Who are U?

di Robix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogsmeade ***
Capitolo 2: *** "Spogliati!" ***
Capitolo 3: *** Hogwarts ***
Capitolo 4: *** Il ballo d'inverno ***
Capitolo 5: *** Il ballo d'inverno – II parte ***
Capitolo 6: *** Il ballo d'inverno – III parte ***
Capitolo 7: *** Cambio di programma ***
Capitolo 8: *** “Spiegami, sono tutto orecchie!” ***
Capitolo 9: *** Il piano ***
Capitolo 10: *** Momenti imbarazzanti ***
Capitolo 11: *** La tregua ***
Capitolo 12: *** Sorpresa ***
Capitolo 13: *** Malintesi e chiarimenti ***
Capitolo 14: *** "Sciare? No grazie!" ***
Capitolo 15: *** Indianata fra amici ***
Capitolo 16: *** Indianata fra amici - II° parte ***
Capitolo 17: *** Indianata fra amici - III° parte ***
Capitolo 18: *** "Piacere Draco Lucius Malfoy..." ***
Capitolo 19: *** Piacere Draco Lucius Malfoy - II° parte ***
Capitolo 20: *** Zacarias Sinclair ***
Capitolo 21: *** Guerra all'ultimo uovo ***
Capitolo 22: *** A Natale tutto è possibile ***
Capitolo 23: *** A Natale tutto è possibile - II parte ***
Capitolo 24: *** "Via un peso dal cuore" ***
Capitolo 25: *** "E' arrivato Babbo Natale!" ***
Capitolo 26: *** Visite inaspettate ***
Capitolo 27: *** Grimmauld Place ***
Capitolo 28: *** Grimmauld Place - II Parte ***
Capitolo 29: *** Grimmauld Place - III Parte ***
Capitolo 30: *** Decisioni non condivise ***
Capitolo 31: *** "Sai qual'è la tua missione vero?" ***
Capitolo 32: *** Proposte indecenti ***
Capitolo 33: *** Confidenze indecenti ***
Capitolo 34: *** Confidenze indecenti - II parte ***
Capitolo 35: *** Di nuovo ad Hogwarts ***
Capitolo 36: *** Uragano Sinclair ***
Capitolo 37: *** Uragano Sinclair - II parte ***
Capitolo 38: *** Il voto oscuro ***
Capitolo 39: *** Il ricatto ***
Capitolo 40: *** La fiducia costa cara ***
Capitolo 41: *** Bugie bianche ***
Capitolo 42: *** Il duello ***
Capitolo 43: *** Il duello - II parte ***
Capitolo 44: *** Il duello - III parte ***
Capitolo 45: *** La resa dei conti ***
Capitolo 46: *** La resa dei conti – II parte ***



Capitolo 1
*** Hogsmeade ***


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Capitolo 1°: Hogsmeade

 

“Oggi è il gran giorno!” sussurrò Blaise mentre discreto continuava a servirsi la colazione.

Il ragazzo seduto di fronte a lui annuì senza dire una parola soffiando per raffreddare la sua tazza di thè.

“Sei sicuro che non vuoi che venga?”

“Si, grazie!”

“Potrei aiut…”

“Sai anche tu che è meglio di no, preferisco saperti qui!” lo interruppe Draco guardandolo finalmente negli occhi per poi aggiungere “Da oggi, sarà tutto diverso!”

Il moro sospirò profondamente, fece un cenno triste con la testa, poi domandò “A che ora dovete incontrarvi?”

“Alle tre!”

“Dove?” chiese ansioso.

“Non te lo dico Blaise!” rispose calmo il cercatore.

“Andiamo Draco, ti prometto che non verrò!” provò a mentire il suo migliore amico.

Il biondino sollevò un sopraciglio facendo un mezzo sorrisetto che aveva tutta l'aria di dire “Smettila, lo so benissimo che ti precipiteresti da me!”

“Sei impossibile, lo sai vero?”

“Lo so!” replicò l'altro sorseggiando nuovamente il suo thè.

“Non ti sopporto quando fai così!” esclamò l'amico incrociando le braccia al petto.

“Io invece adoro la tua sensibilità, ma sai bene che questa volta devo andare da solo!”

I due ragazzi si guardarono senza parlare, non serviva, tra loro bastavano pochi sguardi per capirsi e intendersi perfettamente. Li legava da tempo un'amicizia, alla quale nessuno dei due avrebbe mai rinunciato, entrambi figli unici di spietati mangiamorte, rivedevano nell'altro il fratello che non avevano mai avuto la fortuna di avere.

“Lui lo sa?!” domandò Zabini facendo trasparire una certa preoccupazione nella voce.

Draco tacque qualche secondo, che sortì l'effetto di allarmare ancora di più il proprio compagno di casa, poi replicò “Sì, cioè no… bhè non proprio!”

“Non glielo hai detto?”

“Non ce n'è stato bisogno, lo sapeva già!” sussurrò il biondo che aggiunse “E' convinto che non mi farò mai comandare!”

“Questo è poco ma sicuro!” esclamò Blaise deciso che cambiò tono notando lo sguardo di Draco e chiese “Perché si sbaglia? Hai intenzione di…?”

“No, certo che no… ma la motivazione sarà un po' diversa!”

“Stai attento!” bisbigliò l'amico voltandosi a guardare gli altri studenti presenti in sala grande, ignari dei loro discorsi ed intenti a fare colazione “Guardali, sono tutti così sereni, il loro problema più grande è chi invitare al ballo di domani”

Draco fece spallucce e si aprì in un dolce sorriso chiedendo malizioso “E tu, chi inviterai?”

“Che domande mi fai? torna e ne parliamo… sai che voglia che ho di andare a quella stupida festa! Senza di te sarebbe un calvario!”

Malfoy si voltò a guardare le altre case notando in particolare l'allegria presente al tavolo dei grifoni. Potter e la sua combricola di amici ridacchiavano felici incuranti che ad altri potesse dare fastidio “Che avranno da essere così contenti?” si chiese mentalmente, poco prima di sorridere nel notare l'espressione imbarazzata e rapita del suo migliore amico indugiare sul quel gruppetto chiassoso.

“Cosa?” Chiese Blaise spostando nuovamente l'attenzione sul loro tavolo.

“Niente, vedo che il tuo cuoricino batte ancora per…”

“Finiscila, sai che non è così!” Lo zittì il moro a cui si colorarono le guance di rosso.

“Sarà, ma quando si tocca l'argomento grifondoro t'imbarazzi sempre” ribattè il biondo che appoggiando una mano sulla spalla dell'altro sussurrò in modo che sentisse solo lui “Diglielo, sono due anni che speri che si accorga di te! Forse è arrivato il momento di lanciare qualche segnale non credi?”

“Lascia stare, è l'ultimo dei miei problemi!” mormorò Blaise.

“Settimo anno, amico mio, l'anno prossimo saremo fuori da Hogwarts, niente più cene, lezioni o feste durante le quali spiare senza essere visto… pensaci, perché sprecare l'ultima occasione di essere così vicini?”

“Draco, andiamo sai meglio di me che la cosa è praticamente impossibile, perché umiliarmi?”

“Non ne hai la certezza e poi che hai da perdere? Ti preoccupi di cosa possano dire i nostri compagni di casa? Non mi sembra che la cosa t'interessasse, sei sempre stato molto indipendente nelle tue scelte!”

Il moro sospirò, lanciò un ultimo sguardo ai loro nemici per antonomasia e sussurrò “Torna da me e ti giuro che lo farò!”

“Promesso?”

“Lo giuro!”

 

“Hey Ron quando parti?” chiese Seamus addentando la brioche avidamente.

“Domani sera, finita la festa!”

“COSA?” insorse Hermione impallidendo “Ma, credevo che saresti partito martedì?”

“Vero, è solo che mio padre preferisce anticipare le partenze per queste feste, vuole recuperare Charlie in Romania e poi insieme partire per raggiungere Bill al Cairo”

“Accidenti Ron, avevo ordinato il tuo regalo, me lo consegnano lunedì mattina… come faccio avrei dovuto ritirarlo e dartelo prima che partissi” sospirò la ragazza tristemente.

“Tranquilla Herm, me lo darai quando torno a gennaio!”

“Ma ci tenevo così tanto, avrei voluto vedere la tua faccia!”

“Hey piccola, mettiamola così avrò un regalo in più da aprire… e sarà sicuramente il più bello!” replicò il rosso abbracciandola fraternamente.

“Non ti sopporto Weasley, riesci sempre a rovinare i miei piani!” sbuffò la ragazza che aggiunse “Anche se forse… magari sperando in un miracolo, ci sta che sia arrivato prima, potrei fare un salto ad Hogsmeade per controllare!”

“Con questo tempo? Lascia stare Herm” mormorò Ron guardando fuori dalle vetrate della sala dove infuriava una bufera di neve.

“Ti vuole bene lo stesso!” disse Harry regalandole un bel sorriso.

“Lo so, ma visto che non ho ancora acquistato il mio regalo, passerò anche a vedere se è arrivato il suo!”

“Preferiamo saperti qui al calduccio” rincarò il moro.

“E io preferisco che non v'impicciate, apprezzo che lo facciate ma un pò di neve non ha mai ucciso nessuno!”

“Harry, Ron finitela, sapete che quando la nostra Herm decide di fare qualcosa, non c'è storia che possa impedirglielo!”

“Ben detto Ginny, grazie!”

“Appena torni me lo fai vedere?” chiese la rossa a cui brillarono gli occhi “Vorrei tanto venire con te, ma con questo tempaccio ne approfitto per fare le valigie”

“Contaci!” rispose l'amica strizzandole l'occhio.

“Cosa?” chiese Neville curioso.

Hermione e Ginny lo fulminarono con lo sguardo mentre nuove risate incalzarono al loro tavolo.

“Che… che ho… detto?” chiese allarmato Paciock temendo una ritorsione delle due ragazze.

“Nev pessimo errore, mai dimostrarsi così sfacciati, specialmente con loro due!” esclamò Harry che vedendo l'amica alzarsi le sorrise e aggiunse “Stai attenta!”

“Va bene papà!” rispose lei chinandosi per baciarlo su di una guancia e scappando alla torre per vestirsi più pesantemente.

 

Benché mancassero solo cinque giorni a Natale, Hogsmeade sembrava deserta, la brutta tormenta di neve obbligava i suoi abitanti a rintanarsi nelle proprie case o al massimo affollarsi nelle locande per approfittare di una burrobirra calda e fare quattro chiacchiere con gli amici. Pochi erano i ritardatari che non avevano ancora finito di fare i regali di natale e sicuramente intirizziti dalle raffiche di neve e vento, si stavano maledicendo per non averci pensato prima.

Hermione era una di queste, avvolta nel suo mantello indossava un paio di jeans e un maglione molto pesante, aveva recitato un piccolo incantesimo che impedisse al vento di insinuarsi nei suoi abiti, ma nonostante questo stava tremando di freddo “Accidenti a me e alle mie idee!” si disse mentre a fatica riusciva a tenere aperti gli occhi che impietosamente avevano iniziato a lacrimare.

“Dovevo dare retta ai ragazzi, Dio che freddo! Acc… ops scusi!” balbettò scossa dai tremiti mentre andava a sbattere contro un uomo incappucciato che incurante che fosse caduta a terra, la superò seguito dal suo compagno e si allontanò senza neanche aiutarla ad alzarsi.

Hermione non ebbe nemmeno la forza di mandarlo al diavolo, si alzò a fatica e finalmente raggiunse il negozio “ Accessori di prima qualità per il Quidditch” che aveva da poco aperto una sede secondaria anche lì. Tremante si avvicinò al bancone dove un mago sorridente le disse “So perché sei qui mia cara, ma purtroppo con questo tempo la maglia del tuo amico non è ancora arrivata, sono molto dispiaciuto”

“Buongiorno Signor Pull, come sta?” pronunciò confusamente a causa dei brividi che la stavano attraversando “Ho fatto un tentativo!”

“Oh mia cara, vieni avvicinati al camino, stai tremando, posso offrirti qualcosa?”

“No grazie, è gentilissimo da parte sua ma…”

“Non fare complimenti vieni, c'è anche un altro giovane, che idea avventurarsi qui con questo tempaccio!” continuò l'uomo trascinandola nella stanzetta accanto dove di spalle, un ragazzo biondo, si stava riscaldando davanti ad un bel fuoco scoppiettante.

“Torno subito, siediti pure!” le indicò il proprietario che udita aprirsi nuovamente la porta del negozio scappò a vedere chi fosse entrato.

Un'Hermione frastornata dovette ammettere che quel dolce tepore era un toccasana, si avvicinò ma non appena una voce tagliente la raggiunse “Che fai qui Granger?” sobbalzò sorpresa.

“Ma… Malfoy? Non credevo fossi tu!”

“Sorpresa!” rispose sarcastico il giovane alzandosi e rivelandosi in tutta la sua bellezza.

“Indossi abiti babbani?” domandò stupita la grifondoro vedendolo vestito con un paio di jeans neri e un maglione a collo alto del medesimo colore che gli stavano particolarmente bene.

“Dovevo venire vestito in divisa con sto freddo?” Chiese a sua volta acido.

“No, è solo che… lascia perdere!” sbuffò lei mandandolo a quel paese mentalmente.

“Te lo richiedo Granger che fai qui?”

“Non sono affari tuoi Malfoy, pensa per te, non mi sembra che tu abbia il monopolio di questo negozio!”

“Vero ma qui si può acquistare tutto l'occorrente per il Quidditch e non mi sembra che tu sia un'appassionata di questo sport? Credo di averti visto armeggiare con una scopa solo al primo anno durante le lezioni di volo, che se non ricordo male, non andarono un granché bene?” la provocò prepotente “O forse di nascosto da tutti svolazzi allo stadio quando nessuno ti vede?” rincarò senza lasciarle il tempo di ribattere.

“Non devo rendere conto a te della mia vita, arrogante pezzo di…”

“Ah, bada a come parli Granger, non si addice ad una boccuccia delicata come la tua, un linguaggio tanto scurrile!”

“Fottiti Malfoy, non starò certo qui a farmi insultare da te, lurido bastardo”

“Vorrei tanto restare a scambiare quattro insulti con te, come da tradizione, ma purtroppo il dovere mi chiama, pertanto attenta a non sgelarti troppo non vorrei perdessi il tuo algido caratterino”

“COSAAA?!” gridò la ragazza che lo vide sorridere, afferrare il suo mantello e uscire di gran corsa dalla stanza e dal negozio.

“SENTI CHI PARLA!” gli urlò dietro lei che sussultò nell'udire il signor Pull domandare “Tutto bene mia cara?”

“Bene sì, scusi se ho gridato!” rispose imbarazzata.

“Come va? Ti sei scaldata?”

“Sì grazie, è stato gentilissimo, ma devo andare ora!”

“Ti consiglio di tornare svelta al castello, pare che la bufera aumenterà”

“Solo un piccolo salto da Madama Pettiblue e rientrerò!”

“Madama Pettiblue?” ripeté l'uomo tossicchiando.

“Devo ritirare un altro regalo!” inventò la ragazza che salutò e uscì di corsa dal negozio.

 

Quattordici e dieci, mancavano ancora cinquanta minuti all'appuntamento, Draco sbuffò e decise di dirigersi ai Tre manici di scopa per bere qualcosa di caldo e far passare l'attesa. Madama Rosmerta lo salutò e stupita di vederlo lì con quel freddo domandò “Qual buon vento ragazzo mio?”

“Ultimi regali!” mentì lui.

“Cosa ti porto?”

“Qualcosa di caldo Madama, ho le mani e i piedi ghiacciati!”

“Che ne dici di una bella burrobirra calda?”

“Direi che è un'ottima idea!” sorrise il giovane che la vide sparire e tornare poco dopo con la sua bevanda preferita.

“Et voilà!” esclamò porgendogli la bottiglietta osservando al di là del grosso finestrone che dava sulla via principale di Hogsmeade aggiungendo “Che brutta bufera e c'è anche chi ha il coraggio di andarsene in giro… pazza!”

Draco spostò lo sguardo per guardare a chi si stesse riferendo la locandiera la quale, facendo spallucce, indicò una figura ammantata dirigersi con grande difficoltà verso il negozio di fronte.

“Come fa a dire che è una donna?” Chiese il biondino che a malapena riusciva a distinguerne i contorni.

“Madama Pettiblue, tesoro! Chi vuoi che ci vada se non una donna? Troppi completini sexy per voi maschietti!” spiegò strizzandogli l'occhio prima di tornarsene dai suoi avventori infreddoliti.

Draco sforzò la vista, rendendosi finalmente conto che la donna in questione, altri non era che Hermione, la quale maledicendosi ancora una volta per l'infelice idea avuta, finalmente raggiunse la porta della piccola boutique di biancheria intima, varcandola un istante dopo.

“Guarda un po', cosa mi combina la Granger!” si disse il serpeverde portandosi alla bocca la sua burrobirra “Sono le due e venti, ho ancora un po' di tempo per divertirmi!” pensò inghiottendone l'ultimo sorso e avvicinandosi al bancone per pagare.

“A te Draco, buon Natale!”

“Grazie altrettanto, ci si rivede a gennaio!”

“Andrai a casa per le vacanze?” chiese Madama Rosmerta.

“Diciamo che sparirò per un po', ho bisogno di riposo!” sorrise il giovane coprendosi bene e uscendo dalla locanda sotto lo sguardo compiaciuto della proprietaria che non poté non constatare quanto l'erede dei Malfoy fosse ormai cresciuto e sempre più vicino a diventare l'uomo elegante e potente che tutti si aspettavano che diventasse.

 

“Cielo mia cara, stai benissimo!” disse Madama Pettiblue richiamata nel camerino da Hermione.

“Devo ammettere che mi piace molto!” rispose la ragazza guardandosi nello specchio.

“Il nero ha sempre il suo fascino tesoro, è molto elegante e sexy, inutile dire di no!” aggiunse la donna dandole un'altra occhiata senza accorgersi che qualcuno era entrato nel piccolo negozio.

“Credo che lo prenderò! Anche se quello rosso…” disse Hermione mordicchiandosi il labbro.

“Te lo porto, così lo riprovi!”

Draco ascoltando in silenzio i discorsi delle due donne cominciò a guardarsi intorno, c'erano indumenti di ogni tipo, più o meno sexy ma tutti estremamente sensuali se immaginati addosso ad una ragazza. Tutti quei pizzi, merletti, sottovesti provocanti, reggiseni e mutandine abbinate stavano decisamente risvegliando ben altri pensieri al biondo serpeverde, il quale sempre più colpito da tanto ben di Dio, cominciò ad ammirare un po' più da vicino alcune succinte canottierine che una volta indossate avrebbero lasciato ben poco all'immaginazione di un fortunato ammiratore.

“Accidenti, questo negozio è maledettamente eccitante!” sussurrò imbambolandosi ad osservare un babydoll rosso che aveva attirato piacevolmente la sua attenzione.

“Buongiorno!” disse la proprietaria facendolo sobbalzare.

“Buondì!” rispose il giovane.

“Posso esserti utile?”

“Oh sì ecco, io veramente vorrei… cioè cercavo un… un regalo!” replicò Draco che imbarazzato di essersi fatto beccare a guardare rapito quell'indumento, inventò di sana pianta quella balla colossale.

“Per te o per la fortunata che lo riceverà?”

“Come per me?” chiese sgranando gli occhi.

“Abbiamo anche biancheria maschile, non è esposta, ma la trovi laggiù!”

“No, grazie… il regalo è per lei, ovvio!”

“Aspettami qui!” disse la Pettiblue sorridendo che afferrato il babydoll che tanto piaceva al biondo aggiunse “Torno tra poco, consegno questo e sono subito da te!”

Vedendola sparire Draco si fece aria con la mano, espirò agitato e alzò gli occhi al cielo. Non si era mai sentito tanto a disagio come in quel preciso istante, non capiva però se dipendesse dal fatto che era stato colto ad ammirare della biancheria femminile o se, peggio ancora, era dovuto all'immaginarsi il corpo di Hermione Granger fasciato nella stessa.

“Eccomi qua!” esclamò la commessa interrompendolo dai suoi pensieri “Dicevamo?”

“Si dunque…” rispose Malfoy schiarendosi la voce “Desidero qualcosa di bello, elegante ma comunque sensuale!”

“Quanto vuoi spendere mio caro?”

“Non importa, l'importante che sia bello!” ribattè svelto, i soldi non erano certo un problema per lui.

“Visto qualcosa che ti piace?”

“Sì!” rispose di getto il biondino che imbarazzato si corresse dicendo “Cioè, ci sono tante cose carine, lei che mi consiglierebbe?”

“E' tanto che state insieme?”

“Oh ecco a dir la verità noi… non… si insomma non…”

“Ho capito, ti piace ma lei non lo sa, vuoi fare colpo ma senza strafare, allora resterei su qualcosa di meno esplicito, eviterei reggicalze e guepière, il babydoll che guardavi prima potrebbe andar bene, è di seta con delle parti in pizzo, dice che la trovi bella e provocante ma non si sbilancia in proposte troppo osè”

“Quali proposte?” balbettò Draco sentendo Hermione chiamare la donna.

“Andiamo signor Malfoy, credevo fosse più sveglio in certe cose!” rispose Madama Pettiblue strizzandogli l'occhio e raggiungendo la ragazza che raggiante esclamò “E' fantastico ma purtroppo non posso permettermeli tutte e due, tornerò a gennaio… prendo quello nero!”

“Eh si, ti sta proprio bene mia cara, ottima scelta comunque… vuoi che ti faccia un pacchettino regalo?”

“Si grazie!” rispose lei che passati entrambi i completi alla commessa iniziò a rivestirsi.

“Senta…” asserì il cercatore sempre più imbarazzato “Credo che passerò un'altra volta!” aggiunse prima di ammutolirsi nel vedere il completo nero che Hermione aveva scelto.

“Tieni guardalo pure, è davvero molto elegante, senti com'è delicato? accarezza la pelle, le sembrerà d'indossare petali di rosa… e poi l'altra ragazza non lo prende!” disse la donna passandogli invece il babydoll carminio.

“Oh cavolo!” pensò Malfoy che cercando di riacquistare la sua freddezza tipica e sforzandosi di mantenere la calma svelto ordinò “Si va bene, lo prendo, me lo impacchetta per cortesia?”

“Prendi anche il suo perizoma abbinato o preferisci la coulotte?”

“Scusi?” domandò il ragazzo che tutto si aspettava fuorché dover intavolare una discussione su che tipo di mutande comprare.

“Si Malfoy prendi anche il perizoma?” ripetè la moretta, la quale raggiunti proprietaria e cliente, era vogliosa di riprendersi la sua rivincita per come era stata trattata nell'altro negozio.

“Non lo so Granger, tu che mi consigli?” rispose lui malizioso, che mai e poi mai si sarebbe fatto mettere in imbarazzo da una grifondoro, se poi questa era Hermione Granger, figuriamoci.

“Guarda che carino!” replicò lei mostrandoglielo “Sono certa che a Pansy piacerà!”

“Chi ti dice che sia per lei?” la freddò lui facendo cenno alla commessa che prendeva anche quel succinto pezzo di stoffa.

“Diamine Draco non sapevo ti piacesse indossare certe cose… bhè, dovresti farlo sapere in giro, pensa quante conquiste in più!” esclamò Hermione cattivella.

“Spiritosa Granger, ma parliamo di te, chi devi irretire con quel completo?” chiese lui a sua volta indicando il sensualissimo completino nero che giaceva sul bancone del negozio e che Madama Pettiblue non aveva ancora incartato.

La moretta s'irrigidì, la seccava che Draco avesse visto una cosa tanto intima e personale, ma cercando di nascondere il suo imbarazzo fredda rispose “Affari miei!”

“Scommetto che lo sfregiato e lenticchia apprezzeranno… ma attenta, non è mai cosa saggia, avere troppi galli nel pollaio!”

“GALLI? POLLAIO? MA COME TI PERMETTI? BUZZURRO, CAFONE E MALEDUCATO!” sbraitò la caposcuola avvicinandosi minacciosa.

“Ancora una volta il tempo è tiranno Granger…” disse Draco guardando prima l'orologio e poi lei con aria di sfida “Ma non temere ci sarà altra occasione per parlare dei tuoi gusti in fatto di biancheria intima!” e detto questo pagò, afferrò il suo regalo e uscì dal negozio lasciandola nuovamente a chiedersi perché quel ragazzo riuscisse ad irritarla tanto.

“Stronzo!” esclamò la giovane che portandosi una mano alla bocca impacciata chiese scusa per il suo complimento colorito.

“Mia cara, se non si può combatterli, bisogna portarli dalla nostra parte!” spiegò la Pettiblue che porgendole il pacchettino aggiunse “Con questo ci riuscirai sicuramente!”

“No, Madama non ha capito, io e lui… noi non siamo… cioè io e Malfoy non stiamo…”

“Ricordati tesoro, chi disprezza, prima o poi compra sempre!”

Basita Hermione si limitò ad annuire, quell'affermazione l'aveva scioccata.

Non si poteva certo negare quanto il serpeverde fosse affascinante e quel suo sguardo accattivante era tremendamente magnetico, senza contare che le sue abilità venivano ampiamente elogiate tra il popolo femminile della scuola, più di una ragazza ad Hogwarts era capitolata dai modi eleganti e decisi del cercatore, ma non lei, benché Draco fosse un bellissimo ragazzo, solo l'idea di avere una storia con quella serpe biforcuta, le faceva venire il voltastomaco. Con l'immagine di se stessa e Malfoy insieme, Hermione augurò “Buon Natale!” alla donna e infilando il regalo nel suo zainetto, dopo essersi coperta bene uscì schifata dal negozio.

 

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Capitolo 2
*** "Spogliati!" ***


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Capitolo 2°: “Spogliati!”

 

“Sei in ritardo!” disse una voce fredda come il ghiaccio quando Draco si avvicinò ad uno dei tavoli, nascosti nella penombra, nel lato ovest del famigerato “Testa di porco”

“Nevica!” rispose il giovane sprezzante spolverando il proprio mantello dai numerosi fiocchi di neve e ghiaccio che vi erano rimasti attaccati.

“L'hai portato?”

“No!”

Due paia d'occhi si voltarono furenti nella sua direzione mentre il giovane si sedeva di fronte ai due incappucciati.

“Spero tu abbia un buon motivo per non averlo portato con te!” sibilò uno dei due.

“Più che valido, voglio sentire mio padre ordinarmi di consegnarvelo, altrimenti non se ne parla!”

“Stai scherzando con il fuoco giovane Malfoy, non dovresti!”

“E voi non dovreste osare minacciarmi!” rispose a tono il biondino che puntò la bacchetta sul secondo uomo aggiungendo “Posala, non sopporto quando mi si punta un'arma contro!”

“Muoviti Steven, fai come ha detto!” ordinò l'altro “Sono sicuro che Draco non vuole creare alcun problema!”

Il ragazzo lasciò cadere quell'ultima affermazione e disse “Ciò che volete, appartiene alla mia famiglia da sempre, non mi risulta che mio padre voglia separarsene e prima di dar via qualcosa di suo, ed incappare nelle sue ire, voglio che me lo dica personalmente”

“A noi risulta che te l'abbia già detto, sai benissimo quanto possa esserci utile quel…” sibilò stizzito il secondo incappucciato sbattendo un pugno sul tavolo ma venendo interrotto dallo studente che serafico lo interruppe “Lo so, ma proprio per il potere che scatenerebbe possederlo, voglio essere sicuro che sia giusto darlo a voi!”

“E a chi vorresti darlo sciocco ragazzo?” insorse il primo mangiamorte togliendosi il cappuccio “Non sai contro chi ti stai mettendo!”

“Potrei tenerlo per me, oppure distruggerlo, di certo prima di consegnarlo a voi, voglio pensarci bene”

“COSA? STAI SCHERZANDO? NON PUOI DISTRUGGERLO?” chiese rabbioso McNair che a fatica riuscì a contenere il proprio tono di voce.

“Mi stai forse sfidando?” domandò Draco vedendolo abbassarsi il cappuccio seccato “Non immagini quanto posso essere determinato se mi metto in testa qualcosa”

“Non parleresti così se tuo padre non fosse rinchiuso in quella prigione!” sibilò cattivo Giulius Parkinson.

“Non saremmo qui a parlarne se lui fosse libero, perché non vi avrebbe mai dato ciò che tanto bramate!” lo freddò il serpeverde.

“Sei un piccolo, stolto, arrogante, che si vuole immischiare in giochi più grandi di lui!”

“Può darsi, ma fino a prova contraria, se volete qualcosa dei Malfoy è a me ora che dovete chiederla! E se non voglio darvela, spiacente dovete rassegnarvi!”

“Tu, bastardello, puzzi ancora di latte e…” ma McNair s'interruppe perché la porta del mal frequentato locale si aprì nuovamente, rivelando una figura infreddolita che nella tormenta aveva perso l'orientamento finendo dalla parte opposta di quella in cui avrebbe voluto andare. Hermione richiuse svelta la spessa porta di quercia, ansimante si voltò e notò gli sguardi poco raccomandabili che la circondavano.

“Dove cavolo sono finita?” si chiese realizzando all'istante che quella non era la locanda di Madama Rosmerta “E adesso che faccio?” pensò mentre, dopo aver raccimolato quel poco di coraggio che ancora non era evaporato, si avvicinò al bancone chiedendo timorosa “Salve, mi scusi, potrei avere una tazza di thè per favore?”

Il barista ghignò compiaciuto e chiese viscidamente “Che ci fa un bel visino come il tuo da queste parti tesoro?”

Un brivido poco piacevole strisciò lungo tutta la colonna vertebrale della bella caposcuola che cercando di nascondere il suo terrore replicò “Fuori infuria la tempesta… ma se è un problema, se siete pieni, io andrei!”

“Pieni? ah ah ah” rise sadico il ragazzo del bar il quale, sbattendo una tazza incrostata contenente acqua sporca fumante davanti al viso della giovane, aggiunse “Pieni si, di ladri, assassini, puttane e… studentesse”

“Senta, la ringrazio dell'ospitalità ma… ma devo proprio andare!” mormorò Hermione che pietrificata schioccò un'occhiata schifata a quella putrida coppa, molto più simile ad una scodella che probabilmente era stata lavata l'ultima volta un mese prima.

“Scherzi tesoruccio? Non capita spesso di vedere un bel bocconcino come te quaggiù, di solito mi fanno compagnia solo rozzi ubriaconi e vecchie streghe di dubbio gusto, insisto devi proprio rimanere”

La grifondoro rabbrividì, quel barista aveva uno sguardo che non le piaceva per niente, senza contare che sentiva su di se anche quello impertinente e voglioso degli altri avventori. Sempre più convinta che quella era stata la decisione più sbagliata di tutta quella maledettissima giornata, si alzò e balbettando un timoroso “Accidenti com'è tardi, scusi devo proprio tornare a scuola!” fece per avvicinarsi alla porta ma qualcuno l'afferrò per le spalle dicendole “Dove credi di andare bella? Non si rifiuta mai l'ospitalità di un uomo più grande di te”

“La prego… devo andare… devo…” balbettò spaventata.

“Andiamo dove vuoi bambina, ma andiamoci insieme!” mormorò un mago butterato sulla trentina avvicinandosi ulteriormente.

“Aiuto, non voglio, io devo… la prego mi lasci, mi stanno aspettando, la scongiuro!” replicò Hermione aumentando il tono di voce sino a gridare un terrorizzato “NO!” quando sentì l'essere di fronte a lei sfiorarle una guancia con la mano. Schifata dal tocco ma soprattutto dall'alito pestilenziale dell'uomo, la bella grifondoro chiuse gli occhi mugugnando un supplichevole “La prego no!” e fece per spostarsi venendo però bloccata dal mago.

“Ti piacerà piccola… ci so fare sai?” ansimò il molestatore che supportato da incitamenti e risa dei compagni vicini, fece per baciarla venendo però interrotto da una voce alle sue spalle che intimò decisa “Se ti muovi di mezzo millimetro, sei morto!”

“Vattene, non vedi che mi sto divertendo!” osò dire l'uomo ormai a meno di una spanna dalle labbra della ragazza la quale, tremante, ringraziò tutti i santi che conosceva che quello sconosciuto incappucciato fosse intervenuto in suo aiuto.

“Forse non mi sono spiegato bene…” ripetè la voce premendo la propria bacchetta sulla schiena del mago “Se una ragazza dice no, vuole dire che non gradisce le tue attenzioni! Pertanto non farmelo ripetere una terza volta, allontanati da lei!”

“Si può sapere chi cazzo sei?” imprecò l'altro.

“Ho detto lasciala andare!” ripetè serafica la voce scandendo ogni singola parola.

“E se non ne avessi vogl…” iniziò a dire l'altro che una volta faccia a faccia con il suo rivale perse la spavalderia nel vedergli muovere la bacchetta con grande maestria e replicò “Va bene bello, calmati, non le ho fatto nulla… eccotela è tutta tua!”

La figura fece cenno ad Hermione di avvicinarsi e lei ubbidì immediatamente. Tremava come una foglia e quando riconobbe i lineamenti di Draco, nascosti dal cappuccio, non potè fare a meno di abbracciarlo e sussurrargli tra i singhiozzi un riconoscente “Grazie”

“Si può sapere chi sei?” chiese l'uomo inviperito dall'affronto subito.

“Vuoi davvero saperlo?!” esclamò il ragazzo che rivolgendosi al barista disse “Perché non offri a questo signore ed ai suoi amici un giro di whisky incendiario, sono miei ospiti!”

Bob, così si chiamava l'essere ripugnante che serviva al bancone, sorrise e cominciò a servire il gruppo di maghi che presto si scordarono di Hermione e ricominciarono a bere insultandosi a vicenda.

“Stai bene?” domandò il serpeverde che ancora aveva la ragazza attaccata al suo torace la quale, in lacrime, scosse la testa lentamente.

“Ascoltami Granger, non è ancora finita”

“Co... cosa?” balbettò lei.

“Non posso farti uscire di qua da sola, ti seguirebbero sicuramente e non posso allontanarmi con te ora per scortarti, devi venire al tavolo con me” sussurrò il biondo serio ma lasciandosi sfuggire un tono premuroso, atipico per un Malfoy.

“Ma, ho paura non… non voglio stare qui!” rispose la mora asciugandosi le lacrime.

“Poi mi spiegherai che diavolo ci sei venuta a fare in questo posto, ora fai come ti dico, siediti e taci” replicò lui ritornando freddo come suo solito.

Offesa Hermione ribattè nel peggiore dei modi “Malfoy, pioveranno vacche quando farò quello che tu mi ordinerai di fare… non ho bisogno del tuo aiuto, posso fare benissimo a meno di te!”

Draco furente la afferrò e spostandola dallo sguardo indagatorio dei due mangiamorte sibilò deciso “Non è un ordine stupida grifondoro, è un consiglio, io ci tengo a vivere e se ci tieni anche tu e desideri tornare dai tuoi amichetti, siediti accanto a me e stai zitta, qualsiasi cosa sentirai o vedrai devi cercare di non tradire le tue emozioni”

“Mi stai spaventando!” mormorò lei che lo sentì rispondere “E' quello che voglio, ora andiamo e per l'amor del cielo non contraddirmi e non dire che sei una mezzosangue!” detto questo Draco trasfigurò il simbolo dei grifondoro ricamato sul mantello della ragazza, l'afferrò per mano e la condusse al suo tavolo.

“Era ora, dove diavolo eri sparito?” chiese duro McNair.

“Affari personali, dicevamo?” replicò freddo il giovane che vide Parkinson scrutare Hermione con insistenza e poi chiedere “Chi è?”

“Una mia compagna di casa!”

“Come si chiama?” domandò poi notando il marchio dei serpeverde ricamato sul mantello di lei.

“Hermione Kruger!”

A quelle parole la ragazza sussultò lievemente ma non disse nulla, si limitò a fissare le venature del loro tavolo che mai avrebbe creduto essere tanto affascinanti.

“Che cosa ci fa qui?”

“Cercava un riparo dalla tormenta!”

“Oppure cercava te!”

“No, cercava solo un riparo! Ma se anche fosse, non ci trovo nulla di così strano!” rispose freddamente il giovane.

“E' un po' troppo silenziosa per i miei gusti!” disse malignamente McNair “Cos'è il gatto le ha mangiato la lingua, perché non parla?!”

“E' timida, impacciata e balbetta… ora se non vi dispiace non ho tutto questo tempo da perdere, rimaniamo come ci siamo detti!”

“Stronzo!” pensò la grifondoro nel sentirlo riferirsi a lei in quel modo poco gentile.

“Malfoy non cercare di fregarci, tuo padre era un fedele e leale compagno, una persona degna di stima e rispetto, tu te li devi ancora guadagnare. Sono certo che Lucius non vorrebbe che deludessi i suoi amici”

“Mio padre è ad Azkaban, l'unico che non devo deludere è me stesso” replicò il biondo che senti Hermione stringergli la gamba preoccupata.

“Deludici una volta e non ci sarà la seconda!” esclamò Parkinson che agitando il braccio scoprì il marchio oscuro.

Una scarpata in faccia sarebbe stata forse meno dolorosa e dura da sopportare. La giovane caposcuola sentì i brividi di terrore salirle per la schiena, percepì la pelle d'oca dovuta alla paura rizzarle i peli delle braccia, mentre il suo cuore accelerava tremendamente i battiti e il respiro si faceva più affannoso. Si trovava in un locale malfamato, ricettacolo dei balordi più balordi di tutta Hogsmeade in compagnia di due spietati mangiamorte e di Draco Malfoy, che a confronto di tutti gli altri, sembrava un angelo. Senza contare che un gruppo di maghi ubriachi aveva appena cercato di farle la festa… cosa poteva esserci di peggio? Una mezza idea le venne quando udì uno dei due assassini dire “Voglio quel libro Draco e lo voglio entro sabato prossimo!”

“Mi sembrava di essere stato chiaro al riguardo!”

“Non provocarli idiota, dagli quel cavolo di libro e stai zitto” gli disse mentalmente la Granger sempre più in ansia.

“Cristallino! ma mai tanto chiaro quanto noi, se tieni alla tua vita ed a quella dei tuoi amici” sussurrò il mangiamorte sollevando il viso di Hermione che sgranò gli occhi nell'udire quelle parole “Portaci quel libro entro la prossima luna piena!”

Draco non poté ribattere nulla che i due uomini si smaterializzarono con un sonoro pof e sparirono all'improvviso.

“Andiamo!” ordinò il serpeverde alzandosi di scatto il quale, afferrata la ragazza per mano, pagò e uscì svelto dalla locanda.

“Mangiamorte, quelli erano mangiamorte!” quasi urlò Hermione nella tormenta.

“Però che perspicacia Granger, come hai fatto a capirlo?”

“Lasciami, che diavolo ci facevi con loro?” gridò più forte strattonando la presa del biondo che seccato, trascinandola in un vicolo stretto e sbattendola contro il muro di una casa, sbraitò a sua volta “Muoviti, non è sicuro restare qui! Potrebbero tornare”

“Perché dovrebbero?”

“Se non hanno bevuto la balla di mio padre siamo nella merda, lo capisci? Dobbiamo tornare in fretta e furia ad Hogwarts!”

“Quale balla?”

“Ti prego Granger, non qui e non ora!”

“Possibile che dove ci sia tu, ci debbano essere sempre guai e casini?” chiese la grifondoro, la quale lanciata verso una delle sue ramanzine migliori, non lo udì pregarla di fare qualcosa “Sei sempre il solito Malfoy, dovevo immaginarmelo!”

“Cosa?” sibilò risentito lui che immaginava benissimo a cosa si stesse riferendo la bella moretta.

Hermione lo fulminò con lo sguardo ma poco prima di rincarare la dose di frecciatine impallidì e disse “Credo che non l'abbiano bevuta, guarda!”

Il cercatore si voltò notando Parkinson e McNair cercarli con le bacchette sguainate.

“Merda, corri scappiamo!”

“Dove? Dove vuoi andare?”

“Dobbiamo trovare un posto per nasconderci o siamo morti!”

“Scherzi?”

“Mi vedi ridere Granger? Ho detto muoviti stupida mezzosangue”

“Non chiamarmi così lurido bastardo, è tutta colpa tua se sono in questo casino”

“Nessuno ti ha detto di venire in quella locanda!”

“Forse non te ne sei accorto ma non si vede un accidenti con questa tormenta… ho perso l'orientamento”

“Che tempismo!” gridò sarcastico Draco che vide la stamberga strillante e realizzò che si trovavano dall'altra parte del paese e per tornare a scuola avrebbero dovuto ripassare davanti ai due mangiamorte “Siamo alla fine di Hogsmeade, siamo alla Stamberga… siamo fottuti!”

“Nascondiamoci li dentro!” propose la ragazza indicando la casa stregata.

“Scordatelo, non ci entro la dentro!” replicò il serpeverde tirandola dietro una catasta di legno appena in tempo per sfuggire allo sguardo di McNair, che non vedendoli li superò.

“Dio moriremo, ancora prima di arrivarci!”

“Ti ho detto che la dentro…”

“Oh finiscila Malfoy, affronti due mangiamorte e ti caghi addosso ad entrare in una vecchia casa? Non farmi ridere per favore, sono tutte stronzate, non esiste nessun fantasma… il problema è come raggiungerla!?”

Il biondino fissò la mora con assoluto disprezzo poi serafico esclamò “Il laghetto”

“Scordatelo, non è abbastanza duro il ghiaccio, rischiamo di caderci dentro!”

“Preferisci restare qui?” domandò lui stizzito.

“No ma…”

“Allora sdraiati e seguimi!” La freddò strisciando nella tormenta, che fortunatamente nascose quasi subito i segni visibili del loro passaggio, fino a consentir loro di raggiungere la sponda del piccolo laghetto.

“Ma… Malfoy, sto cong… gelando!” balbettò Hermione.

“Man…ca po… poco!” rispose lui intirizzito tanto quanto lei “Vieni!” disse porgendole una mano per aiutarla a camminare sul sottile manto gelato.

Quando i piedi di Hermione toccarono la superficie ghiacciata del lago, si udì uno spiacevole scricchiolio che non preannunciava nulla di buono. I due ragazzi si guardarono come potevano farlo travolti dalla bufera e concordarono che fosse meglio togliersi in fretta da quella precaria situazione. Un altro tetro crepitio li fece trasalire e bloccare, stavano andando molto lentamente ma forse, comunque toppo veloce perché il sottile ghiaccio reggesse entrambi.

“ Sono qui, ne sono certo !” urlò Parkinson ad un paio di metri sulla sinistra sopra le loro teste.

“ Non vedo niente !” gridò di rimando McNair avvicinandosi troppo al bordo del laghetto causando un piccolo crollo di neve proprio sulla testa dei due ragazzi i quali, immobili, guardarono verso l'alto con le bacchette in mano e pronti a difendersi.

“Non ti muovere!” sussurrò Draco nascondendola sotto di sé per farle da scudo.

“Ci uccideranno?” Balbettò lei stringendosi al suo corpo e tirandolo a se in modo da nasconderlo il più possibile alla vista dei due uomini che ora erano proprio sopra di loro.

“Andra bene!” bisbigliò Malfoy “Restiamo zitti e buoni!”

Hermione annuì e lo abbracciò.

“Andiamocene, se sono qui moriranno assiderati, se invece sopravvivono devono comunque passare davanti a noi per tornare ad Hogwarts, torniamo alla locanda e aspettiamoli!” propose Giulius la cui voce si perse nel turbinio di neve man mano che lui e l'amico si allontanavano dai due ragazzi i quali, tirato un sospiro di sollievo, ricominciarono a strisciare lungo il bordo del laghetto. Hermione scivolò a causa del forte vento un paio di volte ma Draco l'afferrò trattenendola saldamente, aiutandola poi a rimettersi in piedi. Se non ci fosse stata tanta neve ad impedire la visuale, sarebbe stato alquanto singolare vedere una grifondoro ed un serpeverde strisciare adesi al margine del lago mano nella mano.

“Ci siamo!” urlò il biondino una volta raggiunta l'altra sponda.

“Andiamo sali!” le disse senza però ricevere alcuna risposta “Granger, che diavolo aspetti?” domandò voltandosi a guardarla, notando che tremante indicava i suoi piedi.

“Dammi la mano Granger!” le disse lui mentre il piede destro della bella caposcuola sprofondava nell'acqua fredda.

“Stò… stò sprofondando!” balbettò terrorizzata.

“DAMMI LA MANO GRANGER” le urlò nuovamente riuscendo finalmente ad afferrarla ed a strattonarla con un colpo di reni, degno del miglior cercatore della lega, sino sulla riva del lago. Peccato che il gesto lo sbilanciò facendolo rovinosamente cadere in avanti dritto contro la parte di ghiaccio che si stava frantumando. Draco sprofondò nell'acqua ghiacciata, la sensazione che provò fu pari a sentire migliaia di spilli conficcarsi nella pelle, un dolore indicibile gli attraversò il corpo intero e quasi svenne sentendo il freddo pungente impadronirsi di ogni centimetro di se stesso.

“DRACOOOO!” urlò Hermione terrificata non vedendolo riaffiorare dal gelo dello specchio dell'acqua.

“Signore aiuto” pensò il giovane che ricordandosi delle lezioni del professor Lupin, evitò d'ingerire acqua ghiacciata e trattenne il fiato, non riusciva ad orientarsi in quel buio, ma quando parte delle bolle d'ossigeno che fuoriuscirono dal suo naso salirono verso l'alto, le seguì e trovò la via.

Quando Hermione lo vide emergere dal buco nel ghiaccio ringraziò Dio e anche se a fatica, riuscì ad aiutarlo ad issarsi fuori dal lago. Il bel serpeverde tremò vistosamente e solo grazie ad un semplice ma alquanto ingegnoso incantesimo di levitazione della moretta riuscì ad arrivare alla stamberga strillante.

“Entra svelto, ho sentito delle voci!” disse Hermione, crta che la luce generata dal suo incantesimo non fosse passata inosservata “Arrivano!” aggiunse vedendolo accasciarsi al suolo senza forze “No Malfoy, forza appoggiati a me, dobbiamo sparire stanno tornando!” rincarò lei sentendo le voci dei due mangiamorte farsi più vicine.

“Non... ce… la... fac... cio” balbettò tremante il biondo cadendo nuovamente a terra.

Disperata Hermione recitò un incantesimo che le consentì di trascinare il serpeverde sino all'interno della vecchia casa che, polverosa più che mai e pericolante in più punti, gli fornì un riparo dove potersi nascondere.

“Non… usa..re p..più… la ma… magia” tartagliò Draco ormai livido dal freddo “Po.. po.. treb… be… ro ve… der… ti!”

“Malfoy stai avendo una crisi ipotermica, sai cos'è?” chiese fuori di sé la giovane che vedendolo annuire gridò “ALLORA SAI CHE devo riscaldare il tuo corpo prima che la temperatura scenda sotto i trentacinque gradi centigradi… OPPURE MORIRAI!”

“N ien…te ma.. magia Gran…ger !”

“S tupido idiota, lo sai che…” disse con le lacrime agli occhi trascinandolo verso la camera da letto “Da questa quota in poi l'organismo comincia a vedere compromesse le sue attività” spiegò la giovane strega in piena crisi isterica.

Il biondino annuì e cadde nuovamente a terra ma ansimò ancora una volta “No… ma…gia, un… mo.. mor…to ba…sta!”

Hermione lanciò la bacchetta contro la parete e disperata fece l'unica cosa che le venne in mente, iniziò a spogliarsi. Sfilò il suo mantello che all'interno era caldo e asciutto e lo stese svelta sul letto più volte usato come giaciglio dal professor Lupin durante le sue notti licantrope. Dopodiché decisa si avvicinò al ragazzo il quale, basito, la stava osservando benchè la vista pian piano gli si stava offuscando e risoluta esclamò “Non ti lascerò morire, brutto egoista, avanti spogliati!”

“Co… cosa?” balbettò lui.

“HO DETTO SPOGLIATI!” ordinò decisa la ragazza che vedendolo ancora immobile sbuffò e iniziò a farlo lei.

Draco non potè far altro che assecondare i movimenti delle mani di Hermione che in men che non si dica gettarono i suoi indumenti fradici a terra e lo aiutarono a stendersi sul suo mantello asciutto. Le labbra del ragazzo erano viola, le sue mani e i suoi piedi avevano già perso la sensibilità e lui stava perdendo conoscenza.

“Parlami Malfoy!” gli intimò mentre, rincuorando se stessa che il cercatore fosse troppo in fin di vita per realizzare che l'avrebbe vista in biancheria intima, si spogliò, coprì i piedi del giovane con i propri calzettoni di lana, gli asciugò un po' la testa con il proprio maglione lasciandoglielo poi infilato per coprirgliela e si sdraiò su di lui per riscaldarlo.

Il contatto con quel corpo ghiacciato la fece rabbrividire, ma sapeva che senza usare la magia quello era l'unico modo per poterlo riscaldare e farsì che la sua temperatura interna non scendesse sotto i trentacinque gradi. Cominciando a sfregargli le braccia e le mani dolcemente la bella grifondoro cercò di far parlare l'erede di casa Malfoy che sembrava non voler accennare alcun miglioramento.

“Avanti bastardo di un serpeverde, non puoi morire, non ora e non con me sdraiata su di te!”

Una risata sommessa le fece sollevare lo sguardo, Draco aveva riaperto i suoi fantastici occhi grigi e la stava fissando.

“Ben tornato, forza dimmi come ti senti?”

“Non… non sento… non sento le mani e i piedi!” balbettò il caposcuola verde argento.

“Primi sintomi, vasocostrizione periferica, sai cos'è?”

Draco annuì ma disse “Dim…melo tu!”

Senza smettere un secondo di massaggiargli il più lentamente possibile le braccia, le mani e il petto Hermione rispose “Riduzione dell'afflusso del sangue alla periferia del corpo, così da aumentare l'afflusso di sangue caldo ai visceri per cercare di mantenere stabile la temperatura!”

“Ma che bra… va!” ansimò il biondo “Le… sai pro… prio tut…te!”

“Che altro senti, dimmelo?”

“Sono stan… co, ho son… no!”

“Non puoi dormire, parlami avanti, per Dio… PARLAMI!” disse scuotendolo con un po' più di forza e obbligandolo a riaprire gli occhi.

“Il cuore… mi batte for…te!” sussurrò il cercatore “Non sarà a…mo…re?” domandò sarcastico facendo un debole sorriso tremante.

“Vedo che non hai perso la tua vena esilarante Malfoy, spiacente di deluderti ma dovresti sapere che la stimolazione del sistema simpatico provvede ad aumentare la frequenza cardiaca, così da aumentare la circolazione sanguigna… terzo paragrafo, capitolo cinque del…”

“Lo so… grazie!” la interruppe lui che finalmente aveva cominciato a rallentare il balbettio e aveva iniziato a gestire i tremori del proprio corpo.

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Capitolo 3
*** Hogwarts ***


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Capitolo 3°: Hogwarts

 

“Perché lo fai?” Chiese Draco che la vide alzarsi, coprirlo con l'altra parte del proprio mantello ed iniziare a massaggiarli lentamente le gambe.

“Riattivazione circolatoria, ci tengo che il tuo sangue pompi in tutti i suoi più luridi anfratti, anche quelli più remoti!”

“Gentile da parte tua!” bisbigliò il serpeverde che solo in quel momento si accorse che la bella signorina Granger, indossava solo un delizioso completino di cotone di un azzurro pastello, molto semplice ma maledettamente intrigante. La canottiera copriva il reggiseno che definiva perfettamente il suo bel seno. Draco chiuse gli occhi e cercò d'imprimersi nella mente quella visione, non aveva mai notato quanto la grifondoro fosse cresciuta in quegli anni, non era più l'acerba ragazzina undicenne, ora era una splendida donna con tutte le cose al loro posto.

“Che vuoi sarà la mia vocazione verso i casi disperati!” esclamò lei continuando a massaggiargli piedi e gambe “Che c'è ti ruga dover dipendere dalla sottoscritta?” domandò a sua volta.

Nessuno rispose.

“MALFOY!” chiamò Hermione temendo che si fosse riaddormentato “MALFOY!” ripetè con un'ottava più alta ottenendo ancora silenzio “DRACO!” urlò più forte impaurita.

Sentendosi chiamare per nome, il serpeverde spalancò le sue iridi argentate e chiese “Che c'è?”

“Non dormire, parlami!” disse in tono accorato la moretta che s'infilò nuovamente sotto il mantello e si stese ancora su di lui. Una nuova ondata di caldo lo invase, Hermione sembrava una stufetta, emanava un calore incredibile.

“Come fai ad essere così calda?” le domandò stupito.

“Sarà l'agitazione, non lo so!”

“Ed io che ho sempre pensato che fossi un ghiacciolo Granger!”

“Non farmi pentire di averti salvato il culo, Malfoy” lo freddò lei.

“Siamo tornati a Malfoy, ed io che pensavo avessimo fatto un passo avanti!”

“Quale passo avanti, arrogante che non sei altro?!”

“Mi hai chiamato Draco poco fa.. non sapevo conoscessi il mio nome!”

“Spiritoso!” ribattè la bella caposcuola sorridendo sarcasticamente “Non mi sembra che tu invece conosca il mio”

Il biondo sorrise e per la prima volta da quando era sdraiato su quel letto mosse le braccia e le sollevò appena.

“Riesci a muoverti, ottimo! Significa che stai migliorando” spiegò lei regalandogli un sorriso sincero.

“Spiegami una cosa?” le chiese “Perché diavolo mi hai coperto la testa con il tuo maglione, potevi tenerlo tu!”

“Devo proprio insegnarti tutto!” disse Hermione scuotendo lievemente il capo spiegando poi senza asprezza “La testa è un formidabile radiatore di calore, cioè ne cede molto all'ambiente e, quindi coprirla in certe situazioni, non è un optional… è un dovere!”

“Accidenti, questa onniscienza mi spaventa” la schernì lui anche se, benché non glielo avesse ancora detto, aveva apprezzato parecchio il suo sapere.

“Non prendermi in giro, questa onniscienza come la chiami tu, ti ha salvato la vita” replicò lei appoggiando il viso sulla spalla di lui.

“Touché ma cherie!” le rispose sorridendo della sua caparbietà.

“Sei stanco?” gli domandò gentilmente.

“Un po' e tu?”

“Incomincio sinceramente a sentire un po' di stanchezza, credi che siano ancora qui fuori?”

“Spero di no, non avrei la forza di affrontarli” sussurrò il biondino “Solo l'idea di tornare di nuovo in mezzo alla tormenta mi fa rabbrividire!”

“Tranquillo, non passeremo di là!” Ribattè Hermione sbadigliando.

“Ah no? E cosa faremo, voleremo?” chiese cattivello Draco il quale, non ricevendo però rimbeccata alla sua provocazione, capì che la bella grifondoro si era assopita.

Il biondino sorrise e strinse le braccia intorno a quel corpo caldo che non aveva smesso un secondo di trasmettergli il suo calore e si abbandonò anche lui ad un sonno ristoratore.

 

“Guarda che ore sono!” esclamò Ron preoccupato “E' via da quattro ore ormai, perché diavolo non torna?”

“Sono sicuro che sta bene, la tormenta l'avrà obbligata a ripararsi da Madama Rosmerta” rispose Harry che in ansia quanto l'amico cercava però di non darlo a vedere.

“E se le fosse successo qualcosa? Se fosse in pericolo?”

“Cerchiamo di pensare positivo!” s'intromise Ginny che stupita quanto il fratello del ritardo dell'amica, non voleva alimentare timori già parecchio accesi di loro.

“Ron ha ragione Ginny, non è da lei ritardare così tanto!” disse Harry tradendo la sua preoccupazione.

“Ragazzi sono certa che sta benissimo, in fondo sono solo le quattro, sembra notte a causa della bufera, ma in realtà non è così tardi!”

“Se non arriva tra un'ora vado a cercarla!” esclamò il rosso guardando teso fuori dalla finestra della sala comune nella torre dei grifondoro inconsapevole che, nei sotterranei, c'era chi si stava affliggendo anche di più.

“Dio lo sapevo, lo sapevo che non dovevo mandarlo da solo!” pensò Zabini dandosi del coglione per non aver insistito a sufficienza “E' tardissimo, doveva già essere qui!” mugugnò guardando l'orologio “Draco dove cazzo sei? Perché non torni? Ti prego fammi sapere che stai bene” si disse mentre irrequieto come una preda in gabbia, uscì dalla sala comune dei serpeverde diretto di gran passo verso l'ufficio di Silente.

“Dove vai?” chiese Ron vedendo il suo migliore amico alzarsi spedito verso il ritratto della signora grassa.

“Mi sgranchisco un po' le gambe, quest'attesa mi sta uccidendo e già che ci sono dò un'occhiata in sala grande, magari Herm è tornata e si è fermata a chiacchierare con qualcuno!”

I fratelli Weasley fecero un cenno d'assenso con la testa e lo videro sparire oltre il ritratto.

 

Ignari che a Hogwarts più di una persona li stesse cercando e aspettando impazientemente, Draco ed Hermione dormivano beatamente abbracciati nella stamberga strillante. Lentamente il corpo del ragazzo si era ristabilizzato, grazie all'aiuto della bella grifondoro che per l'occasione aveva fatto le veci di una termocoperta. Solo all'alba delle cinque e un quarto, la caposcuola dei grifoni si destò da quell'inaspettato pisolino pomeridiano e si guardò intorno. All'improvviso le tornò alla mente quanto era accaduto un paio d'ore prima realizzando perfettamente che il suo corpo, praticamente nudo, era ancora schiacciato contro quello del serpeverde e che le braccia forti e calde che la stavano cingendo, erano quelle di Draco Malfoy. Imbarazzata la ragazza dovette ammettere che la sensazione che stava provando non era affatto sgradevole, anzi, decisamente piacevole. Non avrebbe mai immaginato che Malfoy fosse così ben definito e tonico e che la sua pelle profumasse di mandorla. Senza svegliarlo riuscì a sgusciare fuori dal mantello e cominciò a rivestirsi recuperando i propri indumenti sparsi qua e là, rimpiazzandoli con il suo mantello per non lasciarne privo il ragazzo. Con un colpo di bacchetta controllò che non ci fosse nessuno fuori dalla stamberga e veloce asciugò i vestiti ancora umidi del biondino, poi gentilmente svegliò il bel addormentato il quale, mugugnato un insulto irripetibile, aprì finalmente gli occhi.

“Dobbiamo tornare al castello, ci staranno cercando!” sussurrò Hermione.

“Che ore sono?” chiese lui assonnato.

“Le cinque e venti”

“COSAAA? MERDA BLAISE AVRA' LA TACHICARDIA E SARA' IN PREDA AL PANICO PIU' TOTALE” esclamò balzando fuori dal letto vestito solo dei suoi boxer neri aderenti.

“Oh cavolo!” esclamò Hermione voltandosi imbarazzata.

“Granger, non ti facevo così pudica, ti ricordo che mi hai scaldato con il tuo corpo per due ore… non c'è nulla che tu non abbia già visto” le disse scoppiando a ridere mentre si guardava intorno per trovare i suoi abiti.

“Non sono affatto come dici tu, è solo che trovo giusto che tu possa vestirti senza che nessuno…”

“Mi spii?” chiese impertinente Draco sorridendole.

“Ma chi ti spia, megalomane narcisista senza speranza, stavo solo…”

“Guardando!” finì lui per la bella caposcuola interrompendola di nuovo.

“NO!” sbottò la mora che sentendolo schiarirsi la voce si corresse dicendo “No, cioè si ma solo perché…”

“Niente male questo tuo vizietto voyeristico Granger, non ti facevo una di quelle a cui piace guardare, dovrò tenerlo a mente!”

“Crepa Malfoy!” sibilò irritata la caposcuola sempre voltandogli le spalle.

“Spiacente, non rischio più!” ridacchiò lui che rabbrividendo si coprì con il mantello di lei “Va bene fare il brillante ma non esageriamo!” pensò concordando che in fondo era pur sempre dicembre e sostare in mutande in una catapecchia piena di spifferi non era cosa saggia, specialmente dopo una crisi ipotermica.

“Pensi di far notte?” chiese acida Hermione incrociando le braccia.

“No se ti decidi a passarmi i miei vestiti!” rispose a tono lui che la udì sbuffare, afferrare gli indumenti e buttarglieli addosso con poco riguardo.

“Molto gentile!”

“MUOVITI!” ordinò oltremodo seccata da quella sua faccia tosta.

“Andiamo Granger, sai in quante avrebbero pagato per vedermi in mutande? Non fare quella faccia delusa, tu hai avuto lo spettacolo gratis!”

“Dovevo lasciarti diventare un baccalà Malfoy, una cura medica efficace per salvare qualche tuo neurone ibernato, l'avremmo anche trovata con il passare degl'anni… che peccato un'altra occasione persa per farti diventare una persona decente” replicò dura la bella grifondoro lanciandogli uno sguardo assassino.

“Una come te magari? No grazie!” rispose lui che barcollando un po' aggiunse “Pronto, possiamo andare”

“Sei ancora debole, non ti esaltare” esclamò la mora afferrandolo al volo evitandogli di cadere a terra.

“Sto bene mamma, voglio solo tornare ad Hogwarts” rispose acidello Draco che si guadagnò un'altra occhiata di fuoco e la ascoltò replicare “Lo sento che stai meglio, mister simpatia… allora seguimi”

Dieci minuti dopo i due studenti stavano varcando il grosso portone di quercia intagliata della loro scuola, infreddoliti, ma sani e salvi.

Gazza li vide e si avvicinò minaccioso con uno strano ghigno sul viso “Bene bene bene, siete tornati… siete nei guai ragazzi, in grossi guai!” ridacchiò il custode indicando loro una McGranitt piuttosto infuriata che si avvicinava con aria torva.

“Signorina Granger, signor Malfoy vi rendete conto quanto sia stato irresponsabile da parte vostra rientrare così tardi?”

“E' stata la bufera professoressa, siamo stati costretti a rintanarci nella stamberga strillante”

“Nessuno vi aveva autorizzato a lasciare la scuola con questo tempaccio!” sbraitò la donna che sollevata e felice di rivedere la sua studentessa migliore, severa rincarò “Non me lo sarei mai aspettato da lei signorina Granger, si rende conto del pericolo che avete corso?”

“Si signora!” rispose in un sussurro l'alunna abbassando lo sguardo dispiaciuta.

“Quanto a lei signor Malfoy, il professor Piton è furente, senza contare che il suo compagno, il signor Zabini, è preoccupatissimo.. si può sapere che avevate di tanto importante da fare a Hogsmeade?”

Draco mentì dicendo “Un giro, ultimi acquisti!” mentre Hermione pietrificata lo guardò basita di sentirlo mentire così.

“Avrete modo di parlarne personalmente con il professor Silente, vi aspetta nel suo ufficio, vi prego di seguirmi” ribattè implacabile la McGranitt con l'intento di gettarli nell'ansia più totale.

I due studenti non proferirono verbo, si limitarono ad annuire ed a seguire la loro professoressa di trasfigurazione. Quando entrambi fecero il loro ingresso nell'ufficio del preside, si stupirono nel vedere quante persone vi fossero all'interno, Blaise, Harry, Madama Chips, Piton e Silente stesso.

“Oh Dio!” urlò Zabini correndo ad abbracciare l'amico che premurosamente ricambiò l'abbraccio.

“Herm!” esclamò il bel Potter facendo altrettanto sussurrandole “Ero così in pena!”

“Harry, perdonami, ma la neve, il vento…” balbettò lei cingendolo stretto.

“Sto bene Blaise, davvero, guardami!” disse Malfoy sorridendogli.

“Ti vedo e non mi sembri poi così in forma, che diavolo è successo, perché non sei ritornato come deciso?”

“Ho avuto un pic…” provò a rispondere il cercatore ma il grido di un Piton fuori di sé dall'angoscia e dalla preoccupazione lo interruppe “NO, LA DOMANDA ESATTA E' PERCHE' DIAVOLO CI SEI ANDATO?”

“Severus, ti prego calmati, prima di indagare sull'accaduto, voglio che Poppy li visiti!” disse Silente indicando all'infermiera di avvicinarsi ai due giovani.

“Signor Malfoy ma lei… si sieda!”

“Sto bene Madama, Granger si è presa cura di me! E' tutto a posto” rispose il giovane sbuffando.

“Che c'è? Cos'ha?” chiese allarmato il docente di pozioni.

“Ha avuto una crisi ipotermica”

“IPOTERMIA?” urlò Severus fulminandolo con gli occhi “CAUSATA DA COSA, SENTIAMO?”

Hermione sapeva che Draco non avrebbe voluto parlare in quel momento e davanti a tutta quella gente del suo incontro di quel pomeriggio, della fuga e di tutto il resto, lei nemmeno a dir la verità, così svelta anticipò il biondino e disse “E' colpa mia, cioè, per salvare me, è caduto nel lago!”

“Non ci posso credere!” balbettò Blaise “Sei caduto nel lago ghiacciato? Con questo freddo? E come diavolo hai fatto a…”

“Sentite, ho già detto che la Granger si è occupata di me, mi ha riscaldato con…” tentennò “La magia, ora stò bene, dico sul serio, guardatemi accidenti, vi sembro in fin di vita?” sbottò il biondo.

“No, ma presto lo sarai!” sibilò Piton ancora più furioso di poco prima.

“Poppy, come sta la nostra caposcuola?” chiese il preside gentilmente.

“Bene Albus, nulla che non si possa curare con una bella cioccolata calda!”

“Ottimo allora, vorrei restare solo con il signor Malfoy e il professor Piton, tutto è bene ciò che finisce bene. Andate pure e mi raccomando ragazzi miei, niente più scappatelle a Hogsmeade con bufere di neve in arrivo” sorrise Silente che vide i due grifoni, Blaise, la Chips e la McGranitt uscire salutando.

“INCOSCIENTE!” urlò Piton sbattendo una mano sulla scrivania del preside quando la porta fu richiusa.

“Mi dispiace!” rispose Draco abbassando lo sguardo.

“TI DISPIACE? AVREBBERO POTUTO UCCIDERTI!” gridò più forte il professore che così arrabbiato con il suo pupillo non lo era mai stato.

“Lo so, non capiterà mai più!”

“ Questo è poco ma sicuro, perché non sarO' così sciocco una seconda volta da darti tutta questa fiducia! ”

“Severus mi…”

“ZITTO, NON FIATARE, NON OSARE NEANCHE LONTANAMENTE DIRMI CHE NON VOLEVI FARLO, MA CHE ERA LA COSA GIUSTA DA FARE O CHE ERI PREOCCUPATO PER ME. TI SEI DIMOSTRATO UNO SCIOCCO IMMATURO ANDANDO LAGGIU' DA SOLO, LO CAPISCI?” sbraitò talmente forte che sia Blaise che Hermione che Harry poterono udire distintamente ogni singola parola. Fortunatamente la McGranitt e Madama Chips erano ritornate alle loro faccende di tutti i giorni giusto pochi attimi prima.

“Merda!” sussurrò Zabini portandosi una mano sulla testa.

“Che diavolo succede?” chiese Harry preoccupato.

“Niente che debba interessarti Potter!” rispose il serpeverde che si sedette a terra sconsolato in attesa che l'amico uscisse dall'ufficio del preside.

“MANGIAMORTE DRACO, SAPEVI CHI ERANO E CI SEI ANDATO COMUNQUE, ANCHE SE TI AVEVO DETTO DI NON FARLO” gridò Piton che fu udito chiaramente dai tre sul pianerottolo.

“Cosa Mangiamorte? Herm, non avrai…?” chiese deciso il grifone che vide l'amica scuotere la testa e rispondere “Harry, mi ha aiutata molto, se non fosse stato per lui…”

“Volevano attaccare te? Mangiamorte, ma perché?”

“Sei fuori strada, non erano li per lei, ma per lui e comunque l'importante è che stiano bene”

“Se permetti Zabini, ciò che è importante lo decido io!” rispose deciso Harry lanciando uno sguardo malevolo al moro di fronte a lui “Il tuo amichetto non si deve permettere di mettere in pericolo Hermione”

Blaise si alzò di scatto, la parola “amichetto” pronunciata in quel modo e con quel tono non gli era piaciuta per niente, avvicinandosi al cercatore provocatorio domandò “Qualche problema Potter?”

“Io nessuno Zabini, e tu?”

Il serpeverde fece per rispondere ma l'ennesimo urlo del loro capocasa lo anticipò “ORA HANNO LA CERTEZZA CHE CE L'ABBIA TU, SANNO CHE NON GLIELO VUOI DARE E PER GIUNTA HANNO VISTO LA SIGNORINA GRANGER… TI RENDI CONTO DELLA GRAVITA' DELLA COSA?”

Blaise spalancò gli occhi, guardò Hermione e chiese “Eri là con lui?”

Lei annuì senza proferire verbo “Ma, perché? Come ci sei finita in quel posto?” domandò ignorando lo sguardo confuso e sempre più irritato di Harry che a sua volta disse “Quale posto?”

“E' stato un caso!” balbettò la moretta “Mi sono persa nella tormenta e sono andata dalla parte opposta in quella in cui avrei voluto andare, stavo cercando la locanda di Madama Rosmerta ma sono finita al Testa di Porco”

“Lo sapevo che andava lì!” sibilò a denti stretti il cacciatore grigioverde.

“Fantastico Herm, quel lurido posto è un ricovero di malviventi” esclamò il bel Potter portandosi una mano sul viso.

“Lo so, ma quando mi sono resa conto di dov'ero finita era già troppo tardi!”

“Non ti avranno fatto del male? Hermione guardami, non avranno osato…?” domandò in ansia l'amico afferrandola per le braccia.

“Non hanno potuto, Malfoy gliel'ha impedito!”

Harry scioccato si limitò a fissare la sua migliore amica che annuì confermandogli quanto appena detto.

“Li hai visti Granger?” le chiese Zabini.

“Sì!” sussurrò la ragazza abbassando lo sguardo.

“Chi?” interrogò il grifone che udì il suo docente di pozioni inveire “COSA TI HA DETTO LA TESTA? ORA TI VERRANNO SICURAMENTE A CERCARE, CONOSCI BENE QUANTO SIANO DETERMINATI, IN FONDO SEI CRESCIUTO CON UNO DI LORO IN CASA! SENZA CONTARE CHE C'ERA UN TESTIMONE, CHE LI HA VISTI IN FACCIA… SAI COSA SIGNIFICA VERO DRACO? SAI COSA SAREMO OBBLIGATI A FARE?”

“Ti ha portata con lui!” mormorò Blaise chiudendo gli occhi sentendo quelle parole.

“Ha dovuto!” sussurrò lei.

“Chi? Dove?” sibilò Harry sempre più arrabbiato e confuso.

“IDIOTA!” esclamò il cacciatore che fulminando il cercatore avversario con lo sguardo, sarcastico aggiunse “Tranquillo Potter questa volta non parlavo di te”

Il moro fece uno scatto in avanti per agguantare Zabini che indietreggiò appena in tempo per schivare la sua mano e sentire Hermione bloccarlo dicendo “Finiscila Harry, dopo ti spiegherò tutto… per favore non ti ci mettere anche tu!”

“Sarà meglio!” rispose duro l'amico che si allontanò da Blaise il quale, continuando ad ignorare il bambino sopravvissuto che da lì a pochi minuti sarebbe stato rinominato “Il bambino sopravvissuto ma stroncato anni dopo da un travaso di bile” chiese “E come diavolo ci siete finiti al lago?”

“Ci hanno inseguiti e scappando siamo finiti sul laghetto, per aiutare me, Malfoy è caduto in acqua, non so come ci siamo nascosti nella stamberga strillante, per fortuna la bufera ha coperto le nostre tracce e lì ho cercato di riscaldarlo… ho avuto così paura che morisse” balbettò la grifondoro “Tremava, le sue mani erano viola, continuava a perdere conoscenza, e…”

“Grazie!” disse Zabini interrompendola poco prima che la porta dello studio del preside si aprisse rivelando un Draco decisamente poco allegro, scortato da Piton che ancora alquanto alterato, ordinò “Che cosa ci fate voi qui? Forza filate nelle vostre sale comuni, non c'è niente da guardare!”

Harry afferrò Hermione per mano, la quale fatto un cenno con la testa a Draco si lasciò tirare sino alla loro torre, dove esausta sprofondò nel divano accanto al camino.

Malfoy invece, accompagnato da Severus e da Blaise andò in infermeria per un ulteriore controllo ordinato da Madama Chips la quale, non appena lo vide, lo fece accomodare su di un letto e iniziò a fargli tutta una serie di esami dicendo “L'ipotermia è una cosa molto seria, ragazzo mio, devo sapere quali incantesimi ha usato la signorina Granger per riscaldarla?”

Il biondino spalancò gli occhi e deglutì imbarazzato con Blaise che lo osservava seduto poco più in là.

“Andiamo, non si ricorda? Era il Glacio impedio? Corpus tremor respingo? O forse il Calor espando?” propose l'infermiera mentre lievemente arrossito il giovane rispose “Non lo ricordo Madama, mi dispiace!”

“Signor Malfoy… mi dica la verità la signorina Granger non ha usato nessun incantesimo per riscaldarla, dico bene?”

“Sì, certo che ne ha usati” mentì spudoratamente “Ma ero semincosciente, non saprei dirle quali!”

“Esiste un solo ed unico modo per contrastare una crisi ipotermica senza usare la magia ragazzo mio, sa dirmi qual è?” chiese la donna ignorando l'ultima affermazione di lui che sapeva perfettamente essere una balla colossale.

Blaise spalancò gli occhi, da bravo studente modello, sapeva benissimo quale fosse quel rimedio, guardò il suo migliore amico e notando le gote lievemente arrossate, capì che forse il bel Malfoy e la signorina Granger avevano omesso di raccontare qualcosa. Sorrise e scosse la testa stupendosi dell'accaduto.

Draco evitò di rispondere alla Chips, la quale seccata da quel mutismo, domandò voltandosi verso il prefetto seduto poco più in là “Sa dirmelo lei signor Zabini?” senza neanche farsi pregare il moro rispose “Riscaldare il corpo del soggetto a rischio, con il proprio corpo!”

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Capitolo 4
*** Il ballo d'inverno ***


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Capitolo 4°: Il ballo d'inverno

 

“E va bene!” esclamò Draco “Mi ha riscaldato così, non poteva farlo con la magia, eravamo inseguiti, così le ho proibito di farlo!”

“E' stato molto incosciente da parte sua per averlo proposto e da parte della signorina Granger per aver accettato, sarebbe potuto morire” lo rimproverò l'infermiera “Non è il metodo più efficace!”

“Preferiva due morti al posto di uno?” domandò secco il serpeverde guardandola.

“Sa cos'ha rischiato signor Malfoy?”

Il ragazzo annuì.

“Forse non se ne rende bene conto, ma lei ha subito solo una lieve ipotermia, la sua temperatura non è scesa oltre i 34° C. Se la signorina Granger non fosse riuscita ad impedire questa discesa repentina della sua temperatura corporea, arrivando addirittura oltre i 30° C non saremmo qui a parlarne, ci sarebbe stata una fibrillazione ventricolare e il suo cuore si sarebbe fermato”

“Non è accaduto però!”

“Ma avrebbe potuto!”

“C'erano mangiamorte, non poteva usare la magia, ci avrebbero scoperti e sarebbe morta anche lei!” spiegò il biondino “Cosa dovevo fare? Non volevo che le facessero del male!”

“Ha rischiato grosso ragazzo mio, deve solo ringraziare che Hermione è una ragazza preparata e brillante, ha riconosciuto subito i tuoi sintomi e si è comportata nel migliore dei modi, se avesse cercato di farti muovere o ti avesse massaggiato violentemente per riattivarti la circolazione, avrebbe peggiorato ulteriormente il tuo quadro clinico”

Il serpeverde tacque annuendo “Fortunatamente per te, sapeva cosa andava fatto e soprattutto in che modo!” detto questo la donna uscì lasciando i due amici da soli.

“Non guardarmi così!” disse il biondo secco.

“Come dovrei guardarti?” chiese serafico l'altro.

“Non voglio la tua pietà!”

“Guarda bene perché non è pietà, la mia è rabbia mista a paura!”

“Blaise mi dispiace d'accordo, ho fatto una stronzata lo ammetto, me la farai pesare in eterno?

“Può darsi pomposo pezzo di merda! Sai cosa ho provato non vedendoti rientrare? Credevo d'impazzire dall'angoscia, ho pensato al peggio, ho temuto che ti avessero ucciso”

“Lo so credimi, non capiterà mai più!”

“La colpa è mia, sapevo dove stavi andando sarei dovuto andare prima da Silente!”

“Cosa? Sei stato tu… gliel'hai detto tu? Come hai potuto?”

“Che cosa pretendi? Ero fuori di me dal terrore, quando non ti ho visto tornare mi son detto che forse lui era l'unico in grado di poterti venire a cercare!”

“Non l'ha fatto però!”

“Oh si invece, lui e Piton sono stati fuori quasi due ore, erano rientrati da dieci minuti quando sei arrivato tu. Appena li ho avvisati si sono precipitati ad Hogsmeade”

“Non lo sapevo!” mormorò il serpeverde.

“Promettimelo Draco…”

“Cosa?”

“Niente più puttanate come queste!”

“Te lo prometto Blaise… mai più!”

“Almeno mai più da solo!” rincarò l'amico alzandosi e avvicinandosi per abbracciarlo.

Il biondo ridacchiò e ricambiò la stretta fraterna poi scherzando disse “Hai ragione chiamerò la Granger, non si sa mai che mi serva ancora!”

Entrambi scoppiarono a ridere fragorosamente sino a quando il moretto non chiese “Com'è?”

“Cosa?”

“Dai che hai capito!” sorrise malizioso.

“E che ne so, ti ricordo che non ero molto in me, l'unica cosa che non riesco a scordare è il calore immenso che emanava il suo corpo”

“Se me l'avessero raccontato non ci avrei mai creduto, tu e Hermione Granger a letto insieme”

“E' la prima volta, da che mi ricordi, che sono stato a letto con una donna, con lei sopra di me e non ci ho fatto nulla!” ridacchiò l'amico.

“In effetti ha del miracoloso!” Lo schernì Zabini.

“Dico davvero, niente di niente!” rincarò Malfoy un po' deluso “L'ho solo abbracciata!”

“Senti, senti… perché ti sarebbe piaciuto fare altro?”

“Non è niente male sai, tonica, slanciata, bel seno… un corpo davvero interessante!” spiegò Malfoy sorridendo.

“Ma non eri quello che non si ricordava nulla?”

“Bhè certe cose è impossibile scordarsele! Specialmente se si tratta della Granger in canottierina di cotone azzurra, con reggiseno e micro slip abbinati” rispose facendo scoppiare nuovamente entrambi in una sonora risata.

“Non è il mio genere lo sai!” sorrise il moro che ripensando a poco prima si rabbuiò.

“Che c'è?”

“Oh nulla di nuovo all'orizzonte, ho solo litigato con Potter!”

“Quando?”

“Mentre ti aspettavo! Siamo quasi venuti alle mani!”

“Bhè se era un tentativo per fare amicizia, credo sia fallito miseramente!” asserì Draco che sorridente aggiunse “Blaise cosa ti è sfuggito del lungo e interminabile discorso che abbiamo iniziato ormai due anni fa?”

“Non ora Dra, ho da fare!” tagliò corto il cacciatore alzandosi.

“Aspetta Zab, devi smetterla di odiarlo e provocarlo!”

“Non lo odio affatto e poi senti da che pulpito vien la predica, non mi sembra che tu ti sforzi tanto di fare altrimenti!”

“Vero però c'è una piccola differenza e tu lo sai?”

“Ah si e quale?”

“Io non sono innamorato di lui da ben due anni, tre mesi, venti giorni e diciannove ore, minuto più minuto meno!”

Zabini si ammutolì e spostò lo sguardo altrove, poi lasciandosi cadere sulla sedia poco distante sussurrò portandosi le mani sul viso “Oggi era da prendere e sbattere al muro, preoccupato è ancora più bello!”

“Non mi dire… e perché non ne hai approfittato per consolarlo!”

“Perché ero troppo fuori di me per poterlo fare decentemente e comunque dubito che avrebbe gradito!”

“Non lo puoi sapere questo!”

“Sii serio Draco, Potter non è gay, non è neanche lontanamente bisex, perché dovrei sputtanarmi a gratis?”

“Perché non puoi sapere veramente cosa provi per te, diglielo e vediamo che ti dice?”

“Non ci penso proprio!” mugugnò il cacciatore incrociando le braccia.

“Sbaglio o qualcuno mi aveva promesso una certa cosa questa mattina?”

Blaise impallidì memore dello sciocco giuramento fatto a colazione “Scherzavo!” esclamò rialzandosi.

“Le promesse vanno mantenute amico mio, hai detto che se fossi tornato, glielo avresti detto!”

“So benissimo cosa ho detto, ma nel panico si dicono tante cose stupide, questa era una di quelle!” balbettò cominciando a camminare avanti e indietro nervosamente “E poi tu dovresti saperlo, oggi ne hai fatte a bizzeffe di cose idiote!”

“Non cambiare discorso ora!” incalzò il biondo che perse il suo sorrisetto malizioso quando lo sentì dire “Non lo cambio, ma non puoi negare di aver toccato l'apice dell'idiozia portando la Granger a quel tavolo!”

“Ho dovuto, non l'avrei mai fatto se avessi potuto evitarlo, ma è entrata creando lo scompiglio più totale, un bastardo voleva anche…”

“Mi ha raccontato che l'hai aiutata!” lo interruppe Blaise.

“Si, cosa avrei dovuto fare dopo, lasciarla di nuovo in pasto a quelle bestie, ho dovuto portarla con me per forza!”

“L'hanno vista Dra, è un bel casino!”

“Lo so, Silente e Piton mi hanno massacrato su questa storia, dovrà entrare anche lei nel programma!” sussurrò tristemente l'erede di casa Malfoy.

“COSA? MI STAI DICENDO CHE VERRA' CON TE?”

“Sì e non è tutto, non deve sapere di me, di te e del perché dobbiamo fare tutto questo, senza contare che…” tentennò il capitano serpeverde interrompendosi per qualche istante “Prenderà la tua camera!”

“Poco male dormirò con te!” replicò l'amico.

“Non hai capito!” sussurrò il biondino certo di vederlo esplodere da un secondo all'altro.

“NO!” gridò Zabini confermando i suoi timori “NON MI STARAI DICENDO CHE NON POTRO' VENIRE CON TE?”

“Mi dispiace Blaise, ma in quella cazzo di landa desolata dove mi spedirà, pare ci siano solo due camere e Silente non vuole che tu venga, credo sia la mia punizione per la bravata di oggi!”

“Dra è una tragedia, come farò? Dove andrò?” chiese l'amico sedendosi sul letto del biondo.

“Come farò io, tutto quel tempo con quella saccente rompiballe!”

“Ma finiscila, capirai che tragedia, basterà ignorarvi… ma io, sarò solo come un cane, sia a Natale che a Capodanno! Non posso tornare a casa, lo sai!”

“Lo so, credi che non gliel'abbia fatto notare? Non hanno voluto sentire ragioni, hanno detto che una ragazza da sola con due ragazzi non ce l'avrebbero mai lasciata!”

“Ma sono gay, che problema posso mai dare?” sbottò il moro esasperato “Il vero pericolo sei tu!”

“Blaise cosa vuoi che ti dica?” asserì tristemente Malfoy “Così hanno deciso! Mettiti nei miei panni quando la Granger scoprirà che sarà obbligata a trascorrere con me, senza lo straccio di un amico, in un luogo deserto e sperduto chissà dove, il Natale, il Capodanno e forse anche tutti i restanti giorni prima dell'inizio della scuola, mi farà a fettine e mi darà in pasto a degli schiopodi sparacoda”

I due ragazzi si guardarono, avevano pianificato quelle vacanze da mesi, benché sotto protezione si erano immaginati insieme a combinarne di tutti i colori, invece ora tutto sembrava svanire miseramente.

“Quando glielo diranno?”

“Stasera alla festa, credo!”

“Luogo ideale!” commentò Blaise.

“E quando altrimenti? partiamo domani sera!” esclamò il biondo dando il colpo di grazia al suo migliore amico che quasi cadde dalla sedia dalla disperazione.

“Credi che inginocchiarmi ai piedi di Silente e Piton possa servire a qualcosa?” domandò straziato il moretto.

“Non saprei, con me non ha funzionato… prova!” fu la risposta poco rassicurante di Draco.

 

La serata tanto attesa da tutti gli studenti di Hogwarts arrivò presto, fin troppo, a detta di alcuni che sembravano non divertirsi per niente, viste le loro facce depresse.

Incurante dei malumori di taluni, la sala grande era stata addobbata magnificamente, quattro immensi alberi di Natale, risplendevano con i colori delle quattro case, ciascuno con decorazioni diverse. Tassorosso aveva adorabili palline di vetro soffiato che riprendevano, con forme e disegni diversi, i loro colori giallo e nero. Il riflesso delle mille lucine colorate che li attraversano facevano risaltare ancora meglio l'abilità dei maestri vetrai di Murano, che molti ragazzi di origine babbana riconobbero immediatamente. Gli studenti di Corvonero invece sorrisero entusiasti nel vedere il loro albero rallegrato da migliaia di fatine, di blu vestite, che si divertivano a lanciare polverine colorate sui passanti mentre sorreggevano piccole candeline color bronzo che emanavano un incantevole profumo. Grifondoro e Serpeverde non erano certo da meno in quanto a bellezza e originalità. I primi si divertirono un mondo nell'esaudire gli ordini impartiti da tanti piccoli babbi natale, di oro e rosso vestiti, che se interpellati dai presenti, sorridevano gioiosi e tra mille luci colorate estraevano dal loro sacco di doni un cuore di velluto rosso che recava inciso il compito per il gentile richiedente che, una volta portato a termine, si sarebbe trasformato in un regalo per lo stesso. Inutile dire che anche studenti di altre case vollero sottoporsi al simpatico gioco. I secondi invece rimasero abbagliati nel vedere il proprio albero, a detta di molti il più bello fra tutti. Il professor Vitious quell'anno aveva superato se stesso, il grande abete risplendeva grazie ad un ingegnoso incantesimo che lo faceva scintillare continuamente, come se venisse perennemente cosparso o nebulizzato di brillantini argentati. Come per Tassorosso anche i grigioverdi avevano innumerevoli palle di grandezze diverse in vetro di Murano, con una piccola differenza però, al loro interno venivano rappresentate scene di vita degli studenti di quella nobile casa. La singolarità era che studenti come Malfoy, Zabini, Nott e compagni venivano ritratti in atteggiamenti sconosciuti alla maggiorparte degli studenti della scuola, ovvero sorridevano, si divertivano, si abbracciavano, cantavano, facevano linguacce e litigavano bonariamente, insomma non v'era ombra della tanto osannata superiorità purosangue, sembravano ragazzi normali, ne più ne meno come tutti gli altri. Persino Tiger e Goyle avevano stupito chi li aveva ammirati canticchiare felici e la stessa Pansy Parkinson aveva sorpreso non poche persone quando, abbracciata con Millicent mandava baci a destra e sinistra. Quello che però lasciò basita più di una persona fu vedere Draco Malfoy e Blaise Zabini sorridere e abbracciarsi fraternamente per poi scoppiare a ridere nuovamente.

“L'hai visto Zabini?” chiese Ron stupito al suo migliore amico, che sorpreso continuava a guardare rapito la bella palla soffiata che gli era stata indicata “Non posso crederci, allora è capace di sorridere!”

“A quanto pare!” commentò Harry che voltandosi si ritrovò davanti al diretto interessato il quale, acidello come suo solito, domandò “Che hai da guardare Potter?”

“Sicuro di essere tu quello nella palla Zabini?”

“Devo ridere per dimostrartelo?”

“Dovresti farlo più spesso!” rispose stranamente il grifone invece di ribattere a tono.

“Cosa?”

“Ridere, ti brillano gli occhi quando lo fai !” e detto questo si allontanò per tornare al suo tavolo dove Seamus e Dean stavano già dando spettacolo.

Ammutolito il serpeverde non rispose, si limitò a guardarlo allontanarsi mentre imbarazzato sentì le guance andargli a fuoco. Possibile che Harry Potter gli avesse appena fatto un complimento? Possibile che la creatura che ogni notte sognava incessantemente da due anni ormai, gli avesse rivolto la parola non per provocarlo o rispondere ai suoi insulti, bensì per fargli notare qualcosa che gli era piaciuto di lui? Con quel pensiero che lo aveva disorientato alquanto, Blaise si sedette al proprio tavolo e si servì del succo di zucca. Draco lo raggiunse poco dopo e fece altrettanto dicendo “Non mi ha ancora insultato, dunque non lo sa!”

“Ottimo!” rispose l'altro senza guardarlo.

“Se la vedi alzarsi e correre qui ululando, modello Banshee inferocita, ti prego aiutami!”

“Sarà fatto!” ribattè Blaise fissandosi le mani che tremavano leggermente.

“Potrei alzarmi, andare a quel tavolo e baciare Potter davanti a tutti, che ne dici?” gli domandò apposta per capire se lo stesse veramente ascoltando.

“Trovo sia un'ottima idea” rispose l'amico sollevando finalmente il viso dal tavolo.

“Blaise, hai capito cosa ti ho appena chiesto?”

“No scusa ero sovrappensiero!”

“Me ne sono accorto, a che pensavi?”

“A chi, vorrai dire?”

“Novità sul fronte sfregiato?” chiese sorridente il biondino.

“Non chiamarlo così sai che non mi piace!” lo imbeccò Zabini che continuò “Lui mi ha appena detto di ridere di più, che quando lo faccio mi brillano gli occhi!”

“Oh, credevo ti avesse giurato amore eterno!” asserì un po' deluso il cercatore.

“Lo provocavo come al solito ma mi ha detto comunque una cosa gentile, perché secondo te?”

“Perché gli andava!” propose Draco vedendo entrare Hermione in sala grande ed andare a sedersi al proprio tavolo sorridente.

“Dra credi che… cioè pensi che… si insomma magari hai ragione forse potrei…” balbettò il moro.

“Blaise non vorrei distruggere tutte le tue speranze ma non mi sembrava una vera e propria dichiarazione” esclamò nascondendosi dietro il corpo dell'amico.

“Si forse hai ragione che coglione… lascia stare!”

“No aspetta, non ti ho detto di rinunciare, ti ho detto di andarci piano!”

“Si forse ho frainteso!” replicò l'altro notando finalmente lo strano comportamento del bel Malfoy “Che diamine fai?”

“Non ti muovere, lo so che tra un secondo la sentirò inveire contro di me, ti scongiuro non ti muovere!”

“Finiscila, tanto prima o poi lo saprà, cosa cambia?”

“Hai ragione, chi se ne frega, se posso affrontare due mangiamorte posso affrontare Hermione!”

“Hermione?” chiese Blaise sollevando il sopraciglio malizioso.

“Non fare quella faccia, potevo chiamarla Granger che cambia?”

“Che l'hai chiamata Hermione, credo sia la prima volta in sette anni!”

Draco sbuffò e chiese “Dobbiamo passare la serata su queste stronzate?”

“No assolutamente, anzi guarda ti lascio in compagnia di Pansy, credo che dobbiate chiarire quanto accaduto ieri, ci soffre un casino lo sai, parlale”

“Blaise non ce l'ho ne con lei, ne con Stephanie!” rispose il biondo afferrandolo al polso.

“Io lo so, dillo a loro! Ore tre in arrivo!” rispose strizzandogli l'occhio e cedendo il posto alle due ragazze che preoccupate si sedettero accanto all'erede di casa Malfoy.

“Harry, hoy Harry, ci sei?” chiese la moretta agitandogli una mano davanti agli occhi.

“Scusa Herm dimmi?”

“A cosa pensavi?”

“A niente!”

“A cosa?” richiese l'amica che lo conosceva fin troppo bene.

“Sai, è strano ma prima ero dai serpeverde, guardavo il loro albero e ho visto una palla con Malfoy e Zabini che ridevano e si abbracciavano… mi ha scioccato!”

“Scusa?”

“Si, non era un ghigno, un nervo teso, uno strappo muscolare, era proprio un sorriso e ti parrà incredibile ma, sembravano due persone completamente diverse!”

“Sei sicuro? Io proprio non lo reggo Malfoy e non ce lo vedo a ridere mentre abbraccia un amico!”

“Te lo giuro, vieni ti faccio vedere!” esclamò il moro che afferrata l'amica per mano la condusse sino alla pallina di vetro incriminata indicandola sconvolto.

“Sono buffi, fan venir voglia di chieder loro perché se la ridono così tanto!”

“Capisci cosa intendo? guarda Zabini, avevi mai notato che avesse un sorriso così bello? Guarda i suoi occhi, brillano di felicità!”

“Blaise è sempre stato un bel ragazzo, è Draco che sconvolge di più! Non credevo potesse diventare anche più bello di quello che è di solito, dovrebbe sorridere più spesso!”

“Già anche Blaise dovrebbe farlo!” rincarò il moretto.

I due grifondoro si guardarono e contemporaneamente si schiarirono la voce allontanandosi imbarazzati, entrambi avevano chiamato per nome il serpeverde che li aveva turbati di più. Lasciando però cadere la cosa, i due tornarono al loro tavolo e ricominciarono a chiacchierare come se niente fosse con i loro compagni di casa i quali, fortunatamente per loro, non si accorsero di nulla.

“Sei sicuro Draco, non credi vero che noi…?”

“No Pansy, tranquilla, so benissimo cosa voglia dire avere genitori mangiamorte! Non ce l'ho con voi due, è da loro che mi voglio guardare, ne da te, ne da Stephanie”

“Oh Draco…” singhiozzò la moretta sollevata.

“Giuralo!” balbettò la primogenita di Steven McNair che si aprì in un piccolo sorriso.

“Mie belle serpeverdi, basta piangere, mi conoscete non dico mai bugie!” esclamò sorridente il biondino che le abbracciò e raggiunse Blaise che stava parlando con Nott poco distante.

“Che si dice?” domandò il loro capitano.

“Guarda cosa ha ricevuto Marc dal babbo natale dei grifondoro” disse Zabini indicando un libro sul Quidditch.

“Che storia e cosa bisogna fare per averne uno?”

“Oh è forte, vai lì, scegli un babbo natale e questo ti da un cuore con inciso sopra cosa devi fare, porta a termine il compito e il cuore si trasformerà in un regalo che desideri”

“Tutto qui? Andiamo allora!” esclamò Draco incamminandosi verso l'albero dei grifoni seguito dal suo migliore amico, il quale non aveva notato che un paio di occhi verdi lo stavano fissando intensamente.

“Hey Malfoy, hai sbagliato tavolo!” asserì Ron poco gentilmente.

“Non mi sembra di averti rotto le palle quando sei venuto ad osservare il nostro albero Weasley, perciò fai il bravo e non rompere!”

“Se scegli un babbo natale, dovrai fare ciò che ti dice, sicuro di voler rischiare?”

“Sicurissimo!” rispose il biondino che salutato uno dei tanti Santa Claus in miniatura rimase colpito nel vederlo ridacchiare e porgergli il suo cuore. Sopra inciso con caratteri dorati, c'erano parole che il serpeverde lesse ad alta voce “Girati verso destra” il ragazzo ubbidì poi chiese “E ora?” ed ecco che magicamente apparvero altre parole “Invita a ballare un lento, la prima ragazza che vedrai non appena sollevato lo sguardo” quando il cercatore guardò, vide Hermione chiacchierare con Ginny giusto ad un paio di metri da lui.

“I doveri son doveri!” disse avvicinandosi alla bella caposcuola che vedendolo chiese “Cosa?”

“Perdona Granger ma per avere il mio regalo devo farti ballare un lento” spiegò il serpeverde che facendo un piccolo inchino domandò formalmente “Mi concede questo ballo signorina?”

I grifondoro esplosero in risate e fischi convinti che la loro amica avrebbe rifiutato e umiliato il biondino, ma non fu così, Hermione si alzò e gentilmente rispose “Volentieri” lasciando più di una persona di stucco, solo Harry sorrise della scelta dell'amica. Sorriso che non passò inosservato al bel Zabini che cercò di non sospirare compiaciuto.

Draco la scortò sino a centro pista dove insieme iniziarono a ballare uno splendido lento sulle romantiche note di “ You're still the one” di Shania Twain.

“Granger di nuovo vicini!”

“Che fortuna!” rispose lei sarcastica.

“Andiamo se non volevi ballare con me perché hai accettato?”

“Curiosità! Si mormora che tu sia un ottimo ballerino, volevo testare le voci”

Draco sorrise poi scuotendo la testa sussurrò “Ma la senti questa canzone? E' ridicola, ascolta cosa dice…”

 

When I first saw you, I saw love.
And the first time you touched me, I felt love.
And after all this time, you're still the one I love

Looks like we made it
Look how far we've come my baby
We mighta took the long way
We knew we'd get there someday

 

“A me piace, la trovo romantica, se ascolti bene le parole, è bello sentirle cantare che dopo tanto tempo, dopo tante difficoltà, contro tutto e tutti, queste due persone si amano ancora!” bisbigliò Hermione che arrossì nel sentire la mano di Draco accarezzarle gentilmente la schiena.

“Sei una sognatrice Granger, non sempre è possibile avere ciò che si vuole, bisogna essere realistici nella vita!” le disse senza però essere tagliente come suo solito.

 

They said, "I bet they'll never make it"
But just look at us holding on
We're still together still going strong

 

“Come puoi essere tanto cinico? Ha appena detto una cosa bellissima!”

“Quale? Che resistono, che sono ancora insieme e si rafforzano nonostante tutti dicessero loro “ Scommetto che non ce la farete mai?” non sono sordo, è solo che quando mai succede una cosa del genere? Quando capita che due poli opposti riescano a stare insieme?” le chiese facendola girare a ritmo della bella musica.

 

You're still the one I run to
The one that I belong to
You're the one I want for life
(You're still the one)
You're still the one that I love
The only one I dream of
You're still the one I kiss good night"

 

“E' amore Draco, lo sta cantando, impossibile per tutti, ma non per loro” cercò di spiegare la grifondoro che sentendo il proprio cuore battere fortemente continuò “Chiamami stupida ma anch'io vorrei avere una persona, l'unica, alla quale appartenere, dalla quale correre, l'unico che dopo tanti anni voglio ancora per il resto della mia vita, il solo che amo, che sogno e a cui do il bacio della buonanotte” disse tutto d'un fiato citando le belle parole della canzone perdendosi in quelle iridi d'argento che tutto le sembravano in quel momento fuorché fredde ed insensibili.

“Belle parole, ma scommetto che se tutte le persone che ami osteggiassero la tua scelta, se tutti fossero contro di te, non saresti così solerte a combattere, rinunceresti come fanno tanti!” sussurrò lui facendole fare un piccolo caschet per poi stringerla nuovamente a se.

“Non mi conosci come puoi dirmi questo? Io potrei lottare per ciò che amo, sei tu che non ne saresti capace… tu non puoi capire, tu non sai cosa significhi amare incondizionatamente” balbettò la bella caposcuola allontanandosi dal serpeverde che senza mai staccare gli occhi da quelli lucidi di lei, le disse un'unica cosa prima di tornarsene al proprio tavolo “Sei tu che non mi conosci Granger!”

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Capitolo 5
*** Il ballo d'inverno – II parte ***


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Capitolo 5°: Il ballo d'inverno – II parte

 

“Draco!” chiamò Blaise incamminandosi verso l'amico bloccandosi solo nel udire Ron esclamare sarcastico “Che c'è Zabini, il tuo compito è troppo imbarazzante da fare? Preferisci squagliartela?”

“Poche cose m'imbarazzano Weasley e di certo questa non è una di quelle” replicò il moro che dopo aver letto ad alta voce “Scegli una persona a questa tavola del tuo stesso colore di capelli e falle un complimento!” si voltò verso Harry, unico ad avere i capelli corvini e ad essere seduto in quel momento al tavolo dei grifoni e disse “Pare sia tu l'unico!”

“Già a quanto pare!” rispose il cercatore guardandolo in attesa che parlasse.

Il serpeverde fece un sospiro poi esclamò deciso “Bei pantaloni Potter, ti fanno un bel culo!” dopodiché se ne andò lasciando tutti senza parole, il moro in primis.

“Non posso credere di averlo detto davvero!” sussurrò Blaise sedendosi di fronte a Draco che pensieroso stava sorseggiando una burrobirra.

“Cosa?”

“Non posso crederci, sono uscite da sole”

“Di che parli?” richiese per la seconda volta il biondino.

“Un momento erano nella mia mente e l'attimo dopo fuori dalla mia bocca”

“Cosa Blaise? Cosa? COSA?” domandò alterato Malfoy risvegliandolo dalla sua trance.

“Ho detto a Potter che ha un bel culo!” rispose tutto d'un fiato l'amico che viola per la vergogna, nascose il proprio viso tra le mani e cominciò a ripetere neanche fosse un mantra rilassante “Sono un coglione… sono un coglione… sono un coglione…”

“Tutto qui? Spiacente ma il premio tristezza, mistizia, amarezza stasera lo vinco io, ho ballato con una mezzosangue e mi sono anche lasciato insultare”

“Come ho potuto dire una cosa tanto stupida? Sono un deficiente!” esclamò Blaise ignorando il commento dell'amico.

“Come ho potuto farmi dire quelle cose? Sono un Malfoy per Dio!” ribattè Draco facendo altrettanto.

“Da quando ciò che penso sguscia fuori dalla mia bocca incontrollato?” si domandò il moretto ancora allibito.

“Da quando la Granger riesce a colpire e affondare?”

“Negherò fino alla morte che fosse un vero complimento!”

“Meglio il Cruciatus piuttosto che ammettere che è riuscita a ferirmi!”

Senza che se ne accorgessero, i cuoricini dei due serpeverde si trasformarono rispettivamente in un paio di guanti nuovi da cercatore per Draco e in una coppia di paracolpi nuovi per le ginocchia e i gomiti per Blaise. Entrambi però erano troppo assorti nei loro pensieri per godere di quel regalo tanto gradito. Solo quando Silente decretò l'inizio della caccia al tesoro i due zombie sembrarono ridestarsi dai loro viaggi mentali.

“Che novità è questa?” chiese il biondo guardando i professori dividersi in due gruppetti.

“Guarda Piton, che avrà da sorridere così?”

“Non lo so, ma la McGranitt mi preoccupa di più!” replicò l'altro indicando la docente di trasfigurazione che confabulando felice con la professoressa Sprite, saltellava da un gruppetto all'altro.

“Caccia al tesoro?” ripetè Hermione la quale, vedendo Harry pensieroso in disparte, gli si avvicò e chiese “Tutto bene?” domandò lui a sua volta facendole cenno di sedersi.

“Sì e tu?”

“L'ho chiesto prima io!” ribattè lei.

“Pensavo, niente d'importante!”

“A cosa se è lecito saperlo?”

“A Zabini!”

“Oh!”

“Oh che? Non in quel senso, che vai a pensare? E' solo che non riesco a capirlo, non so mai se mi prende per il culo o se dice la verità”

“A cosa ti riferisci scusa?” domandò Hermione un po' confusa.

Harry arrossì ripensando al complimento del serpeverde e cambiò discorso con uno svelto “Niente, lascia stare… tu piuttosto perché quella faccia?”

“Mi sento in colpa!” sospirò l'amica.

“Perché e riferito a chi?” indagò il bel Potter.

“Come siamo curiosi!”

“Andiamo piccola, hai una faccia da funerale, voglio solo sapere come stai?”

“Così così!” rispose svelta la moretta.

“Questo l'ho capito, non ci vuole un genio, spiegami almeno il perché!”

“Ho detto delle cose un po' cattive” mugugnò la moretta.

“A chi? Aspetta no fammi indovinare?” disse Harry fingendo di pensarci “Non sarà per caso quel simpaticone di Malfoy?”

Hermione annuì e accorata aggiunse “Accidenti a lui, riesce sempre a tirare fuori il peggio di me!”

“Credo che provocare ed istigare gli altri sia il suo obiettivo primario nella vita!”

“Si ma questa volta è riuscito a farmi sentire in colpa, il bastardo è riuscito a farmi sentire una merda… è questo che non sopporto!”

Potter guardò l'amica attentamente, era da tempo che non le vedeva brillare gli occhi in quel modo, l'ultima volta di cui aveva memoria, risaliva al periodo in cui lei e Ron erano felicemente insieme.

“Che Malfoy sia riuscito laddove io ho fallito?” si chiese Harry che nonostante le fosse stato vicino e avesse fatto tutto ciò che era possibile fare, l'aveva vista in quell'ultimo anno e mezzo spegnersi lentamente, come se tutta la sua vitalità, l'entusiasmo e il suo amor proprio fossero andati in letargo. L'idea di lasciarsi e troncare la loro relazione era stata presa di comune accordo, ma Harry sapeva che Hermione aveva sofferto parecchio per quell'amore annunciato, forse troppo idealizzato, ritornato ad essere una bella e profonda amicizia, ma niente più.

“Che c'è?” chiese lei vedendolo sorridere compiaciuto.

“Niente male il vostro ballo lento!” sussurrò il moro strizzandole l'occhio.

La moretta arrossì vistosamente rispondendo “Si, niente male, devo ammettere che sarà anche un arrogante, viziato, cinico bastardo ma che sa ballare maledettamente bene”

Harry rise di gusto attirando l'attenzione di più di una persona, Zabini compreso, che sollevato lo sguardo rimase incantato ad osservare quella bocca carnosa e sensuale aprirsi in un sorriso che avrebbe fatto resuscitare anche un morto.

“Cosa pensi che sia questa caccia al tesoro?” chiese Hermione cercando di cambiare discorso.

“Una caccia al tesoro!” rispose ridacchiando lui che aggiunse “Scusa, dai scherzavo, non saprei, forse un modo per far socializzare studenti di case diverse, sai che Silente adora fare queste cose… scommetto che creerà squadre miste!”

Il bel grifone aveva appena finito di parlare che il preside gioioso annunciò “Ragazzi miei, possiamo finalmente dare inizio al gioco, pregherei chiunque di voi intenda parteciparvi di scrivere il proprio nome su quei fogliettini pergamenati che trovate sui tavoli e di venire a consegnarlo alla professoressa McGranitt. Ad estrazione costituiremo quattro squadre che gareggeranno all'interno del perimetro scolastico, parco escluso, ad una emozionante caccia al tesoro. Inutile dirvi che i quesiti da risolvere per poter recuperare gli oggetti richiesti saranno inerenti a materie scolastiche e potranno comprendere anche applicazioni pratiche. Sarete inoltre controllati e potreste venir eliminati dal gioco oltre che per errori commessi anche e soprattutto se non rispetterete le regole che il professor Vitious ha gentilmente stilato su questa pergamena, che verrà consegnata alle quattro squadre insieme alla prima prova”

“E' sottinteso che se non volete cimentarvi in questa prova nessuno vi obbligherà!” aggiunse Minerva McGranitt “Potrete tranquillamente restare qui a ballare e divertirvi con i vostri amici e tifare per loro”

“E anche vero però, che sarebbe una buona occasione per dimostrare quanto avete imparato in questi anni e sviluppare un po' di sana competizione!” disse a sua volta Piton scoccando uno sguardo che la diceva lunga agli studenti della propria casa.

“Sta guardando noi?” domandò Blaise all'amico che sbuffando replicò “Ci tocca bello, inizia a scrivere i nostri nomi su due pezzetti di carta che glieli porto”

“Potrebbe essere divertente!”

“Si come un calcio nelle palle, pensa se finiamo in squadra con Paciock, quello non è un aiuto è una zavorra!”

“Smettila Neville non è male, non eccelle in pozioni ma per il resto se la cava!” ribattè Zabini spintonandolo.

“Da quando i grifoni ti stanno così simpatici?” chiese malizioso il biondo “Non vorrai cambiare soggetto?”

“Finiscila imbecille, tieni porta i nostri nomi!” lo segò il moro passandogli due pezzi di pergamena perfettamente ripiegati. Draco rise e si alzò stupendo più di uno studente.

“Signor Malfoy, sapevo che almeno lei non mi avrebbe deluso!” esclamò Severus orgoglioso.

“Signorina Granger, non avevo dubbi!” sorrise compiaciuta Minerva afferrando il bigliettino della ragazza ed un secondo foglietto.

“Buona fortuna!” sussurrò Hermione a Draco che freddo prima di andarsene rispose “Non mi serve!”

“Avanti non siate timidi, buttatevi!” esortò Silente che vide altri ragazzi seguire l'esempio dei primi due mentre un brusio tra l'eccitato e l'indifferente si alzò dai quattro tavoli.

“Ron non partecipi?” chiese Harry.

“No amico, io e una certa ragazza di serpeverde abbiamo qualcosa di meglio da fare”

“Serpeverde, accidenti ami il rischio!”

“E' fantastica Harry, è un po' che ci frequentiamo senza troppa pubblicità, non lo avrei mai detto ma devo ammettere che è diversa da come me l'ero sempre immaginata… è carina, intelligente, maledettamente testarda ma in quello siamo uguali e poi, bhè bacia davvero da Dio”

“Lo terrò presente la prossima volta che incontrerò Pansy!” esclamò Potter sorridente.

“Co… come fai a sapere che è lei?”

“Sono tuo amico Ron, non sono cieco ne tanto meno sordo, specialmente quando perso nei tuoi sogni la nomini sospirando”

“Scusa se non te l'ho detto prima, è solo che…”

“Tranquillo, l'hai fatto adesso, ognuno ha bisogno dei suoi tempi”

Il rosso sorrise e chiese “Tu che fai partecipi?”

“Ma sì Herm mi ha convinto, ci sarà da ridere se la si prende nel verso giusto”

“In bocca al lupo allora”

“Crepi!”

“Ottimo, abbiamo abbastanza adesioni per formare le quattro squadre, pertanto le iscrizioni sono chiuse, ancora pochi minuti e faremo l'estrazione” urlò il preside che mai si era visto così eccitato per qualcosa, il quale, con un sorrisetto birbantello poco dopo chiese “Non volete sapere cosa vincerà la squadra che supererà tutte e tre le prove?”

Immediatamente l'attenzione dell'intera sala venne catturata dal vecchio professore che con un battito di mani fece apparire una Firebolt Extreme, l'ultimo modello della scopa ufficiale usata dalla nazionale inglese di Quidditch e poco distante un depliant valido per un soggiorno di una settimana in una beauty farm esclusiva. La sala si levò eccitata, i ragazzi ovviamente esultarono per la scopa mentre le ragazze gioirono all'idea di passare una settimana a farsi coccolare da mani esperte.

“Dio che rabbia, ad averlo saputo prima avrei partecipato anch'io” urlò Weasley accasciandosi sulla sedia mentre l'amico, a cui le splendidi iridi verdi si erano illuminate, rispose “Mettiamola così, vinco e ti regalo la mia Firebolt Plus”

“GIURA?” gridò Ron balzandogli al collo “Grazie, grazie, grazie, tu si che mi vuoi bene!”

“Dio una Firebolt Extreme, la voglio!” urlò Draco che scambiatosi un gesto d'intesa con Blaise si risedette molto più motivato a partecipare a quello stupido gioco.

“PRIMA SQUADRA!” urlò la McGranitt che fece estrarre alla professoressa Cooman bendata cinque pezzetti di carta che Piton lesse “Harry Potter, Stephanie McNair, Jeremy Chang, Hannah Abbott e Blaise Zabini!”

“Cazzo!” esclamò il serpeverde che abbracciato dalla compagna di casa fece un cenno con la testa al suo migliore amico e si alzò per raggiungere gli altri componenti della sua squadra.

Il secondo team risultò essere composto da Padma Patil, Colin Canon, Theodore Nott, Justin Finch-Fletchley e Graham Pritchard mentre per la terza e la quarta squadra fu fatta una selezione diversa, i dieci ragazzi rimasti vennero chiamati a centro sala e fatti allineare dopodiché Piton lesse a seconda dei bigliettini che gli erano stati passati “Lisa Turpin, Terence Higgs e Ginny Weasley fate parte della terza squadra, passo avanti” i tre ubbidirono e il professore continuò “Sarah Connor, Neville Paciock e Draco Malfoy voi siete nella quarta, passo indietro” vedendoli ubbidire l'uomo continuò “Calì Patil terza squadra mentre il signor Roger Davis nella quarta” i ragazzi raggiunsero i compagni e rimasero in attesa di sapere dove sarebbero finiti i due nomi rimasti.

La Cooman estrasse il primo nome e Piton chiese “Signor Malfoy, senza che le dica di chi si tratta, vuole questa persona nella sua squadra oppure la cede ai suoi avversari?”

Draco deciso rispose “La cedo!”

Il docente aprì il foglietto e sorridente chiamò “Adrian Pucey, terza squadra!” decretando così automaticamente che Hermione finisse insieme a Draco e compagni nella quarta. 

“Merda!” pensò la bella caposcuola che avvicinandosi si chiese “Perché proprio qui, tra tutti, perché proprio con lui?”

“Ottimo, il gioco parte da ora, avete cinque minuti per eleggere un capitano, sappiate che sarà valutata anche la vostra abilità di lavorare in team” ordinò Silente facendo apparire un enorme orologio che iniziò a scandire il tempo concesso.

“Ragazzi non so voi ma io VOGLIO quella scopa!” esclamò Harry che sorridente domandò “Chi vuole essere il capitano? Io passo”

“No perché, dai fallo tu Harry!” ribattè Hannah sospirando smielata.

“Perché non Blaise allora?” propose decisa la McNair.

“Invece lo farà Jeremy e siamo tutti contenti!” asserì Zabini guardando il corvonero che annuì contento.

Le cose andarono un po' peggio nel team numero due e nel tre che al pelo riuscirono a mettersi d'accordo a causa di antiche rivalità tra case optando alla fine rispettivamente per Grahan Pritchard e per Lisa Turpin. Roger Davis venne eletto con un metodo babbano assai efficace dopo che sia Hermione che Draco rifiutarono di diventare capitani. I cinque ragazzi all'unisono puntarono il dito contro uno degli altri componenti della squadra. Vinse chi ricevette più voti.

“Capitani avvicinatevi!” ordinò la McGranitt che passò loro la pergamena con le regole da non infrangere e il testo della prima prova “Da ora avete un'ora per portarci quanto richiesto, dove lo sapete, ma il come e soprattutto il cosa dovete scoprirlo da voi, pronti… VIA!”

I quattro capitani ritornarono svelti dai loro compagni che nel mentre si erano appropriati di quattro postazioni apparse per l'occasione e scartarono la prima busta che recitava…

 

Uno schiopodo sparacoda deve raggiungere l'orto adiacente a quello in cui si trova, superando il muro alto 7 metri che li divide. Di giorno percorre 4 metri in salita, muovendosi verticalmente, mentre di notte ridiscende sempre verticalmente per 3 metri, percorrendo effettivamente 1 metro ogni giornata.

In quanti giorni lo schiopodo sparacoda arriverà in cima al muro?

 

“E' un indovinello matematico!” esclamò Jeremy dopo aver finito di leggere.

“Ma è facilissimo, la risposta è sette, ci mette sette giorni!” esclamò Hannah.

“Concordo!” rincarò Stephanie se fa un metro al giorno ce ne mette in tutto sette”

“Non mi convince sembra troppo semplice, non credete?” domandò Harry che vide Blaise sorridere e gli chiese “Che c'è di così divertente?”

Il moro rimase qualche secondo a fissarlo poi distogliendo lo sguardo svelto asserì “Lo schiopodo sparacoda, insulso animaletto che non capisco perché vorrebbe andare in un altro orto, comunque lasciamo stare, in realtà ci mette quattro giornate”

“Sei sicuro?” domandò dubbioso Jeremy che in quanto ad abilità logiche ed indovinelli matematici avrebbe dovuto essere il più avvezzo.

“Sicurissimo!” sorrise il serpeverde che spiegò “Il nostro maratoneta, il quarto giorno sarà in cima al muro, dopo aver percorso un metro in ognuna delle tre giornate precedenti e quattro metri in quel giorno. Non dovrà scendere dei soliti tre metri durante la notte, perché avrà già raggiunto il traguardo… capite tre più quattro uguale sette!”

“MA SEI UN GENIO!” urlò Potter aprendosi in un immenso sorriso che fece perdere un battito al bel cacciatore il quale guardando altrove per non arrossire ringraziò e mugugnò un timido “Niente di che!”

Svelto Chang corse al tavolo dei professori che lo guardarono compiaciuti e gli fecero scrivere su di una pergamena la soluzione consegnandogli la seconda busta.

“Lo sapevo!” esclamò Draco vedendo la scena “Quel bastardo di Blaise ha già trovato la soluzione!”

“Come fai a sapere che è stato lui?” chiese Neville stupito.

“Perché questo è il suo pane, impazzisce per questi giochini del cacchio… comunque a qualcosa mi sarà pure servito stargli accanto, credo che la soluzione sia quattro” e detto questo il biondino spiegò perché. Anche Roger Davis, incitato dai compagni, si precipitò a dare la soluzione e ricevette il nuovo indovinello. Dieci minuti più tardi anche il team numero due e il tre trovarono la risposta esatta e poterono continuare a giocare.

Sentite qua disse il bel moretto di tasorosso…

 

“Siete sulle rive del laghetto ghiacciato ad Hogsmeade, che dovete attraversare.

Un cartello avverte: "Ghiaccio sottile: non può sopportare una pressione maggiore di 2kg/cm 2".

Avete a disposizione una bicicletta e un gatto delle nevi cingolato, oppure potete andare a piedi. Che mezzo scegliete?”

 

“Mi ricorda qualcosa!” sussurrò Draco che vide Hermione sbiancare lievemente.

“Che diavolo è il gatto delle nevi cingolato? a babbanologia ho studiato la bicicletta ma quello no!” domandò Roger Davis.

“E' una macchina babbana che ti consente di risalire le montagne innevate, una sorta di automobile ma con i cingoli da carro armato” spiegò la grifondoro che però, essendo in presenza di maghi e streghe purosangue, notò sguardi basiti e confusi e dovette ripetere fornendo più dettagli possibili.

“Un altro indovinello trabocchetto… ma che palle, la risposta più ovvia dovrebbe essere a piedi, non siamo forse noi i più leggeri?” esclamò Neville che poco dopo rettificando aggiunse “No forse lo è la bicicletta, ma se unita al nostro peso non lo è più! Dico bene?”

“Giusto! A rigor di logica dunque, dovremmo usare il cingolato!” esclamò Hermione che si guadagnò lo sguardo per niente convinto di tutti i presenti “Sono certa d'aver letto da qualche parte che i l gatto delle nevi, permette di distribuire sui suoi ampi cingoli tutto il suo peso, garantendo così una pressione inferiore”

“Sicura?” domandò Sarah che guardò l'orologio scandire inesorabile il tempo a loro favore.

“Potrebbe andar bene anche poggiando i piedi, ma per camminare il peso passa periodicamente da un piede all'altro, di certo scarterei la bici, le ruote strette concentrano il peso, creando una pressione più alta che romperebbe sicuramente il ghiaccio”

“Ricordamelo Granger, la prossima volta, rubiamo un gatto delle nevi!” esclamò sarcastico Draco.

“Spiritoso Malfoy!” ribattè la ragazza che lo udì replicare “Camminare non ha funzionato tanto bene!”

I compagni di squadra li fissarono confusi ma lasciarono perdere, in fondo Hermione era famosa per le sue stranezze e Draco non era tipo da seccare chiedendo spiegazioni. Davis si recò dai professori e diede l'esatta risposta, felice tornò saltellando al suo tavolo sventolando la terza busta.

La più piccola di casa Weasley fu fondamentale in quella prova, grazie alle manie del padre aveva potuto imparare cose che maghi purosangue solitamente non sapevano, così rispose esattamente aiutando la propria squadra a passare il turno. Harry e compagni scartarono immediatamente la bicicletta ma optarono per la camminata che per loro fortuna era comunque considerata risposta valida. Il team numero tre, quello capitanato da Graham invece cannò in pieno la risposta venendo eliminato.

“Per un pelo ragazzi!” esclamò Potter complimentandosi ancora una volta con Blaise che in realtà aveva dato la risposta giusta ma la maggioranza aveva poi votato altrimenti.

“Non ti sprecare Potter, non ho bisogno dei tuoi complimenti!” lo freddò il serpeverde che dandosi mentalmente dell'imbecille rincarò “Se ci eliminavano vi schiantavo tutti quanti!”

“Guarda che ci tengo quanto te a vincere quella scopa!” disse il grifone offeso che freddamente si sentì rispondere “Allora renditi utile, magari ogni tanto, rispondi esattamente!”

Il terzo ed ultimo indovinello di quella prima prova gettò le tre squadre rimaste nel panico, perché così recitava…

 

“Un re molto stimato dal suo popolo per la sua generosità e lealtà, decide di liberare un prigioniero. Dopo averlo chiamato al suo cospetto gli disse: "Metterò una pallina bianca sotto questo bicchiere di legno e una pallina nera sotto quest'altro bicchiere. Se indovinerai sotto quale bicchiere c'è la pallina bianca sarai libero, altrimenti spiacente ma verrai giustiziato"

Disapprovando la sua scelta, all'insaputa del re e sotto gli occhi disperati del prigioniero, il carceriere mise sotto entrambi i bicchieri due palline nere condannandolo così a morte certa.

Come può fare il prigioniero per salvarsi la vita pur scegliendo un bicchiere?”

 

“E' impossibile!” si lamentò Stephanie McNair “Qualsiasi bicchiere sollevi vi troverà sempre sotto la pallina nera”

“Se ce lo chiedono è perché un modo esiste!” esclamò freddo Blaise che per la prima volta si trovò in seria difficoltà.

“Può rifiutarsi di sollevare il bicchiere?” propose Hannah.

“Potrebbe, anche se mi sembra inutile come scelta, sarebbe comunque condannato a morte!” replicò Jeremy la cui anima corvonero stava pian piano affiorando.

“Potrebbe dire che conosce l'imbroglio!” suggerì Stephanie.

“E far punire i cattivoni!” la schernì Blaise scuotendo la testa “No la domanda è chiara, come può fare il prigioniero per salvarsi la vita pur scegliendo un bicchiere? Significa che quel maledetto bicchiere lo solleva!”

“Sa della pallina nera, lui sa che ci sono solo quelle e mancano invece le altre bianche” ripetè ad alta voce Harry che illuminato all'improvviso esclamò “Canone inverso, non mostrare ciò che non c'è, ma mostra ciò che c'è”

“Spiegati!” disse Zabini folgorato da quegl'adorabili occhi verdi e deliziato da quel suo modo gentile di spiegare le cose.

Harry appallottolò due pezzi di carta e li nascose sotto le sue mani chiuse a pugno dicendo “Fate finta che io sia il prigioniero, mi avvicino al re e gli dico scegliendo un bicchiere” mentre muoveva appena il pugno destro “Qui c'è la pallina bianca e per dimostrarlo alzerò l'altro bicchiere che contiene la pallina nera” e detto questo sollevò il pugno sinistro aggiungendo “Il caro re non può far altro che darmi salva la vita”

Un boato euforico esplose al tavolo del grifondoro che sorridente, voltandosi verso Zabini mentre i compagni si abbracciavano felici, sussurrò “Contento? Merito di stare in squadra?”

Blaise per la prima volta in sette anni si limitò ad annuire e gli regalò un sorriso sincero e spontaneo che lo illuminò. Per la seconda volta il bel Potter sentì un brivido attraversagli la schiena, lo stesso che aveva provato quella mattina nel vedere il serpeverde sorridere con Malfoy attraverso la palla di vetro incantata, attaccata al loro albero di Natale.

Jeremy Chang gioioso saltellò felice fino da Silente dove replicò il giochino insegnatogli da Harry decretando così che la prima squadra a passare alla seconda prova era la numero uno.

“Ci sono riusciti!” balbettò Hermione “Ed è stato Harry, guardate come si complimentano con lui!”

“Se c'è riuscito lo sfregiato, possiamo farcela anche noi… dobbiamo solo muoverci non ci resta molto tempo!” esclamò risoluto Draco che di perdere e venir eliminato proprio non gli andava.

“Non lo chiamare così!” sibilò dura la caposcuola che lo vide sollevare le spalle e lo sentì dire “Ops pardon, mi è scappato!”

Brancolanti nel buio più totale della loro mente, in assenza di illuminazioni geniali, i due team restanti invidiavano tremendamente la squadra avversaria che aveva già trovato la soluzione, sino a quando, a giusto cinque minuti dallo scoccare del tempo a disposizione, Neville stupendo tutti propose “Scusate ma perché non gli diciamo invece dov'è quella nera, tralasciando quella bianca? Si va là e gli si dice Signori la pallina nera è qui, ovvio che quella bianca è di là… fa niente che non sia vero, se vanno a controllare scoprono l'imbroglio, noi comunque avremo salva la vita”

“Cioè?” chiese Sarah confusa mentre Hermione e Roger applaudendo e baciandolo sulla guancia gli dissero in coro “Sei un genio, è giusto, è questa la soluzione!”

“Bravo Paciock!” esclamò Draco stupito “Non l'avrei mai detto!”

Medesima scena d'euforia esplose al tavolo della squadra numero quattro quando la McGranitt convalidò la loro risposta. Roger e Draco dalla contentezza inscenarono un balletto alquanto discutibile ma molto buffo, una sorta di danza tribale in onore della Firebolt Extreme.

Purtroppo quando Lisa Turpin diede la risposta, il tempo era ormai scaduto e la squadra fu eliminata.

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Capitolo 6
*** Il ballo d'inverno – III parte ***


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Capitolo 6°: Il ballo d'inverno – III parte

 

“Bene, dopo la prima prova rimangono solo due squadre!” esclamò Silente che si complimentò con i vincitori e chiamati i capitani al tavolo dei professori fece consegnare loro la quarta busta. Jeremy e Roger corsero dai compagni e lessero il nuovo quesito che si presentava così…

 

Se gli uccelli possono xxxxxx tu con gli yyy puoi yyyxxxxxx!!!

Con le xxx degli uccelli non potrai yyy volare ma se vai in fattoria i yyyxxx puoi trovare!!!

Se degli xxxxx vanno a trovare una yyy cosa gli porteranno ?  Un' xxxxxyyy !!!

Se da grande come xxxxx un cercatore d'yyy vuoi diventare l'yyyxxxxx devi imparare a consultare!!

Sono andato sugli xxx e la neve mi è andata negli yyyyy, per colpa dei miei amici xxxyyyyy.

Risolvi le sciarade e portaci ciò che vogliamo, ma attento ai solo mezz'ora, fa che il tuo tempo non venga usato invano!

 

“Oh Dio che è una sciarada?” chiese Hannah preoccupata con tutte quelle x e quelle y da decifrare. Nessuno rispose, all'unisono però il team uno si voltò verso Blaise il quale, sbuffando e sentendosi chiamato in causa, rispose “Certo che siete delle vere piante grasse in fatto di enigmistica, comunque, le sciarade sono piccoli indovinelli nei quali devi cercare di indovinare delle parole in base alla definizione ed al numero di lettere. L'unione delle parole trovate darà una terza parola, quella che a noi serve per vincere”

“Chiarissimo!” commentò Roger alzando gli occhi al cielo “Potresti rispiegarcelo a noi profani per favore?”

“Credo…” disse Harry anticipandolo “Che Blaise ci stia dicendo che dobbiamo capire a quali lettere corrispondano quelle x e y e una volta scoperte le parole composte, scoprire cosa ci possa essere qui a Hogwarts che sia possibile recuperare, dico bene Zabini?”

Il serpeverde annuì e sorrise nel sentirgli aggiungere “Se non ho capito male, la prima dovrebbe essere “ Se gli uccelli possono VOLARE tu con gli SCI puoi SCIVOLARE!!!”

“FUNZIONA!” urlò Stephanie che colta da euforia acuta schioccò un bacio sulle labbra a Potter che sorprese il giovane e fece imbafulire Blaise.

“Ops scusa, sai la felicità!” sussurrò lei facendo spallucce.

“No, prego fate pure!” ridacchiò Jeremy mentre Harry arrossiva, Hannah quasi piangeva e Zabini poco ci mancava che prendesse a sberle la compagna di casa mentre mentalmente le imprecava contro senza ritegno.

“Potremmo continuare o vincere vi fa schifo?” domandò la Abbott acida afferrando la pergamena per cercare di risolvere la seconda sciarada senza aimè riuscirci. Fortunatamente ci pensò Chang che svelto decifrò “ Con le ALI degli uccelli non potrai MAI volare ma se vai in fattoria i MAIALI puoi trovare!!!”

“Stephanie segna le parole che troviamo su questo foglio” disse Blaise passandole della pergamena intonsa “Ci serviranno dopo!” e senza pensarci due volte risolse le altre tre sciarade che risultarono più ostiche.

“Se degli ORCHI vanno a trovare una DEA cosa gli porteranno? Un'ORCHIDEA !!!”

“Se da grande come SCOPO un cercatore d'ORO vuoi diventare, l'OROSCOPO devi imparare a consultare!!”

“Sono andato sugli SCI e la neve mi è andata negli OCCHI, per colpa dei miei SCIOCCHI amici”

“Ragazzi manca un quarto d'ora, che si fa? non abbiamo ancora capito cosa trovare” disse con voce stridula e preoccupata Stephanie che poco dopo rettificò “Aspettate, forse… ma certo le orchidee si trovano nella serra sette, ci abbiamo lavorato due giorni fa con la professoressa Sprite, corro a prenderle!” disse schizzando come una furia fuori dalla sala grande mentre Hannah le urlava “Ricordati che non puoi smaterializzarti ne rimpicciolire gli oggetti per portarli!”

“Siamo sicuri che serva solo l'orchidea?” chiese Harry osservando le parole trovate.

“Ho un dubbio sull'oroscopo!” affermò Blaise “Non abbiamo fatto qualcosa del genere l'altra settimana con la Cooman?”

“Sì è vero, vai tu o vado io?” gli chiese il moro che ebbe un flash vedendo correre Hermione “Merda a babbanologia non avete studiato lo sci e via dicendo?”

“Sìììì!” disse portandosi una mano in fronte Jeremy che esclamò terrorizzato “Mancano solo sette minuti!”

“Blaise vai a recuperare l'oroscopo, io penso agli sci!” urlò Harry che scavalcato il tavolo con un balzo cominciò a correre come un pazzo seguito dal serpeverde che gli gridò “Non infrangere le regole Potter!” prima di sparire diretto alla torre dove risiedeva l'aula di divinazione.

Le due squadre si guardarono in cagnesco, mancavano solo tre minuti e nessuno dei loro compagni tornava, poi all'improvviso Stephanie McNair ed Hermione varcarono l'ingresso con due bellissime orchidee seguite a ruota da Roger Davis che sereno portava in spalla un paio di sci. Harry fece altrettanto trenta secondi dopo mentre Draco entrò trafelato quando mancava solo un minuto facendo esultare il proprio team che ora possedeva anche l'oroscopo. Blaise però non fu da meno, quando l'orologio segnò meno dieci secondi entrò gridando un sonoro “CE L'HO!” accasciandosi a terra ansimante un istante dopo.

Silente diede dieci minuti di pausa ai ragazzi i quali, stremati per la corsa fatta a stento riuscivano a respirare, e gongolante commentò un esaltato “Come mi stò divertendo, è la migliore caccia al tesoro mai fatta!”

“Albus è anche l'unica!” esclamò Piton guardandolo pietoso.

“Ma non l'ultima!” asserì il vecchio preside che voltandosi verso la McGranitt ordinò “Minerva, prendi nota che bisogna ripetere la cosa anche l'anno prossimo!”

La professoressa sorrise e annuì divertita.

“Dio credevo non ce l'avresti fatta!” sussurrò Harry sedendosi accanto a Zabini che ancora un po' ansimante rispose “Voglio quella scopa quanto te, non avrei rinunciato per nulla al mondo!”

Potter sorrise e replicò “Ottimo, sarà bello farci una volata insieme per festeggiare la vittoria!”

Blaise trasalì, guardò stupito il grifone ma non ebbe la forza di chiedere spiegazioni, bevve dell'altra acqua e osservò Jeremy andare a ritirare la quinta busta che una volta aperta si presentò così…

“Se eliminate opportunamente una sola lettera da ciascuna delle parole orizzontali, in modo da ricavarne sempre un'altra di senso compiuto, le lettere eliminate, a soluzione ultimata, vi diranno cosa dover fare… ma attenti avete solo un'ora per poter continuare”


PLATINO   

BORIOSO   

CANZONE   

LATITANTE   

POLACCA   

MESSINA     

VEICOLI   

CERVINO   

INEVASA   

MONARCA   

BIANCHE   

MISTURE   

BALOCCO   

COSMICA   

SALIERE   

PREDONE   

NEURONE   

PALMATO   


“Vogliono farci morire!” sospirò Davis lasciando cadere la testa sul tavolo.

“E' una punizione per qualcosa che abbiamo detto o fatto, lo sento!” balbettò Neville.

“Quelli stanno già scrivendo… dannato Zabini!” esclamò Sarah sbirciando al tavolo degli avversari.

“Connor fossi in te modererei la lingua prima di pentirmene!” sibilò Draco che non aveva apprezzato il commento sul suo migliore amico.

“Al diavolo Malfoy, non ho detto nulla, fatti una camomilla” replicò la corvonero di rimando.

“Sai dove te la puoi infilare la tua camom…” cercò di ringhiarle contro il biondino che venne però interrotto dal monito seccato di Hermione che quasi gridò “Bene asilo mariuccia, la ricreazione è terminata, se avete finito di bisticciare miei cari bambini, magari possiamo iniziare a risolvere il prossimo indovinello?!”

“Che irruenza? Granger ti senti bene?” domandò il serpeverde che spalancati gli occhi cercò di contenere il sorriso che spontaneo voleva nascere sulle sue labbra.

“IO BENISSIMO, MA FORSE TU PREFERISCI CONTINUARE A FARE IL BAMBINO PREPOTENTE, INVECE DI SBATTERTI PER VINCERE QUESTA DIAVOLO DI CACCIA AL TESORO!” ribattè lei decisa.

“Granger che c'è, delusa di non poter andare alla Beauty Farm? Fidati, non ne hai bisogno!” le disse sarcastico davanti allo sguardo allibito dei loro compagni.

“Affatto e sai che ti dico, se non frega a te vincere, sapessi a me! Fino a prova contraria quello che ha inscenato una patetica danza tribale in onore del suo premio, sei stato tu!”

“Touchè ma cherie, ci tengo molto a vincere” asserì il biondo che si sentì freddare con un risoluto “ALLORA GIOCA INVECE DI PERDERE TEMPO!”

Draco fece per ribattere, non tanto per quell'ultima affermazione quanto per il tono che la bella caposcuola aveva usato… era la seconda volta quella sera che lo colpiva e affondava, perché ce l'aveva tanto con lui? E poi che diavolo stava succedendo? Non poteva farsi mettere sotto da una grifondoro, per giunta mezzosangue, lui era un Malfoy!

Fortunatamente le richieste d'aiuto dei compagni lo riportarono alla realtà interrompendo i suoi viaggi mentali alla ricerca di una spiegazione del perché, benché cercasse di inveirle contro almeno mentalmente, non poteva invece fare a meno di staccarle gli occhi di dosso e ammettere che, impegnata nel cercare di capire quale lettera fosse meglio togliere dalla prima parola, con quell'espressione concentrata ma al tempo stesso maledettamente intrigante sul viso, era se possibile ancora più bella. Draco scosse la testa, scacciò definitivamente quei pensieri e concordò che avendo perso fin troppo tempo, era meglio glissare e concentrarsi sulla quinta pergamena.

“Risolto!” esclamò Neville passandogli un foglietto “Togliendo le lettere e formandone altre con un senso, si forma questa enorme parola POZIONEVERITASERUM, hey aspetta un attimo… accidenti è come penso?” chiese Paciock guardando l'orologio.

“SI!” urlarono Hermione e Draco all'unisono correndo svelti a recuperare nei sotterranei gli ingredienti necessari per preparare la pozione.

“MERDA!” gridò Malfoy spalancando con poca gentilezza la porta dello studio di Piton “Sono un'idiota, dovevo arrivarci che prima o poi avremmo dovuto preparare una merdosissima pozione!” aggiunse mentre rovistava nell'armadio del suo padrino.

“Asfodelo?” chiese la ragazza svelta.

“C'è!”

“Polvere di unicorno?”

“Sì!”

“Cristalli di zolfo?”

“A bizzeffe!” sbuffò il biondino.

“Essenza di bacche di Texus?”

“Sì, no aspetta… no, è finita!”

“Controlla bene, sei sicuro?”

“SI GRANGER SONO SICURO, GUARDA SE NON MI CREDI” le disse spostandosi per lasciarla passare.

“Accidenti, come facciamo, senza essenza non possiamo prepararla”

“Abbiamo perso!”

“Andiamo Malfoy, cerchiamo bene magari Piton l'ha messa da qualche altra parte!”

“NON C'E'!” urlò il serpeverde stizzito che vedendola sobbalzare si scusò poco dopo.

“Tu sei pazzo!” balbettò Hermione che portandosi una mano al cuore indietreggiò di qualche passo.

“Scusami, non volevo spaventarti!”

“Stai lontano da me sclerotico di un serpeverde!” rincarò lei allontanandosi ancora.

“Dove scappi? Non ti mangio mica, forza cerchiamo lassù!” disse indicandole l'ultimo scaffale della grossa riserva privata del docente “Sono certo che l'ha nascosta apposta!” aggiunse sforzando la vista per scovarla “Infatti eccola, bastarda ti ho trovata!” mormorò il biondo vedendo l'importante essenza sul lato sinistro in parte nascosta.

“Aspetta la prendo io! Sono più leggera, così non rischiamo di spaccare qualche scaffale” esclamò la bella mora iniziando ad arrampicarsi.

“Attenta! Attaccati lì, brava, no… metti il piede là, così bene, ci sei quasi… ora spostati sulla destra, sposta il braccio, no no non mollare la presa… scivola, si così… un piccolo sforzo, più su…”

“MALFOY!” gridò esausta di sentirlo parlare “TACI!” rincarò afferrando l'essenza “NON HO BISOGNO CHE TU MI…” iniziò a dirgli ma non finì perché perdendo l'equilibrio cadde all'indietro finendo dritta tra le braccia di lui che con uno scatto l'afferrò al volo evitandole di precipitare rovinosamente a terra.

“Gra… grazie!” balbettò Hermione sfiorandogli il collo con le labbra facendolo involontariamente rabbrividire.

“Stai bene?” le chiese senza posarla a terra ma continuando a stringerla a se.

“Sì!” rispose lei senza minimamente spostarsi per scendere, lasciandosi invece inebriare dal profumo che emanava la sua pelle, lo stesso che aveva sentito nel riscaldarlo alla stamberga strillante.

“Dobbiamo sbrigarci o non ce la faremo!” sussurrò Draco lasciandola scivolare sul proprio corpo sino a farle toccare terra. I due caposcuola si guardarono per un istante senza scandire una sola sillaba, il grigio si perse nel color nocciola, mentre il cuore di entrambi perse un battito. La prima a reagire fu Hermione che annuì e allontanandosi anche se a malincuore, s'incamminò per tornare in sala grande dove il team uno aveva già iniziato a preparare la pozione.

Quando venticinque minuti dopo Piton decretò di cessare immediatamente la preparazione delle pozioni, il team quattro sussultò, Draco e Hermione avevano lavorato senza sosta, erano i migliori studenti in quella materia e nessuno era preparato quanto loro, ma non si poteva certo ignorare che l'avessero preparata alla velocità della luce e sotto pressione, pertanto il risultato non era poi così scontato.

Parte di ciascuna pozione venne versata in due ampolle ambrate e consegnate al loro professore che facendo un sorrisetto malizioso esclamò “Dopo le testeremo e si vedrà!”

Con un colpo di bacchetta la McGranitt fece sparire calderoni e ingredienti e consegnò ai capitani l'ultima busta della seconda prova, che magicamente si aprì da sola e recitò...

“Se vincere tu vuoi, la conversione fonetica devi imparare in modo da facilmente memorizzare, qualsiasi informazione tu voglia ricordare! Leibnitz ce l'ha insegnato, non v'è numero nel creato

che non possa essere convertito e in seguito trasfigurato”

 

  1 = t, d

  2 = n, gn

  3 = m

  4 = r

  5 = l, gl

  6 = c, g

  7 = ch, gh

  8 = f, v

  9 = p, b

  0 = s, z, sc

 

47941 2 756 15 185 1 94804 e 2 19 1 6072 594 1 215 94021 2 05 1917 14087415 2 235 1840. 92 584!

 

Blaise spalancò gli occhi, non aveva mai visto niente di simile neanche nei quiz crittografati più complicati con cui solitamente amava rimbambirsi, imbarazzato li guardò negli occhi e sussurrò “Ragazzi non ho mai visto nulla del genere, non so da che parte iniziare, mi dispiace!”

“Zabini se non lo sai tu, diciamo addio al premio!” esclamò Jeremy sconsolato “Non guardare noi!”

“Ho provato a sostituire i numeri con le lettere ma non ci capisco nulla, sicuramente dobbiamo trasfigurare qualcosa che si evince dalla conversione di questi numeri ma… bho tenete provateci voi!” disse passando l'ammasso di lettere ai compagni. Harry e colleghi osservarono la pergamena per poi guardarsi basiti sino a quando Hannah non chiese “Chi è questo Leibnitz?”

“Direi il tizio che ha inventato questa conversione fonetica!” rispose il grifone.

“Babbano?” domandò Stephanie.

“Conosci forse maghi con questo nome?” la interrogò Zabini sarcastico.

“No!”

“Dunque?”

“Babbano!”

“Brava Steph sei perspicacissima!” la schernì il moretto abbracciandola un attimo dopo.

“Aspettate un attimo, conversione fonetica giusto? Forse dobbiamo ascoltare il suono di queste lettere?” propose Chang da bravo corvonero.

“Spiegati meglio Jeremy!” disse Harry afferrando la pergamena su cui erano state trascritte le lettere che Blaise aveva sostituito ai numeri “Il primo gruppo è RCPRT, che dobbiamo fare?”

“Prova a leggere a seconda del suono che fanno, ad esempio non “erre”, ma “r”, non “ci” bensì “c” e via così sino alla fine”

“Jeremy basta con la droga!” esclamò ridacchiando il bel Potter.

“Chang sicuro di non aver bevuto troppe burrobirre?” indagò la serpeverde che con il resto del team uno cominciò a ripetere le lettere, sentendosi tra le altre cose parecchio stupida, ottenendo però scarsi risultati. Ma all'improvviso, proprio dalle due persone da cui meno ci si sarebbe aspettati un colpo di genio, arrivò la soluzione “Perché non aggiungiamo delle vocali?” suggerì Hannah innocentemente mentre Stephanie rincarò “Se mettiamo la E diventa RECEPERETE!”

Harry, Blaise e Jeremy si guardarono, applaudirono felici e si complimentarono con le due ragazze che inconsapevoli d'aver trovato la soluzione all'enigma li fissarono confuse. Cinque minuti dopo la soluzione era stata trascritta “RECUPERATE UN CALICE DAL TAVOLO DEI PROFESSORI E UN ADDOBBO DA CIASCUN ALBERO DI NATALE PRESENTE IN SALA DOPODICHE' TRASFIGURATELI IN ANIMALI DIVERSI. BUON LAVORO!”

Con uno scatto felino i cinque studenti si fiondarono a recuperare quanto richiesto, notando solo in quel momento che anche i loro avversari stavano facendo lo stesso. La squadra di Draco era stata un po' più fortunata, visto che la bella e capace signorina Granger conosceva perfettamente il famoso filosofo tedesco e il suo metodo per convertire qualsiasi numero in lettera. Dieci minuti dopo entrambe le compagini avevano trasfigurato i loro oggetti in bellissimi animali, alcuni dei quali svolazzavano felici per la sala grande sotto lo sguardo ammirato di tutti gli studenti i quali, non in gara, avevano continuato a godersi la festa senza perderli d'occhio.

“Ragazzi miei sono molto orgoglioso di voi!” esclamò il preside complimentandosi “Esterrefatto per l'ottimo lavoro che avete fatto, dobbiamo solo farvi compilare un ultimo test a tempo e testare la vostra pozione veritaserum, dopodiché festeggeremo i vincitori”

Non appena Silente terminò di parlare, ai due tavoli apparvero due pergamene sulle quali si smaterializzarono una serie di domande a cui i ragazzi avrebbero dovuto rispondere selezionando la risposta esatta tra più opzioni. Al via della McGranitt le due squadre avrebbero avuto quindici minuti per rispondere a tutte e trenta i quesiti. Harry rimase molto colpito dalla bravura di Blaise che quasi meccanicamente rispose a tutte le domande senza il minimo indugio, era un ragazzo davvero strano, ottimo studente, delle volte talmente introverso e riservato da sembrare asociale, ma c'era qualcosa in lui che inspiegabilmente lo attraeva. Il grifone si perse ad ammirarne i lineamenti delicati, i lunghi capelli corvini che sembravano sottili fili di seta nera, le labbra ben definite e carnose che aprendosi regalavano sorrisi abbaglianti invogliando all'assaggio chi poteva goderne e quegli occhi magnetici, di un blu intenso dentro cui ci si poteva perdere. Da quando era diventato così bravo a scannerizzare un'altra persona, rimanendo rapito nell'ossevarla, ma soprattutto… da quando si fermava a guardare imbambolato un ragazzo, se questo per giunta era un serpeverde e si chiamava Blaise Zabini? Sconvolto dai suoi stessi pensieri Potter espirò imbarazzato, attirando senza volerlo più di uno sguardo curioso, compreso quello del diretto interessato il quale, inconsapevole, domandò “Tutto bene? Sei strano!”

