NERDS, non erosive reflux disease

di Rota
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Parte prima ***
Capitolo 3: *** Parte seconda ***
Capitolo 4: *** Parte terza ***
Capitolo 5: *** Parte quarta ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo Nerd Prima SasuNaru della storia, gente ^O^
Spero possiate apprezzare quantomeno lo sforzo °_°''

*Autore: Rota23 (sul sito EFP meg89)

*Titolo: Nerd, non erosive reflux disease
*Genere/i: Romantico, Commedia, Introspettivo, Generale.
*Rating: Giallo
*Capitoli: Long fic (4 capitoli)
*Avvertimenti: AU, lemon, shonen- ai
*Personaggi/Pairing: Sasuke Uchiha, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Sabaku no Gaara, Rock Lee, Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Temari; NaruSasuNaru, accenni LeeGaara e KibaHinata.
*Presentazione: Dunque, ho il terribile sospetto che questa ff paia come un ricalco di “Orgoglio e pregiudizio”. In realtà l’idea è pressappoco quella, ma sviluppata in maniera totalmente diversa.
Siamo in un campus universitario in America, questo dovrebbe essere chiaro fin da subito. Così come anche le varie facoltà dei singoli personaggi. Non mi dilungherò su questo punto.
Ho inserito un gran numero di personaggi in quanto penso che una situazione simile la richieda. Ho cercato comunque di rendere la cosa un poco leggera, tratteggiando qualche scena comica, specialmente legata alla personalità di Sasuke.
Il punto di vista predominante è quello di Sasuke, anche se si alterna più volte a quello di Naruto. Epilogo e prologo, invece, sono visti esclusivamente dal punto di vista dell’Uzumaki.
Il titolo è un semplice gioco di parole, in quanto il Nerd è il nostro sfigato, il genio a livello scolastico ma non pratico nella vita vissuta, ed è anche un termine medico, che indica la malattia da riflusso non corrosiva, ovvero la semplice acidità di stomaco. Questo a rimandare la facoltà che il protagonista, Sasuke, frequenta.
Spero di aver fatto un buon lavoro ^^


NERD, NON EROSIVE REFLUX DISEASE


-Sasuke Uchiha? Chi diavolo è mai Sasuke Uchiha?-
-Ma come, non lo sai? E’ uno studente della facoltà di Medicina, uno di quelli che ha la media del 29 abbondante. E’ già avanti con gli esami del quarto anno pur frequentando solo il terzo. Davvero un autentico genio!-
-Ah… un nerds!-

Rock Lee guardò male il compagno di corsi, come se avesse ricevuto direttamente una grave offesa personale. Non gli piaceva insultare la gente, specialmente quella che conosceva solo di fama. Pensava fosse infantile e stupido.
-Naruto… io non userei quel termine con tanta leggerezza….-
Gli occhi blu cielo del suo compagno biondo si posarono, allegri e un poco strafottenti, sopra di lui, spostandosi dal foglio appeso sulla bacheca, in bella vista e a caratteri cubitali, scritto, evidentemente, da chi se ne intendeva di informatica, almeno a un livello decente.
-E perché mai? Mica è offensivo?-
Il foglio, oggetto dell’interesse dei due studenti di Scienze Motorie, recapitava il nome e il numero di cellulare, scritto in più fogliettini svolazzanti e penzolanti, di un ragazzo disposto a dare ripetizioni per quanto riguardava la materia d’Anatomia.
Le folte sopracciglia di Lee si curvarono in maniera seria.
-Si che è offensivo! E’ un preconcetto stupido, un pregiudizio in piena regola! Non è molto maturo, dire una cosa del genere parlando di uno sconosciuto…-
Naruto Uzumaki, universitario dagli studi zoppicanti e irregolari, venne colpito direttamente nel proprio esimio orgoglio e nel suo fin troppo trascurato buon senso.
Sorrise, scacciando quella scortesia con una finta allegria.
-Allora eviterò di chiamarlo così, almeno non direttamente in faccia a lui….-

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Capitolo 2
*** Parte prima ***


Nerd 1 Ecco qua il primo, vero e proprio capitoletto ^O^
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la ff nei preferiti (addirittura 6 persone *-*) coloro che l'hanno messa tra le seguite (6 *v*) e coloro che hanno anche commentato **
Vi ringrazio davvero di cuore *O*
E ora... Buona lettura ^O^


Parte prima

Sasuke Uchiha sbadiglia, alzandosi stancamente dal letto caldo.
La sveglia ha trillato impazzita nelle sue povere orecchie, svegliandolo bruscamente da un sonno pesante e senza sogni.
Il sonno, la sera precedente, l’aveva colto ancora vestito, quando si stava costringendo a finire il quarto volume d’Immunologia, facendogli sbattere ben due volte la testa contro il libro bianco e duro, finché il corpo non s’era trascinato verso la superficie orizzontale del letto duro, in fondo alla piccola stanzetta condivisa.
Neji dormiva già della grossa, quando Sasuke era sprofondato nelle lenzuola e lì s’era addormentato di botto, ignorando ogni sentimento d’invidia e d’astio per quella capacità naturale di dormire in qualunque circostanza. Anche a pochi giorni da uno degli esami più importanti dell’intero piano di studi.
Sasuke si alza indi barcollando, uscendo dalla stanza facendo una lieve pressione sulla porta spessa di legno scuro, dirigendosi lentamente verso il bagno in fondo al corridoio del piccolo appartamento.
Sbadiglia ancora, aprendo la porta, con in testa la sola e innocente prospettiva di farsi una doccia che avrebbe destato meglio i propri sensi intorbidati.
Un urlo acuto e femminile e due occhi chiari e grandi dall’imbarazzo lo colse di sorpresa, facendolo arretrare terrorizzato fino all’esterno della piccola stanza, fino a farlo cozzare dolorosamente alla parete bianca del corridoio. La porta si chiude di nuovo, sbattendo davanti ai suoi occhi, e una vocina sottile e terribilmente spaventata balbetta da dentro la stanza.
-Oc… occupato!-
Ancora qualche istante di smarrimento coglie il giovane uomo, ma quando la mente torna alla ragione, il moro scatta furioso verso la propria camera, urlando arrabbiato contro il proprio compagno di stanza ancora avvolto tra le coperte.
-Hyuuga!-
Una testa ora, dai lunghi capelli lucenti, si alza dal cuscino candido, come davvero interessata alle parole del compagno infuriato.
-Mi spieghi cosa diamine ci fa tua cugina in casa nostra? Perché Hinata è qui? Cosa diamine ci fa una ragazza qui, in mezzo a noi?-
Lo sconcerto ha preso il giovane moro completamente, forse per la sorpresa di vedersi una donna di fronte senza nemmeno aspettarselo, forse per l’antipatia per l’intero genere femminile, forse per il fatto che la donna in questione aveva una casa propria dove poter stare, forse perché la mattina era uno dei pochi momenti in cui la mente di Sasuke poteva rilassarsi in tempi decenti e davanti a un buon giornale sulla tazza del water.
La presenza di Hinata, dunque, è oltremodo fastidiosa e irritante, per il giovane Uchiha.
Neji Hyuuga, cugino maggiore dell’ospite oltremodo indesiderato, sbuffa per poi riappiattirsi contro il morbido cuscino del proprio letto.
-E’ nostra ospite, Uchiha… non pensato che vedere una donna potesse essere così traumatico, per te…-
Sasuke vorrebbe tanto saltargli al collo, ma si trattiene, conservando le energie per azioni ben più fruttuose che il tentativo controproducente d’omicidio del proprio compagno di stanza.
In compenso sibila minaccioso, non riuscendo a trattenere del tutto l’irritazione.
-Per quale motivo è qui?-
La risposta arriva subito secca, immediata e precisa.
-Perché Temari l’ha sbattuta fuori dal loro appartamento, dicendole chiaro e tondo di non farsi più vedere finché, invece che andare a piangere da lei ogni santa volte che i due hanno un problema, non avesse avute le palle per affrontare faccia a faccia il proprio ragazzo…-
Il silenzio cala per qualche secondo, per poi essere di nuoto rotto dalle parole secche di Neji.
-E’ un modo di dire, Uchiha….-
Sasuke sbuffa, infastidito dall’irritante delucidazione.
-Questo lo sapevo anche io, Hyuuga!-

