Perfume

di _cheol
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo: Profumo di fragole e ciliegie. ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo: About Dogs and Bubble-Gum Hair. ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo: Profumo di fragole e ciliegie. ***



Author-nim space:

Allora, vorrei iniziare questo percorso con voi dicendo innanzi tutto che non scrivo da moltissimo tempo, spero che la mia sintassi sia migliorata. Rido.

Vorrei anche dire che sto cercando una beta che possa ricontrollare i miei scritti, sia questo che quelli futuri.


Vorrei ringraziarvi di aver aperto la fanfiction, nasce tutto da questo piccolo fanmade :


Kihyun: Why didn’t you tell me you were a werewolf?!

Wonho: When we first met, I said I was a dog person.

Kihyun:

Kihyun: God damn it-


Spero che non venga fuori una storia solo angst ma anche molto comica e divertente da leggere!


Capitolo primo:

Profumo di fragole e ciliegie.


Il pelo color fuliggine veniva accarezzato dal vento e gli occhi color ebano brillavano, nel buio della notte appariva come una scia di stelle che viaggiava sopra i alti grattacieli e gli appartamenti della grande metropoli quale era Seoul.

L'animale sbuffava di tanto in tanto mentre correva senza nessuna fatica, anzi, pareva aumentare i passi veloci e leggeri ad ogni balzo che faceva mentre si guardava intorno velocemente alla ricerca della scia che qualche minuto prima gli aveva invaso le narici e fatto andare fuori di testa: fragole e ciliegie, quel miscuglio poteva anche apparire orribile all'olfatto umano o a molti esseri umani, ma all'animale era piaciuto così tanto che non poté lasciarselo scappare così.

Il proprietario di quell'odore tanto femminile e delicato, si muoveva veloce, quasi fosse su un mezzo di trasporto ma lui era più veloce.

Una follata di vento e l'animale si fermò, l'odore sembrava svanito, anzi no, lo sentiva ovunque come se il vento lo avesse fatto espandere confondendo il lupo che strinse i denti e ululò forte alla luna come se potesse, ella, aiutarlo in qualche modo, probabilmente illuminando il suo cammino, ma non successe e l'essere tornò nel proprio nascondiglio deluso e amareggiato.

Fu la prima volta che si sentì tradito dal vento e dai propri sensi.


Così delicato, così invitante, non ho mai provato nulla del genere.

La mia fame è aumentata come non mai e mi sono sentito dipendente da qualcosa che non conosco realmente.


Fu la prima volta che sentì un odore così invitante.

( )


Il ritardo non faceva parte delle cose amate da Yoo Kihyun, più guardava l'ora scorrere più gli veniva voglia di sbattere la testa contro il bancone – e dire che lui amava la propria testa, era la cosa più bella che l'umanità potesse aver mai prodotto, diceva di sé – del bar dove lavorava part-time dal Lunedì al Giovedì

Era in ritardo di già ben venti minuti, il suo capo doveva arrivare entro pochi secondi o avrebbe lasciato il bar incustodito per dirigersi in università: non poteva mancare anche a quella lezione!

Non solo per il fatto che Park Chanyeol, il suo adorabile, simpaticissimo professore di musica era l'uomo più affascinante e di cui era innamorato da tipo due anni a quella parte ma perché avrebbe pensato che Kihyun non fosse più interessato alle sue lezioni e Kihyun era veramente interessato alle sue lezioni ( e a lui ).


Non ci pensò due volte a togliersi il grembiule, mettersi la giacca e lo zaino sulle spalle, lasciando tutto al caso quando dopo altri due quarti d'ora il suo capo non era arrivato, era corso via.

Quando arrivò all'Università, era oramai troppo tardi e se ne rendeva conto ma voleva parlare con il suo adorato professore, ma l'unica cosa che trovò furono le cose dell'uomo accanto alla piccola cattedra e il telefono sopra ad essa.

