 
 
Dylan mi aveva praticamente distrutto una spalla, ma mi aveva evitato di cadere parecchie volte, diciamo sempre.
Eravamo in un salone pieno di manufatti , Dylan stava parlando con l'anziana per delle informazioni, io intanto facevo due chiacchiere con Merrit e Daniel.
Tutto andava bene, ma ad un tratto un senso di debolezza mi invase, lottavo per rimanere in piedi.
-Ragazzi....- Dissi debolmente prima di accasciare i a terra.
Non so chi mi prese tra le braccia ma so solo che sentii un senso di pace.
 
 
Pov Merrit
 
 
Era accasciata a terra dopo essersi aggrappata alla mia manica .
In un nano secondo ci ritrovato tutti affianco a lei, anche Dylan che la prese e la portó in una stanza vuota, piccola e con una misera finestra a far luce.
-Che cos'ha?-Chiese Lula preoccupata , Daniel sembrava in preda al panico, anche se fuori sembrava abbastanza calmo, il suo sguardo era più che agitato.
-Ieri sera diceva di essere tanto stanca , sembrava non stesse bene.-Disse Daniel. 
-Bisogna chiamare un dottore.-Disse Jack. 
La signora pronunciò qualcosa in cinese al nipote che corse subito fuori.
-Mio nipote è andato a chiamare il nostro medico, sarà qui tra una mezz'ora. -
-Merrit secondo te?-
Dylan non voleva aspettare molto così la controllai io .
-Ha la febbre alta...ma come è possibile?-Chiesi tra me e me.
-Il taglio!-Esclamò Lula. 
-Dylan senti, dovrei fargli una visita un pó più approfondita .-
In attesa del dottore volevo vedere se il graffio c'entrava in qualche modo.
-Ragazzi andiamo un attimo fuori , Merrit farà una visita in attesa del dottore.-
I ragazzi uscirono di controvoglia soprattutto Atlas dopodiché grazie alla signora riuscii a scoprire la parte superiore del corpo.
-Scusa Amy, so che quando saprai questo mi uccidersi ma è per il tuo bene.-
Aveva il letto nudo e potei vedere bene la ferita, aveva una chiazza rossa tutta intorno ed il graffio era secco ma di un colorito giallo. 
-Si è infettato?-Chiese la signora. 
-No se era infettato avrebbe avuto dolori lancinanti e un colore diverso... che fosse stata avvelenata?-
-Oh signore!-Esclamò la signora.
Arrivó il dottore e rimasi nella stanza con lui dicendogli le mie ipotesi è dopo aver visitato bene la ferita concluse che era stata avvelenata.
Uscimmo erano tutti preoccupati me compreso.
-Allora?-
-Come sta?-
-La vostra amica è stata avvelenata, non so da quale veleno ancora, ma ho prelevato un campione e lo analizzeró non appena arrivo in studio. La febbre salirà, non sarà molto cosciente, per ora gli ho dato un medicinale che rallenta il veleno ma se entro qualche giorno non si troverà l'antidoto credo che morirà. -
-Dobbiamo trovarlo!-Disse Jack. 
-Lo avrà Walter con lui!-Disse Dylan furioso.
-Dobbiamo trovarlo!-Esclamai .
-E come?-Chiese Lula. 
-Possiamo aiutarvi noi.-
Era arrivato anche Taddeus e il dottore se ne era andato.
-Dobbiamo dare una bella lezione a quel viziato di un Tressler. 
 
 
Continua! Spero piaccia.
 

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Capitolo 5
*** Il ritorno ***