Il piccolo appartamento in fondo al corridoio Ovest, terzo piano del collage dell’Università ospita di solito quattro studenti universitari, come del resto ogni appartamento della suddetta struttura.
Indi, un quinto componente, non può che creare un certo scompiglio tra i vari membri di questo piccolo mondo ordinato e perfettamente regolato da leggi ferree.
Questo, naturalmente, nella logicità della normale vita quotidiana.
Peccato che in suddetta stanza la normalità non sia una regola seguita, almeno non con regolarità.
Sasuke Uchiha, Neji Hyuuga, Shino Aburame e Sabaku no Gaara si sono ritrovati racchiusi nelle stesse quattro mura per semplice compatibilità di carattere, che andava a sfociare in silenzio religioso per la maggior parte del tempo e qualche rado incontro pacatamente civile tra i vari membri della congrega.
Già il fatto stesso che uno studente di legge, uno di medicina, uno di filosofia e uno d’agraria si ritrovino sotto lo stesso tetto è da catalogare come non normale. Ma questa è un’altra storia.
Certo, si ritrovano ora ad affrontare un problema non indifferente. Fare spazio ad un elemento non previsto.
-Dimmi un po', filosofo… come definiresti tu, questo problema?-
Gaara, senza nemmeno voltarsi verso il medico, sposta o tenta di spostare con le esili e pallide braccia il divano del salotto, avvicinandolo con un rumore secco e di legno che stride al tavolo di legno in mezzo alla stanza.
-Non in maniera tanto diversa da come lo definiresti tu, macellaio… un insignificante granello di sabbia nel proprio sandalo…-
I due si squadrano minacciosi, mentre Hinata, timidamente e con lo sguardo basso, su invito del contadino o zappatore che dir si voglia, altrimenti detto Shino Aburame, prende posto sul divano, prendendo la sua tazza che Shino le porge gentilmente in rigoroso silenzio e cominciando a fare placidamente colazione.
E quando gli occhi scuri, neri come la notte, del giovane Uchiha capitano sulla propria tazza tenuta tra le dita bianche e sottili della ragazza, non riesce ad emettere altro verso che uno sbuffo incredibilmente irritato, prendere i propri libri e uscire dall’appartamento sbattendo la porta alle proprie spalle.

-Tu sei Sasuke Uchiha, vero?-
Una voce irritante, insolitamente squillante dato l’orario decisamente mattiniero, fa alzare gli occhi scuri dal tono massiccio di Immunologia che dipingono in faccia un’espressione a dir poco contrariata e irritata.
Il giovane aspirante medico sbotta, davvero poco gentile.
-Chi è che mi vuole?-
 Due occhi azzurri e limpidi lo guardano colmi di felicità, mentre le labbra sottili si piegano in un sorriso.
-Naruto Uzumaki, molto piacere!-
La mano viene protesa in avanti, secondo i dettami della buona educazione.
Sasuke si limita a fissarla per qualche istante, per poi alzare di nuovo gli occhi sul viso dello sconosciuto.
-Cosa vuoi da me?-
Il biondo è preso un poco alla sprovvista, e il sorriso luminoso si piega in un tentativo di mascherare il proprio imbarazzo genuino all’altro.
-Ho visto l’annuncio che hai lasciato in bacheca, per le lezioni di Anatomia… quindi, sono venuto a chiederti quanto ti faceva più comodo iniziare…-
L’attenzione di Sasuke è lievemente conquistata da quest’ultima affermazione, tanto che lascia perdere il proprio frenetico studio per analizzare, con un’occhiata distratta e annoiata, la figura che gli si era posta davanti.
Si ritrovava di fronte un coetaneo, avrebbe giurato che non superava nemmeno i ventidue anni, era biondo, di un biondo che ricordava incredibilmente quello inglese, così come gli occhi grandi e azzurri, due elementi che naturalmente stonavano assai con i lineamenti asiatici che si ritrovava dipinti sul volto.
Sbuffa, prima di rivolgersi a lui con fare pratico.
-Che corso frequenti, Uzumaki?-
Sasuke vuole analizzare nel dettaglio la persona che si ritrova di fronte, quantomeno per calibrare gli argomenti delle lezioni che deve impartire, per evitare di usare un livello inappropriato, non consono alla situazione. Anche se pensa che la risposta sia pressoché scontata, ci tiene a fare le cose con meticolosità.
Naruto sorride ancora all’altro, rispondendo senza la minima esitazione.
-Faccio Scienze Motorie!-
Una risata canzonatoria viene a forza trattenuta dalle labbra sottili e pallide di Sasuke, quando le sue orecchie percepiscono le parole dell’altro con attenzione, anche se un piccolo sbuffo oltremodo divertito riesce ad uscire dalla gola dell’aspirante medico. Gli occhi divertiti si chiudono appena, per poi tornare a fissare l’altro con ironia.
-Scherzi a parte, cosa studi?-
Quando il biondo ripete, evidentemente scocciato dal comportamento dell’altro, la facoltà da lui seguita, l’espressione dell’Uchiha attraversa fasi diverse d’emozione, passando dall’incredulo e arrivando allo scettico, fino ad approdare nell’amaro sarcasmo.
Sasuke sorride, guardando l’altro come si guarda un bambino ritardato. Con un misto di pietismo e di boria assoluta.
-E come mai ti servono ripetizioni d’Anatomia, Uzumaki?-
Naruto lo guarda ora scocciato, trattenendosi dal saltargli al collo, rimembrando che il ragazzo gli serve, e anche tutto intero e ben disposto nei suoi confronti.
Borbotta, contrariato.
-Perché non riesco a superare l’esame… è la terza volta che ci provo e vengo bocciato…-
Sasuke deve trattenere un altro risolino isterico, ma riesce a ricomporsi solo dopo che l’altro gli ha già scoccato un’occhiata minacciosa.
Il moro riprende, pacato e tranquillo, per nulla intimorito dallo sguardo dell’altro.
-Bene! Direi che possiamo incontrarci da domani ogni giorno dalle sei di sera alle sette e mezza, tranne ovviamente il sabato e la domenica. Quelli sono gli unici giorni in cui posso godere del meritato riposo, e certo non vorrei mai nemmeno intravedere l’ombra di un altro studente dell’Università…-

