Cronache di una famiglia bizzarra

di WhiteNight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di cugini strampalati e biondi strafottenti. ***
Capitolo 2: *** Molly Weasley e i suoi piani diabolici. ***
Capitolo 3: *** Di ragazzi ingenui, scopamicizie e tentennamenti. ***
Capitolo 4: *** Slytherin ammalianti e Gryffindor confusi. ***
Capitolo 5: *** Di scambi culturali e brutti presentimenti ***
Capitolo 6: *** Di rotture e piani bizzarri ***
Capitolo 7: *** Di rivelazioni inaspettate e intromissioni fastidiose ***
Capitolo 8: *** Di feste incasinate e mezze coppie. ***
Capitolo 9: *** Di risvolti inaspettati e confessioni audaci ***
Capitolo 10: *** Di confessioni scioccanti e famiglie incasinate. ***
Capitolo 11: *** Di scene commoventi e persone confuse. ***
Capitolo 12: *** Di vendette dolci e punizioni esemplari. ***
Capitolo 13: *** Di dichiarazioni sincere e biondi indecisi. ***
Capitolo 14: *** Di gemelli aggressivi e metabolizzazioni. ***
Capitolo 15: *** Di cognomi importanti e Gorgosprizzi. ***
Capitolo 16: *** Di stupidi Potter e appuntamenti sorprendenti. ***
Capitolo 17: *** Di calci in culo e delusioni cocenti. ***
Capitolo 18: *** Di cugini coglioni e dimostrazioni ***
Capitolo 19: *** Di prime pagine e presentazioni non gradite ***
Capitolo 20: *** "Di ripetizioni e voci di corridoio." ***
Capitolo 21: *** Di reazioni inaspettate e ricatti viscidi. ***
Capitolo 22: *** Di cene importanti e padri bizzarri. ***
Capitolo 23: *** Di vendette necessarie e piccoli scenari. ***
Capitolo 24: *** DI famiglia e chiacchiere rubate. ***
Capitolo 25: *** Di risoluzioni tempestive e happy endings ***



Capitolo 1
*** Di cugini strampalati e biondi strafottenti. ***


CAPITOLO 1: "DI CUGINI STRAMPALATI E BIONDI STRAFOTTENTI"

Rose era sempre stata una ragazzina tranquilla ed equilibrata.
Amata da parenti e amici, era sempre pronta ad aiutare chiunque ne avesse bisogno, e tutti sapevano di poter contare su di lei.
Era la degna figlia di Ron Weasley ed Hermione Granger: intelligente e sicura di sé, portava con orgoglio la spilla da Prefetto ma, da vera Griffyndor, aveva abbastanza coraggio da infrangere qualche regola ogni tanto, purché le conseguenze non fossero troppo gravi.

Non bisogna però pensare che fosse sempre dolce e calma: quando c’era bisogno sapeva tirare fuori gli artigli, cosa che i suoi cugini e le sue amiche sapevano bene( si può anzi dire che a volte faceva veramente paura).
C’erano poche cose che riuscivano a farle perdere totalmente la calma, e di solito erano coinvolti i suoi disastrosi parenti (in particolare James e Dominique).
Una cosa però era capace di farla uscire completamente di senno, ed era..
-MALFOY!- la voce della rossa rimbombò nel corridoio.

-Si, dolce Rosie?- Chiese il biondo in tono innocente.
-Non chiamarmi in quel modo disgustoso, nessuno ti ha dato il permesso. Mi spieghi perché diavolo mi stai seguendo?-lo sguardo di Rose avrebbe spaventato persino Voldemort in persona, ma Scorpius adorava la faccia corrucciata della rossa.
-Oh beh, ho un’ora buca e pensavo di impiegarla dedicandomi al mio hobby preferito.-Il ragazzo, d'altro canto,aveva tutta l'aria di uno che si sta divertendo un mondo.

-E sarebbe?-Gli chiese, sospettosa e non poco infastidita.
-Disturbarti, Rosie. Sei adorabile quando arrossisci e inizi ad urlarmi contro, sai? Rendi le mie giornate migliori!-Le rispose il biondo con un sorriso a trentadue denti.
Scorpius Hyperion Malfoy era, obbiettivamente, un bel ragazzo.

Con i suoi capelli biondi, quasi bianchi, e i suoi occhi grigi era capace di far cadere ai suoi piedi metà della popolazione femminile di Hogwarts. Sin da subito aveva però dimostrato una particolare predilizione per la giovane Weasley, e giorno per giorno si divertiva a infastidirla e torturarla.
La rossa certo non subiva indifferente.
-Sei veramente un essere ripugnante Malfoy, lasciatelo dire. Ancora non riesco a capire come la McGonagall  abbia potuto scegliere te come Prefetto degli Slytherin.- Gli disse in tono disgustato.

-E' sempre un piacere sapere che apprezzi la mia compagnia e mi stimi come persona. Si dia il caso che sono uno studente modello, come te…anzi no, meglio di te.- Replicò il biondo con un sorrisetto strafottente.
-TU meglio di me? Stai delirando.- Rispose Rose inviperita.
-Ah si? E dimmi, chi ha avuto più G.U.F.O. l’anno scorso?

Le guance della ragazza si imporporarono: -Sei sleale, serpe. Sai benissimo che non mi sentivo bene e comunque hai ottenuto soltanto un punto in più di me!
-Sarà solo uno, ma è comunque un punto in più rispetto a te Rosie.
-NON CHIAMARMI ROSIE!
-Rosie, che succede?
-Al!

Ad interrompere la litigata dei due ragazzi era stato l’intrepido Albus Severus che, per qualche misterioso motivo ignoto a tutti, captava i litigi tra la sua adorata cuginetta e il suo migliore amico a chilometri di distanza, e si affrettava a dividere i due prima che iniziassero a lanciarsi fatture e maledizioni ( Al sapeva che Scorpius non l’avrebbe mai fatto, ma non era ugualmente fiducioso per quanto riguardava Rose).
-Oh ciao Al. Niente di che, stavo chiacchierando amabilmente con la dolce Rosie!
-Scorp..-Albus roteò gli occhi, conscio che di lì a poco si sarebbe scatenato un putiferio.
-SCORPIUS HYPERION MALFOY, NON OSARE PIU’ CHIAMARMI IN QUEL MODO RIVOLTANTE!
-Andiamo Rosie, sappiamo tutti che in realtà è di tuo gradimento! Cos’è, ti mette in imbarazzo il fatto che uno dei ragazzi più popolari della scuola ti chiami in questo modo? Tranquilla, non uscirei mai con una  come te!

Nel corridoio calò bruscamente un silenzio teso, carico di paura.
Tutti i presenti erano a conoscenza dei continui battibecchi tra i due, visto che i Potter-Weasley, e Scorpius, erano gli studenti più popolari dell’intera scuola.
Litigavano più o meno 50 volte al giorno (o meglio, Rose urlava contro Scorpius e lui si limitava a punzecchiarla).
Ma mai, mai, neppure una volta, il biondo aveva osato dire una cosa del genere alla ragazza.
Gli sguardi degli spettatori si alternavano da Scorpius, le labbra piegate in un sorrisetto malizioso e un luccichio divertito negli occhi, a Rose, la bocca semiaperta, schiusa in una “O” perfetta, scioccata, ad Albus, gli occhi sbarrati in un’espressione di puro terrore.

Tutti aspettavano la reazione della ragazza.
O meglio, tutti la temevano.
La rossa prese un respiro profondo.
Messa da parte la sua idea iniziale di lanciare un Avada Kedavra al ragazzo, decise di risolvere la questione in una maniera molto più diplomatica ed adatta a lei.
-Questo mi tranquillizza Malfoy, così non sarò costretta a darti un due di picche. Ah e comunque, giusto perché tu lo sappia, non uscirei con te neanche se fossi l’ultimo ragazzo rimasto sulla terra. Ora devo andare, tu vai pure a pettinarti i capelli in modo ossessivo come fai ogni mattina per un’ora. Anzi, vatti a schiantare contro il Platano Picchiatore o a buttarti dalla Torre di Astronomia.

Si levò un’ondata di risate dai presenti, e Rose, dignitosamente, si incamminò verso il Dormitorio con uno scroscio di applausi in sottofondo.
Albus dovette trattenersi per non scoppiare a ridere in faccia al suo migliore amico, e cercò di reprimere una risata soffocandola con un colpo di tosse.
La cosa più buffa non era la risposta di Rosie, ma la faccia sconvolta e imbarazzata di Scorpius, che non riusciva a capire come facesse la ragazza a sapere che la mattina impiegava davvero un’ora per pettinarsi.




-QUEL DANNATISSIMO SLYTHERIN PLATINATO IO LO AMMAZZO!- Urlò Rose, furibonda.
-Oh ciao Rosie, è un piacere sentire la tua voce soave a quest’ora!-Molly Weasley, bellamente stravaccata sul divano della Sala Comune con un libro in mano, salutò la cugina appena arrivata.
-NON CHIAMARMI ROSIE!

La rossa inarcò un sopracciglio, scettica.
-Veeediamo…platinato, Slytherin, sei furiosa e ti sei addirittura dimenticata della lezione di Divinazione…il giovane Malfoy ha di nuovo detto qualcosa che non doveva?- Le chiese in tono malizioso.
- Già.- Rispose Rose imbronciata.
-Coraggio Rosie-Molly enfatizzò di proposito la pronuncia del suo nome- confidati con la tua cuginetta preferita.

-BASTA CHIAMARMI ROSIE!-Urlò esasperata e, si, decisamente arrabbiata.
-Ti ha chiamata così, vero?-Le domandò la rossa con un sorrisetto sadico.
-Lui non può chiamarmi Rosie, solo voi potete! E comunque non è questo il punto!- Disse pestando un piede in terra.
-E qual è questo benedettissimo punto, me lo vuoi dire, in nome di Godric?-Rose improvvisamente perse tutta la carica e un leggero rossore iniziò a farsi strada tra le sue guance.

-Lui...ha...- Iniziò timidamente, vergognandosi di ciò che stava per dire.
-Ha?- Indagò curiosa l’altra.
-..Ha detto che non uscirebbe mai con una come me...- Nel momento in cui pronunciava queste parole abbassò gli occhi, sapendo quanto quelle suonassero ridicole.
-..ah-Molly guardò Rose, indecisa se scoppiarle a ridere in faccia o tentare di trattenersi.
Optò per la prima, perché d’altronde Molly Weasley non pensa mai.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
-COSA CI TROVI DI DIVERTENTE, ME LO VUOI SPIEGARE?!-Ormai completamente rossa, se non bordeaux, Rose cercava di mantenere un  minimo di contegno, fallendo miseramente.

-TE LA SEI PRESA! TE LA SEI PRESA PERCHE’ TI HA DETTO CHE NON USCIREBBE MAI CON TE!- Le disse tra una risata e l’altra.
-N…NON E’ VERO!- Rispose indispettita l’altra, sentendosi la faccia bollente.
-Andiamo Rosie, non ci credi nemmeno tu!
-Ok, ok. Magari me la sono presa un pochino, ma soltanto perché ha ferito il mio orgoglio femminile!
-Certo, sono convinta che sia così.- Molly osservò sua cugina: anche un cieco avrebbe capito che non se l’era certo presa perché aveva subito un attacco al suo orgoglio femminile, e che anzi il motivo era ben palese, ma decise di non insistere troppo e lasciar sbollire la cugina.

Ciò non voleva dire che la storia era chiusa là. La scalmanata Weasley amava quel genere di situazioni, e vedere la sua dolce (per modo di dire) cuginetta in mezzo ad una di esse era semplicemente sublime.
-Quello stronzo platinato, dire una cosa del genere in mezzo al corridoio, davanti a tutti per di più!-continuò Rose, rivolgendosi alla cugina con il chiaro intento di farle capire la gravità, dal suo punto di vista, della situazione.
-La presenza di pubblico è mai stata un problema per i vostri deliziosi ed esilaranti teatrini?
-..da che parte stai Molly, me lo vuoi spiegare?
-Ovviamente dalla tua dolcezza! Ah comunque, sei consapevole di aver appena saltato un’ora di Divinazione vero?- Le comunicò sorridendo, consapevole che l’altra avrebbe nuovamente perso le staffe.

-Cos...CAZZO, E NON POTEVI AVVISARMI PRIMA?- Rose la guardò allibita, ma ella le rispose con una faccia così angelica e fintamente sorpresa che sentì svanire la rabbia in un secondo.
-E perdermi la tua faccia adorabile mentre mi raccontavi il rifiuto appena ricevuto da “mister-sono-troppo-figo-e-troppo-biondo-per-voi-comuni-mortali”?-Rispose assumendo una faccia scioccata.
-Preferisco “mister-bastone-in-culo” di Jamie.
-Si beh, anche quello non è male.- Rose sedette accanto alla cugina, visto che ormai l’ora di lezione era irrecuperabile, decisa ad aspettare il  pranzo.

-Tu perché non sei a Divinazione?-le chiese accorgendosi improvvisamente che, se lei aveva saltato l'ora di lezione (non di sua spontanea volontà chiaramente, era tutta colpa di quel dannatissimo Slytherin e prima o poi gliel'avrebbe fatta pagare) anche la cugina aveva fatto altrettanto.
-Non ne avevo voglia, e poi ho passato la notte con Lorcan ed ero stanca.- Rispose Molly in tono casuale.
L’altra Weasley arrossì visibilmente: -Con passare la notte intendi..?
-No Rosie, non intendo dire che abbiamo avuto un’intensa ed appagante nottata di sesso.- Le spiegò con fare quasi annoiato: -Intendo dire che abbiamo passato la notte a chiacchierare e ingozzarci di dolci. O meglio, io mangiavo i dolci e parlavo e lui mi ascoltava.
-Ah ok- rispose l’altra, visibilmente sollevata. Sapeva bene che il rapporto tra sua cugina e lo Scamander era decisamente ambiguo: non erano certo fidanzati, ma andavano a letto insieme saltuariamente e poi tornavano amici come prima. Per qualche strana ragione nessuno dei due aveva intenzione di legarsi in maniera più profonda o seria, e a Rose questa situazione non piaceva perché sapeva che, in fondo, a Molly Lorcan piaceva molto.

-E poi stamattina l’abbiamo fatto ripetutamente. Si, anche sul tuo letto.- Disse, recuperando velocemente il suo sorriso malizioso.
-MOLLY!






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Capitolo 2
*** Molly Weasley e i suoi piani diabolici. ***


Chiedo immenso perdono.
Si, so benissimo che a nessuno frega, ma ai pochi che seguono questa storia chiedo perdono.
Non so nemmeno da quanto tempo non aggiorno la storia, ma so che è troppo.
Sono ingiustificabile, ma abbiate pietà, vi prego ç.ç
Tra compiti in classe, computer rotto e professori tirannici non ho avuto un minuto libero.
La storia era pronta solo a metà, e ogni volta che mi sedevo al computer a scrivere succedeva qualcosa.
Comunque sia, la situazione ors dovrebbe essere stabile, e almeno per un paio di settimane dovrei essere in grado di aggiornare abbastanza regolarmente (salvo imprevisti, e io sono piuttosto brava ad attirarli)
Comunque sia ecco qua il secondo capito di questa (breve?lunga?non so ancora) storia.
Si, non so scrivere bene e si, è veramente corto e inutile, ma questo per ora è il meglio che posso offrire ç.ç
A voi i commenti gente, buon divertimento e grazie ancora a chi segue questa storia, a chi l'ha inserita tra i preferiti e anche a chi la leggerà soltanto, vi voglio bene e invidio la vostra pazienza <3


 
CAPITOLO 2: "MOLLY WEASLEY E I SUOI PIANI DIABOLICI"
 
-Mi raccomando Molly, non una parola con James. Sai bene che svalvolerebbe sapendo che Malfoy mi ha presa in giro, e non ho certo voglia di affrontare la sua iperprotettività.-
Rose aveva fatto questa semplice richiesta alla cugina: mantenere il segreto con James, cugino delle due e iperprotettivo verso la sua famiglia, in particolare verso la sua sorellina e Rose, la cugina prediletta.
 
Molly, sfoggiando un sorrisone a trentadue denti, aveva dato la sua parola, e l'aveva seguita con lo sguardo finchè non si era allontonata, diretta dalla professoressa di Divinizione per giustificare la sua assenza.
Povera Rose, sapeva bene che fidarsi di Molly è come accarezzare uno Schiopodo Sparacoda: assolutamente stupido e pericoloso.
La ragazza, infatti, appena aveva visto la chioma della cugina sparire dalla sua vista si era catapultata in Sala Grande.
Destinazione: James Sirius Potter.
 
 
James era, tutto sommato, un bravo ragazzo.
Degno erede di Harry Potter, portava con entusiasmo i suoi due nomi, dimostrandosi fin da piccolo all'altezza di essi.
Era un connubio perfetto dei due Malandrini: aveva l'arroganza e l'intelligenza del primo e il fascino e la sagacia del secondo.
 
Quello che gli mancava era il buon senso, cosa che la sua famiglia e i suoi professori conoscevano bene.
Era un tornado, sempre in  movimento e pronto a combinare guai, e ci riusciva sorprendentemente bene.
Aveva anche un grande cuore però, e avrebbe ucciso pur di proteggere la sua famiglia.
E questo Molly Weasley lo sapeva bene.
Altrimenti non si sarebbe mai diretta verso il cugino con aria affranta e dispiaciuta, sospirando sommessamente mentre si sedeva al suo fianco al tavolo dei Griffyndor.
 
-Ciao Molly! Ehi, che succede? Tutto bene?
-Oh ciao Jam, non ti avevo neanche visto... Si si, io sto bene...- Era furba la ragazza, altrochè.
Sapeva bene che incastrare James era sorprendentemente facile.
-E come mai allora hai quest'aria afflitta?-
Bingo.
-Oh sai, sono un po' preoccupata per Rosie...-
 
James, appena sentì il nome della cuginetta adorata, si irrigidì all'istante.
-Perchè, che succede a Rosie?-Chiese, aggrottando la fronte preoccupato
-Oh, non lo sai? Però forse è meglio che non te lo racconti,non vorrei combinare qualche guaio...-
Nei giorni a venire Molly si sarebbe chiesta come avesse fatto a non scoppiare a ridere vedendo la faccia di James: se avesse visto Voldemort in persona sarebbe stato meno spaventato.
 
-Molly, ti prego, dimmi che succede, mi sto preoccupando.-La rossa poteva sentire una nota di panico nella sua voce, e ciò non poteva che rallegrarla.
-Beh...se proprio insisti...- Altro che Hogwarts, dovrebbe fare l'attrice questa ragazza.
-Insisto.-Disse lui con voce dura.
-Beh vedi, Rose ha avuto uno dei suoi soliti litigi con Scorp.-
-Malfoy. C'è sempre lui di mezzo quando Rosie sta male.-La interruppe il ragazzo, digrignando i denti -E cosa ha fatto questa volta, quella serpe schifosa?
 
- Beh niente di che...ha semplicemente detto davanti a mezza scuola che non uscirebbe mai con una secchiona come Rosie, e qualcosa sul fatto che dovrebbe essere onorata di essere chiamata "Rosie" da uno come lui.-Gli rispose infine con voce innocente, come se non immaginasse minimamente la reazione che le sue parole avrebbero scatenato.
-LUI COSA?! HA OSATO RIDICOLIZZARE ROSE IN QUESTO MODO PERFIDO?! IO LO AMMAZZO!IO...LO AMMAZZO!- Si alzò di scatto e si precipitò fuori dalla Sala Grande, diretto solo Godric sa dove, sotto gli occhi attoniti della scuola che ancora una volta assisteva alle stranezze della famiglia Potter-Weasley.
 
Molly, dal canto suo, constatata la riuscita impeccabile del suo piano, si contorceva sulla panca tenendosi la pancia, il corpo scosso dai singulti provocati dalle risate.
 
Oh, e il meglio doveva ancora venire.
 
-Stavolta che hai combinato?-La ragazza, sentendo una mano posarsi sulla sua spalla seguita da una voce familiare, si girò di scatto sorridendo.
-Ooh niente, mi stavo annoiando e ho deciso di movimentare un po' le cose!-
Lorcan la guardò divertito, sedendosi affianco a lei sulla panca.
-E movimentare le cose vuol dire scagliare il piccolo JamJam contro Scorpius e far venire una crisi isterica a Rosie?
 
-Oh beh, diciamo che è così, ottimo riassunto Lorc!-
Lo Scamander scosse la testa divertito, per poi mettere una mano sul fianco della Weasley e avvicinare le labbra al suo orecchio.
-E che ne diresti di movimentarle un altro po'?-Le sussurrò malizioso, provocandole dei piccoli brividi lungo la spina dorsale.
Molly si girò di scatto verso di lui, le guance arrossate a la bocca leggermente schiusa in un espressione confusa.
-Io...- pigolò, tanto che il ragazzo quasi non capì cosa stava dicendo.
 
-Tu..?-le chiese, invitandola con un cenno del capo a continuare la frase.
Era un po' confuso, Molly non aveva mai rifiutato una sua richiesta del genere.
Era sempre pronta a divertirsi, specialmente con lui.
Cercò di guardarla negli occhi, alla ricerca della risposta che evidentemente la ragazza non era in grado di dare, ma lei continuava a rifuggire il suo sguardo.
 
Le prese allora il mento con una mano, impedendole di muovere la testa: -Molly, mi spieghi che hai? Se non hai voglia basta dirlo, insomma, posso sempre andare da Emily, quella Ravenclaw del settimo anno e...-
-NO!-A quelle parole la ragazza si risvegliò improvvisamente.
-Scusa?- Lo Scamander era sempre più confuso. Ma che hanno ste ragazze di complicato?!
-Voglio dire...si che ne ho voglia, certo, scusami, ero distratta.- Gli rispose con un tremolio nervoso, imbarazzata.
 
Lui la guardò, cercando di capire cosa non andasse in lei, ma ci rinunciò ben presto, la mente occupata da altri bisogni: -andiamo?- Le disse tendendole la mano.
La Weasley guardò prima la mano e poi lui, quel ragazzo bellissimo con cui era solita divertirsi, con cui non aveva alcun legame sentimentale, per il quale non rappresentava altro che un'amica con cui "giocare" quando aveva voglia.
Sei sicura di volere questo Molly?
Dopo un attimo d'incertezza gli prese la mano, avviandosi verso il dormitorio dei Gryffindor, dove si sarebbe abbandonata alle carezze e alle mani sapienti del ragazzo.
 
Non ai baci.
Lorcan non la baciava mai.
 
 
 
 
Mentre Molly si arrovellava il cervello con certi pensieri, James camminava a passo molto spedito verso la Sala Comune degli Slytherin, borbottando tra sé e sé maledizioni e improperi rivolti al giovane rampollo Malfoy.
Era talmente concentrato nella sua produttiva attività da non accorgersi di una mano che si era posata sul suo petto e tentava di fermare il suo percorso.
Appena se ne rese conto, tuttavia, si bloccò sorpreso, riconoscendo la forma affusolata e estremamente delicata delle dita.
 
D'altronde conosceva ogni membro della sua famiglia come le sue tasche.
-Vediamo, dove si dirige con così tanta fretta il mio piccolo e tenero cuginetto con quest'aria così torva e inquietante?-Gli chiese la ragazza con un sorriso innocente.
-Dom, non è il momento- Il ragazzo non aveva voglia di scherzare, doveva compiere una missione e l'avrebbe fatto, anche a costo di pietrificare la cugina e levarla dai piedi.
Non aveva calcolato però, preso com'era dai suoi propositi di vendetta e distruzione, che Dominique non era certo una a cui si poteva dir di no così, e che anche lei era estremamente attaccata alla famiglia.
 
Non c'era da stupirsi dunque che, vedendo il cugino così afflitto, si fosse precipitata da lui per capire cosa lo tormentasse questa volta.
Decise quindi di insistere e provare prima a calmarlo, visto che sembrava mortalmente serio, cosa alquanto strana per lui.
-Lo sai che adoro le situazioni complicate, ma non quando coinvolgono i miei parenti e soprattuto non quando si prospetta un lago di sangue.-
-Non ho intenzione di versare sangue, tranquilla. Farò un lavoro pulito.- Un ghigno sadico si fece spazio sulla faccia di James.
 
Brutto segno.
-Ok Jamie, adesso ci sediamo qua in giardino e mi racconti cosa è successo, e no, non accetto un no.- Gli disse con voce dolce ma estremamente ferma.
Il ragazzo decise di ubbidire, perchè sapeva per esperienza che era pericoloso mettersi contro Dominique Weasley.
-Va bene- le rispose arrendevole  -Però promettimi che dopo mi lascerai compiere l'omicidio che ho pianificato- e si lanciò in un commovente discorso in cui parlava dell'orrido gesto compiuto da Scorpius, usando termini davvero poco carini ma certamente efficaci, citando l'orgoglio di Rose, la sua Rosie, brutalmente ferito, la grama figura che il ragazzo le aveva fatto fare davanti a tutti e, non per ultimo, il comportamente a dir poco insolente e irrispettoso che lui adottava con la ragazza.
 
Dominique ascoltava tutto ciò in un religioso silenzio, lottando contro la forte tentazione di scoppiare a ridere in faccia al cugino che -per Godric!- era davvero serio e arrabbiato.
La ragazza aveva capito in circa mezzo secondo che in tutto questo c'era lo zampino di Molly, perchè James da solo non sarebbe mai venuto a conoscenza del "delitto" ( si, l'aveva definito così, e Dom aveva faticato davvero in quel momento a mantenere una parvenza di serietà).
Capendo dunque che Rose non sapeva ancora che James sapeva, e che di sicuro Molly aveva spifferato tutto al cugino per vedere la sua -prevedibile- reazione, decise di agire per calmare le cose.
Non perchè non si stesse divertendo, chiaramente, ma perchè aveva un piano mille volte migliore in mente.
 
-Jamie, ascoltami bene, tu ora non puoi andare da Scorpius e vendicarti. NON INTERROMPERMI E ASCOLTA, ZITTO!- Il ragazzo infatti aveva aperto la bocca per ribattere, ma decise di seguire il dolce suggerimento della cugina e richiuse la bocca, imbronciato.
-Ecco, bravo. Ora...Rose non sa che tu sai, e di sicuro se tu ti scagliassi contro Malfoy lei lo scoprirebbe, e possiamo dedurre che, conoscendo il suo non proprio mite temperamento, potrebbe arrabbiarsi un filino e prendersela con qualcuno a caso...indovini con chi?- Gli chiese ironica.
Il ragazzo deglutì, ora piuttosto preoccupato: -Con me- rispose con un filo di voce.
 
-Bravo, se fossi un Prefetto ti darei dieci punti. E tu non vuoi che Rose, la nostra piccola Rose, così brava con gli incantesimi di difesa e ancor più brava con quelli di attacco, se la prenda con te, esatto?-
-Esatto- gli occhi spalancati in una chiara manifestazione di terrore suggerivano a Dom che quella era la strada giusta.
 
-Ecco, quindi ecco che cosa farai...tornerai in Sala Comune, nella NOSTRA Sala Comune, come se niente fosse, e starai là tutta la sera. Visto che non mi fido di te, e sappiamo benissimo entrambi che faccio bene, ti accompagnerò e ti terrò d'occhio, visto che tanto non ho di meglio da fare.- E sfoderò un sorriso angelico che prometteva al ragazzo una morte lenta e dolorosa in caso di diniego.
Si, decisamente gli conveniva ascoltarla.
-C...credo che tu abbia ragione, ho un'improvvisa e irresistibile voglia di andare in Sala Comune, e mi sento straordinariamente calmo e rilassato!- Poteva sentire il sudore freddo scorrergli lungo la schiena.
-Sapevo che avresti apprezzato la mia idea, susu, andiamo!-
Si incamminarono dunque verso la Sala Comune dei Gryffindor, ignari di ciò che da lì a breve avrebbero scoperto.
 
 

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Capitolo 3
*** Di ragazzi ingenui, scopamicizie e tentennamenti. ***


CAPITOLO 3: "DI RAGAZZI INGENUI, SCOPAMICIZIE E TENTENNAMENTI."
 
Elizabeth Sarah Wood e Lysander Scamander, nel mentre, erano ai piedi della scala che conduceva al Dormitorio maschile dei Gryffindor.
Il ragazzo sapeva cosa stava avvenendo al piano superiore tra il fratello e Molly, ed era semplicemente terrorizzato che da un momento all'altro James sarebbe piombato là e avrebbe scoperto tutto, ponendo prematuramente fine alla vita di Lorcan, e probabilmente coinvolgendo anche lui in quanto suo gemello e quindi automaticamente nemico.
-Pessima idea, davvero una pessima idea - disse infatti con voce lugubre, fissando il ritratto come se gli avesse arrecato un offesa irrimediabile.
 
-Parli da solo Lys o con me? - gli chiese la ragazza confusa, non capendo cosa passasse per la testa dell'amico.
-Sto soltanto commentando una stupida idea del mio stupidissimo fratello. Vedi, sono questi i momenti in cui rimpiango l'affetto che provo per lui - le rispose affranto, continuando a fissare attentamente il ritratto, cercando di captare qualsiasi segno che potesse indicare l'imminente arrivo di James.
-Oh andiamo - replicò la ragazza con veemenza - conosco Lorcan, e so che non è per niente stupido! Impulsivo magari, arrogante anche, e esageratamente sfacciato, ma stupido proprio no!
 
-Allora possiamo dire che la sua impulsività è stupida - insistette lui - e ringrazio il cielo che James sia ancora più stupido. E no Liz, non negarlo.- Le disse, anticipando la ragazza che stava per ribattere -l'amore sarà anche cieco ma non puoi negare l'evidenza.-
Le guance di Elizabeth si imporporarono violentemente, e sgranò gli occhi, colta di sorpresa.
-Cos...AMORE?- ripetè sconvolta -che...che accidenti stai dicendo Scamander?
-Oh niente dolcezza, figurati, mica è evidente che sei cotta del nostro James, noo, che sciocchezza. Toglimi una curiosità: sei in questo stato dal quarto o dal quinto anno?- Le chiese con tono casuale.
Lysander sapeva bene che la ragazza era innamorata dell'amico da secoli, ma sapeva altrettanto bene che non l'avrebbe ammesso neanche sotto la maledizione Cruciatus.
 
Ma perchè tutti in quella maledettissima scuola avevano problemi sentimentali così complicati?
 
-Taci Lysander, parli come Molly, e non è un complimento- gli rispose indignata.
Lei mica amava James, figurarsi, era il suo migliore amico, il suo bellissimo, sexy e perfetto migliore amico, con cui condivideva tutto, gioie e dolori, che aveva davvero un corpo bellissimo, soprattutto gli addominali, per non parlare dei suoi stupendi occhi nocciola e le labbra carnose e...
-Non nominarmi nemmeno quella sciagurata- la voce dell'amico interruppe il suo flusso di pensieri, lasciandola confusa e con il viso ancor più imporporato di prima -sarà la rovina dei miei nervi e dei connotati di mio fratello.
 
Ora era davvero sicura di non capirci più niente: che cosa diavolo c'entrava Molly con i due gemelli?
-Ma che cavolo stai dicend...-
-JAMES!AMICO MIO!QUAL BUON VENTO!- Il ragazzo la interruppe con tono fintamente entusiasta e euforico.
Elizabeth lo guardò confuso, chiedendosi, per le mutande di Merlino, per quale motivo fosse improvvisamente tanto felice quando fino a due secondo prima sembrava pronto ad andare a un funerale.
 
Manipolo di pazzi.
 
D'altro canto il povero Gryffindor appena giunto non sembrava altrettanto felice.
Aveva più la faccia di uno che ha appena visto la sua famiglia trucidata da Voldemort in persona.
-Taci Scamander, non è il momento - gli disse infatti con voce truce e minacciosa, dirigendosi verso le scale del Dormitorio maschile -quello dove si stava consumando il reato, per la precisione- senza neanche guardarli.
Il biondo, accortosi della sua intenzione, iniziò a provare una leggera sensazione di panico e decise di intervenire.
 
-Che succede Jam-Jam? - gli si parò davanti, cercando di guadagnare tempo e contemporaneamente distrarlo -Ti hanno rotto la scopa oppure finalmente tuo padre ha deciso di diseredarti e nominare me suo erede universale? Io ci sto, anche se dovrò tingere i miei meravigliosi capelli biondi e farli diventare corvini - disse con tono malizioso, passandosi una mano tra i capelli con un gesto volutamente teatrale.
Evidentemente la parola "biondi" fece scattare qualcosa nella mente di James, perchè improvvisamente si ritrovò a urlare pieno di collera.
-MALFOY!QUELLA SCHIFOSA SERPE!
Elizabeth e Lysander indietreggiarono spaventati, non aspettandosi certo quella reazione.
-James, che ti ha fatto Malfoy?- gli chiese la ragazza con voce gentile, sinceramente preoccupata nel vedere il suo migliore amico - o il ragazzo che ami, disse una voce fastidiosamente simile a quella di Lysander nella sua testa - così fuori di sè.
James voltò lo sguardo verso di lei, gli occhi lucidi e spalancati come quelli di un cucciolo spaurito che la guardavano cercando un aiuto e felici di riconoscere una figura familiare e rassicurante in lei, che da sempre aveva il potere di tranquillizzarlo e calmarlo.
 
-Liz! - si lanciò infatti ad abbracciarla, stringendola come faceva sempre, come se fosse l'unica ancora di salvezza che gli rimaneva.
La ragazza percepì lo sguardo malizioso di Lysander e di Dominique, che era arrivata assieme al cugino e ora osservava la scena con un sorrisetto compiaciuto e irritante.
Bastardi. Biondi e bastardi entrambi.
Si ritrovò a ricambiare l'abbraccio istintivamente, per abitudine, poggiando il viso sul petto del ragazzo e ispirandone l'odore, il suo odore, un misto di muschio bianco e dopobarba che tanto amava.
Sarà forse perchè ami lui?
OH STA ZITTO LYSANDER!
Nel mentre che malediceva mentalmente il biondo continuava a sentire lo sguardo dei due perfidi ragazzi che, sogghignando malevolmente, le lanciavano occhiatine maliziose con fare saputo.
 
Visto che il ragazzo non accennava a staccarsi da lei, ma anzi rafforzava la presa, decise di sciogliere l'abbraccio e staccarsi delicatamente da lui, cercando di ignorare le gambe che le tremavano come se avesse ricevuto un incantesimo Gambemolli e il viso che sembrava avesse ormai preso fuoco tanto lo sentiva bollente.
Nel momento in cui i loro corpi si separarono avvertì immediatamente una sensazione fastidiosa di freddo e incompletezza. Fosse stato per lei avrebbe passato la sua vita tra le braccia del ragazzo, ma non era nè il momento nè il luogo adatto.
Perchè, c'è un momento adatto Elizabeth?
Scacciò quel pensiero con un cenno del capo, come si fa con una mosca molesta, e si schiarì la voce -A...allora  James, che succede con Malfoy?- pronunciò in tono balbettante e insicuro, certa di andare a fuoco.
 
Il sorriso dei due si allargò.
Bastardi al cubo.
 
-Oh Liz, lui ha insultato la mia Rosie...l'ha umiliata...lui... - disse con tono melodrammatico e rabbioso, cercando di far capire almeno a loro la gravità della situazione, gesticolando enfaticamente come faceva sempre quando era nervoso.
Purtroppo per lui la voce cristallina e estremamente chiara di Dominique si intromise nel suo discorso, rischiando di ucciderlo sul colpo.
-Lui usa certi mezzucci per irretire la nostra Rosie, sedurla e poi farla sua.O almeno, questo è quello che penso - disse ridendo, girandosi verso il cugino e sbattendo innocentemente le lunghe ciglia.
A quel gesto metà dei ragazzi presenti in quel momento nella Sala Comune rischiò lo svenimento, mentre l'altra metà rimase incantata a guardarla.
Fascino da Veela...
-DOMINIQUE! - Esclamarono prontamente Lysander e Liz, sapendo che simili parole non aiutavano certo la sanità mentale del ragazzo ma che anzi, probabilmente rischiavano di farlo schiattare sul colpo.
Dopo aver ucciso Scorpius Malfoy ovviamente.
 
Il povero Potter infatti, alle parole della bionda, aveva sgranato gli occhi e schiuso la bocca in una "O" perfetta.
La fissava intontito, senza riuscire a formulare alcuna parola.
Rimase così per qualche secondo, e Liz iniziò a pensare alla degna sepoltura da dargli.
Lo sbigottimento però durò ben poco, e si ritrovò a urlare più forte di prima mentre la indicava con fare indignato.
-TU NON MI AVEVI DETTO QUESTO PRIMA! ORA BASTA, LO AMMAZZO! NESSUNO IRRETISCE LA MIA ROSIE, NESSUNO TOCCA LE MIE CUGINETTE, TENERE E INNOCENTI, E UCCIDER0' CHIUNQUE SI AVVICINI A UNA DI LORO!- E si girò pronto a incamminarsi verso i Sotterrani e commettere un serpecidio.
 
-Quindi possono puntare la piccola Lily?- Infierì crudelmente Dom, la cui espressione descriveva perfettamente il divertimento che provava nel veder il cugino in quelle condizioni. Le sue parole lo colpirono come un dardo infuocato, bloccandolo sul posto e costringendolo a voltarsi, un espressione ancora più indignata e probabilmente prossima al pianto stampata in faccia
Benedetto ragazzo, tanto ingenuo e con un cuore così grande, circondato da una famiglia crudele.
-LA MIA LILY NON SI TOCCA! NESSUNA DELLE MIE BAMBINE SI TOCCA! UCCIDERO' CHIUNQUE SI AVVICINI A UNA DI LORO, CON LE MIE MANI! - Ripetè nuovamente, sventolando il pugno chiuso davanti al suo viso per sottolineare il suo intento bellico.
 
La sudorazione di Lysander, a quelle parole, era aumentata così tanto che non si sarebbe stupito se si fosse sciolto in quel preciso momento davanti ai loro occhi.
Sapere che suo fratello era nel loro dormitorio, con una delle tenere cuginette di James, impegnato in attività di certo non platoniche e innocenti, gli causava non pochi problemi.
Pregava che i due non scendessero in quel momento, non davanti a james, per Godric
Non poteva permettere che il castano uccidesse Lorcan, assolutamente no.
Quel compito ingrato spettava a lui e a lui solo.
 
Maledetto, quella situazione scomoda era solo colpa sua.
 
Ma, ahimè, Lysander sapeva bene (e ne avrebbe ricevuto la conferma nei mesi successivi) di non essere una persona molto fortunata, e sentire la voce del fratello e di Molly alle sue spalle, gioiose e soddisfatte, intensificò questa sua credenza.
 
Maledizione a te Lorcan.
 
I due infatti stavano scendendo le scale, e la prima cosa che il biondo notò furono i capelli sconvolti del fratello e la divisa stropicciata di Molly, prova tangibile di quello che era successo.
 A metà della scalinata si girarono verso di loro e, vedendoli lì fermi, con James che sembrava pronto a scoppiare a piangere o uccidere qualcuno si fermarono, pietrificati.
O meglio, Molly si pietrificò.
Lorcan si immobilizò, e per un secondo un espressione stupita -e quasi timorosa?- attraversò il suo bel volto.
Stette qualche attimo in silenzio, e Lysander quasi sperò che partorisse una qualche frase intelligente, o che prendesse la decisione di buttarsi direttamente dalla finestra, senza dare il tempo a James di capire e squartarlo con le proprie mani.
 
Tipregotipregotipreg-
 
-Ehilà gente, che ci fate tutti qua? Eravate indecisi se salire ad assistere allo spettacolo o no? - disse invece , accompagnando la sua brillante uscita con un sorriso a trentadue denti...
...e schiaffandosi una mano in faccia con disperazione  Lysander formulò un unico pensiero: mio fratello è un cretino.
 
Fortuna volle che James non avesse sentito l'infelice frase del biondo, troppo impegnato ad essere ancora indignato, e si accorse della presenza dei due quando ormai era stata pronunciata.
Si girò verso di loro confuso, non capendo perchè fossero appena scesi dal dormitorio maschile insieme, visto che le ragazze avevano quello femminile, e soprattutto visto che c'era la lezione di Aritmanzia per il sesto anno, corso che entrambi seguivano
Dominique cercava di trattenere le risate, scambiandosi uno sguardo malizioso prima con Molly, ma fallendo miseramente perchè la ragazza era intenta ad un analisi molto accurata del pavimento, e cercando quindi quello di Liz, la quale era indecisa se ridere per la situazione assolutamente comica o preoccuparsi per il suo migliore amico, che pareva incapace di utilizzare i pochi neuroni rimastigli.
 
James però, nella sua infinità ingenuità quando si trattava delle amate cuginette o della sorellina, non aveva realmente capito cosa fosse successo, e cercava di trovare una qualche spiegazione al loro soggiorno nel dormitorio.
-Voi due... - iniziò infine con voce insicura.
Sentendo che il cugino finalmente stava per dire qualcosa, e timorosa che avesse capito la realtà, Molly si preparava a rispondergli per le rime, cercando nella sua mente un qualche rimasuglio della sua solita ironia e del suo sarcasmo, sperando di riuscire a cavarsela e magari evitare la prematura dipartita di Lorcan, colpevole solo di essere maledettamente sexy.
 
Guardò il castano negli occhi quasi con sfida, conscia di avere un espressione colpevole sul viso.
Aveva paura, paura che il cugino la giudicasse e smettesse di trattarla con quell'ingenuità e limpidezza che da sempre riservava a tutte loro. Ogni volta che andava a letto con Lorcan una parte di lei sentiva di tradire la fiducia di James, di macchiare quell'immagine che il ragazzo aveva di lei.
Sentiva il sudore scorrerle nella schiena, e pregò con tutto il cuore che  si sbrigasse, che parlasse, le urlasse in faccia il suo disprezzo e se ne andasse, ma che lo facesse velocemente per Godric!
 
Mentre questi profondi pensieri affliggevano Molly, la mente di Lysander era occupata da macchinazioni simili, ma più disperate.
 
Pregava.
Pregava davvero tanto.
Pregava che James continuasse ad essere ingenuo ancora per un po'.
Non per sempre, no.
Avrebbe risolto la situazione, sapeva che nè Molly nè Lorcan stavano bene così, ma ci avrebbe pensato dopo.
D'altronde non poteva risolvere le cose se suo fratello veniva brutalmente massacrato, era difficile da fare.
 
Fachenonabbiacapitotipregotiprego...
 
-Non dovreste essere a lezione?
Benedetto ragazzo.
Il gelo calò nella Sala Comune, persino Dominique smise di ridere e tutti puntarono lo sguardo su James. Elizabeth era allucinata, non capiva come l'amico potesse davvero essere così ingenuo - o tardo - da non capire che certo la lezione di Aritmanzia era l'ultima cosa a cui i due pensavano. Lysander e Molly, d'altro canto, ringraziarono il Santo protettore dei Gryffindor per la stupidità del castano, e la rossa stava per aprire bocca e inventare qualche giustificazione quando Lorcan la anticipò.
-Stavo male e ho chiesto a Molly di farmi compagnia- rispose, con la faccia da schiaffi più invidiabile del mondo, sorprendendo tutti e maggiormente sé stesso. Non pensava che avrebbe avuto problemi a sbattere in faccia all'amico il fatto che si portava a letto la cuginetta adorata, ma le parole gli erano rimaste incastrate in gola, a metà strada, e nel momento in cui le stava formulando erano mutate nella frase che aveva appena pronunciato.
 
La rossa si girò a guardarlo incredula, benedicendolo mentalmente, e cercando il suo sguardo per chiedere spiegazioni ma lui si limitò a lanciarle un'occhiata incoraggiante, comunicandole di reggergli il gioco.
-Io...si, Lorc mi ha chiesto di fargli compagnia e l'ho aiutato. Infatti ora stavamo andando dalla professoressa Aspen a spiegarle cosa è successo - disse, cercando di controllare la voce e far si che non tremasse.
-Aaah capisco...e ora stai bene Lorc? - Gli chiese James sinceramente interessato e preoccupato.
Tutti guardarono allarmati il biondo e il sorriso che stava iniziando a nascergli sulle labbra.
 
Nonriderenonrideretipregononriderenonrid-
 
-Oooooh si, ora sto davvero alla grande! Molly ha davvero fatto...un ottimo lavoro - il suo tono malizioso e carico di sottointesi fu colto da tutti tranne che dal giovane Potter, che, rassicurato sullo stato di salute dell'amico, si era visibilmente rilassato.
Era certamente l'unico ad averlo fatto.
Dominique aveva probabilmente riportato qualche danno allo sterno a furia di trattenere le risate, e pensava a qualunque cosa triste pur di non scoppiare a ridere là in faccia al cugino; Elizabeth era indecisa se esplodere in una risata gioiosa o nervosa, vista la poca recezione dell'amico; Lysander rischiava semplicemente un collasso causato dalla troppa ansia, mentre Lorcan e Molly erano soltatanto sollevati, lei particolarmente grata a lui per come aveva reagito bene e con astuzia.
 
Altro che Gryffindor, questo è un Ravenclaw nato.
-Io però voglio ancora capire che diavolo sta succedendo tra Rose e Scorpius! - James, capito cosa era successo tra la cugina e l'amico - relativamente, visto che per il momento era l'unico a non aver realmente capito nulla - era tornato alla carica con le domande sulla cuginetta e il "malefico platinato", soprannome che tanto gli piaceva dare a Scorpius.
-Dom ha detto che Malfoy vuole irretire Rosie, è vero Molly? - chiese girandosi verso la rossa.
La cugina però aveva la mente occupata da altri pensieri, e non aveva prestato attenzione al castano che, con tono lamentoso e supplichevole, tentava di catturare la sua attenzione.
-MOOOOOLLYYYYYYY, MOOOOOOLLYYYY! Eddai Molly, ascoltami! - continuava a ripetere mentre le strattonava un braccio, senza però ottenere grandi risultati.
 
Improvvisamente , come se avesse ricevuto uno schiaffo in pieno viso, la ragazza si girò verso James che ormai rischiava di staccarle un braccio tanto lo stava tirando.
-Che cavolo vuoi Jamie, non vedi che sto pensando ad altr- Lily, che ci fai qua?- La sorpresa di vedere la cuginetta in Sala Comune bloccò l'invettiva che stava per scagliare contro il simpatico cugino; egli d'altro canto, captato il nome della sorellina, si girò di scatto a guardarla, chiedendosi se in quella maledetta scuola ci fosse qualcuno che seguiva le lezioni.
 
Di certo la McGonagall non sarebbe stata contenta.
 
-Lily, che ci fai qui? - Ripetè Molly, visto che la ragazza sembrava non averla sentita la prima volta.
-Oh,  ciao ragazzi, non vi avevo visti- disse, parlando con voce strascicata e spenta -io...ho dimenticato il libro di Pozioni e sono tornata a prenderlo, ci vediamo dopo- e detto questo salì nel Dormitorio, passando davanti a tutti loro come se non ci fossero.
Inutile dire che questo suo comportamento assente non fece che aumentare l'apprensione di James.
-Che cosa aveva Lils? - chiese infatti preoccupato a Molly, certo che lei avesse la risposta.
Aveva sempre una risposta.
Tuttavia nemmeno la rossa sapeva che stava succedendo stavolta, e si limitò a scrollare le spalle, mormorando che probabilmente era molto stanca e non aveva voglia di parlare.
 
Fu Lorcan a rompere il silenzio che si era creato -beh, visto che ormai siamo qui e non possiamo certo andare a lezione, che ne dite di sederci e aspettare la cena? - Disse infatti in tono incoraggiante, spingendo Molly verso uno dei divani davanti al fuoco.
Tutti annuirono e iniziarono a muoversi verso il divano, l'unico che però non sembrava convinto era Lysander.
Per qualche motivo non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine degli occhi tristi di Lily e il suono della sua voce spenta. Tutti i suoi sensi gli dicevano che c'era qualcosa che non andava, e lui era deciso a scoprire cosa...
 
-LYSANDER, MUOVI QUEL TUO CULO PLATINATO E VIENI A SEDERTI CON NOI!- La gentile quanto aggrazziata voce di Molly lo riscosse dai suoi pensieri confusi, e decise di andare a sedersi con tutti gli altri, prendendo posto accanto al fratello.
-MOLLYYYYYYYYYY- James tornò alla carica con il suo ormai collaudato  tono lamentoso, strattonandole stavolta la gamba -che cos'hanno Rosie e Lily?!- le rivolse uno sguardo innocente e pietoso, cercando di smuovere il cuore della cugina e farsi spiegare cosa succedeva.
 
La ragazza alzò gli occhi al cielo e sbuffò: non aveva voglia di impelagarsi in una conversazione del genere con James, non quando aveva Lorcan così vicino a lei, una mano che giocherellava con i suoi capelli e che le solleticava ogni tanto la nuca.
Non era mai stata così sensibile alla vicinanza del ragazzo, non aveva mai fatto tanto caso alla sua presenza e ai tocchi casuali che si scambiavano, e non capiva cosa le succedeva.
Il suo profumo, la sua voce roca, il suo tocco delicato che sapeva però essere passionale e deciso, la sua risata profonda e dannatamente sexy...tutto di lui le provocava brividi e la faceva eccitare, e la cosa non le piaceva per niente. Improvvisamente la vicinanza di Lorcan le provocava fastidio.
 
-Dom, posso sedermi vicino a te? Su questo divano siamo in troppi e stiamo stretti.- 
Come Molly rivolse questa domanda alla cugina Lorcan si girò a guardarla confuso, per niente  felice di doversi separare da lei.
-Non è vero che stiamo stretti.- Le parole gli sfuggirono prima che riuscisse a trattenerle, e il tono che usò dovette essere strano, perchè tutti si girarono di scatto nella sua direzione. Ma lui era concentrato a fissare la rossa negli occhi.
 
-Io sto stretta Lorc, e quindi preferirei spostarmi.- Non contenta dell'intrusione del ragazzo gli rispose con un sorriso un po' sardonico e un tono che non ammetteva repliche.
Ma Lorcan evidentemente non lo colse.
-Beh allora può spostarsi Lys.- Ribattè seccato.
-EHI!- Protestò il ragazzo,indignato per essere stato messo in mezzo senza consultazione -io non mi sposto, sto comodo!
 
Lorcan si girò a guardarlo minaccioso.
-Okok, ora basta.- Notando l'atmosfera tesa e intravedendo un litigio all'orizzonte, Dominique decise di intervenire: -Molly, vieni pure qui, noi stiamo larghe; Lorc, non sei il padrone di Molly, e non puoi decidere per lei, e tantomeno per il tuo sexyssimo gemello; e Lys, sei adorabile quando ti arrabbi, gonfi le tue guanciotte in modo delizioso. -E con questo ultimo commento tutti scoppiarono a ridere, tra i lamenti indignati di Lysander, il cui colorito tendeva al porpora.
-Dom, giuro che ti amo, se fossi un uoo e non fossi mia parente ti chiederei di sposarmi- disse Molly asciugandosi una lacrima e guardando quasi con devozione la cugina, che ora si trovava al suo fianco.
-Oh Molly del mio cuore, andiamo nella Stamberga Strillante e sposiamoci ora, il nostro amore è troppo grande per non poter essere coronato a causa di insulse leggi!- le rispose con tono fintamente drammatico la bionda, cercando di trattenere le lacrime.
 
-Oh beh, farò in modo di essere presente durante la vostra notte di nozze- si intromise Lorcan con un ghigno malizioso -non  vorrei certo perdermi una scena del genere.-
L'affermazione del biondo fu accolta da risate e battute, da tutti tranne che da James: -ehi, non osare pensare alle mie cugine in certe situazioni Scamander.- lo minacciò infatti con voce rabbiosa.
-Jamie andiamo, stava scherzando, non c'è bisogno di preoccuparsi o arrabbiarsi.- Molly decise che era il caso di intervenire, prima che uno dei due ragazzi finisse dritto in Infermeria.
 
-Sia benedetta Molly, per una volta ha detto una cosa sensata! E per festeggiare questo evento epocale vado a prendere da bere per tutti, accompagnami rossa!- e senza darle il tempo di rifiutare l'offerta Lysander acciuffò il braccio della ragazza e la trascinò dietro di sè. -TORNIAMO SUBITO!- urlò agli altri poco prima di uscire dal ritratto.
 
 
Molly si lasciò trascinare per due rampe di scale, ma alla terza decise di puntare i piedi e capire che cavolo aveva in testa l'amico.
-Lys, LYS! Fermati dannazione, che cavolo ti succede?! Non ho voglia di fare tutto il tragitto fino alle cucine, potevi chiedere a Lorc o a Liz o a...- ma il ragazzo la interruppe prima che potesse finire la frase.
-Da quanto tempo?- Le chiese con voce decisa.
-Eh?- Lo guardò confusa, non capendo cosa volesse dire.
 
-Da quanto tempo?- ripetè impassibile
-Da quanto tempo cosa Lys, potresti gentilmente dirmelo?- Stava iniziando a spazientirsi: insomma, prima la trascinava in giro per il Castello, contro la sua volontà tra l'altro, e poi le poneva domande senza senso!
-Vorrei sapere da quanto tempo vai a letto con Lorcan- le disse infine il ragazzo guardandola negli occhi. Aveva preso la decisione di parlare con lei e cercare di risolvere la situazione tra lei e il fratello il prima possibile.
Molly era semplicemente scioccata. Non riusciva a capire come l'amico avesse capito che lei e Lorcan andavano a letto già da un po' ormai; insomma, credeva di essere riuscita a nasconderlo a tutti, per Godric!
 
Mentre cercava di formulare qualche frase che potesse aiutarla a cambiare argomento o a sviare il discorso, Lysander parlò: -Non sono James Molly, non c'è bisogno di nascondermi qualcosa: sono tuo amico e voglio aiutarti. So bene che ci stai male e che vorresti cambiare qualcosa. Insomma, Lorcan è un bravo ragazzo, ma non è certo facile trattare con lui o...parlargli di certe cose. Ma non puoi continuare così, non posso permetterlo.
La ragazza aprì la bocca, pronta a mandare al diavolo Lysander e andarsene, ma qualcosa la bloccò. Guardò il biondo negli occhi, e lesse bontà e una sincera voglia di aiutarla, di cercare di risolvere la situazione che ormai faticava a sostenere. Lui non era James, non era pronto a giudicarla o sgridarla, e non voleva nemmeno farle la morale: voleva davvero aiutarla.
Chiuse la bocca e inghiottì, pronta a rispondere:-Io...dall'inizio dell'anno scorso.- 
Lysander sospirò, grato che la ragazza non avesse fatto tante storie e avesse deciso di parlare: -Chi altri lo sa?- le domandò, sperando che anche qualcun altro fosse a conoscenza del loro "rapporto" e potesse aiutarlo a risolvere la situazione.
-Solo Rosie, e non le piace molto come cosa...- rispose Molly abbassando lo sguardo.
-Beh, non piace nemmeno a me, proprio per niente- affermò con tono deciso, alzandole il volto con una mano, in modo da poterla guardare negli occhi -E so che non piace nemmeno a te Molly, tu non sei così. Tu non vuoi solo sesso, ti si legge in faccia quindi no, non negare e non mentirmi- le disse, anticipando la replica imbarazzata della ragazza -Non so esattamente cosa provi per Lorc, anche se lo sospetto, e come tuo amico ti dico che non meriti questo; non devi mettere i tuoi sentimenti da parte in questo modo e limitarti a essere una scopamica di mio fratello.- Il tono di Lysander era deciso: voleva che Molly capisse e si convincesse di quello che lui stava dicendo.
 
-E sono quasi sicuro che anche Lorcan non voglia solo questo- continuò, ma questa volta la ragazza lo interruppe: -Non si è certo lamentato durante tutto questo tempo...- replicò infatti, un po' ironica e un po' amareggiata.
Ma ancora una volta Lysander sapeva come ribattere: -E' perchè Lorc non pensa in modo profondo alle cose che vuole o vorrebbe...insomma, non ha certo dovuto domandarsi se voleva qualcosa di più dalla vostra relazione quando poteva averti quando e come voleva, e soprattutto pensando di essere l'unico ragazzo con cui vai. Se tu iniziassi a essere meno disponibile o lui scoprisse che sei stata anche con altri, beh...le cose sarebbero diverse.- concluse con un sorrisetto furbo  che Molly raramente aveva visto sul suo volto, essendo lui lo Scamander tranquillo e ragionevole, almeno il più delle volte.
La ragazza era confusa: -Quindi mi stai dicendo che dovrei...allontanarmi da Lorcan e...farlo ingelosire?
-Si- rispose Lys -sostanzialmente è questo il mio piano, e conoscendo Lorc sono quasi sicuro che funzionerà. 
 
Da incerta e tentennante che era, Molly divenne sicura e pronta a mettere in atto il piano suggeritole dall'amico: -Ok, ci sto, mi pare efficace come piano- concluse con un sorrisetto simile a quello del biondo -Non pensavo fossi un piccolo genietto del male, mi inchino di fronte alla tua malvagità- gli disse sogghignando.
Lysander rise: -Beh sai, a furia di frequentarvi ho imparato qualcosina. Ora sbrighiamoci ad andare a prendere davvero qualcosa da bere, o gli altri penseranno che ci siamo imboscati da qualche parte, e non voglio che Lorc cerchi di sgozzarmi nel sonno.- E prendendo la ragazza sottobraccio si incamminarono insieme verso le Cucine.

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Capitolo 4
*** Slytherin ammalianti e Gryffindor confusi. ***


AVVISO: il linguaggio usato in questo capitolo è più scurrile del solito.
Maghi avvisati mezzi salvati.


CAPITOLO 4: "SLYTHERIN AMMALIANTI E GRYFFINDOR CONFUSI"
 
Nel mentre che James, Lorcan, Lysander, Molly, Dominique e Elizabeth erano occupati a rimuginare sui propri destini e cercare di risolvere le proprie disastrose vite sentimentali, Rose e Albus erano impegnati a frequentare la fantomatica ora di Aritmanzia, che la maggior parte dei loro amici aveva bellamente ignorato.
La ragazza però avrebbe fatto meglio a prendere esempio dagli altri e stare in Sala Comune, perchè Albus aveva deciso di non seguire neanche un millisecondo della lezione preferendo disturbarla continuamente.
-Rosie, Rosie, Rosie, Rosie, Rosie, Rosie- continuava infatti incessantemente a chiamarla, tentando di attirare l'attenzione della rossa, sorda ai suoi richiami e intenta a fissare con sguardo vitreo la professoressa, che ormai si era arresa a cercar di insegnare loro qualcosa.
 
Tuttavia, dopo venti minuti in cui era riuscita a non degnarlo di uno sguardo, decise, con calma e pazienza, di capire come mai il suo adorato cuginetto non aveva smeso di seccarla per un secondo.
-COSA C'E' ALBUS, COSA VUOI DALLA MIA VITA?!- Sbottò infatti al suo indirizzo. Non voleva parlare, non voleva sentire nessuno, non voleva fare niente che non fosse meditare vendetta e pensare a un modo per uccidere Scorpius e non essere scoperta, ma non poteva certo farlo se lui non chiudeva quella dannata boccaccia.
Albus chiaramente aveva capito che c'era qualcosa che non andava nella cugina, ed era intenzionato a scoprire cosa cavolo passasse per quella testolina rossa.
- Volevo sapere che ti prende. Sei distratta. Ed assente. E acida. E cattiva. Soprattutto cattiva e acida.- Iniziò dunque, con molto tatto.
 
-Grazie Al- ringhiò la ragazza, pensando che poteva anche aggiungere il cugino alla lista delle sue future vittime  -ma non è il momento, non è davvero il momento. Ora provo un odio immenso nei confronti della tua Casa, talmente grande che potrei darti un pugno e non sentirmi neanche tanto in colpa.
-Verde e argento sono una nobilissima ed elegantissima accoppiata di colori, infondono tranquillità e pace, non come i colori della Tua di Casa. Cavoli, ci credo che voi Gryffindors siete sempre esagitati, la vostra Sala Comune è un esplosione di  colori vivaci, lo sarei anche io se dormissi in un letto circondato da tende rosso acceso. Senza menzionare il fatto che i vostri materassi sono davvero scomodi, probabilmente è per quello che preferite andare in giro la notte piuttosto che dormire.- 
 Il tono pieno di dignità e convinzione che stava usando   fece sorgere in Rose il dubbio che lui credesse davvero nelle cose che diceva, e che era anche molto convinto.
 
-Ora capisco perchè James ha sempre voluto condividere la camera con me durante i campeggi estivi piuttosto che con te. Un momento, come fai a sapere che i nostri letti sono scomodi?- Esclamò scioccata, temendo la risposta del ragazzo.
Le guance di Albus si colorarono di un delizioso rosso acceso: -Oh, beh...intuizione- borbottò imbarazzato -E comunque  farò finta di non aver sentito la tua prima affermazione, anche se voglio precisare che anche io non ho mai voluto condividere la camera con quell'animale di Jamie. E  so che non odi tutti gli Slytherin, perchè altrimenti il mio cuore si spezzerebbe...- iniziò con tono melodrammatico.
Rose alzò gli occhi al cielo, intuendo una delle solite scene da soap opera che il cugino era solito fare quando voleva avere ragione: -Al...-
- E poi inizierei a deprimermi...- continuò imperterrito.
 - Ti prego, non iniziare...- lo implorò.
- E la mia media scolastica colerebbe a picco...ciò porterebbe a una mia espulsione da Hogwarts, mio padre mi diserederebbe e io sarei costretto a vivere nel mondo babbano, solo e senza nessuno, pensando alla mia cuginetta che ha causato tutte le mie disgrazie...- terminò, asciugandosi una lacrima dall'angolo dell'occhio destro.
 
- E VA BENE, VA BENE!- Urlò esasperata, beccandosi un'occhiataccia esasperata dalla professoressa, ormai troppo stanca di sgridare quella fin troppo famosa famiglia -non odio tutti gli Slytherin, a te voglio bene, contento, Serpe?- Incrociò le braccia piccata, desiderando intensamente di non avere cugini perfidi o iperprotettivi che le scatenavano tic nervosi. 
-O cugini che sono amici di biondi platinati e strafottenti e antipatici e bellissimi e sexy e- interruppe scioccata il suo stesso flusso di pensieri. Aveva davvero pensato che Scorpius fosse bellissimo e sexy? 
Scorpius, la sua nemesi. Bellissimo. E sexy.
Un fastidioso ronzio alle orecchie le suggeriva che Albus stava ancora parlando -era capace di parlare con un muro in effetti- e quando lo degnò di un briciolo di attenzione captò le parole "Scorpius" e "budino" nella stessa frase.
 
-Cosa c'entrano Scorpius e il budino ora Al? Sono estremamente confusa- gli chiese con un espressione sbalordita dipinta in viso.
Gli occhi del ragazzo brillarono di un luccichio maligno: Rose si era riscossa dai suoi pensieri solo quando aveva nominato Scorpius -e il budino, ma quello era normale, tutti si sarebbero concentrati sul budino- e questo voleva dire che i suoi sospetti erano fondati.
-Stavo dicendo che Scorpius non si sente tanto bene,  che mi ha chiesto di portargli del budino in camera ma che non posso perchè ho degli allenamenti straordinari di Quidditch e che quindi non so come fare- concluse con un sorrisetto compiaciuto, sperando di riuscire a innescare il suo piano geniale.
 
La ragazza lo guardò con espressione scioccata -SCORPIUS STA MALE?!- urlò una seconda volta, senza preoccuparsi di tenere basso il tono di voce.
-Signorina Weasley, insomma!- La rimproverò stavolta la professoressa.
La rossa la guardò scioccata, rendendosi conto in quel momento che si trovava nel bel mezzo di una lezione.
 
-Mi perdoni professoressa...- borbottò imbarazzata, mollando una gomitata nelle costole ad Albus, che ridacchiava sottovoce. -Che hai da ridere, per il perizoma di Morgana?!- gli chiese infine imbronciata, con le guance ancora arrossate.
Il ragazzo ghignò -C'è che mi fa ridere la tua reazione, sei preoccupata per Scorp!- le rispose riniziando a ridacchiare, cosa che scatenò nuovamente l'imbarazzo della cuginetta adorata.
-Io...io non sono preoccupata! E' solo che sono in coppia con Malfoy nelle ronde, e ora che è malato non so se può farla con me stanotte o se devo chiedere un cambio turno!- le parole le erano uscite dalla bocca prima che potesse rifletterci, e la sua spiegazione era talmente ben costruita che quasi ci credette anche lei.
Il viso di Albus passò dal divertimento puro allo stupore, sbalordito dalla velocità di reazione della cugina.
 -Oh- riusciì solo a dire inizialmente -Oh, tu...in effetti è più plausibile così- le concesse, giusto per non farla arrabbiare.
 
Il ragazzo non credeva minimamente alla sua giustificazione: cioè, quello che gli aveva detto era la verità, ma sapeva anche che Rose era veramente preoccupata, e che voleva sincerarsi di persona delle condizioni del ragazzo. Decise di aiutarla -e divertirsi, e doveva parlare con Dom maledizione!-
- Allora potresti andare a chiederglielo nel Dormitorio, e portargli anche il budino dalle Cucine- le propose, tentando di nascondere il sorrisino furbo che gli stava spuntando sul viso; sorriso che comunque Rose non avrebbe notato, visto che era impegnata a riflettere sulla proposta del cugino.
-Io non metterò mai piede nella Sala Comune degli Slytherin per andare da Malfoy! Mai e poi mai!- sussurrò con un sibilo indignato.
 
Albus, che si era aspettato una reazione del genere, era pronto a ribattere: -ah, quindi sarebbe questo il coraggio Gryffindor? Wow, ha ragione Slughorn, saresti davvero una Serpe perfetta- le disse infatti malignamente.
Sapeva benissimo che un trucchetto così banale e stupido era più che efficace con la sua dolce Rose; la rossa infatti alle parole del cugino si era paralizzata, ferita nell'orgoglio, e stava ponderando intensamento su come comportarsi.
Dopo qualche minuto di profonda riflessione spirituale decise di rispondergli: -Ok- accettò infine -Tu dimmi la parola d'ordine e io mi occuperò del resto, Al.- Battè il pugno sul palmo della mano con sguardo combattivo, come se avesse appena accettato di immolarsi per il bene del mondo magico.
-Mandragola- rispose lui con voce strascicata
-E' un insulto per caso?-
 
Albus spalancò gli occhi incredulo: -E tu saresti la strega più brillante della tua età?! Buon Salazar come stiamo messi! Era la parola d'ordine, scema.
-Non avevo capito, non c'è bisogno di offendere- borbottò oltraggiata.
-Ma Rosie, non ti ho offesa- iniziò con il solito ghigno malvagio stampato in volto -Anzi, ti ho fatto un complimento: avessi voluto offendere ti avrei detto che sei più lenta della Davids.
-ALBUS SEVERUS!- 
-SIGNORINA WEASLEY, BASTA! 5 punti in meno a Gryffindor!
La sberla che ricevette dalla cuginetta adorata gli fece passare la voglia di ridere per almeno dieci minuti buoni.
 
 
 
Nonostante la convinzione che aveva mostrato davanti al cugino però, Rose si trovava davanti a un blocco insormontabile: entrare o no nella Sala Comune degli Slytherin?
Era questa la domanda che la assillava da dieci minuti precisi, ovvero il tempo che aveva passato a camminare su e giù davanti al muro dei Sotterranei dietro il quale si trovava la Tana del Lupo.
O del Serpente, per fare un esempio più calzante.
Aveva un che di vagamente inquietante, con quello sguardo concentrato e un budino alla vaniglia stretto nella mano destra, come se fosse un tesoro inestimabile.
Stava quasi per tornarsene nel Dormitorio e dare il dolce a un più che entusiasta James quando le parole di Albus le tornarono in mente, insieme al suo ghigno trionfante: se si fosse tirata indietro non avrebbe più potuto guardarlo in faccia senza provare vergogna.
 
Prima di poterci pensare si diresse verso il muro e esclamò decisa:- MANDRAGOLA! - Come se da quella parola dipendesse la sua stessa vita.
Il muro si aprì, rivelandole quella che era l'elegante e raffinata -e bellissima, doveva ammetterlo a malincuore- Sala Comune degli Slytherin.
Si bloccò, paralizzata. 
Non aveva pensato a cosa fare una volta entrata, insomma, aveva dato per scontato che si sarebbe ritrovata Scorpius subito davanti, gli avrebbe detto ciò che doveva dirgli, dato il budino e magari insultato un pochino, per poi tornarsene alla sua accogliente torre dorata. Ma ora stava realizzando che probabilmente il suo nemico si trovava nel Dormitorio maschile, e che quindi doveva entrarci e cercarlo.
Le veniva da piangere, o urlare, o imprecare.
 
Quando era ormai prossima a una crisi di nervi, una voce maschile la colse di sorpresa: -Per caso quelli sono i colori dei Gryffindor?- Chiese con tono beffardo.
Rose si girò con un espressione colpevole stampata in volto, come se fosse stata sorpresa a compiere una marachella o uno scherzo particolarmente diabolico, cosa che fece ridere il ragazzo che si ritrovò di fronte.
-Ehi ehi ehi, non guardarmi così, la mia era solo una domanda! Sai, non è cosa da tutti i giorni vedere una piccola Gryffindor nella Sala Comune degli Slytherin. Noi in fondo dovremmo essere nemici, no?- Rose non capiva se fosse una domanda o un'affermazione.
-Io non sono nemica di qualcuno che non mi ha ancora fatto nulla di male, e per ora il mio unico nemico è Malfoy, anche se per ironia della sorte è proprio lui che sto cercando- rispose circospetta, tentando di capire se fosse una persona affidabile o no.
 
Il ragazzo rise di nuovo, cosa che stranamente non fece innervosire Rose, anzi: la sua risata aveva un che di piacevole.
Lo osservò bene, scoprendosi sorpresa nel trovarlo molto attraente: aveva i capelli nerissimi, tagliati corti, adorabilmente spettinati, degli occhi talmente azzurri da togliere il fiato, due fossette adorabili e un sorriso stupendo; per non parlare del fisico scolpito che si intravedeva da sotto la camicia.
-Comunque- continuò imperterrita, decisa a non abbassare la guardia anche se sembrava simpatico -Tu chi sei?-
-Dovrei essere io a chiederlo a te, se non fosse che ti conosco già. Io comunque sono Derek McCollins, piacere- le rispose con un sorriso sbarazzino, passandosi una mano tra i capelli.
 
Rose alzò un sopracciglio, scettica: -E come faresti a conoscermi, sentiamo?
-Andiamo Rose, penso che non ci sia nessuno in questa scuola che non conosca  te e la tua famiglia, per non parlare del fatto che ormai i tuoi siparietti con Scorpius sono leggendari. Insieme siete adorabili.-
-McCollins, ti ho appena conosciuto ma ciò non ti salva dalll'essere schiantato se ridici una cosa del genere- ringhiò lei, che davvero non tollerava certe battute.
Gli occhi di Derek si illuminarono di uno strano luccichio: -Oh, questa reazione è davvero curiosa, davvero molto. Comunque dimmi, come mai sei qui?-
-Oh si, ecco, devo trovare Scorpius, sai dirmi dove si trova il suo dormitorio?- gli chiese in fretta, ricordandosi della sua missione importantissima.
-Te lo dico se tu mi dici il motivo per cui vuoi aspettare Scorpius là, visto che è andato in Infermeria a prendere una pozione per il raffreddore- le rispose con un ghigno malizioso.
 
L'espressione di Rose era semplicemente allibita: -McCollins, mi stai prendendo in giro?
-Non vedo perchè dovrei, e ti prego, chiamami Derek. Non mi piacciono le formalità, sono troppo...rigide e noiose-
-Beh, un po' rigido lo sembri, scusa se te lo dico-
-Oh Rose, so essere molto flessibile, in determinati contesti, non so se mi capisci...- il ghigno si accentuò.
La battuta della ragazza era volta a vendicarsi per la frecciatina che aveva fatto prima il ragazzo su lei e Scorpius , anche se certo non si aspettava una risposta del genere da lui.
-Oh beh...- borbottò imbarazzata, con le guance che tendevano pericolosamente al porpora -penso che aspetterò Scorpius fuori allora, così potremo rivedere i turni insieme e potrò dargli questo- indicò il budino con un cenno della testa -Da parte di mio cugino Albus, non certo da parte mia- si affrettò ad aggiungere ancora più imbarazzata.
 
Mentre si accingeva a voltarsi e ad andarsene -e magari gettarsi dalla Torre di Astronomia per la magra figura, giusto perchè ci stava bene- la voce del ragazzo la riscosse una seconda volta.
-Non farò nessuna battuta sul budino semplicemente perchè vedo che sei ancora scossa dalla precedente sulla flessibilità, ma posso permettermi di domandarti se con "turni" ti riferisci alle ronde notturne dei prefetti?
-Esattamente- disse con tono scettico, non capendo dove volesse arrivare -Io stanotte sono con Malfoy, ma lui sta male e devo chiedergli se se la sente di fare la ronda o se devo chiedere un cambio turno.-
Derek sorrise, nel modo che Rose stava iniziando a temere, soprattutto perchè assomigliava sempre più ad Albus quando le voleva proporre uno dei suoi "piani geniali" o come li chiamava lui: -oh beh, allora sei proprio fortunata ad avermi incontrato. Si dia il caso che io sia il Caposcuola degli Slytherin,  e che abbia appena deciso di sostituire Scorpius nel giro di stanotte.-
 
-Tu Caposcuola?- boccheggiò la rossa 
-E' così difficile da credere?- la sfidò lui, divertito dal tono sorpreso della ragazza.
-No beh, considerato che Malfoy è Prefetto...- le parole le sfuggirono prima che riuscisse a controllarle, cogliendo se stessa di sorpresa per l'insolenza che aveva usato.
-Per Godric, scusami, giuro che non volevo!- si affrettò a scusarsi, davvero dispiaciuta per quello che aveva detto.
Derek, prevedibilmente, rise: -Non preoccuparti Rose, lo prendo come un complimento! Sai, non mi piacerebbe affatto avere l'aria del Caposcuola, preferisco avere un'aura tenebrosa intorno...- rispose con un sogghigno.
Stavolta fu il turno di Rose di ridere: -Io non vedo nessuna aura tenebrosa intorno a te, mi sa che ti sbagli di grosso! Comunque va bene, almeno ho un problema in meno a cui pensare. Ora devo andare, puoi...puoi dare tu il budino a Malfoy?- gli chiese imbarazzata, chiedendosi perchè mai questi maledetti Slytherin avessero il potere di farla arrossire così  spesso.
Derek prese il budino dalla sua mano, sfiorandole il palmo con le dita: -Glielo darò, a costo della mia stessa vita- le promise con aria solenne, battendo il pugno destro sul cuore, imitando un giuramento ufficiale.
 
-Ma grazie, mi affido a te allora!- rise genuinamente divertita  -Ci vediamo stasera Mc-Derek, a dopo!
-A dopo Rose, non vedo l'ora!- la salutò lui.
Mentre entrambi tornavano alle proprie faccende il pensiero che li colse fu lo stesso: per una volta la ronda notturna si prospettava stranamente piacevole.
 
Durante il tragitto verso la Torre Gryffindor, Rose rifletteva sulla nuova conoscenza che aveva fatto: era uno Slytherin, certo, ma era simpatico e piacevole, tutto l'opposto della maggior parte delle serpi che conosceva -tutto l'opposto di Malfoy anzi, era lui la Serpe per eccellenza.
Insomma, non aveva nessun pregiudizio verso quella Casa, aveva amici Slytherin e persino suo cugino era uno di loro, ma doveva ammettere che vi erano alcuni elementi decisamente sgradevoli -come Malfoy, lui era decisamente sgradevole e antipatico.
Derek, però, sembrava un ragazzo davvero a modo; non sapeva se fosse una facciata o no, ma aveva davvero intenzione di scoprirlo durante la ronda di quella sera.
Accompagnata da questi pensieri arrivò davanti al ritratto della Signora Grassa, che attraversò distrattamente: voleva soltanto salire in Dormitorio e passarci il resto della serata, magari leggendo un buon libro o studiacchiando un pochino.
 
Capì però che i suoi propositi sarebbero stati brutalmente annientati quando vide sei paia di occhi che la fissavano intensamente.
-ROSIE, SEI VIVA!- la lagnosa voce di James ruppe il ghiaccio; il ragazzo le corse incontro abbracciandola come se non la vedesse da anni -DOVE SEI STATA? LA LEZIONE E' FINITA UN'ORA FA!-
-Ho avuto delle cose da fare, perdonami se non ti ho avvisato-  gli rispose sarcasticamente lei, ormai abituata agli scatti di iperprotettività del cugino.
Il castano stava aprendo bocca per replicare, ma fu interrotto dalla voce maliziosa di Dominique: -Per caso eri appartata in qualche angolino con un certo biondo di nostra conoscenza?-
Rose si voltò verso di lei con un espressione furente stampata in volto, e probabilmente le avrebbe lanciato una fattura se non fosse intervenuto Lysander a calmare le acque: -Okok, siamo tutti un po' nervosetti e stanchi, non c'è bisogno di provocare. Dom,  tieniti le tue battute sarcastiche per te e taci; Rosie, perchè non vieni a sederti con noi ad aspettare la cena?- le propose con voce dolce e un sorriso incoraggiante.
 
Per qualche strano motivo i due gemelli Scamander avevano da sempre un potere calmante sui troppo tesi nervi della ragazza, per cui sentendolo parlare si calmò improvvisamente, decidendo di sedersi con parentado e amici e godersi una serata tranquilla.
-Dunque- cominciò, dopo essersi accomodata tra Lys e James -Come mai avete saltato la lezione di Aritmanzia?- chiese guardando in sequenza Lysander, Molly e Lorcan, gli unici che seguivano quel corso con lei.
Loro la guardarono con delle espressioni  allarmate e colpevoli talmente adorabili che non potè che scoppiare a ridere: -Okok, non sono affari miei! E poi almeno per una volta mi sono potuta sedere accanto ad Albus senza avere Molly che mi russa nell'orecchio- la punzecchiò con un sorrisetto malvagio.
Tutti scoppiarono a ridere tranne la presa in giro: -Ehi! Io non russo mica!- protestò indignata, faticando a non unirsi alle risate degli altri.
-Si che russi, e anche tanto!-
 
-Ma guarda un po' te che banda di amici e cugini e bugiardi che ho...- disse scuotendo la testa fingendosi oltraggiata; un pensiero improvviso però le balzò in mente: -Aspetta un momento, eri vicino ad Albus? E Malfoy dov'era allora?
-Era in Infermeria a prendersi una pozione per il raffreddore, sono andata nella sua Sala Comune proprio perchè Al mi ha detto che stava male e dovevo chiedergli della ronda di stasera, ma Derek mi ha detto che non c'era- rispose innocentemente, non intuendo la gravità delle sue parole.
James infatti esclamò un indignato: -SEI ANDATA NELLA SALA COMUNE SLYTHERIN DA SOLA?!- che venne però prontamente zittito da Molly, molto più interessata alla seconda parte della sua frase; era rimasta colpita da un nome in particolare.
-Derek?- le chiese infatti stupita -Derek McCollins?
-Si- rispose Rose, altrettanto stupita -lo conosci?-
 
-Capelli neri corti e spettinati, ciuffo ribelle, occhi color ghiaccio, sorriso seducente, fisico scolpito e cravatta perennemente allentata? Si, lo conosco bene...- il suo tono malizioso era più che evidente, anche se nessuno ci fece particolarmente caso, avvezzi alla passione di Molly per i bei ragazzi o troppo ingenui per cogliere i sottintesti che nascondeva il suo tono di voce.
Solo Lorcan diede segno di aver compreso ciò che aveva detto l'amica, e non ne fu contento: -E come mai lo conosci così bene, sentiamo?- le chiese acido, stringendo involontariamente un pugno e digrignando i denti dal nervoso.
Lysander, colto il segnale di pericolo, si voltò a guardarlo allarmato, avendo intuito cosa avesse infastidito il fratello e sapendo che certo Molly non avrebbe gestito la cosa con diplomazia e pazienza.
 
-Non penso che ti riguardi Lorcan, non devi certo sapere tutti i ragazzi con cui sono amica- gli rispose infatti freddamente la ragazza; non aveva intenzione di farsi intimidire da lui o di fingersi remissiva e accondiscentente nei suoi confronti ancora a lungo.
Lui la guardò con ancora più rabbia e furore: -Io invece sento che sono affari miei, guarda un po' te.- 
La replica della rossa, però, fu bloccata stavolta da James, che alzatosi in piedi annunciò di aver dimenticato di dover prender un libro dalla Biblioteca, e di dover andare prima della sua chiusura.
 
-James, vuoi che ti accompagni?- propose subito Elizabeth, avendo colto che qualcosa non andava nell'amico.
-Oh si grazie- le rispose lui con un sorriso un po' forzato -Mi farebbe piacere.
Lei si alzò e, un po' rossa in viso, si affrettò a seguirlo sotto lo sguardo stupito degli altri, anche loro sicuri che qualcosa non andasse in James.
 
Lorcan però non voleva mollare il colpo: -Allora, mi dici perchè lo conosci così bene?- insistette nuovamente.
Molly non era dello stesso parere del biondo: -Ci sono andata a letto Lorcan, sei contento?- esclamò spazientita, stufa di quella discussione -Ci ho scopato un paio di volte, ecco perchè lo conosco così bene. Ora se non ti dispiace vado a prepararmi per la cena, tanti saluti. Lys, ci vediamo dopo- e senza dargli il tempo di ribattere si alzò e salì le scale che conducevano al Dormitorio femminile.
 
-Aaaah, Lorchi Lorchi, stai proprio sbagliando con lei...- sospirò Dominique scuotendo la testa con disapprovazione.
-Di cosa stai parlando, Weasley?- le abbaiò contro il diretto interessato, non capendo che cavolo avesse detto di così sbagliato -Le ho solo chiesto una cosa, sono suo amico, e gli amici parlano di queste cose.-
Dominique si alzò, sbuffando esasperata alle parole del ragazzo.
 
-Ah si? E dimmi, gli amici vanno a letto insieme e si arrabbiano se l'altro va a letto con altre persone?-  gli chiese incrociando le braccia e guardandolo con un'occhiata sardonica.
Lorcan spalancò gli occhi, scioccato: -Tu...tu sai di me e Molly...?
Dominique perse definitivamente le staffe.
-Oh andiamo Lorcan, si vede lontano un miglio, sono in pochi ormai a non saperlo! E' mia cugina, è ovvio che lo sappia! Prima vi abbiamo praticamente beccati in flagrante. Ti sbatti mia cugina, e anche altre ragazze, e a me sta bene se anche a lei sta bene, ma anche lei va a letto con altri ragazzi, e deve starti altrettanto bene. Cosa pensi, che lei stia buona buona ad aspettare il suo turno, senza dire o fare niente? Sei un maschilista se pensi questo, uno schifoso maschilista; se tu hai il diritto di farti chi vuoi, anche lei ce l'ha. E io ho il diritto di spaccarti la faccia se la fai soffrire.
 
Lorcan si alzò infuriato: -Io non la faccio soffrire, non lo farei mai! Ci divertiamo entrambi, che problema c'è?
-C'è che non mi pare vi stiate divertendo molto dolcezza, scusami se sono scettica. Eri sul punto di farle una scenata per cosa, perchè ha ammesso di essere stata con un altro ragazzo? E tu invece, con quante ragazze sei stato in questo periodo?
L'espressione di lui le fece capire che aveva colpito nel segno: -Nessuna Lorcan, nessuna riesce a soddisfarti? Sei così difficile da accontentare o c'è qualcos'altro?
Diede un calcio al tavolino, frustrato: -Basta con queste cazzate Weasley, non me ne frega un cazzo di quello che pensi! Può scoparsi chi diavolo vuole, non mi interessa!- tuonò, stufo di quella conversazione.
 
-Bene- concluse Dominique -Allora la prossima volta evita di sembrare un fidanzatino isterico- e con un sorriso vagamente minaccioso seguì la scia della cugina, salendo nel Dormitorio e lasciando Lorcan con un espressione furente  stampata in viso.
Si risedette e si prese la testa tra le mani, chiedendosi perchè cavolo avesse un groppo in gola.
 
 
Dominique era particolarmente soddisfatta del discorso che aveva fatto a Lorcan, in particolare della bugia che gli aveva detto: Molly non andava a letto con nessun altro, lo sapeva bene, ma lei voleva scatenare una reazione nel ragazzo, voleva che lui perlomeno si facesse delle domande, che iniziasse a interrogarsi sui suoi veri sentimenti nei confronti della rossa.
Si riscosse dai suoi pensieri non appena varcò la soglia del dormitorio: -Allora tesoro, che succede fra te e lo Scamander bello e misterioso?- le chiese sorridendo, osservando la cugina riversa a faccia in giù sul letto.
-Lui e Lys sono gemelli Dom, sono uguali- le rispose con la voce soffocata dal cuscino.
-Quindi ammetti che sono belli?
Non arrivò risposta da Molly; Dominique non era certo decisa ad arrendersi, doveva battere il ferro finchè era caldo.
-Ascolta, dimmi una cosa...Lorcan è davvero così bravo a letto?- a queste parole Molly sollevò la testa di scatto, sconvolta.
 
-Tu...lo sai...?- pigolò avvilita, aspettandosi una marea di insulti da parte della cugina e preparandosi a sentirsi dare della poco di buono.
Dominique sorrise: -Tesoro, sono tua cugina, lo so da secoli. Prima che tu inizi a difenderti o a montare inverosimili scuse voglio che tu sappia che per me non cambia nulla: sei e sarai sempre la mia irriverente ed adorabile cuginetta.-
La rossa la guardò sospresa, con occhi adoranti, apprezzando ancora una volta l'enorme sensibilità e il buon cuore della cugina.
-Ti voglio bene anche io, biondona da strapazzo- le rispose quasi commossa, cercando di trattenere l'emozione e di non saltarle addosso per abbracciarla.
Un pensiero fastidioso le balzò in mente: -Quindi ora lo sapete tu e Lys, grandioso. Spero non lo scopra nessun altro della famiglia per ora.
 
