LEGAMI di DreamWanderer (/viewuser.php?uid=74149)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Rapimento ***
Capitolo 3: *** Verso Volterra ***
Capitolo 4: *** Sotto Volterra ***
Capitolo 5: *** Famiglia ***
Capitolo 6: *** Scintilla ***
Capitolo 7: *** Torture ***
Capitolo 8: *** Doppio taglio ***
Capitolo 9: *** Sensazioni ***
Capitolo 10: *** Ricordi ***
Capitolo 11: *** Cambiamenti ***
Capitolo 12: *** Complicazioni ***
Capitolo 13: *** Incontri e partenze ***
Capitolo 14: *** Sulla via di casa ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***
Capitolo 16: *** Ringraziamenti ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
LEGAMI
Prologo
Il
vampiro sorrise, facendo scintillare gli occhi rossi e
i canini appuntiti.
Il
suo piano era pronto, perfetto. Bisognava solo
metterlo in atto. Doveva fare attenzione a quali seguaci mandare, in
modo da
essere sicuro che i suoi fratelli non venissero a sapere niente. Questo
voleva
dire cautela. Doveva essere assolutamente certo che nemmeno un sussurro
arrivasse alle orecchie degli altri due…
L’operazione
era già cominciata… solo tante piccole
scaramucce, per spaventarli. Era sicuro che il licantropo avrebbe fatto
il suo
gioco. E poi, quel giorno, il colpo di grazia: il sequestro.
E
a pagare l’affronto sarebbe stata la nuova Cullen, quella
estranea a tutta la faccenda. Perché se lo meritavano. Si
meritavano di vivere
col rimorso che quella innocente avesse pagato il prezzo per quella
strage
mancata.
Heylà!
Eccomi qui con un prologhetto
aggiunto…
per
chi ha già letto: scusate se lo metto
solo ora, ma proprio non mi veniva in mente nulla
ç_ç
per
chi legge questa storia oggi per la
prima volta: non ci badate!
Spero
vi piaccia, anche se non è molto
lungo (ma è il prologo è_é)
Clarisse
|
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Capitolo 2 *** Rapimento ***
Ok,
e questo è il primo chappy! Scusate il
casino, ma ci voleva davvero… spero che mi perdoniate!
Prometto che mi rifarò
con i prossimi capitoli *o*
Un
bacio
Clarisse
Rapimento
Gabrielle
si spostò agilmente saltando di lato con una
grazia felina, evitando per un pelo l’attacco. Dannazione, ma
perché i Volturi
non ne volevano sapere di lasciarli in pace? Renesmee era stata
assolta, eppure
le imboscate continuavano senza sosta. Non erano grandi attacchi, solo
tante
piccole trappole. E il fatto che i loro persecutori riuscissero sempre
a
svignarsela nell’ombra non migliorava la situazione.
Ma
perché era stata tanto stupida da rifiutare quando
Jasper si era offerto di accompagnarla a caccia? Ah già.
Perché lei si era
portata dietro l’orgoglio nella sua vita da vampira! Tutta
colpa di quel cane…
se solo lui e Renesmee andassero a trescare da un’altra parte
Alice sarebbe
stata in grado di prevedere le imboscate e magari anche di scoprire il
colpevole. Invece nooo, troppo difficile per l’apprensivo
Edward Cullen dare un
po’ di respiro alla figlia!
Il
suo nemico le si avventò nuovamente addosso, e lei
sentì i suoi canini graffiarle il braccio. Saltò
subito all’indietro e passò
distrattamente una mano sulla ferita. Gli avversari stavano cambiando
tattica…
era la prima volta che attaccavano direttamente. Doveva tornare a casa,
subito.
Per avvertire gli altri quello che avrebbe potuto significare. Se solo
avesse
avuto dei poteri speciali, qualcosa di unico e fantastico come Bella,
magari in
quel momento avrebbe effettivamente potuto fare qualcosa di utile. Ma
no, lei
aveva solo il suo orgoglio e la sua volontà. Non utilissimi
per combattere…
Il
vampiro le balzò addosso di nuovo, schiacciandola tra
il suo corpo e il tronco di un albero, che scricchiolò
sinistramente. Sentì una
presa ferrea bloccarle i polsi, mentre l’altra mano si
chiudeva intorno alla
gola. Si divincolò, ma quello non lasciò andare.
Provò a mordere, ma niente.
Alzò il viso, e incontrò due iridi cupe e gelide,
rosso rubino. Doveva essere
per forza uno dei Volturi.
-Mollami
subito!- sbraitò furente.
Il
vampiro ghingò. -No, non credo proprio. E piantala di
divincolarti, non ce la farai mai a sfuggirmi.-
Gabrielle
gli ringhiò in faccia tutto il suo disappunto.
Mai, mai nessuno era mai riuscito a intrappolarla! Cercò di
prenderlo a calci,
ma ben presto si ritrovò immobilizzata anche le gambe.
-Smettila!-
le intimò l’altro. -Non mi va di trascinarti
di peso, quindi vedi di collaborare.-
La
vampira si lasciò sfuggire un sorrisetto, più
dettato
dall’assurdità della situazione che
dall’effettiva sicurezza. Qualcuno che
cercava di darle ordini??? Ma l’altro non colse
l’ironia e fece ancora più pressione
contro di lei, tanto che le avrebbe spezzato il respiro se
effettivamente ne
avesse avuto bisogno. Digrinò i denti, risentita.
L’avversario ringhiò a sua
volta, poi cominciò a ridacchiare.
Prima
che Gabrielle potesse effettivamente ribattere o
cercare di liberarsi di nuovo, sentì qualcosa cambiare. Era
come se si
sentisse… stanca. Come se fosse stata sul punto di
addormentarsi…
“Ma
i vampiri non dormono!” si ribellò una voce dentro
di
sé, e la sensazione svanì all’istante.
-Non
funziona!- sbraitò una voce femminile poco distante
da lei.
-Lo
vedo, Chelsea.- constatò il vampiro che la stava
tenendo prigioniera, l’espressione fredda e indecifrabile.
Chelsea?
Qualcosa scattò nella memoria. Chelsea era una
dei Volturi, una vampira in grado di manipolare i sentimenti. Non come
Jasper
che poteva affievolirli o accentuarli, no… li manipolava.
Una schiavitù mentale
ed emozionale. E lei, Gabrielle, ne era immune. Forse era per quel suo
stupido
orgoglio.
-Legala.-
Delle
catene dure e gelide si strinsero attorno a polsi,
caviglie, vita, braccia, gambe, gola. Allora il vampiro
lasciò la presa, ma
Gabrielle non riuscì comunque a liberarsi con la forza.
Provò a morderle, ma
niente.
Sentì
Chelsea ridere sadica, divertita dai suoi sforzi di
liberarsi.
-Così
forte emozionalmente, e così debole fisicamente. Ha
scelto bene.-
Ringhiò,
ma allo stesso tempo non potè evitare di
domandarsi chi fosse ad aver fatto la scelta. Prima che potesse
muoversi
ulteriolmente, un pezzo di stoffa fu ficcato prepotentemente nella sua
gola,
poi si sentì prendere in braccio e in pochi secondi seppe
che non aveva più i
piedi per terra. Sopra di sé, un jet. Capì: la
stavano portando via.
“NO!”
urlò tra sé e sé. Ma nemmeno quella
volta il suo
orgoglio cedette alla paura, e la sua distaccata razionalità
le ricordò che
chiedere aiuto sarebbe stato inutile. Edward non l’avrebbe
sentita: era via con
Bella, e quando quei due erano insieme lei li copriva entrambi con lo
scudo in
modo che non ci fossero distrazioni. Alice non l’avrebbe
vista: Jacob e
Renesmee erano con lei.
“No…”
|
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Capitolo 3 *** Verso Volterra ***
Verso
Volterra
Allora,
non ho recensioni a cui rispondere
(me molto triste ç_ç) quindi eccovi subito il
capitolo!!!
Mike
sogghignò con una punta di sadismo
quando quella vampira dagli occhi dorati gli lanciò
l’ennesima occhiataccia.
Per fortuna che non aveva il potere di Jane, altrimenti quello sguardo
l’avrebbe ucciso a questo punto!
-Non
la perdere di vista.- gli intimò
nuovamente Chelsea dal posto di guida.
“E
dove vuoi che vada??? È legata come un
salame con quella lega indistruttibile a meno di un passo da me e non
ha la
minima idea di dove ci troviamo visto che sotto di noi
c’è solo l’oceano!!!”
pensò, ma ovviamente non proferì parola
limitandosi a grugnire per fare segno
di aver capito.
Non
aveva mai sopportato Chelsea.
Semplicemente detestava che portasse via alle persone la
possibilità di scelta.
Ancora non capiva perché non era stato mandato con lui
quell’altro vampiro,
Afton, quello che poteva rendere innocui gli avversari. Non sarebbe
stato più
utile? Invece il grande capo aveva preferito mandarlo con la
strizzacervelli!
La
ragazza si dimenò ancora, senza però
ottenere risultati. Gli lanciò un altro sguardo
d’odio prima di voltare il
viso. Mike allora si alzò e le sfilò il bavaglio
di bocca.
-Come
ti chiami?- le chiese.
-BRUTTO
DEFICIENTE!- urlò Chelsea.
-DANNATISSIMO
SUCCHIASANGUE!- sbraitò la prigioniera.
-ESIGO CHE MI RIPORTIATE A FORKS, IMMEDIATAMENTE! MA CHI CAVOLO VI
CRED__-
Mike
le tappò la bocca con la mano, attento
a fare in modo che non potesse morderlo. -È un po’
lungo come nome. Posso
chiamarti solo Dannie?-
Un
lampo d’ira balenò oltraggiato negli
occhi di “Dannie” e lui rise divertito. Quella
vampiretta aveva davvero un bel
caratterino! Era combattiva e orgogliosa, e ammirava invidioso il fatto
che il
potere di Chelsea non sortisse effetto su di lei. Ed era bella. La
pelle
diafana era uno sfondo pastello per il guizzante colore delle iridi
ambra
dorato, i capelli castano-rosso che rilucevano di riflessi infuocati.
Il fisico
snello e slanciato indicava una propensione alla corsa e
all’agilità, il
profumo sottile e fruttato.
Tolse
la mano un istante prima di essere
morso, e lei si leccò le labbra piccole ma piene come per
lavarsi via la
sensazione di quel contatto. Il vampiro le rivolse un sorriso
ammaliante, ma
lei gli sputò addosso. Mike riuscì a spostarsi,
però non potè impedirsi di essere
impressionato. Lui era quello che era definito un
“seduttore”. Riusciva a
stregare chiunque, indipendentemente che fosse vampiro, umano o
licantropo. Ma
lei resisteva. Quella piccola vampiretta ribelle resisteva al suo
fascino.
Sogghingò ancora e tornò a sedersi di fronte a
lei, pregustando un soggiorno
interessante… molto interessante.
Chelsea
si alzò mentre l’aereo atterrava e
ricacciò bruscamente il pezzo di stoffa nella bocca della
prigioniera, che
mugolò per il disappunto. Poi il portellone si
aprì.
Rieccomi
qui! Allora, ecco un capitolo dal
punto di vista del “cattivo”. La storia
è così, alterna la focalizzazione
interna su Gabrielle con quella su Mike, mi piaceva l’idea di
farla variata…
COMMENTATE PER FAVOREEE!!!
Clarisse
|
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Capitolo 4 *** Sotto Volterra ***
Ma
ciau!
Uuuuh, vedo che la storia piace… *me very very happy*
No
sul
serio gente… più voi commentate e più
io scrivo! EFP mi sta facendo scrivere un
sacco ultimamente! Anzi, sapete cosa??? Vi siete meritati una nuova
storia!!! Prossimamente,
ora mi devo concentrare su questa così non ritardo con gli
aggiornamenti è.é
Recensioni!!!
X
nanerottola:
uffi, avete già azzeccato la coppia! Beh vabbè
era anche un po’ ovvia… non
temere, il passato di Gabrielle verrà fuori nei prossimi
capitoli!!! Sono felice
che la storia ti piaccia ^o^
X
fanny
cullen: ma a chi non piacciono i ragazzi cattivi??? Le tue FF
sono davvero
molto divertenti, mi raccomando continuale!!! Sono contenta che il
personaggio
di Mike ti piaccia e spero che non ti deluderà nei prossimi
capitoli ^-^
X
fraloveddy:
tranquilla, io sono già felicissima che tu abbia recensito
ora!!! Ecco qui un
nuovo capitolo, spero ti piaccia!!! ;*
Sotto
Volterra
Il
portellone si aprì lasciando entrare una lama di luce.
Sulla soglia c’era un vampiro imponente, con una mantella
nera sulle spalle e
il cappuccio calato sul viso. Lasciò scintillare un ghigno
lungo la sua
dentatura affilata, poi si fece da parte lasciando il posto a un altro
vampiro,
che questa volta Gabrielle riconobbe. Era il compare di Jane, quello
che
annulla ogni senso. I loro sguardi s’incontrarono, e la
vampira non vide più
nulla.
Fu
come diventare ciechi e sordi in un secondo. Solo le
sensazioni tattili restavano, anche se erano attutite al massimo. Non
percepì
niente, solo che la stavano facendo muovere. Le comunicazioni tra il
suo corpo
e la sua mente erano completamente staccate. Gabrielle aveva quasi
voglia di
piangere per la sensazione d’impotenza che la situazione le
stava riversando
addosso. Aveva sempre detestato brancolare nel buio.
Poi,
di colpo com’era arrivata, quella sensazione
l’abbandonò
mentre veniva gettata in una cella umida. Niente finestre, solo mura di
mattoni
e una porta di legno massiccio. Ma le intelaiature in cui erano
costruite
probabilmente contenevano la stessa lega di metallo che ancora le stava
segnando la pelle un po’ dappertutto.
Chelsea
le si avvicinò solo per strapparle il bavaglio di
bocca, poi si rimise in fila accanto ad altre tre figure incappucciate.
Uno era
quel vampiro che l’aveva immobilizzata, ne riconosceva gli
abiti, mentre
l’altro doveva essere quello che l’aveva resa
incapace. La terza figura era
minuta e femminile, ma proprio non la riconosceva.
