*Grazie, papà* di rob93 (/viewuser.php?uid=69969)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01: Ho paura! ***
Capitolo 2: *** 02: Thoughts ***
Capitolo 3: *** 03: Voglio essere sincera! ***
Capitolo 4: *** 04: Regalo ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** 01: Ho paura! ***
01:
Ho paura!
Renesmee's
Pov
Salve
io sono Renesmee Carlie Cullen, figlia di Edward e Bella Cullen.
Ormai
dimostro i miei 17 anni e la mia crescita è finita. Ma in
questo momento non mi importa nulla di tutto ciò
perché
ho paura... non ne ho mai avuta tanta in vita mia.
Non
posso crederci, non voglio
crederci. Siamo stati
attaccati da un gruppo di vampiri nomadi solo perché avevamo
chiesto loro di andare in un altro territorio a cacciare, viste le
nostre abitudini “vegetariane”.
E'
stata una battaglia ferocissima nonostante noi avessimo dalla nostra
parte dei vampiri per così dire
“speciali”, ma a quanto
pare c'era uno di loro in grado di bloccare i poteri degli altri, ma
non come la mamma, che può bloccare i poteri che intaccano
la
sfera mentale, poteva bloccare TUTTI i poteri, quello di zio Jazz,
quello di papà e persino quello di zia Alice.
Voi
starete pensando che io sono pazza perchè sono agitata,
agitatissima.
Beh
no, non sono pazza. Sono agitata perché ho paura, ho paura
perché nel combattimento molti di noi sono stati feriti, ma
quello più grave è mio padre. Sì MIO
PADRE!
Vi
spiego meglio.
Stavano
combattendo e avevano ormai capito che il punto debole della mamma e
di papà ero proprio io.
Quello
che stava combattendo con papà si è accorto che
lui era
abilissimo anche senza usare il suo potere (certo è il MIO
papà), allora per far in modo che si distraesse ha spostato
il
suo bersaglio su di me.
Naturalmente
papà si è subito mosso per difendermi dato che,
essendo
quel vampiro il suo avversario, era l'unico libero.
Hanno
ricominciato a combattere, ma papà non era più
concentrato e... e... quel bastardo l'ha cominciato a colpire e io
non sapevo cosa fare, ho provato a... a... a separarli ma non ci sono
riuscita e sono stata letteralmente lanciata contro un albero e ho
perso i sensi.
Non
so cosa sia accaduto... so solo che quando mi sono svegliata ero
nella stanza dei nonni e nonno Carlisle mi stava visitando la ferita
alla testa.
Ora
sono ancora a letto e non so cosa stia succedendo di là, ma
dove sono mamma e papà?
Io
ho...
“Aaaaah!”
Oh
mio Dio, era un urlo disumano (beh certo in questa casa di
propriamente umano non c'è nessuno).
Ma
non è tanto questo che mi ha sconvolta. Ciò che
mi ha
sconvolta è che quello era un urlo di dolore e a urlare
è
stata la mamma!
Cosa
sta succedendo? Perché nessuno mi dice niente?
“Mamma!
Mamma! Vieni qui ti prego!”
Ecco
che entra qualcuno... ehy ma non è la mamma.
“Ehy
piccoletta che hai?”
“Come
che ho? Zio Emmet perché non è venuta la mamma?
Io ho
chiamato lei!”
“Ehm
piccola...”
“NON
CHIAMARMI PICCOLA!”
“Ok
scusa, scusa”
“Allora
perché non è venuta... ha urlato
perché sta
male?”
“No...
veramente.... a lei non è successo niente... ma...”
“MA?
ZIO MI STO SPAVENTANDO!”
“Calma,
ricordati che a te può venire un infarto”
“L'infarto
mi viene se non mi dite cosa sta succedendo!”
“Beh
tua madre sta bene... ha solo qualche graffio, ma... ma tuo padre...
a tuo padre è andata molto peggio...”
“E
adesso dov'è?”
“E'
nella sua vecchia stanza, qui a casa nostra e... e sta
dormendo...”
“Dormendo?
DORMENDO? MA CHE CAVOLO DICI ZIO? PAPA' NON PUO' DORMIRE... PAPA' NON
DOVREBBE DORMIRE!”