Dominique le stava per dire che sicuramente lo sapevano anche Elizabeth, Rose, Albus, l'intera scuola e probabilmente anche James, ma pensò che una notizia del genere detta improvvisamente l'avrebbe uccisa sul colpo; glielo avrebbe comunicato al momento giusto.
La rossa la riscosse dai suoi pensieri, cogliendola di sorpresa con il suo discorso improvviso: -Io...non capisco che mi succede Dom. Il sesso con Lorcan è grandioso e tutto, ma...non riesco più ad andare a letto con altri ragazzi. Prima ce la facevo, ce la facevo benissimo! Ma ora...è come se mi sentissi in colpa, e vorrei che anche Lorc si sentisse in colpa, che smettesse di andare a letto con altre ragazze e che si accontentasse di me; insomma, che bisogno ha di scoparsi così tante ragazze, come fa a reggere lo sforzo?! Sembra che viva per il sesso quello là! Sembra quasi una cosa meccanica, niente baci, niente abbracci, dentro e fuori, puff! Ma io dico, le coccole dopo? Le frasi romantiche? Il corteggiamento? Le imbarazzanti prime volte? Dove sono queste cose tra di noi? Dove sono i baci, le carezze...perchè non mi bacia, perchè non gli basto?-
 
Dominique era semplicemente scioccata: Molly non era mai stata una ragazza espansiva o incline al discorso; era piuttosto indipendente, raramente faceva affidamento su qualcuno,anche se per gli altri era sempre disponibile(in particolare per i suoi cugini) ; vederla così fragile e indifesa le fece capire quanto sua cugina fosse distrutta e completamente annientata, quanto si sentisse a pezzi e quanto avesse bisogno di aiuto.
Per la prima volta provò odio nei confronti di Lorcan.
-Tesoro...-iniziò con tono dolce -Sei innamorata di lui?
Le lacrime iniziarono a scendere copiose dagli occhi di Molly.
 


Note: Sono imperdonabile, si, lo so.
Non mi ricordo neanche l'ultima volta che ho aggiornato, figuriamoci.
Stavolta non ho avuto problemi o impegni enormi: semplicemente non riuscivo a scrivere, avevo il vuoto totale.
Avevo tutta una storia in mente, ma nel momento in cui mi mettevo a scrivere le idee sparivano improvvisamente.
Non è una scusa, lo so, e dopo aver finito questo patetico teatrino di scuse andrò a frustarmi per espiare le mie colpe.
So di non meritare niente, tantomeno la vostra pietà, ma se qualcuno ha voglia di recensire per dirmi che ne pensa, darmi qualche idea, commentare, chiedere delucidazioni, fare qualche richiesta, insultarmi o semplicemente dirmi di appendere la tastiera al  chiodo beh, faccia pure, la mia porta è sempre aperta!
Peace and love (and mercy).

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Capitolo 5
*** Di scambi culturali e brutti presentimenti ***


Capitolo brutto e corto, insignificante; succede tutto e niente, e si lasciano tante cose in sospeso, ma almeno ora potrò aggiornare più velocemente.
Chiedo pietà e misericordia, buona lettura!


CAPITOLO 5:"DI SCAMBI CULTURALI E BRUTTI PRESENTIMENTI"
 
 
Elizabeth sentiva di essere sull'orlo di un collasso: stavano camminando (o meglio correndo, visto che un passo di James equivaleva a tre dei  suoi) da qualcosa come mezz'ora, e l'amico non accennava a fermarsi o a parlare; lei non sapeva cosa dire, non sapeva cosa fare per aiutarlo, visto che lui non le diceva che cavolo c'era di sbagliato.
Improvvisamente il castano si bloccò, di botto, e lei, colta alla sprovvista, quasi si schiantò contro la sua schiena.
-Io sono sempre stato quello protettivo e ingenuo.  Al è quello intelligente, Lily è quella silenziosa ma combattiva, Dom è quella esplosiva, Molly è la sarcastica, Fred e Roxy sono le pesti della famiglia...insomma, tutti hanno qualche peculiarità, e la mia è l'ingenuità.-
La bionda sgranò gli occhi, colta di sorpresa dalle parole del ragazzo e dall'amarezza con cui le aveva pronunciate.
James continuò: -E fino ad ora mi è anche andata bene, davvero, non mi pesava essere quello ingenuo. Non ho mai voluto sapere niente della vita sessuale o sentimentale  delle mie cugine, mai, e loro non mi hanno mai detto niente, perchè io sono James l'ingenuo e non lo devo sapere. Ma ora...Molly ha dei problemi con Lorcan, e Rosie con Scorpius, e Lily...Lily non so neanche che cos'ha, ma è da un po' di tempo che la vedo giù...- si interruppe e deglutì nervosamente.
 
Elizabeth non lo poteva vedere in viso perchè lui le dava ostinatamente le spalle, ma sapeva che era sul punto di piangere; avrebbe voluto abbracciarlo, ma sapeva che non era il momento.
Il ragazzo chinò la testa, afflitto: -Io sono il più grande, sono il loro cugino più grande, sono il suo fratellone, io dovrei proteggerle...ma come posso proteggerle se non so cosa sta succedendo?- Si girò verso l'amica, e finalmente lei lo vide in faccia: gli occhi erano rossi e colmi di lacrime, gocce d'acqua in bilico, fermate dall'orgoglio del ragazzo che ostinatamente cercava di non versarle.
-Oh James- sussurrò con voce strozzata, lei facilmente incline al pianto e alla commozione, lanciandosi ad abbracciarlo per carcare di lenire un po' il dolore dell'amico.
 
-Che posso fare Eliza, come posso aiutarle, cosa posso fare?- le chiese con una sorta di disperazione nel tono di voce.
Lei alzò lo sguardò e glielò puntò negli occhi: -Ti aiuterò io, non temere. A piccoli passi ce la faremo, te lo prometto- gli disse con decisione, perchè davvero avrebbe fatto di tutto per aiutarlo.
Avrebbe fatto di tutto per lui, sempre.
 
Lui le sorrise, un sorriso vero e sincero, le lacrime finalmente sparite dai suoi occhi: -grazie, sei la migliore- e la lasciò andare, sciogliendo l'abbraccio che ancora li teneva uniti.
Elizabeth si asciugò fugacemente le lacrime con la manica della divisa: -Beh, andiamo a cena? Ormai saranno scesi anche gli altri- propose timidamente.
-Oh si, ho una fame incredibile!- e prendendola per mano la trascinò in Sala Grande.
 
 
 
La previsione di Elizabeth, però, non era neanche lontanamente azzeccata: quasi nessuno dei loro amici infatti era già sceso a cena.
Dominique e Molly erano ancora nel Dormitorio, Rose era sparita chissà dove, benedetta ragazza, e Lysander e Lorcan erano nella Sala Comune: uno con la testa fra le mani, immobile, l'altro che fissava le scale che conducevano ai Dormitori in una specie di stato di trance.
 
Lysander, infatti, aveva assistito al memorabile discorso di Dominique in silenzio, per poi vedere il fratello disperarsi e chiudersi nel mutismo più assoluto: roba da tutti i giorni insomma.
Inizialmente aveva deciso di aspettare che fosse Lorcan a fare il primo passo, ma temeva che le due ragazze scendessero da un momento all'altro e gli dessero il colpo di grazia o lo ingnorassero totalmente: entrambe le azioni sarebbero state fatali.
Dunque si schiarì la gola un paio di volte, per prendere tempo, e gli poggiò una mano sulla spalla: -Direi che, ehm, sarebbe il caso di andare a cena, che ne dici?
 
Nessuna risposta. Primo tentativo fallito
Lys si morse il labbro, indeciso se insistere o no: -Lorc, senti...dovremmo davvero andarcene da qua.-
 
Ancora silenzio. Secondo tentativo fallito.
E va bene, o la va o la spacca: -Senti, sono tuo fratello e ti voglio bene, ma in parte condivido quello che ha detto Dom; non puoi stare qua e struggerti, se quelle due scendono ci spaccano definitivamente il culo, e io non voglio dover picchiare una ragazza, quindi ti prego, andiamocene.
Lorca alzò lentamente la testa e lo guardò negli occhi, inespressivo: Lysander aveva paura di ricevere un pugno.
 
-Hai ragione- gli rispose il fratello -Andiamo a mangiare, sono stufo di questa storia e ho fame- continuò con rinnovato entusiasmo.
L'altro sospirò, sollevato che il fratello avesse deciso di essere ragionevole.
Si alzarono entrambi e si incamminarono insieme verso il ritratto.
-Ehi Lys- lo chiamò Lorcan.
-Si?-
-Ti voglio bene-
Lysander si bloccò, colto alla sprovvista, e osservò il fratello, palesemente in imbarazzo per ciò che aveva detto. Sorrise sotto i baffi, capendo che Lorcan lo stava silenziosamente ringraziando per non averlo abbandonato: - Ti voglio bene anche io, sorellina.-
-OH VAFFANCULO!-
Il delicato siparietto dei due ragazzi fu interrotto dall'arrivo di Lily.
-Ehi, che ci fai qui rossa, perchè non sei a cena?- le chiese Lorcan, stupito dalla sua presenza là: di solito stava più con Hugo o Louis piuttosto che in Sala Comune con loro.
 
Sentendo la domanda lei sgranò gli occhi, colta di sorpresa, come se non si aspettasse di trovarli là.
-Oh, io ho... cenato presto, e ora sto andando a dormire, sono stanca. Ciao- rispose con voce spenta e infastidita, come se le domande del ragazzo l'avessero offesa.
Ma Lysander le bloccò il passaggio, avendo notato qualcosa di strano: -Ehi, cos'hai sul collo?- le domandò, indicandole un strano segno non completamente coperto dal colletto della camicia.
La ragazza portò istintivamente le mani alla gola, coprendo il segno violaceo che aveva: -Non è niente, non preoccuparti. Ora lasciami passare- cercò di avanzare, ma stavolta fu Lorcan a bloccarla.
 
-Si che ci preoccupiamo Lily, quello sembrava un livido. Che cavolo succede?
La ragazza li fulminò entrambi con lo sguardo: -Non sono affari che vi riguardano, statene fuori- e con una spinta riuscì a passare.
I due ragazzi fissarono la sua figura che saliva le scale verso il Dormitorio: erano sconvolti.
-Ehi Lys- balbettò Lorcan -Che cavolo sta succedendo a Lily?
-Non lo so, ma ho davvero intenzione di scorprirlo- gli rispose determinato.
 
 
 
 
Alla fine si ritrovarono tutti a cena, anche se certo l'atmosfera non era delle migliori: tutta la scuola aveva notato che qualcosa non andava, in particolare tra Molly e Lorcan, che stranamente sembravano furiosi l'uno con l'altra; in generale però nessuno dei Magnifici sembrava di buon'umore.
E la situazione stava solo per peggiorare.
Finita la cena, infatti, la Preside si alzò in piedi per fare un annuncio: -Quest'anno ad Hogwarts abbiamo deciso di fare un esperimento altamente innovativo. Verranno scelti uno studente e una studentessa del sesto anno di una Casa, e per un mese dovranno soggiornare in un'altra Casa. Visto che sono stata io a proporre ciò, quest'anno i due candidati verranno estratti dalla mia Casa. Il sorteggio sarà puramente casuale, e non ci si potrà tirare indietro. I nomi verranno estratti stasera stessa, fra mezz'ora- terminò con voe solenne.
 
Nella tavolata Gryffindors ci furono varie reazione: panico, sbigottimento, confusione, indifferenza, eccitazione e curiosità.
Rose era piuttosto curiosa, e pensava che anche se fosse stata lei a essere scelta non ci sarebbero stati grossi problemi: la Sala Comune dei Ravenclaw le piaceva, e gli Hufflepuff erano vicini alle Cucine, il che non guastava.
-Chi pensate che verrà estratto?- domandò Dominique, eccitata.
-Non saprei, ma spero di non essere io, mi piace il mio Dormitorio- rispose svogliatamente Molly, di cattivo umore.
 
-Sicuro hanno escogitato questa cosa per prevenire inimicizie tra le varie Case: scommetto che manderanno i due prescelti a Slytherin- disse James allegro, divertito perchè al settimo anno e quindi non coinvolto nella faccenda.
Rose alle sue parole sobbalzò, sbiancando d'un colpo.
-Rosie?-
-Merda. Non avevo pensato agli Slytherin- disse in un sussurro orripilato.
 
Dominique sogghignò, e James la guardò, incupito.
Il castano stava per aprire bocca, ma fu interrotto dalla voce della McGonagall: -Bene, diamo inizio al sorteggio. Il primo studente è...Scamander Lorcan!-
Lorcan rise, per nulla scosso dalla questione: -Oh beh- disse in mezzo agli applausi e alle grida degli altri studenti -mi sa che mi tocca!-
 
Quando ci fu di nuovo silenzio la Preside riprese a parlare: -E la studentessa è...-
Rose incrociò le dita sotto il tavolo, pregando intensamente di non essere scelta.
-Rose Weasley!
 
Porco Godric.
 
-Merda- fu la poco composta reazione della rossa, decisamente diversa da quella del biondo.
Gli applausi ripresero assordanti.
 
-Bene- disse la donna una volta calmatisi le acque -Questi sono i due studenti che parteciperanno all'iniziativa! Soggiornerete nel Dormitorio Slytherin, tutte le informazioni vi verranno fornite dai Caposcuola dell'altra Casa. Grazie per la partecipazione e buon lavoro ragazzi. Ora tutti a letto!- e con queste parole si risedette.
Rose era pietrificata: avesse potuto si sarebbe gettata nel Lago, in modo da non dover affrontare quella cosa.
I suoi intenti suicidi furono interrotti dalla voce di Lorcan: -Dunque, Rosie, siamo noi i prescelti. Dove credi che dormiremo, nel Dormitorio con gli altri o insieme in una stanza?
A quelle parole la ragazza si risvegliò dalla trance: la sua paura di dover convivere con Scorpius era infondata, perchè mai avrebbe dovuto condividere la stanza con lui! Poteva dormire con Lorcan, o avere una camera sua, o al massimo stare con le altre ragazze Slytjerin, ma certo non con quel platinato da strapazzo!
 
-Eh già, si vede che il Fato ha deciso di metterci alla prova! Sarà un'esperienza davvero interessante! Ora scusatemi ma devo andare a fare la ronda, ci vediamo dopo in Sala Comune!- e senza dare il tempo agli altri di replicare se ne andò.
Gli altri la guardarono andare via sbigottiti, sorpresi da tutto quell'ottimismo.
Fu la voce di Elizabeth a rompere il silenzio formatisi: -Oddio, ho un bruttissimo presentimento ragazzi.
Tutti annuirono preoccupati.

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Capitolo 6
*** Di rotture e piani bizzarri ***


CAPITOLO 6:"DI ROTTURE E PIANI BIZZARRI"
 
 
-Non che non mi dispiaccia un po' di silenzio, sia chiaro, ma è un filino noioso fare la ronda con una persona completamente muta. Senza offesa eh.
Sentendo le parole di Derek Rose si risvegliò dallo stato di trance in cui era caduta da circa dieci minuti.
In realtà era così da quanto era stato annunciato il fatidico scambio tra Case, in cui lei era rimasta incastrata.
Ancora non ci credeva, e non voleva farlo.
 
-Si, scusa...- disse al compagno di ronda -Ma sono ancora un po' stordita dagli ultimi avvenimenti.
Gli occhi del ragazzo luccicarono maliziosamente: -Aaah, capisco, hai paura di entrare nella Tana del Serpente?
La rossa si girò stizzita verso di lui: -Non è questo, è che semplicemente non mi trovo a mio agio a cambiare improvvisamente Casa e Dormitorio, non sono sicura di riuscire a socializzare con le mie nuove compagne di stanza.
 
Il motivo non era quello, e Rose lo sapeva bene: la spaventava in modo assurdo il pensiero di dover stare fisicamente nello stesso luogo in cui Malfoy passava la maggior parte del suo tempo. Un conto era incrociarlo nei corridoi o durante i pasti, un altro era avere la sua faccia quasi perennemente davanti a infastidirla, con le sue battutine e i suoi scherzi infantili.
I suoi pensieri, tuttavia, furono interrotti ancora una volta dal ragazzo: -Aspetta, aspetta, compagne di stanza?
-Beh, dove credi che dormirò, in Sala Comune?- rispose ironica con un sorrisino divertito.
Sorriso che le morì sulle labbra alla vista della faccia sinceramente confusa del moro.
-Oddio, mi faranno davvero dormire in Sala Comune?
 
Fu il turno del ragazzo di ridere: -Oddio no, certo che no, saremo serpi ma non siamo mica scortesi con gli ospiti! Nono, intendevo dire che non avrai compagne, dormirai in una stanza indipendente, affianco alla mia. Anche il tuo amico biondo farà così, solo che la sua stanza è più distante rispetto alla tua.
Rose era confusa: -Io e te saremo vicini di stanza? E perchè Lorcan è più distante?
Derek fece spallucce: -E' stato deciso tutto dalla Preside, non so che dirti- sul suo volto ricomparve il solito sorriso malizioso: -Perchè, ti eccita l'idea di stare vicino a me? Ci sarà solo un sottile muro a dividerci...
 
La rossa sentì le guance avvampare: -Stupido- borbottò imbarazzata, non sapendo come ribattere. Quel ragazzo la rendeva più nervosa di quanto volesse ammettere.
Il resto della ronda trascorse in un silenzio quasi totale, rotto ogni tanto dagli sbuffi irritati di Rose o dalle risatine di Derek, che per qualche motivo era molto divertito.
-Beh, la ronda è finita, quindi io me ne torno al mio Dormitorio. Ci vediamo Derek, buonanotte- disse, incamminandosi verso la Torre Gryffindor.
-Oh buona notte dolce Rosie, ci vediamo domani per il tuo trasferimento- e anche lui si incamminò verso i Sotterranei, ridendo sonoramente.
 
 
 
Nella Sala Comune dei grifoni, contemporaneamente, si stava consumando una lieve discussione.
-Molly, dobbiamo parlare.-
-Non dobbiamo parlare proprio di niente Lorcan; invece che perdere tempo a dire cose senza senso dovresti fare i bagagli per domani, non vorrai farti cogliere impreparato dalle ragazze Slytherin- commentò acida.
 
Lorcan imprecò sottovoce avvicinandosi alla ragazza, vicina alle scale che conducevano ai dormitori.
-Sei tu quella che dice cose senza senso, io voglio davvero parlare.
Molly si girò stizzita verso di lui: -Beh, guarda un po', io non voglio né parlare né tantomeno ascoltarti.
 
Il biondo si avvicinò ancora di più: -Ma mi vuoi spiegare che cavolo di problema hai?! Stamattina andava tutto bene, poi improvvisamente hai sclerato e ora ce l'hai con me per non so che diavolo di motivo!
La rossa rise, una risata vuota, decisa a colpirlo: -Ah, quindi per te scopare vuol dire che "tutto va bene"? Buono a sapersi Lorcan, ora ho avuto la conferma che sei davvero un coglione.- Si girò decisa a salire le scale e andarsene, ma il ragazzo  azzerò definitivamente le distanze tra loro due e l'afferrò per un polso, bloccandola.
-Quindi il problema è questo? Non vuoi più fare sesso con me? Ti da così tanto fastidio?
Molly sentì le lacrime premere agli angoli degli occhi, ma resistette: non avrebbe più pianto per lui.
 
-Il problema non è che non voglio fare sesso con te Lorcan...- disse con voce rotta.
-E allora qual è? Vuoi farlo anche con altri ragazzi?
Quella fu la goccia definitiva.
La ragazza si girò furiosa verso di lui, incurante dei suoi occhi gonfi e rossi: -Quindi ora sarei una puttana? Ma hai un briciolo di cervello in quella cazzo di testa? Io non vivo per scopare con qualunque essere vivente che abita questo castello, e se anche volessi andare a letto con altri non avrei certo bisogno del tuo permesso, visto che tra noi non c'è niente. 
Lorcan le rispose senza nemmeno pensare a quello che stava per dire: -Questo non è vero.
 
-E allora cosa c'è tra noi Lorcan? Perchè io davvero non capisco più niente; mi cerchi quando hai voglia di soddisfare i tuoi "istinti più bassi", ma quando non sono disponibile non ti fai tanti problemi ad andare con altre- rispose caustica, voleva ferirlo e allo stesso tempo capire.
Il biondo a quelle parole si incupì, come se volesse dirle qualcosa ma non potesse: -Non capisco dove vuoi arrivare, e nemmeno perchè mi biasimi tanto, visto che a quanto pare anche tu non ti sei fatta tanti problemi in passato ad andare con altri oltre a me.
-Tu non sai niente di quello che ho fatto. Ti riempi la bocca di cose che non sai e ti fai mille seghe mentali su fatti che non conosci. Pensi di conoscermi, Lorcan? Pensi di sapere tutto ciò che mi riguarda? Tu non sai niente.
-Perchè tu non me lo permetti! Posso anche essermi comportato da stronzo insensibile, ma tu non sei stata da meno! Io almeno ero sincero, e ho sempre detto le cose come stavano! Tu invece non mi hai mai detto niente di quello che fai o hai fatto, e non mi pare di averti mai costretta a venire a letto con me.- Non voleva dire quelle cose, non voleva litigare in quel modo, ma proprio non riusciva a non ribattere a quelle accuse che sentiva fin troppo vere.
 
Per la prima volta Molly sembrò vacillare: -Non ho mai detto che mi hai costretta...e comunque non ti ho mai detto nulla perchè tu non ti sei mai interessato; credevo fossimo amici, ma ripensando al nostro rapporto vedo solo sesso, e basta.
-Beh ora sono interessato, voglio sapere.- Il biondo sapeva di suonare vagamente infantile, ma in quel momento non gli importava.
-E  che cosa vuoi sapere?
Lui tentennò, improvvisamente indeciso se porre quella domanda che lo tormentava da ore.
-Con quanti altri ragazzi sei stata a letto?
 
La rossa lo guardò, ferita: -Quindi ti importa solo questo? Sapere con quanti altri ragazzi mi hai condivisa? Ti basta il numero o vuoi anche i nomi, così magari potete scambiarvi opinioni e consigli?- il suo tono grondava veleno e sarcasmo.
Lorcan si pentì immediatamente della domanda: -No Molly aspetta, hai frainteso, io...- lasciò andare il suo polso e si passò disperato le mani tra i capelli.
Ma la ragazza non era minimamente impietosita: -Tu cosa? Sono stufa di questa situazione, di essere il tuo giocattolino sessuale, la tua puttana che corre da te ogni volta che schiocchi le dita. Ho chiuso con te Scamander- e risprese la sua salita verso il Dormitorio, cercando di mantenere un tono sicuro e di trattenere le lacrime che ormai impietose cercavano di scendere.
 
Lorcan rimase lì, pietrificato, pensando che quelle parole avevano il retrogusto amaro dell'addio, e che lui aveva sbagliato tutto.
Si riscosse soltanto quando sentì il ritratto aprirsi e, non volendo farsi beccare da qualche compagno di Casa in quelle condizioni, decise di andarsene a letto, conscio che non sarebbe riuscito a dormire.
 
 
 
Tuttavia la sua insonnia fu condivisa non solo da Rose e Molly, ognuna alle prese con i propri piccoli problemi di cuore, ma anche da James e Scorpius, per una volta preoccupati quasi per lo stesso motivo (anche se James, sapendo di condividere qualcosa con quel biondo platinato, si sarebbe probabilmente suicidato): il trasferimento di Rose.
James era preoccupato che qualche infido Slytherin avrebbe potuto attentare alla sicurezza della sua dolce cuginetta, coaì tenera e indifesa; Scorpius, buon'anima, si sentiva misteriosamente nervoso al pensiero di condividere lo stesso spazio vitale con quel piccolo diavolo rosso.
 
Sentiva una strana sensazione alla bocca dello stomaco, e sicuramente aveva qualche problema di salute, perchè era dall'annuncio della McGonagall di quella sera che non riusciva a smettere di sorridere. 
Avevo chiesto consiglio al suo migliore amico, Albus, ma quell'imbecille si era limitato a ridacchiare e a guardarlo con aria saputa, come se lui sapesse qualcosa che all'altro sfuggiva.
All'ennesima risatina Scorpius, tentato di schiantarlo, si era limitato a lanciargli un cuscino in faccia e a rivolgergli un poco nobiliare quanto enfatico "vaffanculo", ma ciò non era servito a far smettere l'idiota.
 
Ora che Al dormiva, però, il biondo era giunto alla conclusione che quella sensazione euforica e nervosa era dovuta al fatto che avrebbe potuto far innervosire Rose tutto il tempo che voleva, e non solo quei dieci minuti al giorno che gli servivano a rallegrarsi o durante le ronde, momenti assolutamente deliziosi in cui poteva punzecchiarla impunemente.
Il pensiero delle ronde lo fece accigliare: quello stupido Caposcuola  gli aveva soffiato il giro  di quella notte, dicendogli che così era stato deciso, e che lui non poteva farci niente.
Derek non gli piaceva, aveva una faccia stupida. Ed era stupido. Stupidissomo. Ci fosse stata una gara per chi era più stupido lui sarebbe arrivato secondo, perchè era troppo stupido per arrivare primo.
Sorrise nel buio della notte, soddisfatto dei suoi sofisticati pensieri.
Aveva visto Lo Stupido (aveva appena deciso di soprannominarlo così) parlare con Rose nella loro Sala Comune, pavoneggiandosi e facendo lo spiritoso.
 
La rossa era tutta imbarazzata e gentile, non l'aveva mai vista comportarsi in quel modo, con LUI certo non lo faceva.
La sensazione di euforia si trasformò in qualcos'altro, più simile alla rabbia, ma il russare fragoroso di Albus gli ricordò che era notte fonda, e che la mattina si sarebbe dovuto svegliare presto per le lezioni.
Chiuse gli occhi, sperando di poter dare una lezione a Derek almeno in sogno.
 
 
 
 
L'atmosfera durante la colazione, la mattina seguente, non era certo delle migliori: Dominique osservasa incuriosita la sua famiglia, chiedendosi cosa fosse successo di così sconvolgente la notte prima, e perchè cavolo nessuno le avesse detto niente!
Molly aveva gli occhi gonfi e rossi, e evitava lo sguardo di Lorcan; lo Scamander, dal canto suo, aveva la faccia di uno pronto a prendere a pugni il primo che lo provocava, e non faceva altro che cercare lo sguardo della rossa.
 
James si girava continuamente verso il tavolo degli Slytherin, cercando di attirare l'attenzione del fratello e allo stesso tempo faceva scorrere lo sguardo guardingo lungo tutta la tavolata nemica.
 
Lily aveva lo sguardo spento e a malapena toccava cibo, e Lysander la guardava come se temesse che da un momento all'altro potesse crollare a terra e spezzarsi.
 
L'ultima rimasta era...-Rosie, sei pronta per stasera? Le cose si prospettano piuttosto...intriganti- disse con tono malizioso.
La ragazza le scoccò un occhiata contrariata: -E' un semplice progetto scolastico, niente di più niente di meno. E ci sarà anche Lorcan, perchè non chiedi anche a lui?
Dominique sorrise in modo malandrino: -Oh, volevo chiederglielo, ma ho pensato che non volesse distrarsi troppo. Sai, fissare così tanto Molly deve essere impegnativo.
 
I due ragazzi menzionati sobbalzarono sul posto, imbarazzati.
-Io non sto fissando proprio nessuno Weasley, e comunque non mi importa niente di stasera, dormire qua o là non mi cambia niente- rispose con tono neutro.
-A te importa solo quando usano le tue cose, vero Lorcan?- lo provocò freddamente Molly.
Il biondo la guardò sconvolto, colto impreparato dal suo intervento.
Tuttavia era deciso a non farsi umiliare in quel modo davanti a tutti, non se lo meritava, per quanto fosse stato stronzo e insensibile.
 
-Hai ragione Rossa, non mi piace quando toccano le mie cose, la trovo una cosa di pessimo gusto.- Il tono freddo gelò completamente la tavolata, e tutti improvvisamente trovarono molto interessante dedicarsi alla colazione.
Molly fissava stupefatta Lorcan: stava forse cercando di dirle qualcosa?
Scosse la testa , ricordandosi cosa aveva deciso di fare durante quella lunga notte insonne: non si sarebbe più fatta illusioni, era davvero stufa. Doveva cercare di chiudere con lui.
 
-Qualunque cosa tu voglia dire, non mi interessa. Ho lezione ora, ci vediamo- e pronunciate queste parole in tono freddo se ne andò.
L'attenzione degli altri si spostò su Lorcan, che era rimasto imbambolato a osservare la figura della ragazza che si allontanava sempre di più; aveva detto quelle parole proprio per scatenare una reazione nella ragazza, ma lei lo aveva bellamente ignorato.
Non capiva e non accettava quello che stava succedendo tra di loro.
 
-Che cazzo le hai fatto Scamander?- il tono serio e lievemente minaccioso di Dominique scosse tutti, ma lei era concentrata soltanto sul biondo seduto davanti.
Il pomeriggio precedente Molly le aveva confessato piangendo di essere innamorata da tempo del ragazzo, e ora lei lo trattava in modo così freddo dopo una frase così piena di significato? No no, c'era decisamente qualcosa che non andava.
Non udendo la risposta di Lorcan si alzò dalla panca, più furiosa di prima: -Ti ho chiesto che cazzo le hai fatto Scamander, rispondi!-
Il biondo si alzò a sua volta, forse più arrabbiato della ragazza: -Non sono cazzi tuoi biondona, vai a farti un giro invece che ficcare il naso in cose che non ti riguardano!
 
-E' mia cugina, se tu fai il coglione con lei certo che la cosa mi riguarda!- entrambi avevano iniziato ad alzare il tono della voce.
Lorcan aprì la bocca per rispondere, ma fu prontamente bloccato dal fratello: -Ora basta Lorc, fine.- Gli mise una mano sulla spalla e strinse, avvertendolo di non fare nient'altro.
Elizabeth, dall'altro lato della tavolata, bloccò Dominique: -Dom, basta, è sufficiente. Che ne dici di andare a vedere come sta Molly?- Il tono di voce solitamente calmo della mora aveva ora una sfumatura dura, come se stesse impartendo un ordine mascherato da domanda.
 
La bionda, dopo aver lanciato un'occhiata di puro disgusto all'altro, uscì dalla Sala Grande per andare a cercare la cugina, lasciandosi alle spalle un silenzio sconvolto e attonito.
Elizabeth si risedette sospirando, felice di aver evitato una probabile rissa tra due teste calde e bionde.
Lorcan si levò la mano del fratello dalla spalla con un gesto stizzito: -Aah, al diavolo, me ne vado a dormire- e anche lui uscì dalla Sala.
Nel silenzio generale, dalla tavolata Slytherin, la voce di Scorpius Hyperion Malfoy risuonò più forte che mai: -Al, certo che hai una famiglia strana eh.
 
Lysander scosse la testa, sentendosi esausto dopo neanche mezz'ora dall'inizio di quella giornata: -Vado da mio fratello, non vorrei uccidesse qualcuno nel tragitto verso la Torre...- e si incamminò anche lui a testa bassa verso il portone.
Al tavolo Gryffindor nessuno osava parlare o muoversi, la tensione si poteva tagliare con un coltello.
Ci pensò Il Grande Cugino ad allentarla.
-Eliza, sei stata fantastica! Nessuno riesce a tenere testa a Dom quando è così, ma tu sei riuscita addirittura a farla andare via!- il tono euforico di James fece venire alla ragazza la voglia di prenderlo e baciarlo sul posto, ma decise di resistere e limitarsi a un sorrisino timido e impacciato.
 
-Penso che ormai sia evidente che c'è qualcosa tra quei due, anche se non capisco bene se devo arrabbiarmi con Lorcan o con mia cugina, insomma, lui so come è fatto, ma so anche che Molly non ha certo un caratterino facile da gestire...-parlava in tono casuale e leggero, ma si capiva che stava facendo di tutto per distogliere l'attenzione generale da ciò che era successo: erano famosi, ma i fatti di famiglia erano affari loro, anche se venivano sbandierati in Sala Grande durante la colazione.
La sua attenzione, però, fu catturata dalla sorellina minore: -Lily, che ti sta succedendo?- il cambiamento di tono fece sobbalzare tutti, non abituati a un James così serio.
 
La ragazza alzò gli occhi verso il fratello, guardandolo come se lo vedesse per la prima volta in vita sua: -Io...sto bene, non sta succedendo niente- il tono incerto e lo sguardo sfuggente non convinsero il castano nemmeno per un secondo.
-Non è vero. Sono tuo fratello, qualunque cosa stia succedendo posso aiutarti, però devi parlarmene!- si sporse verso di lei, osservandola bene: aveva le guance scavate e gli occhi spenti, il capelli lasciati sciolti che coprivano il collo, cosa strana per lei visto che adorava farsi la coda pochè "questi dannati capelli mi danno fastidio, dovrei tagliarli!".
James era un grande osservatore, anche se non sembrava.
Lo sguardo della rossa si infuocò all'istante: -Tu non puoi aiutarmi, e io non voglio il tuo aiuto! Lasciatemi in pace!- e senza dargli il tempo di ribattere se ne andò.
 
James si girò sconvolto verso l'ultima persona rimasta, a parte lui e Elizabeth: -Rosie, credo che sia meglio che tu vada, non ho voglia di far scappare anche te- le disse con tono spaventato.
La cugina gli rispose con una risatina divertita: -Tranquillo Jamie, stavo proprio per andare a lezione!- Prese la borsa con i libri e si diresse verso la porta, ma prima di uscire si girò un'ultima volta verso i tavoli: -Signori e Signore, perdonateci per il siparietto tragi-comico, spero non ci facciate troppo caso!- e se ne andò con alle spalle le risate generali scatenatesi alle sue parole.
 
Elizabeth guardò preoccupata l'amico: -Dai James, faremo tardi anche noi se non ci sbrighiamo, andiamo.
Il ragazzo si girò verso il tavolo degli Slytherin e rivolse un cenno eloquente al fratello, che colse subito il significato del messaggio: dovevano parlare, e urgentemente.
 
Vedendo il fratello maggiore che si alzava, Albus decise di seguirne l'esempio: -Scorp io inizio ad avviarmi, tu fai pure con calma.
Il tono serio dell'amico fece capire al biondo cosa voleva dire veramente: devo risolvere una situazione seria ora, lasciami solo e ne parliamo dopo.
 
Al aveva capito che c'era qualcosa che non andava prima ancora che il fratello lo richiamasse con lo sguardo, e sapeva anche chi fosse la protagonista della loro preoccupazione: Lily.
Il moro aveva notato che c'era qualcosa di strano nella sorellina, ma aveva deciso di aspettare e indagare, non agendo impulsivamente come era solito fare il maggiore; ma James l'aveva stupito, comportandosi esattamente come lui e studiando la situazione da lontano, lasciando a Lily il tempo di rivolgersi a loro per cercare aiuto o di risolvere da sola la situazione.
 
Ma le cose non erano migliorate, anzi, se possibile era peggiorate: Lily era sempre più triste e assente, la vedeva praticamente solo durante i pasti e neanche a tutti.
L'antagonismo delle loro Case infatti non aveva certo impedito ad Albus di frequentare la sua famiglia o di occuparsi della sua sorellina, anzi se possibile il rapporto tra i due si era addirittura rafforzato.
Per questo stava percorrendo la Sala Grande a passo concitato, perchè voleva parlare con James e decidere cosa fare, insieme.
Il fratello lo stava aspettando vicino a un pilastro, poco fuori dalla Sala, e non vedendo Elizabeth Albus ipotizzò che le avesse chiesto di lasciarli da soli: questo rendeva la situazione decisamente grave.
 
Appena lo raggiunse James si girò verso di lui: -Si tratta di Lily; immagino che anche tu avrai notato quanto è strana, e prima quando le ho chiesto cosa non andasse si è subito arrabbiata ed è andata via. Al, sta succedendo qualcosa di grave...
Gli occhi verdi di Albus si fissarono in quelli castani del fratello: erano sempre stati profondamente diversi, ma questo non aveva mai impedito ai due di collaborare e sostenersi sempre, a prescindere dalla situazioni o dalle difficoltà.
Lo Smistamento di Albus negli Slytherin non aveva cambiato questo lato: James non era stato deluso o l'aveva trattato in modo diverso, per lui era rimasto il suo fratellino saccente e dannatamente rompiballe, togliendo un peso immane dal cuore del minore, che aveva avuto paura di un rifiuto da parte della sua famiglia.
 
-Si, l'ho notato anche io, è piuttosto strana in questo periodo ma non capisco perchè, dobbiamo indagare e scoprire cosa sta succedendo, e solo dopo sapremo come intervenire.
James lo guardò con aria confusa: -E come facciamo a scoprire cosa sta succedendo?
Un sorriso malandrino si dipinde sul volto di Albus: -Che ne dici di organizzare una bella festa per stasera?
 
 

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Capitolo 7
*** Di rivelazioni inaspettate e intromissioni fastidiose ***


Per diciassette anni della sua vita James aveva pensato che fosse Albus quello intelligente tra loro; ora, sentendo il suo piano geniale, non ne era più tanto sicuro.
-Una festa. La tua soluzione è una festa- non riuscì a nascondere il tono scettico, semplicemente perchè non vedeva come una festa potesse aiutarli il quel momento.
Il ghigno del fratello si accentuò: -Esatto Jamie, faremo una festa in grande stile. Cibo, musica, fiumi di alcool e tantissima gente, sarà una delle nostre  feste indimenticabili!
James si strofinò l'indice alla base del naso: -Perdonami Al, lo sai che sono sempre felice di festeggiare, ma non vedo davvero come una cosa del genere possa risolvere il nostro problema.
 
Albus gli mise una mano sulla spalla sospirando, come se si preparasse a parlare con un bambino particolarmente duro di comprendonio: -Jamie Jamie Jamie, non ci arrivi eh? Una festa del genere è il luogo migliore in cui raccogliere informazioni! Ci saranno studenti da tutte le Case,  basterà aspettare che la festa si riscaldi e che l'alcool inizi a entrare in circolo e in men che non si dica la gente inizierà a parlare.
Gli occhi del maggiore si spalancarono con entusiasmo: -Per le mutande di Godric, è un'idea geniale!
 
 
 
 
Com'era prevedibile, la voce della "festa esclusiva dei Potter" si sparse in un millesimo di secondo: Gryffindor, Slytherin, Ravenclaw e Hufflepuff chiedevano di poter partecipare.
Ovviamente James e Albus, in nome del loro obiettivo, dicevano di si a tutti, con la scusa del "più siamo e più ci divertiamo."
L'unica persona che, per qualche motivo, il castano voleva invitare personalmente era...-ELIZABETH!
La ragazza interpellata si girò confusa: -James?
-Hai sentito della festa?
-Si, me l'ha detto Micheal prima chiedendomi se...
 
Il ragazzo la interrupe, scontroso: -Micheal chi, scusa?
Elizabeth arrossì: -River, Ravenclaw, quello biondo che...
Fu interrotta di nuovo dall'amico: -E cosa voleva di preciso River?
-Mi ha chiesto se andavo con lui alla festa, e io gli ho detto che...
E per la terza volta James non la lasciò finire di parlare: -Ooooh certo, River Il Magnifico ti ha chiesto di andare con lui e tu ovviamente hai accettato, figuriamoci, ogni ragazza vorrebbe andare alla festa con lui. Beh, vacci pure, e divertitevi.
 
L'espressione della ragazza passò dall'imabarazzato all'indignato: -Veramente gli avevo detto di no perchè  pensavo di andare come al solito con il mio migliore amico, ma ora penso proprio che andrò a dirgli che ho cambiato idea, grazie mille per avermi dato il permesso, non so proprio come avrei fatto altrimenti!
James sgranò gli occhi: -Ma io non volevo, nel senso, volevo invitarti e...
Questa volta fu il turno di Elizabeth di interromperlo: -Non sprecare il fiato James, non c'è bisogno. Ci vediamo stasera, ciao.
E senza dargli il tempo di ribattere se ne andò, lasciando il castano a maledirsi da solo per la propria stupidità.
 
 
 
Dominique si era recata in Sala Grande per fare qualcosa di diverso dallo stare chiusa in Sala Comune a non fare i compiti, e vedendo il cugino con la testa appoggiata al tavolo che fissava il pavimento con aria depressa non potè trattenersi dall'infastidirlo.
-Zuccherino, come mai hai quel brutto broncio afflitto stampato sul tuo bel faccino?
In risposta le arrivò un ringhio imprecisato: con tutta la sua buona volontà la ragazza non sapeva davvero come decifrarlo.
-Scusa stellina, ma davvero non ho capito cosa hai cercato di dirmi.
James sollevò la testa dal tavolo e fissò il vuoto davanti a lui: -Ho detto che ho fatto incazzare Elizabeth.
 
La cugina lo guardò sorpresa: -Oh beh, questo è inaspettato, ci vuole impegno per fare arabbiare la nostra piccola Sarah, soprattutto se si tratta di te.
Il ragazzo si girò lentamente verso di lei: -Dom, se sei venuta qua per irritarmi ti consiglio vivamente di andare via.
 
La bionda, prevedibilmente, fece l'esato opposto di quello che le era stato chiesto: si sedette affianco a lui.
-Senti dono del cielo, non vorrei farmi gli affari tuoi, ma potresti raccontarmi cosa è successo, così magari posso aiutarti a capire come mai hai fatto arrabbiare quella piccola caramellina gommosa di Elizabeth?
Per un momento James pensò di risponderle in modo poco carino e garbato, ma poi si ricordò di una cosa: non c'era migliore consigliera di Dominique, specialmente per quel genere di cose che riguardava la complessità infinita delle ragazze.
 
Al termine del racconto, tuttavia, il ragazzo si pentì di quello che aveva appena fatto: la cugina infatti lo guardava da due minuti con gli occhi spalancati e un espressione incredula stampata in viso.
-Aspetta aspetta aspetta...dimmi che non hai davvero detto quelle cose, perchè altrimenti mi toccherebbe picchiarti, e lo sai quanto odio picchiare la gente.
-Tu adori picchiare la gente Dom.-
Prevedibilmente gli arrivò una sberla sulla nuca.
-EHI!
La bionda si massaggiò le tempie, irritata.
 
-Senti, imbranato, non hai davvero idea del perchè Elizabeth si sia arrabbiata così tanto dopo che le hai detto di andare alla festa con un altro? Sgarbatamente e in modo arrogante aggiungerei.
James riflettè intensamente sulla domanda, seriamente concentrato: -Io...forse...ho usato un tono sbagliato?
 
Gli arrivò un'altra sberla.
-DOMINIQUE!
-okokok, prendiamo la cosa da un'altra angolazione: che cosa hai provato quando ti ha detto che un altro ragazzo l'aveva invitata alla festa? Andiamo Jamie, sono sicura che ce la farai.
Il ragazzo si concentrò, trovando facilmente la risposta, più velocemente di quanto avrebbe pensato: si era sentito geloso, fottutamente geloso. Se avesse potuto avrebbe strangolato quel River con le sue stesse mani.
 
Dominique vide il cugino sbiancare, come se fosse sul punto di vomitare, e sorrise soddisfatta quando lui iniziò a ripetere sconvolto: -Ommioddio, ommioddio.
La ragazza avrebbe voluto consolarlo, ma in quel momento arrivò Lorcan, che si sedette sulla panca di fronte.
I due biondi si squadrarono con disgusto e Dom, senza dire una parola, si alzò e se ne andò.
 
Prima che lo Scamander potesse anche solo aprire la bocca per poter dire qualcosa, James parlò: -Senti Lorc, io non so che hai fatto, se sei tu uno stronzo o se è mia cugina quella che esagera, ma so che è successo qualcosa con Molly, qualcosa di potenzialmente grave. Non voglio sapere per forza tutta la storia, nè farmi gli affari vostri, ma ho bisogno che tu mi dia una buona ragione per non prenderti a pugni qua e subito, perchè sono piuttosto sconvolto e ci manca solo sapere che hai distrutto mia cugina.
Lorcan lo guardò, capendo che l'amico stava cercando di dargli l'opportunità di spiegarsi e difendersi, senza attaccarlo.
 
-Io e tua cugina siamo amici di letto, o dovrei dire eravamo, visto che lei mi odia...comunque sia abbiamo fatto sesso, tanto sesso, e abbiamo messo in chiaro le cose dall'inizio amico, te lo giuro, è stata lei a chiedermi di fare tutto in amicizia! Ma ora si è sbarellata, non capisco, e improvvisamente non le va più bene la situazione e non mi parla più, senza neanche spiegarmi che succede o tentare di trovare una soluzione! Insomma eccheccazzo, anche io ho dei sentimenti, non può abbandonarmi così! Ah, e ti prego, non dirle che te l'ho detto io, non voleva dirti che facciamo sesso perchè aveva paura del tuo giudizio e di perderti o qualcosa del genere.
Lorcan si accorse immediatamente di essersi spinto troppo oltre, ma non era riuscito a trattenersi: per la prima volta qualcuno gli aveva chiesto spiegazioni, non lo aveva attaccato dandogli dello stronzo insensibile e pronto a scoparsi chiunque per puro divertimento.
Temeva però di aver dato all'amico ottime ragioni per picchiarlo.
 
Lo sguardo di James era indecifrabile, e il biondo era già pronto a incassare un bel pugno con la maggior dignità possibile.
Con sua sorpresa, però, il castano rise.
 
-Amico, sei nella merda quasi quanto me, è fantastico!
Lorcan era decisamente confuso: -eh?
-Sei innamorato perso di mia cugina, e non l'hai nemmeno capito! Beh, non posso prenderti troppo in giro, visto che io stesso ho capito di essere geloso fino alla morte di Elizabeth. Dio, hanno ragione le ragazze, a volte noi uomini siamo veramente tardi.
La risata di James si intensificò quando alzò lo sguardo, trovandosi davanti un Lorcan imbarazzato e decisamente scioccato.
 
-Io che...cos...io non sono innamorato di Molly!
-Oh si che lo sei, e lo sai tu come lo so io e...oh cavolo, ecco perchè Dom era così arrabbiata!
Il biondo era ancora più confuso: -Potter, sei davvero più stupido di quel che pensavo.
 
Lo sguardo del castano si fece improvvisamente serio: -Ehi Lorc, dimmi una cosa, vuoi risolvere le cose e finalmente essere sincero con te stesso? Posso aiutarti. Posso aiutarCI.
L'amico era pronto a rifilargli un sonoro ed enorme "VAFFANCULO" ma si riscoprì a sussurrare un flebile e appena accennato: -si...
Era quello che voleva, se ne rese conto in quel momento.
Insomma, non lo faceva mica perchè era innamorato di Molly, figuriamoci, ma voleva riaggiustare le cose con lei: gli mancava da morire la rossa, e non solo per il sesso, anzi.
Il sesso era l'ultima cosa che gli mancava, avrebbe passato una vita in astinenza pur di riaverla indietro...
 
-Ommioddio, sono davvero innamorato della rossa, cazzo.
Ecco, forse l'ultima cosa non l'aveva certo pensata.
Intercettò il ghigno malefico di James, e lo anticipò: -Non dire niente, tu sei nella mia stessa situazione di merda. Ok, spiegami come possiamo risolvere la nostra situazione.
-Oh, sai già della festa di stasera, vero?
 
 
Nel frattempo, nei corridoi, Rose e Scorpius apprezzavano l'uno la compagnia dell'altra.
-Weasley, qual buon vento ti porta tra noi comuni mortali?
Rose si girò verso l'odiata voce: -Smamma Malfoy,non ho voglia di perdere tempo con i tuoi stupidi giochetti.
-Oh ma io volevo solo essere gentile e fare conversazione, non ti ho vista tutto il giorno e stavo iniziando a preoccuparmi.
La rossa sbuffò, incrociando le braccia: -Sono stata impegnata a fare i bagagli per stasera, se proprio ti interessa.
Il ragazzo sorrise maliziosamente: -Aaah è vero, tu e il tuo amichetto stasera diventerete ufficialmente Serpi. Pronta a fare stupendi pigiama party con le tue nuove compagne?
 
Fu il turno di Rose di ghignare: -Oh, il Grande e Onnipotente Scorpius non lo sa?
Il sorriso del biondo vacillò: -Che cosa?
-Non avrò compagne di stanza, sarò sola soletta in una camera indipendente affianco a quella di Derek.
Tra i due calò il gelo.
 
-Stai scherzando.
-Per niente, me l'ha detto lui stesso ieri sera, durante la ronda.
Scorpius le si avvicinò bruscamente, costringendola ad arretrare e sbattere contro il muro dietro di lei.
 
-Non puoi stare in una stanza da sola vicino a quello là, Rose.
La ragazza realizzò a malapena che l'aveva chiamata per nome, cosa rara per lui, distratta dalla sua vicinanza.
Troppa vicinanza per i suoi gusti.
 
Alzò lo sguardo, piantandolo nei suoi occhi grigi, sentendo un vuoto allo stomaco e il cuore in gola: -Quello là è un Caposcuola Malfoy, e se proprio vuoi saperlo è molto simpatico, a me piace.
Aveva usato un tono di sfida, cercando di sembrare sicura di sè, anche se sentiva le ginocchia tremare.
 
Scorpius si avvicinò ancora di più, abbassandosi verso di lei.
I loro respiri ormai si confondevano.
-Ah si? Ti piace così tanto? Basta che uno sia gentile con te per fartelo piacere?
 
Rose avrebbe tanto voluto rispondere in modo caustico, ma sentiva il cervello annebbiato e non riusciva a staccare i suoi occhi da quelli del ragazzo.
-Non mi piace l'idea di te sola in una stanza vicina alla sua, per niente sai?
Le mani di Scorpius erano poggiate al muro, ai lati della testa della rossa, che proprio non riusciva a formulare frasi di senso compiuto.
Ma che cavolo stava succedendo?
 
Il ragazzo aprì la bocca per dire qualcos'altro, ma fu interrotto da un pigolio imbarazzato.
Malfoy si staccò di scatto dal muro, come se lo trovasse improvvisamente bollente, mentre Rose si girò con le guancie rosse e un espressione assurdamente colpevole stampata in faccia.
 
Davanti a loro si trovava un ragazzino del secondo anno forse più imbarazzato di loro.
-Scusatemi se...se vi disturbo ma...ma...
-Forza piccoletto, parla prima di fartela addosso.
-MALFOY!
Il ragazzino arrossì ancora di più, se possibile, e fissò i propri piedi.
 
-S...si, scusate...ecco..la Preside vorrebbe vederla, per parlarle delle dinamiche di stasera e...tutto il resto...- scappò via prima di aver finito la frase.
Il biondo ghignò divertito: -Adoro questi piccoletti, sono sempre fonte di divertimento.
-Sei un mostro, davvero. Ora, se hai finito di dire sciocchezze, devo andare.
 
Scorpius la guardò incerto, come se volesse dire altro; Rose, per una volta, aspettò, come se sperasse in qualcosa.
Ma lui si limitò a ghignare come al solito: -Allora ci vediamo alla festa, a dopo Weasley.
La rossa se ne andò senza dire una parola, non sapendo che anche l'altro aveva lo stesso groppo in gola.
 
 
 
 
In Sala Comune Scorpius incontrò Derek.
Il biondo lo guardò con astio, come se fosse l'ultima persona che volesse incontrare.
-McCollins.
Il moro rise, divertito dal tono freddo dell'altro: -Ehi ehi ehi, cosa c'è Malfoy, ti ho fatto qualcosa?
 
-Senti, non sono in vena di scherzare, quindi se devi dirmi qualcosa fallo, altrimenti sparisci.
Derek gli si avvicinò, guardandolo divertito: -Attento, ricordati che sono un Caposcuola, dovresti portarmi più rispetto. Ora fammi indovinare, c'entra Rose eh?
Scorpius strinse i pugni, cercando di mantenere la calma: -Non nominarla nemmeno.
 
Gli occhi del moro si illuminarono: -Aaah, quindi è quello il punto? Ti da fastidio che stiamo facendo amicizia eh? O forse...hai saputo la storia della stanza indipendente eh?
-Come ti pare, non mi interessa.
Il biondo si girò e iniziò ad andarsene, ma la voce dell'altro lo bloccò nuovamente: -Ho visto come la gurdi, che credi? Il modo in cui battibeccate, come la provochi, quanto cerchi di provocarla...sono tante piccole cose che magari uno non nota, ma io si.
Scorpius si girò, guardandolo con disprezzo.
-Dove vuoi arrivare esattamente McCollins? Sono stanco di questa conversazione.
 
Le labbra di Derek si incurvarono in un sorrisetto malizioso: -Oh niente, voglio solo dirti che Rose interessa anche a me; e sai, saremo così vicini, separati soltanto da un sottile muro...nessuno sa cosa potrebbe succedere.
Scorpius scattò, deciso a dargli un pugno in faccia, senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze, e se non fosse stato per l'intervento di Albus probabilmente l'avrebbe anche fatto.
Il giovane Potter gli mise una mano sulla spalla, facendolo tornare in sè in tempo per evitare una probabile espulsione.
 
-Ehilà, salve a tutti ragazzi. Che succede di bello?
Il tono del ragazzo era leggero e casuale, ma Scorpius sapeva bene che stava sforzandosi di controllarsi.
-Potter, ciao. Oh niente di che, stavo solo avendo uno scambio di opinioni con il tuo amico riguardo a...una cosa. Ora vado, divertitevi voi due.
 
I due lo guardarono allontanarsi; Albus aspettava che l'amico facesse o dicesse qualcosa.
Il biondo si tolse la mano dalla spalla, e si girò verso di lui, passandosi una mano tra i capelli biondi con fare nervoso: -Grazie Al, probabilmente l'avrei picchiato se non fosse stato per te.
-Oh figurati, è stato un piacere evitarti l'espulsione. Ora, ho sentito una parte della vostra conversazione, e credo proprio che non due dovremmo parlare di una certa rossa di nostra conoscenza.
Scorpius deglutì, improvvisamente nervoso: -Senti Al, so che è tua cugina e le vuoi bene, ma giuro che non ho brutte intenzioni e...
 
Il moro lo interruppe: -Ti ho visto cambiare tante ragazze nel corso di questi anni, e fare
lo stronzo con ognuna di loro, giocandoci e poi abbandonandole dopo esserti divertito; con Rose però non ti sei mai stancato. Inizialmente pensavo fosse una cosa temporanea, lo ammetto, ma col tempo ho capito che con lei probabilmente non avresti la possibilità di annoiarti. Insomma, vi siete visti? Vi punzecchiate da quando abbiamo undici anni.
L'amico arrossì di colpo, cosa rara per lui.
 
Albus continuò imperterrito, deciso a dirgli tutto quello che pensava: -All'inizio erano battibecchi infantili, ma col tempo ho visto cambiae qualcosa, soprattutto nel tuo sguardo. Ricordi quando quel ragazzo le ha chiesto di andare ad Hogsmeade l'anno scorso? O quando ha iniziato a uscire con Trevis? Hai fatto di tutto per metterti in mezzo, e ce l'hai fatta.
Hai iniziato a guardarla in modo diverso, e ogni volta che qualcuno faceva un commento su di lei tu scattavi, senza pensarci due volte, e ora stavi per prendere a pugni un Caposcuola perchè ha fatto intendere di essere interessato a mia cugina. Ora, lo dico io o ci pensi tu?-
 
Il biondo lo guardò, sconvolto: Albus era un grande osservatore, doveva ammetterlo.
Si schiarì la gola, deciso a non fare la figura del vigliacco e cercando di assumere un tono dignitoso: -Io...forse...provo un minimo interesse per tua cugina, lo ammetto.
Il moro alzò un sopracciglio divertito: -Un minimo interesse? Davvero?
-E' tutto quello che otterrai da me per ora, accontentati.
-Okok, per ora può andare ahahahaha! Che pensi di fare ora?
 
Scorpius a quella domanda ritrovò improvvisamente il buon umore: -Beh, devo conquistare tua cugina una volta per tutte. Stasera andiamo alla festa, giusto?
-Ci puoi scommettere amico.
 
 
Lysander stava passeggiando senza una meta precisa, rimuginando sulla situazione un filino complicata in cui si trovava la sua "famiglia": Molly e Lorcan avevano litigato, e Dominique ce l'aveva a morte con suo fratello, il che era un grande problema, visto che la bionda aveva un destro formidabile.
La nota positiva era che Lorc e James avevano parlato della situazione, e l'amico non solo non aveva picchiato il fratello, ma gli aveva pure offerto il proprio aiuto.
Ah già, James aveva capito di essere innamorato della piccola Elizabeth, finalmente, solo che aveva fatto il coglione e ora la ragazza ce l'aveva a morte con lui.
Per non parlare del fatto che stava succedendo qualcosa di brutto a Lily, ma per qualche motivo lei non voleva parlarne, e anzi lo evitava peggio della peste.
Una bella situazione insomma.
 
Mentre era occupato da questi complicati pensieri scorse una chioma familiare...
-Eliza, ehi!
La ragazza si girò verso di lui con un espressione affranta stampata in viso: -Ciao Lys, come va?
-A me bene, ma dalla tua faccia direi che non è lo stesso per te.
 
-Ho litigato con James. E' un'idiota.
-Si beh, ho sentito del litigio. E James è sempre stato un'idiota, non dovrebbe sorprenderti.
Elizabeth abbozzò un sorrisetto: -Si beh, lo è stato più del solito. Sai, stavo pensando di rinunciarci e provare a uscire con qualcuno, prima di diventare vecchia e sola.
 
-Tesoro, se fosse la cosa giusta ti appoggerei, ma purtroppo sappiamo che non potresti mai stare con nessuno a parte il nostro Jamie. 
La ragazza assunse di nuovo un espressione afflitta: -Si ma, beh, se lui non prova niente per me non posso farci nulla.
Lys sorrise con fare incoraggiante: -James è un bravo ragazzo, ma non è molto sveglio per quanto riguarda queste cose. Gli ci vuole tempo o magari...una piccola spinta. Comunque ora devo andare a lezione, se salto anche questa la professoressa mi picchia. A dopo dolcezza!
 
 
 
Lily invece, per l'ennesima volta, si ritrovò a saltare le lezioni.
Era sfinita, voleva solo dormire e dimenticare tutto, ma non poteva: Edward voleva vederla, e lei non poteva certo dirgli di no.
Lui era così dolce, così romantico, affascinante, bello, sexy e intelligente.
Ed era all'ultimo anno.
 
Lily non avrebbe mai pensato che un ragazzo come lui avrebbe mai potuto notarla: lei era la piccola Potter, quella che tutti conoscevano ma a cui nessuno si  avvicinava, perchè circondata da una famiglia iper protettiva e super famosa.
I pochi ragazzi che aveva frequentato in passato erano presto scappati, terrorizzati da James, che li trattava come se fossero dei criminali.
 
Ma Edward era diverso: lui aveva fatto in modo di avvicinarsi a lei senza farsi notare dalla sua famiglia, e quando si erano baciati per la prima volta...wow, era stato spettacolare.
E la cosa migliore era che nessuno sapeva ancora niente.
 
Certo, c'erano stati degli episodi dolorosi...ma lui si era scusato, aveva detto che non voleva e che gli dispiaceva, e lei gli aveva creduto.
In fondo l'amava, no?
 
 
 
 
Rose voleva morire.
Tutto, pur di non seguire più quella dannatissima lezione.
Non capiva perchè, ma quel giorno non riusciva proprio a concentrarsi.
Certo, Storia della Magia non era mai stata la sua materia preferita, ma quella volta era peggio delle altre.
 
Avrebbe pagato per seguire l'esempio di Molly, che le russava affianco con la testa poggiata sul banco, ma lei era un Prefetto, non poteva certo farlo, quindi fissava il professore con occhi vitrei, cercando di dare una parvenza di attenzione.
E magari sarebbea anche riuscita a concentrarsi un minimo, se Malfoy avesse evitato di guardarla continuamente.
 
Sentiva il suo sguardo addosso continuamente, senza interrompere un secondo.
La fissava con un sorrisetto malizioso stampato in volto, come se sapesse perfettamente di non riuscire a farla concentrare.
E lei avrebbe davvero voluta farcela, ma proprio quegli occhi non la lasciavano un secondo, e lei non riusciva a evitare di pensarci.
 
Si sentiva accaldata, e sapeva di essere rossa in viso, ma non sapeva che fare; avvertiva il suo sguardo sulla schiena, sulla nuca, si sentiva trapassare da quegli occhi grigi e profondi.
Una parte di lei si sentiva furiosa, ma una parte di lei era...stranamente eccitata.
Scacciò immediatamente quel pensiero, vergognandosi di se stessa: Malfoy era il nemico.
Era arrogante, era fastidioso, ed era anche colui che la tormentava da anni.
Malfoy era il nemico.
 
Al termine della lezione decise di affrontarlo.
-Malfoy, alla prossima lezione evita di fissarmi per tutto il tempo, è fastidioso.
Il biondo sorrise in modo osceno: -E ti è dispiaciuto così tanto? Io ho notato che eri un po'...accaldata.
Rose si sentì infuocata: -Ero...ero solo irritata dal tuo solito comportamento infantile, non dire stupidaggini.
 
Scorpius le si avvicinò lentamente, incatenando i suoi occhi a quelli della ragazza: -Io non sono convinto di questa spiegazione, sai Weasley?
La ragazza indietreggiò, pensando che era già la seconda volta che si ritrovava spalle al muro a causa di quel biondo.
-Devi...devi allontanarti, ho lezione, devo andare.
Il ragazzo non si fermò, ma si avvicinò ancora di più al viso della ragazza, tanto che poteva contare ogni singola lentiggine che la rosa aveva sulle gote.
 
-E se io non mi allontanassi, che succederebbe?
Rose trattenne il respiro, pietrificata.
Una voce, terribilmente fastidiosa per Scorpius, interruppe per la seconda volta i due.
 
-Se tu non ti allontanassi sarei costretto a toglierti dei punti, visto che stai impedendo a una brillante studentessa di seguire le lezioni.
-Derek!
-McCollins- il ringhio del biondo constrastò in modo evidente con il tono sorpreso e un filo sollevato della ragazza.
-Rose, Malfoy- dal canto suo il Caposcuola sorrideva come se si trovasse perfettamente a suo agio.
 
-Sono addolorato di dover interrompervi, ma vorrei avere l'onore di accompagnare questa splendida fanciulla a lezione. Mi è concesso?- Scorpius avrebbe tanto voluto rovinare quel sorriso perfetto con un bel pugno.
Rose lo guardò come per chiedergli scusa, e si precipitò al fianco di Derek.
 
-Con...con piacere, grazie. Scorpius, ci vediamo.
E senza aggiungere altro si diresse in classe, col braccio del moro intorno alle spalle.
Osservandoli da lontano il biondo si sentì depresso: doveva agire in fretta, o rischiava di perderla.
 
 
 
 
 
 
Salve a tutti!
Chiedo scusa per la scarsa qualità del capitolo, ma volevo aggiornare e smuovere un po' la situazione, creando altri problemi ai nostri amati personaggi!
Finalmente i nostri tre moschettieri hanno capito che cosa provano: ora devono solo sistemare i casini che hanno creato.
Derek può sembrare fastidioso, lo so, ma è un bravo ragazzo e vuole solo avere una chanche con la nostra Rosie.
La parte su Lily...beh, spero di aver creato un po' di suspence e aspettative, perchè il suo personaggio sarà molto importante nei prossimi capitoli.
Personalmente amo Lysander, anche se per ora non ha trovato molto spazio nella storia, ma anche lui avrà i suoi momenti di gloria!
Rose e Scorpius...mi mancava scrivere di loro, lo ammetto, sono bellissimi.
Beh, se qualcuno ha voglia di recensire per dare consigli, dirmi che ne pensa, insultare o solo chiedere qualcosa faccia pure, tutte le recensioni sono graditissime!
Grazie a tutti per la lettura, peace and love! <3

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Capitolo 8
*** Di feste incasinate e mezze coppie. ***


CAPITOLO 8: DI FESTE INCASINATE E MEZZE COPPIE.




-River ha la faccia da stupido, non trovate? Insomma, guardatelo: sembra un pesce lesso.
-Marcus è appiccicato a Molly dall'inizio della festa. Quel ragazzo è un'idiota, non mi è mai piaciuto.
-Siete patetici ragazzi, davvero.
James e Lorcan si girarono contrariati verso Lysander, autore dell'ultimo commento.
-Non avete smesso di fissare le ragazze nemmeno per un minuto, siete anche un po' inquietanti in effetti.
 
Il castano mise su il broncio: -Stavamo solo controllando la situazione, vogliamo essere sicuri che quei due non siano dei pervertiti o dei malintenzionati, tutto qua.
Lys alzò gli occhi al cielo: -Certo, immagino sia così.
Una terza voce bloccò la replica dei due: -E Lily non c'è, quindi direi che il nostro piano non ha funzionato Jamie.
-AL! Avvisa la prossima volta, mi hai fatto prendere un colpo!
 
Il giovane Potter sorrise maleficamente: -Scusate, non pensavo di spaventarvi.
Lorcan si girò confuso a guardarlo: -Piano? Che piano esattamente?
-Te lo spiego dopo- lo liquidò James con un cenno della mano -Quindi questa festa è inutile? Possiamo andarcene?
-Oh no, proprio no, possiamo sempre raccogliere informazioni dagli altri!- rispose il fratello in tono concitato -Non ci arrenderemo mica per così poco!
Il castano annuì, trovandosi d'accordo.
 
Albus ritrovò il suo solito ghigno maligno: -E ora, se volete scusarmi, ho una ragazza che mi aspetta: ci si vede tra poco.
Lysander si girò verso James: -Ora potresti spiegarmi questo piano?
Il ragazzo sospirò abbattuto, e iniziò a raccontare.
 
 
 
 
 
 
Scorpius buttò giù l'ennesimo drink, inviperito: Rose era nelle mani di Derek, e non l'aveva ancora degnato di uno sguardo.
Insomma, un po' di rispetto per il suo nemico storico.
Il biondo era poggiato al tavolo delle bevande, intento a fissarla e a bere senza sosta.
Forse la seconda non era una buona idea, sentiva la testa girare e i freni inibitori allentarsi, ma non gli interessava: da sobrio non poteva sostenere una scena del genere.
 
Vide la Weasley ridere per quella che sembrava essere l'ennesima volta, e accettare il terzo drink che le offriva quel verme: la rossa ci andava giù pesante quella sera.
Scorpius aveva una voglia matta di andare là e mollare un bel pugno in faccia a quel Caposcuola da strapazzo, ma se l'avesse fatto come minimo sarebbe stato spellato vivo da Rose.
Quella ragazza non era certo nota per la sua delicatezza.
 
Si ritrovò a sorridere come uno stupido, pensando a tutte le volte in cui la rossa lo aveva sgridato o picchiato, in modo più o meno scherzoso.
Era grintosa, forte, bellissima, e sexy da morire.
Ormai non poteva più nasconderlo: Rose gli piaceva, e tanto.
Non era come una delle tante ragazze che aveva avuto, sciapide e insignificanti.
Rose era su un livello completamente diverso, le altre non potevano nemmeno pensare di competere con lei.
 
Lei era quella giusta, lo sapeva.
 
O meglio, lo sarebbe stata, se quell'inutile ragazzo non avesse deciso di intromettersi e rovinargli tutto. Scorpius proprio non riusciva a digerirlo. E gli rodeva ammetterlo, ma era geloso da morire, perchè Rose sembrava davvero felice di tutte quelle attenzioni che il moro le riservava.
Il biondo interruppe i suoi pensieri: Derek aveva appena preso una ciocca dei capelli della ragazza tra le dita.
Mollò il bicchiere sul tavolo e si lanciò verso di loro: col cavolo che avrebbe perso contro quell'idiota.
 
 
 
Rose avvertì la presenza di Scorpius alle proprie spalle prima ancora di sentire la sua voce: -Scusatemi, vi disturbo?
Sentì dei brividi percorrerle la spina dorsale: detestava l'effetto che le faceva quel ragazzo.
Derek allontanò la mano dai suoi capelli come se si fosse scottato, e socchiuse gli occhi, infastidito.
La ragazza si girò verso il nuovo arrivato: -Tu disturbi sempre Malfoy, non è una novità.
 
-Oh, è sempre bello parlare con te Weaskey, riempi il mio cuore di gioia.
Lei aprì la bocca per replicare in modo poco carino, ma fu anticipata dal moro: -Ciao Scorpius, è un piacere vederti, e direi che in questi ultimi giorni ci vediamo spesso.
Il biondo sorrise seraficamente: -Oh beh, coincidenze fortuite, sai com'è. 
-Non potrei essere più felice. Rose, vuoi che ti porti qualcos' altro da bere?
La ragazza sobbalzò sorpresa: -Oh, io...si, grazie mille, ho un po' di sete.
Derek le sorrise: -Torno subito- e se ne andò senza degnare Scorpius di uno sguardo.
 
-Simpatico il tuo Caposcuola, davvero amichevole.
La ragazza borbottò qualcosa di incomprensibile in risposta.
-Ehi rossa, cos'è, sei ubriaca?- Quella del biondo era una battuta, ma quando Rose si girò a guardarlo, con gli occhi lucidi e le guance rosse dall'alcool, capì di aver centrato il punto.
Sgranò gli occhi: -Ommioddio, sei davvero ubriaca!
 
-Non sono ubriaca, ho solo bevuto un po', ma non sono tipa da ubriacarmi alle feste, non sono come te- gli rispose in tono confuso, cercando di ostentare sicurezza ma confermando ancora di più i sospetti del ragazzo.
Rose si sentiva incerta su quei dannati tacchi che Dominique le aveva propinato: lei neanche ci voleva andare alla festa.
Ma Derek aveva insistito così tanto che non era riuscita a dirgli di no, quindi eccola là, ubriaca, stretta in un vestitino striminzito e in bilico sui tacchi.
Stupendo.
 
-E anche se lo fossi non sarebbero affari tuoi.
Scorpius si abbassò verso di lei, in modo da poterla guardare negli occhi: -Oh si che sono affari miei Rosie.
La ragazza decise di passare sopra al nomignolo, focalizzata su cose più importanti: tipo l'eccessiva vicinanza di Malfoy al suo viso.
 E non era nemmeno la prima volta che succedeva.
 
Cercò di tirarsi indietro, ma lui le afferrò il mento con una mano, bloccandola: -Perchè scappi? Non ti ho fatto niente...- la sua voce ormai era ridotta a un sussurro appena percepibile.
La rossa si sentiva prossima a un infarto: -Io...non sto scappando.
Si costrinse a sostenere il suo sguardo, cosa piuttosto facile in effetti: gli occhi di Scorpius erano magnetici.
-E perchè mai una mia ubriacatura sarebbe affar tuo...?
Sentiva il cuore scoppiarle nel petto, ma non riusciva a smettere di parlare, si sentiva eccitata e ipnotizzata dalla sua voce.
Il ragazzo le si avvicinò ancora di più, le labbra quasi si sfiorarono: -Perchè da ubriaca sei molto più indifesa, e se qualcuno ti facesse qualcosa di male non me lo perdonerei mai.
Rose sgranò gli occhi a quell'affermazione, e vedendo il ragazzo sempre più vicino socchiuse gli occhi, quasi in attesa...
E Derek arrivò ad interrompere per la seconda volta un momento del genere.
 
-Dobbiamo tornare in Dormitorio- la sua voce era stranamente dura, quasi infastidita.
Entrambi sobbalzarono come se fossero stati colpiti da un fulmine: Scorpius dovette farsi violenza per non saltare al collo di quell'impiccione.
Per Salazar, c'era quasi!
La ragazza si schiarì la voce, cercando di ritrovare un minimo di contegno: -Chi deve tornare in Dormitorio?
 
-Io e te, mi sono appena ricordato che devo mostrarti la tua stanza e aiutarti a portare i bagagli, e vorrei farlo ora che non c'è quasi nessuno.
-Oh, certo, immagino che tu abbia ragione...
Una parte di lei voleva mandare al diavolo il ragazzo e rimanere là con Scorpius, e magari riprendere da dove erano stati interrotti; l'altra parte, quella più razionale, desiderava seguire Derek e magari chiudersi nella sua nuova stanza per il resto dei suoi giorni, lonata dal biondo e dalle sue malefiche tentazioni.
-A dopo Scorpius...
-Malfoy
Aveva fatto la sua scelta.
 Scorpius li guardò andar via, pensando che Rose l'aveva chiamato col suo nome, senza disprezzo o disgusto, e che il suo tono sapeva di rimpianto.
 
 
 
 
Lysander si aggirava per la Stanza, senza una meta precisa e con un drink in mano.
Il racconto di James l'aveva turbato, perchè ciò confermava i suoi sospetti (insomma, non era paranoico) ma gli aveva anche dato conforto: almeno ora le cose si sarebbero smosse.
Avrebbero capito che cosa stava succedendo a Lily, e avrebbero risolto la situazione, perchè proprio così non si poteva andare avanti.
Dovevano solo trovare un modo per far luce su quella faccenda.
 
-Amico, ormai ho la piccola Potter in pugno, fa tutto quello che le ordino!
Il ragazzo per poco non si strozzò bevendo: aveva sentito bene?!
Si girò furtivamente verso il ragazzo che aveva parlato, cercando di non farsi notare.
A giudicare dalle loro divise dovevano essere due Ravenclaw, probabilmente al sesto o settimo anno.
 
-Ed, amico, sei un genio, dico sul serio, ma stai attento, se ti scoprono sei finito.
Quindi il primo ragazzo doveva chiamarsi Edward o qualcosa di simile, a giudicare dal soprannome: era biondo, occhi verdi, alto e ben piazzato.
Uno con cui non scherzare insomma, in una situazione normale.
Peccato che quella non fosse una situazione normale.
 
Lysander sentì la rabbia montargli in petto: quello stronzo aveva parlato di Lily come se fosse un giocattolino, un SUO giocattolino.
Una vocina nella sua testa gli diceva di mollare il bicchiere e spaccargli la faccia, alla Babbana, e stava quasi per farlo, quando delle grida proveniente dall'altra parte della Stanza lo distrassero.
-LORCAN, NO!
Imprecò tra i denti, maledicendo suo fratello e andando a vedere che cavolo aveva fatto, ma di certo la questione non finiva lì.
 
 
 
 
 
Lorcan proprio non ce l'aveva fatta: era riuscito a trattenersi per tutta la festa, osservando quel verme di Marcus flertare con lei e avvicinarsi sempre di più, ma quando si era chinato per baciarla qualcosa in lui era scoppiato.
E gli aveva dato un pugno dritto sul naso.
Subito erano corsi a fermarlo James e Albus, bloccandogli le braccia, ma lui non aveva neanche provato a ribellarsi.
Era estremamente soddisfatto, non provava il minimo senso di colpa o vergogna, nemmeno vedendo il suo adorato fratellino venire verso di lui con sguardo furente.
Molly però era riuscita a smorzare la sua soddisfazione.
 
-MA CHE COSA SEI, COMPLETAMENTE AMMATTITO? MA HAI UN MINIMO DI MATERIA GRIGIA IN QUELLA CAZZO DI TESTA CHE TI RITROVI?
La ragazza era completamente furiosa, avesse potuto l'avrebbe schiantato sul posto.
Probabilmente il fatto che lui non smettesse di sorridere non aiutava certo la situazione.
 
-Molly, senti, non c'è bisogno di arrabbiarsi così tanto, non esagerare...- tentò con tono calmo.
Pessima idea.
-IO starei esagerando? Gli hai quasi rotto il naso, deficiente!
-Ma lui ha tentato di baciarti!
 
A quella affermazione la furia della ragazza toccò picchi vertiginosi.
-E questo ti da il diritto di dargli un pugno? So difendermi da sola Lorcan, grazie tante, e chi ti dice che non fossi d'accordo?
Il biondo sgranò gli occhi, scioccato.
Certo non si aspettava una risposta del genere.
 
-Tu volevi baciarlo?
-QUESTI NON SONO AFFARACCI TUOI!
La replica del ragazzo fu bloccata da Dominique: -Okok, largo gente, non c'è niente da vedere. Sparite. Subito.
All'ordine della ragazza tutti si allontanarono nel giro di pochi secondi: nessuno osava mai discutere con lei.
 
-Molly, tesoro, che ne diresti di accompagnare il nostro dolce Marcus in Sala Comune e aiutarlo a ripulirsi? Vai, noi vi aspettiamo.
La rossa guardò Lorcan incarognita per un'ultima volta, per poi prendere il suo accompagnatore ed andarsene.
Dominique li guardò allontanarsi col sorriso sulle labbra, e si girò verso il biondo non appena ebbero varcato la soglia, un espressione indecifrabile stampata in viso.
Il ragazzo si preparò mentalmente a essere malmenato da lei: sperava almeno di non piangere o urlare.
Mentre gli si avvicinava chiuse gli occhi, preparandosi all'impatto.
 
La risata cristallina della bionda lo colpì come un getto d'acqua ghiacciata.
Riaprì gli occhi sconvolto: non se lo aspettava.
-Dom...tu...che...?
-Sei stato fenomenale Lorc, dico davvero! Insomma, mi aspettavo tante cose da te, ma certamente non un pugno in pieno naso! Come sempre sei andato oltre le  mie aspettative, complimenti!!
 
Il biondo si girò verso James e Albus, notando sui loro volti la sua stessa espressione sconvolta: almeno non era l'unico che non ci capiva niente.
-Ma Dom, tu odi Lorcan...
-Si insomma, dopo quella scenata a colazione...
-Grazie ragazzi, siete davvero d'aiuto.
Dominique puntò i suoi occhi in quelli di Lorcan, stavolta con un sorriso euforico che coinvolgeva anche gli occhi: -E' vero, ti ho odiato, perchè ti sei comportato da coglione con mia cugina, e l'hai fatta soffrire; ora invece hai dimostrato di tenerci davvero a lei. Per Godric, hai spaccato il naso a uno che stava per baciarla, se non è amore questo!
Gli diede una pacca sulla spalla con fare amichevole: -Hai tutto il mio sostegno biondo, davvero.
 
Il ragazzo la guardò con gli occhi lucidi e un enorme groppo in gola che gli impediva di parlare; sorrise in risposta alle parole della ragazza, sperando che bastasse: forse non era un coglione totale.
L'atmosfera radiosa fu spezzata da Albus: -Ahem, scusate se interrompo queste smancerie, ma vorrei farvi notare che Molly è appena andata verso il Dormitorio con un ragazzo, un ragazzo che poco fa voleva baciarla.
Il tempo di finire la frase che Lorcan era già volato fuori dalla Stanza.
-Fantastico, ora le cugine scappate via con dei ragazzi sono due, grandioso- disse James con tono sofferente.
Un pensiero però lo distrasse subito: -Ehi, ma dov'è finita Elizabeth?!
 
 
 
Lorcan correva, più veloce di quanto avesse mai fatto in vita sua probabilmente: era spinto da una sorta di panico euforico.
Il cuore gli scoppiava in petto e i polmoni erano in fiamme, ma non importava: doveva rimediare alle sue cazzate prima che fosse troppo tardi.
Il pensiero di essere scoperto da un professore a quell'ora tarda, fuori dal letto e in piena violazione delle regole, lo sfiorò appena: al diavolo, una punizione non era niente in confronto a dichiarare i propri sentimenti a Molly.
Non sapeva neanche cosa dire o come dirlo, ma era sicuro di doverlo fare.
 
Arrivato davanti al ritratto biascicò sfinito la parola d'ordine, e si precipitò dentro, trovandosi davanti Marcus Flitcher che si faceva accudire amorevolmente da Molly, la sua Molly!
Disgustoso.
-Siete davvero adorabili, dico sul serio. Senti Marcus, tesoro, ti dispiacerebbe lasciare me e Molly soli un secondo? Ho alcune cose importanti da dirle.
-E se io non avessi voglia di andarmene?
Lorcan sorrise in modo inquietante: -Allora dovrei prenderti a calci nel culo, visto che il naso te l'ho già rotto.
Il ragazzo deglutì, l'aria strafottente scomparsa nel nulla.
-O...ok, me ne vado. Ma solo perchè voglio andare a letto, non certo perchè me l'hai chiesto tu.
E salutata la ragazza salì nel Dormitorio.
 
Molly si girò verso di lui, furiosa: -Cos'è, non ti è bastato quello che hai fatto prima, vuoi proprio rovinarmi la serata?
Il biondo buttò fuori le parole istintivamente, prima di poterci ripensare e tornare indietro: -Sono stato un coglione. Davvero. Sono stato un enorme coglione, e mi dispiace, mi dispiace davvero un mondo.
La replica morì in gola alla ragazza: era pronta a una furibonda litigata, non certo a quello.
-Tu, che...?
-Fammi parlare ti prego, perchè non so per quanto tempo ce la farò ancora prima di buttarmi dalla Torre. Sono stato un coglione perchè non mi sono mai accorto di quanto tu sia magnifica. Insomma, non parlo solo del sesso, cioè sei stupenda anche sotto quel profilo, non fraintendere, ma lo sei in tutto. Sei bellissima, e intelligente, e sarcastica, e forte, e combattiva, e...potrei andare avanti così per tutto il giorno. Il punto è che ti amo, Molly Weasley, seriamente, e voglio stare con te per tipo il resto della mia vita, perchè sei l'unica che mi dice cosa devo fare e che mi manda a fanculo se non lo faccio, e io ho bisogno di questo!
 
Lorcan si sentiva la faccia in fiamme, e sapeva di avere un'aria ebete, ma era contento di ciò che aveva detto, di essere riuscito a farlo senza svenire.
La faccia della rossa però non era molto convinta: -Quindi tu mi ami.
Il suo tono incerto fece scattare un campanello d'allarme nella testa del biondo.
-S...si, è il succo del discorso.
-E te ne sei accorto ora, nel giro di quanto, un giorno di astinenza?
 
Il ragazzo sgranò gli occhi: -Non...non è per quello.
-Scusami se sono sospettosa, ma devi ammettere che come cosa è strana. Io ti ho amato per qualcosa come un anno e mezzo, mentre tu te ne sei accorto solo stamattina. Sono un po' perplessa, tutto qua, non capisco se sei serio o no.
Molly non voleva fare la parte della stronza, ma non riusciva a buttarsi: la confessione di Lorcan l'aveva resa felice oltre ogni misura, ma non aveva voglia di uscirne col cuore spezzato. 
Voleva capire se il ragazzo era serio, o se era guidato dalla mera gelosia e voleva semplicemente marchiare il territorio.
 
-Sono serio. Serissimo. Mai stato così serio. Per Godric, farei qualunque cosa per dimostrartelo.
Un lampo guizzò negli occhi della ragazza: -Lo giuri?
-Su quello che vuoi!
-Starai un mese lontano dal nostro Dormitorio, vero? Bene, allora in questo lasso di tempo non dovrai vedere nessuna ragazza, neanche mezza. 
Lorcan scoppiò a ridere sollevato: -Ehi Rossa, forse non hai capito. Io non voglio più nessuna ragazza, non mi sfiora neanche il pensiero: io voglio te, e solo te. Se per provartelo devo fare questo allora ci puoi contare che lo farò, per le mutande di Merlino!
 
Molly si era ripromessa di fare la sostenuta e restare distaccata, ma vedere quell'espressione felice sul volto del ragazzo e sentire quelle parole che aspettava da così tanto fecero cadere tutte le sue barriere.
Si buttò fra le sue braccia, che da troppo non la stringevano, soffocando le lacrime che premevano per uscire.
-Ehi Rossa, me lo concedi un bacio?
-Scordatelo Biondo, dovrai penare per ottenerlo.
Forse la festa non era stata un fiasco totale.
 
 
 
 
 
 
 
Salve a tutti, spero che abbiate apprezzato il capitolo!
La storia di Lily inizia a prendere forma, ne sapremo di più nel prossimo capitolo, di certo Lysander vuole arrivare fino in fondo alla questione dopo quello che ha sentito!
Molly e Lorcan? Per ora le cose vanno bene, ma non illudetevi, potrebbero esserci dei problemi all'orizzonte.
James e Elizabeth...in questo capitolo c'è stato un minuscolo accenno, ma vi assicuro che nel prossimo avremo molto materiale su di loro!
Amo Albus e Dominique, insomma, sono adorabili.
Come sempre qualunque recensione, bella o brutta, è sempre ben accetta, grazie a tutti per la lettura!

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Capitolo 9
*** Di risvolti inaspettati e confessioni audaci ***


 
 
CAPITOLO 9: "DI RISVOLTI INASPETTATI E CONFESSIONI AUDACI"
 
 
 
Se Rose avesse saputo come ci si sentiva realmente da ubriachi probabilmente avrebbe bevuto molto di meno, o almeno l'avrebbe fatto insieme alle sue cugine: una bella sbronza tra ragazze non può essere così pericolosa.
Invece l'aveva fatto quando era da sola, con un ragazzo che la faceva sentire perennemente nervosa, mentre sentiva la presenza costante di Scorpius alle sue spalle.
Non una situazione rassicurante insomma.
 
-Vuoi fare un giro o prima portiamo i bagagli in camera tua?- La voce di Derek le arrivava ovattata, come se provenisse da chilometri di distanza: la mano del ragazzo stretta intorno al suo fianco le suggeriva però che si trovava molto, molto vicino.
Rispose con un grugnito indistinto, troppo stanca per formulare una qualche frase di senso compiuto.
Il moro rise: -Penso che tu abbia esagerato con i drink dolcezza, forse è il caso di metterti a letto...
 
Il pensiero di Derek che la metteva a letto, e che magari le dava anche il bacio della buonanotte, non la disturbò in modo esagerato.
Fu il turno della ragazza di ridere, a un tratto euforica e più sveglia: -Sono piena di energie, non voglio certo sprecare questa serata andando a letto ora, c'è una festa che ci aspetta, no?
-Non sono un grande fan delle feste chiassose e affollate, in effetti preferisco un'atmosfera più tranquilla e intima...- Rose captò una nota maliziosa nella sua voce, ma decise di non darci troppo peso: forse era davvero troppo ubriaca.
 
Dopo quello che le parve un secolo arrivarono finalmente davanti alla porta della camera.
Improvvisamente l'aria si fece tesa.
-Dunque, beh, siamo, ehm, arrivati. Questa è la tua nuova camera, mentre la mia è questa qua di fianco!- Il ragazzo si grattò una guancia, imbarazzato, spostando il proprio peso da un piede all'altro.
Non vedendo arrivare una risposta dalla ragazza decise di allontanarsi: -Allora vado a darmi una rinfrescata in camera mia, tu sistemati e poi se vuoi torniamo alla festa, ora ti lascio in pace...
 
La ragazza la bloccò, prendendogli un lembo della camicia tra le dita.
Aveva agito d'impulso, spinta dall'alcool: non voleva che il ragazzo andasse via.
Non voleva stare da sola quella sera.
 
-Senti...potresti aiutarmi a sistemare la mia roba? Mi gira la testa e mi sento decisamente instabile, non so se potrei farcela da sola!- Sentiva la faccia andarle a fuoco e si stava già pentendo di aver detto quelle cose.
Il ragazzo la guardò stralunato, come se non credesse alle proprie orecchie; tuttavia un sorriso leggermente malizioso si fece strada sul suo volto.
-Sarà un onore. Coraggio, entriamo.
La porta della camera si chiuse alle loro spalle.
 
