L'eredità del lupo

di supersara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L’eredità del lupo



PROLOGO


 
Izayoi non riusciva a far altro che guardarlo, completamente basita. Se non lo avesse visto con i suoi occhi non ci avrebbe mai creduto.
Il grande lupo dal manto argentato era concentrato su di lei, era incredibile come la figura di un animale potesse avere un’espressione di quel tipo, un’intelligenza così… umana.
Quando aveva conosciuto Inu No Taisho si era resa conto subito che fosse diverso da qualsiasi altra persona. Non aveva mai saputo dargli un’età, nonostante sembrasse giovane, era come se si portasse dietro l’eternità stessa.
Non le aveva mai raccontato niente di lui, chi fosse, da dove venisse, cosa facesse…
Era apparso nella sua vita come uno spirito evanescente, a tratti spariva, a tratti tornava, senza mai farmarsi. Per anni era andata così fra loro, finché non si erano baciati la prima volta. Da allora la sua presenza era stata costante.
Era cresciuto lentamente il loro amore, nonostante l’alone di mistero che circondava quell’uomo. Izayoi non aveva mai fatto troppe domande, del resto se lui non le parlava ci doveva essere un motivo, e lei non era una persona curiosa: le bastava la sincerità del sentimento che li legava.
Poi un giorno Inu No Taisho era sparito. Semplicemente non si era presentato nel luogo in cui si incontravano sempre, lasciandola sola davanti all’entrata della loro biblioteca preferita.
Izayoi lo aveva aspettato, era rimasta ferma per ore ad attenderlo, persino quando si era fatto buio non se n’era andata.
Alla fine arrivò, correndo verso di lei, abbracciandola con impeto, chiedendole perdono.
Quella stessa notte l’aveva portata nel bosco e lì, davanti ai suoi occhi, aveva assunto la forma di un grande lupo dagli occhi dorati, rivelandole così il segreto per cui aveva provato ad abbandonarla.
-Se non vorrai più vedermi- le aveva detto con la voce deformata dalle corde vocali del lupo, che appariva più profonda e selvaggia -lo capirò.-
La ragazza si strinse nel cappotto per sfuggire al freddo pungente dell’inverno, i lunghi capelli neri volteggiavano seguendo il vento. Non aveva paura, non desiderava fuggire.
Tentò più volte di aprire la bocca per dire qualcosa, ma le parole le morirono in gola. Alla fine si avvicinò titubante all’enorme lupo, e con mano tremante andò a sfiorargli il muso, affondando poi nel morbido pelo.
Inu No Taisho non si mosse, continuò a studiarla con occhi preoccupati, finché non la vide abbandonare ogni inibizione e gettare le braccia al suo collo, stingendolo, affondando la testa nel manto argentato.
-Non potrei mai vivere senza di te! Ti amo!- Gli assicurò.
-E non hai paura?- Le chiese lui senza preoccuparsi di rendere la voce meno animalesca, voleva metterla alla prova.
Izayoi scosse il capo senza fare una piega.
-Tu non mi faresti mai del male, perciò ti prego… non lasciarmi mai!-
Il lupo le poggiò la testa sulla sua spalla e si spinse su di lei, facendola cadere a terra supina. La donna lo lasciò fare, osservandolo mentre riassumeva la forma umana su di lei, restando completamente nudo nonostante il freddo invernale.
Inu No Taisho la baciò con dolcezza e passione, come non aveva mai fatto prima! Adesso con lei condivideva il suo segreto. Da quel momento quella donna era la sua compagna.
Quella fu la prima volta che fecero l’amore…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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SSS (SuperSaraSpace): Non avrei mai detto che sarei tornata con una long decent… ehm… con una long XD sul fandom di Inuyasha *^* mi commuovo! Devo cogliere l’occasione per ringraziare il gruppo Facebook “Takahashi Fanfiction Italia”, se non fosse stato per tutti i suoi membri, probabilmente non sarei neanche mai tornata XD tra l’altro vi invito a iscrivervi: https://www.facebook.com/groups/1567702553527078/?fref=ts
Detto questo, la storia non sarà molto lunga, o perlomeno non lo saranno il capitoli, credo che aggiornerò mensilmente XD o almeno ci proverò! Chi ha visto Wolf Children avrà notato delle analogie, infatti questa storia è ispirata proprio a questo film ;)
E niente, vi ringrazio per aver letto fin qui :* che la forza sia con voi!


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


L’eredità del lupo



CAPITOLO 1




 
 


Il cucciolo camminava silenziosamente, aggirando la preda per riuscire a coglierla di sorpresa. Era una grossa lepre, troppo veloce per un cucciolo come lui, ma se fosse riuscito a raggiungerla prima che prendesse velocità, sarebbe stato facile prenderla.
Si abbassò, quasi strisciando fra l’erba alta. La caccia gli dava un’adrenalina incredibile, adorava quella sensazione.
Improvvisamente si distrasse. Alzò le orecchie voltandosi di scatto e annusò l’aria. C’era un altro animale che aveva catturato la sua attenzione.
-No- sentì la voce imperativa di suo padre, ma non gli diede ascolto e scattò all’inseguimento.
Era una volpe adulta, preda non alla sua portata, eppure voleva provarci a tutti i costi, era più forte di lui.
Quando la vide accovacciata dietro un tronco, gli saltò addosso preso dall’eccitazione. La volpe non si preoccupò di scappare, anzi, afferrò al volo la zampa del cucciolo e lo morse forte, facendolo cadere a terra di schiena.
Il cucciolo iniziò a guaire per il dolore e lo spavento. Non si aspettava che una volpe potesse essere così forte rispetto a lui. Chiuse gli occhi continuando ad emettere versi pietosi quando vide l’animale cercare di avventarsi su di lui. Proprio a quel punto un grosso lupo dal manto argentato si precipitò dietro di loro, e con una zampata sbalzò via la volpe, che fuggì a gambe levate senza osare guardarsi indietro.
Il lupo, che altri non era che Inu No Taisho, assunse forma umana e si mise a esaminare il cucciolo.
-Su, su, non è nulla- gli disse dopo essersi assicurato che il suo fosse solo un graffio.
Il cucciolo continuava a guaire mentre si stringeva sempre di più a lui, che intanto aveva recuperato i suoi vestiti e si stava ricomponendo.
-Ora calmati e torna umano- la voce era profonda e perentoria.
Il piccolo lupo sembrò concentrarsi. Aveva smesso di piangere, ma non sembrava riuscire a fare quanto gli fosse stato detto.
Inu Non Taisho sospirò.
-Ti avevo detto di non attaccarlo, Inuyasha. I carnivori non sono ancora alla tua portata- lo rimproverò senza infierire troppo, poi lo prese fra le braccia e disse: -Non preoccuparti, riuscirai a tornare umano più tardi, ora andiamo a casa-
Il cucciolo poggiò la testa sulla spalla del padre e sembrò finalmente calmarsi. No, non avrebbe più attaccato un carnivoro senza autorizzazione.
Pochi minuti dopo, Inuyasha era seduto sul tavolo della cucina, di nuovo nella sua forma umana. Una lacrima ribelle gli scendeva dall’occhio destro, mentre il padre gli passava del cotone imbevuto di acqua ossigenata sulla ferita che aveva alla mano.
-Quando sarò grande mi vendicherò di quella volpe- disse emettendo un piccolo ringhio che faceva più tenerezza che paura.
Inu No Taisho sorrise.
-Ricorda che sei stato tu il primo ad attaccare, la volpe non ti avrebbe mai toccato altrimenti-
-Si ma-
-Ascolta bene Inuyasha: non si caccia mai un nemico più forte. Mai!-
Il piccolo abbassò la testa sconsolato.
-Va bene- disse.
In quel momento Izayoi varcò la porta di casa, aveva fra le mani una busta della spesa da cui spuntavano delle verdure.
-Cos’è successo stavolta?- chiese quando vide il suo compagno che disinfettava la mano del piccolo.
-Papà ha sconfitto una volpe enorme!- raccontò con enfasi Inuyasha -Mi ha salvato la vita!-
Izayoi posò la spesa e si avvicinò al bambino per vedere la ferita.
-Faccio io- disse a Inu No Taisho mentre gli prendeva il cotone dalle mani -Di nuovo a caccia?-
-Sì!- Rispose Inuyasha tutto contento.
Izayoi gli mise un cerotto sulla ferita e lo prese in braccio per metterlo a terra.
-Tesoro, mi andresti a prendere la borsa in macchina?- chiese al figlio, che senza neanche rispondere si precipitò fuori per eseguire la commissione.
La donna guardò il compagno seriamente. Non sembrava affatto felice.
-Non puoi proprio evitare di fargli fare queste cose? È pericoloso! Potrebbero esserci dei cacciatori nei boschi!-
Inu No Taisho rise sedendosi al tavolo.
-Non ci sono mai stati cacciatori in questi boschi! E poi sentirei il loro odore senza problemi, a meno che non ci siano corsi d’acqua a coprirli-
-Lo ha morso una volpe? E se avesse avuto la rabbia?-
-No, la volpe era sanissima!-
-Ok, ma è pericoloso. Inuyasha non sa trasformarsi a comando come te e nella maggior parte dei casi le orecchie o la coda si vedono anche quando è umano, io-
-Tesoro- la interruppe Inu No Taisho -Devi stare tranquilla, non gli succederà nulla perché io sarò sempre con lui. Noi siamo lupi, abbiamo bisogno di queste cose. Fidati di me-
Izayoi sospirò. Era difficile da accettare per lei, anche se lo aveva messo in conto quando aveva deciso di continuare a stare al fianco di Inu No Taisho, non aveva mai pensato che se avessero avuto un figlio non sarebbe stato come tutti gli altri bambini.
Inuyasha era nato a casa, andare in ospedale sarebbe stato troppo rischioso. Pur essendo nato in forma umana, aveva iniziato da subito a prendere l’aspetto di un lupo, interamente o in parte. Era molto più a suo agio quando era un lupo, si divertiva a rotolarsi nelle pozzanghere, a giocare sotto la pioggia e a combattere contro suo padre. Per Izayoi era spaventoso anche vederlo fra le grosse fauci di Inu No Taisho, ma in cuor suo sapeva che Inuyasha fosse completamente al sicuro con lui. Probabilmente era così contraria a quel loro lato così selvaggio perché non lo capiva e non ne faceva parte, anche se in fondo avrebbe voluto.
Inu No Taisho le fece segno di sedersi sulle sue gambe, e lei lo accontentò, lasciandosi abbracciare e rassicurare da lui.
-È ancora un cucciolo, ma molto presto saprà trasformarsi completamente, stai tranquilla-
La donna annuì. Lo sperava sinceramente con tutte le sue forze. Dopo che era rimasta incinta si erano trasferiti in quella casetta in mezzo al bosco, da cui si poteva uscire solo dopo una ventina di minuti di macchina, per ritrovarsi in un paesino di campagna, piccolo e con poche persone. Era l’ideale per far crescere Inuyasha, che ormai aveva quasi sei anni. Era un bambino intelligente, molto forte e spesso troppo impulsivo. Izayoi avrebbe tanto voluto vederlo giocare con altri bambini o frequentare la scuola, ma Inuyasha si trasformava in lupo anche senza volerlo, soprattutto se esposto a forti emozioni.
-Voglio che sia felice- disse al compagno. Aveva paura che Inuyasha non avrebbe mai potuto condurre una vita normale.
-Lo è, e le cose andranno sempre meglio, te lo prometto-
Izayoi sorrise, tornando ad essere più tranquilla.
-Lo spero davvero.-


