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di Nichi824
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New Entry ***
Capitolo 2: *** Un bambino antipatico che sa anche essere dolce ***
Capitolo 3: *** Non solo tu sogni ***
Capitolo 4: *** Lite ***
Capitolo 5: *** Risveglio ***
Capitolo 6: *** Perdono? ***
Capitolo 7: *** C'è sempre una prima volta ***



Capitolo 1
*** New Entry ***


mattxMello non guardara cap 1 inizio Ok.. lo so k dovrei scrivere la fine del secondo capitolo della fic su kuroshitsuji, ma l'ispirazione nn si comanda XD Stavolta è di Matt e Mello k voglio raccontarvi. Sono uno dei miei pairing preferito spero k piaccia ank a voi XD E' la prima fanfic su DN che scrivo ^-^
Come sempre chiedo umilmente perdono x gli errori di battitura. Gomennasai!!

Capitolo 1 =New Entry=


"Dov'è la mamma?" chiese piangendo un bimbo di 5 anni, con i capelli rossi corti e un po' arruffati, il pigiama a righe e, al collo, uno strano paio di occhiali tipo aviatore. Nel cuore della notte era stato caricato in fretta sul sedile posteriore di un auto nera, nel cuore della notte in cui la sua casa prese fuoco e i suoi genitori morirono tragicamente.
Il signore che gli stava accanto, un uomo su sessant'anni, cercò di tranquillizzarlo "non preoccuparti, ti spiegheremo tutto una volta arrivati, perché intanto non ti diverti con questo?" Disse gentile e passò al bimbo una consolle Nintendo.  Questi si mise subito a giocare contento, forse, essendo piccolo, non aveva capitò al gravità della situazione, o forse non voleva capirla.
"Watari, perché lo prendiamo noi? Cosa sai di lui?" Chiese la persona alla guida, anch'egli un signore anziano.
"Non preoccuparti, Roger, a soli cinque anni è già in grado di risolvere videogame complicatissimi. Non credo di sbagliarmi con lui... Ho la stessa sensazione che ho avuto per L, Near e Mello. Questo bimbo è promettente." disse soddisfatto Watari.
"Come lo hai chiamato?"domandò di nuovo Roger, l'uomo alla guida.
"Ah già! Non gli ho ancora assegnato la sua seconda identità...Il suo vero nome è Mail Jeevas, ma non possiamo micca dirlo a chicchessia vero?" Sorrise.
"Mail?" Chiese, richiamando l'attenzione del bimbo che si era immedesimato nel videogame.
"Si?"
"Cosa ne dici di trovarti un soprannome?" Domandò sempre con il suo sorriso gentile Watari.
"Ma a me il mio nome piace!"
"Lo so, ma vedi, il proprio nome è una cosa preziosa, bisogna tenerlo segreto, rivelarlo solo alle persone di cui ci fidiamo di più." Spiegò amichevolmente il vecchio.
"Ok! Sembra una specie di gioco! Forte! Ci sto!" disse eccitato il rossino.
"Allora.. cosa ne dici.. vediamo... di.. Matt?"

Matt aprì gli occhi di colpo, ultimamente, senza una ragione spiegabile, aveva iniziato a sognare il suo passato, in particolare il periodo in cui aveva fatto il suo ingresso alla Wammy's House e aveva conosciuto un bambino biondo molto antipatico.
Aveva ancora sonno, si sistemò un po' le coperte e richiuse gli occhi, il sonno lo rapì quasi subito.

La macchina nera si fermò davanti ad una specie di istituto.
"Matt, spegni il Game-boy,"Disse dolce Watari."siamo arrivati"
"Che posto è questo?" Matt scese dalla macchina "Wammy's House..." Lesse sul cartello affisso alla colonna del cancello. "Quando posso tornare a casa?" chiese dubbioso il bimbo.
"Non ti preoccupare di questo adesso. Stanotte dormirai qui e vedrei che domattina ti spiegheremo tutto. Adesso andiamo, coraggio." Watari prese per mano il rossino e lo condusse fino ad una stanza all'interno dell'istituto.
"Avrai un compagno di stanza, non litigate, mi raccomando."Matt fece di no con la testa ed entrò un po' titubante nella camera.
"E tu chi saresti?" Chiese qualcuno dall'interno, dalla voce non poteva che essere un bambino più o meno della sua stessa età.
"Io sono Jee.. ehm... Matt! E tu come ti chiami?"
"Mello." Rispose secco l'altro. "Pensi di stare lo ancora per molto o entri?"
Matt si affrettò ad entrare nella stanza. "Non è molto gentile questo Mello, ma non ha poi molta importanza, tanto devo stare con lui solo una notte."Pensò un po' contrariato il rossino.
"Ehi, New Entry, dov'è la tua roba? E guarda che tu dormi nel letto sotto, quello sopra è mio." Sottolineò subito il biondo indicando il letto a castello.
"Ah.. ma io resto soltanto una notte, perché la mia casa si è incendiata, non ho nulla con me, anzi non credo che ci sia rimasto molto dei miei averi, era un fuoco davvero enorme. Ma non ha importanza, tanto la mamma mi comprerà sicuramente dei giochi nuovi, domani, quando torno da lei." Disse sfoderando un sorriso innocente che, tra l'altro, diede molto sui nervi a Mello, che non capiva come ci si potesse illudere tanto facilmente.
"Illuso."Gli disse mordendo una tavoletta di cioccolato "e così non ti hanno spiegato niente... D'altronde, fanno sempre così quei due vecchi... Senti, lo sai che posto è questo qui?"
Matt fece di no con la testa. "Hanno detto che mi avrebbero spiegato tutto domani."
"E' un orfanotrofio. E chi ci sta negli orfanotrofi?" Domandò sarcastico il biondino.
Matt capì tutto d'un colpo quello che non aveva capito, o non aveva voluto capre, prima e la notizia lo sconvolse, travolgendolo come un onda gigantesca.
"No! I miei non sono morti!" Urlò sconvolto.
"Lo sono. Se no non saresti qui, scemo." Si limitò ad affermare senza emozione Mello, mordendo un altro pezzo di cioccolato.
"Io... Voglio tornare a casa!!" Urlò di nuovo il rossino, questa volta piangendo.
"New Entry, ora è questa casa tua. Certo che sei lento a capire..."
"WAHHH!!" Matt si mise a gridare come un pazzo. Come se tutte le emozioni che stava provando in quel momento non fossero sufficienti, anche Mello, che invece che aiutarlo lo trattava in quel modo, era troppo tutto in una sera. Si buttò sul letto piangendo e urlando disperatamente, il biondo, non curandosi per nulla dello stato d'animo dell'altro, si mise a sedere tranquillo, finendo la tavoletta di cioccolato che stava smangiucchiando prima.
In quel momento fece irruzione nella stanza Roger, richiamato dalle urla.
"Mello! Cosa gli hai fatto!?"
Il biondo fece spallucce. "Gli ho solo detto la verità." Affermò poi, come se avesse detto una cosa ovvia e che non lo metteva affatto in una situazione riprovevole e appallottolò come se nulla fosse la stagnola che avvolgeva la cioccolata.
"Sei stato molto cattivo con lui, lo sai vero? Per punizione niente cioccolata per una settimana!" Lo rimproverò il vecchio, "inoltre non assisterai alla conferenza di L."
"Tsk." Mello strinse i pugni fortissimo e contrasse il viso in una smorfia di rabbia, poi salì sul suo letto a faccia in giù e in silenzio, maledicendo mentalmente Roger.
Matt, che si era un po' calmato e non urlava più, continuava però a piangere, il volto premuto sul cuscino.
"Su, Matt. Ora calmati." Disse in tono comprensivo Roger. "Mi dispiace di averti dovuto mettere in camera con lui è solo che vedi, nessuno vuole starci, ed era rimasto l'ultimo posto libero. Mello è un bambino difficile, è geniale, ma non capisce ancora la differenza tra il bene e il male..."Parlò quasi più a se stesso che al rosso il vecchio. "Vedrei che col tempo migliorerà, spero." disse un po' preoccupato, ma senza farlo capire al bimbo.
"M-ma è comunque vero quello che ha detto lui?" chiese tra i singhiozzi Matt, guardando Roger con gli occhioni verdi stracolmi di lacrime. Roger annuì tristemente.
"La mamma... Il papà.. Sono... Sono..."Roger annuì di nuovo e il piccolo Matt riprese a piangere più copiosamente di prima, singhiozzando.
"C-comunque n-non dovete punire Mello a causa m-mia, l-lui.. E' stato onesto con-con me."
"Va bene."Concesse il vecchio per non agitare ancora di più il rossino.
"Mello!" si rivolse al biondo. Nessuna risposta.
"Mello... So che non stai dormendo. Ascolta: non potrai mangiare cioccolato per solo cinque giorni e potrai assistere alla conferenza di L, ma ora, prima ringrazia Matt, che nonostante il modo davvero poco carino con cui l'hai trattato è stato gentile con te, poi dammi la tavoletta di cioccolato che stai nascondendo."
"Uff..." Sbuffò Mello. "Grazie New Entry" Disse svogliatamente e tirò la tavoletta dritta in faccia a Roger.
"Mello!"Gridò sul punto di sgridarlo di nuovo, ma si mise subito una mano sulla bocca. Si era accorto che Matt si era addormentato tra i singhiozzi.
"Mello"ripetè piano, aggiustandosi gli occhiali. "sii gentile con lui, ha appena perso tutto." Ricevette solo uno sbuffo in risposta.