“Lo
so piccola, ma l'hanno colpito e non sappiamo perchè ma ha
perso i sensi... le ferite si rimarginano più lentamente
e...
non sappiamo se si sveglierà...” detto questo
mette la testa
fra le mani e mi sembra quasi di sentirlo singhiozzare... non l'ho
mai visto così... lui aveva un bel rapporto con suo fratello.
Io
invece ultimamente non avevo un bel rapporto, ero in quella fase che
si chiama “crisi adolescenziale”. Non sopportavo
tutti i suoi
rimproveri, specialmente se a farmeli era un ragazzo che dimostrava
la mia stessa età, certo sapevo che lui era mio padre, ma
non
mi andava a genio.
Poi
però a volte c'erano dei momenti che passavamo insieme... a
me
è sempre piaciuta la chitarra classica e lui mi ha insegnato
a
suonarla... mi ha persino aiutata a scrivere delle canzoni.
Non
lo chiamo mai “papà”, per me lui
è “Edward”,
non gli ho mai detto grazie... per nulla.
E
adesso ho paura di perderlo e di non aver più la
possibilità
di dirgli tutto!
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Capitolo 2 *** 02: Thoughts ***
02:
Thoughts
E'
passato un mese ed Edward non si è
ancora risvegliato.
Il
nonno spera che si tratti di una specie di coma e pensa che magari
sentendo le nostre voci potrebbe risvegliarsi.
Tutti
sono andati a parlargli, a dirgli qualcosa, ma io ancora non metto
piede in quella stanza.
Non
so perchè, ma ogni volta che mi trovo davanti a quella porta
e
sento qualcuno che parla con lui, mi fermo.
Penso
sempre a loro. Chiunque di loro, ha più diritto di me di
stare
lì con lui, loro almeno gli sono sempre stati accanto, loro
almeno non gli hanno mai rinfacciato niente, o quasi.
Io
invece, ogni volte che litigavamo, non perdevo occasione per dirgli:
“Tu dici di essere mio padre! Tu
dici sempre che tutto quello che fai, lo fai per il mio bene! Tu,
proprio tu che volevi
uccidermi, che volevi buttarmi via!”.
Sono
sempre stata ingiusta con lui. Chi sono io adesso per andare
lì
e parlargli? Chi sono io adesso per rubare tempo a chi si merita
davero di stare con lui?
E
ora eccomi di nuovo davanti a questa maledetta porta, ferma...
C'è
mamma dentro... lo prega di riaprire gli occhi, di ritornare da lei e
rivolgerle di nuovo quel sorriso sghembo che tanto ama... e
singhiozza, singhiozza la mamma.
E
sentirla così mi spezza il cuore.
Non
scorderò mai il giorno in cui, una settimana fa, l'ho vista
uscire da quella stanza con le guance rigate dalle lacrime, lacrime
che la sua natura dovrebbe impedirle di versare.
Quel
giorno mi sono di nuovo fermata davanti a quella porta, con la mano
tremante posata sulla maniglia, in attesa di trovare la forza per
abbassarla ed entrare.
Non
l'ho mai trovata, quella forza.
Neanche
ora riesco a fermare quella mano tremante e ad aprire questa porta,
che rappresenta la piccola barriera che mi divide da Edward.
Allora
decido, per l'ennesima volta, di voltare le spalle e allontanarmi.
Appena
giro l'angolo, però, mi trovo davanti zio Emmet. Non mi
rivolge la parola da tantissimo tempo, non accetta il mio
comportamento verso Edward.
Stavolta
però, invece di ignorarmi e sorpassarmi, mi ferma
intenzionato, a quanto pare, a parlarmi.
“Ascolta
Nessie, perché non vai a parlarci? Forse sentendo anche la
tua
voce si risveglierà”
Stranamente
non mi ha parlato duramente, anzi ha pronunciato il mio nomignolo con
grande dolcezza: è davvero distrutto da quello che sta
succedendo.
Sentendo
tutta quella dolcezza nelle sue parole, dolcezza che io so di non
meritare, comincio a singhiozzare.
“Zio...
zio io ho così... così tanta paura. Non ho mai
avuto
un... un bel rapporto con lui... non l'ho nemmeno mai chiamato
papà... e adesso che dovrei stargli... accanto
più che
mai... non ci riesco... proprio adesso che potrei perderlo per
sempre”
Non
riesco a pronunciare bene le parole, troppi singhiozzi.
