Almeno tu nell'universo

di RevyAdelheid
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sonno ***
Capitolo 2: *** Freddo ***
Capitolo 3: *** Irritazione ***
Capitolo 4: *** Pranzo ***
Capitolo 5: *** Recupero ***
Capitolo 6: *** Pioggia. ***
Capitolo 7: *** Giorno diverso. ***



Capitolo 1
*** Sonno ***


 Sonno.



Che palle,
Sono stanco, ho sonno, ho freddo, non ce la faccio più.
Eppure non mi va di raggiungere il letto. Come se qualcosa mi tenesse incollato davanti alla finestra.
La sigaretta ancora accesa indica nervosismo, ed è forse il nervosismo che non mi fa dormire...?
No. Io sono sempre stato nervoso. O per lo meno è quello che mi sono sempre ricordato.
E' notte fonda. Le 3 forse. Quasi mi metto a contare le stelle, ma riflettendoci è una cosa stupida...
Questo è sempre il sonno.

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Capitolo 2
*** Freddo ***


Freddo.


Sembra che abbia dormito solo cinque minuti...
Beh, in effetti SONO cinque minuti, e sono già le sette.
Devo smetterla di mangiare troppo la sera.
Il solito soffitto bianco e deprimente mi da il buongiorno, accogliento questa nuova giornata. Che sollievo...
Quindi è meglio alzarsi e andare direttamente in bagno, non voglio neanche sfiorare l'idea di dare uno sguardo in giro.
Mi accendo la sigaretta. Fa male fumare. Oh si...ne ho sentite tante, ma alla fine sono ancora qui, che fumo.
-Acc...-
Tra mezz'ora devo essere a scuola, o davanti casa del decimo per andare via tutti e TRE.
Il mal di testa comincia a farsi sentire, invadendo ogni singolo angolo del mio cervello. Porca...
Ecco, tra venticinque minuti devo essere a scuola....eccetera eccetera. Quindi meglio sbrigarsi.
[...]
Congelo, freddo perenne, freddo totale, freddo che mi fa innervosire.
Il freddo che mi penetra fino al cervello stordendolo e facendomi pensare ai ghiaccioli, e ciò mi fa incazzare.
Ok, Hayato, calmati. E cammina invece di perdere tempo.
Ma anche camminando il freddo continua a farsi sentire, non ci penso. Tanto è l'unica alternativa che mi rimane. Di qui a
dieci minuti dovrei essere davanti al cancello di quella casa, non tanto grande, ma tanto accogliente. Dove si sente sempre il baccano si qualce neonato o
stupida mucca. Io farei meglio a non entrare per evitare spiacevoli incontri con parenti, almeno se voglio salvarmi la mattinata.
Ma per quello che sono costretto a subire in seguito, preferirei benissimo entrare e farmi venire qualcosa.
Insopportabile. Indescrivibilmente irritante. Semplicemente LUI.
Ecco, pensando pensando sono arrivato alla mia meta.
Suono al piccolo citofono che segna il nome di "Sawada" cercando di pensare solamente a sorridere. L'ultimo dei miei problemi e far preoccupare il decimo con questa faccia
da funerale.
Il cancello si apre e subito dopo la porta, e una signora giovane e cordiale mi saluta dall'entrata...
-Oh ciao Gokudera!!-
-Salve signora...- sforzati. Sforzati!
-Faccio subito arrivare Tsuna non ti muovere!-
Ecco. Menomale è andata via subito oggi senza chiedermi di entrare, oggi non era proprio giornata da caos-bimbi. Specialmente se dentro ci sta quella
scemucca!
Si sentono dei passi scendere per le scale all'interno e la frase "Io vado ci vediamo dopo!" che li accompagna. Esce fuori con la sua solita faccia nè preoccupata e nè sorridente.
-Buongiorno decimo!-
L'unica cosa che forse può farmi stare meglio, è poter vedere uno dei miei migliori amici, nonchè mio adorato decimo, uscire da quella porta.
-Oh, buongiorno Gokudera-kun!-
Sentenzia, sollevando un sorriso. E ciò mi far stare ancora meglio, sapere che almeno per lui sono qualcosa.
In scala da 1 a 100 il mio umore è arrivato a 10!
-Ehilà!-
No. Torna sotto lo zero...

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Capitolo 3
*** Irritazione ***


Irritazione.

