Prospettive

di Amatus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caroline Bingley ***
Capitolo 2: *** Elizabeth Bennet ***
Capitolo 3: *** Georgiana Darcy ***



Capitolo 1
*** Caroline Bingley ***


Nick forum + EFP: Airalila + Amatus
Attore / Attrice: Colin Firth 
Fandom: Orgoglio e Pregiudizio (BBC 1995) 
Generi: Introspettivo, Romantico, Sentimentale 
Rating: Verde 
Note e avvertimenti: nessuna 

 

Caroline Bingley o Del Rimpianto

Rimpianto e rimorso sono dei sentimenti strani, rendono le persone degli attori esagerati.
 

Nel momento in cui Charles lo introdusse nel nostro salotto di Londra, seppi che quell'uomo avrebbe cambiato la mia fortuna. Sapevo che per posizione e patrimonio era un gentiluomo da tenere in gran conto, ma presto anche i suoi modi me lo resero desiderabile.
Venni a sapere di una lontana cugina a cui lo legava una promessa, niente di abbastanza significativo da incrinare, nonostante le mie domande allusive, la compostezza che quell'uomo vestiva con virile eleganza.
L'intimità che la costante frequentazione con mio fratello permetteva, mi diede modo di giocare con il suo orgoglio e di mettere alla prova il suo contegno algido.
Lo osservavo attenta, specialmente quando era intento a scrivere ed ero certa di non essere notata.
Un ciuffo ostinato, così in contrasto con la sua figura posata e ordinata, gli ricadeva spesso davanti agli occhi e mentre scriveva, questo riccio disobbediente mi appariva ancor più prezioso per il modo delicato in cui gli adombrava lo sguardo.
Avevo imparato a riconoscere grazie all'espressione amorevole e assorta del suo volto quando la destinataria delle sue lettere era l'amata sorella. Solo per lei gli occhi acquistavano un poco di calore e il sorriso si affacciava timido sul volto, ma ogni mio tentativo di condividere con lui quei sentimenti più teneri riportava sul suo viso il broncio da bambino annoiato che ben conoscevo.

Potevo immaginare senza fatica il mio futuro con quell'uomo, potevo immaginarlo accanto a me, alto e fiero durante i tanti ricevimenti a cui saremmo stati invitati. Potevo indovinare gli sguardi invidiosi che avrei attirato nel fare il mio ingresso appoggiata al suo braccio sicuro, il timore che avrei ispirato procedendo nelle sale sfavillanti al passo marziale di lui.
Lo immaginavo poi riversare su di me un po' dell'affetto che dimostrava alla sorella e della premura con cui sembrava avvolgere Charles.
Non potevo certo immaginare che ciò su cui tanto avevo fantasticato non fosse altro che una maschera. Non potevo sapere che la sua freddezza fosse in realtà solo apparenza. Lo scoprii mio malgrado quando un commento riguardo gli occhi ardenti di una signorina, poco più di una villana qualunque, accese il suo sguardo di una luce che non avevo mai visto.
I miei sogni mutarono all'improvviso, non vi era più decoro nelle mie visioni ma passione, calore e paura. All'improvviso il mio animo si ribellò e mi si incendiò in petto, lasciandomi confusa e incapace di riconoscere me stessa.
Il suo braccio nelle nuove fantasie, non sorreggeva più il mio con cortesia tra la folla, ma cingeva la mia vita nella notte, attirando il mio corpo contro il suo. Un corpo che sentivo forte e volitivo, il suo algore capace di bruciare la mia pelle come neve.
Ma presto imparai a ridere di quella sua espressione e della ragazza di cui sembrava invaghito, risi della sua passione e della mia. Risi di quegli occhi che non mi avrebbero mai guardata come desideravo.