Il
portone di legno massiccio si spalancò e sulla soglia
apparve un quinto vampiro. Portava abiti dall’aspetto
pregiato e anelli
preziosi sfavillavano attorno alle sue dita. Dal collo pendeva un
medaglione
dorato. Aveva gli occhi rosso carminio, antichi, e la pelle diafana
sembrava
morbida ma fragile. Un sorriso maligno gli si dipinse sulle labbra, e
quello
per la vampira fu l’ultimo tassello del mosaico. Davanti a
lei c’era Caius.
-Bene
bene, ecco qui il nuovo acquisto dei Cullen.- sputò
Caius scendendo i gradini per ritrovarsi di fronte a lei. -Come ti
chiami?-
Gabrielle,
ancora stesa sul pavimento, lo fissò negli occhi
crudeli senza rispondere. Vide il disappunto negli occhi del suo
carceriere ma
non potè comunque evitare il calcio violento che la
colpì al ventre. Si
rannicchiò su sé stessa e si mosse le labbra per
non emettere un gemito.
-Questo
è solo un avvertimento. Ora riproviamo: come ti
chiami?-
La
vampira rimase ostinatamente in silenzio e si alzò in
piedi, sfindando il Protettore di Volterra negli occhi. Un gesto
orgoglioso,
che le costò un pugno così forte da farla piegare
in due.
-Dimmi
come ti chiami!- sbraitò Caius, oltraggiato da tutta
quell’insolenza.
Ancora
silenzio.
-Jane!-
La
quarta vampira nella fila sollevò il viso e si tolse il
cappuccio. Con sommo orrore Gabrielle riconobbe la figura infantile e
angelica
di Jane, la torturatrice dei Volturi.
Gli
occhi di Jane si posarono su di lei e Gabrielle fu
investita da un’ondata di dolore inimmaginabile. Si sentiva
tra le fiamme, come
se centinaia di coltelli fossero immersi ripetutamente in ogni
centimetro di
pelle che avesse, mentre altre lame più piccole e affilate
la straziavano
dentro. Si morse le labbra.
Poi
la tortura svanì e lei fu in grado di rilassare i muscoli.
Si accorse di avere il respiro affannoso… percepì
qualcuno inginocchiarsi
accanto a sé e una mano le sollevò il viso.
-Non
è stato piacevole, vero? E tu non vuoi che lo rifaccia,
vero?- Caius andava avanti senza attendere le risposte, sorridento con
crudele accondiscendenza.
-Quindi ora tu mi dirai quello che voglio sapere, non è
vero?-
Ma
Gabrielle gli sputò in faccia. E la tortura
ricominciò.
Sentì una voce dire: “dagliene per
un’oretta, poi riprenderemo domani. Michael,
tu resti finchè non ha finito.”
Si
sentì morire: un’ora di quel dolore terribile? Non
aveva
fatto in tempo a pensarlo che le scariche aumentarono, se possibile,
d’intensità.
“B_basta…”
Hem,
lo
so che i miei capitoletti sono ancora un po’ cortini, ma ve
li prometto più
lunghi! Il fatto è che mi servono molti cambi di scena,
quindi ho bisogno di
spezzarli… prometto aggiornamenti veloci!!!
Il
prossimo
capitolo sarà su… LA FAMIGLIA CULLEN!
Farò un capitolo più lungo su di loro
più avanti, ma il prossimo sarà
cortino…
Però
voi
seguitemi eh?! Perché davvero, mi spingete a scrivere! Mi
raccomando recensite
(vi pregooo)
Un
bacio ;*
Clarisse
|
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Capitolo 5 *** Famiglia ***
Famiglia
Oh,
come sono contenta che la mia storia piaccia!!! E soprattutto che vi
piacciano
i due nuovi personaggi!
Ora
mi dedico alle recensioni!
Luna95:
Beh, buono a sapersi che c’è gente che mi scopre
anche DOPO i primi tre
capitoli! Sai non è che le recensioni siano indispensabili
per me però fanno
piacere!! Buona fortuna con la tua FF!!!
nanerottola:
Oh che bello risentirti! Tranquilla il motivo del rapimento
verrà fuori. Intanto
posso dirti che è una vendetta, e forse puoi indovinare
qualcosa dal prologo...
mi raccomando seguimi e recensisci che mi fai un regalone!!!
piper__73:
O.o spero vivamente che Jane non incroci mai la tua strada (per la SUA
salute,
ovviamente!)! Sono davvero contenta che il mio stile ti piaccia!!! *me
molto
happy*. Come ho già detto prima, le recensioni non
influenzano il modo in cui
scrivo o la velocità degli aggiornamenti, ma mi fanno
piacere e mi spingono a
migliorare (tipo, nell’altra FF mi bacchettavano
continuamente, però è servito!).
Spero che la storia continui a soddisfarti!
fraloveddy:
ciao, ben tornata! Come mi fa piacere avere lettrici che mi
recensiscono sempre
*o*! Eccoti qui il capitolo, fammi sapere!!!
Come
al solito vi ringrazio per aver recensito ^-^
-BASTA!-
urlò Alice riprendendosi di scatto.
In
un secondo, Jasper fu al suo fianco e le prese dolcemente
la mano.
-Cos’hai
visto?- le domanò Esme con apprensione.
Fu
Edward a rispondere per lei. -Gabrielle è stata portata in
Italia dove i Volturi la… tortureranno.-
-No!-
stridette Bella, e la sua voce ebbe lo stesso effetto di
unghie su una lavagna.
-Se
lo rifai io ti strappo le corde vocali!- minacciò Emmet
massaggiandosi le orecchie doloranti, ma venne ignorato.
-E
adesso che facciamo?- domandò Jasper emanando onde calmanti
per permettere ad Alice di riconcentrarsi sulle visioni.
-Andiamo
a Volterra e spacchiamo i denti a quei tre Volturi da
strapazzo! Soprattutto ad Aro! Sporco bugiardo, aveva promesso che ci
avrebbero
lasciati in pace!- imprecò Jacob furioso.
-Meglio
lasciar stare Aro…- mugolò Edward che stava
assistendo
alle visioni della sorella. -Pare che Caius stia agendo da solo.-
-Era
deluso perché non aveva potuto ammazzare nessuno.-
commentò Renesmee con la voce incrinata per la rabbia.
-E
adesso si prende la rivincita su una di noi!- concluse
Rosalie con un ringhio.
-Ma
cosa possiamo fare allora?- domandò Esme preoccupata. In
fondo Gabrielle era anche un po’ sua figlia…
-Andiamo
a parlare con Aro e Marcus.- decise Carlisle con tono
serafico. -Se non sanno niente dei piani del fratello non credo saranno
molto
contenti e fermeranno tutto loro.-
Bella
fece scorrere lo sguardo sulla sua famiglia, uno ad uno.
Eccoli lì, uniti per salvare una sorella, esattamente come
avevano fatto per
lei. E non potè pensare che Gabrielle ora stava pagando per
una guerra in cui
non aveva nemmeno preso parte. Oltre al danno, la beffa! Come se quello
che
aveva passato quando Edward l’aveva recuperata non fosse
già stato abbastanza.
Rose le aveva voluto un sacco di bene sin da subito, forse
perché le loro
esperienze erano state così simili…
-Alice,
quando parte il primo volo per l’Italia?-
ANGOLETTO!
Ma
ciao a
tutti!
Vabbè,
lo
so che il chappy è cortino ma tranquilli: da ora in poi
cominciano a diventare
più densi! Siete contenti??? Prometto un capitolo
più lungo sui Cullen in
seguito, questo mi serviva un po’ per introdurre il loro
coinvolgimento e chiarire un po' la situazione (e tenervi sulle
spine!)…
Prossimo
aggiornamento quando torno dalla spiaggia (cioè tra 3 o 4
giorni, non
preoccupatevi) e avrà la focalizzazione sul nostro Mike.
Ovviamente
io continuerò a scrivere, ma se mi lasciate un commentino mi
fate tanto tanto
felice!!! Un bacio
Clarisse ;*
|
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Capitolo 6 *** Scintilla ***
Scintilla
Ciao!!!
Allora, non ho recensioni a cui rispondere *me un
pochino triste* ma dai non fa niente! Ho notato che non ci sono state
moltissime letture, è perché aggiorno troppo in
fretta??? Devo postare il
capitoli più lentamente? Ditemi! Ora, eccovi il nuovo
capitolo! Incentrato su
Mike, tanto per chiarire un po’ il personaggio, ma non
sarà lunghissimo…
Mike
guardò Jane uscire dalla cella sbattendone la porta
massiccia con furia. Eh, in effetti quello scricciolo le aveva dato del
filo da
torcere… doveva essere davvero orgogliosa per rifiutarsi
persino di urlare
nonostante le torture! E la cosa aveva semplicemente oltraggiato Jane.
Si
staccò dal muro a cui era stato appoggiato per
un’oretta
buona e si portò accanto al corpo dolorante della ragazza.
La scosse per le
spalle per riportarla alla realtà.
-Dai
bambolina, alzati.- le mormorò all’orecchio.
Guardò
i suoi occhi ambrati aprirsi di scatto mandando lampi.
-Non sono un giocattolo.-
La
voce era calma, ma nascondeva l’orgoglio ferito
dall’umiliazione. Era furiosa… in quel momento
provocarla non sarebbe stata la
scelta migliore!
-D’accordo,
Dannie. Adesso stai buona che ti slego, poi da
brava ti stendi su quella branda e ti dai una calmatina.-
Le
aveva parlato con voce suadente ed accantivante per ammaliarla,
ma in cambio ottenne solo un altro di quegli sguardi assassini.
-Non
me ne starò a fare la brava bambolina mentre voi mi
ammazzate.-
Mike
per poco non si rotolò dal ridere. Normalmente avrebbe
dato di matto non riuscendo ad utilizzare le sue abilità di
seduttore su una
“preda”, ma ascoltare le sue risposte taglienti
era… quasi intrigante.
-Preferisci
tenerti le catene?-
Le
labbra della Cullen si piegarono in un sorriso triste.
-Perché,
farebbe differenza? La prigionia che include una libertà di
movimento è forse
meno pesante?-
Il
vampiro la studiò con cura ma non riuscì a
cogliere nessuna
spiegazione in quei magnetici occhi dorati. Eppure era certo di aver
percepito
un’amarezza passata in quella domanda…
In
quel momento la porta si spalancò.
-Michael,
Caius ti vuole vedere.- gli intimò Chelsea per poi
scomparire subito con un guizzo della mantella.
Lui
sbuffò… detestava essere convocato da Caius
perché gli
toccava fare il lecchino tutto il tempo! Ma perché non
poteva fare rapporto ad
Aro? No, Aro era inquietante con quel suo potere del tocco…
perché non poteva
riportare a Marcus? Marcus gli piaceva. Un po’ apatico forse
ma conciliante.
Diede
un’ultima occhiata a “Dannie”, poi
filò velocissimo
nello studio del Volturo.
-Voleva
vedermi, signore?- domandò come da copione
inchinandosi ossequiosamente.
Caius
sorrise compiaciuto. -Sì, effettivamente sì. Vedi
Michael, per qualche strana ragione la nostra piccola Cullen non ha
nessunissima intenzione di cedere alle torture di Jane. Quindi dobbiamo
trovare
un altro modo per sottometterla… e io ho pensato a te.-
“Ma
porca di quella!” sbraitò Mike tra sé e
sé. Oh, ma
lasciarlo per i fatti suoi no??? E adesso come spiegare al grande capo
che
l’idea non gli andava? Lui non era fatto per la tortura. E
poi la Cullen gli
piaceva. Era molto carina e poi aveva questa interessantissima
caratteristica
di resistere alla sua malìa, al potere che lui esercitava su
chiunque altro.
Lei sarebbe stata in grado di stargli intorno senza essere sua
succube…
-Jane
continuerà così per qualche giorno.- stava
continuando
il Volturo. -Se le torture fisiche non avranno un granchè
d’effetto, vorrei che
tu usassi le tue doti di seduttore per colpirla. Entrerai in azione tra
una
settimana, dopo che Jane avrà provato un altro po’
ad… ammorbidirla. Considerala
il tuo giocattolino.-
Mike
annuì velocemente, fece un altro inchino ed uscì.
Se ne
sarebbe dovuto tornare nella sua stanza, ma prima decise di fare
un’altra
puntatina nei sotterranei.
“Dannie”
era ancora stesa sul pavimento, gli occhi chiusi e il
respiro deliberatamente rilassato. Probabilmente stava ancora cercando
di
smaltire gli effetti dei dolori provocati dallo sguardo di Jane. In un
balzo,
le fu dietro. Lei, furiosa, voltò la testa ma legata
com’era non potè fare
altro che lanciargli uno sguardo fiammeggiante.
-Buona.-
mormorò lui con tono conciliante. -Forse una
prigionia senza catene non è meno opprimente, ma se puoi
muoverti
l’indolenzimento causatoti da Jane va via prima.-
E
slegò tutte le corde con un solo gesto.
ANGOLETTO!
Mmm,
anche questo capitoletto è un po’
cortino… uffa, scusateee
ç_ç. Questa parte era incentrata sul ruolo che il
nostro Mike ha in tutta la
faccenda. Nel prossimo capitolo!: le cose tra Mike e Gabrielle
cominceranno a
scaldarsi…
Un
bacio,
Clarisse
|
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Capitolo 7 *** Torture ***
Torture
Ma ciao! Allora,
come avevo promesso qui le cose cominciano a scaldarsi un
pochino… niente di
eccessivo, tranquilli! Avremo passi avanti nel rapporto tra Gabrielle e
Mike, e
una nuova domanda si farà strada sul passato della nuova
Cullen.
Ringraziamenti:
deneb91: grazie
mille, sono fiera che la storia ti piaccia! Sai cominciavo a dubitarne
perché nessuno
commenta… quindi la tua recensione è stata molto
importante per me!
Ora vi lascio la
capitolo… mi
raccomando, leggete e recensite in tanti!!!!!!
Gabrielle si
morse di nuovo le labbra per non urlare, e
ringraziò mentalmente quel Michael. In effetti le torture di
Jane facevano meno
male quando avevi la libertà di contorcerti. Ma come poteva
un sorriso così
angelico portare tanto dolore, maledizione?