Pov Amy 
 
 
Stordita, esausta e dolorante, ecco come mi sentivo.
Aprii debolmente gli occhi, era quasi tutto buio, solo una piccola luce di una lampada , la vista era sfocata ma ben presto riuscii a vedere correttamente. 
-Dylan...-Dissi debolmente, avevo la gola secca.
-Hey, come ti senti?- 
-Uno schifo... gli altri?-Chiesi. 
-Sono nella sala qui affianco... sono preoccupati per te.-
-Che mi è successo?-Chiesi preoccupata .
-Beh... sei stata avvelenata, ricordi il graffio? Ecco c'era del veleno. Ma sta tranquilla , il dottore già sta preparando un antidoto. -
-Sono stata una stupida!-Dissi quasi disperata.
-No non è vero! Non dirlo neanche per scherzo! Quel maledetto Walter, è solo colpa sua.- 
-Dylan... mi aiuteresti ad alzarmi?-Mi tolsi le coperte di dosso e feci per alzarmi.
-Meglio di no... devi stare a riposo.-
-Dylan!-Gli lasciai un'occhiata che capí subito che non volevo un no come risposta e mi aiutó ad alzarmi.
-Ce la fai? -
-Si tranquillo.-
-Sicura?-
Altra occhiataccia da parte mia.
-Ok sei sicura. Andiamo .-
Mi tenne ben saldo a lui, mi lanciava occhiate preoccupate, lo vedevo con la cosa dell'occhio ma non gli diedi importanza. Arrivammo alla saletta vicino , c'erano tutti anche Taddeus che non so cosa stava spiegando, al mio arrivo si ammutolirono subito.
-Oh no continuate... non volevo disturbare.- Dissi fissandoli cercando di sembrare più normale possibile, ma risultò tutto inutile .
-Come ti senti?-Chiese Lula sentendomi la fronte.
-Non al massimo, ma tengo duro.-Dissi sorridendo , facendo sorridere anche gli altri questa volta.
-Già che mi ha minacciato per farla alzare è un buon segno.-Rise Dylan. 
-La solita Amy. -Rise Jack. 
-Hey sono sempre la solita rompiscatole, che ci posso fare?- Risi debolmente.
-Vieni, siediti sul divano.-Disse Dylan accompagnandomi fin lì. 
-Possiamo continuare? - Chiese Daniel.
Lui non mi aveva  neanche guardato bene, aveva abbassato la testa e rimanere seduto sul divano.
Non ci diedi peso e mi sedetti vicino a Lula e Merrit così Taddeus continuó a spiegare.
-Si trova al numero 459 Fall street, New York.  Ma la casa è praticamente blindata, bisogna trovare uno stratagemma per riuscire ad entrare.-
Davanti a noi su uno schermo c'era l'immagine di Walter Tressler che rientrava con circospezione in una casa.
-Magari possiamo trovare un'entrata secondaria come fogne o altro.-Disse Jack. 
-No, sono case abbastanza nuove le fogne sono piccolissime e nessuna di quelle case ha un seminterrato.-Disse Daniel. 
-Potremmo mandare Merrit come facchino di qualcosa e lo potrebbe ipnotizzare .-Disse Lula. 
-Si così se ha qualche guardia del corpo spara a me e non a voi!- Esclamò Merrit. 
Io fissato l'immagine c'era una cosa che mi colpì, Walter aveva in mano un apparecchio, un antifurto.
-Ragazzi ma quello che ha in mano Walter è un antifurto?-Chiesi voltandomi verso gli altri.
-Si ma non vedo questo a cosa può servirci. - Sempre il solito Daniel acido.
-Beh se ha un antifurto avrà chiamato qualcuno che glielo monti... sarà anche un genio della tecnologia ma ci vuole comunque qualcuno che sa dove rompere per montare. -Dissi.
-Forse non hai tutti i torti.-Disse Dylan. 
-Potremmo informarci se ha chiesto a qualcuno di aiutarlo ma ci vorrà un pó. - Disse Taddeus. 
-So a chi chiedere.-Disse Dylan prima di sparire.
-Bene , se l'ipotesi di Amy è giusta allora dovremmo organizzare un piano.-
-Va bene...-Dissero loro.
-Bene per ora siete liberi vi faccio sapere io.- Taddeus se ne andò lasciandoci lì soli soletti. 
Anche Daniel Si alzò e se ne andò, peccato stavo per chiedergli una cosa... forse ce l'aveva con me perché ero stata tanto stupida da farmi avvelenare? In ogni caso questo suo distaccamento questa volta mi faceva male, era come se non mi volesse in giro.
-Ho un'idea... voglio farti una sorpresa, Jack vieni con me?-Lula prese Jack per un  taccio e lo trascinò di controvoglia fuori.
-Ma che ha in mente?-Risi.
-Non so , ma io mi preoccuperei.- Rise Merrit. 
-Mi aiuti a tornare in camera?-Chiesi con un pó di vergogna, odiavo non riuscire a fare cose che di solito non mi serviva aiuto.
-Certo.-Mi sostenne , per un attimo stava per prendermi in braccio, ma ci ripensó conoscendomi fin troppo bene.
-Senti... ma secondo te Daniel è arrabbiato con me?-Chiesi quando finalmente arrivai in camera.
-Cosa? Perché mai?-Chiese Merrit facendomi sedere bene per poi coprirsi. 
-È che lo vedo strano ... insomma, ieri andavamo d'accordo, oggi invece è più scontroso e sembra che non voglia parlare con me. Ti dirò, non mi ha mai dato fastidio questo comportamento ma questa volta è diverso, mi fa male sentirlo così distante.-
Il bello di Merrit era che ti ascoltava sempre interessato, amava parlare, era un ottimo oratore.
-No non credo che sia arrabbiato con te. Piuttosto semmai è preoccupato. Sai quando ti sei sentita male ed il dottore ha detto quello che avevi, beh il suo sguardo brancolava nel buio , era spaventato.-
-Quindi posso stare tranquilla?-
-Certo... devi solo pensare positivo. Troveremo l'antidoto e quando starai meglio, fosse l'ultima cosa che faccio, devo farvi assolutamente diventare una coppia.-Rise lui.
-Speriamo che si trovi questo antidoto.- 
-Eccoci qui! -Lula  tornó con una busta contenente una scatola.
-Ma che sono quei musi lunghi?-Chiese Jack sedendosi vicino a me.
-Oh niente, solo un pó di stanchezza.-Dissi con un sorriso.
-Abbiamo portato del gelato! Abbiamo corso per non farci beccare.-Disse Lula scoperchiando la scatola.
Vaniglia, fragola e cioccolato.
-Ah che bello! Il gelato! Grazie ragazzi!-
-Amy ed il gelato, un'amore senza fine!-Scherzó Merrit. 
-Vado a chiamare Danny. -Jack uscì e tornò subito dopo con Daniel a seguito.
-Qualcuno mi ha detto che c'è del gelato qui!-Daniel sembrava quasi di buon umore.
-Quanto ne vuoi!-Rise Lula mentre faceva le porzioni dentro dei bicchieri di carta .
Non come mai, forse perché lo mangiai in compagnia dei miei amici, della mia famiglia, ma quel gelato era il più buono che avessi mai mangiato.
Durante la mangiata sentii lievi dolori a tutte le articolazioni, dolori che si fecero sempre più intensi, finché per posare il bicchiere sul comodino non mi arrivò una fitta al braccio che si bloccò facendo cadere il bicchiere a terra.
-Amy che hai?-Chiese Jack. 
-I muscoli, mi fanno un male cane.-Dissi sforzandosi di ripiegare il braccio dolorante verso di me.
-Il veleno sta camminando.-Disse Merrit .
-Perché Dylan ci mette tanto? Accidenti!- Daniel tornó ad essere serio.
-Passerà, almeno spero.-Dissi dolorante.
-Ragazzi la pista di Amy era giusta.-Dylan entró con un sorriso ma si spense subito vedendomi sofferente 
-Che hai?-Mi venne vicino.
-A quanto pare il veleno cammina...-Disse Merrit serio.
-Non possiamo più perdere tempo.-Disse Daniel. 
- Già. A quanto pare avevi ragione , dopodomani Walter Tressler riceverà una bella visita.- Dylan sorrise leggermente .
-Quindi dobbiamo prepararci.-Disse Lula. 
-Si Taddeus questa sera vi spiegherà il piano.-
-Perfetto.-Disse Jack. 
-Troveremo l'antidoto, te lo prometto.- Dylan mi sussurrò quella frase con tutta la sincerità della quale era capace, ci sperava davvero a trovare la cura.
-Grazie.-
-Ora riposati , sarai stanca.-Dylan fece per cacciare tutti dalla stanza, era come un padre per me .
 