“Benissimo, abbiamo finito?” domandò cercando di cambiare discorso.

“Sì ma forse è bene se gli dai un'occhiata!” rispose il cacciatore passandogli il test.

“Non serve, sei perfetto cosa controllo a fare!” esclamò senza accorgersi il grifondoro che, vedendo trasalire l'altro, si rese conto della gaffe appena fatta e si corresse dicendo “Cioè le tue risposte saranno perfette, come sempre, perché dovremmo controllarle?”

Fortunatamente ci pensò la McGranitt ad interrompere quel momento imbarazzante decretando la fine della prova, facendo automaticamente sparire dalle mani dei ragazzi le pergamene da valutare cedendo poco dopo la parola a Piton che disse “Signor Chang e signorina Abbott, siate così cortesi da raggiungermi, anche lei signorina Granger, venga insieme al signor Malfoy, così testiamo le vostre pozioni”

I quattro ragazzi raggiunsero il docente che fece bere ai due maschietti una sorsata dei rispettivi potenti sieri della verità, dopodichè ordinò “Signor Chang vorrei che dicesse qualcosa che sta pensando sulla signorina Abbott!”

Il corvonero arrossì furiosamente e incapace di mentire rispose “Hannah mi piacerebbe che la smettessi di morire dietro a Potter e provassi a considerare chi, ormai da anni, cerca di farsi notare da te!”

“Ottimo direi che funziona… lei che dice signorina Abbott?”

“Direi di sì signore!” replicò la ragazza rossa in viso come un peperone che tornò dalla propria squadra che esultò felice.

“Tocca a lei signor Malfoy, medesima verifica, dica qualcosa che sta pensando che riguarda la signorina Granger!”

Draco deglutì e sentì le proprie labbra muoversi e dire “Mi spiace di rovinarti il Natale Granger, ma saremo costretti a…”

“Ottimo, possiamo interrompere qui!” esclamò Piton bloccandolo e rispedendoli entrambi al loro tavolo.

“No aspetti, non ho capito cosa mi stava dicendo!” provò a protestare la mora che fulminata da uno sguardo poco raccomandabile del docente, coraggiosamente s'avvicinò, in modo che potesse sentire solo lui e insistendo chiese “Ma professore, che centra il mio Natale e poi perché mai dovrebbe rovinarmelo?”

“Non qui signorina Granger!” sibilò l'uomo risoluto indicandole il suo tavolo.

“Ho il diritto di saperlo!” scandì decisa Hermione che lo udì rispondere freddamente “Non tema dopo ne parleremo ampiamente!”

“Ma…” osò controbattere per l'ennesima volta guadagnandosi un'occhiata talmente cattiva che si convinse a parcheggiare temporaneamente la propria curiosità e tornare a sedersi senza più insistere. Seccata la bella grifondoro tornò al tavolo sbuffando. Studenti e professori non si erano accorti praticamente di nulla perché distratti dalla musica e dalle loro risate festaiole. Solo Draco sembrava teso e stranamente dispiaciuto. Hermione lo guardò e chiese “Posso chiederti cosa volevi dire?”

“Non vale Granger, sai che non posso mentirti con il Veritaserum!”

“Perchè vorresti farlo?”

“Sì!”

“Viva la sincerità!” esclamò lei incrociando le braccia.

“Sfotti? Come potrei non esserlo?”

“Avanti, dimmi co…”

“Ti prego potremmo parlarne dopo, non voglio rovinarti la festa!” la bloccò lui.

“Malfoy, pretendo che tu mi dica cosa diavolo sta succedendo” partì decisa la moretta ma venne interrotta da Silente che esclamò “CI SIAMO! GLI ALTRI PROFESSORI ED IO, ABBIAMO APPENA FINITO DI VALUTARE LE VOSTRE PROVE, SIAMO POSITIVAMENTE COLPITI DALLA VOSTRA PREPARAZIONE E DALL'ABILITA' MENTALE DIMOSTRATA, PERTANTO CREDIAMO SIA PIU' CHE OPPORTUNO DECRETARE UNA PARITA'”

“Nooooooo!” esclamarono deluse le due fazioni che subito pensarono di dover andare allo spareggio e disputare all'ultimo sangue chissà quale indovinello spaccacervelli.

“Oh suvvia ragazzi miei, vincere insieme è meglio che vincere da soli!” esclamò sorridente il preside il quale, con un sonoro battito di mani fece apparire abbastanza premi per gratificare entrambe le squadre le quali, realizzato quanto appena accaduto, esplosero all'unisono in sonori apprezzamenti di giubilo.

Consapevolizzando che una delle fantastiche e superveloci Firebolt Extreme sarebbe stata sua Blaise, travolto da uno slancio di euforia incontrollata, abbandonò l'aria seria ed equilibrata che tanto amava difendere e gridando “VITTORIA!” si voltò verso il bel Potter e lo abbracciò calorosamente sussurrandogli “Ce l'abbiamo fatta Harry!”

Il moretto colto alla sprovvista da tanta manifestazione di contentezza condivisa, non fece in tempo a ricambiare perché, sorridente più che mai, vide Zabini staccarsi poco dopo e correre a festeggiare con il suo migliore amico, il quale ormai impazzito di gioia, aveva ricominciato il suo balletto tribale in compagnia di un Davis a dir poco esaltato.

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Capitolo 7
*** Cambio di programma ***


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Capitolo 7°: Cambio di programma

 

“Guardali, basta veramente poco per farli diventare tutti degl'emeriti imbecilli!” esclamò Sarah con faccia schifata vedendo Jeremy Chang baciare ogni centimetro della propria scopa nuova.

“Credevo d'aver visto veramente tutto!” rincarò Hannah la quale sospirò delusa nell'osservare il bel cercatore dei grifoni ignorarla bellamente, ma dedicare attenzioni fin troppo premurose nei confronti di un ammasso di rametti rinsecchiti “Accidenti, pagherei perché guardasse me come guarda lei!”

“Tempo perso Abbott, quei pezzi di giada non luccicheranno mai in modo tanto adorante per te come brillano per quella!” disse un po' acidella Stephanie indicando la Firebolt Extreme che Silente aveva poco prima consegnato personalmente a Harry.

“Grazie McNair lo sapevo già da me!” ribattè offesa la tassorosso “Non c'è bidogno di ricordarmelo!”

“E' giusto che sia così, Potter è un Dio a cavallo di quei mostri… chissà se lo è anche in altri frangenti?” chiese la mora serpeverde maliziosa.

“Credevo fosse Zabini il tuo sogno proibito?” domandò la rossa risentita da tanta sfacciataggine.

“No, a dire la verità sono Potter e Blaise insieme!” la freddò la serpeverde che ridacchiando aggiunse “Se poi mi fanno anche partecipare sarebbe davvero il massimo!”

Hannah impallidì scioccata, Sarah scosse la testa stupendosi di quanto fosse bacchettona la tassorosso mentre Hermione ridacchiò vedendo la faccia di entrambe.

“Hey Granger, racconta un po'… l'hai mai visto “Il figo sopravvissuto” in atteggiamenti particolari?” s'informò Stephanie curiosa.

“Spiacente ragazze, mai avuto il privilegio, ho goduto solo di una splendida vista di boxer neri aderenti, un'estate alla tana da Ron”

“Dio avrei pagato per essere li con te!” sussurrò la serpeverde lanciando uno sguardo più che esplicito al bel fondoschiena di Harry.

“Ma se ti piace tanto perché non gliel'hai mai detto?” chiese Hermione che la sentì rispondere senza esitazione “Scherzi? mai nessun serpeverde si metterebbe con un grifondoro, non ci è concesso!”

“Ma smettila!” la spintonò l'altra pensando che stesse scherzando.

“Parlo seriamente Granger, anche se Harry mi piace molto, non posso dirglielo!” spiegò cambiando tono la moretta “Loro lo saprebbero e...”

“Cosa?” chiese la Connor allibita dalla sincera confessione della McNair.

“Sarebbero guai!” sospirò tristemente la mora.

“Stai scherzando?” domandò Hannah intimorita “Ma perché?”

“Andiamo ragazze devo anche spiegarvelo? E' Potter per Dio, il ragazzo che ha sconfitto il Signore Oscuro, non c'è mangiamorte che non voglia fargliela pagare e purtroppo, essendo loro figli, non ci è concesso il lusso di potergli essere amici, non possiamo neanche permetterci di avvicinarci a lui a meno che, non sia con l'intento di fargli del male” confessò Stephanie.

“Ma io ho visto più di un serpevede con dei grifondoro!” esclamò la corvonero dopo aver fatto mente locale.

“Fidati, non quelli che contano! Non vedrai mai un McNair o un Parkinson con un grifondoro, mai nessun Flitt, non c'è Nott, Evans o Bole che possa disubbidire, niente neanche per Tiger e Goyle, nemmeno Zabini e Malfoy possono. Se non mi credete chiedete a Millicent e Graham, l'hanno vissuto sulla loro pelle, sanno cosa voglia dire trasgredire ad un ordine preciso… nessuno di noi infrangerebbe mai la regola… A meno che non avesse smanie suicide!”

Sentendo quelle parole ad Hermione venne spontaneo volgere lo sguardo verso Draco che cinque metri più in là sorrideva felice parlottando con Blaise. Ecco spiegato perché in tutti quegl'anni non lo aveva mai visto con nessuna ragazza rosso-oro, benché ce ne fossero di veramente belle e purosangue, Draco non le aveva mai degnate di uno sguardo.

“Questa cosa è assurda, dovreste ribellarvi! Non si sceglie di chi innamorarsi, capita e basta! Che fate se v'innamorate di uno di noi?” sussurrò la bella caposcuola guadagnandosi uno sguardo disilluso da parte della serpeverde che cinica replicò “Belle parole Granger, ma vorrei vedere te al posto nostro!”

“Rispondimi Stephanie, se fossi innamorata di Harry che faresti?”

“Quello che ho fatto, ho continuato ad amarlo in silenzio, rinunciando a lui!”

La grifondono non rispose, si chiese se fosse mai possibile che anche Malfoy avesse rinunciato a lasciarsi andare con qualche sua compagna di casa a causa di questi sciocchi pregiudizi. Possibile che fosse tanto succube del volere del padre?

Ad interrompere quei pensieri fu la McGranitt che avvicinandosi alle quattro ragazze disse “Mie care, il professor Silente ha scordato di dirvi che il vostro regalo non consiste solo nella settimana alla Beauty Farm, avete anche un buono di cinquanta galeoni da spendere presso il negozio di Madama Pettiblue a Hogsmeade. La professoressa non aveva finito di terminare la frase che le quattro ragazze già stavano esultando senza contegno attirando come previsto più di uno sguardo curioso, specialmente nel gruppo dei ragazzi che vedendo tanta felicità non poterono esimersi dal chiedersi da cosa fosse stata causata.

“Che diavolo le prende?” domandò Draco curioso vedendo la propria compagna di casa saltellare felice mentre sorridente ripeteva qualcosa d'incomprensibile.

“E' impazzita, ma che sta dicendo?” chiese Blaise guardando l'amico.

“Se non ho capito male sembrerebbe Pettiblue oh sì Dio mio Pettiblue” esclamò Harry alle spalle dei due ragazzi che voltandosi lo guardarono basiti.

“Non ditemi che non conoscete quel negozio?” chiese il grifone ridacchiando.

“Sappiamo benissimo cosa vende Madama Pettiblue Potter, siamo solo sorpresi che lo sappia tu!” replicò acido il biondino lanciando uno sguardo d'intesa al suo migliore amico che ridendo aggiunse malizioso “Non ti ci vedo a girovagare tra perizomi, reggicalze e babydoll provocanti… a meno che caro mio, tu non ci stia dicendo, in modo molto velato, che ti piace quel genere di biancheria?”

Harry sorrise e avvicinandosi lentamente al serpeverde sussurrò “Che tu ci creda o no Zabini, i miei boxer è li che me li compro”

Blaise si sentì avvampare, avrebbe voluto insultarlo, infamarlo, almeno sfotterlo un pochino, ma quegli occhi verdi spettacolari gli consentirono di fare un'unica cosa, annuire e sibilare un freddo “Ora che lo so, non posso che dormire meglio la notte”

Potter fece per ribattere ma Hermione lo bloccò un attimo prima, saltandogli al collo urlando “MI ACCOMPAGNI VERO?”

“Certo, che domande… magari potremmo andarci durante le vacanze?” le propose lui “Se non sbaglio Madama Pettiblue fa sempre dei saldi dopo Natale!”

Blaise guardò l'erede di casa Malfoy e senza farsi sentire domandò “Dimmi che gliel'hai detto?”

Il biondo scosse la testa mentre Hermione senza curarsi che i due serpeverde stessero ascoltando applaudì all'idea del cercatore moro e aggiunse “Non vedo l'ora Harry, sarà bello passare le feste con te!”

Draco impallidì più del dovuto, come dire alla Granger che lei quel Natale non lo avrebbe trascorso con il suo migliore amico bensì con lui, dispersi chissà dove e obbligati ad una convivenza forzata “Sarà una tragedia!” mormorò il giovane un po' troppo forte catturando l'attenzione di chi non doveva, la quale ovviamente fraintese il commento.

“Qualche problema Malfoy?” chiese dura Hermione fulminandolo con lo sguardo.

“Nessuno Granger, benché immaginarti a provare certe cose mi sconvolga alquanto… e non di piacere!” rispose cattivo lui che non aspettava altro che l'occasione buona per farle pagare le stilettate ricevute in precedenza… o almeno così aveva creduto.

La bella caposcuola non riuscì a ribattere, quella battuta la gelò non tanto per ciò che le era stato detto, piuttosto per il tono freddo e la decisione usati. Appena in tempo fermò Harry che era già partito per saltare al collo del serpeverde e senza replicare lo trascinò con sé andandosene via.

Mai come in quel momento Draco si sentì in difetto, una strana fitta al petto lo fece sospirare e vedendola voltargli le spalle tristemente per allontanarsi provò, forse per la prima volta da quando la conosceva, un senso di colpa nei suoi confronti. Sensazione che non gli piacque per niente.

“Perché le hai detto quella cosa?” gli chiese Blaise serio.

“Perché è ciò che penso!” rispose il biondo abbassando lo sguardo.

“Smettila di dire stronzate, ti conosco fin troppo bene, mi accorgo quando stai mentendo e ancor di più quando ti senti in colpa per qualcosa… se non pensavi quella cattiveria perché gliel'hai detta?”

“Perché mi andava Blaise, non credo di dover rendere conto a nessuno di ciò che penso?”

“Non è questo il motivo, tu lo sai, io lo so, chissà se anche la Granger lo sa?”

“Finiscila di farmi ste menate!” sbuffò il bel cercatore.

“Ammettilo Draco, lei ti piace e non capisco perché ti sia comportato così” lo freddò l'amico “Non ce n'era motivo!”

“Tu sei pazzo, io e la mezzosangue, andiamo Blaise ti sei rimbambito? Guarda che non è detto che se il tuo cuore batte per un grinfondoro debba farlo anche il mio!” rispose acido Malfoy che aggiunse “E comunque mi ha trattato come una pezza da piedi per tutta la sera, mi è venuto spontaneo risponderle male, se lo meritava!”

“Dunque è questo il motivo? Lei ti piace, ti ha risposto male e tu hai pensato bene di offenderla? Ottimo piano Draco, ne hai un altro?”

“Sbaglio o forse hai perso qualche passaggio? NON - MI - INTERESSA - LA - GRANGER” scandì prepotente guardando l'altro dritto negli occhi blu mare “Se mi va di trattarla di merda lo faccio!”

Zabini guardò il suo migliore amico e fece un sorrisetto che imbestialì ancora di più l'altro serpeverde il quale quasi urlò “Non iniziare, non ti azzardare a spaccarmi le palle con i tuoi sorrisetti “Tanto lo so che ti piace” non è così, ne ora ne mai!”

“Sì sì va bene se lo dici tu!” esclamò il moro facendogli un altro sorrisetto.

“BLAISE!” tuonò Malfoy attirando più di uno sguardo su di sè “E' INDISPONENTE, PIENA DI SE, ACIDA E FREDDA CHE NEANCHE UN ICEBERG RIESCE AD ESSERLO DI PIU', E' SOLO CAPACE DI DARE GIUDIZI SENZA CONOSCERE ED ANDARE OLTRE E PER GIUNTA SAPIENTONA… DECISAMENTE NON E' IL MIO TIPO!” gli sbottò addosso tutto d'un fiato.

“Ti rode perché nonostante questo lei ti piace… e tu mio caro, non sei abituato a non avere ciò che ti piace!” replicò serenamente il cacciatore che aprendosi in un sorriso ancor più grande aggiunse “Spiacente signor Malfoy devi lavorare sull'accettare i rifiuti, non ti riesce ancora tanto bene! Dico bene Granger?” chiese infine spostando lo sguardo su di una bella moretta che sostava a pochi metri da loro.

“Non so a cosa ti riferisci Zabini” rispose Hermione quasi in un sussurro facendo trasalire il biondino il quale, prima di voltarsi e vederla, era convinto che la battuta dell'amico fosse solo uno stupido scherzo “Comunque ero solo venuta a dire a Malfoy che Silente ci vuole vedere tra poco nel suo ufficio”

Draco impallidì più del solito e facendo un cenno affermativo con la testa alquanto patetico si rivoltò dandole nuovamente le spalle.

“Che c'è?” domandò Blaise vedendolo stringere gli occhi e corrugare la fronte “Se non ti piace, poco male che abbia sentito ciò che pensi di lei?”

“Fottiti!” rispose il biondo aprendo le sue iridi grigie e puntandole minacciose in quelle blu intenso di Zabini che sempre più perfido rincarò “Dev'essere difficile fingere di odiarla, in fondo ti ha salvato la vita, almeno un minimo dovresti esserle riconoscente… a proposito, non mi hai ancora descritto i dettagli di com'è stato farti salvare dall'ipotermia senza magia?”

“Non lo saprai mai!” sibilò furente Draco le cui gote si tinsero di rosa.

Il moro fece un altro sorrisetto e annuì.

“Non ti sopporto quando fai così!”

“Io invece ti adoro quando ti comporti così, mi diverto a massacrarti!” ridacchiò l'altro abbracciandolo calorosamente e sussurrandogli all'orecchio destro “Non c'è nulla di cui aver paura, è bello innamorarsi!”

“Stai correndo un po' troppo Blaise” cercò di ribattere Draco che sentì l'amico stringerlo più forte e bisbigliare “Ti conviene andare da Silente, c'è una certa signorina che ti sta aspettando sulla porta!”

Malfoy sussultò, si voltò appena e vide Hermione aspettarlo all'inizio della sala grande, annuì e s'incamminò per raggiungere la ragazza che tristemente stava guardando fuori da una delle belle vetrate del salone.

“Aspettavi me?” le chiese con tono neutro.

“Sì, mi sembrava carino arrivare insieme!”

Draco non replicò, si limitò ad incamminarsi seguito dalla grifondoro che persa nei suoi pensieri, senza neanche accorgersene, si ritrovò davanti alle due statue a guardia della scala che portava all'ufficio del preside.

“Come saliamo?” chiese Malfoy.

“Api Frizzole” recitò Hermione ed immediatamente i due guardiani si spostarono e la scala ruotò liberando il passaggio.

In men che non si dica entrambi i ragazzi si ritrovarono nell'ufficio del preside il quale, con loro grande sorpresa non era solo, la professoressa McGranitt e il professor Piton sostavano ai lati di un Silente sorridente che indicando due poltroncine disse loro “Benvenuti, prego accomodatevi!”

Draco si sedette e cercò di non fissare Piton, il cui sguardo in quel momento era alquanto inquietante, Hermione dal canto suo fece altrettanto ma cominciò a stritolarsi le mani dall'agitazione per un'eventuale punizione o provvedimento disciplinare.

“Signorina Granger, la vedo un po' agitata, le assicuro che non c'è nulla di cui preoccuparsi, i suoi voti ne tanto meno il suo curriculum scolastico sono in questione, l'ho fatta venire per ben altri motivi” a quelle parole Hermione tirò un sospiro di sollievo, aveva temuto che l'essere rientrata tardi avrebbe influito sui suoi voti, riacquistando un timoroso sorriso la grifondoro chiese “Perché sono qui signore, credevo che…”

La McGranitt le sorrise e gentilmente chiese interrompendola “Che progetti avevi per Natale mia cara?”

“Oh bhè, sa da quando i miei sono…” ma si fermò un istante, non voleva parlare di quel dolore così grande davanti a Draco, così svelta spiegò illuminadosi “Si insomma devo trascorrerlo con Harry!”

Nell'udire quelle parole una strana fitta di disappunto guizzò nello stomaco del serpeverde che senza proferir verbo continuò ad osservare una simpatica venatura nel parquet del preside.

“Dove vorreste andare?” chiese Silente.

“Non saprei signore, è una sorpresa, Harry mi ha promesso che saremmo rimasti insieme e che ci saremmo divertiti molto, sa Ron e Ginny vanno in Egitto da Bill, così niente Tana quest'anno!”

Ci fu un attimo di silenzio durante il quale i tre professori guardarono all'unisono Draco che pur senza vederli, perché ancora a capo chinato, potè sentire i loro sguardi su di sé. Poi Minerva il più dolcemente possibile disse “Temo mia cara, che dovrai cambiare i tuoi progetti”

“Cosa? Ma che…?”

“Ci dispiace signorina Granger, ma non è sicuro!” affermò Piton che aggiunse “Sappiamo quanto tenga al signor Potter, ma è bene, per la sicurezza di entrambi, che non vada con lui!”

“Sicuro per cosa? Non è bene che?” ripetè Hermione sgranando gli occhi “Signore io non vorrei sembrarvi impertinente ma tra me e Harry c'è solo amicizia, è come un fratello per me, non penserete che…”

Fu allora che Draco, udite quelle parole, esclamò bloccandola “E' colpa mia, dovrai venire con me!”

“COOOSA?” urlò la grifondoro “NON CI PENSO PROPRIO, SCORDATELO!”

“Purtroppo sarà necessario mia cara!” rincarò la McGranitt “Ti hanno vista!”

“Chi?” chiese allibita la ragazza.

“Ricordi al Testa di Porco le due persone sedute con me al tavolo? Ricordi quanto erano felici di farci la festa? Loro ti hanno vista!” s'intromise Malfoy riportandole svelto alla memoria a chi si stesse riferendo la professoressa di trasfigurazione “Sei sul libricino nero adesso!”

“Quale libricino?” balbettò “Ma… ma… io non centro, non so neanche chi siano!” asserì disperata Hermione.

“Il signor Malfoy non avrebbe dovuto portarla a quel tavolo, purtroppo è successo ed ora quei due individui pensano che siate amici, pertanto visto che vogliono vendicarsi potrebbero cercare di farle del male per colpire lui” spiegò Piton indicando il suo figliocccio.

“Resterò qui ad Hogwarts, vi prego non fatemi andare con Malfoy?”

“Non è possibile, nessuno studente quest'anno potrà restare ad Hogwarts, tutti noi professori siamo stati invitati ad un congresso mondiale che si terrà a Beuxbatons, non saremmo tranquilli a sapervi qui da soli e indifesi” spiegò Minerva.

“Allora portatemi con voi?” implorò disperata la grifondoro “Non disturberò, ve lo prometto!”

“Lo faremmo se ci fosse consentito, purtroppo non lo è!” disse Silente spegnendo in un attimo le sue speranze.

“Signore, ma Harry, lui che farà? Non può trascorrere il Natale da solo?” disse tentando il tutto per tutto per impietosirlo.

“Tornerà dall'Ordine, è già tutto previsto!”

“Signore ma dove andrò?” mugugnò abbassando lo sguardo.

“In un posto segreto, che conosciamo solo io, Minerva e Severus! Ti piacerà ne sono certo”

“Con Malfoy!” sospirò scettica la moretta “La prego ci ripensi!”

“Non è possibile!” rispose la McGranitt “Teniamo troppo a voi perché vi succeda qualcosa!”

“Per quanto tempo?” sussurrò quasi alle lacrime la sua pupilla.

“Sino all'inizio della scuola, per la precisione sono…”

“Sedici giorni, se calcoliamo che oggi è il ventidue dicembre e le lezioni riprenderanno il sette gennaio!” rispose alla velocità della luce Hermione.

“Che velocità!” asserì il docente di pozioni stupendosi del lesto calcolo mentale.

“E' stata la paura di passare così tanto tempo da sola con me!” replicò Draco abbozzando un piccolo ma sincero sorriso.

Le parole “da sola con me” scatenarono nella bella caposcuola una reazione alquanto prevedibile, sebbene inaspettata visto lo stato catatonico in cui era caduta. Da affranta disperata diciassettenne, si trasformò in furiosa potenziale omicida nel giro di due nanosecondi. Con sguardo assassino si voltò verso il biondino che giaceva nella poltrona accanto a sé e sibilò “E' TUTTA COLPA TUA, E' INCREDIBILE COME TU RIESCA SEMPRE A ROVINARE LA VITA DEGLI ALTRI! COS'E' TI CI METTI D'IMPEGNO OPPURE TI RIESCE SENZA SFORZARTI?”

Draco s'incupì di nuovo ma incassò senza replicare, il che stupì non poco preside e professori che cercarono di placare l'animo della giovane dicendo “Hermione mia cara, non temere avrete tutte le comodità per trascorrere delle festività divertenti in totale armonia, in un luogo che posso garantire essere tra i più belli e rilassanti mai visti”

“PECCATO CHE LA COMPAGNIA NON SARA' DELLE MIGLIORI!” sibilò la moretta ancora parecchio irritata.

Draco chiuse gli occhi e sbuffò, a fatica riuscì a contenersi dal saltarle al collo ma quando la sentì maledire il giorno che era entrata al Testa di porco, proprio non ce la fece ed esplose urlandole “RINGRAZIA DIO CHE SONO VENUTO A SALVARTI IL CULO BELLA O A QUEST'ORA PASSARE CON ME LE VACANZE DI NATALE NON SAREBBE STATO IL TUO PROBLEMA PIU' GROSSO!”

“Signor Malfoy moderi il linguaggio!” intimò la McGranitt decisa, ma prima che potesse aggiungere altro Silente la bloccò facendole cenno di aspettare.

“COS'E' MALFOY, AVERE PROBLEMI E' IL TRIBUTO DA PAGARE PER STARTI ACCANTO? BUONO A SAPERSI!” rispose acida Hermione che riuscì solamente a farlo infuriare di più tanto da sentirlo sbraitare “COSA CREDI, CHE A ME FACCIA PIACERE? IO DOVEVO TRASCORRERE QUESTE MALEDETTISSIME VACANZE CON BLAISE, CHE SE PERMETTI E' COMPAGNIA ALTAMENTE PIU' GRADITA DI TE, MA PURTROPPO VISTO CHE SUA MAESTA' SI E' PERSA ED E' FINITA NEL LOCALE PIU' MALFAMATO DI TUTTA HOGSMEADE, HO DOVUTO PORTARTI A QUEL MERDOSISSIMO TAVOLO… CREDIMI, SE AVESSI POTUTO NON LO AVREI MAI FATTO!”

“Ragazzi forse è megl…” provò a dire Piton che come Minerva poco prima, si vide fermare dal preside che sorridente si stava godendo quel battibecco.

“GRAZIE! VA BENE? MI SEMBRAVA COMUNQUE D'AVERTELO GIA' DETTO? ANCHE SE IL TUO NOBILE GESTO CREDO SIA STATO DOVUTO PIU' AD UN OBBLIGO VISTO CHE TI STAVO ROVINANDO LA CHIACCHERATA CON I TUOI AMICHETTI!”

“Signorina Granger!” sbottò Piton “Non esageri!”

“I MIEI AMICHETTI?” sibilò lui risentito “NON ERO IO QUELLO SCHIACCIATO CONTRO IL BANCONE DEL BAR, INCAPACE DI MUOVERSI, CHE SUPPLICHEVOLE CERCAVA D'INTAVOLARE SCAMBI D'OPINIONE POCO PIACEVOLI CON I LURIDI AVVENTORI DEL LUOGO. NON MI ERA SEMBRATO CHE TI STESSI DIVERTENDO, MA SE PREFERISCI, LA PROSSIMA VOLTA TI LASCIO IN LORO COMPAGNIA?” replicò cattivo Draco “MAGARI AVRESTI POTUTO TROVARE PIACEVOLE LA VICINANZA DI ALCUNI DI QUEI SIMPATICI MAGHI?!”

“Signor Malfoy come si permette?” insorse la McGranitt.

“MA CON CHE CORAGGIO OSI FARMI PASSARE PER UN'INGRATA QUANDO TU NON HAI AVUTO NEANCHE LA DECENZA DI FAR FINTA DI RINGRAZIARMI DOPO CHE TI HO SALVATO LA VITA… O FORSE TE LO SEI SCORDATO?”

“ Nessuno ti ha chiesto di farlo !” sibilò deciso il serpeverde.

“D'accordo ora basta, scaricati gli animi direi che ci sono le premesse per una fantastica amicizia, che sono certo, possa nascere e rafforzarsi durante queste vacanze!” esclamò Silente guadagnandosi lo sguardo fulminante dei due ragazzi che all'unisono fecero una faccia schifata “I vostri bauli, con tutte le vostre cose, scopa nuova compresa signor Malfoy, sono già stati preparati e portati a destinazione, non mi resta che augurarvi buon viaggio, buon Natale e buon anno!”

“Signore ma… quando dovremmo partire?” balbettò Hermione terrorizzata dalla risposta che sapeva già quale essere.

“Ora!” asserì serafico il preside togliendole ogni dubbio e porgendo loro quella che ovviamente doveva essere una passaporta.

“Signore io voglio salutare Blaise, non possiamo andare via così!” insorse Malfoy balzando in piedi.

“Si che potete!” scandì duro Piton ghiacciandolo “Al signor Zabini parlerò io!”

“Che farà Blaise, dove diavolo andrà? sapete che non può tornare a casa, non più!” protestò il biondino facendo trasparire tutta la sua preoccupazione.

“Non c'è motivo di preoccuparsi, Blaise starà benissimo!” replicò secco Severus che intimò “AFFERRA - QUELLA - PASSAPORTA!”

“Severus, non mi puoi spedire chissà dove, senza prima avermi fatto salutare l'unica persona a cui tengo… te lo chiedo per favore?”

“Draco, non c'è tempo!” cercò di spiegargli il suo padrino.

“Al diavolo, perché non ci fate partire domattina, così stasera potremo parlare con i nostri amici e spiegare loro che non siamo evaporati, che gli vogliamo bene e che ci dispiace molto non poter trascorrere con loro queste vacanze!”

“Spiacente, ma se vi lasciamo tornare nei vostri dormitori, sarete subissati di domande, la voce che sparirete insieme chissà dove, si spargerà come un'epidemia arrivando anche a chi non deve sapere… sai meglio di me che Hogwarts ha le sue spie!”

“Ma…”

“Niente ma Draco, dovete andarvene immediatamente!” lo anticipò deciso Piton.

“Signore, parlerà anche con Harry vero? Gli spiegherete?” chiese Hermione rassegnata intuendo che fosse inutile cercare di convincerli .

Un cenno d'assenso del capo dei tre professori siglò la partenza dei due studenti che afferrarono la passaporta all'unisono e sparirono all'improvviso.

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Capitolo 8
*** “Spiegami, sono tutto orecchie!” ***


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Capitolo 8°: “Spiegami, sono tutto orecchie!”

 

“Andato!” sospirò sconsolato Blaise guardando l'orologio dopo che, trascorsa mezz'ora, Draco non aveva ancora fatto ritorno in sala grande “Peccato mi sarebbe piaciuto salutarlo e dargli il suo regalo”

“Hey Zabini, tutto solo? dov'è finito Malfoy?” domandò sarcastico Ron vedendo il serpeverde seduto in solitaria in un angolino.

“Weasley, mi stupisco sai? Incredibile come tu riesca a formulare frasi di senso compiuto, non lo credevo possibile!” ribattè distaccato il moro che si alzò e fece per andarsene ma venne bloccato dal grifone il quale, afferrato il cacciatore al braccio, replicò “Cos'hai detto?”

“Giù le mani, non mi sembra di averti dato il permesso di toccarmi!” rispose secco Blaise strattonando la presa.

“Sei un arrogante pezzo di merda lo sai?”

“Da che pulpito” rinfacciò l'altro “Fino a prova contraria sei tu che hai rotto le palle a me!”

“Voglio sapere dov'è finito Malfoy e perché Hermione è andata con lui?”

“Non ha bisogno della balia, la Granger se la sa cavare benissimo da sola!”

“Dove Zabini? Dimmelo!” chiese duro Ron avvicinandosi di più.

“Ti prego, che paura… non fare quegli occhi cattivi, mi terrorizzi!” lo schernì il serpeverde che rincarò malizioso “Non dirmi che sei geloso? Non è più affare tuo con chi s'intrattiene, fattene una ragione!”

“Hermione è come una sorella per me, le voglio bene e non resterò a guardare che Malfoy la faccia soffrire o la coinvolga in qualche assurdo casino!”

“Mollami Weasley, anche se sapessi dove sono andati non te lo direi, pertanto levati dalle palle, non sono dell'umore adatto per avere a che fare con un microcefalo grifondoro!”

“Scusa? Puoi ripetere, credo di non aver capito bene!” domandò Ron fingendosi tranquillo e facendo un altro passo avanti in direzione del suo nemico.

“Hai capito bene, ti ho dato dell'imbecille ed ora spostati mi chiamano!”

“Ah!” fu l'unico commento onomatopeico del rosso che senza preavviso si scagliò sul moretto colpendolo al viso e scaraventandolo a terra iniziando con lui una lotta greco-romana.

La rissa non passò certo inosservata, insulti e grida attirarono l'attenzione di più di uno studente che iniziò ad incitare il giovane mago per cui parteggiava. Ci pensò Harry a dare un taglio alla ridicola mostra di testosterone, che giunto dai due ragazzi non appena si rese conto di quanto stava accadendo, li divise senza mezzi termini e disse “CHE CAZZO VI PRENDE? VOLETE ESSERE ESPULSI? VI VA DI CULO CHE SILENTE, PITON E LA MCGRANITT NON SONO QUI!”

“Tieni a bada i tuoi gregari Potter, è stato lui a cominciare!” replicò Blaise cercando di tamponarsi il labbro spaccato che sanguinava copiosamente.

“Bada a come parli Zabini!” rispose deciso l'altro passandogli un fazzoletto di cotone pulito che inaspettatamente il moro accettò “Quanto a te, si può sapere che bisogno c'era di picchiarvi? Guarda come sei conciato!”

“Questo stronzo sa dov'è andato Malfoy con Hermione, e non me lo vuole dire!” rispose l'amico toccandosi l'occhio che poco prima aveva ricevuto un destro niente male.

“Ma fottiti Weasley, chi ti credi di essere? Non ti devo niente! Se me lo avessi chiesto magari più gentilmente forse te lo avrei anche detto, troppo difficile però vero? Vedi di sparire o giuro che…”

“Cosa? Mi lanci il cruciatus come fa papà?” lo rimbeccò il rosso acidamente.

La reazione di Blaise fu alquanto prevedibile, si scagliò nuovamente contro il grifondoro con l'intento di massacrarlo di botte ma Harry lo bloccò al volo afferrandolo e interponendosi tra i due per spingerlo all'indietro. Il serpeverde urlando insulti irripetibili contro il portiere si fece allontanare anche se a fatica, ma una volta a distanza di sicurezza scansò il cercatore dei grifoni malamente ed esplose dicendo “Ma mollami anche tu, che cavolo vuoi si può sapere? Torna dal tuo migliore amico, non ho bisogno di nessuno, men che meno di te!”

“Mi dispiace, Ron delle volte esagera!” disse Harry senza cedere alle provocazioni.

“Non me ne frega un cazzo Potter, sarete anche grifondoro ma l'educazione non sapete proprio dove sta di casa!” rispose irato “E poi saremmo noi serpeverde quelli narcisisti, egocentrici e maleducati. Fino a prova contraria stasera siete stati voi a provocarci per attirare attenzione”

“Non io, comunque vedo che non si può parlare, ti saluto Zabini, stammi bene!”

“Lo lavo e te lo ridò!” scandì secco il serpeverde che indusse il grifone a voltarsi per vedere il fazzoletto che gli aveva dato poco prima sporco di sangue di un bel carminio acceso.

“Non mi sembra di aver detto che è urgente, tienilo pure, non mi serve!”

“Non voglio nessuna pietà, specialmente da te!”

“Si chiama gentilezza, è diverso!” spiegò deciso il cercatore che poco dopo domandò “Ti fa male?”

“Certo che mi fa male, che cazzo di domande fai? quella bestia mi è saltata addosso come una furia buttandomi a terra”

“Dovresti metterci del ghiaccio o si gonfierà!”

“Ma finiscila!”

“Dico sul serio, ti diventerà il labbro come una zampogna se non ci metti del ghiaccio sopra!” ripetè Harry facendolo apparire e porgendoglielo.

“Grazie papà, provvederò non appena possibile!” sibilò sarcastico Blaise.

“Muoviti dai qua!” insorse il moro rubando il fazzoletto dalle mani del serpeverde e dopo averlo riempito con due o tre cubetti di ghiaccio glielo ripassò dicendo “Tieni, così non si attaccherà alla pelle delle labbra!”

“Si può sapere che vuoi? Sensi di colpa di appartenere ad una casa di sclerotiche teste di cazzo?”

“Che palle, senti fai un po' come ti pare!” sbuffò Harry che gli mollò il fazzoletto e si allontanò per tornare al suo tavolo.

Il bel cacciatore restò a fissare per un minuto buono il ragazzo di cui era segretamente innamorato andarsene, dandosi mentalmente dell'imbecille per avergli risposto così male, poi distolto dalla voce di Piton tornò sulla terra “Si signore, dica?”

“Che ha fatto signor Zabini?”

“Sono caduto, ho picchiato contro il tavolo!” mentì.

“Spero per lei e per chi le ha fatto questo che non fosse una rissa?”

“Assolutamente no!” rimentì il giovane.

“Devo pensare che centri il signor Potter, visto che quel fazzoletto reca le sue iniziali?”

“No signore, Potter mi ha solo aiutato!” replicò svelto che di mettere nei guai Harry proprio non voleva “Ma mi cercava, aveva bisogno?”

“Sì dovrei parlarle del signor Malfoy, può seguirmi per favore?”

Il ragazzo annuì e seguì il docente sino fuori dal salone, sotto lo sguardo confuso di molti studenti Ron compreso che esclamò “Lo stronzo mi starà denunciando!”

“Avrebbe ragione!” lo freddò Harry.

“Che dici?”

“Sei stato veramente un bambino a comportarti in quel modo, che ti ha detto la testa?”

“Sono sicuro che sa qualcosa, Herm è sparita, così come Malfoy… figurati se lui non sa dove sono finiti”

“Se anche fosse Ron, è un suo diritto non dirtelo, non puoi andare in giro a pestare tutti quelli che non sono d'accordo con te!”

“Si può sapere perché lo difendi? E' un serpeverde Dio santo!”

“Vero, ma un serpeverde che questa volta ha perfettamente ragione!”

“Non hanno mai ragione!” ribattè l'amico.

“Finiscila, dimentichi forse che sono anch'io un serpeverde per smistamento, ma grifondoro per scelta?”

“Che centra tu sei un caso a parte… lui è lui, tu non hai genitori mangiamorte, lui sì, tu non sei introverso, taciturno, asociale e arrogante, lui sì, tu non te la tiri e ti credi Dio in terra, lui sì!”

“Per favore risparmiami queste stronzate, mi ricordi loro quando fanno discriminazione sui ragazzi di nascita babbana!”

“Non mi piace va bene?!”

“L'ho notato, ciò non toglie che quando ti comporti così delle volte sei davvero insopportabile, credo tu debba scusarti hai esagerato, non c'era motivo di attaccarlo in quel modo!”

“Vedrò! Piuttosto sono davvero preoccupato per Herm, dove cavolo è finita? Devo andarmene e…”

“Parti sereno, sono qui io con lei, andrà bene, Silente starà parlando con loro vedrai”

“Silente?”

“Sì dove credevi che fossero finiti? Ad imboscarsi alla torre di astronomia?” ridacchiò il moro.

“Oh!”

“Già, capisci ora perché hai esagerato?”

“Si bhè forse… senti salutamela tu, io devo scappare!” ribattè imbarazzato l'amico abbracciandolo.

“Ciao sclerotico! Salutami tutti, passate buone vacanze e divertitevi!”

“Siediti Blaise!” disse Piton indicando la sedia di fronte alla propria scrivania.

“Signore, l'ho capito che se ne è andato, mi spiace solo non aver potuto salutarlo e dargli il suo regalo!”

“E' spiaciuto molto anche a lui, abbiamo praticamente dovuto obbligarlo!”

“L'importante è che stia bene!” sussurrò il moretto.

“Laggiù è al sicuro non preoccuparti!”

“Non è così semplice signore, ci provo ma…”

“Lo so, avete fatto una scelta importante che non piacerà, ma sai che è stata quella giusta!”

“Perfettamente, non siamo affatto pentiti, ma non è bello sapere che la tua famiglia ti vuole morto!”

“Ragazzo mio crescere è anche questo, ribellarsi a ciò che si ritiene sbagliato e affrontarne le conseguenze, non sarete mai soli, potrete sempre contare su di me, sul professor Silente e su tutti i docenti di questa scuola!”

“Non ho paura delle conseguenze, fin da piccolo ho sempre saputo che quella non sarebbe mai stata la mia vita e che prima o poi avrei dovuto affrontare gli effetti della mia scelta, solo non pensavo così presto e così velocemente!”

“Andrà bene!” disse Piton facendogli un piccolo sorriso.

“Certo perché non dovrebbe!” mentì Zabini che invece in cuor suo sapeva che la situazione non era decisamente delle migliori.

“Se ti può consolare, è in un posto talmente sperduto che per trovarli dovrebbero veramente avere un colpo di fortuna!”

“Signore, io dove andrò?”

“Verrai da me!” esclamò deciso il professore.

“Cosa?” balbettò il ragazzo spalancando gli occhi.

“So che non è proprio quello che avevi immaginato, ma sarai al sicuro!”

“Non è per quello, mi piacerebbe ma non deve andare a quel congresso super riservato e a numero chiuso a Beauxbatons?”

“Sì ma tu come fai a saperlo?”

“Ho sentito il professor Vitious parlarne con la professoressa Sprite prima in sala grande!” arrossì Blaise.

Piton ridacchiò e aggiunse “Viva la discrezione, comunque sì dovrei, ma ci rinuncio volentieri!”

“Non voglio, signore posso benissimo stare qui, nessuno penserà che non sono partito!”

“No, meglio non rischiare! Per giunta saresti da solo… se dovessero attaccare”

“Andiamo, posso farcela, quant'è grande Hogwarts?”

“Blaise ho detto di no!”

“Allora perché non mi mandate da Draco?”

Il professore di pozioni fissò il suo alunno migliore dopo Malfoy e la Granger e rassegnato rispose “Vedo che posso fare, ma il preside è stato categorico in merito, non vuole due ragazzi e la signorina Granger nella medesima casa”

“Signore, senza voler mancare di rispetto al professore Silente ma le assicuro che non ci sarebbe alcun problema, almeno non più di quanto non ce ne siano in questo momento”

“Che vuoi dire?”

Il ragazzo arrossì “Bhè diciamo che Hermione, pur essendo una bellissima ragazza, ecco sì insomma… non è il mio genere!” sussurrò Blaise imbarazzato all'ennesima potenza.

“Oh!” fu il commento del suo professore che colto il messaggio, a disagio quanto il suo alunno, si limitò ad annuire.

“Già!”

“Bhè, non c'è nulla di male!”

“Lo so!”

“Vedrò che posso fare!”

“Sarebbe bello, poter stare insieme senza pensare a chi ci sta dando la caccia!” sospirò il cacciatore.

“Blaise non è che… per caso tu… con Draco…?” chiese Severus temendo una risposta affermativa.

“SIGNORE NO, NOI SIAMO SOLO AMICI!” esplose il bel Zabini che ormai viola in viso non sapeva più da che parte guardare “Glielo giuro, Draco è al pari di un fratello per me”

Un sospiro di sollievo attraversò le sottili labbra del docente “Va bene, ti farò sapere, piuttosto acqua in bocca, nessuno deve anche solo intuire che avete tradito, nemmeno Potter deve saperlo, è una questione molto delicata e va gestita con molta cautela”

“Perché dovrei dirglielo?” chiese Blaise che sentendo quel nome arrossì così furiosamente che Piton se ne accorse ma volle glissare sulla cosa per non mettere in ulteriore imbarazzo il suo alunno, il quale salutò e uscì dallo studio poco dopo.

 

“Dove diavolo siamo?” chiese Draco una volta riaperti gli occhi, il viaggio era stato piuttosto lungo e si era sentito sballottare a destra e a sinistra come non gli era mai capitato prima.

“Di certo non in Inghilterra!” commentò Hermione.

“Come lo sai?”

“Troppo lungo come viaggio, sul manuale sull'utilizzo delle passaporte ho letto che tanto più è movimentato, tanto più si va lontano!”

“Dove ci troviamo allora?”

Hermione guardò fuori dalla finestra e si aprì in un fantastico sorriso poi esclamò felice “In Italia!”

“DOOOVE?” urlò Draco.

“Siamo sulle dolomiti, ne sono certa, ci sono già stata qui, con i miei genitori!” ridacchiò aprendo la porta della baita dentro la quale erano apparsi.

“Non ci posso credere, disperso sui monti tra le caprette e gli orsi, peggio di così!” mugugnò fra sé il biondino che sentendosi chiamare uscì dalla porta rimanendo folgorato.

“Bello vero? Guarda che stellata!”

“Accidenti, quanta neve!”

“Domani potremmo sciare un po'!”

“Si forse!” disse svogliato Malfoy che chiese “Sai quale montagna di preciso?”

“Quasi ma non ne sono sicura, con il sole posso dirtelo di certo”

“Che ne dici se rientriamo, fa un freddo bastardo?” propose il serpeverde che senza aspettare una risposta s'incamminò e rientrò in baita seguito poco dopo dalla moretta che felice chiuse la porta e accese il grosso camino situato sulla parete destra.

“Ottima idea!” pensò Draco avvicinandosi mentre Hermione scappava al piano di sopra scendendo poco dopo tutta sorridente.

Lui la guardò ma non proferì verbo, la vide cominciare a trascinare il baule sopra le scale con molta fatica ma non disse nulla, pensando invece “Piuttosto che chiedermi aiuto si fa venire l'ernia! E' incredibile, che caratteraccio!”

Seccato si voltò ed essendo Hermione salita solo di due scalini, la superò velocemente e salì al secondo piano. Notò che la stanza alla sua destra era più grande e le finestre davano su una distesa di soffice neve bianca, l'altra camera invece lievemente più piccola ma comunque molto bella e anch'essa munita di uno splendido letto matrimoniale, dava sul bosco. Draco capì dove la bella grifondoro voleva andare a parare e perfido domandò “Se non ti dispiace Granger prenderei la camera di destra!”

“NO!” si sentì urlare dalla moretta che corse su per le scale “Perché tu?

“Potrei farti la stessa domanda, perché tu?”

“L'ho vista prima io!”

Il biondo ridacchiò e disse “Facciamo che chi porta su prima il proprio baule, se la prende!”

“Spiritoso! E' troppo pesante per me! L'hai visto no?”

“Se vuoi te lo porto su io, ma a qualcosa devi pur rinunciare!” sorrise furbetto Malfoy.

“No grazie, lo lascio giù e porto su le mie cose una alla volta!” sibilò decisa lei.

“Va bene allora, ti cedo la stanza se prepari la colazione per entrambi?”

“COOOOSA? SCORDATELO, NON FARO' MAI LA TUA SERVA!”

“Ascolta non mi sembra una richiesta tanto fuori dal mondo… vuoi giocartela, allora lotta non vedo perché dovrei lasciartela così!”

“Dimenticavo che la parola galanteria non fa parte del tuo vocabolario, va bene giochiamocela, a cosa però?”

“Quidditch?”

“Ah!” esclamò Hermione “Perchè invece non facciamo una gara di trasfigurazione?”

“Mai!”

“Hai paura di perdere?”

“Certo come tu ne hai se giochiamo a Quidditch!”

“Allora che si fa, aspettiamo che passi la notte perché sua maestà non si decide?”

“Scacchi magici?” propose il biondino.

“Faccio pena!”

“Anch'io, se non altro ce la giochiamo alla pari!”

“E sia!” sbuffò la bella grifondoro che furente tornò in salotto e aspettò che Draco estraesse la scacchiera dal suo baule.

Mezz'ora dopo il commento del bel Malfoy fugò ogni dubbio “Ops ho vinto, credo che porterò di sopra la mia roba, grazie della partita!” e sorridente se ne andò lasciando Hermione a maledirsi per aver spostato la sua regina.

“Ti serve una mano per portare su il baule?” chiese Draco tornando giù poco dopo.

“No grazie” fu la prima risposta della moretta che ripensandoci decise di approfittarne e farlo sudare un po' “Anzi sì per favore!”

Il biondo sorrise ed estratta la bacchetta recitò “Minor corpus!” il baule di Hermione divenne grande quanto un limone e senza fatica Malfoy lo portò di sopra.

“Sei pazzo?” gli urlò quando rispuntò dalle scale “Siamo minorenni non possiamo fare magie fuori Hogwarts!”

“Parla per te, io ho compiuto diciottanni il mese scorso, posso tranquillamente usare la mia bacchetta come e quando voglio!” la freddò lui.

“Fantastico, di bene in meglio, dispersa sui monti con te che puoi anche fare magie, cosa potevo desiderare di più?”

“Modera Granger, non ho mica detto che voglio scagliarti contro incantesimi vari… anche se a pensarci bene forse ogni tanto potrei”

“Osa solo provarci e… ma va al diavolo!” replicò la grifondoro che stizzita fece un gesto poco carino e salì per andare in camera sua, quando varcò la porta della camera a sinistra rimase colpita nel trovarvi all'interno il baule di Draco e tutte le sue cose. Svelta corse nell'altra stanza notando che il suo baule era stato messo ai piedi del bel letto matrimoniale e che il suo mantello era stato compostamente adagiato allo schienale della poltrona sulla sinistra. Il biondino aveva scelto di cederle comunque la camera pur avendo vinto la partita “Perché lo ha fatto?” si chiese Hermione confusa “Pensavo volesse stare di qui!”

Sentendosi un po' in colpa per come lo aveva trattato, scese nuovamente le scale con l'intento di chiedergli spiegazioni ma non lo trovò. Un rumore di pentole che precipitano a terra fece intuire alla ragazza che l'erede di casa Malfoy stesse armeggiando in cucina senza grossi risultati. Svelta lo raggiunse e sentendolo imprecare contro l'inutilità dei fiammiferi, decise che fosse meglio aiutarlo per non rischiare di vedere il rifugio esplodere.

 

Ignaro che il suo migliore amico fosse alle prese con pentole e cerini refrattari, Blaise ritornò in sala grande dove ormai solo pochi studenti erano ancora alle prese con festeggiamenti vari. Svelto si diresse al tavolo dei serpeverde, recuperò il suo mantello che giaceva ancora la dove lo aveva lasciato prima di allontanarsi con Piton, lo indossò e uscì nuovamente dalla sala diretto alla guferia senza accorgersi che un paio di occhi verdi non avevano smesso un secondo di seguirlo. Raggiunto il suo obiettivo fischiettò un motivetto ben conosciuto da uno degli abitanti di quel luogo. All'improvviso un stridio attirò la sua attenzione.

“Ciao piccola, ci sei allora, credevo fossi fuori!” esclamò Blaise guadando verso l'alto “Come stai?” chiese ricevendo un secondo verso stridulo “Manca anche a te vero?” le bisbigliò sorridendole vedendo che, riconosciuto il caro amico del suo padrone, il fiero rapace planò e saltellò sino a balzargli sul braccio “E' via da neanche un'ora e già ci manca quel testone!” sussurrò il bel serpeverde accarezzando la testolina di Saphira, uno splendido esemplare di aquila reale che apparteneva da sempre a Draco Malfoy “Ti andrebbe di andare da lui e portargli un messaggio?” domandò legandole la piccola pergamena alla zampina “Trovalo Saphira, digli che mi manca ma stai attenta, nessuno deve vederti o seguirti, ne va delle loro vite!” e detto questo la scortò sino alla balconata dove le fece spiccare il volo.

Zabini restò a guardarla allontanarsi e perdersi nel cielo stellato privo di luna, si chiese se sarebbe mai riuscita a trovare il suo padrone e se non avesse commesso un'imprudenza nello spedire quel messaggio, ma ormai era fatta, non restava che aspettare.

Il bel serpeverde sospirò, non si era mai sentito tanto solo, pregò con tutte le sue forze che Piton riuscisse a convincere Silente a farlo andare da Draco e senza quasi accorgersene, mentre con la punta della scarpa cominciò a picchiettare il muro tristemente, disse ad alta voce “Sarebbe bello raggiungerli, ovunque siano” sospirò nuovamente e aggiunse sedendosi sul parapetto “Ti chiedo solo una cosa signore, proteggili, fa che non accada loro nulla, fa che si divertano e che imparino a conoscersi, sono una bella coppia solo che ancora non lo sanno” il bel moro si alzò e dando le spalle alla porta finestra guardò nuovamente il cielo stellato, l'aria pungente di quella notte dicembrina lo fece rabbrividire e sussurrare un ultimo accorato appello “Rivederli sani e salvi sarebbe un fantastico regalo di Natale!”

“Da quando parli da solo?” chiese Harry sbucando all'improvviso facendolo sobbalzare per la paura.

“Ma sei pazzo? Mi hai fatto venire un infarto!” gridò Blaise sussultando portandosi una mano al cuore.

“Scusa, non era mia intenzione!”

“Si come no… questo è un attentato bello e buono!” rincarò il serpeverde appoggiandosi alla balaustra della balconata cercando di rallentare il battito accellerato.

“Credo tu mi debba delle spiegazioni Zabini” asserì il grifone avvicinandosi.

“Io non credo proprio!” fu la risposta del cacciatore che lo fissò deciso senza null'altro aggiungere.

“Invece io dico di sì! Spiegami sono tutto orecchie” replicò Harry bloccando il passaggio per consentirgli una fuga mentre, squadrandolo determinato, diede chiaramente ad intendere che non si sarebbe spostato sino a quando non avesse sentito ciò che voleva sapere.

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Capitolo 9
*** Il piano ***


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Capitolo 9°: Il piano

 

“Sei tu che me ne devi, com'è che ti trovo sempre tra i piedi?” domandò freddo il serpeverde.

“Passavo e senza volere ho ascoltato ciò che hai appena detto e vorrei che mi spiegassi che diavolo sta succedendo tra Draco e Hermione”

“Niente, di cosa hai paura? Stiamo parlando di un Malfoy e di una figlia di genitori babbani, di un serpeverde e di una grifondoro, cosa diavolo vuoi che succeda? Non potrà mai accadere nulla” rispose sconsolato Zabini pensando alle proprie chances di far breccia nel cuore del bel grifone in piedi davanti a sé.

“Grazie!” replicò in un sussurro Harry che vedendo la faccia stupita dell'altro ragazzo spiegò quella risposta “Grazie che non l'hai chiamata mezzosangue!”

“Non mi appartiene quel linguaggio… dovresti saperlo!”

“Lo so! Quello che non so è dove sono finiti, ma sono sicuro che puoi dirmelo tu!”

Blaise sbuffò e mentì “So poco e nulla”

“Comincia a raccontarmi quello che sai!” asserì il bel capitano rosso oro dimezzando la distanza tra loro mantenendo un calma invidiabile.

“Potter non hai niente di meglio da fare che seguire me?” esclamò il cacciatore sentendosi messo alle strette.

“Al momento no!”

“Perché non lo trovi e non ti togli di torno? Non c'è qualche tua fan da spupazzare e far sospirare di piacere?”

“Io non spupazzo proprio nessuno!” replicò risentito il grifone.

“Oh diamine mi spiace per te Potter, ecco perché sei così teso!” lo schernì Blaise che sentendosi a disagio di trovarsi da solo con lui, trovò che attaccarlo fosse l'unico modo per non sentirsi tanto vulnerabile “Dovresti scaricare di più tutto l'ormone che accumuli”

“Non sono affari tuoi come scarico i miei ormoni e di certo non devo renderne conto a te!” sibilò Harry a meno di una spanna dal viso del serpeverde che imbarazzato, anche se cercava di nasconderlo, potè perdersi in quelle fantastiche iridi verdi.

“Allontanati!” gli intimò il cacciatore con voce ferma.

“Cosa significa, che preghi Dio per proteggerli?” domandò a sua volta Potter ignorando quel monito.

“Spostati!” ripetè il prefetto.

“Dove li hanno mandati e perchè?” chiese Potter sollevando le braccia e imprigionando il serpeverde contro il muro del terrazzino.

“Non lo so!” ansimò a disagio Blaise che se solo si fosse sporto in avanti avrebbe catturato le belle e carnose labbra dell'altro.

“SMETTILA DI RACCONTARMI PALLE, NON SEI UN GRANCHE BRAVO!” urlò Potter.

“Che vuoi farmi, picchiarmi come ha fatto il tuo amico? pestarmi sino a quando sanguinante non te lo racconto?”

“Sai benissimo che non lo farei mai!”

“Mai dire mai!”

“Perché devi sempre essere…”

“Come?”

“Così!” sbottò il grifondoro.

“Così come?”

“Così maledettamente sexy anche quando fai lo stronzo!” pensò Harry che stupendosi dei suoi stessi pensieri si allontanò e invece rispose “Così… testardo!”

Zabini tentò di rallentare il proprio cuore, batteva talmente forte che temette lo avrebbe visto rimbalzare fuori dalla gabbia toracica per buttarsi giù dalla balconata. Scacciando dalla sua mente l'ardito pensiero di aver visto Harry arrossire, svelto si riappropriò delle proprie emozioni e disse “Non posso dirti dove sono perché non lo so, ti basti però sapere che stanno bene, sono in un posto sicuro, sperduto tra i monti!”

“Ma perché?” sussurrò il grifondoro affiancandosi, il quale chiusi gli occhi, appoggiò la testa al muro e inspirò profondamente.

“Hermione è stata vista con Draco e si pensa che possa essere in pericolo, così come lo è lui! Qui non possono stare perché Hogwarts chiuderà pertanto li hanno spediti chissà dove!”

“Fino a quando?”

“Il sette di gennaio credo!”

“COSA?” gridò il moro “Ma noi dovevamo festeggiare il Natale insieme e…” insorse Potter spalancando i suoi begli occhi staccandosi dalla fredda parete del castello.

“Credimi, sono nelle tue stesse condizioni, io dovevo trascorrerlo con Draco e invece…”

“Che palle, finirò a Grimm…” ma Harry s'interruppe, era meglio non parlare dell'Ordine davanti a quello strano ragazzo che tanto lo intrigava senza che sapesse bene il perché.

“Di che ti lamenti, se Silente non accetta la mia proposta mi toccherà passare il mio con Piton!” ribattè Blaise scuotendo la testa.

La faccia schifata del grifone parlò più di mille parole, tanto che Zabini scoppiò a ridere di gusto “Ti prego, dovresti vedere la tua espressione, sei agghiacciante!”

“Non posso credere che lo trascorrerai con lui, piuttosto che subire una tortura simile, mi farei legare in una radura in balia e con l'unica compagnia di un ungaro spinato”

“Cielo, lo odi così tanto?”

“Non lo odio… bhè forse un pochino, niente a che ridire con la sua preparazione, trovo sia un ottimo insegnante, forse uno dei migliori ma è così arrogante e maledettamente parziale. Non c'è volta che non si schieri dalla vostra parte anche davanti all'evidenza più totale finisce con il punire noi e dare punti a voi”

“Povero, povero Potter ed ora come si fa?” domandò Zabini schernendolo “Non sapevo tenessi così tanto al professor Piton da soffrire la sua indifferenza?”

Harry ridacchiò e rispose “Ti prego, l'ultimo dei miei problemi è sentirmi ignorato da Piton, anzi delle volte vorrei che lo facessero anche gli altri, vorrei non dover essere per forza Harry Potter, ma solo Harry”

Blaise gli regalò un altro sorriso e annuì ribattendo “Ti capisco, anch'io non vorrei essere sempre additato e visto come “Blaise Zabini il figlio del famigerato mangiamorte” ma che vuoi ognuno ha il destino che si merita, il mio è quello di farmi insultare anche se non ho commesso alcun crimine, il tuo di farti osannare per aver salvato il mondo magico… non credo che tu voglia fare a cambio?”

“Non ci crederai ma delle volte vorrei essere solo uno come tanti, divertirmi e non pensare a nulla eccetto forse ai problemi classici della mia età... che so, sesso, droga, alcol, no scherzo…” sorrise il grifone che sentì Zabini ridere di gusto e dire “Senti senti, il lato oscuro che emerge”

Harry ignorò di proposito la battutina, che sapeva non essere stata fatta con cattiveria e tornando serio aggiunse “Invece sono costretto a dover rendere conto di ogni minuto della mia vita, tutti si aspettano da me sempre di più solo perché sono io… capisci, non mi è consentito sbagliare, aver paura, devo sempre andare oltre le loro aspettative”

Blaise spalancò gli occhi, Harry gli stava dicendo cose personali che non avrebbe mai sperato di potergli sentire dire, almeno non a lui, non lo aveva mai visto aprirsi così tanto per lasciarsi andare e si sentì onorato che lo stesse facendo con lui “Sei Harry Potter” gli sussurrò sorridendo gentilmente “Che tu lo voglia o no sei un mago molto potente, a mio modesto parere il più grande mai esistito, non puoi ignorare questa tua qualità” osò dirgli sforzandosi di non arrossire furiosamente “Purtroppo questo porta onori e oneri ma sono sicuro che saprai cavartela egregiamente, in fondo ci sei riuscito fino ad adesso!”

Il bel cercatore ringraziò e ricambiando il sorriso domandò “Da dove spunta questa saggezza nascosta?”

“Che vuoi non posso limitare troppo a lungo la mia vera natura!” rispose fingendosi serio l'altro moretto.

“E quale sarebbe, il vecchio saggio incazzoso che rinsavisce nei momenti opportuni ?”

“No, il giovane saggio incazzoso che rinsavisce nei momenti opportuni!”

I due ragazzi scoppiarono a ridere di gusto sino a quando il bel Potter chiese “Cos'hai proposto a Silente?”

“Indovina? sembri un grifondoro intelligente!”

Harry sorrise per l'ennesima volta, ormai lo trovava spontaneo farlo con Zabini e rispose “Se vai tu, vengo anch'io, non la lascio Herm da sola con voi due!”

“Esagerato, mica te la mangiamo!” ridacchiò Blaise spintonandolo.

“Non si sa mai!”

“Non ci lascerà mai andare, Silente sa essere perfido delle volte!” sbuffò il cacciatore che in quel preciso istante non poteva essere più felice, il suo Harry o meglio l'Harry che tanto sperava potesse un giorno diventare suo, non solo era seduto accanto a lui gli stava sorridendo ma sembrava parecchio apprezzare la sua compagnia.

“Dipende!” asserì il grifone alzandosi.

“Dove vai?” chiese senza pensarci Blaise che ormai abituato alla piacevole sensazione di averlo vicino, ci rimase male vedendolo spostarsi.

“A parlare con il preside, credo mi debba delle spiegazioni!” rispose il ragazzo sopravvissuto.

“Ancora? Sei un po' ripetitivo Potter!” lo schernì lui facendo altrettanto.

“Non sempre!” replicò il moretto che salutò e se ne andò lasciando il serpeverde con l'ennesimo dolce sorriso sul viso.

 

“Potrebbe essere una soluzione Albus, a me consentirebbe di venire con voi e i ragazzi sarebbero sicuramente più felici di trascorrere il Natale insieme”

“Non lo so Severus, avevo altri piani!”

“Lo so, ma ti assicuro che i tuoi progetti di far andare più che d'accordo la signorina Granger e il signor Malfoy non verranno rovinati, Blaise mi ha confessato di non essere minimamente interessato al genere femminile, almeno non in quel frangente!” arrossì il docente di pozioni.

“Si ma non lo si può neanche mandare a fare il terzo incomodo!”

“Albus, per favore… non siamo un'agenzia matrimoniale, siamo una scuola ed è nostro dovere tutelare i nostri alunni, devi ammettere che la soluzione sarebbe perfetta”

“Il signor Zabini, è un caro ragazzo ma non posso lasciare una grifondoro con due serp…” provò a replicare Silente ma venne interrotto da due colpi secchi sulla sua bella porta di quercia intagliata “Avanti” intimò il preside che vedendo entrare il suo alunno preferito si aprì in un rincuorante sorriso “Harry, accomodati a cosa dobbiamo la tua visita?” gli chiese indicandogli una sedia accanto a quella del professore di pozioni.

“Buonasera, oh scusatemi non volevo disturbarvi!”

“No figurati, dimmi avevi bisogno?” domandò Silente mentre Piton faceva una faccia poco convinta di tanta casualità.

“No, cioè sì… signore sono un po' preoccupato!”

“Oh cielo Potter, non sia mai, ti prego spiegaci immediatamente il perché!” asserì sarcastico Piton fulminandolo con lo sguardo.

“Hermione signore, mi chiedevo se potevate dirmi dove fosse finita, non la trovo da nessuna parte, sapevo che doveva venire qui da lei ma…”

“La signorina Granger è partita, ci ha chiesto di salutarla e di dirle che è rammaricata di non poter trascorrere il Natale con lei, ma impegni improvvisi l'hanno costretta ad allontanarsi da Hogwarts” disse tutto d'un fiato Piton con tono monocorde cercando di sminuire la finta, a suo dire, ansia del giovane grifondoro.

“Signore, posso raggiungerla?” domandò a bruciapelo Harry guardando Silente.

“NO, NON SE NE PARLA!” asserì deciso il docente alla sua destra.

“La prego, è il primo Natale che trascorre da sola dopo la morte dei suoi genitori, non vorrete lasciarla in qualche posto sperduto senza la presenza amica di qualcuno che le vuole bene?” rincarò il grifone senza mai spostare lo sguardo dagli occhi azzurri del preside.

“Harry caro, Hermione non è sola!” disse Silente lasciando intuire che c'era già una presenza a tenerle compagnia.

“Lo so, ho notato che all'appello manca anche Malfoy ma vi prego, so che crollerà e se anche Draco si comportasse da persona normale, cosa che sinceramente dubito, non credo che riuscirebbe a distrarla dai suoi pensieri tristi”

“Cosa proponi?” domandò il preside bloccando Severus dal lanciarsi in un cazziatone record su chi decide cosa, come, quando e perché.

“Mandare sia me che Zabini da loro!” propose il giovane contenendo a fatica un lieve rossore al viso che non passò certo inosservato al vecchio preside, il quale infatti chiese “Perché proprio il signor Zabini?”

Harry si schiarì la gola e cercando di mantenere un'aria alquanto distaccata e serena spiegò “Bhè signore, Blaise è il miglior amico di Malfoy e io lo sono di Hermione, entrambi avrebbero un vero amico con cui confidarsi e parlare e poi sarebbe una buona occasione per abbattere finalmente queste barriere che si sono create tra grifondoro e serpeverde… chi l'ha detto che non possiamo andare d'accordo?” buttò li il bel cercatore sperando di fare leva sul desiderio del preside di rafforzare il cameratismo solidale tra le case.

“Bel tentativo Potter ma non credo proprio che…” iniziò a dire Piton che venne però bloccato da Silente che esclamò “Ti faremo sapere Harry, dobbiamo valutare attentamente la cosa, se vuoi scusarci Severus ed io dobbiamo rimanere da soli, abbiamo cose molto importanti di cui parlare!”

“Certo!” rispose il moro alzandosi che dopo aver salutato uscì.

“Albus, non vorrai?” sussurrò il professore di pozioni.

“Perché no? Cercavamo una soluzione, questa mi sembra ideale!”

“Andiamo, sai meglio di me che Potter e Malfoy nella stessa stanza è sinonimo di guai, se non li uccidono i mangiamorte ci penseranno loro stessi a farsi fuori!”

“Sono fiducioso caro Severus, i ragazzi sono cresciuti, non hanno più undici anni, ne hanno diciassette chi diciotto, mi aspetto che siano in grado di poter convivere in pace… in fondo sono solo sedici giorni!”

“Quindici visto che arriveranno domani!” replicò l'amico.

“E poi sai che ti dico, credo che il signor Zabini avrà qualcuno con cui distrarsi!”

“ALBUS TI PREGO!” insorse Piton arrossendo furiosamente.

“Andiamo Severus, non ti facevo così bigotto, ho più del doppio dei tuoi anni e non mi sconvolge la cosa, non vedo perché imbarazzarsi tanto? E' comunque amore, espresso in modo diverso, ma è amore!”

“Sì grazie, questo lo so anche da me ma se permetti, preferirei non avere nulla a che fare con la vita sessuale dei miei alunni”

“Vorrei anche vedere!” lo schernì Silente.

“Smettila non intendevo quello… volevo dire…” balbettò l'uomo ancora più a disagio.

“So a cosa ti riferivi, stavo scherzando non mi permetterei mai d'insinuare una cosa del genere, piuttosto allora è deciso, Harry e Blaise partiranno domani per l'Italia, glielo diremo domattina a colazione che ne dici?”

“Ma si, daranno meno nell'occhio visto che partiranno anche tutti gli altri”

“Ottimo, allora avviso Minerva che verrai con noi a Beauxbatons!”

Piton annuì e si congedò, tornando alle prese con i propri impegni.

 

“Maledetto il giorno che hanno inventato questi cosi!” sibilò il biondino spaccando a metà l'ennesimo fiammifero “AL DIAVOLO!” urlò buttando quello che rimaneva della scatolina, che nel frattempo aveva stritolato, contro il muro.

“Posso aiutarti?” chiese Hermione scuotendo la testa.

“No, grazie, ti faccio vedere che usando la magia, ci metto due secondi ad accendermi un fuoco!”

“Andiamo, cerca di fare uno sforzo, ti assicuro che è solo questione di abitudine, guarda…” disse lei raccogliendo scatola e fiammiferi rimasti e accendendone uno con una semplice ma decisa fregatura dello stesso.

“BRAVA GRANGER, DIECI PIU'! DEVO FARTI UN APPLAUSO?” domandò sferzante Draco che invece di sentirla inveire contro la sua acidità le sentì dire “Riprova, un colpo deciso però, l'indice lo appoggi qui, il pollice qua e poi sfreghi!”

“Scusa?”

“Andiamo prova, che ti costa?”

Malfoy non replicò, afferrò il fiammifero e seguendo le istruzioni della bella grifondoro riuscì finalmente ad accenderlo. Un sorriso sincero affiorò sul suo bel viso andando a contagiare anche quello della moretta alla sua destra che ne approfittò per sussurrare un imbarazzato “Grazie, per la camera!”

“A buon rendere!” rispose lui urlando poco dopo “Ah merda!”

“Se li accendi, poi devi usarli, si consumano in fretta!” ridacchiò Hermione indicandogli il fornello non dando troppo peso a quel “buon rendere”.

“Spiritosa!”

“Cosa volevi preparare?”

“Non lo so, mi son detto che era già un successo riuscire ad accendere questo coso, ci avrei pensato dopo a cosa mangiare”

“Diamo un'occhiata, perché temo che non ci sia granchè da cucinare!”

“Non possono affamarci!” inveì il ragazzo aprendo tutti gli armadietti presenti in cucina trovando solo una scatola di biscotti e del latte in frigo.

“Certo che no, guarda una carta di credito babbana, deve averla lasciata il professor Silente, dovremo andare a fare la spesa ma fino a domani…”

“Spesa?” ripetè scioccato il biondo che non aveva mai acquistato un solo spillo in vita sua, erano Tipy e gli altri elfi domestici ad occuparsi di quelle cose a Malfoy Manor.

“Sarà divertente vedrai! Potrai sbizzarrirti nello scegliere prodotti babbani”

“Babbani?” balbettò il biondo.

“Si Malfoy, qui di certo non troveremo alimenti usati dai maghi, sarà già un miracolo trovare un supermercato!”

“Sarà durissima!” mormorò Draco portandosi una mano sul viso aggiungendo “Come vorrei che Blaise fosse qui!”

“Anche a me manca Harry, perciò non pensiamoci o rovineremo quella poca serenità che sta regnando in questo momento”

“Potter, come fa a mancarti?” chiese lui scuotendo la testa.

“Potrei chiederti la stessa cosa di Zabini!”

“Scherzi, Blaise è tutto ciò che ho, è come un fratello per me, morirei per lui!”

“Idem per Harry, se solo lo conoscessi meglio, scopriresti che è bello averlo come amico e non perché si chiama Potter, ma per la sua lealtà, la sua disponibilità, la sua generos…”

“Ti prego, solo l'idea mi fa venire l'orticaria! Risparmiami l'adulazione del salvatore del mondo magico”

Hermione contò mentalmente fino a dieci mentre stizzita afferrò il bollitore del latte per riempirlo, inspirò profondamente un paio di volte e senza nascondere un certo disappunto disse “Non ho voglia di litigare con te Malfoy, ho apprezzato il gesto dell'avermi ceduto la camera, ma se pensi che questo ti autorizzi ad insultare i miei migliori amici, hai capito proprio male!”

“Potrò non essere d'accordo con te?” chiese lui di rimando accendendo un fiammifero risentito.

“No, se prima non ti sei almeno sforzato di conoscerlo un po', l'hai sempre giudicato senza andare oltre e l'hai attaccato per sei anni e mezzo senza motivo… anzi no perdonami un motivo c'è, sei geloso marcio è questa la verità e ti rode sapere che lui è migliore di te!” sibilò lei versando il latte nel suo contenitore.

“Vaneggi Granger!” sbottò Draco accendendo il fornello senza quasi accorgersene tanto era arrabbiato per quell'uscita “Potter e io siamo talmente diversi che sarebbe impossibile capirsi!”

“Come ti sbagli, siete così simili che delle volte capisco perché Harry sia stato scelto per venire a serpeverde!”

“COSA?” domandò stupito il biondo “Serpeverde? Ma che dici?!”

“Non lo sapevi? Il cappello parlante avrebbe voluto mandarlo da voi ma lui lo pregò di non farlo, così lo smistò a grifondoro”

“Non posso crederci, stai mentendo!”

“Chiediglielo quando lo vedrai a gennaio, siete talmente uguali che delle volte avete persino le stesse espressioni facciali. Ma non ti rendi conto che litigate proprio perché siete simili!”

“Blaise avrebbe apprezzato!” commentò il biondo stupendo la ragazza che presa alla sprovvista domandò “Non ho capito, puoi spiegarti!”

“Niente, lascia perdere!”

“Malfoy, non trattarmi come una cretina, cosa vuol dire che Blaise avrebbe apprezzato?” richiese lei, versando il latte ormai caldo in due tazze per la colazione.

Il biondino afferrò la propria, il sacchetto di biscotti e senza dare spiegazioni, si diresse in salotto e si sedette sul tappeto proprio di fronte al bel camino scoppiettante, appoggiò la sua tazza su di un tavolino di legno e chiuse gli occhi appoggiando la testa sul divano che aveva alle spalle.

“MALFOY!” urlò Hermione facendo altrettanto e sedendogli accanto.

“Mi sembravi più perspicace Granger!” esclamò lui senza aprire gli occhi.

“Non vorrai dirmi che Zabini? Che Blaise è…?”

“Sì, è gay ed è innamorato di Potter!” finì lui per Hermione che afferrato un biscotto lo inzuppò nel suo latte caldo e lo mangiò.

“Non lo avrei mai detto!” fu il commento pacifico della moretta che realizzò in quell'istante che forse tra il suo compagno di convivenza e il bel Zabini ci fosse qualcosa di più che una forte amicizia. Certa di questa verità sorrise e lanciò un'occhiata maliziosa al ragazzo seduto accanto a lei, il quale finalmente si risollevò e iniziò a mangiare dei biscotti.

“Cosa?”

“Nulla!”

“Perché mi fissi così?”

“Niente, è solo che ora capisco perché Blaise ti manchi così tanto!” ridacchiò la bella grifondoro.

“Cos…? Granger non hai capito, lui e io siamo solo amici!”

“Non devi giustificarti Malfoy, io non ho assolutamente nulla contro le coppie omosessuali, benché queste siano purosangue!” rispose lei sorridendo maliziosa.

“Credimi Granger, sono molto più eterosessuale di te e tutta Hogwarts messe insieme!”

“Sì, sì!” sminuì la mora addentando un altro biscotto.

“Sì, sì cosa? Non mi credi?” le domandò indispettito da quelle insinuazioni.

“Si può anche essere bisex Malfoy, comunque ripeto non c'è nulla di male!”

“Certo che non c'è, ma non è il mio caso comunque!”

Hermione sorrise e lo freddò con un placido “Perché te la prendi tanto allora?”

“Questa poi!” esclamò lui che a bruciapelo le chiese “Credi davvero che io sia gay?”

La ragazza finse di pensarci su, adorava prenderlo in giro, sapeva perfettamente che Draco non era gay, ma vederlo così agitato in materia, la stava facendo impazzire dal ridere, così decise di giocare ancora un po' e rispose “Sì!”

La reazione di Malfoy fu alquanto inaspettata, si voltò a guardarla e senza proferire verbo si sporse in avanti e sussurrò “Credimi, non lo sono!” e detto questo iniziò a baciarle sensualmente le labbra giochicchiandoci maliziosamente ma senza approfondire il bacio, dimostrandole comunque che non solo non era gay ma che ci sapeva fare anche parecchio. Hermione rimase basita, Draco l'aveva baciata con talmente tanta passione da farle desiderare di più e farla restare, nonostante non fosse stato un bacio vero e proprio, senza fiato. Imbarazzata la bella caposcuola lo fissò in quelle iridi argento che in quel preciso istante sembravano bruciare e disse “Fo… forse mi sono sbagliata!”

“Gia!” replicò lui che finito il suo latte e biscotti, si alzò, la salutò e dopo aver riportato la propria tazza in cucina se ne andò a letto.

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Capitolo 10
*** Momenti imbarazzanti ***


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Capitolo 10°: Momenti imbarazzanti

 

L'indomani Draco si svegliò molto presto, ancora non si capacitava della sciocca reazione avuta la sera prima, non solo aveva baciato la Granger per dimostrarle che non fosse gay, ma gli era anche piaciuto parecchio farlo “Che diavolo mi è preso?” si chiese fissando il bel soffitto con le travi a vista “Chissà perché me la sono presa così tanto, anch'io non ho nulla contro le coppie omosessuali, non mi sono mai sentito in dovere di difendere la mia sessualità tanto meno le mie scelte sessuali!” si disse sospirando “Sono con lei da meno di ventiquattro ore e già stò sclerando!” pensò alzandosi e dirigendosi alla finestra.

Il sole stava sorgendo, il bosco alla tenue luce dell'alba appariva meno minaccioso di quanto non era sembrato la notte prima. Il biondino aprì la finestra e inspirò profondamente quell'aria fresca e salutare, nonostante tutto doveva ammettere che quel posto fosse davvero splendido, tutta quella natura aveva un effetto benefico sul suo cattivo umore, riusciva a rilassarlo tanto che, senza accorgersi, si ritrovò a sorridere quando vide due piccoli abitanti della montagna zampettare qua e la nella soffice coltre bianca, sembrava quasi stessero giocando ad inseguirsi.

Rinvigorito di nuove energie e messi da parte i pensieri poco produttivi sulla sua prestazione notturna, il bel biondino decise di recuperare biancheria e vestiti puliti dal suo baule e andarsi a fare una doccia. In fondo al corridoio, aveva notato c'era un piccolo ma dignitoso bagno, munito persino di vasca idromassaggio, così senza far rumore recuperò la sua roba e si fiondò nella camera tanto agognata. Dieci minuti più tardi lo scrosciare dell'acqua fugò qualsiasi dubbio di dove si trovasse l'erede di casa Malfoy, ma contro qualsiasi previsione anziché godere di una rilassante doccia il biondino s'immerse nella splendida vasca e lasciò che l'acqua calda lambisse il suo corpo scolpito. Ignaro che si potesse anche godere di un idromassaggio il ragazzo si accontentò di sentirsi coccolato dal tepore emanato dall'acqua. Gli piacque talmente tanto che anziché lavarsi decise di godere ancora di qualche minuto di quel piacevole trattamento, appoggiò la testa completamente e chiuse gli occhi assopendosi nuovamente.

Inconsapevole che Draco fosse addormentato nella vasca, Hermione si svegliò, o almeno così le era sembrato, sbadigliò e ancora mezza persa nei suoi sogni, si trascinò fuori dal suo caldo piumone e non si sa come visto che gli occhi erano chiusi, raggiunse il bagno. Aprì la porta e senza notare il biondino beatamente assopito nella vasca, si diresse verso la tazza per espletare un bisognino impellente che richiedeva il suo tributo.

Fortunatamente per entrambi, ma soprattutto per lei, l'operazione fu talmente veloce e silenziosa che evitò di scatenare un imbarazzante situazione, ma quando Hermione, finalmente prese coscienza di dove si trovasse ed aprì lentamente gli occhi, l'immagine che le si parò dinanzi la pietrificò e la fece arrossire più di quanto fosse immaginabilmente possibile. Draco, con il viso rivolto verso di lei dormiva immerso nella jacuzzi, aveva parte del petto definito che fuoriusciva dall'acqua, così come il ginocchio destro, la testa lievemente inclinata verso sinistra dava modo ad alcune ciocche, che sembravano sottili fili di seta dorati, di ricadergli dolcemente sul viso. Il respiro regolare non lasciava modo di credere che stesse fingendo.

“DIO SANTO, SONO SEDUTA SUL WATER ED HO APPENA FATTO PIPI' DAVANTI A MALFOY” fu il primo pensiero che attraversò la mente scioccata della moretta che sentì la tachicardia farsi prepotente strada in lei. Tachicardia che poco ci mancò a trasformarsi in infarto cardiaco quando realizzò un'ovvia realtà “GRAZIE AL CIELO DORME, MA E'… E'…” balbettò mentalmente mentre i suoi occhi saettavano schizofrenici sul petto, al ginocchio, al viso dove la bocca del ragazzo era appena socchiusa, poi di nuovo al petto, al ginocchio e ancora su quella bocca sensuale “E' NUDO… OH DIO MIO!”

Questi più o meno furono i pensieri allucinati che attraversarono la mente della bella grifondoro che dopo essersi rivestita, fece per tirare lo sciacquone ma si fermò “Se tiro l'acqua, si sveglierà, ma se non la tiro… che schifo, che situazione di merda!” si disse abbassando solamente la tavoletta sempre più agitata. Passarono tre secondi, in cui la mente di Hermione cercò una possibile soluzione poi l'idea geniale arrivò, almeno la credeva tale in preda all'agitazione più totale. Vide un catino nel box doccia, lo prese e il più silenziosamente possibile lo riempì, dopodichè con una lentezza quasi esasperante lo riversò nella tazza del water pregando in quante lingue conoscesse che il bel Malfoy non si svegliasse. Preghiera vana perché non appena Hermione, tirando un sospiro di sollievo, fece per sgattaiolare fuori dal bagno modello pantera rosa, la voce ancora un po' assonnata di Draco riecheggiò alle sue spalle “Granger, non sapevo ti piacesse spiare chi si sta lavando!”

“Mi… mi… dispiace Malfoy” balbettò viola in viso senza però voltarsi a guardarlo “Giuro che non mi sono accorta che eri nella vasca, sono entrata per fare… un bisognino e quando mi sono accorta era troppo tardi!”

“Accidenti, vuoi dirmi che hai fatto pipì davanti al sottoscritto senza che io potessi godermi lo spettacolo?” le domandò lui iniziando a lavarsi.

“No, cioè sì, ma credimi non lo avrei mai fatto se avessi saputo che c'eri qui tu!” rispose lei sempre più imbarazzata sentendolo muoversi nella vasca.

“Perverso questo tuo vizietto, avresti dovuto avvisarmi” disse infine il giovane che deliziato da tanto imbarazzo, sciacquò via la schiuma, afferrò un asciugamano, lo annodò alla vita e uscì dalla vasca arrivandole sino alle spalle per sussurrarle “Bel pigiama Granger!”

“Sei il solito buffone, ti ho chiesto scusa cos'altro devo fare? Non è nelle mie priorità spiarti in bagno!”

“Bhè me ne devi una!” replicò lui.

“Di cosa?”

“Di spiata!”

“SCORDATELO!” insorse Hermione voltandosi e rimanendo abbagliata da tanto ben di Dio, con i capelli bagnati e il torso umido, Draco era qualcosa di divino, senza contare che quell'asciugamano ricadeva perfettamente sui suoi fianchi facendo risaltare gli addominali scolpiti.

“Che c'è, visto qualcosa che ti piace?” le chiese malizioso cercando di provocarla.

“Niente che tu possa darmi!” mentì spudoratamente la mora che si voltò seccata e uscì dal bagno sbattendo la porta dietro di sé urlando “La prossima volta chiudi questa cazzo di porta!”

Draco sorrise fra sé e svelto si rivestì.

Dieci minuti dopo il biondino scese in cucina a scaldare il latte avanzato la sera prima per poter fare colazione, incredibilmente riuscì ad accedere il fuoco senza troppi tentativi, afferrò le due tazze che Hermione aveva lavato e andò a cercare il sacchetto dei biscotti che probabilmente era rimasto accanto al divano.

Cinque minuti dopo anche la grifondoro scese vestita con un paio di jeans ed un maglione pesante che risaltavano le sue forme. Ancora arrabbiata, versò il latte nelle tazze e si sedette sulla cassapanca di legno senza proferire una parola.

“Buongiorno!” esclamò Draco vedendola. Lei non rispose.

“Andiamo scherzavo, non fare quella faccia, ho voluto prenderti un po' in giro!” cercò di minimizzare lui passandole i biscotti.

Hermione lo fulminò e acida chiese “Ti diverti a far sentire gli altri una merda? Non ti basta vederli imbarazzati e sentirli chiederti scusa, devi per forza infierire e farli sentire dei poveri imbecilli?”

“Granger, credimi se avessi voluto farti sentire una merda avrei fatto ben altro, mi stavo solo divertendo un po'!”

“Ah ah che ridere!”

“Non è colpa mia se sei entrata in bagno quando c'ero io, non ti ho chiesto di fare quello che hai fatto, non ti ho nemmeno obbligata a scappare come una ladra, come vedi non c'era bisogno che ti umiliassi io, hai fatto tutto da te!”

“Fottiti Malfoy!” replicò lei abbassando lo sguardo che nel mentre si era inumidito.

“Mi dispiace d'accordo!” disse incredibilmente il biondo notando il magone della ragazza, non sapeva bene perché ma vederla così triste a causa sua non gli piaceva affatto come sensazione “Non è successo niente di così tragico, per sbaglio sei entrata, pazienza giuro che non me la sono presa!”

“Non sembrava!” mormorò lei senza guardarlo.

“Credimi non mi hai mai visto veramente arrabbiato!” le disse aggiungendo poco dopo “Non volevo offenderti ne farti sentire sbagliata, volevo solo giocare un po' con te!”

“Non mi fanno ridere questi giochini Malfoy, probabilmente mettermi in imbarazzo è diventato il tuo passatempo per queste vacanze, ma non intendo darti tanto potere per poterlo rifare”

“Di che diavolo parli Granger?”

“Lascia stare!”

“No, adesso me lo dici, non puoi tirare il sasso e nascondere la mano!”

La moretta inspirò poi gli domandò “Baci tutti quelli che vuoi convincere della tua eterosessualità? Oppure è stato un trattamento particolare che hai riservato a me? Ti lavi e scivoli fuori dalle vasche come mamma t'ha fatto insultando e mettendo a disagio quelli che sfortunatamente si trovano nei paraggi anche ad Hogwarts? oppure era sempre tua intenzione “giocare” un pò con me? Dimmelo Draco perché sinceramente non mi piace sentirmi così!”

Il biondino sospirò e rispose dispiaciuto “Non accadrà più! Non volevo…”

“Certo che no!” ribattè lei scansandolo e superandolo per tornare in salotto.

“Merda!” pensò il ragazzo che non poteva immaginare che uno scherzetto innocente potesse scatenare la terza guerra mondiale. Ma volendo chiarire, perché comunque quella reazione gli era sembrata un tantino esagerata, la raggiunse e disse “Ascolta, so che non mi crederai ma ti assicuro che…”

“CHE COSA VUOI ANCORA?”

“Granger, fammi parlare io…”

“NON M'INTERESSA!”

“A me sì invece, dobbiamo convivere in questa cazzo di baita per due settimane, non mi va di trascorrerle con te esagitata, tesa come una corda di violino, che sputi sentenze da zitella acida e non permetti a nessuno di chiederti…”

“COSA?” urlò la mora alzandosi.

“ Scusa! ” sbottò freddandola “Ecco l'ho detto e lo ripeto, scusami, se ti ho messa a disagio era sì voluto, ma credimi non pensavo ci soffrissi così tanto, il mio doveva solo essere uno scherzo e basta, nessun secondo fine… pensavo ci saremmo fatti un paio di risate. Quanto al bacio, non so che mi sia preso, non mi sono mai sentito in dovere di difendere le mie scelte sessuali, non so perché con te è accaduto, ti assicuro che non voleva essere ne una prevaricazione ne tanto meno un'umiliazione, di una cosa sono certo… non riaccadrà”

Hermione lo fissò senza replicare, sembrava sincero e quando lo sentì chiedere “Appurato che non era mia intenzione ferirti, possiamo mettere una pietra sopra a questo spiacevole incidente o dobbiamo rovinarci la permanenza qui per il resto delle vacanze?” la bella caposcuola annuì e si voltò ad accendere il camino.

“Fantastico!” ansimò lui sedendosi sul divano tirando un sospiro di sollievo “Che si fa?”

“Ti va di andare a fare la spesa?” chiese timidamente Hermione guardandolo.

Ci fu un attimo di silenzio poi Draco rispose “Ti stai vendicando vero? Me la vuoi far purgare!”

“No scemo, è che dobbiamo comprare un sacco di cose, ho bisogno di due braccia forti che mi aiutino a portare le borse!” ridacchiò la moretta sedendogli accanto.

“E sia, te lo devo per averti fatta arrabbiare ma che non diventi un'abitudine Granger!” replicò lui sorridendole. Un sorriso vero, sincero, forse il primo che le aveva concesso dopo anni di ghigni e smorfie.

“Senti, potremmo per queste due settimane mettere da parte i Malfoy e i Granger e provare con Draco ed Hermione?” domandò timorosa di vederlo esploderle a ridere in faccia.

“Perché no, tentar non nuoce!” la stupì il biondo estraendo la sua bacchetta per incantare il camino “Così quando torniamo ci sarà un bel calduccio!” aggiunse facendo spallucce.

La ragazza fece un cenno d'approvazione con la testa si alzò e cercò di scavalcare le gambe del bel serpeverde ma ovviamente inciampò nel tappeto e gli finì dritta tra le braccia. I loro visi si trovarono per la seconda volta ad una distanza alquanto ravvicinata, il grigio si perse nel color nocciola e l'imbarazzo si propagò alla velocità della luce.

“Scusa!” sussurrò Hermione arrossendo, facendo leva sul petto scolpito di lui “Pare stia diventando una brutta abitudine cacciarmi in queste situazioni”

“Non c'è problema!” le rispose Draco che preferì tagliar corto per non dover ammettere che la cosa non gli era affatto dispiaciuta “Andiamo?”

 

“Dice sul serio signore?” chiese Blaise euforico quando Piton lo chiamò al tavolo dei professori e gli comunicò la bella notizia.

“Sì, ma ti consiglio di trattenere la tua gioia, la cosa deve passare in assoluta sordina, pertanto sii cortese niente saltelli felici, niente balletti che inneggiano al colpo di fortuna, niente sguardi languidi o di riconoscenza a Potter!”

“Potter? Che centra lui?” domandò il ragazzo che conosceva benissimo la risposta e si trattenne a fatica dal correre al suo tavolo per ringraziarlo dell'ottimo lavoro.

“Diciamo che il signor Potter ha perorato la vostra causa ieri sera, è stato abbastanza convincente, mi chiedo se il motivo sia davvero quello di andare dalla signorina Granger?”

“E quale dovrebbe essere signore?” chiese Zabini fingendosi disinteressato all'argomento mentre invece gli interessava eccome.

“Ma, non saprei di certo avrete modo di stare parecchio insieme, chissà che non riusciate a trasmettergli un po' di abilità in pozioni… in fondo resterà a stretto contatto con i miei tre studenti migliori”

“Senza offesa signore, ma di fare ripetizioni a Potter, proprio non ne ho voglia!” mentì il moro che avrebbe aftto in compagnia del bel cercatore, anche quello.

Piton sorrise e annuendo gli sussurrò un'ultima cosa prima di congedarlo “E' sottinteso Blaise che la prudenza e la discrezione sono fondamentali, il buon senso lo do per scontato. Nessuno e ripeto, nessuno deve sapere dove andrete, ne va della vostra vita. Non fatemi pentire di aver avvallato questa decisione del preside… perdere Potter non mi rammaricherebbe più di tanto, ma perdere te, il signor Malfoy e la signorina Granger mi seccherebbe parecchio!”

Zabini assicurò al capo della propria casa che ci avrebbe pensato lui a tenere a bada Draco e Harry e che grazie anche ad Hermione non sarebbe stato poi così difficile riuscire a gestirli e fare in modo che non si cacciassero in situazioni pericolose.

Tornando al proprio tavolo il serpeverde cercò con lo sguardo il bel grifone che però assorto completamente nella lettura di una lettera appena arrivata, non si curò minimamente di lui e dei suoi tentativi di attirare l'attenzione. Solo quando Silente lo chiamò al tavolo dei professori Harry si ridestò dalla lettura della missiva e si avvicinò al tavolo.

Silente riferì svelto la decisione presa al grifondoro che sorrise ma riuscì magistralmente a contenere la propria gioia. Fece i medesimi ammonimenti e raccomandazioni che Severus poco prima aveva fatto a Blaise, ricordandogli quanto fossero comunque liberi di divertirsi purchè restassero vigili e sempre in allerta.

“Non si preoccupi signore, non è mia intenzione rivelare a nessuno dove andremo, ne tanto meno attirare attenzioni indesiderate.

“Ne sono certo Harry caro, ma vedi delle volte sono le attenzioni che cercano te, e tu proprio non puoi fare a meno di affrontarle”

“Staremo attenti! Ve lo prometto!”

“Sai dove trovarmi Harry, usa pure Saphira l'aquila reale di Draco, lei è ben istruita e visto che il signor Zabini l'ha inviata dal suo padrone, puoi anche evitare ad Edwige un viaggio tanto lungo!”

Il bel cercatore annuì e sorrise, era incredibile come Silente sapesse sempre tutto di tutti, eppure era un uomo molto riservato e per niente curioso… come diavolo faceva? Scacciando quel pensiero inutile dalla sua mente Harry chiese “Quando partiremo?”

“Alle sei nel mio ufficio, spedirò i bagagli e il signor Zabini, quanto a te ho bisogno che prima mi accompagni a Grimmauld Place, per una riunione straordinaria dell'Ordine”

Il moretto s'incupì, da quando Sirius era morto aveva cercato di evitare quella casa come la peste, troppe nostalgie e rimpianti legati a lui e al suo ricordo, era maledettamente doloroso andare laggiù “Devo proprio?” chiese il ragazzo abbassando tono di voce e sguardo.

“Sì Harry, che tu lo voglia o no hai delle responsabilità alle quali non puoi sottrarti, mi dispiace ma ti assicuro che non sarà una cosa lunga, al massimo un'oretta!”

Il grifondoro fece un cenno d'assenso con la testa e dopo aver ringraziato per quello splendido regalo natalizio, salutò e si diresse alla torre a preparare i bagagli.

Blaise non potè fare a meno di notare l'espressione tesa sul volto del bel moro e senza che nessuno se ne accorgesse si alzò con una scusa e lo seguì. Doveva essere successo qualcosa che non riguardava il loro viaggio, ma cosa? Svelto il serpeverde recitò un incantesimo d'invisibilità e raggiunse Potter appena in tempo per udire la parola d'ordine che consentiva l'accesso alla torre. Quando la signora grassa si spostò per consentirgli l'entrata Blaise, cercando di fare meno rumore possibile, entrò nella sala comune dei suoi nemici di sempre, notando che a differenza dei sotterranei dava l'impressione di essere più calda e confortevole. La comune era praticamente deserta, molti studenti erano già partiti, questo consentì al bel cacciatore di dirigersi indisturbato su per le scale che portavano ai dormitori maschili. Individuata la porta dei ragazzi del settimo anno, Zabini si avvicinò e fortunatamente per lui dovette solo scostarla perché la trovò già aperta. Harry giaceva supino sul proprio letto con le braccia sugli occhi. Tanto era immobile che sembrava addormentato. All'improvviso però si sollevò di scatto imprecando contro l'Ordine e cominciando a buttare alla rinfusa, vestiti, libri e tutto ciò che gli apparteneva nel proprio baule.

“Fanculo Grimmauld Place, fanculo i miei doveri di salvatore del mondo magico, fanculo l'Ordine e fanculo loro che non lo capiscono” sbottò tirando un calcio al proprio letto a baldacchino che tremò pericolosamente “Perché non mi lasciano in pace? Perché diavolo devono torturarmi così?” inveì il moretto portandosi le mani sulla testa.

A Blaise si strinse il cuore a vederlo in quelle condizioni, avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma in effetti cosa? In quel momento tutto gli sembrava sciocco e banale, non capiva bene a cosa si stesse riferendo, ma intuì che dovesse centrare l'Ordine della Fenice e i suoi appartenenti. Dispiaciuto il serpeverde fece per andarsene ma all'improvviso venne atterrato da Potter che dopo essergli salito a cavalcioni urlò “CHI SEI BASTARDO? FATTI VEDERE O GIURO CHE TI PENTIRAI DI AVER OSATO STRISCIARE FIN QUI!”

Sconvolto il cacciatore mugugnò, come poteva farlo con le mani dell'altro serrate sul proprio collo, un “St..ai nfg…cal…mo Pot…ter, sono nfg… io!” riapparendo un istante dopo davanti agli occhi stupiti e confusi del grifone che senza spostarsi ma allentando la presa domandò “Zabini, che diavolo fai qui?”

“Co… come hai… fatto a sco…prire che ero qui?” balbettò a fatica il cacciatore tossendo poco dopo.

“Sono una persona attenta! Devi esserlo quando c'è chi ti vuole vedere morto” rispose Harry secco chiedendo a sua volta ma con tono più gentile “Stai bene? Ti ho fatto male?”

L'altro annuì e lo rassicurò che stava benone, anzi in quella posizione poi, stava divinamente, ma questo almeno ebbe l'accortezza di tenerselo per sé.

“Si può sapere che ci fai qui? E poi come sei entrato?”

“Ti ho seguito, volevo parlarti del viaggio!” mentì il serpeverde che non poteva dirgli “Ti ho seguito perché ero preoccupato per te, visto che ti amo alla follia e vedere il tuo dolce viso rattristato mi fa star male”

“E' tanto che sei qui?” chiese Harry fissandolo in quegli occhi color del mare in tempesta.

“No!” rimentì il giovane.

“No quanto? Ti sei beccato la mia imprecazione galattica?”

“A dir la verità sì, mi dispiace non volevo spiarti!”

“Bello spettacolo vero? Ora avrai qualcosa di cui parlare con Draco!” replicò freddo il cercatore che si alzò e aiutò l'altro a fare lo stesso.

“Potter io…”

“Lascia stare non sono davvero in vena, piuttosto, dovrai partire senza di me, ho una riunione a cui non posso proprio mancare!”

“No, non ci credo ma… e quando verrai?” chiese tutto d'un fiato Blaise, tradendo la sua delusione, il quale peró si rincuorò un poco quando l'oggetto dei suoi desideri rispose “Più tardi, mi piacerebbe venire con te, ma purtroppo non posso!”

“Per un momento ho pensato che non ti avessero permesso di venire”

“Figurati… no devo solo andare in un posto!” replicò tristemente il cercatore che solo in quel momento si rese conto che Zabini sembrava seriamente preoccupato.

“Che c'è?” gli chiese notando l'espressione cupa.

“Nulla!”

“Sei sicuro?”

“Certo, piuttosto sei tu che hai una faccia da funerale, sicuro di stare bene?” provò a chiedergli sperando che gli confidasse i suoi problemi come aveva fatto la sera prima, ma con sua immensa delusione il moro rispose “Bene, certo, però ora scusami devo finire qui e tornare da Silente, ti accompagno così non ti scannano se ti vedono nella sala comune”

“Non è necessario, come sono arrivato, posso anche andarmene!” ribattè l'altro scomparendo un istante dopo.

“Questa è magia avanzata, dove l'hai imparata?” domandò Harry sorridente.

“Segreto, magari stasera te lo racconto!”

“I ricatti non valgono!” esclamò Potter inseguendo con lo sguardo la voce che si muoveva nella camera “Non dirmi che sei un autodidatta?”

“E' una battuta vero?”

“No, assolutamente!” asserì Harry che con uno scatto improvviso afferrò il braccio destro del serpeverde benché, guardandolo, sembrava stesse afferrando solo aria.

“Non dimenticare da quale famiglia provengo!” sussurrò il moretto che chiese “Ma come fai a vedermi?”

“Segreto, magari stasera te lo racconto!” disse il grifone rubandogli la battuta.

Blaise rise di gusto e si complimentò. E dicendo a se stesso quanto Harry fosse anche simpatico e spiritoso, lo salutò e uscì dalla stanza.

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Capitolo 11
*** La tregua ***


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Capitolo 11°: La tregua

 

Fuori dalla baita Hermione e Draco si guardarono intorno, nessuno all'orizzonte, solo neve e il bosco. Il biondo recitò un incantesimo che proteggesse la loro dimora e stringendo la sciarpa seguì la moretta che si era incamminata lungo un piccolo sentiero.

“Lo senti?” chiese lei sorridendo.

“Cosa, il canto degli uccellini? O il tonfo sordo della neve che cade dalle fronde dei pini?” domandò con un certo sarcasmo lui.

“Faccio finta di non aver sentito, visto che abbiamo siglato una tregua… mi riferivo al rumore tipico che produce chi scia!”

“Non sapevo facessi uso di oppiacei, dovesti proprio smettere, ti causa delle allucinazioni!” ribattè Draco fingendosi serio.

Hermione lo fissò dapprima risentita, ma quando notò un piccolo sorrisetto che il bel Malfoy cercava di nasconderle, capì e stando al gioco replicò “Capisco che avendo solo due neuroni, per poter confidare in una trasmissione neuronale normale, devi sperare o meglio pregare che s'incontrino in quella vasta landa desolata che è la tua testa, ma fidati riconoscerei questo rumore… ovunque!”

“Ovunque?” ripetè lui poco convinto.

“Ovunque!” ridisse Hermione che superato un pino che bloccava loro la visuale, indicò soddisfatta una bellissima pista, gremita da un discreto numero di sciatori.

“Incredibile, ma dove siamo?”

“Dolomiti del Brenta, di preciso non te lo so dire, ma di certo le montagne sono quelle”

“Non vorrei sembrarti paranoico ma come ci andiamo a prendere da mangiare e soprattutto, dove? Non vedo negozi qui in giro a meno che un paio d'orsi non abbiamo messo su un emporio sotto qualche pino!”

“Ah simpatico che sei, quasi esilarante!” lo spintonò Hermione che indicando oltre la sua schiena aggiunse “Salvi!”

“Che è quel coso?” domandò lui tra il curioso e lo stupito.

“Volevi sapere com'è fatto un gatto delle nevi? Eccolo!” fu la risposta della bella mora che seguita da Draco s'incamminò verso il mastodontico mezzo. Un signore sui sessantanni uscì e li salutò “Ah eccovi, buongiorno!”

I due lo guardarono sorpresi e a disagio chiesero “Scusi ma ci conosciamo?”

“No certo, scusatemi, molto piacere sono Noris Serafini, Silente mi ha detto che sareste arrivati e che avreste avuto bisogno di un passaggio!”

“Conosce il professor Silente?” domandò Hermione sorpresa “Ma allora lei è un…?”

“No, non lo sono, siamo solo molto amici. Mi ha avvisato che sareste rimasti nella sua baita per un po', mi ha chiesto se potevo darvi uno strappo in paese e una volta recuperate le provviste farvi avere una motoslitta per portare il tutto fin lassù”

“Una cosa?” chiese Draco guardando Hermione che rise e rispose “Motoslitta, te la faccio vedere dopo!”

“Pronti? Montate! Lasciarvi scendere a piedi è troppo pericoloso, verreste investiti sicuramente… ci sono certi fenomeni sulle piste, specialmente durante le vacanze di Natale!”

“Grazie Noris, lei è davvero molto gentile!”

“Sempre pronto ad aiutare belle ragazze in difficoltà!” rispose l'uomo facendo il galante e aprendole il grosso sportello per farla salire.

Draco fece una faccia disgustata e a dir la verità anche un po' seccata, il simpatico autista stava facendo sorrisini e complimenti ad Hermione, smancerie che non stava apprezzando parecchio… anzi proprio per niente.

“Si fa notte o possiamo andare?” chiese acido.

“Nhhh nervosetto il tuo amico!” sussurrò Noris strizzandole l'occhio.

“Che vuole è la prima volta per lui, non è abituato a tutte queste cose babbane”

“Non dirmi che è un purosangue? Accidenti, povero ragazzo non credo che sopravviverà!” esclamò un po' più forte il signor Serafini scatenando in Malfoy uno sbuffo insofferente.

Hermione sorrise e bisbigliò “Diciamo che è il principe di tutti i purosangue ma credo che abbia anche le qualità per cavarsela alla grande!”

“Mi racconterai!” ridacchiò l'uomo scortandoli fino all'ovovia.

“Grazie, è stato gentilissimo!”

“Prego, scendete fino a valle e quando avrete saccheggiato il paese, dite a Mirko che avete il pass per risalire, di farmi chiamare!”

I due ragazzi annuirono e dopo aver salutato salirono in ovovia.

“Che c'è?”

“Cosa?”

“Perché hai quella faccia?”

“Quale faccia, finiscila!”

“Noris è stato molto gentile vero?”

“Ah, siamo a Noris, potevi chiedergli il numero?”

“Geloso signor Malfoy?”

“Di chi? Di quel vecchietto? Ma per favore sii seria!”

“Allora perché sei così arrabbiato?”

“Perché… perché… questo coso mi mette ansia, ecco perchè” mentì il biondino che finse di soffrire di vertigini pur di non ammettere che una punta di gelosia lo aveva attraversato.

“Dici sul serio? Non credevo che…”

“Bhè insomma, scendere a strapiombo della roccia, mi mette un po' a disagio”

“Ma scherzi? Scendi a strapiombo a cavallo di una scopa un mese si e l'altro pure!”

“La scopa è una cosa, questo trabicolo di sottile lamiera tenuto su da qualche bullone arrugginito per niente sicuro, è un altro!”

La moretta sembrò credere a quella balla clamorosa e glissò l‘argomento. Dieci minuti più tardi entrarono in un supermercato fornito di tutto il necessario.

“Che si fa?” chiese Draco guardandosi intorno frastornato da tanta confusione.

“Prendiamo un carrello e cominciamo a riempirlo”

“Come?”

“Così!” rispose Hermione inserendo un euro che le aveva dato Noris recuperandone uno “Prego!” disse passandoglielo.

“Scusa? Dovrei spingerlo io?” domandò scioccato Draco.

“Preferisci prendere tu le provviste?” chiese lei guardando divertita la sua espressione mutare da schizzinosa a rassegnata.

“MUOVIAMOCI!” Sibilò il biondo seguendola.

“Ci vorrebbe una bella foto da mandare alla Gazzetta del Profeta, pensa al titolone, “Malfoy e la mezzosangue, fanno la spesa insieme!”

“Spiritosa! Perché invece non “Finalmente vendetta, lui le spinge il carrello!”

“Già, anche questa non sarebbe male!” ridacchiò lei che indicandogli un intero scaffale di biscotti asserì “Scegli quelli che ti piacciono di più, torno subito vado a prendere altre cose”

“Aspetta, non vorrai lasciarmi qui da solo?”

“Paura di essere abbordato signor Malfoy?”

“Non credo che questi montanari saprebbero apprezzare e comunque non li conosco… quale scelgo?”

“Leggi Draco, non mi sembra difficile, cioccolato o vaniglia, integrali o al burro, zuccherati oppure dolcificati con il miele?”

“Leggo? E' scritto in italiano!”

“Se guardi bene c'è anche la traduzione in inglese!” replicò lei strizzandogli l'occhio.

Il biondo sbuffò come un bimbo piccolo e mise il broncio tanto che Hermione si avvicinò e sussurrò “Se fai il bravo, dopo la mamma ti compra le merendine!” e ridacchiando se ne andò lasciandolo alle prese con i suoi biscotti.

Nel mentre che Draco scelse i tanto ambiti frollini, la bella mora recuperò pasta, latte, caffè, thè verde e karkadè, salsa di pomodoro, olio d'oliva e olio di semi, burro vegetale, formaggi assortiti, farina, zucchero, miele, detersivi vari, lievito, salmone, diversi alimenti surgelati, un'infinità di verdure e frutta di stagione, riso, alcune spezie e odori essiccati tra cui la salvia, l'origano, il timo e il curry, una confezione formato famiglia di candeline profumate e dulcis in fundo una scorta da bunker di carne. Quando finalmente sereno lui la guardò e sorridente esclamò “Direi questi!” lei ricambiò e domandò “Non credi che un sacchetto sia un po' poco per quindici giorni?”

“Presto fatto!” rispose Draco seccato che iniziò a buttare scatole di biscotti a caso nel carrello.

“Dai sciocco, che fai? Guarda che poi li devi mangiare!” lo ammonì lei rimettendoli a posto.

“Hai svaligiato questo posto?” le chiese vedendo quanto si era riempito il loro carrello.

“Più o meno mancano solo i succhi e le bibite, vieni sono di là!”

“Perché allenarsi a Quidditch quando basta venire in un supermercato babbano e spingere uno di questi cosi per rafforzare braccia e gambe?” pensò il biondino che a fatica riuscì a spingere e gestire contemporaneamente il pesante carrello.

“Voilà!” indicò la bella grifondoro che domandò “Pera, pesca, albicocca, ananas, mela… qualche preferenza?”

“Si burrobirra, whisky incendiario e sidro caldo per favore!”

“Vietati i capricci piccolo Draco, ricordi, non ci sono qui queste cose!”

“Succo di zucca?” propose il biondo facendo un piccolo sorriso.

“Na!”

“Succo d'arancia?”

“Già meglio!” rispose Hermione afferrandolo e depositandolo nel carrello.

“Pesca e pera grazie!”

“Diamine ma questa è una magia!” esclamò la ragazza complimentandosi sarcasticamente e passandogli i cartoni dei succhi.

“Mamma hai promesso le merendine!” bisbigliò il biondino stando al gioco che aggiunse “Già che ci sei, non saresti così carina da prendermi anche qualcosa di simile a bevande per adulti?”

“Non lo so, non sei un po' giovane per darti all'alcol?”

“Fino a prova contraria… mamma, sono più grande di te!” sussurrò lui malizioso “E di sicuro, lo reggo anche meglio!”

“Ah questo è da vedere piccolo mio!” ridacchiò la bella caposcuola.

“Mi stai sfidando?” chiese il serpeverde seriamente.

“Forse!” rispose lei che facendogli un cenno con la testa disse “Seguimi scemo!”

“La cosa si fa interessante!” sussurrò Draco seguendola.

“Smettila!”

“Molto interessante!” rincarò Malfoy.

“Hai finito?” domandò Hermione fingendosi seccata “Smettila di gongolare, provocatore!”

“Allora accetti?”

“Dipende!”

“Da cosa?” chiese curioso il bel serpeverde.

“Da quale bevanda scegliamo per la gara, a me piace la crema di Whisky che è simile al nostro Whisky incendiario solo più densa, oppure vodka alla frutta, melone, fragola, niente a che vedere con il sidro caldo, più forte e anche più dolce, oppure se vogliamo stare su qualcosa che assomigli alle nostre burrobirre, direi che la Leffe chiara doppio malto o delle Adelscott andranno più che bene!”

“Non sapevo fossi un'ubriacona, complimenti!”

“Ma quale ubriacona, due bicchieri di vino e sono già più che allegra!”

“Ah davvero, allora scegliamo quello!” propose malizioso lui “Personalmente gradisco parecchio il Picolit e lo champagne e tu?”

“Il lambrusco e il fragolino!”

“Per favore, un po' di eleganza!”

“Pardon monsieur, prego scelga lei allora! Aproposito come fai a conoscere i vini italiani e babbani per giunta?”

“Che domande? lo sai che a Malfoy Manor arriva solo il meglio, Lucius Malfoy amava fare delle rare eccezioni, vini e champagne era una di queste”

“Incredibile, pertanto sai tutto per questo!”

“Ebbene sì infatti se devo dire la mia direi che dovremmo acquistare del Cabernet Sauvignon, Brunello di Montalcino e Cristal! E giusto perché mi fai pena… una bottiglia di fragolino!” disse Malfoy appoggiando le bottiglie nel carrello.

“Se mi consenti prendo anche delle birre… grazie!” esclamò Hermione che si voltò e raggiunse a fine corridoio lo scaffale delle bionde.

“Meglio due bottiglie di Cristal!” le gridò lui afferrando dell'altro champagne.

“Non esagerare, ti ricordo che il conto non lo paghiamo noi” gli urlò di rimando Hermione afferrando la birra che più le piaceva.

“Ottima scelta!” esclamò un uomo con un perfetto inglese che sembrò apparso dal nulla.

“Oh Dio, scusi ero soprappensiero, mi ha spaventata!” sussurrò lei che voltandosi a guardarlo quasi svenne. Un brivido le salì lungo la schiena, le parole le morirono in gola, voleva urlare chiamare Draco ma non le riusciva, lo conosceva, l'aveva già visto… ma dove? L'uomo sembrò accorgersene e fissandola dritto nelle iridi color cioccolato, le sorrise in modo poco rassicurante e sussurrò “Che c'è le ricordo qualcuno?”

Hermione non rispose, scosse la testa e come un automa si allontanò svelta da lui e raggiunse il serpeverde che intento a valutare l'acquisto di una terza bottiglia di champagne non si era accorto di nulla.

“Draco!” balbettò voltandosi a guardarlo pallida come un lenzuolo.

“Per me va bene tutto, prendi quelle che preferisci!” le rispose senza voltarsi.

“Draco!” mormorò nuovamente lei prendendogli la mano per attirare la sua attenzione.

“Hermione ho detto che puoi prendere quelle che vuoi, che diav… che c'è?” domandò vedendola con un'espressione di puro terrore in volto.

“C'era qualcuno laggiù, mi ha guardata, mi ha parlato e… Dio i suoi occhi e il suo ghigno” indicò tremante la ragazza alla quale il cuore aveva iniziato a battere freneticamente.

“Dove?” chiese Malfoy voltandosi a guardare in quella direzione senza ovviamente vedere nessuno. “Ci hanno trovati” ansimò “Dobbiamo scappare!” quasi urlò “Hai la bacchetta?” gli chiese istericamente “Andiamo via, aiuto… AIUT…” cercò di urlare ma Draco l'abbracciò cercando di calmarla sussurrandole “Va tutto bene, non c'è nessuno!”

“Ci hanno trovati, io… l'ho già visto, sono sicura!” disse stringendosi a lui con la voce rotta dai singhiozzi.

“Chi? Hermione chi?” le domandò senza lasciare la presa.

“Lui… loro… andiamo via, ti prego!” singhiozzò la bella moretta.

“Hermione non c'è anima viva qui, solo persone che come me e te stanno facendo la spesa, devi stare calma, respira, bene brava così, ora paghiamo questa roba e filiamo”

“Era lì, mi ha parlato in inglese, mi ha fulminata con lo sguardo, l'ho visto!”

“Ti credo ma come vedi non c'è più. Sono certo che fosse solo un simpaticone che ha voluto farti uno scherzo!”

“Draco, se ci segue? Se scopre dove siamo?” balbettò la moretta sussurrandogli all'orecchio i suoi timori. Lui la strinse di più a sé, mai come in quel momento l'aveva vista tanto spaventata, era indifesa e tremendamente vulnerabile… e purtroppo era anche colpa sua. Con una dolcezza che sembrava incredibile ricondurre a lui, il bel cercatore le bisbigliò all'orecchio “Non permetterò a nessuno di farti del male, ma ti prego stai calma”

“Draco… ho paura, ho…” ansò con fiato corto dovuta alla respirazione agitata.

“Lo so, ma dobbiamo mantenere il sangue freddo, vedrai che non era nessuno! Silente non ci avrebbe mandato qui se non fosse stato un posto più che sicuro”

Hermione lo strinse forte a sè e il bel cercatore ricambiò, un semplice gesto che ebbe il potere di calmarla e farla sentire protetta come solo Harry riusciva a fare. Solo in quel momento si rese conto che Draco la stava consolando premurosamente, per la prima volta fu veramente contenta di averlo così vicino.

“Come va?” chiese lui staccandosi anche se contro voglia da lei.

“Me… meglio, grazie scusami, è stato un attacco di panico in piena regola! Non so che mi sia preso” in realtà Hermione sapeva benissimo cos'era accaduto, durante l'attentato durante il quale i suoi genitori persero la vita un anno prima, era rimasta pietrificata dalla paura quando un gruppo di mangiamorte li aveva attaccati la mattina di Natale. A salvarla era stato il sangue freddo del padre. Incapace di reagire aveva assistito all'esecuzione delle persone che più amava al mondo nascosta dentro il guardaroba, sbirciando a fatica dalle antine. Ultimo ricordo solo la risata sadica, gli occhi freddi e il ghigno malefico dell'assassino dei suoi genitori il quale, inconsapevole che la ragazza si trovasse proprio di fronte a lui, guardò in quella direzione per poi sparire poco dopo.

“Scusami” ridisse imbarazzata “Quell'uomo mi ha ricordato qualcuno”

“Paghiamo e torniamo a casa!” sussurrò Draco sorprendendosi della parola che aveva usato per descrivere la baita di Silente.

Mezz'ora più tardi i due ragazzi raggiunsero carichi come dei muli Noris, che sorrise loro e disse “Caspita provviste per un reggimento intero!” il quale vedendo l'espressione ancora spaventata di Hermione chiese “Tutto bene ragazzi?”

“Bene grazie Noris, abbiamo solo un po' fretta ci potrebbe accompagnare a…” tagliò corto la mora che non vedeva l'ora di tornarsene al rifugio.

“Vi lascio la motoslitta, caricate pure tutto e tenetela, a me non serve” indicò l'uomo che aveva legato una slitta portavivande dietro al mezzo in questione.

Draco alla velocità della luce caricò tutte le provviste, si fece spiegare come guidarla e poco dopo insieme alla grifondoro saldamente aggrappata a lui partì in quarta. In men che non si dica arrivarono a destino. Per tranquillizzarla il biondino fece un incantesimo che eliminò le tracce lasciate sulla neve al loro passaggio, recitò più di un incantesimo di protezione e svelto parcheggiò la motoslitta sotto una pensilina di legno adiacente alla baita.

Una volta terminato di sistemare ciò che avevano comprato Hermione si accoccolò sul divano, per lasciarsi lambire dal calore emanato dal fuoco scoppiettante che il biondino aveva incantato prima di uscire. Persa nei suoi pensieri poco dopo si addormentò. Draco si soffermò ad osservarla dormire, era veramente bellissima, come aveva potuto non accorgersene prima in tutti quegli anni? Imbarazzato e spaventato da quei pensieri, il ragazzo afferrò un plaid e la coprì dopodiché si avvicinò alla finestra e guardò fuori chiedendosi cosa avesse potuto scatenarle tanta paura. Un dubbio poco piacevole si fece strada in lui, possibile che li avessero davvero trovati? Possibile che Hermione avesse riconosciuto qualcuno? Assorto nei suoi viaggi mentali il bel serpeverde uscì, vestito solo con il suo maglione per recitare alcuni incantesimi antintrusione che prima aveva dimenticato. Si recò nello spiazzo antistante la baita, brandì la sua bacchetta, e recitò il primo incantesimo. Un fascio di luce argentato colpì il rifugio ma prima che potesse enunciarne un'altro qualcosa o meglio qualcuno lo scaraventò ad un paio di metri facendogliela perdere.

Il biondino, un po' intontito guardò alla sua destra, realizzando con terrore che l'orso più grande che avesse mai visto lo sovrastava, pronto a sferrargli un'altra zampata. L'urlo di dolore del ragazzo ridestò Hermione che come una furia corse a vedere cosa stesse accadendo, Draco sanguinante al petto e ad una gamba stava strisciando all'indietro mentre un orso bruno continuava ad avvicinarsi minaccioso, probabilmente i riflessi argentati dovevano averlo fatto spaventare.

“Sonnex lampo!” urlò svelta dopo aver recuperato la bacchetta del serpeverde salvandolo così da morte certa. Il bel esemplare cadde tramortito al suolo, avrebbe dormito per un po' e sveglio sarebbe tornato al suo nascondiglio, strano che non fosse in letargo.

Ansimante Draco si abbandonò al suolo, non aveva mai avuto tanta paura di morire come poco prima, ringraziò mentalmente Hermione e svenne. Quando riaprì gli occhi era sdraiato nel suo letto, indossava solo i suoi boxer neri e la bella moretta stava medicando le ferite, alcune più profonde, che l'animale gli aveva inflitto al petto e alla gamba sinistra.

“Ciao, come ti senti?”

“Dev'essere un vizio farmi salvare la vita da te!” rispose lui gemendo un po' di dolore.

“Mi hai fatto morire di paura, che diavolo hai combinato per farlo arrabbiare così?”

“Credimi, qualsiasi cosa abbia fatto, è stata del tutto involontaria… ero uscito per recitare degli incantesimi che proibissero l'intrusione ma all'improvviso mi sono sentito scaraventare via” ansimò dolorante.

“Lo so brucia, ma dobbiamo disinfettare le tue ferite o faranno infezione” lo anticipò lei chinandosi a tamponare i tagli sul torace “La gamba è messa meglio!” gli disse “Te l'ho fasciata così non la sfreghi contro le coperte”

“Animo infermieristico, qualità lodevole!” esclamò Draco sussultando quando il tocco, sebbene delicato di lei, tornò sui suoi pettorali.

“I miei erano dentisti, ma a casa mia tutto ciò che aveva a che fare con medicina e affini era quasi un culto” sussurrò lei scusandosi per le obbligate medicazioni.

“Erano?” chiese titubante Draco.

“Sì, ma se non ti dispiace non mi va di parlarne!” rispose senza mai staccare gli occhi dal petto di lui, che nonostante ferito, era pur sempre un bel guardare.

“Cosa mi stai spalmando?”domandò il biondino che capito di non aver posto la domanda giusta al momento giusto cercò di cambiare discorso.

“Una sorta di balsamo cicatrizzante che funge anche da disinfettante!”

“Dove l'hai preso?”

“L'ho preparato! C'erano gli ingredienti nel armadietto in bagno” rispose Hermione continuando a spalmare il medicamento strappando altri lamenti al biondino che tra un gemito e l'altro chiese “Hai usato la magia?”

“Sì!”

“Ma… non potevi!”

“Spiegherò perché l'ho fatto! Comunque non è arrivata ancora nessuna lettera dal Ministero”

“Non dovevi!” sussurrò lui.

“Si invece!” ribattè lei guardandolo.

Ci fu un attimo di silenzio poi Draco finalmente le disse “Grazie!”

“Prego!” rispose lei che aggiunse “Riesci a metterti seduto? Devo fasciarti!”

“Ci provo!” ansimò Draco che gemendo di dolore strinse i denti e fece come gli era stato chiesto.

Delicatamente Hermione iniziò a cingere il petto del serpeverde con delle bende sterili. Le sue mani scivolarono sapientemente sul corpo tonico dell'erede di casa Malfoy che non potè non chiudere gli occhi e cercare di far suo quel momento tanto emozionante nella sua paradossalità. Hermione era così vicina che poteva sentire indistintamente l'odore che emanava la sua pelle vellutata e il profumo che il balsamo aveva lasciato sui suoi capelli, una fragranza inebriante che lo stava rapendo. Che cosa stava succedendo? Da quando la vicinanza della ragazza lo faceva sentire così? Da quando il suo cuore batteva più forte nel vederla prendersi cura di lui? Solo la domanda della bella mora lo riportò alla realtà “Male?”

“No, molto meglio grazie!”

“Ottimo, resta sdraiato, devi riposare!” gli rispose alzandosi dal letto.

“Dove vai?” chiese lui dispiaciuto di vederla andarsene tradendo un po' di delusione.

“Mi faccio un bagno rilassante, passo più tardi!”

“Perché che ore sono?”

“Le undici!”

“Tranquillo non ti lascio morire di fame se è questo che temi!” lo schernì raggiungendo la porta.

Draco fece un cenno d'assenso con la testa e vedendola sparire si diede mentalmente del coglione per i pensieri di poco prima. Era indubbio che la bella caposcuola non fosse minimamente interessata a lui “Sveglia, è la Granger, che diavolo ti prende idiota? siete due poli opposti, non avete nulla in comune, cerca di fartene una ragione!” sbuffò sentendo una fitta più forte delle altre al petto, peccato che non provenisse dai tagli inferti dall'orso “Cosa mi sta succedendo? Perchè mi sento così strano?” si chiese chiudendo gli occhi e maledicendosi per la debolezza dimostrata “Le ho anche chiesto scusa? Dovevo essere fuori di me” pensò scuotendo la testa rincarando la dose di insulti a suo carico “Mi stò rammollendo, se Blaise mi vedesse si farebbe quattro risate” mugugnò ferito nell'orgoglio “Sua altezza non gradisce la mia compagnia, che stupido che sono ci sono cascato come un'idiota, chissà perchè poi ci avevo sperato” si disse infine mentre rabbioso stringeva le coperte del suo letto.

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Capitolo 12
*** Sorpresa ***


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Capitolo 12°: Sorpresa

 

Ignari che i loro due migliori amici fossero alle prese con ricordi spiacevoli e orsi particolarmente intolleranti agli incantesimi, Blaise e Harry vagavano per Hogwarts in attesa di poterli raggiungere.

Zabini era nettamente più felice del grifone il quale, sempre più teso al solo pensiero di recarsi a Grimmauld place, era diventato alquanto taciturno ed intrattabile. L'apice della tensione però il moretto la toccò a pranzo quando vide Silente ricevere una tipica missiva di richiamo dal Ministero, lettera che Harry aveva ricevuto più di una volta e che avrebbe riconosciuto fra mille.

Il preside lesse e chiamò il grifondoro al suo tavolo.

“Cos'è sucesso?” chiese il ragazzo preoccupato “Hermione o Draco?” chiese stupendo gli altri professori.

“Hermione!”

“Sono in pericolo?”

“No, pare sia stato un incantesimo di levitazione seguito da uno per amalgamare degli ingredienti!”

“Non capisco, Herm non avrebbe mai usato la magia se non fosse stata costretta!”

“Appunto, faremo partire il signor Zabini tra un'ora al massimo, anticiperemo anche la nostra riunione, voglio che tu vada da loro il prima possibile!”

“La facciamo qui allora?” domandò Harry speranzoso che il tanto odiato incontro con l'Ordine venisse svolto a scuola.

“No Harry partiamo tra poco!”

Il moro sbuffò non riuscendo a trattenersi e il preside disse “Capisco che sia difficile per te, ma…”

“No, non lo capisce, altrimenti non mi obbligherebbe a recarmi laggiù! Comunque poco male sono abituato a veder ignorare le mie esigenze!” rispose duro il ragazzo che si allontanò deciso dopo aver aggiunto “Quando partirà Blaise verrò a Grimmauld Place”

“Potter!” tuonò Piton che venne fermato da Silente che gli disse “Lascia stare Severus, lo capisco, non è facile per lui tornare in quella casa!”

“Non lo giustificare Albus, non è più un bambino, deve essere in grado di sopportare ciò che lo fa soffrire!”

“Forse dovremmo capire che è solo un ragazzo e lasciarlo un po' in pace!” replicò il vecchio professore “Non dimentichiamoci che prima di chiamarsi Potter è solo Harry!”

“Il lusso di essere un adolescente come gli altri non gli può essere concesso, è troppo potente, deve farsene una ragione!”

“Andiamo Severus, dobbiamo dargli un po' di tregua, ha tutto il diritto di vivere la sua vita!” disse la McGranitt inserendosi nella discussione.

“Minerva, quel ragazzo sa che ha delle responsabilità, sa che non può permettersi questi capricci, smettiamola di trattarlo come un bambino da proteggere, è più potente di tutti noi messi insieme, trattiamolo per l'uomo che è!” sbottò Piton.

“No, trattiamolo come l'uomo che sta diventando!” lo corresse Silente che si congedò dai colleghi e sparì.

Dal tavolo dei grigioverdi un paio di occhi blu avevano seguito ansiosi tutta la scena e quando Harry, furente uscì dalla sala grande, ancora una volta il bel serpeverde si alzò e lo seguì. Purtroppo non fece in tempo a raggiungerlo perché la professoressa di trasfigurazione lo anticipò per un soffio. La udì solo dirgli “Devo parlarti Harry, vieni con me!”

Il moretto annuì e la seguì lasciando Blaise deluso, a maledirsi per non essere arrivato prima.

“Sto bene professoressa, mi scusi per la reazione avuta poco fa è solo che…”

“Capiamo cosa provi Harry, non credere che non sappiamo quanto ti faccia soffrire entrare in quella casa, ma questa cosa va affrontata, devi risolverla una volta per tutte”

“Non… ce la… faccio!” mormorò il giovane sedendosi sconsolato su di una sedia.

“Sirius è morto da un anno e mezzo ormai, non puoi e non devi continuare a torturarti così!” disse gentilmente la donna sedendosi accanto al suo alunno.

“Ogni volta che entro, rivivo quella maledetta notte al dipartimento dei misteri e…” sussurrò il ragazzo portandosi le mani sul viso.

“Non è stata colpa tua Harry, è stata una scelta di Sirius venire laggiù, per te avrebbe fatto qualsiasi cosa!”

“Mi manca così tanto, darei qualsiasi cosa per averlo qui, stringerlo forte e dirgli che gli voglio bene!”

“Lo so, ma credimi queste cose le sapeva già, sapeva quanto lo amavi e quanto fosse importante per te, il suo ricordo deve rafforzarti non deve straziarti!”

“Non è così semplice!” mugugnò il moretto.

“Si che lo è, solo tu puoi scegliere se soffrire o trarre forza da quell'avvenimento!”

“Forza? Quale forza?”

“La forza di amare e lasciarti amare, da quando hai perso Sirius ti sei chiuso ancora di più in te stesso, chiudendo fuori il mondo intero. Non ti fai avvicinare e non ti sei mai aperto veramente con nessuno, lasciandoti andare. Non sto parlando di amore fraterno come può esserci con la signorina Granger o con il signor Weasley, parlo di amore profondo, quando ti doni completamente a qualcuno e vieni ricambiato. Amore vero” sussurrò la McGranitt sorridendo dolcemente “Credo sia giunto il momento di farlo, non devi avere paura di amare Harry, non sempre ciò che amiamo ci viene portato via!”

“Mi scusi ma ho troppi riferimenti che dicono il contrario!”

“Lo so, e questo ti frena, ti blocca ma credimi non si può smettere di amare!”

“Sono un pericolo ambulante, chiunque mi ami, finisce col soffrire e muore… non voglio che accada più!” singhiozzò Potter abbandonandosi finalmente ad un pianto liberatorio.

“Tesoro ci sono innumerevoli modi di morire, quello per amore è sicuramente il più puro e nobile. Ciò nonostante è molto meglio morire perché si è amato intensamente piuttosto che morire per aver smesso di amare!”

Harry fissò la donna e fece un piccolo cenno affermativo con la testa poi asserì imbarazzato mentre si asciugava gli occhi con la manica della camicia “C'è una persona che… si bhè che forse m‘interessa ma credo che la cosa sia solo a senso unico!”

“Mai dire mai!”

“Si fidi, la cosa urla tragedia da tutte le parti!” sorrise il ragazzo.

“Non sarà il signor Malfoy?” chiese la donna che notando la faccia schifata del suo alunno rettificò “No, direi di no! Bhè poco male, ti consiglio di non farti troppe domande e di vivere alla giornata il vostro rapporto!”

“Quale rapporto? Non c'è nemmeno amicizia fra di noi… o forse sì? Bha non so che dire, di certo quando siamo insieme mi sento bene!”

“Ottimo punto di partenza, parti da quello!” suggerì la donna “E ricorda, parola d'ordine lasciarsi andare!”

Harry annuì, ringraziò la professoressa e uscì dall'aula più sollevato di quando non fosse entrato.

 

“Che fai? sarei venuta su a portarti da mangiare tra poco!”

“Ero stufo di starmene a letto!” rispose Draco in un tono che non ammetteva repliche.

“Come ti senti?”

“Posso sopportare!”

“Che c'è?” domandò stupita Hermione che non si capacitava come il biondino potesse cambiare umore tanto repentinamente.

“Nulla ho fame!” fu la risposta poco educata di lui che sedendosi sulla cassapanca tirò un'imprecazione galattica maledendo la baita, Silente, gli orsi e quella convivenza forzata.

“SI PUO' SAPERE CHE DIAVOLO TI PRENDE? COS'E' SEI CADUTO DAL LETTO?” sbottò Hermione che non era proprio in vena di gestire le paturnie di Draco.

“La tua cavolo di medicazione non funziona e per giunta puzza da morire” rispose poco intelligentemente lui, ferito nel suo orgoglio di ragazzo innamorato ma ancora inconsapevole del proprio sentimento.

“PURTROPPO E' QUELLO CHE PASSA IL CONVENTO, LURIDO INGRATO”

“Nessuno ti ha chiesto di prodigarti Granger!” sibilò freddo il serpeverde

“Me lo ricorderO' la prossima volta che un orso ti attacca e ti ferisce! POMPOSO PEZZO DI MERDA” inveì la bella moretta che ormai senza freno alcuno rincarò la dose d'insulti dicendogli “SI PUO' SAPERE CHI SEI? UNA SPECIE DI PAZZO SCLEROTICO CON UNA DOPPIA PERSONALITA'? COME PUOI ESSERE DOLCE E SENSIBILE E POCO DOPO TRASFORMARTI IN UN ESSERE ARROGANTE E MALEDUCATO?”

“Non osare insultarmi Granger, non sai nulla di me e poi senti chi parla, non sono stato io a diventare un pezzo di ghiaccio e a sparire”

“Sei incredibile, ti sei offeso non posso crederci, e per cosa si può sapere?”

“Non mi sono offeso, è solo che non mi piace essere ignorato!”

“IGNORATO? MA SE MI SONO SBATTUTA PER TE COME PER NESSUN ALTRO?”

“Ti prego risparmiami questa patetica scusa, comunque sai che ti dico CHI SE NE FREGA!” urlò lui alzandosi di scatto e gemendo di dolore.

Hermione non ci vide più dalla rabbia, si avvicinò minacciosa e sbraitò “ Mi scusi sua maestà, dimenticavo il suo animo principesco da posso, voglio e comando, probabilmente abituato ad avere tutti ai propri piedi, ma purtroppo non sempre E' possibile” Draco fece per ribattere ma lei non glielo consentì e aggiunse “ Se non capisci, se quel tuo cervello bacato non arriva a capire che non c'era indifferenza nel mio silenzio, ne insensibilitÀ nei mieI gesti, ma solo voglia di stare da sola a pensare, allora mio caro i tuoi problemi vanno ben oltre a qualche graffio sul petto, e' dal tuo egocentrismo che ti devi guardare ”

Malfoy la fulminò con gli occhi, sembrava stesse per mangiarsela, ma improvvisamente anziché rispondere a tono a quegli insulti chiese “Hai finito?”

“Sì!”

“Allora possiamo sederci e mangiare, il profumo è invitante!”

“Cosa? Tu sei malato!” balbettò la bella caposcuola spalancando gli occhi.

“A modo mio ti stò chiedendo scusa Granger, non approfittarne però!” la freddò risedendosi sulla cassapanca mettendo in pratica ciò che aveva appena proposto iniziando a sgranocchiare dei grissini.

Basita Hermione non potè far altro che apparecchiare per due e sedersi accanto al biondino che letteralmente divorò ciò che aveva preparato.

“Ti piace davvero?” Chiese scioccata.

“Molto, cos'è?” domandò Draco servendosi una seconda volta.

“Un piatto che mia mamma mi faceva quando ero triste e… va bhè, sono crepes con gli spinaci e la ricotta fatte al forno con la besciamella!”

“Ottime!” sorrise il biondino che aggiunse “Dovrò dirlo a Tipy!”

“Chi è Tipy?”

“L'elfo domestico di casa mia, è lui che si occupa di preparare i pranzi e le cene, è molto bravo ma una ricetta così non me l'ha mai fatta!”

Hermione ridacchiò e scosse la testa poi esclamò “Farai preparare a Malfoy Manor cibo babbano? E che dirano i tuoi genitori?”

“Oh bhè, sai mio padre è ospite altrove, mia madre non c'è quasi mai, da quando è stato arrestato è sempre in viaggio!” rispose con tono più triste lui.

“Dio scusami, me l'ero dimenticata, perdonami non volevo…”

“Non ti preoccupare, Lucius Malfoy è giusto che sia dov'è, quanto a mia madre bhè, l'ho persa molto tempo prima!”

“Mi dispiace, so cosa voglia dire non avere i genitori!”

“Senti, perché non…” iniziò a dire Draco ma aprendosi in un fantastico sorriso quasi gridò “SAPHIRA!”

“Cosa?”

“E' la mia Saphira!” ripetè indicando la finestra di fronte a loro alzandosi per raggiungerla.

Quando questa venne aperta e una splendida aquila reale planò nella cucina andando a posizionarsi sul braccio di Draco, Hermione sussultò, era uno splendido esemplare e il ragazzo sembrava felice oltre ogni immaginazione.

“Ciao piccola, ma come hai fatto? Sei stata brava sai, molto brava, sono felice di vederti!” le disse amorevolmente accarezzandole la testa piumata. Uno stridio acuto riportò la sua attenzione sulla zampina che portava un messaggio glielo slegò e dopo averla condotta nuovamente alla finestra le disse “Vai a caccia Saphira, ci vediamo dopo!” lo splendido animale spiccò il volo e sparì poco dopo.

“Niente gufi, hai un aquila… che sciocca ovvio!” sorrise Hermione.

“Me la regalò mio padre quando avevo undici anni, è un'amica sincera e fidata!”

“E' venuta fin qui, ha affrontato un bel viaggio!”

“Già!” rispose Draco che sorridendo disse “Senti qui!” dopodiché lesse…

 

“Sei partito da poco meno di due ore e già mi manchi da morire,

avrei voluto salutarti come si deve e darti il tuo regalo,

ma temo che dovrai accontentarti di auguri sinceri.

Sii prudente e divertiti e mi raccomando, non fare niente che anch'io non farei

e fai invece tutto quello che farei! Sii sempre il signore che sei!

Ti voglio bene, non lo scordare mai. B.

 

“Accidenti le tue ammiratrici si sprecano!” commentò Hermione.

“Nessuna ammiratrice, è mio fratello!”

“Tuo fratello? Ma non sei figlio unico?”

“No, da quando Blaise è entrato a far parte della mia vita! E' come se avessi un fratello!”

“Accidenti, è bellissimo quello che hai appena detto, non sapevo che foste così legati… cioè lo immaginavo, ma non credevo così tanto!”

“E' incredibile come riesce a capirmi, è davvero un ragazzo speciale, determinato, intelligente, molto simpatico e divertente, forse un po' riservato ma di sicuro un amico fidato e sincero. E' la persona a cui voglio più bene, l'unico che sa tutto di me, il solo che riesce a farmi ragionare e calmare, farei di tutto per lui e sono certo che lui farebbe altrettanto per me!”

“Sicuro?” chiese una voce alle loro spalle facendoli trasalire.

“BLAISE!” urlò Draco avvicinandosi.

“Buongiorno! Disturbo?”

“Benvenuto!” disse Hermione vedendolo.

“Dio non posso crederci, che fai qui?” chiese il biondo abbracciandolo e gemendo nello stesso istante in cui lo fece.

“Che hai fatto?”

“Lascia stare incontro ravvicinato con un orso, ma dimmi di te, è incredibile, Dio come sono felice di vederti!” esclamò sorridendogli.

“Orso? Ma…”

“Siediti Blaise, hai già mangiato?” domandò la bella grifondoro un po' delusa di vedere solo il serpeverde.

“Sì grazie, cosa significa incontro ravvicinato con un orso?” chiese allarmato.

Draco sollevò il maglione e fece vedere la fasciatura, dopodiché iniziò a spiegare quanto accaduto mentre Hermione diede loro due mousse al cioccolato.

“Deliziosa, ma tu?” le chiese il biondino.

“Prima gli ospiti, ne farò ancora tranquilli!”

“Mangia un po' della mia! E' troppo buona per non assaggiarla” le propose il cercatore che senza accorgersene immerse il cucchiaino e glielo porse per imboccarla.

“Buona è vero! Brava Herm” esclamò la mora che senza scomporsi chiuse le sue belle labbra sul soffice dessert.

“Ne vuoi ancora?” chiese il biondino.

“Uno solo!” rispose lei sorridendo mentre veniva imboccata per la seconda volta.

Blaise era sconvolto, non solo i due sembravano andare più che d'accordo, ma vedendoli, quasi li si poteva scambiare per una coppia felicemente assortita. Hermione aveva appena usato lo stesso cucchiaino utilizzato sino a poco prima da Draco che sereno, come se niente fosse, dopo che la bella caposcuola si allontanò per sistemare la cucina, continuò ad usarlo.

“Devi dirmi qualcosa?” sussurrò il bel cacciatore.

“No, a parte che sono felice di vederti!” rispose l'amico che non riuscì ad aggiungere altro perché Hermione chiese “Blaise, scusami, non sai che fine ha fatto Harry?”

“No, mi spiace!”

“Accidenti speriamo non lo mandino a Grimmauld Place!” esclamò ad alta voce lei che come previsto si sentì chiedere “Dove?”

“A casa del suo padrino!”

“Sirius Black!” esclamò Draco.

“Già! Harry non è ancora pronto per tornare laggiù!”

Blaise non riuscì a nascondere la verità e tristemente disse “Non so di preciso ma temo che ci sia andato, pare avesse una riunione, a cui non poteva mancare!”

“Oh no… ma perché lo tormentano così? Perché non capiscono che è ancora troppo doloroso per lui?”

“E' Potter, può sopportare qualsiasi cosa!” disse Draco senza malizia.

“Non è proprio così!” replicò Hermione che salutò e salì in camera sua lasciando i due amici da soli.

“Che diavolo ho detto?” chiese il biondino guardando il suo migliore amico.

Zabini sospirò e raccontò cos'era capitato in quelle ore in cui erano rimasti separati.

 

“Harry iniziamo tra poco!”

“Arrivo” sussurrò il ragazzo che sulla soglia della camera di Sirius, sentì il cuore fermarsi per un istante quando notò, sul pregiato mobile di fronte a sé, una foto sua con il padrino che si abbracciavano calorosamente.

“Mi manchi Paddy, mi manchi da morire!” balbettò avvicinandosi alla foto “Tutto qui mi ricorda di te, è così dura venirci, sento il tuo profumo, mi sembra persino di udire le tue risate…”

“Harry!” chiamò Lupin.

“Remus, scusa, eccomi andiamo!” replicò il ragazzo che si voltò asciugandosi le lacrime e si diresse verso la porta.

Il licantropo non lo lasciò passare, lo abbracciò e lo strinse forte a sé, provava lo stesso dolore, la stessa solitudine e il medesimo senso di colpa, ma non poteva vederlo in quello stato. Sirius, il loro Sirius, non avrebbe voluto.

