At the biginning ...

di Dappyna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PART I ***
Capitolo 2: *** PART II ***
Capitolo 3: *** PART III ***
Capitolo 4: *** PART IV ***
Capitolo 5: *** PART V ***



Capitolo 1
*** PART I ***


Senza Titolo 2


"AT THE BEGINNING ... "
By Dappyna


Si alzò dal letto cercando di abituarsi ai raggi del sole. Erano accecanti quel giorno.
Si sfregò varie volte le mani sul viso cercando si svegliarsi dallo stato di dormiveglia in cui si trovava. Pur essendosi svegliato doveva ancora abituarsi ad un nuovo giorno sollegiato e anche alle soprese che gli avrebbe donato. Se gli fosse stato possibile, avrebbe passato la giornata in camera a dormire, ma come d’abitudine, ogni mattina, si svegliava presto per andare a far ginnastica. Alzatosi dal letto s’incamminò goffamente verso la porta del bagno, facendo attenzione alle cose sparse in giro per la stanza. Il suo ragazzo era incredibilmente disordinato. Per colpa sua la casa era sempre un campo di battaglia e doveva sempre mettersi sotto a metterla a posto. Però non gli costava niente. Adorava quel ragazzo anche se non era una delle persone più ordinate del mondo. Girò la manovella che conduceva al bagno facendo attenzione a non andare a sbattere contro la doccia situata proprio accanto al lavandino. Era stanchissimo, per colpa della notte precendente. Anzi... Non era proprio colpa di quella serata. Non era colpa di nessuno. L’aveva trascorsa tra le braccia del suo fidanzato amandosi reciprocamente come non facevano da tanto. Era rimasto stupito, ma allo stesso tempo estasiato dall’idea che non trascurava il loro amore. Faceva il cameriere in un bar aperto 24 ore su 24, beccandosi quasi sempre i turni di notte. Era rimasto estasiato da quella serata. Erano state fantastiche le senzazioni che gli aveva donato. Lo facevano letteralmente impazzire. Non aveva mai trovato così tanto affetto al di fuori di lui. Dopo essersi abituato al pavimento freddo del bagno si girò verso lo specchio rivelando una faccia stravolta. Aprì l’acqua del rubinetto aspettando che diventasse calda per poi lavarsi comodamente. Mentre l’acqua si riscaldava, si riguardò allo specchio notando due enormi succhiotti che quel pazzo di Yuriy la notte prima gli aveva lasciato. Erano veramente grandi! Si passò una mano sopra i segni che il suo ragazzo gli aveva lasciato, provocandogli brividi di piacere pensando alla notte prima. Lo amava molto quel pazzo. Lo amava più della sua stessa vita per quanto non lo sopportasse certe volte. Lo adorava per tutto. Gli occhi. Il carattere. Il suo pessimo umorismo. Per quanto cercasse di odiarlo non gli avrebbe mai fatto del male. La sua vita era racchiusa dentro quella della sua anima gemella. Quel ragazzo bellssimo. Immerse le mani nell’acqua del rubinetto, resa calda, per poi schizzarsela in faccia chiudendo gli occhi per ricoprirsi da quelle gocce. Lentamente quei frammenti d’acqua arrivarono a bagnargli il petto intriso di sudore. Dopo vari secondi alzò la testa di scatto bagnando parecchio lo specchio del bagno. Non si curò molto. L’avrebbe pulito dopo. Cercò a tentoni l’aciugamano che doveva essere a pochi centimetri da dove era situato, ma senza risultati. Non capiva dove fosse finito. Eppure doveva essere proprio li accanto a se. Perplesso si girò per prendere l’asciugamano del suo amore. Era profumato del suo odore. Sapeva di dolcezza, come lui tralaltro. Sorrise a quei pensieri pensando che proprio la notte prima l’aveva amato con tutto se stesso. Era felice come non mai. Era stata fantastica. Non vedeva l’ora di passarne un’altra così calda insieme a Yuriy. Ripose l’asciugamano al suo posto pensando alla serata prima con quei gesti quasi indecenti da descrivere. Felicemente fece per allontanarsi dal bagno preparandosi per andare a fare una bella corsa come di suo solito, ma appena si voltò trovò una chiazza rossa immersa nella doccia e il suo asciugamano attorcigliato alla gola del suo amore che giaceva inerme al suolo. I suoi occhi s’ingigantirono e svelarono tutta la sopresa che in quel momento celava. Le gambe cedetterò a quella visione e tremante si accorse solo dopo qualche secondo che non avevano retto il suo peso facendolo cadere sul terreno gelido di mattina. Era un sogno? Come era possibile? Non riuscì più a muoversi dalla sorpresa e dalla paura. Dagli occhi sceserò delle gocce di cristallo intrise dell’amore che nutriva per quel ragazzo. Per qualche secondo rimase immobile incapace di muoversi per la paura e la shock, poi dopo qualche secondo una nuova forza nascosta all’interno del suo corpo gli diede un pò di energia. Corse all’interno della doccia cercando invano di svegliare quella parte del suo cuore morta assieme a Yuriy. Non riusciva a percepire niente. I suoi sensi si erano pietrificati assieme a lui lasciando solo il sesto a prevalere nel suo cuore. Non batteva più o almeno non lo sentiva all’interno della sua gabbia toracica. Gli si buttò addosso stringendoselo forte al petto assieme al suo asciugamano intriso di sangue. Si bagnò con quel liquido rosso che mai aveva visto all’infuori di qualche taglietto. Quell’abbracciò era forte quanto l’amore che provava per quel ragazzo. Non si muoveva. Non respirava. Il suo cuore non batteva come faceva di solito quando facevano l’amore. Si spaventò come non mai, lasciando quel sentimento prevalere nel suo corpo. Le lacrime diventarono un fiume in piena. Bagnarono quei capelli rossi quanto il sangue che c’era all’interno di quella doccia. Ce n’era troppo. Sembrava come se si fosse svuotato completamente di tutto il sangue. Era immerso all’interno di quel mare rosso e di quelle lacrime salate di dolore e di tristezza. Non voleva nient’altro che Yuriy novamente al suo fianco, come quella sera passata assieme. Quella notte l’avevano passata nel letto amandosi completamente. Era un addio quello che gli era stato inferto? I suoi capelli corvini si intrecciarono attorno alla sua vita. Era incapace di parlare dalla paura e dalla tristezza. Non riusciva a far altro che stringere quel corpo freddo che era quello di Yuriy. Era bloccato completamente. Sembrava come se si fosse formato un groppo alla gola. Voleva parlare ma non poteva. Uscivano solo suoni strozzati dai singhizzi e dalle lacrime. Voleva il suo amore. Lo voleva nuovamente indietro per dirgli un’altra volta quanto lo amava. Gli accarezzò selvaggiamente i capelli rossi intinti anche dalle sue lacrime, baciandogli la testa. Oramai anche lui era intriso di quel colore tanto rosso quanto il suo ragazzo. Eppure il rosso era il colore dell’amore, perchè in quel momento si rivelava tutt’altro? Era così crudele l’amore quanto la morte? Pianse nuovamente quanto mai aveva fatto in tutta la sua vita. Le lacrime non smettevano, quel groppo alla gola si faceva sempre più stretto e una nuova senzazione si fece spazio dentro di se. Le sue viscere cominciarono a farsi sentire il più del dovuto. Gli facevano male e reclamavano di uscire dal suo corpo tremante. Lo stupore e la tristezza era troppa che non potè far altro che stringersi sempre di più sperando che quel dolore diminuisse. Non voleva lasciare quel pezzo del suo cuore all’interno della doccia immersa di sangue. Non voleva lasciare il suo amore. La sua ragione di vita. Non voleva che morisse. Quanto dovevano fare ancora insieme? Dovevano andare nelle Bahamas e trascorrere insieme una vacanza fantastica come avevano progettato tempo fa e che non erano mai riusciti a fare per colpa della mancanza di denaro. Dovevano fare troppe cose insieme che non poteva andarsene così all’improvviso senza di lui. Loro dovevano fare tutto insieme. Non dovevano dividersi per niente al mondo. I capelli corvini s’intinserò di quello strano liquido che chiamavano sangue, bagnandosi anche le mani e il resto del corpo. Era soltanto in boxer eppure sentiva calore. Non voleva sapere più niente. Singhiozzi strozzati. Lacrime salate. Un dolore troppo grande da sopportare. Come aveva fatto a chiedere il suicidio? Eppure insieme erano una coppia fantastica. Glielo dicevano tutti. Com’era possibile che si era tolto la vita proprio quel giorno? Non c’era un motivo plausibile. Singhiozzi ancor più potenti uscirono dalla sua bocca, serrando gli occhi, e in poco quel groppo alla gola formatosi si allentò e potè gridare finalmente il suo nome.
-YURIY!!!! YURIY!! YURIIIIIIIIYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
Gridò con tutta l’energia che aveva in corpo, credendo che urlando la sua anima si sarebbe svegliata. Sapeva che non sarebbe mai successo. In quell’urlo si sentì tutto l’amore che provava per quel ragazzo. Arrivò a diffondersi all’interno di Tokyo poi all’interno di tutta l’isola Nipponica, l’Asia e infine il mondo. Anche la Terra sentì quei lamenti di dolore, che dalla tristezza cominciò a piangere pure lui. Lui era triste. La Terra lo era. Si era tolto la vita dentro il loro appartamento situato a Shibuya insieme alla sua anima. Percorrendo le distanze tra la Russia e il Giappone non gli era mai sembrato di percepire le due così vicine. La Russia era il paese natale di Yuriy. Fredda e distaccata dal mondo. Proprio come lui. Era sempre stato distaccato da tutti rivelando poco i suoi sentimenti. Strano che con quel bel cinese ci fosse riuscito. Erano gli opposti. Yuriy era la luna e Ray era il sole. Adesso che la notte e il giorno si erano divisi, come avrebbe fatto il sole a vivere senza la sua meta?
Altre lacrime sceserò inesorabilmente lungo le sue guance oramai senza energie. Stringeva ancora a se Yuriy, serrando gli occhi dalla paura e dal terrore. Era morto? Non sentiva il suo cuore. Non riusciva a pensare. Voleva stringerlo ancora, possibilmente vivo, ma non sapeva come fare. Aveva il cervello così confuso che non pensò nemmeno di chiamare un’ambulanza. Non riusciva a pensare nient’altro che a Yuriy e alla sua vita.
Improvvisamente come uscito da uno stato di trance, si acorse che poteva chiamare l’ospedale. Appoggiò delicatamente Yuriy alla doccia facendo attenzione che il sangue venisse in qualche modo fermato. L’asciugamano teneva in qualche modo il sangue all’interno del suo corpo, fermando l’emorraggia, ma non per molto. Corse fuori dalla doccia, piangendo disperato, raggiungendo il telefono posto accanto al letto. Digitò in tutta fretta il numero dell’ospedale anzioso di trovare subito un’ambulanza che potesse giungere il più in fretta possibile sotto casa. Aspetto soltanto per qualche secondo prima che qualcuno potesse rispondere.
-Pronto Ospedale di Tokyo...-
-C’è... C’è un mio amico che ha tentato di... Suicidarsi!!- L’ultima parola era stata pronunciata a bassissima voce, come se non avesse intensione di credere a quello che stava succedendo.
-Mi dica il suo indirizzo...- Fece la centralinista dall’altro capo del filo. Faceva il suo lavoro in fretta. Si vedeva che non aveva tempo da perdere dato che c’erano altre persone che avevano bisogno del suo aiuto.
-Quartiere di Shibuya, Magonken 742!!- La sua voce era cominciata a ritornare normale, ma c’era ancora quella nota disperata che lo faceva andare in confusione.
Rimase qualche secondo al telefono cercando di capire come mai la signorina non continuava a chiedergli informazioni. Aveva paura che l’ambulanza non ce l’avrebbe fatta in tempo ad arrivare a destinazione. Era disperato. Non sapeva che fare se non sperare.
Dopo qualche secondo risentì la signorina ritornare al telefono per chiedere altre informazioni.
-Lei come si chiama?- Chiese sempre con quel tono calmo e deciso.
-Ray Kon!!!- Esclamò dall’altro capo del telefono sperando che l’ambulanza sarebbe arrivata il più in fretta possibile. Non ce la fece più, pianse ancora guardando disperato la porta del bagno, sperando che Yuriy la’ dentro fosse ancora vivo.
-Ma lei non era mica uno della squadra dei Bladebrakers?- Chiese la vocina elettrizata.
Ray si arrabbiò maggiormente. Cominciò ad odiare profondamente quella donna.
-UN MIO AMICO STA PER MORIRE!!!!!!!!!!!!!!!!!- Esclamò terrorizzato e furioso.
Le persone si elettrizavano sempre a sentire la sua voce al telefono o in giro per strada, ma non era il momneto di parlare tranquillamente al telefono sapendo che c’era qualcuno che poteva morire. Lo faceva totalmente imbestialire.
-Tra poco arriverà l’ambulanza...- Fece irritata e dopo di chè attacò il telefono.
Ray neanche appoggiò il telefono sul ricevitore che si fiondò immediatamente in bagno immerso ancora nel sangue del suo amore.