Matt si svegliò di colpo e, come sempre da quando era arrivato alla Wammy's House, sbattè la testa contro il letto di sopra. Tastandosi la testa dolorante guardò l'ora, dannazione, erano solo le quattro e quei sogni sul suo passato lo inquietavano non poco, quasi fossero un cattivo presagio.
Non voleva svegliare Mello, così richiuse gli occhi e si riaddormentò.

Prossimo capitolo: "Un bambino antipatico che sa anche essere dolce"


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Capitolo 2
*** Un bambino antipatico che sa anche essere dolce ***


mattxmello capitolo 2 Eccomi di nuovo qua con il secondo capitolo ^-^ spero k il primo vi sia piaciuto e ringrazio k ha lasciato una recensione ^-^
Sapete, da quando ho iniziato a guardare DN ho sempre pensato k Matt e Near dovessero chiamare Mello, Mel. Penso k lo metterò ank nella fic, ma non quando sono piccoli ^-^ Nn c'è una ragione particolare x cui mi piaccia, ma mi sembra un soprannome kawaii, e credo k se conoscessi Mello io lo chiamerei subito così XDXD (A noi cs ce ne frega? nd:Tutti)
Ok basta chiacchiere! Ora inizio a scrivere ^-^

Capitolo 2 =un bambino antipatico che sa anche essere dolce=

Era mattina, la prima mattina che passava alla Wammy's House. Ormai aveva superato la fase del pianto isterico ed era arrivato a quella della depressione.
Si alzò e constatò che Mello non era nella stanza e, uscito a sua volta, seguì il primo ragazzo che vide, ritrovandosi così alla mensa dell'istituto. Li tutti gli ospiti erano riuniti per la colazione, divisi in gruppi, chi per età, chi per sesso, chi per amici. Solo un bimbo se ne stava seduto per conto proprio. Un antipatico bimbo biondo. "Gli sta bene di starsene da solo, è antipatico! Però... mi fa un po' pena."Così decise di andarglisi a sedere accanto ma qualcuno lo afferrò per una manica.
"Io non lo farei..." gli disse un altro bimbo, circa della sua età, forse un po' più piccolo, pallido e con i capelli bianchi. Faceva un po' paura.
"...se fossi in te." Il tono della sua voce, freddo e apatico, lo colpì, così decise di starlo a sentire, anzi decise di chiedergli informazioni sul suo compagno di stanza, infondo ormai la sua vita era finita, aveva perso tutto, cosa poteva rimetterci a fare qualche domanda ad uno spaventoso bimbo che sembrava un fantasma?
"Perché?"
"Chiunque abbia tentato di sederglisi vicino si è preso un pugno, anche se a dire il vero ci ho provato solo io qualcosa mi dice che farebbe lo stesso con te..." La minaccia di prendersi un pugno sembrò convincere Matt che andò a sedersi apaticamente di fianco a Near, con lo sguardo basso.
"Senti... Ma tu lo conosci bene questo Mello?"
"Più o meno... Ma nessuno lo conosce bene davvero."
"Perché è così scontroso?"
"Bè vedi, è che lui non è come noi, lui non li ha mai avuti i genitori. Lo hanno abbandonato qui davanti quando era appena nato, con solo quel ciondolo a forma di crocifisso addosso. Così tutti lo evitano perché dicono che porti sfortuna e lui per reazione è diventato aggressivo e scontroso... Un po' lo capisco... Anche io non è che abbia molti amici, a causa del colore dei miei capelli. Ma questo non centra."
"E com'è che se non si fa avvicinare da nessuno tu lo conosci "Più o meno" bene?"
"Io e lui siamo stati designati per essere gli eredi di L, facciamo spesso lezione da soli ad un livello più alto degli altri."
"E... Chi sarebbe questo famoso L?"
"L è il più grande detective del mondo ed è il senpai di Mello, come di tutti noi, d'altro canto, è cresciuto qui. Sembra che di recente abbia arrestato un pesce molto grosso, è questo il motivo per cui verrà qui a tenere una conferenza."
"Scusa se ti ho fatto tutte queste domande. Grazie per avermi risposto."
"Figurati."
Disse Near, ma Matt se ne stava già andando, senza aver toccato cibo.
Il rosso passò i giorni seguenti a giocare da solo al game-boy in un angolo, mentre di tanto in tanto osservava Mello fare il bullo con gli altri bambini, come al solito.
Una settimana e mezza dopo che era arrivato all'orfanotrofio Matt sembrava non essersi ancora ripreso dalla fase di depressione, anzi sembrava peggiorare a vista d'occhio. Questo dava non poco sui nervi al biondo, visto che essendo il suo compagno di stanza totalmente apatico, non solo non riusciva a farci un minimo di conversazione, ma nemmeno le sue provocazioni e dispetti sembravano avere successo e, questi erano gli unici modi che conosceva per tirare su di morale qualcuno, perché gli seccava ammetterlo ma gli dispiaceva un pochino vederlo in quello stato, forse perché gli ricordava se stesso i primi tempi in cui arrivò all'istituto.
Così, anche quel giorno, era seduto sui gradini dell'ingresso della Wammy's House, il game-boy però lo teneva spento sulle ginocchia e guardava tristemente il cancello d'ingresso. Rimase tutta la mattina fermo in quella posizione, lo sguardo perso nel vuoto. Molti avevano tentato di parlargli, Roger, Watari, persino Near, tutti preoccupati per la sua depressione, ma furono bellamente ignorati, uno dopo l'altro.
Non si mosse id li nemmeno per andare a colazione o a pranzo.
"Mello... ma che gli hai fatto oggi?" chiese sospettoso Near mentre erano in fila x prendere il pranzo.
"Ehi bambino sbiancato non guardare me! Io non gli ho fatto proprio un bel niente!"
"See.. è tutta la mattina che non si muove, non ha nemmeno acceso il game-boy."Ribattè un poco convinto Near, ma Mello lo ignorò e, preso da mangiare, andò a sedersi al suo solito angolo da solo.
Ad un certo punto però, approfittando del fatto che tutti erano distratti dal pranzo, sgattaiolò via e si apprestò a raggiungere Matt in cortile, cacchio quanto gli dava sui nervi quando faceva il depresso. Lui almeno i genitori, anche se per poco, gli aveva avuti...
Lo vide seduto sui gradini, gli arrivò da dietro e gli mise le mani sugli occhi.
"Mello... Lasciami in pace... So che sei tu... Profumi di cioccolato..." Il tono con cui lo disse fu talmente triste e depresso che Mello si spaventò un poco, però fece finta di non averlo neanche sentito e non gli tolse le mani da davanti agli occhi, ma si abbassò con il viso vicino al suo.
"Non guardare."Sussurrò piano all'orecchio del rossino.
"Eh? cosa vuoi dire?"
"Non guardare questo cortile, questo cancello, non guardare al tuo passato, alla tua casa, alla tua famiglia...Non guardare con gli occhi, ma guarda con l'immaginazione, immagina un futuro senza sofferenza..." Lo disse con un tono così dolce, ma in fondo con una punta di tristezza, che nessuno si sarebbe mai aspettato da Mello.
"Hai capito stupida New Entry?" concluse per sdrammatizzare la situazione.
"M-mello..." Disse sorpreso Matt, ma con un tono di voce un po' migliore rispetto a quello di prima. Si girò per guardarlo negli occhi ma il biondo era già sparito.

