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Author-nim
space:
Buon
salve, scriverò sempre qualche riga prima di iniziare il
capitolo, poiché di tanto in tanto mi piace esprimere pareri.
Il
primo capitolo, probabilmente, può essere sembrato strano, è
un attacco iniziale bizzarro e subito fatto con un colpo di
scena ma è fatto apposta per attirare l'attenzione. Non
preoccupatevi, il restante dei capitoli sono fatti meglio.
Promesso.
Ricordo
che sto ancora cercando una Beta, quindi chiunque ne conosca
una, potrebbe passarmi il suo contatto come messaggio? Grazie
mille!
Una
cosa che vorrei dire è: la fan-fiction non sarà molto lunga,
spero di finirla in sei forse sette capitoli.
Avvertimento:
Wonho
ha ventisette anni, mentre Kihyun continuerà ad averne
ventitré.
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Capitolo
secondo:
About
Dogs and Bubble Gum Hairs.
La
mattina era sempre un momento di confusione per Hoseok, non ricordava
mai come finisse nudo da qualche parte nel bosco, in campagna, ore ed
ore da Seoul, dove aveva un piccolo monolocale col minimo
indispensabile, non che potesse tenere di più, ogni volta che finiva
per comprare cose nuove, durante la luna piena era la prima cosa che
veniva distrutta, neanche a farlo apposta.
Ogni
mattina, sopratutto dopo la luna piena, doveva trasformarsi in quel
bel lupo - alto tre metri color fuliggine, dagli occhi color pece con
un piccolo spruzzo di blu e dai denti aguzzi che ferivano anche
quando non voleva farlo – per tornare a Seoul, certo ci metteva
sempre un po' per non farsi vedere, ma questa era diventata la sua
condizione.
I
capelli corvini, la frangia che gli copriva gli occhi e le labbra
carnose, facevano di Hoseok un ragazzo dal bel viso, per non parlare
di quella sua carnagione chiara come la neve e morbida come seta,
come se non avesse nessuna imperfezione, cosa non vera a detta sua -
riusciva a vedere i piccoli puntini neri sulla base del naso e ogni
volta non poteva farci nulla, se non togliergli con la sua fidata
maschera nera.
Era
una persona che amava tenersi in forma, sin da prima del incidente
lupo, perché lui continuava a
pensare a quello come un piccolo incidente di percorso durante la
propria vita, però la fissa di tenersi in forma si era moltiplicata
da quando era diventato così.
Era
una persona solare, che amava sorridere e giocare, proprio
come fanno i cani.
“ Continuo
a voler sentire quel profumo.
(
)
Si
era addormentato sul divano di Minhyuk, che l'aveva seguito per tutto
il tempo, da quando si era messo a piangere, parlare, saltare giù
dal divano color verde acido, fino in cucina dove il giovane barista
si era messo a preparare budini, ramyeon e kimchi, per passare il
tempo, si era certo, addormentato alle tre del mattino, ma Minhyuk
non era riuscito ad addormentarsi con lui. Non aveva mai visto Kihyun
in quello stato, era strano, poiché quello con le reazioni eccessive
nel duo era proprio Minhyuk.
“ Ma
lo sai che se lo vedessi ora, gli strapperei tutti i capelli?”
disse mentre frullava gli ingredienti per fare la salsa di pomodoro
per il kimchi.
“ Non
piacerebbe più a nessuno, se non avesse più i capelli. ” Affermò
anche se suonava più come una domanda il castano accanto a lui, con
un'aria quasi innocente.
“ Piacerebbe
alle nonnette. ” Ringhiò Kihyun, prendendo il mestolo per vedere
se la consistenza del sugo andava bene.
“ E...?
”
“ Io
odio le nonnette. ”
“ Kihyun
hyung, tu odi un sacco di cose. ” Fece notare Minhyuk che
lentamente iniziava a indietreggiare sapendo bene che non si doveva
mai dar altra legna da incendiare al maggiore.
“ Odio
anche te quando fai il lecca-culo. ” Rispose con un sorriso quasi
diabolico il giovane dai capelli castani, un sorriso che crollò nel
sentire le parole del minore.