-Ma chi diamine si crede, quello?-
Naruto entra nel proprio appartamento condiviso, alzando la voce per scaricare i nervi tesi, aprendo la porta della piccola casa di scatto e sbattendola violentemente alle proprie spalle.
Il piatto ricolmo di cibo tra le dita di Kiba ebbe un sussulto, facendo rovesciare buona parte del proprio contenuto sui jeans chiari del ragazzo. L’inuzuka giustamente imprecò, alzandosi di scatto dal  morbido divano su di cui era seduto, guardando la porta e il compagno di casa appena entrata con un’espressione quasi offesa.
-Uzumaki, ma cosa cavolo urli? Che diamine ti prende?-
Naruto non risponde neanche, ma apre l’anta dello sportello del proprio frigorifero e vi tuffa dentro la propria testa, analizzando il contenuto dell’elettrodomestico.
-Nulla, solo u ’idiota che mi ha rovinato l’intera giornata! Tu piuttosto… hai parlato con Hinata?-
Kiba grugnisce, e fa finta di non aver sentito la domanda inopportuna.
-Sei andato a parlare con Uchiha?-
La voce di Lee si fa sentire dal piccolo bagno poco distante dal salotto- cucina, un po’ ovattata a causa delle mura sottili e delle porte che lo dividono dal resto della fauna locale.
Naruto sbuffa, ancora una volta contrariato, ignorando caparbiamente il compagno di casa.
Ma la curiosità non è semplicemente donna, il più delle volte diventa meschina e viene appellata Kiba Inuzuka.
Dimentico di avere una ragazza al mondo ma ben interessato a ficcare il suo naso canino negli affari degli altri, si avvicina furtivo al compagno di appartamento.
-Chi è mai questo Uchiha?-
Naruto borbotta ancora, tirando fuori dal frigorifero un contenitore di plastica con dentro quello che sarebbe stata la sua cena, andando al microonde senza spiccicare una sola parola.
Infine, scoppia nuovamente.
-E’ un Nerd del cavolo! Ecco cos’è!-
Kiba rimane sorpreso dalla cosa, non capendo in effetti cosa mai avesse spinto Naruto a un contatto del genere, ma Lee, prontamente apparso dal bagno, spiega con un certo cipiglio corrucciato la situazione anche all’Inuzuka.
-E’ il ragazzo che darà ripetizioni d’Anatomia a Naruto… uno studente di Medicina…-
Kiba allarga gli occhi, come ad intendere tutto.
-Si, ho capito… un Nerd!-

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Capitolo 3
*** Parte seconda ***


nerd 2 Ecco qui la seconda parte di 4 *w*
In fondo al capitolo le risposte alle recensioni *w*

Parte seconda

-Dimmi Naruto… hai capito bene la differenza tra vene e arterie?-
Sasuke Uchiha non è certo famoso per la pazienza che induce le persone ad usare toni piacevoli e tranquilli, quanto per l’espressività della propria voce, che lo porta ad essere sempre chiaro quando parla con un’altra persona.
-Ehm… le vene sono quelle spesse e ramificate, e invece le arterie sono quelle con più celoma al loro interno?-
E questo lo porta a dichiarare, volutamente o meno, i propri sentimenti per via traverse ma particolarmente dirette. Senza il minimo bisogno di urlare o fare scenate.
Con un’occhiata a dir poco omicida e una voce pericolosamente fredda, Sasuke riprende lo sbaglio di Naruto.
-No, scemo! E’ proprio il contrario! Ma come diamine è possibile che tu non comprenda una cosa tanto elementare?-
Sbuffa, irritato, poggiando la schiena allo schienale della propria sedia di legno.
-Accidenti, sei proprio una testa vuota! Ci credo che tu non abbia passato nemmeno una volta il tuo esame d’Anatomia…-
Naruto borbotta, forse sperando che l’altro non lo senta realmente.
-Se magari tu portassi più pazienza e mi spiegassi le cose in maniera semplice, io forse riuscirei a imparare…-
Il biondo non fa i conti con i sensi acuti e decisamente attivi dell’Uchiha, troppo abituati a dover stare attenti alle proprie spalle, alle parole sussurrate distratte per permettersi un solo attimo di distrazione.
Infatti, Sasuke sbuffa ancora, irritato.
-Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Più semplice di così l’Anatomia non si può spiegare. E’ ovvio che hai talmente pochi neuroni che concetti così alti non arrivano al tuo cervello e il sistema di controllo lo rifiuta altrimenti impazzirebbe…-
Naruto lo guarda un po’ stranito, non capendo in effetti cosa l’altro voglia intendere. E questo non fa che irritare maggiormente Sasuke.
-Vuol dire che sei un idiota! Non riesci a capire neppure questo?-
La faccia di Naruto si dipinge di rabbia e di frustrazione, ma ancora prima che riesca a dire qualcosa, una mano ben in vista di Sasuke e un altro suo sbuffo lo fermano lì dov’è.
-Andiamo avanti, forza… magari riusciamo a combinare qualcosa, stasera….-

