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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New Entry ***
Capitolo 2: *** Un bambino antipatico che sa anche essere dolce ***
Capitolo 3: *** Non solo tu sogni ***
Capitolo 4: *** Lite ***
Capitolo 5: *** Risveglio ***
Capitolo 6: *** Perdono? ***
Capitolo 7: *** C'è sempre una prima volta ***
Capitolo 1 *** New Entry ***
mattxMello non guardara cap 1 inizio
Ok..
lo so k dovrei scrivere la fine del secondo capitolo della fic su
kuroshitsuji, ma l'ispirazione nn si comanda XD Stavolta è
di
Matt e Mello k voglio raccontarvi. Sono uno dei miei pairing preferito
spero k piaccia ank a voi XD E' la prima fanfic su DN che scrivo ^-^
Come sempre chiedo umilmente perdono x gli errori di battitura.
Gomennasai!!
Capitolo 1 =New Entry=
"Dov'è la
mamma?" chiese
piangendo un bimbo di 5 anni, con i capelli rossi corti e un po'
arruffati, il pigiama a righe e, al collo, uno strano paio di occhiali
tipo aviatore. Nel cuore della notte era stato caricato in fretta sul
sedile posteriore di un auto nera, nel cuore della notte in cui la sua
casa prese fuoco e i suoi genitori morirono tragicamente.
Il signore che gli stava accanto, un uomo su sessant'anni,
cercò
di tranquillizzarlo "non preoccuparti, ti spiegheremo tutto una volta
arrivati, perché intanto non ti diverti con questo?" Disse
gentile e passò al bimbo una consolle Nintendo.
Questi si
mise subito a giocare contento, forse, essendo piccolo, non aveva
capitò al gravità della situazione, o forse non
voleva
capirla.
"Watari, perché lo prendiamo noi? Cosa sai di lui?" Chiese
la persona alla guida, anch'egli un signore anziano.
"Non preoccuparti, Roger, a soli cinque anni è
già in
grado di risolvere videogame complicatissimi. Non credo di sbagliarmi
con lui... Ho la stessa sensazione che ho avuto per L, Near e Mello.
Questo bimbo è promettente." disse soddisfatto Watari.
"Come lo hai chiamato?"domandò di nuovo Roger, l'uomo alla
guida.
"Ah già! Non gli ho ancora assegnato la sua seconda
identità...Il suo vero nome è Mail Jeevas, ma non
possiamo micca dirlo a chicchessia vero?" Sorrise.
"Mail?" Chiese, richiamando l'attenzione del bimbo che si era
immedesimato nel videogame.
"Si?"
"Cosa ne dici di trovarti un soprannome?" Domandò sempre con
il suo sorriso gentile Watari.
"Ma a me il mio nome piace!"
"Lo so, ma vedi, il proprio nome è una cosa preziosa,
bisogna
tenerlo segreto, rivelarlo solo alle persone di cui ci fidiamo di
più." Spiegò amichevolmente il vecchio.
"Ok! Sembra una specie di gioco! Forte! Ci sto!" disse eccitato il
rossino.
"Allora.. cosa ne dici.. vediamo... di.. Matt?"
Matt aprì gli
occhi di colpo,
ultimamente, senza una ragione spiegabile, aveva iniziato a sognare il
suo passato, in particolare il periodo in cui aveva fatto il suo
ingresso alla Wammy's House e aveva conosciuto un bambino biondo molto
antipatico.
Aveva ancora sonno, si sistemò un po' le coperte e richiuse
gli occhi, il sonno lo rapì quasi subito.
La macchina nera si fermò davanti ad una specie
di istituto.
"Matt, spegni il Game-boy,"Disse dolce Watari."siamo arrivati"
"Che posto è questo?" Matt scese dalla macchina "Wammy's
House..." Lesse sul cartello affisso alla colonna del cancello. "Quando
posso tornare a casa?" chiese dubbioso il bimbo.
"Non ti preoccupare di questo adesso. Stanotte dormirai qui e vedrei
che domattina ti spiegheremo tutto. Adesso andiamo, coraggio." Watari
prese per mano il rossino e lo condusse fino ad una stanza all'interno
dell'istituto.
"Avrai un compagno di stanza, non litigate, mi raccomando."Matt fece di
no con la testa ed entrò un po' titubante nella camera.
"E tu chi saresti?" Chiese qualcuno dall'interno, dalla voce non poteva
che essere un bambino più o meno della sua stessa
età.
"Io sono Jee.. ehm... Matt! E tu come ti chiami?"
"Mello." Rispose secco l'altro. "Pensi di stare lo ancora per molto o
entri?"
Matt si affrettò ad entrare nella stanza. "Non è
molto gentile questo Mello, ma non ha poi molta importanza, tanto devo
stare con lui solo una notte."Pensò un po' contrariato il
rossino.
"Ehi, New Entry, dov'è la tua roba? E guarda che tu dormi
nel letto sotto, quello sopra è mio." Sottolineò
subito il biondo indicando il letto a castello.
"Ah.. ma io resto soltanto una notte, perché la mia casa si
è incendiata, non ho nulla con me, anzi non credo che ci sia
rimasto molto dei miei averi, era un fuoco davvero enorme. Ma non ha
importanza, tanto la mamma mi comprerà sicuramente dei
giochi nuovi, domani, quando torno da lei." Disse sfoderando un sorriso
innocente che, tra l'altro, diede molto sui nervi a Mello, che non
capiva come ci si potesse illudere tanto facilmente.
"Illuso."Gli disse mordendo una tavoletta di cioccolato "e
così non ti hanno spiegato niente... D'altronde, fanno
sempre così quei due vecchi... Senti, lo sai che posto
è questo qui?"
Matt fece di no con la testa. "Hanno detto che mi avrebbero spiegato
tutto domani."
"E' un orfanotrofio. E chi ci sta negli orfanotrofi?"
Domandò sarcastico il biondino.
Matt capì tutto d'un colpo quello che non aveva capito, o
non aveva voluto capre, prima e la notizia lo sconvolse, travolgendolo
come un onda gigantesca.
"No! I miei non sono morti!" Urlò sconvolto.
"Lo sono. Se no non saresti qui, scemo." Si limitò ad
affermare senza emozione Mello, mordendo un altro pezzo di cioccolato.
"Io... Voglio tornare a casa!!" Urlò di nuovo il rossino,
questa volta piangendo.
"New Entry, ora è questa casa tua. Certo che sei lento a
capire..."
"WAHHH!!" Matt si mise a gridare come un pazzo. Come se tutte le
emozioni che stava provando in quel momento non fossero sufficienti,
anche Mello, che invece che aiutarlo lo trattava in quel modo, era
troppo tutto in una sera. Si buttò sul letto piangendo e
urlando disperatamente, il biondo, non curandosi per nulla dello stato
d'animo dell'altro, si mise a sedere tranquillo, finendo la tavoletta
di cioccolato che stava smangiucchiando prima.
In quel momento fece irruzione nella stanza Roger, richiamato dalle
urla.
"Mello! Cosa gli hai fatto!?"
Il biondo fece spallucce. "Gli ho solo detto la verità."
Affermò poi, come se avesse detto una cosa ovvia e che non
lo metteva affatto in una situazione riprovevole e
appallottolò come se nulla fosse la stagnola che avvolgeva
la cioccolata.
"Sei stato molto cattivo con lui, lo sai vero? Per punizione niente
cioccolata per una settimana!" Lo rimproverò il vecchio,
"inoltre non assisterai alla conferenza di L."
"Tsk." Mello strinse i pugni fortissimo e contrasse il viso in una
smorfia di rabbia, poi salì sul suo letto a faccia in
giù e in silenzio, maledicendo mentalmente Roger.
Matt, che si era un po' calmato e non urlava più, continuava
però a piangere, il volto premuto sul cuscino.
"Su, Matt. Ora calmati." Disse in tono comprensivo Roger. "Mi dispiace
di averti dovuto mettere in camera con lui è solo che vedi,
nessuno vuole starci, ed era rimasto l'ultimo posto libero. Mello
è un bambino difficile, è geniale, ma non capisce
ancora la differenza tra il bene e il male..."Parlò quasi
più a se stesso che al rosso il vecchio. "Vedrei che col
tempo migliorerà, spero." disse un po' preoccupato, ma senza
farlo capire al bimbo.
"M-ma è comunque vero quello che ha detto lui?" chiese tra i
singhiozzi Matt, guardando Roger con gli occhioni verdi stracolmi di
lacrime. Roger annuì tristemente.
