LEGAMI

di DreamWanderer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Rapimento ***
Capitolo 3: *** Verso Volterra ***
Capitolo 4: *** Sotto Volterra ***
Capitolo 5: *** Famiglia ***
Capitolo 6: *** Scintilla ***
Capitolo 7: *** Torture ***
Capitolo 8: *** Doppio taglio ***
Capitolo 9: *** Sensazioni ***
Capitolo 10: *** Ricordi ***
Capitolo 11: *** Cambiamenti ***
Capitolo 12: *** Complicazioni ***
Capitolo 13: *** Incontri e partenze ***
Capitolo 14: *** Sulla via di casa ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***
Capitolo 16: *** Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


LEGAMI

 

Prologo

Il vampiro sorrise, facendo scintillare gli occhi rossi e i canini appuntiti.

Il suo piano era pronto, perfetto. Bisognava solo metterlo in atto. Doveva fare attenzione a quali seguaci mandare, in modo da essere sicuro che i suoi fratelli non venissero a sapere niente. Questo voleva dire cautela. Doveva essere assolutamente certo che nemmeno un sussurro arrivasse alle orecchie degli altri due…

L’operazione era già cominciata… solo tante piccole scaramucce, per spaventarli. Era sicuro che il licantropo avrebbe fatto il suo gioco. E poi, quel giorno, il colpo di grazia: il sequestro.

E a pagare l’affronto sarebbe stata la nuova Cullen, quella estranea a tutta la faccenda. Perché se lo meritavano. Si meritavano di vivere col rimorso che quella innocente avesse pagato il prezzo per quella strage mancata.

 

Heylà! Eccomi qui con un prologhetto aggiunto…

per chi ha già letto: scusate se lo metto solo ora, ma proprio non mi veniva in mente nulla ç_ç

per chi legge questa storia oggi per la prima volta: non ci badate!

Spero vi piaccia, anche se non è molto lungo (ma è il prologo è_é)

Clarisse

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Capitolo 2
*** Rapimento ***


Ok, e questo è il primo chappy! Scusate il casino, ma ci voleva davvero… spero che mi perdoniate! Prometto che mi rifarò con i prossimi capitoli *o*

Un bacio

Clarisse

 

Rapimento

Gabrielle si spostò agilmente saltando di lato con una grazia felina, evitando per un pelo l’attacco. Dannazione, ma perché i Volturi non ne volevano sapere di lasciarli in pace? Renesmee era stata assolta, eppure le imboscate continuavano senza sosta. Non erano grandi attacchi, solo tante piccole trappole. E il fatto che i loro persecutori riuscissero sempre a svignarsela nell’ombra non migliorava la situazione.

Ma perché era stata tanto stupida da rifiutare quando Jasper si era offerto di accompagnarla a caccia? Ah già. Perché lei si era portata dietro l’orgoglio nella sua vita da vampira! Tutta colpa di quel cane… se solo lui e Renesmee andassero a trescare da un’altra parte Alice sarebbe stata in grado di prevedere le imboscate e magari anche di scoprire il colpevole. Invece nooo, troppo difficile per l’apprensivo Edward Cullen dare un po’ di respiro alla figlia!

Il suo nemico le si avventò nuovamente addosso, e lei sentì i suoi canini graffiarle il braccio. Saltò subito all’indietro e passò distrattamente una mano sulla ferita. Gli avversari stavano cambiando tattica… era la prima volta che attaccavano direttamente. Doveva tornare a casa, subito. Per avvertire gli altri quello che avrebbe potuto significare. Se solo avesse avuto dei poteri speciali, qualcosa di unico e fantastico come Bella, magari in quel momento avrebbe effettivamente potuto fare qualcosa di utile. Ma no, lei aveva solo il suo orgoglio e la sua volontà. Non utilissimi per combattere…

Il vampiro le balzò addosso di nuovo, schiacciandola tra il suo corpo e il tronco di un albero, che scricchiolò sinistramente. Sentì una presa ferrea bloccarle i polsi, mentre l’altra mano si chiudeva intorno alla gola. Si divincolò, ma quello non lasciò andare. Provò a mordere, ma niente. Alzò il viso, e incontrò due iridi cupe e gelide, rosso rubino. Doveva essere per forza uno dei Volturi.

-Mollami subito!- sbraitò furente.

Il vampiro ghingò. -No, non credo proprio. E piantala di divincolarti, non ce la farai mai a sfuggirmi.-

Gabrielle gli ringhiò in faccia tutto il suo disappunto. Mai, mai nessuno era mai riuscito a intrappolarla! Cercò di prenderlo a calci, ma ben presto si ritrovò immobilizzata anche le gambe.

-Smettila!- le intimò l’altro. -Non mi va di trascinarti di peso, quindi vedi di collaborare.-

La vampira si lasciò sfuggire un sorrisetto, più dettato dall’assurdità della situazione che dall’effettiva sicurezza. Qualcuno che cercava di darle ordini??? Ma l’altro non colse l’ironia e fece ancora più pressione contro di lei, tanto che le avrebbe spezzato il respiro se effettivamente ne avesse avuto bisogno. Digrinò i denti, risentita. L’avversario ringhiò a sua volta, poi cominciò a ridacchiare.

Prima che Gabrielle potesse effettivamente ribattere o cercare di liberarsi di nuovo, sentì qualcosa cambiare. Era come se si sentisse… stanca. Come se fosse stata sul punto di addormentarsi…

“Ma i vampiri non dormono!” si ribellò una voce dentro di sé, e la sensazione svanì all’istante.

-Non funziona!- sbraitò una voce femminile poco distante da lei.

-Lo vedo, Chelsea.- constatò il vampiro che la stava tenendo prigioniera, l’espressione fredda e indecifrabile.

Chelsea? Qualcosa scattò nella memoria. Chelsea era una dei Volturi, una vampira in grado di manipolare i sentimenti. Non come Jasper che poteva affievolirli o accentuarli, no… li manipolava. Una schiavitù mentale ed emozionale. E lei, Gabrielle, ne era immune. Forse era per quel suo stupido orgoglio.

-Legala.-

Delle catene dure e gelide si strinsero attorno a polsi, caviglie, vita, braccia, gambe, gola. Allora il vampiro lasciò la presa, ma Gabrielle non riuscì comunque a liberarsi con la forza. Provò a morderle, ma niente.

Sentì Chelsea ridere sadica, divertita dai suoi sforzi di liberarsi.

-Così forte emozionalmente, e così debole fisicamente. Ha scelto bene.-

Ringhiò, ma allo stesso tempo non potè evitare di domandarsi chi fosse ad aver fatto la scelta. Prima che potesse muoversi ulteriolmente, un pezzo di stoffa fu ficcato prepotentemente nella sua gola, poi si sentì prendere in braccio e in pochi secondi seppe che non aveva più i piedi per terra. Sopra di sé, un jet. Capì: la stavano portando via.

“NO!” urlò tra sé e sé. Ma nemmeno quella volta il suo orgoglio cedette alla paura, e la sua distaccata razionalità le ricordò che chiedere aiuto sarebbe stato inutile. Edward non l’avrebbe sentita: era via con Bella, e quando quei due erano insieme lei li copriva entrambi con lo scudo in modo che non ci fossero distrazioni. Alice non l’avrebbe vista: Jacob e Renesmee erano con lei.

“No…”

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Capitolo 3
*** Verso Volterra ***


Verso Volterra

 

Allora, non ho recensioni a cui rispondere (me molto triste ç_ç) quindi eccovi subito il capitolo!!!

 

Mike sogghignò con una punta di sadismo quando quella vampira dagli occhi dorati gli lanciò l’ennesima occhiataccia. Per fortuna che non aveva il potere di Jane, altrimenti quello sguardo l’avrebbe ucciso a questo punto!

-Non la perdere di vista.- gli intimò nuovamente Chelsea dal posto di guida.

“E dove vuoi che vada??? È legata come un salame con quella lega indistruttibile a meno di un passo da me e non ha la minima idea di dove ci troviamo visto che sotto di noi c’è solo l’oceano!!!” pensò, ma ovviamente non proferì parola limitandosi a grugnire per fare segno di aver capito.

Non aveva mai sopportato Chelsea. Semplicemente detestava che portasse via alle persone la possibilità di scelta. Ancora non capiva perché non era stato mandato con lui quell’altro vampiro, Afton, quello che poteva rendere innocui gli avversari. Non sarebbe stato più utile? Invece il grande capo aveva preferito mandarlo con la strizzacervelli!

La ragazza si dimenò ancora, senza però ottenere risultati. Gli lanciò un altro sguardo d’odio prima di voltare il viso. Mike allora si alzò e le sfilò il bavaglio di bocca.

-Come ti chiami?- le chiese.

-BRUTTO DEFICIENTE!- urlò Chelsea.

-DANNATISSIMO SUCCHIASANGUE!- sbraitò la prigioniera. -ESIGO CHE MI RIPORTIATE A FORKS, IMMEDIATAMENTE! MA CHI CAVOLO VI CRED__-

Mike le tappò la bocca con la mano, attento a fare in modo che non potesse morderlo. -È un po’ lungo come nome. Posso chiamarti solo Dannie?-

Un lampo d’ira balenò oltraggiato negli occhi di “Dannie” e lui rise divertito. Quella vampiretta aveva davvero un bel caratterino! Era combattiva e orgogliosa, e ammirava invidioso il fatto che il potere di Chelsea non sortisse effetto su di lei. Ed era bella. La pelle diafana era uno sfondo pastello per il guizzante colore delle iridi ambra dorato, i capelli castano-rosso che rilucevano di riflessi infuocati. Il fisico snello e slanciato indicava una propensione alla corsa e all’agilità, il profumo sottile e fruttato.

Tolse la mano un istante prima di essere morso, e lei si leccò le labbra piccole ma piene come per lavarsi via la sensazione di quel contatto. Il vampiro le rivolse un sorriso ammaliante, ma lei gli sputò addosso. Mike riuscì a spostarsi, però non potè impedirsi di essere impressionato. Lui era quello che era definito un “seduttore”. Riusciva a stregare chiunque, indipendentemente che fosse vampiro, umano o licantropo. Ma lei resisteva. Quella piccola vampiretta ribelle resisteva al suo fascino. Sogghingò ancora e tornò a sedersi di fronte a lei, pregustando un soggiorno interessante… molto interessante.

Chelsea si alzò mentre l’aereo atterrava e ricacciò bruscamente il pezzo di stoffa nella bocca della prigioniera, che mugolò per il disappunto. Poi il portellone si aprì.

 

 

Rieccomi qui! Allora, ecco un capitolo dal punto di vista del “cattivo”. La storia è così, alterna la focalizzazione interna su Gabrielle con quella su Mike, mi piaceva l’idea di farla variata… COMMENTATE PER FAVOREEE!!!

Clarisse

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Capitolo 4
*** Sotto Volterra ***


Ma ciau! Uuuuh, vedo che la storia piace… *me very very happy*

No sul serio gente… più voi commentate e più io scrivo! EFP mi sta facendo scrivere un sacco ultimamente! Anzi, sapete cosa??? Vi siete meritati una nuova storia!!! Prossimamente, ora mi devo concentrare su questa così non ritardo con gli aggiornamenti è.é

Recensioni!!!

X nanerottola: uffi, avete già azzeccato la coppia! Beh vabbè era anche un po’ ovvia… non temere, il passato di Gabrielle verrà fuori nei prossimi capitoli!!! Sono felice che la storia ti piaccia ^o^

X fanny cullen: ma a chi non piacciono i ragazzi cattivi??? Le tue FF sono davvero molto divertenti, mi raccomando continuale!!! Sono contenta che il personaggio di Mike ti piaccia e spero che non ti deluderà nei prossimi capitoli ^-^

X fraloveddy: tranquilla, io sono già felicissima che tu abbia recensito ora!!! Ecco qui un nuovo capitolo, spero ti piaccia!!! ;*

Sotto Volterra

Il portellone si aprì lasciando entrare una lama di luce. Sulla soglia c’era un vampiro imponente, con una mantella nera sulle spalle e il cappuccio calato sul viso. Lasciò scintillare un ghigno lungo la sua dentatura affilata, poi si fece da parte lasciando il posto a un altro vampiro, che questa volta Gabrielle riconobbe. Era il compare di Jane, quello che annulla ogni senso. I loro sguardi s’incontrarono, e la vampira non vide più nulla.

Fu come diventare ciechi e sordi in un secondo. Solo le sensazioni tattili restavano, anche se erano attutite al massimo. Non percepì niente, solo che la stavano facendo muovere. Le comunicazioni tra il suo corpo e la sua mente erano completamente staccate. Gabrielle aveva quasi voglia di piangere per la sensazione d’impotenza che la situazione le stava riversando addosso. Aveva sempre detestato brancolare nel buio.

Poi, di colpo com’era arrivata, quella sensazione l’abbandonò mentre veniva gettata in una cella umida. Niente finestre, solo mura di mattoni e una porta di legno massiccio. Ma le intelaiature in cui erano costruite probabilmente contenevano la stessa lega di metallo che ancora le stava segnando la pelle un po’ dappertutto.

Chelsea le si avvicinò solo per strapparle il bavaglio di bocca, poi si rimise in fila accanto ad altre tre figure incappucciate. Uno era quel vampiro che l’aveva immobilizzata, ne riconosceva gli abiti, mentre l’altro doveva essere quello che l’aveva resa incapace. La terza figura era minuta e femminile, ma proprio non la riconosceva.