“E' ora di ricominciare a vivere Harry, lui avrebbe voluto così!”

“Non ti manca Moony?” singhiozzò il moretto.

“Tanto, non c'è giorno che io non pensi a lui!”

“Come ci riesci? Come puoi scordarti di lui?”

“Non voglio scordarmi di Sirius, ho tanti bei ricordi che mi danno la forza di andare avanti anche se lui non c'è più, ringrazio Dio per averlo fatto entrare nella mia vita e avermi concesso di condividere insieme certi momenti che rimarranno indelebili nella mia memoria per sempre”

“Fa male pensare a lui!” mormorò con la voce rotta dai singulti.

“Fa più male cercare di non farlo! E' parte di te Harry, sei ciò che sei anche grazie a lui, non puoi ignorarlo. Il suo ricordo ti può rendere più forte, non respingerlo!”

“Perdonami Remus, è solo colpa mia se hai perso di nuovo la persona che amavi, se non fosse venuto al Ministero, se solo non fossi stato così impulsivo, se…”

“Harry, smettila d'incolparti per qualcosa di cui non hai colpa, Sirius sarebbe venuto lo stesso, lo conosci, la tua impulsività l'hai ereditata anche da lui, non solo da James!”

“Ma se solo io…”

“I se e i ma non portano da nessuna parte, credimi il passato ci insegna ma non deve condizionare il nostro futuro”

“Delle volte vorrei gridargli che gli voglio bene e che mi dispiace così tanto!”

“Non c'è bisogno, ti sente anche se non parli, veglia su di te ovunque sia!”

“Lo credi davvero Moony?”

“Assolutamente, non è più con noi fisicamente ma lo è in modo diverso… il nostro non è stato un addio, ma solo un arrivederci!”

Harry si asciugò gli occhi e annuì lievemente, guardò il suo ex professore e lo ringraziò poi disse “Credi che posso prendere quella foto?”

“Certo che puoi, qui tutto ti appartiene, l'hai scordato?”

Il ragazzo si avvicinò, afferrò la cornice e se la portò al cuore, dopodiché raggiungendo di nuovo Remus disse “Sono pronto, iniziamo la riunione, un'amica mi aspetta!”

Il tempo trascorse inesorabile, L'Ordine discusse di innumerevoli questioni e quasi non si accorse di come fosse trascorso velocemente. Erano ormai le sette di sera e Harry era ancora nel pieno di un'importante discussione che verteva sul recupero di un libro. In Italia però c'era un ragazzo piuttosto preoccupato del suo ritardo.

“Si può sapere che hai?” chiese Draco notando una certa apprensione.

“E' vero sei strano, qualcosa non va?” domandò a sua volta Hermione.

“Ecco io, veramente… è per Potter, doveva essere qui già da quattro ore, non capisco perché ritardi così tanto!”

“Cosa? Vuoi dire che passerà le feste con noi? Mi stai dicendo che…”

“Si, solo che doveva già essere arrivato!”

“Oh Dio!” esclamò la bella mora abbracciandolo “Dio grazie, ma perché non me l'hai detto prima?”

“Doveva essere una sorpresa!” sorrise Blaise “Mi ha fatto promettere che non te l'avrei detto!”

“Si ma vedo che non sai tenere neanche la pipì!” esclamò Harry che aggiunse “Buonasera!”

“HARRY!” gridò Hermione cataiettandosi sull'amico per subissarlo di baci e abbracci calorosi.

“Ben arrivato!” disse Blaise aprendosi in un dolce sorriso mentre Draco facendo un cenno con la testa sospirò senza scomporsi più di tanto.

“Ciao scusate il ritardo!”

“Harry tutto bene?” chiese l'amica.

“Più o meno piccola, e tu?”

“Benissimo ora che sei qui!” rispose lei dandogli un bacio a schiocco sulle labbra che pietrificò entrambi i serpeverde che ovviamente fraintesero non capendo che si trattava di un casto bacetto fra amici.

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Capitolo 13
*** Malintesi e chiarimenti ***


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Capitolo 13°: Malintesi e chiarimenti

 

“Mi spieghi perché stai sbuffando?” domandò Blaise che proprio non sopportava più i silenziosi lamenti del suo amico.

“Non stò sbuffando!” sentenziò l'altro voltandosi a guardarlo.

“Si invece, sei talmente tedioso che m'impedisci di dormire!” replicò Zabini accendendo la luce della loro camera “Che c'è? Ti fanno male le ferite?”

“No, il balsamo di Hermione è miracoloso, non sento praticamente più nulla!”

“E allora che c'è?” sibilò deciso il moro guardandolo fisso negli occhi.

“Non ti da fastidio?”

“Cosa?”

“Che dormano insieme! No dico, stesso letto, fianco a fianco, mezzi nudi!”

“Mezzi nudi dubito, fa un freddo cane, fianco a fianco, bhè sì, come noi d'altronde se dividono un letto, mi sembra normale”

“Blaise io e te però non ci siamo baciati quando ci siamo rivisti!” disse finalmente Draco che aveva quell'immagine impressa a fuoco nella propria mente.

“Ti ruga questo dunque, sapere che forse stanno insieme?”

“Perché a te no?”

“Sì, ma che ci posso fare? Non sono poi così stupito, in fondo sono amici da tempo e sarebbe abbastanza prevedibile non credi?”

“Maledetto Potter, sempre tra i piedi, non poteva starsene ad Hogwarts?”

“Paura della concorrenza?”

“Finiscila, certo che no!”

“Io dico di sì!” sorrise il moretto alzandosi.

“Dove vai?”

“A prendere qualcosa da bere, chiacchierare con te mi ha fatto venire sete!”

“Spiritoso!”

L'amico sorrise e indossato un maglione sul pigiama scese diretto in cucina. Poco prima di entrarvi però si fermò nel sentire i due grifondoro parlare.

“Quale libro Harry?”

“Il libro delle ombre”

“E' pericoloso?”

“Molto, in mani sbagliate causerebbe non pochi problemi!”

“Ma dov'è?”

“Silente dice che al momento si trova in buone mani, pare ce l'abbia una persona fidata, fedele all'Ordine!”

“Qual è il problema allora? Se è già in possesso di qualcuno dell'Ordine, non capisco dove sia il dilemma”

“Silente vuole che recuperi il libro da questa persona, vuole che l'aiuti a venire completamente dalla nostra parte, a fidarsi!”

“Cosa significa? Che è un mangiamorte?” chiese spaventata Hermione.

“Non l'ha detto”

“Non può chiederti una cosa simile” disse lei ansiosa.

“Andrà bene piccola, mi conosci sarò prudente!”

“Non voglio che ti succeda nulla! Sei l'unico che mi sia rimasto!” balbettò lei abbracciadolo.

“Non temere Hermione non ho nessuna intenzione di lasciarti da sola!”

“No Harry, non puoi andare da loro, non devi, non…” iniziò a dire ma s'interruppe sentendo un tonfo sordo provenire da salotto “Cosa è stato?” chiese preoccupata guardando in direzione della porta. Harry non rispose, brandì la sua bacchetta con uno scatto fulmineo e svelto si precipitò nel salone seguito dall'amica ch nascondeva protettivamente dietro al proprio corpo. Ciò che vide lo stupì non poco. Sdraiato sul parquet, un certo serpeverde, lo guardava allarmato “Giuro che non ho intenzioni bellicose” disse Blaise alzando le mani in segno di resa.

“Ma che diavolo fai a terra?” gli chiese il grifone abbassando la bacchetta che sino ad un istante prima stava puntando al petto del bel moretto.

“Scendevo al buio e sono caduto!” mentì l'altro che imbarazzato aggiunse “Tranquilli sto bene, devo solo prendere del succo”

“Sicuro di stare bene?” domandò Hermione vedendo che si massaggiava un gomito.

“Bene sì, non volevo infastidirvi, scusate tolgo subito il disturbo!” replicò alzandosi da terra.

“No scherzi, resta, stavo giusto andando a letto!” disse svelta la ragazza che prima di entrare in discorsi più profondi e pericolosi aveva appunto parlato del bel serpeverde con Harry, il quale non aveva disdegnato l'idea di una più ravvicinata compagnia del moro.

“No ma Hermione davvero resta io…”

“Buonanotte!” esclamò lei sorridente.

“Ciao!” balbettò Zabini che vide Harry salutarla, darle il bacio della buonanotte in fronte e rientrare in cucina.

Blaise fece un lungo sospiro, che si guardò bene da rendere rumoroso, poi lo seguì e senza nulla proferire raggiunse il frigo, prese il succo e infine chiese “Ne vuoi?”

“Si grazie!” rispose l'altro.

“La pera ti piace?” indagò il serpentello cercando di camuffare l'agitazione di trovarsi da solo con la creatura che abitava i suoi sogni più proibiti.

“Preferisco la pesca ma se è già aperto, va benissimo!” rispose cordialmente il grifondoro.

Il cacciatore afferrò due bicchieri e vi versò all'interno parte del succo, dopodichè ne afferrò uno e lo porse a Harry. Ciò che accadde poco dopo fu fulmineo e imbarazzante, in particolare per uno di loro due. Quando Potter sollevò la mano per afferrare il bicchiere, sfiorò la mano del serpeverde il quale percepì una piacevolissima scossa attraversagli il palmo, percorrere il suo avanbraccio, stuzzicarlo piacevolmente sino a raggiungere la spalla per poi ridiscendere lundo tutta la colonna vertebrale finendo ad allietare ben altra zona. La sensazione provata fu talmente emozionanate che la reazione del ragazzo fu immediata e quasi meccanica, aprì la mano e il bicchiere con il succo di pera cadde a terra frantumandosi andando a schizzare parte del nettare sulle gambe dei due giovani.

“Che idiota!” esclamò Blaise a disagio per la figuraccia appena fatta “Scusa!” balbettò afferrando dello scottex e chinandosi per pulire.

“Buono!” replicò Harry pulendosi uno stinco con le dita e portandosele sensualmente alla bocca.

“Non lo guardare Blaise, ignora quanto è provocante e maledettamente bello in questo momento!” pensò il moro che si limitò a sorridere sempre più imbarazzato e a dire “Non so che cavolo mi sia preso, di solito sono meno maldestro!”

Il grifone ridacchiò strappò dell'altro scottex e si chinò a dargli una mano. I due si trovarono a meno di due spanne l'uno dall'altro e per l'ennesima volta si sorrisero senza però dire o fare nient'altro.

Fu Harry ad interrompere quel silenzio e a chiedere “Come sta Draco? Hermione mi ha raccontato cosa è accaduto!”

“Sembra bene, il balsamo che gli ha spalmato sulle ferite ha fatto effetto!” rispose Blaise alzandosi dopo aver raccolto tutti i cocci dei vetri infranti.

“Almeno è servito a qualcosa!”

“Che vuoi dire?” domandò sedendogli infine accanto.

“Ha ricevuto un richiamo ufficiale dal ministero ma Silente ha già risolto la cosa, anzi pare che possiate fare tutti magie sino a che resteremo qui!” spiegò l'altro.

“Davvero? Niente più restrizione?” domandò Zabini sorseggiando il succo rimasto nel suo bicchiere.

“Già, ovviamente con moderazione, ma hanno pensato che vista la situazione era il caso che foste in grado di difendervi!” aggiunse il moro seduto di fronte a lui che afferrò il bicchiere e disse “Se permetti, qualcuno il mio l'ha gettato a terra!” e detto questo posò le sue delicate e sensuali labbra dove poco prima Blaise aveva posate le proprie.

Il serpeverde sorrise e fece un cenno con la mano per autorizzare il furto poi chiese “Difenderci? Perché tu non puoi? A te non l'hanno tolta la restrizione?”

“Certo che posso, ma io non avevo alcuna restrizione!” sorrise tristemente Harry.

“Non sapevo avessi diciottanni, anche Draco li ha già compiuti!”

“Infatti non li ho, li compio a luglio, ma sai com'è dovendo combattere contro Voldemort, la restrizione mi fu tolta dopo l'attacco al dipartimento dei misteri durante il nostro quinto anno”

Zabini annuì sussurrò “Ah capisco!” e a bruciapelo chiese “E tu, come stai?”

“Stato meglio ma diciamo che essere qui mi fa stare bene!”

“E' durata più del previsto quella tua riunione?!”

“Già, ma è stato più facile sopportarla, sapevo che poi sarei venuto qui!”

“Non sapevo che tu e la Granger steste insieme!” disse quasi senza pensarci il serpeverde maledendosi un istante dopo aver pronunciato quelle parole.

“Scusa?” domandò sorpreso Potter.

“Lo so perdonami non sono affari miei… fai finta che non ti abbia detto nulla!”

“Ma che vai dicendo? Herm e io siamo solo amici, niente di più!”

“Scusa ma vi siete baciati e…”

“Ah quello…” ridacchiò il grifone “No, è solo un piccolo gesto, nato per scherzo!”

“Vedendovi sembrava che…”

“Rassicura Draco, non ho intenzione di portargliela via!”

“Co… come?” balbettò il moro.

“Non sono cieco Blaise, l'ho capito che al caro Malfoy interessa Hermione e a dirti la verità, credo che la cosa sia reciproca, anche se forse entrambi hanno un po' paura a lasciarsi andare”

Zabini, come d'abitudine ormai, annuì e sorrise mentre Harry seriamente chiese “Ho però intenzione di spaccargli la faccia se questo è solo un passatempo, se lo considera un bel gioco… dimmi è sincero?”

Blaise si perse in quelle iridi di giada e rispondendo più per se stesso che per Draco replicò “Sì lo è”

“Non voglio che la faccia soffrire, ha già sofferto tanto!” sussurrò il cercatore guardando a sua volta i due zaffiri che l'altro aveva al posto degli occhi.

“Perché dovrebbe farlo, ti assicuro che i suoi sentimenti sono profondi”

“A nessuno piace essere preso in giro, specialmente quando apri, o peggio ancora doni, il tuo cuore a qualcuno!” disse il grifondoro parlando del proprio di cuore e non di quello dell'amica.

“La ama, non lo farebbe mai!” asserì infine Blaise cercando di fargli capire quanto con il tono della voce “Ci sono tante cose che non sai di Draco, ti assicuro che quello che vedi è solo la punta di un iceberg molto più puro e profondo”

“Sarà, anche se faccio un po' fatica a crederti, sai dopo sei anni e mezzo di rompimenti di palle!

“So che può sembrarti assurdo ma Draco è davvero una persona speciale!”

“Ti credo, infatti non so ancora perché, ma voglio dargli una possibilità di dimostrarmi che non è quell'arrogante pallone gonfiato, viziato e prepotente che ho imparato a non sopportare”

“Carino da parte tua!” sorrise il bel cacciatore.

“Dico sul serio, credo che insieme potrebbero essere felici!”

“Davvero lo pensi?” chiese Blaise che avrebbe tanto voluto sentirgli dire quelle stesse cose riferito a loro due “Credi che un serpeverde ed un...a grifondoro possano abbattere le barriere che li dividono ed essere felici” domandò correggendosi in extremis.

Harry sospirò, la pelle del moretto seduto accanto a lui emanava una fragranza molto provocante e per qualche secondo si perse ad annusarla, poi su sollecito dell'altro finalmente rispose “Sì, credo che ci riuscirebbero se veramente lo volessero, si completerebbero!”

“Diversi ma poi in fondo neanche troppo, di certo insieme creerebbero un'unica fantastica unione!” ribattè il serpeverde che si sentì rispondere “Già, ecco perché dobbiamo fare qualcosa!”

“Scusa?” balbettò Zabini che fraintese quel “dobbiamo”.

“Vediamo di svegliarli, altrimenti si fa pasqua!” rise Harry “Noi abbiamo tempo solo fino alla befana!”

“La cosa?”

“Il sei gennaio è una festa babbana, chiamata epifania, più conosciuta come la befana!”

“Oh… ma non credo che farlo ingelosire con questa befana servirà!”

“Ma che dici…” ridacchò Potter “La befana è una vecchia signora, non credo sia il tipo di Draco e comunque non intendevo quello!”

“Credo d'aver capito cosa intendi, vorresti aiutare il naturale corso delle cose?”

“Perspicace, sapevo che potevo contare su di te Blaise!” asserì il grifone dandogli una pacca sulla schiena.

Zabini non rispose, arrossì ma ringraziò che fossero in penombra e che solo il riverbero della luna rischiarasse un poco la cucina “E' meglio andare” disse rabbrividendo non di freddo però “Comincio a rimpiangere il piumone!”

“Si, forse è meglio!” esclamò Harry che improvvisamente sentì il bisogno di stringerlo a sé per riscaldarlo.

“Dove vai?” domandò Blaise vedendolo dirigersi verso il divano.

“Dormo qui, perché?”

“Credevo che dormissi in camera con Hermione!”

“Potevo, ma che vuoi, sono un galantuomo!”

Blaise sorrise e gli augurò la buonanotte. Harry ricambiò e dopo aver acceso il camino si sdraiò e si lasciò coccolare dal tepore delle fiamme incantate.

 

L'indomani il primo a svegliarsi fu Blaise, a dire il vero il bel serpeverde non dormì un granchè, la chiacchierata con Harry della sera prima aveva contribuito ad agitarlo non poco. Lentamente scivolò fuori dal letto e facendo il minimo rumore per non svegliare Draco, recuperò i suoi vestiti e svelto si diresse in bagno. Si fece una doccia veloce, si vestì e scese in salotto dove la creatura più sexy che avesse mai visto dormiva ancora beatamente arrotolata nel piumone sul suo letto di fortuna.

“Dio, quant'è bello… non credevo lo fosse anche mentre dorme!” pensò avvicinandosi piano per non svegliarlo “Sarebbe da svegliare con un bacio!” si disse voltandosi a ravvivare il camino che si stava spegnendo fino a che una voce assonnata ma tremendamente sensuale non attirò la sua attenzione “Buongiorno!”

“Ciao, scusa non volevo svegliarti!” disse Blaise che con i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle era bellissimo quella mattina.

“Tranquillo, non sono un dormiglione, mi sarei svegliato comunque!” sorrise Harry mettendosi a sedere rivelando che il suo pigiama era costituito da una semplice t-shirt bianca e da un paio di boxer neri aderenti.

“Ma non hai freddo?”

“No, con il piumone e il camino sono stato benone!”

“Ma come fai a dormire li sopra, io avrei la schiena a pezzi!”

“Hai proposte migliori signor Zabini?” chiese Potter regalandogli un sorriso da togliere il fiato.

“Sì, sfrattiamo Draco, lo spediamo da Hermione e tu vieni a dormire con me!” gli disse malizioso ma solo nella sua mente rispondendogli invece “Una brandina!”

“E dove? Tanto vale il divano, non è niente male… dovresti provarlo sai!”

Blaise spalancò gli occhi, possibile che ci trovasse sempre l'appiglio sessuale ad ogni cosa gli dicesse il grifondoro? Possibile che fraintendesse sempre le sue parole? Anche quando non c'era alcuna malizia? “Potremmo fare a turno a dormirci!” propose cercando di scacciare quei pensieri arditi.

“Come no, ce lo vedo Draco, dormire quaggiù!” rise il grifone che realizzò un istante dopo che Malfoy sul divano implicava lui e Blaise a letto insieme “Meglio non sfidare il suo buon umore con proposte indecenti!” aggiunse Harry imbarazzato distogliendo lo sguardo da quello del serpeverde che fece altrettanto.

“Senti vado a preparare la colazione vuoi qualcosa di particolare?” domandò Zabini.

“Che prepari per te?”

“Pancakes e spremuta!”

“Buono anche per me, abbiamo gli stessi gusti… posso farmi una doccia veloce e darti una mano?”

“Ti aspetto!” sussurrò Blaise che cominciò un viaggio mentale tutto suo nell'immaginarsi l'acqua calda lambire e scivolare lungo il bel corpo nudo del grifondoro.

Harry mantenne la promessa si lavò alla velocità della luce e ridiscese in cucina dieci minuti dopo con i capelli ancora un po' umidi. Era da prendere e sbattere sul tavolo, almeno questo fu il primo pensiero di Zabini quando lo vide varcare la soglia della cucina sorridente e vestito con un paio di Jeans a vita bassa e un magione nero a collo alto aperto grazie alla zip laterale.

“Vuoi ammalarti?” gli chiese Blaise che aveva già assemblato il preparato per i pancakes e ne aveva già cotti una dozzina.

“Dipende!” rispose il grifondoro passandogli un bicchiere con del succo d'arancia appena spremuto.

“Da cosa?” ridacchiò Blaise cominciando a sorseggiarlo.

“Da chi mi coccola dopo!”

Al serpeverde andò la spremuta di traverso e poco ci mancò che non si strozzasse, cominciò a tossire disperato tanto che Harry si avvicinò allarmato per dargli qualche pacca sulla schiena “Hoy non mi morire” gli sussurrò preoccupato all'orecchio ma che ebbe l'effetto di peggiorare ancora di più i colpi di tosse del moro.

“Potter stai cercando di ammazzare il mio migliore amico?” chiese Draco spuntando all'improvviso.

“No, sta facendo tutto da sé!”

“Sto… coff… be… coff…ne… coff…bene!” ansimò il moro riprendendo un colorito normale.

“Tutto ok Zab?”

L'amico fece un gesto affermativo con la mano e si sedette facendosi aria.

“Zab?” lo interrogò il grifondoro “E' così che ti devo chiamare?”

“No sfregiato, così lo posso chiamare solo io!” replicò duro Draco fulminandolo con un'occhiata che diceva “Giù le mani dal mio amico bello!”

“Hey furetto calmino, stavo parlando con lui” rispose a tono l'altro che di farsi trattare a pesci in faccia era sinceramente un po' stufo.

“Furetto a chi sfigato?”

“A te, platinato!”

“Per favore bambini dateci un taglio, vi ricordo che siete abbastanza grandi e vaccinati per non scannarvi in queste due settimane!” esclamò Hermione entrando in cucina “Vero Blaise?”

“Vero!” rispose il moretto che afferrò il bicchiere con l'acqua che lei gli passò ringraziandola.

“Buondì Herm!” disse Harry posandole un piccolo bacio sulla guancia.

“Buongiorno!” esclamò Draco che se avesse potuto lo avrebbe preso a schiaffi.

“Ciao ragazzi, come mai così mattinieri?”

“Pancakes!” esclamò Blaise sorridendole.

“Accidenti non posso crederci, stavate preparando la colazione?”

“Non guardare me, ha fatto tutto lui!” disse Harry indicando Zabini “Prima di strozzarsi con il succo d'arancia!”

“Dunque il merito è solo di Blaise, pelandroni sfaticati!” asserì Hermione sedendo accanto al serpeverde che sorridente le chiese “Vuoi della spremuta?”

“Volentieri grazie!”

“Tu ne vuoi Draco?”

“No grazie, preferisco farmi un thè!” rispose il biondino che stupendo tutti i presenti accese il fuoco e mise dell'acqua a scaldare “Che c'è?” domandò vedendo le facce basite degli altri “Ho imparato e allora?”

“Stupefacente!” lo schernì Harry prendendosi giustamente un vaff formato famiglia.

Blaise ed Hermione scoppiarono a ridere e quasi caddero dalla sedia mentre i due cercatori si guardarono confusi da tanta ilarità.

“Avete finito di sganasciarvi alla faccia nostra?” domandò Malfoy seccato.

“Sì scusaci, dicevi? Ah ah ah ah” risposero all'unisono i due scoppiando nuovamente a ridergli in faccia.

“Potter fai qualcosa, stanno prendendo per il culo anche te!”

“Cattivoni!” esclamò Harry che scatenò altre risate in Hermione e Blaise quando Draco lo mandò a cagare per la seconda volta.

“Convivo con dei deficienti!” esclamò l'erede di casa Malfoy uscendo dalla cucina mentre altre risate esplodevano alle sue spalle “Draco aspetta!” gli urlò Blaise.

“Fottiti!” fu la risposta poco cortese dell'amico.

“Se l'è presa davvero?” domandò Hermione alzandosi.

“E' inutile, quando è arrabbiato non da retta a nessuno!”

“Che caratteraccio!” disse Potter sedendosi accanto al moro per servirsi i pancakes.

“Hey straniero, non vieni a fare colazione?” domandò la bella mora raggiungendolo in salotto.

“No grazie, mi è passata la fame!”

“Dai sciocco, no sai proprio stare agli scherzi, ridi un po'!”

“Che diavolo avevate da sfottere?” domandò duro lui.

“Eravate buffi, tu e Harry, sempre a battibeccare per tutto, siete ridicoli!”

“Perché non lo trovo così ridicolo come dici?”

“Perché ti chiami Draco, ecco perché!” rispose Hermione dandogli una pacca alla spalla “Ma puoi imparare!”

“A fare che?”

“A ridere, avanti prova!”

“Per favore!” grugnì il serpeverde.

“Dai, fai come me, solleva le labbra e apriti in un bel sorriso!”

“Smettila!” le disse lui che non potè esimersi dal farlo quando Hermione iniziò a fargli il solletico.

“Grang… no bast… bastaaa… ho det… ah ah… Hermione… ti prego, smettila!” urlò con il fiato corto bloccandole finalmente le braccia “Ho detto basta!” ripetè cadendo con lei sul divano dopo un tentativo di ribellione della mora.

“Hai visto, ci sei riuscito!” ansimò la caposcuola sorprendendosi di quanto le piacesse sentire il corpo di lui sopra il proprio “Ora che ci penso, mi hai anche pregata… questo momento passerà alla storia!”

“Sei impossibile lo sai?” le chiese a meno di due spanne dal suo viso pensando invece “Sapessi cosa vorrei pregarti di farmi!”

“Però ti ho fatto ridere!” sussurrò di rimando la bella mora chiedendogli poco dopo “Senti, che mi dici di Blaise, frequenta qualcuno a Hogwarts?”

“Scusa? Perché t'interessa?” chiese deluso il biondo che a vedere la voglia si sarebbe tuffato a pesce su quelle labbra di fragola, che lo invitavano all'assaggio.

“Può darsi!” fu la prima risposta di Hermione che in un nanosecondo ebbe l'effetto di gelargli il sangue, che fortunatamente si ridisciolse quando la sentì pronunciare “Ma non per me!”

“Non per te e per chi?” chiese fingendosi disinteressato.

“Ma quanto sei curioso, avanti dimmi se è insieme a qualcuno?”

“No, non lo è, si sta conservando!”

“Per chi?”

“Qualcuno di speciale, almeno a suo dire!”

“Vuoi dire che è…?”

“Senti senti, non ti facevo così disinibita a parlare di certe cose!”

“Smettila scemo!”

“Comunque no, non lo è… ma perché me lo chiedi?”

“Potrebbe interessare a qualcuno che conosco!”

“Chi è, la conosco?”

“Forse!” rispose Hermione.

“Carino questo giochino, ma se permetti, la cosa si fa un po' scomoda!” disse Draco che scivolò di lato sempre senza smettere di guardarla e appoggiando il gomito sul divano per reggersi la testa le chiese “Dicevamo?”

“Ce l'ha o no una ragazza?” chiese Hermione a bruciapelo.

“No!”

“E un ragazzo?”

Lo sguardo di Draco parlò più di mille parole ma prima che una sola sillaba potesse uscire dalla sua bocca lei aggiunse “Ci ho provato non guardarmi così, non c'è niente di male sai? Peccato!”

“Peccato? Credo tu mi debba delle spiegaz… hey aspetta quel qualcuno non sarà… Potter?” domandò il biondino scioccato.

“Schhhh cosa urli, vuoi mettere i manifesti, giurami che non glielo dirai!”

“A chi? A Blaise?”

“No a Harry, non dirgli che te l'ho detto… per favore!”

“E perché l'hai fatto allora?” le chiese avvicinandosi senza accorgersi a quelle belle labbra di fragola.

“Perché potevamo coalizzarci se anche Blaise provava qualcosa per lui, aiutarli a dichiararsi!”

“E a noi chi ci aiuta?” pensò Draco che invece le disse “E sia Hermione, obiettivo numero uno creare l'occasione per farli restare da soli!”

“Ma, allora vuoi dire che…? Giura?”

“Giuro, pensavi scherzassi ieri sera? E' davvero follemente innamorato di lui da due anni e mezzo, ma timido com'è non si dichiarerà mai!”

“Non ci posso credere, ma è fantastico Harry mi ha confessato che Blaise gli interessa, capisci cosa vuol dire, da quando è morto Sirius è la prima volta che si sbilancia, che si lascia un po' andare!”

“Evviva!” rispose sarcastico Draco che si beccò una gomitata da parte della ragazza che sorridendo asserì “Non fare lo stronzo!”

“Altrimenti?”

“Giuro che me la paghi!”

“Come?” chiese malizioso il biondino.

Hermione non rispose spintonò il ragazzo che cadde giù dal divano cominciando a ridere di gusto e attirando come previsto le attenzioni di Harry e Blaise che sentendolo accorsero in salotto.

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Capitolo 14
*** "Sciare? No grazie!" ***


Untitled Document Capitolo 14°: "Sciare? No grazie!"

"Che fate?" domandò Blaise.
Hermione e Draco scoppiarono a ridere, lei sdraiata sul divano e lui ancora riverso a terra.
"On no, è contagioso!" esclamò Harry che per dare un taglio a quell'ilarità incontrollata propose "Che ne dite di farvi una sciata, mentre io taglio un po' di legna?"
"Grande idea, ma questa volta tu verrai con me!" esclamò l'amica balzando in piedi.
"Scordatelo!" replicò il moretto sorridendole.
"Harry, andiamo ti divertirai!" rincarò Hermione.
"Herm, senza offesa ho ancora un paio di cicatrici dall'ultima volta a Cortina… lasciamo stare posso vivere felice anche senza saper sciare"
"Accidenti Potter, non dirmi che i tuoi zii non ti ci hanno mai portato?" chiese cattivello il biondino che si sentì rispondere in modo sarcastico "Diciamo che non era nelle loro priorità!"
"Guarda nessuno è bravo come Blaise, t'insegnerà lui!" propose Draco che senza farsi vedere strizzò l'occhio ad Hermione la quale, stando al piano, rincarò "Giusto, sci o snowboard?"
"Co… cosa? No ragazzi davvero, non mi sembra il caso, vi rovinerei la giornata, andate voi, resterò qui ad aspettarvi! Farò il bravo ragazzo di casa, vi preparerò la cena, terrò calda la baita e quando tornerete mi racconterete"
I due serpeverde ed Hermione si guardarono e all'unisono esclamarono "Naaaa, ci divertiremo!"
Il terrore si dipinse sul volto del moretto che indietreggiò lentamente sino a raggiungere la scala qui, con uno scatto felino, scappò inseguito dai tre che lo placcarono nel corridoio.
"Vi prego abbiate pietà, non ho neanche l'attrezzatura!" urlò Harry.
"Silente è stato previdente ci sono sci e snowboard per tutti noi, corredati di tutte le attrezzature!"
"Herm ti scongiuro, sono una frana lo sai, ci hai già provato?"
"Ma questa volta t'insegnerà Blaise!" esclamò la bella mora strizzandogli l'occhio e facendolo arrossire.
"Draco, diglielo anche tu, vi rovinerò la giornata, vi rallenterò e…"
"Non ci provare, tanto con me non attacca!" rispose soddisfatto l'erede di casa Malfoy che si stava godendo una piccola vendetta.
I lamenti del bel Potter continuarono per altri dieci minuti buoni, ciò nonostante mezz'ora più tardi i quattro, vestiti di tutto punto, erano già sulle piste da sci con speciali skipass che Noris aveva recuperato loro. Hermione e Draco sparirono praticamente subito mentre Blaise si accollò un più che terrorizzato Harry che si fece il segno della croce prima di iniziare la prima discesa.
"Ascoltami è molto semplice, lo snowboard può essere molto divertente ma devi imparare come fare i movimenti giusti"
"Sei sicuro di voler perdere il tuo tempo?"
"Diciamo che poi avrò una buona ragione per ricattarti!"
"Lo sapevo!" replicò sconsolato l'altro.
"Scherzo, Harry rilassati, sarà divertente!"
"Se lo dici tu!" replicò poco convinto il grifone.
Blaise scosse la testa e fingendo di non notare lo sguardo allarmato del ragazzo che amava disse "Lo snowboard è di due tipi: Hard o Soft"
"Hard?"
"Si, ma non è il tuo caso" ridacchiò il serpeverde "Richiede un'elevata capacità tecnica in quanto trasmette ogni singolo movimento alla tavola. Ideale all'andatura in pista con neve battuta e preferibilmente dura, consente una precisione ed una stabilità in curva nettamente superiori, per questo motivo risulta più ostica ai principianti"
"Sono Soft dunque?"
"Ebbene sì, un'andatura polivalente, dalla neve fresca, dove offre i migliori risultati, alla pista dove si difende molto bene"
"Senza offesa, ma Hard o Soft, non vedo futuro per me qua sopra!" gli disse indicando la propria tavola.
"Fidati di me Harry, ho insegnato a Draco, l'incapace più incapace di tutta la terra, posso insegnare anche a te!"
"Questo mi motiva, ma non troppo a dir la verità!" replicò il grifone che si sbilanciò perse l'equilibrio e cadde a terra di sedere.
"Male?"
"Stasera avrò i lividi!"
"Ottima scusa per farti coccolare da Hermione!"
"Ti prego e il nostro piano? No caro, se mi conci male, stasera ti prendi anche cura di me!" disse Harry afferrando la mano di Zabini che a quelle parole perse l'equilibrio a sua volta e cadde a terra.
"Sicuro che non finiremo in un burrone?" ridacchiò il bel cercatore.
"Sicurissimo!" esclamò il moretto che si rimise in piedi all'istante e spiegò "La posizione di base è la posizione del corpo in fase di stasi in preparazione di un esercizio"
"Sì stasi, bhè ovvio l'esercizio!" ripetè Harry perdendosi ad ammirare gli occhi blu del suo insegnante occasionale che risaltavano particolarmente con quel giubbotto addosso.
"Per te che non hai un buon equilibrio devi tenere le gambe leggermente piegate e rilassate, le spalle lungo la direzione dello snowboard, le braccia leggermente aperte e distese per poter equilibrare la postura sia alzandole che abbassandole, i palmi rivolti verso la neve e lo sguardo nella direzione di marcia"
"Chiarissimo!" mentì l'altro che non aveva capito un bel niente ma per contro aveva notato che quando sorrideva al bel serpeverde si formavano delle fossette adorabili.
"Facciamo così, scendo pochi metri, tu prova a copiare quello che faccio io!"
"No, Blaise, non vorrai lasciarmi qui da solo?" chiese allarmato Harry afferrandolo ad un braccio.
"Ti aspetto laggiù, saranno si e no dieci metri!"
"Ok, sono disposto a pagarti, ma non lasciarmi da solo" disse con tono patetico il bel Potter.
Zabini rise di gusto, si abbassò gli occhiali e fece quel piccolo tratto di discesa in modo spettacolare. Harry lo guardò e non potè fare a meno di chiedersi se quel movimento sinuoso delle anche sarebbe tornato utile anche in altri frangenti. Solo la voce del bel moro lo riportò alla realtà "Scendi piano e curva lì!"
Segno della croce e via, dieci metri di capriole per finire rovinosamente contro un certo serpeverde che se lo ritrovò addosso "Stai bene?" domandò Blaise che non disdegnava affatto quella posizione.
"Credo di sì!" rispose Harry mezzo ricoperto di neve a cui si erano spostati gli occhiali scoppiando a ridere poco dopo "Scusa, ho sbagliato tutto vero?"
"Più o meno!" rise Zabini che guardandolo intensamente domandò "Vuoi riprovare?
"Ma sì al massimo ti falcio un'altra volta!"
"Carino che sei, guarda che non devi farmi fuori, sono il tuo insegnante!"
"Vorrà dire che stasera ci cureremo a vicenda!" propose Potter spostandosi di lato per consentire a Blaise di rimettersi in piedi e aiutare lui a fare altrettanto.
Le due ore che seguirono furono tra le più rovinose e dolorose che Harry ricordasse, cadde una volta sì e l'altra pure, riuscendo a travolgere Blaise altre cinque volte. Stremati entrambi i ragazzi si guardarono e optarono che per quel giorno forse, poteva essere cosa saggia tornare alla baita a riposarsi.
"Questo è il piano, seggiovia, piccolo pezzetto sulla tavola, prendiamo il sentiero nel bosco e poi dritti fino alla baita, che ne dici?" propose Blaise per l'ennesima volta a terra con Harry sopra di sè.
"Ottima idea, se sopravvivo alla seggiovia, al pezzetto sulla tavola e al sentiero per arrivare alla baita, dico che mi offro per preparare una cioccolata calda"
"L'hai detto! Ogni promessa è debito!"
Harry sorrise e rotolò di lato, non c'era una parte del suo corpo che non gli facesse male, ma l'idea di farsi coccolare dal bel serpeverde gli fece dimenticare le sue fitte.
Poco dopo i due ragazzi sedevano sulla seggiovia che li stava portando in cima alla pista che erano riusciti a percorrere, con non poche fatiche, in un tempo netto di due ore e sedici minuti.
"Non te la sei cavata male!" disse il cacciatore guardandolo.
"Menti così bene sempre a tutti?"
"No, solo a chi se lo merita!"
"Così me lo merito!"
"Scherzo dai, perché non mi vuoi credere, per non essere mai salito su una tavola, sei stato fin bravo"
"Sei gentile ma… oh Dio Blaise che è?"
"Cosa?"
"Quello!"
"La fine della seggiovia!"
"AIUTO!" balbettò Harry afferrando la mano del serpeverde che arrossì "Bla… Blaise che faccio?"
"Scendiamo insieme, stai tranquillo, ti spingo io"
"Spingi cosa?"
Ma prima che Zabini potesse rispondere Harry vide la sbarra di sicurezza sollevarsi, la mano sinistra del moro scivolare sino alla fine della sua schiena e si sentì spingere delicatamente giù dalla seggiovia. Più emozionato per quel gesto che per chissà cos'altro, il bel Potter si ribaltò come suo solito sul moretto che fu ben lieto di accoglierlo tra le sue braccia.
"Sta diventando un vizio!" esclamò il grifone.
"Incomincio a pensare che ti piaccia!" replicò Blaise che imbarazzato dalla sua stessa affermazione si sollevò svelto da terra e domandò "Pronto?"
"Portami a casa ti prego non ce la faccio più!" fu l'ultima cosa che Harry disse prima di cadere rovinosamente giù dalla pista per un buon venti metri a causa di uno sciatore snowbordista esaltato il quale, sfrecciandogli di fianco, lo sbilanciò e fu causa della sua caduta.
"Oh Dio ti sei fatto male?" domandò il cacciatore aiutandolo ad alzarsi "Merda stai sanguinando"
"Stò bene mi sono dato un pugno da solo cadendo!" rispose il moro leccandosi via il sangue dal labbro.
"Mi dispiace Harry, non l'ho visto arrivare quel bastardo!"
"Tranquillo, piuttosto dove dobbiamo andare?"
"Attraversiamo la pista e laggiù prendiamo il sentiero che ci porta al rifugio!"
"Blaise, dimmi che stai scherzando? Come pensi che riuscirò ad attraversare la pista con tutti questi pazzi che vanno a centottanta all'ora?"
"Piano, piano senza fretta!" sorrise l'altro che aggiunse "Tò guarda, il simpaticone che ti ha travolto si è fermato laggiù, giusto dove dobbiamo andare noi, se mi consenti vado a dirgli due paroline!"
"Lascia stare non ne vale la pena!"
"Ma io non parlerò, lo farà la mia tavola!" e detto questo il ragazzo partì alla carica.
Harry lo vide acquistare sempre più velocità rimanendo basito ad ammirarlo saettare con maestria.
"E' proprio bravo!" si disse senza riuscire a distogliergli gli occhi di dosso cadendo quasi dal troppo ridere quando lo vide fare un salto con rotazione in volo, passando poco sopra le teste di quel gruppetto d'irrispettosi fanatici i quali, colpiti dall'abilità tecnica del ragazzo, non proferirono verbo nemmeno quando il moro, fermatosi poco dopo senza la minima difficoltà, disse loro "A fare gli stronzi siamo capaci tutti vero?!"
"Dio quanto mi piaci Zabini!" pensò Harry che sospirò profondamente cercando di rallentare il proprio cuore e facendosi coraggio si diede una piccola spinta. Incredibilmente riuscì a percorrere quattro o cinque metri senza cadere. Blaise fischiò applaudendo e gli regalò forse il più bel sorriso da quando si frequentavano. Perso ad ammirarlo Harry smise di concentrarsi sulla sua tavola che, come animata di vita propria, decise di suo pugno di aumentare la velocità.
"Oh porc… no, ferma… ferma ti pregooo, Bla… Blaise… BLAISE… AIUTOOOOO!" gridò Potter sfrecciando accanto al moro ad una velocità che sfiorava i centocinquanta allora"
"Merda, Harry frena, frenaaaa!" gli gridò l'amico.
"Dove cazzo stanno i freni su questa cosaaaaa?" fu l'ultimo commento del bel Potter che forse, a causa del terrore più bieco essendo paralizzato miracolosamente non cadde, il che a quella velocità non potè che rivelarsi cosa saggia.
"Harry, piega le gambe, cerca di…" provò ad urlargli Blaise che dovette fermarsi per non venire travolto dagli altri sciatori.
"VIAAAA SPOSTATEVI… MERDA AIUTOOO, VIA OCCHIO, BLAISEEEEE!" gridò il grifone che schivando al pelo numerosi sciatori iniziò a tagliare di traverso la pista. Il bel serpeverde partì all'inseguimento del ragazzo che amava ignarò che Draco ed Hermione, proprio in quel momento, stessero sorvolando quella stessa pista comodamente seduti sulla seggiovia.
"Ecco Blaise, lo riconoscerei ovunque, guarda quanto è bravo!" indicò sorridendo compiaciuto dall'abilità tecnica dell'amico.
"Davvero molto, ma… dov'è Harry?" chiese preoccupata Hermione "Non lo vedo!"
"Ma dove corre?" domandò il biondino vedendo Zabini dirigersi di gran carica verso l'altro lato della pista.
"Oh Dio Draco ma… ma… quello è… è…" balbettò lei indicando un puntino che a tutta velocità, avendo perso il controllo della propria tavola, stava tagliando la pista in un modo alquanto poco sicuro, sia per lui che per gli altri.
"Oh cazzo Potter, ma che diavolo fa?"
"BLAISEEEEEE AIUTOOOOOOOO!" echeggiò l'urlo disumano di Harry che fu udito perfettamente anche dai due amici sulla seggiovia.
"Attento! Dio, oh no, no il bambino.. Harry frenaaaaa!" gridò Hermione che terrorizzata si portò le mani sul viso e si coprì gli occhi.
"Hai la bacchetta?" chiese Draco.
"No!"
"Merda, se non si ferma, rischia di farsi veramente male"
"Oh mio Dio, guarda, il sentiero… no, il sentiero no!" indicò la mora che vide Harry prendere a tutta velocità una cunetta e dopo aver fatto un salto impressionante sparire tra le fronde del bosco.
"BLAISE, ARRIVIAMO!" gridò Malfoy all'amico che incurante di quell'avviso svelto sparì nel bosco alla ricerca del grifondoro.
"Signore ti prego fa che stia bene, fa che non gli sia successo nien…" ma le parole morirono in gola al serpeverde che quasi svenne quando vide la tavola spaccata a pochi metri dal bel moro riverso a terra e privo di conoscenza "Harry, parlami, Harry" sussurrò Blaise sganciandosi al volo lo snowboard e avvicinandosi con cautela al ragazzo "Oh Dio, è ferito!" balbettò notando la fronte dell'altro completamente sporca di sangue.
Un mugugno dolorante fece però ricominciare a respirare il cacciatore che accarezzando lentamente il viso del moro chiese "Harry, come stai?"
"Di merda!" fu la risposta poco cortese ma sincera del grifone.
Blaise ridacchiò e quando gli vide aprire gli occhi sussurrò "Mi hai fatto prendere un colpo signor Potter, avevo detto piano piano, non lanciamoci a tutta velocità giù dalla montagna!"
"Sono vivo?" chiese il cercatore che ricambiando il sorriso aggiunse "Credevo che avrei ucciso un paio di bambini… Dio che paura!"
"Sapessi io!"
Potter si mosse e si mise a sedere, la neve aveva fortunatamente attutito la caduta, tanto che non aveva nulla di rotto eccetto un piccolo taglietto sopra la tempia sinistra.
"Blaise, non vorrei te la prendessi ma… possiamo mettere da parte le lezioni di snowboard?" chiese dolcemente il grifondoro che si sentì rispondere "Certo, al diavolo lo snow, facciamo tutto quello che vuoi!"
"L'hai detto Zabini!" asserì Harry che sorridendo chiese "Prorio tutto, tutto?"
"Diciamo che viste le tue condizioni attuali, sono più aperto a vulatare eventuali proposte in alternativa!"
"Già ritratti, vergogna!" mormorò il ferito mettendo il broncio.
"Non ritratto, ma sai come si dice fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!"
"Dovevo immaginarmelo, di voi purosangue serpeverde non ci si può fidare, vorrà dire che resterò della mia idea…" iniziò a dire l'altro moretto fingendosi offeso.
"Ma finiscila ricattatore, e va bene, te lo prometto, farò ciò che vuoi!" Replicò il cacciatore che afferrò la sua tavola e aiutandolo ad alzarsi lo sorresse sino a raggiungere la loro baita.
"Pensavo di fare del parapendio!" propose il grifone fingendosi serio..
"COOOSA? SCORDATELO!" insorse Blaise che di lanciarsi nel vuoto su quelli che considerava aquiloni troppo cresciuti non ne aveva la minima idea.
"Scherzo…" sorrise Potter notando lo sguardo ansioso e aggiungendo per tranquillizzarlo "In cielo ci voglio andare solo con la mia scopa! Solo con lei mi sento veramente sicuro"
Blaise annuì, lo aiutò ad accomodarsi sul divano e sfilandogli la casacca insanguinata della tuta da snow disse "Resta qui, arrivo subito, recupero il disinfettante!"
"Ahh!" gemettè il moro quando cinque minuti dopo il serpeverde iniziò a medicarlo.
"Pochi lamenti signorina, ti ho appena sfiorato!" minimizzò Zabini che concentrato sull'abrasione alla tempia non notò gli occhi desiderosi di Harry puntati sulle proprie labbra.
"Fa male Blaise!" si lamentò di nuovo.
"Lo so, ma andiamo hai sopportato ben altro, voglio sperare che un taglietto non ti demoralizzi così!"
"Perché lo fai?" chiese Potter a bruciapelo.
"Perché non voglio che domani la Gazzetta del Profeta ti rinomini "Il ragazzo che poteva sopravvivere a tutto fuorché allo snowboard" chiamami sentimentale ma mi dispiacerebbe che lo sport ci andasse di mezzo, così come ci patirei ad avere il salvatore del mondo magico sulla coscienza" scherzò il moro che sentì il cuore pompargli a mille quando Harry asserì "Dico sul serio! Perché sei così gentile con me? Credevo mi odiassi!"
Lo sguardo dei due ragazzi s'incontrò, ci fu un silenzio imbarazzante rotto solamente dai respiri sempre più affannosi dei due, poi all'improvviso, continuando la sua medicazione, Blaise rispose facendo prima un profondo sospiro "Non ti odio affatto, a dire la verità non ti ho mai odiato, perché avrei dovuto? Che tu ci creda o no, sono molto diverso da come mi si dipinge!"
"E' che delle volte sei così taciturno e riservato, non dai modo a nessuno di…"
"Lo so, me lo dice sempre anche Draco, ma perché aprirsi se comunque dall'altra parte non c'è desiderio di conoscermi veramente"
"Co… cosa? Ma che dici? Come fai a saperlo?"
"Giusto, tu sei Harry Potter, colui che ci ha liberati da un flagello che affliggeva il nostro mondo, come puoi capire?" sussurrò l'erede di casa Zabini scuotendo lievemente la testa.
"Ma che centra scusa? Credi che non sappia cosa…?"
"Centra, ti sei mai chiesto perché Draco e io siamo così uniti?" domandò il serpeverde senza cattiveria interrompendolo, ma con una dolcezza fuori dal normale, come quando una mamma premurosa parla con il suo bambino "Immagino di no, ma te lo spiego subito" sussurrò guardandolo dritto nelle iridi color giada "Lo siamo perché abbiamo affrontato insieme un destino che non volevamo, ci siamo supportati a vicenda, Draco per me è stato ed è il fratello che non ho mai avuto, abbiamo pianto, riso, ci siamo fatti forza, siamo cresciuti rifiutando di diventare le bestie che volevano farci divenire… e tutto, sempre insieme. E' stato lui ad insegnarmi a non soffrire, ad aiutarmi a non lasciarmi ferire dai giudizi degli altri, a non dar loro potere. Purtroppo quando hai sei, sette, otto anni non capisci perché un cognome debba descrivere ciò che sei, sei maledettamente vulnerabile"
"So perfettamente cosa vuoi dire! Il mio nome ha sempre parlato per me" sussurrò Harry che lo sentì aggiungere "Lo so che lo sai, ma c'è una piccola differenza tra noi, tu comunque sei Potter, un esempio, qualcuno di cui fidarsi, un mago potente degno di stima e rispetto, per me e Draco è sempre stato il contrario, agli occhi di tutti, di base, siamo colpevoli fino a prova contraria"
"Andiamo ma non è vero! Di certo non le mandate a dire e non mi sembra che passiate per i poveri martiri, anzi…"
"Ti prego Harry, non dirmi che non è vero" replicò Blaise che mantenne un tono di voce molto pacato e sereno "L'ho provato sulla mia pelle più di una volta e ti assicuro che ci sono tanti pregiudizi nei nostri confronti, probabilmente rafforzati anche da alcuni nostri atteggiamenti poco simpatici ma ti assicuro che spesso sono stato giudicato a priori senza aver commesso il benché minimo casino"
"Draco è pieno di pregiudizi nei miei confronti!" sussurrò Harry gemendo un poco di dolore a causa della ferita che il serpeverde non aveva smesso un secondo di medicare.
"Come tu ne hai tanti su di lui, e non dirmi di no, perché lo vedo non sono cieco, ma comunque non è questo il punto. Volevi sapere perché sono così riservato ed introverso, te l'ho spiegato… Nonostante io mi sforzassi di farmi conoscere e apprezzare per ciò che ero veramente, venivo sempre additato come il figlio di Astor Zabini, spietato mangiamorte al servizio del Signore Oscuro, colui che sarebbe diventato come suo padre perché cattivo sangue non mente, intelligente certo ma stranamente portato per le arti oscure, ottimo mago ma chissà per quale motivo sta imparando tutti quegli incantesimi, la sua passione per pozioni certamente nasconde dei secondi fini, non scordiamoci che è un serpeverde e si sa che tutti gli eredi di Salazar Serpeverde sono persone infami, disoneste, subdole e malvage… potrei citartene a migliaia di questi commenti, ma non voglio ne tediarti ne commiserarmi, ora come ora non mi urta più udire certe cose, ho imparato a farmi scivolare addosso qualsiasi affermazione cattiva o pregiudiziale"
"Gli ignoranti ci sono ovunque!" sussurrò il grifone amabilmente.
"E' vero allora perché aprirsi e lasciarsi andare? Perché far conoscere Blaise quando tutti intorno a te preferiscono avere a che fare con Zabini? Col tempo ho imparato che se non gli permettevo di conoscermi, non mi avrebbero più fatto soffrire"
Harry fece un piccolo sorriso, lo fissò intensamente e poi con tutta la dolcezza che potè trasmettergli disse "Se ti può consolare credo d'aver avuto la fortuna di conoscere un po' del Blaise di cui parli e… mi piace molto, vorrei però continuare ad avere l'opportunità di conoscerlo meglio! Sempre se lo vorrà anche lui"
Quelle parole investirono il serpeverde come una doccia fredda, il quale scioccato non replicò, si limitò a fissare Potter in modo che il blu si fondesse con il verde smeraldo. La mano del serpeverde ancora ferma a mezz'aria, come se il tempo si fosse fermato. Pochi istanti in realtà, ma che parvero ad entrambi un'eternità, nessuno dei due ragazzi sapeva che dire, entrambi avevano il cuore in gola, lo sentivano pulsare freneticamente e i loro respiri si erano fatti più accelerati a causa delle intense emozioni che stavano provando. Coraggiosamente ci pensò Harry ad interrompere quel mutismo forzato che stava diventando davvero insopportabile per le loro coronarie, deglutì al rallentatore e sussurrò "Grazie per la medicazione!" e senza accorgersi con una lentezza esasperante, si sporse in avanti come richiamato dalla bocca dell'altro che, anziché indietreggiare o scappare dischiuse piano le labbra come ad acconsentire tacitamente a quell'atto ardimentoso e rispose "Prego!"
"Sei molto bravo!" mormorò Harry che continuando ad avvicinarsi, solo in quel momento si rese conto di quanto fosse vicino, visto che poteva sentire il fiato di Blaise solleticargli il mento.
"Grazie!" fu l'unica parola pronunciata dal cacciatore che sembrava a sua volta ipnotizzato.
Peccato che quando i due, furono a meno di tre dita l'uno dalla bocca dell'altro, vennero interrotti dall'arrivo quanto mai inopportuno di Draco ed Hermione che preoccupati, avendo trovato la tavola del grifone distrutta ai piedi di un pino, irruppero nella baita modello uragano facendo all'istante allontanare i due ragazzi i quali, colti di sorpresa neanche stessero facendo qualcosa di promiscuo, con un'eclatante scatto nervoso, si separarono imbarazzati. Blaise balzò in piedi dicendo "Dio ma vi sembra il modo di entrare?" mentre Harry si lasciò cadere all'indietro sussurrando un melodrammatico "Volete darmi il colpo di grazia, dite la verità?"

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Capitolo 15
*** Indianata fra amici ***


Untitled Document Capitolo 15°: Indianata fra amici

"HARRY, DIO CHE HAI FATTO?" urlò l'amica precipitandosi al suo capezzale.
"Stò bene piccola, solo una botta in testa niente di che!"
"Oh mamma fai vedere"
"Herm, stò benissimo davvero, Blai… Zabini mi ha medicato!"
"Già la materia grigia era compromessa, figurati adesso!" commentò Draco che a modo suo gli fece capire che era lieto in un certo senso di saperlo ancora vivo.
"Sei sicuro, sei…?"
"Hermione - stò - bene!" scandì Potter afferrandole il viso tra le mani.
"Non farlo mai più!" esclamò lei abbracciandolo.
"Non vorrei fare il pignoletto, ma qualcuno ha insistito…" sorrise il moretto che vide l'amica arrossire e tentare di giustificarsi dicendo "Bhè che centra… io ti avevo affidato a Blaise!"
Sentendosi chiamato in causa il bel serpeverde fece spallucce e disse "In effetti è colpa mia, non avrei dovuto allontanarmi troppo da lui è solo che certi imbecilli meritavano una lezioncina di buone maniere!"
"Salto?" chiese Draco sorridendo.
L'amico annuì.
"Gli hai fatto la barba?"
"Pelo e contropelo!" rincarò Harry che aggiunse "Dovevate vedere le loro facce, non so dire se fossero più scioccati dalla sua bravura o dalla paura provata di sapere che la propria testa avrebbe potuto, senza la minima difficoltà, rotolare via!"
"Niente di che è solo che quando l'hanno fatto cadere, non ci ho visto più!" disse Blaise indicando il grifondoro.
"E bravo il nostro vendicatore!" esclamò il biondino strizzandogli l'occhio.
"Finiscila cretino, l'ho fatto anche per te un milione di volte!" rispose l'amico arrossendo.
"Fammi capire bene, tu sei andato a dare sfogo al tuo testosterone e hai lasciato Harry in balia di se stesso?" domandò Hermione con una smorfia da faina incazzata sul viso.
"Se vogliamo vederla così… dunque io, insomma se proprio… bhè sì!" mormorò Blaise leggermente allarmato dal sopraciglio inarcato di lei.
"Vergognati Blaise!" tuonò la ragazza che puntandogli il dito sul petto rincarò "Ti rendi conto di cosa ha rischiato?"
"Herm per favore, non sono un bambino che ha bisogno della balia!" esclamò Harry che vide i tre ragazzi voltarsi verso di lui e guardarlo malissimo a dire "Bello, sei un danno ambulante sulla neve!"
"Va bhè forse un po', ma non è colpa sua, ho iniziato a ridere e ho perso l'equilibrio"
"Certo però che potevi buttarti a terra!" suggerì l'erede di casa Malfoy.
"Credimi se ti dico che ci ho provato ma tanta era la paura che le mie gambe erano come un unico pezzo di cemento!"
"Dall'alto ti abbiamo visto fare un paio di peli niente male a dei poveri bambini"
"Non mi ci far pensare, non so come ho fatto a schivarli!"
"Potter, falcia bambini su pista da sci babbana" recitò Hermione che ridacchiando aggiunse "Pensa che scoop per la Gazzetta del Profeta?"
"Avrebbe fatto più notizia "Mangiamorte in festa, Potter si sfracella per la loro gioia contro un pino!" disse il grifone che fece scoppiare a ridere tutti i presenti.
"Comunque l'importante è che tu stia bene!" sussurrò Hermione dandogli un bacio sulla guancia chiedendo un istante dopo "Ti va una pizza fatta in casa?"
"Magari!" rispose lui.
"Voi che ne dite ragazzi? Vi piace la pizza?"
"Io la adoro!" rispose Blaise stupendo Harry che lo guardò di sfuggita ma ancora imbarazzato per poco prima distolse svelto lo sguardo.
"Per me va benissimo!" disse senza scomporsi più di tanto il biondo che notando l'agitazione dell'amico richiamò la sua attenzione con un cenno della testa.
Hermione si congedò dicendo "Vi lascio a discorsi da maschietti, vado a fare la pizza!"
"Ti do una mano!" esclamò svelto Blaise.
"Hey Zab, resta dai!" gli disse Draco ma lo sguardo supplichevole dell'altro gli fece intuire che forse non era il caso d'insistere così, quando i due sparirono in cucina, il serpeverde si sedette sul divano accanto a Harry e gli chiese "Stai bene davvero?"
"Non dirmi che sei preoccupato per me?" fu la risposta del grifondoro che aggiunse poco dopo "Comunque si, grazie! Ho solo dolori ovunque a causa delle botte prese durante le cadute, un leggero mal di testa ma per il resto sono un fiore!"
"Blaise è dispiaciuto!" mormorò Draco fissando dapprima il camino scoppiettante davanti a loro per rivolgergli poi uno sguardo fulminante.
"Non gli do nessuna colpa, non mi guardare così, che ci posso fare se non so sciare?"
"Non ti meriri uno come lui!" bisbigliò Malfoy che mentalmente si chiese che diavolo ci trovasse il suo migliore amico in Potter.
"Che hai detto?"
"Nulla!"
"Oh si invece, hai mormorato qualcosa, avanti ripetila"
"Dicevo che non è carino farlo sentire in colpa per una tua inettitudine!"
"Ma chi gli ha detto niente, l'ho anche ringraziato per avermi aiutato!" sbottò il grifone seccato da quelle accuse.
"Già, non capisco perché l'abbia fatto!"
"Perché a differenza tua è una persona gentile!"
"Fin troppo per te, pertanto vedi di non approfittarne!"
"COSA? MA STAI SCHERZANDO?" sbraitò Harry.
"Feriscilo e ti dimostrerò quanto poco gentile io possa diventare!"
"Senti da che pulpito vien la predica" rise sarcasticamente il moretto che quasi gridò "PER CHI MI HAI PRESO, NON MI CHIAMO MALFOY!"
"Potter, non potrebbe fregarmene di meno che non mi sopporti, ma Blaise non merita il mio stesso trattamento"
"Ma quale trattamento, pazzo sclerotico? Proprio tu parli, ma con che faccia? Con che coraggio osi dirmi queste cose? Io mi comporto con te, ne più e ne meno, come tu ti comporti con me"
"Come vuoi, ma tieni a mente ciò che ti ho detto!" lo freddò il biondino che fece per andarsene ma si sentì dire "Sei ridicolo signor Malfoy e parecchio incoerente!"
"Scusa?"
"Non mi guardare con quella faccia da angioletto, hai capito benissimo!"
"Spiacente no!"
"Posso farti una domanda?" chiese allora Harry puntandogli addosso i suoi smeraldi deciso a perorare le sue convinzioni.
"Dipende!" rispose l'altro serafico.
"Da cosa?"
"Da quanto la tua domanda da 1 a 10 mi romperà le palle?"
"Diciamo che la domanda in sé vale 3 è rispondere onestamente che ti obbligherà ad impegnarti a livello 10"
"Sentiamo questa domanda del secolo?" esclamò il biondo chiedendosi mentalmente dove voleva andre a parare, ma quando Harry pronunciò queste parole "Che intenzioni hai con Hermione?" capì.
"Non sono affari che ti riguardino Potter!" sibilò deciso.
"Oh si mio caro, eccome… voglio bene a quella ragazza come se fosse mia sorella, non voglio che soffra, specialmente in questi giorni particolarmente dolorosi per lei, pertanto se il tuo obiettivo è solo quello di divertirti un po' con la mezzosangue perché questo è quel che passa il convento, sappi che non te lo permetterò!"
"Se anche ci fosse dell'interesse, cosa che non è, non sono comunque affari tuoi!"
"Perché non riesci a dirlo? Perché non ammetti che lei ti piace?" lo provocò Harry.
"Perché non è vero!" mentì l'altro.
"Sì invece, lurido pallone gonfiato egocentrico, lei ti piace e a vederti, anche molto!"
"Cosa vuoi da me Potter?" scattò Draco punto sul vivo "Non immischiarti nella mia vita, è già abbastanza complicata di suo non ho bisogno di complicarmela di più"
"Dunque Hermione è solo una complicazione per te? E' questo che vuoi dirmi?"
"No scassapalle, non lo è contento? lei è… è… al diavolo perché dovrei dirtelo?"
"Che tu ci creda o no, sono l'unico che parteggia un po' per te arrogante pezzo di merda!"
"Bonjour finesse, non ti facevo così scurrile!"
"Risparmiami la tua ipocrisia, signor insulto facile!"
"Siamo permalosi… comunque non ho bisogno del tuo benestare, che sia chiaro!"
"Non è la mia approvazione che ti sto offrendo… è il mio sostegno!"
"Molto carino da parte tua!" ribattè sarcastico il biondo "E di grazia come mai tanta bontà?"
"Perché voglio bene ad Hermione e mi fido del suo giudizio"
"Che significa?"
"Ti facevo più sveglio signor Malfoy… mettiamola così, credo che oltre quella tua aria da stronzetto ci sia qualcosa di più!"
Draco non ribattè, si limitò a fissare il grifondoro, che determinato quanto il biondino si guardò bene dal distogliere lo sguardo.
"Sei incredibile!" disse seccato mentreDraco camminava avanti e indietro per il salotto come una fiera in gabbia.
"La smetti, stai facendo un solco nel parquet!"
A quel punto il self control del bel serpeverde ebbe un decisivo cedimento e sbottò acido "Da quando mi consideri una persona degna della tua attenzione Potter? Da quando sprechi il tuo prezioso tempo per vedere se stò bene o se ho bisogno di qualcosa?"
"Da quando Hermione ritiene che tu sia degno di queste attenzioni!"
"Co… cosa?" balbettò stupito l'altro.
"Hai capito bene, lei crede che esista un Draco migliore di quello che abbiamo avuto il privilegio di conoscere in tutti questi anni!" rispose deciso Harry.
Il biondino deglutì nervosamente poi titubante chiese "Lo pensa davvero? "
"Cosa? che tu sia diverso da come a tutti i costi vuoi apparire? Sì, ne è convinta! E se ci crede lei, ci credo anch'io!"
Draco si lasciò cadere sul divano, l'idea che la ragazza di cui era indubbiamente innamorato, perché negarlo oltre, avesse una buona opinione di lui lo scioccò alquanto, tanto da farlo incredibilmente ammutolire.
"Stanno litigando ancora?" chiese Hermione non udendo più una parola provenire dal salotto.
"Si saranno uccisi a vicenda!" esclamò Blaise che notando la faccia preoccupata di lei aggiunse "Scherzo, saranno arrivati ad una tregua!"
"Speriamo!" sussurrò la ragazza continuando ad impastare la pizza che avrebbero mangiato quella sera.
"Speriamo per chi? Per Draco o per Harry?"
Hermione arrossì poi rispose "Per entrambi!"
Blaise ricambiò un sorriso e continuò a tagliare la mozzarella a cubettini.
"Perché sei qui ad aiutarmi invece di essere di là con loro?" domandò maliziosamente la grifondoro.
"Preferisco stare qui!" tagliò corto il moretto che abbassando lo sguardo cominciò a triturare nervosamente il pezzo di mozzarella rimasto.
"Non devi sentirti in colpa per Harry, mi spiace per prima so di aver esagerato!"
"Granger, non preoccuparti, non sono così dispiaciuto per Potter, non è colpa mia se non scia bene quanto cavalca la sua scopa!"
"Siamo tornati a Potter? Strano!"
"Strano cosa? Come dovrei chiamarlo?"
"No niente, credevo che foste passati a Harry e Blaise!"
Zabini sussultò lievemente poi disse "D'accordo, mi sento a disagio in sua presenza, quindi preferisco stare qui con te! Se non ti dispiace?"
"Capisco, forse se lo conoscessi un po' meglio non ti farebbe quest'effetto, ti assicuro che Harry è davvero…"
"Speciale!" finì per lei il serpeverde che aggiunse "Lo so, Granger, purtroppo lo so già!"
"Cosa ti preoccupa Blaise?"
"E me lo chiedi? Andiamo, non si è mai visto un serpeverde insieme ad un grifondoro se poi si tratta di due uomini peggio ancora, senza considerare che sono acerrimi nemici visto che uno di questi due è figlio di mangiamorte e l'altro è il salvatore del mondo magico… questa storia trasuda sciagura da ogni parte!"
"Se permetti mi piace pensare che grifondoro e serpeverde possano andare d'accordo e delle volte… bhè mi piace sognare che fra loro ci possa essere anche più di questo!"
"E' Draco vero? Lui ti piace?" domandò il bel cacciatore guardandola.
Hermione avvampò e dopo aver scosso la testa poco convinta balbettò un "No… ma che dici… io, lui troppo diversi"
Blaise sorrise e sussurrò "Non sai mentire tanto bene Granger!"
Facendosi coraggio la bella caposcuola rispose "Mai stata brava a dire bugie, neanche tu però!"
"Già!"
I due ragazzi si guardarono e si sorrisero poi fu Blaise a domandare "Cosa ti preoccupa Hermione?" chiamandola finalmente per nome.
"E me lo chiedi?" rispose lei rubandogli la risposta di poco prima "Questa storia urla sventura, disgrazia, tragedia, e sì perché no anche catastrofe e rovina da tutte le parti!"
"Vietato rubare le affermazioni, sii un po' originale!"
"E' Draco Malfoy, purosangue, potente, ricco e bellissimo! Cosa mai potrà trovarci in una mezzosangue a suo dire saccente, senza grosse pretese e che a malapena riesce a tirare avanti?"
"Non ti sminuire così, sai benissimo che metà scuola ti muore dietro!"
"Non ti confondere non mi chiamo ne Pansy Parkinson, ne Padma Patil ne tantomeno Hannah Abbott, sono loro le più amate ad Hogwarts! E sinceramente mi sta bene che sia così!"
"Fidati, il popolo maschile della scuola apprezza parecchio la tua personcina!"
La ragazza arrossì nuovamente, fece un timido sorriso per cercare di non sembrare troppo imbarazzata e disse "Senti chi parla comunque, Harry, Draco e tu siete voi i belli e impossibili di certo non la sottoscritta!"
"Semmai Draco e Harry, io non penso proprio" rispose il moro che tornò serio e le disse "Non credere che essere un Malfoy sia qualcosa di cui lui vada fiero, non vuole ne il potere, ne il denaro, ne la fama, vorrebbe solo essere Draco e per una volta potersi mostrare com'è veramente!"
"Non sembrerebbe a vedere come si comporta!"
"Lo so, è una sorta di autodifesa, delle volte gli viene automatico avere determinate reazioni, ma ti assicuro che c'è molto di più"
"Lo so Blaise, altrimenti non saremmo qui a parlarne!"
Il moretto sorrise e tacque. Fu Hermione questa volta ad interrompere il silenzio e a domandare imbarazzata "Senti, vorrei chiederti una cosa"
"Dimmi?"
"Non fraintendermi, se non vuoi dirmelo non c'è problema"
"Tranquilla dimmi?"
"E' solo che non conoscendolo bene io…"
"HERMIONE, DIMMI!" scandì per la terza volta lui sorridendo del suo imbarazzo.
"Non è che mi diresti se c'è qualcosa, si bhè qualcosa che possa permettermi, che a Draco farebbe piacere ricevere per Natale? Domani è la vigilia e vorrei fargli un regalo, ma sinceramente non saprei cosa non conoscendo i suoi gusti"
Il bel serpeverde sbiancò, realizzando solo in quel momento che Natale era più vicino di quanto pensasse e che, come la bella grifondoro, lui non aveva alcun regalo da dare a nessuno eccetto forse quello per Draco.
"Oh cavolo, hai ragione! Scusa ma quando lo prenderesti?"
"Domani mattina farei una fuga in paese"
"Posso venire con te! Così ti do una mano per trovare il regalo per Draco!"
"Volentieri ma non è necessario, puoi restare se vuoi!"
"No preferisco accompagnarti, meglio andare in due, non è sicuro che tu vada da sola e poi… si bhè mi aiuteresti a trovarne uno per Harry!" mormorò a disagio Zabini arrossendo.
"Affare fatto, sarà il nostro piccolo segreto!" ridacchiò la grifondoro porgendogli la mano che venne stretta da Blaise un secondo dopo.

La cena arrivò presto e i quattro gustarono più che volentieri la pizza che era stata amorevolmente preparata. Blaise si guardò bene dal degnare Harry di attenzioni particolari, a dir la verità non lo degnò di alcuna attenzione, non voleva sembrare troppo invadente dopo quanto successo, o meglio, dopo quanto avrebbe potuto succedere un'oretta prima se il suo migliore amico e la bella grifondoro non avessero fatto irruzione in salotto. L'essersi trovato a pochi centimetri dalle labbra del bel cercatore, aver desiderato prepotentemente di baciarlo e aver sperato che lui facesse altrettanto, lo emozionava ancora solo a pensarci.
L'atteggiamento discreto del serpeverde venne però frainteso dal grifone il quale si rattristò a tal punto da chiedersi cosa diavolo fosse mai successo quel pomeriggio da rendere Blaise tanto freddo e scostante nei suoi confronti. In fondo avevano solo parlato, anzi gli sembrava che si fossero trovati anche piuttosto in sintonia ad un certo punto, cosa allora? Cosa mai poteva averlo ferito? All'improvviso Harry capì. E se Blaise non avesse gradito quel momento d'intimità che si era venuto a creare fra loro? E se, senza volerlo, avesse lasciato trapelare il forte desiderio che aveva provato di baciarlo e toccarlo? Il bel serpeverde non doveva aver gradito tanta gratitudine per una medicazione. "Merda!" pensò Harry imbarazzato "Come ho potuto essere tanto idiota?" si chiese mentalmente mentre tutto nella sua mente si faceva più chiaro, o almeno così credeva lui "Sciocco che sei, devi averlo messo a disagio, sicuramente non avrà apprezzato trovarsi in quella situazione, con te che gli stavi violentando quelle labbra meravigliose con lo sguardo"
Persa nei suoi pensieri Hermione non si rese conto che il suo migliore amico si stesse dando mentalmente del coglione, era troppo felice per notarlo. Dopo la chiacchierata con Zabini si sentiva lievemente più rilassata, le parole del ragazzo le avevano confermato ciò di cui era sempre più convinta, ovvero che l'erede di casa Malfoy avesse qualità nascoste dietro quella maschera da duro e insensibile che aveva eretto intorno a sé… bisognava solo capire come abbattere tale muro dietro cui si nascondeva. Più stava con lui, più riusciva a stupirla con atteggiamenti e affermazioni che mai avrebbe creduto potessero venire ricondotte a lui. Gesti naturali, disponibilità, domande cortesi, un Draco decisamente insolito. Anche quella sera il biondino l'aveva stupita, forse era stata la sua simpatia o forse il suo buon umore, di certo migliorato grazie alle rivelazioni di Harry, ma la cosa non passò certo inosservata in quanto il bel serpeverde non la smise di elogiare ciò che stavano mangiando ed a dispensare sorrisi sinceri.
I quattro ragazzi erano ognuno nel proprio mondo parallelo, sperduti nelle loro riflessioni, specialmente Potter. Nessuno però si accorse del suo patimento, il quale piuttosto che dare a vedere che ci era rimasto male per quanto successo con Blaise, si sarebbe fatto divorare da Aragog e dai suoi figli. Fingendosi assolutamente tranquillo e sereno il moretto propose di andare a gustarsi il dolce che l'amica aveva prepararto davanti al camino.
I tre coinquilini accettarono di buon grado e dopo aver sparecchiato e rassettato la cucina raggiunsero il divano portando le ciotoline di tiramisù con loro.
"Delizioso!" esclamò Draco mentre ad occhi chiusi si gustava il famoso dolce babbano "Davvero squisito… mhnn… come hai detto che si chiama?!" chiese leccandosi un labbro sensualmente.
"Tiramisù" rispose Hermione che arrossì quando realizzò che le era impossibile distogliere lo sguardo dal serpeverde il quale, quella sera, era particolarmente bello e provocante.
"Davvero ottimo!" rincarò Blaise regalandole un sorriso che Harry avrebbe tanto voluto fosse indirizzato a lui.
"Grazie!" rispose la ragazza che finalmente si rese conto che il suo amico era toppo taciturno per i suoi gusti "Tu che mi dici Harry, ti piace?"
"Lo sai che lo adoro, il tuo tiramisù è qualcosa di divino!"
"Concordo, anzi se ce n'è io farei il bis!" esclamò Draco alzandosi e dirigendosi in cucina "Qualcuno ne vuole?"
All'unisono Harry e Blaise alzarono la mano e per la prima volta da quel pomeriggo i loro sguardi s'incontrarono di nuovo. Zabini abbozzò un timido sorriso ma con suo sommo dispiacere non venne ricambiato da Potter il quale, ancora amareggiato, si limitò a guardare altrove. Hermione notò l'imbarazzo dei due ragazzi e capì che doveva essere accaduto qualcosa fra loro, di sicuro Harry doveva aver frainteso il comportamento di Blaise, il quale per contro probabilmente era troppo spaventato per chiarire quanto successo. Non si conoscevano e come poteva capitare equivocavano le rispettive reali intenzioni. Quando Draco tornò con i tiramisù la ragazza tentò di dare loro, anche se la cosa tornava estremamente utile anche a lei, l'opportunità di conoscersi meglio, così disse "Vi propongo un gioco, che ne dite vi và?"
"Quale?" chiese Harry.
"Scusa?" domandò Blaise.
"Tipo?" s'informò Draco.
"Dobbiamo convivere giusto? Allora perché non conoscerci un po' meglio, sono sicura che se sapessimo cosa ci piace, cosa ci spaventa, di cosa ci vergognamo, potremmo andare anche più d'accordo!"
"Che proponi il gioco della verità?" chiese ridacchiando il biondino.
"Più o meno, con una piccola variante però!"
"Herm non credo che…"
"Andiamo Harry, non dirmi che hai sonno? Sono appena le nove!"
"Che centra è solo che…"
"Paura Potter di dover dire cose troppo personali?" domandò tagliente Draco.
"No Malfoy, e tu?"
"Assolutamente no!"
"Ottimo allora giochiamo!" esordì Blaise che sembrò ridestarsi dalla sua apatia.
"Funziona così, a turno ognuno di noi farà una domanda, ma non ad una persona specifica, la farà al gruppo, significa che in senso orario ciascuno di noi dovrà rispondere sempre. Avrà però due possibilità, rispondere alla domanda oppure non farlo. Se quanto chiesto dovesse risultare troppo imbarazzante, troppo personale, oppure se semplicemente non vogliamo far sapere quella particolare cosa su di noi, in tal caso possiamo non rispondere ma saremo obbligati a bere. Per evitare che tutti bevano piuttosto che rispondere, ogni tre sorsate, scatta la penitenza"
"Quale penitenza?" chiese il biondino ora lievemente preoccupato.
"Ognuno di noi dovrà fare qualcosa che lo spaventa o di cui si vergogna tremendamente!"
"E chi la decide?" rincarò Draco.
"I restanti tre!" replicò Hermione sorridendo.
"Hai detto che dobbiamo bere, ma cosa?" domandò Zabini.
"Possiamo scegliere tra la vodka, la crema di whisky o le birre, direi niente vino visto che a cena abbiamo bevuto delle Leffe doppio malto, non dobbiamo scendere di gradazione altrimenti rischiamo di stare male"
"C'è sempre lo champagne!" propose Malfoy sorridendole.
"Quello lo terrei per domani, per Natale e per Capodanno, che ne dite?"
"Io voto la crema di Whisky!" esclamò Harry che ricevuto il benestare dal gruppo si alzò e recuperò la bottiglia e quattro bicchierini di vetro.
I quattro si sedettero sul tappeto di fronte al camino e per qualche istante tacquero.
"Chi parte?" chiese Hermione.
"Tu!" rispose Draco "Tua l'idea, tua la prima domanda!"
La ragazza annuì, ci pensò qualche secondo poi chiese "D'accordo, la nostra prima volta, dove, a che età, con chi e come è stata?"

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Capitolo 16
*** Indianata fra amici - II° parte ***


Untitled Document Capitolo 16°: Indianata fra amici - II° parte

"Herm accidenti, se partiamo così alla prima domanda, come finiremo?" chiese Harry stupendosi di tanta intraprendenza.
"Poche storie signor Potter, non ho mai perso a questo gioco e non intendo iniziare a farlo stasera, pertanto rispondi!"
"Perché io?"
"Perché sei il primo in senso orario dopo di lei!" ribattè Draco che cominciava a divertirsi da matti.
Il moro rassegnato all'evidenza rispose "Inizio del sesto anno, pertanto sedici anni compiuti da poco più di un mese e mezzo, bagno dei prefetti, con Cho Chang corvonero, una sola parola - tragedia - dovevo immaginarmelo, anche il nostro primo bacio non era stato granchè"
"Ti prego, con la Chang, vergognati!" esclamò Malfoy scoppiando a ridere "Ammetto che era molto carina ma non dirmi che un po' di rimorso per Diggory non ti è venuto mentre te la facevi?"
"Diciamo che non è stata una brillante idea, visto che un paio di volte mi ha anche chiamato Cedric, comunque è stata lei a farsi me, senza ombra di dubbio mi ha sedotto e abbandonato, se così vogliamo chiamare un amplesso tristezza sulle fredde piastrelle del bagno!"
Blaise ridacchiò scusandosi poco dopo dicendo "Pardon, l'immagine tua e della Chang che vi rotolate nel bagno dei prefetti mi ha fatto sorridere, spero almeno che la seconda sia stata meglio?"
"Altra domanda altra risposta!" replicò Harry malizioso guardando Malfoy che smise di ridere e rispose "Immagino che tocchi a me!"
Il moro annuì e sorrise.
"Dunque, quinto anno, la mia camera da prefetto con Michelle Pritchard serpeverde, due anni più grande di me, nonché sorella di Graham, una favola… ha fatto tutto lei!"
"Dai ti sei fatto la sorella di un tuo compagno di casa?"
"Certo Potter, no dico te la ricordi? Era una bomba!"
"Me la ricordo eccome!" rispose il grifone facendosi aria con la mano.
"Appunto, mi ha fatto di tutto, è stata la miglior lezione della mia vita!"
"Lezione?"
"Sai giocavamo alla maestrina e allo scolaro!" spiegò il biondino vantandosi.
Harry e Blaise scoppiarono a ridere e si complimentarono. La sola a non ridere era Hermione che senza accorgersi diede fiato ai pensieri che le si erano affollati in testa e disse "Credevo fosse successo con Pansy!"
"Errore, con la cara Pansy è successo più avanti, solo a metà del sesto anno, ma non è stata la mia prima volta!"
"Non devi darmi spiegazioni scusa è solo che in giro si dice…"
"Tante stronzate!" finì per lei Draco regalandole un sorriso che la imbarazzò "Si dicono tante cose sul sottoscritto, bisogna saper capire a quali credere" aggiunse prima di guardare Blaise e invitarlo a parlare della sua prima volta. In realtà il biondino sapeva già tutto sulle esperienze sessuali del bel Zabini ma moriva dalla voglia di vedere la faccia che avrebbe fatto Potter.
Blaise si schiarì la voce e disse "Dunque ho perso la mia verginità con Stephanie McNair, all'inizio del quinto anno, nell'aula di Astronomia la notte di Halloween, io ero un Dracula niente male e lei una Morticia Adams da urlo, abbiamo trascorso insieme quasi tutta la notte ed è stato piacevole"
"Piacevole?" ridacchiò Hermione "Accidenti non esagerare!"
"Piacevole perché a confronto dell'altra mia prima volta non c'è stato paragone"
Lo sguardo confuso di Harry e Hermione quasi ammazzò Draco dalle risate il quale, una volta recuperata la parola, esortò il suo migliore amico a spiegarsi meglio.
"Sono bisex ragazzi, a Pasqua del medesimo anno durante le vacanze, ho avuto per la prima volta un rapporto omosessuale con una persona che non conoscete e che studia a Durmstrang. Quella volta è stata decisamente molto meglio della gemella eterosessuale con Stephanie"
"Cazzo!" fu il commento di Harry che resosi conto di quello che aveva appena detto si portò una mano alla bocca e si scusò. Blaise scoppiò a ridere dell'espressione del grifone che rasentava l'allucinato andante e per sdrammatizzare aggiunse "Si proprio quello!"
Hermione sorrise e fece una faccia compiaciuta, era certa che quella rivelazione fosse stata rassicurante per Harry il quale, lentamente metabolizzò che il bel serpeverde forse, non aveva poi tanto disdegnato quanto accaduto fra loro. Con un peso di meno sul cuore Potter si voltò verso la sua migliore amica e disse "Tocca a te Herm"
"Sesto anno, camera mia da prefetto, con Ron Weasley, è stata strana, eravamo talmente agitati che decisamente non ci siamo goduti il momento. Le volte dopo però abbiamo recuperato"
"Con lenticchia? Lo sapevo!" esclamò Draco senza cattiveria appoggiando stancamente la testa all'indietro contro il divano.
"Non chiamarlo così!" lo fulminò lei dandogli una sonora sberla sulla coscia.
"Ahiii!" gemette lui scattando in avanti "Mi hai fatto male!" si lamentò sfregandosi la parte lesa.
"Te lo sei meritato!" lo sgridò lei squadrandolo.
"Ops mi scusi, dimenticavo che Ronald è intoccabile!" sorrise invece lui rincarando "In fondo il primo amore non si scorda mai!"
"Spiritoso!" replicò sarcastica lei chiedendo "A chi tocca?"
"A me!" rispose Harry che svelto chiese "Tanto per restare in tema, hai mai fatto cilecca con una ragazza o finto con un ragazzo? Se sì con chi e perché?"
"Cilecca intendi che non…?" domandò Blaise facendo un chiaro gesto ad indicare qualcosa che saliva. Il moretto annuì.
Draco ci pensò qualche secondo poi tranquillo rispose "Una volta sola, ero talmente ubriaco che il mio amichetto non ne ha voluto sapere di fare il suo dovere. Non vi dico che è stato imbarazzante perché ero talmente fuori che quasi non me ne sono accorto, Lisa era forse più devastata di me, infatti non ne ha fatto un vero dramma"
"Lisa chi? Non dirmi che hai fatto fiasco con la Turpin?" rise Harry che scosse la testa e lo mandò a stendere quando il bel biondino ci tenne a precisare "Ho recuperato la mattina dopo però, Lisa ancora mi ringrazia!"
"Ma sentitelo… pallone gonfiato!" mormorò Hermione che negò d'aver detto una sola parola al riguardo quando le fu chiesto di ripetere.
"Blaise?" chiese lei spostando l'attenzione sul moro che sorrise fra sé e rispose "Dunque… la prima volta con Stephanie, ero un po' agitato che ho fatto un po' fatica a mantenere arzilla la mia erezione, direi che quella è stata una mezza cilecca!"
"Povera Stephanie!" esclamò Hermione facendoli scoppiare a ridere "C'è poco da ridere, non è bello quando sei lì con il ragazzo che ti piace e lui…"
"Parli per esperienza Herm?" chiese Harry imbarazzandola.
"Scemo, non è questa la domanda!" rispose lei scatenando nuove risate d'ilarità "Finitela cretini, che c'è da ridere?" aggiunse seccata mandandoli a quel paese.
"Pardon!" mugolò Blaise scosso ancora dalle risate "E' che me lo vedo il caro Ronald Weasley armeggiare per far riprendere il suo amico!"
"Non era lui!" esclamò Hermione decisa incuriosendo Draco che domandò "Allora era un tassorosso, per forza! Conosci il detto sotto le coperte no? Grifondoro temerario, Corvonero d'intelletto, Serpeverde ad ogni orario, Tassorosso un cane a letto!"
"Spiacente deluderti ancora, so che ti darò una tremenda delusione ma era un serpeverde!"
"COOOSA? CHI?" chiese il biondo scioccato. Chi diavolo aveva anche solo osato metterle gli occhi addosso? Nessuno a parte lui poteva farlo! Figuriamoci spogliarla, toccarla, e infine… "NON CI POSSO CREDERE!" esplose Draco immaginandosi la scena "VOGLIO SAPERE CHI E' QUELL'IDIOTA!"
"Vuoi?"
"Si che voglio, per… favore!" aggiunse abbassando il tono di voce mentre Harry e Blaise a stento si trattenevano dal rotolarsi a terra dalle risate.
La ragazza sorrise soddisfatta e rivelò "Theodore Merlin, diplomato l'anno scorso!"
Draco tacque non poteva negare che il serpeverde appena citato fosse un bel ragazzo, uno dei pochi di quella nobile casa a non avere genitori mangiamorte, un po' taciturno forse ma che riscuoteva un discreto successo tra il popolo femminile della scuola.
"Contento?" chiese lei che lo vide fare spallucce e commentare "Cilecca… sfigato!"
"Hermione non hai risposto alla domanda di Harry!" disse Blaise venendo in soccorso dell'amico.
Lei annuì e confessò "Sì, ho finto un orgasmo più di una volta, ma non vi dirò con chi!"
"Facci indovinare… non sarà il caro Weasley?" domandò Zabini.
"Ho detto che non ve lo dico e comunque no, non è successo con lui!"
"Sarà Theodore, se già non gli tirava!" esclamò Draco pungente che non riusciva a spiegarsi perché questa cosa gli desse così fastidio.
Harry ridacchiò ma quasi si sganasciò quando gli sentì aggiungere seriamente "Dio spero che una donna non mi confessi mai questa cosa! Ne morirei!"
"Voglio toglierti il dubbio Draco, tutte abbiamo finto almeno una volta!"
"Figurati me ne sarei accorto!"
"Fidati no!"
"Si invece!"
"Ti dico di no, siamo molto brave!"
"Hermione credo di essere abbastanza esperto da capire se sto procurando piacere alla ragazza che è a letto con me!" disse convinto il bel biondino.
Lei non replicò e come successe in uno dei suoi film babbani preferiti, imitò Meg Ryan che in "Harry ti presento Sally" finse di raggiungere un'orgasmo nel bel mezzo di una tavola calda. La bella grifondoro iniziò ad accarezzarsi il collo e buttò lievemente la testa all'indietro mentre i tre ragazzi sconvolti non emisero una sola parola e rimasero in religioso silenzio nel sentirla ansimare e gemere di piacere. Gli occhi si chiusero e le labbra semiaperte inumidite saltuariamente dalla sua lingua rendevano il tutto maledettamente eccitante. Hermione iniziò ad aumentare il ritmo dei gridolini strozzati e dei "Si ti prego… Dio non smettere… oh siii così…" sussurrati sensualmente aumentando proporzionalmente il battito cardiaco dei tre ragazzi che sempre più scioccati non poterono non ammettere che era impossibile distinguere un finto orgasmo da uno vero. Draco era basito, sentirla raggiungere un seppur fittizio piacere e vederla sussultare di godimento lo eccitò oltre ogni immaginazione, tanto che dovette portarsi una mano al viso per nascondere un lieve rossore quando la sentì gridare "DIO SIIIII" e imitare sapientemente il raggiungimento della finta estasi.
All'improvviso tutto cessò così com'era iniziato, Hermione smise d'ansimare e sorridente disse "Fidatevi, nessuno potrebbe dubitare!"
"Dio santo!" esclamò Harry incredulo.
"Complimenti!" fu il commento di Blaise che notò lo sguardò pallato di Draco e rise nel sentirlo dire "Non ho parole! Ottima prestazione"
"Grazie!" sorrise lei che aggiunse "Caro mio, tutti i ragazzi dicono che nessuna ragazza ha mai finto con loro, com'è però che tutte le ragazze dicono di averlo fatto almeno una volta? Le statistiche non giocano a vostro favore, pertanto mi spiace, ma di sicuro qualcuna ha finto anche con te!"
Il biondino si limitò ad annuire e a dire "Sono felice di non averlo mai saputo e spero che nessuna me lo dica mai!"
Zabini scoppiò a ridere di gusto, seguito a ruota da Hermione e da Harry che asserì "Concordo, comunque è successo anche a me!"
"Cosa di fingere?" chiese malizioso Draco riprendendosi dallo shock di poco prima.
"No scemo, di aver fatto cilecca! E' successo una volta con Christine Bishop negli spogliatoi al campo da Quidditch, ero talmente stanco che non ce l'ho fatta! Avrei voluto sotterrarmi, per fortuna lei è una ragazza parecchio determinata, diciamo che è riuscita a risvegliarmi con abili giochini"
"Di mano?" chiese il biondo strizaandogli l'occhio.
"No di bocca!" replicò il moro che si guadagnò una pacca sulla testa da Hermione la quale sibilò un "Vergogna!" facendoli scoppiare nuovamente a ridere.
"Aspettate un attimo, tu devi bere!" esclamò Malfoy indicandola.
"Perché, ho risposto!"
"No hai risposto a metà, non ci hai detto chi è l'amante poco attento che si è meritato il tuo orgasmo fasullo!"
"Andiamo ragazzi…"
"Spiacente Herm, Draco ha ragione bevi!" disse Harry passandole la bottiglia e il suo bicchierino.
"Imbroglioni!" sussurrò lei versandosi della crema e bevendola un istante dopo.
"Meno due Granger!"
"Pensa per te Malfoy!" lo freddò ordinandogli "Avanti, tocca a te fare la domanda!"
Il biondo sorrise e chiese "Descrivi l'ultima tua fantasia sessuale che hai realizzato!"
Blaise bevve immediatamente la crema di whisky senza neanche aspettare che glielo chiedessero aggiungendo un imbarazzato "No comment!" che scatenò nuove risate. Hermione invece raccontò "Dunque mi sono fatta bendare e legare al letto, completamente in balia sua per tutta la notte, il patto era che avrei ubbidito a qualsiasi cosa mi avesse chiesto e proposto di fare!"
Draco si alzò di scatto e scusandosi corse in bagno fingendo che gli scappasse una pipì colossale, in realtà dovette andarsi a sciacquare la faccia con dell'acqua fresca, ogni parola detta da Hermione era un'attentato al suo self control. Era talmente eccitato che i jeans che indossava cominciavano ad esser fin troppo stretti "Calmati Draco, o se ne accorgerà! Dio non resisto se racconta qualcosa d'altro mi viene un infarto!" pensò sciacquandosi il viso e tentando di rallentare i battiti accelerati del suo cuore.
L'urlo di Harry lo riportò alla realtà "Malfoy sei morto?" e svelto tornò dai conviventi abbozzando un falsissimo "Scusate scappava!"
"Ultima fantasia…" sussurrò Potter pensandoci "Ah sì, farlo nell'aula della Cooman, sui suoi cuscinoni e tappeti, con il rischio che mi beccasse, molto eccitante!"
"Non ci credo!" esclamò Blaise "Strano che con il suo occhio interiore non ti abbia mai visto?"
"Lo giuro, tranquillo non sono andato sul tuo cuscino!" scherzò il moretto che rise di gusto vedendo Draco fare una faccia schifata quando aggiunse "Andavo sempre sul suo!"
"Potter, lurido porco!" insorse il biondino che non riuscì a trattenere un sorriso e chiese "Almeno hai pulito?"
"Certo, ti sei per caso mai accorto di nulla il lunedì mattina?"
"Dio che schifo, ti prego risparmiami l'immagine di te che vieni urlando dove solitamente mi sdraio io! Hey aspetta un attimo, ma quante volte l'hai fatto?"
"Non era questa la domanda!" rispose soddisfatto il grifone che gli disse "Tocca a te!"
L'erede di casa Malfoy ci pensò su poi rispose "L'ho fatto con due ragazze insieme!"
"Giura?" domandò Hermione spalancando la bocca.
"Lo giuro! Perché dovrei mentirti?"
"Non ci posso credere, chi diavolo…?"
"Non te lo dico, si dice il peccato ma non le peccatrici, sappi però che fanno parte della tua casa!"
Harry e l'amica sussultarono e all'unisono gridarono "SCHERZI? CHI?"
"Ho detto che non ve lo dico!" ripetè il biondo felice che Hermione sembrasse più seccata che sconvolta dalla cosa.
In effetti la reazione della bella caposcuola stupì anche Blaise, era stata parecchio esplicita, sembrava avesse dipinto in fronte ciò che si stava chiedendo mentalmente "Con chi sarà stato? Non può essere Calì, lei e lavanda me lo avrebbero detto subito, allora chi? Forse Michelle, quella bionda insipida tutta tette niente cervello, o magari Pauline, lei e Susan sono inseparabili... avranno fatto anche questo insieme!"
Atteggiamento alquanto insolito e che,diede al biondino l'occasione di approfittarne "Tutto bene?" le chiese vedendola pensierosa beandosi della sua faccia ora decisamente dispiaciuta.
"Bene sì" mentì Hermione la quale, cercando di tattenere la sua gelosia, domandò "Credevo che non potessi stare con delle grifondoro?"
"Scusa e perché mai, chi ti ha detto questa cagata?"
"Stephanie, lei mi ha detto che vi è proibito stare con dei grifondoro, che i vostri genitori non vogliono!"
Blaise e Draco si guardarono, un unico sguardo d'intesa che parlò più di mille parole, poi l'erede di casa Malfoy aggiunse "Diciamo che non sono mai stato tanto propenso ad ubbidire a stupidi ordini!"
"Già neanch'io, non siamo proprio i figli modello che desideravano!" rincarò l'amico lasciando ad intendere che quello non fosse l'unico ordine a cui avevano disubbidito.
"Lei ha detto che nessuno avrebbe mai osato trasgredire, che…"
"Hermione se vuoi sentirmelo dire, perché non me lo chiedi?" le chiese Draco fissandola negli occhi e facendosi serio.
"Co… cosa?" balbettò la mora.
"Se ci punivano? Se ci torturavano?"
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante che Harry interruppe dicendo "Non è necessario, possiamo immaginare che non sia facile avere genitori come loro… Che domanda vuoi fare Blaise?"
Il cacciatore annuì e ordinò "Descrivi qualcosa o qualcuno che ti fa paura, cosa o chi temi?"
Hermione rabbrividì la mente le volò immediatamente al Natale in cui i suoi genitori persero la vita. Il ricordo vivido di quegli occhi cattivi e di quel ghigno maligno le fecero mancare il respiro. Senza rispondere afferrò il suo bicchiere, vi versò la crema di whisky e bevve in un sol sorso.
"Meno uno!" esclamò Draco ignaro dell'angoscia che stava provando in quel momento. Solo Harry sembrò capire e le chiese "Tutto bene?"
"Bene sì grazie, tocca a te rispondere!" tagliò corto lei.
Lui annuì e imbarazzato rispose "Dunque, bella domanda, vediamo un po', decisamente ho paura di… di…"
"Potter ti prego, hai sconfitto Voldemort, di cosa mai avrai paura?" gli chiese Draco ridacchiando ma il bel cercatore seriamente ribattè "Di qualcosa di peggiore, almeno per me… ho paura di aprire nuovamente il mio cuore a qualcuno. Non voglio soffrire, non più!"
Blaise rimase colpito da quelle parole, sembrava quasi che le avesse indirizzate a lui. Sapeva bene che non era così o forse sì? Con quel dubbio si voltò verso Draco che, senza alcuna esitazione, invece rispose "Contrariamente a quanto si pensi, ovvero che temo e ho terrore di mio padre, la cosa che mi fa veramente paura e che spero non mi succeda, è di rimanere da solo. La solitudine, l'indifferenza e l'abbandono è ciò che più mi spaventa"
Hermione nel sentire quelle parole provò tenerezza per il serpeverde, ora si spiegavano tanti suoi modi di fare. Avrebbe tanto voluto dirgli che non era solo, che gli voleva sempre più bene e che se solo le avesse permesso di amarlo non lo avrebbe mai abbandonato, ma ovviamente si tenne per sé quest'affermazione e si limitò ad ascoltare Blaise rispondere tutto d'un fiato per liberarsi in fretta di quell'obbligo "Ho paura di subire avances non richieste, paura che mi venga imposto di fare cose che non voglio!"
Harry sussultò, possibile che si riferisse a lui? "Ma no cosa vai a pensare? non è successo nulla fra voi, ma allora perché dovrebbe aver paura di una cosa così?" si chiese poco prima che Hermione dicesse "Ottimo siamo sopravvissuti al primo giro, che ne dite volete fare il secondo o finirla qui?"
"Non so se ti conviene!" esclamò Draco "Sei a meno uno, ancora un rifiuto di rispondere e ti toccherà fare la penitenza!"
"Pensa per te!" rispose di getto chiedendo poco dopo "Di cosa ti vergogni e perché?"
Il grifone alla sua sinistra inspirò e rispose "Dei sentimenti che inizio a provare per una persona. Mi vergogno perché temo non siano corrisposti!"
"Potter qualcuno che conosciamo?"
"Non è questa la domanda Draco!" replicò tranquillo il moro che tirò mentalmente un sospiro di sollievo e ringraziò il suo angelo per non averlo fatto arrossire. Malfoy gli sorrise e rispose "Peccato" poi però facendosi serio aggiunse "Mi vergono di mio padre, di quello che è, del male che ha fatto e dell'odio che è riuscito a trasmettermi!"
Hermione spalancò la bocca scioccata ma la richiuse quasi immediatamente.
Blaise tremò, era il suo turno e non poteva raccontare di cosa si vergognasse, era un fatto accaduto non molto tempo prima ma troppo personale e riservato, solo Draco ne era al corrente perché dopo che accadde dovette raccontarglielo per non impazzire. Ma decisamente non era ancora pronto per parlarne, così afferrò la crema di whisky e si versò il secondo bicchierino della salvezza e lo bevve.
"Zab, ancora uno e penitenza!" gli fece notare l'amico che sapeva perfettamente il vero motivo per cui aveva preferito non raccontare la verità.
"Che devo fare… pagherò!" replicò l'altro facendo un piccolo sorriso.
"Mi vergogno di me e del mio corpo, delle volte non mi piaccio e vorrei lanciarmi addosso qualche incantesimo per essere diversa!" asserì di getto un'Hermione imbarazzata che si stupì nel sentire Draco risponderle "Scherzi vero? Ma se sei bellissima!"
"Ecco io… veramente non… si bhè… grazie!" mormorò abbassando lo sguardo.
"Prego!" rispose lui capendo di essere stato forse un po' troppo sincero, ma ormai era fatta "A chi tocca?"
"A te!" ribattè Blaise sciogliendo i capelli e appoggiando la testa al divano che aveva alle spalle. Vedendolo Harry trasalì, era stato un gesto semplice ma intriso di una sensualità infinita, senza accorgersene fissò rapito la fluente chioma del serpeverde che ricadeva dolcemente sulle sue spalle incorniciandogli il viso.
"Quali sono le tue zone erogene?" chiese all'improvviso Draco riportando l'attenzione su di se.
Zabini ci pensò e serenamente chiese "Quanto tempo abbiamo?"
Hermione rise seguita dal biondino che asserì "Sii conciso grazie!"
L'amico fece una finta faccia delusa e lanciando uno sguardo di sfuggita a Harry rispose "Credo di essere una zona erogena vivente, mi eccita e mi stimola praticamente quasi tutto"
"Ci sarà un punto preferito?" chiese sbuffando il biondo.
"Escludendo la zona anale e quella genitale che ritengo alquanto scontata, direi senza dubbio le labbra, adoro quando me le mordicchiano, il capezzolo destro… non fate quelle facce non è colpa mia se è più sensibile di quello sinistro!"
Gli amici risero e Blaise continuò "Adoro quando mi spostano i capelli e mi baciano lentamente il collo, potrei passare ore a farmi accarezzare la schiena specialmente nella zona renale e mi piace da impazzire quando mi succhiano il pollice!"
Draco applaudì e fece un cenno ad Hermione che rispose "Concordo con lui, le labbra sono maledettamente eccitanti se mordichiate e leccate a dovere, anche se devo ammettere che anche le tempie se stuzzicate con perizia sanno dare grande soddisfazione. I seni, non ho preferenze di capezzolo, destro sinistro poco m'importa, basta succhiarlo" ridacchiò guardando Blaise il quale ricambiò e fece spallucce "L'interno coscia e… il tallone!"
"Scusa?" chiese Draco che sembrava aver preso mentalmente appunti.
"Mi piace molto quando mi baciano il tallone e salgono piano piano su tutta la gamba sino… bhè avete capito no?"
Draco annuì, Blaise applaudì e Harry rise poi confessò "Le mani, mi eccita quando mi leccano le dita, ma ancor di più il collo e tutta la schiena. Non ho preferenze adoro tutto, morsetti, leccatine, massaggi, pizzicottini, graffi, carezze, grattini… come vi pare basta che siano lenti e sensuali" disse infine il grifone che chiuse gli occhi per un istante ed immagnò le mani del bel serpeverde scivolare lungo la sua schiena.
"Draco?" domandò curiosa Hermione spostando l'attenzione.
Il biondino sorrise e dichiarò "Tutto il viso, trovo molto provocante quando mi mordono il lobo dell'orecchio, quando mi succhiano le labbra e percorrono il loro profilo con la lingua. Mi piace sentir le mani di lei scivolare lungo la mia schiena in corrispondenza della colonna vertebrale, oppure lungo i fianchi… mi fa rabbrividire sentirmi sfiorare l'interno coscia e l'incavo delle ginocchia"
"Wow ragazzi… chi l'avrebbe detto che ci saremmo mai raccontati queste cose!" esclamò la bella caposcuola alzandosi per poi ricadere a terra poco dopo scoppiando a ridere.

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Capitolo 17
*** Indianata fra amici - III° parte ***


Untitled Document Capitolo 17°: Indianata fra amici - III° parte

"Stai bene?" le chiese Harry.
"Benissimo credo solo di non essere bravissima a reggere la crema di whisky!" ridacchiò lei biascicando un po' le parole.
Il bel cercatore dei Grifondoro si avvicinò e le sussurrò qualcosa all'orecchio. Hermione arrossì come un peperone e scosse la testa. Draco e Blaise protestarono "Non vale, i segreti non sono ammessi!"
"Non mi ha chiesto nulla!" disse lei tradendosi.
"Potter cosa le hai domandato?" domandò il biondino che moriva dalla curiosità di saperlo.
Il moro guardò l'amica che con uno sguardo implorante scosse nuovamente la testa. Lui sorrise del suo buffo imbarazzo e asserì "Non posso dirtelo, mi uccide altrimenti!"
"Significa che mi riguarda?"
"Forse!"
"Che palle!" sbuffò il biondo.
"Harry prima ti abbiamo saltato, tocca a te fare la domanda!" esclamò Blaise mentre Hermione impallidiva.
"Perdonami Herm, dunque per ogni partecipante a questo gioco, devi dire qualcosa che ti piace di lui o lei… una qualità fisica!"
L'amica si lasciò cadere all'indietro e chiuse gli occhi quando sentì Malfoy rispondere "Tutto qui? Credevo chissà che… Blaise mi piacciono i tuoi capelli, sembrano fili di seta nera, Harry, devo ammettere che hai un fisico asciutto e tonico e Hermione trovo molto sexy il tuo sorriso"
La ragazza lo guardò e paonazza gliene regalò uno timido che venne ricambiato immediatamente.
"Tocca a me!" esclamò Zabini che disse "Hermione, hai un bel paio di tette"
"BLAISE!" insorse lei.
"Scusa ma è la verità! Che colpa ne ho… Draco, ho sempre apprezzato la tua mania di curarti le mani, sono stupende e Harry, mi piacciono molto i tuoi occhi, sono profondi e accattivanti ma al contempo molto dolci. Se come si dice gli occhi sono lo specchio dell'anima, bhè complimenti!" disse il moro arrossendo lievemente.
"Herm tocca a te!" disse il grifone che per scacciare il proprio d'imbarazzo fece un cenno con la testa e ringraziò Blaise.
"Oh ecco io… di Harry mi piace il sorriso, dice che bella persona è, di Blaise lo sguardo, quel blu intenso dentro cui puoi perderti e di Draco… bhè di Draco… mi piacciono tante cose ma forse più di tutte, la sua bocca sensuale che implacabile t'invita a baciarla!"
Ci fu un secondo di assoluto silenzio durante il quale nell'ordine, Potter e Zabini si guardarono e si scambiarono uno sguardo complice che la diceva lunga, decisamente il loro piano non avrebbe avuto bisogno di troppe spinte, un certo biondino avvampò ma mai quanto Hermione che realizzato quanto aveva appena detto bevve un terzo bicchierino di crema di Whisky dicendo "Ne ho bisogno, scusate!"
I tre ragazzi scoppiarono a ridere, specialmente Harry che ne approfittò per lasciare andare un po' di tensione nervosa, era il suo turno… accidenti.
Si schiarì la voce e disse "Draco, ho sempre un po' invidiato la tua altezza e i tuoi pettorali muscolosi quanto basta"
"Capirai sei forse due o tre centimetri più basso di me… e comunque non sei il mio tipo Potter, spiacente!" lo schernì l'altro facendogli un cenno con la mano a dire "Vai vai bello!"
"Tranquillo neanche tu sei il mio!" replicò il moro che continuò "Herm non ha solo un bel paio di tette, aggiungerei anche un bel paio di gambe e un culo niente male!"
"HARRY VERGOGNATI!" gridò l'amica scoppiando a ridere poco dopo.
"Pardon… e Blaise, trovo che le fossette che ti si formano quando ridi siano affascinanti"
Il cacciatore arrossì furiosamente e balbettò un timido grazie.
"Prego!" rispose altrettanto imbarazzato Harry che lo guardò e chiese "E' il tuo turno, cosa vuoi chiederci?"
Il bel cacciatore non esitò un istante e domandò a bruciapelo "Usciresti mai con uno di un'altra casa, se sì, quale e chi?"
Hermione impallidì, guardò il bicchiere davanti a lei e tacque.
"Vi ricordo che non potete mentire!" aggiunse Blaise sorridendo.
"Io… ecco forse si decisamente ci uscirei, però… bevo!" esclamò Hermione decretando la prima penitenza.
La palla passò a Harry che non dubitò un solo secondo sul da farsi, afferrò la bottiglia e bevve il suo primo cicchetto della salvezza.
Draco lo seguì a ruota si versò la crema e la deglutì in un istante.
Blaise sorrise soddisfatto e sereno esclamò "Incredibile, avete bevuto tutti, deduco che ci uscireste tutti con uno o una di una altra casa ma non volete dire chi… pazienza allora bevo anch'io!"
Finito di deglutire il suo terzo bicchierino il serpeverde disse "Oh merda avevo dimenticato che era il terzo anche per me! Hermione, dobbiamo pagare penitenza!"
"A quanto pare!" ribattè sconsolata lei.
"Già!" esclamarono in coro Harry e Draco ai quali si dipinse un sorrisetto birbantello sul viso.
"Draco, ti conosco vacci piano o giuro che me la paghi!" asserì immediatamente Zabini preoccupato da tanta felicità.
"Paura Zab?"
"Sì, conoscendoti… sì!"
"Fai bene!" esclamò sornione l'altro che si avvicinò a Harry e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Il moro ascoltò e scoppiò a ridere un istante dopo dicendo "Poverino, ma come fai ad essere così bastardo? Guarda che si piglia qualcosa!"
Malfoy sorrise e disse a sua difesa "Mica deve restarci due ore… un minuto, forse due!"
"COSA? DOVE?" urlò Blaise ora veramente allarmato per la sua sorte.
"Ha… Harry non esagerare!" balbettò Hermione che temeva di ritrovarsi nella medesima situazione.
"Herm questa per te è troppo… tranquilla penserò a qualcosa di diverso!"
"Ragazzi andiamo non…" provò a dire Zabini ma venne interrotto da Draco che gli ordinò "Devi cortesemente spogliarti qui davanti a noi e una volta rimasto in boxer andarti a buttare nel cumulo di neve qui fuori, fare l'angelo e tornare in casa!"
"SCORDATELO, MI VERRA' UN COLPO!" s'infuriò Blaise che in realtà si vergognava di più a spogliarsi davanti a Harry che a finire mezzo nudo nella neve.
"Andiamo Zab, è un gioco, rispetta le regole!" gli sorrise l'amico.
"Sei una merda, me la paghi Malfoy, ah se me la paghi!" sbuffò il moretto alzandosi e sfilandosi il maglione.
"Aspetta… quanta fretta, Harry please un po' di musica!"
"Volentieri!" rispose il grifone che si alzò e mise un CD di Joe Cocker facendo partire "You can leave your hat on" famosissima canzone dello spogliarello di Kim Basinger in "Nove settimane e ½"
Hermione applaudì e Blaise divenne di un bel colore purpureo "Devo proprio?" chiese con un filo di voce implorante.
"Penitenza!" rispose Harry che gli strizzò l'occhio e sorrise.
"Avanti Blaise, quante volte hai sognato di spogliarti davanti a lui? Ora puoi! Fa niente che ci siano anche la Granger e quella merda del tuo migliore amico, poco male che probabilmente farai una figura di palta da competizione che ti rinfacceranno per i prossimi dieci anni e non importa che ben che ti vada, ti prenderai una broncopolmonite, hai finalmente l'occasione di dare il meglio di te davanti al ragazzo di cui sei follemente innamorato da più di due anni… forza e coraggio è il tuo momento!" pensò il bel serpeverde che si voltò di schiena e muovendosi a ritmo delle note invitanti della canzone si sfilò il maglione e lo gettò in faccia ad Hermione che esultò estasiata da tanta bravura.
Draco applaudì colpito mentre Harry sconvolto dalla disinvoltura del moro, spalancò la bocca e non riuscì a staccargli gli occhi di dosso. Sempre rimanendo girato e offrendo un lato di sé parecchio ben fatto, il cacciatore si slacciò lentamente bottone per bottone la camicia nera di flanella che stava indossando e con un colpo secco la aprì facendola scivolare poi lentamente sulla propria schiena nuda. Harry potè ammirare ogni muscolo tornito sul dorso del serpeverde il quale, senza mai smettere di muoversi sensualmente, deliziò i presenti con movimenti di bacino assai provocanti.
"Dio santo!" pensò il grifondoro deglutendo compiaciuto mentre Hermione e Draco non la finivano di esultare ed incitare il bel spogliarellista occasionale che finalmente si voltò regalando a tutti i suoi ammiratori un sorriso da togliere il fiato.
Tachicardia era una parola riduttiva per esprimere la palpitazione sfrenata che aveva travolto il cuore di Harry, il quale sempre più eccitato dai movimenti del ragazzo si bevve due bicchierini di crema di whisky per cercare di non dare troppo a vedere quanto stesse apprezzando quello spettacolino fuori programma.
"Blaise sei il Dio dello spogliarello!" gridò Hermione estasiata da tanta bravura.
Il prefetto fece un piccolo inchino e ringraziò dopodichè con una lentezza esasperante si accucciò per slacciarsi le scarpe, che un istante dopo volarono all'indietro seguite a ruota dai suoi calzini neri. Ma l'apoteosi venne raggiunta quando il bel moro ormai scalzo e con indosso solo un paio di jeans a vita bassa si avvicinò a Draco e con fare suadente gli accarezzò il viso iniziando ad ondeggiare maliziosamente davanti a lui. Il biondo rise dell'audacia dell'amico che sapeva avrebbe tanto voluto fare la stessa cosa a qualcun altro seduto poco distante. Harry d'altra parte sembrava avere gli occhi incollati ai glutei sodi e ben definiti del moro, il quale afferrò le mani del bel Malfoy e le posizionò sui propri fianchi sempre senza smettere di muovere il bacino. Draco scosse la testa divertito e lanciò un'occhiata ad Hermione, la quale sorrise e gli fece cenno di slacciare i bottoni dei pantaloni di Blaise. Il serpeverde ubbidì, sinuosamente fece scivolare le proprie mani prima sul sedere di Zabini il quale sorrise compiaciuto, per poi spostarsi davanti alla chiusura dei jeans, che vennero slacciati molto sensualmente un istante dopo. Harry credette di aver perso la gestione delle proprie fiunzioni primarie, cuore e polmoni, parvero fermarsi all'improvviso, la vista si appannò e i suoni tutt'intorno si attutirono, la gola si seccò e la lucidità mentale iniziò a tentennare. Solo una cosa sembrava funzionare più che bene. Da quelle parti la circolazione sanguigna pompava a più non posso.
"Grazie!" sussurrò provocante Blaise quasi a fior di labbra del suo migliore amico che gli strizzò l'occhio e rispose "Prego Zab!"
I jeans del bel serpeverde scivolarono seducenti lungo le sue gambe scolpite da anni di continui allenamenti di Quidditch lasciandolo con indosso solo un paio di boxer neri aderenti che gli rendevano più che giustizia.
"Et voilà!" esclamò il ragazzo facendo un secondo inchino ai fischi compiaciuti di Hermione che si complimentò anche con Draco per il supporto dato al suo compagno di casa.
"Porca vacca Blaise, ma dove hai imparato a spogliarti così?" chiese Harry d'impulso con voce emozionata, il quale senza quasi accorgersene si fece scappare un sensualissimo "Dio se eri sexy! Ma quando stai con qualcuno lo delizi sempre in questo modo?"
Zabini arrossì e scosse la testa poi chiese "Prima che vada a gettarmi nella neve, potrei sapere quale penitenza spetta alla mia compare di sventure?
Hermione si pietrificò. I movimenti suadenti del moretto le avevano fatto completamente scordare che c'era una penitenza ad aspettarla.
Draco ridacchiò, indicò Harry e disse "Spetta a lui decidere, io ho massacrato te, lui deve occuparsi della bella signorina Granger!"
"Ragazzi, mi gira tanto la testa non potrei farla dom…"
"No, spiacente!" la bloccò Blaise che indicandosi aggiunse "Scusa mi hai visto? Nel caso non te lo ricordassi, sono in mutande perchè ho appena fatto uno spogliarello che nessuno potrà mai cancellarvi dalla mente e tu vuoi saltare la penitenza? Senza offesa, credimi niente di personale ma non se ne parla proprio!"
"Blaise ti prego!" mormorò lei con occhioni da cucciolo ferito "Non sono in me, davvero!"
"Allora niente angelo!" sorrise lui guardando Draco e sperando in un po' di magnanimità.
"Scordatelo!" replicò l'amico distruggendogli la piccola speranza che albergava nel suo cuore di farla franca "Tu l'angelo lo fai!"
"Herm, mi spiace ma le penitenze vanno rispettate! Dunque vediamo un po', una cosa che non faresti mai…" asserì meditabondo il grifone.
"Harry, sii buono, mi gira la testa e…"
"Scegli Herm, o deliziarci con uno spogliarello come ha fatto Blaise oppure afferrare la mia Firebolt Extreme e andarti a fare un giro sino in cima alla montagna!"
"COSA?" urlò lei "Non… non puoi, non… HARRY, SAI CHE ODIO VOLARE, COME FACCIO?"
"Spogliati allora!" ridacchiò l'amico.
"Ma se non mi reggo in piedi!" esclamò lei per niente scandalizzata dalla proposta… forse perché troppo alticcia per soppesarla seriamente.
"Non ti resta che volare!"
"Ma… ma… io non… ho paura!" sussurrò sincera.
"Lo so, è appunto questa la penitenza, farti fare qualcosa di cui hai paura!" spiegò il cercatore che vedendola veramente in panico aggiunse "Gurada sono sicuro che nessuno obietterà, ti concedo di scegliere uno di loro due per venire con te" disse Harry indicando i due serpeverde che sussultarono a quelle parole "Verrei io ma la botta di oggi mi ha fatto venire un mal di testa fetente!" mentì il moro che vide Draco sorridere compiaciuto della sua bugia.
"Questa me la paghi signor Potter, prega di non dover mai pagare penitenza perché giuro che…"
"Herm, avanti scegli , vestiti bene e vai! Non ti voglio vedere per la prossima mezz'ora!"
La ragazza guardò Blaise che svelto disse "Non ci provare, mi manca solo di farmi una svolazzata dopo essermi buttato nella neve, abbi pietà almeno tu!" lei annuì e concordò che sarebbe stata veramente una bastardata infierire sul povero serpeverde così, guardando il biondino alla sua destra chiese "So che me ne pentirò, Draco cavalcheresti con me la scopa di Harry?"
"No!" replicò lui con un sorriso stupendo tutti "Cavalcheremo la mia!"
Hermione si alzò barcollando un po' e domandò "Sei sicuro, guarda che sono davvero una frana con la scopa, non vorrei…"
"Andiamo, sono certo che andrai benissimo, e poi ci sarò io con te, cosa mai dovrebbe succedere?"
ribattè lui alzandosi per afferrare il suo piumino.
"Non ne hai idea, io e la scopa abbiamo sempre avuto un rapporto conflittuale!"
"Se è per quello anche io e te! Ma mi sembra che ora la cosa stia migliorando!" le disse lui allacciandole meglio la sciarpa di pile che aveva indossato "C'è sempre speranza non credi?" le sussurrò fissandola intensamente negli occhi mentre le porgeva un paio di guanti imbottiti "Copriti bene che fuori fa freddo!" aggiunse infine dolcemente infilandole un delizioso cappellino che la mora si sistemò senza ribattere.
"Noi si va! Blaise non mi deludere fallo bene l'angelo!"
"Sparisci merda!" lo freddò l'amico.
Draco recuperò la sua scopa, afferrò Hermione per mano e dopo averle fatto insultare ancora una volta Harry, uscì dalla baita. Un urlo terrorizzato parecchio esplicito "DRACOOOOO FOTTITIIIIIIIII! AIUTOOOOOOOOOOOO" echeggiò nella silenziosa radura quando il bel serpeverde dopo averla fatta salire a cavallo della Firebolt Extreme, le lasciò giusto il tempo di attaccarsi saldamente a lui e poi partì all'improvviso sfrecciando nell'oscurità verso la cima della montagna.
"Ops!" rise Harry pensando alla sua amica aggrappata modello koala al corpo di Draco che sicuramente si stava godendo il suo momento di gloria "Mi devi un favore Malfoy!" pensò il moro che si ricordò solo in quell'istante che c'era un secondo serpeverde accanto a lui, decisamente più interessante, almeno per lui.
"Corromperti non servirebbe vero?" chiese rassegnato Blaise.
Harry scosse la testa.
"Prometterti favori?" tentò di nuovo.
"Dipende dal favore!" esclamò Potter sorridendogli e iniziando un botta e risposta alquanto malizioso.
"Perché che favori ti piacerebbe ricevere?" chiese provocante Zabini.
"Quali favori dispensi?" domandò a sua volta il bel cercatore alzandosi e avvicinandosi.
"Dimmi cosa ti piace o cosa desideri e vedrò di accontentarti" rispose il cacciatore a cui venne la pelle d'oca dovuta alla vicinanza dell'altro e non dal fatto che si trovava in mutande ormai da mezz'ora.
"Mettiamola così, mi piacerebbe molto vedere quali favori saresti disposto a concedere ma non sarebbe giusto nei confronti di Herm che al momento starà morendo di paura… pertanto, prometto che poi mi occuperò di te ma dovresti proprio farmi questo angelo!"
Blaise sorrise e chiese "Ti occuperai di me?"
"Certo non sia mai che ti lascio a morir di freddo!"
"Molto lodevole da parte tua!" replicò sarcastico Zabini avvicinandosi alla porta d'ingresso aggiungendo "Tentar non nuoce, ci ho provato! E sia andiamo a farci del male!"
Ma quando la aprì una folata di vento gelido li invase, Harry realizzò solo in quell'istante che forse non era davvero il caso, dovevano esserci almeno meno quindici gradi.
Preoccupato disse "Blaise dai lascia stare, senti che freddo!"
"Come la tua risolutezza vacilla Potter, non credevo che avresti ceduto!"
"Si ma senti che freddo, dai chi se ne fotte!" ma prima che potesse aggiungere altro, il serpeverde si era già buttato di schiena sprofondando in un cumulo di neve urlando "DIO CHE FREDDO DI MERDA!"
"Blaise che cazzo fai, smettila!" gridò Harry richiamando con l'incantesimo accio una coperta.
Il moretto agitò braccia e gambe per qualche secondo, formando la sagoma di un angelo con quei movimenti. Dopodiché tremante e livido di freddo tornò in casa.
"Mai sei pazzo?" esclamò Harry avvolgendolo immediatamente nella calda coperta abbracciandolo "Guardati coglione, stai tremando, sei viola, vieni avvicinati al fuoco" gli sussurrò all'orecchio facendolo rabbrividire questa volta però non di freddo.
"Gr… gr… gra… zie!" balbettò l'altro che aveva tutti i capelli inumiditi dalla neve.
"Accio coperta!" recitò Harry afferrando al volo un secondo plaid che scese dalle scale "Siediti, sciocco!" gli disse comprendogli anche le gambe e i piedi iniziando a massaggiarglieli lentamente per riattivare la circolazione.
"Stu… stu… pi… do lo so!" balbettò Blaise ancora scosso dai brividi.
"Scemo io che te l'ho fatto fare!" esclamò Harry aumentando con un colpo di bacchetta i legni nel camino.
"Che… cen…tri tu?" domandò il moretto che cominciava a riacquistare un colore più salubre.
"Non dovevo farti fare questa stronzata, mi dispiace!" replicò Potter afferrandogli le mani per scaldarle con le proprie perdendosi ad ammirare quelle iridi blu che toglievano il fiato.
"E'… è… stata… una tat… ti…ca!" sorrise Zabini "Per far…mi coc…cola…re un po'!" tremò.
Harry sorrise e dolcemente sussurrò "Bhè ci sei riuscito allora, sono davvero preoccupato e credo che ti coccolerò ancora per un po'!"
Il serpeverde regalò uno dei suoi sorrisi più ammaglianti che il grifone non potè esimersi dall'elogiare "Te lo già detto una volta, dovresti sorridere più spesso, ti… ti…"
"Cosa?"
"Ti brillano gli occhi quando lo fai" sussurrò imbarazzato pensando mentalmente "Il tuo viso s'illumina, sei ancora più bello di quanto tu non sia di solito"
"Gra… grazie!" bisbigliò timidamente l'altro che si perse a sua volta nelle iridi color speranza del grifondoro.
"Lo penso davvero!"
"Ti credo Harry!" mormorò il serpeverde regalandogli un altro sorriso.
"Come va?" richiese cercando di non arrossire furiosamente vedendo quella spensieratezza dipinta sul suo viso.
"Meglio!" rispose Zabini che nel sentire le mani dell'altro stringere le proprie credette di impazzire di gioia.
"Forse è meglio se ti ficchi sotto il piumone, non vorrei ti ammalassi!"
"Nooo!" mugugnò Blaise come avrebbe fatto un bimbo piccolo "Voglio restare qui…" disse con una vocina che si stava facendo sempre più bassa e roca "Con te!" aggiunse infine facendosi coraggio.
Harry sorrise e domandò "Non vuoi metterti dei vestiti asciutti? Indossi ancora i boxer bagnati!"
Blaise annuì, fece per alzarsi ma un giramento di testa lo sospinse di nuovo sul divano.
"Tutto bene?" chiese il cercatore preoccupato.
"Solo un capogiro, vado e torno!"
"Sei sicuro? Ti serve una mano?"
Zabini spalancò gli occhi, ovviamente aveva frainteso l'offerta del grifondoro che viola in volto precisò "Intendo, una mano a salire di sopra, non a cambiarti i boxer!"
"Oh bhè si certo! No grazie, credo di farcela!" disse il serpeverde che una volta in piedi, dandosi mentalmente del cretino per la figuraccia appena fatta, sempre più imbarazzato indietreggiò verso la scala che portava al piano superiore, inciampò nella coperta e cadde all'indietro, sbattendo sedere, schiena e gomito sinistro a terra, rimanendo per tre quarti di nuovo scoperto. Un'imprecazione galattica si spanse nel salotto mentre Harry premurosamente si offrì di dargli una mano per rialzarsi.
"Ti sei fatto male?"
"Sì merda!" rispose massaggiandosi delicatamente prima la chiappa e poi il gomito sinistri.
"Fa vedere! Mettiamo del ghiaccio!"
"Scherzi? Sono già un ghiacciolo di mio..." si lamentò il moro imbronciato.
"Andiamo piccolo Blaise, non fare i capricci, lo sai che quando si prendono delle botte bisogna mettere il ghiaccio!" esclamò Potter come quando un papà parla al suo bambino "Adesso da bravo vai di sopra, ti cambi, metti il pigiama, ti ficchi immediatamente a letto e mi aspetti!"
Per la seconda volta gli occhi di Zabini si dilatarono oltre ogni misura che neanche vedere la McGranitt e Piton amoreggiare avrebbe sortito il medesimo risultato e ancora una volta Harry si morse il labbro inferiore e più che a disagio si sentì in dovere di spiegare "Mi aspetti perché ti preparo un thè caldo e te lo porto di sopra!"
Se avesse potuto il cacciatore si sarebbe sotterrato scavando con le proprie mani prima il parquet, poi la soletta di cemento e infine la terra dello spiazzo su cui poggiava la bella baita. Per non incorrere in ulteriori imbarazzanti situazioni, si limitò ad annuire e a scappare in camera sua. Un quarto d'ora dopo Harry salì con un vassoio come aveva promesso con una bella tazza di thè fumante e qualche biscottino "E' permesso?" chiese senza però ricevere risposta "Blaise, posso entrare?" richiese aprendo la porta con un piede essendo stata solamente socchiusa.
Harry titubante entrò e lo vide, era bellissimo. Addormentato, sembrava un bimbo piccolo malato, completamente avvolto nel piumone da cui spuntava solo il suo viso d'angelo su cui ricadevano delle ciocche spettinate dei folti e lucenti capelli neri. Il respiro era rilassato e la bocca liscia e ben delineata lievemente socchiusa. Il moretto si perse ad osservarlo, sembrava lo stesse vedendo per la prima volta. Ne rimase incantato, il serpeverde era il connubio perfetto tra dolcezza e sensualità, tra purezza e peccato, tra riservatezza e audacia. Questo suo duplice lato caratteriale lo intrigava da matti, lo eccitava e gli faceva bramare una conoscenza più profonda. Come in trance appoggiò il vassoio sulla credenza e si avvicinò. Si sedette sul letto e con una dolcezza inpareggiabile scostò una ciocca ribelle dal viso del moretto. Questi si mosse scoprendosi ma non si svegliò. Harry delicatamente lo coprì nuovamente e con il palmo della mano provò a sentire se per caso aveva la febbre. Giusto un istante e poi scostò nuovamente la mano.
"Sveglia, non puoi provargli la febbre con le mani fredde!" pensò il grifone il quale, come se fosse il gesto più naturale del mondo tra due persone che fino a settantadue ore prima quasi si scannavano, si chinò e poggiò le proprie labbra sulla fronte del bel serpeverde. Rimasero così pochi secondi che bastarono però al cercatore rosso oro per accertarsi che fortunatamente Blaise non si era ammalato. Anche se a malincuore Harry si sollevò di un paio di centimetri, interrompendo quel contatto che anche se privo di alcuna malizia, gli aveva procurato dei brividi indicibili che partivano dalla zona lombare e risalivano lungo la colonna vertebrale sino all'attaccatura dei capelli "Buona notte signor Zabini!" gli sussurrò chinandosi nuovamente sulla sua fronte, ma questa volta per posarvi un casto bacetto. Fatto questo così com'era venuto, si alzò e silenziosamente uscì dalla camera inconsapevole che non appena la porta si richiuse dietro di sé, un paio di occhi blu si aprirono piano piano e un sorriso felice si disegnò sulla faccia del bel addormentato.

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Capitolo 18
*** "Piacere Draco Lucius Malfoy..." ***


Untitled Document Capitolo 18°: "Piacere Draco Lucius Malfoy..."

"FERMATIIII!" urlò Hermione stringendo il petto del biondino con quanta forza poteva.
"Stiamo andando pianissimo!" rispose lui rallentando ancora un po'.
"MALFOY FAMMI SCENDERE!" sbraitò più lucida che mai. Il vento che le sferzava il viso l'aveva fatta riprendere in men che non si dica.
"Da quando siamo tornati a Malfoy?" le chiese scendendo all'improvviso di una decina di metri.
"AHHHHHH!" fu la prima risposta di lei che iniziò a pregare nelle diverse lingue che conosceva tutti i santi di cui si ricordava il nome "DA QUANDO FAI LO STRONZO!" fu la seconda risposta gridata con rabbia mentre disperata le sue mani si conficcavano nell'addome di Draco.
Il biondino sorrise e posò una delle sue mani sopra quelle della grifondoro per rassicurarla. La reazione però fu lievemente diversa da quella che si era aspettato "CHE DIAVOLO FAI? REGGI QUELLA SCOPA, NON VORRAI CHE CI SFRACELLIAMO?"
"Hermione credimi, non ci succederà nulla, stiamo si e no andando a trenta all'ora!"
"TI PREGO, FERMATI, TI SCONGIURO!" singhiozzò la bella mora che improvvisamente lo sentì girarsi per guardarla.
"CHE FAI INCOSCIENTE? SEI PA…?" ma l'ululato non ebbe un epilogo perché finalmente l'urlatrice folle si accorse di trovarsi in cima alla montagna, la scopa era ferma e levitava ad un metro da terra, volendo avrebbe potuto appoggiare i piedi ed alzarsi.
"Siamo arrivati!" le sussurrò Draco regalandole un sorriso e asciugandole con la mano una piccola lacrima che a causa del vento era scivolata sulla guancia destra.
"TI SEI DIVERTITO?" chiese risentita lei scostandogli la mano bruscamente.
"Ammetto che sono partito un po' veloce ma poi ho rallentato… andiamo non sono queste le penitenze bastarde, pensa a Blaise!"
"FOTTITI MALFOY, LO SAI CHE MI FA PAURA, LO SAI CHE NON SOPPORTO VOLARE, SEI… SEI…" balbettò la moretta fuori di se che si sentì precedere nel finire la frase "Un santo! Mi hai conficcato le dita nel costato e non ho detto una parola! C'è stato un momento in cui ho fatto fatica persino a respirare da quanto mi stringevi"
"SE AVESSI VOLATO COME DIO COMANDA NON LO AVREI FATTO!"
"Ascolta, invece di sbraitare come una gallina perché non ti godi il paesaggio!" sbottò lui deciso zittendola.
Hermione si rese conto solo in quel momento dell'incredibile effetto che i raggi lunari stavano infondendo alla cima innevata. Colpita da tanta bellezza sussurrò "Dio, sembra di essere…"
"In paradiso!" terminò il biondo scendendo dalla scopa e aiutandola a fare altrettanto.
"E' incredibile, come mai non sprofondiamo nella neve?" chiese lei guardando verso il basso.
"Un piccolo incantesimo di levitazione ai piedi!" rispose il serpeverde serafico.
"Non sento neanche troppo freddo eppure siamo a duemila e trecento metri"
"Glacio reparo" mororò dandole la schiena.
"Non fare l'offeso, mi hai spaventata a morte e…"
"SCUSA! D'ACCORDO? MI DISPIACE, BASTA CHE LA FINISCI DI URLARE E DI LAMENTARTI!" la congelò voltandosi di scatto nella sua direzione.
"E' solo che, ho paura… non avere i piedi per terra mi terrorizza!"
"Sei a terra contenta?" replicò duro Draco stufo di sentirla lagnarsi.
"Mi dispiace, scusa, ho esagerato!" sussurrò Hermione abbassando lo sguardo, l'ultima cosa che desiderava era discutere con l'unica persona con cui avrebbe voluto fare di tutto fuorché litigare.
"Torneremo giù e guiderai tu d'accordo?" disse infine lui dolcemente.
"No, scherzi? Mi fido di te non devi cedermi la guida non…"
"Ma lo faccio volentieri, vorrei che capissi che volare è fantastico! Tranquilla sarò vicino a te andrà benissimo!"
"Dra… Draco non credo sia una buona idea" balbettò terrorizzata.
Il biondino si avvicinò e sorridendole le disse "Che ne dici se torniamo?"
"Perché? è così bello qui!" mentì pur di non salire su quella maledetta scopa.
"Ti fidi di me Hermione?" le chiese a bruciapelo seriamente.
La ragazza deglutì, si perse in quegl'occhi di ghiaccio che in quel momento ardevano di determinazione e annuì. Lui fece altrettanto, si avvicinò ancora un po' e sussurrandole all'orecchio aggiunse "Ottimo perché anch'io mi fido di te!"
"E se mi viene il panico?"
"Ci sono io!" mormorò lui accarezzandole il collo con il suo respiro caldo.
"E se non riesco a governarla?" chiese con tono da bambina piccola impaurita.
"Ci sono io!" le bisbigliò lui allacciandole meglio la sciarpa.
"Ma se prendo troppa velocità e poi non riesco a fermarmi?" domandò infine la bella signorina Granger afferrandogli le braccia ansiosa.
"Ci sarò sempre io!" le sorrise lui prendendola per mano e riconducendola accanto alla scopa.
Hermione montò la firebolt extreme e poco dopo Draco fece altrettanto. Lei inspirò profondamente, sentirlo così vicino era molto piacevole, fin troppo, riusciva a percepire l'odore accattivante della sua pelle. Le braccia del cercatore la cinserò e guidarono quelle di lei sino al manico "Le mani vanno qui e lo sguardo dev'essere sempre rivolto davanti a te!" le sussurrò facendola rabbrividire.
"E poi?"
"Poi ti dai una piccola spintarella verso l'alto e dolcemente ci libreremo in volo!" le spiegò soffermandosi ad odorare l'essenza che emanavano i suoi capelli benché fossero nascosti dal pesante capellino.
"Draco sei sicuro?" gli chiese voltandosi a guardarlo trovandosi a pochi centimetri dalla bocca di lui che annuì e si limitò a sorriderle in modo rassicurante.
Un bel respiro, il segno della croce ed Hermione seguì alla lettera ciò che le aveva detto di fare l'erede di casa Malfoy, ritrovandosi pochi istanti dopo a volteggiare ad una decina di metri da terra.
"Brava!" le sussurrò sensualmente "Ora piano, indirizzala dove vuoi che vada"
"Draco, mi tieni stretta per favore?" chiese la ragazza poco prima di spostare il manico verso destra e incominciare a muoversi "Non lasciarmi ti prego!"
"E chi ti lascia!" pensò il biondino senza rispondere limitandosi a stringere le proprie braccia intorno alla vita di lei la quale, sentendo le sue mani su di sé, acquistò un po' di fiducia e stimolò la scopa ad aumentare la velocità.
"Oh Dio Draco, ci riesco… guarda!" gridò Hermione entusiasta.
"Non avevo dubbi!" ribattè lui.
"Stò volando! Non ci credo, STO VOLANDO!"
Draco le strinse l'addome cercando di trasmetterle quanto fosse orgoglioso di lei e quando dieci minuti dopo atterrarono nella radura antistante il rifugio prima di mollare la presa le sussurrò "Sei stata bravissima! Tutte quele scene e poi voli meglio di me!"
La bella mora non esitò un istante una volta che ebbe le mani libere e i piedi di nuovo a terra, si voltò e abbracciò calorosamente il serpeverde che fu ben lieto di ricambiare il gesto.
"Dio, è stato fantastico, ho l'adrenalina a mille… il cuore mi batte fortissimo, sono euforica… grazie è tutto merito tuo!" gli disse senza mollare la presa lasciando che le proprie parole accarezzassero il suo collo.
"Ero sicuro che ci saresti riuscita!" replicò Draco che si allontanò quel poco che gli consentì di darle un tenero bacio sulla guancia. Hermione arrossì e per nascondere l'imbarazzo cominciò a saltellare felice tutt'intorno.
Il bel cercatore sorrise da tanta euforia e quando la sentì esclamare "Sono talmente carica che andrei a ballare!" asserì
"Lo vedo! A dirti la verità anch'io non ho sonno, ti va se restiamo un po' a chiacchierare?!"
"Mi piacerebbe, ma dove?"
"Davanti al camino!"
"Ci sarà Harry!"
"Ah già cavolo, dimenticavo! Potter dorme lì!"
"Perché dove pensavi dormisse?"
"All'inizio credevo con te!" biascicò lui.
"Con me? E perché mai?" domandò stupita Hermione alla quale piacque molto notare una punta di gelosia trapelare dal tono di voce sempre sicuro di Draco.
"Credevo che voi due… si bhè…"
"Cedevi che io e Harry, che noi due stessimo insieme?"
"Sì!" sussurrò lui "Non mi sembra un pensiero tanto fuori dal mondo? Siete amici da tanto tempo e la vostra intesa è più che palese!" aggiunse schiarendosi la voce "Insomma…" tagliò corto infine "Non potremmo rimandare a dopo questo discorso? Non mi sembra così prioritario parlare di me e di quello che pensavo… il punto è che anche se Harry non è il tuo ragazzo, in questo momento si trova comunque riverso sul divano!"
"Potremmo andare di sopra?" propose Hermione entrando nella baita seguita dal biondino che vedendo il grifone profondamente addormentato scosse la testa e replicò "Meglio di no, sono un cavaliere, che ne dici invece se portiamo Potter da Blaise? Sarebbe meglio per lui dormire in un letto visto la botta che ha preso e poi potrebbe essere intrigante farli svegliare nello stesso letto"
"Scusa?"
"Ti facevo più smaliziata!" scherzò Malfoy che spiegò "Lo mettiamo accanto a Blaise e vediamo che succede!"
"Cosa credi sia accaduto?"
"Quando prima? Non saprei, ma non credo un granchè visto che Harry dorme qui!"
Hermione sorrise sorniona, lanciò uno sguardo all'amico e lieta di potergli fornire l'occasione per farsi avanti, fece un cenno affermativo con la testa a Draco e bisbigliò "Va bene, pensi però di riuscire a non svegliarlo?"
"Bambina stai a guardare!" sussurrò lui che recitato un incantesimo di levitazione, scortò il grifone fino nella propria stanza dove vi trovò un Blaise beato che dormiva a x nel letto e non aveva la minima intenzione di cedere un pezzetto del proprio giaciglio.
"Che si fa ora?"
"Solletico sotto il palmo della mano!" esclamò Draco.
"Cosa? Sotto il palmo?"
"Sì, lo sai che è un po' strano… sbrigati, fagli il solletico, vedrai che si sposta!"
Hermione ubbidì e come da copione il moretto rotolò di lato senza svegliarsi liberando il posto per Harry il quale venne adagiato dolcemente e coperto con il piumone. Soddisfatto Draco recuperò il pigiama che consisteva in un paio di pantaloni e una maglietta nera a maniche lunghe e uscì dalla stanza seguito da Hermione che recuperato il proprio corse in bagno dandogli appuntamento di sotto.
Dieci minuti dopo, la bella caposcuola raggiunse il serpeverde trovandolo già accomodato sul divano che aveva intelligentemente avvicinato al bel camino di pietra situato sulla destra del grande salotto.
"Ciao vieni!" le disse spostando il plaid che lo stava coprendo.
Hermione vi scivolò sotto ringraziando e si stupì nel vedere che aveva preparato dei pop corn.
"Ma come hai fatto?"
"Ascolta non saprò usare quel aggeggio, come si chiama? microqualcosa, ma la magia per fortuna sì!"
"Sei una continua sorpresa signor Malfoy!"
"Lo prendo come un complimento!" esclamò lui passandole la ciotola.
"Lo è!" replicò lei sorridendogli.
Draco ricambiò e fissò il camino scoppiettante senza dire null'altro.
Entrambi avevano appoggiato le gambe su di un morbido puff davanti a loro e si erano coperti con il caldo plaid di pile. Fu Hermione a rompere il silenzio ed a chiedere "Hai incantato la legna, vero?"
"Già, così non dovremo preoccuparci di stare attenti che non si spenga" le rispose voltandosi a guardarla "Avremo un bel calduccio fino a quando ci andrà!"
"Sicuro che vuoi dormire qui?"
"Perché hai altre proposte?" domandò a sua volta lui che vedendola avvampare aggiunse scherzando "Qui andrà benissimo, se ci dorme il salvatore del mondo magico, chi sono io per non farlo?"
Hermione ridacchiò e mangiucchiando dei pop corn domandò "Di cosa vuoi parlare?"
"Bella domanda, che so di come Silente ha arredato questa baita per esempio!" esclamò sicuro di sé.
"Scusa?"
"Non trovi che le perline e le travi a vista siano molto suggestive, il parquet è molto elegante e quelle due immense vetrate che danno sulla radura sono fantastiche. Senza contare chei fare il muro con i sassi a vista è stata un'ottima scelta. Rustica ma azzeccata! Adoro questa casa, la trovo molto accogliente. Potrei anche viverci per sempre sai?"
Hermione fissò basita il biondino accanto a sé, stava parlando sul serio. Non poteva crederci, quando aveva detto "Di cosa vuoi parlare?" non intendeva certo che l'argomento dovesse vertere sulla baita del loro preside, per l'amor del cielo splendida ma decisamente insignificante rispetto a "loro".
"Possibile che non lo capisca? Io voglio parlare di lui, di me… di noi" pensò la mora fissandolo e pregando mentalmente che cambiasse idea.
Draco sembrò intuire a cosa stesse pensando la ragazza e si lasciò scappare un piccolo sorriso abbandonando così la finta aria seria di poco prima. Non le ci volle molto a capire che ci era cascata in pieno "Stupido, e io che ci ho creduto… dai sii serio, di cosa vuoi parlare?" gli domandò di nuovo ricambiando il sorriso.
Draco annuì e rispose "D'accordo vediamo un po'… è un'ottima domanda, posso pensarci un po'?"
"Certo! Io nel mentre mangio!" sorrise lei portandosi alla bocca altro mais scoppiato.
"Buoni?"
"Molto, ma scusa li hai preparati e non li hai mai assaggiati?"
Il biondo annuì.
"Ne vuoi?"
"Non so se mi piacciono"
"Assaggiali!" gli disse porgendogliene qualcuno "Sono buonissimi, ti si sciolgono in bocca"
Draco si chinò e mangiò direttamente dalla mano della ragazza i piccoli pop corn, accarezzandole il palmo con le labbra. Un brivido di piacere attraversò la bella mora che imbarazzata chiese "Ne vuoi ancora?"
"Si grazie, sono molto buoni!"
"Metto qui la ciotola allora, così ne puoi prendere quando vuoi!" propose lei appoggiando il recipiente fra di loro, un po' imbarazzata dai brividi che il tocco leggero delle labbra di lui sulla sua mano riusciva a farle provare.
"Incredibile!" pensò Hermione "Per due ore gli ho raccontato di tutto e di più della mia vita, fantasie sessuali comprese, ed ora mi vergogno se mi sfiora il palmo della mano con le labbra… cielo come stò messa, ma perché mi fa quest'effetto?" si chiese rapita dal profumo che emanava la pelle del bel Malfoy "Perché quando sono con lui non capisco più niente? Perché il cuore sembra esplodermi di gioia?" si domandò ancora benchè conoscesse perfettamente le risposte.
Draco la ringraziò distogliendola dai suoi pensieri e chiese "Come ti senti?"
"Bene perché?"
"Stasera eri un po' fuori, mi chiedevo se la testa ti girava ancora!"
"Fuori? Cosa vuoi dire?"
"Diciamo che il giochino con la crema di whisky, questa volta non l'hai vinto!"
"Oh, vuoi dire che mi sono ubriacata?"
"Ubriacata da star male no, ma eri sull'allegro andante… Ma scusa, non dirmi che non ti ricordi?"
"No, purtroppo no… perché ho detto o fatto cose sconvenienti?" chiese in panico la bella mora.
Il biondino sorrise e scosse la testa.
"Bugiardo!" insorse lei spintonandolo.
"Te lo giuro!" mentì lui sorridendo malizioso.
"Non mentire Draco, si vede lontano un chilometro quando racconti palle, dimmi che ho fatto?" intimò decisa assumendo il tipico cipiglio che non ammetteva rifiuti.
"Hai detto una cosa che mi ha stupito, tutto qui!" minimizzò Malfoy anche se in verità moriva dalla voglia di dirglielo.
"Cioè?"
"Mi hai detto che ho una bocca molto sensuale e che vien voglia di baciarla!" sussurrò lui.
"Scherzi?" balbettò imbrazzata Hermione che vedendolo scuotere la testa aggiunse cercando di non dare troppo a vedere che condivideva intensamente quanto appena detto dal bel biondino "Dovevo essere proprio fuori!"
"Allora non lo pensi davvero?" chiese lui malcelando la sua delusione.
"No, cioè sì… o meglio, è vero che hai una bella bocca ma… ecco io non… tutte quelle che conosco vorrebbero baciarla, e si forse anch'io ma… perché stiamo parlando di questa cosa scusa?" chiese infine lei riuscendo a recuperare le redini della conversazione.
"Dovevamo pur iniziare da qualcosa!" ribattè lui facendo spallucce e mangiando altri pop corn.
"Partiamo da te allora, dimmi ciò che nessuno conosce, parlami di Draco!"
"Stai cambiando discorso!" sussurrò guardandola.
"Andiamo parlami un po' di te!" lo supplicò lei.
"Vuoi che ti parli di me? Perché?"
Un silenzio imbarazzato s'insinuò fra loro ma dopo pochi secondi Hermione, facendosi coraggio, finalmente rispose "Perché mi piacerebbe conoscerti meglio, sei così diverso, ogni giorno che passo con te scopro qualcosa che mi fa chiedere, chi diavolo ho conosciuto in tutti questi anni? Perché non ti sei mai comportato con me come fai adesso anche prima?"
"Non è possibile essere sempre noi stessi!"
"Lo vedi, l'hai fatto ancora. Hai detto una cosa che mi fa pensare che sotto la fredda corazza, l'arroganza e la maleducazione ci sia di più"
"Non capisco quale sia il problema, cosa ti spaventa?"
"Chi ti dice che ci sia qualcosa che mi spaventi?" chiese sorpresa la bella caposcuola.
"Lo sento e lo vedo, quando sei tesa ti mordicchi sempre il labbro inferiore, ti succede sempre poco prima di iniziare un compito in classe importante, l'hai fatto anche prima di montare sulla scopa e lo stai facendo anche ora!"
Hermione tacque e deglutì lentamente. Possibile che avesse notato questa cosa che solo Harry sapeva? Da quando poi Draco Malfoy perdeva il suo prezioso tempo ad osservarla in modo tanto attento?
"E' vero!" sussurrò "Mi fai un po' paura Draco, questo tuo lato mi spaventa, non so se fidarmi e lasciarmi andare oppure se dubitare di te. Per anni ho conosciuto una persona diversa ed ora non so se temere che questo sia solo un momento piacevole dettato dalla convivenza forzata o sperare che anche quando saremo ad Hogwarts le cose non cambieranno di nuovo"
"Tu cosa credi?" le chiese gentilmente porgendole un pop corn che la ragazza mangiò prima di rispondere "Io sono convinta che in tutti questi anni ho avuto a che fare con un ragazzo che recitava una parte, che si nascondeva dietro ad una maschera"
"Tutti abbiamo le nostre maschere Hermione, non sono l'unico!" esclamò lui alludendo che anche lei aveva le sue.
"E' vero, alcune sono talmente strutturate da sembrare reali!" ribattè la mora lasciando ad intendere che anche se messe a confronto, le sue erano poca cosa. Draco si voltò di nuovo a guardare il camino, chiuse gli occhi e lasciando che il calore emanato dai ciocchi scoppiettanti gli lambisse dolcemente la pelle, si perse nei suoi pensieri. Solo poche parole pronunciate con una sincerità disarmante lo riportarono di nuovo alla realtà "Ti prego parlami di te, permettimi di conoscerti!"
"Cosa vuoi che ti dica?" le chiese in un sussurro.
"Quello che vuoi!" rispose la mora imboccandolo di nuovo.
"Tu poi farai lo stesso con me? Mi dirai perché soffri così tanto anche se cerchi di nasconderlo?" le domandò senza distogliere lo sguardo da quello color nocciola di lei.
La ragazza annuì e il biondo chiese "Cosa vuoi sapere?"
"Tutto, cosa ti piace? cosa odi? cosa ti emoziona? cosa ti spaventa? Cosa ti piacerebbe fare finita la scuola? Dove abiterai? Se hai dei sogni? Quali sono i tuoi hobby? Se ti piac…"
"Wow calma, che ne dici di andare per gradi? In certi casi sarò ripetitivo comunque partiamo da ciò che mi piace…" esclamò Draco bloccandola.
"Scusa!" mormorò imbarazzata Hermione che si ficcò l'ennesimo pop corn in bocca recitando poco dopo "Accio thè al limone!" Una bottiglia della gustosa bevanda arrivò svolazzando dalla cucina, il biondino la afferrò, gliela diede e disse porgendole la mano "Buonasera signorina, mi chiamo Draco Lucius Malfoy, ho diciottanni compiuti il 05 novembre scorso, sono alto 1.83, capelli biondi e occhi azzurro/grigi. Sono figlio unico e frequento la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, ultimo anno, caposcuola dei mitici serpeverde"
"Scorpione!" esclamò compiaciuta lei stringendogliela e aggiungendo "Il piacere è tutto mio, sono Hermione Ann Granger, ho diciassette anni, ne compirò diciotto il prossimo 10 maggio. Sono alta 1.75, mora, occhi nocciola. Figlia unica di nascita babbana, frequento l'ultimo anno nella tua stessa scuola e come te sono un caposcuola ma per altri colori, sono una grifondoro e ne vado fiera!"
"Ottimo, fatte le presentazioni e messo ben in chiaro che abbiamo due caratterini niente male, direi che possiamo passare a…"
"Non sapevo ti chiamassi Lucius di secondo nome!" lo interruppe all'improvviso.
"A dir la verità il mio vero nome è Draco Lucius Sypher Malfoy! Ma se non ti dispiace preferisco che mi si chiami solo Draco!"
"Tre, accidenti chi è Sypher?"
"Mio nonno paterno!" rispose il ragazzo incupendosi.
"Fammi indovinare tuo padre ha preso da lui?"
"Più o meno, diciamo che gli ha gentilmente trasmesso la freddezza, la severità e quell'adorabile inclinazione a far valere le proprie ragioni con la violenza"
Hermione non aggiunse altro e dispiaciuta cominciò a martoriare un lembo del plaid che la stava coprendo. Draco apprezzò la sua discrezione, si voltò a guardarla e regalandole un piccolo sorriso le chiese "Ann invece da dove arriva?"
"Mia nonna materna!"
"Bel nome, ti sta bene!"
"Grazie! Anche a me piace molto mi ricorda in parte quello di mia mamma… sai lei si chiamava Jhoanna"
Il ragazzo non volle indagare subito sul perché avesse usato un verbo al passato, potè intuirlo ma non le disse nulla. Hermione lo apprezzò moltissimo.
"Che posso dirti d'altro? Vediamo… cosa mi piace?" esclamò il biondino che sorrise e aggiunse "Passeggiare quando piove, mi piace molto. Pensare che tutti i problemi possano scivolare via insieme alla pioggia mi fa stare bene e mi rilassa. Fa niente se tutte le volte rischio una broncopolmonite…" ridacchiò contagiando anche lei "Adoro restarmene in riva al mare d'inverno, quando è nuvolo e il mare è in burrasca, respirare quell'aria salubre ricca di salsedine e lasciarmi accarezzare il viso dagli spruzzi delle onde che s'infrangono sulla battigia. Ma ancor di più amo alla follia restarmene sotto il piumone al caldo quando fuori nevica, o fa freddo, lasciarmi coccolare dal tepore del letto, meglio ancora se accanto a me c'è la ragazza che amo"
La bella grifondoro sorrise e disse "Anche a me piace molto starmene sotto le coperte a polleggiare!"
"Polleggiare?"
"E' un termine babbano che usavamo io e mio padre, significa stare lì a far nulla, a dormicchiare!"
"Proprio nulla nulla?" chiese lui malizioso.
"Smettila scemo!" rise Hermione mangiando un'altra manciata di mais scoppiato "Ovvio che mi piace anche fare altro!"
"Cosa, leggere?" la schernì lui guadagnandosi un'altra pacca sulla spalla.
"Anche! Ma non solo!" replicò provocante la moretta.
"Meno male avevo temuto che fossi una di quelle matte a cui piace fare l'amore in posti assurdi tranne che a letto!"
Hermione si sorprese da tanta schiettezza e stupendolo rispose "Certo che mi piace farlo in posti strani, ma il letto resta comunque il mio luogo preferito"
Draco scoppiò a ridere e continuò "Anche a me piace leggere, specialmente noiosi tomi di pozioni, come li chiama Blaise. Adoro giocare a Quidditch, ma credo che questa non sia una novità, mi piace sapere che i miei amici e le persone a cui tengo siano li a vedermi. Che altro? Sono un ragazzo che cura la propria alimentazione, non sempre a dire la verità visto che mi è venuta un'insana e carnale passione per un fantastico dolce babbano che mi è stato fatto assaggiare, il tiramisù"
Hermione scoppiò a ridere e disse "Perché non hai ancora assaggiato la mia zuppa inglese e la torta con gli amaretti e la ricotta!"
"Sei un'attentato alla mia linea, mi toccherà intensificare l'attività sportiva!" sorrise specificando poco dopo "Parlo di vera attività sportiva, non intendevo quella…"
"Ho capito Draco, giuro che non ci avevo pensato!" mentì la moretta la cui immaginazione invece era subito volata ad un po' di ginnastica da camera.
"Bugiarda!" esclamò lui facendola arrossire "Comunque sappi che mi piace molto cavalcare, nuotare e sciare!"
"Nuoti? Non lo sapevo!"
"A Malfoy Manor c'è una piscina olimpionica molto bella, una delle poche cose che mio padre a fatto costruire per puro mio diletto! Poi abbiamo un maneggio con una decina di cavalli, il mio si chiama Ramirez"
"Accidenti!" sorrise lei "Dev'essere bello?"
"Cosa Cavalcare? Molto! Un giorno se vorrai ti porterò, tutt'intorno al castello c'è un bosco ricco di luoghi incantevoli… ti piacerebbero!
"Davvero? Vorresti invitarmi a casa tua? Ma credevo che…"
Il bel cercatore annuì e rispose "Le cose saranno molto diverse, io sono diverso!"
"Perchè chi sei tu signor Malfoy?" domandò Hermione perdendosi in quelle iridi grige che ti facevano desiderare che non smettessero mai di fissarti.