“ Mi
dispiace, ma il tuo culo non mi piace abbastanza per leccarlo. ”
Si
era beccò un mestolo in testa solo per quello.
Nel
momento in cui il suo adorabile hyung, si svegliò, si guardarono e
l'unica cosa che uscì dalle labbra di Minhyuk fu una risata; Kihyun
aveva il viso sporco di budino e salsa piccante, l'espressione di chi
aveva commesso un crimine e gli occhi inesistenti, di tanto che erano
piccoli e socchiusi.
“
Minhyuk tappati la bocca. ”
“ Kihyun,
lavati, schifoso. ”
“ Io?
Schifoso? Lurido, ti butto fuori di casa senza cena. ”
“ Questa
è casa mia... ”
“ … Oh.
”
Ci
fu un attimo di silenzio, uno dei pochi in cui Kihyun realizzò tre
cose:
-
Aveva
visto Park Chanyeol, si amato professore di musica, fare sesso con
una donna.
-
Si
era fiondato dal proprio migliore amico.
-
Non
si ricordava ciò che aveva fatto ed era sicuro di non aver bevuto –
anche perché Minhyuk era astemio.
Si
passò una mano sul viso e scosse il capo, stava dando i numeri: era
tutta colpa di Park Chanyeol.
(
)
Hoseok
aveva un lavoro come professore di supporto, o meglio, era il pupillo
del professore di ballo dell'università ed era stato rinominato
professore di supporto alla giovane età di ventisette anni, a volte
le lezioni le svolgeva proprio lui, insegnando nuovi stili diversi
dalla danza classica e moderna- spesso e volentieri, per la felicità
delle studentesse, anche senza maglietta... Non era mica colpa sua se
faceva così
caldo.
Il
Martedì era il giorno di Hoseok, era il giorno in cui insegnava e la
classe sembrava riempirsi in modo spaventoso, ma probabilmente era
una sua illusione.
Kihyun
odiava il Martedì proprio perché non c'erano lezioni di musica,
spesso e volentieri saltava quella giornata proprio per quello, ma
dopo aver saltato quel Lunedì che si era ritrovato essere il
peggiore della sua esistenza - era
così sconvolto,
sembrava che fosse caduto il mondo.
Passò
tutta la giornata sui libri, seguendo l'interessantissima
lezione di storia della professoressa Kim Dasom, era carinissima ed
era buffa mentre insegnava ma per Kihyun nulla era interessante, non
in quel momento in cui sembrava che tutto era oramai perduto – che
drama queen.
A
lezioni finite, o meglio, a lezione finita Hoseok se ne uscì
dall'università con un sorriso sulle labbra e un borsone sulla
spalla, pronto a tornare a casa dal proprio cane, Dago, un Golden
Retriever nero di pelo corto.
Avrebbe
volentieri fatto una passeggiata con il suo ragazzone, sarebbe stato
più che perfetto.
Neanche
si immaginava che avrebbe sentito nuovamente quel profumo di fragole
e ciliegie.
(
)
“ Kihyun,
se vuoi dimenticare il tuo amore perduto, devi ricominciare da capo,
un taglio di capelli nuovo e un colore nuovo, saranno perfetti. ”
Un ragazzo altissimo, probabilmente non era neanche del tutto
coreano, i capelli castani scuri e delle bellissime labbra piene e
rosee, parlava al giovane seduto sulla poltroncina, mentre si
guardava allo specchio dopo aver raccontato ancora una volta la
storia di come aveva beccato l'amore della sua vita con una donna.
Come
se ci fosse qualcosa di male nel farsi piacere una donna.
Non
c'era, difatti. A Kihyun piacevano
le
donne, o meglio
anche le
donne, il punto era che a Park Chanyeol piacevano le donne e basta.
“ Hyungwon,
se continui a fare il gay in questo modo, giuro che ti butto fuori
dalla finestra. ” Borbottò a denti stretto verso l'amico che lo
guardò quasi fosse stato realmente ferito dalle parole dello
studente universitario, prima di ruotare gli occhi e scrollare le
spalle.
“ Ma
ti sta aiutando ! ” Esclamò un altro ragazzo alto, a cui Hyungwon
– si, quello dall'altezza spropositata e dalle belle labbra –
stava facendo una tinta che doveva essere bordeaux ma che stava
uscendo più brillante di quello che in teoria doveva essere. Alla
fine faceva sempre a modo suo.