"La mamma... Il papà.. Sono... Sono..."Roger
annuì di nuovo e il piccolo Matt riprese a piangere
più copiosamente di prima, singhiozzando.
"C-comunque n-non dovete punire Mello a causa m-mia, l-lui.. E' stato
onesto con-con me."
"Va bene."Concesse il vecchio per non agitare ancora di più
il rossino.
"Mello!" si rivolse al biondo. Nessuna risposta.
"Mello... So che non stai dormendo. Ascolta: non potrai mangiare
cioccolato per solo cinque giorni e potrai assistere alla conferenza di
L, ma ora, prima ringrazia Matt, che nonostante il modo davvero poco
carino con cui l'hai trattato è stato gentile con te, poi
dammi la tavoletta di cioccolato che stai nascondendo."
"Uff..." Sbuffò Mello. "Grazie New Entry" Disse
svogliatamente e tirò la tavoletta dritta in faccia a Roger.
"Mello!"Gridò sul punto di sgridarlo di nuovo, ma si mise
subito una mano sulla bocca. Si era accorto che Matt si era
addormentato tra i singhiozzi.
"Mello"ripetè piano, aggiustandosi gli occhiali. "sii
gentile con lui, ha appena perso tutto." Ricevette solo uno sbuffo in
risposta.
Matt si svegliò di colpo e, come sempre da quando era
arrivato alla Wammy's House, sbattè la testa contro il letto
di sopra. Tastandosi la testa dolorante guardò l'ora,
dannazione, erano solo le quattro e quei sogni sul suo passato lo
inquietavano non poco, quasi fossero un cattivo presagio.
Non voleva svegliare Mello, così richiuse gli occhi e si
riaddormentò.
Prossimo capitolo: "Un
bambino antipatico che sa anche essere dolce"
|
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Capitolo 2 *** Un bambino antipatico che sa anche essere dolce ***
mattxmello capitolo 2
Eccomi di nuovo qua con il
secondo capitolo ^-^ spero k il primo vi sia piaciuto e ringrazio k ha
lasciato una recensione ^-^
Sapete, da quando ho
iniziato a guardare DN ho sempre pensato k Matt e
Near dovessero chiamare Mello, Mel. Penso k lo metterò ank
nella fic, ma non quando sono piccoli ^-^ Nn c'è una ragione
particolare x cui mi piaccia, ma mi sembra un soprannome kawaii, e
credo k se
conoscessi Mello io lo chiamerei subito così XDXD (A noi cs
ce ne
frega? nd:Tutti)
Ok basta chiacchiere!
Ora inizio a scrivere ^-^
Capitolo 2 =un
bambino antipatico che sa anche essere dolce=
Era mattina, la prima
mattina che
passava alla Wammy's House. Ormai aveva superato la fase del pianto
isterico ed era arrivato a quella della depressione.
Si alzò e constatò che Mello non era nella stanza
e,
uscito a sua volta, seguì il primo ragazzo che
vide,
ritrovandosi così alla mensa dell'istituto. Li tutti gli
ospiti
erano riuniti per la colazione, divisi in gruppi, chi per
età,
chi per sesso, chi per amici. Solo un bimbo se ne stava seduto per
conto proprio. Un antipatico bimbo biondo. "Gli sta bene di starsene da
solo, è antipatico! Però... mi fa un po'
pena."Così decise di andarglisi a sedere accanto ma qualcuno
lo
afferrò per una manica.
"Io non lo farei..." gli disse un altro bimbo, circa della sua
età, forse un po' più piccolo, pallido e con i
capelli
bianchi. Faceva un po' paura.
"...se fossi in te." Il tono della sua voce, freddo e apatico, lo
colpì, così decise di starlo a sentire, anzi
decise di
chiedergli informazioni sul suo compagno di stanza, infondo ormai la
sua vita era finita, aveva perso tutto, cosa poteva rimetterci a fare
qualche domanda ad uno spaventoso bimbo che sembrava un fantasma?
"Perché?"
"Chiunque abbia tentato di sederglisi vicino si è preso un
pugno, anche se a dire il vero ci ho provato solo io qualcosa mi dice
che farebbe lo stesso con te..." La minaccia di prendersi un pugno
sembrò convincere Matt che andò a sedersi
apaticamente di
fianco a Near, con lo sguardo basso.
"Senti... Ma tu lo conosci bene questo Mello?"
"Più o meno... Ma nessuno lo conosce bene davvero."
"Perché è così scontroso?"
"Bè vedi, è che lui non è come noi,
lui
non li ha mai avuti i genitori. Lo hanno abbandonato qui
davanti
quando era appena nato, con solo quel ciondolo a forma di crocifisso
addosso. Così tutti lo evitano perché dicono che
porti
sfortuna e lui per reazione è diventato aggressivo e
scontroso... Un po' lo capisco... Anche io non è che abbia
molti
amici, a causa del colore dei miei capelli. Ma questo non centra."
"E com'è che se non si fa avvicinare da nessuno tu lo
conosci "Più o meno" bene?"
"Io e lui siamo stati designati per essere gli eredi di L, facciamo
spesso lezione da soli ad un livello più alto degli altri."
"E... Chi sarebbe questo famoso L?"
"L è il più grande detective del mondo ed
è il
senpai di Mello, come di tutti noi, d'altro canto, è
cresciuto
qui. Sembra che di recente abbia arrestato un pesce molto grosso,
è questo il motivo per cui verrà qui a tenere una
conferenza."
"Scusa se ti ho fatto tutte queste domande. Grazie per avermi risposto."
"Figurati."
Disse Near, ma Matt se ne stava già andando, senza aver
toccato cibo.
Il rosso passò i giorni seguenti a giocare da solo al
game-boy
in un angolo, mentre di tanto in tanto osservava Mello fare il bullo
con gli altri bambini, come al solito.
Una settimana e mezza dopo che era arrivato all'orfanotrofio Matt
sembrava non essersi ancora ripreso dalla fase di depressione, anzi
sembrava peggiorare a vista d'occhio. Questo dava non poco sui nervi al
biondo, visto che essendo il suo compagno di stanza totalmente apatico,
non solo non riusciva a farci un minimo di conversazione, ma nemmeno le
sue provocazioni e dispetti sembravano avere successo e, questi erano
gli unici modi che conosceva per tirare su di morale qualcuno,
perché gli seccava ammetterlo ma gli dispiaceva un pochino
vederlo in quello stato, forse perché gli ricordava se
stesso i
primi tempi in cui arrivò all'istituto.
Così, anche quel giorno, era seduto sui gradini
dell'ingresso
della Wammy's House, il game-boy però lo teneva spento sulle
ginocchia e guardava tristemente il cancello d'ingresso. Rimase tutta
la mattina fermo in quella posizione, lo sguardo perso nel vuoto. Molti
avevano tentato di parlargli, Roger, Watari, persino Near, tutti
preoccupati per la sua depressione, ma furono bellamente ignorati, uno
dopo l'altro.
Non si mosse id li nemmeno per andare a colazione o a pranzo.
"Mello... ma che gli hai fatto oggi?" chiese sospettoso Near mentre
erano in fila x prendere il pranzo.
"Ehi bambino sbiancato non guardare me! Io non gli ho fatto proprio un
bel niente!"
"See.. è tutta la mattina che non si muove, non ha nemmeno
acceso il game-boy."Ribattè un poco convinto Near, ma Mello
lo ignorò e, preso da mangiare, andò a sedersi al
suo solito angolo da solo.
Ad un certo punto però, approfittando del fatto che tutti
erano distratti dal pranzo, sgattaiolò via e si
apprestò a raggiungere Matt in cortile, cacchio quanto gli
dava sui nervi quando faceva il depresso. Lui almeno i genitori, anche
se per poco, gli aveva avuti...
Lo vide seduto sui gradini, gli arrivò da dietro e gli mise
le mani sugli occhi.
"Mello... Lasciami in pace... So che sei tu... Profumi di
cioccolato..." Il tono con cui lo disse fu talmente triste e depresso
che Mello si spaventò un poco, però fece finta di
non averlo neanche sentito e non gli tolse le mani da davanti agli
occhi, ma si abbassò con il viso vicino al suo.
"Non guardare."Sussurrò piano all'orecchio del rossino.
"Eh? cosa vuoi dire?"
"Non guardare questo cortile, questo cancello, non guardare al tuo
passato, alla tua casa, alla tua famiglia...Non guardare con gli occhi,
ma guarda con l'immaginazione, immagina un futuro senza sofferenza..."
