US 1

di MeinfridBlackforest
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** US ***
Capitolo 2: *** l'inizio della strada ***
Capitolo 3: *** Rocky Raccoon ***
Capitolo 4: *** Blues Brothers ***
Capitolo 5: *** Le avventure di Huckleberrypool ***
Capitolo 6: *** Midnight in Lawton ***
Capitolo 7: *** Texan Steak ***
Capitolo 8: *** Brothers ***
Capitolo 9: *** Big Hiro ***
Capitolo 10: *** Truck Drivin ***
Capitolo 11: *** Highwayman ***



Capitolo 1
*** US ***


Notte, da qualche parte nel Nevada.

Un uomo era seduto al bancone di un bar, intento a bere tutto ciò che lo aiutasse a far passare la tanto odiata realtà.

Indossava un completo nero fornito di giacca e cravatta.

L'unica cosa che non si intonava era la fascia per capelli rossa che portava.

A prima vista sembrava il tipo di persona che ne aveva visto di cotte e di crude, il suo viso era triste e il suo sguardo era vitreo esattamente come la bottiglia che aveva davanti.

"Ehi, perché quella faccia?" gli domandò il barista

"Versa un altro bicchiere." rispose l'uomo infastidito.

"Ok, ma vedi di andarci piano."

"Lascia pure la bottiglia."

"Assolutamente no."

Prima che il barista potesse prendere la bottiglia, l’uomo tirò fuori un mazzo di dollari americani e li mise sul bancone.
Il barista allora guardò i soldi, rimanendo impressionato.

"Andiamo amico, solo per una semplice bottiglia di Scotch è troppo."

"Consideralo un fondo per la pensione." rispose l'uomo.

Il barista accettò i soldi e lasciò la bottiglia vicino all'uomo dallo spirito spento.

Guardava il bicchiere, rimaneva fermo per un po' e poi lo buttava giù, riempiendolo subito dopo.

"All'inizio...io non chiedevo molto." Queste erano le parole che rimbombavano dentro di lui.

Ma chi era quel uomo?

La risposta alla domanda arrivò dalla porta poco dopo, quando tre tipi bizzarri varcarono la soglia del bar.

Uno di loro, che era un procione disse:

“Ulysses Solomon Archer, finalmente!”

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Capitolo 2
*** l'inizio della strada ***


 

Ulysses Solomon Archer, nacque dal matrimonio tra Sydney e Kathleen Archer, una coppia di camionisti.

Genitori amorevoli quanto efficienti lavoratori, Ulysses visse una infanzia felice insieme al fratello Jefferson Hercules Archer, più grande di 2 anni.

I due fratelli passavano molto tempo insieme e di solito rimanevano seduti sulla strada a guardare i camion passare davanti alla loro casa.

Ulysses ammirava il lavoro dei genitori e desiderava far parte del loro mondo un giorno.

Ma al destino come sappiamo, non manca il senso dell’ironia.

I genitori di Ulysses morirono in un terribile incidente e così i fratelli Archer vennero adottati da due amici della coppia, Ed e Anne Wheelie.

Con la crescita, Ed e Anne notaro qualcosa di diverso in Ulysses, la sua straordinaria intelligenza.

 Arrivato alla maggiore età fu il momento di rivelargli il desiderio dei suoi veri genitori.

“Non se parla Ed!” gridò Us.

“Non rispondere in quella maniera giovanotto, al momento sei ancora sotto il mio tetto, perciò devi ancora seguire le mie regole!” Rispose Ed.

“Non voglio andare all’università Ed, oramai i miei studi gli ho compiuti, perché non posso fare ciò che mi pare? Jeff è già a lavoro da due anni.”

“Io ho iniziato a lavorare come camionista non solo per la tradizione di famiglia, ho intenzione di pagarti gli studi Ulysses.” Rispose Jeff.

“Cosa?”

“Ulysses è vero fare il camionista è un lavoro bello e rispettabile, ma è sprecato per uno come te.” Disse Ed.

 “Ha ragione fratellino, tu sei molto più sveglio di me e anche se so che vuoi onorare mamma e papà, potrai onorarli anche con questa nuova strada che ti stiamo offrendo”

“Io…non lo so”

“Fallo Ulysses, se non per te, almeno per amore dei nostri genitori” disse Jeff

Il giovane alla fine accettò.

Nell’ambiente universitario il ragazzo non smentì le voci sulla sua intelligenza, cosa che gli permise di saltare facilmente da un esame all’altro senza fatica.

Il tempo che non impiegava a studiare lo passava con gli allenamenti di Football, tutto ciò fece diventare Ulysses molto popolare.

Pur contando le sue capacità, Ulysses decise di seguire tutti gli anni della sua facoltà, ma solo per soddisfare i suoi familiari.

Con il passare del tempo si interessò alla storia del Giappone, da lì conobbe il Bushido, il codice di condotta dei samurai e ricordandosi di “Samurai Jack”, il suo cartone animato preferito, Ulysses decise, quasi per scherzo, di istruirsi nel Kenjutsu, l’arte della spada.

 Imparò i vari kata e i movimenti memorizzandoli dai libri che prendeva.

Dopo tre anni di studi, Ulysses Solomon Archer si laureò in ingegneria meccatronica.

Ma nonostante i mille talenti, nel cuore del ragazzo bruciava ancora la voglia di poter diventare un guidatore come i suoi genitori.

Ulysses era pronto a tornare a casa, mentre aspettava che Jeff venisse a prenderlo, venne avvicinato da una donna, indossava un Trench beige e degli occhiali da sole.

“Scusami, sto parlando con Ulysses Solomon Archer?”

“Dipende, chi lo sta chiedendo?”

La donna si tolse gli occhiali e si rivelò “Piacere di conoscerti, Maria Hill, direttrice dello S.H.I.E.L.D”

Ulysses rimase sbalordito.

“C’è un posto dove possiamo parlare tranquillamente?” chiese la donna.

Si diressero verso la caffetteria dell’università, dove si misero a sedere.

Mentre aspettavano il caffè, Maria mise sul tavolo un fascicolo.

“Da come può vedere da queste carte, abbiamo un profilo piuttosto dettagliato della sua persona, signor Archer.”

“Mi stavate tenendo d’occhio?”

“Rilassati Ulysses, non sei nei guai.”

“Meno male” rispose consolato il ragazzo

“In realtà, sono qui perché ho intenzione di farti una proposta.”

“Cioè?”

“Vorrei che entrassi all’accademia dello S.H.I.E.L.D.” disse Maria sorridendogli

Dopo un momento di silenzio, Ulysses gli sorrise e chiese:

“Sta scherzando, vero?”

“Assolutamente no.”

“Anzi, secondo il mio parere presenti tutte le qualità che cerchiamo in una recluta.”

“Del tipo?”

“Alto Q.I, ottimo atleta, aspirante samurai e ora anche ingegnere.”

Ulysses si sbalordì di quante cose sapessero su di lui.

“Ok, molto bene, ma sono costretto a rifiutare signorina Hill”

“Perché?”

“Ho già un posto di lavoro fissato.”

“Giusto, tu vuoi fare il camionista, quello è ciò che vuoi per te stesso, ma quello che mi chiedo è: che cosa potresti fare per il tuo paese?”

Ulysses vide il camion di Jeff dal vetro della caffetteria.

Così si alzò, ringrazio Maria dell’offerta e si diresse verso l’uscita.

Ulysses si girò e le disse “Trasportare carichi importanti da una parte all’altra del mio paese per mandarlo avanti.”

Il ragazzo raggiunse Jeff e dopo essere salito a bordo del Truck partirono.

Il viaggio verso casa fu molto lungo e si fece notte, mentre guidavano Ulysses discusse con Jeff sul suo futuro.

“Jeff oramai ho completato i miei studi, ho fatto ciò che volevate, perché non posso aiutarti?”

“Perché hai una laurea in ingegneria, potresti fare grandi cose e invece la tua massima aspirazione è guidare un Truck?”

“Non sono più un ragazzino”

“A sentirti direi il contrario.”

“Ascolta Ulysses, c’è una enorme differenza fra quello che vorresti fare e quello che puoi fare, con la tua intelligenza potresti farti assumere da qualche genio, come Tony Stark oppure andare a lavorare in aziende come le Parker Industries.”

“Jeff, io non…”

Prima che Ulysses potesse finire quella frase un altro truck venne addosso ai due fratelli e li spinse dentro un precipizio.

Tra le macerie del Truck e le fiamme venne fuori Ulysses, ferito ma ancora vivo.

Aveva la vista annebbiata e la testa sanguinante.

Riuscì a malapena a strisciare fuori dalle macerie e con le poche forze che gli rimanevano, sì mise a cercare suo fratello.

“Jeff…Jeff dove sei?!”

La vista di Ulysses fu ancora più compromessa quando iniziò a lacrimare per la disperazione.

Ad un tratto notò qualcuno tra le macerie, due uomini vestiti di verde stavano portando via il corpo di Jeff.

“Ehi…chi siete…lasciat…lasciate stare Jeff!”

Ulysses oramai non poteva fare niente, era gravemente ferito e riusciva a malapena a muoversi e a parlare, fu molto facile per i due uomini vestiti di verde andarsene con il corpo di Jeff.

Ulysses si accasciò a terra, e con gli occhi socchiusi e la mano rivolta verso i rapitori ripeté disperato il nome di suo fratello.

“Jeff…Jeff..Je…”

Alla fine, chiuse gli occhi e si accascio sulla fredda terra.

Sarebbe dovuta essere la fine per il giovane Ulysses, se non fosse che lì vicino arrivò un angelo custode.

Dopo un po’ di tempo, Ulysses riaprì gli occhi e si guardò intorno.

“Ma…Dove sono?”

“Ti trovi in un centro medico.” rispose una voce lì vicina.

Ulysses si girò verso la voce e vide Maria Hill accanto a lui.

“Hai fatto un bel volo Ulysses, sei fortunato che ti stessi inseguendo.”

Ulysses cercò di alzarsi dal letto, ma il dolore era troppo forte.

“Cerca di non fare movimenti bruschi, sei sopravvissuto a una bella caduta.”

“Cosa…cosa mi è capitato?”

“Un truck è andato a sbattere contro di voi, vi ha buttato fuori strada, siamo riusciti a salvare te ma…”

Ulysses balzò su, ignorando il dolore.

“Jeff, dove è finito Jeff?!”

“Non siamo riusciti a trovare il suo corpo, mi dispiace.”

“Non siete riusciti… ma se ho visto due uomini portarlo via.”

Hill alzò lo sguardo incuriosita.

“Come sarebbe a dire due uomini?”

“Ho visto due uomini portare via il corpo di Jeff.”

“Forse te lo sarai immaginato, hai subito un forte trauma cranic…”

“Non me lo sono immaginato!”

“Cerca di contenerti, capisco, sei spaventato, confuso e arrabbiato e hai tutte le ragioni, ma adesso io sono l’unica che può aiutarti, perciò datti una cazzo di calmata, capito?!”

“Ho capito” disse Ulysses

“Bene, adesso, dimmi come erano fatti questi uomini.”

“Non ho visto molto, ma erano vestiti completamente di verde.”

“Ok…nient’altro, uno di loro avrà pure avuto qualcosa di particolare”

Ulysses si mise a pensare, combattendo con i dolori alla testa, poi raggiunse l’illuminazione.

“Ho visto la fibbia della cintura.”

“Come era fatta?”

“Era rotonda e aveva uno strano teschio con dei tentacoli al centro.”

Quelle parole fecero spalancare gli occhi a Maria, oramai era certa, c’era lo zampino dell’Hydra dietro a tutto questo.

“Sei stato bravo, riposa adesso, ho una cosa da fare.”

Maria sfrecciò verso l’uscita, ma venne fermata dalle parole di Ulysses.

“Maria, lei sa di già chi è stato, voglio saperlo, sono affari miei.”

“Ulysses, sei ferito, hai bisogno di riposo, lo stress non può farti altro che male, oltre tutto questi oramai sono affari dello S.H.I.E.L.D.”

 “Allora inserisci anche me nello S.H.I.E.L.D.”

Maria si sorprese.

“Fino a qualche ora fa volevi reclutarmi, bene, accetto la tua offerta.”

“Mi rimetterò e quando tornerò in forma voglio essere addestrato come agente sul campo!”

Maria lo guardò e sorrise, vedeva il fuoco negli occhi di quel giovane uomo.

“È incredibile come assomigli a tuo padre.”

Ulysses non capì cosa intendesse.

“Aspetta…come sarebbe a dire?”

 “Mi dispiace di non avertelo detto prima Ulysses, ma c’è una cosa molto importante che devi sapere.”

“Negli anni 90, per provare un nuovo metodo di controspionaggio sul suolo americano, fu istituito un programma segreto di sorveglianza, mascherando i nostri agenti come camionisti, era conosciuto come il progetto UST “

“I tuoi genitori finirono in quel programma e ci rimasero fino alla fine del progetto, vale a dire fino alla loro morte.”

“Tu…vuoi davvero farmi credere che i miei genitori era degli agenti dello S.H.I.E.L.D.?!”

“E anche maledettamente bravi.”

“I miei genitori erano dei camionisti, ho passato tutta la mia vita a sperare di diventare come loro e mi vieni a dire che mi hanno sempre mentito?”

“Per un fine positivo, il problema fu che una talpa dell’Hydra riuscì ad avere i nomi di molti nostri agenti e ciò comporto…l’eliminazione dei tuoi genitori.”

 “Allora…non devo incolparli solo del rapimento di Jeff, ma anche della morte dei miei genitori.”

I pugni di Ulysses si strinsero.

“Cosa farai adesso?”

“Quello che è giusto, Direttrice Hill.”

Maria sorrise e disse:

“Bene, voglio fare un patto con te Ulysses.”

“Io ti fornirò tutto l’aiuto che vorrai, ma in cambio voglio che tu agisca come agente sotto copertura, visiterai varie strutture che pensiamo appartengano all’Hydra e nel tuo viaggio eliminerai le loro cellule per la strada che ti diremo di seguire, ci stai?”

 “Si, ci sto.”

Maria fu felice di sentirlo.

Durante il periodo di guarigione Ulysses venne a conoscenza delle sue condizioni, una parte del suo cranio era stata frantumata e per salvarlo gli avevano impiantato una protesi.

Anche se non poteva muoversi dal letto, le sue facoltà mentali non erano diminuite per niente, durante la convalescenza progettò dei miglioramenti per la protesi e grazie alla tecnologia dello S.H.I.E.L.D. e si sottopose a una seconda operazione.

Le modifiche apportate gli diedero il potere di connettersi a qualunque sistema informatico ed elettronico e dopo essersi rimesso, venne messo subito sotto addestramento, ottenendo ottimi risultati in poco tempo.

Passò un altro mese e tutto era pronto per la missione, Maria Hill lo chiamò a rapporto facendolo collocare a Boston, in un garage enorme e invisibile agli occhi di molti.

Ulysses si trovò davanti a un enorme Truck rosso e blu.

“Ma cosa è?”

“Bello vero? Questo mio caro sarà il tuo veicolo, ti presento lo US 1.”

“Fantastico.”

“Vieni, ti mostro i vari optional.”

“Radar incorporato, qualche arma con proiettili perforanti, razzi, fumogeni, olio anti-inseguimento, vetro anti-proiettili e sotto il cofano, un doppio iniettore per il motore, andrai da 0 a 100 in 10 secondi se lo vorrai.”

“Wow”

“Già, wow.”

“Ora che conosci la bestia, ripassiamo la tua missione.”

“La tua strada seguirà questo percorso, abbiamo individuato la buona parte delle loro attività tra la Route 20 e la ormai dismessa Route 66, la tua missione nelle prossime settimane sarà la seguente: scovare e neutralizzare le cellule Hydra, ovviamente se troverai indizi sul dove si trova tuo fratello, hai carta bianca, per il resto, ripulisci un posto, riparti e continui.”

“Ci sono domande?”

Ulysses rimase in silenzio.

“Molto bene, allora ti presento il tuo collega.”

“Collega? Pensavo che avrei lavorato da solo.”

“Si certo, come no, ho detto che sei un promettente agente, non ho mai detto che sei invulnerabile, qualcuno dovrà pur guardarti le spalle.”

Ulysses e Maria si diressero in uno dei laboratori e su una tastiera stava dormendo un ragazzino dai tratti asiatici, non avrà avuto più di 13 anni.

Maria si avvicinò silenziosamente al suo orecchio e gridò:

“Sveglia zuccone!”

Il ragazzino saltò in aria e cacciò un urlo di paura, poi si calmò.

“O…Buongiorno, direttrice Hill è tutto pronto per la missione?”

“Questo dovrei chiedertelo io, dato che sarai il responsabile dell’attrezzatura.”

“Giusto.”

“Ulysses, ho il piacere di presentarti il giovane Hiro Takachiho, sarà il tuo partner e anche il responsabile di tutto il tuo equipaggiamento.”

Ulysses lo squadrò.

 “Sembra un bambino delle medie.”

“Ehi, guarda che vado a una scuola per geni.”

“Per me rimani comunque un bambino.”

Maria interruppe la loro infantile discussione.

“Hiro è un ragazzo brillante Ulysses, fa parte del gruppo di eroi giapponesi “Big Hero 6” e ti potrà essere molto utile, adesso Hiro potresti mostrare a Ulysses l’attrezzatura, per favore?”

“Ma lui mi ha…”

Hiro fu gelato all’instante dallo sguardo di Maria.

“Subito, gli mostro tutto subito.”

Ulysses seguì il ragazzino e gli mostrò i vari gadget.

“Primo, la tua uniforme, composta da giacca rossa, blue jeans e stivali, più la tua fascia ovviamente, sembrano normali, ma la realtà è che sono composti da molecole instabili e cliccando un apposito tasto del coletto, i vestiti diventano un uniformi da battaglia S.H.I.E.L.D., leggera ma abbastanza resistente da permetterti di sopravvivere anche a grossi calibri.”

“E la fascia a che serve?”

“Ti potrà fornire uno schermo virtuale per supportare la mira ed è progettata come scudo psichico, nasconderà la tua vera identità e poi ti sta benissimo.”

“Devo ammetterlo ragazzino, niente male.”

“Grazie, ma non è finita qui.”

Hiro andò verso un altro tavolo e tirò fuori un altro gadeget.

“Ecco, ho sentito che ti sei auto donato dei poteri tecnopatici, così ho pensato di costruiti un mini segnalatore e inserirlo nel tuo Truck, se ti concentri potrai comandarlo con la mente, provalo.”

Ulysses si concentrò sul Truck e con la forza del pensiero riuscì ad azionarlo e a farlo muovere, visivamente soddisfatto disse:

“Ottimo lavoro…Hiro.”

“Adesso ciò che dobbiamo fare è entrare in azione, preparatevi.” Disse Maria.

Ulysses si diresse verso il Truck insieme a Hiro.

“Aspetta Hiro, dove stai andando?”

“Nel trasporta carichi.”

“Cosa?”

Hiro aprì la serranda e Ulysses vide che dentro si trovava molta attrezzatura Hi-Tech.

“Tranquillo, il sistema di pilotaggio e il vano porta attrezzatura sono segretamente collegati, all’occorrenza se ti sentirai stanco potrai inserire il pilota automatico e girarti per riposare.”

“In questo caso, benvenuto a bordo Hiro.”

“Grandioso, ehi Baymax andiamo!”

Ulysses si girò non capendo a chi si stava rivolgendo il ragazzo.

“Aspetta, chi è Baymax?”

Così si trovò davanti una montagna di circuiti e acciaio.

“Ma che cosa?”

“A giusto, lui Baymax, la mia guardia del corpo robot, ho deciso di portarlo con noi, nel caso ti servisse supporto pesante sul campo.”

“Sai che ti dico, tanto con buona probabilità la mia vita non potrà diventare più stramba di così, salite a bordo e basta.” Rispose Ulysses rassegnato.

Ulysses stava per realizzare in parte il sogno di tutta una vita, non avrebbe guidato un Truck per la semplice voglia di libertà, ma lo avrebbe fatto per portare giustizia e sicurezza.

Le serrande del garage si aprirono e illuminato dalle prime luci dell’alba, Ulysses accese i motori, passò per le strade di Boston e si imbarcò per la Route 20.

Poco dopo arrivò un messaggio di Maria.

“Ulysses, c’è un problema, ero così presa a organizzare tutto questo che mi sono dimenticata di dare un nome per la vostra unità. Avete suggerimenti?”

“Si…ehm…visto che questo è lo US 1 e il vecchio programma era UST, forse…potresti chiamarmi US, semplice e conciso.”

“Molto bene, unità US, buon lavoro, vi contatterò per la prima missione a breve.”

Maria concluse la chiamata.

“US? Ma che nome da imbecille.”

“Come hai detto Hiro?” chiese US arrabbiandosi.

“Niente, niente.”

E così cominciò il suo viaggio.

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Capitolo 3
*** Rocky Raccoon ***


Nord dell’Ohio, esterno notte.

Il viaggio di Ulysses, Hiro e Baymax era iniziato.

La missione era semplice, seguire la Route 20 fino a Chicago e da lì percorrere la Route 66 per arrivare fino a Santa Monica.

Mentre Ulysses stava guidando per le oscure strade del Ohio, Hiro ricevette un messaggio dalla Hill.

“Ehi US, la direttrice Hill ci vuole.”

“Passa la comunicazione sullo schermo Hiro.”

“Salve agente US, quale è la tua posizione?

“Siamo già in Ohio signora.”

“Questa sarà la tua prima missione, vedi di usare al meglio ciò che ti abbiamo insegnato, l’obbiettivo secondo le nostre fonti si trova a Toledo, l’Hydra sta sfruttando uno dei loro giri d’affari per vendere e comprare armi, non sappiamo ancora la posizione esatta della loro base perciò non potrai andare subito la davanti casa loro e bombardarli con un RPG, il tuo obbiettivo è trovali e termina le loro operazioni.”

“Ricevuto.”

“Molto bene, allora buona fortuna ad entrambi.”

US chiuse le comunicazioni e continuò a guidare, fino a quando il radar del camion non iniziò a lampeggiare.

“Ehm US?”

“Che c’è Hiro?”

“Dovresti stare attento, il radar rivela qualcosa di piccolo che sta venendo verso di noi.”

“Sarà soltanto un insetto.” rispose US

“Non c’è mica bisogno di allarma…” in quel momento il camion colpì qualcosa.

“Ma che cavolo era!?”

Il Truck si fermò e US scese per vedere cosa avesse colpito.

 “US, che succede, abbiamo bucato?” chiese Hiro

“Questo affare è un carro armato, non credo che possa bucare così facilmente, ma ho colpito qualcosa”

US si avvicinò facendo luce sulla strada.

“Sembra…un procione”

“Poverino…ma che strano, indossa una tuta.”

US si avvicinò al animale, questo una volta ripresi i sensi si mise su due zampe.

“Cacchio, dove diavolo è Groot?”

Il procione si girò e vide US.

“Ehi aspetta un attimo, Tu chi diavolo sei? Che vuoi? stammi lontano!”

US si allontanò impressionato.

“Ma tu…parli!”

“Certo che parlo, ma non hai ancora risposto alla mia domanda, chi sei tu?”

US cercò di parlargli con calma, ma il procione reagì con parole crude.

“Stammi a sentire bastardo, non mi importa se sei alto, posso cavarti gli occhi, chiaro il concetto?!”

 Hiro scese dal vagone.

“Ehi US, va tutto bene?” e lì incredulo assistette alla scena.

Intanto US cercò di trovare una spiegazione a tutto quanto.

“Ok, deve essere colpa mia, Ed mi aveva parlato di queste cose, non sono ancora abituato alle lunghe ore di viaggio, adesso sono qua e ho le allucinazioni per colpa del caffè che ho preso.”

“Ma si può sapere cosa stai blaterando?” chiese il procione.

“Nulla, è evidente che sto sognando, solo che non mi ricordo quando mi sono addormentato.”

Poi dietro di se, US sentì qualcuno, era alto e ruvido come un tronco, senza girarsi, toccò quella che doveva essere la faccia della creatura.

“Io sono Groot.”

US gridò e iniziò tutta un’enorme catena di eventi.

Il camionista sparò qualche colpo di revolver a Groot, Groot afferrò Hiro, il procione attaccò US, Baymax attaccò Groot.

US e il procione arrivarono a uno stallo quando si puntarono le rispettive pistole alla testa.

Così US fece la conoscenza di Rocket Raccoon e Groot.

Furono costretti a ripartire e così i due alieni chiesero un passaggio.

“Allora, cosa ci fanno un ragazzino, un robot e un camionista armato e abile nel combattimento come te in un posto del genere?” chiese Rocket.

“Informazione riservata”

“Ho capito, siete dello S.H.I.E.L.D.”

“Come fai a saperlo?”

“Oramai quasi tutti ci sono entrati e usciti almeno una volta nella loro vita, è come la storia dei Vendicatori, è una specie di moda, hai presente Dazzler?”

“La cantante?”

“Si, anche lei adesso lavora per loro.”

“Ok…perciò, voi due invece? Che ci fanno un procione parlante e un uomo di legno da queste parti”

“Dobbiamo raggiungere degli amici a Toledo per farci recuperare e intanto ho sentito parlare di qualche affare che potrebbe interessarmi”.

US si insospettì.

“Che tipo di affari? se posso chiedertelo.”

“Spiacente, informazioni riservate”

“Come delle armi?”

“Ehm…no.”

“Sei un pessimo bugiardo e a tal proposito, sei in arresto.”

“Ehi, aspetta un attimo con quale accuse?”

“Acquisto di armi illegali per conto di organizzazione terroristica, meglio conosciuta come Hydra.”

“Aspetta un attimo, non è come pensi, io e Groot siamo con voi, siamo dei buoni, mai sentito parlare dei Guardiani della galassia?” 

“No.”

“Cosa? Ma come, salviamo pianeti, pestiamo alieni, distruggiamo cose, sai cose da guardiani.”

All’improvviso arrivò una comunicazione da Hiro.

“US, se posso intromettermi, io li conosco ed è vero, Rocket Raccoon è un eroe riconosciuto, è un pochino instabile, ma è un nostro alleato.”

“Io sono Groot”

“E sembra che Groot stia battendo Baymax a scacchi.” aggiunse Hiro

US sospirò e disse:

“Va bene, voglio stringere un’alleanza con te, ma a una condizione, tu mi aiuti a sgombrare la loro base”

“E cosa mi dai in cambio?”