 
 
 
 
 
 
 
-DOVE DIAVOLO E' ELIZABETH, MI RISPONDE QUALCUNO?!
La voce di James aveva raggiunto un tono pericolosamente acuto: ancora un po' e sarebbe rientrata nella categoria degli ultrasuoni.
Dominique dovette usare tutta la sua buona volontà per non ridere, e a giudicare dall'espressione di Albus e Lysander capì di non essere l'unica in quella situazione.
-Jamie, rilassati, sarà da qualche parte con River, non penso sia in pericolo.
 
La faccia del ragazzo divenne paonazza: chiaramente quella frase non l'aveva rassicurato.
Albus intervenne in soccorso del fratello: -O magari è tornata in Dormitorio perchè era stanca e un po' brilla, non saltiamo subito a delle conclusioni affrettate.
Non ci credeva nemmeno lui, ma non aveva voglia di diventare il primogenito dei Potter causa morte prematura di James: troppa responsabilità sulle spalle, non gli piaceva stare sotto i riflettori.
-River, ci scommetto che è con quel porco, chissà che cosa stanno facendo, sicuramente sta approfittando dello stato confusionale di Eliza per farle qualcosa di perverso!
 
Dominique voleva fare una battuta sul fatto che magari River non se ne stava proprio approfittando, ma per una volta si trattenne: il cugino era in uno stato talmente pietoso che infierire sarebbe stato crudele.
Lysander si schiarì la voce: -Ehm, non vorrei peggiorare la situazione, ma ho sentito dire che Micheal ha baciato la nostra stellina e poi l'ha accompagnata in Dormitorio. Jam, mi dispiace tanto ma dovevo dirtelo!
James si girò verso di lui con espressione impassibile.
Tutti trattennero il fiato, aspettando con terrore una delle "Scenate drammatiche alla James".
Il ragazzo però li sorprese.
 
-Non è possibile, lei non si farebbe mai baciare da un altro- disse con tono infastidito.
Dominique lo guardò preoccupata: -Beh, chiaramente non sappiamo se le voci sono vere, dovremo chiederlo alla diretta interessata...
A quelle parole il castano si diresse a passo spedito verso l'uscita: la ragazza però lo tenne per il colletto della camicia.
-Ma non lo faremo stasera, perchè è tardi e siamo tutti un po' devastati dall'alcool: lo faremo domani mattina, dopo esserci riposati e aver fatto una bella colazione.
 
James scacciò la sua mano con uno schiaffo, disturbato dalla sua intromissione: -Io voglio andare ora, non posso aspettare domani!
La bionda gli si parò davanti con cipiglio battagliero, poggiando le mani sui fianchi: -Vuoi davvero andare a svegliare una ragazza che si è appena coricata, per giunta dopo che entrambi avete bevuto più di quanto potete permettervi, per andare a chiederle se ha baciato il ragazzo con cui TU le hai detto di venire a questa festa? Io non credo proprio Jamie.
Albus gli mise una mano sulla spalla: -Ha ragione lei, non è una buona idea. Hai tutto il tempo per farlo domani!
 
Il castano pensò che effettivamente non avevano torto, ma al contempo voleva scoprire subito la verità.
Lo sguardo della cugina lo convinse a desistere dal suo intento: in effetti era troppo giovane per morire.
-E va bene, va bene, lo farò domani mattina. Che palle
Albus sorrise: -Lo sapevo che non eri così stupido come volevi far credere. Beh, direi che la festa è finita, e non abbiamo nemmeno raccolto informazioni su Lily con tutti questi casini, che palle...EHI SCORP, MOLLA QUEL BICCHIERE, CE NE ANDIAMO DA QUA! Buonanotte ragazzi, a domani!
Lysander lo guardò andare via, pensando che lui di informazione ne aveva raccolte, ma per il momento era meglio non parlarne, prima  doveva assicurarsi della loro veridicità.
-Forse è meglio che andiamo anche noi, ormai se ne stanno andando tutti! Susu, muoviamoci!
E tutti e tre si incamminarono verso l'uscita.
 
 
 
 
Le labbra di Derek erano davvero morbide, e il suo alito sapeva di fragole.
Questi erano i pensieri che occupavano la mente di Rose in quel momento.
Probabilmente si sarebbe dovuta chiedere perchè si stavano baciando, o perchè lei stava ricambiando in modo così appassionato, ma non aveva voglia di porsi domande troppo complicate.
Appena la porta si era chiusa alle loro spalle il ragazzo l'aveva presa per le spalle e aveva iniziato a baciarla. All'inizio era stata sorpresa, ma come aveva sentito la sua lingua farsi spazio nella sua bocca aveva deciso di lasciarsi andare: non aveva niente da perdere in fondo.
 
Il ragazzo si allontanò per riprendere fiato, e lei lo osservò per bene: era bellissimo, con i capelli arruffati, le labbra rosse e lucide e lo sguardo penetrante.
Soltanto una stupida non l'avrebbe trovato sexy, e Rose non era una stupida.
La voce del moro la riscosse dai suoi intricati pensieri: -Wow, è stato...wow.
Le mise una mano dietro la nuca e l'altra alla base della schiena
 
La rossa sentì dei brividi percorrerle tutto il corpo: -Sei bravo a baciare, te lo concedo.
L'alcool la faceva sentire decisamente audace.
Derek sorrise maliziosamente, avvicinandosi nuovamente al suo viso: -Sei stupenda Rose, dico davvero...
La baciò di nuovo, con la stessa passione di prima.
Rose ricambiò di nuovo il bacio: nessuno era mai stato così dolce con lei, nemmeno i suoi ex ragazzi.
Di certo Scorpius non lo era.
 
Si diede mentalmente della stupida: stava baciando un ragazzo stupendo e tutto quello che riusciva a fare era pensare a quel biondo.
Stupida.
La mano del moro poggiata dietro la schiena scese ad accarezzarle la coscia, e lei si  paralizzò: non era sicura di voler arrivare a quello.
Si allontanò dal ragazzo, forse troppo bruscamente, perchè subito lui ritirò la mano.
-Scusami, non volevo, mi sono lasciato trasportare dal momento e...Sono un'idiota.
La rossa rise: -Non è colpa tua, è che mi gira davvero tanto la testa e vorrei riposarmi. Scusami, sono io l'idiota.
Lui la guardò, il sorriso malizioso ricomparso sul volto: -Allora ti lascio in pace, direi che sono abbastanza soddisfatto per ora. Ci vediamo domani a colazione, e per qualsiasi cosa mi trovi nella stanza accanto.
Le diede un veloce bacio e se ne andò augurandole la buonanotte.
 
Rose andò in bagno, ringraziando Salazar di averne uno in camera, e si guardò allo specchio: aveva fatto una cazzata.
Insomma, Derek le piaceva, ma un conto era trovarlo dolce e simpatico, un conto era pomiciarci in camera da ubriaca.
Si era fatta trasportare dalla situazione, dalla sua gentilezza e bellezza: non era abituata a quello, decisamente no.
 
Non era certo inesperta con i ragazzi, anche lei aveva avuto le sue esperienze, ma non era mai stata coinvolta particolarmente: di certo non era mai stata innamorata.
Poi era arrivato Scorpius.
O meglio, lui c'era sempre stato, erano i suoi sentimenti verso di lui che erano cambiati.
Rose l'aveva capito gradualmente, a piccoli passi: prima lo trovava irritante perchè era fastidioso, ora lo trovava irritante perchè la innervosiva
La sua voce, i suoi occhi, la sua presenza...tutto di lui ormai la mandava in confusione.
E lei si odiava, si odiava perchè lui non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti,perchè era uno stronzo che saltava da una ragazza a un'altra, e di certo non avrebbe cambiato la sua condotta per lei.
Certo, ogni tanto lui si comportava in modo strano, sembrava geloso della sua nuova amicizia col Caposcuola, e anche prima alla festa sembrava che volesse dirle qualcosa, e si era avvicinato così tanto...che quasi aveva sperato in un bacio.
Però ora lei aveva baciato Derek.
-Merda, ho fatto un casino.
Decise di andare a letto e dormirci su,pregando che le cose non peggiorassero ulteriormente.
 
 
 
 
 
L'atmosfera la mattina dopo non era certo delle migliori: decine di ragazzi in stato comatoso si aggiravano per la Sala Grande, ringraziando i Fondatori per aver creato la domenica.
Rose in particolare, poco avvezza all'alcool, si trovava a lottare contro i primi postumi di sbornia della sua vita.
E la cosa certo non le piaceva.
-Dio, ma perchè nessuno mi ha detto che il giorno dopo ci si sente così male? Voglio morire.
Lorcan rise divertito, passandole una tazza di caffé: -Stellina, nessuno di noi pensava che tu ti saresti mai ubriacata in vita tua; tieni, ti aiuterà a sopravvivere alla giornata.
La ragazza gli scoccò un'occhiata assassina: -La tua euforia è irritante Scamander, mi disturbi.
-Perchè mai non dovrei essere contento? E' una giornata meravigliosa!
Il suo monologo sulla bellezza della vita fu interrotto da un grugnito della rossa: decise di rinunciare.
Scorpius le passò un'aspirina sogghignando: -Prendi anche questa, altrimenti il mal di testa non ti passerà mai. Piuttosto, dov'è il tuo Cavalier Servente? L'hai dimenticato in camera?
 
Ecco, quella era la principale causa scatenante del suo malumore: dover stare allo stesso tavolo con Scorpius.
Finchè doveva fare colazione con Albus, Lorcan e Derek le andava bene, era quel cavolo di biondo il problema principale.
Stava per aprire la bocca e suggerirgli dove ficcarsi l'aspirina quando arrivò Derek che, baciata Rose, si sedette al suo fianco come se niente fosse.
E fu il panico.
 
 
 
-Vi prego, vi prego, ditemi che Derek McCollins non ha appena baciato la nostra Rosie. Sto per piangere.
Dominique aveva la faccia di una a cui avevano appena annunciato che Natale sarebbe stato anticipato di tre mesi: era raggiante.
James aveva più la faccia di uno che non sapeva se sbattere la testa sul tavolo o unirsi all'euforia generale, anche se sembrava più propenso alla prima opzione.
Lysander seguiva l'esempio della bionda.
-Scommetto cinque galeoni che Scorpius ora si alza e se ne va!
-Io ne punto dieci su Scorpius che gli da un pugno in faccia!
-Mia cugina con McCollins, uccidetemi...
Molly sogghignò: -Cavolo, certo che Rosie ha degli ottimi gusti eh. Derek si che ci sa fare.
 
 
 
 
Albus si chiedeva se in quel tavolo ci fosse qualcosa di abbastanza utile per uccidersi: tutto, pur di non dover guardare l'espressione di Scorpius.
Sapeva bene che l'amico era rimasto scioccato quasi quanto lui davanti a quella scena, ma insomma, era diverso: lui era scioccato perchè Rose era sua cugina, il biondo era scioccato perchè Rose era la ragazza che amava.
Una situazione decisamente complicata.
E di certo la risata sguaiata di Lorcan non aiutava a migliorarla.
Decise di girarsi lentamente, senza fretta, in modo da assaporare gli ultimi istanti di tranquillità che probabilmente avrebbe avuto per molto tempo.
 
La faccia di Scorpius era come pietrificata: aveva gli occhi sgranati e la bocca semiaperta.
Cavolo.
Si schiarì la gola, pronto a prendere in mano la situazione: -Dunque, ehm, voi due state insieme?
-Si!
-NO!
 
-Quindi siete, uhm, tipo dei trombamici?
-ALBUS SEVERUS POTTER!
-Ehi ehi, io volevo solo sapere!
La risata di Lorcan si amplificò.
Questa volta fu Derek ad intervenire: -Io e Rose non stiamo insieme, diciamo che ci stiamo conoscendo. E nel mentre ci baciamo. Congratulazioni a noi!
 
La ragazza si alzò, del tutto dimentica del mal di testa penetrante che la affliggeva poco prima: aveva problemi decisamente più urgenti da sistemare.
-Si ecco, congratulazioni a noi. Vi dispiace se ci allontaniamo un secondo? Vieni Derek, dobbiamo parlare di un paio di cose.
Il ragazzo ebbe giusto il tempo di posare la sua tazza di latte prima di essere letteralmente trascinato via da una furia rossa.
Albus li guardò allontanarsi con una sensazione opprimente nel petto; si girò nuovamente verso Scorpius, trovandolo nella stessa identica posizione di prima.
-Ehi, Scorp, non hai nulla da dire?
L'interpellato si voltò verso di lui, una furia omicida negli occhi: -Io giuro che lo ammazzo quel figlio di puttana.
Decisamente non sarebbe stata una bella giornata.
 
 
 
 
 
-Perchè mi hai baciata in Sala Grande davanti a tutti?!
-Che cosa c'è di male scusa?! Ieri non mi sembravi tanto contraria!
Rose arrossì violentemente: -Non sto dicendo quello, sto dicendo che potevi evitare di farlo davanti a tutti!
Derek la guardò negli occhi, e la ragazza si accorse che era decisamente seccato: -Perchè ti da così tanto fastidio? E' per Scorpius? Non volevi che lui sapesse?
-Si ma...non così Derek! Cristo, potevamo almeno parlarne prima! C'è praticamente tutta la mia famiglia là dentro, hai idea di quanto mi prenderanno in giro ora?!
Lui la guardò, con un barlume di pentimento nello sguardo: -Ok, ok, hai ragione, avrei dovuto parlartene prima. E' che tu mi piaci Rose, davvero, e so che a te piace Scorpius ma vorrei farti capire che lui non è quello giusto per te. Io lo sono.
 
La rossa sobbalzò, colpita.
Il moro rise: -Andiamo, non penserai che non me ne sia accorto, si vede lontano un miglio che ti piace! E si, forse ieri ho un po' approfittato del tuo stato non del tutto lucido, ma non l'avrei mai fatto se tu non fossi stata d'accordo! Io un po' ti piaccio Rose, mi sono accorto anche di questo, e permettimi di farti capire che sono il ragazzo giusto per te. Dammi questa possibilità, ti prego, non te ne pentirai.
La ragazza era semplicemente scioccata: le cose che aveva detto Derek, tutte quante, erano dannatamente vere.
Lei era innamorata di Scorpius, e un po' le piaceva anche il moro, e di certo il bacio del giorno prima non era stato dato contro la sua volontà.
Sentì il mal di testa tornare, più violento di prima.
 
-Io...hai ragione, su tutto. Non so quanto potrebbe funzionare ma direi che tentar non nuoce. Possiamo...provarci, penso.
Il ragazzo l'abbracciò, più felice che mai: -Giuro che non te ne pentirai.
Quando la baciò nuovamente Rose ebbe la sensazione che se ne sarebbe pentita fin troppo presto.
 
 
 
 
 
Mentre si consumava la discussione tra Derek e Rose, un'altra tragedia stava per avvenire.
Elizabeth infatti scelse quel momento per arrivare in Sala Grande e sedersi al tavolo dei Gryffindor, esattamente davanti a James.
Il ragazzo alzò subito lo sguardo su di lei: -Dove sei stata fino ad ora?
Lei lo guardò, con un misto di noia e irritazione negli occhi: -Ero in camera mia papà, a dormire e smaltire l'alcool.
-Ah ah ah, davvero spiritosa. E dove te ne sei andata improvvisamente ieri notte, durante la festa?
-Sono cavoli miei James, ora posso fare colazione in pace?
-Prima rispondi alla mia domanda.
 
Elizabeth perse definitivamente la pazienza: -Ora mi hai davvero rotto, ok? Non devo rispondere alla tua domanda, non sei il mio ragazzo, non devo avvisarti ogni volta che faccio qualcosa o vado da qualche parte. Non sono una bambina James, e tu non hai il diritto di farmi queste domande.
-Sono il tuo migliore amico, ho il diritto di saperlo!
Dominique si schiaffò una mano in faccia.
-Esatto, sei il mio migliore amico. Nient'altro. Me ne vado, mi hai rovinato pure la colazione. A dopo ragazzi- e senza aggiungere altrò se ne andò.
 
Molly si girò verso il cugino: -Ma mi spieghi perchè devi sempre fare l'idiota? Dio, a volte mi domando se siamo davvero imparentati.
Il castano la guardò irritato: -So di essere un imbecille, grazie, non c'è bisogno di dirmelo.
Fu il turno di Lysander di intervenire: -E allora perchè cavolo non le dici che la ami e vi mettete finalmente insieme? Cristo Jamie, perfino quell'idiota di mio fratello è riuscito a confessare i suoi sentimenti, e tu non ce la fai?
Tutti guardarono Molly, che arrossì di colpo.
-Si beh, Lorcan mi ha detto che mi ama e ora usciamo insieme diciamo. Eheheh.
 
Dominique le puntò l'indice contro con fare accusatorio: -E QUANDO CAVOLO AVEVI INTENZIONE DI DIRMELO, SENTIAMO?
-E' successo di notte, pensavo di dirtelo dopo...- pigolò la ragazza.
-E perchè Lys lo sa e io no?!
-Me l'ha detto Lorc ieri, prima di andare a dormire. Andiamo, sono il suo gemello, lo sapevo ancora prima che me lo dicesse.
La bionda scoccò un'occhiata offesa alla cugina: -Mh, ok, per questa volta sei perdonata. Cavolo, prima Rose, poi te, certo che la festa di ieri è stata un successone.
 
-A quanto pare anche Eliza ha fatto colpo, visto che ha baciato River.- Il tono del castano era piuttosto infastidito.
-Questo non puoi saperlo, sono solo delle voci. E poi anche se fosse? In fondo l'hai spinta tu fra le sue braccia.
Dom voleva provocare il cugino, in modo da ferire il suo orgoglio e fargli finalmente dire all'amica che l'amava.
In fondo ci teneva alla felicità dei suoi parenti...e poi voleva anche divertirsi un po' alle loro spalle.
 
-Io non l'ho spinta fra le sue braccia, è lei che ci si è gettata! E poi che cavolo, River è un'idiota, sono io l'uomo per lei, non quel cretino! Ehi, voi due siete ragazze, non potreste chiederglielo?
Molly e Dominique si guardarono, non capendo se il ragazzo fosse serio o no.
Parlò la rossa: -Io non farò un bel niente, questo è un tuo problema.
-Appoggio la decisione di MollyBella, affari tuoi, fai l'uomo per una volta nella tua vita.
-Grazie ragazze, siete davvero gentili.
 
Lysander si risvegliò da uno stato di trance: -Dom, scusami, potrei parlarti di una cosa? In privato?
La ragazza lo guardò confuso, ma decise di non fare troppe domade: la faccia dell'amico le suggeriva che era una cosa seria.
-Certo monsieur, la seguo.
 
 
 
 
 
 
 
Lysander trascinò la bionda in un corridorio deserto: non voleva che qualcuno sentisse la loro conversazione; si schiarì la voce e incominciò.
-Tu sei una bella ragazza.
Dominique lo guardò confusa: -Beh, grazie Lys, mi hai portata qua per dichiararti e poi festeggiare la nostra unione?
Il biondo arrossì violentemente: -Stupida, non intendevo quello! Volevo dire che tu sei una bella ragazza, e in quanto bella sei molto popolare.
-Oh stellina non preoccuparti, non dovrai condividermi con nessuno, sarò solo tua!
-DOM! EDDAI!
 
Lei rise: -Ok ok, scusami, prometto di essere seria ora!
Lo Scamander sospirò, esausto.
-Conosci la maggior parte dei ragazzi di Hogwarts, vero?
-Solo quelli carini e dal sesto anno in su, gli altri non mi interessano.
Gli occhi del biondo si illuminarono: -Perfetto, perchè quello che sto cercando è un bel ragazzo del sesto o settimo anno!
 
La ragazza sgranò gli occhi: -Ma quindi, ti interessa un ragazzo? Oddio si, io l'ho sempre sospettato, sapevo che le tue fidanzate erano solo delle coperture!
-Per Godric Dom io non intendevo...ASPETTA UN MINUTO, TU COSA?
Gli poggiò una mano sulla spalla con fare rassicurante: -Non preoccuparti, a noi non importa, non cambia assolutamente nulla!
 
Gli stava venendo da piangere.
 
-Apprezzo la comprensione, ma non si tratta di me, si tratta di Lily...Ieri alla festa ho sentito un ragazzo dire una cosa strana su di lei, ma non sono riuscito a riconoscerlo. Se te lo indico in Sala Grande puoi dirmi il suo nome?
-Te lo dico se tu mi dici cosa ha detto su Lils.
Il biondo la guardò titubante, incerto se risponderle o no.
Il tono della Weasley passò dal frivolo al serio: -E' mia cugina Lys, gradirei sapere che cosa le succede, visto che ho notato il suo comportamento piuttosto strano.
-Ok, hai ragione, solo non dirlo a James o Albus, non voglio creare inutili allarmismi...Ieri sera ho sentito questo ragazzo dire ad un suo amico che ormai aveva Lily in pugno e che lei faceva tutto quello che lui voleva. Non ho ben capito cosa intendesse, ma non penso sia qualcosa di buono.
 
Capì immediatamente di aver fatto uno sbaglio.
-QUELLO STRONZO, COME OSA PARLARE COSI' DI MIA CUGINA? IO GLI SPACCO LA FACCIA!
Lysander la fermò prima che andasse a combinare qualche casino: -Ehi bionda, rilassati, non fare mosse stupide! Prima scopriamo cosa ha fatto e dopo lo picchiamo. Non invertiamo l'ordine delle cose.
Lei lo guardò, furiosa: -E credi che io possa starmene con le mani in mano mentre quel porco si approfitta di Lily? 
-Credi che io invece ce la faccia tranquillamente? Ieri ero sul punto di mollargli un cazzotto, ma mi sono trattenuto: non possiamo fare nulla senza prove. E per questo dobbiamo unire le forze.
-Che cosa intendi dire?
ll biondo ghignò sadicamente: -Tu farai parlare tua cugina, mentre io mi occuperò di quel figlio di puttana.
Un ghigno identico a quello del ragazzo affiorò sul viso di Dominique: -Oh, mi piace come pensi Scamander. Facciamolo.
 
 
 
 
 
 
 
Fino a un mese prima il più grande desiderio di Scorpius era vincere la Coppa del Quidditch e magari far vedere a Rose quanto era figo.
Ora il suo unico desiderio era cancellare Derek McCollins dalla faccia della terra.
Non solo quello là aveva spiattellato la sua relazione con la Weasley quella mattina, ma non faceva altro che baciarla e abbracciarla, preferibilmente quando lui era nei paraggi.
Lo stava facendo apposta, ci avrebbe scommesso il suo manico di scopa.
 
Odiava ammetterlo, ma era divorato dalla gelosia.
Insomma, la sera prima era quasi riuscito a baciare la Rossa,e invece quel Caposcuola da quattro soldi era riuscito a fregarlo, e Rose era sua.
Non riusciva a sopportarlo.
Voleva parlare con lei faccia a faccia, e l'occasione perfetta si presentò subito dopo le lezioni.
 
-Scusami Rose ma la Preside mi ha convocato nel suo ufficio per parlare di alcune questioni riguardanti lo Scambio Culturale. Mi dispiace tanto!
-Tranquillo Derek, credo di poter raggiungere la Sala Grande da sola, non preoccuparti!
Il moro rise divertito e la baciò: -Ci vediamo dopo pranzo allora, ciao!
Scorpius attaccò non appena se ne fu andato: -Certo che il tuo nuovo ragazzo ti bacia un sacco eh. Spero che il suo alito non sia brutto come la sua faccia, altrimenti sei davvero fregata.
La rossa si girò infastidita verso di lui: -Mi mancava il tuo umorismo Malfoy, davvero. Le tue battute diventano sempre più sofisticate.
-Oh grazie, è come un dono sai?
-Immagino. Comunque, hai un valido motivo per rivolgermi la parola o lo fai solo per il gusto di infastidirmi?
Il biondo la guardò, pensando che tanto valeva buttarsi e rischiare.
Le si avvicinò lentamente, cercando le parole giuste da dire: -Volevo soltanto sapere come è sbocciato il vostro amore. Sono davvero molto curioso.
Rose si sentì improvvisamente a disagio: -Non...non penso che la cosa ti riguardi.
-Aspetta un attimo, ho un'idea...
La prese per un polso e la trascinò in un'aula vuota.
 
-Ma che cavolo ti è preso, me lo vuoi spiegare?!
-Volevo avere un po' di privacy, in questo castello anche i muri hanno le orecchie. Ora, tornando al nostro discorso, penso che la cosa mi riguardi.
Lei sbuffò con sarcasmo: -Davvero non capisco come. 
Scorpius perse definitivamente la pazienza: la fece indietreggiare finchè non si ritrovò con le spalle al muro,e si abbassò verso il suo viso: -Ecchecavolo Weasley, perchè sei così ottusa? Voglio sapere immediatamente perchè voi due siete passati dall'essere amici ad essere dei teneri fidanzatini che non fanno altro che sbaciucchiarsi!
La ragazza si sentiva nervosa a causa della vicinanza del biondo, ma era decisa a tenergli testa: -Perchè Derek non mi prende in giro o fa di tutto per umiliarmi! Lui è dolce con me, e mi riempie di complimenti, e ieri qualcosa è scattato tra di noi! Contento?!
-No che non sono contento, per niente!
-Beh allora vai al diavolo!
 
Il biondo le accarezzò il labbro inferiore con il pollice, cercando di ritrovare la calma: -Non posso essere contento perchè quel ragazzo ha il diritto di baciarti e io no, e questo sinceramente mi fa impazzire...
Non le diede il tempo di replicare, non voleva: la baciò, lentamente e dolcemente.
Rose sgranò gli occhi a quel contatto così delicato, del tutto diverso da quello che aveva avuto la sera prima con Derek.
Si sentiva in colpa perchè stava baciando un altro ragazzo, e anche se lei e il moro tecnicamente non erano fidanzati le sembrava comunque di tradirlo, ma non poteva farci nulla: le labbra di Scorpius erano come magnetiche, le loro bocche si incastravano perfettamente come se fossero fatte l'una per l'altra.
Si sentì una stronza, e una traditrice, perchè quel bacio era così dannatamente bello che non le importava neanche di Derek in quel momento.
 
Scorpius percepì qualcosa bagnarli il viso e, quando si accorse che erano le lacrime della ragazza, si staccò immediatamente da lei.
-Rose, oddio, che cosa succede, stai bene?
Tentò di asciugarle le guance, ma lei gli scacciò il braccio con un gesto brusco: -No che non sto bene idiota! Ma che cavolo ti passa per la testa? Non sono una di quelle ragazzine frivole che ti vanno dietro Scorpius, non ci tengo ad essere gettata via dopo che ti sarai divertito con me. Sono diversa.
Il panicò montò nel petto del ragazzo: le cose non stavano andando come aveva sperato.
-Io lo so che sei diversa, non volevo dire che...lo so che non sei come loro!
-E Derek...che cavolo gli dico ora?!
-Perchè cavolo ti importa così tanto di quell'imbecille?!
-Perchè a lui importa di me, e ci tiene a me, e mi ha baciata perchè gli piaccio veramente! Tu invece perchè l'hai fatto?
 
Rose si sentiva ferita e vulnerabile: voleva capire il significato di quel bacio.
Una piccolissima parte di lei sperava che l'avesse fatto perchè in realtà anche lui l'amava, ma vedendolo allontanarsi e fissarla con panico capì che quella non era certo la risposta giusta.
-Come pensavo, volevi solo divertirti.
-No aspetta Rose, lasciami spiegare...
-Hai avuto la tua occasione per spiegarti. Ora se non ti dispiace gradirei andare a pranzo, ciao- e senza dargli nemmeno il tempo di pronunciare una qualsiasi parola se ne andò, sbattendo la porta.
Scorpius, rimasto solo, mollò un pugno al muro: aveva rovinato tutto, di nuovo.
 
 
 
 
-Quindi hai, uhm, baciato mia cugina.
-Già.
-Nonostante lei stia con un altro.
-Non stanno insieme, si stanno solo conoscendo.
-E' uguale...ciò non cambia che tu l'hai baciata.
-SI ALBUS, QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE?!
-Ok ok scusami, è che mi ci vuole un po' per metabolizzare la cosa!
 
Scorpius si massaggiò le tempie: -L'ho fatto, e non me ne pento. Mi pento soltanto di aver fatto la figura dell'idiota subito dopo.
-Ah si, quando alla sua domanda "che cosa sigifica questo bacio?" l'hai fissata con terrore e non le hai detto la verità. Si amico, sei stato un'idiota.
-Mi spieghi perchè sto ancora parlando con te?
Il corvino rise: -Perchè sono il tuo migliore amico e hai bisogno del mio aiuto!
-E allora aiutami, che cosa posso fare per rimediare?
-Beh...non puoi. Insomma, conosci mia cugina, lo sai che è magnanima quanto Voldemort.
 
Il biondò sbattè la testa sul tavolo: -Sono finito...
-No che non lo sei! Non puoi rimediare, ma puoi far comunque cadere Rose ai tuoi piedi. Ma dovrai impegnarti. Tanto.
Scorpius rialzò la testa alla velocità della luce per fissare l'amico negli occhi: -Dimmi tutto, sono disposto a fare qualsiasi cosa.
Un ghigno affiorò sul volto di Albus: -Vedi Scorp, per tutti questi anni voi due non avete fatto altro che insultarvi e umiliarvi a vicenda, e tu di sicuro non ti sei risparmiato; Derek, al contrario, l'ha sempre trattata con gentilezza e dolcezza. Capisci la differenza fra voi due?
-Dunque dovrei...trattarla con gentilezza?
-Beh, non devi forzare troppo le cose, ma devi essere meno antipatico nei suoi confronti, e quando le barriere di Rose si saranno abbassate un pochino allora BUM, potrai colpire!
Il biondo lo guardò stranito: -C...colpire?
-Confessarle il tuo amore!
 
Lo sguardo di Malfoy si incupì: -Non so se funzionerà, era davvero arrabbiata amico...
Come risposta il moro gli diede una botta in testa.
-Ma che cavolo, ma sei impazzito?!
-Certo che era arrabbiata idiota, l'hai baciata e poi ti sei tirato indietro! Tu la ami, e anche lei ti ama, ma è troppo insicura per lasciarsi andare perchè tu non sei certo famoso ad Hogwarts per essere il re delle storie serie! Ti ho già detto che approvo questa cosa, ma se non sei sicuro di volerla davvero allora lascia perdere, perchè se ti prenderai gioco di lei io ti prenderò a calci nel culo.
Il tono di Albus era duro, cosa rara per lui: Rose era sempre stata la sua cugina preferita, e quando aveva capito che il suo migliore amico era innamorato di lei aveva toccato il cielo con un dito.
Ma non avrebbe esitato a gonfiarlo di botte se l'avesse fatta soffrire.
Scorpius lo guardò dritto negli occhi: -Credimi, sono scioccato quanto te, ma temo di essere innamorato davvero di tua cugina. Cavolo, potevo almeno scegliere Dominique, lei si che è sexy.
I due esplosero in una risata liberatoria: forse le cose non erano messe così male dopotutto.
 
 
 
 
 
 
 
James si dirigeva a passo spedito verso il Dormitorio femminile dei Gryffindors.
Era giunto il momento di chiarire le cose con Elizabeth, una volta per tutte.
Arrivato davanti alle scale pronunciò l'incantesimo che gli aveva insegnato lo zio George per impedire loro di trasformarsi in uno scivolo: non voleva che tutto il Castello sapesse quello che voleva fare, almeno non prima di averlo fatto.
Salì fino alla stanza delle ragazze del settimo anno ed entrò, pronto a sentire una marea di urla indignate; fu piacevolmente colpito nello scoprire che la stanza era vuota fatta eccezione per l'amica.
La ragazza era sdraiata sul letto a leggere uno di quei romanzi babbani che il castano proprio non riusciva a capire, per cui non si accorse subito del suo arrivo.
James però si accorse che indossava soltanto una maglietta e un paio di mutandine.
Dopo averla fissata per circa un minuto decise di annunciare la sua presenza, schiarendosi la gola.
 
-Ehm, ehilà.
-Cos...CHE CAVOLO CI FAI TU QUI?!- Si nascose istintivamente sotto le coperte, arrossendo fino alle punte dei capelli.
-Scusami, non volevo spaventarti!
-Ma che sei, un maniaco? Sono in mutande, per Godric!
Fu il turno del ragazzo di arrossire: -Si beh, l'ho notato, e non me l'aspettavo.
 
Calò un silenzio imbarazzante
 
-Beh, insomma...che cosa ci fai qua?
Il castano si grattò una guancia impacciato, cercando di focalizzarsi su quello che voleva dire e non sul ricordo delle mutandine della ragazza: non era certo il modo migliore per iniziare.
-Si ecco, volevo solo dirti che...sono stato uno stronzo. Prima, in Sala Grande. E sono stato uno stronzo anche ieri, per la faccenda di Micheal. Anzi sai che ti dico? Sono stato uno stronzo per molto più tempo, perchè non mi sono accorto prima di quanto tu sia stupenda.
La ragazza era sicura di aver sentito male: -Potresti ripetere per favore?
-Sono stato uno stronzo.
-Io direi un grande stronzo.
-Tu...hai ragione. Lo ammetto, lo sono stato. E non mi importa se hai baciato River o se non l'hai fatto, se ci sei andata a letto oppure no...anzi no, di quello mi importa, perchè se l'hai fatto giuro che vado da lui e gli spacco il...
Elizabeth lo interruppe prima che potesse finire la frase: -Ok, roger, ho afferrato il concetto! Vai avanti, mi piace quello che stai dicendo.
Il ragazzo continuò più fiducioso: -Quello che sto cercando di dirti è che mi dispiace un sacco per come mi sono comportato, e che sono innamorato di te, davvero, non lo dico per marcare il territorio o altro, ma perchè mi sono accorto che tu sei unica, e bellissima, e sarei un idiota ancora più grande di quello che sono se non facessi di tutto per tenerti stretta; ti amo, ti amo e ti amo, e se non mi credi te lo dirò anche domani, e il giorno dopo, e il giorno dopo ancora, te lo ripeterò all'infinito finchè non mi crederai, perchè sono dannatamente serio su questo. 
-Senti...
-No ascolta lo so che è troppo tardi, ma io sono molto meglio di River!
-James...
-Lui è un imbecille, non capisco come possa essere finito tra i Ravenclaw, dico sul serio!
-PUOI STARE ZITTO UN SECONDO?
-...ok...- pigolò lui.
 
La ragazza prese un respiro profondo: -Sei stato uno stronzo, è innegabile. Sei stato un grandissimo stronzo, e mi hai fatta soffrire. Quando mi hai detto di andare alla festa con Micheal mi hai ferita, perchè mi hai trattata come se non ti importasse niente di me. In quel momento ti ho odiato, e ti ho odiato ancora di più quando ieri River mi ha baciata e il mio unico pensiero è stato "quanto vorrei che ci fosse James al suo posto". E ti ho odiato perchè ti amo, e perchè per questo motivo non riesco mai ad avercela davvero con te per più di un'ora. Per la cronaca, non sono andata a letto con lui, non l'avrei mai fatto.
James era confuso: -Quindi, ehm, stai dicendo che mi ami anche tu?
Come risposta la ragazza scostò la coperta in modo da fargli posto nel letto: -Hai voglia di sederti qua?
A quella domanda il ragazzo non ce la fece più: si lanciò verso di lei, impossessandosi delle sue labbra quasi con violenza.
La ragazza rispose subito a quel bacio, lasciandosi trasportare dal mare di emozioni che le provocava.
Attendeva quel momento da anni, e finalmente era successo.
Il castano si staccò improvvisamente da lei, puntando i suoi occhi in quelli della ragazza: -Aspetta, sei sicura di volerlo? Insomma, possiamo aspettare, io non ho fretta e non voglio che tu, beh, te ne penta...
Elizabeth lo guardò con tenerezza, temendo di commuoversi: -James, aspetto questo momento da quasi due anni. Sono io ad avere fretta. E si, ti amo.
Il ragazzo le accarezzò la guancia dolcemente: -Ti amo anche io, davvero un mondo.
Usò la magia per sigillare e insonorizzare la stanza e si tolse la maglietta, ributtandosi sulle sue labbra.
Ora aveva tutto quello che voleva: lei.

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Capitolo 10
*** Di confessioni scioccanti e famiglie incasinate. ***


Capitolo 10:"Di confessioni scioccanti e famiglie incasinate"








-Quello?
-No.
-Quello?
-No.
-E' quello?
-PER LA MISERIA, NO!
-Calmati Lys, voglio solo sapere chi è!
-Anche io Dom, ma non c'è bisogno di indicare ogni ragazzo che passa, te lo dirò io.
Dominique e Lysander erano appoggiati a un pilastro posto davanti al portone della Sala Grande: posizione strategica per osservare gli studenti che uscivano e individuare quelli che cercavano.
Il ragazzo sperava che per una volta l'esuberanza della bionda si sarebbe contenuta e sarebbero riusciti a non dare nell'occhio, ma ovviamente non era stato così.
La gente già li fissava normalmente, figuriamoci se li vedevano spiare gli studenti e indicarli praticamente tutti.
 
-Ok ok, cercherò di contenermi!
-Quello!
La ragazza lo guardò contrariata: -Non c'è bisogno di farmi il verso, ho capito. Simpatico.
-NO DOM DAVVERO, E' QUELLO, E' INSIEME ALL'AMICO DELLA FESTA!
Le prese la testa fra le mani e la girò in direzione dei ragazzi appena menzionati: -Guardali bene e dimmi che li conosci.
Lei li osservò un secondo, per poi sgranare gli occhi e girarsi verso l'amico: -Parli del biondo e del castano?
-Loro!
Sbuffò: -Certo che li conosco, andiamo, li hai guardati bene? Sono bellissimi.
 
Lysander storse la bocca infastidito: -Sisi, sono bellissimi; ora potresti dirmi i loro nomi, cortesemente?
-Gne gne gne. Il biondo è Edward Hill, l'altro è Thomas Price. Sono entrambi del settimo, e sono entrambi poco raccomandabili.
Il ragazzo la guardò sorpreso: -In che senso?
-Sono stata con Hill due anni fa, ed è stato terribile: è viscido, arrogante e pretende di avere tutto e subito. L'ho scaricato dopo un paio di giorni, e non l'ha presa bene, ha iniziato a infastidirmi e perseguitarmi ma l'ho rimesso al suo posto. Se sta davvero facendo qualcosa a Lily allora ho davvero un brutto presentimento.
Il biondo strinse i pugni: -Quindi quei due stanno o sono stati insieme, mi stai dicendo questo?
Dominique lo fissò: -Non saprei, ho appena saputo che lui c'entra qualcosa, figurati se so che stanno insieme. Cos'è, sei geloso?
 
La frase era stata detta a mo' di battuta, non lo intendeva seriamente; il ragazzo però arrossì improvvisamente e si mise a borbottare qualcosa di incomprensibile.
La bionda sgranò gli occhi.
-Oh Godric, oh Helga, oh Rowena, oh Salazar. Ti prego no. James ti ucciderà, ne sono certa.
-NON HO FATTO NIENTE!
-Ooooh, non ancora, Santo cielo, ma non potevi dirmelo prima?!
-Non ti ho detto niente perchè non c'è niente da dire.- 
Lo sguardo della ragazza gli suggeriva che non gli credeva per niente.
-Sul serio! E' che sono preoccupato, tutto qua! Insomma è il suo primo ragazzo e lui è uno stronzo, non è giusto!
 
L'amica lo guardò, scettica: -Lys, andiamo, tuo fratello e Molly, Jamie e Eliza, Rosie e Scorpius: non ci sono coppie che possano sfuggirmi qua dentro.
-Io e Lily non siamo una coppia!
-Non ancora, ma magari lo diventerete! Ci penserò io a Jam, non temere, ho ascendente su di lui. Per prima cosa dobbiamo liberarci di Edward. 
Lysander annuì: -Su questo sono d'accordo.
-E per farlo devo far parlare Lily.
 
 
 
 
 
 
-Quindi, ehm, stiamo insieme?
Elizabeth si girò a guardare il ragazzo: -James, ho appena perso la mia verginità con te, ti prego non farmi rimpiangere questa scelta con domande stupide.
Il castano arrossì: -Era per essere sicuro, non c'è bisogno di essere antipatica.
Lei lo guardò, maliziosa: -Il Grande James Potter si imbarazza a parlare di verginità? 
-Non sono imbarazzato, mi hai solo colto di sorpresa.
-Non era una critica, sei tenero quando arrossisci!
 
Il ragazzo si girò improvvisamente, sovrastandola: -Io non sono tenero, sono un uomo, gli uomini sono virili, sexy, ma non teneri!
-Ok ok, sei virile da morire, come vuoi tu.
James avvicinò il suo viso a quello della ragazza, riducendo il tono di voce a un sussurro: -Non sono forse stato virile prima?
Eliza rise: -Questo te lo concedo, ma sei stato anche dolce. Tanto dolce. Grazie.
La baciò: -Si figuri, questo e altro per lei. Ti amo.
-Ti amo anche io.
L'atmosfera romantica fu spietatamente distrutta da Dominique: -ELIZABETH SARAH WOOD, APRI QUESTA CAZZO DI PORTA O GIURO CHE TI INFILO LA BACCHETTA LA' DOVE NON BATTE IL SOLE. HO BISOGNO DI TE.
 
Il ragazzo fissò con terrore la porta: -Oh cavolo.
-James, tutto bene?
-Appena Dom ci vedrà qua insieme capirà tutto e non smetterà di sghignazzare compiaciuta, oddio sarà insopportabile.
Lei rise: -Prima o poi sarebbe successo dai, e poi potresti sempre scappare dalla finestra.
-Siamo in cima a una torre!
-Non ho detto che sarebbe stato indolore o non letale.
Il castano la guardò corrucciato: -Le tue parole sono colme d'amore e di preoccupazione, grazie tesoro, come farei senza di te.
In tutta risposta lei si alzò dal letto e si infilò la maglietta: -Vestiti che vado ad aprire la porta alla tua adorata cuginetta.
 
 
 
 
 
Quando la porta finalmente si aprì, lo sguard della bionda passò dall'irritato allo stupefatto: -FINALMENTE, CHE CAVOLO STAVI FACEN...James?
Il cugino era in piedi accanto ad Elizabeth, la faccia fosforescente tanto era imbarazzato e la postura rigida.
-...ciao Dom...
La ragazza era davvero confusa: -Ma tu che accidenti ci fai qua?
Le basto un'occhiata all'espressione sognante dell'amica e alle lenzuola sfatte per capire tutto; un ghignò le si affacciò sul viso.
-Ooooh, quindi le cose stanno così. Congratulazioni tesori miei, sono taaanto felice per voi!
Nonostante lo sguardo malvagio e il tono lievemente malizioso si capiva che la ragazza era sinceramente contenta per loro: ce n'era voluto ma alla fine ce l'avevano fatta quei due.
 
Prima che potessero rispondere o cercare di giustificarsi li interruppe: -Jamie, tesoro, potresti lasciarci da sole un momento? Ho bisogno di parlare con la tua donzella. Giuro che non spettegoleremo troppo.
Il ragazzo, che non aspettava altro che una scusa per filarsela da quella situazione imbarazzante, baciò Elizabeth e se ne andò farfugliando un saluto.
Entrambe lo guardarono profondamente divertite: -Il  mio ragazzo è appena scappato a gambe levate?
-Credo proprio di si. Hai fatto proprio un gran bell'affare eh.
La Wood rise: -Beh, è anche colpa tua, l'hai terrorizzato! A proposito, che mi devi dire?
La bionda le raccontò velocemente della chiaccherata avuta con Lysander e di quello che aveva intenzione di fare.
 
Elizabeth era allibita: -Quindi mi stai dicendo che questo qua sta importunando Lily, e che tu vuoi farla parlare?
Dominique annuì pensierosa: -Si, più o meno il piano è questo, ma ho bisogno dell'aiuto sia tuo che di Molly e Rosie, se avrà la testa per aiutarci. Dobbiamo mettere Lily alle strette e farla parlare, è l'unico modo.
-Sono d'accordo, e non ho nulla in contrario: è la sorella di James ed è mia amica, doppio motivo per darmi da fare. Avevo notato che sembrava più giù in questo periodo, ma non pensavo fosse così grave, pensavo fosse solo ansia per l'esame, sai, al quinto anno siamo stati tutti un po' intrattabili.
-Idem , ma evidentemente non ci abbiamo visto giusto. Ora dobbiamo solo trovare le altre due e possiamo cominciare.
All'amica però non tornavano i conti: -Aspetta un attimo però, se noi tre ci occupiamo di Lily, Lys che fa esattamente?
Il sorriso della bionda non prometteva nulla di buono: -Oh non preoccuparti, lui ha un compito molto speciale.
 
 
 
 
 
 
Lysander si era accampato fuori dalla Sala Comune dei Ravenclaw.
Aveva cercato di risolvere l'enigma per entrare, ma era troppo nervoso per riflettere: ma non potevano mettere una normale parola d'ordine come tutti gli altri?!
Aveva fretta, voleva sfogare la sua ira su qualcuno, su un qualcuno in particolare, ma si costrinse a calmarsi.
Doveva fare tutto bene, senza commettere alcun errore.
 
Si trovava là da ormai un'ora quando finalmente il suo bersaglio si palesò: Thomas Price, l'amico del bastardo.
Bingo.
 
Gli si avvicinò con un sorriso alquanto inquietante: -Ehilà Thomas, come stai bello? Tutto bene?
Il ragazzo lo guardò diffidente, non capendo certo perchè gli stesse parlando con tanta affabilità nonostante non si conoscessero.
-Tu sei Lysander Scamander, giusto?
-Oh vedo che mi conosci.
-Si beh, sei sempre con i Potter-Weasley o con tuo fratello, Lorcan mi pare; è impossibile non conoscervi tutti almeno di vista. Avete una certa fama.
Il sorriso del biondo si allargò: -Beh, se proprio vogliamo parlare di fama so che anche tu ne hai una piuttosto singolare.
 
Un barlume di consapevolezza brillò negli occhi del ragazzo, ma continuò a fare il vago: -Non capisco di cosa tu stia parlando Scamander.
-Oh io credo proprio che tu lo sappia invece. Tu e il tuo amichetto, Edward mi pare, siete piuttosto famosi tra le ragazze. Girano delle voci su di voi, brutte voci in effetti.
Il castano esibì un ghigno strafottente ed arrogante: -Cos'è, ho spezzato il cuore di una delle tue amichette e sei venuto a far giustizia al posto loro come un bravo cavaliere? 
Lys sentì montare nuovamente la rabbia, ma si impose di mantenere il sangue freddo ancora per un po': c'era quasi.
-No Price, in realtà non si tratta di te, ma del tuo amico e di quello che sta combinando in questo periodo. Sai, mi è capitato di sentire un vostro discorso alla festa in cui parlavate di una certa Lily. E quel discorso non mi è piaciuto per niente. Che cosa sta succedendo?
Il ragazzo, come risposta, scelse la cosa sbagliata da fare: rise.
 
-Ehi amico, questi non sono affari tuoi. Ma ti dico una cosa: quella ragazzina è davvero una stupida, mi fa quasi pena.
Prima di riuscire a finire la frase si ritrovò sbattuto al muro con una mano che lo teneva per il colletto della camicia e il viso di Lysander a qualche centimetro dalla faccia.
-Te la dico io una cosa Tommy: questi sono affari miei. Lily è una mia amica, e se tu non mi dici subito che cosa le sta facendo quel figlio di puttana del tuo amico giuro che ti prenderò a calci nel culo fino a che non parlerai. Ora ripeto la domanda: che cosa sta succedendo?
-Tu sei pazzo!
Il biondo lo sollevò di qualche centimetro da terra, tenendolo attaccato al muro: -Sei tu il pazzo se non mi rispondi. Sai, ho molti amici che sarebbero ansiosi di sapere che non vuoi condividere informazioni del genere su Lily Potter, in particolare il padre, sai, Harry Potter, non so se lo conosci.
Il ragazzo sgranò gli occhi terrorizzato, e Lys capì di aver vinto.
-O...ok, va bene, ti dirò tutto quello che so, ma non è molto: so che Ed e quella là stanno insieme, lei è innamorata persa ma lui no, però sfrutta il suo ascendente su di lei per divertirsi. Mi ha anche accennato a un episodio in cui lei si è ribellata ma lui l'ha rimessa al suo posto, ti giuro è tutto quello che so, non picchiarmi!
 
Lysander era in trance: i suoi peggiori sospetti si erano rivelati veri.
Si sentiva stordito dalla rabbia che provava, come se non avesse pieno controllo sulle sue azioni. Era tentato di sfogarsi sul ragazzo che aveva davanti, ma si trattenne: non voleva fare cazzate, non era il momento giusto.
Lo lasciò andare, scoccandogli un'occhiata di puro disprezzo: -Prova anche solo ad accennare al tuo amichetto di questa conversazione e giuro che ti spezzerò tutte le ossa, una ad una. E proverò un piacere immenso a sentire le tue urla di dolore.
Se ne andò senza dargli neanche il tempo di emettere un suono, cercando di mettere una considerevole distanza tra di loro prima di ripensarci e pestarlo.
Pregò che Dominique si sbrigasse ad estorcere le informazioni alla piccola Potter: il suo autocontrollo iniziava a vacillare.
 
 
 
 
 
 
 
 
-Dom, è sempre bello vederti, ma mi spieghi perchè hai trascinato Elizabeth e Molly qua in camera mia?
-Elizabeth è venuta di sua spontanea volontà, e ho avuto la fortuna di incontrare la nostra dolcissima rossa lungo il tragitto, appena fuori dalla stanza di un certo biondo di nostra conoscenza che inizia con "L" e finisce con "orcan". 
Molly arrossì, piccata: -Non stavamo facendo niente di che, Lorc mi ha chiesto di aiutarlo con i bagagli e ho accettato, e comunque non sono io quella con la camicia abbottonata male qua dentro, vero Eliza?
Fu il turno della castana di arrossire: -E' colpa di Dom che non mi ha dato il tempo di rivestirmi in modo decente.
-Tecnicamente la colpa è di James che ti ha spogliata.
-DOMINIQUE!
Le due Weasley sgranarono gli occhi e urlarono in coro: -TU E JAMES?!
Elizabeht non osava alzare lo sguardo da terra: -Si, io e James stiamo insieme e abbiamo fatto sesso, ora possiamo focalizzarci sul problema reale per favore? Grazie.
 
-Giusto giusto, hai ragione, anche se la questione non finisce qua. Ora, Dom, puoi spiegarci?
La bionda annuì, e spiegò anche a loro la situazione e quello che era il suo piano.
Le reazioni delle cugine furono piuttosto simili: -ANDIAMO AD AMMAZZARE SUBITO QUEL FIGLIO DI PUTTANA, ORA!
Dominique si scoprì orgogliosa nel notare che la loro reazione era uguale a quella che aveva avuto lei aveva saputo il tutto da Lysander: la genetica non mente.
Si impose però di calmare le ragazze: -Si, capisco bene la vostra rabbia, ma non possiamo farlo, non ancora almeno. Prima dobbiamo avere le prove che tutto ciò sta effettivamente accadendo.
Rose era scioccata: -E da quando tu sei così diplomatica?
-Oooh anche io volevo ucciderlo, ma il nostro adorato Lysandrino mi ha aiutata a ragionare. E gli ho fatto promettere che non avremmo fatto cazzate, quindi niente cazzate. A proposito, lui è andato a raccogliere informazioni dall'amico di Edward, dovrebbe arrivare da un momento all'altro portandoci il responso.
In quel preciso momento qualcuno bussò alla porta.
Rose andò ad aprire, ritrovandosi davanti la faccia furiosa del ragazzo appena menzionato.
 
-Ciao biondo, è bello vedere la tua faccia felice. Prego, entra.
Lysander si diresse verso il letto a baldacchino, gettandocisi sopra con un sospiro esausto: -Ho le informazioni, e vi giuro che è stato davvero faticoso ottenerle senza pestare quello stronzo. Comunque, i nostri sospetti sono fondati, Edward sta con Lily ma non è innamorato, lei si, e lui la sfrutta. In più c'è stato un qualche "incidente" per cui lei si è ribellata e lui l'ha rimesso al suo posto, e temo di sapere come l'ha fatto. Ragazze, dovete agire. Ora.
Fu Molly a rispondere: -Penso di parlare a nome di tutte quando dico che ora sono davvero incazzata da morire. Andiamo subito da Lily a farla parlare, così finalmente potremo occuparci di quel figlio di puttana.
Le altre annuirono concordi, e tutte e quattro uscirono dalla camera con aria combattiva.
Destinazione: Lily Luna Potter.
 
 
 
 
 
 
Quando Lily si era svegliata quella mattina aveva percepito un senso di catastrofe imminente aleggiare nell'aria.
Ora, vedendo le sue cugine avanzare verso di lei con aria agguerrita, capiva che i suoi sospetti erano fondati.
-Lily- il tono di Dominique non prometteva nulla di buono.
-Ragazze?
-Dobbiamo parlare.
-Di cosa esattamente?
-Di te ed Edward Hill.
 
Sgranò gli occhi: di tutte le cose quella era certamente l'ultima che si aspettava.
-I...io ed Edward Hill? Non...non lo conosco, non saprei cosa dirvi.
Sapeva che balbettare non era certo convincente, ma non poteva evitarlo: il solo pensiero di essere stata scoperta la faceva rabbrividire.
Fu il turno di Molly di rispondere: -Si che lo conosci, e anche molto bene direi. Sappiamo tutto Lils, è inutile mentire. Noi vogliamo aiutarti, e tu devi permettercelo.
Era già stufa di quella conversazione: -Aiutarmi? Io non ho bisogno di aiuto, grazie lo stesso. Ciao.
Si incamminò per andarsene, ma fu bloccata stavolta da Rose: -Si che ne hai bisogno, anche se non lo ammetti. Siamo la tua famiglia, non puoi escluderci, ti prego.
Il suo tono era dolce, e scrutando lo sguardo delle cugine e dell'amica vi lesse sincera preoccupazione: la fermezza di Lily vacillò.
 
La cugina, notando la sua insicurezza, decise di approfittarne: -So che hai paura, ma fidati di noi: sei al sicuro ora, e ti aiuteremo.
Lei abbassò lo sguardo, cercando di evitare quello penetrante di Rose.
-Non potete aiutarmi,  voi...vi metterete nei guai, e ci metterete anche me. 
-Dovresti sapere che ormai siamo abituate ai guai, insomma, è una cosa di famiglia.
-Sono guai grossi ragazze, cose serie, non il rischio di finire in punizione per aver assecondato Jamie in uno scherzo.
Dominique iniziava a spazientirsi: -So di cosa stiamo parlando stella, conosco il soggetto. E ti dico comunque di non preoccuparti e che ci pensiamo noi.
La piccola Potter sgranò gli occhi: -Che cosa intendi dire esattamente con "conosco il soggetto"?
La bionda ghignò maliziosamente: -Te lo dico se tu ci racconti cosa ti succede.
La rossa strinse i denti, sentendosi in trappola e allo stesso tempo sollevata: forse era la cosa giusta da fare, forse raccontando tutto si sarebbe sentita meglio.
Guardò le ragazze davanti a lei, sentendosi fragile come non mai, pensando che il loro aiuto, forse, poteva davvero salvarla, che loro gli avrebbero impedito di farle del male.
Sentì una lacrima rigarle la guancia: -Io non volevo che andasse così, non potevo immaginarlo.
 
Lily respirò profondamente e iniziò a raccontare: -Mi ha chiesto di uscire due mesi fa, ed io ho accetato subito ovviamente, insomma, non vedo come avrei potuto rifiutare. Sin da subito abbiamo concordato di non dire niente a nessuno, per evitare pettegolezzi invadenti e...beh...Jamie.
Molly aggrottò la fronte: -Aveva paura di James?
Fu Dominique a rispondere con un tono amareggiato: -No, Lily voleva evitare che Jam si mettesse in mezzo e terrorizzasse Hill, dico bene?
La più giovame annuì, riprendendo il racconto: -Esatto. In passato ha sempre allontanato i ragazzi che si avvicinavano a me o che ci provavano, e io ero stufa: sin da subito ho detto a Ed che mio fratello non avrebbe mai dovuto saperlo, e lui si è mostrato subito d'accordo. All'inizio andava tutto bene, ma piano piano...le cose sono peggiorate. E' diventato ossessivo, voleva che facessi tutto quello che diceva, e quando mi sono rifiutata, lui...
Si sentì la gola chiusa: non riusciva a raccontare quello che era successo.
In suo aiuto accorse Dom.
-Il livido.
Lily la guardò, confusa: -Eh?
-Lys mi ha detto che una volta ha intravisto un livido sul tuo collo. E' stato lui vero? 
Annuì per la seconda volta: -Si, mi ha sbattuta al muro tenendomi per il collo. E' successo da poco ed è stata l'unica volta in cui mi ha fatto fisicamente del male...
Rose capì dal suo tono che c'era dell'altro: -C'è dell'altro però, vero? Non ti ha più picchiata, ma ha fatto altro, vero?
-Ha...ha iniziato a minacciarmi, dicendomi che se avessi raccontato qualcosa a qualcuno mi avrebbe fatto del male, tanto male...e...mi ha detto che vuole che io faccia delle cose...
Le ragazze sgranarono gli occhi, capendo al volo cosa volesse dire.
Una domanda aleggiava nell'aria, ma nessuna aveva il coraggio di porla, temendo la risposta.
Fu Elizabeth a prendere coraggio: -Lys, lui ti ha...insomma...fatto qualcosa di...ehm...sessuale?
-Ci ha provato una sola volta, ma sono riuscita a fermarlo e stranamente non ci ha riprovato, non so perchè...
Molly strinse i pugni, furiosa: -Io lo so. Aveva paura delle conseguenze, sapeva che tu l'avresti raccontato a qualcuno. Sfortunatamente per lui ora noi sappiamo la verità su tutto, e certamente non se la caverà facilmente.
-Che...che avete intenzione di fare? 
Fu il turno di Rose di rispondere: -Beh, non possiamo passare sopra a una cosa del genere, dobbiamo intervenire e ripagarlo con la stessa moneta. E, Lily, penso che sia giusto raccontare la cosa anche a Jamie e Al, insomma, sono i tuoi fratelli maggiori...
Tutti pensavano che a quel punto la ragazza avrebbe fatto una scenata e si sarebbe impuntata sul non dire assolutamente niente ai ragazzi: le loro aspettative furono smentite brutalmente quando lei annuì sconsolata.
-Si, lo stavo pensando anche io...Insomma, non posso tenerglielo nascosto ancora a lungo, e poi sono i miei fratelli, ci siamo sempre detti tutto...Sapete, sono felice di avervelo raccontato in fondo, non vedevo via d'uscita...Pensavo di amarlo, ma probabilmente ero solo innamorata dell'idea di stare con un ragazzo più grande che mi notava per quello che ero, e non per il mio nome, ma alla fine si è rivelato un fallimento...
Dom sorrise intenerita: -Tranquilla stella, sono sicura che troverai un ragazzo dolce e che ti ama senza pensare al tuo cognome un po' troppo ingombrante. Ma ora dobbiamo cercare i tuoi fratelli e dir loro tutto, così dopo potremmo pensare a come farla pagare a quel figlio di puttana. Prima però vieni qua e fati dare un abbraccio da tutte!
Lily rise, pensando che la sua poteva anche essere una famiglia numerosa e chiassosa, a volte un po' fastidiosa e impicciona, ma che non l'avrebbe cambiata per nulla al mondo.

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Capitolo 11
*** Di scene commoventi e persone confuse. ***


-Scusatemi, so di essere monotona, ma qualcuno mi spiega perchè siamo di nuovo tutte insieme nella mia stanza?
-Perchè, Rosie cara, stiamo aspettando che il nostro Al finisca gli allenamenti di Quidditch e venga qua come gli abbiamo chiesto, per poi tornare in Dormitorio e potergli parlare insieme a Jamie. E tranquilla non sei monotona, è solo la settima volta che te lo ripeto.
-Simpatica. Volevo solo sapere perchè diavolo dobbiamo sempre venire in camera mia.
Molly, che stava giocando a scacchi con Elizabeth, non distolse nemmeno lo sguardo dalla partita per risponderle: -Che c'è, hai paura che qualcuno di indesiderato venga a cercarti?
La cugina aprì la bocca per ribattere, ma fu interrotta: qualcuno bussò alla porta.
Tutte la fissarono, improvvisamente spaventate.
-Cazzo, forse dovrei applicarmi di più durante le lezioni di Divinazione. Ho talento.
 
Rose, suo malgrado colpita, andò ad aprire la porta maledicendo sé stessa e tutta la sua famiglia
-Chi...DEREK!
La faccia sorridente del ragazzo si affacciò dalla porta, ignaro della presenza di altre quattro rumorose persone.
-Ciao Rose, sono passato perchè avevo voglia di vederti e...oh, non sei da sola. 
Dominique raggiunse la cugina alla porta, sfoggiando un sorriso a trentadue denti: -Oooh, Derek, finalmente ci conosciamo personalmente. Io sono Domnique Weasley, la cugina preferita della tua quasi-fidanzata.
-Oh no, ti sbagli bionda. Io sono Molly, la VERA cugina preferita di Rosie.
-Io sono Lily, scusale, davvero.
-Elizabeth, piacere, nessun legame di sangue ma quasi.
Se la situazione fosse stata meno imbarazzante Rose probabilmente avrebbe riso, peccato che fosse troppo impegnata a cercare un modo per uccidersi senza dare troppo nell'occhio.
Ci pensò il moro a salvarli: -P...piacere, non penso ci sia bisogno di presentarmi perchè ormai tutte mi conoscete. Posso rubarvi vostra cugina solo per qualche minuto?
La ragazza lo trascinò via prima che le altre potessero fare qualcosa di diverso dal ridere.
 
 
Una volta fuori tirarono entrambi un sospiro di sollievo.
-Mi dispiace che tu abbia dovuto subire questo, davvero.
Derek rise, e quel suono fece sentire meglio Rose: in fondo era felice di vederlo.
-Tranquilla, è stato più divertente che imbarazzante. E poi poco importa, volevo vederti e ci sono riuscito.
Le accarezzò una guancia, con affetto, e lei sentì i sensi di colpa tornare a galla.
-Mi sei mancata, e mi è mancato fare questo.
La baciò prima ancora che lei  potesse accorgersi che si stava avvicinando: il contatto tra le loro labbra le provocò dei brividi, e  non potè fare a meno di pensare che quel bacio era diverso da quello che le aveva dato Scorpius.
Sentì la lingua del ragazzo toccare la propria, in un gesto timido, come se chiedesse il permesso: lei glielo diede, volendo in qualche modo scacciare dalla sua testa l'immagine di quegli occhi troppo grigi e quei capelli troppo biondi che occupavano i suoi pensieri.
Derek le mise una mano tra i capelli, avvicinando i loro volti e approfondendo il bacio, che da delicato si stava trasformando in qualcosa di passionale e infuocato.
Il caso volle che proprio in quel momento Albus e Scorpius si stessero dirigendo verso la stanza di Rose.
 
-Ma che bella scenetta romantica, davvero commovente.
La voce del biondo fece gelare il sangue alla rossa: sgranò gli occhi e si staccò violentemente dal ragazzo, come se avesse ricevuto una scarica elettrica.
Si girò verso i due con aria colpevole, sentendo il viso bollente.
Albus non sapeva dove sbattere la testa: -Scusaci Rosie, Dom mi ha detto di venire qua e Scorp si è offerto di accompagnarmi...
-Perchè ti stai scusando? Non siamo noi quelli che stavano pomiciando nel corridoio.
La voce di Scorpius era tagliente come una lama, il suo sguardo così freddo che la ragazza non si sarebbe stupita se intorno a loro avesse iniziato a nevicare.
Voleva dire qualcosa, ma non riusciva a fare altro che balbettare frasi sconnesse: Derek la salvò per la seconda volta.
-Scusaci tu Albus, ha ragione Scorpius, avremmo dovuto cercarci un luogo più appartato.
-Non chiamarmi Scorpius come se fossimo amici, per te sono Malfoy, stronzo- sibilò il ragazzo, in preda a una rabbia mai provata prima.
Albus chiuse gli occhi, sapendo che si stava per scatenare una tragedia.
Derek gli si avvicinò stringendo i pugni: -Ehi amico, piano con le parole, io non ho offeso nessuno.
-Oh mi scusi, non volevo offendere le sue preziose orecchie, mi perdoni. Vai all'inferno McCollins, non me ne frega un cazzo di quello che dici, io faccio quello che voglio.
Dominique, attirata dal rumore, aprì la porta in quel momento, trovandosi di fronte una scena decisamente singolare: Derek e Scorpius che si fissavano minacciosi a un centimetro di distanza l'uno dall'altro, Rose in un angolo che sembrava sull'orlo del suicidio e Albus che li fissava con gli occhi sgranati.
Voleva fare una battuta, ma decise di non infierire.
 
-Al, pasticcino, ciao! Scorpius, è sempre bello vederti, sei un piacere per gli occhi. Derek, ciao di nuovo. Scusate ragazzi ma è in corso una riunione familiare e chi non fa parte della famiglia non è invitato.
-EHI!
-Tranne Eliza, lei ha una deroga speciale perchè è nostra amica e va a letto con Jamie, quindi in un certo senso fa parte della famiglia. Quindi o uno di voi due va a letto con qualcuno di noi oppure sgomberate.
Albus e Rose si schiaffarono una mano in faccia nello stesso momento.
-Derek, scusami, ma devo andare. Ci vediamo dopo, ok?
-Sssi, penso sia meglio. Ciao.
Le diede un bacio, un po' troppo appassionato per essere un semplice saluto, cosa che fece pensare alla ragazza che stava in qualche modo marchiando il territorio.
Albus, per evitare un duello mortale, decise di congedare l'amico: -Si Scorp, vado anche io. Ci vediamo dopo, cerca di fare il bravo.
Lui mugugnò una risposta e se ne andò senza salutare nessuno.
Rose lo guardò, sentendosi una stupida.
 
 
-Dunque, uhm, potreste dirmi perchè sono qua?
-Non ancora, prima dobbiamo trovare Jamie.
-E perchè abbiamo bisogno di James? 
-Dio Al, ce la fai a non fare domande per più di cinque secondi? Sei noioso.
-Ehi! Mi chiamate qua dicendomi che è una cosa importante e poi non mi dite di che si tratta? Lils, almeno tu ti prego, dimmi che succede!
La ragazza sobbalzò, colta di sorpresa: aveva sperato di passare inosservata fino all'ultimo momento.
-Io...
-Tu?
Albus la guardava in attesa, non capendo perchè esitasse così tanto.
Rose, capendo bene come si sentiva la cugina in quel momento, decise di salvare la situazione: -Sentite, perchè non andiamo a cercare James così finalmente chiariamo le cose?
 
 
 
 
 
Spiegare i fatti ai fratelli non fu facile, anzi, fu molto più difficile di quanto Lily avesse anche solo lontanamente immaginato.
Parlò per quelli che le sembrarono anni, mentre in realtà si trattava di qualche misera manciata di minuti.
Disse tutto, tutto quello che era successo nei minimi dettagli, e nonostante la fatica e la paura, nonostante il dolore che lesse negli occhi dei fratelli, nonostante le lacrime si sentì meglio, perchè finalmente non stava più custodendo quel segreto.
Finalmente qualcuno l'avrebbe aiutata.
Come ebbe finito di parlare calò un silenzio pesante: tutte si erano aspettate che i ragazzi sarebbero scoppiati a urlare, che avrebbero dovuti fermarli e calmarli, farli ragionare.
Non si aspettavano quello.
James e Albus stavano fermi, come se qualcosa li bloccasse.
Lily improvvisamente capì che quello non era un silenzio normale: era quello di due ragazzi che si sentono in colpa, di due fratelli maggiori che non sono riusciti a fare quello che ci si aspetta da loro, che non sono stati in grado di proteggere la loro sorellina.
Due uomini distrutti.
Quella consapevolezza investì la ragazza in pieno, e le lacrime iniziarono a scendere copiose dai suoi occhi: -Mi dispiace, davvero tanto.
 
I due si lanciarono ad abbracciarla, rischiando di farla cadere: Lily rimase di sasso.
Stava per parlare, ma James la bloccò con un semplice sussurro: -Sei la persona più coraggiosa che conosca, sono fiero di essere tuo fratello. Ora ci pensiamo noi.
Tutti e tre scoppiarono a piangere come dei bambini, aggrappandosi l'uno all'altro in un abbraccio talmente tenero che Dominique, Rose, Molly ed Elizabeth si commossero.
La loro famiglia era certo incasinata, ma era anche la migliore che potesse esistere.
 
 
I ragazzi ebbero bisogno di diversi minuti per calmarsi.
James e Albus si staccarono dalla sorella solo dopo aver smesso di piangere.
Dominique decise di alleggerire la tensione mentre entrambi si asciugavano gli occhi come meglio potevano.
-Oh che bello, ora ho due cuginette in più, sono così felice! Che ne dite se stasera ci facciamo le unghie mentre ci confessiamo i nostri segreti più intimi?
-Dom, fottiti.
Lysander e Lorcan scelsero quel momento per arrivare.
-Cavolo, mi sono perso Jamie e Al che piangono, che palle!
-Ma perchè non ve ne andate tutti quanti a quel paese?
-Lorcan!- Molly corse ad abbracciarlo, felice di vederlo
-Ehi Rossa, è bello vederti.
Lysander sorrise alla vista del fratello e della ragazza che si abbracciavano con amore, ma quello non era il momento di temporeggiare.
-Sentite, il vostro amore è stupendo e meraviglioso, ma qua dobbiamo ancora risolvere la situazione di Lily.
-Lys ha detto la cosa giusta, come sempre. Adoro quel ragazzo!
 
A quelle parole il cuore del ragazzo ebbe un sussulto: e da quando un apprezzamento di Dominique gli faceva quell'effetto?
Per favore no, tutte ma non lei. Finirei pazzo prima di diventare maggiorenne. 
Decise di pensare ai suoi sentimenti dopo, non aveva voglia di incasinarsi troppo in quel momento.
-Ehm, grazie Dominique. Voi che volete fare?
James e Albus espressero il loro parere all'unisono: -Prendere a calci in culo quel figlio di puttana finchè non chiede pietà.
Lorcan e Lysander si accodarono a loro: -Siamo d'accordo!
-Ragazzi, andiamo, non possiamo risolvere i problemi sempre facendo a botte.
-Scusa Rosie, ma io sto con loro.
-Anche io!
-MOLLY! DOMINIQUE!
Lily prese un respiro profondo: -Penso che abbiate ragione.
Tutti si girarono verso di lei, sconvolti: -EH?!
Lei cercò di trattenere una risata, sforzandosi di rimanere seria: -Penso che abbiate il diritto di fare quello che volete. Lui non rappresenta più niente per me, e anche se una parte di me pensa ancora a lui l'altra è sicura che si meriti una lezione. Quindi, fate quello che volete.
Albus ghignò: -Questa è la cosa più bella che tu mi abbia mai detto. Ora, se avete voglia, andiamo a dare una lezione a quel bastardo.
Ci pensò Rose a riportare un po' di diplomazia e buon senso nel gruppo: -Bimbi belli, non penso sia il momento giusto. E' quasi ora di cena e siamo tutti stanchi e nervosi. Direi di agire domani, DOPO le lezioni, altrimenti la McGonagall ci fa fuori.
Quasi tutti misero il broncio, ma alla fine ammisero che era la cosa più giusta da fare.
-E dopo cena tutte le ragazze faranno un pigiama party in camera di Rosie! 
-EHI!
 
 
 
Nonostante tutti volessero cenare allo stesso tavolo alla fine Albus, Rose e Lorcan decisero di sedersi al tavolo degli Slytherin.
-Andiamo ragazzi, tanto ci vediamo subito dopo cena, e poi non posso lasciare Scorp da solo!
La rossa in realtà avrebbe preferito mangiare con gli altri, e magari stare il più possibile lontana da quel biondo, ma seguì controvoglia il cugino.
Dopo dieci minuti seduta a quel tavolo però iniziò a rimpiangere la sua scelta.
L'atmosfera era delle peggiori: Derek e Scorpius mangiavano in silenzio, Albus cercava di intavolare una qualche conversazione, fallendo miseramente a ogni tentativo, e lei fissava il suo piatto cercando le risposte ai suoi problemi tra purè di patate e carote lesse.
L'unico tranquillo era Lorcan insomma, beato lui.
-Come sta tua sorella Al?
Rose si riscosse dai suoi pensieri, fissando il ragazzo in trance.
-Perchè, che le succede?
La voce confusa di Derek le arrivò ovattata alle orecchie, ma la ragazza avvertì distintamente una sensazione di panico possederla.
Il biondo si girò verso l'acerrimo nemico, un sorriso perfido stampato in viso: -Oh, aspetta, non dirmi che il prode fidanzato non sa nulla? Ma guarda un po' te. Sono scioccato.
Ci risiamo.
-La pianti con quel tono sardonico Malfoy? Mi dai sui nervi.
-McCollins sei troppo suscettibile. Non è colpa mia se la tua ragazza non ti racconta niente della sua vita.
-Dacci un taglio!
-Perchè, altrimenti che mi fai?
-BASTA! 
La rossa si alzò in piedi e, dopo averli fulminati con lo sguardo, se ne andò senza dire una parola.
-Ragazzi- disse Lorcan -state davvero sbagliando approccio, fatevelo dire.
Si alzò per seguire l'amica, lasciando quei due a cuocersi nel loro brodo e un Albus disperato che non sapeva dove sbattere la testa.
 
 
 
 
 
-Rosie.
-Stupidi maschilisti.
-Rosie!
-Continuano a punzecchiarsi e a marchiare il territorio, parlano di me come se non fossi là davanti a loro, come se fossi un trofeo da conquistare e poi esibire.
-ROSE WEASLEY!
-COSA?!
-ASPETTAMI, PER GODRIC!
Lorcan corse verso la ragazza, piazzandosi al suo fianco.
-Cavoli, sei piccola ma sei veloce.
-Lorc, non è il momento di prendermi in giro.
-Voglio parlare, non prenderti in giro.
La ragazza lo guardò sospettosa: -Parlare di che?
Lui sorrise: -Del tuo triangolo amoroso con McCollins e Malfoy. Andiamo, non sono stupido. Che succede?
In realtà si aspettava che lo mandasse a quel paese e che se ne andasse, non certo che si accasciasse a terra e che iniziasse a piangere.
-No aspetta ti prego non...non piangere. Divento nervoso quando le ragazze piangono.
Lei alzò il suo lacrimoso sguardo il tanto necessario per guardarlo: -Perchè ti senti in colpa?
-Gne, un punto per te. Ora possiamo parlarne? 
 
Riabbassò gli occhi, abbattuta: -Non so che fare Lorc, sul serio.
Il ragazzo si sedette accanto a lei, spalla contro spalla: -Inizia col raccontarmi cosa succede con uno e cosa succede con l'altro.
Rose sospirò: -Non c'è molto da dire. Prima ho baciato Derek, e lui ora pensa che stiamo insieme o qualcosa del genere; poi ho baciato Scorpius, o meglio lui mi ha baciata, e ha iniziato a comportarsi in modo strano, come se fosse geloso o qualcosa del genere; poi Derek mi ha baciata di nuovo in modo davvero poco casto e siamo stati beccati da Scorpius, e ora quei due non fanno altro che litigare e punzecchiarsi, è snervante!
-Oh, cavolo!
Lorcan si prese la testa fra le mani, gemendo con sconforto.
La ragazza non capiva il perchè di quella reazione: va bene essere solidali, ma così è troppo!
-Lorc?
-Ora devo dieci galeoni a Molly, cavolo!
-Scommettete sulla mia vita sentimentale?
-Beh, dobbiamo pur divertirti. Io ho vinto riguardo a Eliza e Jamie, ma ora ho perso tutto in pratica per colpa vostra!
-Non voglio sapere altro. E grazie per il tuo aiuto, davvero.
 
Il biondo rise, spostandosi in modo da trovarsi di fronte all'amica: -Okok, ora torno serio. A te chi piace davvero Rosie? E non parlo di farfalle nello stomaco o altro, quelle cose sono sopravvalutate. Intendo dire chi ti rende nervosa solo con lo sguardo, chi ti fa tremare con un tocco, a chi pensi quando baci o vai a letto con qualcuno?
Rose sgranò gli occhi, ripensando a tutte le volte in cui si era sentita nervosa a causa di Scorpius, quando perdeva le staffe a causa di Scorpius, quando si sentiva eccitata a causa di Scorpius.
Aveva pensato a Scorpius quando Derek l'aveva baciata, si era dovuta sforzare per focalizzarsi sul moro...
Scorpius, Scorpius, Scorpius.
Era lui, era sempre stato lui.
-Cazzo.
Lorcan scoppiò a ridere, abbracciandola: -Si, lo sapevo che ci saresti arrivata, in fondo Molly dice sempre che sei tu quella sveglia in famiglia! Ora, penso che tu abbia bisogno dell'aiuto delle ragazze per risolvere concretamente le cose, io non ho le competenze.
La ragazza lo guardò, imbronciata: -Lorcan Scamander mi sta dando dei consigli in campo amoroso. Cavoli, ho proprio toccato il fondo.
-Che vuoi che ti dica, ho messo la testa a posto, ed è tutto grazie a tua cugina. E' fantastica.
Rose notò che gli occhi dell'amico brillavano quando parlava di Molly: era talmente adorabile che non potè nemmeno sentirsi invidiosa, ma soltanto tremendamente felice per loro.
Sorrise: -Siete una bella coppia, davvero. E non ho bisogno di dirti che se la fai soffrire ti succederanno cose spiacevoli perchè ci avranno già pensato gli altri, quindi vi do la mia benedizione.
-Ma grazie! Ora vieni, ti accompagno in camera, sarò il tuo cavaliere per ben dieci minuti dolcezza, sentiti onorata!
-Forse Molly non è poi così fortunata.
-EHI!
 
 
 
Nel loro tragitto verso la camera della ragazza i due incontrarono Derek.
-Rose, ti stavo aspettando!
Lorcan guardò l'amica, chiedendole con un cenno se le andava bene fermarsi con lui o no; lei annuì, facendogli capire che andava tutto bene.
-Ok, io allora vado dalle ragazze, ti aspettiamo in camera. Divertitevi!
Appena si fu allontanato calò il silenzio tra i due: era un silenzio teso, imbarazzato.
Finalmente il moro si decise a parlare.
-Senti Rose, volevo chiederti scusa per prima, sai, il siparietto con Scorpius a cena. E' stato imbarazzante, e infantile.
La ragazza lo fissò, cercando di capire se stava mentendo o stava dicendo quelle cose soltanto per farla contenta, ma non era così: il ragazzo era sincero, era realmente dispiaciuto per quello che aveva fatto e voleva rimediare.
La rossa capì che non poteva più continuare a prenderlo in giro, non se lo meritava.
Decise di affrontarlo.
-Sono io quella che si deve scusare, non tu...Per tutto questo tempo, io...non sono stata sincera con te Derek, e non te lo meriti.
-Rose, ascolta...
-No ti prego, ascolta tu, non so quando riuscirò a prendere di nuovo il coraggio. Non possiamo continuare così, non è giusto per nessuno dei due. Tu mi piaci, sei un bel ragazzo e sei pure dolce, e gentile, e mi tratti bene, e insomma sei perfetto...ma io sono innamorata di un altro, e questo non può cambiare. Mi dispiace.
Lui sospirò, abbattuto: -L'ho sempre saputo, insomma, è evidente, ma speravo che le cose sarebbero cambiate. Lui non è quello giusto per te Rose, ti ferirà, ti farà soffrire.
La Weasley sorrise: -Ne sono consapevole, ma per me lui è perfetto così. E penso che ti sbagli, è un bravo ragazzo quando vuole, e in fondo a me piacciono le sfide.
Era soddisfatta di sè stessa: era riuscita a dire tutto a Derek, ora finalmente lui si sarebbe fatto da parte e...
-Sappi però che non mi arrendo.
COSA?
Strabuzzò gli occhi: -EH?!
Il moro la fissò con sguardo deciso: -Non ho intenzione di mettermi in un angolino e guardare Scorpius giocare col tuo cuore. Alla fine sceglierai me, ne sono sicuro.
Si voltò e se ne andò senza darle il tempo di replicare.
Rose rimase a fissare il punto in cui era sparito per dieci minuti buoni, con gli occhi sgranati.
Non ne poteva già più di quella storia.
 
 
 
-Rose, posso entrare?
-LYS, CIAO!
Il povero Lysander si aspettava di trovare l'amica da sola nella stanza, in modo da poterle parlare: quello che trovò invece furono tre ragazze e il fratello seduti sul letto di Rose che chiaccheravano.
E Dominique che gli correva incontro per abbracciarlo.
Fece a malapena in tempo ad accorgersene che il corpo della ragazza gli piombò addosso, stringendolo.
Immediatamente sentì le orecchie e il viso andare in fiamme, e le espressioni degli altri gli suggerirono che il suo colorito era tendente al fosforescente.
Merda.
-Mi sei mancato, è noioso senza di te!
Le parole della ragazza -combinate con la sensazione del seno della ragazza che premevano sul suo petto- non contribuirono a migliorare la condizione.
Si staccò da lei prima che altre parti del suo corpo decidessero di tradirlo ignobilmente, esibendo un sorrisino tremolante e poco mascolino; con la coda dell'occhio scorse Lorcan che tentava faticosamente di trattenere le risate.
-C...ciao, è bello vedert-VEDERVI, vedere tutti. Qualcuno sa dove si trova Rose?
-Mm, probabilmente sta lasciando Derek, o almeno è quello che sostiene Lorchi. Tu stai bene?
La bionda, o troppo ingenua o troppo sadica, avvicinò il viso a quello del ragazzo per scrutarlo, appoggiandogli una mano sulla fronte.
-Sei tutto rosso, hai la febbre?
-Sto...sto bene, non preoccparti, sono solo un po' stanco. Fatemi spazio che vengo a sedermi.
Scansò il braccio della ragazza e si sedette accanto al fratello, mollandogli una gomitata nelle costole con molta naturalezza.
 
Quando le ragazze annunciarono di doversi cambiare e si chiusero in bagno tutte insieme finalmente riuscì a tirare un sospiro di sollievo.
Fu quello il momento che Lorcan scelse per colpire: -Allora fratellino, che succede tra te e la biondona?
-Niente, stai zitto.
-Beh non sembrava, insomma, ti ha abbracciato e sei diventato bordeaux. Ti capisco, è sexy, ma non penso che sia il tuo tipo. Insomma, quella si mangia a colazione i ragazzi come te.
Lysader si girò verso di lui, afferrandolo per la collottola: -Non parlare di lei in questo modo Lorc, stai attento. E non so nemmeno io che succede, io e Dom ci siamo avvicinati molto per questa storia di Lily e...sono confuso ora come ora, ecco tutto.
Lorcan, prevedibilmente, sorrise: -L'ho detto per provocarti, lo sai che non direi mai certe cose di nessuna di loro, e sono riuscito nel mio intento. E guarda che non è una cosa di cui vergognarsi eh, anzi. Se vuoi ti do una mano, posso scoprire cosa pensa di te o altre cose, può aiutarti anche Molly, in fondo è la cugina.
La sua replica fu bloccata dall'entrata in scena delle ragazze che, tolta la divisa, si erano messe il pigiama.
Rimase a fissarle con gli occhi sbarrati, pensando due cose: corto e attillato. TROPPO corto e TROPPO attillato.
Quello che lo disturbava non era certo il pigiama delle altre tre (fortunati James e Lorc) ma quello di Dominique.
Era un attentato alla sua salute mentale.
Grazie al cielo arrivò Rose, e l'attenzione di tutti si focalizzò su di lei.
-Oh che bello, quindi si fa davvero un pigiama party in camera mia. James e Al? E l'alcool? Ho bisogno di alcool. Come esco dal bagno voglio trovare alcolici.
E senza aspettare una risposta si chiuse in bagno, lasciando dietro di sè un silenzo sbigottito e incredulo.
Sarebbe stata una lunga notte.






Salve a tutti!
Scusate il ritardo, ma ho avuto poco tempo per scrivere; spero che questo capitolo serva a farmi perdonare almeno un pochino per il precedente, corto e orribile...scusatemi.
Ho cercato di districare un po' la situazione di Lily, includendo ora tutta la famiglia, e le cose tra Scorpius, Derek e Rose iniziano finalmente a prendere forma; Lorc e Molly sono adorabili, Eliza e James sono comparsi a malapena qua ma ci saranno altri momenti dedicati a loro, non temete; e tra Lys e Dom che starà succedendo?
Qualunque recensione contentente consigli, apprezzamenti, insulti, domande o suggerimenti è sempre bene accetta, davvero!
Spero continuate a seguirmi, alla prossima :3

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Capitolo 12
*** Di vendette dolci e punizioni esemplari. ***


Capitolo 12: "Di vendette dolci e punizioni esemplari."
 
 
-Rosie, sicura di stare bene?
No che non stava bene, insomma, era evidente: si stava scolando da sola quella che sembrava una bottiglia di Firewhisky, non poteva certo stare bene.
Quando era entrata in camera e aveva dichiarato di voler bere e bere e bere, Dom aveva pensato stesse scherzando; persino Molly non l'aveva presa sul serio.
Ora però le ragazze si erano decisamente ricredute.
Rose non solo si era fatta portare gli alcolici da James, ma dopo aver ottenuto ciò che voleva aveva cacciato tutti gli esseri di sesso maschile fuori dalla camera senza troppi convenevoli.
James e Lorcan erano sembrati sul punto di piangere vedendosi allontanare così prematuramente dalle loro donzelle, mentre Lys l'aveva guardata con una sorta di rimpianto e poi aveva levato le tende.
La bionda aveva notato un certo distacco del ragazzo nei suoi confornti, e c'era rimasta male.
Molto male.
Insomma, già era stata una batosta sapere che a lui piaceva Lily, figuriamoci vederlo freddo e quasi infastidito da lei.
 