Una scarica
più forte delle precendenti la fece mugolare e da
qualche parte attorno a sé avvertì una risata
compiaciuta. Subito si maledisse
per quella debolezza, ma d’altra parte non poteva che
scusarsi allo stesso
tempo. Erano giorni che le torture non le davano tregua, e dovevano
essere
almeno una o due ore che andavano avanti. Era stanca di trattenersi.
Per
fortuna non poteva piangere… altre scosse più
intense e questa volta gemette
forte, stanca di opporre resistenza. Si lasciò andare al
dolore.
Altre risate
trionfanti attorno a sé, e poi tutto finì. Dietro
alle palpebre socchiuse avvertì qualcuno
avvicinarsi…
-Brava la nostra
Cullen, allora non sei fatta di marmo!-
esclamò una vocetta infantile accanto al suo orecchio.
Jane.
-Sei
perversa…- sussurrò Gabrielle.
L’atmosfera
si tese immediatamente.
-Cos’hai
detto?- sibilò la voce, che ora di infantile non
aveva più nulla.
-Ho detto che
sei perversa!- ribadì lei parlando più forte e
alzando lo sguardo.
Jane la
sovrastava stando in piedi accanto a lei, una smorfia
feroce dipinta sul viso. Poi la vampira dagli occhi rossi si volse e
uscì dalla
cella urlando maledizioni irripetibili.
Gabrielle fece
un sorrisetto, mentre Michael, che se n’era
rimasto in un angolo della cella per tutto il tempo, scoppiò
in una risata
fragorosa.
-Adoro quando
perde le staffe! Se la prende così tanto che non
la si vede in giro per ore!!!- applaudì il vampiro.
Gabrielle lo
squadrò per bene. Ancora non aveva le idee chiare
su di lui… il suo orgoglio glielo faceva odiare per la
sconfitta subita, la
riconscenza glielo faceva apprezzare per la cortesia del giorno
precedente.
Aveva già capito che era un seduttore, ma sapeva anche che
la cosa non sortiva
effetto su di lei. Forse il suo orgoglio le dava un’autonomia
speciale sui suoi
sentimenti, tanto che nemmeno Jasper era mai riuscito ad influenzarli.
Quindi
l’attrazione che provava per lui poteva essere genuina.
Michael le
sorrise e fece per darle una mano ad alzarsi, ma
quella ringhiò. Poteva avere il giudizio in sospeso anche
all’infinito, ma
doveva ancora nascere il giorno in cui lei si sarebbe lasciata aiutare
da quello!
Il vampiro
ridacchiò portando le mani accanto alla testa come
a dire “Ok, sto buono” e si mise a sedere su quella
branda che le avevano dato
per letto. Gabrielle lo imitò appena si fu tirata su da quel
pavimento
polveroso.
-Sono sorpreso
che tu accetti di starmi così vicino…- le
confessò.
-Ho il giudizio
sospeso per quanto ti riguarda.- rispose la
Cullen lasciandosi cadere all’indietro. Caspita se le faceva
male la schiena!
-Ma davvero?-
-Ho detto
sospeso, non positivo.-
-Ma meglio che
negativo!-
Si guardarono in
tralice, poi si sorrisero. Andare d’accordo
non gli veniva così difficile.
Poi Michael si
stese sopra di lei. -Allora, che si fa?-
-La domanda la
dovrei fare io.- precisò la ragazza. -O mi vuoi
dare a bere che sei ancora qui solo per tenermi compagnia?-
-Cavolo Cullen,
ma un po’ di fiducia?-
-Neanche se mi
paghi! Allora, cosa mi succederà ora? Mi
strapperai in pezzi per poi lasciare che mi ricomponga, mi stritolerai,
mi
morderai, mi passerai dei fili incandescenti sulla pelle ?-
Se ne stettero a
fissarsi negli occhi per un po’,
sogghignadosi a vicenda. Era decisissima a non mostrargli quanto avesse
paura,
ammantandola con quell’insensata strafottenza.
-Niente di tutto
questo, piccola.-
Poi le labbra
del vampiro si posarono su quelle di lei.
Gabrielle
sentì distintamente qualcosa battere accanto alla
nicchia dove prima stava il cuore. Le labbra che premevano contro le
proprie
erano morbide come raso, delicate… sentì la
lingua accarezzarle la bocca
chiedendone l’accesso e lei lo lasciò fare
perdendosi in quella dolcezza che
stava dilagando da qualche parte dentro di lei.
Si staccarono un
attimo per guardarsi negli occhi, e vide
quelli di lui incupirsi prima che la travolgesse in un altro bacio. E
poi un
altro, e un altro ancora, passando dalla gola alle labbra con
morbidezza mentre
lo sentiva sistemarsi più comodamente sopra il proprio
corpo. E non si ribellò,
anzi…
Il respiro si
trasformò in ansito, le mani che si rincorrevano
quasi febbrili, le labbra che si cercavano voraci.
Prima che le
cose degenerassero ulteriormente Michael si
staccò e uscì dalla cella. E Gabrielle rimase con
dubbi e pensieri.
Perché
non si era tirata indietro quando lui l’aveva baciata?
Perché lo aveva lasciato fare? Nel suo smisurato amor
proprio, non poteva
mentire a sé stessa: se avesse voluto, non le ci sarebbe
voluto nulla per
metterlo al suo posto con un sonoro ceffone.
E soprattutto,
perché le era piaciuto? Perché si era abbandonata
a quel calore che l’aveva invasa da dentro e dal quale si era
lasciata
coccolare? Perché sentiva qualcosa agitarsi dentro il
proprio petto, nel punto
dove prima batteva il cuore?
Già,
quel suo cuore di pietra., ucciso anni prima da un gruppo
di deficienti e poi fermato definitivamente da quel veleno che le aveva
congelato il sangue, ora sembrava sciogliersi per un vapiro. Un vampiro
nemico.
Uno dei Volturi. Uno di quegli assassini che la stavano tormentando.
Era forse
provare questi sentimenti contrastanti, la vera
tortura? Era per questo che l’aveva baciata? Solo per farle
altro male?
Per la prima
volta dopo anni, Gabrielle desiderò piangere.
ANGOLETTO!
E rieccomi!
Ma vi sono mancata almeno un pochino pochino??? Eh??? Me la lasciate
una
recensione piccia piccia stavolta? Pretty Pleaseeeee!!! Vi avviso che i
capitoli seguenti saranno un po’ il continuo di
un’unica scena, ma ho dovuto
spezzarli per tre motivi:
1.
Devo cambiare il punto di vista
2.
Diventava troppo lungo se lo lasciavo unito
3.
Sennò come la mantengo la suspence?!
Ciao, al
prossimo aggiornamento! Un bacio
Clarisse
|
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Capitolo 8 *** Doppio taglio ***
Doppio taglio
Ma ciao! Allora,
questo capitolo è ambientato dopo quello che è
successo con Gabrielle:
ricomincia da quando Mike se ne va dalla cella. Ovviamente, dal punto
di vista
del nostro vampiro! Ora mi rivolgo allA recensionE…
Norine: già, la cara
(O.o)
Jane è proprio cattivella… ma che ci si
può fare, una col potere di torturare
con lo sguardo mica poteva essere un dolce angioletto, no? Sono
contenta che la
nuova coppia ti piaccia, anche io li adoro… Mike poi! Beh in
effetti Gabrielle
è sfortunata poverina, ma chissà che dietro a
tutti questi guai non ci sia un
lietofine… e grazie mille per la recensione, non sai quanto
mi faccia felice!
Mike si
riuchiuse la porta della stanza alle spalle, ancora
tremando per le forti emozioni provate. Oh certo, l’idea di
Caius funzionava
alla perfezione per disorientare la Cullen… peccato che
disorientasse anche
lui! Che cavolo gli era preso con quel bacio? Voleva confonderla,
stupirla, non
caderne vittima!
-Michael!-
Ci mancava pure
il grande capo…
-Hai
già finito?- gli domandò Caius raggiungendolo.
-Hem
io… volevo solo una boccata d’aria prima di
cominciare.-
-No, tu inizi
adesso! Poi potrai startene all’aria aperta
quanto ti pare, ma ora fila a fare il tuo lavoro.-
Mike non ebbe
altra scelta che obbedire… e avrebbe anche fatto
meglio a essere bravo nel suo lavoro altrimenti aveva la netta
sensazione che
un sorriso di Jane non glielo avrebbe risparmiato nessuno!
Entrò
nuovamente nella cella e trovò la piccola Cullen
esattamente come l’aveva lasciata. Allora quel bacio non
aveva sconvolto
soltanto lui dopotutto…
Lei
alzò lo sguardo ambrato e lui vi vide chiaramente una
miriade si sentimenti diversi incontrarsi, intrecciarsi, separarsi. Poi
un
ringhio, e gli si avventò contro sbattendolo contro il muro.
-Ti sei
divertito?- sibilò furibonda.
Il vampiro fece
leva sulle sue forze e invertì le posizioni,
schiacciandola dolcemente tra la parete fredda e il suo corpo marmoreo.
-Ti
sorprenderebbe sapere che non mi ha lasciato
indifferente?-
I loro sguardi
s’incatenarono, le loro labbra si trovarono di
nuovo. Le lasciò i polsi per metterle le mani sue fianchi,
mentre le dita di
lei vagavano sul suo petto. Quel tocco, quel solo contatto di labbra
sembravano
portarlo in paradiso… che fosse lei?
Poi
udì un rumore tintinnante e si ritrovò con quelle
catene
in lega speciale attorno alla gola: era caduto in trappola.
Sogghignò.
-Che hai da
ridere?!- sbottò “Dannie”. -Tu adesso ti
farai da
parte e mi porterai fuori da qui, ora!-
-No, non credo
che lo farò.- replicò Mike senza smettere di
sorridere.
-Stai giocando
col fuoco.- lo avvertì con un ringhio basso e
roco. -Voglio andare via da qui.-
-Non sei
l’unica piccola…- la stretta sul suo collo si
allentò. -Sai, tu mi incuriosisci. Puoi resistere alle miei
doti di seduttore,
tu mi tieni testa, dolcezza. Mi… attrai.-
Ecco,
l’aveva ammesso.
-Se stai
cercando di prendermi in giro io__-
Ma Mike le
tappò la bocca con un bacio, impedendole di
continuare. La percepì ammorbidirsi minimamente, assaporando
quel contatto, ma
poi si staccò con violenza aumentando la pressione sulle
cinghie metallicehe.
-Non_ci_provare!-
sibilò.
-Oh, ma che
peccato.- ghignò lui in risposta.
Lei
fissò le sue iridi ambrate in quelli di lui. Fu un
secondo, solo un giro imprendibile del polso. Un attimo prima la catena
d’argento era attorno al suo collo, un attimo dopo legava
insieme le loro mani.
-Cos’hai
fatto?!- stridette la Cullen.
Il vampiro si
portò la mano libera alle orecchie sensibili,
turbate dal suono, poi sogghignò. -Non strillare, bambolina.-
-IO NON SONO UN
GIOCATTOLO!- sbraitò lei cercando di
divincolarsi, e la fiamma si riaccese furiosa nei suoi occhi color del
miele.
“Considerala
il tuo giocattolino”, gli aveva detto Caius.
-Dannie__-
-Non
è il mio nome!- lo interruppe.
-Dannie.-
continuò ignorandola. -Non c’è bisogno
di lottare
anche contro di me.- le mormorò riavviandole una ciocca di
capelli dietro
l’orecchio.
-Sì
invece.- ringhiò lei minacciosamente.
-Non voglio
farti del male.- sussurrò morbidamente posando la
propria guancia nell’incavo del suo collo, provocandole un
sospiro.
-Bugiardo.-
sibilò la vampira cercando di morderlo.
Mike
evitò lesto le zanne e riprese a ghignare dando uno
strattone alle catene come per ricordarle chi avesse il controllo. Quel
semplice gesto però gli ricordò che, esattamente
come lei sottostava a lui, lui
sottostava a lei in un certo senso. Ma ormai la frittata era fatta, e
doveva
trovare il modo di prendere in mano la situazione senza darle la
possibilità di
rigirarla.
-È
inutile che mi tieni il broncio. Perché invece non fai__-
soffiò, la mano libera che risaliva sulla gamba sotto la
gonnellina che
indossava. -__la brava?-
ANGOLETTO!
Eh
già,
vi lascio così… buahaha! Dai su, non fate quelle
facce tristi! Smile people!!! Scusate
se vi tengo così in sospeso, ma il seguito della scena
sarà dal punto di vista
di Gabrielle, e poi dovevo tenere alta la suspence (è_é). Mi raccomando, lasciatemi un commentino
che sennò mi spavento e penso che la storia non piaccia
più! Uno piccio piccio…
anche se è una critica mi sta bene, almeno imparo e mi
arricchisco!!! Pretty pleaseee!
Un bacio (;*)
Clarisse
|
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Capitolo 9 *** Sensazioni ***
Sensazioni
Ciao! Rieccomi qui,
con un nuovo capitolo… in effetti era ora che aggiornassi,
vi ho lasciato così
di botto… scusate se sono un po’ in ritardo, ma il
volo per l’Italia mi ha
preso un paio di giorni e non sono riuscita a collegarmi prima! In ogni
caso,
andiamo alle recensioni!
Silvia15: ooh, sono contentissima
che la storia ti piaccia tanto! Una descrizione
di Gabrielle ci sarebbe, nel secondo capitolo quando sono
sull’aereo. Ma terrò
conto del tuo suggerimento e aggiungerò qualcosa di
più dettagliato più avanti,
dal punto di vista di un personaggio MOLTO particolare…
aspetto i tuoi
commenti, mi raccomando!!!
Norine: no no, Caius sta agendo
tutto solo soletto… anche io me lo
vedo così, sempre a pensare alle stragi e alla distruzione
di massa! O.o… Mike
è un personaggio particolare, ma ci racconterà
lui stesso la sua storia nei
prossimi capitoli! Non è fondamentalmente malvagio, ma un
po’ perfidino sì. Beh
scusa, vorrei vedere io: a vivere coi Volturi avrà imparato
a cacciare le
unghie è_é!
Ringrazio per le
recensioni, anche se siete state solo due mi spingete a fare del mio
meglio! Ora
vi lascio al capitolo, dove Gabrielle avrà dei flash del suo
passato…
Gabrielle tremò
[dento e fuori] quando sentì il suo tocco sulla
pelle.
