Shadowhunter: Un temple à la tour de fer

di dragun95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 extra ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1


Lungo le acque della Senna, il più lungo fiume che attraversava la Francia, una nave da crociera piena di turisti, stava cavalcando dolcemente le acqua di Parigi, mentre i suoi passeggeri si stavano divertendo ad osservare il luogo e fare foto, al piano aperto sulla barca però seduto tra i sedili un ragazzo teneva la testa indietro come annoiato da quella situazione.
Molock questo era in nome del ragazzo alzò gli occhi azzurri al cielo, mentre si toglieva il cappuccio liberando i capelli neri lunghi fino alle spalle un po spigolosi,

-Exscuse mua monsier- disse una voce al suo fianco e quando il ragazzo girò lo sguardo vide una specie di hostes della nave,

-Gradisce qualcosa da bere?- chiese la donna mentre, il cacciatore si metteva seduto meglio,

-Un succo di frutta, un gusto qualsiasi va bene- rispose mentre la donna cordialmente gli passava la bevanda che aveva ordinato e andava a chiedere agli altri passeggeri, sospirando il ragazzo aprì il succo iniziando a sorseggiarlo, ripensando agli eventi che lo avevano portato in Europa ad indagare ad alcuni strani casi.


Inizio flash back

Davanti ad una grande villa, Molock si trovava davanti al portone guardandolo come indeciso ad entrare, era insolito che un capo famiglia lo chiamasse, o almeno per lui lo era, di solito era il conclave a chiamarlo per le missioni, con un profondo respiro il cacciatore suonò al portone che dopo qualche istante si aprì,

-Ben arrivato e ben venuto in casa mia- disse un ragazzo dalla vistosa cresta alla moicana bionda con sfumature verdi, Sting Blackraven attuale capo famiglia della sua casata di cacciatori, aveva preso il posto di guida dopo la dipartita del padre, sebbene ancora avesse la stessa età del moro che gli stava davanti,

-È un piacere rivederti Sting- rispose il moro abbassando il busto in un'inchino formale,

-Basta con questi saluti formali. Entra pure- gli disse il biondo facendolo entrare dentro la villa, subito Molock si guardò intorno ammirando gli arazzi e le rifiniture dei muri,

-Da questa parte- la voce del capofamiglia, lo fece tornare in se, Sting guidò il suo ospite per la sua villa fino ad arrivare ad una porta che aprì rivelando uno studio con scaffali alti per i libri.
Il cacciatore biondo si accomodò su una comoda poltrona in pelle rossa per poi invitare anche il moro ad accomodarsi su quella adiacente alla sua, appena seduto Molock fissò negli occhi il suo "collega" come lo avrebbe chiamato lui, visto che entrambi facevano parte della stirpe dei cacciatori che da secoli si occupavano di sterminare i demoni che infestavano il mondo,

-Immagino che tu ti stia chiedendo perché ti ho chiesto di venire qui? Gradisci da bere?- chiese Sting versandosi un bicchiere di vodka, con davanti ai due un tavolo pieno di alcolici di vario tipo, Molock annuì mentre prendeva una bottiglia di scotch e ne versava il liquido in un bicchiere,

-Hai sentito delle sparizioni di gente avvenuta a Parigi in Francia?- a quella domandò il moro scosse la testa,

-No, non seguo molto i giornali. Oltretutto non mi pare che sia un nostro problema immischiarci negli affari della polizia e dei mondani- rispose serio sorseggiando l'alcool,

-Vero tutta via, dopo ogni sparizione ad un'intervallo di tempo di ventiquattro ore i rilevatori della Conlcave hanno avvertito lieve aure di demoni, ma mai una completa vera e propria- gli spiegò il biondo poggiando il bicchiere,

-Questo è molto strano, ma cosa c'entra con me?- a quella domandò il biondo sorrise prendendo dalla tasca interna della giacca una lettera.

-Il conclave voleva mandare qualcuno per indagare ed io ho proposto te- a quella risposta per poco il cacciatore dai capelli neri sputò il liquido che stava sorseggiando.

-Io- disse soltanto tossendo per l'alcool andato di traverso -Perché mai hai scelto me con tutti i cacciatori che ci sono?-

-Ammetto che ci sono cacciatori qualificati e che tu fai parte di questa categoria. Ma ho pensato che per questo lavoro ci voleva la forza e la determinazione di un cavaliere. E visto che tu essendo uno dei pochi templari  rimasti in questo mondo moderno- a quella risposta, gli occhi azzurri di Molock volarono alle croci rosse simbolo dei templari tatuate sui suoi polsi, che risaltavano all'occhio vista la carnagione color cappuccino del ragazzo,

-Veramente ce ne sono altri sei oltre a me- Molock faceva parte del gruppo degli ultimi discendenti dei templari che seguivano ancora gli insegnamenti del loro culto e dell'arte della spada, in tutto con lui erano sette.

-Tu sei il più adatto e anche uno dei tre più forti dei sette. Inoltre anche il conclave mi ha dato ragione- Sting lanciò la lettera al suo "collega" che la prese al volo aprendola e leggendola



Egregio signor Molock Crosshole
con la qui presente missiva, richiediamo con urgenza il vostro intervento alla città di Parigini in Francia, dove vi sono verificate sparizioni di mondani e allo stesso tempo lievi segnali di auree demoniache.
La questione non risulta chiara, ma poiché le due cose sembrano collegate le chiediamo di recarvisi in Europa per indagare ed andare a fondo di questo mistero.
Vi ringrazio per la vostra collaborazione, distinti saluti Console Pierret Boujon



-Se così stanno le cose allora, va bene accetto la missione- disse serio il templare, mentre il biondo sorrideva,

-Certo che però andare fino in Europa, non conosco quella zona e francamente nemmeno il territorio Parigino- sospirò il moro portandosi le mani tra i capelli,

-Per questo ho provveduto a trovarti una guida in questa missione che conosce Parigi come le sue tasche, visto che è di origini francesi. Inoltre è una tua vecchia conoscenza- gli rispose Sting mentre il moro alzava lo sguardo su di lui cercando di capire di chi parlasse.

Fine flash back


Il rumore della barca che si fermava ad un piccolo molo riportò il cacciatore alla realtà, sospirando scese i gradini della barca sfiorando l'asta dell'arma che portava legata dietro la schiena, se i mondani avessero visto che andava in giro armato sarebbero andati nel panico, ma grazie alla runa dell'invisibilità la sua "compagna" passava inosservata.
Alzando gli occhi davanti a se vide in lontananza il monumento parigino chiamato "l'Arco di trionfo", secondo le sue informazioni sarebbe stato lì vicino che avrebbe incontrato la sua guida è vecchia conoscenza, sebbene lui non si ricordasse molto di qualcuno qui a Parigi, ma è anche vero che aveva conosciuto molta gente è che non si ricordava proprio di tutti loro, quando poi si ricordò della lettera datagli da Sting prima di partire,

-Chissà perché mi ha detto di non aprirla prima di essere arrivato qui?- si chiese prendendo la busta da lettere datagli dal capo casata, e che gli aveva raccomandato di aprirla solo quando sarebbe arrivato dove avrebbe incontrato la persona che gli avrebbe fatto da guida, e mantenendo la parola il moro non l'aveva toccata fino a quel momento,

-Ora che ci penso inizia a venirmi in mente qualcuno- pensò quando un gridò attirò la sua attenzione,

-Fermate quell'uomo mi ha rubato la borsa- gridò una signora mentre il ladro aveva rubato una bicicletta e stava scappando nella sua direzione, sospirando Molock si girò nella direzione opposta,

-Che palle- disse per poi quando il ladro gli fu a vicino lateralmente ruotò il busto assestando un calcio circolare al volto dell'uomo facendolo volare dalla bici e finire di schiena contro il marciapiede, per poi sbuffando attraversare la strada, mentre un poliziotto di pattuglia si avvicinava arrestando il ladro,

-I mondani sono proprio senza onore- si disse pensando a quanto le persone normali siano facilmente attratte al lato oscuro, come ad una falena che veniva attratta dalla fiamma, quando poi ti ricordò della busta ed aprendola ci trovo dentro un bigliettino d'auguri che ricordava un cappello da giullare di un colore rosso e arancione, come un lampo a ciel sereno una molla scatto nel suo cervello facendogli tornare in mente che conosceva una persona di origini francesi,

-Ti prego non lui- pregò mentalmente ed aprendo il biglietto dove all'interno vi era scritto "Molock so che non lo sopporti, ma in questa missione avrai bisogno del suo aiuto. Buon lavoro"' quelle parole gli fecero montare la rabbia a tal punta che avrebbe voluto tornare indietro solo per spaccare la testa di Sting con la sua arma come un melone, ma ciò sarebbe significato disubbidire al conclave e ciò non gli andava a genio, così sospirando andò avanti.
Camminando il cacciatore arrivò fino all'arco dove vicino al monumento si era raggruppata una folla di persona a cerchio, il moro sapeva chi vi fosse al centro in fondo sapeva che a quel tizio piaceva dare spettacolo tra la folla,

-Forza e coraggio sperando che Yann non faccia qualcosa che mi faccia saltare i nervi al punto di ucciderlo- pensò facendosi strada tra la folla di persone scivolando tra di essi come un'anguilla e ritrovandosi in poche tempo davanti a tutti,giusto per vedere al centro della folla un personaggio che sputava fuoco dalla bocca.


La figura apparteneva ad un ragazzo di poco più giovane del cacciatore almeno 23 anni, dal fisico magro e asciutto e dalla statura nella media e dalla carnagione chiara,il viso era incorniciato da sei lunghi ciuffi simili a quelli di un cappello da giullare con le campanelle di tre colori differenti, ovvero: rosso, giallo e arancione, mentre sugli occhi presentava una maschera nera che li copriva e anche la parte superiore del naso e con un sorriso giocoso in volto.
I suoi vestiti comprendevano una giacca ornata con piume fosse, camicia arancione e pantaloni di jeans azzurro chiara e delle scarpe da ginnastica gialle.

-Sempre a mettersi in mostra!- affermò sottovoce guardando il ragazzo schioccare le dita e tra delle scintille far sbucare una grande cassa dove ci sarebbe potuta stare una persona con l'effetto di lasciare di stucco il suo pubblico,

-Che ha in mente di fare?- si chiese il cacciatore alzando un sopracciglio quando vide comparire la scatola,

-Per finire lo spettacolo per il mio ultimo numero mi serve una persona del pubblico- disse con tono giocoso e un'accento francese, il giullare mentre alcune persona alzavano la mano per essere scelti, quando gli occhi marrone di Yann incrociarono la figura di una persona di sua conoscenza e i lati della bocca si allargarono in un sorriso,

-Elle- disse schioccando le dita e Molock sparì in uno sbuffo di scintille per poi riapparire vicino al giullare puntando subito i suoi occhi su di lui senza capire,

-Prego signore entri nella scatola- gli disse il giullare sorridendo, mentre la parte della scatola si apriva,

-Sei uscito di se...- non finì la frase che il moro venne spinto nella scatola che venne chiusa di colpo, mentre Yann sorrideva al suo pubblico,

-Ed ora- disse estraendo da sotto la giacca delle spade per poi prenderne una e soffiarci sopra rendendo la lama di fuoco, sotto lo sguardo stupito del pubblico, subito il giullare salto conficcando la lama infuocata nella parte superiore della scatola dove all'interno vi era il cacciatore, sotto lo sguardo scioccato dei presenti, mantenendo il sorriso prese le altre spade incendiando anche le loro lame per poi conficcarle nella scatola.
Dopo aver finito Yann si girò verso il pubblico ancora sconvolto per ciò che aveva fatto, ed eseguire un'inchino mentre contemporaneamente la parte della scatola si aprì mostrando un Molock del tutto incolume, davanti a quella scena i passanti restarono con fiato sospeso per poi applaudire,

-Grazie siete un pubblico magnifico. Arrivederci Mesdames et Messieurs- con uno schiocco di dita lui e la sua attrezzatura sparirono in uno sbuffo di scintille, mentre il moro guardava il marciapiede mentre digrignava i denti,

-Io quello lo riduco ad uno spezzatino di stregone- disse dentro di se furioso per poi girare i tacchi e incamminandosi, nel frattempo Yann si trovava in un vicolo stretto delle vie di Parigi, entusiasta del suo spettacolo che riusciva sempre ad affascinare i mondani,

-È sempre un toccasana mostrare le proprie abilità sulla strada. Anche se mi chiedo che ci faccia...- si fermò quando sentì dietro di se un forte istinto omicida e quando girò la testa i suoi occhi incrociarono una figura a lui familiare che subito lo afferrò per il colletto della maglietta avvicinandolo a se, ricevendo uno sguardo di puro fuoco,

-Molock amico come stai?- a quella domandò il cacciatore rispose estraendo un grosso pugnale con una lama liscia e l'altra seghettata, facendolo sibilare quando lo tirò fuori dalla fondina per poi inserirlo nella bocca della stregoni puntando la lama contro il lato destro della bocca,

-Dammi una ragione per non farlo?-.







Note dell'autore

Ed eccomi qui con un'altra storia, francamente non credevo di scriverne più di una su questo fandom ma a quanto pare mi sbagliavo.
Come nelle ultime due che ho pubblicato anche questa non seguirà le vicende o i fatti narrati nei libri di Shadow (qualunque riferimento è puramente casuale. Visto che non li ho letti).
Tutti i personaggi sono di mia proprietà visto che li ho creati io, tra cui Sting che appare nel flash back è un mio OC che è già apparso in una storia di questo fandom.
Le vicende di mia invenzione, si svolgeranno a Parigi e spero di riuscire a descrivere bene questa magnifica città, o almeno di non fare una schifezza
Con questo finisco sperando che il capitolo vi sia piaciuto e vi lascio un saluto da Dragun.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2



Yann restava completamente immobile mentre sentiva in bocca il sapore metallico della lama che gli era stata fatta entrare in bocca e che ora premeva contro la sua guancia minacciando di squarciarla, ma stranamente lo stregone riusciva a mantenere il sorriso,

-Shei alquanto arrabbiato?- chiese lui è il cacciatore lo fissò storto con chiari intenti omicidi e la mano che gli tremava per la voglia di togliergli quel sorriso dal volto che lo faceva solo innervosire di più,

-Hai cercato di trafiggermi con delle spade incendiarie. Come dovrei sentirmi?- sbraitò lui furente e livido di rabbia premendo maggiormente la lama contro la guancia del giullare tanto da provocare un leggero taglio e fargli sentire il sapore del sangue,

-Andiamo sai che non cercherei mai di ucciderti Molcky- disse divertito nonostante quella sensazione, ciò faceva solo incazzare di più il cacciatore che si poteva notare una vena pulsargli sulla fronte, ma stranamente invece di lacerargli il viso estrasse il coltello dalla bocca del ragazzo pulendolo contro i vestiti di lui e rinfoderandolo, mentre lo stregone ingoiava il sangue della guancia e un miscuglio di saliva sentendo ancora il sapore metallico del coltello, leccandosi le labbra,

-Avrei aggiunto delle spezie e della salsa- scherzò lui annullando la magia illusoria mostrando i suoi marchi da stregone, le sue mani erano totalmente ossee annerite come se fossero bruciate con degli artigli dove dovevano esserci le dita, ma dimostrando di poterle muovere come se niente fosse nonostante la mancanza di carne, muscoli, nervi insomma di tutte le necessità per muoverle,

-Dobbiamo parlare e preferirei che tu, ti togliessi quella maschera!- affermò il moro irritato da morire per il suo comportamento, tentò che avrebbe potuto spaccargli la testa da un momento all'altro sebbene la voglia era così tanta respirò a fondo imponendo alla sua mente di non ascoltare i suoi istinti,

-Ma così saprai chi sono. La magia finirebbe- rispose Yann portandosi una mano al cuore con fare teatrale come se fosse stato trafitto da una freccia e mettendosi in ginocchio, a quella scena Molock si voltò allontanandosi di due-tre passi portando lentamente la mano dietro di se,

-Sai quale bestie sono così stupide che non attendono che essere macellate...le pecore- velocemente afferrò l'asta dell'arma dietro la schiena e ruotando il corpo alzandola e calandola sul viso del giullare che si accorse solo all'ultimo momento è dallo spostamento d'aria che gli fece muovere i capelli, quando i suoi occhi videro davanti a se a pochi un centimetro dal suo viso la lama di un'alabarda, per poi spostare lo sguardo su chi reggeva l'arma, il cacciatore restò in quella posizione per qualche istante per poi ritrarre l'arma poggiando il fondo del manico sul marciapiede.

Sospirando per la prima volta il giullare portò la mano alla maschera togliendola e mostrando un viso dai tratti delicati, con degli occhi marroni è un segno come fuliggine di fumo sugli occhi e il naso indelebili sulla sua pelle,

-Allora perché sei qui in Francia. Non sei proprio il tipo da vacanze e di certo non in luoghi come questo?- a quella domanda Molock lo informò che le recenti sparizioni di alcuni parigini negli ultimi tempi coincideva con delle lievi presenze sui rilevatori del conclave e che avevano chiesto a lui di andare a fondo di quella faccenda,

-Tu ne sai qualcosa?- chiese di punto in bianco il cacciatore guardandolo egli occhi,

-Non più di quello che dicono i telegiornali. Non mi interessano molto io preferisco far spettacolo per le strade- rispose sorridendo, mentre l'altro faceva una smorfia,

-Esibizionista del cazzo- pensò scuotendo la testa quando sentì il braccio del ragazzo avvolgersi dietro alle sue spalle con una stretta forte e amichevole,

-Così, vuoi che sia la tua guida, giusto Molock. Tranquillo sarò al tuo fianco in questa storia, anzi potremmo essere due agenti del sovrannaturale in incognito. Io sono il simpatico e tu quello dal grilletto facile che risolve tutto a pugni- disse Yann con gli occhi sognanti guardando l'altro che stava per ribattere quando lo stomaco del cacciatore si mise a brontolare, effettivamente non aveva ancora pranzato ed era anche ora di mangiare, ma prima lanciò uno sguardo allo stregone che diceva "Di una sola battuta e ti macello come un'animale" a quel punto preferì trattenere le battute.



Yann condusse il templare in una stradina isolata fino ad un vicolo senza uscita in mattoni fermandosi li davanti,

-Non dovevi portarmi a mangiare?- chiese il moro guardando lo stregone al suo fianco,

-Infatti e questa è l'entrata- così dicendo di avvicinò alla parete togliendo due mattoni in alto per poi invertirli di posto e ruotarne uno in mezzo ai due in verticale, a quel punto il muro emise un sibilo e si aprì come una porta, di stucco il cacciatore vide il ragazzo dai capelli tri colore entrarvi invitandolo con il dito e i due varcarono la soglia, mentre il muro si richiudeva dietro di loro.
Si ritrovarono in uno spazio accogliente di un piccolo ristorante dai calori Rossi con dei tavoli bianchi, che venivano puliti da una decina di Ifrit, figli di Lillith senza il dono della magia, 

-Bonsuar Yann- disse una donna avvicinandosi ai due che dimostrava al massimo quarant'anni dal fisico magro e asciutto dalla carnagione chiara e dai lunghi capelli biondi, la cosa che risaltava di più erano i tre corni neri che sbucavano sulla sua testa e il fatto che le sue mani risultassero palmate. Di fianco a lei vi era un'altra figura femminile di cinque anni in meno, anch'essa magra e formosa, con dei lunghi capelli di un insolito color lavanda, mentre la carnagione era di un color azzurro con delle ali sgargianti da farfalla sulla schiena, tutti questi segni, dimostravano che faceva parte del popolo fatato,

-Bonjur Chloè, Lind. Scusate il poco preavviso ma io e il mio amico avremmo fame- le due donne squadrarono il cacciatore da capo a piedi, cosa che fece lo stesso con loro, 

-Va bene, dico alle ragazze di prepararsi. Tesoro accompagnali al loro tavolo- disse la strega stringendo la fata al suo fianco e dandole un veloce bacio sulle labbra, Lind annuì ricambiando per poi condurre i due al loro tavolo,

-A breve verrà qualcuno a prendere i vostri ordini. Volete già bere qualcosa?- chiese educatamente la fata mentre con un gesto della mano faceva apparire due menù che passo ai ragazzi,

-Birra. Qualunque marca va bene- rispose velocemente Molock mentre la fata ridacchiando li lasciava soli.

-Che posto è?- chiese il cacciatore guardando intento il menù, non conosceva bene la cucina francese, sebbene lui non fosse un gran gastronomo anche se avvolte non disdiva il cibo raffinato, la cucina nuova non lo convinceva molto,

-Un ristorante per nascosti e cacciatori. Hanno fatto un patto con l'accademia francese per Shadowhunter, così anche loro possono usufruirne ammesso che paghino. Tranquillo non usano cibo del popolo fatato, sebbene la compagna della proprietaria sia una fata, Chloè ha aiutato tutti gli Ifrit che lavorano qui, li ha presi con se è gli ha dato una casa, per ringraziarla loro l'aiutano con il locale- spiegò Yann sorridendo,

-Capisco, ci vieni spesso?- chiese Molock guardandolo indeciso su cosa prendere,

-Avvolte vengo qui ad esibirmi. Conosco Chloè da quando ero ancora un ragazzino, un po mi ha aiutato a controllare i miei poteri- sorrise alzando lo sguardo dal menù, mentre una cameriera dalla pelle squamosa e delle lunghe orecchie da coniglio di un color verde si avvicinava ai due porgendogli le birre e con in mano un taccuino per le ordinazioni,

-Io prendo due porzioni di Escargot con burro all'aglio e prezzemolo. E tu Molcky?-,

-Chiamami ancora così e ti spacco la testa. Prenderò una Quiche al pesce e gamberetti, e poi anche anatra glassata al vino rosso- una volta prese le ordinazioni la ragazza fece un'inchino mentre una lingua biforcuta gli usciva per un'istante dalla bocca ed allontanarsi per dare l'ordine alla cucina.



Le ordinazioni dei due arrivarono dopo un po, e i due cominciarono a mangiare, sopratutto il cacciatore che non aveva ancora mangiato, tempo cinque minuti si finì la Quiche mentre lo stregone fischiava,

-Eri proprio affamato. Ècco perché eri nervosetto- disse estraendo una lumaca con lo forchetta e portandola alla bocca masticandola lentamente per assaporarla meglio,

-Non capisci che sei tu a farmi salire il nervoso- pensò il moro bevendo dell'altra birra, quando un rumore attirò l'attenzione dei due, un'altro cliente si era appena alzato bruscamente dalla sedia facendola cadere, spaventando la cameriera che lo aveva servito,

-Di un po' quando stacchi tesoro?- chiese il cliente che dalle ali da libellula fosse e le orecchie a punta che sbucavano dalla chioma marrone chiaro, erano segni che era una fata, la quale prese per il polso la povera cameriera che squittì di paura,

-Certa gente non sa come comportarsi in questo posto. Lind ora lo rimetterà in riga a suon di schiaffi- disse il giullare facendo sollevare con il movimento di un dito una piccola sfera di birra e guidandola nella sua bocca, quando poi sentì che Molock si era alzato dal tavolo vedendolo dirigersi verso la fata fermandosi proprio davanti a lui oscurandolo con la sua ombra,

-Lasciala stare!- a quell'affermazione il castano lasciò il polso della cameriera che si allontanò andando dietro a Chloè che aveva visto tutto ed era pronta ad intervenire,

-Che cosa vuoi tu, cacciatore?- chiese irritato la fata,

-Che la smetti di rompere le scatole a chi lavora e di lasciar mangiare in pace gli altri- rispose seccato il cacciatore, ricevendo una scrollata di spalle,

-E se non lo facessi?- a quella domanda dal tono provocatorio, il moro serrò la mascella per poi avvicinarsi al tavolo dove era seduta la fata guardando cosa avesse ordinato, zuppa alle cipolle, lentamente portò la mano a prendere il piatto costatando che era conta caldo, l'avranno fatta da poco,

-Bene- pensò serio per poi girarsi e lanciare la zuppa in faccia alla fata, il quale gridò di dolore prendendosi il viso tra le mani a causa del calore della zuppa, sotto lo sguardo attonito di tutti, escluso uno, che continuava a sorridere.

-Brutto bastardo- ringhiò la fata con la faccia che gli bruciava per le ustioni, muovendosi verso il moro provando a colpirlo con un sinistro al viso, ma subito l'altro alzò il braccio bloccando il colpo per poi muovere la mano che reggeva ancora il piatto colpendolo al viso una volta per poi muovere il braccio nel senso inverso colpendolo nuovamente col piatto al viso per poi ridare indietro il braccio e colpirlo sempre col piatto allo stomaco togliendo il fiato alla fata facendolo indietreggiare cercando ossigeno, subito Molock prese con la mano l'asta della sua arma muovendola facendo lo sgambetto al castano che cadde a terra, ma non appena alzò la testa vide la punta sull'asta del l'alabarda che gli veniva puntata al mento, sentendo la pelle al contatto con essa bruciare,

-Meglio se non ti muovi, la punta della mia arma è fatta con ferro puro al 99%. Letale per voi fate- disse freddamente mentre negli occhi neri della fata si leggeva terrore e deglutiva muovendo la gola nervoso,

-Ora ascoltami attentamente, ho fatto un viaggio fin qui e sono costretto a cooperare con un giullare che vorrei macellare solo perché apre la bocca- si fermò sentendo lo sguardo dell'interpellato su di se con il suo sorriso sulle labbra -Per lo più sono ancora affamato e il tuo modo rischia di farmi perdere l'appetito e farmi saltare i nervi. Quindi ora ti dà un consiglio- disse puntando di più la punta contro il collo del castano che sentiva bruciare per il contatto del ferro, per poi sentire che si la punta si allontanava,

-Vattene da qui e vedi di tornare quando avrai imparato le buone maniere. E ti avverto che se un giorno mi vedrai arrivare imbracciando la mia alabarda, è meglio se inizi a correre, oppure se penserai di affrontarmi prega di essere abbastanza forte e di essere nel giusto- sibilò freddo con tono che fece rizzare i peli alla fata che subito si alzò correndo fuori dal locale impaurito, mentre il cacciatore tornava al tavolo prendendo a tagliare la carne,

-Non c'era bisogno che intervenissi. Potevo pensare perfettamente a quel rompiscatole anche da sola!- affermò Lind davanti al tavolo con le mani ai fianchi, mentre il cacciatore spostava lo sguardo azzurro su di lei,

-Ma comunque grazie per aver difeso una delle nostre ragazze...uhm- disse 
Chloè avvicinandosi e passando un braccio dietro le spalle della sua compagna che annuì chinando la testa,

-Molock- rispose tagliando un pezzo di carne e portandoselo alla bocca.

-Non sei francese!- affermò la fata guardando il cacciatore mandare giù il boccone e vedendolo scuotere la testa per rispondere,

-Sono qui per una missione. Complimenti ai cuochi, la carne è squisita- disse pulendosi la bocca con il tovagliolo dopo aver finito di mangiare,

-Capisco, in caso hai bisogno di un'aiuto facci sapere. E non preoccuparti per il conto, offre la casa, consideralo un ringraziamento per aver aiutato una nostra cameriera- gli disse la strega, mentre anche la Viola annuiva al suo fianco, quando la fata prese le mani della compagna allontanandosi facendole fare delle piroette e finendo con un casque sfiorando le sue labbra con le sue, sotto lo sguardo perplesso del moro,

-Questo mi fa pensare...c'è qualche nascosto sano di mente in Francia?- si chiese bevendo gli ultimi sorsi della sua birra, sotto lo sguardo di Yann che sorridendo conduceva la bevanda mediante levitazione nella sua bocca,

-Dice che sono un'esibizionista, ma anche tu prima hai dimostrato di saper fare spettacolo. Degno di un membro delle cinque Holeblade-.








Note dell'autore

E podo mesi lasciata in sospeso ecco che sono riapparso con la storia del templare alla città della torre di ferro, ma credo che ora la continuerò sperando che le idee non mi abbandonino.
Allora qui vediamo di come Molock non sopporti il lato giocoso di Yann ancora di più che nello scorso capitolo ma per sua sfortuna è costretto a portarselo dietro o si perderebbe per le vie di Parigi. 
Poi scopriamo un ristorante per nascosti gestito da due simpatiche ragazze e che cucina piatti tipicamente francesi (certo siamo in Francia).
E durante il pranzo la situazione si fa tesa con una fata insistente che ci prova con una cameriera e il nostro Templare interviene per fermare il casino, ha scoperto a sue spese che non bisogna disturbarlo mentre è nervoso e cerca di mangiare.
Con questo ho finito, ci rivediamo con un nuovo aggiornamento che spero arriverà presto, un saluto da Dragun.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3



Dopo il pranzo i due girarono per le vie di Parigi, o meglio Molock aveva chiesto alla sua "guida" di fargli vedere il posto tanto per farsi un'idea del terreno in cui avrebbe combattuto,

-Non è una città fantastica?- chiese Yann divertito mentre pagava alla commessa un sacchetto di biscotti e frolle al cioccolato, i due erano entrati in una pasticceria per prendere il dolce, mentre il sole tramontava sulle acque della Senna, 

-Vuoi?- chiese mangiucchiando i biscotti porgendo il sacchetto al cacciatore che scosse la testa, non riusciva a capire come facesse ad ingozzarsi di biscotti, sebbene a lui non è che facevano proprio impazzire, non gli dispiacevano e li mangiava qualche volta ma non gli piacevano quelli troppo salati preferendo quelli al sapore forte e amaro, mentre portava lo sguardo azzurro sui lampioni che si accendevano per illuminare le vie di notte, Molock affilò istantaneamente i sensi pronto a tutto, dai suoi numerosi scontri con i demoni aveva capito che la notte era il momento in cui uscivano a caccia,

-Sei un po troppo in allerta. Sbaglio o il tuo rilevatore non segna alcuna presenza di demoni?- a quella domanda il moro portò la mano al coltello dove sul manico vi era una sfera totalmente nera, ma il Sensore dimostrava che era tutto calmo, almeno al momento,

-Per il momento no- sospirò lui guardando lo stregone mangiucchiare i suoi biscotti, mentre i suoi occhi ruotavano da lui fino alla Senna resa scura dal manto notturno, le sue acque procedevano lentamente a causa della corrente in una sinfonia rilassante e tranquilla,

-Vuoi andare a caccia?- chiese il giullare, ma l'altro scosse la testa,

-Nah, sebbene sia tentato. Preferisco riposarmi così che domani possa iniziare le ricerche rilassato!- a quell'affermazione il sorriso sulle labbra del ragazzo dai capelli multi colore si allargò,

-Allora lascia che ti ospiti a casa mia-.
La stregone condusse il suo ospite lungo le vie della città fino ad uno spiazzo di erba su cui sorgeva il monumento per cui Parigi era così famosa La tour Eiffel, il cacciatore guardò i pilastri della torre di ferro per poi alzare la testa lentamente esaminando il monumento in gravi di puro ferro battuto per tutta la sua lunghezza,

-Magnifica vero. Altezza 374 metri, creata in puro ferro battuto. La sua costruzione è iniziata nel 1887 e la sua inaugurazione fu nel 1889, progettata dall'architetto Stephen Sauvestre e tra i suoi ingegneri vi era anche Gustave Eiffel da cui prende il nome. Inizialmente era stata pensata per l'esposiIone universale del 1889 per poi essere smontata, ma alla fine non è successo- spiegò il ragazzo dei capelli multi colore con il suo solito sorriso,

-Tu vivi qui?- chiese Molock guardando il ragazzo che annuì per poi indicare in alto fino all'antenna, guardando in quel punto gli occhi azzurri del ragazzo videro di sfuggita qualcosa di sferico che agli occhi dei mondani e alla maggior parte dei nascosti risultava invisibile, 

-Vieni ti faccio vedere casa mia- così dicendo lo stregone guidò il cacciatore sopra la torre Eiffel nascondendo entrambi con un'incantesimo mentre salivano sulla torre con gli ascensori aspettando che di arrivare fino alla base dell'antenna a quel punto lo stregone schiocco le dita e dal soffitto uscì una scala a chiocciola, mentre lanciava un sorriso al cacciatore, che sbuffando saliva le scale che si chiusero dietro di lui fino ad arrivare al l'abitazione di Yann.



All'interno della sfera lo spazio era dieci volte più grande, sebbene alla vista del cacciatore la sfera all'esterno fosse risultata più piccola dell'interno, questo era possibile grazie ad un'incantesimo, l'interno era "Giocoso e da fuori di testa" almeno era quello che pensava il moro guardandosi intorno il pavimento era una moquette di color arancione brillante, mentre le pareti erano dello stesso colore dei capelli dello stregone, una aveva dei rampicanti da cui sbucavano fiori e della frutta di tutti i tipi e di ogni stagione.
Ad un'altra vi erano dei buchi da cui fluivano dei liquidi di vari colori accesi che si univano in una spirale arcobaleno che confluiva in un grande calice di vetro con alla base vari erogatori, intorno vi erano dei mobili che cambiavano colore e dei cuscini che fluttuavano,

-Che ne pensi della mia umile dimora?- alla domanda del ragazzo, Molock si guardò intorno confuso per poi vedere sulla parete adiacente varie spade di ogni tipo e oggetti di magia e giocoleria appesi al muro come quadri o trofei,

-Pensavo vivessi in un circo!- affermò il moro facendo ridere lo stregone mentre questo vi avvicinava al calice posto vicino al muro armeggiando con gli erogatori, mentre il suo ospite si sedeva su un divano zebrata ma di una sequenza rosa e bianco, costatando però che fosse comodo, quando vide dei bicchieri da milk shake fluttuare verso lo stregone,

-Ti va un milk shake? Dimmi un qualunque gusto e te lo faccio- disse Yann prendendo uno dei bicchieri facendolo volare in aria, per poi riprenderlo con una piroetta e portarlo sotto ad uno degli erogatori riempiendolo il bicchieri con della crema marroncina,

-A quest'ora?- chiese il moro guardandolo stranito,

-Certo...- dice prendendo un sorso della sua bevanda fredda al gelato -Biscotti al cioccolato e cola. È ottimo prima di dormire...richieste, posso darti ogni gusto, oltretutto non hai neanche cenato-,

-Pensò che ne prenderò uno al frutto della passione e limoncello. Dove dormo?- chiese guardandosi in torno, mentre lo stregone preparava il suo milk shake schiocco le dita e il divano su cui il cacciatore era seduto si sollevò portandolo davanti ad una porta che si aprì mostrano un lungo corridoio pieno di porte su ambedue i lati fermandosi ad una che si aprì.

Appena lui entrò nella stanza vide che era perfettamente bianca, con delle colonne in stile romane, un grande letto a baldacchino con delle rifiniture in oro dalle sembianze di leoni che ne ornavano i lati, le lenzuola erano di un color rosso accesso su un grande lenzuolo circolare e con sopra dei veli sospesi a mezz'aria a fare da tenda, al muro vi era uno schermo gigante tipo sala da cinema, un divano in tinta rosso con cuscini bianchi e con delle torce alle pareti per illuminare,

-Se non altro già questo è meno strana della stanza di prima- pensò poggiando la sua alabarda al muro, quando alzò lo sguardo rimanendo allibito, sul soffitto a cupola vi era un'affresco di lui che trafiggeva con la sua arma un demone che ben conosceva "Sammael"

-Bel dipinto vero. Ho pensato che fosse ottimo inserirlo nella tua stanza. In quanto uno dei cinque Holeblade- disse la voce di Yann dietro di lui con in mano il milk Shake chiesto dal templare, che stava ancora guardando il soffitto,

-Non era necessario- sospirò girandosi e prendendo il bicchiere con il suo milk Shake che stava fluttuando verso di lui,

-Allora buona notte. Domani inizieremo ad investigare, quindi dormi bene- così dicendo Yann uscì dalla stanza chiudendo la porta lasciando solo il moro, che assaggiò la sua bevanda sentendo il sapore aspro e la sensazione fredda invadergli la gola, per poi iniziare a spogliarsi restando con addosso solo i boxer poggiando i suoi vestiti sul divano e sdraiarsi sul grande materasso portando la sua arma di fianco a se, mentre guardava il soffitto con il suo ritratto, aspettando che Morfeo facesse la sua magia.


La mattina seguente, Molock si svegliò abbastanza presto, velocemente si fece una doccia e rivestendosi per dirigersi nella cucina dello stregone, appena entrato vide che il locale cucine era abbastanza grande con delle pareti nere con fiamme rosse e dei spiedi con cibo disegnati sopra alle fiamme, gli elettro domestici erano nuovi con un lavandino molto capiente, sui muri vi erano delle finestre che davano la vista sopra la torre Eiffel,

-Ben svegliato Molcky- disse Yann seduto ad un tavolo o meglio quello che avrebbe dovuto essere un tavolo in realtà si tratta di una riproduzione della lunga lingua di un camaleonte che usciva dalla riproduzione dell'enorme testa dell'animale attaccata al muro,

-Non ho voglio di arrabbiarmi di prima mattina- disse il moro avvicinandosi al tavolo quando un cuscino fluttuante gli volo vicino per fargli da sedia, mentre lui poggia la sua arma contro il tavolo-lingua sbadigliando, per poi dare un'occhiata al giullare davanti a se, i capelli erano più flosci segno che si era svegliato e senza i suoi campanelli attaccato alle punte, mentre non indossava la sua maschera, vicino a lui c'erano una torre di macaron di vari colori e una bottiglia di aranciata frizzante, la sua colazione,

-Cosa vuoi per colazione?- chiese a quel punto lo stregone mangiucchiando un macaron al cioccolato,

-Due tost con marmellata di arancia, succo di frutti rossi e dell'anguilla alla grigia-,

-Anguilla alla griglia?- chiese Yann confuso, ma il cacciatore annuì con la testa, allora lui schioccando le dita fece apparire i piatti richiesti, mentre lo vedeva prendere l'anguilla grigliata mettendola sul tost insieme alla marmellata, lasciandolo di stucco,

-Andremo sull'ultima scena del rapimento più recente oggi- lo informò Molock mandando giù il boccone e bere un sorso del suo succo ai frutti rossi, mentre l'altro annuiva accendendo la televisione, subito comparì le ultime notizie,

-Ci è appena stato comunicato che, una donna Adélie Bolevan è scomparsa la scorsa notte in un vicolo mentre raggiungeva la sua macchina. Con questo il numero di persone scomparse sale a 15, o l'ameno è il numero che sappiamo, ormai la gente teme che si possa trattare di un serial killer. La polizia non ha voluto lasciare dettaglia in merito- a quella notizia i due scattarono sull'attenti guardandosi ognuno negli occhi dell'altro,

-Credi sia lo stesso?- chiese Yann guardando il suo amico,

-Troppe coincidenze, se ho ragione ed è come gli altri tra ventiquattro ore dovremmo avvertire una leggera aura demoniaca per qualche istante. Ma è meglio se andiamo a vedere sulla scena del crimine!- affermò lui mangiando velocemente la sua colazione e aiutandosi a mandarla giù tracannando il succo di frutti rossi ed afferrando la sua Alabarda, mentre anche Yann prendeva un'ultima manciata di macaron e prendere anche la botta di aranciata da portarsi dietro.



I due ragazzi raggiunsero il vicolo velocemente gli bastò seguire le sirene delle auto della polizia, arrivando davanti ad uno nastro di vietato oltrepassare, con degli agenti di guardia, mentre alcuni della scientifica ed agenti analizzavano la scena della scomparsa, dietro ad una massa di persone che si era radunata dietro al nastro per poter dare un'occhiata alla scena,

-Mondani. Dagli qualcosa che rovini la loro routine e ne vengono attirate come mosche sul miele- sibilò Molock guardando la massa di persone davanti a se, fortunatamente era abbastanza alto da vede oltre a loro individuando il vicolo della scena della scomparsa,

-Usiamo un'incantesimo e diventiamo invisibili?- a chiese Yann pronto a schioccare le dita per attivare la sua magia ma il cacciatore scosse la testa estraendo dalla giacca uno stilo in quercia, con l'impugnatura che ricordavano una bilancia con i piatti di contrappeso su cui c'erano delle ali,

-Resta qui, vado da solo- così dicendo avvicinò lo stilo al collo disegnando la runa dell'invisibilità stringendo un po i denti per l'incisione sulla sua pelle, dopo di che si mosse agilmente tra la folla abbassando superando il nastro e superando la polizia senza che nessuno dei mondani riuscisse a vederlo, grazie alla runa che lo rendeva invisibile, avvicinandosi alla scena constatò che gli agenti avevano già cerchiato le prove e messe al sicuro, ma non gli servivano le prove per constatare che ci fosse stata una lotta, lo percepiva nell'aria e nell'elenco numerico delle prove a terra, con sguardo affilato diede una veloce occhiata in giro non trovando niente di anomalo a parte del sangue sul muro, sufficiente a dedurre una ferita ma non letale.

-Sui muri o sull'asfalto non ci sono segni di artigli, non è stato un figlio della luna. I figli della notte non uccidono le prede al massimo bevono un po e poi gli cancellano la memoria, non c'entrano neanche loro. I figli di Lillith non avrebbero motivo è il popolo fatato, se fossero state le fate della caccia, questo potrebbe anche darsi- pensò grattandosi il mento per poi riprendere in mano lo stilo, doveva valutare tutte le opzioni possibili, così abbassò la maglietta incidendosi la runa vicino alla clavicola per aumentare i suoi sensi, dopo di che chiuse gli occhi ispirando l'aria come un cane che fiuta la preda, ma non percepì nessun odore marcio o disgustoso,

-Non sento odore di demoni, non sono stati qui e anche se fossero stati loro l'avrebbero ridotta ad un macinato e divorata!- affermò sospirando per poi girarsi e ritornare dietro la fascia così come era entrato senza farsi vedere, allontanandosi dalla folla e avviandosi in un vicolo insieme ad Yann per avere della privacy,

-Allora che ne hai dedotto?- chiese il giullare curioso guardando il templare da sotto la sua maschera,

-Che i nascosti non c'entrano niente, e non ho avvertito odore di demoni. Quindi i punti sono due ho sono state le fate della caccia per rafforzare i loro ranghi, oppure come hanno intuito i mondani è opera di un serial killer che rapisce le sue vittime per farne chissà che- rispose poggiandosi con la schiena al muro del vicolo, cercando di ragionare,

-Ma non spiegherebbe le lievi aure demoniache rilevate dal conclave. O sbaglio?-,

-Già questo fenomeno non può essere una coincidenza è troppo frequente per esserlo. Ma con questo particolare la teoria che possano essere state le fate della caccia, va a farsi fottere- rispose il moro alla domanda di Yann,

-Quindi è opera di un serial killer. Ma anche questo non spiegherebbe le auree- continuò lo stregone confuso cercando di arrivare a capo di quel mistero che sembrava un groviglio di rovi,

-Quello che prima dobbiamo chiederci è "come". Insomma chiunque o qualunque cosa abbia rapito quelle persone non può essere invisibile, questo posto è pieno di telecamere dall'inizio del vicolo fino al parcheggio dove la ragazza rapita si stava dirigendo. Ora non ci sono segni di trascinamento, quindi anche se l'avessero stordita è caricata in spalla per trasportarla non si sarebbero potuti nascondere dalle telecamere giusto?- a quel ragionamento Yann annuì mentre il cacciatore controllava l'aria del rapimento lui con un'incantesimo aveva dato uno sguardo ai video delle telecamere trovando solo la sequestrata che entrava nel vicolo per raggiungere il suo veicolo, ma nessun altro è entrato o uscito da lì,

-A parte la sequestrata nessuno è entrato o uscito. Ma non possono essersi volatilizzati, devono aver trovato un modo- disse quando l'attenzione ricadde sotto ai suoi piedi e si accese una lampadina, allora fece cenno a Molock si guardare in basso, e quando lo fece sgranò gli occhi alzando lo sguardo annuendo al giullare prima che i due si abbassarono a vedere che il ragazzo dai capelli multi colore era sopra ad un tombino.








Note dell'autore 

Aggiornamento veloce non ci posso credere nemmeno io, questo capitolo è solo di transizione, dopo un po ci vuole una plaudette dai combattimenti.
Per prima cosa qui scopriamo la casa dove abita Yann un luogo particolare proprio come chi lo abita e dopo una notte di sonno i due fanno colazione (le loro abitudini alimentari sono alquanto sfasate).
E poi scoprono che un'altra mondana è stata rapita, e loro come bravi detective vanno sulla scena del crimine per analizzare il terreno, per ora hanno solo raccolto ipotesi ma forse sanno come hanno fatto a far sparire la ragazza senza essere ripresi dalle videocamere di sorveglianza.
Con questo finisco dicendovi che vi aspetto al prossimo capitolo, Dragun vi saluta.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4



I due ragazzi seguendo quell'intuizione, decisero la loro strategia, forzarono il tombino più vicino e scesero lungo la scala che portava sotto la città parigina, appena furono scesi li investì in pieno un forte odore di fogne e sporcizia che fece arricciare il naso al giullare, mentre il suo compagno restava perfettamente calmo e freddo, 

-Quindi sono queste le fogne di Parigi!- affermò guardando le pareti di cemento da cui passavano dei cavi elettrici e sulla parte rialzata per poter camminare le acque sporche di scarico,

-Già, costruite per la prima volta dai romani inizialmente a cielo aperto, le prime fogne ad arco e murate vennero costruite da Hogues Aubriot nel 1374, inizialmente non era così ampia, ma dopo l'epidemia della peste e colera del 1832 venne adottata una politica di risanamento ambientale della città, aumentandone l'estensione. Oggi le fogne di Parigi sono lunghe ben 2300 kilometri e sono anche aperte al pubblico con gite turistiche e una parte adibita a "Museo delle fogne di Parigi"- spiegò sorridendo Yann prendendo un fazzoletto rosso dalla manica della giacca e premendolo contro il naso e bocca per non sentire la puzza, mentre sentiva il cacciatore battere le mani in un'applauso lento,

-Grazie della spiegazione. Solo mi chiedo, devi per forza essere così saputello?- chiese con una punta di irritazione nella voce che non sfuggì allo stregone il quale sorrise,

-Bisogna sapere la storia della propria città- rispose, mentre continuava a tenersi sul viso il fazzoletto,

-Considerando per quanto si estendono le fogne sarà dura trovare delle tracce a quest'ora la ragazza potrebbe essere ovunque!-,

-Iniziamo a dirigerci verso la parte delle fogne sotto al vicolo della sparizione- disse Molock prendendo dalla tasca dei frammenti di pietra luce toccandoli con il suo stilo e subito questi iniziarono a brillare, allo stesso modo lo stregone aprì il palmo della mano e su di esso si accese una fiammella, mentre faceva da guida al moro per i cunicoli fognari della città.
Dopo un paio di minuti i due arrivarono davanti alle scale di un tombino, Yann si issò sopra dando uno sguardo e accorgendosi che era proprio nel vicolo,

-Siamo sotto la scena!- affermò per poi saltare giù, mentre il templare si guardava intorno con sguardo indagatore, illuminando con i frammenti di pietra luce per poter vedere, improvvisamente il suo sguardo catturò delle macchie di sangue sul terreno, abbassandosi per osservare si accorse che erano gocce gravitazionali, ovvero che erano cadute dal basso attirate dalla forza di gravità,

-Ci sono delle gocce di sangue- subito lo stregone si accucciò davanti a lui per vedere, 

-Potrebbe essere la ragazza, hai detto che c'era del sangue sul muro del vicolo. Non abbastanza per dimostrarne la morte ma che fosse ferita si- disse lui ricevendo una risposta affermativa con la testa, quando lo sguardo dei due si spostò più in avanti notando delle gocce di sangue secco più avanti, così si accorsero di una scia che percorreva il tunnel, i due si guardarono annuendo, mentre Yann estraeva da sotto la giacca una spada,

-Resta in guardia- gli disse Molock continuando ad avanzare avanti portando la mano al manico del coltellaccio che portava alla cintura, continuando a percorrere il tunnel seguendo le macchie di sangue i due arrivarono ad una biforcazione e li l'ultima goccia di sangue portava al tunnel di sinistra ma poi più niente,

-La scia finisce qui!- ringhiò il cacciatore colpendo con il muro con un pugno creandoci una crepa, mentre lui scrocchiava le ossa della mano con cui aveva tirato il pugno,

-A questo punto dovremmo andare a tentoni- concluse lo stregone sospirando, in quel modo sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio, ma non avevano altra scelta sebbene la cosa non gli piacesse per niente visto che si sarebbero potuti perdere facilmente la sotto, anche se conosceva bene la sua città di sopra non gli capitava di visitarla da sotto e quindi non sapeva le ubicazioni dei tunnel, neanche a Molock piacque molto visto il labirinto dove si sarebbero avventurati, quando i suoi occhi blu si fermarono sulla spada tenuta in mano dal giullare,

-Di un po', puoi fare apparire tutte le spade, o hai un numero limite?- a quella domanda Yann fissò la spada che stringeva,

-No, posso crearne all'infinito e farle scomparire con uno schiocco- rispose serenamente, quando poi si sentì la lama strappata dalle sue mani ossute, e guardare il moro piantarla con forza nel cemento al lato del tunnel,

-Così non ci perderemo!- affermò allungando una mano come per chiedergli qualcosa, capendo che volesse, il ragazzo dai capelli multi colore fece apparire un'altra spada che consegno al compagno, iniziando ad a incamminarsi nel tunnel seguito dall'altro,

-Invece del sentiero di briciole di pane. Noi abbiamo il sentiero di spade- scherzo Yann, facendo sbuffare il cacciatore che piantò la seconda spada nel muro per segnare il loro cammino.



Continuarono a camminare per un tempo che sembrò interminabile o almeno era la sensazione poiché non ci badarono poi molto, limitandosi ad avanzare tra i cunicoli segnando il percorso con le spade che lo stregone faceva apparire, ma più continuavano a camminare più i due avvertirono una strana sensazione,

-Chissà dove siamo?- si chiese Yann guardandosi intorno con il suo solito sorriso mentre tirava fuori una spada da sotto la giacca passandola al moro, che gli fece cenno di smettere con la mano, facendo stupire il ragazzo,

-Qualcosa non va?-,

-Non hai la sensazione di venir seguito?- a quella domanda il giullare mosse la testa impercettibile mentre si guardava intorno cercando di individuare qualunque spostamento nelle tenebre del tunnel, allo stesso modo Molock si muoveva lentamente prendendo una delle spade che aveva conficcato prima per segnare il sentiero e mise le pietra luce ancora luminescenti nella tasca dei pantaloni,

-Si, ecco perché mi sentivo strano- ragionò continuando ad avanzare spegnendo la fiammella sul palmo della sua mano e seguendo la luce prodotta dalle pietre dall'amico, mentre dal cunicolo di una deviazione dietro di loro una figura incappucciata li seguiva senza farsi notare, convinto di essere come un'ombra sfuggente, ma si sbagliava di grosso visto che i due intrusi lo avevano già percepito e stavano pensando proprio come raggirarlo,

-L'hai notato?- chiese Yann sottovoce avvicinandosi al cacciatore per farsi sentire solo da lui, e che annuì stringendo il manico della spada,

-Quando schiocco le dita salta sull'altro lato del tunnel- disse Molock ricevendo un cenno di affermativo.
La figura rimase ad osservare i due da dietro la deviazione, quando poi decise di spostarsi restando nascosto nel buio del tunnel per seguirli, ma era proprio quello che Molock aspettava, non appena percepì il loro pedinatore spostarsi un po' verso di loro, schiocco le dita e lo stregone al suo fianco balzò indietro sull'altra sponda del tunnel mentre lui ruotava il busto lanciando la spada che andò a conficcarsi nel muro a pochi centimetri dell'incappucciato che sgranò gli occhi dalla sorpresa e dal terrore, per poi rialzarsi subito e scappare imboccare il tunnel, allo stesso tempo i due ragazzi si lanciarono all'inseguimento dello sconosciuto veloci come fulmini,

-Credi possa essere il rapitore?- chiese Yann vedendo Molock correre sull'altra sponda del tunnel con la mano al suo coltellaccio che estrasse con un sibilo metallico,

-Lo vedremo quando lo avremmo tra le mani- disse impugnando maggiormente il coltello, aumentando la velocità insieme allo stregone,

-Come cazzo fanno ad essere così veloci?- gridò l'incappucciato guardando dietro di se i due che guadagnarono terreno, arrivando a pochi metri da lui sebbene continuasse a correre veloce, il cacciatore pensava di avercelo in pugno quando il rilevatore sferico sul manico del coltellaccio iniziò ad emettere delle rune, facendogli sgranare gli occhi, quando alle sue narici arrivò un'odore di marcio e putrefatto, arrestando immediatamente la sua corsa,

-Molcky, che fai dobbiamo prenderlo- ma quando lo stregone notò che il ragazzo aveva spostato lo sguardo su un tunnel li vicino e che aveva afferrato la sua arma si preoccupò, quando sentì un ruggito simile al rumore di unghie su una lavagna e vedere qualcosa uscire dalle tenebre.
Dal tunnel venne fuori una creatura dalle sembianze di una mantide religiosa alta più di tre metri, con delle lunghe lame seghettate alle appendici, mentre la testa ricordava un volto umanoide ma dalle mandibole lunghe che si aprivano ai lati con quattro occhi neri e una massa di lungo muschio putrefatto sulla base della testa fino al lungo collo, il tutto di un color marrone secco e grigio scuro,

-Un demone- esclamò Yann, mentre il demone con tra le mandibole quello che rimaneva di un braccio umano lo ingoiò iniziando a masticarlo producendo un suono di ossa e membra spezzate che faceva venire i brividi, quando inquadrò i due ragazzi trillò come un grillo per poi avanzare contro di loro affamato, mentre con quel gesto Molock estrasse al sua alabarda

-È bello grosso- disse ridendo lo stregone guardando il mostro avanzare,

-Non sono le dimensioni a rendere sempre imbattibile un'avversario. In due possiamo batterlo- disse il cacciatore,

-Veramente io non me la sento. Quindi te lo lascio Molcky- così dicendo il ragazzo schioccò le dita sparendo in uno sbuffo di fiamme lasciando sul posto il cacciatore

-Yann, brutto bastardo vigliacco- gridò furioso per essere lasciato lì, quando il demone alzò una delle lame, muovendola cercando di colpire il cacciatore che subito ruotò il busto incrociandola con la sua alabarda facendola rimbalzare, con uno scatto il ragazzo si allontanò evitando un'altro colpo che si conficcò nel cemento per poi prendere il coltellaccio tra i denti e impugnare maggiormente la sua arma o ne tram e le mani, subito scatto in avanti muovendo orizzontalmente la sua arma riuscendo a ferire il demone Mantirk al ventre facendolo ringhiare, sentendo il suo liquido nero colare fuori dal suo corpo, il mostro mosse le lame delle sue braccia cercando di colpire il cacciatore ma questo ruotando il busto concentrandosi per usare l'asta della sua arma per difendersi e con movimenti decisi far rimbalzare le lame, ma sapeva di non poter continuare,

-Anche se posso deviare gli attacchi, nel farlo le mie ossa scricchiolano, così finirà per schiacciarmi a terra. Devo attaccare- così dicendo si abbassò evitando un'altro fendente per poi muove l'arma e la lama ad ascia in adamas recise la lama all'altezza della giuntura, il demone indietreggiò ruggendo di dolore mentre un fiotto di liquido nero usciva dal moncherino, subito Molock ne approfittò per caricare piantando la punta della sua arma nel ventre morbido del demone, che subito si mosse usando una delle zampe colpendo il ragazzo là petto e mandandolo contro il muro di cemento del tunnel.



Molock strinse i denti dal dolore alla schiena per poi sputare a terra, quando il Mantirk alzò l'altra lama calandola su di lui, restò in mobile fino all'ultimo secondo per poi spostarsi, ottenendo che la lama si conficcasse nel muro di cemento, notando che il demone era incastrato saltò sulla sua zampa bloccata lanciando il coltello che si conficcò in uno dei suoi occhi, il demone  si divincolò ruggendo di dolore e rabbia e con uno strattone liberò la sua zampa pronto ad uccidere il cacciatore, quando una serie di spade infuocate si conficcò nella sua schiena bruciandogli le carni, mentre Yann era dietro il mostro nel tunnel,

-È tutto tuo Molcky- disse divertito, mentre velocemente il templare afferrava la sua arma strappandola dalle carni del Mantirk, corse contro il muro di cemento saltando e poggiando le gambe flettendole usandole come molle per saltare in alto arrivando all'altezza della testa del demone e con un'avvitamento decapitarlo e facendolo tornare nel vuoto,

-Wow bel colpo, una decapitazione impeccabile- esclamò lo stregone battendo le mani, quando il cacciatore si avvicinò muovendo la sua arma facendo finire la lama a falce sulla parte sinistra dell'asta alla base del collo del ragazzo,

-Si può sapere dove cazzo eri finito?- chiese furioso pronto a decapitarlo per averlo lasciato da solo a combattere contro quel demone, anche se la  sarebbe potuta cavare da solo anche senza il suo intervento, non gli andava di essere scarico durante una battaglia,

-Stavo vedendo dove era finito il nostro misterioso amico. Ma sono arrivato ad una biforcazione e non so da quale parte sia andato- si giustificò lui, mentre ringhiando il cacciatore scostava l'arma, se avesse voluto trovare indizi per risolvere il mistero, gli serviva lo sconosciuto incappucciato, ma per prenderlo dovevano essere in due.



Lo sconosciuto correva per il tunnel cercando di arrivare ad un tombino adatto per uscire da lì sotto, fortunatamente si accorse che nessuno dei suoi inseguitori lo stava più seguendo,

-Sono salvo- pensò l'incappucciato, quando un'ombra spuntò dalle tenebre intrappolandolo con una morsa di ferro il collo, l'incappucciato cercò di liberarsi ma la presa era molto salda, e un'istante dopo si sentì per il tunnel il rumore si ossa del collo che venivano spezzate.
Ai sensi amplificati dalla magia della runa riuscì ad arrivare il rumore di qualcosa che veniva spezzato, socchiudendo gli occhi  continuò a seguire il tunnel impugnando con una mano la sua arma, quando alla fine vide qualcosa che gli fece sgranare gli occhi, l'incappucciato era a terra con il collo girato a centosessanta gradi in modo innaturale e completamente fermo immobile, di fianco al corpo vi era una figura femminile,

-Sei stata tu?- chiese Molock guardando la figura femminile dal fisico magro dalla carnagione rosata, un seno prosperoso e delle gambe lunghe e snelle, indossava un abito cinese rosso molto corto con sopra una lunga giacca bianca simile ad un camice con un cappuccio tirato sopra a coprirle il volto ma che comunque lasciava intravedere alcune ciocche di colore nero, la figura femminile non rispose limitandosi ad oscillare per poi scattare velocemente contro il cacciatore che sgranò gli occhi, quando la vide portare dietro la mano alla schiena e roteare un lungo bastone bianco con un nastro rosso in mezzo e alle basi la testa di un drago d'oro sulla base sinistra e la testa di una tigre d'argento sulla destro, velocemente Molock alzò la sua alabarda parando il bastone,

-Chi sei?- a chiese guardando la figura con i suoi occhi azzurri ma questa si limitò a sorridere innervosendolo, facendo pressione rimbalzò il bastone per poi ruotare la sua alabarda puntando al costato della femmina misteriosa, ma questa lo parò con il bastone, ruotandolo allontanò la lama sopra di lei per poi ruotare portando ad attaccarlo mirando al torace di lui, subito saltò indietro evitando l'attacco è quando ritoccò terra brandì l'alabarda con entrambe le mani e con forza la calò sulla testa incappucciata della ragazza, che subito ruotò il bastone facendo si che la lama scivolò contro la superficie circolare del bastone e far conficcare la lama nel terreno a qualche centimetro dal suo corpo,

-Cos...- sgranò gli occhi non riuscendo a finire la frase visto che la ragazza misteriosa ruotò il bastone colpendolo in testa con la base per poi ruotare girare su se stessa ruotando al col tempo l'asse del bastone e muovendolo in alto colpendo il moro al mento facendolo volare indietro di qualche metro, appena i sensi gli tornarono Molock sentì la rabbia incendiargli alimentarlo come della benzina, con un colpo di bacino si rimise in piedi, ruotando la sua alabarda sopra la testa e puntandola davanti a se, ma la figura della ragazza era già sparita, trattenendo il respiro spostò lo sguardo in tutte le direzioni affilando i sensi ed avvertendo una presenza dietro di lui.