Scosse la testa, focalizzandosi sul problema principale: Rose ubriaca che cercava di comporre qualche frase di senso compiuto, con Elizabeth da una parte che cercava di toglierle la bottiglia di mano e Lily dall'altra che la guardava impaurita.
Di sicuro la minore non avrebbe mai toccato alcool in tutta la sua vita grazie all'esempio della cugina, era un lato positivo della faccenda.
Dominique tentò l'approccio diplomatico: -Rosie, davvero, credo che tu abbia bevuto abbastanza, dammi la bottiglia.
Lei alzò un sopracciglio, puntandole contro la bottiglia con aria combattiva: -Tu non puoi dirmi cosa devo fare.
La bionda si massaggiò la tempia, tentando di mantenere la calma: -Rosie, dico sul serio, dammela.
Per tutta risposta la rossa rise e bevve l'ennesimo sorso: e con questo metà della bottiglia è andata.
Decise di abbandonare l'approccio diplomatico e utilizzare invece il suo solito: si lanciò sulla cugina e le strappò la bottiglia di mano.
-RIDAMMELA!
-SEI UBRIACA!
-DAMMELA, E' MIA!
-ROSE WEASLEY, NON COSTRINGERMI A PICCHIARTI.
La rossa improvvisamente si calmò, abbandonandosi tra le braccia della cugina; Dominique tirò un sospiro di sollievo, prima di accorgersi che aveva iniziato a piangere.
Merda.
Guardò le altre, implorandole con lo sguardo di aiutarla: prevedibilmente Molly e Lily fecero finta di non vederla. Traditrici.
Per fortuna Elizabeth accorse in suo aiuto.
Si inginocchiò davanti a Rose e le accarezzò la testa, sorridendole con fare incoraggiante: -Che succede Rosie, perchè stai piangendo?
 
Lei alzò gli occhi, incatenando il suo sguardo confuso e lacrimoso a quello premuroso dell'amica, poi parlò con tono infantile: -Ho lasciato Derek, per Scorpius. Sono una persona orribile, insomma, Derek è perfetto e Scorpius è così irritante, e stupido.
Dominique e la Wood cercarono con fatica di trattenere le risate: Rose ubriaca era davvero adorabile e carina.
-E, uhm, ora che cosa hai intenzione di fare?
A quella domanda la rossa saltò in piedi, improvvisamente rinvigorita: -Vado da Scorpius!
E prima che le altre potessero afferrarla o soltanto dire qualcosa uscì nel corridoio, sbattendosi dietro la porta.
La bionda sentì un brivido percorrerle la colonna vertebrale: ora finalmente capiva come si sentiva Rose ogni volta che lei se ne usciva con qualche piano strampalato.
Si girò verso le altre, e fu rincuorata nel veder riflessa anche nei loro volti la sua identica espressione terrorizzata: -Ragazze, ho seriamente paura.
-Dobbiamo assolutamente seguirla. In quello stato è capace di tutto.
-MUOVIAMOCI!
 
 
 
 
 
Scorpius si sentiva davvero arrabbiato: aveva sperato che una bella doccia corroborante l'avrebbe fatto sentire meglio, ma le cose non erano andate come voleva.
Anche ora, mentre si sfregava i capelli per asciugarli, sentiva  quella fastidiosa sensazione nel petto.
Derek McCollins, era lui il destinatario del suo odio. 
Quello schifoso verme viscido.
Non sapeva come fosse riuscito a trattenersi dall'ucciderlo quando l'aveva beccato a baciare Rose, la SUA Rose.
Quella ragazza era una dannazione, non riusciva a togliersela dalla testa; anche ora gli sembrava di sentire la sua risata, un suono che raramente aveva udito visto che di solito lei gli urlava contro qualche tipo di rimprovero.
Aspetta, ma quella era DAVVERO la risata di Rose!
Posò l'asciugamano, affacciandosi dalla porta per scrutare il corridoio, sicuro che fosse tutto frutto della sua immaginazione.
E invece, a qualche metro di distanza, Rose Weasley in persona camminava (o meglio barcollava) ridacchiando nel corridoio dei Dormitori.
Una scena che certo non si vede tutti i giorni.
 
-R...Rose?
Lei si girò, e gli sorrise euforica: -Scorp, finalmente ti ho trovato!
Il suo tono di voce gli suggeriva che certamente lei non era consapevole di trovarsi nel Dormitorio maschile alle due di notte.
Le si avvicinò repentino: -Ssh, abbassa la voce, hai una vaga idea dell'ora?! Perchè sei qua, la tua stanza è dall'altra parte!
Nel momento in cui la guardò bene in faccia capì tutto: -Tu sei ubriaca!
Lei rise in modo frivolo: -E tu sei a petto nudo.
Il ragazzo guardò in basso, accorgendosi in quel momento di non aver indosso la parte superiore del pigiama: -Ah si, sono appena uscito dalla doccia e ho dimenticato la maglia, scusami.
La sua reazione lo spiazzò completamente: gli passò una mano sul petto, accarezzandolo.
-Non devi certo scusarti...
Quel contatto lo fece sentire dannatamente eccitato, e decise di allontanare bruscamente la sua mano prima di perdere il controllo.
-Cavoli, sei completamente andata. Vieni in camera, devi bere dell'acqua. Al non c'è, penso sia da qualche ragazza o non so bene dove.
-Oh, quindi saremo soli...
Non le rispose, non sapendo bene cosa dire: si trovava decisamente in una situazione difficile.
 
Mentre la ragazza beveva un bel bicchiere d'acqua ghiacciata, l'unica cosa a cui era riuscito a pensare sul momento, Scorpius le si sedette affianco, stavolta con indosso una maglietta.
Meglio prevenire.
Una volta che ebbe finito di bere gli mostrò il bicchiere vuoto con un espressione soddisfatta: -Finito!
Lui non potè che sorriderle: era troppo adorabile in quello stato.
-Brava bambina. Ora, potresti dirmi che stavi cercando e perchè sei in questo stato?
-Cercavo te.
Quella confessione lo sorprese piacevolmente: -Me?
Rose annuì enfaticamente: -Sisi, cercavo proprio te. Ho lasciato Derek.
-Hai...hai lasciato Derek?
-Siiiiiii, non faceva per me. Insomma, è perfetto e bla bla bla, ma non è lui quello che voglio.
-Ah no?
-Nono.
-E chi vorresti?
Il biondo pendeva letteralmente dalle sue labbra, ansioso: sapeva che non era la cosa più onesta da fare interrogarla mentre era ubriaca marcia, ma non poteva farne a meno.
Doveva sapere il motivo per cui aveva lasciato il ragazzo, e soprattutto se era lui quello che occupava il cuore di Rose.
Non aveva però calcolato che non si può certo pretendere di fare una conversazione sensata con una persona in quello stato: la rossa infatti non gli rispose, limitandosi a ridacchiare e a guardarlo.
 
Sobbalzò quando gli sfiorò una guancia: immerso com'era nei suoi pensieri non si era reso conto che la ragazza aveva iniziato ad avvicinarglisi, e che ora gli stava accarezzano il viso.
-Sei proprio bello sai...
Cavolo, la situazione stava diventando davvero pericolosa.
Insomma, non solo lei era in camera sua, e per giunta erano da soli, ma ora lo stava accarezzando mentre lo guardava con fare adorante, con le labbra socchiuse e le guance rosse a causa dell'alcool.
Era uno spettacolo.
-Ho caldo...
A quelle parole Scorpius balzò in piedi di scatto, grato di avere una qualche scuse per allontanarsi dalla tentazione vivente che era Rose Weasley.
Si girò verso il comodino per versarle un altro bicchiere d'acqua, e quando si voltò di nuovo verso di lei si accorse che si stava togliendo la maglietta, rimanendo in reggiseno e pantaloncini.
-CHE COSA DIAMINE STAI FACENDO?
Lei lo guardò, sbattendo gli occhi confusa: -Ho caldo.
-NON E' UNA BUONA RAGIONE PER SPOGLIARTI.
-Ma io ho caldo!
-RIMETTITELA SUBITO!
-No!
-ROSE!
Si lanciò su di lei, cercando di infilarle la maglietta.
E chiaramente Dominique, Molly, Elizabeth e Lily scelsero proprio quel momento per aprire la porta di scatto.
-TROVAT...a.
 
Ci fu un minuto di silenzio, in cui il ragazzo pregò Salazar di ucciderlo sul momento, in modo da risparmiargli l'imbarazzo di trovarsi in quella situazione.
-Vi prego, non è come pensate.
Dopo aver spiegato la situazione alle ragazze Molly e Dominique furono costrette a chiudersi in bagno, perchè altrimenti le loro risate avrebbero svegliato tutto il Castello.
Scorpius e Elizabeth uscirono dalla camera mentre Lily cercava di sistemare come meglio poteva la cugina.
-Cavolo, non avrei mai pensato che fosse un'ubriaca molesta...
-Ci ha fatto prendere un colpo, è uscita improvvisamente dalla stanza e non ci ha neanche dato il tempo di capire cosa stava succedendo; come siamo uscite per cercarla era già sparita, meno male che l'hai trovata tu. Grazie Scorpius.
Lui le rispose con un breve cenno del capo, ancora immerso nei suoi pensieri.
La ragazza però voleva sapere una cosa: -Senti, posso farti una domanda?
La guardò, improvvisamente interessato: -Spara.
-Perchè non l'hai, che ne so, baciata o altro? Insomma, era vulnerabile, domani probabilmente non si ricorderà niente e si stava spogliando in camera tua, e ti piace. E conosciamo tutti la tua fama qua nel Castello. Sono davvero curiosa.
Temeva che il ragazzo si rifiutasse di rispondere o che le dicesse di farsi gli affari suoi.
Invece sorrise.
-Sai, ho avuto seriamente paura di non riuscire a controllarmi, insomma, sono un uomo...Ma lei non è come le altre, penso di provare qualcosa di davvero profondo nei suoi confronti, e non volevo che la nostra prima volta o cosa fosse così, con lei talmente ubriaca da non capire cosa sta facendo. Voglio che sia lucida e consapevole, voglio essere sicuro che lo voglia anche lei. Non voglio che sia una cosa da una notte, voglio che sia una cosa seria. Sono disposto ad aspettare tutto il tempo che le ci vorrà per capire che mi ama, non ho fretta. 
Elizabeth sgranò gli occhi, colpita: -Scorpius Hyperion Malfoy, wow. Insomma, hai appena detto una cosa meravigliosa, davvero. Sei un bravo ragazzo.
-Mph, non me lo dicono spesso, ma grazie. E grazie anche per essere intervenute: insomma, sono un bravo ragazzo, ma non so quanto avrei resistito.
Lei rise: -Beh, devo ammettere che la tua espressione imbarazzata era davvero buffa!
-EHI!
 
Finalmente uscirono anche le altre dalla stanza del ragazzo, sorreggendo una Rose addormentata profondamente.
-Si è sdraiata un secondo ed ecco il risultato, come i bambini...
Dominique e Molly si girarono verso Scorpius, improvvisamente serie.
-Ti siamo grate per quello che hai fatto Scorpius, insomma...
-...grazie per non aver scopato con nostra cugina quando era sull'orlo del coma etilico.
-MOLLY! NON ERA QUESTO QUELLO CHE DOVEVAMO DIRE!
-BEH MA E' LA VERITA'!
-SI MA...
Il biondo le interruppe, ridendo: -Okok, tranquille, è stato un piacere. In cambio potreste farmi un favore?
-Quale?
-Non dite nulla a Rosie di quello che è successo oggi. 
Molly gli chiese il motivo, sospettosa, ma ci pensò Dom a risponderle con un ghigno malefico: -Perchè ha un piano diabolico in mente. Biondo, mi piaci di già. Terremo la bocca chiusa, non temere.
 
 
 
La mattina dopo, a colazione, il mal di testa stava uccidendo Rose.
-Cavolo, vorrei sapere perchè ho avuto la brillante idea di bere ieri notte...
-Avrai avuto bisogno di conforto, e il buon vecchio alcool era pronto a sostenerti. Potresti passarmi i cereali Al?
Scorpius, al contrario, era particolarmente di buonumore quella mattina: Albus c'era quasi rimasto secco quando l'aveva sentito canticchiare sotto la doccia.
La rossa gli scoccò un'occhiataccia: -Vedo che sei allegro oggi Malfoy, ti invidio.
-Oh mi invidierei anche io. Dov'è il tuo fidanzatino, piuttosto?
A quella domanda Lorcan si soffocò con un pezzo di bacon: ci pensò il biondo a schiaffargli una manata sulla schiena per aiutarlo a respirare.
-Grazie amico...
-Figurati. Allora?
Rose non aveva molta voglia di rispondere: -Oh, non...non stiamo più insieme. L'ho lasciato ieri.
-Oh, ma davvero?
Il ragazzo fece un sorrisino soddisfatto, ma lei notò che non sembrava particolarmente sorpreso.
Come se lo sapesse già.
-Scusatemi, mi sono appena ricordata di dover chiedere una cosa a Dominique. Torno subito.
Si fiondò al tavolo dei Gryffindors con un bruttissimo presentimento.
 
-Emh, qualcuno mi spiega perchè la nostra Rosie si sta dirigendo qua con aria battagliera?
-Oh, probabilmente uno dei suoi soliti drammi, non penso ci sia da preoccuparsi.
-DOM, DEVO CHIEDERTI UNA COSA IMPORTANTE!
La bionda si girò verso la cugina con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia: -Come stai dolcezza, ti sei ripresa del tutto?
-Mi fa male la testa ma non è quello il punto: che cosa ho fatto o detto ieri da ubriaca?
Molly sghignazzò, diabolicamente: -Ah, hai qualche brutto presentimento?
Rose la fulminò con lo sguardo: -Sputate il rospo.
-Non siamo le persone a cui devi fare questa domanda.
Rose sgranò gli occhi: un immagine di lei in camera di Scorpius le passò in mente, come un flash. 
-Io...devo chiedere a Malfoy?
-Bingo.
 
Quando la ragazza se ne fu andata per tornare al tavolo degli Slytherin, sull'orlo del pianto, Lysander decise di esprimere le sue perplessità.
-Ehm, qualcuno mi spiega che è successo ieri?
-Rosie ha finalmente smesso di mettere il piede in due scarpe e ha scelto Scorpius. 
Il ragazzo alzò lo sguardo, confuso dal tono freddo della bionda: -Tutto bene Dom?
-Certo, non potrebbe andare meglio.
Non aveva più voglia di pensare a quel ragazzo: se lui la considerava un fastidio allora lei avrebbe fatto altrettanto.
Molly alternava lo sguardo dall'uno all'altro, cercando di capire che cosa stava succedendo.
Insomma, la cugina più o meno all'inizio dell'anno le aveva detto di avere un certo interesse per lo Scamander; la rossa pensava che fosse più una delle "cotte alla Dominique" che qualcosa di serio, anche perchè il ragazzo era completamente il suo opposto, ma lei aveva smentito le sue aspettative, continuando ad avere in mente solo e soltanto lui.
Ora, vedendo come lo trattava in modo freddo (cosa piuttosto anomala per Dominique) non capiva cosa fosse cambiato.
-Ehm, Dom, ho dimenticato un libro in Dormitorio, mi accompagneresti a prenderlo?
-Sicuro. Andiamo. Ciao Jamie, ciao Lils.
E senza degnare il ragazzo di un saluto se ne andò.
Molly gli lanciò uno sguardo di scuse, per poi seguirla.
 
 
 
-Dom...
-No Molly, proprio no, non ho voglia.
-Voglia di cosa?
-Di parlare di Lysander. Ho visto come ci guardavi e no, non voglio parlarne.
La ragazza incrociò le braccia sotto il seno, con aria contrariata: -Io ti ho parlato di Lorcan.
-Si, ma tra te e lui succedeva qualcosa, tra noi invece non succede proprio niente.
-Andiamo, stiamo parlando di Lysander! E' lento in queste cose, lo sappiamo entrambe!
Dominique ne aveva abbastanza: -E io non ho più voglia di aspettarlo. Gli ho mandato dei segnali fino ad ora e niente, anzi, lui mi ha fatto capire di essere interessato a Lily.
Molly strabuzzò gli occhi: -L...LILY?!
La bionda era amareggiata: -Si, esatto. E non fraintendere, io non ce l'ho assolutamente con lei, è mia cugina e le voglio un mondo di bene, non è lei il problema. E' lui.
La rossa però non era convinta: -Mmm, ma sei sicura Dom? Insomma, forse era solo preoccupato per lei, lo siamo tutti in fondo, magari hai frainteso; e poi quei segnali potevano essere evidenti per te e non per lui. Lys non è Lorcan, saranno gemelli ma non sono uguali, specie quando si tratta di ragazze.
Avrebbe tanto voluto crederle, ma poprio non aveva voglia di illudersi di nuovo: -Comunque sia non ne ho voglia, quindi basta. Devo andare, ho lezione, a dopo.
-Ciao...
Molly però aveva un nuovo obbiettivo: capire cosa passava per la testa a Lysander Scamander.
E aveva già un piano in mente.
 
 
-Amore mio!
-...tu non mi hai mai chiamato amore
-Beh ora si. Come stai, luce dei miei occhi?
-...inizio ad avere paura.
-Dimmi Lorc, ti ricordi quando hai detto di amarmi?
Il ragazzo sentì distintamente un brivido percorrergli la schiena: ora era davvero terrorizzato.
-S...si, lo ricordo bene.
Molly si sedette sulle sue gambe, voltandosi verso di lui: -E lo pensi ancora?
-C...certo.
-E faresti qualunque cosa per me?
-Rossa, che cosa stai tramando esattamente?
Lei sorrise gioiosamente: -Ho bisogno di un favore.
Lorcan sospirò, abbattuto, pronto a uno dei piani della sua strampalata ragazza, ma lei lo sorprese dandogli un tenero bacio..
Spalancò subito gli occhi: -Non avevamo detto niente baci? Non che voglia lamentarmi, anzi, sono sempre ben accetti, ma questo mi spaventa ancora di più.
La ragazza rise, circondandogli il collo con le braccia: -Eri troppo bello per non darti un bacio, sarebbe stato uno spreco. Non vuoi che lo faccia?
Lui come risposta le mise le mani sui fianchi, avvicinando il proprio viso al suo, le labbra a un centimetro di distanza: -Oh si che voglio. Ora, potresti dirmi il favore che devo farti fra cinque minuti?
-Perchè?
-Perchè ora ho voglia di baciarti per bene.
Inutile dire che passarono ben più di cinque minuti.
 
 
 
Lysander proprio non riusciva a concentrarci: -Godric, dovrebbero davvero abolire Storia della Magia.
James, seduto dietro di lui, sgignazzò: -Oh, lo Scamander Intelligente si distrae durante la lezione. Bizzarro.
Il biondo si girò, piccato: -Che fai, origli?
-Il tuo tono di voce rende difficile non farlo. Meno male che l'ora è quasi finita, altrimenti saresti finito nei guai.
Lorcan, leale come sempre verso la famiglia, diede manforte al castano: -Cavoli, se andiamo avanti così mi toccherà diventare quello responsabile. Sono troppo bello per farlo.
Lys li guardò disgustato: -Io vi odio, davvero.
Mentre mettevano a posto i libri nelle borse i due ripresero: -Dunque, come mai oggi sei così ostile nei confronti della tua educazione?
-Ma non ce la fate a farvi gli affari vostri ogni tanto?!
-Mh, me lo dice anche Elizabeth, chissà perchè.
-Non mi dire.
James guardò l'orologio, improvvisamente serio: -Ragazzi, mi dispiace interrompere questa brillante conversazione ma è ora.
Lorcan ghignò: -Oh, è già ora?
Perfino sul volto solitamente gentile di Lysander si disegnò un espressione malandrina: -Oh beh, allora direi che è il momento di aprire le danze.
 
 
 
 
I ragazzi avevano pensato per ore a come vendicarsi su Edward Hill.
Ogni piano non era mai abbastanza: non potevano picchiarlo così, senza preamboli.
Sarebbero stati loro i cattivi della situazione, e questo non doveva accadere.
Tutti nel Castello avrebbero dovuto conoscere la vera natura di quel verme.
Con sorpresa di tutti il piano principale era stato elaborato da Albus, per poi essere perfezionato dalla partecipazione attiva di Rose e Dom.
L'unica cosa rimasta da scegliere era stato il momento: quando avrebbero avuto più pubblico possibile? 
Subito dopo la fine delle lezioni ovviamente, quando tutti si stanno dirigendo a cena e se sentono anche il minimo rumore sospetto si dirigono a vedere cosa sta succedendo.
E quello era più di un rumore molesto.
 
Il primo turno fu quello di Dominique: toccò a lei sistemare i fuochi d'artificio nel baule della vittima.
Fu piuttosto facile in effetti, le bastò ammaliare un compagno di stanza di Hill per farsi dire quale fosse esattamente e per riuscire ad entrare nella loro Sala Comune.
Più difficile fu riuscire a trovare un luogo in cui Rose potesse nascondersi, in modo da lanciargli un incantesimo non verbale di cui le aveva parlato sua madre, Hermione Granger.
La ragazza aveva dovuto esercitarsi per poco, in fondo il talento l'aveva ereditato da lei.
Dopo di che bisognava soltanto godersi lo spettacolo.
 
 
 
Appena Edward Hill aprì il suo baule gli fu chiaro che qualcosa non andava: qualcosa come una decina di piccoli fuochi d'artificio gli esplosero a un palmo dal naso.
Se si fossero soltanto limitati a bruciacchiargli le sopracciglia, però, gli sarebbe anche andata bene: invece quelli lo inseguirono fuori dal Dormitorio, giù per le scale, fino alla Sala Grande.
Mentre cercava di salvarsi sentì una strana sensazione alla faccia,  ma non gli diede particolare peso, impegnato com'era a cercare di scappare.
Arrivato a destinazione i fuochi si estinsero, e lui tirò un sospiro di sollievo, che però durò poco.
Qualcosa come l'intera scuola sembrava averlo seguito ed essersi ammassata là, e tutti quanti ridevano a crepapelle osservandolo in faccia.
Il motivo gli fu chiaro quando James Sirius Potter gli porse uno specchio: -Forse è meglio che ti dia un'occhiata amico, anche se potresti svenire, ti avverto.
Lui lo prese velocemente, ansioso, e per poco non gridò non appena vide il suo riflesso: una serie di foruncoli giganteschi e purulenti gli occupavano la faccia, formando la scritta "verme".
Piuttosto appariscente.
 
-Ma che...che cavolo...
-Questa è la punizione per esserti messo contro di noi pivello. Pessima mossa.
Il ragazzo alzò lo sguardo puntandolo sul castano: -Sei stato tu?
James rise: -Oh no, nono non sono stato io, non da solo almeno. E' stato un lavoro di squadra.
-Piccolo stronzo...come hai osato...
Il giovane Potter sollevò un sopracciglio, ma al suo posto intervenne il fratello.
-NOI non abbiamo osato nulla Hill, sei tu quello che ha sbagliato. E di grosso anche. 
Il biondo alternava lo sguardo dall'uno all'altro: -Ma che cazzo state dicendo, me lo volete spiegare?
Albus esibì un sorrisetto perfido: -Nostra sorella Eddy. Pensavi di poter fare tutto quello che volevi a Lily e di restare impunito?Pensavi di poterla minacciare e manipolare senza che scoprissimo tutto, prima o poi? Cavoli, sei un Ravenclaw ma sei davvero un'idiota. 
Il ragazzo sembrò sgonfiarsi come un palloncino, tutta la spavalderia sparita e sostituita da un vero e proprio terrore.
-Come avete...
-Come abbiamo fatto? Beh, un po' ci ha detto Lily, un po' il tuo amichetto, un po' hai detto tu. Eri così soddisfatto di te stesso che non hai pensato al fatto che avremmo scoperto tutto? Stupido.
 
Le cose sarebbero potute finire così: Hill era stato umiliato davanti a tutti, e la verità era venuta a galla finalmente.
Il biondo però non la pensava allo stesso modo, e disse probabilmente la cosa più stupida che si potesse dire in un momento del genere.
-Non è colpa mia se vostra sorella è una troia.
I due fratelli si fiondarono sul biondo prima che potesse anche solo accorgersene: lo buttarono a terra e iniziarono a prenderlo a pugni.
Lorcan e Lysander corsero subito a bloccarli prima che potessero fare una stupidaggine, ma non ci fu bisogno del loro intervento.
James e Albus si alzarono, massaggiandosi le nocche: -Non vale la pena farsi espellere per un verme del genere. Vattene Hill, prima che cambiamo idea.
Il ragazzo si alzò, con un occhio nero e un labbro sanguinante, e decise saggiamente di seguire il consiglio.
Calò il silenzio tra gli studenti, ma non durò molto perchè Rose, Molly, Dominique, Lily ed Elizabeth raggiunsero i ragazzi e si congratularono con loro.
-Al, non pensavo che tu fossi COSI' TANTO geniale, davvero. Mi inchino davanti alla tua perfidia.
-Piano geniale, non so perchè non ci ho pensato io...
-Grazie ragazzi, davvero.
Tutti si girarono sorridendo verso Lily: -Grazie a te per esserti fidata di noi sorellina. E' stato divertente, ma devo ammettere che avrei preferito non dover arrivare a questo.
Il clima euforico fu rotto però da una voce furiosa: -JAMES SIRIUS POTTER E ALBUS SEVERUS POTTER, ESIGO DELLE SPIEGAZIONI. NEL MIO UFFICIO IMMEDIATAMENTE!
Minerva McGonagall non sembrava aver gradito lo spettacolo.
Erano nei guai ora.
 
 
 
 
Avrei voluto pubblicare ieri, ma la morte di Alan Rickman mi ha intristita così tanto che ho preferito evitare.
Detto questo... finalmente la vendetta è stata completata!
Che dire, i fratelli Potter ci tenevano tanto a punirlo, e finalmente ce l'hanno fatta.
Piccola nota: L'incantesimo usato da Rose è quello che Hermione usa nel quinto libro per incantare la pergamena dell'Esercito di Silente, ho voluto farne un uso diverso ma penso che il concetto sia lo stesso!
Le cose tra Rose e Scorpius si fanno più complicate, ma finalmente ci si avvia verso un lieto fine (o forse no?)
Dom e Lys...ce ne vorrà, lui è troppo ottuso e lei troppo orgogliosa.
Molly e Lorcan io li amo, è inutile  :')
Spero che il capitolo sia piaciuto, come al solito ogni recensione, bella o brutta, è apprezzata, baci a tutti <3

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Capitolo 13
*** Di dichiarazioni sincere e biondi indecisi. ***


Capitolo 13:"Di dichiarazioni sincere e biondi indecisi."
 
 
 
 
 
-Volete spiegarmi perchè avete fatto una cosa tanto irresponsabile e sconsiderata? Mai, in tutta la mia carriera, ho dovuto assistere a una scena tanto vergognosa! Esigo una spiegazione!
Albus aveva sentito tante storie sulla McGonagall, prima ancora di entrare ad Hogwarts; suo padre la descriveva come una donna severa ma che teneva davvero tanto agli studenti.
Quando aveva iniziato la scuola non aveva potuto far altro che concordare con lui: insomma, con tutti i guai che avevano combinato lui e i suoi cugini a scuola avrebbe dovuto come minimo ucciderli o espellerli.
Invece si limitava a sgridarli, anche se l'aveva più volte sorpresa a ridere sotto i baffi e guardarli quasi con orgoglio.
Ora però non vedeva niente di tutto, ma soltanto una donna furiosa e delusa.
Si sentiva un filino in colpa.
 
-Professoressa, le giuro che abbiamo una valida motivazione per aver compiuto un'azione tanto riprovevole. Mi creda.
Lei lo guardò, diffidente: -Io potrei anche crederle, Signor Potter, ma voi dovete dirmi perchè l'avete fatto.
Entrambi si guardarono i piedi, improvvisamente a disagio.
-Allora?
-Beh, noi...insomma...non possiamo dirglielo.
La donna non la prese bene: -E voi volete che io decida di non punirvi soltanto perchè  avete una "valida motivazione che però non potete dirmi"? Questo è davvero troppo!
-Allora punisca me, non loro, perchè è tutta colpa mia Professoressa!
 
James e Albus si girarono, sconvolti: -Lily, che cavolo ci fai qua?!
-Signorina Potter, cosa sta dicendo?
La ragazza prese un respiro profondo: -Il ragazzo che hanno picchiato, Edward Hill, mi ha messo le mani addosso mentre avevamo una relazione, e mi ha costretta a compiere azioni che non avrei compiuto altrimenti. I miei fratelli hanno compiuto tutto questo perchè volevano che tutti conoscessero la vera natura di Hill. E perchè volevano vendicarsi, lo ammetto.
La faccia della McGonagall era semplicemente impagabile: la bocca era schiusa in una "O" perfetta, e gli occhi erano talmente aperti che non si vedevano le palpebre.
-S...Signorina Potter...
Lei sorrise in modo furbo: -Questo cambia le cose, Professoressa?
La donna si girò verso i due ragazzi, che davanti al suo sguardo nuovamente severo chinarono il capo, vergognandosi: -Verranno tolti dieci punti a entrambe le Case, perchè la violenza non è mai giustificata. Assegno 50 punti a entrambi, per il vostro coraggio e l'amore che avete dimostrato nei confronti della vostra famiglia, che è una cosa decisamente encomiabile. Inoltre tolgo 60 punti a Ravenclaw per le azioni di Edward Hill: la sua famiglia verrà peraltro informata delle sue azioni e convocata al castello, per discutere ulteriori provvedimenti che verranno presi. E penso che anche le vostre famiglie debbano essere informate, e non intendo solo i vostri genitori. Ho il forte sospetto che siano coinvolti anche i vostri cugini, oltre alla Signorina Elizabeth Wood e i Signori Scamander. 
I ragazzi non ci credevano: mai avrebbero immaginato un finale del genere. James e Lily erano sull'orlo delle lacrime.
Ma fu Albus a commuoversi alla fine, quando la McGonagall sorrise loro e gli rivolse un ultima frase: -Sono fiera di voi ragazzi, ma non ditelo troppo in giro.
Suo padre aveva ragione, quella donna era grande.
 
 
La festa di quella notte fu semplicemente epica: tutti gli studenti dal quinto anno in su erano presenti (ad eccezione ovviamente di Edward Hill e dell'amico).
I protagonisti non furono soltanto  James e Albus, ma anche Lily, Dominique, Rose e tutta la grande famiglia allargata Potter-Weasley-Scamander-Wood.
Tanto erano abituati a stare al centro dell'attenzione.
Rose, dopo aver ricevuto gli ennesimi complimenti dall'ennesimo ammiratore, e aver rifiutato l'ennesimo invito ad uscire, si diresse verso il tavolo delle bevande.
Mentre si versava da bere la raggiunse una voce fin troppo familiare: -Gran bell'incantesimo Weasley, non me l'aspettavo da te.
-Me l'ha insegnato mia madre, non è stato nulla di che.
-Ti amo quando fai la modesta, sei adorabile.
La ragazza arrossì a quelle parole, e cercò in tutti i modi di non farsi notare dal ragazzo.
Cosa non facile visto che continuava ad avvicinarsi.
 
-S...senti, posso chiederti una cosa? Però devi essere sincero, niente giochetti.
 Scorpius le rispose, un po' sorpreso: -Certo, dimmi tutto.
La ragazza avrebbe preferito sotterrarsi piuttosto che intavolare quella discussione: -Ieri notte, da ubriaca, io...sono venuta in camera tua, vero?
Il ragazzo sorrise, felice: -Si Rosie, sei venuta da me.
Lei deglutì, nervosa: -E che...insomma...che è successo...?
-Girati.
-Eh?
-Girati e parlami senza darmi le spalle, altrimenti non ti rispondo.
 
Rose si girò, tenendo gli occhi bassi, ma lui le prese il mento tra le dita e le sollevò lo sguardò, in modo da riuscire a guardarla negli occhi.
-Voglio che tu mi guardi, perchè voglio vedere le tue reazioni e le tue espressioni. Voglio vederti.
La rossa, se possibile, arrossì ancora di più, e il biondo dovette davvero sforzarsi per non baciarla. Era troppo bella.
-Bene, ora ti dirò quello che vuoi. Non è successo niente di che, eri completamente andata, non eri in te.
-...però ho fatto qualcosa di strano, vero?
-Che cosa te lo fa pensare?
-Mi...mi sono tornati alcuni ricordi, più che altro immagini confuse e isolate, ma ne ho una particolare in mente.
Il sorriso di Scorpius si intensificò: -E quale immagine ti ha colpita maggiormente?
Ormai si sentiva prossima al collasso: -Io...di...insomma...di me che mi spoglio, davanti a te. Ma non l'ho fatto, giusto...?
-Si, l'hai fatto, ti sei tolta la maglietta e sei rimasta con soltanto l'intimo e dei pantaloncini molto, troppo corti addosso.
 
La reazione di Rose fu, prevedibilmente, adorabile: emise un verso che era a metà tra un gemito e un imprecazione, e si coprì il volto con le mani.
-Oh Godric, perchè ho fatto una cosa del genere...e poi che cosa è successo?
-Non è successo niente, sono arrivate le tue cugine e ti hanno portata via. Andiamo Rosie, non sono un mostro che ruba la verginità alle ragazze quando sono prossime al coma etilico. Mi offende che tu pensi questo.
La Weasley non capiva: -Verginità?
Lui rise: -Si piccola, sai, quella cosa che si ha prima di fare sesso per la prima volta. Cavoli, le tue conoscenze in questo campo sono così scarse?
Vedendo l'espressione ancora più confusa della ragazza, però, aggrottò la fronte: -Perchè fai quella faccia?
-Io non sono vergine Scorpius.
Lui si gelò: -...Eh?
-Non sono vergine, ho già fatto sesso.
Il sangue defluì dal viso del giovane Malfoy: aveva sicuramente capito male, insomma, non poteva certo essere vero.
 
-Tu...hai fatto sesso?
Rose iniziava a sentirsi irritata dalla sua faccia stupefatta: -E' così difficile da credere? Si, ho fatto sesso Scorpius, e in effetti mi chiedo anche perchè ne stiamo parlando. Io volevo soltanto sapere cosa è successo ieri, fine.
Il ragazzo non le rispose, ma la salutò con un breve cenno del capo e se ne andò.
La rossa fissò la sua schiena che si allontanava, non capendo che cavolo gli fosse preso.
Insomma, c'era rimasta male, stavano quasi avendo una conversazione civile e poi lui se ne andava così, senza una spiegazione.
Aveva cambiato atteggiamento quando aveva saputo che aveva già fatto sesso, era...strano.
Non capiva bene la situazione, e decise di andare dalle persone che certamente avrebbero potuto aiutarla: Dom e Molly.
 
 
 
-AL!
-...Scorp?
-Ho bisogno di te!
-...ecco, sarei un filino occupato ora, come vedi.
-Ciao Ragazza Di Cui Non Conosco Il Nome, se tutto va bene Al ti dirà quanto sei carina e tutto, ti porterà in camera sua, farete sesso e poi ti dirà che non era nulla di impegnativo.
La ragazza in questione guardò oltraggiata il moro, per poi voltarsi e andarsene, sdegnata.
-MI SPIEGHI PERCHE' CAZZO HAI FATTO UNA COSA DEL GENERE?
-PERCHE' TUA CUGINA NON E' PIU' VERGINE!
...oh. E quindi?
Scorpius lo guardò stralunato:  -Ha già fatto sesso!
 
Albus si massaggiò una tempia: -E questo perchè dovrebbe stupirmi? E' una bella ragazza, è normale. Anche tu hai già fatto sesso.
-Ma...ma...
Il moro ne aveva abbastanza: -Ti da fastidio che sia già stata con qualcuno? Cos'è, non vuoi ragazze usate, ti fa schifo? Hai perso interesse?
L'espressione del biondo passò da sbalordita ad arrabbiata: -Non farmi incazzare, lo sai che non è per questo. E' che...l'idea di qualcuno che le mette le mani addosso, mi fa...mi fa...
Al gli puntò l'indice contro, improvvisamente euforico: -Tu sei geloso! Sei completamente e fottutamente geloso!
-I...Io non sono geloso!
-Andiamo Scorp, che c'è di male ad ammatterlo? Insomma, la ami, è normale essere gelosi, sarebbe strano il contrario. 
 
-...sono un'idiota. Oddio, ora lei penserà che mi sono arrabbiato perchè non è vergine o qualcosa del genere, l'ho mollata là senza neanche salutarla.
-Si, sei un'idiota.
-Grazie Al, sei davvero un amico.
-Mm. Senti, che ne diresti di confessarti finalmente a Rose? 
Il biondo si grattò il naso imbarazzato: -Non sono sicuro di come potrebbe reagire...
-Tentar non nuoce, no? Magari inizia scusandoti per come ti sei comportato ora, per esempio.
-...ottima idea, vado, e scusami per la ragazza!
Il moro sorrise in modo malandrino: -Tranquillo, rimedierò.
 
 
 
 
 
Lysander non riusciva a sopportarlo, non riusciva proprio a capire perchè Dominique fosse così fredda con lui.
Insomma, non le aveva fatto niente di male, di questo ne era sicuro; Lorcan però gli aveva suggerito di parlarle, con la faccia di uno che sapeva quale fosse il reale problema.
Sicuramente glielo aveva detto Molly, e lui chiaramente non poteva dirglielo, altrimenti lei lo avrebbe ucciso.
Non poteva certo biasimare il fratello, quella donna faceva paura.
Osservò la ragazza: era intenta a flertare con uno stupido ragazzino del settimo, che la guardava come se fosse la cosa più bella del mondo.
E lo era, cavolo se lo era.
Si prese un minuto per ammirarla, pensando che forse non era così male essersi preso una cotta per lei, insomma, era stupenda.
Prese un respiro profondo e si incamminò, deciso a chiarire una volta per tutte la situazione.
 
-Dom.
-Mh? Ah, Lysander, ciao.
-Lys.
-Ah?
-Tu mi chiami sempre Lys, non Lysander.
-Che cosa ti cambia?
Prima di risponderle lanciò un'occhiata significativa al ragazzo: "levati dalle scatole o ti faccio fuori". Decise saggiamente di seguire il consiglio e di filarsela.
 
La ragazza si girò verso di lui, infuriata: -Che cosa vuoi?
-Parlare civilmente!
-Beh, io stavo parlando civilmente con quel ragazzo, che stava per chiedermi di uscire tra l'altro.
-E' un bene allora che io sia arrivato a interrompervi.
Lei lo guardò, sospettosa: -Lysander, puoi arrivare al punto per favore?
-Te lo dico solo se mi chiami Lys!
-Ok, va bene, LYS. Ora mi spieghi che accidenti vuoi da me?!
 
Il biondo abbassò lo sguardo, improvvisamente a disagio.
-Lys?
-Io...
-Tu? Godric, non ho tutta la serata, o parli o me ne vado.
Lysander la guardò negli occhi: o la va o la spacca.
-Voglio che tu mi chiami Lys, che ricominci a scherzare con me, che mi prenda in giro e che mi abbracci come prima. Voglio che il nostro rapporto torni ad essere quello di un tempo, perchè davvero non sopporto vederti così fredda e distante nei miei confronti, non me lo merito.
Il discorso che aveva provato con Lorcan era un filino diverso, ma decise di non preoccuparsi troppo: era sicuro di averla colpita positivamente, ora lei l'avrebbe abbracciato e tutto sarebbe tornato come prima!
Peccato che Dominique non fosse d'accordo.
La ragazza infatti rise in modo cattivo, coprendosi gli occhi con una mano: -Tu davvero pensavi di colpirmi con questo discorso da quattro soldi? Insomma, ne eri convinto?
 
Il biondo arrossì: non era la reazione che si era aspettato, proprio no.
-La sai una cosa? Sono io quella che non merita tutto questo, che non merita di sentirsi dire queste cose. E' dall'inizio dell'anno che cerco di farti capire i miei sentimenti, ma tu sei talmente stupido che proprio non ci arrivi! Cavolo, persino Jamie è riuscito a fare chiarezza e a mettersi con Elizabeth!
Lui aprì la bocca per parlare, ma lei lo bloccò zittendolo con un gesto: non aveva ancora finito.
-Mi fai capire che ti piace la mia cuginetta, e poi improvvisamente diventi freddo nei miei confronti! Hai iniziato tu, non io, sei stato tu quello che si è comportato da stronzo Lysander Scamander, non io. E ora vieni qua, e mi dici che vuoi che il nostro rapporto torni come quello di prima. 
-Che cosa c'è di così insensibile nella mia proposta?!
Lei lo guardò, con gli occhi pieni di lacrime ma con la testa alta, fiera, come solo Dominique Weasley poteva fare.
-C'è che io non voglio il rapporto di prima, ma vorrei un evoluzione. Voglio qualcosa di più, ma tu non vuoi darmelo. E io ora sono stufa di aspettare. Quindi ora vado avanti, passo oltre questa storia. Ciao.
E se ne andò, senza salutarlo o senza dargli il tempo di spiegare, lasciandolo imbambolato a chiedersi perchè il gene fortunato fosse toccato a Lorcan.
 
 
 
 
-Quindi a Lys piace mia cugina...questa si che è una bella notizia!
-Ehi Rossa, piano con l'entusiasmo, non so quante probabilità ci sono che nasca qualcosa tra loro.
-Ooooh andiamo Lorcan, non rovinare il mio entusiasmo!
Lui rise, abbracciandola: -Non voglio rovinare il tuo entusiasmo, voglio solo che tu non ti illuda per poi rimanerci male, tutto qua. Vieni, sediamoci.
Lei lo seguì, accoccolandosi sul suo petto: -Sono sicura che ce la faranno. Insomma, anche a Dom piace Lys.
-Mh, sarà, ma lui non è bravo con le ragazze quanto me. A volte mi chiedo se siamo davvero gemelli.
Lei si allontanò di colpo dal suo petto, osservandolo con stizza: -Ah si? Sei così bravo? Ma pensa un po' che fortunato.
Il biondo, fiutato il pericolo, cercò di rimediare: -Sono fortunato ora che sto con una ragazza meravigliosa e unica. Le altre non hanno più importanza perchè io amo solo te.
Molly lo guardò sospettosa, ma si accoccolò nuovamente sul suo petto, soddisfatta.
-Ti sei salvato. E ti amo anche io. E ora non rovinare nuovamente il momento chiedendomi dei miei ex, perchè poi mi toccherebbe arrabbiarmi e non ho voglia.
-Ehi, Rossa.
Il tono ansioso del ragazzo la fece preoccupare.
-Cosa?
-Perchè Dommy-Dom sta andando via piangendo?
La ragazza gli diede un bacio e corse dietro la cugina.
Lorcan sospirò: forse era il caso di cercare il suo adorato fratellino.
 
 
 
 
I piani di Rose erano cambiati piuttosto rapidamente: prima voleva cercare le cugine per parlare di Scorpius, ora le stava cercando per parlare di Dom.
Aveva visto la cugina uscire di corsa dalla Stanza, piangendo a dirotto, e la cosa l'aveva piuttosto destabilizzata.
Insomma, l'aveva vista piangere pochissime volte, era un evento raro.
-Ehi Rosie, qua!
Si girò, incontrando lo sguardo di sua cugina Molly: avevano avuto la stessa idea.
 
Farsi strada tra la miriade di studenti ammassati fu abbastanza facile, la parte difficile fu trovare Dominique.
Quella ragazza sapeva nascondersi maledettamente bene.
Dopo circa dieci minuti di ricerca riuscirono finalmente a trovarla, seduta sulle scale a singhiozzare. 
Si sedettero affianco a lei, porgendole un fazzoletto con un sorriso gentile.
-Grazie ragazze, la mia faccia sarà da spavento ora, con gli occhi rossi e il trucco tutto sbavato. Stupido Scamander.
-Sei uno schianto comunque, e un po' la cosa mi irrita sinceramente. Ora, stiamo parlando del mio sexy fidanzato o del fratello un po' tonto?
-"Un po' tonto" è riduttivo. Lui è un totale imbecille.
Rose era un filino confusa: -Aspetta aspetta aspetta, che c'entra Lys in tutto questo?
La bionda le rivolse un'occhiata dispiaciuta: -Scusa Rosie, mi sono dimenticata di non avertene parlato, ma eri talmente presa da Derek e Scorpius che non volevo darti altri problemi.
La rossa a quelle parole si sentì maledettamente in colpa.
-Ommioddio, sono la cugina peggiore del mondo, ma che cavolo mi è passato per la mente, trascurarvi per colpa di quegli stupidi maschilisti. Dom, mi dispiace tanto.
Lei rise: -ehi ehi, non preoccuparti, abbiamo tutte i nostri problemi! E il mio si chiama Lysander Scamander...è iniziato tutto con una cotta innocente...
-TU E LYS?!
-E ora temo di essermi innamorata...
 
Le due rosse si guardarono, preoccupate: fino ad ora la cugina non era mai stata innamorata di nessun ragazzo.
-E lui ora mi ha fatto uno stupidissimo discorso in cui mi chiede di tornare amici come prima e bla bla bla. Ma è lui quello che ha iniziato ad ignorarmi e ad essere freddo, non io! Insomma, bastava dirmi che non gli piaccio e basta, qual è il problema?!
Molly si schiarì la gola, in imbarazzo.
Dom la guardò, confusa: -Qualcosa non va?
-Beh...insomma...secondo me lui non ha proprio colto i tuoi segnali, e magari è diventato freddo e distante perchè si è accorto che sei una bella ragazza ed è diventato più consapevole della tua presenza e del tuo corpo...le mie sono solo supposizioni.
-Tu sai qualcosa.
-NON SO NIENTE LO GIURO!
-MOLLY!
La bionda la scrutò sospettosa: -Ti ha detto qualcosa Lorcan e tu non puoi dirmi niente, giusto? Tranquilla, lo capisco.
La rossa era immensamente sollevata: -Grazie Dom, gli ho giurato di non rivelare nulla...
-Però devi almeno dirmi una cosa: chiudo con questa storia o aspetto ancora un po'?
Le sorrise, felice di poter rispondere almeno a quello: -Fossi in te aspetterei ancora un po'.
Dominique, ritrovata un po' della sua solita spigliatezza, rise, e fu presto seguita a ruota dalle altre due.
 
 
La prima ad alzarsi fu Rose: -Beh ragazze, credo sia giunto il momento di tornare alla festa, insomma, si sentirà la nostra mancanza.
-Vorrai dire che Scorpius sentirà la tua mancanza.
-Voglio dire che Lorcan vorrà vederti, e magari Lys vuole scusarsi con la nostra Dominique. Non si può mai sapere.
Si girò, pronta a incamminarsi, ma la sua visuale fu oscurata da un viso fin troppo familiare: -Grazie al cielo, ti ho cercata dappertutto!
Lei sentì distintamente il panico montarle in corpo: per come erano sistemati il ragazzo non poteva vedere che dietro di lei c'erano le sue cugine.
E aveva paura che stesse per dire qualcosa di tremendamente imbarazzante.
 
-Malfoy, davvero, non credo sia il momento...
Cercò di bloccarlo in qualche modo, ma lui non volle sentire ragioni.
-Certo che è il momento, devo spiegarti! Non mi interessa se non sei vergine, non è quello il problema!
-POSSIAMO PARLARNE DOPO?
Sperava che in qualche modo le altre non avessero sentito quello che le aveva appena detto, ma sapeva che era impossibile.
E infatti Molly e Dominique si materializzarono al suo fianco: -Scorpius, tesoro, è un piacere vederti. E sentirti.
La faccia del ragazzo si colorò di un rosso acceso: -Oh..ciao ragazze, non sapevo foste qua.
Dom ghignò in modo malizioso: -Avevo immaginato, e probabilmente vorresti che ce ne andassimo. Molly, leviamoci di torno. Rosie, a dopo.
E se ne andarono sghignazzando, lasciandosi dietro un silenzio imbarazzato.
 
Rose voleva morire.
-Mi dispiace, ti avrei dovuto avvisare prima...
-No, insomma, sono io quello che avrebbe dovuto evitare di dire una cosa el genere così di getto...
-Figurati...comunque potremmo anche smetterla di parlare della mia non-verginità sai...
Lui sospirò, abbattuto: -Sono un imbecille, mi sono spiegato male in ambedue i casi. Quando mi hai detto che avevi già fatto sesso non sono rimasto sopreso perchè non pensavo fosse possibile per una come te o altro, insomma...ero arrabbiato, ecco.
La rossa alzò timidamente lo sguardo: -Arrabbiato...?
-Si, arrabbiato. Incazzato, furioso, vedila come vuoi, il senso è quello.
-E perchè mai ti sei arrabbiato per una cosa del genere?
Il biondo le si avvicinò, incastrandola tra il muro e il suo corpo, come già aveva fatto altre volte: -Perchè il pensiero di saperti tra le braccia di qualcun altro mi fa impazzire. Sapere che qualcuna ti ha avuta prima di me, che qualcuno ha potuto vedere i tuoi lati più intimi, ascoltare i tuoi gemiti, perdersi in te...è una cosa che non posso sopportare.
La ragazza pendeva dalle sue labbra, in un mix di imbarazzo e aspettativa che proprio non sapeva spiegarsi.
 
-Anche tu sei stato a letto con tante ragazze...
-E la cosa ti da fastidio?
Era il momento della verità, quello in cui giocarsi il tutto e per tutto.
Scorpius sapeva di rischiare tanto, ma sentiva che era l'occasione giusta.
Lei guardò in basso, cercando di sfuggire il suo sguardo, ma il biondo prontamente le prese il mento fra le dita e incatenò nuovamente i loro occhi.
-Dimmi quello che pensi Rose, ci siamo solo noi due qua, nessun'altro. Per una volta sii sincera con te stessa; non sono il nemico, sono un ragazzo che è tremendamente innamorato di te.
Stavolta fu lei a baciarlo, a prendere l'iniziativa: Scorpius ricambiò subito, cercando la lingua della ragazza e mettendole una mano tra i capelli, in modo da approfondire il contatto tra loro.
Non ci fu nessuna interruzione, nessun ripensamento improvviso o altro.
Fu un bacio lungo, passionale ma allo stesso tempo dolce.
Un bacio che entrambi aspettavano da tempo.
 
Si staccarono dopo qualche minuto, gli occhi lucidi e le labbra gonfie.
Fu il biondo a rompere il silenzio: -E questo che significa?
Rose fece un respiro profondo prima di rispondere.
In fondo l'aveva sempre saputo.
-Significa che anche io sono innamorata di te, sfortunatamente.
La risata gioiosa di Scorpius si sentì fino ai Sotterranei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve a tutti!
Finalmente Rose e Scorpius sono riusciti a chiarirsi, e anche se non posso promettere che i guai sono finiti qua posso almeno dire che sono una specie di coppia :')
Lys e Dom sono uno l'opposto dell'altro, ma secondo me sono perfetti insieme proprio per questo: lui può riuscire a calmarla e lei lo fa svegliare un po'.
Le altre coppie appaiono quasi niente, lo so, ma dovevo focalizzarmi su Rose/Scorpius e Lysander/Dominique qua, perchè la storia volge al termine e bisogna risolvere tutto, ma cercherò di far apparire di più anche gli altri, e magari rendere un po' di giustizia al povero Albus, insomma, per ora l'ho descritto principalmente come un playboy incallito e basta :')
Spero che il capitolo sia piaciuto, continuate a seguirmi e a recensire, e se avete domande o richieste sono disponibile a tutto!
Baci! :3

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Capitolo 14
*** Di gemelli aggressivi e metabolizzazioni. ***


-Quindi ora siamo...una coppia?
-Malfoy, è la terza volta che te lo ripeto: si, siamo una coppia.
-Scusami, è che mi sembra surreale come cosa. Insomma, un minuto prima stiamo litigando e un minuto dopo mi baci con così tanta foga. Permettimi di dire che è strano.
Rose arrossì, imbarazzata: -Non ti ho baciato con foga.
Lui rise: -Ah no? Preferisci che dica "con disperazione"?
-Vuoi litigare dopo solo dieci minuti in cui ci siamo messi insieme?
Scorpius le cinse la vita, avvicinando il suo viso a quello della ragazza: -Naa, in realtà preferirei fare qualcos'altro. Ora, posso essere io quello a baciarti con foga?
 
Fu lui stavolta a prendere l'iniziativa, azzerando le distanze tra i loro volti e baciandola lentamente, con dolcezza.
Lei ricambiò, sentendo nello stomaco una strana euforia mai provata prima, ma decisamente piacevole.
Gli cinse il collo con le braccia, e lui in risposta posò le sue mani sulla sua schiena, poco sopra il sedere, con una goffaggine e un imbarazzo impossibili da non nortare.
Rose si staccò e lo guardò confusa: -C'è qualcosa che non va?
Le guance del biondo si tinsero di un rosa accesso, che creava un netto contrasto con il suo solito colorito pallido: -Io, insomma...
-Siiiii?
-Non so...non so dove mettere le mani...
 
La rossa strabuzzò gli occhi, non capendo: -In che senso non sai dove mettere le mani? 
Scorpius sospirò, frustrato: non certo dall'ingenuità della ragazza, ma dal suo comportamento molto poco controllato.
-Rose, piccola, è che io vorrei mettere le mani in un determinato posto, lo desidero davvero tanto, ma ho paura che poi tu mi affatturi in qualche modo davvero originale e molto doloroso. Dopo aver visto ciò che hai fatto ad Hills vivo nel terrore di fare qualcosa di sbagliato.
La ragazza mantenne la sua espressione sbalordita per qualche secondo: poi, improvvisamente, scoppiò a ridere.
Questo certo non migliorò la situazione del fidanzato.
-E' bello vedere che mi prendi sul serio, davvero, grazie tesoro.
 
-Scusa, scusa, è che la tua faccia è davvero meravigliosa. Ora torno seria e ti dico che se vuoi toccarmi puoi farlo. Sono la tua ragazza, direi che ne hai il diritto, basta che non lo faccia in pubblico o in momenti inappropriati. A me...insomma...
Ora era il suo turno di essere imbarazzata.
-A te...?
-A me piace essere toccata da te...
Scorpius la fissò, genuinamente sorpreso, e diciamocelo un po' lusingato.
Vedendo il suo sguardo profondamente imbarazzato sorrise, trovandola più bella che mai: -Ti amo Rose Weasley, ti amo davvero tanto. Ora, che ne diresti di andare in camera tua e di coccolarci un po'? 
Lei annuì, felice: -Penso che sia un'idea fantastica.
 
 
 
 
 
 
Nonostanze l'assenza dei due piccioncini, però, la festa continuava imperterrita. 
Anche se non tutto filava liscio come l'olio.
-Dominique mi odia, è ufficiale. Dio, le ragazze sono così complicate.
-Lei ti ha detto che le piaci e tu le hai chiesto di tornare amici. Francamente sono incazzato pure io.
Lysander si girò verso il fratello contrariato: -Da che parte stai scusa? Sono io la vittima qua, è lei quella che mi ha trattato male!
-Lys, mi dispiace dirtelo, sono sempre stato dalla tua parte, ma stavolta hai torto.
-Ti sbagli di grosso!
Lorcan iniziava ad irritarsi: -Ah si? E sentiamo, perchè?
-Perchè io non ho fatto niente di male! Insomma, le ho chiesto di tornare amici come prima, non è una proposta indecente.
-Non era quello che voleva sentirsi dire Lys, questo è il problema!
 
Il ragazzo sbattè il bicchiere sul tavolo delle bevande, in preda alla frustrazione: -E allora che cavolo voleva sentirsi dire?!
-Lei è innamorata di te e tu di lei, è così difficile da capire? Lei voleva sentire una dichiarazione pronunciata dalle tue labbra, non un "torniamo amici come prima e vogliamoci tanto bene"!
Lysander, buon'anima, solitamente era un ragazzo posato che riusciva a mantenere la calma e soprattutto che pensava le cose prima di dirle; la situazione in cui si trovava, però, lo rendeva facilmente irritabile e instabile, cosa che si rifletteva anche sul suo modo di interagire con gli altri, compreso suo fratello.
Per questo la discussione degenerò in un modo decisamente inaspettato.
 
-Ah ma cosa ne vuoi sapere tu di queste cose, sto parlando con la persona sbagliata.
Lorcan si girò verso di lui con sguardo minaccioso, sperando di aver capito male: -Scusami?
Il fratello continuò imperterrito: -Insomma, in questi ultimi anni hai fatto sesso con qualunque essere di sesso femminile che popola questo castello, per non parlare del tuo rapporto con Molly; solo perchè vi siete fidanzati da dieci secondi non vuol dire che tu sia il Guru dell'amore.
-Vuoi un pugno in faccia per caso? Solo perchè ho fatto delle scelte sbagliate non vuol dire che non capisco niente di queste cose. Perlomeno io sono riuscito a dire alla ragazza di cui sono innamorato che la amo.
Lys ghignò, ma il suo non era un ghigno malandrino o malizioso: era sardonico, quasi cattivo.
-Si, però prima te la sei sbattuta per mesi senza pensare minimamente ai suoi sentimenti, ma ragionando con ciò che si trova a sud dell'equatore. Sarò un'idiota, ma io almeno non faccio queste cose.
 
Non fece in tempo a finire la frase che il gemello lo afferrò per la collottola e lo sbattè con forza al muro: -Ma che cazzo hai, si può sapere? Si, sarò stato stronzo e insensibile, ma almeno io ho riflettutto sui miei errori e sono riuscito a rimediare, e ora sto con una ragazza che amo e che mi ama. Potrò essere andato a letto con tutte, ma ciò non vuol dire che non sono in grado di capire cosa sia l'amore o no. E almeno io non sono un codardo come te, ma dico, ti sei visto? Hai così tanta paura di metterti a nudo davanti a Dominique che piuttosto le fai una proposta patetica e vergognosa, e invece che ammettere di aver fatto una cazzata cerchi di dare la colpa a lei. Io sarò uno stronzo, ma tu sei un fottuto codardo, e non so cosa sia peggio francamente.
-Vaffanculo, almeno io ho dei principi morali!
Prima che Lorcan potesse rispondergli o reagire in qualsiasi modo intervenne James a separare i due.
-Ok, ok, ora da bravi separatevi, vi stanno guardando tutti. Lorc, non puoi picchiare il tuo gemello, è davvero poco professionale da parte tua. Lys, lo stesso vale per te, e poi tuo fratello probabilmente ti farebbe a pezzi. E io non potrei intervenire in favore di nessuno, quindi evitiamo.
Si allontanarono continuando a guardarsi in cagnesco, ignari degli sguardi curiosi degli altri studenti.
-Io non avrei principi morali? Wow, questa si che è un'offesa. Però almeno io ho le palle di combattere per le cose che amo, e anche di chiedere scusa e di ammettere di aver sbagliato, se serve.
Lysander provò ad andargli contro, ma fu bloccato nuovamente dal castano: -Ehi, non fare cazzate, stai buono!
Si liberò allora con uno strattone infastidito dalla sua presa, e se ne andò senza dire una parola.
 
James si voltò sconvolto verso l'unico biondo rimasto: -Si può sapere cosa cavolo è successo? In diciassette anni non vi ho mai visti litigare così, nemmeno da piccoli!
Lui lo guardò contrariato: -Mio fratello è molto intelligente, ma quando si tratta dei suoi problemi diventa dannatamente stupido. 
-Mm, ho sentito il nome di mia cugina, c'entra qualcosa?
-Sai Jam-Jam, in questo periodo il problema è sempre una delle tue parenti. La cosa inizia a diventare fastidiosa.
Il giovane Potter sospirò: -Non dirlo a me, non so più dove sbattere la testa, e fra pochi giorni torneremo a casa per le vacanze natalizie. Non so come farò ad affrontare tutta la famiglia e a raccontare tutto quello che è successo in questi mesi. 
Lorcan a quelle parole si illuminò: -Cavolo, hai ragione, fra poco ci sono le vacanze natalizie!
-...E?
Sul volto dello Scamander si disegnò un sorriso malefico a dir poco terrificante, e l'amico vedendolo non potè che rabbrividire.
-Oh no, ti prego non dirmi che hai in mente uno dei tuoi piani. Cavoli, ora capisco perchè tu e Molly state insieme, siete uguali. Vi odio.
-Oh Jamie caro, ho un piano assolutamente perfetto che TU devi aiutarmi a mettere in atto.
Il castano sospirò abbattuto: -Puoi spiegarmelo domani? Vorrei godermi questi ultimi momenti di tranquillità con Elizabeth, prima che si scateni la tua furia, che temo porterà mia cugina e tuo fratello sull'orlo della crisi isterica.
-Vedi che anche tu mi capisci?! Cavoli, quasi rimpiango di essere etero, saremmo stati una coppia perfetta!
 
 
 
 
 
 
-Aspetta aspetta, stavano litigando per Dom? Ma Lorcan non sta con Molly?!
-Sisi, è che Lys è innamorato di lei ma non lo ammette e quindi Lorc si è arrabbiato e...senti, è complicato, e tanto te lo racconterà mia cugina, possiamo parlare di altro? DI qualcosa inerente a noi due magari?
Elizabeth sorrise teneramente al fidanzato: -Certo, di che vuoi parlare?
-Beh, domani c'è un'uscita per Hogsmeade, e fra quattro giorni ci sono le vacanze natalizie...
-Ah si, beh potremmo andare insieme da qualche parte, no? In fondo sarebbe il nostro primo "vero" appuntamento.
-Oh certo, ci tengo! E poi fra quattro giorni ci sono le vacanze natalizie...
James sembrava imbarazzato, e lei non capiva dove volesse andare a parare: -Si, lo hai già detto prima, e quindi?
 
Il castano si grattò una guancia, guardando da un'altra parte: -Volevo solo sapere se il tutto si sarebbe svolto come al solito. Sai, di solito stai alla Tana con tutti noi per qualche giorno, insieme ai gemelli. E' tradizione.
La ragazza capì subito il problema: -Oh. Ecco, io...non saprei sinceramente. Insomma, le cose sono cambiate.
-Si infatti, ora stiamo insieme.
-E quindi sarebbe molto imbarazzante piombare a casa tua così.
-Ma i miei parenti ti conoscono già!
-Si ma ora le cose sono cambiate!
Il ragazzo assunse un cipiglio un po' contrariato: -Cambiate come scusa?
-Stiamo insieme James, ed è stupendo, ma...insomma...sarebbe davvero imbarazzante. Un conto è stare da te come tua amica, un conto è stare da te fingendomi tua amica nonostante sia la tua ragazza. Lo sai che non so mentire.
 
L'espressione del castano si trasformò completamente: ora era confuso.
-F...fingendoti mia amica? Che intendi dire?
-Beh, insomma, immagino che tu non lo voglia ancora dire ai tuoi, e lo capisco, è un passo importante, e magari tu non hai ancora in mente quel tipo di impegno così serio, e lo capisco benissimo eh, figurati, non sono di quelle ragazze che se la prendono per cose così...
La ragazza si sentiva una stupida a dire quelle cose, perchè era da un po' di tempo che le pensava ma non aveva mai avuto il coraggio di confessargliele: insomma, James non era mai stato il tipo da portare la propria ragazza a casa da mamma e papà, e se non voleva ancora presentarla a loro in veste di fidanzata le andava bene. 
Magari fra qualche anno le cose sarebbero cambiate.
-Ma io ho già detto ai miei che stiamo insieme.
Di certo non si aspettava una cosa del genere.
-EH?!
 
-Gliel'ho già detto, dov'è il problema?
La ragazza era diventata completamente rossa, e sembrava sull'orlo del pianto.
-Glielo...glielo hai detto?
-Certo! Che c'è, non volevi che lo dicessi?
Un lampo di comprensione gli squarciò il cervello: non stava piangendo, si stava per commuovere.
La abbracciò dolcemente, poggiando il suo mento sulla testa di lei: -Tu mi hai visto impelagato in tante relazioni, che ho sempre tenuto all'oscuro dei miei genitori, perchè non avevo voglia di impegnarmi. Ma con te è diverso Eliza: non mi sarei mai messo con te senza l'assoluta certezza di voler fare sul serio. Il giorno dopo in cui ci siamo messi insieme ho mandato una lettera ai miei genitori dicendogli che questo Natale avrei portato a casa te, la mia nuova e splendida fidanzata. E questo perchè ti amo, e voglio passare il resto dei miei giorni con te, a sentirti borbottare perchè non so farmi il nodo alla cravatta o perchè non piego mai i vestiti.
La ragazza non riuscì a dire nulla a causa delle lacrime, ma aumentò la stretta per fargli capire che si, anche lei lo amava.
E che si, avrebbero passato il Natale insieme a casa sua.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il giorno dopo, a colazione, l'atmosfera era di nuovo leggermente instabile.
I due gemelli sedevano a un tavolo diverso, il che certamente aiutava, ma Lysander e Dominique erano uno di fronte all'altra.
E la situazione era tragica.
-Lys, tesoro, potresti cortesemente passarmi il sale?
La ragazza, infatti, aveva scelto di assumere un comportamente che avrebbe certamente messo in difficoltà il ragazzo.
In parte perchè voleva spingerlo al limite e fargli finalmente ammettere che anche lui l'amava, in parte per divertirsi un po' alle sue spalle.
 
 
E Lysander era semplicemente scioccato.
-...eh?
-Il sale dolcezza, puoi passarmelo?
Pronunciò la frase in tono dolce e sbattendo languidamente gli occhi, e fu felice di vedere le guance del ragazzo colorarsi di un delizioso rosa.
-Ah, si...certo. Ecco, tieni.
-Grazie mille.
Le ragazze e James faticavano a trattenere le risate: tutti avevano capito il piano della bionda tranne il povero Scamander.
 
-Domani che piani avete per Hogsmeade?Elizabeth?
-Oh, io e James andiamo da qualche parte insieme
-Già- continuò il castano mettendole un braccio intorno alle spalle -volevamo stare da soli un paio d'ore, ma potremmo vederci tutti insieme per pranzo, che ne dite?
-Tranquilli ragazzi, non vorrei mai disturbare il vostro amoreggiare e flertare. Lils?
-Io non posso, ho promesso a Hugo, Louis e Lucy che sarei stata con loro tutta la giornata, quindi passo.
-Oh, che peccato, beh in effeti si saranno sentiti soli, mio fratello mi tiene il muso da quando siamo arrivati qua perchè dice che a scuola non gli dedico abbastanza attenzioni.  Molly?
-Sono con Lorcan biondona, stessa cosa di Jamie e Eliza.
Il sorriso di Dominique si ingrandiva ad ogni risposta.
-Lys, tu hai qualche piano in mente?
 
Il ragazzo, ancora sotto shock per il trattamento ricevuto e incantato dalla voce della ragazza, ci mise qualche secondo a capire che gli stava porgendo una domanda.
-Lys? Ci sei?
-Ah, si, scusate, ero sovrappensiero! No, io per domani non ho niente, pensavo di stare in Sala Comune e leggere qualcosa...
Tutti quanti si girarono verso di lui con un briciolo di pietà negli occhi: povero ragazzo, non aveva capito di essere già cascato nella trappola.
La Weasley sorrise e gli prese una mano tra le sue: -Che ne diresti di accompagnarmi da Mielandia e poi magari a bere una Burrobirra? Da sola sarebbe una tale noia, e non mi va di stare in Sala Comune tutto il giorno.
Il biondo fissò la sua mano, incredulo, e sentì uno strano calore salirgli in viso.
Gli aveva davvero preso la mano? E gli aveva chiesto di andare insieme da qualche parte? 
Alzò gli occhi, incontrando lo sguardo azzurro e tremendamente affascinante della ragazza.
Lei non lo stava guardando con fare implorante o facendo gli occhi da cucciolo: al contrario, aveva lo sguardo di chi sa di aver già vinto.
 
Avrebbe voluto dirle di no, perchè la consapevolezza di ciò che stava facendo iniziava lentamente a colpirlo, ma non ci riuscì.
Si odiò per quello, ma il pensiero di trascorrere una mattinata con lei lo rese straordinariamente eccitato.
-Oh...c...certo, è una bella idea.
Dominique gli sorrise, stavolta in modo affettuoso: forse non era così sbagliato dargli un'altra chanche. 
 
 
 
 
Al tavolo degli Slytherin la situazione era un filino diversa.
-Al, ti prego, smettila di boccheggiare, è imbarazzante e vagamente inquietante. Si, io e Scorpius stiamo insieme, ok?
-ECCO PERCHE' IERI NON E' TORNATO IN CAMERA, STAVA FACENDO LE PORCHERIE CON TE!
Rose sobbalzò, arrossendo furiosamente: -ALBUS SEVERUS POTTER! NON ABBIAMO FATTO NESSUNA PORCHERIA, PIANTALA!
-Oooh, James vi ucciderà. Anzi, LO ucciderà. Aspetta solo che lo venga a sapere. A proposito, dov'è il condannato a morte?
-Grazie Lorcan, è un piacere sapere di poter contare sugli amici. Comunque quando me ne sono andata stava facendo la doccia, arriverà tra poco.
La ragazza non si era però accorta che a pochi posti da loro era seduto Derek (si, quel Derek, lo ricordiamo tutti) che aveva sentito ogni singola parola del loro discorso.
E non era per nulla contento.
 
Si avvicinò ai tre con aria contrariata: -Quindi ora stai con Malfoy? Sei caduta così in basso?
La rossa si voltò verso di lui, battagliera, ma sorprendentemente fu Albus a rispondere.
-Ehi amico, fatti un giro si? Non sono affari tuoi.
-Questo è buffo, perchè secondo me sono proprio affari miei. Fino a poco fa ero io quello che usciva con tua cugina, se ricordo bene.
-E ora non lo fa più, se ricordo bene.
-Vedo che ha trovato velocemente un sostituto.
Lo Scamander si alzò di scatto: -Ehi coso, ti consiglio vivamente di sparire. Finchè puoi andartene sulle tue gambe.
Derek però non aveva ancora finito: -Ci siamo lasciati da qualche ora e tu già te la fai con un altro? Dio, e io che pensavo fossi una ragazza diversa. Ed è pure il figlio di un Mangiamorte, il che rende il tutto ancora più squallido.
 
L'arrivo di Scorpius evitò una probabile espulsione di Albus e Lorcan: i due infatti erano pronti a mollare un pugno, o peggio lanciare una fattura, al moro.
-Wow, sei così insicuro che tiri fuori la storia del Mangiamorte? Amico, devi proprio avere il cuore spezzato.
La rossa si girò verso di lui, sorpresa dal perfetto tempismo con cui era comparso: -Scorpius!
Lui le diede un bacio veloce, per poi rivolgersi nuovamente verso Derek: -Sai, ho sempre pensato tu fossi un tipo poco raccomandabile, ma ora ho capito che sei solo uno stronzo. Puoi dire quello che vuoi sul mio conto, ma non osare dire un'altra cosa negativa su questa ragazza, o te la vedrai con me, e io fossi in te non mi metterei contro il figlio di un Mangiamorte. Conosciamo la Magia Oscura, ce la insegnano prima che riusciamo a parlare!
Il moro aprì la bocca per replicare, ma ci ripensò subito: forse era meglio non esagerare.
Si voltò e se ne andò, senza dire una parola.
Il biondo si sedette accanto alla ragazza, e soltanto in quel momento i tre si accorsero del silenzio tombale che era sceso in Sala Grande, e che tutti quanti li stavano fissando con gli occhi sgranati.
L'unico suono che udirono fu un gemito di puro dolore provenire dal Grande James Sirius Potter.
-Oh Godric, oh Salazar, oh Rowena, oh Helga. Lo zio Ron non la prenderà per niente bene.
Decisamente non era una bella giornata.
 
 
 
 
 
 
-James non puoi arrabbiarti così, sii ragionevole.
-RAGIONEVOLE? PER CASO HAI SENTITO LA STESSA COSA CHE HO SENTITO IO O NO?
-CALMATI!
Il castano guardò la propria fidanzata, un po' stupito dalla sua reazione: Elizabeth raramente perdeva la calma in quel modo.
-...ok, sono calmo.
-Bene, ora possiamo parlare in modo civile o devi continuare ad urlarmi contro in quel modo?
Lui abbassò lo sguardo, scusandosi con fare mortificato, ma lo sollevò notando che la ragazza gli stava nuovamente sorridendo.
-Mi spieghi perchè sei così arrabbiato?
-E' la mia cuginetta, e sta con Malfoy! MALFOY!
-Quindi sei in qualche modo geloso perchè è la tua cuginetta e non vuoi che stia con qualcuno, specialmente con Malfoy?
 
Lui arrossì: -Si, più o meno.
La ragazza trattenne una risata, cercando di mantenere una parvenza di serietà: -Amore, è molto dolce da parte tua, ma non credi che Rose sia abbastanza grande per avere un fidanzato? E poi non è nemmeno la prima volta, ormai dovresti aver superato la cosa.
Notò un leggero cambiamento nel ragazzo: ora più che arrabbiato sembrava...a disagio.
-...James?
Lui strusciò un piede a terra, cercando di guadagnare del tempo: -E' che ora lei è grande...
-...e quindi?
-...e quindi fa cose da grandi...
 
-Io continuo a non cap-OMMIODDIO, JAMES! STIAMO PARLANDO DI QUELLO? DAVVERO?
-MI PREOCCUPO SOLO PER LEI! Cosa ne sappiamo, magari lui vuole solo togliersi lo sfizio di prendersi la sua prima volta per poi lasciarla! Ce l'ha la fama di donnaiolo, e non dirmi che non è vero!
Elizabeth, prima di rispondere, prese un bel respiro: amava quel ragazzo, ma certe volte era proprio un'idiota.
-Ok, stammi a sentire. Prima di tutto Rose non è una stupida e Scorpius non è uno stronzo. Sono entrambi innamorati James, davvero tanto, e ce ne siamo accorti tutti in questo periodo tranne te! Tu eri troppo occupato con la storia di Lily all'inizio, ed è giusto, ma quando l'abbiamo risolta hai fatto finta di non vedere, concentrandoti sul fatto che lui è uno stronzo e basta. Magari era un donnaiolo, e quindi? Anche Lorcan lo era, eppure ora sta con Molly perchè la ama, così come Scorpius ama tua cugina. Accettalo, e sii felice per loro.
Vedendo che lui non replicava ancora decise di continuare.
-Se lui vuole soltanto farci sesso, cosa che dubito francamente, affronteremo la questione, ma non dobbiamo fasciarci la testa prima di essercela rotta! 
Il castano di venne improvvisamente paonazzo: -E permettere che rubi impunemente la virtù di mia cugina?!
 
-La...virtù. La virtù. Che siamo, nel Medioevo? Per tutti i folletti James, ora basta! Rose non è vergine!
Lui sbiancò improvvisamente, boccheggiando: -Lei..che...cosa?
-Si, non lo è, e il motivo per cui sei l'unico a non saperlo  che aveva paura della tua mentalità e non aveva voglia di sentirti strepitare riguardo a virtù rubate e altro! Io ero vergine prima di stare con te, e tu eri un donnaiolo prima di stare con me. Se avessi ragionato come stai facendo tu ora noi due non saremmo una coppia. Discorso chiuso, vado a lezione.
Si voltò e se ne andò, lasciando il ragazzo a cuocersi nei suoi sensi di colpa e nel suo imbarazzo.
 
 
 
 
 
 
Scorpius e Rose stavano passando uno dei loro rari momenti di relax godendosi una passeggiat sulla riva del Lago: c'era però qualcosa che non andava nella ragazza.
-Ehi Weasley, tutto bene?
-Mmm.
-Sai, in una società civile e culturalmente avanzata come la nostra un mugugno come "mmm" non viene considerato una vera e propria risposta.
La rossa lo guardò male: -Molto spiritoso. Pensavo soltanto a Jamie, tutto qua.
Lui si sedette sul prato, invitandola con un cenno a fare lo stesso: -Susu, vieni e raccontami cosa ti affligge.
-Mio cugino non l'ha presa bene, proprio per niente. Sta ancora metabolizzando la storia di Lily e quella tra Molly e Lorcan, ci mancava solo questo.
 
-Ah, quindi ora la nostra relazione sarebbe un qualcosa da "metabolizzare"?
La ragazza percepì una sfumatura di irritazione nella voce del fidanzato, e si girò allarmata a guardarlo: -Non intendevo dire questo, lo sai!
-E cosa intendevi dire allora? 
-Che mio cugino è iperprotettivo, e vedere tutte le sue cuginette che iniziano a fidanzarsi gli provoca una crisi di panico. La nostra storia non ha niente che non va Scorpius, davvero.
Il biondo la abbracciò, ancora un po' corrucciato, poggiando il mento sulla sua testa: -Tuo cugino è una testa calda eh, lui e Albus sono completamente diversi.
-Si beh, James è più melodrammatico, Al è riflessivo, quando vuole. Comunque gli passerà, prima o poi, dobbiamo solo aspettare.
 
Scorpius si alzò improvvisamente, aiutandola ad alzarsi a sua volta e togliendosi i fili d'erba dai pantaloni.
-Bene, allora non c'è altro da fare.
Lo guardò confusa: -Cosa?
-Vado a parlare con tuo cugino. Quello grande.
-Cos...EHI, TU, BIONDO, TORNA SUBITO QUA! FERMO!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Chiedo UMILMENTE perdono per il ritardo, ma sono sommersa dagli esami in facoltà e non so dove sbattere la testa, scusatemi!
Il capitolo è un po' sciapido: non ho molta fantasia ma volevo comunque darvi qualcosa, il prossimo sarà molto più movimentto, prometto!
Lys e Dom sono nella classica situazione in cui lui sa di amarla, lei non è sicura di sapere che lui sa, e nessuno agisce...ma Dominique non lascia certo le cose comsì come stanno.
Molly e Lorcan sono la mia coppia preferita eppure continuo a non inserirli...ma ho in mente qualcosa anche per loro, non temete.
James e Scorpius, ammettiamolo, sono i fidanzati che tutte vorremmo (anche se James a volte ha davvero la testa dura eh...)
E niente, volevo ancora chiedere perdono per il ritardo e la scarsa qualità del capitolo e promettere che la prossima volta sarà molto meglio!
Leggete. recensite, criticate, scrivetemi cosa vi è piaciuto, cosa no, cosa vorreste leggere, cosa dovrei cambiare, insomma tutto quello che vi viene in mente!
Alla prossima, peace and love!

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Capitolo 15
*** Di cognomi importanti e Gorgosprizzi. ***


Capitolo 15: "Di cognomi importanti e Gorgosprizzi"
 
 
-Scorp, dove stai andando?
-AL, TI PREGO, FALLO RAGIONARE ALMENO TU!
Il biondo si fermò improvvisamente, voltandosi verso l'amico con un sorrisino irriverente: -Sto andando dal tuo fratellone a dirgli che io e Rose siamo ufficialmente fidanzati. Non sono adorabile?
Albus si girò verso la cugina: -Sta scherzando ,vero?
-Temo di no.
-Beh io vado, non ho tempo per le chiacchere.
Furono inutili le suppliche dell'amico o le minacce della fidanzata: imperterrito arrivò a destinazione, incontrando però un grande problema.
-Parola d'ordine?
-...oh, accidenti, non ci avevo pensato. Ehm, per favore?
 
La Signora Grassa lo fissò impassibile: -Sbagliato. Parola d'ordine?
-Oh andiamo, fammi entrare, devo fare una cosa importante!
Il quadro non si mosse di un millimetro.
Scorpius si girò spazientito verso la rossa: -Avanti, dimmela così posso entrare.
Un sorriso malvagio iniziò a nascere sul bel volto della ragazza...che morì subito vedendo sua cugina Dominique uscire dalla Torre.
-Oh, che ci fate tutti qua bimbi belli? Scorpy, Alby, voi non dovreste trovarvi tipo nei Sotterranei, a chilometri di distanza da qua?
Il biondo, più veloce della luce, tappò la bocca alla sua dolce metà e la battè sul tempo: -Mi serve la parola d'ordine di questo cavolo di quadro. Fai un'opera buona, aiuta un biondo.
Lei alternò lo sguardo dal sorriso del ragazzo agli occhi infuriati della cugina, per arrivare all'espressione sconsolata di Albus.
E decise immediatamente cosa fare.
 
-Felix Felicis dolcezza.
Lui le sorrise: -Ti devo un favore! AHIA!
Allontanò di scatto la mano dalla bocca di Rose: -MI HAI MORSO!
-E lo rifarei! DOM, PERCHE' CAVOLO GLIELO HAI DETTO?!
In tutta risposta lei fece spallucce: -Mi annoiavo. Ah, comunque, Jamie è in camera sua, se vi interessa. Have fun, ora devo andare!
Il moro si schiaffò una mano in faccia: decisamente le cose andavano male.
 
 
 
 
 
-Scorp, davvero, forse devi rifletterci un pochino. Non sembra, ma Jamie è capace di picchiare forte.
-Anche io, e comunque non ce ne sarà bisogno. Fidatevi di me, so cosa sto facendo.
Albus aprì la bocca per replicare, ma fu interrotto da Rose: -Ok, mi fido. Vai, ma se ti prende a calci in culo poi non venire a piangere da me.
Il ragazzo la afferrò per un braccio e le diede un bacio mozzafiato: -Non ti deluderò Rossa. Vado, tifate per me!
Lo osservarono andare un filino sconsolati.
Il moro si girò verso la cugina, probabilmente per consolarla, ma il suo sguardo fu attirato dalla figura di una ragazza che chiaccherava con...
-ELIZABETH! Ciao, come stai amicona mia?
-...Al, sei ubriaco?
-Perchè me lo chiedi? A proposito, io sono Albus!
Tese la mano verso la ragazza misteriosa per presentarsi.
 
Si aspettava che cadesse ai suoi piedi, come tutte le altre del resto, non certo che lo guardasse con diffidenza e con un filino di disgusto.
-Si, ti conosco, so chi sei.
La fissò stranito per cinque secondi.
Rose gli diede una gomitata nella schiena, in un velato invito a riprendersi.
-A...ah, bene, allora siamo a metà dell'opera! Io però non so chi sei tu!
-Io sono Sarah Parker, piacere.
-Il piacere è tutto mio! Come mai non ti ho mai vista insieme ad Elizabeth?
-Siamo amiche da poco. Eliza, ci vediamo dopo, devo andare. Ciao Albus, Rose.
 
Quando se ne fu andata il ragazzo esplose.
-PERCHE' VENGO A SAPERE SOLO ORA CHE HAI UN'AMICA TANTO CARINA?!
Elizabeth lo fissò con un sopracciglio inarcato: -E avrei dovuto dirtelo perchè?
-Beh perchè...perchè...è carina!
-Continuo a non capire il senso del tuo discorso Al, anche sono certa che è davvero interessante. 
-...da quando sei così cattiva...?
-Passo troppo tempo con le tue cugine. Piuttosto, dove andava così di fretta il biondo ossigenato?
Rose sospirò sconsolata: -Vuole parlare con Jamie della nostra relazione, non capisco se per avere l'approvazione o semplicemente farsi prendere a pugni.
La castana impallidì di colpo: -...ah, davvero...?
-Si, perchè?
-Ne..ne abbiamo parlato poco fa, e diciamo che non è andata benissimo. Tuo cugino è piuttosto geloso, ha paura che Scorpius voglia "rubarti la virtù" e quando gli ho detto che non eri più vergine...beh, puoi immaginare come è andata.
Fu il turno della rossa di sbiancare: -Merda, prevedo guai.
 
 
 
 
James non voleva vedere nessuno.
L'aveva detto, aveva praticamente terrorizzato un gruppo di primini che avevano avuto il coraggio di sbagliare stanza e disturbarlo.
Ci mancava solo che appendesse un cartello fuori dalla porta e le aveva davvero provate tutte; per questo quando sentì qualcuno bussare alla porta la vena sulla sua fronte iniziò  a pulsare.
-Vi ho già detto che questa non è la camera del Caposcuola, quindi o ve ne andate oppure vi prendo a calci in-Malfoy? Che cosa ci fai tu qua?
Era l'ultima persona che voleva vedere in quel momento.
-Sono venuto a parlarti, da uomo a uomo, da Slytherin a Gryffindor, da biondo a castano...insomma, ci siamo capiti no?
Si massaggiò le tempie con aria sofferente: -Senti, non è davvero il momento, torna un'altra volta.
 
Fece per chiudere la porta, ma Scorpius la bloccò con un piede, forzandola a rimanere aperta ed entrando con un sorriso smagliante.
-Beh, è un vero peccato, perchè la cosa è piuttosto urgente e io devo parlarti in questo preciso momento. Bella camera, un po' troppo sgargiante ma ci si fa l'abitudine dopo un po', credo.
Prese a blaterare frasi stupide e senza senso, finchè il castano si decise a fermarlo.
-Senti, sei piombato in camera mia, ignorando la mia richiesta di lasciarmi in pace, e ora vuoi chiaccherare? Gradiresti anche un po' di té, magari con dei pasticcini?
Il suo tono grondava sarcasmo, ma evidentemente l'altro non lo colse: -Oh grazie, ma sai col té preferisco mangiare delle focaccine. Apprezzo più il salato del dolce.
James gli si avvicinò, piazzando i loro volti a un centrimetro di distanza l'uno dall'altro: -Non ho voglia di scherzare Malfoy, quindi o parli seriamente o porta il tuo culo fuori dalla mia stanza.
Non ne era sicuro ma gli parve di vederlo impallidire un pochino, anche se era difficile dirlo visto che era bianco già di suo.
 
Il biondo deglutì, e si decise a parlare: -Voglio discutere con te della mia relazione con tua cugina, e spiegarti che le mie intenzioni sono al cento per cento serie. Non voglio ferirla o approfittarmi di lei, è l'ultima cosa che voglio fare.
La rabbia montò in gola al castano:-E io dovrei crederti perchè tu sei famoso per essere un ragazzo affidabile e serio, come no! Sei il ritratto del bravo ragazzo proprio!
Scorpius serrò la mascella, irritato: -Le persone possono cambiare James, si matura col tempo. Dovresti saperlo.
-Io so soltanto che tu sei un tipo poco raccomandabile. Andiamo, ho perso il conto di tutte le ragazzine che ti sei portato a letto per divertimento. Mia cugina non sarà un'aggiunta alla tua stupida lista delle conquiste.
Scorpius lo afferrò per il colletto della camicia, sbattendolo al muro e guardandolo con ferocia: -E tu allora, quante  te ne sei scopato in questi anni? Oh ma aspetta, sei il figlio del Salvatore, tu sei il Grande e Potente James Sirius Potter, puoi fare quello che vuoi, io sono il piccolo patetico figlio di un Mangiamorte. Anche un mio respiro è sbagliato, figuriamoci il mio stare con tua cugina. 
James spalancò gli occhi, colpito dalle sue parole: non c'era rabbia o sarcasmo nel tono dell'altro.
C'era soltanto disgusto.
Lo osservò, notando per la prima volta quanto lo sguardo del ragazzo fosse gelido, infuriato.
 