-Ehi Yamamoto!-
Oh che bello. Quell'inconfondibile risata che ti penetra nelle orecchie...non è cosa sentirla stamattina!
-Yo Tsuna! Che bello anche oggi possiamo andare a scuola insieme!-
-Si, fantastico.-
-Ah ci sei anche tu Gokudera!-
-Sono abbastanza grande come hai fatto a non vedermi!!?! SCEMO!-
Lo sapevo! Doveva arrivare lui per scatenare tutto il mio odio! Ed è la cosa che non vorrei fare davanti al decimo, ma oramai mi sa che ci è abituato. E a lui non importa niente. Idiota. Lo odio.
-Susu, non ti scaldare...-
-Y-yamamoto mi sa che può bastare, lascialo si calmerà da solo..-
-Ecco lasciami!-
Intreccio le braccia e guardo da un altra parte, con irritazione. E senza neanche accorgermene siamo tutti e tre che camminiamo verso la scuola. Un altro giorno di scuola, che a me non serve, ma lo faccio pur di stare vicino al Decimo.
Ma lo farei di meno pensando che in classe c'è questo babbuino...
-Allora, hai fatto i compiti?-
-Che? No, ho avuto allenamenti tutto il giorno...-
-Ah, immaginavo.-
Non ti sforzare Decimo, tanto non studierà mai...
-E tu Gokudera?-
-A-ah? Che io? Veramente...-
-Ahah! Siamo messi tutti bene!-
-E tu che ridi! Vuoi prenderle per caso?!? Ah! Come non ti sopporto...-
Ma dico io! E' lui che instiga! Non ci posso fare niente, lo sento come una cosa che mi stuzzica....sono, sono...altamente irritato!
Cammino e ammiro tutti quegli albri rosa che lì in Italia sono rari da trovare, hanno qualcosa di rilassante nel vederli
e la mia mente si riposa un po. Ma mi preannunciano anche che siamo vicini alla scuola Namimori.
Inizia la noia...
-Ok. Siamo pronti almeno per fare il corso di recupero...-
-Ma no! Non dica così, lei può recuperare su!-
-No che non posso, mi toccherà rimanere il pomeriggio oggi...-
Rimarremo in due allora! A meno che non gli venga in testa anche a questo coso altro quasi 2 metri di rovinarmi il pomeriggio...
-Uhm io ho ancora allenamenti quindi salto!-
Ah le mie preghiere sono state ascoltate!!!
-Oh! Ma che peccato.....-
-G-gokudera, perchè lo dici con quella faccia..?-
-Quale faccia? No, è la sua impressione!-
Yamamoto mi guarda e si gira continuando a guardare le nuvole. Che poi che ci sarà di bello nelle nuvole.



Ringrazio Rika_fma_lover per la recensione!