-Finirò con lo strozzarlo, uno di questi giorni! Quel maledetto Nerd del cavolo!-
Di fronte ad una bella coppa di gelato, di cinque palline di gusti diversi e quantomai contrastanti, e seduto di fronte a il proprio consulente personale, ognuno di noi diventa ciarliero e ben disposto a parlare dei propri affari.
Specialmente, se si è biondi, dagli occhi azzurri, e si porta il nome di Naruto Uzumaki.
Punta il cucchiaino, minaccioso, verso un Lee placido e attento.
-E’ il tipo più arrogante che abbia mai incontrato! Sul serio! E’ così irritante che non so ancora bene cosa mi spinga a non picchiarlo con le mie stesse mani, quel maledetto!-
Il cucchiaio torna frenetico alle palline colorate e gelide, prendendo una dose abbondante di gelato al caffé e crema.
-Dico! Almeno non fosse anche pedante! Mi indispone che faccia pesare la sua ingombrante conoscenza anche a me! E’ umiliante, accidenti!-
Lee è sorpreso, e per un attimo osa interrompere il proprio compagno.
-Oh, Naruto… che parolona che hai usato… M’indispone… dove l’hai sentita?-
Naruto gli scocca un’occhiata a dir poco omicida, tanto che Lee è costretto a scusarsi, un poco imbarazzato.
-Scusa, scusa, non volevo prenderti in giro… mi è scappato! Prego, continua pure…-
E certo Naruto non si fa pregare, ma continua nella sua filippica, continuando a riempirsi la bocca di cibo congelato.
-Ieri sera, la seconda lezione che mi ha dato… mamma mia, comincio a pensare che i soldi che spendo per fare ripetizione con lui potrebbero essere benissimo spesi da qualche altra parte, in maniera decisamente più fruttuosa! Accidenti a lui, quanto mi fa incazzare!-
Il flusso di parole è interrotto a un certo punto, dopo che il biondo Uzumaki ha trangugiato quasi metà dell’enorme coppa colorata, dall’arrivo di un ragazzo non troppo alto dai capelli rossi e dagli occhi chiari, di ghiaccio.
Si avvicina al tavolino, mentre ancora Naruto, imperterrito, continua a parlare. Lee se n’accorge e, sviando l’attenzione dalla figura di Naruto e guardando il nuovo arrivato come una sorta di ancora di salvezza, lo saluto.
-Serve qualcosa?-
Gaara sposta lo sguardo freddo dall’atleta dall’orrida pettinatura all’Uzumaki, incredibilmente zitto, che lo squadra come se fosse un insetto decisamente troppo grosso.
Una voce atona e quasi distante esce da quelle labbra sottili, mentre gli occhi si fissano con maggior tenacia alla figura riluttante del biondo.
-Sasuke ti dice che stasera la lezione è anticipata di un’ora, dal momento che un esame è stato annullato. E anche di non fare ritardo, perché non ha intenzione di recuperare i minuti da te persi…-
Naruto prende il polso di Lee e guarda dal suo orologio, scattando in piedi all’istante.
-Ma sono già in ritardo di un quarto d’ora, in questo momento!-
Gli occhi si puntano minacciosi su Gaara, che sembra non percepire il pericolo.
-Non sapevo dove fossi… ti sto cercando da quasi mezz’ora… non è certo colpa mia se Sasuke ha i colpi di testa…-
Prima di aggiungere altri minuti al suo ritardo già notevole, Naruto si trattiene dal saltare al collo del giovane davanti a lui, inforca borsa e giacca e scatta in avanti.
-Ci si vede dopo, Lee…-
Naruto esce di corsa dal bar, senza guardarsi indietro e aprendosi la strada con un urlo a chiara voce.
Gaara e Lee guardano per un attimo, assortiti, la scia vuota che il passaggio del ragazzo ha lasciato dietro di sé, quando il moro, sorridendo, offre una sedia all’altro.
-Ti va magari di prendere un caffè?-