Il portone di legno massiccio si spalancò e sulla soglia apparve un quinto vampiro. Portava abiti dall’aspetto pregiato e anelli preziosi sfavillavano attorno alle sue dita. Dal collo pendeva un medaglione dorato. Aveva gli occhi rosso carminio, antichi, e la pelle diafana sembrava morbida ma fragile. Un sorriso maligno gli si dipinse sulle labbra, e quello per la vampira fu l’ultimo tassello del mosaico. Davanti a lei c’era Caius.

-Bene bene, ecco qui il nuovo acquisto dei Cullen.- sputò Caius scendendo i gradini per ritrovarsi di fronte a lei. -Come ti chiami?-

Gabrielle, ancora stesa sul pavimento, lo fissò negli occhi crudeli senza rispondere. Vide il disappunto negli occhi del suo carceriere ma non potè comunque evitare il calcio violento che la colpì al ventre. Si rannicchiò su sé stessa e si mosse le labbra per non emettere un gemito.

-Questo è solo un avvertimento. Ora riproviamo: come ti chiami?-

La vampira rimase ostinatamente in silenzio e si alzò in piedi, sfindando il Protettore di Volterra negli occhi. Un gesto orgoglioso, che le costò un pugno così forte da farla piegare in due.

-Dimmi come ti chiami!- sbraitò Caius, oltraggiato da tutta quell’insolenza.

Ancora silenzio.

-Jane!-

La quarta vampira nella fila sollevò il viso e si tolse il cappuccio. Con sommo orrore Gabrielle riconobbe la figura infantile e angelica di Jane, la torturatrice dei Volturi.

Gli occhi di Jane si posarono su di lei e Gabrielle fu investita da un’ondata di dolore inimmaginabile. Si sentiva tra le fiamme, come se centinaia di coltelli fossero immersi ripetutamente in ogni centimetro di pelle che avesse, mentre altre lame più piccole e affilate la straziavano dentro. Si morse le labbra.

Poi la tortura svanì e lei fu in grado di rilassare i muscoli. Si accorse di avere il respiro affannoso… percepì qualcuno inginocchiarsi accanto a sé e una mano le sollevò il viso.

-Non è stato piacevole, vero? E tu non vuoi che lo rifaccia, vero?- Caius andava avanti senza attendere le risposte, sorridento con crudele accondiscendenza. -Quindi ora tu mi dirai quello che voglio sapere, non è vero?-

Ma Gabrielle gli sputò in faccia. E la tortura ricominciò. Sentì una voce dire: “dagliene per un’oretta, poi riprenderemo domani. Michael, tu resti finchè non ha finito.”

Si sentì morire: un’ora di quel dolore terribile? Non aveva fatto in tempo a pensarlo che le scariche aumentarono, se possibile, d’intensità.

“B_basta…”

 

Hem, lo so che i miei capitoletti sono ancora un po’ cortini, ma ve li prometto più lunghi! Il fatto è che mi servono molti cambi di scena, quindi ho bisogno di spezzarli… prometto aggiornamenti veloci!!!

Il prossimo capitolo sarà su… LA FAMIGLIA CULLEN! Farò un capitolo più lungo su di loro più avanti, ma il prossimo sarà cortino…

Però voi seguitemi eh?! Perché davvero, mi spingete a scrivere! Mi raccomando recensite (vi pregooo)

Un bacio ;*

Clarisse

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Capitolo 5
*** Famiglia ***


Famiglia

 

Oh, come sono contenta che la mia storia piaccia!!! E soprattutto che vi piacciano i due nuovi personaggi!

Ora mi dedico alle recensioni!

Luna95: Beh, buono a sapersi che c’è gente che mi scopre anche DOPO i primi tre capitoli! Sai non è che le recensioni siano indispensabili per me però fanno piacere!! Buona fortuna con la tua FF!!!

nanerottola: Oh che bello risentirti! Tranquilla il motivo del rapimento verrà fuori. Intanto posso dirti che è una vendetta, e forse puoi indovinare qualcosa dal prologo... mi raccomando seguimi e recensisci che mi fai un regalone!!!

piper__73: O.o spero vivamente che Jane non incroci mai la tua strada (per la SUA salute, ovviamente!)! Sono davvero contenta che il mio stile ti piaccia!!! *me molto happy*. Come ho già detto prima, le recensioni non influenzano il modo in cui scrivo o la velocità degli aggiornamenti, ma mi fanno piacere e mi spingono a migliorare (tipo, nell’altra FF mi bacchettavano continuamente, però è servito!). Spero che la storia continui a soddisfarti!

fraloveddy: ciao, ben tornata! Come mi fa piacere avere lettrici che mi recensiscono sempre *o*! Eccoti qui il capitolo, fammi sapere!!!

Come al solito vi ringrazio per aver recensito ^-^

 

-BASTA!- urlò Alice riprendendosi di scatto.

In un secondo, Jasper fu al suo fianco e le prese dolcemente la mano.

-Cos’hai visto?- le domanò Esme con apprensione.

Fu Edward a rispondere per lei. -Gabrielle è stata portata in Italia dove i Volturi la… tortureranno.-

-No!- stridette Bella, e la sua voce ebbe lo stesso effetto di unghie su una lavagna.

-Se lo rifai io ti strappo le corde vocali!- minacciò Emmet massaggiandosi le orecchie doloranti, ma venne ignorato.

-E adesso che facciamo?- domandò Jasper emanando onde calmanti per permettere ad Alice di riconcentrarsi sulle visioni.

-Andiamo a Volterra e spacchiamo i denti a quei tre Volturi da strapazzo! Soprattutto ad Aro! Sporco bugiardo, aveva promesso che ci avrebbero lasciati in pace!- imprecò Jacob furioso.

-Meglio lasciar stare Aro…- mugolò Edward che stava assistendo alle visioni della sorella. -Pare che Caius stia agendo da solo.-

-Era deluso perché non aveva potuto ammazzare nessuno.- commentò Renesmee con la voce incrinata per la rabbia.

-E adesso si prende la rivincita su una di noi!- concluse Rosalie con un ringhio.

-Ma cosa possiamo fare allora?- domandò Esme preoccupata. In fondo Gabrielle era anche un po’ sua figlia…

-Andiamo a parlare con Aro e Marcus.- decise Carlisle con tono serafico. -Se non sanno niente dei piani del fratello non credo saranno molto contenti e fermeranno tutto loro.-

Bella fece scorrere lo sguardo sulla sua famiglia, uno ad uno. Eccoli lì, uniti per salvare una sorella, esattamente come avevano fatto per lei. E non potè pensare che Gabrielle ora stava pagando per una guerra in cui non aveva nemmeno preso parte. Oltre al danno, la beffa! Come se quello che aveva passato quando Edward l’aveva recuperata non fosse già stato abbastanza. Rose le aveva voluto un sacco di bene sin da subito, forse perché le loro esperienze erano state così simili…

-Alice, quando parte il primo volo per l’Italia?-

 

ANGOLETTO!

Ma ciao a tutti!

Vabbè, lo so che il chappy è cortino ma tranquilli: da ora in poi cominciano a diventare più densi! Siete contenti??? Prometto un capitolo più lungo sui Cullen in seguito, questo mi serviva un po’ per introdurre il loro coinvolgimento e chiarire un po' la situazione (e tenervi sulle spine!)…

Prossimo aggiornamento quando torno dalla spiaggia (cioè tra 3 o 4 giorni, non preoccupatevi) e avrà la focalizzazione sul nostro Mike.

Ovviamente io continuerò a scrivere, ma se mi lasciate un commentino mi fate tanto tanto felice!!! Un bacio

Clarisse ;*

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Capitolo 6
*** Scintilla ***


Scintilla

 

Ciao!!! Allora, non ho recensioni a cui rispondere *me un pochino triste* ma dai non fa niente! Ho notato che non ci sono state moltissime letture, è perché aggiorno troppo in fretta??? Devo postare il capitoli più lentamente? Ditemi! Ora, eccovi il nuovo capitolo! Incentrato su Mike, tanto per chiarire un po’ il personaggio, ma non sarà lunghissimo…

 

Mike guardò Jane uscire dalla cella sbattendone la porta massiccia con furia. Eh, in effetti quello scricciolo le aveva dato del filo da torcere… doveva essere davvero orgogliosa per rifiutarsi persino di urlare nonostante le torture! E la cosa aveva semplicemente oltraggiato Jane.

Si staccò dal muro a cui era stato appoggiato per un’oretta buona e si portò accanto al corpo dolorante della ragazza. La scosse per le spalle per riportarla alla realtà.

-Dai bambolina, alzati.- le mormorò all’orecchio.

Guardò i suoi occhi ambrati aprirsi di scatto mandando lampi. -Non sono un giocattolo.-

La voce era calma, ma nascondeva l’orgoglio ferito dall’umiliazione. Era furiosa… in quel momento provocarla non sarebbe stata la scelta migliore!

-D’accordo, Dannie. Adesso stai buona che ti slego, poi da brava ti stendi su quella branda e ti dai una calmatina.-

Le aveva parlato con voce suadente ed accantivante per ammaliarla, ma in cambio ottenne solo un altro di quegli sguardi assassini.

-Non me ne starò a fare la brava bambolina mentre voi mi ammazzate.-

Mike per poco non si rotolò dal ridere. Normalmente avrebbe dato di matto non riuscendo ad utilizzare le sue abilità di seduttore su una “preda”, ma ascoltare le sue risposte taglienti era… quasi intrigante.

-Preferisci tenerti le catene?-

Le labbra della Cullen si piegarono in un sorriso triste. -Perché, farebbe differenza? La prigionia che include una libertà di movimento è forse meno pesante?-

Il vampiro la studiò con cura ma non riuscì a cogliere nessuna spiegazione in quei magnetici occhi dorati. Eppure era certo di aver percepito un’amarezza passata in quella domanda…

In quel momento la porta si spalancò.

-Michael, Caius ti vuole vedere.- gli intimò Chelsea per poi scomparire subito con un guizzo della mantella.

Lui sbuffò… detestava essere convocato da Caius perché gli toccava fare il lecchino tutto il tempo! Ma perché non poteva fare rapporto ad Aro? No, Aro era inquietante con quel suo potere del tocco… perché non poteva riportare a Marcus? Marcus gli piaceva. Un po’ apatico forse ma conciliante.

Diede un’ultima occhiata a “Dannie”, poi filò velocissimo nello studio del Volturo.

-Voleva vedermi, signore?- domandò come da copione inchinandosi ossequiosamente.

Caius sorrise compiaciuto. -Sì, effettivamente sì. Vedi Michael, per qualche strana ragione la nostra piccola Cullen non ha nessunissima intenzione di cedere alle torture di Jane. Quindi dobbiamo trovare un altro modo per sottometterla… e io ho pensato a te.-

“Ma porca di quella!” sbraitò Mike tra sé e sé. Oh, ma lasciarlo per i fatti suoi no??? E adesso come spiegare al grande capo che l’idea non gli andava? Lui non era fatto per la tortura. E poi la Cullen gli piaceva. Era molto carina e poi aveva questa interessantissima caratteristica di resistere alla sua malìa, al potere che lui esercitava su chiunque altro. Lei sarebbe stata in grado di stargli intorno senza essere sua succube…

-Jane continuerà così per qualche giorno.- stava continuando il Volturo. -Se le torture fisiche non avranno un granchè d’effetto, vorrei che tu usassi le tue doti di seduttore per colpirla. Entrerai in azione tra una settimana, dopo che Jane avrà provato un altro po’ ad… ammorbidirla. Considerala il tuo giocattolino.-

Mike annuì velocemente, fece un altro inchino ed uscì. Se ne sarebbe dovuto tornare nella sua stanza, ma prima decise di fare un’altra puntatina nei sotterranei.

“Dannie” era ancora stesa sul pavimento, gli occhi chiusi e il respiro deliberatamente rilassato. Probabilmente stava ancora cercando di smaltire gli effetti dei dolori provocati dallo sguardo di Jane. In un balzo, le fu dietro. Lei, furiosa, voltò la testa ma legata com’era non potè fare altro che lanciargli uno sguardo fiammeggiante.

-Buona.- mormorò lui con tono conciliante. -Forse una prigionia senza catene non è meno opprimente, ma se puoi muoverti l’indolenzimento causatoti da Jane va via prima.-

E slegò tutte le corde con un solo gesto.

 

ANGOLETTO!

Mmm, anche questo capitoletto è un po’ cortino… uffa, scusateee ç_ç. Questa parte era incentrata sul ruolo che il nostro Mike ha in tutta la faccenda. Nel prossimo capitolo!: le cose tra Mike e Gabrielle cominceranno a scaldarsi…

Un bacio,

Clarisse

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Capitolo 7
*** Torture ***


Torture

 

Ma ciao! Allora, come avevo promesso qui le cose cominciano a scaldarsi un pochino… niente di eccessivo, tranquilli! Avremo passi avanti nel rapporto tra Gabrielle e Mike, e una nuova domanda si farà strada sul passato della nuova Cullen.

Ringraziamenti:

deneb91: grazie mille, sono fiera che la storia ti piaccia! Sai cominciavo a dubitarne perché nessuno commenta… quindi la tua recensione è stata molto importante per me!

Ora vi lascio la capitolo… mi raccomando, leggete e recensite in tanti!!!!!!

 

Gabrielle si morse di nuovo le labbra per non urlare, e ringraziò mentalmente quel Michael. In effetti le torture di Jane facevano meno male quando avevi la libertà di contorcerti. Ma come poteva un sorriso così angelico portare tanto dolore, maledizione?