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Capitolo 4
*** Pranzo ***


PRANZO


Ora di pranzo. Ore interminabili quelle di prima mattina, a parlare inglese mi viene il voltastomaco, per pensare alla letteratura
mi gira la testa, e per di più sapendo che mancano ancora diverse ore che mi separano da un letto e un aspirina...
Ma quello che migliora del tutto le cose e la presenza di questo idiota che mi si para davanti ad ogni cambio dell'ora con quel sorriso stampato infaccia
dicendomi "Ehi non fare quella faccia!" COL CAVOLO!
Sono costretto a non guardarti per non sputarti in faccia!
-Ehi Gokudera-kun, andiamo a pranzo?-
-Si arrivo!-
Smetto di guardare oltre la finestra,sotto, dove giace il campo da baseball, e metto a posto le poche cose poggiate sul mio banco per raggiungere il Decimo.
La sua faccia non è di meno, sconvolta e stressata, e pensando alle ore pomeridiane di recupero mi viene la pelle d'oca. Come fa a farlo tutti i pomeriggi?
Beh di solito è quello che faccio io, quando non c'è tra i piedi Yamamoto.
-Non ce la faccio più. E sono ancora al secondo anno!-
-Dicevi la stessa cosa l'anno scorso!-
-E a te che importa!-
Fuori si sta decisamente meglio! Il sole ha riscaldato un po la temperatura fredda di questa mattina.
L'aria mi scompiglia i capelli, ti ci devi mettere pure tu? Ho già i nervi a fior di pelle! Li sistemo di nuovo portando la mano sulla testa e tirandola
dietro.
E' proprio ora di una sigaretta.
L'accendo velocemente, una sensazione bellissima. Quella della nicotina che pervade i tuoi sensi. E scioglie un po di nervosismo.
-Ohi Gokudera! Non mangi?-
Quella voce irritante arriva fino alla rete dove sono poggiato.
-No, non ho fame!-
Grido infretta, per poi tornare a guardare dinuovo il campo da baseball, stavolta da un altra angolazione.
-Andiamo!!! Non puoi stare a digiuno tutta una giornata!-
Cosa cazz...salto in aria e quasi cado di sotto, si è avvicinato alle spalle facendomi sobbalzare!
-TU!!! Brutto idiot...-
-Sisi, stavi fumando! Fa male fumare, almeno vieni a mangiare qualcosa...-
Clapesta di proposito la MIA sigaretta che giace(va) per terra.
-Stupido...idiota. MA COME TI SALTA IN MENTE DI STARMI DIETRO LE SPALLE?!?!?! IO TI AMMAZZO!-
-Ah!!!Gokudera-kun calmati!-
-Ahahah!-
Cosa ridi idiota! Ora te la combino io!!!
Mi avvicino al suo pranzo, lo raccolgo da terra e lo lancio oltre la rete.
-Ehi!-
-AH! Ride bene chi ride ultimo tonto!-
-Volete piantarla!?!?-
Un solo ordine e mi sento completamente legato. La faccia del Decimo disperata e un po mortificata basta per far si che il gioco duri poco.
-Decimo, io torno in classe. Prenditi il mio pranzo se vuoi idiota...-
Rientro nella scuola e percorro le scale per giungere di nuovo al piano della classe.
Si, è stato abbastanza divertente però.



Ringrazio ancora una volta Rika che mi sostiene nel postare nuovi capitoli xD se posto questa storia è anche per te!

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Capitolo 5
*** Recupero ***


RECUPERO


Come vorrei che le sue mani continuassero a giocare con i miei capelli...












Ma che idiota che sono. E' stato un gesto avventato, persino al Decimo ha dato fastidio! Accidenti, dovrò chiedere anche scusa a quell'idiota.
Che non ha detto una parola. Forse non gli ha dato fastidio?
Beh non l'ho visto neanche negli occhi quando l'ho fatto, che idiota che sono.
Volevo vedere la sua espressione...volevo...
Ma ormai è tutto passato.
DRIIIIIN
Il suono della campanella che faceva riprendere le lezioni mi entra in testa facendo rimbombare ancora di più quel
suono.
E gli alunni tornano nelle proprie classi, da quella porta ecco tornare Decimo e l'altro, che se la ride per una battuta
che ho capito solo a metà.

-Decimo!-
Mi alzo con l'intento di chiedergli scusa per la figuraccia...ma a quanto pare non ce n'era bisogno.

-aaah sono rovinato! Non so niente!!!IIIH!-

Tipico. Ogni volta che c'è una lezione è sempre impreparato, e poi si domanda cosa ci viene a fare ai corsi di recupero il pomeriggio...
Inizia una nuova lezione, cerco in qualche modo di aiutare il Decimo, cerco di aiutarlo per farmi perdonare, per farmi perdonare di una cosa
di cui non vorrei neanche scusarmi, l'ho fatta perchè mi andava. Ma non mi và di certo di vedere la delusione negli occhi del Decimo.
Proprio come ha fatto poco fa...
L'idiota del baseball non ha spiccicato una parola da quando è tornato, solo uno sguardo sfuggente e poi si siede al suo solito posto
se se l'è presa davvero mi rende il lavoro più difficile.



Dopo quattro ore finalmente ecco che arrivano i corsi di recupero, dovrei gridare dalla disperazione e dalla noia, ma bastava già il DEcimo
a coprire questa parte.
Seguiamo Yamamoto in silenzio fino allo spogliatoio, pre mettersi la tuta d'allenamento. Per qualche inspiegabile motivo resto fuori, ad aspettare.
Non so quale sensazione idiota mi vieta di varcare quella soglia, so solo che è strano. Non mi chiedo neanche da solo perchè. Sarebbe troppo difficile
da spiegare.

-ok. Ci vediamo più tardi!-

La sua voce risuona nel corridoio vuoto, creandone l'eco. Rivolto a Decimo sorridente va dall'altra parte, verso il campo da baseball. Perchè a me non
ha detto niente? Fantastico, vuoi vedere che se l'è presa davvero?
Il Decimo saluta, e  ci rechiamo in fretta in aula, iniziando insieme le ore di recupero..

