Un matrimonio indimenticabile

di ladyzaphira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il giorno più importante 1° parte ***
Capitolo 2: *** Il giorno più importante 2° parte ***
Capitolo 3: *** Il giorno più importante 3° parte ***



Capitolo 1
*** Il giorno più importante 1° parte ***


 
Donatello Hamato e  Leatherhead dei Mutanimals
Insieme a
Olivia S. Elenoir Wolfe De Chabrillan
e Chris Bradford

 
Con le loro famiglie,
vi invitano alla celebrazione dei loro matrimoni.
 Venerdì sette Maggio
2017
Alle quattro del pomeriggio.
 Fattoria della famiglia O’neil
Nord Hampton.
 
… 7 maggio 2017, ore 09:45 …
 
“… Mi spieghi cosa mai ti avrebbe fatto di male quel povero pezzo di stoffa?”
 
Donnie rispose a quella domanda con uno sbuffo frustrato, senza distogliere gli occhi dal lungo specchio verticale che aveva di fronte.
“Aaah, non è colpa mia!! Questo dannato coso ce l’ha con me!!”
Sbottò alla fine il viola, con un tono più stridulo del necessario causato dal nervosismo del momento, dopo l’ennesimo tentativo fallito di allacciare L’Obi del suo Kimono.  
 
Ormai erano dieci minuti buoni che litigava con quella cintura di stoffa lilla/bianca, percorsa da una decorazione a foglie e petali stilizzati.
Leonardo non poté fare a meno di ridacchiare, appoggiato allo stipite della porta.
 
Il fratello minore gli lanciò un occhiata di fuoco.
 
“Non ridere!! Non OSARE ridere!!”
 
Leo scosse la testa, continuando a sorridere malgrado l’avvertimento.
“Ahahah, dai lascia!! Faccio io” si propose avvicinandosi al futuro sposo che, seppur controvoglia, si voltò per permettergli di aiutarlo.
 
Tempo un minuto e l’azzurro confezionò un perfetto nodo “Tateya”, ottenendo difatti il classico, vistoso, fiocco inclinato in diagonale.
 
“Grazie” sbuffò il viola imbronciato.
Tornò a guardarsi allo specchio, sospirando, era così nervoso.
 
Il kimono che indossava …
… quasi troppo bello per essere reale.
 
Era stata Karai ad offrirsi di farglielo confezionare dal Giappone.
Interamente cucito a mano e foderato in seta, gli scivolava morbido lungo il corpo, perfetto, con lo spacco dietro alla schiena che lasciava scoperta buona parte del carapace verde salvia.
Il colore base, ovviamente, era il viola.
Un viola intenso, bellissimo, di cui solo la parte inferiore, nonché i bordi delle lunghe ed ampie maniche, era ricoperta da ricami che si intrecciavano in figure di fiori di ciliegio e crisantemi stilizzati, dal bianco perla al platino e al lilla.
 
Non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe indossato qualcosa del genere, men che meno per … per …
 
“… Hai l’espressione di uno che avrebbe cominciato a prendere a testate il muro se non fossi entrato, sbaglio?” prese a sdrammatizzare Leonardo.
 
“Non sei divertente” mormorò Donnie, anche se il sorriso timido che si rifletté nello specchio disse il contrario “Ancora non riesco a credere che tra poche ore io e Leather, si, insomma noi …”
 
“E’ normale che tu sia nervoso, Donnie” constatò gentilmente il maggiore, mettendogli le mani sulle spalle mentre lo guardava dallo specchio.
 
Anche Leonardo indossava un kimono ma con un stile diverso rispetto a quello del fratello.
Il guscio era totalmente nascosto dalla stoffa blu reale sulla quale spiccava, ricamato in fili azzurri e argentei, la figura di un dragone cinese il cui corpo flessuoso si attorcigliava lungo tutta la schiena del leader.
Sul davanti invece non vi era alcuna decorazione particolare, fatta eccezione per le classiche bordature dello scollo a “V” e delle maniche che erano di un blu più scuro.
 
“Lo so, oh Leo!!” gemette l’altro portandosi le mani al petto “Sto per sposarmi!! Proprio io che in questo tipo di cose sono sempre stato un disastro!!”
 
“Suvvia, non essere melodrammatico”
 
“Però è vero, a malapena riesco a tenere in ordine il mio laboratorio, figuriamoci una ipotetica casa …”
 
“Il rifugio di Leatherhead dista a malapena tre minuti di corsa dalla nostra tana perciò, per qualsiasi cosa, QUALSIASI” replicò Leo con dolcezza “Sai, che poi chiedere a noi e poi non dimenticare che avrai tuo marito ad aiutarti!!” disse “Siete tutti e due dei cervelloni, perciò sono certo che saprete cavarvela, e poi ..." seguitò "... Pensa a quante invenzioni e progetti nuovi lavorerete insieme, dubito che vi preoccuperete mai di certi dettagli”
 
L’azzurro sentì le spalle dell’altro rilassarsi sotto le sue mani a quelle parole.
“… Si” mormorò quest’ultimo sorridendo dopo qualche momento di silenzio contemplativo “Hai ragione, grazie fratellone”
 
“Di niente Donnie, non dimenticare che siamo tutti molto fieri di te” ricordò lo spadaccino “Anche Splinter lo sarebbe, se fosse qui”
 
Donnie annuì, malgrado alla menzione del maestro scomparso avesse abbassato gli occhi angosciato.
 
Leo lo strinse forte a se, in un abbraccio, accarezzandosi il guscio con una mano.
 
“Andiamo a vedere a che punto sono le ragazze nella stanza accanto?” propose poi dopo un po’, il nuovo maestro del Clan Hamato.
 
Donnie sorrise, asciugandosi il velo umido che per un attimo aveva avvolto le iridi color ruggine.
 
“Hai, Big bro!!”
 
… 7 maggio 2017, ore 09:50 …
 
Olivia girò un paio di volte su se stessa, battendo le mani e ridacchiando felice come una bambina alla vigilia di Natale.
 
L’abito bianco, senza spalle e con la gonna larga, così ricca di ricami perla ed argento ondeggianti da farla assomigliare ad una nuvola leggera, aveva un che di principesco che la fece sentire come una novella Cenerentola in attesa del ballo.
 
O meglio ancora come una Belle che aspetta nervosa il momento di unirsi con la sua, viste le circostanze, EX bestia. 
Non che lei avesse preteso mai nulla da Chris, al contrario, per lei non avrebbe fatto alcuna differenza se l’amato avesse deciso di restare un mutante, rinunciando all’anti-mutageno così gentilmente offerto dalle tartarughe a tutti coloro che erano stati mutati abbastanza recentemente da avere ancora la possibilità di tornare indietro.
La riprova stava nel fatto stesso che quando Chris, ancora nella forma di Rahzar, le si era messo in ginocchio chiedendole di sposarlo lei aveva accettato subito, senza la benché minima esitazione. 
 
