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Vi starete chiedendo…che diavolo di fiction è mai questa
Vi starete
chiedendo…che diavolo di fiction è mai questa!?
E in
effetti, me lo chiedo anche io…
Per spiegare
brevemente, mettiamola così: è la sottospecie di “parodia
di una mamma per amica”.
Ma, c’è
un ma: Nami non è madre e la figlia (al momento) non c’è.
Perché
farla allora!? Adoro l’ ambientazione!
Una piccola città dove tutti conoscono tutti e soprattutto, adoro
enormemente il rapporto tra i due protagonisti…per cui, ci ho ficcato
Zoro, gestore di una specie di ristorante, che fa comunella con la sua cliente
abituale: Nami.
Cosa
succederà?!
MHA! Di
tutto!
Prima che me scordi! I capitoli come vedete sono corti…e questo perché?
Ho deciso di seguire dei prompt trovati sul sito fan world.it.
In tutto
sono 365…pian piano ci arriveremo dai! XD
Buona
fortuna e grazie in anticipo!
Giusto!
Ringrazio Tsuki che mi ha dato il coraggio di
scrivere sta cretinata.
Nel MidoriMikan, Kikai
e Confetto per il titolo e tutte le altre per aver cominciato a leggere questa
raccolta!
Grazie!
Appointments
atZoro's
-Tostapane-
Capitolo
1
Con un alzata di dita attirò la sua scarsa attenzione.
Muoveva convulsamente l’ indice e il medio e
sulle labbra mezze aperte,aveva un piccolo broncio.
Sbuffò;
sicuramente voleva domandargli qualcosa di stupido.
-Ricordami
perché lavori in questa sottospecie di Bar…-Alzò in
risposta un sopracciglio e piegando la testa da una parte, riprese il suo
lavoro.
-è
un ristorante…scema!-
-Fa lo stesso-Un sorriso le comparve sul volto.-Me lo sono sempre
chiesto…-Si piegò in avanti sul balcone-Cioè
è da anni che vengo a mangiare da te però per questa risposta,
c’è sempre stato un alone di mistero…-
Soffocò
un ulteriore sbuffo e prendendo in mano il cacciavite, si chinò sull’ oggetto che aveva intrappolato la sua attenzione.
-Era di mio
Zio…-Alzò le spalle.-Tutto
qua.-Smorzò così l’arcano.
-Una vera
spiegazione certo-Socchiuse gli occhi e inspirò a fondo.-Zoro?-
-Umh…-Rispose
mugolando.
-Io sono
qua da circa venti minuti…-Borbottò lanciando un
occhiata all’ orologio attaccato alla parete davanti a lei.
-Umh…-
-E tu da
prima che arrivassi io, eri gia a litigare con quell’ affare…-Alzò gli occhi per
fissarla a lanciargli un occhiata eloquente.
-Il
tostapane è rotto…-
-Un acuta
osservazione…-Battè le mani e si mise
composta-Però conosco voi uomini…-Si portò dietro all’orecchio
una ciocca di capelli-Più cercate di
aggiustare qualcosa, più questa si rompe…-
Aprì
la bocca per ribattere Roronoa quando una molla saltò e andò a
sbattere contro la sua fronte.
-Dannazione!-Imprecò
afferrando l’ oggetto con entrambe le mani e
gettandolo con malagrazia nel retro. Chiuse gli occhi, respirò a fondo e
cercò di calmarsi. Non appena ebbe terminato questa procedura prese il
blocchetto per le ordinazioni e fissò l’ amica.
-Che ti
porto?-
-Un toast
grazie-Gli sorrise nel vedere il suo volto tornare ad avere sfumature sul rosso
e viola…
Ringrazio chi ha inserito la fic tra i preferiti, le seguite e le
ricordate
Ringrazio
chi ha inserito la fic tra i preferiti, le seguite e
le ricordate!
Voglio dare
un enorme abbraccio a chi ha cominciato a leggere questa fiction e una foto osè di Zoro a chi ha lasciato i commenti^^
Grazie!
Appointments
atZoro's
-Tisana-
Capitolo
2
-Tho!-Con
poca grazia, le mise davanti agli occhi una tazza contenente un liquido dal
colore sospetto…
No.
Sicuramente
quello non era caffè.
-Non ho
ordinato questo!-Protestò inalberandosi e drizzandosi sulla sedia. Zoro
le sorrise e le voltò le spalle.
-L’offre
la casa…-
-Al
diavolo!-Prese il piattino e la tazza e seguì l’
amico fino al bancone.-Voglio il caffè!-
-A te fa
bene una bella tisana al mattino…-Prese in mano altri piatti e si
avviò a servire i clienti.
-Parli tu
che cominci la giornata bevendo Sakè!-
-Sul serio Nami-Poggiò la prenotazione al tavolo della signora
Terracotta.-Ti rilasserà!-
-Sono
rilassata-Pestò i piedi.-Ripeto: voglio il mio
caffè!-
-E io ti
rispondo-Le tornò vicino e strinse i denti-No!-
-Sono un clienti come un altro!-Aprì bocca-Perché
il 70% di quello che ordino non lo ricevo e trovo altre cose!?-
-Perché
il 70% di quello che ordini mia cara sono
schifezze…e la mattina è meglio mangiare qualcosa di
sano…-Le rispose alzando la testa e scomparendo nel retro.
Sbuffò
Nami e con rabbia, si mise a sedere, sorseggiando quello schifo di
tisana…
Capitolo 3 *** Posso avere di meglio- Capitolo 3 ***
Perdonatemi se ieri non ho aggiornato nulla =__=
Perdonatemi se ieri non ho
aggiornato nulla =__=
Di ritorno da scuola alle 7 e mezzo
ero cotta!
Perdono T__T
PS: La foto di Zoro nudo la trovate
nel forum kyaaa <3
-Posso avere di meglio-
Capitolo
3
-Non ho
compreso scusa…-La fissò con un cipiglio corrucciato.
-Posso
avere di meglio, per piacere!?-Sbattè
come un cucciolo i suoi occhioni marroni congiungendo
le mani.
-Scordatelo!-Osservò
l’ ultimo cliente lasciare il locale e si mise a
sedere al suo stesso tavolo.-Mangia le carote…-
-Non mi
vanno…-Fissò quella specie di preparato e storse la bocca.-Oggi il lavoro è stato stancante…-Si
stravaccò sulla sedia.-Ho bisogno di zuccheri…-
-Mangia le
carote…-
-Sei un
deficiente lo sai!?-Protestò sbattendo le mani
sul tavolo.-Potrei mangiare nel mio hotel e invece…-Si portò una
mano alla fronte-Buon anima che sono io, vengo ad assicurarti il pane
quotidiano mettendosi soldi in cassa…-
-Non sei
tenuta a mangiare qua…-Sbadigliò- Né a
colazione-Cominciò ad elencare- Né a pranzo…né a
merenda…e né a cena…-
-Mi fai
pena-Allungò una mano e gli diede qualche pacca sulla testa affondando
la mano tra i suoi capelli verdi.-Ti faccio compagnia
non sei felice?-Le lanciò un occhiata neutra per poi, prende una
forchetta e inforcare una verdura.
-Avanti fai
Amh…-
-Non ho
bisogno di essere imboccata!-Fissò allibita l’ amico
che le muoveva la pietanza come un areoplanino.
Sospirò e storcendo un angolo della bocca decise infine di assecondarlo.-Dopo pretendo il dolce!-
-Parli
tu…-Sollevò gli occhi per lanciargli un occhiataccia.-Tu
sai cucinare…-
-Errore…-La
corresse continuando ad osservare il libro-Molte delle cose che vendo le acquisto…altre ormai ho imparato…-
-Ergo-Prese fiato-Sai cucinare…-
-Ho detto
di no…-
-Questa
è modestia…-Storse il naso-Anzi…conoscendoti
direi presunzione…-
-Le tue
parole mi toccano il cuore…-Si alzò e andò dritto verso il
frigo.-Noto o sto solo immaginando che il frigo è mezzo vuoto?- Nami
piegò la testa da un lato.
-Pensa positivo…vedilo
mezzo pieno-
-E tu vuoi
cucinare senza ingredienti?-
-Che
diavolo di ingredienti ci vogliono per fare una torta?-Si alzò e si
portò le mani hai fianchi.
-Ah bhe-Chiuse il libro e lo lanciò sul tavolo.-Cose assurde come farina, uova, zucchero…lievito…-Si
lisciò il mento.-Ti dicono niente?-La vide portarsi una mano alla
fronte.-Mi chiedo perché sia venuto…-
-Perché
oggi è il tuo giorno libero e mi hai risposto “si” al
telefono…-Zoro annuì.
-Giusto…-Afferrò
dalla sedia la camicia e si diresse verso la porta.
-Aspetta
dove vai?-
-Dove
andiamo vorrai dire!-Girò il pomello-Forza, prendi la borsa! Andiamo al
supermercato…-
Ho finito di completare…diciamo
così via, le tavole per l’ esame…
Sono a pezzi… Ma come promesso
aggiorno U___U
Continuo a ringraziare chi segue, chi legge
e chi commenta questa fiction…grazie !!!
-Regalo inaspettato-
Capitolo
5
-Non ti
facevo così romantico…-Osservò compiaciuta un enorme mazzo
di rose rosse.
-Ascolta-Accennò un sorriso-Io sono tante
cose…ma romantico lo escludo…-Sollevò gli occhi al cielo nel
vedere i clienti fissarlo.
-Però
dato che questi fiori sono per me…-Lasciò incompiuta la frase e
fissò la signora Kokoro a sedere nel tavolo
accanto.-Non trova che Roronoa sotto sotto sia tenero?-
-Come i
binari di un treno-Ridacchiò mezza ubriaca
mentre la nipote, insieme al suo gatto-coniglio, correvano attorno al tavolo
urlando: rose.
-Lo trovo
un gesto molto buono, romantico e dolce-commentò la fragile Kaya sorridendo felice alla rossa.
-Vi siete
bevuti il cervello?-Commentò mettendosi a braccia conserte il
proprietario.
-Oh Zoro-Nami gli diede uno spintone-Lo so che hai una reputazione
da duro-Ridacchiò-Ma
le rose parlano chiaro!-Lo osservò sbuffare, maledire il giorno del loro
incontro e indicare fuori dalla porta il negozio di fronte al suo.
Là
c’era un uomo…un fioraio. Il fioraio Duval…
-Non riesco
a comprendere…-Fece finta di niente tappandosi le orecchie e
distanziandosi da quel mazzo di rose.
-Si che lo
comprendi!-Le urlò negli orecchi-questo popò di sfarzo,
romanticismo e dolcezza, te lo ha mandato lui…-Ridacchiò
compiaciuto…-Io andrei a ringraziarlo!-Contrasse le sopracciglia e
prendendo tutto il mazzo glielo gettò tra le braccia.
-Grazie per
tutti questi anni di cibo…-Cominciò a parlare seria-Te li
regalo…-
-Ho capito,
ho capito!-Scosse il capo portando però un braccio dietro alla schiena
di Nami.-Ti accompagno a casa.-
-è
stato un vero colpo di fortuna incontrarti Zoro-Alzò
lo sguardo verso di lui mentre piccole gocce di pioggia cominciavano lente a
scendere. Il cielo in quel pomeriggio si era rabbuiato di colpo e aveva
cominciato a tirare un vento molto forte.
Come prima,
un altro fulmine squarciò il cielo e in pochi attimi, arrivò alle
orecchie dei due.
Nuovamente
se ne accorse che l’ amica, si era ingobbita e
aveva cominciato a tremare…si. Decisamente, odiava i temporali…
-Non ho l’ ombrello…-Sbuffò Zoro nel sentire su
di se la pioggia inzupparlo lentamente.
-Nemmeno
io…-Sollevò le buste della spesa-Ero a fare compere…-
-Allora-Sollevò una parte del suo giaccone e con l’
altra mano, le afferrò una delle buste-Facciamo una corsa ok?-Le
riparò la testa sotto quella sua ala protettiva.
Si
stupì Nami ma non appena un altro tuono fece capolino, si riscosse e
circondandogli il torace con un braccio, cominciarono a correre verso la meta.
-Emhemh…-Se ne stava dritto di fronte a lei, le braccia
conserte, la bandana a coprirgli metà volto e ovviamente,aveva un espressione poco raccomandabile.
Ormai
però, dopo anni passati a conoscerlo, quel
burbero di uno scimmione non gli faceva più paura.
-EMH
EMH!-si fece sentire alzando ancora di più la voce…niente
però…
-Sei idiota o cosa!?-Nami strabuzzò gli
occhi.-Ti avevo detto che servivano i girasoli!-Si portò una mano alla
fronte-Girasoli Bonkure!-Strepitò-Era tanto difficile ricordarsi di
quei deliziosi fiori gialli che si muovono in direzione del sole?-
-Nami!-Corrucciò
la fronte la rossa nel vedere l’ amico
continuare a rompere.
-Dopo
Zoro!-Grugnì tappandosi l’ orecchio
libero-Sono occupata!-
-Io sono
sicuro che dopo otto anni che ci conosciamo, tu continui a farlo di
proposito…- Sentendo nell’ aria quel
tipico odore di frecciatine, decise di starlo ad ascoltare.
-Non
capisco a cosa tu ti riferisca…-Storse il naso-E sicuramente non ti stai
riferendo alla mia abitudine di venire a mangiare ogni santo giorno da
te…-
-Parlo del
fatto che usare il telefono qui è vietato-Indicò dietro di se un
cartello con un cellulare cerchiato e sbarrato di rosso.
Nami prese
aria e infine gli diede uno scappellotto in fronte.
-è
una regola stupida Zoro!-Tornò al telefono sotto lo sguardo inebetito
degli altri clienti-Dio Santo…ma evolviti!-
Arricciò
il naso e inarcando le sopracciglia, la fissò come se davanti a se
avesse un qualcosa di ignotoe incomprensibile… Oh bhe, Nami per certi versi lo era…
-Allora
verrai!?-Domandò speranzosa lei fissandolo dal
basso verso l’ alto.
-Ma per chi
mi hai preso!?- Cercò di non gridare ma le
parole, erano comunque ovattate dai suoni prodotti dagli altri clienti.
-Oh Zoro ti
prego!-Lo afferrò per una mano tirandolo.-Ne ho
bisogno!-
-Chiedi ad
un vero idraulico!-La liquidò.
-Ma tu sei
un uomo!-Storse un angolo della bocca-Gli uomini se ne
intendono di queste cose! Ci muoiono per questi mestieri!-Gli rubò il
taccuino.-Sai quanti mariti pagherebbero per essere
nella tua posizione!?-Domandò cominciando a scribacchiare qualcosa
sopra.
-Certo-Alzò gli occhi al cielo Zoro.-Farebbero la fila!-Aggiunse-e
non sono tuo marito!-
-Dai
riparami quel maledetto tubo!-Continuò a pregarlo.
-Non se ne
parla!-Incrociò le braccia al petto Nami. Per lui, occorreva usare i
mezzi pesanti!
-E va
bene…-Sbuffò.
-Va bene
cosa?-Gli girò le spalle e si mise a mangiare.
-Resti da
me per la cena e dopo si guarda un film a tua scelta…-Un
sorriso comparve sul volto di Zoro e soddisfatto, si riprese carta e penna e
tornò a lavoro.
Si accorse
solo in un secondo momento che annotato c’era scritto:
Chi
commenta e chi, povere anime indifese, mi scelgono i prompt
per i capitoli XD
Grazie
<3
-Bandiera-
Capitolo
9
-Non
è una cattiva idea vero!?-Usopp
fissò entusiasta il padrone del locale e la sua abituale cliente dalla chioma
rossa. A malapena i due però, lo stavano ascoltando.
-Voi che
dite?-
-Bho!-Risposero
all’unisono sospirando e socchiudendo gli occhi.
-Una
bella bandiera-Ricapitolò.-Nella
piazza!-Alzò entrambe le mani per poi, sbatterle sul bancone.-Che
sventola allegra e rappresenta la nostra città.-Zoro
scosse il capo per poi, servire nuovamente da bere a Nami.
-Il mio
bicchiere è pieno idiota!-Lo riprese vedendo che il liquido straboccava
dal bordo.
-Lo so-Le
rispose annoiato.
-Allora!?-Usopp si sporse verso di
loro.-Dovrei domandarlo ad una delle prossime riunioni!?-
-E fare
come l’ ultima volta?-Finalmente Nami
reagì.-Avevi proposto una statua con le tue effigi.-
-Si
ma…questo…-
-E la volta
precedente?-Si intromiseZoro-Un
monumento sul grande capitan Usopp…-
-Bhe ma
che centr-
-Oh!-Nami si illuminò-Ti
dimentichi di quando voleva addirittura candidarsi come sindaco!?-
-E di
quella volta che spese un sacco di soldi per allestire un palco per una sua
personale esibizione?!-
-HO CAPITO!-Usopp si alzò dalla sedia e lasciando i due, si
diresse sconsolato verso il tavolo di Kaya.