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Capitolo 19
*** Piacere Draco Lucius Malfoy - II° parte ***


Untitled Document Capitolo 19°: "Piacere Draco Lucius Malfoy…" - II° parte

"Bella domanda! Chi ti piacerebbe che fossi?" le chiese di rimando lui.
"Solo te stesso, con pregi e difetti!"
"Allora, sappi che fondamentalmente sono un spirito semplice, so che può sembrare assurdo, uno dei ragazzi più ricchi e potenti del mondo magico che parla di semplicità, ma ti giuro che è così! Sono un vivi e lascia vivere ma non rompermi le palle. Chiedi a Blaise, sono molto essenziale per ciò che mi riguarda, non do per niente peso all'etichetta e ai cerimoniali di rango. Figurati che da quando mio padre è stato incarcerato ad Azkaban e mia madre è sempre in viaggio, pranzo spesso nelle cucine con Tipy e gli altri elfi domestici. Sono sempre stato molto autosufficiente, mi è stata imposta fin da piccolo un'educazione piuttosto rigida e basata sul principio che dovevo riuscire ad ogni costo e con le mie forze"
"Vuoi dirmi che tuo padre non…"
"Mio padre non ammetteva sbagli, non sopportava i tentennamenti, i lamenti, le indecisioni, criticava e puniva la paura e aboliva qualsiasi dimostrazione d'affetto o palesazione di qualsivoglia emozione positiva. Aveva un unico obiettivo, crescere me a sua immagine e somiglianza"
"Mi dispiace!" sussurrò Hermione che si sorprese nel sentirgli dire "Non esserlo, in fondo in parte lo devo ringraziare. Mi ha aiutato a sviluppare delle caratteristiche e delle abilità che dicono chi sono e che mi saranno sicuramente utili… specialmente se usate per fare del bene. Gli devo molto perchè era così forte l'immagine da cui volevo scappare, era così prepotente il mio desiderio di non essere come lui che mi ha aiutato, mi ha dato la forza di continuare a lottare per me stesso!"
La bella grifondoro sorrise e senza accorgersene appoggiò la testa alla spalla di lui che si mosse appena per farla accomodare meglio.
"Ti do fastidio?" chiese sollevandosi immediatamente.
"No affatto, aspetta però, fammi appoggiare meglio così stiamo più comodi entrambi!" le disse sistemandosi a ridosso del bracciolo per poi farle cenno di accostarsi di nuovo. Hermione ubbidì e si appoggiò a lui. Un brivido attraversò i due ragazzi che in quel preciso istante non potevano essere più felici.
"Dimmi cosa non ti piace Draco?"
"Di me stesso o in generale?"
"L'uno e l'altro!"
"Dunque di me direi nulla, sono praticamente perfetto!" disse fingendosi serio "Va bhè d'accordo forse ho un caratterino un po' da prendere con le pinze, diciamo che sono impulsivo e un po' troppo passionale nelle mie reazioni, perdo facilmente il controllo e mi piace stuzzicare il prossimo" aggiunse vedendo la faccia semi annoiata di Hermione la quale invece, udendo quelle parole, annuì concorde.
"Si cosa?" chiese lui sorridendole "Stai forse insinuando che sono un rompipalle, lunatico e irascibile?"
"Aggiungerei anche vanesio, strafottente e delle volte insopportabile!" replicò lei ricambiando il sorriso "Ma che vuoi non te la prendere, anche di me si dice che sono una saccente so tutto, poco flessibile, nonchè algida secchiona repressa" rincarò scoppiando a ridere.
"Bella coppia!" esclamò Draco il quale, accortosi di aver fatto una piccola gaffe sullo stato del loro rapporto, per riparare svelto aggiunse tornando serio "In generale invece non sopporto quando mi si chiama per cognome come a voler sottolineare a chi appartengo, quando scandiscono Malfoy più per ferire che per chiamarmi, quando mi giudicano senza conoscermi, quando m'ignorano, quando mi parlano alle spalle anziché venirmi a dire le cose in faccia. Odio lo spreco e la ricchezza ostentata a tutti i costi. Detesto i falsi bigotti, i casa e chiesa, i moralisti che vogliono esserlo a tutti i costi. Divento intollerante nel momento in cui mi sento minacciato o quando fanno del male a persone a cui tengo. Sono molto protettivo nei confronti di Balise, forse fin troppo, ma lui è come se fosse un fratello per me, è lui la mia famiglia"
"E' molto bello quello che hai appena detto, io provo lo stesso per Harry!"
"Lo so, me ne accorgo solo ora però, avevo sempre pensato che foste più che amici!" confessò impacciato il biondo.
Hermione scosse piano la testa e ne approfittò per lasciarsi inebriare dall'aroma che emanava la pelle del serpeverde, il quale lentamente scivolò un poco verso il basso. La stanchezza cominciava a farsi sentire, in fondo erano le due di notte e lui quella precedente l'aveva trascorsa a maledire Potter che credeva a letto con la ragazza che amava.
"Sei stanco vero? Vuoi andare a letto?"
"Se me lo chiedi così, non posso proprio rifiutare!" rispose malizioso approfittando del'assist che la moretta gli aveva servito su di un piatto d'argento.
"Smettila, sii serio!" replicò lei tiradogli un pizzicotto nel costato che lo fece sussultare.
"Ahi! Ma io sono serissimo!" ridacchiò beccandosene un altro "Hermione, ahia, te le trancio quelle manine!"
"Allora finiscila di dire cagate!"
"Altrimenti che mi fai?" chiese il biondino bloccandole le mani.
"Non mi provocare signor Malfoy, potresti pentirtene!" lo provocò lei facendo un mezzo sorrisetto che la diceva lunga, tentando contemporaneamente di mordergli un polso.
"Hey no che fai?" le disse schivando al pelo l'assalto "Non ci provare sai? Non mi minacciare ragazza, non mi piace perdere e quando mi si minaccia divento testardo e un pochino cattivello!" esclamò allusivo lasciandola andare.
"Bhè allora siamo in due, testardi e competitivi… non potremo mai essere amici, finiremmo con lo scannarci per prevalere l'uno sull'altra e viceversa!" scherzò la mora fingendosi seria.
"Ah ah ah e poi sarei io quello che dice stronzate?"
"Perché, vuoi dirmi che non sei competitivo?" gli chiese stando al gioco.
"Certo che lo sono e anche molto. Non amo perdere e mi urta farlo specialmente contro tassorosso e corvonero. Ma venire sconfitto da voi grifondoro invece, nonostante tutto mi pesa meno, perché so che siete corretti e combattete sempre lealmente. Perdere contro Potter, mi ha sempre amareggiato ma al tempo stesso stimolato a fare meglio la prossima volta. Con te uguale, mi hai spinto ad impegnarmi di più a scuola per poterti superare… in alcuni casi ce l'ho anche fatta! Come vedi sono si competitivo, ma mi piace la sana competizione" ridacchiò il biondo che si accorse che la bella caposcuola non aveva gradito la sua penultima affermazione.
"Buono a sapersi!" esclamò Hermione che per vendicarsi cominciò a fargli il solletico e a tirargli altri pizzicotti nel costato. Colto di sorpresa Draco non potè esimersi dall'esplodere in una risata mentre contorcendosi per impedirle di infierire scivolò sul divano sino ad appoggiare la testa sul bracciolo "BASTA!" le disse riuscendo a bloccarle finalmente le mani.
"Ti arrendi?" chiese ansimante lei che solo in quel momento si accorse di essergli salita a cavalcioni e di trovarsi a poco più di una spanna dal suo viso.
"Mai!" rispose un Draco ansante.
"Vuoi che continui a torturarti?" domandò seria lei.
"Vuoi che cominci io a torturare te?" chiese di rimando il biondo sollevando un sopraciglio in modo parecchio sensuale.
"Sempre se te lo permetto!"
Con un colpo di reni Draco riuscì ad invertire le posizioni senza però mollare la presa sui polsi della bella grifondoro che ora si trovava sdraiata di schiena con lui sopra "Dicevamo?" le chiese malizioso.
"Spostati!" sibilò Hermione cercando di disarcionarlo.
"Altrimenti che fai? Non mi sembri nella condizione di poter dettare alcun ordine!" sorrise il bel Malfoy.
"Lasciami le mani e vedrai chi comanda?" ordinò la moretta che si sentì sollevare le braccia oltre la testa e lo vide avvicinarsi un po' troppo perché il suo cuore non iniziasse a pulsare freneticamente.
"Ai suoi ordini signorina!" sussurrò liberandole le mani e restando in attesa di una reazione che però non arrivò, almeno non quella che pensava avrebbe avuto. Hermione infatti non inveì, non lo spintonò, non lo picchiò ne cercò di farlo cadere, si limitò a fissarlo intensamente ed a desiderare che eliminasse la distanza che li separarva. Voleva le sue labbra sulle proprie, voleva gustare il suo sapore, voleva ardentemente che la baciasse e la accarezzasse. Draco sembrò percepirlo e lentamente si chinò verso quelle labbra che non aspettavano altro che di essere assaggiate. Bramava quel contatto quanto lei e forse di più, aveva sognato quel momento quasi ogni notte dalla loro avventura ad Hogsmeade.
"Ci sono altre due cose che proprio non sopporto!" le sussurrò dimezzando ulteriormente la distanza fra le loro bocche.
"Quali?" chiese lei con il cuore ormai in pianta stabile nella propria gola.
"La prima è dover ammettere di essere stato un idiota per aver accettato di seguire divinazione, materia che trovo del tutto inutile ed improduttiva!"
Hermione sorrise e chiese "E la seconda?"
"Sentirmi a disagio quando vorrei baciare una persona che mi piace molto e non so se lei vuole essere baciata oppure no!" disse sensualmente a meno di due dita dalla bocca di lei.
Ci fu un attimo di silenzio che venne interrotto da Hermione la quale, dopo aver deglutito il proprio cuore, rispose "Ma baciarla come?"
"Oh in un modo molto sensuale e coinvolgente!" bisbigliò Draco sempre più vicino al suo obiettivo.
"Forse l'unico modo per scoprirlo è farlo!" sussurrò timida la ragazza.
Il biondino annuì lentamente, disse "Ottimo consiglio!" e finalmente posò le proprie labbra su quelle della bella grifondoro che non esitò un istante a ricambiare quel contatto che da casto e controllato presto venne approfondito e si trasformò in uno scambio di idee alquanto passionale e travolgente.
Solo cinque minuti dopo quando il debito d'ossigeno iniziò a farsi sentire impellentemente, i due caposcuola si staccarono e si sorrisero timidamente.
"Ciao!" le disse lui baciandole la punta del naso.
"Ciao!" rispose Hermione accarezzandogli una guancia dolcemente.
"Vogliamo parlare di questo?" chiese Draco sorridendole.
"Forse è meglio!" rispose la ragazza passandogli un dito sulle labbra che venne baciato e mordicchiato voluttuosamente prima di venire anche succhiato con perizia.
"Io vorrei approfondire questa nuova amicizia!" asserì il serpeverde alternando un bacio sul viso di lei ad ogni parola pronunciata "Che spero sinceramente possa evolvere e diventare qualcosa di più!" aggiunse ripetendo la metodologia poco ortodossa.
"Credevo di non interessarti!" sussurrò lei sorpresa udendo quelle parole.
"Fidati non bacio come ho appena fatto tutti quelli che non m'interessano, anzi credo di non aver mai baciato nessuna come ho appena baciato te!" le disse chinandosi verso la punta del suo naso posandovi dolcemente l'ennesimo bacetto.
"Allora perché?" chiese lei bisognosa di sentirselo dire.
"Mi piaci da impazzire Hermione!" confessò Malfoy guadandola fisso negli occhi "So che il nostro rapporto in questi primi sei anni non è stato quello che si può considerare un idillio, ma ti prego di credere che sono una persona diversa, che…"
"Ti credo!" fu l'unica cosa che lei gli rispose prima di tirarlo a se e catturare nuovamente le sue labbra in un contatto che non avrebbe scordato tanto presto.
"Non so quando sia successo ma…" ansimò lui incapace di continuare perché coinvolto in un nuovo scambio d'idee mute. Una decina di minuti dopo, quando le labbra di entrambi erano gonfie per l'attrito e loro sempre più bisognosi di concedere una respirazione normale ai propri polmoni, i due ragazzi si separarono. Fu allora che Hermione mormorò "Draco, trovo tu sia una creatura maledettamente affascinante ed intrigante, riesci a risvegliare in me emozioni che non credevo di poter provare, almeno non più dopo…" ma prima di finire la frase si fermò, scostò lo sguardo e una piccola lacrima le cadde andando ad inumidire il suo bel viso.
Non le disse nulla, sapeva che non era ancora pronta per parlare di ciò che la turbava, così si limitò a stringerla a sé e dimostrarle come poteva che lui c'era e che quando avrebbe voluto l'avrebbe ascoltata.
"Grazie!" sussurrò Hermione spostandosi di lato per consentire al ragazzo di sdraiarsi accanto a lei.
Un bacio in fronte siglò chiuso quell'argomento. Draco la guardò e sorrise, era bellissima e indossava un pigiama rosso, molto semplice ma che definiva perfettamente le sue curve.
"Volevi sapere cosa mi emoziona?"
"Sì!"
"Tu, la tua bellezza naturale, la tua intelligenza, la tua determinazione, la tua dolcezza, ogni cosa che ti riguarda mi emoziona e mi fa sorridere come un cretino al solo pensiero di poterti vedere e stare con te!"
"Non so che dire!" balbettò imbarazzata.
"Non devi dire nulla, non ti dico queste cose perché voglio sentirti rispondere qualcosa in cambio, te le dico perché le penso!"
Hermione sorrise per l'ennesima volta e lo baciò di nuovo poi esclamò "Bhè se non altro non ti faccio spaventare!"
Draco rise e l'abbracciò, appoggiò la propria fronte a quella di lei poi domandò "Cosa diciamo a Harry?"
"Che c'è una bella intesa che vorremmo approfondire!" rispose serena Hermione.
"Come credi che la prenderà?" chiese Draco poco dopo.
"Sei preoccupato che non approvi?"
"No, è solo che non voglio che il tuo migliore amico ostacoli le tue scelte, sopravvivo anche senza l'approvazione di Potter però, essendo una persona importante nella tua vita, vorrei che fosse felice per te… tutto qui!"
"Ma lo è! Quando gli dissi che mi piacevi, che mi stavo… bhè non ha fatto una piega, non ha urlato ne ha cercato di dissuadermi. Mi ha solo detto "Herm se pensi che lui meriti la tua fiducia, allora sono con te!"
Draco sembrò stupito "Harry è migliore di quello che pensi!" sussurrò lei baciandogli una guancia.
"Se solo Blaise avesse il coraggio di dirgli che lo ama da una vita ormai!"
"Ma com'è possibile che si sia innamorato di lui?"
"Non te lo so dire, so solo che un giorno l'ho visto tornare in sala comune, aveva uno sguardo scintillante che raramente gli avevo visto a scuola eccetto in quei momenti in cui eravamo fra di noi. Quando gli chiesi cosa fosse successo ricordo che mi rispose "Ho finalmente incontrato un angelo, qualcuno per cui valga la pena amare e vivere!"
"Si riferiva ad Harry?"
Il serpeverde sorrise e fece un cenno d'assenso con la testa poi spiegò "Harry non ha mai saputo che Blaise lo avesse visto, ma lo ha beccato ad aiutare un paio dei ragazzini di serpeverde in difficoltà"
"Cos'era successo?"
"Una spedizione punitiva di alcuni corvonero, che coadiuvati da un tassorosso e un grifondoro, avevano deciso di farla pagare ai due colleghi del primo anno"
"Non posso crederci, come hanno potuto?"
"Hermione a quell'età se ne fanno di cose idiote, io ne ho fatte tante! il punto comunque non è questo, ciò che stupì Blaise fu sentire Harry prendere le difese dei nostri compagni di casa"
"Tipico di lui, non sopporta i soprusi!" sorrise la mora "E' un bisogno irrinunciabile, deve per forza intervenire!"
"Quasi vomitevole questa sua mania, fatto sta che il bel Zabini, uno dei ragazzi più belli e desiderati di tutta Hogwarts sia dal popolo femminile quanto da quello maschile, quella sera perse la testa per l'ultimo ragazzo con il quale avrebbe mai pensato potesse accadergli… San Potter"
"Smettila di chiamarlo così, ti assicuro che Harry è tutto fuorché santo!"
"Ma se trasuda bontà da tutti i pori!"
"Che centra essere buoni, non significa essere dei rimbambiti. Ti assicuro che sa essere intrigante, malizioso e a quanto si mormora in giro anche parecchio abile nel fare certe cose"
"E tu come lo sai?" chiese Draco provocante chinandosi a baciarle l'incavo del collo.
"Io… bhè ecco… io… che fai?" ansimò Hermione deliziata dalle labbra sfacciate di lui.
"Ti bacio il collo!" sussurrò il biondo senza smettere di torturarle la gola con avidi morsetti e leccatine spudorate.
"Oh Dio" ansimò lei rabbrividendo nel sentirlo far scivolare una mano sul suo fianco.
"Vuoi che smetta?" chiese Draco fermandosi.
"Si, cioè nooo, assolutamente no, mi piace molto quando mi baci e mi sfiori così! è solo che… guarda che ore sono se non dormiamo almeno un po' domani crolleremo alle nove di sera!"
"Crolleremo?" sorrise il biondo spostandole un ciuffo di capelli.
"Dal sonno!"
"Sarebbe tanto tragico?"
"Scordatelo signor Malfoy! Se la tua idea per trascorrere la vigilia è di passarla a letto…"
"Insieme?" sussurrò a fior di labbra il bel serpeverde.
Hermione divenne paonazza e balbettò a disagio "A dormire!"
"Forse!" commentò Draco deliziato del suo imbarazzo.
La bella grifondoro iniziò senza accorgersene a mordicchiarsi il labbro inferiore sintomo che qualcosa la turbava. Lui se ne accorse e dolcemente aggiunse "Hermione sarei un bugiardo se ti dicessi che non desidero fare l'amore con te, lo voglio intensamente ma non credere che non sappia aspettare. Ho sempre pensato che fare l'amore sia la più alta espressione di affidamento, di completa fiducia e rispetto, nonché d'amore. Un atto per sentirti completamente mia e di conseguenza sentirmi completamente tuo. E' per questo che se mai diventeremo più intimi, accadrà solo quando entrambi lo vorremo!"
"Avanti ridammi il vecchio Draco, dove l'hai messo?" chiese lei cercando di sdrammatizzare la situazione.
"Dico sul serio, prendere o lasciare sono fatto così! Quello che vedi e senti è il vero Draco. Quello che forse avrei dovuto far trapelare più spesso" replicò serio lui.
"Allora prendo!" esclamò Hermione abbracciandolo forte, anche se aveva cercato di sminuirle, quelle parole erano state molto importanti per lei e sentirgliele dire l'aveva rincuorata, non voleva apparire come la ragazzina immatura ma non gli andava neanche di passare per una che non ci pensa due volte prima di fare determinate esperienze.
"Chiarito che non ti sedurrò, ne ti obbligherò a fare nulla che tu non voglia, che altro vuoi sapere di me signorina Granger?" le domandò baciandole entrambe le guance.
"Hai avuto tante ragazze?" chiese di getto lei.
"Ah pensavo che avremmo abbandonato l'argomento sesso, ma sento che qualcosa ti preoccupa, dunque come posso farti capire con una metafora… Anche se hai a disposizione dieci chili di mele, non è detto che debba mangiartele tutte!"
"Vero, ma la prospettiva cambia se su dieci mele ne mangi otto oppure tre"
"Hermione, non è un mistero che io abbia avuto diverse ragazze, ma credo che sia il numero di esperienze sessuali che ho avuto, il nocciolo della questione? Dico bene?"
La ragazza arrossì e spostò lo sguardo, lui le afferrò il mento e la obbligò a guardarlo negli occhi poi seriamente le disse "La maggiorparte delle volte è stato esclusivamente sesso, solo con Pansy ho pensato che fosse amore, e forse lo è stato veramente per un po', ma se vuoi sapere se c'è stata qualcuna che mi ha rubato il cuore, una con la quale era bello anche solo restare abbracciato senza fare nulla, allora la risposta è no. Tutto questo mi sta capitando solo con te"
"Scusami, domanda idiota è solo che tu sei Draco Malfoy, sarai stato abituato a determinati standard e avrai certamente delle aspettative e…"
"Hai paura che possa fare dei paragoni?" chiese sorpreso il biondino.
Lei annuì e tacque.
"Hermione, credimi il più terrorizzato tra noi due sono io, non dare troppo peso a tutte queste voci che girano sul mio conto, alle leggende metropolitane che spopolano per la scuola, ti assicuro che sono un ragazzo come tanti, con le stesse preoccupazioni e la stessa ansia da prestazione che hanno tutti i miei coetanei. Fidati ho più paura io che tu rimanga delusa che il contrario"
"Perdonami sono una sciocca!" sussurrò lei a disagio.
"No, sei adorabile. Voglio che fra di noi ci sia la massima sincerità e complicità"
Quelle parole arrivarono dritte al cuore della bella caposcuola che si strinse al serpeverde, intrecciando le gambe con quelle di lui. Appoggiò la testa sul suo petto inspirandone un'aroma a lei molto caro e rapita disse "Hai un buon odore! Mi ricordi una persona!"
Lui non ribattè, si limitò ad accarezzarle la schiena. Sapeva che stava per dire qualcosa di estreamente importante e non volle interromperla.
"Anche a lui piaceva usare questo profumo" singhiozzò Hermione in procinto di crollare.
Draco non disse nulla, le diede un bacio sulla testa che parlò più di mille parole e che diede il via allo sfogo della ragazza, la quale si abbandonò ad un pianto disperato.
Lui la lasciò sfogare, limitandosi ad abbracciarla e quando la sentì balbettare un inconsolabile "Mi manca tanto" provò una fitta al cuore inaspettata. Draco non poteva sapere che Hermione si stesse riferendo al proprio padre, ipotizzò che fosse un parente ma non immaginava che avesse perso i genitori giusto un anno prima. Ma quando affranta lei gli sussurrò "Gli assomigli così tanto, sono certa che saresti piaciuto molto a mio padre, avete tanto in comune specialmente nel modo di fare" il bel biondino capì e facendosi coraggio asserì "Mi dispiace, non sapevo che…"
"Un anno fa dopodomani, lui e mia madre vennero uccisi la mattina di Natale, durante un attacco di mangiamorte" riuscì a dire tra i singulti la moretta.
Draco perse un battito, sentì il fiato perdersi e non trovare la via per raggiungere i polmoni, la mente sembrò esplodergli dal dispiacere e la vista annacquarsi a causa del magone provato. Si sentiva responsabile anche se sapeva benissimo di non avere colpa in tutta quella faccenda. L'avere però un padre mangiamorte lo faceva sentire, anche se a torto, parte della sofferenza della ragazza. Non sapeva cosa dirle, tutto sembrava troppo banale e privo di sensibilità ma quando con gli occhi colmi di lacrime lei lo fissò e sussurrò un convinto "Non è colpa tua! So che non sei come loro!" lui sembrò ridestarsi dall'angoscia in cui era sprofondato, l'abbracciò e sussurrò quanto fosse rammaricato per la sorte dei suoi genitori, che non avrebbe permesso a nessuno dei compari di suo padre di farle del male, che l'avrebbe difesa anche con la propria vita se fosse stato necessario.
Hermione ricambiò la stretta e descrisse la persona che perseguitava i suoi sogni che da ieri avevano trovato un riscontro al supermercato anche durante il giorno.
Draco rabbrividì, la descrizione corrispondeva perfettamente ad uno degli amici di suo padre. Tenne però per sé quel pensiero e serio le disse "Promettimi che non andrai più da sola, non voglio che tu vada in paese senza di me!"
"Perché credi che ci abbiano trovati?" chiese Hermione allarmata che i suoi sospetti fossero fondati.
"No, non ti preoccupare è solo che preferisco venire con te!" mentì il biondino che vide rilassarsi i muscoli facciali della ragazza la quale, rassicurata, si sdraiò nuovamente accanto a lui.
I due ragazzi si coccolarono ancora per qualche minuto e solo all'alba delle tre e un quarto finalmente si addormentarono insieme sul divano inconsapevoli che pochi minuti dopo, un bel serpeverde richiamato da madre natura, mezzo addormentato si alzò e come poteva farlo, avendo gli occhi mezzi chiusi a causa del sonno, si diresse in bagno.
Blaise espletò il suo bisognino e ritornò in camera trovando Harry con il piumone tirato fin sopra i capelli. La sagoma disegnata sotto le coperte fu l'unica cosa che il cacciatore notò, pertanto non si accorse che il corpo caldo sdraiato accanto al proprio fosse quello del ragazzo che amava, credette invece che Draco per la prima volta da quando lo conosceva, stesse dormendo con la testa nascosta, cosa, che sapeva odiare tremendamente.
Il moro scivolò di nuovo sotto il caldo piumone e si girò verso quello che credeva il suo migliore amico sussurrandogli "Che hai combinato con Hermione per dormire così?" e gentilmente scostò il copriletto rimanendo senza parole. Harry addormentato e bello oltre ogni immaginazione, vestito solo con una t-shirt e un paio di boxer neri, dormiva beatamente a pochi centimetri da lui. Blaise, rimase rapito ad osservarlo per qualche minuto, averlo lì era un sogno che diventava realtà, ma com'era possibile? Ricordava la penitenza, Harry che lo riscaldava, il suo monito di andarsene sotto le coperte, ricordava di averlo visto entrare con il thè, aver sentito le sue labbra sulla propria fronte e poi averlo visto andare via di nuovo… ma nient'altro. Che ci faceva lì? Non che gli dispiacesse ma la cosa non tornava. All'improvviso però fu il bel Potter a distrarlo da quei pensieri, perché nel sonno si avvicinò e fece scorrere la propria mano sul petto del serpeverde che pietrificato si guardò bene dall'emettere un qualsiasi suono che potesse destare il grifone.
"Oh Dio mio, sono a letto con Harry, lui ha una mano sul mio petto e… oh cazzo che fa? No, ti prego, la gamba no, ti scong… merda!" pensò il moro che si ritrovò il bel grifondoro praticamente addosso. Zabini chiuse gli occhi e cercò di non pensare che un sottile indumento intimo divideva la propria coscia dalla virilità del cercatore il quale non voleva minimamente prendere in considerazone di allontanarsi un poco.
"Pensa che sia la McGranitt, anzi no pensa che sia quella svampita della Cooman, oppure la professoressa Sprite, no forse è meglio Madama Bumb, la Chips? Sinistra allora?" Si chiese il ragazzo senza riuscire però a scacciare dalla propria mente l'immagine di Harry Potter che, mezzo nudo, lo stava abbracciando dolcemente "Ok passiamo a qualcuno di più ripugnante, Gazza, sei a letto con Gazza, immagina che sia lui a stringerti e... no Harry ti prego non fare così, Harry la mano, non... Harry fermati!" sussurrò il giovane Zabini nel sentire la mano del grifondoro scendere verso zone alquanto emozionate in quel momento.
In estremis Blaise riuscì a fermare, intercettandola, la mano dell'altro e la strinse nella propria. Non sarebbe stato in grado di gestire l'eccitazione crescente delle palpatine, sebbene inconsapevoli, del ragazzo che amava. Emozionato, lentamente si voltò a guardarlo, il viso era talmente vicino che saebbe bastato sporgersi poco in avanti e catturare le sue labbra sensuali.
"Quanto sei bello signor Potter!" sussurrò Blaise che tremò quando lo sentì mormorare "Sir..ius perdo…nami!"
"Sirius? Chi diavolo è?" si chiese Zabini il quale, geloso marcio, avebbe voluto svegliarlo e chiederglielo "Merda, merda, merda e poi ancora merda!" fu il pensiero poco costruttivo che subito seguì il precedente attraversando la mente del serpeverde il quale non si rese conto che quel Sirius altri non era che il famigerato Black, padrino di Harry.
"Fantastico sono a letto con il ragazzo che amo, a meno di una spanna dalle sue labbra e lui che fa? sussurra il nome di un altro… andiam bene!" pensò il moro tristemente che sembrò dimenticare ogni cosa quando notò una piccola lacrima scivolare lungo la guancia rosea del bel cercatore.
"Perché piangi amore mio? E' questo Sirius che ti fa soffrire? Non voglio vederti piangere, ti prego non farlo!" bisbigliò Zabini sporgendosi e catturando con le proprie labbra la piccola stilla salata.
Potter si mosse e neanche fosse stato fatto apposta sollevò il capo ritrovandosi a pochi millimetri dalle labbra di Blaise il quale, incapace di resistere, eliminò quell'esigua distanza e lo baciò. Un contatto delicato ma ricco di una passione che non aveva eguali considerata la natura del bacio in un certo senso rubato. Pochi secondi ma che per il serpeverde sembrarono un'eternità, finalmente l'aveva baciato, non come avrebbe voluto ma era pur sempre un bacio dato alle labbra della creatura più sensuale e intrigante che avesse mai conosciuto. Con questo pensiero il moretto poggiò nuovamente la testa sul proprio cuscino che ormai condivideva con il bel Potter, il quale sembrava perso completamente in un sogno dal quale stentava volersi svegliare. Lo osservò ancora per qualche secondo, dopodichè chiuse gli occhi e sorrise abbandonandosi nuovamente tra le braccia di morfeo, consapevole però che accanto a se ci fosse il suo Harry.

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Capitolo 20
*** Zacarias Sinclair ***


Untitled Document Capitolo 20°: Zacarias Sinclair

Neanche si fossero dati un appuntamento, non appena Blaise fu nuovamente profondamente addormentato un paio di iridi verdi si aprirono realizzando che il divano era diventato improvvisamente molto più comodo.
Lo shock però lo colse nel momento in cui consapevolizzò che il corpo caldo parecchio vicino al proprio fosse quello di un certo serpeverde che ultimamente turbava e metteva decisamente sotto stress il suo self control. L'avere una mano intrecciata in quella dell'altro non contribuì a far rallentare il suo cuore così come non fu d'aiuto notare che il bel moretto fosse così maledettamente vicino e a portata di bacio.
"Non lo fare Harry, non avvicinarti, non pensare a quella bocca sensuale così vicina e cerca di capire come diavolo ci sei finito a letto con Zabini" si disse deglutendo a fatica "Dio se è bello, possibile che me ne accorgo solo ora?" si chiese stupendosi dei suoi pensieri e perdendosi ad ammirare l'altro ragazzo.
In effetti Blaise era di una bellezza straordinaria, aveva dei tratti mediterranei che lo rendevano ancora più intrigante e che ti facevano desiderare di restare ad ammirarlo per sempre. Harry non poteva sapere che l'altezza, la corporatura prestante benché non esagerata, la carnagione olivastra e la mascella lievemente marcata fossero l'eredità genetica del suo bisnonno materno, un simpatico italiano, nato a Taormina nella bella e assolata Sicilia, immigrato anni dopo in Inghilterra. Come d'altronde non poteva immaginare che invece i profondi occhi zaffiro fossero caratteristica peculiare, da generazioni ormai, di tutti i discendenti maschi della famiglia Zabini. Una sorta di loro marchio di fabbrica. Occhi blu da togliere il fiato? Allora sei un Zabini! Così come era impossibile intuire che le sopraciglia sottili e la bella bocca sensuale, carnosa al punto giusto, era invece dono della sua splendida madre Carolyne Ruello in Zabini.
Ad Harry comunque non sfiorò neanche lontanamente nell'anticamera del cervello di chiedersi per merito di chi, perché o per come Blaise fosse tanto bello, a suo modesto giudizio poteva tranquillamente essere una delle creature celesti sceso in incognito sulla terra al servizio del bene supremo. Un angelo dai profondi occhi blu e dai capelli corvini quanto la pece. Atipico certo ma che ti ammaliava con la sua grazia e la sua avvenenza.
Un sospiro compiaciuto si spanse nel silenzio della bella camera, Harry si voltò a fissare il soffitto per cercare di riprendersi da quelle strane, benché più che piacevoli, emozioni. Non si era mai sentito così per nessuna delle ragazze con cui era stato. Ma cosa ancor più sconvolgente, per la prima volta dopo tanto tempo, sentiva di potersi veramente fidare di Blaise, con lui avrebbe potuto confidarsi e perché no, forse aprire nuovamente il proprio cuore senza paura.
Lentamente Harry si voltò di nuovo a guardare il ragazzo steso accanto a sé, la sua pelle emanava una fragranza molto simile al sandalo, ma che a contatto con il ph del bel moro, creava un aroma particolarmente accattivante "Che buon profumo, vien voglia di annusarlo fino a consumarlo" sussurrò il bel Potter il quale, resosi conto di ciò che aveva appena detto, imbarazzato si disse "Ma che stò dicendo? Non sono gay, ho avuto un sacco di ragazze! A che diavolo penso?" mormorò chiedendosi poco dopo "Ma allora perchè il mio cuore batte più forte quando mi guarda e mi sorride? Perché mi sento meglio quando mi è vicino? E perché non riesco a smettere di guardarlo? E' così affascinante, così bello, così dannatamente invitante… oh merda, mi stò innamorando di un uomo! Mi stò innamorando di lui!"
Con quella palese verità a riscaldargli il cuore il bel Potter non ebbe più alcun dubbio, eliminò la distanza che lo divideva da Blaise e dolcemente lo baciò. Incredibilmente però il serpeverde ricambiò quel contatto benchè stesse dormendo, proabilmente stava sognando di fare la stessa cosa, tanto che il casto e timido bacio di Harry si trasformò ben presto in una più appassionata discussione a due che si fece man mano più provocante e intensa.
"Stò baciando Blaise Zabini, la mia lingua sta in modo parecchio malizioso giocando con la sua e la cosa mi piace da morire, se questo non è un segno non so cosa lo sia!" pensò il grifone che perse cinque anni di vita quando sentì l'altro ragazzo ansimare "Har..ry do..ve sei?"
"HARRY CHI?" fu il primo pensiero di Potter dopo aver appurato che il cacciatore non fosse sveglio ma sempre placidamente immerso nel suo sogno.
"SONO IO L'UNICO HARRY CHE DEVI VOLERE!" fu la seconda osservazione possessiva che il cercatore fece non avendo, da bravo stordito, assolutamente preso in considerazione se stesso "ME E SOLO ME!" gli bisbigliò impadronendosi ancora una volta delle belle labbra dell'altro che senza farsi pregare accettò di buon grado quell'intrusione che diventò immediatamente dolce e premurosa.
Harry s'impose di lasciare le labbra del serpeverde, il quale mugugnò qualcosa d'incomprensibile e si strinse di più a lui, scatenando una reazione che scioccò il bel grifonforo.
"Mi stò eccitando, non è possibile, Dio mi sta diventando… oh cavolo, sono messo così male? Che farò domani mattina quando mi sveglierò?" si chiese in panico dalla rivolta ormonale avuta dal proprio corpo a contatto con quello di Blaise "Forse è meglio fuggire adesso e tornare di sotto!" si disse voltandosi a guardare il moro al suo fianco "O forse no?" si rispose sorridendo e chiudendo gli occhi. Un quarto d'ora dopo anche il bel capitano dei grifondoro dormiva beato stretto tra le braccia del ragazzo che aveva finalmente ammesso di amare.

La mattina sembrò arrivare fin troppo velocemente, come ridestati da una sveglia biologica, alle sei e mezza in punto Blaise e Hermione, anche se a malincuore, sgattaiolarono fuori dalla presa dei rispettivi corpi caldi che li stavano abbracciando e dopo essersi lavati e vestiti alla velocità della luce, recuperarono la motoslitta e schizzarono giù in paese. In attesa che i negozieti aprissero i due si rifugiarono in un bar per fare colazione.
"Cosa prendi?" domandò la moretta dinanzi alla cassa per fare lo scontrino "Un thè caldo e una brioche!" rispose l'amico che le sentì dire "Allora un thè, un cappuccio e due brioches per favore!"
La commessa digitò quanto richiesto e le porse lo scontrino. Hermione pagò e si diresse al bancone per fare l'ordinazione dove un signore gentile le fece cenno di accomodarsi che le avrebbe portato tutto al tavolo. I due ragazzi ubbidirono e una volta seduti all'unisono chiesero "Che è successo?" scoppiando a ridere un istante dopo.
"Prima tu!" disse Blaise porgendole la brioche alla marmellata che il signor Luigi aveva portato loro.
"Quando siamo tornati, tu non c'eri e Harry dormiva sul divano, noi non avevamo sonno, così abbiamo portato Harry da te e siamo rimasti a chiaccherare davanti al camino"
"Chiaccherare e basta?" chiese malizioso il moro.
Hermione divenne bordeaux e scuotendo la testa rispose "Diciamo che abbiamo parlato di noi e ci siamo conosciuti un po' meglio!"
"Accidenti che gran passo avanti, vuoi dirmi che non vi siete insultati e avete chiacchierato come se foste ottimi amici da una vita?"
Hermione annuì "So che può sembrare assurdo, ma è stato così facile, era come se ci conoscessimo da sempre, come se parlargli dei miei casini e di ciò che mi spaventa fosse la cosa più normale del mondo. Draco sa infondermi sicurezza, mi fido ciecamente di lui, è stato semplice lasciarmi andare e aprirgli il mio cuore!" confessò la ragazza che aggiunse "E poi è stato molto sincero, mi ha raccontato cose che probabilmente tu sei l'unico a conoscere!"
"Non dirmi che ti ha detto della sua mania di girare nudo per casa e fare gli agguati di sorpresa?" chiese a bruciapelo Blaise serio.
"COSA? No… lui questo non me l'ha detto… non, ma davvero lo fa?" domandò preoccupata lei.
Facendo un cenno affermativo con la testa il moretto rispose "No, scherzavo, volevo solo vedere la tua faccia!" ridacchiò.
Hermione scoppiò a ridere tirando un sospiro di sollievo, c'era cascata con tutte le scarpe "Che polla che sono! Credo proprio a tutto. E' talmente diverso da come ho sempre pensato che fosse che non mi stupisco più di nulla" esclamò arrossendo di botto "Comunque mi manca solo di vederlo fare agguati nudo per la baita! Già così è un attentato continuo alle mie coronarie"
"Senti senti, la signorina Hermione Granger, ligia caposcuola dei Grifondoro, nonché miglior studentessa che Hogwarts ricordi degli ultimi sette anni che perde la testa per il bel e tenebroso Draco Malfoy e non desidera altro che conoscerlo un po' meglio di quanto non abbia fatto finora" sussurrò Blaise calcando di proposito sul "conoscerlo un po' meglio"
"Smettila, lo voglio conoscere sul serio!" balbettò lei paonazza.
"Immagino come!" sorrise il bel cacciatore che aggiunse "Sono felice per voi, davvero!"
"Grazie, e tu? Che hai fatto quando hai visto Harry a letto con te?"
Ora fu il turno del bel Zabini di arrossire e spiegare "Dunque, all'inizio pensavo fosse Draco, poi quando ho scostato il piumone e l'ho visto ho creduto di morire dall'emozione. Non dovevate farmi questa carognata, sapete quanto è difficile resistere dal saltare addosso alla persona che…" ma si fermò imbarazzato. Ci pensò lei a finire per lui "Ami?"
"Già! Era bellissimo e maledettamente sensuale e io… Dio l'ho baciato!" mormorò il serpeverde.
"E lui?" chiese sorridente Hermione.
"Ha continuato a dormire!" rispose Blaise regalandole un dolce sorriso.
"Vuoi dirmi che non si è svegliato? Accidenti come si fa?"
"Hermione non l'ho travolto, era un casto bacetto a fior di labbra. Ero terrorizzato che si potesse svegliare e che ululasse furioso contro di me. E' stata una scelta più che voluta quella di non svegliarlo"
"E stamane?"
"E' stata un'impresa, ce l'avevo completamente addosso e ho pregato in giapponese che mentre strisciavo fuori dal letto lui non decidesse di aprire i suoi splendidi occhi verdi! Pensa all'imbarazzo? Dio non avrei saputo che dirgli!"
La ragazza rise di gusto contagiandolo e annuendo asserì "Dobbiamo tornare prima che si sveglino, altrimenti Draco mi uccide, gli avevo promesso che non sarei andata in paese senza di lui… ma come potevo farlo venire? avrebbe capito che stavo cercando il suo regalo"
"Che ne dici di sbrigarci allora? Lo conosco e non gli piace svegliarsi e realizzare di essere da solo!"
I due ragazzi finirono di fare colazione, ringraziarono e si diressero a fare i loro acquisti inconsapevoli che alla baita un paio di occhi azzurri si erano appena aperti e constatato di non avere più la ragazza che tanto amavano al proprio fianco, si spalancarono allarmati.
"Hermione" chiamò il biondo alzandosi mentre si dirigeva in cucina. Non trovandola salì le scale sempre più agitato chiamandola di nuovo, entrò in camera della ragazza ma la trovò vuota. Al che numerose domande affollarono la sua mente "Dove diavolo è sparita? Perché non mi ha svegliato? Che abbia cambiato idea su di noi?" all'improvviso però sentendo l'acqua nella doccia scorrere assurdamente si tranquillizzò. Non pensò minimamente che potesse esserci qualcun altro all'interno, così tornò di sotto per preparare la colazione. Nei suoi contorti ragionamenti mentali Draco non osò entrare in camera propria a recuperare dei vestiti, non voleva assolutamente rovinare a Blaise e Potter qualsiasi cosa stesse accadendo fra loro. Questa gentilezza non fu d'aiuto, anzi si rivelò fuori luogo visto che il biondino non potè accorgersi che anche il suo migliore amico era sparito e che forse, la persona nella doccia non era decisamente quella che lui sperava ardentemente che fosse.
Mezz'ora dopo un buon odore di frittelle e caffè si era sparso per la cucina. Quando Harry fece il suo ingresso rimase basito dal colpo d'occhio. La tavola era stata imbandita a dovere ed aveva un aspetto magnifico.
"Complimenti!" disse facendo sussultare Draco che voltandosi di scatto chiese "Potter, diamine che spavento!"
"Scusa, siamo nervosi?"
"Da dove sbuchi?" domandò secco Malfoy.
Il moro non rispose si limitò a fissarlo confuso.
"Blaise dorme?" chiese Draco malizioso.
"No!" fu la risposta telegrafica di Harry che si servì del succo d'arancia, si sedette sulla cassapanca e commentò "Immagino sia stata tua l'idea di…"
"Non mi ringraziare!" esclamò il biondo sedendogli accanto.
"Infatti non ti ringrazio!" replicò deciso il cercatore fulminandolo.
"Che diavolo dici? Non dirmi che non ti ha fatto piacere trovartelo nel letto?"
Harry spalancò gli occhi, era così palese il suo interesse per il bel serpeverde? Cercando di non far trasparire troppo il suo disagio rispose "Che diamine stai blaterando?"
"Senti, non sei tanto bravo a fare l'indifferente!" lo freddò Draco sorridendogli accattivante "Ne a mentire, comunque Blaise avrà apprezzato!"
"Diamo per buona questa tua convinzione, anche se ci tengo a dirti che non sono comunque affari tuoi, ma temo di doverti deludere. Il tuo amico non deve aver apprezzato molto la cosa, visto che quando mi sono svegliato, non era più lì!"
"COSA?" urlò il biondino.
"Hai capito benissimo, mi sono svegliato e lui non c'era, così ho deciso di farmi una doccia e scendere a vedere se fosse qui, ma ho trovato te, così…"
"Aspetta un secondo" lo interruppe l'altro "Mi stai dicendo che eri tu quello nella doccia poco fa?"
"Sì, qual è il problema? Non posso lavarmi?"
"Il problema cazzo, è che Hermione e Blaise sono spariti!"
Harry realizzò all'istante dove volesse andare a parare il serpeverde e condivise immediatamente la preoccupazione che non era affatto dettata dal sospetto di una relazione clandestina tra i rispettvi migliori amici. Deciso si alzò e disse "Credi siano in pericolo?"
"Non lo so, credevo fosse Hermione nella doccia, ieri sera abbiamo dormito sul divano, così…"
"Scusa ma non hai visto in camera tua?
"No mister aguzza l'ingegno, ho pensato che non fosse carino rompervi le palle! Così non sono entrato!"
"Dove pensi siano andati? A sciare? In paese? Dove?"
"PORCA PUTTANA!" gridò il biondo cominciando a camminare avanti e indietro come una fiera in gabbia "LE HO CHIESTO DI NON ANDARE, CAZZO"
"Draco andare dove?"
"In paese!"
"Che problema c'è?"
Il biondino spiegò quanto accaduto al supermercato e i suoi sospetti su chi potesse essere l'uomo visto da Hermione. La cosa non contribuì a migliorare l'umore del moretto che esclamò "Ti concedo dieci minuti per vestirti dopodichè andiamo a cercarli"
Il serpeverde annuì e corse in camera a recuperare i suoi abiti, stupendo il grifone che cinque minuti dopo lo vide apparire trafelato.
"Blaise conosce questo Sinclair?"
"Fin troppo bene!" fu il commento di Draco che afferrato il suo giubbotto precedette il moro fuori dal rifugio.
"Quindi, saprebbe riconoscerlo?"
"E' meglio di no, credimi! Blaise non ha avuto un bel rapporto con la famiglia Sinclair, lui e Zacarias, il figlio maggiore hanno avuto una mezza storia, finita decisamente male"
"Draco senza offesa, al momento sono molto preoccupato per Hermione, mi spiace che l'ex ragazzo di Blaise sia in città e lui potrebbe soffrirne, però se mi consenti, mi preme di più che alla mia migiore amica non accada nulla" sbottò Potter.
"Credimi, sono allarmato quanto te, non solo per Hermione anche per Blaise, l'ultimo incontro che ha avuto con Zacarias gli è quasi costato la vita!"
"Che diavolo vai dicendo?" mormorò il grifone ancora più ansioso.
"Lascia perdere se vorrà raccontartelo lo farà lui!" asserì il caposcuola lanciando un secondo dopo un'imprecazione galattica nel vedere che mancava la motoslitta "Sono andati in paese, lo sapevo!"
"Smaterializziamoci!" propose Harry che suggerì un luogo appartato e sparì seguito poco dopo da Draco.

"Fidati gli piacerà!"
"Ma sei sicuro? Non lo so, non ce lo vedo con questi addosso!"
"Credo che sia un buon rapporto qualità prezzo, credimi i suoi li ha rotti!"
"Ma se poi non gli piacciono?"
"Conosco benissimo i suoi gusti, questi lo faranno impazzire!"
"Mi sembra un regalo così impersonale, non lo so!" sospirò Hermione davanti alla bella vetrina di occhiali adobbata per il Natale.
"Ho una proposta, che ne dici di prendere questi e andare a vedere se troviamo qualcosa anche in quella libreria che ci ha consigliato Noris?"
"Sei carino Blaise, ma guarda che ore sono? Tu non hai ancora trovato il regalo per Harry, sto perdendo un sacco di tempo!"
"A me un sorriso signorina Granger e tutto si risolverà!" le disse dolcemente lui prendendola per mano ed entrando nel negozio.
Draco e Harry passarono davanti alla vetrina cinque minuti dopo superandoli, dirigendosi senza meta precisa alla ricerca dei due ragazzi che soddisfatti, uscendo dall'ottico poco dopo, attraversarono ragggiungendo la libreria sull'altro lato della strada.
"Dove saranno?" domandò Malfoy teso come una corda di violino.
"Draco?" lo chiamò il moro che venne ovviamente ignorato dal serpeverde che imprecando si chiese ad alta voce "Che diavolo ci sono venuti a fare in paese?"
"Draco guarda!"
"Melo aveva promesso, ah ma a Blaise gli faccio un culo…" sbuffò nervoso.
"MALFOY FERMATI!" sibilò risoluto Harry afferrandolo e trascinandolo dietro ad un cassonetto del'immondizia.
"Hey che cavolo…?"
"Guarda là, riconosci qualcuno?" indicò Potter.
"Merda, Zacarias, Pauline e Stephan, avevo ragione allora. Hermione ha visto davvero Sinclair"
"Chi sono?"
"I gemelli Rungis e lo sronzo, studiano tutti e tre a Durmstrang"
"Fammi indovinare? Genitori mangiamorte!"
"Già, sono stati più volte a casa mia, mi conoscono benissimo e conoscono ancora meglio Blaise" sussurrò il biondino preoccupato.
"Che si fa?"
"Speriamo che spariscano in fretta" commentò Draco.
"Aspetta guarda, se ne stanno andando, forse vanno a sciare hanno le tavole con loro!" indicò Harry.
"Certo che con tutti i posti dove potevano andare per le vacanze di Natale, proprio in Italia dovevano venire!" mormorò Malfoy allibito.
"Niente accade per caso, se sono qui, c'è un motivo, devono aver saputo dove siete" sussurrò purtroppo il grifone che ci mise un secondo a disilluderlo.
"Credi che…?"
"Sì, sanno che vi trovate qui, ma non sono ancora certi del luogo esatto, le protezioni di silente e le nostre sono complicate da eludere e poi sinceramente non tovi alquanto insolito che un orso ti attacchi quando si presuppone che in questo periodo sia completamente in letargo?" disse il moro mentre, con la coda dell'occhio, notò Hermione e Blaise entrare in un negozio musicale giusto un istante prima che i tre studenti di Durmstrang svoltassero l'angolo passandogli davanti.
"Porc… Draco gli ho visti, c'è mancato un pelo, svelto vieni!"
Il biondino annuì e celere seguì l'altro sino all'interno del grosso megastore.
"Cerchiamoli sono qui in giro!"
"Gli piacerà ne sono certa!" esclamò Hermione vedendo il piccolo lettore mp3 che Blaise aveva scelto da regalare a Harry.
"Sei sicura? E quando lo userebbe sto coso, ad Hogwarts sti aggeggi non funzionano!"
"Piccolo trucchetto, te lo insegno dopo, qui non posso fartelo vedere, basta una semplice magia che ho scoperto due anni fa e potrà usarlo, non ti preoccupare!"
"Sei incredibile, ora capisco perché piaci tanto a Draco!"
Lei arrossì e aggiunse "Pensa che bello, potrà volare ascoltando la musica che adora"
"Affare fatto, vado a pagarlo!" disse euforico Blaise che le sentì dire "Ti aspetto ai CD, sono laggiù!"
"Pago e ti raggiungo! Questi mi bastano vero?" le disse mostrandole i soldi.
"Sì, devono darti anche il resto!"
I due amici si separarono uno diretto alla cassa, l'altra agli scaffali con i CD musicali, appena svoltato l'angolo però Hermione s'imbattè in una ragazza bionda che la spintonò malamente facendola cadere a terra.
"Acc… hey che maniere!" sussurrò la moretta che si sentì dire prima di vedersi superare e addocchiarla sparire "Levati stupida babbana! Ringrazia Dio che no ho con me quello che mi serve per darti una lezione!"
"E' una strega, Dio ma allora… devo avvisare Blaise che non siamo gli unici in paese!" fece per correre dall'amico quando venne afferrata e una mano le fu messa sulla bocca per impedirle di urlare. Fortunatamente Harry si fece riconoscere immediatamente e la portò dietro una tenda che nascondeva un nuovo scaffale promozionale in via d'allestimento dove Draco l'aspettava preoccupato "Ciao state bene?"
"Si ma che ci fate voi qui?"
"No, che ci fate voi, qui?" ribattè lui fulminandola "Non mi avevi fatto una promessa?" le chiese duro.
"Avevamo delle commissioni, ma perché te la prendi tanto?" rispose dispiaciuta.
"Figli di mangiamorte, dobbiamo filare!" spiegò il moretto sbirciando dalla tenda per vedere se ci fosse via libera.
Hermione impallidì più di un morto, sussultò e balbettò un terrorizzato "Blaise è alla cassa!"
"Eccolo!" esclamò Harry vedendolo avvicinarsi, fece per aprire ma un ragazzo glielo impedì posizionandosi davanti alla tenda.
"Zabini, non posso crederci!" esclamò il giovane con voce compiaciuta.
Draco riconobbe la voce e bloccò Harry appena in tempo facendogli cenno di no con la testa e indicandogli di fare silenzio.
"Sinclair" sussurrò il moro rabbuiandosi.
"Quant'è che non ci si vede?" chiese l'altro "Quattro mesi, cinque, quanto?"
"Sempre troppo poco!" replicò serafico Blaise.
"Andiamo, ci siamo divertiti insieme!" asserì malizioso il biondo avvicinandosi. Draco a quelle parole strinse convulsamente i pugni e tremò di rabbia. Harry e Hermione se ne accorsero ma non gli chiesero nulla.
"Ho un'altra idea del divertimento Zacarias!"
"Mi sembrava che ti fosse piaciuto?!" esclamò Sinclair sollevando una mano per sfiorare il viso al serpeverde che si spostò bruscamente sibilando "Non toccarmi, non osare farlo brutto figlio di puttana!"
"Che paroloni, se non ricordo male quel ruolo si addiceva più a te!"
Draco scattò in avanti, non poteva permettere che trattasse Blaise così dopo tutto quello che gli aveva fatto passare, ma fortunatamente Harry riuscì a bloccarlo appena in tempo sussurrandogli "Se la cosa degenera interveniamo, ma non uscire, se ti vedono salta la vostra copertura. Ricorda non siete insieme!"
Il biondino annuì ma il suo umore se possibile peggiorò quando al duetto si unirono anche i gemelli Rungis a dar man forte all'amico.
"Guarda guarda chi c'è? Dove l'hai lasciato il tuo amichetto del cuore?" domandò una ragazza che Hermione riconobbe essere quella che l'aveva fatta cadere a terra poco prima.
"Pauline, Stephan, vedo che il gruppo è al completo!"
"Blaise, ci sei mancato, non sai quanto diventa noioso Zac quando non ha nessuno da scoparsi!"
Quelle parole non solo fecero imbufalire Draco ma irritarono terribilmente anche Harry che afferrò la propria bacchetta al volo e inspirò profondamente.
"Non è che ti va di festeggiare con noi stasera, almeno saprà chi far urlare invece di rompere le palle a noi?" domandò cattivo Stephan.
"Non è più cosa che mi riguardi!" rispose freddo il serpeverde.
"Chi può dirlo!" commentò Pauline strizzandogli l'occhio.
Zabini non rispose si limitò a maledire mentalmente il giorno in cui suo padre lo aveva obbligato a conoscere i Sinclair. Zacarias gli si avvicinò e sussurrò "Ti auguro di trascorrere un buon Natale Blaise e salutami Draco se lo vedi, ho saputo che lo stanno cercando in molti, non è stata una mossa furba la sua. Diglielo sempre se riesci a vederlo ancora vivo"
A quelle parole Hermione spalancò gli occhi terrorizzata, guardò il suo ragazzo che non si era scomposto di un millimetro e deglutì a salivazione azzerata.
"Non so di cosa tu stia parlando e comunque non siamo qui insieme, non so dove sia andato per queste feste!"
Sinclair rise maleducatamente e ribattè "Non sei mai stato bravo a mentire Zabini, se ti ricordi neanche sotto tortura ti riusciva tanto bene"
Hermione s'irrigidì e strinse la mano a Draco che chiuse gli occhi e cominciò ad imprecare silenziosamente. Potter dal canto suo non potè fare a meno di mandare a cagare quello sconosciuto mentalmente.
"Credi quello che vuoi Zacarias, non ho bisogno di convincere nessuno, men che meno te!"
"Sei solo dunque, un vero spreco per una notte come questa"
"Non è un problema tuo con chi trascorrerò la vigilia!" replicò il moretto che lo sentì rispondere maliziosamente "Ti trovo in forma, vedo che hai superato molto bene il nostro ultimo incontro, fammi un fischio se hai bisogno di compagnia e ti senti solo!" e detto questo, schioccando le dita fece cenno ai propri amici di seguirlo e se ne andò.
Non appena fu nuovamente solo Draco lo afferrò e lo trascinò dietro la tenda abbracciandolo calorosamente. L'amico ricambiò e sussurrò un teso "Stò bene, non ti preoccupare"
"Sei sicuro?" domandò Hermione allarmata.
"Sì!"
"Chi era quello stronzo?" chiese Harry di getto.
"Nessuno!" rispose Blaise abbassando lo sguardo.
"Che cazzo ci fa qui?" domandò Draco all'amico che scosse la testa senza rispondere.
"Ragazzi che ne dite di andarcene?" propose Hermione la quale abbracciò il bel Zabini e gli sussurrò all'orecchio "Ho avuto tanta paura per te!"
"Stò bene Hermione, è solo una vecchia conoscenza che avrei preferito non rivedere"
Mezz'ora dopo i quattro erano di nuovo alla baita ma la tensione di quanto accaduto era ancora palpabile. Draco era una corda di violino pronta a saltare, Hermione e Blaise non avevano più detto una parola e Harry moriva dalla voglia di chiedere spiegazioni ma si tratteneva per non sembrare invadente. All'improvviso però tutta l'inquietudine, l'ansia e la rabbia del biondo trovarono uno spiraglio e il suo animo impulsivo guidato dalle sue reazioni passionali esplosero "SI PUO' SAPERE CHE DIAVOLO AVEVATE DI TANTO URGENTE DA FARE IN PAESE?"
"Spese!" mormorò la ragazza.
"CERTO CHE SCIOCCO, SPESE! PERCHE' NON CI HO PENSATO DA ME?"
"Draco, ti assicuro che se avessi saputo…" provò a dire l'amico.
"COSA? SARESTE RIMASTI QUI?"
"Direi di sì, tu che dici?" rispose calmo Blaise anche se dentro di lui infuriava una tempesta.
"Non è colpa sua, sono io che.." disse Hermione peggiorando la situazione perché il biondo aggiunse "GIA' HERM, SBAGLIO O C'ERAVAMO DETTI QUALCOSA IERI SERA?"
"Draco ti posso spiegare!" ribattè decisa, stufa di sentirsi urlare contro.
"POTEVANO FARVI DEL MALE E…"
"MI DISPIACE D'ACCORDO!" esclamò l'altro serpeverde alzandosi di scatto "NON SUCCEDERÀ PIÙ!"
"Non ce l'abbiamo con te Blaise, siamo solo dispiaciuti per quanto accaduto, tutto qui!" disse Harry gentilmente "Eravamo preoccupati per voi!"
"Sono più dispiaciuto io credimi!" rispose serafico il moro che non disse null'altro e salì in camera propria.
"MERDA!" urlò Malfoy sedendosi sul divano e dandosi del coglione.
"Non credi d'aver esagerato?" domandò Hermione al suo ragazzo che stupidamente rispose "Non ce ne sarebbe stato motivo se non foste spariti come due ladri!"
"Vuoi sapere perché insensibile arrogante?"
"Herm calmati, avresti reagito come noi se ti fossi svegliata e non ci avessi trovati!" le disse Harry cercando di perorare la reazione di Draco.
Ma l'amica lo ignorò e rispose alla domanda che aveva appena fatto "Per voi due idioti, siamo andati a prendere il vostro regalo di Natale. Ci tenevamo a darvi qualcosa stasera, che cretini, dovevamo sbattercene le palle!" sibilò andandosene in cucina e lasciandoli senza parole.

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Capitolo 21
*** Guerra all'ultimo uovo ***


Untitled Document Capitolo 21°: Guerra all'ultimo uovo

"Ottimo ora mi sento ancora più merda di quanto già non mi sentissi di mio!" asserì il biondino.
"Vai a parlarle, io proverò a farlo con Blaise!"
"Vacci piano con lui Harry, Zacarias è un argomento da non toccare, credimi è meglio!" rispose Draco alzandosi e dirigendosi in cucina.
Potter annuì e salì le scale diretto di sopra, una volta davanti alla porta della camera che lo aveva ospitato quella notte, fece un grosso sospiro e bussò.
"LEVATI DALLE PALLE DRACO, NON SONO IN VENA!" urlò il cacciatore il quale, dopo aver sentito il grifone dire "Scusami Blaise sono Harry, volevo solo sapere come stavi. Ma se è un brutto momento torno più tardi" ebbe un attimo di esitazione, cadde in un silenzio tombale ma poi aprì la porta.
"Ciao!" disse Potter.
"Ciao!" ripetè Zabini.
"Se preferisci, torno dopo!"
"No resta… se vuoi!" mormorò il serpeverde che gli fece cenno di entrare e andò a buttarsi sul letto.
"Mi dispiace per prima, non volevamo attaccarvi. Ci siamo solo spaventati non trovandovi!" disse il grifondoro chiudendo la porta e avvicinandosi.
"Harry credimi, mi sono spaventato più di voi!" sussurrò l'altro senza guardarlo "Non ho un ricordo felice legato a Zacarias"
"Lo immagino!" fu la risposta del grifone che si sedette sul letto e chiese credendo di cambiare discorso "Riesci sempre a mantenere la calma in quel modo quando ti provocano?"
"Mi prendi per il culo?" chiese a sua volta Blaise duro.
"No assolutamente, scusa non volevo…"
"Quella non era calma, quella era gestione faticosa della mia ira, se avessi potuto lo avrei ucciso con le mie mani" puntualizzò il bel Zabini.
"Scusa, non conosco la storia non dovevo permettermi di parlarne"
"Già, non la conosci e fidati è meglio così!" rispose tristemente il serpeverde al quale gli occhi diventarono lucidi.
Harry annuì, non sapeva cosa dire, avrebbe voluto abbracciarlo ma non ne ebbe il coraggio. Impotente si alzò e fece per andarsene ma Blaise lo fermò chiedendogli "Dove vai?"
"Giù, forse vuoi restare un po' solo, capisco che non sia stata una buona idea venire qui a disturbarti"
"Non andartene, ti prego!"
Il moro tornò sui suoi passi e si sedette nuovamente accanto al cacciatore che gli fece spazio per consentirgli di potersi sdraiare.
I due ragazzi rimasero in silenzio sino a che facendosi coraggio Potter non chiese "Non è che sai dirmi come mai stamattina mi sono svegliato in questo letto?"
Blaise arrossì e mugugnò un "Draco, sicuramente è stato un suo scherzo… perché ti ha dato fastidio?" domandò a sua volta sperando in una risposta negativa.
"No, potrei anche abituarmici, sai è molto più comodo del divano!"
Quella semplice frase ebbe la capacità di strappare un sorriso felice al bel serpeverde che dimentico della sua incazzatura disse "Stanotte mi sono svegliato verso le tre e sono andato in bagno, non mi sono accorto che c'eri tu sino a quando non sono tornato a letto, è stata una sorpresa trovarti qui. Ci eravamo lasciati con te che dovevi portarmi qualcosa di caldo…"
"Sono venuto, solo che dormivi, così non ho voluto svegliarti!" sorrise Harry.
"Grazie per ieri sera, non ti avevo ancora ringraziato"
"Figurati non ho fatto nulla!"
"Si invece, mi hai scaldato e ti sei preso cura di me… grazie!"
"Prego!" mormorò il bel prefetto che sentì impellente il bisogno di dimostrargli quanto gli avesse fatto piacere occuparsi di lui.
"Cos'hai pensato quando ti sei svegliato?" domandò il serpentello curioso.
"La prima o la seconda volta?"
"Entrambe!" rispose Zabini gioendo del fatto che, ben conscio di dove si trovasse Harry non avesse deciso di andarsene.
"Che cazzo ci faccio in questo letto? E subito dopo "Come faccio a non svegliarlo, dorme così bene?" e infine "Speriamo che non mi cacci!"
"Davvero? Hai pensato che volessi mandarti via?"
"Bhè sì, temevo che svegliandoti mi avresti cacciato"
Il serpeverde scosse la testa poi chiese "E la seconda volta cos'hai pensato?"
"Perché Blaise non è più qui? Non si sarà offeso vendendomi? Speriamo di no!" rispose Harry zittendosi e fermandosi ad ammirare gli zaffiri che l'altro ragazzo aveva al posto degli occhi.
"Sarei rimasto volentieri, ma avevo promesso ad Hermione che l'avrei accompagnata, ho dovuto andare… avevamo delle commissioni importanti da fare!" spiegò Zabini che quasi svenne ne sentirlo replicare "Ottimo perché temo che verrò sfrattato anche stasera, il divano è zona franca per quei due, e fino a quando Hermione non deciderà d'invitare Draco in camera sua, per me di tornarci a dormire non se ne parla"
"Se non hai problemi tu, per me non ce n'è assolutamente. Puoi dormire qui anche tutte le sere"
"L'hai detto signor Zabini, non puoi più rimangiarti la promessa!" esclamò il bel cercatore regalandogli un sorriso che toglieva il fiato.
"Parola di serpeverde!"
Harry lo guardò dubbioso poi cercando di rimanere serio disse "Perdonami non vorrei sembrarti malfidente, ma non siete famosi per la vostra parola data. Non potresti giurare su qualcos'altro?"
"Ma come ti permetti?" chiese Blaise fingendosi offeso cominciando a fargli il solletico.
"Smettila ah ah ah Blaise finiscila!" rise il moretto contorcendosi.
"Chiedi scusa?"
"Mai! ah ah ah smetti… ah ah ah dai… ah ah ah per fav…ore!" balbettò il grifone.
"Chiedi perdono Potter o continuo a torturarti!" ordinò il moro salendo a cavalcioni del ragazzo che amava.
"Mai, ah ah ah no… no va bene, va bene, perdono… perdono smettila, mi arrendo, non resisto!" ansimò stremato.
"Vedi, con le buone maniere si ottiene sempre tutto!" sussurrò il cacciatore che senza spostarsi allentò la presa sul suo avversario, il quale ne approfittò immediatamente, ribaltò le posizioni e chiese "Dicevamo?"
Blaise cercò di liberarsi dalla presa del bel Potter che lo bloccò impedendogli qualsiasi movimento delle braccia e delle gambe. Ansimante non dallo sforzo, bensì dall'agitazione di avere la bocca di Harry troppo vicina per essere ignorata, il serpeverde quasi senza accorgersene sussurrò un più che sensuale "Lasciami ti prego"
"Perché dovrei?" chiese a sua volta il cercatore in modo parecchio provocante.
"Perché te lo sto chiedendo per favore!" replicò l'altro ragazzo mentre i suoi occhi indugiavano su quelle labbra di miele che desiderava poter sentire nuovamente contro le proprie.
"Naaa, non lo so signor Zabini, non dovevi stuzzicarmi con tutto quel solletico!"
Blaise dovette chiudere gli occhi e pensare ad altro per gestire l'impulso irrefrenabile di dirgli che lo amava e che avrebbe tanto voluto far l'amore con lui quella sera. Fortunatamente per il suo self control Harry ebbe un po' di compassione, si spostò e lui poté ritornare in possesso del proprio corpo che per dieci minuti buoni aveva iniziato a fare di testa propria.
"Che dici scendiamo?" chiese il grifondoro schiarendosi la voce, il quale imbarazzato tanto quanto l'altro ragazzo, si ringraziò mentalmente per aver scelto d'indossare un paio di jeans. Indumento che si rivelò alquanto opportuno visto che avere il prefetto delle serpi così vicino aveva avuto un certo effetto rinvigorente sul suo amichetto, in quel preciso istante, arzillo più che mai "Meglio non lasciarli troppo da soli quei due, chissà che potrebbero combinare?" aggiunse balzando in piedi terrorizzato che il moro avesse sentito la propria eccitazione premergli su di una gamba. Fortunatamente per il grifone, Blaise era troppo impegnato a nascondere il proprio eccitamento per notare quello dell'altro, così ridacchiò nervoso e lo seguì fuori dalla stanza senza null'aggiungere.
Giunti in cucina i due si trovarono di fronte una scena che non poteva essere fraintesa, Draco stava baciando appassionatamente Hermione la quale, appoggiata al pesante tavolo di legno e completamente sporca di farina, ricambiava con trasporto quella dimostrazione d'affetto.
Harry dovette ammettere che il biondino ci sapeva fare, vederlo mordicchiare avidamente le labbra dell'amica, scivolare lungo la linea della giugulare sino a raggiungerle l'incavo del collo e tracciare sensuali cerchi con la punta della lingua era qualcosa di decisamente eccitante.
Blaise vide lo sguardo rapito del moro e avvicinandosi gli sussurrò "Chiudi la bocca o penseranno che ti piace guardare!"
Potter arrossì ma rispose "Pensa per te, non mi sembra che stai facendo qualcosa per raccogliere la bava!"
"Bava? Quale bava?" domandò seccato il serpeverde spintonandolo.
"Questa!" esclamò Harry dandogli un buffetto affettuoso sul mento.
Zabini ricambiò il sorriso attirando finalmente l'attenzione dei due assatanati che ormai si erano praticamente sdraiati sul tavolo incuranti che i loro migliori amici li stessero guardando.
"Ciao!" disse Potter.
"Ciao!" rispose Hermione arrossendo.
"Sempre fra i piedi voi due?" chiese Draco dando un ultimo bacio alla sua ormai più che ufficiale ragazza la quale cercò di pulirgli il viso dalla farina senza riuscirvi.
"Che fate di bello? A parte imbrattarvi di farina rotolando sul tavolo della cucina?" domandò Blaise malizioso.
"E voi?" chiese di rimando Draco sorridendogli ambiguo "Non avete qualcosa di meglio da fare anziché disturbare noi?"
"Non ci provare Malfoy, sei tu quello che è stato colto con le mani in pasta" esclamò l'amico scoppiando a ridere contagiando anche il grifone, il quale impegnato a ridere di gusto, non si accorse della farina che il moro accanto a lui aveva afferrato ritrovandosela sul viso poco dopo.
Hermione applaudì mentre Draco si compiacque della mossa tipicamente serpeverde. La reazione di Harry fu immediata afferrò a sua volta della farina e la gettò in faccia a Blaise che in parte la schivò ma in parte si vide innevare la folta chioma corvina "Quanto sei permaloso!" gli disse prendendo dello zucchero e gettandoglielo addosso.
"Ma la vuoi finire?" chiese Harry ridacchiando mentre gli spalmava del burro sulla guancia destra.
"Ho appena cominciato!" fu la risposta sorniona di Blaise che decretò l'inizio di una vera e propria crociata volta a sporcare il bel Potter con tutto ciò che di commestibile trovava nei paraggi. La bella idea di Hermione di fare una torta cessò definitivamente di sussistere quando un'acerrima battaglia a suon di latte, farina, zucchero, burro e uova si scatenò nella bella cucina del preside che in pochissimo tempo divenne impraticabile. Nessuno dei quattro ragazzi restò a guardare.
"No, no lì no!" urlò la caposcuola quando le fu spiaccicato un uovo in piena testa.
"Herm, piccola non lo sai che le uova fanno bene ai capelli?" domandò Draco euforico di essere riuscito nella sua impresa.
"Se è per quello anche il latte alla pelle!" replicò lei rovesciandogli nel colletto mezzo litro di latte.
"HERMIONE NOOOO!" urlò Draco ritrovandosi umido e appiccicaticcio.
"BASTARDO!" gridò Blaise quasi all'unisono con il suo migliore amico quando Harry gli versò dello zucchero nei jeans che finì veramente ovunque, boxer compresi, creando un attrito alquanto fastidioso "Dio ma è tremendo!" urlò il serpeverde scrollandosi per togliersi il dolcificante di dosso.
"Pardon!" rispose l'altro scoppiando a ridere vedendolo saltellare per la cucina.
Blaise gli fece un gesto poco carino e parecchio esplicito che Harry ricambiò con un inchino. Leggerezza che il cacciatore non si fece scappare, agguantò mezzo panetto di burro, oramai praticamente sciolto essendo stato tenuto a temperatura ambiente e lo spalmò sulla testa spettinata del cercatore che colto di sorpresa, si lasciò impiastricciare per bene capelli e con suo sommo disgusto anche viso e collo.
"CHE SCHIFO!" gridò Harry quando Blaise non pago, per vendicarsi a dovere, afferrò dell'altra farina e del latte e li rovesciò sul bel moretto. Potter tossì e tentò di asciugarsi e pulirsi il viso, grondante di una pappetta molliccia e unta, nella camicia. La cosa non gli riuscì un granché bene, visto che cadde poco dopo a terra a causa del pavimento scivoloso.
"Tutto bene Potter?" chiese Draco buttandogli addosso altra farina, un paio di uova e amalgamando il tutto soddisfatto.
"Sta benissimo!" rispose per lui il suo migliore amico imbiancandolo con una tazza di zucchero per fargli provare la piacevolissima sensazione dei granelli che ti finiscono ovunque.
"SEI UNA MERDA BLAISE!" gridò Malfoy cercando di afferrarlo ma senza riuscirvi cadendo a sua volta a terra accanto ad Harry che nel mentre aveva iniziato a ridere di gusto.
"Hai che male!" sussurrò Draco massaggiandosi una natica mentre si lasciava contagiare dalle risate di quello che fino a due giorni prima era stato il suo nemico giurato.
"Male al sederino Malfoy?" chiese il grifone pulendosi una mano sulla camicia del biondo.
"Si Potter, perché vuoi farmi un massaggino?" domandò a sua volta l'altro scansandogli la mano e scoppiando nuovamente a ridere.
"Mi piacerebbe ma poi Herm che direbbe?" chiese malizioso il moro.
Draco si sdraiò a terra e si contorse dalle risate aggiungendo "Che direbbe Blaise, altro che Hermione!"
"Perché lo vuole anche lui?" chiese placido Harry voltandosi a guardare il cacciatore, il quale gestendo l'imbarazzo replicò "Dipende da quanto sei bravo!"
Hermione rise e sensualmente disse "Si mormora che lo sia parecchio… dico bene Harry?"
Il moro arrossì e fece un cenno di lasciar perdere scoppiando a ridere di nuovo, una risata tendente all'isterico imbarazzato.
"Se non sbaglio le parole esatte furono "Dio, quanto sa usare bene quella bacchetta!" rincarò ansimante l'amica scatenando commenti di scherno da parte dei due serpeverde.
"HERM!" urlò Harry ormai viola in volto "FINISCILA!"
"Senti senti e dicci come la usi questa "bacchetta"?" chiese Draco allusivo mentre il bel Zabini interessato lo fissò intensamente.
"No comment!" fu la risposta di lui che credette di morire nel notare quello sguardo posato su di sé.
"Divinamente!" rispose la caposcuola strizzandogli l'occhio.
"Va bene, basta!" disse sorridente alzandosi "Grazie Herm, ora credo che potrò andarmi a chiudere in bagno, con l'occasione magari ne approfitterò per farmi un doccia e lavare via i residui della tua torta e la vergogna provata!" aggiunse sarcastico aiutando Draco a fare altrettanto.
"Harry se piaci, che colpa ne abbiamo noi!!" esclamò lei abbracciandolo e stampandogli un bacio sulla guancia.
"Me ne ricorderò quando mi pregherai di non dire una certa cosa!" le sussurrò lui all'orecchio facendola arrossire.
"Suvvia Harry, non te la prendere se piaci che colpa ne abbiamo noi!" ripeté Blaise calcando volontariamente sulla parola "piaci".
Il grifondoro scosse la testa e fece un gesto poco cortese facendo scoppiare una nuova ondata d'ilarità.
Fu in quel preciso momento che Hermione si coalizzò con il bel prefetto serpeverde e a tacito accordo si gettarono addosso ai due ragazzi che, colti alla sprovvista non poterono far altro che subire il loro assalto.
"Smettetela, cretini!" asserì Draco di nuovo steso a terra, che tirò a sé la bella grifondoro e iniziò a baciarla nuovamente.
"Mhhh!" gemette lei leccandogli le labbra "Sai di buono signor Malfoy!"
"Allora mangiami!" fu il commento di lui che la strinse e la baciò con più passione.
"Ouch!" fu invece il commento di Harry, il quale cadendo all'indietro trascinò con sé il bel Zabini, ricevendo una ginocchiata involontaria in zona sensibile.
"Scusami, ti ho fatto male?"
"Diciamo non bene!" replicò il moretto rosso oro a fatica.
"Non avrò rotto la bacchetta?" chiese il cacciatore scoppiando a ridere senza ritegno mentre un dolorante Potter commentò "Che ti ridi, mi serve sai?"
"Oh poverino, niente attività per un po', come farai?" lo schernì Blaise sdraiandosi accanto a lui scosso ancora dalle troppe risate.
"Fottiti, mi fa un male che neanche t'immagini… invece di ridere, fai qualcosa!" replicò seccato reggendosi i gioielli di famiglia.
Zabini spalancò occhi e bocca, rimanendo pietrificato da quello che aveva appena udito. Sapeva che Harry non aveva minimamente pensato a nulla di malizioso ma decise di approfittarne e disse ridacchiando "Che cosa vuoi che ti faccia, un massaggio?"
Senza pensarci il grifone rispose "Magari!"
"Scusa?" balbettò il serpeverde.
"Cosa?" chiese ansimando Harry vedendo la sua faccia scioccata.
"Cos'hai detto?"
"Quando?"
"Ora!"
La faccia allibita del moro chiaramente fece intuire a Blaise che la risposta di poco prima non se la ricordava nemmeno "Niente lascia perdere"
"Hey Zab, guarda che la mercanzia non dovresti martoriargliela… potrebbe servirti!" commentò Draco strizzando l'occhio all'amico che fulminandolo sillabò "Ti spacco la faccia" non contento l'erede di casa Malfoy, fingendo di non sapere cosa fosse accaduto al grifondoro, rincarò "Potter, ti vedo pallidino che c'è?"
"Ginocchiata nelle palle!" rispose il moretto facendo una faccia sofferente.
"Blaise cattivone, non dovresti colpirlo nell'intimo"
"Non l'ha fatto apposta!" replicò Harry che guardando prima un serpeverde poi l'altro aggiunse "Spero!"
"Certo che no!" asserì deciso Zabini "Non lo farei mai!"
"Chissà perché?" chiese malizioso Draco guadagnandosi l'ennesimo sguardo truce e non appena Harry voltò la testa anche una gomitata in pieno sterno.
"Potter, se vuoi Blaise sa come farti pass…" ansimò pesto Draco che non riuscì a finire la frase perché l'amico esclamò a voce più alta "Forse è meglio pulire e andarci a fare una doccia? Che ne dite?"
"Ottima idea!" mugugnò Harry alzandosi che intento a massaggiarsi le parti basse si era perso lo scambio di battute tra i due serpeverde.
Hermione rise, si era goduta lo spettacolino esilarante di un Harry Potter accasciato e ansante, di un Blaise Zabini tremendamente dispiaciuto e pronto a fare il crocerossino e di un Draco Malfoy versione pierino che si stava divertendo da matti a punzecchiare il self control del suo migliore amico.
"Uomini!" esclamò divertita la mora che ridacchiando brandì la sua bacchetta che nella concitazione era finita nel lavello e recitò "Semper Limpia" all'istante la cucina ritornò un luogo vivibile ed ineccepibile dal punto di vista igienico. Niente più residui di cibo neanche sui vestiti dei quattro combattenti che apprezzarono il gesto cortese.
"Attenzione il salvatore del mondo magico è risorto!" esclamò Draco indicando Harry, che di nuovo in piedi, sembrava aver ricominciato a respirare in modo normale ed essersi ripreso dalla dolorosa botta ai testicoli.
Il grifone fece un piccolo inchino e mormorò "Blaise la prossima volta, che so un pugno in faccia, un calcio nella schiena ma niente più ginocchiate nelle palle grazie!"
"Chiedo venia, che posso fare per farmi perdonare?"
Harry sollevò un sopraciglio e sorrise malignamente poi rispose "Ma non so, ci penso sotto la doccia poi ti faccio sapere!" e detto questo salutò, chiese alla sua migliore amica se poteva cambiarsi in camera sua e si diresse di sopra.
Draco spintonò Blaise che voltandosi di scatto domandò "Ti sei divertito?"
"Molto, perché tu no?" sorrise malizioso l'amico.
"Qualcosa dovrebbe farti intuire quale sia la mia risposta!" esclamò il moro fulminandolo con lo sguardo.
"Eri delizioso!" sussurrò il biondino beccandosi un risoluto "Fottiti!"
"Blaise dovresti dirglielo!" disse Hermione che sorridendogli gentilmente aggiunse "Direi che ci sono chiari segni alquanto palesi a dimostrazione dei tuoi sentimenti!"
"Fammi pensare…" rincarò l'erede di casa Malfoy appoggiando un braccio sulle spalle dell'amico "Sarà il rossore diffuso sul tuo viso?" chiese accarezzandogli una guancia "Forse le parole balbettate con imbarazzo?" gli chiese picchiettando dolcemente le labbra del cacciatore "O magari quel tuo sorriso ebete da innamorato cronico che hai ogni volta che lo guardi?" domandò infine abbracciandolo definitivamente.
Blaise arrossì per l'ennesima volta, ma non lo scansò, ricambiò fraternamente la stretta e sussurrò un sentito "Grazie Dra!"
Hermione fece per dire qualcosa ma le parole del suo ragazzo la bloccarono "Sei sicuro di stare bene? Zacarias, lui…"
"No Draco, non sto bene!" mormorò il bel Zabini rattristandosi.
"Lo sapevo!" disse l'amico.
"Mi piacerebbe dirti che non ci penso ma da quando l'ho visto non riesco a fare altro"
"Scusate vi lascio da soli forse…"
"No resta!" la pregò Blaise che aggiunse guardando l'amico "Draco, non voglio che ne parli a Harry!"
"Non lo farò, ma forse dovresti farlo tu!" replicò lui notando lo sguardo allibito e confuso di Hermione.
"Cosa dovrei dirgli? Che Zacarias mi ha fatto ritornare immediatamente alla mente quella maledetta sera? Dovrei raccontargli che mi vergogno come un cane? Che solo all'idea di ripensare a quanto accaduto il cuore mi batte talmente forte che temo di vederlo squarciare il mio petto per saltare fuori?"
"Blaise…" sussurrò Hermione intuendo cosa poteva essere accaduto.
"Mi sento attraversare da brividi di puro terrore? Non ce la faccio Draco, non riesco a parlarne!"
"Di cosa hai paura? Che possa giudicarti per quanto accaduto?" domandò il biondino premuroso.
"No, ho paura che possa pensare che l'abbia voluto io!" sussurrò il moretto al quale una lacrima silenziosa scese ad inumidirgli la guancia.
Draco ed Hermione non riuscirono ad aggiungere altro perché Blaise si alzò mormorando un immagonato "Scusatemi!" sparendo poco dopo su dalle scale.
La ragazza guardò il bel cercatore seduto accanto a lei e dolcemente chiese "Non è come penso vero?"
"No, è peggio!" rispose Draco ghiacciandola.

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Capitolo 22
*** A Natale tutto è possibile ***


Untitled Document Capitolo 22°: A Natale tutto è possibile

Con gli occhi lucidi il bel serpeverde non si accorse che Harry, fasciato in un accappatoio color amaranto, era appena uscito dal bagno diretto in camera di Hermione.
Sentendolo singhiozzare il grifone si preoccupò ma, per non sembrare troppo invadente, asserì "Tranquillo, nessun danno collaterale, non piangere è tutto ok… ho controllato!"
Il cacciatore sollevò lo sguardo e rimase folgorato nel vederlo con i capelli umidi a meno di due passi da lui. Svelto si asciugò il viso e balbettò un imbarazzato "Grazie ora che lo so, mi sento molto meglio!"
"Tutto bene?" domandò Harry dolcemente.
Blaise fece un cenno d'assenso con la testa ma nuove lacrime scivolarono sulle sue gote arrossate.
"Non so perché, ma non mi sembrano lacrime di gioia!"
"Harry… scusami ma, preferirei non parlarne!"
"Lo so e non ti forzerò a farlo, voglio solo farti sapere che se vorrai, quando lo vorrai io ti ascolterò volentieri!"
Il cacciatore annuì e regalandogli un piccolo sorriso disse "Mi lavo in fretta e furia, voglio cambiarmi, puzzo d'uovo da far schifo!"
"Vai a farti bello signor Zabini? E per chi?"
Il moro non rispose subito, raggiunse la sua stanza e prima di chiudercisi dentro esclamò "Dovrei risponderti per me stesso, ma non è la verità!"
Harry sorrise e rimase a guardare la porta chiusa per qualche secondo poi svelto entrò nella stanza di Hermione e si vestì.
Un quarto d'ora dopo Blaise raggiunse gli amici in salotto, Hermione stava cercando di convincere il suo migliore amico a giocare ad uno strano gioco mentre Draco corse di sopra per godere finalmente di un bagno.
"No, Herm non mi va di massacrarmi con twister!"
"Dai, guarda c'è Blaise, non fare il malmostoso!"
Il grifone sollevò lo sguardo al cielo e sbuffando asserì confidando sul rifiuto categorico del bel serpeverde "Se resci a convincere lui, giocherò anch'io!"
Il sorriso biricchino della bella caposcuola preoccupò non poco Blaise che avvicinandosi abbozzò un timido "Passo!"
"Ti piacerà!" replicò Hermione iniziando a spiegargli le regole.
Harry se la rideva di gusto, la faccia di Zabini era con il passare dei minuti sempre più allarmata "Se ho capito bene…" disse il moro "Devo girare quella freccia e appoggiare mani e piedi sui bollini colorati che vengono indicati?"
"Sì, il bello è quando ci si comincia ad intersecare e si finisce in posizioni alquanto buffe e delle volte molto faticose… vince chi resiste di più!"
Potter lanciò uno sguardo implorante al serpeverde che decifrò chiaramente un "Ti prego rifiuta, non facciamoci incastrare in questa cosa!" ma sorridendogli esclamò "Va bene proviamo, non ci ho mai giocato!"
"BLAISE!" insorse Harry alzandosi "Facevo affidamento sul tuo buonsenso!"
"Ops pardon!"
"Non hai idea di cosa ci aspetta… levati il maglione!"
"Scusa?"
"Suderai, fidati, levati la maglia!"
Zabini ubbidì, Hermione applaudì e dopo aver fatto togliere anche le scarpe fece girare la freccia. Un minuto dopo Blaise si trovava già in una posizione alquanto singolare, praticamente a malapena riusciva a mantenere l'equilibrio visto che la sua gamba destra sormontava il braccio sinistro di Harry mentre non si sa come era riuscito a passargli sotto la schiena per andare a posizionare la sua mano sinistra su di un fetentissimo pallino verde ancora libero.
"Dio ma questo non è un gioco…" ansimò "E' una tortura!"
La ragazza non gli rispose ordinando invece "Harry, piede sul blu e mano sul rosso!"
Posizionare il piede non fu un problema perché si spostò solo di un paio di caselle, ma per sistemare la mano Harry dovette allungarsi e roteare verso destra ritrovandosi praticamente addosso al bel serpeverde che imbarazzato chiese "Comodo?"
"Scusa, ma te l'avevo detto che non era una brillante idea!"
"Secondo te come dovrei fare per muovermi?"
"Che ne so, cavoli tuoi… se non ci riesci hai perso!" sorrise Potter mentre l'amica diceva "Blaise, mano sul giallo e piede sul verde"
Il prefetto si guardò intorno come poteva farlo da quella posizione, vide il pallino verde poco distante dal suo piede destro e lo spostò veloce per non perdere l'equilibrio. Quanto al pallino giallo, l'unica soluzione era scivolare verso il basso. Il moro non si fece pregare ma si ritrovò ad altezza addome del grifondoro il quale sussurrò "Niente scherzi!"
"Paura?"
"Visto i precedenti direi di sì!"
"Piede sul rosso e mano sul giallo!" esclamò Hermione mentre quatta quatta si defilava senza essere vista chiamata da Draco il quale, nascosto sulla scala, erano cinque minuti buoni che cercava di attirare la sua attenzione.
Inconsapevoli di essere i bersagli di un tentativo di avvicinamento, Harry e Blaise continuarono a giocare. Era il turno del cercatore che spostò la mano dove era stato richiesto ritrovandosi di nuovo ad altezza viso del serpeverde che ansimando per la faticosa posizione chiese "Potresti sbrigarti!"
"Non vedo un pallino rosso libero vicino!"
"Allora hai perso!"
"Mai!"
"Sii sportivo, se hai perso ammettilo!"
Ma prima che il serpevere potesse aggiungere altro Potter asserì "Trovato!" e infilò il bracciò destro tra il costato e il braccio sinistro del moro sotto di lui, il quale ovviamente si lamentò per essere stato spintonato.
"Che ti lamenti guarda come stò messo?"
"Che coraggio, ma se reggo anche te!" borbottò Zabini che svelto chiese "Herm, che devo fare?
Nessuno rispose "Herm, forse non te ne sei accorta ma non sono comodissimo!" rincarò ansimando per la fatica "Herm, non vale favorire quelli della tua casa!" sbottò infine.
Di nuovo silenzio "Ma dove diavolo è finita?"
"Bagno?" propose Potter angelicamente.
"Si come no e io secondo te resisto… guarda un po' dov'è?" Harry si voltò per guardare, ma l'operazione gli fece perdere l'equilibrio già abbastanza precario facendolo cadere addosso a Blaise che non riuscì più a reggersi e cadde di schiena a terra con il grifondoro addosso. I loro visi erano talmente vicini che le loro labbra si urtarono involontariamente.
Ci fu un imbarazzante attimo di silenzio in cui entrambi avrebbero voluto approfondire il bacio ma non lo fecero. Blaise fu il primo a dar fiato ai propri pensieri "Scusa, sono caduto!"
"No scusami tu, ti sono piombato addosso!" replicò Harry a cavalcioni sull'altro.
"Figurati, non sai che la mia seconda attività a Hogwarts è attutire le cadute altrui?"
"Buono a sapersi, vorrà dire che quando vorrò cadere, verrò a cercarti!"
"Ci conto!" sussurrò Zabini scatenando un altro attimo di silenzio forzato che venne però interrotto questa volta dal grifone il quale, racimolando tutto il coraggio tipico degli eredi di Godric Grifondoro, domandò in un sussurro "Giurami che non mi picchierai?"
"Perché dovrei?"
Il bel Potter non rispose eliminò la distanza fra le loro bocche e lo baciò. Un piccolo casto bacetto che pietrificò Blaise e imbarazzò Harry all'ennesima potenza, il quale fraintendendo la reazione poco reattiva del moretto, si scansò e balbettò "Scusa non so che mi sia preso, lascia stare, fai finta che non sia successo niente"
"Davvero lo vuoi?" chiese il serpeverde seriamente il cui cuore aveva ripreso a battere ma ad una velocità prossima al collasso "Devo ignorare quello che hai appena fatto?"
"Si, cioè no, oh cavolo… Blaise voglio solo quello che vuoi tu"
"Allora signor Potter, se per te è lo stesso io vorrei ricordarmelo questo bacio, anzi vorrei ripetere l'esperienza se non ti dispiace!" esclamò il bel cacciatore aprendosi in un dolcissimo sorriso.
Harry lo guardò stupito, realizzando un istante dopo quanto gli era appena stato detto e ricambiandolo lentamente con un'espressione più che felice. Non poteva crederci, Blaise corrispondeva i suoi stessi sentimenti, come aveva fatto a non accorgersene prima "E' proprio vero che certe volte non si vede al di là del proprio naso!" pensò mentre estasiato, complice il tempo che sembrava essersi fermato, rimase immobile a gustarsi i gesti del serpeverde andare al rallentatore e le sue emozioni amplificarsi. Blaise suadente gli fece scivolare una mano dietro il collo iniziando piano piano a tirarlo verso di sé. Un movimento ricco di sensualità che trovò un epilogo solo quando le loro labbra si sfiorarono nuovamente andando ad approfondire il contatto.
"Non so che mi stia succedendo!" ansimò Harry sulla bocca dell'altro "Ma qualsiasi cosa sia, mi fa stare bene e mi piace da morire! E' la prima volta che mi capita di baciare un ragazzo e…"
"Ti dispiace?" chiese Balise titubante fissandolo con i suoi splendidi occhi blu mare.
"Se mi avessi fatto questa domanda un paio di settimane fa, probabilmente ti avrei risposto di sì ma ora… è diverso, mi sembra così normale sentire le tue labbra sulle mie!" sussurrò il cercatore chinandosi nuovamente ad istigare maliziosamente la bella e sensuale bocca del serpeverde che non si lasciò pregare e ricambiò immediatamente.
"Sogno questo momento da due anni e mezzo, lo sai?" sussurrò Zabini accarezzandogli una guancia.
"Cosa? Scherzi?" chiese il grifone allontanandosi per fissarlo negli occhi.
"No, te lo giuro… diciamo che fai parte dei miei pensieri da un po'!"
"Ma perché non me l'hai mai detto?" chiese baciandogli uno zigomo.
"Dimentichi che fino a tre giorni fa ci odiavamo, o meglio tu mi odiavi io ti…"
"Cosa?" chiese il salvatore del mondo magico pendendo dalle labbra del giovane sdraiato sotto di sé.
"Ti facevo più perspicace signor Potter!" sorrise imbarazzato l'altro.
"Tu cosa?" richiese Harry baciandogli il lobo dell'orecchio destro che finì poi col mordicchiare maliziosamente.
"Tu mi odiavi…" ansimò Blaise chiudendo gli occhi deliziato dall'intraprendenza dell'altro ragazzo "Io molto silenziosamente e il più discretamente possibile… ti amavo!"
Harry non replicò si sollevò per fissarlo nuovamente, dopodiché chinandosi lo baciò ancora e con più passione. Un bacio che voleva essere una chiara dimostrazione di quanto avesse apprezzato quelle parole. Blaise non ebbe nulla da obiettare anzi, si ritrovò ad ansimare il nome del suo ardente torturatore travolto dai focosi chiochini di lingua che il bel Potter non gli stava risparmiando.
"Har…ry Dio ma do…ve hai imp…arato a baciare così?" domandò sorpreso ma decisamente eccitato il bel prefetto che iniziò a far scivolare le proprie mani sulla schiena del cercatore.
"E tu dove?"
Blaise non rispose iniziò lentamente a fare eccitanti grattini ad Harry che chiuse gli occhi estasiato e sussurrò "Mi piace sentire le tue mani su di me signor Zabini"
"Ti piace quanto?" chiese provocatorio il moro che lo fece rabbrividire e a fatica lo sentì rispondere un biasciato e più che rapito "Tanto!"
"Ma tanto quanto?" lo stuzzicò Blaise passando la punta della propria lingua sulle labbra madide e dischiuse dell'altro.
Harry lo fissò come mai gli era capitato di fissare nessuna delle ragazze con cui era stato, il suo sguardo era un misto tra languido desiderio e imbarazzata sorpresa dei suoi stessi pensieri. A voler seguire l'istinto avrebbe zittito il cacciatore con bel altri giochini, ma decise di contenersi e ansimò un sensuale "Per farti capire quanto mi piace, prova ad immaginarti di sentire continui e deliziosi brividi salirti lungo la colonna vertebrale e farti accapponare la pelle di piacere" Blaise deglutì piano e sorrise, Potter lanciato ormai continuò e disse "Averti vicino mi…" ma il bel grifondoro non riuscì a finire la frase che stava sensualmente sussurrando a fior di labbra del suo cacciatore preferito perché una voce più che riconoscibile chiamò "Harry ci sei?!"
"Chi parla?" chiese Zabini che si vide zittire con una mano sulla bocca.
"Harry lo so che sei lì, avanti fatti vedere!" rincarò la voce.
"Non ti muovere e non fiatare!" sussurrò Potter all'orecchio del suo ragazzo il quale si limitò ad annuire mentre lo vide sollevarsi.
"Buonasera signore!" disse il giovane sistemandosi un poco.
"Ciao, ma dov'eri?"
"Cercavo una cosa dietro il divano!" mentì neanche tanto bene Harry.
"Dove sono gli altri?"
"Di sopra!"
"Tutto bene?" chiese il preside vedendolo strano "Mi sembri accaldato!"
"Bene professore, mi dica a cosa devo la visita?"
"Perdona l'intrusione ma abbiamo urgente bisogno di parlare con te, dovresti…"
"Ma è la vigilia di Natale, non potete chiedermi di venire da voi? Non stasera!"
"Preferisci domani?"
"No, preferisco essere lasciato in pace con i miei amici, non crede che mi spetti un po' di riposo?"
"Amici? Chi lei e il signor Malfoy?" domandò interessato Silente.
"Diciamo che abbiamo messo da parte le divergenze e che siamo arrivati ad un punto d'incontro"
"Che mi dici del signor Zabini e Hermione?"
"Stanno bene grazie!"
"Severus e Minerva vorrebbero sapere se…"
"Signore, senza offesa ma non potremmo parlare del perché mi vuole far venire a Grimmauld Place la vigilia di Natale?" chiese Harry con tono duro e che non ammetteva repliche.
"Lo so ragazzo ma… che hai fatto al viso?"
"Niente, solo un incontro ravvicinato con un pino!"
"Capisco, tra quanto pensi di riuscire a venire?"
"Devo proprio?" chiese tra il seccato e il rassegnato il grifondoro.
"Si Harry, temiamo che ci siano altri maghi nel paese…"
"Lo so, li ho visti!"
Il viso fluttuante del preside nel camino si rabbuiò istantaneamente "Dovete andarvene immediatamente, vi troverò un nuovo nascondiglio!"
"Con tutto il rispetto professore, ma la sua baita è perfetta, nessuno mai la troverebbe e poi mi sono permesso di fare un incantesimo di sparizione, non può essere vista da nessuno!"
"Sinclair ti dice nulla?" domandò Silente facendo sussultare Blaise sdraiato dietro al divano.
"Sì!" rispose il grifone che con la coda dell'occhio vide Zabini stringere i pugni ed appoggiare sconsolato la testa al divano.
"Crediamo sia lì con tutta la sua famiglia e compagni di bravate, siete in pericolo!"
"Sì, c'è! Ho visto suo figlio oggi pomeriggio, mentre pare che Draco e Herm abbiano visto lui al supermercato"
"Lui, ne sei sicuro? L'ha vista?"
"Non lo so, perché?"
Ci fu un attimo di silenzio preoccupante poi Silente spiegò "E' stato lui Harry, lui ha ucciso i genitori di Hermione lo scorso Natale, sapeva che avevano una figlia e non è un caso che si trovi lì!"
"Arrivo!" esclamò il moro che vide sparire la testa di Silente nel camino un attimo dopo.
"Dove vai?" chiese Blaise alzandosi "E' la vigilia non…"
"Devo, l'hai sentito, vogliono parlarmi!"
"Non andare!" lo implorò l'altro ragazzo.
"Resterei volentieri qui con te, credimi!" sussurrò Potter accarezzandogli una guancia "Ti prometto che farò di tutto per tornare presto da te… ma questa faccenda non può aspettare!"
"Harry senti io…"
"Aspettami signor Zabini, voglio augurarti buon Natale come si deve!" mormorò il grifone poco prima di baciarlo sensualmente.
"Dormi con me stanotte?" chiese il moro abbracciandolo stupendosi non tanto dalla richiesta ardita appena fatta, quanto dalla risposta altrettanto osata che non tardò ad arrivare.
"Dipende!"
"Da cosa?"
"Dove dorme Draco?" domandò a sua volta Harry ridacchiando malizioso.
"Di certo non con me!" asserì convinto Blaise che lo baciò di nuovo aggiungendo "A costo di legarlo al letto di Hermione, stai certo che non metterà piede in camera con il sottoscritto"
"Non lo so, sa essere parecchio convincente quando ci si mette!" asserì Potter per provocarlo un po'.
"Confido che dopo un paio di brindisi lui ed Hermione decidano di festeggiare il Natale da soli!" rispose Zabini alzando gli occhi al cielo "Mettiamola così, torna presto da noi e ti assicuro che dove dorme Draco sarà l'ultimo dei nostri pensieri!"
"Ci conto!" sussurrò il grifone accarezzandogli dolcemente il viso.
"Muoviti!" fu l'esplicita risposta dell'altro ragazzo.
Potter non disse nient'altro gli strizzò l'occhio e sparì poco dopo.
Blaise chiuse gli occhi e appoggiò le mani sulla testata del divano, fece un lungo sospiro ed esclamò "Venite pure, non disturbate!"
Hermione e Draco, sbucarono dalla scala facendo la loro migliore faccia angelica che dichiarava "Scusa dicevi a noi?" ma notando l'espressione seria del moro decisamente poco disposto a sottostare a battutine i due chiesero "Tutto bene?"
"Ma dov'è Harry?"
"Andato!"
"Dove?" domandò allarmata Hermione.
"A Grimmauld Place, Silente l'ha obbligato ad andare!"
"Scherzi?"
"Mi vedi ridere Draco? E' andato via poco fa!"
"Ma è la vigilia? Perché diavolo l'hanno richiamato all'Ordine?" urlò furente la brunetta che si portò una mano alla bocca un istante dopo.
"Tranquilla lo sappiamo che l'Ordine della Fenice ha la sua sede a Grimmauld Place!" sussurrò Blaise sedendosi sconsolato sul divano.
"Come lo sapete? Non lo sa nessuno a parte i membri dell'Ordine!"
"Appunto! Quindi lo sappiamo!" aggiunse Draco.
Passarono pochi secondi, durante i quali la mente di Hermione viaggiò alla velocità della luce, poi come folgorata da illuminazione balbettò "Voi… sei tu… il libro delle ombre… quel giorno alla Testa di Porco…"
"Non glielo darò, a costo della mia stessa vita!" mormorò Malfoy avvicinandosi.
"Quel ragazzo al negozio, ha detto che ti stanno cercando in tanti, non voglio che ti…"
"Non mi succederà nulla!"
"Oh Dio Dra…co, ti troveranno e… e…" singhiozzò Hermione che si sentì abbracciare e dire "Amore non piangere, andrà tutto bene!"
"Co…cosa hai…det…to?" balbettò guardandolo mentre lui le asciugava dolcemente le guance.
"Ho detto, amore non piangere, andrà tutto bene!" ripetè il biondino calcando sulla parola amore.
"Come mi…hai… chiamata?"
"A - M - O - R - E" ridisse per la terza volta lui scandendo bene ogni lettera "Ma se preferisci Hermione, non hai che da dirmelo!"
"No!" mugugnò lei abbracciandolo e sussurrandogli "Amore va benissimo! Ma ne sei sicuro?"
Draco le prese il viso tra le mani e la baciò dolcemente poi si voltò verso l'amico che ad occhi chiusi si era eclissato nei suoi pensieri dicendogli "Hey Zab, come stai?"
"Potrei stare meglio!" fu la risposta mesta dell'altro.
"Harry quando torna?"
"Ha detto che faceva il possibile per tornare presto… ma non so perché mi vien difficile credergli!" replicò tristemente il moro.
"Sono le sette e venti che facciamo?" chiese la ragazza "Prepariamo o lo aspettiamo?"
Draco fece spallucce, guardò Blaise che sospirando rispose "Herm, non credo che tornerà tanto presto, prepariamo!"
"Sei riuscito a dargli il regalo?" chiese lei che nel vederlo scuotere la testa non disse null'altro e si diresse in cucina lasciando i due amici da soli.
"Sei dispiaciuto perché è andato via e ci tenevi a festeggiare il vostro primo Natale insieme o lo sei perché ancora non gli hai detto che lo ami da morire?" domandò Draco sedendogli accanto.
Zabini fece un piccolo sorriso e irradiando gioia rispose "La prima!"
"Giura? Gliel'hai detto? Non ci credo!"
"Non proprio, stavamo facendo quel gioco, come si chiama... Twis qualcosa e all'improvviso ha perso l'equilibrio e mi è caduto addosso, le nostre labbra si sono sfiorate accidentalmente, abbiamo cominciato a guardarci e… poi lui mi ha baciato di nuovo!"
"Potter ti ha baciato?"
"Sì, ero talmente scioccato che per un istante mi si è fermato il cuore e non ho reagito!"
"Chissà che avrà pensato?"
"Immagina, comunque gli ho fatto capire che la cosa non mi dispiaceva affatto e da quel momento c'è stato un lodevole scambio di idee, molto appassionato e sensuale… Dio se bacia bene!"
Il biondino scoppiò a ridere contagiando anche l'amico ormai rosso come un peperone.
"Sono felice per te, anzi per voi!"
"Mi fa impazzire Draco, ho accarezzato piano la sua schiena, è così liscia e…" ma Blaise non finì la frase, chiuse gli occhi e appoggiò di nuovo la testa al divano.
"Che c'è?"
"Non lo so è solo… dopo Zacarias… bhè lo sai cosa mi succede in certi momenti"
"Parlagliene, sono sicuro che capirà!"
"Non voglio perderlo Dra, che faccio se mi chiede di…?"
"Pensi già a quello signor Zabini?" lo schernì l'amico abbracciandolo.
"Sono un idiota gli ho chiesto di dormire con me stanotte!" mormorò il moro.
"E io?" domandò risentito il biondo.
"Tu hai ben due possibilità caro, il comodo e peccaminoso letto di Hermione e questo fantastico divano… non azzardarti a venire di sopra. Comunque non sei tu il problema, l'attrazione che c'è fra di noi è indiscutibile. Prima o poi mi chiederà di più e io non sarò in grado di farlo"
"Deve sapere o si sentirà rifiutato!"
"Non ce la faccio Draco, non riesco a parlarne, non voglio neanche pensarci!"
"Senti non ci pensare ora, vedrai che al momento opportuno saprai cosa fare e soprattutto cosa dirgli!"
La dolce voce di Hermione richiamò i due ragazzi in cucina. All'alba delle sette e quaranta il cenone di Natale poteva avere inizio.
La cena si preannunciava squisita, la bella grifondoro aiutata dai due baldi serpeverde preparò tantissime pietanze deliziose che vennero in seguito più che gradite ed elogiate. Tra risate e battutine la mezzanotte arrivò in un soffio e di Harry neanche l'ombra.

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Capitolo 23
*** A Natale tutto è possibile - II parte ***


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Capitolo 23°: A Natale tutto è possibile - II parte

“Auguri!” esclamò Hermione sollevando il calice di champagne che Draco le aveva riempito poco prima.

“Auguri amore” rispose lui tintinnadolo con il proprio e posandole un casto bacetto sulle labbra dopodiché voltandosi dal suo migliore amico aggiunse sincero “Zab buon Natale!”

“Grazie ricambio e…” replicò il moro che con un piccolo incantesimo fece svolazzare vicino ai due amici due pacchetti incartati “Avrei un pensierino per voi”

“Ma che fai? Sei matto?” chiese la caposcuola stupendosi di vedere un regalo anche per sé.

“Apriteli forza e ditemi se vi piacciono!”

Draco non se lo fece ripetere due volte, scartò al volo il suo regalo ed intravedendo un pezzetto di stoffa balzò in piedi dicendo “No, non ci credo l'hai trovata… come hai fatto?”

“Ho promesso favori sessuali ad un paio di giocatori!” replicò l'altro che vedendo la faccia quasi convinta dell'erede di casa Malfoy aggiunse “Scherzo scemo, ho scritto alla squadra spiegando per cosa mi servisse e loro me l'hanno spedita!”

Il biondino estrasse la maglia ufficiale indossata dai cercatori della nazionale britannica ed esultò entusiasta. Abbracciò il suo migliore amico e gridò “Dio, un sogno che si avvera, è fantastica! Grazie Blaise, è bellissima, è proprio quella che volevo!”

Zabini sorrise, sapeva che quel regalo sarebbe stato più che apprezzato, fece un cenno d'intesa con la testa e si voltò a guardare Hermione che, a bocca aperta, ammirava un'antica pergamena recante tutti i simboli runici che aveva studiato in quegli anni. La particolarità che rendeva il prezioso regalo maggiormente degno di attenzione erano nuovi emblemi sconosciuti ai più, che la bella grifondoro sapeva venivano insegnati solamente durante speciali corsi a numero chiuso post diploma indetti dal Ministero della Magia.

“Non ci posso credere, ma è fantastica! Grazie, non so che dire!” balbettò la ragazza che non riusciva a staccare gli occhi da quel pregiato presente.

“Ne sono lieto cara signorina Granger, sapevo che ti sarebbe piaciuta, ti ho vista a lezione di Aritmanzia fremere quando Vector ci mostrò la sua. Trovai singolare che ti esaltassi per una mappa di antiche rune ad una lezione di Aritmanzia”

“Dopo Trasfigurazione è la mia materia preferita… adoro decifrare i simboli e scoprire i significati intrinsechi”

“Con quella ci riuscirai meglio!” ribattè Blaise che sorrise quando la vide guardare ammirata il suo regalo come un bambino guarda il giocattolo che aspettava da tempo.

“E' fantastica!” mormorò la bella grifondoro rapita.

“Ragazzi vi auguro tanta felicità!” aggiunse il ragazzo con un filo di groppo alla gola che non fu ignorato ne da Draco tanto meno da Hermione che all'unisono si guardarono e facendosi un piccolo cenno d'intesa, abbandorano i rispettivi regali e concentrarono l'attenzione sul moro seduto di fronte a loro.

“Blaise che c'è?” chiese il biondo dolcemente.

“Niente, sono solo felice di vedervi andare d'accordo!”

“Guardami Zab!” gli disse il bel cercatore.

“E' ok davvero!” mentì Zabini senza sollevare lo sguardo dal proprio calice mentre a fatica riuscì a trattenere le lacrime.

“Guradami Blaise” ripetè gentilmente Draco afferrandogli una mano.

“E' così, ma adesso passa!” balbettò il ragazzo che finalmente guardò l'amico lasciandosi sfuggire un'unica stilla silenziosa che gli inumidì la guancia destra.

“Non permettergli di ferirti ancora” sussurrò Malfoy in tono accorato. Blaise annuì poco convinto e alzandosi disse “Scusatemi, credo che me ne andrò a letto!”

“Andiamo…” sussurrò la ragazza “Resta con noi, dobbiamo darti il nostro regalo e poi tra poco arriverà Harry!”

“Stò bene, i regali possono aspettare, non preoccupatevi ho solo bisogno di stare un po' in pace con me stesso”

“Zab, ma…”

“Tanti auguri Draco, ti voglio veramente un bene dell'anima ma ti prego, non insistere” detto questo il moro inghiottì l'ultimo sorso di champagne e uscì dalla cucina lasciando il suo migliore amico ed Hermione ammutoliti ed impotenti.

Il biondino incrociò le braccia sul tavolo e vi poggiò la testa contro. Chiuse gli occhi, inspirò tristemente e bisbigliò un affranto ma al tempo stesso risentito “Che tu sia maledetto Sinclair!”

Hermione fece scivolare una mano sulla spalla del ragazzo e delicatamente la strinse. Lui si voltò a guardarla e le disse “Scusami, ti ho rovinato la vigilia!”

“Non dire sciocchezze, sai benissimo che non è così. Se vuoi salire da lui, vai pure, ha bisogno di te!” rispose lei regalandogli un piccolo sorriso pieno di comprensione.

“Non mi vuole, devo rispettare la sua scelta!”

“Draco non devi sentirti in colpa, tu non centri!”

“Odio vederlo soffrire così!” sospirò lui.

“L'amore di Harry lo aiuterà!”

“Sempre se gli permetterà di farsi amare!” replicò addolorato il ragazzo che aggiunse “Blaise, tende ad isolarsi e non permette a nessuno di entrare nel suo mondo. Quando certe emozioni riaffiorano, non riesce a gestirle e…”

“Prima o poi dovrà affrontarle e risolverle, non può continuare così”

Draco annuì, la guardò, in quel momento così preoccupata era bellissima “Vieni qui!” le disse facendole cenno di avvicinarsi. Lei ubbidì e lui le diede un piccolo ma molto esplicito bacio sulla punta del naso. Medesimo trattamento toccò allo zigomo, alla gota e al mento. Il collo venne delicatamente torturato con abili morsetti e succhiotti che più di una volta fecero ansimare e gemere la bella caposcuola.

“Ho un pensierino per te!” le sussurrò a fior di labbra “Dovrebbe piacerti, l'hai scelto tu!”

“Cosa significa?” domandò lei mordendogli sensualmente il labbro inferiore.

“Sono certo che ti piacerà, ho solo un piccolo dubbio” ansimò Malfoy cominciando a far scivolare le proprie mani sotto il maglione di lei.

“Quale?”

“Che non sia il regalo più opportuno!” replicò raggiungendo la calda e vellutata pelle di Hermione la quale chiuse gli occhi e rabbrividì di piacere nel sentire le mani di lui slacciare senza grosse difficoltà il reggiseno ed iniziare ad accarezzare prima la schiena per poi spingersi sul suo addome, salire sino al suo sterno, scivolare sulle scapole e infine sfiorare la coppa dei suoi seni ma senza mai toccarli completamente.

“Dio… che fai?” ansò compiaciuta.

“Guarda che mi chiamo Draco!” la schernì lui continuando con quel giochino del “ti tocco, ma non come vorresti, anche se forse così è molto più eccitante”

“Lo… so… scemo!” furono le uniche tre parole di senso compiuto che la bella caposcuola riuscì a pronunciare.

“Qualcosa mi dice che ti piace farti accarezzare?” le chiese in un sussurro maledettamente sensuale il biondino che la fece sedere a cavalcioni su di sé senza però concederle ciò che voleva.

“Se il tuo obiettivo era farmi eccitare? farmi fremere di desiderio e sentirmi implorarti di continuare?” domandò la moretta baciandolo con talmente tanta passione da sbalordirlo “Credo tu ci sia riuscito signor Malfoy e ora?” chiese una volta a debito d'ossigeno un'Hermione alquanto accesa ma decisamente parecchio imbarazzata.

“Tu che vuoi fare?” le chiese mentre malizioso scivolava con la testa sotto il maglione pesante che lei stava indossando.

La Grifondoro non rispose si limitò a diventare bordeaux ed a deglutire a salivazione quasi azzerata.

“Non mi hai risposto!” asserì lui iniziando a depositare piccoli ma altrettanto voluttuosi baci poco sotto la clavicola destra.

“Ecco forse, cioè noi potremmo… ma tu che vuoi fa…? oh mio Dio, Dra…co!” iniziò a dire Hermione che terminò poco dopo con un gemito di puro piacere.

“Non ho capito!” disse il biondino dando un po' di tregua ai capezzoli ormai più che eccitati di lei che succhiati e mordicchiati dalle sue sapienti labbra la stavano facendo impazzire.

“Sei fantastico, ti prego non smettere!” ansimò la bella signorina Granger che iniziò a muoversi provocante su di lui.

“Herm, non mi passa neanche lontanamente di smettere ma sei sicura che vuoi che continui?” le domandò riaffiorando dalla maglia sotto la quale era scomparso poco prima.

“E' da quel giorno alla stamberga strillante che penso a te Draco” sussurrò timidamente “E non c'è stato giorno da allora in cui non abbia immaginato di fare l'amore con te” aggiunse abbassando lo sguardo sul petto di lui “Ma se tu non vuoi…”

L'erede di casa Malfoy le sollevò dolcemente il mento e sorridendole rispose “Scherzi? So che suona strano sentirmelo dire, ma ho scoperto di amarti da morire Hermione, temevo che non fossi pronta, in fondo abbiamo iniziato a conoscerci veramente solo da poco, ma se anche tu lo vuoi, fare l'amore con te è ciò che più desidero in questo momento”

La ragazza annuì e non gli lasciò dire null'altro, lo coinvolse nell'ennesimo bacio appassionato e sussurrò al suo orecchio “Sei sicuro di volere avere a che fare con una mezzosangue?”

“Assolutamente sì piccola! Mai stato così certo di qualcosa” replicò lui alzandosi ben deciso a recarsi in luogo più intimo e meno rischioso.

Hermione con un colpo di bacchetta pulì la cucina alla velocità della luce e sulla porta esclamò un innocente ma al contempo provocatorio “Sono un po' stanca signor Malfoy, credo che andrò a letto!”

Lui ricambiò il sorriso e dopo averla spinta contro il muro le sussurrò a fior di labbra “Spero non da sola!”

“Dipende!” fu la risposta di lei.

“Da cosa?” chiese malizioso iniziando nuovamente a baciarle il collo.

“Da quanto ci metti a raggiungermi!”

Una risatina compiaciuta, preceduta da un abbraccio ed Hermione si vide smaterializzare con Draco direttamente in camera propria dove uno splendido pacchetto dorato con tanto di sontuoso fiocco rosso risaltava sul suo letto.

“E' per me?” chiese lei gongolante vedendo il bel pacchetto.

“Certo che sì!” rispose lui che recitò l'incantesimo adatto ed accese il camino alla loro destra.

“Posso aprirlo?”

“Devi!”

Hermione saltò sul letto ed afferrò il dono. Le luccicvano gli occhi, se ci fosse stato dentro un sasso sarebbe stato bello ugualmente, solo l'idea che Draco avesse pensato a lei, le bastava per essere felice. Ma quando, dopo una pazienza quasi esasperante, riuscì finalmente ad aprire il nastro che chiudeva la scatola e sollevandone il coperchio vide che all'interno c'era un sacchettino che riconobbe subito, la bocca le si spalancò e il cuore iniziò a batterle all'impazzata nel petto.

“Non posso crederci!” sussurrò guardando il bel cercatore che soddisfatto le chiese “Non lo apri?”

La mano di lei indugiò sulla chiusura del soffice involucro che sapeva contenere uno dei completini intimi di Madama Pettiblue. Se ne era fatti impacchettare talmente tanti che conosceva perfettamente come la donna era solita confezionare i suoi preziosi capi.

“Draco non dovevi, lei ha cose molto belle ma anche piuttosto costose e…” mormorò la mora che finalmente si decise a sbirciare all'interno del sacchettino di raso rosa “Oh Mio Dio, è lui! Come facevi a sapere che mi piaceva? aspetta quel giorno tu… l'hai preso quel giorno, credevo fosse per Pansy, credevo…”

“Il babydoll so per certo che ti va, l'avevi provato giusto? Il dilemma è stato indovinare la misura per queste” sussurrò lui afferrando il minuto perizosa abbinato e facendoglielo dondolare davanti al viso.

“Se è una terza, va più che bene!” rispose Hermione saltandogli addosso e facendolo cadere sul letto “Grazie, è davvero un regalo molto gradito!” gli disse poco prima di baciarlo e dimostrargli quanto.

“Non ti credere è un regalo che vale anche per me… non vedo l'ora di vedertelo addosso!” rispose lui quando le sue labbra vennero liberate da quel contatto.

“Che sciocca credevo davvero che lo stessi prendendo per la Parkinson”

Draco scosse la testa e fece una faccia buffa poi disse serenamente “Perché mai dovrei regalare un babydoll a Pansy? Ci penserà Weasley spero!”

“Scusa?” chiese Hermione perdendo all'istante il suo bel sorriso.

“Ci penserà il tuo amichetto rosso a farle certi regali, stanno insieme da quattro mesi!” ribadì il biondino ignaro che quelle parole stessero affondando e colpendo più di un pugnale in pieno cuore.

“Scherzi vero?” domandò lei seccata sollevandosi.

“No perché dovrei?” domandò lui che non capì il repentino cambio di umore.

“Ron non sta con Pansy, chi te lo ha detto?” chiese acida la caposcuola come se la colpa della cosa fosse del bel Malfoy.

“Hermione, so ancora riconoscere gemiti di piacere tra due persone che stanno facendo sesso nella camera accanto alla mia. Dimentichi che Pansy è caposcuola con me a Serpeverde. Più volte Ron si è fermato a dormire ed è sgattaiolato fuori alle prime luci dell'alba”

La faccia furente della mora lo innervosì talmente tanto che le chiese “Si può sapere perché ti da così fastidio?”

“Non mi da fastidio!” mentì spudoratamente lei.

“Non può essere che non approvi una relazione tra grifondoro e serpeverde altrimenti saresti alquanto ipocrita, ma forse il problema non è con chi sta lui, ma solo che non sta con te!” sbottò geloso Malfoy.

“Ti sbagli!” replicò lei decisa.

“Credevo che tra te e Weasley non ci fosse più nulla!”

“Infatti è così!”

“Non sembrerebbe!” rispose a tono Draco che ovviamente, come qualsiasi altra persona al suo posto fraintese la reazione avuta dalla ragazza, pensando immediatamente che Hermione fosse in realtà ancora innamorata del suo compagno di casa nonché ex ragazzo e non volesse ammetterlo.

“Guarda che non hai capito!” asserì lei addolcendo un po' il tono capendo che era insorta senza ragione e se l'era presa con la persona sbagliata.

“Invece l'ho fatto, solo un po' troppo tardi forse!” sussurrò lui alzandosi dal letto

“Dove vai?” domandò la ragazza dispiaciuta di averlo offeso “Draco ti assicuro che non provo più nulla per Ron, è solo che…” ma lui non la lasciò finire e con un serafico “Ti prego, smettila di raccontarti e raccontarmi palle!” troncò la discussione uscendo dalla stanza e impedendole di spiegare quanto, in realtà, il vero motivo di tanta delusione e rabbia era legato al fatto che ci fosse rimasta male per non aver saputo una cosa tanto bella e importante dalle labbra del suo amico. Si era sentita esclusa.

Quella vigilia aveva preso una piega assai poco felice per i quattro ragazzi.

Blaise si era rintanato in camera propria e non aveva smesso un secondo di piangere, cercando di sfogare ma soprattutto dimenticare ciò che Zacarias Sinclair gli aveva fatto pochi mesi prima. Draco amareggiato si rigirava sul divano maledicendo tutta la famiglia Weasley che, se avesse potuto in quel momento, avrebbe fatto sparire dal mondo magico. Hermione per contro, con il suo babydoll stretto al petto si era rannicchiata sul letto dandosi della cogliona per aver rovinato un momento tanto bello e romantico che avrebbe potuto essere, se solo non fosse stata tanto sciocca e immatura, il preludio alla notte più bella della sua vita. E infine Harry, il quale a migliaia di chilometri di distanza stava combattendo contro le ire di un Piton preoccupato, una McGranitt furente e di un Silente deciso a farli tornare ad Hogwarts.

“No signore, non mi hanno visto. Sono l'unico che non sanno essere lì!” rispose all'ennesima domanda del docente di pozioni “Si, le prometto che staremo più attenti e non lasceremo più la baita” replicò a Minerva dopo che questa finì di inveire contro la loro irresponsabilità e mancanza di attenzione mentre implorò un accorato “La prego professor Silente ci faccia restare!” quando il preside propose di riportarli tutti a scuola e dividerli per diverse destinazioni. Solo parecchie ore dopo, quando gli animi di tutti erano ormai provati Silente acconsentì a farli restare ma alla sola condizione di non mettere più piede in paese e in caso di pericolo fuga immediata, niente azioni eroiche. Potter fu ben lieto di accettare, l'idea di separarsi da Hermione ma soprattutto da Blaise lo rattristava tantissimo.

“Draco, Blaise ed Hermione sono come delle prede braccate, Minerva, Severus ed io ci fidiamo del vostro giudizio, soprattutto del tuo, sappiamo che non farete nulla che possa mettervi in pericolo ma vi prego di stare in allerta sempre” disse il preside un istante dopo.

“Vi stanno cercando e non rinunceranno tanto presto” esclamò Piton risoluto “Niente bravate, siete ragazzi ma non potete comportarvi come tali, non ora almeno”

“Abbiamo ricevuto una proposta alla quale non possiamo rifiutare, ma che ci puzza un po'!” asserì la McGranitt che dopo aver spiegato di cosa si trattasse aggiunse “Capisci, non è un caso che abbiamo chiesto di venire da noi!”

Il cercatore annuì e fece un lungo sospiro.

“Credo sia ora che tu vada Harry, sono le sei, è la mattina di Natale e sicuramente i tuoi amici ti staranno aspettando!”

“Tanti auguri!” disse il ragazzo alzandosi “Buon Natale anche a voi!”

“Buon Natale a te Harry!” risposero Albus e Minerva mentre Piton faceva un cenno con la testa.

“Saluto Remus e scappo!” aggiunse il ragazzo che congedandosi corse in camera del suo ex professore il quale non aveva chiuso occhio a causa delle urla di Severus.

“Tutto bene?” gli chiese vedendolo entrare.

“Si, più o meno. Scusa se ti abbiamo tenuto sveglio”

“Tranquillo, ne ho approfittato per impacchettare un po' di regali!”

“Grazie Remus, sei stato un tesoro, non so come avrei fatto senza di te!” esclamò il giovane voltandosi a vedere il bel lavoro fatto dall'amico.

“Il libro per Draco è quello” disse Lupin indicandolo “La coperta per Hermione è li invece” mentre se mi permetti a Blaise non regalerei quello che avevi pensato…”

“No? E cosa allora?”

“Che ne dici di questa!” suggerì il licantropo aprendo una scatolina che conteneva una catenina d'oro bianco alla quale era agganciato uno splendido pendente che raffigurava l'antica casata dei Black, metà di un sole e metà di una luna stilizzati, anch'essi in oro bianco, che si univano a formare un presunto cerchio che simboleggiava l'equilibrio tra bene e male, tra luce e tenebra, tra gloria e sconfitta”

“Non posso Moony, Sirius mi regalò questa collana e mi disse di conservarla per sempre. Anche se adoro Blaise non potrei mai separarmene”

“Lo so, è per questo che ne fece fare un'altra, da darti per essere donata alla persona che avresti amato e che avresti voluto al tuo fianco per sempre”

“Quando? Non l'ho mai saputo!”

“Ho preferito non dirtelo sino a quando non fossi venuto da me a dirmi che ti eri innamorato!” sussurrò Lupin dolcemente.

“Ma io non te l'ho detto!” balbettò imbarazzato il giovane.

“Vero, però come sospettavo, i tuoi sentimenti sono talmente palesi che te lo si legge in faccia!”

“Così tanto?” domandò il ragazzo arrossendo.

L'amico annuì, diede la scatolina al giovane e lo abbracciò dicendogli “Tanti auguri Harry, tutte le persone amate da Sirius hanno quel ciondolo ed è giusto che tu possa donarlo a chi ami”

Il cercatore strinse forte l'amico e afferrati i regali si smaterializzò apparendo pochi istanti dopo nel salone del rifugio.

Con un colpo di bacchetta fece apparire un enorme albero di Natale, splendidamente addobbato e vi depositò sotto tutti i regali, dopodiché salì di sopra ignaro che Draco dormisse sul divano sussurrando fra sé “Che Natale è senza albero!”

Deciso si avvicinò alla camera di Hermione bloccandosi giusto un attimo prima di bussare sulla bella porta di noce intagliata “Ops, non vorrei interrompere qualcosa di eccitante!” pensò ridacchiando fra sé mentre lentamente tornava sui suoi passi e raggiungeva la stanza opposta a quella dell'amica “Eccoci Harry, aldilà di questa porta c'è la creatura più intrigante, sensuale, provocante e maledettamente bella che tu abbia mai conosciuto e avuto la fortuna d'incontrare. Unica piccolezza che si tratta di un ragazzo, per la precisione di un fantastico cacciatore serpeverde di nome Blaise Zabini. Ora fai un profondo respiro, conti fino a dieci e lentamente varchi questa soglia, ti spogli e scivoli sotto il piumone, gli dai un casto bacio in fronte e ti addormenti cullato dal tepore che emanerà il suo corpo scolpito e tonico” pensò il grifondoro che inspirò come aveva programmato e poi si domandò “In fondo è stato lui a chiederti di dormire insieme, perché sentirsi a disagio?” Pensato questo il bel cercatore entrò finalmente nella stanza e anziché proseguire con il suo superbo piano di avvicinamento dovette adattarsi alla situazione di cui si trovò inevitabilmente testimone. Blaise giaceva supino sul letto, indossava una t-shirt grigia scura e un paio di boxer aderenti del medesimo colore. I capelli erano sciolti e ricadevano in parte sul suo bel viso e in parte sul cuscino sottostante. La gamba sinistra e il braccio e la spalla destra fuoriuscivano dal piumone a causa dei movimenti che il ragazzo stava compiendo. Harry sospirò compiaciuto da quella visione ma un istante dopo, realizzato quanto stesse in realtà accadendo, nell'ordine si avvicinò, si pietrificò spalancando la bocca allarmato da quelle che a prima vista potevano sembrare convulsioni, si sedette accanto al moretto e iniziò a sussurrargli di calmarsi. I mormorii di Blaise che fino a quel momento erano stati solo confusi e incomprensibili bisbigli, divennero parole chiaramente interpretabili “Ti… ti prego… no… non lo… fare!” ansimò il serpeverde.

“Blaise calmati!” sussurrò Harry accarezzandogli una guancia ma quel gesto amorevole sembrò scatenare nel cacciatore l'effetto contrario. L'agitazione sembrò crescere, la respirazione divenne più affannosa e il bel Zabini iniziò a piangere balbettando un disperato “Zaca…rias non… non voglio… ti scongiuro… lasc…iami and…are”

“Cosa ti ha fatto?” si chiese Potter asciugandogli una delle lacrime che inumidivano il suo bel viso.

“NOOOOO!” gridò all'improvviso Blaise scattando in avanti e svegliandosi di soprassalto, madido di sudore e ancora scosso dai singulti di pianto.

“Bla… Blaise!” balbettò preoccupato Harry che dallo spavento si era portato una mano al cuore “Dio santo, cosa ti succede?”

Il serpeverde si guardò intorno confuso, ansimante realizzò di trovarsi nella baita di Silente e non nei freddi sotterranei di Sinclair Manor e realizzato che la figura di fronte a sè fosse il ragazzo che amava, lo abbracciò mugugnando un disperato “Har…ry!”

Al grifone non restò che ricambiare l'abbraccio e cercando di rincuorarlo cominciò ad accarezzargli la nuca e la schiena. Quel gesto parve funzionare anche se le lacrime non accennavano a voler smettere di scivolare sulle gote del serpeverde.

L'urlo fece accorrere Draco e Hermione che preoccupati si precipitarono al capezzale dell'amico ignari che Harry fosse già con lui.

“BLAISE!” urlò il biondino spalancando la porta della camera seguito a ruota dalla ragazza, la quale vedendo il proprio migliore amico domandò “Quando sei arrivato?”

“Cos'è successo?” chiese Draco avvicinandosi.

“Sono entrato e l'ho visto agitarsi, stava sognando qualcosa, probabilmente stava avendo un incubo… ho cercato di rassicurarlo ma all'improvviso ha urlato e si è svegliato, mi ha visto e mi è saltato addosso e…” spiegò Harry come poteva farlo con Zabini che ancora lo stringeva e continuava a piangere sul suo petto.

L'amica si sedette accanto a lui poggiando una mano sulla spalla del serpeverde e disse amorevolmente “Va tutto bene Blaise, Harry è qui, Draco e io anche, non c'è nulla che non vada!”

Il ragazzo la guardò e la abbracciò liberando finalmente Potter che richiamato dal bel caposcuola si alzò e lo seguì. Fuori dalla camera l'erede di casa Malfoy domandò “Ha detto qualcosa?”

“Non lo ricordo!” fu la prima risposta del moro.

“Potter ti prego è importante, pensaci, ha detto qualcosa? Ha fatto qualche nome?” chiese più apprensivo il biondino.

“Sì, sembrava disperato… Mugugnava frasi strane, ce l'aveva con qualcuno, continuava a ripetere che voleva essere lasciato stare che… che non voleva, che desiderava andarsene”

“Nessun nome?”

“Draco voglio sapere che gli succede? Non è normale questa reazione!”

“Non posso dirtelo Harry, se vorrà lo farà lui!” disse secco Draco spostando lo sguardo da lui.

“Ho il diritto di saperlo, perché non vuole dirmelo? Credevo che fra noi…”

“Credevi male!” lo freddò il serpeverde che vedendolo accusare il colpo aggiunse “Harry scusami, vorrei tanto parlartene, perché sono sicuro che potresti aiutarlo molto, ma ho promesso a Blaise che non te lo avrei detto. E' giusto che tu sappia ogni cosa da lui, quando si sentirà pronto a parlartene”

“Mi stai spaventando!”

Il biondino non rispose limitandosi ad abbassare nuovamente lo sguardo. Quel semplice gesto unito al silenzio allarmò Harry ancora di più e lo indusse a chiedere “Si può sapere che cazzo gli ha fatto quello stronzo di Sinclair?”