-eh? Gokudera, e tu cosa ci fai qui?- mi chiede il prof stupito...
-Per far compagnia al Decimo è ovvio!-
-Il...decimo?-
-Ehi allora vuoi iniziare o no?- domando frettoloso, perdendo la pazienza. Troppe  domande.
Passa ormai un ora da tutto quel recuper,ed essendo cose elementari mi annoio, mentre il Decimo cerca di applicarsi almeno un
minimo. Ci credo. Altrimenti lo beccerebbero, ed io sarei costretto ad uccidere tutti.
Il cielo arancione del pomeriggio sovrasta la grande finestra che ho proprio a lato illuminando la mia immagine e permettendomi
di scorgeretra i miei pensieri. Pensieri che oggi si sono accavalati troppo, e che continueranno a farlo fino a che non finirà la giornata.
Così anormale la mia testa, il mio carattere irrascibile.
Degno di un mafioso direi, e non come alcune persone che pensano sia un gioco.
Non sanno che significa...essere in questo cerchio.
Da questa posizione è visibile il campo da baseball, con tante piccole formiche che corrono e danno mazzate ad una palla,
gioco interessante...
Ma la formichina più alta e più agile e sempre quella più visibile di tutte, quella che strappa sempre quel suo solito sorriso da bravo ragazzo che è...
Il mio sguardo si annebbia per qualche secondo.
Che cosa ho fatto di male...cosa...
Ritorno in me...questo è solo lo stress che ho da stamattina...comrpeso il brutto presentimento e l'aria pesante, o è qualcosa che è completamente
diverso?
Non so neanche io a cosa credere più.



Scusate il ritardo ma ho avuto problemi di PC, spero questo capitolo vi piaccia!

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Capitolo 6
*** Pioggia. ***


Pioggia.

L'odore della pioggia è immensamente dolce...se solo tu lo capissi.



Camminando distrattamente la via del ritorno non mi accorgo che il cielo si era improvvisamente annuvolato,
non c'era alcun problema al riguardo.
Solo che poteva peggiorare di molto il mio more, non solo la confusione, ma anche i capelli bagnati. Ed io odio
quando i miei capelli stanno disordinati, sono a mio parere orribili.
Ma non mi va di cambiargli pettinatura.
La sigaretta in bocca che sta per finire, il fumo intenso che pervade i miei sensi, ancora una volta mi lascia
libero di pensare.
Libero di pensare per qualche secondo di mollare tutto, di prendere una altra strada, di non esistere.
Ma solo per qualche secondo. Ed ecco che la pioggia cade, bagna prima la mia mano che dondola a ritmo con i miei passi,
poi arriva una goccia sul mio viso, adesso era sicuro che pioveva...
si sentiva l'acqua ticchettare elegantemente sull'asfalto, sulle foglie d'albero, sugli oggetti sparsi intorno a me.
Che suono stressante.
Che suono nostalgico.
Prima che me ne accorga ecco spuntare la porta di casa mia.
Per allontanarmi da quella cosa, che mi fa pensare ancora di più. Ho bisogno di una notte per pensare. Una notte di pioggia
per dormire.
Che suono antipatico.

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Capitolo 7
*** Giorno diverso. ***


Il giorno seguente non trovai quella sensazione normale di tutte le mattine, chissà con quale strano sentimento avevo a che fare.
Forse risentimento, forse colpa? Forse sono solamente stanco?
Non lo so.
Ma qualcosa mi dice che vederlo quella mattina aspettare come al solito sotto casa del decimo, non era come al solito.
Il suo sguardo non cambia di una virgola mentr lo osserva arrivare
-Ah, buongiorno Gokudera!-
-mp...- il solito saluto
Possibile che sentiva solo lui qualcosa i diverso in quel comportamento? O forse era lui quello che cambiava qualcosa in tutti i suoi atteggiamenti?
Il Decimo uscì di casa frettoloso e porgendogli un sorriso. A volte vale proprio la pena recarsi in quello stupido istituto chiamato scuola.
Almeno per vedere quel sorriso, il sorriso che lo rincuorava sempre.



Che probabilmente non era quello del Decimo.


Aveee eccolo aggiornato, spero che questo ritardissimo non sia pesato a nessuno XDD

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