-Non respira!!-
-Il battito sta dininuendo!!-
-Dottore!!! Cosa bisogna fare?-
Voci provenienti dalla sala operatoria, che Ray non poteva sentire, si facevano sempre più preoccupate. L’ambulanza era arrivata mezzora dopo che aveva attaccato il telefono. Fino a che non arrivò la squadra di soccorso era rimasto accanto al suo ragazzo pregando il cielo che vivesse ancora. E lo stava ancora facendo aspettando in quella stanza d’ospedale, pensando disperato al suo amore. Le lacrime non avevano smesso di scorrere lungo le sue guancie. Era un oceano. La paura era tanta. Chiedeva di continuo al cielo di farlo vivere, facendogli ritornare la speranza. Guardava di continuo il muro di fronte a se con pugni stretti e occhi rossi dal troppo piangere. Abbassò la testa un secondo per rintanarsela tra le braccia per singhiozzare ancor più disperatamente.
-RAYYYY!!!!!!!!- Chiamò una voce.
Alzò di scatto la testa vedendo la figura di Kai correre verso di lui, piangendo come un matto. Anche lui era rimasto scioccato da quello che gli aveva detto Ray al telefono. Si alzò di scatto dal suo sedile e corse piangendo verso Kai.
Appena si incontrarono si abbracciarono disperati perdendosi nel singhiozzi dell’altro. Niente in quel momento gli era sembrato più confortante dell’abbraccio di Kai per poter risollevarsi. Era caloroso e c’era un’amicizia tra loro due che una volta andava oltre a quel sentimento così puro. Adesso che loro due erano insieme in quella stanza d’ospedale sapevano che avrebberò pregato il cielo che Yuriy fosse uscito dalla sala operatoria più sano di un pesce.
Ray appoggiò la testa tra l’incavo della spalla e il collo per potersi reggere e cominciò ancora una volta i suoi lamenti piangendo disperato come non avesse mai fatto. Kai lo strinse forte cercando di infondergli sicurezza e un pò di coraggio, ma anche lui era conciato male quanto Ray. La notizia gli aveva sconvolto la giornata. Yuriy non sarebbe mai arrivato a tanto, eppure lui che lo conosceva bene non se lo sarebbe mai aspettato. Gli accarezzò la schiena velocemente per poterlo calmare, ma senza risultato. Ray lo stringeva sempre più forte facendogli un male alle costole e ai fianchi, ma sapeva che la sua reazione e quel gesto era di disperazione. Anche lui che non avrebbe mai abbracciato nessuno lo stava facendo adesso col suo migliore amico.
-Kai....- Sussurrò Ray tra le lacrime e i singhiozzi.
Kai con un pò di gentilezza cercò nuovamente di calmarlo.
-Andrà tutto bene... Shhhh...- Mormorò.
Ray si aggrappò maggiormente a Kai stringendolo ancor più forte.
-Ho paura!! Ho tanta paura!!!- Esclamò stringendo pugni e serrando gli occhi.
I suoi capelli erano madidi di sudore e lacrime, ma non ci badò. Il dolore era insopportabile e aveva bisogno di sfogarsi.
-Ce la farà...- Cercò di tranquilizzarlo.
Ray si staccò un attimo per guardarlo negli occhi per trovare la risposta che cercava. Erano preoccupatiti e impauriti. Anche lui, generalmente calmo e impassibile non riusciva a nascondere le lacrime in una situazione simile. Ray si preoccupò maggiormente. Gli occhi del cinese erano rossi dal piangere. Avevano perso il loro splendore felino ed erano diventati improvvisamente di uno strano colore verdastro, che s’intonava con le pareti di quella sala. Kai gli accarezzò la guancia cercando di calmarlo, ma anche lui non lo era per niente. Era preoccupato veramente questa volta e non poteva fare niente per nasconderlo.
Con occhi sinceri e disperati Ray lo guardò come un bambino, tenendosi ancora stretto a Kai.
-E... Se... Non ce la... GLOM... Farà?- Sussurrò prima di scoppiare in lacrime nascondendo il viso fra il torace del ragazzo russo. Aveva una paura incredibile di quello che sarebbe potuto succedere a Yuriy. Kai lo strinse il più forte possibile facendogli mancare aria. Lo sorprese un pò facendolo smettere di singhiozzare ininterrottamente. Sentì le sue lacrime bagnargli la schiena. Non aveva mai visto Kai così disperato in tutta la sua vita.
-Si che ce la farà!!!!!!!!!- Esclamò disperato stringendolo ancor più forte.
Ray rimase a bocca aperta senza ribattere ciglio e rimanendo in silenzio senza proferire parola. Era veramente strano vederlo così esposto con qualcuno. Sentì quanto stesse soffendo per Yuriy. Gli sembrava di sentire tutta la sua anima.
Si staccò bruscamente da Ray e prendendolo per le braccia lo fissò negli occhi.
-Non pensarlo mai... Non finchè potrà ancora vivere...-
Ray abbassò lo sguardo, ma Kai glielo rifece alzare per guardarlo negli occhi.
-Non possiamo buttarci giù così Ray!!!! Lui ha bisogno di noi che gli infondiamo coraggio!! Dobbiamo stargli vicino sperando per lui!!!- Si fermò un attimo per riprendere fiato mentre Ray lo guardava senza parole.
-In questo momento dobbiamo stare uniti... E bisogna pensare positivamente!!-
Ray posò lo sguardo da un’altra parte staccandosi da Kai pensando al suo Yuriy, malinconico.
-E’ difficile...- Mormorò triste.
Kai lo riprese per le maniche guardandolo negli occhi rossi.
-Dobbiamo essere forti anche per lui Ray... Dobbiamo sperare...- Sussurrò.
Ray cominciò nuovamente a piangere. Kai gli asciugò una lacrima con un dito.
-Si...!- Sussurrò speranzoso.

Erano parecchie ore che aspettavano Yuriy, ma i due non si lasciarono scoraggiare. Ancora preoccupati e disperati questa volta speravano in lui. Ce l’avrebbe fatta. Sui loro volti le lacrime erano sparite, ma un velo di preoccupazione si celava nei loro occhi. Aspettavano impazienti tutti e due il dottore sperando che i risultati fosserò dei migliori. Si guardavano di tanto in tanto solo per scabiarsi sguardi speranzosi, ma il loro era più che altro puntato sulla porta dalla quale Yuriy sarebbe dovuto uscire dopo chissà quanto. Avevano pregato così tanto che non avrebberò mai voluto ricevere una risposta negativa.
Finalmente la porta si aprì e fuori vi uscì soltanto il dottore.
I due si alzarono in piedi di scatto guardandolo preoccupati. Avevano paura di quello che gli avrebberò detto. Nel loro cuore speravano che Yuriy potesse ancora farcela, ma la loro testa al contrario pensava negativamente. Erano talmente anziosi e preoccupati che volevano, finisse tutto.
Il dottore li guardò di sottocchio. Non sembrava preoccupato, ma nemmeno sollevato, il che intendeva che non c’era ancora da sollevarsi. I due si guardarono un attimo impauriti. Ray iniziò a piangere silenziosamente, mentre Kai si fece forza e con un groppo alla gola chiese al dottore se il suo amico era ancora vivo.
-Allora dottore...?- Chiese intimorito Kai.
Ray cominciò a singhiozzare piano nascondendosi il viso tra le mani. Era disperato. Non sapeva che cosa gli avrebbe detto. Aveva paura che gli avrebbe detto immediatamente che era morto e niente avrebbe potuto salvarlo. Poi invece pensò che c’era riuscito e ancora che non ce l’avrebbe fatta. La testa gli scoppiava. Voleva sentire la verità.
-Dottore...?!- Mormorò Ray tra i vari singhiozzi alzando leggermente la testa.
Sospirò ancora prima di parlare, mostrando ancora quell’aria preoccupata. Ora la verità si sarebbe svelata. Tremanti i due ascoltarono in silenzio senza proferir parola anziosi e impauriti.
-Ha perso molto sangue... Per adesso la ferita al collo è molto profonda. Dovremmo fare qualcosa per i muscoli che si sono danneggiati. Gli abbiamo anche controllato se l’esofago si fosse danneggiato. Siete stati molto fortunati...- Concluse indifferente.
I due tirarono un sospiro di sollievo e Ray ritornò nuovamente a piangere. Questa volta dalla felicità. Non ci credeva. Era veramente un miracolo. Come aveva fatto? Kai sorrise, ma il dottore non aveva ancora finito.
-Tuttavia l’osso del collo ha riportato alcune maccature e abbiamo scoperto che il suo sangue è stato modificato geneticamente. Se non troviamo un donatore entro 24 ore morirà dissanguato....- Moromorò a denti stretti.
Il sorriso di Kai si trasformò in un cipiglio. Ray riprese a singhiozzare ininterrotamente. Sarebbe morto entro 24 ore e lui sarebbe rimasto li ad aspettare che il suo cuore smettesse di battere. Non voleva che andasse così, ma come poteva trovare una persona che avesse avuto il suo stesso sangue entro 24 ore? Lui avrebbe donato sicuramente il suo sangue per poterlo stringerlo ancora fra le braccia, ma senza un donatore non ci sarebbe più stato ninte da fare. Dissanguato... Il cuore smise di battergli e i singhiozzi si fecerò più crescenti. Aveva paura di perderlo. Se fosse morto non ci sarebberò più state serate al lume di candela e non ci sarebbe nemmeno stato un futuro. Se fosse morto non avrebbe più assaporato le sue labbra, morbide e dolci come lo zucchero. Non avrebbe più fatto l’amore insieme a lui e non avrebbe scoperto quanto era bello il suo amato. Non gli avrebbe più sussurrato parole dolci come “Ti amo” o “Resteremo sempre insieme”. Non si sarebberò più azzuffati per niente e non lo avrebbe mai più riempito di coccole nelle notti di solitudine. Niente di tutto quello sarebbe più successo se fosse morto. “Resteremo sempre insieme...” Era quella la frase che gli ripeteva il più frequentemente quando restavano soli in casa. “Insieme per sempre...”

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Capitolo 2
*** PART II ***


Senza Titolo 3





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* We were strangers starting out on a journey
Never dreaming what we'd have to go through
Now here we are and I'm suddenly standing
At the Beginning with you *

Chiusi gli occhi aspettando d’essere portato in sala operatoria. Lo stavo per fare. Stavo per raggiugerlo. Yuriy... Avrei vegliato su di lui per sempre e anche sugli abitanti della terra, protteggendoli da tutti i mali che gli avrebberò inferto. Era questo il mio scopo. Proteggerlo. L’avrei finalmente tolto da quel paradiso per farlo ritornare sulla terra a vivere. Lui doveva vivere. Era denstinato a questo. Il suo sorriso era il più bel dono che la terra mi avesse donato. Soltanto guardandolo il cuore mi si riempiva di gioia e il suo calore mi entrava nel sangue riscaldandomi l’anima, sentendo il suo abraccio in ogni secondo della giornata. Lui mi avrebbe protetto se fossi stato io quello sul letto di morte. Adesso che era lui quello che stava morendo toccava a me fare quella decisione. E l’avevo fatta. Avevo deciso di donare la mia vita per Yuriy. Decisi che oramai il destino mi aveva dato tutto. Amore. Amicizia. Ricchezza. Gioia. Adesso era ora che la finissi anche io. Guardai per l’ultima volta quel muro bianco di fronte a me. Era decisamente vuoto. Non c’era niente di visibile su quelle spoglie d’ospedale se non qualche macchinario sofisticato. Mi girai nuovamente verso i dottori. Si guardavano di continuo, forse chiedendosi se stessi facendo la cosa giusta. Per me lo era. Niente mi avrebbe fermato nel donargli la mia vita. Volevo con tutto me stesso che continuasse a vivere. Non avrei voluto vedere qualcun’altro piangere per la sua perdita. Anche se sapevo che altri avrebberò pianto per la mia. Il mio sangue era uno dei pochi su questo pianeta per poter far rinascere Yuriy. Mi toglieranno metà del sangue dal corpo per inserirlo in quello del mio angelo. Metà... E’ veramente tanto!
Alcuni dei medici mi si avvicinarono. Era ora... Mi addormenteranno... Mi toglieranno il sangue. Nessuno saprà che presi questa decisione. Nemmeno lui dovrà conoscere la verità. Gli si stroncherà l’anima sapere che ho donato la mia vita per far felice Yuriy e anche lui, ma lo amo troppo per farlo morire. Yuriy era e lo sarà per sempre il sole della mia vita. I suoi capelli dolci quanto lo zucchero mi donavano forza nei giorni di pioggia. Erano così morbidi che non sembravano neanche reali. Erano bellissimi quanto il suo corpo. Era perfetto. Lui era un Dio per me. Di fronte agli altri si mostrava potente. Il migliore in assoluto. Sapevo che non era così, ma mi ricredevo. Lui pur essendo la figura di Dio in persona, non sarà mai onnipotente. Sarà soltanto la persona che ho amato fino a questo giorno. Mi ricorderò delle sue coccole. Dei suoi sorrisi leggeri. Delle carezze che mi infliggeva prima di addormentarmi tra le sue braccia. Mi ricorderò delle sue labbra di pesca, che si posavano sulle mie e mi chiedevano di essere baciate fino a che non era sazio del mio sapore. Mi ricorderò delle giornate di pioggia in cui facevamo l’amore sul divano e mi chiedeva di intesificare quel rapporto tanto forte che condivavamo fra di noi. Delle sue ire in cui mi teneva il muso per un giorno intero senza poter schiodarsi da me. Mi ricorderò tutto di lui. Dalle giornate più insignificanti a quelle più importanti. Lui vivrà sempre nei miei ricordi. Dire che lo amavo era veramente poco. Non lo amavo. Lo adoravo. Lo veneravo. Lo desideravo a tal punto che il mio cuore pur essendosi affievolito chiedeva sempre di più.
Uno dei dottori prese la mascherina. Mi avrebberò addormentato. E sarei morto senza sentire niente. Meglio. Odiavo il dolore, soprattutto perchè non sono mai stato una persona molto forte quando si trattava di lottare a mani nude. Col Beyblade ero imbattibile, ma senza non lo ero per niente. Pur sembrando una persona forte, immune al dolore, ero molto debole. Ero molto più debole di quanto non immaginavano le persone. Ora che stavo per morire stringevo tra le mie mani il mio fedele Bit-Power. Lui mi avrebbe capito. Mi avrebbe raggiunto in paradiso e insieme, come sempre avevamo fatto saremmo stati uniti. Cercheremo di superare tutti gli ostacoli che insieme incontreremo. Lui era la cosa a cui tenevo di più in quel momento. Lui mi avrebbe sempre dato appoggio, qualunque fosse stata la mia decisione. Era il mio più grande amico. Senza di lui non avrei fatto niente. Non avrei neanche donato il mio sangue. Stringendo a me il mio fedele bit-power dopo qualche secondo mi miserò addosso la mascherina. Il gas uscì immediatamente fuori. Stringendo il mio Bit-Power guardai per l’ultima volta il bianco muro di fronte a me e in poco tempo mi addormentai pensando a l’unica cosa importante per me in quel momento. Ti amo Yuriy.