Era vero, tutto ciò che aveva detto era maledettamente vero.
La consapevolezza di quello che gli aveva detto -o meglio urlato- gli cadde rovinosamente addosso.
Lui era sempre stato adorato, il suo arrivo ad Hogwarts era stato atteso come un momento topico e strabiliante, dal giorno in cui aveva messo piede nel castello la gente non aveva fatto che parlare di lui, e così anche per i parenti. Li guardavano con ammirazione e invidia, come se appartenessero a un mondo mistico e fantastico. Persino lo Smistamento di Albus era stato visto come un qualcosa di positivo, come se il suo finire tra gli Slytherin fosse una medaglia al valore da dare a lui e ai suoi genitori.
Un Potter che si abbassa ad indossare il verde e l'argento, quanto sono misericordiosi.
Per Scorpius invece era stato tutto completamente diverso, dal primissimo giorno; tutti sapevano dove sarebbe finito, e tutti davano per scontato che sarebbe stato un cattivo ragazzo.
Era stato così ostinato nell'odiare il biondo che non si era soffermato a riflettere su quanto fosse stato fortunato e su quanto, invece, l'altro avesse dovuto combattere per guardagnarsi anche solo un briciolo di approvazione o rispetto da parte degli altri.
 
-Puoi dirmi quello che vuoi: che sono un tipo poco raccomandabile, che sono uno schifoso Mangiamorte o un'insulsa Serpe. Non mi interessa quello che pensi sinceramente, io non ho bisogno della tua approvazione. Sono qua unicamente perchè Rose ci tiene, perchè era seriamente preoccupata che tu potessi intrometterti nella nostra relazione e mandare tutto a puttane. Perchè lei è una brava ragazza e ci tiene veramente alla famiglia, non come te. 
Il castano si era a malapena accorto che l'altro avesse continuato a parlare, e ci mise un po' a riconnettere il cervello.
Ma finalmente riuscì a replicare: -Mi dispiace.
Sul viso del biondo si disegnò una meravigliosa espressione confusa: -Eh?
-Mi dispiace, ti chiedo scusa, sono stato uno stronzo, scegli quella che vuoi. Hai ragione Malfoy, su tutto.
Non udendo replica decise di proseguire: -Io non ho mai dovuto lottare per avere l'approvazione di qualcuno, mai, nè tantomeno sono stato biasimato per ciò che facevo. Ma tu...tu davvero ti sei sforzato, hai fatto capire a tutti che la storia del Mangiamorte è solo una gigantesca stronzata. Mio fratello è stato molto più intelligente di me sotto questo punto di vista, lui l'ha capito subito.
Scorpius, suo malgrado, sorrise con affetto: -Si, Al ha il cuore tenero, gli piacciono i casi disperati.
-E' riuscito a vedere quello che io, ottusamente, ho voluto ignorare, e cioè che sei un ragazzo come tanti. Anzi, direi che siamo molto simili, ma l'unica cosa che rende te cattivo e me buono è il cognome. Mi meriterei un pugno, sia da te che da Elizabeth.
-Io passo, ma non so se la tua ragazza sarà tanto magnanima.
 
Risero entrambi, sollevati e decisamente più tranquilli ora che le cose erano state sistemate.
Il biondo tossicchiò, un po' imbarazzato: -Quindi...io e tua cugina possiamo, insomma, stare insieme si? Nel senso, staremmo insieme lo stesso, ma non vorrei vivere col terrore di venire Schiantato ogni volta che le tengo la mano. Mi toccherebbe emigrare in Romania o qualcosa del genere.
-Tranquillo, mi conterrò. E comunque il tuo incubo non sarò certo io.
Il suo ghigno malefico non prometteva niente di buono: -Potter, mi stai seriamente facendo preoccupare. Di che stai parlando?
Gli occhi di James brillarono maligni: -Sto parlando del caro e vecchio Zio Ron, ovvero il padre di Rosie. Sarà esilarante vedere la sua faccia quando lo scoprirà.
Scorpius deglutì: la Romania non sembrava più tanto male ora.
 
 
 
 
 
-Ci stanno mettendo troppo, dite che è un brutto segno?
-Cinque galeoni che JamJam l'ha ucciso e sta cercando di nascondere il cadavere.
-Lorc, non mi aiuti.
-Cavoli, mi dovrò cercare un nuovo migliore amico...
-Grazie Al, meno male che ci sei tu.
-Dai ragazzi, Jamie non è così irragionevole, vedrete che è andato tutto bene.
Dom guardò il suo Scamander -non ancora suo ma quasi- con un sorriso compassionevole: -Lys andiamo, è impossibile che sia andata così. Stiamo parlando di James, il nostro James.
Si ammutolirono tutti istantaneamente: una testa bionda stava scendendo le scale.
 
Rose gli andò incontro, cercando preoccupata sul suo volto un qualunque segno che potesse indicare una colluttazione: -Come è andata, che è successo, che ha detto?
Lui la guardò mortalmente serio, per poi posarle una mano sulla spalla, scuotendo il capo.
La rossa si sentì morire: -Oh Godric, l'ha presa così male?
-Mi dispiace Rose, mi dispiace davvero...ora tua cugina non sarà più l'unica testa bionda in famiglia, ci sarò pure i-AHIA, MI HAI FATTO MALE CAZZO!
Si massaggiò il punto in cui lei gli aveva assestato un bel pugno, mentre gli altri si concentravano per tentare di non scoppiare a ridere, e si abbassò  in modo da poterla guardare negli occhi: -Era solo uno scherzo piccola, non puoi fratturarmi il braccio per questo!
-Sei un maledetto coglione, mi hai fatta seriamente preoccupare!
L'abbracciò e le diede un bacio veloce per rassicurarla: -Scusami, ma la tua faccia preoccupata era talmente adorabile che non ho potuto trattenermi. 
La rossa gonfiò le guance, imbronciata: -Sei comunque un coglione.
 
-E ti sei pure sbagliato, di biondi in famiglia ce ne sono già altri due: hai dimenticato me e Lys.
L'intervento di Lorcan diede finalemente il via libero a una bella risata generale, condivisa da tutti tranne che dal gemello, rosso come un peperone: Dominique infatti gli aveva lanciato uno sguardo malizioso con tanto di sfarfallio di ciglia.
Quella ragazza era la sua dannazione.
-Si beh comunque, biondi a parte, che ti ha detto il nostro adorato James? Vogliamo i dettagli Serpe, ogni minimo dettaglio aggiungerei.
Scorpius sorrise in direzione della ragazza: -Mi dispiace Molly, ma ho promesso al tuo cuginetto che non ne avrei parlato. E oh, Elizabeth, mi ha detto di dirti che avevi ragione e che è stato uno stronzo, e di raggiungerlo in camera.
La Wood sorrise sotto i baffi, dirigendosi rapidamente verso le scale sotto incitamento degli amici.
-Quindi lui non scende? Cavoli, volevo interrogarlo.
 
Nessuno l'avrebbe mai ammesso, ma il sollievo aveva invaso i loro cuori alla notizia che tuto era andato bene.
Bastò però la frase successiva dell'interessato a riportare il panico tra i presenti: -Ah, e sono stato ufficialmente invitato alla Tana per passare le vacanze di Natale con tutti voi, non è grandioso?!
Rose si sentì svenire, ma fu Albus ad esprimere il punto di vista di tutti quanti: -Oh cazzo, ora si che siamo fottuti.
 
 
 
 
 
 
 
-Quindi ammetti di essere stato uno stronzo?
-Eliza, te l'ho già detto qualcosa come venti volte, e a giudicare dal fatto che sei nuda nel mio letto direi che mi hai perdonato. Possiamo fare il passo successivo?
Lei rise, alzandosi per cercare i vestiti: -Lo faccio se mi aiuti a cercare le mutandine, non le trovo perchè "qualcuno" ha l'abitudine di lanciarle negli angoli più oscuri della stanza.
Si voltò, trovandosi il ragazzo che gliele sventolava davanti con espressione trionfante: -Prima non ti sei mica lamentata, anzi.
-James Sirius Potter, sei un porco. E sei anche sadico, visto che hai chiesto a Scorpius di venire alla Tana a conoscere tuo zio.
Lui fece spallucce: -Lui ha accettato tranquillamente, poteva rifiutare, mica l'ho costretto. Tu perchè ti stai vestendo? Abbiamo ancora un'ora prima che ricomincino le lezioni, volevo...sfruttarla a dovere.
La ragazza gli si avvicinò per baciarlo, ridendo: -Mi dispiace, ma ho già un impegno, devo andare.
James assunse un cipiglio infastidito, e quando le chiese cosa dovesse fare lei non potè non percepire una punta di gelosia nel suo tono.
Adorabile.
-Devo vedermi con un'amica James, rilassati. Ora scappo, ci vediamo dopo, ti amo!
Lui la osservò andare via prima di ributtarsi a peso morto sulle coperte: -Ti amo anche io, anche se mi rovini sempre i piani!
 
 
 
 
 
Quando scese le scale del Dormitorio si stupì di trovare ancora tutti i suoi amici ammassati in Sala Comune: -Avete fatto le radici qua oppure avete deciso di accamparvi?
-Fai poco la spiritosa te, e ringrazia che non facciamo battute sulla tua luuuunga permanenza in camera di JamJam. Come mai hai lasciato solo il tuo principe piuttosto?
-Devo incontrarmi con un'amica per finire il tema di Pozioni.
Albus alzò improvvisamente lo sguardo verso di lei, improvvisamente interessato alla conversazione: -Amica? Che amica?
La ragazza sospirò: -Sarah Al, devo incontrarmi con lei. E no, non ti porterò con me!
-Ma io sono il migliore pozionista che tu conosca!
-Pensa che lei è persino migliore! E poi tu sei al sesto anno, non hai ancora studiato queste cose.
-Ancora meglio, così l'anno prossimo sarò avvantaggiato! Andiaaaamo, per favoooore!
Scosse la testa risoluta: -No, no e no, puoi fare gli occhioni da cucciolo quanto vuoi ma la mia risposta è ancora no.
 
 
 
 
-Che cosa ci fa Albus Severus Potter in Biblioteca con noi?
Elizabeth guardò l'amica con espressione colpevole: -Ha gli occhi troppo verdi e troppo grandi, non ho saputo dirgli di no, e poi hai visto che ciglia lunghe?!
-E questo che cavolo c'entra scusa?!
-Ragazze, non sapete sussurrare, si sente tutto.
Sobbalzarono entrambe, punte sul vivo.
Il ragazzo sorrise maliziosamente verso Sarah: -Comunque sono qua per aiutarvi con il tema e allo stesso tempo imparare qualcosa di nuovo.
Lei gli sorrise cortesemente: -Molto gentile da parte tua, ma non vorrei tu sprecassi il tuo tempo studiando cose che non rientrano nel tuo programma.
-Oh, il tempo impiegato nello studio non è mai sprecato!
Stavolta si beccò un'occhiataccia diffidente da entrambe le donzelle.
-Ok, ok, era una frase ridicola, lo ammetto, mea culpa.
 
Il suo tono era così sincero che Sarah si ritrovò, suo malgrado, a ridere.
Il moro piantò gli occhi sulla sua figura, trovando la sua risata estremamente delicata e piacevole da ascoltare.
-Beh, almeno sono riuscito a farti ridere, è un passo avanti visto che la volta scorsa abbiamo a malapena parlato. E sono contento di aver sentito un suono tanto bello, direi che si addice alla tua figura.
Era sicuro di far colpo con una frase del genere, ma vedendo Eliza schiaffarsi una mano in faccia sconsolata e lo sguardo dell'altra incupirsi improvvisamente intuì che forse aveva detto qualcosa di sbagliato.
Invece che desistere dal suo folle piano, però, perseverò convinto di farla cadere ai suoi piedi.
Indossò il suo sorriso più sensuale e partì all'attacco: -Piuttosto, domani c'è l'uscita per Hogsmeade, che ne diresti di andare insieme e approfittarne per conoscerci un po' meglio? 
 
In fondo lui era Albus Severus Potter, nessuna gli aveva mai detto di no.
 
La Wood alzò improvvisamente il volto, osservandolo come se lo credesse completamente impazzito o assurdamente ubriaco.
Un lampo di sorpresa passò anche negli occhi dell'altra ma passò subito, sostituito da un bellissimo sorriso.
Il moro già pregustava la vittoria.
-Sei davvero molto gentile, ma sono costretta a rifiutare, mi dispiace. Ora scusatemi ma ho finito il tema e ho dimenticato il libro di Difesa Contro Le Arti Oscure, vado a prenderlo. Eliza, ci vediamo fra poco a lezione, Albus, ci vediamo in giro.
Il ragazzo rimase dieci minuti buoni a fissare il vuoto sotto lo sguardo compassionevole dell'amica.
-Mi...mi ha detto di no?
-Esatto Albie, per la prima volta nella tua vita una ragazza ti ha detto di no. AH, che giorno memorabile, bisogna segnarlo sul calendario!
Lui la fulminò con lo sguardo: -Non è divertente. Perchè ha rifiutato?!
L'amica si alzò e rimise i libri nella borsa: -Forse perchè lei è diversa dalla categoria di ragazzine che ti sei portato a letto negli ultimi anni. Ma è un ipotesi eh, figuriamoci. Ora devo andare anche io, a dopo piccino.
Se ne andò: inutile dire che il ragazzo rimase seduto nella stessa identica posizione per una buona mezz'ora, rimuginando sulle sue parole.
 
 
 
 
 
 
 
-Al, hai intenzione di mangiare il tuo pranzo o vuoi soltanto continuare a fulminarlo con lo sguardo?
-Io non capisco, davvero non capisco.
Il biondo alzò gli occhi al cielo, pronto all'ennesimo dramma interiore di quello che, sfortunatamente, era il suo migliore amico.
Probabilmente aveva finito lo shampoo o qualcosa del genere.
-La Parker ha rifiutato il mio invito. Ti rendi conto? HA RIFIUTATO!
-Mmm, Parker...Parker...Parker...perchè questo cognome non mi dice niente?
-Sarah Parker, settimo anno, Gryffindors. E' una nuova amica di Eliza, ed è uno schianto.
-Ah...e da quanto la conosci, da cinque minuti?
 
Il corvino si girò verso di lui, gonfiando le guance in una smorfia contrariata: -E questo che vorrebbe dire? E' stato un colpo di fulmine, è destino! 
-Al, tu ti prendi una cotta più o meno una volta al giorno, e la ragazza è sempre diversa. Magari la Parker conosce questo tuo lato e ti evita.
-Ma io le ho chiesto di uscire! Insomma nessuna aveva mai rifiutato, come è possibile che lei l'abbia fatto?!
Scorpius voleva bene all'amico, ma a volte era così stupido e irritante che gli faceva venrie voglia di sbattergli la faccia nel piatto.
Ci pensò Lorcan a soddisfare questo suo desiderio.
-Potter sei una lagna, davvero, zitto e fammi mangiare in pace.
Il suo gesto quasi causò la morte di Rose, che si soffocò col succo di zucca: fu salvata prontamente dal fidanzato che le diede dei colpetti sulla schiena.
-G...grazie Scorp. LORCAN!
Il ragazzo sollevò svogliatamente lo sguardo verso l'amica, per poi rivolgerlo ad Albus: -Se l'è meritato, si stava comportando da imbecille. Bentornato Albie, sei rinsavito o hai bisogno di un altro incontro ravvicinato col piatto?
 
-SCAMANDER, VUOI UN PUGNO PER CASO?
-Sai, potrei anche avere paura, ma le tue guanciotte assurdamente rosse e gli occhioni verdi lacrimosi rendono il tutto molto difficile, senza contare che hai del purè, ehm, un po' dappertutto.
Il moro si pulì velocemente la faccia, borbottando maledizioni verso il nemico e ignorando le risate di tutta la sua tavolata.
Serpi.
-Dunque...perchè cazzo l'hai fatto?
Lorcan bevve un sorso di succo prima di rispondergli: -Perchè hai fatto una cazzata. Sarai anche un Dio del sesso e del rimorchio o il cazzo che vuoi, ma le ragazze come la Parker sono off-limits. Cavoli Potter, non puoi puntare quelle serie, è una sconfitta su ogni fronte.
-Le ho solo chiesto di uscire!
Il biondo sbuffò spazientito, rivolgendo uno sguardo supplicante ai due amici seduti davanti: -Cavoli, ma è davvero così stupido?
-Ehi, guarda che ti sento!
-Lo so che mi senti, non sono io lo stupido qua. Ragioniamoci insieme Albie bello, ti va?
-...non sono sicuro di volerlo fare.
-Il tuo era un semplice invito oppure c'era qualcosa sotto?
-Beh, insomma, magari le cose potevano andare bene e finire in camera mia...
-BINGO!
 
Il giovane Potter davvero non capiva: -Bingo cosa? Parla chiaro Scamander!
-Uff, sei davvero imbranato. Lei conosceva le tue intenzioni coso, sapeva benissimo che volevi portartela a letto, per quello ha rifiutato.
-...non vuole fare sesso con me?
Fu Rose a rispondergli: -Ti scioccherà saperlo cugino, ma esistono delle ragazze che non voglio fare sesso con te. Possiamo chiudere questa conversazione? Sta diventando noiosa.
Scospius rise e le mise un braccio intorno alle spalle: -Che c'è piccola, parlare di sesso ti imbarazza?
Lei lo fulminò con lo sguardo: -Parlare di sesso non mi imbarazza per niente, è sentire certi discorsi che mi fa perdere la fiducia nel genere maschile. Dio Al, trovati una ragazza con un briciolo di cervello e smettila di pensare costantemente al sesso.
Lorcan annuì con trasporto: -La Rossa ha ragione, è molto più divertente avere una ragazza invece che saltare da un letto ad un altro.
-...ommioddio, questa la devo raccontare a mia cugina. Sono quasi commossa.
-Grazie, so di essere splendido. Comunque Albie rassegnati, la Parker non uscirà mai con te finchè non metterai la testa a posto.
L'interessato sbattè contrariato un pugno sul tavolo, scuotendo il capo: -Non smetterò di divertirmi soltanto perchè una ragazzina mi ha rifiutato. Vedrete, riuscirò a conquistarla!
Si alzò e se ne andò, lasciando gli amici semplicemente basiti.
La risata sguaiata dello Scamander rieccheggiò nella Sala per diversi minuti.
 
 
 
 
 
 
-Ooooh, Al sembra alterato. Chissà che cavolo sta succedendo a quel tavolo. Molly, Lys, non potete andare voi a scoprirlo'
Il ragazzo alzò lo sguardo verso Dominique: -E perchè dovrei andarci io? A me i pettegolezzi manco piacciono.
-Beh, potresti  chiedere a Lorcan, no?
James fissò il biondo con un sorrisino malefico, ansioso di sentire come se la sarebbe cavata l'amico.
Lysander, prevedibilmente, arrossì e prese a balbettare con furia: -Ah, io...non ho voglia di alzarmi, e poi sto mangiando.
La bionda gli scoccò una lunga occhiata indagatrice: pensava forse che lei non sapesse?
-Sai, ho sentito che avete avuto un'accesa discussione all'ultima festa...successo qualcosa di grave?
Il ragazzo abbassò lo sguardo, il rossore che si espandeva alle orecchie: -Ah, si, abbiamo discusso ma non...non è niente di che, non preoccuparti.
-E come mai avete discusso?
 
Il tono della ragazza era confuso e il suo sguardo così innocente che lo Scamander ebbe bisogno di qualche secondo per respirare di nuovo: questo lato di Dominique lo eccitava tremendamente.
-Io...Gorgosprizzi. Abbiamo discusso per colpa dei Gorgosprizzi.
A James andò il boccone di traverso e prese a tossire furiosamente, ma Elizabeth non potè aiutarlo perchè era nelle stesse condzioni del fidanzato; Molly stava pensando intensamente al gatto che aveva avuto a cinque anni e che era morto tragicamente, in un disperato tentativo di non scoppiare a ridere in faccia all'amico.
Dominique ora era sinceramente confusa: -G...gorgosprizzi?
-Esattamente. Lorcan diceva che non esistono, io si, quindi abbiamo litigato, fine. Puoi passarmi il bacon cortesemente?
-Ah si...certo.
Quel ragazzo era pieno di sorprese, doveva ammetterlo.
 
 
 
Lysander voleva morire.
Non solo aveva inventato quella patetica scusa per salvarsi il culo, ma ora doveva sorbirsi le prese in giro di quelli che tecnicamente avrebbero dovuto essere i suoi amici.
Traditori.
-Dopo questa lascio Lorcan e mi metto con te, ho decisamente scelto lo Scamander sbagliato.
-Cazzo Lys, sei un genio, un fottuto genio!
-Per una volta sono d'accordo con mio fratello, sei stato assolutamente memorabile.
-Dai ragazzi, lasciatelo in pace...in fondo ha bisogno di silenzio per riflettere sull'esistenza dei Gorgosprizzi.
Lui si girò sconsolato verso l'autrice dell'ultima affermazione: -Speravo che almeno tu mi risparmiassi Eliza, davvero.
Lei gli diede un buffetto affettuoso sulla guancia: -Scusa tesoro, ma non ho potuto resistere, è stato più forte di me. Sai che Dom non ha creduto neanche a una parola di quello che hai detto, no?
L'unica risposta che ricevette fu un gemito sofferente.
Il commento più intelligente fu quello di Lily: -Sono sicura che la vostra uscita di domani sarà semplicemente indimenticabile.
 
-Ehi gente, che si dice di bello?
Come se la situazione non fosse già abbastanza difficile ci si mise anche suo fratello a complicare le cose.
-Oh niente, il tuo gemellino ha dimostrato il suo valore a Dominique. Forte eh?
Lorcan guardò confuso la propria ragazza, deciso a non fissare Lys: -Rossa io ti amo, ma a volte mi viene davvero difficile capirti.
Il fratello sbuffò, sornione; il biondo posò i suoi occhi su di lui, alzando un sopracciglio scettico: -Qualche problema fratellino, c'è qualcosa che ti turba?
-Oh niente, figurati.
-Ti rode così tanto il fatto che io invada il tuo spazio vitale?
L'altro gli passò affianco, sussurrandogli in tono malevolo: -E' il fatto che tu ami qualcuno che mi fa ridere, fratellino.
Il ragazzo strinse i pugni, cercando di trattenersi e di dissimulare la voglia che aveva di prendere a calci in culo quel grandissimo stronzo che era suo fratello.
Molly gli lanciò un'occhiata indagatrice, ma lui la rassicurò con un sorriso smagliante e un bacio.
Ma la cosa non finiva certamente là.
 
 
 
 
 
 
 
-Ti ho detto che non è niente, davvero.
-Non sono scema Lorcan, ho visto come ti sei irrigidito quando ti ha sussurrato qualcosa all'orecchio. Che cosa ti ha detto?
Il ragazzo si massaggiò le tempie con fare esausto: -Non mi ha detto niente di che, e non mi sono irrigidito. Perchè stiamo parlando di questo, a proposito?
La rossa battè il piede a terra, frustrata: -Cazzo Lorcan, perchè stiamo insieme e si suppone che tu mi dica cosa ti succede!
-Beh io non voglio parlare di questo, ok?!
-No che non è ok, vuol dire che non ti fidi di me, cazzo!
 
Il biondo spalancò gli occhi, colpito da quell'affermazione; notò che la ragazza aveva gli occhi lucidi, prossimi al pianto, e si sentì un imbecille.
Si alzò dal letto e la abbracciò, bloccando i suoi tentativi di staccarsi.
-Lasciami!
-Scusami, sono stato un coglione, e hai ragione.
Le posò un bacio delicato tra i capelli, inspirando il suo profumo: lo faceva impazzire.
Si allontanò quel tanto che bastava per poterla guardare negli occhi: -Ti sei calmata?
Lei mise il broncio, ma Lorcan intravide l'ombra di un sorriso nel suo sguardo: -Un pochino, si.
-Bene, vieni, sediamoci.
 
La trascinò verso il letto, facendola sedere a cavalcioni su di lui, in modo da poter continuare a guardarla in faccia.
-Lys continua a insinuare che io non ti amo, e la cosa mi fa discretamente incazzare. L'ha detto alla festa e l'ha ripetuto prima, per questo l'ho quasi preso a pugni.
Molly sgranò gli occhi: -Ah...e tu, insomma...ha ragione?
Lui le prese le guance tra le mani, osservandola con ancor più intensità di prima: -Io ti amo Molly Weasley, ti amo da impazzire. So di essere stato un coglione, di averti trattata in un modo che non meritavi assolutamente e ringrazio ogni giorno che tu mi abbia perdonato e ti sia messa con me. Sei la cosa più bella che ho, e non permetto a nessuno, nemmeno al mio stesso gemello, di insinuare che questo non è vero. Chiaro?
La ragazza per tutta risposta divenne bordeaux e pigolò un: -Ti amo anche io- a malapena udibile.
Lorcan inspirò profondamente e chiuse gli occhi, posando la fronte sulla spalla della rossa.
-Lorc, va tutto bene...?
-Per Godric, sei la cosa più bella che abbia mai visto, ti conviene alzarti perchè non so per quanto riuscirò a trattenermi. Seriamente.
 
Se possibile lei arrossì di più, ma gli fece alzare il viso e lo baciò come mai prima d'ora aveva fatto.
Quando si separarono, entrambi bisognosi di ossigeno, il ragazzo le posò le mani sui fianchi e li strinse con forza: -E questo che vuol dire?
-Che forse non devi più trattenerti.
Neanche il tempo di finire la frase che il ragazzo la fece sdraiare e la sovrastò col proprio corpo: quello era decisamente il modo migliore per concludere un litigio.
 
 
 
 
 
 
Sono in ritardo, non ho scuse e il capitolo fa pena.
Lanciatemi pure i pomodori, me lo merito.
Chiedo umilmente scusa, anche se non penso che servirà a qualcosa, e mi appello allo vostra comprensione e al vostro perdono.
Peace and love.

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Capitolo 16
*** Di stupidi Potter e appuntamenti sorprendenti. ***


Capitolo 16: "Di stupidi Potter e appuntamenti sorprendenti."
 
 
 
 
 
 
 
-Lys, va tutto bene?
-No che non va tutto bene, per Morgana. Ho un appuntamento con tua cugina fra meno di mezz'ora e non so che cavolo mettermi. E in più mi sono appena reso conto di avere le braccia troppo lunghe. E gli occhi troppo piccoli. E i capelli troppo biondi.  Non posso uscire.
Rose si massaggiò le tempie, incerta su quale problema affrontare per prima: -Sai, non penso che a mia cugina importi la lunghezza delle tue braccia. Non è quella la misura che le interessa.
Si tappò la bocca repentinamente e arrossì, percependo lo sguardo scioccato dell'amico su di sè: -Oh Dio, stare con Malfoy ti sta influenzando negativamente. Cavoli, se avessi voluto considerazioni di questo genere mi sarei rivolto a Lorcan.
Si morse il labbro notando il sopracciglio della rossa sollevarsi pericolosamnte verso l'alto.
 
-Oh, ora che l'hai nominato...
-Rose no, non voglio parlare di lui ...
-Sappiamo entrambi che, per quanto deficiente, tuo fratello è il più adatto a darti consigli in questo genere di situazioni. Ma tu sei più deficiente di lui e hai deciso di litigarci perchè sei troppo stupido per ammettere di aver sbagliato. Ma è lui quello che ha torto eh, figuriamoci.
-Ah ah ah, simpatica. Io non ho sbagliato, è lui che non capisce. Se la tira tanto perchè sta con Molly da quanto, due mesi? Patetico.
-Disse quello che non sa cosa indossare per un appuntamento con la ragazza che gli piace. Sembri una tredicenne in piena crisi ormonale Lys, seriamente.
 
Il viso dello Scamander si incendiò immediatamente: -Sei proprio una stronza sai?
La ragazza si alzò dal letto, ridacchiando: -Così impari a provocarmi. Ora vado a prepararmi per il MIO di appuntamento, anche se IO so già cosa mettermi. Buona fortuna amica mia, e cerca di fare pace con tuo fratello, io non ti reggo.
Uscì dalla stanza lasciando il ragazzo dietro di sè a mugugnare e rimuginare.
Poteva anche essere un imbecille, ma era sicura che alla fine avrebbe fatto la cosa giusta.
O almeno ci sperava.
 
 
 
 
 
Per la prima volta in vita sua Dominique Weasley, la ragazza più popolare di Hogwarts, si sentiva agitata per un appuntamento.
Ma non era un appuntamento qualsiasi, no.
Doveva uscire con il ragazzo del quale era innamorata.
Che non solo era suo amico da una vita praticamente, ma era anche il ragazzo più stupido e imbranato che avesse mai conosciuto.
Una combinazione perfetta in pratica.
 
-Dommy, stai bene?
La domanda dell'amica la fece sobbalzare sul posto.
-Oh si, certo, tutto perfetto, sto benissimo. Tu piuttosto, non dovresti già essere con Jamie a quest'ora?
Un sorrisino imbarazzato e compiaciuto non potè che sorgere spontaneo sulle labbra di Elizabeth non appena udì il nome dell'amato.
Dominique voleva urlare dall'invidia.
-Ah, si, ci...ci incontriamo fra venti minuti di fronte all'ingresso principale. E comunque sul serio, stai bene? 
-Certo che sto bene, te l'ho già detto! Cosa ti fa credere il contrario?!
-Oh, non saprei, forse il fatto che ti stai spalmando il mascara sulle labbra.
 
La bionda abbassò lo sguardo, sgranando gli occhi e imprecando in modo talmente colorito che l'amica impallidì, colpita.
-Wow, non pensavo che esistessero certe parole nel nostro vocabolario...
-ELIZA, COME ACCIDENTACCIO DEVO COMPORTARMI CON LYS?
-...stai chiedendo a me consigli amorosi? Mi sa che ti confondi, sei tu l'esperta in materia qua...
La Weasley scosse la testa infastidita: -Non sono mai uscita con un ragazzo di cui ero innamorata, quindi non so come comportarmi.
 
La castana aprì la bocca e la richiuse, indecisa su come rispondere; per fortuna in quel momento uscì dal bagno la sua amica, Sarah.
La ragazza, buon'anima, era da poco entrata nel "circolo ristretto" dei Potter-Weasley-Scamander-Wood, quindi la vista di una Dominique col mascara sbavato sulle labbra e un Elizabeth che apriva e richiudeva compulsivamente la bocca la lasciarono un attimino destabilizzata.
-Che...che sta succedendo esattamente? Perchè hai le labbra nere?!
-Oh sai, è una nuova moda. Mascara come rossetto e rossetto come mascara. Non trovi che sia sexy da morire?
Il sarcasmo che percepì nella voce dell'amica le fecero capire che qualcosa non andava: decise di ritentare.
 
-Ahem, forse non mi sono spiegata bene...Per quale motivo il mascara è sulle tue labbra e non, uhm, sulle tue ciglia?
-Possiamo smetterla di parlare di questa cosa? Inizia ad irritarmi.
-Ooooo...k. Allora puoi spiegarmi perchè Eliza ha quell'espressione spaventata?
-Non sa come rispondere alla mia domanda.
Sarah si girò verso la bionda: -Che sarebbe?
-Come devo comportarmi col suo amico. Oggi usciamo insieme, e io non ho idea di cosa fare.
La ragazza iniziava davvero a non capire: -Ma tu sei già uscita con altri ragazzi, quindi non capisco quale sia il probl-
-E' innamorata di questo, e non le era mai successo. E' per questo che è confusa.
 
Riconquistate (faticosamente aggiungerei) le sue facoltà intellettive e linguistiche, la castana aveva deciso di intervenire e chiarire la situazione all'amica.
E magari evitare che venisse trucidata senza pietà da Dominique: la ragazza tendeva a diventare un filino violenta quando era nervosa.
Il viso della Parker si illuminò di comprensione: -Aaaaah, allora è questo il punto! Beh, la risposta è abbastanza logica,no?
La bionda la guardò scettica: -Ah si? E quale sarebbe?
-Beh, devi essere spontanea. Insomma, quando due persone si amano non sentono la necessità di fingersi qualcosa che non sono: tu lo ami per come è, e lui ti ama per come sei. E' magia, è spontaneità, è tutto ciò che c'è di bello e naturale nel mondo. Contano solo i vostri sentimenti, nient'altro. 
 
Se la situazione fosse stata un filino meno tragica probabilmente la Wood avrebbe riso davanti all'espressione della bionda, ma non osava reagire in nessun modo, assolutamente terrorizzata; l'amica infatti aveva gli occhi spalancati e la bocca semiaperta, e fissava Sarah come se si trovasse di fronte a un rinoceronte verde a  pois rosa con indosso un tutù.
Visto che la situazione non cambiava e il silenzio persisteva, prese la decisione di uscire lentamente dalla stanza e scappare il più lontano possibile, magari in Messico o in Burundi.
Mentre iniziava ad avvicinarsi alla porta, però, accadde l'impossibile: Dominique rise.
E anche di gusto.
 
-Tu...tu...grazie, davvero. Parker, devi assolutamente stare più tempo con noi, perchè sei splendida. Hai ragione, insomma, di che devo preoccuparmi? Se non gli piaccio così come sono allora non merita neanche la mia attenzione. Sono Dominique Gabrielle Weasley, e nessun ragazzo può farmi entrare in paranoia, men che meno Lysander Scamander. 
Era Elizabeth ora quella con gli occhi spalancati, per non parlare di Sarah: entrambe non credevano alle proprie orecchie.
La ragazza balbettò qualcosa in risposta, cercando di riprendersi: -P...prego, insomma, ti ho solo detto quello che penso e che farei io se mi trovassi al tuo posto. 
La bionda socchiuse gli occhi, attenta, indecisa se indagare o no più a fondo su quella ragazza così calma e posata. 
Guardò l'orologio, rendendosi conto che mancavano dieci minuti all'appuntamento con il suo cavaliere, e prese la decisione di rimandare e contenere la sua curiosità, almeno per il momento.
Ma le cose non finivano certo là.
 
-Beh direi che è il momento di prepararci tutte quante, non possiamo far aspettare troppo i nostri amati!
-E io vado in Biblioteca, devo finire il tema di Pozione o Belby mi fa fuori.
-In Biblioteca? Ma è sabato, e c'è l'uscita ad Hogsmeade, non puoi studiare!
In tutta risposta la ragazza fece spallucce: -Non ho un appuntamento, e comunque lo devo fare, tanto vale farlo oggi.
Elizabeth si schiarì la gola in tono eloquente, attirando l'attenzione di entrambe le amiche.
-Eliza? Devi dirci qualcosa?
-Beh...teoricamente un appuntamento ce l'avresti, è solo che hai rifiutato.
 
La Parker la fulminò con lo sguardo, ma la sua replica fu bloccata da uno squittio eccitato della bionda: -Ommioddio, e chi ti ha invitata???
-...tuo cugino.
-Mio...cugino? Ne ho tanti...oddio, JAMES?!
La castana sobbalzò e arrossì violentemente: -MA SEI CRETINA? JAMES STA CON ME, MICA CHIEDE AD ALTRE DI USCIRE! STA PARLANDO DI ALBIE, DEFICIENTE!
-ALBUS? STAI SCHERZANDO?!
Sarah roteò gli occhi, infastidita da tutte quelle attenzioni verso la sua vita sentimentale: -Si, Albus mi ha chiesto di uscire e io ho rifiutato. Ora se permettete devo andare, buona fortuna ad entrambe e Dom, dopo devi raccontarmi come è andata!
Fuggì dalla stanza prima che le altre potessero anche solo salutarla.
 
-Eliza.
-Si?
-Albus.
-Si.
-Ho un brutto presentimento.
-Anche io Dom, anche io.
 
 
 
 
Nel momento in cui riuscì a evadere da quella stanza e a scappare dalle grinfie di quelle due pazze, Sarah tirò un grosso sospiro di sollievo.
Insomma, voleva un mondo di bene ad Elizaebeth, e Dominique le piaceva, ma proprio non aveva voglia di affrontare l'argomento "Albus Severus Potter" con loro.
Non ancora per lo meno.
Il suo sollievo durò poco però: stava infatti per varcare l'uscita della Sala Comune quando una voce familiare proveniente dalla parte opposta catturò la sua atenzione.
-Senti brutta vecchiaccia, mi conosci, tutti i miei parenti sono Gryffindors, sono entrato qua dentro un milione di volte!
-Senza parola d'ordine non posso farti entrare.
-GIURO SU SALAZAR CHE SE NON MI FAI ENTRARE IO TI...
-Albus?
-SARAH!
 
Il ragazzo si lanciò ad abbracciarla prima che lei potesse anche solo capire cosa stava succendendo: nel momento in cui sentì le sue braccia cingerla il suo cuore fece una capriola all'indietro e il suo viso si incendiò.
Si allontanò da lui, staccandosi dalla sua stretta e cercando di ricomporsi: -Che...che stavi facendo? Perchè vuoi entrare nella nostra Sala Comune?
-Volevo vederti.
Lo disse con tutta la naturalezza del mondo, fissandola negli occhi.
La ragazza sgranò gli occhi: -Vedere...me?
-Si!
-E perchè mai?
La ragazza era decisamente colpita: insomma, quel ragazzo aveva una brutta fama, ma ora era là davanti, con quegli occhioni verdi da cucciolo e un espressione adorabile, a dirle che stava per fare a pugni con un quadro per vederla.
Questo certo non se lo aspettava.
 
-Volevo capire come mai hai rifiutato il mio invito, insomma, è una cosa rara. Magari ci hai ripensato.
L'immagine dolce e romantica che le si era creata in mente si sgretolò crudelmente: la magia era sparita.
Riprese a camminare, superandolo senza dirgli una parola.
Albus le prese un polso, cercando di trattenerla, stupito dalla sua reazione: -Ehi, non puoi andartene senza darmi una risposta!
Sarah si liberò con uno strattone dalla sua presa, voltandosi a guardarlo: -Non esco con te perchè non mi va, semplice. Grazie per l'offerta, ora devo andare. Ciao.
Si voltò e se ne andò, lasciando il ragazzo dietro di sè completamente ammutolito e stupefatto.
Lui non poteva certo sapere che il cuore della ragazza batteva a mille, o che il punto in cui l'aveva toccata bruciava da morire.
E che lei avrebbe preferito morire piuttosto che ammettere tutto questo.
 
 
 
 
 
 
-Scorp...
-Mh?
-Dovremmo andare...
-Mh.
-Sul serio...
Il tono di voce della ragazza non era particolarmente convinto, come se neanche lei credesse realmente a quello che stava dicendo.
Il suo adorabile fidanzato, infatti, le stava riempieno il collo di baci, cosa che certo non aiutava le facoltà mentali di Rose.
 
-Non potremmo restare qua in camera e coccolarci un po'?
-Ma ho promesso agli altri che avremmo pranzato tutti insieme...
-Mancano tre ore al pranzo, possiamo lasciarli ai loro appuntamenti e poi incontrarci.
-Ma...
-Ma? 
Scorpius sapeva che stava per cedere, lo sentiva dal suo respiro pesante e dalla voce che ormai sembrava un gemito.
Risalì con i baci fino allo zigomo della rossa, e si spostò per mordicchiarle dolcemente il lobo.
Lei in risposta gli posò le mani sulle spalle, stringendola con forza e cercando di avvicinare i loro corpi.
Il biondo si allontanò da lei, alzando il viso e fissandola con un sopracciglio inarcato, un espressione sarcastica stampata faccia: -Devo prendere questa tua reazione come un si?
Lei gli fece la linguaccia, borbottando un imprecazione.
-Va bene, stiamo qua, però per pranzo non voglio sentire scuse eh!
Lui rise, buttandosi su di lei: -Sissignora, agli ordini!
 
 
 
 
 
 
 
Dominique era in ritardo, ma questo non importava minimamente a Lysander: lui aspettava, tranquillamente, pregando in cuor suo di riuscire a sostenere una qualsiasi conversazione con lei senza rendersi troppo ridicolo.
Insomma, era pure riuscito a scegliere cosa mettersi senza impazzire troppo, stava facendo dei passi avanti.
Dopo un quarto d'ora di attesa finalmente la vide scendere le scale, e rimase senza fiato davanti alla sua bellezza, sentendosi subito stordito e in un certo senso felice che quella splendida creatura si stesse dirigendo verso di lui e non da qualche altro ragazzo.
Insomma, il fatto che lei avesse scelto lui DOVEVA dire qualcosa, non poteva essere semplicemente un caso. 
Dio, questo voleva dire che Lorcan forse aveva ragione, e lui era davvero un coglione.
Oh cavolo, doveva chiedergli scusa quindi?
 
-Ehm, Lys, ci sei?
Preso com'era dai suoi pensieri non si era accorto che la ragazza gli era arrivata di fronte e lo fissava, incuriosita dal suo sguardo leggermente vitreo e assorto.
Arrossì istantaneamente, maledicendosi per la sua stupidità.
-Si, scusami, stavo pensando una cosa. Allora, ehm, andiamo?
-Oh si, per prima cosa voglio andare da Mielandia, la mia scorta di dolci sta finendo e devo assolutamente rimediare!
-Allora direi di muoverci, non possiamo certo rischiare che tu abbia un calo di zuccheri!
Lei rise, e il cuore del biondo diventò leggero: non c'era suono migliore al mondo della sua risata.
Le porse il braccio nella goffa imitazione di un cavaliere d'altri tempi: -Mi permette signorina di scortarla fino al luogo da lei desiderato?
-Si, glielo permetto, mi sento straordinariamente magnanima oggi!-
 
Si incamminarono verso il Villaggio, presi a braccetto, chiaccherando del più e del meno.
Ormai nessuno dei due si sentiva più nervoso o agitato, semplicemente perchè si trovavano perfettamente a loro agio tra di loro.
Qualsiasi argomento risultava interessante, e le loro opinioni coincidevano quasi sempre.
Si era creata un'aura magica intorno a loro, come se fossero in una bolla dorata dove niente e nessuno avrebbe mai potuto disturbarli.
Dominique si appuntò mentalmente di ringraziare Sarah, una volta tornata al Castello: il suo consiglio di comportarsi naturalmente aveva decisamente vinto.
-Eccoci, siamo arrivati!
Lys si avvicinò al negozio per aprirle la porta e farla entrare per prima; lei gli sorrise dolcemente e, reprimendo la voglia di baciarlo là e subito, entrò, seguita dal biondo.
 
 
 
 
 
-Mi vuoi spiegare perchè cavolo stiamo pedinando quei due?
-Per vedere se tutto fila liscio.
-E per quale motivo la cosa dovrebbe interessarmi?
-Perchè è tuo fratello e quella è mia cugina. Direi che sono due ottimi motivi.
-Continuo a non capire le tue argomentazioni.
Molly si girò con espressione contrariata verso il proprio ragazzo: -Potresti smetterla di fare il bambino, cortesemente?
-Io non sto facendo il bambino!
-Si invece! Ok, avete litigato, Lys ha detto cose orribili, hai ragione, ma questo non vuol dire che non devi interessarti di lui!
 
Lorcan schioccò la lingua, alzando gli occhi al cielo: -Oh andiamo, cosa mai potrebbe andare storto? Mio fratello sarà anche un cretino, ma non si farà certo sfuggire questa occasione. Guardali, sembrano due fidanzatini!
-Vorrei ricordarti che sta uscendo con Dom. Può succedere di tutto. E poi tuo fratello è un imbranato, e ha il potere di farle saltare i nervi fin da quando siamo piccoli. Non vorrei dover mandare una lettera a tua madre spiegandole come suo figlio è morto tragicamente in seguito a un boccale di Burrobirra lanciato sulla sua bionda testa a una velocità allarmante. Di nuovo.
Il biondo cercò faticosamente di reprimere una risata, cosa decisamente non facile visto che la scena gli si era proiettata vividamente in mente: era successo al loro quarto anno, e per poco Lys non si era beccato una commozione cerebrale.
-Ok, ok, va bene, sono con te. Comunque direi di sbrigarci allora, visto che stanno entrando da Mielandia.
Non fece in tempo a finire la frase che lei lo prese per un braccio e lo trascinò verso il negozio.
-MUOVIAMOCI!
 
 
 
 
 
 
-Quindi vorresti diventare un Auror. Questo si che mi sorprende, davvero.
Lysander la guardò stranito: -Perchè è così strano, scusa?
Lei sgranò gli occhi, colpita: -Oh, non volevo offenderti! E' solo che tu sei così pacifico, dolce e sensibile, non pensavo davvero che ti interessasse fare l'Auror. E poi hai sempre avuto una particolare affinità con gli animali, pensavo avresti intrapreso una qualche carriera collegata a loro.
Il biondo arrossì di botto e borbottò qualcosa di incomprensibile, impacciato.
-Scusami ma non ho davvero capito, puoi ripetere?
-Io...sono colpito. Sai tante cose di me, non me l'aspettavo.
Fu il turno di Dominique di arrossire: -Oh beh, da piccoli giocavamo spesso, e siamo tutti cresciuti insieme. Penso che sia una cosa...normale, insomma.
Nessuno dei due sapeva bene cosa dire, uno impegnato a grattarsi la testa e l'altra a giocherellare coi capelli.
Esteriormente Lys appariva tranquillo, ma dentro, oh dentro lui urlava di gioia.
Lei lo conosceva, l'aveva osservato, le interessava lui come persona!
Insomma, anche questo doveva pur dire qualcosa.
 
Prese un respiro profondo, si schiarì la gola e decise di salvarla da quella situazione imbarazzante, anche se vederla così impacciata e timida era semplicemente sublime.
-Dunque, iniziamo dalle Gelatine o preferisci le Cioccorane?
Lei alzò lo sguardo con un espressione grata, e gli regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi: -Prima di tutto devo prendere dei Pallini Acidi. Dove saranno secondo te?
Il sorriso del biondo si incrinò leggermente: -Pallini Acidi? Da quando in qua ti piace quella roba?
-Oh non sono per me, ma per Edward.
Lo Scamander si imbronciò del tutto, e nelle sue parole successive Dom potè sentire una leggera punta di stizza: -Edward.
-Si, Edward. Tutto bene Lys?
-Oh si, sto benissimo, tranquilla. Allora, andiamo a cercare i Pallini Acidi, sia mai che EDWARD rimanga senza i suoi preziosi dolcetti.
La ragazza aprì la bocca per spiegargli che il fantomatico Edward altri non era che il loro Teddy, che lei amava prendere in giro chiamandolo col suo vero e serio nome; lui si imbestialiva sempre, e ciò non faceva che aumentare il suo divertimento.
Pensava che il ragazzo lo sapesse, insomma, chissà quante volte l'aveva sentita chiamarlo in quel modo. Certo però che vederlo geloso la eccitava da morire.
Sorrise perfidamente, decidendo di rimandare le spiegazioni a dopo e godersi un po' la situazione.
 
 
 
 
 
-Sbaglio o mio fratello ha la sua espressione da scoiattolo imbronciato?
-Ommioddio, è successo qualcosa. Lo sapevo, CHE TI AVEVO DETTO?
-Rossa, calmati. Quell'espressione può voler dire un sacco di cose, lo sai che Lysy è melodrammatico a volte.
-E mia cugina è diabolica. Oh cavolo, lo sapevo che sarebbe andato tutto storto.
Lorcan alzò gli occhi al cielo, stremato dal continuo blaterare della sua fidanzata, e decise di intervenire: la fece voltare, la afferrò per la nuca e la baciò come mai aveva fatto prima.
Nel momento in cui la ragazza sentì la lingua di lui farsi strada nella sua bocca ricambiò immediatamente, arpionandosi alla sua sciarpa e cercando di avvicinare i loro corpi il più possibile.
Quando entrambi non ebbero più fiato si staccarono, rossi in viso e ansimanti.
Il biondo ghignò in modo malizioso: -Allora, possiamo concentrarci un attimo su noi due e occuparci di quelli là più tardi? Lo so che sei preoccupata e vorresti fare qualcosa- la interruppe, accorgendosi che stava per replicare e dire qualcosa -ma ora come ora non possiamo fare niente per cambiare le cose. Dopo parleremo con loro, ma ora ho bisogno di passare un po' di tempo da solo con la mia ragazza, chiaro?
Molly si mordicchiò il labbro, trattenendo a stento la voglia di saltargli addosso là e subito.
-Sai, conosco un posto in cui possiamo affittare una camera e bere quanto Whiskey vogliamo. Che ne dici?
Gli occhi del biondo si illuminarono: -Oh piccola, vedi perchè ti amo? Fammi strada, subito!
 
 
 
 
 
-James, ci sei?
Il castano sgranò gli occhi, riprendendosi dal suo stato catatonico: -Oh si, si, scusami, mi sono distratto un secondo. Dicevi?
La ragazzo sbuffò irritata: erano fuori da appena un'ora e già era stufa.
Insomma, era il loro primo vero appuntamento e lui o era distratto o non faceva che pensare a dove fossero le sue cugine o sua sorella.
-E' davvero bello avere la tua completa attenzione, sul serio.
il ragazzo la scrutò, perplesso dal sarcasmo che aveva usato: -Qualcosa non va Eliza?
-Oh no figurati, va tutto alla grande. Dove vuoi andare ora?
 
Si sentiva una stupida, paranoica, gelosa e psicopatica; insomma, aveva sempre trovato adorabile l'attaccamento che James mostrava nei confronti della sua famiglia, ma così era davvero troppo.
-Non saprei, dimmi tu cosa vuoi fare, per me va bene qualsiasi cosa finchè stiamo insieme!
Fu sufficiente quella frase per far passare istantaneamente l'arrabbiatura alla ragazza e scaldarle il cuore: -Mmm, vediamo...Mielandia? Ho voglia di Gelatine.
Lui le sorrise teneramente, beandosi della sua vista: -E Mielandia sia.
 
Dopo che ebbero pagato le loro Burrobirre (James pagò anche quella di Eliza, e non ci fu modo di fargli cambiare idea) si diressero verso il negozio di dolci, presi per mano.
La ragazza indossava la sciarpa di lui, poichè se l'era dimenticata: il giovane Potter l'aveva assillata finchè non l'aveva indossata, e alla fine aveva dovuto cedere.
Erano quelli i piccoli gesti che le facevano capire quanto fosse grande l'amore che lui provava nei suoi confronti.
Era sempre dolce, premuroso, attento a ogni più piccolo dettaglio, si prodigava per lei come mai nessuno aveva fatto.
Certo, lei aveva avuto ben poche storie e quindi magari il suo metro di paragone era un pochino limitato, ma sentiva che lui era diverso; e poi quante volte l'aveva visto comportarsi in maniera completamente diversa con tutte le sue numerose ex ragazze? Quanti cuori aveva spezzato, quasi con leggerezza, prima di incontrare lei?
Certo, chiaramente non approvava quel comportamento, e più volte glielo aveva fatto notare in passato, ma non poteva neanche condannarlo o giudicarlo per cose accadute tempo fa: il passato è passato e non si può cambiare, ma si può sempre migliorare nel futuro, ed era quello che James stava facendo.
E poco importava se a volte lui era distratto o se magari si preoccupava più delle sue cugine che di lei.
A piccoli passi le cose sarebbero cambiate, se lo sentiva.
 
Tutti i suoi splendidi e ottimistici pensieri furono brutalmente spazzati via nel momento in cui misero piede nel negozio, trovandosi davanti Dominique Weasley e Lysander Scamander in persona.
I due biondi non li videro entrare, troppo occupati a parlottare; James invece, nel momento in cui scorse la chioma della tanto adorata cugina, sobbalzò sul posto e la trascinò per un polso dietro uno scaffale.
-Che stai facendo scusa?!
-Shh, ci stiamo nascondendo, mi sembra ovvio!
-No che non è ovvio, perchè mai dovremmo nasconderci scusa?!
-Per spiarli!
Silenzio.
-...stai scherzando James?
Lui la guardò confuso: -No, perchè mai dovrei scherzare su una cosa del genere?!
-E' il nostro primo vero appuntamento, che TU hai tanto insistito per organizzare tra l'altro, e vuoi passarlo a pedinare quei due? 
-Non li voglio pedinare, voglio solo vedere che fanno per un po' di tempo. E poi che problema c'è scusa se mi preoccupo per la mia famiglia?
Elizabeth sospirò, esausta e un filino incazzata: -Il problema è che è una cosa dannatamente stupida. Li vedremo fra due ore a pranzo, e tanto stasera ci racconteranno tutto, e lo sappiamo. Io...volevo solo passare una mattinata da soli, per una volta, perchè non è che non mi piaccia stare tutti insieme, al contrario, ma ogni tanto vorrei avere dei momenti solo per noi. Anche se solo l'unica a pensarlo, a quanto vedo.
-Anche io voglio stare da soli, ma questo è più importante. Capiscilo.
La ragazza sobbalzò ferita, e sentì gli occhi farsi umidi: respirò profondamente, decisa a non piangere. 
Non là almeno.
-Bene, se la pensi così allora forse è meglio che io me ne vada. Ci vediamo al Castello, a dopo James.
Si voltò e si incamminò verso la porta, ma non fece in tempo a raggiungerla che lui la afferrò: -Aspetta, non puoi andartene così! Ok, stiamo da soli se è questo quello che vuoi, anche se non capisco perchè te la prendi così tanto...
Lei strinse i pugni, decisa a non lasciarsi ancora andare: -No grazie, preferisco andarmene.
James si mise le mani tra i capelli, emettendo un suono di pura frustrazione: -Ma si può sapere che cavolo ti prende così all'improvviso? Ti ho pure detto che ce ne andiamo, visto che ci tieni così tanto!
 
Elizabeth si girò di scatto, con gli occhi di nuovo asciutti, fissandolo con sguardo duro: -Non hai proprio capito. Non voglio che stiamo da soli perchè lo voglio io. Voglio stare soli perchè lo vogliamo entrambi. Evidentemente tu preferisci pedinare tua cugina, che fra parentesi ti ammazzerà nel momento in cui lo scoprirà, piuttosto che passare un paio d'ore con la tua ragazza in un luogo che non sia il Castello. Va bene, lo capisco, ma non aspettarti che stia qua buona buona e zitta. Quindi ora me ne vado, ciao e a dopo. Salutami tutti.
Stavolta se ne andò per davvero, e il ragazzo non provò neppure a fermarla, troppo impegnato a rimuginare su come si era comportato.
Forse un po' coglione lo era stato, dopo tutto.




Non ho giustificazioni, quindi non dirò niente.
Abbiate pietà, chiedo perdono.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto almeno un pochino.

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Capitolo 17
*** Di calci in culo e delusioni cocenti. ***


Capitolo 17:" Di calci in culo e delusioni cocenti".
 
 
 
 
-Uhm, per caso quelli erano Jamie e Eliza?
-Temo di si. Sembrava proprio una bella litigata, una di quelle serie eh. La Wood è pure andata via.
Dominique si mordicchiò il labbro, indecisa: una parte del suo cervello le diceva di seguire l'amica e scoprire cos'era successo (e con ogni probabilità prendere a calci in culo suo cugino, conoscendolo); l'altra parte invece le diceva di rimanere dov'era e lasciarla sbollire.
Probabilmente voleva stare da sola e non essere disturbata, per il momento almeno.
-Conosco quello sguardo, stai pensando se seguirla o no. Normalmente ti direi di farlo, ma in questa circostanza penso sia meglio restare qua. Fra un'ora ci vediamo tutti a pranzo e potrai interrogare il piccolo Potter come più ti aggrada. E poi ammetto che preferirei stare ancora con te, da soli. Almeno per un altro pochino.
La bionda alzò gli occhi verso il ragazzo, colpita da quell'affermazione: lui distolse in fretta lo sguardo, arrossendo, fissando insistentemente un espositore di Scarafaggi a grappolo.
 
Lei sorrise, notando quanto fosse imbarazzato e sapendo quanto gli fosse costato aprirsi così tanto, lui che da sempre era dannatamente introverso.
-Direi che questa è la scelta migliore. Mi dispiacerebbe molto interrompere la nostra uscita, davvero. Anche se a quanto vedo preferisci gli Scarafaggi a me.
Lys rise, capendo che stava cercando di smorzare la tensione: -Oh beh, sono la mia passione segreta, che vuoi farci, li trovo deliziosi!
-Si beh, non posso darti torto! Che ne dici se andiamo a berci una Burrobirra e ad aspettare gli altri ai Tre Manici di Scopa?
-Penso che sia una grandissima idea. Andiamo.
Quando uscirono si accorsero che aveva iniziato a nevicare, ma poco importava: entrambi avevano il cuore talmente caldo e pieno di gioia che a malapena sentivano il freddo.
Forse la situazione non faceva così tanto schifo, dopotutto.
 
 
 
 
 
 
 
-Continuo a dire che potevamo stare un altro pochino in camera...
-Scorp, te l'ho già detto, fra poco dobbiamo incontrarci con tutti gli altri e io devo ancora comprare un regalo di Natale per la mamma!
Scorpius si bloccò improvvisamente in mezzo al corridoio, impalledendno visibilmente.
Rose si voltò a guardarlo, confusa: -Che hai ora? Non vorrai metterti a lagnarti perchè davvero non ho voglia...-
-I tuoi genitori!
-...si?
-Li vedrò fra pochi giorni, e non gli ho ancora comprato un regalo!
La ragazza scoppiò a ridere: -Ma non devi mica comprarlo!
Il biondo però non condivideva il divertimento; le rivolse uno sguardo profondamente offeso e sbuffò.
-...e ora cosa c'è?
-Certo che devo comprargli un regalo! Tuo padre già mi odia per partito preso, non posso dargli un motivo valido per farlo! E poi è una cosa estremamente maleducata non portare niente a casa di qualcuno. 
 
Rose sorrise teneramente, colpita da quanto il ragazzo ci tenesse: -Ok, ok, hai ragione, scusami. Con mia madre vai sul sicuro, un libro o dei fiori andranno benissimo. Papà invece è più rognoso.
-Mi pare di ricordare che è un appassionato di Quidditch.
Lei alzò gli occhi al cielo: -Oh si, non me ne parlare. E' da quando abbiamo iniziato a gattonare che cerca di farci diventare dei tifosi dei Cannoni. Non ti dico la sua reazione quando ha saputo che sono diventata Portiere nella squadra dei Gryffindors. Fra un po' piangeva.
Gli occhi del ragazzo brillarono improvvisamente attenti: -Intendi i Cannoni di Chudley?
-Proprio loro...perchè?
Un ghigno soddisfatto si fece largo sul bellissimo volto del rampollo Malfoy:- Oh niente, niente. Vogliamo andare dunque?
La rossa lo guardò sospettosa: -Tu non me la racconti giusta. Comunque si, andiam-ehi, ma quella non è Eliza?!
La ragazza sfrecciò loro davanti senza neanche degnarli di uno sguardo.
 
Rose le corse dietro, chiamandola: -Eliza, ehi, che succede? Perchè sei qua da sola e non al Villaggio con Jam?!
L'amica non si voltò neanche per risponderle, continuando a camminare; la rossa però, preoccupata e un filino infastidita, l'afferrò per un polso e la costrinse a guardarla.
 
Aprì la bocca per ripetere la domanda, ma si bloccò alla vista delle copiose lacrime che solcavano il volto della castana.
La Wood si asciugò la faccia con un gesto stizzito della mano: -Ora posso andarmene? Grazie.
Si liberò con uno strattone e se ne andò via, lasciando la Weasley con un groppo in gola e una gran voglia di picchiare suo cugino.
Era sicura c'entrasse qualcosa.
Scorpius deglutì spaventato notando l'aura decisamente pericolosa che era spuntata intorno alla sua dolce metà: prevedeva guai.
Guai molto pericolosi.
-R...rose, amore, vuoi che torniamo in camera? Magari vuoi rilassarti un pochino o...
Un ringhio poco promettente interruppe la sua frase.
La rossa si voltò lentamente, e il ragazzo negli anni a venire avrebbe giurato di aver scorto un luccichio rosso nei suoi occhi.
-Noi ora andiamo al Villaggio a cercare mio cugino. Subito.
Il biondo sospirò: sperava solo di non macchiarsi il maglione di sangue di Potter.
Sua madre non avrebbe gradito per niente.
 
 
-Ti chiedo solo di non agire impulsivamente e di ragionarci prima, tutto qua...
-Ma io ci ho ragionato, e ho deciso di prendere a calci in culo mio cugino fino a che non confessa.
Scorpius sospirò, abbattuto: -Piccola, non penso sia la soluzione più indicata...
-Con Jamie servono le maniere forti, fidati. Ora, dove sono?
La ragazza si fermò improvvisamente in mezzo alla strada e iniziò a guardarsi intorno.
Il biondo era un filino confuso: -Dove sono CHI, amore?
-Ho bisogno di alleati, questa missione è troppo delicata. 
-O...k, e chi sarebbero questi alleati esattamente?
Lei lo guardò come se la risposta fosse ovvia: -Ma Molly e Lorcan naturalmente, chi altri?!
 
Lui si grattò la nuca, ormai arreso alle strane vicissitudini di quella bizzarra famiglia: -Allora so io dove sono, vieni.
La prese per mano e la guidò lungo le stradine di Hogsmeade.
Stavolta Rose gli scoccò un'occhiata decisamente incuriosita: -E come fai a saperlo?
-Ho consigliato a Lorcan un posto in cui portare Molly se lei avesse iniziato a sclerare con la storia di tua cugina e suo fratello.
-Che genere di posto?
Il biondo ghignò in un modo inequivocabile: -Oh beh, un...posto tranquillo, per così dire.
Si fermarono di fronte alla Testa di Porco: -Ecco il posto! Vogliamo entrare a chiamarli?
La rossa annuì, corrucciata.
-Perchè sei così imbronciata?
-Non sono imbronciata.
-Si che lo sei.
-No invece. Andiamo.
Lo sorpassò ed entrò per prima, lasciandolo indietro.
Scorpius iniziò a sudare freddo: e ora che cavolo le succedeva?!
 
Il locale era esattamente come glielo aveva descritto suo padre: una topaia.
I tavoli erano lerci, i mobili squallidi e il pavimento era ricoperto di un considerevole strato di polvere.
Rose, trattenendo un moto di disgusto, si avvicinò al bancone per chiedere informazioni, ma la fortuna era dalla sua parte: in quel momento una chioma bionda stava scendendo le scale.
-LORCAN!
Il povero malcapitato, udendo il delicato richiamo, sobbalzò e cadde rovinosamente dalle scale.
La ragazza, sconsolata, lo aiutò a rialzarsi.
-Cazzo Dolcezza, potresti anche essere un pochino più delicata, mi hai fatto prendere un colpo...
-Scusami, hai ragione, ma è un'emergenza. Ho bisogno di mia cugina.
Lo Scamander si grattò la nuca: -Emergenza da "codice rosso" oppure da "codice verde-giallo"?
La rossa mise su la sua espressione più seria: -Questo è un "codice James". 
Il biondo sgranò immediatamente gli occhi: -Ommioddio, OMMIODDIO! SI PRENDE A CALCI IN CULO JAMJAM? DIMMI DI SI ROSIE, TI PREGO!
Scorpius si intromise nella conversazione, arreso ormai al fatto che la sua vita da ora in poi sarebbe stata costellata di situazioni del genere: -A quanto pare si...
 
Lorcan si fiondò su per le scale, e i due ragazzi poterono sentirlo distintamente urlare: -AMORE, VESTITI, ABBIAMO COSE PIU' IMPORTANTI DA FARE. C'E' UN CODICE JAMIE DI CUI DOBBIAMO OCCUPARCI.
Si sentirono dei tonfi, delle imprecazioni più o meno colorite e Molly Weasley in persona (maglione indossato al contrario e gonna sbottonata) si catapultò davanti agli altri, con fidanzato al seguito.
Aveva gli occhi febbrili, le guance rosse e un sorriso smagliante: sembrava una bambina a cui avevano promesso una montagna di dolciumi.
-Quindi...qual è il piano?
 
 
 
 
 
James fissava sbalordito il viale da ormai dieci minuti buoni; i suoi occhi avevano visto Eliza andarsene, ma il suo cervello non aveva ancora metabolizzato bene la cosa.
Cioè, era successo davvero?
Si passò le mani sulla faccia, esasperato: -Godric, ma che hanno ste ragazze ogni tanto, qualcuno me lo spiega?!
Si beccò l'occhiata impietosita di qualche passante, ma non se ne curò molto, impegnato com'era nel suo monologo interiore (neanche troppo a dire il vero).
-Ma io dico, cosa c'è di male a preoccuparsi della propria cugina, eh? Siamo sempre insieme, sempre! Beh, quasi...ma insomma, il concetto è quello. Dio, non le capirò mai.
Si incamminò verso i Tre Manici di Scopa, deciso a bersi una bella Burrobirra e non pensare troppo alla sua dolce metà.
La delicata voce della sua adorabile cuginetta, però, rovinò i suoi piani.
 
-JAMES SIRIUS POTTER, BRUTTO COGLIONE, SI PUO' SAPERE CHE CAVOLO HAI COMBINATO?
Si girò verso di lei con un leggerissimo senso di panico che iniziava a invaderlo: -O...k, che c'è?
Notò la presenza non solo di Rose, ma anche del suo quasi-accettabile fidanzato e di Molly e Lorcan.
Oh, perfetto, ci mancavano solo loro.
-COME SE NON LO SAPESSI. HO VISTO ELIZA CORRERE IN LACRIME AL CASTELLO, A MALAPENA SI E' FERMATA QUANDO L'HO CHIAMATA. CHE COSA LE HAI FATTO?
-Giuro che posso spiegare, se me ne dai il tempo.
Lei aprì la bocca per ribattere, ma ci riflettè un momento e decise di dargli un'opportunità. Incrociò le braccia sotto il seno e gli fece un cenno con la testa, come a dire: "sbrigati o ti meno".
 
-Allora...andava tutto bene, quando siamo entrari da Mielandia e abbiamo visto Lys e Dommy. A quel punto io ho fatto la ragionevole e assolutamente lecita proposta di pedinarli per un po' di tempo, giusto per vedere come sarebbero andate le cose, e lei ha completamente dato di matto! Mi ha fatto una sceneggiata sullo stare insieme e sul fatto che fosse il primo appuntamento fuori dalle mura del Castello, allora le ho detto che se proprio voleva potevamo stare soli, e lei è scoppiata completamente e se n'è andata! Incredibile, vero?!
Con la coda dell'occhio vide Lorcan schiaffarsi una mano in faccia, esasperato, e Malfoy lanciargli uno sguardo di pietà.
Li ignorò, concentrandosi sulle cugine: loro si che avrebbero capito.
-Ma ti sei completamente rincoglionito James? 
Lui fissò Molly con furia: -Grazie, è bello avere il conforto e il sostegno della propria famiglia. Come mi sento amato.
-Scusa Jimmy ma questa volta sei proprio nel torto più marcio, insomma, la nostra Eliza ha ragione. Sei stato uno stronzo. Anche io all'inizio avevo la malsana idea di pedinarli, ma il mio amato biondo mi ha fatto ritrovare subito il senno e mi sono scusata. Avresti dovuto fare la stessa cosa.
Ora il castano iniziava davvero ad arrabbiarsi: -Ma che avete tutti, me lo spiegate? Mi preoccupo per la mia famiglia, non è un reato farlo, anzi!
-Si ma ci sono momenti per la famiglia e momenti per altre cose Jam, e poi Dommy non è proprio una indifesa fanciulla che ha bisogno di protezione. Se la sa cavare egregiamente, specie in queste situazioni.
-E tu che ne sai che quello là non ha qualche cattiva intenzione, eh? Devo proteggerla, è mio compito!
-Andiamo Jim, conosci me e Lys da secoli, sai benissimo che è un bravo ragazzo!
 
L'intromissione di Lorcan non era piaciuta per niente al giovane Potter, proprio no.
-Tu stai zitto, solo perchè ti porti a letto mia cugina non vuol dire che hai il diritto di intrometterti nelle nostre questioni familiari.
Il pugno gli arrivò prima ancora che potesse realizzarlo, ma la cosa che lo sorprese di più fu il fatto che non glielo avevano scagliato il biondo o Molly: era stata Rose.
La fissò con gli occhi sgranati: -Ma che cavolo...Rosie, sei impazzita?!
-Non permetterti di dire certe cose mai più. Ma chi ti credi di essere James, eh? Ti intrometti nelle nostre relazioni, non approvi che io stia con Scorpius, fai una sceneggiata e ora sputi pure sentenze? Non sei proprio nella posizione adatta, non quando la ragazza che ami e che ti ama sta piangendo da sola nel Dormitorio perchè TU sei un grandissimo stupido. Cerca di riprenderti, per favore, perchè la cosa sta diventando davvero ridicola.
Il castano si massaggiò la guancia dolorante, sconvolto.
Guardò gli altri, cercando qualche reazione, ma anche loro erano troppo scioccati per dire o fare qualsiasi cosa.
-Bene, come vuoi. Dite pure tutto quello che volete, ma io so di avere ragione. Ci vediamo al Castello, ciao.
Si alzò e se ne andò senza dire altro, con la faccia dolorante e una sensazione opprimente al petto.
Qualcosa simile al senso di colpa.
 
 
 
Scorpius fissava la sua ragazza in estasi: mai in sei anni l'aveva vista così furiosa, neanche quando al terzo anno le aveva tinto i capelli di viola per scherzo.
Ancora ricordava le urla.
Lei ora era là, con le orecchie e le guance rosse, il pugno ancora alzato e il respiro affannoso.
Fu Molly la prima a parlare: -Dio Rosie, sei stata...grandiosa. Per la cronaca, mi hai battuta sul tempo, stavo per farlo io. Wow. Semplicemente wow.
Lei fece un sorrisino stiracchiato in tutta risposta, come se ancora non realizzasse bene quello che aveva fatto.
-Ha ragione lei Dolcezza, sei stata fenomenale. Godric, non me l'aspettavo! Ah, ho visto qualcuno scattare una foto, probabilmente era per il Profeta o qualche rivista di Gossip. I vostri genitori non saranno contenti.
La ragazza fece spallucce: -Mm, ormai in famiglia siamo abituati. Teddy è finito in prima pagina innumerevoli volte, e Albus ha appeso in camera sua l'articolo in cui si parla del suo Smistamento. 
Il giovane Malfoy rise: -Chissà che colpo avranno i tuoi quando vedranno che sono con voi piccola. Devo aspettarmi qualche lettera minatoria?
Il volto di Rose si rilassò a quelle parole: -Beh, contando che fra poco li conoscerai di persona direi che non devi temere nulla. Dio, faranno così tante domande che mi viene già la nausea. Ho bisogno di alcool, chi vuole una Burrobirra?
Tutti annuirono d'accordo: non era nemmeno l'ora di pranzo ed erano già esausti.
 
 
 
 
 
 
Albus era nella stessa posizione da circa mezz'ora: seduto sul divano della sua Sala Comune con le gambe incrociate e la testa fra le mani.
Nessuno osava disturbarlo, non dopo che aveva scacciato malamente un ragazzino del primo anno che aveva osato chiedergli se stesse male.
Gli aveva pure dato del Lei maledizione, manco avesse trentì'anni.
Stava là a rimuginare, in solitudine.
Come cavolo era possibile che quella ragazzina l'avesse rifiutato? Insomma, per Salazar, lui era Albus Severus Potter.
 
E l'aveva fatto per ben tre volte, TRE, mica una.
Non capiva il motivo, perchè doveva esserci un motivo. Doveva trovarlo. Così avrebbe finalmente smesso di essere fissato con quella ragazza, e sarebbe potuto tornare al suo stile di vita.
Si alzò, deciso a chiarire una volta per tutte con la Parker.
E non avrebbe desistito finchè non avesse ottenuto quello che voleva.
Sulle scale  però si ricordò di un dettaglio fondamentale: dove cavolo era quella benedetta ragazza?
La parola d'ordine della Sala comune Gryffindor non la sapeva, quindi quella era da scartare a priori; magari era andata ad Hogsmeade con qualcuno, ma con tutti gli studenti che c'erano non sarebbe mai riuscito a trovarla.
E anche il Castello era dannatamente grande.
Affondò il viso tra le mani: -E' possibile che mi vada tutto storto oggi? Dio, chiedo solo un piccolo aiuto o un grande miracolo, non è tutta sta gran cosa...
Improvvisamente sentì un picchiettare sulla spalla: -Ehi, ti senti bene?
 
Si girò repentinamente, riconosciuta la voce: Sarah Parker in persona era là a chiedergli come stava.
Alzò gli occhi al cielo, ringraziando mentalmente qualunque entità abitasse il cielo.
-Ehm, mi stai ascoltando?
Si riscosse dai suoi mistici pensieri, cercando di concentrarsi sul suo obbiettivo: -Oh si si, scusami, ero distratto. Sto benissimo grazie, e tu?
Lei lo fissò, alzando sciettica un sopracciglio: -Io sto bene grazie. Sei tu quello che gemeva con le mani sulla faccia il mezzo alle scale.
Il moro si accorse di essere improvvisamente arrossito.
-Oh si, beh, ero impegnato in un complicato discorso teologico e metafisico. Ero solo concentrato, tutto qua.
-E...con chi stavi intrattenendo questo discorso, se posso chiedere?
Il rossore divenne ancora più evidente: -Con...me stesso. Nella mente. Da solo.
 
Sarah si guardò intorno, sempre più a disagio: -...perfetto. Beh allora non ti disturbo, me ne torno in Sala Comune. Au revoir.
Si mosse per andarsene, ma la voce del ragazzo la bloccò: -Ehi aspetta, ti aiuto con quei libri, sono una marea!
Lei sorrise dolcemente: -Non ti preoccupare, non sono pesanti, ce la faccio benissimo- ma non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo se li caricò quasi tutti sulle braccia.
-Senti, puoi dirmi quello che vuoi ma io ti aiuto a portarli. Sarò anche un cattivo ragazzo ma conosco le buone maniere, e non lascerei mai portare tutti quei libri a una ragazza. Nemmeno dopo che mi ha rifiutato.
Lo disse in tono leggero e ironico, per farle capire che stava scherzando: meglio andarci con i piedi di piombo.
-Oh beh, allora non posso certo rifiutare un'offerta tanto generosa. E per la cronaca, io non ti ho rifiutato. Ho elegantemente declinato la tua proposta.
-E io ancora non capisco il perchè.
-Oh fidati di me, sei abbastanza intelligente per arrivarci Potter.
-Puoi chiamarmi Albus, non mi offendo. E grazie per il complimento, detto da te vale oro direi.
 
Inaspettatamente lei rise, e anche di cuore: -Dio, sei buffo. Mi tratti come se fossi un essere senza cuore e perfido. 
Lui sgranò gli occhi, confuso: -E lo trovi divertente?!
-Beh si, la maggior parte delle persone mi tratta come se fossi tutta timida e ingenua. Almeno tu sei diverso sotto questo punto di vista.
-Saresti sorpresa di sapere quanto sono diverso dagli altri. 
-Oh, io non credo. Sei piuttosto simile a tanti altri ragazzi che conosco.
-Ma tu non mi conosci.
Lei fece un sorrisetto, colpita: -Un punto per te, hai ragione. Ma conosco la tua fama, e non è bella.
Albus scrollò le spalle, poco convinto: -In questo Castello girano tante voci, ma non è detto che siano tutte vere. Su di te non ho sentito molto invece, e la cosa mi intriga parecchio ad essere sincero.
Sarah distolse lo sguardo, improvvisamente a disagio: -Hai chiesto di me in giro?
-Certamente. Quando mi interessa qualcosa voglio sapere tutte le informazioni possibili. Ma, ahimè, con te è più complicato del previsto. Poca gente ha saputo dirmi qualcosa, e quei pochi che mi hanno risposto mi hanno detto le stesse identiche cose.
-Ah si? E cosa, di preciso?
-Sei una studentessa modello, tra le migliori del Castello. Sei timida ma non in modo esagerato, sempre cortese e quasi nessuno ti ha mai vista arrabbiata o litigare con qualcuno. Da poco hai fatto amicizia con Elizabeth e siete praticamente diventate inseparabili, e ciò ti ha portato a legare anche con i membri della mia famiglia. E ciò mi fa pensare che sotto sotto non sei così innocente e indifesa, visto che per trattare con loro ci vuole almeno un pizzico di follia.
 
La ragazza quasi fece cascare il libro dalla sorpresa: -Wow, ti sei dato da fare, devo ammetterlo. 
Lui fece un sorrisetto piuttosto furbo in risposta: -So come ottenere quello che voglio. Oh, siamo arrivati!
-Oh, si...Ahem, Zuccotto di Zucca!
Il quadro si aprì davanti a loro, rivelando la Sala Comune dei Gryffindors.
Albus entrò perfettamente a suo agio, tante le volte in cui era stato là dentro, e poggiò i libri su un tavolino.
-Ecco fatto, da qua al Dormitorio ci sono solo le scale.
-Grazie Pott-ehm, Albus, sei stato davvero molto gentile.
Il ragazzo le si avvicinò improvvisamente, guardandola negli occhi con sguardo serio.
-Che succede ora?
-Devo farti una domanda importante, e voglio che tu mi risponda sinceramente. Perchè hai rifiutato il mio invito?
 
Il cuore di Sarah perse un battito a quella domanda, e il sangue affluì subito al viso: e mo che cavolo gli diceva?!
Prese un respiro profondo, riordinando mentalmente i pensieri.
-Tu...sei uscito con innumerevoli ragazze Albus, sono davvero tante. Le voci corrono qua dentro, e tutti sanno tutto, senza contare che tu già sei famoso di tuo, figuriamoci con le cose che fai. Io non ho alcuna intenzione di diventare l'ennesima conquista che fai, non ne ho proprio interesse. Per questo ho rifiutato.
Il ragazzo strinse i pugni, stranamente infastidito: -Non ho mai fatto nulla di male, ho sempre messo le cose in chiaro con le ragazze.
-E io non ho detto il contrario. Ho semplicemente detto che io non ci sto, tutto qua. Puoi trovare di meglio, diciamocelo. Non sarò certo io a fermarti. Se vuoi però possiamo essere amici, davvero. Mi è piaciuto parlare con te prima, è stato straordinariamente piacevole.
Qualcosa si mosse nel petto del moro a quelle parole: amici? Solo amici?
Certo non poteva sapere che la ragazza era riuscita con estrema difficoltà a rimanere così decisa e distaccata, e che fargli quella proposta era stato un gravissimo errore.
Dannata impulsività che ogni tanto affiora, ma non potevi dormire ancora un pochino?
Lui annuì, reprimendo quel senso di nausea e delusione che lo stava invadendo: -Certo, anche a me è piaciuto. E poi voglio conoscere la vera Sarah, non quella che mi hanno raccontato gli altri.
 
La castana rise nervosamente, desiderosa di fuggire prima di commettere un'altra cazzata: -Ora...ora devo andare, devo fare un tema e portare i libri su...ci vediamo dopo Albus, magari in Sala Grande!
-Oh certo, con piacere! A dopo!
Si divisero, ognuno per la sua strada.
Inconsapevoli di condividere lo stesso peso sullo stomaco.
 
 
 
 
 
Il capitolo è corto e inutile, lo so, ma l'Università incombe su di me peggio di una spada di Damocle ç__ç
Che dire, io adoro Rose e Scorpius alla follia, e Lorcan rimane il mio amore eterno.
Per non parlare di Albus, stronzo fino al midollo ma con quegli occhioni da cucciolino che proprio levateve tutti.
James...eeeeh, lui è così: particolare. Ma non temete, prima o poi le cose si aggiustano.
Forse (mica avrò guardato troppo Grey's Anatomy?!)
Peace and love, spero che il capitolo vi sia piaciuto, continuate e a seguirmi e a recensire!

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Capitolo 18
*** Di cugini coglioni e dimostrazioni ***


Note d'autrice:
Sono...mesi che non aggiorno. Non merito scuse, giustificazioni, pietà o qualsiasi altra cosa.
L'università è stata un inferno, posso cercare di trovare una qualche patetica scappatoia solo con questo, ma se vorrete lapidarmi non mi sposterò e vi darò pienamente ragione.
Ho cercato di scrivere un capitolo più lungo e corposo rispetto agli altri, e prometto sugli Dei Antichi e quelli Nuovi che aggiornerò la prossima settimana.
Dovessi perire nel tentativo.
Grazie a chi leggerà, gradirà, recensirà, seguirà, anche solo degnerà di un'occhiata questa storia, per me significa tanto.
Siete i migliori e i più pazienti, vvb.
Ah! Stavo pensando di iniziare (una volta finita questa storia ovviamente, già non riesco a fare una cosa alla volta, figuriamoci due) una specie di serie su Malandrini e Co.
Non so se ne sarò capace o se l'idea possa piacere, ma se stuzzica qualcuno sarò ben felice di provarci!
Ditemi cosa ne pensate, cosa vi piacerebbe leggere, qualche personaggio che vorreste vedere inserito o anche solo "James bacia per sbaglio Sirius", insomma, qualsiasi idea è sempre ben accetta!
Oppure non ditemelo, non lo merito.
Vabbè Peace and Love, vi lascio al capitolo, scusate la pergamena.
 
 
 
 
Capitolo 18: "Di cugini coglioni e dimostrazioni d'amore."
 
 
Eliza entrò nella sua camera, talmente furiosa da non notare nemmeno la presenza di un'altra ragazza.
-Liz, tutto bene?
La castana alzò gli occhi di scattò, asciugandosi le lacrime con un gesto fulmineo: -Oh si, tutto bene, non preoccuparti.
Sarah aggrottò la fronte, per niente convinta: -Dalla tua faccia non direi proprio, sembri distrutta.- Chiuse i libri, conscia che tanto studiare ormai era impossibile, e facendole un cenno incoraggiante, invitandola a sedersi accanto a lei.
L'amica tentennò, ma alla fine cedette: -E' James. Quello stupido di un Potter.
La Parker sobbalzò, colpita: -Oh, quindi non è solo Albus ad essere difettoso. Che ha combinato il tuo adorabile fidanzatino?
-Non è certamente adorabile, e non so nemmeno se è ancora il mio fidanzato.
-Aspetta, cosa?! 
-Abbiamo litigato e me ne sono andata, lasciandolo a Mielandia da solo.
-Dai ma è normale, si litiga spesso tra fidanzati, ma poi si fa sempre pace!
 
La Wood sospirò, per niente rincuorata: -E' che questa volta abbiamo litigato di brutto, e lui non ha nemmeno capito il motivo per cui mi sono arrabbiata, pensa che il mio sia un capriccio infantile o che sia partita di testa. Proprio non ha capito.
-Mmm, e perchè ti saresti arrabbiata?
-Beh...è che lui ci tiene moltissimo alla sua famiglia, e a me fa piacere, davvero, in fondo loro sono anche un po' la mia di famiglia. E' solo che a volte vorrei ci fossero dei momenti solo nostri, anche solo un'ora da passare da soli. Oggi era il nostro primo vero appuntamento, e lui lo voleva passare a spiare Dommy e Lys. Ci sono rimasta male...
Sarah sorrise, intenerita: -Insomma, è stato un poco stronzo eh. Sai, ho sempre pensato che l'attaccamento quasi morboso alla famiglia fosse allo stesso tempo il più grande pregio e il più grande difetto di Jimmy. E' vero che io vi conosco relativamente da poco, ma questa cosa si notava anche da lontano. Però si vede anche che ci tiene a te Elizabeth; forse dovresti provare a spiegargli questo tuo problema con più calma. E magari evitando paroloni, visto che non è certo la persona più arguta che conosca.
Il suo ultimo commento riuscì a strappare una risatina all'amica, che infatti le strinse la mano, grata: -Grazie per avermi ascoltata e per il tuo consiglio, dopo lo metterò in atto. Ora però voglio sapere una cosa.
Il suo sorrisetto malefico fece rabbrividire l'altra:-...che cosa?
-Tra te e il nostro Albie c'è qualcosa, vero?
 
 
 
Sarah avrebbe voluto ridere e poi negare con forza qualsiasi coinvolgimento sentimentale con l'altro Potter, ma il suo improvviso arrossire la tradì subito.
L'amica, notato il suo imbarazzo, iniziò immediatamente ad esultare: -AH! Lo sapevo, lo sapevo, lui ti piace!
-Piantala, non è vero!
-Ma se sei rossa come un peperone!
-Questo non vuol dire nulla!
-Ooooh, andiamo, a me puoi dirlo, lo sai!
La Parker la fissò, conscia che di li a poco avrebbe ceduto: quella strega alla fine otteneva sempre quello che voleva.
E infatti...
-E va bene, va bene. Lo trovo...interessante diciamo. PIANTALA DI SALTARE SUL LETTO, DEFICIENTE!
 
Eliza cercò di ricomporsi, non riuscendo però a smettere di ridere: -Scusami, è che sei così carina quando fai la timidina. Ma, aspetta...l'ultima volta che abbiamo parlato di Albie l'hai definito con tanti epiteti poco lusinghieri, tra i quali "stupido maschilista bastardo", almeno se ricordo bene.
In tutta risposta ricevette un ringhio poco rassicurante, che ovviamente la convinse a rigirare il coltello nella piaga: -Quindi...come mai ora lo trovi interessante?
La mora abbracciò il cuscino, pensierosa.
Proprio quando l'altra stava per incalzarla con altre domande, si decise a rispondere: -Oggi ho avuto l'occasione di parlarci, e...beh, è interessante. Quando non fa il porco o si comporta come se tutte dovessero cadere ai suoi piedi, ovviamente. Però mi è piaciuto parlarci, mi ha fatta sentire bene. Dici che è grave?
Si voltò a fissare l'amica, che a sua volta la guardava con un sorrisone a trentadue denti.
-Stellina, direi che sei totalmente fregata. Cavoli, di tutti proprio per Albus Severus Potter dovevi prenderti una cotta?
 
 
 
 
 
 
Nel frattempo ai Tre Manici di Scopa si stava consumando una tragedia familiare.
-LO SAPEVO CHE AVREBBE FATTO UNA CAZZATA, LO SAPEVO.
-Dom, calmati, non è così grave come sembra...
-NON E' COSI' GRAVE?! HAI SENTITO QUELLO CHE CI HANNO RACCONTATO MOLLY E ROSE?
-Si, ho sentito, e penso che Jimmy sia stato un coglione, ma non per questo la soluzione è prenderlo a calci in culo.
-A me pare un'ottima idea.
-Non mi sorprende, non sei mai stato famoso per i tuoi piani brillanti.
-Chiudi il becco.
-Chiudetelo entrambi. E mi spiegate perchè cavolo voi due avete litigato? Dio, siete sempre stati così affiatati, non capisco. E per la cronaca Lys, non mi sono bevuta la storia dei Gorgosprizzi neanche per un secondo, però sei stato davvero tenero.
Il ragazzo arrossì violentemente a quelle parole, cercando di rimuovere dalla sua mente il ricordo di quella patetica scusa che aveva inventato.
Lorcan, suo malgrado, decise di salvarlo: -Per una cazzata che risolveremo dopo. Ora pensiamo a James ed Eliza, per favore, altrimenti la Rossa qua al mio fianco rischia un attacco di cuore.
La battuta ebbe l'effetto di alleggerire la tensione che si era creata.
 