Sembrava fosse svanito nel nulla, così uscendo si diresse verso la sala professori con le braccia piene delle cose del proprio professore, non si rese conto di quello che stava succedendo nella classe accanto finché due voci, una a lui sconosciuta e una fin troppo nota, non emisero quello che appariva essere un gemito seguito da un rantolo.

Aprì leggermente la porta, trovando il proprio professore in atti poco consoni stretto a Kim Miyoung, la professoressa di storia dell'arte.

Sapeva bene che il proprio professore non era gay e che era più che etero, lo sapeva bene, l'aveva già visto uscire e scambiarsi effusioni, non esplicite, non con Song Qian, la segretaria del preside, ma mai prima di quel giorno era apparso così vero.

La giacca, la borsa, il cellulare e i mille fogli, caddero dalle sue braccia schiantandosi a terra facendolo scappare il più velocemente possibile da lì.

Non si era minimamente reso conto che aveva passato almeno una ventina di minuti a fissare la coppia che quando era arrivato vicino alla metro, si trovò il sole che stava lentamente calando facendo spazio a un paesaggio meraviglioso che si poteva godere solo se in campagna o in montagna, purtroppo.

Si era diretto verso la casa del proprio migliore amico con l'umore a terra e la schiena ricurva che lo faceva sembrare più basso di quanto già non fosse, aveva aspettato per un quarto d'ora il proprio treno con l'aria affranta e mille sospiri che uscivano dalle labbra piene.

Salito sulla metro si era ritrovato stretto tra mille persone che non lo facevano respirare, di alcuni riusciva anche a sentire la musica, di tanto che erano vicini mentre di altri riusciva a sentire l'odore di sudore, alcol, sesso e di alcuni del profumo, per essere il treno delle sei poteva capitargli di peggio, pensò.

Era sceso per ultimo, anche perché nessuno lo lasciava passare e alcuni lo spingevano lontano dalle porte, facendolo ringhiare e iniziare a dare spintoni; una volta uscito aveva fatto un bel respiro e si era sentito colpire dal vento quasi fosse una mano contro le proprie guance pallide, ora rosse così come il proprio naso.

Il viaggio fino a casa di Minhyuk, il suo migliore amico sin dalle elementari – se lo ricordava ancora la prima volta che l'aveva conosciuto: stava giocando a costruire castelli di sabbia e quello stronzetto ci era saltato sopra perché così potevano costruirne uno assieme, da quel giorno non si erano più staccati, o meglio Kihyun non si era più staccato, dubitava che Minhyuk avesse bisogno di qualcuno come lui – era stato abbastanza veloce, soprattutto perché aveva fretta di buttarsi sul divano dell'amico e parlargli dei propri problemi come se fosse il suo psicologo pagato.

" Tu, Lee Minhyuk, aprimi la porta o ti faccio morire di fame per i prossimi due mesi. "

" Non potrest – aspetta, stronzo come sei, potresti eccome. "

" Apri. "

" Okay ! Apro, sto aprendo, guarda: il portone si è aperto, padrone. "

Era sempre così che finiva, ma a Kihyun e a Minhyuk piaceva così, era la loro amicizia e si volevano bene dandosi noia e trattandosi male. Faceva parte del gioco.

Corse fino al terzo piano, si fece aprire, buttò le scarpe vicino all'entrata e si buttò sul divano prima di sciogliersi in mille lacrime sul cuscino verde acido dell'altro, iniziando a parlare di cose senza senso e ridere disperato.

Fu la prima volta che si sentì morire per amore.


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Capitolo 2
*** Capitolo secondo: About Dogs and Bubble-Gum Hair. ***


01


Author-nim space:


Buon salve, scriverò sempre qualche riga prima di iniziare il capitolo, poiché di tanto in tanto mi piace esprimere pareri.