 
 
Pov Daniel
 
 
Sinceramente da quando Amy aveva cominciato a star male non sapevo più che pensare, quando la Vidi uscire dalla Camera sorretta da Dylan mi si geló il sangue , non era la solita Amy, non era come diceva lei, la vedevo sofferente , e credo anche Merrit se ne sia accorto, dato che anche lui non rideva molto alle sue battute.
Fu proprio lui a fermarmi fuori dalla porta di Amy una volta che Dylan ci fece uscire.
-Che c'è?-
-Che ne diresti di rimanere un pó con lei?-Merrit aveva il suo sguardo penetrante, quello che riusciva a metterti in soggezione. 
-Perché? Deve riposare.- 
-Ma è possibile che tu sia così ottuso! Lei vuole te al suo fianco! Non hai visto come si è illuminata quando sei entrato in camera sua? -
-Vuoi dire che...-Non trovai il modo di finire la frase, possibile che Merrit si sbagliasse? No Merrit su queste cose non sbaglia mai.
-Ci sei arrivato? Lei ti ama! E quando tu ti comporti da scorbutico come hai fatto prima lei ci rimane male. Quindi adesso vai da lei.-
Non avevo mai visto Merrit così deciso e arrabbiato credo sia il termine adatto.
Non sapevo che dire... strano da parte mia, di solito avevo la risposta a tutto.
Rientrai in camera lanciando un'occhiata a Merrit che mi guardava in modo severo e richiusi la porta alle mie spalle, di fronte a me Amy che mi guardava stranita. 
-Ti dispiace se sto qui con te per un pó?- 
-No fa pure. Ma come mai?-
Mi sedetti sul letto vicino a lei.
-Così volevo stare un pó con te.... e volevo anche chiederti scusa. -
-Scusa? Per cosa?- Ma mi prendeva in giro per caso?
-Beh prima , come altri giorni prima di questo sono stato un pó scontroso. -
-Oh ma ti ho già perdonato... e poi so che tu sei fatto così. - La sua voce era stanca si sentiva.
-Così come scusa?-
-Maniaco de controllo.  Ecco cosa sei.-
-Non è affatto vero.- Dissi quasi offeso, non aveva proprio tutti i torti.
-Oh si che è vero.- Rise lievemente.
-Io dico di no...-
Mi avvicinai a lei e gli diedi un lungo bacio sulle labbra, avevo il cuore a mille ma quella mi sembrava l'occasione giusta per fare il mio passo.
-Non lo sono...-Gli sussurrai, lei sorrideva e anche io .
-Beh, se la metti così potrei cambiare anche Idea...te lo ha detto Merrit?- Aveva capito già tutto, ma dovevo pur difendere il nostro caro Merrit da una futura ira di Amy. 
-No. -
- J Daniel Atlas come bugiardo fai pena.- Disse offesa. 
-Beccato. Ti prego non dire a Merrit che te l'ho detto io.-
-Va bene.-
-Perché non me lo hai mai detto?-
-Beh, credevo che tu pensassi ancora ad Henley , e poi la differenza di età, credevo che tu mi guardassi come una bambina.- 
Non mi guardava negli occhi, evidentemente si vergognava a dire quelle cose con me.
-Uno non penso più a Henley, due non eri stata proprio tu a dire che l'età in amore non conta?-
-Ti prego sono stanca per aprire un dibattito del genere con te ora.- Disse lei sdraiandosi per bene nel letto.
-Sappi comunque che ho occhi solo per te...-
Gli sussurrai quella frase quando era già addormentata, la febbre si era alzata .
Rimasi ancora qualche minuto con lei, dopodiché tornai dagli altri.
Quando mi riunii a loro venni a sapere del piano di Dylan e Taddeus, un altro membro dell'occhio si sarebbe finto il tecnico per l'antifurto, di sicuro Walter non avrebbe seguito i lavori occupato e così saremmo entrati e la nostra vendetta sarebbe stata servita.
Così ci preparammo, architettato qualche trucco in caso di Emergenza o per illudere le guardie di sicuro aveva guardie e sarebbero serviti i nostri diversivi. 
Ci accorgemmo che in realtà l'occhio aveva più adepti di quanti pensassimo e si presentò anche un'altra persona all'appello, Henley. 
Quando quella sera la Vidi mi si geló il sangue, si ripresentava con un sorriso come se nulla fosse .
-Visto che avete già esperienza nel lavorare insieme lei vi affiancherà. -Disse Taddeus. 
-Ciao ragazzi.- 
-Henley, devo dire che è una sorpresa vederti qui.-Disse Merrit. 
-Si beh, è stata una sorpresa anche per me quando Dylan mi ha chiamata. Ma Amy dov'è? Come sta?-
Oh si certo come se si preoccupava davvero di Amy.
-Sta dormendo è stanca. Sai il veleno circola velocemente nel corpo.-Dissi secco.
-Lieta di vedere che certe cose non cambiano mai.- 
-Che ne dite di cenare tutti insieme? Almeno forse si recupera un pó il legame che c'era una volta.-Disse Dylan. 
Non mi andava giù il fatto che Henley fosse lì, ma più di tutte non mi andava giù il fatto che Dylan aveva dato il posto di Amy ad Henley. 
-Io non ho fame.- Mi alzai e me ne andai.
-Daniel!- Era Dylan che mi stava seguendo, si ma dove, non sapevo neanche io dove andavo.
-Daniel! Fermati! Posso sapere qual'è il tuo problema?- Dylan mi aveva preso per una spalla per farmi voltare.
-Il mio problema? Vuoi proprio saperlo? -
-Si! -
-Non so se mi da più fastidio il fatto che tu abbia richiamato Henley per aiutarci dopo che ci ha abbandonati così. Oppure il fatto che tu già stia pensando di sostituire Amy. -
-Ok capisco che tu sia arrabbiato per la prima cosa, ma io non sto sostituendo affatto Amy non me lo sognerei mai.-
Non Dissi nulla, avevo solo la rabbia dentro di me e non volevo assolutamente che questa parlasse di cose che non uscirebbero mai da me altrimenti.
-Se vuoi stare un pó solo fai. Ti lascio un piatto se ti venisse fame. Intanto vado a portare un piatto anche a Amy. -
Detto questo se ne andò e io me ne andai nella stanza che era stata preparata per noi, io ero in stanza con Merrit. 
 