********************

* No one told me I was going to find you
Unexpected what you did to my heart
When I lost hope you were there to remind me
This is the start *

Cos’è successo? Tu, mio angelo custode dagli occhi di ghiaccio e capelli di fuoco sei sparito o almeno stai ancora cercando di volare. Le tue ali non le sento più sbattere, come facevano un tempo addosso al mio corpo.
Angelo, continua a volare in questo cielo di panna montata e zucchero a velo. Continua a volare insieme a me per questa terra indenne. Continua a vivere.
Continua a sorridermi come facevi un tempo. Non precipitare in quel baratro senza fine. Non è quello il posto in cui devi stare. Non è posto in cui devi fermarti per tutta la vita. Il tuo destino è segnato tra le nuvole insieme a me e gli altri angeli.
Continua a volare ininterrotamente. Supera quel baratro insormontabile. Devi essere forte. Nessun’altro posto è bello quanto la nostra dimora, angelo rosso. Tu sai che le nuvole sono la tua casa. Quelle nuvole morbide quanto la Terra.
Nuvole, aiutatelo a rimanere tra di noi. Aiutatelo a vivere ancora una volta.
Mie dolci candide lensuola perse per il cielo, non fatelo pecipitare lungo quel baratro. Non deve cadere. Non deve cedere.
Nuvole bianche. Azzurre. Rosa. Salate. Dolci. Candide. Aiutatelo a volare per questo cielo infame. Qualcuno lo aiuti. Mi aiuti... Lo aiuti... Qualcuno che sappia volergli bene.
Angelo mio. Tu sei stato quello a starmi accanto quando le mie forze sono scomparse. Mi hai aiutato a volare insieme a te. Di certo non avevo le tue ali, ma ci sono riuscito ugualmente. Le tue belle ali sono come seta. Non sembrano vere. Mi hanno donato gioia, tristezza, dolore. Le tue ali sono state la prima cosa che ho visto quando ti ho trovato girovagare per questo cielo immenso.
Il cielo è la nostra casa. La pioggia è il nostro cibo. L’amore è la cosa che ci accomuna. Angelo di Dio. Grande e potente quanto il sole che risplende sulla Terra, che ci dona cibo, acqua, amore, libertà, scelta, paradiso e inferno. Donami le tue ali, per volare ancora con te. Donami quelle candide lensuola di seta che sono riuscite a sorreggermi quando non potevo sollevarmi da terra. Voglio volare assieme a te.
Vorrei iniziare nuovamente la vita insieme a te. Su per queste nuvole dorate. Insieme mi aiutano almeno a stare in equilibrio su questo cielo immenso. E’ troppo fragile per me. Rischio di romperlo per poi cadere negli abissi più profondi.
Aiutami angelo. Aiutati. Ascoltati. Guardati attorno angelo di Dio. Vola insieme a me nuovamente. Vola insieme agli altri. Vola percorrendo gli spazzi che ci dividono per stare insieme. Percorri l’universo infame, pieno d’ostacoli e peripezie e incontami laggiù nel cielo sereno, dove non c’è l’ombra di tempeste e acquazzoni. Vola angelo mio. Vola. Vola. Fino a che io non ti raggiungerò in questa sala d’ospedale. Vivrai e rinascerai amore mio. Vivrai fino alla fine del mondo angelo di Dio.

**********************

* And Life is a road and I wanna keep going
Love is a river I wanna keep flowing
Life is a road now and forever wonderful journey
I'll be there when the road stops turning
I'll be there when the storm is through
And in the end I wanna be standing
At the Beginning with you *

La sala operatoria s’aprì. Gli occhi si spostarono sulla figura che si ergeva sul lettino. Erano finalmente felici una volta ancora. Lui era vivo. Era riuscito a vivere ancora una volta. Si lanciò sopra di Yuriy. Vivo. Stava vivendo ancora. Portava la mascherina per poter respirare meglio e il suo corpo era finalmente intriso di un caldo accogliente, che prima non aveva. Stava vivendo come sempre. Insieme a lui adesso avrebbe sicuramente volato fino ai cieli estremi. Pianse tutte le lacrime che aveva. Pianse l’anima. I ricordi. La felicità. Tutto che aveva in corpo, per la beata senzazione di poterlo vedere ancora una volta tra le sue braccia. Le lacrime bagnarono anche il ragazzo mezzo stordito che giaceva sul lettino d’ospedale. Lo abbracciava e lo baciava come mai avesse fatto. Non si curò dei medici di fianco a se. Lui voleva soltanto stare insieme alla cosa più importante per lui nella sua vita.
-Yuriy...- Sussurò timidamente piangendo come una femminuccia.
L’altro sorrise e gli strinse la mano mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Era felice. Quel ghiaccio era diventato blu cielo.
Il dottore di fianco a se che aveva assistito alla scena commosso, aveva finalmente aperto bocca per poter avvisare com’erano le condizioni di Yuriy al momento.
-Adesso sta bene... Ancora qualche giorno qui e poi potrà finalmente uscirne...- Concluse il dottore facendo piangere di felicità anche il povero Yuriy.
-Non so come ringraziarla...- Fece felicemente il ragazzo, col volto rigato dalle lacrime voltandosi verso il medico con gli occhi intrisi dalle lacrime di sollievo. La felicità era incontrollabile. Era come essere morto e poi rinato. Era meglio di qualsiasi altro giorno su quella Terra.
-Grazie dottore... Grazie di cuore...- Sussurrò a fior di labbra.
Il dottore disstaccò il suo sguardo dal ragazzo e si guardò in giro cercando anche la figuradell’altro ragazzo che doveva essere proprio a qualche metro di distanza, ma non lo trovò. Insospettito chiese al suo amico dove fosse finito.
-Mi scusi... Ma qui con lei non c’era anche un’altra persona?- Chiese curioso.
L’altro si voltò un’altra volta verso il medico sorridendo dolcemente.
-Effettivamente si... Ha ricevuto una chiamata dicendo che doveva assolutamente ritornare a lavoro. Sa... Ha perso quasi mezza giornata...- Rispose cordialmente.
Il dottore lo guardò perplesso.
-Capisco... Beh... Gli dica che mentre questo ragazzo si svegliava vi cercava...- Sospirò il dottore gentilmente.
-Davvero?...- Chiese sopreso l’altro ragazzo guardando felicemente Yuriy, stringendogli la mano, per la felicità. Era veramente al sicuro adesso. Finalmente avrebbe vissuto.
-Si... E’ stato forte... Ora però bisogna lasciarlo riposare... Ritorni pure domani...- Fece gentilmente il dottore guardando il suo paziente che sorrideva attraverso la mascherina. I suoi occhi brillavano come due diamanti.
L’altro sorrise gentilmente e chinando la testa al dottore salutò un’altra volta il piccolo Yuriy, promettendogli che sarebbe ritornato il giorno seguente, per stare con lui tutto il tempo. Oramai era fuori pericolo, ma voleva stare al suo fianco.

**************

* We were strangers on a crazy adventure
Never dreaming how our dreams would come true
Now here we stand unafraid of the future
At the Beginning with you *

Ho amato tanto. Adesso che tu stai ritornando a casa ignaro di cosa ti ho lasciato sul comodino del telefono, rimarrai a bocca aperta. Si... Sono stato io a donargli il sangue. Immagino la tua faccia appena vedrai quel foglietto sul comodino. E’ una lettera intestata a te. Scritta in pochissimo tempo. Ti ho mentito su quella chiamata. Se sapessi che invece ho deliberatamente fatto squillare io quel dannatissimo cellulare e ho risposto fingendo che invece fosse stato il mio capo a chiamarmi, ti uccideresti immediatamente. Non avrei mai abbandonato Yuriy, sapendo di amarlo. Lo sapevi bene anche tu. L’ho fatto soltanto per vederlo vivere nuovamente. Per poterlo vedere respirare. In pochi su questo pianeta hanno avuto il sangue modificato. Anche tu ce l’hai, ma non lo sai. Si... Hai il sangue modificato che tu ci possa credere o no. Come gli altri ragazzi che in qualche modo hanno avuto un bit-power hanno avuto il sangue geneticamente cambiato. Degli esempi sono il mio e il tuo. Noi, con i nostri bit-power abbiamo cambiato il nostro sangue. Come anche Yuriy, tralaltro. Ma io ho scelto di donarlo per far vivere l’unica persona che amo. Tu mi odierai. Piangerai giorni e giorni per la mia scomparsa. Lo so. Ma per me è finita. Adesso inizierò una nuova vita, diversa dalla tua e da quella di Yuriy. Mi dispiace non averti detto niente riguardo alla trasfusione, ma sapevo che non me l’avresti mai lasciato fare. Ti conosco troppo bene. So che mi avresti sicuramente fatto una delle tue solite prediche, ma così io so che ho potuto salvare Yuriy. Mi perdonarai per quello che ho fatto, vero? Ho donato la vita per far sii che lui potesse nuovamente vivere. E’ stata una mia decisione. Tu potresti anche accettarla e potresti anche disapprovarla, ma oramai non posso più tornare indietro. Ti vedo da quassù mentre torni a casa. Ti vedo felice. So che quando ritornerai cercherai di chiamarmi, ma non mi troverai da nessuna parte. Sono morto. Scusami d’essermi comportato così egoisticamente. Lo so. Quando verrai a saperlo non disprezzarmi. Mi dispiace. Scusami. Scusami. Vivere significa molto, ma morire ancor di più. E’ per questo che ho scelto questa strada. Non odiarmi. Non allontanarmi dalla tua vita. Siamo stati amici e amanti. In qualche modo noi tre siamo collegati insieme. Mi rimane solo di stare vicino a Yuriy e amarlo come non mai. Giorno e notte. Mattina e sera. Estate e inverno. Buio e luce. In qualunque modo e in qualunque situazione ti amerò Yuriy. Angelo della mia vita. Adesso la mia vita è finita, ma sto per iniziarne un’altra. Chissà... Forse insieme a te mio dolce e piccolo Yuriy.

************

* Knew there was somebody somewhere
Hiding our love in the dark
Now that our dreams will live on
I've been waiting so long
Nothing's gonna tear us apart *