“ Jooheon,
sta zitto. Qui chi comanda sono io. ” Apostrofò Kihyun facendogli
segno di stare in silenzio, o meglio, gli spiattellò una mano in
bocca, così che non potesse dire una parola ma Kihyun non aveva
pensato al fatto che Jooheon potesse leccargli la mano facendogli
muovere la parte del corpo incriminata in ogni dove.
Sentiva
la sua saliva per tutto il palmo e la cosa gli fece altamente schifo.
“ In
realtà questo è il negozio di Hyungwon hyung, quindi... ” Disse
tra le risa, quello che stava per diventare rosso di capelli, ma
Kihyun poco si importò di chi fosse il negozio.
“ Comando
comunque io. ” disse con un sorriso poco confortante.
“ Kihyun,
dovresti sul serio fare qualcosa di nuovo, giusto per cambiare. ”
“ Fammi
castano. Castano chiaro. Non rosso, non blu, non verde ma c a s t a n
o c h i a r o. Intesi? ”
“ Intesi
capo! ”
No,
non si erano intesi per niente, poiché una volta uscito di lì Yoo
Kihyun aveva i capelli color bubble-gum e con un taglio che non
avrebbe mai accettato.
Avrebbe
fatto fuori le sopracciglia di Hyungwon non appena possibile, poco ma
sicuro.
Se
ne sarebbe volentieri tornato a casa, se non avesse dovuto fare la
spesa, sapendo che il frigo era più che vuoto, anzi, pensò anche di
ordinare d'asporto ma finì per ricordarsi delle parole di sua madre
sul diventare grassi con i cibi di città per nulla naturali e si
costrinse a darsi una mossa.
La
strada non era affollata, ma le persone che c'erano lo guardavano in
modo curioso e sentiva le guance andargli a fuoco, così decise che
per evitare altre occhiate, sarebbe stato conveniente passare per il
parco, dove le coppiette non l'avrebbero guardato e i cani ignorato,
era una legge: nessuno prestava attenzione a Kihyun, sopratutto se
non voleva essere notato. Basso
com'era, poi.
C'era
qualcosa che era contro di lui, poco ma sicuro, perché non poteva un
cane alto quanto lui saltagli addosso così, dopo neanche otto
passi, non era umanamente possibile.
“ Dago,
ma cosa fai!? ” fu un secondo che la voce leggermente roca si alzò,
attirando l'attenzione di qualche persona che guardò dalla sua
parte.
“ Leva
questo coso
da sopra di me, che schifo. ” La faccia del ragazzo dai capelli,
ora, rosa, sembrava quasi quella di uno che stava per vomitare tutto
quello che aveva mangiato durante la cena di capo d'anno delle scuole
medie.
“ Dago
non è un coso e neppure schifoso! ” Esclamò infantilmente il
corvino che tirò via il Golden Retriever da sopra il ragazzo e
rimase un attimo a guardarlo, senza aiutarlo a rialzarsi.
“ MI
HA INFILATO LA LINGUA IN BOCCA! ”
“ Questo
sì che fa schifo... ” E no, Hoseok non parlava della lingua in
bocca al cane, ma dei capelli di Kihyun.
Il
minore aspettò che l'altro almeno lo aiutasse a rialzarsi ma il
babbeo rimaneva lì a fissarlo, dritto negli occhi color ebano e
Kihyun si alzò da solo roteando gli occhi.
“ Shin
Hoseok, comunque, Dago non è mai così. Mi dispiace. ”
“
Buono a sapersi Shin Hoseok, a me dispiace che tu abbia un cane. ”
“ Io
sono un ragazzo cane. ” E Kihyun stava per correggerlo ma Dago
avanzò verso di lui e il giovane decise che era il momento per lui
di allontanarsi e scappare da quel mostro di cane.
“ Io
devo andare, tieni a bada questo... coso.”
Se
avesse capito quello che voleva dire Hoseok, probabilmente durante il
loro secondo incontro Kihyun non gli avrebbe infilato la lingua in
bocca, proprio no.
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