 
Continua
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Prepararsi all'azione ***


Pov Amy 
 
 
Dylan mi sveglio carezzandomi il viso, non avevo mai avuto tante attenzioni tutte insieme , ma era bello.
-Hey, ho portato la cena.-
Mi mostró un piatto pieno di pollo e patate, il mio preferito, ma non avevo per niente fame, mi sentivo troppo debole anche per mangiare.
-Grazie, ma non ho fame.-Dissi, la gola mi faceva male ed il respiro era affannato.
-Almeno un pó? -Ci riprovó ma non è che cambió tanto la situazione.
-No grazie...- 
Rimase un attimo a fissarmi preoccupato e non gli davo torto , io che rifiutato il cibo era una cosa seria, davvero seria.
-Sarei dovuto stare più attento.-Disse poi di punto in bianco.
-Di cosa parli?-
-Dovevo pianificare tutto nei minimi dettagli, io devo sempre fare in modo che non succeda niente a nessuno di voi.- 
-Non è colpa tua se mi hanno tagliata, e poi gestisci bene ogni nostra operazione. Non devi sentirti in colpa perché non me hai.-
-Ma ho la colpa di aver fatto tornare Henley. -
Rimasi un attimo stupita, Henley era lì e non mi avevano detto niente.
-Henley è qui?-
-Si, ci serve la mano da un pó di persone che Walter non conosce , quindi ho chiesto anche il suo aiuto.-
-Daniel come l'ha presa?-
-Si è infuriato. E mi ha accusato di sostituirti con Henley.  Amy non è così, lo sai che sono disposto a tutto pur di farti guarire e lei ci è utile.- Sapevo che Dylan non avrebbe mai osato fare qualcosa che mi avrebbe fatta star male e sapevo che era stato disperato se doveva chiedere aiuto ad Henley. 
-Io lo so che lo fai solo per salvarmi. Ma Daniel, sai è abbastanza dura per lui da digerire, lo ha mollato così... ha mollato tutti così. -
-Lo so ... vorrebbe vederti, che dici, dopo la lascio entrare?-
-Si dopo... -
Un senso di ansia e paura mi invase, rimasi a guardare un punto fisso delle mie mani che stavo torturato. 
-Che hai?-Dylan era preoccupato.
-Io, ho paura Dylan. Se non dovesse avere l'antidoto , se non arrivassero in tempo? -
-Ma che dici.... Hey, riusciranno a prendere l'antidoto e ad arrivare in tempo!-
-Si ma se proprio non dovessero riuscirci? Ho paura di questo . Vorrei essere forte ma proprio non ce la faccio più, non voglio far preoccupare gli altri ecco perché sorrido sempre, anche se in realtà sto male.- Scoppiai a piangere e Dylan non ci pensó due volte ad abbracciarmi. 
-È dura lo so. Ma non ho mai conosciuto persona più forte di te, ce la farai. È normale avere paura , anche io ce l'ho come tutti gli altri. Non avere paura di mostrarti debole, perché è un lato che appartiene a tutti.-
Mi stringeva talmente forte che potei sentire una sua lacrima cadere sul mio zigomo. 
-No non dirmi che adesso piangi anche tu.- Cercai di dire tra i singhiozzi per poi guardarlo negli occhi, li aveva lucidi e qualche lacrima aveva rigato le sue guance un pó incolte di barba.
-Mi fa male vederti così, e poi sono emotivo a volte.- Cercò di sdrammatizzare.
Riuscii a farmi scappare una piccola risatina, poi mi sdraiai di nuovo, ero esausta.
-Tra poco verranno anche gli altri con Henley, però mangi qualcosa?-
-Dylan non riesco a mandar giù un solo boccone, la gola mi fa male e ho lo stomaco pieno.-
Mi asciugai le lacrime.
-Va bene, lo lascio qui , se ti viene fame mangia, mi raccomando.-
-Ok.-
Guardai Dylan mentre usciva dalla stanza e mi riaddormentai.
 