Zoro e Nami
si lanciarono uno sguardo per poi, sorridersi e battere di nascosto un bel
cinque.
-Livido-
Capitolo 10
-E quello cos’è?-Domandò notando
la profonda scollatura di Nami. -Quello cosa?-Alzò gli occhi per fissarlo, non
capendo a cosa si riferisse.
-Quello!-Allungando una mano le indicò il collo. Con la mano
cominciò a tastarselo fino a che, grazie alle indicazioni di Zoro,
trovò il punto incriminato. -Ah-Momorò per nulla
colpita.-Non so…- -Certo-Annuì con la
testa Zoro, prendendo da sotto il banco alcune paste.-Ora si dice
così…-
-Non so come me lo sia fatto-Si difese.
-Io una vaga idea l’ avrei-Assottigliò lo sguardo.
-Non vedo l’ ora di sentirla-
-Ma non la dirò-Sorrise nel pensare di averla messa in
difficoltà.
-Ah, va bene-Alzò le mani in alto-Vivrò lo stesso senza
saperlo…-Sbadigliò-Ora
che ci penso-Riprese a parlare stampandosi in volto un ghigno-L’
altra sera ho incontrato Sanji-ridacchiò-Forse
centra qualcosa!-Lo osservò scomparire nel retro bestemmiando a bassa
voce…
-Bel livido-Robin, una delle sue migliori amiche, le
si mise accanto.
-L’ altra sera mi sono cadute addosso delle scatole-Alzò le
spalle-Cercavo i biscotti…-
Per stasera, faccio un augurio di buon compleanno alla nostra
navigatrice preferita
Per stasera, faccio un augurio
di buon compleanno alla nostra navigatrice preferita!
Auguri Nami!
-Tavolo- Capitolo 11
Quando arrivò nel locale quella mattina, non trovò posto.
Solitamente Zoro, le riservava un tavolo con già pronta la sua
ordinazione, caffè alla mano e tanta, tanta voglia di litigare.
Quella mattina, anche il bancone era pieno.
Strinse i pugni. NO!
Non era giusto!
Spostò lo sguardo e vide Zoro scusarsi con alcuni clienti che erano in
piedi ad aspettare esattamente come lei.
C’era poco da fare quindi.
Sbuffò e appena mise mano sul pomello, sentì una presa al
braccio.
-Dove vai?-La fermò la voce inconfondibile di Zoro. -Via-Soffiò-Il locale
è pieno-Storse il naso-Non c’è posto per me-Fece per aprire
la porta quando nuovamente, venne fermata.
-Non posso stare ad aspettare!-Gli volle ricordare.
-Lo so-Prendendole la mano, la condusse velocemente nel retro fino a trovarsi
di fronte a delle scale che conducevano all’ appartamento
di Zoro.
-Stamani sono arrivati dei turisti –
-Oh...-
-Hanno occupato ogni posto-Sospirò-Ma la tua
colazione è sul tavolo e il caffè è sul gas-Le
sorrise-Quando hai finito, lascia pure com’è, metto in ordine io-
“Ok, quell’ uomo era magico” si ritrovò a pensare Nami
cominciando a salire le scale.
Scusate, mi ero fermata a postare i capitoli perché ero
indaffarata…
Scusate, mi ero fermata a
postare i capitoli perché ero indaffarata…
E anche perché avevo
smesso di scrivere perché ho avuto un blocco!
Tutto superato! Ho ripreso e
sono già a quota21 capitoli scritti già
pronti da aggiornare! U__U
-Incubo-
Capitolo 12
-Tesoro…-Una
voce alle sue spalle la scosse. Si girò verso la fonte e trovò
Zoro che si strofinava gli occhi.-Il gatto gratta alla
porta…-
-In camera non lo
voglio-Borbottò mezza assonnata, buttandosi nuovamente contro i cuscini.
-Però è
fastidioso…-Si sdraiò anche lui-ora miagola…-
-La smetterà…-
-Perché non fai
qualcosa?-Alzò un sopracciglio; nemmeno morta.
-è un tuo problema…-
-Anche ieri mi hai risposto
così…-Nami alzò le spalle.-Strega!-Si alzò e camminò fino alla porta per
poi, aprirla e trovare il gatto. Lo prese e a passo strascicato, si mosse verso
la cucina.
Quando poi tornò a letto, si
strinse a lei cominciando a baciarle il collo.
-Problema risolto-
-Vedi che quando ti applichi
qualcosa combini?-Socchiuse gli occhi per poi, aprirli di scatto sentendo le
sue mani sotto la canotta.-Oh no!-Mugugnò-Anche
stasera no!-
-Dai…-Le soffiò in un
orecchio-Domani ti imbottisco di caffè…-
-E
così in modo meschino mi hai promesso il caffè-Finì
di spiegargli attendendo la tazza.
-Te lo sei
sognato!-Le buttò davanti l’ intruglio di
tisana.
-Era un
incubo precisiamo!-Sottolineò-Però
me lo hai promesso! Ho dormito malissimo!-
-Hey!-Si
offese-Sei tu che fai sogni strambi!-Rimase immobile per poi sospirare e
posarsi con il peso sul bancone-E poi come finiva?-Un pugnò andò
a sbattere contro la sua zucca…che domande!
-Che hai
stasera?-Domandò vedendola immusonita. Aveva in mano la sua ciotola di
popcorn e fissava quasi in modo assente la tv.
-Niente-Sospirò cacciando fuori il labbro
inferiore. Con calma, Zoro le sottrasse alcuni chicchi e se li ficcò in
bocca.
-Non ti
piace il film…-
-No
è quello-
-Visto-Ridacchiò con la bocca piena-Hai
qualcosa!-Ammise la sconfitta producendo uno sbuffo-Dai fermiamo questa
serata-Prese il telecomando e lo puntò allo schermo.-Racconta-
-Non ne ho
voglia…-Si portò le gambe al torace.
-Ed io non
ho voglia di passare la serata con una musona come te…-Si appoggiò
meglio al divano e la fissò.
-è
solo…-Alzò le spalle prendendo la custodia del film-Che questa
pellicola…mi ricorda quello stronzo-Zoro si
irrigidì.
-Avrei
dovuto scegliere di meglio…-Commentò tra se e se prendendo la busta
dei film e controllando le altre opzioni.
-Se solo ci
ripenso a quell’imbecille…-Si morse il labbro Nami per poi,
caricare il braccio e spedire la cassetta contro il muro. Il silenzio si
formò nella stanza fino a che Zoro, coraggioso, non lo infranse.
-Ho trovato
un porno…-Le mostrò la custodia e ben presto, anche quella e lui
stesso, andarono a finire a far compagnia alla pellicola precedente…
Chiedo perdono se in questi 3 giorni non ho aggiornato
Chiedo
perdono se in questi 3 giorni non ho aggiornato!
Sono
stata male!!! =___= per chiedere venia,posto i 3
capitoli che non ho messo più quello di oggi!
Sperando che possa riparare al danno di
non aver inondato di schifezze efp in questi giorni!
-Cioccolato-
Capitolo 14
-Umh…-Nami chiuse gli occhi e cercò di amplificare i suoi
sensi.-Umh!-Ripetè
più forte inclinando la testa da una parte-Oh Zoro…-Chiamò l’ amico riaprendo lentamente gli occhi-Ti ho mai
detto quanto ti adoro?-
In
risposta, Roronoa sollevò il suo classico sopracciglio e si strinse
nelle spalle.
-Forse…-
-Questo
dolce è perfetto!-Sollevò in alto il pollice-Si prende un bel
10!-La luce rossa del sole filtrava attraverso le tapparelle fino ad illuminare
i capelli rossi e lunghi di lei.-D’ora in avanti, questo lo voglio per
merenda-
-Ti ho giaspiegato-Zoro si mise comodo
mettendosi a sedere su una sedia-Che è solo una prova…-
-Ma
c’è il cioccolato!-Prese un'altra cucchiaiata-Ricorda bene quello
che sto per dirti-Lo ammonì-Il cioccolato
è la migliore arma per conquistare una ragazza…-Aprì bocca
Zoro, prima per ridacchiare e poi, per contrastare la sua tesi.
-Ma non
dici sempre che la migliore arma sono i soldi?-A sentire quella sua
verità, annuì e riprese a mangiare.
-Hai per
caso detto qualcosa?-Nami fissava preoccupata l’ amico. Da quando quella mattina era andata a far
colazione da lui, non aveva smesso di essere nervoso. C’era da una parte
da capirlo…gestiva da solo il locale e forse, ricordarsi ogni cosa lo
mandava ogni tanto in confusione…
Forse aveva
sbagliato qualcosa…magari aveva avuto una rogna con qualche cliente
insoddisfatto, ma pochi in realtà, lo erano. Zoro forniva un servizio
impeccabile…era molto bravo e abile nel suo lavoro…l’ unica cosa, era il carattere…ma a quello
ormai, nemmeno ci dava più importanza.
-No-Le rispose sorpassandola e mettendo in ordine qua e
là. –Merda!-Imprecò sotto lo sguardo perplesso dell’ amica…tho! Aveva
ripreso a mugugnare da solo…
-Qualcosa
non va-Si portò le mano sotto al mento.
–Sicuramente…-
-Non
è il momento-L’ avvertì
sbuffando. Lo lasciò quindi perdere fino a che, un quarto d’ora
dopo, tornò da lei a parlare.
-Sono
presentabile?-Domandò un po’ imbarazzato. Sgranò gli occhi
per quella domanda…
-MISERIACCIA!-Urlò
prendendolo per la camicia-Ti vedi con una!-Stentò a crederci-Ecco
perché eri così indaffarato!-
-Ma no, ma
no!-Alzò le mani in aria in segno di resa-Assolutamente no!-
-Non
è normale allora che tu faccia così!-Tornò al suo
posto.-Avanti!-
-Cosa?-
-Sputa il
nome!-La fissò perplesso per poi, scuotere il capo.
-Non
c’è nessuna!-
-Bugiardo!-Lo
infamò.
-è così-Sospirò-Vedi…-Si
tolse la bandana nera e si asciugò la fronte-Vengono i miei…-
Aveva fatto
la conoscenza dei genitori di Zoro una volta…
Una volta
quasi sei anni prima quando lei e lui stavano assieme…era stata un esperienza traumatizzante…
-Ho da
fare…-Lasciò il piatto e si alzò come un automa-Umh…Credo che salterò la
merenda…-
-Nami!-La
chiamò lui cacciandosi una mano in fronte.
-No sul
serio, non ti preoccupare…non occorre!-
-Nami!-
-Anzi sai
cosa fai?-Le si illuminarono gli occhi-Ricicla tutto per la cena…-Mosse
un passo e sentì fiotti di cascate di sudore bagnarle la
schiena…eccoli lì, davanti a lei! Papà e Mamma Roronoa!
-Guarda chi
si vede…-La signora Boa alzò fredda un
sopracciglio-La signorina Cocoyashi!-
-è
da anni che non la si rivedeva-Constatò
Mihawk.
No…non
ce la fece…
Girò
nuovamente i tacchi e si mosse verso Zoro prima di svenire sul pavimento…
Quando
riaprì gli occhi, si trovò distesa su un letto a lei conosciuto.
Si
puntellò coi gomiti sul materasso nel tentare di scorgere il suo
proprietario, ma niente.
La stanza
era vuota e ancora, la luce filtrava dalle tende. Si rotolò su un fianco
e osservò la radiosveglia che segnava le quattro del pomeriggio.
Sospirò e infine, decise di alzarsi e scendere a capire cosa era
successo.
Trovò
Zoro che solitario nel retro, preparava dei bignè infoderandoli di
crema.
-Hey-Lo chiamò e lui, felice di rivederla in piedi,
le accennò un sorriso.
-Va meglio?-Domandò-Ho avvertito Bonkureall’ hotel…gli ho detto che non stavi bene
e che rimanevi per la merenda!-
-Grazie…-Si
avvicinò a lui e si mise a sedere sul tavolo sgombro.
-Mi ha
anche chiesto se usavo i preservativi…-
-Lascialo
perdere!-Sventolò in aria una mano ormai abituata a quelle assurde
discussioni con il suo dipendente.
-Comunque-Riprese a parlare Zoro-Non pensavo che i miei ti
facessero quell’ effetto!-La vide alzare un
sopracciglio e divertito, le offrì un bignè.
-Trauma infantile-Si spicciò a spiegare
gettandosi in bocca quella delizia.
-Esagerata…-La
osservò mostrargli elegantemente il dito medio.
-Quando
siamo stati invitati dai tuoi, oltre che a rimpinzarmi di animali mai mangiati,
mi hanno fatto il terzo grado…-Rabbrividì-Mancava
poco così che venissero a controllare la mia posta!-
-I miei
sono decisamente fuori di testa!-Sosprirò
sconsolato.-Non riesco a sopportarli…si sentono
così…-
Questo capitolo va a tutte le ragazze che mi hanno chiesto:
Questo
capitolo va a tutte le ragazze che mi hanno chiesto:
Quando conigliano?!
Vi urlo
un: pervertite e che Roloè
orgogliosa di voi! XD
-Amarsi-
Capitolo 17
-L’ultima
volta che lo hai fatto!?-Domandò con fare
innocente Bibi, la pasticcera del suo Hotel.
Quella
mattina l’ aveva incontrata per strada e insieme, si erano dirette a far
colazione da Zoro.
-Che razza
di domanda è?!-Annusò il caffè e
infine, ne bevve un sorso.
-è un informazione vitale…-Congiunse entrambe le mani. La
povera Nami sospirò e si mise a pensare.
-Bhe…ecco…-Corrucciò
la fronte e con gli occhi, vagò per il locale-Era…-Ci provò-Mi sembra…-Strinse le labbra e infine,
sbuffando, arpionò Zoro per la camicia mentre era a servire un cliente.
-Sono
occupato!-Soffiò.
-L’
ultima volta che siamo andati a letto insieme!?-Domandò
lasciandolo interdetto.
-Venerdì-
-Dico non a
dormire!-Sbattè le ciglia per poi, imprecare e
risponderle.
-L’
anno scorso…-Si sporse verso di lei-Sul bancone
ricordi?-Arrossì un poco-Era inverno e ci eravamo ubriacati.-
-AH
GIUSTO!-Si ricordò sorridendo.-L’ anno scorso-Rispose infine all’ amica.
-è
tanto…-Ci pensò.
-Non
c’è occasioni…-Si strinse nelle spalle.
-Quindi
devo aspettare con Sanji?-Tornò a fissarla-E la tua prima volta?!- La vide pensarci per poi, tornare a fissare Zoro.
-Devo
essere sincero con te fratello-Yosaku, un amico di
Zoro, lo seguì nel retro.-Io non ti capisco!-
-In molti
non mi comprendono. -Commentò- Non
preoccuparti!-
-Parlo seriamente!-Si
lamentò portandosi una mano alla testa-Ti sto
offrendo una serata per andare a rimorchiare e cosa mi sento
rispondere!?-Roteò gli occhi-“Non posso devo andare a vedere un
DVD”-Continuò-Da chi? Ma da Nami
ovviamente!-
-Cosa
c’è di male?-Lo vide strabuzzare gli occhi.
-Ma sei
scemo!?-Scosse il capo-In che rapporti siete scusa?-
-Che
significa?-Mormorò mettendo nella lavastoviglie i piatti sporchi.
-La conosci
“la regola dell’ amico”?-In
risposta, lo osservò alzare minaccioso un sopracciglio—Ok ok-Si rilassò-Spiegami solo questo: Eravate fidanzati, ci
siete andati quasi vicino al matrimonio, te la sei gia
fatta…non capisco cosa…-
-è
complicato-Lo interruppe.
-Complicato?-Spalancò
la bocca basito-complicato cosa?-
-Lascia
perdere!-Chiuse tutto e programmò il lavaggio.
-Cosa
preferisci?-Nami comparve di fretta nel retro
spaventando Yosaku.-La prima
stagione di Will e Grace o un bel film sui pirati?-
-Stasera
voglio divertirmi!-
-Perfetto!-Sorrise
prendendo la borsa-Allora ti aspetto a casa mia dato che ho il lettore
DVD!-Salutò entrambi e infine uscì dalla porta.
-Zoro
ecco io…-Nel locale per sua fortuna non c’era nessuno.-Io non so come dirtelo…- A sentire quelle semplici
parole, abbandonò la sua occupazione e si smosse verso di lei.
-Vuoi
ancora caffè?-
-No!-Scosse
il capo e si portò una mano alla bocca.-Non
è questo…-
-E allora
cosa?-Le voltò le spalle e la sentì sussultare.-Che
c’è?-La fissò in tralice-Ti senti male?-
-No
no!-Cercò di contenersi.-Ecco
Zoro…io…cioè, sai che noi siamo amici no?-
-Certo-
-Ci diciamo
ogni cosa…-
-Ovviamente-
-Anche
quelle più imbarazzanti vero?-Lo vide sospirare
e imitare il telefono.