Lo disse con un tono così dolce, ma in fondo con una punta
di tristezza, che nessuno si sarebbe mai aspettato da Mello.
"Hai capito stupida New Entry?" concluse per sdrammatizzare la
situazione.
"M-mello..." Disse sorpreso Matt, ma con un tono di voce un po'
migliore rispetto a quello di prima. Si girò per guardarlo
negli occhi ma il biondo era già sparito.
Matt si
svegliò di nuovo. Basta, stavolta si sarebbe alzato, tanto
dormendo così si riposava meno che da sveglio, e poi non
poteva più di sognare.
"Mpf..." Sorrise.
Aveva di nuovo sognato di quel bimbo biondo così antipatico,
che però sapeva anche essere dolce.
Si girò e accarezzò i capelli biondi di Mello,
che dormiva al suo fianco nel letto di sotto. Si mosse lentamente,
forse anche lui stava sognando...
Prossimo capitolo: "Non solo
tu sogni."
(in origine, quando l'ho scritta a mano, il primo ed il secondo capitolo
erano in realtà uno solo, ecco perché sono un po'
cortini =-=''scusate d'ora in poi li farò più
lunghi! nd:Me)
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Capitolo 3 *** Non solo tu sogni ***
Eccomi
di nuovo qua a rompervi le scatole con il terzo capitolo XD ok stavolta
nessun
commento baka all'inizio...
Faccio solo i ringraziamenti a tutti quelli che hanno recensito e messo
la fic
nei preferiti ^-^
Capitolo 3 =Non solo tu sogni=
"Dannato
Matt..." Pensò scocciatamente Mello.
"Si doveva proprio alzare e giocare alla PSP? Almeno poteva togliere il
volume, così mi ha svegliato... Pazienza... Tanto stavo di
nuovo sognando il
mio passato... E' da un po' che mi capita... Però ho ancora
sonno."
Si riaddormentò ignorando la musichetta di Crash
Dominio Sui Mutanti.
Era
finalmente arrivato il giorno della tanto attesa conferenza di L.
Questi aveva
infatti risolto recentemente un caso importante ed era stato invitato
da Watari
alla Wammy's House per spiegare ai suoi geniali ospiti tutti i passaggi
che
avevano portato alla cattura del criminale.
Tutti erano entusiasti e non vedevano l'ora che la conferenza
cominciasse;
c'era chi si preparava le domande, che leggeva qualche informazione su
internet,
ma appena fu dato l'annuncio dell'arrivo del detective, una massa si
bimbi e
ragazzi si diresse di corsa verso l'aula magna.
Anche Mello si stava dirigendo la, sistemandosi di tanto in tanto i
capelli o
la maglietta, non voleva assolutamente fare brutta figura davanti al
suo
senpai.
"Uh.. Ragazzina ti prepari per fare colpo sul professore?" Lo presero
in giro alcuni ragazzi più grandi che passavano.
Un altro dei motivi per cui il biondino era così scontroso
con tutti, e che
Near aveva evitato di esplicitare a Matt, era che i ragazzi
più grandi lo
prendevano in giro per via dei suoi lineamenti dolci, quasi femminili.
Il suo
atteggiamento era una reazione a questo.
"Tsk." sbuffò scocciato Mello, morse la cioccolata che aveva
in mano.
"Fottetevi" si limitò a dire e se ne andò
all'aula magna.
Dopo poco Roger spense le luci e un ragazzo sui sedici anni, con i
capelli neri
un po' spettinati, due occhiaia a cerchiargli gli occhi neri, jeans e
maglietta
bianca fece il suo ingresso nella sala, accomodandosi al tavolo
allestito sul
palco, strapieno di dolci, in una posizione assurda, con le ginocchia
piegate e
raccolte al petto.
Si mise in bocca la fragola che troneggiava sulla torta più
grande ed iniziò un
discorso complicato sulla cattura di un serial killer.
"L'assassino, chiamato Kira dalla pronuncia giapponese di killer, era
solito compiere i suoi delitti per mezzo di un insolito quaderno..."
Parlò per tutta la mattina, senza mai essere interrotto,
fermandosi solo per
mangiare qualche dolce.
"...ancora oggi i seguaci dei suoi ideali compiono svariati crimini. Il
più pericoloso tra questi è un tale, chiamato
Mikami Teru. E' un esaltato che
usa rivolgersi a Kira come Kami, dio. Però ora io devo
occuparmi di casi più
urgenti, saranno quelli si voi più prossimi a lasciare
l'istituto a doversene
occupare. E ricordate, la giustizia trionfa sempre."Sorrise e tutti
applaudirono, poi iniziarono le domande.
Verso mezzogiorno la conferenza era finita, e tutti se ne andarono
soddisfatti.
Solo Mello era rimasto un attimo seduto a meditare sulle parole del suo
senpai,
e pensando che se non avesse avuto solo 6 anni sarebbe andato lui di
certo a
catturare quell'esaltato chiamato Mikami.
Questo diede ovviamente un'altra occasione ai ragazzi di prima per
prenderlo in
giro.
"Oh! Sembra che la biondina si sia proprio innamorata!! Che fai? Sogni
ad
occhi aperti?"Risero tutti e Mello, arrabbiato, corse via.
Arrivò fin sul tetto dell'istituto e si
rannicchiò su se stesso.
Non era un comportamento che era solito avere. Normalmente gli avrebbe
mandati
a quel paese, gli avrebbe detto di fottersi o qualcosa del genere, e se
ne
sarebbe andato mordendo la sua cioccolata, ma questa era stata la
goccia che
aveva fatto traboccare il vaso.
Non gli piaceva quel posto, non gli era mai piaciuto, e sopratutto non
gli
piaceva la gente che lo frequentava, a partire da quel bambino
sbiancato che lo
superava in tutte le prove.
Cos'era lui? L'eterno secondo che tutti prendevano in giro dicendo che
sembrava
una ragazza e che portava sfortuna. Che schifo di situazione.
Mentre era impegnato a compiangere la sua triste esistenza, qualcuno
gli mise
le mai sugli occhi.
"Ma che ca..."
"Shh.."gli sussurrò piano Matt.
"Non guardare. Me lo dicesti tu un po' di tempo fa no? Non guardare al
passato o al presente, immagina il futuro. Ce ne andremo da qui vedrai."
Matt sapeva di rischiarsi un bel livido mettendo le mani addosso a
Mello,
addirittura dargli consigli era una garanzia per finire in infermeria,
ma
decise comunque di consolarlo.
Improvvisamente si sentì le mani bagnate, Mello
stava... Piangendo?
Qualunque reazione si stesse aspettando certo non era questa, non da
lui.
"Vattene Matt!"Gridò il biondo e probabilmente anche Matt
capì che il
biondo era troppo orgoglioso per farsi vedere in quello stato da
qualcuno.
Quando Matt se ne fu andato Mello sussurrò sottovoce, in
modo che solo il vento
potesse sentirlo,
"Grazie, Matt".
Si svegliò di colpo, sbattendo la testa contro il
letto si sopra.
"Ahi!"
"Uh?"Matt rinvenne dallo stato si trans dovuto al suo videogame.
"Sei sveglio Mel?"
"See... E ricordami di non dormire più nel letto di
sotto..." Si
tastò la testa dolorante e si alzò anche lui,
tanto ormai non aveva più sonno.
Però erano solo le sei, non potevano certo fare
colazione a quell'ora.
"Matt, spegni quel fottutissimo affare! Fa un casino del
diavolo!"Sbraitò il biondo, non potendone più di
quella musichetta
ripetitiva. Morse un pezzo di cioccolato.
"No, Mel! Sto finendo l'ultimo livello!" Protestò
il rosso.
"Allora ti faccio smettere io."
Gli si sedette in braccio, in modo da guardarlo negli occhi e lo
baciò.
I baci di Mello sapevano sempre di cioccolato.
"Mel..." si liberò Matt.
"Non ora..." Disse ,notando che il biondo voleva andare oltre.
"Perchè?" Ribattè Mello cercando nuovamente le
sue labbra.
"Primo perchè sai benissimo che l'uke sei tu, e non puoi
prendere queste
iniziative...Poi perchè a quest'ora hanno tutti il sonno
leggero e ci
sentirebbero..."
"Uff..." Mello si alzò e si mise a scrivere qualcosa.
L sarebbe tornato per un altra conferenza e voleva prepararsi
delle
domande.