Matt si svegliò di nuovo. Basta, stavolta si sarebbe alzato, tanto dormendo così si riposava meno che da sveglio, e poi non poteva più di sognare.
"Mpf..." Sorrise.
Aveva di nuovo sognato di quel bimbo biondo così antipatico, che però sapeva anche essere dolce.
Si girò e accarezzò i capelli biondi di Mello, che dormiva al suo fianco nel letto di sotto. Si mosse lentamente, forse anche lui stava sognando...

Prossimo capitolo: "Non solo tu sogni."

(in origine, quando l'ho scritta a mano, il primo ed il secondo capitolo erano in realtà uno solo, ecco perché sono un po' cortini =-=''scusate d'ora in poi li farò più lunghi! nd:Me)

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Capitolo 3
*** Non solo tu sogni ***


Eccomi di nuovo qua a rompervi le scatole con il terzo capitolo XD ok stavolta nessun commento baka all'inizio...
Faccio solo i ringraziamenti a tutti quelli che hanno recensito e messo la fic nei preferiti ^-^

Capitolo 3 =Non solo tu sogni=

"Dannato Matt..." Pensò scocciatamente Mello.
"Si doveva proprio alzare e giocare alla PSP? Almeno poteva togliere il volume, così mi ha svegliato... Pazienza... Tanto stavo di nuovo sognando il mio passato... E' da un po' che mi capita... Però ho ancora sonno."
Si riaddormentò ignorando la musichetta di Crash Dominio Sui Mutanti.

Era finalmente arrivato il giorno della tanto attesa conferenza di L. Questi aveva infatti risolto recentemente un caso importante ed era stato invitato da Watari alla Wammy's House per spiegare ai suoi geniali ospiti tutti i passaggi che avevano portato alla cattura del criminale.
Tutti erano entusiasti e non vedevano l'ora che la conferenza cominciasse; c'era chi si preparava le domande, che leggeva qualche informazione su internet, ma appena fu dato l'annuncio dell'arrivo del detective, una massa si bimbi e ragazzi si diresse di corsa verso l'aula magna.
Anche Mello si stava dirigendo la, sistemandosi di tanto in tanto i capelli o la maglietta, non voleva assolutamente fare brutta figura davanti al suo senpai.
"Uh.. Ragazzina ti prepari per fare colpo sul professore?" Lo presero in giro alcuni ragazzi più grandi che passavano.
Un altro dei motivi per cui il biondino era così scontroso con tutti, e che Near aveva evitato di esplicitare a Matt, era che i ragazzi più grandi lo prendevano in giro per via dei suoi lineamenti dolci, quasi femminili. Il suo atteggiamento era una reazione a questo.
"Tsk." sbuffò scocciato Mello, morse la cioccolata che aveva in mano.
"Fottetevi" si limitò a dire e se ne andò all'aula magna.
Dopo poco Roger spense le luci e un ragazzo sui sedici anni, con i capelli neri un po' spettinati, due occhiaia a cerchiargli gli occhi neri, jeans e maglietta bianca fece il suo ingresso nella sala, accomodandosi al tavolo allestito sul palco, strapieno di dolci, in una posizione assurda, con le ginocchia piegate e raccolte al petto.
Si mise in bocca la fragola che troneggiava sulla torta più grande ed iniziò un discorso complicato sulla cattura di un serial killer.
"L'assassino, chiamato Kira dalla pronuncia giapponese di killer, era solito compiere i suoi delitti per mezzo di un insolito quaderno..."
Parlò per tutta la mattina, senza mai essere interrotto, fermandosi solo per mangiare qualche dolce.
"...ancora oggi i seguaci dei suoi ideali compiono svariati crimini. Il più pericoloso tra questi è un tale, chiamato Mikami Teru. E' un esaltato che usa rivolgersi a Kira come Kami, dio. Però ora io devo occuparmi di casi più urgenti, saranno quelli si voi più prossimi a lasciare l'istituto a doversene occupare. E ricordate, la giustizia trionfa sempre."Sorrise e tutti applaudirono, poi iniziarono le domande.
Verso mezzogiorno la conferenza era finita, e tutti se ne andarono soddisfatti.
Solo Mello era rimasto un attimo seduto a meditare sulle parole del suo senpai, e pensando che se non avesse avuto solo 6 anni sarebbe andato lui di certo a catturare quell'esaltato chiamato Mikami.
Questo diede ovviamente un'altra occasione ai ragazzi di prima per prenderlo in giro.
"Oh! Sembra che la biondina si sia proprio innamorata!! Che fai? Sogni ad occhi aperti?"Risero tutti e Mello, arrabbiato, corse via.
Arrivò fin sul tetto dell'istituto e si rannicchiò su se stesso.
Non era un comportamento che era solito avere. Normalmente gli avrebbe mandati a quel paese, gli avrebbe detto di fottersi o qualcosa del genere, e se ne sarebbe andato mordendo la sua cioccolata, ma questa era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Non gli piaceva quel posto, non gli era mai piaciuto, e sopratutto non gli piaceva la gente che lo frequentava, a partire da quel bambino sbiancato che lo superava in tutte le prove.
Cos'era lui? L'eterno secondo che tutti prendevano in giro dicendo che sembrava una ragazza e che portava sfortuna. Che schifo di situazione.
Mentre era impegnato a compiangere la sua triste esistenza, qualcuno gli mise le mai sugli occhi.
"Ma che ca..."
"Shh.."gli sussurrò piano Matt.
"Non guardare. Me lo dicesti tu un po' di tempo fa no? Non guardare al passato o al presente, immagina il futuro. Ce ne andremo da qui vedrai."
Matt sapeva di rischiarsi un bel livido mettendo le mani addosso a Mello, addirittura dargli consigli era una garanzia per finire in infermeria, ma decise comunque di consolarlo.
 Improvvisamente si sentì le mani bagnate, Mello stava... Piangendo? Qualunque reazione si stesse aspettando certo non era questa, non da lui.
"Vattene Matt!"Gridò il biondo e probabilmente anche Matt capì che il biondo era troppo orgoglioso per farsi vedere in quello stato da qualcuno.
Quando Matt se ne fu andato Mello sussurrò sottovoce, in modo che solo il vento potesse sentirlo,
"Grazie, Matt".


Si svegliò di colpo, sbattendo la testa contro il letto si sopra.
"Ahi!"
"Uh?"Matt rinvenne dallo stato si trans dovuto al suo videogame.
"Sei sveglio Mel?"
"See... E ricordami di non dormire più nel letto di sotto..." Si tastò la testa dolorante e si alzò anche lui, tanto ormai non aveva più sonno.
 Però erano solo le sei, non potevano certo fare colazione a quell'ora.
"Matt, spegni quel fottutissimo affare! Fa un casino del diavolo!"Sbraitò il biondo, non potendone più di quella musichetta ripetitiva. Morse un pezzo di cioccolato.
"No, Mel!  Sto finendo l'ultimo livello!" Protestò il rosso.
"Allora ti faccio smettere io."
Gli si sedette in braccio, in modo da guardarlo negli occhi e lo baciò.
I baci di Mello sapevano sempre di cioccolato.
"Mel..." si liberò Matt.
"Non ora..." Disse ,notando che il biondo voleva andare oltre.
"Perchè?" Ribattè Mello cercando nuovamente le sue labbra.
"Primo perchè sai benissimo che l'uke sei tu, e non puoi prendere queste iniziative...Poi perchè a quest'ora hanno tutti il sonno leggero e ci sentirebbero..."
"Uff..." Mello si alzò e si mise a scrivere qualcosa.
 L sarebbe tornato per un altra conferenza e voleva prepararsi delle domande.
Ora che aveva 17 anni era lui ad incutere timore nei ragazzini più piccoli, e aveva già provveduto a spaventarli per bene affinchè non interrompessero il suo senpai, che era l'unica persona che Mello avesse mai rispettato in vita sua.
L'importante ora era solo prepararsi delle domande sensate, in quanto questo gli avrebbe fatto, secondo lui, guadagnare dei punti nella scalata al ruolo di successore. Doveva assolutamente battere quell'albino maniaco di giocattoli di Near.
Ma non riusciva a concentrarsi.
"Dannato Matt."Pensò, era tutta colpa sua. Dopo un altro paio di tentativi andati a vuoto, ed un altro paio di fogli accartocciati gettati nel cestino, si risolse a parlarne con lui.
"Possibile che con te non si vada mai più in la di qualche bacio? Hai proprio ragione sai? Sono io l'uke... Non sono mai stato capace di impormi nemmeno una volta... "il suo tono, arrabbiato, si intristì leggermente verso la fine, ma il biondo lo dissimulò benissimo.
"E dire che da quella volta sono passati due anni...."Pensò poi, mordendo un altro pezzo di cioccolato.