Chris ne era perfettamente consapevole, e non le sarebbe mai stato grato abbastanza di aver permesso che fosse lui e lui SOLTANTO a scegliere cosa fare.
 
Aveva scelto di tornare uomo, tanto per Olivia quanto per se stesso.
 
“Oh April, Karai …” iniziò eccitata e commossa la ragazza premendo i palmi delle mani sulle guance.
 
Morbidi boccoli bruni le ricadevano dolcemente sulle spalle dritte e candide, lunghi fino a metà schiena, impreziositi da un cerchietto di brillanti sul capo a cui vi era attaccato il classico velo.
 
“… Siete, s-siete davvero le MIGLIORI!!” esclamò infine voltandosi verso le nominate, improvvisatesi rispettivamente estetista e parrucchiera d’occasione.
 
April indossava un lungo vestito liscio ed elegante, con lo spacco fino al ginocchio.
Il tessuto era delicato rosa pesca con dettagli in ricami dorati lungo il busto che le rendeva giustizia alla vita stretta.
Le maniche erano larghe e svolazzanti, lunghe fino all’avambraccio ma semi-trasparenti come un velo.
 
Si era raccolta i capelli in una treccia che riposava sulla spalla, impreziosendoli con una rosa giallo chiaro posta vicino all’orecchio tra le ciocche aranciate.
Infine liscio girocollo in oro, un tempo appartenuto a sua madre, completava il tutto.
 
Karai invece indossava un abito mono spalla, verde smeraldo con su ricamato, attorcigliato lungo il busto, un serpente bianco-argenteo.
La gonna, in raso di un verde leggermente più scuro, le arrivava fino a metà coscia.
 
Per l’occasione aveva deciso di lasciarsi crescere po’ i capelli che ora le scivolavano lisci e neri, senza alcuna tinta colorata, fin poco al di sotto delle spalle.
 
“Non è ironico?” esordì Karai sorridendo nel vedere l’amica così contenta “Quando ci siamo conosciute eri TU quella che voleva fare da stilista a NOI”
 
“Ehi, io lo voglio ANCORA non credere” replicò l’altra felicemente.
“Aspettate che arrivino i vostri di matrimoni e vedrete, ahahahah!!” afferrò con una mano una di quelle della mora per poi fare la stessa cosa con April, costringendole ad improvvisare una specie di giro-giro tondo.
“Oooh sono così emozionata!!”
 
“Eh si vede” commentò April ridacchiando.
 
L’improvviso bussare alla porta della stanza le fece smettere.
 
“E’ permesso?!”
 
Karai si avvicinò immediatamente alla porta, riconoscendo la voce di quello che ormai era divenuto il suo compagno già da un paio di mesi oltre la superficie legnosa “Leo!! Donatello!!” esclamò una volta aperto.
 
“Karai, tutto a posto con Olivia?” domandò l’azzurro appoggiandosi allo stipite.
 
“Eccome!! Entrate pure, stavamo giusto terminando gli ultimi ritocchi” rispose l’altra spostandosi per farli passare.
 
“Wow!! Olivia!!”
 
“Donnieeeee!!”
 
“SEI FANTASTICA/O!!” conclusero all’unisono i due per poi scoppiare a ridere.
 
“Una tartaruga ibrido serpente mutante con indosso un chimono d’occasione” sghignazzò Karai accarezzando la stoffa blu della spalla di Leonardo “Ora si che posso dire di averle viste tutte”
 
“Lo so, modestamente, sono una bomba!!” replicò l’azzurro circondandole la vita con un braccio.
 
“Non montarti la testa ora” sorrise la mora maliziosa.
 
“Infatti” si aggiunse April mettendosi tra i due sposi.
“Ci siamo dovuti tutti far belli per questa occasione ma sono soltanto Donatello ed Olivia a meritare la nostra attenzione” disse facendo l’occhiolino ai due.
 
Donnie arrossì, sorridendo timido, mentre Olivia saltò un paio di volte sul posto ridendo.
 
“Lo so, lo so, stavo solo scherzando” fece Leo alzando le mani.
 
“Per non parlare poi degli altri due sposi” concluse April.
 
“Giusto!! A che ora hai detto che arriveranno?!” domandò Olivia stringendosi le mani al petto sognante.
 
“Probabilmente DOPO che saranno arrivati tutti gli altri invitati” sorrise Karai.
 
“Specie considerando come li abbiamo minacciati per avere la fattoria libera” fece eco la rossa, alzando un pugno chiuso con orgoglio “Del resto avevamo bisogno della massima tranquillità per organizzare tutto, senza che loro ci stessero tra i piedi”
 
“Per non parlare poi che è tradizione che gli sposi non si vedano prima di trovarsi all’altare, no?” commentò Leonardo.
 
“Hai proprio ragione Sensei!!” esclamò la sposa guardandolo.
 
Il leader si irrigidì, adombrandosi leggermente alla parola “sensei”, e scosse la testa sospirando.
 
“Olivia, ti ho già detto mille volte di non chiamarmi più così” mormorò, facendo oscillare lentamente la lunga coda serpentina a pochi millimetri dal pavimento, che vibrò appena lasciando trasparire il fastidio.
In realtà non capiva nemmeno lui perché se la prendesse così tanto.
La ragazza aveva cominciato a rivolgersi a lui con l’appellativo di “sensei” o “maestro” da molto prima che Splinter …
 
Scosse la testa non volendo pensarci intanto che Karai si stringeva al suo braccio nel tentativo di risollevarlo.
 
Peccato che il pensiero di essersi come appropriato immeritatamente di un titolo che non gli spettava lo torturasse ancora, riempiendo il suo animo di dubbi ed insicurezze dettate dalla paura di non essere ancora pronto a reggere il peso che la morte di suo padre aveva lasciato sulle sue spalle.
 
Olivia sbatté i grandi occhioni scuri, la bocca socchiusa in una piccola “o” perplessa.
 
“Leo?” sussurrò Donatello preoccupato, intuendo subito quali pensieri stessero attraversando la testa del fratello.
 
Ma l’azzurro si riprese subito, sorridendo malinconico.
 
“Oh, io mi spiace, mi ero dimenticata che tu … !!” pigolò la bruna abbassando gli occhi mortificata.
 
“Non fa niente Olivia” rassicurò prontamente lo spadaccino “Non devi scusarti, al contrario, in fin dei conti sono IO che ti ho avvicinata all’arte del ninjtsu …” aggiunse dopo qualche momento.
“… perdonatemi, dopo tante tragedie non è giusto pensare al passato, specie in un giorno tanto importante per voi due”
 
Sia Donnie che April annuirono, sorridendo comprensivi.
 
Karai gli lasciò un bacio sulla tempia, mentre Olivia … eh, essendo la più espansiva e spontanea di tutti si fiondò direttamente ad abbracciarlo scatenando le risatine degli altri.
 
… 7 maggio 2017, ore 10:30 …
 
“Ehi Mikey!!”
 
“Uh, cosa c’è Raph?”
 