 

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Capitolo 24
*** "Via un peso dal cuore" ***


Untitled Document Capitolo 24°: "Via un peso dal cuore"

"SMETTILA DI FARMI QUESTA DOMANDA!" sbottò Draco che scusandosi poco dopo abbassò il tono di voce e aggiunse "Non è a me che devi farla!"
"Come faccio ad aiutarlo se non so cosa gli è successo?" chiese accorato il grifone.
"Non spetta a me dirtelo, è una cosa molto personale ed è giusto che sia lui a parlartene!"
"Accidenti Draco, cosa gli dico? Come mi comporto? Non so che fare, lo capisci? Mi sento così impotente"
"Lo so, non sai quanto anch'io mi…" ma il biondino non finì di dire ciò che voleva perché la porta si aprì e Blaise apparve davanti a loro con gli occhi gonfi di pianto e arrossati, i capelli legati in una coda di fortuna e l'aria di chi avrebbe tanto voluto essere altrove in quel momento.
"Ciao" sussurrò superandoli per andare in bagno a sciacquarsi il viso.
"Ciao" risposero in coro i due ragazzi che non aggiunsero nient'altro e si limitarono a maledire mentalmente Sinclair.
"Come sta?" chiese Draco quando Hermione li raggiunse.
La ragazza fece un cenno con la mano a dire "Potrebbe stare meglio" poi guardò il suo migliore amico e disse "Credo che abbia bisogno di un tuo abbraccio"
Harry annuì e prima di entrare in camera del moro asserì "Grazie Herm, sei stata preziosa!"
"Non preoccuparti Harry, Blaise è più forte di quanto possa sembrare, ha solo bisogno di essere rassicurato"
"Su cosa?" chiese l'amico.
"Su quanto è speciale!"
Il cercatore spalancò gli occhi sorpreso, l'amica gli sorrise e sussurrò "Sono sicura che saprai come coccolarlo!" detto questo timidamente salutò Draco con un dolce e dispiaciuto "Buonanotte" e lentamente si diresse verso camera propria.
Il Grifondoro non replicò ed entrò in camera mentre il bel Malfoy si avvicinò ad Hermione e asserì "Buonanotte a te!"
"Mi dispiace!" mormorò lei voltandosi di scatto a guardarlo "Scusa per prima!"
"Scusami tu, la mia reazione è stata esagerata!"
"Ti assicuro che…"
"Lo so, non dovevo dubitarne!" le disse dolcemente.
"Buon Natale amore!" balbettò Hermione.
"Buon Natale piccola!" rispose lui accarezzandole il viso.
"Ti prego resta" implorò vedendolo staccarsi per tornare di sotto "Dormi qui!"
Il serpeverde la fissò per qualche istante poi senza replicare entrò in camera chiudendo la porta dietro di sé. Contemporaneamente Blaise uscì dal bagno e tornò nella propria stanza. Harry, in piedi davanti al camino lo attendeva. Il serpeverde chiuse la porta e sussurrò "Mi spiace per prima"
"Non dirlo, non mi hai fatto nulla" rispose il grifone avvicinandosi.
"Ti sarò sembrato un povero pazzo" disse tristemente l'altro ragazzo.
"No, mi sei sembrato solo tanto spaventato!" ribattè Harry ormai di fronte a lui.
"Io… non…"
"Blaise non devi spiegarmi nulla, quando vorrai se mai accadrà mi racconterai, per adesso voglio solo sapere come stai" gli disse abbracciandolo sforzandosi di apparire calmo e rilassato.
"Grazie!" balbettò Zabini "Ora che sei qui stò molto meglio"
"Che ne dici di dormire ancora un po'? non so te ma io mi sono fatto la nottata in compagnia di un Silente, Piton e McGranitt parecchio accaniti, sono stravolto. Se non dormo qualche ora domani sarò uno zombie!" sussurrò Potter senza staccarsi.
"Perché che ore sono?"
"Le sette meno venti"
"Accidenti, sei rimasto a Grimmauld Place fino a questa mattina ma che avevate da dirvi di così importante?" chiese il serpeverde allontanandosi per guardarlo negli occhi.
"Troppe cose, ma non parliamone vuoi? Perché invece non ci buttiamo sotto il piumone?"
Blaise annuì ma timidamente, mentre Harry si sfilava maglione e jeans, domandò "Avete parlato di lui?"
"Lui chi?"
"Sinclair!" mormorò il moretto inspirando profondamente. Solo pronunciare quel nome lo faceva sudare freddo.
Harry tacque per un istante poi rispose "Sì, abbiamo parlato di lui e del figlio!"
Zabini si sedette sul letto e senza guardare il moro negli occhi indagò "Puoi raccontarmi cosa ti hanno detto?"
"Perché lo vuoi sapere?" chiese dolcemente Potter.
"Non importa Harry, se non vuoi dirmelo, non fa niente!" sussurrò l'altro evitando di rispondere alla domanda, infilandosi svelto sotto le coperte e tirandosele fin sopra la testa.
Il cercatore lo guardò basito e dopo essersi infilato la t-shirt che usava come pigiama sgattaiolò sotto il piumone. Blaise era rannicchiato in posizione fetale. Il moro avrebbe tanto voluto abbracciarlo ma non sapeva come avrebbe potuto reagire alla cosa, così si limitò ad avvicinarsi e sussurrò "Non possiamo allontanarci dalla baita, Sinclair e i suoi scagnozzi ci stanno cercando… o meglio, "vi" stanno cercando, non sanno che anch'io sono qui"
Il bel serpeverde si voltò e si trovò a pochi centimetri dal viso del grifone che aggiunse "Sinclair ha ucciso i genitori di Hermione e sicuramente vuole finire ciò che ha iniziato un anno fa"
"Ne sei sicuro?"
"Purtroppo sì"
"Lei lo sa?"
"No, sinceramente non so se dirglielo, non voglio rovinarle questo Natale… non ora che è così felice dopo tanto tempo" rispose sinceramente lasciando trasparire un po' di tristezza nel suo tono di voce.
Blaise pensò quanto Harry fosse dolce e premuroso e che Hermione fosse davvero fortunata ad averlo come amico, poi chiese "Ha assistito alla loro uccisione vero?"
"Sì, il padre la nascose appena in tempo ma lei vide comunque giustiziare lui e la madre"
"Dev'essere stato terribile" sussurrò il serpeverde.
Harry annuì poi aggiunse "E' incredibile come Draco sia riuscito a farla sorridere di nuovo. Non avrei mai creduto che proprio lui sarebbe riuscito a farle amare di nuovo la vita. Io ci ho provato ma senza successo"
"Tiene molto a lei, so che può sembrare strano, ma credimi è sincero" mormorò il prefetto guardandolo negli occhi.
"In effetti è alquanto insolito che un serpeverde s'innamori di un grifondoro e viceversa ma a quanto ne so è già successo!" bisbigliò Harry ovviamente riferendosi ai loro sentimenti.
Ma Blaise sembrò non udire quelle parole, perso nei suoi pensieri chiese timidamente "Ti hanno detto nient'altro su Sinclair?"
"Solo che è un pazzo e che suo figlio ha preso da lui" replicò Harry che pensò che quel nome stava diventando un'ossessione per il bel ragazzo sdraiato accanto a sé.
Zabini chiuse gli occhi e inspirò profondamente poi quasi senza accorgersi sussurrò "Spero di non rivederlo mai più!"
"Purtroppo capiterà molto presto!" asserì il grifondoro invconsapevole di cosa avrebbe scatenato con quella semplice frase.
"Che vuoi dire?" balbettò il moro.
"Silente ha dovuto acconsentire a far venire ad Hogwarts il figlio e altri due compagni di Durmstrang! Una sorta di corso avanzato di pozioni"
"COSA?" insorse Zabini.
Harry ripetè quello che aveva appena detto e vide il giovane iniziare a respirare affannosamente, come colto da un attacco di panico.
"Mente, non ne ha bisogno, suo padre è… è…" ansimò Blaise mettendosi seduto. Il cuore gli batteva all'impazzata e sentiva l'ansia aumentare pian piano.
"Lo sanno, infatti sarà tenuto sotto controllo" sussurrò l'altro cercando di rassicurarlo.
"Non è possibile, non può farlo venire, non a Hogwarts… io… Harry non…" balbettò sempre più agitato.
"Calmati, ti prego, guardami, ti giuro che non ti farà nulla… non glielo permetterò"
"CALMARMI? QUELLA BESTIA SARA' AD HOGWARTS CAPISCI? COME PUOI CHIEDERMI DI CALMARMI?" sbottò iniziando a piangere nuovamente "NON SAI COSA MI HA FATTO" singhiozzò disperato "NON PUOI NEANCHE IMMAGINARLO"
"Blaise, ci sarò io con te, non oserà farti nulla" disse Harry accarezzandogli la guancia. Il ragazzo inclinò la testa per godere meglio di quel contatto e mentre nuove lacrime scivolarono sulle sue gote, mugugnò "Già come l'altra volta… prende sempre ciò che vuole"
Il grifone tirò il ragazzo a sé e lo abbracciò sussurrandogli "Non so cosa ti abbia fatto, ma non lo rifarà!"
"Me… meglio che tu non lo sappia!" balbettò Zabini.
"Meglio perché? Hai paura di quello che potrei pensare?" chiese dolcemente sollevandogli il viso.
Il ragazzo annuì, nonostante avesse gli occhi arrossati ancora colmi di lacrime, Harry non potè non pensare quanto fosse bello ed indifeso in quel momento. Lentamente si chinò e gli diede un casto bacio sulle labbra sussurrando "Qualsiasi cosa sia, non mi farà mai cambiare idea su di te"
"Si invece!" tremò il moro.
"No invece, mi piaci da morire Blaise, trovo tu sia una persona speciale, starti vicino mi fa battere forte il cuore e non mi capitava da tanto tempo di sentirmi così. Credo che il mio sentimento sia molto più profondo di quanto immaginassi e vederti soffrire così, mi fa star male"
Il serpeverde si staccò piano e perdendosi nelle iridi color speranza del grifondoro mormorò "Mi vergogno Harry, non voglio che tu sappia questa cosa di me"
"Vergogna? Ma…" iniziò a dire Potter venendo interrotto dal cacciatore che finalmente riuscì a balbettare "Zacarias ha… ha… abusato di me"
"Co…cosa?" ansimò sconvolto il grifone.
Nuove lacrime scivolarono sulle guance del serpeverde che annuì e aggiunse "Mi ha preso con la forza quest'estate" singhiozzò "Davanti ai suoi amici, dopo che avevamo trascorso un pomeriggio insieme, lui…" inspirò ingoiando il magone "Mi ha legato e…"
"Dio Blaise, mi dispiace, mi dispiace tanto, come ha potuto farti questo?" gli chiese abbracciandolo.
"Disse che dovevo essere punito, che lo avevo deluso" pianse il moretto stretto tra le braccia di Harry "E' stato lui il primo con cui ho fatto l'amore, credevo mi amasse, credevo…" singhiozzò "Che se non potevo avere te, almeno potevo amare ed essere amato da qualcun'altro e lui… è stato bravo a farmelo credere"
Il grifondoro non sapeva come comportarsi, tutto sembrava banale e scontato in quel momento. Cosa dire ad una persona che ha subito tale violenza? come fargli superare quell'angoscia interiore? Incapace di pensare a qualcosa che non apparisse come una palese frase fatta, ovvia e superficiale il moro si limitò a stringerlo forte a sé cercando in quel modo di trasmettergli tutto il suo amore e la sua comprensione.
"Har...ry" balbettò Blaise "Non volevo che accadesse, credimi" aggiunse tirando su con il naso.
"Ma che dici? Lo so, cosa vai a pensare?"
"Har…ry non credi vero che io… che mi sia piaciuto, che me lo sia cercato?"
Il grifone spalancò gli occhi sorpreso da quell'affermazione poi svelto rispose "Blaise, non potrei mai pensare una cosa simile. Credimi, mai!"
"Giu… giura… melo!"
"Te lo giuro su ciò che ho di più caro, so perfettamente che non è stata colpa tua!"
"Sì invece!" balbettò disperato l'altro ragazzo abbandonandosi nuovamente allo sconforto "Non dovevo dirgli che non lo amavo, avrei dovuto scrivergli invece di andare a dirglielo di persona"
"Quel ragazzo è un pazzo, una bestia, non hai colpa, Blaise tu non devi sentirti responsabile per quello che ti è successo. Lui ha sbagliato, non tu!"
"E' solo che mi sembrava corretto dirglielo di persona che era finita" pianse scuotendo la testa.
"Blaise mi sarei comportato anch'io così! Il tuo unico errore è stato essere sensibile e attento ai suoi sentimenti" gli sussurrò dolcemente accarezzandogli il viso.
"Ti amo Harry, non potevo mentire su ciò che provavo, non potevo più permettergli di sfiorarmi e… non volevo prenderlo in giro. Quando ero a letto con lui, sognavo di avere te al mio fianco, di stringere te, di amare te!"
Quelle parole strinsero il cuore al bel grifondoro che non esitò un istante, tutti i dubbi sparirono e afferrando il viso del giovane sussurrò "Anch'io ti amo Blaise, ora non ho più paura di dirtelo, non ho più paura di soffrire. Sei tu quello che voglio al mio fianco, nessun altro"
"Ridillo!" mormorò Zabini.
"Ti amo, farei qualsiasi cosa per te, amore credimi"
"Dici davvero?"
"Te lo giuro, sei la creatura più intrigante, più eccitante, intelligente e dolce che abbia mai conosciuto, mi piace tutto di te. Adoro l'idea che tu sia un serpeverde, sono felice che tu sia un ragazzo, ma soprattutto sono fiero e orgoglioso che tu sia tu"
"Har…ry" balbettò il cacciatore asciugandosi il viso "Devi sapere che… Zacarias… lui ha pensato bene che se non potevo più essere suo, non sarei stato più di nessun altro. Io non riesco più a… non mi riesce più di… mi eccito ma quando dovrei andare oltre, la paura di rivivere quelle sensazioni mi blocca, mi viene il panico e…"
"Supereremo tutto insieme" asserì Potter baciandogli la punta del naso "Ti mentirei se ti dicessi che non voglio far l'amore con te, il mio corpo mi ricorda costantemente quanto apprezzi la tua vicinanza. Ti desidero molto, toccarti, abbracciarti, baciarti, ci sono delle volte che non penso ad altro, immaginare che facciamo l'amore insieme mi emoziona tantissimo ma al tempo stesso mi spaventa visto che non l'ho mai fatto prima con un ragazzo. Ma sono sicuro che sarà bellissimo, quando saremo pronti, quando tu ti fiderai del sottoscritto a tal punto da condividere una cosa così bella con me, sono certo che sarà il momento più emozionante della nostra vita"
Blaise non disse nulla, si strinse forte al suo cercatore preferito e quando Harry gli sussurrò all'orecchio "Non c'è fretta amore, sarà bello scoprirsi pian piano!" gli regalò il primo sorriso dopo tanto piangere.
"Sei bellissimo quando ridi, te l'ho già detto vero?"
"Sì!"
"Talmente bello che mi togli il respiro!"
"Esagerato!" ridacchiò Zabini facendolo stendere e coprendoli entrambi con il piumone "E' bello sentirselo dire però!"
"E' la verità, non mi viene difficile!"
"Attento signor Potter, potrei farci l'abitudine a queste tue coccole deliziose!"
"Quando vuoi amore, se m'impegno posso fare anche di meglio!" rispose il moro sorridendogli.
"Mi piace quando mi chiami amore, è bello sentire uscire quella parola dalle tue labbra" ribattè Blaise baciandolo dolcemente per poi, una volta sazio di quel contatto, aggiungere "Anch'io ti amo Harry e sapessi quanta voglia ho di fare l'amore con te, non credere che non lo desideri… anzi, non c'è minuto che non ci pensi, è solo che ti chiedo di avere un po' di pazienza e…"
"Non dirlo, va bene così, quando sarai pronto, quando lo vorremo entrambi, non ci sarà bisogno di dirci nulla, succederà"
Zabini sorrise, appoggiò la testa al petto di Harry e lasciandosi accarezzare dal grifone, si riaddormentò seguito poco dopo dal ragazzo che amava. Finalmente un po' di pace dopo tanto dolore e sconforto.

Nella camera poco distante Hermione e Draco non riuscivano a dormire. Le grida e il pianto disperati di Blaise li aveva tenuti svegli. A fatica la bella moretta era riuscita a trattenere il biondino dall'andare dall'amico, rassicurandolo che Harry sarebbe riuscito a calmarlo e così infatti era stato. Da ormai dieci minuti non si sentivano più lamenti, ne urla, ne tanto meno singhiozzi.
"Credi che stiano dormendo?" domandò Draco guardando la ragazza.
"Sì, forse dovresti farlo anche tu… sei stravolto!" rispose lei dolcemente.
Il bel Malfoy sorrise e le accarezzò il viso sussurrandole "Ti ho mai detto quanto tu sia bella?"
Hermione arrossì, scosse la testa imbarazzata e lo sentì aggiungere "Sei bellissima!"
"Gra…grazie, anche tu lo sei!"
"Hermione?" le chiese accarezzandole i capelli e il viso.
"Cosa?"
"Ricordi, il nostro ballo lento ad Hogwarts? Ricordi quello che ti dissi?"
"Sì, scusami per averti detto che non avresti saputo amare, sono stata una sciocca!" replicò tristemente spostando lo sguardo.
"Non intendevo quello, non voglio le tue scuse" le disse prendendole il mento e girandoglielo in modo che i loro occhi si fissassero ancora "Volevo solo dirti che… bhè, che io combatterei per te, lotterei per il nostro amore, se me lo permetterai saprò essere l'uomo che desideri avere al tuo fianco, saprò amarti come meriti e…" ma il biondino non ruscì a finire perché la caposcuola lo baciò con passione sussurrandogli a fior di labbra "Mettimi alla prova signor Malfoy, potrei stupirti con la mia determinazione. Ti voglio da morire, anch'io sono disposta a lottare per il nostro amore e non ho dubbi che anche tu lo farai insieme a me. Sarà dura, ma ce la faremo!"
Lui le sorrise e facendola stendere, invertì le loro posizioni, iniziando a deliziarla con piccoli baci sensuali sul collo e su tutto il viso. Hermione dal canto suo fu ben lieta di assecondarlo, iniziando a sfiorargli la schiena in modo parecchio provocante. Ma all'improvviso Draco la guardò, fermandosi un istante le chiese "Herm, se andiamo avanti io…"
"Non vuoi?" domandò lei timidamente.
"Fare l'amore con te? Più di ogni altra cosa al mondo!"
"Allora che c'è che non va?"
"Ti sembrerà sciocco, ma non voglio che la nostra prima volta insieme, avvenga così. Non voglio che sappia di riappacificazione, voglio che sia speciale, se non ti dispiace vorrei aspettare che nessuno stupido litigio abbia rovinato l'atmosfera"
Lei gli sorrise e annuì poi disse "Va bene amore, se pensi che adesso avrebbe questo significato, aspettiamo!"
"Perché tu non credi che…?"
"No, io credo che ti amo e che vorrei tanto condividere con te un atto tanto bello e profondo ma rispetto ciò che pensi, pertanto sono disposta ad ignorare quanto tu sia provocante ed eccitante in questo momento e sforzarmi di dormire un po'!"
Lui le sorrise e malizioso chiese "Quanto provocante ed eccitante?"
"Tanto!"
"Ma tanto quanto?"
"Peccato che abbiamo litigato signor Malfoy, altrimenti ti avrei dimostrato quanto!" sussurrò Hermione leccandogli maliziosamente il labbro inferiore finendo con il mordicchiarlo.
Draco ansimò compiaciuto e prima di baciarla appassionatamente per l'ennesima volta sussurrò "Al diavolo, abbiamo fatto pace no? Il momento è perfetto!"
"Uomini!" pensò la bella caposcuola "Basta davvero poco per convincerli!"
"A cosa pensi?" le chiese Draco vedendo che sorrideva felice.
"A te, a me e a quanto è stato facile farti cambiare idea"
"E' una cosa positiva o negativa?" chiese in ansia lui di aver rovinato ogni cosa per la seconda volta.
"Sai cosa mi piace tanto di te amore, un lato che sono felice di aver scoperto?"
"Quale?"
"Che sei spontaneo e fondamentalmente innocente nelle tue azioni. Non l'avrei mai detto avendo conosciuto il vecchio Draco, ho sempre pensato che fossi un abile mistificatore, con una vena macchiavellica niente male. E' stata una gioia scoprire quanto tu sia puro e per niente artefatto"
"Lo prendo come un complimento allora?" sussurrò lui aprendosi in un dolce sorriso iniziando a baciarle nuovamente il collo.
"Ma lo è sciocchino!" ansimò lei sfilandogli la maglia che usava come pigiama facendola cadere al bordo del loro letto.
"Ottima idea!" bisbigliò Draco facendo altrettanto con la maglia di lei andando a scoprirle i seni lattei e ben formati, ripetendo poco dopo l'operazione con i pantaloni che scivolarono in fondo al piumone insieme agli slip neri.
Hermione arrossì, era la prima volta che Draco la vedeva nuda.
"Che c'è?" chiese lui accarezzandole un fianco e facendola rabbrividire di piacere.
"Niente è solo che…" balbettò.
"Sei bellissima" l'anticipò lui scendendo a posare un piccolo bacio sulla punta del suo naso "Volevo rassicurarti, nel caso ti stessi dicendo che non è così!" aggiunse dandogliene un altro sullo zigomo e un altro sulle labbra "Sei maledettamente eccitante signorina Granger" le sussurrò scivolando sul mento e poco dopo sul collo "Mi togli il fiato" le disse infine baciandole le scapole, lo sterno sino a quando non raggiunse il seno destro di lei che credette di morire dall'emozione quando il giovane cominciò a stuzzicare il piccolo capezzolo rosa con bacini e leccatine delicate. Hermione chiuse gli occhi, cercando di godersi quel momento a pieno. Draco non le chiese mai se quello che le stava facendo le piaceva visto che l'ansimare sommesso, i brividi e i gemiti di piacere parlavano per lei. Quando il serpeverde fu sazio di dare attenzione al seno destro della ragazza si spostò e iniziò a tormentare il sinistro iniziando a mordicchiarlo delicatamente e a succhiarlo. La bella Granger scoprì quanto poteva essere bello farsi mordicchiare e disse "Dio Draco, è bellissimo"
"Lo so" fu la risposta compiaciuta di lui che si stava eccitando all'inverosimile nel sentirla fremere e gemere sotto di sé.
"Amore, non credevo che potesse essere tanto eccitante" disse a fatica lei quando il bel biondino sbucò da sotto il piumone per rubarle l'ennesimo bacio appassionato, durante il quale le loro lingue non la smisero di stuzzicarsi e giocare insieme.
"Lieto che ti sia piaciuto!" sussurrò invertendo le loro posizioni e facendola mettere a cavalcioni su di sé. Solo un sottile paio di boxer aderenti di cotone nero divideva i due ragazzi che sempre più eccitati riuscivano a contenersi a fatica.
"Sei bello da morire, ti mangerei" disse la ragazza baciando il petto glabro del giovane cercatore per poi appoggiarvi il proprio seno.
"Non immagini quanto mi piaccia sentirti sulla mia pelle" le disse accarezzandole il viso.
"Anche a me piace tanto, hai un buon profumo" sussurrò annusandolo "Sai di mandorla" aggiunse baciandogli il collo provocandolo con abili giochini di lingua.
"Dio santo, sono in paradiso" mormorò il biondo che la guardò amorevolmente e le sorrise. Lei ricambiò ed esclamò "L'avresti mai detto che saremmo finiti a letto insieme?"
"A dirti la verità no, anche se da quel giorno a Hogsmeade ci ho sperato vivamente"
"Davvero?" chiese Hermione facendo scivolare le proprie mani sino all'elastico dei boxer di lui che rabbrividendo del suo tocco rispose "Lo giuro!"
"Cosa sognavi quando pensavi a noi due a letto insieme?" domandò iniziando ad abbassargli l'indumento intimo.
"Che domande sono?" le chiese a sua volta imbarazzato.
"Dimmelo dai, magari posso soddisfare qualche tua fantasia" rispose la bella grifondoro scendendo a baciargli il petto scolpito.
"Oh dunque… si ecco… Herm, Dio non… cielo sì… continua, amo…re è fantastico!" ansimò il biondino sentendo che era scesa sino al suo ombelico e lo aveva serenamente superato per raggiungere ben altra metà "Questo, sognavo te che… Dio santo Herm, sei fantastica…" ansimò dicendole infine "Sognavo che prendevi l'iniziativa"
Hermione sorrise ed ebbe un attimo di piacevole sorpresa quando vide l'oggetto primario delle sue attenzioni. Le dicerie sull'amico del caro signor Malfoy erano parecchio veritiere. Draco era molto ben dotato, niente di esagerato, ma decisamente il migliore se paragonato alle precedenti esperienze della ragazza. Hermione iniziò ad accarezzarne tutta la lunghezza strappando gemiti estasiati al suo ragazzo che apprezzò in misura notevole quell'audace impulso. Ma quando lei chiuse dolcemente le sue labbra sul membro ormai più che eccitato, Draco strinse convulsamente le lenzuola e gridò il suo nome. Le abili leccatine e i giochi di mano continuarono con una lentezza, quasi esasperante, portando il giovane a livelli di eccitazione mai raggiunti prima. Hermione continuava a guidarlo molto vicino all'estasi suprema senza però concedergliela e questo lo stava facendo impazzire, sino a quando, non paga della sua piacevole tortrura, la bella grifondoro strisciò fuori dal piumone senza mai smettere di sollecitare l'eccitazione di lui. Ansimante il biondino, quando la vide spuntare da sotto le coperte le disse come poteva farlo in quel preciso istante "Ti voglio, non ti ho mai voluta tanto come in questo momento…sei fantastica ti prego non…"
Hermione sorrise, lo baciò e si posizionò correttamente in modo che bastasse scendere lentamente verso il basso per poter essere una cosa sola con lui. E così fu. Draco non ebbe la minima difficoltà a scivolare in lei, tanto era eccitata.
"Hermione sììì" ansò una volta che fu dentro.
"Mio Dio!" fu il commento di lei sentendolo.
"Sei… sei… sei…" balbettò senza riuscire a finire ciò che avrebbe voluto dirle iniziando a muoversi lentamente.
"Amore è bellissimo" gemette abbracciandolo e baciandolo.
"Tu sei bellissima!" le rispose affondando un po' di più rubandole un sospiro estasiato "Vederti eccitata e sentirti gemere di piacere mi sta facendo impazzire!"
"Draco se continui così io… io…"
"Amore sono felice che… oh Dio… se ti muovi così però… Herm rallenta… piccola… oh cielo sì… amore se continui a fare così io… Herm!" disse a fatica lui scosso dai brividi intensi di piacere che un sensualissimo smorzacandela gli stava procurando.
"Draco, non fermarti, amore ti prego!" ansimò quando lui ricominciò ad affondare in lei aumentando la cadenza delle spinte e la profondità.
"Hermione, sono molto vicino… se continuo… non credo che riuscirò a trattenermi" le disse mentre lentamente invertivano le loro posizioni.
"Anch'io amore, non ti fermare!" gemette lei afferrandogli le mani per intrecciarle con le proprie.
Draco non si fece pregare e aumentò il ritmo e come aveva preannunciato poche spinte dopo raggiunse l'estasi suprema svuotandosi in lei. Hermione però fece lo stesso, raggiunse il miglior orgasmo della sua vita in contemporanea con lui gridando il suo nome.
I due ragazzi ansimanti rimasero in quella posizione per qualche secondo cercando di recuperare il respiro e rallentare i loro cuori. Lei abbandonata su di lui che la stringeva amorevolmente mentre le baciava la testa e le sussurrava parole dolci. Solo quando entrambi sentirono di aver recuperato il controllo del proprio corpo, si guardarono e senza dire nulla si baciarono appassionatamente per un altro minuto buono. Solo la necessità di respirare, per non morire soffocati, gli impedì di continuare a baciarsi e dovettero pertanto staccarsi.
Hermione sorrise e sussurrò "Ti amo" lui ricambiò e rispose "Buono a sapersi, allora non sei solo interessata ai miei soldi?"
"Scemo!" fu il commento della bella grifondoro prima che lui le catturasse di nuovo le labbra nell'ennesimo bacio travolgente.

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Capitolo 25
*** "E' arrivato Babbo Natale!" ***


Untitled Document Capitolo 25°: "E' arrivato Babbo Natale!"

"Buongiorno" mormorò assonnato Blaise aprendo lentamente gli splendidi zaffiri che aveva al posto degli occhi.
"Buongiorno!" rispose Harry sorridendogli.
"Che fai?" chiese il serpeverde sbadigliando scusandosi poco dopo.
Potter ridacchiò, si appoggiò sul gomito destro e rispose "Ti guardo!"
"Passatempo interessante?" chiesel'altro regalando al suo ragazzo un dolce sorriso.
"Molto!"
"E da quanto ti diletti con quest'occupazione?"
"Dunque sono le undici, ci siamo addormentati alle otto meno venti, calcolando che ho dormito un paio d'ore, direi che è quasi un'oretta e mezza che ti guardo dormire"
"Potevi svegliarmi!"
"Perché, dormivi così bene" ribattè Harry accarezzandogli una guancia aggiungendo "Avevi un'aria beata e felice"
"Merito tuo" replicò Blaise baciandogli il palmo della mano, chiudendo nuovamente gli occhi.
"Eh no, signor Zabini, adesso vieni con me!"
"Harry dai, restiamo qui… coccoliamoci un pochino, è presto!" si lamentò il serpeverde tirandosi le coperte fin sopra la testa.
"Spiacente, ma voglio vedere la tua faccia, forza alzati"
"Amoreeee ti pregooo ancora cinque minutini" mugugnò l'altro da sotto il piumone.
"Muoviti" ridisse il grifone gentilmente.
"Sono stanco!" sbadigliò facendo spuntare una mano moribonda da sotto le coperte.
Harry rise e chiese "Stanco quanto?"
"Tanto!"
"Ma non sei eccitato?"
Blaise spuntò da sotto il soffice piumone e rispose "Harry, cosa ti rende così energico? Hai dormito due ore e non stai fermo un secondo!"
"E' Natale!"
"E allora?"
"Come allora? io adoro il Natale, addobbare l'albero, scartare i regali tutti insieme, restare ad ammirare la faccia di chi apre il proprio pacchetto… mi piace, mi sa di famiglia!"
"Si vede che non hai mai trascorso il Natale a casa con i miei! Altro che famiglia" esclamò Blaise pentendosi all'istante di ciò che aveva appena detto "Scusa, io non volevo, mi dispiace! Mi è uscita così, non…"
"Ho sempre invidiato chiunque tornasse a casa per le feste natalizie, poi Ron e Hermione cominciarono a restare con me ad Hogwarts e…"
"Harry scusa, davvero sono dispiaciuto"
"Blaise è ok, tranquillo, è proprio perché non ho mai avuto una famiglia, che mi piace festeggiare con i miei amici e da quest'anno anche con la persona che amo"
Il serpeverde arrossì furiosamente, annuì e poi si risdraiò.
"Deduco che non vuoi il tuo regalo… pazienza!"
"Si che lo voglio ma… concedimi solo cinque minuti!" ripetè Blaise facendo gli occhioni da cucciolo ferito per poi rintanarsi di nuovo sotto il caldo piumone.
Il bel cercatore scosse la testa, sorrise e disse "Va bhè, facciamo così, vado a farmi una doccia quando esco però…"
Alla parola doccia Zabini sembrò ridestarsi completamente, scostò di scatto le coperte e chiese malizioso "Doccia? Quando?"
"Ora!"
"Da solo?"
"Come, non avevi sonno?"
"Passato!"
"Sicuro?"
"Sicurissimo!" sorrise accattivante il moretto.
Harry non rispose, gli fece un cenno con la testa di seguirlo. Il bel cacciatore non si fece pregare afferrò al volo il cambio intimo e i vestiti che avrebbe indossato e seguì il suo ragazzo.
In bagno Blaise chiese "Ma Draco e Hermione?"
"Dunque… ho incontrato Herm andando in bagno stamattina presto e direi che era alquanto provata dalla nottata"
"Provata?"
Lo sguardo esplicito di Harry lo illuminò "Oooh capito, beati loro!"
"Sono felice per lei, finalmente ha trovato qualcuno che può renderla felice"
"Draco la ama molto!"
"Non ne dubito, era raggiante quando l'ho vista, stanca ma raggiante!"
"Malfoy ci sa fare!" esclamò Blaise iniziando a spogliarsi.
"E tu come lo sai?" chiese Harry malizioso facendo altrettanto "Devo preoccuparmi?"
"Geloso?" chiese l'altro avvicinandosi.
"Sì!" fu la risposta secca del grifone che gli rubò il primo casto bacio della giornata ed entrò nella doccia come mamma lo aveva fatto. Un sospiro compiaciuto si levò da parte di Blaise il quale, ammirato da tanta perfezione, non potè far altro che ringraziare il suo angelo per una così bella visione.
"Non dirmi che devo essere geloso davvero?" domandò il grifondoro guardandolo malizioso.
"Tranquillo, non c'è etero più etero del nostro biondino" rispose il bel serpeverde mentre la sua maglia e i boxer finivano a terra.
"Che fai non vieni?" gli chiese Harry piacevolmente colpito dal vederlo completamente nudo. Blaise sorrise lo seguì e chiudendo la porta dietro di sé aggiunse sussurrando a fior di labbra. "E poi dovresti saperlo che a me piacciono i mori con gli occhi verdi!"
Il grifone sorrise, spinse Blaise contro la parete piastrellata della doccia e dopo aver appoggiato le mani ai lati del viso del suo ragazzo chiese sensualmente "Indovina come piacciono a me invece?"
"Non lo so, dimmelo tu!"
"Sottili fili di seta nera al posto dei capelli, occhi color del mare, alti un metro e ottanta, belli da togliere il fiato, simpatici, intelligenti, con una carnale passione per il Quidditch, un corpo statuario e solitamente… nudi sotto la doccia" rispose Harry mordicchiandogli le labbra.
"Sei fortunato signor Potter, si da il caso che io assomigli tanto a quel tipo di persona!"
"Guarda il caso signor Zabini, sei al posto giusto nel momento giusto" replicò il cercatore scendendo a baciare il collo dell'altro che chiuse gli occhi e lasciò che le labbra del moro scendessero a solleticargli i sensi. Le mani di Blaise si alzarono automaticamente e si posarono sulla schiena di Harry che rabbrividì quando il ragazzo iniziò ad accarezzarlo sensualmente.
All'improvviso però un movimento audace della mano del grifone urtò il miscelatore della doccia che aprendosi innaffiò di acqua gelida i due ragazzi che si staccarono immediatamente scioccati per lo sbalzo termico scoppiando a ridere un istante dopo.
"SPEGNI!" urlò Blaise.
"MERDA CHE FREDDA!" rincarò Harry regolando la temperatura.
"Va bhè che il freddo rassoda!" balbettò il serpeverde che si sentì tirare sotto il getto di acqua calda e vide Potter fare spallucce.
"Qualcuno ha pensato che dovevamo raffreddare i nostri bollenti spiriti!" asserì Zabini che tutto bagnato era ancora più sexy e provocante.
"Chissà chi è questo rompipalle, stavo così bene!" ridacchiò il grifone.
"Anch'io!" sorrise Blaise abbassando lo sguardo "Fin troppo!"
"Sarà per la prossima volta!" sussurrò Harry che afferrato il docciaschiuma cominciò ad insaponare il ragazzo che amava. Blaise chiuse gli occhi, era visibilmente eccitato in quel momento, sentire le mani dell'altro scivolare su di sé, era una sensazione fantastica ma altrettanto spaventosa. Cosa avrebbe fatto il bel Potter se all'improvviso lo avesse sentito urlare di non toccarlo? Come avrebbe reagito Harry se tremante, lo avesse visto rannicchiarsi disperato a terra? Non voleva dargli quest'immagine di sé e benchè in quel preciso istante lo desiderasse tanto, la paura di rovinare il momento lo bloccò e scansandosi disse "Harry io vorrei tanto ma…"
"Va bene così!" replicò dolcemente il moro continuando ad insaponargli i lunghi capelli corvini.
"Sicuro? Non ti dispiace?"
Conscio che non fosse ancora il momento per osare di più, il bel Potter sorridendogli, anche se controvoglia, propose "Che dici, ci laviamo e scendiamo di sotto?"
Un cenno affermativo della testa decretò la fine del loro seppur piacevole intermezzo romantico, i due ragazzi si lavarono velocemente, si vestirono e scesero finalmente in salotto.
"Buongiorno!" esclamò Hermione vedendoli entrare in cucina "Buon Natale!" aggiunse sorridendo ai due moretti.
"Ciao piccola, buon Natale a te" rispose Harry ricambiando il sorriso.
"Buon Natale Herm, sola?" domandò Blaise facendole un cenno con la mano.
"Ciao Blaise, Draco si sta facendo una doccia! Come stai?"
"Capisco" rispose lui ridacchiando "Bene grazie e tu?" chiese poi malizioso.
"Mai stata meglio"
Prima che i due ragazzi potessero aggiungere altro Draco fece il suo ingresso in cucina, si avvicinò ad Hermione la baciò dolcemente sulle labbra e chiese "Questi due sfrontati la stanno importunando signorina?"
"Un po' mio signore, ma li ignoro!"
I due amici ridacchiarono.
"Sono gelosi, che vuoi farci!" sussurrò il biondino dandole un altro casto bacetto voltandosi poi verso il suo migliore amico chiedendo malizioso "Dico bene?"
"Da morire!" esclamò Blaise che lo abbracciò e gli augurò buon Natale.
"Come stai?" chiese l'altro in un sussurro senza allentare la presa.
"Meglio, molto meglio, Harry lo sa!" rispose Zabini mentre Hermione e l'oggetto dei suoi desideri si allontanarono con la scusa di portare alcune cose in salotto.
"Davvero?"
Il moro annuì e aggiunse "Mi sono tolto un peso ci credi?"
"Sì, ci credo" mormorò Draco che felice chiese "Come l'ha presa?"
"Sembra bene, anche se stamattina, sono certo che avrebbe tanto voluto che noi… ma sai che… insomma io…"
"Blaise, non avere fretta, sono certo che Harry saprà aspettarti!"
"Lo spero!" bisbigliò l'amico "Era a dir poco fantastico, avevo una voglia di... Dio a cosa ho rinunciato?"
"Vuoi dirmi che voi…?"
"Quasi, abbiamo fatto la doccia insieme e… wow Dra, è ancora meglio di come me lo sono sognato, dovresti vederlo è… è… perfetto!" sussurrò il serpeverde arrossendo.
"Grazie ma non ci tengo a vedermi Potter nudo, piuttosto come ci sei finito sotto la doccia con lui?"
"Che domande sono? Ci sono finito punto, solo che quando ha iniziato ad insaponarmi…"
"Ti ha insaponato?" sorrise malizioso Malfoy annuendo compiaciuto "Però chi l'avrebbe detto che San Potter è un vizioso intraprendente"
"Licenzioso e maledettamente sensuale nella sua semplicità!" asserì Blaise sorridendo.
"Com'era?"
"Lo vuoi sapere davvero?"
"Assolutamente sì!"
Il moretto sospirò e rispose "Bellissimo sentire le sue mani su di me, ho avuto paura a lasciarmi andare, non volevo che mi vedesse durante uno dei miei attacchi di panico e così mi sono scansato e gli ho detto che mi dispiaceva ma che non me la sentivo"
"Scommetto che è stato un signore e non ha fatto una piega?"
"Già, non so se è un bene però…"
"Che diavolo dici, certo che è un bene, pensi che stia fingendo?"
"No è solo che…"
"Andiamo Blaise Harry ti ama molto, cosa deve fare per dimostrartelo?"
Zabini non potè rispondere perché il grifondoro incrimato entrò in cucina e disse "Mi spiace interrompere le vostre confidenze ragazzi ma vorrei darvi i miei regali di Natale, sareste così cortesi da venire con me in salotto?"
"Regali?" balbettò Draco "Ma io non…"
"Muovetemi, Herm e io siamo stufi di aspettarvi!" replicò il moro sparendo di nuovo.
Scioccato il bel Malfoy seguì il suo migliore amico sino al camino dove i due grifoni si erano seduti e ridacchiavano felici.
"Eccoci!" esclamò Blaise "Scusate!"
"Finalmente!" asserì Hermione che passò un pacchetto a Draco dicendogli "Auguri, spero ti piacciano!"
"Herm, grazie!" rispose lui aprendo il suo pacchetto e rimanendo colpito "Come sto?" chiese indossando gli occhiali.
"Benissimo!" rispose lei sognante "Ti piacciono?"
"Molto, avevo giusto rotto i miei, come facevi a sapere che mi servivano?" rispose tirandola sulle proprie gambe per baciarla appassionatamente.
"Ho avuto una buona spia!" sussurrò lei sfilandoglieli e ricambiando quel contatto sensuale.
"Grazie" aggiunse Malfoy che la vide sorridere e passare un pacchettino anche a Blaise.
"Herm ma… non dovevi!" disse l'altro ragazzo.
"Io credo di sì! Dovrebbero piacerti, ho visto che li addocchiavi l'altro giorno"
"Qualsiasi cosa sia mi piacerà sicuramente, ti ringrazio!"
Lei gli sorrise e vedendolo sorpreso nello scartare il suo pacchetto gongolò soddisfatta.
Incensi giapponesi molto delicati e preziosi erano elegantemente disposti nella confezione regalo che Blaise scartò "Li adoro!" esclamò alzandosi per abbracciare la mora che gli passò un altro pacchetto "Questo è da parte mia e di Draco!"
"Cosa? Ma…"
"Scartalo avanti e dicci se ti piace" rincarò il biondo.
"Ma quando l'avete preso?"
"L'avevo preso io, ma vogliamo regalartelo insieme" rispose la grifondoro.
"Visto che l'altro mio regalo è rimasto ad Hogwarts… scusa!" mormorò il biondo imbarazzato.
Il bel cacciatore non si fece pregare, aprì il secondo regalo e rimase senza parole, una bella boccetta ambrata circondata da un sottile sciarpina di velluto nero emanava una provocante fragranza.
"Cos'è?" chiese Harry curioso.
Blaise arrossì e rispose "Se non mi sbaglio, un olio per massaggi!"
"Esatto!" esclamò felice Hermione.
"E la sciarpina?" domandò Harry ingenuamente.
"Amore, si vede che non hai mai goduto di certe attenzioni" replicò Zabini sempre più rosso "Vedi delle volte, per compiacersi a pieno di certi massaggi, si viene bendati e…"
"Oh cavolo!" sussurrò Potter toccando alla velocità della luce una fantastica tonalità di viola "Non lo sapevo, molto eccitante l'idea"
"Sì molto!" sussurrò Zabini paonazzo "Grazie ragazzi, non so che dire, prometto che lo userò!"
"E non è tutto" aggiunse Hermione che spiegò maliziosa "Quella sciarpina ovviamente è stata incantata e all'occorrenza si può moltiplicare nel caso ve ne servissero altre"
"Diamine Herm, vuoi farmi morire?" chiese il moro serpeverde facendosi aria con la mano.
"No voglio farti divertire!" rispose lei strizzandogli l'occhio.
"Buono a sapersi!" balbettò Harry imbarazzato che esclamò per togliersi dall'impaccio "Credo che finalmente tocchi a me darvi i vostri regali!" e detto questo con un colpo di bacchetta fece volare un pacchetto sulle ginocchia di ognuno dei tre ragazzi che lo stavano guardando.
"Avanti apriteli!"
Hermione fu la prima, tastò il suo regalo e sentendo che era morbido chiese "E' soffice, cos'è?"
"Secondo te posso dirtelo?"
Lei scosse la testa e lo scartò rimanendo a bocca aperta. All'interno c'era una splendida coperta trapuntata patchwork che la lasciò quasi senza fiato. Era morbidissima e molto soffice, la ragazza la strinse a sé e si accorse che i piccoli pezzi di stoffa che la componevanao avevano qualcosa di familiare. La osservò meglio e il suo cuore perse un battito per l'emozione. Harry le sorrise e senza che lei domandasse nulla disse "Mi sono permesso di prenderli, spero non ti dispiaccia!"
Gli occhi le si inumidirono e balbettando rispose "Oh Harry, è fantastica, grazie, così avrò sempre qualcosa di loro con me!"
"Quello era l'obiettivo!" replicò lui che le andò incontro per abbracciarla.
Draco e Blaise non avevano osato scartare il proprio regalo, rimasero imbambolati a fissare i due grifoni sino a quando questi due non si risedettero ed Hermione spiegò "Harry, ha preso i vestiti dei miei genitori e parte dei miei di quando ero piccola e mi ha fatto fare questa coperta, non potete immaginare quanto sia speciale"
Draco sorrise nel vedere la ragazza che amava tanto felice e dolcemente disse "E' molto bella, complimenti Harry, l'hai fatta tu?"
"No, l'ho fatta fare alla signora Weasley, non ne sarei mai stato capace!"
"Ottimo regalo!" sussurrò Blaise commosso dal bel gesto.
"Grazie! Ma voi, non aprite il vostro?"
I due serpeverde annuirono e guardarono il rispettivo pacchetto. Il biondo fu il primo a scartarlo e quando lesse la dicitura dorata sulla copertina spalancò la bocca ed esclamò "Non posso crederci, è il Domine Potionis, ma come? Dove l'hai preso è praticamente impossibile trovarlo?"
"Un dono di una persona speciale!"
Draco aprì la prima pagina e lesse "A te che saprai farne buon uso! Con immenso affetto S."e poco più sotto un'altra scritta che rincarava "Concordo! Auguri Harry"
"Dimmi che quella S. non sta per chi penso che sia?" chiese Draco sconvolto.
"Dipende, se stai pensando a Sirius la risposta è no, ma se stai pensando a Silente la risposta è sì!"
Hermione e Blaise spalancarono la bocca, ma nessuno dei due osò dire nulla, solo Draco ebbe il coraggio di chiedere "Ma perché lo dai a me? Sai quanto sia raro e introvabile questo libro?"
"Perché mi fido di te e voglio che lo tenga tu!" rispose placido il moro che aggiunse "Silente vorrebbe che venisse usato con perizia, pertanto perché non darlo al migliore fra noi in pozioni, so che ne farai buon uso!"
"Non posso accettare, è troppo, è… Dio non sono mai riuscito ad averne una copia, neanche Severus, nemmeno mio padre ce l'ha?"
"Ti prego, preferisco sapere che c'è chi saprà rendergli giustizia. Non mi ritengo un incapace, ma pozioni non è decisamente la mia materia preferita!"
"Non so che dire Harry io… grazie!" sussurrò Malfoy che iniziò a sfogliare il prezioso e antico manoscritto.
"Prego!" sorrise il moretto, felice che il suo dono fosse stato gradito "Manchi tu!" aggiunse poi guardando Blaise il quale, basito, ancora non aveva avuto il coraggio di aprire il proprio regalo.
"Facciamo così, vado di là a prendere qualcosa da bere, nel mentre aprilo e dimmi se ti piace" propose il grifone che posandogli un delicato bacio sulla guancia si diresse in cucina.
Zabini aprì il suo pacchetto e si ammutolì, delicatamente sollevò la catenina e rimase a contemplarla senza dire nulla. Hermione la riconobbe e sussurrò "Non posso crederci te l'ha regalata, Blaise non hai idea di cosa voglia dire?"
"Perché?" balbettò il bel cacciatore a cui il cuore si precipitò in gola e cominciò a battere freneticamente.
"Quella gliela regalò Sirius, è il simbolo della casata dei Black, ha un grosso valore affettivo per Harry, se te l'ha regala significa che sei molto importante per lui!"
"Ne ha una anche mia madre!" rincarò Draco "So che nessuno eccetto i Black potevano possederne una!"
Blaise deglutì e guardando gli amici disse "Come posso averla ricevuta allora?"
"Deve averti dato la sua!" spiegò Hermione.
"Non voglio che si privi di qualcosa di così importante per lui!" asserì Zabini
"Non sarà necessario!" esclamò Harry avendo assistito sulla porta a tutta la scena "Sirius ha donato una di queste catenine con il ciondolo a tutte le persone che ha amato nella propria vita, Remus e io infatti ne abbiamo una" disse mostrando la propria e aggiungendo poco dopo "Stanotte, ho scoperto che prima di morire ne fece fare un'altra da dare a me, in modo che a suo tempo avrei potuto donarla alla persona che avrei amato. Io la voglio dare a te Blaise"
"Co… cosa?" balbettò il moretto sempre più scioccato.
"Ti amo signor Zabini e voglio che tu abbia qualcosa che te lo ricordi in ogni momento" sussurrò Harry che delicatamente estrasse la preziosa collanina in oro bianco dalla custodia e la legò al collo del serpeverde rincarando "Il mio cuore ti appartiene, nel bene e nel male, sempre"
Il cacciatore sembrò ridestarsi dalla trance in cui era caduto e senza esitare un istante ricambiò tale dono con un bacio appassionato. Hermione applaudì commossa mentre Draco, ancora senza parole per il proprio di regalo, si limitò a sorridere compiaciuto.
"Anch'io ti amo" sussurrò il serpeverde a fior di labbra del grifone "Da morire" aggiunse baciandolo di nuovo "E' bellissimo amore grazie, non so che dire, il mio regalo è uno schifo a confronto del tuo" disse infine emozionato.
"Il mio regalo sei tu Blaise, non voglio altro! Mi basta vederti sorridere e saperti felice" replicò Potter stringendolo forte a sé.
Il ragazzo sorrise e sussurrò "Quando sono con te, sono molto felice" poi imbarazzato oltre ogni misura porgendogli un pacchetto argentato aggiunse "Ti ho preso un piccolo pensierino spero non ti offenderai è proprio una sciocchezza se paragonato al tuo, ma…"
Il moro ricambiò il sorriso e scartò il suo regalo. Il lettore mp3 fu una piacevole sorpresa, Harry adorava quegli aggeggi "E' bellissimo, grazie" esclamò sincero.
"Davvero?"
"Sì lo giuro, Herm sa quanto adoro queste cose!"
"Di preciso non so come funzioni ma pare che potrai allenarti e volare ascoltando la musica che preferisci e…"
"Grazie!" ripetè il grifone tirandolo a sé e baciandolo di nuovo "Mi piace tantissimo"
"Non c'è di che!" esclamò Blaise rincarando la passione di quel contatto.
Improvvisamente Malfoy si alzò e disse "Harry, io non ho un vero e proprio regalo per te, mi dispiace, ma sono certo che quello che sto per darti ti piacerà comunque!"
"Draco non è necessario credimi!"
"Fidati!" esclamò il biondo che schioccò le dita ed un piccolo libro dalla copertina nera, grosso poco più di una spanna, apparve sulla sua mano destra "So che cercavi questo!" aggiunse porgendoglielo.
"Ma, questo è… non posso crederci!" sussurrò Harry sorpreso balzando in piedi.
"E' tuo, fanne ciò che ritieni più opportuno!" replicò Draco "A me e Blaise non serve!"
"Ma allora eri tu il custode di cui mi parlavano. Siete voi ad aver…"
"Tradito?" domandò Malfoy facendo spallucce e un mezzo inchino "A quanto pare sembra proprio di sì" rincarò regalandogli un piccolo sorriso.
"Non so che dire! Perché Silente non me lo ha detto?" chiese il grifone afferrando il tanto bramato volume oscuro.
"Forse voleva che prima ti fidassi di noi" asserì il bel Zabini.
"E viceversa" aggiunse Hermione.
"Il libro delle ombre deve essere distrutto!" esclamò Potter guardando il biondo e il suo compare "E' troppo pericoloso!"
"Ripeto Harry, fanne ciò che vuoi. Non saremo certo noi a sentirne la mancanza" replicò Draco sentendosi abbracciare da dietro dalla sua ragazza.
Il moretto annuì e sorridendo esclamò "Come membro dell'Ordine ho il dovere di requisire questo libro ma ho anche il piacere di darvi il benvenuto a bordo, sono certo che vi piacerà far parte di questa gabbia di matti!"

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Capitolo 26
*** Visite inaspettate ***


Untitled Document Capitolo 26°: Visite inaspettate

Il pranzo di Natale fu delizioso, Hermione superò se stessa e le sue pietanze vennero più che apprezzate. Solo all'alba delle tre, ormai satolli i tre uomini di casa aiutarono la bella caposcuola a rassettare la cucina e poi decisero che stravaccarsi sul divano di fronte al camino, poteva essere il giusto epilogo di quel pranzo di Natale.
"Dio quanto ho mangiato" mormorò Draco lasciandosi cadere quasi a peso morto accanto a Blaise che non ebbe neanche la forza di fiatare e si limitò a fare un gesto con la mano a dire "Stai zitto, non parlare di cibo!"
"Ragazzi non so voi ma dopo un pranzo così l'abbiocco è assicurato" sussurrò Harry ad occhi chiusi mezzo sdraiato sul divano.
"Come stiamo messi se dormiamo il pomeriggio di Natale?"
"Come tre che pare abbiano divorato un troll di montagna a testa!" ansimò Zabini che si lasciò scappare un piccolo ruttino "Scusate!" aggiunse imbarazzato.
"Salute Zab!" ridacchiò Malfoy.
"Salute amore!" rincarò Potter serafico.
"Finitela bastardi, mi è scappato, ho chiesto scusa"
"Perché t'imbarazzi?" domandò perfidamente Draco.
"Non m'imbarazzo affatto, bhè forse un pochino però…"
"Fosse questa la cosa più imbarazzante che tu abbia mai fatto!" rincarò sornione l'amico catturando l'attenzione del grifone che domandò "Quali cose?"
"Potter, te l'ho mai raccontata di quella volta che Blaise si è scolato otto burrobirrre e…?"
"DRACO!" insorse l'amico fermandolo.
"Cosa?"
"Non vorrai raccontargli della gara?" chiese il cacciatore con una punta di terrore nella voce.
"Certo che sì, ti ama non cambierà idea sul tuo conto… vero Harry?"
"Certo che no!" sorrise il grifone.
"Non stavi dormendo?" gli chiese Blaise vedendolo piuttosto interessato alla cosa.
"Mi è passato!" rispose svelto Harry che guardando il biondino domandò "Dicevi Draco?"
"Ah sì dunque…"
"Ah no, Dra ti proibisco di aprire quella fogna che ti ritrovi al posto della bocca!"
Il capitano serpeverde ignorò bellamente gli insulti del suo migliore amico e raccontò "Una cosa che il caro Blaise non regge molto bene dopo l'alcol, sono in assoluto le provocazioni. Pansy in questo è maestra e lui ebbro da far schifo c'è caduto come una pera cotta"
"Ah ma davvero? Non l'avrei mai detto, si spaccia per un equilibrato prefetto, dedito allo studio e invece…"
"Harry ti scongiuro non ti ci mettere anche tu" supplicò il moretto.
"Solo una parola Harry…"
"NO!" urlò Blaise.
"Quale?" chiese invece Potter.
"Ti prego?!" implorò Zabini facendo i suoi migliori occhi da cucciolo.
"STREAP-POKER" fu la risposta del biondo che scoppiò un secondo dopo a ridere seguito a ruota dal cercatore avversario.
"L'ha detto!" mormorò Blaise portandosi le mani sul viso ormai purpureo "Non posso crederci l'hai detto!" ripetè guardando il bel Malfoy che sorridente annuì.
"Com'è finita?" volle sapere Harry sornione.
"Tu che dici?" chiese a sua volta Draco che strizzandgli l'occhio aggiunse "La cara Pansy ringrazia ancora oggi per lo spettacolino a cui ha assistito!"
"DRACO SMETTILA!" ululò Zabini attirando l'attenzione di Hermione su di loro.
"Che stai combinando?" chiese la ragazza al bel Malfoy che fece spallucce e tirandola verso di sé disse "Amore non dargli retta esagera"
"Si parlava di passatempi divertenti" aggiunse Harry facendo l'occhiolino al suo serpeverde preferito che arrossendo guardò altrove sbuffando.
"Quali?" chiese Hermione.
"Spogliarelli!"
"Sentite, ero ubriaco, non sapevo ciò che stavo facendo… lei mi ha provocato e io non ero in me per rifiutare" esclamò Zabini sentendosi in dovere di dare spiegazioni.
"Blaise mi stai dicendo che hai fatto uno spogliarello privato a Pansy?" domandò la caposcuola.
"Stò solo dicendo che ho accettato di giocare a streap-poker" rispose il giovane imbarazzato.
"Ohh capisco" replicò la ragazza spintonandolo mentre questo aggiungeva "Ma essendo ubriaco fradicio non è stata una mossa alquanto furba, visto che ho perso tutte le mani"
"Avrei voluto esserci!" esclamò Harry scoppiando a ridere contagiando i tre amici.
"Non sai che ti sei perso, Blaise ha dato il meglio di sé" disse Malfoy strizzandogli l'occhio.
"Grazie Draco, ricordami di fare mente locale e raccontare qualcosa di imbarazzante che ti riguarda!" esclamò Zabini che afferrò un cuscino e lo tirò sul viso del suo migliore amico rincarando "Ero ubriaco, avrei voluto vedere te nelle mie condizioni… se fossi stato sobrio di certo non avrei perso"
"Davvero?" chiese il cercatore grigioverde "Blaise ti voglio bene, ma devi ammettere che le carte da gioco non sono il tuo forte… avresti perso comunque!"
"No che non avrei perso!" replicò deciso il moro offeso da quell'affermazione.
"Oh si mio caro!"
"No!"
"Si!" rispose il biondino sorridendo.
"NOO!" rincarò il moro seccato.
"SIII" gli fece eco l'amico sempre più divertito dalla cosa.
"No Draco, NO!" ripetè per l'ennesima volta il bel cacciatore.
"Sì Blaise, lo sai che è vero, hai tante qualità ma i giochi con le carte, specialmente quelli in cui si puntano soldi o dove ci si debba spogliare, non rientrano in una di queste"
Vedendo la faccia di Zabini, Hermione e Harry scoppiarono a ridere. Il bel cacciatore sapeva che Draco aveva ragione ma gli rugava un pochino doverlo ammettere.
"Se non fossi stato ubriaco…" iniziò a dire venendo però interrotto dal compagno di casa che finì dicendo "Avresti perso comunque!"
Il moro sbuffò, il biondo sorrise e lo abbracciò beccandosi un "Allontanati merda!"
"Finitela bambini!" asserì il grifone mentre l'amica scioccò tutti i presenti esclamando "Va bene, per finire questa diatriba che sembra dover continuare all'infinito, propongo di giocare e dimostrare con i fatti chi ha ragione!"
"Amore ma non è necessario, ti assicuro che è un cane… perderebbe!"
"Ma deve pur aver la possibilità di difendersi!"
"Trovo sia un'ottima idea!" aggiunse Harry.
"Scordatevelo, non giocherò mai più!" esclamò Blaise.
"E dai Zab, non sei ubriaco, potresti vincere!" gli disse il suo migliore amico.
"Andiamo ragazzi… e poi lo spogliarello ve l'ho già fatto!"
"Appunto!" esclamò compiaciuto Potter "C'è piaciuto!"
"Tutti contro tutti" propose Hermione "Il primo che resta in mutande ha perso"
Uno sbuffo rassegnato e la gara iniziò. Neanche a dirlo trenta minuti dopo l'unica ancora vestita di tutto punto era Hermione, che si scoprì essere molto brava a quel gioco. Harry dal canto suo, nonostante non eccellesse nell'arte del bravo pokerista, aveva perso solo le scarpe e i calzini, mentre Draco si era tolto in più solo il maglione. L'unico in seria difficoltà, era Blaise che ormai a torso nudo indossava solo i suoi jeans a separarlo dall'ennesima sconfitta. Quand'ecco che una serie di mani fortunate concessero al bel serpeverde di prendersi la sua rivincita.
"Dicevamo?" chiese sorridente Zabini quando Harry e Draco dovettero lanciare sensualmente la loro camicia e rimanere come lui solo con i jeans.
"Non ti esaltare bello, hai vinto una o due mani!" disse Draco.
"Quattro per la precisione!" ribattè Hermione che ridacchiò ed applaudì sentendosi piuttosto sicura avendo a sua volta perso solo le scarpe.
"Culo del principiante" esclamò Harry che insieme al suo antagonista per antonomasia ora rischiava quanto il suo ragazzo di rimanere in mutande e pertanto perdere.
"Sarà anche culo, ma mi sta dando tante soddisfazioni!" replicò Blaise che vide i due amici guardarsi, sorridersi e fare spallucce.
"Ultima partita dunque!" esclamò la bella grifondoro distribuendo le carte.
"A quanto pare!" rispose Potter facendo l'occhiolino a Blaise che sorrise e sillabò "Stai bene vestito così!"
"Grazie!" fu la risposta sussurrata di Harry che guardò finalmente le sue carte, full d'assi servito.
Draco sembrò essere stato benevolmente assistito dalla dea bendata che fornì al bel erede di casa Malfoy un colore, Hermione invece dovette accontentarsi di un misero tris servito. Blaise che di bluffare proprio non ne era capace si lasciò scappare il suo disappunto per le carte appena ricevute. Draco e Harry sorrisero della sua innocenza e guardandosi scossero lentamente la testa. A turno i due cercatori dissero che erano serviti, Blaise cambiò ben quattro carte il che lo condannò a una disfatta sicura, Herm invece si accontentò di due.
Ma il colpo di scena avvenne quando il bel moro esclamò "Oh cavolo!" scusandosi poco dopo chiese "Che fate? Io vedo!"
"Sei sicuro?" domandò il biondino certo che non avesse nulla in mano, al massimo una doppia coppia.
"Sicurissimo"
"Io Passo!" esclamò Harry.
"Anch'io!" disse Hermione togliendosi il maglione.
"E tu?" chiese Baise guardando Draco.
"Io vedo!" rispose il giovane che mostrò il suo colore soddisfatto.
"Oh cavolo" esclamò Blaise un po' deluso "Iimmagino di aver perso!" disse avvilito rivelando il proprio poker di Re.
Hermione scoppiò a ridere, seguita a ruota da Harry che battendo le mani asserì "Che culo ragazzi io avevo un full d'assi servito, lui cambia quattro carte e fa poker… non ci posso credere"
"Ho vinto?" chiese innocentemente Zabini che esultò felice quando Draco gli rispose mesto "Certo che hai vinto culone, il poker batte colore!"
Un sorriso soddisfatto nacque sul bel viso di Blaise che facendosi più spavaldo domandò "Mi state dicendo che ora avrò il piacere di gustarmi il vostro spogliarello?"
Hermione mostrò il suo maglione appena tolto e sorrise. Blaise annuì e disse vedendo Harry alzarsi per spogliarsi "Tu no, il tuo sarà privato… è Draco che mi deve deliziare!"
Potter scoppiò a ridere e si risedette dopo aver fatto un piccolo inchino al biondino che si alzò e sensualmente iniziò a muoversi a ritmo di musica che la sua ragazza fece partire con un colpo di bacchetta. Sinuosamente il bel serpeverde si avvicinò ad Hermione ed ancheggiando davanti al suo viso le fece capire che aspettava il suo dolce tocco per slacciare i jeans che fasciavano perfettamente le sue belle gambe scolpite. La ragazza non si fece pregare, diede un bacio sensuale al ventre nudo del giovane e dopo aver fatto scivolare le mani dagli addominali sino ai glutei, risalì provocante sino alla chiusura dei pantaloni che aprì senza troppe difficoltà.
Draco la guardò estasiato da tanta intraprendenza, sussurrò "Bambina quanto mi piaci" e senza esitare s'inginocchiò e la coinvolse in un bacio passionale. Harry rise alzandosi per stiracchiarsi un po', mentre il suo ragazzo si lamentava che il suo spogliarello non fosse ancora stato concluso. Draco fece stendere Hermione sul tappeto e non curandosi delle lamentele di Blaise continuò a baciarla con parecchio trasporto venendo ampiamente ricambiato. All'improvviso però la musica cessò, Harry con un colpo di bacchetta controllò che il camino fosse stato incantato in modo che benché fosse acceso la legna arsa non producesse fumo visibile all'esterno, spense tutte le luci nella baita e intimò ai propri amici di fare silenzio.
"Harry che succede?" chiese Draco alzandosi di scatto e raggiungendolo.
"Abbiamo visite!" rispose il moretto indicando la radura antistante la baita.
"Non vedo nessuno!" sussurrrò il biondino "Sei sicuro?"
"Guarda!" indicò Potter e neanche fossero stati chiamati con un incantesimo d'appello, tre mangiamorte apparvero a pochi metri da loro.
"Merda!" pensò Malfoy che indossò svelto la camicia e il maglione che Hermione gli aveva passato e s'infilò svelto calze e scarpe.
"Credi che sappiano che siamo qui?" bisbigliò l'amica notando che i tre uomini sembravano guardarsi intorno senza vedere la baita.
"State pronti, ci smaterializziamo!" ordinò il grifone vestendosi alla bene e meglio afferrando al volo la propria bacchetta.
"Harry ma…"
"Ho promesso che ce ne saremmo andati se fossimo stati in pericolo. Niente atti eroici, ce ne andiamo a Grimmauld Place" rispose Potter che vedendo gli occhi pallati di Blaise gli chiese "Che c'è?" il moretto non rispose "Amore cosa c'è?" richiese preoccupato.
"Chi vorrai dire" ansimò il serpeverde che indicando uno dei tre aggiunse "Mio padre!"
Draco si voltò di scatto riconoscendo solo in quel momento Astor Zabini nascosto sotto ad uno dei cappucci neri "Via filiamo!" sussurrò in ansia.
"BLAISE!" si sentì urlare dall'uomo "SO CHE SIETE NASCOSTI QUI, SO ANCHE CHE C'E' DRACO CON TE E UNA SIGNORINA MEZZOSANGUE, FATTI VEDERE E NON VI VERRA' FATTO ALCUN MALE!"
"Come hanno fatto a trovarci?" chiese Draco.
"Zacarias!" rispose il suo migliore amico "Deve aver detto lui a mio padre che mi trovavo qui!"
"Si ma come hanno fatto a scovare la baita?" domandò Potter senza mai distogliere lo sguardo dai tre uomini incappucciati.
"Chi sapeva che eravamo quassù?" chiese Blaise.
"Nessuno a parte Silente, Piton e la McGranitt!" rispose Hermione che impallidì e aggiunse "Oh Dio Noris, lui sapeva!"
"Non è possibile, è amico del preside non può averci traditi, non… a meno che non gli abbiamo fatto del male" spiegò Malfoy.
"Via sparite!" ordinò il grifondoro "Smaterializzatevi ora!"
"Ha… Harry!" balbettò l'amica "Non possiamo, hanno bloccato la zona, cosa facciamo?"
Ci fu un attimo di silenzio poi un nuovo monito di Zabini irruppe a rompere la tranquillità "BLAISE, NON SONO ARRABBIATO SAI? SAPEVO CHE PRIMA O POI MI AVRESTI PROFONDAMENTE DELUSO"
"Fanculo" disse il ragazzo allontanandosi dalla finestra "Sapessi quante volte l'hai fatto tu, gran figlio di puttana"
"Come siete arrivati qui?" domandò all'improvviso Harry ignorando il mangiamorte e guardando Draco e Hermione.
"Con una passaporta, noi…"
"Dov'è?"
"Il piatto!" esclamò Draco guardando la sua ragazza che rincarò sussultando "E' di sopra in camera mia!"
"Via corriamo" sussurrò deciso Potter spingendo verso le scale i propri amici che si mossero tutti tranne uno "Blaise, che cazzo fai muoviti!" gli intimò Draco vedendolo con la coda dell'occhio fermo impalato a guardare fuori dalla finestra tremante di rabbia.
"Blaise!" ripetè Harry angosciato che aveva preceduto sulle scale gli altri convinto che tutti lo avrebbero seguito.
"CREDEVO CHE AVRESTI ALMENO AVUTO LE PALLE DI DIRMELO DI PERSONA CHE VOLEVI TRADIRE!" urlò ancora il seguace di Voldemort che riuscì nel suo intento quando udì gridare il proprio figlio all'interno del rifugio che da fuori sembrava non esistere.
All'unisono i tre mangiamorte sguainarono le bacchette e le puntarono contro la baita e senza esitare un istante fecero esplodere la pesante porta di quercia che sembrò fatta di zucchero filato tanto potentemente venne spazzata via.
"CORRETE!" gridò Harry obbligando Draco ed Hermione a salire di sopra precipitandosi a soccorrere il suo ragazzo che in seguito all'onda d'urto era stato sbalzato contro il muro di fronte. Una nuova raffica d'incantesimi investì il piccolo rifugio che tremò sotto i colpi dei tre seguaci di Voldemort. Tutte le finestre esplosero, parte delle travi a vista del soffitto crollarono, il muro di pietra e legni che dava sulla radura antistante l'entrata si squarciò, franando in alcuni punti come se fosse stato fatto di carta.
Quando i tre uomini entrarono nello chalet ciò che videro li spiazzò alquanto, nessuno era presente, solo tanta polvere, pietre, assi spaccate e migliaia di vetri infranti sparsi ovunque.
"Steven controlla in cucina, Giulius di sopra!" ordinò Zabini che iniziò a recitare controincantesimi per rivelare eventuali momentanee invisibilità che risultarono però inesistenti.
"Niente da fare!" esclamò McNair.
"Nessuno!" aggiunse Parkinson "Dove diavolo è?"
"Blaise è ferito!" esclamò Astor che indicando il muro mostrò del sangue sulla roccia e per terra.
Steven si chinò e toccò con le dita il parquet sporco poi disse "E' fresco, non può essere andato lontano se è ferito!"
"Devono averlo aiutato!" sussurrò Astor guardando l'amico.
"Draco e quella puttanella!" sibilò stizzito Giulius che con uno scatto d'ira rovesciò l'albero di Natale che miracolosamente non aveva ancora subito danni.
"Come hanno fatto? Siamo entrati subito" iniziò a chiedere calmo per poi esplodere rabbioso "COME CAZZO CI E' RIUSCITO MALFOY A PORTARLO VIA?"
"Come non è importante, purtroppo ce l'ha fatta!" lo freddò il mangiamorte alla sua sinistra che stritolò quello che restava delle carte da gioco sul tavolino e chiese "Avete controllato ovunque?"
"Sì, non c'è nessuno avranno usato una passaporta per scappare"
"Avete visto se c'è?"
"Sì, non l'abbiamo trovato" replicò sconsolato McNair.
"Allora torniamo da Sinclair" ordinò Zabini che dopo aver enunciato un semplice incantesimo si smaterializzò seguito dai compagni.
Passarono pochi istanti poi i passi precipitosi di Draco e Hermione si udirono scendere dalle scale "Mio Dio!" sussurrò lei portandosi una mano sulla bocca vedendo quello che era successo "Oh no, Ha… Harry, Blaise!"
"BLAISE! HARRY!" urlò Draco disperato "HARRY DOVE SIETE?" ripetè cominciando a spostare gli ammassi di legno sparsi ovunque.
"Draco guarda!" sussurrò Hermione indicando di fronte a loro dove una figura che ne reggeva un'altra in braccio fuoriuscì dal muro sporco di sangue.
"Harry, Dio mio state bene?" chiese il biondino aiutandolo.
"E' svenuto!" rispose il ragazzo barcollando "E' stato sbalzato contro la parete"
"Come diavolo hai fatto?"
"Incantesimo mutaforma!"
"Ma è potentissimo, come hai potuto farlo per entrambi?"
"Mi prendi in giro?" ansimò Potter appoggiando il ragazzo che amava a terra "Ho solo temuto quando McNair si è chinato per toccare il sangue, se solo avesse toccato il muro avrebbe trovato la mia gamba" gemette il moro.
"Mio Dio, ma è ferito guarda quanto sangue" esclamò Draco chinandosi a sentire il battito del suo migliore amico.
"NON E' SUO!" urlò Hermione vedendo il grifone accasciarsi a terra "HARRY, MIO DIO NO!"
"Herm, afferra Blaise, io mi occuperò di Harry, dobbiamo portarli via da qui, torneranno!"
"Andiamo a San Mungo!" propose lei.
"Non possiamo, ci sono spie dei mangiamorte a San Mungo!"
"Allora all'Ordine, Remus ci aiuterà!" balbettò la ragazza che aggiunse "Aspetta portiamo via tutto"
"Non c'è tempo!" le urlò lui.
"Draco solo un minuto, come non l'abbiano trovato non lo so, ma c'è il libro delle ombre non possiamo lasciarlo qui"
"Merda è vero, come hanno fatto a non trovarlo?" chiese il biondo tamponando la ferita di Harry.
"So io perché, penso io a trasfigurarlo, tu cerca di recuperare Saphira!"
"Mio Dio, speriamo non le abbiamo fatto del male!" disse lui facendo il tipico verso stridulo di richiamo per la sua bella aquila.
Hermione tornò alla velocità della luce, aveva rimpicciolito tutti i loro bauli e ritrasformato il libro delle ombre da ciò in cui Harry l'aveva previdentemente trasfigurato, mise tutto in tasca e afferrato Blaise esclamò "Andiamo!"
"Vai piccola torna a casa!" disse Draco accarezzando sollevato Saphira che fece uno stridio d'intesa e spiccò il volo dalla finestra divelta da cui era entrata.
"DRACO MUOVIAMOCI, HARRY HA PERSO CONOSCENZA!"
Il biondo afferrò Potter e si smaterializzò seguito a ruota da Hermione che a sua volta reggeva Blaise. La loro sparizione fu alquanto provvidenziale visto che pochi attimi dopo Sinclair ed altri mangiamorte piombarono nella baita ben decisi a metterla a ferro e fuoco. Il mangiamorte non aveva creduto possibile che i ragazzi fossero riusciti a scappare così velocemente il che, presagiva senza ombra di dubbio, che fossero ancora lì.
"Astor guarda, il sangue sul muro… è sparito" indicò Steven.
"Bravo Draco, un incantesimo mutaforma, molto ingegnoso!"
"E' inutile che frugate, questa volta se ne sono andati di sicuro!" rispose serafico Sinclair che aggiunse urlando "COME AVETE FATTO A NON VEDERLI?" a Parkinson e McNair che spiegarono di aver recitato vari incantesimi per stanarli ma senza risultati.
"Ce ne siamo accorti!" rispose freddo il mangiamorte che voltandosi verso Zabini chiese "A cosa pensi?"
"Che forse quello non è il sangue di mio figlio!"
"E di chi allora?"
"Malfoy!" ipotizzò l'altro.
"Meglio, voglio che quel piccolo bastardo paghi con la vita il suo affronto!" replicò furente l'assassino.
"Lo scopriamo subito!" disse l'altro ferendosi lievemente ad una mano e versando parte del proprio sangue su quello raggrumato a terra recitando in seguito un banale incantesimo di controllo. Ciò che però scoprì lo lasciò alquanto stupito "Non posso crederci!"
"Cosa?" chiesero i compagni.
"Non indovinerete mai chi c'era in questa baita?"
"Chi?"
Zabini sorrise, particolarmente felice che quel sangue non fosse del figlio, perfido rispose "Potter!"

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Capitolo 27
*** Grimmauld Place ***


Untitled Document Capitolo 27°: Grimmauld Place

"REMUS AIUTO!" gridò Hermione apparendo nel salotto di Grimmauld Place.
"AIUTO!" rincarò Draco che vide accorrere Lupin, Tonks e Malocchio Moody.
"Dio Mio cosa è capitato?"
"Siamo stati attaccati e Harry…"
"Spostati Draco, fammi darre un'occhiata!" disse agitato il licantropo che fece cenno ad Alastor di occuparsi di Blaise mentre Ninphadora dava una mano a lui.
"Schegge di vetro, come diavolo… cielo guarda, qui!" indicò la donna che recitò un incantesimo per pulire la ferita ed estrarre i frammenti di vetro ancora conficcati nel fianco del ragazzo.
"Tonks, ha perso molto sangue" balbettò Hermione.
"Non preoccuparti, è forte" disse la donna cercando di rassicurarla.
"Che… che è… suc… cesso?" domandò il bel Zabini svegliandosi.
"Pare ti sia lanciato contro un muro figliolo, buon per te hai solo una spalla lussata e qualche graffio sul viso" rispose Moody che mentre lo visitava si era fatto raccontare tutto da Draco.
"Mio… padre… lui…"
"Blaise, come stai?" chiese il suo migliore amico vedendolo ad occhi aperti.
"Dra, che cosa è accaduto? Ricordo un boato e poi più nulla!"
"Ci hanno attaccati!"
"Come sta Hermione e Harry?" chiese il moro agitandosi nel sentire l'altro rispondergli di stare calmo "Draco, dov'è Harry?" richiese allarmato.
"Lo stanno curando, si è ferito, ma starà bene non… Blaise" disse il biondo vedendolo sollevarsi di scatto e impallidire di fronte alla figura di Potter riversa a terra con l'addome completamente sporco di sangue.
"Ha…rry!" balbettò il serpeverde che dovette ridistendersi a causa di un giramento di testa fortissimo e al riacutizzarsi del dolore alla spalla.
"Resta sdraiato e non preoccuparti, Harry starà bene!" gli disse Alastor strizzando l'occhio sano.
"Draco, perché è ferito?" domandò Blaise.
"Non lo so, quando io e Herm siamo scesi lui è uscito dal muro, ha usato un incantesimo mutaforma e ti reggeva in braccio"
"Come c'è riuscito se era ferito? E' un incantesimo molto potente e richiede molte energie per essere mantenuto"
"Blaise non pensarci, non…"
"E' colpa mia!" balbettò.
"Non dire stronzate!"
"Ha protetto me!" sussurrò il moretto mentre una lacrima scese ad inumidirgli il viso.
"Zab, l'esplosione è stata fortissima, chiunque di noi…"
"Com'è allora che io stò bene e lui no?"
Draco fece per rispondere ma la voce di Lupin che chiamava Potter gli impedì di continuare "Harry avanti guardami, Harry sono Moony, bravo così…" disse osservandolo aprire gli occhi e riprendere conoscenza "Come va?" gli chiese vedendolo annuire "Parlami Harry, dimmi qualcosa!" gli intimò per cercare di distrarlo mentre Tonks disinfettava in modo alquanto doloroso, ma purtroppo necessario, la ferita più brutta. Un urlo agghiacciante di dolore si levò nel salone gelando il sangue a tutti i presenti "Dio santo" balbettò Hermione scoppiando a piangere nel sentirgli urlare imprecazioni irripetibili seguite da una straziante implorazione "REMUS FALLA SMETTERE!"
"Ha finito Harry, tra poco tutto passerà. Hai una brutta ferita, deve continuare o ti farà infezione... resisti ragazzo"
"REMUSSSS AHHHHHHHH, NON RESISTO!" urlò nuovamente stringendo convulsamente la mano di quello che era diventato di diritto come un padre per lui.
"Tonks?" chiese Lupin speranzoso di vederla spostarsi dalla ferita del suo pupillo.
"Ancora poco"
"BASTAAAAAA!" gridò a pieni polmoni Harry facendo rabbrividire Draco e Blaise che pietrificati non ebbero il coraggio di dire una sola parola.
"Fine!" esclamò Ninphadora spostandosi di lato e alleviando in parte le sofferenze del giovane Potter.
"Mo… Moony" balbettò il grifone mentre lacrime silenziose scesero a bagnargli il viso "Moo…" ma Harry non riuscì a finire il nome del suo ex professore che svenne nuovamente a causa del forte dolore provato.
L'auror fasciò velocemente l'addome del ragazzo, consentendo a Remus di poterlo prendere in braccio e portare di sopra. Stessa sorte toccò a Blaise, al quale venne medicato il viso e fasciata la spalla dopo che fu dolorosamente strattonata per essere rimessa a posto. Alastor fece in modo di portare il giovane Zabini in camera propria, adiacente a quella di Harry, congedandosi poco dopo.
Hermione e Draco invece vennero rassicurati sulle sorti dei loro amici, venne fatta loro una cioccolata calda e gli venne chiesto di raccontare cosa fosse successo.
I due raccontarono quanto accaduto nei minimi particolari consegnando a fine storia il tanto famigerato libro delle ombre.
"Ce l'avevi tu?" chiese Tonks afferrandolo.
"Sì!" rispose Malfoy.
"Perché non ce l'hai dato prima?"
"Perché non potevo andarlo a prendere!"
"Hai rischiato molto!"
"Lo so!"
"Remus dove andremo?" chiese Hermione preoccupata di vedersi dividere dai suoi amici e spedire da sola chissà dove.
"Potete restare qui! Abbiamo già inviato un messaggio criptato a Silente, arriverà non appena possibile, all'Ordine siete al sicuro, potete rimanere sino all'inizio della scuola!"
"Grazie!" sussurrò Draco prendendosi la testa fra le mani e facendo un lungo sospiro.
"Perché non andate a riposarvi anche voi, è stato abbastanza movimentato come pomeriggio"
I due giovani annuirono e silenziosi salirono al piano superiore.
"Come va?" chiese il biondino alla ragazza che amava dopo averla scortata sino alla porta della sua camera.
"Volevo ringraziarti, se non mi avessi trasfigurata probabilmente a quest'ora sarei…"
"Non dirlo!" le disse tirandola a sé per abbracciarla stretta "Non gli avrei mai permesso di farti del male"
"Grazie!" sussurrò Hermione baciandolo dolcemente "E' già la seconda volta"
"Prego!" rispose lui ricambiando il contatto "Ora siamo pari"
Lei sorrise e chiese una volta che si separarono per salutarsi. "Resta con me, non voglio stare da sola"
"Sicura che non scoccia a nessuno se vengo in camera con te?"
"Non ti sto proponendo un rendez-vous amoroso di sesso sfrenato amore, solo di restarcene accoccolati insieme sul letto"
"Peccato!" ribattè Draco che aggiunse vedendo la faccia da cazziatone di lei "Scherzo piccola, era una battuta!"
"Come staranno Blaise e Harry?"
"Al momento sono tramortiti nei loro letti. Devono riposare, andremo da loro più tardi!" rispose Malfoy aprendo la porta della camera di Hermione facendole cenno di entrare.
Lei annuì, entrò e lui chiuse la porta ignaro che il suo migliore amico era strisciato pochi istanti prima nella camera accanto ed ora sedeva al capezzale del ragazzo che amava.
"Harry perdonami!" sussurrò Blaise accarezzandogli dolcemente il viso "Sei stato ferito a causa mia. Ho avuto così paura che… Dio perdonami"
"Di…pende" disse debolmente una voce che indusse il bel moretto dei serpeverde a sollevare lo sguardo colmo di lacrime e a posarlo su due iridi verdi che lo stavano fissando amorevolmente.
"Har…ry" singhiozzò Zabini.
"Se prometti di coccolarmi e restare qui con me, credo che potrei chiudere un occhio su quella bella pensata di inveire contro tuo padre!" ansimò il grifone anche se a fatica.
"Scu…sami" mormorò affranto il moro "Sono stato uno sciocco"
"Stai bene?" ansò Potter.
"Sì, stò benissimo grazie a te"
"Mai più signor Zabini, non osare mai più farmi morire di paura in questo modo" gemette quando cercò di spostarsi per fargli un po' di posto sul letto.
"Che fai non muoverti, sei tagliuzzato ovunque… resta fermo" singhiozzò Blaise baciandogli dolcemente il palmo della mano.
"Quando ho visto esplodere la porta e ti ho visto volare contro il muro ho temuto il peggio"
"Come hai fatto a ferirti?" domandò il suo ragazzo dopo avergli chiesto ancora scusa.
"Ti stavo sollevando quando c'è stata l'altra esplosione, ho visto i vetri frantumarsi e ti ho coperto con il mio corpo"
"Gra… grazie, non avresti dovuto farlo"
"Hai ragione, la prossima volta mi sposto e lascio che ti uccidano" mormorò il grifone che aggiunse "Smettila di dire stronzate, l'avrei fatto per chiunque, figuriamoci se quel qualcuno in pericolo altri non è che la persona che amo"
Blaise non replicò si limitò a chinarsi e a baciare delicatamente il suo cercatore preferito che gli regalò un sorriso complice e chiese "Perché non ti sdrai? questo letto è abbastanza grande per tutti e due"
"Sicuro che non ti faccio male?"
"Perché hai intenzioni di darmi dei pugni o dei calci al fianco?" chiese Harry fingendosi preoccupato per prenderlo un po' in giro.
"No… scherzi?" domandò Blaise innocentemente "Non lo farei mai!" aggiunse non cogliendo la vena ironica della battuta del suo ragazzo il quale, sorridendogli, asserì "Certo che ci caschi sempre come un pollo!"
"Sciocco!" sussurrò l'altro facendosi scappare un piccolo sorrisetto imbarazzato "Intendevo che forse avermi qui, è un disturbo?"
"Assolutamente no! Averti vicino mi guarirà più in fretta! Sentire il tuo corpo caldo mi fa stare bene!" gli rispose strizzandogli l'occhio.
Il serpeverde annuì, scivolò sotto le coperte accanto al ragazzo che amava e abbracciandolo poco dopo si addormentò seguito a ruota dal padrone di casa.

A migliaia di chilometri di distanza, in una baita poco fuori il paese che aveva ospitato sino a pochi minuti prima i quattro studenti di Hogwarts, altri tre giovani sedevano tediati sul sontuoso divano di pelle nera a ridosso del camino acceso. In particolare uno fra loro sembrava non aver molto gradito l'attacco che il suo caro genitore e compagni avevano appena fatto.
"BASTARDI!" sibilò Zacarias "Non dovevo dirgli dov'erano!"
"Perché no?"
"Perché magari l'hanno ferito" sbuffò il moro "Merda, spero almeno che non sia grave!"
"Non hai la certezza che sia accaduto" gli disse l'amica.
"No dico l'hai vista quella cazzo di baita? E' distrutta!"
"In effetti non credevo che sarebbero andati di giorno, sarebbe stato più logico coglierli nel sonno!" rincarò l'amico scuotendo lentamente la testa.
"Come facevi a sapere dove fossero?" domandò Pauline.
"Ho recitato un piccolo incantesimo su Blaise in quel negozio, avevo marcato i suoi abiti"
"A che pro scusa?"
"Volevo scoprire dove si rifugiasse e all'occorrenza fargli visita!" sibilò stizzito l'erede di casa Sinclair.
La ragazza tacque mentre il fratello scoppiò a ridere sonoramente dicendo "Non dirmi che ti interessa ancora? Scordatelo Zach, quello sporco traditore non ti merita e poi, non vorrei deluderti, ma non credo che gradisca la tua presenza"
"Sarà anche un traditore, ma maledettamente bravo a scopare, lo voglio, Blaise è mio, non avrebbe mai dovuto lasciarmi!"
"Si ma l'ha fatto ed a quanto ricordo, l'hai già punito per questo!" rincarò Stephan che guadagnatosi uno sguardo truce dall'altro lo udì replicare "Non abbastanza, deve implorarmi di perdonarlo, tornerà da me strisciando"
"Dunque è questo il tuo scopo ad Hogwarts, ricordargli quanto siete stati intimi?" sorrise Pauline.
"Non solo!" esclamò cattivo "Per prima cosa devo recuperare il libro delle ombre, dopodiché uccidere chiunque si scopi adesso e infine fargli ricordare che io sono l'unico che ha il diritto di sfiorarlo e farlo gemere di piacere" disse infine con una strana luce maligna negli occhi.
"Oddio, farlo gemere di piacere non è proprio il tuo stile, diciamo che torturarlo e sentirlo implorarti di smettere di fare ciò che stai facendo è decisamente più vicino a quanto accade solitamente fra voi due"
"E' stato lui a volerlo" ribattè serafico Sinclair.
"Se lo dici tu!" fu il commento di Pauline che dopo aver afferrato una burrobirra sul tavolo li accanto si risedette annoiata su di una poltrona.
"Perché hai qualcosa da ridere?"
"Sai che ciò che fai a noi sta sempre bene, non saremmo i tuoi migliori amici altrimenti. Ciò non toglie che scoparsi a morte Blaise davanti a noi dopo averlo torturato e umiliato non mi è sembrata una cosa tanto voluta, almeno non da parte sua"
"So che ti è sempre piaciuto, chissà cosa avresti pagato per essere al mio posto!" rispose cattivo Zacarias.
Pauline lo fissò rabbiosa e rispose a tono "Chissà invece cosa pagheresti tu per essere al posto di quello che se lo spupazza ora… è un vero peccato Zach, gli ansimi, i gemiti, le urla di piacere, sono destinati a qualcuno che non sei tu!"
"COME OSI?" urlò il ragazzo furente e punto sul vivo.
"No, come osi tu offendermi in quel modo, non mi sono mai piaciuti i tuoi scarti, dovresti saperlo!"
"Per favore ragazzi, vi sembra il caso di litigare per chi si scoperà Blaise Zabini"
"Ha iniziato lei!" tuonò Sinclair.
"No caro sei stato tu!" fu la risposta dell'altra.
"A me personalmente la cosa mi rimbalza, se ci tenete tanto fatevelo, per quanto mi riguarda vorrei tanto divertirmi un po' con la mezzosangue che si sbatte Draco, dicono sia molto carina e che abbia una caratterino niente male"
"Che schifo!" sibilò Zacarias sdegnato "Una lurida mezzosangue, mio padre non vede l'ora di finire ciò che ha iniziato un anno fa"
"Non ho mai capito perché andarono a casa sua!" esclamò Stephan "Due babbanucoli come tanti, perché proprio loro?"
"Hai mai sentito parlare della resistenza babbana?" chiese l'amico "I Granger ne facevano parte da quando scoprirono che la figlia era una strega. Pian piano studiarono il nostro mondo, le nostre abitudini, sino a conoscere tutti i nostri più piccoli segreti. Pare fossero due tra gli esponenti più in vista. Aiutavano i maghi ad integrarsi nel loro mondo e sostenevano la causa contro il signore oscuro e i suoi seguaci. Quel giorno avrebbero dovuto morire tutti e tre, ma quella puttanella non venne trovata"
"Credi che sapesse dei suoi genitori?" domandò Pauline.
"No non credo"
"Chissà se è davvero così scatenata come dicono? Sarebbe un piacere domarla!" sospirò Il maggiore dei gemelli Rungis sorridendo maligno.
"Tutta tua fratellino, ma non credo che Draco apprezzerà!"
"Oh come mi dispiace, vorrà dire che prima di ucciderlo, lo torturerò un po' dando una ripassata alla sua puttana" commentò lui scoppiando a ridere seguito a ruota da Sinclair che applaudì compiaciuto.
"Ci sarà da divertirsi" disse Pauline che aggiunse "Hogwarts stiamo arrivando!"

"Dormi?" chiese Draco dolcemente dandole un piccolo bacio sulla testa.
"Quasi!" mormorò Hermione stretta tra le sue braccia.
"Capisco!" sussurrò lui.
"Cosa?" chiese lei sbadigliando.
"Nulla amore, lascia perdere!"
"D'accordo!" mugugnò la moretta quasi completamente in balia di Morfeo.
Un sospiro che la diceva lunga risvegliò però l'attenzione della bella grifoncella che aprendo gli occhi e sollevando lievemente la testa domandò "Che c'è?"
"Scusa, dormi, ne parliamo più tardi!"
"Di cosa? Draco dimmi" lo esortò preoccupata.
"Ho sentito Remus e Malocchio Moody parlare di Sinclair. Quel bastardo e i gemelli Rungis verranno ad Hogwarts!"
"Cosa? Ma quando?"
"A gennaio!"
"Sei preoccupato per Blaise?"
"No, cioè sì anche, ora capisco che aveva da urlare l'altra sera. Trovarselo davanti non sarà facile per lui… anche se in realtà sono sicuro che riuscirà a tenerlo a bada!"
"Allora cosa?"
"Sono più preoccupato per te!"
"Per me? Ma amore con te e Harry sarò al sicuro"
Il biondo scosse la testa e disse in modo accorato "Hermione, ad Hogwarts non voglio che tu vada in giro da sola"
"Niente panico, sono sicura che…"
"Herm, dico seriamente quel pazzo cercherà di farti del male, è determinato a finire ciò che…" ma memore che la ragazza ancora non sapesse chi aveva ucciso i suoi genitori si bloccò e disse mentendo "Hanno iniziato alla baita"
"Non credo di essere io il suo obiettivo principale!" commentò lei mettendosi seduta.
"Come fai a dirlo?"
"E tu come fai ad essere sicuro del contrario? Quello stronzo vorrà sicuramente tampinare Blaise, non me!"
"Non lo sottovalutare, non lo conosci, non sai di cosa può essere capace!" rispose deciso Draco.
"Infatti non lo faccio, ma non intendo comunque…"
"E' un bastardo!" la interruppe lui.
"Draco non ho intenzione di girare per Hogwarts con un cartello luminescente che mi indica e recita "Chi mi uccide?" ma concorderai che non posso neanche segregarmi in camera mia?"
"Dovremo parlare con Silente e chiedergli di esonerarti da certi compiti"
"Scusa? Cosa dovrei fare secondo te, vivere rinchiusa nella torre dei grifondoro?" domandò lei seccata.
"No certo che no, vorrei solo che rinunciassi a fare certe cose"
"Tipo?"
"Le ronde notturne dei caposcuola!"
"MAI!"
"Piccola cerca di ragionare, fino a quando saranno a scuola, sei in pericolo"
"Draco non mi farò intimorire da quei bastardi, non posso ribaltare la mia vita perché ci sono tre figli di mangiamorte a scuola. Non posso ma soprattutto non voglio cedere ai loro ricatti psicologici e dargli tutto questo potere"
"Harry ed io non potremo essere sempre con te!" disse lui risoluto.
"Lo so, sarò prudente!"
"Non basta!"
"Me lo farò bastare!"
Malfoy si alzò di scatto da letto e cominciò a vagare per la stanza come una fiera in gabbia. In quel momento stava contenendo il suo lato esplosivo e poco incline alla discussione pacata tipico dei serpeverde anche se era indiscusso che non gli riuscisse un granchè bene. D'istinto le avrebbe urlato contro che era una sciocca irresponsabile, che doveva temere quei tre ragazzi, ma fortunatamente il buon senso e il self control ebbero la meglio e gli impedirono di dare il via ad una litigata senza precedenti. La caposcuola non era persona a cui le si poteva proibire di fare qualcosa.
Hermione dal canto suo capì che quelle parole erano dettate da un amore sincero che provava per lei e che la preoccupazione che saettava nei suoi occhi era palpabile. Sapeva che si stava contenendo a fatica dal dirle ciò che realmente pensava e conoscendo il suo temperamento, delle volte fin troppo impulsivo, apprezzò molto la cosa. Lentamente si alzò e vedendolo appoggiato alla finestra con la testa china a guardarsi i piedi, lo abbracciò da dietro sussurrandogli "So che sei preoccupato, lo capisco e non credere che non lo apprezzi. Ti ringrazio per i tuoi consigli, ma cerca di capirmi anche tu, non voglio rinunciare a vivere a causa loro"
"Ti amo Hermione, se dovessero farti del male io… so di cosa sono capaci, non dimenticare che ci sono cresciuto insieme, sono fotocopie in miniatura dei loro padri"
"Sapremo tenerli a bada"
"Promettimi che starai attenta e che non fornirai loro occasione di trovarti da sola"
"Te lo giuro!" rispose stringendolo forte a sé.
Draco si voltò le prese il viso tra le mani e la baciò prima dolcemente poi con sempre più passione. Un contatto che esprimeva tutto il suo amore.
"Sei ciò che di più bello la vita mi abbia donato, non voglio perderti" le disse scendendo a deliziarle il collo con bacetti e morsetti provocanti "Non ora che finalmente la mia vita comincia ad avere un senso"
"Non ho nessuna intenzione di lasciarti" balbettò lei estasiata da quel trattamento "Men che meno adesso che siamo così felici" aggiunse accarezzandogli la schiena.
Draco lentamente la sospinse verso il letto senza mai smettere di baciarla e accarezzarla. Hermione con piacere lo lasciò fare e ben presto si ritrovò di nuovo sdraiata con lui sopra pronto a dimostrarle quanto la amasse.

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Capitolo 28
*** Grimmauld Place - II Parte ***


Untitled Document Capitolo 28°: Grimmauld Place - II Parte

"Sarebbe tanto sconveniente se facessimo l'amore, qui, ora?" le domandò sensuale leccandole il lobo dell'orecchio sinistro "In fondo è Natale!"
"Forse un po', ma sono certa che saprai insonorizzare e chiudere questa camera come si deve!" ansimò lei eccitata.
Draco birichino sollevò un sopraciglio e sorrise recitando poco dopo gli incantesimi necessari a rendere la loro stanza un vero e proprio bunker. Dopodiché si chinò nuovamente su di lei, le accarezzò lentamente il viso e fece scivolare le mani lungo i suoi fianchi sinuosi andando a slacciare il maglioncino e la gonnellina che stava indossando.
"Sei bella da morire!"
"Mai quanto te" rispose lei rimasta solo con una sottoveste di seta nera aderente.
"Fidati ciò che indossi sta molto meglio su di te!" replicò lui scendendo a sfilarle la spallina per poi baciarle un seno.
"Sei tu che mi fai sentire bella" ansimò lei scossa dai brividi che le labbra di Draco riuscivano a provocarle.
"Tu invece mi fai sentire vivo!" disse con voce rotta dall'emozione mentre due mani spudorate avevano iniziato a slacciargli i pantaloni e la camicia senza risparmiargli toccatine parecchio eccitanti.
Ben presto i due giovani si ritrovarono senza abiti e iniziarono un gioco assai seducente e provocante fatto di leccatine e carezze ben assestate, lunghi baci appassionati e strusciamenti accattivanti che contribuirono a portare il livello d'eccitazione di entrambi a livelli ingestibili.
"Draco…" gemette Hermione mentre lui la fece salire a cavalcioni su di sé, afferrò la coppa dei suoi seni e poco dopo iniziò a torturarle piacevolmente i capezzoli ormai turgidi con strizzatine maledettamente soddisfacenti.
"Co..sa?" le chiese eccitato più che mai sentendola ormai pronta ad accoglierlo.
"Mi piace tanto quello che stai facendo!" ansimò inarcando la schiena e senza che fosse una mossa premeditata andò a posizionarsi in modo che lui potesse senza alcuna fatica scivolare in lei.
"Tanto quanto?" le domandò sollevando il bacino iniziando lentamente a penetrarla.
"Oh Dio… tanto, tanto!" rispose affondando su di lui consentendogli così di approfondire il gesto di poco prima.
"Oh piccola sei…" sussurrò il biondo afferrandole il bacino per ripetere quella penetrazione profonda che ad entrambi provocava brividi di piacere in tutto il corpo.
Hermione lo baciò e a ritmo con le spinte cadenzate di lui, si godette ogni attimo di quel loro momento tanto intimo e speciale.
"Sì amore…" gemette "Così, piano, fino in fondo!" mormorò ormai persa nell'oblio del piacere in cui l'erede di casa Malfoy era particolarmente bravo a condurla.
Draco sorrise, la guardò rapito in quel momento era bellissima, spettinata, accaldata e desiderosa che continuasse a farla sua. Facendo forza sugli addominali si sollevò con la schiena, sino a mettersi seduto e la baciò di nuovo. Questo movimento piacque parecchio alla ragazza che gradì particolarmente la contrazione del corpo di lui che oltre ad essere un bel vedere, non mancò di farsi percepire in zona parecchio eccitata in quel momento.
"Accidenti signor Malfoy!" ansimò Hermione portando le proprie gambe dietro la schiena del biondo il quale, la tirò a sé baciandola con passione, la fece inarcare all'indietro ed approfondì per l'ennesima volta la loro unione. Un lungo, estasiato, voglioso ed implorante gemito di piacere fece intuire al bel cercatore che in futuro avrebbe dovuto ripetere l'esperimento, decisamente ben riuscito.
"NON FERMARTI!" gridò la caposcuola quando dopo aver lentamente invertito le loro posizioni si ritrovò nuovamente supina con lui sdraiato sopra di sè.
"Non ne ho nessunissima intenzione" commentò sollevandole una gamba sino ad appoggiarla alla propria spalla, e senza smettere un secondo di affondare in lei, iniziò a baciargliela e ad accarezzarla dolcemente.
Brividi di pura estasi attraversarono il corpo della giovane alla velocità di un fulmine tanto che non seppe trattenere un grido di limpido compiacimento che fece rabbrividire il biondino di soddisfazione. Draco si muoveva lento al punto giusto in modo da andare a toccare un particolare punto al suo interno che le stava facendo perdere la ragione ma al contempo dimostrava una certa decisione ed una certa volontà ad osare di più.
"E' bello sentirti mia Hermione" balbettò lui affondando di nuovo in lei con più foga.
"E' bello sentire che mi fai tua!" esclamò lei strappandogli l'ennesimo bacio voglioso.
"Farei l'amore con te sempre!" gemette quando, per assecondare maggiormente le spinte, la bella grifondoro strinse nuovamente le proprie gambe alla vita di lui.
"Spero diventi un'abitudine alla quale non possiamo rinunciare" ansimò la ragazza ormai arpionata alle lenzuola del bel letto che li stava ospitando urlando poco dopo "DRACO DIO MIOOO MI STAI FACENDO IMPAZZIRE!"
"L'obiettivo era appunto quello" disse a fatica il biondo che aumentò il ritmo e l'intensità delle spinte sino a quando entrambi ormai sudati e provati dall'intensa prestazione non gridarono contemporaneamente il nome del proprio compagno nel raggiungere il piacere supremo.
Tremante, un Draco stanco ma felice si lasciò cadere su Hermione che lo strinse forte a sé baciandogli una guancia. Lui ricambiò e le sussurrò sensualmente "Decisamente dobbiamo discutere più spesso, è particolarmente piacevole poi coccolarsi e fare pace"
Hermione ridacchiò e annuì, gli diede un ultimo bacio e maliziosa disse "Se gentilmente mi liberi dalla tua presenza andrei a farmi una doccia?"
"Ma non lo so, sto tanto comodo!" commentò il biondino senza muoversi.
"Lo sento!" rispose lei.
"Ti do fastidio?" le chiese mordicchiandole il labbro inferiore.
"No, anzi…" sussurrò maliziosa accarezzandogli il viso "Vorrei però lavarmi e dovresti farlo anche tu. Siamo sudati da far schifo!" disse proponendo poco dopo "Potresti venire con me!" e detto questo diede un pizzicottino sul bel sedere di lui.
Draco sorrise e si spostò poco dopo di lato consentendole di potersi finalmente alzare. Lui la guardò dirigersi in tutta la sua bellezza verso il bagno e senza esitare un istante la seguì esclamando "Dio quanto mi piace!"

"Dove vai?" chiese Tonks vedendo Remus alzarsi.
"Voglio vedere come sta Harry" rispose lui "Perché non vieni con me, così se dobbiamo cambiargli la medicazione al fianco, non devo tornare qui a chiamarti?"
"D'accordo! Alastor, non barare mi accorgo se qualcuno imbroglia a questo gioco" disse alzandosi indicando le tessere di Majong.
"Figurati!" sbuffò l'ex Auror "Per chi mi hai preso?"
Moony ridacchiò incamminandosi seguito da Ninphadora che fingendosi seria lanciò uno sguardo d'ammonimento a Moody.
"Ne avrà per molto?" chiese Lupin davanti alla porta di colui che ormai considerava come un figlio.
"No, deve solo riposare, la ferita era brutta ma fortunatamente non ha lesionato nessun organo. Malocchio gli ha preparato una pozione rimpolpa sangue per supplire a quello che ha perso" disse mostrandogli un'ampolla ambrata che aveva afferrato poco prima di uscire dal salone.
"Ottimo!" mormorò il bel licantropo abbassando lo sguardo.
"Non preoccuparti Harry è forte, starà benone!"
"E' solo che… sai da quando Sirius non c'è più, lui per me è…"
"Lo so, me ne sono accorta. Si vede lontano un chilometro quanto gli vuoi bene"
"Silente non doveva mandarlo laggiù, doveva mandarli subito qui!"
"Come potevamo sapere che gli avrebbero trovati, era davvero sperduto come luogo"
"Nulla è impossibile per quelle bestie, riescono sempre a far ciò che si prefiggono"
"Remus, conosci Harry, non avrebbe mai lasciato Hermione da sola"
"Certo che no, ma perché non farli venire qui entrambi?" domandò seccato l'altro membro dell'ordine.
"Ormai è fatta, l'importante è che tutti e quattro stiano bene" esclamò l'amica aprendo la porta e restando basita nel vedere Harry Potter e Blaise Zabini dormire beatamente abbracciati.
"Ops, che si fa?" chiese al licantropo che sorrise e sussurrò "Dobbiamo controllarlo lo stesso, potrebbe fargli infezione"
"Io non li sveglio!" bisbigliò Tonks imbarazzata.
"Andiamo mica li abbiamo sorpresi a fare sesso"
"Co…cosa? Non vorrai dirmi che… che Harry e Blaise… che loro?"
"Ninphadora non ti facevo così bacchettona"
"Non sono affatto bacchettona, è solo che non me ne ero accorta!"
"Bhè mi sembra abbastanza palese che quei due provino qualcosa l'uno per l'altro, guarda come si stringono e sono felici. Non mi risulta che due amici dormano insieme in quel modo" mormorò Remus facendole cenno di seguirlo.
"Andiamo lasciali in pace, pensa all'imbarazzo quando li sveglieremo, torniamo più tardi!" tentò di dire la donna che con sua grande sorpresa udì qualcuno risponderle "Non c'è problema, se dovete visitarlo fate pure"
"Ciao Blaise!" disse Moony avvicinandosi.
"Buongiorno" rispose il ragazzo allontanandosi dal grifondoro e scostando le coperte.
"Come va la spalla?" domandò Ninphadora viola in viso.
"Bene grazie, Alastor ha fatto un ottimo lavoro"
"Ne sono felice" commentò tagliando corto chinandosi a sfasciare ed osservare il fianco del moretto.
"Sembra tutto a posto, metto dell'altro unguento per star certi che cicatrizzi più in fretta!" disse compiaciuta.
Lupin annuì concorde e Blaise si aprì in un dolce sorriso sollevato.
"Non ti preoccupare, è sempre stato uno spericolato" sussurrò Remus strizzandogli l'occhio.
"E' colpa mia, l'hanno ferito perché ha voluto ripararmi con il suo corpo. I vetri che l'hanno colpito erano destinati a me"
"Non farti nessuna colpa, sarebbe potuto capitare a chiunque di voi" spiegò la bella auror i cui capelli quel giorno arrivavano sino a metà schiena di un bel colore arancione cangiante.
"Se non fossi stato tanto stupido, tutto questo non sarebbe successo" asserì sconsolato il serpeverde.
"Che vuoi dire?" indagò Tonks.
"Ci hanno scoperti perché ho urlato contro mio padre, sentendo la mia voce, hanno sfoderato le bacchette e hanno recitato gli incantesimi giusti per far saltare gli scudi protettivi e far esplodere la baita"
"Tuo padre era tra quelli che vi ha attaccato?" domandò Remus dispiaciuto.
"Si, lui Parkinson e McNair. Non stupitevi della cosa, se Lucius Malfoy non fosse rinchiuso ad Azkaban sarebbe stato presente anche lui. Ci odiano ormai, vogliono solo vederci morti. Siamo una delusione per loro"
"Sono dei pazzi!" mormorò una voce assonnata "E tu non dei fartene una colpa!"
Nel sentire quelle parole Blaise abbassò lo sguardo e annuì poco convinto.
"Ben detto Harry" rincarò Lupin "Come ti senti?"
"Molto meglio, riposare mi ha fatto bene. Ma perché siete qui?"
"Scusaci è che dovevamo controllare la tua fasciatura" rispose imbarazzata Ninphadora rasentando un colore prossimo a quello dei suoi capelli.
"Non c'è problema, non avevo mica nulla da nascondere" replicò sorridendo.
"E' quello che le ho detto io!" asserì svelto Moony strizzando l'occhio al ragazzo.
"Finiscila!" mugugnò lei sempre più imbarazzata.
"Avete controllato anche la sua spalla?" domandò premuroso Potter indicando il suo ragazzo.
"No, ma pare che Alastor abbia fatto un ottimo lavoro, Blaise dice che non sente più male"
"Ringraziatelo anche da parte mia"
"A proposito, ti ha preparato questa" disse Ninphadora passandogli l'ampolla ambrata "E' una pozione rimpolpa sangue, bevila ne hai perso parecchio. Te la lascio sul comodino, ma promettimi che la berrai?"
"Promesso" sbuffò Harry, sapeva quanto fosse disgustosa.
"Signor Zabini confido in te, fagliela bere ad ogni costo!" esclamò la bella auror uscendo dalla stanza seguita da Remus che salutò e ridacchiando se ne andò.
"Avanti bevi!" disse Blaise serio.
"Dopo, prima voglio vederti sorridere" fu la risposta che spiazzò alquanto il bel serpeverde.
"Perdonami Harry, non sono molto in vena di ridere e divertirmi" sussurrò l'altro guardando altrove.
"Guardami Blaise, per favore" disse dolcemente il moro ottenendo l'attenzione del ragazzo che amava "Non è colpa tua, nessuno ti accusa di nulla. Quello che è successo ormai è passato, l'importante è che stiamo tutti bene e possiamo essere qui a parlarne. Non ti voglio veder triste per questa stronzata, che peraltro non fa più neanche tanto male" mentì il grifone regalandogli un bel sorriso "Se proprio vuoi rattristarti, pensa a quanti miei baci appassionati e carezze seducenti ti sei perso mentre sono stato svenuto"
Zabini si fece scappare un piccolo sorriso ed Harry ne approfittò "Va bene vuoi fare il gioco del malmostoso, ci stò, vediamo se riesco a farti cambiare idea" sussurrò provocante facendogli cenno di avvicinarsi "Sdraiati, vediamo per quanto resisti a non ridere o peggio… a non reagire"
"A cosa?" chiese allarmato ma divertito il moro.
"Aspetta e lo scoprirai" fu la risposta del grifone che iniziò ad accarezzargli il viso dolcemente e si chinò a baciarlo senza riuscirci perché il movimento un po' troppo repentino gli provocò una fitta al fianco e lo fece gemere di dolore.
"HARRY, COS'HAI?" chiese preoccupato Blaise sgranando gli occhi.
Ma il moretto non rispose, sorrise e iniziò a baciarlo sensualmente "Sto benone, smettila di preoccuparti" gli disse alternando un bacio ad una parola.
"Buon Natale amore mio, avrei voluto che fosse stato un po' meno movimentato, ma sono felice di festeggiarlo con te" disse il serpeverde ormai succube delle coccole del suo grifone che ora si stava deliziando a dargli morsetti birichini all'incavo del collo.
"Ti ho mai detto che hai un buon profumo?" chiese rapito Potter.
"No" sorrise Blaise "Ma a quanto posso sentire anche un buon sapore" aggiunse sentendogli succhiare e leccare la medesima parte di poco prima.
"Ti mangerei se potessi, mi piaci da morire"
"Non vorrai farmi un succhiotto?" chiese deciso il moro fingendosi seccato dalla cosa.
"Oh sì! Tutti devono sapere che sei mio" rispose senza pensarci Harry che all'improvviso senti irrigidirsi Blaise il quale, dopo averlo guardato spaventato, si allontanò.
"Scusa, non intendevo in quel senso. Mi dispiace, non volevo, io…" balbettò imbarazzato e dispiaciuto il grifone conscio che quelle parole avessero risvegliato nel bel cacciatore vecchi ricordi che non sarebbe stato il caso di risvegliare.
"Non importa!" mugugnò Blaise spostando lo sguardo.
"Sì invece, so di aver detto qualcosa che ti ha ferito. Mi dispiace molto, credimi non voleva essere una prevaricazione ne tanto meno…"
"Harry lo so, non sei tu, sono io. E' colpa mia, scatto per delle stronzate, tutto mi ricorda Zacarias. Quel giorno continuava a ripetermi quella maledetta frase e… scusami delle volte è più forte di me, non riesco a scacciare il suo ricordo"
"Sono mortificato, lungi da me farti ricordare certi momenti, volevo solo farti sapere che sono orgoglioso che tutti sappiano che stiamo insieme, tutto qui" replicò tristemente l'altro che non sapeva più cosa dire o fare per rompere quel momento imbarazzante per entrambi.
Blaise tacque annuì e si riavvicinò al suo ragazzo che impalato non muoveva più un dito ne fiatava per il timore di fare o dire qualcosa a sproposito. Dopo minuti che sembrarono anni, Harry racimolò un po' di coraggio e accarezzò la testa di Blaise il quale, ormai di nuovo abbracciato a lui, aveva appoggiato il capo sul suo petto. Intrecciò le sue dita con quei sottili fili di seta nera per qualche istante poi sussurrò "Si pentirà di averti fatto del male"
Blaise non disse nulla, si strinse di più a lui e chiuse gli occhi.
"Ti giuro su ciò che ho di più caro che rimpiangerà il giorno che ha osato metterti un dito addosso"
"Harry non è necessario, non serve che…"
"Lo so, ma se solo osa avvicinarsi ancora a te, se per caso gli balena l'idea di sfiorarti o peggio se per sfortuna in quella sua mente malata pensa anche solo lontanamente di toccarti, giuro che gli farò talmente male da fargli implorare il tuo perdono"
Quelle parole tagliarono l'aria tanto erano dette con serietà e convinzione. Zabini rabbrividì solo all'idea benché sapere che il suo Harry lo avrebbe protetto da Zacarias non poteva che farlo sentire meglio.
"Non voglio!" disse poco dopo sollevando lo sguardo per specchiarsi nel color speranza del ragazzo che amava.
"Cosa?"
"Non voglio che diventi come lui"
"Non ce ne sarà bisogno se starà al suo posto!"
"Harry dico sul serio, Zacarias è pericoloso, non voglio che lo sfidi, non sai di cosa può essere capace"
"Senza peccare di modestia amore, ma credi che affrontare Sinclair sia peggiore dell'aver affrontato Voldemort? Personalmente non credo! Con tutta la fiducia smodata che posso riservare a quel figlio di mangiamorte in erba non credo che possa stupirmi più di quanto non fece il Signore Oscuro. Mi conosci non provoco se non mi si provoca e non reagisco se non costretto. Ma lui deve stare alla larga da ciò che amo o non arriverà a raccontarlo ai suoi amichetti"
La serietà dell'affermazione del grifone fu tale che Blaise non potè fare a meno di notare che quando il bel moretto era particolarmente teso su certe questioni, gli pulsava la vena sulla tempia destra.
"Che c'è?" chiese Potter sentendosi osservato.
"Ti pulsa la tempia!" rispose Zabini trattenendo una risatina.
"Scusa?"
"Sì quando sei nervoso o arrabbiato ti pulsa questa vena" ripetè sfiorandogli il viso nel punto incriminato.
"Oh!"
La faccia sorpresa del cercatore fu talmente buffa che Blaise non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere di gusto contagiandolo ben presto.
"E' bello sentirti ridere!" sussurrò Harry dopo essere stato baciato dal moro all'improvviso.
"Come, preferisci vedermi ridere signor Potter? Devo dedurre che i miei baci non t'interessino"
"ALT non affrettiamo le conclusioni, ho solo detto che mi piace vederti ridere ma se tu mi avessi consentito di finire la frase avrei aggiunto che preferisco di gran lunga quando mi baci e mi tocchi"
"Ottimo perché la voglia che ho in questo momento di farlo è immensa!"
"Davvero e cosa te lo impedisce?"
"Forse un po' di paura di non saper gestire il dopo!"
Harry sorrise e annuì. Non voleva forzarlo a fare cose che lo mettevano a disagio o che gli ricordavano brutti momenti.
Blaise capì e vedendolo tanto premuroso e attento alle sue esigenze decise e disse "Credo che la mia paura possa essere vinta solo se affrontata"
"Così dicono!" sussurrò Harry notando in quel momento quanto fossero sensuali i lineamenti del viso del serpeverde, in particolare il contorno delle sue labbra.
"Quindi, se ti va, io… bhè si io, vorrei andare un po' oltre ai baci e magari provare a…"
Potter ammutolì, spalancò la bocca e rimase per qualche secondo a fissarlo con lo sguardo pallato. Per fortuna riuscì a rimpradonirsi di alcune funzioni base, tra cui il movimento dei muscoli facciali che gli consentì di richiudere la bocca e deglutire ma in primis il riutilizzo della parola e chiese "Stai dicendo che vuoi… insomma che desideri… cioè che noi si provi a…?"
Blaise annuì e rispose "Magari non fino in fondo ma vorrei almeno tentarci"
"Quan… quando?" balbettò il salvatore del mondo magico che in quel momento sembrava tutto fuorché un mago potente.
"Non ora visto che non sei proprio in forma! Preferirei sentirti gemere di piacere piuttosto che di dolore"
"E quando allora?"
Blaise rise e ribaciò con passione il suo cercatore preferito che ricambiò con eguale intensità.
"Che ne dici di non premeditare la cosa a tavolino, viviamo il momento e poi si vedrà. Sono certo che festeggeremo il capodanno come si deve!"
"Certo che lo festeggeremo come si deve!" esclamò di getto Harry che capito dove il serpeverde volesse andare a parare aggiunse "Oh scusa, capito… bhè direi che sarebbe un giorno ideale... c'è anche il detto e poi ho cinque giorni per prepararmi e…"
"Quale detto? Prepararti? Ma che stai dicendo?" sorrise Blaise.
"Chi lo fa il primo dell'anno, lo fa tutto l'anno!" mormorò Harry arrossendo furiosamente.
"Scherzi?"
"No affatto è un detto babbano!"
"E tu ci credi?"
"Bhè, no, bho, forse… senti in certi casi perché sfidare le superstizioni"
"Ma smettila, non ho mai creduto a queste stronzate e mi sorprende che ci creda tu!" lo schernì il bel serpeverde.
"Non ci credo, è solo che vorrei che tutto fosse perfetto, non voglio che la nostra prima volta insieme sia deludente, voglio che sia fantastica" mormorò imbarazzato "Non sono come te Blaise, io ho zero esperienza al riguardo e non vorrei rovinarti un momento tanto bello"
"Non mi rovinerai nulla" gli sussurrò Zabini a fior di labbra.
"Sicuro?"
"Sicurissimo!" esclamò approfondendo il bacio "Ovunque ci sia tu, qualsiasi cosa ti coinvolga, non può che diventare un momento speciale"
"Dovrai insegnarmi" disse imbarazzato il bel Potter che aggiunse "Se fossi una ragazza saprei come farti impazzire, ma tu sei uno splendido ragazzo e io non so proprio da dove cominciare"
"E' molto simile" sorrise Zabini che per la prima volta da quando aveva vissuto quell'esperienza con il primogenito dei Sinclair riuscì a parlare di avere un rapporto sessuale senza sentirsi soffocare a causa dell'ansia "Se ci pensi, sei un ragazzo anche tu, sai cosa ti piace e cosa ti piacerebbe che ti facessero, conosci cosa ti eccita di più e come preferisci che ti venga fatto… devi solo replicarlo. Se non sbaglio qualcuno disse "Fai ciò che vorresti venisse fatto a te"
"Spiegata così sembra facile!" sospirò il cercatore.
"Harry, credimi non serve fasciarsi la testa prima del tempo. Quando succederà saprai cosa fare"
Ci fu un attimo di silenzio poi il grifone fece un cenno d'assenso con la testa e sussurrò "Mi spiace per prima, se ti ho ricordato lui. Quando ho detto che volevo che tutti sapessero che eri mio, in un certo senso è vero, vorrei che chiunque sappia che c'è qualcuno che ti ama e che possiede non solo le tue attenzioni ma anche il tuo cuore, con ciò però non volevo sembrarti possessivo o…"
"Lo so, l'idea di essere tuo mi lusinga, mi rende orgoglioso. Sarà un piacere cambiare l'associazione mentale che ho con quella frase. L'importante in fondo è che non voglio essere suo!"
"Non sarai mai suo amore! Finché sarò vivo questo non accadrà mai" pensò Harry il quale non replicò subito, si limitò ad accarezzargli il viso e dopo essere rimasto incantato ad osservarlo malizioso domandò "Sentiamo signor Zabini, cosa ti piace fare che vorresti venisse fatto a te?"


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Capitolo 29
*** Grimmauld Place - III Parte ***


Untitled Document Capitolo 29°: Grimmauld Place - III Parte

"Smettila, lasciami lavare in pace!" esclamò Hermione dando una pacca sulla mano a Draco il quale, con fare ingenuo, l'aveva depositata sul bel gluteo sodo di lei.
"Non è colpa mia se sei una tentazione continua. Anche Oscar Wilde disse che poteva resistere a tutto fuorché alle tentazioni"
"Senti senti e tu come lo conosci lo scrittore babbano più scandaloso del 900?"
"Cultura mia cara, ci sono ancora parecchie cose che non sai di me!" ansimò baciandole dolcemente la punta del naso.
"Ah! Ma smettila… non ti facevo amante del poeta, drammaturgo e scrittore irlandese omosessuale per eccellenza"
"Draco sollevò un sopraciglio e aggiunse "Oscar Fingall O'Flahertie Wills Wilde, nato a Dublino nel 1854 in un ambiente colto e spregiudicato... "
"Proprio come te!" sussurrò Hermione provocante.
"Non sono nato a Dublino" ridacchiò lui.
"Intendevo colto e spregiudicato!"
Il biondo sorrise compiaciuto e recitò "Se l'unico modo per liberarsi da una tentazione è concedersi ad essa" disse facendo riferimento all'affermazione di poco prima poi aggiunse "Niente ottiene successo come l'eccesso"
"Accidenti signor Malfoy, seconda citazione allora è proprio amore"
"Sei la mia tentazione e il mio eccesso!" replicò Draco scendendo ad accarezzarle un fianco.
"Bhè tu vedi di resistere anche a questa!" replicò Hermione sospingendolo contro le fredde piastrelle della doccia.
"Se la tentazione sei tu preferirei non resisterti" fu la risposta di lui che la tirò nuovamente verso di sé e facendo aderire i loro corpi bagnati ricominciò a baciarla dolcemente sul collo.
"Draco, dai non… amore per favore smetti, io non… sei incorreggibile"
Lui sorrise sul bacio che le stava dando e fece scivolare le mani sulla schiena vellutata di lei strappandole gemiti compiaciuti dovuti ai grattini e alle carezze che le stava regalando. Hermione sentì l'eccitazione del ragazzo crescere e premerle contro l'inguine, segno tangibile di quanto quel momento stesse parecchio piacendo ad entrambi. Lentamente s'inarcò quel poco che bastò a far aderire i loro corpi ancora di più e fargli assaporare meglio quel contatto.
"Perché qualcosa mi dice che non ti dispiaccia affatto che io continui?" ansimò il bel serpeverde scendendo a baciarle un seno.
Hermione non rispose ma sorrise maliziosa travolta dal desiderio di andare oltre che Draco era bravissimo a risvegliare in lei.
"Chi ti dice che mi piaccia così tanto?" domandò dopo che lui la tempestò di nuovi baci spudorati.
"Mah, forse questa tua poco convinta implorazione di smettere" ansimò il biondo strizzandole l'occhio.
"Tra poco sarai tu ad implorarmi di continuare signor Malfoy!" esclamò decisa guardandolo con aria di sfida.
"Non credo proprio!" rispose spavaldo.
"Scommetti?" domandò maliziosa la grifondoro la quale non aveva smesso un secondo di accarezzarlo.
"Dimentichi che…" iniziò a dire interrompendosi subito "Piccola, che fai?" gemette Draco vedendola scendere a stuzzicargli il petto diretta però verso ben altra meta.
"Schhhhh" fu la risposta di lei che tracciò una linea infuocata di piccoli baci e morsetti sull'addome scolpito del biondo il quale, chiusi gli occhi, non poté far altro che abbandonarsi completamente a quel trattamento particolare che stava ricevendo.
"Diiiooooo!" ansimò quando le labbra vogliose della sua ragazza si chiusero sul loro obiettivo "Oh cavolo" sussurrò estasiato quando la mano delicata di lei scivolò ad accarezzargli i testicoli mentre quella bocca avida non gli dava tregua.
"Hem sei… sei…"
"Schhhhh" ripeté la bella caposcuola che in quel preciso istante si stava dedicando alla piacevole tortura della punta del membro di Draco. Leccatina, succhiatina e affondo più profondo, leccatina, succhiatina e affondo più profondo, un supplizio a cui il biondo stentava a resistere.
"Amore non ce la faccio, è troppo bello" ansimò l'erede di casa Malfoy che poche sollecitazioni dopo si liberò nella bocca di lei cedendo al piacere di un orgasmo che, considerata l'intensità, non avrebbe scordato tanto presto.
Hermione continuò a leccare l'intera lunghezza dell'eccitazione del suo ragazzo e solo quando lui sembrò riprendersi da quell'esplosione di estasi intensa, si sollevò rubandogli l'ennesimo bacio appassionato.
"Mhnnn hai un sapore strano" commentò Draco sorridendole.
"Siamo tu ed io insieme!" replicò lei succhiandogli il labbro inferiore per poi percorrere il profilo delle sue labbra con la punta della lingua.
"Ottima accoppiata!" ribatté lui ricambiando il gesto e intraprendendo una battaglia a suon di baci sensuali che strapparono più di un gemito compiaciuto alla bella grifondoro.
"Ti voglio!" le sussurrò all'orecchio di nuovo pronto a soddisfare qualsiasi richiesta lei gli avesse proposto.
"Allora amami!" fu il commento di Hermione che si sentì afferrare e sollevare come fosse stata un fuscello.
"Come ci riesci?" chiese sorpresa della facilità con cui lui l'aveva sollevata.
"A parte che sei magrissima ma ho recitato un piccolo incantesimo che mi aiuta a tenerti sollevata da terra senza fatica.
"E perché mai?" domandò sensuale baciandolo con passione.
"Per poter fare questo!" rispose lui una volta che si furono staccati lasciandola lentamente scendere sino a quando non fu dentro di lei.
"Oh mamma" ansimò Hermione le cui gambe immediatamente si chiusero intorno alla vita di Draco per approfondire ulteriormente la penetrazione.
"Dio piccola quanto ti amo" gemette il bel Malfoy appoggiandola al muro della doccia "Sii, muoviti piano così… oh Diooo"
"Draco questa posizione è… è… fantastica" quasi gridò Hermione.
"Concordo, da ripetere sicuramente"
"Signor Malfoy non smettere di…" ansimò "Ti prego rifallo!" gemette quando lui la sollevò per poi farla ridiscendere nuovamente e spingersi a fondo dentro di lei.
"Signorina Granger ogni suo desiderio è un ordine!" riuscì a malapena a dirle ormai prossimo a raggiungere nuovamente il piacere.
"Sì amore, sì così, sìììì Draco" gemette lei con il fiato corto per l'eccitazione.
"Vieni piccola, avanti, fammi sentire quanto ti piace"
"Tanto… tanto" riuscì solo a balbettare la bella grifondoro che dopo poche spinte si aggrappò convulsamente a lui abbandonandosi all'estasi suprema. I movimenti dovuti all'orgasmo di Hermione portarono il serpeverde ad imitarla qualche istante dopo.
Stremati ma felici i due giovani si baciarono intensamente, ancora uniti nel corpo e nell'anima. In quei pochi giorni avevano recuperato un rapporto rimasto latente per sei anni. Entrambi raggianti di aver condiviso momenti tanto speciali, si lavarono e dopo essersi asciugati tornarono in camera per vestirsi.
"Vieni qui!" le disse amorevolmente tirandosela sulle gambe "C'è una cosa che ho dimenticato e di cui forse dovremmo parlare"
"Cosa?" chiese lei fingendo di non aver capito per sentire cosa voleva dirle al riguardo.
"Bhè ecco, io volevo solo dirti che non ho recitato nessun incantesimo anticoncezionale, non so se tu l'hai fatto, preso dalla passione me ne sono proprio scordato. Ciò non toglie però che se mai dovessi… si bhè se tu… cioè se noi dovessimo…" mormorò imbarazzato.
"Aspettare un bambino?" domandò Hermione dolcemente.
"Già sì, ecco io ci tenevo a dirti che ne sarei comunque felice"
"Davvero?" chiese Hermione sorpresa di sentirgli dire quelle parole.
"Sì, non che diventare padre a diciottanni sia una delle mie priorità ma sarebbe comunque una benedizione e… bhè se non ti dispiace che tuo figlio venga riconosciuto da un Malfoy, io sarei onorato di essere suo padre. In fondo nascerebbe dall'amore che io e la sua mamma proviamo l'uno per l'altra"
"A.. amo..re" balbettò la bella grifondoro con le lacrime agli occhi "Hai detto una cosa bellissima. Anche se non accadrà tanto presto, visto che ci ho pensato io a farsi che non accada, ciò non toglie che.. che.. saresti una padre fantastico"
Draco sorrise e l'abbracciò. Quanto era cambiata la sua vita in quell'ultimo anno, tutto sembrava andare per il meglio, era libero dalla tirannia del padre, amava una ragazza stupenda che lo ricambiava, la scuola procedeva bene, Blaise era felice e ora avevano nuovi amici su cui poter contare. Cosa sarebbe potuto andare storto?
"Niente!" pensò il biondino proponendo "Che ne dici di andare a vedere come stanno Harry e Blaise?"
"Ottima idea!" esclamò Hermione che con un colpo di bacchetta rassettò la camera, rifacendo il letto e raccogliendo i vestiti sporchi che avevano lanciato qua e là un'oretta prima.

"Che staranno facendo Herm e Draco?" domandò Blaise facendo un sorrisetto esplicito.
"Sicuramente qualcosa di divertente!" rispose Harry scoppiando a ridere.
"Beati loro!" sussurrò il serpeverde arrossendo.
"Già beati!" rincarò il grifone spostando lo sguardo imbarazzato.
"Conoscendo Draco, l'avranno fatto ovunque!" mormorò Zabini facendosi coraggio e guardando il ragazzo sdraiato accanto a sé.
"Conoscendo Herm, l'avrà stuzzicato ben bene" fu la risposta del moro che si ammutolì nell'ammirare i profondi occhi blu dell'altro.
Blaise sorrise e sussurrò avvicinandosi pericolosamente alle labbra di Harry "Non sapevo che voi grifondoro foste tanto birichini. Girano voci che non vi rendono giustizia" dopodiché sfiorò sensualmente le labbra del bel Potter che rapito replicò "Siamo discreti è diverso"
"Dunque devo dedurre signor Potter che le tue doti amatorie sono rimaste ben nascoste in tutti questi anni?"
"Non sono certo uno che va in giro a pavoneggiarsi e poi sinceramente in tutti questi anni ero abbastanza impegnato a fare altro"
"Fate l'amore, non fate la guerra!" esclamò Blaise rubandogli un altro bacio.
"Concordo, ma Voldemort non era della stessa idea!" ribatté il moro approfondendo quel contatto che divenne assai sensuale ed intrigante.
"Raccontami!" ansimò Zabini "Cho Chang a parte, che so già essere stata la tua prima volta"
"Aspetta un secondo, sbaglio o stai cercando di cambiare discorso? Non dovevi essere tu a raccontarmi cosa ti piace fare che vorresti venisse fatto a te?"
"Andiamo, prometto che dopo te lo dico" mugugnò il serpentello che adulatore iniziò ad accarezzare i capelli scompigliati del suo ragazzo.
Harry sorrise dolcemente della tenerezza che Blaise dimostrava in quel momento, annuì e chiese "Cosa vuoi sapere?"
"A parte Cho chi è stata la fortunata ad aver visto il grande Harry Potter nudo?"
"Oh bhè fammi pensare… dunque, Melanie Marshall di corvonero"
"E' una mania!" sbuffò pensando alla compagna della Chang "Ma ti sei fatto qualcuno di un'altra casa?"
"Certo che sì, ma non così tante come credi, il mio motto era poche ma buone! Non quantità bensì qualità!"
Il moro ridacchiò e fece un cenno per invogliare l'altro giovane a continuare la sua lista.
"Ho avuto una storia di tre mesi con Mira Hogan e poi con Elisabeth Pollack, entrambe sesto anno di grifondoro"
"E poi?"
"E poi basta, le storie serie sono state queste, non sto a farti la lista di quelle che ho baciato, staremmo qui fino a Pasqua"
"Mi vuoi dire che il tuo bel culetto l'hanno visto solo tre persone?"
Harry sbuffò poi aggiunse "No, effettivamente c'è stata anche Christine Bishop…"
"Negli spogliatoi di Quidditch!" lo anticipò Blaise memore del suo racconto durante il gioco fatto alla baita "Credevo si fosse concentrata su altro?"
"Che memoria!"
"Dettata dall'invidia!" esclamò il bel cacciatore malizioso.
Harry sorrise compiaciuto e continuò "Non mi risulta che ci sia stata nessun altra"
"Virginia Weasley?"
"Ginny? Figurati è come una sorella per me"
"Hermione no, Calì Patil?"
"No!"
"Lavanda Brown?"
"No!"
"Ah ci sono, Luna Lovegood!" propose il moro.
"No spiacente, amici ma niente di più!"
"Strano avrei giurato che…"
"Non è che devi per forza appiopparmi qualcuna!"
"Vero ma con lei credevo ci fosse più feeling!"
"Deluso?" sussurrò Harry sensuale.
"No affatto, anzi… gioisco del fatto che non ti sei fatto nessuna serpeverde"
"Ammetto che un paio m'interessavano ma non c'è mai stata occasione di approfondire la conoscenza"
"E chi di grazia?" chiese curioso Blaise.
"Stephanie McNair e Pansy Parkinson! La prima mi odiava e la seconda, bhè, non avrei mai rubato la donna ad un amico!"
Zabini scoppiò a ridere di gusto e mormorò "Ti prego, se lo sapesse Stephanie!"
"Perché?"
"Perché non ti odiava affatto, eri e credo tu sia ancora il suo sogno proibito. Non faceva altro che parlare di te e di quanto fossi sexy e provocante"
"Davvero? Vedi un'occasione persa!"
"Ma smettila, perché vuoi dirmi che te la saresti fatta se avessi potuto?" lo canzonò l'altro dandogli una lieve spintarella.
"Perché no? E' una bella ragazza, sembra anche abbastanza disinibita e…"
"Oh quello sicuramente, confermo!"
"Lo sapevo, ogni lasciata è persa"
"SIGNOR POTTER, MODERA CHE NON HO PIACERE" insorse il cacciatore fingendosi irritato dalle allusioni sulla bella compagna di casa.
"Signor Zabini non la facevo così geloso!"
Blaise sorrise e gli sussurrò a fior di labbra "Da morire!"
"Non ne hai motivo!" replicò Harry approfondendo quel contatto "Sei l'unico serpeverde che possiede il mio cuore e che ha l'autorizzazione a fare di me ciò che vuole!"
"Parole grosse signor Potter, attento potresti pentirtene!"
"Sai che mi piace rischiare!"
"Vero? Ma tu non sai cosa piace a me!!" replicò sornione Blaise che gli leccò le labbra e lasciò scivolare la propria mano sul corpo del moretto.
"Se non ricordo male, dovevi appunto dirmelo" ansimò sentendo che la mano del suo ragazzo si stava pericolosamente avvicinando ad una zona assai pimpante in quel momento.
"Conosci il Kamasutra Harry?" chiese a bruciapelo Blaise mozzandogli il respiro.
"Cer… certo!" balbettò Potter imbarazzatissimo.
"E cosa sai?" domandò perfido Zabini di rimando.
"Il Kamasutra è il conosciutissimo libro antico indiano dell'arte di amare, oggi ancora attuale quanto 2000 anni fa, essendo rappresentato graficamente oltre che per iscritto"
"Tipico!"
"Cosa?"
"La tua conoscenza dell'argomento è superficiale"
"Oh pardon!"
"Perdonato, piuttosto sapevi che il Kamasutra è il più antico trattato indù sull'erotismo che si sia conservato. Contrariamente all'opinione comune, il Kamasutra non è un libro sulle posizioni nel rapporto sessuale, bensì un trattato sull'arte di vivere: come trovare un amante, come mantenere il potere nel matrimonio, i modi per commettere adulterio, la vita da cortigiana o con una cortigiana, il consumo di droghe e, fra le altre cose, anche le posizioni nel rapporto sessuale"
"Ma dai? Non lo sapevo!"
"Lo so, in pochi lo sanno. Pensa che infatti le due parole che compongono il termine Kamasutra significano rispettivamente "desiderio/amore/piacere/sesso" (k?ma) e "trattato" (s?tra)"
"Com'è che sei così bene informato?"
"Diciamo che mi sono documentato!" rispose malizioso Blaise che continuò "Fu composto in sanscrito, l'idioma letterario dell'India antica. Gli elementi utili ai fini della datazione sono scarsi e le argomentazioni al riguardo complesse, ma la maggior parte degli studiosi ritiene che il Kamasutra sia stato composto nel corso del III secolo dell'era comune, con ogni verosimiglianza nella seconda metà (225 d.C. ) e probabilmente nell'India settentrionale.
"D'ora in poi ti chiamerò dottor Kamasutra!" lo schernì Harry che si sentì rispondere "Dovresti esserne felice, se conosco bene la materia so anche come metterla in pratica"
Il moro arrossì furiosamente e quasi esplose di vergogna quando il suo ragazzo gli chiese "Posizione preferita?"
"Oh cavolo… non lo so, non ne ho provate molte… forse lei sopra lui sotto"
"La posizione di Andromaca!" esclamò Blaise sorridente che aggiunse "E' una delle più rilassanti e stimolanti; facile da eseguire e molto stimolante"
"Diamine, conosci anche tutti i nomi?"
"Ebbene sì!" rispose orgoglioso di sé il serpeverde che richiese "Quale altra ti piace?"
"Vediamo un po'… non mi chiedere numero o nome perché non li conosco ma decisamente mi fa impazzire quando sono inginocchiato sul pavimento e penetro la mia partner che si trova seduta sul bordo del letto o su una sedia oppure quando è stesa su un tavolo o una scrivania, mentre io sono in piedi. Adoro quando avvinghia le sue gambe attorno ai miei reni"
"Quella piace molto anche a me si chiama posizione della cortigiana"
"Abbiamo gli stessi gusti allora!"
"Così pare!" sorrise sensuale Blaise che in quel preciso istante era da prendere e sbattere al muro tanto era bello e provocante.
Harry deglutì lentamente, doveva dirglielo o sarebbe esploso, stargli accanto era una tortura.
"Amore…" sussurrò mangiandoselo con gli occhi "Forse dovremmo cambiare discorso"
"Perché? Questo t'imbarazza troppo?" chiese impertinente l'altro.
"No, questo mi sta eccitando troppo!" rispose a tono il bel Potter che aggiunse "Non ti rendi neanche conto quanto tu sia maledettamente sexy in questo momento. La voglia è quella di…"
"Di?" domandò Zabini pendendo letteralmente dalle labbra di Harry il quale, non resistette più e senza più proferire una parola, eliminò la distanza che li separava e iniziò a baciarlo in modo famelico.
Blaise dal canto suo non si fece pregare, non aspettava altro da un'ora a quella parte. Deciso ricambiò e mentre le loro lingue sembrarono non voler attuare una tregua, la sua mano scivolò sino ai boxer aderenti del grifone iniziando ad accarezzarne l'eccitazione ormai più che sveglia.
Harry gemette in bocca al suo ragazzo che rapito da quei suoni gutturali intensificò le palpatine.
"Smettila" ansimò Potter rosso in viso e accaldato.
"Altrimenti?" sibilò il cacciatore sulle sue labbra gonfie dei baci che si erano scambiati fino ad un secondo prima.
"Altrimenti tra poco avrai una mano appiccicaticcia!" riuscì a malapena a rispondere il grifone quando le toccatine di Blaise ricominciarono, questa volta però a diretto contatto con il membro del giovane.
"Oh Dio!" ansimò Harry.
"Cosa amore dimmelo?" sussurrò Zabini intensificando il movimento della mano.
"E' bel..lo, anzi no, è bel..lissi..mo, io non.. Dio Blai..se" mugugnò il moro.
"Bello quanto?"
"TANTO!" gridò il salvatore del mondo magico ormai prossimo a raggiungere l'orgasmo.
"Continuo allora?" sussurrò Blaise malizioso.
"Diiioooo" fu l'unica parola soffocata che accompagnò il lungo gemito di piacere che condusse Harry direttamente nell'oblio del piacere.
Blaise soddisfatto dell'opera ripulì veloce la propria mano e i boxer del suo ragazzo al momento troppo impegnato a far rallentare i battiti del proprio cuore ormai prossimi al collasso ed a riprendere il controllo della propria respirazione.
"Grazie" ansimò tirando il serpeverde a sé per baciarlo nuovamente.
"Prego!" sussurrò Zabini abbandonandosi tra le braccia confortanti dell'altro il quale, felice oltre ogni immaginazione, avrebbe voluto che il tempo si fermasse e congelasse quell'istante di complicità che si era venuto a creare fra loro.
Purtroppo il desiderio di Harry non fu ascoltato e qualcuno bussò alla porta interrompendoli.