 
Pov Daniel 
 
 
Avevo fame, ma non volevo mangiare , anche perché ogni volta che mi veniva in mente Henley mi passava la fame. Non era rabbia solo per me , ma quando se ne era andata avevo visto gli effetti che aveva avuto sul gruppo, soprattutto con Amy che la considerava come una sorella maggiore è come la sua migliore amica, e se ne era andata senza neanche salutarla. Merrit ci era rimasto male, anche perché ci stava provando con lei e gli aveva spezzato "quasi" il cuore, dico quasi perché lo aveva spezzato a me, facendolo in mille pezzi , eravamo una coppia , stavamo bene ma poi lei si stancó e di punto in bianco se ne andò via.
Jack era uno dei suoi migliori amici e anche lui ci rimase male quando la vide andarsene.
Mi alzai cercando di non pensarci e me ne andai da Amy, mi bastava  anche solo stare vicino a lei in quel momento, la trovai che dormiva, aveva il sogno agitato , le presi una mano, era fredda, rimasi li in silenzio per circa un quarto d'ora, ritrovai un pó di buon umore, finché non sentii aprire la porta, erano i ragazzi e per ultima arrivò  Henley. 
- dorme?-Chiese Henley. 
-Si.-
-Non posso credere che sia successa una cosa del genere.- Disse lei a bassa voce.
-È successa , dobbiamo trovare quell'antidoto .- Dissi con gli occhi fissi su Amy ma non mi resi conto che il mio tono di voce era un pó più alto.
-È quello che stiamo facendo.-Disse Henley anche la sua voce era un pó alta.
-Abbassate la voce. Così la svegliate.-Disse Jack. 
-Troppo tardi.-Era Amy, si era svegliata.
-Scusa.-Dissi .
-Già Scusali, hanno manie di protagonismo loro due.-Disse Merrit ma me ne restai zitto e anche Henley. 
-Come stai?- Domanda stupida, era evidente che stava male.
-Oh guarda tra poco mi metto a ballare sul letto.-Disse lei debolmente.
Ci scappó una lieve risata a tutti.
 -Comunque Henley è bello rivederti, come stai?-Continuò il suo discorso, faceva fatica a parlare, era peggiorata tutta insieme.
-Anche io sono felice di rivederti. Io sto bene.-
-Non hai mangiato niente.-Disse Lula guardando il piatto.
-Non hai fame?- Chiesi stringendo la sua mano sinistra.
-Non ho fame e in più non riuscirei a mandar giù neanche un boccone col dolore alla gola.-
-Se vuoi ti portiamo qualcosa da bere, un succo... o altra roba.-Disse Merrit. 
-No grazie.-
-Ragazzi forse è meglio andare, domani sarà una giornata intensa con i preparativi.- Disse Jack. 
-Hai ragione! Buona notte Amy. -Merrit le diede un bacio sulla fronte.
-Sai che appena mi rimetto in sesto ti ucciderò? Ho un conto in sospeso.-Disse Amy riferendosi al fatto di essere innamorata di me e che Merrit me lo aveva detto.
-Sono nei guai allora.-Rise Merrit. 
Se ne andarono tutti dando la buona notte, io rimasi li con lei.
-Dovresti andare a riposare anche tu.-Mi disse poi.
-Oh no, io rimango.-
-Ma non riposi così.-Disse lei quasi chiudendo gli occhi dal sonno.
Io per tutta risposta mi tolsi le scarpe e mi misi sotto le coperte con lei.
-Si invece che riposo.-Dissi dandogli un bacio.
-Mi ci devo abituare a te così dolce.-
-Mi preferisci scorbutico?-
-No per carità. Sei perfetto così. - Rise poggiando la testa sul mio petto per addormentarsi di colpo.
Non so quando ne come ma crollai anche io quella sera.
 
 
La mattina dopo fu Merrit a venirmi a svegliare, sapeva dove mi trovavo e non poté fare a meno di ridere vedendoci. 
-Hey amante noi iniziamo senza di te!-
-Oh sta zitto!-Sussurrai, in effetti ero avvinghiata ad Amy il che risultava un pó comico.
-Ti aspettiamo dillá. - Merrit chiuse la porta dietro di sé. 
Amy in tutto ciò non si era svegliata dormiva ancora profondamente.
Andai da loro e mi guardarono tutti un pó esterrefatti nel vedermi uscire dalla stanza di Amy tutto scapigliato e ancora mezzo addormentato, tutti tranne Merrit. 
-Cominciamo?- Chiesi.
-Cioè hai dormito con Amy?-Chiese Dylan con un sorriso.
-Beh si... perché?-
-No niente è solo che... niente lasciamo stare!-Rise Jack. 
-Non ci posso credere.-Rise Dylan. 
-Oh andiamo che c'è di male?-Chiese Lula. 
-Io dico che non c'è niente di male.-Rispose Merrit. 
-Grazie per il supporto.-Dissi, Henley rimase zitta a fissarmi, non riuscivo a capire se era arrabbiata o cosa.
-Bene iniziamo!-Disse Dylan soffocando una risata.
Quella giornata passó in fretta preparammo tutto nei minimi dettagli , niente questa volta poteva andare storto.
Amy non si era svegliata ne a pranzo ne a cena, il che mi preoccupava molto e non solo a me ma anche gli altri erano seriamente preoccupati, arrivó anche la chiamata del dottore che diceva che stava creando un antidoto ma non sapeva se avrebbe funzionato.
Quella sera dormii di nuovo con  Amy, non volevo lasciarla sola, se avesse avuto un malore nella notte? Tutto era pronto, noi eravamo pronti.
Avremmo fatto rimpiangere a Walter Tressler di essere nato.
 
