Anime Salve

di Alixia700
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un malato di cuore ***
Capitolo 2: *** Terzo Intermezzo ***
Capitolo 3: *** La ballata dell'Eroe ***
Capitolo 4: *** Canzone per l'estate ***
Capitolo 5: *** Un blasfemo ***



Capitolo 1
*** Un malato di cuore ***


1. Un malato di cuore

 

 

Da ragazzo spiare i ragazzi giocare
al ritmo balordo del tuo cuore malato
e ti viene la voglia di uscire e provare
che cosa ti manca per correre al prato,
e ti tieni la voglia, e rimani a pensare
come diavolo fanno a riprendere fiato.

 

 

Lo aveva sempre osservato da lontano, fin da bambino.

Mentre tutti gli altri giocavano a rincorrersi o a fare i ninja, lui sedeva all'ombra di un albero con il suo blocco da disegno, lo osservava e disegnava; disegnava tutte quelle avventure che avrebbe desiderato vivere con lui, tutte quelle cose che avrebbe voluto poter fare se solo il suo cuore malato lo avesse permesso.

Ma non poteva, quindi si limitava ad immaginarle.

 

Crescendo la quieta rassegnazione infantile era stata sostituita dalla frustrazione.

Era stufo di farsi narrare la vita dagli occhi, del tempo sprecato nell'osservare gli altri andare avanti, rimanendo l'unico immobile; era stanco di non poter neanche fare le cose più banali, come bere tutto d'un fiato, senza che il suo cuore palpitasse dolorosamente.
Quello poteva essere definito vivere?

Lo aveva osservato silenziosamente per troppo tempo.

 

Non chiese promesse al suo sguardo, non si fece illusioni sul loro futuro.

In quell'estate afosa, fu per la prima volta davvero felice; sdraiati nell'erba, con il profumo dei fiori ad irretire i sensi, con le mani tremanti e sudate tra quelle soffici ciocche nere.
Le lunghe carezze sul suo volto, quello sguardo di dolce desiderio, quelle cosce dischiuse color madreperla.
E il suo cuore stordì per quelle sensazioni nuove, forse troppo sgomento, forse troppo felice.
E fu tra i battiti impazziti, con il cuore in gola, che trovò il coraggio per accostare le sue labbra a quelle dell'altro, in un unico lungo bacio.

E il suo cuore gli restò sulle labbra.

 

Ma che la baciai questo sì lo ricordo
col cuore ormai sulle labbra,
ma che la baciai, per Dio, sì lo ricordo,
e il mio cuore le restò sulle labbra.

 

Un malato di cuore - https://www.youtube.com/watch?v=R4sqEWrn0DY

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Capitolo 2
*** Terzo Intermezzo ***


2. Terzo Intermezzo

 

 

La polvere il sangue le mosche e l'odore
per strada fra i campi la gente che muore
e tu, tu la chiami guerra e non sai che cos'è
e tu, tu la chiami guerra e non ti spieghi il perché.

L'autunno negli occhi l'estate nel cuore
la voglia di dare l'istinto di avere
e tu, tu lo chiami amore e non sai che cos'è
e tu, tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.

 

 

Sotto la tenda da campo il caldo era asfissiante.

Il sudore le appiccicava la divisa addosso, colandole fastidiosamente davanti agli occhi, offuscandole parzialmente la vista.
Si muoveva rapidamente tra i giacigli scomposti e le barelle, cercando di fare una rapida valutazione della situazione di ogni malato; non poteva sprecare tempo, energie e chakra per i casi disperati, non poteva riempire il suo cuore di falsa speranza che immancabilmente sarebbe stata di nuovo distrutta dalle atrocità degli scontri.
Polvere. Sangue. Odore di morte.
L'odore della morte del quale non riusciva più a liberarsi, che continuava a sentire nel naso anche in quelle poche ore di riposo che si concedeva nell'ora più buia della notte, quando si rigirava in un dormiveglia agitato, tormentata dalle immagini di tutti quei corpi feriti, deturpati, menomati da quella guerra, che mai avrebbe pensato di conoscere nella sua giovane vita.
Ed in mezzo a tutta la rabbia, la disperazione e la paura, quel sentimento nuovo, a darle rinnovata forza per andare avanti.