Note dell'autore

Sono davvero ispirato per questa storia non c'è che dire due capitoli in due giorni, il mio record personale.
Comunque qui vediamo i due che entrano nelle fogne di Parigi, che come accennato sono famose per un tour turistico, peccato che il loro non sia stato di piacere e intanto individuano un possibile sospettato, ma prima hanno incrociato sulla loro strada un demone.
E subito dopo lo scontro mentre il templare cerca di raggiungere il sospettato questo viene fatto secco da una misteriosa ragazza (che preciso già che non è un mio personaggio ma della mia amica Stardust94, che mi ha presto per la mia storia) e che duella con il nostro protagonista finendo per mandarlo al tappeto.
Concludo dicendo che succederà al nostro protagonista visto che sembra nei guai, lo scoprirete nel prossimo capitolo, Dragun vi saluta.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5



Appena avvertì una presenza dietro di lui, il cacciatore sgranò gli occhi mentre il respiro iniziò a farsi accelerato, ma subito si impose di restare calmo e mantenere i nervi saldi, durante il suo addestramento gli era stato insegnato a governare le emozioni e la paura, sostituendole con una fredda calma, così impose al suo cuore di rallentare il battito e prese una profonda boccata d'aria intrappolando l'aria e trattenendola nei suoi polmoni, mentre saldava maggiormente la presa sulla sua alabarda, girandosi di scatto effettuando un fendente circolare mirato a decapitare chiunque avesse alle spalle, quando un bagliore gli fece intravedere delle punte di colori accesi e solari abbassarsi in tempo per evitare il fendente,

-Accidenti- esclamò lo stregone con il corpo piegato indietro sorretto solo dalle gambe dal ginocchio in giù mentre il resto era sospeso lateralmente a mezz'aria, a causa della manovra per evitare la lama che altrimenti lo avrebbe decapitato,

-Yann- disse solo Molock guardando il giullare e ritirando la sua arma poggiando la base contro il terreno, mentre lo stregone ritornava in piedi ispirando a pieni polmoni a causa dello spavento, si sentiva come se avesse evitato un proiettile e forse lo avrebbe anche preferito,

-So che vorresti uccidermi, ma se vuoi farlo aspetta che apra bocca- scherzo massaggiandosi il collo, mentre notava lo sguardo freddo del compagno,

-Il nostro pedinatore?- a quella domanda il moro alzò la sua arma staccandola dal terreno puntandola dietro di se usandola come "freccia" per indicare il corpo senza vita della misteriosa persona che li stava pedinando da quando erano nei tunnel,

-Wow. Credevo che dovessimo interrogarlo non ucciderlo!- affermò Yann poggiando le mani sui fianchi scuotendo la testa deciso, contrariato alla vista del corpo senza vita dietro al templare che sospirò,

-Non sono stato io, ma qualcun'altro, quando sono arrivato era già a terra morto-,

-E chi sarebbe stato ad ucciderlo? L'hai visto?-,

-Si, ma è riuscito a scappare a quanto sembra- rispose serrando forte la mascella mentre portava una mano a massaggiarsi il mento dove il bastone della ragazza era arrivato a colpirlo mandandolo a terra, ma su una cosa era certo, questa se la sarebbe legata al dito. 
Intanto lo stregone aveva superato il cacciatore fermandosi sopra al cadavere della persona misteriosa iniziando a tastargli nelle tasche, trovando solo un pacchetto di sigarette un'accendino e una moneta d'argento, cosa molto strana,

-Non ha altro nelle tasche ed ha il collo spezzato- disse toccando il collo e notando che le ossa delle vertebre erano rotte e separate, segno che lo avevano spezzato il collo con una forte torsione, per poi abbassare il cappuccio rivelando il viso di un trentenne dagli arruffati capelli marroncini ancora con la bocca aperta da cui spuntavano delle zanne,

-È un vampiro?- chiese Molock notando le zanne, mentre osservava lo stregone aprire la bocca del cadavere per esaminarle meglio infilando la mano ossea esaminandole, dopo un paio di secondi scosse la testa premendo la punta della zanna tra indice e pollice tirando e la punta venne via,

-No, solo un mondano che aspirava ad esserlo!- affermò lanciando al moro la zanna che prese al volo e che esaminò con sguardo attendo, capendo che si trattava di una protesi dentale che si attaccava al canino per farlo sembrare uguale a quelli di un figlio della notte,

-Non capisco perché mai i mondani vogliano assomigliare ai figli della luna e della notte, non sanno che sono fortunati ad essere normali- disse il cacciatore sospirando e mettendosi in tasca la protesi,

-Sono degli stupidi ipocriti, non cruciarti per loro. Direi che possiamo tornare in superfici, visto abbiamo perso la nostra possibile fonte di informazioni- disse Yann ma l'altro scosse la testa girando i tacchi,

-Torniamo indietro, voglio vederci chiaro al percorso che ha fatto quel demone-.



I due tornarono sui loro passi fino al tunnel dove avevano rispedito il demone nel vuoto, sui muri vi erano ancora i segni lasciati dallo scontro, subito Molock percorse il tunnel seguito da Yann, seguendo la grossa quantità di sangue che il demone aveva lasciato dietro di se mentre divorava le carni della sua vittima,

-Che speri di trovare. Ci sarebbe potuta essere anche la possibilità che sia arrivato nel nostro mondo qui sotto perché la luce scarseggiava e che abbia trovato la ragazza, decidendo di fare uno spuntino- ragionò Yann guardando il compagno camminare davanti a lui,

-Forse, ma se il nostro pedinatore l'ha rapita perché lasciarla qui sotto solo per seguire noi?- gli domandò il cacciatore seguendo la scia di sangue che macchiava il pavimento di cemento e anche parte delle acqua come se avesse voluto guidarli da qualche parte,

-Forse stava aspettando per farci chi sa che, insomma come hai detto le aure demoniache so manifestavano dopo ventiquattro ore-,

-E avrebbe lasciata sola una prigioniera, per andare a controllare gli intrusi. Uhm può essere ma la cosa non mi convince molto- disse per poi arrivare in un tunnel più largo con uno spazio sopraelevato più grande è lì si bloccò di colpo, mentre lo stregone sbatte contro la sua schiena e la sua arma,

-Non fermarti così improvvisamente....Molcky?- lo chiamò ma quando non rispose allora si sporse dal fianco del ragazzo e a quella vista sgranò gli occhi marroni dietro alla maschera, sullo spazio sovrastante c'era sangue da per tutto, sui muri, il soffitto e sul cemento con annesse brandelli di stoffa e carne strappata e anche una mano al centro di una grossa pozza di sangue, Yann deglutì sentendo lo stomaco in subbuglio per lo spettacolo che aveva davanti.

-Che spettacolo disgustoso- disse il giullare portandosi una mano alla bocca, mentre il moro restando calmo prese un profondo respiro, avvicinandosi alla pozza ed esaminando in giro, osservando tutto il sangue che imbrattava il posto sul muro vi era un graffito coperto dal liquido rosso e qualche brandirlo di carne,

-Povera ragazza che brutta fine che ha fatto- disse Yann chinando la testa, insieme al cacciatore, che stava esaminando la mano mozzata che il demone non aveva gradito,

-Che hanno fatto...c'è troppo sangue per una sola persona. Inoltre questa mano è troppo grande per essere femminile- quando notò che tra le dita chiuse vi era qualcosa, con forza aprì la mano rigida dal rigor mortis trovando nel palmo una moneta d'argento,

-Ti ricorda qualcosa?- chiese lanciando la moneta al ragazzo dai capelli multi colore che la prese al volo esaminandola e confrontandola con lo sguardo insieme alla moneta trovato al ragazzo che li stava pedinando, la moneta del ragazzo era totalmente lucida, mentre quella stretta nella mano aveva una faccia con sopra un'occhio e l'altra parte lucida,

-È leggermente diversa. Trovato altro?- chiese guardando il cacciatore. He guardava ancora in giro in cerca dì indizzi, trovando dei pezzi di cera totalmente sciolta, mentre si rimetteva in piedi guardando ancora il macello prodotto dal demone, sospirando vide un tombino poco distante da loro così salì guardando la via dove erano e prese il telefono componendo un numero, quando qualcuno rispose dall'altro capo il ragazzo spiegò un po la situazione velocemente per poi riattaccare,

-Ho chiamato l'accademia francese degli shadowhunters gli ho detto di mandare qualcuno a ripulire questo macello. Ma al momento siamo ad un punto morto- ringhiò poggiandosi al muro mordicchiandosi l'unghia, quando Yann mettendosi le monete d'argento in tasca gli parlò,

-Direi che ci servono informazioni se vogliamo continuare. E conosco un'informatore di fiducia che giostra molti segreti qui in città- disse sorridendo attirando l'attenzione del cacciatore che alzò lo sguardo verso di lui, mentre si stava dirigendo verso il tombino,

-Ma al momento non è disponibile. Dovremmo aspettare un po' per chiedere le sue informazioni e quindi credo sia meglio uscire e farci una doccia per toglierci questo tanfo di fogna di dosso- a quelle parole Molock si annusò sbuffando per poi seguirlo fuori dalle fogne.



Quando il sole calò all'orizzonte lasciando il posto alla notte, anche se la maggior parte dei negozi erano chiusi, i ristoranti, discoteca e cinema erano ancora aperti, per ospitare chi preferiva la vita notturno, anche due ragazzi che si confondevano tra gli altri, chi li avrebbe visti avrebbe pensato che anche loro si sarebbe buttati nel divertimento notturno, ma invece il loro non era un giro di piacere,

-Al tuo informatore piace la vita notturna?- a quella domanda Yann sorrise,

-Diciamo che non ne può fare a meno. Come sto?- chiese all'udendo al nuovo abbigliamento che lo stregone indossava, una camicia arancioni con dei motivi floreali neri, pantaloni neri con una fascia rossa che usava come cintura, scarpe da ginnastica gialle e nere, guanti senza dita con rinforzi in plastica rossa che prendevano motivi a fiamme, si era anche cambiato la maschera che ora era di un color nero con sfumature rosso scuro con i lati ad ala di pipistrello e i capelli era tirati all'indietro con un po di jel.

-Sembri un'incrocio tra un ballerino di flamenco è uno di hip pop. Perché cazzo ti sei conciato così?- chiese guardandolo non sapendo se fare qualche passo indietro per non stargli troppo vicino, non aveva mai capito lo stile del vestire del ragazzo, sorridendo lui lo condusse fino ad una discoteca con su l'insegna luminescente che diceva "Alucard" con una dentiera da vampiro a circondarla, il cacciatore gli lanciò uno sguardo che intendeva "sul serio",

-La persona che dobbiamo incontrare lavora lì. Fidati è in gamba e sa il fatto suo- con quelle parole il moro lo seguì a testa bassa sapendo di non aver molta scelta, superando la lunga fino arrivarono all'entrata ma vennero bloccati da due grossi bodyguard,

-Spiacente ragazzini ma questa è una festa privata e voi non siete sulla lista. Andatevene- disse serio il gorilla, facendo innervosire Molock ma venne fermato prontamente dallo stregone,

-Abbiamo il pass. Siamo qui per vedere "la Profeta"- sorrise estraendo una carta rossa con sopra il disegno di un bacio con le zanne è una firma con inchiostro nero, a vedere quel pass i due bodyguard si guardarono da sotto le lenti degli occhiali neri, e il gorilla che li aveva fermati fece cenno all'altro di farli entrare e condurli dalla persona che cercavano.
All'interno della discoteca vennero investiti da un forte rumore di musica acustica sparata a palla dalle casse e una calca di gente che si stava dimenando in pista e qualcuno al bar a bere o ai tavoli, ma oltre al rumore alle narici del cacciatore arrivò anche odore di sangue, con lo sguardo vide dei drink un po troppo liquidi e rossi e anche che tutte le persone lì dentro avevano dei lunghi canini, Figli della notte, dedusse per poi spostarlo sul gorilla che li guidato che gli sorrise mostrando che anche lui era un vampiro,

-Questo posto è un club...-

-...di vampiri, camuffato da discoteca. Già- concluse per lui lo stregone sorridendo guardandosi in torno notando dei vampiri che si tatuavano e bucavano per i piercing, per poi riportare lo sguardo sul compagno notando che strizzava gli occhi irritato,

-Tutto bene?-

-Questa musica a palla mi sta irritando i timpani. Quindi la tua "Profeta" come la chiami è una vampira?- a quella domanda Yann rise annuendo, quando il bodyguard li condusse ad un rampa di cinque scalini che portava alla zona vip molto vistosa con un nastro rosso, invitandoli ad entrare ma quando Molock stava per entrare una grossa mano lo blocco poggiandosi sul suo petto, 

-L'ascia qui l'arma!- affermò il vampiro guardandolo negli occhi incrociando quelli azzurri taglienti come lame,

-Non credo proprio- sibilò lui minaccioso, mentre il gorilla si scrocchiava le nocche pronto a costringerlo con le cattive, ma anche lui era pronto a combattere per tenersi stretto la sua fidata compagna, 

-Non importa lasciali entrare lo stesso- disse una voce dolce e calma proveniente nella zona vip, a quel punto il vampiro fu costretto a lascia passare il cacciatore che sbuffando salì gli scalini seguendo il giullare che lo stava aspettando.



Quando salirono nella zona vip vennero accolti dalla figura di una ragazza molto carina dal fisico esile con una carnagione chiara e forme proporzionate e non troppo prosperose ma eleganti nonostante non fosse molto alta, il viso dai lineamenti dolci ed eleganti era incorniciato da dei lunghi capelli biondi da cui si poteva intravedere delle orecchie leggermene a punta, in abbinamento agli occhi azzurri, nasino alla francese, sul volto aveva un sorriso che lasciava intravedere i canini alla vista dello stregone,

-Bonjour Yann è bello rivederti- disse la ragazza con un'accento francese avvicinandosi ai due

-Anche per me mia cara. fois que vous êtes toujours plus belle- disse le ultima parole per poi prendere delicatamente la mano della bionda facendole un'elegante baciamano che la fece arrossire, mentre lui sorrideva guardandola da sotto la maschera,

-Hai cambiato maschera- disse lei notando che la maschera era diversa dal solito,

-Mi sembrava ideale per una discoteca- rise lui scollando le spalle, mentre Molock lasciato interdetto guardava la figlia della notte scrutando lei e il suo abbigliamento compreso da una maglietta totalmente bianca abbastanza scollata ma non troppa con le maniche ad ala di pipistrello con dei merletti fino ai polsi, una gonna bianca lunga a mala pena fino alle ginocchia e tenuta su da una fascia a rete di perle che se,brava incorporare la gonna alla maglietta rendendoli un vestito unico, a completare il tutto vi erano delle ballerine color crema chiaro.
In effetti il suo abbigliamento non era proprio l'ideale per una discoteca o almeno è quello che pensava lui, paragonato a quello dello stregone, quando poi  lei si accorse dello sguardo del cacciatore spostando lo sguardo su di lui,

-Che sciocco mi sono dimenticato di presentarvi Molcky. Lei è Elise Locut è a capo di questo Club di vampiri- la presentò lo stregone mentre lei esaminava il nuovo arrivato,

-Molock Crosshole e gradirei che non mi chiamassi Molcky- disse con un breve inchino per poi fulminare con lo sguardo il giullare,

-Sei un cacciatore!- affermò lei notando le rune tatuate sul suo corpo,

-Si è immagino che tu sia la "Profeta" di cui lui parla tanto- a sentirsi chiamare in quel modo lei arrossì abbassando lo sguardo,

-Non mi definirei proprio una profeta. Sono solo un'informatrice- rispose lei mentre Yann le sorrideva passandole il braccio intorno alle spalle facendola sorride,

-Ci servono informazioni!-.
I tre si accomodarono nella zona Vip il posto era arredato con piante rampicanti piene di fiori, poltrone in pelle rossa con cuscini abbinati è un tavolino in vetro a doppio strato, la ragazza aveva fatto portare una serie di assaggi di alcolici per i suoi ospiti, ma loro erano più interessato a pallare che bere,

-Come mai sei venuto fino in Francia?- a chiese la vampira guardando il cacciatore da dietro il tavolino con al suo fianco lo stregone che la guardava lanciandole occhiate dolci di nascosto, cosa che non venne notata dalla ragazza ma così non fu per il cacciatore,

-Il Clave mi ha mandato ad indagare su un caso insolito, saprai delle sparizioni di mondani negli ultimi tempi?- a quella domanda lei annuì abbassando la testa,

-I mondani credono sia opera di un serial killer. Ma cosa c'entra con voi cacciatori?-,

-Dopo ogni rapimento ad un'intervallo di ventiquattro ore, i nostri sensori hanno rilevato delle lievi auree demoniaca. La cosa è risultata strana, così hanno mandato me ad indagare e mi hanno affibbiato questo buffone come guida della città- disse guardando lo stregone che rise per poi prendere un bicchierino di un liquido trasparente e mandarlo giù con un solo colpo, sentendo l'alcool bruciargli la gola,

-E siete venuti da me per avere informazioni su questo caso- dedusse lei guardando il cacciatore un po intimorita dalla sua stazza e dallo sguardo che aveva, sembrava quello di un lupo pronto a saltare addosso a chiunque per mangiarselo, le metteva i brividi, quando poi sentì il tocco leggero della mano dello stregone sulla sua,

-Non proprio, avevamo trovato un possibile sospettato sulla scena dell'ultima sparizione che abbiamo seguito nelle fogne, ma...- si fermò cercando di formulare bene le parole con cui continuare la frase per non sconvolgerla troppo visto il carattere sensibile di lei,

-Diciamo che qualcuno ha rotto il collo al nostro sospettato come un grissino. Inoltre un demone ha ridotto la sequestrata e qualcun'altro forse un complice ad una bella Tartar di carne macinata per poi farsi uno spuntino dopo il viaggi di arrivo al nostro mondo- concluse il moro in maniera rude, tanto che Elise rimase impietrita assimilando le sue parole per poi sentire un conato di vomito risalirle lo stomaco costringendola a tapparsi la bocca con le mani, per non vomitare,

-Sei stato troppo diretto- lo riprese il ragazzo dai capelli multi colore dando dei leggeri colpetti alla schiena della bionda stringendola a se per aiutarla a mandare giù il boccone amaro, 

-Sono abituato ad andare direttamente al nocciolo della questione. Scusa non era mia intenzione turbarti- si scusò abbassando la testa in segno di scuse, a quel gesto lei sorrise grata delle scuse.

-Comunque l'unico ancora "sano" dei sequestratori aveva delle protesi hai denti per sembrare un vampiro. Ne sai qualcosa?- domandò Yann, mentre Molock lanciava sul tavolo la protesi dentale del ragazzo morto, lei ordinò  un cocktail rossiccio si sangue diluito con acqua che portò alle labbra sorseggiandolo dalla cannuccia,

-Si, tra i mondani si è diffuso il culto del vampirismo. In sostanza sono persone che girano con abiti presi dai film sui vampiri, si fanno protesi ai denti per avere le zanne, indossano lenti a contatto colorate e credono di poter bere sangue. Questo almeno secondo i mondani c'è una parte che per loro il vampirismo è più spirituale, mentre l'altra parte pensa davvero di esserlo arrivando a bere sangue- spiegò lei mentre poggiava la testa contro la spalla di Yann arrossendo a quel contatto,

-Che stupidi, non sanno quanto sono fortunato a poter stare alla luce- disse lei abbassando lo sguardo, il templare poté percepire la tristezza di lei nel suo sguardo e la sua voglia di poter girare alla luce del giorno come tutti, abbassando lo sguardo prese un'altro bicchierino spostando lo sguardo notando tra le figure sulla pista, una figura femminile a lui familiare con un lungo camice da laboratorio con un cappuccio sulla testa, erano passate poche ore ma avrebbe riconosciuto quel vestiario e quelle lunghe gambe, con lo sguardo la seguì fino a che non entrò nel bagno delle donne,

-Scusatemi devo andare in bagno, intanto continuate pure il discorso. Con permesso- disse rialzandosi e avviandosi fuori dall'area vip con un ghigno in volto, forse brenne potuto regolare i conti, vendicandosi dell'affrontato subito.










Note dell'autore


Sto letteralmente bruciando le tappe, sono ispirato e scrivo velocemente in questo periodo tre capitoli a distanza di un giorno.
Qui vediamo lo scempio che il demone aveva fatto, la nostra povera sequestrata non c'è l'ha fatta, ed ora i loro unici indizi sono delle monete d'argento, così i due decidono di andare dalla "profeta" per avere maggiori informazioni.
Il mio stregone cambia look per andare in club di vampiri mascherata da discoteca, e dopo che sono entrati conoscono che chi gestisce il posto è una giovanissima vampira di nome Elise (come la ragazza apparsa alla fine dello scorso capitolo anche questa dolce vampira appartiene alla mia amica Stardust94 che mia ha prestato per la mia storia, per cui non è un mio personaggio) che sembra conoscere molto bene lo stregone e forse tra i due c'è più di quanto appare, chissà. 
Dopo aver spiegato alla vampira la loro situazione Molock intravede la ragazza che prima l'aveva offeso in combattimento e di certo il suo istinto di guerriero non lascerà correre ora che l'ha ritrovata.
Ma questo si vedrà nel prossimo capitolo, ci sentimmo al prossimo aggiornamento, Dragun vi saluta.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6



Entrata nel bagno la ragazza si fermò davanti al lavandino abbassandosi lentamente il cappuccio liberando i lunghi capelli neri lisci come seta, che incorniciavano il viso di una bellissima ragazza dai seducenti occhi neri a mandorla dai tratti orientali, lentamente la ragazza si scostò i capelli del collo per poi prendere dalla tasca della giacca un rossetto rosso che si passò sulle labbra, 

-Ora è come nuovo. Le fogne non sono il posto migliore dove ho svolto missioni- secondo le direttive della sua "padrona", Mayling Faquang aveva indagato sul furto di sangue avvenuto nel loro club arrivando ad un giovane spacciatore che si divertiva a fingersi un vampiro, non sapeva se lo beveva o se lo sparava in vena, poco gli importava quando lo individuò lo rese innocuo nell'unico modo che conosceva,

-Più tosto da dove è spuntato fuori quel tizio?- si chiese mentalmente ripensando allo scontro che aveva avuto con il ragazzo moro arrivato qualche istante dopo, doveva ammettere che fosse veloce e forte, anche se era riuscita a parare i suoi colpi poteva sentire la potenza che si irradiava dal bastone fino ai suoi arti, 

-Era veramente forte. Forse più dei vampiri qui dentro- si ritrovò a pensare lavandosi le mani e passandole sotto l'acqua per poi spostare lo sguardo di lato e prendere il fazzoletto di carta per asciugarle, ma quando si guardò allo specchio dietro di se c'ara la figura del ragazzo che aveva incontrato nelle fogne,

-Chi non muore si rivede!- affermò lui, dopo uno stupore lei restò immobile per poi ruotare il busto cercando di colpirlo con una gomitata al viso, ma il ragazzo avendo buoni riflessi si spostò indietro evitando lo senza problemi, subito la mora ruotò l'asse del suo corpo alzando la gamba per un calcio rotante mirato al collo, ma ancora una volta lui lo fermò usando il braccio per parare la sua gamba e subito afferrarla tenendola stretta in una morsa, quando le fermò la gamba fece scattare la mano afferrandola dal colletto del vestito cinese che indossava, ma anche lei fece scattare la mano afferrandolo al collo con una e al braccio che la teneva con l'altro.
Tenendo stretta la ragazza, Molock ruotò il suo corpo e la spinse in uno dei bagni chiudendo la porta dietro di se, mentre le lasciava la gamba infilando la mano dentro al braccio che gli teneva il collo staccandolo con una mossa ed estrarre dalla cintura il coltellaccio puntandolo al collo di lei premendolo contro la sua pelle, la ragazza staccò la mano dal braccio che era ancora saldo sulla sua maglietta, ma anche con un coltello al collo rimase perfettamente calma,

-Hai i nervi saldi complimenti- gli disse guardando con il fuoco negli occhi, quando la vide sorridere e con le pupille fargli segno di guardarsi in basso, vedendo che la ragazza puntava un coltello contro il cavallo dei suoi pantaloni, lui riportò lo sguardo azzurro sul viso ancora sorridente di lei che diceva "ora siamo pari, che farai?", il cacciatore sospirò per poi lasciare la presa sul collo si lei muovendola e strappandole di mano il coltello, puntando glielo al ventre, allo stesso modo lei infilò la mano in quella in cui lui reggeva il coltellaccio strappandoglielo dalle mani e poggiandolo al collo di lui, nuovamente entrambi si guardarono negli occhi e ancora una volta si strapparono le armi di mano riportando le lame alla posizione iniziale,

-Solo per sapere c'è l'hai con tutto il genere maschile o solo con il mio cavallo?- a quella domanda Mayling rise divertita a quella domanda,

-Mi punti un coltello al collo, che ti aspetti?- disse lei facendo serrare la mascella al moro,

-Giusto. Comunque noi due abbiamo un conto ancora aperto- rispose lui allontanando di poco la lama dal suo collo, mentre lei poggiava quella del suo coltello a sfiorargli il cavallo di pochi millimetri dei pantaloni e salire lentamente fino al petto all'altezza del cuore,

-Perderesti comunque mio caro, ti ricordo che sono riuscito a oltrepassare la tua difesa nelle fogne. Con la facilità con cui rubi le caramelle ad un bambino- disse lei decisa mentre sentiva la lama del coltellaccio salire la sua pelle fino alla guancia e all'altezza dell'occhio sinistro,

-Un colpo fortunato cinesina, di solito non colpisco le donne...ma nel tuo caso potrei ben rovinare il tuo splendido faccino- gli disse con lingua tagliente, abbassando la lama all'altezza del suo petto, in risposta lei separò la distanza tra i loro corpi facendoli cozzare l'uno contro l'altro così che potessero sentire ognuno le forme dell'altro, quella mossa lasciò spiazzato il cacciatore, mentre la sua avversaria restava calma con un'espressione neutrale,

-Preferirei non combattere contro di te, ma dal tuo sguardo non credo mi lascerai scelta. È comunque ti ho già colpito coglione spavaldo- così dicendo poggiò il palmo della mano contro gli addominali di lui, per poi concentrarsi e spingere con il braccio, tutto ciò che il templare avvertì fu una forte fotta al corpo seguita da una spinta indietro come una piccola esplosione che gli fece sfondare la porta del bagno rotolando per terra vicino al lavandino, ma lui si rialzò subito digrignando i denti e portandosi una mano a dove prima la corvina teneva poggiata la mano, sputando sangue a terra.



Nel frattempo nella zona vip, Yann si stava divertente a giocolare con gli alcolici che si divertiva a far fluttuare intorno a se facendogli assumere la forma di sfere sorridendo alla vampira bionda davanti a se che ricambiava il sorriso con un leggero rossore mentre guardava lo stregone fare i suoi trucchi di magia,

-Vuoi?- chiese facendo fluttuare le sfere di alcool intorno al collo della ragazza come a formare una collana,

-N..no grazie...non mi piacciono gli alcolici- rispose attorcigliando una ciocca di capelli su un dito, mentre lo stregone schioccava le dita e le sfere presero fuoco facendo sobbalzare leggermente la ragazza, per poi sempre fluttuando le fiamme si mossero fino alla bocca del ragazzo che le ingoiò senza battere ciglio, ed un'istante dopo emettere uno sbuffo di fumo,

-Scusa...non volevo essere scortese- disse lui portandosi una mano alla bocca chinando il capo, facendo ridere Elise di gusto, quel figlio di Lillith gli era sempre piaciuto aveva la facoltà di farla stare bene e metterle il sorriso,

-Dopo questo spettacolino, torniamo al discorso di prima- disse serio prendendo dalla tasca le due monete d'argento e posandole sul tavolino di vetro,

-Queste le avevano il sospettato e il complice maciullato- Elise prese le monete esaminandole una per una con sguardo indagatore, per poi costatarne il peso sul palmo della mano ed avvicinandole al naso per annusarlo,

-Si direbbe lega in argento con una minima percentuale di altri metalli. Dici che li avevano i sospettati...dai bordi lisci e leggermente irregolari sembrano fatti in casa e non in fabbrica, così come il disegno su questa...molto grezzo- rispose osservando la moneta con su una facciata il disegno dell'occhio, per poi posarla sul tavolo,

-Di questi tempi chiunque potrebbe farlo...se sono fatte in casa allora niente numero di serie è così risalire a chi le ha fabbricate sarà pressoché impossibile- disse sospirando, mentre sentiva il tocco freddo ma gentile della vampira accarezzargli dolcemente i capelli,

-Se vuoi posso sempre fare dei controlli. Ma sai bene che le informazioni hanno un prezzo, anche se sei tu...sono costretta a chiederti di pa...- non finì la frase che il ragazzo le portò un dito alla labbra per fermarla, ma quando stava per parlare, in quel momento la porta del bagno delle donne venne fatta volare via mentre Mayling ne usciva facendo delle capriole per poi estrarre il suo bastone, mentre anche Molock usciva con in mano la sua arma puntando gli occhi contro in quelli di lei.
Subito tutti nel locale rimase impietriti a guardare i due che erano usciti dal bagno armati e pronti a combattere, anche Yann ed Elise rimase interdetti non aspettandosi una scena simile, mentre molti riconobbero nel moro un Nenfit, questo continuò a tenere gli occhi fissi sulla ragazza orientale che si era messa in posizione di difesa reggendo il suo bastone davanti a se aspettandosi una mossa avversaria, sebbene preferisse che non ne facesse, Molock irritato si avvicinò alla postazione DJ che stava pompando la musica a tutto volume e alzando la sua alabarda la calò sulla cassa spaccandola e producendo scintille, spaventando il dj e facendo cessare la musica,

-Finalmente...quel cazzo di rumore mi stava facendo esplodere la testa- disse scuotendo il capo e infilarsi un dito nell'orecchio come a stappalo, sotto lo sguardo dei vampiri lì intorno scioccati dalla mossa del cacciatore, così come la sua avversaria,

-Cos'è ora voi cacciatore ve la prendete anche con la proprietà dei nascosti. Bella faccia tosta- gli disse lei roteando il bastone, mentre lui ritornava in posizione davanti a lei scuotendo la testa,

-No ma quel rumore non si poteva di certo chiamare musica...rap, hip hop, metal, rock. Quelle posso capirlo ma quello...era solo rumore- rispose puntandole contro la sua alabarda, per poi prendere un profondo respiro tenendo l'aria all'interno dei polmoni, improvvisamente scatto verso di lei portando la sua arma indietro, la corvina indietreggiò puntando il bastone davanti a se, ed a un certo punto piantò la base per terra lasciando che l'asta si flette ed usando per lanciarsi in alto verso il ragazzo puntando alla sua testa usando i tacchi rinforzati in acciaio dei suoi sandali neri come arma, ma lui parò la scarpa sovrapponendosi la lama ad ascia della sua alabarda per poi muoverla facendola sbalzare in dietro.
Con un movimentato del bacino Mayling ricadde in piedi ruotando la sua arma e tempestandolo di colpi, che vennero tutti parati con l'asta dell'alabarda, ma la sequenza di colpi della ragazza erano così veloci che non gli dava altro tempo se non difendersi, quando medesimo colpo mosse l'asta respingendo il bastone e approfittarne per indietreggiare,

-Così non guadagno nulla. Devo cambiare strategia- pensò alzando l'arma sopra la testa puntandole contro la base opposto dell'arma alle lame, a quella mossa tutti che osservavano lo scontro rimase interdetti e curiosi di vedere cosa avesse in mente,

-Cos'è quella posa, hai deciso di non attaccarmi più?- chiese la corvina sperando di potersi fermare, il templare non rispose, sebbene la sete di regolare i conti era così tanta da poterla percepire, aveva capito che il ragazzo non avrebbe mollato la presa, lei divaricò le gambe spostando il corpo di lato e lasciando che la parte destra del bastone toccasse il suolo, per poi ispirare lasciando che l'aria uscisse dai polmoni e flettere la gambe lanciandosi come una molla verso di lui puntando con lo sguardo il suo obbiettivo: il petto avversario, con un colpo ben assestato avrebbe messo al tappeto il suo avversario concludendo quel futile scontro

-Con questo colpo chiuderò il tutto!- affermò mentalmente con sguardo tagliente portando in alto il bastone pronta ad imprimere la forza per colpire come farebbe un'asta da biliardo che colpisce una palla, ma aveva fatto male i suoi calcoli perché quella mossa era proprio quello che Molock voleva, vedendola arrivare lui fu più veloce usando la parte del bastone con la stessa manovra che stava per eseguire lei colpendola al viso proprio sul naso sentendo qualcosa rompersi e costringendola ad indietreggiare per il dolore,

-Dannazione...questo l'ho sentito- digrignò i denti sentendo il sangue scorrerle dal naso quando riportò lo sguardo scuro davanti a se vide che Molock stava ruotando il suo corpo effettuando un colpo circolare con la sua arma, subito lei usò il suo bastone per parare il colpo, ma nonostante questo il colpo fu così forte da mandarla a terra e far volare il bastone in aria che andò a conficcarsi in un tavolo lì vicino spaventando i suoi occupanti, mentre la ragazza orientale portava lo sguardo sul suo avversario,

-Ora sei tu ad essere a terra!- affermò ghignando soddisfatto.



Mayling non disse niente, effettuò una rotazione del bacino per rimettersi in piedi, per poi portare la mano al naso rotto che con un movimento deciso rimettere le ossa al loro posto e togliersi il sangue con il braccio, nonostante per la figura che il cacciatore gli aveva fatto fare davanti a tutti il club, l'unica cosa che voleva era convincere quel tizio a smettere di combattere inutilmente contro di lei, mentre Molock conficcò la sua arma nel terreno e fare qualche passo avanti verso di lei,

-Che cazzo significa?- chiese lei confusa pronta ad afferrare uno dei coltelli che teneva legati alle gambe per difendersi da un'eventuale attacco,

-Non ho intenzione di combattere contro qualcuno disarmato. Quindi...risolviamola a mani nude- concluse portando la mano al coltellaccio estraendolo e lasciandolo cadere a terra, lasciando di stucco tutti i presenti incluso lo stregone, la vampira e la sua stessa avversaria che rimase a bocca aperta, indecisa sul dal farsi, ma di certo non voleva continuare quello scontro

-Yann- lo chiamò Elise guardandolo negli occhi, lui capì subito cosa volesse chiedergli e con uno schiocco di dita fece apparire due grosse scatole da prestigiatore dietro ai due sfidanti che accorgendosene all'ultimo non poterono fare niente, finendo intrappolati al loro interno mentre in una fiammata lo stregone appariva al centro dello scontro facendo sparire in uno sbuffo i due sfidanti e le loro armi,

-Bene madmuasel e Messieurs dopo questo piccolo battibecco, che ne dite di riprendere la festa- così dicendo si avvicinò alla cassa spaccata da Molock tirando fuori dalla manica un fazzoletto gigante che usò per coprire la cassa e quando la tolse lo stereo era come nuovo e anche il doppio più grosso, mentre la musica riprendeva più forte di prima, per poi schioccare le dita e fiotti di sangue uscirono dalle bottiglie finendo nei bicchieri dei presenti,

-Offro io- a quelle parole tutti i presenti esultarono dimenticandosi subito dello scontro mentre lo stregone sospirava ricomparendo nella zona vip, creando intorno una bolla che ne isolava l'acustica al suo interno, mentre le scatole che trasportavano i due litiganti erano lì, il giullare spostò lo sguardo sulla figura di Elise che annuì.
Non appena lo stregone schioccò le dita i due furono liberi, ma il cacciatore aveva i polsi legati da delle pesanti manette di ferro, velocemente spostò lo sguardo sul ragazzo dai capelli multi colore, mentre Elise correva ad abbracciare Mayling per la vita con fare affettuoso e preoccupato, la ragazza orientale ricambiò la stretta accarezzandole i capelli, mentre a quella vista il cacciatore sentì la rabbia diminuire davanti a quell'affetto così aperto, quando poi lo sguardo azzurro della bionda di spostò su di lui, uno sguardo da cucciola che il cacciatore non riuscì a reggere abbassando la testa, imbarazzato ma sopratutto dispiaciuto.







Note dell'autore

Ecco il nuovo capitolo e qui la situazione si fa infuocata, con Molock che ritrova la ragazza che lo ha offeso nelle fogne e che ora ha un nome Mayling (che ricordo è un personaggio di proprietà della mia amica Stardut94. Che mi ha prestato per la sua storia) e subito i due si chiudono in bagno per discutere come persone civili con delle lame puntate l'uno contro l'altro.
Intanto Yann mostra ad Elise su cosa dovrebbe cercare informazioni, ma quando stava per dirle il suo prezzo ecco che i due litiganti portano la loro rissa dal bagno alla pista da ballo e qui vediamo il carattere irritabile, vendicativo e di voler riabilitare il suo onore ad ogni costo del mio cacciatore.
I due mettono su un bello spettacolo per il club, che viene interrotto da Yann che annulla lo scontro e fa ritornare l'atmosfera di frenesia alla discoteca, mentre ora Molock si trova davanti ad Elise e non mi sembra che la cosa gli piaccia molto stare davanti a quegli occhioni.
Con questo vi do appuntamento al prossimo capitolo, Dragun, chiude.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7



Yann si mise di fianco al tavolino in caso qualcosa, sapeva che Molock risultasse pericoloso anche con le mani legate, ma sentiva che la rabbia del cacciatore stava svanendo lentamente mentre vedeva la vampira bionda guardarlo con i suoi occhi azzurri,

-Mi spiegate che cosa volevate fare? Non si combatte qui dentro!- affermò Elise guardando la sua guardia personale ed amica negli occhi con uno sguardo di rimprovero ma allo stesso tempo dolce e triste, Mayling abbassò la testa desolata per aver fatto preoccupare la sua "padrona",

-Io non c'entro niente. Questa bestia mi ha aggredita in bagno ed io ho risposto per difendermi- disse con tono accusatorio puntando il dito contro il moro che alzò la testa di scatto,

-Tu hai ucciso il nostro unico sospettato nelle fogne- usò anche lui il tono accusatorio mettendosi in piedi in modo brusco tanto da far indietreggiare la bionda che si rifugiò tra le braccia dello stregone,

-Aspetta May, sei stato tu a rompergli l'osso del collo?- chiese Yann guardando la ragazza orientale che fece spallucce facendo vagare lo sguardo in giro,

-Vi conoscete voi due?- a fare quella domanda fu Molock, il quale era molto stupito che lo stregone conoscesse la ragazza che aveva mandato a farsi fottere l'obbiettivo nelle fogne in cerca di indizi, ma la risposta non arrivò dal ragazzo ma dalla bionda che stava stretta a lui ancora leggermente spaventata,

-È la mia guardia del corpo e all'occorrenza gli chiedo di occuparsi di affari delicati. May, tesoro hai davvero ucciso il loro sospettato?- a quella domanda la corvina annuì con lo sguardo basso ma poi si affrettò a dire le sue motivazioni,

-Aspetti Elise, mi lasci spiegare. Lei mi ha chiesto di occuparmi del furto di sacche di sangue che ultimamente sparivano dal trasporto dalla nostra "cantina di scorta" al club, ed ho fatto come mi ha detto scoprendo che era quel mondano a rubarle. Così mi sono occupata di renderlo innocuo, in modo che non danneggiasse più il club, ma poi è arrivato questo stupido cane ed ho dovuto attaccare per poter fuggire-,

-Uccidendolo è così che lo rendi innocuo! Vampira- affermò il moro guardando la ragazza negli occhi alzando un sopracciglio, anche se in quel momento era concentrato una piccola parte del suo cervello ammetteva che quella ragazza fosse molto carina, mentre l'interpellata lo guardava storto, poggiando le mani sui fianchi,

-In primo sono non sono una vampira, ma una ragazza normale con la vista, una mondana come la chiamate voi, e poi sono anche una mercenaria professionista-,

-BASTA-.
Un gridò acuto costrinse i tre nella bolla insonorizzata a tapparsi le orecchie mentre osservavano la persona che aveva gridato,Elise, aveva gli occhi tristi, ma invece di essere arrabbiato erano colmi di dolcezza e comprensione, la ragazza si staccò dallo stregone andando vicino alla sua amica che abbassò la testa mortificata, credendo che sarebbe stata ripresa, ma invece Elise alzò la mano accarezzandole dolcemente la guancia,

-May, so che hai solo svolto il tuo lavoro come ti chiedo, non sono arrabbiata con te. Sei la mia forza e la mia lama e sono certa che non mi avresti deluso per risolvere il problema e così hai fatto, gli imprevisti capitano sempre e non possiamo farci niente- le disse dolcemente stringendola in un abbraccio, mentre la corvina le sorrideva, quando poi la vampira puntò i suoi occhi sul cacciatore davanti a lei,

-In quanto a voi signor Cacciatore, capisco che stiate solo cercando di svolgere la vostra missione al meglio e che voglio risolvere il mistero a tutti i costi. E mi dispiace che la mia amica vi abbia privato del vostro unico indiziato, da cui poter ottenere informazioni e di questo errore mi dispiace, anche se è stato una pura casualità. Ma non toglie che voi possiate entrare nel mio club e radere al suolo tutto...io intendo aiutarvi...e infatti voglio aiutarvi- si fermò per poi superare la corvina e circumnavigare il tavolo arrivando vicino al guerriero per dirgli,

-Ma ora voglio che usciate dal mio locale...Yann vi comunicherà tutto il resto...ma ora vi prego di andarvene- disse un po intimidita, mantenendo un tono pacato, guardando negli occhi il moro, che perdendosi in quelle due pozze di zaffiri, il suo istinto avrebbe voluto ribattere ma davanti a quegli occhi così gentili e innocenti, Molock abbassò il capo annuendo, allora con prudenza lo stregone gli tolse le manette e lui riprese le sue armi e uscì dalla zona vip, uscendo dalla porta sul retro.
I tre si risiedettero al tavolo, con un silenzio intorno a loro e il rumore della musica e dei figli della notte che si divertivano in discoteca,

-Ci tengo a scusarmi per Molock. È un bravo ragazzo, ma tende ad innervosirsi facilmente e a cercare di difendere l'onore in combattimento- disse lo stregone sistemandosi meglio la maschera facendo apparire un fazzoletto che attorcigliò e a cui diede fuoco creando una candela,

-È solo uno stupido mastino senza guinzaglio che spera di fare ciò che gli pare. Non sa cosa vuol dire essere un guerriero- disse schietta Mayling incrociando le braccia sotto il seno, quando il tocco gentile della vampira al suo fianco la fece stare zitta comprensiva,

-Tornando al nostro accordo...vi posso dare le informazioni che chiedete... Ma il prezzo...-,

-Dimmi pure qual'è mia cara, sai che non ho paura di pagarvi- rispose sorridendo il giullare facendo arrossire la bionda, che non sfuggì all'amica la quale sorrise impercettibilmente,

-In base alle informazioni che troveremo...500 sacche di unità di sangue...vuoi che troviamo solo informazioni sulle monete?- chiese lei dopo aver detto il prezzo per le loro informazioni, a quella richiesto lo stregone non sembrò per niente intimorito alzandosi ed avvicinandosi alla ragazza con fare elegante,

-Scegli tu da dove iniziare. Mi fido della mia "Profeta"- a sentirsi chiamare così Elise arrossì di più per poi essere presa dal braccio con delicatezza è fatta alzare con molta dolcezza, finendo tra le braccia dello stregone e ritrovandosi a guardare la sua maschera, lui spostò lo sguardo su Mayling che fece spallucce, come a dirgli "fallo ma non esagerare", sorridendo lui posò delicatamente le sue labbra su quelle della vampira in un piccolo e leggero bacio.



Molock se ne stava fuori dall'uscita esterna del club di vampiri, con le spalle appoggiate al muro e là testa in alto a guardare il cielo pieno di stelle, stranamente si sentiva un'idiota ad aver fatto una sceneggiata lì dentro, eppure sentiva anche di essere stato nel giusto a voler vendicare il suo orgoglio ferito, ma gli occhi di quella nascosta, della "Profeta" come la chiamava Yann, gli avevano riportato alla mente un paio di occhi ormai dimenticati da tempo, quando poi sentì la porta aprirsi e con la coda dell'occhio vide Yann che usciva,

-Bene abbiamo un'accordo per le informazioni. Elise mi ha detto di tornare quando avrà qualcosa...ma se vuoi entrare...mi ha detto specificamente di dovermi consegnare le armi...o non ti farà passare- disse lui grattandosi la testa sorridendo, mentre il moro restando impassibile si staccava dal muro avviandosi fuori verso le strade seguito dallo stregone,

-Le informazioni della tua ragazza sono attendibili?- a quella domanda lo stregone deglutì, e il templare era sicuro che sotto alla maschera fosse arrossito come un pomodoro, per poi sentirlo ridacchiare,

-Non è la mia ragazza- rispose lui grattandosi la nuca e sistemandosi i ciuffi di capelli con la mani,

-Dal vostro linguaggio del corpo e dal vostro atteggiamento si direbbe il contrario!- affermò lui, posando lo sguardo sul ragazzo dai capelli multicolori, che sembrava più nervoso,

-Io vorrei ma...ecco lei non sopporta di bere...o almeno da qualcuno vivo- rispose lui abbassando lo sguardo mentre il sorriso sul suo volto si abbassava un po sulle sue labbra,

-È ancora molto giovane, immagino che non abbia totalmente il controllo sulla sua sete di sangue....avete entrambi l'eternità davanti...avete tutte le sabbie del tempo per chiarirvi- a quelle parole Yann alzò lo sguardo sul ragazzo che di certo non si aspettava di sentirsi dire certe parole almeno non da lui.
La mattina seguente, il moro si svegliò abbastanza stanco, durante il dormiveglia lo sguardo di Elise era ancora impresso nella sua mente e finalmente si ricordò dove aveva visto degli occhi simili, ma erano ormai molto tempo che pensava che quelle immagini fosse sopite in uno dei meandri più profondi del suo animo, lentamente si alzò dal letto sbadigliando e portando una mano alla piccola catenina che teneva legata ai boxer con appeso un piccolo ciondolo circolare con sopra una pietra levigata a cerchio di diaspro, velocemente si rimise i pantaloni e si diresse in cucina dove trovò il proprietario della casa intento a fare colazione,

-Giorno- lo salutò Yann, ricevendo in risposta un sonoro sbadiglio e un suono di ossa che scricchiolavano, con lo sguardo lo stregone vide il suo compagno stiracchiarsi e notando che dietro all schiena per tutta la sua lunghezza presentava un grosso tatuaggio maori formato da linee che terminava fino alle spalle con qualche croce rossa nel mezzo, 

-Colazione?- chiese mentre il cacciatore si sedeva al tavolo, chiedendo: sandwich con burro di arachidi e gelatina di mirtilli, acqua leggermente gassata e manzo sotto sale essiccato,

-Sto cominciando a farmi farmi una certa idea della tua dieta amico. Non credi sia abbastanza bilanciata di prima mattina?- a quella domanda Molock lo guardò masticando un pezzo di sandwich, mentre osservava lo stregone con davanti una ciotola piena di cereali al miele e versarvi dentro la limonata gassata al posto del latte,

-Comunque io dopo uscirò a fare delle commissioni, tu...?-,

-Credo che mi rilasserò e poi andrò a farmi un giro, cercherò degli indizi e vedrò se ci sono delle novità in giro- rispose bevendo dell'acqua leggermente gassata mentre lo stregone annuiva.
Il moro stette sdraiato sul divano fluttuante del soggiorno per una buona oretta, dopo che lo stregone era uscito per tre le sue cose, intanto lui stava scrutando un giornale mondano in cerca di informazioni e nuovi avvenimenti nel mondo umano, ma nessuno di quegli articoli segnalava la sparizione di donne in luoghi isolati, ormai gli indizi che collegavano le vittime delle sparizioni si contavano sul palmo di una mano e ciò non lo aiutava di certo, tutti erano stati rapiti in luoghi isolati senza videocamere, vicini ad un'apertura per le fogne e che il 95% degli scomparsi erano donne, ma la presenza di uno sguardo dolce e un sorriso sicuro erano troppo presenti nella sua mente per aiutarlo a concentrarsi, quando sentì la suoneria del suo cellulare, si allungò per prenderlo vedendo sul display un numero sconosciuto, ma comunque decise di rispondere,

-Salut- disse in francese aspettando una risposta,

-Bonjuor signor Molock. Mi chiamo Marianne e faccio parte degli Shadowhunter qui a Parigi, la contattiamo per il servizio di pulitura che lei ha chiesto- disse una voce femminile con un forte accento francese

-C'è qualcosa che non va signorina?- chiese mettendosi seduto, sorpreso che lo contattassero quelli della sede francese, pensava che non gli andasse giù che il conclave avesse affidato ad un cacciatore esterno un missione nella loro giurisdizione,

-Prima di tutto, vorrei dirle che non ho alcun rancore se hanno affidato a lei una missione sul territorio parigino che è di nostra competenza, infondo siamo tutti nella stessa squadra, anche se proveniamo da nazioni e paesi diversi lottiamo per un'unico obbiettivo comune- iniziò a dire la cacciatrice parigina con tono serio ma calmo e pacato,

-Al contrario secondo il suo fascicolo, sono contenta ed onorata che lei sia qui. Membro delle sette Croci sacre, non che uno dei cinque Holeblade- fischiò la donna, mentre il cacciatore dall'altro capo sorrideva soddisfatto, sebbene non gli importasse molto era comunque sollevato che qualcuno riconoscesse i suoi titoli,

-Immagino che non mi abbia chiamato solo per elogiarmi!- affermò lui,

-In realtà abbiamo scoperto qualcosa mentre pulivamo la scena del massacro fatta dal demone. In primo luogo vi era della cera di candela sciolta, sembrerebbe una candela profumata.... E poi abbiamo scoperto delle linee di gesso, del tipo che si usa per scrivere alla lavagna, sotto tutto quel sangue sul pavimento- lo informò la cacciatrice al telefono, mentre Molock ascoltava e cercava di mettere insieme i pezzi che gli erano appena stati dati per avere altri indizi, ma era come provare ad unire dei cocci di dimensioni microscopici,

-Okey, grazie delle informazioni. In caso scopriate altro sulla scena, me lo faccia sapere- disse il cacciatore dall'altro lato della cornetta, mentre la voce annuiva,

-Stiamo ancora finendo di ripulire la scena, ma ormai abbiamo quasi finito. In caso qualcosa vi informeremo. Bonne journée- lo salutò la cacciatrice francese per poi chiudere la chiamata.



Dopo la telefonata, Molock aveva deciso di uscire a farsi un giro in parte per sgranchirsi le idee e in parte anche per cercare informazioni, continuò fino al pomeriggio ma senza alcun risultato, non riusciva a concentrarsi, aveva ancora in testa gli occhi della vampira che si sovrapponevano ad altri due, quel pensiero ormai era un chiodo fisso che aveva riaperto una vecchia voragine nel suo spirito che ormai pensava di aver risigillato, soprappensiero girò l'angolo finendo in un vicolo senza uscita, sospirando stava per girarsi e fare retro front, ma qualcuno lo colpì con un'oggetto al viso.

Barcollando il cacciatore avvertì un forte dolore al viso, quando portò la mano alla sua arma dietro alla schiena, si accorse che non vi era più, allora volse lo sguardo e vide tre membri del popolo fatato,

-Cercavi questa cacciatore?- chiese la fata al centro dai capelli  marrone chiaro e le ali da libellula, che subito il ragazzo riconobbe come la fata che due giorni fa aveva dato fastidio al ristorante per nascosti di Chloè e Lind, al fianco della fata vi erano altri due membri del popolo fatato, quello a sinistra era moro con gli occhi neri e delle ali da farfalla viola e gialle e quello a destra era leggermente più alto di quello a sinistra dalla cresta di color marrone scuro, occhi verdi, un percing al labbro e delle ali dal taglio affilato di color foglie secche,

-Non ti sei nemmeno accorto che te l'avevano presa alle spalle- lo canzonò la fata con la cresta, mentre il moro digrignava i denti infuriato, avevano ragione, immerso nei suoi pensieri non si era accorto di niente e questa consapevolezza lo faceva rimpiangere di se stesso,

-Non è molto sveglio, Morfyl- disse la fata mora rivolgendosi al castano al centro che stava ridendo con in mano l'alabarda del cacciatore,

-Ehy bestione, tieni questa- disse girandosi e lanciando l'arma dietro di se che venne presa al volo da qualcuno, gli occhi azzurri di Molock incrociarono una figura dietro ai tre molto più alta di loro e anche di lui, almeno due metri e dieci, il fisico magro e robusto dalla carnagione bianca, salendo in alto vide un viso di una bel ragazzo, dai lineamenti marcati, incorniciato da dei lunghi capelli color grigio cenere, naso dritto e lungo, occhi di un color ametista, dalle orecchie a punta che spuntavano e dal paio di corna color bianco pallide che gli spuntavano sulla testa si poteva capire che era una specie di fata chiamata Ogre, ma guardandolo negli occhi il cacciatore capì che lui era decisamente fuori posto in quell'imboscata, ma subito venne colpito al viso con un pugno da una delle fate.

-Fammi indovinare, questa imboscata è per quello successo al ristorante?- chiese Molock, rivolgendosi alla fata che a quanto aveva capito si chiamava Morfyl, e togliendosi il sangue che gli colava dal naso per il colpo di prima,

-Tu mi hai messo in imbarazzo davanti a quelle ragazze quindi. SI- disse marcando l'ultima parola alzando il bastone e calandolo sulla testa del cacciatore ma questi si girò di schiena accovacciandosi a terra, l'arma si spezzò quando colpì la schiena del ragazzo, lasciando basito chi la impugnava, mentre il moro digrignando i denti per il colpo subito si rimise in piedi girandosi a guardare la fata negli occhi,

-Se fai lo stronzo in pubblico, non è colpa mia- gli disse quando poi venne colpito al viso dalla suddetta fata, subito quella con la cresta lo colpì allo stomaco con una ginocchiata facendolo piegare, e quella mora saltò colpendolo a piedi uniti il petto del cacciatore mandandolo a terra, subito i tre gli furono addosso colpendolo con calci e pugni, mentre lui era rannicchiato in posizione fetale per difendersi, quando poi stufo di quella situazione si alzò di colpo facendo destabilizzare i tre,

-Avete finito?- chiese scrocchiandosi le ossa del collo e togliendosi il sangue che usciva dal naso e un piccolo taglio sul labbro, quei colpi li aveva sentiti, ma non erano niente in quanto a quelli che prendeva nei suoi addestramenti e con la runa che aumentava le sue capacità fisiche risultavano pressoché nulli,

-Certo che no, brutta mierd, non abbiamo ancora finito con te- disse Morfyl, ansioso di poterlo colpire ancora,

-Questo idiota non sa neanche difendersi senza la sua arma- lo schernì la fata mora ridendo, lanciando un'occhiata all'ogre che aveva assistito alla scena scuotendo la testa e poggiando l'arma del cacciatore contro il muro, mentre il templare si toglieva il sangue con la manica della giacca, per poi tirare un profondo sospiro,

-Diciamo che  non mi andava di rispondere alle minacce di voi idioti. Ma visto che mi avete colpito e non siete soddisfatti. Mi vedo costretto a rispondere all'offesa-.

Velocemente si girò affermando la fata mora per la maglietta per poi tirargli una testata in pieno viso mandandolo al muro, per poi voltarsi verso Morfyl e assestargli un calcio in pieno stomaco facendolo boccheggiare, dietro di lui la fata con la cresta lo colpì alla schiena mandandolo in avanti, a quel colpo si girò mettendosi in posizione di difesa, la fata fece un passo cercando di colpirlo con un diretto, ma il moro fu più veloce ruotando il corpo ed abbassandosi per un calcio rotante dal basso mirando alle gambe che mandò l'avversario a gambe all'aria. 
Sbuffando si voltò verso vedendo la fata mora che si rialzava e provava a colpirlo con un calcio, che venne parato dal cacciatore, che lo sollevò, lanciandolo contro il muro, per poi girarsi e colpire Morfyl che si stava per avventare su di lui, con un destro allo zigomo del volto, quando alle sue orecchie il rumore di un coltello che veniva fatto scattare, voltandosi vide la fata con la cresta che mirava un'affondo con un coltello a serramanico manico, ma velocemente Molock lo afferrò per il polso bloccando l'attacco per poi colpirlo con un pugno alla gola facendogli mancare il fiato e ruotargli il braccio poggiandovi sopra il ginocchio e con uno strattone sentire le ossa e le carni che si rompevano, mentre la fata urlava di dolore.
Vedendo Morfyl correre in aiuto del suo amico, lo spinse con un calcio facendoli finire entrambi a terra, mentre con uno scatto correva in direzione della fata dai capelli neri ancora intontito per la bocca al muro, il cacciatore corse saltando sul muro ed usandolo come strada per correre e saltare dietro di lui, ruotando il busto effettuando un calcio rotante colpendolo alla guancia e spingerli la testa contro il muro del vicolo facendolo svenire, 

-Ora sei morto, bastardo!- affermò Morfyl livido di rabbia rialzandosi ed avanzando contro il cacciatore che rimase immobile, cercando di colpirlo con dei pugni ma l'altro li schivava tutti, quando poi la fata tirò un diretto, Molock afferrò il pugno col palmo della mano guardandolo con uno sguardo gelido per poi tirare avanti il braccio del ragazzo e con uno gomitata romperlo, facendolo finire in modo innaturale, il castano gridò di dolore indietreggiando, ma con l'adrenalina a mille provò a colpirlo con un calcio ma ancora una volta il cacciatore lo parò fermandolo e ruotando il piede facendo finire il ragazzo a terra, per poi poggiargli violentemente la suola dello scarpone sulla coscia ed afferrargli saldamente la caviglia e con un colpo deciso rompergliela, Morfyl urlò a causa delle scosse di dolore del braccio e della caviglia quando fu girato a pancia in su con la forza, una morsa lo strinse per il collo e lui si ritrovò a fissare due occhi azzurri di puro gelo,

-Non dovevi sfidarmi piccola merda. Ora ascoltami bene perché non mi ripeterò ancora, se provi nuovamente a metterti sulla mia strada, al posto delle ossa ti strapperò le ali, mi sono spiegato?- a quel tono gelido e furioso, la fata annuì per poi svenire di colpo, Molock lo mollò rialzandosi e sistemandosi la giacca, levandosi la polvere di dosso.

-Davvero niente male, sei uno tosto!- affermò l'ogre che era stato in disparte ad osservare lo scontro per poi prendere l'alabarda e lanciarla al suo legittimo proprietario, che la prese al volo rinfoderandola incontrando lo sguardo ametista del ragazzo,

-Non leggo nei tuoi occhi la voglia di combattere e francamente non sembri neanche un cattivo ragazzo. Che ci fai con questi tre idioti?- chiese guardando le tre fate a terra dietro di se svenute per il dolore,

-Mi hanno reclutato in un bar, anche se è più esatto dire che mi hanno costretto. Mi spiace per questo inconveniente, ma se permetti ora me ne andrei, questo scontro è stato senza senso!- affermò l'ogre scuotendo la testa, non riuscendo a credere che lui e quei tre idioti fossero della stessa specie, al contrario a quelle parole Molock,

-Tu si che sei una fata che merita rispetto, hai più onore di queste merde. Uhm...-

-Skall- rispose l'ogre pronunciando il suo nome,

-Bene Skall, io sono Molock. No vai pure non ho niente da discutere con te e anche se c'è l'avessi, lo farei davanti a dell'alcool o un caffè. Mi sembri uno con cui parlare in modo civile- a quelle parole Skall sorrise,

-Chissà magari un giorno ci rincontreremo- rispose tranquillo allontanandosi, mentre sul viso del templare si dipingeva un sorriso ed allontanarsi dal vicolo dopo aver lanciato uno sguardo è uno scrollata di capo ai tre ancora a terra.









Note dell'autore

Ed ecco un'altro aggiornamento di questa mia storia, qui vediamo di come Elise riprende i due litiganti, sempre con il suo tono dolce e molto pacato e intento allo sguardo della vampira Molock sente qualcosa ritornare a galla, qualcosa che riguarda il suo passato.
Dopo di che una cacciatrice della sede degli Shadowhunter francesi contatta Molock per metterlo al corrente degli indizi scoperti mentre ripulivano la scena del massacro, scoprendo anche gli onori e i rispetto del mio personaggio, oltre che a nuovi piccoli novità sul caso che sembrano non portare da nessuna parte.
E alla fine ecco che una vecchia conoscenza cerca vendetta e porta degli amici, ma quella fata ha fatto male i suoi calcoli pensando che la superiorità numerica lo avrebbe aiutato, anzi sono stati massacrati senza pietà, e poi ecco il mio nuovo personaggio secondario, proprio un bel tipo non trovate il mio Ogre.
Con questo finisco, ci sentiamo al prossimo capitolo da Dragun un saluto.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8



Molock stava camminando per le strade parigine, dopo aver avuto una piccola rissa con un trio di fate alquanto vendicati e stupide, per passare in osservato il ragazzo si era marchiato sul corpo la runa dell'invisibilità, così non avrebbe dovuto trovare delle risposte se la gente l'avesse visto ridotto in quello stato, 

-Ancora niente, forse dovrei tornar...- non finì la frase che il telefono iniziò a squillargli,  velocemente con un movimento della mano prese l'apparecchio vedendo chi lo stesse chiamando, lo riconobbe subito, era il numero della cacciatrice francese che l'aveva contattato quella mattina, subito accettò la chiamata portando il telefono all'orecchio,

-Novità?- chiese subito poggiandosi al muro di una pasticceria davanti all'entrata, mentre sentì la voce della francese dall'altro capo,

-Oui, abbiamo scoperto qualcosa di interessante- rispose la voce di Marianne, mentre il cacciatore teneva le orecchie aperte agguantando un croassant dalla mano di una persona che passava lì vicino, lasciandolo confuso,

-Finendo di pulire la scena abbiamo trovato...dei frammenti ossei- rispose la voce della francese, mentre il moro restata stranito da quella suspance mordendo il croassant, sputandola subito "cannella" pensò disgustato buttandola in un cestino per poi rivolgersi alla francese dell'altra parte,

-Non mi sembra interessante, quel mostro li ha ridotti ad un macinato di carne. Ovvio che ci siano frammenti ossei- rispose lui massaggiandosi gli occhi con l'indice e il pollice, non capendo dove volesse arrivare,

-Vero, ma questi frammenti avevano qualcosa di strano così li abbiamo analizzati ed è risultato che non appartengono a nessuna delle due vittime, perché sono troppo vecchi- a quella risposta il moro sembrò confuso e sorpreso allo stesso tempo,

-Precisamente quanto vecchi?- domandò serio staccandosi dal muro ed aspettando impaziente una risposta,

-Almeno di cinquant'anni, stando alla decomposizione- quella risposta lasciò spiazzato totalmente il cacciatore che di certo non si aspettava una risposta simile,

-Ne siete sicuri- domando scettico,

-Abbiamo controllato tre volte e i risultati sono gli stessi. Comunque ultimamente ci sono stati saccheggi di tombe in tutti i cimiteri parigini- lo informò lei, a quella risposta lui iniziò a ragionarci su, era impossibile che un corpo fosse nelle fogne, l'unica alternativa era che il complice avesse con se quelle ossa, ma per quale ragione, questa era la domanda a cui non trova risposta,

-Qual'è l'ultimo cimitero colpito dai profanatori?- chiese, 

-Cimitero de Montmartre, situato al limite nord della città- dopo aver ottenuto la risposta chiuse la chiamata, il sole ormai era alto, doveva sbrigarsi ora che sapeva dove andare doveva vederci chiaro, con quel dettaglio la storia stava diventando troppo sinistra ed ingarbugliata ormai.

