La lune de cristal et l'étoile de diamant di RedStar12 (/viewuser.php?uid=59583)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Il passaggio del testimone ***
Capitolo 2: *** L'Alchimista e la Dea ***
Capitolo 1 *** Prologo - Il passaggio del testimone ***
1. Il passaggio del testimone
Le lune de cristal et l'etolie de diamant
Prologo - Il passaggio del testimone
L'anziana donna sfregò un fiammifero sulla parte ruvida della
scatola per accenderlo, poi lo avvicinò con cautela e lentezza
allo stoppino delle due candele posate ai vertici del tavolino basso.
Non appena il fuoco arrivò a lambire la cera
della candela, un gradevole odore di lavanda e arancio si
propagò nella piccola stanza semibuia, illuminata soltanto dalla
luce fioca delle due candele, mescolandosi all'odore intenso
dell'incenso che saliva verso il soffitto in lunghe volute di fumo
denso dai bastoncini accessi sulle lampade.
Claire, seduta con le gambe incrociate su un cuscino per terra, le mani
dalle lunghe dita posate sul bordo del basso tavolino di quercia,
inspirò profondamente quell'odore che per lei era così
intenso e famigliare. La sua mamma profumava di lavanda, suo padre
invece era perennemente avvolto da quell'odore frizzante e intenso
di arancio. Anche l'anziana signora che ora si era seduta, un pò
faticosamente, sul cuscino per terra dal lato opposto del tavolino,
ovvero sua nonna, profumava di incenso.
La luce fioca delle candele si riflettè sugli occhi vitrei e
grigi della donna anziana, sui suoi corti capelli argentei e sulla
pelle segnata dalla vecchiaia e pallida, quasi trasperente. La vecchia
posò le mani nodose sul piano del tavolino, inspirò una
gran boccata di ossigeno, rantolando leggermente, e infine
sollevò gli occhi sul viso diafano della ragazza.
-Claire, mon petit-fils...-
iniziò a dire la donna in francese, prendendo tra le sue mani
nodose, quelle lunghe e morbide della nipote. Perfino a confronto con
la pelle liscia e alabastrina della nipote, la pelle raggrinzita e
bianca della donna
sembrava ancora più diafana e trasparente.
-...les esprits des morts sont venus me faire visite, cette nuit, et elles m'ont averti d'un danger imminent
qu'il menace non seulement notre famille, mais le monde entier...-
continuò la nonna, fermandosi per riprendere
fiato. Soffriva di enfisema polmonare da ormai un anno, e respirare anche solo
una boccata d'aria le costava una fatica immane. Claire si sporse in
avanti, preoccupata sia della salute sia dall'affermazione della nonna.
Una storia del genere sarebbe risultata strampalata e da pazzi a chi
non sapeva, ma Claire invece sapeva che era la verità. Tutte le
donna della sua famiglia erano dotate di straordinari poteri telepatici
ed extrasensoriali, erano capaci di comunicare col pensiero, di leggere
nella mente altrui, capire se uno era sincero oppure mentiva e,
soprattutto, erano in comunicazione con il mondo dei morti. Claire non
faceva eccezione a queste straordinarie
facoltà.
-Je suis vieille et
fatiguée, et ta mère est engagée encore dans sa
mission en tour por le monde. Il appartient à toi donc
porter devant mon devoir- continuò la donna anziana,
togliendo le proprie mani da quelle della nipote, dopodichè
sollevò un lembo dello scialle blu e rosso che portava,
estraendone quello che sembrava un grosso tomo rilegato in pelle.
Claire sussultò, spalancando gli enormi occhi verdi -Le Livre d'Abraham le Juif-
sussurrò, con tono rispettoso e reverenziale. La donna sorrise
debolmente e le porse il tomo, tenendolo con entrambe le mani -Sois tien- disse -Le moment est arrivé qui dépose mes tissus de Suprême Alchimiste et je les donne a toi, mon petit-fils- disse con estrema dolcezza.