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Capitolo 30
*** Decisioni non condivise ***


Untitled Document Capitolo 30°: Decisioni non condivise

"Chi è che rompe?" domandò Blaise baciando il collo del suo cercatore preferito.
"Accidenti a chiunque sia!" sospirò Potter che chiese a voce più alta "Chi è?"
"Noi piccioncini!" esclamò Draco aprendo di scatto la porta e piombando nella stanza seguito dalla sua bella fidanzata.
"Ragazzi, non avevate nient'altro da fare?" l'interrogò il grifone lasciando intuire che non avevano avuto un tempismo perfetto.
"Naaa!" rispose Draco malizioso strizzandogli l'occhio.
"Peccato!" esclamò Blaise fulminandolo.
"Come state?" chiese Hermione buttandosi sul letto e intrufolandosi tra i due.
"Stavamo molto meglio poco fa!" rispose il suo migliore amico sorridendole sarcastico.
"Sii serio Harry, come va il tuo fianco?"
"Bene mamma, c'era chi mi stava coccolando!"
Draco scoppiò a ridere e tra i singulti esclamò "Immagino come!"
"Dra, finiscila!" esplose Blaise arrossendo "Noi non vi abbiamo fatto domande imbarazzanti su come, dove e quante volte l'avete fatto?"
"Perché avete…?"
"No!" precisò Potter vedendo il suo ragazzo alzare gli occhi al cielo stremato "Non ancora!" aggiunse facendolo diventare viola.
"Ma che bella novità, a quando il grande passo?!"
"Se permetti mister ficcanaso, sono affari nostri!" replicò il grifondoro deciso.
"Come siamo permalosi…" ridacchiò il biondino buttandosi a peso morto sull'amico che iniziò ad insultarlo senza riserve.
"Alzati Dra, mi stai massacrando le palle… AHI COGLIONE!"
"Ops pardon!"
"Idiota tirati su… muoviti"
"Perché dovrei, sono così comodo!"
"AHI AHI SCEMO… AHHHHH" urlò il moro schiacciato dal compagno di casa.
"Draco gli fai male!" disse Hermione preoccupata.
"Tranquilla amore, giochiamo sempre così!"
"Sei un piccolo bastardo impertinente, te ne approfitti perché la spalla mi fa male" mugugnò Blaise in una posizione alquanto scomoda.
"Moi? Mon cher ce n'est pas possible!"
"Appena mi libero, ti strappo le palle e ci gioco a biglie!" ansimò Zabini lanciando uno sguardo implorante a Harry il quale, si trattenne a fatica dal ridergli in faccia senza ritegno.
"E tu che cazzo ridi?" chiese infatti al suo ragazzo seccato.
"Scusa è solo che sei così buffo!"
"Buffo? sono schiacciato sotto questo stronzo di settanta chili, mi fa male la spalla e a malapena respiro e tu mi dici che sono buffo? NON SONO BUFFO, SONO IRRITATO E' DIVERSO!"
A quel punto Harry scoppiò a ridere di gusto. Herm lo seguì a ruota e Draco, bastardo più che mai, disse "Oh tesoruscio come mi dispiasce, ti prendono in sgiro questi cativoni!"
"FOTTITI!" fu la risposta secca di Blaise il quale, anche se a fatica, riuscì finalmente a liberarsi dalla presa del biondo.
"Si insultami mi piace quando lo fai!" disse Malfoy imitando la tipica parlata della Cooman.
"Finiscila deficiente!" rise Blaise che non riusciva a tenergli il broncio per più di due minuti.
"Oh il mio Zab mi ha perdonato!" esclamò mieloso Draco abbracciandolo stretto.
"Ma che ho fatto di male per meritarmi un amico come lui?" chiese il moretto guardando i due grifondoro ammutoliti di fronte a quella scena spassosa.
"Se dobbiamo lasciarvi soli, basta chiedere?" scherzò Harry ripresosi dal siparietto creato dai due.
"Geloso amore?" domandò Zabini strizzandogli l'occhio.
Potter scosse la testa.
"Oh si invece!" sussurrò Blaise avvicinandosi.
"No, credimi!"
"Non mentire te lo si legge in faccia" mormorò sulle sue labbra.
"Ti sbagli" rispose Harry rubandogli un casto bacetto.
"Non credo proprio" fu la replica del serpeverde il quale ricambiò mordicchiandogli il labbro inferiore.
"Perché dovrei? Non hai detto che Draco è l'etero più etero che tu conosca?!"
"Mentivo!" rispose Blaise freddandolo.
"Co..cosa?" domandò scioccato mentre il suo ragazzo si spostava e si avvicinava un po' troppo a Malfoy "Mi stai dicendo che… che lui… che voi… che…?"
Draco sogghignò, Hermione rise divertita e Blaise si limitò a sorridere malizioso facendo spallucce.
"Scherzi vero?" domandò pallido il bel Potter.
"Che c'è di male? Tranquillo ho altri interessi in questo momento" esclamò Malfoy che si stava divertendo da matti.
"Lo so ma che centra, tu non… tu stai con lei e poi…"
"E poi che?"
"E poi, giù le mani da lui!" indicò il moro serio vedendo che il biondo stava accarezzando i sottili capelli neri di Blaise.
"E' proprio geloso!" asserì Draco guardando il suo migliore amico che sorrise compiaciuto e replicò "Già, non è fantastico!"
"Sentite, il giochino non è affatto divertente" sbuffò il grifone.
Hermione si stava godendo la scena, non aveva mai visto Harry tanto a disagio e nervoso per qualcosa. O meglio, niente che non fosse di portata tanto banale se paragonata a Voldemort e i suoi seguaci. La ragazza sorrise, ebbe pietà di lui e dolcemente disse "Ti stanno prendendo in giro!"
La faccia da pesce lesso del cercatore fece scoppiare i due serpeverde a ridere per l'ennesima volta che si videro congedare con un sonoro "Andate a cagare!"
Le risate rimbombarono nella bella camera e non passarono certo inosservate a Remus e Tonks che in salotto sorrisero felici che i ragazzi avessero superato la brutta avventura.
"Quando arriverà Silente?" chiese l'auror.
"Tra poco, Severus, lui e Minerva saranno sicuramente qui per l'ora di cena.
"Ti ha detto cosa vuol fare?"
"Sì e sinceramente non condivido molto la sua scelta!"
"E' obbligato a far venire quegli studenti?"
"Purtroppo sì, ma non è questo"
"Allora cosa?"
"Bhè lui vuole…" ma Lupin non riuscì a finire che Draco ed Hermione scesero in salotto seguiti da Blaise e da un Harry ancora non del tutto ristabilito ma decisamente più in forma di quanto non fosse arrivato a Grimmauld Place.
"Heilà chi si vede?" esclamò Moody entrando nella stanza.
"Ciao Alastor" dissero Harry ed Hermione sorridenti.
"Buondì" aggiunse Draco.
"Come va la spalla?" chiese l'uomo a Blaise il quale rispose "Molto meglio, volevo infatti ringraziarla"
"Dovere figliolo!" boffoncchiò sedendosi sul divano.
"Vi preparo qualcosa? Avete fame?" domandò Ninphadora alzandosi.
"Tranquilla ci pensiamo noi, c'è venuta voglia di una fetta di panettone" replicò la bella caposcuola.
"A quest'ora ma sono le sei e mezza, tra un'oretta cenerete"
"Non ti preoccupare mangeremo ugualmente!"
"Allora ci metto due minuti!" disse la donna.
"Non è necessario, vogliamo renderci utili" esclamò Zabini che seguita Hermione sparì in cucina per darle una mano.
Harry guardò Remus e notò la sua espressione felice ma in parte preoccupata, si sedette accanto a lui seguito da Draco e chiese "Che c'è Moony?"
"Nulla perché?"
"Ti vedo strano"
"E' tutto ok Harry, credimi"
"Sei preoccupato per qualcosa?" domandò il ragazzo.
Il licantropo non rispose, andando a confermare i sospetti del giovane che rincarò e domandò "Riguarda noi vero? Dimmelo Moony, tanto lo scoprirò lo stesso"
"Te lo dirà Silente, sarà qui tra poco"
"Che significa?" Chiese Draco allarmato.
"Significa che non è questo il momento di parlarne!" lo freddò Malocchio Moody che guardato Potter con il suo occhio sano aggiunse "Smettila di fare domande a cui sai benissimo non siamo autorizzati a rispondere"
"Alastor, non esagerare!" lo ammonì Lupin "Hanno il diritto di sapere e dovremmo smettere di trattarli come dei bambini. Non dimentichiamoci di quello che hanno fatto, specialmente Harry"
"Concordo Remus, ma sai meglio di me che ci hanno espressamente chiesto di aspettarli"
"D'accordo non discutiamo per questa scemata" intervenne Tonks "Harry, Draco perdonate il nostro silenzio, ma tra poco saranno qui e tutto sarà spiegato"
I due ragazzi annuirono e se ne andarono in cucina dai loro amici, i quali all'oscuro di tutto, si stavano strafogando di panettone e pandoro.
"Neanche fossero stati richiamati con un incantesimo di appello, i tre professori apparvero nel salone pochi istanti dopo.
"Buonasera!" esclamò Piton slacciandosi il mantello.
"Ciao Severus, Minerva, Albus" rispose Remus mentre Tonks faceva un gesto con la mano e Malocchio Moody si alzò per recuperare i loro mantelli.
"Signori Buon Natale!" esclamarono il preside e la McGranitt avvicinandosi al divano.
"Avete viaggiato bene?"
"Benissimo! Abbiamo atteso che ci si potesse smaterializzare senza problemi e siamo partiti subito" spiegò Minerva.
"Perché c'era qualche restrizione?" domandò Alastor.
"Sì, il Ministero ha bloccato le partenze, Albus li aveva avvisati di ciò che è capitato a Harry e ai ragazzi… ma a proposito dove sono?" domandò Severus.
"In cucina!" rispose Moony abbassando lo sguardo e lasciando chiaramente intuire che non concordava con la scelta dei tre professori.
"Andiamo Remus, sai che non possiamo fare altrimenti"
"Sì invece, potete distruggerlo subito"
"Il Ministero non vuole!" asserì Silente sedendosi accanto all'amico che preoccupato aggiunse "Albus, sai che cercheranno di riprenderselo e se per caso finisse in mano loro? Non possiamo correre questo pericolo. Draco e i ragazzi hanno rischiato la vita per consegnarci quel maledetto libro e voi adesso volete riportarlo ad Hogwarts"
"Sarà custodito in un luogo più che sicuro" sussurrò l'uomo che benché concorde con il licantropo non aveva potuto rifiutarsi di obbedire ad un ordine Ministeriale.
"PERCHE' DIAVOLO LO VOGLIONO TENERE? DOVREBBERO CONOSCERE QUANTO E' PERICOLOSO, COSA POTREBBE SCATENARE"
"Remus calmati, non serve a nulla lasciarsi prendere dello sconforto, il libro delle ombre verrà custodito da incantesimi e in luogo praticamente inespugnabile e…"
"Come successe per la pietra filosofale Albus?" domandò l'ex professore di Difesa contro le Arti Oscure sempre più succube del suo sconforto.
"Ci rendiamo conto che non distruggere quel libro è contro ogni più logica azione sensata ma purtroppo abbiamo le mani legate" cercò di spiegare la McGranitt.
"Sentite, non so voi ma io non sono affatto tranquillo, ci saranno tre figli di mangiamorte a scuola, di cui mi duole ricordarvi uno di loro ha già dimostrato di appartenere ad una famiglia di pazzi assassini. Il libro non verrà distrutto e poi cos'altro? Ci manca solo che vengano smistati a grifondoro o serpeverde, facciamoli dormire con Draco e Harry!"
"Lupin, non credere che per noi sia facile. Credi che non abbiamo provato a convincere il Ministero? Albus ha trascorso tutto ieri e oggi a far cambiare idea a quei poveri burocrati idioti. Purtroppo non possiamo cambiare lo stato delle cose, ma possiamo fare in modo che non precipitino"
"E come?" domandò Tonks, concorde che la situazione era alquanto tesa e difficilmente gestibile.
"Sicuramente senza farsi prendere dal panico!" commentò una voce che tutti i membri dell'ordine riconobbero senza fatica.
"Harry? Buon Natale!"
"Buon Natale a lei signore, Buon Natale a tutti voi!"
"Ciao Harry!" disse la McGranitt sorridendogli nel vedere che stesse bene.
"Potter!" ammiccò Piton il quale non si scompose più di tanto ma lasciò trasparire una certa serenità.
"Professore, anch'io sono felice di vederla!"
"Non esageriamo!" esclamò il docente che vendendo i suoi ragazzi corse ad abbracciarli calorosamente.
"Severus, come stai? Buon Natale!" esclamò Draco ricambiando la stretta.
"Come state voi? Mi avete fatto stare in pena!"
"Signore, stiamo bene!" mormorò Zabini!"
"Blaise, vieni qui!" mormorò l'uomo tirando il ragazzo a sè e stringendolo forte.
Harry era sconvolto, non aveva mai visto Piton comportarsi così, non che si aspettasse lo facesse anche con lui ma aveva sempre creduto che neanche con i suoi studenti si abbandonasse mai a scene sentimentali come queste. Scioccato si voltò verso Hermione per commentare la cosa ma si accorse che la ragazza era tra le braccia affettuose della McGranitt la quale commossa si stava asciugando gli occhi per la contentezza.
"Appurato che vi siamo mancati e che siete felici di vederci, potremmo riprendere il discorso di poco fa?" chiese gentilmente Potter che vide il preside annuire e fargli cenno di sedersi.
I ragazzi e i professori si accomodarono e il famigerato confronto iniziò.
"Cosa avete sentito?" domandò il preside certo che i ragazzi avessero udito parte della discussione appena avuta con Remus.
"Abbastanza da capire che non distruggerete il libro delle ombre, che il Ministero vi ha obbligato a non farlo e che Moony è preoccupatissimo della cosa" rispose Harry mantenendo una calma invidiabile che i suoi amici invece cominciavano a perdere.
"Esatto!" disse il preside che aggiunse "Concordiamo con Remus che è un'azione irresponsabile e che non distruggere quel libro sia molto pericoloso ma purtroppo non possiamo fare altrimenti"
"Signore ma perché?" chiese Draco incredulo "Non capisco!"
"Sicuramente qualcuno non gradisce che quel libro sparisca dalla faccia della terra"
"Co..Cosa? Ma allora forse…"
"Sì, non è un caso che il Ministero abbia interferito, ma sono più che sicuro che le cose si sistemeranno"
"Avanti ci dica cos'altro non va!" disse a bruciapelo Harry che ormai conosceva quella calma apparente prima della tempesta.
Hermione, Blaise e Draco fissarono l'amico basiti. Un brutto presentimento li attraversò ma non fiatarono.
Silente fece un piccolo sorriso rassegnato e finalmente parlò "Ad Hogwarts dovrete fingere di non andare d'accordo!"
"COSA?" urlò Draco balzando in piedi.
"NON POTETE CHIEDERCI QUESTO!" Rincarò Harry facendo altrettanto.
All'affermazione del preside Lupin e Tonks si portarono una mano sul viso, entrambi scossero la testa ma tacquero per non buttare ulteriore benzina sul fuoco Potter/Malfoy già più che acceso di suo.
"Riteniamo che questo sia più sicuro per voi, soprattutto per la signorina Granger!" spiegò Piton che si aspettava una reazione del genere.
"E cosa dovremmo fare insultarci come abbiamo sempre fatto? Scoratevelo, non la lascerò girovagare da sola per la scuola con quei pazzi in giro. Non se ne parla proprio!" esclamò Draco che non aveva alcuna intenzione di fingere di non avere nulla a che fare con la ragazza.
"Questa cosa è ridicola, vi rendete conto? Uniti saremo più forti!" sbottò Potter furente.
"Ma più vulnerabili!" aggiunse la McGranitt "Potrebbero decidere di colpire alcuni di voi per raggiungere i loro obiettivi"
"Non voglio, non potete obbligarmi!" esclamò duro Harry che guardò Blaise il quale insieme ad Hermione non aveva proferito verbo a riguardo della cosa. L'idea che il ragazzo che amava potesse trovarsi in qualche situazione pericolosa con Sinclair lo faceva diventare una iena, non lo avrebbe ignorato, ne tanto meno lasciato da solo.
"Certo che no" disse Piton "Ma speravamo nel vostro buon senso!"
"E' tutto inutile Severus, tanto sanno che amo Hermione, sanno che eravamo in quella baita insieme, forse non sanno che c'era Harry ma di sicuro noi tre non siamo passati inosservati. A che pro dovrei fingere che non la conosco, solo per fargli un favore e sorprenderla in biblioteca o chissà dove da sola? Scordatelo perché non lo farò"
"Abbiamo tradito, ormai ne hanno la certezza, non a senso quello che ci chiedete!" disse finalmente Blaise che come gli amici non riteneva giusta quella decisione.
"Trovo questa soluzione ridicola" mugugnò Potter cominciando a girovagare per il salotto come una fiera in gabbia.
"L'abbiamo capito Harry!" esclamò la McGranitt "Ma ti prego siediti e calmati"
"Dove diavolo dormiranno, si può sapere?"
"Saranno mandati a serpeverde!" disse Piton "In modo che io possa tenerli meglio sott'occhio!"
Quelle parole fecero sussultare Blaise che trattenne il fiato per qualche istante stringendo i pugni.
"NO!" quasi urlò Potter.
"E' l'unica casa che può ospitarli, preferisci che vengano mandati a grifondoro?"
"No preferisco che non vengano proprio a scuola. Preferisco che quei bastardi non si avvicinino alle persone che amo!"
"Lo capisco ma molti dei ragazzi di serpeverde li conoscono, pertanto non sarà un problema la loro integrazione"
"Appunto!" sibilò furioso il grifone.
Piton ignorò quel commento e aggiunse "Senza contare che potrò tenerli a bada meglio!"
"Senza offesa signore ma chi mi garantisce che quando lei sarà nei suoi alloggi privati quegli stronzi non provino a fare del male a Draco e Blaise? Lei non dorme nella sala comune, non può controllarli ventiquattrore su ventiquattro"
"Mi rendo conto della tua preoccupazione ma Draco e Blaise sanno badare a loro stessi e comunque saranno ben protetti"
"Per favore, non sottovalutate quei bastardi, sapete di cosa possono essere capaci… sono degni figli dei loro padri e io non permetterò che possano far del male a…"
"Harry ti prego!" esclamò Zabini lanciandogli uno sguardo ammonitore "Se così è stato deciso, così faremo!"
"Non ti lascio laggiù con lui, scordatelo!"
"Per favore, non peggiorare le cose!" sussurrò il moro.
"Impazzirei lo capisci?"
"Ci sarà Draco e…"
"NO CAZZO BLAISE, NON SE NE PARLA! SOLO L'IDEA MI MANDA FUORI DI TESTA!"
"Dovrai fartene una ragione!"
"Che stai dicendo quello ha osato…"
"HARRY!" gridò Zabini balzando in piedi interrompendolo appena in tempo dal rivelare cose molto personali "TI PREGO SMETTILA, NON E' QUESTO IL MOMENTO DI PARLARNE!"
Silente e gli altri docenti guardarono i due moretti lanciarsi occhiate preoccupate e furenti. Non vollero interferire in quel battibecco che peraltro non riuscivano a comprendere. Hermione e Draco invece capivano perfettamente ed entrambi concordarono con il grifone che per Blaise sarebbe stato quasi un suicidio convivere nella medesima casa con Zacarias Sinclair.
Potter tremò di rabbia e strinse i pugni, si sentiva tremendamente impotente. Guardò il ragazzo che amava e risedendosi mormorò un "Mi dispiace, è solo che non riesco ad accettare la cosa!"
"Avremo tempo per prepararci!" replicò Blaise facendo altrettanto.
Il docente di pozioni guardò Silente che dopo aver lasciato placare gli animi e compiaciuto dalle risposte sentite finalmente parlò "Ragazzi, sarò anche vecchio ma non sono un incosciente. Sarete trasferiti nella torre est, tutti i caposcuola e tutti prefetti per la precisione, per dare meno nell'occhio. Vi saranno date nuove parole d'ordine e solo voi potrete raggiungere i vostri alloggi. Non vi avrei mai lasciato così a contatto con quei tre mangiamorte alle prime armi. Ciò non toglie che credo più opportuno che manteniate un certo distacco a lezione o negli spazi comuni. Il che non implica che non dovrete parlarvi o vedervi ma che lo facciate con un po' di discrezione"
A quelle parole Blaise si lasciò cadere sullo schienale del divano tirando un sospiro di sollievo. Harry e Draco esultarono felici ed Hermione applaudì sollevata. La situazione appariva meno tragica vista da quella prospettiva.
"Ottimo, appurato che le cose non sono poi così infauste, che ne dite di andare a festeggiare il Natale come si deve?" propose Silente che si alzò e precedendo i colleghi e gli altri appartenenti all'Ordine in cucina, cominciò a canticchiare Jingle Bells.
In salotto rimasero solo Harry e Blaise. Nessuno dei due parlava e la tensione era palpabile.
"Mi dispiace" mormorò il grifondoro alzandosi "Scusa, stavo per…"
"Raccontare i cazzi miei!" finì per lui Zabini che deluso aggiunse "Sono cose personali, se mi va di racconatarle lo faccio da me! Non ho bisogno che tu mi faccia da raccontastorie"
"Perdonami!" sussurrò Harry che fece per incamminarsi verso la cucina ma venne fermato dal bel serpeverde che disse "So che sei preoccupato per me e saperti vicino mi aiuterà. Ma ti prego non rifare mai più ciò che hai fatto stasera!"
Il moro annuì e lo tirò a sé abbracciandolo. Blaise ricambiò e dopo che un piccolo e casto bacetto siglò pace fatta tra i due, lo seguì dagli altri per unirsi ai festeggiamenti.

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Capitolo 31
*** "Sai qual'è la tua missione vero?" ***


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Capitolo 31°: “Sai qual è la tua missione vero?”

 

“Tanti auguri” sussurrò Harry all'orecchio del bel Zabini che si era defilato appartandosi in un angolino del salotto dove la festa si era spostata una volta consumata la bella e sontuosa cena.

“Tanti auguri a te!” rispose il moro tintinnando il proprio bicchiere con quello del suo ragazzo.

“Un bacio per ogni tuo pensiero” mormorò il grifondoro.

Blaise sorrise e scosse la testa.

“D'accordo allora un massaggio!” propose Harry.

Il serpeverde tacque ancora e scosse nuovamente la testa.

“Preferisci le due cose insieme?” domandò infine il bel Potter dolcemente.

“Mi piacerebbe sì!” rispose finalmente il serpeverde che aggiunse “Ma non adesso”

“Tutto bene?” chiese Harry vedendolo pensieroso.

Blaise annuì poco convinto.

“Mi dispiace se stai pensando a quello che ho detto prima, io davvero non…”

“No, non è quello, tranquillo”

“Sicuro?”

“Sì Harry tu non centri!”

Il moro annuì, avrebbe voluto chiedergli maggiori spiegazioni ma comprese che in quel preciso istante il suo cacciatore non aveva voglia di aprirsi con lui. Così anche se a malincuore gli accarezzò il volto e senza lasciare trasparire la sua delusione disse “Torno dagli altri, se mi cerchi sono da Moony!” e detto questo fece per andarsene ma la voce triste del ragazzo che amava lo raggiunse bloccandolo all'istante “Pensavo a mio padre!”

Harry tornò sui suoi passi ma non disse nulla, si affiancò a Blaise che sconsolato guardava oltre la finestra che dava su una delle vie principali della Londra babbana, e si limitò solo ad inspirare profondamente in segno di comprensione.

“Sai è strano ma… non credevo che sarebbe arrivato a tanto” sospirò “Tentare di uccidere il suo stesso sangue” sussurrò “Ho sempre temuto una sua reazione ma mai ho creduto possibile che potesse farmi del male veramente. Realizzare che invece non si è fatto il minimo scrupolo mi ha…” balbettò “Mi ha… merda, non riesco neanche a dirti cosa provo in questo momento” sbottò infine stringendo forte i pugni.

“Non c'è bisogno che tu me lo dica, posso immaginarlo perfettamente”

“Davvero?”

“Ti senti smarrito, nonostante tutto provi dei sentimenti per quell'uomo, è tuo padre e sarebbe strano che ti fosse indifferente”

“E' incredibile riesce a farmi sentire in colpa anche adesso”

“Per cosa? Non hai niente di cui rimproverarti”

“Oh si invece, non riesco ad odiarlo” mormorò Blaise guardandolo e asciugandosi una lacrima che silenziosa era scivolata sul suo bel viso.

“Vieni qui!” sussurrò il grifone tirandolo a sé per abbracciarlo stretto.

“Perché Harry? Perché non riesco ad odiarlo?”

“Perché è tuo padre e nonostante tutto il male che ti ha fatto, resta pur sempre una persona a cui vuoi bene!”

“Sono un idiota, un fallimento sotto ogni punto di vista” mugugnò il moro.

“Non dire sciocchezze!” sussurrò Harry al suo orecchio.

“Dimmi, chi sarebbe tanto debole da sopportare tutto ciò che ho sopportato io e ritrovarsi disperato a chiedersi perché non riesce ad odiare il proprio aguzzino?” chiese Blaise alzando il tono di voce e attirando qualche sguardo curioso.

“Amore, ti prego non ti devi tormentare così”

“Non capisci, come puoi del resto, non sai tutto quello che mi ha fatto… lui è parte di me, rappresenta la mia famiglia, io sono stato talmente debole da consentirgli di trattarmi così” sibilò il moretto che accorato aggiunse “E nonostante tutto non riesco ad odiarlo”

“Vieni con me!” esclamò Harry afferrandolo per mano e trascinandolo su per le scale sotto lo sguardo sorpreso delle altre persone presenti nel salone.

“Harry, dove vai? Fermati per favore” ansimò il serpeverde che solo quando il moro si fermò riuscì a recuperare il fiato affannato.

“Sei matto, ma perché cavolo mi hai portato qui? Hey ma dove siamo?” chiese guardandosi intorno.

Harry sorrise e replicò “In un posto a me molto caro. Un luogo dove quando sono triste mi piace venire per trovare conforto”

“Non è la tua stanza”

“No infatti, è quella di Sirius!”

“Sirius? Oh lui, stai parlando di Black, del tuo padrino”

“Già, solo Moony e io ci entriamo, ed ora anche tu”

Zabini sgranò gli occhi e annuendo iniziò a guardarsi meglio intorno avvicinandosi ai mobili con reverenziale rispetto. Guardando qua e la poté notare numerose fotografie magiche che ritraevano il proprio ragazzo e il suo padrino in pose felici e spensierate e molte altre con Lupin.

“Chi è quest'uomo?” chiese Blaise vedendo una persona fortemente rassomigliante a Harry, ma capendo, all'improvviso sussurrò “Oh Dio, è… è…”

“Mio padre” finì per lui il grifone “Amore ti presento James Christopher Potter, una delle persone più importanti della mia vita” disse sorridendogli poi guardando la foto aggiunse “Papà lui è Blaise la persona speciale di cui mi sono innamorato e di cui ti ho parlato”

L'uomo nel ritrattò strizzò l'occhio e mentre abbracciava l'amico del cuore sorrise felice.

“Oh Harry…” singhiozzò il serpeverde sedendosi sul letto li accanto “Penserai che sono una palla, si è mai visto uno più lamentoso di me?”

“Ti adoro Blaise, capisco come ti senti, ma non mi piace vederti così”

“Perché siamo qui?” mormorò il cacciatore.

“Ti ho portato qui per farti capire che possiamo perdere la nostra famiglia, come è successo a me o possiamo rifiutare quella che abbiamo, come è accaduto a te, ma l'importante è non rinunciare mai ad amare. Mi piace pensare che possiamo crearcela la famiglia che desideriamo. Al sottoscritto basta che ci sia tu accanto a lui insieme a tutte le persone a cui voglio bene, e sinceramente spero che per te sia lo stesso.

“Davvero lo pensi?”

“Assolutamente sì, ci sono molte persone che ti vogliono bene, Draco in primis, le quali farebbero carte false per te e sperano ardentemente di poter far parte della tua famiglia. Non hai bisogno di sentirti amato da tuo padre per averne una”

“Da quando sei così saggio signor Potter?” chiese Blaise regalandogli un piccolo sorriso.

“Da quando sto con te, tu mi rendi migliore!” replicò Harry sorridendogli.

“Ma finiscila” ribatté arrossendo il serpeverde dandogli una spintarella.

“E' la verità!” esclamò Potter lasciandosi cadere sul letto “Sei speciale signor Zabini, adoro tutto di te, anche la tua impossibilità ad odiare qualcuno che ti ha fatto soffrire. Sono felice che tu non riesca a farlo, e vuoi sapere perché?”

Il ragazzo annuì e si sdraiò accanto al suo cercatore preferito il quale, accarezzandogli il viso, spiegò “Perché sei migliore di lui, perché questo denota quanto tu sia sensibile e abbia un'anima. Cosa che lui non potrà mai avere. Perdonare Blaise è molto più difficile che odiare. Il tuo cuore è puro e nobile, ti preferisco così piuttosto che incline alla vendetta”

Il bel serpeverde sorrise e baciò il palmo della mano del grifone che sinuosamente scivolò sulla nuca dell'altro e lentamente lo tirò a sé. Le loro labbra s'incontrarono e iniziarono una discussione parecchio interessante, fatta di dolci baci accompagnati da un'eccitante gioco di lingua di entrambi.

“Harry io…” ansimò Blaise perso dalla passione del moro.

“Anch'io, tanto!” rispose Potter che interruppe il loro contatto e sorrise.

“Vuoi tornare giù?” mormorò il serpeverde baciandogli e mordicchiandogli il labbro inferiore.

“Solo se tu lo vuoi” sussurrò l'altro ricambiando i sensuali morsetti.

“Sicuro?” domandò Blaise.

“Ho già fatto gli auguri a tutti, l'unico con cui voglio trascorrere questo Natale sei tu!”

“Allora se non ti dispiace io vorrei stare solo con te e… bhè… se ti va, noi potremmo parlare un po' e magari… sì insomma noi potremmo…” sussurrò deglutendo il proprio cuore che nel mentre aveva iniziato a battere in pianta stabile nella propria gola “Quello che cerco di dirti è che se lo vuoi anche tu, noi si potrebbe... passare la notte insieme!” riuscì finalmente a dire il serpeverde.

“Certo che lo voglio!” fu la risposta del grifone che alzandosi porse la mano al suo ragazzo che afferrandola si ritrovò un istante dopo in piedi “Ma se non ti dispiace vorrei cambiare camera, qui ci sono troppe facce curiose”

Il bel Zabini sorrise e guardando di nuovo la fotografia di Sirius e James annuì e ribatté “Si forse è il caso!”

Harry prese per mano il ragazzo che amava e lo condusse sino alla propria stanza dove, dopo averne varcata la porta e averla sigillata per prevenire qualsivoglia intrusione o fuga di rumore molesto, si voltò e malizioso chiese “Allora di cosa vuoi parlare signor Zabini?”

“Di noi!” fu la risposta del moro prima di saltargli addosso e baciarlo con passione.

 

“Credi che vada tutto bene?” domandò Hermione a Draco il quale aveva assistito impotente alla scena dei due amici di poco prima.

“Sì, sono sicuro che Harry saprà come tirarlo su di morale”

“Che cosa aveva?”

“Blaise soffre tanto dell'indifferenza del padre, ne ha sempre sofferto a dire la verità. Scommetto che consapevolizzare quanto quell'uomo lo voglia morto, non dev'essere stato tanto piacevole per lui, lo conosco fin troppo bene”

“Sei sicuro che sia per quello?”

“Certo, Blaise è un libro aperto per me. Da un suo sguardo, riesco a capire cosa prova e lui lo fa con me, fidati pensava a suo padre poco fa”

“Mi dispiace che ci patisca così tanto!” mormorò la bella grifondoro.

“ E' sempre stato così. Io sono riuscito ad accettare che mio padre non mi amasse e che volesse solo usarmi per i suoi scopi, lui no. A sempre sperato di vederlo abbandonare i mangiamorte, troppo fiducioso che un giorno lo avrebbe udito dirgli che era fiero di lui e che gli voleva bene”

“Mi rammarica sentirti parlare così, per me è una cosa così assurda non avere dei genitori che ti vogliono bene, non riesco neanche ad immaginarmi come potrebbe essere” sospirò Hermione.

“Triste” sussurrò il biondino abbassando lo sguardo aggiungendo però poco dopo “Benché ci abbia aiutato a diventare migliori. Ogni qualvolta ci punivano ci dicevamo che noi non ci saremmo mai comportati così con i nostri figli. Abbiamo giurato su ciò che avevamo i più caro che saremmo stati migliori, saremmo diventati padri di cui poter essere fieri e che avrebbero amato e sostenuto i loro piccoli. Crescendoli e sostenendoli come dovrebbe essere”

“Non ho il minimo dubbio in questo!” disse Hermione accarezzandogli il viso.

“Cosa?”

“Che sarai un ottimo padre”

“Grazie!” rispose arrossendo il serpeverde il quale aggiunse “Anche Blaise lo sarà!”

La bella caposcuola sorrise e annuì poi tirando un sospiro di sollievo disse “Un po' mi rassicura sapere che fosse così triste a causa di suo padre. Temevo se la fosse presa prima quando Harry per poco non si lasciava scappare di Sinclair e di ciò che gli ha fatto”

“Credevo lo avrebbe ucciso” asserì Draco “Quando è balzato in piedi ho pensato - adesso lo schianta”

“T'immagini, chissà che avrebbero detto i professori?”

“Di sicuro a Severus sarebbe venuto un colpo. Vuole molto bene a Blaise”

“Mene sono accorta, anche se a mio modesto parere ne vuole più a te”

“E' anche il mio padrino, è comprensibile che sia così!”

“Davvero? Il professor Piton è…?”

“Già! Una delle poche scelte intelligenti che mio padre e mia madre fecero a suo tempo”

“Non l'unica!” esclamò Hermione accarezzando il viso di Draco “Anche metterti al mondo è stata una gran bella pensata”

Il biondino sorrise e si sporse per catturare le labbra di lei in un dolce bacio che venne ampiamente ricambiato.

 

“Siediti Zacharias, abbiamo bisogno di parlare con te” ordinò suo padre quando il giovane dopo aver bussato sulla porta dello studio varcò l'entrata su precisa concessione.

“Ditemi padre”

“So che non hai gradito il nostro attacco alla baita di questo pomeriggio”

“Non tanto!”

“Non sapevo ti importasse qualcosa di Malfoy e della mezzosangue?” sibilò freddo Sinclair.

“Infatti non potrebbe fregarmene di meno, è di Blaise che mi preme” replicò il ragazzo abbassando il tono di voce.

“Mio figlio? E perché mai giovane Sinclair dovrebbe importarti di quello sciocco traditore?” domandò Zabini tagliente.

“Perché non è un mistero che sia… che io sia… affezionato a lui” rispose il ragazzo.

Una risata sadica rimbombò nel fastoso studio di Sinclair Manor “Ragazzo mio, non lo sai che l'amore rende deboli? Non dovresti attaccarti troppo alle cose materiali, rischi che ti vengano portate via e ne rimarresti travolto”

“E' stato ferito signore?” chiese il giovane incurante del monito di poco prima.

“No, non sembrerebbe, il sangue trovato non era suo” rispose l'uomo che guardando l'amico domandò freddo “Da quando tuo figlio si scopa il mio?”

“Non saprei chiediamoglielo!” fu la risposta glaciale dell'altro mangiamorte che guardato il suo erede chiese “Da quando Zacharias intrattieni questa relazione con Blaise?”

“E' finita padre, lui… lui mi ha lasciato quest'estate” rispose il figlio che si guardò bene dal dire di più.

“Lasciato?” ridacchiò l'uomo “Allora era una cosa seria?”

“Per me sì!” replicò tristemente il ragazzo.

“Spero tu gli abbia fatto capire cosa si stava perdendo?” domandò Sinclair alzandosi minaccioso.

“Più o meno!” fu la risposta poco convinta di Zacharias che un istante dopo si ritrovò riverso a terra con un labbro spaccato.

“Nessun Sinclair si fa scaricare, credevo di averti insegnato che non puoi permettere a nessuno di trattarti come un comune mago da strapazzo. Hai un nome di famiglia da difendere e onorare”

“Ma padre, sono certo che Blaise mi…”

“Cosa? Che ti ama ancora, che tornerà da te? Non vorrei deluderti figliolo ma temo che tu sia stato rimpiazzato da qualcuno di più interessante” sibilò l'uomo a meno di una spanna dal viso del figlio “Il sangue trovato nella baita apparteneva ad una quarta persona”

“Chi?” balbettò il giovane.

“Harry Potter!”

“Co.. Cosa? Potter, ma che ci faceva lì? E poi lui non…”

“Rammaricato di dover infrangere le tue belle speranze” sussurrò Zabini “Ma credo che mio figlio abbia spostato il proprio interesse altrove”

Zacharias tremava vistosamente, anche solo immaginare che Blaise, il SUO Blaise, potesse trovarsi tra le braccia di Potter lo mandava fuori di testa.

“Non può essere… non sarà Potter” pensò il giovane a cui balenò alla mente quel fatidico pomeriggio di qualche mese prima durante il quale Blaise lo aveva lasciato…

 

“Credimi, è stata una scelta ponderata ma sono giunto alla conclusione che sia la più giusta”
”Giusta per chi? Per te forse!” replicò duro Sinclair.

“Non ti amo Zach, continuare così non avrebbe senso”

“Stai mentendo!” sibilò l'altro.

“Perché non vuoi credermi? Ti voglio bene, ma non ti amo”

“C'è un altro vero?” chiese duro il giovane “Mi vuoi lasciare per scoparti qualcun altro!”

“No, c'è solo l'idea di un altro. Non ti avrei mai tradito Zach, ho molti bei ricordi legati a te ma non trovo giusto stare insieme se i nostri sentimenti non sono corrisposti”

“Sei un bastardo!” quasi urlò il figlio di mangiamorte “Ti è sempre stato bene il nostro rapporto ora te ne salti fuori con questa stronzata del - non sono innamorato di te – ma a chi credi di parlare, ad un idiota? La verità è che come ti scopo io non va più bene”

“Non è così e tu lo sai!”

“BUGIARDO! TI CONOSCO BENE BLAISE, SO COSA TI PIACE E COSA TI FA IMPAZZIRE, PROBABILMENTE LE COSE CHE TI FACCIO NON SONO PIU' DI TUO GRADIMENTO!” sbraitò furioso.

“Non è una questione di sesso, c'è sempre stata tanta sintonia su quello, perché ti ostini ad insistere? Purtroppo però non riesco a basare un rapporto solo sul sesso, voglio di più, voglio amore!”

“Amore? Ah ah ah ma non farmi ridere” lo schernì Sinclair "Sei patetico, così mi lasci perché credi che io non possa darti amore?”

“Ti lascio perché non ti amo e so che la cosa è corrisposta!”

“Ti sbagli!”

“Perché tu mi ami Zacharias?”

Ci fu un attimo di silenzio poi il giovane esplose “Certo che no ma non permetto a nessuno dei miei giocattoli di andarsene quando pare a loro. Solo io posso stancarmi e disfarmene, non il contrario” quasi grugnì Sinclair.

“Giocattolo? Ma io credevo…”

“Credevi male, ma comunque non è questo il punto, tu mi hai mentito!”

“Non è vero,come puoi pensarlo?”

“Mi fai pena! Non hai neanche le palle di dirmi in faccia che ti sei stufato di me!”

“Zacharias perché non vuoi capire, proprio perché tengo a te è il motivo per cui ti ho detto queste cose. Ho creduto fosse più giusto essere sincero, piuttosto che mentirti!”

“Perché sei venuto fin qui? Solo per umiliarmi scommetto?”

“No, assolutamente no, volevo parlarti di questa cosa di persona”

“Cosa dovrei fare secondo te, stringerti la mano e dirti - tranquillo Blaise, è stato bello finché è durata, restiamo amici e sentiamoci”urlò attirando l'attenzione dei gemelli Rungis che come due furie entrarono nella camera del loro migliore amico.

“Che succede?” chiese Pauline seguita a ruota dal fratello che rincarò “Zach che diavolo ti prende, ti si sente urlare fin dal salone?”

“FATEVI I CAZZI VOSTRI!” urlò l'amico zittendoli entrambi “Quanto a te, non avresti mai dovuto osare tanto!”

“Mi dispiace!” mormorò Blaise che furente lo sentì gridare “Non ne dubito, ma ti dispiacerà di più tra poco!”

 

“ZACHARIAS!” gridò suo padre ridestandolo dai suoi ricordi “Ti abbiamo fatto chiamare perché vogliamo essere più che sicuri che tu abbia ben chiara quale sia la tua missione ad Hogwarts”

“Recuperare il libro delle ombre!” rispose il figlio che venne afferrato dal mangiamorte, sollevato da terra di un metro e sbattuto contro il muro grezzo del salone “Bravo, quello dev'essere il tuo primo obiettivo” sibilò maligno “Non voglio che tu perda tempo dietro al figlio di Astor, anche perché sai cosa dovrai fare subito dopo.. non è vero?” gli chiese stringendo la presa sul suo collo.

“Ce.. certo, ucc..idere Hermio..ne Gran..ger!” ansimò Zacharias a debito d'ossigeno.

“Quella ragazza potrebbe testimoniare in un processo se mai dovessi venir catturato. E' troppo pericoloso che rimanga viva! Lo capisci questo vero?” domandò rilasciando lentamente la stretta.

Il ragazzo annuì poi anche se a fatica chiese “Cosa devo fare con Malfoy e Potter?”

“Dopo che avrai portato a termine il tuo compito potrai divertirti se vuoi. Anche se devo ammettere che torturare quel bastardo di Draco e uccidere Potter sarebbe una grande soddisfazione”

“Portaceli!” esclamò Zabini risoluto “Fai in modo che vengano da noi!”

“Farò del mio meglio!” sussurrò Zacharias che si guadagnò l'ennesimo schiaffone dal padre che cattivo lo buttò a terra e sibilò “Il meglio non basta, devi essere impeccabile!”

“Va bene!” ansimò dolorante il ragazzo rialzandosi e congedandosi.

 

A preciso ordine del preside Tonks afferrò Hemione e con la scusa di chiederle dei consigli la allontanò da Draco il quale, capito dove Silente e Piton volessero andare a parare, si alzò e li seguì senza replicare.

“Ditemi, perché mi piacerebbe tornare presto da lei!” disse il biondo una volta chiuso nello studio di Sirius.

“Accomodati figliolo, basteranno solo due minuti, volevamo sapere se avete detto ad Hermione chi è in realtà Sinclair?”

“No signore, non lo sa ma sia io che Harry crediamo sia meglio dirglielo!”

“No, è meglio di no!” esclamò Piton deciso “Non ancora!”

“Ma Severus, se conoscesse la verità potrebbe stare più in guardia, potrebbe…”

“Lo sappiamo Draco, ma sarebbe uno shock troppo forte per lei, non è ancora pronta per sapere quest'amara verità!”

“Non potete trattarci a vita come dei bambini, lo fate con Harry, lo avete fatto con me, ed ora con lei.. Perché diavolo non ci dite le cose come stanno invece di raccontarci sempre una sacco di balle?” domandò furioso il serpeverde alzando un po' troppo il tono di voce.

“Modera il linguaggio ragazzo” intimò duro il docente di pozioni “Se vuoi essere trattato come un adulto allora comportati da tale e cerca di capire perché non vogliamo allarmare più di quanto non lo sia già la tua ragazza”

“VOI NON POTETE…” partì in quarta Draco che si sentì freddare con un deciso “Certo che possiamo e lo faremo!”

“Severus calmati, so che Draco capirà, è solo molto preoccupato, come tutti noi del resto”

“Albus c'è poco da discutere, così è stato deciso così sarà!” esclamò l'uomo che lanciando uno sguardo di rimprovero al suo figlioccio uscì dalla stanza lasciando preside ed alunno da soli.

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Capitolo 32
*** Proposte indecenti ***


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Capitolo 32°: Proposte indecenti

 

Dopo attimi che sembrarono eterni le labbra dei due ragazzi finalmente si staccarono, consentendo ai due proprietari di riprendere fiato.

“Wow bel bacio!” sussurrò Harry accaldato.

“Grazie, ma anche tu non eri niente male”

“Ho un bravo maestro!” fu la replica del grifone che rabbrividì sentendo le mani dell'altro scivolare sinuose sulla propria schiena.

“Smettila di fare il modesto signor Potter, non hai bisogno di nessuna lezione in materia”

“Bah, se lo dici tu… comunque sentiamo di cosa vorresti parlare? Se non sbaglio, prima di essere travolto in un bacio mozzafiato, mi è sembrato di udire un certo - NOI”

Blaise sorrise malizioso e annuì.

“Ho sentito bene dunque, e così tanto per sapere, quel noi era riferito a cosa?”

Il serpeverde si staccò dall'oggetto dei suoi desideri, gli accarezzò il viso e sensuale si diresse in bagno dicendo “Torno subito!”

“Bla… Blaise aspetta, non mi hai risposto!” insorse il moro seguendolo.

“Un po' di pazienza Harry, tra poco lo scoprirai!” gli sussurrò sulle labbra quando il moro, utilizzando il proprio piede destro, bloccò la porta poco prima che si chiudesse.

“Pazienza!” ripeté ammaliato il grifondoro consentendo alla porta di chiudersi “Non sono molto famoso per la mia mansuetudine e serenità!” si disse sedendosi sul letto in attesa che il bel serpeverde uscisse dal bagno “La pazienza non so proprio dove stia di casa” pensò lasciandosi cadere a braccia aperte sul bel copriletto.

Uno schiarirsi la voce lo riportò alla realtà, a piedi nudi di fronte a sé Blaise vestiva solamente i suoi boxer neri aderenti e la camicia a cui aveva arrotolato le maniche e slacciato un paio di bottoni. I capelli erano stati sciolti e gli ricadevano sinuosi sulle spalle incorniciandogli il viso.

Harry deglutì nervoso il proprio cuore che era andato a far compagnia alla sua ugola, era una visione vederlo così, Blaise emanava una sensualità oltre ogni immaginazione. Cercando di non sembrare troppo compiaciuto dalla cosa, anche se non gli riuscì tanto bene, il bel grifone esclamò “Accidenti, potevi dirmelo che potevamo metterci più comodi, l'avrei fatto anch'io!”

“Eh no caro signor Potter, dimentichi che hai perso a streap-poker e mi devi ancora uno spogliarello privato!” sorrise audace il moro avvicinandosi malizioso.

Il cercatore ricambiò e fece un cenno affermativo con la testa.

“Prego allora mi delizi!” suggerì Zabini facendo cenno di invertire le loro posizioni.

Harry si alzò e mentre incrociava il suo ragazzo che a sua volta si stava sdraiando sul letto sussurrò eccitante “Non potrai resistermi”

“Lo spero!” fu la risposta del bel cacciatore il quale si accomodò sul sontuoso letto in attesa che il suo spettacolino privato iniziasse.

Con un colpo di bacchetta si creò un'atmosfera parecchio intrigante, numerose candele situate sulla bella credenza di noce si accesero ed iniziarono a diffondere nell'ambiente un delicato profumo di muschio bianco. Portando la stanza in una penombra intrigante. Un secondo incantesimo invece accese lo stereo incassato in una nicchia a muro facendo partire le note di una famosissima canzone babbana di Prince intitolata “Cream”

Harry iniziò a muoversi a ritmo della musica in modo assai provocante, tanto che il bel serpeverde lo trovò maledettamente eccitante. In effetti quella particolare canzone, insieme a “Kiss” erano forse tra le più sensuali che il cantante americano nato a Minneapolis nel 1958, avesse mai cantato.

“Dio santo!” esclamò Blaise quando il giovane Potter si voltò mostrando una parte di sé assai ben fatta iniziando ad ondeggiare maliziosamente con il bacino mentre sempre a ritmo di musica si tolse il maglione gettandolo poco distante e slacciò i bottoni della camicia nera che stava indossando.

“Quant'è bello da uno a un miliardo e mezzo?” si chiese Zabini rapito dai movimenti suadenti del suo ragazzo il quale percepì che stava risvegliando passioni ben più profonde e si fece più audace avvicinandosi all'oggetto dei suoi desideri.

“Che.. che fa?” si domandò il serpeverde deglutendo piano “Oh no Harry, dai non fare così, per favore… ti prego!” mormorò Blaise quando il bel grifone ormai strisciato su di lui cantò a fior di labbra all'unisono con il cantante…

 

U're so good
Baby there ain't nobody better
So u should
Never, ever go by the letter
U're so cool
Everything u do is success
Make the rules
Then break them all cuz u are the best

Yes u are

 

“Buono a sapersi!” balbettò Blaise.

“Cos'è non mi credi quando ti dico che sei fantastico e nessuno è meglio di te?” ansimò Harry rubandogli un casto bacetto a fior di labbra “Che le regole non ti si addicono e sei fatto per infrangerle”

“No caro, quello sei tu e comunque… Dio quanto sei sexy in questo momento” sussurrò il serpeverde che quasi morì d'infarto quando vide il moro sollevarsi ed iniziare a fare flessioni assai ambigue a ritmo di musica.

“Mi vuoi vedere morto di la verità?” chiese con la voce rotta dall'emozione crescente.

“No, voglio solo che dolcemente tu faccia scivolare le tue belle manine sulle mie gambe sino a trovare la cerniera e slacciarmi i jeans” ansimò il grifone compiaciuto.

Blaise annuì e titubante iniziò a far scorrere le proprie mani prima sul petto, poi sugli addominali per spostarsi sui glutei e infine ridiscendere sino ai bottoni che chiudevano i bei pantaloni a vita bassa del suo ragazzo il quale, finalmente libero, lo baciò sensualmente e sussurrò “Grazie!” dopodiché ristrisciando verso il fondo del letto, facendo ben attenzione a far scivolare le proprie mani in punti assai sensibili del serpeverde, si rimise in piedi e continuò il suo spogliarello.

Dire che Blaise fosse estasiato era poco, era la prima volta dopo mesi, in cui la sola idea di avere nuovamente un rapporto sessuale con qualcuno lo faceva pietrificare dal terrore, che il giovane sentì l'irrefrenabile voglia di afferrare quel corpo sinuoso che si muoveva abilmente davanti a sé, sbatterlo sul letto e amarlo fino a quando non avrebbe implorato pietà.

“Dio quanto ti voglio” sussurrò il serpeverde quando Harry sparse accattivante i jeans, le scarpe e le calze per tutta la sua camera, rimanendo solo con un paio di boxer aderenti color amaranto.

La musica cessò e così anche lo spettacolino privato del moro che fece un inchino e ringraziò per gli applausi.

“Non ho parole!” esclamò Zabini raggiante “E poi dicevi di me, sei stato incredibile eri così.. così… Dio così eccitante”

“Davvero?” chiese malizioso il grifone salendo sul letto.

“Lo giuro!” ansimò Blaise vedendolo avvicinarsi.

“Ma eccitante quanto?” domandò malizioso il cercatore che fece scivolare un dito sulla gamba di Blaise il quale chiuse gli occhi per assaporare meglio quel contatto e balbettò “Tanto Harry, ad un certo punto ho creduto che il cuore non mi reggesse”

“Per così poco, chissà che ti succede tra poco allora” fu il commento del moretto che senza esitare si sporse e aperta con un colpo secco la camicia del suo ragazzo iniziò a depositare tanti baci sensuali nell'incavo del suo collo.

“Harry…” gemette il serpeverde perso tra i brividi che la lingua spudorata di Potter riusciva a fargli provare.

“Vuoi che smetta amore?” domandò l'altro timoroso di aver esagerato con l'ultima mossa.

“No, anzi voglio che questa volta tu non smetta” riuscì a dire Blaise mentre una lacrima scivolava sul suo viso.

“Sei sicuro?” chiese l'altro asciugandogliela con un bacio.

“Sì, fare l'amore con te sarà come tornare a vivere!”

Harry annuì ma perse tutta la spavalderia di poco prima infatti imbarazzato chiese “Come mi devo mettere? Cosa devo fare?”

Blaise scosse la testa e in un sussurro disse “Harry io vorrei che tu… che fossi tu a… si bhè hai capito no?”

“Dovrei vero?” domandò allarmato il grifone che all'improvviso capì e balbettò “Ma io.. amore io non so come.. Dovrai guidarmi!”

“Andrai benissimo, fino ad adesso te la sei cavata alla grande”

“Ma perché, credevo che non volessi, che…”

“Non vuoi?”

“No, cioè sì, è solo che…”

“Ho bisogno di essere passivo Harry” sussurrò Zabini serio gelando il suo ragazzo il quale, nel sentire quella parola, spalancò la bocca e raggiunse alla velocità della luce un'adorabile tonalità di rosso più prossima al viola cangiante.

“Almeno durante la nostra prima volta, voglio associare a quel momento un ricordo bello, devo superare la mia paura di rivivere ciò che ho vissuto con Zacharias… ti prego” lo implorò Blaise accarezzandogli una guancia.

“Amore non fraintendermi, io sono lusingato, è solo che come ben sai, la mia esperienza non è proprio quella che dovrebbe essere” mormorò il grifone sempre più agitato da quella richiesta.

“Harry mi ami?” chiese a bruciapelo Blaise.

“Certo che ti amo, con tutto me stesso” rispose senza indugio il moro.

“Allora amami, al momento giusto saprai cosa fare!”

A quell'ennesima implorazione accorata il grifondoro racimolò tutto il coraggio tipico della propria casa e cercando di nascondere come meglio poteva quanto in realtà fosse terrorizzato di fare qualcosa di sbagliato, annuì e rispose “Allora se mi permette, continuo a fare ciò che stavo facendo”

“Permesso accordato!” replicò Blaise che chiuse gli occhi e si lasciò scappare un gemito di puro piacere quando il suo aguzzino si chinò a succhiare e poi a mordicchiargli i capezzoli.

 

“AHHHHHHHH!” gridò Zacharias una volta che si fu rintanato nella propria camera lontano da orecchie indiscrete che potessero udire il suo sfogo “BASTARDO!” urlò più forte afferrando una delle cornici che si trovavano sul suo comodino e scaraventandola contro il muro di fronte.

“Qualcosa mi fa intuire che sei turbato” commentò sarcastico Stephan schivando al pelo l'ennesima cornice che andava a frantumarsi contro la parete adiacente alla porta d'ingresso.

“NON SONO IN VENA STEPHAN, VEDI DI SPARIRE!” tuonò l'amico distruggendo tutto ciò che gli capitava a portata di mano.

“Saresti cortese da dare un taglio a questa ridicola manifestazione di quanto tu sia incapace a gestire la tua ira”

“FOTTITI!” sbraitò Sinclair avvicinandosi minaccioso all'amico il quale sorrise malizioso e chiese “E' una proposta?”

“Ti piacerebbe stronzo”

“Oh si mamma sculacciami! Sai che mi piace!” scherzò il francesino strizzandogli l'occhio.

“Ma vai a cagare idiota!” commentò l'altro rilassandosi lievemente.

“Anch'io ti voglio bene Zach, ora vuoi dirmi perché stai ululando come un disperato e per giunta stai distruggendo gran parte dei regali che ti ho fatto e che mi sono costati una fortuna?”

Il ragazzo sbuffò ma tacque.

“Fammi indovinare centra forse il bel e tenebroso Blaise Zabini?” ipotizzò l'amico rabbuiandolo nuovamente “Come volevasi dimostrare. Sai cominci a diventare prevedibile, dovresti proprio mollarlo, non ti merita e sta diventando un'ossessione”

“Ho scoperto per chi mi ha lasciato!” esclamò deciso Zacharias stringendo convulsamente i pugni.

“Decisamente devi fartene una ragione”

“Non mi chiedi chi è?”

“Bhè considerando che da 1 a 10 me ne frega meno quaranta, direi no grazie non m'interessa!”

“Non scherzare Stephan!”

“Guarda che non sto affatto scherzando, non sono mai stato tanto serio. Molla l'idea di Zabini, sai meglio di me che non ti ama, che non tornerà con te e che, anche se ci speri, non cadrà ai tuoi piedi innamorato”

“POTTER” urlò l'amico per risposta “HARRY POTTER SI SCOPA BLAISE AL POSTO MIO”

“Quel Harry Potter?” domandò il maggiore dei gemelli Rungis.

“Quanti Harry Potter conosci?” sibilò Zacharias assotigliando lo sguardo a due fessure.

“Come fai ad esserne sicuro?”

“Mio padre mi ha raccontato che il sangue trovato nella baita non è di Blaise bensì di quello stronzo di Potter”

“Sangue a terra non è sinonimo di – guarda guarda Zabini si fa il salvatore del mondo magico”

“Che diavolo ci faceva laggiù allora?”

Rungis guardò il suo migliore amico e fece una faccia a dire “Ma chi se ne fotte!” poi azzardò “Visto il giorno mi vien da pensare che stesse festeggiando il Natale con la sua amichetta mezzosangue”

“Ah ah che ridere!” lo freddò sarcastico Sinclair.

“Perché no scusa, non hai la certezza che stia con Blaise!”

“Lo spero per lui!” grugnì Zacharias.

“Chi dei due?”

“Indovina?”

“E' abbastanza presuntuoso da parte tua credere di poter sconfiggere quel ragazzo, neanche il signore oscuro ci è riuscito” replicò Rungis che furente lo sentì ribattere “Ma io mi riferivo a qualcun altro!”

“Stai diventando paranoico!”

“Non sono comunque cazzi tuoi!” ribatté acido Zacharias.

“Bonjour finesse!” replicò Stephan che alterandosi aggiunse “Invece purtroppo sì mio caro, perché quando ti saltano i cinque minuti è a me e Pauline che rompi le palle e sinceramente sopportarti sta diventando davvero difficile oltre che noioso”

“Nessuno vi obbliga!”

“Per favore risparmiami le tue scenette da martire incompreso, sai che con me non attaccano”

“Che cazzo vuoi da me Stephan? Adesso non possono neanche girarmi le palle se scopro che Blaise si fa un altro? Se permetti la cosa mi ruga parecchio”

“Ma dai? Non si era capito!”

“ Non osare pigliarmi per il culo ” sbraitò Sinclair

“Non è mia intenzione, sto solo cercando di farti capire che ti stai fasciando la testa prima del tempo, uno non è detto che quei due stiano insieme, due se anche fosse la cosa non ti deve riguardare abbiamo ben altra missione da compiere ad Hogwarts e torturare il tuo ex ragazzo non è compreso nel piano”

“Questo è da vedere!” sibilò furioso Zacharias che mugugnato che aveva sete, uscì dalla stanza chiudendo in modo assai poco civile, la porta dietro di sé.

 

“Ha… Harry che.. che fai?” balbettò Blaise.

“Ti sto baciando gli addominali disegnando figure maliziose con la punta delle mia lingua, perché?” rispose il moretto soffermandosi a straziare l'ombelico del serpeverde.

“E' bellissimo!” ansimò Zabini chiudendo gli occhi per assaporare meglio quel tocco iniziando però contemporaneamente a tremare. Harry se ne accorse e rimase per qualche secondo sorpreso dalla cosa. Blaise stava tremando come una foglia, lo stesso ragazzo che fino a poche settimane prima credeva insensibile e freddo, capace di incutere timore e reverenza solo con uno dei suoi sguardi profondi, stava tremando tra le sue braccia. Harry lentamente ripercorse il sentiero inverso sino a ritrovarsi nuovamente ad altezza del viso dell'altro e si spostò leggermente di lato per poterlo stringere dolcemente a sé.

“Che c'è?” gli domandò mentre con una mano gli accarezzava premuroso la nuca.

Solo un debole sospiro uscì dalle belle labbra del serpeverde che sembrò apprezzare parecchio quel contatto benché non avesse ancora accennato a smettere di rabbrividire.

“Amore, che c'è?” sussurrò di nuovo il grifone che posò un delicato bacio sulla fronte di Blaise il quale fece scivolare le proprie mani lungo il suo petto, sui fianchi sino a raggiungere timidamente la schiena del cercatore consentendo così ai loro corpi di entrare nuovamente in completo contatto. Ci fu qualche istante di assoluto silenzio durante i quali Harry poté percepire chiaramente il battito accelerato del cuore del suo ragazzo che unito al proprio sembrava stessero battendo all'unisono.

Poi un nuovo sospiro, più profondo, più esplicito. Un evidente segno di quanto sentire il corpo di Harry sul proprio, inalare il suo profumo, percepire il suo calore e condividerne l'emozione stesse particolarmente piacendo al bel Zabini.

“Ti amo Blaise, se non te la senti non importa” sussurrò Potter stupendosi quando lo sentì dire “Perdonami, è solo che era tanto che non permettevo a qualcuno di sfiorarmi come hai fatto tu. Ho provato una sensazione bellissima che credevo di aver scordato, è stato incredibile rivivere certe sensazioni”

“Ma tremavi, non voglio che sia un supplizio per te”

“Amore credimi erano brividi di piacere, non di paura”

“Dio Blaise!” mormorò il grifone portandosi una mano al petto e abbandonandosi sul letto “Per un istante ho creduto di aver fatto qualcosa di sbagliato… ho temuto che stessi rivivendo brutte sensazioni”

“Tutt'altro, mi hai riportato alla mente momenti molto piacevoli, era tempo che non riuscivo a provare emozioni così forti”

“Cosa vuoi fare allora?”

“Vorrei che mi bendassi!” sussurrò Blaise dopo averci pensato un paio di secondi.

“Co.. cosa?” balbettò il moro spalancando gli occhi avvampando improvvisamente.

“Ricordi il regalo che mi hanno fatto Hermione e Draco a Natale?”

“E chi se lo scorda!” ansimò il suo compagno.

“Vorrei usarlo!”

“Ti.. ti bendo solamente però? O vuoi anche che ti leghi?” domandò imbarazzato Harry la cui mente visualizzò alla velocità della luce il bel serpeverde, bendato e in completa sua balia.

“Se non ti dispiace, corde e manette le rimandiamo alla prossima volta, non riesco ancora a dimenticare che anche Zacharias le usò quel giorno”

Il grifone fece un cenno affermativo con la testa, aveva il cuore che pompava a mille, talmente forte che temette gli avrebbe squarciato il petto. Blaise lo baciò e alzandosi disse “Torno subito, recupero una cosa!” e detto questo si rivestì alla bene e meglio e corse in camera propria.

Pochi minuti che però consentirono al cercatore di meditare su quella richiesta, che lì per lì non aveva giustamente soppesato. Perché voleva farsi bendare? Perché era così importante per lui?

Harry cercò di darsi una spiegazione, aveva quasi immediatamente scartato l'ipotesi puramente ludica della cosa, benché l'idea lo allettasse parecchio. Doveva sicuramente esserci un motivo latente più importante, Blaise non era così superficiale, specialmente dopo ciò che aveva vissuto a causa di Sinclair… ma allora cosa?

Solo quando il moro tornò in camera, dopo che ebbe recuperato il proprio regalo ed averlo visto con quanta apprensione mista a speranza guardava quella preziosa scarpina incantata che il bel grifone capì.

Silenziosamente si alzò, si avvicinò al ragazzo che amava e accarezzandogli il viso gli disse “Posso?”

“Ha.. Harry io..”

“Schhh, questa la prendo io” lo interruppe afferrando la preziosa benda per legargliela sugli occhi sussurrandogli contemporaneamente all'orecchio “Vieni con me!”

Il bel Zabini si lasciò guidare sino al loro giaciglio, ma prima di risdraiarsi fu obbligato ad offrire un delizioso spogliarello che il moro lo obbligò a fare.

“Vietato lamentarsi, nessuno ti ha chiesto d'indossare nuovamente questi jeans e la camicia!” commentò Harry aiutandolo a sbottonare l'indumento più ostico.

“Secondo te sarei dovuto andare in camera mia in mutande?”

“Perché no?!”

“Ma finiscila scemo!” esclamò il serpeverde che rabbrividì quando il bel Potter posò le labbra nell'incavo del proprio collo e lo mordicchiò avido.

“Ora sì che sei quasi perfetto!”

“Quasi?”

“Bellissimo, bendato e quasi.. nudo” fu il commento di Harry prima di continuare la sua tortura e salire a stuzzicare ogni centimetro del bel viso del suo amante.

Blaise non poté commentare perché il moro gli strappò un gemito più sonoro degli altri impedendogli così di ribattere.

“Sei bello amore, talmente bello che togli il fiato” sussurrò il grifone accarezzando il petto del suo ragazzo che s'irrigidì un istante per poi rilassare nuovamente i muscoli. Tutto come immaginava, il grifone continuò ad accarezzarlo e poco prima di chinarsi a succhiargli uno dei già più che turgidi capezzoli rosa, sussurrò “Sono felice che tu abbia scelto me per condividere questo momento, sarà fantastico”

“Har..ry” gemette il serpeverde mentre una piccola stilla salata sfuggiva dalla fine rete della sciarpina.

“Ti amo amore, come non ho mai creduto di poter amare qualcuno prima d'ora” rispose chiamato in causa l'altro che senza mai smettere di baciarlo scese verso ben altra meta.

Le mani del bel cacciatore si strinsero fortemente contro le lenzuola, il respiro affannato lasciava chiaramente intuire che la paura che pian piano andava scemando veniva progressivamente sostituita da un'eccitazione sempre maggiore.

Il ritmo cardiaco del cacciatore crebbe prepotentemente all'unisono con le proprie emozioni. Sempre più eccitato dai sensuali supplizi di Harry, Blaise si inumidì le labbra aride e fremette al solo pensiero di quello che stava per succedere. Quando la bocca del grifone si chiuse sulla sua eccitazione ormai libera, Zabini non poté evitare d'invocare il nome del proprio aguzzino. Tremanti le sue labbra sillabarono quel nome con totale reverenza ma con una punta di timore chiaramente percepibile.

“Dio Ha..rry, oh sì..” singhiozzò felice “A..mo..re!” mugugnò travolto dalla passione con cui il suo ragazzo lo stava torturando.

Il grifone lo portò più volte molto vicino all'estasi suprema ma senza mai concedergliela, strappando al suo serpentello più di un mugugno deluso. Sentirlo gemere di piacere era poesia per Harry il quale, stupendosi di se stesso, sapeva perfettamente cosa fare e come farla.

“Hai scelto il buio amore, ma tra poco riscoprirai la luce!” gli sussurrò a fior di labbra poco prima di coinvolgerlo nell'ennesimo bacio appassionato che venne ampiamente ricambiato.

Quasi senza accorgersene, in un gesto naturale, Blaise si ritrovò a piegare leggermente le gambe per consentire al compagno di posizionarsi comodamente , dopodiché sollevò il bacino, tirandolo verso di sé.

“Amami Harry!” sussurrò mordicchiandogli il labbro inferiore.

“ Non voglio ferirti…” fu la risposta dell'altro che scese dolcemente a lubrificare l'apertura del suo ragazzo con della saliva.

“Non me ne farai!” ansimò Blaise eccitato all'inverosimile.

“Giurami che se sentirai qualsiasi tipo di dolore me lo dirai?”

“Non me ne farai!” ripeté Zabini ormai succube di quel tormento.

“Giuramelo!” mormorò Harry spingendosi lentamente dentro di lui stringendo le labbra per cercare di non abbandonarsi all'istante quando il calore del ragazzo che amava lo accolse. Blaise inspirò profondamente sembrava stesse trattenendo il fiato, le unghie si conficcarono nella schiena di Harry che si guardò bene dall'urlare benché ne avrebbe avuto tutto il diritto. Un nuovo affondo e il corpo del serpeverde ricominciò a tremare, mentre serrava le labbra e affondava nuovamente nella pelle del suo ragazzo.

“Blaise, ti sto facendo male?” chiese titubante il grifone che a fatica riusciva a trattenere il proprio piacere dall'esplodere.

L'amante rimase in silenzio e annuì, ma quando Harry fece il gesto di allontanarsi, sollevò le gambe e le incrociò dietro alla schiena di lui, impedendogli così di liberarlo dalla propria presenza.

“Amore, ti prego…” sussurrò il cercatore allarmato, ma contrariamente a quanto aveva creduto, gli vide sollevare una mano, portarsela al viso e sfilare la benda che gli oscurava la vista. Vide i suoi begli occhi riaprirsi, color del mare in tempesta e profondi, traboccanti di desiderio e sensualità. Un sorriso dolcissimo apparve sul bel volto di Blaise che sussurrò “Voglio vederti quando mi ami!”

Harry ricambiò e mentre mormorava “Allora guardami” si spinse nuovamente in lui cercando di dargli tutto il piacere possibile. Una spinta, due, tre sempre lente e cadenzate, al ritmo con la loro passione crescente, sino a quando il grifone non lo vide inarcare la schiena e socchiudere gli occhi, mentre un gemito più intenso e prolungato abbandonava le sue belle labbra socchiuse, in quel preciso istante capì di aver trovato quel punto celato che da lì a poco avrebbe regalato ad entrambi l'estasi.

“Dio Blaise, è.. è.. bellissimo, amore io..”

“Harry non fermarti, ti scongiuro continua! ” sussurrò tra i sospiri il serpentello che sentendolo aumentare la velocità delle spinte riuscì a dire “Sei.. sei fantastico!”

“Amore non ce la faccio, sto per.. per… Bla.. Blaise!” quasi gridò e senza attendere una risposta si liberò nel bel cacciatore che contraendo i muscoli lo seguì qualche istante dopo. Harry si abbandonò stremato sul corpo sudato e ansimante dell'altro cercando di ritornare in possesso delle proprie facoltà fisiche ma soprattutto di quelle emotive. Zabini dal canto suo invece allargò le braccia che caddero a peso morto sulle coperte e lasciando che una sola lacrima scivolasse sul suo viso, felice sussurrò “Grazie!”

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Capitolo 33
*** Confidenze indecenti ***


Documento senza titolo Capitolo 33°: Confidenze indecenti

“Che diavolo staranno facendo?” chiese Hermione guardando Draco che sollevando un sopraciglio rispose con un mezzo sorriso “Amore mio, se ti dicessi che credo che Blaise sia finalmente riuscito a scacciare i vecchi incubi, cosa mi risponderesti?”
“Vuoi dire che… che lui e Harry stanno..?”
“Non ne sono sicuro al cento per cento ma penso proprio che il caro signor Potter abbia finalmente provato le gioie del sesso omosessuale e che il mio migliore amico si sia finalmente lasciato andare”
“Dio ma è fantastico!”
“Già, beati loro!”
“Smettila sciocco, non dirmi che vorresti defilarti e…”
“Si, se devo essere totalmente sincero con la mia bella ragazza, vorrei tanto prenderti, portarti di sopra e…”
“Bhè signor Malfoy dovrai aspettare, non ho la minima intenzione di scappare come una ladra e andare a placare i tuoi bollenti spiriti!” lo interruppe lei posandogli un dito sulle labbra.
“Peccato!” sussurrò Draco baciandoglielo malizioso finendo poi con il succhiarlo avido.
“Draco finiscila!” balbettò Hermione viola in viso “Potrebbero vederci!”
“E allora? Credi che Tonks non l’abbia mai fatto, dubiti che Lupin o Piton siano all’oscuro delle gioie del sesso o forse sei convinta che la McGranitt e Silente non abbiamo mai fatto nulla del genere alla nostra età?”
“Non voglio parlare di questa cosa, ora e con te!”
“Andiamo, divertiti un po’ con me, che hai di meglio da fare, l’altra mia proposta l’hai bocciata!”
“Draco no!”
“Hermione secondo me c’è qualcosa tra Piton e Ninphadora!” sussurrò il biondo ignorando le parole di lei.
La bella grifondoro si strozzò con il punch al mandarino che stava sorseggiando e iniziò a tossire come un’ossessa.
“Moody è troppo in la con gli anni e Lupin bhè si sa che ha gusti diversi.. e poi guardali stanno bene insieme!”
“Tu sei pazzo!”
“No cara, sono solo attento!”
La bella caposcuola si voltò a guardare il proprio docente di pozioni e l’Auror in questione che quel giorno era davvero molto bella vestita e acconciata come si deve “Forse, anche se mi sembra così fuori dal mondo che Piton possa avere una relazione con qualcuno”
“E perché mai scusa, guarda che ci sa fare!”
“Ti prego risparmiami i dettagli, immaginarmelo in atteggiamenti promiscui mi fa venire il vomito”
“Potrebbe stupirti sai!” asserì Malfoy scoppiando a ridere di gusto alla faccia scioccata di lei “E’ pur sempre un serpeverde e come ben sai noi ragazzacci dei sotterranei sappiamo come amare una donna come si deve”
Hermione si lasciò sfuggire un piccolo sorriso e disse “Ragazzaccio, non mi sembra il caso di montarsi la testa, fossi in te abbasserei un po’ le arie da fenomeno”
“Perché ti ho forse delusa in merito?” chiese innocentemente lui.
“No ma può sempre esserci una prima volta!” replicò decisa lei strizzandogli l’occhio.
“Amore mio, se vieni con me ti dimostrerò che non si tratta per certo di stasera!” sussurrò Draco al suo orecchio baciandoglielo per poi scendere a fare lo stesso con il suo collo.
“Bel tentativo signor Malfoy ma no grazie, non mi freghi!”
Il biondo sbuffò e si alzò dicendo “Va bene, allora vado a disturbare i due piccioncini, qualcosa dovrò pur fare!”
“Cosa? Non vorrai?”
“Oh sì! Assolutamente, vuoi venire?”
“Draco non osare!” sbottò Hermione alzandosi e afferrandolo al braccio “Non puoi rovinare un così bel momento!”
Il biondo fece un sorriso birichino poi annuì dicendo “Fermami!” e detto questo scappò su per le scale.
“DRACO!” urlò la ragazza seguendolo verso gli alloggi superiori attirando lo sguardo di Piton e Tonks che si voltarono richiamati da quelle grida.
“Dove credi stiano andando?” domandò la bella auror sorridendo.
“Di certo non a sgranchirsi le gambe!” rispose il professore ricambiando.
“Ragazzi non riescono proprio a darsi un contegno!” sussurrò lei finendo di sorseggiare il suo punch.
“Non diciamolo a Minerva altrimenti apriti cielo!”
Tonks rise e annuì poi guardando l’uomo chiese “Allora Severus, cosa mi racconti, era tanto che non passavi da Grimmauld Place?”
“Come tanto? Ah già non c’eri l’ultima volta, eri in missione con Malocchio”
“Perché quando sei stato qui?”
“La vigilia, con Albus e Minerva”
“Non lo sapevo!”
“Perché altrimenti?” chiese sorpreso Piton.
“Bhè ti avrei dato il mio regalo” rispose svelta Ninphadora spostando lo sguardo dagli occhi neri dell’uomo.
“Non dovevi, io non ti ho preso nulla!” esclamò il professore imbarazzandosi.
“Oh non credere è solo un pensierino, l’ho trovato in una libreria babbana tanto tempo fa!”
“Grazie, non so cosa dire!”
“Aspettami lo prendo!” e detto questo svelta raggiunse l’albero di Natale per recuperare il pacchetto incriminato.
“Hey rubacuori, ricordati di fare un incantesimo insonorizzante!” sussurrò Remus all’orecchio di Severus passandogli accanto.
“Smettila idiota!” sibilò l’altro divenendo rosso.
“Non vorrai dare spettacolo ai ragazzi!” aggiunse il licantropo strizzandogli l’occhio e defilandosi poco prima che la bella auror tornasse.
“Ecco tieni!” disse lei porgendogli il regalo.
Severus annuì e lo scartò rimanendo sorpreso, si trattava di un antico tomo di pozioni egizie “Grazie è bellissimo, mi mancava nella mia collezione privata!”
“Ne sono felice” sussurrò la donna sorridendogli timidamente.
In quel preciso istante, complice Lupin che fece un piccolo incantesimo allo stereo del salotto, partì una suadente musica e il docente di pozioni ne approfittò chiedendo “Ninphadora mi consenti questo ballo?”
“Volentieri!”
I due iniziarono ad ondeggiare cullati dalla bella musica che Moony aveva fatto partire per loro e continuarono a chiaccherare amabilmente di come avrebbero trascorso il resto di quelle feste natalizie inconsapevoli, come del resto tutti gli altri adulti presenti in quella casa di ciò che stava capitando nelle camere al secondo piano.
“Te lo proibisco!” sussurrò Hermione bloccando Draco dall’aprire la porta della camera di Harry.
“Solo una sbirciatina!”
“NO!”
“Una piccola!”
“NO!”
“Cosa proponi allora?” chiese malizioso il biondo che aveva raggiunto il suo scopo, portare Hermione di sopra.
“Tu, lurido bugiardo imbroglione!” mormorò lei capendo di esserci cascata con tutte le scarpe.
“Credevi davvero che avrei potuto rovinargli un momento tanto importante? Mi deludi signorina Granger!” ridacchiò il bel Malfoy afferrandola e tirandola a sé con il chiaro intento di baciarla.
“E tu pensi davvero che puoi fregarmi in questo modo e farla franca?”
Il serpeverde sembrò pensarci un istante poi rispose “Bhè sì, a meno che tu non voglia sculacciarmi un po’ e allora decisamente mi merito di venire punito amore!”
“Sei incredibile, dai non possiamo, non…”
“Cosa?” chiese sensualmente lui che scivolò a baciarle il collo.
“Draco smettila!” ansimò Hermione chiudendo gli occhi e godendo di quelle labbra spudorate.
“Vieni con me voglio farti vedere una cosa!” sussurrò provocante lui continuando a baciarla e spingendola verso la propria camera da letto.

“Harry, sei sveglio?”
Nessuno rispose.
“Harry” sussurrò nuovamente Blaise voltandosi a guardarlo.
Finalmente il moro replicò “Sì, stavo solo pensando!”
“A cosa?” chiese l’altro accarezzandogli una guancia.
“A tante cose” sorrise il suo bel ragazzo.
“Belle?”
“Oh sì! Non immagini quanto mi pesasse tornare in questa casa dopo la morte di Sirius, non riuscivo a non sentirmi colpevole e cercavo di evitare questo luogo che per me è ricco di ricordi, spesse volte, troppo dolorosi. Ma amarci qui per la prima volta è stato fantastico”
“E’ vero lo è stato!” disse Blaise ricambiando il sorriso.
“Prima ti guardavo sonnecchiare e non riuscivo a smettere di sorridere, pensavo a quanto è stato bello far l’amore con te, a quanto ero spaventato di farti male, a come volevo che tutto fosse perfetto, a…” rincarò Potter guardandolo nei profondi occhi blu.
“A..?” lo imbeccò il bel serpeverde.
“A quanto ti amo” disse piano il grifone “Non sono mai stato così felice in tutta la mia vita”
Blaise sorrise e lo abbracciò di slancio baciandolo appassionatamente. Non poteva credere di trovarsi a letto con il ragazzo di cui si era perdutamente innamorato due anni e mezzo prima, di aver appena fatto l’amore con lui e che fosse stato tanto intenso ed emozionante. Il sogno ricorrente che spesse volte aveva accompagnato le sue notti, si era avverato e non avrebbe mai potuto essere tanto bello.
“Anch’io ti amo Harry!” sussurrò spostandogli un ciocca di capelli che scendeva a coprirgli un occhio “Infinitamente!” aggiunse accarezzandogli una guancia “Non immagini nemmeno che cosa abbia significato per me fare l’amore con te. E’ stato come rinascere, un tornare alla vita dopo essere precipitato nell’oblio. Temevo che non sarei mai più riuscito ad amare nessuno dopo quello che Zacarias mi aveva fatto, o almeno non come avrei voluto, poi sei arrivato tu e..” balbettò il serpeverde “Tutto ha avuto di nuovo senso”
Il grifondoro sorrise e gli baciò il palmo della mano che non aveva ancora abbandonato il suo viso.
“Blaise non ringraziarmi, l’unico vero artefice della tua rinascita sei tu. Io sono solo stato lo strumento che ti ha permesso di prendere una certa decisione ma solo tu hai scelto di smettere di rinunciare a vivere”
“E’ stato facile con te accanto” esclamò Zabini baciandolo nuovamente.
“So cosa vuoi dire, per me è stato lo stesso” sussurrò Harry non appena le belle labbra di Blaise gli consentirono di parlare “So che può sembrare patetico o smielato ma tu hai scaldato il mio cuore Blaise. Lo avevo congelato per non soffrire più. Non avevo più permesso a nessuno di avvicinarmi perché temevo che avrei nuovamente perso la persona che tanto amavo. Così per non rischiare preferivo non lasciarmi andare, preferivo non amare.
Il serpeverde si limitò ad accarezzare dolcemente il suo ragazzo mentre questi continuò “Ma è stato impossibile non amare te, sei una persona eccezionale ed averti accanto mi fa stare maledettamente bene. Non credevo che qualcuno potesse farmi provare sentimenti tanto profondi. Quando ti sono accanto il mio cuore non riesce a non battere freneticamente, è come se volesse urlarmi quanto è raggiante, sembra che delle volte mi dica “E’ lui quello che stavi cercando, stringilo forte a te, amalo, perché solo insieme a lui potrai essere così felice” Ed io gli credo, perché quando ti guardo, quando ti sfioro o ti bacio mi sembra che tutto il mondo intorno a me sparisca, esistiamo solo noi e il nostro amore”
“Oh Harry..” balbettò emozionato e commosso Blaise “Delle volte vorrei sparire con te e non pensare a niente eccetto che a noi, dimenticarmi di tutti coloro che hanno avuto un ruolo negativo nella mia vita e concentrarmi solo sul futuro”
“E’ quello che faremo amore, d’ora in avanti penseremo solo a noi e al nostro futuro”
Zabini inspirò poi tristemente disse “Mio padre, farà tutto ciò che è in suo possesso per rovinarmelo il futuro, non mi darà mai tregua! Sono una delusione per lui”
“Pagherà per il male che ti ha fatto e non gli permetterò di fartene altro” rispose risoluto il grifone con un tono deciso che non ammetteva alcuna replica al riguardo.
Blaise annuì e si aprì in un dolce sorriso.
“Che c’è?” chiese Harry “Perché quella faccina soddisfatta?”
“No, niente è solo che, bhè insomma io.. è bello sentirti dire certe cose, tutto qui!” mormorò imbarazzato il moro arrossendo.
“Sei tu che sei dannatamente bello signor Zabini” ansimò il moretto tirandolo a sé “Intelligentissimo, avvenente, sensuale, eccitante, non immagini quanto io sia pazzo di te e quanto desideri vederti felice” gli disse perdendosi a fissare i suoi occhi topazio.
“Felice quanto?” chiese Blaise baciandogli maliziosamente le labbra.
“Tanto!” replicò il bel cercatore “Direi spudoratamente felice”
“Sembra interessante come proposta!” commentò il serpentello che strisciò sensuale sul corpo tonico di Harry sino a mettervisi a cavalcioni.
“Chiedi e ti sarà dato mio principe!” sussurrò il grifone compiaciuto da tanta intraprendenza.
“Funziona così allora, io ordino e tu esegui!” esclamò Blaise con uno sguardo biricchino facendo scivolare la propria mano sul petto scolpito di lui.
Harry sorrise ma non negò tanto che l’altro rincarò “Chi tace acconsente, allora signor Potter, io voglio te, ora, subito. Sei tutto ciò di cui ho bisogno per essere sfacciatamente felice”
“Con piacere!” esclamò il suo ragazzo che sollevandosi a sedere lo tirò a sé ed iniziò a baciarlo con passione.

“Non mi hai ancora detto cosa vuoi fare?” sussurrò Hermione coprendo entrambi con il lenzuolo.
“Quando ora? Credevo di avertelo dimostrato? Non dirmi che quello che abbiamo fatto fino ad adesso non ti è bastato?” rispose ridacchiando Draco.
“Smettila scemo, quello è stato fantastico, come sempre del resto” replicò arrossendo tirandogli una pacca sul braccio “Parlavo finita la scuola!”
“Ahhh mi sembrava”
“Hai finito di prendermi in giro?” chiese Hermione mettendo un broncio adorabile.
“No, è che sei così bella quando ti arrabbi, non posso proprio resistere!”
“Signor Malfoy se ci tieni a farsì che la nostra vita sessuale abbia un seguito ti consiglio di…” ma la bella grifondoro non riuscì a terminare la frase perché Draco catturò le sue labbra in un dolcissimo bacio che oltre a toglierle la parola le tolse anche il respiro. Dopo cinque minuti buoni in cui le loro lingue giocarono teneramente insieme le sussurrò “Certo che ci tengo, signorina Granger, ma resterei con te anche se decidessi di mettermi in punizione”
“Davvero?”
“Davvero! Non sto con te solo perché abbiamo una fantastica intesa a letto, sto con te perché sei il tipo di ragazza che mi piace avere accanto”
“Accidenti, cosa sentono le mie orecchie! E come sarebbe questo fortunatissimo tipo di ragazza?” chiese Hermione sorridendo.
“Determinata, caparbia, intelligente, sensibile, brillante, divertente e bellissima”
“Ma smettila, non mi risulta che tu sia stato con ragazze che rispecchino questa descrizione” scherzò lei dandogli un pizzicottino al fianco.
“Infatti le mie sono state più che altro storie di una notte e via. Non avendo mai trovato una persona che rispecchiasse i requisiti richiesti, mi accontentavo di farci solo del buon sesso” replicò sornione lui bloccandole la mano e aggiungendo “Te le taglio queste manine”
Hermione rise e disse scherzando “E’ bello sapere che non t’interessa solo il mio corpo. Ti metterò alla prova signor Malfoy, vediamo quanto resisti”
“Dubiti che possa resistere? Si vede che non mi conosci bene amore!”
“Andiamo Draco, siete uomini è nella vostra natura farvi tentare e cedere!”
“Mi credi tanto debole?” domandò lui fingendosi offeso.
“Debole non è la parola esatta, ritengo che tu sia un normale diciassettenne, nel pieno della sua rivoluzione ormonale e pertanto facilmente suscettibile a provocazioni sessuali”
“E’ inutile che fate tanto le sante, anche a voi piace farlo quanto a noi!” esclamò il biondino sollevandosi a guardarla malizioso “Altrimenti non si spiegherebbe perché ci troviamo, nel mio letto, entrambi nudi e soddisfatti”
“E’ diverso, noi ragazze sentiamo meno il bisogno di uno sfogo fisico, non dico che non ci piaccia e che per tutte sia così, ma la maggiorparte di noi può tranquillamente rimanere senza fare sesso per molto tempo senza risentirne. Per voi maschietti diventa quasi prioritario farlo, se avete una ragazza accondiscendente tanto meglio, altrimenti provvedete da soli” ridacchiò Hermione.
“Sei incredibile, vuoi farmi credere che voi ragazze non vi masturbate? Ti prego non ci credo neanche se me lo giuri” esclamò Draco deciso a non perdere quella battaglia in difesa del genere maschile.
“Non ho detto questo ma ammetterai che voi lo fate molto più spesso di noi!”
“Dipende cosa intendi per spesso?”
La grifondoro rise e chiese “Dimmelo tu signor Malfoy, quante volte ti procuri piacere da solo?”
“Ma che domande sono?” domandò a sua volta il biondo stupendosi di tale richiesta.
“Che c’è non dirmi che ti vergogni a dirmelo?”
“Non ho detto questo, ma non capisco perché ti interessi tanto saperlo?”
“Era per dimostrarti che a differenza nostra, voi uomini avete più bisogno di uno sfogo fisico”
“E va bene, mia curiosa ed intrigante fidanzata, vuoi sapere quante volte mi masturbo, te lo dico.. ma poi tu dirai a me quante volte lo fai?”
“Cosa? Non ci penso nemmeno”
“Perché ti vergogni a dirmelo?”
“No, è solo che..”
“Ottimo allora, il sottoscritto mia cara può affermare di aver toccato il culmine di tale pratica, dai tredici ai quindici anni, quando ancora ignorava quanto potesse essere molto più soddisfacente e piacevole intrattenersi con una ragazza piuttosto che da soli. All’epoca c’erano anche picchi di due o tre volte al giorno. Crescendo però ho sperimentato quanto fare del vero sesso fosse molto meglio, così mi sono accontentato di assestarmi, in mancanza d’altro, a livelli di una o due a settimana”
“Sentitelo dall’esperienza dei suoi diciassette anni!” lo schernì Hermione che soddisfatta aggiunse “Comunque questo prova la mia teoria. Lo fate spesso”
“Perché tu quante volte lo fai?”
“Molte meno!”
“Ah si e quante?” chiese malizioso il serpeverde.
“E’ diverso, almeno per me è stata una cosa strana. Mi sono sviluppata intorno ai dodici anni, ricordo perfettamente il giorno, fu poco prima di iniziare il mio secondo anno ad Hogwarts, mi sentivo così imbarazzata, ricordo che mia madre mi disse che quello che mi stava capitando era una cosa bella, di non esserne spaventata perché avrebbe segnato un grosso cambiamento. Non ero più la sua bambina ma ero diventata una donna. Mi spiegò che quello era il primo passo verso un mondo completamente diverso rispetto a quello in cui avevo vissuto fino ad allora. Mi disse che pian piano avrei visto il mio corpo cambiare e trasformarsi e che avrei cominciato a cercare di conoscermi meglio. In effetti così accadde, il corpo cambiò e man mano che questo avveniva mi ritrovavo sempre più spesso a soffermarmi a guardare ammirata questi cambiamenti. A dire la verità il vero mutamento avvenne intorno ai quattordici anni, quando i miei seni crebbero di due misure, i miei fianchi si assottigliarono e le gambe divennero più sinuose. Intorno ai quindicianni improvvisamente sentii il bisogno di sfiorarmi, far scivolare le mani sul mio corpo per capire cosa potevo provare, fu allora che scoprii questa nuova dimensione fatta di piacevoli toccatine che potevano condurmi dritta in paradiso”
Draco deglutì cercando di non apparire troppo colpito. Sentirla raccontare quelle cose lo aveva eccitato tremendamente ma non poteva confessarglielo, avrebbe oltremodo rafforzato la teoria della bella grifondoro di come ad un uomo bastasse sentire parlare anche lontanamente di sesso per provare l’irrefrenabile impulso di soddisfare i propri istinti. Così fingendosi rilassato domandò “Non mi hai risposto però, quante volte ti masturbavi?” Già solo l’idea di immaginarsela mentre si procurava piacere da sola lo faceva partire per la tangente diretto a folle velocità verso l’autostrada delle fantasie erotiche.
“Niente a che vedere con te, una o due volte la settimana, anche meno!”
“Bugiarda!” esclamò Draco inconsapevole di ciò che stava per scatenare.
“Giuro, ammetto che in seguito c’è stato un periodo in cui sono aumentate ma la media è quella”
“E’? Perché vuoi dirmi che…?”
“Perché signor Malfoy vuoi farmi credere che visto che siamo insieme, tu non ti masturbi più?”
“No assolutamente ma mi lascia basito sapere che anche tu lo fai” rispose preoccupato il biondino.
Hermione svelta si premurò di spiegare che la cosa non era dovuta ad insoddisfazione sessuale bensì a puro e semplice desiderio di provare piacere in un momento in cui si trovava da sola. Draco tirò un sospiro di sollievo anche se cercò di nasconderlo. Poi come risvegliatosi da una trance chiese “E in che occasione avresti aumentato il numero delle volte?
“Ma niente di che…” tagliò corto lei arrossendo.
“Dai dimmelo, perché non vuoi?”
“Perché è una sciocchezza” mormorò abbassando lo sguardo.
“Ho capito era poco prima di metterti con Lenticchia vero?” domandò Draco il quale si beccò l’ennesimo pizzicotto al fianco e la sentì rispondere “Non chiamarlo così e comunque no, lui non centra!”
“Allora c’è un lui… ti ho scoperta signorina Granger, ammettilo, provavi interesse per una persona e immaginavi di fare qualcosa con lui?” sussurrò malizioso il serpentello sollevandole il viso e obbligandola a guardarlo.
“Lo ammetto, pensare a lui mi emozionava tantissimo che.. si bhè mi veniva spontaneo immaginare di.. oh diamine hai capito no?”
“No!” mentì il biondo che si guadagnò un’occhiataccia.
“Spiegami a cosa pensavi?”
Hermione sbuffò e rispose “Alle solite cose”
“Quali?”
“Ma sei davvero noioso!”
“Cosa ti costa dirmelo?”
“Cosa ti costa smettere di tormentarmi con questa storia?”
“Giuro che se me lo dici non ti tampinerò più!” sorrise lui dandole un tenero bacio sul naso.
La ragazza inspirò profondamente poi disse “Pensavo a quanto sarebbe stato bello se a sfiorarmi e toccarmi fossero state le sue mani. Mi immaginavo in atteggiamenti decisamente promiscui, nei luoghi e nelle situazioni più impensate e nel momento in cui provavo massimo piacere, sognavo di fare l’amore con lui e di raggiungere l’orgasmo”
“Quante volte accadeva?”
Hermione divenne paonazza e mugugnò un incomprensibile “Una volta”
“Non ho capito!”
“Una” ripetè lei.
“Una volta a settimana?” chiese Draco innocentemente.
“No una volta a sera!” rispose la bella caposcuola ormai viola in viso.
Il biondino sorrise compaciuto e sensualmente chiese “Accidenti amore e chi era il fortunato signore a cui riservavi tali pensieri?”
Ci fu un istante di silenzio poi la bella moretta rispose “Tu!”

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Capitolo 34
*** Confidenze indecenti - II parte ***


Documento senza titolo Capitolo 34°: Confidenze indecenti – II parte

“Io? Ma, quando? Chiese scioccato il biondino che tutti si aspettava fuorchè se stesso.
“Ecco insomma, già facevi capolino nei miei pensieri ultimamente, sei un bellissimo ragazzo in fondo, ma dopo che ti ho scaldato nella stamberga strillante, bhè diciamo che io… che da allora la cosa è un po’ aumentata, cioè.. ”
“Mi stai dicendo che da allora tu ogni sera ti sei masturbata pensando a me?”
“Si Draco, ti sto dicendo che sino a quando non ci siamo messi insieme o meglio per tutto il tempo in cui ho finto che tu non m’interessassi, in realtà ogni sera sognavo di fare l’amore con te”
“E ti masturbavi?” richiese il serpentello.
“Si, è abbastanza chiara la cosa o devo mimartela?” domandò lievemente seccata Hermione.
“Ridimmelo!” sussurrò Malfoy malizioso.
“Cosa?”
“Quella parola, voglio sentirla uscire dalle tue labbra”
La bella grifondoro lo fissò allucinata poi scandì bene “Mi - masturbavo - pensando - a - te!”
“Dio amore, non sai quanto mi eccita sapere questa cosa? Solo l’idea d’immaginarti pensare a me mentre ti sfiori sino a portarti al piacere, mi fa impazzire”
“Ne sono lieta!” sorrise la ragazza che lo vide avvicinarsi per rubarle un bacio.
“Amore ma..” balbettò Hermione.
“Lo so, te l’ho detto mi ha mandato in estasi questa cosa che mi hai appena detto” rispose lui allontanandosi lievemente dall’oggetto dei suoi desideri.
“Lo sento!” commentò lei scoppiando a ridere poco dopo.
“C’è poco da ridere, sono talmente eccitato che potrei fare un buco nel materasso” ci scherzò su Draco.
“E pensare che non ti ho raccontato i particolari dei miei viaggi mentali, chissà che avresti fatto altrimenti?”
“Quali particolari?”
“Bhè ad esempio dove immaginavo che lo facevamo, in che modo, cosa mi dicevi, cosa ti dicevo io, insomma.. i particolari, il contorno chiamalo come vuoi”
Il biondino si morse un labbro e sensuale asserì “Non dovevi dirmelo, adesso quest’erezione mi durerà una settimana”
Hermione sorrise e compiaciuta esclamò “Torniamo alla mia teoria di prima, a voi uomini basta veramente poco per essere stuzzicati e provocati”
Draco dovette capitolare ed ammettere che non c’era effettivamente voluto poi molto per eccitarsi ed essere più che pronto ad una nuova rovente seduta amorosa.
Soddisfatta Hermione, lo baciò e aggiunse “Vedi, adesso se ti lasciassi insoddisfatto ci patiresti a differenza mia che potrei tranquillamente non fare l’amore con te e addormentarmi beatamente”
“E va bene Hermione, hai vinto, noi uomini siamo sessualmente più instabili di voi, contenta?” asserì a malincuore il serpeverde speranzoso di non dover chiudersi in bagno per liberare il proprio amico dal bruciante desiderio che lo attanagliava.
“E’ un contentino che mi stai dando signor Malfoy?” chiese perfida lei.
“No amore, dico sul serio voi donne siete sicuramente più brave a gestire i vostri impulsi sessuali, ai quali a quanto pare, noi maschietti risultiamo essere più succubi” rispose il biondo con la sua miglior faccia da angioletto.
“Mi piacerebbe sapere che ne pensano anche Harry e Blaise di questa questione?” disse lei per provocarlo.
“Non vorrai chiederglielo ora?” domandò lui sul disperato andante.
“Credi stiano dormendo?”
“HERM!” esclamò il biondo allibito.
“Scherzo, vieni qui signor Malfoy, ti sei meritato un premio!” rispose ridacchiando tirandolo a sé.
Inutile dire che il serpeverde non si fece pregare un istante e la coinvolse in un bacio appassionato che diede il via a ben altri giochi.

“Ho fame!” esclamò Harry Potter quando, dopo essersi lavato, ritornò in camera con solo un asciugamano bianco a coprire le sue grazie.
Blaise lo fissò estasiato e disse “Ancora? Non esagerare!”
“Non di te, sciocco” rispose l’altro avvicinandosi.
“Peccato!” fu la risposta del serpeverde che lo tirò a sé e gli rubò un bacio.
“Signore aiuto, ho risvegliato il Dio del sesso” esclamò Potter felice.
“Non provocarmi bel moretto o potresti pentirtene!”
Harry rise di gusto e chiese “Che fai ti lavi o vieni con me a recuperare qualcosa di sfizioso in cucina?”
“Che ore sono?” domandò Blaise
“L’una e mezza!” rispose il padrone di casa guardando l’orologio sul comodino.
“E vuoi mangiare a quest’ora?”
“Ho fame! Tutto questo movimento e queste emozioni mi hanno messo appetito, che ci posso fare?”
“Vengo con te, mi lavo dopo” esclamò il moro alzandosi dal letto ormai sfatto “Cosa ti metti?”
“Boxer, camicia e calze! Tanto non ci sarà più nessuno di sotto!”
“Buona anche per me allora!” replicò Zabini vestendosi.
“Pronto?”
“Nato pronto!” rispose malizioso Blaise che gli diede una pacca sul bel sedere sodo e aggiunse “Ti seguo!”
“Hai finito?”
“Ops!”
I due ridacchiando e rubandosi un bacio ogni tre passi circa, riuscirono ad arrivare sino in salotto. Qui il camino era ancora acceso, doveva essere stato incantato perché scoppiettava allegro benchè non ci fosse più nessuno.
“Fame, fame, fame” sussurrò Harry dirigendosi a gran passi in cucina uscendone poco dopo con del panettone, del pandoro, dei torroncini assortiti, crema alla vaniglia e acqua naturale.
“Non credi di avere esagerato?” chiese Blaise vedendolo carico come un mulo.
“Dici?”
“Dico!”
“Non riuscivo a decidermi così ho preso un po’ di tutto, a dire la verità c’erano anche gli strufoli ma non sapevo dove metterli”
“Gli stru.. cosa?” domandò il serpentello.
“Strufoli un dolce italiano buonissimo, sono piccole palline fritte condite con il miele le adoro!”
“Mhhh buoni!”
“Ne vuoi?”
“Mi hai fatto venire voglia!”
“Ok operazione strufoli in atto, vado poso la crema alla vaniglia e il panettone e ritorno!”
“Trovo sia un’ottima idea!” sorrise Blaise che si sedette sul divano accanto al camino.
Due minuti dopo Harry fu di ritorno, con una vagonata di strufoli e del succo d’arancia.
“E le altre cose?!”
“Avevi ragione, meglio non esagerare, mi basterà ammazzarmi di strufoli!”
“Vieni siediti” sussurrò l’alto. Il moro non esitò e si accomodò accanto al bel serpeverde che guardò languido il piatto con il dolce e sorrise.
“Allora insegnami come si mangiano”
“Così!” esclamò Harry che ne prese uno, se lo portò alla bocca e dopo essersi avvicinato al moretto glielo passò facendolo scivolare tra le labbra dell’altro il quale, estasiato, lo mordicchiò e ne volle subito un altro.
Quel gioco malizioso continuò per un’altra mezz’ora intervallato solo da qualche sorsata di succo d’arancia e qualche risatina compiaciuta. Quaranta minuti dopo, ormai sazi, i due moretti erano avvinghiati sul divano intenti a scambiarsi vicendevolmente opinioni assai intense su quanto avessero apprezzato mangiare gli strufoli in quel modo. Solo qualche gemito e qualche sospiro più acceso del dovuto evidenziava quanto non fosse uno scambio di parole benchè la lingua venisse usata parecchio.
“Sei buono!” sospirò Blaise leccando il labbro di Harry “Sei dolce!” rincarò mordicchiandolo “Vien voglia di mangiarti!” disse scendendo a baciargli il collo.
“Oh siii!” ansimò il grifone deliziato da quel trattamento.
“Voglio la ricetta di questi strufoli!” gemette Zabini quando le mani del cercatore s’infilarono sotto la camicia ed iniziarono ad accarezzargli la schiena.
“Gliela daremo a Dobby, così ce li preparerà anche ad Hogwarts” rispose a fatica Potter tra un bacio appassionato e l’altro.
“Ricordami di spalmarteli sul petto la prossima volta!” ansimò Blaise malizioso mordendogli il lobo dell’orecchio destro “Leccarti via il miele mi darà immensa soddisfazione”
“Contaci!” fu l’unica parola sensata che Harry riuscì a pronunciare prima di perdersi nei brividi di piacere che la bocca impudente del suo serpentello gli stava facendo provare.
“Tu, io e gli strufoli. Molto eccitante non trovi?” chiese percorrendo le labbra del grifone con la punta della propria lingua.
“Tu ed io siamo eccitanti amore, strufoli a parte!” gemette Harry quando la mano dell’altro scese ad accarezzargli il fianco sino a raggiungere il suo vero obiettivo.
“Amore?” ansimò Zabini.
“Cosa?”
“Sarebbe tanto disdicevole se ora io ti sposgliassi e lentamente ti..”
“Sì lo sarebbe, che diavolo ci fate voi qui a quest’ora?” chiese una voce alle loro spalle che li fece sobbalzare e cadere dal divano.
“Merda!” asserì Blaise portandosi una mano al cuore.
“Dio ma sei pazzo?” sibilò Harry guardando dietro di sé “Vuoi farci venire un colpo?”
“Vi sembra il luogo adatto per fare i cattivi bambini?” chiese Draco ridacchiando.
“Ma crepa!” fu il commento poco gentile di Blaise che potendo gli avrebbe urlato di andarsene a quel paese senza tanti mezzi termini.
“Accidenti che maleducazione, dovreste ringraziarmi, vi ho risparmiato la figura di merda del secolo! Pensate se al mio posto fosse scesa la McGranitt o Piton?”
“Ma se non c’era nessuno rompipalle!” sussurrò Harry seccato di essere stato interrotto sul più bello “Sono tutti a nanna, dove dovresti essere anche tu”
“Avevo fame!” sorrise il biondino “Ed Herm aveva sete così…”
“Sei arrivato nel momento meno opportuno!” finì per lui Potter che gli indicò la cucina e lo invitò poco carinamente a levarsi di torno.
“Vedo che non siamo gli unici a non avere sonno!” asserì Malfoy malizioso “E neanche gli unici ad avere un’espressione beata!” aggiunse ridacchiando.
Blaise arrossì violentemente e non replicò, Harry sorrise tra l’ebete e l’incazzato sussurrando “Vuoi levarti dalle palle?”
“Perché invece non venite da me per un pigiama party?” propose il biondino strizzando loro l’occhio “Non vorrete stare qui e ricominciare, sapendo che ci siete verrei a sbirciare ogni dieci minuti!”
“Non ti sopporto!” disse Harry alzandosi e aiutando Blaise a fare altrettanto che a sua volta disse “A me invece stai proprio sui coglioni, guastafeste della malora!”
Draco ridacchiò e rispose “Aiutatemi a portare di sopra un po’ di cibarie e qualcosa da bere!”
I due moretti si guardarono, fecero un lungo sospiro e convenirono che forse era meglio accontentarlo, così lo seguirono in cucina.
“E’ amico tuo di che ti lamenti?” disse Harry.
“E anche amico tuo!” rispose Zabini per scaricare a metà la resposabilità della cosa.
“Si ma è più tuo che mio e dopo stasera, sto seriamente valutando l’ipotesi di tornare ai vecchi tempi!” esclamò il grifone che carico da fa paura stava salendo le scale diretto alla camera del serpeverde.
Blaise trattenne una risata soffocandola e sussurrò “Gliela faremo pagare non temere!”
“Questo è poco ma sicuro!” fu la risposta di Harry che entrò in camera e sotto lo sguardo sorpeso di Hermione disse “Pigiama party!”
La bella moretta applaudì e si mise seduta sul letto, indossava i boxer e una t-shirt a maniche lunghe di Draco. Per niente imbarazzata salutò i nuovi arrivati e sorrise loro.
Blaise le si avvicinò e le passò del succo d’arancia. Hermione ringraziò e dopo essersi dissetata, mentre Harry e Draco depositavano il resto degli approviggionamenti sulla scrivania situata poco distante dalla porta, fece cenno al bel moretto di sedersi accanto a lei e gli mormorò all’orecchio “Non vorrei essere troppo sfacciata Blaise, ma per caso tu ed Harry avete..?”
“Perché me lo domandi?” chiese lui arrossendo un poco “Ce l’ho per caso tatuato in fronte?”
“No, ma ce l’hai addosso. Sai di sesso!” bisbigliò la moretta regalandogli un dolce sorriso.
Lui annuì e replicò “Due volte e se non fosse arrivato il tuo ragazzo con un tempismo a dir poco irritante avremmo forse potuto ripetere di nuovo l’esperienza”
La Grifondoro ridacchiò e lo abbracciò sussurrandogli “Sono molto felice per voi”
Zabini ricambiò e senza farsi sentire dai due cercatori i quali, in quel preciso istante stavano discutendo su quale incantesimo d’insonorizzazione fosse meglio recitare, disse “Lo amo da morire Herm, è fantastico. E’ stato stupendo far l’amore con lui e poi detto fra noi è maledettamente bravo, si vede che per metà è un serpeverde!”
Hermione scoppiò a ridere catturando l’attenzione di Draco e Harry che vedendoli confabulare si avvicinarono curiosi.
“Bhè che avete da parlottare con aria cospiratrice?” domandò Potter per primo.
“Già smettetela, la mamma non vi ha insegnato che non è carino bisbigliare in quel modo?” rincarò Malfoy.
“Fatevi gli affari vostri, curiosi!” esclamò Hermione strizzando l’occhio all’amico “Sono cose nostre!”
“E no amore, quando fai commenti sul sottoscritto sono anche affari miei” rispose Draco rubandole un bacio a fior di labbra.
“Vanesio che non sei altro, chi ti dice che stavamo parlando di te?” chiese la moretta maliziosa.
“Allora stavate parlando di me!” esclamò Harry voltandosi a guardare il suo ragazzo che svelto guardò altrove e fece finta di non aver sentito.
“Nemmeno!” replicò Hermione.
“Bugiardi!” esclamò Draco saltando addosso a Blaise e atterrandolo sul letto chiedendo “Confessa Zab, cosa vi stavate dicendo?”
“Scordatelo!” rispose l’amico che ingaggiò una lotta ribaltando presto le loro posizioni.
“Piccolo bastardello reticente, confessa!” ansimò il biondino che dopo un coraggioso tentativo di rivalsa si ritrovò nuovamente supino e con il bel moretto a cavalcioni su di sé.
“E’ inutile che ci provi Dra, non mi sembri nella condizione di dettare ordini e poi non mi hai mai battuto in anni che ci conosciamo, fattene una ragione”
Il biondo sorrise “Tentar non nuoce!” disse facendo spallucce.
“Blaise mi sorge spontanea una domanda!” asserì Harry avvicinandosi al moretto “Sono io maledettamente bravo ad avere la meglio o sei stato particolarmente generoso nei miei confronti e mi hai fatto vincere?” chiese specchiandosi nel blu dei suoi zaffiri.
“Diciamo la seconda amore”
“Oh!” sussurrò il grifone “E perché mai?”
“Perché mi piace molto di più avere te sopra che il signor Malfoy!” rispose malizioso Zabini rubandogli un bacio sensuale che venne ampiamente ricambiato.
Hermione scoppiò a ridere e presto coinvolse anche gli altri.
“Sentite, devo chiedervi una cosa!” disse quando le risate si furono affievolite.
“Herm no!” esclamò risoluto Draco.
“Si invece, voglio sapere cosa ne pensano anche loro”
“Riguardo?” domandò Harry.
“Niente, banalità!” tagliò corto il biondo.
“Non è vero!” insorse Hermione spiegando “Il signor Malfoy sosteneva che uomini e donne reagiscono agli stimoli sessuali allo stesso modo, io gli ho dimostrato che per voi maschietti è più facile eccitarsi e necessitate maggiormente di uno sfogo fisico”
“Bei discorsi!” esclamò Blaise guardando l’amico.
“Lascia stare” mugugnò Draco alzando gli occhi al cielo “Battaglia persa”
“Volevo sapere che ne pensavate anche voi, visto che il vostro amico sostiene invece che noi ragazze abbiamo gli stessi impulsi e le stesse voglie che avete voi, pertanto abbiamo lo stesso bisogno frequente di scaricarci sessualmente. Se abbiamo un patner bene, altrimenti, come siete soliti fare voi maschietti, optiamo per il fai da te”
Harry e Blaise si voltarono verso il biondino e lo guardarono basiti “Lo so, non dite nulla è che volevo spezzare una lancia a favore del nostro genere. Insomma ci sono anche ragazze più vogliose e poi non è proprio come dice lei, non dobbiamo per forza sfogarci” balbettò poco convinto.
“Se esistono io non le ho mai conosciute!” sussurrò Harry guadagnandosi uno sguardo truce da parte del serpeverde.
“Temo di dover dar ragione ad Hermione! L’uomo riesce meno a gestire la propria voglia di soddisfazione a differenza di una donna che patisce meno l’astinenza” disse il bel Zabini “Io negli ultimi due anni e mezzo mi sono letteralmente ammazzato di solitari. Meno male che quella diceria del diventare ciechi è una gran stronzata!”
Harry ridacchiò e annuì concorde, non che si fosse ammazzato anche lui, ma di certo non si era risparmiato.
“A chi pensavi Zab?” chiese malizioso il biondino.
“Indovina?”
Il diretto interessato arrossì furiosamente e farfugliò un “Smettetela bastardi!”
“Che c’è Potter non dirmi che ti vergogni a sapere che per qualcuno eri oggetto di fantasie sessuali? A me solo l’idea mi eccita da morire” esclamò Malfoy lanciando uno sguardo di sfuggita ad Hermione la quale sorrise.
“Non mi vergogno è solo che..”
“Oh si invece guardati, sei viola!” indicò sorridente il bel serpeverde “Vorrei che ci fosse Colin Canon per immortalare il momento!”
“Va bene lo ammetto, un po’ mi imbarazza!” confessò l’altro “Cosa devo fare vostro onore, inginocchiarmi sui ceci e pentirmi?”
“No, farti raccontare dal qui presente signor Zabini dove e come immaginava un incontro orizzontale fra voi?” sussurrò Malfoy malizioso “Giusto per vendicarti un po’!”
Blaise impallidì e sibilò “Ti ammazzo, ma perché non te ne stai zitto?”
“E dai Zab, solo una, che ti costa?” chiese Draco innocentemente.
“Una!” rincarò Harry.
“Una!” asserì Hermione.
“Non vorrete che.. che vi racconti di quando.. non..” balbettò il bel moretto imbarazzatissimo.
I tre fecero una faccina a dire “Si che vogliamo!”
“Questa poi.. e va bene” asserì mentre un sorriso maligno appariva sul suo bel viso “Ma solo ad una condizione, che poi mi raccontiate una delle vostre!”
“Affare fatto” esclamò Draco per tutti e tre non dando modo agli altri due di rifiutarsi.
Blaise sorrise e iniziò a raccontare “Dunque, ultima partita Serpeverde contro Grifondoro, a fine match mi trovavo negli spogliatoi, avevo tardato un po’ rispetto ai miei compagni perché Madama Chips aveva insistito per dare una controllata veloce alla mia spalla dopo che un bolide mi aveva colpito di striscio, così quando sono arrivato tutti avevano quasi finito di lavarsi e di cambiarsi e se ne stavano tornando al castello”
“Ah si mi ricordo!” fu il commento del biondino che sorrise.
“Che hai fatto?” chiese Hermione curiosa.
“Bhè mi sono lasciato cadere sulla panchina vicino al mio armadietto, ero stremato, avrei solo voluto dormire. Poi all’improvviso una risata catturò la mia attenzione, così mi alzai e mi avvicinai alla porta per sbirciare chi ci fosse in corridoio”
“Eravamo Ginny ed io. Mi aveva appena raccontato di aver visto Draco insultare Tiger e Goyle per non essere riusciti a eliminare uno dei nostri striscioni pulsanti che ancora inneggiavano alla vittoria”
“Infatti, rimasi a guardarvi ed invidiai tremendamente la bella rossina di casa Weasley che poteva starti tanto vicina mentre a me non era neanche concesso il lusso di salutarti”
Harry arrossì e balbettando chiese “E poi?”
“Ritornai al mio armadietto ed iniziai a spogliarmi, il pensiero di te che stavi facendo altrettanto al di là del muro aveva completamente fatto sparire tutta la stanchezza fisica di poco prima. Abbandonai la mia divisa sudata sulla panchina e lentamente mi diressi alle docce. Ero solo, potevo permettermi di girovagare nudo per gli spogliatoi. Entrai nella prima doccia libera ed aprii l’acqua calda, presto il getto di vapore ne offuscò i vetri ed imperlò le piastrelle di goccioline di condensa. Fu lì che la mia mente partì per la tangente”
“Dio Blaise, sei maledettamente eccitante” sussurrò Hermione estasiata dal racconto del serpeverde che sorrise e continuò “Appoggiai le braccia al muro di fronte a me e dopo essere rimasto qualche secondo immobile, consentendo all’acqua di scivolarmi sulla testa e giù per la schiena, sollevai il viso e feci altrettanto bagnando il mio corpo sul davanti. La senzazione dei rivoli caldi che scivolavano sulla mia pelle mi faceva immaginare che quella non fosse acqua bensì la mano sensuale di un certo moretto grifondoro. Lo stesso che avevo intensamente sperato che improvvisamente arrivasse per aiutarmi a lavarmi”
“Wow Zab, non so che dire!” esclamò Draco.
“Lentamente mi girai e mi appoggiai al muro piastrellato della doccia, immaginando che Harry fosse li con me e che mi stesse baciando ovunque, feci scivolare la mia mano prima sui pettorali, poi sugli addominali scolpiti e infine raggiunsi la mia erezione che in quel momento era maledettamente desiderosa di attenzioni. Movimenti lenti che si intensificarono man mano che mi stavo avvicinando a quello che fu uno degli orgasmi migliori che mi sia mai procurato da solo. Inutile dirvi che a fatica sono riuscito a trattenere gemiti di piacere e credo, senza ombra di dubbio, di aver anche urlato il nome del signorino nel momento clou della mia prestazione!”
Harry deglutì a fatica e balbettò “Pensare che farlo nelle docce ad Hogwarts è una delle mie fantasie sessuali più ricorrenti!”
“Buono a sapersi!” sussurrò Blaise tirandolo a sé per baciarlo sensualmente e dimostrargli quanto non avrebbe disdegnato mettere in pratica quanto appena raccontato.
“A chi tocca?” chiese malizioso Malfoy che lanciò un’occhiata maliziosa alla propria ragazza che lo fulminò dicendo “A te!”
Il biondino rise e annuendo disse “Decisamente una memorabile fu nel bagno dei prefetti. Ero stanchissimo ma non riuscivo a prendere sonno, avevo bisogno di rilassarmi un po’, così decisi di sgattaiolare, anche se ad un orario poco consono visto che erano le due di notte, nel bagno riservato a noi prefetti. All’epoca stavo con Pansy e quella sera non ci eravamo potuti vedere a causa di una punizione che la professoressa McGranitt mi aveva inflitto, obbligandomi a pulire senza magia tutte le targhe al merito, le medaglie e le coppe della sala dei trofei”
“Te la sarai sicuramente meritata!” esclamò Hermione facendogli una linguaccia. Malfoy sorrise scuotendo la testa ed aggiunse “Mi spogliai, entrai nella vasca e lasciai che l’acqua calda lambisse il mio corpo dolorante. Pensai a quanto mi sarebbe piaciuto avere Pansy li con me, farmi coccolare un pochino e ricevere un massaggio ai reni che credevo mi si sarebbero spezzati in due dal dolore. L’idea di lei, nuda, in vasca con me, risvegliò presto un certo desiderio e immediatamente la mia mano si staccò dal bordo e raggiunse ben altra metà. Raggiunsi l’orgasmo poco dopo e fu talmente intenso che stremato ma soddisfatto mi addormentai. Mi svegliai due ore dopo, ancora immerso nella vasca, mi lavai in fretta e furia e tornai ai miei dormitori”
“Eh la cara Pansy, quante te ne ha ispirate ammettilo?” chiese Blaise.
“Parecchie!” ridacchiò Draco che intercettato lo sguardo furente di Hermione svelto aggiunse “Ma in fondo non sono state sto granchè!”
Harry scoppiò a ridere seguito a ruota dal suo ragazzo e da una bella caposcuola che sibilò sorridente “Che merda che sei!”

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Capitolo 35
*** Di nuovo ad Hogwarts ***


Capitolo 35°: Di nuovo ad Hogwarts

“Amore, ti giuro che da quando siamo insieme non ho più pensato a lei” balbettò il biondino con la faccia implorante.
“Vorrei anche vedere!” sibilò la mora offesa.
“Non diciamolo a Ron vi prego!” esclamò Harry dando il via ad una nuova ondata di risate “Credo che non apprezzerebbe saperlo!”
“Signor Potter è il tuo turno” disse il suo ragazzo compiaciuto.
“Fatemi pensare” mugugnò l’altro beccandosi uno spintone da Draco che asserì “Ma smettila buffone, deve anche pensarci il signorino”
“E va bene ci sono, 31 luglio quest’estate a Privet Drive, era il mio compleanno e quella mattina, stranamente, i miei zii avevano deciso di lasciarmi dormire un po’ di più. In realtà ero più che sveglio, avevo ricevuto varie lettere e regali da parte dei miei amici che mi facevano gli auguri così mi ero comunque destato presto. Inaspettatamente però, ne avevo ricevuta una anche da una persona che non si era firmata, ma che molto gentilmente mi augurava di trascorrere un felice compleanno. Non saprei dirvi chi fosse, non l’ho mai saputo, ma credetemi avrei tanto voluto ringraziarla perché ha ispirato uno dei migliori momenti di autoerotismo della mia giovane vita”
“Harry non me l’hai mai raccontato!” esclamò Hermione.
“Herm perdonami ma non funziona proprio che appena ti vedo, ti abbraccio e ti racconto l’ultima volta che mi sono masturbato”
L’amica sorrise e disse “Scemo!”
Draco ridacchiò e Blaise abbozzò un mezzo sorriso imbarazzato chiedendo “Bhè a cosa hai pensato?”
“Ero sdraiato sul mio letto, coperto solo da un sottile lenzuolo e con quel piccolo foglio di pergamena azzurra tra le mani. Insolito come colore non trovate?”
“Già insolito!” commentò Draco voltandosi verso Blaise che fece spallucce e rispose “Naa è abbastanza comune invece!”
“Bhè fatto sta che improvvisamente mi ritrovo ad immaginare che sotto le coperte con me ci sia questa fantomatica persona, ovviamente non aveva un volto, ne a dirvi la verità ora che ci penso neanche un sesso, ricordo solo le sue mani che mi abbassano i boxer e che gentilmente iniziano ad accarezzarmi sensualmente”
“Dio mio!” fu il commento del bel Zabini che inspiegabilmente divenne tutto rosso in viso camuffandolo con un colpo di tosse improvviso.
“Chiusi gli occhi e pensai a quanto mi sarebbe piaciuto come regalo di compleanno ricevere un risveglio come si deve una volta tanto e così la mia mente mi accontentò. La mia mano scivolò dolcemente su tutta la lunghezza della mia erezione ma nella mia testa in realtà era la bocca di questa persona a darmi piacere. Poco dopo raggiunsi un orgasmo fantastico imbrattando tutte le lenzuola oltre che me stesso il che vi assicuro, non potendo usare la magia per pulire, è stato alquanto impegnativo da giustificare a mia zia”
“Potter se ti interessa, conosco solo una persona che usa quel tipo di pergamena, pertanto credo di sapere chi ti ha mandato quella lettera” esclamò Draco malizioso “Vero Blaise?”
“Tu?” gridò il moretto voltandosi di scatto verso il serpentello che imbarazzato cercò di mugugnare un dolcissimo “Si bhè, avevo scoperto che era il tuo compleanno, così ho pensato di mandarti gli auguri. Mi fa piacere sapere che li hai apprezzati”
Hermione appaudì stupita e mentre i due moretti si scambiavano l’ennesimo bacio innamorato disse “Incredibile!” e detto questo si alzò diretta in bagno.
“Dove vai?” chiese Draco certo che se la stesse svignando per non raccontare la sua storia.
“Oh scusate scappa, ma continuate pure senza di me” rispose lei tranquilla chiudendosi nella toilette.
“E’ inutile che ci provi tanto non attacca, siamo curiosi di sapere a cosa pensa una caposcuola, bella ed intelligente come te, quando decide di procurarsi piacere da sola” le disse il suo ragazzo bastardo al di là della porta mentre Harry e Blaise se la ridevano come matti.
“Oh merda!” esclamò Hermione uscendo dal bagno pallida come un cencio.
“Che c’è stai male?” domandò Malfoy preoccupato.
“No, io, scusate torno subito, devo fare un salto in camera mia!”
“Herm, stai bene? Sei sicura?” domandò Harry.
“Sì bene, ho solo scordato di prendere una cosa, arrivo davvero!” balbettò in panico.
“Ascolta se ti da così fastidio puoi anche non raccontarcelo!” le disse Blaise gentilmente.
“Si chi se ne frega” rincarò Draco veramente allarmato.
“No, non è quello, ve lo racconto volentieri è solo che.. perdonatemi torno subito!” e detto questo corse nella stanza adiacente alla loro ritornando un paio di minuto dopo con una faccia più che agitata.
“Ok che è successo?” chiese l’erede di casa Malfoy facendola sedere sul letto.
“Io.. io.. ho dimenticato di.. merda come ho potuto? Che stupida”
“Amore cosa? Mi stai facendo preoccupare” le disse sollevandole il viso dolcemente.
“Credimi ti preoccuperai di più dopo che ti avrò detto cos’ho combinato!” sussurrò abbassando nuovamente lo sguardo.
“Herm, ci stai decisamente facendo allarmare, per favore diccelo, vediamo di trovare una soluzione” disse Harry che la vide sollevare un astuccio e mostrarglielo.
“Che diavolo sono quelle palline colorate?” chiese Draco e Blaise all’unisono.
“Oh!” esclamò Potter perfettamente conscio di cosa si trattasse.
“Oh che Harry? Spiegati per Dio, mi state facendo venire un infarto!” esclamò il biondino.
“Ho dimenticato di prendere quella di ieri, nel trambusto l’ho proprio scordato. Ora che faccio?” balbettò la bella moretta guardando il suo migliore amico che comprensivo le disse “Se non sbaglio per oggi avresti dovuto essere coperta comunque, probabilmente non lo sarai domani”
“Ragazzi siate magnanimi, fateci capire” disse Blaise anticipando l’urlo d’aquila del suo migliore amico.
Ci fu un profondo respiro poi Hermione, senza guardare in faccia il suo bel ragazzo sempre più ansioso, sussurrò “Ho dimenticato di prendere la pillola anticoncezionale ieri. Mi dispiace non so come sia potuto succedere, Draco sono mortificata credimi”
“Cosa?” balbettò lui che alla velocità della luce fece uno più uno uguale.. tre.
“E’ stato imperdonabile da parte mia lo so, sono una stupida avrei dovuto recitare un incantesimo ma… Dio come farò?” mugugnò affranta.
“Scherzi?” chiese lui sedendole accanto.
“No, non potrei mai dirti una bugia su di una cosa tanto importante. Abbiamo fatto l’amore senza precauzioni ed io non avevo preso alcun contraccettivo, sono un’irresponsabile, sono una vera stupida.. perdonami!” balbettò scoppiando in lacrime.
“Amore, ma non me ne frega un cazzo” esclamò lui attirando l’attenzione di tutti i presenti “Dio mi hai fatto venire un colpo, credevo ti fosse successo qualcosa. Se il peggio che può capitare è che sei rimasta incinta, ben venga, te l’ho già detto che ne sarei felice. Sarà un po’ complicato all’inizio ma andrà bene!” disse abbracciandola.
“Ma Draco, un bambino..” singhiozzò disperata “Tu ed io, non siamo pronti, siamo troppo giovani”
“Non è detto e comunque se così fosse, lo saremo, abbiamo nove mesi per prepararci!”
“Dici davvero?” chiese lei tra i singulti ricambiando la stretta.
“Certo sciocchina, ho perso dieci anni di vita per l’angoscia. Se siamo incinti..” disse calcando sull’ultima parola sorridendo “Non è certo una tragedia. Almeno non per me”
“Oh Draco scusami! Come ho potuto?”
“Ma di cosa? Smettila di piangere ti prego”
“Ragazzi niente panico, le pillole che ha preso Herm nei giorni precedenti dovrebbero averla coperta anche oggi, dovrete solo stare un po’ attenti da domani. Ormai queste non sono più una sicurezza” disse Harry sorridendo.
“Se anche fosse mi vedete per caso preoccupato?” chiese il bel Malfoy.
“No, in effetti sei stranamente rilassato” rispose Blaise stupito e fiero di lui.
“Certo che lo sono perché non dovrei, avere un figlio a diciottanni non è forse la prima cosa che avrei fatto, ma se capita non posso che esserne felice. Amo la sua mamma e amerò chiunque vorrà venire a farci visita”
Hermione saltò addosso al bel biondino che cadde riverso sul letto ed iniziò a baciarlo con passione sussurrandogli tra una bacio e l’altro “Ti amo, ti amo, ti amo, lo sai vero?”
Blaise sorrise ed applaudì. Idem fece Harry che afferrò del succo d’arancia e disse “Festeggiamo!”
Mezz’oretta dopo quando la bella signorina Granger si era ormai calmata ed aveva riacquistato il suo bel sorriso, Blaise disse “Avanti spara, la tua tattica di spostare la nostra attenzione non ha funzionato, raccontaci che siamo curiosi”
“E va bene, dunque.. Harry a te non l’ho mai raccontato, perché non ce ne è stata mai occasione ma il giorno della bufera, quando sono stata ad Hogsmeade e Draco e io siamo stati inseguiti da quei mangiamorte, come sai lui è caduto nel lago e poi ci siamo nascosti nella stamberga strillante e lì l’ho aiutato a non morire d’ipotermia”
“Si questo lo sapevo” disse il moretto.
“Si ecco però non sai che non potevo usare la magia per scladarlo perché fuori c’erano ancora quei pazzi assassini e rischiavamo di essere scoperti così ho usato un metodo alternativo ma che ha funzionato”
“Ovvero?”
“L’ha scaldato con il suo corpo!” disse Blaise per lei che annuì e arrossì.
“Davvero? Herm mi sorprendi!” sorrise l’amico.
“Si bhè che dovevo fare, stava morendo!” esclamò la moretta che continuò “Mi sono spogliata e l’ho coperto con i miei vestiti caldi. Mi sono sdraiata su di lui ed ho cercato di tenerlo sveglio facendolo parlare sino a quando ha smesso di tremare e la sua temperatura interna non si è riequilibrata. Poi ci siamo addormentati e non appena svegli siamo tornati al castello”
“Accidenti!” esclamò il grifone “Malfoy, non potevi crederci, di la verità? Una gnocca come Herm, mezza nuda su di te”
“Non ero proprio in me in quel momento ma non appena ho realizzato che il calore che sentivo proveniva dal suo corpo, ammetto che la sensazione di averla addosso era molto piacevole” sorrise Draco.
“Però aspetta, non capisco cosa centra questo con..?” disse Harry confuso.
“Ecco si dunque, diciamo che prima che Draco e io ci mettessimo insieme facevo un pensiero ricorrente legato alla nostra esperienza alla stamberga strillante. Immaginavo lui sveglio e ormai fuori pericolo, che iniziava dolcemente ad accarezzarmi la schiena ed a darmi tanti baci sensuali sul collo sino a svegliare anche me. Ci baciavamo appassionatamente e senza dire una parola, cominciavamo a sfilarci gli indumenti intimi che indossavamo, gli unici a dividere le nostre nudità. Era bellissimo immaginare che mi sfiorava e lentamente mi portava in paradiso ed ancora più bello pensare che la mano che stava operando tutto questo fosse la sua e non la mia” sussurrò la bella caposcuola “Si insomma.. immaginavo di fare l’amore con lui!”
“Bhè ragazzi che dire, spogliatoi di Quidditch, bagno dei prefetti e stamberga strillante, direi che non vedremo mai più questi luoghi con gli stessi occhi di prima” ridacchiò Harry contagiandoli.
“Dimentichi la tua camera a Privet Drive” esclamò Blaise.
“Oh quella, bhè fortunatamente non dovrò più tornarci e quello sinceramente è stato l’unico ricordo degno di nota” rispose il suo ragazzo abbandonandosi tra le sue braccia.
Le chiacchere e le confidenze dei quattro continuarono ancora per un’oretta poi, all’alba delle cinque, finalmente cedettero alle pressanti lusinghe di Morfeo e stretti sul medesimo letto, si addormentarono.
L’indomani e i giorni a seguire furono molto rilassanti e divertenti, scortati in maniera quasi imbarazzante, i quattro poterono anche girovagare un po’ per Londra eandare a Diagon Alley per fare degli acquisti. Si recarono un paio di volte in un cinema babbano, esperienza che Blaise e Draco apprezzarono particolarmente, non tanto per il film quanto perché potevano tampinare i rispettivi fidanzati senza essere visti da occhi o sentiti da orecchie indiscrete. Si divertirono nei locali alla moda di Notting Hill e trovarono anche il tempo, dopo continue pressioni di Hermione, di visitare un paio di musei. Draco dovette cedere i nervi della ragazza erano già a fiordipelle a causa della questione della pillola mancata ed irritarla anche per altri moticvi, significava, rischiare morte certa. Gli amici si fecero impietosire dalle implorazioni del biondo di non abbandonarlo, così acconsentirono di accompagnarli. Blaise giurò che mai si sarebbe fatto fregare dal biondino.
Il capodanno arrivò presto e una fantastica festa fu organizzata con tutti i membri dell’ordine. In tal occasione Harry giurò di aver visto Tonks e Piton baciarsi allo scoccare della mezzanotte ma nessuno volle credergli eccetto Draco che sosteneva da giorni quella teoria. Purtroppo San Silvestro si portò via come un fulmine anche gli ultimi giorni di vacanza che in parte trascorsero ad adempiere ai loro obblighi scolastici, sino a quando inesorabile il sette gennaio bussò alla loro porta. Hogwarts li attendeva e con sé lo spettro di Sinclair e i suoi compari a seminar angoscie.
La mattina della partenza, Lupin e Piton accompagnarono i ragazzi all’Hogwarts Express a King’s Cross, si accertarono che salissero sul treno dopodichè si smaterializzarono a scuola.
Sul treno Harry ed Hermione incontrarono Ron e Ginny che abbronzatio da far schifo si salutarono calorosamente.
“Ma non vi vergognate?” chiese Harry vedendoli.
“No!” risposero in coro i due Weasley che indicarono lo scompartimento che avevano riservato e si accomodarono. I due grifoni lanciarono uno sguardo complice ai due serpeverde che sorrisero ed entrarono nel proprio salutando Pansy Parkinson e Stephanie McNair. La farsa dell’ignorarsi purtroppo era cominciata.
Neville raggiunse i compagni poco dopo, sembrava arrivare dall’oltre tomba, era sudato che neanche correre la marotona lo avrebbe conciato così. Spiegò che aveva corso come un pazzo per riuscire a prendere il treno, quella mattina non aveva udito la sveglia e sua nonna lo aveva svegliato con un urlo agghiacciante. Tutto sembrava essere come al solito sino a quando Paciock non aggiunse “Diamine e poi non ti becco questi tre simpaticoni che anziché darmi una mano a caricare il baule non sono rimasti lì a guardarmi ed a prendermi per il culo!”
Harry ed Hermione capirono al volo di chi si trattasse e si lanciarono uno sguardo complice. Ron lo intercettò e chiese “Avanti sputate il rospo, cosa sapete che noi non sappiamo!”
I due amici spiegarono quanto accaduto in quelle vacanze senza omettere alcun particolare, evitando solo di rivelare le loro relazioni con i due serpeverde, si limitarono a raccontare della convivenza forzata dicendo che non era stata poi così male. Ron, Ginny e Neville erano a dir poco scioccati.
“Ci state dicendo che quei tre sono figli di mangiamorte?” chiese la rossina allibita.
“Già ed è meglio star loro lontano!” confermò Hermione “Pare abbiamo reso parecchio dai loro genitori!”
“Ma perché sono qui?” domandò Neville.
“Non lo sappiamo!” mentì Harry che aggiunse “Vi chiediamo solo di tenere gli occhi aperti e di non farvi sorprendere da soli con qualcuno di loro!”
“Te pareva se Hogwarts poteva ricominciare come Dio comanda!” asserì Ron sbuffando.
Hermione sorrise ed alzandosi disse “Ho la riunione dei caposcuola, ci vediamo dopo!”
“Ti accompagno!” esclamò Harry di scatto “Così ne approfitto per andare in bagno” aggiunse per non preoccupare gli amici. In realtà il vero motivo era dare un’occhiata al treno e se ci fosse riuscito, vedere Blaise per un salutino veloce.
“Harry, tra poco arriva Draco non preoccuparti, torna pure al nostro scompartimento!” disse l’amica sorridendogli.
“Non ci penso nemmeno!” replicò lui fingendo di chiaccherare amabilmente con lei appoggiato alla porta del vagone scelto come ritrovo dai capiscuola. Un istante dopo un biondino di loro conoscenza chiese “Permesso?” ed entrò nello scompartimento, strizzò l’occhio al grifone e sbattendogli la porta in faccia aggiunse “Non è posto per te questo Potter!”
“Bastardo!” pensò il moro sorridendo fra sé mentre si dirigeva verso il bagno. Lo trovò occupato, così attese. Due minuti dopo una ragazza castana ne uscì imprecando qualcosa in francese.
“Tutto a posto?” chiese gentilmente Harry.
“Stupide toilette inglesi” rispose lei maleducatamente che resasi conto con chi stava parlando cambiò immediatamente tono e chiese “Potter giusto?”
“Sì e tu sei?” chiese il moretto ben conscio di chi si trovasse davanti.
“Pauline Rungis, piacere seguirò uno stage di pozioni con mio fratello Stephan ed un amico. Veniamo da Durmstrang”
“Piacere, benvenuti!” rispose atono il grifone “Scusa se permetti devo andare nella stupida toilette inglese”
“Prego, non sia mai che il salvatore del mondo magico se la faccia addosso!” ribattè lei spostandosi.
“Già, non sia mai!” replicò freddo Harry chiudendo la porta deciso.

“Non indovinerete mai chi ho incontrato al bagno poco fa?” esclamò Pauline buttandosi su uno dei sedili dello scompartimento che poco carinamente avevano requisito a dei poveri tassorosso del primo anno.
“Blaise?” chiese Sinclair illuminandosi.
“No!”
“Quella gran figa della mezzosangue che si sbatte Draco?” ipotizzò il fratello sorridendo maligno.
“No!”
“Babbo Natale allora!” disse sarcastico Zacarias.
“Harry Potter!” rispose la francesina catturando immediatamente l’attenzione dei due ragazzi.
“Giura? Anche a Potter scappa di andare al bagno” commentò Stephan sferzante “Che notiziona!”
“Sapeva perfettamente chi fossi, l’ho letto nei suoi occhi!”
“Meglio, uno sbattimento in meno. Sarà più divertente provocarlo!” replicò Zacarias “Spero per lui che non s’intrometta tra me e..” ma la porta dello scompartimento si aprì di scatto rivelando un bel ragazzo moro alquanto seccato “Blaise!” esclamò Sinclair euforico “Qual buon vento, sei venuto a salutarci?”
“Fuori!” disse Zabini guardando i gemelli Rungis che non si mossero di mezzo millimetro “Devo parlare con lui da solo, ho detto fuori!” sibilò il serpeverde estraendo la propria bacchetta.
“Attento Zabini, potresti pentirti di certe bravate” ringhiò Stephan il quale, a cenno affermativo del suo migliore amico, si alzò seguito dalla sorella ed uscì dallo scompartimento.
“Credevo mi avresti evitato? Sei una continua sorpresa!” disse Zacarias alzandosi.
“Siediti, non ho detto di alzarti ne tanto meno di avvicinarti!” ordinò l’altro ragazzo puntandogli la bacchetta al petto.
“Che maniere, è questo il modo di salutare un tuo ex?” rispose Sinclair riaccomodandosi meglio sul sedile “Non ti facevo così ostile?”
“Ah no e che ti aspettavi, un abbraccio fraterno e una pacca sulla spalla?”
“No a dire il vero un bacio di benvenuto ma se vuoi possiamo partire dalle basi!”
“Stai lontano da me Zacarias”
“Altrimenti?” chiese provocatorio l’altro “Che fai mi picchi? Non mi sembra ti sia riuscito tanto bene l’ultima volta che abbiamo avuto da ridere”
“Certo questa volta però non sarò legato ad un muro e avrò la mia bacchetta con me. Vedremo chi riderà alla fine”
“Ancora arrabbiato per quella piccola faccenda, Blaise tesoro dovevo punirti, mi avevi lasciato!” asserì innocentemente come se niente fosse il mangiamorte in erba.
Blaise tremò di rabbia e chiese “Cosa vuoi Zacarias? Perché siete qui?”
“Mi stupisci, dovresti sapere il perché?”
“So che qualsiasi cosa tu voglia, non l’avrai mai!”
“Mai dire mai mio dolce Zabini. Ma dimmi come stai? ho saputo che non hai passato un Natale rilassato”
“Ce ne sono stati di migliori!” rispose freddo l’altro.
“Come sta Potter è ancora ferito?” A quelle parole il moro sussultò, Sinclair se ne accorse e rincarò “Dev’essersela vista brutta, visto com’era conciata la baita e la quantità di suo sangue trovato tra i resti. Ma scommetto che questo già lo sai?”
“Gliel’hai detto tu, vero? Dove trovarci?” chiese freddo il serpeverde che non aveva abbassato un istante la bacchetta.
“A dire la verità non ti ho tracciato per quello, volevo venire a farti una visitina. Ma conosci tuo padre, ha insistito per venire da te a fare quattro chiacchere. Non ha gradito che fossi in città e che non l’avessi chiamato”
“Fanculo te e mio padre!” replicò a tono Blaise.
“Non provocarmi, sai che non tollero la maleducazione”
“Si può sapere che cazzo vuoi da me?” chiese il moretto tremante di rabbia.
“Te, non l’hai ancora capito? Che tu lo voglia o no, sei mio Blaise, mio e di nessun altro. Specialmente non di Potter”
“Lascialo fuori da questa storia, non centra con noi!”
“Oh si che centra. E’ entrato a farne parte a pieno titolo, quando ha avuto la pessima idea di scoparti senza il mio permesso!” sibilò acido Zacarias “Perché è così vero? Gli hai permesso di sfiorarti e toccarti giusto?” gridò Sinclair buttandosi sul serpeverde che colto alla sprovvista cadde all’indietro perdendo la bacchetta e ritrovandosi il suo assalitore a meno di una spanna dal viso.
“E’ stata una cosa molto stupida da fare!” disse il futuro mangiamorte estraendo la propria bacchetta dai pantaloni e puntandola alla gola del ragazzo che desiderava ardentemente.
“Io e Potter non stiamo insieme, abbiamo solo condiviso una vacanza forzata, tutto qui!” ansimò Blaise sentendo la punta dell’arma dell’altro premere contro la propria giugulare.
“Non sei mai stato bravo a mentire tesoro, molto bravo a fare certe cosine a letto, ma pessimo nella menzogna”
“Perché dovrei volere Potter?”
“Perché sei un puro di cuore, proprio come lui” replicò Sinclair avvicinandosi pericolosamente alle belle e carnose labbra del serpeverde “E poi i mori, occhi verdi, ti sono sempre piaciuti”
“Ti sbagli!”
“Davvero, allora non gli dispiacerà se io e te riallacciassimo una vecchia amicizia?” chiese Zacarias baciandolo violentemente.
Blaise lo scansò bruscamente, facendolo cadere a terra, recuperò la propria bacchetta e rispose asciugandosi il sangue che fuoriusciva dal labbro inferiore morso poco prima dal bastardo “Certo che non gli dispiacerà visto che non gliene può fregar di meno. Ma dispiacerà a me. Stammi lontano Zacarias o giuro che ti ammazzo”
“Che parolone? Attento potrei rimanerci male e sai quanto io possa diventare vendicativo?” rispose l’altro alzandosi da terra.
“Stammi lontano!” ripetè Blaise uscendo rabbioso dallo scompartimento ed incrociando i gemelli Rungis i quali, vedendolo sanguinare, sarcastici esclamarono “Accidenti, proprio come hai vecchi tempi. Tu dissubidisci, lui ti punisce”
Blaise non rispose, li superò e tornò nel proprio vagone.

“Che ti è successo?” chiese Pansy vedendolo.
“Niente!”
“Blaise ma sanguini hai un taglio al labbro”
“Lo so, nulla di che, tranquilla!”
“Ma…”
“NIENTE MA PANSY, PER FAVORE LASCIAMI IN PACE!” la freddò lui secco, voltandosi a guardare fuori dal finestrino. La moretta lanciò un’occhiata a Stephanie che fece spallucce e continuò a leggere il suo libro “Vado da Ron!” esclamò alzandosi e uscendo.
“Amore ciao?” disse il rosso vedendola varcare il loro scompartimento.
“Ciao!” rispose mesta lei.
“Che c’è?”
“Nente ho solo discusso con Blaise!”
“E perché mai?” domandò Weasley mentre Harry fingeva di non ascoltare.
“Una scemata adesso mi passa” replicò lei triste.
“Tanto scemata non mi sembra visto che sei incazzata nera!”
“E’ tornato da noi con un labbro spaccato, gli ho chiesto cosa fosse accaduto e lui mi ha risposto di merda liquidandomi. Accidenti volevo solo essere gentile ed aiutarlo” disse tutto d’un fiato la moretta.
“Non farci caso Zabini ha un carattere di merda, non badarci!” commentò Ron che vide scattare in piedi Harry come una furia.
“Dove vai?”
“Bagno!” inventò l’amico.
“Ma ci sei andato prima?”
“Era occupato!” mentì il moro uscendo deciso dallo scompartimento e dirigendosi a gran passo verso quello del suo ragazzo. Non appena vide uscire Stephanie diretta sicuramente alla toilette, entrò richiudendo la porta dietro di sé.
“Cosa ti ha fatto?” chiese facendo sussultare il serpeverde che si voltò di scatto nella sua direzione balzando in piedi.
“Niente Harry, ma che ci fai qui? Il piano va a puttane se ti vede?” sussurrò Zabini abbassando le tendine dello scompartimento e chiudendo la porta a chiave.
“Parli a me di piani che vanno a puttane?” insorse avvicinandosi “Guardati per Dio!”
“Non è nulla, credimi. Fa solo tanta scena!” cercò di sdrammatizzare l’altro.
“Blaise o mi dici che ti ha fatto o vado a chiederglielo, decidi tu?” intimò il grifone livido di rabbia.
“Mi ha baciato e mi ha morso il labbro” sussurrò Zabini dopo aver fatto un sospiro.
Harry tremò ma controllandosi chiese “Dove l’hai incontrato?”
Il serpeverde non rispose e abbassò colpevole lo sguardo.
“Blaise dove..?” ma all’improvviso il cercatore capì e domandò “Sei andato da lui vero?”
“Sì!”
“E perché se è lecito saperlo?” chiese furente Harry che riusciva a malapena a trattenere la propria voglia di gridare a pieni polmoni.
“Stavo impazzendo dovevo vederlo, mandarlo a farsi fottere e dirgli di lasciarmi in pace!”
“Vedo che ti ha dato retta!” esclamò sarcastico Potter che poco dopo domandò “Ti rendi conto della stronzata che hai fatto?”
“Harry, non ho bisogno di nessuna stramaledettissima predica. So bene cos’ho fatto, non c’è bisogno che me lo ricordi!” sibilò irato Blaise.
“Forse invece è necessario ricordartelo” replicò il grifone arrabbiato.
“Senti è meglio che tu vada, non abbiamo più niente da dirci! Non ora e non qui almeno!” ribattè il serpeverde facendo scattare la porta dello scompartimento.
“Non puoi liquidarmi così cazzo!”
“Si invece, come vedi lo sto facendo!”
In quel preciso istante Draco, dopo aver scortato Hermione sino al suo posto, entrò e sorpreso richiudendo svelto la porta sussurrò “Che diavolo ci fai tu qui?”
“Chiedilo al tuo migliore amico, ero preoccupato per lui visto che si diverte a farsi mordere a sangue le labbra dal suo ex ragazzo” rispose Harry uscendo furente dallo scompartimento.