-Mi chiami
perfino quando sei al bagno…-
-Lo so!-Si illuminò-è questo che fanno i veri amici!-
-A regola
no…-La smentì.
-Perciò
Zoro-Si alzò in piedi e gli prese una
mano.-Guardiamo in faccia la realtà…io e te
insieme ok?-Lo osservò alzare un sopracciglio.-Il
grembiulino da casalinga non ti addice…-Abbassò lo sguardo e
fissò preoccupato quel pezzo di stoffa rosa che gli copriva le gambe.
-Maledizione
lo so che sembro una checca!-Con la mano libera alzò il grembiulino
mostrandogli i pantaloni sotto.-Ma mi si sono
strappati…- All’ altezza cavallo, era presente un taglio
orizzontale che faceva mostra di coscia e un bel pezzo di Boxer…-e
quindi…-Nami mosse una mano verso il grembiule
e glielo riabbassò.
-Umh…-Controvoglia,
allungò una mano e prese la cornetta.-Si?-
-Zoro sei sveglio?-Con aria stanca fissò il
display della sveglia e mormorò una mezza bestemmia.
-Stavo dormendo…-La
sentì borbottare qualcosa di indistinto.
-Ma
è solo mezzanotte!-Lo rimproverò.
-Io mi alzo
alle quattro Nami…-Si girò nel letto e chiuse gli occhi.-Vado a letto presto…-
-Ma non
fare il bambino!-Lo riprese e dopo, sospirando e con voce dolce, si
scusò.-Mi dispiace…ti ho disturbato…-
-Fa niente
ciao-Fece per riattaccare.
-Uoaaa!-Urlò-Aspetta!-Imprecò una,
due, tre volte per poi, portarsi nuovamente l’ apparecchio
all’ orecchio.
-Cosa
c’è?-Ascoltò la sua voce titubare per poi, spalancare gli
occhi.
Si
alzò dal letto e corse giu per le scale fino
alla porta sul retro.
-Non ci
credo!-Si portò una mano alla fronte.
-Oh ti
prego!-Lo implorò-Non riesco a dormire…-Piagnucolò-Ho visto un
film e non riesco a togliermi dalla testa quelle creaturine
abominevoli…-Si coprì gli occhi-Avrò gli incubi…fammi
dormire da te!-
-NAMI!-
-Starò
buona sul serio!-Promise-Non
ti accorgerai di me!-Lo osservò fissarla sconfitto e muovendo il
braccio, la fece accomodare.-Ah, la parte sinistra del letto è mia ok?-
-Ho bisogno
di questi oggetti in settimana!-Parlò al telefono gettando nella tazza
di Nami il caffè.-Come sarebbe a dire che non sapete quando ci
sarà la consegna!?-Alzò la voce
spazientito.-Ho bisogno di tovaglioli, piatti, forchette e coltelli di
plastica!-Si fermò.-Questa ordinazione l’ avevo fatta il mese
scorso!-Tuonò-No, non
inventi scuse ora!-
-Non si
parla al telefono-Lo riprese Nami cercando di attirare la sua attenzione
ondeggiandogli davanti agli occhi le mani.
-E sta
ferma!-Si girò di spalle.-Voglio parlare con il
suo capo!-
-Zoro sta
parlando al telefono!-Vociò la rossa in direzione di alcuni clienti.
-Roronoa
non è giusto!-Borbottò Garp alzando un
braccio.
-Rompi a
noi di non adoperare il cellulare e tu puoi?-Usopp
dal tavolo più lontano, si fece “coraggiosamente” sentire.
-Volete
stare zitti!?-Si spazientì ruggendo in
direzione dei clienti.-In quanto a lei, si muova! DANNAZIONE!-Imprecò
sentendosi togliere la bandana dalla testa.-NAMI!-
-Le
regole sono regole Zoro!-Con un sorrisetto da furbetta, indicò il
cartello recante il divieto del telefono. Glielo sfilò di mano con fare
elegante e si mise lei a parlare.-Il signor Roronoa
vorrebbe gentilmente chiederle se la fornitura per la ristorazione può
arrivare in settimana-Annuì con la testa sentendo la risposta-Molte
grazie, gliene sarei grata-Con un colpo,
attaccò e glielo consegnò al proprietario.
-Sei
contenta ora?-Si mise a braccia conserte mentre lei, riprese a bere il
caffè.
-Io te
l’ho detto fin dal primo giorno che quella era un idea
stupida!-
-Lo senti
questo odore?-Commentò Nami in direzione della piazza fuori dal locale.
-Sta
arrivando il camion dei rifiuti?-Borbottò divertito ricevendo poco dopo
uno spintone.
-Stupido
che non sei altro-Sorrise godendosi quella brezza
calda.-Sta arrivando l’ estate!-Annunciò
con aria sognante.
-Oh-Annuì lui poggiandosi contro il muro.
-Ci
pensi?-Fece una piroletta-Comincerà il caldo…le feste in paese-Lo fissò-Tiricordì
quella dello scorso anno di sera?-Sospirò felice-E il cinema all’ aperto?-
-Tutto
molto carino…-
-Non
è eccitante?-Tornò a sorridere.-Dio,
quanto adoro la nostra città…-
-Garp si
da fare-
-Ha delle
idee geniali alle volte…-Spezzò una lancia in suo favore.-Oh…-Si ricordò.-Chissà se faranno
nuovamente quella cosa carina dei balli!-
-Per
carità!-Scosse il capo e tornò dentro il locale.
Eccomi
di nuovo qua! Sono felice di dirvi che alla fine, ho finito i prompt!
Ora
sono a riordinarli e a sezionarli per argomento e tempo di narrazione nella
storia! Perdonatemi se questa fic non l’aggiorno
quasi mai!
Metto
come scusa 3 capitoli XD
Grazie
a tutti quelli che nel mio portfolio mi hanno dato il loro tempo nel cercare i
titoli! Grazie ♥
-Sangue-
Capitolo 23
-Ahia!-Di
scatto, ritirò la mano.
-E adesso
che hai fatto?-Alzò gli occhi al cielo Zoro nel vedere l’ amica imprecare per conto suo.-Avanti fa vedere!-Le
si avvicinò.
-No!-Protestò
ritirando la mano-Non è niente!-Lo nascose-Il
coltello mi ha punto!-
-Appunto!-Si
innervosì-Fammi almeno dare un
occhiata!-
-Zoro
fatti gli affaracci tuoi!-Si alzò in piedi per
sfuggire al ragazzo.-Daiii!-
-Ho dei
cerotti!-Le spiegò-Fammi capire quanto
è grave…-
-Non
è grave!-
-Lo so che
tu piagnucoli per tutto…-Finalmente le afferrò il braccio e
aprì il pugno di Nami.-Vediamo…-Infine
Nami si arrese di fronte alla caparbietà di quel deficiente…
-Umh…-
-Non
è niente!-Lo precedette dal commentare.
-Si non
è niente-Annuì.
-Ci ero
arrivata da sola grazie!-Si portò l’ altra
mano sul fianco.-Adesso morirò dissangua…-Si fermò quando
vide Zoro chiudere gli occhi e portarsi il suo dito in bocca. Lo succhiò
lievemente e percepì la sua lingua sfiorare delicata e deliziosa il suo
polpastrello.
-Aspetta
qua…-La liberò da quella dolce tortura riaprendo gli occhi, -Vado
nel retro a prendere un cerotto-
Appena Zoro
le voltò le spalle, Nami non potè
frenare l’ impulso di assaggiare quel suo sapore portandosi il dito alle
labbra…
In
effetti....si. Era da un casino che questa non la riaggiornavo! Ho
molti capitoli si, ma non è ovviamente completa! Stamani, su
italia 2, mi sono vista Sarah Connor...e mi è tornata alla
mente questa fiction che scrivevo quando di mattina, mi guardavo una
mamma per amica...Ah (sospirone) bei tempi...
-Quadro-
Capitolo
24
-Dovresti
arredare questo locale…-Nami fissò l’ intera
stanza che al momento, ospitava pochi clienti.
-Va
bene così…-
-I
soldi li hai-Si strinse nelle spalle.-Perché non lo fai?-
-Perché
non ce n’è bisogno-Riempì il contenitore del
caffè.
-Ma è
così triste…-Sbuffò sulla sedia girevole del
bancone-Che ne so, potresti cambiare la carta da parati…metterci
un bell’ arancione al posto di quel verdino pallido…-
-Il
verdino pallido come lo chiami tu-Zoro alzò gli occhi-Ha un
effetto rilassante sulla clientela…-
-Si ma
è un colore palloso…- Poggiò i gomiti sul
tavolo.-La clientela morirà di noia-
-Non è
un mio problema!-
-Se
vuoi ti presto Bonkure…-Al solo sentire quella pensata rimase
impietrito.-è molto bravo ad arredare…-Si sporse verso
di lei e le sorrise in modo nervoso.
-Farò
a meno di questo gesto caritatevole…-
-Oh ma
non preoccuparti!-Prese dalla borsa il cellulare.
-NON
PUOI!-Urlò abbandonando le tazze e facendo il giro per
fermarla. Veloce, la fermò arpionandola per un braccio.
-Non
posso cosa?-Fece la finta innocentina.
-Uno:
chiamare e due…-Fissò i clienti che avevano alzato lo
sguardo su di loro. Con estrema difficoltà a riprendere l’
autocontrollo, la lasciò libera e tornò composto
arretrando di qualche passo.-In magazzino dovrei avere un vecchio
quadro…potrei mettere quello…-
Allora...Insomma...L'ho
riletto e mi è piaciuto dai...
Ho poi
scoperto di avere capitoli fino al 59...Quindi ne avremo per un po'.
-Mani
ruvide-
Capitolo
25
-Mi è
venuta una vescica-Borbottò infuriata fissando le proprie
mani.
-Sai
che roba…-Commentò in modo piatto Zoro osservando l’
amica ammirarsi le mani.
-Le
mani sono importanti!-Corrucciò il volto-Lo dice anche quella
delle televendite! Le mani sono un biglietto da visita!-Lo fissò
rimanere in silenzio fino a che, allungò una mano verso un
piatto e si portò alle labbra qualche patatina.
-Non mi
dire che guardi le televendite…-La osservò arrossire e
scappare dal suo sguardo.
-Non
sono io che le guardo…-Si giustificò-Sono loro che
appaiono quando c’è la pubblicità…-
-Santa
pazienza-Scosse il capo.
-Forse
la dovrei bucare…-Si mise nuovamente a guardarsi le mani-O
bruciare…-
-Perché
non la lasci in pace?-
-Perché
è brutta!-Agitò le dita.-Non mi piacciono le mani
rovinate…-
-Allora
io me le dovrei tagliare!-Le fece mostra delle proprie. Notò
piccoli particolari interessanti Nami…
Piccoli
tagli qua e la sui palmi, calli sui pollici …la linea della
vita lunga…Allungò una mano e la fece scorrere sul
palmo di Zoro. Le sue mani erano ruvide…calde, sicure, ma
ruvide. Erano le mani di un gran lavoratore.
-Due-Gli
annunciò fissandolo negli occhi.
-Come
scusa?-
-Avrai
due figli!-Gli battè le mani con le proprie.-Lavorerai tanto e
vivrai a lungo!- Con uno scatto, ritirò le mani e le affondò
nelle tasche dei jeans.
-Smettila con le televendite e
smettila anche con i programmi di quella vecchia pazza di Nyon!-
Sarà
stato per una manciata di pochi secondi, ma di fronte a quella vista,
sembrava essere davvero così.
Non si
stupì neppure di credere che il suo cuore aveva perso un
battito. Era bella. Lo era sempre stata, ma quella mattina, con
quella luce che le proveniva alle spalle, sembrava più radiosa
e più graziosa del solito.
Con la
bocca spalancata, lo sguardo fisso su di lei, la tazza scivolò
dalle sue mani per poi infrangersi al suolo. Solo con il rumore
prodotto il suo cervello torno a funzionare.
-Merda!-Con
difficoltà spostò lo sguardo verso il pavimento
ammirando i pezzi sparsi qua e là. Veloce, andò a
prendere la scopa nel retro per pulire quel macello.
Con
eleganza lei, si mise a sedere al proprio tavolo quella mattina,
fortunatamente libero e fissò l’ amico che sgobbava
quasi come un forsennato.
-Hey
Zoro!-Lo chiamò. Al solo sentire la sua voce, alzò
automaticamente lo sguardo verso di lei.-Stai invecchiando?
Cominciamo già con l’ artrosi alle dita?- Riducendo a
due fessure gli occhi e borbottando qualche bestemmia tornò al
lavoro.
Poteva
essere bella quanto voleva…ma rimaneva sempre una strega dalla
lingua biforcuta.
-Un
appuntamento!-La ragazza dai capelli rosa in modo insistente, seguiva
passo per passo il povero proprietario.
-No-
-Questo
venerdì!-Provò.
-Scordatelo-
-Allora
questo sabato!-Con un dito, cominciò ad attorcigliarsi i
codini.-Dai…-
-Non
posso-Si fermò per guardarla infastidito-Io lavoro...e
comunque non uscirei con una come te!-
-Cosa
ho che non va!?-Stentò a crederci per quel rifiuto così
palese.
-Tanto
per cominciare ti vesti in modo assurdo-Elencò i suoi
difetti-tieni l’ ombrello aperto anche quando è bel
tempo, giri con dei pupazzetti strambi…-Storse il naso-Non sei
il mio tipo!-
-Hai
detto così anche a quella stangona di Hina-Pestò i
piedi.-A quella svampitita di Konis …A Bonney, la fogna del
quartiere e adesso a me!?-Alzò in alto un sopracciglio.
-Siamo
svelte di comprendonio vedo!-Ridacchio lasciando indietro Perona e
avanzando verso il tavolo di Nami per portarle la seconda tazza di
caffè.
-Io non
accetto questa cosa!-Alzò la voce attirando per sua sfortuna
l’ attenzione della rossa.
-Accidenti-Si
tappò le orecchie-E abbassa la voce per la miseria!-Protestò
fissandola in modo ostile-Non esisti solo tu!- Le due si scambiarono
un occhiata da animali assassini per poi, venire interrotte da Zoro.
-Perona,
sto lavorando-Mise in chiaro-Se non hai nient’ altro da
chiedermi, vedi di andartene!-
-Non me
ne vado finchè non uscirai con me!-Prese una sedia e si mise a
gambe incrociate ad aspettare ciò che rivendicava.
-Ti sta
chiedendo un appuntamento?-Nami fissò il tutto con un
espressione sbigottita di divertimento in faccia.
-Si-
-Ed
escici!-
-Sei
impazzita!?-La fulminò all’ istante.-Non se ne parla!-
-Perché!?-Domandò
in direzione di Perona.
-Dice
che non sono il suo tipo…-Si strinse offesa nelle spalle.
-Ancora
questa scusa?-
-Non è
una scusa!-Zoro si inviperì-è la verità!-
-Sei
ingiusto!-Si alzò in piedi.
-Ingiusto!?-sbattè
gli occhi-Ingiusto perché le sto dicendo che non mi
interessa?-
-No-Nami
si avvicinò per poi, circondargli il collo con entrambe le
braccia.-Ingiusto perché non le dici di questo!-Senza che il
verde se lo aspettasse, percepì le labbra di Nami sulle
proprie…
Erano
morbide, deliziose, saporite…quanto le erano mancate quelle
squisitezze?
Sentendola
premere il proprio corpo contro il suo, chiuse gli occhi e mosso dal
ricordo, alzò le braccia e le circondò al vita.
Solo
quando la sentì allontanarsi si riscosse intorpidito.
-Se ne
è andata-Sorrise furbetta cacciando fuori la lingua. Ancora
inebetito, ci mise qualche secondo per capire che cosa era successo
davvero. –Quando ne vuoi scaricare un'altra-Si staccò da
lui tornando a sedere a bersi il proprio caffè-avvertimi
pure!-
Chiuse
gli occhi sconsolato Zoro…Nami stava solo recitando. Con uno
sbuffo e sotto lo sguardo di tutti i clienti, tornò dietro al
balcone al lavoro…
Non
aveva nessuna voglia di rimanere a casa il venerdì sera…da
sola per di più!
Senza
starci troppo a pensare, prese la borsa e il copri spalle e uscì
a fare quattro passi fuori.
Annoiata.
Questo
era: annoiata e arrabbiata.
Era
stata tutta la mattina a pensare a quello che era successo con Zoro e
ancora non capiva, anzi, non lo capiva.
Era
arrabbiato, nervoso, scontroso …molto più del solito,
ma lo vedeva, stava male…
Voltando
lo sguardo, trovò il locale di Zoro aperto. Il venerdì
sera, era il suo giorno di riposo, ma era lì, con il locale
vuoto, nessun cliente e solitario, sedeva al bancone.
Sospirò
Nami per poi, riprendere il passo e andare in direzione del parco.
Quando
stavano insieme, molte volte uscivano da quelle parti. Un ricordo le
balenò in mente e camminando per qualche altro minuto, si
trovò di fronte ad un immenso albero.