Ora che aveva 17 anni era lui ad incutere timore nei ragazzini
più piccoli, e
aveva già provveduto a spaventarli per bene
affinchè non interrompessero il suo
senpai, che era l'unica persona che Mello avesse mai rispettato in vita
sua.
L'importante ora era solo prepararsi delle domande sensate, in quanto
questo
gli avrebbe fatto, secondo lui, guadagnare dei punti nella scalata al
ruolo di
successore. Doveva assolutamente battere quell'albino maniaco di
giocattoli di
Near.
Ma non riusciva a concentrarsi.
"Dannato Matt."Pensò, era tutta colpa sua. Dopo un altro
paio di
tentativi andati a vuoto, ed un altro paio di fogli accartocciati
gettati nel
cestino, si risolse a parlarne con lui.
"Possibile che con te non si vada mai più in la di qualche
bacio? Hai
proprio ragione sai? Sono io l'uke... Non sono mai stato capace di
impormi
nemmeno una volta... "il suo tono, arrabbiato, si intristì
leggermente
verso la fine, ma il biondo lo dissimulò benissimo.
"E dire che da quella volta sono passati due anni...."Pensò
poi,
mordendo un altro pezzo di cioccolato.
Prossimo
capitolo:"Lite"
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Capitolo 4 *** Lite ***
capitolo 4 mattxmello
Ok! ciao a
tutti ^-^ eccomi di nuovo qui con il 4 capitolo! Mi sto molto
appassionando a questo pairing mentre scrivo la fic *-* Devo solo stare
attenta perchè a volte Mello mi viene troppo ribelle e da
MattxMello va più verso MelloxMatt... (nn c interessano i
tuoi problemi=-='' nd:Tutti) comunque x k mi chiede se
scriverò ank capitoli a rating rosso... Non lo so! (k
risposta esaudiente! >-< nd:tutti) be.. non dico nente..
Mad direi di si.. più avanti XD Prima devono succedere
cose... Ok basta parlare di me, lasciamo la line a Matt e Mel!!
Capitolo 4 =Lite=
Matt lo guardò
interrogativo
"Mel?"chiese un po'
stupito dall'affermazione dell'amico.
"Tutte le volte hai
qualche scusa. Adesso no, ci sentono! Adesso no, ho sonno! Adesso no,
devo finire l'ultimo livello di Prince Of Persia!" Gridò
irritato Mello.
"No dai, lo sai che non
è vero... E' solo che non c'è mai stata
l'ocasione giusta..."
"Non mentire! In due
anni si trova l'occasione! Si può sapere dov'è il
tuo problema?"
"Dai Mel... Non
c'è nessun problema." Era incredibile come Matt riuscisse a
restare calmo anche mentre Mello gli urlava contro.
"Poi non urlare che
svegliamo gli altri, poi glielo spieghi tu il motivo per cui stavamo
litigando..." Riusciva anche a essere ironico.
"Non cambiare discorso,
Matt. Sono io il problema? Tu... Non vuoi stare con Me?"
"Mel, non sei
assolutamente tu il problema, è che se andassimo oltre...
Non sarebbe più un gioco, capisci?"
"E così per
te è solo un gioco? Tutto quello che c'è tra noi
per te non è altro che un gioco!? Matt... Ti odio!"
Urlò arrabbiato e ferito.
Se ne andò
sbattendo la porta, conla coda tra le gambe, senza lasciare a Matt il
tempo di replicare.
"No, Mel... E'
proprio per questo..." Disse piano il rosso, rimasto solo nella stanza.
Era ancora presto e non
c'era nessuno in giro, così il biondo si diresse verso
l'ufficio deserto di Watari e prese tutti gli alcolici che
riuscì a trovare, tanto sapeva come fare, gli aveva
già rubati un altra volta insieme a... Non voleva nemmeno
pensare a quel nome...
Si diresse poi in un
posto che conosceva solo lui, che non aveva rivelato nemmeno a Matt.
Altro poi non era che una sorta di cavità tra il soffitto di
un piano e il pavimento del piano di sopra, con dentro una certa
quantità di tubazioni e cavi elettrici, ma c'era comunque
abbastanza spazio per starci comodamente a sedere.
L'aveva scoperta per
caso un giorno mentre giocava a nascondino con Matt e, ironia della
sorte, ora la usava di nuovo per fuggire da lui.
"Dannato Matt, il solo
pensare a lui ora mi da i nervi!" Bevve un sorso da una delle
bottiglie, una spece di vino francese, e morse un pezzo di cioccolato
parlando tra se e se, tra l'altro teneva nascosta in quella
cavità una scorta di tavolette estorte con la forza ai
bambini più piccoli.
"E così per
lui sarebbe tutto un gioco!" altra sorsata.
"Uno di quei suoi
fottutissimi giochi di merda!" Mello non era certo il tipo di persona
che si asteneva dal dire parole poco gentili, spece quando era
arrabbiato. Altro sorso e altro morso alla tavoletta, ormai ridotta a
metà.
"Evidentemente mi
sbagliavo...pensavo di non essere più solo..." Altra bevuta.
"Pensavo di aver
finalmente trovato qualcuno che mi capisse..." Altra bevuta, ormai era
a tre quarti della prima bottiglia.
"Ma evidentemente, mi
sbagliavo."finì il vino francese in un colpo.
"E pensare che ero anche
qui a farmi delgi scrupoli su come avrei fatto senza di lui fuori di
qui, aspettando che anche quel bastardo compisse 18 anni. Tsk.
Cazzate."Aprì la seconda botiglia, champagne, e ne bevve a
sufficenza da vuotarla per un terzo e finì la tavoletta di
cioccolato.
"Vivrò molto
meglio senza quell'idiota tra i piedi!" giù un altro sorso.
"Io! Mello! Che mi
preoccupavo di vivere da solo! Ahhh che rammollito che stavo
diventando!"anche la bottiglia dello champagne gli caddè di
mano ancora mezza piena e rotolò rovesciando un po del suo
contenuto, il biondo era ormai ubriaco.
Continuò
comunque in quel modo per tutta la mattina, finchè, verso
mezzogiorno, arrivato alla fine, oltre che dello champagne anche di
quasi tutto un litro di vodka, disse "Mi chiedo come cazzo ho fatto ad
innamorarmi di uno stronzo bastrdo come te." Poi svenne, e
iniziò a sognare.
"Mello! alla tua età certi comportametenti non sono
più ammissibili!" Urlò esasperato Roger contro il
biondo.
"Ma quegli idioti mi prendono continuamente in giro dicendomi che sono
una ragazza! Che si facciano fottere, io gli ho solo dimostrato che non
lo sono."
"Non è una scusa per mandare cinque dei tuoi compagni in
infermeria! E modera il linguaggio! Ormai hai 15 anni, Mello, cresci!"
"Ma, io..." Strinse i pugni, con le nocche che ancora gli sanguinavano
per tutti i cazzotti che aveva dato.
"Niente ma! Stavolta niente cioccolata per un mese e niente
attenuanti!"Gli strappò di mani i resti sbriciolati di una
barretta e se ne andò.
"Io ti odio Roger! Io lo odio questo posto!"Urlò
all'indirizzo del supervisore che se ne stava andando e si diresse
nella sua stanza.
Si buttò sul letto e si mise a piangere copiosamente,
ignorando che Matt fosse seduto su una sedia agiocare al
Game-boy, ovviamente se lo avesse saputo non avrebbe pianto
così...
Il rosso si alzò e andò a sedersi dietro di lui,
in modo da tenerlo tra le gambe, e lo abbracciò forte, gli
riusciva anche piuttosto bene, visto che era già diventato
più alto di lui.
"M-Matt!?"Disse sorpreso Mello tra i singhiozzi.
"Ch-che ci fai q-qui! Vattene! N-non toccava a te fare le
pulizie?"Ovviamente non voleva che nessuno lo vedesse così,
esattametne come quando era piccolo.
"Shh..."disse Matt, stringendo di più l'abbraccio,
cullandolo legermente.
"Shh.. calmati Mel. Se vuoi puoi raccontarmi tutto..." Il biondo
sembrò un po' calmarsi, tra le braccia dell'amico.
"Non ti preoccupare, non dirò a nessuno che hai
pianto."
"E'... E' che.. "Iniziò Mello, non sapendo neanche il
perchè lo stesse raccontando a Matt.
"N-non ne posso più... Se mi prendono in giro e non reagisco
mi prendono ancora più in giro, s-se reagisco mi mettono in
punizione... Matt, non ne posso più..."Riprese a piangere.