Intanto dalla parte più a nord della città di Parigi, una figura si muoveva lungo le strade fino ad arrivare al cancello del cimitero de Montmartre, vedendo il cancello Mayling fece un profondo respiro varcando la soglia ed entrando mentre gli ultimi visitatori uscivano, tenendo il cappuccio calato la ragazza si diresse verso il suo obbiettivo ritornando con la mente alla richiesta fattale dalla sua padrona.


Iniziò Flashback

All'interno della stanza Elise era seduta davanti al suo ripiano per il trucco con la spazzola in mano, stava aspettando la sua guardia del corpo che l'avrebbe raggiunta a breve, intanto si sistemò meglio la vestaglia da notte, quando la porta si aprì,

-Scusa il ritardo Elise, ma ho avuto da fare- si scusò la ragazza orientale entrando nella stanza con in mano una candela di cera, vedendola la vampira sorrise,

-Non importa May- le disse porgendogli la spazzola, sorridendo la corvina la prese ed iniziò a spazzolare con molta cura i capelli biondi della sua "Padrona" come se fossero cosiddetto fragili da spezzarsi, la bionda si rilassò al suo tocco guardando lo specchio davanti a se, ma vi appariva solo il riflesso di Mayling che spazzolava l'aria e non la sua immagine, a quella vista abbassò lo sguardo triste.
Mayling accorgendosene decise di distrarla e sapeva anche come fare,

-Pensate di dichiararvi mai allo stregone?- a quella domanda Elise si immobilizzò mentre il suo viso diventava di puro fuoco,

-Io...uhm ecco...non sa..prei- balbettò lei facendo congiungere gli indici tra loro, sentendo il viso bruciarle per l'imbarazzo, quando la corvina le posò le mani sulle spalle con fare affettuoso per farla rilassare e sorridendole vicino all'orecchio,

-Se lo ami dovresti dichiararti e poi sareste carini insieme- a quelle parole la vampira si girò alzando lo sguardo e guardando la ragazza nei suoi occhi neri,

-Vorrei dichiararmi, ma ho non riuscire a controllarmi e fargli del male. Non potrei sopportarlo- disse tirando su col naso, subito la corvina la strinse in un'abbraccio facendo poggiare la testa al suo petto e cullandola dolcemente per farla rilassare, a quel tocco caldo la vampira sorrise, Mayling sapeva sempre come consolarla, quando le sue mani andarono involontariamente a toccare le gambe dell'amica che in quel momento erano cascate da delle bende,

-May, che hai fatto alle gambe?- chiese preoccupata, ma l'altra si affrettò subito a tranquillizzarla,

-Tranquilla non è niente di grave- le sorrise dolcemente, a quel sorriso Elise si rilassò ricambiandolo.
Dopo che l'orientale finì di sistemare i capelli alla vampira questa si rivolse a lei con tono serio,

-Ho bisogno che tu vada al cimitero di Montemartre, questa sera dovrebbe nascere un nuovo vampiro- le disse attirando l'attenzione della corvina,

-Intende che un morto sta per diventare un figlio della notte?- a quella domanda la bionda annuì,

-Come sai, i vampiri appena divenuti tali sono preda di una sete di sangue incontrollata appena escono dalle tombe, colei che l'ha trasformata ha già preparato tutto il necessario per soddisfare il nuovo o la nuova vampiro/a. Ma dato che è sola mi ha chiesto di mandargli qualcuno in caso qualcosa, per cui voglio che tu vada a controllare che non tutto proceda senza incidenti- le spiegò la ragazza è Mayling annuì decisa,

-Lasci fare a me Elise, so come tenere a bada i vampiri. Non accadrà niente con me- a quelle parole la vampira accarezzò la guancia della sua amica, sperando che andasse tutto bene.

Fine Flashback


Riscossasi dai suoi pensieri, la ragazza inquadrò una tomba a mausoleo, con motivi gotici, la corvina si avvicinò al piccolo mausoleo spingendo la porta che si aprì con un sibilo metallico sfregando al suolo, appena dentro venne investita dall'odore di chiuso e dalla polvere, come se in quel luogo non vi fosse più nessuno da anni, ma lei sentiva distintamente una presenza ed accesse una candela, per poi chiudere la porta dietro di se.



Non appena la porta si chiuse, si sentì un tonfo come se qualcosa fosse caduto dall'alto, spostando la mano davanti a se, la luce della candela mostrò il volto di una giovane ragazza sui ventidue anni, questa aveva un fisico magro e asciutto dalla carnagione chiara, il viso era incorniciato da dei lunghi capelli rossicci, occhi color nocciola con un neo sotto alle labbra rosse a destra, alla luce della candela brillava un percing sul naso vicino agli occhi. Le due si guardarono a vicenda quando la rossa si allontanò dalla fiamma ringhiando appena mostrando le zanne e la sua natura di vampira,

-Sta tranquilla mi manda Elise- le disse Mayling allontanando la candela, a sentire quel nome la giovane vampira si calmò tirando un sospiro di sollievo,

-Bene, non vedovo l'ora che arrivaste- rispose avvicinandosi appena per osservare la corvina alla luce della candela, per poi spostare lo sguardo su una tomba a sarcofago situata al centro del mausoleo,

-Sei tu la vampira che ha...- non riuscì a finire la frase perché non sapeva come continuare, ma l'annuire della rossa, fu una risposta più che sufficiente,

-A proposito io sono Nadine e qui sotto c'è la mia migliore amica- disse la vampira avvicinandosi alla tomba ed accarezzandola con il palmo della mano, mentre Mayling osservava la ragazza carezzare la superficie liscia della bara con fare amichevole, come per rassicurarla, la corvina sorrise poggiando la candela per terra ed avvicinandosi a lei, 

-Da quanto tempo è qui sotto?-,

-Quasi ventiquattro ore, ormai dovrebbe mancare poco. Sai è morta in discoteca a causa di un'aneurisma improvviso, aveva solo 23 anni, ma era molto simile a me, gli piaceva divertirsi e ballare, oltre che conoscere ragazzi carini- rise a quell'ultima frase, mentre Mayling sorrideva ascoltandola parlare.
In quello stesso momento il sole ore ormai tramontato del tutto e fuori dal cancello del cimitero che risultava chiuso, il cacciatore si guardò intorno come a verificare che non ci fosse nessuno in giro,

-Via libera- pensò Molock facendo qualche passo indietro per poi correre e saltare raggiungendo la parte superiore del cancello che afferrò con una mano e con un colpo di reni spingersi dall'altra parte atterrando perfettamente al suolo, mentre una leggera nebbia notturna iniziava a formarsi tra le vie del cimitero, scrollando le spalle il ragazzo si mise a cercare fra le tombe, percorrendole e cercando di esaminare con la coda dell'occhio se il terreno era smosso e capire se le bare erano state tirate fuori e forzate per prendere i resti che contenevano,

-Mi hanno detto solo che i frammenti erano vecchi di cinquant'anni e il cimitero in cui potrebbero essere stati rubati. Ma solo con queste informazioni sarà come cercare un'ago in un pagliaio!- affermò ringhiando continuando a guardare le tombe lì in giro, quando lo sguardo gli ricadde su due lapidi vicine, incuriosito si abbassò a guardarle,

-Julien e Camille. Avevano solo diciannove anni, poveri ragazzi- pensò dopo aver letto le loro lapidi, il suo sguardo si intristì ripensando allo sguardo che lo stava tormentando per tutta la giornata, ma sapeva benissimo che quella persona non si trovava lì e nemmeno al cimitero dei caduto in battaglia del Conclave, il moro aveva chiesto di seppellirlo in un posto specifico che sapeva che quella persona avrebbe amato,

-Quando questa storia sarà finita, verrò a trovarti è una promessa!- affermò guardando le stelle, continuando la sua ricerca fra le tombe.

Nel mentre che attendevano che la nuova figlia della notte uscisse spontaneamente dalla bara con le sue sole forze, le due ragazze si erano messe a chiacchierare, o per meglio dire Nadine parlava maggiormente, mentre la ragazza orientale ascoltava e diceva qualche frase ogni tanto, tenendo lo sguardo fisso sulla bara, mentre si grattava il naso su cui vi era un cerotto

-Vi conoscevate bene?- chiese ad un certo punto la corvina guardando la ragazza al suo fianco,

-Si, io e Grace ci siamo conosciute in una discoteca, per molti versi abbiamo un carattere simile per cui abbiamo fatto subito amicizia. Poi quella sera ero assetata così...mi sono nutrita ma lei ha visto tutto- si fermò ripensando a come la sua amica mondana l'avesse vista nutrirsi da uno spacciatore dietro la locale,

-Ma stranamente anche se fosse spaventata era interessata ed anche eccitata che esistessero i vampiri. Sai è un'appassionata, riguardo i film moderni uscito su di noi, Twilight e cose così- a quelle parole la corvina annuì, anche se doveva ammettere che alcuni film e telefilm moderni i concetti dei vampiri erano interessanti anche se qualche punto in comune con i vampiri veri li avevano,

-Immagino che, non ti andasse giù di aver persona la tua amica?- chiese nuovamente, volendo sapere perché, anche se poteva immaginare che la figlia della notte tenesse molto alla sua amica,

-Veramente è stata lei a...- Nadine si bloccò quando sentì il rumore di qualcosa di pesante che veniva spostato e vide il coperchio della bara che veniva tolto dall'interno di essa.



Due mani afferrarono saldamente i bordi della bara, e dall'interno si issò fuori una ragazza abbastanza giovane quanto le due che la osservavano, era alta tanto da arrivare al petto di Mayling, il fisico magro e slanciato con delle forme sode e abbastanza prosperose ma non troppo, aveva una carnagione color cioccolato, il viso era incorniciato da dei lunghi capelli marrone chiaro legati in delle treccine con una parte della chioma dalla spalla in giù di un color verde fosforescente, il naso era leggermente a patata e delle labbra carnose.
La nuova resuscitata era tutta sporca di terra inclusi i vestiti che indossava, per essere appena uscita dalla bara,

-Grace, tesoro, va tutto bene?- a quella domanda la nuova vampira alzò lo sguardo con gli occhi rossi completamente iniettati di sangue mentre spostava l'attenzione dalla vampira alla ragazza di fianco a lei mostrando le zanne retrattili,

-Tranquilla, adesso ti diamo qualcosa che ti farà stare meglio- cercò di tranquillizzarla Mayling, mentre prendeva una specie di cilindro color carne e spesso legato alla cintura, si trattava di un "sostitutivo da mordere" un'oggetto con la stessa consistenza del tessuto umano con dei tubicini a formare le vene da cui all'interno vi era il sangue del capoclan, ma a quella mossa la nuova vampira, emise un ringhio simile a quello di un'animale contro degli intrusi per poi balzare fuori dalla bara verso l'umana. Non appena la vide effettuare un balzo verso di lei la corvina si abbassò di colpo portando la mano al bastone che teneva dietro alla schiena, fermando il salto della castana con uno dei bordi poggiandolo sull'addome della vampira e spostare il corpo nel verso opposto lanciandola contro la porta chiusa della tomba,

-Aspetta non farle del male, ti prego- le disse preoccupata Nadine vedendo la sua amica sbattere di schiena contro la porta della tomba facendola tremare, mentre Mayling ruotava il bastone posizionandolo contro la sua schiena,

-Non voglio farle male. Ma al momento è in uno stato di sete di sangue troppo forte da controllare, se vogliamo farle bere il sangue prima devo bloccarla- rispose mentre Grace si rialzava ringhiandole contro e lanciarsi nuovamente contro di lei con le zanne spianate, a quella mossa la corvina le contrappose il bastone ottenendo il risultato di farglielo mordere, mentre velocemente gli poggiava il palmo della mano sulla pancia e concentrando le energie mosse il braccio in avanti colpendola con una pressione, seguita dallo scoppio di un'onda d'urto che fece mancare il fiato alla vampira, sbalzandola indietro contro la porta che si scardinò e la castana rotolò sull'erba del cimitero venendo fermata da una lapide.
Non appena la nuova vampira si riprese dalla botta, rimettendosi in piedi ringhiò puntando lo sguardo sulla ragazza orientale che stava uscendo dalla tomba a mausoleo, pronta a saltargli nuovamente addosso, ma alle sue narici arrivò un forte odore di sangue coagulato, che fece aumentare la sua sete, velocemente scatto correndo a verso quell'odore, lasciando basite le due ragazze,

-Dove sta andando?- chiese la vampira rossa, guardando la ragazza orientale,

-Seguiamola!- affermò lei correndo dietro alla fuggitiva seguita dalla vampira Nadine.
Molock stava controllando le tombe da ore, quando notò della terra smussa vicino ad una lapide, lentamente si avvicinò, ma da un'attenta occhiata si capiva che quella tomba era stata scavata e seppellita di recente, non era quello che cercava, sospirando pensò di tornare indietro, quando ai suoi sensi amplificati dalla magia delle rune arrivò un ringhio sommesso come di un'animale,

-Sarà un cane?- si chiese pensando mentre portava la mano al manico del coltellaccio, ma il suo Sensore non segnalava presenza di demoni, lentamente si mise in posizione di difesa stando all'erta, improvvisamente sentì uno spostamento d'aria dietro di se, voltando la testa vide qualcosa che saltando la tomba si avventava su di lui con fuori le zanne pronto a morderlo, velocemente il ragazzo ruotò il busto colpendo l'aggressione con un calcio rotante al fianco spedendolo a qualche metro da lui, quando portò lo sguardo su cosa aveva provato ad attaccarlo i suoi occhi azzurri incrociarono due pozze rosse iniettate di sangue.



La vampira si mise a quattro zampe ringhiando contro il cacciatore, che rimanendo in posizione di difesa osservava la ragazza, intuì da una prima occhiata che era una figlia della notte e dagli occhi iniettati di sangue e dalla ferocia, capì che si trattava di un "Uccellino" ovvero un vampiro appena diventato tale uscendo dalla sua bara con una forte sete di sangue e un'indole selvaggia e aggressiva come una bestia impazzita,

-Fammi indovinare non hai ancora bevuto e così ti sei diretta alla fonte di sangue più vicina. Me- a quelle parole l'Uccellino, scatto contro il moro, indietreggiando per evitare un morso e colpirla alla gamba con un calcio e subito dopo con un pugno al fianco per poi allontanarsi, sapeva che in quello stato potevano essere molto pericolosi, per questo preferiva mantenere le distanze, allungando la mano al coltellaccio, quando una voce arrivò alle sue orecchio,

-Non farle del male- quando si girò incontrò gli occhi a mandorla di una persona che conosceva bene, Mayling e un'altra ragazza che lo fissavano, la prima seria pronta ad intervenire e la seconda spaventata e supplicante,

-Come?- chiese Molock che non aveva ben capito,

-È la mia migliore amica non farle del male- disse la rossa, mentre il cacciatore veniva colpito dalla carica "dell'Uccellino" in pieno petto, ma subito l'afferrò per la vita lanciandola dietro di lui, a mezz'aria la castana ruotò su se stessa, atterrando in piedi e scagliarsi ancora contro il cacciatore usando le unghie a mo di artigli per graffiarlo,

-Non ha bevuto sangue del capoclan?- chiese evitando tutte le artigliate spostandosi di lato ad ogni colpo tenendo l'attenzione sulla sua nemica restando concentrato,

-Stavamo per farglielo bere, ma è scappata. Dobbiamo renderla innocua- disse Mayling correndo pronta ad intervenire, quando il moro colpì Grace con un calcio facendola finire indietro di schiena, per poi estrarre la sua alabarda, sotto lo sguardo spaventato delle due,

-Scusa, ma gli "Uccellini" pericolosi, vanno sistemati!- affermò mentre la vampira si rialzava scagliandosi contro di lui e Mayling correva per fermarlo, in quel momento il ragazzo piantò la punta nel terreno tenendo l'asta in tensione, mentre vedeva la vampira avvicinarsi sempre di più e sentire le altre due gridare, sorridendo lui le lanciò contro il bastone dell'asta colpendola in pieno viso e facendola indietreggiare a quel momento di destabilizzazione, saltò usando l'asta come trampolino e con un'avvitamento arrivare alle spalle della vampira e bloccandole le braccia in una morsa d'acciaio, lasciando spiazzate le ragazze che avevano assistito a tutta la scena.

-Ora potreste sbrigarvi a dargli il sangue- disse il cacciatore irritato, tenendo stretta la vampira, mentre questa si dimenava per liberarsi, riscossasi dallo stupore la ragazza orientale si avvicinò estraendo dalla cintura il "sostitutivo" avvicinandosi al viso della ragazza che allungò il collo per morderla, in quel momento le fece mordere l'oggetto e istintivamente Grace prese a succhiare il sangue al suo interno, sentendo il dolce liquido rosso scendergli in gola, mentre il templare avvertiva il corpo della prigioniera diminuire lentamente la forza segno che la trasformazione in vampiro si stava assestando e la ferocia animale scivolava via, non appena sentì che non opponeva più resistenza sciolse la presa e la castana cadde in avanti tra le braccia della cinesina che l'appoggio a terra, mentre Nadine accorreva stringendo l'amica a se.
Vedendo quella scena Maylig sorrise per poi spostare lo sguardo sul cacciatore che aveva ripresa da terra la sua arma rinfoderandola sulla schiena,

-Per un'istante credevo che l'avresti uccisa- disse lei rivolgendosi al moro che scrollò le spalle,

-Non ne avevo motivo- rispose semplicemente girandosi a guardarla negli occhi,

-Ti stava attaccando, credevo che ricambiassi l'offesa!- affermò lei seria poggiando le mani sui fianchi, a quelle parole Molock sospirò grattandosi il collo, imbarazzato,

-Senti so che tendo ad essere impulsivo e irritabile. Ma non sono una bestia, certo se non ci foste state voi probabilmente l'avrei uccisa, ma solo per difendere la mia vita!- afferma serio battendo il pugno sul petto con uno sguardo di ferro guardando gli occhi neri della ragazza,

-Ma l'avrei fatto solo se necessario, sebbene i vampiri appena trasformati sono aggressivi, violenti è molto pericolosi. Non potrei togliere la vita ad un nascosto senza una ragione valida, non sono uno che da poca importanza alla vita altrui, anche se può sembrare. Anzi...la rispetto moltissimo, a meno che non si parli di demoni- disse le ultime parole con un tono velato di tristezza mentre passava di fianco all'orecchio della ragazza, che restò totalmente spiazzata da quel tono, girando la testa per vedere il cacciatore che aiutava la nuova vampira ad alzarsi insieme Nadine, pensando che forse una parte di lei lo aveva giudicato male, per poi sbuffare subito dopo.








Note dell'autore

Intanto buon ferragosto a tutti quanti, iniziamo con un'indizio allegro, ovvero frammenti ossei vecchi di anni e poi si passa al saccheggio di corpi dai cimiteri, direi che dopo una piccola rissa al nostro Templare non dispiace farsi una passeggiata in un luogo dove aleggia morte in continuazione, riportando alla memoria tristi ricordi.
Poi Mayling va allo stesso cimitero che per pura coincidenza ospita la vampira Nadine che aspetta che la sua migliore amica ex mondana Grace, diventi una figlia della notte come lei.
E dopo che la nuova vampira è uscita dalla tomba è assetata e istintiva come una bestia ed attacca la cinesina che risponde scaraventandola fuori dalla tomba e allora, si dirige verso il cacciatore che di certo non se lo aspettava e dopo un piccolo scontro, riescono ad immobilizzarla e farle bere il sangue per dissetarla. (Il Sostitutivo apparso nel capitolo è una mia invenzione, non presente nei libri)
Dopo questo atto di pietà e rispetto per la vita, la nostra Mayling guarda con occhi nuovi il bel cacciatore, o forse è solo un'impressione.
Finisco qui augurandovi ancora buon ferragosto dal vostro Dragun, per oggi è tutto.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9



Dopo il breve scontro, i quattro tornarono alla tomba a mausoleo, da cui Grace era uscita come una furia qualche minuto prima, ed ora ci si trovava seduta sui gradini insieme alla sua migliore amica Nadine, intenta a bere dal suo polso per dissetare un po di sete che ancora attanagliava la sua gola, mentre Molock e Mayling li guardavano, con la ragazza che teneva la coda dell'occhio sul ragazzo, come a studiarlo sentendo un leggero bruciore al petto, ma non era qualcosa di doloroso. Quando la castana finì di dissetarsi si rivolse hai presenti,

-Mi spiace per il casino chi vi ho causato- disse in imbarazzo grattandosi la testa ed abbassando lo sguardo,

-Tranquilla, succede con tutti i nuovi vampiri- disse la ragazza orientale sorridendo alla nuova figlia della notte, che ricambiò il sorriso, mentre Nadine si rivolgeva al ragazzo,

-Tu sei il cacciatore che la notte scorsa ha creato casino al club!- affermò la rossa, lanciando uno sguardo diffidente e di rabbia contro il cacciatore, per averla spaventata pensando che avrebbe ucciso la sua migliore amica, il tono non sfuggì all'interpellato che sospirò rumorosamente,

-Non avrei ucciso la tua amica se non fossi stato costretto- rispose guardando la vampira negli occhi leggendo la sua rabbia,

-Be questo è rassicurante, davvero pensare che qualcuno che vuole far fuori chi è diventato un vampiro da poco è esilarante- scherzò furiosa la vampira, ottenendo uno sguardo di rabbia dal moro che la fece sussultare davanti a quegli occhi,

-Ehy, se vuoi prendertela con qualcuno, prenditela con me. Ho chiesto io a Nadine che se fossi morta, di farmi diventare una vampira- disse Grace decisa rimettendosi in piedi barcollando, ma comunque pronta a difendere la sua amica, a quelle parole di amicizia, sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso, al ricordo dello stesso sentimento di amicizia che provava un tempo per qualcuno, lentamente si girò camminando verso ad una lapide,

-Trasformata per il forte sentimento di qualcuno eh!- affermò poggiandosi contro una lapide a croce attirando l'attenzione delle tre ragazze,

-Un tempo sentì una storia. Di un vampiro di nobile stirpe che si era invaghito di una mondana, lui andava a trovarla tutte le notti osservandola dormire dalla finestra desideroso di poter stare con lei. Quando un giorno lui decise di presentarsi a lei come una persona normale, i due iniziarono a fare amicizia finché anche lei non si innamorò di lui- disse prendendo un respiro per poi continuare il racconto -Anche quando lui gli rivelò la sua natura i sentimenti di lei non cambiarono, anzi si rafforzarono ancora di più, il vampiro era così felice di poter bere dalla persona che amava, ma....- si fermò bruscamente,

-Ma cosa?- chiese Mayling la quale stava ascoltando attentamente il racconto insieme alle due vampire,

-...una notte lei venne attaccata da due giovani vampiri che volevano nutrirsi, ma essendo inesperti finirono solo per ucciderla. Quando il vampiro vide i due giovani sul corpo senza vita della donna che amava...c'è chi dice che l'inferno tremò per l'ardore della sua rabbia...si avventò sui due vampiri pestandoli a sangue fino a ridurli in fine di vita e gli strappò via le zanne a mani nude- a quelle parole le due vampire rabbrividirono pensando al dolore che quei due poveracci dovevano aver provato,

-Ma lui non voleva separarsi da lei, così la trasformò, in modo che potessero stare insieme per l'eternità. Ora questa storia non so se sia vera o no, ma capisco che anche voi provate sentimenti molto forti verso altre persone e che volete averle con voi, quindi non vi biasimo se li trasformate volontariamente- concluse iniziando ad incamminarsi verso il cancello del cimitero, lasciando le tre ancora sorprese del suo racconto.
Mayling non sapeva se credere a quella storia o no, ma non gli importava poi molto, sebbene comprendesse il tenere molto a qualcuno di molto caro, ripensando alla sua "Padrone" Elise, per poi scuotere la testa rivolgendosi alle due vampire,

-Voi due che farete, venite al club?-,

-Credo che resteremo qui ancora uno o due giorni. Almeno finché Grace non si riprende del tutto- disse Nadine,

-E poi, dritte a scatenarci sulla pista da ballo e a caccia di bei vampiro sexy- disse la castana muovendo il bacino e le anche come a ballare, facendo ridere l'amica, per poi lanciare uno sguardo nella direzione in cui era sparito il cacciatore,

-Comunque Nadine. Devo ammettere che quel cacciatore è davvero un figo da paura!- esclamò, poggiando una mano sulla guancia,

-Già su questo devo darti ragione. Chissà se è bravo anche sotto le coperte?- chiese la rossa ghignando,

-Io dico di si- concordò l'amica, quando Mayling attirò l'attenzione battendo le mani,

-Io torno al club ed informo Elise dalla situazione è del vostro arrivo, tra qualche giorno. Buona notte ragazze- così dicendo si girò dirigendosi verso l'uscita con le guance un po imporporate è una rabbia crescerle dentro, dopo aver sentito quelle parole, ma la corvina non sapeva per quale motivo la stesse provando.
Nel frattempo il Molock era appena uscito dal cimitero scavalcando il muretto, frustrato per non aver risolto niente, digrignando i denti ruotò su se stesso tirando un potente calcio creandoci delle crepe nel muretto,

-Sempre incazzato?- chiese Mayling di fianco a lui, il ragazzo sospirò togliendo il piede dal muro e lei poté vedere che aveva lasciato il segno del suo stivale da dove si irradiavano le crepe,

-Hai una forza sorprendente- si complimentò lei, guardando il moro che sospirava,

-Perché eri qui?- chiese poi ad un tratto attirando la sua attenzione,

-Avevo ricevuto un'indizio ed ero venuto a verificare sui furti di resti avvenuti. Credo che c'entrino con il mio caso- rispose per poi notare che le gambe di lei era fasciate,

-Che hai fatto alle gambe?-

-Niente di che solo dei tatuaggi. Se abbiamo finito qui allora ti auguro una buona notte- così dicendo fece per allontanarsi, quando si sentì trattenere per il polso, voltandosi vide il volto del ragazzo che la fissava, lasciandola confusa e incapace di ragionare,

-Senti non è che mi potresti portare da questo tatuatore. Vorrei farmi un tatuaggio- disse lui serio, 

-Perché dovrei?- chiese guardandolo negli occhi,

-Perché al momento il mio "Nagivatore" non è qui e tu sembri conoscere bene la città- rispose, mentre lei dall'espressione corrucciata sul viso, passava ad un'espressione dolce con un sorriso, per poi poggiarsi con la testa al suo petto, strusciandosi a lui,

-Pensavo che potrei anche guidarti, ma voglio qualcosa in cambio!- affermò guardandolo negli occhi con espressione seducente con le labbra arricciate, che fece deglutire il ragazzo mentre lui la guardava coma a chiedergli "cosa volesse"

-Pensavo a qualcosa di molto dolce...- avvicina piano le labbra alle sue fino ad un centimetro -...come una gelato- concluse ridendo e staccandosi da lui, lasciando il ragazzo confuso, imbarazzato e deluso.



La ragazza lo considero per tutta la zona nord della città, attraversando vie ed arrivando fino ad un piccolo negozio di tatuaggi, tra due negozi, la corvina sia avvicinò alla porta aprendola con una piccola spinta entrando dentro, seguita dal templare che si guardò intorno, sembrava tutto normale come un qualunque studio di tatuaggi,

-Vra.tto ci sei?- domandò la ragazza guardandosi in giro come a cercare qualcuno è infatti quel qualcuno non si fece attendere, dalla porta del bagno uscì un uomo sui trentacinque anni dal fisico leggermente muscolo dalla carnagione bianca quasi cadaverica, con dei capelli neri a spazzola, occhi neri e un cercine con una catena al labbra che si collegava all'orecchino, non appena vide la ragazza l'uomo sorrise mostrando i canini appuntiti, tipici dei vampiri,

-Mayling, come stai tesoro?- chiese abbracciando la ragazza che ricambio la stretta,

-Sei venuta a togliere le bende?- chiese ancora il vampiro guardando le bende che fasciavano le gambe della ragazza, lei annuì, così lui la condusse vicino ad uno specchio a figura intera, dove iniziò a rimuovere le bende che gli fasciarono le gambe, quando ebbe finito i tatuaggi vennero finalmente alla luce: sulla gamba sinistra vi era il tatuaggio di un drago dalle scaglie blu scuro con sfumature nere, che si attorcigliava intorno alla gamba, con la grossa testa che fissava l'altra gamba, sulla quale c'era uno sfondo notturno con sopra un pipistrello bianco come la neve con una corono cima d'oro sulla testa ed a difenderlo vi erano due tigri, una dal manto normale e l'altra bianca che ringhiavano contro il drago, il tutto in un'armonia perfetta di colori e simbiosi tra i due disegni.

-Stupendi, grazie- lo ringraziò Mayling osservando i suoi tatuaggi, facendo sorridere il tatuatore,

-Niente male- fischiò Molock è solo in quel momento il vampiro si accorse di lui, squadrandolo da capo a piedi notando i marchi sulla sua pelle, simboli dei cacciatori,

-Vra.tto, lui si chiama Molock. L'ho portato qui perché vorrebbe un tatuaggio- lo informò la ragazza orientale, mentre i due uomini si guardavano a vicenda, per poi stringersi la mano,

-Piacere Jampierre Lunguard, ma tutti mi chiamano Vra.tto- si presentò il tatuatore stringendogli la mano,

-Piacere mio, ho visto il tatuaggio della cinesina e credo che farai un'ottimo lavoro!- affermò ricambiando la stretta di mano,

-Sicuro, dimmi dove vuoi farlo e il tipo di tatuaggio che vorresti?- chiese il vampiro sedendosi ad un tavolino e discutendo un per qualche istante con il cacciatore, che subito dopo si tolse la maglietta restando a torso nudo e sedendosi sulla poltrona per tatuaggi, aspettando Vra.tto, che stava finendo lo schizzo, da qualche metro appoggiata al muro Mayling osservava il fisico scolpito del cacciatore come ipnotizzata, sperando che lui non se ne accorgesse, quando il rumore della porta si aprì risvegliandola, mentre il tatuatore vampiro si scrocchiò le nocche sedendosi vicino al ragazzo, prendendo la macchinetta con i colori e mettendosi a lavoro.
Mentre Vra.tto lavorava al tatuaggio sulla pelle del cacciatore questo se ne stava completamente immobile senza emettere un fiato, sapeva che il dolore della pelle che veniva bucata dall'ago era come se venisse sfregata tanto da bruciare, eppure il moro non emetteva alcun fiato,

-Hai una buona resistenza al dolore. Non emetti neanche una smorfia, considerando la parte delicata in cui sto lavorando!- affermò ripassando il contorno del tatuaggio con precisione chirurgica,

-Questo dolore è sopportabile!- affermò lui, sentendo la pelle sfregata, ma sapeva bene perché voleva quel tatuaggio, così liberò la sua mente dal dolore,

-Credo ci vorrà un po', quindi vado a prendermi qualcosa da bere. Con permesso- disse Mayling alzandosi ed uscendo dal negozio chiudendo la porta, sotto lo sguardo del vampiro che scosse la testa,

-Non sembra avere molta pazienza, sebbene per i suoi tatuaggi ho impiegato quasi cinque ore buone. Ho notato che ne hai altri- disse notando quello grosso maori che gli ricopriva schiena e spalle, oltre che le due croci rosse che gli ornavano i polsi,

-Ti piacciono le croci o sei semplicemente religioso?- chiese alludendo al numero di croci rosse che portava sul suo corpo e sul suo vestiario,

-Discendo dai templari. Questo è il nostro simbolo- rispose Molock rimanendo calmo ed impassibile, guardando davanti a se, senza battere ciglio alcuno,

-Oh, pensavo che quell'ordine fosse estinto da secoli ormai. Anche se io sono morto e resuscitato solo, trent'anni fa quindi non saprei che dire-,

-Siamo rimasti in sette, me incluso, che seguono gli insegnamenti templari- disse il moro.
La ragazza tornò allo studio di tatuaggi, qualche ora dopo, tanto per dare il tempo al vampiro di finire, quando varcò la porta trovò Vra.tto che stava dando gli ultimi ritocchi al disegno, per poi staccarsi, rialzarsi dalla sedia e notare che la corvina era tornata,

-Oh sei tornata, comunque ho finito. Dai un'occhiata- disse al ragazzo, che si alzò dalla poltrona dirigendosi allo specchio per poi ammirare il lavoro svolto, sul pettorale sinistro all'altezza del cuore vi era il disegno, della testa di un cinghiale dal manto nero con sfumature metalliche, il muso e al testa erano coperti da un'elmo di ferro su misura per l'animale con sopra una croce rossa, le zanne che spuntavano dalla bocca erano ripiegate ad uncini in puro ferro, gli occhi di un color zaffiro, ed intorno alla testa vi era un cerchio con all'interno delle linee che si incatenano l'uno all'altra in un motivo celtico.
Il cacciatore ammirò il tatuaggio allo specchio ad occhi sgranati, per poi girare la testa verso il vampiro,

-È stupendo amico- disse sorridendo soddisfatto alzando la mano verso Vra.tto che la strinse subito per poi attirare il cacciatore in abbraccio amichevole e veloce, mentre Mayling che aveva assistita alla scena storceva le labbra, serrando appena la mascella per poi rimanere a guardare il cacciatore che lentamente si avviava a bendare il tatuaggio, mentre lei si godeva lo spettacolo del fisico del ragazzo.



Dopo che i due uscirono dallo studio di tatuaggi, come promesso il moro pagò il gelato alla ragazza, riuscendo a trovare una gelateria aperta fino a tardi, riuscendo a prendere quello che lei gli aveva chiesto come prezzo per fargli da guida,

-Che buono- sorrise leccando il suo con gelato al gusto di amarena e fragola, mentre camminava per le strade notturne parigine, illuminate solo dalla luce dei lampioni, con a qualche passo dietro di lei, il cacciatore che gli aveva comprato il quel buon dolce, ma al contrario di lei, lui l'aveva preso al Rhum e  menta,

-Un cinghiale non è qualcosa che si farebbero tutti!- affermò ad un tratto la corvina guardandolo negli occhi,

-È un simbolo- disse solo chiudendo gli occhi, riprendendo a camminare,

-Della tua stupidità?- chiese Mayling ridendo, ma a quella domanda lui si voltò di scatto guardandola negli occhi, con fare serio e deciso, che lasciarono di stucco  la ragazza che girò lo sguardo imbarazzata, subito lui infilò la mano libera nei pantaloni estraendone il ciondolo ed aprendolo mostrando all'interno due foto.
La prima era lui con un'altro ragazzo, dal viso con i tratti abbastanza femminili dalla carnagione chiara leggermente ambrata, incorniciato da dei capelli lunghi fino alle spalle di un color marrone chiaro quasi arancione con un ciuffo che gli copriva l'occhio sinistro, mentre dal l'unico occhio visibile si poteva notare che era di colore ambrato e con un ghigno divertito in volto mentre abbracciava Molock che aveva un'espressione scocciata.
L'altra foto vedeva ancora il moro, sempre con l'espressione scocciata, ma questa volta ad abbracciarlo da dietro vi era il viso di una ragazza che poggiava sulla sua testa, i lineamenti erano identici a quelli del ragazzo nell'altra foto, con gli stessi occhi, carnagione e colore dei capelli, ma questa li aveva a riccioli, con un ciuffo a coprirle l'occhio destro, e con un sorriso caloroso in volto coperto da del rossetto.

-Chi sono?- chiese confusa guardando prima il ragazzo nella foto è poi la ragazza, erano pressoché identici, ed a intuizione pensò che si trattasse di gemelli, ma vedere il moro nella foto con quella ragazza le fece provare un piccolo moto di rabbia, quando poi si accorse che gli occhi dei due assomigliavano molto a quelli di una persona che conosceva "Elise", con uno scatto il moro richiuse il ciondolo,

-Si chiamano Regan e Oona, lui era una delle poche persone che avrei chiamato amico- disse abbassando lo sguardo triste,cosa che non sfuggì alla ragazza,

-E la ragazza è la sua gemella, sono due gocce d'acqua- disse la corvina ripensando a quanto i due nella foto si assomigliarono, ma a quelle parole Molock rise di gusto, 

-No, in realtà sebbene fossero le foto di due ragazzi, in realtà sono non ce ne sono due, ma uno solo- rispose sapendo che tutti facevano lo stesso sbaglio, mentre la povera ragazza orientale inclinava la testa confusa, credendo di aver capito male e che il ragazzo si fosse espresso male, vedendo la sua espressione lui si affrettò a spiegare,

-Hai capito bene e non ho sbagliato a spiegarmi se è quello che pensi. Regan e Oona sono la stessa persona, diciamo il mio amico, si vestiva e comportava da ragazza ogni volta che poteva- spiegò lui, chiudendo gli occhi e ritornando con la mente indietro nel tempo, ripensando ai momenti passati insieme ai "due",

-Davvero, questo è un tipo strambo e di sesso confuso allora!- affermò lei per poi sentirsi afferrato al collo con una presa ferrea, mentre incrociava lo sguardo azzurro del templare che la fissava con un'espressione di rabbia in volto,

-Non provare neanche a insultarli. Non te lo permetto- sibilò stringendo la presa con la mano, mentre la corvina gli afferrava il braccio con la mano libera, sentendosi uno schifo per le parole che lei stessa aveva appena pronunciato

-Lui/loro non era solo il mio migliore amico....ma anche il mio Parabatai- lasciando andare il collo della ragazza e dandole le spalle, lei lo guardò toccandosi il collo, sapeva che i parabatai era il nome dato ad una coppia di due cacciatori che combattevano insieme come partner per tutta la vita, uniti da un giuramento e dalla runa dell'amicizia e del legame,

-Vuol dire che è...?- chiese non riuscendo a finire la frase,

-Tre anni fa è caduto per mano di un demone- rispose stringendo forte i pugni per la rabbia, a quel gesto lei si avvicinò guardandolo comprensiva,

-Questo tatuaggio è in suo onore perché lui/loro, dicevano sempre che il mio animale simbolo era un cinghiale che nella tradizione celtica rappresentava la forza, coraggio, caparbietà ma allo stesso tempo guerra e caos. Regan/Oona era irlandese per ciò i simboli celtici e il significato sono in sua/loro memoria- gli spiegò, non sapendo neanche lui per quale motivo, forse voleva solo sfogarsi con qualcuno e quella ragazza in quel momento gli sembrava ideale, lei portò istintivamente la mano a sfiorargli il braccio,

-Mi dispiace...deve essere terribile perdere qualcuno- disse lei, a quelle parole Molock si ritrovò a sorridere impercettibilmente, per poi fare un passo in avanti come ad avvicinarsi a quella ragazza, quando, improvvisamente mise il piede in fallo rischiando di cadere così portò la mano avanti per tenersi ma quando trovò un'appoggio, fu troppo tardi, portando l'attenzione davanti a se, vide la mano con cui teneva il gelato che aveva usato per frenare la caduta era finita sul petto della ragazza sporcandole la maglietta di gelato e allo stesso tempo sentiva la sua mano stringerle il seno, lui arrossì di colpo mentre alzava lo sguardo vedendo che Mayling dopo un momento di immobilità arrossiva vistosamente per poi portare su di lui uno sguardo assassino, subito agli afferrò la mano togliendola dai suoi seni, per poi alzare l'altra è spiaccicare sulla testa del moro il suo gelato e postargli la mano sul ventre usando la sua tecnica per spingerlo creando una piccola esplosione d'onda d'urto mandandolo al tappeto, ringhiando la ragazza orientale girò il viso sbuffando e andandosene, lasciando il ragazzo disteso sulla strada.









Note dell'autore

Nuovo capitolo, e qui scopriamo il perché le due vampire hanno fatto in patto per restare insieme, per amicizia, dopo aver raccontato una storia strappalacrime e romantica su un vampiro, il cacciatore lascia il cimitero, mentre Mayling si sente strana nei confronti di lui (chissà cosa può essere?).
Subito dopo vediamo i due andare da un tatuatore vampiro, che fa al nostro Molock un tatuaggio molto simbolico per lui e mentre mangiano il gelato scopriamo anche di chi erano gli occhi che tormentavano il cacciatore da quando aveva visto quelli di Elise è un pezzo del suo passato.
Già Regan/Oona era/erano il Parabatai del mio templare, un tipo davvero inusuale e strano, lo ammetto, ma l'idea mi è venuta così e ho pensato perché no dai è una novità.
Alla fine "l'appuntamento" è finito in modo imbarazzante e doloroso per uno di loro.
Con questo finisco qui l'angolo autore, Dragun vi da appuntamento al prossimo capitolo, a presto.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10



Quella notte Elise era inquieta, la nascita di un nuovo vampiro era qualcosa di pericoloso, poiché il nuovo figlio della notte era così assetato di sangue da risultare come una bestia selvaggia senza freni, le era già capitato di assistere di persona a quando il nuovo vampiro usciva dalla bara per potergli dare il suo sangue, ma ogni volta con lei vi era Mayling e almeno altre due guardie vampire, questa volta la sua amica era sola e la cosa la faceva preoccupare non poco.
Per cercare di distrarsi aveva deciso di fare un bagno con molte bolle, la ragazza le trovava divertenti, mettendo le mani a coppa prese una manciata di schiuma per poi soffiarci sopra facendola volare, rise divertita per poi prendere una spugna e lavarsi il corpo percorrendo le spalle, scendendo lungo i fianchi e verso le curve delle gambe snelle, dopo quel piacevole momento di relax, la bionda uscì dalla vasca avvolgendosi in un'accappatoio uscendo dal bagno a piedi nudi, ma quando tornò nella sua stanza trovò qualcosa che non si aspettava,

-Buona sera, my lady- la salutò Yann facendo un'inchino davanti a lei, vedendolo nella sua stanza, da prima la vampira mostro stupore, poi subito venne sostituito dall'imbarazzo ricordandosi di essere coperta solo da un'asciugamano, si portò le mani al corpo girandosi e mettendosi accovacciata,

-Non guardarmi- disse rossa per l'imbarazzo,

-Scusa, mi giro e non guardo- le dice lo stregone portandosi la mano ai buchi della maschera e girandosi per darle le spalle, subito la ragazza corse all'armadio scegliendo una veste da notte ed indossandola,

-Ora puoi girarti- disse ancora rossa, guardando il giullare che tornava ad osservarla sorridendole, mentre lei si sedeva sul letto,

-Allora perché sei venuta a trovarmi?- a quella domanda lui schiocco le dita e dietro di se apparvero una ventina di grossi scatoloni, piene di sacche di sangue di ogni gruppo sanguigno

-Il pagamento che mi hai chiesto per le informazioni- rispose schioccando nuovamente le dita e gli scatoloni sparirono, a quella vista la vampira sorrise, mentre lui si sedeva vicino a lei, guardandola sorridendo da sotto la maschera, lentamente portò la mano ad accarezzare il palmo della mano si lei facendola sussultare, in risposta arrossì spostando la coda dell'occhio verso il ragazzo notando che il suo viso si era avvicinato, tanto da sfiorarle le labbra lasciandola di sasso a quel contatto, morbido e caldo.
Yann la guardò da sotto la maschera mentre si staccava dalle sue labbra per poi portarle al suo collo annusando la sua pelle che sapeva di buono, sentendola tremare leggermente a quel contatto, mentre lui passava nuovamente le labbra sulla pelle candida del collo,

-Y..an..n- ansimò Elise sentendo le sue labbra sul suo collo, si sentiva andare a fuoco sia per l'imbarazzo che per l'eccitazione del momento, avvertendo la gola completamente secca, spostando lo sguardo vide il collo dello stregone che al bagliore della poca luce sembrava a dir poco invitante, avvertendo l'epiglottide salire e scendere, istintivamente avvicinò lentamente il viso al collo di lui avvertendo le labbra farmi troppo piccole per contenere le sue zanne retrattili che dovette far uscire, ma non appena sfiorò la pelle del ragazzo con le labbra e sentì i canini lacerargli leggermente la pelle non a sufficienza per fargli uscire sangue, sgranò gli occhi azzurri staccandosi di colpo nascondendo la testa contro il cuscino,

-My lady, se hai sete, non ho problemi a farti bere- cercò di tranquillizzarla lui dolcemente, ma a quelle parole la ragazza strinse di più il cuscino contro la sua faccia, sempre sorridendo, lui si abbassò su di lei baciandole il collo e parte della spalla lasciata scoperta dalla veste da notte che indossava, a quel contatto si staccò dal cuscino, notando che le sue zanne avevano lasciato i buchi nel tessuto e girarsi verso il giullare con sguardo triste, dispiaciuto e preoccupato,

-Ho troppa paura di perdere il controllo...non...voglio farti del male- disse distogliendo lo sguardo con occhi leggermente umidi, a sentire quelle parole Yann sorrise intenerito e felice che si preoccupasse per lei, lentamente accarezzò il viso della vampira facendole voltare lo sguardo verso di lui e posare le sue labbra in un bacio sentendo le sue zanne, ma allo stregone non importò poi molto, quando poi si staccò la guardò negli occhi,

-Tu non mi farai mai del male...lo so, my lady- le sussurrò, mentre le guance di lei si rigavano con qualche lacrima, ma sorridendo felice apparendo ancora più tenera ed allungando il collo fino a poter sentire il respiro del ragazzo dai capelli multicolore contro le sue zanne.

-Elise, sono tornata. Il risveglio è andato bene come la trasformazione, le due vampire dovrebb...- cominciò Mayling aprendo di scatto la porta senza pensare, ma le parole gli morirono ancora prima di nascere, dopo aver visto la sua "Padrona" e lo stregone-giullare, sul letto intenti a darsi un bacio con lui sopra di lei, non appena la corvina assimilò il tutto, l'unica cosa che riuscì a dire fu un verso strozzato, mentre i due sul letto la fissava, lui imbarazzato almeno credeva che lo fosse da sotto la maschera e l'altra completamente rossa come un pomodoro che balbettava cose senza senso,

-Uhm...scusate il disturbo...torno più tardi, intanto...continuate pure...ciò che...beh- disse imbarazzata la ragazza orientale uscendo dalla stanza e chiudendo la porta dietro di essa, 

-Questo è quello che si dice...momento inopportuno- scherzo il ragazzo, guardando la bionda che in risposta era diventato se possibile ancora più rossa, troppo per una figlia della notte, e dalle sue labbra uscivano parole sconnesse, sorridendo lui la baciò con decisione e lei si riprese come se fosse stata colpita da uno schiaffo, mentre il ragazzo si rialzò da sopra di lei,

-Direi che non era il momento opportuno, ancora- disse ridendo, per trattenere un sospiro, per poi allontanarsi un po, sentendo che Elise si era alzata e si era avvicinata abbracciandolo da dietro, ma le sue labbra erano troppo serrate dall'imbarazzo, lui si girò regalando le un sorriso

-Allora buona notte- concluse lui e la bionda non riuscì a far altro che annuire mentre il ragazzo spariva in uno sbuffo di scintille.

-Sono estremamente desolata Elise, non avevo idea che con voi vi foste anche lo stregone!- affermò la corvina inginocchiata davanti alla sua "Padrona" con la fronte a toccare il pavimento, de sola per averla messa in imbarazzo e aver rovinato un momento così intimo, sapeva che alla sua padrona/amica piaceva da matti lo stregone, 

-N..non importa...May- le rispose l'altra sorridendo al dispiacere della sua guardia del corpo, sapeva che non voleva farlo apposta, ma era anche sollevata in parte, non credeva che se fosse stata così vicina sarebbe potuta resistere alla sete che la stava assillando,

-Allora è andato tutto bene?- chiese poi per cambiare argomento, la ragazza orientale alzò il capo rimettendosi in piedi e chinando leggermente il busto in un'inchino,

-Si signora, la nuova vampira ha bevuto il sangue che lei mi ha dato. Lei e la vampira che l'ha trasformata saranno qui tra uno o due giorni, il tempo per farla riprendere- a quella risposta Elise sorrise avvicinandosi alla ragazza e accarezzandole dolcemente la guancia, quando l'occhio gli cadde sulla macchia che le imbrattava il petto, appena la corvina se ne accorse si affrettò a spiegare,

-È solo gelato. Quello stupido cacciatore è tanto grosso quanto imbranato!- affermò sbuffando, 

-Cacciatore? Intendi quello che era insieme a Yann,...Molock?- domandò la vampira inclinando la testa confusa, non capendo cosa potesse centrare lui,

-Si, era anche lui al cimitero, stava seguendo una pista per il suo caso. Solo che si è trovato davanti la nuova vampira assetata di sangue e mi ha aiutato a bloccarla per farla nutrire- spiegò sospirando per poi continuare -Poi mi ha chiesto se conosceva un tatuatore, così l'ho portato allo studio di tatuaggi dove aveva fatto i miei- le fece vedere i tatuaggi che le coprivano le gambe e sedersi su una sedia,

-Ma cosa c'entra con la macchia?- chiese ancora curiosa la ragazza sedendosi sul letto per essere più comoda,

-Be, gli avevo detto che lo avrei condotto allo studio, solo se poi lui mi prendeva un gelato. E così è stato, ma mentre stavamo camminando, lui...ecco...credo sia inciampato finendo per macchiarmi il vestito con il gelato e...toccarmi il seno...- ricordò quel momento completamente rossa per l'imbarazzo ed anche per la sua reazione che aveva avuto dopo,

-Fammi indovinare, tu lo hai colpito per istinto e poi te ne sei andata- disse la bionda ottenendo che la ragazza abbassò lo sguardo scrocchiandosi le nocche, a quella reazione Elise sapeva che aveva azzeccato in pieno, conosceva bene la sua amica, sapeva quanto era istintiva e avventata avvolte,

-Se lo meritava...è solo un grosso cinghiale ottuso, idiota, avventato ed anche tremendamente sex...- si fermò giusto in tempo per dire l'ultima frase, serrando le labbra, mentre poteva sentire lo sguardo azzurro posato su di lei che sicuramente era scioccata per la frase che stava per dire,

-Comunque la missione è stata un successo...vi lascio dormire...con permesso- velocemente Mayling uscì dalla stanza cercando di nascondere il lieve rossore sulle gote, chiudendo la porta dietro di lei, mentre Elise la fissava ancora sconvolta e leggermente rossa, ma l'unico pensiero che aveva in mente era, possibile che la sua amica fosse....



Molock si svegliò dal suo sonno, completamente medito di sudore tanto da appiccicargli i capelli al corpo e sentire che le lenzuola erano bagnate,aveva avuto ancora un'incubo da due giorni da quando aveva rivelato alla mondana orientale, il frammento del suo passato, questo tornava a tormentarlo, neanche dopo essersi fatto una doccia la sensazione che provava quel giorno che era tornata a farsi viva, non smetteva di restargli incollata addosso.
Quando tornò nella camera vide che il letto era già perfettamente rifatto con le lenzuola pulite e profumate,

-Deve essere la magia che Yann esercita sulla casa- pensò, ritornando al fatto che ogni giorno trovava il suo letto e la stanza perfettamente in ordine, sebbene lui non li avesse mai toccati per sistemarli, ed in quel posto non sembravano esserci servitori o camerieri, quindi la sua teoria era fattibile, ma poco ci badò, lentamente si rivestì come se il suo corpo fosse pesante, per poi prendere il ciondolo tra le dita per esaminarlo, dopo uno sguardo che per lui fu interminabile lo strinse ed uscì dalla stanza, incrociando il proprietario della casa nel corridoio,

-Dormito bene Molcky?- chiese lui, ma il grugnito del moro, gli disse tutto, da qualche tempo avvertiva che l'amico aveva disagio a dormire per poi notare che il ciondolo che di solito teneva nascosto sotto i vestiti era ora appeso al collo,

-È da un po' che non visito la tomba di Regan e Oona- sospirò lui, mentre sentiva che il moro serrava la mascella, capiva benissimo che non ne voleva parlare, era stato proprio il suo Parabatai a presentarli o meglio la sua "parte femminile", ricordava benissimo che dopo qualche ora passata con loro, l'altro avrebbe voluto macellarli per il nervoso che gli causavano,

-Quando questa storia sarà finita, andrò a trovarli!- affermò lui, avviandosi verso la cucina seguito dal giullare, mentre il cacciatore chiuse gli occhi e nella sua mente apparivano le immagini delle sue mani sporche di sangue, il sangue del suo parabatai, per poi il viso sorridente di Regan e a scatti quello di Oona con il sangue che gli macchiava le labbra e la bocca, sentendo sei palmi delle mani la superficie spesso, tozzo e appuntito e il rumore di membra che veniva lacerate, quando poi riaprì gli occhi tornando alla realtà,come tre le immagini della fine del suo compagno divenivano appena ricordi passato,

-Tutto bene?- chiese Yann preoccupato per il silenzio del templare che annuì, stringendo il ciondolo, "Ho fatto un giuramento, lottare contro i demoni per difendere l'armonia e l'equilibrio" erano queste le parole che risuonavano nelle sua testa in quel preciso momento.
Mentre i due stavano per fare colazione la televisione diede una notizia straordinaria, un'altra donna era sparita da dieci ore, sempre in una zona nascosta dalle telecamere, a quella notizia i due scattarono in piedi,

-Non è possibile- ringhiò Molock tirando un pugno al muro che si crepò sotto al suo colpo, mentre lo stregone sbuffava,

-Calmati, distruggere tutto non ci aiuterà- gli disse calmo il ragazzo,

-E cosa, suggerisci, perché mi sembra ovvio che quei due cadaveri che avevamo trovato nelle fogne non erano i sequestratori. O forse c'era un terzo complice?- si chiese ragionando se non fossero più di due ed alla vista del demone il terzo spaventato fosse scappato via,

-Potrebbe anche essere fattibile, ma quelle monete- disse scuotendo la testa, sistemandosi i ciuffi colorati con le mani,

-Non so, sono troppo sospette. Se solo potessimo avere un'indizio?- si disse, su tendo la testa, mentre Molock era sul punto di esplodere per la rabbia, troppe domande senza alcuna risposta, ma lui trattenne il respiro ed ispirò lentamente sentendo la rabbia scemare lentamente via,

-Andiamo sulla nuova scena del crimine, ed intendo sotto la scena- disse il cacciatore sistemandosi una ciocca di capelli finitagli sugli occhi soffiandoci sopra, 

-Fogne, stiamo tornando!- affermò Yann ridendo e seguendo il compagno.



I due si diressero vicino alla zona della scomparsa, per poi individuare il tombino più vicino e con un'incantesimo dell'invisibilità entrarvici senza essere visti da nessuno, appena giù i due si diressero velocemente verso il tunnel che dava sotto al vicolo individuando il tombino da cui il o i rapitori erano passati per scappare con la sequestrata,

-Proprio come nell'ultimo rapimento!- affermò Yann guardando le scale del muro proprio sotto al tombino,

-Tombini sotto le scene del crimine. Ingegnoso, se non altro è qualcosa a cui non si pensa o almeno i mondani non lo troverebbero tanto facilmente come ragionamento- concordò il cacciatore studiando la zona, per verificare se vi fossero tracce,

-Lascia fare a me. Ho un'idea- così dicendo lo stregone mise davanti il palmo della mano e questa iniziò a scaldarsi, producendo una lieve luce rossa per illuminare il terreno, e sotto di essa apparirono delle impronte di scarpe, come se fossero state esposte alla luce ultravioletta, lasciando di stucco il cacciatore,

-Niente male- dovette ammettere il moro, facendo ghignare l'altro, notando poi che le impronte apparteneva a più di una persona, almeno quattro-cinque, dal numero delle tracce,

-Sono troppe per trattenere una sola persona. Che siano anche dei manutentori o degli idraulici delle fogne?-

-Ne dubito, non ci sono segni di rottura o perdita dei tubi e non ha piovuto in questi giorni- notò Yann, guardandosi intorno per cercare segni di cedimento, ma non vi era niente, così i due decisero di seguire le impronte poiché erano le uniche tracce che avevano a disposizione.
Continuando a seguire le tracce lungo la via finché non le videro entrare nel canale delle acque, a quel punto per loro fu impossibile continuare,

-Accidenti, sono astuti. Non puoi continuare a seguire le tracce?- chiese il moro guardando lo stregone che scosse la testa dispiaciuto, a quella risposta sentì la rabbia che cresceva, per poi girarsi e far per tirare un'altro pugno contro il muro, quando vide nell'acqua delle fogne qualcosa, un foglio, stranamente si sentì incuriosito ed immerse la mano nelle acque putride,

-Trovato qualcosa?- chiese il giullare, avvicinandosi al templare e accendendo suo pollice una piccola fiamma per poter esaminare meglio il foglio, ma la maggior parte era stata cancellata dalle acque ed era ormai solo delle sbavature di inchiostro, ma una parola vi era salvata proprio al centro del foglio in alto "Sammael", a leggere quella parola gli occhi azzurri del cacciatore si sgranarono,

-Sammael. Che significa?- a quella domanda il ragazzo scosse la testa stringendo il foglio tanto da romperlo vista già la precaria fragilità dovuta all'effetto dell'acqua,

-Che cazzo c'entra quel maledetto serpente schifoso?- chiese sbraitando Molock, che era visibilmente incazzato nel sentire il nome di quel demone maggiore,

-Non so che dirti...com'era?- chiese ad un certo punto lo stregone, mentre lentamente l'altro si girava a guardarlo con aria interrogativa,

-Voglio dire com'era di aspetto Sammael, visto che non si vede da secoli e che nessuno lo ricorda più. Ho pensato che tu che sei un membro dei cinque Holeblade che lo hanno rispedito all'inferno. Credevo conoscessi il suo aspetto- a quelle parole il moro sospirò mettendosi le mani sui fianchi mentre ritornava con la mente a mesi fa, e di come lui e altri quattro cacciatori di varie sedi di shadowhunter si erano incrociati per una missione simultaneamente, si aspettavano di incontrare dei demoni, ma non certo di incrociare proprio Sammael,

-Diciamo che aveva molte squame e denti. Non ha caso è stato soprannominato il serpente del male, senza un motivo, ma non mi vanto di quella vittoria- ammise lui sospirando,

-Andiamo eravate in cinque e siete riusciti a rispedire nel vuoto un mostro che per riuscire ad batterlo ci vogliono almeno il doppio dei cacciatori o più. Siete stati fortissimi-,

-No invece siamo stati fortunati. Sammael si stava riprendendo dalle ferite riportate contro l'arcangelo Michele, per cui la sua forza era molto ridotta, ma non è stato comunque uno scherzo, al contrario- disse alzando la maglietta e mostrando all'amico una cicatrice che iniziava dal linguine vicino ai boxer ed era certo che continuasse fino al ginocchio e una cicatrice sul fianco del ventre, a quella vista il ragazzo dai capelli multi colori che restava zitto,

-Avremmo anche vinto, ma abbiamo passato cinque mesi in infermeria a causa delle ferite, per quel bastardo ho quasi perso la milza...i cinque Holeblade, le lame sacre- disse sospirando -...sono solo stronzate, se Sammael fosse stato al pieno delle sue forze, con tutta probabilità saremmo morti. Non mi vanto di questa vittoria e i miei compagni templari lo sanno, è stata una vittoria si, ma anche una sconfitta, almeno per quanto riguarda in forza- concluse, stringendo i pugni, mentre lo stregone abbassava lo sguardo, sapeva che lo scontro contro il demone maggiore era stato tremendo ed era felice che l'amico fosse uscito vivo, ma non si aspettava certo che per lui non fosse affatto una vittoria, restando assorto nei suoi pensieri non si accorse di niente, quando poi alzò lo sguardo vide la mano di Molock che lo afferrava per il colletto per poi avvertire una dolore atroce alla schiena sentendo il sangue che scorreva fuori dal suo corpo.










Note dell'autore

Ed eccoci ad un nuovo appuntamento con questa mia storia, che sta procedendo molto bene.
Iniziamo con Yann ed Elise che teneri si trovano a farsi le coccole e amoreggiare insieme, per poi essere interrotti da Mayling, anche se credo che la vampira fosse più imbarazzata della sua guardia del corpo, ed ora forse lo strato di ghiaccio della cinesina si sta incrinando mostrando il suo cuore, chi può dirlo.
Molock si sveglia in preda agli incubi che non lo lasciano in pace, la perdita del suo Parabatai lo ha segnato (di questo parlerò più avanti) e infatti vediamo alcuni spezzoni di un vecchio e assopito ricordo e che è stato Regan/Oona  presentare Yann al templare (che affare per Molock), ed anche il giuramento che lui a fatto al suo migliore amico/amica.
Poi ecco una nuova scomparsa e i due si ritrovano nelle fogne in cerca di indizi, ma trovano solo un foglio con sopra il nome di un demone maggiore Sammael, e qui scopriamo che il mio cacciatore si è guadagnato il soprannome di "Holeblade" rispedendo il demone nel vuoto con l'aiuto di altri quattro suoi compagni, ma per lui non è stata una vera vittoria, ma la dimostrazione di quanto non sia abbastanza forte.
Ed infine vediamo che Yann è stato ferito, che succederà al nostro stregone-giullare e se starà bene, questo lo saprete nel prossimo capitolo, con questo vi saluti, da Dragun a presto.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11



Molock aveva tirato in avanti lo stregone giusto in tempo, un'istante prima aveva visto la segnalazione di un'aura demonica sul suo sensore è allo stesso tempo avvertito l'odore putrefatto di un demone, come un fulmine tirò in avanti il giullare prima che una lama ossea gli squarciasse la schiena, ma comunque il ragazzo si ritrovò un taglio sulla spalla all'altezza della scapola, non profondo, ma abbastanza da fargli digrignare i denti da quanto gli bruciava,

-Cosa caz...- iniziò a dire tenendosi la spalla sentendo il sangue che gli macchiava la mano, per poi voltarsi, vedendo nell'oscurità la figura di una creatura dai tratti quasi umani almeno per la corporatura massiccia con le ossa che spuntavano dalla carne, il viso era un'ammasso di carne con un'unico foro per la bocca da cui spuntavano dei denti simile ad aculei molto affilati e possedeva quattro grosse braccia simili a tronchi con al posto delle mani delle lame ossee grosse quanto delle mannaie.