“Cibo per procioni?”

“Wow, ti hanno mai detto che dovresti fare cabaret?”

“Prova con qualcosa di vero adesso.”

“Va bene, in cambio ti puoi tenere un arma.”

“Un bel cannone laser”

“Pistola laser.” controbatté Us

“Mitragliatrice laser.”

 “Fucile laser.”

“Andiamo, io con quella roba ci devo abbattere cose grandi mille volte più grandi di me.”

“Un cannone e due pistole laser”

“Che ne dici di una pistola e due cannoni?”

“No, posso darti due mitragliatrici e una pistola”

Rocket si rassegnò e rispose.

” Va bene un cannone e due pistole”

“Perfetto, Rocket Raccoon, benvenuto a bordo”

“Ah...Rocket Raccoon…sembra il nome di una canzone dei Beatles.”

“Sono bravi?”

“Abbastanza.”

Una volta arrivati a Toledo, US e l’allegra combriccola si prepararono a combattere.

“Perciò, perché ti sei unito allo S.H.I.E.L.D.?”

“Niente di particolare, è solo che voglio farla pagare a un paio di persone, il nemico del mio nemico è mio alleato, capisci?”

“No, in tutta onestà no.”

“Non fa nulla, tanto tra poco avrò finito in questa città”

Rocket cercò di capire qualcosa parlando con Hiro.

“O vedi, è che i criminali che sta cercando hanno ucciso i suoi genitori e siamo molto sicuri che sono gli stessi che hanno rapito suo fratello.”

“Wow, pesante”

“US si è unito per necessità, ma secondo me sarà un ottimo agente.”

“Grazie tante per aver condiviso i tuoi pensieri da giovane principessa, c’è qualcun altro?”

“Io sono Groot.”

“Come hai fatto a vincere?!” Gridò con tono robotico la lattina.

US e gli altri arrivarono sul luogo dove operavano i rivenditori di armi.

“Siete pronti?”

“Si!”

“Mando Baymax con voi.”

“Io sono Groot.”

“Molto bene, entriamo di botto, tutti d’accordo?”

 E così si lanciarono verso la porta sfondandola.

“Mani in alto sacchi di merda e che nessuno si muova!”

Si accorsero troppo tardi di aver fatto un errore madornale.

“Rocket, questo è un ristorante cinese, che cavolo ci facciamo in un ristorane cinese!” gridò US.

“Ma come? Questo era l’indirizzo che mi hanno dato, questo non è il 472 di Warehouse District?”

Uno dei camerieri disse che ci trovavamo al 748 di Huntington Center.

Dopo una discussione durata un paio di minuti, US e tutto il gruppo riuscirono ad arrivare al 472 di Warehouse District e a infiltrarsi dentro.

US aveva programmato tutto nei minimi dettagli.

Tutto scorreva senza problemi, fino a quando Groot non beccò un tegola sottile facendoli cadere e scoprire dai veditori dell’Hydra.

 “Ok, nuovo piano, si improvvisa!” Gridò Rocket.

Lo scontro a fuoco fu terribile e terminò con una gigantesca esplosione, ma gli eroi riuscimmo comunque a salvarsi.

 Lo S.H.I.E.L.D venne a ripulire il casino poco dopo, mentre gli eroi celebrarono la vittoria mangiando allo Spaghetti Warehouse.

Dopo quella cena però venne il momento di separarsi, così Rocket e Groot si recarono in centro in attesa che gli altri li venissero a riprendere.

“Bene, io qua ho finito US.”

“Certo, ora che hai riscosso puoi anche scappare.”

“O no, mi hai beccato, comunque sì, è quello che farò.”

Il vento poi si alzò e in cielo vidi la nave insieme ai miei compagni

“Ehi Peter, eccoci qui!”

“Rocket, ma che hai fatto?” disse Star Lord.

“Perché, non dovevamo incontrarci a Toledo?”

“Si, ma Toledo in Spagna, non hai letto il messaggio?”

“Peter, mi prendi per il culo vero?”

“Si.”

“Bene, io allora me ne vado.”

 “Aspetta un attimo, ti devo dare una cosa” US tirò fuori dalla tasca un disco.

“Che roba è?”

“Un disco dei Beatles, c’è anche Rocky Raccoon, penso che potrebbe piacerti.”

“E se poi li detesto?”

“Puoi sempre far saltar in aria il disco.”

Si misero a ridere per quella stupida battuta mentre Rocket rispose:

“Sai, forse in entrambi i casi lo farò comunque.”

US si abbassò e avvicinò il pugno verso Rocket come saluto.

“Buon viaggio Rocket.”

“Buon viaggio US.”

Rocket ripartì, ascoltando la musica che gli aveva dato il nuovo amico, ma aveva la strana sensazione di essersi dimenticato qualcosa.

“Io sono Groooooot!”

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Capitolo 4
*** Blues Brothers ***


Stato dell’Illinois, Chicago.

Il viaggio di US, Hiro e Baymax continuava senza sosta.

O almeno così sembrava, lo US 1 era rimasto bloccato nel traffico cittadino, creatosi a seguito di una parata.

“Siamo fermi da mezz’ora, cosa sta succedendo?” chiese Hiro.

“Non lo so” rispose US

“Siamo già in ritardo sulla tabella di marcia per la prossima missione, la direttrice Hill ci ucciderà.”

Il traffico non diminuiva.

US notò che sui marciapiedi si erano riunite delle persone intente a protestare contro qualcuno.

Lì vicino passava un poliziotto e il camionista decise di chiedergli delle informazioni.

 “Scusi agente, ma che sta succedendo?”

“Stanno facendo una dimostrazione, pensano di presentarsi alle prossime elezioni cittadine.”

“Chi?” chiese US

“Quelli del partito nazista.” rispose l’agente.

“I nazisti dell’Illinois?”

“Io odio i nazisti dell’Illinois” rispose US

US accese lo US 1, salì sul marcia piedi e si fiondò contro i naziskin nell’intento di disperderli, sbaragliandoli e sentendo le lodi e gli applausi della folla.

Raggiunsero infine la loro destinazione e ad attenderli trovarono una donnona bella e dalla pelle verde, Jennifer Walter a.k.a She-Hulk.

“Salve, voi dovete essere US, Hiro e Baymax, giusto?”

“Affermativo.” rispose US

“Ottimo, allora seguitemi, vi spiegherò tutto strada facendo.”

Us, Hiro e Baymax seguirono Jennifer fino al suo ufficio e dopo essersi seduti, She-Hulk iniziò a parlargli del motivo della loro presenza.

“Ok, come forse avete saputo, il movimento nazista americano ha intenzione di presentarsi alle prossime elezioni, e come di norma tutta la roba scritta per il primo emendamento torna a loro favore.” Disse Jennifer.

“Ho chiesto aiuto allo S.H.I.E.L.D. perché ho la certezza che fra loro ci sia un membro importante dell’Hydra che li sta guidando.”

“Ad opporsi alla loro candidatura c’è una famiglia politica, i Tison.”

 “Il capofamiglia, Simon, è candidato alle prossime elezioni e il suo obbiettivo è di buttare fuori da ogni possibile manifestazione quei pazzi, il fatto è che da due anni alcuni importanti contestatori sono morti e vedendo i luoghi e i tempi, sono giunta alla conclusione che all’interno del gruppo o della stessa famiglia del signor Simon ci sia una talpa.”

 “E il mio compito sarà quella di scovarla ed eliminarla, giusto?”

“Non così in fretta US, so già di chi si tratta.”

“Davvero?” chiese Us

“Il responsabile Hydra di questo stato è un certo Barone Von Blip.”

“Barone Von Blip?” chiese Hiro

“Si, ovviamente non è un vero nome, è solo uno pseudonimo, ma in base alle mie ricerche, penso di aver capito chi potrebbe essere, il mezzano dei fratelli Tison, George.”

Hiro si scioccò, ma US non si mosse di una virgola, Jennifer lo vide e gli chiese “La notizia non ti tocca minimamente?”

“Potrebbe anche essere il figlio del presidente, per me un bastardo nazista rimane un bastardo nazista.” rispose US.

“Perciò il motivo per cui hai chiesto aiuto è perché vuoi catturarlo.” chiese Hiro.

“Non è del tutto esatto, io ho chiesto aiuto allo S.H.I.E.L.D. per incastrarlo, in questo modo se ci sarà la legge a fermarlo sarà una doppia sconfitta per l’Hydra.” Rispose Jennifer.

“Quindi cosa vorresti che facessimo?” chiese US

“Ve lo spiego subito.”

Quella sera Jennifer era stata invitata al galà e decise di portare con se anche Hiro per sorvegliare meglio i membri della famiglia.

 A US toccò il compito più arduo, trovare i documenti incriminanti di George.

Dato che viveva in una famiglia politica, era probabile che avesse ancora con sé dei documenti importanti delle sue azioni.

Intanto Jennifer riuscì ad avvicinare la famiglia e a iniziare una conversazione.

“Allora signor Simon, come sta andando la serata?” chiese Jennifer

“Molto bene signorina Walters, la campagna procede bene ed è sicuro che otterrò la maggior parte dei voti.”

“Ne sono felice” rispose Jennifer

“E chi è il giovanotto che ha accanto?” chiese il signor Tison.

“Lui è…il mio giovane assistente, Hiro Takachiho.”

“Salve” disse Hiro.

“Cavolo, sei giovanissimo, quanti anni hai? 12?”

“No signore, ne ho 13 e mezzo.”

Dopo poco arrivarono anche i figli del signor Tison

“Permettetevi di presentarvi la mia famiglia, i miei figli, Michael, George e mia figlia Stephanie”

“Molto piacere” rispose Jennifer, lanciando una breve occhiata a George.

“Signor Tison, mi perdoni ma potrei parlarle in privato?”

“Ma certo.”

“Hiro, per favore, intrattieni gli altri” Jennifer si avvicinò a Hiro e sottovoce gli chiese:

“E cerca di scoprire ciò che puoi su quel tipo.”

“In caso di bisogno hai l’appoggio di Baymax, giusto?”

“Sta lavorando come cameriere.” rispose Hiro

“Perfetto”

Fuori, sul enorme balcone del palazzo Jennifer e Tison continuarono a parlare.

“Non la spaventa dover affrontare quei pazzi?” chiese Jennifer

“Assolutamente no, sono solo macchiette che utilizzano il terrore per scatenare le folle e farli diventare marci come loro.”

“Questa città ha bisogno di eroi signorina Walter, se gli eroi scappano, chi rimane a combattere?” rispose Simon.

Jennifer ne rimase piacevolmente colpita.

“Lei è davvero un grande uom…” E prima che potesse concludere la frase, nel aria si udì uno sparo e cosa peggiore, il proiettile aveva raggiunto il signor Tison.

Tutti si accorsero della tragedia e andarono a controllare, vedendo a terra il signor Tison con la camicia bagnata di sangue.

Jennifer cercò di rintracciare la direzione da cui proveniva lo sparo e quando ci riuscì partì all’inseguimento.

Nonostante la sua velocità, Jennifer fu bloccata da una serie di granate fumogene e dai proiettili di grosso calibro, dando il tempo all’assassino di sparire.

Vicino al signor Tison si radunarono i suoi figli, tutti tranne George, cosa che insospettì Hiro.

“Dove è finito George” chiese Hiro.

“È andata a chiamare un ambulanza.” rispose Michael

“Chiamare un ambulanza…si certo, come no” pensò Hiro.

Prendendo con se Baymax, Hiro seguì George fuori dall’edificio senza farsi vedere.

L’uomo stava parlando al cellulare.

“Da qua non riesco a sentire nulla.” Hiro tirò fuori il suo orologio e sparò una piccola cimice sul cappotto di George e iniziò ad ascoltare.

“Sto per andare in banca, attendi il tuo prossimo lavoro, la paga sarà almeno il doppio”

Hiro e Baymax lo seguirono fino alla banca, notando che George si stava dirigendo nella sezione dei cavò.

Non potendo entrare decise di tornare da She-Hulk a riferirgli tutto l’accaduto.

Le cose non andarono bene nemmeno a US.

“Pronto?”

“She-Hulk, sono US.”

“Come è andata?”

“Ti sembrerà incredibile, ma non ho trovato nulla, niente, nemmeno una chiavetta o un pezzo di carta”

“Maledizione” “

A voi come è andata invece?”

“Il signor Tison è stato ferito, non è in pericolo di vita ma è comunque grave, il barone vuole abbattere le ultime difese di questa città.”

“Torna qua, faremo il punto della situazione con Hiro.”

“A tra poco.”

She-Hulk, Hiro e US si riunirono e parlarono di ciò che aveva visto.

“Nasconde qualcosa la dentro, forse i documenti che US stava cercando.” disse Hiro

“Probabile, a quello possiamo arrivare con facilità, ma il problema rimane l’assassino, non possiamo lasciarlo libero.” Rispose Jennifer.

“A quello posso pensarci io, ma dobbiamo riuscire ad incastrare George con le sue stesse mani.” disse US.

“In quel caso lascia fare a me.” rispose Jennifer

“Io invece posso raccogliere le prove dalla banca.” rispose Hiro

Dentro la stanza poi entrò George, per accertarsi delle condizioni del padre.

“Papà” disse George tra le lacrime.

“Signore stia tranquillo, si rimetterà, vedrà.” gli disse Hiro

“Grazie ragazzino, ma non mi basta, voglio che quel maledetto assassino venga catturato!”

“Sarà fatto.” rispose Jennifer

“Grazie signorina Jennifer.”

George salutò il padre e uscì dalla stanza, mentre Jennifer tirò un pugno al muro.

“Ma che faccia di bronzo.”

Hiro decise di riaccendere la trasmittente avvertendo un segnale.

“Questa sera vedi di finire il lavoro.”

“Tranquillo, ma il compenso?”

“Tranquillo, avrai la prima parte questa sera dopo aver finito il lavoro e l’altra domani mattina quando ucciderai anche tutti gli altri, la puttana verde è resistente, domani mattina in tribunale, mira alla testa.”

“Ok.”

Hiro chiuse le comunicazioni.

“Molto bene, vuoi incastrarlo per bene, hai una registrazione, hai già vinto” disse US

“Fatta in segreto, è un intercettazione su un operazione non autorizzata, non varrà niente in tribunale.”

“Ok, allora direi che adesso è il momento del mio piano.”

Quella sera, sul tetto vicino all’ospedale, l’assassino dalla maschera a scheletro si stava preparando per concludere il lavoro.

 Era Crossbones, assassino e terrorista, pronto ad uccidere Tison non appena fosse scattata l’ora.

“Ok, muori vecchio.”

Ma qualcuno da dietro lo colse di sorpresa.

“Ehi amico, non è ancora carnevale.”

Crossbones si girò e vide US.

 “E tu…chi cazzo sei?”

“Io, ma chi cazzo sei te?”

“Io sono…ehi no, aspetta, lo chiesto prima io.”

“Io mi chiamo US, tu invece?”

“Io sono Crossbones e sto per uccidere te e il vecchio dentro quella stanza”

Crossbones mirò verso US, ma la prontezza di riflessi di US gli fece schivare il colpo e con la stessa rapidità tirò fuori un rampino con il quale disarmò l’assassino.

Dopo averlo disarmato, gettò ai suoi piedi delle biglie esplosive, il liquido che ne fuori uscì macchiò le scarpe e i pantaloni di Crossbones.

“Wow, è così che vuoi fermarmi, macchiandomi le scarpe?”

 “Quella è una piccola invenzione che io e un mio amico abbiamo creato, chiamalo pure “Cemento a presa rapida versione US.””

“Come osa una pulce come te pensare di potermi fermare?!”

US tirò fuori una pistola a dardi e rispose.

“Io oso.”

Sparò un colpo e centro Crossbones al petto.

“Tranquillo, ti addormenterò per un po’.”

“E tu credi che un semplice dardo possa fermarmi?”

Crossbones si accorse troppo tardi dell’effetto.

“Non…capisco, si può sapere come hai…”

“Ti ho sparato una carica per elefanti, ma non penso che morirai, sei bello grosso, dovresti riuscire a smaltirlo senza problemi.”

“Bastard…”

“Buona notte.”

Mentre accadeva tutto questo, George era tornato in banca, pedinato da Hiro e Baymax.

Dopo che uscì, fu il loro turno di entrare.

Mentre i due agenti erano a lavoro, Jennifer ricevette una telefonata.

“Pronto?”

“Signorina Walters, sono George”

“Si George, dimmi pure.”

“Credo di aver capito chi c’entra dietro a tutta questa storia.”

Gli occhi di Jennifer si illuminarono

“Davvero?”

“Si, ma ho bisogno del suo aiuto signorina Walters.”

“Di cosa hai bisogno?”

“Domani dovrà portare con se tutti i suoi collaboratori, ci troveremo alle 10 del mattino nella terza aula del palazzo di giustizia.”

“Alle 10 del mattino e con tutta una squadra…va bene, ci sarò.”

“Bene, a presto.”

Jennifer attaccò il telefono e il suo sorriso indicava la sua assoluta vittoria.

La mattina seguente nell’aula del palazzo di Giustizia erano presenti George, i suoi fratelli, Hiro, US, Jennifer e un giudice.

George si alzò e andò davanti al giudice.

“Signori, grazie per essere venuti qui con me questa mattina”

“Vi ho chiamati in appello perché ho scoperto chi è colui che ha finanziato l’assassino di nostro padre e che sta cercando di distruggere il sistema della nostra città.”

“Colui contro qui punto il dito…è Michael Tison!”

I fratelli si scossero per la notizia e George avanzò con il suo discorso

“Ho tutte le prove in questa serie di documenti che teneva nascosti, in cui sono raccolti tutti i movimenti economici e telefonici”

“Non è vero, io non ho mai fatto nulla di simile.”

“E come lo spieghi questo?!”

George aprì il fascicolo e indicò una data

“Quella sera alle ore 22, era previsto un omicidio, ai danni di nostro padre, qua c’è anche la somma versata, e una x per indicare l’obbiettivo compiuto.”

Erano tutti presi dal panico, tranne US e la sua squadra.

Poi all’improvviso la porta dell’aula si spalancò ed entrò un uomo enorme, era Crossbones.

“In perfetto orario” pensò George.

Con il fucile in mano, il giudice e i fratelli Tison si allarmarono, ma She-Hulk gridò.

“State calmi, non morirà nessuno.”

“Ci ammazzerà tutti!” esclamò George

Crossbones si mise in posizione e poco prima che potesse premere il grilletto, George disse ad alta voce:

“Jennifer, Ho vinto io.”

Crossbones sparò a Jennifer in mezzo alla fronte, poi a US, Hiro, Michael e a Stephanie.

Vedendo i corpi senza vita dei suoi fratelli e avversari, George si mise a ridere dopo tutto ciò

“Ottimo lavoro Crossbones, sei valso ogni centesimo dei due anni che ho passato.”

Ma si accorse poco dopo che tutti si stavano rialzando, Stephanie si chiese come potesse essere possibile

“Ci ha sparato, ci ha…ma siamo ancora vivi!”

George impallidì per la notizia.

“Ve l’ho detto e ripetuto che non sarebbe morto nessuno.” rispose Jennifer

Crossbones si rivelò essere Baymax sotto false spoglie.

“Ottimo lavoro amico.” disse Hiro

“Di nulla Hiro.” rispose Baymax

“US, per favore, vai a prendere quei documenti” US li portò da Jennifer e lei iniziò a spiegare agli altri la situazione.

“Ecco, verificate con i vostri occhi, i nomi delle persone da eliminare sono scritti tutti su quest’ultimo foglio, e l’unico dei presenti di cui manca il nome, è George Tison.”

 “Hai riso quando sei rimasto l’unico in piedi e hai detto “Ottimo lavoro” al falso Crossbones quando ci ha uccisi, questo prova tutto.”

George sbraitò:

“È una trappola, solo una trappola, una trappola organizzata dai quei nazisti per incastrarmi!”

“Non vi sembra strano che non siate morti nonostante vi abbiano sparato!? È la prova che si tratta di una trappola!”

Jennifer rispose “Non avevo detto che non saremmo morti in quanto Baymax aveva sostituito Crossbones.”

“Non è vero! Non è vero…non è possibile”

Poi cercando di arrampicarsi sugli specchi disse:

“È una trappola, io non conosco questo fantomatico Crossbones.”

US si avvicinò a lui e gli disse:

 “George, ormai è troppo tardi, la vittoria è di Jennifer, poco fa hai detto tu stesso di aver vinto, è questo equivale a una confessione.”

Stephanie si accasciò a terra in lacrime “George…ma perché?”

Quando US stava per mettere le manette a George, lui si ritirò

“Lasciatemi!”

Andò a sbattere contro la porta dell’aula e lì Jennifer gli diede mentalmente il colpo di grazie.

“George, George Tison a.k.a Barone Von Blimp…questa è la tua sconfitta.”

“Poco fa hai annunciato la tua vittoria e devo ammetterlo sei stato piuttosto astuto, 2 anni senza farti beccare, eri sul punto di vincere, mentre io stavo per perdere.”

“È vero, hai scritto a Crossbones che ci avrebbe dovuto eliminare, esattamente come avevi scritto nei documenti, ma quando mi riferisco ai documenti, intendo quelli falsi”

 Tirò fuori dalla ventiquattro ore “Ecco, è questo il vero documento”

“No, è assurdo!” gridò George

 “Hiro ci ha lavorato tutta la notte, usando un algoritmo computerizzato, ha copiato alla perfezione i contenuti dei documenti, imitando perfino la tua scrittura.”

George non capiva.

“Qualcosa non torna, possibile che Crossobones mi abbia tradito?”

“Non è come pensi, il merito in realtà è di US.”

“Uno come te dovrebbe arrivarci subito.”

“US?”

“Ascolta attentamente questa e guarda attentamente questi fogli”

George ascoltò la voce, era sua ma notò qualcosa di strano nei documenti.

“La voce è la mia, e sui documenti c’è la x di contrassegno di Crossbones sul lavoro finale che doveva svolgere, sui i fogli l’orario è giusto, ma la mia voce dice che l’omicidio è fissato dieci minuti dopo rispetto all’orario stabilito da me!”

“Ma allora…”

“Proprio così, quel mercoledì sera quando sei venuto a trovarci, US utilizzando le sue abilità è riuscito ad ottenere il tuo numero e ha utilizzato un dispositivo di Baymax per copiare la tua frequenza vocale e usarla per parlare con Crossbones, in modo da modificare il contratto.”

“Ma che…Bastardo!” pensò George

“Poi quella sera stessa, per finire i conti, sei tornato in banca e lì sei stato seguito da Hiro.”

Hiro intervenne a testimoniare:

“Secondo le registrazioni delle telecamere, George si recava in banca ogni mercoledì sera, mi è sembrato strano che un abitudinario come lui ci andasse due giorni di seguito, forse era emozionato per il gran giorno.”

“È stata anche l’unica volta che mi ha dato l’impressione di guardarsi le spalle.”

“Aprire la casetta è stata facile e dentro, c’era il vero documento. “

“Al cui interno erano stati scritti i nomi di tutti noi.”

Jennifer intervenne.

“Vedi George, non ti sei accorto dell’iniziativa di Crossbones perché US aveva modificato tutto il tuo piano, e se si è creata tutta questa opportunità, lo devo a lui e a Hiro.”

Tutti si rivolsero a George, era in trappola oramai e Jennifer concluse: “Avanti, prova a discolparti se ci riesci.”

George stringeva i denti e sudava freddo, poi a un tratto sembrava che stesse per piangere ma il pianto si trasformò in una risata maniacale. 

“Si… è vero io sono il barone Von Blip, responsabile Hydra dell’Illinois.”

“E con questo?” George si rivolse a Jennifer con tono di sfida

“Ascoltami bene puttana verde e vedi di non dimenticarlo, essere il barone Von Blip fa di me…il futuro capo di questo paese.”

“Devi capire che è l’Hydra a incarnare il futuro dell’umanità e siamo solo noi che possiamo mandare avanti tutto quanto, oramai noi incarniamo la luce e le speranze di tutto il mondo.”

“È vero, ammetto che abbiamo metodi estremi, ma è davvero così male?”

“Gli esseri umani sono delle bestie che possono essere unite solo dall’odio e noi sfruttiamo la cosa per creare un mondo migliore per tutti.”

 “Di recente siamo stati fortunati, Con la strana nebbia che è arrivata con gli Inumani, le violenze contro le minoranze sono all’ordine del giorno e i mutanti sono diminuiti del 30%, tuttavia nel mondo continua ad esserci ancora del marcio, c’è ancora troppo sangue sporco.”

“E qualcuno dovrà pur eliminarli!”

“Appena sono entrato nell’Hydra, ho capito che sarei potuto essere qualcosa di più, ho pensato che sarei stato l’unico a poter realizzare i suoi obbiettivi…sono consapevole del fatto che uccidere sia un crimine, ma era l’unico modo di ripulire il mondo, dovevo…dovevo adempiere alla mia missione.”

“Chi avrebbe potuto farlo!? Chi poteva arrivare a questo punto!? Chi potrebbe continuare la mia opera!? Solo io…io sono l’unico in questa stanza che può costruire un nuovo mondo…solo io.”

Il silenzio cadde sulla stanza ma Jennifer riuscì a romperlo nello stesso modo in cui rompeva l’acciaio.

“No, tu sei solo un pazzo e un assassino.”

“Sei stato soggiogato dall’Hydra e dalle sue false promesse, sei solo una formica insignificante incapace di comprendere cose che non puoi realmente capire e che pensa di poter diventare padrone del mondo!”

“Ecco cosa sei!”

“Niente di più.”

George si sentì osservato, tutti lo guardavano male, soprattutto Stephanie e dentro di se il barone pensò:

“È inutile discutere, non capirebbero mai”

E disse:

“Jennifer…tu sei proprio sicura che quei documenti che hai lì, siano veri?”

Jennifer lo guardò storto, sapendo che stava blaterando.

George si girò un attimo e senza farsi vedere aprì la sua giacca e continuò a distrarre gli altri con le sue parole.

“Te lo chiedo così, per curiosità, secondo te sono veri.”

Mise la mano all’interno della giacca ed esclamò “O falsi!”