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Capitolo 36
*** Uragano Sinclair ***


Documento senza titolo Capitolo 36°: Uragano Sinclair

“Cosa?” chiese il biondo voltandosi verso l’amico e vedendo la lacerazione “Che cazzo hai combinato?”
Blaise raccontò l’accaduto e si sorbì l’ennesimo predicozzo.
“Harry ha ragione, poteva farti qualunque cosa, Zab, cosa ti ha detto la testa?”
“Lo so che ha ragione, ma non avevo bisogno di un cazziatone in quel momento, volevo solo che mi abbracciasse”
“Dio, ma lo avrai fatto morire di paura. Cosa pretendi? E’ già un miracolo che non sia andato a prenderlo a sberle!”
“Senti, possiamo troncare qua?”
“Non potrai evitare il discorso in eterno, stasera alla torre dovrai affrontarlo” disse Draco sedendoglisi accanto.
“Stasera non è ora!” sussurrò il suo amico chiudendo gli occhi e appoggiando la testa allo schienale del sedile.
Il treno giunse presto a destinazione e tutti gli studenti furono portati al castello con le consuete carrozze trainate da animali invisibili, anche se non per tutti. Hermione non era riuscita a calmare Harry il quale, per tutto il viaggio aveva continuato a mugugnare qualcosa d’incomprensibile e scattava come una molla per ogni minima cosa. Ron aveva optato di ignorare il pessimo umore dell’amico per non incappare nelle sue ire.
Il banchetto di benvenuto iniziò dopo la presentazione dei tre nuovi arrivati che furono immediatamente smistati a serpeverde e l’annuncio da parte di Silente del trasferimento di capiscuola e prefetti in una nuova sede.
Blaise non toccò cibo, si sforzò di non guardare al tavolo dei grifoni perchè sapeva che Zacarias lo stava osservando, si era seduto a pochi posti distante da lui, per tenerlo meglio sotto controllo. Harry dal canto suo aveva lo stomaco talmente chiuso che neanche uno spillo sarebbe riuscito a scivolare nel suo intestino.
“Ora calmati, dopo chiariremo la cosa” disse Hermione abbracciandolo.
“Non riesco, solo l’idea che l’abbia sfiorato ancora mi manda in bestia!” sussurrò l’altro portandosi una mano al viso.
“Harry, non è facile per lui, cerca di capire, quella bravata sul treno dev’essere stato un modo per esorcizzare la paura che ha di quel tizio. Affrontarlo subito per non pensarci dopo!”
“Non funziona proprio così Herm, è stato avventato, quello è un pazzo furioso, avrebbe potuto fargli di tutto”
“So che sei preoccupato, lo siamo anche Draco ed io ma Blaise non ha bisogno di sentirsi sgridare, ha bisogno di sapere che tu sei con lui”
“Ma sono con lui, proprio per questo non voglio che commetta sciocchezze” sussurrò il moro dispiaciuto per aver assalito senza mezze maniere il bel cacciatore grigioverde.
“Avrai modo di chiarire con lui tra poco, ma ti prego cerca di rilassarti, sei teso come una corda di violino, si vede lontano un chilometro che sei furente. Non dare modo a quei tre di approfittarne”
“Herm, non so spiegarti cosa ho provato quando Pansy ha detto che era ferito. Non ho capito più nulla, desideravo solamente accertarmi che stesse bene”
“Lo so e lo sa anche Blaise”
“Quando mi ha detto di essere stato lui ad andare da Sinclair, ho sentito un’ondata di pura rabbia invadermi il corpo, anziché capire il perché lo aveva fatto, l’ho aggredito” spiegò dispiaciuto.
“Harry, ringrazio Dio che tu l’abbia fatto. Questo dimostra che sei umano e che non sei una macchina. Tenere alle persone che si amano non è un peccato”
“Sarà arrabbiato?” chiese Potter sollevando finalmente lo sguardo che fino ad allora era rimasto incollato al proprio piatto vuoto.
“Scommetto di no, sa di aver sbagliato. Sarà dispiaciuto, quello sì!” rispose lei sorridendogli.
La cena finì in fretta e tutti si diressero verso le loro sale comuni. Blaise provò un sollievo sfrenato quando con la coda dell’occhio vide Zacarias e Stephan scendere le scale diretti ai sotterranei. Li avrebbero separati almeno sette piani di scale, nuove parole d’ordine ed incantesimi speciali che Silente aveva fatto recitare a protezione della torre Est. Non poteva esserci miglior conforto di sapere che la sua nuova casa sarebbe stata come un bunker anti Sinclair and company.
Draco si fermò a discutere con Piton di una questione veloce dopo essersi assicurato che l’amico se la sentisse di incamminarsi da solo per le scale che lo conducevano alla loro nuova sala comune. Benchè sovrappensiero, all’altezza del terzo piano, il moretto si accorse di essere stato seguito. Si fermò, con la scusa di sistemarsi il mantello e dopo aver lasciato passare un gruppetto di corvonero che gli dispensarono risatine e sorrisi maliziosi, chiese appoggiandosi al muro ed incrociando le braccia “Cosa vuoi?”
“Ambasciator non porta pena!” esclamò Pauline uscendo da dietro una colonna.
“Cos’è non ha neanche più le palle di minacciarmi di persona?”
La Rungis sorrise cattiva e rispose “Non ti è bastata sul treno, una strapazzata per oggi te l’ha già data!”
“Allora cosa c’è?”
“Ci teneva a dirti che gli dispiace che vi abbiano separati, sperava di dividere la stessa sala comune con te”
“Anch’io sono veramente rammaricato dalla cosa” replicò sarcastico Blaise.
“Non solo lo stesso letto!” aggiunse fredda Pauline ignorando l’affermazione del moretto di pochi attimi prima.
Zabini non ribattè si limitò a fissarla freddo quanto un blocco di ghiaccio.
“Si perché forse non ti è chiaro, ma poco importa dove dormi o se cerchi di sfuggirgli in ogni modo, riuscirà a sorprenderti da solo e allora avrete modo di ripensare ai vecchi tempi!” sibilò lei maligna.
“Quando verrà, sarò pronto ad accoglierlo!” rispose Blaise per niente turbato a prima vista benchè dentro di sè infuriasse una tempesta di emozioni.
“Mai pronto quanto lui!” esclamò ridendo la ragazza che aggiunse poco prima di andarsene “Ti conviene assecondarlo o se la prenderà con i tuoi nuovi amichetti. Sarebbe un vero peccato che alla mezzosangue di Draco o peggio ancora che al caro Signor Potter, accadesse qualcosa di spiacevole, non credi?”
Zabini tacque, quando fu certo di essere veramente solo, salì svelto i gradini che portavano in cima alla torre e recitata la parola d’ordine, di gran passo raggiunse la propria camera. Ad aspettarlo c’era già Harry il quale, tremendamente amareggiato per come lo aveva trattato, non appena lo vide, sussurrò un tenerissimo “Mi dispiace!”
Blaise non rispose gli si gettò tra le braccia e lo strinse forte a sé. Abbraccio che venne immediatamente ricambiato dal grifondoro.
“Scusami, non avrei dovuto aggredirti così!” gli disse senza allentare la stretta.
“Ho sbagliato io, perdonami!” rispose l’altro nascondendo il viso nell’incavo del collo e beandosi del calore che emanava il corpo di Harry.
“Che c’è, stai tremando?”
“Niente!” balbettò Zabini con tono assai poco convinto.
“Amore, l’hai rivisto?” chiese dolcemente Potter pregando mentalmente che non fosse così.
Il serpeverde scosse la testa ma non smise di stringerlo.
“Blaise guardami, dimmi cosa è successo?”
“Andrà bene” sussurrò l’altro senza sollevare lo sguardo “Non mi farà ancora del male” mormorò poco dopo.
A quel punto Harry era veramente preoccupato, insistere per farsi raccontare quanto accaduto avrebbe forse peggiorato lo stato d’animo di Blaise, così opto per non incaponirsi. Lentamente lo fece sedere sul letto e dopo averlo coccolato un po’ chiese “Perché non ti sdrai, sei stravolto?”
Blaise annuì, come un automa si alzò diretto in bagno. Ne uscì poco dopo vestito con il proprio pigiama, s’infilò sotto le coperte e si ranicchiò in posizione fetale. Quel gesto fece intuire al grifone quanto in quel momento il bel serpeverde fosse indifeso ed avesse bisogno di sentirsi al sicuro.
Gli si avvicinò e gli diede un bacio in fronte per salutarlo ma una vocina che sembrava provenire da chissà dove domandò spaventata “Te ne vai?”
“Sì, perché preferisci che resti?”
“Ti prego!” fu la risposta appena sussurrata del bel Zabini che non dovette insistere oltre perché il grifondoro si svestì alla velocità della luce e lo seguì sotto le coperte abbracciandolo dolcemente. Il ragazzo gli si accucciò contro e disse “Non te ne andare Harry! Non voglio restare da solo”
“Non vado da nessuna parte” rispose Potter accarezzandogli una guancia e cullandolo sino a quando non si abbandonò tra le sue braccia ad un sonno ristoratore.
L’indomani quando gli splendidi zaffiri di Blaise si aprirono, trovarono due iridi color speranza ad osservarlo sorridenti.
“Buongiorno!”
“Ciao” sbadigliò “E’ tanto che sei sveglio?”
“Un pochino!”
“Che ore sono?”
“E’ presto, puoi sonnecchiare ancora un po’, sono solo le sei e mezza”
“Ma hai dormito o sei stato tutta notte a vegliare me?” chiese il serpeverde in un sussurro.
“Ho dormito e ti ho vegliato” rispose il moro dandogli un bacio a fior di labbra.
“Grazie” replicò Blaise ricambiando il gesto.
“Prego” disse Harry dandogliene un altro più approfondito.
“A buon rendere” sussurrò l’altro approfondendo ulteriormente il bacio malizioso.
“Quando vuoi!” disse infine il grifone il quale cedette alle provocazioni ricambiando il gioco di lingua del suo ragazzo che da casto divenne assai passionale.
“Mhhh” gemette Blaise “Mi piace svegliarmi in questo modo!”
“Anche a me” sorrise Harry “Che ne dici se lo facessimo diventare il nostro piccolo rituale?”
“Mi piacerebbe molto, ma dovresti venire qui ogni mattina” disse il moro che visto lo sguardo biricchino del suo splendido cercatore aggiunse “Oppure, dormire direttamente qui”
“Preferirei la seconda se non ti dispiace?” sussurrò lui.
Il moro non rispose lo abbracciò stretto e annuì. Averlo lì era fantastico, si sentiva protetto e l’idea che Zacarias potesse fargli del male appariva solo come un ricordo sbiadito.
“Ottimo lo prendo come un sì!” esclamò Harry felice “Porterò le mie cose da te più tardi!”
“Non vedo l’ora” rispose il serpentello che si accorse solo in quel momento che il grifone aveva dormito solo con indosso i suoi boxer.
“Ma..?”
“Ieri sera non c’è stato tempo di prendere il pigiama” spiegò l’altro.
“Ma non hai avuto freddo?”
“Scherzi, con il piumone e te addosso sono stato benone!”
“Ti prenderai un malanno con questo freddo!”
“Allora scaldami mio principe” sussurrò sensuale Harry.
Blaise sorrise e dopo essergli salito a cavalcioni rispose “Non c’è tempo signor Potter, sai che non mi piace fare le cose di fretta!”
“Peccato!”
“Però se vuoi, abbiamo giusto il tempo per farci una doccia calda insieme e scendere a fare colazione?”
“Ottima idea!” esclamò il moro alzandosi e dirigendosi in bagno seguito dal suo angelo tentatore.

“Hoy ciao, scusa per ieri, la chiaccherata con Severus è andata un po’ per le lunghe. Tu tutto bene?”
“Si bene”
“Hai chiarito con Harry?”
Il moro annuì e gli fece cenno di abbassare la voce.
“Scusa”
Poi senza che l’amico gli chiedesse nulla raccontò della sua illuminante chiaccherata con Pauline. Non gli risparmiò alcun dettaglio tantè che Draco perse quel poco di buon umore che aveva e domandò “Fammi capire, se scopi con lui sarà così magnanimo da lasciare in pace Hermione e Harry? Ho capito bene?”
L’amico fece un cenno affermativo con la testa e questo gli generò un contorcimento alle budella.
“Ma come osa quel gran figlio di puttana?” sibilò il biondo furente trattenendosi a fatica dal ripetere il medesimo insulto a gran voce “Crede davvero che tu sia così idiota?”
“Non l’ho detto a Harry e vorrei che non glielo dicessi per favore” sussurrò Blaise serio.
“Ma io a quello gli spezzo le gambe!”
“Draco, per favore, non dirglielo!” insistette Zabini.
“Ha il diritto di saperlo!” rispose Malfoy secco “Non puoi obbligarmi a mentirgli”
“Se venisse a sapere una cosa del genere partirebbe in quarta per andare a prenderlo. Non voglio che questo accada. So badare a me stesso, Harry non deve venire coinvolto in questa storia”
“E’ già coinvolto Blaise, tu lo sei, lui lo è. Non puoi tenergli nascosta una cosa simile!”
Ma prima che l’amico potesse replicare una voce li interruppe dicendo “Buongiorno miei cari, quanto tempo!”
“Era un buongiorno ora è solo giorno” rispose a tono Malfoy vedendo i tre mangiamorte alle prime armi in piedi di fronte a loro.
“Draco, è curioso vedere che sei ancora vivo. Non credevo vista la tua bella pensata!”
“Che vuoi ho risorse inaspettate!”
“Sai vero che non potrai nasconderti per sempre?”
“Non ho nessuna intenzione di farlo!”
“Non sembrava a Natale, siete scappati come dei ladri” sibilò Zacarias.
“Avevamo altri impegni più interessanti che intrattenerci con tuo padre e i suoi compari”
“Come sbatterti la tua mezzosangue?” domandò all’improvviso Stephan.
Blaise scattò e afferrò l’amico il quale era già partito per saltare addosso al più vecchio dei gemelli Rungis che non pago, voltandosi verso il tavolo dei grifondoro, rincarò “Devo ammettere che è un bel bocconcino. Dimmi, posso farci un giro anch’io?”
“Devi solo provarci!” commentò Malfoy con una tale cattiveria nella voce e nello sguardo che il ragazzo non replicò.
“Ma che avranno questi grifoni di tanto speciale?” chiese Sinclair fingendosi seccato sedendosi di fronte ai due serpeverde seguito dai compagni di merende “Lui si fa Potter, tu la Granger, cos’è li svendevano due al prezzo di uno?”
“Qui nessuno si fa nessuno!” replicò Blaise “Sbaglio o mi sembra di avertelo già detto?”
“Sì l’hai detto ma io ti ho anche risposto che non sei per niente bravo a mentire. In questo Draco è sempre stato più abile di te. Vero Malfoy?”
“Cosa vuoi Zacarias?” chiese freddo il biondino.
“Lo sai bello mio, inutile che fai il finto tonto!”
“Non è più in mio possesso, diglielo!”
Una risata sadica squarciò la sala grande che per un istante si ammutolì.
“Dico davvero, il libro delle ombre, mi è stato confiscato. Spiacente non ce l’ho più!”
“Sarai molto più spiacente quando troverò il modo per fartelo recuperare” sibilò Sinclair “E non credere che non abbia già un paio di idee al riguardo” aggiunse voltandosi a guardare Hermione.
“Stai lontano da lei Zacarias o giuro che ti ammazzo con le mie mani!”
“E’ già la seconda minaccia che ricevo, incomincio ad alterarmi” commentò sarcastico il moro “Dammi ciò che voglio e non le sarà torto un capello”
“Non posso darti ciò che non ho”
“Oh si che puoi, vuoi scommettere?” chiese Pauline ridendo malignamente.
“Rungis, ancora a leccare il culo ad uno che non ti si scoperà mai visto che è gay dichiarato?” chiese sprezzante Draco fulminandola con lo sguardo.
“Come osi lurido bastardo?” sibilò la ragazza estraendo la propria bacchetta.
“Provaci!” le intimò Malfoy facendo altrettanto.
“Ragazzi tutto a posto voglio sperare?” chiese Piton che guarda caso si trovava a passare di lì.
“Si professore solo uno scambio di opinioni!” rispose il suo alunno preferito.
“Mettete via immediatamente quelle bacchette”
Nessuno si mosse “ORA!” ordinò l’uomo deciso “A meno che non preferiate venire espulsi entrambi?”
Draco ubbidì e poco dopo Pauline fece lo stesso.
“Ottimo, con le buone maniere si ottiene sempre tutto” asserì secco aggiungendo voltandosi verso Sinclair e compagni “Signori, siete nuovi ad Hogwarts, ma sappiate che iniziative del genere non saranno tollerate una seconda volta. Pertanto vi consiglio di adeguarvi alle regole scolastiche se ci tenete a restare ed a finire il vostro stage”
I tre studenti di Durmstrang non risposero e si limitarono a fulminare il docente di pozioni con lo sguardo. Il quale, poco prima di tornarsene al proprio tavolo, rincarò “Sono certo che ci siamo intesi”
“Me la pagherai bastardo!” sibilò Pauline.
“Che paura!” replicò Draco soddisfatto.
“Finitela bambini!” fu il commento di Zacarias “Ci sarà altro luogo e altro momento per risolvere queste stupide scaramucce”
“Zacarias, sei qui per avere due cose che non avrai mai” sussurrò Blaise guardandolo negli occhi “Forse dovresti valutare l’idea di rinunciare”
“Questo è da vedere. Sono molto determinato quando m’interessa qualcosa, dovresti saperlo?” fu la risposta enigmatica del moro che si alzò e se ne andò seguito dai gemelli.

“Harry non vieni?” chiese Neville vedendolo fermo pochi passi più indietro intento a frugare nella propria borsa dei libri.
“Ho dimenticato un libro, vi raggiungo” rispose il moretto risalendo a gran passi il viottolo che portava alla classe della professoressa Sprite.
“Ti aspettiamo?” urlò Ron
“No, o farete tardi. Avvisate la McGranitt che sto arrivando!” gridò di rimando la voce ormai lontana di Harry.
“Merda ma dove ho la testa?” si chiese il giovane una volta raggiunta la serra numero sette “Lo so io dove!” si rispose entrando nel grande vivaio di vetro. Fortunatamente non c’erano ulteriori lezioni quella mattina, così poté cercare indisturbato il volume di trasfigurazione che aveva dimenticato.
“Potter” esclamò una voce che Harry riconobbe alla velocità della luce benché l’avesse udita solamente una volta.
“Sinclair” rispose voltandosi a guardare in quella direzione.
“Sei l’ultima persona che credevo d’incontrare!”
“E’ un po’ difficile, vivo qua e frequento questa scuola” rispose a tono il cercatore infilando il proprio libro nella borsa.
“Non immagini che piacere conoscere di persona il ragazzo che ha sconfitto colui che non dev’essere nominato, il mago più potente di tutti i tempi, il Signore Oscuro per eccellenza. Mi sono sempre chiesto come tu ci sia riuscito”
“Se lo chiedono in molti ma converrai con me che non doveva poi essere così potente se un ragazzo di sedici anni e mezzo è riuscito a fermarlo?” chiese Harry freddo.
“Esiste sempre la fortuna” asserì Zacarias avvicinandosi.
“Contro Voldemort? forse ma non è stato il mio caso!” fu la risposta secca del grifone che aggiunse “Scusami ma ho una lezione di trasfigurazione che mi aspetta e se non sbaglio tu dovresti essere a pozioni. Pertanto è stato bello ma devo proprio scappare”
“Ah quello ti riesce bene, vero? Proprio come hai fatto alla baita?”
Potter si fermò sulla porta, si voltò e replicò “Era un party al quale non avevo piacere di restare”
“Peccato perché il signor Zabini avrebbe tanto voluto conoscere meglio il nuovo ragazzo di suo figlio!” esclamò tagliente l’altro “Sai Blaise ha sempre fatto così, glieli presentava prima di scoparseli”
Harry stranamente sorrise, non si lasciò provocare e fece spallucce a dire “Effettivamente sono molto dispiaciuto di non aver conosciuto Zabini senior” evitando di fare alcun commento su quella affermazione.
Sinclair lo fissò furente ed aggiunse “Guardati Potter sei la mia brutta copia, moro, occhi verdi, non ti sei mai chiesto che cosa ci abbia trovato in te? Presto detto, me! Blaise non ti amerà mai, non può accontentarsi di un falso quando può avere l’originale”
“Non vorrei deluderti ma non ti è mai balenato per la mente che il rimpiazzo potresti essere stato tu? Non ti sei mai chiesto se quello che ha sempre voluto ed amato in silenzio per anni fossi io? Sai tutto diventa relativo, dipende da che punto di vista guardi le cose!” rispose il grifondoro deciso.
Zacarias era a dir poco furente, dimezzò la distanza che li separava e sibilò “Ti pentirai di aver voluto ciò che non ti spettava Potter, mi riprenderò presto ciò che è mio e poi vedremo chi di noi due aveva ragione”
“Di tuo non hai neanche l’aria che respiri, almeno non qui. Sfioralo ancora e ti ritroverai le mani spezzate. Avvicinati a lui e camminerai per un pezzo con dei tutori. Fagli del male e rimpiangerai il giorno in cui sei venuto ad Hogwarts” sussurrò Harry senza distogliere lo sguardo da quello dell’altro e con un tono di voce che non ammetteva repliche.
“Non mi fai paura!” disse solamente Sinclair.
“Ottimo perché neanche tu ne fai a me. Senza offesa ma ne hai di strada da fare per essere anche lontanamente simile al tuo caro Signore Oscuro”
“Come osi?” sibilò Zacarias che fece per estrarre la bacchetta ma Harry aveva già la propria alla gola del giovane “Lento, prevedibile e patetico. Non provocarmi Sinclair, non mi conosci, non sai quanto possa diventare cattivo quando cercano di fare del male alle persone che amo. Fossi in te non cercherei di sapere quanto” gli disse risoluto andandosene poco dopo e lasciandolo a meditare vendetta.

“Signor Potter, credevo si fosse perso!” esclamò Minerva McGranitt vedendolo entrare in classe.
“Scusi, ho avuto un piccolo contrattempo!” rispose il ragazzo sedendosi al medesimo tavolo di Hermione e Ron che lo guardarono preoccupati.
“Spero nulla di cui allarmarsi?”
“Nulla che non si potesse gestire!” replicò Harry lasciando ad intendere alla professoressa che la questione Sinclair non aveva procurato fastidi.
“Ottimo allora direi che possiamo continuare!” disse la donna ricominciando a spiegare come poter trasfigurare semplici oggetti ed animarli.
“Harry” sussurrò Hermione.
“Che hai fatto?” chiese il rosso.
“Un piccolo scambio di opinioni con Sinclair. Niente di tragico”
“Ma quando? Dove?” bisbigliò Ron.
“Nella serra, ero tornato per riprendere il libro di trasfigurazione che avevo lasciato sotto al bancone quando mr. simpatia è apparso dal nulla ed ha iniziato a rompermi le palle” rispose Harry guadagnandosi un’occhiataccia dalla McGranitt.
“Dovevi ignorarlo ed andartene!” disse Hermione fingendo di scrivere qualcosa sulla sua pergamena.
“Non mi faccio minacciare da nessuno e non permetto che minaccino i miei amici o le persone che amo. Men che meno se a farlo è quello stronzo” ribattè Harry con un tono di voce un po’ troppo alto. Minerva si schiarì la voce e continuò a spiegare il passaggio fondamentale per animare gli oggetti.
“E’pericoloso, non mi piace per niente. Pansy mi ha detto che con i suoi due amichetti sta seminando parecchia zizzania tra i serpeverde”
“Che strano!” commentò sarcastico l’amico.
“Draco mi ha detto di ignorarli il più possibile e…”
“Non è così semplice”
“Da quando siamo a Draco?” chiese Ron alzando un sopraciglio.
“Si che lo è Harry, devi solo sforzarti” lo freddò Hermione alzando poco dopo una mano ed attirando l’attenzione della professoressa che apprezzò che di quel terzetto almeno qualcuno la stesse ascoltando.
“Herm, che significa Draco?” sussurrò Weasley sentendosi ignorato a cui un presentimento assai poco piacevole aveva attraversato la mente alla velocità della luce.
“Ron non ora!” sibilò l’amica la quale vedendo sbuffare Harry e scuotere la testa borbottando qualcosa fra sé intuì che quella sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso della pazienza della McGranitt. Infatti così fu. La donna seccata oltre ogni modo dalla poca attenzione del moro sbraitò “SIGNOR POTTER ESSERE ARRIVATO IN RITARDO NON LE ARROGA IL DIRITTO DI DISTURBARE I SUOI COMPAGNI CHE DECISAMENTE SEMBRANO PIÙ INTERESSATI DI LEI A QUANTO STO SPIEGANDO”
“Professoressa io, mi scuso stavo..” provò a dire lui ma venne freddato con un sonoro “DISTURBANDO!”
Il ragazzo si limitò ad annuire ed a tacere, la situazione non volgeva certo a suo favore. Ne ebbe la certezza quando la docente esclamò decisa “Sono sicura che due ore di punizione nel mio ufficio stasera le faranno più che bene. Non tardi!”
Harry annuì nuovamente e si diede mentalmente del coglione per la reazione avuta poco prima. Ma quando ricordò con orrore che quella sera i serpeverde avrebbero avuto gli allenamenti di Quidditch e che per tale ragione, aveva promesso ad un certo biondino di scortare Hermione nel suo giro di ronda di caposcuola, l’insulto più carino che gli venne in mente da dirsi gli avrebbe sicuramente valso una punizione che sarebbe durata sino alla fine della scuola se solo fosse stato udito da un professore. “Draco mi ammazza!” fu l’ultimo pensiero che Harry fece prima di portarsi una mano al viso e concordare quanto non poteva biasimarlo.

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Capitolo 37
*** Uragano Sinclair - II parte ***


Documento senza titolo Capitolo 37°: Uragano Sinclair - II parte

“Hermione ti prego” disse Harry cercando di mantenere un tono pacato.
“NO, NON RINUNCERO’ A COMPIERE IL MIO DOVERE” sibilò lei in pieno corridoio del terzo piano.
“Non è un giochino, sai quanto possa essere pericoloso” replicò il moro fermandola.
“HARRY LA SOLUZIONE E’ MOLTO SEMPLICE, DRACO NON DEVE SAPERE CHE NON POTRAI VENIRE CON ME”
“S’infurierà a morte con te se scoprirà che sei andata da sola.. e non avrebbe tutti i torti”
“Hai paura che si alteri con me o con te?” chiese lei lanciando uno sguardo di fuoco ad un paio di tassorosso intenti ad origliare i loro discorsi i quali fuggirono per non temere ripercussioni.
Il cercatore accusò il colpo e rispose “Hermione, sono mortificato, non avrei dovuto farmi punire ma ti scongiuro sii ragionevole”
“Non permetterò a quei bastardi di farmi vivere nell’angoscia”
“Per favore!” esclamò l’amico supplichevole ma prima che lei potesse rispondergli una voce alle loro spalle esclamò “Andrò io con Herm, ho sempre desiderato provare l’ebbrezza di fare ronda con un caposcuola”
I due grifoni si voltarono e videro qualcuno di loro conoscenza sorridergli.
“Ron” sussurrò Harry riconoscente.
“Tranquillo, non appena la McGranitt ti ha punito e ho visto la tua faccia, ho capito che c’era qualcosa d’importante da fare e poi, a quanto ho capito, un certo serpeverde non apprezzerebbe sapere che la sua ragazza girovaga in solitaria per la scuola a tarda ora”
Hermione arrossì ed abbassò lo sguardo mentre Harry asserì “Grazie amico, vi raggiungerò appena mi sarà possibile”
“Hey signor Potter credi che non sia capace di badare ad una cara amica?”
“Badare?” chiese la bella caposcuola incrociando le braccia fingendosi offesa.
“Sinonimo di fare la guardia, aver cura, sorvegliare, vigilare, occuparsi, controllare, piantonare, non perdere di vista, tenere sotto controllo..” iniziò ad enunciare il sesto figlio di Molly e Arthur Weasley sorridente.
“Li conosco i sinonimi grazie” esclamò la moretta guardandolo storto.
“Piccola che hai capito non sono riferiti a te, temo per loro, non sanno con chi hanno a che fare, io si!” ribatté svelto il rosso aprendosi in un sorriso ancora più dolce “Avrebbero dovuto intuirlo visto che ti sei scelta un serpeverde come ragazzo e che serpeverde, il principe, a quanto pare l’unica che sia riuscita a domarlo” le disse in un sussurro “Avrebbe dovuto essere un campanello d’allarme per loro ma che vuoi gli idioti ci sono ovunque” aggiunge Ron facendo spallucce e strizzandole l’occhio.
Hermione lo abbracciò di slancio e lui ricambiando propose “Che ne dite di andare a mangiare, sono già le otto e mezza, sto morendo di fame!”
Harry scoppiò a ridere concorde e li seguì sino in sala grande.

“Hey hai saputo?”
“Cosa?” domandò Blaise vedendo entrare i tre grifondoro nel salone.
“Harry ha avuto una piccola discussione con Zacarias dopo erbologia” rispose Draco sedendosi accanto al moro il quale, senza lasciar trasparire alcun segno di sorpresa, chiese “Come lo sai?”
“Weasley lo ha raccontato a Pansy e lei è corsa a dirmelo”
“Che ti ha detto?” domandò Zabini tradendo un poco di preoccupazione mentre con la coda dell’occhio vide il moretto guardare nella propria direzione.
“Che ha saputo gestirlo. Pare che l’abbia provocato ma senza grossi risultati”
“Che significa?”
“Non lo so, ma la cosa non mi stupisce”
“Cosa gli avrà detto quel gran figlio di puttana?”
“Conoscendo il soggetto lo avrà minacciato e avrà rivendicato il suo ascendente su di te” ipotizzò Draco che aggiunse “Comunque niente che Potter non fosse in grado di controbattere. A quanto pare Sinclair era furente quando è arrivato nella sala comune”
“Ecco perché mancava a pozioni. Che diavolo ci faceva nella serra sette?”
Il biondo tacque e fece spallucce.
“Credi che cercasse lui?”
“Forse”
Blaise sospirò e guardò in direzione dei tre ospiti che seduti una decina di posti sulla sinistra confabulavano fitto fra loro.
“Non ci libereremo mai di loro”
Malfoy guardò l’amico e provò il medesimo senso d’impotenza che vedeva dipinto sul viso dell’altro. Provava la stessa rabbia e lo stesso desiderio di risolvere la questione in un modo o nell’altro ma al contempo, sapeva perfettamente che la soluzione a cui entrambi stavano meditando non era annoverata tra quelle eticamente consentite.
“Gliel’hai detto?” domandò Blaise come se gli avesse letto nel pensiero.
“No e tu?”
“Figurati”
“Pensi di dirglielo?” chiese il biondino in un sussurro.
“Non lo so, ci penso da quando eravamo alla baita, da quando mi ha baciato”
“Prima o poi dovremo farlo”
“Già, peccato che il mio cuore continui ad urlarmi che poi è meglio che prima”
“Paura che non capisca?” chiese il suo migliore amico guardandolo.
“Si, non voglio perderlo” confessò l’altro.
“Non lo perderai!” esclamò Malfoy cercando di convincere più se stesso che il cacciatore seduto di fronte a lui.
“Se ne sei così convinto, perché non l’hai ancora detto ad Hermione?” domandò Zabini pur conoscendo già il pensiero del biondo il quale, fece per rispondere, quando un’odiosa voce assai riconoscibile sibilò alle loro spalle “Non mi avete ancora spiegato come possano, Potter e la sua amichetta mezzosangue, sopportare di stare con due come voi?”
Blaise non rispose, guardò altrove mentre Draco, una volta che Sinclair si sedette accanto a loro, asserì “Non mi sembra che qualcuno ti abbia invitato a sederti qui!”
Zacarias ignorò la frecciatina del biondo e rincarò “Sono estremamente curioso di sapere cosa vi hanno risposto quando gli avete confessato di essere a tutti gli effetti due..” ma il moro non poté finire di parlare perché Zabini sussurrò anticipandolo “Non sono affari tuoi”
“Non gliel’hai detto, vero?” ridacchiò l’altro al quale brillò una luce maligna negli occhi “La tua nuova conquista non conosce il tuo segretuccio” rise sonoramente Sinclair attirando l’attenzione dell’oggetto di tale discussione.
Nessuno rispose e Zacarias aggiunse “Esilarante. Sono davvero desideroso di vedere come reagirà”
“Stai lontano da lui!” sibilò Blaise fulminandolo con lo sguardo, mai stato tanto scuro come in quel momento.
“Attento mio bellissimo e intrigante mago oscuro, stai cedendo al rancore. Non dovresti, se vuoi che il tuo nuovo e non so ancora per quanto ragazzo resti tale”
Blaise ignorò quel commento e domandò “Cosa ci facevi alla serra? Cosa volevi da lui?”
Zacarias sorrise poi rispose “So che non mi crederai, ma il nostro incontro è stato del tutto casuale, nulla di premeditato. Cercavo alcune foglie di bella di notte per una pozione che dovevo preparare e l’ho trovato là”
“L’hai provocato e minacciato scommetto?”
“Certo, ma lui non se ne è stato zitto” commentò il moro sarcastico.
“Cosa pretendevi? Che ti sorridesse e salutasse calorosamente?” bisbigliò Zabini.
“Avrebbe dovuto ma non lo ha fatto. Mi ha anche insultato a dire il vero e fatto riflettere su alcune questioni che avremo modo di chiarire prima o poi, ma quella è un’altra storia!” rispose freddo Zacarias.
“Te lo sarai meritato!” asserì Draco tagliente.
“Sei patetico Malfoy, so che tuo padre non ha gioito nel sapere del tuo tradimento. Non vorrei essere nei tuoi panni quando uscirà da Azkaban” replicò l’altro voltandosi a guardarlo.
“Come vedi sono affranto dalla notizia!” rispose il biondo deciso.
“Molto divertente, vedremo se sarai tanto strafottente quando vi rivedrete” sibilò Sinclair.
“Sarà un problema mio non certo tuo” commentò il principe delle serpi.
“Una lotta ad armi pari!” sibilò cattivo l’altro “In fondo ciò che sai, te l’ha insegnato lui”
“Lascia perdere non ne val la pena” esclamò Blaise bloccando il biondo che era scattato a quella provocazione.
“Potete fingere di essere chi non siete, ma sappiamo benissimo che non sarà mai così. Nessun bravo ragazzo conosce gli incantesimi oscuri che conoscete voi, nessuno mago di buona reputazione ha mai goduto dell’addestramento a cui siete stati sottoposti voi. Che lo voliate o no, siete molto più simili a me che a loro” sussurrò il moro indicando il tavolo dei grifondoro “Che lo desideriate o no, tutti vi guarderanno sempre con sospetto perché la vostra vera natura non può essere nascosta”
I due serpeverde fremettero, quelle parole arrivarono al loro cuore come una pugnalata.
Fu Blaise a parlare una volta che il groppo alla gola dovuto a tanta rabbia e consapevolezza che in fondo ciò che gli era appena stato detto con tanta cattiveria non era purtroppo lontano dalla verità. Il moro deglutì e disse alzandosi “Non è ciò che conosci che dice chi sei Zacarias è ciò che fai con ciò che conosci che esprime la persona che sei. E’ vero abbiamo ricevuto la miglior educazione oscura che un mago normale non riceverà in tutta la sua vita, ma non saremo mai come voi.. MAI”
“Mai dire mai piccolo, conosco il tuo potenziale e benché mi secchi ammetterlo anche quello del tuo migliore amico, bisogna solo pazientare e saper toccare le corde giuste”
“Non c’è corda che tenga” esclamò Draco incamminandosi insieme a Zabini verso l’uscita della sala.
“DICI?” gli urlò dietro Sinclair “CHISSÀ CHE PENSERÀ LA TUA RAGAZZA QUANDO CONOSCERÀ I TUOI PECCATUCCI?” aggiunse attirando più di uno sguardo curioso.
Il biondo tornò sui suoi passi come una furia sotto lo sguardo preoccupato di Hermione ed Harry e seguito da Blaise che cercava di trattenerlo a fatica dal saltare addosso al provocatore per togliergli a suon di testate quel ghigno strafottente.
“Stammi bene a sentire” gli sibilò a meno di una spanna dal viso “Se ti avvicini a lei, rimpiangerai amaramente di essere nato”
“Non è il mio tipo, dovresti saperlo” rispose sarcastico l’altro “E’ Stephan che la trova stranamente attraente. Ci teneva tanto a fare due chiacchiere con lei. Magari ci riuscirà visto che stasera è il suo turno di ronda”
Draco fece per afferrare Zacarias ma l’arrivo tempestivo di Piton gli impedì di commettere uno stupido errore.
“Signor Malfoy, se non sbaglio lei e il signor Zabini avete gli allenamenti di Quidditch stasera, cosa aspettate ad andarvi a preparare?” chiese il docente con un tempismo perfetto.
Draco non rispose e non si mosse, tremava di rabbia e la sua mente aveva viaggiato alla velocità della luce immaginando cosa sarebbe potuto succedere quella sera in sua assenza.
“Signor Malfoy!” ripeté Piton avvicinandosi.
Ma come se non lo avesse udito il biondo sibilò “Prega che non le succeda nulla o giuro su ciò che ho di più caro al mondo che ve ne pentirete” e detto questo si allontanò seguito dall’amico.
L’intera sala era basita. Specialmente due grifondoro che mai si sarebbero aspettati una reazione tanto improvvisa. Ad allarmarli maggiormente fu l’affermazione di Blaise che riuscirono a captare mentre i due passavano vicino al loro tavolo senza degnare nessuno di uno sguardo “Non ti preoccupare, ci sarà Harry con lei”
“Lo sapevo” esclamò Potter guardando l’amica “Hanno in mente qualcosa, altrimenti Draco non avrebbe reagito così”
“Staremo attenti!” disse Ron.
Il moro annuì e guardato l’orologio disse “Merda ma è tardissimo, non mi ero accorto che fossero già le nove e mezza, devo andare dalla McGranitt, a dopo” e detto questo schizzò fuori dalla sala.

“Ron, non farei il pignolo se fossi in te” disse Hermione esasperata all’ennesima richiesta dell’amico sul perché non gli avesse parlato della sua relazione con Draco Malfoy.
“Credevo fossimo amici, credevo che ti fidassi di me. Perché non me l’hai voluto dire?” le chiese bussando deciso alla porta dello sgabuzzino delle scope facendo sussultare i due occupanti.
“Perché non ce n’è stato tempo, è successo tutto così in fretta” rispose l’amica aggiungendo con tono meno gentile e comprensivo “Uscite di lì, ora!”
Due corvonero del quinto anno fecero scattare la porta ed uscirono. Imbarazzati cercarono di sistemarsi alla bene e meglio i vestiti che chiaramente si intuiva erano stati riallacciati in fretta e furia.
“Herm, trovo il tuo atteggiamento..”
“Non ora Ron” replicò lei guardando i due colti in flagrante “Tolgo venti punti a testa ed ora filate se non volete incorrere in altre punizioni”
“Non conoscete gli incantesimi di rivelazione?” I due annuirono “Sììì? Bravi usateli la prossima volta!” sbottò il rosso scuotendo la testa vedendoli correre verso la loro sala comune aggiungendo “Spiegami perché?”
“E va bene Ron, ma non prima che tu mi dica perché non mi hai detto di Pansy?”
L’amico impallidì improvvisamente e cercò di cambiare discorso dicendo “Ho sentito un rumore, vieni andiamo di là”
“No, ora stiamo qui e ne parliamo. Perché non me l’hai detto? L’ho scoperto accidentalmente alla baita da Draco, ho anche rischiato di rovinare tutto con lui perché gli ho dato del bugiardo”
Il rosso inspirò profondamente e rispose “Mi dispiace, ho creduto che non fossi ancora pronta a sapere di me e Pansy. Stupidamente ho pensato che provassi ancora qualcosa per me e.. non volevo farti soffrire”
“Ron avrai sempre un posto speciale nel mio cuore ma..”
“Lo so, l’ho capito vedendoti guardare Draco. Anche se mi viene ancora un po’ difficile pensare a te e lui insieme, prometto che mi ci abituerò presto, se c’è riuscito Harry in fondo posso riuscirci anch’io. Non ti vedevo così felice da tanto tempo”
“Lo sono, lui è davvero diverso da come lo abbiamo sempre conosciuto e quando siamo insieme mi sento bene. Quando mi stringe e mi bacia sento dei brividi indescrivibili salirmi per la schiena” confessò lei arrossendo.
“Capisco, per me è lo stesso quando sto con Pansy, dev’essere una prerogativa di tutti i serpeverde, dovremmo dire ad Harry di frequentare qualcuno di quella casa” replicò Ron incamminandosi verso una vecchia aula in disuso che frequentava spesso con la sua bella morettina grigioverde.
Hermione abbozzò un sorriso talmente palese che il rosso domandò “Non dirmi che esce già con qualcuno e non me lo ha detto?”
“Dovresti parlarne con lui”
“E’ un sì? Herm mi stai dicendo che Harry frequenta una serpeverde?”
“No, ti sto dicendo di parlare con il tuo migliore amico di qualcosa di bello che ultimamente ha scoperto e che sta vivendo”
Ron deglutì e balbettò “Perché sento che questa cosa mi sconvolgerà di più dell’aver scoperto di te e Malfoy?”
“Ma piantala sciocco” esclamò Hermione dandogli un buffetto affettuoso sulla guancia “Avanti controlliamo questa classe e filiamo alla torre, comincio ad essere stanca!”
“Come desidera mio capitano!” ribattè il bel portiere dei grifoni aprendo la porta e venendo immediatamente colpito da un incantesimo che lo paralizzò all’istante facendolo cadere a terra ma lasciandolo cosciente.
“Ben arrivati!” esclamò una voce dalla penombra “Vi aspettavo!”
“Ron, oh mio Dio” disse l’amica chinandosi a vedere come stava “CHI SEI?” urlò puntando la propria bacchetta nella medesima direzione di dove era arrivato quel colpo.
“Credevo fosse Potter, peccato mi divertirò meno!” sibilò Stephan Rungis sbucando all’improvviso.
“Cosa vuoi?” domandò lei vedendolo.
“Gentile da parte tua chiedermelo? L’ho detto che oltre ad essere maledettamente bella sei anche educata!”
“NON TI AVVICINARE BASTARDO!” gridò la grifondoro vedendolo fare un passo avanti.
“Hey non farmi cambiare idea così presto”
“Non un altro passo!” sussurrò Hermione chiedendo “Ed ora dimmi che diavolo vuoi da me?”
“Chiacchierare un po’ con te, sembra mi sia proibito avvicinarti, così ne ho approfittato”
“Pietrifichi sempre tutti quelli che ti sono d’intralcio per raggiungere i tuoi obiettivi?”
“No, non sempre delle volte li schianto, altre li rendo muti, ma il più delle volte se sono proprio invadenti, li torturo un po’ prima di liberarmene”
“Libera il mio amico e parleremo!”
“Spiacente, tenterebbe di intervenire e credimi, è molto più salutare per lui restare dov’è”
“Potrei liberarlo io!”
“Non lo farei se fossi in te! La cosa mi seccherebbe molto e il nostro bel rapporto si guasterebbe immediatamente!” rispose sarcastico Stephan che si sedette su di un banco impolverato e le fece cenno di fare altrettanto.
“No grazie, sono comoda dove sto!”
Rungis fece spallucce e chiese “Allora dimmi, cosa ti piace tanto di Draco?”
“Scusa?”
“Malfoy, il biondino serpeverde che frequenti, volevo sapere cosa ci trovi di speciale in lui?”
“Non sono affari tuoi”
“Sono curioso!”
“Problema tuo”
“Dovresti essere un po’ più gentile e magari non gli faremo troppo male”
“Draco sa difendersi” replicò lei cercando di non lasciar percepire la propria ansia crescente.
“Vero, ma delle volte non sempre ci riusciamo” replicò Stephan guardando l’ora “Zacarias e Pauline dovrebbero giusto essere con lui al momento”
“Che vuoi dire?” chiese allarmata Hermione.
“Sei una bella ragazza, scommetto che sei anche intelligente prova a pensarci?”
“Ma perché non lo lasciate in pace? Non ha quel libro, non può darvi ciò che non possiede più!”
Stephan sorrise compiaciuto da tanta perspicacia ed asserì “Mi commuove vedere quanto ti fidi di lui. E pensare che è un tale bugiardo. Non merita il tuo rispetto”
“E chi lo meriterebbe, tu?” domandò secca la ragazza.
“Se non fossi una mezzosangue, sarebbe un piacere avere a che fare con te” sibilò malizioso Rungis che fece uno scatto e le si parò davanti “Purtroppo mi è proibito intraprendere una relazione con quelle come te, ma devo ammettere che nel tuo caso me ne rammarico molto” aggiunse sollevando una mano per sfiorarla.
“Non toccarmi!” sibilò lei allontanandosi.
“Forse però potrei fare una piccola eccezione!” sussurrò l’altro “Mi sono sempre piaciute le ragazze determinate con caratterini da domare”
La reazione di Hermione fu fulminea e colse il ragazzo di sorpresa non permettendogli di poter reagire. L’incantesimo recitato, lo sbalzò lontano da lei facendolo sbattere violentemente contro il muro di fronte. Rungis perse conoscenza.
“Non ti preoccupare, non sei il mio tipo!” esclamò la bella caposcuola liberando Ron dalla sua immobilità ed aiutandolo ad alzarsi. Nella caduta aveva picchiato il viso a terra e perdeva sangue da un sopraciglio.
“Ora gli spacco la faccia!” insorse il rosso puntando la propria bacchetta sul ragazzo svenuto a terra. Benché immobile non aveva perso una sola parola di quelle che i due si erano scambiati.
“No, ora te ne vai da Madama Chips. Hai un brutto taglio, devi farti medicare” ordinò l’amica decisa.
“Ma Herm, non vorrai lasciarlo qui?”
“Certo che no, sta arrivando Gazza, gli ho spedito un memo volante, lo troverà”
“Dove vai?”
“Devo avvisare la McGranitt di quanto successo. Ci si vede tra poco alla torre!” mentì la ragazza dirigendosi di corsa verso l’uscita della scuola. Sapeva che il rosso non le avrebbe mai permesso di andare da sola, ma lui aveva bisogno di farsi medicare e lei non aveva tempo da perdere.

Uno schianto tremendo contro uno degli armadietti rimbombò nei bui e freddi corridoi che portavano agli spogliatoi delle squadre di Quidditch. Hermione sussultò, sapeva che non preannunciava nulla di buono. Svelta accellerò il passo e poco dopo si ritrovò a sbirciare nella stanza utilizzata dai serpeverde.
Un secondo boato echeggiò un istante dopo allarmando la moretta ancora di più. Da quella angolazione non riusciva a capire chi stesse sbattendo contro le ante metalliche degli armadietti.
“Tutto qua?” chiese Sinclair maligno “Sono certo che puoi fare di meglio”
“Smettila, non voglio battermi con te” rispose una voce che Hermione riconobbe immediatamente.
“Dammi ciò che voglio e non sarà necessario” rispose l’altro ragazzo.
“Non so come recuperarlo, Silente l’ha nascosto”
Zacarias rise e sibilò “Trovalo”
“Dov’è Blaise?” chiese Draco ignorando il monito.
“Impegnato!”
“Immagino che i tuoi tirapiedi siano con lui?”
“Quasi, Pauline è con lui, Stephan è con la tua ragazza”
“COSA?” urlò il biondino facendo un paio di passi in avanti e rivelandosi alla vista di Hermione la quale, vedendolo, si portò una mano alla bocca. Era irriconoscibile, i suoi bei lineamenti erano contriti in una smorfia di rabbia, il suo sguardo ceruleo era stato sostituito da due perle scure quasi nere che la fecero rabbrividire. Sinclair non era da meno, i suoi occhi verdi avevano un inquietante tono color ebano e la sua voce era divenuta più roca e profonda.
“Ma che diavolo sta succedendo?” si chiese la ragazza sentendo il proprio cuore battere freneticamente in corpo.
“Paura Draco? Temi per lei?”
“Cosa le hai fatto?” domandò Malfoy puntando la propria bacchetta al cuore dell’altro.
“Nulla, ma non posso garantire per Stephan” replicò Zacarias sornione che con un gesto della mano spostò l’arma puntata su di sé e aggiunse “E’ molto carina, peccato che sia una mezzosangue”
“NON PARLARE DI LEI IN QUEL MODO” tuonò Draco a cui pulsava vistosamente la vena sulla tempia destra “NON SEI DEGNO NEANCHE DI GUARDARLA”
“Perché tu sì? Guardati Malfoy sei come me!”
“Devi lasciarla fuori da tutta questa storia, lei non centra”
“Centra e sai bene anche perché. Mio padre non vede l’ora di rivederla, l’ultima volta non ha fatto in tempo a salutarla”
“NON VI PERMETTERÒ DI FARLE DEL MALE. GIURO CHE UCCIDERO’ CHIUNQUE DI VOI OSERA’ AVVICINARSI A LEI”
“Magari, non vedo l’ora di vedere di cosa tu sia capace. Tuo padre elogiava ampiamente le tue abilità. Peccato che la tua ragazza non sappia quanto tu sia potente”
“NON VOGLIO NESSUN POTERE, POSSIBILE CHE NESSUNO DI VOI LO CAPISCA? VOGLIO SOLO ESSERE FELICE”
Sinclair rise sguaiatamente appoggiandosi al muro li vicino. Finse di asciugarsi delle lacrime e cambiando tono chiese “Felice con la tua piccola grifondoro? Ti prego, non ti suona patetico tutto questo? Sei uno dei maghi oscuri più potenti che sia mai esistito, Blaise e tu non potete ignorare le vostre origini, la vostra educazione, ciò per cui siete stati cresciuti. Hai degli obblighi Draco, non puoi voltarti dall’altra parte e fingere di non chiamarti Malfoy. Come Blaise non può scordare di appartenere ai Zabini”
“Non siamo come te Zacarias, non lo siamo mai stati” sussurrò Draco riacquistando un aspetto normale “Non vogliamo diventare mangiamorte, non crediamo in ciò in cui credi tu”
“E non ci crederemo mai!” aggiunse Blaise che con grande sorpresa di Hermione la quale a malapena riuscì a soffocare un grido, lo vide attraversare il muro alla loro destra e gettare Pauline a terra. Il ragazzo aveva il medesimo sguardo nero che poco prima offuscava anche l’azzurro del suo migliore amico. I suoi capelli color pece erano sciolti e sembravano animati di vita propria. Era furente, non c’era più dolcezza sul suo viso e il bel sorriso che Harry tanto adorava era stato sostituito da un ghigno inquietante.
“Davvero? Allora perché non avete detto loro la verità?”
“Non sono affari che ti riguardino Zacarias” rispose il biondino per l’amico. Inconsapevole che la ragazza che amava non aveva perso una singola parola di quella loro discussione.
“Ve lo dico io perché.. avete paura che vi vedano per ciò che siete, due maghi oscuri che hanno finto per un po’ di essere diversi”
“NON È VERO” gridò Draco tremando.
“SEI UN BASTARDO BUGIARDO MALFOY, LE STAI MENTENDO. E TU MIO CARO, NON SEI DA MENO. CHE DIREBBE IL TUO CARO SIGNOR POTTER SE TI VEDESSE ORA?”
“Amo Hermione, non le farei mai del male” sibilò il principe delle serpi.
“Ma forse non la ami abbastanza per confessarle che sei “speciale”, che i tuoi poteri vanno ben oltre a quelli che conosce o che immagina e decisamente non la ami abbastanza per rivelarle chi ha ucciso i suoi genitori” replicò Sinclair cattivo.
Quelle parole raggiunsero Hermione come un pugno in pieno viso. Tremante si portò una mano al cuore, lo sentiva battere freneticamente nel petto, gli occhi le pizzicavano e sentiva l’aria venirle meno nei polmoni. Non poteva essere vero? Draco non le avrebbe mai mentito.. mai.
“Certo che la amo!” insorse il diretto interessato trattenuto a fatica dall’amico che era tornato nel mentre normale.
“Si ma lei che ne pensa?” domandò tagliente Zacarias.
“Cosa vuol dire? Sei pazzo?”
“Chiediamoglielo”
“COSA?” chiesero all’unisono i due serpeverde sorpresi.
“Signorina Granger, sarebbe così cortese da dirci che ne pensa di tutto quello che ha sentito?”
Blaise chiuse gli occhi mentre Draco sentì il sangue gelarsi nelle vene. Fece appena in tempo a voltarsi verso la porta spalancata e vedere il viso rigato di lacrime della sua ragazza che in piedi e con una mano ancora sul cuore lo guardava basita.
“Herm” balbettò.
Lei scosse la testa e scappò via. Lui cercò d’inseguirla, ma quando un sonoro schiaffo lo travolse e vide nei suoi occhi tanto dolore e delusione l’unica cosa che riuscì a fare fu inginocchiarsi disperato a terra e tacere.

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Capitolo 38
*** Il voto oscuro ***


Documento senza titolo Capitolo 38°: Il voto oscuro

“Come hai potuto?” chiese Blaise voltandosi a guardare il suo ex ragazzo che sorrideva soddisfatto.
“Bhè, ammetto che è stato un bel modo di vendicarsi. Non credevo riuscisse tanto bene. E’ stato tutto perfetto non trovi?”
“Come hai potuto?” ripetè il cacciatore tremante.
“L’ideale sarebbe stato che ci fosse anche il tuo caro salvatore del mondo magico ma non si può pretendere troppo dalla vita”
“Sei un bastardo Zacarias”
“Si me lo dicono in molti, ma è questo il bello!” replicò Sinclair avvicinandosi
“Pagherai anche questa”
“Ti ho mai detto che sei più bello quando mi guardi con quegli occhi colmi d’odio?” domandò lascivo sollevando una mano e accarezzandogli una guancia.
“E’ odio che vuoi?” chiese Blaise afferrandogli bruscamente il polso bloccandoglielo per allontanarlo malamente da sé “Non ti preoccupare hai un credito d’odio, di rancore, di sdegno, d’ira e risentimento aperto con il sottoscritto”
“Dimostramelo!” sibilò Sinclair.
Gli occhi zaffiro del bel Zabini ridiventarono velocemente talmente scuri che anche Zacarias se ne stupì. La voce del serpeverde divenne rauca e si abbassò di due ottave risuonando incredibilmente minacciosa.
“Non provocarmi” sibilò Blaise afferrando il moro alla gola e sollevandolo senza il ben che minimo cenno di fatica “Non farlo” aggiunse scaraventandolo a terra un istante dopo.
Zacarias applaudì felice e ansimò “Fantastico! Finalmente, ecco il Blaise che mi piace! Che ne dici di un bel duello come è giusto che sia?”
“Mi stai proponendo un voto oscuro?”
“Così pare” disse l’altro ragazzo sollevandosi da terra e porgendogli la mano.
“Non cambierai mai” ribattè il serpeverde guardandolo con una freddezza che non gli apparteneva.
“Senza esclusioni di colpi!” sussurrò l’altro estasiato alla sola idea.
“No grazie” lo freddò Zabini ritornando in sé per la seconda volta.
“Andiamo so che muori dalla voglia di farmela pagare?” sussurrò Sinclair a meno di una spanna dal viso del serpeverde il quale rispose “Non puoi immaginare quanto, ma non avverrà così!”
“Allora vorrà dire che sfiderò Potter, sono certo che lui non farà tante storie” ribattè Zacarias allontanandosi seccato.
“Stai lontano da lui” sibilò il suo ex ragazzo afferrandolo ad un braccio.
“Stai diventando ripetitivo” rispose il moro strattonando la presa “E la cosa mi annoia!”
“Non sto scherzando”
“NEANCH’IO! SAI CHE NON SCHERZO MAI SU QUESTE COSE”
“LASCIA FUORI HARRY DA QUESTA FACCENDA. E’ TRA ME E TE”
“Harry? Accidenti, credevo fossimo solo a Potter!”
“Cosa vuoi che ti dica?”
“La verità, che sei innamorato di lui e che l’hai sempre amato” esclamò duro Zacarias ma prima che il bel cacciatore potesse rispondere Draco rientrò nello spogliatoio attirando tutte le attenzioni. Fuori di sé, puntò la bacchetta al petto di Sinclair ed urlò “L’HO PERSA ED E’ TUTTA COLPA TUA!”
“L’HAI PERSA PERCHE’ LE HAI MENTITO. NON DARE A ME LA COLPA DELLA TUA CODARDIA” rispose a tono il ragazzo minacciato.
Il biondo tremò di rabbia, Blaise sapeva quanto fosse al limite della sopportazione e per evitargli di commettere un errore di cui si sarebbe sicuramente pentito, s’interpose tra l’amico e Sinclair e disse “Abbassala Dra, per favore”
“LEVATI DI MEZZO” tuonò il ragazzo.
“Non fare sciocchezze, te ne prego”
“TOGLITI BLAISE” urlò Malfoy furente “VOGLIO FARLO INGINOCCHIARE ED OBBLIGARLO AD IMPLORARE IL MIO PERDONO” rincarò facendogli un cenno con la testa.
“Mi dispiace non posso lasciartelo fare” sussurrò l’altro.
“Non voglio colpire te, spostati” tremò il suo migliore amico chiaramente sconvolto da quanto accaduto poco prima.
“Si risolverà tutto ma ora abbassa la bacchetta. Non ne vale la pena” bisbigliò Zabini “Parleremo con Hermione, tutto andrà bene. Non temere”
Draco scosse la testa disperato ma fece come l’amico aveva suggerito. Zacarias ne approfittò immediatamente bloccò Blaise e puntò la propria bacchetta contro il biondo sibilando “Situazione invertita, mai abbassare la guardia Malfoy. Prima regola dovresti saperlo, specialmente quando minacci qualcuno di ucciderlo”
“LASCIALO!” gridò Draco.
“Non sei nella condizione di dettare ordini” sibilò Sinclair.
“Ahhh” gemette il cacciatore a cui un braccio era stato torto senza tante buone maniere “Zac.. non.. ahhh.. per favore”
“Di addio al tuo migliore amico tesoro” disse il moro leccandogli il collo lascivo.
“No, sii ragionevole era sconvolto da quanto successo” ansimò l’altro ragazzo dolorante.
“Problema suo, nessuno può minacciarmi e pensare di farla franca” sussurrò il moro mordendogli a sangue la parte leccata poco prima.
“Zac.. ahhhh”
“Però se tu accettassi di scontrarti con me, forse potrei chiudere un occhio” propose voluttuoso succhiandogli via alcune gocce della rossa linfa vitale scivolata sul bel collo del suo ex.
“NO!” insorse il biondo.
Un colpo partì dalla bacchetta del mangiamorte in erba e lo colpì alla spalla facendolo cadere a terra “Zitto, non parlavo con te” mormorò Sinclair senza mai staccare gli occhi dal viso di Blaise contrito in una smorfia dolorosa.
“NO ZACARIAS.. ” gemette Zabini.
“Sicuro?”
Un secondo colpo ferì Draco alla gamba sinistra procurandogli un profondo taglio che iniziò a sanguinare copiosamente.
“TI PREGO NON FARGLI DEL MALE” urlò il cacciatore vedendo l’amico sofferente riverso a terra.
“Se devo lo ucciderò ferendolo un pezzo alla volta, sta a te prendere una decisione”
“Bla.. Blai.. se” balbettò l’erede di casa Malfoy scuotendo la testa “No..”
L’amico chiuse gli occhi e prima che Sinclair potesse enunciare un terzo incantesimo oscuro sussurrò anche se a fatica “Va bene, dimmi dove e quando e mi presenterò”
Zacarias sorrise soddisfatto, finalmente aveva ottenuto ciò che voleva. All’istante lo liberò dalla sua presa ferrea e gli porse la mano dicendo “Hai dato la tua parola”
“Lo giuro” replicò il moretto stringendogliela e siglando in quel modo il patto oscuro.
“Non ho dubbi che manterrai la promessa, conosci le regole, sai perfettamente cosa comporta violare un patto.. specialmente se si tratta di magia oscura”
“Non ho bisogno di ripetizioni!” sibilò Blaise avvicinandosi a Draco per aiutarlo a mettersi seduto.
“Ottimo, scusate ma devo portare Pauline nella nostra sala comune. Ci si vede!” e detto questo afferrò la ragazza ancora svenuta e se ne andò.

Hermione era tornata alla velocità della luce a scuola, inconsapevole di quanto stava succedendo negli spogliatoi. Le lacrime le avevano offuscato la vista, ma il desiderio di fuggire via da tutto e tutti, non le aveva impedito di correre talmente forte che una volta varcato il grosso portone dovette per forza fermarsi perché in pesante debito d’ossigeno.
Le immagini di ciò a cui aveva assistito e le parole di Sinclair rimbombavano ancora nella sua testa come se i protagonisti fossero lì di fronte a lei. Disperata ricominciò a correre diretta alla torre est ma alla seconda rampa di scale si scontrò con qualcuno che proveniva dal lato opposto. Li per li non riconobbe la sua voce ma quando il ragazzo ripetè “Hermione che diavolo ti è successo?” finalmente capì che le braccia forti che la cingevano erano quelle premurose del suo migliore amico.
“Harry” balbettò lei abbracciandolo e scoppiando nuovamente a piangere.
“Piccola cosa è successo? Ti hanno fatto del male, dov’è Ron?”
“In infermeria!” singhiozzò lei disperata senza mollare la presa.
“Cosa? Ma perché?”
“E’ terribile Harry, loro, lui.. mi ha.. mentito!” mugugnò.
“Chi Ron?”
L’amica scosse la testa gettandolo ancor di più nello sconforto e nella confusione “Herm, non capisco, ti prego smetti di piangere, dimmi cosa è accaduto?”
Niente da fare, Hermione non sembrava in grado di pronunciare nemmeno una parola senza farsi travolgere da singulti di pianto acuto. Harry la scortò sino da Madama Chips per sincerarsi che sia lei che Ron stessero bene e per farle dare un calmante. Una volta là però ciò che vide lo preoccupò ancora di più. Draco era sdraiato in un letto, una spalla e una gamba sanguinavano copiosamente. Blaise seduto accanto a lui, mentre l’infermiera lo stava medicando, era sporco di sangue ma sembrava stare bene.
“Che cazzo è successo?” chiese il moro allarmato recuperando al volo l’amica che era svenuta tra le sue braccia vedendo il biondo in quelle condizioni “Qualcuno di voi sarebbe così cortese da spiegarmi per favore?” intimò vedendo il rosso sdraiato poco più in là.
“Stephan Rungis” mormorò Ron.
“Zacarias Sinclair” disse la donna indicando Draco e Blaise che non aveva ancora avuto il coraggio di fiatare.
Harry posò Hermione su di un letto vuoto e si avvicinò al moro chiedendo “Stai bene? Cosa ti ha fatto?”
“Niente, mi fa solo un po’ male la spalla. E’ lui quello messo male” spiegò indicando l’amico.
“Ma quando? Come? Am..”
“Non ora Harry” sussurrò Zabini interrompendolo e freddandolo con quella risposta.
“Blaise, per favore!” implorò il grifone guardandolo dritto negli occhi notando solo in quel momento la ferita al collo “Che hai fatto lì?”
“Ho detto non ora” sibilò il serpeverde alzandosi.
“Voglio solo capire”
“Lo so, ma ti chiedo di aspettare” rispose il ragazzo vedendo Madama Chips andare nel proprio ufficio per recuperare delle altre bende.
“Harry.. allontanati da lui” sussurrò Hermione dopo che si fu ripresa.
“Cosa?” chiese l’amico guardandola sorpreso.
“Vieni via, per favore, non sai cosa sono capaci di fare” balbettò scoppiando a piangere di nuovo “Ci hanno mentito, loro..”
“ADESSO BASTA” urlò il cercatore “VOGLIO UNA SPIEGAZIONE E LA VOGLIO SUBITO”
“Lascia perdere!” sussurrò l’amica prendendosi il viso tra le mani e correndo ad abbracciare Ron che basito non seppe che dire e che fare.
“Puoi spiegarmi per favore?” chiese il moro voltandosi a guardare Blaise che dopo essersi fissato ad osservare insistentemente il pavimento dell’infermeria, risollevò il viso mostrando i propri occhi color della pece facendolo sussultare.
“CAZZO!” urlò il rosso stringendo Hermione a sè “Ma come? Cosa? Merda” fu il commento poco produttivo che fece un istante dopo.
“Preferivo il blu” commentò Harry tagliente.
“Siamo maghi oscuri, non abbiamo il marchio ma la nostra educazione è stata quella fin da piccoli. Hermione lo ha scoperto nel peggiore dei modi, stavamo litigando con Sinclair e i suoi amici e..”
“Cosa vuol dire che sei un mago oscuro?”
“Che conosco incantesimi usati dai mangiamorte più spietati”
“Anch’io se è per quello ma questo non fa di me un mago oscuro”
“E’ diverso Harry, a te non sono stati insegnati perchè devi diventare uno di loro a noi si, anche se..”
“SE COSA? NON DIRMI CHE SEI RAMMARICATO D’AVER PERSO L’INIZIAZIONE?”
Zabini non replicò sapeva perfettamente che la rabbia di Harry fosse più che giustificata.
“Mi dispiace, non puoi immaginare quanto” sussurrò il serpeverde tornando normale.
“Dispiace più a me!” mormorò Potter.
“Volevo dirtelo ma..”
“Ma cosa Blaise, perché diamine non me lo hai detto?” chiese il grifone deglutendo nervosamente e cercando di trattenersi dall’urlare tutta la sua delusione.
“Perché ho avuto paura che non potessi capire, perché temevo che ti avrei perso”
Ron spalancò la bocca e capì immediatamente quale fosse la novità di cui avrebbe dovuto parlare con il suo migliore amico. Non sapeva se lo sconvolgeva di più sapere che il moro fosse innamorato di un serpeverde o se il serpeverde in questione fosse un mago oscuro. Di certo preferì non commentare, Harry sembrava già abbastanza teso di suo.
“MI RITIENI TANTO STUPIDO? CREDEVI DAVVERO CHE..” ma il grifone non potè terminare la domanda perché Madama Chips tornò da loro e continuò a medicare Draco che nel frattempo aveva ripreso conoscenza grazie agli incantesimi recitati poco prima dalla donna.
“Ecco fatto!” esclamò l’infermiera “Un paio di giorni e sarai come prima. Per fortuna alla spalla sei stato colpito solo di striscio e la gamba non ha nulla che non possa guarire perfettamente. Per stasera ti trattengo ma se vuoi domani posso dimetterti?”
Il biondo annuì e si voltò a guardare Hermione ancora abbracciata a Ron.
“Quanto a lei signor Weasley se vuole può tornare alla torre, il suo taglio non è preoccupante”
Il ragazzo annuì e senza proferire verbo si alzò. Hermione aveva ancora lo sguardo basso ed evitava di incrociarlo con quello del suo ragazzo che sempre più disperato, in quel momento, aveva solo voglia di piangere.
“Signorina Granger sicura di sentirsi bene?”
“Si madama, ho solo bisogno di dormire grazie”
La donna annuì poi avvicinandosi le sussurrò “A proposito, ho controllato i suoi esami e il test risulta negativo”
La ragazza ringraziò e senza degnare nessun serpeverde di uno sguardo uscì dall’infermeria seguita da Ron e da Harry.

Quella sera il portiere dei grifoni dormì alla torre est con loro. Hermione non ne voleva saperne di smettere di piangere e l’umore di Harry non era certo dei più propensi a consolare l’amica la quale, dopo aver raccontato loro nei minimi dettagli quanto visto e sentito giù al campo da Quidditch, disperata asserì “Dovevate vederli, sembravano altre persone. Ho avuto veramente paura”
“La magia oscura se non gestita può essere molto pericolosa” disse Ron “Ma non penso che sia comunque il loro caso”
“E tu che ne sai, non hai visto i loro occhi divenire neri, i lineamenti che un attimo prima erano dolci indurirsi e segnare i loro volti. Non hai visto la freddezza e la cattiveria con cui si muovevano, la forza sovraumana di cui erano in possesso e quella voce.. Dio sembrava provenire dall’inferno”
“Hermione so che sei sconvolta ma forse dovresti parlare con Draco domani mattina, quando sarai più tranquilla. Sono certo che tutto si sistemerà”
“Mi ha mentito, per tutto questo tempo mi ha solo preso in giro” disse infine ignorando il consiglio del rosso.
“Non credo” sussurrò Harry dopo aver fatto un profondo respiro, cercando più che altro di convincere se stesso che la medesima cosa valesse anche per lui e Blaise.
“Sinclair ha ragione, forse non mi ama abbastanza da ritenermi degna di sapere tutto di lui” balbettò lei “Forse sono stata solo un passatempo”
“Non sembrava” osò dire Weasley.
“Come ha potuto non dirmi dei miei genitori? Lui sapeva” singhiozzò incredula.
“Anch’io lo sapevo” confessò Harry alzandosi dal letto “Non ne avevamo la certezza, non te lo abbiamo detto per non farti soffrire”
“Di ben in meglio” sussurrò Ron portandosi una mano al viso “
“Co.. cosa?” ansimò la caposcuola scioccata.
“Mi dispiace Herm, ma abbiamo pensato che fosse la cosa migliore”
“Migliore per chi Harry?”
“Per te piccola” sussurrò lui avvicinandosi.
“L’avrei fatto anch’io se lo avessi saputo” disse Ron venendo in aiuto dell’amico “Perché dirti una cosa tanto brutta senza la certezza che fosse stata vera”
“MA È VERA. QUEL BASTARDO DI ZACARIAS L’HA CONFESSATO” urlò la ragazza scoppiando nuovamente a piangere.
“Ora lo sappiamo” rispose il moro che la tirò a sé e l’abbracciò stretta lasciando che sfogasse tutto il suo dolore. Uno pianto liberatorio che solo una mezz’ora buona dopo trovò il suo epilogo “Pagherà anche per questo Herm, te lo giuro” sussurrò Harry dandole un tenero bacio sulla guancia.
“Dove vai?” chiese l’amico vedendolo dirigersi verso la porta.
“Ho bisogno di stare solo, scusatemi”
“Vai da lui?”
“Mi dispiace Ron che tutto questo ti sia piombato addosso in questo modo, avrei voluto parlartene e dirtelo in modo diverso” si scusò il moro “Credimi!”
“Ti credo Harry, ma preferirei non saperti in giro chissà dove e in questo stato”
“Tranquillo vado solo nella mia camera, è quella qui a fianco”
“Sei sicuro?” domandò Weasley poco convinto.
“Sì non preoccuparti!” rispose cortesemente il moro regalandogli un mezzo sorriso per rassicurarlo.
“D’accordo, resto io con Herm, se hai bisogno chiama”
I due si scambiarono uno sguardo d’intesa e pochi attimi dopo Potter raggiunse la propria stanza. Qui ad aspettarlo, seduto a terra accanto al letto e al buio, c’era Blaise il quale, quando lo vide entrare, pregò mentalmente che non lo cacciasse.
“Ciao” sussurrò alzandosi una volta che Harry riconoscendolo, ebbe riposto la propria bacchetta nella tasca dei pantaloni.
“Che ci fai qui?” chiese l’altro a cui il cuore iniziò a battere freneticamente.
“Volevo chiarire con te, in infermeria non ce n’è stata la possibilità”
“E’ ok Blaise, non c’è nulla da chiarire” sussurrò il grifone superandolo e adagiando il proprio mantello sulla poltrona li accanto.
“Si invece”
“Domani, ora sono stanco, ho solo voglia di dormire” lo freddò l’altro senza guardarlo in viso.
“Harry fermati e guardami, ti prego” implorò il serpeverde che riuscì a farlo fermare ma non a farsi guardare.
Zabini parlò ugualmente “Mi hai chiesto se ti ritenevo tanto stupido? La risposta è no, mai, neanche per un solo istante ho pensato ad una cosa del genere”
Il grifone scosse la testa e tremò, poi rabbioso si voltò e disse “Devi per forza ritenermi uno stupido se hai potuto anche solo pensare che venendo a conoscenza di una cosa del genere avrei potuto cambiare idea su di te?”
“Ho avuto paura Harry, paura che non mi avresti più visto per quello che sono ma solo per ciò che vorrebbero farmi diventare”
“Blaise io ti amo, credevo di avertelo dimostrato”
“Tu non hai visto cosa posso diventare, Hermione sì, te lo avrà raccontato. Temevo che conoscendo il mio lato oscuro avresti smesso di amarmi e di credere in me. Non volevo perderti, ti amo così tanto, non volevo rovinare tutto”
“Vuoi vedere qualcosa che fa veramente paura? Allora guarda!” esclamò il moro recitando un paio d’incantesimi su di sé. I suoi occhi diventarono rossi e la sua pelle squamosa, la voce si fece roca ed iniziò a parlare in serpentese. Il cacciatore deglutì, se non fosse stato per i capelli avrebbe creduto di vedere Voldemort in persona in quella camera. Un istante dopo però, Harry tornò normale e disse “Hai riconosciuto qualcuno?”
“Come hai fatto?” balbettò il suo ragazzo scioccato.
“Magia oscura Blaise, non per questo però sono un mago oscuro”
Il serpeverde annuì ma non parlò e Potter rincarò “Durante lo scontro finale con Voldemort ho imparato più incantesimi oscuri di chiunque altro, ma questo non fa di me un mostro, come non lo fa di te e Draco. Siete stati allevati per diventare degli assassini, ma non lo siete, non lo sarete mai perché in cuor vostro sapete che non userete mai quegli incantesimi per far del male gratuitamente a qualcuno. E’ questo che vi differenzia da quelle bestie, voi avete scelto per il bene”
“Non sai quante volte sono stato sul punto di dirtelo ma poi mi è mancato il coraggio. Non volevo che pensassi che fossi uno di loro” sussurrò il moro “Quando sono molto arrabbiato io.. perdo il controllo, è come se diventassi un altro.. non voglio che tu mi veda quando sono in quello stato”
“Lo scopo di Sinclair è quello di provocarvi a tal punto da farvi diventare come lui”
Blaise annuì tristemente e replicò “Temo ci sia riuscito”
“Figurati sei anni luce lontano da lui”
Zabini si guardò i piedi e deglutì facendo un pesante sospiro.
“Blaise ti insegnerò a gestire i tuoi poteri, anche Silente mi ha aiutato a padroneggiare i miei, ma credimi non sei come lui, non lasciare che ti convinca del contrario” gli disse il cercatore con tono accorato.
Il blu si perse nel verde poi il bel serpeverde mormorò “Harry, ho dovuto accettare di..”
“Cosa?” chiese il grifone senza dargli modo di spiegarsi “Non ti avrà obbligato a..?”
Il moretto raccontò del patto oscuro che aveva dovuto accettare altrimenti Draco sarebbe stato ucciso davanti ai suoi occhi.
“Non andare” disse il cercatore come se fosse la cosa più ovvia da fare.
“Non posso!”
“Si che puoi, non cedere ai suoi ricatti”
“Amore vorrei ma non è possibile spezzare un patto oscuro, puoi neutralizzarlo in soli due modi: batterti o morire”
“Non capisco, mi stai dicendo che sei obbligato a duellare con lui?”
“Si o morirò”
Quelle parole colpirono il grifone in pieno petto al pari di una pugnalata al cuore. Basito e ancora scioccato il moro chiese “Perché fa tutto questo?”
“Perché è arrabbiato con me e desidera vendetta, perché rivuole il libro delle ombre e perché non vede l’ora di vedermi all’opera”
“Vuoi dire che sarà un duello di magia oscura?”
Zabini annuì e tacque.
“Quando?” sussurrò Harry.
“Non lo so, deciderà lui dove e quando”
“Posso assistere?”
“Preferirei di no” rispose il serpeverde abbassando lo sguardo a disagio “Non voglio che tu mi veda in quello stato”
“Ma chiunque duelli ha bisogno di un secondo”
“Ci sarà Draco con me”
“Voglio esserci Blaise, non m’interessa cosa dovrai fare per difenderti, voglio essere li con te” e detto questo lo abbracciò di slancio “Ti prego” gli sussurrò all’orecchio “Amore ti scongiuro” ripetè baciandogli dolcemente una guancia.
Il cacciatore lo strinse forte a sé e domandò in un sussurro “Mi vuoi ancora anche se ti ho mentito?”
“Non ho mai smesso di volerti un solo secondo” replicò il grifone baciandolo dolcemente e venendo ampiamente ricambiato.

Approfittando del sonno pesante di Ron, ormai riverso sul letto e palesemente addormentato a sentire i grugniti e i mugugni che borbottava, due occhi color nocciola sgattaiolarono fuori dalla camera e giù dalla torre est, diretti in infermeria. Volevano accertarsi che un certo biondino stesse bene. Lo sfogo avuto poco prima con Harry era servito ad Hermione per calmarsi e pensare a mente più lucida che non era disposta a rinunciare all’unica persona che la facesse sentire viva e amata incondizionatamente.
Svelta raggiunse il grosso stanzone e facendo meno rumore possibile si avvicinò al letto in cui giaceva Draco il quale, illuminato dai raggi lunari che filtravano dalla finestra alle sue spalle, sembrava dormire profondamente. La bella caposcuola fece un profondo sospiro, lo guardò per un istante, era bellissimo, i suoi lineamenti angelici risaltavano incredibilmente sotto il riverbero lunare. Non c’era più alcuna traccia sul suo bel viso del potere oscuro che si era impadronito di lui negli spogliatoi. Senza smettere di guardarlo, Hermione si avvicinò ulteriormente e gli si sedette accanto. Dalle coperte spuntavano le fasciature alla spalla e vedendole la ragazza scosse la testa e si portò una mano alla bocca. Con lo sguardo raggiunse anche la gamba che sapeva essere stata ferita e fece un altro lungo sospiro.
“E’ tutta colpa mia” sussurrò dispiaciuta ma contrariamente a quanto stava pensando una voce le rispose con un dolcissimo “No, non lo è”
Hermione sollevò lo sguardo e si volse in quella direzione perdendosi nell’azzurro ghiaccio degli occhi di Draco.
“Sono felice di vederti” sussurrò il biondino.
“Come ti senti?” chiese lei mordendosi il labbro inferiore.
“Ora sto benissimo” le rispose sorridendole.
“Com’è successo? non mi sembravi ferito”
“Ho commesso una sciocchezza, ho sottovalutato quanto sia infame Zacarias” spiegò mentre Hermione annuiva e abbassava lo sguardo “Niente che comunque non possa guarire in un paio di giorni” disse Draco che cambiando tono di voce aggiunse “A differenza del mio cuore”
“COSA, COS’HA IL TUO CUORE?” domandò allarmata la grifondoro.
“E’ tremendamente afflitto e dispiaciuto perché ti ha fatto soffrire, ti ama così tanto”
“Oh” fu il commento sorpreso di lei che arrossì improvvisamente ma non replicò.
“Mi dispiace Hermione, non immagini quanto. Non volevo mentirti, ho solo temporeggiato perché temevo pensassi che fossi come loro. Non credere a quello che ha detto Sinclair, ti amo tantissimo, mi fido immensamente di te e d’ora in avanti ti giuro che ti racconterò tutto.. sempre se mi darai ancora la possibilità per farlo” sussurrò accarezzandole una mano.
La bella caposcuola fece per rispondere ma un’idiosa voce l’anticipò “Ma si che ti darà un’altra possibilità, è prevedibile e patetica come tutte le mezzosangue”

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Capitolo 39
*** Il ricatto ***


RINGRAZIAMENTI:
^__^ Lo so che urlerete HIP HIP HURRA’ ed io mi unisco a voi.
Ringrazio di cuore per la vostra pazienza smodata e spero che qs nuovo chap vi piaccia. Fatemi sapere!! Un abbraccio Rob ^__^
Mary HP: Grazie mille, gentilissima. Sono felice che ti piaccia Ciaus Rob ^__^
Mena: Chiedo venia per il ritardo ma è un periodo un po’ pienotto. Ciaus Rob ^__^
-jo-: Harry e Blaise stanno attraversando un momento d’incomprensione… quando si ama si vuole proteggere l’altra persona è che delle volte non riusciamo a farglielo capire nel migliore dei modi ^__^ leggi e vedrai. Ciaus Rob ^__^
Giuggia89: Cara Giuggia, fidati Zacarias è tutto fuorché uno da compatire. Avrai modo di ricrederti. Quanto a Harry e Blaise anch’io li adoro, anche se Harry/Draco rimangono il mio pairing preferito. Ti abbraccio Rob ^__^
Siriussina: Grazie, troppo buona! Se ti piacciono le storie sui malandrini leggi “In the name of love” e dimmi che ne pensi. Ciaus Rob ^__^
JessicaMalfoy: et voilà, pace fatta, ma chissà per quanto? ^__^ Un abbraccio Rob ^__^
Mira'82 e Piny: Sinclair la piaga, aspettate a cantar vittoria! Baci Rob ^__^
Debby-potter: Temo che mi odierete alla fine di qs cap ^__^ ma sono felice che laa ff continui a piacerti. Baci Rob ^__^
Aviendha: Carissima thanks, scoprirai presto di chi è la voce e temo che non ti piacerà! Ciaus Rob ^__^
Daniela_G.: Tesoro nuovo chap, tutto per te! Un abbraccio grosso. P.S. 600 recensioni, cara Dany la cosa ha dello sconvolgente ma più che ringraziare tutti voi, non so davvero che dire!! Rob che si prostra in ginocchio.
Mirtilla: Grazie ^__^ Chissà sela penserai così anche dopo aver letto qs nuovo capitolo. Ciaus Rob ^__^
camomilla: Il duello arriverà presto. Baci Rob ^__^
andromeda89: Grazie cara, eccoti accontentata. Ciaus Rob ^__^
Jackie Hooker: Ciao tesoro, indovina indovinello di chi può essere la voce? ^__^ Già, il simpatico! Quanto a Harry è oltre quel ragazzo, sexy è riduttivo, m’intriga da morire e ho perfettamente presente la parlata nel secondo film.. ah devo tenere a freno i miei istinti… ^__^ Mi arrestano se continuo. Ti abbraccio forte fammi sapere che ne pensi di qs nuovo chap. Baci Rob ^__^
Hermione: ^__^ Grazie. Ciaus Rob
Alec: ^__^ ma ciao, mi mancavano i tuoi commenti… che dire Zach è come la gramigna, più la estirpi più ricresce. Baci Rob ^__^
minami77: Thanks tesoro, sempre gentilissima. Scoprirai presto di chi è la voce. Un abbraccio Rob ^__^
kiara: Belli e felici, chissà per quanto? Scherzo!! Un abbraccio Rob ^__^

Capitolo 39°: Il ricatto

“Vi prego, se siglate pace fatta con un bacio potrei vomitare” commentò schifato Zacarias.
“Dio ma da dove è sbucato?” sussurrò Hermione vedendolo.
“E’ strisciato nel buio.. come i serpenti a sonagli” rispose facendosi ben sentire Draco che chiese secco “Cosa vuoi?”
“Vedere come stavi. Mi è dispiaciuto un pò averti strapazzato ma mi servivi, Blaise proprio non voleva cedere”
“Cedere cosa?” domandò Hermione.
“Devi lasciarlo in pace” sibilò il biondo “Non ti basta quello che gli hai già fatto passare?”
“Blaise mi appartiene, deve metterselo bene in testa”
“No, gran bastardo, lui non sarà mai tuo” rispose Draco tremando di rabbia.
“Lo vedremo!” fu il commento lapidario dell’altro che aggiunse “Piuttosto ho fretta, dimmi come stai?”
“Per favore, risparmiami i tuoi giochini e vieni al sodo” intimò il biondo ignorando quella domanda.
“Voglio accertarmi per quanto ne avrai”
Hermione non riuscì a proferire verbo, assisteva impassibile a quel battibecco continuando a guardare Sinclair ed a ripensare che il padre di quel ragazzo aveva ucciso i suoi genitori a sangue freddo la mattina di Natale dell’anno prima. Improvvisamente una rabbia incontrollabile la sopraffò, incapace di gestire le proprie emozioni, come un automa si alzò dalla sedia nella quale sembrava essersi saldata a fuoco poco prima e s’incamminò verso il moro in piedi di fronte a loro.
“Hermione che fai?” chiese Draco il quale, fece per alzarsi per afferrarla, ma gemette di dolore a causa del troppo impeto profuso.
“Si?” domandò Zacarias vedendosela accanto.
Hermione non rispose ma lo schiaffeggiò con tutta la forza di cui poteva disporre. Il gesto fu talmente repentino che colse di sorpresa il ricevente il quale, impossibilitato a scansarsi, si ritrovò con la cinquina della mano della ragazza stampata sulla propria guancia sinistra. La sua reazione fu ovviamente altrettanto repentina e decisamente poco cortese.
“LASCIALA!” ordinò Malfoy vedendo la propria ragazza, dolorante, inginocchiata ai piedi di Zacarias il quale, furente, la reggeva per i capelli.
“La tua puttanella ha osato schiaffeggiarmi Malfoy, forse non le è ancora stato insegnato a restare al suo posto”
“HO DETTO LASCIALA!” ripetè Draco che con uno sforzo sovrumano riuscì a scansare le coperte e ad alzarsi in piedi.
“Cosa pensi di fare? Non ti reggi in piedi” ridacchiò Sinclair che strattonò la presa violentemente strappando un’ulteriore grido alla bella caposcuola la quale venne trascinata un paio di metri più indietro.
“SEI MORTO ZACARIAS, FALLE DEL MALE E GIURO SU DIO CHE SEI MORTO” sibilò Draco i cui occhi diventarono neri quanto il petrolio.
Il moro rise di gusto e dopo aver restituito con altrettanta forza lo schiaffo ad Hermione, la buttò sul primo letto libero e con un incantesimo la legò e imbavagliò.
“Avanti fammi vedere? L’ho picchiata, le ho fatto male, accidenti le sanguina anche un labbro che le ho lacerato con la mia sberla.. allora che intendi farmi?”
Malfoy tuonò con una voce roca difficilmente riconducibile a lui “LIBERALA O TE NE PENTIRAI!”
“Che ne dici se invece mi diverto un po’ con lei?” chiese maligno l’altro facendo scivolare la propria mano sulla gamba liscia della grifondoro la quale mugugnò qualcosa d’incomprensibile e rabbrividì a quel tocco “Non mi sembri abbastanza in forze da potermi impedire di divertirmi”
Purtroppo Zacarias aveva detto il vero, la magia oscura riusciva a tenere il biondino in piedi ma quando, accecato dall’ira questi cercò di scagliare un incantesimo contro il moro, non riuscì ad oltrepassare lo scudo che Sinclair aveva eretto a protezione e si ritrovò scaraventato a terra. Dolorante Draco tornò normale, ferito e troppo debole per riuscire ad aiutare se stesso ma soprattutto Hermione, ansimò “Ti prego, non farle del male, farò quello che vuoi ma non..”
“Farai cosa?” sibilò Zacarias interrompendolo “Non sei nella condizione di dettare alcun ordine Malfoy”
“So cosa vuoi, te lo porterò ma tu.. tu lasciala stare”
“Incredibile come le cose possano cambiare improvvisamente, non trovi tesoro?” domandò lascivo Sinclair voltandosi verso la ragazza la quale con il viso rigato di lacrime, si limitò a fissarlo terrorizzata “Anche ciò che può apparire impossibile, miracolosamente risulta fattibile. Ah il potere della volontà, mai sottovalutarlo!” aggiunse sarcastico liberandola.
Hermione corse a soccorrere il suo ragazzo che riverso a terra lanciò uno sguardo di puro odio a Zacarias il quale, freddamente, asserì “Se non manterrai ciò che hai promesso, saprò come vendicarmi e fidati, la prossima volta non mi limiterò ad accarezzarle una gamba, quella sarà la cosa più piacevole che subirà e tutto davanti ai tuoi occhi”
Il biondo non replicò, strinse il pugno furente ma non disse una sola parola.
“Rimettiti, Blaise avrà presto bisogno di te” sussurrò il moro il quale, con una risata sadica, spezzò l’incantesimo insonorizzante che aveva recitato poco dopo essersi intrufolato in infermeria e sparì così com’era venuto.
Hermione scoppiò a piangere e abbracciò Draco il quale, ricambiando il gesto, le chiese “Stai bene?”
Lei annuì ma non smise di singhiozzare.
“Mi dispiace amore, ero troppo debole, non sono riuscito a neutralizzare i suoi incantesimi” le disse accarezzandole dolcemente la testa “Se solo fossi stato meno dolorante sarei riuscito a..”
“Ho avuto così paura che ti facesse del male” mormorò Hermione stupendolo “Pensavo ti uccidesse” balbettò disperata “Come avrei fatto se ti.. ti..” provò a dirgli scoppiando nuovamente a piangere.
Draco la strinse forte a sé e la rassicurò “Come vedi sto benissimo, non ti preoccupare”
“Se perdo anche te non..” mugugnò con la voce rotta dai singulti.
“Amore non mi accadrà nulla, ti starò sempre accanto”
“Oh Draco, ti prego non lasciarmi sola anche tu” riuscì finalmente a dire la moretta stringendolo come se avesse timore di vederlo svanire da un momento all’altro.
Lui le accarezzò il bel viso umido e sorridendole sussurrò “Sei incredibile amore, quello ti aveva legata al letto, non potevo impedirgli di farti nulla e tu eri preoccupata per me”
Lei annuì e si accoccolò tra le braccia forti di lui, che trattenendo a fatica un lamento a causa di una fitta al costato, le diede un dolcissimo bacio sulle labbra.
In quel preciso istante Madama Chips, attirata dai singhiozzi persistenti della ragazza, entrò preoccupata nella stanza trovandosi di fronte ad una scena alquanto inusuale.
“Che diavolo fate a terra?”
Draco spiegò velocemente l’accaduto e fu aiutato a rimettersi a letto. Ad Hermione invece venne dato un calmante e l’infermiera la fece sdraiare accanto al biondino che la fissò sino a quando non si fu addormentata.

“Siete degli irresponsabili” sibilò Piton trattenendo a fatica il proprio tono di voce.
“Severus..” sospirò Draco consapevole che il padrino, accorso in infermeria non appena saputo che era stato ferito, non gli avrebbe certo risparmiato di fargli sapere cosa pensava in merito a quanto accaduto.
“Dimmi che non è vero?”
Il ragazzo tacque abbassando lo sguardo.
“Non ci posso credere, avete accettato di battervi con lui!” sussurrò isterico il professore.
“Sì, ma…”
“MA COSA?” chiese l’uomo lasciandosi scappare qualche decibel di troppo.
“Ha dovuto, lui..”
“Ti prego risparmiami questi discorsi, sapete perfettamente che cosa comporta un patto oscuro. Dimmi Blaise è forse impazzito? O nel tempo libero, a mia insaputa, si diverte a rischiare la vita?”
“L’ha fatto per aiutarmi” mormorò il biondino dispiaciuto.
“Chissà perchè la cosa non mi stupisce? Ciò non toglie che ha commesso un’imperdonabile errore. Conosce le regole possibile che..”
“Severus, siamo perfettamente coscenti di cosa comporta accettare un duello tra maghi oscuri, non credere che stiamo sottovalutando la cosa, ma credimi, se avesse potuto non avrebbe mai accettato”
Il docente fece un profondo sospiro poi aggiunse “E’ tale e uguale a suo padre, non si batterà lealmente, possibile che non ci abbiate pensato?”
“Certo che ci abbiamo pensato!” rispose Draco “Ma se non altro combatteremo ad armi pari”
“Le armi oscure, non sono mai pari” sibilò l’uomo zittendolo “Dovresti saperlo!”
Il biondo tacque e si voltò a fissare Hermione la quale, fortunatamente, nonostante quel battibecco sembrava essere ancora profondamente addormentata.
“Cosa farete quando vi provocherà a tal punto da rispondere ai suoi incantesimi proibiti?”
“Risponderemo” sussurrò lo studente.
“E’ appunto questo che mi preoccupa!”
“Non temere non lo ucciderà, nella sua mente bacata e a modo suo, lo ama. Zacarias non vuole uccidere Blaise, vuole solo punirlo e riprendersi ciò che è convinto essere suo”
“Suo? Che significa?”
“Diciamo che ha un attaccamento morboso verso il mio migliore amico. Non ha apprezzato essere stato lasciato ed ancora meno sapere che ora Harry Potter fa parte della sua vita”
“Non sapevo che loro…” sussurrò Piton.
“Lascia stare Severus, Blaise non ama ricordare quanto accaduto con Zacarias, è stato un errore e nulla di più. Conosci Astor Zabini, sai quanto possa essere convincente, spinse Blaise a frequentare Sinclair e la sua cricca, convinto che certe amicizie avrebbero aiutato il figlio a fare le scelte giuste”
“Ora capisco, ecco perché a Grimmauld Place era così teso quando ha saputo che quel pazzo sarebbe venuto ad Hogwarts”
“Già!”
“Ciò non toglie che quel piccolo mangiamorte mi preoccupi”
“Te l’ho detto, non lo ucciderà!”
“E di te che mi dici? Chi proteggerà te?”
Malfoy inspirò profondamente, ignorò quella domanda, poi asserì “Mi serve Severus, dimmi cosa devo fare per riaverlo”
“Cosa?” domandò l’uomo sorpreso.
“Il libro”
Piton sgranò gli occhi allibito “Scherzi vero?” chiese in un sussurro.
Il ragazzo scosse la testa.
“Non vorrai..”
“Non voglio” insorse il giovane intuendo cosa stava per domandargli “Ma se la situazione degenererà e saremo obbligati, lo potremo usare come merce di scambio”
“Non posso Draco, il libro delle ombre è ben protetto”
“Come proteggevate la pietra filosofale? Se non sbaglio sei anni fa tre ragazzini di undici anni riuscirono a prenderla?”
“Sai bene cosa comporterebbe se quel libro arrivasse in mani sbagliate, non possiamo permetterlo”
“Non dirmi che uno stupido libretto è più importante della vita di Blaise, mia o di…”
“Di chi?”
“Di Hermione e Harry” balbettò il biondino “Gli faranno del male se non..”
“Dunque è per questo che avete accettato di battervi?”
“No, si, cioè non solo.. ma che importa ora. Il libro mi serve Sev, ti prego fammelo avere!”
“Non posso”
Lo sguardo di Draco divenne tagliente e lasciando trasparire tutto il suo disappunto sibilò “Allora me lo prenderò da me!”
“Non puoi ci sono troppe protezioni a difenderlo senza contare che il Ministero della Magia lo scoprirebbe e verresti immediatamente tracciato”
“Vogliono quel libro e pur di averlo non si faranno il ben che minimo scrupolo. Non lascerò che il mio migliore amico o la mia ragazza muoiano perché il Ministero freme per averlo tutto per sé”
“Parlerò con Silente”
“Non basta!”
“Vedrò cosa posso fare ma ti prego niente colpi di testa”
“E’ mio, lo rivoglio!” intimò il serpeverde “Appartiene alla mia famiglia da secoli, ridatemelo!”
“L’hai consegnato all’Ordine, non puoi più riaverlo!” replicò deciso il docente “Sapevi quello che stavi facendo!”
“Non fatemi pentire di avervelo dato!”
“E tu non farmi pentire di averti sempre difeso” replicò tagliente il padrino.
“Cosa pretendi da me Severus?”
“Che tu sia una persona matura e responsabile. Voglio che tu sia il Draco che conosco!”
“Non voglio veder soffrire le persone che amo. E se per impedirlo dovrò consegnargli quel maledetto libro.. lo farò”
“Non capisci che sarà del tutto inutile, avuto il libro, si prenderà anche il resto”
“Non ho detto che avrà il libro, ho detto che se sarà necessario lo userò come baratto”
“Questa cosa ha del ridicolo. Ti rendi conto cosa mi stai chiedendo di fare? Anche volendo non so se riuscirò a recuperarlo” sibilò l’uomo sentendosi impotente “Senza contare che non sappiamo neanche quando vi servirà. Quando ci sarà il duello?” chiese Piton duro.
“Non lo so!”
“Dove credi che deciderà di farlo?”
“Non lo so!” ripetè Malfoy teso come una corda di violino.
“Chi pensi che sceglierà come secondo?” domandò il docente d’istinto.
“NON LO SO!” urlò Draco in preda ad una rabbia accecante, svegliando ovviamente Hermione di soprassalto che sentendolo gridare si mise seduta in preda al panico.
“Che succede?” chiese la ragazza spaventata.
“Nulla signorina Granger, si sdrai e continui a dormire, il signor Malfoy ed io abbiamo chiarito!”
La bella grifondoro non replicò, si voltò a guardare il proprio ragazzo che a sguardo fisso sulle lenzuola taceva, dopodichè annuì e si risdraiò. Piton uscì poco dopo dall’infermeria.
Passarono alcuni istanti che parvero un’eternità poi, facendosi coraggio, Hermione chiese “Amore, cosa sta succedendo?”
“Nulla, scusa se ti ho svegliata, dormi” sussurrò lui voltandosi di spalle.
“Draco ti prego non lasciarmi fuori da questa storia, insieme saremo più forti”
Lui non rispose.
La ragazza scivolò fuori dal proprio letto e raggiunse quello del biondo il quale, sentendosi sfiorare la spalla ferita, si voltò e la vide in piedi di fianco a sé “Torna sotto le coperte, senti che freddo” le disse premuroso.
“Amore, perché stavi litigando con Piton?”
“Parlavamo di Sinclair ed ho perso le staffe, non avrei dovuto, domani gli chiederò scusa”
“Riguardo a cosa?” chiese lei ben conscia che Draco non le stava dicendo tutta la verità.
“Herm, per favore, dobbiamo proprio parlarne ora? E’ tardi, sei stravolta e ci saranno dieci gradi in questa stanza. Non voglio che te ne stai lì, a prendere freddo”
“Hai ragione” sussurrò lei che stupendolo sollevò le coperte e scivolò sotto accoccolandosi tra le sue braccia”
“Herm, ma che cosa..?”
“Non posso? Se preferisci che me ne vada non hai che da chiedermelo?”
“No, assolutamente è bello sentire il calore del tuo corpo” rispose il biondo baciandole dolcemente la fronte “Sei la medicina migliore che mi possa venir data”
“Ti faccio male?”
“No, gli antidolororifici di Madama Chips hanno fatto un ottimo lavoro, sento solo un po’ di fastidio alla gamba, nulla di più!”
“Allora posso restare?”
“Che domande mi fai? Secondo te preferisco stare in questo letto da solo o con te?”
“Ottimo allora”
“Ottimo che?” sorrise Draco.
“Ti sei rilassato, il che significa che ora signor Malfoy mi spiegherai cosa è successo!” disse la bella caposcuola strappandogli un sorriso rassegnato.
Draco raccontò della sua chiacchierata con Severus e della richiesta fatta al professore.
“Non te lo daranno mai”
“Lo so! Infatti me lo riprenderò da me”
“Cosa? Scherzi?” chiese Hermione sollevandosi a guardarlo negli occhi.
“Non sono mai stato tanto serio” rispose il suo ragazzo ricambiando lo sguardo.
Ma prima che Hermione potesse replicare, la porta dell’infermeria si aprì e rivelò un ansante Potter seguito a ruota da Blaise e Ron.
“Che diavolo ci fate voi qui?” domandò Draco vedendoli.
“Weasley ha pensato bene di piombare nella stanza di Harry urlando come un ossesso che Hermione era sparita dalla camera. Ci siamo preoccupati e siamo corsi a vedere se fosse qui con te” Spiegò Zabini a debito d’ossigeno.
“Come vedete sta benissimo, tornatevene alla torre se vi beccano qui, passerete dei guai” sussurrò Malfoy facendogli cenno di abbassare il tono di voce.
“Cos’è un vizio di voi serpeverde intrufolarvi nel letto dei miei migliori amici?” chiese Ron ancora scioccato di vedere Hermione stretta tra le braccia del cacciatore grigioverde.
Draco lo fissò sorpreso da quel commento, poi spostò lo sguardo su Blaise che facendo spallucce spiegò “Noi eravamo.. cioè quando lui è entrato io stavo.. ero..”
“A letto con me. Ma ci stavamo solo abbracciando” commentò Harry che visto lo sguardo poco convinto del biondino aggiunse “Bhè forse anche baciando”
“Weasley, non ti facevo così bigotto” disse Draco sorridendo.
“Non sono bigotto, è solo che non ero preparato a.. a.. vederli avvinghiati intenti a succhiarsi via le tonsille a vicenda. Troppe emozioni tutte in una volta, se permetti non è stata una giornata facile”
“A chi lo dici” pensò il biondo.
Hermione ridacchiò attirando l’attenzione su di sé.
“E tu cos’hai da ridere? Ti sembra il modo di sparire? Mi hai fatto venire un infarto. Mi sono svegliato per andare in bagno e non ti ho vista. Non sapevo più cosa pensare” mugugnò il rosso facendo l’offeso.
“Scusami, ero preoccupata per Draco. Volevo vedere come stava”
“Si va bhè, potevi almeno avvisare”
“Ma se dormivi che neanche le cannonate ti avrebbero svegliato!”
“Come vedi dormivo si, ma non così profondamente come pensavi”
“Mi dispiace, prometto che la prossima volta ti sveglierò” disse l’amica regalandogli un dolce sorriso.
Il rosso mugugnò qualcosa d’incomprensibile e mise un broncio adorabile che scatenò più di una risata a stento trattenuta dai presenti. Benché nessuno volesse incappare nelle ire di Madama Chips fu praticamente impossibile non sorridere dell’espressione del portiere grifondoro, rasentava letteralmente il ridicolo.
“Ragazzi è bello avervi qui, ci volevano due risate” sussurrò Hermione scatenando più di uno sguardo sorpreso.
“Che significa?” domandò Blaise guardando il proprio compagno di casa in attesa di spiegazioni.
“Niente” mentì l’altro.
“Draco” intimò Zabini fulminandolo con i suoi zaffiri.
Il biondo inspirò profondamente, finse di non vedere l’espressione allarmata di Weasley e quella seccata di Harry il quale, avvicinandosi al letto ed incrociando le braccia al petto, chiese “E’ stato qui vero?”
“Sì!”
“Quando?” domandarono Blaise e Ron all’unisono.
Il cercatore serpeverde raccontò quanto accaduto con Sinclair e della sua chiacchierata con Piton. Non tralasciò alcun particolare e la cosa contribuì a peggiorare l’umore del suo migliore amico già livido di rabbia al solo udire il nome di Zacarias. Ron ed Hermione ammutoliti, tacquero per non dire qualcosa di poco opportuno, mentre Harry una volta ascoltato attentamente il racconto, deciso asserì “Al libro ci penso io!”
“COSA?” chiesero contemporaneamente i tre amici.
“Ho detto che al libro delle ombre ci penserò io”
“Ma come farai?” domandò Ron.
“Questo non è in discussione, l’importante è recuperarlo” ribattè il suo migliore amico.
“Severus ha detto che è ben protetto” sussurrò Draco sconsolato “Non sarà semplice”
“Non ho mai pensato che lo fosse... ma avrete quel libro. Farò in modo di portarvelo al duello”
“No” esclamò d’istinto Blaise “Lo porteremo noi, non è sicuro per voi assistere!” rincarò guardandolo “Ne tu, ne Hermione, dovrete venire”
A quell’affermazione Ron, alzò gli occhi al cielo, certo che Harry non avrebbe gradito quel monito e infatti così fu, perché il moretto in questione svelto replicò “Non voglio discutere con te Blaise, che io ci sarei stato era un discorso già chiarito o sbaglio?”
“Non dopo quello che è accaduto stasera, Sinclair ha sicuramente in mente qualcosa, non voglio dargli l’opportunità di farvi del male”
“Per favore”
“Harry.. no!” ripetè il serpeverde senza distogliere lo sguardo da quello giada di lui.
“Che tu lo voglia o no io verrò” disse Potter con un tono che non ammetteva repliche aggiungendo poco dopo “Non potrei sopportare l’idea di saperti in pericolo senza fare nulla”
“Chi penserà ad Hermione?”
“Co.. cosa?” domandò l’altro.
“Chi penserà a lei?” richiese il serpeverde facendo leva sull’affetto che il suo ragazzo provava per l’amica.
“Ma…” provò a dire la diretta interessata che venne però zittita da Draco che le bisbigliò all’orecchio “Non ora piccola, prevedo burrasca, lascia che se la sbrighino fra loro”
La bella caposcuola annuì e tacque.
“Non provarci Blaise, non userai Hermione per farmi cambiare idea” sibilò Harry una volta capito dove volesse andare a parare il suo bel ragazzo.
“Silencio!” recitò Ron insonorizzando l’infermeria che si stava decisamente accendendo come toni.
“Perché non vuoi capire che è meglio così?”
“Perché ti ostini a non volermi lì con te?” chiese a sua volta il grifone.
“Perché ti amo e non voglio che ti accada nulla” rispose secco il cacciatore.
“Bene, lo stesso vale per me!” replicò Potter facendo un passo nella sua direzione.
“Non metto in discussione il tuo amore Harry, voglio solo tenerti fuori dai guai”
“Sono cresciuto Blaise, so badare a me stesso!”
“Anch’io e non ho bisogno della balia!” tuonò Zabini.
“Che vai farneticando? Quale balia?” insorse il moro seccato da quelle accuse infondate.
“Non sei l’unico che sa battersi Harry, dimentichi da quale famiglia provengo, posso benissimo affrontare un duello senza che ci sia tu a sorvegliarmi!”
“Pensi che non ti ritenga all’altezza?” chiese duro Potter.
Blaise non rispose.
“Non posso crederci, sei davvero convinto delle stronzate che dici?”
“Andiam bene” sussurrò Ron vedendo la vena sulla tempia destra dell’amico pulsare freneticamente.
“Ti ho spiegato perché voglio che tu non venga, ti è così difficile rispettare una mia richiesta?”
“Si, se la richiesta ha dell’assurdo!” sbottò il cercatore.
“Lasciamo stare tanto non ascolti” esclamò Blaise voltandosi a guardare Draco il quale, lanciando uno sguardo esplicito all’amico, esclamò “Forse è il caso che vi calmiate”
“Sono calmissimo Dra, desidero solo che rispetti le mie decisioni!” fu la risposta secca di Blaise.
La reazione di Harry fu alquanto prevedibile, decisamente alterato dal comportamento del proprio ragazzo, tremò di rabbia ma non replicò, senza salutare, se ne andò stizzito diretto a gran passi verso l’ufficio di Silente.

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Capitolo 40
*** La fiducia costa cara ***


RINGRAZIAMENTI:

Bonsoir, bonne nuit o bonjour, non so quando leggerete questo nuovo chap ma il succo è augurarvi una splendida lettura. ^__^ Harry combina un piccolo guaio o meglio si lascia trascinare dagli eventi.. cosa accadrà chi può dirlo, a voi l’ardua sentenza. Zac è sempre più bastardo ma il top lo toccherà più avanti. Quanto a Draco e Herm, bhè che dire, beati loro!
Ci terrei a ringraziarvi di cuore, molti di voi hanno seguito anche “Niente è come sembra” lasciando numerosi commenti. Prometto che al prossimo postaggio risponderò personalmente a ciascuno di voi, ma stasera proprio non posso. Ciò non significa che non legga e non apprezzi ciò che mi scrivete. Giuro!! Pertanto un grazie super sentito a tutti coloro che seguono questa ff, in particolare a: Dany, Jackie Hooker, Alisea, Joy Wyatt, Giuggia89, piropiro, Elektra, mena, Mira'82, Mary HP, Trip, andromeda89, _Elentari_, yuyu, fairy81, camomilla, -jo-, siriussina, piny, JessicaMalfoy, debby-potter, Aviendha, mirtilla, alec, minami77, hermione, kiara, Naife, Layla, tija, debby-potter, sissichi, miss black e molti altri.

Capitolo 40°: La fiducia costa cara

“Non posso crederci” pensò Harry mentre furente saliva a gran passi le scale che conducevano all’ufficio del preside “Balia, a me. Ma come gli salta in mente?” sibilò ancora incredulo del battibecco avuto con Blaise “E’ convinto che non lo ritengo all’altezza di affrontare Sinclair” sbuffò sonoramente “Crede che non mi fidi delle sue capacità, che non lo considero abbastanza abile da sostenere quel duello” mugugnò seccato “IDIOTA, NON HA CAPITO UN CAZZO DI ME!” esclamò cedendo alla rabbia del momento.
“Accidenti siamo di cattivo umore!” commentò una voce alle sue spalle “Che peccato!”
Harry, ormai a pochi passi dai due gargoyle si fermò all’improvviso e si voltò in direzione di chi aveva parlato il quale, appoggiato ad una colonna con le braccia incrociate, lo fissò maligno e sadicamente soddisfatto.
“Buonasera” sussurrò Sinclair sorridendogli.
“Perché ti trovo sempre nei posti più impensati?” domandò Potter freddo.
“Passavo, sai poco fa ero in infermeria a trovare un amico”
“Ho saputo!”
“Non avevo dubbi” ridacchiò Zacarias.
“Cosa vuoi?” chiese Harry duro.
“Fare due chiacchere con te ed assicurarmi che Draco mantenga la promessa fatta”
“Sei di un arroganza senza eguali, cosa ti arroga il diritto di…” iniziò a chiedere il grifone ma venne bruscamente interrotto dall’altro che ribattè “Ti prego risparmiami i tuoi giudizi, non è certo un mistero ciò che pensi di me, men che meno ciò che io penso di te, pertanto evita, perchè non ho tempo da perdere”
“Fottiti!”
“Provvederò a tempo debito non temere” commentò l’altro rincarando “A meno che tu non abbia un po’ di minuti liberi da dedicarmi, sarebbe interessante sperimentare nuovi incontri e verificare di cosa sei capace”
“Ti piacerebbe?” chiese acido Harry.
“Fidati piacerebbe più a te. So essere molto abile quando mi impegno.. chiedi a Blaise se non mi credi” sibilò cattivo il moro con il chiaro intento di provocarlo. Ovviamente ci riuscì.
“Stai lontano da lui”
Sinclair rise poi asserì “Ma se poco fa l’hai insultato, sei volubile signor Potter, deciditi una buona volta”
“Blaise non è in discussione, tanto meno ciò che provo per lui, qui l’unico fuori posto sei tu!”
“Che paroloni, ma dimmi quanto sei disposto a provarmi ciò che hai appena detto?”
“Non ho bisogno di provarti un bel niente”
“Oh si invece se tieni al tuo ragazzo e ti preme che rimanga in vita, fammi avere il libro delle ombre e hai la mia parola che lo risparmierò”
Harry scosse la testa poi rispose “Sei così convinto di vincere? Forse dovresti essere meno fiducioso e più accorto. Blaise è un mago potente, non sottovalutarlo”
“Non lo sottovaluto affatto, a differenza tua. So di cosa può essere capace, l’ho sfidato apposta per ricordarglielo. Temo che se lo sia dimenticato frequentandoti”
“Sei un bastardo” sibilò il grifone avvicinandosi.
“Sì è vero” replicò l’altro soddisfatto “E tu sei un povero illuso se pensi che possa dimenticare ed assopire la sua vera natura. Blaise è molto potente forse più di quanto immagini, lui e Draco sono destinati ad essere i degni sucessori dei loro padri. Non puoi impedire che si realizzi ciò che è stato deciso”
“Deciso da chi?”
“Da loro!” sibilò secco Sinclair il quale aggiunse vedendo la faccia sorpresa del cercatore “Stupito? Non esserlo, nonostante ti abbiano raccontato di essere stati obbligati, la verità è che volendo avrebbero potuto ribellarsi, ma non l’hanno mai fatto, perché il potere e la gloria fa gola a tutti”
“Stai parlando di Blaise non di te stesso, frena la lingua Sinclair”
“Mi fai quasi tenerezza, questa tua convinzione che sia una santarellino ha del commovente. SVEGLIA POTTER, MI SAREI MAI MESSO CON QUALCUNO CHE NON FOSSE PIU’ CHE DEGNO DI STARMI ACCANTO?” chiese Zacarias senza dargli modo di replicare “NO, TI RISPARMIO IL DISTURBO DI PENSARCI”
“Conoscere incantesimi oscuri non fa di una persona un assassino” ribattè il grifone “Non paragonarlo mai a te perché siete lontani anni luce”
“Vedremo! Quando assisterai al duello ne riparleremo” commentò il rivale che maligno rincarò “Ops dimenticavo, Blaise non desidera che tu sia presente, chissà perché?”
Potter sussultò colpito sul vivo e fece per replicare ma la fredda voce del nemico lo anticipò “Non vuole che tu lo veda per quello che è veramente, possibile che tu sia così cieco e sciocco da non capirlo? Blaise Zabini è uno dei migliori maghi oscuri che io conosca, ha una padronanza praticamente perfetta di tutte le arti nere. Sa essere tanto spietato quanto affascinante, è il mix esemplare di un connubio idilliaco di due personalità”
“Lui ha scelto da che parte stare”
“Non esserne così sicuro”
“Potrei scommettere la mia stessa vita. Lo conosco, so cosa cela il suo cuore”
Una luce maligna attraversò lo sguardo di Sinclair che incrociando le braccia chiese “Davvero ti fidi così tanto di lui? Saresti disposto a rischiare addirittura la tua stessa vita?”
Potter annuì.
“Giuramelo!” intimò Zacarias porgendogli una mano.
“Lo giuro!” rispose il grifone senza pensarci due volte stringendogliela.
“Ottimo si può fare, se hai ragione tu, se Blaise mi batterà senza ricorrere ad incantesimi oscuri, me ne andrò e non pretenderò ne il libro, ne la mia preda. Perché sai vero che chi vince un duello oscuro ha diritto di scegliere cosa fare del proprio avversario?” domandò Sinclair sornione “Ma se ho ragione io e il caro Blaise non riuscirà a non cedere ai suoi poteri, non solo il libro verrà con me, il tuo ragazzo mi seguirà ma non prima di averti visto torturare e morire!”
Harry annuì, amava Blaise sapeva che il suo cuore era puro. Quello era l’unico modo di dimostrare anche a lui che si fidava delle sue abilità ma soprattutto di lui.
“La cosa si fa maledettamente interessante” sussurrò Zacarias esaltato dalla piega presa da quella situazione “Dunque ricapitoliamo, recupererai il libro e non dirai al bel moretto del nostro piccolo segretuccio”
“Certo che no!” sibilò teso il grifone.
“Ottimo, saprai a tempo debito dove e quando si terrà il duello. Ci tengo che tu assista!”
“Non avevo dubbi!” commentò Harry che vide sparire il ragazzo poco dopo.
Teso come non mai Potter si voltò per raggiungere l’ufficio del preside, ma con suo grande stupore notò che l’uomo in questione era li ad aspettarlo affiancato dai due gargoyle.
“Signore!” sussurrò il ragazzo “E’ tanto che è lì?”
“Abbastanza da capire che hai commesso un pessimo errore Harry!” rispose l’uomo.
Il giovane abbassò lo sguardo e tacque.
“Vieni, parliamo di ciò che hai appena fatto, temo che tu non sappia quanto sia rischioso ciò che hai accettato di fare. Sebbene fosse spinto da un sincero sentimento”
Il moro annuì e seguì l’uomo sino nel suo ufficio.

“Perché Blaise ha trattato Harry in quel modo?” chiese Hermione a Draco non appena il moretto e Ron uscirono dall’infermeria per tornare nei loro dormitori.
“Perché ha paura che Zacarias possa escogitare qualche trucchetto e coinvolgerlo nei suoi piani”
“Quali trucchetti?”
“Non lo conosci, credimi è capace di tutto!”
“Non discuto, ma non pensi che sarebbe stato meglio parlargli in modo diverso? Spiegargli il perché invece di attaccarlo in quel modo”
“Herm concorderai con me che delle volte Harry non ascolta, è testardo e maledettamente ostinato. Non dico che Zab abbia fatto bene ma di sicuro non voleva ferirlo, solo proteggerlo”
“Non è certo quello il modo di gestire Harry!” commentò la ragazza “Dovrebbe conoscerlo, l’ha accusato di non fidarsi di lui”
“Quella però è l’impressione che delle volte da” sussurrò il biondino.
“Cosa? Scherzi? Harry ama Blaise, si fida ciecamente di lui e dei suoi poteri. Che stai dicendo?”
“Hermione non voglio litigare con te, ne difendere Blaise a spada tratta, ma cerca di capire anche il punto di vista degli altri”
“Quali altri? Blaise, Harry o il tuo?” chiese la ragazza guardandolo.
“E va bene, se dobbiamo discuterne, se ci tieni così tanto.. facciamolo” sbottò Malfoy “Vuoi che ti dica cosa penso veramente?” Hermione annuì sapeva che sotto c’era dell’altro “Harry è troppo protettivo”
“Ma lo ama è normale!” insorse subito lei che si vide zittire con un gesto “Lo so, proprio per questo Blaise teme che possa presentarsi al duello ed interferire. Non hai idea di cosa comporterebbe, non solo il patto oscuro si annullerebbe con conseguenze disastrose ma Harry rischierebbe di esserne coinvolto”
“Parli di essere troppo protettivo ma mi sembra che anche tu lo sia nei miei confronti?”
“Certo che lo sono, non per sminuire le vostre conoscenze ma un duello tra maghi oscuri non è da sottovalutare”
“Non lo abbiamo mai fatto!”
“Sono felice di sentirtelo dire perché saperti al sicuro e lontana da quel luogo mi solleverà un po’”
La bella caposcuola lo fissò e non commentò tant’è che Draco chiese “Perché quello sguardo?”
“Siete incredibili, decidete tutto voi, non vi è passato neanche lontanamente dall’anticamera del cervello che sia Harry che io fossimo tremendamente preoccupati per voi? Non vi è venuto in mente che per noi sia difficilissimo starcene chiusi in una stanza ad aspettare impotenti che torniate da noi? Scordatelo Draco non resterò ad aspettarti per ore senza sapere se stai bene oppure no!”
“E cosa vorresti fare sentiamo? Venire con me, sederti in un angolino e fare il tifo per il sottoscritto? Non è un gioco Hermione”
“Appunto!”
“No, è fuori discussione!”
“Cosa sia o meno in discussione se permetti non spetta solo a te deciderlo!” replicò lei decisa “Sai bene che se volessimo, sia Harry che io, troveremmo comunque il modo di scoprire dove siete, pertanto non trattarmi da stupida o come una bambolina da proteggere, trattami invece da tua pari e spiegami cosa fare per poterti essere d’aiuto. Lo apprezzerei di più credimi!”
“Perché non capite? Abbiamo paura che veniate coinvolti. Zacarias non si farebbe scrupoli ad usare voi per colpire noi!”
“Credi che non abbiamo valutato l’evenienza? Non sottovalutateci, sappiamo badare a noi stessi”
Draco fece un lungo sospiro e annuì poi disse “Ciò non toglie che preferiremmo non avervi là”
“Di cosa hai veramente paura Draco, ti prego dimmelo!”
Il serpeverde sapeva che mentire a quegli occhi color cioccolato fosse praticamente impossibile, era come se Hermione avesse libero accesso ai suoi pensieri, al suo cuore e alla sua anima, così spiegò “Tralasciando il terrore fondato che possa farti del male, vorrei che..” tentennò “Che non mi vedessi combattere! Non voglio che tu mi veda quando sono trasformato”
“Dimentichi che ti ho già visto” sussurrò dolcemente lei intuendo cosa lo preoccupasse.
“Quello era niente a confronto di cosa posso diventare”
“Niente mi farà cambiare idea su di te. Ti conosco, mi hai dimostrato di essere una persona degna di fiducia e speciale. L’amore che mi dimostri ogni giorno è la prova evidente di chi sei veramente. Non temere non sarà così facile sbarazzarti di me” sorrise Hermione accarezzandogli una guancia.
“Non è così semplice” mugugnò lui.
“Si che lo è, fidati!”
I loro sguardi si persero l’uno nell’altro e per istanti che parvero infiniti rimasero così senza dire nulla, sino a quando Draco non trovò il coraggio di dire “Piccola, non vorrei che tu rivedessi in me..”
“Coloro che hanno ucciso i miei genitori?” chiese lei a bruciapelo intuendo dove il suo bel ragazzo volesse andare a parare “Non preoccuparti, non accadrà!”
“Oh Herm non sai quanto sono terrorizzato che questo avvenga. Non potrei sopportare che tu mi veda come uno di loro!”
“Non potrai mai essere uno di loro Draco, tu sai amare, loro no!”
Malfoy annuì e le baciò il palmo della mano che ancora accarezzava la propria guancia. Dopodichè la strinse forte a sé e dopo averle sussurrato un tenero “Grazie” all’orecchio, scese a baciarle delicatamente il collo strappandole più di un sospiro compiaciuto.

“Signore io..” provò a dire Harry imbarazzato ma Silente lo interruppe chiedendo a sua volta “Cosa conosci dei patti oscuri?”
Il ragazzo deglutì sonoramente poi rispose “Poco e nulla a dire il vero. So che sono dei vincoli indissolubili a cui è necessario adempiere pegno la morte di colui che tenta di rifiutarsi”
“Vero e dimmi, sai di averne appena siglato uno?”
“Lo immaginavo signore” replicò in un sussurro il ragazzo.
“Perché l’hai fatto Harry? E’ stato molto imprudente oltre che sciocco da parte tua accettare un compromesso simile”
“Ho la massima fiducia in Blaise professore, so che combatterà lealmente!”
“NON PUO’!” esclamò secco il preside “NON IN UN DUELLO OSCURO!” rincarò perdendo il tipico self control che lo contraddistingueva.
Il grifone spalancò gli occhi, realizzando solo in quel momento l’ovvietà della cosa. Era caduto nel tranello di Sinclair il quale, facendo leva sui suoi sentimenti per il serpeverde, era ben conscio che anche se avesse voluto, Blaise non avrebbe potuto non controbattere a determinati attacchi oscuri con la semplice magia bianca.
“Stimo il signor Zabini tanto quanto te, ma so anche che una volta accettato un duello oscuro, non puoi limitarti ad usare la magia tradizionale. Sarà obbligato in certi frangenti a rispondere a tono”
“Non significa però che debba batterlo per forza usando incantesimi proibiti”
“No certo non vuol dire questo, ma la possibilità che possa battere Sinclair in altro modo è veramente remota. Sarebbe come tentare di accendere un fuoco sull’acqua, ogni tentativo risulterebbe vano e pressoché inutile. Capisci cosa significa? Se Blaise risponderà con incantesimi di magia nera, come purtroppo sono certo che accadrà, tu pagherai un prezzo troppo alto”
Harry non rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo ed a tacere.
“Ti darò il libro Harry, so che eri venuto per quello ma devi avvisare il signor Zabini di ciò che è successo”
“Non posso, ho promesso di non farlo” sussurrò mestamente il cercatore.
“Se non glielo dici non saprà che..”
“Lo so, ma se glielo dico, cercherà di non usare la magia nera a causa mia, non voglio che rischi di morire per aiutare me. Se perde il duello, Sinclair potrà decidere della sua vita, preferisco che possa farlo solo con la mia”
Silente non ribattè, schioccò semplicemente le dita e il libro delle ombre apparve sulla scrivania. Lo porse al grifone e disse “Lascia che lo prendano, non voglio che ne tu, ne il signor Malfoy ne tanto meno il signor Zabini cerchiate di impedirglielo. In fondo è qui per questo. Le vostre vite sono molto più importanti di un libro”
“Cosa succederà signore quando lo avranno in loro possesso?”
“Confronto a ciò che verrà creato, gli inferi e i dissennatori saranno presenze piacevoli con cui convivere” fu la risposta lapidaria e alquanto poco rassicurante del preside.
Harry deglutì e cercando di non far trasparire il proprio sgomento chiese “Come è venuto a conoscenza del duello?”
“Me lo ha detto Severus, è corso da me non appena ha saputo quanto accaduto”
“Dunque sapeva già del libro, che glielo avrei chiesto?”
“Certo”
“Come faceva a sapere che non avrei cercato di recuperarlo da me?”
“Perché ti conosco Harry, so che sei una persona corretta e che avresti prima cercato di risolvere la cosa nel migliore dei modi”
Il ragazzo fece un cenno affermativo con la testa, afferrò il libro e ringraziò l’anziano docente per averglielo dato.
“Ragazzo mio, so che i sentimenti che ti legano a Blaise sono molto profondi e so anche che da quando Sirius è morto è la prima volta che qualcuno riesce a far breccia nel tuo cuore. A quanto mi dicono è un amore corrisposto pertanto, spero vivamente che tu non debba pentirti di aver fatto determinate scelte.
“Non mi pentirò signore” asserì Harry alzandosi e uscendo dall’ufficio del preside.

“Smettila” ansimò Hermione visibilmente accaldata dalle attenzioni che il proprio ragazzo stava riservando al suo collo.
“Mmhhnn” mugugnò lui mordicchiandole sensualmente l’incavo.
“Draco ti prego, non mi sembra questo il momento più.. oh cielo..” gemette sentendo la punta della lingua del biondo tracciarle una striscia infuocata che risaliva verso l’orecchio “Amore.. per favore.. non fare così, non..”
“Così cosa?” Chiese succhiandole e mordendole il lobo con fare assai malizioso.
“Così come fai” balbettò lei “E’ bellissimo ma..” tentò di dire venendo però catturata nell’ennesimo bacio mozzafiato che le fece dimenticare all’istante ciò che voleva dire.
Travolto dalla troppa foga di dimostrale quanto bramava quel contatto, Draco gemette di dolore per una fitta alla spalla. Hermione ne approfittò per separarsi da quelle labbra spudorate che sembravano nate per tentarla e condurla in perdizione e disse “Hai visto, non sei nelle condizioni di fare il seduttore amore mio”
“Mi duole ammettere che forse hai ragione anche se continuo a sostenenere che i tuoi baci e le tue carezze sono la miglior cura possibile” rispose lui sorridendole e facendole scivolare una mano sul fianco.
La bella grifondoro ricambiò e chiese impedendogli di sollevare troppo la propria gonnellina a pieghe che stava ancora indossando “Cosa non le è chiaro signor Malfoy del discorso appena fatto?”
“Nulla, è tutto limpido e cristallino”
“Allora cosa ci fa la tua mano sotto la mia gonna?”
“Quale mano?” chiese lui innocentemente.
“Questa mano” ribattè lei afferrandogliela.
“Oh questa” rispose picchiettando le dita sulla gamba liscia di Hermione la quale, ridacchiò sentendolo aggiungere “Accidenti proprio non ne vuole sapere di allontanarsi dalla tua pelle morbida, sente un bisogno sfrenato di toccarti e dimostrarti quanto tu le piaccia”
“Che mano premurosa!” sussurrò la ragazza.
“Molto, come tutto il mio corpo del resto”
La caposcuola scoppiò a ridere e senza dargli modo di replicare lo baciò con passione salendogli a cavancioni “L’hai voluto tu signor Malfoy” gli mormorò mordendogli sensuale il labbro inferiore “Sappi che non mi lascerò impietorise dai tuoi gemiti di dolore”
“Non chiedo altro!” rispose lui coinvolgendo le belle labbra di lei in un altro scambio appassionato di opinioni e facendo scivolare le proprie mani sui suoi glutei scolpiti.
“Asp.. aspett… Draco aspetta!” ansimò Hermione sollevandosi un poco mentre la sua gonnellina era già stata abilmente slacciata.
“Piccola basta con questo giochino, credimi sono già maledettamente eccitato” piagnucolò lui mettendo un broncio adorabile.
“Sciocco non intendevo quello, prima di continuare dobbiamo fare due cose” disse impugnando la propria bacchetta “Recitare un incantesimo insonorizzante e uno anticoncezionale” disse mormorando svelta le due formule “E già che ci siamo direi anche uno di sparizione, non si sa mai” rincarò facendo sparire solo ad occhi indiscreti i loro corpi.
“Vuoi dire che tu non sei.. cioè che noi non..?” mormorò il biondo realizzando l’ovvio.
“Cosa che nessuno ci può vedere eccetto tu ed io?” rispose lei pur sapendo a cosa si riferisse in realtà.
“No, a parte quello.. intendevo i tuoi timori di essere..” ma non potè finire il discorso perché sorridendogli dolcemente lei lo anticipò “Già, niente concepimento ma perché sfidare la sorte?!”
Lui ricambiò e disse “Un po’ mi dispiace anche se forse è meglio così”
“Amore avremo tempo per crearci una famiglia, adesso sarebbe stato effettivamente un po’ prematuro” replicò Hermione baciandolo maliziosa.
“Giusto, ma decisamente non dobbiamo scordarci come fare!” ribattè il serpentello “Si mormora che la pratica costante sia la miglior cura alla perdita di memoria” aggiunse togliendole il gilet e slacciandole la camicetta.
“Spiritoso” mormorò la grifondoro facendo altrettanto con la casacca del pigiama che il biondo indossava.
“Dio quanto ti amo, sei bellissima e maledettamente provocante” ansimò Draco sentendola scendere a stuzzicargli i piccoli capezzoli rosa “Herm, sei fant.. oh.. che fai?” chiese piacevolmente sorpreso quando poco dopo due mani birichine scivolarono sino ai propri pantaloni che vennero tolti insieme ai boxer neri aderenti.
“Male?” chiese la bella grifondoro dedicandosi a stuzzicare l’erezione del cercatore “No.. Dio assolutamente.. oh piccola” ansimò lui quando il gioco di mano venne sostituito da un più che apprezzato gioco di bocca “Sììì” gemette Draco quando la lingua e le belle labbra della sua ragazza non accennarono a dargli tregua.
“Dio.. Herm oh sìì.. Herm aspet.. piccola non.. oh mamma sììì.. amore se continui non riuscirò a resistere, piccola non.. che fai? Oh sì, sì così.. amore sìì..” mugugnò il serpeverde quando Hermione dopo essersi sfilata gli slip si posizionò correttemente e abbassandosi lentamente si lasciò penetrare.
Movimenti permettendo, i due ragazzi si mossero all’unisono in una danza sensuale di corpi che pian piano aumentò d’intensità e passione. Le loro bocche non smisero un istante di provocarsi così come le loro mani non accennarono a smettere di sfiorarsi sensualmente e contribuire a rendere quel momento ancora più intrigante. Completamente persi nell’estasi che quella dimostrazione d’amore stava regalando loro, i due raggiunsero l’orgasmo insieme suggellando il momento invocando il nome dell’altro a gran voce.

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Capitolo 41
*** Bugie bianche ***


RINGRAZIAMENTI:

Ciao a tutti, prima di dare qualche spiegazione voglio augurare di cuore a tutti voi Buon Natale, Buon Anno e già che ci siamo anche buona befana ^__^ Spero sinceramente che questo 2006 possa portarvi tanta felicità ed immense soddisfazioni.
Innanzi tutto mi scuso per la mia latitanza e per questi auguri un pò ritardatari ma come dire.. un impegno inderogabile mi ha trattenuta altrove ^__^
So che mi perdonerete visto che ad allietare la mia vita e quella di mio marito Davide, il 17 dicembre, alle 20.27 è nato il nostro piccolo Mattia.
Ebbene sì, avete capito benissimo!! ^__^
Come potrete immaginare da brava mamma tutto il resto è passato lievemente in secondo piano, ff comprese. A dire il vero non so se riuscirò ad aggiornare ai ritmi a cui vi avevo abituati ma so che saprete essere pazienti. Che dire ancora se non che ringrazio immensamente tutti coloro che amano e hanno commentato questa ff, perdonatemi se non vi rispondo personalmente ma davvero non riesco in questo periodo. Un grazie speciale però va alla Dany che mi è stata vicina in questi mesi di gestazione e anche in queste ultime settimane un po’ particolari. Grazie tesoro TVB++

Capitolo 41°: Bugie bianche

Quaranta minuti dopo aver vagato per tutta Hogwarts, preda dei propri pensieri, il grifone giunse dinanzi alla porta della camera che divideva con Blaise. Guardò la soglia di quercia finemente intagliata e fece un profondo respiro. Sollevò una mano per afferrare la maniglia ma la ritrasse sospirando nuovamente. Aldilà probabilmente c’era il ragazzo che amava, desiderava entrare e chiarire quanto accaduto, ma non voleva assolutamente discutere con il serpeverde. Era ancora arrabbiato per le accuse del moro che non sentiva minimamente appropriate ed era anche parecchio teso per quanto accaduto con Sinclair. Sicuramente sarebbe scattato alla minima risposta a tono di Blaise.
“Merda!” pensò Harry chiudendo gli occhi appoggiandosi al muro di fronte alla camera incriminata lasciandosi scivolare a terra “Merda all’ennesima potenza” si disse prendendosi la testa fra le mani mentre un unico pensiero attraversava la sua mente.. come cercare di fargli capire l’importanza di combattere lealmente senza però dirglielo in modo palese e diretto? Già, come dimostrargli che lo amava più di ogni altra cosa al mondo, talmente tanto da rischiare la propria vita, senza però farlo sentire in colpa o in debito per questo?
“Non voglio che gli accada nulla” pensò volando con la mente al giorno in cui, a malincuore, aveva dovuto assistere ad un altro duello che purtroppo era terminato con la scomparsa di una delle persone a lui più care “Perdere Sirius è stata dura, ma solo l’idea che possa accadere qualche cosa a Blaise è dieci volte peggio” si disse sentendo una dolorosa, quanto mai indicativa fitta al cuore, sinonimo che non riusciva neanche lontanamente a concepire la propria vita senza il serpeverde accanto.
Harry fece l’ennesimo sospiro e picchiettò lentamente la testa contro la parete, gli dispiaceva molto aver avuto quella discussione con il moro e benché ancora gli rodesse essere stato additato come quello che non si fida, l’unica cosa che ora gli premeva era riuscire a guardarlo in quel occhi color del mare più profondo senza lasciarsi sfuggire il ben che minimo cenno di debolezza, chiedergli scusa per la reazione alquanto sopra le righe avuta in infermeria ma soprattutto stringerlo a sé e fargli comprendere quanto tenesse a lui. Peccato che portare a termine tali propositi implicava dover essere sincero con il bel cacciatore e purtroppo il serpeverde non doveva sapere quanto accaduto con Zacarias, doveva potersi battere, libero di farlo nel modo più consono alla situazione.
“Avanti Harry, entra e affrontalo” si disse sollevando lo sguardo e posandolo sulla porta chiusa di fronte a se “E’ Blaise” mormorò alzandosi da terra e dimezzando la distanza che lo separava dall’uscio intarsiato. Ma prima che la mano aperta potesse chiudersi sulla maniglia, la porta si aprì e un paio di occhi zaffiro si specchiarono in quelli che tanto amavano color della speranza.
Nessuno dei due ragazzi distolse lo sguardo e proferì verbo. Solo dopo istanti che parvero ad entrambi durare quanto il disgelo, Blaise disse “Stavo venendo a cercarti, ero preoccupato!”
“Non devi” replicò di getto il cercatore superandolo per entrare nella stanza che dividevano “Anch’io so badare a me stesso!”
Zabini chiuse gli occhi, si aspettava una reazione tale, sapeva che quello che aveva detto in infermeria era stato esagerato, ciò nonostante desiderava tenere il grifone lontano dal luogo del duello. In cuor suo sentiva che Zacarias avrebbe architettato sicuramente qualcosa.
Harry dal canto suo, meditò alla velocità della luce che se solo fosse rimasto a guardarlo per un altro secondo gli avrebbe confessato ogni cosa, così pensò che l’unico modo per non cedere fosse optare per una strategia d’attacco, che sapeva perfettamente sarebbe sfociata nell’ennesima discussione. Si sbagliava, Blaise invece di inveire e rispondere a tono fece l’unica cosa che lasciò il bel cercatore spiazzato e senza parole, lo abbracciò da dietro mentre scontroso s’incamminava verso il bagno e sussurrò dolcemente “Scusa, sono un’idiota, so di aver detto cose che non pensi. Ero solo teso e preoccupato. So di cosa può essere capace Zacarias, non voglio che ti coinvolga nei suoi subdoli giochetti”
Potter tacque e la stretta del serpeverde s’intensificò, come a voler dimostrare che non aveva bisogno di sentirlo parlare, gli bastava percepire i fremiti ricchi d’emozione attraversargli il corpo.
“Blaise..” mormorò Harry portando le proprie mani sopra quelle del serpeverde ancora intente a stringerlo in un caloroso abbraccio.
“Ti amo, ho solo paura che possa coinvolgerti in tutto questo” mormorò il bel cacciatore.
A quelle parole il grifone chiuse gli occhi, come tranquillizzarlo sapendo che Sinclair era riuscito nell’intento che il suo ragazzo tanto temeva.
“Non averne” sussurrò Potter voltandosi a guardarlo “Qualunque cosa accada, andrà bene”
“Non capisci, lui sa essere spietato, non voglio che tu venga messo in mezzo”
“Amore l’unica cosa che mi preme è che tu vinca quel duello, so che ne sei perfettamente in grado e se ti ho dato l’impressione di non pensarlo mi dispiace, credimi ho la massima fiducia in te e nelle tue abilità magiche. Non temere per me, saprò affrontare qualunque cosa Zacarias e i suoi tirapiedi decideranno di organizzare”
Blaise annuì poco convinto lasciando trasparire tutta la sua preoccupazione.
“Hey guardami” sussurrò Harry sollevandogli il viso “So che combatterai lealmente e vincerai, sei migliore di lui”
“Non sempre potrò!” mormorò il moro mentre una fitta attraversò il cuore del ragazzo che amava “O meglio cercherò di farlo il più possibile, anche se temo che non sempre potrò farlo, non mi piace usare la magia oscura”
“Lo so, non c’è bisogno che tu me lo dica. Promettimi solo che farai sempre ciò che è giusto” aggiunse Potter con un filo di voce che tradì un po’ di emozione.
“Harry tutto bene?” chiese svelto Zabini notando quel momento di debolezza.
“Bene sì è solo che non sopporto l’idea che ti obblighi ad usare incentesimi oscuri”
“Non può obbligarmi, sarà una mia scelta farlo oppure no!”
“E’ questo che volevo sentirti dire!” replicò il grifone eliminando la distanza fra loro e baciandolo dolcemente sulle labbra.
Il serpeverde si abbandonò immediatamente a quel contatto e si lasciò guidare sino al loro letto dove poco dopo entrambi vi caddero sopra senza smettere di baciarsi.
“Basta litigare!” sussurrò Potter interrompendo momentaneamente il contatto di labbra per riprendere fiato “Preferisco trascorrere il mio tempo con te a fare altro” e detto questo si tuffò nuovamente a baciare l’incavo del collo del serpeverde il quale, estasiato da quelle premurose attenzioni, si limitò ad annuire concorde.
Parecchio tempo dopo, quando entrambi i moretti erano più che soddisfatti dell’interesse corrisposto dimostratosi, la tensione di qualche ora prima sembrava completamente essersi dissolta. Ancora abbracciati, i due ragazzi si stavano beando del calore reciproco che i loro corpi nudi emanavano e silenziosi non proferirono verbo. Almeno sino a quando Blaise non sussurrò “E’ stato particolarmente intenso amore, mi è piaciuto molto”
“Mi fa piacere, era quello l’obiettivo” rispose Harry accarezzandogli una guancia.
“Sei stato incredibile, avrei voluto che non finisse mai”
“Bhè grazie ma non credo di avere le capacità di durare così a lungo!” commentò imbarazzato il grifone.
“Sciocco, sai cosa intendo.. eravamo particolarmente in sintonia, tutto sembrava perfetto che..”
“Perché tu lo sei Blaise” sospirò Potter interrompendolo “Starti accanto, vederti sorridere e saperti felice, poterti parlare, condividere con te ciò che mi succede e poter contare sulla tua presenza, rende ogni momento della mia vita perfetto. Non voglio niente più di questo, niente che non sia tu e la tua felicità”
“Amore io non..” balbettò il serpentello ancora colpito da quelle parole che arrivarono dritte al suo cuore “E’ molto bello quello che hai appena detto”
“Ti amo Blaise, delle volte ho paura di non essere in grado di dimostrarti quanto”
“Non devi dimostrarmi nulla, so perfettamente quanto mi ami e sinceramente spero che anche tu non abbia dubbi riguardo ai miei sentimenti nei tuoi confronti”
“Certo che no. Non ho mai dubitato un istante di ciò che provi per me!”
Il bel Zabini tacque per qualche secondo, percepì chiaramente che qualcosa preoccupava il proprio ragazzo, ma non riuscì ad intuire cosa.
“Che c’è, perché mi guardi così?” chiese il grifone vedendo il viso interrogativo dell’altro “Non mi credi?” domandò poi ridacchiando cercando di stemperare la tensione che si poteva palpare.
“Harry perché ho la sensazione che tu mi stia nascondendo qualcosa?” chiese Blaise d’un tratto facendogli perdere l’accenno di sorriso.
“Cosa?” domandò l’altro fingendosi sorpreso da quell’affermazione.
“Si, perché ho il presentimento che c’è qualcosa che non vuoi o non puoi dirmi?”
“Si chiama paranoia e credimi non..”
“HARRY” esclamò il serpeverde deciso “NON MENTIRMI, NON NE SEI CAPACE!”
“Cosa vuoi che ti dica, una bugia? Che sono convinto che non mi ami? Se ti fa sentire meglio, va bene.. non mi ami contento?!” replicò Potter provando a togliersi da quella situazione poco favorevole.
“Non mi riferivo a questo, so benissimo che non hai alcun dubbio sui miei sentimenti”
“Allora cosa?” lo interrogò il cercatore fingendosi seccato.
“Dimmelo tu, percepisco che c’è qualcosa che ti turba. A per caso a che fare con Zacarias?” chiese il suo ragazzo guardadolo dritto negli occhi.
Il grifone deglutì ma non rispose. Ed ora cosa rispondere?
“Perché non rispondi?” domandò Zabini mettendosi seduto.
Il grifondoro deglutì nuovamente e rispose un secco “Sì”
“Cos’ha fatto Harry, dimmelo?” domandò allarmato Blaise agitandosi.
“Ha osato sfidarti a duello” mentì il moro.
“Co.. cosa?” chiese il suo ragazzo non capendo.
“Ho paura amore, paura che ti accada qualcosa, tutto qui”
“Giuramelo Harry, giurami che non ti ha obbligato a far nulla che tu non desiderassi”
“Te lo giuro!” rimentì il cercatore pensando a ben altri obblighi rispetto a ciò a cui stava pensando il suo cacciatore preferito.
“Lui non.. non avrà cercato di..” balbettò Blaise memore di ciò che aveva subito a causa di Sinclair.
“Amore no, credimi, mi ha solo minacciato un po’, com’è solito fare con chiunque” rispose Potter abbracciandolo “Non gli permetterei mai di sfiorarmi”
“Dio!” mormorò il serpeverde stringendolo forte a sé “Ho temuto che..”
“No, tranquillo”
“Andrà bene amore, te lo prometto. Vincerò e ci libereremo di lui per sempre”
Il grifone non replicò si limitò ad aumentare la stretta cercando di trasmettergli quanta più serenità possibile.

Due giorni dopo Draco venne dimesso e insieme al suo migliore amico si diresse in sala grande per fare colazione. Qui ad aspettarlo c’era Sinclair con la sua cricca al seguito.
“Finalmente di nuovo in piedi” commentò Stephan “Te la sei presa comoda!”
Malfoy non degnò nessuno di uno sguardo e trascinando via Blaise si sedette un paio di metri più in là. Il tentativo d’allontanamento però risultò vano perché i tre simpaticoni si avvicinarono ancora.
“Non dovresti evitarci, siamo tuoi compagni di casa” sussurrò acida Pauline.
“Potremmo fare colazione in santa pace o vedere il vostro brutto muso è obbligatorio per iniziare la giornata?” domandò Draco tagliente.
“Quanta rabbia, non cambierai mai!” commentò Sinclair che guardato Blaise aggiunse “Spiega al tuo amico che non è saggio far arrabbiare il tuo avversario poco prima di un duello”
“Cosa vuoi Zacarias? parla e lasciaci fare colazione” sibilò duro Zabini.
“Stanza delle necessità, oggi all’ora di pranzo, siate puntuali e niente pubblico, eccetto i vostri rispettivi fidanzati è ovvio”
“Non ci saranno” ribattè deciso il suo ex ragazzo che vedendo la faccia poco convinta del suo sfidante domandò “Dispiaciuto?”
“No affatto, sarebbe stato piacevole averli come pubblico. Un po’ di sano e imparziale tifo non fa mai male” replicò sarcastico.
Blaise fece per ribattere ma Draco lo anticipò chiedendo sorpreso “Come conosci quella stanza?”
“Ti prego, davvero pensi che questa scuola abbia dei segreti per me? Non essere ridicolo! Piuttosto che ne dite di ripassare le regole?”
“Cosa c’è da ripassare? E’ tra me e te. Niente di più” rispose stizzito l’altro moretto.
“Vero ma volevo accertarmi che tutto ti fosse ben chiaro prima di iniziare. In fondo è un po’ che non fai duelli oscuri, potresti aver dimenticato le regole basilari!” rispose beffardo Sinclair.
“Perché non mi rinfreschi la memoria?” intimò Blaise freddo.
“Con molto piacere, dunque, un solo secondo è ammesso e potrà essere scelto tra i presenti poco prima che inizi lo scontro. Nessun colpo è proibito e starà a te rispondere o difenderti. La magia oscura è preferibile ma se ci tieni puoi provare a battermi usando la magia tradizionale” disse il suo ex facendo ridacchiare i gemelli Rungis “Chi vince ha diritto di decidere cosa fare del proprio avversario e del suo secondo. Chi perde non ha possibilità di rifiutarsi di obbedire, pena la morte”
“Tutto chiaro fin qui!” commentò il serpeverde “Hai altro da dirmi?”
“Sì, ogni interferenza da parte di persone non coinvolte nel duello, lo farà invalidare e renderà possibile coinvolgere tali trasgressori nel duello stesso”
“Nessuno interferirà”
“Ne sei così sicuro? Fossi in te non ne sarei così certo!”
“Smettila e vai avanti” sibilò il suo avversario che a fatica riusciva a trattenersi dall’insultarlo.
“Avendo tu accettato la mia proposta spetterà a te scegliere il tuo secondo per primo ma toccherà a me iniziare ad attaccare e decidere se combattere oppure se cedere il posto al mio secondo”
“Non mi sembra che le regole siano cambiate” commentò Blaise guardandolo a dire “Se non hai altro da dire, puoi andartene”
“Ancora una cosa, mi piacerebbe rendere il tutto più emozionante, che ne dici se ogni colpo inferto a noi verrà automaticamente inferto anche ai nostri secondi, tanto per non portare la cosa troppo per le lunghe”
“No!”
“Andiamo Blaise, di cosa hai paura che il tuo migliore amico si faccia male? Se giocherai bene le tue carte non dovrai preoccuparti di nulla”
“Ho detto di no! E’ tra me e te!”
“No caro è tra me e voi, dimentichi che avete tradito entrambi”
“Spiacente non sono d’accordo!” esclamò Blaise deciso senza dargli modo di ribattere.
Ma contrariamente a quanto aveva ipotizzato, anziché inveire Zacarias scoppiò a ridere dicendo “Vedi sei arrugginito, non ricordi tutte le regole. E’ chi lancia il duello che ha diritto di scelta su come verrà gestito il duello stesso e guarda caso sono io quel qualcuno, pertanto è deciso i nostri secondi subiranno i nostri stessi colpi”
“SEI UN BASTARDO!” urlò il serpeverde attirando più di uno sguardo curioso, specialmente al tavolo dei professori e dei grifondoro.
“Niente scenate tesoro, mi conosci, mi piace rendere le cose divertenti” sorrise maligno l’altro “Ma torniamo a noi, ti ricordo che solo tu ed io possiamo decidere se e come interrompere lo scontro e che possiamo scendere a compromessi un’unica volta”
“Altro da dirmi?” chiese Zabini seccato dalla decisione di poco prima.
“Si, ricordati il libro e vinca il migliore”
Il cacciatore non replicò ci pensò Draco che risoluto esclamò “Allora vincerà Blaise!”
“Vedremo!” ribattè Zacarias alzandosi e allontanandosi seguito dai compagni.

“Harry” balbettò Hermione “Credi che..?”
“Sì!”
“Oh mio Dio, non ci diranno mai dove, come facciamo a scoprirlo?”
“Tranquilla, sono certo che qualcuno non mancherà di farmelo sapere!” rispose il moro fulminando con lo sguardo Sinclair il quale, sorridente, si stava avvicinando al loro tavolo.
“Che vuoi dire?”
Harry non rispose si limitò a seguire con lo sguardo Zacarias il quale, spintonando malamente Neville e Ron per farsi spazio, si sedette proprio di fronte a lui.
“Potter buongiorno!”
“Sinclair a cosa dobbiamo l’onore della tua presenza?”
Il ragazzo scagliò uno sguardo truce a Paciock che aveva commentato un poco silenzioso “Poteva anche evitare, tanto nessuno se lo caga sto bastardo” e rispose “Se non hai niente di meglio da fare Potter, ti consiglio di bazzicare dalle parti di una certa stanza a mezzogiorno.. ci sarà la necessità che tu sia presente” aggiunse calcando apposta sulla parola che identificava il luogo esatto dove recarsi. Harry capì immediatamente e senza scomporsi replicò “Vedrò, se non ho di meglio da fare”
“Fai come vuoi” ribattè l’altro alzandosi “Ricordati solo del nostro piccolo segretuccio” sibilò allontanandosi soddisfatto.
Di nuovo soli i grifoni non intervenuti nello scambio di battute, si voltarono verso l’amico e chiesero allarmati “Harry che diavolo voleva dire?”
“Niente di cui preoccuparsi ragazzi, tranquilli” mentì l’amico regalando un finto sorriso rilassato ad Hermione, Neville e Ron, gli unici che avevano udito quel breve ma sottile battibecco.
“Sei sicuro? Cosa voleva dire con ricordati del nostro piccolo segretuccio?” chiese il rosso inquietato.
“Nulla davvero”
“Harry” ansimò l’amica stringendogli una mano “Cosa ci nascondi? Di che segreto parla?”
“Niente panico Herm, lo conosci gli piace seminare ansia e dispensare terrore” le sorrise lui il quale, dopo averle dato un dolce bacio sulla guancia, si alzò e congedandosi con la scusa di fare un salto in biblioteca, si diresse invece a gran passo da Silente.