-Un demone, ancora?- chiese lo stregone stringendo i denti per il dolore alla spalla, mentre il mostro alzava tutte e quattro le braccia per poi calarle sui due, che velocemente scartarono di lato nello stesso momento, mentre il mostro distruggeva parte del pavimento per camminare nel tunnel, Molock estrasse subito la sua alabarda, mentre il demone girava l'ammasso di carne che era la testa fiutando l'aria con il foro della bocca per orientarsi,

-Non sembra molto sveglio. Credo che non sarà un problema!- affermò, brandendo l'arma sopra alla sua testa, quando il braccio dello stregone si mise davanti a lui facendolo bloccare, nei suoi occhi si poteva leggere la rabbia e la voglia ardente di voler farla pagare per la ferita subita,

-Sicuro di farcela?- chiese il cacciatore guardando lo stregone muovere le spalle digrignando appena i denti,

-È solo una ferita superficiale- rispose portando le mani sotto la giacca ed estraendone due spada che fece ruotare nelle mani, mentre superava il moro, avanzando verso il nemico.
Lo stregone prese un profondo respiro per poi con una spinta delle gambe effettuare dei saltelli avanzando verso il demone che stava ancora assaporando l'aria con la sua bocca, per poi aumentare la velocità portando avanti il peso con l'ultimo salto arrivando proprio davanti al suo avversario e alzare contemporaneamente le due spade provocando dei solchi profondi sul petto del demone che emise un verso stridulo, mentre perdeva fluido nero dalle ferite e mosse le quattro braccio cercando di afferrare il ragazzo, ma questo era già saltato indietro evitando la sua presa ed effettuando delle capriole all'indietro per allontanarsi e con un'ultima piroetta incendiare le spade e scagliarle contro il mostro che si conficcarono nelle spalle del secondo paio di braccia,

-E con questo siamo solo all'intro- esclamò Yann sorridente, mentre il demone lo caricava a testa bassa avendo percepito la sua presenza tramite l'odore nell'aria, a quella mossa lo stregone eseguì una piroetta schioccando le dita e sparire in uno sbuffo di scintille, per poi ricomparire proprio sopra al demone cadendogli addosso come una palla di fuoco incendiandogli le carni putride, ma proprio mentre il demone si divincolava il ragazzo dei capelli multi colore estrasse dalla giacca altre due spade di cui incendiò subito la lama per poi finire il mostro con un taglio a forbice decapitandolo e facendolo ritornare nel vuoto,

-Ora siamo pari- disse ridendo lo stregone, mentre Molock in disparte aveva assistito a tutto il combattimento, vedendo se dovesse intervenire in aiuto dello stregone, cosa che alla fine non servì,

-Il suo stile si basa sul gioco di spade, fiamme e trucchi di magia. Forse non è così idiota come sembra- si disse il cacciatore grattandosi il mento mentre l'altro raccoglieva le sue spade facendole ritornare sotto la giacca.
Dopo quel breve scontro i due verificarono se ci fossero altre presenze di auree demoniache nei dintorni, ma il sensore, non davo proprio niente,

-Un'altro demone questo sembra strano. Una coincidenza?-,

-Non saprei che dirti- rispose Yann quando ricevette un messaggio sul cellulare, velocemente fece apparire l'apparecchio nella mano con uno schiocco di dita leggendo il messaggio è il mittente di chi lo aveva mandato,

-È di Elise, sembra che abbia delle informazioni per noi. Ci aspetta al club appena tramonta il sole...dice niente armi-,

-Okey, tornano in superficie e speriamo che la tua ragazza abbia delle informazioni interessanti per noi- concluse il cacciatore grattandosi il collo e tornando in superficie, sperando di ottenere qualcosa che dasse una svolta alle indagini.



Mayling si sentiva sollevata e stranamente leggera, mentre si guardava in torno rendendosi conto che era nel suo letto, lentamente si mise a sedere lasciando che le coperte la scoprissero, notando che indossava un'abito cinese diverso dal suo che usava di solito, era di un color bianco con motivi neri floreali, con un cerchio che le cingeva il collo per tenere su la parte del busto con un cerchio che mostrava la scollatura dei seni, le spalle e le scapole erano scoperte ed il resto del vestito era talmente corto da mostrare le mutandine rosse,

-Questo non è il mio pigiama!- affermò studiando il vestito leggermente in imbarazzo, cercando di coprire le parti esposte con le mani, quando poi avvertì una presenza di fianco a lei, istintivamente si lanciò fuori dal letto con un salto mettendosi in posizione d'attacco, mentre i suoi occhi neri incontrarono la figura del cacciatore,

-Che diavolo ci fai tu qui?- chiese per poi ricordarsi del vestito e prendere il lenzuolo del letto per coprirsi, non aveva voglia di mostrare tutta la sua pelle a quel "Cinghiale" come lo chiamava lei, senza rispondere il moro si avvicinò lentamente, liberandosi della giacca restando a torso nudo davanti alla ragazza che storse le labbra a disagio, 

-Senti solo perché ti credi uno gnocco non significa che tu possa andarte...ne in gi..ro a...torso...nudo- balbettò le ultime parole, mentre vedeva il moro avvicinarsi sempre di più fino ad arrivare a pochi centimetri da lei costringendola ad indietreggiare, mentre cercava di tenere lo sguardo sul viso di lui, ma i suoi occhi ricadevano sul fisico scolpito che aveva davanti, mentre sentì un tocco gentile sulla sua guancia facendola arrossire,

-È proprio sexy....aspetta che diavolo sto pensando?- si chiese subito la ragazza orientale cercando di togliere lo sguardo dal corpo perfetto del ragazzo ma i suoi occhi erano come incollati addosso a lui, innervosita fece l'unica cosa che le venne in mente, con il palmo della mano cercò di colpirlo al viso, ma la sua mano attraversò solo l'aria visto che il cacciatore era sparito.
Incredula non avvertì la presenza di Molock dietro di lei e un braccio forte che l'avvolse la vita con decisione ma allo stesso tempo con delicatezza attirandola contro suo corpo, Mayling cercò di divincolarsi ma il calore emesso dal corpo di lui era talmente piacevole che non riusciva a combattere mentre il suo corpo si rilassava, la ragazza sussultò quando avvertì le labbra di lui posarsi sul lobo del suo orecchio,

-Cos...- iniziò pervase da una sensazione di piacere e rilassamento che non riusciva a farla parlare, mentre avvertiva che il moro le stava baciando il collo e la parte di schiena e spalle lasciate scoperte dal vestito, avvertendo un piacevole tepore irradiarsi nel suo corpo come cerchi nell'acqua quando le labbra di lui sfiorarono la pelle del suo corpo, sotto quel piacevole tepore, si sentì andare a fuoco come se la temperatura si stesse alzando, facendola boccheggiare in cerca di aria, quando poi lei girò piano la testa vedendo il moro che le baciava la spalla per poi alzare lo sguardo azzurro su di lei specchiandosi nei suoi occhi neri, mentre i loro viso si avvicinarono sempre di più fino a sfiorare le labbra dell'una con quelle dell'altro.


Mayling aprì gli occhi di scatto completamente rossa in volto, subito si mise seduta sul letto ritrovandosi nella sua stanza, nel suo letto, per poi abbassare lo sguardo e accorgersi che il vestiti troppo attillato era sparito ed aveva ancora addosso il suo pigiama,

-Era...un sogno- esclamò con una piccola risata, per poi vedere le immagini di ciò che aveva appena sognato colpirla come un martello, e la povera corvina so ritrovò ad arrossire, sentendosi il volto andarle a fuoco,

-Perché diavolo ho fatto un sogno del genere, con quel...quel...- non riuscì a completare la frase, preferendo scuotere la testa cercando di dimenticare, quel sogno, quando Elise fece capolinea dalla porta,

-Ben svegliata Mayling-,

-Giorno Elise...aspetti per quanto ho dormito?- chiese al quel punto domandandosi che ore fossero, la vampira rise divertita a quella domanda,

-È sera tesoro, tra poco apriremo il club- le rispose la bionda mentre l'altra si vestita, prendendo le sue armi, che erano attaccate al muro della sua stanza

-Oggi Yann è il cacciatore tornano al club per le informazioni che gli ho promesso- le informò lei, mentre a sentire che ci sarebbe stato anche la persona presente nel suo sogno, la corvina arrossì per poi distogliere lo sguardo serrando forte la mascella, di certo non l'avrebbe voluto vedere dopo quell'episodio, ma evidentemente il destino non è dalla sua parte, almeno pensò lei,

-Povera May, lei fa così tanto per me...forse dovrei aiutarti io, questa volta- pensò sorridendo Elise, mentre guardava la sua guardia del corpo affiancarla uscendo dalla stanza di lei, per dirigersi al club.



Le due ragazze sedettero nella zona Vip che per quell'evento era stata riservata solo per loro quattro, nel frattempo le due aspettarono composte, sebbene nel loro linguaggio corporeo si poteva leggere un po di agitazione per entrambe, anche se per motivi diversi, quando gli occhi azzurri della vampira videro qualcuno salire le scale della zona vip, e sorride vedendo una capigliatura di tre colori pastello diversi,

-Eccoci qui, madmuasel- sorrise Yann entrando nella zona privata, con il suo abbigliamento da discoteca, seguito dal cacciatore che con lo sguardo irritato lo seguiva con le mani nelle tasche, cosa che non sfuggì alle ragazze

-Tranquille è solo irritato perché ha dovuto darmi le armi. Giusto Molcky?- a chiese lo stregone facendo fluttuare le armi del cacciatore intorno a se, mentre questo sbuffava, e tornado anche lui nella zona vip e solo in quel momento si poté notare che aveva cambiato abbigliamento, ora portava giacca diversa dalla sua solita abituale, più corta e raffinata grigio con delle parti bianche quadrate, sotto una camicia bianca con i primi tre bottoni aperti che mostravano appena il petto, jeans lunghi e stretti che gli fasciavano le gambe, stivali neri ed un cappello grigio con una croce rossa sopra.
Le due ragazze dovettero ammettere che stava bene vestito in quel modo, adatto ad una discoteca, mentre i due si sedettero di fronte alle ragazze,

-Non una parola...questo stupido giullare mi ha fatto comparire questi abiti addosso...contro la mai volontà- ringhiò il moro lanciando uno sguardo di disapprovazione al compagno seduto di fianco a lui,

-Siamo in una discoteca, bisogna pur vestirsi in modo adeguato- rispose lo stregone sorridendogli mentre sulla fronte dell'altro spuntava una vena per la rabbia, se avesse potuto afferrare la sua arma avrebbe ucciso lo stregone in quel preciso istante fregandosene se fosse davanti alla sua ragazza, ma poi si ricordò delle due ragazze ed anche della mondana con la vista di fronte a lui, con calma trasse un profondo respiro lasciando andare piano l'aria dai polmoni per calmarsi,

-Non avevi delle informazioni per noi "Profeta"?- chiese alla fine lasciando di stucco le due, che pensavano avrebbe reagito saltando al collo dello stregone, mentre, invece aveva reagito con più calma sopprimendo l'indole aggressiva, subito Elise si schiarì la gola,

-Allora ho fatto analizzare una delle monete che mi avete lasciato ed è risultato argento, proprio come appare...ma ad un'attenta analisi è risultato argento per otturazioni dentali-,

-Otturazioni dentali in argento?- chiese lo stregone scettico,

-I mondani si fanno fare otturazioni dentali in oro, quindi credo sia possibile usare pure l'argento. Ma non mi sembra qualcosa che si farebbe qui in Francia!- affermò Molock poggiando la gamba sinistra sul ginocchio destro e poggiare comodamente la schiena e braccia contro la poltrona,

-Infatti non è in uso qui, a parte qualcuno eccentrico. Tuttavia c'è solo uno studio dentistico che è specializzato in questo genere di otturazioni, come in America, qui a Parigi- rispose la vampira, mentre Mayling poggiava un fascicolo sul tavolino, che venne preso dal cacciatore che sfiorò leggermente la mano della ragazza ritrovandosi ad arrossire leggermente, facendo sorridere gli altri due ragazzi al loro fianco, mentre gli occhi del cacciatore esaminavano i fogli all'interno del fascicolo quando si sgranarono ad un particolare,

-Ti ricorda nessuno?- chiese il moro prendendo la foto e mostrandola al giullare, che sgranò anche lui lo sguardo, il ragazzo nella foto era lo stesso che li aveva pedinati nelle fogne, prima che la ragazza orientale gli rompesse il collo.

-Questo è davvero una strana coincidenza!- affermò il cacciatore buttando la foto sul tavolo, mentre puntava gli occhi sulla vampira,

-E le ragazze rapite. Avete trovato informazioni?- a quella domanda Elise scosse la testa dispiaciuta, quando sentì un tocco gentile sulla testa, alzando lo sguardo vide che la mano del moro gli stava facendo pat-pat sulla testa, lasciandola di stucco,

-Non importa. Almeno ora so dove devo indagare- disse calmo alzandosi e lanciare uno sguardo allo stregone al suo fianco -Tu resti qui!- a quell'affermazione l'altro volle ribattere ma venne preceduto,

-Sei ferito alla spalla questa volta è meglio se ti riposi-,

-È solo un graffio che tra l'altro l'ho anche guarito con...-

-Sei stato ferito- esclamò la bionda alzandosi in piedi e solo in quel momento poté sentire l'odore di sangue coagulato che emanava la spalla di Yann, subito si avvicinò a lui tastandogli la ferita preoccupata, cercando di reprimere il suo istinto di nutrirsi,

-È solo un graffietto, colpa di un demone che mi ha attaccato alle spalle...ma poi l'ho rispedito da solo nel vuoto- le disse sicuro di se sorridendo per non farla preoccupare, ma dagli occhioni gonfi di lei si vedeva che non era tranquilla,

-Non vorrai far preoccupare la tua ragazza. Resta qui, per questo giro ci penso da solo- a sentirsi chiamare in quel modo i due arrossirono provocando una piccola ilarità da parte della ragazza corvina ancora dall'altro capo del tavolo,

-E coma farai ad orientarti, non conosci ancora bene la città?- alla domanda del ragazzo dai capelli multi colore, alla bionda gli si accese un'idea in testa, che la fece sorridere.



Elise si staccò dal ragazzo, avvicinandosi alla sua guardia del corpo prendendola per mano e portandola di fianco al cacciatore, per poi ritornare dal suo stregone poggiandosi sulla sua spalla "buona",

-Visto che non conosci la strada, Mayling ti accompagnerà in questa missione-,

-Cosa- gridarono i due all'unisono sentendo le parole della vampira, mentre anche lo stregone la guardava perplesso, cercando di capire cosa gli frullasse per la mente,

-Ma non voglio andare con lui-

-Ma non voglio andare con lei- dissero entrambi contemporaneamente indicandosi a vicenda e lanciandosi uno sguardo tipo cane e gatto, mentre arrossivano leggermente,

-Ma ti serve una guida Molcky. Ti prego May tesoro- disse la ragazza mettendo su un broncio e facendo gli occhioni da cucciola, che con quegli occhi così dolci risultavano irresistibili, la corvina la guardò contrariata, ma non riuscì a stare molto seria davanti a quegli occhioni, al contrario il templare, la fissò per poi sospirare, afferrando il polso della ragazza orientale e trascinandola per uscire dalla zona vip,

-Che diavolo stai facendo?- chiese lei leggermente rossa, impuntando i piedi per fermarsi, mentre lui puntava lo sguardo su di lei,

-Preferisco lasciare il Giullare alle cure della sua Profeta. Quindi nostro mal grado dobbiamo cooperare- rispose con un'espressione anche lui contrariata,  per poi allungare la mano verso lo stregone, che con un movimento della mano fece fluttuare l'arma che aveva poggiata di fianco alla mano del suo legittimo proprietario, Mayling lo guardò negli occhi con spirito battagliero per poi con un movimento del polso liberarlo dalla presa del ragazzo e superarlo per uscire dal locale, ma non prima di colpirlo con un colpo di anca facendolo traballare, lui ringhiò appena seguendola.

-Credi sia una buona idea mandarli insieme?- chiese a quel punto Yann, quando furono solo loro due, mentre la bionda lo faceva sedere,

-Sai....credo che May...abbia un debole per il tuo amico- gli rispose sorridendo ed accoccolandosi al ragazzo come una tenere cucciola, mentre lui sorrideva accarezzandole la testa,

-Davvero? Avrei detto che si saltano al collo a vicenda- scherzò ridendo, stringendola a se con il braccio,

-Quei due sono abbastanza ciechi hanno bisogno di qualcuno che li aiuti ad aprire gli occhi- gli disse alzando lo sguardo per guardarlo negli occhi ed accarezzandogli la guancia,

-Mi stai chiedendo di fare insieme i cupido della situazione?- alla domanda del ragazzo, Elise gli sorrise come una bambina felice annuendo con la testa e baciandogli il mento facendogli sentire leggermente i canini dolcemente.









Note dell'autore

Altro giorno altro capitolo, e qui vediamo che alla fine il nostro stregone se l'è cavata con solo una ferita superficiale provocata da un demone, in questo capitolo ho preferito mostrare lo stile di combattimento di Yann, visto che per la maggior parte è stato Molock a combattere.
Poi vediamo che Mayling ha fatto un sogno decisamente provocante sul bel cacciatore e i sogni avvolte rispecchiano i nostri desideri (forse mi sbaglio. Ma suonava bene), poi vediamo che Elise ha delle informazioni per loro è scopriamo anche molte cose interessanti e decisamente intriganti.
Ma questo lo scopriremo nel prossimo capito e vedremo il Templare e la Cinesina che cooperano per una missione, non credo che andrà tutto liscio come l'olio.
Con questo chiudo, da Dragun a presto.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12



Per le strade, due figure si stavano muovendo più velocemente possibile, ma senza cercare di destare sospetti, davanti vi era una ragazza orientale che sbuffando lanciava uno sguardo indietro alla persona che doveva accompagnare, notando che si era tolto la giacca che indossava e l'aveva gettata via come niente fosse,

-Vuoi fare uno spogliarello in strada?- chiese lei storcendo le labbra, mentre il cacciatore prendeva la giacca nera che si era portato dietro fin dall'arrivo a Parigi, indossandola subito,

-Mi stavo solo rimettendo la mia giacca- rispose lui sistemandola ed abbassando il cappello che gli aveva fatto apparire Yann in modo che la visiera gli oscurasse gli occhi, lei sospirò, mentre sentiva che il ragazzo l'affiancava per la strada, sentendo la presenza al suo fianco provocargli un certo disagio sapendo di avere il ragazzo così vicino finendo per arrossire lievemente, al contrario anche il cacciatore era nello stesso disagio causato dalla vicinanza con la ragazza orientale, ogni volta che la vedeva risultava sempre bella ai suoi occhi e qui pensieri lo mettevano in imbarazzo tanto che dovete alzarsi il colletto della giacca, cercando di nascondere il rossore sulle guance e abbassarsi di più la visiera del cappello.
Per un po i due rimase in silenzio tombale senza rivolgersi la parola e lanciarsi solo delle fugaci occhiate ed ogni volta che i loro occhi si incontrava si guardavano il cagnesco per poi spostare lo sguardo, quando poi il moro decise di rompere il silenzio,

-Per caso la tua "Padrona" ha raccolto anche informazioni sul ragazzo a cui hai spezzato il collo?- chiese, Mayling lo guardò per poi infilare la mano nel vestito all'altezza del seno ed estrarre dei fogli arrotolati che porse al ragazzo, che con occhi sgranati storse leggermente le labbra prendendoli ed esaminarli,

-Vediamo....Jean Agrent, 27 anni, arrestato più volte per possesso di stupefacenti. Un piccolo criminale in sostanza!- affermò Molock continuando a studiarne i fogli con le informazioni sul ragazzo con sguardo attento, mentre la corvina lo osservava attentamente,

-Qui dice che il padre, unico parente in vita è scomparso tre mesi fa...ne ha denunciato lui la scomparsa...ma anche così queste informazioni non ci aiutano molto- sospirò mentre la ragazza prendeva i fogli arrotolandoli e rimettendoli nel suo vestito, sotto lo sguardo di lui,

-Di un po, ma cosa puoi tenere in mezzo a quei seni?- a quella domanda lei arrossì come un peperone per poi ruotarsi assestando un colpo al ventre di lui che poi fece esplodere con un'onda d'urto mandandolo a sbattere contro il muro, il cacciatore gemette per l'impatto per poi rialzarsi dolorante e stiracchiarsi la schiena sentendo le ossa scricchiolare,

-Va bene che diavolo è quella tecnica?- domandò lui guardandola, mentre Mayling riabbassava la gamba, mentre lei continuava a guardarlo con sguardo di un misto tra rabbioso e serio,

-Shénshèng chōngjí yālì. Stile: pressione dell'impatto divino. Uno stile che permette all'utilizzatore di concentrare la forza e la pressione in un'unico punto usando allo stesso tempo il "Ki", per colpire con dei proiettili di pressione che trapassano il nemico respingendolo- spiegò lei per poi girarsi e riprendere a camminare davanti a lui, rossa per l'imbarazzo, mentre Molock dopo la spiegazione face un profondo respiro, pensando che avrebbe dovuto ragionare prima di parlare e mettersi a seguirla stando a un metro da lei per precauzione.



Prendendo un taxi alla fine raggiunsero la loro destinazione le strade di Rue de Lappe, appena i due arrivarono all'inizio della strada "Rue de la Roquette" dove scesero dal taxi pagando il guidatore,

-Siamo arrivati- disse la corvina, mentre il ragazzo le faceva cenno di proseguire, mentre vedeva la strada affollata di persona che si stavano godendo la vita notturna,

-C'è sempre così tanta gente?- chiese lui notando che vi erano molti posti aperti a quell'ora tarda, mentre le persone entravano nei locali o nelle discoteche della zona,

-La Rue de Lappe è molto apprezzata per la sua vita notturna, non per niente  oggi è il cuore alla moda della Bastiglia- rispose lei seria, mentre notò che alcune ragazze sui diciotto-diciannove anni dall'altra parte della strada stavano lanciando alcuni sguardi provocatori al cacciatore, che forse fingeva di non notarli, a quel punto lei puntò gli occhi neri contro le ragazze, uno sguardo penetrante e pungente più di un'ago che fece venire i brividi alle ragazze parigine che preferirono andarsene, mentre lei portava avanti il viso stizzita è leggermente rossa non capendo bene perché gli avesse dato fastidio, con un profondo respiro continuò a camminare al fianco del ragazzo finché non arrivarono quasi alla fine della strada.

-Ecco qui lo studio dentistico!- affermò Molock guardando i fogli con le informazioni per poi, spostare lo sguardo sul piccolo edificio a due piani con sotto lo studio dentistico, la ragazza orientale si avvicinò provando ad aprire la porta dello studio ma questa era chiusa, 

-Dovremmo trovare un'altro modo per entrare!- affermò irritata, mentre il cacciatore spostava lo sguardo in alto individuando una finestra aperta al secondo piano, ad occhio e croce saranno stati sì o no quattro metri da sopra  lo studio, con calma prese lo stilo incidendosi sulla spalla la runa dell'invisibilità,

-Aspetta qui- disse lui rinfoderando lo stilo sotto la giacca per poi fare qualche passo indietro e con un profondo respiro correre ed effettuare un salto fenomenale estraendo l'alabarda e piantando la lama a picca nel muretto fino a raggiungere la metà della distanza che lo separava dalla finestra, poggiando i piedi sul muro fece pressione liberando l'arma e scattare con un salto afferrando la finestra e con la punta dell'arma forzarla per aprirla ed issandosi dentro,

-Niente male!- fischiò la ragazza ammirata, mentre aspettava davanti alla porta dello studio, quando dopo una manciata di minuti si aprì e lei vide il ragazzo che le faceva segno di entrare.
I due si misero subito a guardare in giro all'apparenza sembrava un normale studio dentistico, quando a Mayling venne un dubbio,

-Tranquilla ho oscurato le telecamere di sorveglianza- le rispose repentivo il moro entrando nella stanza dove il dentista eseguiva gli interventi iniziando a cercare qualunque cosa potesse essere un'indizio,

-E con questi metodi che hai battuto Sammael?- a quella domanda voltò lo sguardo sgranato verso di lei,

-Abbiamo raccolto qualche informazione su di te, membro delle sette croci sacre e degli Holeblade- rispose ghignando la corvina, ma lui non sembrò interessato a parlarne, preferendo continuare a cercare,

-Sono stupita, come ha fatto un cinghiale come te a battere un pezzo grosso dell'inferno, certo devo ammettere che gli altri quattro dovevano essere delle bestie chissà chi fossero?- chiese più a se stessa che al ragazzo, mentre sfogliava delle riviste di protesi dentali lasciate nello studio,

-Non ricordo i loro nomi. Ricordo però che l'unica ragazza di noi cinque era indiana, un'altro era una specie di dark proveniente da Salem e gli altri due erano due cacciatori gemelli, credo che fossero del Madagascar- gli rispose sbuffando e storcendo le labbra, mentre Mayling guardava la sua schiena con intensità,

-Non vai fiero di quello scontro!-

-Per niente, Sammael era molto indebolito non era come sfidare un demone maggiore...se fosse stato al massimo della forza...questo mi ha fatto capire quanto non fossi sufficientemente forte...ancora- disse l'ultima parola stringendo con forza il ripiano antibatterico per la medicina, ripensando a spiacevoli ricordi e di quanto lui non fosse stato sufficientemente forte, a vederlo così la ragazza orientale abbassò lo sguardo dispiaciuta allungando la mano per toccargli la schiena, ma si fermò ad un metro da lui mordendosi il labbro inferiore,

-Forse ho qualcosa!- affermò prendendo una protesi in argento,

-Può essere dello stesso materiale delle monete. Dovremmo farlo analizzare e direi che qui abbiamo finito- disse Mayling prendendo la protesi e mettendola al sicuro nel suo abito,

-Qui si...ma prima voglio controllare una cosa!- affermò Molock toccandosi il mento pensieroso.



Dopo essere usciti dallo studio, sperando che nessuno vedesse la ragazza uscire furtivamente dalla studio, si diressero fuori dalla Rue de Lappe vagando lungo la strada, quando videro ciò che cercava una casa che era presente in quella via,

-Eccola- disse infine il moro guardando la casa,

-Sarebbe?- domandò Mayling confusa, senza capire proprio un bel niente di quello che il ragazzo volesse dire,

-È la casa di Jean Agrent, era proprio qui in zona e quindi ho pensato di darci uno sguardo, forse troviamo qualcosa- rispose lui ghignando e facendola arrossire, per poi dirigersi verso la porta, mentre la ragazza controllava che non ci fosse gente nei paraggi, mentre lui prendeva il coltellaccio che teneva alla cintura per forzare la serratura, quando il braccio di lei si frappose fermando mentre faceva un passo avanti e alzando la gamba colpire lo stipite della porta usando anche lo stile della pressione rompendo la serratura e sfondando la porta, lasciandolo di stucco, mentre lei si girava sorridendo vittoriosa ed entrando,

-Esibizionista- pensò il cacciatore guardandosi in torno sperando che nessuno avesse visto per poi entrare e chiudere per quanto poteva la porta che ormai era quasi scardinata.
L'interno della casa era alquanto normale con mobili che sicuramente non avrebbero avuto più di un paio di anni, ma le tende erano oscurate con polvere ovunque ed odore di chiuso come se qualcuno non vi pulisse da molto tempo,

-Non era molto propenso alle pulizie- constatò la ragazza notando nella cucina un sacco di scatole di pizze e cibo da asporto ormai vuoti, storcendo il naso e la vista disgustata,

-Si direbbe un tentato isolamento di un vampiro!- affermò il ragazzo notando che le lampadine erano quasi del tutto svitate, con solo qualcuna dalla luce molto fiocca, mentre per il resto le tende scure alle finestre oscuravano il sole per far rimanere il luogo nelle tenebre, spostando le tende si accorse che anche i vetri sembravano oscurati,

-C'è il piano superiore, che vuoi fare?- chiese lei guardando le scale del piano di sopra, lui alzò il pollice per farle segno di salire, così si diresse lungo le scale, cercando di resistere alla tentazione di alzare lo sguardo per intravedere la biancheria intima della ragazza da sotto il vestito corto che indossava, quando improvvisamente la corvina si portò una mano dietro al vestito per impedirgli di vedere,

-Stupido cinghiale maniaco- pensò lei rossa, salendo le scale fino al secondo piano fino alla stanza che doveva essere di Jean, la quale era dai toni neri completamente oscurata, quando accesero le luci si accorsero che erano molto fiocche per non illuminarla troppo, subito dentro iniziarono a guardarsi in torno alle pareti vi erano poster riguardanti i vampiri.
Mayling  si diresse verso la scrivania dove vi erano molti libri e disegni, alcuni fatti abbastanza bene, ma tutti riguardanti i vampiri,

-Questo era un vero fanatico!- affermò lei guardandosi intorno abbastanza stranita, mentre il moro le dava ragione analizzando i libri presenti nella libreria del ragazzo,

-Non ci sono solo libri sui vampiri...demonologia, guida sul purgatorio e l'inferno. Si direbbe un'ossessionato dal lato oscuro del mondo- rispose rimettendo i libri al loro posto studiando il posto con lo sguardo, mentre la ragazza orientale si voltava verso lo sgabuzzino posto sulla parete avvicinandosi alla porta,

-Ossessionato, un po come te con le croci o il fatto di voler rispondere all'offesa subita- aveva parlato di nuovo senza pensare per poi mordersi subito la lingua, ma il braccio del cacciatore si piantò proprio vicino di fianco al suo viso sulla porta dello sgabuzzino inchiodandola al muro, lei voltò la testa incrociando lo sguardo serio di lui, specchiandosi nei suoi occhi azzurri,

-Non mi piace il tuo tono!- affermò Molock sibilando avvicinando il volto a quello di lei così che li separasse un centimetro di distanza, la corvina deglutì, arrossendo leggermente per poi aggrottare le sopracciglia,

-Davvero?- chiese decisa, a quella domanda il moro portò il peso in avanti facendo sfiorare i loro corpi, per poi posizionare il braccio dietro di lei afferrandole la coscia e sollevandola di peso così che i loro volti furono alla stessa altezza, lei sgranò gli occhi sentendo la terra mancarle sotto i piedi, mentre le immagini del sogno si facevano nuovamente strada nella sua mente, digrignando i denti per l'imbarazzo, posizionò le mani sulle sue spalla pronta ad effettuare la pressione per spingerla via.
Capendo cosa volesse fare, il cacciatore arrossì sospirando dispiaciuto, rimettendola a terra e subito lei sgusciò via da lui allontanandosi di qualche passo da lui, restando in guardia ed arrossendo vistosamente per essersi fatta inchiodare al muro così facilmente, al contrario Molock sospirò per essersi fatto guidare di nuovo dai suoi istinti, afferrando la maniglia della porta,quando il suo naso avvertì leggero odore di  marciume, non poteva trattarsi di un demone, me preferendo restare cauto portò l'altra mano al coltellaccio, notando il movimento anche Mayling si mise in posizione d'attacco portando la mano ai coltelli tenuti legato alla gamba, con un profondo respiro e spalancò la porta ritrovando al suo interno dei vestiti e un baula abbastanza grosso, lentamente si avvicinò ad esso usando il coltellaccio per forzare la serratura,

-Che ci sarà dentro?- chiese la ragazza dietro di lui, lentamente lo aprì e ciò che videro al suo interno gli fecero sgranare gli occhi, in un grande sacco di plastica vi era il corpo di un uomo adulto in decomposizione, appena l'odore arrivò alle narici di entrambi, questi fecero si allontanarono chiudendo subito lo sgabuzzino, ispirando con la bocca,

-Credo di sapere che fine abbia fatto il padre scomparso!- affermò il moro, mentre la ragazza orientale annuiva tossendo e prendendo profonde boccate d'aria fresca e trattenendo dei conati di vomito, quando sentì delle pacche leggere sulla schiena,

-Tutto bene?- chiese lui con una punta di preoccupazione, la ragazza annuì pulendosi la bocca con il braccio e rimettendosi dritta in piedi, per poi voltare lo sguardo verso lo sgabuzzino, subito Molock le passò un braccio intorno alle spalle portandola fuori dalla stanza per evitare che vedesse di nuovo quell'orrore.



Intanto nelle zone private del club adibite a stanza, Elise era seduta sul divano comodo, mentre dall'altro lato della stanza Yann stava armeggiando con le bottiglie di alcolici e sangue fornite dal club, mentre la povera vampira era tesa come una corda di violino e nervosetta, così per distrarsi accese la televisione per vedere che programmi ci fossero,

-Qualcosa di interessante?- chiese lo stregone apparendo al suo fianco, facendola sobbalzare, lei in risposta scosse la testa e lui sorridendole si sistemò meglio sul divano, mentre lei si accoccolava al suo petto sentendo il ritmo del suo cuore leggermente accelerato, istintivamente portò la mano all'altezza del suo ma non sentendolo battere,

-Giusto io sono una non morta- disse mentalmente a se stessa, mentre i suoi occhi diventavano tristi, vedendola così lui le accarezzò dolcemente il viso facendole alzare lo sguardo incontrando il suo, per poi con l'altra mano sfilarsi via la maschera,

-N...non d...dovresti...- balbettò la bionda spostando lo sguardo rossa, mente lo stregone sorrideva poggiando la maschera sul tavolino per poi farle girare il viso verso di lui, baciandola a stampo sulle labbra facendola arrossire,

-Tu sei una delle poche persone che possono vermi senza maschera- le disse dolcemente sorridendole, un sorriso caldo come le fiamme che poteva creare e le uniche che riuscivano a riscaldare il corpo freddo della bionda, che con gli occhi umidi si sporse avvolgendogli il collo con le braccia e baciandolo, lui sorpreso ricambiò il bacio, mentre lei presa dal momento finì per mettersi a cavalcioni sopra di lui annusandogli il collo guidata solo dalla sua sete che si stava facendo sempre più sentire, ispirando il suo profumo sentì i canini allungarsi e la voglia di affondarli nel collo di Yann, ma subito lei si riscosse arrossendo più di un pomodoro appena si accorse della posizione in cui si trovavano,

-Io..uhm...ecc..- balbettò cercando si alzarsi da sopra di lui, ma le braccia del giullare furono più veloci avvolgendosi intorno ai suoi fianchi e alla sua schiena per farla restare seduta su di lui con la testa poggiata contro il petto del ragazzo dai capelli multi colore che le sorrideva imbarazzato, mentre negli occhi di Elise trasmettevano, imbarazzo, disagio ma lui scorse anche la voglia di bere da lui, in quello sguardo nascosto molto in profondità.
Lo stregone le accarezzò dolcemente i capelli biondi, cercando di farla rilassare, lei sembrò calmarsi leggermente ma era ancora in imbarazzo, lentamente lui la fece rimettere seduta sul divano accarezzandole il viso e baciandole dolcemente le labbra,

-Pensavo...ecco...che ne dici se...una di queste sere...venissi a casa mia?- chiese lui imbarazzato grattandosi il collo, a quella domanda lei sussultò diventando ancora più rossa se possibile spostando lo sguardo,

-Voglio dire io vengo sempre al tuo Club. Ma tu...non sei mai venuta a casa mia- le disse lui, poggiando la mano su quella su lei che subito la strinse dolcemente,

-Non saprei...Mayling non mi lascerebbe uscire da sola e...- subito le si accese una lampadina in testa, forse era l'occasione perfetta per prendere due piccioni con una fava,

-Ci sarà anche il tuo amico cacciatore?- alla domanda della vampira, lui capì subito annuendo con un sorriso, mentre lei avvicinava il viso a quello di lui respirando sulle sue labbra, quando improvvisamente dalla televisione ancora accesa arrivarono delle novità inquietanti,

-Interrompiamo i programmi per darvi le ultime notizie appena arrivate. I corpi di tre delle donne che sono scomparse negli ultimi mesi sono state ritrovate nella Senna  legate a dei grossi pesi per tenerle sul fondo. A trovarle sarebbero stati l'equipaggio di una nave per turisti la cui elica avrebbe tagliata a metà uno dei corpi che era riemerso- a sentire quelle parole Yann scatto in piedi come una molla, guardando sconvolto la televisione che stava mandando in onda la notizia con al fianco Elise che si portò la mano davanti alla bocca, mentre il ragazzo deglutiva a vuoto la faccenda non gli stava piacendo per niente e qualcosa gli diceva nel profondo che non sarebbe affatto migliorata.







Note dell'autore

Ecco il nuovo capitolo questa volta ci sono più misteri e risposte (forse) ad alcune domande, sebbene questi non aiutino molto al caso.
Iniziamo con M e M (sembra più comodo e divertente definirli così) insieme che vanno ad indagare per le strade di Parigi, ci tengo a precisare che la via Rue de Lappe cosí come tutti i riferimenti storici apparsi fin ora sono autentici (per chi è stato in Francia credo che lo sappia. Ma comunque ci teneva a dirlo) al contrario alcuni posti come lo studio dentistico e la casa del ragazzo delle fogne che ora ha un nome Jean sono di mia invenzione.
La nostra prima "coppia" sembra trovare indizi nello studio dentistico ed ora conosciamo anche le quasi identità dei rimanenti Holeblade, poi vediamo i due andare a cercare indizi nella casa del sospettato defunto, e qui la scena si fa leggermente infuocata con Molock che spinge la ragazza contro il muro per poi fare una scoperta macabra e non poco (possiamo dire una scena da film).
Infine ecco Yann ed Elise che si coccolano a vicenda, la nostra vampira vuole resistere ai suoi istinti ma vuole il suo stregone, al contrario lui vorrebbe che non rinnegasse la sua natura e accettasse ciò che è, poiché lui la ama comunque e per finire ecco che alcune delle persone scomparse durante le manifestazioni delle lievi auree demoniache ritornano riportate dalle acque della Senna.
Con questo finisco salutandovi al prossimo capitolo che spero arriverà presto, da Dragun che vi augura un saluto.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13



Verso mezza notte, Molock e Mayling ritornarono al club, per dare le ultime novità sulla ricerca, ma prima la ragazza orientale dovette discutere con i Bodiguard riguardo a far entrare il cacciatore con le armi, dopo una breve discussione il buttafuori decise di farli passare poiché la corvina aveva garantito per il ragazzo, lanciandogli uno sguardo e intimandolo di entrare dentro, lui sbuffò ma la seguì, sebbene non volesse ammetterlo gli fu grata per aver convinto il vampiro all'entrata, con tutta probabilità se avesse parlato lui sarebbe finita in rissa,

-Dovrei proprio calmarmi- pensò il moro entrando nella zona vip ma non trovando la sua "Guida" e ne la "Profeta",

-Dovrebbero essere in una delle stanze private di sopra- ragionò la ragazza facendo cenno di seguirla lungo la pista, mentre alcuni vampiri lanciavano uno sguardo preoccupato verso il cacciatore ed alcuni si misero anche sulla difensiva, evidentemente non avevano dimenticato del tutto quello che era successo qualche giorno fa,

-Hai lasciato il segno. Sebbene non in maniera buona- gli disse lei avvicinandosi alle scale ed iniziando a salire al secondo piano, seguita dal ragazzo che stava dietro di lei,

-Tu invece hai ancora conati di vomito?- a quella domanda Mayling scosse la testa ondeggiando i lunghi capelli neri, mentre lei arrossiva per la domanda che gli aveva rivolto, cercando di capire se glie l'avesse chiesto perché fosse preoccupato per lei o no, quando arrivarono alla stanza privata dove vi erano i due, ma quando la corvina mise la mano sul pomello si bloccò ricordando quello che successe qualche giorno prima,

-Non apri?- chiese Molock guardandola aspettando che girasse la maniglia per aprire la porta, ma la ragazza girò il viso guardandolo negli occhi,

-Forse è meglio bussare, sai in caso stessero facendo...- non riuscì a dire l'ultima frase arrossendo, il ragazzo la trovò carina, ma subito allungò la mano afferrando quella di lei sulla maniglia facendola arrossire, per poi con un movimento veloce aprire la porta.
Appena i due aprirono la porta avvertirono che l'aria era così carica di tensione che si sarebbe potuta tagliare con un coltello, mentre i due al suo interno avevano un'espressione tesa in volto, sopratutto Yann il quale era senza maschera che si trovava sul tavolino, la cosa risultò alquanto strana per quanto ne sapeva lo stregone non si toglieva mai la maschera fuori da casa sua almeno le poche volte che lo faceva se la rimetteva dopo qualche minuto, appena i due entrarono e chiusero la porta dietro di loro gli altri si riscossero,

-May- esclamò Elise andando ad abbracciare la sua guardia del corpo che la strinse,

-Trovato qualche indizio?- chiese lo stregone avvicinandosi, mentre in tutta risposta i due annuirono e la corvina estrasse la protesi dentale in argento dal vestito porgendola allo stregone che la esaminò,

-Raccontateci tutto!- affermò il giullare serio.
I quattro si sistemarono nella stanza, ma il cacciatore preferì restare in piedi piuttosto che sedersi insieme agli altri tre, mentre gli raccontavano cosa avessero scoperto allo studio dentistico e anche che erano andati a controllare a casa del loro sospettato deceduto Jean, trovando il cadavere del padre di quest'ultimo chiuso nel baule della sua stanza,

-Ecco perché puzzate di decomposizione- disse ad un tratto Elise, mentre i due istintivamente presero ad annusarsi per controllare,

-Comunque a parte la protesi in argento non abbiamo niente- ammise il cacciatore sospirando, versando si un po di vodka in un bicchiere e mandandolo giù in un colpo, mentre gli occhi di Yann e della bionda si abbassavano 

-Tutto bene Elise?- chiese la ragazza orientale notando lo sguardo triste dell'amica, in quel momento lo stregone mostrò ai due il ritrovamento dei tre corpi delle ragazze sparite nell'ultimo periodo e collegate all'apparizione di lievi auree demoniache, sentendo quella risposta Mayling deglutì dispiaciuta, mentre Molock sentì la rabbia crescere come un fuoco alimentato dall'erba secca, in uno scatto di rabbia lanciò il bicchiere contro il muro che andrò in frantumi facendo sobbalzare gli altri nella stanza, subito la bionda si rifugiò  tra le braccia della sua guardia del corpo, mentre Yann sospirò,

-So che sei incazzato e dispiaciuto. Ma ora non dobbiamo restare lucidi e calmi va bene- gli disse il ragazzo dai capelli multi colore con il sorriso sulle labbra, ma ormai il moro era troppo preso dalla rabbia subito tirò al giullare un pugno in pieno stomaco che non appena lo colpì provocò un piccola onda d'urto esplosiva che lo attraverso sbalzandolo indietro e facendolo finire oltre il tavolo cadendo di schiena sul pavimento, lasciando di stucco le ragazze e lo stregone stesso, mentre il moro sembra riscossasi dalla rabbia capendo cosa avesse appena fatto,

-Ho cazzo- esclamò Molock correndo subito verso il giullare aiutandolo a rimettersi in piedi,

-Yann...mi dispiace...non...- iniziò lui, mentre lo stregone si rialzava poggiandogli la mano sulla spalla,

-Tranquillo, so che quando sei arrabbiato tendi a non ragionare- gli sorrise lo stregone, ma il cacciatore abbassò il capo abbattuto uscendo dalla stanza dicendogli che sarebbe andato a farsi un giro per farsi passare la rabbia, appena fu uscito Elise si avvicinò al ragazzo, mentre Mayling era incredula, il colpo con cui aveva appena colpito Yann era l'esatto coppia dello stile che usava lei.



Il cacciatore era appoggiato vicino alla ringhiera della Senna intento ad osservare le acque del fiume che era perfettamente calmo e liscio come l'olio, il ragazzo poggiò tutto il peso sugli avambracci e il mento su di essi come appoggio, mentre nell'animo si sentiva uno schifo, aveva colpito Yann solo perché la rabbia si era impadronita di lui, sebbene non sopportasse molto lo stregone colpirlo con una tecnica come quella sopratutto se non la controllava a pieno era stato da irresponsabile, sospirando avvertì dietro di lui la presenza di Mayling,

-Ti sei allontanato un po'. Il tuo amico mi ha chiesto di venire a vedere se stavi bene- si giustificò lei avvicinandosi al fianco del cacciatore che continuò a guardare le acque della Senna,

-Come hai fatto ha...-

-Copiare il tuo stile?- terminò la domanda il moro per la ragazza che con un piccolo broncio annuì,

-Ogni volta che mi hai colpito ho memorizzato lo stile, per poi apprenderlo ed imitarlo. Un trucchetto che il leader delle Croci sacre mi ha insegnato- rispose lui continuando a tenere lo sguardo davanti a se,

-Capisco- disse soltanto la corvina in un sussurro, mentre spostava uno sguardo fugace sul volto di lui, notando gli zigomi contratti per il senso di colpa e gli occhi persi nel vuoto, lei capì che ci stava davvero male per la scenata appena fatta,

-Stai pensando che dovrei gestire meglio la rabbia? E in effetti hai ragione, anche Regan/Oona lo dicevano sempre che mi dovevo trovare un modo per farlo- rise ma era una risata triste e carica di dolore mentre alzava lo sguardo al cielo osservando la luna, gli sembrava la stessa di quel giorno, 

-Lui/lei/loro, ci stai soffrendo ancora!- affermò la ragazza orientale, mentre lui spostava lo sguardo azzurro nei suoi occhi neri facendola perdere nel suo sguardo per poi chiudere gli occhi respirando l'aria fredda della notte mentre sentiva qualcosa farsi strada nella sua mente, non riusciva a trovare le parole o almeno le sue labbra si imposero di restare serrate mentre si limitava a muovere la testa confermando la sua teoria, al contempo un lampo scatto nella sua mente.


I suoi occhi si ritrovarono ad osservare uno spiazzo di terra con delle rovine di un tempio di architettura grecamente avrebbe riconosciuto quel luogo tra mille, quando poi sentì un forte rumore di carni e membra lacerate, velocemente mosse la testa in tempo per vedere il suo miglior amico e Parabatai Regan nella sua versione femmine Oona che si ritrovava un grosso e largo artiglio a falce che lo/la penetrava all'altezza dello stomaco, Molock sgranò gli occhi, quando Oona voltò lo sguardo verso di lui sputando del sangue che gli macchio le labbra e il vestito.


Il suono del cellulare lo riportò alla realtà strappandolo da quel doloroso ricordo, appena fu cosciente e si ricordò dov'era, prese un profondo respiro per far calmare la rabbia che il ricordo stava facendo riaffiorare, 

-Tutto bene?- chiese Mayling poggiandogli una mano sulla spalla, non appena lo aveva visto imbambolato come perso nei suoi pensieri, sentendo il tocco caldo di lei avvertì la rabbia svanire del suo cuore, quando poi allungò una mano per accarezzarle il viso ma istintivamente la portò alla tasca estraendo il cellulare notando che chi lo stava chiamando era la cacciatrice francese Marianne,

-Pronto- disse serio rispondendo alla chiamata,

-Boun suer messier Molock. Abbiamo delle informazioni per lei. Ci duole dirle che sono stati ritrovati i corpi di tre delle ragazze scomparse- disse la voce con marcato accento francese dall'altro capo del telefono con tristezza,

-Si lo sapevo già dai telegiornali, hai altro da riferirmi?- chiese lui sospirando a denti stretti, mentre la cacciatrice della Francia gli diceva che cosa avevano scoperto, nel frattempo la corvina restava in attesa con le braccia incrociate sotto al seno gonfiando leggermente le guance per l'irritazione, lo osservò discutere per qualche minuto al telefono per poi ringraziare e chiudere la chiamata sospirando,

-Tutto a posto?- chiese lei alzando un sopracciglio,

-Ho bisogno che dici alla signorina Elise di cercare un collegamento tra: candele nere, gesso e ossa- rispose lui guardandola e notando la confusione di lei,

-È per il mio caso- tagliò corto lui riportando lo sguardo sulle acqua del fiume, osservandolo come assorto, immerso nei suoi pensieri, nonostante il suo unico pensiero era cercare di mantenere la calma che faticava a tenere stretta a se con tutte le sue forze, quella mondana lo stava dilaniando solo con la sua presenza, ogni volta che sentiva il suo spirito tentennare davanti a quegli occhi d'ossidiana, ma prese un profondo respiro deglutendo,

-Per il tuo aiuto...volevo ecco, sdebitarmi. Ti andrebbe se, ti offrissi la cena?- gli chiese in fine leggermente rosso, al contrario il viso di Mayling divenne di un rosso pomodoro socchiudendo le labbra, ma serrandole subito e cercando di rallentare i pensieri che vorticavano in quel momento nella sua testa,

-Grazie, ma dopo quello spettacolo disgustoso che abbiamo visto, mi è passata la fame. Ma per domani sera sono libera, per il posto scegli tu- gli rispose lei spostando lo sguardo per non vederlo negli occhi, altrimenti sarebbe arrossita ancora di più e non voleva dargli quella soddisfazione, almeno non ancora, almeno finché non avrà capito il disagio che provava,

-Bene allora ci vediamo domani sera...vengo a prenderti qui. Intanto scusa ma voglio riposare dopo questa esperienza notturna, quindi potresti comunicare tu alla tua padrona di fare la ricerca incrociata che ti ho chiesto. Ah è di al giullare che sono tornato a casa sua a dormire- gli disse cominciando ad incamminarsi per raggiungere la torre Eiffel alzando il braccio per salutarla mentre gli dava le spalle. 



Lo stregone era seduto sul divano, mentre la ragazza bionda al suo fianco gli toccava il ventre proprio nel punto in cui era stato colpito prima dal cacciatore, massaggiandolo piano, negli occhi di lei si poteva leggere la preoccupazione e di questo il ragazzo se ne accorse accarezzandogli la guancia,

-Rilassati Elise, il colpo non mi ha fatto molto male. Lo sai che sono indistruttibile- gli sorrise sicuro per tranquillizzarla ma invece la preoccupazione nei suoi occhi non smise, sbuffando e dandogli le spalle quasi offesa, il sorriso del giullare si allargò di più abbracciandola da dietro e posando le sue labbra sul suo orecchio facendole venire un brivido di piacere, 

-Vorrei solo non vederti ferito- sussurrò lei girandosi e guardandolo negli occhi, i loro sguardi si sostennero, quando le dita ossee di Yann afferrarono una ciocca dei capelli biondi della ragazza avvolgendoli sul l'indice e portali alla bocca per baciarlo, quel gesto fece arrossire la ragazza,

-Non credo di potertelo promettere. Ma vedrò di starci molto attento, va bene?- chiese lui accarezzandole i capelli dolcemente e lei lo strinse beandosi del calore che il ragazzo emanava, quando qualcuno bussò alla porta i due si staccarono e la figura di Mayling fece capolinea nella stanza dopo aver avuto il permesso per entrare, appena entrata si mise seduta vicino al bancone.

-Molock?- chiese Yann guardandola,

-È tornato a casa tua a dormire ha detto che era stanco. Mi ha detto anche di svolgere una ricerca incrociata tra candele nere, gesso ed ossa- rispose prendendo una bottiglia di rum versando e il liquido nel bicchiere e prendendo a mandarlo giù come fosse acqua,

-Tutto bene?- chiese ad un tratto Elise, la giovane vampira di rado vedeva la sua guardia del corpo bere alcolici, o almeno mandarli giù come se fossero acqua, la corvina annuì con un colpo secco della testa,

-Ah Elise, temo che domani sera non ci sarò qui al club. Ho una cosa da fare-  gli disse lei prendendo nuovamente la bottiglia e versandosi un'altro bicchiere di alcool con molta calma,

-Per me non ci sono problemi- gli rispose la bionda guardandola negli occhi quando Yann le avvolse le spalle con un braccio in gesto affettuoso,

-Tranquilla posso badare io a lei- disse il ragazzo dai capelli multi colore facendo arrossire la povera bionda ma nonostante questo sorrise, mentre la ragazza orientale si portava il bicchiere alle labbra bagnandosele leggermente con il liquido,

-Bene visto che domani...devo...cenare con il tuo...amico- disse mandando giù il bicchiere con un colpo, sentendo il rum scenderle giù per la gola, ma quando riportò lo sguardo sui due vide che gli occhi di Elise erano fissi su di lei completamente sgranati, un'istante dopo la corvina fu convinta di vedere delle scintille brillargli negli occhi e un largo sorriso si fece strada sulle sue labbra mostrando i canini retrattili che erano leggermente allungati, in quel momento Mayling sentì un brivido salirgli lungo la spina dorsale, senza sapere per quale motivo lo avesse sentito sotto lo sguardo della sua padrona ed amica.



Il giorno seguente era passato abbastanza velocemente, Molock era così stanco che era crollato dal sonno non appena entrò nella sua stanza finendo di sasso sul materasso, temendo che i cattivi ricordi lo avrebbero tormentato anche quella notte come negli ultimi tempi, ma stranamente il suo sonno si rivelò tranquillo e tormentato solo da un piacevole tepore, risvegliatosi il giorno dopo che ormai era pomeriggio, il moro si alzò stiracchiandosi proprio nel momento in cui la porta di aprì e lo stregone proprietario della casa si mostrò davanti allo stipite,

-Sei sveglio finalmente- sorrise, mentre il cacciatore si alzava stiracchiandosi e scrocchiando le ossa del collo, annuendo,

-Oggi hai la tua cenetta con Mayling- ghignò Yann divertito, mentre il moro sbuffava,

-È più una cena per ringraziarla dell'aiuto. Almeno tu e la tua vampira potrete andare a farvi un giro soli soletti- rispose di rimando lui entrando in bagno, mentre il giullare sorrideva scuotendo la testa.
Il moro stava aspettando davanti alla sponda che dava sulla Senna, dove la notte precedente lui e la corvina avevano fatto una brevissima chiacchierata, sospirando guardò il cielo notturno per poi intravedere l'orologio al suo polso, era in anticipo di qualche minuto, eppure la sensazione di doverla incontrare gli metteva addosso un'ansia tremenda, 

-Accidenti l'unica volta in cui ero così agitato, era all'esame finale dell'accademia- pensò deglutendo passandosi una mano per sistemarsi le ciocche scure e allentarsi il colletto della maglietta che gli sembrava lo stesse soffocando, mentre sentiva la fronte impregnarsi di sudore, non capiva perché quella mondana lo facesse agitare in quel modo, come a parlare del diavolo, la figura della ragazza venne illuminata dalla luce soffusa dei lampioni, indossava sempre il suo solito abbigliamento, ma questi era diverso.
La giacca con il cappuccio era nera con il cappuccio in pelle, mentre il vestito cinese era uguale a quello precedente ma era di colore violetto con dei motivi floreali neri, 

-Scusa il ritardo- disse velocemente notando poi che gli occhi azzurri di lui erano sgranati e la stavano studiando come se volessero analizzarla da cima a fondo, lei irritata da ciò storse le labbra cercando di colpirlo con uno schiaffo che il cacciatore evitò prontamente,

-Scusa ecco io...ti sei truccata?- chiese di punto in bianco notando che sopra agli occhi neri oltre alle ciglia allungate messe in evidenza dal mascara e del rossetto scuro sulle labbra, quella domanda lei spostò lo sguardo rossa mentre si torturava le punte dei capelli che erano legati in una treccia,



Iniziò flashback 

Mayling era seduta davanti allo specchio con addosso un'accappatoio, intenta a cercare di pettinarsi i capelli che quel giorno sembravano una matassa di serpenti imbizzarriti, con la spazzola in mano cercò di lisciarseli ma la mano gli tremava, forse per via dell'imminente cena che da poche ore avrebbe avuto con il templare e ciò la metteva in agitazione,

-Accidenti- ringhio mentre passava la spazzola lungo i capelli ma questi sembravano non voler collaborare incastrandosi tra le setole e la ragazza orientale dovette fare fatica per rimuoverli senza farsi male,

-Tutto bene May?- chiese la voce dolce di Elise che fece capolinea dalla porta entrando con passo leggere ed elegante nella stanza della sua amica, vedendola intenta a pettinarsi i capelli, a quella vista lei sorrise,

-Ti stai preparando per la cenetta con Molky?- chiese innocentemente facendo arrossire la corvina che si limitò a serrare le labbra in imbarazzo facendo ridere la vampira che notò dei vestiti diversi da quelli che indossava sistemati sul letto, sicuramente la corvina aveva deciso di cambiare vestiario o almeno i calori per l'occasione.
Vedendola in difficoltà con la spazzola, la bionda gliela prese di mano iniziando ad pettinarle i capelli per pender li lisci, 

-Rilassati May cara, penso io alla tua acconciatura- la tranquillizzò la vampira iniziando a sistemarle i capelli, mentre la ragazza si sentiva in imbarazzo,

-Non c'è né bisogno, Elise posso...- iniziò Mayling ma l'altra la interruppe dolcemente,

-Tranquilla, tu mi aiuti sempre con i capelli è il minimo che posso fare per te- rispose sistemandogli i capelli in una lunga e grossa treccia, vedendo l'acconciatura la ragazza orientale sorrise commossa, per poi prendere a vestirsi indossando gli abiti che aveva scelto, per poi sistemarsi i capelli su un lato,

-Io vado Elise...mi prometti di non mettervi nei guai?- chiese protettiva come una sorella maggiore, che si preoccupa per la sua sorellina,

-Tranquilla ci sarà il mio cavaliere a proteggermi- rispose riferendosi ad Yann che sarebbe arrivato a minuti,

-Mayling, non metti del trucco?-

-No...non mi piace quella roba- rispose lei, per poi afferrare velocemente due il rossetto e il mascara nascondendoli alla vista di Elise che rise sotto i baffi divertita 

Fine flashback


Ritornata con la mente fuori da quel ricordo la corvina scosse la testa incrociando le braccia sotto il seno e mettendo un piccolo broncio,

-Una ragazza non è libera di truccarsi un po'?- chiese leggermente irritata ed imbarazzata,

-No al contrario stai bene- rispose lui grattandosi il collo anche lui in imbarazzo, mentre Mayling franava gli occhi per poi voltare lo sguardo di lato per non fargli vedere il rossore, improvvisamente Molock la prese a braccetto facendola sussultare,

-Direi che è ora di ripagarti con la cena. Inizio ad avere fame!- affermò lui facendo strada con a braccetto una Mayling che avrebbe voluto sfuggire dalla presa troppo in imbarazzo, ma il suo corpo voleva restare vicino al cacciatore, tanto che non riusciva a muoverlo come volesse, così si limitò a sbuffare e voltare lo sguardo sembrando irritata.








Note dell'autore

Ed ecco il tanto atteso nuovo capitolo, be qui niente di nuovo sul fatto dell'azione tutto il contrario, ma scopriamo l'abilità di Molock di riuscire ad imitare alcune tecniche e a farne le spese è il povero Yann.
Dopo di che vediamo MxM vicino alla riva della Senna intenti a parlare tra di loro, venendo a conoscenza della fine tremenda che ha fatto il Parabatai del ragazzo (ma che spiegherò più dettagliatamente in seguito), alla fine di una telefonata il templare chiede alla ragazza di cenare con lui per sdebitarsi dell'aiuto e qui i nostri due ragazzi si dimostrano molto in imbarazzo ed agitati, almeno per Mayling c'è Elise che prova a tranquillizzarla.
Con questo chiude e vi do appuntamento al prossimo capitolo, da Dragun questo è tutto per oggi.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14



Molock stringeva a braccetto Mayling per portarla alla loro "cena di ringraziamento", sentendo quel contatto così ravvicinato il cacciatore sudava freddo per il calore che aveva cominciato a pervaderlo, come negli ultimi giorni quando era stato vicino a lei,

-Possibile che mi sia...- si ritrovò a pensare serrando la mascella e osservandola in quel suo abito che la faceva apparire elegante e seducente, per poi posare lo sguardo sulle sue gambe completamente esposte, deglutendo a quella visione di completa sfacciataggine,

-Manca ancora molto...a proposito dove mi porti a mangiare?- chiese ad un tratto la corvina lanciandogli uno sguardo enigmatico, sebbene sotto quell'apparenza calma e a tratti curiosa, la povera ragazza stava sudando più di una pecora con un maglione in piena estate, 

-A mangiare in un posto buono- rispose lui con tono serio continuando a guardare davanti a se, per nascondere il rossore che gli stava tingendo le gote,

-Ma lo deciderai quando lo proverai- concluse lui chiudendo gli occhi, la ragazza annuì rossa abbassando lo sguardo e lasciando scivolare il braccio stretto a quello di lui, per prendere il ventaglio sotto la giacca per farsi aria, ma appena il moro sentì che aveva lasciato la presa istintivamente le afferrò la mano, quel gesto fece sussultare entrambi ma nessuno dei due disse niente troppo rossi per dire qualcosa e si limitarono a proseguire, mentre la ragazza orientale stringeva a sua volta la mano del ragazzo.
Il cacciatore la condusse fino ad un vicolo, lasciandola confusa,

-Perché mi hai portata qui, non vorrai fare qualcosa?- chiese guardandolo pronta a colpirlo se fosse stato necessario, ma lui intercettò il suo movimento poggiando la mano sul braccio,

-Non farti viaggi mentali fuori rotta...questa è l'entrata del ristorante- a sentire quelle parole la ragazza alzò un sopracciglio confusa, ma lui le fece vedere allungando le mani sulle mattonelle del muro armeggiando per qualche istante e il muro si aprì come un porta lasciando la ragazza a bocca aperta, mentre lui piegava le labbra in un ghigno invitandola ad entrare, lei chiuse la bocca che era rimasta aperta e lo superò entrando. Il ristorante era pieno solo per metà e tutti i camerieri Ifrit si stavano dando da fare per prendere e portare le ordinazioni, vedendo quella scena la corvina ne restò stupita mentre il cacciatore andava al suo fianco, guardandola, 

-Guarda chi si rivede Molock- disse la voce allegra di Chloè sbucando davanti ai due facendo sobbalzare Mayling la quale fece un passo indietro,

-E non è solo- aggiunse Lind comparendo di fianco alla sua compagna stringendola per la vita,

-Un tavolo per due- disse solo lui, guardando la ragazza al suo fianco che squadrava le due arrivate, le quali ridacchiarono sotto i baffi, 

-Certo, tesoro pensaci tu- le disse la fata ondeggiando i fianchi e colpendo la strega che ridacchiò per poi fare cenno ai due di seguirla, Molock e Mayling la seguirono pensando entrambi la stessa cosa "queste sono strane", 

-Il vostro tavolo!- esclamò Chloè davanti ad un tavolo apparecchiato con al centro un lume di candele accese, e con due sedie per farli sedere, Molock spostò la sedia di Mayling per farla sedere, lei arrossì e sbuffò volgendo lo sguardo altrove, la strega ridacchiò a quel gesto e con un movimento della mano fece apparire i menù porse ai ragazzi, che iniziarono a guardarlo,

-A proposito volevo avvertirvi che oggi è la nostra giornata "Food World"-,

-Cosa sarebbe?- chiese il cacciatore,

-Una volta ogni due settimane facciamo una serata in cui oltre alla cucina francese, cuciniamo e serviamo anche uno stile diverso proveniente da tutto il mondo. Questa volta serviamo la cucina cinese- spiegò la strega bionda facendo apparire un taccuino è una penna,

-Che coincidenza, è da un po che non mangio cibo della mia terra- disse la corvina esaminando il menù per controllare cosa prendere -Inizio con degli involtini primavera, poi riso fritto con verdure e come secondo pollo al miele- elencò lei mentre la fata prendeva nota e spostava l'attenzione sul cacciatore,

-io invece prendo una Vichyssoise, una bouillabaisse e una porzione di ravioli cinesi al vapore. Vuoi la birra?- chiese lui alla corvina che annuì,

-Bene le vostre ordinazioni arriveranno a momenti- disse la strega andando allontanandosi e passare la comanda alla cucina.