Il barone tirò fuori una pistola, ma la reazione di US fu molto più rapida, e riuscì a sparare alla mano di George.

In un impeto di rabbia e dolore:

“Maledetto!”

“US, ma lo sai a chi cazzo hai sparato!”

 “Perché lo hai fatto? Tuo padre per che cosa sarebbe quasi morto, dimmelo George!”

George le rispose:

“Mio padre? Vuoi dire Simon Tison…hai ragione US, le persone come lui alla fine ci rimettono sempre, e a te sta bene che pazzoidi pseudo umani come quel Crossbones siano liberi di girare indisturbati?”

“Ma non capisci è loro che devi ammazzare, non me…SPARA!!”

US lo fissò con disprezzo:

“Sei stata tu a far sparare a tuo padre…e ora parli di lui come di un povero illuso!”

George provò di nuovo a sparare, ma US lo colpì nuovamente, poi si avvicinò rapidamente a lui e gli punto la pistola alla fronte.

“Sai una cosa George, ti vorrei tanto ammazzare, non sei degno di stare al mondo.”

“Ma la prigione non fa per me, quindi mi limiterò a farti molto male.”

Dopo averglielo detto, US sferrò un colpo con il calcio della pistola sulla bocca di George, lasciandolo a terra tremolante.

Nell’aula rimase solo l’eco del rumore.

US poi chiese “Jennifer…è finita?”

“Si.”

Dopo tutto ciò, la verità venne a galla, i nazisti furono cacciati da Chicago, George finì in una delle prigioni dello S.H.I.E.L.D. e Simon si riprese, continuando il suo cammino politico insieme al figlio Michael, con l’obbiettivo di cambiare Chicago.

Per i nostri eroi invece era giunto il momento di ripartire.

“Grazie mille per il vostro aiuto ragazzi.” disse Jennifer

“Non c’è di che Jennifer.” rispose Hiro

“Fate buon viaggio.”

“Arrivederci bellezza di giada, ci rivedremo quando sarà il momento.” rispose Us

Così lo US1 ripartì.

La Città di Chicago era collegata alla strada più sacra degli Stati Uniti d’America, la Route 66, da lì gli obbiettivi delle missioni sarebbero stati più facili da individuare.

US si accorse che Hiro non parlava da un po’ e lo chiamò

“Ehi, tutto bene Hiro?”

 “Scusami, e solo che…mi sono resoconto che la direttrice Hill ha chiamato.”

“Quante volte?”

 US vide il numero e impallidì.

“Ok, se ci richiama gli diremo che ti sei maciullato una gamba e che avevi bisogno di cure urgent…”

In quel momento Hiro fece partire la risposta automatica, lasciando US con la faccia arrabbiata della direttrice Hill sullo schermo.

“Scusa.” Disse Hiro

“Dopo ti prendo a sberle.” Rispose US

 “Ok, stammi a sentire camionista da quattro soldi!”

 “Primo: Perché mi hanno mandato una multa per guida spericolata?! Secondo: siete in ritardo di due giorni sul prossimo obbiettivo, muovetevi, non vi pagò per investire nazisti!”

“Lei non ci ha ancora pagato direttrice Hill.”

“Esatto.”

Le comunicazioni si chiusero e US sospirando pensò tra sé e sé:

“Sarà un lungo, lungo viaggio.”

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Capitolo 5
*** Le avventure di Huckleberrypool ***


Sud del Missouri, esterno notte.
La missione dei nostri eroi era ancora lungi dal essere completata, nonostante avesse sgominato un traffico di armi e avesse impedito la conquista di una città, Us non aveva ancora trovato un singolo indizio su dove poteva essere finito Jeff.
“Vuoi riposare Us? Puoi inserire il pilota automatico, tanto secondo le coordinate tra poco dovremmo arrivare a Kansas City.” Disse Hiro.
“Grazie, ma non mi va di dormire, anche perché il compito che ci aspetta mi richiederà la massima attenzione” e aggiunse “La prossima missione è di scovare e fermare un commercio di schiavi preso gli affluenti del Mississippi, gradirei essere…” Us si mise a sbadigliare “Sai che ti dico, hai ragione, pilota automatico in funzione, dormo un po’” “Fa pure amico” disse Hiro.
Nel sonno, Us ricordò i bei momenti passati con suo fratello nella prima infanzia, i camion che passavano per la strada lì vicino, il rumore dei clacson e il sogno ardente di un bambino, ma tutto si trasformò, quando ricordò i particolari dell’incidente.
Il camionista si alzò di scatto, si guardò intorno e poi si riprese, godendosi la vista della strada e del cielo stellato, “Il lavoro più bello del mondo” come diceva sempre suo padre, e Us pensò che dopo aver salvato Jeff avrebbe potuto farlo per sempre.
Almeno fino a quando non senti qualcosa battere contro il camion, allora si fermò e scese per dare un’occhiata.
“Che succede Us?” chiese Hiro “Spero di non aver investito un altro procione” rispose Us.
Poi andò a vedere e vide che era una persona, era vestita di rosso, portava delle spade sulla schiena e appena si svegliò la prima frase che disse fu “Cristo santo, non mi sentivo così, dalla volta che Hulk mi spedì in aria.”
Us tirò fuori la pistola e la punto sul l’uomo “Chi sei o meglio cosa sei, di sicuro non puoi essere umano dato la botta che hai ricevuto”
L’uomo riuscì a strappargli la pistola e a mettere Us al tappeto
“Gentile, prima mi investi e poi mi punti addosso una pistola, ma chi ti ha dato la patente?”
Us lo colpi con un pungo sul naso e lo gettò a terra con una mossa di Judo, poi cliccò il tasto della sua giacca e tirò fuori l’uniforme “Lo Shield, e faresti meglio a non farmi arrabbiare”
“Aspetta…non stai scherzando, lo Shield?” e aggiunse “E chi lo sapeva che lo Shield si stava mettendo ad addestrare camionisti”
Hiro uscì e fermo il combattimento “Basta, per favore Deadpool, non fargli male”
“Intendi “Us non fargli male” chiese Us “So bene quello che ho detto” rispose Hiro
“Hiro, ragazzo mio, come stai, dove è Baymax?” “Sto bene signor Deadpool” “Baymax, vieni a vedere, c’è una vecchia conoscenza!”
Il robot scese dal container e disse “Deadpool, presenza inutile e dannosa, io torno dentro”
“Simpatico come al suo solito” e aggiunse “Allora Hiro, che ci fai qui, il tipo ti ha rapito o cosa? In caso se vuoi posso sparargli in testa”
“No signor Deadpool, in realtà siamo in missione, sono stato arruolato dallo Shield e mi hanno assegnato come assistente di Us” e aggiunse “Siamo diretti a Kansas City, vuole un passaggio?”
“Che coincidenza, dovevo andare anche io laggiù, posso unirmi?”
Hiro si volse verso Us e riuscì a convincerlo “Ok, a patto che metta la sicura a tutte le armi”
“Si!” gridarono Hiro e Deadpool.
Il viaggio riprese e Deadpool si ritrovava davanti insieme a Us e cercò di iniziare una conversazione con il camionista.
“Senti mi dispiace per primo, dato che viaggiamo insieme, ricominciamo da capo, mi chiamo Deadpool.”
“Io sono Ulysses Solomon Archer, Us per gli amici”
“Piacere, allora…da quanto è che fai il “camionista” per il nostro conoscente”
“Da qualche settimana, hai mai lavorato per loro?”
“Si, mi hanno assunto per uccidere i fantasmi e gli zombi dei padri fondatori, è stato un lavoro strano, ho anche trovato dei nuovi amici.”
“Davvero?” chiese Us “Si, e pensa, ho scoperto di avere anche una figlia grazie a una mia amica che lavora nello Shield” rispose Deadpool
“Ma veramente?” “Già”
“E perché ti trovi in queste zone?” “È che… sto avendo un po’ di problemi a casa, dei miei vecchi collaboratori vogliono la mia testa e si aggiunge il fatto che io e la mia attuale consorte…non stiamo andando molto d’accordo di recente, perciò…se le rimanessi troppo vicino sarebbe un problema”
“Ti capisco amico” rispose Us “Davvero?” chiese Deadpool.
“Si, diciamo che non sono stato io a scegliere questo lavoro, è l’esatto contrario…ho accettato tutto questo perché era il modo più rapido per trovare mio fratello”
“Che gli è successo?” “È stato rapito” Deadpool si stupì “Cavolo, mi dispiace”
“Tranquillo, tanto so chi sono i rapitori, il nemico pubblico numero uno dello Shield, l’Hydra”
Deadpool fissò il vetro per un po’ e poi si rivolse a Us e a Hiro
“Va bene, mi avete convinto, vi aiuterò” “Cosa?” Us e Hiro risposero all’unisono.
“Sentite, io devo raggiungere Kansas City per andare a Sud grazie al fiume, mentre voi dovete andare in città per sistemare quei bastardi, se uniamo le forze non avranno scampo”
Us e Hiro acconsentirono all’idea “New Challenger!”
I nostri eroi raggiunsero le rive del fiume di Kansas City, e si misero a osservare una grande barca sospetta.
Deadpool diede un’occhiata all’imbarcazione
“Merda, sono membri della mano” “Ed è grave?” chiese Us
“Sono una potente organizzazione criminale originaria del mio continente “Disse Hiro e aggiunse “Sono assassini abilissimi e hanno soldati, risorse e alleati comparabili allo Shield”
Us guardò Deadpool e disse “Ok, ho chiuso, tu vai e attacchi, io rimango a coprirti le spalle da qui”
“Come vuoi, ma attendi il mio segnale prima di aiutarmi” disse Deadpool
Us caricò il fucile, si mise in posizione e vide che Deadpool si era posizionato proprio sul ponte della nave
“Ok, sei salito, ma che cosa vuoi fare?”
Deadpool scattò verso i ninja della mano e Gridò: “LEEROYYYYY!!!”
E in lì fu un bagno di sangue “Deve essere quello il segnale” Us iniziò a sparare, aiutando a eliminare più nemici possibile, e proprio quando sembrava che stessero per finire, Deadpool si ritrovò scaraventato sule grate della barca.
Us si stupì “Cosa è che può fare quello a un tipo come Deadpool?”
E fuori dall’ombra venne fuori una figura alta, oscura e minacciosa, i suoi abiti bianchi e la spada che portava erano quelli del fondatore del culto dell’alba della luce bianca, agente di alto livello della Mano e dell’Hydra, Us si trovò nel mirino Tomi Shishido a.k.a Gorgon.
“Ma non ti avevano polverizzato?” disse Deadpool
 “Deadpool, è un piacere rivederti” rispose Gorgon.
“Salve Tomi…che cosa vieni a fare qui?” “Potrei farti la stessa domanda”
“Ma te l’ho fatta prima io”
“Questo è vero, va bene, diciamo che la Mano sta subendo una brutta crisi finanziaria, così per dare il mio contributo ho pensato di poter arrotondare le nostre finanze con questo piccolo impiego”
“Commerciando schiavi? incredibile, sai pensavo che non potessi essere più stronzo di così, ma ogni volta batti il tuo record”
“Ok, allora, vogliamo continuare a parlare o combattiamo?”
“Perché non tutte e due?” Deadpool riprese le sue katana e si diresse contro Tomi.
Le scintille e il rumore delle spade si udirono anche da grande distanza, così Us decise di intervenire, sparando tutto il caricatore del fucile su Gorgon.
Il mutante riuscì a deviare tutte le pallottole mentre parava i fendenti di Deadpool, dimostrando la sua superiorità sui due guerrieri.
“Direi che le ha finite, ora rimani solo tu”
Gorgon riuscì a colpire il mercenario al petto e a scaraventarlo dall’altra parte della nave, Us intuendo il pericolo, corse in suo aiuto.
“Ora che hai un polmone fuori dal petto, non ridi più, sei un uomo morto!”
“Ok” Deadpool si mise a ridere, cosa che infastidì Gorgon “Cosa diavolo c’è da ridere?”
Deadpool rispose tra le risate
“Mi dispiace…è solo che…non riesco a prenderti sul serio con il trucco da Kabuki in faccia”
“È una maschera, stupido!”
“Sai se ce ne è una anche per gli uomini?” Deadpool continuò a ridere
“Sai, non vedo l’ora di tagliarti la testa, l’appenderò in camera e in questa maniera la notte potrò dormire serenamente.”
“Andiamo, ti stavo solo prendendo un po’ in giro”
“Io no” rispose Gorgon
E poco prima che potesse dare il colpo di grazia a Deadpool Us scaricò quasi tutto il caricatore della sua pistola sul mutante.
Grazie ai suoi riflessi riuscì a deviare nuovamente le pallottole.
“Ok, devo ammettere che è stata una mossa stupida.”
“Tu non sei molto sveglio, vero? Se non sei riuscito a ferirmi con un’arma potente e rapida come il fucile, cosa ti ha fatto pensare che con la pistola sarebbe stato diverso”
Gorgon si lanciò verso Us con l’obbiettivo di tagliarlo a metà, ma Us riuscì a schivarlo con una scivolata e recuperò una delle katana di Deadpool.
“Un altro spadaccino, molto bene, balliamo”
Nonostante la forza e l’abilità di Gorgo, Us si dimostrò uno schermidore efficiente, e facendosi sottovalutare, riuscì a ferire il nemico alla faccia.
Gorgon risentì molto del colpo, ma sorrise “Non male, saresti in grado di rifarlo?”
“Come vuoi”
Lo scontro si fece più rapido e violento, ma Us riusciva ancora a resistere, poi arrivarono a uno stallo
“Non è stato lo Shield ad addestrarti in questo” e aggiunse “Autodidatta…e anche parecchio promettente, ma alla tua tecnica, manca qualcosa”
Gorgon riuscì a sollevare Us con un piede, a lanciarlo in aria e assestargli un fendente.
Us riuscì a parare il colpo, ma fu disorientato dalla caduta.
“Si, hai forza, abilità e attenzione, manca la disciplina”
Deadpool si riprese “Ehi Condom!”
Gorgon si girò e vide Deadpool in piedi “Vogliamo riprendere da dove abbiamo cominciato?”
Gorgon si fiondò sul mercenario chiacchierone e lo scontro tra i due ricominciò, e dopo essersi rialzato anche Us andò all’attacco.
Riuscivano a ferirlo, ma ogni volta Gorgon si rigenerava, finché alla fine.
“È inutile, i vostri colpi non mi fanno nulla, voi mi colpite io guarisco, lo stesso vale per te Deadpool, ed è inutile che lei, agente, sprechi le sue forze per me, si sta solo rendendo ridicolo”
Deadpool intervenne “Davvero Tomi…tu credi che io vada in giro, con il rischio di affrontare tipi come te…senza prima prepararmi?”
Tomi lo guardò storto e Deadpool prosegui “Hai mai giocato alla serie The Witcher?”
Tomi continuò a guardarlo storto “No, bè devi sapere che il protagonista ha due spade, ma fatte di materiali diversi, guarda bene alcune delle tue ferite.” E aggiunse “dovresti arrivarci.”
Gorgon vide che alcune si erano rimarginate, mentre altre no “Aspetta, ma allora!”
“Proprio così, Carbonadio, un piccolo regalo da parte di Logan”
Gorgon si lanciò di nuovo all’attacco, Deadpool cambiò la spada di Us con la sua “Cambio”
E l’attacco riprese, e nel giro di qualche minuto, tra scambi, acrobazie e fendenti, Gorgon iniziò a sentirsi stanco, a quel punto Deadpool riuscì a bloccargli le mani e Us gliele impalo dietro la schiena con la spada di Carbonadio.
Ferito e stremato Us si avvicinò a lui e gli punto la pistola alla testa
“Cosa vorresti farmi, puntarmi una pistola scarica?”
“In realtà intendo consegnarti allo Shield, e preferirei che tu stia buono per un po’”
“Tanto non hai proiettili”
“Sbagliato, hai contato anche quello in canna?”
Gli occhi di Gorgon si spalancarono e Us gli disse “Tu non sei molto sveglio, vero?
Us gli sparò in fronte e poi chiese “Scusa, sono nuovo a queste cose, prima di tutto, come hai fatto a guarire? secondo, pensi che sene starà buono per un po’?”
“Primo, il mio fattore di guarigione è il migliore del mondo e secondo ti posso garantire che se ne starà buono per un paio di ore, fidati, io lo so, lo faccio quando mi annoio.”
Tralasciando l’ambiguità della frase, dopo un po’ di tempo arrivò lo Shield e riuscì a mettere sottochiave Gorgon, mentre per Deadpool era arrivato il momento di partire.
“Senti Wade… è questo il tuo vero nome, giusto?” e aggiunse “Vabbè, comunque, sei un ottimo soldato, potresti tornarci utile, potresti viaggiare insieme a me e Hiro, in questo modo eviteresti anche i tuoi guai”
“Ti ringrazio dell’offerta Us, ma devo rimanere vicino alla costa Est, la ci saranno i miei guai, ma ci sono anche la mia famiglia e i miei amici, e dopo tutte le battaglie, le sbronze e le stronzate è sempre lì che tornerò”
“Ti auguro buon viaggio amico” “Si, anche io” i due si strinsero la mano e Deadpool salì sulla barca, poi il mercenario si girò e gli disse “E la prossima volta allenati di più con la spada, porca troia ho fatto io tutto il lavoro questa volta, la tua tecnica è pessima”
“Senti chi parla!” I due si sorrisero “Buon viaggio Us”
La barca partì e Us tornò sulla collina e venne raggiunto da Hiro
“È stato incredibile” disse Hiro.
“Già” rispose Us, Poi dalla barca partì uno sparo, e Us si mise a guardare con il mirino del fucile per controllare che andasse tutto bene, e vide la cosa più orribile del mondo, il sedere di Deadpool con sopra scritto “See you soon”
“Quello è tutto matto” disse Us
Hiro vide la tuta di Us e chiese “Senti…vuoi che Baymax ti curi le ferite prima che ripartiamo per la prossima missione?”
“Si, direi di sì” e dopo averlo detto, Us svenne a terra per la fatica.

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Capitolo 6
*** Midnight in Lawton ***