L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore.
Animata dalla volontà che tutto finisse per il meglio, così da ricostruirsi un futuro con lui, per lui.

 

Sotto la tenda da campo il caldo è asfissiante.

Ma le sue labbra sono fresche, non le avrebbe mai immaginate così morbide osservandole attraverso la mascherina che sempre porta.
Lo saluta, prima di rimboccarsi le maniche e rimettersi al lavoro. I suoi pazienti hanno bisogno di lei.
Ma quel bacio di Kakashi non è un addio, ma un arrivederci.
Perché quando tutto questo sarà finito, e un altro autunno sarà trascorso, avranno un villaggio da ricostruire insieme, e un sentimento nuovo da coltivare.

 

Terzo Intermezzo - https://www.youtube.com/watch?v=BrobOevFczY

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Capitolo 3
*** La ballata dell'Eroe ***


3. La ballata dell'Eroe

 

 

Era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle

e quando gli dissero di andare avanti
troppo lontano si spinse a cercare la verità
ora che è morto la patria si gloria
d'un altro eroe alla memoria

ma lei che lo amava aspettava il ritorno
d'un soldato vivo, d'un eroe morto che ne farà
se accanto nel letto le è rimasta la gloria
d'una medaglia alla memoria.

 

 

Al suo funerale era presente tutto il villaggio, ad onorare la sua vita, il suo coraggio.
Il coraggio di un eroe.

Quello le continuavano a ripetere tutti porgendole le loro sentite condoglianze.
Quanto Asuma fosse stato un uomo d'onore, quanto avesse lottato fino alla fine per proteggere il suo sogno, quanto nessuno di loro e dei loro figli avrebbe mai dimenticato il suo ultimo glorioso gesto.
Le dispensavano elogi e carezze rassicuranti in egual misura, per poi tornare alle loro vite un poco rassicurati dal fatto che la tragedia non fosse andata ad intaccare la loro stabilità, i loro cari.
Perché è quanto mai umano vivere la tragedia altrui con un egoistico senso di sollievo.


Ma cosa se ne sarebbe fatta lei della riconoscenza di quegli sconosciuti?

Un eroe morto l'avrebbe potuta stringere tra le braccia, le avrebbe potuto scaldare il letto nelle sere in cui la solitudine sarebbe stata troppo grande da sopportare?
Una lapide onoraria avrebbe potuto amarla, o gioire dei traguardi di loro figlio?
Lei avrebbe preferito dimenticare la gloriosa fine dell'eroe, e accogliere con palpitante attesa il ritorno del codardo.
Perché avrebbe accettato qualunque prezzo, anche il disonore e la diserzione, per saperlo vivo.
Ma tutto quello che le rimaneva ormai era una medaglia alla memoria, e il loro bambino.
Quel bambino che ancora doveva nascere, che sperava avesse i suoi occhi, che un giorno forse avrebbe compreso l'ultimo gesto del padre.
Che aveva scelto di morire, per lui, per loro, per proteggerli.

Asuma non lo avrebbe mai definito la sua scelta eroica.

Ma una scelta d'amore.

 

La ballata dell'eroe - https://www.youtube.com/watch?v=UDm_x_7xT3M

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Capitolo 4
*** Canzone per l'estate ***


4. Canzone per l'estate

 

Con tua moglie che lavava i piatti in cucina e non capiva
con tua figlia che provava il suo vestito nuovo e sorrideva
con la radio che ronzava
per il mondo cose strane
e il respiro del tuo cane che dormiva.

Coi tuoi santi sempre pronti a benedire i tuoi sforzi per il pane
con il tuo bambino biondo a cui hai donato una pistola per Natale
che sembra vera,
con il letto in cui tua moglie
non ti ha mai saputo dare
e gli occhiali che tra un po’ dovrai cambiare.