Una scarica più forte delle precendenti la fece mugolare e da qualche parte attorno a sé avvertì una risata compiaciuta. Subito si maledisse per quella debolezza, ma d’altra parte non poteva che scusarsi allo stesso tempo. Erano giorni che le torture non le davano tregua, e dovevano essere almeno una o due ore che andavano avanti. Era stanca di trattenersi. Per fortuna non poteva piangere… altre scosse più intense e questa volta gemette forte, stanca di opporre resistenza. Si lasciò andare al dolore.

Altre risate trionfanti attorno a sé, e poi tutto finì. Dietro alle palpebre socchiuse avvertì qualcuno avvicinarsi…

-Brava la nostra Cullen, allora non sei fatta di marmo!- esclamò una vocetta infantile accanto al suo orecchio.

Jane.

-Sei perversa…- sussurrò Gabrielle.

L’atmosfera si tese immediatamente.

-Cos’hai detto?- sibilò la voce, che ora di infantile non aveva più nulla.

-Ho detto che sei perversa!- ribadì lei parlando più forte e alzando lo sguardo.

Jane la sovrastava stando in piedi accanto a lei, una smorfia feroce dipinta sul viso. Poi la vampira dagli occhi rossi si volse e uscì dalla cella urlando maledizioni irripetibili.

Gabrielle fece un sorrisetto, mentre Michael, che se n’era rimasto in un angolo della cella per tutto il tempo, scoppiò in una risata fragorosa.

-Adoro quando perde le staffe! Se la prende così tanto che non la si vede in giro per ore!!!- applaudì il vampiro.

Gabrielle lo squadrò per bene. Ancora non aveva le idee chiare su di lui… il suo orgoglio glielo faceva odiare per la sconfitta subita, la riconscenza glielo faceva apprezzare per la cortesia del giorno precedente. Aveva già capito che era un seduttore, ma sapeva anche che la cosa non sortiva effetto su di lei. Forse il suo orgoglio le dava un’autonomia speciale sui suoi sentimenti, tanto che nemmeno Jasper era mai riuscito ad influenzarli. Quindi l’attrazione che provava per lui poteva essere genuina.

Michael le sorrise e fece per darle una mano ad alzarsi, ma quella ringhiò. Poteva avere il giudizio in sospeso anche all’infinito, ma doveva ancora nascere il giorno in cui lei si sarebbe lasciata aiutare da quello!

Il vampiro ridacchiò portando le mani accanto alla testa come a dire “Ok, sto buono” e si mise a sedere su quella branda che le avevano dato per letto. Gabrielle lo imitò appena si fu tirata su da quel pavimento polveroso.

-Sono sorpreso che tu accetti di starmi così vicino…- le confessò.

-Ho il giudizio sospeso per quanto ti riguarda.- rispose la Cullen lasciandosi cadere all’indietro. Caspita se le faceva male la schiena!

-Ma davvero?-

-Ho detto sospeso, non positivo.-

-Ma meglio che negativo!-

Si guardarono in tralice, poi si sorrisero. Andare d’accordo non gli veniva così difficile.

Poi Michael si stese sopra di lei. -Allora, che si fa?-

-La domanda la dovrei fare io.- precisò la ragazza. -O mi vuoi dare a bere che sei ancora qui solo per tenermi compagnia?-

-Cavolo Cullen, ma un po’ di fiducia?-

-Neanche se mi paghi! Allora, cosa mi succederà ora? Mi strapperai in pezzi per poi lasciare che mi ricomponga, mi stritolerai, mi morderai, mi passerai dei fili incandescenti sulla pelle ?-

Se ne stettero a fissarsi negli occhi per un po’, sogghignadosi a vicenda. Era decisissima a non mostrargli quanto avesse paura, ammantandola con quell’insensata strafottenza.

-Niente di tutto questo, piccola.-

Poi le labbra del vampiro si posarono su quelle di lei.

Gabrielle sentì distintamente qualcosa battere accanto alla nicchia dove prima stava il cuore. Le labbra che premevano contro le proprie erano morbide come raso, delicate… sentì la lingua accarezzarle la bocca chiedendone l’accesso e lei lo lasciò fare perdendosi in quella dolcezza che stava dilagando da qualche parte dentro di lei.

Si staccarono un attimo per guardarsi negli occhi, e vide quelli di lui incupirsi prima che la travolgesse in un altro bacio. E poi un altro, e un altro ancora, passando dalla gola alle labbra con morbidezza mentre lo sentiva sistemarsi più comodamente sopra il proprio corpo. E non si ribellò, anzi…

Il respiro si trasformò in ansito, le mani che si rincorrevano quasi febbrili, le labbra che si cercavano voraci.

Prima che le cose degenerassero ulteriormente Michael si staccò e uscì dalla cella. E Gabrielle rimase con dubbi e pensieri.

Perché non si era tirata indietro quando lui l’aveva baciata? Perché lo aveva lasciato fare? Nel suo smisurato amor proprio, non poteva mentire a sé stessa: se avesse voluto, non le ci sarebbe voluto nulla per metterlo al suo posto con un sonoro ceffone.

E soprattutto, perché le era piaciuto? Perché si era abbandonata a quel calore che l’aveva invasa da dentro e dal quale si era lasciata coccolare? Perché sentiva qualcosa agitarsi dentro il proprio petto, nel punto dove prima batteva il cuore?

Già, quel suo cuore di pietra., ucciso anni prima da un gruppo di deficienti e poi fermato definitivamente da quel veleno che le aveva congelato il sangue, ora sembrava sciogliersi per un vapiro. Un vampiro nemico. Uno dei Volturi. Uno di quegli assassini che la stavano tormentando.

Era forse provare questi sentimenti contrastanti, la vera tortura? Era per questo che l’aveva baciata? Solo per farle altro male?

Per la prima volta dopo anni, Gabrielle desiderò piangere.

 

ANGOLETTO!

E rieccomi! Ma vi sono mancata almeno un pochino pochino??? Eh??? Me la lasciate una recensione piccia piccia stavolta? Pretty Pleaseeeee!!! Vi avviso che i capitoli seguenti saranno un po’ il continuo di un’unica scena, ma ho dovuto spezzarli per tre motivi:

1. Devo cambiare il punto di vista

2. Diventava troppo lungo se lo lasciavo unito

3. Sennò come la mantengo la suspence?!

Ciao, al prossimo aggiornamento! Un bacio

Clarisse

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Capitolo 8
*** Doppio taglio ***


Doppio taglio

 

Ma ciao! Allora, questo capitolo è ambientato dopo quello che è successo con Gabrielle: ricomincia da quando Mike se ne va dalla cella. Ovviamente, dal punto di vista del nostro vampiro! Ora mi rivolgo allA recensionE…

Norine: già, la cara (O.o) Jane è proprio cattivella… ma che ci si può fare, una col potere di torturare con lo sguardo mica poteva essere un dolce angioletto, no? Sono contenta che la nuova coppia ti piaccia, anche io li adoro… Mike poi! Beh in effetti Gabrielle è sfortunata poverina, ma chissà che dietro a tutti questi guai non ci sia un lietofine… e grazie mille per la recensione, non sai quanto mi faccia felice!

 

Mike si riuchiuse la porta della stanza alle spalle, ancora tremando per le forti emozioni provate. Oh certo, l’idea di Caius funzionava alla perfezione per disorientare la Cullen… peccato che disorientasse anche lui! Che cavolo gli era preso con quel bacio? Voleva confonderla, stupirla, non caderne vittima!

-Michael!-

Ci mancava pure il grande capo…

-Hai già finito?- gli domandò Caius raggiungendolo.

-Hem io… volevo solo una boccata d’aria prima di cominciare.-

-No, tu inizi adesso! Poi potrai startene all’aria aperta quanto ti pare, ma ora fila a fare il tuo lavoro.-

Mike non ebbe altra scelta che obbedire… e avrebbe anche fatto meglio a essere bravo nel suo lavoro altrimenti aveva la netta sensazione che un sorriso di Jane non glielo avrebbe risparmiato nessuno!

Entrò nuovamente nella cella e trovò la piccola Cullen esattamente come l’aveva lasciata. Allora quel bacio non aveva sconvolto soltanto lui dopotutto…

Lei alzò lo sguardo ambrato e lui vi vide chiaramente una miriade si sentimenti diversi incontrarsi, intrecciarsi, separarsi. Poi un ringhio, e gli si avventò contro sbattendolo contro il muro.

-Ti sei divertito?- sibilò furibonda.

Il vampiro fece leva sulle sue forze e invertì le posizioni, schiacciandola dolcemente tra la parete fredda e il suo corpo marmoreo.

-Ti sorprenderebbe sapere che non mi ha lasciato indifferente?-

I loro sguardi s’incatenarono, le loro labbra si trovarono di nuovo. Le lasciò i polsi per metterle le mani sue fianchi, mentre le dita di lei vagavano sul suo petto. Quel tocco, quel solo contatto di labbra sembravano portarlo in paradiso… che fosse lei?

Poi udì un rumore tintinnante e si ritrovò con quelle catene in lega speciale attorno alla gola: era caduto in trappola. Sogghignò.

-Che hai da ridere?!- sbottò “Dannie”. -Tu adesso ti farai da parte e mi porterai fuori da qui, ora!-

-No, non credo che lo farò.- replicò Mike senza smettere di sorridere.

-Stai giocando col fuoco.- lo avvertì con un ringhio basso e roco. -Voglio andare via da qui.-

-Non sei l’unica piccola…- la stretta sul suo collo si allentò. -Sai, tu mi incuriosisci. Puoi resistere alle miei doti di seduttore, tu mi tieni testa, dolcezza. Mi… attrai.-

Ecco, l’aveva ammesso.

-Se stai cercando di prendermi in giro io__-

Ma Mike le tappò la bocca con un bacio, impedendole di continuare. La percepì ammorbidirsi minimamente, assaporando quel contatto, ma poi si staccò con violenza aumentando la pressione sulle cinghie metallicehe.

-Non_ci_provare!- sibilò.

-Oh, ma che peccato.- ghignò lui in risposta.

Lei fissò le sue iridi ambrate in quelli di lui. Fu un secondo, solo un giro imprendibile del polso. Un attimo prima la catena d’argento era attorno al suo collo, un attimo dopo legava insieme le loro mani.

-Cos’hai fatto?!- stridette la Cullen.

Il vampiro si portò la mano libera alle orecchie sensibili, turbate dal suono, poi sogghignò. -Non strillare, bambolina.-

-IO NON SONO UN GIOCATTOLO!- sbraitò lei cercando di divincolarsi, e la fiamma si riaccese furiosa nei suoi occhi color del miele.

“Considerala il tuo giocattolino”, gli aveva detto Caius.

-Dannie__-

-Non è il mio nome!- lo interruppe.

-Dannie.- continuò ignorandola. -Non c’è bisogno di lottare anche contro di me.- le mormorò riavviandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

-Sì invece.- ringhiò lei minacciosamente.

-Non voglio farti del male.- sussurrò morbidamente posando la propria guancia nell’incavo del suo collo, provocandole un sospiro.

-Bugiardo.- sibilò la vampira cercando di morderlo.

Mike evitò lesto le zanne e riprese a ghignare dando uno strattone alle catene come per ricordarle chi avesse il controllo. Quel semplice gesto però gli ricordò che, esattamente come lei sottostava a lui, lui sottostava a lei in un certo senso. Ma ormai la frittata era fatta, e doveva trovare il modo di prendere in mano la situazione senza darle la possibilità di rigirarla.

-È inutile che mi tieni il broncio. Perché invece non fai__- soffiò, la mano libera che risaliva sulla gamba sotto la gonnellina che indossava. -__la brava?-

 

ANGOLETTO!

Eh già, vi lascio così… buahaha! Dai su, non fate quelle facce tristi! Smile people!!! Scusate se vi tengo così in sospeso, ma il seguito della scena sarà dal punto di vista di Gabrielle, e poi dovevo tenere alta la suspence (è_é). Mi raccomando, lasciatemi un commentino che sennò mi spavento e penso che la storia non piaccia più! Uno piccio piccio… anche se è una critica mi sta bene, almeno imparo e mi arricchisco!!! Pretty pleaseee! Un bacio (;*)

Clarisse

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Capitolo 9
*** Sensazioni ***


Sensazioni

 

Ciao! Rieccomi qui, con un nuovo capitolo… in effetti era ora che aggiornassi, vi ho lasciato così di botto… scusate se sono un po’ in ritardo, ma il volo per l’Italia mi ha preso un paio di giorni e non sono riuscita a collegarmi prima! In ogni caso, andiamo alle recensioni!

Silvia15: ooh, sono contentissima che la storia ti piaccia tanto! Una descrizione di Gabrielle ci sarebbe, nel secondo capitolo quando sono sull’aereo. Ma terrò conto del tuo suggerimento e aggiungerò qualcosa di più dettagliato più avanti, dal punto di vista di un personaggio MOLTO particolare… aspetto i tuoi commenti, mi raccomando!!!

Norine: no no, Caius sta agendo tutto solo soletto… anche io me lo vedo così, sempre a pensare alle stragi e alla distruzione di massa! O.o… Mike è un personaggio particolare, ma ci racconterà lui stesso la sua storia nei prossimi capitoli! Non è fondamentalmente malvagio, ma un po’ perfidino sì. Beh scusa, vorrei vedere io: a vivere coi Volturi avrà imparato a cacciare le unghie è_é!