Lawton, sud dell’Oklahoma, Esterno Giorno
I nostri eroi erano da tempo arrivati nei territori dello stato dell’Oklahoma, Us si era ripreso dalle ferite subite nell’ultimo scontro, mentre Hiro stava ricevendo gli ultimi ordini dalla direttrice Hill.
“Us, la direttrice Hill ti vuole parlare” “Sai che novità, passa la chiamata sullo schermo, e prepara anche un po’ di antidolorifici”
Sul vetro dello US1 comparve il volto della Direttrice “Buongiorno Us, ho delle buone notizie per te”
“Cosa succede, l’Hydra ha schiavizzato Hulk e gli sta facendo distruggere una città? Oppure i nazisti stanno tornando dallo spazio profondo? O ancora meglio, c’è un nuovo mercato di schiavi o traffici d’armi gestiti da mutanti che possono aprirti in due in un secondo?” e aggiunse “Su, spara pure, non farmi sospirare”
Hill lo guardò storto e gli disse “Niente di tutto questo in realtà”
“A no?” “No, in realtà se mai avessi un obbiettivo, si troverebbe ad Albuquerque nel Nuovo Messico, le nostre indagini non hanno ancora confermato nulla anche se abbiamo dei sospetti”
“E qua giù a Lawton invece?” “Per Lawton e il Texas non ci sono problemi, al livello di sicurezza sono tra gli stati più sorvegliati, al massimo se vuoi perdere un po’ di tempo, puoi combattere il crimine se ti va, sembra che vada di moda”
A Us quelle parole suonavano strane “Quindi mi stai dicendo…che non avrò missioni da svolgere per ben due stati?”
“Esattamente, per quanto possa sembrarti strano, per un po’ potrai comportarti come…” Us iniziò a leggere le labbra della Hill con attenzione “Un vero camionista”
Us rimase scioccato
“Diciamo che è una specie di premio, non capita tutti i giorno di combattere contro un tipo come Gorgon e sopravvivere per raccontarlo.”
“Ok” rispose Us, la Hill gli guardò il viso e sorridendo gli disse “Non piangere per favore”
Us si passò l’avambraccio e rispose “Ok”
“Molto bene, passo e chiudo”
“Cavolo, possiamo viaggiare senza pericoli o senza la preoccupazione di essere fatti saltare in aria, mitico, come ti fa sentire questo Us?” chiese Hiro.
“Fichissimo” rispose il camionista con orgoglio.
“Grande, allora cosa facciamo come prima cosa?” chiese Hiro
“Fermiamoci a una tavola calda e festeggiamo, non ci crederai amico ma fanno le bistecche più buone del mondo”
Arrivarono alla prima tavola calda che gli si parò sulla strada e parcheggiarono lo US1.
“Vedrai che buone Hiro, dopo di quella compreremo un sacco di schifezza da consumare durante il viaggio, avremmo bisogno di energie, compreremo anche del caffè e andremo avanti per tutta la notte, vedrai sarà fantastico”
Hiro era un po’ titubante all’idea ma era comunque felice dell’entusiasmo di Us “In effetti… qualche patatina mi andrebbe”
“Già, e dovessi sapere quello che mi ha detto Ed su alcune cameriere, se siamo fortunati troveremo qualcosa di speciale.”
Entrarono dentro la Tavola calda e non appena mise piede la dentro, si fermò ad ammirare qualcosa, o meglio qualcuno, la cameriera non era per niente male, bel corpicino, pelle bianca come la luna e capelli biondi come il grano.
Anche la cameriera notò il camionista e dopo un momento di confusione sembrò riconoscerlo.
“Us…non ci credo sei davvero tu?”
“Mary!”
“Chi è quella Us?” chiese Hiro “Ehm…una vecchia amica, comunque prendi un po’ di soldi, scegli un tavolo e ordina quello che vuoi”
“Immagino che sia lei quel qualcosa di speciale”
Us andò incontro alla cameriera e si abbracciarono.
“Cavolo, sei davvero tu, non ci vediamo da quando abbiamo finito le superiori”
“È vero, però mi hai sorpreso, non sapevo lavorassi qui”
“Ormai è da due anni, te invece, mi ricordavo che dicevi sempre di voler fare il camionista”
“Diciamo che ci sono riuscito” “Sul serio, posso vedere?”
“Va bene”
I due uscirono dalla tavola calda e Us la portò davanti allo US1.
“È splendido” “Solo lui?” chiese Us
“Tranquillo, infondo porta il tuo stesso soprannome”
Si misero a ridere insieme, era come se una coppia di fidanzatini si fosse rincontrata dopo tanto tempo.
“Sai, quando te ne sei andata, mi sono sentito molto triste” “Davvero?”
“Pensa che avevo deciso che una delle prime cose da fare, una volta ottenuto un Truck tutto mio, era di venire a trovarti”
“Ci hai messo un bel po’ direi” “Lo so, ma il fatto è che mi sono iscritto all’università e dopo che è finita…be mio fratello se ne è andato da qualche parte sulla costa Ovest e…diciamo che sono in viaggio per riportarlo a casa”
“Tranquillo, sono sicura che riuscirai a trovarlo” Us la guardò dritto negli occhi e le disse “Ti ringrazio Mary”
I due si guardavano, sempre più intensamente e proprio quando stavano per unire le labbra, una voce venne a disturbarli.
“Bene, bene, allora è così che arrotondi lo stipendio Mary, se era per questa ragione potevi continuare a rimanere con me, mia cara Midnight.”
Mary si arrabbiò “Sparisci Mickey, e smettila di chiamarmi in quella maniera”
“Sono solamente venuto a vedere se la mia punta di diamante è in difficoltà, se sei in difficoltà puoi sempre tornare, tranquilla, se lo vorrai potrai tornare e avrai una percentuale sui profitti pari al 30 %”
Us si mise fra i due “Signore, la pregherei di andarsene”
“E questo chi sarebbe? Il tuo ragazzo?” chiese l’uomo ambiguo “Sparisci Mickey” rispose Mary.
“Ok, ok, cristo calmatevi, però ricorda Mary, la mia proposta è sempre valida, e posso assicurarti che accetterai”
L’uomo se ne andò
“Chi era quel tipo?” chiese Us “Nessuno, solo un vecchio datore di lavoro che continua a scocciarmi quando si annoia”
I due entrarono dentro la tavola calda, e raggiunsero Hiro
“A proposito di camionisti, tu invece…cosa ci fai insieme a Us?”
“La ditta che possiede il camion mi ha affidato a Us come suo meccanico” rispose Hiro
“Capisco…e dove siete diretti di preciso?” “Con buona probabilità continueremo fino a Santa Monica, da lì chi lo sa” rispose Us.
“Non avete un posto dove passare la notte?”
“In realtà pensavamo di continuare per tutta la notte, ma direi…che ora ci fermeremo in un Motel della città”
Mary si alzò dal tavolo e disse “No, mi dispiace tanto, ma sta sera siete miei ospiti”
“Ma Mary…” rispose Us “Ma Mary non mi importa, probabilmente è da un bel po’ che non dormite bene o mangiate del cibo vero”
“Sei sicura” “Insisto”
Us guardò Hiro per ricevere una conferma e alla fine accettò.
Quella sera fu una delle migliori serate mai passate da Us e Hiro, a cominciare dalla cena, non un pasto rapido, cibo da tavola calda, ma un vero pranzo casalingo, Hiro tra i due fu quello che l’apprezzò di più.
Un film alla tv e infine fu l’ora di andare a letto, Hiro si accontentò del divano, anche perché ci si addormentò sopra, mentre Us fu invitato nella stessa stanza di Mary.
“Grazie mille Mary, tranquilla non ti disturberò.” “Ne sono certa.”
“Comunque hai detto di essere andato all’Università, cosa hai studiato?”
“Ho una laurea in ingegneria, con specializzazione in ingegneria meccatronica”
Mary dopo averlo sentito si lasciò andare una risata “Cosa c’è da ridere?” chiese Us
“Nulla, scusa è solo che è…tipico di te”
Us non capì all’inizio “Vedi Us, e per questo che mi sei sempre piaciuto, hai il cervello di un genio, e chissà come mai, hai deciso di fare il camionista, perché?”
Us si distese sul letto vicino a Mary e guardò verso il soffitto “Ho sempre pensato…di essere nato per fare il camionista.”
“Sul serio?” chiese Mary
“Per tanti fattori, il poter viaggiare molto per questo grande paese, la liberta della strada, la professione in sé, ho sempre sentito di avere un affinità, anche perché i miei genitori lo erano”
“Va bene, ti lascio dormire, buona nott…” Us venne fermato da Mary
“Torna qua sciocco” disse Mary, e Us non poté fare altro che obbedirgli, lei si avvicinò a lui e posò le sue mani sul suo petto e sul suo volto, e lo baciò.
“Cosa stai facendo?” “Sei tu quello sveglio, dimmelo tu”
La donna continuò a baciarlo e aggiunse “La vita può essere breve, e potrei non rivederti mai più…voglio togliermi un peso enorme dal cuore, Us”
Dopo quelle parole Us cedette, il resto fu un lungo e dolce sogno.
La mattina seguente, Hiro si svegliò con l’odore di uova
“Buongiorno Hiro, come le vuoi le uova?” chiese Mary
Hiro si impressionò ed esclamò “Aspetta, tu intendi…per colazione?”
“Certo”
Hiro si emozionò “Posso finalmente fare di nuovo una colazione decente”
Mary si mise a cucinare e dietro di lei arrivò anche Us a petto nudo “è Caffè quello che sento?”
“Un intera brocca” rispose Mary, meritandosi un bacio sulla guancia.
A tavola i due amici discussero su un fatto importante
“Dimmi Us…dopo aver ritrovato Jeff…non sarebbe male, almeno, per mio modesta ipotesi, se ti sistemassi in questa città”
“Tu dici?” “Be, qua potresti trovare lavoro come camionista per un’altra “Ditta” e infondo avresti Mary alla tavola calda pronta a servirti ogni volta che tornerai”
“Non penso siano affari tuoi amico” rispose Us divertito
“Lo so, ma pensavo, sa cucinare divinamente, adora i film di samurai e ammira il tuo lavoro” E sottovoce disse “Sarebbe proprio un soggetto da sposare”
Us lo guardò storto “Ok, scusa, era solo un consiglio” rispose Hiro
“Non male in realtà” disse Us “Davvero?”
“Le uova” rispose Us “A…ma certo” disse Hiro.
I tre uscirono di casa per accompagnare Mary a lavoro, ma quando arrivarono a destinazione, videro che la tavola calda era stata completamente distrutta.
Mary scese in tutta fretta dal Truck e andò verso la folla che si era radunata vicino la tavola calda, pregando che nessuno si fosse fatto male, e trovò il suo capo.
“Martin, che cosa è successo?”
“A quanto pare c’è stato un incendio, un malfunzionamento del gas”
“Ma…che faremo adesso?” chiese Mary
“Non lo so, l’assicurazione c’è, ma ci vorrà un bel po’ prima che possa riscuotere, fino ad allora siamo costretti a chiudere bottega”
Poco dopo arrivarono anche Us e Hiro a vedere
“Che è successo Mary?” “Un incendio, forse un incidente con il gas”
“Maledizione”
Us e Mary si allontanarono, ma li raggiunse una faccia poco simpatica.
“Bene, bene, bene…sembra che il tuo amato lavoro abbia fatto scintille da tutte le parti”
“Chiudi quella bocca Mickey!”
“Ehi calma, sono solamente passato per vedere come stavi, pensavo che dato che ti ci vorrà parecchio prima di riaprire l’attività, per ora sei senza lavoro, per ciò…”
“Non ho accettato prima non accetterò adesso, smettila e lasciami in pace”
“Tornerai, te lo posso assicurare, se mi cerchi sai dove trovarmi, mi amata Midnight”
Mickey se ne andò sogghignando, Us non ci stava capendo più niente, e decise di vederci chiaro una volta per tutte.
“Torna sul Truck, Mary”
“Cosa? Perché?”
“Sali sul camion, ti spiegherò tutto dopo”
I tre salirono sul Truck e dopo aver percorso un po’ di strada, andarono a infilarsi in un vicolo della misura perfetta del Truck
“Ok, perché mi hai portata qui Us? Chiese Mary
Us non le rispose e attivò la piattaforma principale dello US1, e mostrò a Mary i radar, le luci e anche il dispositivo di comunicazione avanzato
“Us, ma che diavolo stai facendo!?” Gridò Hiro
“Calmati Hiro, sono solo stato gentile, noi riveliamo il nostro segreto per primi poi lei ci rivela il suo”
“Quale segreto? E poi cosa è tutta questa roba, è tutto così strano”
Us le afferrò la mano e le disse “No, questo è strano!” gli strinse il polso e sulla pelle della ragazza passarono dei fasci blu elettrico.
Mary allora iniziò a guardare male Us “Come hai fatto a capirlo?”
“Avevo i miei dubbi in realtà, pensavo che fossero un sogno, dovuti al piacere e alla stanchezza, ma a quanto pare mi sono sbagliato, Mary…tu che cosa sei?”
Mary tolse la mano di Us dal polso e iniziò a raccontare
“Non sono umana Us…io sono…un…sono…una mutante”
Us si meravigliò “Davvero?” chiese
“Certo, anche perché come giustificheresti questa cosa” Mary fece brillare le sue mani della stessa luce blue elettrica che aveva descritto Us.
“Bè, un mistero lo abbiamo risolto…ma ancora non riesco a capire come tu e quel tipo Mickey siate collegati”
“Vedi, una volta finite le superiori non sapevo cosa farne della mia vita, avevo pensato al college, ma le spese erano troppo elevate per la mia famiglia, così pensai di pensarci da sola e diciamo che il mio potere si intonava al lavoro da svolgere”
“E cioè” Mary continuava a mostrare le sue bellissime mani “Il mio potere è quello di poter stimolare i centri del piacere con il tatto, e avevo sentito in giro di alcune ragazze che si pagavano gli studi intrattenendo degli uomini in club privati, così provai anche io”
“Ero conosciuta come Midnight e…avevo come …specialità…la pratica del…bondage…ecco”
“Us, cosa è il bondage?”
“Una cosa di cui non dovrai preoccuparti fino ai 18 anni, Hiro”
Us riprese il discorso con Mary “E perché quel Mickey ti cerca così assiduamente?”
“Dopo essere stata lì per un po’ di tempo iniziai a notare che davano alle prostitute una droga particolare, non era tossica, ma generava comportamenti strani se non se ne prendeva una quantità, alcune ragazze svenivano sul posto, cominciavano a perdere la sensazione del dolore o semplicemente perdevano identità, diventando come delle bambole”
“Me ne sono andata appena in tempo, ma Mickey ha ancora questo giro di affari, diciamo che ero la sua “Punta di diamante” e ogni giorno viene a importunarmi perché con me guadagnava venti volte tanto, e adesso sembra disposto a tutto pur di riprendermi, anche dare fuoco al mio posto di lavoro, e dopo di quello inizierà a ferire quelli intorno a me”
Us vide il volto disperato della donna e capì che doveva fare qualcosa
“Ti aiuterò io Mary” Mary guardò Us e quel broncio si trasformò in un nano secondo in un sorriso.
“Hiro, puoi passarmi Baymax” “Baymax, ti vogliono” disse Hiro
“Mi dica signore” “Baymax, dimmi sapresti imitare un buttafuori?” chiese Us
“Conosco più di 500 lavori, signore” “Molto bene, ragazzi, questa diventa ufficialmente un operazione dello Shield”
Quella sera al locale segreto di Mickey, l’atmosfera era la solita, c’erano le ragazze, i tipi pieni di soldi e fiumi di alcol con qualche droga, il perfetto ritrovo per gli scarafaggi.
In mezzo a tutte quelle persone passò una visione angelica, aveva i capelli lunghi e corvini, una maschera e un vestito di pelle viola che la stringeva e faceva vedere la merce giusta all’occhio giusto, quel incanto era Midnight.
Mickey notò il ritorno della sua regina e le andò incontro.
“Te lo avevo detto che saresti tornata, mia cara”
“Hai ragione Mik, mi sono dimenticata quanto fosse piacevole la sensazione del latex sulla pelle”
Mickey la fissò imbambolato “Si vede che non hai perso il tuo tocco”
Mary si avvicinò a lui e gli sussurrò “Se vuoi posso dimostrartelo…sarà come i vecchi tempi”
A Mik gli si accese il fuoco negli occhi “Lascia che ti guidi, andiamo nel mio ufficio”
Mentre Mary e Mik se ne andavano, dall’entrata principale entrò Us, si diresse al bancone per prendere un drink e dalla sua fascia per capelli, comunicò con Hiro e Baymax.
“Ragazzi, ci siete?” chiese Us
“Io mi sto per intromettere nel quadro tecnico” rispose Hiro
“Io invece ho sistemato i buttafuori e ho preso il loro posto” rispose Baymax
“Perfetto, io entro”
Us si diresse verso la sala macchine del locale, e dopo aver steso la guardia, utilizzò i suoi poteri di tecnopatia per avere accesso a tutte le telecamere del locale e trovò quella dell’ufficio di Mickey.
Lì Mary fece la sua parte e utilizzando i suoi poteri riuscì a far parlare Mickey, e senza nemmeno doversi “Sporcare le mani”
Us trasferì i filmati della telecamera nel quadro tecnico dove vennero sviluppati da Baymax, dentro il filmato erano presenti le confessioni di Mik e anche i suoi contatti con i trafficanti di droga.
Dopo di ché ci pensò la legge a fare il resto, la tavola calda fu ricostruita in qualche giorno e per quanto riguardava i nostri eroi, era giunto il momento di ripartire per il loro “periodo di vacanza”
Mary si avvicinò a Us prima che potesse partire.
“Dunque direi…che ha l’aria di un addio” disse Us
“Tu dici?” chiese Mary
Us la guardò negli occhi e disse “Penso che la mia vita sarà incasinata ancora un altro po’ e che il tuo posto sia qui…ma…se ti chiedessi di aspettarmi, ti sembrerebbe egoista?”
Mary lo guardò e dopo avergli dato un altro bacio “Vai…io ti aspetterò”
“Us, ti vuoi sbrigare!”  Gridò Hiro dal Truck
“Ok, arrivo subito” rispose Us
E così, accompagnati dal motore dello US1 e da un fazzoletto bianco sollevato dalla ragazza più bella di Lawton, il viaggio dei nostri amici continuò.

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Capitolo 7
*** Texan Steak ***


Amarillo, nord del Texas, esterno giorno.
Il viaggio dei nostri eroi proseguiva senza sosta nel secondo stato più protetto dallo Shield, conosciuto anche come lo “Stato della stella solitaria”.
Us era entusiasta di poter guidare sulla storica strada della route 66, d’altronde dato che erano in “Vacanza”, Us aveva in mente un posto speciale e la fortuna volle che si trovava sulla loro strada.
Il giovane Hiro si era appena svegliato dalla sua pennichella e andò a vedere come stava Us.
Lo trovò lì, con il sorriso sulle labbra e con gli occhi stanchi ma vivi e alla radio stava partendo la placida armonia di “In the Shadow of The Valley”.
“Us, stai guidando da ore, abbiamo fatto solo una pausa bagno e non ci siamo fermati nemmeno per prendere un po’ di cibo”
“Infatti amico mio, è questa la vera essenza di questo lavoro, resistere e raggiungere l’obbiettivo, noi ripercorriamo lo spirito dei grandi pionieri americani!”
Hiro guardo Us con uno sguardo molto preoccupato, e gli chiese:
“Ti senti bene?” e aggiunse “Dal rossore dei tuoi occhi sembra che tu non batta gli occhi da molto”
“Non è nulla di che, in quel bagno ho trovato un tipo che mi ha venduto delle pillole stimolanti”
“Hai assunto droghe!?” chiese Hiro sbalordito
“No…ora però ho solamente paura che se sbatto gli occhi muoio.” Us successivamente si mise a ridere.
Hiro fu sconvolto dalle sue parole, ma Us si rivolse all’amico e gli rivelò che stava scherzando.
“Maledizione, non farlo più, mi hai fatto preoccupare!”
Us si mise a sbadigliare e disse “Tranquillo, comunque il vero motivo è che se dobbiamo raggiungere il prossimo stato per poi riiniziare a sparare e a catturare quei bastardi, tanto vale che concludiamo questa vacanza in grande stile”
“Che hai in mente?” chiese Hiro.
“Il Big Texan Steak Ranch!” rispose Us “Il cosa?” chiese Hiro.
“Semplicemente il Motel più eccitante del mondo, ristorante dove cucinano ogni tipo di carne, sede della famosa sfida “Mangia una bistecca da due chili entro un’ora e non paghi”, piscina enorme e a forma dello stato del Texas e aspetta…un teca con all’interno un serpente a sonagli!”
Hiro gli si illuminarono gli occhi e disse a Us “Tu… sei un bravo ragazzo”
“Lo so amico, e da quando siamo partiti da Lawton che non mangiamo cibo vero” rispose Us
“Ti manca tanto “Lawton” dico bene?” disse Hiro ridendo sotto i baffi.
“Farò finta di non aver sentito nulla, anche perché sono troppo contento, perciò tieniti forte Hiro, Texan Steak Ranch, stiamo arrivando!”
Dopo un'altra ora di viaggio, i nostri eroi riuscirono a raggiungere la loro “Terra promessa” il motel, giallo come la città che la ospitava e con la grande mucca di plastica da un lato, i ragazzi scesero da Truck lasciando Baymax di guardia.
“Dannazione” disse il povero robot in tutta tranquillità.
Dopo aver affittato una camera si incamminarono verso il ristorante.
L’atmosfera da saloon e l’arredamento in legno erano il pandam perfetto con lo stato del Texas, si misero a sedere e poco dopo arrivò una affascinante cameriera dai capelli rossi.
“Salve e benvenuti, cosa vi posso portare?” chiese la cameriera
“Io penso che prenderò…qualche salsiccia, due bistecchine e qualche pezzo di pancetta” disse Hiro
“Bene e per te invece?”
“Partecipo alla sfida della bistecca, grazie mille” rispose fiducioso Us
“Ok, ti piace il gioco duro” rispose la cameriera che andò subito a portare le ordinazioni.
“Sei proprio sicuro di voler partire così?” chiese Hiro
“Sono venuto qua solo per questo, non me ne andrò prima di averne finita una, non mi importa se dovrò pagare”
“La tua determinazione e fiducia sono cose da ammirare” rispose Hiro
Dopo un po’ di tempo la cameriera tornò con la grigliata mista per Hiro e poco dopo portò la super bistecca per il camionista.
“Ok, hai un’ora di tempo per finire la bistecca e i contorni, un’ora a partire da…ORA!”
Us si fiondò sulla bistecca e Hiro notò qualche lacrima scendergli dal viso, probabilmente la tenerezza e la consistenza di quella bistecca erano fatte della stessa materia di cui sono fatti i sogni, i sogni carnivori di Us.
Riuscì a spazzolarne un gran pezzo in pochi minuti, ma ciò che sarebbe accaduto dopo lo avrebbe lasciato con un po’ di amaro in bocca.
Al motel arrivarono un piccolo gruppo di motociclisti, erano in quattro e quando entrarono al ristorante l’atmosfera cambiò, tutti smisero di guardare l’abbuffata di Us e rivolsero lo sguardo verso di loro.
“Salve a tutti quanti!” disse uno dei motociclisti
La cameriera andò verso di loro e al tipo con il cappello da cowboy disse in maniera scontrosa “Che cavolo ci fai qui Brian?”
“Sono solamente passato a far visita al posto” rispose il cowboy
“Davvero, Mike ti manda ancora a fare la colletta per la sua banda?” rispose la cameriera in maniera sarcastica.
“Ehi, guarda che io sono uno dei pezzi grossi di questa banda, bellezza” si girò verso i suoi compagni e chiese “Ho ragione?” e tutti lo elogiarono.
“Comunque qua non ‘è niente per voi topi di fogna” rispose la cameriera
“Ma che cattiva, siamo soltanto venuti a darvi un avvertimento, pagate la nostra parcella e ci rivediamo il prossimo mese”
“Vattene Brian, non abbiamo intenzione di pagare niente” arrivò anche il proprietario che prese la cameriera per un braccio e le sussurrò “Taryn, cerca di stare calma”
“Col cavolo che sto calma, dovranno passare sulle mie chiappe irlandesi prima di fare danni”
Il cowboy lanciò un sospiro di noia, poi tirò fuori la sua rivoltella e sparò alla spalla del proprietario, la gente intorno si impressionò.
“Chad!” gridò la cameriera.
“Bene, finalmente ho la tua attenzione” e aggiunse “Che nessuno si muova!” si avvicinò a lei puntandole la pistola addosso “Stammi bene a sentire rossa, ho paghi o ti giuro che il locale avrà lo stesso colore dei tuoi capelli, chiaro?”
Ma mentre dentro il locale era piombato un silenzio tombale, l’unico che continuava a comportarsi normalmente era Us, anche Hiro che era accanto a lui gli suggeriva di smettere, finché non attirò l’attenzione di Brian.
Il cowboy si avvicinò al camionista, si mise a sedere e poggiò i suo stivali sul tavolo.
“Che stai facendo?” disse Brian con un accenno di rabbia
“Partecipo a una sfida” rispose Us con calma.
“La sfida del locale giusto…e come sta andando?”
“Giudica tu”
La bistecca stava per essere finita, fino a che il cowboy non tolse il piatto al camionista e lo gettò sul muro, buttandogli in faccia il fumo della sigaretta.
“Credi che sia un gioco!?” e aggiunse “Guarda amico, a me spararti in mezzo alla fronte non farebbe né caldo né freddo” e continuò “Eliminare un idiota come te sarebbe uno scherzo per me”
Us si girò e vide la bistecca a terra “Era un ottima bistecca, peccato”
La rabbia del cowboy non fece che aumentare, ma Us continuava a ignorarlo
“Scusami, Taryn, dico bene signorina?” e aggiunse “La bistecca e a terra, devo pagarla”
Brian si intromise “Be, dato che i soldi serviranno per pagare il nostro compenso puoi benissimo darli a me”
“Non ne ho alcuna intenzione” rispose Us e aggiunse “Hai disturbato il mio pranzo, la tranquillità di questo posto e hai anche ferito un innocente”
Briana si stava arrabbiando sempre di più mentre Us disse “Perciò ti propongo un patto, sfidiamoci, se perdo potete prendere tutto ciò che ho nel portafoglio se invece perdi tu sarai tu a pagare la mia bistecca, ci stai?”
Brian si mise a ridere e disse “Accetto la sfida, su fatti sotto!” “Un momento, non qua dentro, andiamo fuori a sfidarci e qualcuno chiami anche un ambulanza”
Us poi si appoggiò l’indice e il medio dalla parte destra della testa “Hiro, rimani qua dentro”
“Nessuno chiamerà nessuno!” disse Brian
“In realtà l’ambulanza era per te” disse Us in segno di sfida e subito dopo uscì dal locale.
Brian e i suoi lo raggiunsero e iniziarono “ok, solo una piccola regola, niente armi, solo calci e pugni”
“Ok, non userò armi” disse Brian e getto il suo revolver lontano “Questo è lo spirito” rispose Us
“Ma i miei amici no” e i tre ragazzi tirarono fuori le loro pistole, Us sorrise e gli disse “Va bene, vi lasciò un po’ di vantaggio” Brian si scocciò delle sue parole “Ma che blateri?”
“Infondo però non ha molto senso, dato che avete già perso” e dal camion partirono tre bombe fumogene, i quattro criminali furono disorientati e ciò permise a Us di disarmarli e picchiarli.
Dopo che la nebbia si alzò, Brian e i suoi si ritrovarono con le mascelle e i nasi fratturati, Brian non sopportava quell’umiliazione e raggiunse la pistola che aveva lanciato in precedenza per uccidere Us, ma venne fermato dalla cameriera, che lo disarmò e lo mise al tappeto.
Us ne fu impressionato “Cavolo, dove hai imparato?”
“Sai, quando si è una ragazza sola, bisogna impararle certe cose, te invece? Strano vedere un camionista abbattere quattro criminali ben armati”
“Quando si viaggia bisogna impararle certe cosa” rispose Us.
Us andò a prendere i soldi dal portafoglio di Brian e diede i soldi a Taryn per ripagare la bistecca.
Brian e i suoi si alzarono e fuggirono verso le loro moto “Me la pagherete bastardi!” gridò e successivamente scappò sulla sua moto.
Rientrarono dentro il locale e Us si rimise a sedere vicino a Hiro
“Ma come hai fatto?” chiese Hiro
“Un po’ di pugni e di materia grigia” rispose Us
Hiro capì che aveva usato i suoi poteri tecnopatici e per concludere ordinò una birra.
Nel frattempo i motociclisti erano tornati al loro rifugio.
“Capo! Capo!” gridò Brian aprendo la porta del rifugio
“Capo! Abbiamo un problema!”
L’uomo si girò, non era molto alto, ma sembrava essere molto muscoloso, con tutta calma gli chiese “Che tipo di problema?”
Quella sera stessa nella loro camera di motel Us ripensava a quello che aveva visto e continuava a farsi delle domande su quella cameriera.
“Vedo che fissi la finestra da un po’, che stai pensando?” “Qualcosa non mi convince in quella cameriera”
“Del tipo” chiese Hiro
“Da come ha disarmato quell’uomo, è stata rapida ed efficiente, non ha battuto ciglio”
“Forse è solo ben allenata” rispose Hiro
“Già, ben allenata…troppo ben allenata”
“Aspetta, non mi dirai…che sospetti che sia una spia di qualche tipo?” chiese Hiro
“Tenevo in conto questa possibilità e vorrei verificarlo”
“Va bene, vado a prendere il mio kit” rispose Hiro.
Us riuscì ad entrare nel locale, era buio tranne per una luce sopra il bancone, non vide nessuno all’inizio, ma poi da sotto il bancone spuntò lei, la cameriera.
“Buona sera, siamo notturni?” chiese lei
“Non riesco a dormire bene e volevo…sgranchirmi le gambe” rispose Us.
“Capisco…bè ora che ci penso, sei stato gentile a pagare la bistecca non finita con i soldi di quel cane, ma vorrei comunque offrire qualcosa da bere”
“Va bene” rispose Us mentre dall’altro lato della stanza Hiro con l’aiuto di Baymax vedeva e sentiva come procedeva la missione ed esclamò “Obbiettivo agganciato”
Taryn si abbassò di nuovo per prendere la bottiglia, ma Us sentì un rumore sospetto
“Cosa è stato?” chiese Us
“Scusa, qua sotto c’è molta roba, tranquillo, non è nulla”
Davanti a due bicchieri pieni di whisky i due si presentarono
“Comunque piacere di conoscerti, mi chiamo Ulysses Solomon Archer”
“Un nome per gli amici no?” chiese Taryn.
Us si mise a ridere e disse “Us, per gli amici”
“Molto piacere Us, io sono Taryn O’Connel” e aggiunse “Dimmi, che ci fa un camionista insieme a un bambino asiatico da queste parti?”
“Il ragazzo è il mio meccanico, anche se non si direbbe, stiamo facendo un viaggio per conto di un’azienda privata e dobbiamo arrivare in California.” “Interessante” rispose la ragazza
“E te invece Taryn, raccontami un po’ di te, fai la cameriera da tanto?”
“Da appena un mese” “Così tanto e con quei brutti ceffi?” chiese Us
“Si, non sono nata qui, ho viaggiato per un po’, pensa che ho fatto per un periodo anche la camionista, poi mi sono fermata in questo posto”
“Hai fatto la camionista?”  “Si, ma l’ho fatto perlopiù per eredità, mio padre era un camionista, perciò ho provato per un po’ quella vita.”
Us si fermò un attimo a riflettere sul suo passato “Padre…” prima che Taryn lo svegliasse
“E tu dimmi, da quanto fai questo lavoro?” chiese Taryn “Un paio di settimane “rispose Us e aggiunse “Anche io lo sto facendo…diciamo per eredità”
“Abbiamo parecchio in comune “disse la ragazza mentre Us le sorrise, lì però calò un silenzio sospetto.
“Io ho un po’ di fame, vado a prendere un po’ di torta, ne vuoi?”
“Si” rispose Us
Us mise mano alla trasmittente “Us, ci sei?”
“Si”
“Come è? Dici che è veramente una spia?”
“Non ne sono sicuro, ma sta usando il trucchetto delle cose in comune e la cosa mi rende sospettoso”
“Tranquillo, ti guardo le spalle e in caso di necessità, Baymax può entrare in azione”
“Sta tornando, rimani in ascolto”
Taryn tornò con la torta di pesche avanzata, tagliò due fette e la servì “assaggia pure”
Us fisso la torta mentre Hiro gli parlava nell’orecchio.
“Probabilmente è veleno, fai tutto quello che vuoi, ma non mangiarla”
Us non lo ascoltò
“Ok, la stai mangiando, ma non finirla”
Us ignorò anche quest’ordine
“Ok, l’hai finita, ma non chiedere…”
“Il bis per favore” disse Us guardando il volto sorridente di Taryn.
“Razza di idiota, perché mi stai ignorando!?” poi Hiro notò la mano di Taryn scendere verso il bancone per prendere qualcosa
“Sparale stupido!” gridò Hiro
“Le sparo dopo la seconda fetta” Taryn rimase stupita da quelle parole “E poi ci ha già scoperti”
“Cosa?”  Chiese Hiro
“Ha ragione ragazzino, vieni pure qua dentro, non mordo” rispose Taryn.
Hiro raggiunse Us e Taryn
“Ok, come?” chiese Hiro “Andiamo, un camionista che conosce le arti marziali, bombe fumogene piovute dal nulla e con la coda dell’occhio sono riuscito a vedere il vostro amico robot che spiava la finestra.” rispose Taryn.
“Avevo sentito dire allo Shield aveva un camionista che agiva come agente, ma non pensavo che mi sarebbero capitati durante il mio periodo di vacanza”
“Ti abbiamo incontrato per pura fortuna oppure c’è un altro motivo per cui sei qui?” chiese Us
“Si, diciamo che quella che era un periodo di ferie si è trasformato in una missione sotto copertura”
“Qua in Texas? Pensavo che fosse uno degli stati maggiormente protetti” disse Us
“Protetti, non inespugnabili” rispose Taryn
“Quei motociclisti c’entrano qualcosa?” chiese Hiro
“Si, il loro capo, Mike detto “Il re delle moto”, ho scoperto che ha dei legami con l’Hydra per la vendita di una nuova e pericolosa arma, per essere precisi so che si tratterebbe di un esoscheletro militare in grado di aumentare le capacità fisiche, Il problema è che lo Shield è impegnato in un operazione costosa e molto segreta al momento e non volevo nemmeno far saltare la mia copertura, così la direttrice Hill mi ha detto di  “Aspettare un camionista” , io non capivo all’inizio, ma poi siete arrivati voi e mi hai tolto ogni dubbio.” Disse Taryn.
Us pensò “Vacanza…si certo, come no, maledizione Hill”
“Bene, perciò adesso le uniche domande sono dove, come e quando lo fermiamo?”
“Mike si ritrova con la sua banda vicino a un vecchio magazzino abbandonato, sospetto che l’esoscheletro si trovi lì”
“Quanti sono insieme a quei rifiuti che ho pestato?” Chiese Us
“Sono una quarantina, contando anche Mike” rispose Taryn.
“Molto bene, possiamo farcela facilmente” Disse Us “E come vorresti fare?” chiese Taryn.
“Hiro, vai a preparare lo US1”
“Subito” rispose Hiro
 “Taryn, tu spogliati invece” la ragazza gli diede uno schiaffo.
“Io intendevo vai a cambiarti”
Dopo un paio di minuti, Hiro, Us e Taryn furono tutti e tre sullo US1, Us mise il Truck in assetto da guerra, mostrando la vera forma del veicolo
“Wow, ok è molto…impressionante ma…quale sarebbe il piano?” chiese Taryn
“Hiro, mostra pure” disse Us e Hiro tirò fuori una valigetta, al cui interno si trovavano diversi caricatori per pistola “Questi sono tranquillanti di ultima generazione, con questi potremmo abbatterli e catturarli tutti quanti, sono molto potenti, se ti colpiscono svieni per 24 ore e poi non ti ricordi più nemmeno il tuo nome”
Taryn fu impressionata dall’oggettistica ma ritornò alla domanda principale “Ok, ma di nuovo, quale è il piano?”
“Il piano è semplice, carichiamo le armi, andiamo verso il rifugio, usiamo il cannone segreto dello US1, sfondiamo il muro, spariamo ai cattivi, catturiamo il capo e prendiamo la tecnologia.” Disse Us
“Mi sembra…un po’ troppo rumoroso e improvvisato”
“Fino ad adesso ha funzionate nel 50% delle volte” rispose Us
Mentre si avviavano verso il rifugio della banda Taryn chiese “Scusa Us, dato che dovremmo combattere, mi sei sembrato molto abile e astuto, da quanto è che sei un agente sul campo?”
“Sono stato reclutato subito dopo il college” rispose Us pacatamente
“Ma quanti anni?”
“22 “rispose Us “22? Ma io ne ho 24 e sono stata autorizzata a operare sul campo solo un anno fa!”
“E davvero così male?” “No per niente, è solo che mi sembravi…così esperto, come hai fatto ad avere l’autorizzazione per questa vecchia operazione anche se sei un novellino?”
“Diciamo che sono stato già fortunato ad avere la patente per guidare quest’affare”
Arrivarono nei pressi del magazzino e lì Us iniziò ad accelerare.
“Us…che stai facendo!?” “Eseguo il piano, Baymax, tieni Hiro stretto!”
“Subito” rispose il robot.
Il Truck accelerò verso il muro, sembrò schiantarsi, ma dal cofano della macchina si aprì uno scomparto che fece attivare un cannone laser che fece esplodere il muro e formò un buco abbastanza grande da permettere allo US1 di entrare.
“Stai bene Hiro?” chiese Us “Si”
“Te Taryn?”
“Sono solo morta” rispose sconvolta “Questo è lo spirito” disse Us.
“Ora usciamo e addormentiamoli”
I due agenti uscirono dal Truck e iniziarono a sparare sui criminali i dardi che Hiro aveva preparato, la sparatoria si risolse in fretta, anche perché Taryn ebbe la soddisfazione di sparare in faccia a Brian.
Sembrava che fosse finita, ma i nostri eroi non trovavano il loro capo, Mike il re delle moto, ma una voce interruppe la loro ricerca.
“Ulysses Solomon Archer, agente dello Shield conosciuto anche come “US1” o “Il samurai della strada”, ti stai facendo un nome dalle parte dell’Hydra mio caro.”
“Fatti vedere Mike!” disse Us
“Sono proprio qua sopra” Taryn e Us alzarono lo sguardo e videro un essere gigantesco sulle impalcature, era corazzato e sembrava avere intenzioni ostili, fece un salto dall’impalcatura e quando atterrò creò un piccolo cratere intorno a lui.
“Eccomi qua, sono venuto a giocare un po’ con voi”
Sul campo lo raggiunse anche Baymax, Hiro lo aveva mandato a combattere per dare man forte ai due agenti.
Il nemico indossava il fantomatico esoscheletro di cui aveva parlato Taryn.
“Vi piace? la H.S.B (Hydra Suit Battle) è l’ultimo ritrovato nel combattimento superumano dell’organizzazione, non sarà agli stessi livelli di Iron man, ma è forte, ve lo posso assicurare”
Us gettò le pistole a tranquillanti e passò a Taryn un revolver “Cosa vuoi fare?”
“Hiro diceva che non ce ne era bisogno, ma io mi sento più sicuro sapendo di avere un cannone o due”
“Spara!” i due agenti spararono tutto ciò che avevano su Mike, ma la sua armatura parò i proiettili senza tanti problemi
“Adamantio, mi è costato uno sfacelo, ma almeno ho la sicurezza di poter fare il culo a parassiti come voi”
Mike partì contro Us e riuscì a gettarlo a 20 metri di distanza con una spallata in corsa.
“Fuori uno, tocca a te signorinella”
Taryn riuscì a schivare alcuni dei suoi pugni e cercò di accoltellarlo, ma la lama si spezzò e Taryn si beccò un calcio.
“Se non ti è riuscito ferirmi con i proietti di una Magnum, cosa ti fa sperare che saresti riuscita con un coltello?”
Fu la volta di Baymax, che ingaggiò una pesante lotta contro Mike, sembrava che il robot potesse tenergli testa, ma Mike riuscì comunque a sconfiggerlo.
“Questa interfaccia elettronica è meravigliosa, nulla può fermarmi!”
Us ripresosi dal colpo ricevuto, sentì quelle parole “Elettronica…perfetto!”
Us si gettò addosso a Mike ma il re delle moto lo afferrò per il collo “Sapevo che eri pazzo, ma non sospettavo che fossi anche stupido”
E gettò via Us come se fosse un giocattolo, Mike venne nuovamente ingaggiato da Baymax e anche questa volta il robot non riuscì a fermarlo.
“Arrendetevi e fatevi ammazzare!” disse Mike
Ma Us si mise a ridere “Che cosa c’è di tanto divertente? L’ultima botta ti ha fatto perdere qualche pezzo di cervello?”
“No, ma la tua ultima presa mi ha dato la possibilità di batterti” Us si mise l’indice e il medio della mano destra sulla placca di metallo e dopodiché Mike non fu più capace di muovere l’armatura.
“Ma perché…Perché NON MI MUOVO!” l’armatura poi rigetto Mike fuori dal suo involucro e Us si avvicinò
“Perché glielo detto io” rispose Us
Mike lo guardò con rabbia e disprezzo.
“Ora alzati in piedi Mike, ti farò vedere quanto sei incapace” disse Us
“Che mi importa” Mike si alzò e si gettò verso Us “Anche senza l’armatura posso comunque prenderti a calci nel sedere!”
Ovviamente non fu così, Us prima lo stese con un calcio allo stomaco, poi fu tutta una serie di colpi alla faccia e allo sterno
“Questo è per la spallata di prima, questo è per il calcio a Taryn, questo è per Baymax”
Mike si ritrovò con le spalle al muro e Us assestandogli un ultimo calcio, sfondò quel muro.
“E questo è perché non sopporto i rifiuti come te!”
Inutile dire che dopo quello scontro Hiro chiamò la direttrice Hill per mandare rinforzi e recuperare la tecnologia.
Il giorno seguente fu il momento di ripartire, le “vacanze” di Us e Hiro erano ormai finite, era il momento di ripartire, non prima di aver fatto gli ultimi saluti.
“Fate buon viaggio, mi raccomando, state attenti” disse Taryn
“Non preoccuparti, hai visto come agiamo, no?” rispose Hiro
Taryn si avvicinò a Us e gli chiese “Scusa Us, ma c’è una cosa che non mi hai mai detto”
“Spara”
“Perché hai accettato questo incarico? Viste le tue abilità potresti essere assegnato a operazioni più importanti”
Us si girò verso il Truck e rispose “Giustizia…ho accettato per fare giustizia, ho accettato per scovare gli assassini dei miei genitori…e i rapitori di mio fratello”
“I tuoi genitori?” chiese Taryn.
La ragazza si avvicinò e prese il braccio di Us
“Anche i tuoi genitori erano coinvolti nello stesso programma di mio padre”
Us la guardò e capì subito le sue parole, anche lei aveva perso qualcuno per colpa loro.
“Us…trovali e catturali, per te, per tuo fratello e anche per me”
“Non preoccuparti, li troverò”
E così dopo essere saliti un'altra volta a bordo dello US1 i nostri eroi ripartirono.
“Cavolo, è stata una vacanza orribile” disse Hiro
“Dai, non è andata così male, abbiamo mangiato bene, abbiamo aiutato delle persone e abbiamo conosciuto una ragazza carina” rispose Us
“In effetti è vero, e anche la camera da letto non era niente male”
I computer emisero una serie di suoni “Us è in arrivo una chiamata dalla direttrice Hill”
“Mio Dio! Ok passamela, ho da dirgliene un paio”
Con il pilota automatico inserito e con lo schermo davanti agli occhi, apparve la direttrice Hill davanti al camionista.
“Allora Us, come sono andate le vacanze?”
“Tu le chiami vacanze, eravamo nel posto migliore del mondo e mi sono piombati addosso di tutto, criminali, agenti sotto copertura, esoscheletri, e per finire non ti sei fatta scrupoli ad utilizzare queste fantomatiche vacanze per mandarmi di nuovo contro l’Hydra”
“Diciamo che ti ho dato i compiti delle vacanze per farti tornare ben preparato a scuola”
“Ho già una laurea grazie mille, e comunque queste non sono missioni, ma prove di sopravvivenza, Hiro sta iniziando a finire i materiali, non possiamo chiedere i rinforzi se non a missione ultimata, perché mi stai aiutando ma allo stesso tempo rallentando, me lo spieghi?”
“Per il semplice fatto che mi aspetto grandi cose da te” rispose Hill sorridendo.
“Grande risposta evasiva” disse Us
“Ad ogni modo, abbiamo ultimato le ricerche sul prossimo impianto dell’Hydra nel Nuovo Messico, e le nostre fonti hanno confermato le nostre ipotesi, guarda questa immagine.”
Us la vide e riconobbe subito quella faccia, era Jeff “Jeff…”
“Esattamente, puoi raggiungerlo e salvarlo, l’impianto si trova ad Albuquerque”
“Se continuiamo a questa velocità possiamo raggiungerlo entro domani sera” disse Hiro.
“Perfetto, buon viaggio e buona fortuna, ne avrete bisogno”
Le comunicazioni si interruppero e Us schiacciò sull’acceleratore, sapeva dove andare.
“Non preoccuparti Jeff, sto arrivando”.