 
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SSS (SuperSaraSpace): Ragazzi chiedo infinitamente perdono per essere sparita XD ho intenzione di continuare questa ff e di concluderla! Come sempre capitoli brevi e (spero da ora in poi XD) veloci! Questa storia era nata per andare a parare da tutt'altra parte, ma credo che la farò diventare un bell'intruglio di fluff perché mi serve! Grazie a chi ancora mi segue e in generale a chi ha letto <3 un grazie speciale a Mei91 che mi sostiene e mi aiuta con le idee!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


L’eredità del lupo



CAPITOLO 2

 
Inuyasha prese la rincorsa e si catapultò verso la palla, dandole un calcio che la fece schizzare via.
Sorrise fiero di quel tiro e assunse la sua forma di lupo, correndo all’inseguimento della palla. Non era un gioco divertente, ma quel giorno era solo, perché suo padre era andato in città a fare chissà cosa, e sua madre se ne stava in casa a dedicarsi alle pulizie.
Il piccolo lupo si avventò sulla palla, bucandola con le zanne. Ringhiò contrariato, tornando ad assumere forma umana, tranne che per le orecchie. Le toccò, come se volesse verificare se fossero umane o meno.
-Ma perché non ci riesco?- si chiese ringhiando leggermente. Era riuscito a farle diventare umane due o tre volte al massimo. Erano la parte di lui più difficile da camuffare. Persino con la coda riusciva ad andare meglio, ma le orecchie proprio non volvano saperne di sparire.
La palla ormai era andata, come la maggior parte dei giochi che gli venivano regalati. Inuyasha si rimise addosso i pantaloni della tuta, persi durante la trasformazione, e si accovacciò a terra, abbracciandosi le ginocchia al petto.
Vicino a lui c’era un piccolo fiumiciattolo d’acqua fredda e limpida. Era abbastanza lontano dalla casetta nel bosco, ma fino lì aveva il permesso di andare. Oltre il fiume invece gli era stato vietato. Suo padre poteva distinguere il suo odore a grandi distanze, ma al di là di un corso d’acqua non era possibile, quindi non poteva andarci, anche se il suo spirito libero e avventuroso di cucciolo avrebbe voluto.
Quel giorno in particolare si annoiava molto, e suo padre non sarebbe tornato prima di cena. Prese la palla sgonfia fra le mani e la lanciò dall’altra parte del fiume, poi corse verso alcuni sassi che fuoriuscivano dalla superficie dell’acqua e li utilizzò per attraversare.
Iniziò ad annusare tutto, felice che ci fossero odori diversi: piante, animali e persino uomini. Si tirò su il cappuccio della felpa per coprire le orecchie e mise le mani in tasca, per evitare che qualcuno potesse vedere i suoi artigli. Non aveva portato con sé le scarpe, ma poco importava.
Seguì l’odore degli uomini perché voleva osservarli. Con suo padre si divertiva a farlo, erano molto più interessanti degli animali, anche perché Inuyasha non si era mai potuto relazionare con persone diverse dai suoi genitori, quindi era curioso.
Nascondendosi silenziosamente di cespuglio in cespuglio li raggiunse e la sorpresa per lui fu grande. Non si trattava di uomini come cacciatori o taglialegna: erano dei bambini, cuccioli più o meno come lui. Inuyasha non ne aveva mai visti, restò affascinato da loro in un primo momento, poi si accorse che stessero litigando.
-No! Cattivi! Lasciatemi stare!- una bambina era con le spalle contro un grosso albero e sembrava in seria difficoltà, mentre altri quattro ragazzini l’avevano accerchiata, e uno di loro le puntava addosso un bastone su cui era arrotolato un piccolo serpente. Non era una specie velenosa, Inuyasha lo sapeva bene, era totalmente innocuo, ma la bambina sembrava non esserne al corrente per quanto piangesse.
Gli atri bambini ridevano a crepapelle mentre le avvicinavano il serpente al volto.
-Aiuto! Per favore!- piangeva la piccola.
Inuyasha era combattuto. Voleva aiutarla perché gli faceva pena, ma d’altra parte sapeva che non doveva intromettersi nelle faccende degli altri uomini. Non doveva essere visto perché avrebbero potuto scoprire il suo segreto. La ragazzina intanto continuava a urlare disperata, e lui non riusciva ad essere indifferente a quelle grida. Si decise a intervenire trasformandosi in lupo.
Perse i pantaloni già al primo balzo per raggiungere il gruppo, ma la felpa gli rimase addosso. Quando si frappose fra i quattro bulletti e la bambina, lo scambiarono per un cane.
-Vattene via bestiaccia!- ordinò quello con il bastone fra le mani.
Inuyasha scattò in avanti e gli morse il polso, facendogli mollare la presa. Mentre il ragazzino gridava impaurito il serpente scappava, probabilmente felice di essersi liberato da quella situazione.
Inuyasha lasciò il ragazzino e si avventò sulla gamba di un altro, mordendo anche lui. I piccoli canini da latte erano estremamente appuntiti, infitti penetrarono la carne senza problemi, facendo sanguinare i ragazzini malcapitati, anche se non si trattava di ferite gravi o profende.
I bulletti fuggirono fra le grida, per ultimo quello che aveva ancora Inuyasha attaccato alla gamba, che riuscì a correre via solo dopo che il piccolo lupo decise di risparmiarlo.
Inuyasha li guardò allontanarsi mentre ringhiava, e smise solo quando non li vide più. Si voltò verso la bambina, che lo guardava stupita, ancora con le lacrime agli occhi. Si avvicinò a lei con fare amichevole, voleva vedere come stesse, ma non poteva tornare umano, altrimenti lo avrebbe scoperto.
-Grazie, piccolo- disse la bimba, sembrava fidarsi di lui.
Inuyasha fu sollevato di vedere che non fosse ferita, e si sedette a terra.
La ragazzina allungò la mano verso di lui, voleva accarezzarlo, ma Inuyasha capì male: pensava che gli stesse dando la mano per ringraziarlo, da pari a pari, perciò alzò la zampa e gliela porse. La piccola sorrise entusiasta per quel gesto.
-Ma sei bellissimo!- disse sincera.
Inuyasha sarebbe arrossito in un’altra occasione. Non si aspettava certo di sentirsi dire una cosa del genere da una bambina.
-Dov’è la tua mamma?- quello fu troppo per il piccolo lupo, che non riuscendo a trattenersi rispose.
-Potrei farti la stessa domanda!-
La bimba lanciò un grido e si strinse contro l’albero, e a quel punto anche Inuyasha si spaventò e uggiolò.
-Ma tu parli!- fece la bambina riprendendosi per prima dallo spavento.
-No!- Rispose Inuyasha -I lupi non parlano!-
-Ma lo stai facendo!- gli fece notare lei assottigliando lo sguardo.
Il cucciolo capì solo in quel momento di essere nei guai. Assunse la sua forma umana in un ringhio, ma sia la coda che le orecchie restarono quelle di un lupo. La bambina lo guardava esterrefatta. Per fortuna che la felpa era abbastanza lunga da coprirlo più o meno tutto, ma Inuyasha recuperò immediatamente i suoi pantaloni.
-E va bene, hai scoperto il mio segreto- le disse dandole le spalle -Per questo ora non posso lasciarti andare-
La bambina, per nulla spaventata, lo aveva raggiunto. Era poco più alta di lui, ma dovevano avere la stessa età.
-Io mi chiamo Kagome!- gli disse.
Lui le prese la mano e la trascinò con sé verso il fiume.
-Io sono Inuyasha-
Quando furono in riva al fiume da cui era venuto il piccolo lupo, si sedettero e parlarono a lungo. Kagome era una gran curiosa: gli chiese se ci fossero altri lupi, come facesse a trasformarsi, se fosse doloroso e via dicendo. Inuyasha non rispondeva a tutte le sue domande, anche perché era più interessato a fargliene altre sui bambini che l’avevano attaccata, su come fosse la città, ecc.
Kagome non aveva mai visto un lupo mannaro e Inuyasha non aveva mai parlato con un altro bambino o bambina, quindi entrambi volevano sapere molto l’uno dall’altra.
-Quindi ora mi hai rapito?- chiese Kagome per nulla preoccupata.
-Sì- rispose schietto Inuyasha -Ora che sai il mio segreto non ti posso lasciare andare!-
La bambina lo guardò intensamente negli occhi, gli piaceva tanto come era fatto Inuyasha.
-Ok- gli disse. Trovava giusto il fatto che lui la rapisse -Posso toccarti le orecchie?-
Il piccolo non capiva molto bene quella strana richiesta, ma finì con l’accettare.
Il tempo passò molto velocemente. I due bambini erano passati dalla conversazione, al gioco, e ora giravano avanti e indietro vicino al fiume. Inuyasha le stava spiegando di come si sarebbero costruiti una capanna su un albero per poterci vivere al sicuro, senza che nessuno li trovasse. Kagome si era fatta prendere dalla situazione, anche se non comprendeva fino in fondo il fatto che Inuyasha volesse a tutti i costi che nessuno li trovasse.
-Mi verranno a cercare quando capiranno che sono stata rapita, ci sarà la polizia!- gli disse preoccupata -Ci dobbiamo mimetizzare bene fra gli alberi!-
Inuyasha annuì dicendo: -Copriremo il legno con delle foglie!-
Entrambi erano entusiasti di quel tempo che stavano trascorrendo insieme. Kagome era contenta di aver trovato un amico così fantastico, mentre a Inuyasha non sembrava vero di poter giocare in quel modo con qualcuno. Con suo padre si divertiva, certo, ma Kagome era un’altra cosa.
Erano tutti e due stanchi ed esausti quando si accorsero che il sole ormai stava tramontando. Inuyasha pensò che suo padre sarebbe tornato a momenti e che probabilmente sua madre lo stesse cercando.
-Senti, io ora devo tornare a casa- disse a Kagome.
La bambina lo guardò un po’ imbronciata.
-Ma non mi avevi rapita?-
-Sì, è vero- rispose il piccolo lupo -Ma non dovrei essere qui, mio padre e mia madre si arrabbierebbero molto se lo sapessero-
Kagome in un primo momento pensò di proporgli di portarla a casa con lui, ma poi immaginò che i genitori di Inuyasha dovessero essere dei lupi grossi e spaventosi, e lasciò perdere.
-Ovviamente non dire a nessuno di me, mi raccomando!- le disse Inuyasha.
Kagome alzò la mano destra verso di lui e gli porse il mignolo. Il bambino non conosceva quel gesto, ma la imitò e si ritrovarono a stringersi i mignoli intrecciati fra loro.
-Te lo prometto!- disse solennemente Kagome -Ci rivediamo qui domani?-
Inuyasha sapeva che sarebbe stato difficile attraversare il fiume con suo padre a casa, ma voleva rivedere Kagome, quindi le disse di sì.
Si separarono con la promessa di rivedersi il giorno successivo.