Inaspettatamente
sento due braccia fredde e possenti avvolgermi e, alzando lo sguardo,
vedo il mio zio orso che mi abbraccia. Affondo il viso nel suo petto
e continuo a essere scossa dai singhiozzi. Allora lui mi bacia
dolcemente i capelli per tranquillizzarmi.
“E'
proprio per questo che dovresti andare da lui, dovresti dirgli tutto
quello che pensi e provi... così non avrai
rimpianti”
Alzo
lo sguardo verso di lui e lo vedo sorridermi dolcemente.
My
little space:
Salve
a tutti! Sono davvero contenta che a qualcuno stia piacendo questa
storia... sinceramente non ci speravo molto.
Non
la consideravo molto bella, ma ho deciso di pubblicarla ugualmente
perché ho sempre pensato che Edward e Renesmee siano
così
dolci e mi è dispiaciuto vedere che in Breaking Dawn non si
è
parlato molto del loro rapporto.. per me almeno, non abbastanza xD.
Spero
vi sia piaciuto anche questo capitolo, anche se è molto
introspettivo... spero che non sia uscito troppo noioso.
Ma
non dilunghiamoci troppo: è ora di rispondere alle
recensioni
xD.
A
roby the best: Ecco ho continuato ;) Spero ti sia piaciuto questo
capitolo. Alla prossima!
A
fanny cullen: Wow, non ci credo! Ho una fan numero uno! Mi fai
arrossire così però ^///^. Addirittura voto 9!
Grazie
grazie... Comunque sono felicissima che ti sia piaciuta la mia storia
e chissà cosa succederà! Grazie ancora e continua
a
seguirla!
A
lory_lost_in_her_dreams: Grazieeee! Mamma mia addirittura bravissima!
Non ci credo! Beh a quanto pare sono riuscita nel mio intento:
rendere la storia un po' commovente! Spero che questo capitolo ti sia
piaciuto e che non ti abbia fatto cambiare idea sul fatto di
continuare a seguire! Kiss!!!
A
thsere: So che Nessie possa far leggermente arrabbiare, ma penso che
con questo capitolo si sia cominciata a far perdonare... almeno
spero! Sono un po' curiosa: che canzone stavi ascoltando? Sai, non si
sa mai... potrebbe ispirarmi! Kiss!
A
Silvia15: Si mi piacciono le ff a capitoli, fanno correre di
più
le mie idee xD. Comunque sono contenta che ti piaccia!
A
keska: perdonami se non sono stata molto brava, ma sono una piccola
principiante ^///^. So anche che quella introduzione non andava molto
bene, ma dovevo cercare un modo veloce e semplice per far sapere che
nella ff Nessie dimostra 17 anni... inizialmente non doveva esserci!
Comunque ti ringrazio per questi consigli, in questo modo
potrò
provare a evitare questo tipo di errori in futuro! Ti ringrazio
davvero di cuore. Spero che questo capitolo sia uscito un po' meglio!
A
mazza: Tranquilla, nelle mie fanfiction Edward non morirà
MAI!
Lo amo troppo! Spero che saputo questo continuerai a leggere! A
persto, kiss!
Ora
vorrei ringraziare chi ha messo la mia storia tra i preferiti e chi
l'ha messa tra le seguite.
E
in ultimi, ma non certo per importanza, volevo ringraziare anche
coloro che leggono semplicemente! Grazie!
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Capitolo 3 *** 03: Voglio essere sincera! ***
03:
Voglio essere sincera!
Vedere
lo zio sorridermi mi ha ridato la forza.
“Zio
potrei chiederti una cosa?”
“Certo
piccola, dimmi”
“Potresti
venire con me fino alla porta della stanza di Edward?”
“Ok”
Detto
ciò mi stringe la mano e ci avviamo verso la sua
stanza.
La
mamma è ancora dentro, ma lo zio, intuendo che io non avrei
il
coraggio di farlo, entra al mio posto e lo sento chiedere alla mamma
se è possibile che io rimanga sola con lui.
Subito
dopo esce seguito da lei. Inaspettatamente mamma mi sorride e mi
abbraccia dicendomi “Grazie piccola!” e, dopo
avermi baciato la
fronte si allontana con lo zio.
Ora
sono sola. Questa volta mi sento forte, la mano poggiata sulla
maniglia è ferma e non più tremante e, per la
prima
volta in un mese, la barriera che mi trovo davanti non mi sembra
più
tanto difficile da oltrepassare.