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Capitolo 8
*** Brothers ***


Route 66, Territorio Est del Nuovo Messico.
Ormai Us guidava lo US1 da ore, oramai sapeva dove si trovava Jeff, nella sua testa rimbombava solo un pensiero che accompagnava il motore del Truck.
“Vi troverò bastardi…e ve la farò pagare”
Mancavano pochi chilometri al loro arrivo ad Albuquerque e Us chiese a Hiro di avviare le comunicazioni con la Hill.
“Ok, comunicazione in corso” e dopo qualche secondo Hiro aggiunse “Abbiamo la linea”
Sullo schermo del Truck apparve il volto deciso di Maria Hill.
“Salve agente, hai raggiunto l’obbiettivo della tua missione?”
“Ci sono quasi, appena arriverò voglio avere i dati tecnici dell’operazione, in modo da poter agire il prima possibile.”
“Li sto inviando a Hiro, ti arriveranno tra poco”
Hiro visualizzò sul suo schermo i dati della missione e Us aggiunse “Grazie Maria, dico davvero”
“Ne parleremo quando avrai recuperato tuo fratello e sarai arrivato in California, fino a quel momento, svolgi il tuo lavoro, passo e chiudo”
Le comunicazioni si interruppero.
“Ebbene…ci siamo Us, sei pronto?” chiese Hiro.
“Sono nato pronto” rispose Us.
I nostri eroi raggiunsero Albuquerque e si fermarono a mangiare, sia per rifocillarsi sia per mantenere la maschera da camionista.
Dopo aver mangiato si recarono in una zona abbandonata della città, secondo i dati della missione i soldati dell’Hydra si erano rintanati in una vecchia struttura e l’avevano trasformata in un laboratorio.
Us e Hiro fecero un sopraluogo dei dintorni con lo US1, poi il ragazzo accompagnato da Baymax si avvicinò alla struttura per cercare un punto d’attacco.
Dopo essere riuscito ad entrare nel quadro tecnico della struttura, scaricò tutti i dati necessari su Baymax e il Robot ne ricreò una mappa olografica.
“Vediamo un po’, biologia…armi…robotica…che guaio, Jeff potrebbe trovarsi in ognuna di queste stanze”
Us osservò meglio la mappa e poi notò una strana struttura.
“Cosa è quella zona?” “Secondo i dati dovrebbe essere…la zona degli esperimenti, non penserai che…”
“Jeff si trova lì, andrò a riprendermelo”
“Hai già in mente un piano, giusto?” chiese Hiro.
“Si, ovviamente non è che pensò di poter sfondare la porta di casa ed entrare come se niente fosse, sfrutterò la notte e mi infiltrerò”
“Posso aiutarti?”
“Si, ma solo verso la fine, ho in mente una cosa speciale per quei bastardi”
Quella notte ebbe inizio l’operazione di recupero di Jefferson Hercules Archer, Us come prima cosa fece in modo di infiltrarsi nella base, neutralizzò le guardi e successivamente si mise a strisciare nei cunicoli.
Dopo aver percorso quasi 200 metri di struttura, venne l’occasione di uscire, Us riuscì nuovamente a non farsi vedere dalle guardie presenti e dalle telecamere di sicurezza, era ormai nella struttura, ma tutto ciò che vedeva era un enorme edificio vuoto, probabilmente ci doveva essere un ingresso segreto per accedere ai piani inferiori.
Senza farsi vedere, rapì uno dei soldati e lo interrogò
“Dimmi, come è che posso entrare in casa vostra?”
Us iniziò a stringergli il collo per soffocarlo fino a quando il soldato non cedette “Da quella parte…un bottone…porta giù…lasciami”
“Molto bene” dopodiché Us gli tagliò la gola e lo nascose in uno dei camion lì vicino.
Us s i avvicinò alla piattaforma e dopo aver premuto il bottone, la piattaforma sotto di lui iniziò a scendere giù.
Attraverso le pareti di vetro dell’ascensore, Us riuscì a scorgere vari piani dell’edificio e le loro specifiche aree di lavorazione
“Se non vado errato Hiro ha detto che l’area degli esperimenti si trova vicino all’area dei veicoli pesanti”
L’ascensore raggiunse il piano terra “Arrivo Jeff”
Mentre passava per i corridoi evitando di farsi vedere, sfruttò un angolo buoi dei corridoi per mandare un messaggio a Hiro
“Hiro, Baymax, siete in posizione?”
“Si, io mi sto occupando della parte tecnica” “Ovvio” rispose Us
“Mentre Baymax sta sorvegliando la porta”
“Ok, attivate il piano solamente quando ve lo dirò io, rimanete in ascolto”
Us continuò la sua infiltrazione fino a raggiungere la zona degli esperimenti, guardò la porta, era tutto bloccato da una serratura elettronica e bloccata con un codice.
Us la guardò vittorioso “è chiaro ed evidente che non hanno mai avuto a che fare con un tecnopate”
Us poggiò la mano sulla serratura e dopo pochi secondi la porta si aprì.
Dentro la sala Us vide i vari esperimenti che l’Hydra stava eseguendo e che aveva lasciato lì per dimenticarli.
“Studio delle particelle, mutazioni e gene mutante, ibridazione del DNA, sarebbe affascinanti se non fosse che sono gli studi effettuati da dei terroristi”
Us poi vide una cosa strana in mezzo a tutto quel mucchio, un macchinario funzionante che emanava una strana luce viola, Us si avvicinò per capire e dentro quella cisterna vide il corpo immobile di Jeff, attaccato a dei tubi.
Us con quasi le lacrime agli occhi sussurrò “Mio Dio…Jeff”
Us si guardò intorno per cercare la piattaforma di comando dell’attrezzatura e toccandola entrò in sintonia con la macchina, a quanto pare regolava i livelli di liquido, ossigeno e sostanze chimiche che venivano iniettate nel corpo di Jeff, non riusciva a capirne la natura, ma cercò di regolare la macchina per far rilasciare Jeff dalla procedura senza arrecargli danno.
Dopo essere riuscito a farlo rilasciare dalla macchina, Us si diresse subito dal fratello stordito.
“Jeff!” “Jeff, stai bene!?”
Gli occhi di Jeff rimanevano socchiusi e con la sua debole voce disse “U…Us?”
“Si, sono io fratello, sono venuto a salvarti” rispose Us sorridendo.
“Cosa…ma che…dove…dove mi trovo?”
“Questo non ha importanza al momento, dobbiamo andarcene subito”
Us aiutò il fratello a uscire dalla macchina e per aiutarlo a camminare si mise il suo braccio sulle spalle, riuscirono a uscire dalla sala, ma ad accoglierli ci fu una squadra di soldati con i Kalashnikov puntati su di loro.
“Fermo dove ti trovi spia!”
Us lì guardò con odio, mentre il loro comandante continuò a parlare
“Fai un solo altro passo e sei morto!” e aggiunse “Sai, non ce ne sono state molte di persone che hanno tentato di infiltrarsi in questa base, ma che io ricordi, tu sei il primo giunto così tanto dentro la struttura, una spia normale non ci sarebbe riuscito” e aggiunse “Perché ti sei spinto a tanto, è un tuo amico?”
“È mio fratello, e voglio sapere perché lo avete portato qui!”
“Non credo che tu sia nella situazione di poter chiedere risposte, come vedi noi siamo in 10 mentre voi siete solamente 1 e mezzo e con un solo fucile.” “Arrendetevi e nessuno si farà del male, non troppo almeno”
Us lo guardò divertito dalla cosa e si rivolse al comandante con voce sicura.
“Ok, ecco cosa succederà, voi tutti morirete tra qualche istante, farò saltare in aria questo posto, consegnerò Jeff allo Shield e poi partirò per completare qualche lavoro, avete capito bene?” e aggiunse “Se scappate adesso, avete una buona probabilità di sopravvivere e forse anche di essere arrestati senza usare la forza bruta, perciò vi dò questo consiglio, andatevene”
Gli uomini si misero a ridere e poi il loro capo chiese “Certo, tu e con quale esercito?”
“Mai dire quella frase” rispose Us “Voi idioti pensate davvero che mi sarei infiltrato da solo in una base nemica, senza avere un piano?”
Poi Us gridò “ORA!”
Le luci si spenserò e parti una sirena con un messaggio per tutta la base “Inizio sequenza di autodistruzione, si prega di evacuare tutto il personale militare e tecnico della struttura, la struttura esploderà tra 6 minuti.”
Us approfittò della loro distrazione per svuotargli addosso il caricatore e successivamente aiutò Jeff a camminare.
“Tranquillo Jeff…torniamo a casa”
Mentre le truppe il personale stava evacuando mancavano solo due minuti all’esplosione e la fortuna volle che da lì passassero Hiro e Baymax a salvare i due fratelli.
“Ottimo lavoro Hiro, e anche tu Baymax”
“È stata una cosa facile” rispose Hiro e aggiunse “Il difficile è stato infiltrarsi insieme a Baymax”
“Ok, prova ancora a dire che sono grasso ed è la volta buona che ti mollo qui” disse con voce robotica Baymax.
“Scusami amico” rispose Hiro.
Così i nostri eroi ebbero il tempo di uscire per godersi i “Fuochi d’artificio”, dopo di quello, Us fornì il primo pronto soccorso a Jeff, mentre Hiro comunicò la loro posizione allo Shield.
Arrivarono con un grande mezzo di aviazione, alcuni andarono verso la base mentre altri presero in custodia Jeff e lo portarono a bordo, tutta l’operazione era diretta dall’occhio vigile di Maria Hill, che si trovava sul posto.
La Hill si diresse dai due e gli disse: “Direi che alla fine ce l’hai fatta”
“Ti aspettavi grandi cose da me, no?”
“Si lo ammetto, in tre siete riusciti a fare tutto quel macello, questo sì che è un record”
“Adesso cosa farete a Jeff?” chiese Us
“Lo terremo in osservazione per…” prima che la Hill potesse terminare la frase, Us la interruppe
“Voglio rimanere con lui, almeno fino a quando non sarà tornato a casa”
“Non è possibile” rispose la Hill e aggiunse “Avete ancora dei compiti da portare a termine”
“Sono mesi che cerco mio fratello, pretendo di passare un po’ di tempo con lui, voglio solo assicurarmi che torni a casa sano e salvo”
“Può benissimo tornarci senza di te, lo accompagneremo noi” rispose la Hill.
“Direttrice Hill, se posso intromettermi…avremmo bisogno di tornare alla base, non ho più materiali per aiutare Us nelle sue missioni e credo che avrò bisogno di altri strumenti per sistemare Baymax, cade praticamente a pezzi.”
Baymax si avvicinò e disse “Ma di che stai parlando?” Hiro gli diede un piccolo pugno al braccio e quest’ultimo cadde a terra
“O cielo” disse Baymax e Hiro aggiunse “Visto”
La Hill li guardò con riluttanza e con grande fastidio diede il suo consenso.
Us ne fu felice e si avviò verso il mezzo per andare da Jeff, ma con la coda dell’occhio notò che Hiro e la Hill si erano passati qualcosa, quando il ragazzo e il robot lo raggiunsero, Us gli chiese
“Ma che cosa hai dato alla Hill?”
“Di che stai parlando?” chiese Hiro
“Ho visto che gli passavi qualcosa, non fare il finto tonto” disse Us
“Bè…le ho dato il rapporto delle nostre missioni, dovevo spedirglieli da un pezzo, era per soddisfare la parte tecnica del lavoro, capisci?”
Us lo guardò con sospetto e gli disse “Si, capisco”
Rimasero sulla base volante dello Shield per quasi una settimana, dalle analisi mediche risultò che non c’era nulla di anormale in Jeff, Nessuno sapeva dare una vera spiegazione al suo rapimento.
 Il lasso di tempo tra una visita medica e l’altra diede la possibilità a Us e Jeff di parlare.
“Sapevo che eri destinato a grandi cose fratellino, ma non pensavo che saresti arrivato così lontano”
“Grazie Jeff”
“E dimmi, cosa mi sono perso oltre alla tua entrata allo Shield?”
“Be, non c’è molto da dire, Ed e Anne si sono trasferiti a Raleigh, ho passato gli ultimi mesi a cercarti e…ho rincontrato con una ragazza che conoscevo.”
“Ragazza, questo è mio fratello” disse Jeff divertito “E lei come è?”
“Si chiama Mary e…” Jeff lo interruppe “Ok, ma come sta sotto la maglietta?”
“Sei sempre il solito” rispose Us, Jeff si mise a ridere e disse “Scusa, dai, racconta”
“Fa la cameriera a una tavola calda, era la Mary della mia vecchia scuola”
“Quella che ti ronzava sempre intorno ma te la ignoravi come uno scemo?”
Us imbarazzato rispose “Si, quella”
“Cavolo, punti extra fratellino”
“Già, domani ti rimetteranno e ti potrò accompagnare a casa, potrò rimanere con voi fino al pomeriggio, poi dovrò ripartire” Jeff sorrise e gli disse
“Ora che non hai più preoccupazioni, puoi aiutare le persone e vivere il tuo sogno Us, sono fiero di te”
“Grazie Jeff” gli rispose Us sorridendo.
La mattina seguente Us e Jeff, vestiti per bene arrivarono alla porta di casa e dopo aver suonato il campanello, la porta si aprì e davanti a loro si presentò Anne “Wide Load” Wheelie, ex camionista e loro madre adottiva.
“Ma’, che bello rivederti” disse Us
Ma appena stava per abbracciarla, la donna gli fiondò uno schiaffo
“Auch, Ma’ e che cavolo!” disse Us
“E non chiamarmi Ma’, sono passati mesi da quando sei partito come camionista, nemmeno una volta hai chiamato a casa, mi hai fatto morire dalla preoccupazione”
“Scusa Ma’, mi dispiace ma avevo…un lavoro da fare”
Us si scansò ed Anne vide il figlio che aveva perso, in piedi e in perfetta forma davanti a lei, la donna gli andò incontro con lo sguardo truce, poi lo abbracciò e iniziò a piangere come una fontana.
Dalla casa si sentirono delle urla “Ehi Wide Load! Dove cavolo pensi che siamo, in Barca?” e aggiunse “Chiudi le porte o entreranno le zanz…” Ed “Poppa” Wheelie uscì di casa e rimase a bocca aperta quando rivide Us e Jeff insieme, lasciò cadere il suo sigaro e andò ad abbracciare Jeff, cosa che fece successivamente anche Us, la famiglia era tornata unita.
Passarono tutta la mattina e il primo pomeriggio insieme e i due fratelli mettendosi a sedere su una sdraia in giardino, videro passare un camion e lì ripescarono i meravigliosi ricordi d’infanzia.
“Te li ricordi quei giorni Jeff?”
“I migliori della mia vita”
“Adesso che sei “Resuscitato” lo Shield potrà aiutarti a tornare nella società, che pensi di fare?” chiese Us
“Ho in mente dei progetti, non so ancora quando realizzarli, ma vedrò di prendere una decisone molto presto” “Ok…di che natura?”
“Mah, non lo so” rispose Jeff e poi chiese a Us.
“Te invece, per quello che so dopo questa serie di missioni potresti anche lasciare lo Shield, ma lo vuoi veramente?”
 “Non lo so, a essere sincero l’ambiente escludendo i miliardi di persone che ti vogliono uccidere non è tanto male, anche se sai bene che non ho mai pensato in grande, potrei trovare lavoro nelle zone di Lawton e stare vicino a Mary.”
Jeff gli sorrise e si rimise a guardare la strada poi disse “Us, questa sarà l’ultima volta che te lo chiederò, ma voglio una tua risposta definitiva, tu vuoi veramente fare il camionista?”
“Ma certo, lo dico da…” Jeff lo interruppe “Da tutta la vita lo so, scusa se te lo sto chiedendo, ma te lo volevo chiedere dato che non avevamo concluso la nostra discussione prima…prima dell’incidente” aggiunse “Quello che mi chiedo è che sogni di fare questo lavoro da…non so nemmeno quanto tempo, ciò che mi preoccupa è che, davvero tutto ciò ti soddisfa? È davvero questo il massimo a cui aspiri anche con tutte le tue abilità?”
Us lo guardò e gli rispose “Si”
“Molto bene, allora non ho più di che preoccuparmi, sei libero fratellino”
Il primo pomeriggio passò e Us venne recuperato dagli agenti dello Shield per ripartire per la sua missione, prima di andarsene salutò la sua famiglia, gli abbracciò e poi si avviò verso l’uscita, interrotto solamente dalla voce di Jeff.
“Ehi Us”
“Si?”
“Cerca di essere prudente”
Us sorrise “D’accordo”
Us tornò sulla base volante dello Shield, recuperò Hiro, Baymax e lo US1, venne riaccompagnato ad Albuquerque e da lì ripartirono per il loro viaggio.
Quella sera casa dei Wheelie, Jeff scese le scale e andò verso Ed e Anne.
“Jeff, che ci fai sveglio?” disse Ed
“Dovresti riposare, è vero che sei a casa ma sei ancora in convalescenza” aggiunse Anne
Jeff si mise alla luce e i coniugi Wheelie lo videro più alto e muscoloso rimanendo impressionati
 “Volevo parlarvi di una cosa, mentre eravamo fuori ho rivelato a Us di avere dei progetti per il mio futuro”
“E…quali sarebbero?” chiese Ed
“Lo volete sapere, mi pare ovvio, infondo come si dice “La suspense…uccide” “.