-Lo Scamander ha ragione. Io sono nuovo qua, ma sono il migliore amico di Albus e so dai suoi racconti che il fratello è una testa calda. Ma so anche che voi tutti avete una grande influenza su di lui, è che non è uno stupido. Secondo me gli ci vuole solo un po' di tempo per capire che ha fatto una cazzata, e magari una spintarella da parte vostra.
-Gliela do io la spintarella...
-SENZA usare la violenza Amore, ricordalo.
Le ragazze lo fissarono, a metà tra lo scettico e il convinto: -Forse il tuo ragazzo ha ragione Rosie, potremmo indire una R.S.C. e cercare di farlo ragionare.
I ragazzi alzarono un sopracciglio, confusi, ma ci pensò Molly a chiarire loro la situazione, con un bel ghigno malandrino come contorno: -Una Riunione Straordinaria del Clan. 
Rose si sfregò le mani in un gesto eloquente: -Ora si che le cose prendono una piega divertente.
 
In vista della R.S.C.  i piani di tutti erano inevitabilmente cambiati: le ragazze avrebbero avvisato gli altri membri della famiglia di ciò che stava per succedere, mentre i ragazzi erano liberi di fare quello che volevano.
Dominique e Lysander erano piuttosto indisposti per come era finito il loro appuntamento, ma decisero di non dare troppa importanza alla cosa, insomma, ci sarebbero state tante altre occasioni. La bionda lo salutò con un casto bacio sulla guancia, cosa che lo portò quasi sull'orlo dell'infarto, ma a parte questo non ci furono altri incidenti significativi.
Dopo aver osservato le chiome delle loro belle che velocemente risalivano verso il Castello, i tre baldi giovani si prepararono a seguire il loro esempio, e magari ritirarsi a riposare in Dormitorio.
Ma Lorcan aveva altri piani in mente: -Scorpius, potresti lasciare me e mio fratello da soli, per favore? Dovremmo discutere di una faccenda.
Il ragazzo annuì con sguardo interrogativo, e si avviò da solo.
Lys si voltò verso il fratello: -E se io non avessi voglia di parlare con te?
-Stai zitto, sai bene quanto me che dobbiamo discutere di quello che è successo e chiarire. Sei mio fratello cavolo, non possiamo restare così per sempre.
-...hai ragione. Ok, chi inizia?
L'altro prese un respiro profondo: non sarebbe stato facile, per niente.
 
 
-Io. Ti chiedo scusa Lys, davvero. Insomma, sono stato un po' stronzo, ti ho parlato con superiorità credendomi chissà chi, ma non sono molto diverso da te. Anche io fino a poco tempo fa non capivo quali fossero i miei sentimenti, quindi avrei dovuto usare...più tatto.
-Si, sei stato uno stronzo, più di un po'. Ma lo sono stato anche io, non avrei mai dovuto mettere in dubbio ciò che provavi per Molly, tantomeno la vostra relazione.
-Quindi...ti scusi anche tu?
Il fratello sbuffò, cercando di nascondere un sorriso: -Si, scemo, mi sto scusando. 
La risata che risuonò nel viale sancì formalmente la loro pace.
-Quindi...ti sei invischiato con la Bionda eh? Cavoli amico, sei nella merda...
Lysander gli scoccò un occhitaccia: -Non che tu sia messo meglio eh, la tua bella non è certo un tipetto mansueto e accomodante.
-Beh, saranno cugine per un motivo. Non so se hai notato, ma quando sono arrabbiate fanno maledettamente paura, non vorrei essere nei panni di Jimmy, sul serio.
L'altro sghignazzò: -Beh, meglio lui che noi. Ora, torniamo al Castello e cerchiamo di ridurre al minimo lo spargimento di sangue?
-Sono con te fratello, andiamo a calmare le nostre donne.
Il sospiro depresso del gemello non gli sfuggì, così come le sue parole mormorate quasi controvoglia: -Magari Dominique fosse già la mia donna, sarebbe tutto più facile.
 
 
 
 
 
 
 
-Io davvero mi chiedo come facciamo ad essere imparentati con...quello. Ma dico, secondo te la stupidità salta qualche generazione o magari nelle donne scatta in ritardo?
Molly si massaggiò gli occhi, già stufa: -Dom, abbiamo già appurato che nostro cugino è un coglione, possiamo andare avanti per favore, magari cercando Albus? E' l'unico che manca, abbiamo deciso di non coinvolgere i più piccoli d'altronde.
-Giusto, giusto, è che Rose ci sta mettendo un'eternità, che cavolo!
Neanche il tempo di finire la frase che la ragazza arrivò di corsa, trascinandosi dietro niente popò di meno che Albus Severus Potter in persona.
Sotto gli sguardi infuriati delle cugine cercò di giustificarsi: -Ehi, non prendetevela con me, è colpa sua se ci abbiamo messo così tanto. La Principessa dagli occhi verdi ha il cuoricino spezzato.
Il ragazzo, colto sul vivo, replicò in tono piuttosto piccato: -Io non ho il cuoricino spezzato, volevo solo starmene per i fatti miei a riflettere. Ma non ci si può sottrarre ad una R.S.C., quindi andiamo a prendere la nostra vittima e risolviamo i problemi di quel cretino di mio fratello una volta per tutte, che sono già stufo. E PIANTATELA DI FISSARMI. ANDIAMO.
Si incamminò con passo deciso, e le cugine, dopo un piccolo attimo di sbigottimento, decisero di seguirlo.
-Ehm, Albie, lo sai che non mi piace rovinare i tuoi bellissimi ed emozionanti discorsi, ma dove stiamo andando esattamente?
-A prendere James, no?
Molly si schiarì la gola: -Si dolcezza, ma intendevo: dove lo troviamo Jam?
 
Il moro si bloccò improvvisamente, causando un crollo delle ragazze su di lui ad effetto domino.
Si rialzarono, massaggiandosi il capo indolenzito: -MA CHE SIETE, SCEME?!
-L'UNICO CRETINO QUA SEI TU. MA TI PARE UNA MOSSA INTELLIGENTE BLOCCARTI COSI' IMPROVVISAMENTE? IMBECILLE.
La replica furibonda del ragazzo fu bloccata sul nascere da Rose: -Ora non abbiamo tempo per discutere, dobbiamo trovare James. Direi che la cosa più intelligente da fare è dividerci in due gruppi. Noi ragazze lo cerchiamo nei dintorni del Castello e in Sala Grande, mentre tu Al lo cerchi nelle varie Sale Comuni.
Lui inarcò un sopracciglio, in una chiara espressione di dubbio.
-C'è qualche problema?
-Beh...non so le parole d'ordine della vostra di Sala Comune, figuriamoci delle altre.
Dominique esibì un perfetto sorrisino diabolico, allo stile dei Malandrini: -Oh, tranquillo, a quelle ci penso io.
La ricerca si prospettava decisamente lunga, e il ragazzo sperava di essere lui il fortunato a trovare il loro bersaglio.
Altrimenti non sapeva come sarebbe potuto finire se l'avessero scovato quelle belve assetate di sangue.
 
 
 
 
 
-Dio, Jamie me la pagherà cara. Abbiamo dovuto interrompere i nostri appuntamenti neanche a metà, praticamente non siamo riusciti a fare nulla.
Rose scoccò un'occhiata maliziosa alla cugina: -Beh, a me non sembra che non sia successo proprio nulla eh. Insomma, sei scesa mezza nuda e con la camicia abbottonata a metà da una stanza della Testa di Porco. E Lorcan aveva un sorriso ebete stampato in faccia quando l'abbiamo visto.
Molly, beccata, decise di rendere pan per focaccia alla rossa: -Beh, voci dicono che tu e Scorpius abbiate passato la mattinata nel Dormitorio Slytherin, quindi non sono l'unica qua ad aver fatto qualcosa.
-Io...noi non abbiamo fatto proprio un bel niente! 
In risposta ricevette un verso poco convinto: -Ah ah, si certo. Vuoi dirmi che siete stati tutta la mattina in camera a farvi le coccole. Oddio...SIETE STATI DAVVERO IN CAMERA A FARVI SOLO LE COCCOLE?!
 
Il rossore della ragazza fu una risposta abbastanza esaustiva: -E anche se fosse?!
-Dai Molly, non assillarla. Non è mica così brutto passare una mattinata a farsi delle coccole, anche se io con un fidanzato come Scorpius non mi limiterei certo a quello, ma la nostra Rosie è così innocente e pura...
La risata della bionda suggerì alla cugina che il suo intervento era puramente sarcastico e volto a sfotterla, per cui il suo rossore si intensificò maggiormente: -Grazie Dom, è sempre un piacere poter contare sulla famiglia. Scorp ha avuto tante ragazze, e io voglio solo...essere sicura, prima di andare così a fondo con lui. E tu non fare tanto l'innocentina, devi ancora raccontarci come è andata la tua romantica uscita con il Gemello Buono.
Fu il turno della Veela di arrossire: -Oh, beh, è...è andato bene, credo.
-Che vuol dire "credo"?!
-Beh, insomma, eravamo entrambi imbarazzati, ed ero tanto emozionata, e penso lo fosse anche lui, almeno sembrava, insomma abbiamo parlato tanto, e lui era tanto carino e gentile e dolce e...penso sia piaciuto anche a lui.
Si voltò verso le cugine, che la fissavano ad occhi sgranati: non tanto per le parole che avevano pronunciato quanto per il fatto che le aveva sputate tutto d'un fiato. 
-Dominique Gabrielle Weasley imbarazzata...wow, ammirevole.
 
Il loro allegro chiocciare fu bruscamente arrestato dall'avvistamento di uno James Sirius Potter selvatico nella Sala Grande.
-Bingo.
Rose prese in mano la situazione: -Ok ragazze, ora ci avviciniamo con calma e discrezione e gli diciamo cosa sta succedendo, mi raccomando, senza aggress...
-TU, BRUTTO STUPIDO CUGINO COGLIONE CHE NON SEI ALTRO. VIENI QUA, CODARDO.
-...ioni. DOM, CHE CAZZO!
Gli sguardi dell'intera Sala si fiondarono sulle tre nuove arrivate, mentre il ragazzo chiamato in causa cercava di trovare una via d'uscita.
-E NON CERCARE DI SCAPPARE, CONOSCO BENISSIMO QUELLO SGUARDO.
Le risate di Molly non aiutavano certo: degna fidanzata di Lorcan, non c'è che dire.
-...ragazze, è un piacere vedervi.
Si avvicinarono al suo tavolo: la bionda in prima linea con espressione combattiva e mani sui fianchi, le due rosse dietro, una con espressione sconsolata e l'altra che sghignazzava senza ritegno.
 
-Bando ai convenevoli, devi venire con noi. E non osare ribellarti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Avete indetto una riunione di famiglia per parlare dei miei problemi sentimentali?!
-Si, e quindi?
-E la privacy dove la mettiamo?!
Rose gli lanciò la peggiore delle sue occhiatacce: -Non mi sembra che tu ti sia mai fatto problemi di privacy quando ficcavi il naso nella NOSTRA vita sentimentale, Jamie.
Il ragazzo incassò il colpo, borbottando qualcosa in risposta.
-Ora, vogliamo parlare di come intendi risolvere il casino che TU hai creato con la tua fin troppo paziente fidanzata?
-IO non devo risolvere proprio niente, visto che IO non ho fatto niente. Quando mi chiederà scusa vedrò se perdonarla.
-Fratello, sei proprio un coglione.
-Stanne fuori tu, non sai neanche cosa è successo.
Albus, in risposta, sogghignò malevolmente: -Lo sa tutto il castello praticamente, non so se te ne sei accorto ma stavate urlando tu ed Eliza. E comunque le Tre Grazie mi hanno già informato di tutto.
 
-...cavoli. Aaaah, che palle! Non volevo succedesse un casino del genere!
-Dovevi pensarci prima di proporre alla tua ragazza di pedinare me e Lys durante i NOSTRI appuntamenti.
Il tono della bionda ora era duro, serio: il tempo dei giochi era definitivamente finito.
Il ragazzo alzò lo sguardo verso i parenti, un vago senso di colpa che si faceva strada nel suo stomaco. Si girò verso il fratello e si sorprese nel notare che gli sorrideva incoraggiante, come se avesse già capito tutto.
 
-Ho combinato un casino, vero?
-Direi che "un puttanaio" è il termine giusto. L'hai fatta davvero davvero arrabbiare, e ce ne vuole.
-Io...io non stavo ragionando, non pensavo reagisse in modo così esagerato!
-Stupido di un cugino, ha reagito in modo assolutamente normale!
-Mi ha piantato in asso!
-Volevi pedinarmi!
-Stavo solo compiendo il moi dovere di cugino!
-Non abbiamo più cinque anni James, sappiamo badare a noi stesse!
Il ragazzo sbuffò, non sapendo bene come rispondere.
Lily prese la parola: -Non puoi controllare tutto Jamie. So che vorresti, ma non puoi. Certe cose succedono senza che tu possa farci niente, e non è colpa tua.
 
Improvvisamente lo spettro di Edward Hill aleggiò su di loro, pesante come un macigno.
Il castano alzò lo sguardo verso la sorellina, un lampo di dolore negli occhi e la voce roca: -Non sarebbe mai dovuto accadere.
Lei gli sorrise, un sorriso dolce e spontaneo, come quelli che tante volte gli aveva regalato quando erano solo dei bambini, ignari di quanto male ci fosse nel mondo: -Lo so, e rimani comunque il mio eroe. Ora però dobbiamo pensare a come risolvere il casino che hai combinato, susu!
-Ragazzi, io ho un piano perfetto.
Tutti si girarono verso Dominiquw, deglutendo: il suo sorriso non preannunciava niente di buono.
 
 
 
 
-Ti dico che funzionerà, fidati di me!
-Dom, non è che non mi fidi di te, è che non mi fido dei tuoi piani!
-Ooooh senti, se non fosse per me non ti saresti mai reso conto di quello che provi per Eliza, e in più hai rovinato il mio appuntamento con Lys. TU ME LO DEVI!
James grugnì, fissando corrucciato il dito che la cugina gli puntava contro con fare minaccioso.
-E va bene, va bene. Quindi io devo...soltanto chiederle scusa? 
-Non devi soltanto chiederle scusa, devi inginocchiarti al suo cospetto e implorare perdono. Se questo non funzionerà allora passeremo al vero piano.
-...Dom, questo tuo piano è...è sicuro, vero? Insomma, nessuno si ferirà o morirà, giusto?
-JAMES!
-ERA GIUSTO PER SAPERE! Comunque ok, ora devo solo cercarla e pensare a cosa dire...
-Bravo ragazzo, bravo ragazzo. Dovrebbe essere in Dormitorio comunque, la troverai là.
-Allora vado. Augurami buona fortuna.
-Spero che almeno lei ti prenda a calci in culo Jamie, però si, buona fortuna!
 
 
 
 
 
Albus si stava dirigendo verso la Sala Comune degli Slytherin da solo: Rose doveva incontrarsi con Scorpius e Molly aveva una specie di appuntamento con Lorcan.
Era circondato da coppie.
Sapeva bene che il fratello, per quanto stupido, alla fine avrebbe trovato le parole giuste per ricongiungersi con la sua bella, ma non lo invidiava: avere una ragazza era una seccatura davvero troppo grande.
Comcentrato com'era su i suoi pensieri non si accorse di una persona che camminava davanti a lui, col risultato che le capitombolò addosso.
-Ma che cavolo, guarda dove metti i pie...Albus!
-Sarah! Scusami, ero sovrappensiero!
Le porse la mano per aiutarla a rialzarsi, ma lei la scostò, sollevandosi da sola; il ragazzo colse il gesto, ma decise di non commentarlo.
-Quiiiindi...che ci fai qua? Il tuo Dormitorio è tipo dall'altra parte del Castello.
-Ah, si, devo...devo prestare degli appunti a un mio amico, che guarda un po' è uno Slytherin.
 
Il corvino corrucciò lo sguardo: -Un amico maschio?
-Si, quindi potresti accompagnarmi? Si è dimenticato di dirmi la parola d'ordine, quindi non saprei come entrare altrimenti.
-Certo, vieni.
La ragazza si accorse del cambiamento di tono dell'altro: ora era gelido, peggio del ghiaccio.
-C'è qualche problema Potter?
-Oh no, nessun problema, figurati.
-Pensi che non sappia cogliere il sarcasmo? Che problema hai ora?
Lui la prese per un polso, bloccandola: -Il problema è che sei tutta carina e amichevole con gli altri, e l'unico che eviti peggio della peste sono io. Non capisco perchè.
Cercò di divincolarsi, ma senza successo: -Mollami.
-Prima rispondi.
-Lasciami Albus!
-Voglio una risposta!
-Perchè tu non vuoi essere mio amico, tu vuoi soltanto uscire con me, andare a letto e poi scaricarmi, come hai fatto con tutte le ragazze del Castello praticamente, escluse le tue cugine e tua sorella. Quindi si, ti evito, perchè io non ho voglia di sottostare ai tuoi giochetti. Ora gradirei molto se lasciassi il mio polso.
Ma il ragazzo non allentò la presa: -Che ne sai di quello che voglio?
 
Non capiva perchè, ma quella ragazza lo faceva uscire fuori di testa: non voleva una storia con qualcuna, impegnarsi era fuori discussione, eppure il fatto che fosse così prevenuta nei suoi confronti gli faceva ribollire il sangue. Lo stava trattando come un puttaniere, uno che non era capace di uscire con una ragazza e rimanerle fedele, anche senza sesso.
Era solo una questione di principio ovviamente, non c'erano altri motivi. Figurarsi se gli interessava davvero quella.
 
Accortasi della distrazione del ragazzo la castana si liberò con un colpo deciso dalla sua presa: -Perchè ti conosco. Tutti ti conoscono, accidenti Albus, ma credi che sia stupida? Hai scopato con la maggior parte delle ragazze che conosco, e non hai frequentato nessuna di loro per più di una settimana. Non mi interessa quello che fai nella vita privata, puoi fare tutto quello che vuoi e con chi vuoi, ma non cercare di mettermi in mezzo, perchè io non ci sto. Non a queste condizioni.
Lo odiava, lo odiava da morire per essere entrato così nella sua vita, senza chiedere il permesso e sfondando la porta. E odiava sè stessa, perchè in fondo sapeva che stava iniziando a provare qualcosa per lui.
Lei voleva tornare come prima, ma quegli occhi, quei cazzo di occhi non la lasciavano in pace, e ora era completamente fregata.
Si fissarono, intensamente, la sua ultima frase aleggiava tra di loro come una presenza opprimente.
Il corvino sentiva il cuore in gola, perchè quelle parole l'avevano ferito, si, ma gli avevano anche dato una minima speranza.
Speranza di che poi?!
-A...a quali condizioni allora?
 
Sarah sgranò gli occhi, colpita, e sentì subito le guance imporporarsi.
Aprì la bocca per rispondere, ma le parole non uscivano. Aveva la gola secca e lo stomaco sottosopra.
-Io...devo andare, troverò qualcun altro che mi dica la...la parola d'ordine. A...presto, stammi bene.
Si voltò e fuggì prima che il ragazzo potesse anche solo pensare di fermarla; si aspettava che urlasse o che dicesse qualcosa, invece rimase lì. Fermo. Immobile. La mano ancora tesa nel tentativo di acciuffarla.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eccolo finalmente, davanti alla porta del Dormitorio femminile Gryffindor del settimo anno.
In realtà si trovava là più o meno da venti minuti, ma stava raccogliendo il coraggio per bussare e affrontare la sua ragazza (era ancora la sua ragazza, vero?), impresa per nulla facile.
Delle ragazzine del secondo anno gli passarono accanto scoccandogli un'occhiata intimidita e un po' sconvolta: non capitava tutti i giorni di vedere il famoso James Sirius Potter che fissava impaurito una banalissima porta. Lui non le degnò di uno sguardo, troppo concentrato sulla sua missione potenzialmente suicida.
 
Prese un bel respiro e si decise a bussare.
La voce tremolante di Elizabeth gli arrivò dall'altra parte: -Chi è?
-S...sono io. James. Posso entrare?
-No.
Alzò gli occhi al cielo, in fondo si aspettava quell'ostilità.
-Elizabeth, noi due dobbiamo parlare.
-Io non DEVO fare proprio un bel niente. Ciao.
-Senti, sto entrando, che ti piaccia o no.
Aprì la porta con decisione, stufo di tutti quei giochetti, dei sensi di colpa, dei litigi, del fatto di non poterla stringere e bearsi dei suoi baci, dei suoi sussurri, dei suoi gemiti.
Di lei.
-Lo so che sei arrabbiata, ma devo dirti che...- prima che potesse anche solo finire la frase il libro di Pozioni gli si schiantò letteralmente sulla faccia.
 
-MA CHE CAZZO, SEI IMPAZZITA?!
-TI AVEVO DETTO DI NON ENTRARE. E NON URLARE. E NON DIRMI "CAZZO".
-MI HAI CENTRATO IL NASO!
-OOOOH, BUHUHUHU, QUANTO MI DISPIACE. 
Si passò una mano sulla faccia, dolorante: -Ok, forse me lo sono meritato, ma potevi anche evitare.
Lei lo fissò in cagnesco, per nulla dispiaciuta: -Anche tu potevi evitare di rovinare il nostro appuntamento, eppure l'hai fatto. I casi della vita.
 
Sospirò sconsolato: -Eliza...
-Eliza un bel niente. Perchè sei venuto?
-Per chiarire.
-Chiarire.
-Esatto.
-E cosa vorresti "chiarire", di preciso?
James si fissò i piedi, improvvisamente nervoso: -Il nostro...equivoco.
L'astio della ragazza crebbe maggiormente: -Io non vedo nessun equivoco.
-Abbiamo litigato semplicemente perchè non hai capito che io...- venne interrotto nuovamente per la seconda volta in pochi minuti.
-Ooooh certo, sono io che non ho capito, mica sei tuo lo stupido qua. Senti, se sei venuto qua a spiegarmi dove ho sbagliato puoi anche andartene, ho di meglio da fare.
 
Il castano rialzò lo sguardo, mettendosi sulla difensiva: -Ok, capisco che ci sei rimasta male, ma io non avevo cattive intenzioni.
-Tu non hai mai cattive intenzioni, vero Jamie? Sei sempre la povera vittima incompresa.
-Ora stai esagerando.
-Ti conosco da quando avevamo due anni, e ogni volta che ti sei messo nei guai hai trovato il modo per uscirne incolume. Ogni volta che hai litigato con una ragazza hai fatto ricadere la colpa su di loro, e ogni volta che ne hai lasciata una alla fine erano sempre loro quelle sbagliate, non tu. Ti conosco troppo bene.
-Adesso è diverso.
La castana si alzò improvvisamente, facendolo indietreggiare per la sorpresa: aveva gli occhi e il naso rosso, le labbra screpolate e i capelli arruffati; non l'aveva mai vista così sconvolta, così ferita e arrabbiata. 
Il suo cuore si strinse realizzando che era lui la causa di tutto quello.
 
-Diverso in cosa, eh? Non mi tratti in modo diverso da tutte le altre, perchè come vedi sei qua a spiegarmi dove IO ho frainteso tutto. Ma non starò qua a sentirmi dire quanto fossero nobili le tue intenzioni, non io.
-Tu sei diversa dalle altre, lo sai!
-Come posso saperlo? Per tutto questo tempo ti ho osservato saltare di letto in letto, cambiare ragazza quasi con la stessa frequenza di Albus. L'ho fatto in silenzio, perchè ero la tua migliore amica e questo era il mio ruolo; cazzo James, tutti si erano accorti di quello ce provavo tranne te, troppo impegnato a sbatterti ogni essere vivente di sesso femminile che avesse una terza di seno. Io non sono come loro, non sono bella come loro, nè simpatica, nè divertente, nè popolare. Quindi come faccio a sapere che domani non ti sveglierai e deciderai che non ne valgo la pena?
Il ragazzo si sentiva posseduto dal panico più totale: mai aveva pensato che Elizabeth si sentisse in quel modo, mai aveva pensato di ferirla così tanto.
-Io...io sono stato uno stupido, è vero, ma questo non vuol dire che i miei sentimenti non siano veri e profondi! Io ti amo, tu lo sai, alla festa sono quasi impazzito immaginandoti con qualche altro ragazzo!
Lo sguardo della ragazza si indurì: -E' servito un altro ragazzo che si accorgesse di me per farti finalmente aprire gli occhi. Hai preferito pedinare tua cugina piuttosto che continuare il nostro primo vero appuntamento. Hai idea di quanto ci sia rimasta male?
-Pensavo che avresti capito.
-Mi hai data per scontato!
-Non è vero! Ma lo sai quanto ci tengo a tutte loro, sono la mia famiglia!
-E io cosa sono, James? Sono la tua ragazza, o sono ancora la tua migliore amica?
 
Il castano strinse i pugni, addolorato: -Sei entrambe Eliza.
Lei singhiozzò: -A volte mi sento ancora solo la seconda. E anche gli altri la pensano così.
Ora il ragazzo era seriamente confuso: -Gli...gli altri??
-Non ascolti le voci che girano?
-Non le ascolto mai, per la maggior parte sono cazzate.
-Beh, molti si chiedono se stiamo davvero insieme o se era tutto uno scherzo. Addirittura delle Hufflepuff del Sesto sono venute a chiedermelo.
-Wow, quindi la nostra relazione non è vera perchè delle stupide ragazzine non ci credono?
Elizabeth scosse la testa, un sorrisino amaro sulle labbra: -No James, anche io non ci credo. Mi hai detto che mi ami, mi hai fatta sentire in paradiso...ma sembra quasi che davanti agli altri ti vergogni di trattarmi come la tua ragazza, esclusa la tua famiglia. Vorrei solo...una dimostrazione, qualcosa che mi dica che sono davvero diversa per te.
-E' questo quello che vuoi?
-E' quello che...vorrei.
 
Il giovane Potter fissò i suoi occhi nocciola su quelli cerulei della ragazza, un sorriso appena accennato che spuntava sulle sue labbra: -Allora te la darò, voglio dimostrarti che ti amo come non ho mai amato nessun'altra. Però poi non lamentarti eh.
Uscì dalla stanza con fierezza, il cuore più leggero e un meraviglioso piano in mente. 
Eliza seguì la figura del ragazzo mentre usciva, un vuoto nello stomaco dato dall'euforia e un pizzico di panico.
Sapeva che si sarebbe fatto aiutare da Dominique ad escogitare un qualche piano assolutamente stupido e imbarazzante, e la cosa peggiore era che l'aveva spinto lei a farlo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 19
*** Di prime pagine e presentazioni non gradite ***


 
Prima che iniziate a leggere il capitolo voglio dire una cosa: stavolta non mi scuserò nè implorerò il vostro perdono o altro.
Semmai vi chiederò di capire e di provare a comprendere il perchè di questo immenso ritardo.
Purtroppo il mio gatto di appena due anni e mezzo è venuto a mancare dopo una straziante e dolorosa malattia. Spero che chi ha animali riesca a comprendere cosa ha significato ciò, e chi non ne ha provi a farlo.
E' stata una cosa inaspettata e talmente rapida che ancora non ce ne facciamo una ragione. Non ho potuto scrivere o aggiornare perchè le nostre giornate erano occupate nel cercare di trovare una soluzione al suo problema, e quando anche i veterinari si sono arresi siamo stati costretti a farlo anche noi.
Per un mese non sono riuscita davvero a scrivere nulla, prima per mancanza di tempo, poi per mancanza di voglia. 
Quindi mi scuso per aver ancora una volta mancato la promessa di aggiornare in orario, ma davvero questa volta non è dipeso da me.
Voglio inoltre ringraziare coloro che hanno recensito, aggiunto tra i preferiti, tra i ricordati, trai seguiti o ha anche solo letto: per me significa tantissimo, e in questi giorni cercherò di rispondere personalmente a tutte le recensioni.
Buona lettura, e grazie a tutti.
 
 
 
Capitolo 19: "Di prime pagine e presentazioni non gradite."
 
 
 
-Dobbiamo rivedere i turni, Belby si è ammalato e qualcuno deve coprire il suo.
-Rose...
-E poi dobbiamo anche decidere se vieni la notte di Natale o il giorno dopo, a pranzo.
-Ehi, Rose...
-Insomma, sicuramente i tuoi genitori vorranno averti con loro allo scoccare della mezzanotte, è comprensibile...
-ROSE WEASLEY, SONO SOPRA DI TE E TI STO BACIANDO IL COLLO, POTRESTI EVITARE DI PARLARE ORA?
-...SI PERO' NON URLARMI CONTRO.
-TI URLO CONTRO PERCHE' SEMBRA CHE NON TI SUSCITI NIENTE.
 
Le guance della rossa si imporporarono violentemente: -Non...non è affatto così.
Scorpius si spostò, sedendosi sul letto e facendole cenno di fare altrettanto: -E allora mi spieghi perchè ogni volta che abbiamo un contatto più intimo di un semplice bacio inizi a blaterare di cose inutili o trovi una scusa per scappare? Forse non ti piaccio abbastanza?
-Non...non è quello, tu mi piaci da morire, lo sai!
-E allora? Scusami ma...non capisco!
Rose si mordicchiò un labbro, distogliendo lo sguardo da lui e puntandolo in un angolo della stanza; il biondo, notando il suo nervosismo, le prese il mento tra le dita, impedendole con delicatezza di martoriarsi le labbra coi denti e costringendola a fissarlo nuovamente negli occhi.
-Io ti amo, e voglio stare con te, però dobbiamo parlare di queste cose, insomma...dimmi dove sbaglio, cosa devo fare, perchè non ti va, perchè sto impazzendo.
La ragazza prese un respiro profondo e si decise a parlare: -Io...vorrei fare l'amore con te, ma ho paura di farlo.
 
-Intendi dire che hai paura di me?
-No che non ho paura di te, ho paura che...deluda le tue aspettative.
L'espressione di Scorpius era indecifrabile.
-...e quali pensi che siano le mie aspettative, esattamente?
Le guance di Rose ora andavano letteralmente a fuoco: -Tu...sei stato con tante ragazze, bellissime e stupende e molto disinibite cosa che certamente a te ha sempre intrigato e io non sono così perchè mi imbarazza anche solo togliermi la camicetta e quindi sicuramente non farei che annoiarti e infastidirti e poi non ci so proprio fare e davvero io...- il biondo bloccò il flusso ininterrotto della propria fidanzata prima che quella morisse in apnea.
Lei per tutta risposta gli scoccò un'occhiataccia imbarazzate e infastidita, ma rimase zitta e gli diede modo di replicare.
-Rose...a me tutte queste cose non interessano proprio. Le altre non hanno mai significato niente, nemmeno me le ricordo. Tu sei...sei perfetta, davvero non cambierei niente di te, adoro il tuo corpo, e i tuoi occhi, e i tuoi capelli, e tutte le infinite smorfie che produci, persino il modo in cui mi urli contro e mi sgridi. Ho paura anche io, ho paura per quanto ti voglio e ti desidero, ho il terrore di rovinare tutto con un qualsiasi passo falso e di perderti per sempre!
-Hai...hai paura anche tu?
-Certo che ho paura! Quello che provo per te è un qualcosa di totalmente nuovo per me, mai ho provato dei sentimenti così forti e profondi per una ragazza. Sono disposto ad aspettare secoli pur di renderti felice, e se davvero ti senti a disagio non ti sfiorerò neppure con un dito finchè non mi darai il permesso. Io ti amo Rose Weasley, ti amo con tutto il mio cuore.
 
Nel tono di voce del ragazzo Rose potè scorgere tutta la serietà e tutto l'amore che lui provava per lei, e il suo cuore si gonfiò di commozione: anche lei lo amava così tanto che a volte temeva fosse tutto un sogno, e in quel momento le sue paure le sembrarono così tanto stupide che ebbe la tentazione di scoppiare a ridere.
Come aveva potuto essere così stupida? 
Si sporse per baciarlo, cercando di trasmettergli con quel gesto tutti i sentimenti che erano racchiusi nel suo cuore; il ragazzo ricabiò immediatamente, e fu un bacio dolce e delicato, timido e quasi impacciato.
Fu la ragazza a schiudere le labbra e a far scontrare le loro lingue, a prendere la mano di lui e a poggiarsela sul petto.
Il biondo sussultò e spalanc gli occhi, chiedendole tacitamente il perchè di quel gesto improvviso, ma lei con fare rassicurante approfondì il bacio, cercando di fargli capire che la paura era passata, e che entrambi volevano la stessa cosa.
Scorpius però si separò, respirando faticosamente: -Sei...sei sicura? Ti ho detto che avrei aspettato quanto volevi, ma se...se fai così dubito che potrò trattenermi. Quindi devi dirmi se ne sei assolutamente sicura o se devo andare a farmi una lunga e dolorosa doccia ghiacciata.
La ragazza gli sorrise, questa volta in modo malizioso: -Non potrei esserne più sicura. Non penserai certo di essere l'unico qua ad avere degli ormoni.
Neanche il tempo di finire la frase che il ragazzo si lanciò su di lei: forse non era davvero il caso di aspettare.
 
 
 
 
 
-Quindi vuole che...che tu le dimostri che la ami, giusto?
-Esattamente.
-Quello che non capisco è a CHI devi dimostrarlo. Insomma, noi lo sappiamo benissimo che la ami, quindi proprio non capisco!
-Non parlava di voi, parlava di tutti gli altri.
Dominique fissò il cugino, realizzando improvvisamente di cosa stavano parlando: -Oh...OH. MA CERTO, COME HO FATTO AD ESSERE COSI' STUPIDA?!
James la fissò con gli occhi sgranati: -Eh?!
La bionda sospirò dispiaciuta, passandosi una mano tra i capelli: -Una volta stavamo andando a lezione e abbiamo sentito due ragazze del quinto parlare di te; erano due Hufflepuffs e si chiedevano se tu ed Eliza steste insieme, visto che siete sempre insieme ma non sembra ci sia nulla tra voi. Lei si è gelata un secondo ma poi sembrava fosse tutto ok, non pensavo ci fosse rimasta male, aaah, avrei dovuto immaginarlo...
-No, no non è colpa tua, sono io lo stupido che ha trascurato la propria fidanzata...ma ora devo rimediare Dom, glielo devo. Così potremo finalmente stare insieme in pace.
 
La ragazza era decisamente colpita: -...Wow Jamie, sei davvero maturato, la nostra Eliza ti fa decisamente bene. Sono piuttosto ammirata, devo ammetterlo.
Il castano le diede un buffetto amichevole sulla spalla: -Eh smettila, dai, mi metti in imbarazzo.
Si bloccarono entrambi alla vista di Lysander: -Oh, ehi Lys, ciao!
Dominique si sporse in avanti per salutarlo, ma lo Scamander non appena la vide sobbalzò sul posto e fuggì più veloce della luce, lasciandosi un silenzio carico di tensione eimbarazzo alle spalle.
-...Ehi, Dom, il tuo fidanzato è appena scappato?
La bionda gli rispose con un tono minaccioso e funereo: -Non è il mio ragazzo James, è un uomo morto.
Al giovane Potter non restò che deglutire e pregare Godric che lo aiutasse.
 
 
 
 
-...sei scappato.
-Sono scappato.
-Non appena hai visto mia cugina.
-Esattamente.
-..e...e il motivo sarebbe?
-Ho una fottuta paura di tua cugina.
Molly Annabeth Weasley aveva visto tante cose strane nella propria vita, ma mai un ragazzo così terrorizzato.
-...Oh andiamo, Dom non fa così tanta paura! E poi tra di voi stava andando tutto così bene, non capisco proprio!
-Penso di essere innamorato di lei. Non una semplice cotta o un infatuazione, del tipo che fosse per me ci sposeremmo subito.
 
-OH CAZZO.
-ABBASSA LA VOCE!
-SCUSAMI, MA NON PUOI DIRMI UNA COSA DEL GENERE COSI', A BRUCIAPELO!
-Una cosa del genere cosa, se posso chiedere?
La figura di Lysander si materializzò alle loro spalle, rischiando di ucciderli sul colpo.
-LYS!
Il ragazzo scoppiò a ridere di fronte alla faccia indignata dei due: -Scusatemi, non ho potuto evitarlo, eravate troppo buffi. Però la mia domanda era seria: di che confabulate voi due?
Con un movimento automatico si posizionò dietro Molly, afferrandola per i fianchi in un gesto istintivo e lievemente possessivo: aveva sentito troppi apprezzamenti sulla sua ragazza nei corridoi, e la cosa lo infastidiva non poco.
 
-Il tuo adorabile fratello è definitivamente perso per Dommy-Doo. Ci aspettiamo una proposta di nozze da un momento all'altro.
-E' bello parlare con te Molly perchè mantieni sempre i segreti.
-Oh andiamo, sono tuo fratello, e chi più di me può aiutarti se ti innamori di una Weasley? Siamo nella stessa triste situazione purtroppo...Ahia!
-Ops, scusa amore, mi è partito il gomito. E comunque Lys, tesoruccio mio, sei adorabile.
Sentì la presa di Lorcan intensificarsi, e si girò a guardarlo confusa, ma il ragazzo teneva ostinatamente lo sguardo da un'altra parte. Decise che ci avrebbe pensato dopo.
-Cavoli, ora Dominique mi odierà sul serio, perchè sono così tanto stupido?!
-Che hai fatto?
-E' scappato alla vista della Biondona, perchè gli fa venire i pappagalli nello stomaco. Non farfalle, ma dei pappagalli tropicali parlanti e impazziti, per la precisione.
 
Lorcan era confuso, ma decise di non addentrarsi oltre nelle indagini: -...Ok. Si, sei uno stupido. Fossi in te andrei a implorare perdono e confessare il tuo amore, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole eh, ci mancherebbe.
La rossa però era di un altro avviso: -Io invece farei cuocere Dom nel suo brodo...non lo dico con cattiveria eh, ma una situazione del genere non le è mai capitata, magari la aiuterà a crescere.
Sentendo lo sguardo perplesso dei due gemelli decise di chiarire i loro dubbi: -Non ha mai avuto problemi coi ragazzi, è sempre stata lei quella con il potere. Per una volta invertiamo i ruoli, sarebbe divertente, no?
-Oh Rossa, ecco perchè ti amo. Sei così eccitante quando fai la perfida.
-Dominique mi ucciderà, me lo sento.
Ma a nessuno interessava l'opinione del ragazzo: ormai la decisione era stata presa.
 
 
L'atmosfera a cena quel giorno era piuttosto tesa: Lysander e Dominique non si parlavano, e la bionda si limitava a lanciargli occhiatacce incupite; James osservava Elizabeth di sottecchi, con imbarazzo, mentre lei si gustava tranquillamente il proprio pasto, e Sarah infilzava la coscia di pollo come se le avesse inflitto un torto imperdonabile.
Alla tavolata Slytherin la situazione non era certo da meno: Rose e Scorpius erano avvolti da un'aura dorata e felice, con dei sorrisi ebeti stampati in faccia che attiravano occhiatacce invidiose da parte di molti.
Una Serpe in particolare era piuttosto indisposta...
-Al, va tutto bene?
-Mh.
Lorcan si risvegliò dal torpore giusto in tempo per peggiorare la situazione: -La Parker ti ha dato buca di nuovo, eh? AHIA! 
Rose si era sentita in dovere di dargli un calcio sotto il tavolo, e quando il biondo si voltò a guardarla con un espressione dolorante gli fece un sorrisino tutto miele, a sottolineare il fatto che era pronta a dargliene un altro.
Rialzarono entrambi lo sguardo, ritrovandosi davanti un Albus Severus Potter con la faccia più contrariata che gli avevano mai visto fare, e tenendo conto della sua Sindrome da Prima Donna la cosa era abbastanza sconvolgente.
-Non mi ha dato buca, aveva altro da fare. E poi non mi importa, mi è già passata la voglia di uscire con una ragazza così superficiale.
-See, perchè di solito esci con ragazze di un certo spessore. Tipo la McLaggen, o la Brown. Le hai scelte sicuramente per l'arguzia, non c'è che dire.
Tutti si gelarono alle parole di Scoprius, ma il ragazzo non si fermò: -La verità è che ti rode il fatto che ti abbia rifiutato per ben tre volte, e anche se fai tanto l'indifferente so benissimo che non è così, altrimenti non ti saresti fissato così tanto con lei. Sembra quasi che ti piaccia.
Il corvino scattò in piedi, le orecchie fumanti: -Fottiti, non me ne frega niente di quella là. Me ne vado in camera- e senza aggiungere altro fuggì via.
La rossa si voltò verso il fidanzato, esterrefatta: -Sei totalmente impazzito? Perchè hai detto quelle cose?!
Lui continuò tranquillamente a mangiare: -Albus è egocentrico e narcisista, ma è anche un bravo ragazzo. Non vuole ammettere che Sarah gli piace, e il fatto che lei non voglia uscire con lui lo fa andare fuori di testa, ma continua a fare il finto tonto. Ha bisogno di una piccola spintarella, tutto qua, e agirà di conseguenza.
-Quindi ora sta andando a parlarle?
-Oh no, probabilmente starà andando a caccia di qualche preda facile e accondiscendente.
La risata sguaiata di Lorcan risuonò per tutta la Sala Grande, attirando non poche attenzioni, ma i ragazzi non ci badarono, troppo presi dai loro drammi personali.
-Cos...SCORPIUS HYPERION MALFOY!
-Rilassati, fa tutto parte del piano. Facendo così si renderà conto che l'unica è lei e bla bla bla. Ci sono passato anche io, vedrai.
L'espressione di Rose si tramutò da infuriata a maliziosa: -Ah si, anche tu ti sei accorto che sono l'unica e bla bla bla?
Le guance del biondo si tinsero di un delizioso rosa pastello, ma ben lungi dal farsi prendere in giro decise di ribattere: -Ehi simpaticona, hai notato che siamo in prima pagina?
-COSA?
-Eh si, pare che ci abbiano immortalati ad Hogsmeade, poco dopo il casino con Grande Potter. Devo dire che questa foto non mi rende giustizia, sono molto più bello di così.
-NON E' QUELLO IL PROBLEMA.
 
La ragazza si lanciò sul giornale, pronta a strapparlo dalle mani del fidanzato, ma lui con gesto fulmineo lo mise fuori dalla sua portata, ridendo: -Aaaah, quindi hai smesso di fare la spiritosa. Senti, prima o poi sarebbe successo, lo sappiamo tutti: i nostri genitori sono sempre in prima pagina, era questione di tempo. E poi così il Signor Weasley può prepararsi psicologicamente.
Lei lo fissò, imbronciata: -...E va bene, va bene, hai ragione tu. Ora posso vedere l'articolo, per favore?
Il biondo, ignorando il tono volutamente sarcastico della sua dolce metà, le passò con eleganza il giornale; lei lo prese, leggendo a voce alta il titolo scritto a caratteri cubitali.
"ROSE WEASLEY E SCORPIUS HYPERION MALFOY IMMORTALATI INSIEME IN ATTEGGIAMENTI EQUIVOCI: SEMPLICE PROVOCAZIONE O SENTIMENTO VERO?"
-La parte migliore viene dopo, quando definiscono il nostro stare insieme una "fase tipica adolescenziale di ribellione". Oh, già immagino la faccia di mio padre quando vedrà tutto questo. Spero che la mamma mi mandi una foto.
-Il padre di Rose sarà furibondo, ommioddio, non vedo l'ora che sia Natale. Ci sarà da divertirsi.
-Scamander, sbaglio o anche il padre di Molly è iperprotettivo con le sue bambine? Io riderei di meno e penserei di più a me stesso.
Le parole di Scorpius bastarono a cancellare il sorriso dal volto di Lorcan, che ora stava assumendo un colorito lievemente verdognolo.
-...Siamo tutti fottuti.
 
 
 
-Ragazzi, ma che succede là?
-Rosie sta leggendo il giornale, credo.
-Più che leggerlo lo sta fissando, sembra paralizzata.
-Sarà qualche articolo di Pozioni o qualcosa del genere.
-Ma è la prima pagina, deve essere qualcosa di diverso.
Dominique si alzò di scatto, ancheggiando verso un ragazzo del settimo con una copia della Gazzetta tra le mani: -Scusami, potresti prestarmi un secondo il giornale? E' questione di vita e di morte.
Al primo sbattere di ciglia quello era già capitombolato, e la bionda ritornò vittoriosa al suo posto, scoccando uno sguardo infuocato a Lysander, che incassò la testa tra le spalle.
-Vediamo, vediam-PER TUTTI I FOLLETTI DELLA CORNOVAGLIA.
L'esclamazione fece sobbalzare tutti quanti sul posto: -COSA?!
Lei in tutta risposta mostrò loro la foto che spiccava in prima pagina, a corto di parole.
-...O merda. O merdissima.
-Con questo articolo ci siamo giocati lo Zio Ron, ne sono sicura.
-Scommetto che si è strozzato col succo di zucca e la Zia l'ha dovuto rianimare.
-Cavoli, Natale quest'anno sarà ancora più divertente del solito.
L'ultimo commento era stato fatto da Lysander prima che potesse anche solo rifletterci, e con esso riuscì a guadagnarsi l'attenzione di tutti, compresa Dominique.
Che colse al volo l'opportunità.
 
-Oh si, direi che i presupposti sono molto promettenti. O meglio, lo erano.
-Cosa vorresti dire?
-Niente, figurati, non vorrei turbarti. 
-Non si direbbe.
-Non è certo colpa mia.
-Dom, dobbiamo davvero parlarne qua...?
Lei si alzò, incollerita: -Possiamo non parlarne da nessuna parte. Devo andare, ci vediamo dopo ragazzi.
Gli altri la osservarono mentre andava via, in un silenzio religioso: solo quando la sua figura fu scomparsa totalmente dalla Sala riniziarono a respirare.
-Cavoli Lys, sei stato grande...Nessuno aveva mai tenuto testa alla Biondona in quel modo! Scommetto che è furiosa.
Il biondo aveva l'espressione più triste che gli avevano mai visto: -Io non lo trovo molto divertente Molly, mi odia, non ho alcuna chance di farmi perdonare...
-Oh andiamo, non essere così tragico. Deve solo cuocersi nel suo brodo, vedrai che le passerà. Con la festa si risolverà tutto.
James la fissò, confuso: -Festa? Quale festa?
Il ghigno malefico di Molly provocò loro il solito brivido di terrore: -Oh, non ve lo avevo detto? Ho organizzato una festa per domani, giusto in tempo prima delle Vacanze di Natale.
 
 
 
 
-Perchè io non sapevo nulla di questa festa?
-Non ho ritenuto importante informarti di ciò.
-Ma sono il tuo ragazzo!
-Lo so tesoro, avrò poca memoria ma non fino a questo punto. Secondo te venti casse di Firewiskhey bastano o dovrei procurarne qualcuna in più?
-...Molly, vuoi ridurre il Castello in coma etilico per caso? 
-Voglio far sciogliere Dommy-Dom, e magari anche tuo fratello.
-Lys è quasi totalmente astemio.
-Normalmente si! Ma ora è talmente disperato che probabilmente si berrà qualsiasi cosa. E ciò è esattamente quello che vogliamo.
-Devo essere geloso di tutte queste attenzioni che gli dedichi?
 
La ragazza si girò verso il fidanzato, scioccata: -Mi stai mettendo il broncio per caso?
-Cos...IO NON METTO IL BRONCIO!
-Si che lo metti, lo stai facendo anche ora. Mi preoccupo per quei due, sono uno più stupido dell'altro e se non li aiutiamo passeranno secoli prima che riescano a mettersi insieme.
-Ma se Dominique ha avuto decine di fidanzati, è la migliore tra di noi in queste cose!
-Ma non con qualcuno che le piace davvero. E' come te amore, solo al maschile.
-Simpatica. Certo che Scorpius è finito proprio in un bel guaio eh, quell'articolo proprio non ci voleva.
-Dici? Io penso che sia stato fortunato invece, almeno le presentazioni sono già state fatte.
-Perchè, era necessario farle?
Il tono cauto del biondo la mise in allerta: -Beh, credo proprio di si. Non abbiamo più dodici anni, si suppone che le cose siano serie ora.
-Ma il padre di Rosie è...è terrificante, è il padre più protettivo che abbia mai visto. Quando a 5 anni le ho dato un bacio sulla guancia ci mancava poco che mi Schiantasse.
-Anche mio padre lo è.
-Appunto.
Molly gli rivolse di nuovo l'attenzione, alzando un sopracciglio scettica: -Non vuoi che ti presenti a mio padre Lorcan, stai cercando di dirmi questo?
Lui scattò in piedi, colpito in pieno: -Non ho detto questo! Penso solo che magari non è il caso di parlarne ai tuoi, non ancora almeno. E poi tuo padre mi conosce già tecnicamente.
-Come mio amico, non come il mio fidanzato.
-E' la stessa cosa!
Le orecchie della Rossa si tinsero di porpora: -Ah davvero? Pensavo avessimo superato questa fase, ma evidentemente avevo torto.
Le si avvicinò, mettendole una mano sul braccio: -Calmati, stai esagerando.
Lei si scostò bruscamente dal suo tocco, infastidita: -Esagerando un cazzo. Siamo amici ma scopiamo, siamo tornati a questo dunque? Sono di nuovo la tua trombamica?
-Non lo sei mai stata, lo sai!
-No che non lo so! Siamo andati a letto insieme per anni, e quando non ci stavo non ti facevi tanti problemi a cercartene un'altra. Tra noi non c'erano sentimenti  nè altro quindi si, ero la tua trombamica.
Lorcan si mise le mani tra i capelli: -Cavolo Molly, mi perdonerai mai per questo? Si, sono andato a letto con tante altre ragazze e si, tu non eri l'unica prima, ma ora lo sei. E poi non ero certo l'unico a divertirsi, non mi pare che tu sia stata buona buona in un angolo ad aspettarmi.
Capì di aver detto la cosa sbagliata quando la vide sgranare gli occhi, ferita: sapeva bene che lei l'aveva amato in silenzio per così tanto tempo che quasi non si ricordava quando aveva iniziato. Lui era stato così stupido da non accorgersene, o forse aveva fatto finta di non averlo capito perchè era più facile continuare ad essere amici e a divertirsi, senza nessuna complicazione nè altro. 
Cercò di nuovo il contatto fisico, ma lei con uno schiaffo gli allontanò la mano, indietreggiando: -Oh, ma certo. Il Grande Lorcan Scamander si è scopato mezzo Castello perchè sai, era confuso, ma io avrei dovuto "aspettarlo buona buona in un angolo", preservandomi per lui. Per Godric, questa è la cosa più disgustosa che abbia mai sentito.
-Non volevo dire questo, mi sono espresso male!
-No invece, ti sei espresso benissimo. Quindi io sarei una troia, giusto? Vuoi ancora una lista di tutti quelli che mi sono scopata o ora puoi farne a meno?
-Molly, ti prego...
-Sai che ti dico Lorcan? Hai ragione, è meglio non presentarti ai miei come il mio fidanzato. Seguirò il consiglio.
Gli voltò le spalle, prendendosi un momento per cercare di trattenere le lacrime che impietose cercavano di uscire; rialzò la testa, fiera, e con passi decisi uscì dalla stanza senza più rivolgere una parola al ragazzo che, dietro, la fissava con gli occhi sgranati e la bocca spalancata.
Ringraziando il fatto che nessuno potesse sentire il grido di dolore che da dentro la lacerava.

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Capitolo 20
*** "Di ripetizioni e voci di corridoio." ***


Capitolo 20: "Di ripetizioni e voci di corridodio.
 
 
 
Here I am!
Questo capitolo è...boh. Non saprei, forse uno schifo, forse no.
Giudicate voi.
Io posso solo dire che amo Lorc e Lys, davvero, e Molly. Ma anche Scorp e Rose.
E Albus. E Jamie. 
Vabbè, tutti quanti.
Però sono davvero negati in certe faccende, soprattutto gli uomini.
Ok, smetto di vaneggiare.
Buona lettura, e ringrazio chi ha recensito, commentato, apprezzato, crititicato o anche solo letto la storia, siete i migliori!
Peace and Love.
 
 
 
 
 
-Dicono tutti che vi siete lasciati.
-Non ci siamo lasciati.
-E allora perchè lo guardi come se volessi infilzarlo con la forchetta?
Molly assottigliò lo sguardo, fissando la cugina: -Abbiamo litigato, succede quando due persone stanno insieme e una delle due è un coglione. Ma ciò non vuol dire che ci siamo lasciati.
-Le voci che girano non sono d'accordo.
La Rossa sbattè le posate sul tavolo, contrariata: -E da quando in qua le voci che corrono sono più importanti di quello che dico io?!
-Da quando c'è gente contenta che voi due vi siete lasciati. Anche se non è così, ma loro lo pensano. Quindi è un problema.
La consapevolezza si fece strada sul volto di Molly, improvvisamente conscia di ciò che quello stupido pettegolezzo poteva provocare
-...oh. Questo è un problema.
-Già, soprattutto se la Thompson ha già chiesto a Lorchy se va con lei alla TUA festa. Godric, certo che è proprio stupida.
-COSA?! MA CI SIAMO LASCIATIMANONTROPPO DA NEANCHE UN GIORNO! 
 
Se non ci fosse stata Dominique a tenerla probabilmente sarebbe balzata in piedi per andare a prendere a calci quella smorfiosa, ma decise di mantenere un minimo di calma.
-Lo so, ma quelle non vedevano l'ora di poterlo riavere tutto per loro! E comunque lui ha declinato l'invito, se ti interessa.
-Mh.
-Affermando che non vi siete lasciati.
-Mhmh.
-E di smetterla con questa storia.
-Mhmhmh.
-Potresti utilizzare le parole, invece che dei suoni a malapena interpretabili? E lo vedo che stai sorridendo sotto i baffi, che credi.
La Rossa rise delicatamente, compiaciuta: sapere che Lorcan aveva cercato di chiarire con tutti che loro stavano ancora insieme le dava l'idea che anche per lui probabilmente la loro relazione era un qualcosa di serio e profondo. 
Si sentiva così bene che stava quasi per alzarsi e andare alla tavolata degli Slytherin per prenderlo e baciarlo là, davanti a tutta la scuola, per dimostrare che anche se litigavano il loro amore era più forte di qualunque cosa.
Ma James scelse proprio quel momento mettere in atto il suo brillante piano.
 
-Ehm, Rosie, perchè Jamie si sta mettendo in piedi sulla panca?
La ragazza non alzò neanche lo sguardo verso l'amico, troppo impegnata a leggere il giornale.
-Lorc, per favore, non ho tempo per i tuoi scherzi del cavolo.
-Amore, temo che Coso qua abbia ragione. Tuo cugino è davvero in piedi sulla panca.
-EH?!
Abbassò il giornale con un gesto fulmineo, ritrovandosi davanti l'immagine del castano che non solo si elevava su tutti in quel modo, ma che picchiettava la forchetta sul bicchiere in un tintinnare delicato ma deciso, come se volesse attirare l'attenzione di tutti i presenti.
-Per tutti i Gorgosprizzi. AL, TUO FRATELLO E' IMPAZZITO.
Il corvino non le rispose, occupato a fissare il fratello con gli occhi sgranati e la bocca spalancata; rinvenne solo quando Scorpius gli mollò una gomitata nelle costole, indicandogli la Wood: -Guardala, è sul punto di svenire.
James si schiarì la gola, ottenendo finalmente il tanto agognato silenzio.
-Grazie mille a tutti, cercherò di essere veloce. Sapete tutti chi sono, quindi non penso di dovermi presentare, come sapete chi sono i miei genitori e i miei parenti. Voglio presentarvi una persona però, che probabilmente pochi conoscono.
Con sorpresa di tutti indicò la propria fidanzata, per poi continuare: -Lei è Elizabeth Wood. Tutti voi la conoscete come la mia migliore amica, ma lei non è solo questo. Lei è la mia fidanzata, la ragazza che amo, colei che più di tutti al mondo voglio proteggere e curare. E' la parte migliore di me, l'unica che riesca a fermarmi quando sto per fare qualcosa di stupido. Girano tante voci in questo Castello, voci che mettono in dubbio il nostro rapporto, quindi voglio chiarire le cose una volta per tutte: niente e nessuno potrà mai separare me, James Sirius Potter, e lei, Elizabeth Sarah Wood. E' l'amore della mia vita, e devono saperlo tutti.
Perfino i docenti avevano smesso di fare colazione, e assitevano muti alla scena.
-Sapete, non è facile essere famoso, essere il figlio del Salvatore e bla bla bla, mio fratello può confermarvelo. Non puoi fare niente senza avere il fiato sul collo di tutta la popolazione magica, i giornali ti perseguitano e molte persone vogliono entrare nella tua vita solo per approfittare della tua fama. Questa ragazza no. La prima cosa che mi ha detto è stata "i tuoi capelli sono buffi". Avevamo cinque anni, e gli stessi capelli che ho ora, il che giustifica la sua frase. In tutti questi anni non ha fatto altro che rimproverarmi per le cose che faccio, le scelte che prendo, le ragazze che frequento e le cose che dico, e ha sempre odiato i giornalisti, tanto quanto me. E' una ragazza speciale, e io sono stato uno stupido, perchè non mi sono accorto prima di questo, e anche quando ci siamo messi insieme non ho fatto nulla per dimostrare al mondo quanto la amo. Per questo ora sto dicendo queste cose qua, davanti a voi e a tutto il Mondo Magico, visto che domani sicuramente sarò in prima pagina: io amo Elizabeth Sarah Wood, e non mi stancherò mai di dirlo.
Non sentì gli applausi degli studenti, i boati di approvazione e i fischi di incitamento; non sentì neppure la risata di Dominique e le urla degli altri suoi parenti.
L'unico rumore che riuscì a percepire fu il -Ti amo- appena sussurrato da Elizabeth, per poi sentire la sua mano calda che si stringeva al suo braccio e i suoi occhi sorridenti che si posavano su di lui, grati.
Nient'altro aveva importanza.
 
 
 
 
-Tuo cugino è stato davvero mitico. Insomma, chi se lo sarebbe mai aspettato?!
-Devo ammettere che mi ha davvero sorpresa, non pensavo fosse capace di fare una cosa tanto romantica. Dopo questa Eliza non potrà che perdonarlo, spero.
Scorpius la abbracciò da dietro, poggiando il capo sul suo collo: -Vuoi che faccia anche io una cosa del genere, così magari finiamo sui giornali?
Lei rise, cercando di scostarsi da lui: -No grazie, dopo la prima pagina di ieri ho fatto il pieno almeno per un anno. E poi non ne ho bisogno, so benissimo che mi ami, non mi interessa se le tue fan vogliono la mia testa o qualche altra parte del mio corpo.
-Oh, spero proprio di no, il tuo corpo mi piace intero...
Scese a mordicchiarle il collo, posandole una mano sui fianchi, avvicinando i loro corpi; la ragazza lo lasciò fare, sospirando e sollevando il mento in modo da scoprire il collo ancora di più.
Le sbottonò la camicia, togliendogliela, mentre lei gli strattonava la cravatta, cercando di sciogliere il nodo con impazienza, mentre sentiva le mani del ragazzo che lentamente risalivano lungo il suo corpo, sempre di più,fino a...
 
-ROOOOOOOOOSIIIIIEEEEEEE!
I due ragazzi si bloccarono, come se gli avessero lanciato una secchiata di acqua gelida addosso.
-...L'hai sentito anche tu?
-Ti prego, ti prego, dimmi che è stata solo un allucinazione uditiva, e che possiamo riprendere.
-ROSIE, TI PREGO, E' IMPORTANTE.
-...Sono due. Fantastico, davvero fantastico. Vado ad aprire.
-Rose, aspetta, un secon...
La ragazza, delusa com'era dall'interruzione, si era completamente dimenticata che poco prima il ragazzo le aveva sfilato la camicia, lasciandola soltanto col reggiseno indosso.
Come aprì la porta gli occhi dei due ragazzi si incollarono quasi magneticamente là, con degli sguardi quasi famelici.
-Oh, Rosie, ciao. E' davvero bello vederti.
-Io...cavolo. Scusami. Ma cavolo. Accogli sempre così i tuoi ospiti?
-SCAMANDER, PORTATE SUBITO I VOSTRI CULI FUORI DI QUA, PRIMA CHE VE LI ROMPA A SUON DI CALCI.
Scorpius sbattè loro la porta in faccia con furia, facendo indossare contemporaneamente alla rossa una sua maglietta.
Che si accorse solo in quel momento di essere mezza nuda.
 
-Oh Godric, non me n'ero accorta! Grazie amore, meno male che erano loro.
-SCUSAMI?!
Lei lo fissò, confusa dal suo tono furibondo.
-Beh, poteva andare peggio. Almeno erano due amici.
-Quindi ti sta bene se due amici ti vedono in reggiseno?!
-Non ho detto questo, ho solo detto che almeno erano loro.
-A me questo non consola per niente!
-Ma che hai, che ti prende?!
Il biondo si passò le mani sul viso, prendendo un respiro profondo: era fuori di sè, ma non voleva assolutamente litigare.
-Non...non mi va che altri ragazzi ti vedano in queste condizioni. Non mi va per niente.
Un sorrisino compiaciuto illuminò il volto della rossa.
-Sei per caso geloso?
Le guance di Scorpius si imporporarono, e lui distolse lo sguardo, imbarazzato: -Io, io non...non è vero, è solo una questione di principio.
-Certo, certo. Sei adorabile quando sei geloso, lo sai?
-Gne gne gne, simpatica. 
Lo baciò, un bacio lungo e pieno di passione.
 
-Con questo mi sono fatta perdonare?
-Eh, ti dovrai impegnare di più sai? 
-Oh, lo farò, non temere...Ora posso farli entrare?
-Beh, la maglietta ce l'hai, quindi direi di si.
La ragazza rise, ancheggiando sensualmente mentre andava ad aprire la porta.
-Scusate per prima ragazzi, ora potete entrare.
-Oh, peccato, ti preferivo prima.
Il biondo lanciò uno sguardo minaccioso a Lorcan, che bastò a fargli chiudere il becco.
-Si beh, dimenticate. Che succede, perchè siete qui?
-Stasera c'è la festa di Molly, e temo che Dominique ci andrà con qualcun altro...
-E Molly mi odia, il che potrebbe implicare il fatto che nemmeno mi vuole alla sua festa. Ma devo andarci, altrimenti tutti quegli avvoltoi penseranno di potersi fiondare su di lei.
-E io che cosa dovrei fare, di grazia...?
-DACCI QUALCHE CONSIGLIO, TI PREGO!
I gemelli si inginocchiarono al cospetto della ragazza, implorandola di aiutarli: lei lanciò uno sguardo scioccato al fidanzato, che scosse le mani come a dirle "amici tuoi, problema tuo".
-O...ok, va bene, ci proverò, ma vi prego. Rialzatevi.
Quando entrambi si furono ricomposti e seduti sul letto, Rose iniziò a ragionare.
 
-Vediamo...vediamo...che cosa potreste fare? Proprio non mi viene in mente niente oltre A CHIEDERE SCUSA PERCHE' SIETE DUE IMBECILLI. SECONDO VOI COS'ALTRO POTRESTE FARE?
Loro sobbalzarono, colpiti dalla sua reazione, ma la rossa non aveva ancora finito: -TU, LYSANDER, HAI MAI PENSATO CHE EVITARE DOMINIQUE COSI' BRUTALMENTE DOPO IL VOSTRO APPUNTAMENTO AVREBBE POTUTO FERIRE I SUOI SENTIMENTI? E TU, LORCAN, SO BENE QUELLO DI CUI AVETE DISCUSSO, E SEI STATO DAVVERO UN COGLIONE. INSOMMA, TI COSTA COSI' TANTO PRESENTARTI UFFICIALMENTE ALLO ZIO PERCY?!
-I...io...
-Insomma...forse...
-Ha ragione, lo sapete anche voi.
I due gemelli si scambiarono uno sguardo colpevole, per poi sospirare all'unisono, afflitti.
-Sentite, le ragazze sono incazzate, ma potete sempre rimediare, non è troppo tardi. Stasera c'è la festa, approfittatene.
-Cazzo, hai ragione...dobbiamo davvero trovare un modo per farci perdonare. Iniziando dai fiori, le donne amano i fiori. Vieni Lys, c'è un libro in Biblioteca che fa al caso nostro.
Il ragazzo prese il gemello per il braccio e lo trascinò via senza neanche dargli il tempo di parlare; l'altro era talmente depresso da non provare neanche a opporre la minima resistenza.
La risata di Scorpius accompagnò la loro uscita: quella famiglia era decisamente incasinata.
 
 
 
 
 
 
-Sei stato davvero un tesoro, non mi aspettavo minimamente una dichiarazione del genere, così, davanti a tutti.
-Mi hai detto tu che dovevo dimostrarti che ti amavo e tutto!
Elizabeth rise delicatamente di fronte all'espressione scioccata del fidanzato: -Si, ma non ti ho mica detto di salire sulla panca durante la colazione e urlare quelle cose! Pensavo che le tue fan si sarebbero suicidate sul posto.
-Si beh, era ora. Insomma, finalmente tutti lo sanno e non ci sono più dubbi, no?
Le spostò una ciocca ribelle di capelli che era sfuggita alla sua treccia, spostandogliela delicatamente dietro l'orecchio; si avvicinò lentamente a lei, impaziente di riscoprire il sapore delle sue labbra e del suo corpo dopo tutto quel tempo.
Notando che non si scostava, ma che anzi quasi impacciatamente cercava di avvicinarsi a sua volta a lui, non ce la fece più: si buttò su di lei e la baciò con ferocia quasi animalesca.
Lei ricambiò istantaneamente, lasciandogli libero accesso alla sua bocca, cercando con le mani di slacciare il nodo della cravatta del ragazzo mentre lui le sbottonava la camicetta.
In quel bacio c'era tutto ciò che si dovevano dire e che si erano già detti, tutti i loro sentimenti: era un bacio disperato ma al contempo dolce, perchè esprimeva realmente il fatto che i due avevano bisogno l'uno dell'altra per vivere.
James si fermò improvvisamente, mettendo distanza tra i loro corpi: -Aspetta, aspetta...sei sicura? Insomma, abbiamo appena fatto pace, magari sei ancora incazzata con me o magari vuoi qualcosa di più, e non voglio che tu pensi che l'unico motivo per cui ho fatto tutto questo sia poter entrare nelle tue mutandine. Per quanto la prospettiva sia allettante eh.
Elizabeth lo fissò per un secondo, le guance arrossate e le labbra gonfie, con gli occhioni innocenti spalancati all'inverosimile.
-Non...non vuoi...?
Il ragazzo gemette, l'autocontrollo decisamente a puttane: -Cazzo però, se mi guardi in quel modo non posso davvero resistere. Ritiro tutto, e ti amo.
Si buttò nuovamente su di lei, sorridendo quando sentì la ragazza ridere apertamente in quel modo che lui amava alla follia.
Forse era davvero il modo giusto per festeggiare.
 
 
 
 
 
 
-Dom, non ti senti osservata?
-Si, e da due occhi in particolare. 
-Dio, fanno quasi paura.
-Sembrano due fotocopie, e non lo dico solo perchè sono gemelli.
-Ma pensano che non li vediamo?
-Forse vogliono essere notati. Non lo so, non li capisco più. Ti va di bere?
-Da morire.
Le due ragazze si spostarono verso il tavolo degli alcolici, sentendo gli occhi dei due biondi che le trafiggevano con i loro sguardi.
Dominique le passò un bicchiere, ma Molly lo scansò e decise di prendere direttamente una bottiglia di Firewhiskey: bevve due lunghi sorsi, sentendo la testa girare e la gola infuocarsi.
-Wow, vuoi davvero darci dentro...
-Zitta e bevi.- Le passò la bottiglia, e la bionda dopo averci pensato per due secondi decise di buttare il bicchiere e accettare il suo invito.
-Oh, al diavolo tutto, hai ragione. Non pensiamo a niente e sbronziamoci!
Presero una bottiglia per una e si buttarono in pista, l'alcool già in corpo: la musica era altissima e l'atmosfera era perfetta per darci dentro e divertirsi, e loro non avrebbe certo permesso a degli stupidi problemi sentimentali di intralciare la loro festa.
Mentre ballavano non pensavano a niente, nessun pensiero poteva scalfire quel momento.
Rose si avvicinò loro, decisa a prendere parte ai loro festeggiamente.
-Ragazze, posso unirmi a voi?
-ROSIE! CIAO!
La rossa si accorse subito che le due cugine erano già sulla buona strada verso la sbronza, e per una volta decise di seguire il loro esempio e darci dentro.
Dominique le offrì un sorso dalla sua bottiglia, felice di vedere la cugina così lanciata.
-Vi siete accorte che Lorc e Lys vi stanno fissando contrariati da un angolo della sala, vero?
-Possono guardare quanto vogliono, non mi interessa. Se Lysander è così codardo da non voler ammettere che c'è qualcosa tra di noi allora benissimo, andrò oltre anche io.
Rose deglutì: conosceva la cugina, e sentirla così risoluta la spaventava. Notò però che Molly aveva uno sguardo meno deciso.
-E tu Mols, che dici?
Lei si mordicchiò l'indice, indecisa: -Io non sono poi così tanto arrabbiata con Lorc, è che voglio essere sicura che abbia capito perchì abbiamo litigato. Voglio che faccia il primo passo, ecco.
-Oh, non temere, Lorcan sa perfettamente cosa deve fare.
 
 
 
 
 
-Si stanno divertendo.
-Lo vedo.
-Stanno bevendo tanto.
-Lo vedo.
-Sono ubriache e stanno ballando.
-LYS, TI HO DETTO CHE LO VEDO.
Il biondo si girò verso il fratello, irritato: -Non c'è bisogno che mi dica cosa succede, lo vedo benissimo. Vedo anche tutti quei ragazzi che le fissano come se fossero delle prede.
Il fratello seguì il suo sguardo, notando che diceva il vero: -Cos...HAI RAGIONE, DOBBIAMO FARE QUALCOSA?!
-E COSA?!
-NON LO SO!
-Ragazzi, state urlando, non so se ve ne siete accorti.
Entrambi sobbalzarono e si girarono di colpo, spaventati: -Albus! E tu, che ci fai qui?!
Il corvino si avvicinò loro: -Non lo so bene neanche io in realtà, ma ero stufo di stare nel Dormitorio con quella oca di Susan. Abbiamo scopato due volte e ora è convinta che stiamo insieme, non la sopporto.
-Attento, le migliori storie d'amore possono iniziare anche da una semplice scopata. Guarda me.
-Ah si? E come mai allora tu sei qua mentre mia cugina è là ubriaca, sola e circondata da ragazzi? 
-...abbiamo litigato...
-Ecco, appunto. E voci dicono che Lys abbia fatto incazzare la mia dolce cuginetta bionda, cosa che spiegherebbe perchè anche lei è ubriaca e circondata da fauna maschile. Salazar, siete patetici.
Lorcan strinse i pugni, contrariato: -Hai parlato quello che si scopa la Edwards per non pensare alla Parker. Sei patetico quanto noi fratello.
Albus lo fissò, gli occhi infuocati e la voce carica di veleno: -Io non penso proprio a un cazzo di nessuno Scamander, vivo benissimo senza di lei.
-Allora ti farà piacere sapere che sta bevendo e chiaccherando allegramente con un aitante Ravenclaw del settimo? Proprio là, al tavolo degli alcolici.
Il corvino voltò la testa nella direzione indicata talmente velocemente che Lysander negli anni successivi avrebbe giurato di aver udito un distinto nonostante il rumore assordante che li circondava.
-Schifoso bastardo, questa me la paga...
-Ohohoh, benvenuto nel Club dei patetic- ehi aspetta, Al, dove vai? NO, FERMO, NO!
I due fissarono con terrore l'amico che si dirigeva verso la ragazza eil suo presunto spasimante.
-Merda, qua si mette male.
-Puoi dirlo forte fratello. Ed è appena iniziata.
 
 
 
 
Lei neanche ci voleva andare a quella dannata festa, ma le ragazze l'avevano sfinita e alla fine erano pure riuscita a convincerla.
Ora era là, un vestito decisamente troppo corto addosso e i vapori dell'alcool che la confondevano, per non parlare del ragazzo che aveva davanti.
Una vista decisamente piacevole, ma davvero non riusciva a seguire il filo del suo discorso, anche se era sicura si sarebbe concluso con qualche invito ad Hogsmeade o peggio, nel suo Dormitorio.
E avrebbe anche accettato, se a guardarla fossero stati dei magnifici occhi verdi e non quel banale marrone.
-Ehi Parker, anche tu qua?
Quella fastidiosa quanto familiare voce la risvegliò dai suoi pensieri: gemette, affranta.
-No Potter, sono la sua gemella cattiva. Ora smamma, sono impegnata.
-Con questo qua? Non ne vale la pena, senza offesa amico.
Il Ravenclaw aprì la bocca per ribattere, ma la richiuse immediatamente quando riconobbe chi aveva davanti: Albus era famoso, e in pochi si permettevano di andargli contro.
Borbottò un saluto e si allontanò, lanciando mentalmente maledizioni e incantesimi.
 
Sarah si voltò verso il nuovo arrivato, decisamente irritata: -Mi chiedo perchè tu debba ficcare il naso in tutto quello che faccio, davvero.
Lui bevve un sorso del suo drink, improvvisamente a disagio: -Volevo solo scambiare due chiacchere, tutto qua. Non c'è bisogno di alterarsi così tanto.
-Mi altero perchè sei irritante Potter, sul serio. 
-Ma se stavolta non ho fatto niente!
-Ma ti senti? Hai trattato quel ragazzo come se fosse indegno anche solo di stare al tuo cospetto. Merlino, e io che pensavo potessi anche essere decente, ma evidentemente mi sbagliavo.
Sbattè il bicchiere sul tavolo e fece per andarsene, ma prevedibilmente il ragazzo non glielo permise, afferrandola per il polso e facendola andare a sbattere contro il suo petto.
Lei arrossì, la testa di nuovo pesante, ma il colpo di grazia lo ricevette quando lui si chinò verso il suo orecchio e le sussurrò uno -Scusami- con voce roca e profonda.
Sarah, saggiamente, decise di allontanarsi da lui prima di farsi venire una sincope.
-Ok, ok, sei scusato. Quindi... si, sono qui, le tue cugine e tua sorella sono riuscite a convincermi.
-Si beh, sono brave. E scommetto che ti avevano promesso che io non ci sarei stato, e quello è stato il punto definitivo.
Lei arrossì ancora di più, colta in fallo, ma sorprendentemente lui rise in modo genuino, allegro.
-Sei prevedibile Parker, posso leggerti come un libro aperto.
-Beh, non è certo un segreto che non mi piaci, lo sa praticamente tutto il Castello.
-Lo so, ma ogni tanto spero che tu cambi idea su di me.
Vide gli occhi del corvino rattristarsi leggermente, e la cosa la fece sentire a disagio: cadde tra loro un silenzio imbarazzante, dove nessuno dei due sapeva cosa dire o fare.
Sarah sentiva però l'esigenza di continuare la conversazione, perchè in un certo qual modo parlare con lui le piaceva, tranne quando faceva lo stronzo presupponente, ovvero un buon 80% delle volte.
-Dunque...ho visto quello che ha fatto tuo fratello per Eliza, è stato davvero dolce. 
-Si, Jamie è sempre stato un po' esagerato nel fare le cose, ma direi che stavolta ha azzeccato. Lei l'ha perdonato, e direi che è questo quello che conta.
-Siete molto diversi, non solo esteticamente, ma anche come carattere.
Albus sogghignò, avvicinandosi impercettibilmente a lei, il bicchiere sempre in mano: -Si beh, in alcune cose non siamo poi tanto diversi. Anche lui si è divertito parecchio prima di capire i suoi sentimenti per la Wood, ed entrambi abbiamo buon gusto in fatto di ragazze.
-Si beh, la Edwards non è male.
Il ragazzo quasi si strozzò col suo drink: aveva sentito bene?!
-La...la Edwards?!
Notò che gli occhi di lei erano diventati improvvisamente freddi: brutto segno.
-Proprio lei. Ho sentito che ci avete dato dentro alla grande, i miei complimenti. Ottima scelta, davvero.
-Io...non è stato chissà che, solo una notte.
-Una notte intensa.
-Chi te l'ha detto?
-Non ti interessa, non ha importanza.
-A me importa.
Non sapeva perchè, ma sapere che lei era a conoscenza della sua ultima avventura notturna lo faceva andare in bestia: era l'ultima ragazza a cui l'avrebbe raccontato, l'unica che doveva starne all'oscuro. E la cosa che lo faceva arrabbiare di più era il fatto che si sentiva in colpa, come se le avesse fatto un torto.
Come se l'avesse tradita.
 
-Beh, peccato, perchè non te lo dirò. E poi di cosa ti stupisci? Le voci qua corrono come il vento, e la tua fama ti precede. Una più o una in meno non cambia molto.
-Piantala Parker, non è vero. 
-Cosa non è vero?
-Pensi che io sia davvero andato a letto con tutte quelle che si dicono in giro? Cavoli, non avrei avuto certo il tempo nè le energie.
-E perchè dovrebbero mentire?
-Sono famoso, ad alcune piace andare a letto con qualcuno per il loro nome, o anche solo dire di averlo fatto. Per fortuna non tutte sono così.
La ragazza spalancò gli occhi, colpita: stava per caso parlando di lei?
-E tu sei contento che tutte non siano così?
Sapeva di aver parlato con voce incerta e balbettante, ma qualcosa nella sua testa le diceva che DOVEVA indagare, doveva sapere.
Non perchè le piacesse Albus, sia chiaro.
Semplice curiosità.
Peccato che non ricevette risposta, perchè Lysander scelse proprio quel momento per dirigersi verso un pretendente di Dominique particolarmente perseverante e spaccargli il naso con un pugno.
-CAZZO. SCUSA SARAH, DEVO ANDARE.

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Capitolo 21
*** Di reazioni inaspettate e ricatti viscidi. ***


Scusate, sono nuovamente in ritardo e per di più il capitolo è inconcludente e stupido...ma ormai sapete che sono così inaffidabile, no? <3
Come sempre, e come è dovuto, ringrazio tutti coloro che hanno recensito, aggiunto tra i preferiti, tra i seguiti o semplicemente letto la mia storia, grazie mille a tutti, siete degli splenditi patatini <3
Buona lettura, peace and love!
 
 
 
Capitolo 21: "Di reazioni inaspettate e ricatti viscidi."
Lysander non era mai stato un ragazzo violento, per niente; era sempre stato mite e poco incline al conflito, sin da piccolo.
Era Lorcan la testa calda tra loro due, lui riusciva sempre a pensare razionalmente e trovare una soluzione pacifica al problema.
Fino a quel momento, quel breve secondo in cui tutta la sua reputazione di bravo e riflessivo ragazzo si era completamente sbriciolata davanti agli occhi di metà Castello.
Tutto per colpa di quello stupido ragazzino che ci aveva provato con la sua ragazza.
Cioè, non era proprio la sua ragazza, ma il principio era lo stesso. L'avevano provocato, per la miseria!
Insomma, lui se ne stava tranquillo in un angolo a godersi il suo drink, e quello le accarezzava i capelli così, con gesto casuale, mentre le sussurrava qualcosa di sicuramente poco appropriato all'orecchio.
Ma la goccia che aveva fatto traboccare il vaso erano stati quegli occhi, i suoi occhi: Dominique Weasley lo aveva guardato quasi con compassione, come se lo ritenesse un sempliciotto incapace di reagire.
E allora lui era scattato, prima anche solo di poterci pensare razionalmente: aveva mollato il bicchiere a terra e si era lanciato verso il ragazzo, caricando il pugno e piantandoglielo dritto sul naso, con il reale intento di spaccarglielo.
Non aveva nemmeno sentito l'urlo della ragazza o il richiamo del fratello, tutto quello che sentiva era un ronzio nelle orecchie e un dolore lancinante alla mano con cui l'aveva colpito, ma ciò non era bastato a bloccarlo.
Probabilmente gli avrebbe dato un altro pugno se non l'avessero fisicamente placcato.
Ci erano volute le forze combinate di Lorcan, James e Albus per riuscire a frenarlo: l'avevano sollevato di peso e portato in bagno, mentre quello stupido ragazzino gli urlava improperi e si tamponava il naso rotto.
 
 
-Ora, saresti così gentile da spiegarmi CHE CAZZO TI E' PRESO?!
Lorcan fissava il fratello stralunato, incredulo: -Tu non fai a botte, non hai mai colpito nessuno in tutta la tua vita, tu odi la violenza!
-Beh, c'è una prima volta per tutto direi.
-GLI HAI SPACCATO IL NASO!
Lys sbuffò, già stufo di quella ramanzina: -Tu una volta hai rotto tre costole a quello Slytherin, al quarto anno, e non mi pare di averti fatto così tante storie.
-AVEVA INIZIATO LUI!
-E quindi?
Albus e James si scambiarono un'occhiata scioccata: non riuscivano a credere ai propri occhi.
Il corvino si schiarì la gola, incerto su cosa dire: -Ehm, Lys, esattamente perchè hai deciso di lanciarti su di lui in quel modo?
Tutti in quella stanza conoscevano la risposta, ma sentirlo dire da lui avrebbe reso il tutto più facile e risolvibile; proprio quando il biondo stava aprendo la bocca per rispondere, però, Scorpius Malfoy entrò di corsa nella stanza, sbattendosi la porta dietro.
 
-Le ragazze sono furibonde, e Dominique sembra una Banshee. Si sta dirigendo qua con passo marziale, devi scappare.
Ma Lysander, sorprendendoli per la seconda volta in quella serata, si alzò di scatto, dirigendosi verso la porta.
La aprì di scatto, evitandoli, ritrovandosi di fronte una Dominique Gabrielle Weasley furibonda.
Gli puntò l'indice contro, pronta ad aggredirlo verbalmente e non solo.
Ma non ci riuscì, perchè il ragazzo bloccò qualsiasi suo sforzo baciandola con trasporto.
Lì.
Davanti a tutti.
Quando i due si staccarono, parecchi e lunghissimi secondi dopo, la situazione intorno a loro era piuttosto esilarante.
James e Lorcan sembravano sul punto di avere un infarto, completamente bianchi in viso e con la bocca spalancata; Scorpius e Albus erano sul punto di sentirsi male, ma dal ridere.
Rose, Molly e Lily erano raggianti, mentre Eliza e Sarah si reggevano l'una all'altra, sul punto di svenire.
Ma la più comica di tutti era senza dubbio Dominique.
Nel momento in cui il ragazzo si era staccato da lei aveva emesso un flebile gemito, ed era rimasta immobile, pallida e senza parole.
Una cosa mai vista a memoria d'uomo.
Si risvegliò soltanto quando il biondo le passò una mano sulla guancia, in una carezza delicata e dolce: -Mi dispiace di averlo picchiato, anche se non del tutto, ma davvero non potevo sopportare la scena di un altro che si avvicinava e ti toccava con tanta confidenza. Non ce la facevo. Ti amo, Dominique, ti amo così tanto che quasi mi fa male.
La ragazza piantò i suoi occhi ghiacciati nei suoi, schiarendosi finalmente la gola per rispondere, mentre tutti si sporgevano verso di lei, ansiosi di sentire cosa avrebbe risposto.
-Sei...sei davvero un troglodita. Ma COME CAVOLO TI E' VENUTO IN MENTE, ME LO VUOI SPIEGARE?!
E di certo non si aspettavano una cosa del genere: la bionda iniziò ad elencare tutta una serie di motivi per cui il ragazzo non solo era un imbecille, ma era proprio senza cervello, condendo il tutto con una serie di parolacce e improperi che Nonna Molly non avrebbe di certo gradito.
-MA DOVE SIAMO, NEL MEDIOEVO? CI SONO MODI PIU' SEMPLICI PER DIMOSTRARE A UNA RAGAZZA CHE SEI INNAMORATO DI LEI LYSANDER, MA EVIDENTEMENTE IL TUO PICCOLO CERVELLINO BACATO NON LI CONTEMPLA, PERCHE' ALTRIMENTI NON AVRESTI MAI ROTTO IL NASO A QUEL RAGAZZO, OVVIAMENTE.
Il più scioccato di tutti era lo Scamander: si era sentito così fiero di sè stesso, così eroico e cavalleresco che mai avrebbe pensato di aver fatto la figura del coglione. 
-DIMMI, UN MAZZO DI ROSE TI PAREVANO BRUTTE? O UNA DICHIARAZIONE TIPO QUELLA DI JAMES, O CHE NE SO, UN QUALCOSA ALLA SCORPIUS! DIO, SI VEDE CHE TU E LORCAN CONDIVIDETE IL PATRIMONIO GENETICO.
Lorcan sobbalzò, colto nel segno, ma ogni suo tentativo di replicare venne smorzato da un ben assestato calcio di Molly: se avesse detto qualcosa a Dom in quel momento se lo sarebbe mangiato vivo.
La ragazza sembrava indemoniata: aveva i capelli che mulinavano da una parte all'altra, gli occhi sgranati e la faccia deformata in una smorfia di puro incazzo, ma riusciva a mantenere il fascino della Veela anche in quell'occasione, tanto che Lys si dovette trattenere dal baciarla di nuovo. Probabilmente gli avrebbe staccato la lingua a morsi.
-E SAI COS'ALTRO TI DICO, BRUTTO IMBECILLE?
Eccoci, era il momento: il ragazzo incassò le spalle, pronto a ricevere il rifiuto definitivo dalla donna che solo recentemente aveva realizzato di amare.
-Che ti amo anche io, purtroppo. Quindi direi che di imbecilli ce ne sono due qua.
Non sentì l'urlo di gioia collettivo e le risate dei suoi amici, nè la pacca sulla spalla data dal fratello: era troppo impegnato a fiondarsi sulle labbra di Dominique.
Forse ogni tanto faceva bene perdere il controllo.
 