Ringrazio per le recensioni, anche se siete state solo due mi spingete a fare del mio meglio! Ora vi lascio al capitolo, dove Gabrielle avrà dei flash del suo passato…

 

Gabrielle tremò [dento e fuori] quando sentì il suo tocco sulla pelle.

-Che stai__- tentò di dire, ma le labbra del vampiro glielo impedettero.

Sospirò quando sentì le sue carezze farsi più sicure, più cupide. Cercò di divincolarsi, ma immobilizzata com’era potè solamente muoversi contro la parete.

-Lasciami.- gli intimò.

-Dannie, Dannie… non sei nella posizione di dare ordini, ti pare?-

Cercò di morderlo, a vuoto però, così si limitò a righiare. Oh, ma era tanto difficile da capire che lei non si chiamava Dannie? Perché cavolo non usava il suo vero nome? Ah, già: perché lei non glielo aveva ancora detto.

Le mani di Michael si mossero ancora, scivolando lungo la pelle sensibile della coscia.

Cercò di strattonare le catene per liberarsene ma riuscì solo a ottenere altri segni sulla pelle. Provò a disfare il nodo con l’aiuto dell’altra mano, ma il suo carceriere se ne accorse e la bloccò.

Ora erano entrambi nella stessa situazione: i polsi immobilizzati dalle cinghie, le dita intrecciate le une alle altre. Però lei era con le spalle al muro, e questo voleva dire meno possibilità di fuga se lui avesse deciso di attaccare.

Sentì le dita di lui lasciare le proprie e posarsi nuovamente sulla sua gamba, fulmineamente. Non fece neanche in tempo a realizzare la situazione che si sentì sfiorare.

Sussultò, mentre le memorie le invadevano la mente. Memorie di ciò che aveva preceduto la sua trasformazione. Memorie di un piacere doloroso, di un amore odiato.

Chiuse gli occhi, mentre la mano si spingeva oltre, più decisa. Sentì il proprio respiro farsi più pesante a causa dell’ansia, della paura e, suo malgrado, del piacere. Gemette, il dolore che l’attanagliava più emozionale che fisico. Michael si fermò e spostò la presa sul suo fianco attirandola a sé.

Sentiva il corpo del suo avversario premuto contro il proprio, un contatto piuttosto diretto. Poi lui, lesto, posò le labbra sulla sua gola e vi appose un piccolo bacio.

-Dannie.- cominciò. -Come faccio a dimostrarti che non ho intenzione di farti del male?-

-Vattene.-

Diretta, come sempre. Ma non potè controllare il tremito della voce. Lui tolse il disturbo sciogliendo le catene in un secondo, e lei fu libera di accasciarsi al suolo, in singhiozzi.

Perché ora i ricordi stavano tornando. Ricordi troppo simili alla scena in cui si era trovata coinvolta…

Labbra infuocate sul suo collo, sulle sue spalle, sul suo viso, sui suoi fianchi, sulle sue gambe.

Mani violente che le graffiavano la schiena, le braccia, il ventre, le cosce, che cercavano punti sensibili per farla tremare.

Prese ferree che le trattenevano i polsi e le caviglie, che segnavano e graffiavano la pelle rosea e fragile.

Freddo tutt’intorno, per la notte ostile, per il terreno polveroso, per la ghiaia acuminata, per il vento spirante.

Calore attorno a sé, per la calca di corpi, per il fuoco scoppiettante così vicino, per quella robaccia che le avevano messo in bocca.

Suoni che la circondavano, risate di scherno, scricchiolii del bosco, ansiti estranei che s’infrangevano sulla sua stessa pelle.

Sapori che l’invadevano, di sangue, di alcolici, di fumo, di erbe, di terra, di lacrime.

Odori che impregnavano il vento gelido, di fuoco, di foresta, di pioggia, di persone.

Immagini, tante, troppe immagini. Immagini che erano state forzate dall’orrore tra le sue esperienze, impresse a fuoco nella sua memoria. Il luccichio dei ghigni e delle bottiglie vitree. Il fumo delle sigarette e del falò. Colori cupi e vorticanti: blu notte, smeraldo foglia, bruno corteccia, grigio roccia, ocra terra, rosso carminio, rosa carne. E bocche, e volti, e persone, e sorrisi [perversi].

E grida, e gemiti, e dolore. Dolore assoluto, fuori [sui polsi e sulle caviglie, sui fianchi e sul collo, sulla bocca e sul profilo del volto, sulla schiena e sulle spalle] e dentro [colpita, stracciata, violata] assieme a un piacere ostile e dolente, inevitabile.

Occhi [estranei] luccicanti, avidi, insaziabili. Occhi [i propri] fatti grandi dall’oscurità e dalla paura.

Luce, una luna d’argento circondata da fuoco nero. Una luna che si specchiava nei suoi occhi azzurri, innocenti.

Poi grida diverse, di terrore, ma non sue. Loro. E ringhi furibondi, e guizzi di braccia pallide, e voci stridenti ma melodiose. Polvere alzata da passi in fuga.

Poi la quiete, e l’affondare esausta in quella luna d’argento.

Un battito di ciglia, un pizzico a livello del collo…

E un fuoco nero che divampò nell’argento.

Tre notti dopo, la luna si specchiò in occhi rosso carminio, maledetti.

Tre anni dopo, la luna si specchiò in occhi dorati, soli.

 

ANGOLETTO!

Ta-daaan! Allora, che ne pensate? Ho cercato di non scendere troppo nei dettagli, più che altro ho descritto le percezioni di Gabrielle durante l’aggressione: mi senbrava più opportuno. Lei è un personaggio molto solo, ancora dilaniato da ricordi che non danno tregua. Non riesce semplicemente a fare pace con il passato, sta sempre sulla difensiva… è un personaggio malinconico, anche lei un po’ multisfaccettata come Mike, ma non per questo triste (anzi, è un ciclone!). Non è speciale come Bella, è soltanto una ragazza trasformata in vampira, ma ha accettato la nuova realtà. Molto legata a Rose, ama andare a fare shopping con Alice e far perdere le staffe a Emmett!

Nel prossimo capitolo torneremo a vedere che combina la famiglia Cullen e, come avevo promesso precedentemente, sarà più lungo dell’altro ^-^! Focalizzato su Edward, che grazie al suo dono ci darà l’opinione di tutti…

Mi raccomando RECENSITE!!!

Un bacio,

Clarisse

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Capitolo 10
*** Ricordi ***


Ricordi

-

Eccomi!!! Stavolta più puntuale! Scusate davvero, ma sono in vacanza e ho la linea a sbalzi, sto davvero facendo del mio meglio!!! Nessun blocco, non preoccupatevi! Ora rispondo alle recensioni!

Norine: già, il capitolo era un po’ tristino… ma prima o poi si doveva sapere della trasformazione di Gabrielle, no? E non poteva certo essere felice, altrimenti non sarebbe vampira. Spero che il prossimo capitolo ti tiri un po’ su!

Silvia15: wow, sono contenta che la storia ti coinvolga a tal punto! Grazie per i complimenti sul capitolo, anche a me piace di aver scelto di descrivere solo le sensazioni di Gabrielle perché volevo dare la sua visione delle cose. Quella dell’aggressore sarebbe stata disgustosa! Ho scelto l’alternativa più difficile… ma a quanto pare ha reso bene! Hai indovinato, è legata a Rose per questa esperienza comune, e in questo capitolo vedremo anche il punto di vista della nostra bionda. Mike le racconterà la sua storia, ma più avanti.

francesca27: hai ragione, in questa storia i capitoli sono cortini… non so neanche io perché, mi vengono così. È strano, perché nelle mie altre storie di solito sono sempre tra le cinque e le dieci pagine! Qui invece cortini… CHIEDO VENIA!!! Sono contenta però che la storia ti piaccia ^-^. Mi spiace che le recensioni non siano tantissime, ma già solo quelle che ricevo danno una spinta a scrivere! Grazie per seguirmi!

Fatto! Sono contenta che il capitolo abbia riscosso tanto successo *me gongolante*! Se il mio stile vi piace potete andare a vedere anche altre storie, tranquilli che non mi offendo!!! C’è un’altra storia su Twilight che sto cercando di metter giù, ma sarà una cosa un po’ diversa. Basta parlare! Ora vi lascio al capitolo…

 

Edward se ne stava seduto, fingendo di dormire. L’aereo, per qualche ragione, lo aveva sempre annoiato a morte… davano sempre lo stesso film in continuazione, e vedere lo stesso film per nove ore di volo filate diventava semplicemente una tortura.

Aprì gli occhi giusto per dare uno sguardo attorno a sé.

Bella era accanto a lui, nel sedile accanto al finestrino. Stava guardando fuori da quel piccolo oblò con sguardo perso. Chissà cosa stava frullando in quella testolina…

Renesmee era nella fila davanti a loro, e lei dormiva per davvero accoccolata su Jacob che sonnecchiava. Ah, beati loro che non si dovevano sorbire il film per la quarta volta. Però loro dovevano anche mangiarsi quelle schifezze che servivano in aereo. E sopportare il fuso orario!

Alice e Jasper erano nella fila dietro di loro. Quasi quasi avrebbe desiderato che il suo folletto preferito si stesse facendo i suoi viaggi di shopping mentali, tracciando il percorso ipotetico che avrebbe dovuto fare in tutti i negozi d’Italia. Invece quel giorno Alice era concentrata sulle sue visioni, ma non che servisse a molto: apparentemente Caius non aveva nessuna intenzione di uccidere Gabrielle. Jasper era accanto alla sua amata e le teneva la mano, emenando onde calmanti per cercare di aiutarla a rilassare le sue percezioni.

Esme e Carlisle erano nella fila centrale, esattamente accanto a loro. Stavano parlando a bassa voce, cercando di decidere il da farsi una volta giunti a Volterra, poteva capirlo dall’espressione seria e concentrata di Carlisle. Esme invece era preoccupatissima. Aveva sempre voluto molto bene a Gabrielle, era un po’ la sua preferita. Ma Esme si prendeva sempre un pochino più a cuore quelli che non avevano ancora trovato l’anima gemella.

Emmett, seduto nella fila dietro Carlisle con Rosalie accanto, si stava facendo dei viaggi mentali su come fare il pelo e contropelo ai Volturi. Oh, alla fine qualcosa di divertente da guardare! Certo che suo fratello ne aveva di fantasia… finalemente qualcuno che non vedeva il lato tragico della cosa! Anche Rose era dominata dalla rabbia. Si era affezionata moltissimo a Gabrielle, era stata lei stessa a insistere per trasformarla. Era stato incredibile il modo in cui avesse tenuto la sete sotto controllo. Certo, era stata tentata, ma l’orrore per quello che Gabrielle aveva subito aveva cancellato tutto. Inoltre, proprio grazie a quell’evento Rose aveva accettato finalmente il suo essere vampira. Prima non era mai riuscita a scenderci a patti, ma una sera lei e la nuova piccola Cullen avevano avuto una bella chiacchierata… e aveva finalmente capito che essere vampiri non è una punizione, ma la possibilità di riavere la propria vita che altrimenti sarebbe stata troncata in modo crudele. E che portava più felicità che dolore. Certo, aveva il suo prezzo, ed era un prezzo salato. Ma in Gabrielle aveva trovato un po’ una figlia, e si era sentita ripagata. E ora la paura di perderla la stava divorando.

Edward fece per tornare ai pensieri coloriti di Emmett, ma un sospiro lo convinse a rimandare.

-Bella, amore? A che pensi?-

Sua moglie alzò il viso verso di lui. -Niente… ricordavo.-

E alzò lo scudo, permettendo a Edward di entrare tra le sue memorie.

Gabrielle distesa tra il sentierino ghiaioso nella foresta, i capelli sparsi per terra, gli abiti a pezzi  (e il grido di Alice vedendo quel vestito di Gucci rovinato), il viso rigato di lacrime e sangue. Pensavano fosse già morta… invece poi aveva mosso leggermente la testa. Esme si era precipitata subito al suo fianco, mentre Bella, Alice e Rose scacciavano quei vandali che avevano osato ferirla. La ragazza non riusciva nemmeno a muoversi, ed era decisissima a non lamentarsi. Non potevano rischiare di spostarla, non sapendo che colpi avesse subito. I battiti erano così deboli… e poi Rose si era fatta avanti, trasformandola. Alice era corsa indietro per prendere un lenzuolo con cui coprirla, e l’avevano riportata a casa. Bella le aveva sussurrato di non muoversi, assicurandole che avrebbe fatto meno male.

Il giorno del risveglio e della loro prima caccia insieme. Le avevano spiegato minuziosamente cos’era diventata ora, e le avevano offerto di restare con loro, anche se non le avevano negato la possibilità di andarsene. Ma lei era rimasta. A caccia, più tardi, si era rivelata velocissima, come Alice aveva predetto.

Il giorno del falso funerale di Gabrielle. La famiglia Cullen aveva detto di aver trovato il corpo della ragazza nel bosco e di averlo messo in una bara, che poi era stata interrata nel cimitero. Era stata una cerimonia piccola, solo i parenti più stretti. Gabrielle se n’era rimasta nascosta tutto il tempo, guardando per l’ultima volta la sua famiglia umana: stavano tutti per strasferirsi fuori da Forks. Non li avrebbe mai più rivisti… ma anche dopo quel colpo si era tirata su in fretta. Perché lei era fatta così!