Prossimo capitolo:"Lite"

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Capitolo 4
*** Lite ***


capitolo 4 mattxmello Ok! ciao a tutti ^-^ eccomi di nuovo qui con il 4 capitolo! Mi sto molto appassionando a questo pairing mentre scrivo la fic *-* Devo solo stare attenta perchè a volte Mello mi viene troppo ribelle e da MattxMello va più verso MelloxMatt... (nn c interessano i tuoi problemi=-='' nd:Tutti) comunque x k mi chiede se scriverò ank capitoli a rating rosso... Non lo so! (k risposta esaudiente! >-< nd:tutti) be.. non dico nente.. Mad direi di si.. più avanti XD Prima devono succedere cose... Ok basta parlare di me, lasciamo la line a Matt e Mel!!

Capitolo 4 =Lite=

Matt lo guardò interrogativo
"Mel?"chiese un po' stupito dall'affermazione dell'amico.
"Tutte le volte hai qualche scusa. Adesso no, ci sentono! Adesso no, ho sonno! Adesso no, devo finire l'ultimo livello di Prince Of Persia!" Gridò irritato Mello.
"No dai, lo sai che non è vero... E' solo che non c'è mai stata l'ocasione giusta..."
"Non mentire! In due anni si trova l'occasione! Si può sapere dov'è il tuo problema?"
"Dai Mel... Non c'è nessun problema." Era incredibile come Matt riuscisse a restare calmo anche mentre Mello gli urlava contro.
"Poi non urlare che svegliamo gli altri, poi glielo spieghi tu il motivo per cui stavamo litigando..." Riusciva anche a essere ironico.
"Non cambiare discorso, Matt. Sono io il problema? Tu... Non vuoi stare con Me?"
"Mel, non sei assolutamente tu il problema, è che se andassimo oltre... Non sarebbe più un gioco, capisci?"
"E così per te è solo un gioco? Tutto quello che c'è tra noi per te non è altro che un gioco!? Matt... Ti odio!" Urlò arrabbiato e ferito.
Se ne andò sbattendo la porta, conla coda tra le gambe, senza lasciare a Matt il tempo di replicare.
"No, Mel...  E' proprio per questo..." Disse piano il rosso, rimasto solo nella stanza.
Era ancora presto e non c'era nessuno in giro, così il biondo si diresse verso l'ufficio deserto di Watari e prese tutti gli alcolici che riuscì a trovare, tanto sapeva come fare, gli aveva già rubati un altra volta insieme a... Non voleva nemmeno pensare a quel nome...
Si diresse poi in un posto che conosceva solo lui, che non aveva rivelato nemmeno a Matt. Altro poi non era che una sorta di cavità tra il soffitto di un piano e il pavimento del piano di sopra, con dentro una certa quantità di tubazioni e cavi elettrici, ma c'era comunque abbastanza spazio per starci comodamente a sedere.
L'aveva scoperta per caso un giorno mentre giocava a nascondino con Matt e, ironia della sorte, ora la usava di nuovo per fuggire da lui.
"Dannato Matt, il solo pensare a lui ora mi da i nervi!" Bevve un sorso da una delle bottiglie, una spece di vino francese, e morse un pezzo di cioccolato parlando tra se e se, tra l'altro teneva nascosta in quella cavità una scorta di tavolette estorte con la forza ai bambini più piccoli.
"E così per lui sarebbe tutto un gioco!" altra sorsata.
"Uno di quei suoi fottutissimi giochi di merda!" Mello non era certo il tipo di persona che si asteneva dal dire parole poco gentili, spece quando era arrabbiato. Altro sorso e altro morso alla tavoletta, ormai ridotta a metà.
"Evidentemente mi sbagliavo...pensavo di non essere più solo..." Altra bevuta.
"Pensavo di aver finalmente trovato qualcuno che mi capisse..." Altra bevuta, ormai era a tre quarti della prima bottiglia.
"Ma evidentemente, mi sbagliavo."finì il vino francese in un colpo.
"E pensare che ero anche qui a farmi delgi scrupoli su come avrei fatto senza di lui fuori di qui, aspettando che anche quel bastardo compisse 18 anni. Tsk. Cazzate."Aprì la seconda botiglia, champagne, e ne bevve a sufficenza da vuotarla per un terzo e finì la tavoletta di cioccolato.
"Vivrò molto meglio senza quell'idiota tra i piedi!" giù un altro sorso.
"Io! Mello! Che mi preoccupavo di vivere da solo! Ahhh che rammollito che stavo diventando!"anche la bottiglia dello champagne gli caddè di mano ancora mezza piena e rotolò rovesciando un po del suo contenuto, il biondo era ormai ubriaco.
Continuò comunque in quel modo per tutta la mattina, finchè, verso mezzogiorno, arrivato alla fine, oltre che dello champagne anche di quasi tutto un litro di vodka, disse "Mi chiedo come cazzo ho fatto ad innamorarmi di uno stronzo bastrdo come te." Poi svenne, e iniziò a sognare.