A casa non riesco a dormire. Sono le 5.00. Tra pochissimo mi preparerò e uscirò da questa stanza fino a raggiungerti. Devo vederti assolutamente. Devo accertarmi che tu stia bene anche adesso. So che ci sarà sicuramente qualcuno all’ospedale a vegliare su di te, ma non mi fido. Devo restare al tuo fianco anche alla notte fino a che tu non uscirai da quella stanza. Quando ti ho visto uscire dalla sala operatoria, mi è sembrato di vivere una nuova vita. Mi è sembrato di iniziarne un’altra daccapo, con te al mio fianco. Era così dolce quel sorriso che mi hai donato. Quella luce nei tuoi occhi mi ha fatto piangere come non ho mai fatto. Mi è sembrata come se fosse stata la prima volta che piangessi. Piango ancora da quello che è successo. Un miracolo. Un’anima prima di me ti aveva già dato il sangue per vivere. Non avrei mai voluto che succedesse. Adesso questa persona è in paradiso per aver permesso a Yuriy di vivere nuovamente. Mi chiedo se era stata obbligata o se l’ha fatto di sua iniziativa o se era già morta e il suo sangue poteva essere ancora utilizzato per donare la vita. In ogni caso ringrazio di cuore questa persona, per aver fatto vivere la cosa più preziosa a me in questo momento. La vorrei ringraziare di persona, ma so che comunque sarà impossibile farlo. Per adesso Yuriy sta bene. E’ vivo. Piango da quanto non ci credo. E’ stato un giorno intenso per quanto alla mattina mi sembrasse uno come gli altri. Invece mi sbagliavo. I dottori sono stati fantastici. L’hanno fatto vivere nuovamente. Non saprei come ringraziarli. Non saprei come ringraziare ognuno di loro. Tutti mi avevano aiutato. Compreso Yuriy.
Nel mio letto mi giro e rigiro cercando di prendere sonno. Pur sapendo che non ci riuscirò ci provo lo stesso. Guardo il buio della mia stanza farsi sempre più intenso, e le varie ombre che si formano sui vari oggetti, prendere forme indefinite, che cerco in qualche modo di decifrare. Avrei voluto vederlo qui vicino a me vivo, per quanto non ci credi. Guardo ovunque posso per capire se lui è proprio qui vicino a me in questo buio intenso. Mi mancano le sue risate. Gli occhi intensi. Mi manca tutto di lui. La mia vita pare d’essere cambiata in un giorno. Non capisco niente di quello che dovrei comprendere. Il giorno prima mi sembrava un giorno come un’altro, mentre questo e tutti gli altri che arriveranno mi sembrano giorni misteriosi della quale nemmeno io so con certezza, che cosa mi porteranno. Ho paura di viverli. Ho paura di ritrovarmi ancora una mattina in quella sala d’ospedale ad aspettare un’altra volta Yuriy vivere. Paura intensa. Non ho chiamato nessuno. Capirà. Spero soltanto che anche lui stia bene e che stia pensando a Yuriy. Noi tre siamo legati tra di noi da un filo. Quel filo è così grande che non si potrà mai spezzare. Lo so di certo perchè ogni volta che stiamo insieme diventa ancor più grande diventando talmente grosso da sembrare una treccia enorme. E’ invisibile, ma io la vedo lo stesso. Ci accumuna. E’ l’amore. Siamo tutti e tre stati insieme l’uno con l’altro. Siamo stati amanti. Amici. Colpevoli. Ci tratterremò sempre come se facessimo parte di una stessa persona. Per questo se muore una, muoiono anche le altre due. Non viviamo senza l’altra. Dobbiamo stare uniti anche quando muoriamo. Noi viviamo l’uno per l’altro.
Mi rigiro ancora. Le 5:47. Non resisto più, mi alzo dal letto e mi metto le prime cose che trovo per andare a trovare Yuriy. Non lo vedo da 7 ore ma mi sembrano un’eternità. Esco dalla casa senza lavarmi. Voglio solo andare a trovarlo e vegliargli vicino. Sto arrivano dolce amore mio. Sto arrivando. Nessuno ci potrà mai dividere. Staremo sempre insieme...




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Capitolo 3
*** PART III ***


Senza Titolo 4




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* And Life is a road and I wanna keep going
Love is a river I wanna keep flowing
Life is a road now and forever wonderful journey
I'll be there when the road stops turning
I'll be there when the storm is through
And in the end I wanna be standing
At the Beginning ...*