Le
foglie erano verdi e folte, la corteccia era dura e forte.
In
automatico, mosse una mano a sfiorare il possente tronco e quasi si
stupì di trovare quello che cercava.
Con i
polpastrelli seguì quel percorso così ben delineato e
così familiare.
Su
quella corteccia c’erano scritti i loro nomi.
Cullata
dal vento chiuse gli occhi.
Quanto le mancavano quei tempi…eppure
era stata lei a rovinare ogni cosa.
-Un
ballo-Le aveva così annunciato Bibi del tutto eccitata per
quell’ evento.
-Un
ballo…-Aveva ripetuto Nami in un tono flebile ma senza
apparente interesse.
-Stasera!-
-Uao-
-Forse…-Si
portò il mestolo alla guancia sospirando imbarazzata.-Forse
dovrei invitare Sanji…-
-Perché
non lo fai?-Alzò gli occhi e fissò il biondo che
cucinava qualche fornello più in là.
-Oh
ma…-Borbottò imbarazzata-Non saprei…-
-Quello
muore di felicità se glielo chiedi!-La spinse per le spalle
facendola rientrare in cucina.
-No
ferma Nami!-Si impuntò coi piedi sul pavimento-Aspetta!-
-Niente
aspetta!-La spintonò facendola cadere appunto davanti al
biondo-Il tempo non aspetta nessuno!-
-Vuoi
ballare?-Domandò un ragazzo dall’ aria carina ma con uno
strano sbrilluccichio negli occhi.
-No!-Sospirò
scostandolo via con la mano. Quello era il sesto che ci provava
quella sera!
Nemmeno
lei sapeva perché ci era andata infine…Sembrava tutto
così romantico però…le luci, i fiocchi, i fiori,
tutto arredato a regola d’ arte nella piccola piazzetta di
fronte al locale di Zoro.
Già,
sospirò nuovamente, Zoro.
-Non ti
piace?-Robin con un passo elegante, si era messa a sedere accanto a
lei su una fila di sedie libere.
-è
molto bello…-
-Ma…?-Alzò
un sopracciglio vedendola così abbattuta.
-C’è
un “ma”-Non terminò e fissò annoiata le
varie coppiette che ballavano al chiaro di luna quella sera.
Bibi,
era con Sanji e a giudicare dalla sua espressione, si stava quasi
pentendo di averglielo chiesto…Sanji era il cuoco più
libertino che avesse assunto.
Ma come
poteva piacergli all’ amica!?
-Robin
vuoi ballare!?-Un ragazzo moro con un sorrisone enorme si avvicinò
alla mora. Dove lo aveva già visto?
-Rufy-Sorrise
nel vederlo così entusiasta.-Ma certo-Salutò con uno
sguardo la rossa e seguì il ragazzo nella pista da ballo.
Forse,
si disse tra se e se Nami, era il caso di tornare a casa. Fissò
le seggiole accanto a se del tutto vuote; si, decisamente!
Un
tocco alle sue spalle, caldo e deciso, la fece fermare nell’
alzarsi.
Quell’
odore così familiare, quel tocco…chiuse gli occhi quasi
spiazzata.
-Balliamo?-Una
parola, detta con un tono così basso e calzante, le fece
immediatamente cambiare idea. Con lentezza, seguì il suo
cavaliere sulla pista e quando la musica al loro arrivo cambiò,
cominciarono lentamente a muoversi.
Le era
così mancato in quei pochi giorni che le sembrava di
impazzire. Liberò le sue mani dalla classica posa da ballo e
lo abbracciò forte, temendo che quello che danzava con lei
fosse solo un illusione.
Si
dovette ricredere quando percepì la stessa intensità
nel ricambiare quel gesto…
-Nami!-Usopp
con velocità incredibile si fiondò accanto alla
rossa.-Ma dove sei stata!?-
-Eh!?-Fissò
l’ amico non capendolo.
-Sei
mancata in questi giorni!-Le lasciò una pacca sulla
spalla.-Dove eri finita!?-
-Ah…-Borbottò
qualcosa non sapendo bene che cosa effettivamente rispondergli.
-Credevamo
tutti che avessi litigato con Zoro!-la tazza di caffè le
sgusciò dalle mani rovesciandolo un po’ sul tavolo.-Ma
ieri sera vi ho visti!-Gli fece gomitino.
-Come?-
-Massì!-Ridacchiò
soddisfatto-Eravate abbracciati-Si alzò in piedi-Così
intimi e presi-Cominciò a volteggiare in quel breve
spazio-Sembravate due…-Si fermò quando andò a
sbattere contro il petto di Zoro.
-Buongiorno
Pinocchio-Lo salutò lui con un espressione già
incazzosa di primo mattino.-Cosa stavi facendo?-Si sforzò di
far comparire un sorrisino all’ angolo della bocca.
-I-io!?-Borbottò
arretrando di qualche passo.-Ma niente…Anzi!-Prese la propria
borsa e si avviò verso la porta-Scusate ma sono in ritardo! A
domani!-
-Stupido
nasone-Sospirò Zoro portandosi una mano a massaggiarsi la
fronte.
-Ha…-Nami
tentò di parlare attirando la sua attenzione-Ha dimenticato
gli occhiali-Li indicò ad un lato del tavolo.
-è
vero…-Li prese e se li ficcò in tasca-Domani glieli
restituisco-
-Uh-Annuì
e tornò a bere il caffè.
Sembrava
tutto essere tornato normale infondo…ma qualcosa non le
tornava.
Osservò
Zoro per quei minuti passati in silenzio e lo vide svolgere come al
solito il proprio lavoro.
Quello
che mancava con lei era il dialogo sciolto.
Magari
non era niente…magari tra qualche giorno tutto tornava
normale…
Un
pezzo di stoffa le cadde sopra alla testa.
Alzò
gli occhi e vide la mano di Zoro aperta.
-Guarda
che lago hai fatto sul tavolo-Protestò con la sua solita aria
da burbero-Cos’è? Insieme alle posate ti devo servire un
bavaglino?-
Al solo
sentire quella frase, i suoi nervi scattarono in alto come la
pelliccia di un gatto. Altro che silenzio e silenzio! Per le
frecciatine non c’era mai pace!
-Dovresti
andare sai?-Le indicò l’ orologio appeso al muro.
-Umh…-Annuì
lei fissandolo svogliata.-Si adesso vado-
-Su
su!-L’ aiutò ad alzarsi in piedi-Il lavoro ti chiama!-
-Ma
smettila!-Borbottò assonnata.-Ci sono si e no tre persone ad
alloggiare-
-Non
importa!- La spinse per le spalle fuori dal locale.-Il lavoro è
lavoro e va rispettato!- La vide fermarsi in mezzo alla strada e
tornare poi, dentro a sedere.
-Non mi
và-soffiò accasciandosi sul tavolo. Riconosceva quella
reazione Zoro…
Lento,
smosse una sedia e si mise di fronte a lei osservandola quasi
impietosito.
-Dimmi
un po’…-
-uh-
-Che
ore hai fatto ieri sera?- La osservò alzare il capo facendo
mostra di due spaventose occhiaie.
-Tu non
capisci!-Cominciò a singhiozzare-C’era tutta la trilogia
del “signore degli anelli”!-Indicò il numero tre
con le dita.
-ah…-Inclinò
da un lato la testa.
-è
così triste-Si portò una mano alla guancia-Quando muore
Silente…- A sentire quell’ affermazione Zoro, rimase
inebetito.-Che c’è?-
-Silente
è di Harry Potter…-Le comunicò.
-Ah…-Sbattè
le palpebre non capendo-Ma allora che diavolo ho guardato alla tv
ieri sera!?-
-Non ne
ho idea!-Nuovamente si rialzò e la smosse verso la porta.-Ma
di una cosa sono certo, la visione di …qualunque cosa tu abbia
visto, era accompagnata da una bottiglia!!!-
-Io…-Mormorò
intimorita dall’ ambiente.-Io forse ci ripenso sai?-Fissò
l’ amico che accaldato, si sventolava la faccia con una
rivista.
-Non
fare la mocciosa!-Sbuffò poggiando la testa sopra al
divanetto-Hai voluto la bicicletta? Ora pedala-
-Non
faccio la mocciosa!-Gli rispose con una voce tremula-è
che…forse, non ne sono più sicura…-Posò
la testa sopra la sua spalla per godersi un po’ di quel
venticello gratuito.-La gente cambia idea ogni giorno-Lo informò-Ti
sorprenderesti!-
-Io mi
sorprenderei che tu-E smise di sventolare -Mi abbia fatto prendere un
giorno libero e mi abbia fatto venire qua…a vuoto…-
-Io…-Lo
fissò negli occhi-Ecco…non ho pensato alle
conseguenze…-
-Nami-
-Pensa!-si
aggrappò alla sua camicia-Mi rimarrà a vita!-
-Nami!-
-è
quando sarò vecchia…la mia pelle diventerà
flaccida e farò schifo…-
-NAMI!-
-ZORO
STA ZITTO!-Gli diede una manata-Non sei tu quello che deve sopportare
il dolore!-
-è
un tatuaggio!-L’ agguantò per le spalle-è una
scelta importante è vero!-Gli diede ragione-Ma mi hai fatto
una testa così per tutto il mese!-Chiuse gli occhi e poi li
riaprì-se non te la senti…bhe…-Parve
calmarsi…-Andiamo via…-Nami abbassò la testa.
-Ma
è…insomma il tuo regalo per il mio compleanno…-
-Te ne
farò un altro…-Le sorrise spostandole dietro l’orecchio
una ciocca di capelli.
-Non è
vero-
-Non mi
credi capace?-Un sorrisino si fece notare-Avevo in mente di regalarti
anche una confezione extra large di tisane da preparare da sola
ma…-Da dietro una porta, comparve un uomo, pelato e con degli
occhiali da sole.
-Chi è
il prossimo?-Domandò fissando la coppia. Zoro sospirò e
si alzò in piedi.
-Ecco…la
mia amica ha avuto un ripen-
-Sono
io!-Nami scattò in piedi lasciando sbigottito Zoro e seguì
Omh dentro la stanza.-Il dolore piuttosto che le tisane!-
Appena
la vide uscire, si alzò veloce e le andò incontro.
-Tutto
bene?-Le prese il viso tra le mani notando le sue gote bagnate. La
vide annuire e prendere dalla borsa un fazzoletto.
-Tutto
ok tranquillo-Gli sorrise soffiandosi il naso e asciugandosi il
volto.
-Certo
che sei stupida-Sospirò tranquillo osservando la spalla
sinistra fasciata.- Non dovevi farlo per forza…-
-Io
odio le tisane-Protestò.
-Ti
avrei fatto qualcos’ altro!-Si portò una mano alla
testa-Una collana, un anello, un giorno intero al centro commerciale,
qualsiasi cosa…-
-Umh…-Rimase
in silenzio valutando quanto poteva ottenere quel giorno…-No!-Sorrise
mostrandogli fiera il braccio.-Ormai l’ho fatto e mi piace!-
-L’
importante-Mormorò sconfitto tirando fuori il portafoglio-è
che tu sia contenta!-
Pagò
il conto e infine, uscirono assieme dal negozio.
-Ancora
non me l’ hai detto…-Fece vago camminando sotto i
bollenti raggi del sole.
-Cosa?-
-Che
tatuaggio è!-La vide ridacchiare.-Ti sei fatta un cuore con
sotto scritto “ i love money”?-
-Scemo!-Lo
spintonò da una parte prendendolo poi a braccetto.-Ho fatto
questo-Prese dalla tasca il bozzetto del disegno e glielo porse.
Zoro
osservò quasi incantato semplice disegno anche a lui, così
familiare.
-La
girandola di Gen?-Sorrise fissandola.
-Si-Indicò
poi un lato del disegno-E un mandarino di mia madre-Sospirò
felice-Così mi ricorderò per sempre di loro…-Posò
la testa sopra la sua spalla.-è stato un regalo bellissimo
Zoro-Piegò la testa e gli stampò un bacio sulla
guancia.-Grazie-
-Figurati-Sciolse
la presa e le circondò con un braccio la schiena-guarda che
però ti ho sentita…-Corrucciò la fronte non
capendo.
-Come
sentita?-
-Quando urlavi di dolore…-ridacchiò
divertito-Sembravi uno scaricatore di porto!-La vide aprire bocca e
mollargli un altro spintone.-Non è
vero!-Si difese-Non urlavo!-Rimase immobile e poi, prendendolo
nuovamente sottobraccio, ripresero a camminare-E avrò detto
almeno due o tre imprecazioni…-
-Mi
raccomando-Zoro le ripetè quello che da più di un ora
quella mattina, le stava gia ripetendo.-Non abbondare con il caffè-
-Non ti
preoccupare-
-Mangia
sano-Si sistemò la giacca-Anzi guarda, mangia direttamente nel
tuo hotel-
-Non
sono una bambina-Protestò poggiandosi le mani sulle anche.
-No non
lo sei-Sospirò-Sei peggiò!-
-Grazie
del complimento-
-Come
ti ho già ripetuto, starò via solo dieci giorni-Fissò
la lussuosa macchina dei suoi genitori parcheggiata ad un lato della
strada.
-Perché
così tanto?-Domandò posando lo sguardo sulla signora
Boa che la guardava in cagnesco.
-Perché
è nato quello che a quanto pare, sarebbe mio cugino…-Borbottò
annoiato-Per cui, ci sarà il mondo-Indicò poi la
macchina-E i miei vorranno presentarmi a tutta la famiglia…istruirmi
sulle azioni…pozzi di petrolio…-Fece vago non sapendo
bene che diavolo aggiungere-Insomma, tenteranno di farmi il lavaggio
del cervello…-
-Non
cedere-Lo supplicò-Tu fai il caffè più buono del
mondo!-
-Terrò
duro per questa causa-Ridacchiò per qualche attimo vedendola
poi seria.-Hey-Le si avvicinò-Che hai?-
-Vai
via!-Strepitò amareggiata-per dieci giorni-Si portò una
mano alla fronte-Morirò!-
-Non
fare la tragedia!-
-sono
seria!-esclamò incrociando le braccia sotto al petto.-Morirò
di solitudine e per mancanza di caffeina!-
-Fattelo
preparare da Sanji-Alzò le spalle-E per la solitudine esci con
le tue amiche-
-Ma ci
perdiamo anche il venerdì sera!-I venerdì erano sacri
per loro.
-Ma
solo per una volta-Le ricordò.
-Si ma
come farò!-Cominciò a innervosirsi giocherellando con
l’ orlo della gonna.-Mi mancherai!- Fissò l’ amica
come se avesse appena detto la più grossa bestemmia della
giornata.-Che c’è?-
-è
la cosa più carina che tu mi abbia detto dopo i complimenti di
me in salopette…-
-Stupido!-Si
slanciò e lo abbracciò. Portò le mani dietro la
sua testa e le affondò tra i suoi capelli.-Chiamami!-
-Ogni
tanto…-
-Ogni
giorno!-
-EH!?-La
fissò scandalizzato.
-Dai-Si
avvicinò al suo volto e gli piazzò un bacio stampo
sulle labbra-Ci conto!- La sentì infine salutarlo e girargli
le spalle. Oh no…Scosse il capo e con un sorriso, si voltò
verso i suoi.
-Zoro!-Sua
madre lo chiamò-Abbiamo aspettato abbastanza!-Aprì la
portiera-Avanti!-Lo fissarono ridacchiare e poi, prendere la valigia
e correre verso Nami.
-Ma
Zoro!-Urlò spaventata di trovarselo alle spalle.-Ma che fai!?-
-Io non vengo!-Gridò ai suoi
affiancandosi a Nami nel camminare-Ho cose più urgenti da
sbrigare!-
Trentasettesimo
capitolo: Bisbiglio
Questo
capitolo vi è stato offerto dal Midori Mikan!
-Li
senti anche tu?-Domandò Nami sorseggiando furtiva il proprio
caffè.
-Non
capisco di cosa tu stia parlando-Con in mano il suo taccuino, Zoro
controllava la merce catalogandola con precisione.
-Perché
sei a perdere tempo!-Protestò sbuffando.
-Starei-Alzò
gli occhi verso di lei-Lavorando…-
-E
allora smettila un attimo!-Lo arpionò per la camicia e lo fece
sedere accanto a lei. –ecco…-Gli fece segno di
avvicinarsi-Non…-Volse lo sguardo verso i tavoli dietro di
loro-Non ti senti osservato?- A sentire quella domanda, senza
problemi girò il volto e vide i propri clienti mangiare
tranquilli.
-No-Gli
rispose alzandosi.
-Ho
detto fermo!-Lo riprese per il braccio e si avvicinò
nuovamente al suo viso-Io li ho visti!-Bisbigliò.
-Fare
cosa?-
-Bisbigliare!-Roteò
gli occhi Zoro.