“Hai fatto caso che nella lista degli invitati alle nozze di Donnie e Olivia appaiono diverse persona che NON conosciamo?!” domandò il focoso agitando la lista in questione.
 
Il minore distolse per un momento la sua attenzione dalla cravatta arancione che stava cercando di allacciarsi e lanciò un occhiata perplessa all’altro, sbattendo le iridi color del cielo.
 
“Ah si?”
 
“Eh si!!”
 
“Beh, saranno amici di Olivia o Zaffira” buttò lì Mikey facendo le spallucce.
 
“O forse guerrieri del Foot che non conosciamo” sibilò Raphael sospettoso rileggendo nuovamente la lista.
 
L’arancione sbuffò alzando gli occhi –Sempre la stessa storia …- pensò.
“… Raph sono quasi tre mesi ormai che abbiamo sancito una tregua con il Foot clan” gli ricordò poi ad alta voce “Non vorrai ricominciare proprio oggi con le tue teorie complottiste?”
 
“Se fossero stati amici o conoscenti delle ragazze ce lo avrebbero detto, no?”
 
“Quando arriveremo alla fattoria lo chiederemo a loro”
 
“Ragazzi!! Non siete ancora pronti?!” una voce femminile si introdusse a tradimento nella conversazione.
 
Shinigami aprì la porta senza preoccuparsi di bussare, battendo ritmicamente con la punta del piede sul pavimento infastidita.
Entrambe le tartarughe la squadrarono da capo a piedi.
Raphael scocciato, Mikey semplicemente perplesso anche perché della strega tutto si poteva dire eccetto che fosse PRONTA.
 
“Dici a noi?” fece notare difatti il ninja dei nunchaku “Tu sei ancora in tuta!! Che cosa hai combinato fino ad ora?”
 
“Ehm, colpa mia”
 
Una testa bionda fece capolino dalle spalle di Shinigami.
Testa bionda appartenente ad una certa apprendista “sposta-tempo”, un po’ pasticciona, di nostra conoscenza, la quale sorrise imbarazzata.
 
“Renet?” fece Raph inarcando un sopracciglio.
 
“Ho avuto … ehm, qualche PICCOLO problema con il mio vestito così … eheh!!” la nominata si grattò una guancia ridacchiando. 
 
“Le ho dato una mano” concluse Shini per lei.
 
Renet indossava un vestito verde acqua liscio, lungo fino a metà coscia con una fascia di pizzo rosato al di sotto del seno, al quale vi erano attaccati diversi fili di perline svolazzanti del medesimo colore.
I capelli, liberi dal buffo copricapo che la ragazza era solita indossare, ricadevano liberi a ciocche più lunghe e disordinate sulle spalle mentre dietro se li era fatti tagliare più corti.
 
Uno strano look elegante ma allo stesso tempo un po’ trasandato che, Mikey dovette riconoscere, le stava molto bene.
 
“Ok, ma tu adesso come farai? Siamo già in ritardo” disse quest’ultimo.
 
La strega non si sprecò neanche a rispondere e schioccò le dita.
Diverse lingue di fumo violaceo la circondarono per qualche istante, trasfigurando i vestiti che aveva indosso in un qualcosa di più adatto per l’occasione.
 
La tuta lasciò il posto ad un vestito viola scuro a maniche lunghe aderenti e la gonna corta, la quale terminava con un tessuto di tulle semi-trasparente con ricami più scuri.
Un mantello nero con ricami viola ai bordi le scendeva fino al ginocchio mentre calze nere fasciavano le gambe.
Stivali viola completavano il tutto.
 
“W-Wow …” emise l’arancione sgranando gli occhi ed aprendo la bocca “S-Shini? Sei … s-sei …”
 
La strega ghignò, avanzando maliziosa verso il mutante. 
“Si, lo so” affermò sbattendo le ciglia “Chiudi la bocca dolcezza o ci entreranno le mosche” aggiunse mettendogli due dita sotto al mento per risollevargli la mascella spalancata.
 
Il focoso sbuffò sonoramente alla scenetta.
 
Ricontrollò nuovamente la lista degli invitati, per poi rivolgersi alla strega.
 
“Ehi Shinigami, già che sei qui” esordì avvicinandosi “Conosci per caso una certa MAYRA SHEYRAD?”
 
L’altra inarcò un sopracciglio.
“No, non mi pare” rispose ripassando brevemente tutte le conoscenze sue e di Karai 
 
“Perché?”
 
“Perché a quanto pare l’abbiamo invitata al matrimonio” sbottò Raphael “Insieme a dei certi ROUGE Shinybat, SONIC Speedforce, SHADOW Robotnik e RICCARDO Andrographis”
 
“Mai sentiti nominare” dovette ammettere la strega facendo le spallucce “Ma saranno conoscenti di Olivia, o Zaffira …”
 
“Appunto quello che dico io” gli diede man forte Mikey.
 
“Sul serio!? Possibile che io sia davvero l’unico a trovare tutta questa faccenda strana?!” sbottò Raph allargando ambo le braccia esasperato.
 
“Si, si certo” sbuffò Shinigami annoiata buttando un occhiata veloce all’orologio elettronico della sveglia su un mobile li vicino “Ora che ci penso, ma tu non dovresti essere già andato a prendere Leolance e Zaffira … ?”
Il braccio destro di Karai buttò quell’osservazione con calcolata noncuranza, ben sapendo quali effetti avrebbe invece procurato al ninja dei Sai. 
“L’appuntamento non era tipo cinque minuti fa?”
 
Raphael sbiancò.
 
“CINQUE MINUTI FAAA??!!”


...............................

Ave popolo del Fandom TMNT!! ^^
Beh? Che cosa ne dite di questa prima parte!? Spero che vi sia piaciuta!!
Come avete potuto vedere ho deciso di cimentarmi in una coppia un pò diversa da quelle su cui mi concentro di solito, ovvero la LetherheadXDonnie, nonché a i vari accenni di LeoXKarai, MikeyXShinigami, e diverse altre ...
L'idea mi è venuta dopo aver visto diverse FanArt di Donnie con il nostro coccodrillo di un autrice su DevianArt, nel caso vi lascio qui il link
 
http://neattea.deviantart.com/ 
Difatti il Leatherhead a cui ho pensato mentre scrivevo era come lo trovate nei suoi disegni (ovvero un FIGO incredibbile vi assicuro!!) 
Beh, che altro dire? Ci vediamo nella prossima parte!! ^^ 

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Capitolo 2
*** Il giorno più importante 2° parte ***


… 7 maggio 2017, ore 10:55 …
 
“Io quello lo UCCIDOOOO!!”
 
“Andare in escandescenze non lo farà arrivare prima, Leolance”
 
“Ah si?! Beh, sai che ti dico?! Considerando la situazione quell’idiota farebbe meglio a non presentarsi più a questo punto!!”
 