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Capitolo 9
*** Big Hiro ***


Route 66, Territorio a nord dell’Arizona, distante dalla città di Kingman.
Il viaggio di Us, Hiro e Baymax continuava senza sosta, la storica route 66 li stava portando verso la prossima destinazione, senza sapere dove il dovere gli avrebbe portati.
Almeno questa era la situazione del giovane Hiro, che si era appisolato davanti alla console di comunicazione, stavolta era Us a sapere i dettagli e lasciava Hiro in balia di scoprirlo, cosa che dava molto fastidio al giovane.
“Us, stai guidando da ore, dove diavolo ci stiamo dirigendo?” chiese Hiro
“Lo scoprirai appena arriveremo a destinazione, abbi un po’ di pazienza” rispose Us
“A me sembra che stiamo guidando in mezzo al deserto, sicuro di star seguendo la strada giusta?”
“O andiamo Hiro, dove è il tuo spirito da camionista, arriveremo comunque a destinazione, non puoi goderti l’ignoto come tutti i comuni mortali?” chiese Us
“Io detesto l’ignoto, detesto andare in missione senza avere tutti i dettagli e odio a morte questa vita che facciamo da settimane” rispose Hiro
“Ma ti sei anche divertito, o sbaglio?”
“Si, ma cerca di capirmi, tu in un certo senso hai sempre sognato di guidare Truck per l’America, io invece sono passato nel giro di poche settimane da guidare un intero gruppo di eroi a vivere nel retro di un Truck”
E aggiunse “Scusa se non sono ancora riuscito ad abituarmi.”
“Non ne avrai bisogno, se la Hill non ci ha mentito manca poco alla fine del nostro lavoro, dopodiché potrai tornare nel tuo paese.” E aggiunse “Ti volevo chiedere, come ti hanno reclutato allo Shield?”
“Diciamo che ero interessato a un loro programma di lavoro così ho preso contatto con la Hill e mi ha accettato”
“E come l’hanno presa i tuoi amici supereroi?”
A quella frase il tono e lo sguardo di Hiro si riempirono di delusione e tristezza
“Bè…diciamo che non gli ho detto molto, mi sono lasciato dietro un video messaggio dove dicevo che partivo per un po’ di tempo e che lasciavo il comando alla mia vice, Honey Lemon, dato che tutta questa operazione è un segreto…non ho loro notizie da molto.”
Us gli mise una mano sulla spalla per consolare l’amico “Tranquillo, avrai modo di rivederli presto, tanto tra poco raggiungeremo la nostra penultima fermata”
“Ecco a proposito, dove diavolo stiamo andando!?”
“Io non te lo dico, Baymax lo sa, puoi provare a chiederlo a lui”
“Ehi Baymax, sai dove siamo diretti?”
Il robot si girò e rispose “Si”
“Me lo puoi dire?”
“No”
Dopo altri 15 minuti di strada, lo US1 si fermò e Hiro ebbe l’occasione di scendere, il sole batteva forte nel cielo e il ragazzo ne rimase accecato per un po’.
Dopo aver riguadagnato la vista si guardò intorno.
“Non riesco nemmeno a capire se gli edifici sono dei miraggi oppure no…che cavolo di posto è questo?”
“Un minimo di rispetto, Hiro” disse Us “Ti trovi a Peach Springs, una delle più belle cittadine della contea del Mohave.”
Hiro continuò a guardarsi intorno “Questo posto?”
“Già, adesso andiamo, il nostro contatto ci vuole incontrare alla tavola calda della città.”
“Perché quando c’è da svolgere una qualsiasi missione, la tua prima reazione è quella di incontrare tutti quanti in una tavola calda?”
Us si girò sorridendo “Ti ricordi” poi indica se stesso “Camionista, devo farti un disegno”
“No” disse Hiro infastidito
“Ecco, perciò continua a mantenere la maschera e andiamo dal nostro amico”
Us e Hiro continuarono a camminare fino a quando il ragazzo non venne distratto da qualcosa, o in quel caso da qualcuno.
Dall’altro lato della strada passava una ragazzina, era bionda con i capelli raccolti in una coda di cavallo, stava portando uno scatolone e dal frastuono sembravano pezzi di ferraglia, Us poi lo riportò alla realtà.
“Andiamo, tanto dovremmo rimanere in questa cittadina per un po’, se riusciamo a finire il lavoro in tempo potrai rimanere a guardare tutto quello che vuoi anche più tardi”
Hiro riprese a camminare e fra sé e sé disse “Mi manchi Honey”
Raggiunsero la tavola calda e si misero a sedere, in attesa d essere contattati, mentre ordinavano da bere Hiro chiese “Va bene, siamo arrivati qui, ora puoi dirmi che cosa consiste la nostra missione?”
“Per fartela breve, sembra che vicino alla riserva degli indiani Hualapai siano sparite delle persone”
“Ok, ma noi cosa c’entriamo, se è un caso di sparizione non dovrebbe occuparsene la polizia?” chiese Hiro
“Sembra che i rapimenti siano avvenuti di notte e che il colpevole, secondo i testimoni oculari sia una strana creatura”
“Una creatura?” chiese Hiro
“Già, la Hill ha ricevuto una richiesta di aiuto e ci ha lasciato anche qualche altro dettaglio” e aggiunse “A quanto pare, nella zona dei rapimenti c’è un vecchio laboratorio dello Shield che risale ai tempi del progetto Paperclip”
“Aspetta, non è quello dove gli americani hanno reclutato gli scienziati tedeschi dopo la seconda guerra mondiale?”
“Esattamente, sta di fatto che il laboratorio è stato poi dismesso dopo la fine della guerra fredda, e dai rapporti sembra che non stessero lavorando a nessuna super arma biologica.”
“Perciò la domanda è: Cosa cavolo ci fa una creatura del genere da quelle parti se non rientra nemmeno tra i progetti del laboratorio?”
“Bingo, la Hill sospetta che qualcuno si sia infiltrato dentro e che stia conducendo esperimenti non molto leciti, la nostra missione in poche parole è capire cosa stia succedendo”
“Come al solito”
Poco dopo arrivò un uomo al loro tavolo, era uno dei responsabili della riserva degli indiani Hualapai, non fu una chiacchierata molto lunga, dato che i nostri eroi sapeva già tutto ciò che c’era da sapere, la guida si limito a fargli strada per dove era avvenuto il crimine.
Il vento aveva cancellato molte tracce, ma dalle foto che avevano scattato si poteva capire che la creatura era molto alta e pesante.
“Baymax, credi di poter trovare qualche traccia?” chiese Hiro
“Si” Il robot volò sopra le loro teste e si mise a cercare, poi tornò a terra.
“Trovato niente” “No, qualcosa disturba le mie ricerche, credo che qualcuno stia schermando il laboratorio”
 “Allora…che suggerisci di fare?” chiese Hiro
“Non possiamo andare così alla ceca, Baymax non riesce a trovarlo, e la Hill non mi ha dato delle coordinate precise per il semplice fatto che qualcuno le ha cancellate dai server”
Us si mise a pensare poi disse “L’unica è aspettare che la creatura torni e appena la vediamo gli piantiamo una pallottola in testa, poi seguendo le tracce, troviamo anche il laboratorio, fino a quel momento, torniamo in città, aspettiamo la notte e ci prepariamo ad accoglierlo”
I nostri eroi tornarono in città e Hiro si mise subito a lavoro, costruì a Us una tuta di contenimento per evitare possibili contaminazioni e gli consegnò le armi che era riuscito a prendere allo Shield mentre Us era con la sua famiglia.
Tutto stava andando secondo le normali mansioni, fino a quando Hiro venne fermato da Us.
“Che significa che non posso venire con voi?”
“Quello che ho detto, Baymax pensa che questa missione sia troppo pericolosa persino per te e in oltre voglio riuscire a prenderlo di soppiatto, quindi non porterò lo US1 fin laggiù, ci penserà Baymax a portarmi in volo”
Hiro si innervosì e disse “Va bene, ora basta, IO riparo Baymax ogni volta che si danneggia, IO penso alla tua sicurezza e alla tua attrezzatura, sono un eroe maledizione, ho salvato il Giappone, ho stabilizzato la nostra linea temporale, sono stato anche nello spazio, maledizione!”
“Stavolta però è diverso, non è un operazione di sabotaggio o di furto dati, ci troveremo davanti a bestie immonde che bramano sangue, quella creatura potrebbe non essere sola, Baymax non potrà proteggerti continuamente e perdona la mia sfiducia ma dubito che il tuo corpicino possa fare qualcosa contro un esercito di quei mostri”
Hiro acconsentì alle richieste, anche se contro voglia, poi Baymax afferrò Us e prima di volare disse al ragazzo “Grazie Hiro, torneremo tra qualche ora”
“Controllerò i vostri parametri vitali” rispose Hiro
Dopodiché volarono via.
Hiro non aveva molta voglia di rimanere fermo a non fare nulla, anche perché si stava lamentando ancora di essere in mezzo al nulla, perciò si infilò il suo computer da polso e scese dallo US1.
Durante la sua passeggiata senti lo stesso rumore di ferraglia che aveva sentito quella mattina, veniva da un vecchio garage.
Hiro entrò dentro e vide la ragazza con la coda di cavallo lavorare su di un vecchio Motoruota.
“Stupida ferraglia che non sei altro, perché diavolo non ti accendi” e aggiunse “Ho collegato tutto, ho sostituito il sostituibile, maledizione!”
Hiro poi rivelò “Scusa” La ragazza si girò e vide Hiro
“Ciao” disse il ragazzo
“Ciao…mi hai sentita, vero?”
“Un po’”
“Scusa, è solo che non riesco a far ripartire questo rottame” La ragazza diede un calcio al Motoruota.
“Posso darti una mano se vuoi, ci so fare con le macchine” disse Hiro
“Vediamo che si può fare Hiro si avvicinò al Motoruota e gli diede un occhiata
“Fai pure, ma penso che sia ufficialmente da buttare, lo costruito da zero partendo da dei rottami, ma penso che fosse una cosa impossibile fin dall’inizio”
Dopo averlo detto da dietro partì lo scoppio di un motore, Hiro era riuscito ad accenderlo
La ragazza lo guardò stupita “Ma come ci sei riuscito? Io ci sto lavorando da mesi”
“È stato facile, la miscela per il motore era troppo grassa, i cavi erano collegati male e il giroscopio aveva bisogno di una smossa, dentro il Truck ho gli attrezzi per sistemarlo per bene, sempre se ti vada?”
Dopo aver lavorato al Motoruota, i due ragazzini andarono a bere una soda fuori dal garage.
“Grazie mille per l’aiuto” e aggiunse “Hai davvero un talento, mi chiamo Samantha Smith”
“Hiro Takachiho”
“Non ti ho mai visto da queste parti”
“Sono arrivato oggi insieme a un mio amico, stiamo percorrendo insieme la 66”
“Voi due da soli?”
“Diciamo che sono il suo meccanico”
“E ci credo, e lui adesso dove è?”
“Sta svolgendo un lavoretto per la città, dovrebbe tornare domani mattina”
“Capisco”
“Io in realtà sono sorpreso da te Samantha, escludendo la parte tecnica, sei riuscita a costruire un veicolo da zero, perché?”
“La prossima settimana ci sarà la fiera della città, volevo costruirne uno per il mio papà, lui sa guidare i Motoruota e ha promesso di insegnarmi un giorno”
Nel silenzio delle strade Hiro ebbe modo di pensare a come un coetaneo poteva passar e il tempo in una città come quella, se non inventandosi qualcosa come aveva fatto Samantha.
“Io però non capisco i tuoi concittadini”
“In che senso?”
“Perché continuano a vivere in una città fantasma, poco più a sud c’è la città di Kingman, non sarà Las Vegas, ma almeno non si troverebbero nel deserto”
Samantha lo guardò sorridendo e gli rispose “Mio padre dice che i cittadini di Peach Springs possiedono “Lo spirito della comunità”, almeno come dice lui”
“Lo spirito della comunità?”
“Come dicevi tu, questa città è in mezzo al deserto, fa talmente caldo che l’inverno quasi non esiste e un terzo della popolazione della città è composta dagli indiani Hualapai, i turisti vanno e vengono poche volte, ma la gente continua a rimanere nonostante tutto, perché questa è la loro città, non rimangono perché sono obbligati, rimangono perché vogliono.”
“Devo ammettere che non l’ho mai vista da questo punto di vista, ma è davvero bello quello che hai detto Samantha”
A un certo punto il computer da polso si illuminò, era un messaggio di Us e Baymax
“Hiro, abbiamo un problema, siamo riusciti a eliminare le creature, ma Baymax è danneggiato, mentre io…” il messaggio si interruppe poi ripartì “Devi chiedere aiuto, questo tipo è forte” si interruppe di nuovo e poi ripartì “Non riesco a ucciderlo, Hiro, chiama rinforzi!” il messaggio si interruppe definitivamente.
Hiro corse verso il Truck inseguito da Samantha, aprì il Container e si mise alla console per contattare la Hill.
“Avanti, avanti, rispondi, rispondi, rispondi!”
“Hiro, che cosa succede? Cosa è tutta questa roba?” chiese Samantha mentre saliva su Truck.
“Ti spiego dopo”
La Hill rispose alla chiamata
“Qui Maria Hill…Hiro, che sta succedendo? ”
“Direttrice, Us e Baymax sono in pericolo, hanno lanciato un S.O.S, ci servono rinforzi!”
“Al momento… non posso fare molto Hiro, mi dispiace.”
“Cosa!?”
“Le truppe sono stazione da un'altra parte per un compito altrettanto importante, e le più vicine ci metterebbero 3 ore ad arrivare.”
“Ma non è possibile, cosa è che può intrattenere così tanto tutto lo Shield?
“Informazioni riservate, ma forse ho la soluzione”
 “Che intende dire Direttrice Hill?”
“Che ti promuovo Hiro, ad agente sul campo”
Hiro si innervosì “Direttrice, mi perdoni…questa è la stronzata più grande che abbia mai sentito!”
“Stai mettendo in dubbio la mia autorità Hiro?”
“No, solamente la vostra obbiettività direttrice Hill”
“Cosa posso fare io da solo, quando ho accettato di lavorare per voi non erano questi i patti”
“Esattamente, hai accettato, hai accettato questo ruolo anche se sapevi che potevano accadere situazioni del genere, sempre in cambio dei miei servizi, perciò o accetti queste nuove regole oppure puoi dire addio al nostro accordo”
Hiro chinò la testa e la Hill disse “Ma non sono un agente, sono solamente un supporto tecnico con un Q.I grande come una casa.”
“Ed è proprio questo il punto, sei un genio giusto? Allora pensa qualcosa che possa aiutarti a semplificare il problema”
Hiro sentiva la pressione crescere poi la Hill gli parlò
“Puoi farcela Hiro, puoi salvarli, ti conosco e so che sei abbastanza sveglio e coraggioso per farlo, OK?”
“OK” rispose Hiro
“Ti manderò le truppe che hai richiesto, intanto cerca di prendere tempo, Passo e chiudo”
Hiro si accasciò a terra e Samantha gli andò vicino per aiutarlo
“Hiro, alzati”
“Che cavolo faccio adesso?!”
“Senti, non ho capito molto bene cosa sta succedendo, ma…”
“Esatto non lo sai, altrimenti saresti nel mio stesso stato”
“Quella donna ti ha detto di andare ad aiutare il tuo amico, cosa stai aspettando?”
Hiro la guardò infastidito “Samantha, il mio amico è un agente dello Shield addestrato, ha il Q.I di un genio ed è un combattente altrettanto specializzato, io…mica tanto tenendo incluso il fatto che il mio asso nella manica è sparito insieme a lui” e aggiunse “Non sono un guerriero, senza Baymax…con buon probabilità non sarei nemmeno un eroe”
Samantha gli diede uno schiaffo e gli disse “Non mi diventare un rammollito”
“Ok, forse non sei un combattente e non hai il tuo asso nella manica, ma ricordati cosa ti ha detto quella donna?”
“Si” rispose Hiro
“Bene, allora dimostralo, sei un genio, pensa a costruire qualcosa che possa aiutarti, hai gli strumenti e hai le capacità, pensa.”
Hiro si mise a pensare, poi guardò il Motoruota e lì gli si accese una lampadina.
“Samantha…io avrei un’idea, ma non so se ti piacerà.”
Intanto, in un laboratorio sotterraneo, Us stava riprendendo i sensi, si trovò bloccato su un letto pieghevole, con i polsi bloccati ai lati e mentre si dimenava vedeva dall’altra parte della stanza un Baymax a pezzi.
“Finalmente ti sei svegliato” disse una voce
“Chi ha parlato? Fatti vedere!” gridò Us
E dall’ombra comparve un ometto alquanto strano, indossava un camicie da laboratorio, degli occhiali tondi e aveva i capelli a scodella.
“Salve” disse l’uomo
“Chi sei e dove siamo?” chiese Us
“Piacere di conoscerti, io sono Malus, Dottor Karlin Malus.” E aggiunse “E ti trovi nel mio laboratorio”
“Intendi un laboratorio dello Shield, dove hai creato quelle cose che abbiamo abbattuto”
“Già, la cosa mi ha dato molto fastidio, ma in cambio ho trovato sia un nuovo soggetto per i miei test e della tecnologia niente male, quel robot ha davvero un grande potenziale, appena lo avrò rimontato vedrò di farne buon uso” e aggiunse “In quanto a te invece, mi divertirò a trasformarti”
Il dottore si allontanò e andò verso i suoi strumenti.
“Ok, ma prima vorrei sapere, come hai fatto a scoprire questo posto e soprattutto perché stai creando quelle cose?”
“Domande molto lecite, in primis: è stato facile, quando sono stato catturato dallo Shield ho avuto la fortuna di assistere a un incidente sul loro eliveivolo, così ho ucciso un membro del personale e mi sono confuso con l’equipaggio, la fortuna volle che facesse parte del servizio tecnico, così sono andato a ficcanasare nei vecchi registri, ho memorizzato le coordinate e poi le ho cancellate”
“E in secondo luogo: stavo facendo degli esperimenti per…” Us lo interruppe
“Aspetta, Malus…ora ricordo, tu sei quello psicopatico catturato da Captain America”
L’uomo di innervosì e andò a schiaffeggiare Us e gli gridò “Io non sono uno psicopatico, sono uno scienziato pazzo…c’è una gran bella differenza”
“Del tipo?”
“Che io sono autorizzato ad aprirti il torace mentre sei sveglio e vedere come funziona il tuo sistema polmonare”
“Appunto, uno psicopatico”
“Molto bene, non ho più voglia di fare esperimenti con te, vorrà dire che mi limiterò a tagliuzzarti, solo per vedere quanto ci metti a morire dissanguato”
Mentre Karlin si stava avvicinando a Us, da dentro le pareti si udì un rumore.
“Ehi, doc aspetta un minuto, cosa è questo rumore?”
Anche Karlin non capiva cosa stava succedendo, fino a quando la parete non cadde e ne uscì Hiro, in sella a un Motoruota modificato.
Sul veicolo erano posizionate ai lati, due spara raggi che colpirono Karlin e liberarono Us.
“Sono arrivati i rinforzi, Us”
“Hiro, che ci fai qui? E che cosa è quello?”
“Una cosa che ho preso in prestito a un amica e che ho modificato per l’occasione” poi aggiunse “Aspetta, dove è Baymax?”
Us indicò il tavolo e Hiro vide il suo amico a pezzi “O no, nononononono”
“Chi ti ha fatto questo!?”
Infondo alla sala si udì la voce di Karlin “Volevo studiarlo, è così che si fanno con gli esemplari rari come quello”
Hiro lo guardò con odio “Ti sei appena scavato la fossa”
Il ragazzo salì sul Motoruota e lo trasformò in una battlesuit, lanciandosi contro Karlin.
Lo scienziato però sembrava molto più forte del previsto, riuscendo a resistere ai colpi potenziati di Hiro.
“Ma che cosa sei?”
Il corpo di Karlin si modificò e mostrò i suoi poteri da ibrido Simbionte “Qualcosa di meno umano, ma anche qualcosa di più” e iniziò a rispondere ai colpi di Hiro.
Intanto Us andò a ispezionare il corpo smontato di Baymax, e iniziò ad aggeggiare con i circuiti.
Hiro si trovava in difficoltà, anche se i colpi ricevuti erano pochi, furono sufficienti per danneggiare gravemente la tuta.
“Lo devo ammettere, devi avere davvero un gran cervello ragazzino, peccato che sto per staccartelo”
Una delle celle di plexiglass lì accanto si aprì all’improvviso e ai piedi di Karlin arrivò uno strano congegno che esplose emettendo un grande frastuono, mandando in confusione lo scienziato.
“È debole Hiro, Colpiscilo e buttalo dentro la cella!”
Hiro non se lo fece ripetere due volte e colpì Karlin buttandolo dentro la cella di contenimento.
Us grazie ai suoi poteri riuscì a richiuderla subito dopo.
La battaglia era finita, Hiro uscì dalla tuta e andò verso Us.
“Stai bene?” chiese Us
“Si, ma tu invece e Baymax?”
“Ci ha attaccato quando avevo scaricato tutta l’arma, nemmeno Baymax ce la poteva fare da solo, mentre io sono svenuto dopo aver cercato di uccidere quel tipo colpendolo con il coltello” e aggiunse indicando Baymax “Ha combattuto fino alla fine, devi essere orgoglioso di lui”
“Lo sono sempre, ma non sono dispiaciuto per quello, cioè anche per quello, ma perché non so dove sia finita la sua scheda Back up, è un sistema di sicurezza, dovrebbe espellerla ogni volta che la sua struttura viene danneggiata irrimediabilmente”
“Intendi questa” Us tirò fuori la scheda “L’ho raccolta quando Karlin lo ha distrutto, la espulsa come prima cosa, me lo sentivo che era importante”
Il viso di Hiro si illuminò e abbracciò Us
“Molto bene amico” disse Us “Che ne dici adesso se ci riprendiamo Baymax, torniamo allo US1 e aspettiamo lo Shield per venire a ripulire?”
Hiro acconsentì, ma prima di potersene andare Karlin iniziò a parlare
“Aspetta un secondo, ehi tu, tizio biondo!”
“Che vuoi?”
“Il tuo cognome è Archer per caso?”
“Si, e con questo?”
Sul suo volto comparve un sorriso diabolico “Sei il fratello di Jeff, dico bene”
Sul volto di Us comparve una rabbia profonda, Hiro cercò di calmarlo, ma fu tutto inutile.
“Ok bastardo, parla, che centri tu con Jeff!?”
“Sono stato io a lavorare su di lui, direi uno dei miei esperimenti meglio finanziati e riusciti”
“Cosa cazzo gli hai fatto!? PARLA!”
“Hahaha, se solo sapessi”
In quel momento Us avrebbe voluto ammazzarlo, ma nella cella si aprirono i condotti di areazione e ne uscì un gas soporifero.
“Ma che diavolo?” Us si guardò intono per capire, e vide Hiro aggeggiare alla console.
“Cosa stai facendo?”
“Il mio lavoro, ti faccio risparmiare tempo”
“Ha fatto esperimenti su Jeff, devo sapere su cosa ha lavorato, potrebbe essere pericoloso”
“Jeff sta bene, lo Shield lo ha esaminato, non ha nulla, l’unica cosa che adesso dobbiamo fare è andare avanti”
“Si ma…”
“Abbiamo finito Us, per oggi abbiamo finito, tu sei a pezzi, io sono a pezzi, Baymax è letteralmente a pezzi, l’unica cosa che possiamo fare è ritirarci e lasciare tutto allo Shield”
Us accettò la cosa con riluttanza “Va bene”
La mattina seguente, ancora stanchi e confusi, Us, Hiro e i pezzi di Baymax salirono ancora e per un ultima volta sullo US1, oramai era giunto il momento di lasciarsi anche Peach Springs alle spalle e raggiungere Santa Monica, in California.
Stavolta Hiro non si trovava dietro nel Container, ma davanti, insieme a Us.
“Come è finita con quella ragazzina?”
“Samantha, non sono riuscito a salutarla, ma le ho lasciato il Motoruota, riparato e con le modifiche apportate”
“Pensi sia stato saggio lasciarle una tuta da combattimento?”
“Tanto a noi non serviva più, e se volessi potrei costruirne 10 con pezzi di recupero”
“Se lo dici tu…perdona la domanda Hiro” “Dimmi pure”
“C’è qualcosa che vorresti dirmi? Intendo, di molto importante che vorresti dirmi?” Hiro rimase in silenzio per pochi secondi e poi rispose “No Us.”
“Molto bene” e aggiunse “Hiro, volevo dirti che mi dispiace, ti ho sottovalutato molto, tu non sei solo un supporto tecnico, è che dimentico che pur essendo così giovane hai già compiuto imprese ben più grandi delle mie, ieri ti sei dimostrato all’altezza del tuo nome, sei davvero un eroe amico.”
Hiro gli sorrise “Grazie Us, significa molto per me.”
Oramai il loro viaggio stava per terminare, e in quell’ultima città, i due avevano capito che non erano più solo colleghi, forse erano diventati qualcosa di più, erano diventati fratelli.
“Ti dispiace se accendo la radio?” chiese Hiro
“Fai pure” rispose Us
Per finire in bellezza la radio stava trasmettendo “Behind The Clouds” di Brad Paisely.
Ma mentre i due amici proseguivano per la loro strada, dall’altra parte degli Stati Uniti, Maria Hill si trovava in una situazione spinosa.
Aveva mandato delle persone a sorvegliare la casa di Ed e Anne Wheelie, ma nessuno rispondeva alle chiamate, così mandò un'altra truppa, e ciò che videro fu orribile.
I corpi maciullati degli agenti, insieme a quelli di Ed e Anne.
Mentre molto lontano da Raleigh, Qualcuno da una cabina telefonica stava chiamando il nostro eroe, ma rispose solo la segreteria.
“Pronto, Us…sono io…Jeff.”