Il giorno in cui erano cominciate le trappole dei Volturi. Ma Jacob era troppo preoccupato per Nessie e si era rifiutato di andarsene, anche se ciò impediva ad Alice di vedere. Jasper aveva notato quanto le emozioni di Gabrielle fossero malinconiche ma non era riuscito a rasserenarla. Così Bella aveva provato a parlarle. E Gabrielle le aveva svelato come si sentisse prigioniera, perché non sperava. “Io non ci credo nell’amore, Bella.” le aveva detto. “Non dopo quello che mi hanno fatto. Non riesco a riprendermi. Lo so che dovrei tirarmi su vedendo che Rose ha Emmett, e noi veniamo dalle stesse esperienze. Lo so che vedere tutti voi dovrebbe darmi speranza… ma io semplicemente non ci credo.” Quel pomeriggio erano andate tutte a fare shopping per distrarla. Nei giorni seguenti, Gabrielle era tornata viva e frizzante, troppo forte e orgogliosa per lasciarsi buttare giù. Ma tutti sapevano che stava solo accantonando il pensiero.

Quella volta che Alice le aveva completamente riarredato la stanza. Ah, quelle urla erano state indimenticabili! E Gabrielle per vendicarsi le aveva nascosto le carte di credito, minacciando di non restituirle finchè non avesse rimesso tutto a posto. Era la prima volta che qualcuno era riuscito a non darla vinta ad Alice! E per fare pace le due erano andate a fare shopping, dato che ne erano entrambi amanti.

Le lotte con Emmett. Nonostante Gabrielle fosse parecchio più debole di lui dal punto di vista fisico, i due finivano sempre in parità. Fiera come nessuno, lei sfruttava la sua agilità per non farsi prendere anche se sapeva benissimo di non poter vincere ma non l’avrebbe mai ammesso. Lui che si divertiva talmente tanto a rincorrere e far arrabbiare quello scricciolo che semplicemente la lasciava fare. E non la smettevano finchè Esme o Rosalie non andavano a fermarli.

Quella serata per il compleanno di Nessie, che la ragazza ricordava come il migliore: Alice, Rose e Gabrielle avevano organizzato alla loro “nipotina” una meravigliosa festa. Tutto in giardino, avevano messo su un meraviglioso falò. Avevano invitato anche il branco… e Nessie non era mai stata più felice.

Quel viaggio per l’intera famiglia Cullen all’Isola Esme. Gabrielle si era innamorata di quel piccolo atollo sperduto. Diceva sempre di sentirsi leggera, fuori dalla realtà. E quella sua gioia aveva contagiato anche Jasper!

Edward si staccò dai ricordi della sua amata e le posò un bacio sulla fronte.

-Le vuoi bene anche tu, non è vero?-

Bella annuì piano contro il suo petto.

-Te lo prometto amore: andrà tutto bene.-

 

ANGOLETTO!

Allora, meglio questo capitolo? Dopo essermi concentrata sul passato più oscuro di Gabrielle sono passata a momenti più gioiosi. Uno e uno, mi sono detta! Spero che vi piaccia!

Nel prossimo capitolo, Mike comincerà a preoccuparsi per la reazione avuta da Gabrielle alle sue provocazioni. Come finirà??? Leggete!!!

Un bacio,

Clarisse

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Capitolo 11
*** Cambiamenti ***


Cambiamenti

 

Ciao a tutti! Allora, comincio col dire che sono molto felice: lo scorso capitolo ha avuto successo! *me SO happy*. Prima di passare alle recensioni, lasciatemi ringraziarvi tutti per il sostegno che mi date! Sia chi mi classifica tra preferiti, seguiti, specialmente chi recensisce, e anche solo chi legge.

Silvia15: grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto, è uno dei miei preferiti… eccoti il prossimo capitolo!

francesca27: oh, meno male che la lunghezza stavolta è migliorata! Mi scuso ancora per la brevità dei precedenti… questo capitolo stavolta è per Mike, spero ti farà contenta!

Norine: ciao cara! È un altro capitolo di ricordi per aggiungere dettagli sulla vita di Gabrielle, dato che mi sembrava di lasciare il personaggio troppo senza un passato. E metterlo dal punto di vista di Edward agevolava perché riuscivo a risparmiarmi i cambi di focalizzazione… sono così contenta che ti sia piaciuto così tanto!!!

Nemya: ma che dispiacere e dispiacere, io sono felicissima della tua recensione! E sono contenta che la storia ti piaccia, grazie per i complimenti.

E ora vi lascio al capitolo!

 

Mike continuava a fare avanti e indietro sul tetto, instancabile. Se ne stava stufando, ma allo stesso tempo non riusciva a stare fermo.

Il motivo? La Cullen. Si sentiva uno schifo per averla fatta star male… ma insomma, lui che ci poteva fare? Era un vampiro e come tale a volte doveva dar sfogo a certi… istinti.

Oh e va bene! Si era fatto prendere troppo la mano. Ma che ci poteva fare adesso? Tornare di sotto a scusarsi?

“Non sarebbe una cattiva idea.” gli disse la sua coscienza. Erano sì le tre di notte, ma tanto i vampiri non dormono! E il giorno seguente avrebbe detto a Caius che la Cullen era a carico suo. Non ne poteva più di vederla contorcersi sotto il sorriso di Jane…

Saltò velocissimo dal tetto per atterrare in perfetto equilibrio sul davanzale della propria finestra grazie alle sue capacità di vampiro. S’infilò nella sua stanza e uscì nel corridoio cercando di essere silenzioso.

Una domanda in particolare però non ne voleva sapere di uscirgli dalla mente: lui era sempre stato arrogante, e anche un po’ perfidino. Come mai ora cominciava a preoccuparsi se i suoi gesti intristivano una prigioniera? E come mai gli importava tanto del perdono della suddetta prigioniera?

Accidenti. Lui avrebbe dovuto essere contento di farla star male. Era il suo carceriere, e aveva fatto il suo dovere. Sarebbe dovuto essere soddisfatto e fiero di aver compiuto il suo dovere, ma invece…

Possibile che “Dannie” gli… piacesse?

Ben presto arrivò nella cripta. Dopo altri dieci secondi di indecisione entrò nella cella, sentendosi come un cane bastonato con la coda tra le gambe.

La Cullen semplicemente lo guardò, poi gli diede la schiena.

Mike le si avvicinò e la prese dolcemente per le spalle, facendola girare in modo che potessero guardarsi negli occhi.

-Scusa.- disse subito prima di perdere il coraggio. -Non avrei dovuto.-

Colse l’ombra di un sorriso tenero affacciarsi sulle labbra della vampira, ma fu subito ripreso indietro. Poi lei si liberò dalla sua stretta gentile e si andò a distendere sulla branda.

Lui, dal canto suo, la raggiunse e le si sedette accando, per terra. E cominciò a parlare.

-Sai, qui è una noia. Non dico qui nella cella, dico qui a Volterra. O non facciamo niente da mane a sera, o ci mandano dall’altro capo del mondo a squartare qualcuno che ha disubbidito a questa o a quella clausola. Non sai che monotonia… e poi dobbiamo sempre fare rapporto, e a me tocca fare il lecchino a quell’arrogante di Caius. Insomma, avrei preferito Aro! Anche se Aro è inquietante con quella cosa che come lo tocchi può leggere qualunque pensiero… Marcus non sembra male. Se sorridesse qualche volta, ha sempre quella faccia da annoiato cronico. Insomma, capisco che dopo decenni passati a regnare sul mondo dei vampiri si cominci a soffrire la routine, ma perché non se ne va in vacanza? Che so, un bell’atollo tropicale isolato magari. Certo, non avrebbe umani da mordere però potrebbe anche vivere di selvaggina o squali per qualche giorno! Mica gli cambierebbe tanto la vita, no? Invece Caius dovrebbe proprio andarsene a quel paese e non tornare. Oh, lui se non fa un massacro non è contento. Mi sa che quei fratelli sono tutti un po’ pazzi, sai? O c’è del marcio in famiglia, oppure è l’età! Dal canto mio spero che sia una questione di geni, sennò t’immagini diventare come loro? Oh, io piuttosto mi suicido! E non ti ho ancora detto che__-

-Ma tu non taci mai?- lo interruppe infine la Cullen guardandolo. E sorrideva.

-Beh, se tu non parli qualcuno lo dovrà pur fare, no?- ribattè lui sorprendendosi di quanto fosse bello quel sorriso.

-Visto che vuoi parlare perché non mi racconti la tua storia?- chiese. Era sinceramente curiosa di saperne di più…

-Mah, non è molto interessante sai? Praticamente io ero nel gruppo che era stato pescato come pranzo quel giorni di… quattro anni fa credo. Insomma, i Volturi hanno questa vampira particolare, Arianna, che prevede quale potere avrà un umano se verrà trasformato. Eravamo passati tutti davanti a lei all’entrata, e mi aveva inquadrato come “seduttore”. È un potere particolare, poco diffuso. E così Aro il Collezionista ha deciso che avrei potuto fare un buon servitore, quindi mi ha tenuto. The end.-

La vampira rise divertita dalla capacità di sintesi che aveva dimostrato.

-Com’è andata a te, invece?-

Lei s’irrigidì improvvisamente, come colpita da una scossa elettrica. Mike allungò le dita a stringere la sua mano, cercando di trasmetterle forza e sicurezza. Lo guardò, sorpresa.

Sentì una scossa irradiarsi lungo i suoi polpastrelli, là dove era a contatto con la pelle setosa della vampira.

-Una violenza. Tre anni fa. Ero in fin di vita e mi hanno trasformata. The end.-

Mike le strinse la presa sul palmo della mano. E, a sua sorpresa, sentì una pressione delicata, uno sfogo trattenuto. Da quanto se lo teneva dentro? Decise che non vi avrebbe scherzato sopra: probabilmente non era ancora pronta a buttare quell’esperienza sul ridere…

Ma non le disse niente. Non aveva parlato per ascoltare una frase fatta. Così invece cambiò argomento.

-Comunque io continuo a sostenere che Aro, Caius e Marcus abbiano del marcio dentro. No sul serio, io spero che la “vecchiaia” vampiresca non sia sul serio così, sennò poveri noi!!!-

Le labbra di “Dannie” si stirarono in un sorriso pieno di divertimento e gratitudine. Ridacchiò. -Ma io non ho mica capito come funziona il tuo potere…-

-Non è un gran che, a mio parere. È più facile ottenere quello che voglio perché riesco ad ammaliare le persone. In realtà non deve essere così forte perché non riesco ad ammaliare te.-

-Insomma sei un pavone?- precisò lei ignorando l’ultima parte della frase.

-Sì, se vogliamo fare paragoni animali direi di sì. Non un gran che utile, dopotutto…-

-Comunque meglio del mio nulla, non credi?- mormorò poi la vampira continuando a guadare il soffitto, una nota di disappunto nella voce.

-Ma non è detto che tu non abbia nessun potere.- le rivelò, guadagnandosi un’occhiata perplessa. -Aro mi ha spiegato che a volte i doni ci mettono un po’ ad emergere, magari solo perché non ci sono mai state le circostanza adatte perché si manifestasse.-

L’altra non disse niente, restando pensierosa. Mike si tirò su da terra e si accomodò sulla branda accanto a lei, che si volse a guardarlo.

-Allora, hai ancora il giudizio sospeso su di me?-

 

ANGOLETTO!

Vi prego, ditemi che non ho fatto un casino con questo capitolo!!! Dite che Gabrielle ha fatto bene a raccontare quello che le è successo oppure dovevo semplicemente farla tacere? Ditemi voi! Mi raccomando, commentate!!!

Clarisse

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Capitolo 12
*** Complicazioni ***


Complicazioni

 

Ciao a tutti! Allora, mi duole tanto tanto informarvi che ci stiamo avvicinando alla fine…

(EVVAI! NdTutti - hem hem, io sarei ancora qui… NdClarisse - ooops… NdTutti - ç_ç!!! NdClarisse)

Norine: ma cara amica mia ciao! Uffi, io praticamente sto continuando la storia solo per te, sai? Pochissime letture e pochissime recensioni… uffa! Ma ci sei tu, quindi non posso certo cancellare la storia!!! Mike detesta i Volturi, ma non ha altro posto dove andare e il potere di Chelsea, anche se debole su di lui, è sufficiente a tenerlo lì. Chissà se le cose cambieranno… Mi raccomando lasciami un commentino, TI PREGO TI IMPLORO!!!

Ora vi lascio al chappy, focalizzato su Gabrielle!

 

-Allora, hai ancora il giudizio sospeso su di me?-

Gabrielle non seppe davvero cosa rispondergli. D’accordo che lui era un nemico, che le aveva fatto ricordare momenti spiacevoli e tutto, però mica era completamente colpa sua. E poi le stava simpatico.

“E te ne stai innamorando.” aggiunse una vocetta dentro di sé che decise di ignorare.

-Sospeso ma tendente al positivo.- gli rispose.

Accidenti, ma che situazione! Come mai quel maledettissimo vampiro in mantella sapeva sempre quale fosse la domanda giusta da farle per metterla in difficoltà???

-“Sospeso ma tendente al positivo”…- ripetè Michael. -Beh non suona così male mia piccola Dannie!-

“Quasi quasi mi rimangio tutto!” si disse la ragazza.

L'articolo possessivo proprio non le andava giù... lei non era assolutamente di nessuno! Faceva parte dei Cullen, ma per scelta. Non era loro. Non era stata nemmeno di quel ragazzo che l'aveva avuta con la violenza. E, soprattutto, non apparteneva al suo carceriere!

"Anche se...", disse di nuovo la vocina interiore che identificò come quella che non mente a sé stessa, "è l'unico a cui vorresti appartenere."