"Mello! alla tua età certi comportametenti non sono più ammissibili!" Urlò esasperato Roger contro il biondo.
"Ma quegli idioti mi prendono continuamente in giro dicendomi che sono una ragazza! Che si facciano fottere, io gli ho solo dimostrato che non lo sono."
"Non è una scusa per mandare cinque dei tuoi compagni in infermeria! E modera il linguaggio! Ormai hai 15 anni, Mello, cresci!"
"Ma, io..." Strinse i pugni, con le nocche che ancora gli sanguinavano per tutti i cazzotti che aveva dato.
"Niente ma! Stavolta niente cioccolata per un mese e niente attenuanti!"Gli strappò di mani i resti sbriciolati di una barretta e se ne andò.
"Io ti odio Roger! Io lo odio questo posto!"Urlò all'indirizzo del supervisore che se ne stava andando e si diresse nella sua stanza.
Si buttò sul letto e si mise a piangere copiosamente, ignorando che Matt fosse seduto su una sedia  agiocare al Game-boy, ovviamente se lo avesse saputo non avrebbe pianto così...
Il rosso si alzò e andò a sedersi dietro di lui, in modo da tenerlo tra le gambe, e lo abbracciò forte, gli riusciva anche piuttosto bene, visto che era già diventato più alto di lui.
"M-Matt!?"Disse sorpreso Mello tra i singhiozzi.
"Ch-che ci fai q-qui! Vattene! N-non toccava a te fare le pulizie?"Ovviamente non voleva che nessuno lo vedesse così, esattametne come quando era piccolo.
"Shh..."disse Matt, stringendo di più l'abbraccio, cullandolo legermente.
"Shh.. calmati Mel. Se vuoi puoi raccontarmi tutto..." Il biondo sembrò un po' calmarsi, tra le braccia dell'amico.
"Non ti preoccupare, non dirò  a nessuno che hai pianto."
"E'... E' che.. "Iniziò Mello, non sapendo neanche il perchè lo stesse raccontando a Matt.
"N-non ne posso più... Se mi prendono in giro e non reagisco mi prendono ancora più in giro, s-se reagisco mi mettono in punizione... Matt, non ne posso più..."Riprese a piangere.
Normalmente non avrebbe mai parlato così dei suoi problemi con qualcuno, tanto meno avrebbe mai pianto tra le sue braccia, ma con lui si sentiva.. al sicuro?
"Shh...Shh.. Sfogati finche vuoi..."
Il biondo sembrava inconsolabile.
"Mel, scommetto che Roger ti ha proibito di mangiare la cioccolata... Ma non l'ha proibito a me..."
Prese dalla tasca un cioccolatino e lo mise davanti alla bocca di Mello, che dopo un attimo di esitazione lo mise in bocca, insieme però alle dita del rosso. Questo diede un brivido ad entrambi, ma nessuno dei due sembrava voler cambiare posizione, finchè Matt non si girò in modo da stare di fronte a Mello, lo sdraiò sul letto e tolte le dita dalla bocca di questo iniziò a baciarlo.
"Ma che diavolo sta facendo quell'idiota di Matt! Io non sono mica gay! E stavolta non sembra mica uno scherzo come quella volta...Adesso mi sposto e lo picchio, chi se ne fotte di Roger! Però... QUesta senzazione... E' così... Piacevole..." Pensò molto confuso Mello, ma poi cedette e iniziò a rispondere al bacio dell'amico.
Matt non gli lasciava un attimo di tregua e quando finalmente si decise a lasciarlo respirare fu solo per dedicarsi al suo collo. Mello piegò leggermente la testa all'indietro, mentre il rosso lo baciava e lo mordeva piano.
Il biondo in pratica non rispondeva più delle sue azioni, tando meno dei suoi pensieri. Non era la priam volta che baciava qualcuno, era stato con delle ragazze, ma non aveva mai baciato nessuno in quel modo, non aveva mai baciato un ragazzo, non aveva mai baciato qualcuno per cui provava qualcosa. Provare qualcosa... Quindi lui... Provava qualcosa per Matt?
Era la prima volta però che andava oltre.. Oltre qualche smanceria nei bar...
"E che cavolo!"Pensò ad un tratto. Era vero che in quel momento aveva davvero bisogno di essere consolato, e i baci di Matt erano così dolci... Ma.. Era davvero questo quello che voleva?
"Anf- Matt... B-basta..."Disse infine.
"Sei sicuro si volerlo?"Ribadì il rosso, fissandolo con uno sguardo seducente e dolce allo stesso tempo, iniziando a slacciargli la cintura dei pantaloni. Stava per infilargli una mano nei boxer, ma Mello lo fermò.
"Si..."
Mello sapeva che prendendo questa decisione Matt avrebbe potuto abbandonarlo per sempre, e non voleva che questo accadesse, in quel momento tutto voleva meno che rimanere solo, però ora non se la sentiva di continuare. Non era... Preparato psicologicamente, per lui le emozioni erano qualcosa di strano e di difficile da gestire, aveva bisogno di tempo per assimilare tutto quello che aveva provato quella sera.
Solo quando avesse fatto ordine nella sua mente e avesse capito cosa provava veramente per Matt, solo allora avrebbe saputo gestire anche quella situazione, così nuova per lui.
"Va bene." Disse il rosso, alzandosi da sopra il corpo dell'altro.
"Non voglio forzarti, quando sarai pronto io sarò qui ad aspettarti"Si sedette ad un capo del letto, il respiro prima agitato ora completamente calmo.
Mello si aspettava tutto tranne questo, però forse avrebbe dovuto. Matt era sempre stato così dolce ocn lui, così comprensivo. E infatto lo fu anche in quella situazione.
"Vieni qui, forza."Gli disse poi sorridendo.
Il biondo si sistemò di nuovo tra le gambe dell'amico, che lo abbracciò con un braccio, mentre con l'altra mano gli accarezzava delicatamente i capelli, spostandoglieli di tanto in tanto dalla fronte.
Mello tremava un poco, e non potè fare a meno di piangere di nuovo, stavolta però senza singhiozzi, solo qualche goccia rigò il suo viso, come a segnare la fine di quel fiume di emozioni, forti e contrastanti che aveva provato quella sera.
"Shh Mel.. E' solo un gioco, solo un gioco..." Gli bisbigliava all'orecchio.
"E' solo un gioco che finiremo quando sarai pronto"
E così Mello, il duro, quello che mandava tutti a farsi fottere, si addormentò tra le braccia di Matt, cullato dalle sue carezze.

Prossimo capitolo "Risveglio"

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Capitolo 5
*** Risveglio ***


matt x mello capitolo5 Ok.. sn in ritardo, lo so... Il fatto è k ho finito x innamorarmi a mia volta e qst ha comportato una certa crisi creativa... xkè se è vero k qst fic c'è l'ho già pronta in brutta da un pezzo qll k ho scritto a matita è poco + di una bozza k dv quasi smp riscrivere =-='' (si ma a noi cosa ce ne frega? nd:Tutti) Inoltre ho davvero poco tempo e nn riesco nemmeno a leggere altre fic...poi ho ank i miei problemi cn la posta elettronica k nn va mlt bene e nn mi arrivano tt le mail... (e qst k centra? nd: Tt) Ok cm al solito xdo trpp tempo a tergiversare... adexo vi lascio al capitolo k è l'unica cs k vi interessa...XD

Capitolo 5 =Risveglio=

Bip... Bip...
"D-dove sono? Sono morto?"
Pensò Mello con gli occhi chiusi, nn riusciva ad aprirli e ogni minimo movimento k tentava di fare gli costava uno sforzo enorme.
Bip... Bip...
"Questo rumore... Cos'è?"
Quel ritmico Bip lo stava riportando piano piano alla realtà, ma qualcosa ce lo riportò molto più in fretta.
SCIAF!
Sentì dolore al viso, era stato colpito da.. Uno schiaffo?
"Questa senzazione.. Dolore? Quindi sono vivo..."
"Matt! Ti avevo detto che potevi vederlo ma non disturbarlo, tanto meno prenderlo a schiaffi! E spegni quella sigaretta! Ti ho già detto che qui nell'istituto non si può fumare!"
Il biondo non capì a chi apparteneva quella voce. Sembrava venire da così lontano.
"E' già sveglio, prima si è mosso."
Questa invece gli era familiare... Matt? Che fosse stato lui a schiaffeggiarlo? Ma cosa ci faceva lì? Da quel che si ricordava l'ultima volta che si erano visti avevano litigato...
Tentò di aprire nuovamente gli occhi, e stavolta, anche se con un certo sforzo, ci riuscì, anche se impiegò un po' di tempo per riuscire a tenerli aperti bene. Il posto dove si trovava era tutto bianco e la luce lo accecava. Vedeva tutto sfuocato, ma riuscì a capire che si trovava in infermeria.
Chi lo aveva portato lì? E perchè? L'ultimo ricordo che aveva era di lui che si ubriacava mangiando cioccolato poi tutto nero...
"M..M-matt" Disse piano e con un po' di fatica.
"Era ora che ti svegliassi, stupido pazzo!" Gli urlò contro Matt e lo schiaffeggiò di nuovo.
Per fortuna l'infermiera era dovuta uscire un attimo e non aveva assistito alla scena.
"Hai la benchè minima idea di quello che mi hai fatto passare? No! Non ce l'hai perchè hai passato gli ultimi due giorni in questo letto! Quando ti ho trovato, aprendo la botola della cavità, mi sono cadute in testa due bottiglie e una te l'ho trovata in mano, insieme a non so quante carte di tavoletta! Eri privo di sensi, anzi il tuo cuore non batteva quasi più, ti ho portato qui in braccio e mi hanno permesso di vederti solo oggi. Hanno detto che se non ti avessi trovato saresti sicuramente... Sei un idiota! Hai rischiato di morire per uno stupido avvelenamento da alcol!"
Mello, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio la predica dell'amico, ribadì tanto forte quanto glielo concedevano le sue forze "T-tanto.. A te non d-dovrebbe importare... S-se anche decidessi...D-di morire.. Per te non sono altro c-che parte di uno s-stupido gioco..."
"Sei tu che hai fraintesto idiota! Se mi avessi lasciato spiegare..."
Il suo tono cambiò improvvisamente.
"Ricordi quella volta, due anni fa, quando stavamo per... Ti dissi che quando fosti stato pronto avremmo concluso il nostro gioco... Io....Io... Ho paura che se noi... Finissimo il gioco allora finirebbe anche tutto quello che c'è tra noi... Se qualcosa andasse storto, se io dovessi farti del male... Io non potrei più guardarti in faccia e tutto quello che abbiamo costruito in questi anni andrebbe a farsi fottere per una notte.. Io non voglio che finisca tutto...."
Concluse triste Matt.
"T-taci... S-sei tu che sei un idiota... S-se ti dico che sono pronto... Puoi anche uccidermi se vuoi..."
"mhf.."Matt sorrise "Mi sono innamortato di un folle"
"Tsk." Anche Mello sorrise. "E io di un codardo"


***

Dopo aver pregato l'infermiera di farlo restare per la notte, Matt, presa una sedia più comoda, si mise di fianco al letto di Mello, che nel frattempo si era addormentato.
Gli spostò una ciocca di capelli dal viso e con un dito disegnò il contorno sottile delle sue labbra, ma poi smise, non voleva svegliarlo.
Appoggiò la testa sul cuscino difianco a quella del biondo e si addormentò quasi subito.