I due rimasero in silenzio per molto tempo ad attendere le loro ordinazioni, mentre le loro bevande erano già arrivate, nessuno dei due sapeva come rompere il ghiaccio,

-Accidenti e ora che le dico?- si chiese Molock nervoso, non gli era mai capitata una situazione simile, certo era gli era già capitato di cooperare con delle ragazze cacciatrici, sopratutto con gli unici due membri femminili delle sette croci, ma non è che ci parlasse molto o almeno avvolte solo per litigare con una delle due, mentre sentiva che il sangue che gli fluiva al cervello per il nervosismo, gli occorse tutta la sua forza di volontà per non arrossire,

-Allora...le tue indagini?- chiese di punto in bianco la corvina per spezzare quel silenzio carico di imbarazzo, che ormai faticava a reggere, in quel momento lui prese il bicchiere versandoci la birra iniziando a berla,

-Al momento...siamo ad un punto morto- rispose solo poggiando il bicchiere sul tavolo,

-Spero che lè possibili informazioni della tua padrona/amica possano darci un'altra pista- disse mentre versava la birra nel bicchiere di lei, che lo portò alle labbra per bagnandole e incrociando i suoi occhi neri in quelli azzurri di lui, entrambi si persero nello sguardo dell'altro allungando istintivamente la mano dell'uno verso l'altra che arrivarono a sfiorarsi, quando in quel momento arrivò il cameriere con le loro ordinazioni, che li fece irrigidire sul posto come pezzi di legno.
L'aspetto invitante dei piatti invogliò i due a cominciare a mangiare, tra di loro Mayling era sicuramente la più affamata, non appena vide quelle meravigliose pietanze cinesi la ragazza sentì come di essere tornata a casa, mentre si gustava lentamente i piatti per permettere al suo palato di guatarli a pieno, mentre Molock la osservava ammirandola mentre un'espressione di gusto le solcava il viso, ma subito scosse la testa cercando di non pensare a lei, 

-Comunque dubito di dover investigare sui nascosti, per risolvere il caso- disse lui portandosi una cucchiaiata di zuppa alle labbra, assaporandone il sapore dei porri e delle patate,

-In effetti non sembra da loro. Ma cosa rimane...un serial killer o più come intuisce la stampa- riflette la corvina continuando a mangiare,

-Ma a che scopo?- si chiese poi poggiando un dito sul mento, mentre il cacciatore scosse la testa infilzando un raviolo con la forchetta, ed osservare la ragazza di sott'occhio ed allungandosi con il braccio teso in cui teneva la forchetta portandola a pochi centimetri dal viso della ragazza che lo guardò arrossendo, mentre lui la guardava come ad invitarla a dare un morso al raviolo, abbassando lo sguardo con espressione imbronciata  ma comunque allungò il collo assaggiando il raviolo che masticò lentamente mandandolo giù rossa per l'imbarazzo, Molock sorrise impercettibilmente per poi mangiare il resto del raviolo,

-Avevi ragione i piatti qui sono squisiti- gli disse Mayling abbassando lo sguardo sul suo piatto a base di pollo per non guardarlo in faccia o chissà cosa le sarebbe successo,

-Mi fa piacere che i piatti siano di vostro gradimento- la figura di Lind che apparì davanti al tavolo dei due facendoli sobbalzare,

-Volevo solo dirvi che in caso qualcosa chiedete pure- disse la fata dai capelli color lavanda allontanandosi sorridendo, aveva osservato i due per tutto il tempo pensando a quanti quei due fossero carini insieme.
-Scusa ho bisogno di andare un'attimo al bagno- così dicendo il tamponerei si alzò dirigendosi verso il bagno e chiudendo la porta dietro di lui, per poi senza preavviso dare una testata al muro, non abbastanza da fare danni ma abbastanza per sentire una scossa di dolore,

-Che cazzo mi è saltato in mente di fare- ringhiò mentalmente ripensando al gesto di porgergli il raviolo, non era da lui comportarsi così con una ragazza, ma quella mondana lo faceva andare in confusione, il suo cuore sussultava ogni volta che sentiva il calore del suo corpo, sulla sua pelle, un calore che aveva già provato ma era diverso,

-Ora devo calmarmi...un bel respiro...controlla la mente...e le emozioni- si disse prendendo un grosso respiro ed ispirando, imponendo al suo cuore di rallentare i battiti ad un ritmo regolare, dopo quel momento di agitazione, decise di tornare da lei, non appena la intravide seduta al tavolo con le gambe accavallate l'una sull'altra deglutì trovandola maledettamente attraente e iniziò a chiedersi se lo stesse tentando, ma scartò subito l'idea, per quel poco che aveva capito del suo carattere non era una tentatrice o almeno non per natura, buttando fuori l'aria si risedette al tavolo,

-Se non altro non c'è molto movimento. La prima volta che sono venuto qui...ho dovuto fermare una fata deficente- esclamò bevendo altra birra,

-Davvero? E come è andata?- chiese lei poggiando i gomiti sul tavolo intrecciando insieme e le mani e usandole come appoggio per il mento,

-Una fata esibizionista, che infastidiva le cameriere. E diciamo che in quel momento ero abbastanza nervoso- ammise il moro infilzando un'altro raviolo e mettendolo in bocca,

-L'hai ucciso?- chiese la ragazza guardandolo negli occhi ma lui negò piano con la testa, mentre Chloè si avvicinava al loro tavolo,

-Gradite il dolce?- chiese sorridendo, mentre la sua compagna fata era ancorata alla sua schiena come un koala coccoloso,

-Prenderò dei Mooncake...sono anni che non ne mangio. Oh posso avere anche del tè verde- disse la ragazza orientale con l'acquolina pensando a qui famosi dolcetti, la strega annuì prendendo l'ordine,

-E tu cacciatore?- chiese Lind strofinandosi al collo della sua compagna guardando il ragazzo,

-Posso avere della pancetta croccante immersa nel cioccolato fondente?- a quella domanda le tre ragazze lo guardarono, con sguardo stranito,

-Pancetta e cioccolato, sul serio?- chiese Chloè guardandolo e il ragazzo annuì aspettando una risposta,

-Certo, possiamo farlo. A breve arriveranno i vostri dolci- disse la strega passando l'ordine alla fata che le baciò il collo dolcemente facendole venire un brivido di piacere, per poi muovere le ali alzandosi in volo e andando verso la cucina.



-Ho mangiato veramente bene!- affermò Mayling allungando le braccia per stiracchiare i muscoli, mentre passeggiava per le vie di Parigi in compagnia del templare che gli aveva offerto la cena,

-Non credevo che ci fosse un ristorante del genere qui- disse poi sistemandosi meglio la giacca,

-Non esci spesso?- chiese il ragazzo camminando al suo fianco quasi ad un centimetro di distanza, a quella vicinanza lei cominciò a sentire caldo mentre sentiva le gote imporporarsi, lentamente allungò il braccio all'interno della sua giacca estraendo un pacchetto di sigarette e portandosene una alla bocca accendendola,

-fumi?- chiese lui stupito, la ragazza orientale prese una boccata di fumo lasciandola uscire dalla bocca,

-Solo quando mangio fuori- mentì, in realtà tendeva a fumare quando era molto nervosa e la vicinanza con quel ragazzo la faceva agitare, a causa dei sentimenti che provava e che sentiva uscire dal suo animo per lui, quando un pensiero di consapevolezza gli squarciò la mente,

-Anche se provassi qualcosa per lui. Io sono una mondana e lui un cacciatore ci è proibito stare insieme- quel pensiero incupì la povera corvina che abbassò lo sguardo camminando a testa bassa.
Accorgendosi di quel cambiamento Molock decise di provare a cambiare argomento per distrarla, grattandosi la nuca nervoso gli chiese,

-Come sei finita a lavorare per Elise?- a quella domanda lei sussulto, ma poi rimise la sigaretta tra le labbra, alzando gli occhi verso le stelle ripensando a quando tempo prima conobbe quella che sarebbe diventata la sua padrona ed amica, quasi una sorellina,

-La incontrai a Berlino, in quel periodo ero ancora una mercenaria che serviva vari padroni, a patto che mi pagassero bene. Diciamo che era troppo sicura di me ed arrogante e quell'atteggiamento attirò l'ira di un paio di vampiri che mi misero all'angolo...- espirò il fumo della sigaretta muovendola per togliere la cenere in eccesso -...Elise arrivò in quel momento e mi salvò, o meglio i suoi bodyguard diedero una lezione a quei vampiri...da allora per sdebitarmi di avermi salvato la vita, ho deciso di servirla facendogli da guardia del corpo e anche da mercenaria...se serve- spiegò lei poggiandosi contro un muro continuando a godersi il sapore della nicotina della sigaretta,

-La tua famiglia? Non sono preoccupati per te?- chiese allora Molock ma a quella domanda vide il volto di lei abbassarsi di nuovo con un velo di tristezza e impotenza, conosceva bene quello sguardo, era lo stesso che provava anche lui quando ripensava alla morte del suo Parabatai,

-Sono stati uccisi da un branco di licantropi quando io era ancora una ragazzina. Io e mio fratello ci siamo salvati, ma dopo un paio di anni ci siamo persi di vista...al momento non so dove sia o se sia ancora vivo- rispose con gli occhi tristi e leggermente umidi ripensando al suo passato, quando sentì la mano del ragazzo infilarsi sotto la sua giacca, lei arrossì e sussultò quando le sue dita le sfiorarono il fianco, ma invece di toccarla prese una sigaretta dal pacchetto che teneva nella giacca per poi accenderla dalla sigaretta di lei e portarsela alla bocca, sentendo il sapore del fumo.

-Se non altro i tuoi genitori ti volevano bene- disse lui espirando il fumo abbassando lo sguardo e tenendo la sigaretta tra i denti, sentendo quelle parole la ragazza alzò lo sguardo nero su di lui, osservandolo come a chiedergli spiegazioni, che non tardarono ad arrivare

-Il mio vero cognome è Crossteel. Prima che cambiassi il mio cognome- iniziò lasciando andare il fumo dalla bocca, mentre lei lo guardava con una nota di curiosità negli occhi, per sapere come mai aveva cambiato cognome, quando poi riprese a parlare -Io sono il quarto genito di cinque figli, quando venni alla luce ero molto debole fisicamente, credo che i miei genitori la vedessero come una debolezza...per chi come noi discende da una linea di sangue pura di cacciatore be un figlio gracile non è il massimo...-

-Quindi...cosa è...- iniziò la domanda Mayling, ma non continuò mordendosi il labbro inferiore mentre il cacciatore spostava lo sguardo azzurro su di lei,

-Un giorno venne un uomo, un cacciatore che chiese di potermi prendere come suo allievo, i miei parenti accettarono affidandomi all'uomo che sarebbe divenuto il mio maestro quando avevo solo sei anni. Ma so che lo fecero solo perché si vergognavano di me...così è stato il mio maestro ad addestrarmi- si fermò prendendo una bella boccata di fumo e lasciandola andare lentamente facendo dei cerchi, sentendo lo sguardo di lei su di lui, arrossendo lievemente scrollò le spalle con non curanza 

-Il maestro ci spiegò che lui era il discendente di uno del primo templare divenuto cacciatori e che aveva deciso di tramandare i suoi insegnamenti cercando dei cacciatori che discendevano dai templari-,

-Le sette Croci sacre!- affermò la corvina, lui annuì

-Buffo loro mi ritenevano troppo fragile e debole, ed invece, sono diventato grande e forte. Dopo ciò decisi di cambiare il mio cognome in Crosshole e tagliare i ponti con il mio passato, così come loro avevano fatto con me- concluse lanciando la sigaretta nella Senna ed espirando gli ultimi sbuffi di fumo, Mayling sentendo la sua storia abbassò lo sguardo provando dispiacere per lui, certo i suoi genitori non c'erano più ma gli avevano voluto bene e glielo dimostravano, invece i parenti di Molock non avevano avuto problemi ad allontanarlo da loro perché inizialmente troppo debole,

-Non darti pensa per me. Ormai il dolore per quella storia è passato molto tempo fa, il mio maestro è stato un padre migliore di quanto il mio padre biologico potesse essere-,

-Ma è pur sempre triste e sbagliato...abbandonare un figlio- dopo aver udito quelle parole, lui allungò la mano afferrandole delicatamente la treccia che sentendone la setositá sotto i polpastrelli, a quel gesto lei arrossì alzando lo sguardo e incontrando quello di lui che arrossì allo stesso modo staccandosi di colpo e facendo qualche passo indietro, facendo vagare lo sguardo vide che nella tasca della giacca vi era un sacchetto,

-Quelli nel sacchetto sono Mooncake?- chiese sentendo l'odore dolce e fragrante dei dolci provenire dal sacchetto, la corvina annuì imbarazzata,

-Si sai Elise adora i dolci e pensavo di portagliene qualcuno- rispose Mayling, subito la sua mente volò al pensiero della sua migliore amica tutta sola con lo stregone, sapeva che il giullare l'avrebbe protetta a tutti i costi, ma ciò nonostante era ugualmente un po preoccupata.








Note dell'autore

Ecco il nuovo capitolo e il tanto atteso "appuntamento"/cena di Molock e Mayling, c'è da dire che i due erano imbarazzati, anzi non quella parola non descrive abbastanza il loro stato d'animo.
Spero che la cena sia stata di vostro gradimento, francamente non sono abituato a scrivere appuntamenti, ma tornando al discorso i due fanno una buona cenetta al ristorante gestito da Chloè e Lind (per chi non li conoscesse sono una strega e una fata). Poi scopriamo un po il passato dei due, di come May ha incontrato Elise e della fine che hanno fatto i suoi genitori, mentre il nostro Templare di come è diventato un membro delle sette "Croci sacre".
Devo ammettere che i due si stanno scoprendo di provare un piacevole tepore in compagnia dell'altro e qualcuno ha già capito o almeno intuisce cosa prova, ma la nostra Cinesina sembra combattuta per via delle regole del Clave.
Che succederà nel prossimo capitolo, chiudo lasciandovi con questa domanda e vi do appuntamento al prossimo capitolo, da Dragun questo è tutto per oggi.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15



Elise ridacchiò mentre vedeva il suo bel stregone, parlare al telefono, poco prima il ragazzo era arrivato da lei, dopo che Mayling era uscita per la sua cena di "ringraziamento" con il cacciatore, a quel punto appena arrivato lui la travolse con un dolce bacio e prendere il telefono,

-Esatto Chloè, dovrebbero venire al vostro ristorante...no, osservateli solo e poi fatemi sapere, ti ringrazio e salutami Lind- concluse chiudendo la chiamata e voltandosi verso la sua dolce vampira sorridendole, a quel gesto lei arrossì portandosi le ginocchia al petto,

-Sicuro che andranno, proprio in quel ristorante?- chiese lei muovendo i piedi e avvolgendosi le ginocchia con le braccia, il ragazzo dai capelli dai multipli colori le sedette a canto,

-Molock non è pratico di queste parti e quello è l'unico ristorante che conosce. Quindi ci sono buone possibilità che la porti lì a mangiare- rispose poggiando la testa sulla spalla di lei per inspirare il suo odore dolce e fresco,

-Vorrei andarci un giorno!- affermò la bionda, spostando di lato la testa poggiandola contro quella di lui, Elise non era abituata ad uscì molto dal club, o se lo faceva erano solo per questioni importanti da risolvere di persona, e con al seguito la sua migliore amica o due bodyguard, alcune volte Mayling l'aveva portata a fare qualche giretto fuori ma non si allontanavano molto dal club, vedendola così, lui sorrise accarezzandole la guancia e posando delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza facendole provare una piacevole sensazione di calore che si irradiava dalle sue labbra fino al resto del corpo,

-Che ne dici se andiamo a casa mia?- le chiese staccandosi di poco dalle labbra di lei, che a quella proposta sussultò sorpresa,

-Adesso?- chiese rossa avvolgendo una ciocca di capelli sul suo indice, per l'imbarazzo,

-Si e già che ci siamo, perché non ci andiamo a piedi così almeno esci un po di qui e ci facciamo una passeggiata insieme- continuò lui, mentre la vampira spaventata abbassava lo sguardo,

-Non so e se...ecco, Mayling torna e non mi trova?-

-Sa che siamo insieme questa sera, per cui non ha di cui preoccuparsi e nemmeno tu- la tranquillizzò porgendogli la mano ossea dopo un'istante in cui lei la scrutò leggermente preoccupata, ma poi sentì lo sguardo rassicurante del giullare su di se, facendo un piccolo sorriso afferrò saldamente la sua mano.
Alla ragazza brillarono gli occhi guardandosi intorno, con gli occhi curiosi e gioia, come una bambina in un grande negozio di caramelle, al suo fianco Yann le sorrideva contento di vedere l'allegria nei suoi occhi, era felice di poterla vedere così poiché lei non usciva spesso, Yann allungò il braccio avvolgendolo intorno alle sue spalle attirandola delicatamente a se,

-Hai freddo?- chiese, mentre il suo corpo iniziava a riscaldarsi piano per trasmetterle un piacevole tepore,

-Il mio corpo è freddo di suo- risponde rossa, ma si crogiolò del calore che il corpo di lui gli trasmetteva, mentre passeggiavano lungo la Senna per raggiungere la casa dello stregone, di colpo Elise si bloccò andando verso una vetrina esaminando con lo sguardo un magnifico abito color crema con strisce rosa chiaro che ricordava tanto una caramella, formato da una giacca con dei merletti alla fine delle lunghe maniche e sulle spalline, mentre la gonna sotto era accentuata con delle gocce azzurrine.
La vampira rimase ad ammirare il vestito nella vetrina con sguardo sognante, senza accorgersi che il ragazzo era sgusciato dietro di lei osservando l'abito da sopra la sua spalla,

-Ti piace?- a quella domanda lei arrossì e lui poté vederlo benissimo dal suo riflesso della vetrina, si girò di scatto rossa e spostando lo sguardo verso il basso,

-Uhm...ecco...io...- balbettò, facendo ridere il ragazzo che le accarezzò dolcemente la guancia, mentre lei annuiva imbarazzata,

-Se vuoi posso prendertelo. Ah...è chiuso- notò il cartello chiuso appeso sopra alla porta d'ingresso, e schioccando le dita scocciato, lei sorrise trovando dolce che volesse comprarle il vestito e si sistemò meglio contro il petto di lui poggiandoci la testa, facendolo arrossire sotto la maschera.



-Magnifico- disse una voce dietro di loro, non appena i due si voltarono videro un giovane ragazzo di diciassette anni piuttosto giovane con dei capelli rossicci e gli occhi neri, il mondano teneva tra le mani un blocco da disegno con una matita, loro lo guardarono confusi,

-Possiamo fare qualcosa per te?- chiese lo stregone e il ragazzo arrossì sistemandosi meglio il basco nero che indossava,

-Scusate se vi sono sembrato inopportuno...il mio nome è Gildas, sono un'artista di strada...mi chiedevo se potessi ritrarvi?- chiese il parigino imbarazzato, ma mai quanto i due diretti interessati,

-Ritrarci...noi- balbettò la vampira sentendo le guance andarle a fuoco e stringere istintivamente il braccio di Yann, che al suo fianco sorrise,

-Si...ecco voi siete una bella coppia. Lui ha un'aria giocosa e misteriosa, mentre lei signorina è molto elegante, bella e sobria- spiegò il rosso, mentre la povera ragazza diventava ancora più rossa, al contrario lo stregone al suo fianco le strinse delicatamente la mano, sebbene continuasse a sorridere sotto la maschera era arrossito anche lui,

-Che ne dici? Lo facciamo o è troppo imbarazzante?- gli chiese dolcemente, la bionda puntò i suoi dolci occhi azzurri in quelli marroni di lui, sorridendogli ma annuendo con la testa,

-Va bene...puoi farci un ritratto insieme?- balbettò abbassando lo sguardo imbarazzata,

-Vi ringrazio, non ve ne pentirete- li rassicurò Gildas.prendendo in mano il blocco da disegno.
I due si erano stretti l'uno all'altra con dietro di loro la Senna, mentre il giovane mondano li ritraeva sul suo blocco da disegno, la vampira era molto in imbarazzo, posare per qualcuno anche solo per modello di qualunque genere, per lei sarebbe stato troppo imbarazzante, ma trovarsi a fare da modello insieme a Yann anche solo per un disegno l'avrebbe fatta agitare tanto che avrebbe potuto perdere i sensi, come succedeva in una di quelle comiche che davano in televisione, ma il calore del corpo dello stregona la rassicurava così tanto da farla rilassare, lei poggiò la testa contro il petto di lui usandolo come cuscino, in quel momento non avvertiva più niente se non lei e il ragazzo che amava, allo stesso modo il giullare sorrise sentendola poggiarsi al suo petto stringendole la vita per tenerla più vicino a se e in quel momento poté avvertire tutto l'imbarazzo di lei.
Dopo un quarto d'ora Gildas mise a posto la matita guardando un'ultima volta il disegno,

-Tres bien- esclamò mostrando il ritratto ai due che si staccarono sebbene di malavoglia dal loro abbraccio, lo schizzo dell'artista era veramente bello e molto somigliante tutte le linee in armonia che creano un disegno molto realistico,

-Magnific- sussurrò Elise osservandosi nel disegno,

-Troppo buona- disse Il rosso arrossendo,

-Dovremmo pagarti per questo ritratto!- affermò Yann allungando la mano per prendere dei soldi ma il mondano lo fermò,

-Non c'è n'è bisogno. Mi piace disegnare e poi così mi alleno un pochino- disse Gildas sorridendo ai due, che stupiti ricambiarono il sorriso, per poi continuare per la loro strada, quando la ragazza vide in un'altro negozio lì vicino un paio di stivaletti con tacco basso di un color ciliegia con dei fiocchi più chiari su di essi, rimanendone attratta visto i suoi occhi che brillavano, Yann si guardò indietro sorridendo,

-Aspettami qui i devo fare una cosa. Torno subito va bene?- a quella domanda lei sussulto appena guardandolo negli occhi,

-Tranquilla ci metto un secondo...te lo prometto- le disse baciandogli la fronte per rassicurarla, le sorrise mostrando leggermente i canini appuntiti,

-Va bene- disse infine la bionda, mentre lo stregone le regalava un sorriso voltandosi e dirigersi nuovamente verso l'artista, mentre Elise aveva capito che cosa avesse in mente ritrovandosi a sorridere, ma quel sorriso durò poco, visto che un secondo dopo avvertì una leggera pressione alla schiena seguita da una forte scossa elettrica che le mozzò il fiato, facendola cadere nel buio fino a perdere i sensi.



Lo stregone tornò indietro per poter chiedere al disegnatore di poter tenere il ritratto che aveva fatto a lui ed Elise, il mondano gli sorrise dandoglielo più che volentieri, sorridendo il giullare si voltò per tornare dalla sua dolce vampira, ma dopo qualche passo si rese conto che era sparita, subito si guardò intorno cercandola con lo sguardo, conosceva bene Elise e sapeva che lei non si sarebbe allontanata senza averlo al suo fianco, con la paura che saliva il ragazzo dovette ricorrere a tutta la sua forza di volontà per non andare letteralmente a fuoco,

-In questo momento devo cercare di non perdere troppo la testa e ragionare- si disse mentalmente cercando di assopire il fuoco che bruciava dentro di lui, e con un profondo respiro, i suoi occhi passarono dal marrone al rosso scuro,  davanti alla vista ora gli apparivano le cose come se avesse avuto un binocolo ad infrarossi per vedere nel buio,

-Così va meglio- si disse notando le impronte del luogo dove aveva lasciato Elise e notando che le dimensioni erano coerenti con le scarpe che la ragazza indossava, quando vide però che dietro quelle vene erano altre, almeno di quattro persone e tutte molto fresche, che avevano lasciato due scie una di andata e una di ritorno che portava in un vicolo buio, gli sembrò di aver già visto qualcosa di simile e ciò non fece altro che far crescere la paura in lui,

-Chiunque sia stato. Se prova anche solo a torce gli un capello, lo spedirò all'inferno con una bruciatura lenta e molto dolorosa- pensò mentre correva seguendo le tracce, provando un sentimento che non sentiva da molto tempo, la rabbia.
Quattro individui incappucciati stavano correndo per il vicolo buio, mentre uno di loro teneva sulla spalla un Elise svenuta per via delle scossa elettrica, ma grazie alla sua natura di vampira gli effetti della scossa iniziarono lentamente a svanire e lei si ritrovò intontita mentre si sentiva scarrozzata da una parte all'altra,

-Ragazzi, questa qui si sta già riprendendo- disse la figura incappucciata che trasportava la ragazza, intimando gli altri tre a fermarsi di colpo,

-Che seccatura- disse un secondo, mentre il primo incappucciato scaricava malamente la ragazza contro il terreno, a quel punto la bionda gemette di dolore, mentre una terza figura l'afferrava per i capelli costringendola ad alzare il capo,

-Davvero un bel visetto!- affermò con un tono di voce femminile, per poi sputarle in faccia e tirarle uno schiaffo, mentre la immobilizzava per impedirle di muoversi, di norma ad Elise sarebbe bastato una spinta per scrollarsela di dosso, ma la scossa precedente l'aveva intontita, intontita e aveva rallentato tutti i suoi riflessi e stimoli,

-Avanti stendila di nuovo. Ci sta facendo perdere del tempo- sbraitò la ragazza, subito la terza figura fece cenno al quarto individuo di passargli qualcosa, che venne preso al volo, si trattava di un taiser,

-È un peccato rovinare un così bel faccino è un corpo invitante- disse questo toccandole la coscia e salendo lungo il fianco, non appena sentì il contatto della mano di quell'uomo su di lei, la ragazza sussultò sentendo gli occhi inumidirsi pronti a piangere, il suo unico pensiero in quel momento fu che qualcuno, Yann o Mayling accorresse in suo soccorso.
Ma quando sentì il teaser poggiarsi sopra al suo ventre, qualcosa nella mente di lei scatto, il suo istinto di sopravvivenza scattò come un'interruttore della luce che veniva azionato, il suo lato vampiro si manifestò, con una velocità sovrumana afferrò il teaser e lo strette fino ad accartocciarlo come un sacchetto di carta, con un ringhio mosse in avanti la mano a palmo aperto, come a spingere qualcosa, colpendo l'uomo che gli stava davanti sentendo le costole della cassa toracica frantumarsi e lui che veniva fatto schiantare contro il muro,

-Piccola puttanella- ringhiò la ragazza incappucciata dietro di lei incredula per poi afferrarle e tirargli forte i capelli indietro, la bionda ringhiò di dolore divincolandosi e colpendo l'incappucciata dietro di lei con una gomitata alla mascella mandandola al tappeto, oltre a sentire il rumore di carni e ossa che si rompevano,

-Maledetta- sbraitò un'altro dietro alla povera vampira che era ritornata lucida e paralizzata per ciò che aveva appena fatto con le sue stesse mani, restando in ginocchio, proprio mentre il terzo incappucciato afferrava una barra di ferro trovata li nel vicolo e la sollevò per colpire la bionda, ma il colpo non arrivò mai poiché un mattone sfrecciò nell'aria colpendo l'uomo in mezzo agli occhi mandandolo al tappeto, le orecchie di Elise sentirono il rumore di qualcosa che veniva sbattuta a terra con molta forza e quando rialzò lo sguardo vide Yann sopra al quarto individuo che gli teneva la testa premuta contro il terreno è il ragazzo svenuto,

-Elise stai bene?- chiese preoccupato lo stregone quando si sentì travolto dall'abbraccio della vampira che lo stringeva piangendo con i canini ancora allungati, lui la strinse a se in un caldo abbraccio, in risposta il giullare gli accarezzò dolcemente i capelli per tranquillizzarla, quando osservando i quattro stesi a terra esaminandoli uno per uno, ringhiando sommessamente, attirando molto l'attenzione del ragazzo che subito avvertì dei passi venire verso di loro, con uno schiocco di dita i due sparirono in uno sbuffo di scintille.



I due si ritrovarono in uno sbuffo di scintille nel salotto della casa dello stregone, proprio sul divano, mentre la vampira serie a forte i vestiti del ragazzo che vedendola così, spaventata iniziò a preoccuparsi,

-Vado a prenderti una tisana così ti rilassi un po- così dicendo fece per alzarsi ma la bionda lo strinse in maniera frenetica a se per non farlo andare via,

-Ti prego non mi lasciare, non voglio restare sola Yann- piagnucolò lei con le lacrime agli occhi, a quella vista il giullare la strinse forte a se, iniziando a sentirsi completamente in colpa per ciò che era successo e per averla lasciata sola,

-È colpa mia. Non avrei dovuto lasciarti sola, solo per...- prese da sotto la giacca, il ritratto che il mondano aveva fatto per loro due stringendolo tanto da accartocciarlo, lei alzò lo sguardo su di lui allungando la mano per accarezzargli dolcemente la guancia,

-Non avresti potuto prevederlo, tesoro...io...- iniziò notando che la manica del suo vestito era sporco di sangue, forse dovuto al colpo inferto alla ragazza incappucciata che cercava di tenerla ferma, l'odore del sangue gli arrivò alle narici fino al cervello azionando la sua sete che iniziava a traboccare come un fiume in piena, lentamente avvicinò il viso alle macchie di sangue sulla manica, 

-Elise- la voce del ragazzo la riscossero dalla brama della sete, appena alzò lo sguardo notò che lo stregone si era tolto la maschera, ma la consapevolezza di aver fatto del male e che un'istante prima stesse per assaggiare il sangue di quella persona che gli aveva imbrattato i vestiti, gli ricaddero addosso come un macigno, e riprese a singhiozzare più forte,

-Sono un mostro- disse tra le lacrime allontanandosi da Yann, per paura di fargli del male,

-Non lo sei, ti stavi solo difendendo!- affermò serio il ragazzo dai capelli multi colore avvicinandosi di più alla vampira che indietreggiava lentamente come anon volergli stare a canto, per lei lui era un raggio di sole che illuminava la sua vita immortale, non voleva rischiare di contaminarlo, lo stregone azzerò la distanza che li separava abbracciandola, stringendola a lui.

-Non tenerti tutto dentro, questa sete ti sta tormentando. Lascia che il mio sangue la soddisfi- disse il giullare guardandola negli occhi incrociando il suo sguardo azzurro ancora annebbiato dalle lacrime,

-Perché ti interessa, tanto di dover soddisfare la mia sete di sangue? e perché vuoi farmi proprio il tuo sangue?- chiese lei rossa continuando ad avere gli occhi lucidi per il pianto, lui arrossì diventando di un color peperone, mentre prendeva un profondo respiro,

-Pensò che ormai dovresti averlo capito, ma te lo dirò comunque. Io...ti AMO- il tempo sembrò fermarsi, quando le orecchie di Elise sentirono quella dichiarazione, la povera vampira diventò di un color rosso così acceso che si avrebbe anche potuto pensare che il sangue caldo fosse tornato a sciogliergli nelle vene, ma lei poggiò le mani contro il suo petto, scostandosi lentamente,

-Anch'io...ti...amo...ma non...voglio...farti del...male- sussurrò balbettando, abbassando il viso, ma sentendo comunque i canini allungarsi, se il suo cuore fosse stato ancora vivo sicuramente in quel momento starebbe battendo all'impazzata,

-Potrei...non poter...fermarmi. Sarebbe...rischioso- gli disse la bionda, ma lui le poggiò la mano dietro alla testa facendole poggiare le labbra contro il suo collo, come ad invitarla a nutrirsi del suo sangue, sentendo l'odore della pelle di lui che sapeva di biscotti e brace, beandosi di quell'odore dolce e pungente allo stesso tempo, mentre apriva le labbra estraendo completamente i canini ed affondandoli nella pelle del collo dello stregone di la strinse a se tenendole la mano sul capo, mentre la lasciava abbeverarsi del suo sangue.











Note dell'autore

A questo capitolo tocca alla coppia Yann x Elise, questi due sono molto teneri insieme, ed ecco che finalmente la vampira fa visita alla casa del suo ragazzo, e nel frattempo incontrano un simpatico parigino che decide di farli un ritratto.
Ma quando qualcosa è tranquillo ecco che un secondo dopo non lo è più, quattro tizzi incappucciati cercano di rapire Elise, ma sebbene la vampiretta non sia una combattente, per fortuna il suo istinto di sopravvivenza si è attivato per permettere di reagire. Ed infine ecco la tanto attesa dichiarazione di amore reciproco e Yann che finalmente la convince a bere da lui per nutrire la sua sete.
Che succederà nel prossimo capitolo, questo lo dovrò ancora ideare, per oggi è tutto, Dragun vi augura una buona lettura e un a presto.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16



Non appena sentì i canini simili ad aghi ipodermici perforare la pelle del suo collo e la carne, strinse i denti per il dolore che gli era causato dai denti di lei, ma per lui era sopportabile se era per vedere la sua dolce vampira star bene, non appena Elise sentì il sapore dolce e leggermente piccante scenderle in gola, si sentì come estasiata da quel sapore totalmente diverso da quello del sangue sostitutivo, che beveva del tutto insapore,

-Delizioso- pensò lei affondando un po di più i canini nel collo del ragazzo, bevendone il sangue ed assaporandolo come se fosse stato un dolce paradisiaco o un vino pregiato molto raro, godendosi quel sapore ed ispirando l'odore della persona che amava, che non appena arrivo alle sue narici, le stimolò il lato vampiro invogliandola a bere di più, Yann le accarezzava i capelli dolcemente avvertendo il suo sangue venire succhiato via dal corpo, ma non gli importava molto, sebbene sapesse che sarebbe potuto essere pericoloso e che la bionda avrebbe potuto avere problemi a smettere di bere essendo inesperta, ma lui sopportò e si sporse in avanti a baciarle l'orecchio con le labbra che si stavano surriscaldando in quella determinata situazione.
Sentendo quel bacio rovente lei si riscosse, staccandosi lentamente dal collo di lui, pensando di aver attinto troppo al suo sangue,

-Mi dispiace- si scusò lei, facendo un passo indietro e portandosi una mano alla bocca, ma il sapore dolce e piccante del sangue del ragazzo dai capelli multi colore era ancora impresso nella sua mente e nelle sue papille gustative, lui sorrise notando che dai due fori continuava a uscire sangue, a quel punto la vampira si avvicinò leccando il punto del collo in cui l'aveva morso in modo che la sua saliva cicatrizzasse i due fori,

-Va meglio?- chiese lei, mentre il giullare posava lo sguardo color nocciola su di lei sorridendo ed estraendo un fazzoletto rosso dalla manica, le pulì la bocca rimuovendo il sangue che gli era rimasto,

-Grazie- disse rossa per l'imbarazzo,

-Ti senti meglio ora che hai bevuto?- fu il turno di Yann a fare una domanda a cui in risposta Elise lo strette in un dolce abbraccio, come se lui fosse un tenero peluche da abbraccia,

-Si...grazie- rispose poggiando la testa al suo petto sentendo il suo battito cardiaco e il suo particolare calore, mentre avvertiva le braccia del ragazzo stringersi a lei per abbracciarla anch'esso,

-Il sangue è stato di tuo gradimento?- chiese ancora là stregone con un sorriso sulle labbra,

-Non farmi queste domande...- rispose lei imbarazzata mettendo un piccolo broncio che fece ridere il giullare il quale lo trovò adorabile, mentre si sedeva sul divano portandola seduta in grembo a se, lei gli strinse la maglietta poggiando il peso su di lui, ma allo stregone sembro non dispiacere, stettero in quella posizione per un tempo che entrambi non sapessero dire.

-Forse dovrei chiamare May ed avvisarla che sono qui- disse la vampira improvvisamente, alzandosi da Yann e prendendo il telefono dalla tasca del ragazzo, ma si fermò prima di digitare il numero,

-Non credo che prenderà bene il fatto che sono stata sequestrata per qualche minuto. Dovrei dirglielo?- chiese guardandolo preoccupata, sapeva che la sua amica non sarebbe passata sopra a questo dettaglio è sicuramente se la sarebbe presa con il ragazzo per la sua negligenza,

-Credo se ne accorgerebbe subito che nascondiamo qualcosa, inoltre dobbiamo informarli di una cosa che può esserci utili. Quindi credo che proverò ad uscirne vivo- rispose sospirando, per poi sentire le labbra di lei che gli lasciava un dolce e leggero bacio sulle sue sorridendo con un piccolo alone di preoccupazione negli occhi, per poi comporle il numero e sentire l'apparecchio suonare,

-Ciao Mayling sono Elise, ti volevo informare che sono da Yann e di raggiungerci qui, quando tu e il cacciatore avete finito la cena- disse la bionda quando la sua guardia del corpo aveva risposto alla chiamata,

-Certo Elise, ma c'è qualcosa che non va? Vi trema leggermente la voce- beccata, era quello che stava pensando la vampira, sperava che la corvina non avrebbe notato il leggero tremolio della sua voce che di solito era segno di agitazione, ma si sbagliava, così sospirando disse,

-Si, mi hanno solo sequestrata per qualche minuto-.



Dopo una ventina di minuti, Mayling fece il suo ingresso nel salotto della casa di Yann, cercando con lo sguardo Elise che era seduta sul divano e appena la vide si alzò, immediatamente venne travolta da un'abbraccio preoccupato,

-Elise stai bene, non ti hanno fatto del male vero?- chiese esaminando ogni centimetro del corpo della bionda imbarazzata, per assicurarsi che non ci fossero ferite o altro,

-Sto..bene May- rispose la vampira prendendo delicatamente le mani della corvina per non farla preoccupare è sorridendole dolcemente, a quel sorriso la ragazza orientale le sorrise di rimando, quando i suoi occhi neri si spostarono sulla figura del padrone di casa, che subito gli ringhiò contro,

-Tu...giullare da strapazzo- disse scattando contro il ragazzo, ma si sentì afferrare da dietro, quando spostò lo sguardo dietro di se vide la figura di Molock che la teneva ferma per impedirgli si avventarsi sullo stregone,

-Che diavolo fai, lasciami- sbraitò lei cercando di divincolarsi,

-Spiacente, ma non posso permetterti di ucciderlo. Sebbene lo farei io stesso- ammise il cacciatore, guardando lo stregone che continuava a sorridere come un'idiota, mentre la vampira di era avvicinata alla sua amica accarezzandole dolcemente la guancia per cercare di calmarla,

-Ora calmati...sono qui, non mi è successo niente-,

-Ma lui mi aveva promesso che ti avrebbe protetta...- iniziò la corvina ma venne interrotta,

-E lo ha fatto...forse ci siamo distratti entrambi per un secondo...ma io sono ancora qui con voi- disse stringendo la sua amica in un'abbraccio dolce e gentile al quale l'altra non poté sottrarsi stringendola a sua volta come una vera sorella maggiore.

-Anche se è stato preoccupante...grazie a questa disavventura, abbiamo un nuovo indizio- disse Yann attirando l'attenzione su di se per poi prendere qualcosa dalla tasca e lanciarla verso Molock, il quale la prese al volo e quando aprì la mano per esaminare l'oggetto vide con stupore che si trattava di una moneta d'argento, prendendola tra il pollice e l'indice la portò in alto fino alla luce per esaminarla, da una facciata vi era inciso un'occhio, mentre l'altra era totalmente lucida,

-Dove l'hai presa?- chiese il moro guardando l'altro che non tardò a rispondere,

-C'è l'aveva uno dei quattro tizi che hanno provato a rapire Elise...anzi ce ne avevano una tutti- così mostrò altre tre monete, due con il disegno dell'occhio da una parte e una completamente lucida e priva di disegni, proprio come quella che aveva in tasca Jean Agrent,

-Questo è strano. Almeno che...- iniziò il cacciatore rigirandosi la moneta tra le dita,

-Che cosa?- chiese Elise guardando il cacciatore inclinando la testa,

-C'entrino i mondani!- affermò lui grattandosi il mento e guardando Mayling che annuì, anche lei era convinta di questa affermazione,

-O almeno questa è la nostra teoria-,

-Potrebbe essere concreta, quei quattro non erano nascosti o cacciatori. O almeno non ne avevano i tratti o la forza- rispose lo stregone ricordando di quanto quei quattro fossero troppo debole per appartenere alla razza dei nascosti o dei cacciatori.

-Anche se fosse...ci sfugge lo scopo di tutto ciò. Dovremmo interrogarli dove sono ora?- chiese la corvina, a quella domanda Yann rise grattandosi la nuca,

-Ecco dovrebbero essere all'ospedale...due di loro erano messi un po maluccio- a quelle parole meccanicamente Elise strette la maglietta del ragazzo dai capelli multi colore, dopo quella risposta Mayling sospirò avvicinando alla vampira e stringendole dolcemente le spalle,

-Direi che per questa sera abbiamo avuto abbastanza emozioni...forse è meglio tornare al club e riposarci Elise. Ormai si sta avvicinando l'alba- le fece notare lei, la bionda annuì guardando il giullare negli occhi, lui poteva leggera la voglia di restare ancora stretta al suo stregone, ma sapeva che doveva tornare al club prima del sorgere del sole oppure la sua guardia del corpo c'è l'avrebbe portata caricandosela sulle spalle

-Temo dobbiamo andare ora- disse alzandosi leggermente sulle punte sfiorando le sue labbra con un delicato bacio, per poi seguire Mayling fuori dalla casa dello stregone che si portò due dita a toccarsi le labbra.



Yann non riuscì a dormire quella notte rimase seduto sul divano di casa sua a ripensare che finalmente ci era riuscito, era riuscito a confessare i suoi sentimenti alla ragazza che amava, dopo ben cinquant'anni da quando la conosceva, ciò lo rendeva molto felice, anzi al settimo cielo, ma allo stesso tempo sentiva il desiderio di stringerla a se per la paura di perderla,

-Non hai dormito eh?- disse la voce di Molock che era appoggiato allo stipite della porta mentre stava sgranocchiando delle costolette in salsa texana, 

-Costolette grigliate alle quattro di pomeriggio. Dovresti rivedere le tua abitudini alimentari- disse Yann sollevandosi e facendosi un frappé al cioccolato, il cacciatore poggiò il vassoio sul bancone che univa il salotto alla cucina per poi avvicinarsi e sedersi sul divano,

-Cosa ti turba?- chiese alla fine guardando lo stregone spostare lo sguardo verso di lui e mandare giù il frappé in un colpo,

-Sono al settimo cielo che io ed Elise ci siamo dichiarati e che proviamo lo stesso sentimento...-

-Credo che di questo se ne sia accorta tutta Parigi- commentò il moro sarcastico,

-...ma ho paura di perderla e ciò mi fa venire voglia di passare tutto il tempo insieme a lei- concluse Yann lanciando il bicchiere vuoto a cui apparirono delle ali e iniziò a volare per la stanza, in risposta Molock si alzò prendendo il ragazzo per il colletto della camicia sollevando da terra e iniziando a camminare verso la porta, mentre il giullare cominciava a divincolarsi per essere lasciato andare,

-Piuttosto che sprecare fiato va da lei. Se resti fermo ad aspettare finirai solo per perdere troppo tempo, se hai in mente di fare qualcosa agisci- gli disse lasciandolo fuori dalla porta e chiudendolo fuori, lo stregone si rialzò sorridendo e sparì in un scoppio di scintille.

-Quello stupido giullare...dovrebbe pensare di meno e agire di più!- affermò staccandosi dalla porta riprendendo il vassoio di costolette per poi risedendosi sul divano, chiudendo gli occhi, ancora una volta quel ricordo si fece strada nella sua mente come un'animale che cercava di uscire dalla sua vecchia pelle, mentre risentiva l'odore della polvere e della terra nelle narici, stanco di quel tormento inspirò lasciandosi andare a quel doloroso frammento di memoria.


Inizio flashback

Spostò lo sguardo guardandosi intorno studiandone il terreno è il campo di battaglia, si trovava in Grecia su ciò che restava di un'antico tempio e luogo di preghiera greca alla dea Atena, Molock poteva sentire la tensione tagliarsi con un coltello tanto che l'aria era pesante,

-Questo luogo sacro, sembra quasi un paradosso che ci sia apparso un demone- pensò controllando il sensore sul manico del suo coltellaccio per vedere se ci fossero segnali, ma niente, neanche Regan/Oona aveva avvistato il loro obbiettivo, almeno era quello che capiva percependo l'emozione del suo Parabatai,

-Spero che quelli del Clave non abbiano commesso uno sbaglio- sospirò, sentendo la voce dell'amico all'auricolare che portava all'orecchio,

-Dici che i loro dispositivi sono rotti?- chiese una voce infantile con un tono che sembrava di una ragazza,

-Oona, fammi parlare con Regan!- affermò Molock sospirando, al suo Parabatai piaceva molto vestirsi da ragazza e far uscire il suo lato femminile, che aveva il nome di Oona,

-Andiamo Molock ora ci sono io- piagnucolò lei/lui all'auricolare -Vuoi fare bella figura solo perché il tuo maestro ha deciso di accompagnarci-, concluse facendo sospirare il moro dall'altra parte, il maestro suo delle altre sette Croci sacre aveva deciso di assisterlo in quello missione, per un motivo che non riusciva a spiegarsi o forse solo per istinto protettivo nei confronti dei suoi allievi,

-Notizie da mastro Everard?- chiese poi controllando il sensore che non dava alcun segnale,

-No, credo stia ancora cercando per conto propr...- iniziò lei/lui quando sentì un suono provenire dal suo sensore, mentre al contempo Molock avvertì il disagio del suo Parabatai,

-Che succede?-,

-Il demone credo che...oh cazzo- imprecò Oona dall'altra parte dell'auricolare, subito il templare si lanciò di corsa per raggiungere il suo Parabatai che si trovava sul lato nord rispetto a lui, poteva percepire lo stress del combattimento, evidentemente il demone aveva attaccato Oona e ora lei/lui lo stava affrontando, con un profondo respiro prese l'aria che incanalò nei polmoni e scattò per correre più velocemente.
Era vicino ormai poteva sentire il rumore di metallo che cozzava contro qualcosa, sebbene il buio aguzzò la vista individuando Oona che brandendo i suoi pugnali stava fronteggiando un demone grande quanto lei/lui con la parte superiore di un tronco umano ma con due grosse braccia a tenaglia da mantide religiosa con alla fine due spessi artigli a falce neri, la testa era tozza e a cerchio con dei denti che sporgevano fuori è un'altro paio di centinaia di piccoli denti dentro alla bocca disposti a cerchio, mentre la parte inferiore ricordava un millepiedi ma era tutto osseo, con delle lunghe costole da fare da zampe tenute insieme da dei filamenti muscolari di color grigio marcio.
Il demone mosse una delle falci contro Oona che in risposta la deviò utilizzando una dei suoi coltelli, vedendola/lo combattere il moro corse ad aiutare il/là suo/sua Parabatai, ma appena arrivò lì vicino di fianco ad una colonna apparve un'altro demone uguale a quello che stava affrontando il/là castano/a, Molock sgranò gli occhi facendo un salto all'indietro evitando un'attacco del demone che finisce solo per tagliargli un po la camicia, mentre il ragazzo non appena toccò terra estrasse la sua alabarda,

-C'è n'erano due?- si chiese puntando l'arma contro il demone, per poi vedere che la parte inferiore del mostro era collegato a quella dell'altro ed allora capì, si trattava di un demone Scollitns,

-Fantastico!- affermò lui rigirandosi l'arma tra le mani per poi muoverla contro il demone che si parò con una delle falci e cercare di attaccarlo con l'altra, subito il templare ruotò l'asse del suo corpo per togliersi dalla traiettoria e colpirlo con un fendente al fianco che demone che come un serpente mosse la lunga parte inferiore evitandola, con un passo si allontanò dal nemico per valutare la situazione, spostando lo sguardo vide che Oona aveva scartato di lato evitando un colpo della falce per poi tranciarla di netto al demone con un colpo di pugnale, il Scollitns emise un verso di dolore mentre dal moncherino sprizzava sangue nero,

-Niente male- sorrise, sentendo il rumore di aria che veniva tagliata e ruotò il busto deviando un colpo di falce con l'asta in ferro della sua alabarda per poi ruotare il busto evitando un'altro fendente ed con la mano libera estrarre il coltellaccio che portava, e con un tiro preciso questo si conficcò nella gola del demone che si accasciò a terra agonizzante.
Quando improvvisamente Molock sentì un dolore atroce e lancinante all'altezza dello stomaco, tanto che lo costrinse a inginocchiarsi sentendo il sapore del sangue in bocca, ma non era il suo reale dolore, con paura volse lo sguardo verso il suo Parabatai, sgranando gli occhi a quella scena che nessun Shadowhunter avrebbe voluto vedere, Oona era stata colpita dalla falce del demone che gli perforava la pancia all'altezza dello stomaco, mentre tossiva sangue che gli macchio di cremisi le labbra e la tenuta femminili da cacciatore,

-REGAN- gridò il cacciatore con tutto il fiato che aveva in corpo sentendo il dolore propagarsi dal punto in cui il suo Parabatai era stato colpito, ma ciò nonostante strinse i denti rimettendosi in piedi, il quel momento il demone allargò la bocca mostrando i denti pronto a mordere Oona, da quella distanza non avrebbe fatto in tempo a raggiungerlo/a, ma proprio quando il demone stava per dare il colpo decisivo uno scintillio metallico spuntò nell'oscurità recidendo l'artiglio a falce che rimase conficcata nel corpo di Oona, mentre ad un secondo scintillio la testa dello Scollints venne recisa di netto e questi sparì diventando polvere.
Due braccia forti e robuste afferrarono Oona prima che cadde a terra, e la parrucca finì per terra, le braccia appartenevano ad un uomo sulla cinquantina alto e muscoloso dalla carnagione chiara, il viso saggio che tralasciava il peso di innumerevoli battaglie sulle sue spalle, aveva dei capelli abbastanza lunghi tirati all'indietro di un grigio argenteo, una barba spigolosa non molto lunga sempre di colore bianco, mentre sulla fronte presentava una vistosa cicatrice, 

-Si...signor...Ever...- sussurrò Regan tossendo sangue, tanto forte che l'uomo lo strinse forte per le spalle per tenerlo fermo, 

-Mastro Everard...come...sta- ansimò Molock dal dolore visto l'atro e sensazione di qualcosa che gli perforava il petto, l'uomo puntò gli occhi marroni sul suo allievo,

-La ferita è grave. Dobbiamo portati da uno stregone alla svelta- disse l'uomo preoccupato per la serietà della ferita,

-Mi..s..ono...las...ciato...colpi..re- disse ancora Regan ansimando alzando la mano tremante che Molock strinse subito con forza come per non lasciarlo andare,

-Non parlare...dobbiamo fermare l'emoraggia. Ma come senza togliere questo affare- disse il cacciatore afferrando l'artiglio con l'altra mano ma il suo maestro gli fece cenno di non farlo, rimuoverlo in quel momento sarebbe risultato troppo pericoloso, ma Molock sentiva che le forze del suo Parabati si stavano affievolendo di più così come il suo cuore stesse rallentando,

-Resisti ragazzo. Ora useremmo le rune dovremmo guadagnare tempo- cercò di tranquillizzarlo Everard prendendo il suo stilo e portandolo alla pelle del castano, ma questi sorridendo aveva lasciato la mano dell'amico per infilarla nella tasca del vestito e tirare fuori un ciondolo che porse a Molock,

-Qualunque....qualunque cosa accada...Molock...promettimi che...combatterai per...mantenere l'armonia e...l'equilibrio- disse tossendo sangue mentre guardava negli occhi il suo Parabatai con sguardo supplichevole, Molock stra se la sua mano con il ciondolo ancora più forte,

-Va bene te lo prometto. Ma ora ti prego cerca di stare fermo e...- non finì la frase che un forte dolore al cuore lo colpì peggio di una coltellata come se un pezzo di esso venisse strappato via, mentre la mano di Regan scivolava dalla sua cadendo a terra di peso ormai senza vita il povero cacciatore aveva ancora il sorriso sulle labbra, Everard abbassò il capo in segno di rispetto e dolore per la perdita di un giovane così promettente, dopo un primo tempo di incredulità e piegato in due dal dolore al petto, Molock alzò la testa verso il cielo lanciando un urlo di disperazione, tristezza e dolore che rimbombò per tutte le rovine.

Fine flashback

Molock ritornò alla realtà mentre le lacrime scendevano senza che lui se ne fosse reso conto, sebbene fossero passati tre anni da quell'evento, il dolore non era sparito così come un senso di vuoto al cuore che la perdita del suo Parabatai aveva causato e che forse non si sarebbe mai rimarginata, eppure sentiva che la vicinanza a Mayling lo stava aiutando a combattere quel senso di vuoto.



Elise era sdraiata nella sua bara-letto, ovvero un letto a forma di bara ornato con morbide lenzuola e con dei pupazzi insieme al cuscino, la vampira si era messa a letto non appena il sole era sorto ma per quanto ci provasse non riusciva a prendere sonno, era ancora troppo felice di essersi dichiarata al ragazzo che amava, come ai constatava dal rosso sul suo viso, a ripensarci la povera ragazza si prese il viso tra le mani ma sorridendo felice,

-Sembri felice angelo mio- disse una voce maschile, che la fece sobbalzare ed appena si voltò vide la figura di Yann seduta di fianco a lei,

-Yann...cosa...- iniziò per poi coprirsi con le mani ricordando di stare indossando la sua vestaglia da notte nera con un fiocco rosso, che la rendeva molto graziosa,

-Cosa...ci fai qui?- chiese infine lei arrossendo, in risposta si sentì stringere in un forte abbraccio da parte del ragazzo che si era tolto la maschera,

-Volevo sentirti vicino a me. Oggi ho avuto paura di perderti e...non avrei potuto sopportarlo- rispose con sguardo basso stringendo i pugni, la bionda lo guardò dolcemente facendogli alzare il viso e baciandolo in modo impacciato ma dolce,

-Io sono ancora qui tesoro mio...non incolparti per ciò che è successo- gli disse stringendolo dolcemente, a quella stretta lo stregone arrossì e provò un'impulso irrefrenabile di baciarla, infatti afferrò delicatamente le spalle della vampira e posso le sue labbra sulle sue in modo dolce ma anche passionale, tanto che in un primo momento lei si sentì travolgere, ma poi si abituo ricambiando in modo dolce, la bionda portò le mani al suo collo tastandone la pelle e sentendo i sangue fluire nelle vene desiderosa di assaporare nuovamente quel dolce nettare, i due si staccarono dal bacio, ma come in trance la vampira portò le labbra a baciare il collo di Yann solleticandoli con i canini,

-Elise- disse per poi ritrovarsi sopra di lei rosso è molto accaldato, la ragazza avvampò arrossendo e voltando lo sguardo di lato,

-Scusa...ero venuto per stringerti ancora a me. Ma forse...sto agendo d'istinto- disse lo stregone dispiaciuto e stava per alzarsi, ma lei lo prese per la giacca stirnge dosi a lui come non volerlo lasciare andare e lo baciò dolcemente, lui la guardò, mentre con la faccia totalmente rossa su sfilava via il fiocco rosso che fungeva da chiusura per la vestaglia da notte, lui capendo le sue intenzioni deglutì, doveva ammettere che aveva sognato quel momento in alcune notti, ma ora era spaventato e questo Elise lo percepiva bene nel suo odore che nel suo sguardo,

-Va tutto bene- sussurrò lei poggiandogli una mano sulla guancia con dolcezza attirando la sua attenzione,

-Ho paura di farti male. Inoltre non voglio se non sei sicura- disse lui, ma lei lo guardò con aria dolce ma che faceva intuire un velo di paura,

-Voglio che sia tu e solo tu Yann- disse dolcemente, passandogli le mani intorno ai fianchi e specchiandosi nei suoi occhi color cioccolato, lui la baciò con amore, mentre il suo corpo cominciava a diventare caldo e sfilarsi via la giacca e la maglietta lanciandoli in giro, lei arrossì poggiando la testa all'altezza del cuore per ascoltare il suo battito e lasciargli un bacio per poi salire a mordergli il collo per bere da lui, nel frattempo la camicetta da notte era scivolata via fuori dal letto e con uno schiocco di dita lo stregone spense le luci facendo cadere l'oscurità su di loro, ma non gli serviva la luce per quello che stavano per fare è consumare la notte in cui si sarebbe uniti l'uno all'altra in quell'atto di puro amore.








Note dell'autore

Bene e finalmente in questo nuovo capitolo la nostra cara vampiretta Elise ha bevuto dal ragazzo che ama, e Yann è felice di questo, che dire la cosa si fa interessante con il ritrovamento delle monete, scommetto che questo non ve l'aspettavate.
È finalmente si fa luce su come è morto il Parabatai di Molock, Regan/Oona devo ammetterlo questo personaggio era solo marginale, ma mi piaceva per come lo avevo creato, mi spiace della fine che gli ho fatto fare ma era necessario, poi scopriamo anche Everard il mastro (maestro se non è chiaro) di Molock e dei rimanenti membri delle sette Croci sacre.
In fine ecco la nostra coppia pucciosa della storia YxE che finalmente hanno la loro prima volta, sebbene non si sia visto molto, mano nella importa.
Dragun vi da appuntamento al prossimo capitolo per vedere che succederà a presto.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17



Vi era silenzio, un po troppo forse fu proprio questo a destare Yann dal suo sonno, con uno sbadiglio si issò mettendosi seduto sul materasso, uno schiocco di dita e accese delle candele, rendendosi conto che non era nella sua stanza, ma in una dai toni leggermente scuri e femminili, non appena iniziò a pensare dove fosse sentì una presenza al suo fianco e voltando la testa vide l'esile figura di Elise completamente nuda distesa dormiente sull'altro lato del letto ed improvvisamente il ricordo della notte precedente passato con lei e la consapevolezza di aver dato la loro prima volta l'una all'altro lo colpì ma non come un colpo violento, ma come un piacevole tepore o una carezza,

-Non posso credere che sia successo davvero!- affermò lui sorridendo e posando lo sguardo marrone sulla bella vampira bionda sentendo il respiro lento e regolare di lei, allungando un braccio le sfiorò il viso con le dita per poi sistemargli una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso, sentendo quel leggero contatto lei aprì stancamente gli occhi incrociando la figura maschile che ben conosceva,

-Notte- disse sorridendole lui,

-N...no...notte- ricambiò la vampira imbarazzata per poi ricordarsi di essere ancora nuda ed istintivamente si coprì con le lenzuola, Yann sorrise trovandola tenera in imbarazzo,

-Non è...stato...un sogno?- chiese lei rossa, per poi sentire le labbra del ragazzo dai capelli multi colore che si posavano sulle sue in un dolce bacio che lei ricambiò dolcemente

-È tutto vero, mio tesoro- le rispose sdraiandosi sul materasso e lasciando che Elise si sdraiasse su di lui poggiando la testa sul suo petto e usandolo come cuscino, lei ispirò il suo odore sentendosi al settimo cielo,

-Hai sete?- chiese lo stregone ma la ragazza scosse la testa sfregandola contro il suo collo come a cercare delle coccole, e lui gli accarezzò dolcemente i capelli con calma e dolcemente, lei si lasciò cullare da quelle carezza avvertendo il calore che il corpo di lui emanava e sentiva irradiarsi nel suo come una lanterna che si scaldava lentamente.