 
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SSS (SuperSaraSpace): Eccomi qua come promesso XD strano ma vero! Spero che questo capitolo, leggermente più lungo vi sia piaciuto! Intanto grazie a chi segue questa storia <3 Spero vi stia piacendo! Un bacio!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


L’eredità del lupo



CAPITOLO 3


Inuyasha prese il pranzo al sacco che gli aveva preparato la mamma e corse verso l’uscita.
-Io vado, ciao!- salutò sbrigativo.
Inu No Taisho abbassò il giornale appena in tempo per vedere la porta chiudersi dietro la schiena del figlio.
-Stavolta cerca di non bagnarti!- gridò Izayoi avvicinandosi alla finestra -Inizia a far freddo!- Inuyasha era già sparito all’orizzonte.
-C’è da dire che è diventato velocissimo- commentò il padre tornando a leggere con tranquillità.
-Sono preoccupata per lui. Prima non era mai sparito per giornate intere, ti stava sempre intorno!- per quanto si sforzasse di stare tranquilla, Izayoi non riusciva ad accettare del tutto che Inuyasha passasse tanto tempo da solo nei boschi. I lupi alla sua età erano praticamente quasi adulti, ma in termini umani si trattava solo di un bambino di sette anni.
-Non preoccuparti. Prima o poi tutti i lupi hanno bisogno di un po’ di solitudine. Deve poter esplorare e girare da solo- la rassicurò il suo compagno.
Izayoi abbassò lo sguardo. C’era qualcosa di strano, aveva la sensazione che Inuyasha stesse combinando qualcosa.
-Tesoro, dico sul serio, non c’è da preoccuparsi. Resta sempre vicino al fiume- Inu No Taisho si toccò il naso -Lo sento benissimo, è al sicuro-
La donna sospirò.
-Sarà come dici tu, eppure… penso che dovresti seguirlo per assicurarti che vada tutto bene-
Il lupo sorrise intenerito.
-Sei troppo apprensiva- fece alzandosi in piedi -Darò un’occhiata per farti stare tranquilla-.
 
Inuyasha aveva finalmente raggiunto la riva del fiume.
-Kagome!- gridò restando qualche secondo in attesa.
-Inuyasha!- rispose la bambina che apparve da dietro gli alberi.
Il piccolo lupo accennò un sorriso furbo. Si tolse la felpa e la appese a un albero, come faceva sempre, poi si affrettò a passare dall’altra parte della riva.
Inu No Taisho lo aveva seguito mantenendosi sempre contro vento, in modo che il figlio non si accorgesse della sua presenza. Era esterrefatto per quello che stava vedendo: Izayoi aveva ragione, Inuyasha stava davvero combinando qualcosa, e anche qualcosa di pericoloso.
“Piccola canaglia” pensò guardando la felpa lasciata sulla riva per ingannare il suo naso.
-Allora, sei pronto?-
-Lo sono!- annuì Inuyasha.
-Bene- disse Kagome prendendolo per mano -Allora andiamo!- ed entrambi si addentrarono nella foresta.
“Deve conoscerla” dedusse Inu No Taisho. Decise di seguirli ancora per un po’.
I due bambini avevano già passato diversi giorni insieme. Kagome aveva mantenuto la sua promessa: nessuno sapeva di Inuyasha. Giocando insieme avevano imparato a conoscersi meglio, e anche se non si erano incontrati da molto, erano divenuti subito inseparabili. Kagome gli aveva raccontato tutto della città, della scuola, delle persone. Inuyasha invece le aveva insegnato molto sulla foresta, sugli animali e le piante che la popolavano: sapeva dove trovare i nidi degli uccelli, dove vedere i cuccioli di tasso o di volpe, quali funghi si potevano mangiare o quali foglie mettere sulle ferite.
Un giorno però, Kagome gli aveva parlato dei suoi amici, e di come le sarebbe piaciuto farglieli conoscere. Inuyasha sapeva che avrebbe dovuto dirle di no, che per lui era già tanto vedere Kagome, ma voleva avere altri amici anche lui, e aveva finito con l’acconsentire.
Il piano era semplice: si sarebbe trasformato completamente in un essere umano e sarebbero usciti dalla foresta per andare al parco, dove gli altri amici di Kagome avevano appuntamento. Ovviamente la vera identità di Inuyasha sarebbe rimasta un segreto. I due bambini erano entusiasti di quel progetto, ed erano pienamente convinti del fatto che Inuyasha non potesse restare nascosto nella foresta per sempre.
Non ci misero molto a raggiungere l’uscita della foresta, che dava su una strada abbastanza trafficata, dopo la quale si trovavano le prime case e un bar parecchio frequentato. Inuyasha si fece rigido quando vide le macchine sfrecciare veloci lungo la strada: molti animali purtroppo avevano perso la vita venendo investiti, lo sapeva bene. Kagome, quasi intuendo i suoi pensieri, gli strinse di più la mano.
-Basta guardare a destra e sinistra prima di attraversare. I sono molto brava!-
Inuyasha annuì. Era agitato, ma con Kagome al suo fianco sentiva di poter fare qualsiasi cosa.
-Andiamo!- disse la bambina facendosi avanti.
Inuyasha restò fermo sul posto, trattenendo anche Kagome. Non era riuscito a trattenersi, e per l’agitazione gli erano spuntate le orecchie.
Inu No Taisho li stava osservando con attenzione. Per un attimo aveva sperato che Inuyasha riuscisse a restare completamente umano, ma era ovvio che fosse troppo presto, e soprattutto il rischio che si trasformasse davanti ad altri era troppo alto.
-Dai, fai sparire le orecchie!- lo incoraggiò la bambina.
Inuyasha si concentrò al massimo e riuscì ad assumere di nuovo un aspetto completamente umano. I suoi capelli d’argento e i suoi occhi dorati restavano, ma potevano benissimo essere scambiati per tratti molto particolari.
Kagome sorrise entusiasta, mentre Inuyasha iniziava a credere che suo padre e sua madre gli avessero fatto un dispetto a fargli credere di non poter stare in mezzo alla gente.
-Forza- lo incoraggiò l’amichetta senza lasciare la sua mano, ma proprio quando Inuyasha si era deciso a fare il primo passo, una folata di vento gli consentì di fiutare un odore che lo fece gemere.
Fece un passo indietro lasciando andare la mano di Kagome, e le sue orecchie tornarono ad avere un aspetto ferino.
-Inuyasha, che c’è?- domandò. In quel momento gli era spuntata anche la coda.
Lui guardava fisso dall’altra parte della carreggiata, e Kagome se ne accorse. C’era un uomo che aveva i capelli e gli occhi dello stesso colore di Inuyasha, che stava attraversando la strada, dirigendosi verso di loro.
Inuyasha assunse completamente l’aspetto di un lupo e si accucciò a terra inerme.
-Alzati, dobbiamo andare via!- cercò di convincerlo Kagome. Temeva che quell’uomo lo avesse visto mentre si trasformava.
Inuyasha uggiolava penosamente, al che la bambina si mise davanti a lui, e guardò con aria di sfida l’uomo che li aveva appena raggiunti. I loro sguardi si incrociarono per qualche secondo. Kagome aveva paura, ma non aveva intenzione di indietreggiare.
-Le… le serve qualcosa?- trovò finalmente il coraggio di chiedere.
L’uomo, dapprima serissimo, sembrò ammorbidirsi.
-Mi serve quel cucciolo- le disse semplicemente.
-Questo cucciolo è mio!- rispose prontamente Kagome.
-Uhm- l’uomo non riuscì a trattenere un sorriso, ma si ricompose immediatamente -Temo che invece sia mio. Vero, Inuyasha?-
La bambina sgranò gli occhi incredula.
-Immagino che tu non riesca a tornate umano- continuò Inu No Taisho.
Kagome non aveva la certezza che fosse il padre di Inuyasha, ma a quel punto lo sospettava fortemente.
Il cucciolo continuava a piagnucolare inerme.
Kagome si fece da parte quando vide l’uomo avvicinarsi di più. Inuyasha era come paralizzato, infatti si lasciò prendere in braccio senza opporsi.
-Signore- disse Kagome, non senza un certo timore -Tornerà come prima?-
Inu No Taisho la guardò fisso per qualche secondo, poi disse: -Vai a casa piccola- e si addentrò di nuovo nella foresta con Inuyasha.