-Che stai__- tentò
di dire, ma le labbra del vampiro glielo
impedettero.
Sospirò quando
sentì le sue carezze farsi più sicure,
più
cupide. Cercò di divincolarsi, ma immobilizzata
com’era potè solamente muoversi
contro la parete.
-Lasciami.- gli
intimò.
-Dannie, Dannie… non
sei nella posizione di dare ordini, ti
pare?-
Cercò di morderlo, a
vuoto però, così si limitò a righiare.
Oh,
ma era tanto difficile da capire che lei non si chiamava Dannie?
Perché cavolo
non usava il suo vero nome? Ah, già: perché lei
non glielo aveva ancora detto.
Le mani di Michael si mossero
ancora, scivolando lungo la pelle
sensibile della coscia.
Cercò di strattonare
le catene per liberarsene ma riuscì solo a
ottenere altri segni sulla pelle. Provò a disfare il nodo
con l’aiuto dell’altra
mano, ma il suo carceriere se ne accorse e la bloccò.
Ora erano entrambi nella stessa
situazione: i polsi
immobilizzati dalle cinghie, le dita intrecciate le une alle altre.
Però lei
era con le spalle al muro, e questo voleva dire meno
possibilità di fuga se lui
avesse deciso di attaccare.
Sentì le dita di lui
lasciare le proprie e posarsi nuovamente
sulla sua gamba, fulmineamente. Non fece neanche in tempo a realizzare
la
situazione che si sentì sfiorare.
Sussultò, mentre le
memorie le invadevano la mente. Memorie di
ciò che aveva preceduto la sua trasformazione. Memorie di un
piacere doloroso,
di un amore odiato.
Chiuse gli occhi, mentre la
mano si spingeva oltre, più decisa.
Sentì il proprio respiro farsi più pesante a
causa dell’ansia, della paura e,
suo malgrado, del piacere. Gemette, il dolore che
l’attanagliava più emozionale
che fisico. Michael si fermò e spostò la presa
sul suo fianco attirandola a sé.
Sentiva il corpo del suo
avversario premuto contro il proprio,
un contatto piuttosto diretto. Poi lui, lesto, posò le
labbra sulla sua gola e
vi appose un piccolo bacio.
-Dannie.- cominciò.
-Come faccio a dimostrarti che non ho
intenzione di farti del male?-
-Vattene.-
Diretta, come sempre. Ma non
potè controllare il tremito della
voce. Lui tolse il disturbo sciogliendo le catene in un secondo, e lei
fu
libera di accasciarsi al suolo, in singhiozzi.
Perché ora i ricordi
stavano tornando. Ricordi troppo simili
alla scena in cui si era trovata coinvolta…
Labbra infuocate sul suo collo,
sulle sue spalle, sul suo viso, sui suoi fianchi, sulle sue gambe.
Mani violente che le
graffiavano la
schiena, le braccia, il ventre, le cosce, che cercavano punti sensibili
per
farla tremare.
Prese ferree che le
trattenevano i
polsi e le caviglie, che segnavano e graffiavano la pelle rosea e
fragile.
Freddo tutt’intorno,
per la notte
ostile, per il terreno polveroso, per la ghiaia acuminata, per il vento
spirante.
Calore attorno a sé,
per la calca di
corpi, per il fuoco scoppiettante così vicino, per quella
robaccia che le
avevano messo in bocca.
Suoni che la circondavano,
risate di
scherno, scricchiolii del bosco, ansiti estranei che
s’infrangevano sulla sua stessa
pelle.
Sapori che
l’invadevano, di sangue, di
alcolici, di fumo, di erbe, di terra, di lacrime.
Odori che impregnavano il vento
gelido, di fuoco, di foresta, di pioggia, di persone.
Immagini, tante, troppe
immagini.
Immagini che erano state forzate dall’orrore tra le sue
esperienze, impresse a
fuoco nella sua memoria. Il luccichio dei ghigni e delle bottiglie
vitree. Il
fumo delle sigarette e del falò. Colori cupi e vorticanti:
blu notte, smeraldo
foglia, bruno corteccia, grigio roccia, ocra terra, rosso carminio,
rosa carne.
E bocche, e volti, e persone, e sorrisi [perversi].
E grida, e gemiti, e dolore.
Dolore
assoluto, fuori [sui polsi e sulle caviglie, sui fianchi e sul collo,
sulla
bocca e sul profilo del volto, sulla schiena e sulle spalle] e dentro
[colpita,
stracciata, violata] assieme a un piacere ostile e dolente, inevitabile.
Occhi [estranei] luccicanti,
avidi,
insaziabili. Occhi [i propri] fatti grandi
dall’oscurità e dalla paura.
Luce, una luna
d’argento circondata
da fuoco nero. Una luna che si specchiava nei suoi occhi azzurri,
innocenti.
Poi grida diverse, di terrore,
ma
non sue. Loro. E ringhi furibondi, e
guizzi di braccia pallide, e voci stridenti ma melodiose. Polvere
alzata da
passi in fuga.
Poi la quiete, e
l’affondare esausta
in quella luna d’argento.
Un battito di ciglia, un
pizzico a livello del collo…
E un fuoco nero che
divampò
nell’argento.
Tre notti dopo, la luna si
specchiò in occhi rosso carminio,
maledetti.
Tre anni dopo, la luna si
specchiò in occhi dorati, soli.
ANGOLETTO!
Ta-daaan!
Allora,
che ne pensate? Ho cercato di non scendere troppo nei dettagli,
più che altro
ho descritto le percezioni di Gabrielle durante
l’aggressione: mi senbrava più
opportuno. Lei è un personaggio molto solo, ancora dilaniato
da ricordi che non
danno tregua. Non riesce semplicemente a fare pace con il passato, sta
sempre
sulla difensiva… è un personaggio malinconico,
anche lei un po’ multisfaccettata
come Mike, ma non per questo triste (anzi, è un ciclone!).
Non è speciale come Bella, è soltanto una ragazza
trasformata in vampira, ma ha accettato la nuova realtà.
Molto legata a Rose, ama andare a fare shopping con Alice e far perdere
le staffe a Emmett!
Nel
prossimo
capitolo torneremo a vedere che combina la famiglia Cullen e, come
avevo
promesso precedentemente, sarà più lungo
dell’altro ^-^! Focalizzato su Edward,
che grazie al suo dono ci darà l’opinione di
tutti…
Mi
raccomando
RECENSITE!!!
Un bacio,
Clarisse
|
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Capitolo 10 *** Ricordi ***
Ricordi
-
Eccomi!!! Stavolta
più puntuale! Scusate davvero,
ma sono in vacanza e ho la linea a sbalzi, sto davvero facendo del mio
meglio!!! Nessun blocco, non preoccupatevi! Ora rispondo alle
recensioni!
Norine: già, il capitolo
era un po’ tristino… ma prima o poi si doveva
sapere della trasformazione di Gabrielle, no? E non poteva certo essere
felice,
altrimenti non sarebbe vampira. Spero che il prossimo capitolo ti tiri
un po’
su!
Silvia15: wow, sono contenta che la
storia ti coinvolga a tal punto! Grazie
per i complimenti sul capitolo, anche a me piace di aver scelto di
descrivere
solo le sensazioni di Gabrielle perché volevo dare la sua visione delle cose. Quella
dell’aggressore sarebbe stata
disgustosa! Ho scelto l’alternativa più
difficile… ma a quanto pare ha reso
bene! Hai indovinato, è legata a Rose per questa esperienza
comune, e in questo
capitolo vedremo anche il punto di vista della nostra bionda. Mike le
racconterà la sua storia, ma più avanti.
francesca27: hai ragione, in questa storia
i capitoli sono cortini… non so
neanche io perché, mi vengono così. È
strano, perché nelle mie altre storie di
solito sono sempre tra le cinque e le dieci pagine! Qui invece
cortini… CHIEDO
VENIA!!! Sono contenta però che la storia ti piaccia ^-^. Mi
spiace che le
recensioni non siano tantissime, ma già solo quelle che
ricevo danno una spinta
a scrivere! Grazie per seguirmi!
Fatto! Sono contenta che il
capitolo abbia
riscosso tanto successo *me gongolante*! Se il mio stile vi piace
potete andare
a vedere anche altre storie, tranquilli che non mi offendo!!!
C’è un’altra
storia su Twilight che sto cercando di metter giù, ma
sarà una cosa un po’
diversa. Basta parlare! Ora vi lascio al capitolo…
Edward se ne
stava seduto, fingendo di dormire.
L’aereo, per qualche ragione, lo aveva sempre annoiato a
morte… davano sempre lo
stesso film in continuazione, e vedere lo stesso film per nove ore di
volo
filate diventava semplicemente una tortura.
Aprì
gli occhi giusto per dare uno sguardo
attorno a sé.
Bella era
accanto a lui, nel sedile accanto al
finestrino. Stava guardando fuori da quel piccolo oblò con
sguardo perso.
Chissà cosa stava frullando in quella testolina…
Renesmee era
nella fila davanti a loro, e lei
dormiva per davvero accoccolata su Jacob che sonnecchiava. Ah, beati
loro che
non si dovevano sorbire il film per la quarta volta. Però
loro dovevano anche
mangiarsi quelle schifezze che servivano in aereo. E sopportare il fuso
orario!
Alice e Jasper
erano nella fila dietro di loro.
Quasi quasi avrebbe desiderato che il suo folletto preferito si stesse
facendo
i suoi viaggi di shopping mentali, tracciando il percorso ipotetico che
avrebbe
dovuto fare in tutti i negozi d’Italia. Invece quel giorno
Alice era
concentrata sulle sue visioni, ma non che servisse a molto:
apparentemente
Caius non aveva nessuna intenzione di uccidere Gabrielle. Jasper era
accanto
alla sua amata e le teneva la mano, emenando onde calmanti per cercare
di
aiutarla a rilassare le sue percezioni.
Esme e Carlisle
erano nella fila centrale,
esattamente accanto a loro. Stavano parlando a bassa voce, cercando di
decidere
il da farsi una volta giunti a Volterra, poteva capirlo
dall’espressione seria
e concentrata di Carlisle. Esme invece era preoccupatissima. Aveva
sempre
voluto molto bene a Gabrielle, era un po’ la sua preferita.
Ma Esme si prendeva
sempre un pochino più a cuore quelli che non avevano ancora
trovato l’anima
gemella.
Emmett, seduto
nella fila dietro Carlisle con
Rosalie accanto, si stava facendo dei viaggi mentali su come fare il
pelo e contropelo
ai Volturi. Oh, alla fine qualcosa di divertente da guardare! Certo che
suo
fratello ne aveva di fantasia… finalemente qualcuno che non
vedeva il lato
tragico della cosa! Anche Rose era dominata dalla rabbia. Si era
affezionata
moltissimo a Gabrielle, era stata lei stessa a insistere per
trasformarla. Era
stato incredibile il modo in cui avesse tenuto la sete sotto controllo.
Certo,
era stata tentata, ma l’orrore per quello che Gabrielle aveva
subito aveva
cancellato tutto. Inoltre, proprio grazie a quell’evento Rose
aveva accettato
finalmente il suo essere vampira. Prima non era mai riuscita a
scenderci a
patti, ma una sera lei e la nuova piccola Cullen avevano avuto una
bella
chiacchierata… e aveva finalmente capito che essere vampiri
non è una
punizione, ma la possibilità di riavere la propria vita che
altrimenti sarebbe
stata troncata in modo crudele. E che portava più
felicità che dolore. Certo,
aveva il suo prezzo, ed era un prezzo salato. Ma in Gabrielle aveva
trovato un
po’ una figlia, e si era sentita ripagata. E ora la paura di
perderla la stava
divorando.
Edward fece per
tornare ai pensieri coloriti di
Emmett, ma un sospiro lo convinse a rimandare.
-Bella, amore? A
che pensi?-
Sua moglie
alzò il viso verso di lui. -Niente…
ricordavo.-
E
alzò lo scudo, permettendo a Edward di entrare
tra le sue memorie.
Gabrielle
distesa tra il sentierino ghiaioso
nella foresta, i capelli sparsi per terra, gli abiti a pezzi (e il grido di Alice
vedendo quel vestito di
Gucci rovinato), il viso rigato di lacrime e sangue. Pensavano fosse
già morta…
invece poi aveva mosso leggermente la testa. Esme si era precipitata
subito al
suo fianco, mentre Bella, Alice e Rose scacciavano quei vandali che
avevano osato
ferirla. La ragazza non riusciva nemmeno a muoversi, ed era decisissima
a non
lamentarsi. Non potevano rischiare di spostarla, non sapendo che colpi
avesse
subito. I battiti erano così deboli… e poi Rose
si era fatta avanti,
trasformandola. Alice era corsa indietro per prendere un lenzuolo con
cui
coprirla, e l’avevano riportata a casa. Bella le aveva
sussurrato di non
muoversi, assicurandole che avrebbe fatto meno male.
Il giorno del
risveglio e della loro prima
caccia insieme. Le avevano spiegato minuziosamente cos’era
diventata ora, e le
avevano offerto di restare con loro, anche se non le avevano negato la
possibilità di andarsene. Ma lei era rimasta. A caccia,
più tardi, si era
rivelata velocissima, come Alice aveva predetto.
Il giorno del
falso funerale di Gabrielle. La
famiglia Cullen aveva detto di aver trovato il corpo della ragazza nel
bosco e
di averlo messo in una bara, che poi era stata interrata nel cimitero.
Era
stata una cerimonia piccola, solo i parenti più stretti.
Gabrielle se n’era rimasta
nascosta tutto il tempo, guardando per l’ultima volta la sua
famiglia umana:
stavano tutti per strasferirsi fuori da Forks. Non li avrebbe mai
più rivisti…
ma anche dopo quel colpo si era tirata su in fretta. Perché
lei era fatta così!
Il giorno in cui
erano cominciate le trappole
dei Volturi. Ma Jacob era troppo preoccupato per Nessie e si era
rifiutato di
andarsene, anche se ciò impediva ad Alice di vedere. Jasper
aveva notato quanto
le emozioni di Gabrielle fossero malinconiche ma non era riuscito a
rasserenarla.