Chiudo
gli occhi e, ripensando all'abbraccio di mia madre e al sorriso di
incoraggiamento di mio zio, apro la porta.
Nel
momento stesso in cui entro nella stanza apro gli occhi e la scena
che mi ritrovo davanti mi strazia il cuore. Edward
è
steso sul letto, immobile. Non respira. Per la prima volta nella mia
vita mi sembra davvero morto.
Sento
gli occhi pizzicare: le lacrime stanno lottando per uscire e rigarmi
il volto. Sapete, a volte penso che sia davvero fortunata a poter
piangere, le lacrime sono come dei macigni e ogni volta che una di
esse esce dai tuoi occhi, ti rende più leggero e, quando
finalmente i tuoi occhi hanno versato tutte quelle piccole gocce di
rugiada, tutto ti sembra diverso. Si, poter piangere è
davvero
una vera fortuna.
Mi
avvicino al suo letto
e mi siedo sulla sedia che si trova accanto a esso.
Lo
guardo e nonostante i graffi, che per fortuna si stanno rimarginando,
non posso non ammettere che è davvero bello.
Prendo
un bel respiro e chiudendo gli occhi comincio a fare uscire le prime
parole che mi vengono in mente.
“Ciao...
io non so cosa dire... cercherò semplicemente di dire le
prime
parole che mi passano per la mente... io e te non abbiamo mai avuto
un bel rapporto... mi rimproveravi sempre e io, come ben sai, non
sopportavo di sentire quelle parole pronunciate da un ragazzo che,
apparentemente, aveva la mia stessa età. Sai avevi ragione
quando, mentre litigavamo, mi dicevi che avresti dovuto cominciare a
trattarmi da bambina, quale ero, e non più da ragazza che
dovrebbe ormai essere matura. E' vero, sono così infantile.
Tuttavia, nonostante tutti i nostri litigi, c'erano dei momenti che
trascorrevamo insieme... amavo la chitarra e tu mi hai insegnato a
suonarla e insieme ci divertivamo a suonare, tu il piano io la
chitarra, mentre la mamma ci guardava sorridente. Mi hai scritto una
meravigliosa ninna nanna, come facesti per la mamma, e io non faccio
altro che ascoltarla. Voglio essere sincera... scusami se non sono
venuta da te prima, ma avevo paura... paura di non trovare le parole
da dirti... paura di non reggere al vederti steso qui su questo
letto... e ho paura anche adesso... ho paura di non potere
più
vedere quel tuo bellissimo sorriso sghembo... quei tuoi occhi
bellissimi...” mi scappa un risolino “...mamma mia,
sembro una
stupida ragazzina innamorata... beh in un certo senso è
così... quale figlia potrebbe mai non amare il proprio padre?
Ora sono qui, a dirti tutto quello che vorrei dirti. Sono qui, a
piangere... e mi devo anche sbrigare a finire il mio discorso
altrimenti a causa dei singhiozza non riuscirò a finire.
Tutto
quello che volevo dirti è... grazie...
grazie
per avermi dato la vita, anche se all'inizio non mi volevi, voglio
essere sincera, non sono davvero arrabbiata, tu ami la mamma e so che
vedendola soffrire soffrivi anche tu... grazie
per
avermi cresciuta... grazie
per avermi protetta... grazie
per
mille altre cose... grazie
semplicemente di esistere. Ti
voglio bene, papà!”
Finito
di parlare apro gli occhi e mi rendo conto di avere il viso
bagnatissimo.
Lo
guardo, guardo il mio papà...
che bello chiamarlo così.
Mi
avvicino e gli do un bacio sulla fronte, poi mi alzo ed esco dalla
stanza.
Mi
sento più leggera e sento che è così
perché
sono stata sincera.
My
little space:
Eccomi
tornata con un nuovo capitolo. Spero vi sia piaciuto. Ora comincio
subito a rispondere alle recensioni... sono un po' di fretta.
A
roby the best: Sì in fondo è ancora una bambina,
ma
credo che in questo capitolo si sia dimostrata molto più
matura di quanto potesse sembrare.
A
Jadis96: Finalmente l'ha trovata la forza. Spero ti sia piaciuto il
“dialogo” con il suo papà. A presto!
A
lory_lost_in_her_dreams: si è andata a parlarci, e si
è
dimostrata così tenera a mio parere. Comunque lei non
l'aveva
mai chiamato papà per nessuna ragione particolare, mi
sembrava
più d'effetto se lo avesse chiamato così per la
prima
volta in questa occasione.