 
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SSS (SuperSaraSpace): Ciao! Grazie per aver letto! Spero che la storia vi stia piacendo! Sto cercando di essere più veloce possibile, anche perché vorrei vederla finita quanto prima XD colgo l'occasione per augurarvi un buon inizio 2021, sperando che possa essere migliore del 2020 T-T a presto!

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


L’eredità del lupo



CAPITOLO 4





Inuyasha se ne stava seduto fuori casa con l’aria afflitta.
Non aveva più il permesso di allontanarsi senza suo padre o sua madre, ma lo capiva. Gli avevano fatto una bella ramanzina per quello che era successo qualche giorno prima. Lui si era limitato a chiedere scusa, senza tentare di giustificarsi. Mai come in quei giorni non riusciva a controllare il suo corpo: quando si agitava assumeva la forma di un lupo, se non interamente, almeno in parte, e sapeva che farlo in pubblico sarebbe stato problematico. L’aveva rischiata grossa e si era meritato quella punizione, eppure non riusciva a non pensare a Kagome che gli mancava molto.
-Inuyasha- lo chiamò sua madre affacciandosi alla finestra -ho preparato un dolce, vuoi fare merenda?-
Il piccolo scosse la testa. Ultimamente era stato così triste che aveva perso anche l’appetito. Per Izayoi era straziante vederlo così. Aveva paura che il suo bambino non avrebbe mai potuto vivere una vita normale, per questo si sentiva terribilmente in colpa. Inu No Taisho invece era certo che prima o poi Inuyasha sarebbe stato completamente in grado di padroneggiare la trasformazione, lo preoccupava di più il fatto che una bambina umana sapesse di lui.
Izayoi chiuse la finestra e sospirò.
-Cosa possiamo fare?- chiese al compagno.
-Lasciamolo stare per un po’. È stato imprudente, deve capirlo-
-Oh, lo ha capito, eccome se lo ha capito-
L’uomo si alzò dal divano e raggiunse la compagna vicino alla finestra.
-Le cose cambieranno, Izayoi- le disse per rassicurarla -quando si è cuccioli è normale non padroneggiare completamente la trasformazione-
-Hai detto che tuo figlio maggiore è riuscito a farlo quasi subito però-
-Sesshomaru? È sempre stato particolarmente dotato in tutto, non possiamo basarci su di lui-
-Già, del resto è figlio di due lupi completi. E se Inuyasha non riuscisse mai a trasformarsi completamente? Se non riuscisse ad avere una vita normale non potrei mai perdonarmelo- la voce le tremava, così Inu No Taisho l’abbracciò.
-Non succederà- le disse, ma improvvisamente i suoi muscoli si tesero e si separò dalla compagna.
-Che succede?- chiese Izayoi.
L’uomo si passò una mano fra i capelli, ostentando un certo nervosismo.
-È qui- disse prima di uscire per andare a prendere Inuyasha e portarlo dentro.
 
Kagome si era infangata tutte le scarpe per attraversare il bosco. Il giorno prima aveva piovuto. Non le importava troppo, del resto sua madre non si sarebbe arrabbiata, anche perché sapeva bene che le piaceva giocare da quelle parti. Era decisa a trovare la casa di Inuyasha, nulla l’avrebbe fermata, tantomeno un po’ di fango. Era persino pronta a combattere contro due lupi giganti per riavere il suo amico.
Non aveva dovuto camminare troppo a lungo per trovare una casa abitata, e sembrava essere anche l’unica in quella zona. Era molto carina, immersa nel verde di un giardino curato, e anche abbastanza grande. Non le sembrava la casa degli orrori che aveva immaginato, ma non era neanche certa che fosse quella giusta. Si fermò qualche secondo per raccogliere le idee ed elaborare un discorso. Di coraggio ne aveva da vendere quella bambina, così come di incoscienza.
Quando arrivò davanti alla porta bussò energicamente, ma non le rispose nessuno. Fece un giro veloce della casa e sul retro trovò la palla rossa del suo amico. Non c’erano più dubbi, quella era casa sua!
Dal caminetto usciva del fumo, quindi Kagome ipotizzò che ci fosse qualcuno in casa. Magari i genitori erano usciti e c’era solo Inuyasha. Sarebbe stato un gran bel colpo di fortuna per lei.
Bussò di nuovo, stavolta chiamando anche Inuyasha.
Ancora nessuna risposta, ma Kagome non era minimamente intenzionata ad arrendersi, perciò si sedette sull’uscio della porta, incrociò le braccia e disse: -E va bene, aspetterò qui!-
Soltanto una decina di minuti dopo la porta si aprì, facendo scattare in piedi la bambina. Aveva aperto una giovane donna dai capelli molto lunghi, e vicino a lei c’era Inuyasha.
-Kagome!- disse il ragazzino. Aveva sia le orecchie da lupo che una coda scodinzolante per la felicità.
La bambina, senza esitazione, gli corse incontro e gli saltò al collo abbracciandolo forte.
Pochi minuti dopo erano seduti a tavola a fare merenda con il dolce preparato da Izayoi. Non la finivano più di parlare, sembravano felicissimi di essersi finalmente ritrovati.
Izayoi e Inu No Taisho li osservavano silenziosamente, non senza una certa preoccupazione.
Dopo aver mangiato, Kagome e Inuyasha uscirono a giocare, e si divertirono come pazzi. Izayoi non aveva mai visto suo figlio così felice e a suo agio, e se da un lato temeva che quella bambina potesse raccontare a qualcuno di lui, dall’altro non riusciva a non essere felice che avesse un’amichetta. Né lei né il suo compagno sembravano intenzionati ad affrontare quel discorso, in cuor loro sapevano che la decisione più saggia sarebbe stata quella di allontanare la bambina, ma non volevano farlo.
Solo alla fine della giornata, quando Kagome rientrò per salutare e tornarsene a casa, li sorprese parlando lei per prima.
-Signori mamma e papà di Inuyasha- esordì -io non dirò mai a nessuno che siete dei lupi, perché Inuyasha è il mio migliore amico. Quindi per favore, posso tornare a trovarlo?-
Inu No Taisho e Izayoi non riuscirono a non sorridere. Erano davvero inteneriti da quella bambina che si era sporcata tutta per venire a cercare Inuyasha.
-D’altra parte non le crederebbe nessuno- disse Inu No Taisho rivolto alla sua compagna.
Izayoi si inginocchiò all’altezza di Kagome per guardarla negli occhi e disse: -Sono felice che Inuyasha abbia un’amica come te. Certo che puoi tornare, puoi tornare quando vuoi!-
-Sì!!- Gridarono Inuyasha e Kagome abbracciandosi felici.
Quella sera Inuyasha la riaccompagnò fino alla fine della foresta, non aveva dovuto chiedere il permesso, erano stati i suoi genitori a dirgli di farlo. Prima di separarsi si scambiarono la promessa di restare insieme per sempre.

 
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SSS (SuperSaraSpace): Ehilà ragazzi! Chi non muore si rivede XD come sempre grazie a tutti coloro che stanno seguendo, leggendo e (soprattutto ç_ç <3) recensendo questa storia! Spero che continui a piacervi! Come sempre mi presento con capitoli brevi e leggeri XD probabilmente sono in grado di scrivere solo così, ma tutto sommato mi sta bene! Un bacio a tutti e ci vediamo al prossimo capitolo!