Così Bella aveva provato a parlarle. E Gabrielle le aveva
svelato come si
sentisse prigioniera, perché non sperava. “Io non
ci credo nell’amore, Bella.”
le aveva detto. “Non dopo quello che mi hanno fatto. Non
riesco a riprendermi.
Lo so che dovrei tirarmi su vedendo che Rose ha Emmett, e noi veniamo
dalle
stesse esperienze. Lo so che vedere tutti voi dovrebbe darmi
speranza… ma io
semplicemente non ci credo.” Quel pomeriggio erano andate
tutte a fare shopping
per distrarla. Nei giorni seguenti, Gabrielle era tornata viva e
frizzante,
troppo forte e orgogliosa per lasciarsi buttare giù. Ma
tutti sapevano che
stava solo accantonando il pensiero.
Quella volta che
Alice le aveva completamente
riarredato la stanza. Ah, quelle urla erano state indimenticabili! E
Gabrielle
per vendicarsi le aveva nascosto le carte di credito, minacciando di
non
restituirle finchè non avesse rimesso tutto a posto. Era la
prima volta che
qualcuno era riuscito a non darla vinta ad Alice! E per fare pace le
due erano
andate a fare shopping, dato che ne erano entrambi amanti.
Le lotte con
Emmett. Nonostante Gabrielle fosse
parecchio più debole di lui dal punto di vista fisico, i due
finivano sempre in
parità. Fiera come nessuno, lei sfruttava la sua
agilità per non farsi prendere
anche se sapeva benissimo di non poter vincere ma non
l’avrebbe mai ammesso.
Lui che si divertiva talmente tanto a rincorrere e far arrabbiare
quello
scricciolo che semplicemente la lasciava fare. E non la smettevano
finchè Esme
o Rosalie non andavano a fermarli.
Quella serata
per il compleanno di Nessie, che
la ragazza ricordava come il migliore: Alice, Rose e Gabrielle avevano
organizzato alla loro “nipotina” una meravigliosa
festa. Tutto in giardino,
avevano messo su un meraviglioso falò. Avevano invitato
anche il branco… e
Nessie non era mai stata più felice.
Quel viaggio per
l’intera famiglia Cullen
all’Isola Esme. Gabrielle si era innamorata di quel piccolo
atollo sperduto.
Diceva sempre di sentirsi leggera, fuori dalla realtà. E
quella sua gioia aveva
contagiato anche Jasper!
Edward si
staccò dai ricordi della sua amata e
le posò un bacio sulla fronte.
-Le vuoi bene
anche tu, non è vero?-
Bella
annuì piano contro il suo petto.
-Te lo prometto amore:
andrà tutto bene.-
ANGOLETTO!
Allora, meglio
questo capitolo? Dopo essermi
concentrata sul passato più oscuro di Gabrielle sono passata
a momenti più
gioiosi. Uno e uno, mi sono detta! Spero che vi piaccia!
Nel prossimo
capitolo, Mike comincerà a
preoccuparsi per la reazione avuta da Gabrielle alle sue provocazioni.
Come finirà???
Leggete!!!
Un bacio,
Clarisse
|
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Capitolo 11 *** Cambiamenti ***
Cambiamenti
Ciao a tutti! Allora,
comincio col dire che sono molto felice:
lo scorso capitolo ha avuto successo! *me SO happy*. Prima di passare
alle
recensioni, lasciatemi ringraziarvi tutti per il sostegno che mi date!
Sia chi
mi classifica tra preferiti, seguiti, specialmente chi recensisce, e
anche solo
chi legge.
Silvia15: grazie!
Sono contenta che ti sia piaciuto, è uno dei miei
preferiti… eccoti il prossimo
capitolo!
francesca27: oh,
meno male che la lunghezza stavolta è migliorata! Mi scuso
ancora per la
brevità dei precedenti… questo capitolo stavolta
è per Mike, spero ti farà
contenta!
Norine: ciao cara! È
un altro capitolo di ricordi per aggiungere dettagli sulla vita di
Gabrielle,
dato che mi sembrava di lasciare il personaggio troppo senza un
passato. E
metterlo dal punto di vista di Edward agevolava perché
riuscivo a risparmiarmi
i cambi di focalizzazione… sono così contenta che
ti sia piaciuto così tanto!!!
Nemya: ma che
dispiacere e dispiacere, io sono felicissima della tua recensione! E
sono contenta
che la storia ti piaccia, grazie per i complimenti.
E ora vi lascio al capitolo!
Mike continuava
a fare avanti e indietro sul
tetto, instancabile. Se ne stava stufando, ma allo stesso tempo non
riusciva a
stare fermo.
Il motivo? La
Cullen. Si sentiva uno schifo per
averla fatta star male… ma insomma, lui che ci poteva fare?
Era un vampiro e
come tale a volte doveva dar sfogo a certi… istinti.
Oh e va bene! Si
era fatto prendere troppo la
mano. Ma che ci poteva fare adesso? Tornare di sotto a scusarsi?
“Non
sarebbe una cattiva idea.” gli disse la sua
coscienza. Erano sì le tre di notte, ma tanto i vampiri non
dormono! E il
giorno seguente avrebbe detto a Caius che la Cullen era a carico suo.
Non ne
poteva più di vederla contorcersi sotto il sorriso di
Jane…
Saltò
velocissimo dal tetto per atterrare in
perfetto equilibrio sul davanzale della propria finestra grazie alle
sue
capacità di vampiro. S’infilò nella sua
stanza e uscì nel corridoio cercando di
essere silenzioso.
Una domanda in
particolare però non ne voleva
sapere di uscirgli dalla mente: lui era sempre stato arrogante, e anche
un po’
perfidino. Come mai ora cominciava a preoccuparsi se i suoi gesti
intristivano
una prigioniera? E come mai gli importava tanto del perdono della
suddetta
prigioniera?
Accidenti. Lui
avrebbe dovuto essere contento di
farla star male. Era il suo carceriere, e aveva fatto il suo dovere.
Sarebbe
dovuto essere soddisfatto e fiero di aver compiuto il suo dovere, ma
invece…
Possibile che
“Dannie” gli… piacesse?
Ben presto
arrivò nella cripta. Dopo altri dieci
secondi di indecisione entrò nella cella, sentendosi come un
cane bastonato con
la coda tra le gambe.
La Cullen
semplicemente lo guardò, poi gli diede
la schiena.
Mike le si
avvicinò e la prese dolcemente per le
spalle, facendola girare in modo che potessero guardarsi negli occhi.
-Scusa.- disse
subito prima di perdere il coraggio.
-Non avrei dovuto.-
Colse
l’ombra di un sorriso tenero affacciarsi
sulle labbra della vampira, ma fu subito ripreso indietro. Poi lei si
liberò
dalla sua stretta gentile e si andò a distendere sulla
branda.
Lui, dal canto
suo, la raggiunse e le si sedette
accando, per terra. E cominciò a parlare.
-Sai, qui
è una noia. Non dico qui nella cella,
dico qui a Volterra. O non facciamo niente da mane a sera, o ci mandano
dall’altro capo del mondo a squartare qualcuno che ha
disubbidito a questa o a
quella clausola. Non sai che monotonia… e poi dobbiamo
sempre fare rapporto, e
a me tocca fare il lecchino a quell’arrogante di Caius.
Insomma, avrei
preferito Aro! Anche se Aro è inquietante con quella cosa
che come lo tocchi
può leggere qualunque pensiero… Marcus non sembra
male. Se sorridesse qualche
volta, ha sempre quella faccia da annoiato cronico. Insomma, capisco
che dopo
decenni passati a regnare sul mondo dei vampiri si cominci a soffrire
la
routine, ma perché non se ne va in vacanza? Che so, un
bell’atollo tropicale
isolato magari. Certo, non avrebbe umani da mordere però
potrebbe anche vivere
di selvaggina o squali per qualche giorno! Mica gli cambierebbe tanto
la vita,
no? Invece Caius dovrebbe proprio andarsene a quel paese e non tornare.
Oh, lui
se non fa un massacro non è contento. Mi sa che quei
fratelli sono tutti un po’
pazzi, sai? O c’è del marcio in famiglia, oppure
è l’età! Dal canto mio spero
che sia una questione di geni, sennò t’immagini
diventare come loro? Oh, io
piuttosto mi suicido! E non ti ho ancora detto che__-
-Ma tu non taci
mai?- lo interruppe infine la
Cullen guardandolo. E sorrideva.
-Beh, se tu non
parli qualcuno lo dovrà pur
fare, no?- ribattè lui sorprendendosi di quanto fosse bello
quel sorriso.
-Visto che vuoi
parlare perché non mi racconti
la tua storia?- chiese. Era sinceramente curiosa di saperne di
più…
-Mah, non
è molto interessante sai? Praticamente
io ero nel gruppo che era stato pescato come pranzo quel giorni
di… quattro
anni fa credo. Insomma, i Volturi hanno questa vampira particolare,
Arianna,
che prevede quale potere avrà un umano se verrà
trasformato. Eravamo passati
tutti davanti a lei all’entrata, e mi aveva inquadrato come
“seduttore”. È un
potere particolare, poco diffuso. E così Aro il
Collezionista ha deciso che
avrei potuto fare un buon servitore, quindi mi ha tenuto. The end.-
La vampira rise
divertita dalla capacità di
sintesi che aveva dimostrato.
-Com’è
andata a te, invece?-
Lei
s’irrigidì improvvisamente, come colpita da
una scossa elettrica. Mike allungò le dita a stringere la
sua mano, cercando di
trasmetterle forza e sicurezza. Lo guardò, sorpresa.
Sentì
una scossa irradiarsi lungo i suoi
polpastrelli, là dove era a contatto con la pelle setosa
della vampira.
-Una violenza.
Tre anni fa. Ero in fin di vita e
mi hanno trasformata. The end.-
Mike le strinse
la presa sul palmo della mano.
E, a sua sorpresa, sentì una pressione delicata, uno sfogo
trattenuto. Da
quanto se lo teneva dentro? Decise che non vi avrebbe scherzato sopra:
probabilmente non era ancora pronta a buttare
quell’esperienza sul ridere…
Ma non le disse
niente. Non aveva parlato per
ascoltare una frase fatta. Così invece cambiò
argomento.
-Comunque io
continuo a sostenere che Aro, Caius
e Marcus abbiano del marcio dentro. No sul serio, io spero che la
“vecchiaia”
vampiresca non sia sul serio così, sennò poveri
noi!!!-
Le labbra di
“Dannie” si stirarono in un sorriso
pieno di divertimento e gratitudine. Ridacchiò. -Ma io non
ho mica capito come
funziona il tuo potere…-
-Non
è un gran che, a mio parere. È più
facile
ottenere quello che voglio perché riesco ad ammaliare le
persone. In realtà non
deve essere così forte perché non riesco ad
ammaliare te.-
-Insomma sei un
pavone?- precisò lei ignorando
l’ultima parte della frase.
-Sì,
se vogliamo fare paragoni animali direi di
sì. Non un gran che utile, dopotutto…-
-Comunque meglio
del mio nulla, non credi?-
mormorò poi la vampira continuando a guadare il soffitto,
una nota di
disappunto nella voce.
-Ma non
è detto che tu non abbia nessun potere.-
le rivelò, guadagnandosi un’occhiata perplessa.
-Aro mi ha spiegato che a volte
i doni ci mettono un po’ ad emergere, magari solo
perché non ci sono mai state
le circostanza adatte perché si manifestasse.-
L’altra
non disse niente, restando pensierosa.
Mike si tirò su da terra e si accomodò sulla
branda accanto a lei, che si volse
a guardarlo.
-Allora, hai ancora il giudizio
sospeso su di
me?-
ANGOLETTO!
Vi prego, ditemi
che non ho fatto un casino con
questo capitolo!!! Dite che Gabrielle ha fatto bene a raccontare quello
che le
è successo oppure dovevo semplicemente farla tacere? Ditemi
voi! Mi raccomando,
commentate!!!
Clarisse
|
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Capitolo 12 *** Complicazioni ***
Complicazioni
Ciao
a tutti! Allora, mi duole tanto tanto informarvi che ci
stiamo avvicinando alla fine…
(EVVAI!
NdTutti - hem hem, io sarei ancora qui… NdClarisse -
ooops…
NdTutti - ç_ç!!! NdClarisse)
Norine:
ma cara amica mia ciao! Uffi, io praticamente sto continuando la
storia solo per te, sai? Pochissime letture e pochissime
recensioni… uffa! Ma ci
sei tu, quindi non posso certo cancellare la storia!!! Mike detesta i
Volturi,
ma non ha altro posto dove andare e il potere di Chelsea, anche se
debole su
di lui, è sufficiente a tenerlo lì.
Chissà se le cose cambieranno… Mi
raccomando lasciami un commentino, TI PREGO TI IMPLORO!!!
Ora vi lascio al chappy,
focalizzato su Gabrielle!
-Allora,
hai ancora il giudizio sospeso su di me?-
Gabrielle
non seppe davvero cosa rispondergli. D’accordo che lui
era un nemico, che le aveva fatto ricordare momenti spiacevoli e tutto,
però
mica era completamente colpa sua. E poi le stava simpatico.
“E
te ne stai innamorando.” aggiunse una vocetta dentro di
sé
che decise di ignorare.
-Sospeso
ma tendente al positivo.- gli rispose.
Accidenti,
ma che situazione! Come mai quel maledettissimo vampiro in mantella
sapeva sempre quale fosse la domanda giusta da farle per metterla in
difficoltà???
-“Sospeso
ma tendente al positivo”…- ripetè
Michael. -Beh non
suona così male mia piccola Dannie!-
“Quasi
quasi mi rimangio tutto!” si disse la ragazza.
L'articolo
possessivo proprio non le andava giù... lei non era
assolutamente di nessuno! Faceva parte dei Cullen, ma per scelta. Non
era loro. Non era stata nemmeno di quel ragazzo che l'aveva avuta con
la violenza. E, soprattutto, non apparteneva al suo carceriere!
"Anche
se...", disse di nuovo la vocina interiore che identificò
come quella che non mente a sé stessa, "è l'unico
a cui vorresti appartenere."