“Tutta questa tensione non ti fa bene ragazzo mio …”
“OH, MA DAVVERO?!”
“… Uno di questi giorni ricordami di insegnarti una tecnica (o due) di rilassamento psicofisico, ne trarresti beneficio”
 
“Zaffira dubito fortemente che qualcuno riuscirà mai ad insegnare A ME come rilassare i nervi!!” replicò Leolance con uno sbuffo spazientito “E’ un impresa troppo ardua, perfino per una mistica Maestra Guaritrice come TE, e … -GAAH!!”
 
Zaffira interruppe il suo sproloquio spostandosi improvvisamente dietro di lui, per poi premere delicatamente diversi punti sulle sue spalle con le punte delle dita.
 
Una debole aura azzurrina “macchiò” per pochi istanti le zone di pelle color verde germoglio, striate di giallo su diversi punti, sfiorate dalla ragazza per poi scomparire come assorbite dai tessuti stessi.
La tartaruga mutante provò un senso di rilassamento immediato!!
Le spalle si afflosciarono, la tensione muscolare si allentò e di conseguenza anche lo spirito solitamente ardente di Leolance ne trasse beneficio.   
 
“Stavi dicendo?” chiese la giovane sorridendo leggermente.
 
“W-Wow, ok …” mormorò l’altro sbattendo un paio di volte le palpebre “… Come non detto, non sottovaluterò mai più le tue tecniche speciali”
 
“Come ti senti?”
 
“Bene, più che bene direi molto … molto ZEN, credo” dovette ammettere Lance sbattendo le iridi eterocrome “E’ così che aiuti Leo e Karai a tenere sotto controllo il loro lato … ehm, SERPENTESCO, quando si arrabbiano?”
 
“Più o meno, anche se il loro è un caso un po’ più particolare … toh!! Guarda, appena in tempo direi”
 
La giovane donna volse lo sguardo color caffè verso il fondo del tunnel.
Uno stridio metallico aveva appena fatto vibrare brevemente i binari del tratto ferroviario abbandonato delle metro, dove i due stavano attendendo.
 
Il BattleShell giunse davanti a loro con una brusca frenata, probabilmente causata dall’alta velocità con cui questo era arrivato.   
Uno dei finestrini, ovviamente oscurati, del davanti si abbassarono e dal posto di guida sbucò fuori l’espressione tutta trafelata ed imbarazzata di Raphael, il quale sbloccò immediatamente le portiere del mezzo.
 
“Ehi ragazzi!!” cercò di forzare un sorriso di scuse il focoso “Tutto bene?”
 
“Guarda, sono TALMENTE SUPERIORE al tuo INFIMO livello che ti ignorerò” replicò Leolance seccamente, fulminandolo con un occhiataccia.
 
“Ah …” emise debolmente il focoso sbattendo le palpebre.  
 
Zaffira ridacchiò fra se e se, beh tutto sommato gli era andata bene.
Probabilmente, anzi, SICURAMENTE sarebbe potuta andargli molto peggio conoscendo il  caratterino di Lance.
 
Quest’ultimo sbuffò, voltandosi sdegnato da un’altra parte, ed iniziò a caricare i diversi pacchi e pacchetti che c’erano intorno a loro sul BattleShell.
“Invece di fare domande idiote scendi e dacci una mano” disse soltanto.
Il tutto con una tale tranquillità che Raph ne rimase quasi sconvolto mentre scendeva dal mezzo per aiutare gli altri due.
 
“Ma non dovevi ignorami nanerottolo?” domandò beccandosi solo un’esauriente gomitata tra le costole come risposta “Ouch!! Ehi, aspetta un attimo …” fece poi guardando meglio i due mentre si massaggiava la parte lesa.
 
“… Voi due non vi siete ancora preparati?”
 
“Certo che no” replicò Lance come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
 
“Non avrai pensato davvero che ci saremmo messi in ghingheri  per aspettare in un tratto abbandonato delle FOGNE, eh?! BAKA!!”
 
“Quello che Lance sta cercando di dire” venne in aiuto Zaffira, intenerita dall’espressione implorante messa su dal focoso “E’ che ci prepareremo una volta arrivati o se proprio ci metteremo tanto ad arrivare, beh, direttamente nel furgone”
 
“NEL FURGONEE!!??”
  
… 7 maggio 2017, ore 11:30 …
 
BEEP!!
 
“SONIC!! Ti sei accorto di essere appena passato con il ROSSO?!”
 
“Cosa?! Era rosso?!”
 
“Mi stupisce che non abbia ancora tamponato la macchina a qualcuno”
 
“A me stupisce che siamo ancora VIVI!!”
 
“Ehi!! Io sono un guidatore fantastico!! Sono i semafori che sono troppo lenti!!”
 
“Tutto questo per guardare dei cartoni animati”
 
“Sonic Boom non è un cartone animato, è IL cartone animato!!” sbuffò infine un ragazzo sui 18-19 anni, dalla corporatura un po’ minuta ma comunque tonica ed asciutta, un una linea incredibilmente … “aereodinamica”.  
Aveva i capelli di uno sgargiante blu elettrico, impossibile da non notare, e grandi occhi verde speranza.
 
Indossava una giacca verde scuro con sotto una camicia bianca, ed un paio di jeans scuri eleganti, arricchiti da una cintura nera.
Aveva poi una cravatta della stessa tonalità della giacca, a tinta unita.
 
“Solo perché ha TE come protagonista, faker?!”
 
“Sei solo geloso perché fino ad adesso sei apparso in una SOLA puntata, in una stagione di 50 … !!” ribatté il blu lanciando un’occhiata di fuoco al ragazzo sulla ventina che si trovava ai sedili dietro, seduto in mezzo a due splendide ragazze.
 
“… E comunque non credevo che saremmo dovuti andare in macchina!!”
 
Mayra Sheyrad in tutto ciò stava facendo fatica a trattenere le risate.
Non c’era niente da fare, quei due quando litigavano erano davvero esilaranti!!
Se poi anche Riccardo si fosse unito alla conversazione sarebbe stato ancora più divertente.
Peccato che ciò probabilmente non sarebbe accaduto, visto che quest’ultimo sembrava troppo preso a mangiarsi “l’autista” con gli occhi per prestare troppa attenzione alle loro frecciatine.
 
Ma del resto Riccardo non era mai stato un tipo di molte parole, e da questo punto di vista non differiva poi molto dallo stesso Shadow.
 
Certo, era comunque un bel tipo.
 
Alto, robusto, tra i 24 e 25 anni.
Dalla disordinata chioma arancio brillante legata in una piccola coda alta e gli occhi dorati dalle pupille leggermente ristrette come quelle dei felini.
Portava una camicia rosso acceso, che spiccava da sotto la giacca bianca nel cui taschino, all’altezza del pettorale destro, sbucava un fazzoletto rosso piegato elegantemente.  
 
Pantaloni bianchi infine completavano il tutto.
 
“E tu che cosa diavolo ci trovi di divertente?!” sibilò Shadow fissando male la bella ragazza dallo stile orientaleggiante che le sedeva accanto.
 