Sasuke, seduto immobile sulla stessa sedia di legno, secondo tavolo a destra nella sala studio del secondo piano, edificio 5 ovest, esattamente sotto il neon dalla luce chiara, attende con sguardo annoiato che il suo “allievo” faccia la sua comparsa, da un momento all’altro.
E in effetti, deve solo aspettare qualche secondo ancora per vederselo comparire davanti, tutto trafelato.
-Eccomi! Sono arrivato!-
Naruto sfoggia un sorriso tirato, cercando di non far uscire la rabbia dalle proprie labbra.
E certo Sasuke non gli rende la vita facile. Anzi, lo mette quasi sadicamente alla prova.
-Sei in ritardo… sappi che non ho intenzione di rimanere qua altri venti minuti solo perché tu non sei arrivato qui in tempo! E ora, cominciamo la lezione….-
Sasuke apre il libro, spazientito, al capitolo dell’apparato respiratorio, mentre Naruto si sedie al proprio posto, cercando di trattenere la rabbia sempre crescente.
Non è neanche passato un quarto d’ora che già Sasuke è oltremodo irritato.
-Ma no, non ci siamo proprio! Come si fa a confondere la faringe con la laringe, me lo spieghi?-
Naruto borbotta, un poco perplesso, cercando di calmare l’altro con la sua innata ingenuità.
-Beh, hanno nomi molto simili, dopo tutto…-
Sasuke lo guarda come se volesse incenerirlo semplicemente così, per qualche interminabile istante.
Poi sbuffa di nuovo, lasciandosi andare contro lo schienale, evidentemente rassegato.
-Se tu provassi a studiare un poco di più, magari riusciresti a non fare errori madornali del genere! Accidenti a te, studi davvero cinque minuti al giorno?-
La rabbia in Naruto sale, ma il biondo dispone ancora di autocontrollo, indi non salta immediatamente alla giugulare del ragazzo lì accanto ma si limita a rispondere, con parole che grondano veleno.
-Certo non è mia intenzione ammuffire sulla scrivania, spaccandomi la schiena sui libri! Ho cosa migliori da fare, nerd del cavolo!-
In un solo secondo si rende conto di aver osato parole di troppo, e si gira circospetto verso l’Uchiha.
Sasuke non dice nulla, resta assolutamente immobile con lo sguardo perso nel vuoto. Poi recita a memoria.
-Nerd, non erosive reflux disease, ovvero malattia del riflusso non erosivo!-
Il moro si volta a guardare Naruto in volto, ghignando sadicamente.
-Dovrebbe essere un insulto, per caso?-
Lo shock completo prende il totale controllo dei muscoli facciali di Naruto, facendo del suo viso una maschera di genuina quanto patetica meraviglia.
Sasuke approfitta subito di questa debolezza dell’altro, lanciando frecciatine velenose e precise.
-E sentiamo… quali sono le attività con cui sei solito impegnarti? Lo sport? Le ragazze? I videogiochi? Oh, no… questo in effetti è più da nerd che da vero culturista… dimmi, sono curioso… Cosa esattamente?-
La rabbia fa destare la coscienza assopita dell’Uzumaki, che comincia ad alzare la voce.
-Niente che t’interessi, maledetto! La mia vita privata proprio non deve interessarti!-
Ma Sasuke non è certo tipo che molla così facilmente. Anzi, è stimolato dalle sfide che gli si propongono davanti sotto forma di scontri verbali.
Indi, non esita nemmeno un istante.
-Adesso fai anche il timido? Forza, arriva fino in fondo dove la tua smisurata arroganza ti riesce a portare, culturista!-
Ancora prima che Naruto potesse rispondere, Sasuke era ancora lì a incalzarlo, crudele e senza pietà.
-Giochi a fare all’amore, non è forse vero? Ti senti un dio quando una bella ragazza ti si avvicina e attacca bottone con te, ti chiede di uscire assieme e magari d’incontrarvi in via privata, nevvero? E dimmi…-
Si avvicina appena, chinandosi in avanti verso il biondo, volutamente provocatorio.
-… magari ti piace anche qualcosa di non convenzionale…-
Lo sguardo si fa irrisorio, tralasciando un doppiosenso velato ma poco fraintendibile.
-Sembra che tu abbia il cervello nelle mutande, culturista… sempre ammesso che tu ne abbia seriamente uno…-
Al suono ripetuto di quella parola, davvero Naruto fece uscire tutto il suo astio nei confronti dell’altro. Gli occhi si fanno sprezzanti, così come le parole che la gola vomita ininterrottamente.
-Non permetterti d’impicciarti dei miei affari! E non provare a sfogare il tuo astio e il tuo rancore verso tutto ciò che è vita con me, perché davvero non lo sopporto! Sai solo rassegnarti a questa maniera, e  commiserarti pateticamente! Nerd del cavolo, ti stai decomponendo prima del tempo!-
Cala il silenzio, solo per qualche istante.
Sasuke si alza dalla sedia, chiudendo i propri libri e mettendoli ordinatamente nella propria borsa.
-Le lezioni finiscono qui…. Non farti più vedere da me, Uzumaki…-


Olè, altro capitolo finito *w*
Ora si passa alle recensioni*w*
*Capitatapercaso: Compagna mia, è così rado trovare una fan così spontanea e sincera di shino che mi sono sinceramente commossa a leggere il tuo meraviglioso commento. Purtroppo, in questa ff egli avrà un ruolo piuttosto marginale, e non è previsto che stia assieme a Hinata, sono davvero spiacente ç___ç In compenso, sono davvero contenta che tu abbia apprezato il mio sforzo di riprendere certe "etichette"con cui i ragazzi, studenti odierni sono ingiustamente classificati. Ancora grazie per i complimenti **
*ryanforever: spero che questo capitolo ti sia piaciuto, mia cara ^^
*miiky: grazie per la recensione, mia cara ^///^
*karolalpha: ecco a te il nuovo capitolo ^^ spero di non averti deluso ^^

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Capitolo 4
*** Parte terza ***


Nerd 3 Hola, signori miei ^^
Penultimo capitolo a voi ^^
Perdonate se non rispondo alle recensioni, sono un poco di fretta ^^
Ringrazio comunque chiunque legge, recensisce e ha messo la ff o nei preferiti o nelle seguite ^^ grazie davvero di cuore *O*
Buona lettura ^^