Eh già, la vocetta aveva colpito in pieno: Gabrielle, la Gelida, la Vampira dal Cuore di Ghiaccio, Colei Che Non Crede nell'Amore (e molti altri nomignoli con cui Emmett la soprannominava durante i loro duelli), si era infine innamorata. Innamorata del suo nemico...

Con uno sforzo colossale imbottigliò l'amarezza e tirò fuori la sua faccia di bronzo.

E poi quello stupido soprannome!

-Allora, prima di tutto io non sono tua. Secondo, non ti entra proprio in zucca che io non mi chiamo Dannie, vero???-

-Uffa, ma tu non mi hai detto il tuo nome! Dai non me lo dici neanche ora che siamo qualcosa tipo amici? Ti prego?? Ti prego ti prego ti prego???-

Gabrielle scoppiò a ridere: aveva il potere di riportarle il buonumore. Oh, ma quanto faceva lo scemo? E quanto era dolce con quegli occhioni da cucciolo! (*ç* NdClarisse)

-Non finchè sono considerata prigioniera.-

Michael fece per risponderle, ma dei passi in corridoio lo misero in guardia. Dovette riconoscerli perché si alzò di scatto.

-Alzati.- le disse.

Ma lei non apprezzò per niente il suo tono di comando. Come si permetteva di darle orini?

-Senti, saremo pure quasi amici ma questo non vuol dire che faccio quello che mi dici tu!

Orgoglio... la sua caratteristica.

-Cullen, per l’amor del cielo! Non ho tempo per spiegarti… fidati di me.-

E, per qualche strano motivo, si fidò. Si alzò in piedi, e le mancò il fiato quando lui legò le loro mani insieme e la sbattè contro il muro. L'aveva ingannata... voleva solo giocare con lei...

"Ecco cosa succede a innamorarti del tuo carceriere, stupida!" si disse.

La frustrazione e l'ira le montarono dentro, ma prima che potesse darle voce la porta si aprì e la figura di Chelsea si delineò sulla soglia.

Seppe in quell'istante che, se avesse avuto un cuore, quello avrebbe saltato un battito e lei sarebbe arrossita. Non l'aveva tradita: l'aveva praticamente salvata! Allora un po' di bene le voleva...

Lo guardò negli occhi, cercando di esprimergli gratitudine. Ma quegli occhi la catturarono… quelle iridi rosse di un rosso sangue, rosso carminio, rosso rubino. Se ne sentì risucchiata…

-Cosa vuoi, Chelsea? Sto lavorando.- disse alla vampira voltandosi.

Gabrielle di accorse di non averlo mai guardato per bene, era sempre stata troppo occupata a tenergli il broncio. Aveva il viso dai lineamenti forti e marcati, i capelli neri e lucenti in disordine. Le labbra tirate sopra i denti aguzzi, scoperti in un ringhio ostile dedicato all’intrusa. Poteva vedere la tensione per lo scampato pericolo scintillare nei suoi occhi.

Sentiva la sua presa sui propri polsi, ferma ma gentile. Non voleva farle del male.

Represse un sorriso. Ma che le stava succedendo? Dannazione, si era cotta di Michael! E cotta anche per bene!!! E ora poteva anche ammetterlo con sé stessa.

-Scusa il disturbo. Ti sta bene lavorare anche chiuso a chiave qui dentro oppure vieni fuori?.-

La voce di Chelsea le arrivava lontana, come se fosse immersa sott’acqua. Non aveva coscienza di niente, se non i propri pensieri e il corpo di quel vampiro premuto contro il proprio.

-Chiudi pure. Come mai, se posso chiedere?-

La voce di lui invece le arrivava perfettamente. Era bassa ma limpida, leggermente roca, costantemente sarcastica.

-Pare che abbiamo ospiti e Caius non vuole grane.-

Gabrielle tornò bruscamente alla realtà. Ospiti? Che i Cullen fossero venuti a salvarla?

-E chi sarebbero?- domandò ancora Michael, la voce più lenta e carezzevole. Sul suo viso si dipinse un sorriso ammaliante, gli occhi affilarono lo sguardo.

Lei per un momento pensò che fosse rincretinito, ma poi guardò Chelsea e capì: era il potere del seduttore.

Gelosia... la gelosia le montò dentro. Se quel rincretinito osava usare certi mezzi per andare a donne gliel'avrebbe fatta vedere lei!

-Io… non so, mi è sembrato di capire che fossero i Cullen…- mormorò Chelsea con sguardo perso.

Poi la vampira tornò bruscamente in sé e sbattè la porta, chiudendo a chiave.

-I Cullen… Michael, tornerò a casa!- esultò Gabrielle staccandosi da lui.

Sarebbe tornata a casa... sarebbe stata libera! Libera di correre per i boschi di Forks, invisibile agli umani, sentendo il vento selvaggio spettinarle i capelli. Libera di cacciare i puma che le piacevano tanto (da quanto era che non si nutriva? Non si ricordava...). Libera di ridere senza temere di essere torturata di più, senza che la sua felicità fosse una cosa da punire. Libera...


Mike rimase pensieroso. Come mai i Cullen erano venuti a Volterra, tra le braccia del nemico? No, qualcosa in quella storia non quadrava… a meno che…

In effetti gli era sembrato strano che Caius avesse chiesto esplicitamente di riportare solo a lui. Di solito i rapporti venivano fatti davanti a tutti i fratelli… e se fosse che gli attacchi ai Cullen fossero stati organizzati esclusivamente da Caius, senza il consenso degli altri?

Tutti i pezzi andarono da soli al loro posto. Doveva portarla via da lì. Subito.

-Piccola, piccola ascoltami!- disse scuotendola per le spalle in modo che gli prestasse attenzione nonostante l'euforia di cui era preda. -Dobbiamo andarcene da qui, assolutamente. Caius sta agendo da solo, i suoi fratelli non sanno nulla. Quando vedrà i Cullen vorrà evitare guai e verrà ad ucciderti!-

Gabrielle percepì il sorriso appassire e lo guardò con gli occhi sgranati. Poteva davvero essere? Sentì la paura crescere dentro di sé, ma non si lasciò dominare. Se era vero quello che diceva Michael, dovevano andarsene immediatamente. Ma come?! La porta era chiusa a chiave…

-Scusami se non l'ho capito prima...- le mormorò il vampiro all'orecchio.

Una piccola parte della mente della Cullen registrò l'informazione e se ne intenerì con compiacimento. Allora ci teneva davvero a lei... si chiese se l'avrebbe seguita, una volta fuori da lì. Ma prima dovevano trovare il modo di scappare!

“Voglio uscire, voglio uscire, voglio uscire!” imprecò la vampira tra sé e sé.

In quel momento uno scatto proveniente dalla porta li raggelò. Scatti felpati ma sonori, provenienti dalla serratura... che Caius fosse già arrivato? Non era giusto, assolutamente. E se avesse ucciso anche Michael?

Tac. Tac. Tac.

La porta scivolò aperta… e apparve la soglia vuota.

-Che tu sappia Caius ha il gusto per il giochetti sadici?- gli chiese perplessa.

-Non quando si tratta di uccidere.- rispose l’altro aggrottando le sopracciglia. Si avvicinò alla porta, controllando la serratura. Nessun segno di ruggine o di crepe. La serratura era scattata da sé. Gli venne un sospetto.

-Piccola, a cosa stavi pensando poco fa?-

Lei lo guardò spaesata. Cioè, loro rischiavano la morte e lui se ne stava a fare domande?

Ma comunque gli rispose: -Beh, volevo che la porta si aprisse così potevam_ cioè, potevo andarmene…-

Michael allora le sorrise, uno sguardo fiero negli occhi. -Ma non capisci?-

-Non capisco cosa?- Accidenti, ma non potevano parlarne più tardi? Magari quando erano fuori pericolo…

-Sei stata tu.- disse lui con ammirazione.

Black out.

-EEH???-

Il cervello riprese a lavorare, a rilento.

-Sei stata tu, piccola. La serratura è scatta ta quando l’hai voluto tu. Sei telecinetica, è il tuo potere!-

Le parole affondarono una per una nella mente di Gabrielle. La telecinesi… il suo potere? Beh la cosa effettivamente filava. La sua forza di volontà era così determinata da influenzare gli oggetti attorno a sé. “Ma allora perché non si era mai manifestata prima?” si chiese. E la risposta arrivò da sola: “Perché non ho mai voluto così intensamente qualcosa.”

-Ho un dono…- sussurrò, la voce tremante per l'entusiasmo. -Ho un dono!- e gli saltò al collo, sorpresa e felice.

Il vampiro ricambiò la stretta e le diede un leggero bacio a fior di labbra. -Sì piccola, un dono anche molto utile se posso permettermi!-

Prima che lei potesse reagire, il vampiro si strappò di dosso la mantella grigia. Una minima parte della sua mente di domandò se fosse un gesto simbolico che significasse le sue dimissioni dai Volturi, ma la stragrande maggioranza dei suoi pensieri era concentrata sul corpo appena liberatosi dalla mantella.

Il fisico asciutto ma muscoloso quanto basta, le spalle larghe che le suggerivano sicurezza, le braccia forti e protettive... i capelli lunghi quanto bastava per scompigliarli, neri, che facevano risaltare gli occhi rubini. Le labbra morbide che aveva appena assaggiato...

Solo allora se ne rese conto: l'aveva appena baciata. Con tanta tenerezza... Qualcosa battè distinatamente dentro di lei, proprio accanto al suo cuore morto.

"La mia... anima?" si chiese. Edward le aveva rivelato di aver avvertito una cosa del genere quando aveva baciato per la prima volta la sua Bella-vampira. Quindi aveva davvero trovato la sua metà, la sua stella gemella, quell'anima dimezzata che completava la propria? A giudicare da quel battito, sembrava di sì.

-Ora meglio scappare, sennò buttiamo via il vantaggio!-

Quelle parole la riportarono alla realtà, ma non riuscirono a cancellare la gioia e la merviglia che le vibrava nel petto.

Lo guardò incantata e sorrise, un sorriso dolce. Non aveva un dono, ne aveva due: la telecinesi e lui.

Michael.

 

ANGOLETTO!

Eccomi!!! Oh, la situazione comincia a smuoversi finalmente! Vi informo subito che il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di un personaggio un po’… particolare.

Me lo lasciate un commentino?

Un bacio

Clarisse

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Capitolo 13
*** Incontri e partenze ***


Incontri e partenze

 

Ciao a tutti! Mi scuso per il leggero ritardo… ma spero ne sia valsa la pena! Ho deciso di pormi una piccola sfida e… ho scritto un capitolo con la focalizzazione su… ARO! Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando!

francesca27 (per il capitolo “Complicazioni”): ciao, scusa se ti rispondo solo ora… sono contenta che lo scorso chappy ti sia piaciuto! Mike piace tanto anche a me *ç*!!!

mizar89: grazie mille per i complimenti, spero che il prossimo capitolo ti piaccia!

Norine: grazie, sono così contenta che questo capitolo sia il tuo preferito! Sai, l’avevo riscritto un paio di volte quindi sono strafelice che ti sia piaciuto così tanto!!! Vuoi sapere come finisce tra loro? Beh, allora leggi! Ciao meravigliosa, ti ringrazio tantissimo per le tue puntuali recensioni… mi dai una spinta a scrivere meglio! Tranquilla che la storia resta qui, anche se fosse solo per te! Un bacio

 

Aro si passò una mano sul viso.

-Carlisle, mio buon amico, io non capisco come mai tu insista tanto! Non abbiamo noi la vostra “sorella”.-

Il Volturo non capiva. Perché i Cullen li stavano accusando di rapimento? Avevano promesso di lasciarli in pace e avevano mantenuto la parola. Non avevano più mosso un dito contro la loro famiglia: niente attacchi, niente imboscate e soprattutto niente rapimenti! Anche se Caius aveva suggerito l’idea all’inizio, ma poi l’aveva abbandonata… o forse no?

Ma poi che interesse avrebbero avuto a prendere la loro ultima arrivata? Quella Gabrielle era estranea alla disputa, non aveva senso!

-Aro.-

Era stata Alice a parlare. La veggente… le doveva la sua attenzione. Decise di ascoltarla.

-Ho avuto delle visioni su Gabrielle torturata qui a Volterra e so per certo che Caius sta facendo tutto da solo.-

Aveva parlato con fermezza, ma cercando di suonare dolce, con tatto. Alice non gli avrebbe mai mentito sulle sue visioni, ne era sicuro. Però…

Si alzò e tese la mano in avanti. La piccola vampira sembrò esitare, ma poi fece un passo verso di lui e gli sfiorò delicatamente le dita. Aro si lasciò trasportare…

Vide per prima cosa il viso di Gabrielle. Era carina, con i tratti da bambina ma l’espressione consapevole. Una fragetta sfilata che, come i fotogrammi di memorie mostravano, spostava continuamente di lato. I capelli erano ondulati in ricci boccoli color castano ramato.

Vide quel viso innocente deformato dal dolore per le torture dei sorrisi di Jane. Vide la pelle diafana dei polsi ferita da quelle catene di lega indistruttibile che lui stesso aveva inventato. Vide le labbra stringersi per trattenere i singhiozzi di dolore.

No, non stavano mentendo sulle visioni. C’erano state davvero. E lesse anche tutta la preoccupazione per quella ragazzina che aveva già subito tanto. Ma lui davvero non sapeva niente di tutta quella storia! E una parte di lui non voleva credere che Caius li avesse effettivamente… traditi in un certo senso.