“Chi?! IO?” cinguettò la nominata sbattendo teatralmente gli occhi con fare innocente “Niente, e tu Rouge?!” seguitò rivolta all’altra giovane seduta vicino a Shadow.
 
Pelle chiara, capelli albini corti, tagliati a caschetto, ed occhi color acquamarina.
Questa era Rouge, la quale per un occasione così importante come un matrimonio si era scelta un lungo vestino nero senza spalle, con lo spacco fino al ginocchio, ricamato lungo il busto con dei disegni floreali rosa con tanto di Swarovski.
Guanti lungi bianchi con i bordi rosa e una stola di pelliccia (ovviamente finta) del medesimo colore infine la rendevano pronta per la scena.
 
“Ihih!! Oh no … ahahah!! Assolutamente!!” replicò Rouge.  
 
“Comunque …” incominciò Sonic facendosi pensieroso mentre imboccava l’autostrada per andare fuori città “Non ho ancora capito come hai fatto a farci arrivare in questa dimensione, ne tanto meno a procurarci gli inviti per questo matrimonio”
 
“Di gente che non conosciamo” sottolineò allora Riccardo facendo, finalmente, sentire la sua voce.
 
“Ed io vi ho già spiegato che NON è stato merito mio” ricordò Mayra facendo le spallucce.
 
“Ok, ma allora come … ?” esclamò il blu.
 
“Sinceramente? Non ne ho la minima idea!!” affermò Mayra senza la minima preoccupazione, giocherellando distratta con una ciocca ribelle, sfuggita alla cipolla un po’ “disordinata” in cui si era acconciata i lunghi capelli bruni.   
“Ma infondo che importanza ha?! Un matrimonio è un MATRIMONIO!!”
 
“Ben detto” le diede man forte Rouge sorridendo “Tra l’altro questa è la prima volta in partecipo ad un così lieto evento”
 
“Già inoltre …” mormorò ad un tratto la bruna facendosi pensierosa “… Ho come la strana sensazione che, una volta che tutto questo sarà finito, ci ritroveremo a casa nostra senza neanche rendercene conto*”
 
… Nello stesso momento …
 
Buffo come la vita potesse cambiare all’improvviso, proprio quando ormai avevi perso ogni speranza per migliorarla tu stesso.
 
Erano questi i pensieri di Chris Bradford mentre si guardava allo specchio, ancora incredulo della sua immensa fortuna.
 
Chris Bradford.
Dapprima un mutante chiamato “Dog-puond”, divenuto in seguito “Rahzar” a causa di una seconda mutazione, ed infine di nuovo Chris.
Chris Bradford, UMANO**.
 
Finalmente, dopo tanto tempo …
 
Tutto ciò solo grazie a LEI.
 
Lei, che tra poche ore sarebbe divenuta sua moglie.
Lei, che gli aveva detto “si” senza sapere che presto sarebbe tornato ad essere un umano.
 
Lei, che era riuscita a farlo ridere, piangere, sentire amato malgrado il suo aspetto.
 
Lei, che aveva saputo vedere oltre agli artigli, i denti …
… oltre il passato da ninja malvagio.
 
Chris si sistemò meglio il giglio bianco, appuntato sulla giacca blu notte, i cui petali si curvavano verso l’interno con sfumature giallo-aranciate.
Si osservò con attenzione, assicurandosi di essere in perfetto ordine.
 
Era buffo come anche la sua forma umana fosse tornata comunque DIVERSA, rispetto a come era prima.
 
Era più alto e slanciato, la massa muscolare meno evidente rispetto a come era prima ma senza che questo avesse intaccato sulla sua forza.
I capelli erano lunghi fin poco al di sotto delle spalle, neri come la pece così come lo era il leggero strato di barba, completamente diversi dal castano chiaro di un tempo.
Infine gli occhi da azzurri erano rimasti dorati, proprio come lo erano quelli di Rahzar.
 
“Allora hai finito di rimirarti?!” brontolò una voce alle sue spalle facendolo ghignare “Dio, sei peggio di una modella”
 
“Sei per caso invidioso Xever?!”
 
“IO?! Macché!!”
 
Il nominato se ne stava appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate sul petto, visibilmente impaziente di lasciare finalmente quella stanza in quella chiesa sconsacrata, ex-quartier generale del Maestro Shredder, e dirigersi verso la fattoria O’neil.
 
Anche lui, dopo tanto penare, era tornato ad essere un umano normale.
 
Libero di poter camminare in giro per strada senza l’ausilio di respiratore e gambe robotiche.
 
Era felice, malgrado il suo orgoglio facesse di tutto per non darlo a vedere.
Così come aveva evitato fino a quel momento di fargli dire “Grazie” a colui che aveva reso possibile quel miracolo.  
 
-Beh, sembra proprio che oggi sarò obbligato a farlo- si ritrovò a pensare l’ex Fishface con amarezza.
 
Non aveva più scuse per evitarlo questa volta, specie considerando che era uno dei TESTIMONI di nozze.
Non aveva mai partecipato ad un matrimonio.
 
Ne tantomeno ricoperto un ruolo così importante, e per certi versi ne era orgoglioso.
 
“Visto!!?? Lo sapevo che tu e il mio Chris infondo …” aveva detto quella volta Olivia quando aveva accettato la loro richiesta.
“… Vi volete bene, ahahah!!”
 
“Eh, ora non esageriamo” aveva risposto lui guardando il partner “Si è guadagnato il mio rispetto, tutto qui” 
 
“Ceeerto, come no!? Sarebbe troppo scandaloso per voi due considerarvi AMICI, eh?!” 
 
Xever sorrise appena al ricordo.
 
Si, decisamente troppo scandaloso. 
 
“Tigerclaw, Bebop e Rocksteady saranno pronti secondo te?” domandò Chris d’un tratto chinandosi ad allacciarsi una scarpa.
 
“Bebop e Tigerclaw sicuramente” replicò Xever “Rocksteady ho qualche dubbio”
 
“Beh, effettivamente lui non tiene allo “stile” come Bebop” ridacchiò l’altro scuotendo la testa “Ne tiene a far impressione su una certa GUARITRICE come Tigerclaw …”
 
… 7 maggio 2017, ore 12:40 …
 
“Tutto bene Leather?!”
 
“Ah-ah …”
 
“Sicuro?”
 
“C-Certo!!”
 
“Non ci sverrai sull’altare vero?!”
 
“Certo che no, Rockwell!! Non sono COSI’ agitato!!”
 
“Uhm, si effettivamente è vero”
 
“E la Smetta di leggermi il pensiero!!”
 
Il coccodrillo mutante si allentò la cravatta blu scuro con uno sbuffo indignato, incrociando le braccia sul petto mentre il suo interlocutore, nonché autista, se la rideva sotto i baffi.
Chi l’avrebbe mai detto che un incidente con il mutageno avrebbe portato ad una conclusione tanto lieta?***
 
Di certo non i Mutanimals che quel giorno, nel laboratorio di Donatello, si erano lasciati prendere dal panico totale.
 