 
 
 
-Sei stato grande.
-Devo ammettere che una cosa del genere non me l'aspettavo. Sono sorpreso.
-E' un complimento Potter?
-Un ENORME complimento. Cavoli, e dire che pensavo fossi noioso.
-Tutta la scuola non fa altro che parlarne, siete sulla bocca di tutti.
-Ho visto la McGonagall dare cinque galeoni a Neville. 
A quella notizia tutti risero, scatenando delle occhiatacce indignate negli Slytherin: quella mattina, infatti, era stato decretato che la colazione si sarebbe svolta nel tavolo verde-argento.
L'unica che non aveva partecipato era stata Molly, con grande disappunto del biondo.
-Ripetetemi perchè la Rossa non è qua.
-Non voleva vederti, ma la versione ufficiale è che doveva finire di preparare il baule. E' furiosa perchè ieri non sei andato a bloccare i suoi svariati pretendenti.
Il ragazzo sobbalzò con disappunto: -Ma io volevo farlo, è che Lys ha deciso proprio in quel momento di fare l'eroe!
Il fratello, punto sul vivo, gli diede un calcio, stringendo contemporaneamente il fianco della sua nuova dolce metà: -Non incolparmi per le tue mancanze. E comunque lo rifarei, visto il risultato.
Dominique gli diede un buffetto sulla guancia, seguito da un tenero bacio: -Dovevi muoverti prima Lorchy. Ora ti tocca fare qualcosa di eclatante, altrimenti quella è capace di ucciderti nel sonno.
Tutti risero, tranne il diretto interessato, che si limitò a deglutire con ansia.
Fu James a interrompere lo sfottimento generale: -Va bene ragazzi, potrete continuare a prenderlo in giro sul treno. Si parte fra trenta minuti, andiamo a prendere i bagagli, ci vediamo sul treno. 
 
Molly aveva appena finito di preparare il suo bagaglio quando si era ricordata di dover recuperare una cosa che aveva dimenticato nella stanza di Rosie: decise dunque di scendere nei Sotterranei.
Dopo aver pronunciato la parola d'ordine (gliel'aveva detta Lorcan, nel caso in cui lei volesse fargli una visita a sorpresa) si incamminò negli stretti e bui cunicoli che rappresentavano i Dormitori degli Slytherin, salvo incontrare un piccolo e insignificante problemino...
-Cavoli, mi sono persa. E dire che ho fatto questa strada decine di volte, COME HO FATTO A PERDERMI?!
Imprecando e pestando i piedi non si accorse di una figura che le si era avvicinata silenziosamente alle spalle.
-Ehi, ti sei persa?
-AAAAH!
Fece un salto di mezzo metro all'indietro, il cuore che letteralmente le stava per scoppiare in petto; si voltò con una mano sul cuore, gli occhi sgranati e una voglia matta di prendere a calci in culo quell'individuo.
-Scusa ti ho...ehm...spaventata, per caso?
-TU CHE DICI?
-Scusami, davvero, non volevo. 
Lei lo fissò, cercando di riconoscerlo: era un bel ragazzo alto, ben piazzato, con degli occhi color caramello e dei capelli color miele.
Sembrava un modello.
-Tranquillo, non c'è problema. Io...penso di conoscerti, qual è il tuo nome, se posso?
 
Lui sorrise, ma la Rossa notò qualcosa di strano in quel sorriso: era freddo, un semplice movimento di labbra che non si estendeva agli occhi.
Strinse la mano che le porgeva con una strana sensazione in gola: -Io sono Marcus, uscivi con il mio migliore amico Alexander.
A fatica la ragazza ricordò di chi stava parlando: -Oh si, si ricordo. Scusami, non sono molto brava coi nomi o le facce delle persone.
-Beh immagino che sia difficile ricordare tutti i ragazzi con cui sei stata, figuriamoci i loro amici.
-E io immagino che sia difficile farsi i cazzi propri in questo Castello, figuriamoci quelli degli altri.
Molly rispose d'impeto, colta sul vivo: non sopportava quel genere di considerazioni, le trovava tremendamente fastidiose.
Marcus continuava a sorridere, in quel modo fastidioso che le stava facendo venire voglia di colpirlo dritto in faccia.
 
Fece un passo verso di lei, facendola indietreggiare lentamente verso il muro: -Calmati dolcezza, io non giudico. E poi ora stai con lo Scamander, no?
-Lorcan, si chiama Lorcan.
Il suo sorriso si allargò, rendendo la sua espressione ancora più inquietante: -Giusto. Sai, conosco anche lui. In effetti conosco tutti del vostro gruppetto, siete piuttosto famosi in giro. E' difficile non conoscervi.
-Immagino di si.
La ragazza non capiva dove volesse andare a parare, ma la situazione non le piaceva per niente. Con un nodo in gola si accorse di trovarsi letteralmente con le spalle al muro.
Non poteva fuggire, se fosse stato necessario.
Decise di tentare la strada della diplomazia.
 
-Beh Marcus ora, se non ti dispiace, sto cercando la camera di Rose Weasley. Quindi scusami ma devo andare.
Fece per andarsene, ma lui la bloccò nuovamente col proprio corpo, scuotendo la testa: -Aspetta un secondo, stavamo parlando. In effetti ho una cosa da mostrarti, sai?
Si frugò nelle tasche, tirando fuori quelle che sembravano delle foto.
Foto dove c'era lei.
Foto scattate a sua insaputa.
Foto che non sarebbero dovute esistere.
Lei sgranò gli occhi, incontrando il suo sguardo: -Cosa...cosa significa? Chi te le ha date?
Lui le sventolò davanti al suo naso, un espressione di puro trionfo stampata in faccia: -Te l'ho detto che io e Alex siamo molto amici. Sai, mi ha fatto un... un favorino.
-Brutto figlio di puttana, io non ne sapevo niente! Come cazzo avete osato, io vi ammazzo!
D'istinto si buttò verso di lui, non pensando al fatto che un ragazzo della sua stazza poteva bloccarla con una facilità quasi crudele: e fu quello che fece, sbattendola contro il muro e tenendole i polsi inchiodati sopra la testa.
 
Le si avvicinò, mettendo i loro visi a un centimetro di distanza.
Molly sentiva il panico montare dentro di lei: si sentiva completamente inerme, non poteva fare nulla nè ribellarsi.
E lui aveva le foto.
-Stai calma piccola, non voglio fare niente...almeno per ora. Sai, ho sempre invidiato Alex per il fatto che ha potuto averti in modi che ho sempre desiderato. E ce l'avrei anche fatta, se il tuo amichetto biondo non si fosse messo in mezzo. Ma queste foto rendono il mio sogno possibile, non trovi?
La ragazza sentì gli occhi riempirsi di lacrime e il corpo tremare: -Cosa...cosa vuoi fare, allora? I miei cugini mi cercheranno, e se ti trovano...sei morto.
Lui le mise un dito sulle labbra, zittendola: -Ma loro non sapranno mai del nostro incontro, perchè tu non glielo dirai dolcezza. Non chiedo molto, un'ora nella mia camera e quelle foto saranno tue. Nessuno saprà mai niente, tantomeno il tuo ragazzo.
Lei sgranò gli occhi: era un incubo o una specie di scherzo, vero?
-Oh tranquilla, non devi decidere ora. Mi darai la risposta al ritorno delle vacanze, sono un uomo paziente. Ciao piccola, a presto. Ah, e la Weasley è dall'altra parte del corridoio, ultima stanza a sinistra. 
Le lasciò i polsi e se ne andò, lasciandola là da sola.
Molly si accasciò in terra, in lacrime.
Per la prima volta nella sua vita non aveva idea di cosa fare.
 
 
 
Fu Scorpius a trovarla, ancora rannicchiata a terra e tremante.
-Dannazione, prima lascia le sue cose in camera mia e poi mi ordina di portargliele, come se fossi il suo mulo da soma, ma dimmi tu...Molly? Sei tu?
La ragazza alzò il capo di scatto, fissandolo con sguardo supplice e lacrimante.
Il biondo sentì il sangue ghiacciarsi nelle sue vene: -Che cazz...ti hanno aggredita? Va tutto bene? Che succede?
Il cervello della rossa lavorò in fretta: non doveva raccontare a nessuno quello che era successo, tantomeno al fidanzato di sua cugina.
Doveva gestire la situazione da sola.
 
Si asciugò velocemente gli occhi, alzandosi, e cercò di esibire il migliore sorriso che riuscisse a fare.
A giudicare dall'espressione doppiamente preoccupata di Scorpius il risultato non dovette essere molto credibile.
-Io... stavo cercando la camera di Rosie, ma mi sono persa, e sono entrata nel panico. 
Lui inarcò un sopracciglio, dubbioso: -E per quello ti sei messa a piangere.
-Scorpy bello, mai far notare a una ragazza che i suoi dotti lacrimali stanno cedendo. Potrebbe essere in quel periodo del mese.
-Molly, sono serio. Che succede? 
-Anche io sono seria. 
-Stavi piangendo. Ti conosco da sei anni, e ti ho vista piangere solo per cose veramente gravi. Non certo perchè ti eri persa da qualche parte.
Il sorriso della ragazza si incrinò: -Non è affar tuo. Il treno sta per partire, dobbiamo sbrigarci.
Si voltò per andarsene, ma le parole del ragazzo la inchiodarono sul posto: -Certo che sono affari miei. In un certo qual modo siamo una famiglia ora, e i membri della famiglia si aiutano a vicenda. O almeno me l'ha insegnato la mamma.
La Rossa si voltò, trovandosi di fronte niente meno che uno Scorpius Hyperion Malfoy completamente bordeaux e leggermente imbronciato.
-...l'hai davvero detto.
-Fottiti, stavo cercando di essere gentile e tu rovini tutto. Sei proprio come tua cugina, vi odio tutte.
 
Una risatina timida sfuggì dalle labbra delle ragazze, e il biondo seppe di aver vinto: -Vedi, sei molto più carina quando ridi. Ma non dirlo a Lorcan, o mi spezza le gambe e ci gioca a shangai.
-Non saprei, non mi sembra il tipo geloso.
-Scherzi? Non fa altro che guardare male ogni singolo ragazzo che anche solo prova a sfiorarti con lo sguardo. Mi fa quasi paura a volte. Comunque ora devo andare, altrimenti Rose mi ammazza sul serio. Ci vediamo sul treno Rossa.
La sorpassò e si incamminò verso quella che doveva essere la stanza della ragazza.
Ma prima di andarsene si voltò un'ultima volta: -E comunque, se vuoi parlare, io sono qua. Sono bravo a tenere la bocca chiusa, Albie bello può confermare.
Lei lo fissò sconvolta, per poi sorridere: -Grazie Scorpius. Mia cugina è una donna fortunata, sai?
-Certo che lo so, sono stupendo!
 
 
 
 
 
Come di consueto il viaggio si svolse separatamente: le ragazze in un vagone e i ragazzi in un altro.
Era una tradizione che ormai andava avanti da anni, e nemmeno la formazione delle nuove coppie aveva potuto rompere tutto ciò.
L'idea era stata di Albus in realtà, quando al secondo anno aveva notato che Rose e Scorpius non potevano stare nello stesso vagone senza lanciarsi maledizioni e insulti per più di tre minuti.
Buffo che ora proprio il biondo si lamentasse di ciò.
-Scorp, rivedrai la tua bella fra nemmeno due giorni. Resisti.
-Forse ti è sfuggito il piccolo particolare che  starò si a casa tua, ma con il fiato di tuo zio sul collo. Avrò a malapena la possibilità di guardarla, figuriamoci sfiorarla.
-Oh andiamo, lo Zio Ron non è così male, vedrai che non sarà così scontroso.
-Come ti ho già detto, Lorcan, dovresti preoccuparti anche tu del padre della tua bella. Non sono certamente l'unico nella merda.
Lo Scamander incassò la testa tra le spalle, a corto di risposte, mentre gli altri risero sonoramente.
 
Con la coda dell'occhio il corvino vide una figura familiare nel corridoio; si alzò velocemente, biascicando una scusa e richiudendosi il portellone alle spalle.
-Sarah, ehi!
La ragazza si inchiodò sul posto, paralizzata: -A...Albus, ehi.
Lui le si parò davanti, un sorrisone a trentadue denti stampato in faccia, il carisma che trasudava da ogni poro.
-Il nostro discorso è stato interrotto l'ultima volta, mi sembra...
-Si, Lysander ha deciso di sfoderare tutta la sua mascolinità per una volta. E' stato piuttosto ammirevole, devo dire che mi è piaciuto.
-Beh, potremmo continuare ora.
-Le tue cugine ed Eliza mi stanno aspettando.
-Non penso che si arrabbieranno per dieci minuti di ritardo.
-Oh, le conosci.
-Appunto.
Lei si torse le mani, sentendosi a disgio e braccata: non sapeva come liberarsi da quella situazione scomoda. 
E sentiva gli occhi dei ragazzi puntati addosso come dei coltelli affilati.
-Preferirei parlare lontana dai tuoi amichetti, se proprio dobbiamo.
Il ragazzo le lanciò uno sguardo confuso, e lei per tutta risposta le indicò lo scompartimento che si trovava alle loro spalle: James, Lorcan, Lysander e Scorpius erano letteralmente spalmati sul vetro del vagone, intenti a spiare spudoratamente il loro incontro.
Albus sgranò gli occhi per poi socchiuderli, con furore: maledetti stronzi, questa gliela pagavano.
Si rigirò verso la ragazza, un sorrisetto imbarazzato sostituiva ora quello strafottente: -Perdonali, non sanno cosa sia la privacy. Ne riparliamo un'altra volta allora, se ti aggrada.
Lei annuì e se ne andò, voltandosi ogni tanto per controllarlo. 
Lui rimase fermo al suo posto, il sorriso fisso finchè non la vide entrare nel suo vagone; non appena sparì dalla sua vista cambiò repentinamente espressione.
-Ora voi me la pagate, MALEDETTI!
Il viaggio fu quanto meno movimentato.
 
 
 
 
 
-Sei in ritardo, le mie scorte di zuccheri si stavano quasi per esaurire.
-Ho avuto un contrattempo, taci e mangia.
Sarah lanciò le gelatine ad Elizabeth, che le afferrò al volo con sguardo famelico.
-Ooooh, mi siete mancate. Che tipo di contrattempo?
La castana distolse lo sguardo, evitando di rispondere, ma ci pensò Dominique a farlo per lei: -Dalla faccia direi che ha incontrato Albus. Ti ha chiesto di uscire di nuovo, vero?
Quattro paia di occhi si fiondarono su di lei, famelici.
-Mi fate davvero paura. No, non mi ha chiesto di uscire, abbiamo solo chiaccherato.
A quelle parole l'attenzione verso di lei scemò rapidamente, e anche la Parker si rilassò: pericolo scampato, ce l'aveva fatta.
Non aveva però considerato la perseveranza della bionda: -E di che avete parlato, se posso?
Sarah, abbassata la guardia, rispose velocemente e senza pensare alle conseguenze delle sue parole: -Oh niente, voleva finire un discorso che abbiamo iniziato durante la festa, ma che non siamo riusciti a concludere.
Sgranò gli occhi, maledicendo la sua boccaccia.
Un sorrisino malefico spuntò sul volto delle ragazze, tranne su quello di Molly; la ragazza aveva notato quanto la Rossa fosse distratta e distante, e sapeva di non essere l'unica ad averlo notato. 
Magari era per il litigio con Lorcan, chissà.
-E che delizioso discorsetto avete iniziato alla festa, dolcezza?
-Noi...beh...
-Voi...beh...?
-Lui...cioè...gli ho detto che sapevo di Susan, e io stavo parlando con un ragazzo, e lui ci ha interrotti...e...io...mi ha fatta incavolare! E poi, e poi lui ha detto delle cose strane, e io gli ho chiesto cosa volesse dire, ma quando lo stava per fare il tuo fidanzato ha deciso di entrare in azione!
Aveva parlato senza fare pause per respirare, per cui il suo viso era paonazzo e aveva gli occhi leggermente fuori dalle orbite.
Faceva paura.
Talmente tanta che le altre erano semplicemente ammutolite.
 
La prima che riuscì a trovare il coraggio per parlare fu Rose: -Quindi...è colpa di Lys?
Dominique sobbalzò: -Ehi, non è colpa sua!
-L'ha detto lei, non io!
-Non ha detto quello, hai sentito solo quella parte del discorso!
-Secondo me Albie si è incazzato di brutto perchè Sarah sapeva di quella là che si è portato a letto.
-Cazzi suoi che scopa con mezzo Castello.
-Si, ma è da un po' che non lo fa.
Eliza tossì qualcosa che assomigliava terribilmente a "Susan".
-Ma quello l'ha fatto perchè Scorpius l'ha provocato.
-Ehi, non è colpa sua!
Sarah roteò gli occhi: -Santo cielo, FINITELA. 
Il silenzio scese per la seconda volta.
-...temo che mi piaccia Albus Severus Potter.
Un grido di esultazione si levò da tutte loro: finalmente l'aveva ammesso.
-...ciò non toglie che mi irrita anche solo vederlo. Ho dei sentimenti piuttosto contrastanti in effetti.
-Si beh, Al irrita praticamente tutti. Non è una novità. Ora dobbiamo escogitare un piano per farvi mettere insieme.
Dom balzò in piedi tutta contenta: -Oh, ho in mente io una tattica perfetta!
Un brivido di paura scese lungo la schiena di tutti i presenti.
 
 
 
 
Dominique era sempre stata molto attenta ai piccoli dettagli, soprattutto quando qualcosa riguardava i propri parenti.
Non era dunque una sorpresa che avesse notato lo strano comportamento della cugina: era chiusa, con in volto un espressione perennemente triste e afflitta.
Qualcosa doveva essere successo, non poteva certo essere in quello stato soltanto per quello che era successo con Lorcan, assolutamente.
Molly Weasley non era tipo da abbattersi per una cosa così.
Mentre scendevano dal treno decise di provare a sondare il terreno.
-Ehi, Molly, va tutto bene?
La rossa sgranò gli occhi e sollevo lo sguardo verso la cugina, forzando un sorrisino palesemente finto.
-Oh, Dom, si, certo, sono solo un po' stanca e preoccupata per ciò che succederà con papà, tutto qui.
La bionda strinse le labbra, per nulla convinta: -Sicura? Perchè mi sei sembrata un po' troppo giù di morale, non è da te.
Lo sguardo di Molly si raffreddò, e Dominique notò che si stava impercettibilmente allontanando: voleva mettere distanza tra di loro.
 
-Te l'ho detto, sono stanca. Ora ci conviene sbrigarci, altrimenti faremo tardi.
-...certo, hai ragione. Scusa il disturbo.
Mentre la guardava allontanarsi intercettò l'espressione preoccupata di Scorpius; il biondo stava fissando la rossa come se si aspettasse di vederla crollare a terra da un momento all'altro.
Come lui si accorse che lo stava osservando distolse velocemente lo sguardo, con colpevolezza.
Gli si avvicinò velocemente, scansando gli altri studenti in malo modo.
Una volta che gli fu vicino gli arpionò il braccio con morsa ferrea, portandolo in una zona appartata e lontana da occhi indiscreti.
Lo sbattè al muro con poca delicatezza, strappandogli un gemito.
Non sapeva se di dolore o di sorpresa.
 
-Ehi, Biondona, ma che cavolo ti prende?
-Tu sai qualcosa.
-Di che accidenti stai parlando?!
-Molly. Tu sai qualcosa. Ho visto come la guardavi.
Notò che lui evitava il suo sguardo, quindi gli prese il viso tra le mani per fermarglielo: -Malfoy, sputa il rospo.
-Wow, non mi avevi mai chiamato "Malfoy" con quel tono. Devi essere arrabbiata.
-Scorpius, sono seria.
Il ragazzo la fissò, per poi sospirare; le prese delicatamente le mani nelle sue, togliendole dal viso.
-Ieri sera l'ho incontrata nel Dormitorio, stava piangendo, era...stava male. Si vedeva.
Il sangue si ghiacciò nelle vene della ragazza: -Cosa le è successo, perchè piangeva?!
-Non lo so, non me l'ha voluto dire. Ma aveva lo sguardo terrorizzato, tremava... era davvero a pezzi Dominique, ma non mi ha raccontato niente.
La bionda sentì la terra mancarle sotto i piedi e il cuore in gola; indietreggiò, sentendosi mancare.
Se Scorpius non l'avesse sorretta probabilmente si sarebbe accasciata al suolo: -Ehi, calmati, va tutto bene. La aiuteremo, non temere. Prima o poi vi dirà cosa sta succedendo, non terrà il segreto per sempre.
-Come...come fai ad esserne sicuro?
Un sorriso incoraggiante spuntò sul volto del ragazzo: -Siete la sua famiglia, ha bisogno di voi. Lasciale il suo tempo. Ora però torniamo indietro, penseranno che ci hanno rapiti o qualcosa del genere.
Una risatina scappò a Molly, ma le morì subito in gola quando senti il suo adorabile Zio Ron urlare: -COS'E' QUESTA STORIA CHE STAI CON MALFOY JUNIOR?
Si girò verso l'amico, trovandolo visibilmente impallidito, con una sfumatura tendente al verdognolo. 
Forse quest'anno il Natale sarebbe stato diverso dal solito.

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Capitolo 22
*** Di cene importanti e padri bizzarri. ***


Questo è stato forse il capitolo più difficile da scrivere. Non avevo UNA SINGOLA IDEA, niente. Mi sedevo ore e ore davanti al computer, per scrivere al massimo una frase o due.
Poi, due giorni fa, l'illuminazione. Ho scritto questo capitolo in una notte e mezza, macinando episodi di Grey's Anatomy uno dietro l'altro, come sottofondo.
Ho cercato di farlo più lungo del solito, per tentare di farmi perdonare dopo questa ignobile e interminabile attesa. 
Spero che vi piaccia, grazie a tutti per le recensioni, i commenti, o anche solo per continuare a leggermi! 
Vi voglio bene, peace & love!




 Capitolo 22: "Di cene importanti e padri bizzarri."

 
-Papà, piantala.
-PIANTARLA, TU MI DICI DI PIANTARLA? DOPO CHE MI HAI ACCOLTELLATO ALLE SPALLE, DOPO CHE HAI TRADITO ME, IL TUO STESSO PADRE?
Rose si passò una mano sul volto, a metà tra l'imbarazzo e l'esasperazione, pensando che avrebbe dovuto aspettarsi una sceneggiata del genere da suo padre. Ringraziò il cielo che Scorpius non fosse nei paraggi: lei poteva anche sopportare la sua furia, ma sapeva bene che il fidanzato sarebbe svenuto con una cosa del genere.
-Papà, non ti ho tradito. Mi sono solo fidanzata.
-CON IL FIGLIO DI QUEL FURETTO SLAVATO! QUELLA VISCIDA SERPE SCHIFOS-
Lo sfogo dell'uomo venne troncato da un deciso e mirato colpo di borsetta proprio detro la nuca.
-RONALD, NON OSARE CONTINUARE QUELLA FRASE OPPURE STANOTTE DORMI COI LUPI- gli urlò soavemente nelle orecchie la moglie, Hermione Granger, con tanto di fumo che usciva dalle orecchie. Rose non era mai stata così felice di vedere sua madre in vita sua.
 
Il pover'uomo si massaggiò il punto colpito, borbottando qualche impropero a bassa voce, in modo da non farsi sentire.
Non voleva un'altra borsettata.
-M...ma tesoro, nostra figlia...lei...!
-Niente ma, e non chiamarmi tesoro. Siamo in stazione, davanti a centinaia di persone, e tu ti metti ad urlare in quel modo?!- Il rosso abbassò lo sguardo, sconfitto. -E va bene, va bene. Hai vinto tu.-
 La donna annuì con un colpo secco del capo, per poi rivolgersi sorridente verso la figlia: -Tesoro, sono tanto contenta di vederti. Ci devi raccontare un mucchio di cose.
Rose deglutì, spaventata: forse per le vacanze sarebbe dovuta restare al Castello.
 
 
 
 
-Dite che dovremmo intervenire?
-Sono sicuro che Rosie se la caverà benissimo.
-Codardi.
-Non mi sembra che tu stia intervenendo!
-Io non lo faccio perchè sono furbo. E' diverso.
-Fa lo stesso, in ogni caso sei qua con noi invece che là.
-Ci mancherebbe, conosco bene lo zio Ron. E tanto ora arriva la zia Hermione e ci pensa lei.
La previsione di Lys si realizzò nello stesso momento in cui la stava pronunciando.
-...Ahia, deve avergli fatto male.
-Beh, direi che se l'è meritato. Insomma, c'è un limite a tutto.
Proprio in quel momento passò alle loro spalle Harry che, vedendoli così assorti nella loro conversazione, decide di coglierli di sospresa.
-Vedo che vi state divertendo qua.
I fragili cuori dei ragazzi persero un colpo.
-PAPA', CI HAI SPAVENTATI!
Lorcan si grattò la nuca, imbarazzato: -Stavamo solo osservando la scena, tutto qua.
L'uomo inarcò un sopracciglio, divertito: -Ho visto Lorcan, ho visto. Ma vedi, non dovete giustificarvi. Io avevo scommesso con Ginny che Ron avrebbe mandato una Strillettera a Rosie ieri, invece ha resitito fino ad oggi. Notevole.
Albus guardò il padre, sconsolato: -Papà, sei terribile.
-Lo so Al, e la cosa peggiore è che voi tre avete ereditato questo mio lato. Soprattutto tu, ho visto come sogghignavi osservando la scena.- Il corvino incassò la testa tra le spalle, colpito.
-E ora forza, andiamo, la mamma ci sta aspettando e nonna Molly freme dalla voglia di vedervi tutti quanti domani. Tu stai in guardia Lys, ha decretato che nell'ultima foto che avete mandato sei dimagrito troppo. 
Gli altri risero: il biondo si limitò a deglutire, memore dei pranzi impegnativi che l'adorabile vecchina preparava.
Mentre si dirigevano verso le rispettive macchine  Scorpius e Dominique riemersero dal pilastro dietro il quale si erano nascosti.
Lorcan notò che il primo era più bianco che mai, e ciò non stupì certo il ragazzo. Ciò che lo lasciò interdetto furono gli occhi rossi della bionda: Dominique raramente piangeva, e quando lo faceva le cose erano serie.
I suoi pensieri furono interrotti dal passaggio di Molly. Aveva notato che la rossa era più silenziosa del solito; che diamine, non aveva neanche preso in giro Rosie durante la sceneggiata del padre!
Probabilmente era triste a causa della loro litigata, ma il ragazzo non era preoccupato, e iniziava a pensare che quel suo malumore non dipendesse soltanto dalla loro discussione.
Strinse i pugni, pensando che avrebbe avuto la risposta, o almeno una parte, il giorno dopo.
Dopo essersi presentato ufficialmente a suo padre.
 
 
I vari gruppi familiari si divisero, con la promessa di ritrovarsi il giorno dopo per la famosa Cena di Natale.
Rose decise che prima di quel fatidico momento avrebbe affrontato il padre: Scorpius aveva insistito per partecipare anche lui alla cena, e la ragazza non aveva certo intenzione di sottoporre il ragazzo a una delle leggendarie sfuriate del padre. Si raccolse i capelli in una treccia, si sistemò la maglietta e con l'espressione più combattiva che riuscì ad assumere decide di scendere in soggiorno, sicura di trovarlo là.
Sulle scale incrociò il fratellino: Hugo non disse niente, si limitò a darle un buffetto sulla spalla, come a dire "So come è fatto, e sono dalla tua parte". Lei gli sorrise, ripromettendosi di dedicargli più tempo una volta tornati ad Hogwarts.
Si fermò un secondo ai piedi della rampa di scale per prendere un bel respiro profondo; sbirciò in salotto, notando il padre seduto sul divano a leggere il giornale e la madre al suo fianco che compilava qualche modulo del Ministero.
 
-Papà, posso parlarti?
-Mph.- L'uomo non alzò nemmeno lo sguardo dal giornale, ma si limito a mugugnare.
Hermione fulminò il marito con lo sguardo: -Ronald, ti prego.
Lui sbuffò, infastidito: -Di cosa vorresti parlarmi, tesoro?- Si girò verso la moglie, un sorriso estremamente falso stampato in volto -Meglio?
La moglie sorrise compiaciuta: -Molto, grazie.
La ragazza sentiva che non sarebbe stata una cosa facile.
-Di Scorpius.- Sentì il padre mugugnare qualcosa simile a "furetto bianco" ma decise di non indagare.
-Mi ha infastidita molto la tua reazione in stazione.- Andò dritta al punto, senza fare inutili preamboli, già stanca di quella situazione.
-A me ha infastidito venire a sapere del vostro fidanzamento da un giornale piuttosto che da mia figlia.
Rose sgranò gli occhi...-EH?!
Hermione emise un risolino soddisfatto: -Lascia che tuo padre si spieghi cara, so che è un testone, ma non è cattivo come sembra.
Il rosso si schiarì la gola, come a sottolineare il fatto che era ancora estremamente arrabbiato: -Non cercherò di nascondere il fatto che saperti tra le braccia del figlio di Malfoy mi ha non poco fatto infuriare, lo ammetto. Ma la cosa che più mi ha infastidito è stato non saperlo da te! Sei mia figlia, miseriaccia, avresti dovuto dirmelo!
La ragazza era semplicemente senza parole: -Ma...ma...io...cioè...tu...E QUELLA SCENATA CHE HAI FATTO IN STAZIONE ALLORA?!
L'uomo fece spallucce, ora incapace di trattenere il sorrisino diabolico che gli incurvava le labbra: -Volevo fartela pagare un po'. E volevo far spaventare il tuo cavaliere, sapevo che ci stava ascoltando.
-Sei...terribile. Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo che l'avresti ucciso o qualcosa del genere!- Si accasciò al suolo, ormai priva di qualunque energia.
-Non è escluso che lo farò, devo prima conoscerlo. 
Sua madre si intromise nuovamente nella conversazione: -Rosie, non credi di dovere delle scuse a tuo padre e a me?
La rossa improvvisamente si sentì piena di vergogna: -Io...scusatemi, davvero. Avevo paura che non lo accettaste visto che il padre di Scorp è un Ex-Mangiamorte, e dopo tutte le storie che ci ha raccontato papà...
Hermione strabuzzò gli occhi, voltandosi con sguardo indemoniato verso il suo povero marito, che si irrigidì peggio di un sasso: -Ronald Weasley, cosa hai raccontato ai ragazzi?
Il sudore imperlò la fronte dell'uomo: -Ma...ma niente cara, qualche storiella dei nostri giorni ad Hogwarts, tutto qua! Niente di male, davvero! 
-TU HAI CERCATO DI INFLUENZARE I NOSTRI FIGLI! QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI METTERE DA PARTE I TUOI STUPIDI PREGIUDIZI E LASCIARE AI RAGAZZI LA LIBERTA' DI DECIDERE? ROSIE NON SI DEVE SCUSARE, SEI TU QUELLO CHE LE DEVE DELLE SCUSE!
-T...tesoro, non puoi essere seria!
-SUBITO.
Lo sguardo di Rose andava dallo sguardo furibondo della madre a quello terrorizzato del padre con un certa soddisfazione. La situazione si era decisamente capovolta.
Ron Weasley, di malavoglia e con riluttanza, biascicò un piatto: -Scusami- in direzione della figlia.
Prima che la madre potesse sgridarlo di nuovo decise di intromettersi: -Mamma, tranquilla, è sufficiente. Penso che la colpa sia di entrambi, quindi siamo pari. Grazie papà, e scusatemi ancora per non avervelo detto. Ah, e a proposito, domani Scorpius cena con noi alla Tana. 
Scappò dalla stanza, lasciando il suo povero padre a balbettare pietosamente.
 
 
 
 
-Molly, tesoro, va tutto bene?
La voce del padre riscosse la ragazza dai suoi pensieri; sollevò gli occhi dal suo piatto, cercando di evitare lo sguardo dei genitori: -Oh si, è solo che è strano non cenare con tutti i miei cugini. Mi ero abituata talmente tanto alla confusione che questa pace è fin troppo strana.
La madre rise di gusto, mentre Percy si limitò a sospirare, divertito: -Immagino che senta la loro mancanza, ma non preoccuparti. Domani vi ritroverete tutti quanti alla Tana,e sentirai la mancanza di questo silenzio!
Lucy ghignò maleficamente verso il padre: -Solo a te piace la tranquillità papà. Io trovo che sia molto meglio mangiare tuuutti insieme, e anche Molly la pensa come me. A scuola è sempre l'anima della festa, insieme a Lorcan...
La rossa sobbalzò, voltandosi verso la sorella mentre sentiva la faccia diventare bollente: -LUCY!
Gli occhi dei genitori si fissarono su di lei: era fregata.
-Lorcan è quello più turbolento vero? Mi ricordo che da piccoli giocavate sempre insieme, eravate così carini!- La madre ormai era già persa nelle sue fantasie, e la ragazza sapeva bene che il suo intuito era foridabile.
-Si beh, io ho sempre preferito Lysander, è molto più posato...
Molly sospirò, affranta: -Non avevo dubbi papà, davvero. E comunque lo siamo ancora mamma, lo sai. Passiamo praticamente tutto l'anno insieme, tra le vacanze e la scuola. Sarebbe strano il contrario.
La donna le sorrise, raggiante: -E' sempre bello vedere come voi ragazzi andate d'accordo e siete uniti. E poi ho sempre pensato che ci fosse del tenero tra voi due.
-MAMMA!
-AUDREY!
-Cosa, che ho detto? E' un caro ragazzo, sarebbe stupendo averlo in famiglia!
-Ma se fa già parte della famiglia!
-Si beh, ancora più in famiglia. 
-Oh Godric, pietà...posso andare in camera? Non mi sento molto bene.
Percy fissò la figlia con sguardo preoccupato: -Certo tesoro, vai pure.
 Mentre saliva le scale si rivolse a Lucy: -E' successo qualcosa a tua sorella?
Lei alzò le spalle, scuotendo la testa: -Non saprei proprio, dopo cercherò di indagare, non temete.
 
 
 
 
Soltanto quando sentì la porta chiudersi alle sue spalle si sentì finalmente al sicuro.
Non riusciva a guardare i suoi genitori neglio occhi, tantomento parlare di Lorcan con loro. Non quando si trovava in quella situazione, non quando non sapeva cosa fare.
Che poi, cosa c'era realmente da fare? 
Marcus aveva le foto, se gli avesse detto di noi lui le avrebbe fatte girare per tutta la scuola. E lei non poteva davvero permetterselo, non ora che le cose iniziavano a girare bene.
Lorcan...come avrebbe fatto a guardarlo in faccia, ora che la prospettiva di tradirlo, seppur contro la sua volontà, era coì reale e concreta? Avrebbe dato di matto, aveva davvero paura della sua reazione, che se la prendesse con lei. D'altronde era colpa sua, se non fosse andata a letto con così tanti ragazzi forse tutto questo non sarebbe successo.
Si morse il labbro con forza, maledicendo la sua superficialità e il cuo cazzo di carattere infantile, che mai come allora le aveva provocato così tanti guai. E per colpa sua anche il biondo ci avrebbe rimesso, lui che era diventato così dolce e carino, che aveva fatto tanto per lei, che si era battuto per poter stare insieme.
Non poteva tradirlo, non poteva fargli una cosa del genere, non a lui.
 
Alzò lo sguardo, posandolo sulle decine di fotografie appese davanti al suo letto: ogni scatto immortalava un momento importante, ognuna di quelle foto aveva una storia dietro di sè, qualcosa di importante che avevano deciso di imprimere su un pezzo di carta, rendendolo in qualche modo immortale.
I ricordi sono ciò che abbiamo di più importante.
Si alzò, prendendo tra le mani la foto al centro della bacheca. Avevano circa sei anni, e i gemelli avevano deciso di nascondere il tigrotto di peluche di Albus; si aspettavano strepiti e pianti, ma il bambino li aveva sorpresi tutti, tirando indietro le lacrime e affermando con voce orgogliosa che -Tanto non mi piaceva più.-
Peccato che quando glielo avevano restituito aveva iniziato a singhiozzare dalla gioia.
In quel momento i loro genitori avevano scattato la foto: Albus in primo piano che piange, Lys e Lorcan che sorridono dietro e Molly che ride, in mezzo a loro.
Un sorrisino malinconico le spuntò sulle labbra, pensando a quanto le cose fossero semplici a quei tempi, quando le loro preoccupazioni maggiori erano un pupazzo scomparso o un dentino caduto. Ma ora i tempi erano cambiati, e loro erano cresciuti.
Nessuno l'aveva chiesto, ma era successo.
Rimise la foto al suo posto, un improvviso mal di testa che le premeva sulle tempie.
Era stanca, e voleva evitare le prevedibili domande della sorella, che avrebbe di sicuro indagato sul suo comportamento strano per conto dei genitori.
Si infilò sotto le coperte, e come sentì i passi di Lucy salire le scale finse di dormire.
Domani, pensò.
C'è sempre domani.
 
 
 
 
 
Lorcan si specchiò per quella che forse era la milionesima volta: mai nella sua vita si era sentito così nervoso, neanche quando al quarto anno l'avevano beccato in pieno mentre copiava durante un compito in classe.
E mai si sarebbe aspettato di sentirsi così prima di affrontare una cena alla Tana. Insomma, passava il Natale là praticamente da quando era nato, i Weasley e i Potter erano la sua famiglia.
-E ora Zio Percy rischia di diventare tuo suocero. Devo ammettere che è una cosa piuttosto buffa.
-LYS, CAZZO, MI HAI SPAVENTATO.
Il gemello gli era apparso improvvisamente alle spalle, facendogli notare ancora una volta che non era al sicuro neanche tra i suoi pensieri.
La loro telepatia a volte lo terrorizzava.
Si girò verso di lui, imbronciato: -Stai zitto, che tu sei nella mia stessa situazione con Zio Bill. Fossi in te non riderei così tanto.
-Dom mi ha detto che suo padre era al settimo cielo quando glielo ha detto. O forse era sua madre...comunque sia l'hanno presa bene, mi adorano.- Il sorriso smagliante di Lysander gli fece voglia di prenderlo a pugni. Si passò una mano tra i capelli, sbuffando: -E se andasse male? E se fossero contrari? 
Il biondo fissò il fratello, lo sguardo ora improvissamente serio: rare volte Lorcan mostrava di avere paura, e quando lo faceva la situazione era davvero seria.
-Sai, io penso che lo Zio farà storie, all'inizio.
Lorcan si accasciò al suolo: -Grazie Lys, tu si che mi tiri su di morale.
-Aspetta, fammi finire. Dicevo, lo Zio farà storie, ma in realtà sarà contento. Perchè ti conosce, e pensa che tu sia un bravo ragazzo, anche se spesso fai lo spaccone o combini qualche guaio.- Gli lanciò un'occhiata divertita, sfidandolo a contraddirlo: -Pensa che tu sia responsabile, e che sappia quando è il momento di prendersi le proprie responsabilità.
Il fratello sbuffò una piccola risatina nervosa, ma Lysander continuò, imperterrito: -Perchè lo sei Lorcan, tu sei un bravo ragazzo. Sei onesto e gentile, e fai di tutto per proteggere ed aiutare le persone che ami. Ti conosce da quando siamo piccoli, e penso che sia contento che la figlia sia capitata con qualcuno come te piuttosto che con un qualche ragazzo sconosciuto e potenzialmente stronzo. Quindi vedrai che andrà bene, me lo sento.
-...lo dici solo perchè così non ti rompo più le scatole con le mie paranoie, vero?
-Forse. O forse lo penso davvero, chi lo sa!
Lorcan, suo malgrado, gli lanciò un sorriso sghmebo: -Sei proprio strambo, lasciatelo dire. Ma grazie, apprezzo lo sforzo. Oh e comunque Dom prima mi ha mandato un messaggio in cui diceva che stava scherzando. Non so se si riferisse a Billy o ad altro.
-EH?!
 
 
 
 
 
E alla fine giunse il momento della fantomatica cena. Ogni anno alla Tana si svolgeva quella che era la più straordinaria e fantastica cena di Natale di sempre: Nonna Molly, nonostante l'avanzare degli anni, non aveva certo perso la grinta, tantomeno l'abilità culinaria.
Il suo passatempo era cucinare per i suoi nipoti, acquisiti o no poco importava. E ovviamente sferruzzare maglioni per loro.
-Sapete, io adoro il Natale. E' in assoluto la festa che preferisco.
-Lo dici solo perchè puoi strafogarti senza ritegno Alby, lo sappiamo tutti.
Il sorrisone di Albus sparì alla velocità della luce: -Grazie Lily, sei una sorellina adorabile.
-Beh però ha ragione fratello, a Natale dai il meglio di te. Se ti vedessero le tue fans probabilmente sverrebbero.- James, spaparanzato sul divano, decise di dare manforte alla sorella, che come al solito aveva deciso di prendere di mira il fratello.
-Io non ho FANS James, quello sei tu. Hai spezzato centinaia di cuori fidanzandoti con Eliza, le ragazze sono state in lutto per settimane.
-Sei proprio uno stronzo, non posso credere che siamo imparentati.
-Io invece si, guarda un po'. E comunque dov'è la tua bella, Jammy?
Il ragazzo si voltò con fare accigliato verso il fratello minore: -Non chiamarmi Jammy. E comunque sta arrivando, mi ha detto che ha avuto un piccolo contrattempo, o qualcosa del genere.
-Contrattempo?
Un brivido corse inspiegabilmente lungo la schiena di Albus, proprio nel momento in cui Elizabeth Wood e Sarah Parker facevano la loro comparsa nel salotto della Tana.
-Sorpresa!
La risata sguaiata di James gli perforò i timpani: o merda.
 
 
 
Il corvino si avvicinò velocemente alla fidanzata del fratello, afferrandola per un braccio e rivolgendo un sorrisino stiracchiato e nervoso all'altra ragazza, cercando di non guardare le gambe che quel vestitino rosso fuoco lasciava fin troppo scoperte: -Te la rubo per due secondi, torniamo subito.
La trascinò di peso su per le scale, nella propria stanza, richiudendo la porta dietro di loro: -Hai portato la Parker qua?!
La ragazza sollevò le spalle con fare casuale: -Si, perchè? E' mia amica, Rosie e James hanno detto che potevo. 
-Non hai chiesto a me!
-Perchè tu avresti detto di no.
-APPUNTO!
Elizabeth sbuffò, spazientita: -Al ma mi spieghi che problemi hai con Sarah? E' simpatica, piace a tutti quanti, solo perchè ti ha rifiutato non vuol dire che sia una persona da evitare.
Albus arrossì furiosamente, gonfiando le guance in un broncio adorabile: la bionda si trattenne dal ridere.
-Oh andiamo, lo sappiamo tutti. Me l'ha raccontato, e mi ha parlato tanto di te.- Gli puntò il dito contro, sorridendo: - In modi positivi, e in tanti modi negativi.
-Fantastico, quindi mi odia. Mi serviva proprio la conferma, grazie tante.
La bionda alzò gli occhi al cielo, esasperata: -Merlino Potter, lei non ti odia. Prova a parlarci per dieci minuti senza fare l'arrogante, mostrale l'Albus che conosciamo noi e non quello che si scopa una ragazza diversa ogni settimana. Magari potresti scoprire che è piacevole cambiare, sai?
-Non ci vuole parlare con me! Me l'ha fatto intendere parecchie volte!
Un lampo malandrino guizzò negli occhi della ragazza: -Oh beh, a questo possiamo rimediare facilmente. Ora posso tornare dal mio ragazzo, o è chiedere troppo?
La spinse verso la porta, con fare amichevole: -Vai vai, antipatica. Il Cappello Parlante ha toppato qua, sei una Serpe quanto me.
 
Ridiscesero in soggiorno, trovando, oltre a James, Sarah e Lily, anche i gemelli e Rose.
E Scorpius.
Il biondo era un filino teso, ma non era certo l'unico: Lorcan non faceva che sudare, Lys aveva un sorriso fastidiosamente fisso e Rose sembrava pronta a dare battaglia.
Albus si lanciò verso la cugina: -Siete arrivati, finalmente!
-Scusate, Hugo non trovava i calzini.
-E Lys non trovava la cravatta.
Il ragazzo, piccato, lanciò uno scapellotto al fratello: -Non è vero, sei tu quello che si è abbottonato male la camicia, cosa che trovo sorprendente, visto che la indossi praticamente tutti i giorni a scuola.
-SONO FUTILI DETTAGLI. 
-Se se, oppure sei solo un imbranato. 
James si frappose tra i due, poggiando le braccia sulle loro spalle con un sorrisetto diabolico: -Nervosi?
La voce lugubra di Lorcan rispose per entrambi: -Ciò che non uccide fortifica.
Scorpius annuì con aria solenne: -Vado io per primo ragazzi, addio- annunciò, dirigendosi verso la cucina dove lo aspettava la fatidica prova. Rose lo affiancò, stringendogli la mano e sorridendogli con fare incoraggiante.
Nel momento in cui aprirono la porta, un uomo dai capelli arancioni e lo sguardo truce li accolse.
-E così tu sei saresti Malfoy Junior. Non so dire se sia o no un piacere conoscerti.
-RONALD!- Una donna irruppe nel campo visivo del biondo, sguardo truce e il tono di voce di chi sa come farsi rispettare.
Scorpius capì immediatamente chi fosse : la somiglianza con la sua ragazza era impressionante, specialmente per quanto riguardava il caratterino non proprio mite.
Gli stette immediatamente simpatica.
Tese la mano verso di lei: -Buonasera signora, io sono Scorpius Hyperion Malfoy. E' davvero un piacere conoscervi.
Hermione gli sorrise, stringendogli la mano e fulminando il marito con lo sguardo. L'uomo fu costretto a fare lo stesso: -Si, piacere. Io sono Ronald Weasley.- Gli si avvicinò a un palmo dal naso, lo sguardo minaccioso sempre presente volto: -Quindi tu stai con Rosie, esatto?
Il biondo deglutì, intimorito: -E...esatto signore. Sto con...con sua figlia, signore.
-La mia Rosie è la cosa più preziosa che ho, lo sai questo?
-I...immaginavo.
-Quindi se la fai soffrire io ti giuro che...
-PAPA', PIANTALA!- Rose, stufa di quella che ai suoi occhi era solo un inutile e stupida farsa, decise di intervenire, donando al padre la stessa espressione che da qualche minuto egli rivolgeva a Scorpius.
L'uomo, ben consapevole del carattere della figlia e soprattutto della moglie, accettò la tregua: -E va bene, va bene, la smetto.  Tornate pure dagli altri, ceneremo fra mezz'ora.
Lanciò un ultimo sguardo minaccioso verso il ragazzo, per poi seguire la moglie, che si era diretta di nuovo in cucina. Una volta che furono usciti trovarono tutti gli altri con l'orecchio teso per origliare, inclusa una Dominique raggiante: -Beh Scorpius, direi che ti è andata di lusso!
Il verso strozzato che emise il biondo bastò come risposta
 
-E il primo è andato, ora tocca agli altri due.- Si girò verso i gemelli con l'espressione di chi aveva avuto u'improvvisa e mistica rivelazione: - Ehi, avete notato che siete tutti e tre biondi, e tutti e tre dovete conoscere il padre della vostra ragazza? E' davvero buffo!
Lorcan le lanciò uno sguardo truce, mentre Lys iniziava a domandarsi se davvero aveva fatto la scelta giusta con lei.
Il sorriso smagliante che gli rivolse la ragazza spazzò via ogni dubbio: ahimè, la amava. Si guardò intorno, notando solo in quel momento che non erano ancora tutti riuniti: -E Molly dov'è scusate? 
-Lys, stai temporeggiando o vuoi farlo insieme a Lorchy?
-Magari tra gemelli le cose funzionano così, noi mica possiamo saperlo.
-Vi rendete conto che vi sentiamo, vero? Cioè, noi siamo qua. QUA DAVANTI A VOI.
Eliza scosse la mano, come per scacciare una mosca fastidiosa: -Calmati dolcezza, lo sappiamo. E comunque Molly sta arrivando...o almeno credo, non l'ho sentita oggi, quindi non saprei.
Scorpius socchiuse gli occhi, improvvisamente attento: -Nessuno di voi ha sentito la Rossa oggi?
Gli altri alzarono le spalle o scossero il capo, in cenno di diniego. Il biondo si scambiò uno sguardo significativo con Dominique, ma davanti agli altri non poterono dire niente.
 
-Quindi tu ora staresti con mia figlia, Lysander, giusto?
L'atmosfera si gelò improvvisamente, tutti gli sguardi catalizzati sulla figura di Bill Weasley, in piedi alle spalle di un Lysander Scamander completamente congelato.
-A...ah.- Non se lo aspettava, decisamente. Pensava di dover andare lui a fare le presentazioni, e invece quell'uomo l'aveva fregato. Dannazione!
-PAPA'!- Dominique, per una volta, era rimasta sconvolta quasi quanto il fidanzato, non si aspettava che il padre avrebbe fatto una partaccia alla Ron, presentandosi là e minacciando il povero Scamander.
L'uomo sorrise in direzione della figlia, tranquillizandola con lo sguardo: -Quindi, le cose stanno così?- Il ragazzo prese un respiro profondo, per poi voltarsi verso quello che un giorno sarebbe potuto essere suo suocero.
-Pare che le cose stiano così, signor Weasley. E'...è arrabbiato...?- Stava pigolando, se ne rendeva conto, ma non poteva fare a meno di sentirsi completamente e profondamente terrorizzato.
-Io, arrabbiato?- L'uomo sgranò gli occhi, per poi scoppiare in una sincera e tonante risata -Coraggio ragazzo, ti conosco da quando sei nato, non potrei chiedere di meglio. Volevo solo guardarti negli occhi e capire quanto tu fossi serio riguardo a questa storia. E spaventarti un po', lo ammetto..
Un sorriso sollevato si dipinse sul volto del biondo, felice di aver superato la fatidica "Prova Papà".
-E' chiaro che al primo passo falso ti spezzerò le braccia, ma questa è un'eventualità molto lontana, no?
L'espressione terrorizzata tornò sul volto pallido del giovane: -S...si, certo. Signore. Signor Weasley. Certo. Bill gli diede una pacca sulla spalla con fare incoraggiante: -Benissimo allora, sei proprio un bravo ragazzo. Torno dalla mia dolce mogliettina allora, qua va tutto bene. Ah ragazzi, sono appena arrivate Molly e Lucy, sono in cucina con lo Zio Percy e la Zia Audrey.
Fu il turno di Lorcan di sbiancare; deglutì rumorosamente, stringendo i pugni e pensando che quello era il momento.
Ora o mai più.
Si voltò verso gli amici con sguardo risoluto, rivolgendo loro un tremolante: -Ragazzi, io vado- per poi dirigersi velocemente verso la cucina, sordo ai loro richiami e alle loro proposte di fermarsi e riflettere con calma. Spalancò la porta, le orecchie infuocate e un curioso tic all'occhio destro, urlando con tutto il fiato che aveva in gola: -SIGNOR WEASLEY, CHIEDO LA SUA BENEDIZIONE PER POTER STARE CON SUA FIGLIA!
Non aveva calcolato però che in cucina c'erano circa una dozzina di persone, che ora lo fissavano come se gli fosse spuntato uno Snaso in testa.
 
 
 
Ron lo guardò, confuso: -Parla con me? Ma Rosie sta con quel Malfoy là, o no?
-Mia figlia sta con l'altro gemello, quindi non parla di sicuro con me.
-Oh signore, parla con me quindi.
Percy Weasley, occhi sgranati ed espressione terrorizzata stampata in faccia, si girò verso la moglie, la quale era intenta a cammuffare la risata che tentava disperatamente di uscire dalla sua bocca. Non incontrando il sostegno della sua dolce metà si voltò verso i fratelli, sangue del suo sangue, trovandoli nella stessa condizione della moglie.
Maledetti.
Prese un respiro profondo, tentando di contenere le lacrime: -P...parli con me quindi?
Lorcan, ignorando le gambe che tremavano e il cervello che gli urlava furiosamente di lanciarsi fuori dalla finestra e magari morire, annuì coraggiosamente. In qualche angolo della cucina notò Molly che si aggrappava al tavolo, come se da esso dipendesse la sua stessa vita. 
-S-si signore, sto con sua figlia.
-Inutile specificare con quale delle due, suppongo...
Il tono dell'uomo era quasi rassegnato: la moglie andava avanti con quella questione da tempo, e quella benedetta donna raramente sbagliava.
Audrey, infatti, scelse proprio quel momento per congratularsi col ragazzo e la figlia, sottolineando come lei lo sapesse, o meglio sospettasse, e su quanto fosse felice di saperli insieme.
-Sono così felice Lorcan, mi sei sempre piaciuto così tanto!- Gli disse con voce melodiosa, battendo le mani con euforia -E poi tu e Molly siete sempre stati buoni amici, ci speravo proprio!
Il biondo le sorrise, cercando di apparire il più naturale possibile, ma era difficile farlo con lo sguardo sconsolato del marito piantato dritto in faccia; probabilmente lei se ne accorse, perchè scosse la mano con fare noncurante:: -Oh caro, non preoccuparti per lui. E' un padre, sono fatti così, immagino che l'avrai notato. Tesoro, Molly cara, perchè tu e Lorcan non raggiungete i tuoi cugini? Si cena fra poco, chiaccherate un po' nel mentre.
Entrambi capirono che era una sorta di invito ad allontanarsi, in modo da poter parlare di loro, per cui ringraziarono e uscirono.
 
Non appena uscirono, gli altri si avventarono letteralmente su di loro, congratulandosi e prendendoli in giro.
-Dio Lorcan, pensavo fossi stupido, ma non credevo COSI' tanto.- Dominique era semplicemente estasiata da quella scenetta -E' ufficialmente il regalo migliore che potessi farmi.
-Cavoli, ringrazio Merlino di essere io il gemello intelligente.
-Fossi in te non farei tanto lo splendido, almeno lui ha avuto il coraggio di affrontare di petto la situazione. Tu invece hai aspettato che fosse lui a venire da te.- Sarah si permise di fare quel commento, scatenando l'iralità dei presenti.
-Codardi.- Infierì ulteriormente Rose
-EHI!
Lorcan si unì alla risata generale, ma non potè fare a meno di notare che la sua ragazza non sembrava altrettanto divertita: rideva, certo, ma non era energica ed esuberante come sempre. Le si avvicinò, accarezzandole la mano per attirare la sua attezione; lei alzò lo sguardo su di lui, esibendo un sorrisino timido e per nulla convinto.
Il biondo aggrottò la fronte: decisamente qualcosa non andava. Si chinò su di lei per sussurrarle all'orecchio che cosa succedesse, ma lei scosse il capo e continuò a sorridere, per fargli intendere che andava tutto bene.
Il ragazzo si raddrizzò, prendendola per mano e allontanandosi con lei verso le scale.
-Ragazzi scusate, io e Molly andiamo un attimo di sopra, torniamo subito.- Se ne andarono senza dar loro il tempo di rispondere, affrettandosi ad allontanarsi.
Scorpius e Dominique si scambiarono uno sguardo pregno di significato: qualcosa decisamente non andava, e finalmente anche Lorcan se n'era accorto.
 
 
 
 
Una volta che la porta fu chiusa alle loro spalle, Lorcan scoppiò.
-Che cosa ti sta succedendo in questi giorni?
Molly lo guardò con gli occhi sgranati, sentendosi in trappola: -Non mi succede niente Lorc, non capisco cosa tu stia dicendo.
Il ragazzo sentì una rabbia inspiegabile montargli in corpo, ma decise di restare calmo, l'ultima cosa che voleva era litigare.
-E' dal giorno prima delle vacanze che sei strana, pensi che non l'abbia notato? Pensavo fosse per questa storia di tuo padre, ma evidentemente mi sbagliavo.
La rossa a quelle parole si sentì improvvisamente una stronza: era talmente tanto presa dai suoi problemi che non aveva pensato a lui, a quanto potesse preoccuparsi e alla loro discussione sul presentarlo ai genitori. Non era altro che un'egoista e insensibile. E lui era troppo buono per lei.
-Scusami, io...sono solo un po' stanca, abbiamo avuto una marea di compiti e tutti i nostri problemi personali...- Gli mise la mano sul braccio, cercando di rassicurarlo -Ho apprezzato tanto quello che hai fatto oggi, davvero. Non me l'aspettavo minimamente, nessuno mi aveva avvisata!- Forzò una risatina, cercando di stemprare la tensione, lo sguardo del biondo era ancora sospettoso.
-Sei sicura che sia solo questo? Non è successo niente di strano, qualcosa ti turba?
-Davvero Lorc, sto bene...
-Sono il tuo ragazzo, ho il diritto di sapere queste cose!- Scansò il tocco della ragazza con un movimento veloce del braccio: sentiva che gli stava mentendo, ma non capiva il motivo. Lei gli aveva sempre detto tutto, sempre, era stato il suo migliore amico per anni, il suo confidente. La conosceva come il palmo della sua mano, e sapeva che gli stava nascondendo qualcosa.
Molly socchiuse gli occhi, infastidita: -Anche se stiamo insieme non vuol dire che dobbiamo dirci ogni singola cosa che succede.
-Le cose gravi si.
-Ti ho già detto che non è assolutamente niente, non capisco perchè tu stia reagendo così.-
Gli si avvicinò, ricercando un contatto fisico tra loro due: stavolta il ragazzo non la scansò, accogliendola tra le sue braccia, sospirando.
-Sono preoccupato Molly, ti vedo giù e la cosa non mi piace. Mi giuri che non succede niente di grave?- La rossa sgranò gli occhi, il battito del cuore a mille.
Era il momento decisivo, ora o mai più.
-Non è niente- Deglutì, cercando di inghiottire il groppo che le premeva dolorosamente in gola -Te lo giuro Lorc.-
 
 
 
 
 
La cena fu probabilmente la più imbarazzante nella storia delle Cene di Natale.
Percy non faceva che lanciare occhiatacce a Lorcan, il quale cercava di evitare qualunque contatto fisico con Molly, per non infastidire l'uomo; Bill studiava con fare divertito Lysander, pover'anima, che cercava di concentrarsi sul piatto e possibilmente non svenire sul posto.
Quello messo peggio era Scorpius. Il suo adorato quasi-suocero, infatti, non faceva altro che tempestarlo di domande e cercare un qualsiasi punto debole nel ragazzo, il quale cercava di resistere all'assalto.
-Quindi sei uno Slytherin.
-Sissignore.- Non gli sfuggì il tono sferzante con cui aveva posto la domanda, ma decise di ingnoralo: Rose l'aveva avvisato che avrebbe cercato di infastidirlo, ed era deciso a non cedere.
-Tsè, ovviamente. Senza offesa per gli Slytherin Al, lo sai che ti adoro.
Il corvino rispose con un cenno nervoso del capo: Sarah era seduta alla sua destra, e tra di loro vi era un silenzio così pesante e imbarazzante che avrebbe voluto sbattere la testa sul tavolo e morire.
-Papà, piantala con questo astio tra le Case. Non siamo in guerra.
-La mia era solo una constatazione Rosie!
-Ronald, piantala e passami il purè.
L'uomo, piccato, fece come la moglie gli aveva ordinato, cercando di ignorare il risolino divertito che proveniva da quello che doveva essere il suo migliore amico. 
 Hermione gli rivolse un sorriso innocente, per poi riportare la propria attenzione sul ragazzo: -Posso chiederti una cosa, Scorpius? 
Il ragazzo annuì, curioso.
-Tuo padre come ha preso la notizia del vostro fidanzamento?
Un sorrisino stiracchiato si dipinse sul volto pallido del biondo, mentre gli ritornava in mente quello che era successo il giorno prima...
 
 
 
 
Era ormai un quarto d'ora che la risata fragorosa di Draco Malfoy eccheggiava tra i corridoi di Malfoy Manor; la moglie lo guardava divertita, mentre il figlio non sapeva se scoppiare a piangere o picchiarlo.
-P...papà...?
L'uomo si asciugò le lacrime: -Stai con la figlia di Pel Di Carota- Ennesima risata -E siete pure finiti in prima pagina!
-S...sei arrabbiato?- Scorpius era sicuro che fra poco il padre si sarebbe ripreso da quello stato confusionale in cui era evidentemente caduto, per poi diseredarlo immediatamente.
Draco lo guardò, il sorriso smagliante ancora stampato in faccia: -Arrabbiato, ma stai scherzando? Puoi stare con chi vuoi, a me importa che tu sia felice.
-Questa Rose sembra proprio una brava ragazza- Aggiunse Astoria, accarezzando affettuosamente il braccio del marito.
Sapeva che i pregiudizi di un tempo erano ormai spariti, e l'uomo più volte aveva confessato alla moglie le sue preoccupazioni su come Scorpius potesse sentirsi oppresso dal peso che il suo cognome comportava, o che potesse aver paura della sua reazione. Quando aveva letto di Rose l'aveva chiamata in cucina, leggendole il titolo con un sorrisetto orgoglioso, perchè loro figlio aveva seguito il proprio cuore, incurante di ciò che gli altri dicevano.
-E poi sono sicuro che Lenticchia andrà fuori di testa. Oh, non vedo l'ora di vedere la sua faccia in ufficio. Sarà esilarante.
E poi vabbè, certe cose non cambiano.
 
 
Scorpius si riscosse dai suoi pensieri, riportando l'attenzione su ciò che lo circondava: -Oh, l'ha presa bene, era molto contento!
La donna gli sorrise, riservando un calcio al marito che aveva osato emettere uno sbuffo, contrariato.
-Bene, almeno LUI è ragionevole. Ricordati di portargli i nostri saluti,e anche ad Astoria, mi raccomando.
-Sarà fatto signora, anche loro vi salutano tanto.
Rose gli strinse la mano sotto il tavolo, orgogliosa di lui: sapeva quanto fosse terrorizzato di incontrare i suoi genitori, e non poteva che sentirsi la ragazza più fortunata del mondo ad averlo al suo fianco.
L'attenzione si spostò da lui, per focalizzarsi su...
-Albus, e tu non ci presenti la tua graziosa amica?- Il ragazzo sobbalzò sul posto, colpito dalla voce della madre; non potè impedirsi di arrossire, cosa che gli fece guadagnare un'occhiatina divertita da parte del padre, e una più esplicita da parte dei suoi cugini.
Si schiarì la gola, cercando di recuperare un minimo di dignità: -Lei è Sarah, mamma, Sarah Parker.
Ginny sorrise a entrambi, spostando lo sguardo sulla ragazza: -Sei una Slytherin anche tu, Sarah?
-Oh no signora, sono una Gryffindor! Ho conosciuto Albus e gli altri grazie ad Elizabeth in realtà, e James mi ha invitata qua. Spero di non disturbare, avrei voluto portare qualcosa ma sono stata avvertita solo ieri.
La donna scosse il capo, rassicurandola: -Non dire sciocchezze, non disturbi per niente. E poi hai fatto arrossire Al, non potevi farci regalo migliore.
Il corvino rischiò di soffocarsi con un boccone di cibo: -Mamma!- La cucina si riempì delle risate di tutti, e dei mugugni risentiti del ragazzo.
-Scusa tesoro. Quindi tu ed Eliza siete allo stesso anno, giusto?
Albus e Sarah risposero contemporanteamente.
-Si.
-No.
Il ragazzo si girò verso di lei, esplodendo in un confuso: -Eh?!- sotto gli occhi di Sarah e dell'intera tavolata.
-Tu...tu non sei al settimo anno?- La castana annuì lentamente, non capendo come mai il ragazzo avesse reagito in quel modo.
-No Albus, sono al quinto. Non lo sapevi?
I suoi occhioni verdi sgranati le suggerirono che no, evidentemente non lo sapeva.
In quel momento si accorsero di essere al centro dell'attenzione, per cui tornarono velocemente ad occuparsi ognuno del proprio piatto, in un silenzio carico di tensione.
Ginny aprì la bocca nuovamente, probabilmente per dire qualcosa di inopportuno o potenzialmente pericoloso, come suo solito, ma un calcio del marito dato sotto il tavolo le suggerì di chiudere il becco.
Ma nessuno bloccò Dominique: -Cavoli Al, davvero non lo sapevi? Insomma, si vede che conosci proprio poco Sarah.
Il cugino le lanciò un'occhiataccia infuocata, a cui lei rispose con uno sguardo innocente.
-E' che sembra molto più matura della sua età, per quello. Molto più di alcune persone di mia conoscenza.- Il suo intento era rispondere per le rime alla cugina, ma non aveva messo in conto le straordinarie abilità della bionda di capovolgere la situazione a proprio piacimento, sempre e comunque.
-Non dovresti sottovalutarti così tanto Albie, anche tu non te la cavi male. Almeno hai smesso di dormire con il tuo tigrotto di pezza, è già qualcosa.
Un sorso di succo di zucca andò di traverso a Lysander, e gli ci vollero diverse pacche sulla schiena di Lorcan per riprendere a respirare normalmente.
-DOMINIQUE!- Ora il colorito di Albus era pericolosamente tendente al fucsia, cosa che rendeva davvero difficile prendere le sue parti e difenderlo. Continuava a lanciare occhiate verso Sarah, troppo intenta a cercare di non scoppiare a ridere per notarlo, e  James, in un impeto di pietà verso il fratello, accorse in suo aiuto: -Dai Dom, lascialo in pace. Vorrei ricordarti che tu fino al quarto anno non riuscivi a dormire da sola, e venivi sempre a chiedermi di raccontarti una storia e farti compagnia.
Fu il turno del giovane Potter di ridere, e quello della bionda di arrossire: -Ehi, doveva restare un segreto tra noi due!- Il castano le mandò un bacio, con sguardo fintamente dispiaciuto. Suo malgrado anche Dom si ritrovò a ridere.
Molly, contagiata da quell'atmosfera così allegra, non potè che unirsi alla conversazione: -Beh, visto che ci stiamo sputtanando a vicenda vi volevo informare che Lorcan ha paura dei gufi- 
Il biondo si voltò verso la fidanzata, le orecchie leggermente rosse: -Avevi promesso di non dirlo a nessuno!- Lei gli rivolse un sorrisino di scuse, per niente dispiaciuta: -Scusa tesoro, è che non possono passarci solo loro due. E poi andiamo, un mago che ha paura dei gufi. Il colmo.
-Ma sono inquietanti, con quegli occhi assurdamente grandi!- Si mise a gesticolare, cercando di ingrandire i propri occhi, a sostegno della sua tesi -E poi alcuni riescono a voltare il capo completamente, non è normale!- Il suo fervore nel tentare di convincerli non potè che aumentare le risate.
Lorcan gonfiò le guance, imbronciato, ma segretamente contento: Molly stava ridendo e scherzando, e questo valeva mille e più prese in giro.
Le accarezzò la mano sotto il tavolo, in un gesto delicato e affettuoso; la rossa si voltò verso di lui, regalandogli uno splendido sorriso. Non esisteva altro, c'erano solo loro due, le loro mai intrecciate, i loro sguardi incatenati.
Forse la sua vita era un casino, forse tutto presto sarebbe caduto a pezzi, ma per ora non le importava: a Molly per ora bastava quello.
Al resto penserò domani, si disse.








 

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Capitolo 23
*** Di vendette necessarie e piccoli scenari. ***


Capitolo 23: "vendette necessarie e piccoli scenari"
 
 
 
 
E così anche la mastodontica Cena di Natale si era infine conclusa. Come la tradizione voleva, i ragazzi sarebbero rimasti alla Tana per passare la notte là, mentre gli adulti sarebbero ritornati il giorno dopo, per il pranzo. 
Ciò si ripeteva da quando erano piccoli, l'ennesima occasione per stare tutti insieme e passare la notte a mangiare schifezze e raccontarsi storie di fantasmi. La casa era sempre stata invasa dalle loro risate, ma ora che erano cresciuti vi erano alcuni problemi logistici che necessitavano della loro attenzione...
-Quindi, come sistemiamo le camere?
La domanda era stata posta da Dominique con tono apparentemente innocente; si girò verso Lysander, sorridendogli furbescamente, per poi distogliere lo sguardo e posarlo sugli altri.
Il ragazzo sentì un lieve rossore diffondersi dal collo, e decise di affondare la faccia nella sua tazza di cioccolata, cercando di nascondere l'imbarazzo. Avrebbe voluto dormire con Dominique, nessun ragazzo sano di mente avrebbe sprecato quell'occasione, ma non aveva il coraggio di dichiararlo così apertamente, davanti a tutti.
Non voleva che la fidanzata pensasse che lui era interessato solo a quello.
Lorcan, seduto al suo fianco, balzò in piedi: -Io dormo con la Rossa, sia chiaro.- Le si avvicinò, cingendole la vita con le mani e dandole un bacio sulla guancia.
Lys notò che sorrideva, posando la sua mano su quella di lui.
-Io dormo con Eliza, ovviamente.
-E io con Rose, pensavo fosse ovvio.
James e Scorpius si accodarono, ognuno stringendo la propria dolce metà. Lysander iniziò a sentire una morsa di panico chiudersi nel suo stomaco. 
Doveva dirlo anche lui, doveva farlo.
La bionda si girò nuovamente verso di lui, quel sorrisino stronzo ancora stampato in faccia.
Prese un bel respiro, decidendo di agire: -Io...Io e Dom occupiamo l'ultima stanza. Chiaramente.
Scrutò il viso della ragazza, alla ricerca di un qualche segno di fastidio o disappunto: il sorriso smagliante che gli rivolse fu la prova che si, lo voleva anche lei.
Si sentì improvvisamente più leggero e impaziente, come se non potesse aspettare un secondo di più per passare la notte con quella che era la sua stupenda e magnifica fidanzata.
Da soli.
In un letto.
L'ansia si abbattè nuovamente su di lui: cazzo, doveva passare tutta la notte nello stesso letto con Dominique.
 
 Albus si guardò intorno: -Ehm, scusate, e io e Sarah con chi dovremmo dormire quindi?
Nel parlare aveva cercato di evitare lo sguardo della ragazza, anche lei nel panico più totale. Preferì voltarsi verso Eliza, sicuro che almeno lei avrebbe cercato di aiutarlo.
La bionda gli sorrise, incoraggiante: -Oh, cavoli, non ci avevamo proprio pensato! Beh, E' rimasta solo una stanza, ahimè. Vi toccherà dividerla, spero che non vi arrechi troppo disturbo.
Stronza. 
Il corvino si voltò verso la sua improbabile compagna di stanza, scoprendola sull'orlo del collasso: aveva le guance talmente rosse che sembravano due semafori.
-A te, uhm, a te va bene? 
Lei alzò timidamente gli occhi verso di lui e il ragazzo, pur malvolentieri, dovette ammettere che era davvero adorabile. Almeno quando non gli dava del pervertito.
-B...beh, deduco che sia l'unica soluzione, quindi...s...si
Albus tirò un sospiro di sollievo.
 -Però se provi ad allungare le mani ti affatturo.
Sobbalzò: eccola, lo sapeva.
-Tranquilla, non ho interesse nelle ragazzine. A me piacciono le donne mature, quindi non dovrai preoccuparti.
La fissò negli occhi, capendo di aver vinto quel round.
Le sue viscere attorcigliate e la sensazione di ansia che gli pervadeva il corpo, invece, gli suggerivano che la guerra era ancora ben lontana dall'essere vinta.
E che quella notte avrebbe messo alla prova i suoi nervi.
 
 
 
-Tua cugina voleva mettere in difficolà il povero ragazzo. Starebbe bene con noi Serpi, non credi?
Rose gli lanciò un'occhiataccia contrariata: -Io non sono una Serpe, tu lo sei. E si, Dom voleva sicuramente metterlo in difficoltà, sappiamo tutti che è il suo hobby preferito. Mi stupisce Eliza, questo suo lato perfido raramente emerge. Mi chiedo cosa stia complottando.
Il ragazzo ignorò la seconda parte, sapendo benissimo cosa stava cercando di fare l'amica: -Non pensavo però che Lys avrebbe effettivamente accettato di dormire con lei.
-Scusa?- La ragazza si girò completamente verso di lui, con espressione sbalordita -Perchè, che c'è di strano? Non abbiamo più dodici anni. Le coppie dovrebbero dormire insieme, no?
Scorpius smise di preparare il letto, avvicinandosi a lei: -Le coppie normali si, ma quella non è una coppia normale. Temevo che gli venisse un infarto, di sicuro si stava facendo qualche film mentale o qualcosa del genere. Non voleva farle credere che pensa solo a quello.
-Lysander è sempre stato molto sensibile. E' nobile preoccuparsi di queste cose, a noi ragazze piace.
Il biondo inarcò un sopracciglio con fare malizioso: -Ah si? Quindi dovrei fare la stessa cosa?- Notò con piacere che la ragazza stava iniziando ad arrossire, perciò le si avvicinò ancora di più -Sai bene che non penso solo a quello, ma devo ammettere che sapendo di dormire con te la mente è andata più volte verso quella direzione. Ti dispiace?
Un balbettio confuso e imbarazzato provenì da Rose; Scorpius le mise le mani sui fianchi, stringendoli, per poi abbassarsi sul suo orecchio e sussurrare con voce roca: -La tua no?
-I...io...
Vederla così indifesa e arrendevole, e sapere di essere lui la causa di ciò, gli faceva sempre perdere la testa. Si chinò verso il suo collo, pronto a posarci le labbra...
...quando un bussare concitato alla porta lo bloccò.
I due trasalirono, l'eccitazione ormai scomparsa.
-...Facciamo finta di non esserci, se ne andrà. Chiunque sia.
-SCORPIUS HYPERION MALFOY, PIANTALA DI POMICIARE CON MIA CUGINA E APRI QUESTA PORTA. HO BISOGNO DI TE.
-...'Azzo. E' la Biondona.
-Vai ad aprire, prima che butti giù tutta la casa.
Il ragazzo sospirò, arrendendosi al suo triste destino. -Arrivo, arrivo- si diresse verso la porta, facendo appena in tempo ad aprirla prima che un tornado biondo invadesse la loro camera.
-Oh, finalmente! Hai le manine anchilosate o cosa?
-Anchiloche? Oh, comunque, spero che tu abbia un buon motivo per piombare qua.
Dominique gli fece la linguaccia, spostando poi lo sguardo verso la cugina: -Vi stavate dando da fare, per caso?
Rose sobbalzò, colpita in pieno. Aprì la bocca per ribattere, ma le uscì un poco convincente mugolio incomprensibile. Optò per un dignitoso silenzio, contornato da un'occhiataccia verso la cugina.
Scorpius soffocò una risata, ripostando l'attenzione sull'intrusa: -Allora, che vuoi? Non hai un prode fidanzato che ti aspetta in camera?
-Gne gne, si sta facendo il bagno. Mi servi tu, piccolo platinato. Per una certa questione affrontata al binario.- Gli rivolse uno sguardo penetrante, che il ragazzo colse immediatamente.
Molly.
Si girò verso Rose: -Scusaci, puoi lasciarci due secondi da soli? Dobbiamo...parlare.
La fidanzata gli lanciò un occhiata contrariata: -Di cosa?
-Beh...insomma...-La bionda, vedendo l'amico in difficoltà, decise di intervenire: -Ma niente, prima di partire gli ho chiesto delucidazione su uno schema. Quidditch. Se vuoi rimanere fai pure, non so quanto possa interessarti...
Dom, conoscendo l'avversione di Rose per quel "maledetto sport inutile" aveva giocato la carta vincente: la rossa infatti scosse la testa, disgustata al solo pensiero.
-Vado subito, non voglio certo interferire.
Nel momento in cui si chiuse la porta alle spalle la bionda cambiò espressione, diventando improvvisamente seria.
-Dobbiamo far sputare il rospo a Molly Bella. 
Il ragazzo schioccò la lingua: -See, grazie, ma come?
Un sorrisino perfido e terrificante spuntò sulle labbra della ragazza: -Basta giocare ad obbligo o verità. Con un piccolo aiuto...esterno.
Scorpius sgranò gli occhi, afferrando al volo cosa volesse dire: -Veritaserum.
-Bingo.
-Non...non possiamo farlo.
-E perchè no?
-E' ILLEGALE.
La ragazza sbuffò:- Roba di poco conto. E poi non fare il santarellino con me. L'hai usata anche tu, pensi che non lo sappia?- Sogghignò nel notare le guance del biondo imporporarsi vistosamente.
-I...io, è stato uno scherzetto innocente, non...
-L'hai usata su Rosie l'anno scorso. La domanda è: che cosa volevi sapere?- Come risposta le arrivò solo un balbettio confuso, quindi decise di continuare ad infierire -Qualcosa di scabroso, non c'è dubbio...Magari nella sfera sentimentale. Ora che ci penso, non stava forse uscendo con quel simpatico e avvenente Hufflepuff, di cui ora mi sfugge proprio il nome, com'era...
-Connor.- Più che pronunciarlo l'aveva ringhiato, ma non aveva potuto evitarlo: il ricordo di quei due che si tenevano per mano nei corridoi gli faceva andare il sangue al cervello.
Il sorrisetto stronzo di Dom gli fece capire che lei aveva vinto ormai: -Va bene, hai ragione.- Si arrese -L'ho fatto, ma non ha funzionato. Se n'è accorta ed è volata in Sala Comune prima che potessi chiederle qualcosa. Facciamolo, sono con te. La pozione è già pronta?
-Certamente, l'ha preparata LouLou. Mio fratello.- Chiarì, notando lo sguardo confuso dell'altro.
-Oh, wow, ma non è al quinto anno?- Dominique gli rispose con un sorrisetto orgoglioso.
Stava per aprire bocca quando la porta si spalancò alle loro spalle: -Avete finito? Non c'è nessuno in giro, e non ci tengo ad aiutare Lys a fare il bagno. Non è il mio compito.
-Tranquilla, abbiamo appena finito. Dom, ci vediamo dopo?
Lei annuì, per poi dare uno scapellotto alla cugina: -Vado a svolgere il MIO dovere. Siate puntuali, ci vediamo nella casetta in giardino. Sul retro. 
Entrambi annuirono, chi raggiante e chi imbronciata.
Una volta da soli, Scorpius circondò la fidanzata con le braccia, poggiando il suo capo nell'incavo del collo. Quel gesto le fece immediatamente venire i brividi, e un senso di pace la invase.
-Sono contenta che andiate d'accordo. Non pensavo che addirittura vi aiutaste col Quidditch, visto che concorrete entrambi per la coppa.
-Mh, sai, non mi piace battere un avversario in difficoltà. Preferisco affrontarli quando sono nel pieno delle forze.
Rose si voltò, sorridendogli con amore. Il biondo sentì un groppo formarsi in gola: non gli piaceva mentirle, soprattutto quando si trattava della sua famiglia. Con Dominique però avevano deciso che era meglio così, e poi entro la sera le cose si sarebbero finalmente risolte, almeno in parte.
Doveva resistere ancora poco.
-Sono fiera di te, e pur trovandoti insopportabile ti ho sempre ammirato. Ora ti ammiro ancora di più. Ti amo, Scorpius, davvero.
Lui sgranò gli occhi, colto di sorpresa da quelle parole che raramente lei gli diceva. La strinse nuovamente a sè, sentendo i sensi di colpa ingigantirsi.
Le mise una mano sul fianco, chinandosi verso il suo orecchio: -Quindi...vogliamo riprendere...?
Aveva bisogno di perdersi in lei, ora più che mai.
 
 
 
 
 
-Quindi...vogliamo iniziare?
-Prima Dom dovresti spiegarci cosa vuoi fare, altrimenti dubito che potremo iniziare.
-Sei petulante come al solito Al. Povera Sarah, non vorrei essere al suo posto.
-EHI!
Lorcan gli tappò la bocca, evitando una sua prevedibile replica: -Taci, per favore. Bionda, spiega pure.
Lei gli rivolse un sorrisino riconoscente, a cui il ragazzo rispose con un'occhiata un po' ebete. Il fascino della ragazza era decisamente innegabile; Molly gli mollò una gomitata nelle costole per ridestarlo, Lys lo fulminò.
-Allora, piccini, il gioco è molto semplice. Obbligo o verità, like always, ma con una piccola aggiunta. Ora che siamo tutti grandi direi che è il caso di...rendere tutto più interessante.- Indicò le bottiglie di alcolici dietro di lei.
Eliza ridacchiò: - Sostanzialmente la finiremo tutti sbronzi e deliranti, no?
-Non esattamente, anche se non escludo la possibilità. Nelle regole c'è una piccolissima variazione.
Gli altri la guardarono confusi; decise di spiegarsi meglio.
-Quando si sceglie verità, si deve bere un bicchiere intero.
-Un bicchiere intero di cosa, esattamente?
-Qualsiasi cosa ci sia dentro quelle bottiglie. Vi dico solo che non è semplice Burrobirra, è roba speciale e dannatamente forte. Quindi chi non ha le palle di arrivare fino in fondo scelga obbligo, non voglio dovervi portare al San Mungo in coma etilico.
James si alzò in piedi: -Ok, devo dire che questo gioco stuzzica la mia attenzione. Si inizia?
Dom osservò la reazione degli altri: a giudicare dai loro sguardi e dal modo in cui sorridevano erano d'accordo.
La prima fase del piano era andata in porto: -E allora iniziamo.
 
 
 
Dopo un'ora di bevute e obblighi imbarazzanti, però, Dom iniziava a sentirsi irritata: Molly non era uscita ancora nemmeno una volta.
Lanciò un'occhiata esasperata a Scorpius, il quale le rispose con un sospiro sconsolato. 
Almeno gli altri si stavano divertendo. Albus e James erano quelli messi decisamente peggio, e con sorpresa di tutti anche Rose era sulla buona strada; i loro nomi non facevano altro che uscire, e ben presto l'alcool aveva eliminato la maggior parte dei freni inibitori. 
Con molto divertimento di Eliza e Sarah, e un po' meno di Scorpius.
Lorcan fece girare la bottiglia, che si puntò su...
-Ooh, Dom! Scegli, obbligo o verità?
-Verità, verità. Passami il bicchiere.- Le versò una quantità considerevole di un liquido scuro e dall'odore intenso, che lei si scolò in pochi sorsi, non senza difficoltà.
-Bene bene, ora vediamo... Ah, si! Con chi hai perso la verginità, e quando!
Sgranò gli occhi, rischiando di strozzarsi con la saliva.
Ok, questa non se l'aspettava.
Albus scoppiò in una risata isterica, trascinandosi dietro il fratello maggiore. Scorpius, per solidarietà verso la compagna di malefatte, cercò di mantenere un contegno, tappando la bocca della sua Rossa che sembrava in preda a una crisi convulsiva.
La bionda sentì il sangue defluire dal viso, e d'istinto si voltò verso Lysander: il ragazzo fissava il fratello come se lo vedesse per la prima volta.
-S...scusa?
Sperava di aver sentito male, PREGAVA di aver sentito male.
-Coraggio, te l'ho sempre voluto chiedere, ma Molly me l'ha impedito. Ora però non ti puoi rifiutare, sono le regole.
La ragazza deglutì, sentendo la gola improvvisamente secca. Provava un immenso desiderio di strangolare Lorcan, ma si impose di rimanere calma: in fondo era un gioco.
-Al...al quarto anno. Con Adam Stretbrock. Contento?
-Al quarto, con Stretbrock? Ma lui era al settimo!
Dai ragazzi provenirono dei fischi ammirati. Beh, da quasi tutti.
-Accidenti Domy, hai fatto il colpaccio eh!- La bionda fulminò con lo sguardo il cugino e la sua uscita infelice. 
Si girò verso il fidanzato, rivolgendogli un sorrisino di scuse, ma lui evitò accuratamente di guardarla. Sentì lo stomaco stringersi, ma ancora non poteva finire là tutto.
Il piano doveva continuare. 
Prese la bottiglia, facendola girare e supplicando mentalmente Godric di aiutarla.
Ti prego Molly ti prego Molly ti prego Molly ti prego Mol-
-Molly! Cavoli, non eri ancora uscita!
Dominique sgranò gli occhi: le sue preghiere avevano funzionato. Ora doveva giocare in anticipo.
-Che ne direste di eliminare gli obblighi? Abbiamo praticamente già fatto tutti quelli divertenti, e poi "verità" è molto più interessante, dovete ammetterlo.
Gli altri acconsentirono subito, entusiasti. Molly non si pronunciò, ma la bionda vide chiaramente la sua fronte aggrottarsi.
-...Va bene, allora datemi da bere.
-Ma certo!- Lanciò uno sguardo di intesa a Scorpius, che si alzò immediatamente e si avvicinò alle bottiglie: aveva lui il Veritaserum, e suo era il compito di versarlo.
Nessuno fece particolare caso al fatto che si fosse alzato lui e non la bionda, e tantomeno non notarono spuntare dalla sua manica una piccola boccetta trasparente.
Fece quanto più in fretta potè, per non destare sospetti, e portò velocemente il bicchiere a Molly. La fissarono bere con trepidazione, e quando ebbe bevuto anche l'ultima goccia...
-Bene, ora partiamo con le domande. Ti è successo qualcosa, vero?
La rossa la fissò allarmata, pronta a negare, ma quando tentò di farlo dalle sue labbra uscì un tremulo -si.- 
L'atmosfera cambiò repentinamente: tutti gli occhi si puntarono su di lei, specialmente quelli di Lorcan, ora decisamente attento. Persino James e Albus sembrarono più lucidi.
-Ma che cavolo, come...
-C'entra qualcuno?
-Marcus.- Si tappò la bocca, incredula: le parole uscivano da sole, e lei non riusciva a fermarle, o a dire quello che realmente voleva.
 
Si alzò, decisa ad andarsene, ma la mano dello Scamander scattò abilmente, per chiudersi intorno al suo polso. Lei lo fissò: -L...Lorcan, lasciami.
Lui scosse la testa, gli occhi spalancati e decisi.
-Chi è questo qua? Che ti ha fatto?
-E' uno Slytherin del settimo, amico di un mio ex. Mi ha ricattata, anzi, mi sta ricattando. Cazzo, che sta succedendo, perchè non riesco a controllare le parole?!
Dominique strinse i pugni, furiosa: -Ho messo il Veritaserum nel tuo drink. Cosa vuol dire che ti sta ricattando? In che modo, e cosa vuole da te?
La Rossa capì che era finita. Sentì una lacrima rigarle la guancia, mentre il segreto che tanto la opprimeva finalmente veniva rivelato. Quasi si sentiva meglio.
-Ha delle foto in cui sono...ha delle foto che non voglio vengano diffuse. Gliele ha date un suo amico con cui sono stata. Se non vado a letto con lui, farà...farà in modo che tutti le vedano. Mi dispiace, Dio...mi dispiace da morire, io...è colpa mia...
Cadde in ginocchio, esausta, scoppiando a piangere.
Quasi non sentì la bestemmia di Lys, o le imprecazioni di James e Dom; non vide Albus e Scorpius scattare in piedi, o Rose tapparsi la bocca con fare terrorizzato.
L'unica cosa che sentì distintamente furono le braccia di Lorcan che la abbracciavano, e la sua voce tremula che le sussurrava rassicurazioni all'orecchio. Non poteva immaginare che, dentro di sè, il ragazzo stava cercando di restare calmo e di non reagire in modo impulsivo per non spaventarla.
Sapeva però che non era certo finita là.
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo aver messo Molly a letto, scoppiò il caos più totale.
Lorcan si diresse verso Dominique, lo sguardo incazzato, e l'afferrò per il colletto della camicia: una presa leggera, ma bastò a far scattare in piedi Lys.
-Ehi, vacci piano Lorc, giù le mani.
Il ragazzo non lo degnò di uno sguardo, rivolgendo tutte le sue attenzioni verso di lei.
-Cosa è questa storia del Veritaserum, perchè glielo hai dato?- Il tono era minaccioso, ma la bionda non si fece certo intimidire, limitandosi ad alzare un sopracciglio.
-Preferivi che non lo facessi per caso?- Vide la determinazione del ragazzo vacillare e sentì la sua presa rafforzarsi,  ma non desistette -Se non l'avessi fatto ci staremmo ancora chiedendo che cazzo ha. Ho preferito agire, invece che stare a guardare.
Lo Scamander sgranò gli occhi, per poi socchiuderli, con una furia incontrollata: -Tu, come...come osi, io ho provato a parlarle!
-E non mi pare che tu abbia ottenuto grandi risultati. Certo è stato comodo fingere che andasse tutto bene, come diceva lei.
Scorpius agì velocemente, prevedendo la reazione di Lorcan: gli afferrò con forza il polso, bloccando i suoi movimenti. Sapeva che non le avrebbe mai realmente fatto del male, ma la situazione era delicata e il ragazzo letteralmente fuori di sè.
Non potevano certo rischiare una rissa, non ora.
 