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***



L’eredità del lupo



CAPITOLO 5








-Quanto è passato?- chiese Inuyasha con un tono fiero.
Kagome tirò fuori dalla tasca il piccolo orologio da polso che si era portata. Non le piaceva indossare gli orologi o i bracciali, non li sopportava proprio.
-Quattro ore!- rispose entusiasta.
-E vai!- fece Inuyasha dandole il cinque.
Era riuscito a mantenere la sua forma completamente umana per ore, e non era la prima volta che ci riusciva. Lui e Kagome ci avevano lavorato per settimane, e finalmente potevano ritenersi soddisfatti.
-La scuola comincerà fra un mese- gli comunicò -direi che dobbiamo chiedere ai tuoi di iscriverti!-
Il ragazzino improvvisamente sembrò perdere l’entusiasmo.
-Qui viene il difficile- disse.
Kagome era sempre molto ottimista e fiduciosa, lui invece tendeva a partire scoraggiato quando si parlava di quegli argomenti. Il suo scetticismo stonava con la sua tenera età.
-Ce la faremo!- lo incoraggiò con convinzione Kagome.
Per loro l’importante era stare insieme più tempo possibile, affrontare le piccole grandi sfide della vita quotidiana di un bambino, come appunto la scuola, i compagni, i maestri. Kagome considerava Inuyasha il suo migliore amico, al punto che per lei sarebbe stato bellissimo condividere quei momenti con lui. Per Inuyasha era lo stesso, ma si trattava anche di vivere esperienze del tutto nuove, conoscere altri bambini e altri adulti, affrontare quella vita da cui fino a quel momento era stato protetto e di cui, suo malgrado, aveva paura.
Inu No Taisho e Izayoi, ovviamente, la vedevano in modo diverso. Per loro sarebbe stato un sogno poter vedere Inuyasha frequentare la scuola, conoscere altre persone e magari farsi degli amici. Ma i rischi erano troppo alti, e avevano paura.
-No- fu la risposta istantanea che Izayoi diede ai bambini quando la misero al corrente della loro richiesta -è troppo pericoloso-
-Ma adesso riesco a restare completamente umano senza problemi!- replicò Inuyasha.
Era migliorato molto in effetti, soprattutto grazie a Kagome, che lo aveva incoraggiato a provarci di continuo. Con i suoi genitori aveva tentato in passato, ma non si era mai impegnato molto, non gli interessava.
-Ci riesci con noi, o con Kagome, ma davanti ad altre persone?- rispose la madre, sperando di riuscire a farlo desistere.
Per un attimo Inuyasha sembrò vacillare, ma Kagome gli prese la mano e disse: -Ci sarò io ad aiutarlo!-
Il ragazzino perse ogni esitazione e annuì.
-Bambini- disse Izayoi pazientemente -è troppo presto per una cosa del genere-
Inuyasha guardò suo padre, che fino a quel momento si era tenuto in disparte, e gli disse: -Fammi provare-
Inu No Taisho posò una mano sulla spalla della moglie e si rivolse ai bambini: -Ne parleremo con calma. Adesso voi andate a giocare-
Izayoi lo guardò sorpresa, mentre Inuyasha e Kagome decisero di non insistere per il momento.
I due adulti iniziarono un’accesa discussione. Secondo Inu No Taisho bisognava dare fiducia a Inuyasha e lasciare che andasse a scuola, se credeva di potercela fare. Izayoi temeva troppo le conseguenze e la considerava una vera imprudenza. Nonostante tutto alla fine riuscirono a giungere a un accordo: avrebbero organizzato un pomeriggio di giochi con gli amichetti di Kagome, magari al parco vicino all’uscita della foresta, dove non c’erano mai troppe persone. Così avrebbero potuto vedere come si comportava Inuyasha in un contesto diverso da quelli a cui era abituato, e soprattutto ci sarebbero stati loro a monitorare la situazione.
I bambini furono soddisfatti di quella sorta di prova, e accettarono di buon grado la proposta. Se anche Inuyasha avesse avuto dei dubbi, Kagome glieli avrebbe fatti passare in un baleno. Era sicura al centro per cento del loro successo, anche perché i suoi amici erano tipi in gamba.
Nel giro di un paio di giorni la bambina riuscì a dare appuntamento a un bel po’ di compagni di giochi, tutti riuniti al parco all’entrata della città. Inu No Taisho e Izayoi si erano seduti su una panchina a osservarli, lui sembrava calmo, mentre lei aveva i nervi a fior di pelle.
Kagome aveva preso per mano Inuyasha e lo aveva portato nella cerchia dei suoi compagni di giochi, presentandogli Sango, Miroku, Kohaku, Shippo, Hojo, Eri, Ayumi e Yuka. Dopo una fase iniziale un po’ tesa, i ragazzini avevano iniziato a giocare, divertendosi come pazzi. Qualsiasi gioco decidessero di fare, tutti volevano stare con Inuyasha, perché era bravo in ogni cosa. A nascondino non aveva eguali, ma solo Kagome sapeva che sentendo gli odori dei compagni era facile trovarli per lui. Era il migliore anche nei giochi in cui si correva o ci si arrampicava: Inuyasha era molto più agile e forte di un bambino normale, ma nessuno faceva caso a quel dettaglio, tutti erano soltanto molto entusiasti di averlo conosciuto, e anche se era appena arrivato divenne subito padrone della scena. Aveva giusto un po’ di antipatia per Hojo, che voleva sempre stare vicino a Kagome, ma non si lasciò andare in nessun momento, neanche quando Shippo provò a fargli credere che Hojo e Kagome fossero fidanzati.
-Stai zitto, Shippo! Non è vero!- si era affrettata a precisare Kagome, rossa in volto.
Avevano riso tutti in quel momento, tranne la bambina, che si era semplicemente messa vicino a Inuyasha e non si era più allontanata di un passo.
Inu No Taisho e Izayoi erano felicissimi di quel risultato, se Inuyasha si fosse comportato allo stesso modo anche a scuola non ci sarebbero stati pericoli. Alla fine di quella giornata invitarono tutti i bambini ad andare a giocare a casa loro l’indomani. Volevano vedere Inuyasha interagire con loro il più a lungo possibile prima di prendere una decisione, ma erano ottimisti e Inuyasha ne era felice.
Quei giorni passarono velocemente e senza intoppi. Di scaramucce fra bambini ce ne erano in abbondanza, anche perché Inuyasha aveva un bel caratterino, ma Kagome era sempre pronta ad aiutarlo e a stare dalla sua parte, anche quando non aveva ragione. Non ci furono mai incidenti di alcun tipo mentre i ragazzini giocavano, per questo alla fine Inuyasha ebbe il permesso di andare a scuola.
Inutile dire che lui e Kagome fossero al settimo cielo, mentre Izayoi non poteva fare a meno di essere nervosa. Persino Inu No Taisho sembrava essere preoccupato, ma il primo giorno di scuola passò senza problemi, così come la prima settimana e anche il primo anno.
 
 



 
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SSS (SuperSaraSpace): Sono riuscita a finire anche questo capitolo XD vi anticipo che nel prossimo capitolo ci sarà un bel salto temporale, questa infatti è l’ultima volta che li vediamo bambini, ben presto saranno… ADOLESCENTI! Età difficile questa XD grazie a tutti coloro che stanno leggendo, vi adoroH! E ovviamente un grazie speciale a chi ha lasciato delle recensioni T^T vi si amaH!
A presto ragazzi! Un bacione!