"Mello, hai solo 13 anni, non puoi passare tutta la notte fuori! Poi non è permesso dalle regole dell'istituto." Stavolta era Watari a sgridare Mello, infatti la punizione fu più lieve. Watari non riusciva mai ad essere cattivo coi suoi alievi.
"domani sera
dovrai pulire la mensa, se vuoi puoi farti aiutare da Matt."
"Uff..." Il biondino se ne andò sbuffando.
D'altronde non aveva tutti i torti a volersela spassare alla sera, in quel periodo non glene andava una giusta. Quel bambino slavato di Near continuava a superarlo in tutte le prove, e l'odio che provava per lui non faceva che crescere. Inoltre il suo comportamento non era dei migliori. Aveva rischiato più volte una sospensione per aver mandato dei suoi compagni di istituto in infermeria.
Purtroppo però tutte le volte che scappava per andare a spassarsela con qualche ragazza veniva scoperto da Watari, o peggio, da Roger.
Bisognava infatti dire che quei lineamenti dolci pe ri quali veniva preso in giro da piccolo erano ora fonte di un fascino particolare, che aveva un certo effetto sulle ragazze. E non solo...C'era qualcun'altro che presto si sarebbe accorto di risentire del fascino del biondo...
Tornò in camera sua seguito dal rosso, che aveva assistito alla scena da dietro un angolo.
Matt era da tempo diventato il migliore amico di Mello, nonchè l'unico amico ch eavesse mai avuto, infatti erano quasi sempre insieme ed era in coppia che organizzavano i loro piani, come quella volta che avevano rubato gli alcolici dall'ufficio di Watari e avevano bevuto in cortile, tornando poi all'istituto completametne ubriachi.
Mello si buttò a sedere scomposto sulla sedia.
"E che cacchio! Non si può nemmeno andare un po fuori a svagarsi!"
"Mel, lo sai che non ci è concesso lasciare l'istituto..."
Gli andò dietro e iniziò a massaggiargli il collo. Mello si irrigidì leggermente a quel gesto, era il suo migliore amico, si, ma non erano soliti avere contatti fisici così stretti.
"Rilassati, senò non funziona."
"Lascia stare Matt..."
"No, invece dico che ne hai proprio bisogno, sei a pezzi."
"Uhm..." Si limitò a mugugnare il biondo, ma poi lasciò andare i nervi e si rilassò completamente sotto il tocco delle mani di Matt.
Alla fine era persino bello, gli dava una senzazione di calore umano, quel calore umano che tanto bramava, anche se non lo avrebbe mai ammesso, e che non riusciva mai a trovare nei baci delle ragazze con cui andava a ballare alla sera..
"Ma cosa cavolo vado a pensare! Paragonare questa senzazione a... Bah!" Si riprese di colpo "Non sono micca gay..."
"Non ti irrigidire Mel! Proprio ora che inizia a funzionare"
"Ok.."
Nonostante le strane senzazioni che le mani di Matt gli procuravano aveva comunque deciso di lasciarlo continuare, non sapendo neanche lui il perchè.
Anche Matt aveva pressochè gli stessi problemi dell'amico. La pelle del collo di Mello, così morbida sotto il tocco delle sue dita... Gli dava quasi i brividi. Gli piaceva, altrochè se gli paiceva e le sue mani erano sempre più avide di qual contatto che si era accorto desiderare da tempo. Gliele infilò sotto la maglietta, per massaggiargli anche le spalle, e Mello stranamente non lo fermò.
Il suo corpo era totalmente in balia del suo dolce ma al contempo avido tocco.
"Basta, ora sei a posto" Disse ad un tratto Matt un po' più seccamente del solito, sfilò le mani da sotto la maglia di Mello e  salì sul suo letto accendendo il DS.
Lui aveva davvero provato attrazzione per il suo migliore amico? Si stava... Innamorando di lui? No, era sicuramente uno scherzo della stanchezza, alla fine era notte fonda.
Mello dal canto suo aveva risolto che quello che provava era dovuto al fatto che nessuno lo aveva mai trattato così affettuosamente, e che quelle senzazioni fossero normali, così si sdraiò sul suo letto e si addormentò ancora vestito.
La giornata passò tranquilla, con Mello che al solito litigava con qualcuno e Matt che regolarmente interveniva a calmarlo. Alla sera, dopo cena, quando tutti se ne erano andati dalla mensa, il biondo cominciò a scontare la sua punizione, molto di malavoglia, aiutato però dal suo miglore amico.
Cominciò con l'impilare svogliatamente i piatti, quando gli venne un idea geniale. Prese i resti di una cotoletta e li lanciò dritti in testa a Matt, che era girato di spalle. Questo sobbalzò al gesto improvviso. "Ehi! Io ti aiuto e tu mi ripaghi così?" Gli urlò dall'altra parte della sala, fingendo di essere arrabbiato, poi prese il torsolo di una mela e glielo tirò colpendolo ad una spalla.
"Ehi! Questo faceva male!" E gli tirò un altro pezzo di cotoletta ma stavolta il rosso si abbassò in tempo e schivò il colpo, così che la carne andò a spiaccicarsi contro il muro. In risposta lanciò verso l'altro un pezzo di pane morsicato, ma anche Mello aveva i riflessi pronti e si difese con un piatto.
Dopo mezz'ora di lanci, schivate e parate si buttarono a sedere vicini dicendo all'unisono "tregua!".
Avevano il fiatone tanta era stata la foga del loro gioco, e la mensa era ridotta molto peggio di come l'avevano trovata. Avevano fatto l'esatto contrario di pulirla. Si sarebbero presi una bella sgridata da Roger, ne erano sicuri.
"Haha! Mel hai una foglia di insalata nei capelli" disse ridacchiando il rosso, togliendo una foglia verde dalle ciocche bionde di Mello, sventolandoglela davanti agli occhi.
"Tsk!" Il biondo si sfilò dalla tasca una barretta di cioccolata e ne morse un pezzo.
"Mhf, se è per questo tu hai del sugo di cotoletta che ti scende dal labbro e sembra sangue..." E senza pensarci allungò una mano a pulirgli il viso, Matt arrossì leggermente a quel contatto, allora quello che aveva provato la notte prima non era solo uno scherzo della stanchezza? Bisognava verificare...
"Mel... Sai, una di queste volte dovrai farmi assaggiare la tua cioccolata..." E rivolse un'occhiata avida alla barretta che il biondo teneva in mano, ma fu raggelato dai suoi occhi azzurri che lo fulminarono all'istante.
"Non c'è dubbio. La cioccolata è mia e basta." E ne prese un pezzo che tenne tra le labbra, con aria beffarda.
"Allora me la prendo da solo." E avvicinò le sue labbra a quelle del biondino, in modo da prendere in bocca il cioccolato. In pratica lo stava baciando.
Mello rimase shockato da quel gesto. "Matt mi sta... Baciando?"
Nonostante questo non si spostò subito, ci mise qualche secondo a reagire, tento lo avea stupito. Quandò però sentì in bocca anche qualcos'altro oltre il dolce, fece un salto indietro di due metri. "Quella era la lingua di Matt? Ma si è ammattito del tutto? Forse l'ho colpito troppo forte con quel pane..." Pensò sconcertato il biondino. Poi espresse ad alta voce il suo pensiero.
"Matt! Ma che cazzo.. Sei impazzito?"
"Ma no cretino! Stavo solo scherzando!" Disse tirandogli addosso l'ennesimo torsolo di mela. "E tu ci sei cascato come una femminuccia!"
"Ma stai zitto pervertito!"Gli rispose Mello, di nuovo giocoso, tirandogli a sua volta del pane addosso.
Ripresero la battaglia da dove l'avevano lasciata, giocando tutta la notte.
Se fosse stato davvero solo uno scherzo lo sapeva solo Matt.