Eh
già, la vocetta aveva colpito in pieno: Gabrielle, la
Gelida, la Vampira dal Cuore di Ghiaccio, Colei Che Non Crede
nell'Amore (e molti altri nomignoli con cui Emmett la soprannominava
durante i loro duelli), si era infine innamorata. Innamorata del suo
nemico...
Con
uno sforzo colossale imbottigliò l'amarezza e
tirò fuori la sua faccia di bronzo.
E
poi quello stupido soprannome!
-Allora,
prima di tutto io non sono tua. Secondo, non ti entra
proprio in zucca che io non mi chiamo Dannie, vero???-
-Uffa,
ma tu non mi hai detto il tuo nome! Dai non me lo dici
neanche ora che siamo qualcosa tipo amici? Ti prego?? Ti prego ti prego
ti
prego???-
Gabrielle
scoppiò a ridere: aveva il potere di riportarle il
buonumore. Oh, ma quanto faceva lo scemo? E
quanto era dolce con quegli occhioni da cucciolo! (*ç*
NdClarisse)
-Non
finchè sono considerata prigioniera.-
Michael
fece per risponderle, ma dei passi in corridoio lo
misero in guardia. Dovette riconoscerli perché si
alzò di scatto.
-Alzati.-
le disse.
Ma
lei non apprezzò per niente il suo tono di comando. Come si
permetteva di darle orini?
-Senti,
saremo pure quasi amici ma questo non vuol dire che
faccio quello che mi dici tu!
Orgoglio...
la sua caratteristica.
-Cullen,
per l’amor del cielo! Non ho tempo per spiegarti…
fidati di me.-
E,
per qualche strano motivo, si fidò. Si alzò in
piedi, e le
mancò il fiato quando lui legò le loro mani
insieme e la sbattè contro il muro. L'aveva ingannata...
voleva solo giocare con lei...
"Ecco
cosa succede a innamorarti del tuo carceriere, stupida!" si disse.
La
frustrazione e l'ira le montarono dentro, ma prima che potesse darle
voce la porta si aprì e la
figura di Chelsea si delineò sulla soglia.
Seppe
in quell'istante che, se avesse avuto un cuore, quello avrebbe saltato
un battito e lei sarebbe arrossita. Non l'aveva tradita: l'aveva
praticamente salvata! Allora un po' di bene le voleva...
Lo
guardò negli occhi, cercando di esprimergli gratitudine.
Ma quegli occhi la catturarono… quelle iridi rosse di un
rosso sangue, rosso
carminio, rosso rubino. Se ne sentì risucchiata…
-Cosa
vuoi, Chelsea? Sto lavorando.- disse alla vampira
voltandosi.
Gabrielle
di accorse di non averlo mai guardato per bene, era
sempre stata troppo occupata a tenergli il broncio. Aveva il viso dai
lineamenti forti e marcati, i capelli neri e lucenti in disordine. Le
labbra
tirate sopra i denti aguzzi, scoperti in un ringhio ostile dedicato
all’intrusa. Poteva vedere la tensione per lo scampato
pericolo scintillare nei
suoi occhi.
Sentiva
la sua presa sui propri polsi, ferma ma gentile. Non
voleva farle del male.
Represse
un sorriso. Ma che le stava succedendo? Dannazione, si
era cotta di Michael! E cotta anche per bene!!! E ora poteva anche
ammetterlo con sé stessa.
-Scusa
il disturbo. Ti sta bene lavorare anche chiuso a chiave
qui dentro oppure vieni fuori?.-
La
voce di Chelsea le arrivava lontana, come se fosse immersa
sott’acqua. Non aveva coscienza di niente, se non i propri
pensieri e il corpo
di quel vampiro premuto contro il proprio.
-Chiudi
pure. Come mai, se posso chiedere?-
La
voce di lui invece le arrivava perfettamente. Era bassa ma
limpida, leggermente roca, costantemente sarcastica.
-Pare
che abbiamo ospiti e Caius non vuole grane.-
Gabrielle
tornò bruscamente alla realtà. Ospiti? Che i
Cullen
fossero venuti a salvarla?
-E
chi sarebbero?- domandò ancora Michael, la voce
più lenta e
carezzevole. Sul suo viso si dipinse un sorriso ammaliante, gli occhi
affilarono lo sguardo.
Lei
per un momento pensò che fosse rincretinito, ma poi
guardò
Chelsea e capì: era il potere del seduttore.
Gelosia...
la gelosia le montò dentro. Se quel rincretinito osava usare
certi mezzi per andare a donne gliel'avrebbe fatta vedere lei!
-Io…
non so, mi è sembrato di capire che fossero i
Cullen…- mormorò Chelsea con sguardo perso.
Poi
la vampira tornò bruscamente in sé e
sbattè la porta,
chiudendo a chiave.
-I
Cullen… Michael, tornerò a casa!-
esultò Gabrielle staccandosi da lui.
Sarebbe
tornata a casa... sarebbe stata libera! Libera di correre per i boschi
di Forks, invisibile agli umani, sentendo il vento selvaggio
spettinarle i capelli. Libera di cacciare i puma che le piacevano tanto
(da quanto era che non si nutriva? Non si ricordava...). Libera di
ridere senza temere di essere torturata di più, senza che la
sua felicità fosse una cosa da punire. Libera...
Mike
rimase pensieroso. Come mai i Cullen erano venuti
a Volterra, tra le braccia del nemico? No, qualcosa in quella storia
non
quadrava… a meno che…
In
effetti gli era sembrato strano che Caius avesse chiesto
esplicitamente di riportare solo a lui. Di solito i rapporti venivano
fatti
davanti a tutti i fratelli… e se fosse che gli attacchi ai
Cullen fossero stati
organizzati esclusivamente da Caius, senza il consenso degli altri?
Tutti
i pezzi andarono da soli al loro posto. Doveva portarla
via da lì. Subito.
-Piccola,
piccola ascoltami!- disse scuotendola per le spalle in modo che gli
prestasse attenzione nonostante l'euforia di cui era preda. -Dobbiamo
andarcene da qui,
assolutamente. Caius sta agendo da solo, i suoi fratelli non sanno
nulla. Quando vedrà i Cullen vorrà evitare guai e
verrà
ad ucciderti!-
Gabrielle
percepì il sorriso appassire e lo guardò con gli
occhi sgranati. Poteva davvero
essere? Sentì la paura crescere dentro di sé, ma
non si lasciò dominare. Se era
vero quello che diceva Michael, dovevano andarsene immediatamente. Ma
come?! La
porta era chiusa a chiave…
-Scusami
se non l'ho capito prima...- le mormorò il vampiro
all'orecchio.
Una
piccola parte della mente della Cullen registrò
l'informazione e se ne intenerì con compiacimento. Allora ci
teneva davvero a lei... si chiese se l'avrebbe seguita, una volta fuori
da lì. Ma prima dovevano trovare il modo di scappare!
“Voglio
uscire, voglio uscire, voglio uscire!” imprecò la
vampira tra sé e sé.
In
quel momento uno scatto proveniente dalla porta li raggelò.
Scatti felpati ma sonori, provenienti dalla serratura... che Caius
fosse già arrivato? Non era giusto, assolutamente. E se
avesse ucciso anche Michael?
Tac.
Tac. Tac.
La
porta scivolò aperta… e apparve la soglia vuota.
-Che
tu sappia Caius ha il gusto per il giochetti sadici?- gli
chiese perplessa.
-Non
quando si tratta di uccidere.- rispose l’altro aggrottando
le sopracciglia. Si avvicinò alla porta, controllando la
serratura. Nessun
segno di ruggine o di crepe. La serratura era scattata da
sé. Gli venne un
sospetto.
-Piccola,
a cosa stavi pensando poco fa?-
Lei
lo guardò spaesata. Cioè, loro rischiavano la
morte e lui se
ne stava a fare domande?
Ma
comunque gli rispose: -Beh, volevo che la porta si
aprisse così potevam_ cioè, potevo
andarmene…-
Michael
allora le sorrise, uno sguardo fiero negli occhi. -Ma
non capisci?-
-Non
capisco cosa?-
Accidenti, ma non potevano parlarne più
tardi? Magari quando erano fuori pericolo…
-Sei
stata tu.- disse lui con ammirazione.
Black
out.
-EEH???-
Il
cervello riprese a lavorare, a rilento.
-Sei
stata tu, piccola. La serratura è scatta ta quando
l’hai
voluto tu. Sei telecinetica, è il tuo potere!-
Le
parole affondarono una per una nella mente di Gabrielle. La
telecinesi… il suo potere? Beh la cosa effettivamente
filava. La sua forza di
volontà era così determinata da influenzare gli
oggetti attorno a sé. “Ma
allora perché non si era mai manifestata prima?”
si chiese. E la risposta
arrivò da sola: “Perché non ho mai
voluto così intensamente qualcosa.”
-Ho
un dono…- sussurrò, la voce tremante per
l'entusiasmo. -Ho un dono!- e gli saltò al collo, sorpresa e
felice.
Il
vampiro ricambiò la stretta e le diede un leggero bacio a
fior di labbra. -Sì piccola, un dono anche molto utile se
posso permettermi!-
Prima
che lei potesse reagire, il vampiro si strappò di dosso la
mantella grigia. Una minima parte della sua mente di domandò
se fosse un gesto simbolico che significasse le sue dimissioni dai
Volturi, ma la stragrande maggioranza dei suoi pensieri era concentrata
sul corpo appena liberatosi dalla mantella.
Il
fisico asciutto ma muscoloso quanto basta, le spalle larghe che le
suggerivano sicurezza, le braccia forti e protettive... i capelli
lunghi quanto bastava per scompigliarli, neri, che facevano risaltare
gli occhi rubini. Le labbra morbide che aveva appena assaggiato...
Solo
allora se ne rese conto: l'aveva appena baciata. Con
tanta
tenerezza... Qualcosa
battè distinatamente dentro di lei, proprio accanto al suo
cuore morto.
"La
mia... anima?" si chiese. Edward le aveva rivelato di aver avvertito
una cosa del genere quando aveva baciato per la prima volta la sua
Bella-vampira. Quindi aveva davvero trovato la sua metà, la
sua stella gemella, quell'anima dimezzata che completava la propria? A
giudicare da quel battito, sembrava di sì.
-Ora
meglio scappare, sennò buttiamo via il vantaggio!-
Quelle
parole la riportarono alla realtà, ma non riuscirono a
cancellare la gioia e la merviglia che le vibrava nel petto.
Lo
guardò incantata e sorrise, un sorriso dolce. Non aveva un
dono, ne aveva due: la
telecinesi e lui.
Michael.
ANGOLETTO!
Eccomi!!!
Oh, la situazione comincia a smuoversi finalmente! Vi informo
subito che il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di
un personaggio un po’…
particolare.
Me
lo lasciate un commentino?
Un bacio
Clarisse
|
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Capitolo 13 *** Incontri e partenze ***
Incontri
e partenze
Ciao a tutti! Mi scuso per il
leggero ritardo…
ma spero ne sia valsa la pena! Ho deciso di pormi una piccola sfida
e… ho
scritto un capitolo con la focalizzazione su… ARO! Fatemi
sapere che ne
pensate, mi raccomando!
francesca27 (per il capitolo
“Complicazioni”): ciao, scusa se ti rispondo
solo ora… sono contenta che lo scorso chappy ti sia
piaciuto! Mike piace tanto
anche a me *ç*!!!
mizar89: grazie mille per i
complimenti, spero che il prossimo capitolo
ti piaccia!
Norine: grazie, sono
così contenta che questo capitolo sia il tuo
preferito! Sai, l’avevo riscritto un paio di volte quindi
sono strafelice che
ti sia piaciuto così tanto!!! Vuoi sapere come finisce tra
loro? Beh, allora
leggi! Ciao meravigliosa, ti ringrazio tantissimo per le tue puntuali
recensioni… mi dai una spinta a scrivere meglio! Tranquilla
che la storia resta
qui, anche se fosse solo per te! Un bacio
Aro si
passò una mano sul viso.
-Carlisle, mio
buon amico, io non capisco come
mai tu insista tanto! Non abbiamo noi la vostra
“sorella”.-
Il Volturo non
capiva. Perché i Cullen li
stavano accusando di rapimento? Avevano promesso di lasciarli in pace e
avevano
mantenuto la parola. Non avevano più mosso un dito contro la
loro famiglia:
niente attacchi, niente imboscate e soprattutto niente rapimenti! Anche
se
Caius aveva suggerito l’idea all’inizio, ma poi
l’aveva abbandonata… o forse
no?
Ma poi che
interesse avrebbero avuto a prendere
la loro ultima arrivata? Quella Gabrielle era estranea alla disputa,
non aveva
senso!
-Aro.-
Era stata Alice
a parlare. La veggente… le
doveva la sua attenzione. Decise di ascoltarla.
-Ho avuto delle
visioni su Gabrielle torturata
qui a Volterra e so per certo che Caius sta facendo tutto da solo.-
Aveva parlato
con fermezza, ma cercando di
suonare dolce, con tatto. Alice non gli avrebbe mai mentito sulle sue
visioni,
ne era sicuro. Però…
Si
alzò e tese la mano in avanti. La piccola vampira
sembrò esitare, ma poi fece un passo verso di lui e gli
sfiorò delicatamente le
dita. Aro si lasciò trasportare…
Vide per prima
cosa il viso di Gabrielle. Era
carina, con i tratti da bambina ma l’espressione consapevole.
Una fragetta
sfilata che, come i fotogrammi di memorie mostravano, spostava
continuamente di
lato. I capelli erano ondulati in ricci boccoli color castano ramato.
Vide quel viso
innocente deformato dal dolore
per le torture dei sorrisi di Jane. Vide la pelle diafana dei polsi
ferita da
quelle catene di lega indistruttibile che lui stesso aveva inventato.
Vide le labbra
stringersi per trattenere i singhiozzi di dolore.
No, non stavano
mentendo sulle visioni. C’erano
state davvero. E lesse anche tutta la preoccupazione per quella
ragazzina che
aveva già subito tanto. Ma lui davvero non sapeva niente di
tutta quella storia!
E una parte di lui non voleva credere che Caius li avesse
effettivamente…
traditi in un certo senso.