Parte terza

Mattino. Troppo presto perché gli occhi ancora assonnati ricevano la visita dell’invadente sole dell’alba. Ma la finestra non ha le ante ben serrate, e filtra uno sprazzo di luce che, inesorabile, colpisce le palpebre dell’Uchiha. Questo è uno dei motivi perché lo Hyuuga ha deciso di dormire dall’altra parte della stanza.
Con un borbottio astioso, Uchiha si alza dal letto e si dirige verso il bagno, barcollando appena sui suoi stessi piedi, fino a trovarsi di fronte alla porta. Sta per abbassare la maniglia, quando si ricorda, in un lampo di lucidità degno di nota, la presenza di un elemento di disturbo nel proprio territorio. Indi bussa, ma non ricevendo risposta entra nel proprio bagno. Si ritrova una schiena nuda e sconosciuta di fronte agli occhi, bianca e decisamente poco maschile, e una cascata di capelli biondi e particolarmente mossi che incornicia la testa.
Temari, non avendo sentito il lieve bussare dell’uomo, si gira di scatto sentendo la porta aprirsi, vedendo con orrore la presenza di uno sgradito spettatore. Afferra la prima cosa che le capita in mano, ovvero il barattolo dello shampoo, e lo tira con precisione in fronte, facendolo arretrare fino al muro del corridoio.
Urla, senza alcun pudore, prima di sbattere la porta e chiudersi dentro la stanzetta bianca.
-Fuori di qui!-
Ritrovandosi di nuovo spiazzato e senza parole, con l’aggiunta di un piccolo bernoccolo in fronte, Sasuke non riesce a spiccicare alcuna parola, né a provare altro sentimento che stupore e meraviglia. Questo, nei primi due istanti che lo vedono seduto a terra, contro il muro. Nell’istante subito seguente, il giovane Uchiha è di nuovo in piedi, a fumare rabbia dal naso.
-Hyuuga!-
Neji compare dalla porta del salotto, in viso un’espressione a dir poco divertita.
-Oh, Uchiha… il bagno è occupato da Temari, in questo momento…-
Sasuke volta lo sguardo e lo fissa come volerla incenerire, mentre l’altro, sogghignando malevolo, qui spiega velocemente la situazione attuale
-Beh, questa notte ha dormito qui, dal momento che il suo appartamento è occupato da kiba e Hinata, che sembrano incredibilmente riappacificati… è venuta semplicemente a chiedere asilo, tutto qui…-
Sasuke lo supera senza dire una sola parola di commento, dirigendosi verso l’angolo cucina, e trovandosi Shino Aburame tranquillamente seduto al proprio posto, con una bella tazza ricolma di cereali e latte.
Sasuke sbuffa, andando a servirsi da solo dalla brocca del caffé, e sedendosi poi di fronte allo zappatore. Questi lascia cadere sulla tavola il proprio giornale del mattino, fissando da dietro i suoi spessi occhiali scuri il giovane che si trova di fronte.
Parla, usando un tono di voce dai decibel infinitesimali.
-Sembri nervoso…-
Sasuke appoggia la propria tazza sul legno del tavolo e lo fissa, astioso.
-Complimenti per lo spirito d’osservazione, Aburame! Quel parassita della cugina della Hyuuga ha portato a casa un commensale, dannazione! Ora mi ritrovo a condividere queste quattro mura con cinque persone invece che con tre! Per di più, le due donne sembrano voler colonizzare il nostro bagno!-
Lo sguardo di Shino si fa decisamente più intenso, ma nascondendo i propri occhi dietro le lenti colorate e spesse non favorisce certo la comprensione altrui. Infatti deve aggiungere ulteriori parole argomentando le proprie motivazioni, cosa che lo rende decisamente più seccante del solito vecchio monumento discreto.
-Per la precisione, in questa casa attualmente siamo solo in cinque, te compreso Uchiha. Gaara ha dormito fuori, questa sera. Seconda cosa, non mi stavo riferendo alla tua evidente irritazione momentanea… sembra tu sia irritato ad un livello superiore, qualcosa che va ben oltre il momento singolare…-
Sasuke alza lo sguardo sul proprio compagno, incuriosito dalla perspicacia dell’altro.
Certo, mai avrebbe ammesso che le parole di quel culturista avessero riscosso il minimo effetto nella sua quotidianità pacifica e beata, e tanto meno che per una cosa così stupida lui non era riuscito a chiudere occhi nemmeno per un solo istante, quella notte stessa.
Come se il suono di quelle parole tanto amare nei suoi confronti non abbiano rimbombato nel suo cranio fino a renderlo isterico e intrattabile, come se la delusione di non essersi sbagliato neppure quella volta non lo aveva portato a una rabbia smisurata.
Con un semplice sbuffo annoiato, si sbarazza di quei pensieri irritanti e imbarazzanti e, alzatosi dalla propria sedia, si  mette la tazza mezza piena di caffè nero nel lavandino.
-Vado a studiare…-

Come esattamente Lee avesse convinto il tristo e silenzioso Gaara a passare la notte tra le stesse mura e nella stessa stanza era davvero un mistero della fede, secondo Naruto. Così come era un dubbia la tecnica usata dallo stesso per convincere il biondo a occupare il divano del salotto, per tenere la stanza libera per sé e il compagno, senza che opponesse una degna resistenza a questo sfratto in piena regola.
Si era ritrovato, senza neanche volerlo, a litigare con un cuscino scuro che non voleva saperne a prendere la forma della sua testa, e una coperta troppo corta che gli lasciava i piedi al freddo. Non era riuscito a dormire per venti minuti di fila, quella notte.
La mattina, in compenso, Naruto si alza sbadigliando rumorosamente, facendo pochi passi prima di incontrare il tavolo stranamente apparecchiato con sopra, in bella vista, un bigliettino.
“Gaara, ti ho preparato la colazione. A dopo!”
Riconosce la scrittura di Lee, sul foglio usato quasi come un campo di battaglia, pieno di macchie d’inchiostro e impronte di dita. Sbuffa, dirigendosi a peso morto verso la mensola dove sono riposti i cereali.
Mangia da solo, rimuginando alla sera precedente.
Era stato davvero uno sciocco. E ora come diamine preparava, da solo, quel dannatissimo esame d’Anatomia?
Sospira, sconsolato, rimembrando ogni particolare del dialogo avvenuto con il fantomatico nerd.
Il suo sguardo in particolar modo, lo ha davvero colpito. Le sue parole, taglienti e precise, impietose, erano arrivate fino in fondo, dentro di lui. E Naruto sospettava non si sarebbero schiodate da lì tanto facilmente. Non pensava davvero di poter scorgere un simile rammarico negli occhi dell’altro…
Bello, ha il retrogusto amaro della frutta matura, della bellezza non curata, ma, comunque. Accattivante e interessante, che fa nascere dentro il cuore una curiosità innata del primo morso, del desiderio del proprio succo. Naruto è rimasto incantato, affascinato fin da subito da quei pozzi profondi.
Ed è stato davvero un grave peccato sprecare così un’occasione d’oro per vedere cosa quell’indifferenza arrogante riusciva a nascondere dietro la propria insistente apparenza…
-Buon giorno…-
Naruto è bruscamente scosso dai propri pensieri dall’improvvisa apparizione del rosso Gaara davanti a lui, seduto al proprio posto e in mano la sua colazione.
Gli occhi chiari sono fissi sopra la sua figura, come a volerla sondare fin nell’animo.
Dio santo, quanto è irritante quel tipo.
-‘Giorno…-
Gaara comincia a mangiare, in silenzio, come assorto nei propri pensieri.
Naruto sbuffa continuamente, trovando insopportabile la presenza dell’altro, fino al momento in cui il cucchiaio dalle mani di Gaara cade rumorosamente sul tavolo, e i due occhi di ghiaccio del rosso non lo fissano indifferenti.
-Trovi irritante la mia presenza?-
Naruto, preso alla sprovvista, temporeggia un poco, per poi sbottare, quasi rancoroso.
-Non capisco come Lee possa allearsi col nemico…-
Gaara è implacabile, come una certa persona di sua conoscenza.
-Nemico? Io sarei il nemico, per te?-
Naruto precisa, sentendo l’irritazione crescere.
-Beh, sei amico del nerd…-
E le domande di Gaara arrivano puntuali.
-Nerd? E chi sarebbe mai?-
Naruto non pone limiti alla propria impazienza, e quasi gli urla addosso.
-Ma di Sasuke Uchiha, no?-
Poi si ritira, colto in flagrante nel suo stesso sbaglio. Arrabbiarsi a quella maniera con Gaara certo non gli serve proprio a nulla, eppure è così irritante, quel tipo…
Gaara lo guarda un attimo, pensando alle precise parole da dire, infine sussurra.
-Penso che usare la parola amico sia esagerato, nel nostro caso… io sono convivente, mio malgrado, col signor Uchiha, si… cosa vuol dire nerd?-
Naruto alza gli occhi ancora una volta su di lui, guardandolo stranito.
Sbuffa, annoiato.
-Un nerd è una persona che sta sempre e solo a studiare, si chiude in casa senza fare null’altro, senza divertirsi o semplicemente vivere! E’ un relitto umano, con la passione smodata e irragionevole per lo studio, è uno sfigato del cavolo, ecco cos’è!-
Gli occhi di Gaara non ammettono nessuna sensazione, se non estrema indifferenza e totale passività. Eppure, le parole ricordano molto un rancore lontano, una commiserazione velata.
-Ci si ferma su dettagli insignificanti quanto non si trova il coraggio dentro di sé di scavare in profondità fino a rivelare le cose più nascoste che si possono offrire ai nostri occhi. Tu e l’Uchiha state solo scappando inevitabilmente l’uno dall’altro…-
Il biondo lo prende per il colletto della canottiera bianca che indossa il corpo magro, arrabbiato come non mai.
-Cosa hai osato dire, maledetto?-
Gli occhi di Gaara non si smuovono, così come nemmeno la sua voce.
-Solamente che dovresti essere più sincero con te stesso, Uzumaki…-
Naruto lo fissa a lungo, troppo vicino per poter voltare lo sguardo da un’altra parte, come ipnotizzato dallo sguardo di ghiaccio del rosso.
E lo lascia andare, per poi correre fuori dalla porta in fretta e furia.