Prossimo capitolo "Perdono?"




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Capitolo 6
*** Perdono? ***


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Capitolo 6 =Perdono?=

Era la mattina dopo che Mello era stato dimesso dall'ospedale, dopo quattro giorni di ricovero.
Il biondo era a sedere sulla sedia con i piedi sulla scrivania quando Matt entrò con due tazze di cioccolata calda. “questo è tutto quello che potrai bere per un bel po'...” disse con aria leggermente di rimprovero. 
“Ah... cosa credi che non preferisca la cioccolata all'alcool? Solo che avevo bisogno di uscire un po' dalla realtà...” 
“see...” disse il rosso e porse una tazza a Mello tenendo l'altra per sé.
Bevvero in silenzio, ma quando Mello stava per finire la sua bevanda, Matt si alzò e, facendo finta di niente, diede un colpo al gomito del biondo facendogli rovesciare addosso quel che restava del contenuto della tazza.
“Ma che ca....”
“Ops! Ma come sono sbadato!” disse con tono ironico il rosso “ti ho sporcato... aspetta che ti aiuto a ripulirti” disse poi cambiando totalmente tono di voce, ora suadente. 
Poi si sedette sopra il biondo e iniziò a leccare il cioccolato che questi aveva in faccia, poi passò al collo, ma quando stava per levargli la maglietta Mello lo fermò. “Mel? Non era questo che volevi?” 
“sì... ma... tu mi hai fatto soffrire con le tue parole... ti ho perdonato, ma non dimentico... prima di fare qualsiasi cosa dovrai riconquistarmi...”
“n-non ti fidi?”
“Matt... mi hai ferito, cosa ti aspettavi? Che venendo a letto con me ora tornasse tutto come prima? Ci vorrà del tempo...” probabilmente per qualsiasi altra coppia questa sarebbe stata una lite come un'altra, ma per Mello, che già aveva fatto fatica ad aprire il suo cuore e ad accettare di essersi innamorato, questa era una ferita profonda. 
Certo, aveva perdonato Matt ma gli ci sarebbe voluto tempo perchè dimenticasse, o almeno così credeva.
“va... va bene. In fondo. È giusto.” si alzò da sopra il biondo e si mise sul letto. Si sentiva un tale idiota. Aveva ferito l'unica persona importante per lui, proprio quello che si era ripromesso di non fare. E ora non lo biasimava affatto per il suo comportamento, ma non poteva non restarci male. 
Mello se ne andò a farsi una doccia e il rosso se ne approfittò per andarsene. Doveva fare qualcosa. Rimase assente tutto il giorno e tornò solo alla sera tardi. Mello lo aspettava alzato
“dove sei stato?” nessuna risposta.
“sei ubriaco? Poi fai la ramanzina a me?” 
“ non sono ubriaco, sono stato in sala giochi ok?”
“e fatti una doccia che puzzi di fumo... mi chiedo perchè ti sia venuto questo vizio di fumare...”
“booh...”. 
Si avviò verso il bagno e Mel se ne andò a letto. Continuò così per tutta la settimana finché una sera Matt tornò presto. 
“oh! Fuori anche oggi?" chiese sarcastico il biondo. " Ma come fai a non farti cibare da Roger? E dove vai sempre?”
“vestiti, stasera usciamo”si limitò a rispondere il rosso.
“eh?” rispose colto alla sprovvista Mello.
“ti porto fuori. Hai detto che devo riconquistarti no?” e sorrise dolcemente. Era la prima volta in tutta la settimana che lo faceva e, Mello doveva ammetterlo, gli mancava.
“allora... vado a vestirmi...” disse un po' in imbarazzo il biondo, andando a sistemarsi.

Matt lo portò in un ristorante molto costoso, famoso per i suoi dessert al cioccolato. Già visto da fuori era uno spettacolo di luci.
“Matt? Come fai a permetterti un tavolo qui?” 
“shh... non è importante. Forza andiamo!”
“ok.”
L'interno poi era ancora meglio, tavolini da due, da quattro, tutti apparechiati con suntuose tovaglie color crema, con i tovaglioli color cioccolato, i piatti color nocciola, che li facevano assomigliare a tanti piccoli bigne, inoltre i bicchieri erano rigorosamente di cridtallo e le posate d'argento. I centro tavola erano costituiti da finti fiori, sempre sulle tonalità del marrone, accompagnati da cioccolatini che si potevano mangiare come antipasto.
Mangiarono da Dio. All'uscita del ristorante Mel si aspettava di riprendere il taxi per tornare alla Wammy's, invece ad aspettarli c'era una limousine bianca.
“Matt...”
“allora? Come sto andando?” chiese, poi salirono sulla macchina.
“James, tira su il vetro.” disse Matt all'autista e il vetro oscurante salì a dividere i passeggeri dal guidatore. 
Matt si avvicinò al biondo “me lo sono meritato un bacio?” chiese sensuale. 
Mello non rispose ma non distolse lo sguardo dal rosso, che lo prese per un sì. Si avvicinò piano e fece aderire le sue labbra a quelle di Mello in un bacio timido, per paura che il biondo lo respingesse, ma quando si accorse che l'altro era d'accordo approfondì il bacio. Aprì la bocca, Mello fece lo stesso e le loro lingue si intrecciarono in un bacio appassionato.
Improvvisamente l'auto frenò riportandoli alla realtà e si staccarono. Mello si leccò le labbra.
“non male Matt. Stai andando bene. Ma non credere che basti portarmi fuori a cena e baciarmi in limousine per...” 
“Mel, ma taci ogni tanto?” la limousine si fermò e Matt disse “bene quella di ora è una sorpresa quindi...” e tirò fuori un fazzoletto “...adesso ti bendo gli occhi” 
e una volta fattolo lo condusse all'interno di un capannone poi lo lasciò solo dicendogli “quando te lo dico io togliti la benda.”
Si allontanò poi dopo circa un minuto disse “Mel guarda pure” Mello si tolse la benda.
Nel capannone, ora illuminato, c'erano due tavoli stracolmi di tutti i tipi di cioccolato possibili ed immaginabili provenienti da tutto il mondo. Al centro lo aspettava Matt, con un pacco regalo in mano. Mello era stupito: mai si sarebbe aspettato che Matt avrebbe fatto tutto questo per lui. Si avvicinò e prese il regalo, lo aprì. Era uno stupendo cappotto rosso col cappuccio peloso, dello stile che piace a lui, accompagnato da un biglietto che recitava “Mello ti amo”.
L'espressione del biondo era lo stupore per antonomasia mentre Matt aveva uno splendido sorriso.
“Matt io...” 
“e non è finita! Vieni” lo prese per mano e lo condusse in un'altra parte del capannone dove c'era uno schermo per il proiettore e il lettore DVD. In mezzo un divano a due posti. Matt prese il telecomando e fece iniziare il film “la fabbrica di cioccolato”. Alla fine della proiezione Matt si voltò verso il biondo “io lo so che tutte queste sono solo cose materiali... lo so che una cena, un film e dei regali non potranno mai colmare la ferita che ti ho fatto... io lo so... che non è sufficiente per ciò...” si avvicinò con la bocca all'orecchio del biondo e gli sussurrò piano 
“Mail Jeevas” 
Mello sgranò gli occhi.
“è il mio vero nome. Io ti affido la mia vita, Mel”.
“Matt... tutto questo nessuno aveva mai fatto tanto per me... poi addirittura il tuo nome... sono davvero così importante per te?” Matt annuì.
“allora ti dispiacerebbe passarmi quella?” disse indicando una tazza mezza vuota di cioccolata calda che era vicina al divano. “sì...” Matt non capì al volo. Il biondo la prese e fece finta di rovesciarsela addosso. “ops... come sono sbadato... mi sono sporcato... mi aiuti a pulirmi?”