Il primo capitolo, probabilmente, può essere sembrato strano, è un attacco iniziale bizzarro e subito fatto con un colpo di scena ma è fatto apposta per attirare l'attenzione. Non preoccupatevi, il restante dei capitoli sono fatti meglio. Promesso.


Ricordo che sto ancora cercando una Beta, quindi chiunque ne conosca una, potrebbe passarmi il suo contatto come messaggio? Grazie mille!


Una cosa che vorrei dire è: la fan-fiction non sarà molto lunga, spero di finirla in sei forse sette capitoli.


Avvertimento: Wonho ha ventisette anni, mentre Kihyun continuerà ad averne ventitré.


Capitolo secondo:

About Dogs and Bubble Gum Hairs.


La mattina era sempre un momento di confusione per Hoseok, non ricordava mai come finisse nudo da qualche parte nel bosco, in campagna, ore ed ore da Seoul, dove aveva un piccolo monolocale col minimo indispensabile, non che potesse tenere di più, ogni volta che finiva per comprare cose nuove, durante la luna piena era la prima cosa che veniva distrutta, neanche a farlo apposta.

Ogni mattina, sopratutto dopo la luna piena, doveva trasformarsi in quel bel lupo - alto tre metri color fuliggine, dagli occhi color pece con un piccolo spruzzo di blu e dai denti aguzzi che ferivano anche quando non voleva farlo – per tornare a Seoul, certo ci metteva sempre un po' per non farsi vedere, ma questa era diventata la sua condizione.


I capelli corvini, la frangia che gli copriva gli occhi e le labbra carnose, facevano di Hoseok un ragazzo dal bel viso, per non parlare di quella sua carnagione chiara come la neve e morbida come seta, come se non avesse nessuna imperfezione, cosa non vera a detta sua - riusciva a vedere i piccoli puntini neri sulla base del naso e ogni volta non poteva farci nulla, se non togliergli con la sua fidata maschera nera.

Era una persona che amava tenersi in forma, sin da prima del incidente lupo, perché lui continuava a pensare a quello come un piccolo incidente di percorso durante la propria vita, però la fissa di tenersi in forma si era moltiplicata da quando era diventato così.

Era una persona solare, che amava sorridere e giocare, proprio come fanno i cani.


Continuo a voler sentire quel profumo.

( )


Si era addormentato sul divano di Minhyuk, che l'aveva seguito per tutto il tempo, da quando si era messo a piangere, parlare, saltare giù dal divano color verde acido, fino in cucina dove il giovane barista si era messo a preparare budini, ramyeon e kimchi, per passare il tempo, si era certo, addormentato alle tre del mattino, ma Minhyuk non era riuscito ad addormentarsi con lui. Non aveva mai visto Kihyun in quello stato, era strano, poiché quello con le reazioni eccessive nel duo era proprio Minhyuk.


Ma lo sai che se lo vedessi ora, gli strapperei tutti i capelli?” disse mentre frullava gli ingredienti per fare la salsa di pomodoro per il kimchi.

Non piacerebbe più a nessuno, se non avesse più i capelli. ” Affermò anche se suonava più come una domanda il castano accanto a lui, con un'aria quasi innocente.

Piacerebbe alle nonnette. ” Ringhiò Kihyun, prendendo il mestolo per vedere se la consistenza del sugo andava bene.

E...? ”

Io odio le nonnette. ”

Kihyun hyung, tu odi un sacco di cose. ” Fece notare Minhyuk che lentamente iniziava a indietreggiare sapendo bene che non si doveva mai dar altra legna da incendiare al maggiore.

Odio anche te quando fai il lecca-culo. ” Rispose con un sorriso quasi diabolico il giovane dai capelli castani, un sorriso che crollò nel sentire le parole del minore.

Mi dispiace, ma il tuo culo non mi piace abbastanza per leccarlo. ”

Si era beccò un mestolo in testa solo per quello.