Erano un paio di giorni che Ray faceva visita a Yuriy. Ci stava per tutto il giorno aspettando che finalmente potesse uscir fuori da quell’ospedale. Impaziente restava al suo fianco dandogli tutto l’amore possibile che avesse in corpo. Non aveva ancora chiesto del suo suicidio. Voleva aspettare ancora un pò, ma quel giorno gli sembrò giusto, per chiederglielo. Entrò nella cameretta d’ospedale verso le 7.00 di mattina baciandolo sulle labbra ardentemente per poi staccarsi e guardarlo con dolcezza. Parlarono un pò delle solite faccende. Come si sentisse e se i medici gli avesserò fatto altri esami. Poi dopo qualche oretta Ray prese coraggio.
-Amore... Cosa c’è?- Chiese Yuriy sorridendo, ma allo stesso tempo preoccupato per il suo ragazzo. Non capiva come mai ci metteva così tanto tempo a formulare la frase. Anche quando sentì della scomparsa di Kai aveva parlato senza indulgiare oltre. Invece in quel momento si sentiva piccolo come non mai.
-Ray?...- Domando nuovamente avvicinandosi al volto basso di Ray che guardava il terreno preoccupato e ansioso. Una mano del Russo gli alzò la testa per il mento svelando tutta la tristezza che celava. Yuriy si preoccupò come non mai.
-E’ per Kai, vero?- Chiese mentre una lacrima gli solcava il volto.
Gli occhi di Ray, diventarono di un verdino chiaro, segno che stava per mettersi a piangere e la sua espressione era assente e impaurita. Non parlava. Se ne stava zitto come ad avere paura a chiedergli perchè si fosse suicidato. Il dolore per Kai e la paura di chiedergli una cosa simile lo spaventava a morire.
Un’altra goccia solcò la guancia di Yuriy, mentre si sporgeva in avanti per abbracciare il corpo del suo ragazzo, accarezzandolo sulla schiena per calmarlo. Aveva paura per quello che sarebbe potuto succedere. Era sparito così all’improvviso lasciando nei due un vuoto enorme. Senza di lui, gli altri due sarebberò stati incompleti. Avevano bisogno di lui per tirare avanti.
Finalmente il cinesino si decise a parlare.
-Non è solo per Kai... E’ per tutto quello che è successo...- Singhiozzò tremante nel suo abbraccio cercando di calmarsi, ma senza risultato. Ancora paura.
-Kai mi ha... Mi ha lasciato vuoto...- Singhiozzò.
Yuriy lo abbracciò mentre Ray singhiozzava calde lacrime. Aveva il volto coperto nuovamente da quelle gocce maledette, che l’avevano fatto morire appena vide il corpo di Yuriy immerso nella doccia di sangue. Strinse il corpo di Yuriy, come ad essere sul punto di morire, serrando gli occhi dalla paura. Yuriy continuava ad accarezzarlo dolcemente mentre anche lui piangeva per Kai.
-Quello di cui volevo parlare era altro...- Mormorò mentre si asciugava le lacrime allontanandosi dall’abbraccio di Yuriy per guardarlo negli occhi preoccupati. Ray ispirò profondamente per poi parlare nuovamente. Chiuse gli occhi il più forte che potè per infine lasciare la sua voce libera.
-Io... Sono ancora preoccupato di trovarti in quella doccia intriso di sangue un’altra volta Yuriy!!! Ho una paura che tu non puoi neanche immaginare!! .... Sigh .... Io ho talmente paura, che morirei pur di sapere la verità!!! YURIY!!!!- Esclamò piangendo come un disperato, mentre cercava di nascondersi le lacrime con le mani. Non voleva farsi vedere la faccia rossa e intrisa di lacrime dal suo ragazzo, la cosa più importante della sua stessa vita. Quell’amore lo stava per perdere una volta per tuttte. Non doveva mai essere andata così, ma invece era successa. Piangeva incontrollato dalla paura che gli sopraggiungeva. Paura che non lo lasciava andare. Gli sembrava di morire un’altra volta.
Yuriy in quel momento era rimasto pietrificato dalle parole che aveva detto il suo ragazzo. Era così scosso che non gli usciva una parola dalla bocca. Era spaventato anche lui adesso di dirgli il motivo per il quale l’aveva fatto.
-YURIY!!! TI PREGO DIMMI QUALCOSAAAAHH!! Sigh... Sigh...- Gli urlò contro, cercando di svegliarlo dallo stato in cui si trovava. Era impietrito. Non sapeva da dove cominciare. Ray continuava a piangere come una femminuccia senza dare tregua alle sue lacrime. La paura era davvera tanta in quel momento. Occhi verdi dal piangere. Goccioloni enormi. Il cuore martellava forte nel suo petto aspettando la risposta che non sentiva.
-Yuriy... Ti scongiuro... Io sono talmente preoccupato che rischierei di impazzire! Ho bisogno di capire se avrai intenzione di farlo nuovamente....- Rispose a voce bassa.
Ray lo guardò con il viso nascosto tra le mani aspettando una risposta da un Yuriy pietrificato. Finalmente uscì dallo stato di trance.
-Non posso...- Mormorò immobilizzato, impaurito.
Ray si fiondò sul suo corpo, facendolo sussultare.
-TI PREGO YURIY!! Ti prego....- Singhiozzò sulla sua spalla cercando di asciugarsi le lacrime, strofinando le sue guance sulle spalle del Russo. Era poco dire che era soltanto preoccupato. Era disperato ancora una volta, che fece piangere anche Yuriy dall’emozione che gli stava donando.
-Non posso!!! Rischio tanto!!- Singhiozzò sulle sue spalle portando le braccia attorno alla sua schiena per poi stringerlo forte.
-Perchè rischi? .... Cosa dovresti rischiare? .... - Chiese ansioso stringendosi le mani al petto come a voler fermare un’emorraggia che non c’era. Yuriy gli prese quelle mani che tanto amava e le accarezzò cercando di calmarlo.
-Per il tuo bene... Ray... Non posso....- Mormorò a denti stretti.
Ray si staccò dal suo abbracciò piangendo come undisperato e guardandolo negli occhi furente. Il suo sguardo non era dolce come prima, ma parecchio duro. Piangeva ancora nonostante avesse un’espressione seria.
-Perchè non dovresti?! Sono il tuo ragazzo!! Dovrei sapere se vorresti ancora fare una cosa simile come quella di attorcigliare il mio asciugamano attorno alla gola e tentare di soffocarti!!- Esclamò piangendo -Yuriy!! Io non voglio che succeda ancora!! Non voglio che tu faccia ancora una cosa simile!! E io non voglio trovarti... Morto.... Nella nostra doccia!!!- Esclamò disperato prendendosi la testa fra le mani e tenersela bassa, come se stesse per scoppiare da un momento all’altro. Yuriy rimase immobile, facendo scorrere una lacrima lungo il suo volto. Era scioccato nel sentire quelle parole dalla bocca del suo ragazzo. Lo amava davvero tanto per fare una cosa simile. Se ne stava accorgendo solamente adesso.
Yuriy gli prese il volto fra le mani e lo scrutò attentamente prima di parlare.
-Mi dispiace...- Non finì la frase che Ray si scansò da quelle carezze.
-Ray... Ti prego... Non rendermi le cose più complicate....- Mormorò piangente.
Ray scosse la testa e scoppiò in un enorme pianto.
-SE CI FOSSE STATO KAI ANCHE LUI AVREBBE VOLUTO SAPERE PER QUALE MOTIVO HAI FATTO UNA COSA SIMILE!!!! TU GLIEL’AVRESTI DETTO!!!- Esclamò a pieni polmoni. Yuriy cominciò a piangere dolorosamente. Lui non avrebbe voluto fare così eppure gli era impossibile potergli dire la verità, ma in un secondo momento pensò di dirgli tutto, cosa che lo avrebbe liberato un pò. Si nascose le mani tra le lensuola, mentre cercava di formulare una risposta.
La risposta uscì senza che lui cercasse di pensarci sopra.
-Io sono drogato Ray....- Sussurrò a denti stretti.
Ray sobbalzò dalla risposta e si pietrificò.
-Io ... Dove .... Sigh ... Sigh ... Dove lavoro un giorno un ragazzo mi ha fatto provare della .... Sigh ... GLOM ... Della roba!!- Mormorò Yuriy cercando di non farsi sentire.
Ray era rimasto scioccato. Si stava drogando da chissà quanto tempo. Non gli aveva detto niente. Lo aveva lasciato all’oscuro di tutto fino ad allora. Si fece in una palla, come a voler pretteggersi da un nemico invisibile per poi tremare sotto lo sguardo preoccupato del ragazzo cinese. Era stupefatto. Incredulo. Yuriy si drogava!
-Da... Da quanto?- Chiese Ray intimorito dalla risposta. Aveva paura.
-Da due mesi e mezzo circa...- Rispose Yuriy, serrando occhi e stringendo i pugni.
Ray lo fece alzare e lo guardò negli occhi impaurito come quando l’aveva trovato nella doccia. Quell’immagine gli si parò davanti ancora una volta, come a dimostrare che le sue paure erano fondate. Era veramente preoccupato in quel momento. Più del suo suicidio.
-Perchè non me l’hai detto? Avremmo superato la cosa insieme!! Perchè non me l’hai detto?! Perchè hai preso quella roba?- Chiese intimorito Ray. Yuriy si alzò di scatto chiedendosi se il suo ragazzo era veramente scemo o se stesse fingendo di esserlo. Adesso aveva uno sguardo sorpreso. Avrebbe voluto che Ray ci arrivasse da solo, senza che lui si mettesse a dirgli il perchè l’avesse fatto.
-Porco c***o, Ray!!! Ero curioso!!! Solo che dopo una volta ne volevo ancora...- Ammise il ragazzo guardando da un’altra parte per paura di vedere gli occhi impauriti e preoccupati di Ray che lo guardavano mentre piangeva.
-Intendi “ancora” una volta tanto o “ancora” sempre”?- Chiese impaurito il ragazzo mentre una lacrima gli scendeva lungo il volto torturato dai vari pianti. Gli sembrava non conoscerlo in quel momento. Il Yuriy che conosceva non avrebbe mai preso delle droghe. Forse si sbagliava...
Il russo lo guardò intimorito, poi rivolse il suo sguardo sull’unica cosa che potesse dargli sosteglio: la finestra della sua camera. Da li volava verso la libertà, che non aveva in quel momento facendolo sentire tra le nuvole.
-”Ancora” ... Sempre ...- Sussurrò impaurito dalla reazione del suo amico.
Ray spalancò gli occhi. Non ci credeva. Era ammutolito. Non avrebbe mai creduto che Yuriy, potesse fare una cosa simile. A quanto pareva si sbagliava...
-Yuriy...- Il ragazzo lo interruppe parlando al posto suo, con freddezza.
-Ne avevo bisogno. Mi soddisfava a pieno. Era la mia fuga. Nessuno lo sapeva. Nemmeno Kai. Era senzazionale...- Ammonì. Ray deglutìì. Aveva paura.
-Li pagavo regolarmente ogni giorno, ma poi cominciai a non portarglieli più per mancanza di denaro ed infine circa quattro settimane fa mi disserò che avevano bisogno dei soldi. Dissi che glieli avrei dati in seguito, ma loro li volevano subito senza dover arrivare a ricatti... Non glieli diedi e lla fine proprio perchè era necessario mi ricattarono ... Mi disserò che avrei pagato .... Sigh... Sigh... Con la vostra vita!!! ... GLOM ... Loro vi avrebberò ucciso pur di avere quei soldi!!- Cominciò a piangere disperatamente. Non se lo aspettava. Loro l’avrebberò ucciso insieme a Kai. Come l’avrebberò fatto? Pensò a un simile omicidio. Yuriy, avrebbe pianto come un disperato alla perdita del suo ragazzo e del suo migliore amico. Sapeva che non avrebbe mai donato la loro vita in pasto a quei maledetti che l’avevano drogato, ma se invece fosse successo? Non osò pensare alle conseguenze. Era impaurito. Questa volta sarebbe scoppiato dalla paura come non mai. Yuriy non l’avrebbe mai fatto. Ma aveva paura ugualmente. Voleva Kai ... Dov’era quando sarebbe dovuto stare al loro fianco? Dov’era quella maschera di freddezza? Aveva bisogno di lui in qualche modo. La paura era così elevata che si accorse dopo qualche secondo di tremare, mentre altre lacrime gli laceravano il viso.
-Yuriy ... Cos’è successo? COS’E’ SUCCESSO?- Esclamò piangendo.
Yuriy si avvicinò al suo ragazzo stringendolo con tutta la forza che aveva in se.
Pur essendo ancora convalescente fece una mossa azzardata, senza preoccuparsi delle conseguenze. Scivolò con la bocca lungo il suo collo per poi ritornare sul viso e baciarlo sulla bocca, mentre lo stringeva dolorosamente. Ray gli parve di soffocare. Allora non l’aveva permesso. L’aveva prottetto come non mai aveva fatto. Ray permise a Yuriy di far scivolare la lingua nella sua bocca per stuzzicarla dolcemente. Era una dolce danza, che fece calmare Ray e che lo sollevò un pò. La sua bocca non gli era mai sembrata così calda in tutta la sua vita. Lo strinse anche lui. Gli mise le braccia al collo, baciandolo come non avesse mai fatto. Gli parve di morire d’affetto. Si staccarono soltanto per prendere fiato, mentre Yuriy scese con la bocca a baciargli la giungolare, mentre Ray si riprendeva dal bacio mozzafiato. Quelle carezze erano così intense che quasi si dimenticò del resto che gli succedeva attorno. Gli dava sicurezza. Era dolcissimo. Socchiuse gli occhi e tenne semi aperta la bocca, come in cerca d’aria. In qualsiasi modo Yuriy, lo eccitava da morire. Era la sua droga. Si scordò anche che era ancora convalescente.
-Cos’è... Successo... Ah... Ah... ? ...- Mormorò mentre veniva torturato dalla lingua del suo amore. Gli strinse le braccia attorno al collo come a voler di più, ma dovette fermarsi perchè gli parve di vedere qualcuno entrare nella loro stanza.
Yuriy lo guardò sorridendo tra le lacrime.
-Sei tutto rosso... Sei bellissimo amore mio... Bellissimo... - Fece per poi baciarlo nuovamente sulle labbra. Ray stava per andare in paradiso. Era dolcissimo, ma lui non voleva essere coccolato. Voleva sapere la verità. Yuriy gli accarezzò il petto madido di sudore, ma Ray scacciò dalla sua pelle quella dolce mano che tanto amava. Quella che lo faceva andare letteralemente in paradiso assieme agli angeli.
-Yuriy ... Non... Ah ... Ah ... Adesso!!- Mormorò tra i baci che il suo amato gli infliggeva. Era bellissimo. La sua tortura preferita, ma non era il momento. Cercò di staccarsi da Yuriy, ma non glielo permise. Anzi con qualche abile mossa lo fece sdraiare sul suo lettino, cominciando a baciarlo nuovamente sotto la giungolare e attorno alle orecchie facendo sussultare il povero Ray succube di quella miriade di baci. Ray cercò nuovamente di staccarsi. Impossibile. Yuriy, lo teneva troppo stretto a se come se non volesse perderlo.
-Smetti ... Lahhiaaa!!! Yu .... Ahi ... Yuriy!!!- Borbottò tra i vari baci che gli dava. Più che baci erano come delle morsicate voraci, che facevano sussultare il suo corpo. Finalmente dopo varie volte che continuava a chiedergli di smetterla, anche se a malincuore, si fermò per un breve periodo tempo per esplodere in lacrime.
-Ray... Appena penso a quei tipi .... Ho paura che loro possano farti qualcosa... Come ho paura che abbiano fatto qualcosa a Kai.... Ho paura di non vederti più il giorno dopo senza averti dato il mio amore... Ho paura di quei disgraziati!! Davvero tanta!!- Singhiozzò sulla sua spalla piangendo disperato mentre Ray gli accarezzava la testa. Yuriy a quel punto lo baciò ancora imprimendo sulla sua bocca anche le lacrime salate che gli scendevano lungo il viso. Le lingue cominciarono a duellare nuovamente senza fermarsi mentre Yuriy, piangeva ancora silenziosamente. Ad un certo punto Ray balzò per la sorpresa appena sentì le mani del suo ragazzo stringersi attorno alle sue natiche.
-Loro non dovranno mai toccarti!!!- Mormorava tra un bacio e l’altro. Scese a sbottonare la sua camicia a toccargli il petto e stuzzicare nel frattempo i capezzoli oramai inturgiditi.
-Mai!!!- Ripeteva -Mai e poi mai!!!- Continuava a dire e ridire.
Ray si convinse. Yuriy non avrebbe mai permesso a nessuno di toccarlo e perlomeno ucciderlo. Oramai era in balia della sua preda e se qualcuno l’avrebbe staccato da lui ci sarebe rimasto più che deluso. I baci si facevano più intensi mentre anche Yuriy si sbarazzava del pigiama che indossava. Intanto che si baciavano a Ray venne un dubbio atroce.
-Yu .... Mmhhh ... Yuriy ... - Cercò di dire tra i vari baci, mentre cercava di staccarsi.
-Hmm?- Yuriy si staccò dal suo amato guardandolo negli occhi eccitati. Erano pieni d’amore. Quel ragazzo era la bellezza fatta di persona. Era dolcemente adorabile. L’avrebbe fatto morire d’amore per notti e notti se gli fosse stato possibile.
-Perchè allora ti sei... Suicidato?- Chiese impaurito.
A Yuriy scapparono delle lacrime.
-Perchè dato che io mi sono ribellato dicendogli di no... Al vostro posto hanno chiesto il mio corpo...- Ammise a denti stretti.
Ray si slanciò verso di lui afferrandolo per le spalle. I suoi occhi da gatto si ingigantirono e diventarono enormi, rivelando tutta la sorpresa e l’ansia che aveva nascosto dentro il suo corpo. Era veramente impaurito. Aveva paura in quel momento per Yuriy. Aveva una paura matta. Si strinse a lui cercando di calmare i singhiozzi che uscivano dalla sua bocca. Stava soffrendo come un cane. Era sull’orlo del precipizio. Poteva morire da un momento all’altro.
-Cosa ti hanno fatto Yu?!?!??!!! COSA TI HANNO FATTO QUEI B******I?!?- Esclamò a pieni polmoni contro il suo ragazzo piangendo anche lui mentre lo abbracciava dolorosamente. Stavano male tutti e due. Yuriy cominciò a tremare. Ray cercò di calmarlo, ma innutilmente. Il suo corpo sembrava non voler smettere di tremare dalla paura.
-Yu... ?!- Sussurrò Ray.
Yuriy si fece serio prendendo ad accarezzare le guacie arrossate del suo amore. Aspirò varie volte come a voler trovare l’aria giusta e finalmente quando ne fu sicuro decise di dirgli la verità.
-Mi hanno violentato....- Sussurrò a denti stretti.
Gli occhi di Ray si ingigantirono arrabbiandosi come non mai. Si portò le mani alla bocca come per soffocare un singhiozzo mal riuscito e come d’impatto cominciò nuovamente a piangere. Cominciò a pensare ad una velocità impressionante. Si chiese varie volte quante volte fosse successo e perlopiù se Yuriy, aveva intenzione di dirgli tutto. Non gli era mai sembrato così fragile come in quel momento. Sembrava un bambolotto da proteggere. Era veramente in preda al panico. Yuriy si raggomitolò nuovamente facendosi scudo con le braccia per non farsi vedere singhiozzare da Ray. Il suo cuore smise di battere un’altra volta. Si ricordò delle punizioni che quei bastradi gli infliggevano. Erano paurose. Gli veniva il voltastomaco al solo pensarci e lacrime scendevano lungo il suo volto oramai nel panico più totale. Ray era spaventato. Pensava e ripensava a quello che quegli uomini avesserò potuto fare a Yuriy. L’unica parola che rimbombava nella sua testa era l’ultima pronunciata dal suo ragazzo.
Ray lo guardava pietrificato. Panico. Cosa gli avevano fatto?
-Gli avevo detto più di 1000 volte che loro non vi avrebberò mai toccato!- Continuò a denti stretti, mentre Ray rimaneva impietrito disteso sul lettido d’ospedale. Continuava a ripetersi la stessa cosa nella testa. Impaurito di quello che quegli oumini avesserò potuto farli.
- ... Poi sono arrivati ad un compromesso...- Ray s’irrigidì e si alzò a sedere come essersi svegliato dal uno status di semi incoscienza. -Sapevano che avrei fatto di tutto per proteggervi, così hanno tratto la cosa a loro vantaggio...- Una lacrima scese lungo il suo volto mentre riprendeva la conversazione. Il dolore era troppo forte da sopportare soprattutto per Ray che stava ascoltando tutto.
-Hanno detto che avrei potuto salvarvi solo se gli donavo il mio corpo...-
Ray si balzò in avanti verso di Yuriy piangendo come un bambino mentre gli circondava le braccia con le sue. Lacrime. Solo lacrime scendevano dalle guancie. Disperazione si leggeva nei suoi occhi. Preoccupazione si filtrava nel suo cuore. La sicurezza di sentire la verità ora si stava trasformando in paura. Non riusciva a controllarla. Pensava a tutt’altro che cose piacevoli.
-Non è vero!!! Non l’hai fatto, vero?!?!!! Li hai ignorati!!! Hai detto che potevano ammazzarci, vero?!!? Yuriy?! YURIY?!!?- Urlò disperato il cinesino mentre lo stringeva forte al petto. L’altro gli accarezzò la testa cercando di far diminuire le lacrime, ma innutilmente. Quella si stava rivelando tutt’altro che la semplice verità. Era più complicata di qualsiasi altra mai affrontata.
-YURIY!!!- Gli urlò nuovamente contro questa volta guardandolo negli occhi.
Yuriy scosse la testa traendo un profondo respiro.
Ray andò nel panico più totale. La testa gli parve di scoppiare al solo pensarci.
Il russo rimase impassibile, ma dentro se stesso i ricordi di quello che quei uomini gli infliggevano erano più dolorosi di qualsiasi altra cosa.
-Mi hanno violentato, Ray...- Continuò.
Ray scosse la testa chiudendo gli occhi come a voler non ascoltare.
-Nonè vero!!!!- Esclamò a pieni polmoni sempre stringendoselo forte a se.
- ... Loro mi volevano morto... Hanno cominciato col violentarmi, fino ad arrivare persino con le botte... Del resto ne valeva la pena farlo per voi!!- Fece stringendo a se il corpo di Ray che tremava inesorabilmente.
-YURIY!!! SMETTILA!!!- Gli urlò nuovamente contro il cinese questa volta facendoselo schiodare dal proprio corpo. - Perchè ti sei ... Ammazzato ...?- Gli chiese guardandolo negli occhi più tristi del mondo.
Yuriy gli accarezzò le guancie per poi ritrarre le mani.
-Perchè ... Loro ... Loro ... Me l’avevano chiesto ...- Mormorò scoppiando in lacrime.
Tutto d’un tratto Ray gli tirò una sonora sberla sulla guancia facendolo ricadere sul materasso. Dolorosamente si voltò per vedere un Ray disperato intriso dalle lacrime. Piangeva come un disperato e gli occhi belli come se li ricordava una volta erano diventati di un colore indefinito. Il dolore si leggeva nei suoi occhi. Tristezza. Sofferenza. Così tante emozioni contrastanti che non riusciva a calmarsi.
-E SECONDO TE E’ UN BUON MOTIVO PER SUICIDARSI?!- Gli urlò contro.
Yuriy, rimase immobile. Impietrito da simili parole. Erano vere. Scioccato e sopreso allo stesso tempo si mise a piangere ancora una volta. Ray era tremante. Yuriy non avrebbe mai preso ordini da uomini che non conosceva. Li avrebbe soltanto ignorati. Torturati. Non ne capiva il motivo. L’unica cosa che gli veniva in mente erano le parole di Yuriy “Loro non dovranno mai toccarti!”. Era così grande l’amore che provava per lui, da permettersi di fare una cosa simile? Il cinese si mise a piangere ancora. Questa volta non solo per la paura e per la disperazione, ma anche per la decisione che Yuriy aveva preso. Proteggere lui e Kai. Erano veramente importanti per lui da farsi fare una cosa simile da uomini che non conosceva? Ci teneva davvero tanto o forse proprio perchè voleva prottegerli non aveva deciso di chiamare la polizia? Con quelle parole Ray capì che effettivamente Yuriy era più affezionato alla loro di vita che alla sua. Era una cosa incoscente da fare soprattutto perchè lui meritava di vivere.
-Yuriy ... Ascoltami un attimo ... - Prese a dire Ray mentre si faceva serio. -Suicidarsi non porta da nessuna parte. Cosa avresti voluto fare proteggendomi in quel modo?- Gli occhi del russo s’ingigantirono sapendo di aver sbagliato.
-Non è questione di morire per qualcun’altro. Suicidandoti finisci la tua vita. Mi capisci? Dopo il suicidio non potrai più fare niente per ritornare indietro. Davvero avresti voluto finire la tua vita solo per poter proteggere me e Kai? L’avresti veramente sprecata per poterci far vivere? E se poi loro si sarebberò vendicati su di noi? Questo non è un motivo!-
Gli occhi di Yuriy si fecerò sorpresi. Era vero quello che aveva detto. Solo che lui non ci avrebbe mai creduto. Era troppo immerso nei suoi pensieri e ricordi. Aveva fatto uno sbaglio e se ne rendeva conto adesso.
-Se avresti raccontato le cose molto prima, adesso quei tipi sarebberò stati sbattuti in galera e noi non avremmo avuto tutti questi problemi! Ma perchè proprio ... Sucidarsi?- Mormorò Ray avvicinandosi a Yuriy e stringendo il suo corpo il più forte che potè. Non osava immaginare cosa sarebbe successo se fosse morto veramente per una sciocchezza simile. Non capiva perchè non l’avesse fatto.
-Mi dispiace ... Io ... Non ci ho pensato ... Pensavo solo a voi!! Sono uno stupido!! Sono un c******e!! Ray ... SCUSAMI!!!- Esclamò stringendoselo a se.
Ray si staccò guardandolo sorridere leggermente.
-Adesso l’unica cosa che importa è che tu mi abbia detto la verità e che sei ancora vivo ... Qui con me ... - Sussurrò tenendoselo stretto a se mentre la disperazione pian piano spariva dalla sua mente lasciando spazio al sereno. Oramai lui era al sicuro. Era quella la cosa che più importava.
-Allora ... Non sei arrabbiato?- Gli chiese Yuriy intimorito.
Ray sospiro per poi sorridere e gli posò un bacio sulla guancia per poi abbracciarlo nuovamente. Oramai lui era salvo e anche Ray. Kai invece era come sparito. Nel nulla. Erano veramente preoccupati per lui in quei giorni. Avevano persino chiamato varie volte a casa e sul cellulare, ma mai avevano ricevuto una risposta. Alcuni dicevano che era andato in viaggio all’estero, ma Ray pur cercando disperatamente il suo migliore amico non riusciva a trovarlo da nessuna parte.
Ray sorrise ancor di più abbracciandolo forte sentendo il calore del suo dolce russo riscaldargli il corpo. Chiuse gli occhi un attimo come a volersi sollevare.
-Lo sarei stato ancor di più se mi avessi lasciato senza dire niente...- Ammise col viso nascosto tra il suo petto leggermente arrossito. Il suo profumo era lo stesso di sempre. Dolce e candido. Yuriy sorrise alla figura situata sotto di se. Avevano superato quella prova, insieme. Kai... Continuavano a chiedersi dove fosse finito. L’unica cosa certa era che lui da quanlche parte in giro per il mondo aveva intuito che era successo qualcosa. Erano legati da un filo invisibile. Qualunque cosa fosse successa loro l’avrebberò sentita anche agli estremi dell’universo. Nessuno li avrebbe spezzati da quella senzazione.
-Ray ...?- Sussurrò Yuriy all’orecchio del suo cinesino nascosto fra i suoi pettorali.
- ... Si ...?- Rispose lui alzando un pò la testa per poter vedere il suo angelo negli occhi. Yuriy lo squadro da capo a piedi per poi sorridere dolcemente e distendere il corpo di Ray sul materasso.
-Sai quanto ti amo?- Gli chiese mentre una mano andava ad accarezzare il suo collo e il petto scoperto. Ray rabbrividì al contatto, dolce e rassicurante.
-No...- Rispose Ray succube delle carezze del suo amato.
-Lascia... Che te lo dimostri... Per un'altra volta ... - Mormorò per poi baciarlo.