-Ora che ci penso non ho chiesto a May come è andata la serata...- ci rifletté lei quando si ricordò che sicuramente non era andata come sperava, visto la notizia del quasi sequestro da parte di quattro tizzi ai danni della bionda e che la corvina era corsa subito da lei per assicurarsi che stesse bene, a quella consapevolezza si ritrovò a sospirare,

-Vedrai, avranno altre occasioni- la tranquillizzo il ragazzo intuendo i suoi pensieri e il suo ragionamento, a volte lei era come un libro aperto per lo stregone che le accarezzò dolcemente il viso,

-Vorrei solo che Mayling fosse felice. La vedo sempre prendersi cura di me, per una volta vorrei che trovasse la felicità e la gioia che non sia proteggere me...ma quei due sono cechi!- affermò storcendo leggermente le labbra passando le dita lungo il petto e gli addominali del ragazzo,

-Credo che per Molcky la cosa sia più difficile...rispetto agli altri!- affermò il giullare sospirando,

-Che vuoi dire?- chiese la vampira alzando il viso e guardandolo in faccia,

-Ti ho accennato che anni fa avevo un'amico a cui piaceva vestirsi e comportarsi da ragazza e che ora non c'è più...- Elise annuì con la testa ricordandosi che gli aveva accennato qualcosa in una delle loro conversazioni,

-...ciò che non ti ho detto è che lui/lei era il Parabatai di Molcky- concluse abbassando lo sguardo, lei sussultò sentendo quella notizia, conosceva il legame che univa i cacciatori che decidevano di diventare Parabatai, non in prima persona ma ne aveva sentito parlare e sapeva che la morte di uno dei due avrebbe causato una ferita nel cuore dell'altro che non si sarebbe mai rimarginata finché il cacciatore fosse stato in vita, 

-Deve essere stato terribile per lui- sussurrò lei comprensiva poggiando la mano all'altezza del cuore dello stregone,

-Com'era il suo Parabatai? Tu lo conoscevi?- 

-In pratica li ho presentato io- disse il ragazzo ridendo ma la sua risata si affievolì subito -Ti sarebbe piaciuto/a, di carattere era abbastanza simile a me- 

-Mi sarebbe piaciuto conoscerlo/a, vorrei visitare il luogo dove riposa- ammise lei abbassando lo sguardo, Yann portò la mano sotto il mento di lei per fargli alzare dolcemente lo sguardo e baciarla dolcemente,

-Un giorno ti ci porterò- le promise stringendola a se e venendo ricambiato dalla ragazza, quando si accorse dell'ora e che il sole era ormai tramontato da un po', lentamente si staccò da lei di malavoglia e si alzò recuperando i pantaloni sul pavimento, prendendo il suo telefono e notando che non vi erano chiamate da parte di Molock,

-Pensavo si sarebbe preoccupato della mia assenza...o almeno che lo sto piantando in asso, invece di aiutarlo con il caso- pensò grattandosi i capelli che erano tutti scompigliati e sudati, quando sentì Elise avvicinarsi al bordo del letto gattonando, girò la testa per regalargli un sorriso, ma in quel momento la porta si aprì,

-Ehy stregone sei qui, il tuo socio vuo...- iniziò la corvina entrando nella stanza e pietrificandosi quando intravide il ragazzo nudo come un verme, con gli occhi sgranati fece dietro front e chiuse la porta dietro di se,

-Cazzo stregone, possibile che devo vedere sempre cose che non voglio- sbraitò lei completamente in fiamme, mentre anche i due nella stanza erano totalmente in imbarazzo tanto che non riuscirono a parlare, la porta si riaprì e Mayling gli lanciò un cellulare ad occhi chiusi e richiudere velocemente la porta,

-Ti vuole il tuo amico- gli gridò da dietro la porta.

-Molcky?- chiese portandosi il telefono all'orecchio,

-Finalmente, ti sei divertito con la tua bella?- rispose lui dall'altro capo, facendo spuntare un sorriso imbarazzato sul volto del ragazzo che indietreggiò sedendosi sul letto ed attirando a se una Elise rossa come un peperoncino per imbarazzata,

-Ecco...diciamo che...è stato...piacevole........per entrambi- ammise mentre lei  nascondeva il viso contro il suo petto,

-Scusa se ti disturbo e capisco che vorresti restare con lei, dopo tutti gli anni passati a girarvi in torno. Ma mi serve andare ad interrogare uno dei quattro che tu e lei avete pestato...sai quando hanno cercato di rapirla- concluse il cacciatore, aspettando una risposta

-Si capisco...tranquillo, ora vengo a prenderti, dammi un paio di minuti- rispose richiudendo la chiamata e posando il cellulare sul comodino della stanza, per poi alzarsi e con uno schiocco di dita i suoi vestiti riapparvero addosso alla sua persona, per poi posare lo sguardo sulla figura della vampira ed accarezzarle la guancia,

-Scusa Elise ma io e Molcky abbiamo del lavoro da fare. Dobbiamo ancora risolvere il caso...- le disse, lei gli sorrise annuendo a si mise sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza e baciarlo dolcemente,

-Va pure io ti aspetto qui. Ma sta attento- le disse lei porgendogli la maschera, il giullare sorrise passandosi le mani tra i capelli facendogli riassumere la loro acconciatura a cappello e prese delicatamente la maschera dalle sue mani ed indossarla.



L'orario di visite dell'ospedale era terminate da un pezzo, ma per i corridoi della struttura si sentirono il suono di passi di qualcuno, una giovane infermiera stava facendo la perlustrazione delle varie stanze, controllando in ognuna che tutto fosse in regola e dare un'ultimo sguardo alle cartelle cliniche, quando improvvisamente avvertì come una presenza alle sue spalle ma quando si voltò di scatto non trovò nessuno,

-Devo essermi sbagliata. Di notte questo posto mi fa venire i brividi- sussurrò l'inferno sentendo un brivido lungo la schiena e si allontanò velocemente da lì, peccato che dietro vi era davvero qualcuno protetto però da un velo di magia invisibile,

-Allora l'hai presa?- chiese Molock guardando il giullare che sorrise mostrando una cartella clinica che aveva sottratto qualche istante prima all'infermiera, per poi aprirla e sfogliarla attentamente,

-Allora dei quattro il più vicino è Philip Jasquan. Se ricordo bene è la persona a cui addosso ho trovato questa- con un movimento del polso fece apparire la moneta d'argento senza alcun disegno, che lanciò al cacciatore il quale la prese al volo,

-Stanza?-,

-26- rispose Yann indicando la terza porta a destra sul corridoio davanti a loro, i due si avvicinarono e Molock guardò lo stregone con il suo sguardo azzurro,

-Metti due barriere magiche intorno alla stanza e rendila insonorizzata- disse autoritario rivolta al ragazzo dai capelli multi colore,

-Sicuro?- chiese, ma lui non rispose limitandosi a scrocchiarsi le nocche e le ossa del collo e passare le sue armi al giullare.
All'interno della stanza disteso sul letto Philip un ragazzo di venticinque anni dai capelli scuri e gli occhi marroni era disteso sul letto nel dormiveglia, il ragazzo aveva la testa fasciata è un grosso cerotto sul naso, ma a parte questo non aveva altre ferite, il ragazzo si agitò nel sonno avvertendo un forte istinto aggressivo nella stanza lentamente aprì gli occhi ma non vide nessuno, così si alzò dal letto cercando di capire cosa fosse quella sensazione ed allora li vide due occhi azzurri e due sul rosso che lo guardavano nella penombra della stanza, il ragazzo fece un salto indietro dalla paura ed allora che i due uscirò dalla penombra,

-E voi chi cazzo siete?- chiese il ragazzo dai capelli scuri, in risposta Molock si avvicinò in tutta la sua statura arrivando vicino a pochi passi da lui sovrastandolo,

-Qui le domande le facciamo noi!- affermò lui serio estraendo la moneta d'argento, davanti a quella monete Yann poté notare che il ragazzo deglutì leggermente agitato,

-Siete sbirri?- chiese Philip restando freddo e arrogante, guardando prima il cacciatore e poi il giullare

-No- rispose Yann mantenendo il sorriso e rimanendo attaccato al muro con le braccia incrociate al petto,

-Se non siete poliziotti, allora non vi devo dare nessuna cazzo di spiegazione- rispose calmò il ragazzo dai capelli scuri, che mosse la mano cercando di riprendersi la moneta ma il templare fù più veloce lanciandola indietro al suo compagno che la prese al volo, mentre lui mise un sorriso inquietante in volto,

-Non ci crederai ma era la risposta che volevo!- affermò il moro guardando il mondano davanti a lui.
Subito lui lo afferrò per il camice e con un movimento del busto lo scaraventò contro la parete della stanza che si crepò per la violenza dell'impatto, il ragazzo urlò per il colpo subito sentendo l'aria mancargli dai polmoni mentre si metteva a carponi, ma subito si sentì afferrare per i capelli e sollevare con facilità, Molock l'aveva sollevato come una bambola e sbattuto di forza contro il letto sentendo qualcosa rompersi nell'impatto,

-Quella era la tua schiena?- chiese freddo il moro mentre il mondano ansimava per il dolore, non capendo perché nessuno veniva ad aiutarlo visto tutto il rumore che si era sentito, per sua sfortuna Yann aveva messo una doppia barriera prima di entrare, velocemente il cacciatore lo girò a pancia in su afferrandolo per il collo e sollevandolo ancora una volta come un fuscello, sbatterlo a terra e lanciarlo contro il vassoio con sopra delle siringhe,

-Allora?- chiese il cacciatore scrocchiandosi le nocche, Philip si rialzò dolorante tenendo in mano una siringa a mo di coltello,

-Ti prego- sbuffo l'altro, mentre il mondano tentava un'affondo ma il moro gli afferrò il polso colpendo la gamba per metterlo in ginocchio e sempre tenendolo per il braccio sbatterlo con la faccia a terra e tenerlo giu premendo il ginocchio contro la sua guancia, infine con uno strattone lussargli la spalla, facendolo gridare di dolore,

-Ora tu mi dirai cosa voglio sapere e niente scherzi, oppure...- Iniziò spingendo più in su la spalla e premendo il ginocchio contro la faccia del ragazzo che strette i denti, -...Ora che significa quella moneta?-

-È il simbolo- rispose Philip digrignando i denti per il dolore,

-Simbolo?- chiese Yann che fino a quel momento era restato immobile ad osservare,

-Il simbolo dell'Oeil sombre- rispose il mondano,

-Siete una setta?- a quella domanda il ragazzo annuì o almeno ci provò visto il ginocchio che gli schiacciava la guancia a terra,

-C'entrate voi con la sparizione delle ragazze e chi è il vostro leader?- continuò Molock furioso e assetato di informazioni,

-Non lo so, sono l'ultima ruota del carro...quelli come me hanno una moneta lucida e incidiamo l'occhio...quando abbiamo esperienza o ci ritengono degni.....per quanto riguarda il capo si fa chiamare Noir Maître- disse il mondano cominciando a piangere per il dolore,

-Dove lo troviamo? E quelli sono i suoi obbiettivi?- ringhiò il templare aumentando la pressione sulla faccia del ragazzo,

-Non lo so...solo in pochi...lo hanno mai...visto....contatta quelli con l'occhio con dei messaggi...che distruggiamo dopo averlo letto. Il suo obbiettivo...sono oscuro alla maggior..parte della setta...ma lui dice che ha visto il potere...nascosto nelle tenebre...e che una...volta ottenu...to...regneremo...come degli...dei- disse piangendo per il dolore,

-So solo...che qual...che...giorno fa....girava voce di...un...manufatto- ansimò per il dolore, 

-Che manufatto?- insistette il moro ma il ragazzo nego con la testa poiché non lo sapeva, stanco il templare spinse il braccio indietro rimettendoglielo a posto, ma il mondano era ormai svenuto da un pezzo per il dolore.

-La storia non mi tranquillizza- disse infine Yann, mentre Molock dava un calcio al mondano, piuttosto incazzato nero, aveva sentito parlare di sette di adoratori del male e conosceva alcune che erano state riportate negli archivi del clave, ma erano ormai secoli che nessuno ne sentiva più parlare,

-Cura questo verme, anche se non se lo meriterebbe. E rimetti in ordine la stanza- ordinò il cacciatore uscendo e chiudendo la porta verso dietro di se, al momento gli servivano informazioni e conosceva chi poteva darglielo anche se non avrebbe voluto chiamare quella persona a suo malgrado. 



Allo stesso tempo in America, in una stanza di lusso di un palazzo, una figura si mosse nella penombra con passo leggiadro,

-Casa dolce casa- disse una voce femminile battendo le mani e le luci si accesero, Abigail era una strega di venticinque anni o almeno ne dimostrava tali, era abbastanza alta ma non troppo dalla pelle leggermente scura, con un viso dai lineamenti delicati incorniciato da lunghi capelli marrone scuro lunghi fin sotto alle spalle con un ciuffo davanti di un color verde erba, occhi di un color verde foresta e delle labbra sottili e lucide, tra la massa di capelli si potevano intravedere delle orecchi di mammifero triangolare, di un procione per l'esattezza.

-Che stanchezza- sospirò slacciandosi il vestito anni ottanta viola brillante molto attillato con delle frange su gambe e braccia e togliendosi gli stivali dalla zeppa molto alta, in un'istante la strega si ritrovò prova di ogni vesti escluso l'intimo mettendo in mostra un fisico magro dalle forme sode, lentamente si avvicinò alla grande finestra della camera agitando dietro di se la folta coda da procione a cerchi marroni e verde foresta alternati,

-Un bel panorama- pensò osservando la città in tutto il suo splendore notturno completamente illuminata, quando sentì la vibrazione del suo cellulare che era attaccato ai suoi slip, lentamente lo prese e controllò chi era un numero sconosciuto,

-Si chi parla?- chiese la strega sorridendo,

-Ehy prociona, sei ancora a ballare?- chiese una voce che la ragazza conosceva molto bene,

-Molock. È insolito che tu chiami me!- affermò Abigail camminando per la stanza e sdraiandosi di pancia sull'enorme letto dalle coperte color verde menta,

-Non iniziare Abigail- rispose seccato il ragazzo dall'altra parte, facendo ridacchiare la castana che mosse allegramente la coda avanti e indietro,

-Allora dimmi un po' come sta il mio adorato Bartholomew?. Sai è da un po' che non mi fa visita, ed io inizio a sentirmi tanto sola- chiese lei abbassando le orecchie, mentre un cocktail fluttuava verso di lei,

-Che ne so, non sono molto aggiornato sugli spostamenti delle altre sette croci- rispose bruscamente il moro sentendo i nervi a fior di pelle, non riusciva ad avere una conversazione normale con quella donna,

-Uffa...se lo vedi allora dirgli che la sua Abigail, l'aspetta con ansia così potrei portarlo a scatenarsi in discoteca e fargli conoscere i piacere della vita notturna- disse lei prendendo il bicchiere e bevendone un sorso del liquido alcolico.

-Ascolta ho una questione importante, quindi niente giochi di parole o stronzate!- affermò il ragazzo innervosito dalla risposta della ragazza, che sospirando si alzava dal letto lasciandoci sopra il bicchiere,

-D'accordo che ti serve?- chiese lei sospirando,

-Tu sei un'esperta di manufatti, sai per caso se c'è n'è qualcuno in Francia?- a quella domanda lei rimase piuttosto stupita, era insolito che il ragazzo si interessasse di queste cose, al contrario lei era una vera esperta di manufatti che erano la sua passione inclusa la danza,

-Aspetta che controllo, resta in linea...- così dicendo eseguì il passo alla Jeckson arrivando fino ad una libreria e con una piroetta prendere una cartella e controllarla,

-Che genere di Manufatti stai cercando di preciso?- chiese Abigail ritornando verso il letto e sedendocisi sopra,

-Qualunque cosa che sia legato al mondo dei nascosti o dei cacciatori. Qualcosa di potente- rispose Molock battendo il dito contro il gomito del braccio con cui reggeva il telefono,

-Spiacente, non c'è nulla di simile laggiù. Perché ti interessa?- 

-Ho un sospetto per il caso che sto seguendo qui- rispose velocemente lui per essere evasivo,

-Così ti hanno affibbiato una missione in solitario...comunque non ho niente ritrovamenti di manufatti del genere segnalati in Francia- rispose la castana sentendo distintamente il ragazzo dall'altro capo digrignare i denti per la frustrazione,

-Va bene non importa...se hai delle informazioni chiamami subito- disse lui autoritario,

-Come vuoi...comunque tu potresti salutarmi Barthol...- non finì di pronunciare il nome che il templare gli chiuse il telefono in faccia, la ragazza ridacchiò, sapeva che sarebbe finita così conoscendo Molock, sapeva che il suo carattere non gli andava a genio ma a lei non interessava, se poteva aiutare il suo adorato ragazzo e i suoi compagni per lei era anche un piacere oltre che un divertimento, richiuse il telefono per poi appoggiarlo sul comodino e prendendo il giornale mettendosi a sfogliarlo tra i vari articoli ma si accorse che era vecchio di almeno una di una settimana fa, sospirando lo poggiò sul comodino senza accorgersi dell'articolo che diceva "Nave affondata recuperata nel mar mediterraneo, tutt'ora sconosciuta escluso per il fatto che risale del 1600 e che dalla bandiera e i dettagli, sembrerebbe essere un galeone francese".










Note dell'autore

Ecco il nuovo capitolo, sono stato più veloce di quanto mi aspettassi, comunque ecco il risveglio di Yann ed Elise e che dire questo due sono dei generi peluche sovrannaturali, e questa frase la dice lunga, così anche lei ora sa perché Molock ha difficoltà ad aprirsi con gli altri, e Mayling entra sempre in scena nei momenti sbagliati.
Molock e Yann ecco che vanno ad interrogare uno dei mondani responsabili del tentato sequestro della vampira e qui il povero ragazzo se l'è vista brutta, quando deve avere informazioni il nostro cacciatore non è un'agnellino e finalmente abbiamo un quadro chiaro di chi c'è dietro ai rapimenti, una setta chiamata Oeil Sombre (occhio ombra in francese)(ammetto che il nome può sembrare banale, ma suonava bene e non avevo altre idee).
E infine facciamo la conoscenza di una strega procione Abigail che sembra avere una relazione con le sette Croci sacre o almeno con un loro membro di cui conosciamo il nome (Bartholomew) e nel frattempo l'articolo sul giornale lascia intendere molti dubbi e misteri.
Io concludo dicendo che vi aspetto al prossimo aggiornamento, da Dragun è tutto per adesso.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18



Con uno scatto della mano il moro chiuse di scatto il telefono rimettendolo nella tasca dei pantaloni, sospirando cercò di ragionare, avevano avuto molti indizi quella sera e anche scoperto chi c'era dietro al rapimento dei mondani, anche se sicuramente non si aspettava una cosa del genere,

-Mondani, noi li proteggiamo da secoli contro i demoni. E loro li venerano...che massa di idioti- pensò Molock scuotendo la testa, mentre dopo qualche minuto, dalla camera dietro di lui uscì lo stregone che si puliva le mani con un fazzoletto,

-Bene ho sistemato tutto- annunciò tirando in alto la moneta d'argento che venne prese al volo con un movimento rapido del braccio del cacciatore che si mise ad osservarla,

-Abbiamo le informazioni, ma...- cominciò lui,

-...anche così, brancoliamo ancora a tentoni. Non sappiamo dove o come si ritrovano i membri di questa...setta- concluse Yann per lui,

-Stento a crederci che esistano, o almeno di trovarne qui in Francia- continuò il giullare passandosi una mano tra i capelli, ma l'altro non lo stava ad ascoltare osservando la moneta,

-Senti, non è che da questa moneta puoi estrarne informazioni?- chiese il moro guardandolo, ma l'altro lo guardò con un'espressione come se stesse dicendo sul serio,

-L'abilità che intendi tu si chiama Psicoscopia. E no sono uno stregone non un sensitivo- a quella risposta il cacciatore digrignò i denti per la rabbia,

-Ma con un'incantesimo posso cercare informazioni nei ricordi dei mondani- pensò rendendo la mano rossa con sfumature gialle,

-Ma non sarà indolore- lo informò lo stregone, ma lo sguardo freddo di Molock gli fece intuire che se quei quattro soffrivano non gliene sarebbe fregato un cazzo, e francamente neanche a lui gli sarebbe importato poi molto.
Dopo un'ora i due erano usciti dall'ospedale e si erano seduti ad un tavolo di un fast food aperto fino a tardi così che Molock essendo affamato ordinò almeno una decina di hamburger, 

-Forse te l'ho già detto, ma dovresti fare più attenzione alla tua dieta- gli disse lo stregone, mentre vedeva il moro davanti a se addentare voracemente un panino, lui in risposta guardò l'altro con i suoi occhi color zaffiro notando che il giullare aveva un vassoio con almeno cinque frullati e del gelato in aggiunta,

-Senti da che pulpito- sbuffò offeso il moro continuando a mangiare i suoi panini, per poi guardare l'altro con serietà,

-Scoperto niente dagli altri tre?- a quella domanda Yann smise di bere dalla cannuccia assumendo uno sguardo serio ed annuendo, mettendosi più comodo su una sedia ed è reggendo una barriera intorno a loro, così che le altre persone non avrebbero potuto udire la loro conversazione,

-Qualcosa, non so dove sia il loro rifugio ma so dove forgiano le monete, che danno ai loro membri- 

-Dove?- chiese il templare ad occhi sgranati battendo le mani sul tavolo facendolo traballare e sporgersi verso l'altro con tutto il suo peso, dal suo sguardo si vedeva benissimo che desiderava le informazioni, così da poter chiudere quella brutta faccenda in fretta,

-Si trova in un bar nel X arrondissement di Parigi...ma per entrarvici- iniziò il ragazzo dai capelli multi colore sistemandosi meglio la maschera sugli occhi e continuare, -Per poter entrare ci serve la moneta d'argento e superare un test- 

-E tu lo sai in che consiste?- domandò ansioso Molock digrignando i denti, a quella domanda il giullare annuì, riprendendo a bere il suo frullato,

 -Il problema è che non credo che passeremmo in osservato se andassimo e ci spacciassimo per un nuovo membro della setta- ammise Yann incrociando lo sguardo del compagno, il quale iniziò a ragionare sulle sue parole trovandosi incredibilmente a dargli ragione, di certo loro due non sarebbero mai passati in osservato.

-E allora che proponi?- chiese lui mandando giù in un paio di morsi un panino un po per nervosismo e rabbia mandandolo giù i bocconi,

-Non lo so. Ci servirebbe un'informatore che passi in osservato!- affermò lo stregone mentre gli occhi passavano da marrone scuro a più chiaro segno che si stava leggermente sforzando e i suoi poteri si stavano lentamente manifestando,

-Qualcuno che possa passare in osservato o forse Qualcuna- pensò ad alta voce calcando l'ultima parola e attirando l'attenzione su di se da parte dello stregone che lo guardò sospettoso,

-Vuoi mandare una ragazza?- chiese confuso aspettando una risposta alla domanda che gli aveva posto,

-Uno studio mondano ha scoperto che le donne meno attraenti sono meno considerate rispetto a quelle belle. Quindi potrebbe benissimo essere fattibile che passi in osservato- rispose il cacciatore scartando un'altro hamburger dal suo involucro di carta,

-Anche se questa teoria fosse vera. Dove troviamo un'informatore e che oltre a passare in osservato abbia anche il fegato e il sangue freddo per accettare questo incarico?- la domanda dello stregone era lecita quanto veritiera, nessuna mondana avrebbe mai accettato di aiutare due perfetti sconosciuti in una missione così ad alto rischio mortale, e poi dovevano trovare una ragazza che fosse ideare per l'incarico ma ripensando alle ragazza nascoste che conosceva, il templare non le trovò adatte, quando pensò ad una persona in particolare che avrebbe potuto fare al caso suo, ritrovandosi ad arrossire lievemente.



Nel club Alucard, nascosta agli occhi dei suoi membri e della clientela, vi era una palestra sotterranea utilizzata esclusivamente dai bodyguard per allenarsi e migliorare, ormai il sole stava per sorgere e poiché tutti i figli della notte erano nelle loro bare per riposarsi durante le ore diurne e poiché non vi era nessuno, Mayling ne approfittò per andare ad allenarsi, la ragazza agitò il suo bastone facendolo ruotare intorno a lei tenendolo in equilibrio bilanciando l'asse del suo corpo, per poi effettuare un movimento del busto, staccando i piedi da terra per saltare e con un colpo di bacino ruotare l'asse del suo corpo atterrando flettendo le gambe per annullare il danno è allo stesso tempo calare in bastone davanti a lei.
Lasciò andare l'aria che in quel momento aveva tenuto nei polmoni per poi piantare una delle estremità nel terreno, e usando la tecnica della pressione dalla pianta dei piedi, crepando il pavimento e saltare in alto tenendosi per l'altra base del bastone e con un'avvitamento lanciare dei coltelli che si conficcarono nel manichini ad una ventina di metri da lei, per poi ritornare a toccare il terreno ruotando in bastone poggiandolo contro la sua schiena e allungando il braccio davanti a se mettendo la mano a mo di artiglio, lei ispirò lasciando andare l'aria quando sentì che qualcuno le stava applaudendo,

-Complimenti un bel gioco di movimenti e precisione!- affermò Molock appoggiato al muro della palestra mentre aveva assistito a tutta la scena, vedendolo lì la ragazza arrossì vistosamente,

-Che cazzo ci fai tu qui? Anzi come cazzo sei entrato qui?- chiese lei sconvolta per non aver avvertito la sua presenza e per l'imbarazzo di essere stata vista allenarsi, lui in risposta si staccò dalla parete avvicinandosi a lei con passo calmo e controllato e con un sorrisetto divertito in volto, in quel momento alla ragazza ritornò in mente il sogno a luci rossi che fece su di lui qualche giorno fa, il ragazzo si fermò a qualche passo da lei,

-Ma...dei manichini non sono degli avversari...- disse il moro togliendosi lentamente giacca e lanciandola via restando in canottiera, insieme alle sue armi e portando il braccio davanti a se con la mano aperta, 

-Cosa?!- esclamò solo la ragazza orientale guardandolo negli occhi,

-Visto che siamo qui. Un po di allenamento a mani nude, in uno scontro uno contro uno...allora vuoi farti pregare?- a quella domanda lei da prima deglutì per poi assumere un'aria più seria possibile e lanciando via il bastone così come i suoi coltelli decisa a battersi a mani nude, la ragazza dovette sforzarsi di non arrossire mettendosi in posizione d'attacco per poi fare un passo in avanti e colpire il palmo del ragazzo con il suo usando l'onda d'urto che fece sbalzare di lato il braccio del moro il quale digrignò i denti.
Senza dargli il tempo di fare niente Mayling alzò la gamba mirando al fianco sinistro di lui, ma questi le afferrò la caviglia con l'altro braccio e con forza spinse la gamba in alto facendole perdere l'equilibrio e lanciarla, per fortuna la ragazza era abituata a saltare e con un'avvitamento si rimise in piedi ma proprio quando riportò l'attenzione davanti a se vide la gamba del cacciatore che si dirigeva velocemente verso il suo viso facendole sgranare gli occhi, per fortuna la sua velocità la salvò riuscendo ad abbassarsi in tempo per evitare il colpo, vedendolo impegnato in un movimento circolare trovò un'occasione e facendo perso su mani e piedi scattò come una rana che saltava colpendolo alla schiena con lo stile della pressione facendolo staccare da terra e finire sul pavimento,

-Preso!- affermò sicura la corvina, ma il ragazzo che era ancora disteso a pancia in giù si girò di schiena e con un colpo di bacino si rimise in piedi scrocchiandosi le ossa del collo,

-Complimenti dei riflessi e una velocità al di fuori di una persona normale- si complimentò lui rimanendo di schiena senza voltarsi a guardarla,

-Ti ringrazio...ma mi sembra che nel tuo discorso ci sia un "Ma"- rispose la ragazza orientale, alludendo che non avesse finito per intero la frase, a quella risposta sul viso di lui si dipinse un sorriso, prendendo un profondo respiro si girò scattando verso la ragazza e con una forza e velocità impressionante effettuò un calcio circolare mirando al petto di lei, sgranando gli occhi portò le braccio incrociate davanti a lei mettendosi in posizione di difesa parando il calcio, o almeno inizialmente visto che poi avvertì come un proiettile attraversarla togliendogli il respiro e facendole staccare i piedi da terra sbalzandola indietro,

-Lo stile della pressione dell'impatto divino- ringhiò mentalmente cadendo di schiena ma seguendo il movimento indietro eseguì una capriola riuscendo a mettersi in ginocchio, ma non appena rialzò lo sguardo vide un pugno a pochi centimetri dal suo viso, un forte pressione le sferzò vicino alla guancia, straordinariamente era riuscita a spostare il collo in tempo per evitare il pugno, lei ne approfitto per afferrargli saldamente il braccio e poggiargli il palmo della mano libera sul petto.
Molock sgranò gli occhi quando sentì un proiettile di pressione attraversargli il torace togliendogli il respiro, ma prima che venne sbalzato indietro afferrò la corvina per il braccio così che anche lei venne sbalzata in avanti destabilizzandola, i due rotolarono a terra e in quel momento lui la bloccò a terra bloccandole le braccia dietro alla schiena,

-Ti ho presa!- affermò lui tenendole i polsi con una mano e con l'altro stringerla a se per la vita per non farla allontanare,

-Maledetto cinghiale- sbraitò lei cercando di divincolarsi dalla sua presa, mentre avvertita il busto di lui premere contro la sua schiena, a quel contatto lei si sentì avvampare come un fiammifero, per sua fortuna l'aveva bloccata di schiena oppure avrebbe visto quanto lei fosse arrossita, ma anche il cacciatore era fortunato che neanche lei potesse vederlo, era talmente rosso che il colorito delle guance in quel momento faceva contrasto con la sua carnagione scura, mentre avvertiva i loro corpi così vicini, deglutendo avvicinò il viso ai capelli di lei annusandoli,

-I tuoi capelli hanno un buon odore- dopo averlo detto si morse la lingua arrossendo ancora di più, lei si immobilizzò balbettando per poi pestargli il piede così da costringerlo a mollare la presa, subito si girò afferrandogli la giacca e con una torsione sbatterlo a terra, il moro gemette lievemente sentendo la fitta alla schiena per poi sentirsi afferrare dalla maglietta e guardando in alto incrociò il suo sguardo,

-Ho vinto io!- affermò lei rossa respirando affannosamente, la vicinanza tra i loro visi era tale che anche lui poté sentire il suo respiro contro il suo viso, in una manciata di secondi in cui i due restarono a fissarsi i loro respiro sembrarono fondersi in uno solo, mentre il ragazzo alzava la mano per accarezzare i capelli di lei. Ma non appena si rese conto di cosa stesse facendo lui sospirò rimettendosi in piedi con il viso rosso e dandogli le spalle, anche lei rimase in silenzio rimettendosi dritta sulla schiena,

-Allora come mai sei qui. Insomma dubito per allenarti?- chiese Mayling prendendo un'asciugamano e passandoselo sul viso, -O per vedere me- pensò scacciando immediatamente quel pensiero,

-Ero venuto per chiederti aiuto- rispose lui -E per vederti- disse mentalmente scuotendo forte la testa,

-Il mio aiuto?- chiese stupita lei concentrandosi sul templare che annuì grattandosi la testa,

-Interrogando i quattro che hanno cercato di rapire Elise abbiamo scoperto che fanno parte di una setta chiamata Oeil sombre-,

-Una setta, qui a Parigi. Questa mi è nuova- ammise la corvina sedendosi su una panchina ed accavallando le gambe l'una sull'altra ascoltando il cacciatore,

-Abbiamo inoltre scoperto che ci sono loro dietro alle recenti sparizioni delle persone. E a quanto sembra il loro leader ha in mente qualcosa che riguarda un manufatto...non sappiamo che abbia in mente e nemmeno di chi si tratti-

-Un po come ogni leader di una setta che si rispetti. Ma io a che vi servo?- chiese allora lei continuando a guardare il templare che si sedette a terra e guardandola dritto negli occhi,

-Sappiamo dove si trova il luogo dove fabbricano le monete d'argento. Sappiamo come accedervi, ma ci serve che qualcuno si infiltri tra loro...e abbiamo...pensato....a te- russerò le ultime parole mentre il volto di Mayling assumeva un'espressione sconcertata,

-Io? Perché?- 

-Io e Yann di certo attireremmo troppo l'attenzione. Invece se fosse una ragazza...allora credo che non se ne accorgerebbero di niente- rispose lui arrossendo lievemente distogliendo lo sguardo, -Inoltre tu hai il sangue freddo e le capacità mentali per rimanere calma in una situazione critica o sotto pressione-

-Ma Elise...non voglio farla preoccupare!- affermò lei con tono comprensivo pensando alla sua migliore amica in pensiero per lei

-Il suo Romeo, la starà informando del nostro piano in questo momento- la tranquillizzò lui rialzandosi in piedi per poi continuare -Sia chiaro non metterei a rischio la tua vita, o quella di chiunque altro in una situazione così rischio...tuttavia ci servono informazioni su questa setta e quel pazzo che la manovra da dietro le quinte......non ti sto costringendo anzi, se non intendi accettare allora non cercherò di farti cambiare idea o altro....vorrà dire che troveremo un'altro modo- sentendolo lei rimase in silenzio rimandando con gli occhi neri puntati verso il pavimento della palestra intenta a studiarlo con la vista.



Il bar Dugnoir era un bar situato in una delle strade della X arrondissement, stretta in un cappotto nero una figura si avvicinò alla porta del locale, aprendola e subito si sentì un campanello che annunciava che qualcuno era entrato, il posto non era molto grande con qualche tavolo all'interno con delle sedie e un bancone con dietro un'intera scaffale di liquori, vini e dei rubinetti per la birra alla spina, il barista un uomo di quarant'anni abbastanza grosso e robusto, con dei capelli neri e dei baffi a riccioli, squadrò chi fosse entrato,

-Posso aiutarla?- chiese pulendo un bicchiere, rivolto alla figura che era entrata avvolta in una giacca con il cappuccio alzato, la quale si avvicinò al bancone mettendo una mano nella tasca ed estraendovi una moneta d'argento che posò sul bancone, l'uomo la guardò per poi puntare lo sguardo sulla figura che si decise a togliersi il cappuccio, rivelando il viso di una ragazza dei lunghi e scompigliati capello grigio scuro che gli coprivano gli occhi e il viso leggermente sporco,

-Dunque- sussurrò lui prendendo la moneta tra le dita guardandola e notando che era completamente lucida, per poi puntare lo sguardo sulla ragazza, che abbassò lo sguardo per non vederlo da sotto la massa di capelli,

-Dannazione a quel cinghiale e al giullare. Dovevano proprio farmi indossare una parrucca- si ritrovò a pensare May irritata non poco per il travestimento che stava indossando mentre aspettava che il barista dicesse qualcosa.

-Se guardò dentro ad un pozzo cosa vedi?- chiese l'uomo improvvisamente,

-Il buio assoluto- rispose lei con un sussurro di voce,

-Se gli altri cercano la luce nella benedizione...- 

-...noi cerchiamo il potere dalla parte opposta- concluse la ragazza per lui, mentre l'uomo annuiva continuando a guardarla senza battere ciglio, mentre prendeva del liquore versandolo in un bicchierino e servendolo a lei, che lo prese e se lo rigirò tra le dita esaminandone il contenuto, per poi mandarlo giù in un colpo sentendo l'alcool bruciargli la gola, per poi girare il bicchierino poggiandolo sul lato inverso e sotto di esso vi era il disegno di un'occhio nero,

-Sei una dei nuovi membri?- chiese il barista e a quella risposta lei annuì, il barista annuì, uscendo dal bancone andando verso la porta, mettendo il cartello di chiuso e chiudere la porta a chiave, dopo di che l'uomo andò dietro al bancone, dove sul muro vi era il trofeo di una testa di capra impagliata, allungando il braccio aprì la bocca dell'animale tirando una leva che si trovava nella bocca e con uno scatto di ingranaggi si aprì una botola, lasciando stupita la ragazza,

-Dopo di lei madmoisell- la invitò l'uomo lanciandole una torcia ed entrando nella botola scendono nell'oscurità, Mayling fece un profondo respiro e seguendo l'uomo giù nella botola preparandosi a qualunque cosa avesse trovato la sotto.









Note dell'autore

Ecco il nuovo capitolo, che dire qui i nostri due protagonisti, traggono altre informazioni dai quattro poveri, si fa per dire, mondani, dopo di che si riuniscono per studiare un piano e l'unica cosa che gli viene in mente per ottenere altre informazioni sulla setta è l'infiltrazione.
Dopo di che si vede Mayling e Molock allenarsi insieme e qui il fuoco dei sentimenti scotta ancora una volta i ragazzi (non in senso negativo) e lui gli propone di aiutarli con la loro indagine, sebbene al cacciatore questa strategia non piaccia per niente.
Ed infine ecco il bar dove si dovrebbero forgiare le monete in argento che la setta da ai suoi membri, che dire non mi intendo di bar francesi e forse potrei aver sbagliato e di questo mi dispiace, ed ecco Mayling sotto copertura con una bella parrucca, che per dimostrare di essere una vera membra della setta deve fare una specie di test (non ho mai scritto su cose del genere come sette e quindi ho pensato a questo come test, il fatto è che non mi veniva altro in mente e poi non creo sia venuto male) e dopo questo la nostra cara informatrice si prepara a scoprire che cosa l'aspetterà da quel posto.
Che dire con questo chiudo e vi auguro una buona continuazione, da Dragun è tutto per ora.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19



Mayling seguì il proprietario del bar scendendo una scala sotterranea dalle pareti molto strette, se avesse sofferto di claustrofobia per lei sarebbe stato un problema, ma comunque non si sentiva molto tranquilla in quel posto così angusto e stretto ed oltre tutto non aveva potuto portare con se il suo fidato bastone, ma aveva solo i Kunai che teneva sotto la maglietta, lentamente si portò la mano al fermaglio a forma di carta da gioco che portava alla parrucca,

-Spero che questo coso stia trasmettendo!- affermò mentalmente tirandosi su i finti occhiali, quella carta era in realtà uno strumento con cui Yann e Molock rimasti fuori stavano osservando quello che la ragazza aveva in torno come se fosse una videocamera nascosta,

-Sei agitata?- chiese di punto in bianco il barista davanti a lei facendola trasalire, lei si sistemò meglio gli occhiali abbassando lo sguardo ed annuendo lievemente, 

-Immagino che non sarai venuta qui spesso, visto che non ti ho mai vista- disse l'uomo continuando a scendere le scale,

-Sembri timida. Bah non importa finché segui la nostra causa avrai il potere...e presto lo avremmo- disse serio lui, continuando a scendere mentre da sotto il finto sguardo timido, pensava a cosa avessero veramente in mente quei tizi.
Fuori dal locale appostati su uno dei tetti vicini Yann era seduto a gambe incrociate intento ad osservare tramite la lama di una delle sue spade il percorso che la corvina stava facendo ascoltando tutto quello che lei è l'uomo si erano detti,

-Be tutto sommato sta facendo un buon lavoro- disse lo stregone osservando il suo compagno il quale stava marciando avanti e indietro per il tetto, dentro di lui c'era frustrazione ed una grande e forte ansia, sopratutto per sapere la ragazza tutta sola in quel posto,

-Rilassati Molcky, è una ragazza in gamba...ed è pure abituata ad affrontare i vampiri, in confronto i mondani sono niente- disse cercando di tranquillizzare l'amico anche se lui stesso non era proprio convinto delle sue parole, e neanche il cacciatore lo era visto lo sguardo di fuoco che gli aveva lanciato,

-Okay i vampiri sono più forti dei mondani. Ma non sappiamo quante persone ci sono là dentro se fossero una ventina o più allora sì che sarebbe in difficoltà....cazzo, forse abbiamo sbagliato a mandarla- iniziò a dire passandosi una mano tra i capelli, poteva sentire la preoccupazione e la paura salire alle stelle, ed anche il giullare se ne era accorto, poteva percepire il suo stato d'animo dal linguaggio del suo corpo, sospirando lo stregone tornò a guardare la lama della spada che faceva da schermo,

-Ascolta...in questo momento noi possiamo vedere e sentire ciò che succede tramite la carta che le ho dato. Ma lei non può sentire noi- gli rispose lui, mentre l'altro si fermava concentrandosi su di lui,

-Quindi dato che non può sentirci. Eccoti una domanda, sei libero di non rispondere se vuoi.....cosa provi per Mayling?- chiese con sguardo serio sotto la maschera, facendo trasalire l'altro che difficilmente lo vedeva in quello stato, al contrario il moro si pietrificò sul posto, cosa provava per Mayling, questa era una bella domanda, forse inizialmente aveva trovato la ragazza una scocciatura e una presuntuosa, ma dopo un po di tempo passato con lei sebbene del tutto casuale, sentiva un tepore piacevole, un qualcosa di rassicurante e che riusciva a non fargli sentire almeno in parte il forte dolore lacerante al petto, era dura doverlo ammettere a se stesso, ma aveva creati un'affetto per quella mondana che forse era più forte di quanto immaginasse, lentamente si portò una mano all'altezza del cuore,

-io....credo di....insomma. Quando sto con lei...mi sento libero dalla....ferita che la....morte di Regan mi ha lasciato nel petto. E anche...che stare con lei mi provoca un caldo e piacevole tepore- rispose incrociando lo sguardo del ragazzo dai capelli multi colore che lo guardava sorridendo,,

-Credi che sia...questo quello che chiamano...-

-Amore?. Si amico mio è proprio quell'emozione- concluse lo stregone e rispondendo alla domanda dell'amico, ma il suo sguardo era confuso, non sapeva come comportarsi con queste nuove sensazioni,

-Tranquillo, inizialmente può essere strano...ma vedrai ti ci abituerai e col tempo diventerà piacevole. Per ora direi di limitarci a vedere se la tua bella avrà bisogno di aiuto e in quel caso interverremo!- affermò Yann, mentre il volto di Molock assumeva un'espressione seria avvicinandosi allo stregone e guardando anche lui le immagine trasmesse sul filo della spada, notando che ormai i due erano arrivati alla fine delle scale.



Quando arrivarono alla fine delle scale la ragazza si ritrovò in un grande spazio sotterraneo, con il pavimento in mattoni, lei si guardò intorno notando che vi erano anche altre stanze e alle pareti vi era in ricorrenza il disegno di un occhio nero che sembrava fissarla da tutte le direzioni,

-Benvenuta nella "Fonderie noir"- disse il barista alla grande le braccia, mentre lei analizzava visivamente il luogo, era abbastanza largo abbastanza da farci stare una trentina di persone o più almeno, quando avvertì una forte zaffata nauseabonda arrivargli alle narici costringendola a storcere la bocca tappandole il naso,

-E questo chi è?- chiese una figura maschile uscendo da una delle stanze con addosso degli occhiali protettivi e dei guanti fatti per sopportare le alte temperature che lo faceva sembrare un fabbro,

-Una nuova membra della setta- rispose il barista, mentre la corvina prendeva la moneta dalla tasca mostrandola all'altro che gli lanciò un'occhiata indagatrice, per poi annuire,

-Hai sentito il cattivo odore è? Be questo luogo è collegato alle fogne parigine in caso avessimo bisogno di una via di fuga- gli rispose l'uomo con gli occhiali di protezione, mentre lei annuiva sorridendo mentalmente, pensando che quegli idioti gli stessero rivelando tutti i loro segreti,

-Abbiamo pronta una nuova infornata di monete- gli disse poi l'altro rivolto al barista che sorrise soddisfatto, mentre entravano dentro al alla stanza da cui il "Fabbro" era appena uscito, all'interno vi era un forno artigianale di mattoni e lastre di ferro, evidentemente fatto a mano, con una canna fumaria sulla parte sopra che saliva verso l'esterno, dentro vi erano altre tre figure che lavoravano mettendo le monete d'argento appena fatte in acqua per farle raffreddare ed indurire.
Nel frattempo il "Fabbro" aveva preso delle lunghe pinze infilandole nel forno e tirando fuori un recipiente in ferro con il beccuccio, che poi portò vero un tavolo dove vi era quello che sembrava un trapano ad una mano e un cilindro di ferro della stessa larghezza di una moneta, per poi versarci dentro l'argento fuso per dargli una forma,

-Ecco come fanno- pensò la ragazza guardandosi intorno e scrutando degli scatoloni da uno aperto ne vide il contenuto, si trattava di protesi dentali in argento le stesse che vi erano nello studio dentistico dove Jean Agrent lavorava, quando si sentì toccare la spalla, di scatto si girò ritrovando ad osservare due occhi azzurri di una ragazza con sopra un cappuccio a coprirle la testa,

-Questa chi sarebbe?- chiese lei 

-S..sono...Marianne...una nuova membra- rispose la corvina con falso tono timido, la ragazza la guardò per poi annuire,

-Allora è tutto pronto per il comunicato del Maître?- chiese poi il fabbro, al barista che annuì, attirando l'attenzione della corvina che affilò lo sguardo,

-l'avete mai visto. Intendo....Noir Maître?- a quella domanda i tre la fissarono, 

-Solo di sfuggita....ma mi ha contattato per affidarmi la riunione di questa sera per portare il suo messaggio- rispose il barista con gli occhi pieni di orgoglio,

-Messaggio?- chiese Mayling e anche dall'altro capo i due ragazzi rimasero stupiti da quella parola, incuriosendosi

-Gia tu sei nuova. Tra poco ti sarà spiegato tutto- la tranquillizzò la ragazza invitandola ad uscire dalla fonderia.
I membri che si trovavano in quel nascondiglio erano l'ameno una trentina e se ne stavano tutti inginocchiati davanti ad un'altare dipinto di nero con un bastone su cui era presente una testa di capra, la corvina di guardò intorno osservandone i membri, anche lei avrebbe avuto problemi ad affrontarli da sola, quando poi il proprietario del bar andò dietro all'altare alzando le braccia al cielo,

-Fratelli dell'Oeil sombre, ho da comunicarvi importanti notizie. Sui piani del nostro maestro-,

-La cosa si sta facendo interessante è inquietante allo stesso tempo. C'è una parola che voglia dire entrambe le cose?- chiese Yann tentando una risata distogliendo lo sguardo dall'immagine proiettate dalla lama della sua spada al  cacciatore al suo fianco che lo guardò ringhiando,

-Come voi saprete, il maestro ha recitato nel suo libro le "Viel du noir" scritto per sua mano, che avremmo avuto il potere. È questo accadrà tramite il manufatto che abbiamo trafugato prima che arrivasse al museo, la sua destinazione- a quelle parole tutti i membri applaudirono, cosa che fu costretta a fare anche la ragazza orientale per non attirare sospetti, nel frattempo ascoltava cercando di assimilare più informazioni possibili,

-Che diavolo significherà questo fantomatico manufatto...cosa lo rende tanto prezioso?- si chiese mentalmente, al contrario il barista sembrava conoscere qualcosa,

-Molto presto avremmo il potere...ed allora tutti quelli che ci hanno fatto un torto, che ci hanno deriso o umiliato. Presto avremmo la nostra rivincita- subito un coro di acclamazione si levò tra i membri della setta, completamente euforici per quella notizia,

-E per festeggiare ho un'omaggio con me....- così dicendo l'uomo si allontanò dall'altare entrando in un'altra stanza, dopo aver rimosso il lucchetto, sia Mayling che i due ragazzi che stavano osservando la scena e la parola "omaggio" non faceva stare tranquillo nessuno dei tre, quando poi l'uomo uscì dalla stanza trascinando una ragazzina di circa dieci anni dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, la povera bambina aveva un collare al collo come un cane e venne trascinata dall'uomo come un fuscello, a quella vista gli occhi di Mayling si sgranarono completamente per lo stupore e ai due ragazzi gli si mozzò il fiato, mentre osservavano impotenti l'uomo prendere la bambina per i capelli e lei che cercava di divincolarsi finché lui non gli diede un forte ceffone, a quella mossa la corvina restò completamente impassibile come un blocco di ghiaccio mentre vedeva il barista sbatterla sopra l'altare

-Ecco una giovane vergine, figlia di una vedova. Come ringraziamento al signore dell'inferno Lucifero...gli offriremo il suo sangue che verrà sparso su questo altare- così dicendo l'uomo prese un lungo pugnale da sotto la sua veste, facendo sgranare gli occhi alla piccola che iniziò a piangere disperata

-Direi che è il momento di intervenire!- affermò Yann alzandosi, e seguire Molock il quale era appena saltato giù dal tetto per dirigersi a tutta velocità verso il locale.



L'uomo sorrise alzando il braccio con cui reggeva il pugnale, pronto a calarlo contro il petto della bambina che chiuse gli occhi, per la paura mentre il suo carnefice calava il pugnale su di lei, quando venne afferrato a pochi centimetri del petto della bambina da una mano, quando l'uomo spostò lo sguardo vide la figura di Marianne/Mayling che gli teneva saldamente il polso con una morsa d'acciaio, per poi con un movimento girargli il braccio facendogli conficcare il pugnale nello stomaco,

-T...tu...- boccheggiò l'uomo prima di ricevere una testata da lei, per poi essere lanciato di peso contro gli altri membri perdendo la parrucca, subito la ragazza prese la piccola sotto braccio ed allo stesso tempo infilò una mano sotto alla maglietta afferrando dei Kunai che lanciò contro gli altri membri, mirando punti vitali quali vola e testa, riuscendo a colpirne quattro mentre si abbassava usando l'altare a mo di scudo protettivo, mentre con un pugnale lo avvicinava al collare che indossava la bambina aprendolo, mentre la piccola la guardava con i suoi occhioni,

-Resta nascosta qui e non ti muovere- le ordinò lei fredda, mentre afferrava saldamente la catena con il collare, avvertendo il rumore di passi che si dirigevano verso di lei, velocemente allungò il braccio lanciando la catena come una frusta, avvolgendo il polso del malcapitato membro più vicino e con uno strattone attirandolo a se e recidendogli la gola con un taglio secco, per poi afferrare la catena con entrambe le mani muovendola con tutta la sua forza muovere il corpo della persona come un pupazzo guidato da un filo mandandolo contro altri due membri vicino a se.
Improvvisamente nell'aria si udì il rumore del cane di una pistola che veniva tirato indietro, subito gli occhi neri della ragazza videro il fabbro puntargli contro una rivoltella, velocemente lanciò il Kunai colpendolo alla mano facendogli volare via l'arma di mano, mentre balzava sopra all'altare flettendo le gambe ed usando la tecnica della pressione per spingersi in avanti a tutta velocità crepando anche il piedistallo in roccia, raggiungendo il fabbro che sgranò gli occhi, mentre la ragazza gli assestava una ginocchiata al mento e con la tecnica della pressione tanto forte da farlo volare in alto e schiantarsi contro il soffitto del nascondiglio,

-Avanti il prossimo- disse mentre due membri con in mano dei coltelli, la caricavano provando degli affondi, a quel punto lei rimase immobile evitandoli ed afferrando i polsi dei due e con un movimento delle braccia farli infilzare a vicenda, quando la corvina avvertì qualcuno dietro di se si voltò assestando un calcio colpendo il fianco della ragazza che aveva incontrato qualche istante fa, ma questa sebbene avesse subito un brutto colpo e avesse delle costole rotte, sorprendentemente gli aveva afferrato saldamente la gamba lasciandola stupita per qualche istante, in quel momento un'altro la prese alle spalle poggiandole un teaser sul ventre, subito Mayling sentì il corpo pervaso da una scarica elettrica che le fece digrignare i denti, mentre con un forte strattone si liberava dei due che la tenevano ferma, afferrando quello che aveva il teaser e con una forte torsione spezzargli il collo, ma a causa della scossa di prima i suoi sensi erano confusi e anche il suo equilibrio era leggermente compromesso, a causa di questo non si accorse subito dell'altro adepto che si mosse dietro di lei alzando un tubo di metallo pronto a colpirla.
Ma quando lei portò lo sguardo dietro di se vide che Molock teneva il braccio del ragazzo che reggeva la barra di ferro, negli occhi del cacciatore si poteva leggere il fuoco della rabbia mentre con un movimento spezzava il braccio del ragazzo, facendo intravedere le ossa che usciva a dalla carne, subito l'adepto gridò di dolore per poi prendersi in pieno una testata che lo mando al tappeto

-Giù!- affermò lui, afferrando l'asta della sua arma, ancora intontita la ragazza orientale si abbassò, mentre il bastone dell'alabarda si mosse sopra la sua testa creando un forte spostamento d'aria e colpendo cinque persone spedendole di lato,

-Yann- gridò Molock e il giullare con uno schiocco delle dita creò una nebbia rossa che confuse tutti i membri della setta, permettendo ai tre di metterli al tappeto senza troppi sforzi.
Una volta che tutti i membri fossero al tappeto, il cacciatore guardò lo stregone indicando prima il barista ferito a terra che ormai era in fondo di vita e poi la piccola bambina dietro all'altare che era rimasta nascosta, il giullare capì e come per l'incantesimo all'ospedale si diresse verso l'uomo per estrarre informazioni dai suoi ricordi prima che questi morisse, per poi cercare con lo sguardo la corvina trovandola a dare un calcio alla mondana che prima l'aveva tenuta ferma per la gamba, sospirando lui le si avvicinò poggiandole una mano sulla spalla, lei si girò di scatto con il braccio alzato, ma non appena vide che si trattava di lui, abbassò il viso per non incrociare il suo sguardo, mentre avvertiva il tocco gentile della mano del templare accarezzargli la guancia facendole alzare lo sguardo levandosi quei fastidiosi occhiali fasulli e incrociando gli occhi azzurri di lui,

-Sembra tu stia bene!- affermò Yann che teneva sulla schiena la bambina addormentata, attirando l'attenzione dei due,

-Io ho scannerizzando i ricordi del proprietario del locale- disse all'udendo all'uomo a terra che ormai era morto per la perdita di sangue,

-Direi che ci vorrà un po' di lavoro per sistemare.....non sentito odore di gas?- chiese poi annusando l'aria ed anche i due tesero le orecchie sentendo il rumore di una fuga di gas, tutti e tre alzarono lo sguardo notando che il tubo del riscaldamento del bar passava proprio sotto le loro teste e che quando la ragazza aveva lanciato il fabbro contro il soffitto colpendolo così forte da provocare una crepa nel tubo da cui ora stava fuoriuscendo il gas,

-Okey ragazzi niente fuoco...e vediamo di andarcene senza...- le parole di Molock vennero interdetto da uno scatto metallico, i tre si voltarono notando che il Fabbro aveva preso in mano la pistola pronto a premere il grilletto,

-Oh merda- pensarono i tre all'unisono quando l'uomo premette il grilletto provocando le scintille che accesero il gas e come risultato una violenta esplosione che si propagò fino al bar distruggendolo come se all'interno vi fosse scoppiata una bomba.



I tre si ritrovarono a guardare ciò che restava del bar dopo l'esplosione dal tetto di una delle case lì vicino, non appena lo stregone avvertì che il mondano stesse per premere il grilletto senza che si fosse accorto della fuga di gas, usò la magia per teletrasportare in uno sbuffo di fumo tutti e tre fuori da quel luogo, ritrovandosi ad osservare il fumo che saliva in cielo,

-Questo è stato un bel casino!- affermò Molock freddo guardando ciò che restava del luogo, di certo non si aspettava un finale del genere per poi voltarsi verso il ragazzo dai capelli multicolore, e con un cenno della testa indicare la bambina che dormiva ancora sulle spalle del ragazzo,

-Tranquillo sta bene, si trova ancora nel mondo dei sogni- sorrise Yann spostando lo sguardo sul viso della bambina addormentata, per poi riportarlo sui due di fronte a lui,

-Se non vi dispiace, ora porterei questo angioletto ad una centrale di polizia in modo che possano identificarla. E in caso riportarla dalla sua famiglia- così dicendo lo stregone schioccò le dita venendo avvolto dalle fiamme e scomparendo in uno sbuffo di fumo, dopo che se ne fu andato, Mayling sospirò di sollievo, quella parrucca la stava facendo innervosire e aveva voglia di togliersi subito gli abiti che aveva per rimettersi i suoi, decisamente più comodi almeno per lei, al contrario il cacciatore si mosse davanti a lei, alzando la mano e poggiandola sul punto in cui l'avevano colpita con il teaser, facendola arrossire,

-Ti fa male?- chiese lui con tono che tralasciava leggermente preoccupazione, sentendo quella domanda lei deglutì allontanando la sua mano e scuotendo la testa in senso di negazione,

-Hai visto mentre li massacravo? Immagino che non te lo aspettassi?- domandò lei, spostandosi i capelli di lato abbassando lo sguardo, lui si grattò i capelli scuotendo la testa,

-Lo avevo immaginato, da quando avevi spezzato il collo al tipo nelle fogne. E francamente conosco qualcuno che risulta più agguerrita e spietata di te, in battaglia, quindi ci sono abituato- rispose lui, mentre lei alzava gli occhi come a scrutare dentro di lui, per capire se quelle sue parole fossero veritiere o forse solo per sapere che non la considerava una bestia,

-Comunque grazie per il tuo aiuto, sei stata preziosa.....anche se ti abbiamo messa in pericolo- ammise lui abbassando il capo in segno di scusa, a quelle parole lei sbuffò arrossendo,

-Me la so cavare...- cerco di dire lei

-Contro una trentina di persone contemporaneamente, per quanto tu sia forte sono troppi anche per te! Ma sono felice che tu stia bene- ammise in fine sentendo le guance che gli andavano a fuoco, voltando lo sguardo per non incontrare lo sguardo di lei, la quale fece un impercettibile sorriso,

-Se credi che ho bisogno di allenamento. Allora che ne dici se vieni a darmi lezioni, sempre se ne hai qualcuna, oppure è solo per fare il figo della situazione?- chiese per poi sorridere mordendosi l'interno della guancia, ancora una volta aveva parlato troppo senza riflettere, ma a quella proposta invece di esserne infastidito Molock ne sembro divertito tanto che fece una risatina, lasciando sorpresa la ragazza, visto che era la prima volta da quando lo conosceva che lo sentiva ridere, sebbene lo conoscesse sì o no da due massimo tre settimane che si trovava lì a Parigi,

-Dimmi a che ora è ci sarò!- disse lui avvicinandosi a lei tanto che i loro visi si trovarono a un centimetro l'uno dall'altro e lei poté percepire l'aria sulle sue labbra,

-Dopo il tramonto...e vedi di non farmi attendere- disse decisa facendo retro front e correndo lungo i palazzi per andarsene il più velocemente possibile per l'imbarazzo che provava in quel momento, mentre il templare espirava, per tutto quel tempo aveva tenuto l'aria nei polmoni senza rendersene conto, per poi pulirsi la bocca con la mano.