Normalmente non avrebbe mai parlato così dei suoi problemi
con qualcuno, tanto meno avrebbe mai pianto tra le sue braccia, ma con
lui si sentiva.. al sicuro?
"Shh...Shh.. Sfogati finche vuoi..."
Il biondo sembrava inconsolabile.
"Mel, scommetto che Roger ti ha proibito di mangiare la cioccolata...
Ma non l'ha proibito a me..."
Prese dalla tasca un cioccolatino e lo mise davanti alla bocca di
Mello, che dopo un attimo di esitazione lo mise in bocca, insieme
però alle dita del rosso. Questo diede un brivido ad
entrambi, ma nessuno dei due sembrava voler cambiare posizione,
finchè Matt non si girò in modo da stare di
fronte a Mello, lo sdraiò sul letto e tolte le dita dalla
bocca di questo iniziò a baciarlo.
"Ma che diavolo sta facendo quell'idiota di Matt! Io non sono mica gay!
E stavolta non sembra mica uno scherzo come quella volta...Adesso mi
sposto e lo picchio, chi se ne fotte di Roger! Però...
QUesta senzazione... E' così... Piacevole..."
Pensò molto confuso Mello, ma poi cedette e
iniziò a rispondere al bacio dell'amico.
Matt non gli lasciava un attimo di tregua e quando finalmente si decise
a lasciarlo respirare fu solo per dedicarsi al suo collo. Mello
piegò leggermente la testa all'indietro, mentre il rosso lo
baciava e lo mordeva piano.
Il biondo in pratica non rispondeva più delle sue azioni,
tando meno dei suoi pensieri. Non era la priam volta che baciava
qualcuno, era stato con delle ragazze, ma non aveva mai baciato nessuno
in quel modo, non aveva mai baciato un ragazzo, non aveva mai baciato
qualcuno per cui provava qualcosa. Provare qualcosa... Quindi lui...
Provava qualcosa per Matt?
Era la prima volta però che andava oltre.. Oltre qualche
smanceria nei bar...
"E che cavolo!"Pensò ad un tratto. Era vero che in quel
momento aveva davvero bisogno di essere consolato, e i baci di Matt
erano così dolci... Ma.. Era davvero questo quello che
voleva?
"Anf- Matt... B-basta..."Disse infine.
"Sei sicuro si volerlo?"Ribadì il rosso, fissandolo con uno
sguardo seducente e dolce allo stesso tempo, iniziando a slacciargli la
cintura dei pantaloni. Stava per infilargli una mano nei boxer, ma
Mello lo fermò.
"Si..."
Mello sapeva che prendendo questa decisione Matt avrebbe potuto
abbandonarlo per sempre, e non voleva che questo accadesse, in quel
momento tutto voleva meno che rimanere solo, però ora non se
la sentiva di continuare. Non era... Preparato psicologicamente, per
lui le emozioni erano qualcosa di strano e di difficile da gestire,
aveva bisogno di tempo per assimilare tutto quello che aveva provato
quella sera.
Solo quando avesse fatto ordine nella sua mente e avesse capito cosa
provava veramente per Matt, solo allora avrebbe saputo gestire anche
quella situazione, così nuova per lui.
"Va bene." Disse il rosso, alzandosi da sopra il corpo dell'altro.
"Non voglio forzarti, quando sarai pronto io sarò qui ad
aspettarti"Si sedette ad un capo del letto, il respiro prima agitato
ora completamente calmo.
Mello si aspettava tutto tranne questo, però forse avrebbe
dovuto. Matt era sempre stato così dolce ocn lui,
così comprensivo. E infatto lo fu anche in quella situazione.
"Vieni qui, forza."Gli disse poi sorridendo.
Il biondo si sistemò di nuovo tra le gambe dell'amico, che
lo abbracciò con un braccio, mentre con l'altra mano gli
accarezzava delicatamente i capelli, spostandoglieli di tanto in tanto
dalla fronte.
Mello tremava un poco, e non potè fare a meno di piangere di
nuovo, stavolta però senza singhiozzi, solo qualche goccia
rigò il suo viso, come a segnare la fine di quel fiume di
emozioni, forti e contrastanti che aveva provato quella sera.
"Shh Mel.. E' solo un gioco, solo un gioco..." Gli bisbigliava
all'orecchio.
"E' solo un gioco che finiremo quando sarai pronto"
E così Mello, il duro, quello che mandava tutti a farsi
fottere, si addormentò tra le braccia di Matt, cullato dalle
sue carezze.
Prossimo capitolo
"Risveglio"
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Capitolo 5 *** Risveglio ***
matt x mello capitolo5
Ok..
sn in ritardo, lo so... Il fatto è k ho finito x innamorarmi
a
mia volta e qst ha comportato una certa crisi creativa...
xkè se
è vero k qst fic c'è l'ho già pronta
in brutta da
un pezzo qll k ho scritto a matita è poco + di una bozza k
dv
quasi smp riscrivere =-='' (si ma a noi cosa ce ne frega? nd:Tutti)
Inoltre ho davvero poco tempo e nn riesco nemmeno a leggere altre
fic...poi ho ank i miei problemi cn la posta elettronica k nn va mlt
bene e nn mi arrivano tt le mail... (e qst k centra? nd: Tt) Ok cm al
solito xdo trpp tempo a tergiversare... adexo vi lascio al capitolo k
è l'unica cs k vi interessa...XD
Capitolo 5 =Risveglio=
Bip... Bip...
"D-dove sono? Sono morto?"
Pensò Mello con gli occhi chiusi, nn riusciva ad aprirli e
ogni
minimo movimento k tentava di fare gli costava uno sforzo enorme.
Bip... Bip...
"Questo rumore... Cos'è?"
Quel ritmico Bip lo stava riportando piano piano alla
realtà, ma
qualcosa ce lo riportò molto più in fretta.
SCIAF!
Sentì dolore al viso, era stato colpito da.. Uno schiaffo?
"Questa senzazione.. Dolore? Quindi sono vivo..."
"Matt! Ti avevo detto che potevi vederlo ma non disturbarlo, tanto meno
prenderlo a schiaffi! E spegni quella sigaretta! Ti ho già
detto
che qui nell'istituto non si può fumare!"
Il biondo non capì a chi apparteneva quella voce. Sembrava
venire da così lontano.
"E' già sveglio, prima si è mosso."
Questa invece gli era familiare... Matt? Che fosse stato lui a
schiaffeggiarlo? Ma cosa ci faceva lì? Da quel che si
ricordava
l'ultima volta che si erano visti avevano litigato...
Tentò di aprire nuovamente gli occhi, e stavolta, anche se
con
un certo sforzo, ci riuscì, anche se impiegò un
po' di
tempo per riuscire a tenerli aperti bene. Il posto dove si trovava era
tutto bianco e la luce lo accecava. Vedeva tutto sfuocato, ma
riuscì a capire che si trovava in infermeria.
Chi lo aveva portato lì? E perchè? L'ultimo
ricordo che
aveva era di lui che si ubriacava mangiando cioccolato poi tutto nero...
"M..M-matt" Disse piano e con un po' di fatica.
"Era ora che ti svegliassi, stupido pazzo!" Gli urlò contro
Matt e lo schiaffeggiò di nuovo.
Per fortuna l'infermiera era dovuta uscire un attimo e non aveva
assistito alla scena.
"Hai la benchè minima idea di quello che mi hai fatto
passare?
No! Non ce l'hai perchè hai passato gli ultimi due giorni in
questo letto! Quando ti ho trovato, aprendo la botola della
cavità, mi sono cadute in testa due bottiglie e una te l'ho
trovata in mano, insieme a non so quante carte di tavoletta! Eri privo
di sensi, anzi il tuo cuore non batteva quasi più, ti ho
portato
qui in braccio e mi hanno permesso di vederti solo oggi. Hanno detto
che se non ti avessi trovato saresti sicuramente... Sei un idiota! Hai
rischiato di morire per uno stupido avvelenamento da alcol!"
Mello, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio la predica
dell'amico, ribadì tanto forte quanto glielo concedevano le
sue
forze "T-tanto.. A te non d-dovrebbe importare... S-se anche
decidessi...D-di morire.. Per te non sono altro c-che parte di uno
s-stupido gioco..."
"Sei tu che hai fraintesto idiota! Se mi avessi lasciato spiegare..."
Il suo tono cambiò improvvisamente.
"Ricordi quella volta, due anni fa, quando stavamo per... Ti dissi che
quando fosti stato pronto avremmo concluso il nostro gioco...