Le mani di Claire tremavano -Je ne suis pas digne de cet honneur, grand-mère Ophelia...- mormorò, portandosi una ciocca dei suoi lunghi capelli blu come la notte dietro l'orecchio. La vecchia sorrise -Ne
pas diminuer tes capacités, lumière de mes yeux. Tu en
digne es qu'il j'etais j'a ton âge, si pas de plus. J'a confiance pleine en toi.-
Claire aveva quasi le lacrime agli occhi dalla commozione. Con le mani
che ancora le tremavano leggermente, prese con delicatezza il tomo
dalle mani fragili della nonna e lo osservò per un lungo
istante, poi sollevò gli occhi lucidi verso di lei -Je te remercie, grand-mère. Je ne te décevrai pas.- disse con la voce bassa e spezzata, abbassando il capo,ì come se si trovasse di fronte ad un'autorità.
La donna annuì -Tu seras un concierge digne de notre bien plus précieux, mon trèsor.- alzò una mano e la posò con delizatezza sulla testa della nipote, accarezzandole i capelli blu come la notte -Je suis fière de toi, Claire Perenelle Mercier-
Traduzioni (in ordine di lettura)
-Claire, nipote mia...-
-...gli spiriti dei morti mi hanno fatto visita, questa notte, e mi hanno
avvertito di un pericolo imminente che minaccia non solo la nostra famiglia, ma il
mondo intero...-
-Io sono vecchia e stanca, e tua madre è ancora impegnata nella
sua missione in giro per il mondo. Spetta a te dunque portare avanti il
mio compito-
-Il Libro di Abramo l'Ebreo-
-E' tuo-
-E' giunto il momento che deponga i miei panni di Suprema Alchimista e li porga a te, nipote mia.-
-Non sono degna di questo onore, nonna Ophelia...-
-Non sminuire le tue capacità, luce dei miei occhi. Sei degna
quanto me alla tua età, se non di più. Ho piena fiducia
in te.-
-Ti ringrazio, nonna. Non ti deluderò-
-Sarai una degna custode del nostro bene più prezioso, tesoro mio.
-Sono fiera di te, Claire Perenelle Mercier-
Scrittoio dell'autrice
Ok, premetto che ora ho
superato il limite della follia.
Questa storia me la sono sognata stanotte ed è stata emozionante,
quindi non potevo non condividerla con voi. Mio malgrado, questa nuova
pazzia mi spinge a fare una scelta di cui forse mi pentirò: da
oggi le mie fanfics "The owl. The lily. The vellum." e "Sorella Terra"
sono ufficialmente messe in sospeso a tempo indeterminato. Cercate di
capirmi, appena avrò sistemato alcune cose vedrò di
riprenderle, nel frattempo voi continuate a seguire le altre mie fic,
anche se ritarderò un pò nella pubblicazione.
Vi
ringrazio tanto per la vostra pazienza, siete le migliori. Nel caso in
cui la storia non vi piaccia, ditemelo pure, che la cancello.
Premetto che in questa storia abbonderanno molto i dialoghi in lingue
straniere (come quello in francese di questo capitolo), soprattutto in
inglese, giapponese, latino (se riesco a trovarlo), francese e
spagnolo. Magari anche in greco, se riesco a trovare un buon sito dove
tradurre. Quest'idea l'ho "presa in prestito" dalla fic "E così,
questa, è la nostra storia..." di Tsukuyomi. Dato che
l'anno prossimo frequenterò un'istituto classico ad indirizzo
linguistico, mi tengo in esercizio.
Bacini bacioni, RedStar12
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** L'Alchimista e la Dea ***
2. La fuga
L'Alchimista e la Dea
Claire guardò fuori dall'oblò dell'aereo. Sotto di lei il
paesaggio francese si faceva più piccolo man mano che l'aereo
saliva di quota. Indossava un paio di blue jeans comodi, una sobria
maglietta a maniche corte e una felpa nera allacciata fino al collo,
con il cappuccio. Sulle
ginocchia teneva uno zainetto dalla forma stranamente rettangolare e
rigida, mentre sulla retina portabagagli sopra la sua testa stazionava
un borsone di tela azzurra. Il primo conteneva il Libro di Abramo
l'Ebreo, ermeticamente chiuso da un lucchetto alchemicamente modificato
grazie ad una pozione, la seconda qualche cambio d'abito e il suo
portafoglio contenente documenti, patente, carte di credito e soldi.