-Nami!-
-è
così!-Mormorò a voce bassa-Ci osservano…più
del dovuto!-
-Ah…-Mugugnò
per nulla sorpreso.
-Sul
serio!-Sospirò-Non so perché!-
-Tu
lasciali perdere!-Le diede qualche pacca sulla spalla e poi, si
rialzò tornando a lavoro.
Nemmeno
il tempo di prendere la penna che percepì un brusio alle
spalle.
“Roronoa
è cotto perso…lo è da anni! Ma
Cocoyashi…insomma, non so quale sia il suo gioco”
Socchiudendo gli occhi, Zoro inspirò a fondo e dopo, si
diresse verso il cliente lo arpionò per la camicia gettandolo
fuori dal locale.
-Il
prossimo che bisbiglia lo spedisco nel retro!-Minacciò.
Trentottesimo
Capitolo - Bicchiere di vetro rotto-
Capitolo 38 *** -Bicchiere di vetro rotto- Capitolo 38 ***
-Bicchiere
di vetro rotto-
Capitolo
38
-Basta
ora!-La riprese Zoro cercando di togliergli di mano il bicchiere.
-Maaa
faaaalla finitaa!-Portò l’ altra mano contro il suo muso
cercando di far resistenza.-Questa è saluuute!-
-Sei
ubriaca!-
-Anche
tu!-Ribattè.
-Se lo
fossi, non sarei qua a tentare di prendere il tuo bicchiere!-
-Ma non
rompereee!-biascicò tornando dritta con la schiena.-Ho bisogno
di bere!-
-Sono
fortunato che sei già a casa tua!-Ridacchiò-Almeno non
ti dovrò trascinare come l’ ultima volta!-
-Era
meglio se te ne reeeestavi a casa!-Poggiò il bicchiere infine
sul tavolino di fronte a se-Che gusto c’è nel volersi
ubriacare se poi cercano di impedirtelo!?-Si sdraiò di schiena
chiudendo gli occhi.-Non sei divertente-
-Sono
responsabile-La corresse sorridendo e prendendo il telecomando.
-Umh…-Mormorò
riaprendo gli occhi e fissandolo attenta. –Zoro?-
-Che
c’è?-Rispose mentre faceva zapping nel cercare un
programma decente. Nel non ottenere alcun suono, si voltò e la
trovò a ridacchiare tra se e se.
Era
persa!
-Vieni
qua?-Domandò alzando le braccia in alto e spalancando le
gambe.
-Stai
scherzando?!-
-Ho
detto vieni qua!-Urlò perforandogli i timpani. Impacciato, si
sporse un po’ con la testa e la fissò perplesso.
-Che…che
vuoi?-Con una mossa felina, lo arpionò per il collo e lo fece
aderire sopra di se. Con le gambe, gli circondò il bacino e
con le mani, imprigionò il suo viso cominciandolo a riempire
di baci.
-No!-Cercò
di liberarsi da lei-Non sono così ubriaco da cascarci di
nuovo!-
-Scemo!-Strepitò
lei in segno di protesta cercando di aggrapparsi più che
poteva al verde. Nel togliersela da dosso però, con un bracciò
urtò il bicchiere che era agiato sul tavolino mandandolo in
terra in frantumi.
-Merda!-Imprecò
fissando il liquido ambrato macchiare il tappeto.-Hai vist…-Si
fermò nel vederla ad occhi chiusi e con un respiro lento e
costante. Quella furia si era addormentata…
Una
noiosa suoneria le fece aprire gli occhi…che cos’era?
-Umh!-Li
richiuse immediatamente sentendo la testa esploderle di dolore.
Cavolo! Si portò una mano alla testa trovando qualche
impedimento nel raggiungere quello scopo. Quando riuscì nel
suo intento, cercò di massaggiarsi i corti capelli…Un
momento!
Aprì
gli occhi e si trovò a pochi centimetri dal suo, il volto di
Zoro.
Aveva
una bellissima espressione…era rilassato e non corrucciato
come lo trovava sempre a lavoro. Sembrava…felice.
Nuovamente
quella suoneria le rimbombò in testa.
-Zoro!-Cominciò
a dargli pacche in testa-Zorooo!-Provò a chiamarlo e a poco a
poco, chiariva la loro posizione su quel divano…
Lui
sopra e lei sotto: un classico.
-EH!?-Spalancò
del tutto gli occhi rendendosi conto che la sua camicetta era mezza
aperta e che si intravedeva metà reggiseno.-Oddio!-Sentì
nell’ aria l’odore dell’ intruglio bevuto ieri
sera.-Cosa ho…-Si fermò e diede nuovamente una botta al
verde.-SVEGLIATI!-Urlò in contemporanea con la
soneria!-ZORO!!!-Gli tirò i tre orecchini che gli pendevano ad
un lato dell’ orecchio sinistro.
-Dio!-Ci
rinunciò quando lo sentì muoversi e con la testa,
cercare di trovare una sistemazione più comoda…ecco! Si
era appoggiato contro il suo seno…
Raccogliendo
tutte le forze e le energie, caricò il pugno per poter
finalmente svegliare quel deficiente del suo amico…
Quarantesimo
capitolo -Esitare-
Ola
gente!
Questa
fiction continua eh! Non preoccupatevi se l'aggiorno di rado!
Come
tutti sapete (o no), c'è un angolo chiamato: Rolo's House
Portfolio che ha il compito di custodire tutte le mie fan fiction.
Se
per caso non siete in vena di attendere gli aggiornamenti su efp o
non sapete che fare, lì, potrete trovare tutti i capitoli
aggiornati e con capitoli nuovi! Fateci un salto se siete
interessati! :D
-Guardami-Mormorò
Nami fissando dispiaciuta Zoro-Vedi nei miei occhi l’innocenza
di una povera ragazza che-Prese fiato-Vittima di una sbornia, non
sapeva assolutamente ciò che il proprio corpo faceva?-
-Ogni
volta-La interruppe portandosi una mano tra i capelli-è sempre
la stessa storia!-
-Non è
la stessa storia!-Protestò storcendo il naso.
-Sei
fortunata che non ero ubriaco!-
-ECCO!-Alzò
in alto le mani-Ora dici che non eri ubriaco-Lo fissò in
tralice-Ma chi ha iniziato a bere!?-
-Chi mi
è venuta dietro!?- rimase a bocca aperta Nami. Era vero, lei
poi, dopo avergli staccato dalle mani la bottiglia, aveva cominciato
a bere.
-Non
posso tutte le volte essere violentato così!-Arrossì
come una matta a sentire quell’ insinuazione.
-Violentato!?
E quando mai!?-
-Lo
stavi per fare!-
-Non è
vero!-Incrociò le braccia al petto.
-Mi eri
montata addosso!-
-E
immagino che tu ne abbia approfittato!-
-IO NON
HO FATTO PROPRIO NIENTE!-biascicò battendo le mani sul
bancone-E non incrinarmi!-le puntò un dito contro.-Lo sai che
non farei mani nulla che tu non vorresti! Dovresti saperlo
bene!-Chiuse gli occhi e sospirò, si, lo sapeva fin troppo
bene.
La
situazione però, stava degenerando.
Decise
di provare a cambiare argomento Nami, volgendo altrove lo sguardo.
Non voleva nuovamente litigare con lui.
-Però-Sporse
all’ infuori le labbra-Per gli alimenti, mi porti sempre cose
che non voglio!-La bocca di Zoro si aprì ed esitò nell’
urlarle contro. Rimase in silenzio e valutò le possibilità
che aveva.
Finire
per litigare…o lasciar perdere?
-La
questione è diversa-Si portò una mano tra gli occhi e
il naso.-Quello lo faccio perché ordini solo schifezze.-Si
appoggiò poi, con le braccia sul bancone fissandola-Ti
salvaguardo!-
-Un
vero cavaliere-sorrisero entrambi poi, guardandosi a vicenda e
capendo che tutto, era finito.
Non
aveva mai visto il locale così pieno e strabordante di
clienti…o meglio, non si ricordava che gestirlo da solo, fosse
così faticoso. Si maledì varie volte quella mattina per
aver avuto l’idea di “risparmiare” non assumendo
altro personale…
Doveva
seriamente pensarci!
Un
suono, un maledetto intenso e malefico suono rimbombò per il
locale.
Sbuffante,
posò le pietanze sul bancone di fronte a lui e prese la
cornetta del telefono.
-Qui da
Zoro’s-Recitò il nome del locale-Chi parla?-
-Zorooo!-Una
voce che conosceva fin troppo bene tuonò nelle sue
orecchie-Grazie al cielo ci sei!-
-NAMI!-La
rimproverò-Ho da fare!-
-Anche
io se è per questo!-Tuonò inviperita.-Ho bisogno del
tuo aiuto!-Scosse il capo Zoro. Perché sempre a lui?
-Ho da
fare!-Ripetè insistente-Cosa non ti torna di questa
frase!?-Corrugò le sopracciglia chiedendosi da dove partiva la
chiamata.-Ma dove sei!?-
-All’hotel!-Rispose
facendo avanti e indietro per il salone.-Ho bisogno di teee!- Una
serie di bestemmie partirono da un capo all’ altro.-è
inutili che borbotti!-Si portò le mani sui fianchi-ho bisogno
che tu, mi ripari una finestra!-
-Una
finestra!?-Gracchiò facendo zittire i clienti che si misero a
sedere ascoltando la telefonata.-Ma per chi mi hai preso!?-
-e il
rubinetto in cucina!-Bonkure si affacciò da dietro il bancone.
-Oh
giusto!-Annuì sorridendo-E il rubinetto in cucina!-
-Non
sono un idraulico!-
-Ma tu
sei super!-Cercò di convincerlo abbassando il tono di voce e
inondandolo di lusinghe.-Sei il miglior ripara tutto del mondo!-
-Non ci
casco!-Sbuffò Nami mettendosi a sedere su una poltrona.
-Dai!-Lo
pregò-Che ti costa!?-
-Ho
gente!-Protestò nuovamente-E so perché chiami me! Altro
che ripara tutto!-
-Ah
si!?-Si arricciolò in un dito una ciocca di
capelli-illuminami!-
-è
perché non chiedo soldi!-Sentì la risata di Nami dall’
altra parte…si stava letteralmente sganasciando.
-Come
sei venale …-gli rispose.-Dai…-Chiuse gli occhi
maledicendo tutto e tutti…
-Sei
molto gentile Nami-La ringraziò scaricando dal camion i
rifornimenti per il locale.
-Oh non
ringraziarmi!-Sorrise lei, portando nel retro delle casse.-Lo faccio
con piacere!-
-Strano!-Mormorò
Zoro raggiungendola e posando due casse pesanti per terra.
-Strano
cosa?-Corrucciò le sopracciglia lei, risentita.
-Strano
che tu-Le puntò un indice contro-Mi dia una mano-Tornò
per la strada per continuare a scaricare.
Indispettita
da quella poca fiducia che aveva in lei, gli corse dietro
prendendogli dalle mani una cassa.
-Siamo
amici Zoro!-Protestò lei storcendo la bocca-Mi sento offesa-
-Oh
no!-Alzò gli occhi al cielo-Non chiedermi i danni morali
eh!-Si diresse nuovamente nel locale.
-Sto
solo dicendo che mi sento offesa dalla poca fiducia che hai in
me!-Teatralmente, si portò una mano alla fronte.-Secondo te,
perché credi che ti stia aiutando?-Si fermò di colpo
lui, portandosi una mano sotto al mento ad osservarla bene e a
pensare.
-Vediamo…-Cominciò-Penso
che tu mi stia aiutando perché evidentemente, devi pareggiare
i favori che ti ho fatto…-elencò-…per
corrompermi dopo ad avere più caffè…-
-Hey!-Schiamazzò
pestando i piedi.
-E
perché…-Si fermò quando sentì un rumore
di vetri infranti. Spostò gli occhi dal viso di Nami al
pavimento e trovò la cassa in frantumi…
Si
portò una mano al volto, coprendosi gli occhi.
-Scusa-Alzò
le mani in alto Nami.-Io…mi è scappata!-
-Guarda-Si
chinò a terra a raccogliere i cocci rotti-Non sentirti più
in debito con me…-
-AH!-Urlò
Nami aprendo la busta contenente una dozzina di dvd.-Ampia scelta
stasera!-Si congratulò.
-Si-Mormorò
Zoro felice mentre era in cucina a preparare i pop-corn-Non sapevo
cosa portare e alla fine ho preso tutto!-Si voltò verso di
lei-Yosaku me ne ha prestati così tanti che non ho il tempo di
vederli-
-Non ti
preoccupare!-Smosse lei una mano tirandoli fuori e
scegliendoli.-Molti sono vecchi…-Valutò-Alcuni
nuovissimi!-
-Scegli
tu!-
-Seriamente!?-Chiese
conferma-No perché, potremmo anche guardarli tutti e fare una
specie di maratona!-Propose- Potremmo bere birra e svegliarci tardi
la mattina!-
-Io
lavoro…-Le fece notare prendendo dalla credenza una scodella.
-Ho
scelto!-Lo avvisò felice andando poi da lui.-Oh! Il burro hai
messo!?-Si meravigliò con gli occhi luccicosi.
-Come
piacciono a te-Prese il sale e li cosparse un po’.
-Il mio
eroe!-Lo prese a braccetto spegnendo poi la luce e andando a sedere.
-Che
hai messo?-Domandò Zoro togliendosi gli stivali e incrociando
le gambe.
-Bho-Fece
partire il dvd osservando poi la copertina.-C’è una
cow-girl e un toro in copertina…-
-Cavolo-Mugugnò
lui portandosi alla bocca qualche chicco.
-Sarà
qualcosa del Texas…-Provò ad indovinare arraffando
anche lei nella ciotola. Quando il film cominciò senza menù,
un brutto presentimento venne ad entrambi.
-Te li
ha prestati Yosaku?-Chiese conferma lei.
-Si-Le
rispose smettendo di mangiare. A confermare i loro timori, il film
partì immediatamente con le advance poco gentili di un Cowboy
ad una ragazza…
-“Hey
dolcezza”-La chiamò lui sorridendole in modo
suadente-“Hai voglia di essere cavalcata dal toro”?-
-Dal
toro?-Domandò Nami riprendendo a mangiare.
-Forse
si è sbagliato-Provò Zoro-Forse voleva farle fare un
giro sul toro…-Cercò di trovare una soluzione-Laggiù
ne vedo uno inquadrato…-
In
pochi attimi la scena cambiò ed entrambi gli attori erano
nella stalla a farlo selvaggiamente.
Entrambi
sospirarono snocciolando qualche imprecazione…Quando entrambi
si fissarono in volto, presero una decisione.
-Lo
finiamo di vedere?-Domandò Nami riprendendo un po’ di
pop-corn.
-Cavolo!-Rise
Zoro-Ormai sono curioso!-Osservò le altre copertine dei
dvd-Chissà quante volte si farà un giro quella!-
Quarantaquattresimo
capitolo -“Odio quelle piastrelle”-
Capitolo 44 *** -“Odio quelle piastrelle”- Capitolo 44 ***
-“Odio
quelle piastrelle”-
Capitolo
44
-Bagno!-Urlò
Nami strizzando gli occhi.-Bagno!-Ripetè a voce più
alta i suoi bisogni.
-ASPETTA!-Gridò
Zoro abbandonando il servizio ad un tavolo. La prese per un braccio e
si fece largo nel locale fino ad arrivare alla porta dei
servizi.-MERDA!-Si stupì per una volta di trovarla occupata.
-Bagno!-Nuovamente
Nami parlò cominciando a saltellare sul posto.
-Trattienila!-Provò
a convincerla.
-Mi
scappa forte!-
-Ora
non fare la bambina!-La riprese bussando alla porta.-Hey!-si fece
sentire-Quanto ci si deve stare!?-
-Ancora
un po’-Ottennero una risposta rimanendo sbigottiti.
-è
DA PRIMA CHE SEI DENTRO USOPP!-Riprese a picchiare Zoro.
-Sono
arrivata quasi mezz’ora fa!-Si fece sentire la rossa imitando
l’amico.-E tu c’eri gia da prima!-Per poco non le venne
la pazza idea di scardinare la porta.
-Mi
sento male!-Si giustificò lui-Ho diritto anche io alla
toilet!-Zoro si schiantò una mano sulla fronte. Perché
aveva a che fare con idioti simili!?
-Zoro!-Piagnucolò
Nami abbracciandolo, non potendone più. Un illuminazione lo
travolse, dandosi dello stupido per non averci pensato prima.
-Tieni!-Le
consegnò le chiavi del suo appartamento.-Corri!- Si illuminò
lei esultando e correndo di sopra.
Qualche
minuto dopo, Zoro la vide tornare nel locale ridandogli le chiavi.
-Hai
fatto?-Domandò fissandola accasciarsi sulla sedia.
-No…-
-COME
NO!?-Si stupì lui restando a bocca aperta.-Cosa non
andava?!-La osservò alzare disgustata il viso e fissarlo
preoccupata.