-E sia.- decise staccandosi dalla Cullen e tornando al presente. -Indagheremo. Intanto se volete possiamo trovarvi un albergo, o__-

-Noi non ci muoviamo da qui senza Gabrielle.-

Era stata la vampira bionda a parlare, Rosalie. Aveva gli occhi neri per la furia e un’espressione determinata. Aro capì che non se ne sarebbe andata nemmeno se l’avessero trascinata via a forza. Ma perché i Cullen dovevano sempre complicare le cose?

Il rumore di una porta sbattuta gli risparmiò la scocciatura di rispondere. Una vampira dagli occhi ambrati e i capelli castani con riflessi rossi irruppe nella sala. Accanto a lei c’era Michael.

-Ma che__-

Michael parve udire i pensieri del suo padrone e prese per mano la ragazza e la fece fermare. -Piccola, dobbiamo spiegare.-

E così Aro seppe dell’effettivo tradimento del fratello. Il disappunto lo prese alla gola, una spina dolorosa. Sapeva che Caius era rimasto molto deluso dal massacro mancato qualche anno prima, ma arrivare fin lì? Scosse la testa sconfitto.

In quel momento Marcus attirò la sua attenzione e gli tese la mano.

Le emozioni d’indifferenza del fratello lo colpirono subito, come un pugno alla bocca dello stomaco. Poi un’altra immagine si fece strada nella sua mente. I polsi di Michael e della nuova Culle, legati insieme da una stringa di luce intensissima. Il legame dei partners.

-Michael, Marcus mi dice che il legame tra te e la piccola Cullen è molto forte.- asserì incuriosito.

-Ma va? Non ce n’eravamo accorti.- disse con sarcasmo quella che ormai aveva identificato come Gabrielle mostrando i loro polsi ancora legati dalle catene infragibili.

Rise. Aveva spirito la ragazza. Era anche bella: i capelli le ricadevano appena oltre le spalle in boccoli castano ramato. Aveva una corporatura esile ma slanciata e femminile. Gli occhi dorati scintillavano di intelligenza, orgoglio, forza. Cominciava a vedere l’errore di Caius: lasciare una prigioniera del genere con un maschio! Era ovvio che sarebbe riuscita a scappare.

-Grazie per avermelo fatto notare.- sorrise facendo un cenno del capo. -Ma non mi riferivo a quello.- poi le tese la mano, e Gabrielle la prese senza timore.

Vide i suoi sentimenti, ciò che aveva passato rinchiusa nella cripta. Vide i ricordi di quella violenza dolorosa che le aveva strappato i sogni, provocati da un gesto avventato. La vide contorcersi e mugolare dal dolore per le torture ardenti che le erano state inferte così ingiustamente.

E sentì un moto di disgusto verso il fratello mentre la delusione si trasformava in rabbia. Come aveva osato?

Poi la vide scoprire i suoi poteri, e scoprire Michael e i suoi sentimenti per lui.

“Non tutto il male vien per nuocere.” si disse staccandosi dalla ragazza e facendole un cenno di ringraziamento. Tornò a sedere sul suo seggio, cercando di trovare un modo per sistemare la faccenda.

In quel momento la porta alle spalle dei Cullen si aprì silenziosa e Caius fece il suo discreto ingresso nella sala. Vide la scena, e Aro notò la comprensione e la furia montare negli occhi del fratello. Lo guardò mettersi in posizione d’attacco, e capì.

Prima che potesse gridare un avvertimento Caius balzò mirando alle spalle di Gabrielle. Uccidere, mordere, dilaniare. Solo questo regnava sovrano negli occhi cremisi dell’Antico.

Ma Mike fu più veloce. Prese in braccio la ragazza e saltò all’indietro, spostandosi dalla traiettoria.

Prima che il Volturo potesse rialzarsi da terra le catene che erano avvolte ai polsi dei due vampiri volarono a legargli le mani e le caviglie. Marcus fu subito accanto al fratello per assicurarsi che stesse fermo.

Gli occhi di tutti erano sgranati di fronte alla scena che si era svolta così velocemente, e davanti al potere telecinetico di Gabrielle.

Aro stesso si sentì tentato. Un potere telecinetico… era così intrigante! Ma sapeva che la ragazza non avrebbe mai accettato. E non poteva certo chiederle una cosa del genere ora che si era appena liberata dalle catene di tortura!

Doveva aspettare. Aveva l’eternità davanti dopotutto… chissà, magari un giorno Mike l’avrebbe convinta a tornare, magari portando dietro qualche vampiro speciale… e allora…

-Beh, direi che la questione è sistemata.- disse riportando tutti gli spettatori al presente e alzandosi di nuovo con un sorriso.

Adesso sarebbe davvero finito tutto: avrebbe rimandato a casa i Cullen e avrebbe messo Caius sotto un regime “vegetariano”, così avrebbe imparato a tradire la fratellanza. Ma prima…

-Ti chiedo perdono, giovane Cullen.- disse sinceramente rivolto a Gabrielle. -Prometto che una situazione del genere non si ripeterà mai più. Posso però chiedere di mantenere il silenzio su questa storia?-

“La reputazione prima di tutto!”

La vampira gli sorrise, un ghingo furbo. -Potrei, ma cosa me ne verrebbe in cambio?-

Sorrise. Era sicuro che la ragazza avrebbe colto il trucco! -Oh, solo una piccola garanzia. E per essere precisi, il nostro Michael qui presente!-

-Eh?- fece il ragazzo sorpreso.

-Hai capito bene, andrai coi Cullen a Forks e diventerai parte della loro famiglia. Ovviamente dovrai fare rapporto a noi, diciamo una volta ogni lustro. Per qualunque disputa, miei carissimi Cullen considerate i Volturi dalla vostra parte. Tutto ciò sempre se la nostra piccola accetta.-

I due si guardarono studiandosi attentamente, come per valutarsi.

-Dovrò sopportarlo continuamente!- sbuffò lei.

-Dovrò diventare “vegetariano”!- si lamentò lui.

Si sogghignarono.

-Accetto!- dissero all’unisono.

Si sorrisero.

E sorrisero anche i Cullen e i Volturi.

 

ANGOLETTO!

Ciao! Allora, piaciuto il punto di vista di Aro? Vi confesso che è stato difficile, il carissimo Antico è un personaggio molto complicato da rendere per la sua ambiguità… spero abbiate apprezzato i miei sforzi!

Un bacio,

Clarisse

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Capitolo 14
*** Sulla via di casa ***


Sulla via di casa

 

Ciao gente! Allora, vi informo che questo è l’ultimo capitolo… sarà un po’ corto, ma in compenso c’è un epilogo fantastico! E poi pubblicherò anche i ringraziamenti. Scusate se sono un po’ in anticipo stavolta, ma ho un mal di pancia che mi ha segregata in casa così non mi è rimasto altro da fare che mettermi al computer…

francesca27:grazie per i complimenti, sono contenta che ti sia piaciuto! Mike e Gabrielle sono proprio carini, mi piacevano così: la fredda Cullen e il perfido Volturo… teneramente innamorati l’uno dell’altra!!!

Norine: haha ben gli sta a Caius! Ma sì, dai che Mike si adegua… oh, cosa non si fa per amore??? No, la storia non è ancora finita… questo capitoletto e poi l’epilogo! Oh, io quando mi metto a scrivere poi non smetto più!!! Spero ti piaccia, un bacio!

Silvia15: sono contenta che la storia ti piaccia! Spero che con la scuola vada tutto bene ^-^. Eccoti il chappy!

 

-Io ancora non so il tuo nome.- ricordò Mike mentre scendevano dall’aereo.

Jasper alzò gli occhi al cielo. Ma quanto ancora aveva intenzione di giocare quel diavoletto che rispondeva al nome di Gabrielle? Eppure era cotta, era così ovvio!

-Alice, cosa ci riserva il futuro?- domandò alla sua amata mettendole un braccio attorno alle spalle.

-Un matrimonio per la nostra neocoppia!- trillò Alice allegra. Finalmente un evento in grande stile da organizzare, oh che bello! E tanto tanto shopping!

-Sai Jazz, già lo posso vedere perfettamente!- mormorò euforica, gli occhi a metà strada tra il presente e il futuro. -Rose rosse, con le spine lasciate su, incastrate tra nastri di raso bianco attorcigliato ai capitelli delle colonne. Cerimonia all’aperto, ovviamente… dovremo chiedere a Carlisle dov’è finito quel gazebo che avevamo smantellato una cinquantina d’anni fa, sono abbastanza sicura che abbiamo ancora i pezzi… Emmett sarà felice di rimetterli insieme, non credi?-

-Alice…-

-Poi dobbiamo pensare agli abiti! Beh, Gabrielle ovviamente in bianco… per me, Rose e Bella stavo pensando a qualcosa sul color magenta scuro, tanto per fare pendance con le rose. Voi ragazzi… mmmh… direi tirati a lucido, molto classici, ma mi sto chiedendo il colore… cosa dici se metto voi neri e Mike blu scuro? Sì sì, già vedo che andrà alla perfezione!-

-Alice…-

-Ora, parlando degli abiti femminili… per me qualcosa con una gonna un po’ cortina, altrimenti mi fa anche più tappa! Per Rose tubino con gonna lunga, senza spalline chiaramente. Bella la vedrei bene con l’abito classico, semplice: scollatura quadrata che si allaccia dietro il collo, lungo più o meno come il mio. So già che Gabrielle chiederà alla nostra bionda di farle da damigella d’onore quindi io direi una differenza così: lei gonna lunga, noi più corta. Già visualizzo la scena… perfezione!

-Alice…-

-Poi il buffet… beh non servirà a meno che Gabrielle non decida di invitare umani! Questo ancora non posso affermarlo perché lei ancora al matrimonio non ci sta pensando proprio coerentemente… uffa! E questo mi fa venire in mente che le dovrò impacchettare un sacco di lingerie per la luna di miele, che sarà a Isola Esme…-

-ALICE!-

-Eh? Chi? Come? Cosa? Quando? Dove? Perché? Cioè, voglio dire, CHE CAVOLO VOLETE?-

-Alice, amore mio, non ti sembra di correre troppo?-

-Ma assolutamente no Jazz! Io il matrimonio già lo prevedo per il mese prossimo!!!-

Edward scoppiò a ridere; nonostante i due avessero parlato con la voce delicata come un respiro lui doveva aver seguito tutta la conversazione “via pensiero”.

-Impiccione!- lo riprese Bella affettuosamente per poi girare il viso ancora intenerito verso Gabrielle e Mike.

Edward seguì il suo sguardo, cercando di non ascoltare gli sproloqui e viaggi mentali della sua sorellina veggente.

No, scherzi a parte… poteva leggere che Alice fosse davvero felice per Gabrielle: finalmente aveva trovato anche lei la sua felicità, il suo amore.

Lui si strinse al proprio, di amore, pregustando una bella festa quella sera…

Diede a Bella un bacio sulla fronte, poi si rivolse all’altra coppietta. -Meno male che tu eri quella che non s’innamorava, vero Gabrielle?-

La vampira chiamata in causa abbassò gli occhi e ringraziò di non poter arrossire.

-Gabrielle? Bel nome! Ma un po’ lungo… posso chiamarty Gabri?- scherzò Mike prendendola in giro, rallegrandosi silenziosamente per la frase rivelatrice del suo nuovo fratello.

-“Gabri”? Ma no, sembra un nome da maschio!- obiettò lei.

-Umh, allora… posso chiamarti Ellie?- questa volta nella voce del vampiro c’era solo affetto.

-Sai che ti dico Mike? Ellie mi piace molto.-

E gli rubò un tenero bacio a fior di labbra.

 

ANGOLETTO!

Ecco qua! Ora mi ripeto, scusate se è breve ma mi serviva più che altro come intermezzo divertente… boh, spero sia riuscito! Praticamente è nato solo sul “mistero” del nome di Gabrielle, ho voluto buttarlo giù così! Mica potevo tenere Mike sulle spine fino al matrimonio, no? Spero non sia troppo male! Ci risentiamo all'epilogo, gente!

Un bacio,

Clarisse

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Capitolo 15
*** Epilogo ***


Epilogo

 

Ma ciaooo!!! Ci credete che siamo arrivati all’epilogo??? Io NO! Eppure è vero, questo è l’ultimo capitolo di Legami… a parte i ringraziamenti che saranno postati dopodomani!

mizar89: grazie mille, sono contenta che la storia ti piaccia!

francesca27: mi scuso ancora per la brevità del capitolo precedente… spero che questa non ti deluda! Nemmeno io riesco a credere che la storia sia finita ç_ç

Norine: carissima! Che piacere leggere ogni volta le tue recensioni, non ne hai idea!!! Eccoti qui l’epilogo, spero che ti piaccia… mi raccomando fammi sapere che ne pensi perché ci tengo tantissimo al tuo parere! Anche a me dispiace che stia finendo… vorrei farne una soap solo per continuare a leggere i tuoi commenti!!! Ma dato che io le soap le detesto, meglio di no e mi accontento di terminare con questo ultimo chappy… spero ti soddisfi!

 

-Ellie, vieni subito qui!-

-Alice, ti ho detto che l’eye-liner sopra l’occhio non me lo metto!-

-Non farmi venire a prenderti…-

-Macchè, non ti metteresti a inseguirmi: hai già il tuo vestito addosso!-

Rosalie guardò le sue due sorelle con un sorriso. Erano impossibili: mancava mezz’ora al matrimonio e loro stavano a litigare su un eye-liner!

-Mamma!- chiamò. Sapeva benissimo che da sola non poteva calmare le acque.