Stava fuggendo. Non riusciva quasi a crederci. Lei stava fuggendo verso
il Giappone mentre sua nonna rischiava la vita per distrarre
quei... quei... quei mostri!
Ma allo stesso modo sapeva che, anche se avesse voluto, non avrebbe mai
potuto voltarsi indietro e tornare nella villa ormai completamente arsa
dal fuoco. Sua nonna era stata chiara. "Prends
toutes tes choses et échappe à Tokyo!... recherche
Saori Kido... et ne te pas tourner en arrière, chose quelconque
succède, tu dois continuer notre mission sans hésiter...
mon petit-fils, sois fort... je t'aime..."
-Grand-mére... je ne te décevrai pas... je te le promets...-
sussurrò Claire con un fil di voce, stringendo tra le braccia lo
zainetto contenente il Libro di Abramo. Era stata proprio la nonna a
sistemare il Libro nello zainetto, aveva sfiorato la stoffa ruvida con
quelle mani raggrinzite ma comunque capaci di regalarle sempre carezze
morbide e calde. Inspirò con forza il suo odore d'incenso e
chiuse gli occhi, assopendosi.
-Avertissons
les gentils voyageurs que nous allons atterrer à
l'aéroport de Tokyo! Vous êtes priés de maintenir
les ceintures lacées fin à l'atterrissage arrivé!
Merci- gracchiò la voce del pilota dell'aereoplano nell'altoparlante.
Claire tornò lentamente alla realtà, si stiracchiò
sul sedile e si stropicciò gli occhi ancora assonnati.
Finalmente era atterrata. Guardò l'ora sul suo cellulare: le 9
del mattino. Il viaggio era durato pressocchè cinque ore.
Sbadigliando in modo discreto, Claire si mise lo zaino in spalla e
portò una mano alla fibbia della cintura di sicurezza, in attesa
che il pilota annunciasse l'avvenuto atterraggio dell'aereo. Quando
infine il pilota diede il sospirato annuncio, la ragazza dai capelli
color della notte si slacciò la cintura, afferrò con un
fluido movimento del braccio sottile il borsone di tela blu e si
incamminò tranquillamente verso l'uscita dell'aereo.
Essendo ormai gennaio inoltrato, il clima nipponico era tutt'altro che
mite, e Claire indossava una felpa di cotone leggero. Nonostante tutto,
la ragazza francese non mostrò alcun segno di fastidio per
l'improvviso passaggio dal clima temperato dell'aereo al freddo
pungente di Tokio, anzi, ebbe perfino l'ardore di slacciarsi
completamente la felpa, mostrando la maglietta celeste con scollo a
barchetta che portava sotto. Mentre camminava verso l'uscita
dell'aereoporto, al suo passaggio le teste di molti ragazzi si
voltarono ad osservarla con interesse. Nonostante l'abbigliamento
semplice, Claire aveva una postura ed un modo di camminare aggraziato,
flessuoso e sobrio che attirava i maschi come api sul miele. Lei
però, di quelle attenzioni se ne fregava altamente. Non era
interessata, per il momento, nè ad impegnarsi con un
ragazzo, nè ad avere un flirt di qualsiasi tipo. Lei era una
poeta, un intellettuale, l'amore se lo figurava solo mentre scriveva le
sue poesie.
Dato che era ormai mattino inoltrato, Claire, il cui stomaco aveva
già iniziato a dare segni di brontolamento, decise di fare
colazione presso uno dei bar che costellavano l'abitata metropoli di
Tokio. Claire, oltre che la poesia e la letteratura, studiava con
dediziona anche lingue come il giapponese, il greco e il latino, quindi
pnesò che non avrebbe avuto problemi ad ordinare al cameriere
una brioche alla crema e un cappuccino. Solitamente di mattina beveva
thè accompagnato con i deliziosi biscottini al limone che faceva
sempre sua nonna, ma quel giorno le servivano zuccheri. E caffeina.