 

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Capitolo 7
*** Finale ***


Pov Dylan 
 
 
Tutto era pronto, era il grande giorno, presto Amy sarebbe stata fuori pericolo, i ragazzi si stavano preparando , questa volta io non avrei partecipato all'operazione, sarei stato affianco ad Amy, mi avrebbero solo chiamato quando avevano l'antidoto, Taddeus si stava occupando di tutto.
Andai in camera di Amy, la trovai sveglia , anche se i suoi occhi faticavano a tenersi aperti.
-Stanno andando?-Chiese con un filo di voce, anche parlare per lei era diventato impossibile.
-Tra poco, si stanno preparando. Verranno prima a salutarti.-
Mi sedetti vicino a lei.
-Tu non vai?-
-No, Taddeus mi ha chiesto di rimanere qui affianco a te.-
-Ma potevi essere utile anche li.- 
-Sono più utile qui, fidati.-
La porta si aprí ed entrarono i ragazzi già pronti per il colpo.
-Hey!-Disse Daniel dandogli un bacio.
-Noi siamo pronti.-Disse Merrit. 
-Rompetegli il culo a quel ragazzino viziato.-Disse lei debolmente.
-Puoi contarci.-Disse Jack. 
-Avremmo l'antidoto, te lo promettiamo.-Disse Lula. 
-Siete i migliori.-
-Direi che è ora di andare !-Disse Taddeus richiamandoli.
Ci salutarono e Daniel diede un lungo bacio ad Amy. 
Solo dopo che chiuse la porta feci una domanda che mi affligeva da qualche tempo.
-Quindi tu e Daniel... state insieme?-
-A quanto pare si.-
-Buon per voi!- Esclamai ridendo.
-Non prendere in giro, ti prego.-Disse lei sospirando.
-Non lo farei mai, solo che mi ha colto un pó alla sprovvista .-
-Dylan.... c'è un pó di acqua?-
-Certo.-
L'aiutai a bere , anche bere ormai era difficoltoso per lei. Se non avrebbero avuto l'antidoto sarebbe morta a breve.
-Dylan... che hai?-Mi risveglió dai miei pensieri e mi fece notare che ero rimasto imbabolato con la brocca d'acqua in mano a fissare il vuoto.
-Scusa... riflettevo.-Posai la brocca.
-Su di me?-
-Cosa?-
-Riflettevi su di me?-
-Al dire il vero si .-
-Sei preoccupato e si vede.-
-Merrit ti sta insegnando bene.-
-Già... ma ti capisco, anche io sono preoccupata. -
-Non devi! -
Lei sorrise debolmente e scosse la testa.
Pregai con tutto me stesso che i ragazzi arrivassero il prima possibile.
 
 
Un'ora dopo i cavalieri:
POV daniel:
 
-Ma che diavolo state facendo?- Eravamo riusciti a prendere Walter Tressler di sorpresa, era in pugno, non aveva scampo.
-Ci vendichiamo.-Disse Jack. 
-Sono io quello che dovrebbe vendicarsi, sbattendo dentro mio padre lo avete fatto morire!-
-E tu stai facendo morire la nostra amica.-Disse Lula. 
-L'antidoto!-Esclamai io .
-Scordatevi di averlo!-Disse .
-Non so se la situazione ti è chiara , ma tutti quelli qui dentro sono nostri uomini. Non puoi fare il gradasso anche in questo momento!- Merrit aveva ragione.
Entrare in casa di quel viziato era stato semplice, un nostro amico si era finto addetto all'antifurto e mentre Walter era occupato a seguire la sua vendetta, noi ci siamo intrufolati in casa sua, messo fuori gioco le sue guardie del corpo (e che guardie stupide!)e lo abbiamo sorpreso in salone .
Tutto semplice, forte troppo, ma in quel momento nessuno di noi badava a quel fatto.
-Se proprio credete che ora quell'antidoto salverà Amy, beh prendetelo....- Lanció una boccetta con del liquido bluastro all'interno, che Jack prese al volo.
-Cosa vuoi dire ?- Chiese Lula. 
-Ogni veleno dopo un totale di ore non può essere più curato, non lo Sapevate? Chissà forse siete ancora in tempo o forse no... - Rise.
Mi avvicinai a lui e gli diedi un bel pugno su quel nasino da figlio di papà, anche se era a terra e sanguinante ancora rideva e lì non potei fare a meno di reagire, iniziai a picchiarlo, ma lui rideva e rideva.
-Atlas basta!-Mi bloccò Merrit prendendomi per le spalle.
-Ci pensiamo noi qui... andate.-Disse Henley assieme al nostro amico asiatico.
Salimmo di corsa sul furgone e ci avviammo verso la sede dell'occhio.
 
 
 
Pov Dylan
 
 
Un'ora e mezza era passata da quando erano andati.  Amy faceva fatica a respira, non parlava neanche più, stavo morendo di paura, camminavo nervosamente per tutta la stanza.
-Dylan...-Amy aveva sussurrato il mio nome è corsi da lei.
-Dimmi....-Gli presi la mano.
-Sono stanca...- Sapevo che quella frase significava che era ormai arrivata.
-No, staranno già tornando con l'antidoto, ti prego resisti.-Dissi quasi in lacrime.
-Non ce la faccio.-Disse , notai una lacrima rigargli il viso.
-No, no... ti prego. -Mi ero portato la sua mano sulla fronte, ormai ero in lacrime, Amy stava cedendo, era troppo tardi.
-Dylan... ho paura.-Lo vedevo, il suo sguardo era perso.
-Ci sono io. Ci sono io... non devi avere paura.-Dissi , gli passai una mano sulla guancia per asciugarli le nuove lacrime che scendevano dalla sua guancia.
-Però non piangere...-
-No... no.-Dissi asciugandomi anche le mie di lacrime.
-Dylan... puoi dire agli altri che mi dispiace?-Chiese poi.
-Perché?-
-Avevo promesso a Jack di insegnargli qualche mio numero, a Lula perché gli ho perso gli orecchini che mi aveva prestato.-
Feci una piccola risata e anche lei sorrise.
-Merrit, dovevo aiutarlo a fidanzarsi, ma sarà in grado di farcela anche da solo... e Daniel...-
Un'altra lacrima gli rigó il volto.
-Mi dispiace non essere rimasta affianco a lui, e di lasciarlo così. -Disse quella voce spezzata dal pianto.
-Non dire così...-
-Lo sai anche tu che ormai non c'è più tempo.-
Non Dissi niente, lotta con tutte le mie forze per non piangere come un bambino.
-Grazie Dylan... -Disse prendendomi la mano e sorridendo.
Sospirò dopodiché il respiro abbandonó per sempre il suo corpo.
La vecchia signora arrivò in quel momento e si accertó della morte di Amy. 
Rimase in silenzio ed io affianco a lei che ancora gli teneva la mano, se ne era andata con un sorriso, come sorrideva quando era con noi.
La signora inizió una preghiera in cinese ed io lasciai la stanza, e chiamai i ragazzi.
 