Io....Io... Ho paura che se noi... Finissimo il gioco allora finirebbe
anche tutto quello che c'è tra noi... Se qualcosa andasse
storto, se io dovessi farti del male... Io non potrei più
guardarti in faccia e tutto quello che abbiamo costruito in questi anni
andrebbe a farsi fottere per una notte.. Io non voglio che finisca
tutto...."
Concluse triste Matt.
"T-taci... S-sei tu che sei un idiota... S-se ti dico che sono
pronto... Puoi anche uccidermi se vuoi..."
"mhf.."Matt sorrise "Mi sono innamortato di un folle"
"Tsk." Anche Mello sorrise. "E io di un codardo"
***
Dopo
aver pregato l'infermiera di farlo restare per la notte, Matt, presa
una sedia più comoda, si mise di fianco al letto di Mello,
che
nel frattempo si era addormentato.
Gli spostò una ciocca di capelli dal viso e con un dito
disegnò il contorno sottile delle sue labbra, ma poi smise,
non
voleva svegliarlo.
Appoggiò la testa sul cuscino difianco a quella del biondo e
si addormentò quasi subito.
"Mello, hai solo 13 anni, non puoi passare tutta la notte
fuori!
Poi non è permesso dalle regole dell'istituto." Stavolta era
Watari a sgridare Mello, infatti la punizione fu più lieve.
Watari non riusciva mai ad essere cattivo coi suoi alievi.
"domani sera dovrai pulire la mensa,
se vuoi puoi farti aiutare da Matt."
"Uff..." Il biondino se ne andò sbuffando.
D'altronde non aveva tutti i torti a volersela spassare alla sera, in
quel periodo non glene andava una giusta. Quel bambino slavato di Near
continuava a superarlo in tutte le prove, e l'odio che provava per lui
non faceva che crescere. Inoltre il suo comportamento non era dei
migliori. Aveva rischiato più volte una sospensione per aver
mandato dei suoi compagni di istituto in infermeria.
Purtroppo però tutte le volte che scappava per andare a
spassarsela con qualche ragazza veniva scoperto da Watari, o peggio, da
Roger.
Bisognava infatti dire che quei lineamenti dolci pe ri quali veniva
preso in giro da piccolo erano ora fonte di un fascino particolare, che
aveva un certo effetto sulle ragazze. E non solo...C'era qualcun'altro
che presto si sarebbe accorto di risentire del fascino del biondo...
Tornò in camera sua seguito dal rosso, che aveva assistito
alla scena da dietro un angolo.
Matt era da tempo diventato il migliore amico di Mello,
nonchè
l'unico amico ch eavesse mai avuto, infatti erano quasi sempre insieme
ed era in coppia che organizzavano i loro piani, come quella volta che
avevano rubato gli alcolici dall'ufficio di Watari e avevano bevuto in
cortile, tornando poi all'istituto completametne ubriachi.
Mello si buttò a sedere scomposto sulla sedia.
"E che cacchio! Non si può nemmeno andare un po fuori a
svagarsi!"
"Mel, lo sai che non ci è concesso lasciare l'istituto..."
Gli andò dietro e iniziò a massaggiargli il
collo. Mello
si irrigidì leggermente a quel gesto, era il suo migliore
amico,
si, ma non erano soliti avere contatti fisici così stretti.
"Rilassati, senò non funziona."
"Lascia stare Matt..."
"No, invece dico che ne hai proprio bisogno, sei a pezzi."
"Uhm..." Si limitò a mugugnare il biondo, ma poi
lasciò
andare i nervi e si rilassò completamente sotto il tocco
delle
mani di Matt.
Alla fine era persino bello, gli dava una senzazione di calore umano,
quel calore umano che tanto bramava, anche se non lo avrebbe mai
ammesso, e che non riusciva mai a trovare nei baci delle ragazze con
cui andava a ballare alla sera..
"Ma cosa cavolo vado a pensare! Paragonare questa senzazione a... Bah!"
Si riprese di colpo "Non sono micca gay..."
"Non ti irrigidire Mel! Proprio ora che inizia a funzionare"
"Ok.."
Nonostante le strane senzazioni che le mani di Matt gli procuravano
aveva comunque deciso di lasciarlo continuare, non sapendo neanche lui
il perchè.
Anche Matt aveva pressochè gli stessi problemi dell'amico.
La
pelle del collo di Mello, così morbida sotto il tocco delle
sue
dita... Gli dava quasi i brividi. Gli piaceva, altrochè se
gli
paiceva e le sue mani erano sempre più avide di qual
contatto
che si era accorto desiderare da tempo. Gliele infilò sotto
la
maglietta, per massaggiargli anche le spalle, e Mello stranamente non
lo fermò.
Il suo corpo era totalmente in balia del suo dolce ma al contempo avido
tocco.
"Basta, ora sei a posto" Disse ad un tratto Matt un po' più
seccamente del solito, sfilò le mani da sotto la maglia di
Mello
e salì sul suo letto accendendo il DS.
Lui aveva davvero provato attrazzione per il suo migliore amico? Si
stava... Innamorando di lui? No, era sicuramente uno scherzo della
stanchezza, alla fine era notte fonda.
Mello dal canto suo aveva risolto che quello che provava era dovuto al
fatto che nessuno lo aveva mai trattato così
affettuosamente, e che quelle senzazioni fossero normali,
così si sdraiò sul suo letto e si
addormentò ancora vestito.
La giornata passò tranquilla, con Mello che al solito
litigava con qualcuno e Matt che regolarmente interveniva a calmarlo.
Alla sera, dopo cena, quando tutti se ne erano andati dalla mensa, il
biondo cominciò a scontare la sua punizione, molto di
malavoglia, aiutato però dal suo miglore amico.
Cominciò con l'impilare svogliatamente i piatti, quando gli
venne un idea geniale. Prese i resti di una cotoletta e li
lanciò dritti in testa a Matt, che era girato di spalle.
Questo sobbalzò al gesto improvviso. "Ehi! Io ti aiuto e tu
mi ripaghi così?" Gli urlò dall'altra parte della
sala, fingendo di essere arrabbiato, poi prese il torsolo di una mela e
glielo tirò colpendolo ad una spalla.
"Ehi! Questo faceva male!" E gli tirò un altro pezzo di
cotoletta ma stavolta il rosso si abbassò in tempo e
schivò il colpo, così che la carne
andò a spiaccicarsi contro il muro. In risposta
lanciò verso l'altro un pezzo di pane morsicato, ma anche
Mello aveva i riflessi pronti e si difese con un piatto.
Dopo mezz'ora di lanci, schivate e parate si buttarono a sedere vicini
dicendo all'unisono "tregua!".
Avevano il fiatone tanta era stata la foga del loro gioco, e la mensa
era ridotta molto peggio di come l'avevano trovata. Avevano fatto
l'esatto contrario di pulirla. Si sarebbero presi una bella sgridata da
Roger, ne erano sicuri.
"Haha! Mel hai una foglia di insalata nei capelli" disse ridacchiando
il rosso, togliendo una foglia verde dalle ciocche bionde di Mello,
sventolandoglela davanti agli occhi.
"Tsk!" Il biondo si sfilò dalla tasca una barretta di
cioccolata e ne morse un pezzo.
"Mhf, se è per questo tu hai del sugo di cotoletta che ti
scende dal labbro e sembra sangue..." E senza pensarci
allungò una mano a pulirgli il viso, Matt arrossì
leggermente a quel contatto, allora quello che aveva provato la notte
prima non era solo uno scherzo della stanchezza? Bisognava verificare...
"Mel... Sai, una di queste volte dovrai farmi assaggiare la tua
cioccolata..." E rivolse un'occhiata avida alla barretta che il biondo
teneva in mano, ma fu raggelato dai suoi occhi azzurri che lo
fulminarono all'istante.
"Non c'è dubbio. La cioccolata è mia e basta." E
ne prese un pezzo che tenne tra le labbra, con aria beffarda.
"Allora me la prendo da solo." E avvicinò le sue labbra a
quelle del biondino, in modo da prendere in bocca il cioccolato. In
pratica lo stava baciando.
Mello rimase shockato da quel gesto. "Matt mi sta... Baciando?"
Nonostante questo non si spostò subito, ci mise qualche
secondo a reagire, tento lo avea stupito. Quandò
però sentì in bocca anche qualcos'altro oltre il
dolce, fece un salto indietro di due metri. "Quella era la lingua di
Matt? Ma si è ammattito del tutto? Forse l'ho colpito troppo
forte con quel pane..." Pensò sconcertato il biondino. Poi
espresse ad alta voce il suo pensiero.