-Aiuto, mi hanno derubato!- strillò improvvisamente una voce
femminile, interrompendo la calma piatta che regnava fino a quel
momento. Claire sollevò distrattamente il viso dalla rivista che
stava sfogliando e vide una ragazza dalla pelle candida abbigliata con
un improponibile abito lungo dalla gonna ampia, candido e immacolato,
all'inseguimento di un losco figuro abbigliato completamente di nero,
con tanto di occhiali e passamontagna che gli copriva mezza faccia, con
una cartelletta di cuoio marrone sotto braccio. E che guarda caso,
stava puntando proprio a pochi centimetri dal tavolino dove lei era
placidamente seduta.
Claire socchiuse le lunghe ciglia nere e tornò a concentrarsi
sulla rivista... o almeno, così finse di fare. In realtà
i suoi occhi verde prato scrutavano l'individuo in nero, in attesa che
si avvicinasse abbastanza dal permetterle di fermarlo. "Ainsi... ancre quelque pas... y as presque... maintenant!"
pensò Claire, spostando improvvisamente un piede, che calzava
uno stivaletto in pelle lilla, appena in tempo per fermare il ladro,
che inciampò e cadde sbattendo il viso per terra. Con un fluido
movimento, la ragazza francese si alzò e, ignorando il ladro e
la piccola folla di curiosi che si era creata attorno a lei,
sfilò la cartelletta dalle mani del ladruncolo e se la mise
sottobraccio, limitandosi a dire -Dovresti vergognarti a derubare una
ragazzina indifesa...- con una pronuncia pressocchè perfetta.
In quel momento giunse, esausta e col fiatone, la giovane ragazzina a
cui era stata sottratta la cartelletta misteriosa. Claire si
soffermò qualche secondo ad osserverla meglio: aveva il viso
rotondo e pallido di una ragazza appena adolescente, le guancie rosse
dal freddo e dalla corsa, enormi occhi verde smeraldo e lunghi capelli
violetti, che le ricadevano lisci sulle spalle e lungo la schiena.
Sopra l'abito bianco portava un cappotto color crema molto raffinato e
morbido, abbottonato fino alla gola. Si piegò su se stessa
poggiandosi alle ginocchia per poter riprendere fiato, poi si mise
nuovamente dritta e le rivolse un sorriso di gratitudine -Grazie. Senza il
tuo aiuto quel ladro l'avrebbe passata liscia- disse con una voce dolce
e musicale.
Claire piegò appena le labbra in un sorriso e le consegnò
la cartelletta -Dovere- disse, stavolta in italiano, la voce pacata e
soave.
La ragazza dai capelli violetti si strinse la cartelletta al petto -Non
puoi immaginare l'importanza di ciò che è contenuto in
questa cartelletta- disse, aprendone uno spiraglio per poter
controllare che il contenuto fosse integro. Claire prese istintivamente
in mano lo zainetto contenente il libro di Abramo -Posso capirlo
eccome...- si limitò a dire, tenendolo sotto braccio.
-Non so proprio come ringraziarti, grazie a te i documenti sono
salvi...- mormorò la ragazza più giovane. Claire scosse
modestamente la testa -Non c'è alcun problema, signorina...- un
lampo di genio le balenò nella testa -...anzi, forse c'è
qualcosa...-
-Dimmi pure, farò quel che mi è possibile per
aiutarti...- acconsentì la ragazza dai capelli violetti. Claire
prese fiato -Mia nonna Ophelia è venuta a mancare poche ore fa,
e mi ha pregato, per motivi che neppure io conosco, di venire qua in
Giappone e di cercare una certa Saori Kido. Per caso sai dove posso
trovarla?- chiese la ragazza francese.
La ragazza dai capelli violetti sorrise -L'hai già trovata. Sono
io Saori Kido- disse con semplicità. Claire sussultò e
chinò il capo -Allora siete voi la divina Atena- disse a bassa
voce, rimanendo a capo chino.