A
thsere: ok a mio parere si è quasi fatta perdonare del tutto
no? Comunque volevo ringraziarti perchè gran parte del
capitolo me l'ha ispirato la canzone “say goodnight
acoustic” che
tu mi hai fatto scoprire... grazie mille!! Ora non faccio altro che
sentire quella xD. Grazie, naturalmente, anche per i complimenti.
A
mazza: sono contenta di averti convinta a continuare a leggere. Spero
ti sia piaciuto quello che Nessie ha detto a Edward! Al prossimo
chappy!
A
Silvia15: Si lo so che ami da morire Emmet xD. Non si era capito!
Comunque grazie per i complimenti. Spero ti sia piaciuto il capitolo!
Scusate
vado di fretta! INFINITE GRAZIE A TUTTI!
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Capitolo 4 *** 04: Regalo ***
04: Regalo
Sono appena
uscita dalla stanza
di papà... Mi sembra
così strano, ma allo
stesso tempo così bello chiamarlo così.
Ma ora, dopo averlo visto, mi
rendo conto, davvero, di quanto stia rischiando di perderlo. Solo ora
mi rendo conto che, molto probabilmente, non avrò
più
la possibilità di passare del tempo con lui, di suonare con
lui.
Scossa da un singhiozzo mi
riprendo e comincio a correre. Piango tutte le lacrime che in questo
mese non ho versato. Provo un dolore tanto grande da sembrarmi
impossibile che possa essere sopportato da un corpo come il mio. E
questo dolore mi divora da dentro.
Esco di corsa dalla finestra del
salone, quella che dà sul giardino e, superato il fiume con
un
salto, corro per la foresta. Corro per sfogare il mio dolore, la mia
rabbia.
In poco tempo arrivo nella
nostra piccola casa, quella casa che nonna Esme aveva preparato
appositamente per noi, nel bosco. Mi è sempre piaciuto
immaginarla come una casa delle fiabe, in cui tutto può
accadere.
In fondo la mia vita è, o meglio era, un
po' una favola.
Entro subito nella mia stanza e
mi guardo intorno. Sembra strano anche a me, ma, essendo per
metà
una vampira, la mia mente tende a mantenere nitidi i ricordi, anche i
più remoti. E ripensando alla mia vita passata, non posso
fare
a meno di provare una rabbia indescrivibile verso... di me.
Mi detesto perché so di
aver fatto male alla mamma, quando ero nel suo grembo. Mi detesto
perché so di aver fatto soffrire papà, rischiando
di
uccidere la sua ragione di vita. Mi detesto perché in tutto
questo tempo non mi sono mai fermata a pensare a tutto quello che
loro hanno fatto per me.
Ormai i miei occhi hanno finito
le lacrime, ma dentro di me ci sono ancora rabbia e frustrazione.
Allora, per sfogarmi, comincio a
buttare tutte le mie cose per terra e ad urlare. Butto tutto a terra,
le foto di tutta la mia famiglia, quelle con Jacob, persino la
chitarra che mi ha regalato lui, mio padre.
E' arrivato qualcuno, sento la
loro presenza, sono due.
“Nessie...
Nessie calmati ed
esci. Stai distruggendo tutto!”
Sono zio Emmet e zio Jasper.
Mi giro per dare le spalle alla
porta e comincio a urlare più forte.
“Lasciatemi
in pace. Voi non
potete capirmi, voi non siete nella mia situazione! Vostro padre non
è su un letto da un mese, senza che riapra gli occhi! Mi
mancano i suoi abbracci, anche se erano rari... mi mancano i suoi
occhi, i suoi sorrisi, persino i suoi rimproveri”
Nella mia mente vorticano
tantissime domande.
Perché? Perché
doveva succedere? Perché si è dovuto mettere tra
me e
quel vampiro, rischiando di morire? Perché per una volta non
ha pensato a se stesso, invece di mettere a repentaglio la sua vita
per proteggere quell'essere che ha quasi ucciso sua
moglie, la
sua ragione di essere su questa terra?
All'improvviso mi sento
stringere da dietro da due braccia forti e fredde.
Abbasso lo sguardo su quelle
mani e le riconosco all'istante.
Come potrei non riconoscerle?