 
Pov Daniel
 
 
Il traffico era lento, a costo di farmi arrestare dalla polizia scesi dalla macchina ed iniziai a correre verso la sede... Merrit e gli altri mi stavano seguendo a piedi, avevano lasciato il furgone li al suo destino, ma poco importava eravamo quasi arrivati quando arrivò una chiamata al mio cellulare era Dylan. 
-Stiamo arrivando!-Dissi correndo e quasi senza fiato.
-Daniel.... ormai è tardi. Amy se ne è andata.- Dylan aveva la voce rotta dal pianto io mi bloccai, il sangue mi si era gelato e non riuscivo neanche a parlare, rattaccai e basta.
Gli altri mi avevano superato ma si fermarono poco distanti da me.
-Daniel...-Disse Merrit sconvolto avvicinandosi a me.
-Amy...-Non riuscii a finire la frase per il groppo alla gola che avevo.
-NO!-Esclamò Lula già in lacrime.
-Cazzo!-Esclamò Jack dando un calcio ad un bidone li vicino.
Merrit rimase in silenzio , si passó la mano sulla faccia più volte per non far vedere le lacrime che scendevano ... ma io me ne ero accorto, anche a me le lacrime iniziavano ad uscire incontrollate, non Dissi nulla e continuai la via per andare alla sede.
Gli altri mi seguirono in silenzio, ed una volta arrivati nessuno di noi aveva il coraggio di aprire la porta.
Fu Dylan ad aprire, i suoi occhi più rossi del sangue, aveva pianto e aveva l'aria stravolta.
-In camera?-Chiesi .
-Si .-
Ci avviammo in camera, era ancora lì, sdraiata, era come se stesse dormendo, ma tutti sapevamo che ormai non era così. 
Mi sedetti vicino a lei, gli presi la mano e scoppiai a piangere... Fanculo il mio lato duro e cinico, avevo appena perso l'amore della mia vita. 
Merrit pianse in silenzio seduto a terra vicino al letto e Lula con Jack, beh Lula si era lasciata proprio andare e Jack era sul punto.
Ci raggiunse anche Dylan assieme a Taddeus. 
-Ho provveduto ad organizzare tutto.-Disse Taddeus. 
-Vorrei tanto fosse solo un'illusione...-Disse Jack. 
-Purtroppo non lo è.  -Disse Dylan. 
-Quando?-Chiese Merrit. 
-Dopodomani.-Rispose Taddeus. 
-Noi rimaniamo qui.-Dissi stringendo la mano di Amy ancora più forte.
-Va bene, tra poco saranno qui per sistemarla e tutto...-Detto questo Taddeus se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
-Dovevo rimanere accanto a lei... che ha detto prima di..- Dylan mi capi al volo.
-Si è scusata con voi ... con Jack perché aveva promesso di insegnargli qualche trucco , a te Lula perché aveva perso i tuoi orecchini, a Merrit per la ragazza da quanto ho capito e Daniel... con te si scusa per non esserti rimasta affianco e per essersene andata così. -
-Ha avuto paura?-Chiesi.
-No...- 
Non riuscii a capire se era una bugia o no, ma in quel momento non ci diedi peso.
Poco dopo come aveva detto Taddeus arrivarono quelli dell'agenzia funebre e noi dovettimo uscire dalla stanza.
Quando Rientrammo la ritrovato sul letto ben vestita e ben sistemata, se si fosse vista con quel vestito nero elegante addosso avrebbe dato in escandescenza. 
-Se avrebbe visto come l'hanno vestita si incazzerebbe a morte. -Disse Jack. 
-Inizierete a inveire su tutti.-Continuò Merrit. 
Quelle affermazioni mi fecero quasi ridere, era tutto vero, Amy era fatta così, il massimo della sua femminilità erano le gonne a pantalone e una camicetta, non vestiti tipo Lula. 
-Credo che questi li vorrebbe però. -
Lula si avvicinò a lei e gli mise gli orecchini che prima indossava lei, io rimasi a guardarla con un sorriso.
-Erano i suoi preferiti, voglio lasciarli a lei.-Disse Lula con un sorriso.
-Anche io ho una cosa per lei...-
Jack aveva tolto una carta da gioco , la giustizia.
-Lei è sempre stata quella che bilanciata il tutto.- 
Merrit anche si avvicinò e gli mise un foglietto di carta in una tasca del vestito.
-Questa è la mia promessa. Amy stai tranquilla che la manterró. -
Mi chiedevo di che promessa si trattasse, poi mi ricordai del fatto di una ragazza che aveva detto Dylan e non feci domande.
Io mi tolsi l'anello che avevo al mio indice, gli piaceva tanto, così presi la sua mano e glielo misi al suo dito indice, gli andava un pó grande, ma ora era suo.
-Non doveva andare così...-
Sussurrai quasi quella frase.
-La ricorderemo sempre così...-Disse Merrit. 
-Solare, leale...- Disse Lula. 
-Autoritaria e dolce allo stesso tempo.- Continuò Jack. 
-La migliore amica che si possa avere...-Finii .
-Sorridente fino alla fine.-Disse Dylan unendosi a noi.
Inutile dire che passammo quei due giorni in quella stanza solo con poche ore di sonno.
Arrivó il giorno del funerale , erano le 10 del mattino e vedere Amy uscire dalla sede in una bara mi fece male, troppo male che iniziai a piangere insieme agli altri, anche Dylan si lasció andare, per quanto potessimo avere pochi anni di differenza per me lui era una guida, una roccia salda dove aggrapparmi, ma vedere quella roccia così poco salda mi fece male.
-Ora sei tra gli angeli, e vegli su di noi, non scordarti dei tuoi amici, dei tuoi familiari e di tutti quelli che ti hanno voluto bene, proteggili e falli rimanere sulla retta via. Nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo... amen.-
Quando la cassa inizió a scendere un senso di vuoto mi invase, avevo trovato finalmente qualcuno che mi amava davvero e l'avevo perso in un batter d'occhio. 
Finita la funzione tornammo alla sede, distrutti, ci accomodammo in un salottino quando arrivò Taddeus. 
-Abbiamo una notizia per voi... Amy è stata messa nell'albo dei maghi della storia dell'occhio. -
L'albo dell'occhio, un posto riservato solo ai maghi più grandi come Houdini, Lionel Shrike e altri maghi importanti.
-Sono sicuro che in questo momento starebbe saltando dalla gioia .- Disse Dylan con un sorriso lieve.
-Per non parlare di uno dei suoi balletti di festa.-Rise Jack.
Era questo della quale avevamo bisogno, ricordarla come l'abbiamo sempre conosciuta pazza e allegra, unica nel suo genere.
-Credo che questa sia per voi.-
La vecchia cinese arrivò con una lettera in mano e la consegnò a Dylan. 
-È da parte di Amy. -Disse leggendo la busta.
-Che dice?- Chiese Lula. 
Dylan nell'aprire quella busta era più lento di un bradipo .
Inizio a leggerla ad alta voce:
 