-E sia.- decise
staccandosi dalla Cullen e
tornando al presente. -Indagheremo. Intanto se volete possiamo trovarvi
un
albergo, o__-
-Noi non ci
muoviamo da qui senza Gabrielle.-
Era stata la
vampira bionda a parlare, Rosalie.
Aveva gli occhi neri per la furia e un’espressione
determinata. Aro capì che
non se ne sarebbe andata nemmeno se l’avessero trascinata via
a forza. Ma
perché i Cullen dovevano sempre complicare le cose?
Il rumore di una
porta sbattuta gli risparmiò la
scocciatura di rispondere. Una vampira dagli occhi ambrati e i capelli
castani
con riflessi rossi irruppe nella sala. Accanto a lei c’era
Michael.
-Ma che__-
Michael parve
udire i pensieri del suo padrone e
prese per mano la ragazza e la fece fermare. -Piccola, dobbiamo
spiegare.-
E
così Aro seppe dell’effettivo tradimento del
fratello. Il disappunto lo prese alla gola, una spina dolorosa. Sapeva
che
Caius era rimasto molto deluso dal massacro mancato qualche anno prima,
ma
arrivare fin lì? Scosse la testa sconfitto.
In quel momento
Marcus attirò la sua attenzione
e gli tese la mano.
Le emozioni
d’indifferenza del fratello lo
colpirono subito, come un pugno alla bocca dello stomaco. Poi
un’altra immagine
si fece strada nella sua mente. I polsi di Michael e della nuova Culle,
legati
insieme da una stringa di luce intensissima. Il legame dei partners.
-Michael, Marcus
mi dice che il legame tra te e
la piccola Cullen è molto forte.- asserì
incuriosito.
-Ma va? Non ce
n’eravamo accorti.- disse con
sarcasmo quella che ormai aveva identificato come Gabrielle mostrando i
loro
polsi ancora legati dalle catene infragibili.
Rise. Aveva
spirito la ragazza. Era anche bella:
i capelli le ricadevano appena oltre le spalle in boccoli castano
ramato. Aveva
una corporatura esile ma slanciata e femminile. Gli occhi dorati
scintillavano
di intelligenza, orgoglio, forza. Cominciava a vedere
l’errore di Caius:
lasciare una prigioniera del genere con un maschio! Era ovvio che
sarebbe
riuscita a scappare.
-Grazie per
avermelo fatto notare.- sorrise
facendo un cenno del capo. -Ma non mi riferivo a quello.- poi le tese
la mano,
e Gabrielle la prese senza timore.
Vide i suoi
sentimenti, ciò che aveva passato
rinchiusa nella cripta. Vide i ricordi di quella violenza dolorosa che
le aveva
strappato i sogni, provocati da un gesto avventato. La vide contorcersi
e
mugolare dal dolore per le torture ardenti che le erano state inferte
così
ingiustamente.
E
sentì un moto di disgusto verso il fratello
mentre la delusione si trasformava in rabbia. Come aveva osato?
Poi la vide
scoprire i suoi poteri, e scoprire
Michael e i suoi sentimenti per lui.
“Non
tutto il male vien per nuocere.” si disse
staccandosi dalla ragazza e facendole un cenno di ringraziamento.
Tornò a
sedere sul suo seggio, cercando di trovare un modo per sistemare la
faccenda.
In quel momento
la porta alle spalle dei Cullen
si aprì silenziosa e Caius fece il suo discreto ingresso
nella sala. Vide la
scena, e Aro notò la comprensione e la furia montare negli
occhi del fratello.
Lo guardò mettersi in posizione d’attacco, e
capì.
Prima che
potesse gridare un avvertimento Caius
balzò mirando alle spalle di Gabrielle. Uccidere, mordere,
dilaniare. Solo
questo regnava sovrano negli occhi cremisi dell’Antico.
Ma Mike fu
più veloce. Prese in braccio la
ragazza e saltò all’indietro, spostandosi dalla
traiettoria.
Prima che il
Volturo potesse rialzarsi da terra
le catene che erano avvolte ai polsi dei due vampiri volarono a
legargli le
mani e le caviglie. Marcus fu subito accanto al fratello per
assicurarsi che
stesse fermo.
Gli occhi di
tutti erano sgranati di fronte alla
scena che si era svolta così velocemente, e davanti al
potere telecinetico di
Gabrielle.
Aro stesso si
sentì tentato. Un potere
telecinetico… era così intrigante! Ma sapeva che
la ragazza non avrebbe mai
accettato. E non poteva certo chiederle una cosa del genere ora che si
era
appena liberata dalle catene di tortura!
Doveva
aspettare. Aveva l’eternità davanti
dopotutto… chissà, magari un giorno Mike
l’avrebbe convinta a tornare, magari
portando dietro qualche vampiro speciale… e
allora…
-Beh, direi che
la questione è sistemata.- disse
riportando tutti gli spettatori al presente e alzandosi di nuovo con un
sorriso.
Adesso sarebbe
davvero finito tutto: avrebbe
rimandato a casa i Cullen e avrebbe messo Caius sotto un regime
“vegetariano”,
così avrebbe imparato a tradire la fratellanza. Ma
prima…
-Ti chiedo
perdono, giovane Cullen.- disse
sinceramente rivolto a Gabrielle. -Prometto che una situazione del
genere non
si ripeterà mai più. Posso però
chiedere di mantenere il silenzio su questa
storia?-
“La
reputazione prima di tutto!”
La vampira gli
sorrise, un ghingo furbo.
-Potrei, ma cosa me ne verrebbe in cambio?-
Sorrise. Era
sicuro che la ragazza avrebbe colto
il trucco! -Oh, solo una piccola garanzia. E per essere precisi, il
nostro
Michael qui presente!-
-Eh?- fece il
ragazzo sorpreso.
-Hai capito
bene, andrai coi Cullen a Forks e
diventerai parte della loro famiglia. Ovviamente dovrai fare rapporto a
noi,
diciamo una volta ogni lustro. Per qualunque disputa, miei carissimi
Cullen
considerate i Volturi dalla vostra parte. Tutto ciò sempre
se la nostra piccola
accetta.-
I due si
guardarono studiandosi attentamente,
come per valutarsi.
-Dovrò
sopportarlo continuamente!- sbuffò lei.
-Dovrò
diventare “vegetariano”!- si lamentò lui.
Si sogghignarono.
-Accetto!-
dissero all’unisono.
Si sorrisero.
E sorrisero
anche i Cullen e i Volturi.
ANGOLETTO!
Ciao! Allora,
piaciuto il punto di vista di Aro? Vi confesso che
è stato difficile, il carissimo Antico è un
personaggio molto complicato da
rendere per la sua ambiguità… spero abbiate
apprezzato i miei sforzi!
Un bacio,
Clarisse
|
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Capitolo 14 *** Sulla via di casa ***
Sulla
via di casa
Ciao gente! Allora, vi
informo che questo è l’ultimo capitolo…
sarà un po’ corto, ma in compenso
c’è un epilogo fantastico! E poi
pubblicherò
anche i ringraziamenti. Scusate se sono un po’ in anticipo
stavolta, ma ho un
mal di pancia che mi ha segregata in casa così non mi
è rimasto altro da fare
che mettermi al computer…
francesca27:grazie per i complimenti,
sono
contenta che ti sia piaciuto! Mike e Gabrielle sono proprio carini, mi
piacevano così: la fredda Cullen e il perfido
Volturo… teneramente innamorati
l’uno dell’altra!!!
Norine: haha ben gli sta a Caius!
Ma sì,
dai che Mike si adegua… oh, cosa non si fa per amore??? No,
la storia non è
ancora finita… questo capitoletto e poi l’epilogo!
Oh, io quando mi metto a
scrivere poi non smetto più!!! Spero ti piaccia, un bacio!
Silvia15: sono contenta che la storia
ti piaccia! Spero che con la scuola vada tutto bene ^-^. Eccoti il
chappy!
-Io ancora non
so il tuo nome.- ricordò Mike
mentre scendevano dall’aereo.
Jasper
alzò gli occhi al cielo. Ma quanto ancora
aveva intenzione di giocare quel diavoletto che rispondeva al nome di
Gabrielle?
Eppure era cotta, era così ovvio!
-Alice, cosa ci
riserva il futuro?- domandò alla
sua amata mettendole un braccio attorno alle spalle.
-Un matrimonio
per la nostra neocoppia!- trillò
Alice allegra. Finalmente un evento in grande stile da organizzare, oh
che
bello! E tanto tanto shopping!
-Sai Jazz,
già lo posso vedere perfettamente!-
mormorò euforica, gli occhi a metà strada tra il
presente e il futuro. -Rose
rosse, con le spine lasciate su, incastrate tra nastri di raso bianco
attorcigliato ai capitelli delle colonne. Cerimonia
all’aperto, ovviamente…
dovremo chiedere a Carlisle dov’è finito quel
gazebo che avevamo smantellato
una cinquantina d’anni fa, sono abbastanza sicura che abbiamo
ancora i pezzi…
Emmett sarà felice di rimetterli insieme, non credi?-
-Alice…-
-Poi dobbiamo
pensare agli abiti! Beh, Gabrielle
ovviamente in bianco… per me, Rose e Bella stavo pensando a
qualcosa sul color
magenta scuro, tanto per fare pendance con le rose. Voi
ragazzi… mmmh… direi
tirati a lucido, molto classici, ma mi sto chiedendo il
colore… cosa dici se
metto voi neri e Mike blu scuro? Sì sì,
già vedo che andrà alla perfezione!-
-Alice…-
-Ora, parlando
degli abiti femminili… per me
qualcosa con una gonna un po’ cortina, altrimenti mi fa anche
più tappa! Per
Rose tubino con gonna lunga, senza spalline chiaramente. Bella la
vedrei bene
con l’abito classico, semplice: scollatura quadrata che si
allaccia dietro il
collo, lungo più o meno come il mio. So già che
Gabrielle chiederà alla nostra
bionda di farle da damigella d’onore quindi io direi una
differenza così: lei
gonna lunga, noi più corta. Già visualizzo la
scena… perfezione!
-Alice…-
-Poi il
buffet… beh non servirà a meno che
Gabrielle non decida di invitare umani! Questo ancora non posso
affermarlo
perché lei ancora al matrimonio non ci sta pensando proprio
coerentemente…
uffa! E questo mi fa venire in mente che le dovrò
impacchettare un sacco di lingerie
per la luna di miele, che sarà a Isola Esme…-
-ALICE!-
-Eh? Chi? Come?
Cosa? Quando? Dove? Perché?
Cioè, voglio dire, CHE CAVOLO VOLETE?-
-Alice, amore
mio, non ti sembra di correre
troppo?-
-Ma
assolutamente no Jazz! Io il matrimonio già
lo prevedo per il mese prossimo!!!-
Edward
scoppiò a ridere; nonostante i due
avessero parlato con la voce delicata come un respiro lui doveva aver
seguito
tutta la conversazione “via pensiero”.
-Impiccione!- lo
riprese Bella affettuosamente
per poi girare il viso ancora intenerito verso Gabrielle e Mike.
Edward
seguì il suo sguardo, cercando di non
ascoltare gli sproloqui e viaggi mentali della sua sorellina veggente.
No, scherzi a
parte… poteva leggere che Alice fosse davvero felice per
Gabrielle: finalmente aveva trovato anche lei la sua
felicità, il suo amore.
Lui si strinse
al proprio, di amore, pregustando
una bella festa quella sera…
Diede a Bella un
bacio sulla fronte, poi si
rivolse all’altra coppietta. -Meno male che tu eri quella che
non s’innamorava,
vero Gabrielle?-
La vampira
chiamata in causa abbassò gli occhi e
ringraziò di non poter arrossire.
-Gabrielle? Bel
nome! Ma un po’ lungo… posso
chiamarty Gabri?- scherzò Mike prendendola in giro,
rallegrandosi
silenziosamente per la frase rivelatrice del suo nuovo fratello.
-“Gabri”?
Ma no, sembra un nome da maschio!- obiettò
lei.
-Umh,
allora… posso chiamarti Ellie?- questa
volta nella voce del vampiro c’era solo affetto.
-Sai che ti dico
Mike? Ellie mi piace molto.-
E gli rubò un tenero
bacio a fior di labbra.
ANGOLETTO!
Ecco qua! Ora mi
ripeto, scusate se è breve ma mi serviva più
che altro come intermezzo divertente… boh, spero sia
riuscito! Praticamente è
nato solo sul “mistero” del nome di Gabrielle, ho
voluto buttarlo giù così! Mica
potevo tenere Mike sulle spine fino al matrimonio, no? Spero non sia
troppo
male! Ci risentiamo all'epilogo, gente!
Un bacio,
Clarisse
|
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Capitolo 15 *** Epilogo ***
Epilogo
Ma ciaooo!!! Ci credete che
siamo arrivati all’epilogo??? Io NO!
Eppure è vero, questo è l’ultimo
capitolo di Legami… a parte i ringraziamenti
che saranno postati dopodomani!
mizar89: grazie mille, sono contenta che la
storia ti
piaccia!
francesca27:
mi scuso ancora per la brevità del capitolo
precedente… spero che questa non ti
deluda! Nemmeno io riesco a credere che la storia sia finita
ç_ç
Norine:
carissima! Che piacere leggere ogni volta le tue recensioni, non ne hai
idea!!!
Eccoti qui l’epilogo, spero che ti piaccia… mi
raccomando fammi sapere che ne
pensi perché ci tengo tantissimo al tuo parere! Anche a me
dispiace che stia
finendo… vorrei farne una soap solo per continuare a leggere
i tuoi commenti!!!
Ma dato che io le soap le detesto, meglio di no e mi accontento di
terminare
con questo ultimo chappy… spero ti soddisfi!
-Ellie, vieni
subito qui!-
-Alice, ti ho
detto che l’eye-liner sopra
l’occhio non me lo metto!-
-Non farmi
venire a prenderti…-
-Macchè,
non ti metteresti a inseguirmi: hai già
il tuo vestito addosso!-
Rosalie
guardò le sue due sorelle con un
sorriso. Erano impossibili: mancava mezz’ora al matrimonio e
loro stavano a
litigare su un eye-liner!
-Mamma!-
chiamò. Sapeva benissimo che da sola
non poteva calmare le acque.