Nel momento in cui il suo adorabile hyung, si svegliò, si guardarono e l'unica cosa che uscì dalle labbra di Minhyuk fu una risata; Kihyun aveva il viso sporco di budino e salsa piccante, l'espressione di chi aveva commesso un crimine e gli occhi inesistenti, di tanto che erano piccoli e socchiusi.


“ Minhyuk tappati la bocca. ”

Kihyun, lavati, schifoso. ”

Io? Schifoso? Lurido, ti butto fuori di casa senza cena. ”

Questa è casa mia... ”

“ … Oh. ”


Ci fu un attimo di silenzio, uno dei pochi in cui Kihyun realizzò tre cose:

  1. Aveva visto Park Chanyeol, si amato professore di musica, fare sesso con una donna.

  2. Si era fiondato dal proprio migliore amico.

  3. Non si ricordava ciò che aveva fatto ed era sicuro di non aver bevuto – anche perché Minhyuk era astemio.

Si passò una mano sul viso e scosse il capo, stava dando i numeri: era tutta colpa di Park Chanyeol.


( )


Hoseok aveva un lavoro come professore di supporto, o meglio, era il pupillo del professore di ballo dell'università ed era stato rinominato professore di supporto alla giovane età di ventisette anni, a volte le lezioni le svolgeva proprio lui, insegnando nuovi stili diversi dalla danza classica e moderna- spesso e volentieri, per la felicità delle studentesse, anche senza maglietta... Non era mica colpa sua se faceva così caldo.


Il Martedì era il giorno di Hoseok, era il giorno in cui insegnava e la classe sembrava riempirsi in modo spaventoso, ma probabilmente era una sua illusione.



Kihyun odiava il Martedì proprio perché non c'erano lezioni di musica, spesso e volentieri saltava quella giornata proprio per quello, ma dopo aver saltato quel Lunedì che si era ritrovato essere il peggiore della sua esistenza - era così sconvolto, sembrava che fosse caduto il mondo.

Passò tutta la giornata sui libri, seguendo l'interessantissima lezione di storia della professoressa Kim Dasom, era carinissima ed era buffa mentre insegnava ma per Kihyun nulla era interessante, non in quel momento in cui sembrava che tutto era oramai perduto – che drama queen.



A lezioni finite, o meglio, a lezione finita Hoseok se ne uscì dall'università con un sorriso sulle labbra e un borsone sulla spalla, pronto a tornare a casa dal proprio cane, Dago, un Golden Retriever nero di pelo corto.

Avrebbe volentieri fatto una passeggiata con il suo ragazzone, sarebbe stato più che perfetto.

Neanche si immaginava che avrebbe sentito nuovamente quel profumo di fragole e ciliegie.


( )


Kihyun, se vuoi dimenticare il tuo amore perduto, devi ricominciare da capo, un taglio di capelli nuovo e un colore nuovo, saranno perfetti. ” Un ragazzo altissimo, probabilmente non era neanche del tutto coreano, i capelli castani scuri e delle bellissime labbra piene e rosee, parlava al giovane seduto sulla poltroncina, mentre si guardava allo specchio dopo aver raccontato ancora una volta la storia di come aveva beccato l'amore della sua vita con una donna.

Come se ci fosse qualcosa di male nel farsi piacere una donna.

Non c'era, difatti. A Kihyun piacevano le donne, o meglio anche le donne, il punto era che a Park Chanyeol piacevano le donne e basta.

Hyungwon, se continui a fare il gay in questo modo, giuro che ti butto fuori dalla finestra. ” Borbottò a denti stretto verso l'amico che lo guardò quasi fosse stato realmente ferito dalle parole dello studente universitario, prima di ruotare gli occhi e scrollare le spalle.

Ma ti sta aiutando ! ” Esclamò un altro ragazzo alto, a cui Hyungwon – si, quello dall'altezza spropositata e dalle belle labbra – stava facendo una tinta che doveva essere bordeaux ma che stava uscendo più brillante di quello che in teoria doveva essere. Alla fine faceva sempre a modo suo.