Note dell'autore


Bene ecco qui il nuovo capitolo ed iniziamo subito con Mayling che si ritrova in uno dei nascondigli della setta facendo la conoscenza del fabbro e di come vengono ottenute le monete, mentre apra lontano anche Molock e Yann assistono alla scena ottenendo delle informazioni su come è stato rubato più o meno il manufatto, ma ancora non si sa a cosa serva (ma questo verrà svelato a breve).
Poi si vede il proprietario del bar che prova ad usare una piccola ed innocente bambina come sacrificio, ma per sua fortuna la nostra cinesina non è molto propensa ai sacrifici, e qui la vediamo affrontarli tutti da sola dimostrando anche il suo lato spietato, dopo che anche gli altri vengono messi al tappeto grazie all'intervento dei due ragazzi, per poi finire con una fuga di gas e un'idiota che senza accorgersene accende la miccia.
E dopo essere scampati alle fiamme, mentre lo stregone mette al sicuro la bambina, Molock e Mayling si ritrovano da soli a parlare è lei lo "invita" ad allenarsi insieme a lei, e il nostro cacciatore accetta più che volentieri.
Che dire concludo dicendo che ormai i pezzi del puzzle si stanno per inserire tra di loro, ma di questo lo vedrete nei prossimi capitolo, da Dragun è tutto per adesso.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20



Molock tornò a casa dello stregone completamente distrutto, quella notte era stata estremamente stressante e stancante per lui, ma non proprio sul piano fisico, su quello il ragazzo si sentiva ancora abbastanza pieno di energie, ma era più sul piano mentale che era sfinito, il sapere che la ragazza che amava poteva trovarsi in pericolo, gli aveva tenuto i nervi a fior di pelle e l'agitazione alle stelle, ciò lo aveva svuotato come un palloncino a cui avevano tolto tutta l'aria, così appena fu nella stanza si buttò sul letto senza avere la forza per togliersi i suoi abiti,

-Cavolo, sono sfinito!- affermò sentendo il materasso morbido e le lenzuola che sapevano di pulito, beandosi in quel piacevole confort, ispirando forte il profumo della stanza che lo circondava,

-Non mi sentivo così sfinito dal tempo in cui iniziai gli allenamenti col maestro- pensò stiracchiandosi le bracci allungando un braccio ed afferrando il cuscino per appoggiare la testa, osservando il soffitto che lo ritraeva, mentre chiudeva gli occhi, eliminando tutti i rumori intorno a se concentrandosi solo sul battito del suo cuore che in quel momento era perfettamente regolare, eppure gli trasmetteva una piacevo sensazione di serenità, si chiese se era quello che provava quando ci si sentiva innamorati, il sentimento che lui non aveva mai provato ma solo osservato quando vedeva i suoi compagni delle croci amoreggiare,

-È strano ma piacevo- sussurrò sorridendo, sebbene si sentisse estraneo a quella sensazione, sapeva che lentamente la stava accettando dentro di se, come un fiore che lentamente stava sbocciando,

-Chissà cosa direbbe Oona?...- gli venne da chiedersi, ripensando al suo Parabatai, mentre gli tornò in mente il sorriso di Oona sovrapposto a quello scherzoso di Regan, iniziando a pensare a cosa avrebbe detto se avesse saputo che si era innamorato di una ragazza,

-"Tu ti sei preso una cotta, chi sarebbe la fortunata"- sicuramente avrebbe risposto così Regan,

-"Voglio conoscerla, me le fai conoscere...ti prego"- si immaginò la risposta di Oona che sicuramente lo avrebbe pregato facendogli gli occhi da cucciola, a quei pensieri sul suo volto si dipinse un sorriso, ma questo invece di essere triste era di divertimento, mentre prendeva un profondo respiro lasciando andare l'aria, e riaprendo gli occhi,

-Ti prometto che ve la farò conoscere!- affermò serio continuando ad osservare il soffitto, pensando che avrebbe portato Mayling a vedere la tomba del suo Parabatai prima o poi.
Improvvisamente il bussare alla porta lo costrinse ad alzare il busto mentre la porta si apriva e il proprietario di casa faceva il suo ingresso nella camera del cacciatore sempre con il suo solito sorriso in volto,

-Ehy Molcky, sono tornato!- affermò lo stregone notando che l'altro era completamente stravaccato sul letto con ancora la giacca addosso e le scarpe, segno che doveva essere molto stanco, così con uno schiocco di dita lo privò della giacca e delle scarpe che comparvero sul divanetto perfettamente piegati,

-Che cazzo- esclamò il moro notando che era a torso nudo,

-Pensavo di aiutarti visto che sembravi distrutto- gli rispose semplicemente il giullare con tono scherzoso continuando a mantenere il sorriso, quello fece incazzare il cacciatore ma invece di afferrarlo per il collo, sospirò, era troppo stanco anche solo per fargliela pagare,

-La bambina?- chiese poi lui, guardando lo stregone che si tolse lentamente la maschera dal volto,

-L'ho portata alla centrale di polizia e sono rimasto finché non l'hanno identificata e la madre è venuta a prenderla- a quella risposta Molock sorrise, sperando che quella piccola bambina trovasse un po' di tranquillità dopo quello che aveva passato,

-Per le informazioni che ho estratto da quel tipo....- iniziò Yann attirando l'attenzione dell'amico su di se, 

-...So dove si raduneranno i membri della setta, ed intendo tutti al completo per il "Rituale" che il loro leader aveva annunciato-,

-Ci sarà anche lui?- chiese il cacciatore assottigliando lo sguardo, e vedendo l'altro annuire, ma dal suo sguardo poteva intuire che c'era qualcosa che lo turbava,

-...ma?- chiese poi, mentre vedeva il giullare passarsi una mano tra i capelli,

-Tutta la setta al completo....include 140 adepti escluso il loro leader- a quella risposta Molock sgranò gli occhi, cadendo quasi dal letto, di certo non si aspettava un tale numero di persone, subito si mise in piedi come se non avvertisse più la fatica, mentre si portava una mano al mento e prese a passeggiare per la stanza, di certo non poteva affrontarli tutti da solo, per quanto fosse forte persino lui sarebbe stato possibile tenere testa a più di una trentina di persone tutte insieme, e anche in due sarebbe stata dura, sopratutto se fossero stati armati, doveva trovare una soluzione, e in quel momento gliene venne in mente solo una ritrovandosi ad osservare i tatuaggi delle croci rosse sui suoi polsi, 

-Yann...ho bisogno che mi crei un rapace di pietra e lo animi- gli disse lasciando lo stregone confuso da quella richiesta,

-Si...posso crearti ogni sorta di uccello- rispose lui,

-Crea un'aquila arpia- ordinò lui, mentre raggiungeva la scrivania della stanza prendendo carta e penna, scrivendo un messaggio per poi arrotolarlo, prendendo una candela lì vicino lasciando cadere un po di cera fusa sulla carta, ed afferrando la fine dell'asta della sua alabarda premiarla sopra per schiacciarla e imprimere il disegno di una croce, quando poi si girò vide che Yann teneva sul braccio uno splendido esemplare di aquila arpia fatta di giada che si muoveva come se fosse viva, il templare si avvicinò legando il messaggio alla zampa del rapace e sussurrargli qualcosa vicino all'orecchio,

-Vola- a quell'ordine l'animale di giada aprì le ali iniziando a sbatterle ritmicamente alzandosi in volo ed uscendo dalla finestra della stanza solcando il cielo notturno, diretta verso la destinazione che Molock gli aveva prefissato.



Nella palestra sotto la discoteca Alucard, qualcuno stava provvedendo che la sessione di allenamento fosse perfetta, Mayling dopo la notte scorsa era riuscita a dormire poco ma comunque serenamente, quando si svegliò sapeva che il cacciatore sarebbe venuto per allenarsi con lei, visto che era stata lei stessa ad invitarlo ad allenarsi insieme, così si trovava in palestra preparando degli asciugamani, per togliersi via il sudore e un cambio in caso dopo avesse voluto farsi una doccia,

-Chissà se preferisce acqua o una bibita energetica dopo gli allenamenti?- si chiese esaminando le bottiglie che aveva portato in caso fosse venuta sete ad entrambi, era così concentrata che non si accorse della presenza dietro di se,

-Qualcuno è nervosetta- disse la voce di Elise che la fece sobbalzare e voltare di scatto, così che la vampira notò quanto fosse arrossita,

-Elise...non ti avevo...sentita- disse la corvina balbettando leggermente, facendo ridere l'altra che si avvicinò accarezzandole la guancia come una sorella minore mentre le sorrideva,

-Così il prode templare viene ad allenarsi qui....Yann mi ha avvertita- le rispose subito per chiarire di come aveva fatto a saperlo, a quelle parole le labbra della ragazza si piegarono in un sorriso ma la sua espressione non era proprio rassicuramente, mentre batteva il pugno contro il palmo aperto, ma in fondo sapeva che comunque lo avrebbe di certo saputo,

-sei nervosa?- chiese poi dolcemente

-No...forse...un po'- ammise Mayling abbassando lo sguardo imbarazzata, 

-Buona fortuna...amica mia- la incitò la vampira dirigendosi fuori dalla palestra e lasciando sola la ragazza.
Un'ora dopo Molock si trovò fuori dalla porta della palestra, con tutti i muscoli tesi, mentre il suo cervello cominciava a pensare a momenti imbarazzanti o strani che sarebbero potuti accadere, del tipo se entrasse e sorprese la ragazza mentre si sta cambiando, o se si stesse allenando con il bastone e quando lui avrebbe fatto il suo ingresso questo gli volasse di mano colpendolo in piena fronte mandandolo al tappeto,

-Okay...sto esagerando- sospirò mettendo un freno ai suoi pensieri, che decisamente erano senza briglie, quando gli tornò in mente quello che Yann gli aveva detto prima che andasse al club


"Piuttosto che restare a riflettere, dille ciò che provi. Se resti fermo ad aspettare non concluderai niente, anche se hai paura di dichiararti, prendi coraggio e farlo, altrimenti qualcuno potrebbe rubarti la ragazza"


-Quel bastardo....odio quando utilizza le mie stesse frasi contro di me- pensò poggiando una mano sulla maniglia ed aprendo la porta entrando nella palestra, dove ad attenderlo vi era la ragazza orientale che ben conosceva, arrossendo si avvicinò a lei, 

-Sei in ritardo!- affermò lei assumendo un tono serio sebbene dentro fosse molto imbarazzata,

-Davvero, che ore sono?. Qui non c'è un'orologio- rispose lui, facendola sbuffare, 

-Pronto ad allenarti?- a quella domanda lui la superò prendendo una bibita energetica aprendola ed tracannando il suo contenuto, per poi voltarsi ed annuire.



I due si misero l'uno davanti all'altra con le rispettive armi in mano, ognuno pronto alla prima mossa dell'altro, sapevano che il primo che avesse attaccato sarebbe potuto essere in vantaggio, ma anche per avere un vantaggio i due si osservarono per studiarsi e poter vedere ogni singolo movimento per intuire, chi avrebbe agito per primo, quando dopo un momento Mayling scattò contro di lui ruotando il bastone e calandolo sulla testa del moro che alzò l'alabarda parando il colpo con l'asta, subito fece pressione facendo ribaltare il bastone di lei e ruotando l'arma mirare al suo fianco, ma la corvina ruotò la sua arma parando il colpo.
Velocemente lei alzò la gamba assestando un calcio allo stomaco di Molock usando la tecnica della pressione per lanciarlo indietro, ma il cacciatore strinse i denti piantando saldamente i piedi a terra, per poi alzare l'alabarda sopra la sua testa afferrandola con entrambe le mani e calarla sulla testa della ragazza che subito ruotò il bastone facendo si che la lama scivolò contro la superficie circolare del bastone e far conficcare la lama nel terreno,

-Sta usando le stesse mosse del nostro primo scontro!- affermò Mayling mentalmente ruotando il bastone per colpirlo sulla testa, proprio come successe al loro primo incontro, ma questa volta il colpo andò a vuoto poiché Molock aveva fatto un passo indietro allontanandosi dalla traiettoria per poi ghignando dare un calcio al ventre alla corvina facendola gemere di dolore, ma a quella mossa lei alzò il bastone cercando di colpirlo, ma questa volta il ragazzo portò davanti a se la sua arma, ma non tenendo conto della forza del colpo e che lei colpì il bastone con la tecnica dell'impatto divino per dargli più forza d'urto, l'alabarda gli sfuggì di mano finendo per conficcarsi nel soffitto,

-Oh- riuscì solo a dire il templare sorpreso osservando la sua arma conficcata nel soffitto, a quella distrazione Mayling ne approfittò roteando il bastone e tentando un'affondo mirando allo stomaco di lui colpendolo in pieno, o almeno era quello che credeva, ma il sorriso sul suo viso sparì quando vide che la mano di lui aveva parato il colpo, per poi chiudersi sul suo bastone a quel punto fu il turno del cacciatore ghignare quando con un forte movimento del braccio tirò indietro il bastone lanciandolo via facendo perdere la presa alla sua proprietaria che rimasse scioccata e sorpresa.

-Non questa volta- disse lui chiudendo la mano a pugno, e colpendo l'avversaria al ventre mozzandogli il fiato ma prima che lui potesse usare la tecnica di impatto lei saltò indietro evitando il contatto fisico, appena si rimise dritta sulle gambe puntò gli occhi neri sul ragazzo che aveva portato le braccia davanti a se in posizione di difesa, la corvina prese un profondo respiro e premendo il piede a terra scaricò la pressione al suolo lanciandosi contro di lui, colpendolo con una serie di pugni veloci, ma nonostante la tecnica della pressione che veniva esercitato in ciascun pugno il ragazzo li parò tutti ma si vedeva costretto ad indietreggiare,

-Che succede non riesci a rispondere?- chiese lei tirando indietro il braccio per lanciare un pugno mirato al viso di lui, ma cosa inaspettata, Molock rimase perfettamente fermo incassando il colpo mentre il proiettile di pressione gli attraversava la testa, ma nonostante questo lui resto perfettamente immobile, per poi afferrargli il braccio e con un'espressione neutrale gli fece lo sgambetto facendola cadere di schiena a terra per poi bloccarla con il suo peso mettendosi sopra di lei ed afferrargli i polsi.

-Bastardo!- sbraitò lei rossa come un peperone mentre cercava di divincolarsi dalla stretta del cacciatore che la teneva stretta, ma anche lui era imbarazzato ad averla così vicina come dimostrava il rossore sulle sue guance, 

-Sei tu che ti...sei...distratta- disse lui deglutendo leggermente osservando il confronto delle sue labbra e molto lentamente, le avvicinò a quelle di lei tanto che poté sentire il suo respiro, per poi dopo un secondo di esitazione, posarle su quelle di lei, che ci rimase di sasso, ma dopo quel momento ricambiò piano quel bacio, i due si godettero quel momento, quando Molock si staccò dalle sue labbra guardandola negli occhi, decise di prendere coraggio,

-Mayling...io ti...ti...amo- a sentire quelle parole lei sgranò gli occhi diventando di un color bordoux dal collo fino alla punta delle orecchie,

-Diavolo...so che può...non essere romantico. Insomma siamo in una palestra...e di romanticismo...be non so un cazzo....ma so che dopo che ti ho conosciuta ho iniziato a provare qualcosa per te- disse riprendendo fiato e sfiorando le sue labbra con le sue,

-Il tuo calore è stata l'unica cosa che in questi tre anni...mi ha fatto dimenticare...lo squarcio che ho nel cuore da quando...Regan è morto- a quelle parole la corvina diventò ancora più rossa se possibile anche i suoi capelli sarebbero diventati di un color peperone, così tanto imbarazzata lei spostò lo sguardo di lato mordendosi il labbro inferiore per il nervosismo,

-AnchiotiamoMolock- rispose lei tutta d'un fiato, non riusciva a parlare regolarmente quando era troppo in imbarazzo, ma nonostante la frase fosse troppo veloce il cacciatore capì benissimo cosa volesse dire, lui sorrise sentendo il suo cuore battere all'impazzata, mentre le accarezzava dolcemente la guancia facendole incontrare il suo sguardo, per poi unire nuovamente le loro labbra in un dolce bacio che venne totalmente ricambiato dalla ragazza sebbene un po impacciato, nel frattempo nella stanza di Elise lei e Yann osservarono la scena tramite la magia dello stregone,

-Finalmente si sono decisi!- affermò lui, mentre la bionda annuiva abbracciandolo e poggiando le labbra sul suo collo,

-Sono felice per loro- disse lei sorridendo stringendo di più il giullare come un peluche, anche lui le strinse dolcemente il braccio girando il volto e baciando dolcemente la sua ragazza.



Nel frattempo l'aquila di giada stava solcando il cielo notturno, seguendo l'ordine del suo creatore come una macchina perfetta, arrivato vicino ai pressi del mare planò raggiungendo la finestra di quello che poteva sembrare un'abitazione antica sulla scogliera, entrò dalla finestra finendo in una grande stanza da letto, la statua si mosse alzandosi in volo fino ad una sedia, quando poi si avvertì un sibilo metallico, e nella penombra della stanza si poté vedere il luccichio di una balestra di metallo,

-Uhm- mugugnò una voce maschile, mentre una figura avvolta nella penombra alzò il busto osservando l'uccello di giada con sguardo confuso, mentre la statua agitava le ali mostrando il biglietto legato alla zampa,

-È per me?- chiese alzandosi ma rimanendo comunque nascosto dalla penombra, mentre si avvicinava all'uccello prendendo dalla zampa il messaggio e notando che il simbolo sopra era quello delle sette croci, subito lo ruppe e srotolò il messaggio leggendolo,

-Che succede- chiese una voce femminile dall'altro capo del letto, mentre la figura della donna si alzò notando l'uccello di giada ed alzandosi anche lei, andando vicino all'animale accarezzandone le piume lucide e lisce,

-È di Molock- disse la figura maschile, attirando l'attenzione della compagna, che si girò verso di lui,

-Chiede il nostro aiuto- rispose come leggendole nel pensiero, a quelle parole al figura femminile sembrò sobbalzare, quando poi si avvicinò al compagno posandogli la mano la cui luce lunare illuminò le unghie di un colore indaco e la pelle chiara quasi pallida,

-Se una delle Croci sacre chiede aiuto. Le altre corrono in suo soccorso- disse lei decisa e la figura del compagno annuì a sua volta, spostandosi verso la finestra lasciando che la luce lunare illuminasse il tatuaggio presente sul pettorale sinistro di una croce rossa dai lati affilati con intorno un'anello d'argento,

-Chiama gli altri, vedi chi è disponibile al momento e digli di prepararsi. Partiamo per la Francia!- affermò deciso mentre l'aquila arpia di giada si posava sulla spalla della figura femminile.









Note dell'autore

Bene il nuovo capitolo, qui scopriamo quanti sono in totale i membri effettivi della setta e la cosa si fa davvero complicata e proprio per questo che il nostro Templare ha deciso di chiamare i rinforzi.
Poi che dire finalmente la Molock x Mayling si è avverata, che dire questa coppia mi piace molto, e il combattimento tra di loro, sono combattenti molto tenaci (oltretutto ho voluto copiare le mosse del loro prima scontro per poi cambiare il finale).
E per finire vediamo due figure, legate alle Croci sacre e quindi compagni di Molock, ma questi due li scopriremo meglio nel prossimo capitolo.
Quindi per il momento vi lascio, da Dragun è tutto e ci vediamo al prossimo capitolo, a presto.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21



Mayling era seduta sul letto della stanza di Molock, il quale stava preparando qualcosa in cucina, mentre aspettava la ragazza si guardò intorno, doveva ammettere che la casa dello stregone era molto grande quanto giocosa e strana rispecchiava perfettamente il suo proprietario, sospirando spostò il suo peso indietro sulle braccio costatando la morbidezza del materasso, mentre alzava lo sguardo ammirando il ritratto del ragazzo che affrontava un demone 

-Sammael- pensò studiando i lineamenti del ragazzo nel dipinto perdendosi negli occhi che erano identici come specchi a quelli della persona vera e proprio, sebbene si perdesse in quel dipinto non poté fare a meno di arrossire vistosamente ricordando che si trovasse nella stanza "del" ragazzo che amava e ripensando a come era finita ad accettare l'invito di Yann di passare una notte a casa sua mentre lui, stava insieme ad Elise, per passare insieme la notte, ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla porta che si apriva e il cacciatore che entrava nella stanza con un vassoio in mano,

-Scusa l'attesa- disse lui sorridendogli e posando il vassoio sul tavolo in vetro della stanza,

-Non importa...- disse lei imbarazzata, spostando lo sguardo altrove, lui sorrise attirandola vicino a se, facendola arrossire tanto che sembrava che il fumo le uscisse dalle orecchie,

-Troppo vicino?- chiese il cacciatore guardandola tutta rossa, anche se lui stesso stava arrossendo,

-Affatto...- rispose lei, alzando lo sguardo sul viso del ragazzo, per poi avvicinarsi titubante e dopo un secondo baciarlo lentamente e in modo impacciato, lui ricambiò un po sorpreso ma comunque più deciso di lei, quando si staccarono per riprendere fiato, l'attenzione di lei si posò sul vassoi,

-Non dovremmo mangiare...insomma rischiamo che si raffreddi- gli disse la corvina e lui annuì prendendo dal vassoio un tramezzino che porse a lei,

-Tramezzino con formaggio e una sottile striscia di pancetta. Spero ti piaccia- gli disse mentre le mani di Mayling prendevano il tramezzino analizzandolo con lo sguardo per poi annusarlo e dargli un morso, gustandosi il piccolo boccone, 

-Questo non è pane....è riso!- affermò osservando e notando che il panino era in realtà del riso compattato e tostato, 

-Si, il pane non mi dispiace. Ma a volte preferisco cambiarlo con il riso....non ti piace?- a quella domanda lei scosse la testa,

-È innovativo e anche buono- rispose dando un'altro morso al suo tramezzino, facendo sorridere il cacciatore che si concentrò sul suo panino, che al contrario di quello della ragazza aveva delle spesse fette di pancetta croccante, cetriolini sott'aceto, formaggio ceddar e salsa piccante.
I due mangiarono in silenzio, quando poi ebbero finito lei si sdraiò sul letto,

-Era tutto buono!- affermò soddisfatta, mentre il moro arrossiva per il complimento prendendo il vassoio e posandolo sulla scrivania al lato della stanza,

-Non credevo sapessi cucinare- disse Mayling togliendosi le scarpe e girandosi verso di lui ancora sdraiata sul letto, mentre il templare si versava un bicchiere di vino rosso,

-Che dire ho imparato per necessità...sai siamo in quattro nelle Croci sacre che sanno cucinare...anzi tre...la sua non si può chiamare cucina!- affermò facendo una smorfia come se avesse ricordato qualcosa di disgustoso, per poi agitare il vino nel bicchiere, portandolo alle labbra e mandandolo giù, il cacciatore poggiò il bicchiere vuoto e si diresse verso il letto togliendosi le scarpe e salendoci sopra poggiando la testa sulle gambe di lei, che sorrise accarezzandogli il viso,

-Ti mancano...voglio dire i tuoi compagni delle croci?- chiese giocherellando con una ciocca dei suoi capelli, a quella domanda lui sospirò poggiando meglio la testa sulle sue gambe per poi guardarla negli occhi,

-Diciamo che dopo la morte di Regan mi sono un po distaccato da loro. Insomma volevo andare in solitario senza chiedere aiuto...- disse poggiando la mano su quella di lei, che lo guardava con espressione triste -...ma credo che a questo punto ci servirà tutto l'aiuto possibile-

-Che vuoi dire?- gli chiese confusa, mentre lui si metteva seduto, rivelandogli le informazioni che avevano ottenuto con l'operazione in incognito a cui anche lei aveva preso parte e del numero dei membri della setta,

-Saranno anche mondani, ma con un numero che supera i cento, anche un cacciatore esperto nel combattimento come me ha poche possibilità di riuscita. Per cui ho mandato un messaggio di richiamo per le altre croci per venire ad aiutarci- gli disse sdraiandosi sul letto,

-Verranno?- chiese lei, mentre titubante si sdraiava vicino a lui ma tenendo una distanza di cinque centimetri, mentre lui allungava la mano per accarezzargli il viso,

-"Se una delle croci chiede aiuto, le altre rispondono alla chiamata" questo è il nostro motto, arriveranno presto...ne sono più che certo- così dicendo l'attrasse a se stringendola e poggiando il mento sulla sua testa mentre lei usava il suo collo come cuscino ispirando il suo odore.



Nel frattempo su un treno ad alta velocità che percorreva i binari, in una cabina di lusso tre figure erano intente ad aspettare che il mezzo di trasporto arrivasse a destinazione, Lance era di certo il più freddo dei tre, era un ragazzo alto e dal fisico magro e allenato dalla carnagione chiara, il viso era incorniciato da dei capelli color marrone rossiccio con le punte di un grigio argenteo tagliati corti con una ciocca che tendeva verso l'occhio sinistro, gli occhi erano di un color verde smeraldo e labbra sottili. Come abbigliamento indossava una lunga giacca bianca, maglietta nera con il disegno di una corona, pantaloni di pelle, stivali neri e dei guanti con sopra disegnata una croce rossa.

-Qualcosa non va tesoro?- chiese una voce femminile alla sua destra vicino al finestrino,

-Sono un po' preoccupato Iole- disse il leader delle croci mentre spostava lo sguardo sulla sua compagna, Iole era una ragazza di circa ventisei, due in meno del rossiccio, alta nella media dal fisico magro e slanciato dalla carnagione bianca quasi pallida, il viso dai lineamenti delicati era incorniciato da dei lunghi e setosi capelli nero pece con dei riflessi color viola chiaro, gli occhi erano di un color lilla con dei riflessi neri come delle ciglia lunghe e folte, labbra sottili e leggermente rosse, sulla guancia destra presentava un disegno floreale di colore nero che scendeva fino al lato del collo.
Il suo abbigliamento comprendeva una camicia di pizzò nera con su una giacca senza maniche leggerà viola scuro, una gonna che arrivava alle ginocchia di color nero con motivi floreali, calza a rete che facevano da calzamaglia e degli stivaletti neri con tacco viola.

-Ti capisco, Molock non ci chiama spesso. E il fatto che gli serva il nostro aiuto. Mi preoccupa- ammise lei un po a disagio, Iole era la seconda in comando delle croci, oltre ad essere la compagna di Lance era considerata anche la "sorella maggiore" per il resto delle croci,

-Già- rispose il ragazzo attirando a se la compagna dolcemente e baciandole la fronte,

-Tranquilli ragazzi, vi vorrei ricordare che voi due e quell'idiota siete i tre più forti di noi sette, francamente voi bastate ed avanzate- rispose un ragazzo non molto alto ma neanche molto basso, dal fisico magro e slanciato dalla carnagione leggermente rosea, il viso dai tratti leggermente infantili era incorniciato da dei capelli marrone chiaro con delle sfumature rossiccio sulle punte lunghi fino al collo con il ciuffo davanti tenuto all'indietro con un'elastico, occhi ambrati con un po di lentiggini sul naso e labbra sottili.

-Non è questo il punto Bartholomew!- affermò serio Lance sospirando

-Lance ha ragione, noi Croci siamo una squadra e dobbiamo sostenerci a vicenda. A proposito com'è che tu eri l'unico disponibile?- chiese poi la corvina guardando il ragazzo che in quel momento stava cercando di dividere  un rompicapo in acciaio,

-Raide e Narses stavano svolgendo una missione in territorio texano, ma mi hanno detto tramite messaggio che sarebbero rimasti lì un po per prendersi entrambi una piccola vacanza- rispose il leader,

-Già ed invece per quanto riguarda Elin, lei ha subito delle ferite durante l'ultima missione, certo non è in pericolo di vita ma il maestro gli ha proibito di muoversi per due settimane- a quella risposta la ragazza annuì,

-Come al solito tende a strafare. Ma per fortuna c'è il suo Dagger a curarla amorevolmente mentre è costretta a letto- a quella risposta Barth, alzò un sopracciglio,

-Già, ancora mi chiedo cosa abbia spinto quel figlio di Lillith a scegliersi come compagna,una furia scatenata come Elin?- chiese scuotendo la testa mentre divideva con un suono metallico il rompicapo in acciaio,

-Parli proprio tu, mi sembra che Abigail ti manchi molto!- affermò Lance sorridendo, quando le guance del ragazzo si tinsero di un leggero color rosso,

-È diverso, la mia Abigail è più femminile di quella Tom-boy- disse Barth sbuffando mentre gli altri due ridevano divertiti a quelle parole,

-Comunque Abigail mi ha informato che Molock l'ha contattata quattro giorni fa per chiedergli informazioni su un manufatto- a quella rivelazione gli altri due smisero di ridere guardandosi seri ed annuendo,

-La cosa deve essere grave...sopratutto se ci ha chiesto...di riportagli questa- sussurrò la mora mentre stringeva tra le mani un'oggetto non troppo lungo né troppo corto avvolto in delle bende per nasconderlo, Lance annuì accarezzando l'oggetto, loro sapevano cosa contenesse quell'ammasso di bende e anche che il fatto che gli avesse chiesto di portarglielo, li faceva abbastanza preoccupare, quando la voce dell'auto parlante li riscosse dai loro pensieri, erano arrivati a destinazione.



Uno sbuffo di fiamme si materializzò nel salotto della casa di Yann, lo stregone si era treletrasportato insieme ad Elise, la vampira voleva vedere come stesse la sua amica, sebbene il sole stesse quasi per tramontare all'orizzonte con uno schiocco di dita le finestre si oscurarono permettendo solo ad una fievolissima luce di passare, in modo che alla bionda non facesse male,

-Dovevamo aspettare che tramontasse il sole!- affermò lui mettendo un il broncio contrariato dalla richiesta della sua ragazza di portarla a casa sua,

-Tranquillo con non mi accadrebbe niente- lo tranquillizzò poggiandosi al suo petto mentre gli accarezzava il collo seguendo le linee delle vede che sentiva sotto i polpastrelli, avvertendo la gola diventare secca, il suo lato vampiro chiedeva del sangue,

-Vuoi bere?- a quella domanda lei annuì, lui sorrise spostando la testa di lato per darle facilmente accesso al collo, lei si avvicinò facendo uscire i canini nascosti dalle labbra ed affondarli nel collo del giullare cominciando a bere a sorsate lente gustandone il sangue come un vino pregiato, al contrario Yann sentì prima il dolore del morso e poi il piacere causato dalla saliva anestetica dei vampiri.

-Uhm...buona sera- disse Molock spuntando dalla stanza facendo sussultare i due che si girarono vedendo il cacciatore a torso nudo e al suo fianco una Mayling leggermente imbarazzata per averli ver visto la sua amica e padrona bere sangue da qualcuno di vivo,

-Oh...uhm...buona sera. Come è andata la serata?- chiese Yann toccandosi il collo dove la vampira si stava un'attimo fa nutrendo, ora invece stringeva il braccio dello stregone sprofondando il viso nella sua spalla per non far vedere il rossore,

-Diciamo che è stata...tranquilla!- affermò il moro, 

-Già molto tranquilla- concordò la corvina, avvicinandosi ad Elise ed abbracciandola come farebbe una sorella maggiore accarezzandole i capelli,

-E la vostra invece?- a quella domanda i due diventarono rossi come peperoni, facendo ridere la ragazza orientale ed anche al ragazzo scappò una piccola risata, quando improvvisamente il campanello suonò attirando l'attenzione di tutti,

-Chi sarà?- si chiese il giullare andando a vedere di chi si trattasse, mentre nella mente di Molock si fece strada un'idea di chi si potesse trattare facendo qualche passo e raggiungendo le ragazze, mentre dopo qualche istante Yann tornò nella sala.

-Molcky, c'è qualcuno per te- sorrise allegro facendo spazio mentre tre persone entravano nella stanza, e a quella vista il templare sorriso sicuro e rassicurato.

-Molock, è da un po che non ci vediamo- disse Lance guardando il ragazzo,

-Già è da molto Lance- rispose abbassando la testa in segno di rispetto, davanti al leader delle croci,

-Come sempre simpatico. Abitazione bizzarra- constatò Barth guardandosi intorno mentre una teiera volante gli passava di fianco,

-Grazie, l'ho arredata io- rispose Yann osservando i nuovi arrivati, mentre Iole si avvicinava abbracciando il cacciatore come una sorella maggiore,

-Sono sollevata di sapere che stai bene- disse la ragazza, mentre Mayling la guardava con distaccamento, ma in realtà lo sguardo che le stava lanciando era di puro fuoco, non le piaceva che qualcun'altra toccasse Molock, e a quanto pare la cacciatrice aveva percepito quell'ostilità ma si limitò a sorriderle serenamente,

-Sai quando avevi chiesto il nostro intervento, sono rimasta sorpresa e preoccupata...insomma tu difficilmente chiedi aiuto- a quelle parole lui rise divertito, lasciando spiazzato il trio che lo guardò allibito, poche volte avevano visto il ragazzo ridere, ma il fatto che lo facesse nonostante la perdita del suo Parabatai, che lo aveva segnato nettamente, questo era davvero incredibile,

-È una storia complicata. Ma non vi ho ancora presentati...ragazzi loro sono i miei compagni delle croci sacre, Lance il leader del gruppo dopo il maestro....a proposito come se la passa Mastro Everard?- 

-Mio padre è in forma...al momento sta sondando i suoi contatti per cercare dei possibili nuovi membri delle croci- rispose il rosso sorridendo, mentre l'altro spostava lo sguardo verso di la ragazza al suo fianco,

-Lei è Iole, seconda in comando delle croci dopo Lance e sua compagna-

-Molto piacere di conoscervi- disse lei cordialmente abbassando il capo in segno di saluto con un modo composto e impeccabile, 

-E infine questo rompiscatole è Bartholomew- disse Molock indicando l'ultimo ragazzo che sbuffò a quella presentazione,

-Molto divertente, tipico di te. Invece loro...vediamo un figlio di Lillith, una figlia della notte di sangue puro e...una mondana- disse lui analizzando i presenti con la vista, a quella parola Mayling si scrocchiò le nocche, mentre faceva un passo in avanti,

-Sai non mi piace essere chiamata così!- affermò prima che Molock le passasse un braccio intorno alla vita attirandola a se per tenerla ferma facendola arrossire,

-Gia, loro sono Yann il padrone di casa, Elise la sua ragazza e lei è Mayling. Tra parentesi è una ragazza con la vista...e anche la mia ragazza- disse leggermente arrossendo baciandole il capo e facendola sussultare per l'imbarazzo, mentre lei gli stringeva il braccio in maniera quasi possessiva, a quelle parole i tre restarono basito per poi guardarsi a vicenda e sorridere 

-Mi fa piacere sapere che ora stai bene e si vede che è grazie a qualcuno- disse la mora guardando la ragazza orientale sorridendole cordialmente, mentre Lance annuiva,

-Vero, ti prego prenditi cura di lui!- affermò chinando la testa in segno di ringraziamento, cosa che lasciò stupita la corvina, di certo non si aspettava che qualcuno, riponesse in lei così tanti ringraziamenti è solidarietà per una comune ragazza,

-Lo farò...- sussurrò lei stringendo forte il braccio di Molock che sorrise a sua volta,

-Ci fa piacere sapere che ti sei trovato una compagna...ma ora vorremmo anche sapere perché ci hai mandato un messaggio di aiuto?- domandò Bartholomew, serio incrociando le braccia al petto, sebbene anche lui come i suoi due compagni era sollevato di vedere il loro compagno di allenamenti, felice sopratutto dopo quello che aveva passato, quando poi il suo telefono cominciò a suonare e quando le prese sul tauch screen vide scritto che chi lo stava chiamano era Abigail.









Note dell'autore

Ecco il nuovo capitolo che mi è venuto fuori più velocemente del previsto, di solito non sono sempre veloce ma andiamo per ordine, inizialmente vediamo Mayling nella stanza di Molock e i due che si gustano un piccolo pasto, per passare un po di tempo insieme.
Poi ecco comparire altri tre membri delle croci tra cui il loro leader e la sua compagna, oltre che il già citato Bartholomew che è il compagno della strega Abigail e anche i restanti membri delle Croci sacre (sebbene solo nominati).
Ed infine ecco il ricongiungimento tra Molock e i suoi compagni e la presentazione di Mayling, sebbene gli altri non se lo aspettassero sono contenti per il ragazzo che di certo si meritava un po di felicità dopo tutto ciò che ha passato, ed infine ecco la chiamata della strega procione Abigail.
Possiamo dire che ormai ci stiamo avvicinando sempre di più alla parte finale della storia, quandi non mi resta che concludere per ora e darvi appuntamento al prossimo capitolo, da Dragun per adesso è tutto.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22



Bartholomew poggiò il telefono sulla mensola che collegava la cucina al salotto, mettendo il viva voce in modo che tutti i presenti potessero sentire quello che la strega aveva da dirgli,

-Ciao tesorino come stai?- chiese lei con voce dolce e sensuale,

-Bene Abigail- rispose il castano sorridendo e portandosi una mano alla testa agitando il ciuffo tenuto fermo dall'elastico, era un tic che faceva quando era in imbarazzo,

-Poche chiacchiere Prociona, hai delle informazioni per noi?- disse serio Molock interrompendo i due, beccandosi uno sguardo di contraddizione da parte del compagno cacciatore,

-Ciao Abigail- la salutò Iole con tono dolce e pacato,

-Ciao Iole è bello sentirti. Ma tornando alle informazioni...meglio che ve le dica, visto che sicuramente qualcuno starà fumando di rabbia- rise lei dall'altro capo del telefono, mentre gli occhi di tutti si puntarono sul cacciatore moro che digrignava i denti, segno che si stava infuriando, ma poi prese un profondo respiro calmandosi,

-Allora le informazioni?- chiese poi cercando di restare calmo, mentre i suoi compagni lo guardava stupiti dal suo autocontrollo,

-Va bene, tu chi sei e cosa ne hai fatto del vero Molock?- chiese serio Barth guardando il ragazzo con le braccia incrociate, ma come risposta ottenne invece che il moro lo colpisse in pieno viso con un pugno facendolo indietreggiare, 

-Si, sei il vero Molock- concluse il castano portandosi la mano al naso e muovendolo facendo sentire il rumore di ossa che si mettevano a posto.
Abigail intanto si era seduta sul letto della sua stanza con in mano un fascicolo e il cellulare all'orecchio,

-Comunque ho trovato informazioni su un manufatto....sembra che qualche settimana fa abbiano ritrovato i resti di un galeone francese che è affondato nel mar mediterraneo- comunicò aprendo il fascicolo ed esaminandolo,

-Solo che ad una più attenta analisi e ricerche ho scoperto che il galeone non trasportava solo tesori destinati alla Francia. Ma sembra che a bordo vi fossero anche dei cacciatori!- a quella scoperta tutti nel salotto della casa di Yann sobbalzarono per la sorpresa guardandosi a vicenda,

-Cosa facevano dei cacciatori su quella nave?- chiese Lance calmo e controllato come una statua di marmo,

-Be questa è la parte migliore....sembra che trasportassero un'oggetto che dovevano mettere al sicuro affidandolo al clave. Ma pare che una tempesta abbia fatto affondare il galeone è fatto perdere il carico- rispose la strega passandosi una mano tra i capelli mentre si toglieva le calze color carne di dosso,

-Il nostro manufatto- intuì Molock serio, mentre dall'altro capo la ragazza annuiva,

-Si ma non è tutto sembra che questo manufatto....è fatto di "metallo demoniaco"!- a quell'affermazione tutti i cacciatori nella stanza si guardarono a vicenda con gli occhi sgranati, sapevano benissimo cosa voleva dire e di cosa si trattasse quel materiale,

-Metallo demoniaco?- chiese Elise confusa, la vampira non sapeva di cosa si trattasse ma capiva dal nome che non apparteneva al mondo umano,

-Tu sai che tutte le armi degli Shadowhunters sono forgiate con l'Adamas il metallo angelico...il metallo demoniaco non è altro che il suo opposto un materiale oscuro proveniente dal vuoto e che avvolte i demoni più intelligenti usano per forgiare armi e armature- gli rispose Iole, diventando seria,

-Fantastico un manufatto forgiato da mani demoniache...che altro può esserci per migliorare questa serata?- chiese Molock scuotendo la testa, ma Abigail non aveva ancora finito

-Questo non vi piacerà. Sembra che questo oggetto sia stato forgiato per mano di Abbadon- a sentire quel nome il moro, sospirò andando verso la cucina ed entrando i dentro per poi avvicinarsi a ciò che sembrava un forno a microonde premendo un tasto e dopo qualche istante ne venne fuori un piatto con degli spiedini di calamaro grigliati con sopra una salsa all'aceto balsamico,

-Ti sembra il momento di metterti a mangiare?- chiese Mayling guardando il ragazzo che addentava un calamaro,

-L'oggetto che quegli stupidi mondani hanno in mano è stato forgiato dalle mani di quel bastardo ossuto di Abbadon. Mangio per non farmi prendere dal nervosismo e anche dall'isteria- rispose serio, masticando il boccone e mandandolo giù,

-Be questo è quello che ho sul manufatto, la forma dell'oggetto non era riportato nella documentazione. Spero che lo prendiate prima che lo usino, un'oggetto simile non può essere usato da mani mondane, sopratutto visto che non sappiamo cosa potrebbe fare- disse la strega mordicchiandosi l'unghia del pollice,

-Tranquilla tesoro, fermeremo quei pazzi. E poi verrò a trovarti- gli disse Bartholomew sorridendo, mentre dall'altro capo del telefono si poteva sentire una risatina sensuale,

-Fammi uno squillo così mi metto in lingerì per te. Buona fortuna ragazzi- disse allegra Abigail prima di interrompere la chiamata.

-Bene direi che ora che abbiamo queste informazioni è meglio muoversi!- affermò Molock poggiando il piatto vuoto ricevendo un cenno d'assenso da tutti i presenti,

-Sappiamo dove si terrà la riunione della setta e come arrivarci. Giusto Yann- lo stregone annuì convinto,

-La riunione si terrà sotto la cattedrale di Notre-Dame. In uno spazio segreto ed antico che collegava la cattedrale ad una via di fuga e che sembrasse essere stato dimenticato. Almeno finché il capo della setta non lo ha riportato alla luce-,

-Sai chi è questo fantomatico leader?- chiese Lance guardando il ragazzo dai capelli multi colore, ma sia lui che il cacciatore scossero la testa,

-No, sappiamo solo che si fa chiamare Noir Maître-,

-Maestro nero, che fantasia!- affermò il templare castano, sbuffando,

-Avete ciò che vi ho chiesto di portarmi?- a quella domanda Iole si fece avanti porgendo al ragazzo il fagotto di bende, il templare lo prese delicatamente come se si potesse rompere da un momento all'altro, srotolando le bende rivelando una lama che sembrava fatta di vetro, si trattava di una Lama Angelica, un'arma adoperata dai cacciatori estremamente pericolosa per i demoni, Molock ne esaminò la lama accarezzandola come se fosse stato una sera pregiata, per poi poggiarla alla fronte baciando la lama,

-Abbiamo finito con queste smancerie? Abbiamo una setta da sgominare!- fu Mayling a parlare prendendo il suo bastone, lasciando tutti stupiti,

-Frena tu non vieni con noi- disse serio il leader delle Croci sacre, mettendosi davanti a lei, in risposta la ragazza lo spinse indietro utilizzando lo stile della pressione lasciando il ragazzo di stucco,

-Sono più di un centinaio vi servirà un'aiuto in più ed io voglio essere quell'aiuto!- affermò lei, prima che Molock dietro di lei mise la mano a coltello colpendola dietro al collo tanto forte da farle perdere i sensi, per poi prenderla in braccio e portarla sul divano del salotto poggiandola sopra, guardandola sorridendo e sistemandole una ciocca di capelli,

-Scusa ma sei troppo importante per rischiare di perderti. Elise si prenda cura di lei- disse dolcemente guardando la vampira che annuì, per poi dare un veloce bacio al giullare e andando dalla sua amica.



Nel frattempo in un'enorme stanza sotterraneo, almeno un centinaio di persone tutte coperte con una giacca dal cappuccio nero con sopra il disegno di un'occhio violaceo, i membri della Oeil Sombre aspettavano con impazienza l'arrivo della loro guida che li aveva riuniti lì, dopo un paio di minuti la figura di una persona svettò su tutte le altre mettendosi davanti ad un grande cerchio con una stella pentagonale al suo interno,

-Figli miei, adepti dell'Oeil sombre, vi do il benvenuto a tutti i membri che sono riuniti!- affermò la figura togliendosi il cappuccio e rivelando il volto di un'uomo sui sessant'anni dalla carnagione chiara, aveva dei capelli scuri rovinati e lunghi con una folta barba anch'essa nera, occhi azzurri e sulla fronte presentava un'ustione a forma di occhio,

-Finalmente oggi è il giorno che tutti noi stavamo aspettando. Il giorno in cui otterremo tutto ciò che vogliamo è il potere che ci spetta- continuò mentre tutto gli adepti rimasero immobili, ascoltando le parole del loro leader,

-Per molto tempo abbiamo subito abusi, torti e qualsiasi altro sopruso dai nostri simili. Ma ora è il momento che ci innalziamo sulle masse in modo, che quegli stolti capiscano chi è il vero padrone e dio di questo mondo- continuò Noir Maître innalzando le braccia mentre stringeva in una mano un libro dalla copertina di pelle di capra con su il disegno di un'occhio, 

-Molti penserete come faremmo ad ottenere la forza per fare tutto ciò?- chiese guardando i propri adepti che si inginocchiavano portando le mani in preghiera continuando ad ascoltare l'uomo che parlava con tono solenne, Noir Maître si girò prendendo un'oggetto cilindrico del diametro di un metro con tre sezioni con sopra dei simboli che sembravano solo scarabocchi, l'oggetto era di un colore nero ma abbastanza trasparente quasi come se fosse vetro, l'uomo alzò l'oggetto al cielo per mostrarlo a tutti,

-Grazie al manufatto noi otterremmo il potere e quando l'inferno sarà disceso sulla terra, gli uomini dovranno accettare una nuova legge e religione...la nostra!- affermò lui mentre i suoi fedeli gridarono di acclamazione.



La cattedrale di Notre-Dame il principale luogo di cultura cattolica di tutta Parigi, situata nella parte orientale dell'Ilê de la cité, nel cuore della capitale Francese, e rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo è uno dei monumenti più visitato di Parigi.
I quattro cacciatori e lo stregone si stavano dirigendo vicino alla cattedrale, coperti dal manto della notte ed illuminata solo da qualche lampione,

-Bene siamo arrivati, dov'è l'entrata?- chiese Bartholomew guardando lo stregone che stava per parlare, ma Molock gli tappò la bocca per poi alzare una mano come a fare cenno a qualcuno di avvicinarsi,

-Eccola!- affermò mentre una figura si avvicinava con passo deciso, sotto alla luce di un lampione, si trattava di una ragazza abbastanza alta dalla carnagione chiara, il viso era incorniciato da dei capelli biondi leggermente mossi, grandi occhi azzurri e delle labbra sottili, sul collo presentava la runa degli Shadowhunter ed indossava un'uniforme maschile da cacciatore di un colore blu scuro,

-Spero di non essere in ritardo!- affermò lei sicura,

-Per niente. Ragazzi lei è Marianne, un membro degli shadowhunter dell'accademia francese, mi ha aiutato con il caso dandomi qualche informazione- spiegò il moro, mentre la bionda faceva un'inchino davanti a loro,

-È un piacere conoscere di persona i membri delle Croci sacre. Ho molto rispetto per voi- disse Marianne, con tono calmo e professionale,

-Molto piacere, ma lei cosa ci fa qui?- chiese Iole confusa guardando gli altri due compagni vicino a lei che in risposta alzarono le spalle in segno che non lo sapevano,

-L'ho chiamata per aiutarci, più siamo meglio è giusto?- chiese il templare, guardando i suoi compagni, soffermandosi su Lance,

-L'Unione fa la forza e una spada in più non guasta mai. Molock ti ha spiegato la situazione?- chiese poi osservando la ragazza che annuì,

-Bene ora che ci siamo chiariti signor Yann, potrebbe cortesemente dirci dove si trova l'entrata del nascondiglio?- domandò la templare mora, a quella domanda il giullare, fece delle grandi falcate avvicinandosi alla cattedrale, lì si fermò andando vicino ad una spiazzetto dove era presente qualche albero per decorazione, avvicinandosi ad uno di loro e con un tocco della mano usò la magia per far levitare uno sportello di assi di legno, il quale si trovava vicino alle radici di uno degli alberi e che dava accesso ad una scala che dava verso il basso,

-Ecco l'entrata, non dovremmo far altro che scendere e arriveremmo al luogo dell'incontro- gli disse il ragazzo dai capelli multi colore, quando sentì la mano del templare poggiarsi sulla sua spalla facendolo voltare verso di lui,

-È meglio se tu resti qui fuori- disse serio il cacciatore, lasciando di stucco l'amico,

-Aspetta Molcky io voglio venire con voi. Posso esservi utile- gli disse subito lo stregone contrariato, ma il moro scosse la testa,

-Fuoco in uno spazio ridotto non è una buona cosa. Inoltre ci serve qualcuno che resti qui fuori in caso vogliano provare a scappare- gli rispose il ragazzo, guardando negli occhi l'altro che digrignò i denti, ma doveva ammettere che su un particolare così non ci aveva pensato,

-Tranquillo, figlio di Lillith. Siamo in cinque e quattro di noi sono delle croci, potremmo battere anche dieci demoni e quelli sono solo mondani- disse la cacciatrice francese, facendo ridere lo stregone,

-Giusta osservazione "Oscar"- disse Bartholomew all'udendo alla francese che lo guardò imbarazzata e in parte innervosita per come l'aveva chiamata,

-Hanno ragione, ci serve una sentinella e tu puoi farla meglio di tutti- si avvicinò Lance poggiando la mano sulla spalla dello stregone guardandolo deciso e con nello sguardo solidarietà e fiducia verso Yann, che deglutì per poi annuire, sorridendo il leader delle croci spostò lo sguardo sugli altri ed estraendo il suo stilo, incidendosi la runa dell'invisibilità

-Invece per quanto riguarda noi, incidetevi la runa dell'invisibilità e andiamo a fermare qui pazzi!- asserì, mentre gli altri cacciatori si incidevano la runa sul corpo per poi entrare nel nascondiglio.



Nel frattempo nel covo, Noir Maitrê, all'interno del pentagono aveva posto delle candele nere, per poi alzare il manufatto sopra di lui,

-Il tempo è giuntò, il momento di ottenere il potere. È arrivato!- affermò l'uomo iniziando a girare la prima sezione del cerchio, mentre tutti guardavano il maestro nero, inclusi i cinque cacciatori che erano arrivati ed assistevano alla scena senza essere visti,

-Ecco Noir Maitrê e con lui il manufatto!- affermò Molock guardando con sguardo torvo il mondano,

-Secondo voi sa come far funzionare quell'affare?- chiese la bionda osservando l'oggetto di un nero trasparente, sapeva di cosa si trattava quel materiale di cui era fatto,

-Ne dubito fortemente- rispose Bartholomew guardando l'uomo che girava la prima sezione del manufatto finché questa non si bloccò e lui poté passare a quella successiva,

-Oh forse potrei sbagliarmi- sussurrò il templare castano, mentre Molock gli diede un pugno in testa,

-Poche storie fermiamoli!- affermò scattando contro i mondani ignari seguito dagli altri.
Ad attirare l'attenzione di tutti fu uno degli adepti che volava in aria finendo per sbattere contro il muro, mentre si creava l'allerta generale all'interno della stanza, e al contempo i membri cadevano svenuto uno dopo l'altro,

-Che diavolo succ...- stava per dire un mondando ma non finì la frase visto che Lance lo colpì con un pugno in pieno stomaco facendolo piegare in due dal dolore, mentre spostava lo sguardo intorno, tutti i presenti erano spaventati non sapendo quale forza misteriosa li stesse decimando, ma lui li vedeva benissimo, tutti i suoi compagni stavano malmenando i membri della setta, voltando lo sguardo vide la sua amata Iole saettare tra i presenti come un fulmine colpendoli alla base del collo facendoli svenire, più lontano Bartolomew preferiva usare una fionda per colpirli a distanza alle gambe per poi stenderli con colpi mirati,

-Non accetto adoratori del male nella mia città!- affermò agguerrita, Marianne colpendo un mondano con un calcio alle parti basse per poi usarlo come appoggio per sollevarsi e ruotando il busto colpire quelli intorno a lei con un calcio rotante, atterrando è pronta ad usare mosse di Savate

-Non male!- affermò Molock che stava assistendo alle scene per poi assestare una testata in pieno viso ad uno dei mondani, quando poi vide uno di loro afferrare un tubo e cominciare a muoverlo a casaccio, velocemente gli si avvicinò ed evitando il fendente lanciato a caso lo colpì sotto alla mascella con un montante mandandolo in aria, per poi accorgersi che il leader aveva iniziato ad indietreggiare, Noir Maitrê, stava indietreggiando verso il muro tenendo stretto il suo manufatto, continuando istintivamente a girare l'ultima sezione, mentre nella stanza regnava il caos, quando la sua avanzata venne fermata da qualcosa davanti a se,

-Spiacente amico, tu non vai da nessuna parte!- affermò il moro scrocchiandosi le nocche per poi tirare indietro il braccio e colpire l'uomo in pieno viso usando la tecnica della pressione, sentendo il setto nasale che si rompeva e i piedi dell'uomo si alzavano da terra venendo spedito con violenza contro il terreno strisciando il viso di qualche metro fino ad arrivare all'interno del cerchio, Noir Maitrê alzò dolorante la testa, perdeva sangue dia naso e dal labbro  e la fronte era scorticata a causa dello sfregamento con terreno, debolmente poggiando il braccio sul manufatto e facendo forza finì per spostare accidentalmente una delle sezioni che emise uno scatto per poi sprigionare con violenza una luce oscura.







Note dell'autore 

Ed ecco il nuovo capitolo, che dire qui ci troviamo davanti molte informazioni sul Manufatto in prima che non è forgiato da mani umane e che non è del nostro mondo anche se questo credo fosse ovvio, invece scopriamo che si tratta di un'oggetto forgiato dal demone superiore Abbadon e che è stato usato del materiale demoniaco per crearlo (precisazione, Abbadon e il metallo demoniaco sono presenti nel libro di illustrazione di Shadowhunter "Il Codice". Ad eccezione del manufatto e della sua funzione quella è una mia trovata).
Ed intanto ecco che facciamo la conoscenza del fantomatico Noir Maitrê il leader della setta e scopriamo l'aspetto del manufatto, e anche di Marianne la cacciatrice francese che è stata nominata in qualche capitoli e che informava Molock per aiutarlo nelle indagini.
È finalmente lo scontro Cacciatori contro Setta ha iniziò, ma in fondo non vi era partita dabbene fossero un centinaio, sono pur sempre cinque cacciatori abituati a vedersela contro mostro superiori a qualunque persona normale, e intanto Molock affronta il leader e per sbaglio il manufatto viene attivato, che cosa comporterà?.
Con questo chiudo dicendovi che lo scoprirete nel prossimo capitolo, ormai siamo a un passo dalla fine della storia, da Dragun per adesso è tutto.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23



La luce sprigionata dal manufatto produceva al contempo un suono assordante come quello di catene che venivano fatte tintinnare e di unghie su un lavagna insieme, mentre l'oggetto si illumina di una luce nera e violacea, incantando tutti i presenti che lo osservarono, 

-Che diavolo?- si chiese Molock osservando la luce e tappandosi subito le orecchie per il rumore assordante e fastidioso che stava producendo, nessuno poteva sapere cosa quella luce avrebbe potuto significare viste le poche informazioni che avevano sull'oggetto creato dal demone maggiore Abbadon, tra i cinque Bartholomew osservava cercando di analizzare la situazione con vista da falco per poter elaborare i dati e trarre delle conclusioni fattibili,

-Pensa Bartholomew, del manufatto sappiamo che è stato creato da Abbadon e che lui è il signore del vento e dell'oscurità, gli spazi tra i mondi sono opera sua...andiamo cosa potrebbe essere- cercò di spremersi le meningi, quando un'idea si fece strada nella sua testa, il momento che stavano vedendo, ricordava vagamente una scena simile, l'aveva vista in un film e inoltre sentiva un brutto presentimento crescere dentro di lui, allungò una mano afferrando una delle sua balestre che con scatto metallico attaccò al suo polso,

-Molock, spostati immediatamente da lì- gridò al compagno che lo guardò senza capire, ma quando il templare lesse la preoccupazione negli occhi del compagno sentì i peli del collo rizzarsi e subito saltò di lato, mentre Noir Maitrê aveva spostato lo sguardo indietro prima che qualcosa gli strappasse via la parte superiore del corpo,

-Me lo sentivo, era come pensavo!- affermò il castano sparando a ripetizione con la sua balestra verso il grosso bersaglio, il quale era un grosso demone lungo almeno cinque metri e grosso tre e mezzo dalle sembianze di un insetto simile ad un verme con delle zampe a falci ed un muso lungo ed assottigliato verso la fine, con cinque occhi violecei in sequenza, il muso si aprì a tre sezioni mostrando una grossa bocca circolare piena di denti,

-Come ha fatto quel coso ad arrivare propri qui?- chiese Marianne estraendo un fioretto, anche se doveva ammettere che per quel demone sarebbe potuto essere un perfetto stuzzica denti,

-Io forse avrei una teoria...- disse Bartholomew ma prima che potesse spiegarla il grosso demone mosse la coda ad uncino circolarmente,

-Abbassatevi- urlò Lance e i cinque cacciatori si abbassarono quasi contemporaneamente, mentre la coda volava sopra le loro teste falciando alcuni mondani lì vicino come grano,

-Allora?- chiese Molock intimando il compagno di continuare a parlare ed esporre la sua teoria,

-Credo che il Manufatto creato da Abbadon, in realtà sia un portale che attira i demoni e li fa arrivare nel nostro mondo da un'unica parte e non sparsi a caso- concluse il castano prendendo un'altra balestra di acciaio che lui stesso aveva creato personalmente e ancorarla all'altro polso con uno scatto metallico,

-Potrebbe avere senso. Ma al momento l'unica cosa che ci interessa è fermare quell'affare. Prima che altri demoni escano fuori- come se fosse stata letta nel pensiero altri due figure vennero fuori dalla luce oscura del manufatto, mentre il demone più grande si agitava sbattendo contro le pareti spaventando i mondani ancora svegli, evidentemente non gli piacevano gli spazzi chiusi,

-Barth, prepara le frecce appena spedisco in aria quell'affare trivellare di dardi- disse Molock al castano che lo guardò confuso, il moro poi fece uno scatto correndo verso il demone più grosso e scivolandoci sotto per tutta la lunghezza del suo corpo, quando fu dietro di lui si rimise in piedi con un colpo di reni flettendo le gambe per scattare nuovamente verso il manufatto che ormai era ad un paio di metri da lui, allungando la mano prese la sua alabarda facendola ruotare, e con un'avvitamento del busto colpire il disco di metallo demoniaco mandandolo per aria, il templare castano capì subito cosa il compagno avesse in mente è così si mise in ginocchio puntando le balestra e sparando dardi a ripetizione colpendo sempre il centro del manufatto, il quale dopo qualche colpo si frantumò in tre sezioni che caddero a terra smettendo di emanare quella luce oscura, come a spegnersi.



-Il portale è andato ma...il bestione è ancora qui!- affermò mentalmente il moro guardando il grosso demone che sbatteva in continuazione contro le pareti come se volesse uscire, il ragazzo stava per scagliarsi contro di lui, quando sentì delle urla umane dietro di lui, si voltò velocemente vedendo una lama che calava a tutta velocità verso di lui, non sarebbe stato in grado di parare, ma Lance con scatto felino si frappose tra Molock e il suo assalitore bloccando la lama con la sua arma, uno spadone a due mani con il manico a croce,

-Tutto bene Molock?- chiese il leader facendo pressione con le braccia per poter tenere ferma la lama avversaria, il compagno deglutendo annuì,

-Si- rispose lui, guardando cosa l'aveva attaccato, si trattava di un'altro demone con corporatura umanoide alto due metri, ma ricordava più un corvo con la testa dalle piume rovinate e le cavità degli occhi vuoti, la mano destra risultava una lama osseo nera come se fosse stata carbonizzata, mentre l'aria mano era una zampa da rapace munita di artigli affilati, sul corpo presentava sulle spalla, busto e gambe delle protezioni ossee anch'esse che sembravano carbonizzate, il demone gracchiò minaccioso tirando indietro la lama e colpendo ancora il cacciatore che parò il colpo agitando la spada.
Dall'altra parte il demone più grosso sbatteva la testa contro una della pareti per poi stanco aprì le mandibole iniziando a triturale il muro di mattoni e a scavarsi un varco verso fuori,

-Non deve uscire da qui inseguitelo!- affermò Lance ancora intento a bloccare il demone corvo, Molock e gli altri scattarono verso il tunnel ma un'altra figura demoniaca si frappose tra Iole e Marianne bloccandole la strada,

-Ragazze- subito Bartholomew portò la balestra davanti a se, ma la compagna lo fermò,

-No Barth tu e Molock inseguire il più grosso. Di questo mostro ci occupiamo noi- disse Iole guardando la francese al suo fianco che annuì decisa mettendosi in posizione d'attacco, il castano le guardò ma poi sospirò,

-Andiamo Barth- gli gridò il moro correndo dietro al demone più grosso e venendo seguito dal compagno castano che intanto stava ricaricando le sue balestre.
Intanto le due ragazze fronteggiavano il demone che gli era saltato davanti, questo era grosso quanto un'orso ma la corporatura ricordava un'incrocio tra una razza è una donnola, con una lunga coda piena di aculei ossei, le zampe anteriori erano robuste e collegate alle pinne affilate come spade, con degli artigli molto affilati, era privo di zampe anteriori le quali erano sostituite da delle pinne dai bordi a lama ossea, la testa era appuntita con delle pinne dove di solito ci sono gli occhi e delle branchie al posto delle narici.