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Capitolo 10
*** Truck Drivin ***


Città di Santa Monica, California, esterno notte.
Oramai era passato un mese da quando Us e Hiro erano saliti a bordo dello US1 per svolgere una serie di missioni segrete per conto dello Shield.
Durante il viaggio erano riusciti a fermare crimini, svelare complotti e a collaborare con i folli personaggi di questo bizzarro mondo, ne avrebbero avuto molte da dire appena fosse tornato definitivamente a casa.
La città di Santa Monica era poco distante, Us svegliò Hiro.
“Ehi amico, svegliati, siamo quasi arrivati”
Con gli occhi socchiusi, Hiro vide Santa Monica, le sue luci, il mare e la Luna che si rifletteva sull’acqua.
“Wow” disse Hiro “Puoi dirlo forte” rispose Us
Lo US1 si entrò in città e giusto in tempo per l’ora di cena, così parcheggiarono il Truck e si avviarono a una delle tante tavole calde, i due oramai ci avevano fatto l’abitudine, se quella era la loro ultima cena come soci, non avrebbero potuto desiderare di meglio.
“Be, è la nostra ultima cena insieme, perciò…sei libero di ordinare tutto ciò che vuoi Hiro”
“Quanti soldi ti sono rimasti?”
“500 $, è tutto ciò che ci è rimasto”
“Dagli alla cameriera come anticipo e il resto come mancia, sto morendo di fame”
I due si abbuffarono come se fosse veramente la loro ultima cena, il loro ultimo appuntamento con la Hill sarebbe dovuto avvenire a mezzanotte sul molo, vicino alla grande ruota panoramica di Santa Monica.
Usciti dalla tavola calda si incamminarono verso il molo.
Era arrivata la mezzanotte, la zona vicino alla ruota panoramica era sgombra, lì in mezzo si trovava Maria Hill.
Us era felice di vederla, ma notò il viso della donna, sembrava dispiaciuta e non capiva il perché.
“Maria, che succede? Hai una faccia da un funerale”
Maria non rispose alle domande di Us.
“Che è successo?”
Da lì le parole si persero nel vento, Us ascoltava, gli occhi gli si spalancarono, Hiro era sconvolto, mentre la Hill finì di raccontargli l’accaduto, Us si avvicinò arrabbiato verso di lei.
Gli agenti gli ordinarono di stare indietro e anche Hiro cerca di far ragionare l’amico.
“Us, fermati, ti prego, non faresti altro che peggiorare le…”
“Stai zitto!” gridò Us
Gli agenti dello Shield con le armi cariche puntate su Us erano pronti a far fuoco, ma la Hill glielo impedì, mentre Us si avvicinò e l’afferrò per il colletto dell’uniforme.
“Lui lo avete trovato?!” e aggiunse “Che fine ha fatto mio fratello?!”
“Non lo sappiamo, non era presente quando siamo andati sulla scena”
Us continuava a guardarla con quello sguardo infernale mentre la Hill si rivolse a lui con tono autoritario
“Ascoltami Us, troveremo tuo fratello, ma adesso lasciami andare, tu hai perso delle persone care e lo stesso vale per le famiglie di quegli agenti morti, perciò lasciami o giuro su Dio che quelle mani non te le ritrovi più”
Us la lasciò andare, anche se con riluttanza.
Il camionista abbassò lo sguardo, la disperazione era tanta, aveva appena ritrovato il fratello e poco dopo lo aveva perso un'altra volta e peggio ancora, gli avevano portato via la sua famiglia.
In quel momento Hiro, guardando il suo orologio, captò una chiamata proveniente dallo US1.
“Us, qualcuno ti sta chiamando!”
“Dallo US1, ma i pochi che conoscono quel numero e la frequenza sono…o Dio, Jeff!”
“Maria, fai preparare un Eliveivolo, voglio che mentre guidiamo fuori dalla città tu ci prenda al volo, Hiro, tu vieni con me, triangola la posizione della chiamata e dimmi dove si trova Jeff!”
Us e Hiro si misero a correre verso il Truck, ma furono fermati dalla voce di Maria.
“Us, che cosa credi di fare?”
“Quello che voi a quanto pare non riuscite a fare…qualcosa!”
“Potrebbe essere una trappola!”
“Tanto questa doveva essere la mia ultima missione, sono già fuori” e aggiunse “Direttrice Hill, la prego, faccia come le ho chiesto, la prego!”
Us e Hiro raggiunsero il Truck e lasciarono la città con la stessa velocità con cui ci erano arrivati, mentre erano in corsa con il Truck, l’eliveivolo abbassò la rampa di attracco e Us e Hiro salirono con tutto il Truck.
Dopo un paio di calcoli fatti alla velocità della luce da Hiro, riuscirono a rintracciare la chiamata.
Us lasciò Hiro sull’eliveivolo e salì sul Truck, fece abbassare nuovamente la rampa di attracco dell’eliveivolo, scese di quota e si gettò a tutta velocità verso la strada.
Fino a quando non arrivarono davanti a una cabina, sperduta in mezzo al nulla.
Us scese dal Truck e gridò “Jeff!” “Jeff, sei tu?!”
Dalla cabina telefonica uscì qualcuno, ma anche se assomigliava a Jeff, non sembrava essere lui per niente, era molto più alto, muscoloso e anche nell’oscurità della notte, la sua pelle si distingueva per la bizzarra pelle grigia.
Us si avvicinò ancora un po’ allo straniero egli gridò un ultima volta il nome di suo fratello “Jeff!”
L’uomo allora si girò e con i suoi inquietanti occhi viola si rivolse verso Us.
“Ehi fratellino, ciao.”
“Ma Jeff…che ti è successo?”
Jeff si mise a ridere e rispose “Scusa…mi dispiace…mi ero preparato un discorso…ma ho la ridarella…ok, ci sono, potresti ripetere un attimo come mi hai chiamato poco fa?”
“Ti ho chiamato Jeff, in quale altro modo dovrei chiamarti?!”
Jeff continuò a ridere e poi rispose “Vedi di dimenticarti quel ridicolo nome, Jefferson Hercules Archer è morto!”
“Ma che stai farneticando?!” rispose Us
“Bè, dato che siamo arrivati a questo punto, credo che sia l’ora che ti riveli un paio di cose”
“Vedi Us, l’incidente che abbiamo avuto, gli esperimenti che hanno fatto su di me e tutte quelle stronzate in cui ti dicevo che non ricordavo nulla, è stata tutta opera mia. “Disse Jeff sorridendo.
“Cosa?”
“Ti vorrei tanto ringraziare fratellino, il tuo affetto verso di me è ammirevole, appena hai visto che mi stavano rapendo, sei corso subito in mio aiuto, ti amerei…se non ti odiassi dal più profondo del mio cuore.”
“Ti ho sempre invidiato Us, la tua intelligenza, le tue capacità atletiche, ti ho sempre invidiato tutto, potevo sopportarlo, infondo eravamo fratelli, lo facevo solo per rispetto verso i nostri genitori, ma poi è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”
“Cioè?”
“La verità sui nostri genitori…non credere che fossi solo un bastardo invidioso Us, Io credevo veramente nel nostro sogno di guidare Truck per l’America, e ammiravo la devozione dei nostri genitori al lavoro, ma quando ho iniziato a lavorare sono stato avvicinato da dei membri dell’Hydra, ho seguite alcune delle loro riunioni e grazie alla mia professione, ho svolto anche degli incarichi privati per loro, distinguendomi tra l’altro, erano loro che mi davano una mano a pagare la tua istruzione, e quando sono riuscito a entrare nei loro ranghi, ho scoperto quello che erano veramente”
“Agenti dello Shield, eroi impegnati a mantenere le nostre strade libere dalla feccia dell’Hydra” rispose Us
“Bugiardi, fino al midollo, vuoi dirmi veramente che non ti ha fatto arrabbiare, ci hanno mentito, e io ho basato un mio sogno sulle loro fandonie, tu dovresti essere quello sveglio Us, tu non ti sei sentito preso in giro?!”
“Erano agenti segreti, erano tenuti a mentirci”
“L’Hydra ha fatto molto per me, senza di loro sarei ancora a guidare vecchi rottami per pochi spiccioli, quello era il mio limite, mentre tu che hai tutto, ti vorresti accontentato di questo schifo di lavoro?!”
“Stammi a sentire Jeff, questo è molto più che un lavoro e tu sei soltanto uno stupido irrispettoso”
“Vedi Us, ecco uno dei motivi per cui ti odio, tu ci vedi una filosofia in quello che fai, anche se non esiste né in cielo né in terra! Perciò smettila di rendere la cosa più grande di quello che è veramente!”
Jeff continuò a parlare
“Quando sono riuscito ad entrare nei ranghi dell’Hydra, sono venuto a sapere di questo progetto che avevano in mente, si trattava di creare una variante di un particolare virus tecnologico, chiamato “Extremis” “
“Nel 2006 Tony Stark alias Ironman si era ritrovato ad affrontare una delle prime versioni del virus, ho ammirato le sue capacità e ne conoscevo gli effetti negatici, ma poi ho pensato “Cosa accadrebbe se quel potere finisse nelle mie mani?”
“Mi sono proposto come cavia, ma c’era un prezzo da pagare per poter fare in modo che questa nuova versione del virus funzionasse…dovevo rinunciare alla mia vita.”
“Aspetta, vuoi dire che…” “Si Us, in quel incidente sono veramente morto.”
“Ti hanno resuscitato?”
“Si e no, come ti stavo dicendo, nel mio corpo è presente una variante del virus Extremis, chiamata in codice: Ex-Mortis, sono un Homo Extremis, è il virus ha sorreggere la mia vita.”
Us lo guardò con odio e poi gli gridò “Ma perché lo hai fatto Jeff, perché spingerti a tanto!?”
“Perché ho in mente grandi progetti per me, all’inizio devo ammettere che il terrore della morte mi ha bloccato un paio di volte, ma dentro di me, c’è un potere diabolico che ogni persona vorrebbe provare almeno una volta nella sua vita e io voglio che il mondo dei super venga a sapere della mia esistenza.”
 
“Dimenticati per sempre di Jeff, Jeff era soltanto uno stupido e un debole che pensava di non poter ottenere niente di più dalla vita, ma adesso è finita, ti ho superato in tutto Us, con questi poteri io non dovrò dimostrare di essere migliore di te, con questi poteri io SONO migliore di te!”
Us non poteva credere a quelle parole, non riusciva a credere nemmeno alla situazione.
“Jeff…tu non stai bene, hai bisogno di cure, sei sotto il loro controllo!”
“Cavolo, sei davvero duro di testa, ovviamente mi riferisco alla tua placca” dopodiché Jeff si mise a ridere
“Ok, se non sei sotto il loro controllo, allora dimmelo, Perché hai ucciso Ed e Anne!?” “Perché hai ucciso in nostri genitori?!”
“Vuoi davvero sapere perché l’ho fatto?” e aggiunse “Perché mi annoiavo”
Us spalancò gli occhi “Ti…ti…annoiavi?”
“Andiamo Us, cosa pensavi che ti avrei risposto?” e aggiunse “Era solamente un test, una prova, una volta che ho attivato i miei poteri mi sono chiesto “Quanto potrei metterci a staccare la testa e a pisciare sui cadaveri di questi due bifolchi?” “
“O mio Dio” rispose Us
“E la risposta: meno di mezzo secondo”
Us lo guardò con un mix di odio e tristezza e gli disse “Sei solamente un mostro!”
“Ehi, sei tu che lo hai chiesto”
“Ma come è possibile, lo Shield ti aveva visitato!” “Non hanno trovato nulla, come è possibile che da un momento all’altro ti siano arrivati i poteri!?”
“Le particelle di Extremis si sono fuse con il mio sangue, perciò non hanno trovato nulla, Gli scienziati dell’Hydra avevano messo in sospensione il virus per evitare problemi del genere, per riattivarlo è stato sufficiente che io mi uccidessi di nuovo”
Us fu sconvolto dalla notizia
“Per attivare il tuo potere…ti sei suicidato?”
“Già”
Us si arrabbiò e gridò.
“Lo Shield ti toglierà quella merda che hai dentro, ti farai i tuoi anni di prigione a vita e non ti rivedrò mai più!”
Jeff si mise a ridere e disse
“Lo Shield, già, anche loro” Jeff riprese a ridere
“Che cosa c’è di così buffo?”
“Scusa Us, ma mi fa ridere il fatto che tu pensi ancora che loro non c’entrino nulla”
“Cosa?”
“Loro sapevano di già delle sperimentazione del nuovo virus Extremis, e volevano appropriarsene, o almeno la Hill voleva farlo, solamente che i dati più importanti erano racchiusi nello stesso laboratorio dove mi hai trovato” e aggiunse “I dati che la Hill ha ricevuto avevano un programma kamikaze, con buona probabilità non sono riusciti a ottenere nulla, le ricerche sono andate perse, perciò, io sono ufficialmente unico nel mio genere” concluse Jeff sorridendo.
“Non è possibile” rispose Us incredulo.
“Davvero?” “Non hai visto nulla di sospetto, nessun movimento sospetto ti è passato sotto gli occhi?”
Us si mise a riflettere, poi ripensò a Hiro, e capì tutto.
“Allora? Cosa farai adesso?” chiese Jeff
Us tirò fuori il suo revolver e scaricò tutti i proiettili su Jeff, poi ricaricò la pistola e gli sparò nuovamente tutto il caricatore addosso.
Jeff si dimostrò indifferente, e fece uscire tutti i proiettili dal suo petto, guarendo un istante dopo.
“Tratti così tuo fratello?”
“Mi fratello è morto tempo fa, e tra poco lo sarai anche tu”
“Finalmente”
Us corse verso Jeff con un coltello sguainato, riuscendo a ferirlo e dimostrandosi molto più abile di Jeff nel combattimento ravvicinato, ma quando cercò colpì il collo di Jeff, il coltello si spezzò e Jeff fece volare a un paio di metri di distanza Us con un semplice spintone.
Jeff mostrò il suo collo, era diventato nero e poco tornò normale.
“Figo vero?” e aggiunse “Secondo gli scienziati dell’Hydra, questa versione dell’Extremis mi dà il pieno controllo del mio corpo a livello molecolare, ciò mi dà la possibilità di modificare i livelli di carbonio presenti nel mio corpo, in parole povere la mia pelle è un armatura impenetrabile Us”
Us si rialzò e andò verso Jeff, cercando di prenderlo a pugni, ma ogni Jeff ho schivava i colpi oppure si solidificava per fare del male a Us.
A un certo punto Us finse di dare un pugno a Jeff e un istante dopo gli assestò un calcio sulle costole.
“I tuoi atomi però cambiano solamente se sei tu a dirgli di cambiare e seguono i tuoi riflessi volontari!”
Jeff gli afferrò la gamba e lo lanciò via.
“Ok, grazie per la lezione di scienze professore”
“Ma ora mi sono stancato di giocare, ti do un ultima possibilità, ti lascerò andare e per il momento non ti ucciderò, io rimarrò qua fermo, ma tu dovrai andartene”
Us non lo ascoltò, si rialzò e continuò a procedere verso di lui.
“Io conterò fino a dieci, ok?” e aggiunse “Se quando avrò smesso di contare, te ne sarai andato, farò finta di non averti mai conosciuto, non ci rivedremo più, ok?”
Us continuava ad avanzare e Jeff contava.
“1…2…3…4…5…6…7…8…9”
Us si era avvicinato abbastanza per prendere Jeff a pugni, ma improvvisamente dagli occhi di Jeff partirono due raggi che ferirono Us al braccio sinistro e al petto.
Dopo aver ricevuto il colpo, rimase per qualche secondo in piedi, sputò sangue e successivamente cadde a terra di spalle.
“A quasi dimenticavo, sono anche in grado di sparare i fluidi dei miei occhi come se fossero proiettili, non è un problema spero”
Jeff girò intorno al corpo del fratello “Comunque i miei complimenti Us, la tua è stata una decisione molto altruista.”
Poi si avvicinò a Us e gli sussurrò “Ora io vado a divertirmi, ma ci risentiamo per il tuo compleanno, Ok?”
“Se sopravvivi, ho in mente un regalo molto speciale per te”
Jeff si allontanò e disse “Ci vediamo Us”
E l’uomo scomparve, lasciando Us in una pozza di sangue.
“Me la pagherai Jeff…stanne…certo”
I suoi occhi si chiusero.
E si riaprirono qualche giorno più tardi in una sede medica dello Shield.
Us si guardò intorno e ai lati del suo letto trovò Hiro e Maria.
“Si è svegliato” disse Hiro
“Us, siamo noi, dobbiamo parlare”
Us aprì gli occhi “Cosa è successo?”
“Ti abbiamo ritrovato per strada, Jeff è scappato dopo averti ridotto in fin di vita, ancora una volta sono riuscita a salvarti in tempo” rispose Maria e aggiunse “Stavolta ci sei andato vicino, spalla sinistra forata e ferita a una delle valvole cardiache, è un miracolo che tu sia ancora in vita”
“Per quanto sono rimasto addormentato?”
“6 giorni e anche questo è un tempo record per uno nelle tue condizioni” rispose Hiro
Us poi chiese in tutta tranquillità “Dove è finito Jeff? Lo avete trovato?”
I due gli raccontarono che in 6 giorni aveva avuto poco a che fare con Jeff e l’unica volta che lo hanno incontrato è finita in tragedia per gli agenti dello Shield.
Oltre agli agenti si è macchiato anche dell’omicidio di un ex allenatore scolastico, una ragazza e il proprietario di una ditta di trasporti.
“Tutte persone del passato che in qualche modo ti hanno deluso Jeff” disse Us e aggiunse “Avete i video del l’ultima operazione sulla sua cattura?”
Hiro gli mostrò il video, Us lo osservò e poi disse “Ok, fatemi alzare, vado a prenderlo”
Il ragazzino cercò di fermarlo ma fu tutto inutile.
“Dove pensi di andare?”
“A fermare Jeff”
“Nelle tue condizioni?” “Non pensarci nemmeno” disse la Hill.
Us allora si girò con sguardo minaccioso e gli chiese “Piccola domanda direttrice, cosa ha notato in Jeff?”
“In che senso?”
“Come può vedere è mutato, giusto?”
“Be si…è molto strano, è sicuramente opera dell’Hydra”
Us si avvicinò e gli disse “No, il fatto che il mio compagno di viaggio abbia passato informazioni di nascosto, questo è strano!”
“Cosa stai cercando di dire?”
“Che so che Hiro ti ha passato informazioni riservate, so che riguardavano il progetto di un nuovo virus Extremis e so che volevi aiutarmi per mettere le mani su Jeff”
La direttrice Hill cercò di cambiare discorso ma Us era irremovibile
“Cosa vuoi che ti dica, si, sapevamo degli esperimenti e si volevamo impadronirci della ricerca, cosa vuoi che ti dica, meglio noi che loro”
“Già, infatti, con te si tratta sempre di questo”
“Cosa vorresti dirmi?”
“Che sono stufo di essere solamente una cazzo di pedina!” “Parli continuamente di salvare il mondo di rendere più sicura l’America, ma alla fine sei esattamente come i tipi dell’Hydra”
Maria gli sferrò un pugno tanto forte da farlo inginocchiare e gli gridò
“Non osare mai più paragonarmi a quei bastardi” e aggiunse “Per caso ti ho chiesto troppo o troppo poco? Se ricordi bene ti ho chiesto gentilmente di fare per me quello che avresti comunque voluto fare nella vita, il colpevole qua è comunque Jeff, si è arreso, se proprio vuoi dare la colpa a qualcuno, dalla a lui.”
Intervenne Hiro per cercare di calmare gli animi “Us, posso spiegarti tutto”
Cercò di aiutare Us a rialzarsi ma venne respinto violentemente.
“Con te farò i conti più tardi, adesso voglio sapere di preciso dove diavolo è Jeff!”
“Sparito”
“Come?”
“Si è nascosto, dopo quegli omicidi è rimasto buono, sono quattro giorni che lo cerchiamo”
Ma in quel momento Us gli venne in mente una cosa, Jeff aveva parlato di una sorpresa per il suo compleanno, un pensiero negativo gli esplose nel cervello.
“Che giorno è oggi?”
“Il 21 Maggio” rispose Hiro
Ma la mezza notte arrivò in quel esatto momento.
“Non più, è il 22, il mio compleanno”
“Bene, tanti auguri, ma cosa c’entra?”
Us si avviò verso l’uscita.
“Dove stai andando?” Chiese Hiro
“Mi servono le chiavi dello US1, e un paio di bazooka”
“Rispondi alla mia domanda, Dove diavolo pensi di andare?” e aggiunse “Ti ricordo che ti devi ancora riprendere da un operazione a cuore aperto!”
“Jeff ha in mente di fare qualcosa di orribile per il mio compleanno, me lo ha detto lui stesso prima che svenissi”
“Cosa pensi che farà?”
“Non c’è tempo per rispondere, mi servono le chiavi e le armi”
Hiro gli passò le chiavi
“Bene, ma tu rimani a terra per ora”
“Ma perché?”
“Perché dopo finiamo quel discorsetto”
Us si diresse verso il Truck ma fu bloccato dalla Hill
“Hiro ha ragione, hai subito un operazione e sei ancora sotto sorveglianza”
“Devo andare Maria, ti prego!”
Intanto a Lawton, Mary stava finendo di pulire i tavoli alla tavola calda, fino a quando dalla porta non entrò un uomo incappucciato.
“Scusi, ma stiamo chiudendo”
“O, mi perdoni, ma avrei una domanda da farle, sto cercando una certo Mary McGrill”
“Sono io Mary McGrill”
“Perfetto, mi chiamo Jeff Archer, sono il fratello di Ulysses Archer, vengo per conto suo”
“Sei il fratello di Us, vi siete ritrovati alla fine”
“Gli è successo qualcosa?”
“No, ma voglio farti una domanda”
“Cioè?”
“È vero che ti ha rubato il cuore?”
Mary lo guardò un po’ imbarazzata e poi rispose di si
“Perfetto” disse Jeff.
L’eliveivolo atterrò nei pressi di Lawton e Us schizzò sulla strada come un razzo
“Ti prego, fai in modo che non le accada nulla” pensò Us in preda alla paura
E purtroppo i suoi dubbi cessarono quando entrò nella tavola calda e vide Mary accasciata a terra con accanto un sacchetto con sopra scritto “Per Us”
Us guardò dentro e vide il cuore di Mary, urlò con tutta la sua voce per la disperazione.
Lo Shield arrivò poco dopo, Us ormai non sentiva più niente, si allontanò dalla folla per poter pensare, ma in quel momento la sua mente era tabula rasa.
Fino a quando non notò qualcosa in lontananza, usò la visione telescopica nella sua fascia High-tech e vide Jeff.
L’odio più puro si impadronì di lui, Jeff lo prendeva alla leggera, sapeva che lo stava osservando e gli scrisse su un cartello “Riesco a sentirti, decidi pure l’ora e la data, senza esclusioni di colpi”
Us accettò l’invito “Route 66, tra Barstow e Needles, a 68 miglia dalla prima città, tra due giorni”
Jeff acconsentì e poi se ne andò.
Us si girò e tornò verso lo US1
“Le darò il più bel addio del mondo, avrà una corona di fiori talmente grande che si vedrà dallo spazio” e aggiunse “Per quanto riguarda te Jeff invece, sappi che ho accettato nei mini particolari il tuo messaggio, te l’ho già detto che me la pagherai, e ti assicurò che te ne pentirai amaramente”

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Capitolo 11
*** Highwayman ***