Quante volte le ho osservate, sognante, tentando di
seguirle mentre, leggere e veloci, si muovevano sui tasti bianchi del
suo pianoforte, spargendo così le dolci
note della mia
ninna nanna. Quante volte, quando ero più piccolina, le ho
strette, magari per non perdermi, o per correre veloce vicino a lui.
Ad un tratto quelle mani
mi prendono per le spalle e mi fanno voltare. Mi ritrovo
così
a fissare quegli occhi che credevo di non rivedere mai più.
“Vuoi
sapere, piccola, perché
ho rischiato la mia vita per te? Perché tu non sei un essere,
sei mia figlia. Perché tu ormai, insieme a tua
madre,
rappresenti tutto per me, il mio universo. Perché voi,
entrambe, avete in così poco tempo riempito la mia
esistenza,
che è rimasta vuota per più di un secolo. Per
tanto
tempo io ho pensato di essere un mostro, senza una ragione di essere
su questa terra, ma poi tu e tua madre mi avete dimostrato di non
essere così, di poter essere una persona, un marito e,
persino, un padre. E sono io che devo chiederti scusa per non essere
riuscito a dimostrartelo appieno, di non essere riuscito a
dimostrarti tutto l'amore che io provo per te. Ho sempre avuto paura
di non essere un buon padre. Ho sentito le tue parole e mi hanno
fatto capire che in fondo non sono così sbagliato. Mi hanno
dato la forza di riaprire gli occhi. Mi hanno fatto capire che ho
ancora qualcosa da fare qui... ed è stare con la mia
famiglia,
quella famiglia che ho creato con tanta fatica. Ti ringrazio per essere
questa meravigliosa figlia, di cui qualunque padre dovrebbe essere
fiero. E io sono fiero di te.”
Io comincio a piangere e lui mi
abbraccia di nuovo, forte.
“Ah,
un'ultima cosa, piccola.
Anch'io ti voglio tanto bene”
Lo stringo più forte a me
e mi lascio andare. Piango, piango come una bambina, anche se in
fondo lo sono davvero.
Lui mi bacia i capelli e io non
mi sono mai sentita così felice i tutta la mia vita. Ora ho
tutto, avrò tutto il tempo per farmi perdonare.
Potrò
passare tutto il tempo che voglio con il mio papà.
La vita mi ha dato un regalo
grandissimo. La possibilità di rivedere gli occhi e il
sorriso
di mio padre.
My little
space:
Vi chiedo
umilmente perdono!
Scusate il terribile ritardo, ma non ho avuto un secondo di tempo.
Spero che possiate perdonarmi e che apprezziate questo nuovo
capitolo. Io lo considero forse il più bello, anche se mi
piacciono tutti xD. Questo è il penultimo capitolo. Il
prossimo sarà semplicemente l'epilogo che credo
posterò
prestissimo visto che è già finito, quindi mi
farò
perdonare per tutto il ritardo ^_^.
Ora
passiamo alle recensioni:
A Silvia15:
Sii la prima. Già
per Nessie è stata dura chiamarlo papà ma ormai
non
trova più altro modo per chiamarlo! ^_^ Grazie dei
complimenti... addirittura meraviglioso ^///^
A
lory_lost_in_her_dreams:
Grazie! Sono contenta che ti siano piaciute le parole di Nessie, ho
cercato di esprimere tutte le sue paure e incertezze. Ora in questo
capitolo finalmente Edward le ha detto tutte le cose che avrebbe
voluto dirle in quel momento, visto che ancora non si svegliava.
Credo siano stati davvero dolci! Grazie per i complimenti!
A mazza:
scusascusascusascusa...
non ho postato presto perdono, ma volevo scriverlo con calma e in
questo periodo non ho avuto un momento per farlo! Spero che comunque
ti sia piaciuto!
A thsere:
Scusami non volevo
farti questo brutto effetto mentre eri a scuola. Comunque sono
contenta che ti sia piaciuto e ora siamo arrivati al momento
più
bello a mio parere: il risveglio! Fammi sapere cosa ne pensi! A roby
the best: Ecco il nostro amato Edward si è finalmente
svegliato e per l'ennesima volta ci ha dimostrato quanto sia dolce
*_*. Spero ti sia piaciuto.
A Nessie93:
Scusami se ti ho
fatta stare così tanto tempo con il dubbio, ma spero che
l'attesa sia stata ripagata. Edward si è svegliato!