"Matt! Ma che cazzo.. Sei impazzito?"
"Ma no cretino! Stavo solo scherzando!" Disse tirandogli addosso
l'ennesimo torsolo di mela. "E tu ci sei cascato come una femminuccia!"
"Ma stai zitto pervertito!"Gli rispose Mello, di nuovo giocoso,
tirandogli a sua volta del pane addosso.
Ripresero la battaglia da dove l'avevano lasciata, giocando tutta la
notte.
Se fosse stato davvero solo uno scherzo lo sapeva solo Matt.
Prossimo capitolo "Perdono?"
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Capitolo 6 *** Perdono? ***
mattxmello 6cap perdono
Capitolo 6 =Perdono?=
Era
la mattina dopo che Mello era stato dimesso dall'ospedale,
dopo quattro giorni di ricovero.
Il biondo era a sedere sulla sedia con i piedi sulla scrivania
quando Matt entrò con due tazze di cioccolata calda.
“questo è tutto quello che
potrai bere per un bel po'...” disse con aria leggermente di
rimprovero.
“Ah...
cosa credi che non preferisca la cioccolata all'alcool? Solo che avevo
bisogno
di uscire un po' dalla realtà...”
“see...” disse il rosso e porse una tazza a Mello
tenendo l'altra per
sé.
Bevvero in silenzio, ma quando Mello stava per finire la sua bevanda,
Matt
si alzò e, facendo finta di niente, diede un colpo al gomito
del biondo
facendogli rovesciare addosso quel che restava del contenuto della
tazza.
“Ma che ca....”
“Ops! Ma come sono sbadato!” disse con tono
ironico il rosso “ti ho sporcato... aspetta che ti aiuto a
ripulirti” disse poi
cambiando totalmente tono di voce, ora suadente.
Poi si sedette sopra il biondo
e iniziò a leccare il cioccolato che questi aveva in faccia,
poi passò al
collo, ma quando stava per levargli la maglietta Mello lo
fermò. “Mel? Non era
questo che volevi?”
“sì... ma... tu mi hai fatto soffrire con le tue
parole...
ti ho perdonato, ma non dimentico... prima di fare qualsiasi cosa
dovrai
riconquistarmi...”
“n-non ti fidi?”
“Matt... mi hai ferito, cosa ti aspettavi?
Che venendo a letto con me ora tornasse tutto come prima? Ci
vorrà del
tempo...” probabilmente per qualsiasi altra coppia questa
sarebbe stata una
lite come un'altra, ma per Mello, che già aveva fatto fatica
ad aprire il suo
cuore e ad accettare di essersi innamorato, questa era una ferita
profonda.
Certo, aveva perdonato Matt ma gli ci sarebbe voluto tempo
perchè dimenticasse, o almeno così credeva.
“va... va bene. In fondo. È giusto.” si
alzò da sopra il biondo e si mise sul
letto. Si sentiva un tale idiota. Aveva ferito l'unica persona
importante per
lui, proprio quello che si era ripromesso di non fare. E ora non lo
biasimava
affatto per il suo comportamento, ma non poteva non restarci
male.
Mello
se ne andò a farsi una doccia e il rosso se ne
approfittò per
andarsene. Doveva
fare
qualcosa. Rimase assente tutto il giorno e tornò solo alla
sera tardi. Mello
lo aspettava alzato
“dove sei stato?” nessuna risposta.
“sei ubriaco? Poi fai la ramanzina a me?”
“ non sono ubriaco, sono
stato in sala giochi ok?”
“e fatti una doccia che puzzi di fumo... mi chiedo
perchè ti sia
venuto questo vizio di fumare...”
“booh...”.
Si avviò verso il bagno e Mel se
ne andò a letto. Continuò così per
tutta la settimana finché una sera Matt
tornò presto.
“oh! Fuori anche oggi?" chiese sarcastico il biondo. " Ma
come fai a non farti cibare da Roger? E
dove vai sempre?”
“vestiti, stasera usciamo”si limitò a
rispondere il rosso.
“eh?” rispose colto alla
sprovvista Mello.
“ti porto fuori. Hai
detto
che devo riconquistarti no?” e sorrise dolcemente. Era la
prima volta in tutta la
settimana che lo faceva e, Mello doveva ammetterlo, gli mancava.
“allora... vado a vestirmi...” disse un po' in
imbarazzo il biondo, andando a sistemarsi.
Matt
lo portò in un ristorante molto costoso, famoso per i suoi
dessert al cioccolato. Già visto da fuori era uno spettacolo
di luci.
“Matt? Come fai a permetterti un tavolo
qui?”
“shh...
non è importante. Forza andiamo!”
“ok.”
L'interno poi era ancora meglio, tavolini da due, da quattro, tutti
apparechiati con suntuose tovaglie color crema, con i tovaglioli color
cioccolato, i piatti color nocciola, che li facevano assomigliare a
tanti piccoli bigne, inoltre i bicchieri erano rigorosamente di
cridtallo e le posate d'argento. I centro tavola erano costituiti da
finti fiori, sempre sulle tonalità del marrone, accompagnati
da cioccolatini che si potevano mangiare come antipasto.
Mangiarono da Dio. All'uscita del ristorante Mel si aspettava di
riprendere il taxi per tornare alla Wammy's, invece ad aspettarli c'era
una
limousine bianca.
“Matt...”
“allora? Come sto andando?” chiese, poi salirono
sulla macchina.
“James, tira su il vetro.” disse Matt all'autista e
il vetro oscurante salì a
dividere i passeggeri dal guidatore.
Matt si avvicinò al biondo “me lo sono
meritato un bacio?” chiese sensuale.
Mello non rispose ma non distolse lo
sguardo dal rosso, che lo prese per un sì. Si
avvicinò piano e fece aderire le
sue labbra a quelle di Mello in un bacio timido, per paura che il
biondo lo
respingesse, ma quando si accorse che l'altro era d'accordo
approfondì il
bacio. Aprì la bocca, Mello fece lo stesso e le loro lingue
si intrecciarono in
un bacio appassionato.
Improvvisamente l'auto frenò riportandoli alla
realtà e si
staccarono. Mello si leccò le labbra.
“non male Matt. Stai andando bene. Ma non credere che basti
portarmi fuori a cena e baciarmi in limousine
per...”
“Mel, ma taci ogni
tanto?” la limousine si fermò e Matt disse
“bene quella di ora è una sorpresa
quindi...” e tirò fuori un fazzoletto
“...adesso ti bendo gli occhi”
e una volta fattolo lo
condusse all'interno di un capannone poi lo lasciò solo
dicendogli “quando te
lo dico io togliti la benda.”
Si allontanò poi dopo circa un minuto disse “Mel
guarda pure”
Mello si tolse la benda.
Nel capannone, ora illuminato, c'erano due tavoli stracolmi di
tutti i tipi di cioccolato possibili ed immaginabili provenienti da
tutto il
mondo. Al centro lo aspettava Matt, con un pacco regalo in mano. Mello
era
stupito: mai si sarebbe aspettato che Matt avrebbe fatto tutto questo
per lui.
Si avvicinò e prese il regalo, lo aprì. Era uno
stupendo cappotto rosso col
cappuccio peloso, dello stile che piace a lui, accompagnato da un
biglietto che
recitava “Mello ti amo”.
L'espressione del biondo era lo stupore per antonomasia mentre
Matt aveva uno splendido sorriso.
“Matt io...”
“e non è finita! Vieni” lo prese per
mano e lo
condusse in un'altra parte del capannone dove c'era uno schermo per il
proiettore e il lettore DVD. In mezzo un divano a due posti. Matt prese
il
telecomando e fece iniziare il film “la fabbrica di
cioccolato”. Alla fine
della proiezione Matt si voltò verso il biondo “io
lo so che tutte queste sono
solo cose materiali... lo so che una cena, un film e dei regali non
potranno
mai colmare la ferita che ti ho fatto... io lo so... che non
è sufficiente per
ciò...” si avvicinò con la bocca
all'orecchio del biondo e gli sussurrò piano
“Mail Jeevas”
Mello sgranò gli occhi.
“è il mio vero nome. Io ti affido la mia
vita, Mel”.
“Matt... tutto questo nessuno aveva mai fatto tanto per me...
poi
addirittura il tuo nome... sono davvero così importante per
te?” Matt annuì.
