Dieci Passi - SoRiku

di LaSil88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tenersi per mano ***
Capitolo 2: *** Primo bacio ***



Capitolo 1
*** Tenersi per mano ***


Note: mi sono ispirata molto alle doujinshi di Ichimura Hitoshi (RS/Ssize/ecc), più per il comportamento di Riku che per Sora. Nessuna di queste storie, comunque, tiene conto del 0.2 (non ho ancora avuto modo di giocarci/vedere il gameplay su yutube), ma potrebbero esserci riferimenti a Unchained X e Back Cover.
Terzo passo (Tenersi per mano)

«Sora, non è un po’ strano?» domandò Riku. La sua voce era appena un sussurro vicino all’orecchio di Sora; erano nascosti in uno spazio stretto, lontano dall’orda di Heartless creati dalla distruzione del Kingdom Hearts creato da Xemnas. Avevo entrambi bisogno di una pausa, di recuperare le energie e poi riunirsi con gli altri per affrontare la battaglia finale insieme.
«Essere nascosti qui dentro? Sì, abbastanza. Potevamo trovare un posto più grande.» disse Sora, muovendo la testa su e giù per annuire. La domanda di Riku non si riferiva a quello, lo sapeva bene. Non era quella la stranezza della situazione in cui si trovavano; dal momento in cui lo aveva ritrovato, da quando lo aveva visto riprendere le sue sembianze originali, le loro mani non si erano lasciate nemmeno per un attimo. Solo un’orda di Neoshadows le aveva divise, per quel breve periodo che serviva loro per abbatterli e sopravvivere.
«Sora...» iniziò Riku, esasperato dal suo tentativo di cambiare discorso.
«Riku! Non. Ora.» rispose Sora, abbassando lo sguardo. O meglio, avvicinò il volto al petto di Riku e lo piantò lì, con un sospiro leggero mentre lo girava verso il corridoio dal quale erano fuggiti. Sfruttò quella differenza d’altezza per nascondere le guance rosse di imbarazzo, mentre la presa sulla sua mano diventava più forte. Riku alzò gli occhi al cielo e sospirò nuovamente, ma non fece nulla per sciogliere quella presa. Era un bene che fossero rimasti separati e che non ci fosse nessuno a vedere il braccio che scivolava intorno alla vita di Sora per avvicinarlo a sé.
«Ancora per un po’.» gli concesse, lasciando che un sorriso apparisse sulle sue labbra. Non gli dispiaceva trovarsi così con lui, dopo tutti quei mesi separati o semplicemente ad osservarlo addormentato in quell’incubatrice per recuperare i suoi ricordi. Il contatto fisico era diventato un bisogno impellente; anche lui si rendeva conto che era impossibile staccarsi e smettere di percepire che l’altro era vivo, caldo e che il suo cuore era ancora lì.
Per una volta tanto, Riku poteva anche viziare Sora in quel modo e “sopportare” il suo essere così appiccicoso ed affettuoso.

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Capitolo 2
*** Primo bacio ***


2 - Quarto Passo (Primo bacio)

«Ouch! Che ti prende?»
Un lamento di dolore aveva seguito il rumore di un corpo sbattuto contro ad una superficie di legno. Per la precisione, la testa di Sora era ribalzata contro la porta della sua stanza ed ora pulsava con forza per il dolore. Riku, il colpevole, lo aveva bloccato contro di essa e lo guardava impassibile.
Erano mesi che continuavano a girarsi attorno, danzando come se avessero paura di scottarsi con il fuoco, mentre si cercavano a vicenda ogni volta che entravano in una stanza. “Tensione sessuale”, aveva detto Lea. “Semplicemente idioti”, aveva rincarato la dose Kairi. Ed entrambi li avevano osservati da lontano, divertiti dai loro modi impacciati e fin troppo cauti. Alla fine Riku non ce l’aveva fatta ed era scoppiato.
«Per quanto ancora vuoi aspettare a fare la prima mossa?» gli rispose con quella domanda e per la prima volta gli occhi di Sora si spostarono lontano da lui. Beccato! Erano stato amici per molto tempo, ora erano sicuramente qualcosa di molto più profondo, ma aveva imparato bene a leggere Sora e i suoi sguardi.
«Mi hai notato, eh...» rispose con una risatina, azzarandosi a lanciargli un’occhiata imbarazzata.
«Solo un cieco non lo avrebbe notato.» disse con un sospiro, scuotendo la testa. 
«Potevi essere più delicato, però.»
«Stavi per scappare in camera e chiuderti dentro.»
«Beh... ora ci siamo chiusi dentro entrambi e...»
... E non finì la frase, bloccato da un paio di labbra che si muovevano con troppa urgenza per poter chiamare quel gesto “bacio”. Eppure era quello che stava facendo Riku: lo stava baciando, rubandogli il suo primissimo bacio e facendogli desiderare che si prendesse anche il secondo, il terzo e qualsiasi altro ne sarebbe seguito a quello. Sora si aggrappò alla sua maglietta, la strinse con tale forza da sgualcirla e la tirò per avvicinare Riku a sé. Iniziò a ricambiare il bacio usando la stessa urgenza, cercando di prendere il controllo e cambiarne anche il ritmo. Riku lo spinse ancora contro la porta, con la stessa forza di prima e la sua testa un po’ sbatté contro la porta di nuovo. «Ahi!» arrivò il suo lamento, zittito ancora una volta da un bacio che stava per togliere il fiato ad entrambi e fin troppo velocemente.
«Spostiamoci da qui...» sussurrò Riku, trascinandolo via senza troppe cerimonie verso il letto e quindi una posizione più comoda per poter andare avanti e, magari, esplorare qualcosa di più profondo ed appassionato di un bacio.
*Toc toc*
«Va tutto bene, Sora? Ho sentito dei rumori!»
La voce di Pippo li gelò ed ogni idea di andare avanti evaporò velocemente, mentre Sora si affrettava a rassicurare l’amico che era tutto a posto. Riku affondò il volto nel cuscino e si lasciò andare ad un lamento, aspettando con ansia il loro ritorno alle Isole del Destino per avere un po’ di tempo da soli e senza i fedeli amici del Re.

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