Addirittura la migliore ff su Nessie ed Edward? Wow ma sono davvero
lusingata ^////^ Graziee!
Ora
ringrazio tutti coloro che
hanno messo la mia storia tra i preferiti e chi tra i seguiti. Ma
anche chi l'ha letta semplicemente! Vi adoro!!!!!!
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Capitolo 5 *** Epilogo ***
Epilogo
Sono
passati due mesi da quel giorno. Il giorno in cui mi resi conto che
non avevo mai davvero apprezzato ciò che avevo.
Fuori
sta calando il sole e la mia famiglia e io siamo in salotto. Fa
freddo e papà ha acceso il caminetto per tenermi al caldo.
Ora
è seduto al pianoforte e sta componendo una nuova melodia.
Da
quel giorno le sue melodie sono più allegre.
Mi
avvicino a lui e prendo la chitarra nuova che mi ha regalato.
Mi
ricordo il giorno in cui andammo insieme al negozio e mi fece
scegliere la chitarra che preferivo. Poi mi portò a prendere
un mega gelato e accettò persino di assaggiarlo,
perché
io gli avevo fatto gli occhi dolci. Scoppio a ridere ripensando alla
sua faccia disgustata.
Non
mi ero mai divertita così tanto.
Ora
mi concentro e chiudendo gli occhi comincio a seguire le note, che
lui suona al pianoforte, con la chitarra.
I
due suoni si uniscono e la stanza si riempie di una musica
bellissima.
Trascorriamo
un altro paio di minuti così, poi, quando la musica si
ferma,
sentiamo la mamma che batte le mani.
Ci
giriamo verso di lei e la vediamo in tutta la sua bellezza, che
sorridente si avvicina a noi e ci abbraccia.
Si
potrebbe essere più fortunati? Io non credo.
Avrò
per sempre la mia famiglia immortale. Passerò
l'eternità
con tutte le persone che amo: i miei genitori, i nonni, gli zii e poi
c'è lui, Jacob e so che ci sarà sempre.
Sono
davvero, davvero felice.
My little
space:
Prima di
tutto voglio chiedervi
perdono: vi avevo promesso di postare presto l'epilogo e ancora una
volta vi ho fatto aspettare. Scusatemi, ma purtroppo non ho avuto un
attimo di tempo libero per postare causa: fare da baby-sitter al mio
piccolo fratellino di 3 anni -.-'.
Poi volevo ringraziarvi tutti
per aver messo tra i preferiti e tra le seguite la mia storia (so di
avervi assillato con questo ringraziamento ma ritengo giusto farlo
ogni volta). Non pensavo affatto di riuscire a farvi incuriosire con
questa fan fiction, che doveva essere di massimo 3 capitoli ^_^.
Sono contenta anche perché
molti l'hanno anche solo letta! Grazie di nuovo!
Ora
passiamo alle recensioni:
A
Bellissima Cullen: Grazie del
complimento! Sono contenta che anche tu la ritenga bellissima! ^///^
A keska:
Grazie anche a te!
Spero di essere riuscita ad aggiustare il pasticcio del primo
capitolo!
A mazza: Ma
no, non piangere!
Certo che l'ho fatto risvegliare! Edward Anthony Masen Cullen NON
può
morire! Almeno non nelle mie storie! U.U
A Nessie93:
Eh già Edward
è un poeta! In fondo si è sempre dimostrato
così
dolce, non poteva cambiare, soprattutto non con sua figlia! Comunque
ci voleva quello sfogo di rabbia contro la sua camera! Facciamo finta
che Alice l'abbia compresa U.U
A
lory_lost_in_her_dreams: Non
c'è un capitolo in cui tu non mi faccia arrossire
^//////////^
Grazie per i complimenti! A quanto pare sono riuscita ad arrivare al
mio scopo: questo capitolo DOVEVA essere commovente! Spero ti sia
piaciuto anche l'epilogo! Ci voleva!
A Silvia15:
Tranquilla ti
capisco, anch'io a volte ho problemi con internet e odio quando
succede :@. Comunque è normale che Nessia l'abbia capito:
Edward è sempre meraviglioso! Sono contenta che ti sia
piaciuto e spero che tu gradisca anche l'epilogo!
Di nuovo
GRAZIE a tutti e alla
prossima! Spero di avere presto una nuova ispirazione! Un besito,
Axel!
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