Jooheon, sta zitto. Qui chi comanda sono io. ” Apostrofò Kihyun facendogli segno di stare in silenzio, o meglio, gli spiattellò una mano in bocca, così che non potesse dire una parola ma Kihyun non aveva pensato al fatto che Jooheon potesse leccargli la mano facendogli muovere la parte del corpo incriminata in ogni dove.

Sentiva la sua saliva per tutto il palmo e la cosa gli fece altamente schifo.

In realtà questo è il negozio di Hyungwon hyung, quindi... ” Disse tra le risa, quello che stava per diventare rosso di capelli, ma Kihyun poco si importò di chi fosse il negozio.

Comando comunque io. ” disse con un sorriso poco confortante.

Kihyun, dovresti sul serio fare qualcosa di nuovo, giusto per cambiare. ”

Fammi castano. Castano chiaro. Non rosso, non blu, non verde ma c a s t a n o c h i a r o. Intesi? ”

Intesi capo! ”

No, non si erano intesi per niente, poiché una volta uscito di lì Yoo Kihyun aveva i capelli color bubble-gum e con un taglio che non avrebbe mai accettato.

Avrebbe fatto fuori le sopracciglia di Hyungwon non appena possibile, poco ma sicuro.


Se ne sarebbe volentieri tornato a casa, se non avesse dovuto fare la spesa, sapendo che il frigo era più che vuoto, anzi, pensò anche di ordinare d'asporto ma finì per ricordarsi delle parole di sua madre sul diventare grassi con i cibi di città per nulla naturali e si costrinse a darsi una mossa.

La strada non era affollata, ma le persone che c'erano lo guardavano in modo curioso e sentiva le guance andargli a fuoco, così decise che per evitare altre occhiate, sarebbe stato conveniente passare per il parco, dove le coppiette non l'avrebbero guardato e i cani ignorato, era una legge: nessuno prestava attenzione a Kihyun, sopratutto se non voleva essere notato. Basso com'era, poi.


C'era qualcosa che era contro di lui, poco ma sicuro, perché non poteva un cane alto quanto lui saltagli addosso così, dopo neanche otto passi, non era umanamente possibile.

Dago, ma cosa fai!? ” fu un secondo che la voce leggermente roca si alzò, attirando l'attenzione di qualche persona che guardò dalla sua parte.

Leva questo coso da sopra di me, che schifo. ” La faccia del ragazzo dai capelli, ora, rosa, sembrava quasi quella di uno che stava per vomitare tutto quello che aveva mangiato durante la cena di capo d'anno delle scuole medie.

Dago non è un coso e neppure schifoso! ” Esclamò infantilmente il corvino che tirò via il Golden Retriever da sopra il ragazzo e rimase un attimo a guardarlo, senza aiutarlo a rialzarsi.

MI HA INFILATO LA LINGUA IN BOCCA! ”

Questo sì che fa schifo... ” E no, Hoseok non parlava della lingua in bocca al cane, ma dei capelli di Kihyun.


Il minore aspettò che l'altro almeno lo aiutasse a rialzarsi ma il babbeo rimaneva lì a fissarlo, dritto negli occhi color ebano e Kihyun si alzò da solo roteando gli occhi.

Shin Hoseok, comunque, Dago non è mai così. Mi dispiace. ”
“ Buono a sapersi Shin Hoseok, a me dispiace che tu abbia un cane. ”

Io sono un ragazzo cane. ” E Kihyun stava per correggerlo ma Dago avanzò verso di lui e il giovane decise che era il momento per lui di allontanarsi e scappare da quel mostro di cane.

Io devo andare, tieni a bada questo... coso.”


Se avesse capito quello che voleva dire Hoseok, probabilmente durante il loro secondo incontro Kihyun non gli avrebbe infilato la lingua in bocca, proprio no.

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