Ciao ragazzi,
Se state leggendo questa lettera significa che io non ci sono più, pazienza, così va la vita. Un giorno ti svegli è sei sana come un pesce e il giorno dopo ti ritrovi avvelenato per pura vendetta. Tutto nella norma!
Mi dispiace soltanto di avervi lasciati così, avrei voluto fare più cose insieme a voi... come ad esempio mangiare più gelato. 
Ma ricordate che comunque sarò sempre con voi, chissà forse sotto forma di fantasma , chi può dirlo. 
Mi dovete solo promettere una cosa... ognuno di voi!
Jack, promettimi di diventare uno dei maghi più grandi, con le carte sei imbattibile , anche se sei un pessimo maestro e Merrit ne è la prova. In più vedi di sposare Lula sennò seriamente diventò un fantasma e ti perseguito a vita!
Lula , mi raccomando, ora che non ci sono io ci serve un aiuto femminile a quei quattro sennò sarebbero persi, fidati!
Merrit tu sai già cosa ci siamo detti perciò vedi di mantenere la promessa, e in più ti ringrazio, grazie a te finalmente io e Daniel ci siamo dichiarati.
Dylan... tu hai il lavoro più duro ed estenuante di tutto il mondo, fare in modo che tutti loro righine sempre dritti e che non facciano nessun danno, sei un pó come una mamma chioccia che protegge i suoi figli, anche se come figli siamo un pó insoliti . Tienila sempre d'occhio. 
Detto questo vi mando un grosso bacio, con la speranza che le cose vadano sempre per il verso giusto, meritate tutta la fortuna di questo mondo, perché se anche la polizia vi giudica dei criminali, io so che in realtà siete delle persone oneste.
Vi voglio bene 
 
 
Amy!
 
 
Di me non c'era scritto sulla lettera, mi aveva scordato?
-c'è una lettera per Daniel...- Dylan me la passó, ma non la lessi li davanti a tutti, uscii dalla stanza , me ne andai sul tetto, pioveva ma poco importava, era l'unico posto tranquillo.
 
 
Caro Daniel,
Non so se chiamarti amore o semplicemente con il tuo nome, lo sai che non sono mai stata una tipa romantica, quindi....
A quest'ora non dovrei più essere con voi, con te, il che mi dispiace tanto, soprattutto ora che avevo scoperto che il mio amore era ricambiato, scusami se me ne sono andata così. 
Sarei voluta rimanere con te fino alla vecchiaia ma il tempo non ha voluto. L'unica cosa che ti chiedo è di andare avanti, di innamorarti di nuovo, almeno così mi dimenticherai, è l'unico modo per farlo. Dovrai trovare un'altra ragazza per il tuo trucco, mi dispiace, ci tenevo a farlo. Pazienza.
Scritto ciò ti lascio ai tuoi pensieri,
Per sempre la tua rompi scatole privata
      Amy
 
 
Ecco era riuscita a farmi piangere , come un bambino, ma credo che in fondo avevo bisogno di sfogarmi.
Sentii una mano sulla mia spalla zuppa, era Dylan seguito dagli altri, anch'essi zuppi, si stavano beccandosi un raffreddore per niente.
Lo sguardo si incontró con quello di Dylan, e capii che era lì per sostenermi, per sostenere tutti noi.
Ci fu un attimo di silenzio poi Dylan pronunciò una parola....
-Insieme.-
-Sempre.-Rispondendo noi.
 
Dei giorni seguenti non ho molti ricordi, anche perché Taddeus ci fece sgobbare, in più Dylan grazie ai suoi agganci all'FBI riuscí a farci riavere le fedine penali pulite, Walter Tressler fini di nuovo in gatta buia, questa volta sotto stretta sorveglianza e in una cella di massima sicurezza.
Qualche tempo dopo Merrit trovó finalmente la sua anima gemella , Janine.  Mentre Lula e Jack finalmente un anno dopo tutta la vicenda si sposarono e andarono anima vivere per conto loro, mentre io dividevamo ancora l'appartamento con Dylan e Merrit. 
Ancora non avevo trovato nessun altra come Amy, perciò mi limitato a godermi la mia famiglia e i nipotini che erano in arrivo da Jack e Lula, tutti insieme, sempre.
 
 
 
Che ne pensate? È la fine.
 

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