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Capitolo 4
*** PART IV ***


Senza Titolo 5





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* With you...*

Ritorno a casa. Sono le 10.15. E’ stata una giornata intensa. Sia per me che per Yuriy. Dopo domani ritornerà a casa. Quello che è successo è stato un miracolo. Persino i dottori continuano a dirlo. Sono così felice che il cuore mi scoppia di gioia. Almeno so che il mio amore gode di ottima salute! Quando ritornerà a casa festeggeremo. Devo mettere a posto l’appartamento.
Apro la porta della nostra casa. Tutta la sua roba sparsa in giro per il pavimento mi ricorda tanto la mattina di qualche giorno fa. In un certo senso è accogliente. L’unica cosa che potrebbe in qualche modo spaventare un visitatore è il sangue incrostatosi nella doccia che non sono riuscito a pulire. E’ pietrificata al pavimento. Ogni volta che entro per lavarmi provo un’angoscia che non riesco a spiegare. Eppure oramai dovrebbe essere tutto a posto. Appena Yuriy uscirà dall’ospedale andremo alla polizia a denunciare l’accaduto.
Devo telefonare Kai per la centesima volta e sentire se la polizia è riuscita a rintracciarlo. Nessuno sa con esattezza cosa gli è successo. Dicono soltanto che è partito per andare all’estero. Non si è fatto vedere per una settimana. Sento che gli è successo qualcosa. Ho paura. Parecchia. Girò la manovella che conduce alla nostra camera. Sarà meglio che cominci a metterla a posto. Quanto è disordinato il mio amore! Non fa altro che buttare calzini e pantaloni in giro per la camera. Sembra come se avessimo fatto l’amore da come sono sparpagliati i suoi vestiti. A dir la verità la sera prima dell’accaduto è successo, quindi alcuni di quegli abiti sono intrisi di quella notte di follia e di tragedia. Prendo alcuni abiti lanciati proprio accanto alla porta. Sono i vestiti di Kai. Succedeva durante la settimana che lasciava i suoi abiti a casa nostra, perchè la lavatrice non funzionava nuovamente e io per piacere li mettevo a lavare. Prendo una sua manica. Mi viene istintivamente la voglia di annusarla. Mi ricordo del suo odore di mare quando stavamo insieme. Chissà se qull’odore è ancora intriso nel suo corpo. Avvicino la stoffa al mio naso cominciando ad annusare, chiudendo gli occhi. Si... Brezza marina. Stringo forte la sua manica pensando a lui. Kai... Dove sei angelo nero? Come faremo noi a tirare avanti senza di te? Angelo nero, dove sei finito? Stringo forte la manica della sua camicia. Mi manca moltissimo. Piango al solo pensiero. Kai pur non essendo il mio ragazzo lo tratto come se lo fosse. Con Yuriy è diverso. Mi mancano tanto. Mi mancano troppo. Ho bisogno di loro. Mi accascio al pavimento con la schiena rivolta verso la parete e comincio a guardare il muro di fronte a me mentre stringo ancora gli abiti del mio angelo nero. Questa casa non è la stessa senza di Yuriy. E’ vuota. Mi manca la sua presenza. Prendo alcuni vestiti del mio angelo rosso situati proprio accanto al comodino del telefono e solo in quel momento mi accorgo di un pezzettino di carta piegato a metà, con su scritto il mio nome. Lo prendo e la guardo incuriosito. Che cosa ci sarà mai dentro? La guardo per qualche secondo girandola e rigirandola tra la mia mano per capire da dove proviene. Appoggio i vestiti dei miei due angeli e inizio ad aprire la lettera. Guardando la grafia mi accorgo che è quella di Kai! In tutta fretta inizio a leggerla.

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Ciao Ray,
In questo momento ti starai chiedendo dove sia finito o perlomeno come mai non ho risposto in tutto questo tempo al cellulare o al telefono di casa. Di risposte ce ne sono parecchie, ma prima che inizio col raccontarti il perchè sono sparito sarà meglio che tu ti sieda e legga con tutta calma.
Yuriy è vivo, vero? Sta bene? Spero che quel sangue sia stato utile perchè io non lo sopportavo più! Si... Non hai letto male. Sono stato io a donare quel sangue a Yuriy. Ti prego. Non odiarmi. Non allontanarmi. Non fare come farebbe qualcun’altro.
Ho mentito sul fatto che dovevo ritornare al lavoro. In verità ho fatto quella sceneggiata solo perchè volevo salvarlo. Si... Lo so che ho fatto una cosa stupida! Ma tu ci saresti rimasto male alla sua morte e anche io. So che se fossi stato ancora vivo in questo momento mi avresti fatto una sceneggiata. Lo so. Yuriy adesso starà bene immagino, ma mi voglio accertare lo stesso.
Non piangere Ray... Lo fai troppo spesso! Sai una cosa? Le lacrime sul tuo bel viso non ti si addicono per niente. Prendi un fazzoletto e asciugati quelle lacrime, che oggi hai pianto abbastanza.
Non ti ho mai detto quanto importante tu sia stato per me.
Sei stato la prima persona in tutta la mia vita, oltre a Yuriy, ad avermi capito profondamente. Sei stato la prima persona a cui ho donato amore. Ti ricordi quelle notti di solitudine in cui tu venivi da me a controllare se stavo bene? Mi mancano tanto... Il nostro primo campionato mondiale. Il primo bacio che ti ho dato. Tremavi come una femminuccia quando ti ho chiesto se volevi fare l’amore con me. Mi manchi tanto Ray. Mi manca anche Yuriy. Lo sai che lo amo? ... Si ... Lo amo veramente tanto. Non so quando ho cominciato a capire i miei sentimenti per lui, ma è da parecchio che lo amo. E’ questo il motivo principale per il quale gli ho donato il mio sangue. Scusa...
Mi mancherete tantissimo! Resterete sigillati nel mio cuore quando raggiungerò il paradiso per sempre.
Yuriy diceva quando stavamo insieme “Resteremo insieme per sempre”.
Io resterò con voi fino a che anche la vostra vita sarà finita. Vi proteggerò come non ho mai fatto. Lo prometto. Dal paradiso vedo tutto, anche le tue sofferenze.
“Noi resteremo insieme per sempre...”
Vostro per sempre...
L’angelo nero - Kai