Perfino lui non era riuscito a smettere di “lievitare”, da una parte all’altra del rifugio delle tartarughe, preoccupato come era per le condizioni di uno membro di quella che, ormai, considerava la sua famiglia.
Leatherhead stava giocando con Michelangelo ed un non-esattamente-consenziente Raphael, mentre lui e Donatello stavano cercando di concludere un esperimento per un nuovo anti-mutageno.
Fu questione di un attimo, un momento di distrazione unito alla stupidità dei due che avevano pensato bene di invadere il laboratorio per sfuggire alle ire della testa calda.
 
Il loro esperimento non concluso andò a finire addosso al coccodrillo che, scivolando, era finito a sbattere proprio contro il tavolo da lavoro.
 
Leatherhead restò in coma per diversi giorni, lasciando tutti in apprensione.
In special modo Donatello che malgrado non ne avesse ragioni si sentiva profondamente in colpa.
 
In quei giorni il loro amico coccodrillo subì una lentissima mutazione che ne cambiò il corpo, rendendolo leggermente più simile a quello di “homus erectus” palestrato.
 
Muso e volto invece restarono pressoché invariati.
 
Ma i cambiamenti più evidenti risultarono una volta sveglio.
 
Leatherhead era diventato più intelligente (non che prima lo considerassero stupido eh), quasi un GENIO all’altezza di Donatello e lo stesso Rockwell!!
Alla fine il loro esperimento non aveva avuto brutte conseguenze, anzi.
 
Eppure i cambiamenti non si fermarono solo a ciò e, con il tempo, ad accorgersene sarebbe stato lo stesso Donatello.


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Ecco la seconda parte, a breve spero di tirare fuori anche la terza ed ultima, se tutto va bene!! Eheheh!! ^^
*Nella prossima parte si spiegherà il senso delle parole di Mayra, chi fra vuoi a seguito la mia storia "Arabian nights II" (anche solo i primi tre capitoli di quest'ultima)  probabilmente sarà avvantaggiato e capirà meglio le cause che hanno portato a questo Crossover apparentemente ingiustificato XD 
** Ho deciso, MOOOLTO a malincuore credetemi, di fare di Rahzar un essere umano.
Non solo per ragioni di "associazione di specie" per la piccola Olivia, ma anche perchè fra tutti i mutanti del Foot mi è sembrato l'unico, insieme a Xever, a desiderare fino all'ultimo di tornare ad essere un umano (difatti mi è sembrato lo dicesse spesso), però già che c'ero se proprio dovevo farlo tornare umano, ho voluto farlo a modo MIO eh!! ù_ù
*** La faccenda di Leatherhead e Donnie è più complessa ma ho voluto darvi un infaniratura generale che poi,se fortuna vuole, svilupperò in un altro racconto appartenente a questa stessa serie.
Detto ciò, spero vi sia piaciuta anche questa parte e vi ringrazio per le recensioni o anche solo per aver letto!! ^^

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Capitolo 3
*** Il giorno più importante 3° parte ***


… 7 maggio 2017, ore 14:40 …
 
Il momento tanto atteso era quasi, finalmente, giunto.
 
Tutti, bene o male, avevano cominciato a riunirsi vicino all’alto albero di ciliegio in fiore che il nonno di April aveva fatto piantare poco lontano dalla fattoria, ai margini di una graziosa collinetta, riempiendo l’aria con un chiacchiericcio allegro.
 
Tigerclaw, il nuovo leader del Foot Clan, si guardava intorno con malcelato interesse, come fosse in cerca di qualcosa …
 
… o ancor meglio, una PERSONA.
 
“Cerchi forse qualcuno Tigerclaw?” si presentò Leonardo, annunciando la sua presenza con una risatina divertita.
 
“Eh?!” esclamò la tigre voltandosi verso l’altro, sbattendo l’unico occhio.
Si ricompose subito, cercando di darsi un contegno alzando fieramente il mento ed agitando una mano con fare annoiato.
“Oh no, certo che no Leonardo” esordì sbuffando “Mi stavo solo … solo meravigliando di quanta gente sia venuta al matrimonio”
 
L’azzurro scosse la testa, sorridendo furbo.
 
Certo, come no? E lui era ancora una tartaruga per intero.
Altro che gente, Leo sapeva bene CHI stesse cercando l’ex-mercenario con tanta insistenza.
 
Ma non lo disse ad alta voce e decise di reggergli il gioco.
 
“Un doppio matrimonio vorrai dire” precisò il leader guardandosi intorno “Sarebbe stato strano se a venire fossero stati in pochi”
 
Il modo in cui avevano sistemato il posto era davvero … “romantico” , come avrebbe detto Olivia.
 
Diversi tavoli rotondi, grandi abbastanza per otto posti l’uno, coperti da candide tovaglie bianche con ricami verdini erano stati disposti tutti intorno lì vicino, mentre le sedie, almeno per la durata della cerimonia, sarebbero rimaste in file ordinate di 5x8 davanti “all’altare”, costituito da un arco di legno bianco decorato da dell’edera intrecciata con dei fiori viola ed azzurri. 
 
Una lunga fila di tavoli rettangolari su cui erano stati sistemati i numerosi vassoi del buffet facevano, infine, da “confine” per il tutto.
 
“Già, chi l’avrebbe mai detto che la nostra guerra sarebbe giunta ad una conclusione tanto lieta?” fece Tigerclaw.
 
“Beh, ora che sia Shredder che … Splinter sono morti” sospirò Leonardo “Non vi è più motivo per cui il clan Hamato ed il clan del Piede non possano coesistere in pace” seguitò saggiamente “E celebrare entrambi i matrimoni di Donnie e Bradford nello stesso giorno e luogo era soltanto il primo passo per sotterrare definitivamente l’ascia di guerra” 
Pronunciò quelle parole con un misto di sollievo ed immensa tristezza.
Tristezza per il sacrificio del padre, che bruciava ancora nel cuore di tutti e quattro i suoi figli come un colpo di frusta alla schiena, e sollievo per il fatto che, perlomeno, tale sacrificio non era stato invano poiché aveva portato la pace.
 
Tigerclaw annuì, osservando quel cucciolo divenuto “uomo” prima del tempo con comprensione.
 
“Comunque” riprese Leonardo, scuotendo la testa per scacciare quei dolorosi pensieri “Se cerchi ZAFFIRA, dovrebbe scendere a momenti” disse con tanto di occhiolino.
 
“C-Che?!” sbottò la tigre mutante burbera, sbattendo l’unico occhio buono “Io non sto cercando … !!”
 
Ma il leader si era già dileguato con un sorriso sotto i baffi.
 
… 7 maggio 2017, ore 15:30 …
 
Zaffira era splendida nel suo vestito azzurro senza maniche, con la spacco fino al ginocchio, la cui zona del petto era decorata a ricami ed intarsi di piccoli cristalli bianchi mentre dei guanti bianchi lunghi, una stola di pelliccia e scarpe con tacco del medesimo colore completavano il tutto.
 