-E tu devi essere Claire Mercier, la nipote di Ophelia, la Suprema
Alchimista- disse a sua volta Saori -Non devi chinare il capo di fronte
a me, giovane Alchimista, adesso sono una ragazza esattamente come te-
la rassicurò la giovane reincarnazione di Atena. Claire
alzò il capo e annuì, sorridendo timidamente, In quel
momento un rumore tonante si levò dal suo stomaco. La ragazza si
portò le mani alla pancia, arrossendo come una bimba colta con
le mani nella marmellata, mentre Saori scoppiava in una deliziosa
risata da adolescente. Suo malgrado, anche a Claire venne da ridere. Le
due ragazze erano già diventate amiche.
Traduzioni (in ordine di lettura) *chiedo infinitamente perdono per essermi dimenticata di metterle prima*:
"Prendi tutte le tue cose e scappa a
Tokio!... cerca Saori Kido... e non voltarti mai indietro, qualsiasi
cosa accada, devi continuare la nostra missione senza esitare... sii
forte, nipote mia... ti voglio bene..."
-Avvertiamo i gentili passeggeri che stiamo per atterrare all'aeroporto
di Tokio! Siete pregati di mantenere le cinture allacciate fino ad
atterraggio avvenuto. Grazie.-
"Così... ancora qualche passo... ci sei quasi... ora!"
Scrittoio dell'autrice
Ehilà ragazzi, come andiamo?
Aaaah, io sto una favola: oggi è il mio primo giorno di vacanza,
fuori c'è un caldo da inferno, mia madre è dalla
parrucchiera ed io sono sola a casa con le mie due cagnoline, che tempo
di aggiornare questa storia e le porto fuori.
Sicuramente molte di voi in questo momento sono a casa dalla scuola per
le vacanze estive e si godono del meritato riposo al fresco, oppure una
giornata al mare o a fare shopping con le amiche. D'ora in poi la
parola d'ordine sarà solo una: DIVERTITEVIIIIIIIIII!
Jeje, tralasciando il mio sfogo da fangirl vacanziera, mi scuso con
tutte quelle che si sono, diaciamo, arrabbiate quando hanno letto che
avrei sospeso "The owl. The lily. The vellum." e "Sorella Terra".
Vedrete, non rimarrete deluse da questa mia nuova invenzione
letteraria... almeno spero. Mi scuso anche se questo chap è un
nonsense di prima categoria, ma altrimenti veniva troppo ingarbugliato,
ed il suo unico scopo era quello di far incontrare Claire e Saori.
Penso che dal prossimo chap inizierò a dare qualche indizio in
più sul rapporto che lega Claire e Camus... ma può darsi
anche di no, dipende come mi gira... Muahahahahahah! Ahem... scusate...
il caldo...
Ancora una cosina: a tutte/i coloro che decideranno di recensire questa
fic, chiedo cortesemente di compilare questo questionario, rispondendo
a piacere:
1) Quale frutto potrebbe essere il preferito di Camus? (es. pesca, albicocca, mela...)
2) Quale potrebbe essere il colore preferito di Camus?
3) Quali libri potrebbero piacere a Camus?
4) Secondo voi, cosa beve e mangia Camus la mattina per colazione? (oddei, di questa sono certa che mi pentirò...)
Non chiedetemi cosa centrano queste domande, perchè non ve lo
posso rivelare, altrimenti brucio subito la copertura. Jeje. Intanto
potete fare ipotesi.
Detto questo, passo a ringraziare di tutto cuore chi continua a leggere in silenzio, chi ha messo la fic tra le seguite, ovvero Tsukuyomi, e chi l'ha aggiunta tra i preferiti, ovvero Mymoon96 e LadyBlue.
E infine, ma non meno importante, passo a rispondere alle recensioni del chap precedente:
Tsukuyomi: ti ringrazio di
tutto cuore per i complimenti e la fiducia. Non preoccuparti,
cercherò di aggiornare il più presto possibile... sai,
mica è facile scrivere 3 long-fic contemporaneamente. Jeje. Ti
ringrazio anche per la tua offerta di aiuto, se avrò bisogno di
aiuto ti manderò una mail.