-Odio le piastrelle del tuo
bagno…-Ammise-Mi deconcentrano!-Si tappò la bocca con
entrambe le mani Zoro, per frenare l’impulso di non mandarla a
quel paese.
Quarantacinquesimo
capitolo: -Il libretto
delle giustificazioni-
Capitolo 45 *** -Il libretto delle giustificazioni- Capitolo 45 ***
-Il
libretto delle giustificazioni-
Capitolo
45
-Indovina
cosa ho ritrovato!?-Esultò Nami entrando nel locale a
quell’ora del pomeriggio.
-Il
buon senso?-Propose Zoro mentre era a lucidare dei bicchieri.
-Stupido!-Si
mise a sedere al bancone fissandolo felice. Prese dalla tasca dei
Jeans l’oggetto dei suoi pensieri e glielo mostrò come
un trofeo.
-Che
diavolo è?-
-Il mio
libretto delle giustificazioni dell’ultimo anno!-Rise vedendolo
spaesato.
-Ah-Mormorò
assecondandola-Io li ho buttati…-Ci pensò-O forse sono
rimasti dai miei…-
-Leggi
qua-Gli consigliò passandoglielo.
-Vediamo…-Lesse
ad alta voce-“Motivi d’assenza: Svendita al centro
commerciale”?-La fissò sbalordito.
-Mi
ricordo ancora quella volta!-Ridacchiò prendendo da un
piattino alcune noccioline.-Io e Bibi ci divertimmo tantissimo!-
-Pazza!-Spulciò
la pagina dopo-“Motivi d’assenza: dolorosa perdita di un
unghia”!?-Inarcò un sopracciglio-Ti eri fatta male!?-
-Ho
pianto per quell’unghia!-Sospirò facendogli mostra della
mano-Con tutto il tempo che ero stata dall’estetista…pam!
Subito rotta!- Chiuse gli occhi Zoro afferrando che la “dolorosa
perdita” in realtà non era affatto dolorosa…
-Certo
che ne facevi di assenze…-Notò mandando avanti le
pagine.
-Mi
divertivo!-Si giustificò alzando le spalle.-e i miei lo
sapevano!-
-Umh-Si
fermò quando notò un nome a lui familiare.-“Motivi
d’assenza: Buono sconto al locale Zoro’s”-
-Oh!-Si
illuminò alzandosi in piedi a vedere-è vero! Quando hai
aperto il locale io andavo ancora a scuola!-
-Mi hai
usato come scusa!?-
-Ritieniti
fortunato!-Glielo tolse di mano.-E comunque, la colpa era stata tua!-
-MIA!?-
-Sei
stato tu a darmi quel buono no?-Ricordò i fatti.-è
stata la prima volta che ci siamo incontrati-Annuì con la
testa tornando a sedere.-Tu eri davanti al locale che consegnavi i
buoni alla gente-
-Ci
credo!-Incrociò le braccia-Mio Zio era andato in pensione e
nessuno si fidava di-Alzò le dita e mimò le
virgolette-“Novellino alle prime armi”-
-Io
adoro il tuo mangiare!-Lo rassicurò facendo un altro giro di
noccioline.
-Lo so
grazie-Gli allontanò il piattino.
-Passavo
con le mie amiche per questa strada per andare a scuola –Riprese
a narrare- quando poi, mi sono voltata e ho trovato te sul
marciapiede…-Ridacchiò-Ricordo che mi guardavi come un
pesce lesso!-
-Che
cosa!?-
-Quando
poi ho tirato per dritto-Mimò con la mano una direzione-Ecco
che mi sento afferrare per un braccio!-Sghignazzò toccandogli
la punta del naso-E chi mi ritrovo?-
-Fammi
pensare-Si finse scocciato-L’orso Yoghi?-
-Tu!-Sul
suo volto si dipinse un espressione soddisfatta-Tu che rosso e
balbettante, mi pregasti di accettare un buono sconto-
-Non
ricordo questa parte!-Si finse indispettito.
-Io me
la ricordo bene invece-Ridacchiò-Perché poi, sono
sempre venuta qua!-Portò le mani sotto al volto, appoggiandosi
coi gomiti sul balcone-E ci verrò sempre-
-Apri
la bocca-Le ordinò poggiando poi sulle sue labbra il
cucchiaino-Manda giù-
-Umh-Mugugnò
Nami schioccando la lingua nel giudicare quel sapore.
-Com’è?-
-Non
male…-Giudicò-La prossima- L’operazione si ripetè
e nuovamente, il giudizio di Nami fece divenire pensieroso Zoro.
-Troppo
impasto-Mosse le mani-è stuccosa…-Si tolse la bandana
dagli occhi-Ma come sapore del cioccolato, non è male- Tornò
di fronte alle quattro torte deposte sul bancone.
-Fammi
indovinare-Fissò quella al centro, la più carina nell’
aspetto-Questa è quella che mi è piaciuta di più?-Ci
sperò.
-No-Le
rispose indicando la torta più lontana. Non aveva nessuna
composizione, era semplice e anche frivola a vedersi.-è stata
quella-
-Stai
scherzando!?-Gli prese di mano il cucchiaino e l’assaggiò
nuovamente. Dovette ammettere che quel gusto era meraviglioso…quasi
le si scioglieva in bocca.
-Dunque?-Zoro
le tolse nuovamente dalle mani il cucchiaio.-Che ne pensi?-
-è
buona-Ammise cercando di riprendersi l’arma per poterla
nuovamente gustare.
-Ne sei
sicura!?-
-Si
si!-Annuì cercando di toglierglielo dalle mani-Oh fammi
mangiare!-
-Non ti
ho dato la buona notizia!-La fece incuriosire.
-Cosa?
Ne hai un'altra solo per me?-Sperò congiungendo le mani.
-No mia
cara!-Sorrise mostrandole le torte-Quelle che hai appena assaggiato,
sono tutte torte da pasticceria!-Quella rivelazione le fece sgranare
gli occhi.
-Sul
serio?-
-Si!-Annuì
con la testa.
-E
quella là?-La indicò-Quella bruttina, senza guarnizione
e di aspetto sciatto…ma…-
-Ma?-Lei
sospirò.
-Ma
buonissima e che voglio ardentemente mangiare?- Esultò Zoro
per quell’ approvazione dalla sua cliente numero uno. Se il
cibo passava per ok dalla sua bocca, poteva andare sul sicuro.
-L’ho
fatta io!-
-Oh mio
dolce amico-Gli si avvicinò portandogli le braccia al collo-Mi
stupisco che un uomo rude e disadorno come te possa fare cose tanto
buone!-
-Fottiti!-
-La
torta è esattamente come te-Appurò sorridendo -Sciatta
fuori ma buona dentro!-
Era per
il caldo, si disse Zoro mentre osservava la sua cliente gustarsi un
delizioso lecca lecca all’ arancia.
Era per
il caldo che continuava e la fissava in modo quasi insistente.
Eppure, non poteva farci nulla.
Sembrava
attratto, soggiogato da quella visuale così appetibile che le
stava mostrando mentre in tutta tranquillità, lei continuava a
passare delicatamente e velocemente, la lingua sopra alla piccola
chicca.
Rabbrividì
Zoro per dei pensieri osceni che gli balzarono in testa…
Oh…gia
se lo immaginava con cosa poteva essere scambiato nella sua fantasia
quel delizioso dolcetto.
Scosse
violentemente il capo e attivò l’aria condizionata
all’interno del locale.
Nami si
rilassò al solo sentire la prima brezza quel caldo pomeriggio
e con voce del tutto appagata ringraziò l’amico.
-Ti
adoro-Mormorò accasciandosi sul balcone a riposarsi.
Smise
di lavorare Zoro e vedendola distratta, le prese dalla mano il
dolcetto portandoselo alle labbra.
-Era
mio-protestò rizzando la testa.
-Ti
stavi addormentando e ti si sarebbe attaccato ai capelli-Con la
lingua, la passò più volte sulla piccola sfera
dolciastra, riconoscendo il dolce sapore di Nami.
Sorridendo,
spense il condizionatore e sentì mentre era nel retro, le
colorite imprecazioni di Nami.
Con
tutta fortuna, si disse mentre succhiava il piccolo lecca lecca, ne
avrebbe ordinato un altro…
-Umh…-Zoro
sospirò stringendo a se Nami. Anche quella sera, la piccola
cliente era riuscita a rimanere sveglia fino alla fine del film ma
non per tornare a casa. Come succedeva di norma, l’unica
soluzione era quella di dormire assieme. Aveva un divano ma l’aveva
sperimentato una dozzina di volte e ormai, lo conosceva: era
tremendamente scomodo. In due, anche se quel caldo dell’ estate
cominciava ad opprimerli, stavano bene. Il letto di Zoro era da una
piazza e mezza e per starci, dovevano stringersi…
Adorava
quel letto…non ricordava più quante volte lì
sopra avessero consumato la passione e l’amore.
-Stai
scomodo?-Nami mezza intontita, aveva riaperto gli occhi color
cioccolato.
-No
tranquilla-La rassicurò sorridendole e sospirando. Lei annuì
e si volto verso di lui fissandolo in volto.
Non era
normale la loro situazione…per niente.
Dormivano
insieme, si vedevano ogni santo giorno, mangiavano assieme e
passavano il fine settimana assieme. Sembravano una coppia di
sposini…solo che…non lo erano.
-Mi
piace stare con te Zoro-Ammise Nami nascondendo il capo sotto al suo
mento. Evidentemente, avevano formulato gli stessi pensieri.
-Anche
a me- Allungò le mani e la strinse forte a se sotto il
lenzuolo che fresco, rinfrescava i loro corpi.
-La
gente…-
-Me ne
frego-La città parlava anche troppo di loro. Molte cose
volevano che restassero segrete…e invece, erano di dominio
pubblico.-Sto bene assieme a te, mi rilassa e mi diverto…-Chiuse
gli occhi.-E ti voglio bene- Sorrise Nami ricambiando la stretta di
quel forte abbraccio. In passato ci era mancato un pelo che Zoro non
diventasse suo marito…non che l’idea gli dispiacesse, ma
il tentativo di una relazione seria tra di loro era quasi da evitare…
Il
passato teneva ancora in mano le redini della loro felicità.
Appoggiò la testa contro il suo petto e si lasciò
cullare dal battito cardiaco del compagno.
Molte
volte se lo diceva: “se potessi tornare indietro, lo farei”.
-È
da molto che non ci riuniamo così tutti assieme-Boa con una
grazia pari ad una principessa, mangiava a piccoli bocconi la carne
pregiatissima che aveva fatto preparare per la cena.-Non trovi
caro?-Domandò in direzione del marito.
-Assolutamente-Con
un gesto elegante, lui afferrò la coppa di vino e ne bevve un
sorso.
-Zoro-Sua
madre si voltò verso il figlio prediletto-come sempre, la tua
tecnica a tavola è impeccabile-
-Grazie-Come
sua madre, anche lui era preciso…o meglio, lo era e cercava di
esserlo almeno in sua presenza. Nami shoccata, rimaneva immobile a
fissarlo.
Succedeva
sempre così. Quando entrava in quella casa, si sentiva fuori
luogo. Ancora si chiedeva come poteva esserne rimasta incastrata
questa volta. Fissò Zoro e capì.
Aveva
bisogno di un supporto per sopravvivere a quella cena.
-Nami-Sobbalzò
nella sedia al solo sentire pronunciare il suo nome-è un vero
piacere averti qua-Socchiuse gli occhi e tornò a fissare il
figlio.-Ricordo come se fosse ieri la prima volta che sei venuta
qua-Cominciò a narrare. –Entrambi, eravate venuti senza
preavviso, agitati…-Bevve per far scorrere meglio la
conversazione-Si…l’ultima volta che sei venuta qua, mi
avevate avvertito della splendida notizia che stavate per sposarvi-Un
suono rauco passò per la gola di Zoro. Stava bevendo e al solo
sentire sua madre, si era strozzato con il vino.
-mamma-Cercò
di non apparire nervoso.-Si tratta di anni fa-
-Otto
per l’esattezza-Precisò.-Figlio mio, tu hai bisogno di
una donna…non puoi continuare a mandare avanti il locale, devi
pensare agli affari di famiglia! Una moglie è l’ideale!-
-Non mi
serve!-Protestò e si innervosì-Inoltre, non ti permetto
di assumere questo tono arrogante con Nami!-
Bene,
Nami sospirò, divisa tra due fuochi.
-Bhe se
tieni così tanto a lei, perché non vi
sposate!?-Stentava a crederci.-ora lei è divorziata e tu sei
libero come l’aria!-
-Mamma!-Si
voltò verso suo padre.-Digli qualcosa!-
-Qualcosa-
Mihawk stava pasticciando da quasi venti minuti il purè. Nami
invece, faceva finta di niente. Oh! Come erano belle le cene coi
parenti.
Cercò
di calmarsi più volte, inspirando ed espirando dal naso. Tentò
di contare fino a dieci, poi aumentò di venti ed infine, provò
con il cento. Ma niente.
Zoro
Roronoa era incazzato nero quella mattina.
Il
motivo?
Spostò
lo sguardo verso il cliente che comodamente e composto, sedeva a
bersi un caffè al bancone.
Lo
odiava…Trafalgar Law era l’essere che più odiava
al mondo.
-Posso
avere dello zucchero?-Domandò l’uomo alzando una mano e
schioccando sonoramente le dita.
Era un
chirurgo e nel suo lavoro era considerato un genio. Per Zoro invece
era un completo idiota.
Con una
mossa, allungò il contenitore che scivolò sul bancone.
Per poco non mancò la presa ma ci riuscì.
Fece
cadere i piccoli granelli di zucchero e poi, con il cucchiaino,
cominciò a girarlo.
Non
capiva perché fosse in città. Anzi, non voleva nemmeno
saperlo.
-Hai
visto Nami di recente?-Tentò di contare nuovamente per darsi
una calmata. Appena lo aveva visto entrare nel locale, aveva chiamato
Nami avvisandola di non entrare.
-Anche
se fosse?-Gli rispose con un tono di sfida. Un sorriso comparve sulle
sue labbra.
-Stavo
solo chiedendo-Distolse lo sguardo e bevve un sorso.-è che mi
piacerebbe parlarle-
-Lei
non ti vuole vedere-Al diavolo l’autocontrollo.
-E tu
sei il portavoce?-Lo sguardo di Law guizzò contro di lui.
-Sono
suo amico-Scavalcò il bancone e si mise di fronte a lui.-E non
posso permettere che uno stronzo come te le faccia del male-
-Che
gesto nobile-Sorrise nuovamente e bevve un altro sorso.-Ne sei
innamorato-
-Sempre-
-Da
sempre lo so-Poggiò la tazza ormai vuota e lo fissò con
compassione.-è per questo che mi odi, perché te l’ho
portata via…-Non ne poteva più. Andò verso la
porta e l’aprì.
-Vattene-Gli
consigliò indicando l’uscita. Era sinceramente il modo
migliore per non cadere nella sua trappola.
-E se
non volessi?-Merda…
-Mi fai
male-Borbottò Zoro mentre la rossa, gli disinfettava uno
sfregio sulla guancia.
-Sei il
solito stupido-Lo offese continuando a medicarlo.-Come ti è
saltato in mente!?-
-Non
voleva uscire…con le buone-Puntualizzò.
-Immagino-Sbuffò
e prese un cerotto-Ma c’era bisogno di fare a botte!?- Zoro
sorrise. Picchiare l’ex marito di Nami era stato uno sfogo per
tutti quegli anni covati ad odiarlo.
-Si-L’accecò
con un sorriso vittorioso-e lo rifarei…-
-è
corta-Zoro fissava perplesso il fondoschiena di Nami. Ignorandolo,
fece per mettersi a sedere ma le mani del proprietario, raggiunsero
l’orlo della gonna e cercarono di allungarla.
-Che
cacchio fai razza di pervertito?-
-è
troppo corta!-Ribadì il concetto cercando di allungarla almeno
fino a metà coscia.
-Fa
caldo Zoro!-Sbuffò Nami togliendogli le mani.
-Tu si
vedono le mutande quando cammini!-Sbuffò incrociando le
braccia al petto.
-Bhe
vuol dire che le ho!-Sorrise lei mettendosi a sedere.-Carino da parte
tua farmelo notare-Ridacchiò lisciandogli il viso sbarbato.
-Stupida-Si
ritrasse e si mise a sedere accanto a lei.
-Questo
vuol dire che mi guardi il culo?-Diventò rosso Zoro per quell’
insinuazione.
-C-certo
che no!-Sbattè le mani sul tavolo.
-Dì
la verità-Gli mosse davanti agli occhi un dito.
-è
che…-Chiuse gli occhi-è che ti vedono tutti!-
-E
allora?-Si strinse nelle spalle-Tanto per te è roba già
vista-Stava per ribattere Zoro quando si fermò.
Cosa
poteva dirle!? Che voleva vederle solo lui!? Si spiaccicò una
mano in faccia e riprese a sbuffare fino a quando Nami non ordinò
il suo pasto.