Com’è che non riesci più a volare

 

 

Ha ottenuto tutto quello a cui un qualsiasi uomo aspiri nella vita.
Una splendida moglie, dolce e comprensiva, ancora bella, nonostante il trascorrere degli anni abbia segnato il suo volto di sottili rughe.
Una grande casa, così diversa dal piccolo monolocale della sua gioventù, dotata di tutti i comfort ed elettrodomestici di ultima generazione.
Il lavoro a cui ha sempre ambito, sindaco della sua città, amato e stimato da tutti.
Dei figli, che gli corrono incontro ad abbracciarlo dopo una lunga giornata in ufficio, regalandogli il loro affetto gratuitamente, come solo i bambini sanno fare.

E allora perché, nonostante abbia tutto quello che chiunque desideri avere, non è felice?

Perché ha ottenuto tutto quello a cui un qualsiasi uomo aspiri nella vita.

Qualunque uomo tranne lui.

Si è chiuso in una vita borghese, cristallizzato in una realtà che non sente sua.
Una quotidianità che ha castrato i suoi desideri, incatenato i suoi sogni, che gli ha tarpato le ali.
Con una moglie che nel loro letto non gli ha mai saputo dare.
Con una casa grande, ma fredda, che non lo ha mai saputo accogliere.
Con un lavoro importante, in cui voleva cambiare le cose, che lo ha reso solo più distante dalla sua gente, seppellendolo nei meandri della burocrazia.
Con dei figli viziati da quella esistenza, che non sanno cosa siano i sacrifici o la gratitudine.
Con l'assenza bruciante di quegli occhi neri, di quelle labbra ardenti e quelle mani calde, di quell'amore immaturo, così difficile da riconoscere come tale, dal quale è scappato così facilmente, in cambio di una vita preconfezionata.


Quando ha rinunciato a lui, ha rinunciato a se stesso.

Com'è che da quando Sasuke se ne è andato, non riesci più a volare?

 

Canzone per l'estate - https://www.youtube.com/watch?v=R8JdsQDuorQ

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Capitolo 5
*** Un blasfemo ***


5. Un blasfemo

 

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'è il bene e c'è il male.

 

 

Fare lo scrittore era sempre stata l'unica cosa importante per lui.


Non si reputava un poeta o un profeta; era una persona semplice che scriveva di persone comuni.
Trattava di vita vera, nel bene e nel male.
Parlava di verità, comode e scomode.
Ma forse se si fosse limitato a scrivere del giardino incantato, come tutti, si sarebbe salvato.

Nella sua ricerca di verità e conoscenza si era spinto troppo oltre, andando a calpestare i piedi delle persone sbagliate.
Era uscito dagli schemi di pensiero imposti dal sistema.
E quando videro che allungava le dita per andare a cogliere quella mela proibita, per paura che ormai non riconoscesse padroni, e che con le sue parole potesse gonfiare il malcontento generale ed infiammare le folle, lo fermarono nell'unico modo che conoscevano.
Con la morte.
Perché il fine del ''bene superiore'' giustifica sempre i mezzi.

Lo arrestarono per le donne ed il vino, non avevano infatti leggi per punire un blasfemo.
Non potendo eliminarlo con pubblica esecuzione, a causa di un'epoca e di una legislazione troppo liberali, preferirono farlo in maniera subdola, non sporcandosi direttamente le mani.
Non lo uccise il sistema, ma due guardie bigotte.


Gli cercarono l'anima a forza di botte.

 

 

E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato.

 

 

 

Un blasfemo - https://www.youtube.com/watch?v=Qu3SX1gVX7M

 


Note Finali
Quando l'ispirazione colpisce lo fa con potenza, e non riesco a fare a meno di prendere quelle idee confuse e dargli una forma che renda loro giustizia.
Quindi perdonate questa raccolta pubblicata in tre giorni, mettendo un attimo da parte altri scritti, ma ne avevo bisogno.
De André e la sua musica mi accompagnano dai miei primi ricordi, uno dei più bei regali dei miei genitori, ma ci ho messo anni per iniziare ad intravedere davvero quali pensieri si celassero dietro le sue ballate. 
Spero che grazie a queste poche parole abbiate potuto assaporare anche voi un pò della sua poesia.
Voglio ringraziare immensamente SuperSara e Blair, perché con le loro bellissime parole mi hanno davvero resa orgogliosa di questo componimento <3

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