-Ragazze!- le richiamò Esme urlando dal piano di sotto. -Ci diamo un taglio? Alice, lascia stare Gabrielle con l’eye-liner, il trucco è già abbastanza. Gabrielle, lascia scegliere ad Alice le scarpe col tacco.-

Le due litiganti si guardarono dapprima in cagnesco, poi si sorrisero soddisfatte. Mentre Gabrielle si metteva il vestito, Alice andava all’armadio delle scarpe in camera sua. Era così eccitata per la sua sorellina! E sapeva che anche Gabrielle era nervosa. D’accordo che di matrimoni ce ne sarebbero stati per l’eternità, ma quello per lei era il primo! E sarebbe anche stato perfetto, esattamente come aveva previsto…

Scelse un paio di tacchi alti, bianco argenteo con dei cristallini sul cinturino attorno alla caviglia. Il collo del piede era fasciato da un intreccio di stoffa sbrilluccicosa. Satino, ovviamente.

Tornò in camera ma sulla soglia si bloccò: Ellie era semplicemente divina, più bella persino di come l’aveva vista (anzi, prevista) nella sua visione.

L’abito bianco fatto su misura era formato da un corpetto rigido che lasciava le spalle scoperte. La seta candida era finemente ricamata con un motivo sottilissimo di liane e piccoli fiori avvinghiati. Aderiva perfettamente alle sue forme snelle ma femminili. La gonna partiva dai fianchi, a veli di organza bianca e semitrasparente. Principesca, piena, sembrava una nuvola a batuffolo. Scendeva fino ai piedi, ma in realtà avrebbe coperto appena sotto le caviglie dato il tacco vertiginoso che le aveva scelto.

Rose le stava facendo le unghie, meticolosamente. Le laccava usando con precisione il pennellino morbido che stendeva un velo di smalto rilucente, madreperlaceo.

Alice sorrise, poi si concentrò sul futuro. Sorrise: sarebbe stato tutto perfetto. Ellie si meritava quella felicità che Mike le donava. Non era stato facile per la loro piccola orgogliosa cominciare a credere nell’amore vero, specie dopo quello che le era stato fatto. Strano che avesse reagito in modo così disilluso rispetto a Rosalie, nonostante la sorella maggiore avesse avuto la stessa esperienza. Ma evidentemente aveva attribuito all’aggressione un significato diverso; infondo anche Rose aveva attribuito un sognificato diverso all’essere vampira.

“Oh beh, il mondo è bello perché è vario!” si disse mentre le passava le scarpe col tacco.

-Sono un prestito.- le ricordò la veggente armandosi di pettine a denti larghi e cominciando a passarlo delicatamente tra i boccoli morbidi della sorella.

-Rose, mi aiuti qui con l’acconciatura perfavore?-

-Certo. Dimmi cosa ti serve.- annuì disponibile la vampira bionda.

-Grazie cara! Ellie, tu chiudi gli occhi!-

Alice cominciò a dividere le ciocche, attentamente. Attaccato al retro della sedia c’era uno schizzo dell’acconciatura che avrebbe ricreato.

-Pettine.-

-Arricciacapelli.-

-Piastra.-

-Mollettine.-

-Spillette.-

-Lacca.-

-Alice, lo sai che io ho paura, vero?- mugolò Gabrielle.

Rose ridacchiò. -Sciocchezze, non hai temuto le ire di Jane e adesso ti spaventi solo perché Alice si è offerta di pettinarti?!-

-Assolutamente sì!-

Risate argentine, persino dal piano di sotto. Evidentemente c’erano dei vampiri ad aspettare alla fine della scalinata…

Infine Alice prese un meraviglioso accessorio, che aveva fatto forgiare appositamente per l’occasione.

Una specie di diadema d’argento, che dietro si chiudeva con una spilla di rubini e diamanti a forma di rosa. Da lì si diramavano due spirali di oro pallido ai lati delle tempie che s’intrecciavano con qualche ciocca ribelle dei capelli. Sulla fronte, esattamente nel centro della frangetta divisa in un paio d’ali, sedeva una pietra di un rosso carminio intenso.

-Apri gli occhi…-

 

Jasper svolgeva la sua funzione da testimone, in attesa dietro Mike, ed era occupatissimo: cercava di inviare onde calmanti al suo nuovo fratello per aiutarlo a sciogliere la tensione nervosa dei muscoli.

Ci mise poco però a distrarsi: Alice, che faceva da damigella, stava salendo le scale per prima e il vampiro non potè evitarsi la vampa di fuoco che lo prese lì per lì mentre la guardava. Portava un abitino rosso magenta cupo, modesto, con la gonna a palloncino. Il bustino attillato era retto da due spalline sottili, i capelli elegantemente scompigliati come al solito.

La seguiva Bella, vestita con un abito più semplice dello stesso colore ma altrettanto perfetto: gonna corta una spanna sopra il ginocchio, corpetto morbido ma aderente che le celava parte delle spalle e si allacciava dietro il collo. I capelli castani, raccolti in uno schignon basso, lasciavano il collo scoperto.

Jasper avvertì la vampa d’amore e desiderio di Edward e non faticò ad immaginarsi il suo viso in adorazione mentre contemplava la sua compagna. Quando l’onda dei sentimenti lussuriosi di Emmett lo colpì, non si sprecò a nascondere un sogghigno.

Rose avanzava a sua volta sui gradini, un lato dell’abito stretto elegatemente tra le mani mentre saliva la corta scalinata. Senza spalline, aderente alle curve e ai fianchi, il vestito si allargava solo sopra le ginocchia in un ampia onda di gonna di raso lucido in modo tale da permetterle di camminare, muoversi e ballare comodamente. Rosso magenta cupo anch’esso, ovviamente. Le mani erano coperte da un paio di guanti alti fino al gomito. Un collier di rubini le celava la gola.

E poi toccò a lei: la stella della serata. Mike, in attesa davanti all’altare, si ritrovò con gli occhi spalancati…

-È bellissima, non è vero?- gli suggerì Jasper dietro di lui.

“Bellissima è riduttivo” gli avrebbe risposto l’altro, se solo avesse avuto la capacità di parlare…

Era davvero la sua Ellie la meravigliosa creatura che stava camminando verso di lui?

La gonna di tulle finissimo, che ondeggiava gonfiandosi morbidamente ad ogni suo singolo passo le conferivano la leggerezza di una nuvola trasportata dal vento. E, grazie alla sua vista acuta da vampiro, riusciva ad intravedere la silouette delle gambe snelle sotto lo strato di organza a veli.

Il fianchi stretti, la pancia piatta e le curve sode erano fasciate da un corsetto attillato, ricoperto da uno strato di seta soffice ricamanta a intrecci finissimi, floreali.  La scollatura timida, a V, suggeriva con malizia innocente le forme morbide e piene dei seni. Al collo portava una fascetta di fili d’oro intrecciati, dal quale pendeva un rubino piccolo ma lucente come una stella. Gli orecchini abbinati, ovvio.

I capelli erano stati lasciati come li preferiva lui: liberi, boccolosi, morbidi. Anche se tenuti a bada da quella meravigliosa coroncina; fatta d’oro, con una spilla fatta a rosa in diamanti sulla  nuca, ad assicurarne l’aggancio. La frangetta liscia e sfilata, a incorniciare il rubino che posava sulla fronte.

Ma le gemme che brillavano di più erano i suoi occhi. Due topazi liquidi di felicità, che quella notte avrebbero brillato più delle pietre che portava, e forse persino più delle stelle del cielo. Gli occhi erano illuminate da un leggero velo di ombretto dorato e sbrilluccicoso, le ciglia intensificate con il mascara, la linea dell’occhio definita all’interno da un eye-liner blu-nero.

E le labbra. Ricoperte da un liquido strato di gloss, gli angoli della bocca delineate da un filo di matita. Sorridevano, quelle labbra. Solo per lui, solo per quella notte, solo per il loro futuro, solo per la loro felicità.

divina.- riuscì a mugolare Mike.

Carlisle gli sorrise incoraggiante mentre accompagnava la mano piccola di sua figlia su quella di lui.

 

Gabrielle si strinse a suo marito, mentre danzavano assieme sotto gli occhi di tutti.

Aveva sorriso per tutta la cerimonia, e ancora le sue labbra erano piegate in quella curva così naturale che prima le era sempre uscita forzata. Ma prima non c’era lui…

Mike le fece fare un volteggio e lei istintivamente gli passò le dita tra i capelli, sconpigliandoli.

Avvertì le sue labbra muoversi accanto al proprio orecchio.

-Dì un po’ Ellie, ma se lo facessi io a te?-

La minaccia poteva essere potenzialmente consistente, ma lei invece ghingò.

-Alice ti truciderebbe!- sussurrò di rimando.

Lo sentì piegare le labbra in una smorfia di disappunto: perché quel folletto doveva sempre rovinargli il suo passatempo preferito con la tiritera “così le rovini l’acconciatura!”?

-Pazienza allora.- sbuffò infine. -Tanto avrò l’eternità per scompigliarti quei boccoli che ti ritrovi.-

Gabrielle rise. -Ci conto allora!-

-In ogni caso, la sposa non dovrebbe avere qualcosa di prestato_-

Ellie mostrò le scarpe col tacco, di Alice.

-_qualcosa di nuovo_-

La vampira fece un giro su sé stessa, valorizzando il luccichio della coroncina.

-_e qualcosa di blu?-

Un ghigno malandrino, un sussurro all’orecchio.

-Più tardi…-

Mike sorrise. -Ci conto allora!-

 

Fine

 

ANGOLETTO!

Eh già… siamo arrivati alla parola con la F! Piaciuto??? Ci vediamo tra un paio di giorni con i ringraziamenti, che spero avrete la pazienza di leggere. Ciao a tutti, siete stati meravigliosi! Un bacio,

Clarisse

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Capitolo 16
*** Ringraziamenti ***


Ciao a tutti! Eccoci, siamo finalmente arrivati ai ringraziamenti… che vi darò DOPO le risposte alle recensioni dello scorso capitolo!

 

Norine: e chi non le vuole delle scarpe così? Si vede che Alice ha scelto bene! Mike è dolce, altro che Volturo Sanguinario… quello lo lasciamo fare a Caius! In effetti sono stata un po’ cattivella a mettere Jazz in quella posizione, ma temevo che descrivendo le apparenze e basta sarebbe venuto fuori più un depliant da cerimonia, completamente vuoto. Invece così l’ho anche buttata un po’ sul ridere! Mi mancherai tantissimissimo anche tu, ti prego continua a seguirmi!!!

debblovers: sono contentissima che la mia storia ti sia piaciuta e che tu l’abbia letta con piacere! Imploro il tuo perdono, ti assicuro che metterei volentieri le foto di Ellie e Mike se solo le avessi… ma non le ho! Io immagino sempre i miei personaggi nella testa, ma non sono abbastanza brava da disegnarli… altrimenti posterei i disegni eccome! Scusami tanto…

francesca27: sono strafelice che il matrimonio ti sia piaciuto! Mike è fantastico, sono contenta che uno dei nuovi personaggi che ho introdotto ti abbia affascinata tanto! Mi scuso ancora per i capitoli troppo corti, non so come mai ma in questa FF mi sono venuti così… se avrai la voglia di continuare a seguirmi prometto che troverai miglioramenti!

 

E adesso è ora di ringraziare…

 

Comincio ringraziando tutti quelli che mi hanno seguita, siete meravigliosi… spero che le mie storie vi piacciano! E spero anche che continuerete a tenermi d’occhio!

aleale93, alice cullen88, baby90, Blue_moon, cesarina89, coppolina93, CrzAngel, dolce_birba, fraloveddy, karlettasckr, Kasdeya, Kessi, LadyEl, lallina_89, lupacchiotta_mannara, mangaka94, neverwinter89, Raffuz, rei__, RockAngelz, sc93, sessyli, Silvia15, TheCrazyHatter, zag.

 

In secondo luogo, ringrazio davvero tutti quelli che mi hanno messa tra i preferiti. Ne sono onorata gente, dico davvero. Sono contenta che la storia vi sia piaciuta tanto, e spero che mi seguirete di tanto in tanto!

alice brendon cullen, bella95, BibiBarbara, cavallinobianco91, cla61, debblovers, deneb91, eagle93, erika1975, erzsi, fefigna, ffdipendente, Honey Evans, meli_black, meryj, mikelina, Miyakochan_89, mizar89, nene1964, Norine, piccola sciamana, piper__73, Saphiras, Silvia15, valeriuccia.

 

Inoltre, naturalmente ringrazio anche chi ha avuto la gentilezza di commentarmi, sia fancendomi complimenti che critiche costruttive per nulla offensive. Mi avete spinta a fare del mio meglio, correggendo dove c’era bisogno. Spero che continuerete a farlo, è un sostegno enorme per me.

Norine, francesca27, Silvia15, nanerottola, fraloveddy, mizar89, fanny cullen, Luna95, piper__73, deneb91, Nemya, debblovers.

 

Vorrei ringraziare soprattutto Norine, che da sola mi ha lasciato circa una decina di recensioni. Grazie cara, sei stata meravigliosa: da quando hai cominciato a seguirmi non mi hai più mollata. Ti prego continua così!

 

Ora vi saluto, questi ringraziamenti sono durati abbastanza. Posso solo implorarvi di continuare a leggermi e commentarmi, per me è molto importante per migliorarmi. Inoltre mi fa piacere sapere che apprezziate la storia!

Un bacio, e grazie mille.

Semplicemente, 

Clarisse.

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