-Questo sembra veloce- pensò Iole lanciando uno sguardo al suo compagno che aveva disincastrato la sua spada con quella del demone corvo e che velocemente gli aveva lanciato uno sguardo, lui capì subito che lei intendesse combattere e in risposta annuì, allora la mora portò le mani alla cintura estraendo due spade gemelle da cavaliere di colore nero con la lama rossa, e la guardia ad ali,

-Tieniti pronta Marianne- le disse Iole mettendosi in posizione di attacca,

-Sono pronta!- affermò la cacciatrice francese, mentre il demone ringhiava lanciandosi in avanti arrotolando il corpo a palla e scagliandosi contro di loro, le due si spostarono contemporaneamente, ma quando il demone toccò il muro rimbalzò verso il sotto, sciogliendo la forma a sferra ed usarlo come appoggio per scagliarsi contro la bionda la quale scivolò con una capriola eseguendo un'affondo bucando la pinna del mostro che ruggì ruotando su se stesso cercando di colpirla con una delle lama ma la ragazza usò la lama per difendersi ma la forza del fendente fu tale da mandarla a gambe all'aria, il demone fiutò l'aria con le branchie pronto a saltare sulla cacciatrice, ma non riuscì visto che un doppio fendente lo colpì alla coda tagliandola quasi di netto, il demone anfibio guaì di dolore girandosi cercando di morderla, ma Iole saltò evitando il morso e staccando le spade dalle carni del mostro, 

-È veloce- pensò stupita Marianne rimettendosi in piedi, la mora agitò le spade liberandole dal liquido nero, per poi prendere un profondo respiro e scattare contro l'avversario tempestandolo di fendenti, il mostro si mise sulla difensiva trovandosi costretto ad indietreggiare a causa degli attacchi in sequenza, a quell'occasione Marianne scattò anche lei trapassando con un'affondo il collo del demone anfibio, questi allora mosse il corpo tanto forte da far volare la bionda che cadde sui corpi maculati di alcuni mondani.
A quel punto Iole si gettò contro il demone andando in scivolata passandogli sotto e allo stesso tempo alzare la spada squarciando in due il mostro che cadde a terra agonizzante, quando una mano afferrò il fioretto estraendolo dalle carni del demone per poi piantarglielo nella testa cosiddetto da farlo tornare nel vuoto,

-Questo è per avermi mandato a gambe all'aria per due volte- ringhiò la francese agitando la sua spada, spostando lo sguardo sulla templare che si rialzava e spostava lo sguardo color lilla sul suo compagno che si stava ancora battendo.
Lance stava parando tutti i fendenti del demone corvo che stava lanciando con ferocia gracchiando ad ogni colpo, puntando per lo più alla cieca mirando a schiacciare il suo avversario, ma anche il cacciatore non scherzava in quanto a forza poiché respingeva tutti gli attacchi provocando scintille ogni volta che le loro armi si incrociavano, con una pressione respinse la lama ossea per poi ruotare il busto, effettuando un fendente circolare mirato a tagliare la testa del demone corvo, ma questi saltò indietro riuscendo ad evitare la spada ma il suo piede destro no, infatti gli fu tagliato di netto,

-Preso!- affermò mentalmente il leader delle croci, mentre guardava il moncherino del piede del demone corvo che perdeva liquido nero, quando il demone puntò le cavità oculari su di lui, il cacciatore poté vedere che si erano illuminate di rosso, con uno stridio il demone mosse la lama da lunga distanza, istintivamente Lance portò la spada davanti a se parando un colpo che era diretto alla sul collo,

-Cosa?- si chiese sgranando gli occhi non capendo cosa fosse successo, ma l'avversario non aveva ancora finito e mosse ancora una volta la lama ossea come prima, ancora una volta il templare si difese portando davanti a se la spada, ma il ragazzo si ritrovò due tagli sulle spalle e due ai lati del viso che iniziarono a sanguinare, con sguardo calmo guardò i tagli, non erano molto profondi e non avevano intaccato nervi o altri punti vitali, per poi osservare il suo avversario,

-Spostamento d'aria. Ovvio- disse capendo come aveva fatto, muovendo con forza la lama ossea aveva creato uno spostamento d'aria così forte da sottile lo stesso effetto di una spada.
Il demone corvo gracchiò più forte portando indietro il braccio a lama ed era proprio quello che il ragazzo voleva, come una saetta scattò verso di lui bloccando l'attacco con la spada costringendo il mostro ad a indietreggiare sull'unico piede ancora rimastogli, guardandolo nelle cavità oculari, allora il demone mosse la mano artigliata per colpirgli il fianco, ma il castano fu più veloce spostando il braccio colpendolo al polso per respingerlo per poi mettere la mano ad artiglio colpendolo violentemente al fianco provocando un proiettile di pressione che lo attraverso facendolo indietreggiare, a quella destabilizzazione avversaria, Lance impugnò lo spadone con entrambe le mani muovendolo e provocando al demone le stesse ferite usando la sua stessa tecnica, il corvo gracchiò alzando lo sguardo vedendo la lama calare sulla sua testa, velocemente portò la lama ossea bloccando la spada, o almeno era quello che pensava stringendo i denti il cacciatore mise più forza e il demone poté sentire la lama iniziare a incrinarsi prima che il rossiccio con una maggiore pressione la spezzasse e la lama dello spadone spaccasse la testa del demone in due facendolo ritornare nel vuoto in uno sbuffo di fumo e piume.
Davanti a quello scontro Marianne rimase a bocca aperta per la freddezza, la forza, ma sopratutto la capacità del leader delle croci sacre di aver copiato la mossa avversaria, al contrario la compagna del ragazzo sorriso,

-Tutto bene Lance?- chiese, mentre il ragazzo faceva roteare la spada poggiandola sulla spalla, e girarsi a guardarla regalandole un sorriso, quel gesto voleva dire tutto per loro due, ma il sorriso del ragazzo si spense subito, andando a prendere qualcosa che luccicava a terra tra i corpi maciullati dei mondani uccisi dai demoni, estraendo le tre sezioni del manufatto che erano riusciti a dividere,

-Questo oggetto ha causato un sacco di problemi!- affermò guardando i cadaveri e il sangue che riempivano la stanza,

-Il gruppo dì ripulitura si occuperà di questo disastro- lo tranquillizzò Marianne guardando anche lei la morte presente nella stanza,

-Non ora! Molock e Bartholomew stanno inseguendo il demone più grosso, dobbiamo andare ad aiutarli. Per quanto forti anche loro sono in svantaggio contro un nemico di quelle dimensioni- disse decisa Iole, cercando di nascondere la preoccupazione, guardando i due che annuirono, seguendo il percorso che il demone aveva scavato nella parete.



Mentre gli altri stavano affrontando i demoni piccoli, il più grosso continuava a scavare triturando il suolo con le sue mandibole fino a sbucare in superficie, issandosi sopra e guardandosi intorno notando le luci sparse per la città di Parigi, con un ringhio il mostro fece qualche passo dirigendosi dove avvertiva odore di umani da poter mangiare, ma subito dalla buca che aveva scavato per arrivare alla superficie saltò fuori Molock effettuando un salto usando l'asta della sua arma come bastone per il salto in alto, saltando sulla schiena del demone e conficcando con forza la punta in ferro nelle carni del mostro, crepando la corazza e perforandone le carni, il demone Gralor ruggì emettendo un suono stridulo e cominciando a muoversi per togliersi di dosso il passeggero indesiderato,

-Cazzo Molock non agire senza pensare- gli gridò Bartholomew che uscì qualche istante dopo dal tunnel, guardando il compagno cacciatore che restava aggrappato mentre il mostro si muoveva violentemente per disarcionarlo, sospirando il templare castano, puntò contro il demone le balestre sparando dardi a raffica, puntando però alle zampe, nel rifugio aveva capito che i dardi non erano abbastanza per perforare in profondità la corazza del mostro per cui pensò di colpire alle zampe, ma il demone si voltò verso di lui aprendo le mandibole e saranno dalla bocca una sostanza bianca.
Il castano si gettò di lato mentre la sostanza bianca colpiva il terreno diventando appiccicosa come una ragnatela,

-Che schifo. Questo mostro sputa ragnatele!- affermò guardando il demone che stava per sputare un'altra sostanza appiccicosa, ma subito il moro alzò la sua arma brandendola con entrambe le mani calandola contro la schiena del mostro spaccando l corazza come vetro, squarciando le carni in profondità facendo zampillare il liquido nero, questo colpo il Gralor lo avvertì maggiormente tanto che inarcò il corpo così violentemente da lanciare di lato il ragazzo, che rotolò rimettendosi subito in piedi,

-Tutto bene?- chiese Bartholomew di fianco al compagno che annuì rigirando l'arma tra le mani, mentre il demone ruggiva furioso,

-Questo è bello tosto....vuoi usare la lama angelica?- a quella domanda il moro diede uno sguardo alla lama di sessanta centimetri e di un'azzardo trasparente da sembrare vetro, che era legata alla sua cintura, non l'aveva più usata dalla morte del suo Parabatai, anzi il cacciatore l'aveva lasciata sulla tomba dell'amico, forse in cuor suo credeva di non essere degno di usarla e l'aveva lasciata come a proteggere la tomba o forse come monito per non essere riuscito ad aiutare il suo amico,

-Se vogliamo batterlo in fretta allora si- rispose deciso, mentre il demone inarca il corpo pronto a scagliarsi contro di loro, usando improvvisamente delle sfere di fuoco colpirono il mostro in pieno, i due spostarono lo sguardo vedendo Yann con la mano incendiata,

-Ci sono anch'io ragazzi e sembra che sono arrivato al momento giusto- affermò facendo comparire delle spade infuocate e scagliandole contro il demone che si scagliò contro di lui, lo stregone si gettò di lato creando una sfera infuocata lanciandola contro il lato destro del demone ustionandogli il lato destro e gli occhi facendolo ringhiare di dolore,

-Bartholomew!- esclamò Molock poggiando la lama a terra, il castano allora prese da sotto la giacca due fasce di dardi dalla punta di Adamas, caricandoli nelle balestre, per poi saltare sull'arma del moro che con una forza sorprendente lo lanciò in alto, Bartholomew estrasse un gladio conficcandolo nella schiena del demone per reggersi come aveva fatto prima il moro, per poi sparare un'altra serie di darmi che si conficcarono nel corpo del mostro perforando la corazza.
Furioso il Gralor mosse la cosa circolarmente costringendo i due a terra ad abbassarsi, ma quando Yann si rialzò vide la coda ad uncino che si dirigeva verso la sua testa, con uno scatto disumano portò indietro il busto la la punta arrivò a colpirlo al viso facendogli volare via la maschera e spedirlo a terra,

-Dannazione- sputò lo stregone alzando la testa e sgranando gli occhi quando la coda del demone si dirigeva a tutta velocità verso di lui, in quel momento il ragazzo vide tutta la sua vita passargli davanti agli occhi e rivide il volto della sua Elise, spaventato dall'idea di non vederla più chiuse gli occhi aspettando il colpo fatale che non arrivò mai, quando riaprì lo sguardo, poté vedere che Molock era davanti a lui con tutti i muscoli tesi per la tensione mentre stringeva al petto la punta della coda del demone, il templare l'aveva fermata a mani nude mettendosi tutta la sua forza,

-Non questa volta bastardo!- affermò stringendo di più la presa sulla coda per non mollarla, sentiva i muscoli andargli a fuoco e che urlavano per lo sforzo di aver fermato un colpo disumano, inoltre era sicuro di avere delle micro fratture alle braccia e delle costole rotte, ma non gli importava, non avrebbe permesso che Yann venisse trafitto, non voleva vedere di nuovo la scena di un'amico che veniva infilzato senza che lui potesse fare niente, il demone allora alzò di scatto la coda in modo così violento da far volare in aria il ragazzo che urlò per la sorpresa,

-Molock- gridarono insieme Barth e Yann, quando videro il demone aprire le mandibole pronto ad ingoiare intero il cacciatore, ma invece il moro vide un'opportunità, con un'avvitamento prese la sua alabarda lanciandola nella bocca del demone che emise un verso strozzato sputando del liquido nero dalla bocca, mentre il templare si aggrappava alla base della testa con un braccio, portando e con l'altra mano estrasse la lama angelica,

-Nel nome di Barachiel- gridò e al nome dell'arcangelo la lama angelica, iniziò a brillare, per poi con forza conficcarla nel corpo del Gralor, subito questo sentì il corpo avvolto da delle fiamme azzurre che lo stavano avvolgendo bruciandolo lentamente facendogli lanciare lamenti di dolore, disperato si mosse facendo cadere Bartholomew dalla sua groppa, mentre alla velocità con cui il suo corpo massiccio poteva permetterglielo si gettò nelle acque della Senna.


Gli altri tre cacciatori arrivarono nel momento in cui il demone avvolto dalle fiamme angeliche si gettava nelle acque della Senna, con Molock ancora in groppo, subito tutti si diressero verso il bordo guardando le acque,

-Molock- gridarono tutti aspettando qualche risposta, non volevano temere il peggio e cioè che le fiamme celesti avessero ridotto in ceneri non solo il demone ma anche il Cacciatori, aspettarono ma dopo cinque minuti iniziarono a perdere le speranza, quando improvvisamente qualcosa saltò fuori dall'acqua aggrappandosi con la sua arma al bordo della Senna per non cadere di nuovo in acqua,

-Anf...anf...la carne...la preferite carbonizzata...o in cenere?- chiese il moro ansimando, per la stanchezza, non appena lo videro restarono stupiti, felici e alla fine risero per la battuta anche se forse la situazione stressante li aveva quasi spinto a ridere per sciogliere un po di tensione,

-Questa battuta era bella sebbene tu non le sappia dire- ammise lo stregone aiutando il ragazzo a risalire aiutato da Bartholomew e Marianne, subito il ragazzo venne stretto dall'abbraccio di Iole che lo strinse con la forza con cui una sorella maggiore stringeva il fratello appena uscito illeso da un'incidente, ma quando il ragazzo sussultò di dolore si staccò,

-Ti ha provocato un bel po' di danni!- affermò Lance inginocchiandosi davanti al compagno guardandolo con i suoi occhi color verde smeraldo, mostrandogli un sorriso solleva in volto per il fatto che stesse bene, ammaccato e stanco, ma bene,

-Già...ma alla fine l'ho rispedito nel vuoto- disse gemendo per il dolore, -Ma non da solo- pensò guardando la lama angelica ormai spenta del suo potere, per poi stringerla a se, provando una sensazione di sollievo, orgoglio e felicità insieme,

-Direi di rientrare! Le nostre compagne ci stanno aspettando!- affermò Yann con il suo solito sorriso in volto e per la prima volta il cacciatore gli sorriso apertamente per poi annusarsi i vestiti, accorgendosi che puzzava a causa dell'acqua della Senna, per poi rispondere all'amico.

-Prima è meglio che mi faccio una doccia e che un certo giullare mi sistemi un paio di ossa!-







Note dell'autore

E finalmente ecco il tanto atteso scontro finale, che dire finalmente scopriamo a cosa servisse il manufatto, era un portale che conduceva nel vuoto (scommetto che non ve lo aspettavate. Comunque il manufatto e il suo potere è una mia idea, sebbene nei libri ci sono dei portali, non c'è ne nessuno, che porti nel vuoto il mondo dei demoni. E se per caso l'autrice di Shadow li creerà o ha pensato di crearli. In quel caso allora si tratta di una pura coincidenza).
Che dire la setta ha fatto un grosso errore a provare ad avere il potere, di certo non è fatto per dei mortali, spero che i demoni siano stati interessanti e gli scontri ammetto che sono stati un po' un parto riuscire a scriverli, ma spero che siano stati di vostro gradimento.
Che dire ormai la storia sta giungendo alla sua conclusione forse il prossimo sarà quello finale, ma pensavo di aggiungere un extra alla fine, ma dovrò vedere, con questo concludo, da Dragun questo per adesso è tutto.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 24



I cinque cacciatori e lo stregone tornarono a casa di quest'ultimo ma non prima che egli avesse curato le ferite a Molock è tolto il cattivo odore dovuto al tuffo nelle acque della Senna, mentre salivano la scala che dava alla casa del ragazzo, il cacciatore teneva lo sguardo basso e nervoso,

-Tutto bene Molock?- chiese Iole la quale si era accorta dello stato d'animo del compagno templare e le era arrivata a canto,

-Si...più o meno- rispose sospirando,

-Hai abbattuto il nemico e sgominato la setta. La tua missione qui è compiuta, dovresti andarne fiero- gli disse Lance con tono orgoglioso per aver visto il suo amico e in parte allievo abbattere quel demone gigantesco, dandogli una pacca amichevole sulla schiena,

-Non è per quello, anzi mi sento l'adrenalina ancora a mille per questa uccisione. Solo...ho dovuto tramortire Mayling....e non so come la prenderà al suo risveglio- disse mordicchiandogli l'interno della guancia per il nervosismo,

-Bella domanda, non sai mai come possono reagire le donne. Sopratutto se non la conosci da anni- commentò Bartholomew, guardando le due cacciatrici, che non sapevano di come la ragazza avrebbe reagito visto che non la conoscevano,

-Tu che dici Yann....la conosci da più anni?- chiese Molock guardando il giullare che arrivato davanti alla porta, si mise a pensare,

-In un caso straordinario ed intendo pari quasi allo zero. Salterebbe tra le tue braccia riempiendoti di baci, essendo felice di vederti ancora intero....ma è più probabile che il sole sorga ad ovest- disse ridendo aprendo la porta ed entrando nella stanza, subito una figura sfrecciò velocemente saltando e colpendo Molock con un calcio a piedi uniti in piena faccia creando un proiettile di pressione e spedendolo a terra, subito il ragazzo si sentì un peso sullo stomaco e vide Mayling con sguardo rabbioso seduta sul suo petto,

-Oh...- riuscì a dire solo il moro prima di beccarsi un pugno in piena faccia, da parte della ragazza,

-Tu stupido cinghiale idiota- ringhiò iniziando a tempestarlo di pugni in pieno viso, sotto lo sguardo sconcertato degli altri cacciatori, mentre Yann assisteva con un sorriso incerto,

-Più che altro avrebbe reagito proprio così- disse grattandosi la guancia, sentendo le braccia di Elise stringerlo da dietro e lui girò il viso per concedere un caloroso sorriso alla sua compagna, nel frattempo il moro era riuscito ad alzarsi nonostante il peso della ragazza sul suo corpo, che anche così continuò a colpirlo anche alla bocca dello stomaco,

-Mayling...- iniziò lui ricevendo una ginocchiata allo stomaco,

-...so che sei...- questa colpa lo colpì con un calcio in pieno viso ma lui rimase comunque immobile,

-...arrabbiata ma...- continuò ricevendo un pugno in pieno naso che lo fece indietreggiare leggermente,

-...non volevo...- una gomitata lo colpì in pieno petto facendolo boccheggiare, ma lui ingoiò il dolore,

-...perderti- riuscì a concludere dopo quella raffica di colpi, quando la ragazza orientale portò in alto il ginocchio mirando in mezzo alle gambe, ma questa volta il templare si mosse parando il colpo,

-Gradirei di no. Mi servono ancora- disse mentre lei gli dava una testata furiosa,

-Non li avrai ancora per molto- disse agguerrita e imbestialita, mentre cercava di far cadere il ragazzo come aveva fatto prima, sotto lo sguardo degli altri occupanti della stanza,

-Certo che si è trovata proprio una tigrotta da pelare- disse Bartholomew, a quella parola Mayling si voltò verso il castano

-Che hai detto sapientone? Avanti ti sfido a ripeterlo?- lo minacciò la corvina facendo qualche passo verso di lui, pronta a colpirlo avendo già posizionato la mano a zampa di tigre, ma Molock la precedette afferrandola il braccio con una mano e avvolgendola la vita con l'altro braccio, e quando lei si girò per guardarlo né approfitto per baciarla dolcemente davanti a tutti, lei prima nervosa lentamente iniziò a calmarsi godendosi quel bacio, 

-Ti sei calmata?- chiese dopo essersi staccato dal bacio,

-Zitto stupido cinghiale!- affermò rossa per l'imbarazzo, ma lasciando intuire che in parte la rabbia era scemata a nervosismo, facendo arrossire il suo ragazzo.



Dopo che la situazione fu stabile, gli altri raccontarono ad Elise e Mayling, di cosa era successo alla setta e dello scontro con i demoni che avevano avuto,

-Quindi quelli della setta...sono morti...tutti?- chiese la vampira, ricevendo una risposta affermativa da parte dello stregone che le strinse le spalle,

-Meglio così. Erano dei pazzi che hanno fatto il passo più lungo della gamba- esclamò Mayling prendendo una sigaretta ed accendendola,

-Sono certa che tu ed Elin, sareste delle ottime amiche- disse serenamente Iole, pensando alla risposta che la ragazza aveva data, ciò fece tornare in mente alla ragazza l'altra compagna delle Croci sacre,

-Non paragonarla con quella gorilla di Elin. Mayling è molto più femminile di lei!- affermò Molock facendo arrossire la ragazza, 

-Per quanto mi piacerebbe sentire il paragone tra là gorilla rossa e la cinesina corvina. Ci resta un quesito!- affermò Bartholomew che in quel momento aveva in mano un bicchiere pieno di gin e menta, attirando l'attenzione degli altri su di se,

-Che ne facciamo del manufatto?- a quella domanda tutti si concentrarono sull'oggetto che aveva causato molti problemi, che in quel momento giaceva sul tavolo della cucina spezzato in tre sezioni,

-Diviso è innocuo, ma non possiamo permettere che cada in mani sbagliate. Sarebbe un disastro- disse seria Iole spostandosi i capelli sul lato destro del collo, e Lance si trovò a concordare con lei,

-Potrei affidarlo all'accademia francese, sarebbero al sicuro- propose Marianne, guardando le sezioni di metallo demoniaco,

-Forse, ma non mi sembra sicuro tenere le sezioni in un unico punto!- affermò Lance, incrociando le braccia al petto,

-Quindi che cosa vuoi fare?- chiese Molock guardando il loro leader massaggiarsi il mento con aria pensante, 

-Forse sarebbe il caso di separare le sezioni, in modo da non riunirle accidentalmente. Se non ti dispiace vorrei parlare con il direttore dell'accademia?- a quella domanda la cacciatrice parigina annuì,

-Pensi che ti ascolteranno?- chiese Elise guardando il rossiccio che scrollò le spalle,

-Tentar non nuoce e poi si tratta di un bene comune che quell'oggetto non venga riunito- rispose il leader delle croci sorridendo alla vampira che arrossì,

-Allora domani organizzerò un'incontro tra te e il direttore dell'accademia. Oltre tutto devo spiegargli cosa diavolo è successo questa notte- disse Marianne, grattandosi la testa,

-In questo caso ci serve un posto dove poter dormire- disse Iole poggiando la mano sulla spalla del compagno che annuì poggiandoci sopra la propria, sorridendole,

-Potete restare qui. Ho molte stanze e non mi darebbe fastidio avervi qui- propose lo stregone allegro, ma i due scossero la testa,

-Grazie dell'ospitalità. Ma preferiamo avere la nostra intimità- disse Lance stringendo a se la corvina che ricambiò la stretta,

-Per ringraziarvi, posso aiutarvi a trovare un luogo per dormire. È il minimo che possa fare- disse la cacciatrice parigina, intromettendosi nella conversazione,

-Non per me. Ho appena prenotato un volo per New York, quindi spiacente gente ma preferisco passare il tempo con la mia streghetta!- affermò Bartholomew, incamminandosi verso la porta dopo aver raccattato le sue armi, -Prenditi cura di Molock, Chun-Lee- disse il castano sorridendo beffardo verso Mayling prima di andarsene, la corvina iniziò a tremare per il nervosismo, trovava quel cacciatore irritante, ma la mano del templare, si posò sul suo capo attirandola al suo petto facendola arrossire,

-Ha ragione Barth, prenditi cura di lui, Mayling- sorrise Iole abbassando il busto in segno di rispetto, seguito da Lance, facendo arrossire di più la ragazza che sbuffando colpì Molock con una gomitata al costato per il nervosismo.



Ventiquattro ore dopo a New York, o meglio in uno degli alberghi più costosi e con una fantastica vista panoramica sulla città, arrivato davanti ad una delle camere Batholomew prese dalla tasca una chiave che infilò nella serratura facendola scattare ed aprire la porta entrando lentamente, appena dentro il ragazzo venne investito dall'odore di candele profumate alla vaniglia, il suo aroma preferito, appena chiuse dietro di se la porta si sentì abbracciare da dietro,

-È bello sentire vicino- sospirò Abigail dietro di lui sussurrando al suo orecchio, lui in risposta sorrise poggiando le mani su quelle della strega che erano strette alla sua vita,

-Anche tu mi sei mancata- rispose sentendo il suo odore di nocciole e un leggero aroma di muschio, con un movimento veloce Batholomew si girò stringendola per la vita e prendendo le sue labbra con le sue in modo deciso ma allo stesso tempo molto dolce, lei si godette il contatto con le labbra di lui stringendogli la maglietta, quando poi si staccarono in cerca di ossigeno poté dare uno sguardo alla sua ragazza,

-Ti piace, l'ho comprato per quando saresti tornato!- affermò alludendo alla vestaglia verde trasparente con le spalline in pelliccia, l'abito non nascondeva niente mostrando l'intimo rosso che vi era sotto di esso, a quella vista così invitante lui la prese in braccio facendola sobbalzare,

-Cerchi di farmi agire per istinto e non in maniera razionale?- a quella domanda lei sorriso e con uno schiocco di dita il cacciatore si ritrovò a torso nudo, alla vista del fisico magro e slanciato, poggiò la testa sul suo petto sentendo il battito del suo cuore 

-Non mi dispiace quando agisci così- rispose lei baciandogli il petto per poi allungare il collo salendo fino a baciargli la guancia, mentre gli rubava l'elastico che teneva fermo il ciuffo e allo stesso tempo infilava un paio di occhiali dalla montatura sottile al ragazzo,

-Sai che non mi servono molto- disse lui, imbarazzato, aveva bisogno degli occhiali da vista dato che era leggermente miope, ma piuttosto che usarli preferiva le lenti a contatto,

-Ma sei più sexy con quelli!- affermò Abigail innocentemente sistemandosi una ciocca di capelli con l'elastico, in risposta il castano si fiondò a baciarle il collo facendola gemere, mentre la portava sul letto poggiandola delicatamente,

-Come è finita con il manufatto poi?- chiese ad un certo punto curiosa, lui le bloccò i polsi con le mani mettendosi sopra di lei, 

-Lo abbiamo diviso in tre parti. Per quello che ne faranno, non saprei, chiederò domani...per adesso- così dicendo posò le labbra sul collo della castana che gemette, quando sentì che le stava facendo un succhiotto, lasciandole il segno, lei sorrise allungando il collo baciandolo e venendo ricambiata con passione.



Dagli eventi della setta e del manufatto demoniaco, era passata ormai una settimana e tutto sembrava essere tornato abbastanza tranquillo, la setta dell'Oeil Sombre era sparita da quando quei folli avevano per sbaglio fatto entrare dei demoni nel mondo umano finendo per diventare le loro vittime, i corpi delle ragazze scomparse furono ritrovati qualche tempo dopo, le poverette avevano avuto la sfortuna di essere state scelte per dei sacrifici.
Elise era seduta al tavolo del locale, alla fine Yann era riuscito a mantenere la promessa e portarla a mangiare in quel posto, che per l'occasione era stato addobbato con luci soffuse per non dare troppo fastidio alla vampira, ma abbastanza per poter vedere,

-Nervosa?- chiese lo stregone che era seduto davanti a lei con il menù in mano, a quella domanda lei arrossì cercando di nascondere la parte inferiore del viso utilizzando il menù,

-Non sono ab...abbituata...a ma...mangiare...fuori- rispose balbettando per l'imbarazzo facendo sorridere il giullare,

-Vedrai questo posto ti piacerà- la tranquillizzò allungando la mano afferrando quella di lei, facendola sorridere e arrossire allo stesso tempo, i due si persero nello sguardo dell'altro senza accorgersi che Lind è Chloè li stavano osservando da molto vicino, appena se ne accorsero i due sobbalzarono,

-Continuate pure- disse Chloè sorridendo,

-Si non fate caso a noi- gli diede manforte la compagna da dietro le spalle della strega, mentre Elise era bloccata dall'imbarazzo,

-Così questa è la tua ragazza. È proprio carina, ottima scelta Yann- gli disse la strega francese alzando il pollice in su, mentre osservava lo stregone, che in risposta si era portato la mano al volto togliendosi la maschera e poggiandola sul tavolo, osservando le due che poterono vedere che i suoi occhi erano passati da marrone a rosso chiaro, capendo che le stava intimando di lasciarli soli e di non far imbarazzare troppo la sua compagna,

-Be volevamo solo darle il benvenuto, presto arriverà un nuovo cameriere per prendere le vostre ordinazioni- disse sorridendo la strega bionda,

-Già, vi assicuro che il cibo è squisito- concordò la fata dai capelli color lavanda, prendendo le mani della sua compagna facendole fare delle piroette allontanandosi, per poi fare fare alla compagna un casque baciandola,

-Come al solito...tutto bene?- alla domanda del ragazzo, Elise annuì riprendendosi dalla lieve paralisi dovuta all'imbarazzo,

-Scusale, non voleva metterti in imbarazzo. Sono solo curiose...è la prima volta che vengo qui con una ragazza- le disse massaggiandosi gli occhi,

-T..tranquillo...le conosci da molto...quindi è no...normale che siano...curiose- rispose lei abbassando lo sguardo ancora un po' in imbarazzo, mentre esaminava il menù, vedendo i piatti che servivano,

-A proposito...come si è risolto per il...manufatto?- chiese poi di punto in bianco curiosa di sapere cosa i cacciatori avevano pensato per quell'oggetto, Yann abbassò il suo menù,

-Be, ho saputo che hanno deciso tenere separate le tre sezioni. Una parte sarà custodita dall'Accademia francese, la seconda a quella di New York e l'ultima parte credo l'affideranno ad un'altra accademia, ma non ne ho idea di quale- le spiegò, guardandola annuire alla sua spiegazione è riportare lo sguardo sul menù, velocemente il ragazzo si alzò usando gli avambracci o sul tavolo dando un leggero bacio alla ragazza, che rimase sorpresa, regalandogli qualche istante dopo un sorriso imbarazzato, ma i due vennero interrotti dall'arrivo di un cameriere il quale era un membro del popolo fatato, un ogre per la precisione, 

-Scusate se vi interrompo, io sono Skall, il vostro cameriere. Avete già scelto qualcosa dal menù?- chiese l'ogre dai capelli color grigio cenere, mentre i due sorridendo imbarazzati, riportarono lo sguardo sui loro menù.



Nel frattempo su una collina piena di fiori situata tra le montagne irlandesi, è proprio in quel luogo che Molock aveva portato Mayling, la quale si chiese perché il ragazzo avesse scelto proprio quel posto,

-Siamo arrivati- le disse come a leggerle nel pensiero, appena guardò, la corvina vide davanti a se un magnifico campo pieno di fiori bianchi con cinque petali e il centro giallo, era un tipico fiore irlandese chiamato fata del lino, al centro del campo di fiori vi era una lapide a croce, il moro le prese delicatamente la mano portandola fino alla tomba e lei poté vedere che era incisa con delle rune e davanti ad essa vi era una lama Angelica conficcata nel terreno, a quella vista lei capì,

-È la tomba del tuo Parabatai- disse con un sussurro, che lui riuscì a sentire, annuendo, lentamente Molock portò la mano sotto la giacca estraendo la lama angelica completamente svuotata del suo potere e di conseguenza spenta, alzando il braccio la conficcò nel terreno incrociandola con quella già presente, per poi inginocchiarsi ed accarezzarla, a quella vista, anche Mayling si inginocchiò abbassando la testa in segno di rispetto,

-Come promesso sono venuto a trovarti. Amico mio- sussurrò sfiorando la tomba con le dita perdendosi in vecchi ricordi delle sue missioni insieme a Regan/Oona,

-Credi che se fosse ancora qui...gli sarei piaciuta?- chiese Mayling di fianco a lui, osservando la lapide con sguardo triste, forse in cuor suo avrebbe voluto conoscerlo, da quando il cacciatore gliene aveva parlato,

-Sicuramente, ma non so, se lui/lei ti sarebbe piaciuto/a. Visto che di carattere era simile ad Yann-,

-Diciamo che il carattere di Yann non mi spiace, a patto che non faccia soffrire Elise- a quella risposta il moro rise divertito,

-Era da molto che non ti sentivo ridere- disse una voce che il ragazzo conosceva molto bene, voltandosi vide con stupore un uomo dai capelli color grigio argento che conosceva dannatamente bene,

-Mastro Everard- esclamò Molock abbassando la testa in segno di rispetto, mentre Mayling osservava l'uomo davanti a loro,

-Lance mi ha informato del risultato della tua missione. Un lavoro impeccabile e quando mi ha detto che gli hai chiesto di riportarti la lama angelica, ho capito che saresti tornato qui....te lo devo dire Regan era un cacciatore molto promettente, pensavo di proporgli di entrare nelle croci, prima che....- l'uomo scosse la testa, posando lo sguardo sulla ragazza al fianco del suo allievo e sorridendole,

-Così questa sarebbe la tua ragazza! Mio figlio mi ha informato- rispose velocemente l'argenteo immaginando la domanda del moro, che sbuffo, per la prontezza di previsione e risposta del suo maestro,

-Quindi per lei non è un problema se stiamo insieme?- chiese Mayling stringendo il braccio del ragazzo e sfidando con lo sguardo l'uomo che lo sostenne con fierezza, per poi ridere,

-Posso leggere la determinazione nel tuo sguardo e la tua grinta. Ti sei scelto una compagna che va proprio a braccetto col tuo carattere- disse Everard girando i tacchi e fare qualche passo per poi fermarsi e continuare a parlare, -Tranquilli non vi separerei mai, leggo l'amore nei vostri occhi, riportandomi alla mente l'amore che io e mia moglie provavamo. Inoltre credo che quell'amore sia l'unica cosa che dopo tre anni ha riempito il vuoto che sentì nel petto Molock, e di certo continuerà anche in futuro. Per cui ti prego di continuare ad amarlo e prenderti cura di lui signorina Mayling- sorrise lanciandogli uno sguardo, trasmettendogli fiducia e la gioia che provava vedendo il suo allievo sorridere nuovamente dopo tre lunghi anni.
Dopo l'incontro con il maestro del moro i due si diressero fino ad una baita in legno, in cui entrarono, la ragazza orientale osservo il posto che presentava un'arredamento sobrio ma allo stesso tempo elegante,

-Bel posticino!- affermò lei, stringendosi leggermente le spalle per il freddo che aleggiava nella casa, nel frattempo Molock si era avvicinato al camino presente nel salotto e dopo aver messo della legna accese il fuoco utilizzando il coltellaccio e la punta in ferro della sua arma,

-Tra un po' si riscalderà tutto l'ambiente- gli disse lui, girando a guardare la sua compagna che si era seduta sul divano in pelle un po polveroso,

-Questa era la baita in cui Regan/Oona veniva a passare il tempo quando tornava in Irlanda. Ci sarò stato tre-quattro volte, ma da quando lui/lei non c'è più questo posto è stato trascurato...ora che ci penso è il caso che vada ad aggiustare il letto per la notte, resta pure davanti al fuoco a riscaldarti- così dicendo sparì al piano di sopra, mentre la ragazza si portava le ginocchia al petto, prendendo una sigaretta ed accendendola, si sentiva nervosa a stare lì da sola insieme a lui, restò ad osservare il fuoco per qualche minuto perdendosi tra quelle fiamme quando una mano si posò sulla sua spalla facendola sobbalzare, istintivamente si girò muovendo la mano a coltello ma questa venne fermata dal ragazzo,

-Fiuu, ti ho spaventata, scusami. Volevo solo dirti che ho sistemato il letto- rispose lui, mentre lei arrossiva mettendo il broncio,

-Stupido cinghiale- esclamò voltando lo sguardo mentre teneva la sigaretta tra i denti, lui si sedette vicino a lei, prendendole la sigaretta e portandosela alla bocca, prendendo una bella boccata di fumo e lasciandolo andare lentamente,

-Uhm non mi dispiace molto il sapore della nicotina. Anche se non è salutare- disse, velocemente Mayling si riappropriò della sigaretta riportandosela alle labbra,

-Non fumo sempre, solo quando...sono nervosa!- affermò leggermente rossa prendendo dei respiri di fumo, Molock allungò la mano accarezzandole il viso per poi toglierle la sigaretta dalle labbra così da poterla baciare senza problemi, prima in modo dolce, sentendo la corvina che ricambiava, poi in modo più deciso stringendola per le spalle, lei rimase sorpresa ma ricambiò lo stesso in modo impacciato finché entrambi dovettero staccarsi essendo a corto di ossigeno,

-May...ling- disse riprendendo fiato, mentre si avvicinava a lei baciandole la guancia e scendendo a lasciargli baci sul collo, sentendola fremere per il calore che quel tocco gli procurava, lentamente il ragazzo la strinse con un braccio e con l'altra mano libera le accarezzò il viso passandole il pollice sulle labbra tornando con le proprie sulle sue,

-Scusa...forse vado di f...fretta. Ma io...ecco....sento il calore che mi pervade...- iniziò, quando la ragazza gli avvolse saldamente le mani dietro al collo poggiando il viso completamente rosso nell'incavo del suo collo,

-Forsemaanchi'iolosentoevogliochesiatuaspegnerlo- disse completamente di un color rosso acceso dicendo la frase tutta d'un fiato, 

-Puoi ripeterlo?- a quella domanda la ragazza distorse lo sguardo, rossissima,

-Andiamo non riesci a ripetere una frase che hai detto due secondi fa?- la schernì lui, lei in risposta gli strette il collo in stile mossa di soffocamento, mentre il ragazzo batteva la mano contro la sua schiena per dirle di mollarlo, quando sentendo le forme di lei sfregare contro di lui, arrossì deglutendo a vuoto e guidato dai suoi istinti si privava della maglietta restando a torso nudo, la corvina lo mollo restando come ipnotizzata da quel fisico e lentamente gli diede un bacio in modo impacciato per poi abbassarsi e posare le labbra suo tatuaggio che si trovava sul petto del ragazzo, che gemendo leggermente al contatto caldo delle labbra di lei, allungò le mani sfiorandole le cosce e salendo fino a farle insinuare nel vestito fino all'altezza del ventre.
Lei rabbrividì sentendo le mani fredde, ma i brividi vennero spazzati via da un calore che si irradiava in tutto il corpo, sentendosi accaldata portò le mani alla base dell'abito sfilandosi via il vestito restando in intimo, mentre arrossiva, ma piuttosto che farglielo vedere, gli posò delicatamente le mani sul viso baciandolo in modo deciso, per quanto l'imbarazzo glielo permettesse, in risposta lui gli portò le mani sui fianchi afferrandola saldamente, mentre sentì che la ragazza orientale gli portava le mani al collo stringendolo,

-Ora sono rovente...ed è colpa tua- disse ansimando al suo orecchio,

-Sei sicura?- chiese Molock con una punta di preoccupazione nella voce, sentendo quella lieve punta lei portò le gambe al suo bacino, abbassando lo sguardo ed annuendo, lui arrossì ma sorridendo le fece alzare il viso baciandola dolcemente, mentre si alzava in piedi con la corvina ancora stretta a lui, e salire le scale fino alla camera da letto.


Il giorno seguente, la fievole luce del sole attraverso la finestra non era ancora molto forte da illuminare tutta la stanza, ma abbastanza da svegliare la ragazza dal suo sonno, non appena Mayling aprì gli occhi la prima cosa che vide fu il viso di Molock addormentato, lei lo osservò sentendo il respiro lento e regolare di lui segno che stava dormendo tranquillo, sorridendo gli baciò la fronte per poi mettermi seduta sentendo un brivido freddo attraversargli la schiena, il fuoco si era ormai spento da ore e il calore creato da esso era andato ad affievolirsi durante la nottata.
Ma i due si erano crogiolati nel calore di entrambi da non aver sentito freddo, mentre consumavano la loro prima volta insieme, improvvisamente ad un certo movimento un forte dolore la colpì alle zone basse facendola gemere,

-Accidenti, che male- pensò mugugnando, anche se si aspettava che le avrebbe fatto un po male, essendo stata la sua prima volta, quando sentì due braccia forti avvolgerle le spalle,

-Come stai?- chiese il moro sorridendo alla ragazza,

-Un po dolorante, colpa tua cacciatore- disse lei rossa, soffocando una risata, il ragazzo sorrise scostandogli i capelli sul collo vedendo un'altro tatuaggio le iniziali GC, lui le sfiorò il tatuaggio con le dita, quando lei sentì i polpastrelli sul tatuaggio, la sua espressione divenne cupa,

-Ti stai chiedendo cosa vogliano dire?- chiese lei alludendo alle alle iniziali, per poi sentire il ragazzo annuire dietro di lei, così prese a raccontare cosa significassero,

-Sono le iniziali di Grace e Caleb, loro sono i figli del mio ormai defunto maestro. Lui era come me, un mondano con la vista, ma era abbastanza forte e coraggioso da riuscire a sconfiggere un cacciatore, per ringraziarlo io feci da guardia del corpo ai suoi due figli, ma ho fallito...- ad un certo punto li tirò su col naso sentendo gli occhi inumidirsi a quel ricordo, -...I suoi figli possedevano oltre che alla vista anche il potere della chiaroveggenza, proprio per questo potere il clan delle Luna rossa ci attacco. Dovevamo fuggire e il mio maestro per permettercelo sì sacrificò, ma durante lo scontro venni ferita e li persi di vista...quel giorno la mia forza è stata inutile- disse sentendo le lacrime accumularsi sui suoi occhi, vedendola in quello stato Molock la strinse al suo petto, poggiando le labbra sul tatuaggio dietro al collo per tranquillizzarla, lei si accoccolò contro di lui per sentire il suo calore,

-Quindi i due ragazzi...uhm...sono...-

-No, sono vivi. Me lo sento e...un giorno li ritroverò!- affermò lei decisa, guardandolo negli occhi e specchiandosi in quelli zaffiro del ragazzo che le sorrise,

-Loro com'erano?- a quella domanda un sorriso si dipinse sulle labbra della corvina,

-Grace è una ragazza dai capelli biondi molto dolce e gentile, sebbene fosse cieca fin dalla nascita. Mentre Caleb caratterialmente era tutto il contrario, molto freddo e solitario, ma con Grace era molto gentile, sebbene non fossero biologicamente fratello e sorella, lui aveva i capelli castani e una lunga cicatrice sul collo- a quella descrizione Molock iniziò a riflettere.

-Ho già sentito questa descrizione. C'erano voci di due ragazzi uguali ai tuoi protetti che sono stati avvistati a Londra- a quelle parole lei alzò di scatto il viso guardandolo,

-Dici davvero?- chiese speranzosa, e quando lui annuì, sentì la speranza crescerle nel petto,

-Devo andare e vedere se riesco a ritrovarli- disse cercando di mettersi in piedi ma il dolore al basso ventre la colpì facendola inginocchiare e lei imprecò mentalmente, ma le braccia del templare la strinsero riportandola contro di lui,

-No Mayling, sei troppo preziosa per me, non posso lasciarti andare....almeno non da sola- disse lui poggiando il viso contro i suoi capelli,

-Vuoi dire che?-

-Io verrò con te...che tu lo voglia o no!- affermò deciso lui, a quelle parole lei sentì le lacrime scendergli mentre con uno scatto lo faceva cadere contro il materasso baciandolo in modo passione, ma anche dolce, lui ricambiò sorridendo sulle sue labbra ricambiando l'amore che la compagna gli stesse trasmettendo, per poi rotolarsi con lei tra le coperte beandosi entrambi della vicinanza che ad entrambi era riuscita a risanare i loro spiriti feriti.








Note dell'autore

Bene questo è di certo un capitolo bello lungo forse il più lungo di tutta la storia, che finalmente ecco qui l'epilogo, dopo averla iniziata e lasciata in sospeso per un po di tempo non credevo che l'avrei ripresa e sarei riuscito a finirla e che sarebbe risultata con più di venti capitoli.
Comunque ecco che i nostri eroi tornano vittoriosi e Mayling inizia a pestare Molock per averla tramortita, poi dopo aver deciso cosa farne del manufatto demoniaco, vediamo Abigail e Bartholomew, ammetto di aver dato poco spazio a loro per cui ho pensato di dargli una breve parte. Poi vediamo la coppia Yann ed Elise che finalmente vanno a mangiare fuori e questi due insieme sono molto teneri e come sempre le proprietarie del locale con la loro curiosità mettono in imbarazzo la povera vampira è andata ora un nuovo ritorno l'ogre Skall, un personaggio che era apparso come comparsa in un solo capitolo eccolo come cameriere.
Ed infine il nostro caro templare che porta Mayling a visitare la tomba del suo Parabatai, proprio come gli aveva promesso, ed inoltre la cinesina che incontra Everard il maestro di Molock di persona, il quale accetta di buon grado la compagna del moro. E poi vediamo i due ragazzi coccolarsi e avere la loro prima volta, scoprendo poi anche un po del passato di Mayling (ci tengo a precisare che i personaggi di Grace e Caleb sono personaggi legati al passato della ragazza. Per cui loro due come la loro storia e i personaggi di Mayling ed Elise appartengono tutti alla mia amica Stardust94. La quale ringrazio infinitamente per il loro prestito per questa mia storia, e devo ammettere che la corvina mi ha dato filo da torcere da descrivere caratterialmente, ma credo di essere riuscito a gestirla).
Prima di chiudere voglio precisare che sebbene questo sia l'effettivo ultimo capitolo della storia, intendo ferma una extra che la chiuderà definitivamente, su questo posso solo dirvi che l'extra riguarderà a un tempo più indietro di quello della storia ma non troppo indietro solo di qualche anno.
Non mi resta che augurarvi una buona serata da Dragun e di godervi il capitolo.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 extra ***


Capitolo Extra



Il vento invernale aveva investito l'Irlanda, avvolgendola con la sua morsa gelida, in un'antico castello medievale, in una grossa stanza, sei figure erano sedute ad un grosso e largo tavolo in legno, l'atmosfera era illuminata solo da un paio di candele e braci per riscaldare l'ambiente, una delle figure dai capelli rossicci con sfumature argentee, guardò l'orologio da tasca in argento che portava alla cintura,

-Uhm...si sta facendo tardi- disse Lance chiudendo di scatto l'orologio, 

-Secondo voi perché il maestro ci ha riuniti qui in Irlanda?- chiese un ragazzo di venticinque anni, abbastanza alto dalla carnagione color miele e dal fisico slanciato e prestante, il viso dai lineamenti appuntiti è incorniciato da dei capelli di un color biondo paglierino lunghi fino al collo, occhi color nocciola, labbra sottili, presenta una cicatrice sotto l'occhio sinistro a forma di fulmine. Raide, questo era il nome del cacciatore, e membro delle croci sacre,

-Non lo sappiamo Raide- rispose il leader, quando sentì la mano di Iole poggiarsi sulla sua, lui spostò lo sguardo sulla ragazza, la quale oltre che sua compagna era anche il secondo in comando delle croci,

-Ma sicuramente avrà avuto le sue ragioni, per farci venire fin qui- disse la corvina dando manforte al compagno,

-Lo spero. Rispetto il maestro, ma i viaggi troppo lunghi mi danno sui nervi- sospirò Bartholomew, tendendo le corde delle sue balestre, per verificarne la forza, in tanto che lui e i suoi compagni erano costretti ad aspettare,

-Visto che siamo tutti qui è probabile che sia qualcosa di grosso. Forse un'attacco in massa di demoni o altre minacce del genere- suppose il cacciatore biondo provocando l'ilarità del compagno cacciatore al suo fianco, 

-Anche se fosse, la cosa sarebbe esaltante ed inoltre siamo noi sette e il maestro. Insomma già lui da solo potrebbe annientale una ventina di demoni, voglio dire è una forza della natura- esclamò Narses un ragazzo di un'anno in più di Raide ed era anche alto qualche centimetro in meno di lui, dal fisico magro e muscoloso dalla carnagione chiara, il viso è incorniciato da dei corti capelli neri con due ciuffi ai lati rialzati vicino alle orecchie, occhi del medesimo colore dei capelli e labbra sottili.

-Non esaltatevi troppo ragazzi. Prima vediamo cosa ha da dirci il maestro- gli disse con tono serio ma dolce Iole,

-Come vuoi sorella. Anche se tuo suocero non si vede ancora è in ritardo non credete?- chiese Narses mentre poggiava sul tavolo il suo scudo su cui svettava una croce rossa,

-Se vogliamo essere precisi, ci ha solo detto di ritrovarci qui al castello in Irlanda. Non ha specificato un vero e proprio orario in cui si sarebbe presentato- gli fece notare Bartholomew, sbadigliando per la noia di dovuta all'attesa, quando l'ultima figura al tavolo poggiò sonoramente un boccale di birra attirando l'attenzione su di se,

-Qualcosa non va Elin?- chiese Lance rivolta alla figura femminile seduta sul lato ovest del tavolo,

-Si, capitano. Non vi siete accorti che non siamo ancora tutti e sette....manca Molock all'appello- fece notare la ragazza che avrebbe avuto venticinque anni alta dalla carnagione chiara e dal fisico magro e leggermente muscoloso dalle forme sode, il viso dai lineamenti delicati era incorniciato da dei corti capelli rossi, occhi azzurri con una cicatrice che le attraversa quello destro, labbra leggermente carnose. 
Elin era una cacciatrice di origini Norvegesi, ma che come i suoi compagni, discendevano dai primi templari divenuti cacciatori e il cui sangue era stato tramandato dai loro antenati, dopo aver parlato afferrò la sua mazza frangiata dalla mazza spessa e dai spigoli quadrati ed appuntiti poggiandola con forza sul tavolo,

-Quell'idiota, appena arriva lo riempio di cazzotti!- affermò ringhiando e portare il calice alle labbra bevendo avidamente la birra,

-Qualcuna è nervosetta in questo periodo eh?- chiese Narses ridendo e poggiando le gambe sul tavolo, beccandosi un'occhiataccia furiosa da parte della rossa,

-Forse sarà perché Dagger l'ha lasciata in bianco ultimamente- disse innocentemente Raide ridacchiando con il compagno, mentre la cacciatrice ringhiava furiosa ed imbarazzata,

-Che ne dite se invece vi pesto a tutti e due, idioti?- chiese lei pronta ad afferrare la sua fidata mazza per darla in testa ai suoi due compagni delle croci che a quella minaccia risultavano tranquilli e per nulla spaventati, sebbene Narses avesse afferrato il suo scudo e Raide indossasse la sua cotta di Adamas,

-Ragazzi, vi prego di restare calmi. Nessuno pesterà nessuno- disse il leader delle croci con tono serio passandosi una mano tra i capelli scompigliandosi le ciocche argentee,

-Ma sono loro che iniziano- disse brusca Elin,

-E tu la stupida che gli vai dietro- gli rispose Bartholomew, poggiando i gomiti sul tavolo, ricevendo un'occhiata di fuoco dalla compagna cacciatrice,

-A proposito come sta la prociona?- chiese lei ghignando, a quella risposta il castano sbuffò,

-Bene, ma con l'arrivo del freddo gli è preso un po di letargo- quella risposta fece ridere la ragazza di gusto,

-Ecco che succede ad avere una strega mammifera. Il mio insettino, invece non ha questi problemi, anzi è molto attivo, sopratutto sotto le coperte- le disse lei, facendo innervosire il compagno,

-Io avrei detto che sarebbe soffocato sotto quella montagna di muscoli- sussurrò Narses a Raide e i due scoppiarono a ridere di gusto, sotto lo sguardo di tutti, a quel punto Lance per riportare l'ordine, afferrò il suo spadone con ambedue le mani, per poi muoverlo circolarmente e in tal modo  tagliando ad ognuno una piccola ciocca di capelli, ad eccezione di Iole la quale intuendo l'attenzione del compagno aveva spostato il busto indietro per evitare di venire colpita,

-Ora basta, non voglio sentirvi beccare tra di voi. Ora cerchiamo di prendere un bel respiro e aspettiamo mio padre- disse calmo il leader delle croci poggiando lo spadone contro il tavolo, a quelle parole tutti gli altri membri annuirono chi d'accordo e chi irritato, ma nessuno di loro avrebbe osato ribattere, almeno che non avessero voluto un occhio nero e delle ossa rotte.



Dopo qualche minuto i sei cacciatori sentirono la porta della stanza aprirsi e da essa fece capolinea un uomo sui cinquant'anni, alto e dal fisico magro e muscoloso dalla carnagione chiara, l'uomo tenne lo sguardo basso mentre entrava chiudendo la porta dietro di lui, il viso saggio era contratto in un'espressione di tristezza e dispiacere,

-Salve mastro Everard- dissero simultaneamente tutti i ragazzi abbassando la testa in segno di rispetto dinanzi al cacciatore più anziano, ma l'aura che avvolgeva il cacciatore era tutt'altro che rosea, anzi era tutto il contrario e di questo Lance se ne accorse subito,

-Padre....va tutto bene?- alla domanda del figlio l'uomo si lisciò la barba bianca spostando lo sguardo marrone su ciascuno dei suoi allievi, soffermandosi maggiormente su suo figlio Lance, dopo di che scosse la testa passandosi una mano lungo i capelli grigi o argentei sfiorando la cicatrice sulla fronte, andando a prendere posto a capo del tavolo,

-Vi ho riunito tutti,qui per comunicarvi una cosa....molto importante...- iniziò lui tenendo lo sguardo basso, avvertendo il peso di dover dare lui stesso una notizia molto spiacevole,

-Aspetti maestro, manca Molock!- affermò Iole con tono comprensivo e rispettoso,

-Proprio di questo volevo parlarvi....temo che Molock per un po' di tempo...non prenderà più parte alle attività delle Croci- a quella risposta tutti nella stanza sobbalzarono per lo stupore,

-Riguarda l'ultima missione padre?- chiese Lance, il quale voleva sapere perché un suo amico è fidato compagno, non avrebbe più potuto combattere insieme a loro per un periodo di tempo,

-Eppure era andato insieme a lui e col suo Parabatai, è successo qualcosa?- fu Raide a fare quelle domande il cui tono trasudava una punta di preoccupazione per le sorti dell'amico,

-Non è Molock...ma Regan- rispose serio e freddo Everard, con le braccia incrociate e lo sguardo nascosto da alcune ciocche di capelli che gli ricadevano davanti al viso,

-Regan o Oona, voglio dire sono la stessa persona ma il fatto che abbia due personalità ti mettono molto in confusione- esclamò Bartholomew, pensando al Parabatai del compagno templare,

-Come mai abbia scelto quello strambo ragazzo è un mistero?- disse Elin sospirando e passandosi l'indice e il pollice sugli occhi per poi continuare -Che è successo, Oona si è rotto un'unghia durante lo scontro?-,

-È morto- rispose lugubre il maestro, facendo sgranare gli occhi a tutti i presenti nella stanza, i quali portarono lo sguardo sull'uomo,

-Come scusi?- chiese Narses sconvolto,

-Regan/Oona lui è morto, in missione ucciso dal demone- disse nuovamente l'uomo digrignando i denti e il peso di quella risposta, mentre nella stanza tutti i presenti abbassarono lo sguardo, con le labbra completamente serrate, nessuno aveva il coraggio di proferire parola davanti alla notizia della morte di un loro "compagno" Nenfilt, sebbene ci fossero varie accademie di cacciatori sparsi nel mondo, alla fine combattevano tutti per la stessa causa, ma tutti loro sapevano benissimo cosa comprendeva la morte di un Parabatai per un cacciatore e della ferita che lasciava nel compagno, tutti e sei iniziarono seriamente ad essere tristi e preoccupati per il loro "fratello" templare.



In uno spiazzo di terra verde, Molock era inginocchiato davanti ad una tomba a croce, lo sguardo del ragazzo era ormai vacuo e velato solo da una profonda tristezza, si sentiva come vuoto, neanche il vento freddo della stagione invernale, in cui l'Irlanda veniva colpita ogni anno con inverni molto rigidi, riusciva a fargli provare qualcosa, l'unica cosa che sentiva era un profondo dolore squarciante al petto e la sensazione di inutilità, non era riuscito a proteggere il suo Parabatai, Regan/Oona era morto per causa sua, lentamente strinse così forte i bugni da sbiancare le nocche e sentire le unghie entrare dentro la carne.
Quando in quella tormenta di dolore avvertì, i passo di qualcuno dietro di lui a un paio di metri, ma le presenze che avvertiva erano fin troppo familiari perché non le riconoscesse,

-Avevo detto al maestro di dirvi, di non cercarmi- sospirò senza emozioni nella voce, mentre dietro i sei i suoi compagni delle Croci sacre lo guardavano inginocchiato davanti alla lapide del suo amico,

-Ma ero sicuro che non mi avreste ascoltato- replicò tenendo lo sguardo fisso sulla tomba, senza voltarsi l'unica cosa che voleva era continuare ad osservare davanti a se,

-Molock, ecco noi....non ci sono parole per descrivere il nostro dispiacere per...la tua perdita- disse Iole facendosi avanti a portavoce degli altri cacciatori, facendo qualche passo verso il ragazzo, il quale strinse forte le labbra, non voleva parlare con nessuno in quel momento,

-Voglio restare solo-,

-Lo sappiamo ma insieme possiamo aiutarti. Vogliamo solo che tu stia meglio- gli disse la corvina con tono dolce, come una sorella maggiore che vuole consolare il suo fratellino, ma invece a quella proposto, il moro mosse la sua arma puntando la punta all'altra estremità alla base del collo della ragazza, che trattenne il fiato insieme agli altri, di certo una mossa simile non se l'aspettavano.

-Voi non potete capire come mi sento ora. Per cui se davvero volete aiutarmi, lasciatemi solo- disse ringhiando, non gli andava di parlare con i suoi compagni, non mentre provava tutto quel dolore che sembrava dilaniargli il petto, lentamente allontanò l'arma dal collo della ragazza, la quale lo guardò tristemente, quando la mano di Lance si posò sulla spalla di lei incrociando i suoi occhi verdi in quelli lilla della sua compagna,

-Rispettiamo la tua richiesta Molock. Ragazzi lasciamolo solo- disse il leader delle croci rivolto agli altri, forse lui come il resto dei suoi compagni aveva compreso la veriticitá delle parole dell'amico, non potevano capire quanto fosse dolorosa la ferita che aveva subito con la perdita del suo Parabatai, di questo fatto anche gli altri lo compresero, ma prima di andarsene Iole poggiò sulle spalle del ragazzo una grossa pelliccia di colore nero,

-È di un'orso che ho abbattuto io stessa- disse decisa Elin incrociando le braccia al seno,

-Ti terrà al caldo ora che inizia il freddo- gli disse Narses con tono divertito, per poi girarsi e incamminandosi insieme alle altre Croci sacre,

-Credete si riprenderà?- chiese Raide, voltandosi indietro, il suo sguardo tradiva preoccupazione per lo stato d'animo dell'amico,

-Perdere il proprio Parabatai ti lascia una ferita nell'animo, un vuoto che ti porterai nel petto finché non esalerai l'ultimo respiro. Non so rispondere a questa domanda- sospirò Bartholomew abbassando lo sguardo,

-Solo il tempo c'è lo dirà!- affermò Lance sentendo il vento scompigliargli i capelli rossicci, guardando il cielo e sperando che il suo amico si sarebbe ripreso presto da quella perdita, mentre dei fiocchi di neve iniziavano a cadere dal cielo.



Tre giorni, era il tempo in cui Molock era stato a fissare la tomba di Regan/Oona, per tre giorni la neve era caduta dal cielo coprendo il luogo con un manto bianco, ma anche a quelle avversità il ragazzo era rimasto immobile come una statua di marmo, a contemplare la lapide con un'unica cosa in testa, non era riuscito a proteggere il suo amico e come conseguenza era morto, il vuoto al petto non accennava a rimarginarsi al contrario al cacciatore sembrò che si stesse allargando, come a volerlo avvolgere in un tunnel di dolore e disperazione, lentamente allungò la mano afferrando della neve e portandosela all bocca per mangiarla,

-Non è certo qualcosa di sostanzioso!- affermò la voce di Everard comparendo al suo fianco e fissandolo con sguardo indagatore, si poteva notare che il ragazzo era sciupato e che non si era mosso per niente a giudicare dalla quantità di neve che si era depositata sulla sua figura e sulla pelliccia di orso che indossava, sospirando si sedette al suo fianco,

-Sono tre giorni che non tocchi cibo o acqua. Ma solo neve caduta- disse aprendo una bottiglia di vino e porgendola al suo allievo, il quale la fissò per un'istante scuotendo la testa, l'uomo sospirò poggiando la bottiglia nella neve, portando la mano sotto alla giacca ed estraendone una lunga striscia di carne secca che porse al ragazzo, il quale la prese iniziando a masticarla lentamente.

-Molock, forse dovresti provare ad andare avanti- gli disse di punto in bianco, a quella parole il ragazzo sembrò tremare di rabbia, perché non lo lasciavano in pace era l'unica cosa che voleva,

-Basta...basta...BASTA- gridò mettendosi di scatto in piedi e guardando il suo maestro negli occhi,

-Non voglio sentirmi dire di sapere come ti senti. Perché nessuno può capire come mi sento, è come se avessi un vuoto nel cuore senza fondo, quindi lasciatemi in pace, visto che nessuno di voi sa cosa vuol dire soffrire per la perdita di un Parabatai- a quelle parole Everard rimase spaventosamente freddo mettendosi in piedi e guardando il suo allievo negli occhi,

-Invece so come ti senti....ho perso mia moglie, molto tempo fa. L'ho vista spegnersi dinanzi ai miei occhi- sentendo la risposta Molock sgranò i suoi occhi azzurri, esaminando i lineamenti del maestro, mentre continuava a parlare,

-Dopo la sua morte....ho sentito il mio cuore andare in pezzi, l'amavo più di ogni cosa e quando l'ho persa il mio cuore, il mio corpo e la mia mente si rifiutarono di crederci...immagino sia lo stesso per te?- a quella domanda il moro annuì, una parte di lui non voleva credere che il suo migliore amico se ne fosse andato,

-Ancora adesso il mio animo si è risaldato. Ma il mio cuore no...ormai non ci faccio più caso, ma alle volte lo percepisco ancora in frantumi- gli rivelò Everard e il moro si sentì uno schifo per il modo in cui aveva trattato il suo maestro, abbassando il capo,

-Mi dispiace mastro Everard. Non volevo mancarle di rispetto ma....è doloroso- disse sentendo le lacrime iniziare a scendere, quando avvertì la mano dell'argenteo posarsi sulla sua testa,

-Il vuoto che hai nel petto non guarirà mai. Ma col tempo vedrai che quel dolore diventerà impercettibile- gli sorrise l'uomo, ricevendo in cambio uno sguardo triste, Molock portò la mano al collo prendendo il pendente di Regan/Oona ed aprendolo vedendo le foto di lui con la versione maschile e femminile del suo Parabatai, sorridendo triste si voltò verso la tomba, estraendo dalla cintura due lame angeliche, una sua e l'altra di Regan, per poi piantarla nel terreno posizionandole a croce davanti alla tomba,

-Vuoi lasciarle qui?- chiese il suo maestro guardando il proprio allievo annuire,

-Saranno un'ottima offerta in sua memoria- a quella risposta Everard sorrise,

-Sai avrei voluto dopo la missione, chiedere a Regan/Oona di diventare un membro delle Croci....sebbene non avesse sangue di un templare. Lo era nell'animo- gli disse, facendo sorridere il cacciatore al suo fianco, per poi prendere  la bottiglia di vino che aveva lasciato nella neve mettendola davanti alla tomba, come offerta,

-Ti lascio solo....da tempo al tempo. Solo così potrai andare avanti- gli sussurrò lasciando sulla neve un sacchetto di carne secca e incamminarsi,

-Grazie- sussurrò Molock tirando su col naso, e sedendosi davanti alla tomba afferrando il sacchetto ed iniziando a mangiare voracemente la carne secca, mentre Everard sorrise, sperando che il ragazzo si sarebbe ripreso presto, sapeva che ci sarebbe voluto tempo, ma poteva aspettare, sapendo che sarebbe tornato più forte di prima.








Note dell'autore

Come promesso ecco il capitolo Extra, qui finalmente conosciamo le restanti tre Croci, come avete capito ho voluto mostrare dopo la morte di Regan/Oona, il parabatai di Molock e in parte il suo stato d'animo, sperando di esserci riuscito.
Che altro dire, con questo la storia giunge definitivamente alla sua conclusione, vi ringrazio di aver seguito la storia o anche solo di avergli dato un'occhiata, sono felice di essere riuscito a concluderla.
Con questo concludo e vi do appuntamento a prossimo aggiornamento, ancora un grazie infinite da Dragun.

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