-Ragazze!- le
richiamò Esme urlando dal piano di
sotto. -Ci diamo un taglio? Alice, lascia stare Gabrielle con
l’eye-liner, il
trucco è già abbastanza. Gabrielle, lascia
scegliere ad Alice le scarpe col
tacco.-
Le due litiganti
si guardarono dapprima in
cagnesco, poi si sorrisero soddisfatte. Mentre Gabrielle si metteva il
vestito,
Alice andava all’armadio delle scarpe in camera sua. Era
così eccitata per la
sua sorellina! E sapeva che anche Gabrielle era nervosa.
D’accordo che di
matrimoni ce ne sarebbero stati per l’eternità, ma
quello per lei era il primo!
E sarebbe anche stato perfetto, esattamente come aveva
previsto…
Scelse un paio
di tacchi alti, bianco argenteo
con dei cristallini sul cinturino attorno alla caviglia. Il collo del
piede era
fasciato da un intreccio di stoffa sbrilluccicosa. Satino, ovviamente.
Tornò
in camera ma sulla soglia si bloccò: Ellie
era semplicemente divina, più bella persino di come
l’aveva vista (anzi, prevista)
nella sua visione.
L’abito
bianco fatto su misura era formato da un
corpetto rigido che lasciava le spalle scoperte. La seta candida era
finemente ricamata
con un motivo sottilissimo di liane e piccoli fiori avvinghiati.
Aderiva
perfettamente alle sue forme snelle ma femminili. La gonna partiva dai
fianchi,
a veli di organza bianca e semitrasparente. Principesca, piena,
sembrava una
nuvola a batuffolo. Scendeva fino ai piedi, ma in realtà
avrebbe coperto appena
sotto le caviglie dato il tacco vertiginoso che le aveva scelto.
Rose le stava
facendo le unghie,
meticolosamente. Le laccava usando con precisione il pennellino morbido
che
stendeva un velo di smalto rilucente, madreperlaceo.
Alice sorrise,
poi si concentrò sul futuro.
Sorrise: sarebbe stato tutto perfetto. Ellie si meritava quella
felicità che
Mike le donava. Non era stato facile per la loro piccola orgogliosa
cominciare
a credere nell’amore vero, specie dopo quello che le era
stato fatto. Strano
che avesse reagito in modo così disilluso rispetto a
Rosalie, nonostante la
sorella maggiore avesse avuto la stessa esperienza. Ma evidentemente
aveva
attribuito all’aggressione un significato diverso; infondo
anche Rose aveva
attribuito un sognificato diverso all’essere vampira.
“Oh
beh, il mondo è bello perché è
vario!” si
disse mentre le passava le scarpe col tacco.
-Sono un
prestito.- le ricordò la veggente
armandosi di pettine a denti larghi e cominciando a passarlo
delicatamente tra
i boccoli morbidi della sorella.
-Rose, mi aiuti
qui con l’acconciatura perfavore?-
-Certo. Dimmi
cosa ti serve.- annuì disponibile
la vampira bionda.
-Grazie cara!
Ellie, tu chiudi gli occhi!-
Alice
cominciò a dividere le ciocche, attentamente.
Attaccato al retro della sedia c’era uno schizzo
dell’acconciatura che avrebbe
ricreato.
-Pettine.-
-Arricciacapelli.-
-Piastra.-
-Mollettine.-
-Spillette.-
-Lacca.-
-Alice, lo sai
che io ho paura, vero?- mugolò
Gabrielle.
Rose
ridacchiò. -Sciocchezze, non hai temuto le
ire di Jane e adesso ti spaventi solo perché Alice si
è offerta di
pettinarti?!-
-Assolutamente
sì!-
Risate
argentine, persino dal piano di sotto.
Evidentemente c’erano dei vampiri ad aspettare alla fine
della scalinata…
Infine Alice
prese un meraviglioso accessorio,
che aveva fatto forgiare appositamente per l’occasione.
Una specie di
diadema d’argento, che dietro si
chiudeva con una spilla di rubini e diamanti a forma di rosa. Da
lì si
diramavano due spirali di oro pallido ai lati delle tempie che
s’intrecciavano
con qualche ciocca ribelle dei capelli. Sulla fronte, esattamente nel
centro
della frangetta divisa in un paio d’ali, sedeva una pietra di
un rosso carminio
intenso.
-Apri gli
occhi…-
Jasper svolgeva
la sua funzione da testimone, in
attesa dietro Mike, ed era occupatissimo: cercava di inviare onde
calmanti al
suo nuovo fratello per aiutarlo a sciogliere la tensione nervosa dei
muscoli.
Ci mise poco
però a distrarsi: Alice, che faceva
da damigella, stava salendo le scale per prima e il vampiro non
potè evitarsi
la vampa di fuoco che lo prese lì per lì mentre
la guardava. Portava un abitino
rosso magenta cupo, modesto, con la gonna a palloncino. Il bustino
attillato
era retto da due spalline sottili, i capelli elegantemente scompigliati
come al
solito.
La seguiva
Bella, vestita con un abito più
semplice dello stesso colore ma altrettanto perfetto: gonna corta una
spanna
sopra il ginocchio, corpetto morbido ma aderente che le celava parte
delle
spalle e si allacciava dietro il collo. I capelli castani, raccolti in
uno
schignon basso, lasciavano il collo scoperto.
Jasper
avvertì la vampa d’amore e desiderio di
Edward e non faticò ad immaginarsi il suo viso in adorazione
mentre contemplava
la sua compagna. Quando l’onda dei sentimenti lussuriosi di
Emmett lo colpì,
non si sprecò a nascondere un sogghigno.
Rose avanzava a
sua volta sui gradini, un lato
dell’abito stretto elegatemente tra le mani mentre saliva la
corta scalinata.
Senza spalline, aderente alle curve e ai fianchi, il vestito si
allargava solo
sopra le ginocchia in un ampia onda di gonna di raso lucido in modo
tale da
permetterle di camminare, muoversi e ballare comodamente. Rosso magenta
cupo
anch’esso, ovviamente. Le mani erano coperte da un paio di
guanti alti fino al
gomito. Un collier di rubini le celava la gola.
E poi
toccò a lei: la stella della serata. Mike,
in attesa davanti all’altare, si ritrovò con gli
occhi spalancati…
-È
bellissima, non è vero?- gli suggerì Jasper
dietro di lui.
“Bellissima
è riduttivo” gli avrebbe risposto
l’altro,
se solo avesse avuto la capacità di parlare…
Era davvero la
sua Ellie la meravigliosa
creatura che stava camminando verso di lui?
La gonna di
tulle finissimo, che ondeggiava
gonfiandosi morbidamente ad ogni suo singolo passo le conferivano la
leggerezza
di una nuvola trasportata dal vento. E, grazie alla sua vista acuta da
vampiro,
riusciva ad intravedere la silouette delle gambe snelle sotto lo strato
di
organza a veli.
Il fianchi
stretti, la pancia piatta e le curve sode
erano fasciate da un corsetto attillato, ricoperto da uno strato di
seta
soffice ricamanta a intrecci finissimi, floreali.
La scollatura timida, a V, suggeriva con
malizia innocente le forme morbide e piene dei seni. Al collo portava
una
fascetta di fili d’oro intrecciati, dal quale pendeva un
rubino piccolo ma
lucente come una stella. Gli orecchini abbinati, ovvio.
I capelli erano
stati lasciati come li preferiva
lui: liberi, boccolosi, morbidi. Anche se tenuti a bada da quella
meravigliosa
coroncina; fatta d’oro, con una spilla fatta a rosa in
diamanti sulla nuca,
ad assicurarne l’aggancio. La frangetta
liscia e sfilata, a incorniciare il rubino che posava sulla fronte.
Ma le gemme che
brillavano di più erano i suoi
occhi. Due topazi liquidi di felicità, che quella notte
avrebbero brillato più
delle pietre che portava, e forse persino più delle stelle
del cielo. Gli occhi
erano illuminate da un leggero velo di ombretto dorato e
sbrilluccicoso, le
ciglia intensificate con il mascara, la linea dell’occhio
definita all’interno da
un eye-liner blu-nero.
E le labbra.
Ricoperte da un liquido strato di
gloss, gli angoli della bocca delineate da un filo di matita.
Sorridevano,
quelle labbra. Solo per lui, solo per quella notte, solo per il loro
futuro,
solo per la loro felicità.
-È divina.-
riuscì a mugolare Mike.
Carlisle gli
sorrise incoraggiante mentre
accompagnava la mano piccola di sua figlia su quella di lui.
Gabrielle si
strinse a suo marito, mentre
danzavano assieme sotto gli occhi di tutti.
Aveva sorriso
per tutta la cerimonia, e ancora
le sue labbra erano piegate in quella curva così naturale
che prima le era
sempre uscita forzata. Ma prima non c’era lui…
Mike le fece
fare un volteggio e lei
istintivamente gli passò le dita tra i capelli,
sconpigliandoli.
Avvertì
le sue labbra muoversi accanto al
proprio orecchio.
-Dì
un po’ Ellie, ma se lo facessi io a te?-
La minaccia
poteva essere potenzialmente
consistente, ma lei invece ghingò.
-Alice ti
truciderebbe!- sussurrò di rimando.
Lo
sentì piegare le labbra in una smorfia di
disappunto: perché quel folletto doveva sempre rovinargli il
suo passatempo
preferito con la tiritera “così le rovini
l’acconciatura!”?
-Pazienza
allora.- sbuffò infine. -Tanto avrò
l’eternità per scompigliarti quei boccoli che ti
ritrovi.-
Gabrielle rise.
-Ci conto allora!-
-In ogni caso,
la sposa non dovrebbe avere
qualcosa di prestato_-
Ellie
mostrò le scarpe col tacco, di Alice.
-_qualcosa di
nuovo_-
La vampira fece
un giro su sé stessa,
valorizzando il luccichio della coroncina.
-_e qualcosa di
blu?-
Un ghigno
malandrino, un sussurro all’orecchio.
-Più
tardi…-
Mike sorrise. -Ci conto allora!-
Fine
ANGOLETTO!
Eh già…
siamo arrivati alla parola con la F! Piaciuto??? Ci
vediamo tra un paio di giorni con i ringraziamenti, che spero avrete la
pazienza di leggere. Ciao a tutti, siete stati meravigliosi! Un bacio,
Clarisse
|
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Capitolo 16 *** Ringraziamenti ***
Ciao
a tutti! Eccoci, siamo
finalmente arrivati ai ringraziamenti… che vi
darò DOPO le risposte alle
recensioni dello scorso capitolo!
Norine:
e chi non le
vuole delle scarpe così? Si vede che Alice ha scelto bene!
Mike è dolce, altro
che Volturo Sanguinario… quello lo lasciamo fare a Caius! In
effetti sono stata
un po’ cattivella a mettere Jazz in quella posizione, ma
temevo che descrivendo
le apparenze e basta sarebbe venuto fuori più un depliant da
cerimonia,
completamente vuoto. Invece così l’ho anche
buttata un po’ sul ridere! Mi mancherai
tantissimissimo anche tu, ti prego continua a seguirmi!!!
debblovers:
sono
contentissima che la mia storia ti sia piaciuta e che tu
l’abbia letta con
piacere! Imploro il tuo perdono, ti assicuro che metterei volentieri le
foto di
Ellie e Mike se solo le avessi… ma non le ho! Io immagino
sempre i miei
personaggi nella testa, ma non sono abbastanza brava da
disegnarli… altrimenti
posterei i disegni eccome! Scusami tanto…
francesca27:
sono
strafelice che il matrimonio ti sia piaciuto! Mike è
fantastico, sono contenta
che uno dei nuovi personaggi che ho introdotto ti abbia affascinata
tanto! Mi scuso
ancora per i capitoli troppo corti, non so come mai ma in questa FF mi
sono
venuti così… se avrai la voglia di continuare a
seguirmi prometto che troverai miglioramenti!
E
adesso è ora di ringraziare…
Comincio
ringraziando tutti quelli
che mi hanno seguita, siete meravigliosi… spero che le mie
storie vi piacciano!
E spero anche che continuerete a tenermi d’occhio!
aleale93,
alice
cullen88, baby90,
Blue_moon,
cesarina89,
coppolina93,
CrzAngel,
dolce_birba,
fraloveddy,
karlettasckr,
Kasdeya,
Kessi,
LadyEl,
lallina_89,
lupacchiotta_mannara,
mangaka94,
neverwinter89,
Raffuz,
rei__,
RockAngelz,
sc93,
sessyli,
Silvia15,
TheCrazyHatter,
zag.
In
secondo luogo, ringrazio davvero
tutti quelli che mi hanno messa tra i preferiti. Ne sono onorata gente,
dico
davvero. Sono contenta che la storia vi sia piaciuta tanto, e spero che
mi
seguirete di tanto in tanto!
alice
brendon cullen,
bella95,
BibiBarbara,
cavallinobianco91,
cla61,
debblovers,
deneb91,
eagle93,
erika1975,
erzsi,
fefigna,
ffdipendente,
Honey
Evans, meli_black,
meryj,
mikelina,
Miyakochan_89,
mizar89,
nene1964,
Norine,
piccola
sciamana, piper__73,
Saphiras,
Silvia15,
valeriuccia.
Inoltre,
naturalmente ringrazio anche
chi ha avuto la gentilezza di commentarmi, sia fancendomi complimenti
che
critiche costruttive per nulla offensive. Mi avete spinta a fare del
mio
meglio, correggendo dove c’era bisogno. Spero che
continuerete a farlo, è un
sostegno enorme per me.
Norine,
francesca27,
Silvia15,
nanerottola,
fraloveddy,
mizar89,
fanny
cullen, Luna95,
piper__73,
deneb91,
Nemya,
debblovers.
Vorrei
ringraziare soprattutto Norine,
che da sola mi ha lasciato circa una decina di recensioni. Grazie cara,
sei stata meravigliosa: da quando hai cominciato a seguirmi non mi hai
più
mollata. Ti prego continua così!
Ora
vi saluto, questi ringraziamenti sono durati
abbastanza. Posso solo implorarvi di continuare a leggermi e
commentarmi, per
me è molto importante per migliorarmi. Inoltre mi fa piacere
sapere che
apprezziate la storia!
Un bacio, e grazie mille.
Semplicemente,
Clarisse.
|
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