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


L’eredità del lupo



CAPITOLO 6

-Ehilà Kagome!- esordì Hojo sedendosi al banco accanto a quello della ragazza -Come vanno le cose?-
Kagome lo guardò con sufficienza, quel tipo non le era mai piaciuto.
-Bene, grazie- rispose sbrigativa -sbaglio o quello non è il tuo posto?-
Il ragazzo ridacchiò e spostò la sedia più vicino a quella di Kagome.
-Hai ragione, ma se Inuyasha non dovesse venire magari noi due…-
-Fuori dai piedi!- il discorso di Hojo venne interrotto proprio dalla voce di Inuyasha, che si era praticamente materializzato alle sue spalle.
Hojo scattò sull’attenti, più per istinto che per paura.
-Sempre il solito bulletto- commentò facendosi da parte.
Inuyasha si sedette accanto a Kagome. Aveva la schiena dritta, gli occhi attenti e le labbra contorte quasi in una specie di ringhio. Sembrava quasi che marcasse il territorio quando si parlava di Kagome.
Hojo fece spallucce e tornò a rivolgersi alla ragazza.
-Se non hai già un accompagnatore per il ballo di inizio anno, che ne pensi di venirci co me?-
Lei non fece in tempo neanche a rispondere, perché Inuyasha prese la parola.
-È ovvio che ce l’ha un accompagnatore!- la sua voce era un po’ troppo alta. Senza accorgersene portò il braccio dietro lo schienale della sedia di Kagome, prima di continuare a dire: -Ora abbiamo delle cose da dirci, potresti sparire dalla circolazione?-
-Inuyasha!- Per quanto la ragazza non apprezzasse affatto Hojo, trovava esagerato il modo in cui lo stesse trattando.
-Lascia stare- fece Hojo -tolgo il disturbo- tagliò corto, andando verso suo banco.
Inuyasha non riuscì a trattenere un ghigno soddisfatto, mentre Kagome lo guardava con le guance gonfie di rabbia.
-Ma ti sembra il modo?-
-Certo! Quel tipo non mi piace per niente!-
-Penso che si sia capito. Ma hai esagerato! E poi che ti ha autorizzato a rifiutare il suo invito? Io voglio andarci!-
Inuyasha la guardò con la faccia di un cucciolo abbandonato in mezzo a una strada, tanto che Kagome finì col mettersi a ridere. Lui era sempre così spontaneo, non riusciva a nasconderle neanche un piccolo pensiero.
-Che hai da ridere?!- inoltre il suo umore mutava con una velocità sorprendente -Scema!- per l’appunto, si era arrabbiato.
La ragazza si diede un contegno.
-Scusa… sai è che vorrei davvero andare al ballo, ma non sono stata ancora invitata- cercò di gettare l’amo, sperando che il pesce abboccasse.
-Perché? Ti serve per forza un invito? Non possiamo andarci da soli io e te?-
La ragazza restò interdetta a guardarlo. Avevano quattordici anni ormai, ma per certe cose Inuyasha sembrava fosse rimasto fermo a sei.
-Beh, in realtà funziona diversamente. Il ragazzo dovrebbe invitare la ragazza con cui vuole andare al ballo, come stava facendo Hojo-
-Ancora Hojo! Ma davvero volevi andarci con lui!?- sbottò Inuyasha.
-Ma no, facevo un esempio! Intendo dire che devi invitare la ragazza con cui vuoi andare al ballo!- anche Kagome ormai stava perdendo la pazienza.
-Ma io non voglio invitare nessuna ragazza! Voglio che andiamo solo noi due!-
-Io sono una ragazza!- gli fece notare Kagome.
-Dannazione! Cosa stai cercando di dirmi?!-
I loro volti erano ormai vicinissimi, come se i lampi che si stavano lanciando dagli occhi fossero più precisi a distanza ravvicinata.
-Mi devi invitare!- parlò chiaramente Kagome.
-Ma ti sto invitando!- replicò esasperato Inuyasha.
-Non è vero! Hai detto: “andiamo da soli noi due”!-
-Esatto! Vuol dire che ci andiamo insieme!- spiegò il ragazzo.
-Sì, ma da soli!- Precisò lei.
-Sì, ma insieme!-
Entrambi avevano il fiatone per la fatica. Solo in quel momento si resero conto di essere così vicini, al punto da sentire il respiro sulla pelle, l’uno dell’altra. Imbarazzati, si affrettarono a distogliere lo sguardo.
-Ti passo a prendere alle otto.- Comunicò Inuyasha, e Kagome annuì.
Per loro gli anni erano passati, ma l’amicizia era rimasta intatta, sempre più forte, fino a evolvere in qualcosa di diverso. C’erano tanti battibecchi ultimamente, cosa che da bambini non era mai successa. Col tempo, senza che se ne accorgessero, le cose erano cambiate. Ora Inuyasha si ingelosiva se vedeva qualche ragazzo ronzare intorno a Kagome, mentre lei avrebbe voluto che lui facesse o dicesse determinate cose. “Andiamo da soli noi due” era diverso da “vorrei che venissi al ballo con me”.
Insomma, la loro non era più un’amicizia, ma ancora non avevano capito cosa fosse. Crescere insieme a volte può confondere le idee su un rapporto, può rallentare il raggiungimento di determinate conclusioni, e quello era il loro caso.
Nessuno dei due sapeva bene come comportarsi con l’altro. Per questo quando Inuyasha vide Kagome, elegantemente vestita in un abitino blu con una fantasia floreale, che le arrivava poco sopra il ginocchio, i capelli sciolti e profumati e un leggero trucco sugli occhi, non riuscì a dire nulla. Restò impalato davanti alla porta di casa dell’amica di infanzia, con un mazzolino di fiori che Izayoi gli aveva consigliato – fortunatamente – di portare con sé.
-Sono per me?- chiese Kagome per rompere quel silenzio imbarazzante.
Inuyasha arrossì, quasi impercettibilmente e le passò i fiori, voltando la testa da un’altra parte.
-Andiamo!- le disse iniziando camminare nel vialetto. Non capiva cosa gli stesse succedendo, ma quella non fu come tutte le volte in cui vedeva Kagome.
La ragazza lo raggiunse camminando svelta e lo prese a braccetto, stringendosi a lui. Sotto la manica larga poteva sentire un muscolo tonico, forse un po’ troppo grande per un ragazzo della sua età. Del resto era cresciuto molto più in fretta dei loro compagni, forse a causa della sua natura.
-Pensavo che ti saresti vestito in modo più elegante- disse Kagome per prenderlo in giro. In realtà non lo avrebbe mai immaginato con una giacca o anche una semplice camicia. Lui era un tipo pratico e sportivo, anche quando l’occasione richiedeva un abbigliamento diverso.
-Bah- fu l’unica risposta che riuscì ad articolare. Voleva farle un complimento, dirle che era molto bella, ma non lo fece.
Quella camminata fino alla loro scuola fu molto silenziosa. C’era qualcosa che stava cambiando fra loro, era palese, ed era successo quasi all’improvviso.
La palestra della scuola era stata adibita a sala da ballo per l’occasione. Non c’erano nell’edificio spazi altrettanto capienti. Banchi e cattedre erano stati usati come tavoli per il buffet, e gli organizzatori avevano addobbato tutto con decori floreali.
Inuyasha storse un po’ il naso: era tutto troppo delicato per i suoi gusti. A Kagome invece l’ambiente piaceva. Per prima cosa i due andarono a bere un succo al tavolo delle bevande, e lì i loro amici Sango e Miroku, anche loro in coppia, li raggiunsero.
Sango e Kagome si lanciarono uno sguardo di intesa e si allontanarono un po’ dai ragazzi ridacchiando. Erano felicissime di essere al ballo con loro, e avevano tanta voglia di confrontarsi.
-Io e Miroku ci siamo fidanzati!- esordì Sango. Non stava più nella pelle.
-Ma è fantastico! Sono felicissima per voi!- Kagome l’abbracciò.
Mentre le ragazze festeggiavano la notizia, Miroku e Inuyasha rimasero a parlare a loro volta. Anche Miroku mise al corrente l’amico della novità, e Inuyasha si rivelò contento per lui.
-Invece con Kagome?- a Miroku venne praticamente spontaneo fare questa domanda. Inuyasha e Kagome erano migliori amici dai tempi delle elementari, ma era ovvio che ci fosse dell’altro, almeno per chi li osservava da fuori.
-In che senso?- chiese Inuyasha, pur sapendo esattamente a cosa l’amico si stesse riferendo.
-Andiamo!- fece Miroku -Vuoi farmi credere che non ti piace?-
-Ma che dici?!- Inuyasha stavolta arrossì e guardò verso l’alto, facendo mettere a ridere Miroku.
-Non ti facevo così timido!- lo schernì.
-Ah! Ma falla finita!- il tono che usò Inuyasha servì a far capire all’amico che quello non fosse un argomento gradito, così Miroku non fece più domande.
Inuyasha stava guardando Kagome intensamente. Era più bella del solito, soprattutto quando sorrideva. Il ragazzo si ritrovò a chiedersi se fosse sempre stata così bella e lui lo stesse notando solo negli ultimi tempi. Era la sua migliore amica, l’unica custode, al di fuori dei suoi genitori, del suo grande segreto. Per lui era la persona più importante, lo era sempre stata. Le labbra del ragazzo si curvarono in un sorriso.
In fondo non c’era poi così tanto da capire o realizzare: si era innamorato di Kagome, forse già da molto tempo. Era palese, ma soltanto in quel momento gli fu del tutto chiaro.
-Sì, ho deciso- disse dando voce ai suoi pensieri. Miroku non fece domande.
Le ragazze si erano avvicinate di nuovo a loro, ma soltanto per avvertirli del fatto che sarebbero uscite per cercare una loro amica. Quando Inuyasha vide uscire Kagome, aveva già preso la sua decisione: quella sera stessa le avrebbe parlato e confessato i suoi sentimenti.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


