After the Apocalypse

di Fallen_Shadow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incubo ***
Capitolo 2: *** Il giorno dopo ***



Capitolo 1
*** Incubo ***


Il ghigno malefico risuonava nelle orecchie di Mary come una melodia inquietante, qualcosa che ti metteva paura e ansia.

A rafforzare di più questi sentimenti era il corpo steso vicino a lei, con l'addome perforato da un potente raggio di luce.

"NO!" Urlò Mary inginocchiandosi davanti al suo amato. "Non è vero... tu non puoi morire... non adesso... HO BISOGNO DI TE!"

Lui la guardò negli occhi per un momento, emettendo un flebile sospiro. Il riflesso che si poteva vedere era quello della luce che se lo era portato via.

Quella luce che adesso avrebbe colpito anche lei.
Una luce violastra, che davanti ai suoi occhi si tramutava in rosso sangue.





Mary si svegliò con le lacrime agli occhi.
Aveva fatto ancora quell'incubo.
Erano ormai passati 10 anni, e lei non riusciva ancora a superare la morte del suo amato, morto per proteggerla.
Quardò l'ora. Erano le 4 di mattina.
"Perfetto" pensò. "Un'altro giorno in cui non dormirò".






Note: questo capitolo è corto perché è più una sorta di prologo.
 

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Capitolo 2
*** Il giorno dopo ***


New York.
Mary camminava per le vie deserte della città. Non che non ci fosse nessuno, ma tutti ormai viaggiavano su macchine sospese su strade a metri da terra, proiettando ombre sulle vecchie strade asfaltate, ormai considerate un cimelio storico.
E pensare che fino a 10 anni prima tutti le percorrevano.
New York è stata una delle prime città ad essere ricostruite dopo l'apocalisse, assieme a Milano, Londra e Al Cairo.

Già, Al Cairo.





'Mary uscì dalla capsula di emergenza, ritrovandosi sotto il sole cocente ed il vento caldo che le scompigliava i capelli. La sabbia le entrava nelle scarpe leggere. "Questo deve essere il deserto del Sahara" pensò. Dovette ricredersi quando notò l'immensa metropoli davanti a lei.
Camminò verso l'immensa città totalmente bianca, cominciando a notare alcune stranezze.
Le auto non sembravano auto, ma piuttosto delle capsule che volavano su delle strade invisibili.
La metropoli pareva molto abitata, eppure Mary giurava di non aver visto nemmeno una persona.
"Saranno le allucinazioni" disse tra sé.
La ragazza aveva un brutto presentimento.
Grandi figure dai rilievi bianchi e grigi si votarono verso di lei, facendo un rumore metallico che ti penetrava nelle orecchie.
"CORRI!" si disse Mary, ma ormai era troppo tardi
.'



I ricordi si facevano vivi nella mente della ragazza, cose che avrebbe preferito dimenticare.
Si maledisse, imprecò, arrivò persino a darsi una sberla, tutto, purché i suoi ricordi non si tramutassero in incubi che gli avrebbero portato via altre ore di sonno.

Il fatto di passare davanti alla sua vecchia casa, quella prima dell'apocalisse, non aiutò la situazione.

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