Bacioni, a presto!
Mymoon96: AAAAAAAAAH!
AIUTOOOOOO! *se la da a gambe* Ehm, tesorina, prima di passare al
linciaggio, perchè non ti calmi un secondo, prendi un bel
respiro e aspetti almeno qualche chap? Se dopo non ti piace, puoi pure
ammazzarmi.
Comuuuuuuuunque... sono felice che già l'inizio ti piaccia. In
realtà la mia idea iniziale era che Claire fosse una sorta di
medium che comunicava con i morti (un pò come i sogni di Tina in
"Numb" o lo shining di Maya
in "Maya Fox - La predestinata"), ma volevo creare una sorta di legame
tra lei e Camus, così ho risploverato gli Alchimisti Nicolas e
Perenelle Flamel, che sono per l'appunto francesi. In questo modo
mantengo anche l'idea originale, dato che, almeno secondo la pagina
inglese su Wikipedia, Perenelle era considerata una sorta di strega in
grado di comunicare con il mondo dei morti. Per il resto ho invece
rispoverato la cara vecchia Moony Witcher e la sua saga di Nina de
Nobili, la bambina della Sesta Luna. Dammi pure della matta.
Mi raccomando, ricordati di rispondere al questionario, nella
recensione oppure via mail. Bacioni e a presto, con la speranza che
anche questa fic possa diventare una tua "droga quotidiana"! Jeje.
anzy: come la tubercolosi
è infettiva? Acciderba, questo particolare l'avevo proprio
trascurato. Don't worry, ho già corretto: ho sostituito la
tubercolosi con l'enfisema polmonare (una malattia inguaribile ma che
non uccide e non è contagiosa). Delle volte, avere una mamma
infermiera ha i suoi vantaggi.
In verità non abbandono le mie storie, ho solo detto che le
sospendo per qualche tempo per mettere un pò d'ordine nelle mie
idee *intanto cerca di non inciampare tra le tante idee accumulate
nella sua capoccia vuota* Non preoccuparti, appena mi sarò
schiarita le idee *prende ammoniaca* rispenderò in mano anche
"The owl..." e "Sorella Terra". Intanto tu goditi questa mia nuova
pazzia e mi raccomando, commenta appena puoi. E naturalmente rispondi
al questionario. Un bacio.
miloxcamus: toh là, chi
si vede, la mia socia preferita! Ma ciao bella, sono felice che tu
abbia deciso di commentare anche questa mia fic ultra-pazzoide.
Già vedo che ti butterai a pesce sul questionario... almeno
spero. Jeje.
Non preoccuparti, se vieni ricoverata per una crisi isterica,
farò due cose: 1) pago io tutte le spese mediche (o meglio, pago
io sì, ma con la carta di credito di Saori! ndRedStar12 che
preleva le carte Platino, Oro, Argento e Bronzo _ EHIIIIIIII! nd Saori
_ *RedStar12 se ne va fischettando); 2) ti mando due Cavalier a tua
scelta a farti da infermierini. Contenta? Jeje.
Tecnicamente il mio Genio Perverso si occupa di scrivere le parti in
cui i personaggi vengono tartassati/malmenati/insultati/presi per il
culo/ecc., Angelo Stellato si occupa delle scene
romantiche/stucchevoli/melense/erotiche (Jeje!). Diciamo che qui
farò buon uso di entrambi. Jeje.
Un bacione, RedStar12
mizar89: Io inizierò a
studiare francese, insieme allospagnolo, l'anno prossimo, quando
inizierò il liceo classico ad indirizzo linguistico.
Ullallà, ho a che fare con un'altra fangirl di Camus-chan!
Quante siamo, santo cielo, ancora un pò e conquisteremo il
mondo! Muahahahah! Ahem... *tossicchia* Spero tanto che la storia ti
piaccia, famm sapere.
Un bacionissimo, RedStar12
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=365784
|