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Capitolo 5
*** PART V ***


Senza Titolo 6





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Lacrime amare sceserò dalle mie guancie. Non ci posso credere. Kai aveva dato la sua vita per Yuriy! Che cosa ne sarà adesso di noi Kai? Che cosa succederà adesso che tu te ne sei andato via? Kai. Perchè l’hai fatto? Perchè hai fatto una scelta simile? Piango disperato contro la parete della nostra stanza stringendo a me la busta che hai scritto prima di donare il tuo sangue a Yuriy. Ho paura. Ho tanta paura di quello che potrà succedere a noi due senza di te Kai, angelo nero. Mi racchiudo in una palla. Mi getto contro la parete sbattendo la testa. Non sento dolore. Niente. Sofferenza. Lacrime. Paura. KAI! Perchè? Perchè? L’avremmo fatto insieme, così tu saresti stato ancora vivo. So quali sacrifici comportavano nel poter vivere ancora. Ti prego. Vivi ancora. Vivi per me. Aiutami! Qualcuno mi aiuti!! Kai!! Qualcuno ...
-KAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!- Urlò nella mia stanza piangendo disperato mentre stringo tra le mie mani la busta che Kai mi aveva scritto. Se solo ti avessi fermato tutto quello non sarebbe successo. Il dolore sarebbe stato niente in confronto. Se noi l’avessimo fatto insieme... Kai ti scongiuro! Vivi!! Vivi!! Ti prego!!!!
Piango. Piango come non ho mai fatto in tutta la mia vita. In quelle lacrime c’è l’amore che provo per Yuriy, l’amicizia che provo per Kai e quella grande sofferenza che mi attanaglia da più di tre giorni. Non sento nient’altro che tristezza e dolore. Mi sento scoppiare! Kai è sparito e questa volta per sempre. Non ritornerà un’altra volta come faceva di suo solito in passato. Non potrà più farlo. In passato sapevo che ovunque ci fosse stato un problema lui c’era al nostro fianco per incoraggiarci, ma adesso non c’è più. Il suo corpo è stato portato via. Chissà cosa gli avranno fatto... Dove è in questo momento la sua anima?
Sento stranamente porta dell’appartamento si apre da sola. Chi ci sarà mai a quest’ora di sera? Corro in salotto.
Mi paralizzo. Non riesco più a parlare. Mi sento morire. Non capisco cosa stia succedendo. Il mio fiato è corto. Mi sento mancare.
-Kai ...- Sussurrò prima di cadere fra le sue braccia.
Mi prende in braccio e con un sorriso mi guarda felice. E’ vivo!
Piango. Piango come un disperato, come non ho mai fatto. Lo stringo forte a me ascoltando il battito del suo cuore. Batte veloce come il mio. Lo sento sussultare mentre mi appoggia sul divano.
-Scusami di averti fatto aspettare così tanto...- Mi dice sorridendo teneramente.
Non capisco più niente. Cos è succeso esattamente?
E’ veramente lui quello di fronte a me che mi sorride?
Non ci capisco niente....
Mi guarda mentre continua a sorridere. E’ strano. Non l’ho mai visto sorridere per più di un secondo. Perchè così tanta serentà?
-Kai...- Gli sussurrò dolcemente.
Mi continua a sorridere, mentre lo scruto sorpreso. La mia faccia sarà stata veramente buffa in quel momento perchè inizia a ridere come non ha mai fatto in tutta la sua vita. Appena quella risata raggiunge le mie orecchie una strana senzazione percorre il mio corpo. Non ho mai visto in tutta la mia vita la risata di Kai. E’ a dir poco travolgente. E’ assolutamente bellissimo. Mi fa dimenticare di tutto. Quel sorriso è talmente magico, che mi sembra un sogno tutto questo. Spero tanto in fondo al mio cuore che non lo sia.
Finalmente si ferma, riprendendo fiato. Anche io ritorno a guardarlo normalmente, come ho sempre fatto, ma rimanendo sempre sorpreso. Insomma... E’ così raro vederlo ridere, che non riesco a capire in questo momento come fa ad essere così felice. Il suo sorriso è così magico.
Senza accorgermene, dopo il primo stupore, inizio a piangere. Le lacrime iniziano a farsi nuovamente copiose innondando persino i miei abiti. Ripreso dallo stupore iniziale, lo abbraccio forte. Mi sembra d’essermene accorto dopo tanto tempo.
Piango. Il cuore mi batte forte. Come per accertarmi che anche quello di Kai è vivo, mi avvicino al suo petto e una mano si appoggia sul suo cuore. Lo sento! Il battito regolare del suo cuore si sente forte contro in mio petto.
-Kai ... - Sussurrò mentre lo stringo forte a me.
Si abbassa un attimo per guardarmi negli occhi. Noto che il suo sguardo è triste.
Mi chiedo il perchè di tale atteggiamento. Prima mi è sembrato felice, mentre in questo momento triste. Piango ancora felicemente, per la sua presenza.
Lo guardo un’attimo con le lacrime agli occhi prima di parlargli.
-Cosa ci fai qui?- Chiedo interrotto dai vari singhiozzi.
Si avvicina al mio arecchio. Per un attimo penso che mi stia per dire qualcosa invece succede tutt’altro. Mi raddrizzo per il bacio azzardato che mi da proprio accanto al lobo. Non capisco cosa gli sia preso. Mi allontano spingendolo via da me. Che cosa gli è preso? Le lacrime piano cominciano a diminuire sul mio volto.
-Ray ... Questo è un addio ...-
-Eh?!?!!- Esclamò senza capirci nulla.
Mi guarda dolcemente accarezzandomi la guancia con la mano destra. Non capisco da dove arriva tutta questa gentilezza. Non mi sembra lui. Sembra come se dentro il suo cuore ci sia ancora qualcosa che gli manchi. Non capisco. Ha tutto.
Mi guarda negli occhi prima di posare un casto bacio sulla mia guancia.
-Questa è l’ultima volta che potrò vederti ...- Sussurra a denti stretti.
Non capisco. Lui è vivo qui di fronte a me. Il cervello mi va in confusione. Non capisco quello che mi dice. Perchè parla come se non potremmo più vederci?
-Non capisco... Perchè dici così?- Gli chiedo preoccupato.
Volta lo sguardo assente. Si alza leggiadro dal divano. Non capisco come abbia fatto a vivere nonostante abbia donato tutto quel sangue a Yuriy. So che rischi comportavano nel farlo, ma lui non ha esitato ed è vivo qui di fronte a me. Mi sento nuovamente piangere dalla felicità. Il suo cuore batte. Batte veramente come non l’ho mai sentito fare. Forse non ci facevo caso ai suoi battiti. Gli occhi mi pizzicano dalle lacrime. Me ne asciugo una appena scivolata lungo una mia guancia. Sono così felice che non saprei nemmeno come esprimerlo se non con le lacrime.
Si gira un attimo, mi guarda severamente spaventandomi, facendomi sobbalzare sul divano. I suoi occhi sembrano quelli di sempre.
-Ti ho detto di non piangere ... - Mormorà rigirandosi.
Mi porto in avanti col corpo cercando di sembrare il più naturale possibile, ma non ci riesco. Voglio vedere i suoi occhi, ma me lo impedisce. Mi sento sprofondare. Perchè si comporta così? Prima mi ha riso, mi ha abbraciato. Perchè doveva essere così freddo in certi momenti?
-Mi ... Mi dispiace ... - Sussurro abbassando la testa come se mi avesse inferto una punizione. Lui mi è sempre sembrato il migliore. Anche in questi momenti deve esserlo. Non lo capisco a volte. Ha un carattere così strano che nemmeno io riesco a capirlo. Il giorno in cui Yuriy è stato operato era li che piangeva. Invece oggi rideva e poi ritornava come sempre il normale Kai. Perchè doveva essere così?
Si gira. I suoi occhi sembrano chiedermi aiuto.
-Dispiace anche a me... -
Non capisco perchè deve sempre essere così enigmatico.
Mi guarda un’ultima volta facendomi rizzare sul divano. Ho paura di quegli occhi.
-Non odiarmi ...- Mi sussurra mentre gli occhi si fanno sempre più paurosi.
In un lampo la stanza si riempie di una strana luce opaca. Da dove arriva non lo so. E’ così difficile vedere con quella luce che non capisco dove sia l’immagine di Kai. Mi girò cercando per la stanza la sua ombra. Quella luce non mi permette di vedere da nessuna parte. Cerco nuovamente la sua immagine sforzando la mia vista, facendo anche lacrimare gli occhi dallo sforzo. Mi agito. Non capisco cosa sia qualla luce. La tocco. Ho paura. Mi sento soffocare in quello spazio così piccolo. Stringo gli occhi aspettando una luce più intensa, raggomitolandomi in una palla. Non so perchè l’ho fatto, ma mi da sicurezza quella posizione. Mi tranquillizzo pensando a Yuriy e allo suo stato. Resto su quel divano terrorizzato aspettando che la luce cambi.
Finalmente vedo un nuovo barlume provenire dall’esterno. Apro gli occhi per vedere davanti a me Kai totalmente cambiato. Indossa una tunica e delle ali nere spuntano dal suo corpo. A dir la verità tutto il suo corpo ricoperto di piume. Mi meraviglio e resto immobile a fissare quella creatura divina. E’ splendido. E’ completamente nero. L’unica cosa cosa che risalta attraverso tutto quel nero sono gli occhi color rubino che pargono quelli del diavolo. L’iride non c’è. Sembra veramente il diavolo. La sua espressione è rimasta uguale. Non c’è niente che potrebbe essere paragonabile al vecchio Kai. Mi guarda come se fossi una pulce.
Si avvicina a me facendomi spaventare. Ho paura. Stringo forte gli occhi raggomitolandomi in una palla pensando che sia solo un sogno. Mi do un enorme pizzicotto sul braccio destro, ma a giudicare dal dolore non mi pare. Mi faccio sempre più piccolo iniziando nuovamente a piangere.
Kai è proprio davanti a me. Ho paura che mi faccia qualcosa. Ho paura che mi può incendiare con i suoi occhi color rubino. L’unica cosa che sento è il leggero peso di un’ala sul mio corpo. Mi alzo di scatto per vedere la sua figura imponente riversata sopra il mio corpo che mi guarda freddamente. Mi paralizzo notando i suoi occhi. Sembrano insanguinati. Nella mia testa cominciano a formarsi due pensieri contrastanti, Uno mi dice di scappare lontano da quell’uomo che fa finta d’essere Kai e l’altro mi dice di rimanere dicendo di aspettare con impazienza. Non riesco a pensare a niente che Kai mi prende in braccio e mi fa sedere sul divano.
Lo guardo perplesso. Mi pare il diavolo pur essendo Kai.
-Scusa il mio aspetto ... - Mormora lievemente.
Non capisco. Non capisco niente.
-Ray ... Io sono morto ...-
Gli occhi mi si ingigantiscono. Mi sento sprofondare nel vuoto del mio cuore. Non sento niente che mille pugnalate al petto. E’ una punizione quella che mi è stata inferta? Non riesco a capire come Kai possa essere morto. L’ho abbraciato e gli ho sentito i battiti regolari del cuore. Come puo essere morto? Mi sento la gola secca. Mi si ferma il cuore. Agisco secondo i miei impulsi. Piango nuovamente dalla disperazione bagnandomi completamente le guancie.
-Ray ... -Lo sento mormorare tra i vari singhiozzi increscenti.
Non Riesco a capire per quale motivo possa essere morto. Perchè allora il cuore gli batte ancora forte nel petto? Mi asciugo insistentemente le lacrime con le mani, mentre serrò gli occhi dal piangere. Oramai il dolore è parte di me. Sento soltanto disperazione farsi spazio dentro il mio petto facendomi male in un punto soltanto. Il plesso solare mi sembra scoppiare. Non riesco a respirare come dovrei. L’agitazione ha cominciato a farsi sentire. Mi aggrappò al torace come a volermi sollevare. Agitazione. Dolore. Apro un attimo gli occhi immersi nelle lacrime. Kai è davanti a me che mi guarda dolcemente. Fa per allungare una mano sulla mia spalla, ma non glielo permetto. La scanso per ritornare a piangere nuovamente. Perchè l’ho fatto non so, però me lo sentivo. Nuovamente Kai cerca di allungare il braccio sulla mia spalla cercando nuovamente di sollevarmi. Questa volta lo lascio fare. Mi attira a se. Il suo petto è caldo. Molto caldo. Sembrano fiamme nere quelle ombre che danzano sul suo torace. Sento il suo cuore battere. Mi sento più sollevato, ma meno tranquillo. Mi stringe forte a se imprimendo nel mio cuore una nuova senzazione che prima non sentivo. Rabbia. Ero furioso per non so quale motivo. Mi stacco da Kai guardandolo truce sotto tutte quelle lacrime. Mi pare di averlo spaventato perchè la sua espressione fredda e distaccata si fa più seria.
-Ray ...- Ripete il mio nome come per rimproverarmi di qualcosa. Non capisco cosa ho fatto. Mi pare di essere una persona giusta. In cosa ho sbagliato? Ci riprenso sotto quell’aria seria. No. Non ho fatto niente di sbagliato eppure lui continua a ripetere il mio nome incessamente. Perchè deve essere così?
-Perchè ... ?- Gli chiedo tra le lacrime.
Abbassa un attimo il volto per poi rialzarlo sospirando.
-Io sono morto Ray ... - Mi dice nuovamente come se fosse la cosa più naturale.
Non ci capisco più niente. Tutta l’ira ammassata nel mio corpo si manifesta finalmente in tutta la sua potenza.
-E allora perchè sento il tuo cuore battere? Le persone non dovrebberò vivere quando gli batte il cuore? Perchè allora i dici che sei morto?!?!!! Perchè!?!!! PERCHE’?!?!?!!!- Gli chiedo insinstentemente.
Ho il fiatone. Mi pare d’aver consumato tutte le mie energie per quella frase. Lo guardo nuovamente imprimendo nel suo sguardo un’espressione di fuoco. Sono furioso. Quel giorno mi è parso d’essere più lungo, degli altri passati.
Mi guarda serio. Mi allontano come per paura fino a raggiungere il divano risiedendomi. Mi parla piano.
-Mai sentito parlare di angeli?- Mi chiede come se nulla fosse.
Sgrano gli occhi. Mi porto una mano alla bocca. Allora è questo un angelo? E’ questa figura divina l’angelo che parlano sulla bibbia? Io pensavo che gli angeli fosserò tutti bianchi con ali dorate e portavano gioia ovunque andasserò. Forse mi sono sbagliato a giudicare quell’essere una creatura assolutamente priva di odio e male. Ma allora che cos è veramente Kai in questo momento?
Lo guardo sorpreso con le lacrime agli occhi. Mi ammutolisco. Si incupisce. Credo alle sue parole pur essendo ancora abbastanza scettico.
Mi appoggia una delle sue mani piumate sulla mia guancia destra. Guardandomi vedo quella scintilla di tristezza che vedevo ogni qualvolta stava soffrendo. Le sue piume mi solleticano il volto. Mi fanno volare con le sue ali. Sono così morbide quelle dolci carezze delle sue piume che ci credo. Credo fermamente che lui sia un angelo. Infine sento la sua mano staccarsi dal mio volto.
-Sono venuto per darti un ultimo saluto ... - Mormora nuovamente.
Ripete la stessa frase come a voler essere sbrigativo, ma io non voglio che lui se ne vada. Voglio sapere com è essere sorvegliati da lassù. Voglio sapere comè la terra vista dal paradiso. Voglio conoscere la verità. Mi chiedo nuovamente come un angelo possa essere finito qui sulla terra. Voglio saperlo.
-Ma allora perchè sei qui ... ?- Gli chiedo stupito mentre una lacrima riga il mio viso.
Sbuffa annoiato per poi guardarmi stanco.
-E’ possibile che tu non mi ascolti anche dopo la morte?- Mi fa portandosi una mano alla fronte come ad essersi stancato della mia presenza. E’ strano.
-Ma ... Ma io lo faccio!!- Esclamo come a dover imporre la verità.
Ruota gli occhi. Odio quando lo fa!! Succede ogni volta che sente una menzogna. Che cosa gli ho detto per che faccia una espressione simile? Lo guardo perplesso. Questa volta mi tranquilizzo.
-Ray ... Ascoltami ...- Ammonì per sedersi accanto a me. In quel momento mi accorsi che le sue ali erano le più belle cose che avessi mai visto. Avevano una loro lucentezza splendida. Non sembravano neanche delle piume. Per incanto mi avvicino cominciando ad accarezzare quella bellissima chioma nera. E’ splendida. Mi appoggio contro le sue piume facendomi sempre più insistente. Dolce. Sono dolci come quelle di un cucciolo. Sorrido tra una lacrima e l’altra. Sento il suo profumo di mare. Ancora quella berzza marina! Mi struscio contro quelle piume come a volerle sentire nuovamente sul mio corpo, ma si allontanano. Alzo lo sguardo in quel momento per vedere quello di Kai sorpreso e completamente rosso in faccia.
Rido. E’ veramente buffa la sua espressione. Anche nella realtà faceva così ogni volta che manifestavo un pò di coccole e succedeva sempre che si stupiva di ciò che facevo. Questo pazzo non è cambiato per niente. E’ dolce. E’ bello. Comincio a vedere sotto tutte quelle piume il vero Kai. Sorrido sereno. Diventa nuovamente rosso. Kai ... Non sei cambiato affatto!! Ridacchio nuovamente fino a farlo diventare color prugna. E’ troppo carino quando fa così!
-Ascoltami!!- Esclama arrabbiandosi.
Non riesco a controllarmi. Rido ancora appoggiando la mia testa sl suo torace.
Finalmente riesco a ritornare serio e anche quel rossorre comparso sul suo volto sparisce pian piano.
Quanto vorrei che restasse qui per sempre. E’ bellissimo. Chiudo gli occhi ascoltando i battiti del suo cuore e anche l’odore della sua pelle. Muoio fra le sue braccia. Com è dolce in certi momenti!
-Ray ... Questa è l’ultima volta che potremo vederci ...- Mormora stringendomi forte.
Come? Perchè dice così? Alzo la testa per vederlo afflitto. C’è qualcosa che non va nel suo carattere. Troppi cambiamenti d’umore in un sol giorno. Non sono abituato a vederlo così lunatico nei miei confronti. Non so come ma dopo l’ennesima volta che mi ripete la stessa frase comincio veramente a capirla e successivamente inizio nuovamente a piangere. Lacrime. Dolore. Ancora disperazione. Mi sta per abbandonare e questa volta per sempre! No! Non voglio che se ne vada da questo mondo e nemmeno da me! Lui deve restare qui! E’ questo il suo posto!
-Finalmente cominci a capire ... - Mormora stringendomi forte nel suo petto.
Nascondo la faccia nei suoi abiti per non farmi vedere intriso dalle lacrime. Non deve andarsene in questo modo. Non deve sparire. Non deve assolutamente! Ho paura! Ho paura che non mi verrà più a trovare!
Lo stringo forte come a volerlo soffocare. Non posso. E’ morto... Piango ancor più forte a questi pensieri che mi passano per la testa. Questa volta sarà forse l’ultima?
-Perchè?!- Sussurrò fra le lacrime.
Mi accarezza i capelli cercando di calmarmi.
E’successo anche all’ospedale! Mi ha coccolato. Mi ha protetto. Mi ha scaldato nel suo abbraccio facendomi ritrovare la speranza. Questa volta però non potrà più farlo. Dovrà andarsene...
-Sono venuto qui sulla terra un’ultima volta per dirti alcune cose che avrei voluto dire di persona... - Piango mentre mi sposta e mi guarda negli occhi il più dolcemente possibile. Mi accarezza una guancia intrisa dalle lacrime. Chiudo gli occhi, come a voler sentire ancora quel piacere. Sposta la mano. Li riapro, ma non approvo che la sua mano sia sparita.
-In questi anni non ho mai conosciuto una persona come te ... Sei sempre stato il più gentile di tutti per non parlare anche di quello più paziente. Eri l’opposto di me. Quasi ti odiavo 10 anni fa ... Poi dopo quella volta in Europa mi hai cambiato. MI hai reso più vulnerabile e da li ho capito che nella vita bisognava in qualche modo andare avanti ... - Riprese fiato sotto il mio sguardo scioccato - E poi mi sono innamorato di te e da quel momento la mia vita è cambiata in meglio ...-
Mi si avvicina e nuovamente e comincia ad accarezzarmi le guancie.
-Grazie Ray per tutto quello che hai fatto per me ...- E dopo queste ultime parole il suo volto si avvicina al mio e in un lampo mi scocca un bacio veloce sulle labbra. Una sua mano si sposta dietro al mio collo mentre l’altra la sento muoversi sul divano. Da quanto è che non lo bacio? Non lo so, ma mi sembra il primo che ci siamo dati dopo tanto tempo. Non mi sembra sbagliato. Ricontinuo a baciarlo stringendolo sempre più forte a me. E’ il suo addio? La sua lingua mi accarezza le labbra facendomele dischiudere lentamente permettendo alla sua lingua di infiltrasi dolcemente nella mia bocca. Il suo sapore ... E’ lo stesso di quello di 10 anni fa. Piango. Sento dolore. Amore, Tristezza. Questa volta il suo addio mi sembra ancor più doloroso degli altri. Con questo bacio mi sta chiedendo di non andare via, Mi chiede di rimanere saldo a questo mondo. Non posso. Adesso ho Yuriy. Piango stringendolo sempre più forte a me. Voracemente la sua lingua si sposta dalla mia bocca lasciando una scia che va dalla spalla al collo. Mi sento morire. E’ da tanto che non sento la sua lingua scivolrae lungo il mio corpo. Mi stringe forte. Mi tocca dappertutto. Le sue mani si spostano lungo il mio corpo eccitato facendolo sussultare ancor di più. Ho tenuto gli occhi chiusi per tutto il tempo ascoltando quel sapore e odore che mai più avrò il piacere di risentire. Piango. Cerco di non farlo, ma le lacrime sgorgano lo stesso lungo le mie guancie. Cerco di aggraparmi ancor di più a lui, ma non ci riesco. Lo sento spostarsi. Quando riaprò gli occhi vedo la sua figura sparire. Si sta dissolvendo! Mi aggrappo il più possibile a lui. NO! Non voglio che se ne vada! Non deve andarsene!! No! No!! Non lasciarmi Kai! Dove vuoi andare adesso che mi hai baciato nuovamente? Dove vuoi scappare? Kai ... Ho bisogno di te. Come anche Yuriy. Tu sei innamorato di lui! Devi stare al suo fianco.
Vedo la sua figura dileguarsi lentamente tra le mie braccia mentre le mie lacrime bagnano le sue morbide ali, anche loro quasi dileguate. Mi sento incapace di far niente se non stringerlo sempre di più a me. Perchè deve andarsene così? Cosa ha voluto dire quel bacio tanto sensuale quanto triste? Ho paura di non poterlo vedere mai più. La paura è talmente forte che me la sento arrivare fino al cervello fino a farmelo scoppiare. Non sento niente che dolore o sofferenza. Per quanto continuerà? Ho paura! Ho tanta paura!
Improvvisamente non sento più il suo corpo stretto al mio. E’ quasi sparito. Sta scomparendo completamente. E’ per sempre? No! Non voglio che succeda. Non voglio che lui abbandoni Yuriy. Lo ama!! Dove vuole andare?
Cerco di aggraparmi alla figura quasi dissolta avvolto dalle lacrime. Sono disperato! Lui non deve andarsene! Disperazione. Paura. Dolore. Sofferenza. Lacrime. Tristezza. Kai ... Kai ... KAI!!
Lo guardo per un’ultima volta. Anche lui piange. Perchè allora sta sparendo?
-NOOOOOOOO!!!! NO! NO NOOOOOOOO!! KAI! NO!!! NO!! KAI!!- Urlo tra le lacrime mentre cerco di prenderlo nuovamente fra le mie braccia.
E’ quasi sparito. Non riesco a sentire più il suo corpo. Sparisce.
Sul suo volto compare un sorriso tra le lacrime invisibili che gli rigano il volto mentre cerco di stirngere ancor più forte il suo corpo quasi sparito. Con un’ultima carezza si disperde nella mia stanza. Una luce assordante. Un boato. Un suono.
Kai!! Kai!! Dove vuoi andare? Non andartene da me. Non andare via!! Non andartene!! Non fuggire!!! KAII!!!
Riapro gli occhi per vedere piume. Mille piume avvolte in quella luce opaca. Non lo vedo. Il panico mi prende e altre lacrime cominciano a scorrere lungo il mio corpo. Si appoggiano lungo i miei capelli corvini. Ne prendo una una tra le mani sforzando i miei muscoli. Oramai non ho più energie. Le ho usate tutte completamente per piangere. Avvicino quella meraviglia al viso e la guardo insistemente. Quelle ali non potrò più vederle. Quegli occhi non potrò più guardarli. Non potrò più fare niente per farlo ritornare indietro. Non lo potrò più vedere.
Finalmente quella luce si dissolve e ritorna a farsi vedere quella della lampada. Non c’è. Piango stringendo la piuma tra le mani nascondendomi la testa tra le ginocchia. Urlo disperato. Urlo per la paura. Urlo per Kai. Urlo perchè voglio che vivi. Mi guardo in giro per la stanza un’altra volta per accertarmene che lui ci sia. Niente. Ci sono solo io. Allora è veramente la verità? Non lo vedrò più?
Lacrime. Sono stufo di piangere! Non faccio altro che lacrimare. Pur essendo sparito rimarrà impresso nella mia mente per sempre. Non riuscirò mai a dimenticare quella sua espressione cupa. Lo sento nel mio cuore e nella mia anima. Rimmarrà Kai Hiwatari il ragazzo che ho ammirato nel corso della mia vita. Sarà quel pezzo mancante del mio cuore. Mi ricorderò delle cavolate che abbiamo fatto insieme. Degli incontri. Dei nostri amici. Mi ricorderò di tutto di lui. Non lo dimenticherò mai. Angelo nero ricordati di volare per il nostro cielo. Ricordati di noi quando rinascerai e quando volerai per quel cielo immenso. Non dimenticarti delle nostre chiaccherate e anche delle nostre litigate. Non dimenticare. Ricorda.
Conserverò gelosamente quella piuma. Non la farò vedere a nessuno. Nemmeno a Yuriy. Non gli dirò come è morto. Non glielo farò sapere. Non voglio che soffra come ho sofferto io. Lui è tutta la mia vita. Non voglio che lui sappia che è morto per donargli il sangue. Lo amo troppo. Non posso! Però se lo venisse a sapere .. ? Non deve. Non voglio. Rimarrà un segreto.
Lui è stato il mio migliore amico. La prima persona di cui mi sono fidato. Con cui mi sono fidanzato e con qui ho iniziato la mia vita.
Senza di lui non sarei la persona che sono oggi. Non sarei niente di tutto ciò.
Sarei ancora quel ragazzo incapace di maneggiare un beyblade.
Lui è stato, sarà e vivrà nel mio cuore per sempre. Lontano da qualsiaisi male su questo pianeta. Volerà per il cielo guardandomi dall’alto fino alla fine del mondo fin quando moriremo. Non so come riuscirò a sopravvvere. Non so come farò senza l’altro tassello mancante della mia vita. Noi dovevamo stare uniti per sempre invece... Missà che niente di tutto ciò succederà. Quel filo è stato in un certo senso danneggiato appena Kai se n’è andato via, ma cercherò ogni giorno dopo la sua morte di aggiustarlo nuovamente. Quel filo ritornerà ad essere più forte che mai. Anche se adesso è lontano lo sento più vicino di tutte le altre volte.
Sento una strana senzazione dentro il mio cuore. Che cos è?
Ci guardo dentro ... Vedo che è lui ... Kai ...
Resterai insieme a noi per sempre, fino alla fine dell’universo.