Era vero, è stato ferito nell’orgoglio come mai gli è successo in vita sua.
Sasuke lo ha discriminato senza pensarci due volte, come se fosse già tutto prestabilito fin dal principio, come se tutto dovesse essere per forza di cose a quella maniera.
Non gli ha dato la minima possibilità di spiegarsi, di aprirsi a lui. Si è chiuso a riccio mostrando aculei minacciosi, ripiegandosi caparbiamente su sé stesso.
Naruto si è sentito umiliato dalle sue parole, ripetutamente e senza scampo. Senza la minima pietà.
Nerd.
Eppure, eppure in quei occhi profondi di nero notte ha scorto una delusione profonda e radicata, che come un laccio stretto attanaglia la sua misera anima leggera per imprigionarlo in preconcetti comodi e rassicuranti.
Non vuole ballare sull’incertezza di una realtà che non si può classificare in alcun modo. E’ troppo faticoso per chi ha la scienza, come propria religione.
Non vuole, l’Uzumaki, credere che sia impossibile slegare quei lacci, andare oltre una stupida definizione riduttiva, scorgere l’anima che chiede aiuto sotto quelle sembianze d’impassibile risolutezza. Come se fosse già prestabilita la sua più totale sconfitta.
Per questo corre, per quelle scale e quei corridoi, da un edificio all’altro, senza sosta.
Per non piegarsi ad una volontà imposta.

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Capitolo 5
*** Parte quarta ***


nerd 4 Ecco qui l'ultimo capitolo ^O^
Ci sarà anche un epilogo, e poi.... FINE °O°
Lo so, è una ff un pò corta... ma comprendetemi, era per un contest ^^'' non potevo certo farla chilometrica u_u
Ultimi ringraziamenti a fine pagina ^^

Parte quarta

Ritrovarsi di fronte alla porta della propria casa un ragazzo in pigiama e con il fiato grosso potrebbe risultare anche sconcertante, ma in realtà è ancora più sconcertante bussare alla porta di un dormitorio maschile e ritrovarsi di fronte a una ragazza che di virile ha ben poco, se non la voglia di spaccarti la faccia a suon di pugni.
-Dunque, tu chi saresti?-
Il biondo, sconcertato, non riesce a rispondere al tono inquisitorio di Temari, o meglio una ragazza bionda e prestante di fronte a lui, che lo guarda malevola e parecchio scocciata.
-Io sono Naruto Uzumaki… stavo cercando una persona…-
La ragazza sta per sbottare maligna qualcosa, quando una voce decisamente maschile non la interrompe in tempo e si mette in mezzo tra lei e Naruto.
-Temari, ma che diamine combini?-
Quando Temari si scansa lievemente per rivolgersi all’Uchiha, Sasuke vede il nuovo seccatore in viso, e si rabbuia in un solo istante.
-E’ venuto per me…-
Naruto si fa avanti, entrando di corsa nell’appartamento.
-Finalmente! E’ da quasi un’ora che ti cerco! Ti devo parlare, Uchiha!-
Shino, seduto sopra il divanetto poco distante dalla porta, si alza con un ringhio poco sommesso, in mano il fidato libro d’Entomologia, e squadra il trio con aria malevola.
-Non si può nemmeno studiare in pace!-
Si dirige a passo militare verso la propria stanza, sbattendola dietro di sé. Temari lo raggiunge subito, rimuginando qualcosa d’incomprensibile, e urlando come se non avesse fatto altro in vita sua.
-Ehi, Aburame! Che ti credi di fare? Di lasciarmi qui da sola, per caso? Dove cavolo stai andando?-
E sparisce anche lei dietro la porta, lasciando la coppia in silenzio.
Un attimo di silenzio imbarazzato, poi Sasuke fissa malevolo il ragazzo biondo, di fronte a sé.
-Come mai sei qui, Uzumaki? Mi pare di averti detto di non farti più rivedere….
Naruto lo zittisce subito, alzando la voce.
-Io ho un nome, è Naruto! Usalo, dannazione!-
Cala di nuovo il silenzio, Naruto in effetti è troppo stanco perché i suoi neuroni riescano a formulare una frase di senso compiuto, che preveda scuse e spiegazioni.
E la malizia di Sasuke, implacabile, non si fa attendere.
-Sei venuto qui solo per dirmi questo?-
L’altro lo fissa di nuovo negli occhi, come a volerlo trucidare.
-Certo che no, scemo!-
Ancora, un pugnale dritto nell’orgoglio.
-E allora parla! Non ho intenzione di perdere tempo con uno come te! Che cavolo vuoi, si può sapere?-
Il bacio arriva così all’improvviso che spiazza totalmente il giovane Uchiha, zittendolo all’istante e lasciandolo più che mai confuso. Ma si riprende quasi subito.
-Ma sei scemo? Che cavolo ti viene in mente?-
Naruto lo guarda deciso in volto, pronto alla sua confessione.
-E’ vero, io ti ho dato del nerd e ho sbagliato, mi sono comportato con te come uno stupido, non rispettando patti stabiliti tacitamente e non impegnandomi come dovuto. Questo lo riconosco, non sono così tardo da non farlo. Ma anche tu sei partito prevenuto nei miei confronti, pensando che fossi semplicemente uno scemo perché non frequento una facoltà difficile o troppo impegnativa, e questo non puoi certo negarlo!-
Naruto abbassa gli occhi, non riuscendo a reggere ancora lo sguardo indecifrabile dell’altro.
E continua, imperterrito, prima che il rimpianto o il timore lo possano fermare.
-Hai sempre pensato che quello che dovessi studiare io fosse una sciocchezza in confronto a ciò che tu dovevi fare. E si, lo riconosco, io davvero devo sapere cose elementari, rispetto a ciò che deve sapere un medico, ma questo non significa certo che io sia tanto scemo da non capire nulla! Io…-
-Stai parlando un po’ troppo, culturista! Andando avanti così ti si fonderà il cervello!-
Gli occhi di Naruto saettano al viso dell’Uchiha quando le parole strascicate di questo interrompono il suo flusso di coscienza, quasi irrisorie e cattive.
Eppure sul volto serio non riesce a scorgere alcuna traccia di superiore arroganza, di bonarietà spietata, ma solamente un’espressione ferma e decisa, per nulla derisoria, e infine un lieve sorriso, amichevole e fraterno.