“allora ti dispiacerebbe passarmi quella?”
disse indicando
una tazza mezza vuota di cioccolata calda che era vicina al divano.
“sì...”
Matt non capì al volo. Il biondo la prese e fece finta di
rovesciarsela
addosso. “ops... come sono sbadato... mi sono sporcato... mi
aiuti a pulirmi?”
Prossimo capitolo
"c'è sempre una prima volta"
note dell'autrice
prima d tt, ringrazio k ha recensito o messo la fic nelle storie
seguite o nei preferiti. Arigatou gozaimasu!! poi mi scuso x
l'incredibile ritardo con cui pubblico qst capitolo, ma posso dirvi k
ho già quasi pronto l'altro e k lo pubblicherò
tra poco. Purtroppo sia qst k l'altro sn un po' corti, ma prometto k
d'ora in poi li farò + lunghi, come facevo prima!! (x
sa-chan:alla fine ho fatto 2capitoli XD)
Inoltre devo un grande ringraziamento a Sa-chan alias deidaradanna93 x
avermi ricopiato la fic al computer! doumo arigatou
gozaimasu!!
Matt? mi dici il nome d ql ristorante k c vojo andare ank io?
XD
Ciao a tt e al prossimo capitolo^^
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Capitolo 7 *** C'è sempre una prima volta ***
matt x mello cap7 c'è sempre una prima volta
Capitolo 7 =C'è
sempre una prima volta=
Matt, come se
non aspettasse altro, diede un colpo al poggia
schiena del divano, che, scendendo, lo trasformò in una
specie di letto
matrimoniale, poi si sdraiò sull'altro e iniziò a
leccarlo sul collo.
“Matt...
stronzo... avevi già previsto tutto eh?” disse
Mello, inclinando la testa
all'indietro mentre Matt iniziava a mordicchiarlo piano.
“Mel... non mi
aspettavo che mi perdonassi così in fretta però
è sempre meglio essere
pronti...”
“Matt... sei uno str....”
“shh” disse il rosso tappandogli la bocca
con un bacio, poi riprese a leccare quello che era rimasto del
cioccolato dal
collo del biondo, per scendere poi, sempre leccando e mordendo fino
agli incavi
delle clavicole. Si fermò un attimo per togliere a Mello il
gilet, poi la sua
bocca proseguì la sua esplorazione da dove l'aveva lasciata.
Cominciò ad avere
caldo, sudava e ansimava, così si tolse guanti e maglia,
buttandoli in un
angolo, cercando d evitare quelli di mello k erano sporchi di
cioccolato. Il biondo allungò una mano e gli
tolse anche gli
occhiali
“Matt... almeno mentre siamo insieme fatti
guardare negli
occhi...” Matt annuì poi si fermò un
secondo a
guardare il ragazzo steso sotto
di lui, quei capelli biondi, sparpagliati scompostamente sul
divano-letto,
quegli occhi azzurri, così penetranti...
“Mel, sei
bellissimo...” e senza
lasciargli il tempo di rispondere lo baciò di nuovo, con
più intensità, mentre
con una mano iniziò ad armeggiare con la sua chiusura dei
pantaloni.
“cavolo Mel... ti sei messo una cintura di
castità? - anf... questi pantaloni
non ne vogliono sapere di togliersi...” poi finalmente
riuscì nel suo intento e
glieli sfilò insieme ai boxer, il biondo arrossì
violentemente.
"Non c'è micca bisogno k arrossisci così!" lo
sgridò amorevolmente il rosso mentre glielo prendeva tra le
dita e iniziava a sfregare su e giù con la
mano lungo tutta la sua
erezione. “ahh – Matt...” Mello gemeva di
piacere,
inarcò il collo all'indietro
e poi anche la schiena, mentre il rosso scese nuovamente con la lingua,
fermandosi a leccargli l'ombelico e l'inguine dove c'era ancora traccia
del
cioccolato, mentre con la mano continuava la sua opera.
“ahh... non ce la faccio più... ahh - Matt
vengo...”
“aspettami...” gli disse dolce il rosso, poi scese
ancora con la testa, fino ad
averla tra le gambe di Mello e lo prese in bocca. A quel punto il
biondo non ce
la fece più e venne nella bocca di Matt.
“se vuoi
ci fermiamo qua...” disse Matt, anche lui col fiatone.
“in fondo -anf, è la
prima volta... ti capisco... se non vuoi andare oltre...”
Mello fece di no con
la testa, ansimando ancora.
“non ti ho concesso il perdono per fermarmi ai preliminari,
baka!” sorrise
malizioso.
“ora ti riconosco, Mel” si alzò in piedi
per togliersi i jeans che
aveva ancora indosso. Ma come fu in piedi si ritrovò Mello
inginocchiato
davanti che gli slacciava l'allacciatura, sfilandogli pantaloni boxer e
stivali
in un colpo solo. Toccò a lui ora arrossire.
“e non sono tipo da non restituire i
favori”.
Glielo prese in
bocca e iniziò a succhiare. “ahh... ahh... Mel...
ah... certo che per essere
l'uke ci sai fare... Contando poi che è la tua prima
volta...” era Matt ora a gemere di piacere, guardando
dall'alto
quel biondo che aveva odiato, ma che era riuscito ad amare, che era
stato il
suo migliore amico e che ora era il suo amante, inginocchiato ai suoi
piedi per
fargli un servizietto completo.
“ahh... Mel - Mel basta se - anf... se no vengo
anch'io...” Mello capì al volo e smise
“farà male?”
“solo all'inizio,
non ti preoccupare”
Matt, che nel mentre aveva ripreso il
controllo della situazione, lo sdriò di nuovo sul
divano-letto e gli aprì
le gambe,poi gli infilò un dito dove nessun dito dovrebbe
mai infilarsi. Faceva
male, ma il biondo, che non aveva nessuna intenzione di lamentarsi,
strinse
forte le coperte tra i pugni, ma dalla sua bocca uscì
comunque uno strozzato
“ngh!” di dolore.
“shhh... Mel... lo so che fa male, ma poi passa...
è solo un
attimo” Matt inserì anche il secondo dito,
iniziando a muoversi avanti e
indietro. Questo faceva davvero male, merda se faceva male,
però insieme al
dolore Mello iniziò anche a provare piacere, così
non si lamentò, strinse solo
le coperte più forte, emettendo ogni tanto uno strozzato
gemito.
Sudava, e il suo respiro diventava sempre più rapido e
concitato.
Sembrava che il cuore dovesse esplodergli da un momento all'altro.
Quando il
rosso si accorse che Mello non ce la faceva più tolse le
dita ed entrò dentro
di lui. E questo fece molto più male.
“ahh cazzo Matt! Questo fa male ah!” ma il rosso
non gli diede ascolto ed entrò più in
profondità,
dovette tappare a Mello la bocca con una mano, per impedirgli di
urlare. Però, anche se continuava a spingere, lo faceva
senza violenza. Mello piano piano si
abituò a quell'intrusione nel suo corpo, il piacere superava
il dolore e si
controllava da solo, non aveva più bisogno della mano di
Matt. Anzi ora l'unico
suono che emetteva erano acuti gemiti di piacere, che emetteva senza
alcun ritegno. Per proseguire meglio nella sua opera, il rosso gli
prese le gambe e se
le mise sulle spalle, giungendo più a fondo,
finché, raggiunto un
punto particolarmente sensibile, Mello non potè fare a meno
di urlare di nuovo,
e stavolta urlò il nome del suo amante. Anche Matt
però era al limite, raggiunse l'orgasmo
dentro al biondo. Si abbracciarono stanchi, sudati e col fiatone, ma
completamente soddisfatti.
Si sorrisero complici, si scambiarono un bacio
veloce e si addormentarono insieme.
L'angolo
dell'autrice
Prima d tt rinnovo i ringraziamenti ha chi ha recensito o messo la fic
nei preferiti! arigatou gozaimasu!! poi chiedo perdono, in quanto qst
è la prima lemon k scrivo farà sicuramente
schifo! xò ho dato ascolto alle fan k chiedevano un capitolo
a rating rosso! sn stata diligente XDXD
Ank qst capitolo è cortino...xò il prossimo lo
farò + lungo ank se nn so ankora qnd lo scriverò
XD
A presto^^
Ps:ringrazio ankora sa-chan xkè ank qst capitolo me lo ha
ricopiato lei al compu! se no nn lo stareste leggendo XD io c metto
semp una vita a ricopiare xd
prossimo
capitolo =Non è facile raggiungere la felicità=
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