-Si che
possiamo!-Nami cominciò a sganciare i bottoni della sua
camicia a quadri.
-Lo sai
cosa intendo!-
-Che
siamo nel locale?-Fissò le luci spente e le porte chiuse e
sprangate dai fermi.-Allora andiamo in camera tua!-
-Non
parlo di questo!-Le fermò le mani nelle sue.-Ti rendi conto di
quello che…insomma…-
-Non ci
vedo niente di male a farlo-Sollevò in alto le
spalle.-Inoltre, non è la prima volta!-
-Nami-Chiuse
gli occhi e cercò di respirare-Sai cosa provo-
-Lo
so-Si appoggiò contro di lui abbracciandolo.-e ti voglio-
-Ora…-
-Ora-Annuì.
Nami sapeva che lui ne era ancora innamorato. Che la venerava tra
poco e che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Ma quello non lo
poteva accettare.
-A me
non basta ora…-
-Uomo
insaziabile-Ridacchiò contro il suo petto.
-Non me
ne faccio niente di un attimo-Le spiegò-Ti avrò per
circa mezz’ ora e poi?-
-Sguscerò
via come sempre…-
-Vorrei
che non lo facessi-Si staccò da lei tentando di ricomporsi.
Accese le luci nel retro e sospirò. Il ruolo del trombamico lo
sviliva. Soprattutto perché l’amava. –Torna a
casa-
-Zoro-Nami
gli si avvicinò e lo prese per un braccio-Io…non mi
sento pronta…per qualcosa di serio-
-Fare
l’amore non ti sembra una cosa seria!?-Replicò con voce
dura.
-Dico
che…per una relazione stabile…io…Law mi ha fatto
capire di pensare bene alle conseguenze-Ammise.
-Stavamo
per sposarci-Le aprì la porta sul retro.
-Poi è
arrivato Law…-
-E ha
rovinato tutto-Fissò il pavimento addolorato. Alzò
infine lo sguardo e la fissò sorridendo laconico- Potevi
essere mia moglie-
-Non è
solo Law che mi tiene a freno Zoro…-Avanzò verso la
porta-Tashigi-Si irrigidì Zoro per quel nome.
-Per
lei non sono niente…-
-Però…-
-Non
sono niente-Aumentò il tono di voce. Quell’ argomento lo
feriva. Si morse il labbro inferiore Nami e si voltò andando
ad abbracciarlo. Sentì le mani di Zoro ricambiare quella
stretta e il cuore le si sciolse.
-Anche
io ti amo-Ammise imbarazzandosi-Ma il passato fa male…-
-Fa
male-Assentì baciandole la fronte-Ma insieme potremmo
sopportare il peso di entrambi…- Sorrise Nami per quella
prospettiva. Con uno slancio si gettò sulle sue labbra e si
unì a lui in un dolce bacio.
Con un
colpo, chiuse la porta e lenti, si diressero verso l’appartamento.
-Ecco a
lei-Borbottò Zoro gettando sul tavolo l’ordinazione
della cliente. Con passo strascicato, si diresse al bancone a
preparare le altre ordinazioni.
-Roronoa-La
vecchia Kokoro fissava con un cipiglio corrucciato il piatto.
-Che
c’è?-
-Ho
chiesto bacon e uova…-Gli ricordò l’ordinazione.-Mi
ha portato due frittelle…-Sospirò Zoro andando verso di
lei e sbadigliando. Non aveva una bella cera. Aveva la barba del
giorno prima e due occhiaie paurose. I capelli erano spettinati e
aveva mal di testa.
-Scusate-Alzò
il piatto-Chi ha ordinato frittelle?-Usopp qualche tavolo più
distante, alzò la mano. Lo raggiunse e depositò il
piatto.
-Grazie-Ringraziò
e poi, tagliò il primo boccone.-Stai bene?-Si informò.
-Benissimo-Rispose
reprimendo un ulteriore sbadiglio.
-Sarà-Il
nasone lo fissava perplesso.-Hai dormito?-
-Poco-Stanco,
tornò a portare le altre ordinazioni. Se doveva essere onesto
con se stesso, non aveva dormito un accidente. Era rimasto sveglio
con Nami a letto dalla chiusura del locale la sera prima, fino alle
quattro del mattino. Era sfinito.
-Buon
giorno-Nami sbucò dal retro con un aspetto meraviglioso.
Teneva da lui sempre un cambio e in quell’ occasione, l’aveva
usato. Lo prese per un lembo della camicia e lo inchiodò al
muro dandogli un bacio pari a quelli della notte trascorsa.
-Buon
giorno anche a te-Sorrise lei stampandogliene un altro e accollandosi
a lui. Oddio, che sensazione!
Solo
stare a contatto con lei, lo ricaricava.-Non hai un bell’
aspetto-
-Ringrazia
una strega…-Sorrise continuando a baciarla.
-Roronoa!-La
signora Kokoro si fece risentire.-La mia ordinazione arriva!?-Stava
per rispondergli quando Nami, gli tappò nuovamente la bocca.
-Ho
preso una decisione-Ammise staccandosi dalle sue labbra.
-Ah
si?-La fissò sorpreso. La osservò ridere e arrossire.
-Voglio
provarci…-Il volto di Zoro si illuminò per quella
notizia. La prese tra le braccia e la sollevò.
-RORONOA!!!-I clienti ignari di
tutto, continuarono ad aspettare per ben mezz’ora prima che il
proprietario tornasse…
-Voglio
il caffè!-Borbottò Nami fissando quella poltiglia
verdastra.-Non voglio le tisane!-
-Ti
fanno bene!-Ribattè Zoro osservandola divertito.
-Sono
anni che ci conosciamo e ancora speri di convincermi?-
-La
speranza è l’ultima a morire-
-Bhe,
aspetta e spera-Sentì l’odore e se ne pentì.-Credo
che vomiterò-
-Ingrasserai
coi cibi spazzatura!-
-Ma tu
ne vendi!-Ribattè osservando la roba che teneva esposta nel
bancone. Zoro seguì il suo sguardo e scosse il capo.
-Tu non
li guardare-
-Preferirei
qualcosa di più sostanzioso-Abbassò le ciglia-Magari
una torta…-
-Magari
la cellulite ti convincerà che devi darti una calmata!-
-Non
credo di averla-Si toccò il sedere.
-Che ne
sai-La sfottè-Mica riesci a vederti il didietro.-
-Però
tu si-Annuì-Hai visto qualche filo di grasso ultimamente!?-No
che non ne aveva visto…Nami aveva un corpo da favola.
-Non
so-Alzò le spalle-Non ho controllato bene…-
-Spiritoso!-
-Forse
dovrei perlustrarlo affondo…-Le sorrise seducente
avvicinandosi alle sue labbra e divorandole. Giocherellò con
lei con la lingua fino a che non sentì la porta aprirsi.
-Buon
pomeriggio!-Due donne di una certa età presero posto ad un
tavolino.
-Bevila-Le
consigliò lasciandola e andando verso le due donne. Afferrò
il manico della tazza e la gettò nel lavabo.
-Sbrigati!-Urlò
Nami a telefono. Quella sera, era inchiodata a lavoro e non aveva
modo di tornare a casa o al locale.- Stanza 23-Confermò e
riattaccò. Cercò di respirare in modo aggraziato ma
le uscì fuori solo un verso roco. Si gettò sul letto
e si mise una mano davanti agli occhi. Era passata solo una settimana
da quando si era rimessa con Zoro ma non riusciva a farne a meno.
Come aveva potuto resistere tutti quegli anni con qualche botta
occasionale!? Cavolo, stavano perennemente assieme e solo ora si
sentiva così assuefatta da lui. “Passione” si
disse mentalmente, mentre apriva il letto e si toglieva le scarpe. Si
erano fatti travolgere per colmare quella lunga pausa che si erano
dati. Ripensò ai primi anni in cui si erano conosciuti e
diventò rossa. Non era cambiato un bel niente! Si
incontravano di nascosto i primi mesi e ci davano dentro appena
potevano. Erano sempre stati…selvaggi. Però,
adoravano entrambi il momento in cui si univano e diventavano un
tutt’uno. -Avanti-Mormorò sentendo dei colpi sulla
porta. Chi l’aprì fu Bibi che con un sorriso, spinse
dentro Zoro. -Si era perso-Spiegò facendolo diventare
rosso. -Non c’era bisogno di accompagnarmi!-Sibilò a
denti stretti mentre lesta, richiudeva la porta. Per la fortuna di
Nami, Bibi era l’unica al momento, che sapeva del loro
riallacciato rapporto. -Hai fatto presto-Osservò lei
guardandolo divertita. -Sembravi una disperata-Spiegò
avvicinandosi a lei e mettendosi a sedere.-Allora?-Alzò
suadente un sopracciglio fissandola divertito.-Volevi qualcosa?- Con
una mossa, si mise a cavalcioni su di lui e con entrambe le mani,
strinse i suoi corti capelli verdi. -Facciamolo!-
Cinquantaseiesimo
capitolo-Bucce di mandarino
sbucciate-
Capitolo 56 *** -Bucce di mandarino sbucciate- Capitolo 56 ***
Ne
approfitto scrivendolo qua e in grande: Grazie.
A
tutti! Da quelli che seguono a quelli che recensiscono o leggono.
Non
sapete quanto mi fa piacere sapere che questa fic ( a capitoli corti)
sia apprezzata.
Non
amo le drabble e le flashfic, non riescono a darmi quel determinato
messaggio che una one shot o una long, può darmi. Mi dico: no!
È finita troppo presto!
365
capitoli per questa raccolta sono tanti. Forse non riuscirò a
farli tutti, forse arriverò a metà, ma sicuramente, la
vorrò finire questa fic.
Non
pensavo che alla fine, una Au di questa tipologia potesse piacere.
Mi
fa molto piacere. Perdonate se non aggiorno molto di recente ma la
voglia è poca, il tempo e scarso, ma la fantasia, almeno
quella, non mi manca.
Ho
troppe idee per la testa, tante coppie in corso e spero sappiate
essere pazienti con me, perchè ce ne vuole di pazienza per una
tsundere come me.
Grazie
mille ^^
( Oggi mi sento in vena di aggiornare
e buona e posterò due capitoli :D)
-Bucce
di mandarino sbucciate-
Capitolo
56
-Un
altro- -No!- -Solo uno!- -No no!-Nami rideva e proteggeva
tra le mani l’ultimo mandarino rimasto. -Non fare la tirchia
come tuo solito!-Borbottò Zoro slanciandosi sul divano
cercando di prenderglielo dalle mani. -Non fare tu il cafone!-Lo
riprese proteggendolo dalle sue manacce.-Me li ha mandati mia
mamma!- -Bellemere me li farebbe mangiare volentieri- -E allora
vai da lei!- -Sei una strega!-Sibilò schiacciandola sotto
il proprio peso-Io da mangiare te lo do ogni giorno!- -Errore mio
caro!-Lo fissò furbetta.-Io lo compro- -E io lo ricompro-Le
baciò il naso-Per cui dammi un morso- -Scordatelo!-Ridacchiò
cercando di sfuggire dalla sua presa.-Piuttosto me lo mangio tutto in
un boccone!- -Ti fa così schifo fare a metà!?-Domandò
sfidandola. -Mi piace tenere tutto il pacchetto!-Ridacchiò
lasciandosi schiacciare dal suo peso e cominciando a sbucciarlo.
Gettò le bucce sul tavolino e si portò alle labbra uno
spicchio. Nemmeno il tempo di assaporarlo che Zoro glielo rubò
lasciandola inebetita. -Non vale!-Poggiò il mandarino
intero e si rizzò a sedere. Reggendolo con le labbra, il verde
gli esibì il piccolo spicchio ancora intatto. Il messaggio era
chiaro: “vieni a prenderlo”. Nami non se lo rifece
dire due volte.
-Lo
so!-Annuì con la testa parecchio amareggiato.-Ma mi hanno
costretto…-
-HO
DETTO DI NO-Tutti i clienti si voltarono verso i due che come sempre,
litigavano e davano spettacolo della loro compagnia.
-Nami-Zoro
sbuffò passandosi una mano dietro la testa-Mi hanno
ricattato…insomma capisci?-
-No!-Scosse
il capo-No non capisco!-Pestò i piedi-E non è giusto!-
-Sono
d’accordo con te!-Assentì.
-Odio
tua madre!-Esplose infine alzandosi in piedi-Odio il fatto che tu sia
un aristocratico e odio le cene che ti impongono a tradimento!-
-Benvenuta
nel mio mondo zuccherino-La prese in giro lui alzando gli occhi al
cielo-Nel retro ho le spille-Si mosse-Se vuoi seguirmi…-Annuì
Nami e dopo essere scappati da tutti quelli sguardi fissò
dispiaciuta l’uomo davanti a se.
-Ma è
venerdì…-Riprovò.
-Lo
so…-
-è
la nostra serata! È solo per noi!-
-So
anche questo-Sbuffò. Ma che poteva farci? Sua madre era una
serpe. Allargò le braccia e lei andò ad abbracciarlo
sconsolata.
-Se
vuoi-Sentì la sua voce contro il petto-Puoi sempre venire
anche tu…-Alzò il capo Nami e dopo aver contratto le
sopracciglia in un espressione di disgusto totale, abbandonò
la presa.
-C’è
un aria strana-Commentò Nami mano nella mano con Zoro.
-In
effetti-Si guardò attorno-Non sembra la nostra città-Sorrise
vedendolo così rilassato quella sera. Aveva chiuso in anticipo
il locale per via di quella festa in paese organizzata da Garp. La
città era tutta piena di luci e per la grande piazza, un
tripudio di bancarelle e tavolini con giochi, creati e allestiti dai
civili.
-Mi
piace quando si trasforma così-Osservò qualche
bancherella qua e là. Sobbalzò quando sentì
delle voci provenire da dietro di lei dalle comari del quartiere.
-Hai
visto?-Domandò Kokoro-Mano nella mano!-
-Quei
due ci nascondono qualcosa-La vecchia Kureka, una vecchietta in
gamba, vendeva la sua razione di castagne e prugne secche.
A
malincuore, Nami fece scivolare la presa dalla mano di Zoro.
Accorgendosene, lui si fermò e la fissò negli occhi non
capendo. Con un gesto del capo, lei fece segno alle due signore
dietro di loro.
Scrollò
le spalle Zoro e riprendendo a camminare, le riprese la mano.
-Me ne
frego-Sbottò alla fine facendola sorridere. Camminarono per
qualche minuto fino a che non si imbatterono nella bancarella di
Usopp.
-Che
diavolo di gioco è?-Zoro osservava parecchio preoccupato
l’attrezzatura che avevano a disposizione i concorrenti.
-Un
gioco bellissimo!-Alzò fiero il mento-Vuoi giocare?-Lanciò
un occhiata a Nami e la vide con gli occhi sbrulluccicanti. Aveva
scelta?
-5
berry-
-Cosa!?-Sbraitò-Amico,
è un furto!-
-Lo
so-Sospirò amareggiato-I premi li ho pagati di più…-Ok,
era inutile stare a discutere. Prese il portafoglio e gli diede i
soldi. Venne subito fornito di un retino sottile e grazioso.
-Che ci
devo fare?-Domandò ruotandolo con le dita.
-Devi
catturare un pesce rosso-Gli illustrò le regole.-Quando lo
prendi, poi lo metti nel piattino-Gli indicò una scodella
gialla galleggiante.
-Sembra
divertente-Mormorò Nami incuriosita.
-Vuoi
provare tu allora?-La osservò scuotere il capo.
-E
farmi rinfacciare i 5 berry buttati?-Si abbassò sulle
ginocchia per essere ad un altezza visibile.-No grazie-
-Come
vuoi-Con gli occhi, osservò i movimenti dei pesci in quella
enorme vasca e appena ne trovò uno vicino la superficie, fece
scattare la mano. Il retino lo catturò ma immediatamente, si
ruppe.
-CHE
COSA!?-
-Hai
perso- Esordì Usopp sorridendo.
-Non
vale!-Prostestò osservando il cerchietto rotto.-Questo coso è
truccato!-
-Provo
io-Lo fermò Nami allungando 5 berry.
-Ecco a
te-Gli diede anche a lei un retino.
-TSK!-Mormorò
Zoro alzandosi in piedi e mettendosi a braccia conserte-Non riuscirai
mai a-
-HAI
VINTO!-
-Yuppy!-Esclamò
Nami saltando felice.-Allora- con occhio attento sondò i
premi. Ne trovò uno carino e lo prese tra le braccia.-Grazie
Usopp-Lo ringraziò salutandolo.
-Oh,
grazie a voi!- Allontanandosi dalla bancarelle e trascinando uno Zoro
stupito, ridacchiò soddisfatta.
-Dicevi?-
-Hai
barato-Provò e la osservò sghignazzare.
-Certo-Gli
passò il premio scelto. Una bellissima bambolina rossa di
pezza.