 


Un piccolo esperimento, divertente più che qualunque altra cosa.
Ho una passione folle per Colin Firth, le mie cotte "vip", come quelle reali, sono piuttosto persistenti e mi porto dietro questa passione  da quando adolescente scoprii lo sceneggiato della bbc di Orgoglio e Pregiudizio. Da allora è diventato una mania. Ahimè ne ha fatti di film brutti il mio bello, ma li ho comunque visti tutti.
Ora questo contest mi dà il modo di sfogare la mia malattia. Spero che queste brevi storie siano piacevoli da leggere almeno la metà di quanto mi sono divertita a scriverle e spero soprattutto di non essere condannata all'inferno degli Austeniani per aver sacrificato dei personaggi tanto preziosi sull'altare della mia fangirlaggine. Chiedo perdono.

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Capitolo 2
*** Elizabeth Bennet ***


Elizabeth Bennet o Del Mutamento
La vita appartiene ai viventi, e chi vive deve essere preparato ai cambiamenti.

 

La prima volta che lo vidi entrò nella stanza come ne fosse il padrone, e noi attorno in ammirazione come servi fedeli, non silenziosi, ma pieni di riguardo.
Il passo sicuro e il portamento elegante aveva attirato innegabilmente anche la mia attenzione, non era un uomo come se ne vedono molti, soprattutto non in uno sperduto borgo di campagna come questo. Ogni suo gesto tradiva eleganza e nobiltà, sembrava impossibile per chiunque non dimostrare reverenza.
Ho sempre odiato dover sottostare ad un'autorità che non abbia basi per giustificare se stessa e quell'uomo non aveva altro che abiti eleganti e favoriti all'ultima moda a perorare la sua presunta superiorità, tuttavia neanch'io ne fui immune. L'inspiegabile timore che provai davanti al suo cipiglio impenetrabile mi fece sentire a disagio con me stessa, una sensazione spiacevole che si impresse indelebilmente su quel nostro primo incontro.
Eppure i suoi occhi scuri, duri e sprezzanti scatenarono in me brividi d'inquietudine che faticavo a ricondurre al timore.
Da un angolo della stanza, alto e dritto come un faro gettava il suo sguardo su ogni cosa, e ogni cosa anziché illuminarsi veniva distorta da una luce inclemente, pregna di disgusto e di inadeguatezza.
Sentii che anche io ero sottoposta al suo sguardo clinico, non è quindi da deplorare il mio orgoglio che ferito, ha cercato di difendersi come meglio ha saputo.
Ma l'uomo che vidi venirmi incontro a Pemberley non aveva nulla della rigidità che conoscevo. Lo vidi sbucare dai cespugli come un furfante, ma ero io l'intrusa in casa sua e la sorpresa fermò il mio cuore.
I capelli bagnati grondavano acqua sul suo viso e le ciocche spettinate giocavano graziosamente sulla sua fronte. Non avevo mai visto sul suo volto un'espressione più delicata. La sua voce era spezzata e continuava a ripetere parole di cui il senso afferravo a fatica.
Nella sua blusa bagnata e senza i suoi modi a difenderlo, appariva bello come un dio greco ma quanto mai umano, senza un'ombra nello sguardo che non fosse per un'emozione incontrollata e un imbarazzo quasi tenero, che mi tentava.
D'improvviso fui afferrata dall'urgenza di fuggire e come spesso accadeva, vidi riflettersi in lui lo stesso sentimento. Ci lasciammo velocemente, storditi come dopo un terribile tuono.
Non so come riuscii a raggiungere i miei zii o se furono loro a raggiungere me. Dovevo allontanarmi, correre via, estinguere quelle fiamme che avevo visto bruciare nei suoi occhi di giaietto e che ora divampavano dentro di me. Speravo che la breve corsa in carrozza che divideva la tenuta dal villaggio, sarebbe riuscita a lasciare indietro pensieri su cui non avevo più il controllo. La sua voce calda e posata, invece, mi raggiunse prima che fossi in grado di salire sul calesse. La sua gentilezza nei confronti dei miei zii, il sorriso che ne rilassava i lineamenti e lo sguardo amichevole avevano trasformato quell'uomo in qualcuno che non conoscevo ma che non sarei più stata in grado di disprezzare.

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Capitolo 3
*** Georgiana Darcy ***


Georgiana Darcy o Della Passione Riscattata

La passione, anche quella più profonda, non richiede un palcoscenico grandioso per recitare la sua parte.