 L’eredità del lupo



CAPITOLO 7
 
 
-Sango, dov’è Kagome?- domandò Inuyasha. Lui e Miroku avevano deciso di uscire, dato che le ragazze non rientravano, ma fuori trovarono solo Sango in compagnia di un gruppo di amiche.
-Stava parlando un momento con Hojo, ma ora non la vedo più- rispose guardandosi intorno.
Inuyasha vide Hojo poco lontano da lì e lo raggiunse. Non era mai stato un tipo troppo paziente, ma quando aveva bisogno di Kagome e non la trovava diventava ancora più irritabile.
-Ehi Hojo!- esordì quasi ringhiando -Dov’è Kagome?-
Il ragazzo lo guardò con noncuranza e rispose: -Io ci rinuncio, è tutta tua! L’ho lasciata nel retro della scuola. Stava dando delle indicazioni a un tizio-
Inuyasha sbuffò e senza aggiungere altro si avviò verso il punto indicato. Finalmente riusciva a fiutare Kagome. Non era troppo allenato a distinguere gli odori quando ce n’erano molti.
La vide in lontananza, era con un omaccione grande e grosso. All’inizio il ragazzo si rilassò nel riconoscerla, poi tutti i suoi sensi si misero in allerta e si rese conto che qualcosa non andasse. L’uomo stava trattenendo Kagome per un braccio e, anche se non si sentiva bene con la musica che proveniva dalla palestra, Inuyasha riuscì a distinguere le urla dell’amica.
-Fermati!- gridò correndo verso di loro.
-Inuyasha!- fece Kagome piangendo, sembrava davvero spaventata.
-Stai zitta ragazzina!- intimò quel brutto ceffo prima di strattonarla e farla cadere a terra -E tu va fuori dai piedi!- si rivolse a Inuyasha tirando fuori un coltello.
Kagome non riusciva a credere a cosa stesse succedendo. Quel tale le aveva chiesto di farle vedere la scuola, con la scusa di voler iscrivere sua figlia. Avrebbe dovuto immaginare che fosse una balla, perché andare a visitare una scuola di notte e durante una festa? Non le era mai successa una cosa del genere, aveva paura, tanta.
-Aiuto!- disse fra le lacrime.
Inuyasha perse completamente la ragione, preda di una furia che non immaginava neanche di poter provare. Si trasformò in un grosso lupo dal manto argentato e si avventò sull’uomo, squarciandogli praticamente la mano che teneva il coltello. L’uomo iniziò a gridare come un ossesso mentre Inuyasha morse anche la sua spalla, staccandogli un bel pezzo di carne. Il sangue zampillava ovunque, il pelo del lupo era sporco di rosso, e anche Kagome si era macchiata. Prima che Inuyasha potesse saltare alla gola dell’aggressore, qualcuno aveva sentito le urla ed era corso nel retro della scuola. Solo a quel punto il lupo si fermò, cercando lo sguardo di Kagome.
La ragazza in un primo momento sobbalzò. Non aveva mai visto Inuyasha in quello stato. Non lo aveva più visto trasformarsi dai tempi in cui erano bambini, ed era tutta un’altra cosa. Il cucciolo che le arrivava appena alle ginocchia non aveva niente a che fare con quello che aveva davanti, il cui dorso raggiungeva la sua vita. Inuyasha si accorse della paura che si era impadronita della sua amica, e senza volerlo guaì, poi con un balzo si allontanò da lei e dal suo aggressore, scavalcò la recinsione della scuola e fuggì.
Inuyasha percorse la strada per tornare a casa con una velocità incredibile, era così sconvolto che neanche se ne accorse. Tornò ad assumere una forma umana solo quando fu davanti alla porta. Entrò in casa velocemente, senza dire una parola, e si diresse di corsa verso il bagno.
-Ehi com’è andata?- domandò Izayoi che era seduta sul divano assieme a Inu No Taisho. La donna capì che qualcosa non andasse solo quando sentì la porta del bagno sbattere forte e Inuyasha girare la chiave nella serratura.
Inu No Taisho si alzò di scatto e raggiunse il bagno, bussando alla porta.
-Inuyasha?- chiamò il figlio.
-Tesoro, che succede?-  anche Izayoi li aveva raggiunti.
-Lasciatemi stare!- gridò Inuyasha, dalla voce si sentiva che era sconvolto.
Inu No Taisho poggiò una mano sulla spalla della compagna e le sussurrò: -Era sporco di sangue-
-Oddio, è ferito!- Si preoccupò Izayoi, ma il marito scosse la testa.
-Non era il suo.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
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SSS (SuperSaraSpace): Ci ho messo un bel po’ a finire questo capitolo nonostante sia di poche parole XD come avete potuto vedere iniziano “problemi da lupo adolescente” come sempre vi ringrazio per aver letto <3

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


L’eredità del lupo



CAPITOLO 8


-Inuyasha!!- Kagome lo stava cercando nella foresta da più di un’ora -Vieni fuori, sono io!- non lo vedeva da tre giorni, esattamente dalla sera in cui era stata aggredita fuori dalla scuola e Inuyasha aveva attaccato quell’uomo. Tutti si erano convinti che fosse stato un cane, Kagome stessa aveva sostenuto fermamente che fosse così.
Nessuno aveva dato credito alle parole del reietto che l’aveva importunata. Lui sosteneva che un ragazzo si fosse trasformato in una bestia, ma per tutti non era che un ubriacone perverso.
Quando Kagome era andata a casa di Inuyasha, Izayoi le aveva riferito quasi piangendo che Inuyasha se ne fosse andato nella foresta. Stando a quanto diceva la madre sembrava che avesse assunto la sua forma ferina e che non si fosse più trasformato.
-Inuyasha!- ormai il suo chiamare sembrava più simile a un lamento -Nessuno ti ha visto, non è successo niente di grave!- mentre gridava mise un piede in fallo e inciampò su una radice, ferendosi a un ginocchio.
Inizialmente neanche se ne accorse, ma sentì il sangue correre lungo la gamba, quindi restò a terra. Le veniva da piangere, non per il dolore, ma perché sentiva che fosse colpa sua. Aveva avuto paura di Inuyasha in quel momento, e lui se ne era accorto. Senza che riuscisse a controllarsi, le lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi, ma le asciugò con rabbia. Stava per rialzarsi e riprendere a cercarlo, quando si paralizzò vedendo un grosso lupo argentato proprio vicino a lei. Dopo pochi attimi di terrore si accorse che quello era proprio Inuyasha.
-Sei qui- disse soltanto, senza riuscire ad articolare altre parole.
Il lupo le si avvicinò ulteriormente, finché non fu a pochi centimetri da lei, e iniziò a leccare il sangue che le usciva dal ginocchio.
Kagome deglutì e allungò una mano verso di lui, andando ad accarezzare la sua testa. Inuyasha allora la guardò fisso negli occhi, così che la ragazza poté cogliere tutta la sua tristezza. Quando era in forma umana non era altrettanto espressivo, invece così riusciva a comunicare soltanto con lo sguardo. Sembrava un cucciolo abbandonato.
-Oh Inuyasha- disse -Tua madre è molto preoccupata, e anche io! Dai, torniamo a casa!-
Il lupo scosse la testa in segno di negazione.
-Ma perché? Non hai fatto nulla di male, anzi, mi hai salvata! Se non fosse stato per te io…- si interruppe perché le orecchie di Inuyasha si addrizzarono all’improvviso e tutto il suo corpo sembrò mettersi in allerta.
-Che succede?- chiese Kagome guardandosi intorno, ma Inuyasha scattò all’indietro e corse via a una velocità sorprendente.
-Inuyasha!- lo chiamò esterrefatta, ma il lupo scomparve dalla sua vista in un attimo. La ragazza si stava ancora chiedendo cosa gli fosse preso, quando sentì due braccia forti che la sollevavano. Dopo un istante di sbigottimento riconobbe il padre di Inuyasha.
-Inu No Taisho-san, ma perché fa così?-
L’uomo provava molto tenerezza per quella ragazzina.
-Non è facile, piccola. A volte l’istinto è più forte della ragione, e non si riesce a controllarlo. Se fai del male a un cane metti in conto che ti morderà. Lo stesso principio vale per noi: se ci sentiamo minacciati possiamo diventare violenti, soprattutto i più giovani, e Inuyasha oltre a essere molto giovane, non è più un cucciolo. Quell’uomo è stato fortunato, invece della mano poteva avergli morso la gola-
Kagome abbassò lo sguardo mortificata.
-Se non mi fossi allontanata con quell’uomo non sarebbe successo-
-Sarebbe successo in un altro momento e magari sarebbe andata peggio- garantì Inu No Taisho -Vivere fra gli umani non è facile neanche per me, ma per un giovane lupo è molto peggio. Prima o poi Inuyasha doveva fare i conti con la sua natura-
-Ma ora cosa farà? Non può restare da solo nella foresta per sempre!-
-No, non credo che lo farà. Anche perché sento che un altro lupo sta venendo a prenderlo-
-Un altro lupo?- chiese Kagome sgranando gli occhi.
Inu No Taisho annuì.
-Riesci a camminare?-
-Che vuol dire che un altro lupo sta venendo a prenderlo?-
-Non preoccuparti, lo conosco bene, non se ne andrebbe mai senza salutarti-
Kagome voleva sapere di cosa stesse parlando Inu No Taisho, ma l’uomo non disse più nulla al riguardo. Si limitò ad aiutarla a tornare verso casa.
Nel frattempo Inuyasha aveva raggiunto il laghetto che si trovava più a monte. In quel momento ringraziava il cielo che vivessero in un posto circondato da tanto spazi. Quei tre giorni nella foresta lo avevano rimesso in sesto. Non poteva succedere nulla di pericoloso: vivere di caccia, bere l’acqua del lago, tenersi lontano dagli esseri umani… era quello che facevano tutti i lupi, e di cui Inuyasha in quel momento sentiva il bisogno.
Non poteva però fare a meno di chiedersi quanto potesse andare avanti così. Era solo, e quella solitudine gli pesava, ma non voleva tornare e mettere di nuovo a rischio qualcuno, soprattutto Kagome. Vederla era stato devastante, aveva bisogno di starle un po’ lontano. Ne era innamorato, lo sapeva bene ormai, ma poteva davvero stare con lei? E se in un impeto di rabbia le avesse fatto del male? Ricordava bene come avesse totalmente perso il controllo con quell’uomo, la sensazione di rabbia, la voglia di fare del male… lui non era come suo padre, non lo era mai stato.
La sua alternativa era vivere solo, scappando ogni volta che suo padre avesse cercato di avvicinarlo, magari guardando Kagome da lontano. La solitudine lo spaventava, il rischio di non poter più parlare con Kagome lo spaventava, i suoi genitori già gli mancavano.
Una folata di vento portò al suo olfatto un odore familiare. Diverso dal suo e da quello di suo padre, ma comunque molto simile. Si voltò di scatto e vide in alto su un masso un lupo argentato con una strana macchia a forma di luna sulla fronte.
Evidentemente lui e suo padre non erano gli unici.






 
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SSS (SuperSaraSpace): Un altro capitoletto è andato! Ringrazio di cuore tutti coloro che stanno seguendo questa storiella <3 spero vi stia piacendo! Un bacione!