Infine si era acconciata i capelli castano scuro in una coda di cavallo alta e vaporosa.
 
Eh, non c’era da sorprendersi che un certo tigrotto se la stesse mangiando con gli occhi dal primo momento in cui l’aveva vista mettere piede fuori dalla casa.
 
Accanto a lei vi era Leolance, il quale al momento era occupato a chiacchierare con Angel e sua sorella Alopex.
Quest’ultima, proprio come lui, aveva deciso di non complicarsi eccessivamente la vita cercando completi elaborati: Un semplice kimono viola scuro a tinta unita legato con una fascia color arancio bastava ed avanzava per lei mentre Tigerclaw se ne era procurato uno blu con la fascia azzurra.
 
Angel dal canto suo era l’unica ragazza a non indossare un vestito, avendo preferito dei più pratici pantaloni neri ed eleganti ed una camicia lilla con le maniche lunghe fino al gomito con i bordi merlettati.
 
E infine vi era Leolance, con la sua camicetta bianco latte in lino, semplice, senza maniche con dei pantaloni di tessuto leggero semitrasparente dalle tinte accese rosso-aranciate del corallo.
Il tutto reso “mosso” da due sciarpe semi rigide della stessa tinta, con anima in ferro modellabile in modo plastico a piacere.
 
“Ehi, Zaffira!!” bisbigliò la tartaruga ad un tratto picchiettando il fianco dell’amica con il gomito.
 
“Uh? Cosa c’è?!” domandò questa.
 
“Ti sei accorta che Tiger-man non ti ha staccato l’occhio di dosso neanche per un solo istante?”
 
“Aaah, intendi Tigerclaw?” replicò la guaritrice facendo le spallucce “Ora che me lo fai notare sembra di si, e quindi?”
 
“Come sarebbe a dire “e quindi”?!” fece Lance allibito “Non ti da fastidio?”
 
“Non vedo perché” disse l’altra stoica “Se mi vuole guardare che mi guardi a me non cambia nulla”
 
“Non sarà che gli piaci?” insinuò Angel maliziosamente giocherellando con la treccia di capelli neri che le riposava sulla spalla sinistra “Insomma di solito un ragazzo non fissa una ragazza senza un motivo, tu che dici Alopex?”
 
La volpe mutante scosse la testa, sbuffando.
“Non saprei che dirvi” ammise lanciando un’occhiata al fratello che, a quanto pareva, aveva iniziato a conversazione con Bebop e Rocksteady “In passato mio fratello non ha mai mostrato granché interesse per … si, insomma …”     
 
“Per il gentil sesso?” ribatté Angel “Impossibile … beh, a meno che non sia …”
 
“Non è dell’altra “sponda” se è questo che ti stai chiedendo”
 
“Ma dobbiamo per forza parlare dell’orientamento sessuale di Tiger-man?!” sbuffò Leolance incrociando le braccia sul petto.
 
“Ehi, guarda che sei stato tu a cominciare questo tipo di conversazione” replicò Angel.
 
Zaffira nel frattempo aveva alzato lo sguardo in direzione del leader del Foot, il quale non appena si accorse di essere stato beccato a fissarla voltò immediatamente la testa ad ascoltare le chiacchiere inutili dei suoi sottoposti.
 
… 7 maggio 2017, ore 16:20 …
Donatello si inumidì le labbra, nervoso ed eccitato quando il celebrante terminò il suo  lunghissimo discorso d’apertura.
Finalmente era arrivato il momento che tanto stavano aspettando!!
 
Quasi senza rendersene conto la stretta sulla mano di Leatherhead si strinse portando quest’ultimo a lanciargli un’occhiata, sorridendo intenerito.
 
Anche Olivia non stava più nella pelle e fissava il Professor. Honeycut, colui che aveva aiutato le tartarughe durante la loro missione nello spazio, visibilmente impaziente di pronunciare il fatidico “si”.
 
“Avete gli anelli?” domandò allora il robot alieno.
 
“Eh?! Oh si, si … !!” esclamò Michelangelo iniziando a tastarsi la giacca scura nella ricerca della scatola in un modo così frenetico da suscitare diverse risatine divertite tra gli ospiti “… Ehm, Solo un momento!!”
 
-Acciderbola!! Dove cavolo li ho messi?!-
 
Karai alzò gli occhi al cielo, soffocando una risata mentre andava a porgere subito la scatola degli anelli di Olivia e Chris che le era stata affidata.
 
“Aspettate eh …!! Oh, eccola qua!!” fece infine l’arancione ridacchiando imbarazzato.
 
E proprio come aveva fatto Karai per Rahzar, allungò la scatola a Leatherhead il quale non evitò di emettere un sospiro sollevato nel vedere che il suo migliore amico (e testimone di nozze) non aveva combinato pasticci come suo solito.
 
“Aah, molto bene amici miei pronunciate pure le formule adesso” esortò quindi l’ex-scienziato umano, annuendo compiaciuto.
 
“Io, Leatherhead” ripeté il coccodrillo mutante prendendo una delle mani del suo sposo fra le sue “Prendo te, Donatello Hamato come mio legittimo sposo”
 
Nel loro caso non si poteva parlare di anelli convenzionali poiché le loro dita erano troppo spesse, pertanto si erano arrangiati con dei bracciali in oro liscio con su incisi i rispettivi nomi.
 
Il coccodrillo prese quello con su inciso il suo stesso nome, allacciandolo al polso di Donatello.
 
“Nella buona e nella cattiva sorte” seguitò Donnie con un sorriso emozionato, emulandolo.
 
“… In ricchezza e in povertà” pronunciò Olivia facendo lo stesso con il suo anello, contemporaneamente, guardando Chris negli occhi.
“… In salute e in malattia” terminò l’ex-lupo una volta che anche lui le ebbe infilato l’anello al dito.
 
“Finché morte non vi separi?” chiese infine il professor. Honeycut intrecciando le dita robotiche davanti al petto.
 
“Lo voglio” dissero sicuri Leatherhead e Chris.
 
“Lo voglio” risposero entrambi i loro sposi.
 
E senza neanche aspettare che il celebrante desse loro il permesso Olivia gettò le braccia attorno al collo di Chris raggiante, tirandosi su sulle punte finché le era possibile pur raggiungere le labbra del suo sposo.
Il moro ridacchiò appena, facilitandole il compito sollevandola per i fianchi.
Donatello al contrario fu più timido e dolce mentre baciava la fronte del suo sposo, il quale lo tirò poi a se appoggiando il mento sulla sua spalla.
 
“E beh, a questo punto …” disse il robot facendo emettere al suo sistema vocale un suono uguale a quello di una risata “… Non mi resta che dichiararvi marito e moglie” continuò guardando Olivia e Chris.
“Eeee marito e marito” concluse accennando a Leatherhead e Donnie.
 
Il tutto fra gli applausi festosi degli invitati.
 