Riconoscere di aver avuto torno? Non è certo così semplice come ci si possa immaginare.
Sperare di veder crollare un mondo che si considera meschino e codardo, e dall’altro lato reggersi sicuro sui suoi pilastri, è degno di un elemento debole e insicuro.
Ridicolo, patetico.
Ritrovandosi poi delusi quando le leggi crudeli si riconfermano nei comportamenti degli insetti che vi vivono sopra, è quasi commiserazione pura.
Culturista.
La rigidità di certi pensieri preclude alla vita sempre mobile di affermarsi suprema, rendendola schiava di parole e d’idee totalmente estranei alla sua irrefrenabile natura.
E’ atto di estremo coraggio rinunciare a ciò che si è sempre stati, ai propri stili di vita in nome di una verità che sempre più spesso pare scomoda.
Ma quanta luce, quanto calore si scopre!

Il sorriso si fa lievemente canzonatorio.
Ma si tinge anche d’un’arrendevolezza cedevole e poco irritante.
-Sei davvero riuscito a fare tutto questo ragionamento da solo, senza bisogno d’alcun aiuto?-
La parvenza di serietà si svilisce di fronte al broncio infantile del biondo, come ad un genitore di fronte alle insistenze del proprio pargolo, come ad un amante di fronte ai capricci del proprio amato.
E il broncio si fa parola, l’indisposizione un poco più reale.
-Certo, potresti essere anche un poco più gentile, accidenti a te… Io sono anche venuto fin qui per chiarirmi con te, e tu mi tratti a questo modo…-
Sasuke si desta, sorprendendo la mente incredibilmente addormentata, quando l’altro gli sorride senza un motivo apparente, così vicino, così vicino da mescolare quasi il suo respiro al proprio.
Borbotta, preso alla sprovvista.
-Scusami, non era mia intenzione offenderti Naruto…-
E’ il turno di Naruto a guardarlo stranito, sorpreso, quasi meravigliato. Come se scoprire che la piramide dell’orgoglio non è poi così alta perché non la si possa discendere facilmente.
Lo aveva chiamato col suo nome proprio.
Il sorriso torna immediatamente a splendere sul suo volto, forse un po’ troppo malizioso per non essere sospetto. Forte di una nuova sicurezza, si fa avanti senza troppi timori.
-Beh, potresti sempre farti perdonare, Sasuke…-
Sasuke lo guarda stupito, sinceramente non capendo dove l’altro voglia arrivare con quelle parole.
Lo squadra scettico, incrociando le braccia al petto.
-Ah, si? E come, sentiamo!-
Naruto sospira, vinto dall’inesperienza del ragazzo che si trova di fronte.
Per quanto l’altro non l’avrebbe mai ammesso, la sua poca praticità risultava per lo meno assai disarmante.
-Immagino che un appuntamento possa bastare, non credi?-
Un sorriso sincero e genuino nasce sulle labbra del moro, il quale si china appena su Naruto, posando veloce e lesto, senza colpa, un altro bacio sulle labbra rosse e invitanti.
-Se sarà questo l’argomento principale del nostro incontro, non vedo un solo buon motivo per rifiutare la tua proposta…-
E Naruto scopre, in un sol gesto, in un sol istante, quanto possa essere sciocco fermarsi davanti a uno sciocco nome.


Orbene, siamo dunque alla fine ^^
Ringrazio hachi92, damis, miiky, ryanforeve e karolalpha per le recensioni ^^
A presto ^^
meg

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


epilogo nerd Epilogo

-Senti, com’è andato l’esame d’Anatomia?-
-Oh, benissimo grazie! Sono riuscito a passarlo!-
-Si? Con quale voto?-
-Beh… quello è solo un dettaglio, presumo…-
-Si, immagini di si… hai magari un minuto? Dovrei parlarti di una cosa…-
-Eh? Oh, mi dispiace Lee, non posso proprio… sono di fretta! Sasuke non ama i ritardi… Sarà per un’altra volta… Ciao ciao!-
-Ehi, Naruto… Naruto, aspetta!-


Ed eccoci alla fine, dunque ^O^
La faccenda si conclude davvero qui ^^
Ringrazio infinitamente tutte le persone che mi hanno seguito fino a qui. Davvero siete stati magnifici */////* e mi avete reso felicissima ^^
Alla prossima ^^
meg

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