Per il mio migliore amico ...

*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

Eravamo sconosciuti, all’inizio un viaggio
Mai sognando cosa dovevamo attraversare
Ed eccoci qua, io mi sto improvvisamente trovando
All'inizio con te

Nessuno mi ha detto che, che ti avrei incontrato
Inaspettato, cosa hai fatto al mio cuore.
Quando ho perso la speranza, eri là a ricordarmi che questo è l'inizio

E la vita è una strada e desidero continuare a percorrerla
L'amore è un fiume e desidero continuare a fluire
La vita è una strada, ora e per sempre, un viaggio meraviglioso.
Sarò là quando il mondo smette di girare.
Sarò là quando la tempesta cessa
Alla fine desidero stare all'inizio con te

Eravamo sconosciuti, in un'avventura pazzesca.
Mai sognando, che i nostri sogni potesserò realizzarsi
Ora qui ci troviamo senza paura del futuro, all'inizio con te

Ha saputo che c’era qualcuno, in qualche luogo,
Che nascondeva il nostro amore nell’oscurita
Ora so che il nostro sogno vivrà,
Io sto aspettando così tanto
Niente ci potrà spezzare!!

E la vita è una strada e desidero continuare a percorrerla
L'amore è un fiume e desidero continuare a fluire
La vita è una strada, ora e per sempre, un viaggio meraviglioso.
Sarò là quando il mondo smette di girare.
Sarò là quando la tempesta smetterà.
Alla fine desidero stare all'inizio



... Con te ...



*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

Ti ricorderò per sempre ....
Dentro il calore del mio cuore ...




Kai Hiwatari






THE END




Hope you liked it!!

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