Il suo andirivieni nervoso agita me della sua stessa inquietudine.
Oserei definirlo spaventato o insicuro, se non fossi certa che pensarlo soggetto al timore come chiunque altro, sarebbe per me sacrilego quanto credere mortale un dio.
Nei suoi modi non c'è impazienza ma un'ansia incontrollabile, vorrebbe che la nostra ospite fosse già qui, o vorrebbe forse saperla a miglia e miglia di distanza? Mi pento di aver insistito per rivolgerle l'invito, ma a mia discolpa credevo di farlo felice. Cielo, come si è illuminata la sua espressione quando ieri miss Bennet ha fatto il suo ingresso nella locanda! Il suo sorriso era insieme estasiato ed imbarazzato.
E come si è scaldato d'orgoglio nel vedermi usare la migliore cortesia nei suoi riguardi. Non avevo mai visto mio fratello tanto felice.
Per non parlare di Bingley! Credevo che il cuore gli sarebbe saltato fuori dal petto tanto era forte l'emozione nell'incontrare quella signorina e nel ricevere informazioni sulla famiglia di lei.
Chissà se un giorno avrò la fortuna di ispirare sentimenti tanto candidi e delicati in un uomo?
Ma che vado pensando! Miss Bennet con la sua grazia e la sua intelligenza, riceve naturalmente quelle attenzioni che io dovrei faticare per ottenere e che forse potrei non meritare mai.
Ma eccola! Finalmente fa il suo ingresso e mio fratello fiorisce, mi guarda raggiante invitandomi a condividere la sua felicità.
Oh mio caro fratello, come posso valere il tuo affetto?

Miss Bennet è gentile e piena di premure, canta per me e lo fa in modo tanto lieve da meritare il sincero plauso di tutti i presenti. Ciò che non sa, ma che io scorgo, è che il plauso più grande rimane celato nel cuore di mio fratello che la guarda rapito e tace.
Spero, mio buon fratello, che questa donna sappia scorgere in te ciò che io vedo: il tuo buon cuore, la tua infinita generosità, la dolcezza del tuo affetto.
Spero ardentemente che possa donarti ciò che meriti, perché chi come te dona se stesso senza risparmiarsi, merita la felicità più grande.
So bene che una felicità serena, tranquilla e noiosa, non sarebbe adatta al tuo cuore appassionato, è per questo che desidero che la dolce miss Bennet sappia rimanerti accanto con il suo spirito indomito e sagace, insieme sapreste percorrere la vita al passo irrefrenabile della vostra passione.
I vostri caratteri spigolosi saprebbero essere uno stimolo costante l'uno per l'altra, il vostro amore non sarebbe un punto di arrivo, ma una corsa, un gioco allegro e una dolce sfida.
Vi vedo scambiare uno sguardo preoccupato ora che, all'udire un nome foriero di dolore e vergogna, un sussulto ha bloccato le mie mani sui tasti del pianoforte. Vi vedo stringervi attorno a me con amore, vedo la parte che potrei avere nella vostra felicità e il mio cuore intenerisce ricolmo di gioia e gratitudine. Riprendo a suonare. La melodia, spero, condurrà i vostri cuori sulla giusta strada.

 


Ultima storia di questa breve raccolta. Alla fine mi sono trovata con molte storie in più, nella foga sulla tastiera sono comparsi dei personaggi (alcuni davvero improbabili)  con i rispettivi punti di vista che poi ho scartato perchè ancor meno convincenti di questi che ho pubblicato. Semmai decidessi di sfidare ancora l'ira della defunta Austen, magari pubblicherò anche quelli.
Intanto ringrazio chi ha letto fin qui. Se voleste lasciare commenti o critiche sarebbero ben più che apprezzati.

Ultima doverosa nota riguarda le citazioni che fungono da sottotitolo: La prima è una citazione presa da un'avventura grafica "Broken Sword", la seconda è una frase di Goethe, l'ultima è di Melville (tutto questo stando alla precaria affidabilità di Wikiquote).

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