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


L’eredità del lupo



CAPITOLO 9

Era circa mezzanotte quando Kagome lo vide aggirarsi nel giardino. Da quando Inu No Taisho la aveva riaccompagnata a casa non aveva fatto altro che aspettare, guardando fuori dalla finestra. Le aveva detto che non se ne sarebbe andato senza salutarla, ma Kagome non aveva capito a cosa si stesse riferendo. Perché avrebbe dovuto andarsene? Scese velocemente le scale, nonostante il ginocchio le dolesse, e lo raggiunse.
-Inuyasha!- lo chiamò avvicinandosi il più possibile.
Lui non aveva ripreso la sua forma umana, era ancora un lupo, e la guardava con un’espressione triste, le orecchie basse e gli occhi lucidi.
-Ma sei pazzo ad andartene in giro così? Si capisce che non sei un cane!- lo rimproverò preoccupata.
Il lupo non cambiò espressione, continuava a fissarla.
Kagome vide un altro lupo nella penombra, dietro gli alberi. Era simile a Inuyasha ma parecchio più grande e non sembrava avere niente di umano. La ragazza strinse i pugni e abbassò la testa. Stava capendo, ma non ci poteva credere.
-Ma che cosa farai? Tu sei umano, hai sempre vissuto come un umano!- cercò di farlo ragionare.
Il lupo scosse la testa, poi si avvicinò a Kagome e le leccò una mano.
Lei fece un passo indietro ritraendosi. Era arrabbiata con lui, sentiva che la stava abbandonando.
Inuyasha sembrò quasi voler parlare, ma non lo fece. L’altro lupo alle sue spalle emise una specie di ringhio per richiamare la sua attenzione, e sparì nell’oscurità della notte.
-Mi dispiace- fu l’unica cosa che Inuyasha riuscì a dire a Kagome, prima di seguire il suo compagno.
La ragazza lo vide balzare fra gli alberi e sparire dalla sua vista in un attimo. Si gettò a terra e pianse più disperatamente di quanto avrebbe dovuto. Non c’è niente di più forte del primo amore, non c’è niente di più terribile di quella prima delusione. Per loro, così diversi, era anche peggio.
***
Inuyasha seguì a fatica il lupo più grande, che correva nella foresta come se la conoscesse a memoria. Il viaggio fu lungo, era quasi l’alba quando raggiunsero le montagne, ma nonostante la stanchezza Inuyasha non volle mostrarsi debole. Era tutto nuovo per lui. Solitamente si sentiva a suo agio quando era un lupo, ma la prospettiva di non tornare umano per chissà quanto tempo, non l’aveva mai considerata fino a quel momento. Sesshomaru, così si chiamava, era suo fratello ma Inuyasha non lo aveva mai conosciuto fino a quel momento, non sapeva neanche di avere un fratello in effetti, né tantomeno che ci fossero altri come lui. Provava risentimento nei confronti di suo padre per non avergliene mai parlato, ma del resto nemmeno lui aveva mai fatto certe domande. Aveva sempre voluto vivere come un ragazzo qualunque, ma non lo era davvero. Doveva sapere, doveva conoscere le sue origini e la sua storia.
Sesshomaru lo portò dove per gli esseri umani era quasi impossibile addentrarsi, finché non raggiunsero il branco. Dovevano essere circa una trentina di lupi, tutti come loro. Alcuni maschi si avvicinarono a Inuyasha con una certa fierezza, lo sguardo minaccioso. Erano quasi tutti più grossi di lui, probabilmente c’entrava l’età, ma soltanto uno fra i più piccoli, più o meno come Inuyasha gli ringhiò contro.
Sesshomaru mostrò appena i denti, e questo bastò per calmare l’altro lupo, che abbassò le orecchie e mosse un paio di volte la coda, mostrandosi più amichevole.
Inuyasha non riusciva a cogliere quasi nessun segno di umanità i quei lupi, e si chiese da quanto tempo non si trasformassero. Quando Sesshomaru andò a sedersi sotto un albero, lo seguì e si accucciò a pochi passi da lui. Era stanco come non mai, aveva patito il freddo quella notte e aveva anche fame, ma era entusiasta. Voleva capire come vivessero gli altri lupi e se davvero fosse quella la sua natura. Prima di crollare addormentato ripensò a Kagome. Forse le aveva fatto un favore ad andarsene, forse un lupo come lui non sarebbe mai riuscito a renderla felice.




 
 
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SSS (SuperSaraSpace): Eccomi con un altro mini-capitolo! Avete visto quanto è magnifico il sommo SEsshomaru anche quando non dice una parola? *^* Mamma mia! Comunque spero che questa storiella vi stia continuando a piacere! Anche qui siamo agli sgoccioli ormai, uno o due capitoli e si concluderà ;) grazie mille a tutti quanti! Un bacio!
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


L’eredità del lupo



CAPITOLO 10



 
Inuyasha si guardò attorno con circospezione. Aveva raggiunto una vetta isolata della montagna ed era certo che non ci fosse nessuno dei suoi compagni nelle vicinanze. Fece un sospiro profondo e iniziò a trasformarsi. Assumere la forma umana non gli venne difficile, anzi ci riuscì abbastanza bene, salvo per le orecchie, quello era sempre stato il suo punto debole.
Poco male pensò portandosi le ginocchia al petto mentre guardava l’orizzonte. Presto il sole sarebbe tramontato. Non si trasformava da circa due anni, era una sensazione stranissima tornare a sentire il freddo sulla pelle nuda. Si chiese come stessero i suoi genitori e come stesse lei.
-Kagome…- mormorò tristemente. Era la prima parola che pronunciava da due anni, tanto che gli fece un certo effetto risentire la sua stessa voce, quasi ne avesse paura.
Una folata di vento portò al suo naso un odore familiare.
-Bah…- fece portandosi una mano alla fronte -Sei qui da molto?-
Sesshomaru non rispose ovviamente. Inuyasha non lo aveva mai visto in forma umana e tantomeno lo aveva mai sentito proferire parola. Il fratello gli si avvicinò e si sedette accanto a lui. Inuyasha si ritrasse appena, in imbarazzo per la sua nudità, ma era un dettaglio che faceva effetto solo su di lui: Sesshomaru era un lupo a tutti gli effetti, sentimenti del genere erano troppo umani.
Rimasero fermi e in silenzio per qualche minuto. Inuyasha aveva quasi sperato che gli dicesse qualcosa, una cosa qualunque, non per forza un saggio discorso di consolazione. Lo guardò di sottecchi, ma da parte del fratello non sembrava esserci nessuna reazione. Se ne stava fermo come se fosse una statua.
Sbuffò esasperato. Aveva voglia di parlare, poco male che non avrebbe ricevuto nessuna risposta.
-Sai, a volte penso di aver sbagliato tutto- esordì portandosi le mani dietro la testa -Quando me ne sono andato da casa ero convinto che fosse la cosa giusta ma…- si fermò. Non sapeva esattamente cosa dire, forse perché ancora non aveva chiaro nella mente ciò che voleva fare o essere. Pensava anche che suo fratello in realtà non lo stesse ascoltando. Sospirò.
-Sesshomaru, tu…- era difficile dar voce ai suoi sentimenti, ma mai come in quel momento ne aveva avuto bisogno -Pensi mai a cosa ti stai perdendo?-
Il lupo si alzò e fece per andarsene. Inuyasha non si stupì ma provò una punta di delusione. Si chiese se Sesshomaru capisse quello che diceva, forse era stato un animale per troppo tempo. Si voltò verso il punto in cui si era allontanato il fratello e si sorprese nel vedere che lo stava aspettando. Voleva farsi seguire. Inuyasha si ritrasformò e assunta la forma ferina iniziò a seguire Sesshomaru. Scesero dalla montagna e si allontanarono parecchio dal luogo in cui si riunivano gli altri lupi, fino a raggiungere una zona pianeggiante nella boscaglia. C’era una vecchia catapecchia da cui proveniva odore di pesce cotto e torta di mele, qualcuno stava cucinando la cena. Improvvisamente una donna sulla quarantina uscì dalla porta con una cesta di lenzuola sporche fra le mani, che fece cadere a terra quando vide in lontananza i due lupi. Inuyasha pensò che avesse paura, quindi si fece indietro, ma Sesshomaru non si mosse. La donna iniziò a correre verso di loro, sembrava entusiasta e commossa quando si gettò ad abbracciare Sesshomaru.
-Sei tornato finalmente disse!- stava piangendo, al che Inuyasha non riuscì a fare a meno di emettere una specie di piccolo ululato. La donna lo guardò e disse: -Hai portato un tuo amico? Anche lui può trasformarsi?-
Inuyasha non sapeva se rispondere o meno, ma lei continuò a parlare: -Oh, sono certa che può farlo! Ma perché non ti trasformi più? Perché non vuoi tornare da me? Ti aspetto da così tanti anni!- affondò la testa nel pelo di Sesshomaru e pianse ancora, forte, come se fosse una bambina.
Inuyasha fece un altro passo indietro. Sentiva come una morsa al petto e non poteva a fare a meno di pensare a Kagome.
-Io non smetterò mai di aspettarti! Sono la tua Rin, ti aspetterò per sempre!- E mentre la donna singhiozzava quella disperata promessa d’amore, lo sguardo di Sesshomaru incontrò quello di Inuyasha.
Pensava ogni giorno a quello che stava perdendo, o almeno quella fu l’impressione che ebbe il fratello. Il lupo più giovane si fece silenziosamente indietro fino a sparire nella boscaglia. Stava correndo, più velocemente di quanto non avesse mai fatto. Chissà cosa era successo fra Sesshomaru e quella donna. Forse lei lo aveva visto trasformarsi ed era impazzita, anche se sembrava essere follemente innamorata di lui. Sesshomaru non aveva mai fatto trapelare nessun sentimento, eppure Inuyasha ora era convinto che soffrisse.
Si era allontanato molto quando, sfinito dalla corsa, si fermò e si accasciò a terra.
Kagome…







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SSS (SuperSaraSpace): Lo so, sono imperdonabile XD sto cercando di mettere un punto a questa storia, e ormai posso ben dirlo! IL PROSSIMO CAPITO LA CONCLUDERA'! Mi sono ripromessa di finirla entro la fine di agosto (non ce la farò mai, ma la speranza è l'ultima a morire!). Grazie a chi è ancora qui a leggere nonostante tutto *^*

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