-E
secondo te-Zoro la tenne con una mano-Cosa ne dovrei fare?- Nami
scosse le spalle.
Ma che
diavolo, si disse tra se e se Zoro. Tra tutti i giorni che poteva
piovere, quel giorno, era il più indicato!? La fortuna sempre
e solo dalla sua.
-Merda-Era
pomeriggio e aveva lasciato il locale chiuso. Doveva fare
rifornimento di tovaglioli e piattini di carta che come sempre, la
consegna non arrivava mai il giorno prefissato.
Con in
mano una busta e l’ombrello dall’ altra, attraversò
di corsa una stradina interna fino a fermarsi del tutto. Rimase in
silenzio, immobile finchè non sentì nuovamente quel
suono che l’aveva fatto fermare.
Si
guardò frenetico intorno fino a trovare la fonte qualche metro
più in là. Si sporse e osservò la piccola
scatola abbandonata nel vicolo con un piccolo esserino abbandonato
dentro. Socchiuse gli occhi e sospirò.
-Non
sapevo avessi un gatto-Nami con sguardo addolcito guardava il proprio
ragazzo asciugare il piccolo pallino di pelo in un asciugamano. Aveva
tutti i pelini ritti e ogni tanto, starnutiva.
-L’ho
trovato prima-Ammise continuando a riscaldarlo.
-è
così tenero-Allungò una mano e gli accarezzò il
musino nero.-Secondo te è maschio o femmina?- Con una mossa,
Zoro la sollevò con una mano e le diede un occhiata. Abbozzò
un sorriso.
-Femmina-
-Una
bellissima micina nera…-Parlò riprendendo a sorseggiare
il caffè.-e che nome le darai?- Stava per aprire bocca quando
si fermò…non ne aveva idea.
-Non lo
so-
-Che ne
dici di…-
-No!-La
fermò.
-Ma non
ho nemmeno parlato-Protestò.
-Hai
dei gusti orribili in fatto di nomi!-Sbuffò e osservò
la gattina. Le sorrise e le accarezzò al piccola testina.-Al
momento…non è importante-
-Sessantesimo
capitolo -Riunioni-
Oh
gente! Io non lo so! Oggi a pranzo non sapevo che guardare in tv e a
caso, ho trovato di nuovo il telefilm di una mamma per amica.
Quando
si dice il culo eh!?
Così,
anche se è poco seguita, ho pensato di aggiornarla. Male non
fa mai...
-E come
sempre dico miei cari concittadini -Garp, in piedi sul palco, muoveva
frenetico le mani-Una buona educazione è alla base di
tutto!-Fissò fiero i cittadini che annoiati e sbadiglianti,
erano a sentire quella riunione improvvisa-Perciò-Voltò
lo sguardo verso il fondo sala-Roronoa!-
-Presente-Mormorò
stanco.
-Tu sei
un vero orso!-
-Lo
prendo per un complimento-Sgignazzò incrociando le braccia al
petto.
-Quello
che voglio dire è che devi essere più calmo, più
gentile... quand'è stata l'ultima volta che hai fatto volare
fuori dal locale un cliente?-Domandò poggiando al suo posto il
microfono.
-Dunque-Si
mise a pensare grattandosi la fronte-Lunedì?-
-No-Lo
corresse Nami accanto a lui.-Era mercoledì pomeriggio-
-Naaa!-Si
voltò a guardarla scuotendo il volto.-Era Lunedì quasi
a chiusura-
-Non
era Martedì?-Kokoro si alzò in piedi.-Un volo fino alla
piazza!-
-Io
dico che era Lunedì!-Si inalberò Zoro convinto delle
sue azioni.
-Era
mercoledì!-Insistette la rossa.-Era Usopp me lo ricordo!-
-Non
importa quando- Garp cercò di far tornare tutti in tema
riunione.
-IMPORTA
INVECE!-Tutti si voltarono verso il nasone che, infondo alla sala,
stava in silenzio.
-Quando
ti ho buttato fuori dal locale questa settimana?- Domandò Zoro
fissandolo in cagnesco.
-Emh...-Si
strinse nelle spalle.-è tutta la settimana che mi butti fuori
Zoro...-
-Educazione
visto?-Tornò a fissare Garp-Basta chiedere!-
-Gesù...-Mormorò
sconfitto il sindaco.
E
risalve a tutte.
Si,
sono Rolo *accavalla le gambe* e
oggi, sono tornata con la mente a one piece... e questo perchè?
Ieri
una mia amica mi ha portato a vedere one piece gold ed è
riscoccata la scintilla.
Inoltre,
anche “una mamma per amica” è tornata e quindi ero
tra me e me a dirmi:
Hey
Rolo, non sarebbe bello riproporre quella fic?
Quale
fic?
Massì
dai, quella della parodia!
Ah,
ma non era una cagata?
Si,
ovvio che sì, ma dato che non vuoi disegnare e sei mezza
zombie, tanto vale!
Ed
è lì che ho scoperto di avere 10 capitoli che mai ho
pubblicato su efp.
Quindi:
che culo.
Non
pretendo che qualcuno si metta a leggere questa storia o torni a
sbirciare i miei vecchi obbrobri.
Lo
faccio principalmente per me, perchè l'amore per one piece
capisco, si è solo assopito e non sparito.
Anche
lo zonami, anche se io sono in vena con Kidd.
-Buon
giorno a tutti- Salutò deliziosa Nami, scendendo le scale.
I
clienti non si facevano più domande ormai. Il chiedersi
“perchè Nami scende dall'appartamento di Zoro ed entra
nel locale in intimo?” ormai era diventata una cosa ovvia.
-Buon
giorno cara- La salutò Kokoro facendole posto accanto a lei.
-Dormito bene?-
-Magnificamente-
Rispose felice scostandosi i capelli da volto che insolenti, erano
scapigliati.
-Oh lo
vedo- Annuì energica-Stamani sei proprio sveglia e con un bel
colorito in volto! -Gli fece gomitino -Eh, i giovani...-Sorrise -è
vero quello che si dice su Zoro?- Nami si fece attenta avvicinandosi.
-Cioè?-
La donna ridacchiò e si avvicinò al suo orecchio.
-Che è
bravo a letto?- Chi le metteva in giro queste dicerie? Con chi era
andato a letto quel deficiente oltre a lei? Si alzò in piedi
attirando l'attenzione di tutti e lo trovò impegnato a servire
Usopp.
-Tu- Lo
afferrò per la camicia trascinandolo nel retro.
-La mia
colazione!- Protestò il nasone inutilmente.
-Che
sei scema?- Domandò Zoro con ancora il piatto da servire in
mano alla larga da sguardi indiscreti.
-CHI
METTE IN GIRO QUESTE VOCI!?- Vociò adirata premendosi contro
di lui.
-Chi
mette in giro cosa!?- Farfugliò per quella loro erotica
vicinanza. -E perchè sei in intimo per la miseria!?-
-Dettagli!-
Smosse una mano -Avanti! Rispondimi!-
-Risponderti
a cosa!?- La rossa raccolse tutte le energie per calmarsi, azione che
però, risultò inutile.
-Kokoro
mi ha detto che gira voce che sei bravo a letto!- Espose il problema
sganciandolo come una bomba. Zoro rimase basito.
-COSA!?-
-CON
CHI SEI ANDATO A LETTO!?- Gli sbattè la testa al muro
sciabordandolo per il colletto della camicia.
-CON
CHI!!!-
-CON TE
RAZZA DI SCEMA!- Urlò fermandola, staccandosi poi dal muro
alle spalle. Posò il piatto ancora caldo sul bancone e invertì
le posizioni.
-BUGIARDO!-
Digrignò i denti. -stiamo insieme da poco che tu, mi
tradisci!?-
-Nami!
-Le prese il volto tra le mani cercando di farla ragionare. -Ho avuto
delle storie prima di te e le conosci tutte...- Sospirò -Ma
non penserei mai di tradirti! -Contrasse le sopracciglia -Sei
fuori!?- L'osservò calmarsi e metter su un delizioso broncio.
-Chi ha
messo in giro questa voce allora?- Mormoro mettendosi a braccia
conserte. Alzando gli occhi al cielo, Zoro si tolse la camicia in
modo da coprirla da quell'abbigliamento poco consono.
-Tu,
idiota-
-EH!?-
Lo fissò stralunata. -IO!?-
-A
capodanno- Affondò le mani nelle tasche.- Eri ubriaca persa e
io ti ho riaccompagnato a casa... -Si accostò al suo orecchio-
Avevamo da poco fatto ...emh... -Arrossì leggermente- e tu,
per strada, hai urlato ai quattro venti le mie doti...- Le pizzicò
il naso. -Contenta?- Non potè far altro che annuire.
-Si-
Tornò da Kokoro accavallando le gambe -è bravo e bacia
come un Dio! Quando poi è preso dalla passione si sbarazza
subito dei vestiti e...- Continuò il suo racconto sotto lo
sguardo disperato del compagno.
Ed
il prossimo capitolo porterà il nome di: ZAPPING!
Baci
a tutti e ciccia al culo! *sono anche oggi sclerata*
Un
sonoro sbadiglio riempì la stanza. Era del tutto sgraziato e
rumoroso.
Pochi
minuti dopo, eccone un altro, più duraturo e più forte.
-Che
cagata- Mormorò Nami alzando il telecomando, cercando qualcosa
di intelligente e divertente da vedere.
-è
Sabato mattina...- Spostò lo sguardo sull'orologio il verde
-Sono le due del mattino...- Fissò disperato la compagna.
-Andiamo a letto?-
-No- Lo
bloccò lei. -Non ho sonno...-
-Io si-
Mugolò disperato lui con le lacrime agli occhi dovute agli
sbadigli di prima.
-Vai a
letto allora- Lo liquidò lei cambiando di nuovo canale.
-Senza
di te?- Domandò con fare cauto e quasi incredulo.
-mmm...si-
-Con il
rischio di prenderle?- La osservò voltarsi.
-Io non
ti picchio- Scosse il capo come ferita nell'animo.
-Hai
ragione- Annuì lui serrandola forte in un abbraccio-Tu mi
massacri-
-OH!-
Si illuminò lei vedendo finalmente qualcosa di familiare sullo
schermo.
-Oh
caro- Mormorò la donna alla tv vestita in stile da corrida
-Attendevo la tua proposta da anni ormai...quasi avessi perso le
speranze-
-Lo so
Carmensita...-Le rispose lui in un suadente tono spagnoleggiante.-
Andiamo a cavalcare eltoro!-
-CHE
PALLE- Urlò Zoro afferrando il telecomando e cambiando canale.
-NOO!-
Gridò subito dopo Nami, cercando di afferrarlo dalle mani del
compagno -Ridammelo!- Lo pregò salendogli addosso.
-No!-
In risposta, cambiò nuovamente canale -Maddai!- Esultò-
Giocano i Mugiwara stasera!- Si meravigliò di vedere una
partita di baseball.
Nami
ormai seccata e sconfitta, sbuffò sonoramente.
-Zoro-
Lo chiamò piano.
-Eh?-
-...Andiamo
a letto-
Ed
il prossimo capitolo è : CAMICIA!
Salve
a tutti gente, sono Rolo, e niente, grazie per continuare a seguire
questa storia.
Non
sto avendo molto tempo libero, sto lavorando come una dannata in
questi giorni, ma sono riuscita nei brevi spazzi di tempo, oltre a
dedicarmi al mio amato disegno, anche a partorire dei capitoli di
questa storia.
Si,
che ci crediate o meno.
Mi
mancava davvero tanto scrivere.
Spero
quindi che quando raggiungeremo il 70esimo capitolo, non vi
scandalizziate per il cambio di stile.
Perdonatemi
ma cercate di capirmi: si cresce, il lessico cambia e l'autismo ti fa
sprofondare nella vecchiaia sempre di più.
Se
non dovessi riaggiornare, auguro a tutti buone feste!
Si era
sempre chiesta perchè Zoro indossasse una camicia.
Certo,
gli stava bene, si divertiva poi a indossarla con lui dietro, ma il
perchè fosse sempre con quelle camicie da boscaiolo, era un
mistero.
-Oggi-Mormorò
in piedi davanti al letto, ti metterai questa!-Gli esibì una
canotta nera. Quando la indossava, gli piaceva sempre. Le ricordava i
tempi del liceo coi circoli sportivi.
-Perchè?-
Momorò svogliato il verde socchiudendo un occhio.
-Perchè
te lo dico io!-Lo tirò per un braccio invitandolo a farsi una
doccia.-Niente bandana e un bel grembiule da barman-
-Nami...-Protestò
assonnato seguendola all'interno del bagno.
-La sua
ordinazione-Una deliziosa omelette calda arrivò dritta dritta
in orario.
Lanciò
uno sguardo al suo ragazzo e lo trovò paradisiaco.
La
canotta metteva in evidenza le sue braccia muscolose e i suoi
bicipiti.
Il
grembiule lo faceva sembrare un barman da serate alcoliche e i suoi
capelli verdi liberi erano uno spettacolo. La bandana era ben riposta
sul suo braccio sinistro.
-Te lo
stai mangiando con gli occhi-Mormorò Usopp inforcando le
uova-Attenta a non sbavare nel piatto.-
-Io
posso farlo naso lungo-Gli lanciò un occhiataccia alzando
fiera il mento.
Si.
L'avrebbe costretto a vestirsi così ogni mattina.
-è
lui?-Sentì delle voci in fondo al locale.
-Oh
si-Strepitò una ragazza in divisa scolastica.-Non trovi che
sia sexy?-
-Sexy
cosa?-Entrò dentro al locale un altra oca e si unì al
gruppo-Oh mio dio!- Tirò fuori il telefono e corse verso Zoro.
-Roronoa
posso fare una foto con te!?- l'uomo alzò perplesso il volto
verso di lei.
-EH!?-
-Oh ti
prego!-
-Hey!-Protestò
una-La voglio anche io!-
-Anche
io!-Piombarono dentro al negozio almeno cinque ragazze.-Non
spingere!-
Presto
i posti a sedere furono occupati solo da studentesse con gli ormoni a
palla.
-Allora?-Si
fece risentire Usopp e Nami dovette trattenersi per non piantargli la
forchetta negli occhi.-
-Questi-Zoro
si controllò la camicia-Sono i vestiti che indosso sempre...-
-Si lo
so-Sorrise strusciandosi su di lui-Non osare mai più vestirti
diversamente...adoro la tua camicia-
Non mi
sono fatta sentire.
Perdonatemi.
Non è
per mancanza di voglia, anzi, preferirei mettermi qua al pc a
scrivere e a disegnare che cercare di guadagnare uno stipendio,
seppur misero, a lavoro.
Tra
stress di questo lavoro, gli impegni personali ( che sono veramente
radi), mancanza di voglia e sminchiamento di coglioni da parte della
gente e non meno trascurabile, l'influenza, mi ritrovo a scrivere
ora.
Avevo
iniziato una shot, ma non l'ho ancora terminata.
Pazientate
e sì, era a tema natale... e su zoro e nami! Giurin giuretta!
Oh, ad
ogni modo, mi sono fatta pure io un regalone per natale.
Al
mercatino dell'usato, mi sono trovata tutte e 7 le stagioni di una
mamma per amica.
Capitolo 64 *** - Svergognati in pubblico - Capitolo 64 ***
-Svergognati
in pubblico-
Capitolo
64
-Ti
ricordi la nostra prima volta?-Aveva mormorato Nami seguendo con le
dita le venature interessanti del bancone. Zoro lasciò
immediatamente il caffè che stava preparando e si avvicinò
a lei.
-Cosa?-
-La
prima volta in cui l'abbiamo fatto-Ripetè più forte
facendogli perdere dei battiti.
-Io non
lo ricordo-Usopp si mise a sedere accanto a loro.-Raccontate!-
-SPARISCI!-Urlò
Zoro indicando con un brusco cenno della mano verso la porta.-Perchè
me lo chiedi?-Le si avvicinò.
-Perchè
è stato divertente-Ridacchiò tenendosi il volto con
entrambe le mani.
-Divertente?-Contrasse
le sopracciglia andando indietro con gli anni.
Avevano
iniziato da poco ad uscire assieme ma entrambi sentivano un
attrazione prorompente.
Era
entrata dentro un camerino lei per provare dei vestiti e poco dopo,
porgendogli dei cambi, lui era entrato con lei.
Oh
quanto avevano urlato...oh quanto era stato eccitante.
Quanti
castighi avevano subito dai genitori.
-Lo
ricordo...-Sospirò infine Zoro sedendosi accanto a lei.
-Umh-Lo
fissò furbetta-Ho voglia di shopping sai!?-
NEXT
---> Morsi
Ragazzi,
perdonate per il ritardo.
Ho
avuto problemi, lavori da fare, stress da accudire e niente.
In
realtà ho poco di cui scusarmi, sono irrimediabilmente una
sconsiderata.
Oggi
a lavoro, eravamo a guardare tutti sul divano one piece. E niente, mi
sono vergognata dicendo: porca trota, ma io ho da aggiornare.