… 7 maggio 2017, ore 16:30 …
 
“… Ti spiace se prendo in prestito il tuo cavaliere per qualche secondo?”
 
Karai si voltò in direzione della voce, incontrando un paio di occhi color della notte, caldi ed intensi, che sembravano scrutarle nell’anima.
 
Sbatté le palpebre tra il sorpreso e l’inquieto intanto che la sua interlocutrice sorrideva “C-come scusi …?” domandò interdetta.
Leonardo dal canto suo squadrò la donna sconosciuta dalla testa ai piedi con la strana sensazione di familiarità, come se l’avesse già incontrata da qualche parte.
“… Chi è lei?” aggiunse poi per entrambi Karai.
 
“Oh scusate, che maleducata che sono” cinguettò l’altra “Sono Mayra Sheyrad e mi piacerebbe porgervi i più sentiti ringraziamenti per aver così gentilmente invitato me e i miei soci a questo matrimonio”
 
-L’abbiamo invitata?- pensarono nello stesso istante Karai e Leo scambiandosi un occhiata confusa.
 
Fatta eccezione per quella strana sensazione, Leo non aveva la minima idea di chi diavolo fosse quella bella donna dai tratti orientaleggianti e la pelle ambrata tipiche dell’Arabia.
 
Anche il vestito che indossava richiamava indubbiamente il suo paese d’origine.
Un abito particolare, intero, color rosso scarlatto, la cui parte superiore era costituita da un corsetto senza spalle con un fiore rosso più scuro posto proprio al centro, e maniche ampie, per poi terminare in dei pantaloni altrettanto ampi verso la fine, in stile turco.
“P-Prego” si ritrovò comunque col rispondere Karai, più per circostanza che per altro.
 
“Ad ogni modo, mi chiedevo se avreste potuto concedermi l’onore di un ballo con il nuovo capo famiglia del clan Hamato” concluse Mayra maliziosa.
 
Leonardo si scambiò un occhiata con la compagna, la quale annuì esibendo un sorriso impacciato.
 
“Certo, perché no?”
 
Nel frattempo c’era anche qualcun altro che cercava di trascinare in pista un amico alquanto ritroso.
 
“Andiamo Raph!!” sbuffò Leolance incrociando le braccia sul petto imbronciato “Che ti costa fammi ballare un po’?! Mi sto annoiando!!” protestò piuttosto sonoramente, tanto da attirare l’attenzione di un paio di invitati Utrom lì vicino.
 
“Ti ho già detto che non sono fatto per i balli di coppia” rispose il focoso trovando, evidentemente, più invitante il vassoio delle tartine all’idea di fare “due salti”.
 
“Beh, dopo il ritardo che hai fatto fare a me e Zaffira concedermi un ballo sarebbe il minimo” sibilò la tartaruga più piccola stringendo i pugni.
 
Lanciò un breve sguardo alle due coppie di sposi.
In particolare si concentrò su Donnie e Leather che dal momento del “si” non si erano più staccati e che in quel momento se ne stavano romanticamente abbracciati in un semplice lento, senza minimamente preoccuparsi per la musica. 
Dio, erano così carini, così dolci, così … maledettamente FORTUNATI!!
 
Leolance emise un ringhio frustrato, battendo ritmicamente il piede per terra “Allora è la tua ultima parola?!” domandò.
 
“Assolutamente, se proprio ci tieni a ballare con qualcuno guardati in giro” rispose Raph agguantandosi una tartina “Sono certo che non avrai problemi a trovare qualche disperato desideroso di attenzioni”
 
Colpo basso, colpo MOOOLTO basso!!
 
-Ah, allora è così uh?- pensò Lance socchiudendo le palpebre nelle due inquietanti fessure eterocrome –Bene, ma stai sicuro che non mi dimenticherò di questo sgarbo quando verrai da me in cerca di attenzioni, brutta testa di …-
 
Ed architettando già una futura vendetta, la piccola tartaruga si guardò in giro in cerca dei presunti “disperati”.
 
Parlando di “disperati” …
 
Nessuno avrebbe mai detto che dietro quella sua espressione di fredda nonchalance, Shadow the hedgehog (attualmente Shadow Robotnick) si stesse rodendo il fegato nell’osservare Riccardo trascinare sulla pista un faker che, malgrado i cenni negativi del capo, non stava opponendo granché resistenza.
Sbuffò, tirandosi con fastidio il colletto leggermente sbottonato della camicia rossa che portava, leggermente più scura rispetto a quella indossata da Riccardo.
 
“Hai per caso perso la tua dama?” commentò ad un tratto una voce accanto a lui.
 
Shadow si voltò, sbattendo leggermente le palpebre ma premurandosi di mantenere comunque una facciata indifferente davanti alla sua nuova interlocutrice.
Capelli castani, abito azzurro …
“… Zaffira?” si ritrovò a dire il ragazzo.
  
“Ci conosciamo?” domandò la giovane con un sorriso furbo sulle labbra.
 
Shadow la fissò per diversi secondi, stranito.
No, in realtà non ricordava di averla mai vista in vita sua eppure, in qualche modo, gli sembrava come di conoscerla.
 
“Ti piace la festa?” chiese nuovamente Zaffira senza perdere quello strano sguardo di consapevolezza che aveva in volto.
 
Come se … come se SAPESSE qualcosa che invece per tutte le altre persone lì presenti era ignoto.
 
“Non sono esattamente un tipo da feste” rispose Shadow.
 
“Lo immaginavo, ma non sarebbe stato lo stesso qui senza di voi” fece l’altra enigmatica continuando a sorridere “Senza Mayra”
 
“Conosci Mayra?” replicò sorpreso il ragazzo dagli insoliti capelli neri, striati di rosso verso le ciocche anteriori.
 
“Oh lei non mi conosce in verità, non consapevolmente almeno, ma … ti assicuro che IO conosco MOLTO bene LEI” rivelò Zaffira ridacchiando “Le ho spedito io gli inviti, e sempre io ho fatto in modo che i vostri nomi apparissero sulla lista degli invitati a questo matrimonio” continuò dandogli le spalle.
 
“Che cosa … ?!”
 
“Beh, considerando la situazione ti consiglio di andare a riprenderti Sonic se non vuoi che lo faccia qualcun altro” lo interruppe la bruna avviandosi.
 
Si stava riferendo chiaramente a Riccardo.
 
“… Chi diavolo sei tu?” sibilò Shadow incominciando a sentirsi a disagio davanti alle affermazioni di quella strana ragazza.
 
Zaffira voltò appena la testa, guardandolo con la coda dell’occhio, e sorrise .
 
“Un amica fedele”
 
T.B.C  
 
.............................

Ecco la tanto attesa (almeno per me) parte finale di questa breve storia in cui, avrete avuto modo di notare, c'è qualche questione irrisolta da cui però un giorno, chissà, partirò per realizzare altre storie legate a questa serie!! ^^
Ringrazio tantissimo chi ha commentato o anche solo letto e ci vediamo alla prossima storia eh?! Ciaooo!! 

 

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