 Prossimo capitolo "c'è sempre una prima volta"

note dell'autrice 
prima d tt, ringrazio k ha recensito o messo la fic nelle storie seguite o nei preferiti. Arigatou gozaimasu!! poi mi scuso x l'incredibile ritardo con cui pubblico qst capitolo, ma posso dirvi k ho già quasi pronto l'altro e k lo pubblicherò tra poco. Purtroppo sia qst k l'altro sn un po' corti, ma prometto k d'ora in poi li farò + lunghi, come facevo prima!! (x sa-chan:alla fine ho fatto 2capitoli XD) 
Inoltre devo un grande ringraziamento a Sa-chan alias deidaradanna93 x avermi ricopiato la fic al computer! doumo arigatou gozaimasu!! 
Matt? mi dici il nome d ql ristorante k c vojo andare ank io? XD 
Ciao a tt e al prossimo capitolo^^


 

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Capitolo 7
*** C'è sempre una prima volta ***


matt x mello cap7 c'è sempre una prima volta

Capitolo 7 =C'è sempre una prima volta=

Matt, come se non aspettasse altro, diede un colpo al poggia schiena del divano, che, scendendo, lo trasformò in una specie di letto matrimoniale, poi si sdraiò sull'altro e iniziò a leccarlo sul collo. 
“Matt... stronzo... avevi già previsto tutto eh?” disse Mello, inclinando la testa all'indietro mentre Matt iniziava a mordicchiarlo piano.
“Mel... non mi aspettavo che mi perdonassi così in fretta però è sempre meglio essere pronti...” 
“Matt... sei uno str....” 
“shh” disse il rosso tappandogli la bocca con un bacio, poi riprese a leccare quello che era rimasto del cioccolato dal collo del biondo, per scendere poi, sempre leccando e mordendo fino agli incavi delle clavicole. Si fermò un attimo per togliere a Mello il gilet, poi la sua bocca proseguì la sua esplorazione da dove l'aveva lasciata. Cominciò ad avere caldo, sudava e ansimava, così si tolse guanti e maglia, buttandoli in un angolo, cercando d evitare quelli di mello k erano sporchi di cioccolato. Il biondo allungò una mano e gli tolse anche gli occhiali 
“Matt... almeno mentre siamo insieme fatti guardare negli occhi...” Matt annuì poi si fermò un secondo a guardare il ragazzo steso sotto di lui, quei capelli biondi, sparpagliati scompostamente sul divano-letto, quegli occhi azzurri, così penetranti... 
“Mel, sei bellissimo...” e senza lasciargli il tempo di rispondere lo baciò di nuovo, con più intensità, mentre con una mano iniziò ad armeggiare con la sua chiusura dei pantaloni. 
“cavolo Mel... ti sei messo una cintura di castità? - anf... questi pantaloni non ne vogliono sapere di togliersi...” poi finalmente riuscì nel suo intento e glieli sfilò insieme ai boxer, il biondo arrossì violentemente. 
"Non c'è micca bisogno k arrossisci così!" lo sgridò amorevolmente il rosso mentre glielo prendeva tra le dita e iniziava a sfregare su e giù con la mano lungo tutta la sua erezione. “ahh – Matt...” Mello gemeva di piacere, inarcò il collo all'indietro e poi anche la schiena, mentre il rosso scese nuovamente con la lingua, fermandosi a leccargli l'ombelico e l'inguine dove c'era ancora traccia del cioccolato, mentre con la mano continuava la sua opera.
“ahh... non ce la faccio più... ahh - Matt vengo...”
“aspettami...” gli disse dolce il rosso, poi scese ancora con la testa, fino ad averla tra le gambe di Mello e lo prese in bocca. A quel punto il biondo non ce la fece più e venne nella bocca di Matt.
 “se vuoi ci fermiamo qua...” disse Matt, anche lui col fiatone.
“in fondo -anf, è la prima volta... ti capisco... se non vuoi andare oltre...” Mello fece di no con la testa, ansimando ancora.
“non ti ho concesso il perdono per fermarmi ai preliminari, baka!” sorrise malizioso.
“ora ti riconosco, Mel” si alzò in piedi per togliersi i jeans che aveva ancora indosso. Ma come fu in piedi si ritrovò Mello inginocchiato davanti che gli slacciava l'allacciatura, sfilandogli pantaloni boxer e stivali in un colpo solo. Toccò a lui ora arrossire.
“e non sono tipo da non restituire i favori”. 
Glielo prese in bocca e iniziò a succhiare. “ahh... ahh... Mel... ah... certo che per essere l'uke ci sai fare... Contando poi che è la tua prima volta...” era Matt ora a gemere di piacere, guardando dall'alto quel biondo che aveva odiato, ma che era riuscito ad amare, che era stato il suo migliore amico e che ora era il suo amante, inginocchiato ai suoi piedi per fargli un servizietto completo.
“ahh... Mel - Mel basta se - anf... se no vengo anch'io...” Mello capì al volo e smise
“farà male?”
“solo all'inizio, non ti preoccupare”
Matt, che nel mentre aveva ripreso il controllo della situazione, lo sdriò di nuovo sul divano-letto e gli aprì le gambe,poi gli infilò un dito dove nessun dito dovrebbe mai infilarsi. Faceva male, ma il biondo, che non aveva nessuna intenzione di lamentarsi, strinse forte le coperte tra i pugni, ma dalla sua bocca uscì comunque uno strozzato “ngh!” di dolore.
“shhh... Mel... lo so che fa male, ma poi passa... è solo un attimo” Matt inserì anche il secondo dito, iniziando a muoversi avanti e indietro. Questo faceva davvero male, merda se faceva male, però insieme al dolore Mello iniziò anche a provare piacere, così non si lamentò, strinse solo le coperte più forte, emettendo ogni tanto uno strozzato gemito.
Sudava, e il suo respiro diventava sempre più rapido e concitato. Sembrava che il cuore dovesse esplodergli da un momento all'altro. Quando il rosso si accorse che Mello non ce la faceva più tolse le dita ed entrò dentro di lui. E questo fece molto più male.
“ahh cazzo Matt! Questo fa male ah!” ma il rosso non gli diede ascolto ed entrò più in profondità, dovette tappare a Mello la bocca con una mano, per impedirgli di urlare. Però, anche se continuava a spingere, lo faceva senza violenza. Mello piano piano si abituò a quell'intrusione nel suo corpo, il piacere superava il dolore e si controllava da solo, non aveva più bisogno della mano di Matt. Anzi ora l'unico suono che emetteva erano acuti gemiti di piacere, che emetteva senza alcun ritegno. Per proseguire meglio nella sua opera, il rosso gli prese le gambe e se le mise sulle spalle, giungendo più a fondo, finché, raggiunto un punto particolarmente sensibile, Mello non potè fare a meno di urlare di nuovo, e stavolta urlò il nome del suo amante. Anche Matt però era al limite, raggiunse l'orgasmo dentro al biondo. Si abbracciarono stanchi, sudati e col fiatone, ma completamente soddisfatti. 
Si sorrisero complici, si scambiarono un bacio veloce e si addormentarono insieme.

L'angolo dell'autrice
Prima d tt rinnovo i ringraziamenti ha chi ha recensito o messo la fic nei preferiti! arigatou gozaimasu!! poi chiedo perdono, in quanto qst è la prima lemon k scrivo farà sicuramente schifo! xò ho dato ascolto alle fan k chiedevano un capitolo a rating rosso! sn stata diligente XDXD 
Ank qst capitolo è cortino...xò il prossimo lo farò + lungo ank se nn so ankora qnd lo scriverò XD
A presto^^ 
Ps:ringrazio ankora sa-chan xkè ank qst capitolo me lo ha ricopiato lei al compu! se no nn lo stareste leggendo XD io c metto semp una vita a ricopiare xd

prossimo capitolo =Non è facile raggiungere la felicità=

 

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