Cimitero di Lawton.
Dopo quella tragedia, l’unica cosa per cui Us stava ringraziando era che il cielo fosse sgombro e soleggiato, la pioggia non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione, il camionista aveva anche mantenuto la sua promessa, quella corona di fiori era gigantesca.
Non una lacrima si versò sul volto di Us, la sua coscienza in quel momento era diretta su Jeff e a tutte le cose che gli avrebbe fatto una volta che si sarebbero rincontrati.
Dopo il funerale Us risalì sulla elivelivolo dello Shield, e rimase da solo in una stanza per quasi un giorno e mezzo, guardando e riguardando le registrazioni che lo Shield aveva fatto su Jeff.
Hiro si preoccupava per il suo amico, si era seduto e non si muoveva da ore, si avvicinò per parlargli ma fu tutto inutile.
“Us…so che hai lanciato una sfida a Jeff, ma…”
Us non voleva sentire una singola parola di quello che diceva Hiro.
“Ti prego Us, mi vuoi ascoltare? C’è una cosa che ti devo dire”
Us gli rispose
“Che cosa vorresti dirmi? Una scusa sul perché mi hai fatto ciò che hai fatto, se ce l’hai cerca di semplificarla al massimo delle tue possibilità, tanto a quanto pare sono troppo stupido per capirlo”
Hiro chinò la testa dicendo
“Io volevo solamente…rivedere il volto di mio padre ancora una volta”
“E per farlo avresti usato un progetto di un’organizzazione filo nazista terroristica?”
“Senti, io stavo solo cercando…”  Us gli bloccò la parola “Cercando di utilizzare uno strumento terribile per eseguire un piano impossibile, se ricordi bene non tutti sono buoni soggetti per l’Extremis, cosa avresti fatto se fosse andato storto qualcosa?!”
Hiro rimase in silenzio
“Ecco, lo immaginavo…ora esci da questa stanza, ti chiamerò io quando avrò bisogno”
Hiro si incamminò verso l’uscita, mise una mano sulla parete e iniziò a stringerla forte, si mise a piangere, ma cercò di non farlo vedere, poi si rivolse a Us e gli disse “Tu…non potrai mai capire!”
“Io invece ti capisco molto bene Hiro, nella mia vita ho avuto ben due padri, ed entrambi sono morti, tu invece non dovresti disperarti perché ne hai ancora uno, si chiama Baymax”
Hiro lasciò definitivamente la stanza, mentre Us continuò a vedere le registrazioni.
Rimase in quella stanza per quasi un giorno e mezzo, fino a quando non uscì dalla stanza.
“Sei uscito”
“Si, adesso vieni con me”
“Dove andiamo?”
“Dalla Hill, ho in mente un piano, ma mi servono le risorse dello Shield”
“Le costerà molto?”
“Non immagini nemmeno quanto”
(Stacco, esterno notte)
Nella vecchia route 66 nella zona vicino a Barstow, Jeff stava aspettando impaziente il suo sfidante
“Uffa, ma dove è finito? Sa bene che se volessi potrei scovarlo facilmente, invece sono più di due ore che aspetto, e poi danno a me del criminale.”
L’attenzione di Jeff venne richiamata da un Truck infondo alla strada, focalizzò lo sguardo e vide che era lo US1.
“Finalmente, si fa vedere”
Jeff rimase immobile aspettando che scendesse, ma il Truck continuava ad andare avanti, era sempre più vicino ma Jeff non si preoccupò della cosa, almeno fino a quando il Truck non sganciò il container e si diresse a tutta velocità verso di lui.
“Ma cosa?!”
Il truck lo colpì in pieno, se avesse potuto alzarlo da terra lo avrebbe già fatto, ma non ci riuscì.
Decide di arrampicarsi sul cofano per poter eliminare Us, ma si accorse che alla guida del Truck non c’era nessuno, poi il suo udito captò un segnale elettrico che si ripeteva velocemente, era il rumore di un esplosivo.
L’esplosione prese in pieno Jeff, tanto da non dargli nemmeno il tempo di alzare il suo scudo, è arrabbiato e ustionato, ma il fattore di guarigione lo aiutò a riprendersi e gridò.
“Ok, guardati le mutande e chiediti se questo era veramente necessario!”
Dopo essersi ripreso si diresse verso il container che il Truck aveva rilasciato, era distante pochi metri, fino a quando non sentì un altro rumore meccanico.
Il container si trasformò in una piattaforma con cannone incorporato, e iniziò a sparare verso Jeff, i primi tre colpi riuscirono a colpirlo, spedendolo a decine di metri di distanza, ma poi sfruttando la sua velocità, riuscì ad arrivare fino al cannone e a sradicarlo.
“Hai ancora qualche altro giocattolo da usare Us?” disse Jeff prima di scoperchiare il cannone, ma all’interno non c’era Us, c’era Hiro, spaventato e immobile.
“Hai idea di che ore sono ragazzino? Guarda che domani hai scuola”
Jeff lo tirò fuori afferrandolo per il collo
“Lo Shield deve essere disperato, usano anche i bambini adesso”
Ma alle sue spalle Jeff udì una voce familiare infondo alla strada “JEFF!”
Si girò e vide Us, davanti a lui, con un trench grigio addosso.
Lasciò andare Hiro e si diresse verso di Us, era a pochi passi di distanza e i due iniziarono a conversare.
“Ti vedo bene, e dire che con i miei raggi ti avevo pure perforato il cuore”
“Ho la pelle dura, tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro”
“Sei in ritardo”
“Che ci vuoi fare, gli eroi arrivano sempre all’ultimo”
“Per questo non riescono mai a salvare chi vorrebbero salvare” disse Jeff con un sorriso
Il volto di Us si fece truce e poi chiese
“Perché lei? Perché hai ucciso Mary? Lei non c’entrava niente”
“L’ho fatto solo per farti un dispetto”
“Un dispetto?” disse Us con voce truce, poi si tolse di dosso il Trench che indossava e mostrò le sue intenzioni.
Indossava la stessa armatura che aveva recuperato da quei criminale quando aveva collaborato con Taryn al Texas Steak.
Ma era diversa in qualche modo, le pacche invece di essere verdi erano lucenti come diamanti, e aveva modificato la tuta per renderla più snella e aggiungendo un casco retrattile, un marchio era inciso con i colori rosso e blu dietro la sua schiena.
“Lo US1 si è sacrificato per una buona causa, questa che indosso è la sua erede spirituale, ti presento la US2.”
“Wow, bell’aggiornamento, perfetto per un cavaliere, perfetto per il suo funerale, ma non temere, quando avrò finito con te, farò in modo di seppellirti vicino ai nostri genitori”
“E quando io avrò finito con te, appenderò il tuo corpo a un palo e lascerò che gli avvoltoi finiscano il lavoro”
Lo scontro ebbe inizio, Jeff si gettò su Us e sferrò il primo pugno ma venne bloccato facilmente da Us, usando solamente un braccio, Jeff ne fu impressionato.
“A quanto pare sei forte quanto me, molto bene, un combattimento alla pari”
Us si mise a ridere e poi gli rispose “Ma se non ci sto mettendo nemmeno l’1% delle funzioni della tuta”
“Non sei nemmeno degno di essere un super cattivo, al massimo sei un bullo, e anche della peggior specie, della categoria dei “tanto fumo e niente arrosto” “
Us respinse il pugno e iniziò a colpire Jeff con una serie di colpi rapidi, ingannando il potere di Jeff e riuscendo a mandarlo a tappeto con estrema facilità.
“Ho studiato Jeff, e come ti ho detto al nostro primo incontro il tuo è un grande potere, ma risponde soltanto hai tuoi riflessi volontari e se sono abbastanza veloce, e lo sono, posso ingannarti”
Jeff si rialzò da terra e assunse la stessa posizione dei corridori a inizio gara.
“Ok fratellino, sei forte e veloce, ma quanto sei duro rispetto a me?”
Le braccia e le spalle di Jeff divennero nere come il carbone e si diressi a tutta velocità verso Us, colpendolo e spedendolo contro una roccia lì vicino.
Jeff si mise a ridere e gli gridò “Che succede? Non ridi più Us?”
Us si rialzò, Jeff ne fu sorpreso.
“Notevole, come hai fatto a sopravvivere?”
“Adamantio” rispose Us battendosi sul petto.
Us venne subito raggiunto da Jeff che gli bloccò la testa in una morsa
“Ti ricordo che giocavo a Football, ma non ero un granché secondo il mio coach”
“Dire che facevi pena è un eufemismo.”
 Jeff assesto una testa a Us e gli spezzò una parte del casco, completò il lavoro usando le mani e staccandogli via la parte superiore del casco, e mandò a terra Us con un poderoso pugno nero.
Us si rialzò subito e cercò di schivare la maggior parte dei colpi, fino a quando Jeff non riuscì ad afferrarlo per il collo e a sollevarlo da terra.
“Sai, pensavo che dato che Jeff non esiste più, dovrei cercarmi un nuovo nome, qualcosa che faccia capire le mie ragione, da dove vengo per esempio.”
“Rainbow Dash può andare bene?”
Us riuscì a mettere i suoi piedi intorno al braccio di Jeff e con un avvitamento e una giravolta lo scagliò verso le rocce.
Jeff si rialzò e gettò un masso verso Us, il camionista riuscì a schivarlo, ma dal suo lato arrivò Jeff, i loro pugni si scontrarono di nuovo e Jeff riuscì ad afferrare Us per un braccio e a lanciarlo in aria.
“The Highwayman, mi suona bene, infondo è dove sono morto e quale inizio più epico se non partendo da una morte!”
Intanto Us stava ancora volteggiando e gridando all’aria.
“Urli? Dovresti, hai fatto lo stronzo con Highwayman!”
Jeff intercettò Us in aria e gli sferrò un potente calcio allo stomaco, spedendolo a decine di metri di distanza, la sua caduta fu interrotta solo da un masso abbastanza duro da fermarlo.
“E posso assicurarti che nessuno, fa lo stronzo con Highwayman”
Us si rialzò e con un salto tornò sulla strada principale, poi alzò la mano, Jeff lo guardò senza capire il senso del suo gesto.
“Us, prendi!” Hiro gli lanciò una lunga valigia e Us l’afferrò, quando l’aprì, Jeff fu sorpreso, era una spada, per essere precisi sembrava un lungo coltello.
“Che scherzo è? Vuoi davvero affrontarmi, con quella? Ma dove pensi di essere, in un cartone di Samurai Jack?”
“Perché non lo scopriamo Jeff”
“Sono Highwayman!”
Jeff solidificò le sue braccia e corse verso Us con estrema furia, le braccia e la spada di scontrarono producendo scintille.
I colpi erano rapidi da entrambe le parti, ma nessuno dei due riusciva a ferire l’altro, fino a quando non si fermarono a uno stallo.
“Lo ammetto, sei bravo con quell’affare ed è anche una spada speciale, una normale lama si sarebbe spezzata dopo pochi colpi”
“Ovvio, la spada è fatta dello stesso materiale dell’armatura, ho fatto sborsare un bel po’ di soldi allo Shield, ma per te questo e altro”
“Presuntuoso”
“Presuntuoso è colui che pensa di essere invincibile, pur avendo non solo un punto debole, ma ben tre”
“Che cosa?”
“Primo: Sono i tuoi riflessi volontari e creare lo scudo, se riesco a distrarti allora il tuo scudo non è poi così impenetrabile”
Lo scontro riprese, dopo alcuni colpi, parate e fendenti, Us riuscì a distrare e a colpire Jeff sul naso utilizzando il manico della spada “Adesso mi prendo il tuo braccio destro”
E così fece, e pur avendo l’armatura addosso, il braccio di Jeff fu tranciato di netto.
Tra le grida e la rabbia, Jeff cercò di colpire Us
“Adesso il sinistro” subendo la stessa sorte.
Jeff si ritrovò senza braccia e Us lo spedì a terra con un calcio allo stomaco.
“Secondo: Quando crei lo scudo su una parte del tuo corpo lasci una zona scoperta e dato che il tuo cervellino non concepisce minimamente l’idea di essere colpito, ti lasci andare.” E aggiunse “Ma la parte interessante me la stai mostrando adesso, le tue bracci non sono ancora ricresciute, ciò vuol dire che non puoi rigenerarti e proteggerti allo stesso tempo”
Poi si avvicinò a Jeff, lo afferrò per il collo e lo rimise in piedi
“Potrei ucciderti tranciandoti di netto la testa, ma non voglio umiliarti così presto, perciò mi limiterò a farti molto male”
Us iniziò a sferrare una serie di colpi, ogni volta che Jeff si difendeva, Us taglia un’altra, ma questo non gli bastava, si mise anche a infilzarlo ripetutamente usando lo stesso stratagemma.
Dopo essersi scaricato e aver lasciato Jeff a rigenerarsi in una pozza di sangue gli disse
“Ti ho uccise ben 12 volte Jeff, esattamente come il numero di vittime che ti ho visto uccidere sotto i miei occhi”
Us si avvicinò per assestargli il colpo di grazia, ma Jeff si alzò di scatto, e con la mano potenziata, bloccò la spada, la lanciò via e assestò a Us un pugno nello stomaco.
“Bel coltellino, ma adesso tocca a me”
Jeff si alzò in piedi, tutte le su ferite guarirono e poi tutto il suo corpo diventò nero come il carbone, con delle strisce rosse su alcune parti del corpo.
“Questa è la mia forma finale, la massima espressione del mio potere, la vera armatura” e aggiunse
“Fammi vedere cosa sai fare Us!”
Jeff si scagliò verso il fratello, Us riuscì a schivare il primo pugno, ma il secondo lo prese in piena faccia e lo lanciò a diversi metri di distanza.
“Sai, ho raggiunto questo stadio solo una volta, per poter sopravvivere a un attacco dello Shield, alla fine gli ho uccisi tutti”
Us si stava rialzando, ancora intontito per la botta ricevuta, Jeff si avvicinò e iniziò a infierire su di lui, ogni volta che lo colpiva sembrava di vedere una palla rimbalzare tra le rocce.
Us ebbe la fortuna di essere gettato verso la sua spada, afferrò la lama e si rialzò, sfidando nuovamente Jeff.
“Molto bene, hai ritrovato il tuo asso nella manica, così potremo giocarcela alla pari”
“Non sarà alla pari, perché sto per mostrarti quanto tu sia debole Jeff”
Jeff si mise a ridere e gridò “Bene Us, brucio dall’eccitazione, adesso vedremo se è più forte la tua spada o la mia impenetrabile armatura!”
“Già, hai ragione Jeff, il tuo più grande potere è la tua armatura…ma è anche il tuo stesso limite”
Jeff si scagliò verso Us, ricominciarono a combattersi e mentre Jeff attaccava, Us parava ripetutamente i colpi di Jeff
“Che stai aspettando?!”
“Questo!” rispose Us e subito dopo tranciò l’avambraccio di sinistro di Jeff.
Lo stesso Jeff fu sommerso dal dolore e dall’incredulità, Us riuscì anche a ferirlo dietro le ginocchia e ai talloni, facendolo inginocchiare.
“Ma…non capisco…si può sapere come cazzo hai fatto?!”
“Durante la visione dei video, mi sono accorto che nonostante avessi sviluppato l’armatura su tutto il corpo, non perdevi né velocità né agilità, così mi sono messo ad osservare meglio e ho notato le linee rosse che hai sulle giunture e sulle articolazioni.”
“Sono zone scoperte, servo al tuo corpo per non diventare un blocco di marmo quando ti trasformi in quella maniera, è un’informazione che mi è utile, se nemmeno tu puoi renderti completamente invulnerabile, allora mi basterà attaccarti in quei punti per sconfiggerti.”
“Senza contare che entra in scena il tuo secondo punto debole, il tuo braccio non è ancora ricresciuto”
Jeff strinse i denti per la rabbia.
“Detto ciò, ho capito come concludere questa partita”
Us rimise la sua spada nel fodero e poi dalla sua armatura sparò tre congegni, uno servì come flash bang, l’antro invece generò una nube di fumo intorno a Jeff e il terzo invece creò un ologramma di Us.
Servì a creare un’illusione per Jeff e fargli credere che Us si stesse muovendo velocemente intorno a lui.
La luce, il fumo e la paura indebolirono i suoi sensi, fino a quando da dietro di lui non udì il suono di una lama sguainata e subito dopo un poderoso fendente colpì la spina dorsale di Jeff, seguito subito dopo da un affondo dritto al cuore.
Us lo guardò e si convinse di aver vinto, ma non fu così, Us vide che i talloni e le ginocchia di Jeff si erano rimarginati completamente e allora capì che non era ancora finita.
Jeff si alzò con il suo solo braccio e colpì Us con i piedi.
“Stupido, credevi veramente che non sapessi di questa debolezza, quando passo a questa forma il mio fattore di guarigione passa tutto attraverso le giunture, è vero, se vengono tagliati devo annullarlo in quella determinata zona per farli ricrescere, ma se sono ferite lievi si rigenerano dopo nemmeno un secondo!”
Jeff si tolse la spada dalla schiena e la gettò nuovamente via, poi si diresse verso Us.
“Devo ammetterlo, sei stato un buon avversario fratellino, ma è ora di finirla con questa pagliacciata”
Jeff riprese a picchiarlo, stavolta lo bloccò a terra e lo riempì di pugni potenziati, pur avendo l’armatura, Us risentiva di ognuno di quei colpi, la parte peggiore fu quando Jeff lo tirò su e con un pugno lo spedì in aria, lo rimandò a terra con dei pugni a martello e poi atterrò sopra di lui saltandogli addosso con le ginocchia, finendo il tutto con un pugno forte come un terremoto.
Jeff sia alzò e chiese “Quante costole si sono rotte Us, 8? 10?”
“6, e comunque l’armatura mi somministra anche degli antidolorifici all'occorrenza” rispose Us accasciato.
“Tanto non ti serviranno più quando sarai morto” Jeff tornò alla sua normale forma e mantenne l’armatura solo su un braccio.
“Di pure le tue ultime preghiere”
Us sorrise e gridò “Va bene, ORA!”
Sulle rocce si era appostato Hiro con un fucile, il colpo partì, ma Jeff riuscì a intercettarlo e vide che ciò che voleva sparargli era una siringa.
“Pessima mossa fratello, sai che sono veloce, e poi che cosa volevi iniettarmi?”
Dietro di se Jeff si sentì pungere alla schiena e Us rispose “Questo”
Jeff gli tirò uno schiaffo, ma subito dopo iniziò a sentirsi male, aveva le vertigini, sudava freddo e iniziò a vomitare rosa.
“Che cosa mi hai fatto?” chiese Jeff
“Hai ragione Jeff, sei veloce, abbastanza veloce da intercettare uno sparo, ma sei facilmente distraibile e io ne ho approfittato.” E aggiunse “Forse non avrò super abilità, non sarò duro come il diamante o forte abbastanza da sollevare una montagna, ma sono intelligente, molto intelligente, così tanto che tu non ci arriverai mai”
Jeff lo osservò dal basso mentre era piegato in due dal dolore.
“Quello che ti ho iniettato era un inibitore, lo creato studiando i dati del progetto del laboratorio dove ti abbiamo trovato, ho annullato gli effetti aggiuntivi dell’Extremis senza ucciderti.”
Jeff dolorante chiese “Ma come…quei dati si sono…” “Autodistrutti?” concluse Us
“Lo ammetto, non è stato facile recuperare tutto quanto e creare l’inibitore, mi ci è voluto tempo, denaro e anche l’aiuto di un ragazzino super intelligente, per fortuna avevo tutte e tre le cose.”
Us poi uscì dalla tuta, si sgranchì le braccia, si avvicinò a Jeff e gli diede un calcio in faccia.
“Adesso la faremo finita Jeff, niente poteri, niente armatura, niente trucchi, solo noi due, perciò alzati incapace…ti mostrerò cosa vuol dire essere un uomo!”
Jeff si alzò, le sue gambe tremavano, cercò di colpire Us, ma era come vedere un novantenne rachitico cercare di buttare giù Mike Tyson, dall’altra parte Us non si risparmio, con un pugno gli fece volare qualche dente, gli spezzò un braccio e fece la stessa cosa con una gamba.
Jeff era a terra e Us continuò a infierire su di lui, poi andò a riprendere la sua spada, tornò verso Jeff e gliela piantò vicino al collo.
Jeff era immobile, paralizzato dalla paura.
“Sai, non ho sbagliato mira, tanto per dire…quando hai ucciso Mary ho provato una rabbia abnorme, avrei voluto tagliarti pezzo per pezzo e vedere lentamente la tua vita svanire dai tuoi occhi, nel nostro primo scontro dicevi sempre di essere diventato migliore di me, non lo sei mai stato…per questo non ti ucciderò, perché su una cosa hai ragione, sono sempre stato migliore di te… ti consegnerò allo Shield e cosa più importante, ti consegnerò vivo…ricordatelo bene, sei tu il debole e io il forte, non perché ti ho sconfitto, ma perché ti lascio vivere…e grazie a questo ricorderai di essere un debole ogni…singolo…giorno… della tua vita, addio Jeff.”
Us si allontanò dal corpo di Jeff e chiamò Hiro per contattare lo Shield, poi si girò verso Jeff e lo vide in piedi, con la spada in mano e un sorriso diabolico sulle labbra.
“Non abbiamo ancora finito”
“Che cosa credi di fare Jeff?”
Jeff rivolse la Katana contro se stesso e si infilzò.
“No!” Us si diresse in tutta fretta dal fratello
“Che cosa diavolo hai fatto?!”
Jeff si lasciò andare a una debole risata.
“Ho realizzato il mio sogno…sai…ci ho pensato su…se ti avessi fatto… perdere anche l’accordo che avevi… con lo Shield…allora e… solo allora… ti avrei rovinato completamente la vita… tu mi volevi consegnare vivo… perché ero tutto… ciò che ti rimaneva” e aggiunse “Pensaci bene…la tua bella e morta… Ed e Anne sono morti…io…tra poco morirò…il tuo Truck è distrutto… e perderai… la tua collaborazione con… lo Shield”
Jeff sorrise e aggiunse “Hai perso Us…accetta la realtà…sei rimasto solo”
Dal cielo arrivarono le luci di un elivelivolo, lo Shield stava per arrivare.
“Molto bene…direi che questa è la fine…addio Us…ci si vede all'inferno”
Jeff girò il volto ed esalò il suo ultimo respiro, quando Hiro arrivò, Jeff era morto da poco, ma la cosa più difficile fu portare il corpo di Jeff davanti alla Hill.
La direttrice prese da parte Us e gli parlò.
“Mi dispiace per la tua perdita Us…un'altra”
“Mio fratello era morto da tempo”
Poi la Hill cambiò tono
“Sta di fatto però, che non hai rispettato il nostro accordo, avevi promesso di riportarcelo vivo, privo di abilità sovrumane ma vivo, per farlo mi hai convinta a cancellare definitivamente i dati sull'Extremis, a modificare quella tuta e a costruirti una spada di Adamantio, sai quanti milioni mi hai fatto perdere?”
“No signora”
“Fai bene, perché dopo questa sei fuori Us, lo Shield non ha più bisogno dei tuoi servizi”
“Molto bene”
Us si alzò e si diresse fuori dall'accampamento, ma venne bloccato dalla Hill
“Aspetta, ho detto che lo Shield non ha più bisogno di te, ma se fossi io e solo io ad averne bisogno?”
“Si spieghi meglio”
“Sto realizzando un piccolo progetto segreto, una prigione molto particolare e a prova di bomba, il progetto si chiama Pleasant Hill”
“E con ciò?”
“Vorrei che diventassi uno dei miei sorveglianti sotto copertura, sarà una prigione per contenere super criminali e ho bisogno di personale qualificato.”
Us si mise a ridere e disse “Spiacente, ma non è il lavoro adatto a me”, si diresse fuori e raggiunse l’armatura, la indossò e recuperò la sua spada.
“Ehi, cosa credi di fare?”
“Andarmene da qui, la mia collaborazione con lo Shield è finita, non ho più legami con voi, sono libero”
“Lascia andare l’armatura e la spada, ho speso un sacco di soldi per farteli avere, sono di proprietà dello Shield”
Due guardie puntarono il fucile contro Us, ma in un battito di ciglia Us si trovò davanti alla Hill, prendendo di sorpresa anche le guardie.
“Credo di essere il più qualificato e affidabile per usarla” disse Us sfidando lo sguardo della Hill.
“Lasciatelo andare” disse la Hill alle guardie.
“Addio Maria, buon proseguimento”
Mentre Us se ne andava, i fucili delle guardie si divisero in due e la Hill notò qualcosa di strano in Us.
“Ma…quando cavolo l’ha estratta la spada?”
Us era pronto ad andarsene verso l’alba ma c’era un ultima cosa da fare, dare un ultimo addio a un amico.
“Sei stato un ottimo compagno di viaggio e un amico fedele, mai incontrerò un altro come te, mi dispiace averti dato un funerale vichingo, ma vedila in questo modo, è così che se ne vanno i più grandi, addio US1.”
Lì sopraggiunse Hiro per dare un ultimo saluto a Us.
“Mi dispiace per lo US1”
“Ha svolto bene il suo compito fino in fondo, è stato un ottimo Truck”
“Ora come faremo a spostarci?”
“Spostarci, Hiro, non c’è nessun noi, abbiamo finito, la missione è compiuta”
“Capisco…Bè…dire che…ha l’aria di un addio”
“Si”
“Cosa pensi di fare?”
“Non lo so ancora, forse correre mi schiarirà le idee, ma di una cosa sono certo”
“Cioè?”
“Che vivrò come ho sempre vissuto, andando avanti e vivendo il presente giorno per giorno”
“Al tuo solito in poche parole…senti…per quello che può valere, mi dispiace di averti ingannato e comprendo il motivo del perché tu sia ancora arrabbiato”
Us rivolse lo sguardo verso Hiro.
“Hiro…non sono arrabbiato…no, non è vero, sono furioso, ma sono anche qualcos'altro, qualcosa di molto peggio, sono…deluso, molto deluso, la stessa persona che mi ha accompagnato in questa avventura…che mi ha salvato la vita più di una volta…che è diventata come un fratello per me…mi ha ingannato…torna a casa Hiro, ripara Baymax, torna dai tuoi amici, riabbraccia tua madre, rivivi la tua vita.”
Hiro rivolse il capo verso terra, consapevole del fatto che Us dicesse il vero.
“Addio Hiro… e per il tuo bene, spera di non incontrarmi mai più.”
Il vento si alzò e Us lo segui, sparendo nel deserto.
Passarono un paio di settimane, e io ero finito su questo schifo di pianeta perché un idiota aveva fatto saltare in aria la nostra astronave, non riuscivo nemmeno a trovare Groot, non sapevo nemmeno perché mi trovavo in Florida, cercai di avere un passaggio, ma ricevetti la stessa accoglienza che ricevono alcuni sacchi di pulci sulla terra.
Stavolta però non era un Truck ad avermi investito, era una bella macchina, nera luccicante.
Mi preparai ad accogliere l’idiota che la guidava, ma il problema era che lo conoscevo quel tipo, certo aveva i capelli più corti, e indossava un completo da pinguino, ma era lui.
“Rocket?”
“Us?”

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