Mezzogiorno arrivò fin troppo presto e defilandosi il più anonimamente possibile dai suoi amici Harry si recò come previsto alla stanza delle necessità. Una volta arrivato però, ad aspettarlo c’era Hermione che a braccia conserte spuntò da dietro una colonna e lo guardò con uno sguardo tra il risentito e il preoccupato.
“Come..?”
“Non sei l’unico che sa ascoltare Harry” spiegò lei fulminandolo.
“Non mi stupisco piccola, sei sempre stata perspicace” rispose imbarazzato l’amico.
“Vuoi sapere cosa stupisce ma sopratutto fa incazzare da morire me invece?”
“Lo so Herm, mi dispiace, ma..”
“MA COSA HARRY? VOLEVI VENIRE QUI SENZA DI ME?” insorse la ragazza.
“Si!” replicò deciso lui.
“Si? E me lo dici così?” gli domandò allibita da tanta sincerità.
“Sono già abbastanza nei casini io, non voglio che coinvolga anche te!” spiegò il moretto abbassando lo sguardo.
Quelle parole sembrarono calmare il tono della bella caposcuola la quale però ebbe la conferma dei suoi sospetti e se possibile si agitò ancor di più “Cosa è successo, dimmelo ti prego” sussurrò avvicinandosi.
Harry spiegò del patto siglato con Sinclair e di come non avesse raccontato nulla a Blaise per consentirgli di battersi ad armi pari.
“Ma se Blaise.. se userà la magia oscura per vincere il duello, tu.. Dio Harry, tu sarai obbligato a.. a..” balbettò Hermione realizzando quale pericolo stesse correndo il suo migliore amico “Devi dirglielo non puoi, non deve cedere..”
“E’ più importante che vinca lui, solo l’idea di ciò che potrebbe fargli Zacarias se dovesse vincere mi fa impazzire. Ho la massima fiducia in Blaise, so che ha tutte le capacità per poter battere quel bastardo senza ricorrere a subdoli incantesimi di magia nera, ma siamo realisti e non prendiamoci in giro, so anche che purtroppo forse sarà obbligato a rispondere a certi attacchi con la stessa moneta e sinceramente desidero che possa farlo senza remore, lo amo troppo per vederlo sacrificarsi per me”
“Ti ucciderà Harry, quel bastardo non aspetta altro”
L’amico non replicò si limitò a sorriderle e dopo averla abbracciata sussurrò “Non preoccuparti, sono Harry Potter, ho le mie carte da giocare!”
“Non lasciarmi anche tu!” ansimò la caposcuola ricambiando la stretta “Non voglio perderti Harry”
“Non mi perderai!” rispose lui dolcemente aggiungendo dopo pochi istanti “Non credo che Sinclair sia peggio di Voldemort”
L’amica annuì e asciugandosi un piccola lacrima che era scivolata sul suo bel viso chiese “Hai portato il libro?”
“Sì” rispose mostrandoglielo.
“Come hai fatto?”
“L’ho chiesto a Silente”
“Davvero ti è bastato chiederglielo?” domandò sorpresa vedendo il cercatore fare un cenno d’assenso con la testa “Credevo avrebbe fatto più storie per dartelo”
“Ha detto che le nostre vite sono più importanti di un libro” spiegò il moro che voltandosi verso la porta della stanza delle necessità domandò “Saranno già dentro?”
“Non credo, ero qui già da venti minuti ma non ho visto entrare nessuno”
“Che si fa, entriamo?”
“Direi che è inutile aspettare”
I due grifoni aprirono la porta e lo scenario davanti al quale si trovarono li pietrificò.
La stanza era a dir poco inquietante, appariva terribilmente tetra, fredda e lugubre. Sulle pareti trasfigurate in roccia grezza trasudante umidità, erano state posizionate delle torce che creavano ombre allarmanti che si stagliano sul soffitto relativamente basso, costituito da volte che contribuivano a rendere quel luogo ancora più soffocante. Il pavimento invece, in netto contrasto con tutto il resto, era ricoperto da una bruma quasi palpabile che non preannunciava nulla di buono.
“Mio Dio ma dove siamo?” chiese Hermione guardandosi in giro “Non sembra neanche di essere ad Hogwarts”
“Com’è possibile che vediamo tutto questo” mormorò Harry realizzando l’ovvio e voltandosi svelto verso la caposcuola sussurrandole “Herm ha sicuramente in mente qualcosa, via usciamo di qua!”
L’amica annuì, comprendendo che se ne lei, ne Harry avevano immaginato nulla del genere qualcuno doveva già trovarsi in quella stanza, il che significava solo una cosa, dovevano andarsene e anche in fretta. Si voltò di scatto e fece per afferrare la maniglia della porta ma questa come temeva sparì improvvisamente.
“Già ve ne andate?” chiese una voce maligna scoppiando a ridere.
Hermione indietreggiò attaccandosi al braccio di Harry il quale fece un profondo sospiro e rispose “Lasciala uscire, ti giuro che resterò”
“Certo che resterai, così come lo farà lei” sibilò Zacarias cattivo.
“Non può obbligarci a restare” mormorò la ragazza.
“Spiacente le regole nei duelli oscuri sono assai restrittive, ormai avete varcato i limiti consentiti, dovrete assistere.. non era quello che volevate?” domandò impudente.
“Sinclair, non hai bisogno che Hermione resti” esclamò Potter sentendola tremare di rabbia mista ha paura.
“Si invece e scoprirai presto perché, ora se volete cortesemente sistemarvi laggiù, tra poco arriveranno i vostri ragazzi. Non vorrete rovinare loro la sorpresa” replicò il rivale rivelandosi ai loro occhi con tanto di bacchetta sguainata e puntata al cuore dei due grifoni.
“Ha.. Harry” balbettò la bella caposcuola indicando una nicchia alle loro spalle circondata da una strana bolla trasparente.
“Che diavolo è?” chiese il moro il quale però si sentì scaraventare senza tante buone maniere aldilà della bolla con un incantesimo di spostamento.

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Capitolo 42
*** Il duello ***


RINGRAZIAMENTI:

Meglio tardi che mai dice il proverbio… sarà, io per non incappare in maledizioni chiedo perdono per il ritardo nell’aggiornamento e vi posto il nuovo chap, certa che apprezzerete ^__^
Il duello è finalmente iniziato e aimè non sembra essere partito nei migliori dei modi… ma non voglio togliervi la sorpresa, leggete e mi saprete dire. Quanto a me ringrazio sentitamente per gli auguri fatti a Mattia, il piccoletto cresce ed è un amore (1 mese e mezzo e pesa 4 kg e 200 gr). Ha completamente monopolizzato la mia vita e quella di mio marito, ma va bene così ^__^ Anche il nostro cagnone è in sua completa adorazione, lo veglia e quando piange si avvicina per capire come mai. Insomma non so se si è capito ma sono completamente partita per la tangente, pertanto perdonatemi ma la ff è passata decisamente in secondo piano. Non vi lascerò in sospeso ma munitevi di tanta pazienza. Scappo ma ringrazio tutti quelli che leggono e che lasciano un commentino, sempre ben accetti. Tanti Baci Rob ^__^
Un saluto speciale agli aficionados, grazie mille per i complimenti, un abbraccio caloroso a tutti: Dany, Daffodil, Viridiana, Julia91, sophie_85, taty89, Mary HP, Lucilla91, linkin park, Fed, Shadowlight, ClyClu, KIARA, mary90, mena, jo-, giois, PP (Ho scritto un’altra Draco/Herm si chiama Loci Secretum, è una oneshot, fammi sapere che ne pensi), fairy81, yuyu, ylenia, _Elentari_, Felicity89, ophelia88, miciona, Alisea, blufairy87, andromeda89, magicforever, Alec, sissichi, Trip.

Capitolo 42°: Il duello

“Stai bene?” chiese Harry aiutando l’amica a risollevarsi da terra alla quale era toccata medesima sorte “Herm tutto ok?” ridomandò preoccupato non avendo ottenuto risposta dopo averle lasciato il tempo di riprendersi dal colpo subito.
“Sì” gemette lei massaggiandosi una spalla che aveva pesantemente sbattuto contro la pietra grezza “Ma che diamine è successo? Un attimo eravamo là ed ora siamo rinchiusi in questa specie di loculo bifamiliare” mormorò confusa.
“Delicato come suo solito, ci ha spostati senza mezze maniere” spiegò Potter.
“Harry perché ci ha rinchiuso qui dentro?”
“Per farci avere un posto in prima fila e sicuramente per farci violare qualche altra regola dei duelli oscuri”
Hermione sbuffò stizzita, iniziò a maledire Sinclair ma vedendo entrare Draco e Blaise nella stanza si ammutolì catturando l’attenzione del suo migliore amico.
“Cosa?” chiese lui voltandosi ad osservare il centro di quello che sempre più assomigliava ad un luogo per niente rassicurante.
“Non ci vedono!” disse Hermione non notando alcuna reazione da parte dei due serpeverde benché più volte avessero guardato nella loro direzione.
“Tra poco ci vedranno non temere!” sussurrò il moro alla sua destra il quale non aveva distolto un secondo gli occhi dal viso teso del proprio ragazzo.
“Blaise?” chiese Draco notando lo sguardo sconvolto dell’amico il quale deglutì nervosamente “Tutto bene?”
L’altro scosse la testa e in un sussurro rispose “No Dra, non va bene niente”
“Cosa c’è?”
Ma prima che Zabini potesse rispondere, Zacarias lo anticipò domandando “Brutti ricordi tesoro?”
A quella domanda Harry strinse i pugni digrignando i denti furente.
Blaise non rispose. Sinclair rincarò sardonico “Credevo che un ambiente più familiare ti avrebbe fatto sentire più a tuo agio.. ma forse mi sbagliavo!”
Di nuovo il bel cacciatore grigioverde non proferì verbo limitandosi a cercare di far rallentare il proprio cuore e la propria respirazione e ancora una volta il suo rivale parlò “Malfoy, che ne dici ti piace?”
Draco lo fissò con odio e rispose un secco “Deliziosa ambientazione Zacarias, non che dalla tua mente bacata ci si potesse aspettare di meglio!”
Il moro rise malignamente e spiegò “Vedo che l’effetto che fa a te è decisamente migliore rispetto a quello che provoca nel tuo migliore amico”
“Che vuoi non ha tutti tanto minimalismo piace” replicò Draco cercando di ironizzare sul quel posto che ad ogni minuto diventava sempre più inquietante.
“Giusto ci vorrebbe qualche cosa qua e là, troppo spoglia come stanza, che ne dici di un bel tavolo?” chiese provocatorio e con un colpo di bacchetta fece apparire uno spesso tavolo in noce massiccio intagliato in alcuni punti da striature metalliche ormai arrugginite. Vedendolo Blaise ansimò e fece un passo indietro. Sinclair rise e non pago urlò “Malfoy, che dici di addobbare anche le pareti?” e detto questo fece comparire delle catene rugginose sulla parete alle loro spalle.
“Blaise” chiamò Harry inutilmente vedendolo iperventilare e portarsi una mano tremante al petto.
“Cos’ha?” domandò spaventata Hermione.
“Non lo so, ma deve avere a che fare con quel bastardo, guarda come se la ride”
“Draco temo che il nostro bel moro abbia evidenti difficoltà a stare qui” esclamò Sinclair godendo dello sguardo smarrito del suo ex ragazzo.
Il biondino si voltò e l’espressione che vide sul volto del suo migliore amico non gli piacque per niente. Lentamente gli si avvicinò e chiese “Blaise cosa c’è? Dimmelo ti prego!”
“Sto.. sto bene Dra..” balbettò l’altro facendo due respiri profondi. Era incredibile come rivedere quel luogo lo avesse riportato con la mente a sette mesi prima e prepotenti le emozioni vissute quel giorno sembravano essere state provate solo pochi minuti prima.
“Sei sicuro?”
“No, non lo è” rispose Zacarias per Blaise dopodichè ridacchiando aggiunse “Ma perché perdere tempo su queste sciocchezze che ne dite di proseguire, c’è tanto da fare e poco tempo per farlo!”
Il diretto sfidato sollevò lo sguardo che mai era stato tanto freddo e replicò con un tono di voce che era già sceso di un’ottava “Allora cominciamo”
Sinclair fece appena in tempo a sorridere compiaciuto che con un gesto repentino, le braccia del serpeverde si aprirono scansando decise il mantello che le copriva. Questo permise non solo a Zacarias ma anche ad Harry ed Hermione di godere della vista del corpo tonico e muscoloso del cacciatore fasciato in un paio di jeans neri e una camicia a maniche lunghe dello medesimo colore.
“Indossi abiti babbani?” chiese sorpreso il suo rivale il quale però non ottenne replica in quanto l’altro sembrava essere concentrato su ben altri pensieri “Molto intrigante” commentò soddisfatto proprio mentre i palmi delle mani di Blaise momentaneamente rivolti verso l’alto e immobili, si chiusero con uno schiocco di dita. Contemporaneamente le torce alle pareti s’infiammarono di colpo, illuminando l’ambiente che li circondava.
“Finalmente” esclamò Sinclair applaudendo estasiato, consapevole di ciò che sarebbe successo pochi attimi dopo. Blaise non deluse le sue aspettative, piegò la testa all’indietro, i suoi occhi zaffiro si chiusero e dalle sue belle labbra rosate un antico incantesimo venne recitato in latino. Quando li riaprì le profonde iridi color del mare, dentro le quali Harry amava tanto specchiarsi, erano divenute opache e completamente nere, i suoi lineamenti si erano fatti più spigolosi e la sua setosa chioma corvina, sino a quel momento chiusa in una coda bassa, si liberò dal legaccio di cuoio nero che la avvolgeva ed iniziò a volteggiare come se fosse animata di vita propria.
“E’ così che ti voglio” sussurrò Zacarias che senza farsi ne pregare ne attendere si trasformò pochi attimi dopo, assumendo le sembianze di mago oscuro che suo padre tanto adorava.
“Ti pentirai di avermi voluto così!” lo minacciò l’altro scaraventando il proprio mantello a terra.
“Forse” commentò il suo rivale aggiungendo “Scegli, spetta a te farlo per primo”
Blaise si guardò intorno sospettoso, fissò per qualche istante la nicchia dietro la quale Harry e Hermione erano stati rinchiusi. Come previsto non li vide, ne li sentì benché le grida dei due ragazzi e i loro tentativi di attirare l’attenzione fossero alquanto rumorosi. Volgendosi nuovamente verso Sinclair chiese “Dove sono Pauline e Stephan?”
Zacarias sorrise maligno, ma prima che potesse rispondere i gemelli Rungis comparvero alle spalle del loro amico, entrambi trasfigurati e con le bacchette in mano.
“Ci siamo proprio tutti” commentò Draco il quale senza farsi attendere, inconsapevole di trovarsi sotto lo sguardo preoccupato della propria ragazza e di Potter, seguì il loro esempio e si trasformò un istante dopo.
“Harry” balbettò Hermione “Sono già trasfigurati, come potranno non usare incantesimi oscuri?”
L’amico non rispose si limitò a deglutire nervosamente ed a stringere convulsamente il libro delle ombre e la propria bacchetta.
“Sei pronto?” domandò Zacarias.
Blaise annuì.
“Ti ricordo che puoi scegliere chiunque sia presente in questa stanza come tuo secondo”
“Spiritoso” commentò Draco che venne indicato dal moretto al suo fianco come il prescelto ad adempiere a quella carica.
Sinclair esultò felice, sembrava un bambino a cui avevano appena donato qualcosa a cui teneva particolarmente. Euforico disse “Signori vi rammento, nel caso l’aveste dimenticato, che vale la regola per cui i colpi inferti ad ognuno di noi verranno automaticamente inferti anche al nostro secondo”
“L’hai già detto” replicò seccato Zabini che indicando i gemelli chiese “Chi scegli?”
Zach sorrise perfido, ecco giunto il momento di prendersi una piccola rivincita, cercando di trattenere la gioia smodata che trapelava a causa dell’anticipazione della reazione che le sue parole avrebbero scatenato da li a poco, serafico guardando i propri amici rispose “Oh loro, nessuno dei due”
“Scusa? E’ obbligatorio avere un secondo in un duello oscuro o forse te lo sei scordato?” ribatté Draco.
“Affatto” ridacchiò l’altro ragazzo che con un gesto rese visibile al di là della nicchia pietrificando i cuori dei due serpeverde i quali, realizzando all’istante che cosa avesse in mente urlarono all’unisono “NO, NON PUOI”
“O si che posso e lo farò” rispose Sinclair scoppiando in una risata diabolica enunciando poco dopo il nome del suo secondo nel duello “Hermione Granger”
La bella caposcuola si ritrovò in men che non si dica scaraventata ai piedi di Zacarias il quale fintamente cortese domandò “Tutto bene mia cara? Pronta per batterti?” e detto questo con un gesto della mano la tirò in piedi senza tante buone maniere.
Lei non rispose, si limitò prima a guardare Harry che con non poche imprecazioni al seguito continuava a picchiare freneticamente contro il muro invisibile che lo bloccava nella nicchia, dopodichè si voltò a guardare un Draco scioccato incapace di emettere alcun suono.
“NON TE LO PERMETTERO’” tuonò Blaise con un tono di voce che non preannunciava nulla di buono.
“Preferisci che sia il tuo ragazzo a farmi da secondo?” chiese impertinente l’altro.
“LASCIALI FUORI DA QUESTA STORIA, E’ FRA ME E TE!” sbraitò furente.
“Andiamo piccolo, sai che devo provocarti, quale miglior mezzo se non usare le persone a te care. Sono certo che la signorina in questione non mi deluderà, qualcuno mi ha detto che è la strega più brillante del suo anno”
“LI HAI ATTIRATI QUI CON L’INGANNO”
“Spiacente doverti deludere, ma sono venuti loro, nessuno li ha obbligati ma che vuoi, ci tenevano tanto ad assistere, Potter poi era così ansioso di farmi avere il libro delle ombre che non me la sono proprio sentita di mandarli via”
A quelle parole i due serpeverde si guardarono e realizzarono quanto il coltello dalla parte del manico ce l’avesse Zacarias.
“Bla.. Blaise” disse Draco parlandogli telepaticamente “Se Harry ha davvero con se il libro, non possiamo neanche usarlo come merce di scambio. Non possiamo combattere contro Herm, non posso, non voglio che le venga fatto del male, tanto più ora che ogni incantesimo a segno su Sinclair colpirà anche lei”
“L’ha fatto apposta, lurido bastardo, sa perfettamente che non colpiremmo mai lei e di conseguenza lui. Gran figlio di puttana!” rispose il moro facendo un lungo sospiro.
“Cosa facciamo?” chiese in panico Malfoy ma senza ottenere risposta perché Zacarias intervenne esclamando “Quando avete finito di chiacchierare fra di voi, possiamo cominciare”
“No” esclamò deciso Zabini “Non combatterò così!”
“Che vuoi dire?”
“Hai capito benissimo, non mi batterò con Hermione a farti da secondo”
Sinclair sorrise ed asserì “Mi stai dicendo che mi dai vinto questo duello a tavolino?”
Ci fu un attimo di silenzio poi il giovane annuì.
“Peccato, sai che le rinunce non mi sono mai piaciute”
“Problema tuo Zacarias, se vuoi combattere lo facciamo tu ed io e nessun altro”
L’avversario fece un sorrisetto seccato e replicò “Temo che dovrò deluderti per l’ennesima volta, la tua resa non è accettata” e detto questo enunciò un incantesimo che colpì in pieno Blaise il quale venne scaraventato contro il muro alle proprie spalle facendo contemporaneamente gemere di dolore anche Draco che si accasciò a terra reggendosi lo stomaco.
“COMBATTI BLAISE” intimò Sinclair lanciando un nuovo colpo contro il moro.
“NOOO” urlò il ragazzo che recitò miracolosamente l’incantesimo necessario ad erigere uno scudo per potersi proteggere.
“COMBATTI, NON MI PIACE VINCERE PER ABBANDONO!” gridò nuovamente il suo rivale facendo partire tre incantesimi di pura magia nera. Due dei quali vennero neutralizzati ma il terzo ferì la gamba destra di Blaise che cadde a terra gemendo di dolore. Draco fece altrettanto vedendo una profonda ferita aprirsi sulla propria gamba nel medesimo punto in cui l’amico era stato colpito.
“FERMATI!” urlò Hermione strattonando la mano di Sinclair che impugnava la bacchetta impedendogli così di scagliare contro i due serpeverde un nuovo incantesimo.
“COME OSI?” ringhiò furente il mangiamorte sollevando una mano per punirla di tale affronto ma fermandosi a pochi centimetri dal viso di lei memore che, colpendola, avrebbe ferito anche se stesso “C’eri quasi riuscita tesoro, sei furba”
“Fottiti” sibilò Hermione sostenendo lo sguardo pece dell’altro giovane.
“E’ una proposta? Chissà che direbbe il tuo ragazzo se ti sentisse”
“Sei un lurido bastardo, proprio come tuo padre, non sai combattere lealmente.. cos’è ti fa troppa paura l’idea di perdere?!” ribatté secca la bella grifondoro che si vide afferrare per la gola e sollevare lievemente da terra quel tanto da risultare fastidioso ma non abbastanza da tediare anche chi perpetrava tale gesto.
“Non posso ucciderti, non ora almeno” sibilò lui oltremodo irritato “Ma non credere che non mi prenderò il mio tempo per farti rimangiare queste parole impertinenti”
“Non combatterò mai con te, non lancerò incantesimi contro persone a cui voglio bene” ansò lei.
“Mai dire mai carina” sussurrò Sinclair che senza farsi vedere ne da Draco ne da Blaise, ancora riversi a terra a causa dell’ultimo colpo subito, enunciò un imperius sulla ragazza che cercò in un primo momento di controbattere la maledizione oscura ma senza riuscirvi.
“Dicevi?” chiese sarcastico Sinclair ordinandole di attaccare Draco. Hermione non potè esimersi dall’obbedire e scagliò contro il suo ragazzo un incantesimo paralizzante. Con grande disappunto di Zacarias la maledizione non colpì mai il biondino perché Blaise riuscì a riparare l’amico con il controincantesimo adatto.
“NON RIESCI PROPRIO A LOTTARE SECONDO LE REGOLE?” gli urlò contro aiutando Draco ad alzarsi da terra anche se con non poche fatiche.
Il suo avversario si avvicinò di qualche passo e tagliente disse “Accetta di combattere con me senza esclusione di colpi e io la libererò dall’Imperius, così come libererò Potter”
Zabini sussultò, sapeva di non potersi fidare di lui ma era anche ben conscio che purtroppo non aveva scelta “Perché dovrei credere che questa volta rispetterai la parola data?”
Zacarias non replicò con un gesto della mano fece evanescere lo scudo invisibile che imprigionava Harry all’interno della nicchia e lo attirò accanto a loro con poche buone maniere.
“Libero” sibilò senza distogliere lo sguardo dal suo ex il quale, facendo altrettanto, domandò con un tono di voce profondo difficilmente riconducibile al bel cacciatore “Stai bene?”
“Sì” rispose Potter sollevandosi da terra dove era stato scaraventato poco prima “Come state voi?”
Nessuno rispose, entrambe le gambe dei due serpeverde continuavano a sanguinare ma nessuno dei due lasciava trasparire il ben che minimo cenno di sofferenza.
“Libera Hermione” intimò Blaise.
“Mi stai ordinando qualcosa tesoro? Sai che non faccio mai nulla senza ricevere qualcosa in cambio”
Draco deglutì e chiuse gli occhi, sia lui che il suo migliore amico sapevano perfettamente a cosa si stesse riferendo Sinclair, tant’è che telepaticamente gli disse “Mi dispiace Blaise, ma…”
“Lo so Dra, glielo daremo, voglio solo assicurarmi che non le farà del male una volta ricevuto il libro”
“Grazie” sussurrò l’altro benché stessero comunicando solo mentalmente, ben consapevole che quel libro poteva essere merce di scambio per il moro nel caso si fosse trovato in difficoltà durante il duello. Dandolo a Zacarias non avrebbe avuto alcuna scappatoia.
Blaise annuì e ribatté ad alta voce “Ti darò il libro Zacarias ma pretendo che Hermione e Harry non vengano coinvolti in questo scontro. Siamo tu ed io, nessun altro deve subire i nostri colpi”
Il ragazzo sorrise malignamente, guardò Potter e chiese “Tu che ne dici? Accetto?”
“Bastardo!” sibilò il grifone furente.
“Ma si accetto!” commentò Sinclair lanciando uno sguardo assai esplicito a Harry il quale comprendendo immediatamente a cosa si stesse riferendo, lo sentì ordinare deciso “Ed ora se permetti, dammi il libro!”
Il cercatore guardò Blaise che senza ricambiare lo sguardo e con la mano pronta sulla propria bacchetta indicò prima Hermione la quale, a preciso ordine di Zacarias venne liberata e cadde a terra svenuta dopodichè, una volta che Draco si fosse accertato che stesse bene, benché priva di conoscenza, fece un cenno affermativo con la testa. Harry sospirò rassegnato e porse il famigerato libro al loro nemico il quale, euforico, esclamò “Grazie mille!”
“Siamo tu ed io Zac, hai promesso” asserì Blaise che lo vide avvicinarsi e malizioso rispondere “Come sempre tesoro, solo tu ed io” e detto questo gli accarezzò una guancia.
Quel gesto non piacque per niente ad Harry che fulmineo afferrò la mano di Sinclair e la allontanò dal viso del proprio ragazzo sibilando un più che determinato “Giù le mani”
“Geloso Potter?” chiese l’altro strattonando la presa “Problema tuo” aggiunse senza attendere risposta “Se permetti ora dobbiamo iniziare, ti pregherei di allontanarti, ho promesso di tenerti fuori, non vorrei essere costretto a…”
“NO” insorse Blaise all’improvviso “Non sarà necessario”
“Dovresti ammaestrarli meglio i tuoi nuovi amanti” tuonò Sinclair guardandolo dai suoi profondi e maligni occhi neri aggiungendo con un tono che non ammetteva repliche “Che afferri la sua amichetta mezzosangue ed esca dalla zona del duello, a meno che non desideri venir coinvolto nel nostro giochino, le cose a tre mi sono sempre piaciute, non ha che da provocarmi”
“Come osi gran figlio di put…” insorse il moro scattando in avanti ma venendo bloccato da Blaise il quale, per la prima volta, lo guardò negli occhi e sussurrò “Fai come ha detto”
Il grifone tremò di rabbia ma non si mosse “Ti prego Harry” ripetè quasi supplichevole.
Il cercatore si fece una violenza immane, il desiderio di scaraventarsi contro Sinclair e fargli rimpiangere di essere nato a suon di sberle nella migliore delle ipotesi, era indicibile. Fece un paio di respiri profondi e senza nulla aggiungere si avvicinò a Draco il quale reggeva ancora in braccio Hermione e dopo averla recuperata, si diresse al di fuori di un’enorme area sferica delimitata sul terreno da una linea azzurra pulsante che traspariva nonostante la nebbiolina.
“Sei pronto?” chiese soddisfatto Zacarias mentre i suoi due amici comparvero all’interno del cerchio.
“Non era solo tra me e te?”
“Tranquillo, mi servono solo come scenografia” sussurrò l’altro che sparì improvvisamente per riapparire accanto al serpeverde un istante dopo. La memoria di Blaise volò a quella maledetta giornata di pochi mesi prima quando Zac, sotto lo sguardo in parte annoiato e in parte compiaciuto di Stephan e Pauline, gli aveva portato via molto più della dignità.
“Ricordi? Tutto è iniziato proprio in questo punto?” chiese languido Sinclair facendo strisciare la punta della propria bacchetta sulla guancia destra del cacciatore il quale, chiuse gli occhi ed annuì.
Draco tremò di rabbia fece un passo avanti ma la mano dell’amico lo bloccò “Va tutto bene” sussurrò il moro riaprendo gli occhi e puntandoli in quelli pece di Zacarias il quale si stupì nel notare che quelli del suo rivale fossero tornati di una splendida tonalità turchese.
“Credi di battermi senza magia oscura?” domandò cercando di nascondere la propria seccatura.
Blaise fece un piccolo sorriso soddisfatto, la sorpresa stizzita del suo ex lo galvanizzò, poi rispose “Allora non avevo la mia bacchetta, è stato facile per te prenderti ciò che volevi, oggi sarà un po’ più difficile” sussurrò compiaciuto nel vedere il suo antagonista tremare di rabbia.
“Sei un illuso” sibilò Zacarias.
“Forse” fu la replica di Zabini il quale, senza preavviso, colse tutti di sorpresa scaraventando i gemelli Rungis e Draco fuori dal cerchio del duello impedendo loro così di venire coinvolti nello scontro. Harry corse a soccorrere il biondino, lo aiutò ad alzarsi e lo condusse dove Hermione giaceva ancora inerme a terra mentre, schifata, la voce del loro nemico li raggiungeva.
“Sempre il solito” commentò Sinclair posizionandosi per dare inizio al combattimento.
“Non ci servono i secondi.. è fra me e te” rispose l’altro facendo altrettanto.
“Non puoi battermi Blaise”
“Hai mai sentito parlare di Difesa contro le Arti Oscure? Certo che posso e lo farò”
Nel sentire quelle parole Harry annuì concorde, tremendamente fiero di quella decisione.
“Lo fai per lui?” chiese acido Zacarias indicando Potter.
“No, lo faccio per me” rispose senza esitare spiegando poco dopo il perché di quella scelta “Tanto tempo fa ho giurato che non sarei mai diventato come voi, nessuno può obbligarmi ad essere ciò che non sono”
“VEDREMO!” gridò Sinclair scagliando uno dietro l’altro diversi incantesimi di magia nera che però Zabini riuscì a neutralizzare senza grossi problemi.
“SARA’ UN DUELLO ETERNO” urlò l’altro ripartendo all’attacco con maggiore cattiveria.
“Allora che vinca quello che resisterà di più” ansimò Blaise schivando al pelo un potentissimo “cecitax” e venendo colpito solo di striscio dall’ acido guttas.
“MALE?” domandò sarcastico enucianado nuovamente il medesimo incantesimo oscuro che però questa volta s’infranse sul muro alle spalle del moro il quale sorrise e provocatorio rispose “Ops, mancato!”
“Non ti ucciderò Blaise e sai perché? Sarà bello condurti supplichevole da tuo padre, farti implorare il suo e il mio perdono in ginocchio, dopodichè farti diventare mio schiavo” tuonò Zacarias lanciando un Imperius che però venne rispedito al mittente da uno “Scudo respingo”
“In fondo..” ansò Sinclair continuando a lanciare colpi su colpi “Ti è piaciuto essere alla mia mercè” lo provocò.
“Non quanto mi piacerà vincere questo duello” sibilò Blaise assestando un paio di colpi al fianco del rivale il quale, gemendo di dolore, esplose “DI UN PO’, LO SA IL TUO RAGAZZO CHE SEI STATO TU A PREGARMI DI SCOPARTI QUEL GIORNO?”
Blaise colto di sorpresa da quella domanda, non riuscì ad evitare un colpo che lo ferì alla spalla scaraventandolo contro il muro mentre Zacarias rincarava “LO SA IL GRANDE HARRY POTTER, CHE MI HAI PREGATO TU DI FARTI MIO? CHE MI SUPPLICAVI DI FARTI GODERE? CHE MI DESIDERAVI DENTRO DI TE ALMENO IL DOPPIO DI QUANTO LO VOLESSI IO?” sbraitò furente.
“Non è vero” balbettò il moro “Non ho mai voluto tutto questo” aggiunse tremante mentre una lacrima scese a solcargli il bel viso in quel momento madido di sudore per lo sforzo sostenuto.
“Si invece, lo volevi eccome, ti piaceva farti sbattere da me, farti portare all’estasi senza tante buone maniere.. e anche quel giorno sei stato accontentato” replicò Zacarias bloccandolo al muro con un incantesimo paralizzante.
“SMETTILA, TU MI HAI OBBLIGATO A.. TU HAI PRETESO CHE TI ORDINASSI DI FARLO, MI AVRESTI UCCISO SE NON TE LO AVESSI CHIESTO” ribattè Blaise riuscendo a liberarsi giusto un attimo prima che un secondo incantesimo, ben più potente, lo colpisse “MI HAI UMILIATO, MENTRE TI IMPLORAVO DI NON FARLO. TI SEI PRESO CON LA FORZA CIO’ CHE NON TI AVREI MAI PIU’ DATO SPONTANEAMENTE” gridò il serpeverde furioso rispondendo con pari violenza agli incantesimi enunciati da Zacarias.
“Harry..” lo fermò Draco bloccandogli la mano che aveva già estratto la bacchetta “Non intervenire, non temere pagherà anche per questo” aggiunse vedendolo deciso a scagliare contro Sinclair una maledizione che gli avrebbe fatto rimpiangere di essere nato.
“Voglio che soffra almeno il triplo di quanto ha fatto soffrire Blaise” sussurrò il grifone fuori di sé dalla rabbia e dalla voglia di vendetta “Non deve passarla liscia”
“Pagherà, ma non per mano tua e non ora” replicò il biondo “E’ una questione aperta fra loro, è Blaise che deve chiuderla”
Il moro annuì benché si stesse facendo violenza per non intervenire, ripose la propria bacchetta in tasca e si voltò a guardare i due duellanti che nel mentre non si erano risparmiati taglienti battute tra un incantesimo oscuro e il rispettivo controincantesimo.

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Capitolo 43
*** Il duello - II parte ***


RINGRAZIAMENTI:

OLE O-O-O!! EUREKA!! MIRACOLO!! Eccomi qui, inginocchiata sui ceci a chiedere perdono per la latitanza. Meglio tardi che mai disse qualcuno... ^__^ la verità è che spero sinceramente che possiate perdonarmi l'abissale ritardo nel postaggio. Prometto che non aspetterò più tanto a lungo. Fatemi sapere se vi piace il nuovo chap!! Un grosso bacio a tutti, ai vecchi amici e ai numerosi nuovi di cui ho letto le splendide recensioni. Grazie di cuore, in particolare per l'indistruttibile pazienza. Un abbraccio stretto stretto alla Dany ^__^ su con il morale tesoro, ne ho di belle da raccontarti. Baci Rob

Capitolo 43°: Il duello – II Parte

“Dra..co, Har..ry” balbettò Hermione risvegliandosi “Co..sa mi è suc..?”
“Amore, come stai?” le chiese il biondo avvicinandosi.
“Io.. non..” mugugnò portandosi una mano alla tempia destra “Non capisco.. mi fa male la testa” bisbigliò chiudendo gli occhi.
“E’ normale” sussurrò lui accarezzandole il viso.
“Co.. cosa è normale?” domandò confusa. Poi come colpita da un flash, la ragazza ricordò e tremante balbettò preoccupata “Io ti ho colpito, non ho potuto evitarlo, non riuscivo a fare nulla.. la mia bacchetta, era come se..”
“Tranquilla piccola, eri sotto la maledizione Imperio, non avresti potuto fare altrimenti. Il bastardo ti ha colpita all’improvviso”
“Stai bene?” chiese lei accarezzandogli una guancia.
“Sì, un po’ acciaccato ma bene”
“Blaise?”
“Sta duellando” spiegò il biondino indicando dietro di loro mentre tra fasci colorati gli incantesimi oscuri si susseguivano ai diretti controincantesimi.
“HARRY!” urlò la bella grifondoro realizzando all’istante a cosa sarebbe andato incontro l’amico se Zabini avesse ceduto al lato oscuro della magia.
“Sono qui Herm, sto bene” le disse raggiungendola.
“NO, NO, NIENTE VA BENE.. COME FARAI, COME?” singhiozzò gettandogli le braccia al collo scoppiando un attimo dopo a piangere.
“Come farai cosa?” chiese Draco non capendo tanta disperazione.
“Nulla” cercò di minimizzare il moretto.
“Harry, non trattarmi come uno stupido, cosa non riuscirai a fare?” richiese deciso lasciando chiaramente ad intendere che non ammetteva bugie o qualsivoglia reticenza.
L’amico spiegò del patto stupidamente stipulato con Sinclair e di come fosse caduto nel tranello del ragazzo.
“Non puoi aver accettato” sussurrò Malfoy “Blaise lo sa?”
Potter scosse la testa.
“Ma deve sapere, lui deve..”
“No, voglio che combatta libero da qualsiasi costrizione, se sarà obbligato voglio che risponda a quel bastardo con la stessa moneta. Sapendo del mio patto, non lo farebbe ed io non voglio rischiare che perda questo duello”
“Ma Harry, se lui userà anche un solo incantesimo tu..”
“Non lo userà” intimò il moro sorridendo all’amico che vedendosi zittire con tanta convinzione annuì abbassando lo sguardo.
“SMETTILA!” gridò Zacarias interrompendo i due giovani che svelti sollevarono lo sguardo in direzione del duello che si stava svolgendo a pochi metri da loro “SMETTILA DI COMBATTERE COME UNA FEMMINUCCIA. SII QUELLO PER CUI TI HANNO CRESCIUTO, UN POTENTE MAGO OSCURO”
“No grazie” ansimò Blaise asciugandosi del sangue che stava colando dal suo labbro lacerato “Non ho bisogno di essere chi non sono”
“SEI PATETICO” urlò l’altro “UN POVERO STOLTO SE CREDI DI POTERMI BATTERE CON QUESTI RIDICOLI CONTROINCANTESIMI”
“Non mi sembri messo bene Zac, stai sanguinando anche tu e se la vista non m’inganna quella sulla tua gamba sinistra è una bella ferita”
“Ci stiamo solo scaldando Blaise, non dirmi che non l’hai ancora capito?”
“Un riscaldamento che sta lasciando i suoi strascichi però” puntualizzò sarcastico il cacciatore ben consapevole che l’ex ragazzo avesse accusato più di un colpo e che la cosa lo avesse irritato alquanto.
Zacarias sorrise, puntò nuovamente la bacchetta al cuore del rivale e compiaciuto asserì “Finalmente un po’ di cattiveria nel tuo tono. Adoro quando sai essere pungente. E’ sempre stata una caratteristica del tuo carattere che ammiravo e rispettavo”
“Di me ti piacevano solo i lati più meschini.. e pensare che per un po’ ho anche creduto che potessi amarmi per quello che ero veramente” replicò l’altro facendo altrettanto.
“Amore Blaise, è questo che volevi da me? E’ questo che hai implorato di avere da Potter?”
“Non è mia abitudine implorare nessuno, men che meno per amore”
“Non mentire, non hai mai voluto l’amore, volevi ben altro ed io potevo dartelo”
Il moro scosse la testa e ribattè “Non hai mai capito nulla di me.. MAI!” sottolineò deciso.
“POTERE BLAISE, PER QUELLO STAVI CON ME”
Il serpeverde tacque, trovava inutile replicare a quell’accusa, ma quando Zacarias urlò “PER QUESTO STAI CON POTTER ORA” una rabbia incontrollata lo attraversò e quasi senza accorgersene tuonò di rimando “NON OSARE SMINUIRE L’AMORE CHE PROVO PER LUI, NON PROVARCI”
“Accidenti, la verità fa male, spiacente ma dovresti spiegare al tuo nuovo ragazzo che non sono i suoi baci o le sue carezze ad esaltarti, bensì la gloria e il potere che standogli accanto ti fanno brillare di luce riflessa”
“Non è vero” sussurrò il grifone scuotendo lentamente la testa “Amore non credo ad una sola parola, non lasciare che ti provochi!” mormorò guardando il volto teso del proprio ragazzo.
“Perché non chiediamo al caro Potter cosa ne pensa?” domandò maligno Sinclair.
“TACI, NON SEI NEANCHE DEGNO DI PRONUNCIARE IL SUO NOME”
“Chissà cosa dirà il tuo Harry nel realizzare che lo stai solo usando” rincarò l’antagonista calcando appositamente il suo tono di voce sul nome del cercatore.
“SA PERFETTAMENTE COSA PROVO PER LUI NON HO BISOGNO DI CHIEDERGLIELO”
“Affermazione inesatta tesoro, sa quello che cerchi di fargli credere ovvero che stai con lui per amore, quando invece sotto sotto ti interessa solo assaporare un po’ della sua fama e della sua grandezza. Sei bravo Blaise, lo sei sempre stato ed io ti adoravo anche per la tua capacità di mentire a comando”
“Non credergli” sussurrò Draco guardando il grifone.
“Non temere può dire quello che vuole, conosco Blaise, so chi dei due sta mentendo!” rispose Potter senza spostare lo sguardo dai due duellanti.
“Sai qual è il ridicolo di tutto ciò?” chiese ironico Zacarias avvicinandosi di un passo al suo ex “Che non hai bisogno di lui per essere grande, lo sei già. Sei più potente di quanto mister buon cuore possa immaginare”
“Smettila!” sibilò Blaise.
“Puoi enunciare incantesimi talmente potenti che la maggiorparte dei maghi e delle streghe di questa ridicola scuola di buonisti neanche conosce”
“Finiscila!” ripetè tremante il moro.
“Se solo tu volessi potresti dominarla Hogwarts, potresti essere temuto e rispettato per com’è giusto che sia, visto il tuo rango e la tua discendenza. Sei meglio di tutti loro, puoi dare e togliere, puoi decidere delle loro stupide vite, puoi..”
“HO DETTO SMETTILA!” gridò furente Zabini “NON SONO COME TE, NON ME NE FREGA UN CAZZO DEL POTERE E DELLA GLORIA, VOGLIO SOLO ESSERE LASCIATO IN PACE, LIBERO DI VIVERE LA MIA VITA COME DESIDERO”
“Non c’è pace per quelli come noi Blaise, saremo sempre additati come dei reietti, come i cattivi. Allora perché non accontentarli? Perché non prenderci ciò che ci spetta? Perché non essere i loro signori e padroni?”
“Sei pazzo, sei completamente folle. Ma ti ascolti quando parli?” chiese il serpeverde allibito il quale, conoscendo fin troppo bene Sinclair, non aveva abbassato la guardia un istante. Si aspettava che lo attaccasse da un momento all’altro.
“PERCHÈ TI OSTINI A RIFIUTARE CIÒ CHE SEI?” urlò Zacarias.
“Perché non mi farai mai diventare ciò che non voglio essere” rispose a tono Blaise.
“DIVENTARE CHI? SEI GIÀ, CHI DICI DI NON ESSERE”
“NO!” Gridò il cacciatore.
“SÌ BLAISE, CHE TU LO VOGLIA O NO, SEI GIÀ UNO DEI PIÙ POTENTI MAGHI OSCURI CHE ESISTA NEL NOSTRO MONDO”
“Sono solo Blaise Zabini, il mio nome non fa di me un assassino, le mie conoscenze magiche non fanno di me un mago oscuro, non riuscirai mai a convincermi del contrario. Mettitelo bene in testa Zacarias, io non sono come te, non lo sarò mai”
“VUOI OBBLIGARMI A DIMOSTRARTI CHE NESSUNO TI STA FORZANDO A FARE NIENTE, E’ QUESTO CHE VUOI?
“VOGLIO SOLO CHE TU COMBATTA LURIDO BASTARDO, VOGLIO DARE UN TAGLIO A QUESTA FARSA” gridò il moro.
“Farsa?” domandò Sinclair duro “Non mentire tesoro, almeno non a te stesso, qui se c’è uno che sta prendendo per il culo tutti i presenti, quello sei tu!”
Blaise fissò malevolo il suo antagonista il quale, acido più che mai, aggiunse “Hai detto al tuo Harry cosa succederà finita la scuola?”
Lo sguardo blu del bel cacciatore si spalancò di colpo ma non proferì verbo.
“No, immagino di no. Perché dirgli che la vostra storiellina avrà fine visto che una volta marchiato non ti vorrà più vedere”
“Marchiato?” chiese il grifone guardando Draco il quale, abbassato lo sguardo, fece un flebile quanto esasperato cenno d’assenso con la testa sussurrando “Così vorrebbero”.
“Si Potter hai capito bene, MARCHIATO” puntualizzò Zacarias “C’è una festa a cui il tuo ragazzo non può mancare, ne lui ne il suo migliore amico saranno esentati dal presentarsi ed anche se ad entrambi sarà fatta passare la voglia di ribellarsi, sarà ufficializzata la loro appartenenza ad una cerchia ristretta di maghi eletti. Maghi oscuri tra i più potenti, riuniti ancora una volta sotto il marchio del loro signore e padrone, pronti a dar nuovamente vita allo splendore di una giusta causa che tu hai cercato di fermare. Blaise così come Draco, è destinato a diventare ciò che già da molto tempo è, un mangiamorte Potter”
“Menti” sussurrò Harry facendo un passo nella loro direzione.
“Assolutamente no, se non mi credi chiediglielo tu stesso”
“Non parteciperò all’iniziazione Zacarias, a costo di venir ucciso, non mi farò mai marchiare” esclamò Zabini anticipando la domanda del suo ragazzo “Non sono come voi” asserì deciso.
Sinclair fece un profondo respiro, scosse lievemente la testa, poi esclamò “E va bene, vediamo se sosterrai questa versione anche tra poco”
“Non cambierò mai idea” fu la risposta del cacciatore.
“L’hai voluto tu” fu invece la replica seccata dell’altro il quale, enunciato un incantesimo che scaraventò sia Hermione che Draco ai suoi piedi, ferì Blaise ad una spalla facendogli perdere la bacchetta e creò una barriera che impedisse al ragazzo di recuperare gli amici, dopodichè gridò “Chi vuoi che uccida per primo? Lei o lui?”
“Lasciali” sussurrò il moro lanciando uno sguardo di puro odio al rivale.
“Fammi pensare…” ironizzò il mangiamorte stringendo la presa intorno al collo di Hermione e Draco che vennero sollevati da terra con estrema facilità “Naaa è più divertente così!”
“LASCIALI, LI STAI SOFFOCANDO” urlò il grifone il quale, vedendo gli amici boccheggiare, puntò la propria bacchetta pronto a scagliare un incantesimo per intervenire ma venne provvidenzialmente bloccato da Blaise che gemendo per la ferita infertagli, ansimò “Harry fermo, non lo fare… è quello che vuole”
“Non lo ascoltare Harry, avanti aiuta la tua amica” ribattè provocatorio Sinclair strattonando Hermione e calcando di proposito sul nome del moretto.
“Lasciala Zacarias, combattiamo io e te” lo esortò Blaise sollevandosi e interponendosi tra il suo ex ragazzo e il cercatore rosso oro.
“Vorrei tanto ma credimi, purtroppo non posso” ribattè sarcastico l’altro aggiungendo “Non te l’ho detto ma ho anche un secondo compito da portare a termine oltre che recuperare il libro delle Ombre, indovina qual è?”
Ci fu un attimo di silenzio che sembrò durare un secolo, Draco chiuse gli occhi, sapeva perfettamente, come d’altronde Blaise e Harry, che quell’infelice battuta fosse riferita ad Hermione. Fino all’ultimo aveva sperato che Zacarias non coinvolgesse la bella grifondoro nella sua piccola vendetta ma come aveva temuto, Sinclair voleva tornare a casa e ricevere tutti gli onori.
“SE OSI SOLO TORCER…” iniziò a gridare Harry ma venne freddato da Zacarias che urlò a sua volta senza mai distogliere lo sguardo da suo ex ragazzo “ZITTO POTTER, NON STO PARLANDO CON TE!”
Il silenzio si perpetrò ancora per qualche attimo, rotto solo dagli ansiti dei due ragazzi i quali, portate le proprie mani a quelle del mangiamorte, cercavano in ogni modo di allentarne la presa.
“Blaise mi deludi, non immagini proprio a cosa mi riferisco?” chiese sardonico, ben conscio che l’altro sapesse ma non voleva che l’amica scoprisse in modo tanto crudele chi aveva ucciso i propri genitori “Allora ti rinfresco la memoria” continuò lasciando cadere malamente Draco a terra e mantenendo invece la stretta attorno al collo di Hermione.
“LASCIALA” boccheggiò Malfoy in evidente debito d’ossigeno.
“NO” urlò Blaise a fatica all’unisono con Harry che imprecò “SEI UN CODARDO SINCLAIR”
“Granger, immagino che i tuoi cari amici ti avranno raccontato chi sono? O meglio chi è mio padre?”
La ragazza sentiva gli occhi bruciare, un dolore lancinante alla gola le impediva quasi di respirare, figuriamoci rispondere alla domanda che le era appena stata fatta, a malapena l’aveva udita. Sentiva le tempie dolerle tremendamente e il senso di soffocamento, amplificato anche dalla vista che andava via via sempre più appannandosi, prevalere sul suo desiderio di combatterlo. Le forze le stavano inesorabilmente venendo meno ma proprio quando, ormai certa che sarebbe svenuta a causa della mancanza di ossigeno, la stretta del suo nemico si allentò consentendole di inspirare profondamente. Passarono solo pochi secondi ma che alla ragazza parvero minuti. Finalmente quando i suoi polmoni furono nuovamente liberi di pompare ossigeno e la respirazione si fu regolarizzata, Hermione aprì gli occhi e rivolse lo sguardo su Zacarias che freddo aveva ridomandato “Sai chi è mio padre Granger?”
“Dovrei?” chiese lei furente.
“Dovrebbe?” domandò beffardo l’altro a Blaise e compagni ma nessuno di loro rispose.
Sinclair sorrise cattivo, si voltò allora verso Draco e ridacchiando asserì “Non lo sa davvero… e bravo Malfoy ne hai di segretucci sulla coscienza”
Se in quel preciso istante lo sguardo del biondino avesse potuto incenerire, di Zacarias sarebbe rimasta solo una piccola montagnetta di cenere che avrebbe personalmente calpestato e spazzato via con gioia. “Sei una merda!” esclamò il diretto interessato guardando il nemico dritto negli occhi.
“Si delle volte lo sono lo ammetto, ma se siamo arrivati al giochino degli aggettivi allora tu sei un fottuto bugiardo reticente, Blaise un povero illuso, Potter un bastardo ficcanaso e la tua bella ragazza una sciocca innamorata”
“Provi gusto a vedere gli altri soffrire, non cambierai mai!” disse Blaise duro.
“Dipende da chi sono quelli che soffrono, diciamo che vedere i presenti lamentarsi, gemere di dolore e disperarsi mi provoca parecchia gioia e soddisfazione, anche se devo ammettere che non abbiamo ancora raggiunto i livelli sperati”
“Tuo padre dev’essere molto fiero di te!” esclamò Hermione freddando tutti i presenti.
“Non puoi immaginare quanto” rispose l’altro altero.
“Se buon sangue non mente, sarà orgoglioso che suo figlio entri di diritto nel club dei bastardi?” sussurrò Hermione stremata.
Lo sguardo di Sinclair parlò più di mille parole, dalle sue pupille, feroci quanto aghi appuntiti parvero partire le seguenti parole “Come osi stupida mezzosangue?”
Ma la ragazza ignorando lo sguardo assassino che le era stato riservato chiese “Cosa diavolo vuoi, si può sapere?” Zacarias sorrise maligno ma lei continuò “Hai recuperato il libro delle ombre, Blaise, Draco ed io siamo feriti, sai che Harry non può intervenire e ci godi per questo… hai ottenuto il tuo scopo, si può sapere cosa vuoi ancora?” domandò esasperata sollevandosi da terra per guardarlo meglio negli occhi corvini.
Il moro le si avvicinò e sibilandole ad una spanna dal viso rispose “Tante cose, sicura di voler sapere quali?” Hermione non rispose e Zacarias rincarò “Voglio Blaise come mai prima d’ora, desidero avere al mio fianco il mago oscuro cinico e spietato che c’è in lui e che ostinatamente cerca di nascondere, questo suo buonismo non gli si addice”
“Per favore” fu il commento schifato di Harry che urlò “Ma ci vedi bene, eppure dici di conoscerlo, Blaise non è così”
Sinclair fece su sospiro annoiato e commentò “Potter stò parlando con la tua amichetta, pensi di riuscire a trattenerti dal vomitare bile in un attacco di gelosia acuto? Non mancherò di darti prova di ciò che ho appena detto, ma sii cortese ora taci”
“Sei solo un poveri…”
“Harry non ne vale la pena” esclamò il diretto interessato calmandolo.
“Questi uomini gelosi, patetici non trovi?” commentò Zacarias voltandosi verso la sua interlocutrice “Ma torniamo a noi mia cara, nonostante l’immensa esaltazione che mi provoca vedere il tuo migliore amico rosicare da morire, c’è una cosa che però desidero ancora di più del bel Blaise, ma temo che non ti piacerà”
“Muoio dalla voglia di sapere cos’è!” replicò la bella grifondoro.
“Ah davvero appropriata come battuta” sorrise il moro che infine facendosi nuovamente serio disse “Ciò che mi renderà particolarmente felice sarà vedere Draco strisciare e implorarmi di non ucciderti, purtroppo non potrò accontentarlo ma sarà bello vederlo supplicarmi di risparmiare la tua giovane ed insulsa vita”
Hermione trasalì, Draco e Blaise sussultarono e Harry puntò la propria bacchetta sulla bolla che li divideva.
“Non mi chiedi perché?”
“Non che ci tenga particolarmente a saperlo, ma scommetto che me lo dirai lo stesso”
Sinclair sorrise, la ragazza era davvero molto perspicace, era quasi un peccato doverla uccidere “Devo finire un lavoro che non è stato portato a termine un anno fa”
Hermione sembrò soppesare le parole appena udite, a tradirla un lieve tremolio della mano che si chiuse a pugno poco dopo, ma a differenza di quello che si aspettava Zacarias, la sua reazione fu alquanto pacata. Fece un passo avanti, avvicinandosi ulteriormente al giovane e domandò “Cos’è non ha le palle di finire ciò che ha iniziato?”
All’unisono Draco, Blaise e Harry spalancarono la bocca, possibile che Hermione sapesse del padre di Sinclair?
“Non so perché ma non credo che tu abbia capito a cosa mi stò riferendo?”
“Nonostante tu sia convinto del contrario, non sono affatto stupida. Prima mi hai chiesto se sapevo chi fosse tuo padre, ora mi dici che devi portare a termine qualcosa che è iniziata un anno fa. L’unica cosa che mi riguarda personalmente è la morte dei miei genitori, pertanto se la matematica non è un opinione, tuo padre doveva sterminare la mia famiglia ma non c’è riuscito e spetta a te farlo, dico bene?”
“Beccato” ridacchiò il moro.
La caposcuola tremò di rabbia ma non ribattè.
“Per curiosità, dove ti eri nascosta? Mio padre sostiene che ti sei persa un bello spettacolo sai?”
“Fottiti Sinclair” imprecò Draco fuori di sé.
“Schhhh sto parlando con la tua ragazza” replicò lui guardandola nuovamente.
“Non mi sono persa nessuno spettacolo, ero lì a pochi passi da quell’infame di tuo padre ed ho visto come si è divertito ad uccidere due innocenti indifesi”
“Devo ammettere che hai un bel self control bellezza, non è da tutti venire a sapere chi è l’assassino dei tuoi genitori e reagire così”
“Pagherà per ciò che ha fatto, marcirà ad Azkaban”
“Si come no” commentò strafottente Zacarias “Comunque neanche una lacrimuccia, mi sorprendi davvero!” aggiunse stupito dalla plombe inusuale della bella mora.
“Cosa dovrei fare, strapparmi i capelli e gettarmi a terra disperata? Non ti darò mai questa soddisfazione”
“Peccato!” fu la risposta insensibile dell’altro che fece spallucce e per infierire ulteriormente finse un broncio dispiaciuto.
Questa volta però la reazione della bella grifondoro non si fece attendere e colse alquanto di sorpresa Zacarias. La ragazza gli si gettò addosso assalendolo con quanta forza aveva in corpo, iniziando a colpirlo in tutti i modi che conosceva. Tirò calci, pugni, gomitate, lo schiaffeggiò più volte, graffiandolo vistosamente e solo quando il moro si riprese dalla sorpresa riuscendo a bloccare la furia indiavolata che non aveva smesso un secondo di insultare lui e la sua famiglia, realizzò con immensa rabbia che era persino quasi riuscita a fargli cadere la bacchetta. La ribellione di Hermione era avvenuta in una manciata di secondi, cogliendo di sorpresa anche il suo ragazzo e gli amici, i quali non approfittarono dell’occasione per disarmare Zacarias. Inutile dire che implacabibile quest’ultimo, poco dopo, riversò tutta la sua ira sulla sua assalitice che venne scaraventata non lontano con un colpo violentissimo all’addome.
“PUTTANA” tuonò Sinclair asciugandosi il sangue dalla guancia sinistra su cui faceva bella mostra un evidente graffio decisamente doloroso.
“HERMIONE” ansimò Blaise vedendola riversa a terra priva di sensi mentre Draco contemporaneamente strisciò nella sua direzione per tentare di soccorrerla.
“NON TOCCARLA BASTARDO!” gridò Harry furente scagliando un controincantesimo che infranse la bolla che imprigionava gli amici ben consapevole che stava violando le regole del duello.
Un sorriso appagato apparve sul viso del mangiamorte in erba il quale, accantonato momentaneamente l’affronto subito da Hermione, esclamò “Complimenti Potter, sapevo che prima o poi avresti interferito, mi stavo stupendo del fatto che non lo avessi ancora fatto. Questo fa di te il mio nuovo avversario”

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Capitolo 44
*** Il duello - III parte ***


RINGRAZIAMENTI:
^__^ A volte ritornano!!
Nuovo chap che spero sia di vostro gradimento.
Finalmente il duello tra Blaise e Zacarias finisce, ma non so se ve lo immaginavate proprio così.
Siamo agli sgoccioli. Abbiate fede prima del 2010 finirò. Grossi baci a tutti coloro che leggono e che commentano. Buona lettura e buona notte Rob ^__^

Capitolo 44°: Il duello – III Parte

“NO!” urlò Blaise benché ansimante a causa delle acute fitte di dolore provenienti dalla spalla ferita.
“Conosci le regole tesoro, ha interferito” replicò secco Sinclair sadicamente soddisfatto.
“E’ tra me e te Zacarias, lascia fuori Harry”
“Perché dovrei? Cosa ci guadagno? Posso avervi entrambi!”
“SCORDATI CHE AVRAI LUI” urlò Potter fuori di sé dalla rabbia.
“Dici? Non mi sembra che stia vincendo”
“No caro, quello sei tu!” sibilò il grifone deciso “Raccontatela quanto vuoi, ma sei tu quello in difficoltà, Blaise ti sta dando filo da torcere”
“Mi fai tenerezza Potter, credi davvero che possa battermi senza usare la magia oscura? Sveglia, sino ad adesso ci siamo solo scaldati un po’”
“BLAISE PUO’ VINCERE E TU LO SAI!” urlò Harry “Cos’è hai bisogno di ricattarlo minacciando di morte i suoi amici per assicurarti la vittoria? Non riesci proprio a combattere lealmente” sibilò il cercatore con una luce assassina negli occhi.
“Non sono minacce Potter o forse non ti è ancora ben chiaro il quadro della situazione?” fu la risposta glaciale del moro “Vediamo se riesco a spiegarmi una volta per tutte. Qui non è in discussione se qualcuno morirà, è solo il quando il punto da chiarire” aggiunse sorridente.
“Sei un illuso” ribattè Harry facendo chiaramente intuire che nessuno dei presenti, specialmente Blaise essendo direttamente coinvolto nel duello, avrebbe mai permesso che una cosa del genere accadesse.
“E’ mera utopia che riesca a sconfiggermi senza usare la magia oscura, anche se devo ammettere che questo suo tentativo sia lodevole, benché pateticamente inutile!” replicò Sinclair intuendo il pensiero dell’altro.
“Non sarei così sicuro se fossi in te! Sei solo un arrog…”
“Potter senza offesa ma sono stufo di perdere tempo con te e con l’ostinatezza di Blaise” disse interrompendolo secco “Non capisco perché dobbiate obbligarmi a dimostrarvi che fino ad adesso l’unico che non ha mentito sono io… ma se è questo che volete, non avete che da chiedere” aggiunse con un tono di voce che da monotono e pacato era andato man mano aumentando il timbro e la durezza sino a fargli gridare “GUARDA BENE POTTER, PERCHE’ TRA POCO VEDRAI IL TUO RAGAZZO USARE VOLONTARIAMENTE UN INCANTESIMO DI AVANZATA MAGIA OSCURA E NON POTRAI FAR NULLA PER IMPEDIRGLIELO” e detto questo con un colpo di bacchetta repentino sollevò sia Draco che Hermione a quattro metri di altezza e scagliò loro contro la peggiore delle maledizioni senza perdono.
La reazione di Harry fu fulminea spostò gli amici dalla traettoria dell’incantesimo salvandoli appena in tempo.
“COSÌ NON VALE POTTER” tuonò Sinclair mentre Blaise recuperava la propria bacchetta da terra.
“Non ti permetterò di far loro del male” replicò il grifone.
“Encomiabile da parte tua ma ho altri progetti per la serata”
“Dovrai cambiarli!”
“Tu dici? Non credo!” fu la risposta di Zacarias che a sua volta domandò “A chi tieni di più Potter, alla bella ed intelligente Hermione Granger, al suo geloso fidanzato o al tuo bel ragazzo? Perché purtroppo, non potendoli salavare tutti e tre, uno di loro ora morirà” e senza null’aggiungere facendo un cenno con la testa i gemelli Rungis, recuperati i sensi, lanciarono un Avada Kedavra su Hermione e Draco mentre lui faceva lo stesso su Blaise.
Ancora una volta Harry lanciò l’incantesimo usato poco prima per impedire alle maledizioni di schiantarsi sugli amici mentre Blaise, senza tante buone maniere, schiantava per la seconda volta i gemeli Rungis. Pauline e Stephane furono scaraventati contro la parete alle lore spalle, svennero e persero le bacchette che scivolarono ad un paio di metri da loro.
Zacarias però sembrava stranamente felice e poco ci volle ai due moretti intuire perché. Hermione e Draco giacevano a terra, immobili.
“No” balbettò Blaise avvicinandosi e chinandosi sui due giovani mentre Harry disarmava con un colpo repentino il loro nemico il quale, euforico e soddisfatto, non la smetteva di sorridere malignamente.
“No” ripetè realizzando con orrore quanto accaduto poco prima in una frazione di secondo.
“Blaise cosa…” sussurrò Harry in panico.
“No mio Dio, no” singhiozzò il serpeverde mentre una lacrima solcava tristemente il suo viso nel veder concretizzarsi un incubo. Il suo migliore amico, convinto che nessuno sarebbe riuscito ad impedire ai fasci verdi di colpirli, aveva fatto scudo alla bella grifondoro con il proprio corpo. Così facendo era riuscito a schivare la maledizione riservata a se stesso, benché spostandosi aveva neutralizzato i controincantesimi lanciati da Harry, ma era stato colpito da quella indirizzata a lei.
“Blaise” ripetè Potter avvicinandosi notando che pian piano Hermione stava riaprendo gli occhi mentre Draco giaceva poco distante in una posizione innaturale e purtroppo ad occhi sbarrati.
“Signore no ti prego, fa che…” ma la preghiera del bel cercatore s’interruppe quando l’urlo del suo ragazzo gli fece intuire quale gesto di immenso amore avesse compiuto il biondino.
“NOOOO” gridò Zabini abbracciando l’amico che giaceva inerme tra le sue braccia.
“SI NON NO, ECCO COSA DEVI GRIDARE” urlò a sua volta Zacarias “PUOI SALVARLO SE VUOI, HAI ANCORA UN MINUTO, DOPO SARA’ TROPPO TARDI”
Blaise tacque e strinse Draco a sé ancora più forte.
“AVANTI ZABINI, FALLO!” gli intimò Zacarias.
Il moretto scosse lievemente la testa.
“AVANTI O LO PERDERAI PER SEMPRE” urlò l’altro deciso.
Blaise, depositò Draco a terra con una dolcezza infinita, come se avesse timore di rompere qualcosa. Addolorato gli accarezzò amorevolmente il viso di alabastro mentre una lacrima, sfuggita dalle sue ciglia, vi cadde sopra inumidendolo. Tremante sollevò lo sguardo e senza dire una sola parola si rialzò stringendo talmente forte la propria bacchetta da farsi divenire le nocche perlacee.
“AVANTI BLAISE, SO CHE LO CONOSCI, RIPORTA IN VITA DRACO, RECITA QUEL MALEDETTO INCANTESIMO OSCURO” lo istigò Sinclair che aveva raggiunto il suo scopo, far capitolare il suo bel ex ragazzo.
“AVANTI, BASTA POCO, DIMOSTRAMI LA TUA GRANDEZZA” rincarò perfido mentre Blaise, di nuovo trasformato, sollevò piano la propria bacchetta in direzione dell’amico.
“ORA O SARA’ TROPPO TARDI” tuonò Zacarias proprio mentre il moro serpeverde, benché i suoi occhi color pece tradivano la sua vera volontà e sembravano voler implorare perdono, recitava l’incantesimo che avrebbe riportato in vita il suo migliore amico.
Harry recuperò Hermione la quale, ripresasi, era scoppiata a piangere una volta compreso quanto accaduto. La strinse forte a sé riuscendo a calmare i singulti isterici che la scuotevano proprio nel medesimo istante in cui, l’incantesimo oscuro lanciato dal suo ragazzo, colpì Malfoy.
Draco vorticò all’interno di un fascio argentato per un paio di minuti, come se fosse stato risucchiato da un tornado. Il suo corpo tremò e si contorse vistosamente, tanto che Hermione temette di vederlo spezzasi in due. Non vi era nulla di umano in quei movimenti, ed anche i suoni gutturali provenienti dalla bocca del bel biondino, erano quanto di più lontano dal sembrare reali. Harry conosceva perfettamente l’incantesimo recitato da Blaise e ben conscio di quale sovrumano sforzo fisico richiedesse, chiuse gli occhi per un istante e mormorò “Resisti amore mio”
“Ma quanto dura?” domandò la bella caposcuola preoccupata neanche gli avesse letto nel pensiero.
“Poco” le rispose Harry indicando i due serpeverde.
Solo quando Blaise cessò la recita dell’antica litania che accompagnava la sua rinascita, Draco potè finalmente toccare nuovamente terra. Tutto sembrava essere come prima, ma all’improvviso il biondino inspirò profondamente facendo sussultare Hermione la quale, si portò una mano alla bocca e ricominciò a piangere disperata tra le braccia del suo migliore amico.
“Ottimo lavoro” esclamò Sinclair applaudendo mentre Zabini si accasciava a terra per l’immane sforzo sostenuto “Ora si che ti riconosco”
“Amore” mormorò Harry vedendo che a fatica si rialzava e si accertava che l’amico stesse bene.
“Blaise che cosa..?” balbettò Draco capendo all’istante cosa fosse accaduto “Mi dispiace” sussurrò vedendo il viso dell’amico rigato di lacrime.
“Non importa, l’importante è che tu stia bene. Solo questo conta” gli rispose stremato dallo sforzo.
“Io ho visto la maledizione, ho avuto paura per Hermione, perdonami” sussurrò comprendendo cosa era stato obbligato a fare per salvarlo.
“E’ ok Draco, è tutto ok” cercò di rassicurarlo benché le sue mani stessero ancora tremando.
“No, non lo è” balbettò ricordandosi del patto oscuro che Harry aveva siglato con il moro “Mi dispiace Blaise, è tutta colpa mia, hai perso il duello”
“No, Zacarias è disarmato posso tranquillamente batterlo con la magia tradizionale e poi l’incantesimo oscuro non l’ho usato per sconfiggere lui, ma per salvare te. Non vale ai fini del duello” gli sorrise dolcemente.
“Blaise, è Harry.. perdonami” singhiozzò affranto.
“Non capisco” disse l’amico voltandosi a guardare il suo ragazzo che premuroso stava consolando un’Hermione in pieni crisi isterica.
“Te lo spiego io se vuoi!” asserì maligno Zacarias facendo un passo nella sua direzione “Effettivamente il duello l’hai vinto, sono disarmato e tu non hai sfruttato la magia oscura per battermi però vedi, il tuo ragazzo era talmente sicuro che non avresti usato incantesimi oscuri che ha siglato un patto con il sottoscritto l’altra sera”
“Quale patto?” chiese Blaise impallidendo.
“O niente di speciale, se per caso avessi usato anche un solo incantesimo oscuro lui si sarebbe sottoposto a qualche tortura davanti ai tuoi occhi, purtroppo non sopravvivendo alla cosa. Com’è noto a tutti i presenti l’incantesimo l’hai usato e poco importava che fosse o meno relativo al duello, pertanto se permetti vorrei riscuotere il premio del patto oscuro da me conseguito” sorrise cattivo Sinclair.
“Menti” sibilò il serpeverde.
“Chiediglielo se non mi credi” rispose facendo spallucce.
Zabini si voltò di scatto a guardare Harry che con suo sommo orrore non negò.
“No, non te lo permetterò” esclamò puntando la bacchetta contro Zacarias che eufrorico aggiunse “Non mi deludere proprio adesso Blaise, sai meglio di me che chi non rispetta un patto oscuro, paga con la propria vita tale ribellione. Non vorrai togliermi il divertimento di torturarlo un po’ prima di ucciderlo?”
Il moro scosse la testa in panico, non sapeva che fare, perdere Draco lo aveva annientato ma la sola idea di perdere Harry, gli toglieva fiato ai polmoni. Era inconcepibile. Disperato disse “Ti prego Zacarias, sciogli il patto”
“Scherzi?” rise sadicamente.
“Per favore, hai vinto, mi hai visto usare la magia oscura, ma ti scongiuro non..”
“Cosa? Non uccidere il tuo ragazzo? Non desidero altro da quando ti ho visto insieme a lui. Spiacente tesoro, ma non mi perderei quest’occasione nemmeno se fosse Voldemort in persona a chiedermelo”
“Dimmi cosa vuoi?”
“Niente, ho già quello che volevo”
“Dimmelo Zacarias” tuonò Blaise scoraggiato.
“D’accordo vediamo… tu, la Granger e Draco verrete con me e forse io potrei pensare di graziare il signor Potter”
“Scordatelo” urlò Harry intervenendo.
“Prendi me, verrò solo io con te”
“NO” gridò Harry di nuovo venendo bellamente ignorato.
“Vorresti sacrificare tutto ciò in cui credi e torneresti davvero con me per salvare lui?”
Zabini annuì. Sinclair finse di pensarci poi secco replicò “No mi dispiace, credo che il libro delle ombre e il tuo ragazzo siano un buon bottino di guerra. Sarò ampiamente ricompensato per l‘operato svolto e sinceramente tu sei stato un po’ una delusione, non riuscirei più a farmi la puttana di Potter”
“Come osi lurido bastardo?” ringhiò Harry sfoderando la bacchetta e puntandola dritta al cuore del giovane il quale, mantenendo un sorriso perfido nel vederlo accusare un dolore lancinante al petto, spiegò “Ovviamente non sai che una volta siglato un patto oscuro, non puoi attaccare la persona con cui l’hai siglato. Il dolore cesserà solo se abbasserai la tua bacchetta” sibilò euforico.
Il grifone non si mosse e gemette di dolore. Zacarias sorrise maligno ed aggiunse “Dimenticavo, se accidentalmente dovesse partire un incantesimo, patiresti le stesse pene che hai inflitto a me, decuplicate però”
“Harry abbassala ti scongiuro” sussurrò Blaise in panico che potesse attaccare il rivale “Ti prego ascoltalo, dice la verità” mormorò e solo quando il moro l’abbassò, lentamente si lasciò scivolare a terra iniziando a piangere silenziosamente.
“Blaise è tutto ok” sussurrò Harry abbracciandolo “Non temere andrà bene”
“Non è servito a niente” singhiozzò.
“Sono molto orgoglioso di come ti sei battuto. Hai dimostrato di essere un grande mago”
“Perché non me l’hai detto?” balbettò.
“Non volevo che rinunciassi a batterti nel pieno dei tuoi poteri. Se avessi saputo, ti saresti trattenuto ed io non volevo. Mi fidavo di te, sapevo che avresti usato un incantesimo oscuro, solo se obbligato a farlo”
“Harry, come farai?” mugugnò continuando a piangere sulla spalla del grifone “Non voglio perderti”
“Non mi perderai, te lo prometto”
“Si invece” singhiozzò più forte “So cosa accade in quella maledetta sala delle torture. L’ho provato sulla mia pelle, quei bastardi ti uccideranno”
“Non c’è riuscito Voldemort, non ci riusciranno loro” gli disse cercando di confortarlo.
“Harry mi dispiace, è tutta colpa mia”
“Non dire sciocchezze” rispose stringendolo forte a sé.
“Potter non ho tutta la giornata, saresti così cortese da salutare per l’ultima volta i tuoi amici. Dovremmo proprio andare” asserì Zacarias recuperando la propria bacchetta e risvegliando i gemelli Rungis i quali, benchè un po’ ammaccati, gli si avvicinarono.
“Harry” singhiozzò Hermione abbracciata al biondino il quale, ancora provato da quanto vissuto poco prima, non riusciva nemmeno ad alzarsi da terra.
“Porta Herm e Draco in infermeria e fatti visitare quella spalla, hai una brutta ferita” sussurrò a Blaise baciandolo dolcemente sulle labbra.
“La bacchetta” intimò Zacarias al grifone porgendo la mano per farsela consegnare.
Potter lo fissò duro, fece per estrarla dai jeans ma Blaise lo bloccò stringendogli il braccio balbettando un disperato “No amore”
“Non preoccuparti, andrà bene” ripetè il moretto strizzandogli l’occhio consegnando la propria bacchetta a Sinclair.
“Patetica questa tua positività, vedremo se la manterrai anche più tardi” sibilò cattivo il giovane incantando una passaporta ed intimando agli amici e al grifone di toccarla al suo tre.
“Zacarias non farlo” ripetè Zabini venendo allontanato da Harry a fatica sino dai compagni “Ti prego” sussurrò con gli occhi colmi di lacrime.
“Addio Blaise, stammi bene” replicò insensibile l’altro urlando poco dopo “TRE!”
“Harry” gridò Hermione poco prima che la mano dell’amico afferrasse l’oggetto incantato.
“NO LASCIATEMI, VOGLIO ANDARE” furono le ultime parole urlate da Blaise che Harry udì prima di venire risucchiato nel quartier generale dei mangiamorte. Il moro ringraziò mentalmente gli amici. A fatica Hermione e Draco erano riusciti a trattenerlo impedendogli così di cadere nell’ennesima trappola di Zacarias, avere entrambi i ragazzi e il libro delle ombre.
Nel medesimo istante in cui Potter sparì la porta della stanza delle necessità si spalancò. Silente, Piton e la McGranitt entrarono prestando il primo soccorso ai tre giovani accasciati al suolo.
“Cosa ti è successo?” domandò Severus a Draco vedendolo preoccupantemente pallido.
“Mors tempora” rispose il ragazzo scosso dai brividi.
“Mio Dio” fu il commento di Piton che immediatamente si smaterializzò con il serpeverde in braccio in infermeria.
“Vieni mia cara, fatti visitare” disse Minerva aiutando Hermione ad alzarsi. Nel complesso era quella che aveva riportato meno ferite, ma era completamente sotto shock. Prima Draco, poi Harry, non c’era da stupirsi che la bella grifondoro fosse sconvolta “Vieni con me” ripetè la professoressa avvolgendola in una coperta “Andiamo da Madama Chips”
“Harry” balbettò la giovane voltandosi a guardare prima la donna, poi Blaise ancora tremante e accucciato a terra “L’ha portato via” aggiunse ricominciando a piangere disperata.
La docente l’abbracciò dolcemente e su ordine di Silente sparì.
“Blaise” sussurrò il preside chinandosi sul ragazzo immobile e con lo sguardo pietrificato a terra “Harry starà bene, non temere”
Il giovane scosse la testa e tra i singhiozzi sempre più forti iniziò a dondolare avanti ed indietro.
“Vieni ragazzo!” intimò premurosamente l’uomo stringendo il serpeverde a sé aiutandolo ad alzarsi.
“E’ colpa mia” singultò “Ho usato la magia oscura” ammise affranto guardando Silente per la prima volta negli occhi “Harry pagherà con la vita per colpa mia” ripetè fuori di sé per l’angoscia.
“Non potevi fare altrimenti” cercò di confortarlo il preside “Harry avrebbe fatto lo stesso se fosse stato al tuo posto”
“No, lui no” mugugnò il giovane “Lui è migliore di me. Lui è più potente”
“Sei sconvolto com’è giusto che sia, ma ti assicuro che hai fatto la cosa giusta” rincarò Silente.
“Giusta per chi?” pianse il moretto.
“Per tutti”
“Non sono riuscito a fermarlo” balbettò sempre più affranto “Mi sono battuto con tutte le mie forze e non sono riuscito ad impedirgli di fare altro male. Prima Draco, ora lui” aggiunse prendendosi la testa fra le mani.
“Vieni con me ragazzo, c’è una cosa che voglio mostrarti”
“Signore è senza bacchetta, lo tortureranno e se dovesse morire, io..” disse angosciato oltre ogni immaginazione, mentre nuove lacrime solcavano il suo bel viso.
“Non accadrà, credimi, ma ora devi farti visitare questa spalla” e detto questo il preside recitò l’incantesimo che materializzò entrambi in infermeria.

Sinclair, i gemelli Rungis ed Harry apparirono in un fastoso salone gremito di persone. Un mormorio preoccupato li travolse quando molti dei presenti riconobbero il grifone. All’unisono una ventina di bacchette furono estratte velocemente e puntate contro il loro nemico numero uno.
“Ops si sono accorti di te” sibilò perfido Zacarias senza però sortire l’effetto sperato. Il moro sembrava tutto fuorché allarmato. Aveva riconosciuto parecchie persone ancora latitanti dopo la caduta di Voldemort e altre che avevano spergiurato sulla loro stessa vita e su quella delle loro famiglie di non avere nulla a che fare con i mangiamorte ed il loro oscuro signore.
“Potter” tuonò Astor Zabini avvicinandosi al giovane “Che onore” sibilò sarcastico.
Harry non replicò, si limitò a sostenenere lo sguardo di sfida che l’uomo gli stava riservando.
“A cosa dobbiamo una visita tanto inaspettata, quanto gradita?”
“Ho solo rispettato un patto” fu la risposta del moro. Astor capì e voltandosi verso Zacarias, applaudendo disse “Mi complimento giovane Sinclair, sei riuscito a siglare un patto oscuro con Harry Potter. E di grazia racconta, su cosa?”
“Suo figlio” rispose per l’altro il cercatore che si guadagnò uno sguardo furente da parte del giovane aspirante mangiamorte ed uno incuriosito da parte di Astor Zabini.
“Le sorprese sembrano non finire” asserì questi sprezzante in attesa che gli venissero raccontati i particolari.
“Blaise è stato obbligato a duellare, io sostenevo che poteva battersi senza usare la magia oscura”
“Impossibile se era sua intenzione vincere quel duello”
“Sarebbe stato più che fattibile se qualcuno di nostra conoscenza, temendo di venire nettamente sconfitto, non avesse usato una maledizione senza perdono per obbligarlo a rompere il patto”
“In amore e in guerra tutto è lecito Potter” esclamò Zabini sorridendo maligno il quale, strizzando l’occhio a Morgan Sinclair, aggiunse “Non stento ad immaginare chi sia stata la fortunata cavia”
“Il fortunato vorrà dire?”
Lo sguardo sorpreso di più di un mangiamorte, in particolare quello dei due uomini che si erano avvicinati, fece intuire ad Harry che per rispetto a Lucius Malfoy l’uccisione di Draco non era stata autorizzata, magari la sua tortura, ma di certo non la sua morte.
“Non dirmi che ha salvato te Potter?” Chiese Zabini poco convinto.
Quella domanda fu bellamente ignorata.
Scuotendo la testa lentamente, come quando una mamma rimprovera il suo bimbo piccolo dopo una marachella, il moretto rispose facendo a sua volta una domanda retorica “Che direbbe il vostro caro amico Malfoy se sapesse che gli avete ucciso il figlio?”
L’affermazione scatenò un brusio assordante e il giovane, pungente, rincarò la dose “Sono quasi certo che non apprezzerebbe un affronto tale. Credo che lo urterebbe parecchio sapere che quelli che si spacciano per suoi amici, quando capita, vanno in giro ad ammazzargli il figlio”
“Menti” esclamò Sinclair Senior al quale l’accusa appena fatta non era affatto piaciuta.
“Perché dovrei? Se lo faccia raccontare da lui se non mi crede” intimò Harry indicando uno Zacarias sempre più nervoso “E’ lui che ha scagliato l’avada kedavra per obbligare Blaise ad usare il controincantesimo oscuro in grado di salvarlo”
Più di un mangiamorte si voltò a fissare l’erede di casa Sinclair il quale, seccato, non faceva certo mistero di quanto non sopportasse il loro ospite.
“Dice il vero?” domandò ombroso l’uomo voltandosi verso il figlio.
“Secondo te?” chiese il giovane cercando di mascherare la sua ansia.
“Spero per te che tu non abbia fatto una cosa tanto stupida come violare i miei ordini?” sibilò il mangiamorte.
“A chi vuoi credere a me o a Potter?”
L’uomo fece per ribattere ma venne interrotto dall’amico alla sua destra il quale, facendogli cenno che avrebbero avuto tutto il tempo per indagare sulla cosa più tardi, esclamò “Non ora Morgan, se non sbaglio abbiamo un libro da recuperare”
Sinclair squadrò il figlio con tale freddezza e cattiveria che per un istante Harry credette lo avrebbe polverizzato seduta stante. Senza alcun dubbio il messaggio intrinseco legato a quell’occhiata glaciale “Dopo ne riparliamo perché fesso non mi fai” era egregiamente passato, specialmente a Zacarias che a disagio si sforzò di non distogliere il contatto visivo. L’uomo non disse nulla, accantonando momentaneamente il desiderio impellente di punirlo, fece un profondo respiro e dopo aver annuito all’amico, porse la mano per farsi consegnare l’ambito libro dal figlio.
Il ragazzo recitò un incantesimo d’apparizione e tra le sue mani comparve il prezioso volume. Lesto lo diede al padre che senza il benchè minimo gesto di ringraziamento si voltò verso un Zabini più che compiaciuto e sorridendo disse “Finalmente Astor” l’altro fece un cenno d’approvazione con la testa e ricambiò il sorriso.

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Capitolo 45
*** La resa dei conti ***


RINGRAZIAMENTI:
Eccovi il penultimo capitolo ^__^
State gioendo, ho aggiornato prestissimo stavolta?!?!
Che dire siamo quasi alla fine e ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno mato qs ff, seguendola con tanta costanza e devozione. Mi scuso ancora per i grossi ritardi nel postaggio ma vi prometto che non accadrà più. Ci tenevo a ringraziare in particolare alcune persone alle quali avrei tanto voluto rispondere personalmente alle recensioni ma alle quali per ragioni di tempo ho dovuto dare buca. A loro va tutto il mio affetto: Alec, Daniela_G., Aviendha, Myra, giois, -jo-, lunachan62, SnowWhiteQueen, julia91, mtva, Minami77, MissMalfoy, hermione, Teri91, sissichi, eilan90, accioharry, HP Mary, pearl, maryj_colombia, Serry_Black, ginnina, Trip, Giuggia89, magicforever, anfimissi, Gigia28, marygenoana, blufairy87, ryota46, shaka, fragolina92, Felicity89, blufairy87, gemellina, kristin, katiuz, Jessire, Neko_tensai, Cl4rien, andromeda89, Mary, ieri, Giz21, Herm85, Isilya, Lucilla91, Anthea, taty89, Drachetta'91, linkin park, mena, Shadowlight, yuyu, sophie_85, daffodil, Joy Wyatt, ClyClu, KIARA, mary90, fairy81, PP, ylenia, _Elentari_, miciona, Alisea, kamomilla, Elektra, siriussina, JessicaMalfoy, Mira'82, piny, debby-potter, Jackie Hooker, Naife, Piropiro, Tija, Miss Black, Layla.
A loro e a tutti quelli che ho dimentica… THANKS FROM THE BOTTOM OF MY HEART. Un abbraccio a tutti buona notte Rob ^__^


Capitolo 45°: La resa dei conti

“Come stanno Poppy?” domandò Silente dopo che la donna si era occupata per qualche minuto dei ragazzi.
“Considerato quanto successo, direi che sono stati molto fortunati” rispose la donna finendo di medicare la spalla di Blaise “Draco è quello che mi preoccupa di più, sai perfettamente che la mors tempora lascia sempre degli strascichi fastidiosi”
“Non ne lascerà” esclamò il giovane Malfoy di getto “Blaise ha recitato il controincantesimo oscuro immediatamente”
“Vero, ma non dobbiamo e soprattutto possiamo, sottovalutare che sei rimasto senza vita per quasi due minuti” disse Piton dando manforte a Madama Chips.
“Ma guardatemi sto benissimo” aggiunse Draco indicandosi “Voglio andarmene da qui, Harry ha bisogno di noi” aggiunse mentre il suo migliore amico annuiva concorde.
“E dove vorresti andare?” domandò Piton scurendosi in volto mentre incrociava le braccia.
“A cercarlo”
“Per favore!” fu il commento poco convinto dell’uomo che venne bloccato dal preside dal continuare con un cazziatone formato famiglia per quell’idea folle.
“Te ne andrai a tempo debito, prima devo accertarmi che tutte le tue funzioni vitali non siano state compromesse nemmeno leggermente” s’intromise l’infermiera decisa “E questo vale anche per voi” rincarò guardando Blaise e Hermione, i quali sbuffarono sonoramente.
“Si ma…” provò a dire l’erede di casa Malfoy.
“Niente ma, potete lamentarvi e sbuffare quanto volete, ho anch’io a cuore la vostra salute e non vi dimetterò senza prima essere certa che stiate più che bene” insorse la donna lapidaria.
“Madama lei non capisce, voi non capite” balbettò Blaise guardando Piton e Silente il quale intervenne per placare gli animi dicendo “Poppy sono certo che i ragazzi non volessero sminuire la tua serietà, credo siano solamente preoccupati per le sorti di Harry”
“Albus, siamo tutti preoccupati per Harry” disse Madama Chips senza dargli modo di continuare “Ma questo non cambia lo stato delle cose. Sono feriti, sono stati colpiti da incantesimi pericolosissimi, non se ne parla di allontanarsi da qui prima che tutto sia stato controllato a dovere”
“Concordo in pieno ma permettimi di rassicurare anche loro” replicò guardando i tre ragazzi “Fidatevi di me quando vi dico che Harry starà bene. Nulla è accaduto per caso”
“Cosa significa signore?” domandò Hermione confusa.
“Significa che è stata fatta una scelta che ha portato a certe conseguenze, ma non sempre ciò che appare tragico in realtà, lo è veramente”
“Non capisco” mormorò Blaise “Si trova in un covo di mangiamorte senza bacchetta, cosa c’è di non tragico?” chiese agitato.
“Harry è pieno di risorse, non scordate che parte del duello avuto con Voldemort è avvenuto senza bacchetta”
“Si ma…” balbettò il giovane angosciato.
“Signore ci sta dicendo che Harry sapeva che sarebbe finita così? Che era preparato a tutto questo?” domandò Hermione evidenziando ancora una volta la sua perspicacia.
Il preside annuì sorridendole.
“COSA? MA NON E’ POSSIBILE!” tuonò Blaise.
“COME POTEVA?” chiese Draco.
L’uomo fece cenno ai due ragazzi di calmarsi e spiegò “La sera che Harry siglò il patto con Zacarias stava venendo da me per recuperare il libro delle ombre. Compresa la gravità di quanto accaduto e benchè fiducioso che non si arrivasse a tanto, era comunque conscio che sarebbe stato molto difficile per te non combattere ad armi pari” disse guardando Blaise.
“E’ tutta colpa mia” mormorò Zabini sconsolato.
“No, Harry ha voluto che accadesse questo, o meglio era preparato perché accadesse”
“Non riuscirà a tornare senza bacchetta e poi ora hanno anche il libro delle ombre. Non possiamo nemmeno proporre uno scambio” sussurrò il moro sempre più affranto.
“Bhè non proprio, ce l’hanno ma non lo avranno ancora per molto” esclamò il preside che notando le facce allibite si spiegò meglio “Harry mi ha chiesto di incantare il libro delle ombre, di proteggerlo e renderlo inutilizzabile. Potrà essere aperto ed usato, solo se sarà lui ad ordinarlo. Questo gli consentirà di avere un vantaggio su i suoi carcerieri”
“Impazziranno quando lo scopriranno” balbettò Hermione.
“Sì, ma se vogliono portare a termine il loro piano, dovranno scendere a patti con lui” esclamò di rimando l’uomo sorridendo sornione “Questo gli permetterà di poter essere lui a dettare le regole”
“E’ pericoloso” mormorò Blaise.
“Si ma Harry non è uno stolto, saprà come gestire al meglio la situazione”
“Cosa possiamo fare?” domandò Draco anticipando il pensiero del suo migliore amico.
“Nulla, riposare e aspettare”
I tre ragazzi fecero per replicare ma Madama Chips ancora una volta s’intromise cambiando discorso.

“Sei morto Potter” sussurrò Zacarias avvicinandosi al moretto mentre il padre, distratto dal libro delle ombre, discuteva fitto con Zabini pochi metri più in là.
“Di già? Credevo volessi torturarmi prima?” rispose sarcastico.
“Non ti preoccupare quando avrò finito con te mi implorerai di ucciderti”
Harry fece un piccolo sorriso ma non replicò.
“Lo trovi divertente?”
“Molto, l’ultima persona che mi ha fatto la stessa minaccia, non è sopravvissuta al duello”
Sinclair tremò di rabbia repressa consapevole che il giovane si stesse riferendo a Voldemort “Allora avevi la tua bacchetta con te” ribattè cercando di metterlo in difficoltà.
“Si per un pò, ma è anche vero che come nemico era molto più impegnativo di te, Zacarias” rispose calcando sul nome dell’altro.
“Mi divertirò a strapparti il cuore e poi lo farò recapitare a Blaise come ricordo” sibilò serio.
“Vedremo chi strapperà cosa e a chi la farà recapitare” fu la replica pacata del grifone che aggiunse “Credimi il desiderio di strapparti ben altro che il cuore, visto che di quello sei sprovvisto, è impellente. Ma sono un signore ti concedo la possibilità di scusarti prima”
“Per cosa? Per aver preso ciò che era mio?”
“Tuo? chissà che direbbe il caro Astor Zabini se sapesse come hai trattato suo figlio?”
“Come meritava” fu il sibilo furente del giovane a cui un brivido poco piacevole attraversò la schiena.
“Sicuro? Personalmente credo che non apprezzerebbe sapere che te lo sei scopato contro la sua volontà, che lo hai umiliato e ferito profondamente. Sarai anche uno di loro, ma certe regole devi rispettarle anche tu, specialmente quando riguardano i figli dei migliori amici del tuo caro paparino”
“Lascia fuori mio padre Potter” sussurrò stizzito.
“Ops tasto dolente, immagino ti pesi dover sempre dimostrare di essere all’altezza di essere suo figlio” infierì cercando di provocarlo.
“Almeno io un padre ce l’ho” replicò acido.
“Vecchia” rispose Harry ridacchiando “E comunque non mi vanterei tanto in giro”
“COME OSI LURIDO BASTARDO?” tuonò Zacarias attirando più di uno sguardo incuriosito.
“Attento, stai dando spettacolo”
“SEI MORTO!” gridò il moro puntando la bacchetta contro Harry che impassibile si voltò verso Zabini e Sinclair Senior dicendo “Signori potreste spiegargli che non mi serve la bacchetta per difendermi”
“MENTI” gridò fuori di sé l’altro.
“Zacarias, abbassa quell’arma” intimò il padre seccato da quella sceneggiata.
“NO”
“Ora”
“Fammelo uccidere ti prego”
“Abbassa quella bacchetta” scandì rabbioso “Non ci riusciresti neanche se ti impegnassi” lo freddò infine ammutolendolo.
“Mi credi tanto incapace?” domandò il figlio ferito nell’orgoglio spostando lo sguardo dal grifone al padre.
Ma prima che l’uomo potesse rispondere “Sì!” con un gesto della mano Harry fece volare la bacchetta del suo avversario a tre metri di distanza. Lo guardò e non meravigliandosi del suo stupore, lapidario asserì “Non guardarmi così, mai sentito parlare degli incantesimi sensoriali?”

“Blaise stai dormendo?” chiese Draco voltandosi verso il letto in cui giaceva l’amico.
“Come potrei” fu la triste replica.
“Ci stai pensando vero?”
“Si”
“A cosa?” domandò Hermione benché intuisse l’ovvio.
“Non da solo, ti scongiuro” disse il biondo ignorando la domanda della ragazza.
“Tu non mi sembri molto in forma per accompagnarmi”
“E’ un suicidio”
“Non ho molte altre alternative”
“Si invece” insorse Hermione interrompendo quel battibecco fin troppo palese “L’alternativa è restare qui come ha detto Silente. Andare là metterebbe a repentaglio la tua vita, senza contare che con te lì, Harry sarebbe più vulnerabile”
“E’ colpa mia se si trova laggiù, non riesco a starmene qui in attesa di sapere qualcosa. Devo andare da mio padre”
“Blaise ragiona, quello che è accaduto è stato inevitabile e come ha detto Silente, Harry era pronto a quest’evenienza. Perché vuoi offrirgli un ostaggio in più?”
“Perché lo amo Hermione e sono disposto a fare di tutto pur di aiutarlo ed evitare che gli facciano del male, anche morire se necessario” rispose sincero con gli occhi colmi di lacrime.
“Anch’io sono preoccupata per lui ma precipitarti da quei pazzi non servirà ad aiutarlo, anzi lo metterai in difficoltà. Sanno benissimo quanto tu sia importante per lui e ti useranno per colpirlo” replicò l’amica la quale sussultò nel vedere il giovane alzarsi ed iniziare a vestirsi.
“Blaise ascoltala ti prego” sussurrò Draco cercando di convincerlo benché conscio che se Hermione fosse stata al posto di Harry, avrebbe fatto lo stesso senza alcuna esitazione.
“Ragazzi ormai ho deciso, vi chiedo solo di non tradirmi” disse ributtandosi svelto sotto le coperte avendo sentito arrivare qualcuno.
“Ma…” provò a protestare la bella grifondoro che venne messa a tacere da un implorante “Herm ti scongiuro”
“Non posso!” rispose lei “Ti voglio bene, non voglio che ti succeda qualcosa”
“Sta a me decidere” replicò lui con tono più duro.
“Blaise io…”
“Andiamo, faresti lo stesso e lo sai”
“E tu cercheresti di fermarmi”
“No, non lo farei”
“Bugiardo!”
“Per favore, ti prego Herm, cerca di capire”
La ragazza lo fissò dispiaciuta, sapeva cosa stesse provando in quel momento, lo capiva perfettamente, ma sapeva anche che Harry non avrebbe voluto che Blaise tornasse nella tana dei mangiamorte. Rammaricata sussurrò scuotendo lievemente la testa “Mi dispiace”
“No, dispiace più a me” sentenziò Blaise freddo e risentito.
“Per cosa?” chiese una voce all’improvviso interrompendo quella discussione.
Nessuno rispose.
“Signor Zabini?” intimò Piton “Di cosa si dispiace tanto”
“Nulla”
“Sicuro? Vuole dirmi qualcosa?”
“No signore”
“Allora forse lei signor Malfoy?” chiese spostando lo sguardo pece sul giovane sdraiato li accanto.
“Niente signore” farfugliò il figlioccio.
“Come immaginavo, per fortuna che il buon senso fa parte della natura della signorina Granger” disse voltandosi a guardarla.
Blaise e Draco chiusero gli occhi, ma contrariamente a quanto avevano ipotizzato, nulla di compromettente uscì dalle belle labbra della caposcuola, la quale si limitò a balbettare un patetico “Mhhh ecco… io si… vede… in realtà…”
“Si spieghi meglio” suggerì il docente certo che stessero nascondendo qualcosa.
Lungo sospiro “No signore, niente da dirle” disse Hermione il cui sguardo più volte cadde su quello di Blaise che la stava supplicando di non tradirlo.
“Nulla?”
“Sì nulla” ripetè lei abbassando lo sguardo colpevole.
“Capisco, noto che la vicinanza dei suoi compagni ha offuscato anche il suo metro di giudizio. Facciamo così, resterò qui fuori dall’infermeria nel caso vi venisse voglia di confidarvi” e detto questo, lasciando bene ad intendere che di svignarsela da quella parte non avrebbero mai potuto, se ne andò con uno svolazzare di mantello alquanto plateale.
“Ottimo” imprecò Blaise una volta di nuovo soli.
“Era prevedibile non credi?” domandò Hermione “Si aspettano una nostra fuga, non sono deficienti”
“Merda, devo trovare un modo per andarmene” sussurrò alzandosi.
“Forse è il caso che ti metta il cuore in pace” asserì Draco mettendosi a sedere.
“Non ci penso proprio”
“Testardo” sibilò Hermione seccata.
Lui le riservò uno sguardo deciso e chiese “Perché non mi hai tradito?”
“Perché so che non sarebbe servito a nulla, pertanto apri bene le orecchie, se vai tu, vengo anch’io. Da solo non ti ci mando”
“Per favore” sbuffò Blaise “Non dire eresie”
“Poche storie Zabini, con me o niente”
“Non puoi venire laggiù” insorse il serpeverde “Ci sarà Sinclair, sai cosa significa vero?”
“Certo che lo so, ma ci sarà anche tuo padre, sai cosa significa per te che hai tradito? Qual è la differenza tra me e te? Io rischio tanto quanto te, Harry è come un fratello per me, se vai tu, vengo anch’io”
“Sbagliato” esclamò Draco all’improvviso “Se vai tu, veniamo anche noi. Scordatevi di andare senza di me”
“Ma se non ti reggi in piedi?” suggerì Hermione che si sentì zittire con un “Amore non ci provare neanche”
Ci fu un attimo di silenzio che venne spezzato da una quarta voce “Ragazzi è bene allora muoverci” esclamò sereno Ron togliendosi di dosso il mantello dell’invisibilità di Harry.
“Ron?!”
“Buonasera, pensavate che vi avrei lasciati da soli?”
“Come hai fatto a passare? C’è Piton fuori” domandò Draco vedendolo.
“Mantello e passaporta”
Alla parola passaporta gli occhi di Blaise si illuminarono. A lui bastava solo uscire dal castello poi sarebbe stato un gioco da ragazzi incantarne un'altra e farsi condurre dritti da Harry.

“C’è qualcosa che non va” esclamò Astor Zabini sfogliando il libro delle Ombre.
“Perché?” chiese l’amico teso “E’ un falso?”
“No, è l’originale. Ho già fatto dei controlli”
“Allora cosa?” chiese l’uomo alla sua destra afferrando il prezioso volume.
“Guarda tu stesso, quando si cerca di leggere uno degli incantesimi oscuri in esso contenuti, le parole svaniscono impedendo a chiunque di leggere ciò che c’è scritto. Sono certo che sia un blocco di protezione”
“Non è possibile, Lucius non aveva incantato il libro, lo so per certo” esclamò Sinclair il quale, realizzato l’ovvio, all’unisono con Zabini si voltò verso Harry urlando “POTTER, CHE DIAVOLO HAI FATTO AL LIBRO?”
Il giovane sorrise ingenuamente e scosse lentamente la testa.
“Che significa?” domandò Zacarias preoccupato vedendo l’ira scorrere negli occhi del padre.
“Significa che hanno incantato il libro” tuonò il padre “E’ inutilizzabile, possibile che non te ne sia accorto?” chiese furente.
“Non è possibile, non ne hanno avuto il tempo durante il duello” spiegò il figlio facendo mente locale.
“Chi ti ha consegnato il volume?” Domandò Zabini.
“Suo figlio” rispose il giovane “E’ stato costretto per salvare la Granger, non ha avuto ne il tempo, ne la possibilità di incantarlo” ci tenne a precisare Sinclair junior.
“Non può essere stato Blaise, non è abbastanza potente per recitare questi incantesimi” dichiarò l’uomo che si sentì contestare da chi sino a quel momento era rimasto in disparte a godersi la scena “Perché no? Se è in grado di riportare in vita una persona, come può ritenerlo tanto stupido od incapace da non saper mettere un sigillo di protezione ad un libro?”
“Potter sai meglio di me che non è stato Blaise, dico bene?” sibilò il mangiamorte.
“Può darsi” sorrise il giovane “Ciò non toglie però che lei sottovaluta suo figlio”
“Mai sottovalutato, anzi proprio perché conosco il suo potenziale so che sarebbe un eccellente mago oscuro. Peccato che il potere e la gloria non lo abbiano mai tentato”
“Per fortuna vorrà dire, Blaise è migliore di lei anche in questo” fu la replica tagliente del moro.
Zabini sorrise “Potter, qualcosa mi fa intuire che il tuo interesse nei confronti di Blaise vada aldilà della semplice amicizia”
“Qualcosa invece mi fa gioire del fatto che non potete usare quel libro” ribatté Harry cambiando discorso e facendo sparire all’improvviso il sorriso sarcastico dalla bocca del mangiamorte.
“Lurido bastardo, svincola il libro o giuro che ti torturerò personalmente” inveì furioso Morgan Sinclair puntandogli la bacchetta addosso.
“Anche volendo, Silente in persona ha incantato il libro delle ombre e purtroppo solo lui conosce il controincantesimo” esclamò il grifone facendo spallucce.
“AHHHHHH” urlò iracondo l’uomo facendo partire un cruciatus contro il cercatore il quale però tramite un altro incantesimo sensoriale, richiamò Zacarias accanto a sé utilizzandolo come scudo. Colpito in pieno il giovane si accasciò a terra travolto dagli spasmi di dolore che la maledizione senza perdono, implacabile, gli stava infliggendo. A Sinclair ci vollero una manciata di secondi, fin troppi da sopportare, per rendersi conto che la sagoma contorta a terra che si stava lamentando tra grida lancinanti fosse suo figlio. Sorpreso dall’abilità del grifone, ma alquanto seccato di essere stato raggirato in quel modo, l’uomo asserì “Non potrai difenderti così in eterno, prima o poi commetterai un errore e allora sarà un vero piacere ucciderti”
Harry non replicò e sostenne lo sguardo di sfida.
“Voi due, aiutate quell’incapace” esclamò l’uomo facendo cenno a Stephane e Pauline di verificare che l’amico stesse bene “Quanto a te Potter, dicci cosa vuoi?”
Il ragazzo sorrise e replicò “Tante cose che non vi faranno piacere”
“Tipo?” domandò Zabini tagliente.
“Rivoglio il libro, tanto non potete usarlo”
“Tutto qui?” domandò sarcastico Sinclair.
“No, rivoglio anche la mia bacchetta grazie, tanto non potete usare neanche quella è incantata tanto quanto il libro, se non peggio”
“Potremmo spezzarla” propose maligno Zabini.
“Non ci riuscireste ci sono diversi incantesimi che la proteggono” fu la replica del moro che aggiunse “Inoltre già che ci siamo, voglio anche tornarmene ad Hogwarts, avrei cose più utili ed importanti da fare. Per questa volta non infierirò, concendendovi il lusso di credere di poter ancora tramare contro il Ministero”
“Nient’altro?” chiese Giulius Parkinson avvicinandosi.
“In effetti ci sarebbe ancora una cosa, pretendo che Zacarias Sinclair si scusi apertamente per aver commesso atti vili ed imperdonabili”
“Cosa di grazia?” domandò il padre del diretto interessato il quale, sorretto dagli amici, seppur dolorante, sibilò un deciso “Scordatelo”
“Lui sa di cosa parlo, non spetta a me confessare i suoi misfatti ignobili”
“Cosa ti fa credere che accetteremo le tue richieste e ti lasceremo andare via da qui impunito?” domandò McNair avvicinandosi con tanto di bacchetta sfoderata.
“La convinzione che con le buone o le cattive, io otterrò comunque ciò che vi ho intimato di fare”
“Davvero e come speri di farlo?” chiesero altri mangiamorte oltremodo furenti da quel atteggiamento impertinente.
“Così” esclamò il giovane che sparì e riapparve pochi secondi dopo tenendo stretta nella mano destra la propria bacchetta.
“Ma come diavolo ha fatto? Non ci si può smaterializzare” domandò Sinclair tastando la tasca interna del proprio mantello dove aveva riposto l’arma consegnatagli dal figlio non appena arrivato.
“E’ andato ad una velocità impressionante, solo il signore oscuro era in grado di farlo” pensò Astor Zabini stupendosi.
“Siate cortesi, non obbligatemi a prendermi ciò che voglio” intimò Harry disarmando quattro mangiamorte che gli davano le spalle e che stavano per recitare alcuni incantesimi “Non costringetemi a schiantarvi uno per uno” aggiunse facendo accasciare altri tre mangiamorte alla sua sinistra e scaraventando Parkinson e McNair contro la parete opposta a quella di dove si trovavano “Sono facilmente irritabile, specialmente dopo aver assistito al duello tra Zacarias e Blaise. Mi ha tremendamente schifato realizzare ancora una volta quanto siate esseri spregevoli e poco propensi a combattere lealmente” continuò immobilizzando prima i gemelli Rungis che lasciarono cadere a terra l’amico ed a seguire Narcissa Black, la quale aveva cercato inopportunamente di disarmare il cercatore.
“Come osi lurido sbruffone?” domandò Sinclair tremante di rabbia sollevando la propria bacchetta ma prima che potesse aggiungere altro l’amico lo fermò facendogli cenno di aspettare.
“Sai Potter, il tuo piano è quasi perfetto” esclamò Zabini avvicinandosi al moro con una luce maligna negli occhi.
Harry non rispose, ne diede cenno di essere preoccupato per quell’affermazione minacciosa.
“Dico quasi..” soffiò il mangiamorte ghignando “Perché sarebbe stato tutto diverso se qualcuno, stupidamente armato di buona volontà, non avesse deciso di venirti a salvare concedendomi con estrema gioia la possibilità di ricattarti”
“Temo che vi stiate sbagliando” replicò il ragazzo mantenendo la calma.
“Apprezzo il tentativo Potter ed ammiro il tuo sangue freddo, ma i tuoi paladini senza macchia e paura non hanno messo in conto che esistono incantesimi di controllo molto potenti a queste riunioni. Siamo mangiamorte in fondo, credi che qualcuno potrebbe intrufolarsi fra di noi e non essere scoperto immediatamente?” rise sardonico.
“Ripeto, siete nettamente fuori strada” ribattè Harry lanciando un’occhiata alle spalle dell’uomo al quale, quel semplice gesto, non passò inosservato.
Zabini sorrise “Sai Potter, saresti un ottimo mangiamorte se solo tu fossi meno pateticamente corretto e prevedibile. Sei un mago potente, forse il più potente che esista, ma questa tua instancabile volontà ad agire sempre per il bene, ti catapulta automaticamente sulla nostra lista nera e perdonami, ma talvolta, ti rende vulnerabile. Avresti potuto continuare a negare, ma è stato più forte di te, non hai potuto non controllare a chi mi stessi riferendo, vero?” sibilò oltremodo soddisfatto Astor Zabini il quale, recitato un potente incantesimo di rivelazione, palesò la presenza di quattro maghi incappucciati in fondo alla sala che sino a quell’istante si erano confusi tra la folla.
Harry puntò lo sguardo in quella direzione e tacque. Il mangiamorte ed i suoi compagni esultarono, ansiosi di potersi prendere la loro rivincita.
“Signori vi prego, unitevi a noi e scopritevi, siamo ansiosi di conoscere la vostra identità” li esortò Zabini sornione.
Nessuno dei quattro disse una parola o fece un passo avanti. Parevano quattro statue di sale.
“Suvvia non siate timidi” sollecitò nuovamente l’uomo “O saremo costretti a scoprirlo a modo nostro”
Ancora nulla.
“Signor Potter può presentarceli lei, scommetto che conosce perfettamente la loro identità” ringhiò euforico Sinclair mentre il figlio, poco distante dal moro fece un chiaro gesto a dire “Sei fottuto!”
Il bel cercatore non si mosse, ne replicò. Si limitò a fissare ed a scuotere leggermente il capo.

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Capitolo 46
*** La resa dei conti – II parte ***


NOTE DELL'AUTORE:
FINITA! Stavolta per davvero.
Spero che questo ultimo capitolo possa placare la vostra sete di vendetta. La mia è stata ripagata.
E' stata dura ma sono felice di averla finita.
Mi scuso, prostrandomi ai vostri piedi inginocchiata sui ceci, per averci messo così tanto tempo ma capita delle volte di perdere l'ispirazione e visto che sono abbastanza pignola, non mi piace scrivere qualcosa tanto per... ho preferito aspettare e fare le cose per bene.
Vi ringrazio di cuore per averla letta ed aver atteso tanto pazientemente la sua conclusione.
Un saluto speciale a chi mi è stato sempre vicino (alla carissima Dany G.) e a chi più di altri ha continuamente commentato (li ho già nominatio tutti nello scorso capitolo) Grazie anche a tutti coloro che hanno letto pur senza lasciare prova del loro passaggio.
Mi farò presto viva ma per allora vi auguro buon week-end e vi abbraccio forte Rob ^__^

Capitolo 46°: La resa dei conti – II parte

“Che facciamo ora?” sussurrò una voce celata dal cappuccio, in cashemire e seta, del proprio mantello.
“Restiamo immobili e aspettiamo” fu la risposta appena udibile che provenne dalla sua destra.
Nessuno obiettò, ne replicò. Ad occhio attento si sarebbe potuto notare solo un’impercettibile cenno della testa dei tre cappucci vicini.
“Ci sono proprio tutti” aggiunse la medesima voce di poco prima senza distogliere lo sguardo dal centro del salone dove erano riuniti tutti i mangiamorte ancora attivi e latitanti dopo la caduta di Voldemort.
“Già, ne manca solo uno” sussurrò invece tremante l’incappucciato alla sua sinistra il quale, barcollò lievemente a causa della debolezza, ma si sentì sostenere saldamente da una mano amica.
“Come ti senti?”
“Stato meglio” ansimò ringraziandolo mentalmente per il pronto intervento.
“Non saresti dovuto venire”
Un sospiro in parte seccato ma comunque conscio degli evidenti limiti fisici di quel momento, parlò più di mille parole e preoccupò l’altro ancor di più.
“Qualunque cosa accada…” bisbigliò stancamente venendo però interrotto dall’amico che ribattè troncandolo a sua volta “Sai che non potrei mai”
“Lo so, ma non pensare a me. Posso badare a me stesso”
“Draco” sibilò con tono d’ammonimento.
“Blaise ti prego, Harry, Hermione e Ron, vengono prima di tutto il resto. Anche di me e te” fu la replica appena mormorata del biondo “Non permettere che facciano loro del male” aggiunse poco dopo stando ben attento che i due amici accanto a loro non lo udissero.
Un silenzio obbligato sancì il tacito accordo, mentre il moro deglutiva silenziosamente quello che gli parve un magigno. Non avrebbe dovuto acconsentire che i suoi amici lo seguissero in quel covo di assassini. Stavano rischiando molto, forse troppo e tutto a causa sua, per aver voluto accompagnarlo.
Cosa avrebbe fatto se Hermione o Ron fossero stati scoperti, torturati o peggio uccisi?
Come avrebbe potuto vivere con quel rimorso sulla coscienza?
Senza contare che Draco era troppo debole per potersi difendere o contrastare qualsivoglia incantesimo, anche il più innocuo e Harry, il suo Harry, stava rischiando più di tutti. Per lui, perché lo amava.
“Blaise” sussurrò teso Draco riportandolo alla realtà “Promettimelo!”
“Avete sentito?” chiesero Ron ed Hermione in allerta udendo le parole di Zabini Senior “Cosa facciamo ora?” domandarono cercando a fatica, stringendosi nelle spalle nascosti dai loro mantelli, di trattenere l’ansia crescente.
“Zitti e fermi. Sapete cosa fare se le cose dovessero degenerare” sibilò Zabini stringendo saldamente la presa sulla propria bacchetta.

“Non ci obblighi ad ucciderli senza neanche aver avuto il piacere di guardarli negli occhi” esclamò Zabini portandosi le braccia al petto ma senza che i quattro all’angolo dessero segni di cedimento emotivo.
“Siete sicuri?” domandò Harry mantenendo un’imperturbabilità fin troppo anomala.
“Più che sicuri” fu la risposta del mangiamorte alla sua destra ormai certo che tale calma invidiabile, fosse solo di facciata.
“Non vorrei farvi pentire di questa scelta” rincarò il ragazzo sereno scatenando l’ira dei presenti.
“ORA POTTER” gridarono Astor e Morgan all’unisono puntando le loro bacchette contro il grifondoro il quale, per tutta risposta, si avvicinò e con un gesto della mano storse i polsi dei due uomini sino a far perdere loro l’arma che cadde a terra tintinnando sul freddo marmo nero, dopodichè autorevole esclamò “A tempo debito sarà fatto e sarà peggio per voi ma prima, ho un conto in sospeso da chiarire”
“Come osi sciocco ragazzo” gemette Sinclair massaggiandosi il polso e notando che nessuno dei mangiamorte presenti in sala era intervenuto in loro aiuto, sembrava quasi non avessero notato quanto stava accadendo dinanzi ai loro occhi.
“Ma come è possibile che non facciano nulla?” si domandò l’uomo il quale, scorgendo le espressioni rilassate e divertite dei compagni, un istante dopo comprese “E’ un incantesimo d’illusione” sussurrò colpito dalle abilità magiche che Harry continuava a dimostrare.
“Esatto” replicò il cercatore che notando le facce stizzite di entrambi, spiegò “Loro non vedono, ne sentono ciò che vediamo e sentiamo noi e sarà così sino a quando lo riterrò più opportuno”
“Che significa Potter, che giocheremo alle belle statuine?”
“Significa che al momento credono di vedere e udire voi due sbraitare contro di me, più che convinti che siate perfettamente padroni della situazione. Peccato che non sia proprio così”
“Si può sapere che diavolo vuoi Potter?” insorse Zabini furente “Perché sei venuto?”
Il moro sorrise e rispose “Ho siglato un patto, non potevo esimermi”
Zabini socchiuse gli occhi a due fessure mentre l’amico esplose “Idiota, si è fatto fregare come un pivellino. L’ha condotto sino a noi”
Harry annuì ma magnanimo, lanciando uno sguardo a Zacarias che rideva soddisfatto con gli amici di sempre, aggiunse “Si decisamente ne ho un po’ approfittato ed ho ribaltato a mio favore questa situazione ma devo ammettere, sebbene mi secchi parecchio spezzare una lancia a favore di un essere spregevole quanto suo figlio, che è stato molto abile nel farmi siglare quel patto. E’ riuscito a toccare un argomento a me molto caro”

“Blaise che facciamo, guarda cosa gli stanno facendo” balbettò Hermione in panico nel vedere i mangiamorte infierire sul suo migliore amico.
“Dobbiamo intervenire” sussurrò Ron fortemente in ansia per il moro il quale, pur ribattendo a tono alle provocazioni dei due mangiamorte, non sembrava affatto essere in controllo della situazione.
“Ragazzi stiamo calmi, Blaise ha ragione, non dobbiamo intervenire a meno che non sia strettamente necessario” ansimò Draco a cui la vista si stava appannando e sentiva che le forze lo stavano abbandonando.
“BLAISE” mormorò poco più forte l’amica attirando la sua attenzione che sino ad allora era rimasta fissa sul trio a centro sala.
“C’è qualcosa di strano” fu la risposta del moro che senza dare nessun altra spiegazione mormorò “Revelo illusio” ed ecco che all’improvviso ciò che udirono e videro fu nettamente diverso da ciò che sino a pochi istanti prima stavano osservando. I tre amici sussultarono, Hermione fece per confermare i sospetti che aveva avuto l’amico, ma prima che nessuno di loro potesse dire alcunchè, il serpeverde bisbigliò un “Zitti” che non ammetteva repliche.

“Spiegati Potter, hai fatto tutto questo casino per mio figlio?” domandò cattivo Zabini facendo sussultare il giovane in questione “Tutta questa pagliacciata per convincere Blaise che non è un mago oscuro? Spiacente di deluderti mio caro, anche se non vuole ammetterlo, Blaise è e resterà sempre un potentissimo mago oscuro. E’ sangue del mio sangue, non te lo scordare”
“E’ vero lo è, non può certo rinnegare le sue origini, come del resto non posso farlo io avendo durante l’ultimo duello con Voldemort assimilato tutti i suoi poteri e le sue conoscenze. Ma c’è una sottile differenza tra lei e suo figlio, una banalità se vogliamo puntualizzare, che vi rende però totalmente diversi. Che fa di lei un assassino e rende invece Blaise, speciale”
La parte in causa sentì il proprio cuore pompare frenetico a quelle parole ed un piccolo sorriso riconoscente, spuntò sulle sue labbra.
“Ti prego risparmiami la solfa trita e ritrita che ciò che conosce non fa di lui un mangiamorte bensì come agisce rispetto a ciò che conosce è ciò che dice veramente chi è. Blaise, che lo voglia o no, è uguale a me, ce l’ha nel DNA” sibilò maligno l’uomo mentre il figlio tremando di rabbia sotto al suo mantello perse il sorriso accennato di poco prima.
“Sbagliato, ciò che vi differenzia è la libertà” esclamò il grifone serenamente “Blaise, è libero di scegliere. Non è incatenato come lo è lei ad una causa persa, non deve per forza adempiere ad un destino creato per lui da un pazzo mitomane, arso dal desiderio di prevaricazioe e morte. Blaise può ma soprattutto, sa scegliere tra cosa è bene e cosa è male. E mi spiace deluderla ma lo fa egregiamente”
“Libero arbitrio Potter? Credi che tutti i presenti, siano sotto l’influsso perenne di un imperio collettivo? Sveglia, siamo così perché lo abbiamo scelto noi, non di certo perché ce l’hanno imposto. Crediamo in ciò che facciamo, è questo che fa di noi ciò che siamo” sibilò Sinclair inconsapevole di aver solo rafforzato quanto detto poco prima dal moretto il quale, sorridente, si limitò ad un assai esplicito “Appunto”
“Appunto che?” tuonò Morgan Sinclair.
“Lieto che concordiate con me. Ciò che pensiamo e crediamo, condiziona le nostre azioni e le nostre azioni dipingono la persona che siamo. Seguendo il ragionamento appena fatto è impossibile non notare quanto Blaise sia unico, in quanto sia i suoi pensieri che le sue azioni parlano per lui.
“Certo che lo è, è mio figlio. Tutti noi siamo esclusivi e speciali” sbottò Zabini venendo fermamente interrotto da Harry che smentendolo puntualizzò “No lo è perché è rimasto se stesso, perché ha scelto di non essere come lei! E’ talmente palese” esclamò il moro aprendo le braccia e rincarando poco dopo “E’ stato cresciuto in virtù di diventare un efferato mangiamorte ma ha scelto di non farsi marchiare, poteva subire scelte non sue ma si è ribellato pur sapendo a cosa andava incontro. E’ una persona corretta, sensibile, umana, anche se ferita non l’ho mai visto o sentito una volta meditare vendetta. Ha un’intelligenza fuori dal comune ed una perspicacia innata che sa usare nel migliore dei modi e che sfrutta per fare del bene”
“Ti piacerebbe vero Potter? Ma Blaise così come tutti i suoi amici, Draco compreso, sono ne più ne meno, ciò che noi abbiamo deciso che loro siano. Sono i nostri figli, non vorrai conoscerli meglio di noi?” sibilò Sinclair mentre Zabini annuiva “Non ti è mai venuto in mente che possano mentire a seconda di ciò che vogliono ottenere?” chiese l’uomo facendo imprecare mentalmente sia Blaise che Draco.
“Sono maghi potenti, consapevoli che conoscenza non è sinonimo di superiorità. Li sottovalutate se pensate che siano così succubi del vostro volere. Draco è lontano anni luce da Lucius Malfoy e Blaise, Merlino, è totalmente all’antitesi rispetto a suo figlio Zacarias. Lui si che è, ciò che lei ha deciso che fosse. Ma Blaise no, lui è migliore. Le sue abilità vanno ben oltre ciò che lui stesso immagina, lo so perché avrebbe potuto uccidermi un milione di volte in questi ultimi mesi. Non sono mai stato tanto vulnerabile come da quando lo frequento, ma invece ha scelto di amarmi e di donarmi il suo cuore”
“Questo dimostra solo che è un idiota Potter e che merita una punizione esemplare” esclamò acido e risentito Zabini senior a cui venne in aiuto l’amico che aggiunse sibilando malignamente “Blaise è un’opportunista e presto ti renderai conto che ti ha solo usato. Voleva prendersi qualcosa o qualcuno e non ha esitato a giocare secondo le tue regole. Se non glielo avessi permesso, si sarebbe preso ciò che voleva comunque, che tu fossi d’accordo con lui oppure no. Credimi quando non gli servirai più ti butterà via, anche se spero vivamente che prima ti torturi un pò”
“Non ti muovere” sussurrò Draco bloccando l’amico che era scattato a quell’ultima affermazione.
“Come osa paragonarmi a quel bastardo di suo figlio” disse impercettibilmente Blaise digrignando i denti ed anticipando di un solo secondo la reazione di Harry.
“Ora capisco da chi ha preso suo figlio tanto cinismo e tanta bastardaggine”
“Non credevo che Zacarias fosse riuscito ad innervosirti così tanto?” ghignò l’uomo.
“Suo figlio è un vile, un codardo, non sa combattere lealmente e quando si sente messo alle strette, usa i mezzi più sporchi per avere la meglio. Immagino glielo abbia insegnato lei?” domandò duro il ragazzo ignorando la provocazione.
“Te la sei presa così tanto per uno sciocco duello oscuro, andiamo Potter, Blaise è ancora vivo se non sbaglio?” rise Sinclair.
“Non avrei mai permesso che gli accadesse qualcosa. Blaise si è battuto contro Zacarias senza usare la magia nera, scegliendo di combatterlo lealmente e senza scendere a subdoli giochetti. Ha vinto, dimostrando ancora una volta di essere migliore. Solo quando Zacarias, conscio di non avere altre possibilità per farlo capitolare che scagliare contro Draco un Avada Kedavra, è stato obbligato ad accettare dei compromessi pur di salvare la vita del suo migliore amico.
“In amore e in guerra tutto è permesso Potter, non lo sapevi?” domandò Zabini un istante dopo.
Harry scuotè lievemente la testa e sibilò “Strano credevo che benché mangiamorte aveste anche voi una sorta di codice di condotta, ma evidentemente mi sbagliavo”
“POTTER” tuonarono all’unisono i due uomini stanchi da tante parole a dir loro inutili “SI PUO’ SAPERE CHE DIAVOLO VUOI? NON CI HAI ANCORA RISPOSTO?” gridò Astor Zabini.
“Punirvi per aver commesso atti atroci tra cui l’assassinio dei signori Granger, assicurarmi che non possiate mai più far del male a nessuno e farvi rimpiangere di aver solo osato sfiorare con un dito la persona che amo”
“Che pena Potter, Zacarias l’avrà anche strapazzato un po’ ma non ha subito nulla che non avesse meritato” disse Zabini inconsapevole di quanto quelle parole fossero fuori luogo e lontane dalla verità “Delle volte servono le maniere forti per far capire certe lezioni” aggiunse Sinclair malignamente.
“Se lo dite voi, che maniere forti siano” sibilò il moro che impedendo ai due mangiamorte d’intervenire, fece in modo che anche Zacarias venisse coinvolto in quella discussione a tre. Sorpreso il moretto si guardò intorno realizzando che nulla di ciò a cui aveva assistito sino a quel momento era vero.
“Che cazzo sta succedendo?” domandò giusto un attimo prima di venire bloccato da catene invisibili al centro di quell’insolito gruppetto.
“POTTER CHE COSA PENSI DI FARE” urlò cercando di divincolarsi ma senza riuscire a muovere neanche un dito.
“Dimmi Zacarias come ci si sente quando qualcuno ti lega ad un muro, rendendoti vulnerabile ed incapace di poterti difendere?” chiese il bel grifone che con un movimento repentino della mano strappò la camicia del ragazzo lasciandolo ansimante a torso nudo.
“Smettila cosa pensi di fare?” fu la replica dell’altro.
“Voglio risposte” soffiò Harry al suo orecchio facendolo rabbrividire.
“Quale risposte Potter, sei pazzo”
“Cosa si prova quando altre persone assistono alla tua pubblica umiliazione? Dimmi, come ti senti?” sibilò facendo strisciare la propria bacchetta sul petto affannato del giovane che notato lo sguardo disgustato del padre, non potè esimersi dal sussurrare “Non lo fare”
“Fare cosa?” ringhiò Harry strattonandogli i capelli all’indietro “Non dirmi che ti vergogni di avere i loro occhi puntati su di te, eppure dovresti essere abituato a fare certe cose davanti ad occhi indiscreti. O forse è più bello quando sei tu, a torturare qualcun altro?”
“Puoi torturarmi quanto vuoi, ma non ammetterò mai niente” mugugnò con voce strozzata.
“Ma io non ho fretta e neanche loro” disse mentre i suoi occhi si facevano color rubino e la sua voce scendeva di due ottave indicando due esseri ripugnanti che sorridendo malignamente s’inchinarono prostrandosi ai piedi del loro padrone.
“Li riconosci?” domandò Harry mostrando la pagina del libro delle ombre che serviva a creare creature ributtanti.
“Co.. come fai ad averlo tu?” chiese Zacarias notando che il prezioso volume fosse tornato in possesso del grifondoro.
“Magia” rispose calmo il suo aguzzino facendo cenno ai due esseri di avvicinarsi.
“POTTER FERMA QUEI COSI” gridò il giovane Sinclair che non potè impedire ad un brivido sinistro di percorrergli tutta la spina dorsale “NON FARLI AVVICINARE” urlò vedendoli strisciare verso di sè, con i loro occhi neri terrificanti e quella bocca deforme da cui scivolava una schifosissima bava del medesimo colore “AH PADRE, PADRE” sbaritò sentendosi afferrare le gambe da quelle braccia raggrinzite e scarne quasi scheletriche, come tutto il loro corpo del resto, che emettevano tra l’altro un odore fetido di uova marce, praticamente insopportabile.
“NOOO, POTTER.. AAHHHH” urlò quando quelle unghie imputridite gli si conficcarono nella carne procurandogli solchi profondi e facendolo gemere di dolore “BASTAAA” imprecò più forte sentendoli leccare lascivamente e mordere a sangue il suo addome.
“Fa male?” domandò Harry con una voce che sembrava provenire dall’oltre tomba.
“SIIII” ansimò Sinclair cercando di scalciare i due esseri che ad ogni colpo ricevuto sembravano invece acquisire nuove forze.
“Ora riesci ad immaginare cosa si prova quando il tuo corpo viene violato da qualcosa di sporco ed immorale?” sibilò Harry al suo orecchio facendogli sbarrare gli occhi per il terrore.
“Po.. Potter ti prego non lo fare.. non..” balbettò sentendo i propri pantaloni lacerarsi in più punti e le putride mani dei due esseri scivolare lungo le sue gambe per lasciare al loro passaggio, graffi e ferite che iniziavano a bruciare “NOOO” urlò nuovamente strattonando le braccia ma ferendosi a causa dei ferri invisibili che lo tenevano prigioniero “NOOO TI PREGO, TI PREGOOO, MI FANNO SCHIFO, SCHIFO!” implorò tremante.
“Mi preghi? Dovresti sapere che un mago oscuro non implora, non supplica e non invoca mai il perdono. E’ da deboli e tu non lo sei giusto Zacarias?” gli chiese facendogli scivolare la bacchetta sulla guancia “Tu sei un mago forte, potente, che si prende sempre ciò che vuole” ringhiò ferino.
“LUI ERA MIO” strepitò più forte il giovane il quale, vedendo apparire il medesimo tavolo in noce massiccio intarsiato da striature metalliche ormai arrugginite, usato a suo tempo per infierire ulteriormente sul corpo già straziato di Blaise, perse di colpo la parola iniziando a scuotere furioso la testa.
“Potter dove vuoi arrivare?” domandò Sinclair senior annoiato. In effetti ai loro occhi Zacarias non stava subendo niente, era solo legato e impossibilitato a parlare “Non abbiamo tempo da perdere” rincarò mentre il figlio implorava disperato che lo aiutasse.
Il moro non rispose, sorrise maligno e continuò con la sua tortura.
“Dimmi Zacarias, ti ricorda niente quel tavolo?” gli domandò mentre uno dei due demoni putrescenti succhiò parte del suo inguine scoperto, lasciando un’orrida scia nera e rossa sulla sua pelle esposta. L’essere aveva poco prima morso l’anca del giovane facendolo sanguinare.
“NO POTTER TI SCONGIURO, FARÒ QUELLO CHE VUOI, DIRÒ TUTTO, MA NON FARLO, TI PREGO, NON COSÌ” urlò in lacrime mentre una delle lunghissime e irregolari unghie del secondo demone lo feriva poco sopra il pube.
“Non sei diverso da loro Zacarias, sei una bestia anche tu. Dovresti trovarti bene con i tuoi simili” sibilò cattivo Harry che con un colpo di bacchetta scaraventò il ragazzo sul tavolo.
“AAH DIO SANTO” ansimò dolorante sbattendo la faccia contro il tavolo rivivendo per un istante ciò che lui aveva inferto a Blaise “CONFESSERÒ DI AVERLO VIOLENTATO” ammise rabbrividendo nel pensare a come si era comportato lui in quella medesima situazione “LO GIURO, MA FAGLI SPOSTARE QUELLA MANO… AAHHHHH POTTER, NOOOO” quasi si sgolò sentendosi stringere l’interno coscia e le sue parti intime, con una cupidigia brutali.
“Voglio che tu ripeta parola per parola ciò che ti urlava Blaise in quel momento” gli sussurrò dopo avergli divaricato le gambe ed essersi appoggiato alla schiena nuda di lui. Il giovane Sinclair sussultò, solo una misera parte dei suoi boxer, praticamente quasi a brandelli, lo dividevano dal suo torturatore e da quei due esseri ripugnanti. Balbettando, iniziò a dire “No Zacarias.. non lo fare.. ti prego.. non voglio.. ti prego.. mi fai male.. no.. Zac nooo.. ti scongiuro”
“Dimmi, gran bastardo, cosa ti ha fatto credere che invece ti incitasse a continuare?” ringhiò il moro furente.
“Nien..te” sussurrò “Lo sapevo eppure.. ho continuato a.. a..”
“DILLO BASTARDO” gridò Harry rompendo il secondo incantesimo di illusione e rendendo partecipi anche i due mangiamorte di quella confessione “L’ho violentato” mormorò tra i singhiozzi.
“NON TI SENTO” gridò il moro spingendo il bacino contro le sue natiche tese e contratte per la paura.
“HO ABUSATO DI LUI QUEST’ESTATE, DAVANTI A PAULINE E STEPHAN. L’HO VIOLENTATO BENCHE’ MI PREGASSE DI NON FARLO. VOLEVO PUNIRLO PERCHE’ MI AVEVA LASCIATO. DESIDERAVO PRENDERE SOLO CIÒ CHE RITENEVO MIO E ME NE SONO FREGATO CHE BLAISE POTESSE SOFFRIRE” urlò Sinclair scoppiando a piangere come un bambino ed implorando Harry di non fargli subire la stessa sorte.
Il moro si scansò dopo aver riacquistato un aspetto normale, occhi e voce avevano ripreso i loro tratti abituali. Lanciò uno sguardo di puro odio al giovane e sollevantolo con uno strattone, precisò “Non sono come te Zacarias, non ho bisogno di abusare sessualmente di qualcuno per avere la meglio. Come vedi ci sono incantesimi di illusione altrettanto spiacevoli e potenti per ottenere le cose, ma decisamente meno vili e infami. Ora sai cosa si prova in certi frangenti, mi auguro che ti sia passata la voglia di ripetere certi atti ignobili”
Il ragazzo non replicò, tremava da capo a piedi e sconvolto si guardò incredulo. Non vi era segno sul suo corpo delle torture appena subite. I suoi abiti erano intatti e nessun essere orripilante lo aveva mai sfiorato, leccato o morso. Era stato tutto un inganno magico per fargli confessare quelle atrocità. Esausto si accasciò a terra e continuò a piangere in silenzio.
Sinclair non osava guardare l’amico mangiamorte in faccia. Durante la confessione del figlio lo aveva visto con la coda dell’occhio stringere convulsamente i pugni. Probabilmente lo avrebbe ucciso se non ci fosse stato quel legame di sangue a proteggerlo. Astor aveva troppo rispetto nei suoi confronti, ma di sicuro lo sguardo schifato che si era limitato a rivolgergli era stato solo il preludio di un’atroce vendetta. Rivalsa che lui, per certo, non avrebbe mai osato impedire.
Morgan fece per sibilare qualcosa di terribile a Zacarias ma una voce lo anticipò dicendo “Non si stupisca così tanto, in fondo è suo figlio”
I due mangiamorte si voltarono e trovarono accanto ad Harry una figura incappucciata che poco dopo si rivelò.
“Blaise” sussurrò il padre vedendolo.
“Padre” disse lui sostenendo il suo sguardo di sfida “Mi sembravi insolitamente teso” esclamò sarcastico.
“Non avrei dovuto? stai certo che pagherà per ciò che ha fatto” sibilò l’uomo.
“Non ti scomodare, non ce n’è bisogno. Come hai detto, non ho subito nulla che non avessi meritato” lo freddò dimostrandogli tutto il suo disprezzo. L’uomo fece per replicare ma l’amico lo anticipò “Signor Zabini, credevamo sarebbe rimasto nel suo angolino a fingere di essere altrove” punzecchiò Sinclair.
“Quale angolino?” domandò il giovane sereno.
“Quello” rispose il padre voltandosi ma notando che le quattro figure incappucciate fossero ancora dove credeva di averle lasciate.
“Cos’è Potter, un altro incantesimo di illusione?” domandò l’uomo digrignando i denti.
“No, nessun incantesimo. Quelli sono veri e sono qui per voi” esclamò il ragazzo che vide Blaise avvicinarsi a Zacarias e sussurrargli ad un orecchio “Ti è piaciuto Zac?” l’altro scosse la testa e lo fissò ammutolito “Suppongo di no e scommetto che neanche tu riuscirai a scordare questa esperienza tanto facilmente” aggiunse allontanandosi prima che potesse replicare qualsiasi cosa.
“Accio libro delle ombre” recitò Harry ritrovandosi il prezioso volume tra le braccia non appena il bel cacciatore fu di nuovo al suo fianco.
“POTTER” gridarono i due uomini facendo un passo avanti.
“I ragazzi?” domandò invece lui a Blaise ignorando l’urlo del tutto ininfluente ed ordinando un più che deciso “Fermi”
“Tornati, Draco stava male. Hanno riafferrato la passaporta poco fa”
“Perché non sei tornato anche tu?” chiese mentre con la bacchetta sguainata e puntata sui due mangiamorte, fece loro segno di recuperare Zacarias e andarsi ad unire ai loro compari i quali, scioccati, un istante dopo realizzarono di essere stati ingannati sino a quel momento.
“Mi mancavi” sussurrò Blaise regalandogli un piccolo sorriso.
“Tra poco ce ne andiamo” gli disse mantenendo sempre lo sguardo fisso su quella folla di assassini “Devo solo fare delle presentazioni” aggiunse passandogli il libro delle ombre perché lo custodisse.
“Signori volevate sapere chi fossero quelle quattro figure incappucciate là in fondo, bhè è con grange onore che vi presento Gym Ross, capo della sezione Auror del Ministero della Magia e tre suoi fidati collaboratori” esclamò mentre contemporaneamente i quattro abbassarono i loro cappucci e puntarono le bacchette.
Come potete notare, sono molto felici di vedervi tutti qui riuniti. Specialmente coloro che avevano spergiurato sulla loro stessa vita di non aver nulla a che fare con il Signore Oscuro. Aprendo il libro delle ombre prima, li avete richiamati con una passaporta speciale creata dal professor Silente che ha consentito loro di rintracciarvi” spiegò il moro notando la confusione sul viso di Sinclair e compagni.
“Siate cortesi, non fateli arrabbiare, sanno essere parecchio scontrosi se provocati. E poi fuori c’è l’intero dipartimento Auror che aspetta solo un loro cenno per intervenire” aggiunge scatenando il panico. Molti mangiamorte tentarono la fuga ma vennero schiantati sul posto, altri colpiti di striscio ed altri ancora legati da manette magiche.
“Che stupido dimenticavo, se vi state chiedendo perché non riuscite ad usare le vostre bacchette, è molto semplice… le ho bloccate” e detto questo, dopo aver salutato con la mano Zabini, Sinclair e la Lestrange, afferrò Blaise per la vita e si smaterializzò al limitare della foresta proibita.

“Stai bene?” domandò il serpeverde stringendolo forte a sé.
“Si e tu? Come va la spalla?”
“Merlino ho avuto così paura che ti facessero del male”
“Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene. Perché non ti fidi mai?” chiese serio il moretto.
“Perdonami” sussurrò il bel prefetto appoggiando il viso tra la spalla e l’incavo del collo dell’altro.
“Hai rischiato molto a venire” gli sussurrò il grifone a fior di labbra accarezzandogli dolcemente una guancia.
“Sono il figlio di un mangiamorte, conosco i loro incantesimi di controllo e di antintrusione”
“Non avresti dovuto venire comunque” puntualizzò il grifone.
“Lo so, ma stavo impazzendo” confessò il moro rubandogli un casto bacetto.
“Quando vi ho sentiti, credevo vi avrebbero scoperti” mormorò incamminandosi verso la scuola, tenendolo per mano.
“Ma se eravano sopra al loggione, come hai fatto?”
“Amore quando sei nei paraggi, il mio cuore batte più forte” scherzò Harry tralasciando di spiegargli che aveva attivato diversi incantesimi di rivelazione.
“Grazie” sussurrò Blaise giunto ormai dinanzi al portone della scuola.
“Per cosa?”
“Lo sai, per tutto e in particolare per Zacarias”
“Meritava una lezione” esclamò Harry varcandolo.
“Sono certo che non se la scorderà per un bel pezzo” sorrise Blaise compiaciuto.
“Spero di non averti fatto rivivere brutti momenti” disse Harry fermandosi a guardarlo in viso. In quel momento era maledettamente bello avvolto da quel mantello da mangiamorte.
“Tranquillo, è tutto passato ormai”
“Sicuro?”
“Sicurissimo” sorrise rincarando poco dopo “Certo che facevano proprio schifo quei cosi, ma come hai fatto?”
“Un incantesimo di illusione contenuto nel libro delle ombre. Me lo mostrò Silente la sera del patto, per farmi capire quanto fosse perisoloso quel piccolo volumetto dall’aria tanto innocente. L’ho recitato ed ho fatto credere a Zacarias di avere il libro, in realtà ce l’aveva ancora suo padre”
“Accidenti, avevi previsto tutto” sussurrò colpito.
“Non proprio, la morte di Draco non l’avevo prevista. Ma sono felice che tu l’abbia riportato da noi”
Blaise si rabbuiò “Ti ho deluso?” chiese abbassando lo sguardo.
“No amore, hai fatto la cosa giusta. Se Zacarias non avesse lanciato la maledizione contro Draco avresti finito il duello senza usare incantesimi oscuri. Sei stato eccezionale” lo rassicurò dolcemente sollevando di nuovo il suo bel viso.
“Mai quanto te stasera” fu la replica dell’altro che sentì prepotente il desiderio di dimostrargli tutta la sua gratitudine.
Harry sorrise “Non esagerare” disse perdendosi ad osservare i suoi splendidi occhi blu.
“Che ne dici di fare un saltino nel bagno dei prefetti?” propose Blaise mordendosi sensuale un labbro.
“Ora?”
“Si ora!” rispose malizioso tirandolo a sé “Voglio strapparti questo mantello e buttarti nella vasca in modo da poter ammirare il tuo corpo bagnato fradicio e voluttuosamente fasciato dai vestiti umidi. Voglio godermi ogni tuo muscolo tornito risaltare nella stoffa inzuppata e poi voglio strappartela di dosso a morsi”
“Solo?” chiese il grifondoro provocante.
“Quello è solo l’inizio” ammiccò Blaise facendolo rabbrividire di piacere.
“Mi piacerebbe molto, non immagini nemmeno quanto, ma forse dovremmo prima fare un salto in infermeria a controllare come sta Draco e rassicurare un paio di persone”
“Se proprio insisti” esclamò il moro impadronendosi famelico delle sue labbra mentre le sue mani vagavano ovunque “Ma io ci passerei più tardi” aggiunse sospingendolo contro il muro incurante che i ritratti alle pareti li stessero spiando tra il curioso e lo scandalizzato.
“Amore questo si chiama oltraggio al pudore e tra meno di un minuto Silente verrà avvertito da uno dei suoi ritratti chiaccheroni” sussurrò Potter rubandogli un ultimo bacio appassionato “Meglio contenerci” disse afferrandolo per mano e dirigendosi da Madama Chips.
Come previsto il loro arrivo fu più che gradito ma nascondeva anche un retrogusto meno piacevole.
“SIGNOR ZABINI LEI E IL SUO AMICHETTO SIETE DUE INCOSCENTI. SAPETE COSA AVETE RISCHIATO?”
“Si signore” mugugnò Blaise venendo travolto dall’ira di Piton e dagli sguardi taglienti della Chips la quale, oltretutto, annuiva decisa.
“IMMAGINO ABBIA UNA SCUSA PIU’ CHE PALUSIBILE PER AVER DISOBBEDITO AD ORDINI PRECISI?” ringhiò il professore.
“Ero preoccupato per Harry, signore” rispose notando con la coda dell’occhio il bel Malfoy scuotere la testa “Mi sentivo responsabile”
“RESPONSABILE DEL MIO CREPACUORE, CERTO” tuonò puntando il dito contro il ragazzo che indietreggiò allarmato “POTTER SA BADARE A SE STESSO”
“Si, lo so signore”
“NO, SEMBREREBBE DI NO” sibilò ad una spanna dal suo viso.
“Immagino di essere in punizione, signore?” balbettò il cacciatore il quale, notando lo sguardo omicida del suo capocasa, si pentì immediatamente di quell’uscita infelice.
“PERCHÉ NE DUBITAVA? LO SARETE PER MOLTO, MOLTO TEMPO” urlò Piton ancora fuori di sé per la fuga.
“Avevo ragione io, dovevamo andarcene prima a fare il nostro bagno” pensò il moro ma si guardò bene dal dirlo ad alta voce.

… TRE SETTIMANE DOPO E PARECCHIE DETENZIONI SCONTATE …

“Neville ma sai che fine hanno fatto Harry ed Hermione, non li trovo da nessuna parte?”
L’amico scosse la testa ancora assorto nella lettura di erbologia. Poi giusto un attimo prima che Ron varcasse il ritratto della signora grassa, urlò “Aspetta credo siano in biblioteca. Accennavano all’obbligo di dover fare accurate ricerche e test attitudinali”
“Per cosa?” chiese il rosso sempre più scettico.
“Non saprei, non stavo ascoltando un granchè”
“Se non ricordo male, sono usciti insieme” disse Seamus spostando la sua regina che venne frantumata da quella di Ginny che sorrise compiaciuta.
“E’ vero” aggiunse Lavanda “Herm gli ricordava che stasera finiva qualche punizione”
“Ma no, Harry ha farfugliato qualcosa sul Quidditch e l’importanza di farsi la doccia, mentre Herm elogiava la stamberga strillante e quanto la aiutasse a fare sogni tranquilli” intervenne Padma continuando a mettersi lo smalto “Se ci capisci qualcosa?”
L’amico annuì, fece marcia indietro e serafico si risedette sul divano. Meglio attenderli dov’era, tutto poteva sopportare fuorchè beccare i propri amici in atteggiamenti inequivocabili dopo lughi giorni di totale astinenza dai due serpeverde.
“E poi questo compito di difesa contro le arti oscure può anche aspettare” pensò cominciando a sorridere fra sé ricordandosi di ciò che gli aveva raccontato Harry una sera.
“Che c’è Ron, che ti ridi?”
“Oh niente pensavo” sussurrò mettendosi a rileggere ciò che aveva appena scritto.
“A cosa?” domandò la sorella.
“A quanto possa essere rilassante il bagno dei prefetti” rispose sornione guardando l’orologio. Mancavano solo dieci minuti e avrebbe incontrato la sua Pansy.

“Signor Malfoy ho un po’ freddo, ci pensa lei a scaldarmi?” ansimò Hermione nella stamberga strillante praticamente nel medesimo istante in cui un fascinoso moretto di serpeverde, maledettamente bello e provocante quella sera, venne sbattuto contro le piastrelle della doccia negli spogliatoi al campo da Quidditch.
“Dove eravamo rimasti?” chiese una voce che si perse nella nebbiolina complice, dovuta al vapore acqueo, che li avvolgeva e rendeva quel luogo molto intrigante.
“Stavi per rendere realtà una mia fantasia” sussurrò Blaise a fatica sentendolo scendere a mordergli il collo mentre l’acqua tiepida continuava a lambire i loro corpi eccitati.
“Ah già” mormorò il grifone sollevandolo desiso mentre le gambe di lui gli si cingevano dietro la schiena “Ora ricordo perfettamente” furono le ultime parole che pronunciò e che anticiparono un’esclamazione di totale appagamento del suo ragazzo.



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