Lo allontanò da Dom,  sussurrandogli di stare calmo e di non fare cose stupide; Lysander si avvicinò alla fidanzata, prevedibilmente, quasi a volerla proteggere.
-Non puoi prendertela con lei, ha solo fatto quello che ognuno di noi avrebbe dovuto.- La ragazza, dietro di lui, annuì con convinzione, salvo sobbalzare quando il biondo si rivolse anche a lei -E tu non gongolare così tanto. Anche Lorc era preoccupato, sicuramente avrebbe cercato di estorcerle qualcosa. Tu hai avuto solo più tempismo, non vuol dire che gli altri non volessero farlo. Chiaro?
Entrambi annuirono, un tantino piccati. 
Scorpius si schiarì la gola, attirando l'attenzione generale
-Ho contribuito anche io al piano, non prendetevela solo con lei. Sono complice a metà.- Rivolse uno sguardo di scuse a Rose, che lo guardava allibita. La ragazza non commentò, ma lui sapeva bene che l'avrebbe fatto dopo, in camera. Lontano da sguardi indiscreti.
Lorcan sospirò affranto, crollando a terra: -Cazzo, è una situazione di merda. Voglio sapere chi è questo qua, lo voglio sapere subito. Voglio spaccargli la faccia, a lui e a quelll'altro che gli ha dato le foto. 
James gli si avvicinò, poggiandogli una mano sulla spalla: il castano era affranto quanto lui, forse anche di più. 
-Condivido il proposito, questo stronzo non può passarla liscia. Dobbiamo dargli una lezione esemplare.
Rose interruppe i loro progetti, troncandoli: -Non penso che sia una buona idea ragazzi, per una miriade di ragioni. La prima è che, così facendo, le foto verrebbero sicuramente divulgate. E nessuno di noi potrebbe sopportarlo.
Il giovane Potter strinse i pugni, conficcandosi le unghie nei palmi. La cugina aveva ragione,e questo non poteva che farlo sentire ancora più impotente.
Il biondo balzò in piedi, infuriato: -Quindi dovremmo stare buoni buoni, senza fare niente? Un cazzo Rosie, non lascerò che quello schifoso le metta le mani addosso, deve passare sul mio cadavere.
Albus si massaggiò le tempie, le facoltà intellettive profondamente provate da tutto l'alcool che ancora circolava in corpo.
-Diamoci una calmata e cerchiamo di riflettere, prima di agire. Mi pare che abbia parlato di un certo...Marcus, giusto? 
-Ha detto che era uno Slytherin del settimo, se ricordo bene.
Dom si voltò verso Scorp e Al: -Per caso lo conoscete, o almeno sapete chi è questo?
Entrambi si grattarono la nuca, contemporaneamente, scavando nei meadri dei loro ricordi; il corvino sobbalzò improvvisamente.
-Oh, aspettate, io so chi è! E' nella squadra con me e Scorp, è un battitore. Ci ho parlato un paio di volte, sembrava un tipo a posto.
-L'hai mai visto parlare con Molly, o nominarla?
Lui scosse la testa in segno di diniego.
Lys iniziò a passeggiare per la stanza, pensieroso: -Quale collegamento può avere con Molly, se non l'abbiamo mai visto parlarci? Non capisco.
Sarah ebbe l'illuminazione: -Aspettate, non ha forse detto che ha avuto le foto da un suo amico che è stato con lei? 
Dom si voltò verso di lei, la speranza che riniziava a farsi strada in lei: -Hai ragione! Dobbiamo scoprire chi è questo qua. Ehi, voi due Serpine, sapete di chi potrebbe trattarsi?
-Non conosco la vita privata della Rossa, quindi non saprei proprio.
-Non sappiamo neanche in che Casa è, cazzo...
-Però Molly non ha avuto molti ragazzi, mi pare siano solo quattro, Lorc incluso. E so per certo che con uno non ha fatto niente, quindi non può certo aver passato lui le foto.
-Quindi il cerchio si riduce a due, sostanzialmente. Rosie, ti ricordi i nomi?
-Uhm, vediamo...uno si chiamava Daniel, mi pare. E' Hufflepuff, del nostro stesso anno.
-E l'altro?
La ragazza si mordicchiò il pollice, cercando di ricordare: -Mi pare fosse...aspettate un secondo. Al, descrivimi questo Marcus per favore.
Scorpius registrò mentalmente che si era rivolta al cugino, e non a lui. 
Il corvino la fissò, sorpreso dalla domanda: -Beh, è alto, ha gli occhi tipo marroncini, però non castani, un colore a metà tra marron e giallo. E i capelli biondi, ma non come loro, li ha più sul dorato, un po' più scuro. So che tante ragazze gli vanno dietro, ma i particolari davvero mi sono estranei.
La descrizione abbastanza infantile del ragazzo alleggerì leggermente l'atmosfera, ma era necessario concentrarsi e venire a capo della situazione. 
E Rose, come sempre, fu fondamentale; sgranò gli occhi, alzandosi velocemente in piedi e facendo scorrere lo sguardo su tutti, uno dopo l'altro: -Ragazzi, so chi è l'ex. E so anche cosa dobbiamo fare. E soprattutto come fargliela pagare.
La determinazione nel suo sguardo suggerì loro che si, lo sapeva bene.
 
 
 
 
 
 
[Camera di Rose e Scorpius]
-Non posso credere che tu non me l'abbia detto.
-Non avevo nulla di concreto da dirti, erano solo sospetti.
-Ma riguardavano mia cugina e tu non mi hai detto niente!
Stavano discutendo da dieci minuti, e la situazione non migliorava affatto.
Anzi, se possibile peggiorava.
-Avevo promesso a Molly che non avrei detto niente, e poi l'ho promesso anche a Dominique. Non potevo fare niente!
-Potevi dirmelo, io sono la tua ragazza!
-E loro sono la tua famiglia, e anche la mia ora!
Scorpius si passò una mano sul mento, enormemente frustrato; Rose non faceva che attaccarlo e ripetere le stesse frasi, continuamente.
-Mi dispiace di non averti detto niente, ma non potevo farlo. E non me ne pento. Avevo fatto una promessa.
La rossa grugnì, sedendosi sul letto: -Io non...non mi sono mai sentita così tanto impotente in vita mia. Lei era là, che confessava quelle cose, e io non facevo altro che pensare al fatto che mai avrei immaginato una cosa del genere.
Il ragazzo si bloccò, realizzando solo in quel momento quello che realmente turbava la fidanzata.
Non era arrabbiata con lui, ma con sè stessa.
Le si avvicinò, inginocchiandosi di fronte a lei, ponendosi alla sua altezza: -Non avresti potuto saperlo amore, nessuno di noi avrebbe potuto. Eravamo tutti preoccupati, ma mai avremmo immaginato una cosa del genere. E sono sicuro che ve l'avrebbe detto, l'ho vista quasi sollevata mentre parlava. Aveva solo bisogno di una...spinta, ecco tutto.
Le alzò il mento, costringendola a guardarlo negli occhi: notò che erano rossi e lacrimanti, e la vista gli spezzò il cuore.
-Non è colpa tua, non pensarlo nemmeno. E poi il piano geniale che hai elaborato funzionerà di sicuro, ne sono certo. Quindi ora sorridi.
Lei rise leggermente, allungando le mani per accarezzargli i capelli.
Lui le si avvicinò, depositando un tenero bacio sulle sue labbra.
Anche questa sarebbe passata, e sarebbe andato tutto bene.
 
 
 
 
[Camera di Molly e Lorcan]
Si aspettava di trovarla già addormentata, ma non fu così: Molly lo stava aspettando sveglia, gli occhi rossi di chi non aveva fatto altro che piangere e lo sguardo più colpevole che le avesse mai visto.
-Lorc- iniziò con voce tremula -non sai quanto mi dispiaccia. Io...io volevo dirtelo, ma...ma non sapevo come...
Le lacrime iniziarono a uscire prima ancora che potesse accorgersene, e lei con un gesto goffo cercò di nascondere il viso; il ragazzo glielo impedì, bloccandole entrambi i polsi e costringendola a fissarlo.
-Sono così tanto arrabbiato con te che quasi non so cosa fare. Hai idea di quanto fossi preoccupato per te, di quanto mi abbia spezzato il cuore sentire quello che ti stava succedendo, e soprattutto vederti in questo stato? Ti amo più di quanto potrai mai capire Molly, ti prego, giurami che non farai mai più una cosa del genere.
La rossa si accorse che Lorcan cercava di trattenere le lacrime, e fu questo forse che più le fece capire quanto avesse sbagliato. Aveva pensato di tenerli al sicuro nascondendo tutto, ma la verità era che così facendo non aveva fatto altro che farli soffrire e ferirli, Lorcan in primis.
Si buttò sul suo petto abbracciandolo forte, e sentendo immediatamente le braccia del ragazzo stringerla con tutta la sua forza.
Rimasero in quella posizione per quella che parve un'eternità, cullandosi l'uno nell'abbraccio dell'altro, e cercando di trasmettere in quel modo quello che fino ad ora non erano riusciti a dirsi a parole.
Fu il biondo ad allontanarsi per primo, scostandosi delicatamente e avvicinandosi a posare un delicato bacio sulla fronte della rossa.
-Ti amo Molly Weasley, non scordarlo mai.
-Ti amo anche io, Lorcan,e scusami ancora.
Lo Scamander la fissò, indeciso se porle tutte le domande che gli occupavano la mente oppure rimandare ad un altro momento.
Scosse la testa: era così indifesa e vulnerabile che sarebbe stato crudele farlo.
Preferì stendersi al suo fianco e accarezzarle i capelli per tutta la notte.
Le domande potevano aspettare, si disse. Ora avevano bisogno l'uno dell'altra.
 
 
 
 
 
 
 
[Camera di Dominique e Lysander]
-Posso affermare con assoluta sicurezza che questa è una delle cose più folli che tu abbia mai fatto. 
-Sei solo geloso perchè l'idea è venuta a me e non a te!
Lysander si voltò verso la sua dolce metà, in viso un espressione a metà tra lo sconvolto e il disperato: -Non dici sul serio. Non puoi essere realmente convinta di ciò che hai detto.
-E' stato un piano geniale!
-HAI USATO IL VERITASERUM. UNA POZIONE CHE IL MINISTERO TIENE SOTTO STRETTA SORVEGLIANZA, UTILIZZABILE SOLO DIETRO PREVIA AUTORIZZAZIONE. DOM, POTREBBERO ARRESTARTI PER UNA COSA DEL GENERE.
La ragazza si limitò a sbuffare, come se la cosa non la tangesse minimamente: -Non mi arresteranno mai, nessuno oltre a noi sa cosa ho fatto.- Gli lanciò un'occhiatina maliziosa -A meno che tu non decida di fare la spia, mio prode cavaliere integerrimo e ligio alle regole.
Il ragazzo sentì il viso diventare improvvisamente caldo, e capì di essere vistosamente arrossato. Distolse lo sguardo, imbarazzato.
-I...io non dirò niente, ovviamente. Devi però capire che non puoi sempre fare quello che vuoi, un giorno potresti dover subire le conseguenze delle tue azioni, ecco.
Lei sorrise un'ultima volta, per poi girarsi verso l'armadio e iniziare lentamente a spogliarsi: -L'unica conseguenza che mi interessa ora è aver scoperto la verità. Non mi importa altro.
Il tono improvvisamente duro della ragazza gli fece capire che stava cercando, a fatica, di mantenere la calma; capitava raramente che Dominique Weasley si arrabbiasse o fosse seria, ma quando capitava la situazione era realmente grave.
E lo Scamander  questo lo sapeva molto bene.
Per un momento pensò alla confessione che aveva fatto, quella su Adam, e la gelosia lo invase; capì però che quello non era il momento, che le cose importanti ora erano altre.
Accantonò i suoi propositi egoistici, e decise di dedicarsi a lei.
Le si avvicinò, sfiorandole con delicatezza una spalla: la bionda non si voltò, ma un leggero sussultare delle sue spalle gli suggerì che era molto vicina al pianto.
-La pagherà Lys, quel figlio di puttana la pagherà cara. Non può passarla liscia.
-Non glielo permetteremo, lo sai. Non farà del male a Molly, te lo prometto.
-E anche il suo amichetto, quello che gli ha passato le foto. La devono pagare entrambi, non avrò pace finchè non succederà.
Luì annuì, passandole distrattamente la mano sulla nuca, accarezzandole i capelli: un lieve gemito di piacere sfuggì a Dominique, cosa che fece irrigidire improvvisamente il ragazzo, e dunque fermare il suo movimento.
A quell'interruzione lei si voltò con fare interrogativo, incontrando lo sguardo imbarazzato e leggermente nervoso di Lysander; si allontanò da lei bruscamente, voltandosi e dirigendosi verso il bagno.
Non voleva che la ragazza si accorgesse di cosa gli stava succedendo a sud dell'Equatore.
-V...vado in bagno, torno tra un po'. Se hai sonno non preoccuparti e dormi pure, mi ci vorrà un po'.
-Un po' per cosa?
Socchiuse gli occhi, maledicendo la sua dannata boccaccia che non riusciva mai a stare zitta.
-Ho...bisogno di una doccia, ecco. E' stata una giornata impegnativa, devo rigenerarmi.
Si irrigidì nuovamente percependo i passi della ragazza sempre più vicini, e quando la sentì fisicamente dietro di lui chiuse gli occhi, il panico che montava.
-Dom, ti prego, non avvicinarti.- Pigolò, supplichevole.
-Ti sei rincoglionito improvvisamente o hai qualche problema? 
-Ho un problema, va bene. Ora posso andare?
-Lysander Nathan Scamander, girati.
-Sai che odio il mio secondo nome, e no.
Il suo diniego non fece che far infuriare ancora di più la ragazza, che decise di prendere in mano la situazione e pararsi improvvisamente di fronte a lui, con sguardo lievemente incazzato.
D'istinto cercò di indietreggiare, ma lei gli afferrò un braccio, mantenendo le posizioni.
-Ora spiegami subito che succede, o giuro che ti do un pugno, e sai che lo faccio.
Lui si passò una mano in viso, pregando Godric di farlo sprofondare in una voragine che lo salvasse da quella situazione.
 
-...tu sei molto bella.
Il cambio improvviso di argomento destabilizzò leggermente la ragazza, che assunse un'espressione un tantino confusa: -Oh...grazie. Ma che c'entra questo?
-Tu sei molto bella, e sei molto sexy, e sei anche mezza nuda, e prima hai emesso un gemito che da solo basterebbe a procurami un infarto, ma se lo sommi a tutte le altre cose rischia seriamente di uccidermi. Ho bisogno di una doccia gelata.
Lei sgranò gli occhi, arrossendo lievemente e abbassando lo sguardo, realizzando in quel momento quanto fosse reale il disagio del fidanzato. Risollevò il capo, avvicinandosi a lui e sorridendo furbescamente: -Avresti potuto dirmelo, sai, stiamo insieme. E le coppie si aiutano in questi casi. Posso aiutarti?
-Ti prego, non chiedermelo. Sento che il mio autocontrollo è arrivato a un punto di non ritorno e non so se riuscirò a resistere ancora a lungo.
Lei in risposta lo baciò, in un modo così passionale e sensuale che Lys decise di mandare a fanculo tutto il suo buon senso e afferrarla con rudezza, forzando la bocca di lei ad accogliere la sua lingua.
Il gemito di piacere che percepì non fece che aumentare il suo desiderio e la sua convinzione: le afferrò con forza i fianchi, trascinandola a letto e facendola stendere sotto di lui.
Si tolse la camicia, facendo saltare la metà dei bottoni e cercando con l'altra mano di slacciarsi la cintura; Dominique lo osservava con gli occhi appannati dal piacere e le labbra rosse e gonfie. 
La cosa più bella ed eccitante che Lysander avesse mai visto.
Con un gesto veloce le sfilò la gonna, e quando sentì le mani di lei posarsi su di lui, sul suo corpo bollente, un briciolo di lucidità tornò ad impossessarsi di lui.
Le accarezzò una guancia: -Sei sicura? Non voglio forzarti o altre cose simili, ma se continuiamo non sarò più in grado di aspettare- le sussurrò, perchè era realmente preoccupato. 
Non voleva affrettare le cose o in qualche modo farla sentire in dovere di fare quello che stavano facendo, ma allo stesso tempo sapeva che era vicino al limite.
Lei lo guardò, annuendo leggermente e abbassandosi lentamente le mutandine, lo sguardo provocatorio e le labbra incurvate in un sorrisino pestifero.
Inutile dire che nessuno dei due dormì quella notte. 
 
 
 
 
 
 
[Camera di Elizabeth e James]
James si lanciò letteralmente sul letto, esausto: -Ti prego, svegliami da questo incubo. 
Elizabeth gli accarezzò dolcemente i capelli, non sapendo bene cosa dire. La situazione era talmente delicata che fare un passo falso era fin troppo facile.
-Vorrei tanto fosse un incubo tesoro, ma temo sia la realtà.
Lui alzò lievemente il capo, in modo da lasciare gli occhi scoperti: -Non posso credere che tutto questo sia successo sotto il mio naso. Non posso credere di non essermene accorto.
-Nessuno se n'è accorto, pensavamo solo che fosse un po' giù, non potevamo certo immaginare una cosa del genere. Non colpevolizzarti in questo modo, non te lo meriti.
Il castano si passò una mano tra i capelli, sconsolato: - Non mi ero accorto neanche di Lily, mi ero ripromesso di non rifare lo stesso errore.- Si alzò, avvicinandosi alla finestra -Eppure eccoci di nuovo nella stessa situazione. Cazzo, sono il maggiore, e faccio schifo.
La bionda gli si avvicinò, tirandogli una sberla: -Piantala, sai benissimo di non fare schifo. Non tutto dipende da te James. Penso che sia pù importante focalizzarsi su come risolvere la questione piuttosto che cercare colpevoli inesistenti.- Si accorse dello sguardo risentito del ragazzo,  e ridacchiò -E non guardarmi così, te lo meritavi. 
Lui le pizzicò un fianco per vendetta, avvicinandola poi a sé.
-Hai ragione, come sempre. Ma trovo davvero frustrante pensare che ci ha confessato tutto soltanto perchè le hanno dato il Veritaserum. E se Dom non ci avesse pensato?!
-Sono convinta che ce ne avrebbe parlato, prima o poi. Mi è sembrata... sollevata, mentre raccontava il tutto. Penso che fosse a un punto di rottura, la pozione è stata soltanto la spinta necessaria a scoppiare.
James la fissò con ammirazione: -Wow, certo che tu noti proprio tante cose eh.
Gli sorrise in risposta.
La baciò con passione, cercando in qualche modo di cancellare i pensieri negativi che gli occupavano la mente, ma proprio quando stava iniziando a sbottonarle la camicetta, lei gli fermò la mano, staccandosi.
-Penso che oggi non sia il caso. So che ti farebbe sentire meglio, ma dopo torneresti a massacrarti e colpevolizzarti. Abbiamo bisogno di dormire qualche ora James, è stata una giornata intensa.
Vide il ragazzo arricciare le labbra in un broncio quasi infantile, e a stento riuscì a trattenere la risata. 
-Domani mattina, magari...- Gli lanciò un sorrisino malizioso, che il ragazzo colse al volo.
-A LETTO, SUBITO!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
[Camera di Sarah e Albus]
Albus entrò nella stanza, barcollando leggermente: aveva davvero bevuto troppo, e sentiva la testa leggera.
Sbattè malamente la porta alle sue spalle, accorgendosi solo in quel momento che dal bagno provenivano dei suoni di acqua scrosciante, ad indicare che Sarah si stava facendo il bagno. Il pensiero della ragazza nuda, sotto la doccia, non aiutò certo i suoi sensi annebbiati a rischiararsi.
Si lanciò letteralmente sul letto, non calcolando però bene la distanza: la parte superiore del suo corpo finì sul morbido, le ginocchia invece picchiarono brutalmente sul pavimento.
Imprecò, e nello stesso momento sentì lo scrosciare dell'acqua bloccarsi immediatamente.
-A...albus, sei tu?
-S...si, scusami, non volevo disturbarti. Se vuoi vado via finchè non hai finito.
-Nono, tranquillo, tanto ho praticamente fatto. Non preoccuparti, mettiti pure a dormire se vuoi.
Albus sbuffò: non sarebbe mai riuscito a dormire in una situazione del genere, mezzo ubriaco e con lei sotto la doccia.
Si sdraiò a pancia in su, cercando di calmarsi e recuperare un po' di autocontrollo. Aveva visto decine di ragazze nude, eppure solo il pensiero di lei, là, senza vestiti, bastava a fargli ribollire il sangue.
-Merda, sono davvero messo male...- mugugnò, passandosi una mano sulla faccia.
Drizzò le orecchie, sentendo un rumore strano provenire dal bagno.
Come un mugolio, o una frase sussurrata a mezza voce.
-Sarah...tutto bene?
-S...si si! Senti, potresti uscire un secondo dalla stanza?
Il corvino aggrottò le sopracciglia, confuso: -Scusa?
-P...puoi uscire un secondo? Ho dimenticato il cambio e devo prenderlo.
-Te lo posso passare io.
-N...nono, davvero, faccio io, non preoccuparti.
Balzò a sedere sul letto, improvvisamente vigile; adocchiò il pigiama con le mutandine poggiato sul comodino, e decise di agire;  non sapeva bene se l'alcool lo rendesse più audace o volesse realmente farlo.
-Copriti con un asciugamano, sto entrando.
-EH...EHI, AL, NO!
Contò mentalmente fino a cinque, e poi spalancò la porta. Fu accolto da un urlo e da un colpo di asciugamano, ma rimase stoicamente al suo posto, con gli occhi chiusi.
-Ora li apro, spero vivamente che tu abbia qualcosa addosso. Anzi no, in effetti spero il contrario. BAM!
Spalancò gli occhi, e quello che vide gli piacque.
Gli piacque molto.
La ragazza aveva addosso uno striminzito asciugamano bianco candido, che a malapena copriva quello che Madre Natura le aveva donato; aveva le guance infuocate e gli occhi languidi, con le labbra rosse appena dischiuse. I capelli le cadevano morbidi sulle spalle nude, e scendendo...No, evitò di scendere con lo sguardo.
Decisamente troppo pericoloso.
Sarah inspirò profodamente, come se fino a quel momento avesse trattenuto il respiro, e si sistemò meglio l'asciugamano.
-Sei...sei davvero uno stronzo, ti avevo detto di non farlo.
-Ne vale decisamente la pena. Peccato che tu abbia trovato l'asciugamano.- Le sorrise, sentendosi un po' intontito: tra quello che gli si parava davanti, l'alcool in circolo e il vapore che li circondava non sapeva bene cosa provare.
La castana sobbalzò sul posto, arrossendo maggiormente, per poi sporsi a prendere i suoi vestiti. Albus però si tirò indietro, sottraendoli alla sua presa.
-Cos...che fai ora? Dammeli, devo vestirmi.
-Aspetta un secondo, ti prego, fammi godere il momento.
Le si avvicinò improvvisamente, un'altra idea in mente.
Sapeva di stare per fare una cazzata, ne era perfettamente consapevole. Eppure...
Lei sgranò gli occhi, confusa: -Senti Potter, non so davvero cosa tu voglia fare, ma non ho davvero voglia di scherzare, sono stanca e-
La baciò.
Senza rifletterci o pensare alle conseguenze. Lei era là, ed era una tentazione troppo forte; era come un magnete, si sentiva così attratto da lei che il contatto fisico era una necessità, un bisogno.
Si aspettava di essere respinto, o peggio addirittura colpito, per cui rimase scioccato quando la ragazza ricambiò quasi immediatamente. Gli si aggrappò alle spalle come se fosse la sua ancora di salvezza, e lui le mise una mano tra i capelli, approfondendo il contatto e incatenando le loro bocche. 
Il tocco la fece gemere, e Albus ne approfittò per spingere la lingua nella sua bocca.
Era un bacio aggressivo, disperato: le lingue si rincorrevano, le mani toccavano ogni porzione di pelle che riuscivano a raggiungere, bramose.
Il corvino sfiorò con i polpastrelli la coscia della ragazza, e in quel momento l'incantesimo si ruppe.
Lei si staccò violentemente, indietreggiando di qualche passo e guardandolo come se non lo riconoscesse veramente.
-Io...
Il ragazzo le si avvicinò: -Tu?
-E' stato...non, non avremmo dovuto...
-Ma ti è piaciuto!- Le strinse un polso, bloccando i suoi possibili tentativi di fuga.
Si sentiva disperato, non poteva accettare che lei facesse finta di niente o che negasse qualsiasi coinvolgimento. Aveva ricambiato, che diamine!
-Albus, è...è complicato...
Sentiva che cercava di sfuggirgli, e questo non faceva che aumentare il suo desiderio di tenerla là con lui.
-Ti prego, non puoi andartene. 
-E' pericoloso Al...
-Non ti capisco! Ci siamo baciati, non è niente di che!
Capì di aver detto una cazzata, il lampo d'ira che luccicò negli occhi di lei gli diede la conferma.
-Per me è importante. Io non bacio chiunque mi capiti a tiro, io lo faccio con sentimento. Vattene, voglio vestirmi e andare a letto. 
-Aspetta, non volevo dire quello, dammi un secondo...- Sapeva di suonare disperato, ma non poteva evitarlo, sentiva che quella era l'occasione giusta per capire, per farle capire.
-Ti prego, esci da qui. Ti sto implorando.- Percepì un tremolio nella sua voce, e capì che stava cercando di non piangere.
Ancora una volta l'aveva ferita, ancora una volta aveva fatto lo stronzo e l'egoista.
Uscì dalla stanza senza lamentarsi, andando a dormire in salone, sul divano.
Sapeva bene che dormendo nello stesso letto non sarebbe riuscito a trattenersi, specie da mezzo ubriaco.
Preferiva stare al freddo e sentirsi un coglione, piuttosto che farle ancora male.
 
 
 
 
Nota d'autrice: non sono soddisfatta, per nulla, ma non ho aggiornato per troppo tempo, e alla fine ho deciso di pubblicarlo.
Fa schifo, è corto e ha poca sostanza, ma almeno è qualcosa, un passo avanti nella storia e verso la conclusione.
Non so se l'ho già detto ma intendo finire presto questa serie, fra due o tre capitoli al massimo. Dopo vorrei concentrarmi su qualche altro progetto, magari sui Malandrini o raccontare ancora di questi personaggi, ma sono indecisa. Non so se potrebbe uscirne qualcosa di buono.
Detto questo ringrazio chi segue, recensisce o legge, siete i migliori, e il motivo per cui continuo a scrivere!
Vvb, peace and love, al prossimo capitolo, e continuate a seguirmi! <3

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Capitolo 24
*** DI famiglia e chiacchiere rubate. ***


Capitolo 24: "Di famiglia e chiacchiere rubate."
 
 
 
 
Quando Albus si svegliò, la mattina seguente, rimase per qualche minuto sdraiato, con gli occhi ostinatamente chiusi. Voleva avere l'illusione che tutto quanto, da Molly a Sarah al suo essere un emerito coglione, fosse solo un sogno, e che si sarebbe svegliato nel suo letto, pronto ad affrontare la cena di Natale.
Il divano sui cui era sdraiato, però, gli suggeriva che no, non era certo un sogno, e ciò voleva dire che tutto quanto era realmente accaduto.
Aprì finalmente gli occhi, avvertendo un'intensa e dolorosa fitta alla tempia, regalino lasciato da tutto l'alcool che aveva bevuto la sera prima.
Proprio un inizio ideale di giornata insomma.
Si sedette, poggiando il viso sulle mani, in cerca di un qualche sollievo che sapeva bene non sarebbe arrivato: tra il dolore fisico e i sensi di colpa non sapeva proprio cosa lo facesse sentire peggio. 
Sbirciò l'orologio che aveva al polso, scoprendo che erano appena le otto;ciò voleva dire che aveva dormito a malapena cinque ore, fantastico. 
Sapeva bene che non sarebbe riuscito a riaddormentarsi, quindi decise di alzarsi e bersi un caffè per provare a svegliarsi e sentirsi un minimo meglio.
Mentre sorseggiava la miracolosa bevanda sentì dei leggeri passi provenire dalle scale, e si irrigidì immediatamente: se fosse apparsa Sarah probabilmente avebbe dovuto buttarsi dalla finestra e morire, nel migliore dei casi.
Quando la chioma castana del fratello spuntò dalla porta della cucina, un enorme sospiro di sollievo sfuggì dalle sue labbra.
-Sia benedetto Godric, sei solo tu.
-Grazie eh, anche io ti voglio bene Al.
Gli fece un gesto che di sicuro la loro madre non avrebbe per niente apprezzato, dedicandosi nuovamente al suo caffè; James seguì il suo esempio, versandosene una tazza.
Il corvino lo osservò, non potendo fare a meno di notare che era semplicemente raggiante.
-Deduco che tu abbia passato una nottata di fuoco, o che abbia avuto un dolce risveglio. Una delle due.
-E da cosa lo deduci, adorabile fratellino?
-Hai un cazzo di sorriso che non vuole andarsene, non è certo difficile da intuire.-Per tutta risposta l'altro rise, dandogli uno spintone leggero.
-Hai vinto. Io invece deduco che tu non abbia avuto nessuna delle due, visto che il divano è sfatto e non ti ho sentito scendere in cucina. E potrei anche aver ipoteticamente sentito delle urla provenire dalla vostra stanza stanotte, ma è tutto ipotetico.
Albus rischiò di strozzarsi con il caffè, colpito dalle sue osservazioni.
-Si beh, diciamo che...ho fatto una cosa, e ora Sarah mi odia. Cioè, più che odiarmi non vuole vedermi, ma sono dettagli. 
-Dimmi che non le sei saltato addosso Al, ti prego.
Il corvino arrossì, chiudendosi in un eloquente silenzio; James si schiaffò una mano in faccia, gemendo.
-Cazzo, ma non riesci a tenertelo nelle mutande per cinque secondi?!
-Non l'ho mica violentata, che diamine! L'ho...baciata. Ma lei ha ricambiato! E poi si è tirata indietro, e ha iniziato a dire che era sbagliato e altro, e io le ho detto che era solo un bacio,e allora lei ha dato di matto e mi ha mandato via. Fine.
-...l'hai baciata? Cioè, baciata baciata? Sulla bocca? Ma quanto sei tenerello Albie, davvero.- Aveva un sorrisino fin troppo irritante per i gusti di Albus. Gli diede una sberla sulla nuca, uscendo dalla cucina e tornando sul divano, imbronciato.
 
Il castano lo raggiunse dopo poco, sedendosi a sua volta. Al si voltò verso di lui, improvvisamente serio.
Sentiva un peso nel petto che nulla aveva a che vedere con la sua triste situazione sentimentale, e sapeva bene che il fratello condivideva.
-Ehi Jamie, senti...
-Mh.
-Molly, insomma...come abbiamo potuto non...non accorgerci di nulla. Insomma, era così giù, e nessuno si è preoccupato di indagare o altro...
L'altro lo osservò per qualche lungo, interminabile secondo, per poi rispondergli con tono teso, come se si fosse già scontrato con quei sentimenti, e non ne fosse uscito pienamente vincitore.
-Non potevamo saperlo. Non lo dico per giustificarci o per sentirmi meglio, davvero, ma penso che non avremmo mai potuto saperlo. Lei era l'unica che poteva dircelo. E' una cosa talmente tanto orribile che nessuno poteva immaginarlo.
-E' che mi sento così...impotente. Io ci ho pure parlato con quello stronzo, sembrava pure simaptico, e invece magari stava già progettando di ricattarla.- Strinse i pugni, conficcandosi le unghie nei palmi, come se il dolore fisico potesse in qualche modo farlo sentire meglio.
-Non la passerà liscia.
-Non può.
Si scambiarono uno sguardo d'intesa, e Albus si sentì vicino al fratello più che mai: aveva sempre ammirato questo suo lato così protettivo nei confronti non solo suoi, ma anche di tutta la loro famiglia. James era bravo ad esprimere i suoi sentimenti, e l'aveva sempre invidiato per questo; era sempre stato l'idolo della scuola, così simile a loro padre eppure così unico e inimitabile. Era la star dei Gryffindor, eppure non aveva fatto una piega quando il suo fratellino era stato smistato tra gli Slytherin.
Fratelli, sempre e comunque.
 
-Penso anche che tu debba affrontare Sarah, non dico di farlo in questo momento ma il prima possibile. 
-Come posso affrontarla se nemmeno io so quello che voglio?
-Tu lo sai Al, è solo che hai paura di ammetterlo. E francamente non capisco perchè tu abbia così tanta paura di legarti a qualcuno in un modo diverso dalla semplice scopata occasionale.
-Non ho paura, è che non so se lei è quella giusta o no.- Sapeva bene di non suonare convinto, ma aveva ancora troppa paura di esporsi, di scoprire totalmente quello che provava e rischiare di uscirne con il cuore spezzato.
Scattò verso il fratello, una domanda balzatagli improvvisamente in mente: -Tu come hai capito che Eliza lo era?- 
Notò che il fratello arrossiva leggermente, segno che non se l'aspettava: -Beh, io...in realtà è stato tutto molto strano, come una secchiata di acqua gelata in piena faccia. Non avevo mai pensato a lei in quel modo, ma quando mi sono accorto che altri ragazzi la guardavano, che altri la volevano, ho capito che lei era tutto quello di cui avevo bisogno, e che non potevo lasciamela scappare. L'ho capito solo quando la stavo per perdere.
James si girò verso di lui, a metà tra il serio e il divertito: -E tu Al, tu sei pronto a perderla, oppure no?
Albus sgranò gli occhi, colto dall'improvvisa realizzazione che no, non era pronto a perderla.
L'aveva baciata perchè voleva farlo, perchè in qualche modo voleva cercare di trasmetterle coi gesti quello che a parole proprio non riusciva a fare.
Era lei quello che voleva, ed era lei quella che sarebbe riuscita a cambiarlo.
L'aveva rifiutato, e per la prima volta il corvino aveva pensato che forse non era così perfetto come credeva di essere, e  da quel momento non era più riuscito a togliersela dalla testa, perchè era stata l'unica a fare qualcosa che mai nessuno prima d'ora aveva fatto.
Aveva scavato in profondità nel suo animo, lasciando un segno indelebile, un qualcosa che lo bruciava da dentro.
E lui era stato così stupido da non capire quelle cose, e l'aveva ferita, ancora e ancora, comportandosi da egoista e stronzo, perchè era troppo spaventato per dirle che la amava.
Dal primo momento, dal primo attimo in cui le aveva parlato.
E questo non sarebbe mai cambiato.
La risata del fratello lo riportò alla realtà: -Fratello, benvenuto nel club. Credimi, non ne uscirai più. E sarai felice di non farlo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Buongiorno piccola.
Quelle furono in assoluto le prime parole che Molly sentì la mattina, e a pronunciare non era stato altri che il suo meraviglioso ragazzo.
Socchiuse timidamente gli occhi, ritrovandosi a pochi centimetri di distanza Lorcan che le sorrideva.
-Buongiorno anche a te.
Peccato che il suo umore fosse dei peggiori in assoluto. 
-Dormito bene?
-Mh.- No che non aveva dormito, intenta com'era a rodersi per i sensi di colpa. Tutto quello che era accaduto la notte prima le pesava sul petto come un enorme macigno, impossibile da togliersi.
-Ho avuto nottate migliori. Tu?
Vide le labbra del biondo incurvarsi verso il basso alla velocità della luce, e capì che non era certo l'unica in quella situazione.
-Direi che anche io ho dormito meglio altre volte, avevo...tante cose per la testa.- Il suo tono di voce era incerto, come se fosse tentato di dire altro ma non osasse farlo per non turbarla troppo.
Era questo quello che più faceva impazzire Molly: quella gentilezza, tutta la premura che le stava riservando, lui che più di tutti avrebbe avuto il diritto di urlarle contro, vomitarle addosso il proprio disprezzo e la propria delusione. 
Sentiva di non meritare tutta quella dolcezza.
-A..ad esempio?- Gli occhi del ragazzo si sgranarono immediatamente, e voltò velocemente il collo verso di lei, con uno schicco sinistro.
-Ad esempio...cosa...?
La rossa deglutì: -Cosa ti passava per la testa...?
Lorcan aprì la bocca, ma prima di riuscire a formulare qualsiasi frase la richiuse con forza.
-Penso che non sia il caso di parlarne. Ti va di fare colazione? Ho una fame che...- Non gli fece finire la frase, interrompendolo bruscamente: -Per Godric Lorcan, parlami!
Lui la fissò, rigido: -Ti sto parlando.
-Non mi stai dicendo quello che vorresti davvero! 
-E' meglio così.
Molly sbuffò, ormai arrivata al limite: -Non puoi decidere cosa è meglio per noi due da solo.
-Però tu si, vero? Tu puoi decidere che è meglio non dirmi che quello schifoso ti sta ricattando, però io non posso decidere di provare a controllarmi per non farti sentire peggio, certo!
Aveva cercato di resistere e di restare calmo, ma alla fine era scoppaito: si alzò, camminando nervosamente per la stanza, cercando di tranquillizzarsi in qualche modo. 
Ma ormai era fatta.
-Cazzo Molly, hai pensato anche solo per un secondo a come mi sono sentito, scoprendo quello che ti stava succedendo? E sapendo che non lo stavi dicendo di tua spontanea volontà, ma per colpa di quella cazzo di pozione. Che cosa avresti fatto, se Dom non ti avesse costretta a parlare?
Aveva gli occhi tristi, Lorcan, con le lacrime che premevano per uscire e la disperazione dipinta in volto: sembrava un bambino, confuso e incapace di fare qualcosa.
-Ti saresti concessa a lui, pur di mantenere il silenzio? O mi avresti lasciato, pensando di fare il mio bene?
Molly lo fissò, senza fiato, sentendosi braccata: -Io pensavo che... che mi avresti lasciata, se... se te l'avessi detto. E' colpa mia se è successo tutto questo Lorc, lo so bene, e non volevo che tu ne uscissi distrutto a causa di qualcosa che io stessa avevo provocato, con le mie mani.
Si coprì il volto con le mani, sentendosi vulnerabile, provando vergogna per quello che aveva fatto e per il male che gli aveva fatto provare: -Volevo solo... volevo solo aggiustare tutto senza coinvolgervi, senza farti sapere che razza di persona sono. Stavo cercando di proteggervi e di proteggere me stessa.
Si abbandonò definitivamente al pianto, singhiozzando senza sosta, con le lacrime che cadevano a stilettate sul pavimento.
Lorcan stava davanti a lei, in piedi, con le braccia lungo i fianchi e gli occhi chiusi, la mascella contratta. Si sentiva inerme, divorato dall'impotenza in cui si trovava.
Prese un respiro profondo: -Io ti amo Molly, di un amore così grande che non riuscirò mai ad esprimerlo a parole,e ancora mi chiedo come tu abbia potuto scegliere di stare con me, dopo tutto quello che ti ho fatto. Ma non puoi continuare a fare così, a nascondere le cose e pensare di fare tutto da solo. Io... io non voglio più sentirmi così, non me lo merito. Ti prego, non farmi più sentire così.
La rossa abbassò le mani il tanto necessario per lasciare gli occhi visibili, e lentamente annuì.
Lui le sorrise, timidamente, per poi inginocchiarsi davanti a lei.
-Quindi... potresti raccontarmi tutta la storia? Giuro che non sbotterò o altro, ma... devo saperlo, penso di averne il diritto.
Molly abbassò del tutto le mani, prendendo un respiro profondo.
E iniziò a raccontare.
 
 
 
 
 
 
[Camera di  Sarah]
-E mi ha baciata.
...
...
...
-Che ha detto?
-L'ha baciata?
-Naa, sicuro abbiamo capito male.
-Al massimo avrà detto "mi ha calciata".
-In effetti è più plausibile, si.
La castana tossichiò, tentando di attirare l'attenzione: -Ahem, scusate, io sarei qua.
Dom scosse il capo, ridendo: -Scusaci, è che siamo rimaste leggermente sorprese. Dicevamo dunque, e tu che hai fatto?
Sarah si imporporò imbarazzata, distogliendo lo sguardo, non facendo che aumentare il sospetto delle altre.
Rose sogghignò con fare saputo: -Ha ricambiato, le si legge in faccia.
-Hai ricambiato, davvero?!
-B...beh, insomma...è che, beh...mi sono lasciata...trasportare.
Elizabeth le lanciò un'occhiataccia: -Oh andiamo, lo sappiamo che ti piace Alby. Lo sanno tutti praticamente, tranne quel disadattato.
-In effetti è abbastanza lampante, sono scioccata che non se ne sia ancora accorto.
-E' Albus, è fatto così, dobbiamo accettarlo con tutte le sue mancanze.
La bionda rise, passandosi una mano tra i capelli: -Ragazze, potremmo focalizzarci su quello che è successo? Sento che Sarah è prossima all'infarto, e vorrei evitarlo.
-Grazie, molto gentile. E comunque non è successo niente, perchè poi ci siamo separati e lui ha sminuito la cosa.- Aveva cercato di usare un tono casuale, ma sapeva bene di aver tentennato nel pronunciare le parole.
Lo sguardo delle altre si fece improvvisamente serio e attento: -In che senso l'ha sminuito?
-Beh... diciamo che, ipoteticamente parlando, io a un certo punto l'abbia respinto, durante il bacio. E quindi lui ha ben pensato di dirmi di calmarmi perchè "è solo un bacio, rilassati!"
Era sicura che si sarebbero schierate dalla sua parte, pronte a combattere al suo fianco.
Non che si spiaccicassero la mano in faccia, scuotendo la testa.
Le fissò, confusa, non capendo il perchè di quel comportamento: -E ora che vi prende?!
Fu Rose a prendere la parola: -E' che respingendolo l'hai fatto entrare nel panico, e quindi lui ha cercato di rimediare, nel suo contorto e magico modo. Non è colpa tua ovviamente, è che lui è fatto così. Immagino che abbia sgranato gli occhioni e iniziato a blaterare cose senza senso.
Sarah si mise le mani tra i capelli, esasperata: -Quale persona sana di mente cerca di rimediare a una cosa del genere IN QUEL MODO?!
Le altre scrollarono semplicemente le spalle: -Albus.
Si sedette sul letto, lo sguardo ancora allucinato: -Non riesco a crederci, davvero. Ma allora perchè mi ha baciata? Insomma, capisco che fosse mezzo ubriaco, ma non capisco il perchè...
-Davvero?
Eliza le si parò davanti, le braccia incrociate sotto il seno e gli occhi infuocati: -Secondo me lo sai, ma hai paura di ammetterlo. 
-Non...non ti seguo.
-L'ha fatto per lo stesso motivo per il quale tu hai ricambiato il bacio. 
Fu Dom a dare la risposta: -Tensione sessuale.
-E in più vi piacete- Rose lanciò un cuscino alla cugina, in piena faccia -Diciamo che è un mix delle due cose.
La castana sospirò, sconsolata, non provando neanche a negare: -Tra tutti i ragazzi del mondo proprio di Albus Severus Potter dovevo innamorarmi, fantastico.
Le risate delle amiche riempirono la stanza.
 
 
 
 
 
 
Non fu facile, per Molly, affrontare tutti quanti, ma sapeva bene che era una cosa necessaria. Ci furono pianti, urla e tante, tante parolacce.
Dominique e Lorcan rischiarono nuovamente di pucchiarsi, dopo che il biondo la accusò di prendere tutto troppo alla leggera, ma il tempestivo intervento di Albus riuscì a salvare la situzione. Ci fu un momento di terrore quando James lanciò un vaso contro il muro, mandandolo a frantumarsi, urlando delle parole talmente tanto volgari che persino Scorpius non le comprese tutte pienamente.
Sembrava una bestia ferita, imprevedibile e pericoloso, e le sue dichiarazioni di morte nei confronti di Marcus e di tutta la sua famiglia non aiutarono certo a calmare l'atmosfera: il fatto che anche gli altri ragazzi gli si fossero accodati, poi, era proprio la ciliegina.
La cosa che più l'aveva stupita, però, era stato l'affetto e l'amore che le avevano dimostrato non appena era scesa. Si era aspettata urla e tanta, tanta rabbia, ma loro ancora una volta l'avevano sorpresa, correndo ad abbracciarla e giurandole che avrebbero risolto tutto, e che era al sicuro.
Sapeva di aver fatto una cazzata, e anche grossa, ma aveva capito che per loro era importante salvarla, non farla sentire peggio.
-Ora che ci siamo sfogati, direi di spiegare il piano.- Rose, prevedibilmente, aveva assunto il comando della situazione, essendo forse la persona con più giudizio in quella stanza, insieme ad Elizabeth. Avrebbero incluso anche Sarah, se non fosse stata troppo impegnata ad evitare qualsiasi contatto, anche solo casuale, con Albus; cosa non facile, visto che il corvino per qualche motivo cercava in ogni il suo sguardo o tentava di avvicinarsi a lei.
Molly sobbalzò, colta alla sprovvista: -Avete...già un piano?
Lysander mugugnò, guardandola come a dire: "E secondo te queste qua non ci hanno già pensato?"
-Certo che abbiamo un piano, che domande!- Dom aveva assunto il suo cipiglio battagliero e tremendamente spaventoso.
-Ed è anche un piano geniale, la nostra Rosie qua è stata superba.
Lorcan si schiarì la gola: -Piantatela. Sostanzialmente noi due dovremmo...lasciarci.
Ecco, questo non se l'aspettava. Cercò lo sguardo degli altri, ma improvvisamente tutti quanti erano improvvisamente occupati a fare altro.
-Dobbiamo lasciarci...?- pigolò, ancora incredula. Che la odiasse così tanto?
Il ragazzo si ridestò, accorgendosi improvvisamente di aver saltato un punto fondamentale: -Ma per finta ovviamente, che pensi! Dobbiamo far credere a quel...quel coso, che ci siamo lasciati.- Per il nervosismo si era morso la lingua due volte, ma ci teneva a precisare le cose.
Ci mancava solo che lo lasciasse per davvero.
La rossa sentì il battito tornarle, e respirò rumorosamente, sollevata: -Mi hai fatto prendere un colpo. Ma perchè dobbiamo lasciarci? Non capisco questo.
Lo sguardo del biondo si incupì improvvisamente, e fu il fratello a rispondere al suo posto: -Così crederà di poter fare quello che vuole con te. E allora noi agiremo.
-A...agirete?
Albus ridacchiò: -Oh, non preoccuparti di quella parte, ci pensiamo noi. Voi dovete solo preoccuparvi di lasciarvi, o almeno farlo credere. Siamo sicuri che appena Marcus lo saprà verrà a cercarti, e allora noi faremo la nostra parte.
Molly annuì, troppo scioccata per parlare; James le si avvicinò con un sorriso gentile e le mise una mano sulla spalla: -Non devi avere paura o preoccuparti di niente, ci siamo noi. Andrà tutto bene, e ne usciremo, insieme.
Fu quel gesto, più di tutti, a farla commuovere: sentì le lacrime premere per uscire e prima di rendersene conto stava singhiozzando sul petto del cugino, con lui che le accarezzava la schiena e gli altri che li osservavano con affetto.
Ma andava bene così, anche questa è famiglia.
 
 
 
 
 
 
 
Il pranzo, dopo tutti quegli eventi traumatici, fu una piacevole distrazione per tutti.
O quasi.
-Al, ti vedo teso, come mai?- Ginny lanciò un'occhiata al suo secondogenito, ponendo la domanda con tono divertito.
Lui, prevedibilmente, sobbalzò, perdendo quel poco colore che aveva.
-O...oh, ma no ma', ti sbagli. Sto...sto benissimo.
-Oh si, non è mai stato megli-AHIA! CHI E' STATO?- Dominique fulminò con lo sguardo il fidanzato, che le sorrise in modo angelico.
-Scusa tesoro, non l'ho fatto apposta.
Gli altri sogghignarono, compresa Molly, che dopo la chiaccherata della mattinata si sentiva decisamente meglio; Lorcan le prese la mano sotto il tavolo, sorridendole teneramente.
-Piantatela di farvi gli occhi dolci, mi rovinate il pranzo.- La voce serafica del corvino li riportò alla realtà: fu la rossa a rispondergli, esibendo il suo personale ghigno malandrino.
-Per caso sei geloso? Tranquillo, sono sicuro che troverai anche tu qualcuno con cui scambiarti queste effusioni. Magari qualcuno di molto vicino a te, chi lo sa.
La frecciatina colpì in pieno il ragazzo, che stavolta invece che impallidire sentì un certo rossore invadergli collo e faccia; furono tutti gli altri a ridere stavolta, compresi gli adulti.
Hermione, nelle risate generali, notò che la piccola Sarah aveva assunto un colorito piuttosto interessante, ma evitò qualsiasi commento, impegnata a lanciare una gomitata al marito, pronto a prendere in giro il nipote.
Per quanto volesse risponderle per le rime, il giovane Potter non poteva che essere contento di notare come la cugina avesse ritrovato il buonuomore.
Che lo prendesse pure in giro quanto voleva: se quello era il prezzo da pagare per vederla felice, non gli importava. 
Si scambiò un'occhiata complice col fratello, capendo che anche lui condivideva i suoi pensieri.
-Susu, non prendiamo troppo in giro Albie. Non è colpa sua se è un imbranato.
-EHI! IO NON SONO IMBRANATO!
-Ha ragione, lui non è imbranato.- Tutti si voltarono verso Dominique, sconvolti dal fatto che si schierasse a favore del cugino: lei sorrise, spostando lo sguardo verso Lysander -Quello è Lys, vero tesoro?
Il biondo spalancò la bocca, troppo scioccato per proferire verbo. Ma la ragazza non si fermò là.
-Ti ricordi quella volta in cui stavi giocando a Quidditch, ti sei distratto ad osservare una farfalla che passava e ti sei beccato un bolide in testa?
-Era una specie rara di farfalla non è colpa mia! E poi se proprio vogliamo parlare di gente imbranata quella è Rosie!- puntò l'indice contro la rossa, con fare teatrale.
La ragazza, colta impreparata, rischiò di soffocarsi con del purè: solo l'intervento provvidenziale del fidanzato riuscì a salvarla da morte certa.
-C...cosa?- Boccheggiò, trucidando lo Scamander con lo sguardo.
-Quando eravamo al terzo anno eri in ritardo per Pozioni, e mentre correvi verso l'aula sei inciampata e ti si è rotta la borsa, boccetta di inchiostro compresa.
-E tu come fai a saperlo? Non c'era nessuno in giro!
-..ero in ritardo anche io...
Scorpius tossicchiò, con sguardo colpevole. Gli altri lo fissarono, confusi.
Solo Rose aveva uno sguardo sospettoso: -Amore, per caso devi dirmi qualcosa?
-Io, beh...- Si passò una mano sul collo, tentando di temporeggiare -Può darsi che la tua caduta non sia stata esattamente... accidentale.
-TU! LO SAPEVO, SEI STATO TU! MALEDETTA SERPE!
-Andiamo, è stato tanto tempo fa, non c'è bisogno di arrabbiarsi così! E poi tu mi avevi fatto diventare i capelli arancioni il giorno prima, e ho dovuto cercare per ore il controincantesimo.
Lei lo fissò, fingendosi ancora arrabbiata: -Potevi andare in infermieria, Madama Pomfrey te li avrebbe sistemati in due secondi!
-Mi vergognavo da morire ad uscire con quella specie di carota in testa. Quindi è stata una punizione giusta, anzi, avrei dovuto fare di più.
Mentre gli altri si scompisciavano dal ridere (Dom e Molly non riuscivano praticamente a respirare) lui si chinò verso l'orecchio della rossa, sussurrandole qualcosa che includeva "punizione" e "camera da letto".
Rose si imporporò talmente tanto che temette di svenire.
Quando la ridarella generale fu passata e tutti si furono un po' calmati, Sarah prese timidamente la parola: -Ma voi due avete sempre litigato, sin dal primo giorno?
-Dal primo minuto in cui ci siamo conosciuti è stato odio a prima vista.
-Non è vero, sei sempre stata cotta di me, ammettilo. E' che eri troppo timida per ammetterlo.
La rossa inarcò un sopracciglio, scettica: -Scusami? Eri un ragazzino arrogante e tronfio, così tanto pieno di te che mi stupivo ogni volta che riuscivi a librarti sulla scopa.
Harry, a quella frase, si ridestò, focalizzandosi sulla nipote con un sorrisino divertito: quei due gli ricordavano decisamente qualcuno.
La Weasley continuò il suo monologo, contando sulle dita gli innumerevoli difetti che possedeva il ragazzo: -E non solo eri fastidioso, ma non facevi altro che punzecchiarmi e ronzarmi intorno, ficcando il naso nei miei affari. E la cosa triste è che non sei cambiato affatto.
Scorpius le fece la linguaccia, sfrontato: -Grazie tesoro, ti amo anche io. Comunque si Sarah, siamo sempre stati così, e probabilmente non cambieremo mai. Ma sai, ci sono ragazzi che più ti infastidiscono più sono interessati a te, non sono certo l'unico.
Lo sguardo che le lanciò era così carico di sottointesi che la ragazza non potè che pensare: lui sa, e probabilmente lo sanno già tutti.
Era decisamente fregata.
-E' un metodo così infantile e stupido che non capisco come possa funzionare, davvero.-
Dominique fissò il proprio fidanzato divertita: -Hai ragione, molto meglio prendere a pugni gli altri ragazzi che ci provano con la ragazza che ti piace, dopo che l'hai ignorata per mesi, non accorgendoti di quello che provavi. E' molto più maturo.
Lysander decise saggiamente di incassare il colpo e non ribattere.
-Tra uno che usa le mani e uno che si comporta come un bambinetto non so chi sia peggio. E prima che qualcuno di voi altri dica qualcosa, non siete messi meglio. Quindi zitti.
Gli uomini della tavolata, compresi quelli che potevano definirsi adulti, tossicchiarono imbarazzati, non potendo negare la verità.
Tutti tranne James, ovviamente.
-Si però anche voi, se non ci lanciate segnali come facciamo a sapere che siete interessate?
Mai l'avesse detto:  lo sguardo di tutti si focalizzò sulla sua figura.
Chi incredulo e chi furioso.
-Scusami? Stai scherzando per caso?- La voce gelida di Eliza mandò un brivido lungo la schiena dei ragazzi, nessuno escluso.
-Forse voi siete troppo impegnati ad essere stupidi per accorgervene. Così concentrati su voi stessi da non pensare a chi vi circonda.
Il castano, fiutando il pericolo, cercò di salvarsi in corner: -M...ma tesoro, io intendevo dire che...
-Ti ho mandato segnali per anni. PER DEGLI ANNI. E TU TI SEI ACCORTO DI ME SOLTANTO QUANDO UN ALTRO RAGAZZO SI E' DEGNATO DI INVITARMI AD UNA FESTA.
-Jamie, sei un imbecille...
-Povero, non è colpa sua...
-Ma che ho fatto di male per meritarmi un figlio così, io non lo so...
Il povero malcapitato incassò la testa tra le spalle, muto; il fratello gli diede una pacca sulla spalla, guardandolo come a dire "sei fatto così, mica è colpa tua".
-Allora, chi vuole il dolce?
 
 
 
 
 
[Camera di Molly]
-Non pensavo che avrebbe mai osato dire una cosa del genere- Dom fece una pausa, addentando una patatina -Eppure l'ha fatto. Ho un cugino coraggioso, non c'è che dire.
Eliza rise sguaiatamente, come faceva solo quando erano tra di loro, mentre Rose cercava di acconciare i capelli di Molly in una complicata treccia.
-Dovete capire che i ragazzi non si accorgono quasi mai di tutti i nostri tentativi di farci notare, nel migliore dei casi un giorno si svegliano e gli ormoni fanno il resto. Rosie, sei sicura di saperla fare?
-Ssssh, sarai uno schianto, fidati. E comunque io ho ammirato la sua uscita- Le altre la fissarono, incredule, per poi scoppiare a ridere quando continuò la frase -Non tutti hanno il coraggio di dire una scemenza del genere pensando di rimanere impunito.
-E il guaio è che pensava realmente quello che stava dicendo. Comunque vorrei porre l'attenzione su un argomento quanto mai importante.- 
La bionda si prese un minuto di silenzio per fare una pausa drammatica: -Albie che non fa che cercare di attirare l'attenzione della nostra piccola e dolce Sarah, e la suddetta ragazza che lo evita peggio della Spruzzolosi.
La piccola Gryffindor affondò la faccia tra le mani, gemendo, mentre le altre si sbellicavano dalle risate.
Solo Molly era confusa: -Mi sono persa qualcosa, per caso?
-Ah è vero, tu non c'eri stamattina! Si dia il caso che il nostro tenero cuginetto abbia baciato Miss Parker, ieri notte.
La rossa spalancò la bocca, incredula.
-Già già, e non è finita qua. Lei prima ha ricambiato, per poi spingerlo via e sentirsi dire "è solo un bacio, rilassati!"
-L'hai spinto via, sul serio? 
-E la parte migliore arriva ora. Il nostro adorabile corvino, affranto, è andato a dormire sul divano, col cuore spezzato in tanti piccoli pezzettini.
Eliza diede uno spintone a Dominique, ridacchiando, mentre Molly cercava di respirare e formulare una frase di senso compiuto allo stesso tempo.
-Cavoli Eliza, tu si che ci sai fare. Ma dimmi, Albie bacia così male da doverlo respingere?
La domanda era, ovviamente, ironica, ma la ragazza reagì impulsivamente, balzando in piedi e praticamente urlando un "Lui non bacia per niente male!" che probabilmente si sentì fino in Canada.
...questa non me l'aspettavo, davvero. Sei uno spasso, posso dirtelo?
-Pensate che Albus abbia sentito?
-Mi stupirei del contrario, considerato che i ragazzi si trovano nella camera accanto alla nostra.
-Oh beh, almeno hai rimediato un pochino al suo piccolo cuore spezzato. Quindi bacia bene? Dettagli donna, vogliamo succosi dettagli!
L'ennesimo cuscino volò sulla faccia di un' entusiasta Dominique.
-Non sono sicura di voler conoscere le abilità amatorie di mio cugino, ma dal rossore della Parker direi che bacia maledettamente bene. Quindi bisogna solo capire come mai l'ha respinto. Ah no aspetta, lo sappiamo di già! Ti piace, ecco perchè!
-Magari fra qualche anno riuscirà a farlio capire anche a lui, se siamo fortunate.
-Che Godric ce la mandi buona. Molly, tutto bene? C'è qualcosa che non va?
La rossa abbassò lo sguardo, torturandosi le dita: -Ragazze, sentite...
Le altre si guardarono, allarmate: -Si?
-Volevo chiedervi scusa, per... per non avervelo detto. Avrei tanto voluto confessarvelo, ma...ma non trovavo il momento giusto, oppure il coraggio. Mi dispiace così tanto...
-Non devi scusarti, capiamo bene che la situazione era complicata- Soffiò Rose con tono dolce, sincera; Dominique invece la fissò seriamente, parlando con tono duro: -Non hai idea di quanto mi hai fatta incazzare Molly Eleonor Weasley.
La cugina la guardò stralunata, non aspettandosi certo quelle parole, mentre Rosie la rimbeccava: -Dom! Non mi sembra il caso!
Ma la bionda continuò indomita: -Beh è la verità, e non fingere che non sia così anche per te. Ci ha nascosto una cosa del genere, a noi! Quello schifoso rischiava pure di passarla liscia e di mettere le mani addosso a nostra cugina, e io non dovrei incazzarmi? 
Molly incassò il colpo, sentendo di meritarselo: era quasi sollevata, perchè finalmente qualcuno le aveva sbattuto in faccia la verità, facendole notare quanto fosse grave quello che aveva fatto.
I lineamenti di Dominique si addolcirono, così come il suo tono: -Ma sono più sollevata che la situazione ora sia chiara, e che ci hai permesso di aiutarti a risolverla. Prometti solo di non farlo più, altrimenti giuro che ti gonfio così tanto di botte che neanche la Zia Fleur ti riconoscerà.
-Mi accodo alla minaccia.
-Oh, anche io!
-Mi pare ovvio che sia d'accordo.
La rossa le fissò tutte, una alla volta, con un sincero sorriso di gratitudine stampato in volto: -Vi voglio un mondo di bene, grazie. E lo prometto, ovviamente.
 
 
 
 
 
[Camera di Lysander]
-Avete sentito anche voi o l'ho immaginato?
-Se ti riferisci al "Lui non bacia per niente male!" allora si, l'ho sentito anche io.
-Non era la voce di Molly, nono.
-Di certo non era quella di Rosie, anche se lo vorrei.
-Scommetterei che non era neanche quella di Eliza.
-E Dom non era di sicuro.
James lanciò uno sguardo furbetto all'indirizzo del fratello: -Rimane soltanto una donzella mi pare...- il quale arrossì di botto..
Lorcan battè le mani, euforico come un bambino a cui hanno promesso un bel cono gelato: -Hai baciato la piccoletta? Oh Albie, dimmi di si, ti prego!
Il corvino si grattò la guancia, imbarazzato: -B...beh...potrei averlo fatto, ipoteticamente parlando...
Un boato di ovazioni esplose da parte degli altri, Scospius in testa: -Cazzo Al, non pensavo che l'avresti fatto così in fretta, ti davo ancora qualche mese di tempo.
-Evidentemente non poteva più resistere- lo stuzzicò Lysander, malizioso.
Il giovane Potter cercò di conservare quel poco di orgoglio che gli era rimasto, alzando il capo fieramente: -Era il momento giusto, e ho deciso di agire. E non me ne pento sia chiaro.
-E dicci, l'hai soltanto baciata oppure sei riuscito ad andare fino in fondo?
Albus sobbalzò, arrossendo nuovamente: -...mi ha respinto...- gli altri iniziarono a ridere e deriderlo -Però prima ha ricambiato! E' solo che ha pensato lo stessi facendo per prenderla in giro o qualcosa del genere, non pensa che sia serio...
Scorpius rivestì i panni del migliore amico, mettendo da parte lo sfottio e il divertimento: -E tu sei serio?
Minuto di silenzio, fiato sospeso, rullo di tamburi...
-Cazzo, si che lo sono, mannaggia a me.
A quelle parole gli altri si alzarono e gli si buttarono addosso, tutti insieme, ingaggiando una sottospecie di incontro di lotta libera, con risultati piuttosto buffi a dire il vero.
Il corvino riemerse dalla mischia, gli occhioni verdi luminosi e un sorriso stampato in volto: -Aaaah la famiglia, che cosa meravigliosa.
James gli prese la testa, strofinandogli i capelli con il pugno chiuso, mentre Lys e Lorc si erano alleati, scegliendo come bersaglio comune il povero Scorpius, che era letteralmente sommerso da un mare di cuscinate.
Non se lo dicevano direttamente, ma era il loro modo per dirsi "ti voglio bene, e per qualunque cosa ci sono. Sempre."
E andava bene così.
-Comunque se ci pensate ormai siamo tutti fregati. Voglio dire, prima di accorgercene siamo caduti nella loro trappola.
Scorpius rise, scompigliandosi i capelli con una mano: -Sono così maledettamente belle, come fai a non cascarci?
-Almeno abbiamo buon gusto, non si può negare.
-Anche loro però ne hanno, non siamo mica da buttare via.
-Oh si, Lorcan è proprio il mio tipo, non l'ho mai negato- Albus gli si avvicinò, sbattendo languidamente le ciglia, mettendo in mostra i suoi occhioni verdi; il biondo lo spinse via, ridendo -Vaffanculo Potter.
-Comunque secondo me sono anche fin troppo belle.
-Concordo pienamente. Avete visto quanti ragazzi ronzano intorno a tutte loro? Cazzo, mi fanno imbestialire. Ma è sempre stato così?
Si scambiarono un'occhiata complice, sapendo bene qual era la risposta.
-Beh, Dominique ha sempre avuto tanti spasimanti...
-Rose è stata con un paio di ragazzi, non sono certo il primo...
-Molly beh, Marcus è solo l'ultimo stronzo che le gira intorno...
Soltanto i due piccoli Potter si astennero dal commentare, sapendo bene che le loro donzelle non avevano avuto altre esperienze.
Ci pensarono gli altri a parlare per loro, sogghignando maleficamente.
-Siete due bastardi fortunati eh. Elizabeth ha sempre avuto occhi per James, e Sarah è tenera ed innocente, è appena entrata nel mondo degli adulti. Attento però Albie, ho visto parecchi ragazzi puntare i loro occhi su di lei, fossi in te mi sbrigherei.
Il corvino balzò in piedi, furioso: -E va bene, stanotte attaccherò. Vedrete ragazzi, sarà mia.
Sgranarono tutti gli occhi, colpiti dalla sua improvvisa decisione, per poi applaudire e incitarlo, contenti che avesse capito quello che voleva fare.
Dentro di sè il ragazzo sperava solo di non mandare nuovamente tutto a puttane; sapeva bene di non poterselo permettere.

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Capitolo 25
*** Di risoluzioni tempestive e happy endings ***


Note a fine capitolo.
 
 
 
CAPITOLO 25:"Di risoluzioni tempestive e happy endings."
 
 
Albus però non aveva agito quella notte, e nemmeno quelle successive.
Semplicemente perchè Sarah faceva di tutto per evitarlo, arrivando perfino a tornare a casa sua con una scusa banale pur di non incrociare il suo sguardo; questo non aveva fatto altro che buttarlo maggiormente giù, e i commenti di quelli che dovevano essere i suoi familiari e i suoi amici non aiutavano di certo.
E così le vacanze natalizie erano finite senza nessun colpo di scena, tutti erano tornati al Castello e la magica banda si apprestava a risolvere un problema più pungente.
-Ti dico che andrà tutto bene, vedrai. La voce si sta già spargendo.
-Ma se siamo tornati da nemmeno mezza giornata! E poi non mi sembra che la gente lo sappia, non è ancora successo nulla di strano.
Dominique si voltò verso la cugina con sguardo ironico: -Molly Bella, andiamo, lo sai benissimo che in quanto a pettegolezzi non sbaglio mai. E infatti...
Spalancò il portone della Sala Grande: alla loro vista il vociare che fino a un secondo prima invadeva la stanza si spense immediatamente, e tutti puntarono gli occhi su di loro.
-Te l'avevo detto, gli si legge in faccia che lo sanno- le sussurrò.
L'altra le diede una gomitata, e si inoltrarono tra i tavoli facendo finta di niente.
Peccato che Lorcan Scamander si stesse dirigendo nella loro direzione, con l'intenzione di tornare nel Dormitorio, e non si era accorto della loro presenza finchè non era calato il silenzio.
Alzò il volto, incrociando lo sguardo con quello della Rossa, e l'intera Sala trattene simultaneamente il respiro, aspettandosi qualcosa.
La Bionda la prese per un braccio, trascinandola oltre il ragazzo senza neanche degnarlo di uno sguardo: fece però in tempo a lanciare un'occhiata in direzione della tavolata degli Slytherin, intercettando il ghigno che due certe Serpi si erano scambiate.
Sorrise sotto i baffi, soddisfatta: avevano abboccato alla grande.
 
 
 
 
[Sala Comune Gryffindor]
-Oggi ad Aritmanzia la gente non faceva che fissarmi. E' stato molto irritante, se devo essere sincero.- Lys si lanciò sul divano, mollando sgraziatamente la borsa coi libri ai piedi di esso.
James non distolse lo sguardo dal suo giornale, limitandosi a salutarlo con un cenno del capo: -E' inevitabile, siamo tutti al centro dello scandalo, chi più chi meno.
-Sono Molly e Lorcan quelli che si sono lasciati, non noi!
-Ma noi siamo la famiglia, e poi andiamo, dovresti esserci abituato. Almeno così sappiamo che la voce si è sparsa, è positivo.
Il biondo grugnì, poco convinto: -Mh, se lo dici tu. Le ragazze dove sono?
-Eliza, Rosie e Molly hanno quasi finito Divinazione e Dom sta arrivando. Tuo fratello?
-E' con Albie e Scorpius nel Dormitorio, vogliono vedere se riescono a intercettare Marcus e quell'altro, Alex o come si chiama.
-Buona idea, bravi.
La loro conversazione venne interrotta dall'arrivo di una esausta Dominique, che puntò immediatamente alle gambe del fidanzato, sedendocisi sopra.
James abbassò finalmente il giornale, rivolgendo la sua attenzione alla cugina: -Buongiorno principessa. Allora, novità?
Lei si stiracchiò, spalmandosi sul povero Scamander, che arrossì violentemente e cercò di controllare qualsiasi reazione: ci mancava solo che l'amico lo beccasse, e tanti saluti a tutti.
-Nei bagni delle ragazze rieccheggiano le risatine di stupide oche che festeggiano la libertà di Lorcan, e che si chiedono chi ha mollato chi. Ho passato un brutto quarto d'ora quando una ha accostato la nostra Molly a un epiteto davvero poco carino, cosa che ha scatenato le ire di Elizabeth e Sarah. Tra parentesi, la tua ragazza ha davvero un caratteraccio Jamie.
Una voce alle sue spalle le rispose, un tantino piccata: -Veramente tu ti sei lanciata con noi contro quelle streghe, quindi non fare tanto la superiore. Ciao ragazzi, comunque.
Si piegò per dare un bacio a James, scoccando contemporaneamente un'occhiataccia alla bionda, che le faceva il verso;  Lys poggiò la fronte sulla sua spalla, sussurrandole di smetterla e mordendole delicatamente il collo: poteva non sembrare, ma sapeva come gestirla.
Dom a quel gesto, infatti, rabbrividì, calmandosi immediatamente e accoccolandosi sul suo petto: il castano lo fulminò con lo sguardo, ma non ci fu nessuno spargimento di sangue.
-Comunque ora è ufficiale, tutti lo sanno. Compreso quello schifoso.
-E tu come fai a saperlo?
-Ho visto lui e il suo amichetto scambiarsi uno sguardo di intesa stamattina a colazione. Lo sanno, lo sanno. Scommetto che entrerà in azione stanotte, non vuole perdere tempo.
-Meglio così- Eliza sospirò, ringraziando con lo sguardo il fidanzato che le passava un bicchiere di succo di zucca -Così finalmente potremo fargliela pagare, e questa storia finirà una volta per tutte.
-Concordo- Dom si alzò, allentando il nodo della cravatta -Ora se non vi dispiace vado in camera mia a fare i compiti, sento che non ne avrò il tempo dopo cena. Amore, vieni?
Il biondo si alzò, sotto lo sguardo malizioso di Eliza e quello un filino minaccioso di James: -Oh andiamo, non guardarmi così. So benissimo che appena saremo andati via filerete anche voi in camera, quindi... buon divertimento.
Seguì la propria dolce metà su per le scale, scoccando un'ultima occhiata all'amico: lo sguardo minaccioso era diventato complice.
Alla fine, i maschi sono maschi.
 
 
 
 
 
 
Nel frattempo Sarah e Rosie si dirigevano verso i Sotterranei, con uno stato d'animo diverso però.
-Non stiamo andando al patibolo, potresti anche toglierti quell'espressione di dosso.
-E' quasi la stessa cosa per me.
La rossa rise, dandole una spinta scherzosa: -Oh andiamo, dovresti prenderla con più ottimismo! E poi basta che stai sempre vicino a me, Albie non ti darà fastidio vedrai.
La castana grugnì, esprimendo così la sua poca convinzione riguardo alla faccenda, ma continuò a camminare verso la loro meta.
Scoprirono però ben presto che la situazione era decisamente più complicata del previsto.
-Aspetta aspetta aspetta, dimmi se ho capito bene... avete incontrato quei due, esatto?
I tre ragazzi annuirono, incupiti.
-Marcus si è avvcinato a Lorcan, esatto?
Il diretto interessato grugnì incarognito.
-E gli...gli ha detto "complimenti, mi hai reso le cose più facili", per davvero?
Scorpius sbuffò, tenendosi la testa tra le mani: -Per davvero davvero. Cazzo, ho temuto il peggio.
-O è molto stupido o molto temerario. In ogni caso è molto pericoloso, dobbiamo stare attenti.
Sarah si avvicinò all'amica, turbata: -Pensate che sia il caso di posticipare il tutto, in modo da poter pensare a un piano di riserva?- Lei scosse la testa, mordicchiandosi un'unghia -No, ormai ce la dobbiamo giocare. Ma dobbiamo tenere la guardia alta, e non farci fregare.
Albus si alzò, avvicinandosi alle ragazze quasi inconsciamente; la castana dovette farsi violenza per non allontanarsi di scatto da lui.
-Poco prima che la cena finisca dobbiamo recarci qua, non tutti insieme però, desteremmo troppi sospetti. Direi che Lorcan deve essere il primo, insieme a Lys, poi Dom e Sarah, Eliza e James e io, Rosie e Scorpius. La mia camera e quella di Scorp sono le più vicine a quelle di Marcus e Alex, quindi saranno i nostri punti di ritrovo.
-Penso che sia un buon piano, ma Molly?
-Lei andrà con Marcus. E' essenziale che si allontanino insieme, lui non deve pensare che noi sappiamo o che siamo coinvolti. Molly gli si avvicinerà quando l'ultimo di noi se ne sarà andato, e poi... beh, poi entriamo in azione.- Aveva parlato con voce tremula, ma non era riuscita ad impedirselo.
Alzò lo sguardo, incrociando quello di tutti gli altri: erano tutti estremamente determinati, e questo non potè che tranquillizzarla.
Il momento dei giochi era finito, ora le cose si facevano serie.
 
 
 
 
La cena fu senza dubbio un momento di grande tensione e nervosismo.
Praticamente nessuno aveva toccato cibo, e non facevano che lanciarsi occhiate di sottecchi, per poi puntare lo sguardo su Molly, che fissava ostinatamente il proprio piatto ancora perfettamente pieno.
Al tavolo degli Slytherin la situazione non era certo messa meglio: tra Lorcan che massacrava l'arrosto e Albus che continuava a fissare l'orologio (per qualche motivo chiaro solo a lui, visto che non avevano stabilito nessun orario) Rose non sapeva dove sbattere la testa.
Fu quasi un sollievo vedere il biondo che si alzava e, biascicando una qualche scusa, si allontanava dalla Sala, con il fratello al seguito; passarono pochi minuti e fu il turno degli altri, e poi degli altri ancora. Alla fine si alzarono lei, Scorpius e Albus e si avviarono fuori, pregando in cuor loro che tutto andasse come previsto.
Molly lasciò passare qualche momento prima di alzarsi e accomodarsi con molta nonchalance alla tavolata verde-argento.
Più precisamente accanto a un viscido e ignobile personaggio.
-Posso?
Marcus la fissò con sorriso lascivo, prima di farle posto sulla panca: -Prego, è libero.
Come si sedette le mise immediatamente una mano sulle gamba, e la ragazza dovette remprimere un brivido di disgusto e l'istinto di scacciarla via.
-Allora... a cosa devo questo onore?
-Immagino che avrai saputo della novità.- Le parole le uscirono strozzate a causa del groppo che aveva in gola, ma questo sembrò soltanto divertirlo di più.
-Intendi della tua separazione dallo Scamander? Oh si, e ne sono profondamente amareggiato.
-Sai Marcus, non sono stupida. Puoi anche smetterla di fingere e arrivare dritto al punto, grazie.
Il biondo inarcò un sopracciglio: -Oh, vedo che ci sentiamo aggressive- la presa sulla coscia ri rafforzò ancora di più -Mi piace. Ma attenta, potrei diventarlo anche io. Ora ti dico come faremo: adesso ci alzeremo e, con calma, ci dirigeremo in camera mia, chiaro?
-Chiarissimo.
Si alzarono simultaneamente, ma lui prima si chinò verso l'amico per sussurrargli qualcosa: l'altro si limitò ad annuire, per poi sorriderle.
Sarebbe anche stato carino se non fosse stata tutta colpa sua e delle sue fottute foto.
 
 
 
 
[Camera di Scorpius]
-Saranno qua a momenti.
-Penso che vomiterò per l'ansia.
-Non su di me James, ti prego.
-Lys, potresti passarmi la bacchetta?
-Ehi aspettate, sento dei passi!
Tutti quanti si precipitarono verso la porta, accostandoci sopra l'orecchio.
Doveva solo arrivare il segnale e...
-Questa è camera tua?
Dom si girò verso Eliza, con gli occhi sgranati: -E' Molly!- sussurrò -E' lei, ci siamo!
L'altra annuì, pizzicando il braccio del fidanzato e di Lorcan, già pronti a fiondarsi in corridoio; i due la guardarono con fare da cane bastonato.
-Dovete rispettare il piano, non azzardatevi a rovinare tutto.
-Ma...ma è a una stanza di distanza! Potremmo facilmente risolvere il tutto ora!
-Dobbiamo fare in modo che non possa pensare a un qualche tipo di vendetta, non potete semplicemente uscire e massacrarlo di botte.
-Dobbiamo pazientare ancora un po'.
Lorcan si incupì: -Sono abbastanza stufo di aspett- 
Sentirono nuovamente un rumore di passi nel corridoio, e si misero tutti sull'attenti.
Era finalmente ora di entrare in azione... ma non ancora il loro.
 
 
Albus e Scorpius si lanciarono un'occhiata di intesa,e si fiondarono in corridoio.
Alex Tennevant li fissò con gli occhi sgranati e un'aria colpevole dipinta in faccia.
-Tennevant, ciao.
-Come mai da queste parti?
Il ragazzo boccheggiò un secondo davanti ai loro sorrisi fin troppo smaglianti, per poi cercare di ritrovare un minimo di contegno: -Niente di speciale, non penso di aver bisogno del... del permesso per passeggiare in corridoio.
Il biondo scosse la testa, massaggiandosi una spalla: -Mi dispiace dirtelo amico, ma penso sia proprio così. E sai perchè?
Aprì la bocca per rispondere, ma non fece in tempo: venne letteralmente scaraventato contro il muro dal corvino, una mano ben stretta sulla collottola e i piedi penzoloni.
Albus gli si portò a un millimetro dal volto con sguardo feroce; persino gli occhi erano cambiati, passando da un color smeraldo a un verde scuro e tenebroso.
-So bene dove stai andando, figlio di puttana, e se credi che te lo lasceremo fare ti sbagli proprio di grosso.
Scorpius dietro di lui ghignava contento: -Ora tu sarai così gentile da portarci in camera tua e darci tutte le foto che hai di Molly. Se provi anche solo a fregarci... beh, non penso che tu voglia conoscere le conseguenze, vero?
Mise mano alla bacchetta in un gesto di ammonimento: avrebbe voluto evitarlo, ma se fosse stato necessario non avrebbe certo esitato a Schiantarlo.
Avevano bisogno delle foto, in modo da poter proteggere Molly da qualsiasi altro ricatto. Una volta messe le mani su quelle, avrebbero potuto finalmente sistemare anche Marcus.
Il corvino scosse Alex un'altra volta, facendogli battere la testa: -Allora, farai il bravo?
Il ragazzo annuì, troppo spaventato per pronunciare anche solo una sillaba: piuttosto che sfidarli si sarebbe strappato un braccio a morsi.
Lo seguirono in camera; consegnò loro le foto senza opporre alcuna resistenza, non pensando minimamente alla possibilità di mentire o altro.
Rose si affacciò nella stanza, sorridendo: -Avete fatto?
-Foto recuperate!
-Non ne sta nascondendo?
Scorpius rise divertito: -Se la sta per fare nei pantaloni, figurati se ha il coraggio di mentire. Possiamo dirlo agli altri.
-Pietrificus Totalus.
L'incantesimo lanciato da Sarah sorprese tutti, in particolare il povero Alex, che si ritrovò a terra rigido come una pietra.
Il corvino la guardò, a metà tra lo scioccato e l'ammirato: -Che... che fai?!
-Scusate, è che volevo togliermi questo sfizio- ammise con un sorrisetto furbo.
Se avesse potuto l'avrebbe baciata là davanti a tutti; per il momento però evitò di farlo.
-Ok ok, dieci punti a Sarah. Ora andiamo, dobbiamo completare la missione.
Si precipitarono letteralmente dagli altri, spalancando la porta della stanza di Scorpius con veemenza, procurando un quasi-infarto a Lys.
-Abbiamo le foto, coraggio, sbrighiamoci!
Tra urla e imprecazioni euforiche il morale si risollevò, giusto il tempo di ricordarsi che Molly era da sola con un pervertito che non vedeva l'ora di metterle le mani addosso.
Ci fu un momento di silenzio, seguito da una corsa sfrenata verso la porta.
Speravano solo di arrivare in tempo.
 
 
 
 
Non si era mai sentita così tanto umiliata in tutta la sua vita.
Era là in piedi, semi-nuda, con quel porco schifoso davanti a lei che la fissava con sguardo lascivo, e non poteva fare niente.
Le accarezzò il collo con fare pensoso: -Strano, Alex è in ritardo. Immagino che dovremo cominciare senza di lui.
La ragazza sentì una leggera ondata di panico invaderla, ma cercò di mantenere la calma e guadagnare un po' di tempo: -Quindi era questo il vostro piano eh? Mi sembrava strano che quello là non volesse partecipare al divertimento.
-Gli amici condividono tutto, sopratutto... i giocattoli- la mano scese sul fianco, stringendolo con fare possessivo -ma l'impazienza mi gioca brutti scherzi, e non ho alcuna voglia di aspettare. Vorrà dire che il primo turno spetta a me.
La rossa non fece in tempo a metabolizzare le sue parole che si ritrovò le labbra del ragazzo sulle sue; reagì istintivamente mordendogli il labbro inferiore, ma lui le torse il polso con forza, sbattendola con malagrazia sul letto.
Si toccò il labbro ferito, il sorriso se possibile ancora più grande: -Oh, male, molto male. Non avresti dovuto mordermi in quel modo, sarò costretto a punirti.
Le si avvicinò minacciosamente, sfilandosi la cravatta: la usò per legarle i polsi, incurante dei suoi tentativi di difendersi e le sue suppliche. 
Più lei implorava, più la sua eccitazione cresceva; si allontanò per rimirare il proprio lavoro, la soddisfazione dipinta in volto.
Molly si sentiva nauseata, non poteva credere che le stesse capitando una cosa del genere, che una persona così perversa e malata potesse davvero esistere in quel Castello. La punta di panico che aveva provato prima si trasformò in vero e proprio terrore quando Marcus iniziò a togliersi la cintura lentamente, quasi a pregustarsi ciò che sarebbe accaduto da lì a qualche secondo.
Fece un passo verso di lei, e poi...
La porta cadde a terra con uno schianto, interrompendo l'avanzata del ragazzo.
Non fece in tempo ad imprecare che un tornado biondo lo catapultò a terra: Dominique Gabrielle Weasley in persona aveva letteralmente placcato Marcus, mozzandogli il fiato nel momento in cui la sua schiena aveva impattato con il duro pavimento.
-Ma che cazzo...
-Ti abbiamo cassato, lurido figlio di puttana!
Lorcan si precipitò dalla fidanzata, slegandole i polsi con mano tremante e offrendole il proprio maglione per coprirsi: -Tutto bene?
Lei gli sorrise, cercando di non scoppiare miseramente a piangere: -Potrei stare meglio, ma devo dire che la vostra entrata in scena è stata piuttosto spettacolare.
Lui sbuffò, trattenendo una risatina: -Sai com'è fatta la bionda, è un filino troppo impulsiva.
Marcus si rialzò, sputando per terra e voltandosi verso Molly: -Puttana, ti avevo detto di tenere la bocca chiusa, me la pa- James bloccò la sua vana minaccia tirandogli la testa all'indietro, una presa ferrea sui capelli e un sorriso crudele stampato in faccia.
-Ehi ehi, non pensi che sia davvero stupido da parte tua dire una cosa del genere?
-Peccato, e dire che pensavo fossi più furbo di così- Lys scosse la testa, fingendo disappunto.
-Hai giocato un brutto scherzo a nostra cugina, e non possiamo certo fartela passare liscia. 
Il ragazzo rise: -E cosa vorreste fare, dirlo a qualcuno? Non avete le prove.
-In realtà credo che ti sbagli, sai? Abbiamo le foto che il tuo amichetto ha scattato a Molly, senza il suo consenso, e con un po' di Veritaserum siamo riusciti a ottenere una sua confessione, dove raccontava tutto quello che avete macchinato, compreso il piano di stasera, che abbiamo prontamente registrato.- Rose rise di fronte alla sua espressione ora decisamente spaventata -Ah, e immagino tu sappia che mia madre, ovvero la zia di Molly, è Ministro della Magia, e che praticamente tutti i nostri genitori lavorano là. Penso che gli ci vorrebbe poco a farti espellere da Hogwarts. E farti vivere il resto dei tuoi giorni come un babbano non sarebbe così male, no?
-Io... vi prego, non... non potete.- Li fissò con fare supplichevole -Mi dispiace, non... non farò più niente, ma non potete denunciarmi, la mia vita sarebbe finita altrimenti!
Non vide il pugno di Lorcan, ma lo sentì: percepì distintamente il naso che si rompeva e lo zigomo che si frantumava; stavolta però decise saggiamente di stare zitto e non imprecare.
Il biondo lo atterrò con un altro pugno, sedendoglisi sulla bocca dello stomaco, in modo da bloccarlo.
-E cosa ce ne dovrebbe fregare, esattamente? Stanotte stessa andremo dalla Preside e le racconteremo tutto, e tu ci ringrazierai anche per non averti ammazzato di botte. Coraggio alzati, fuori c'è il tuo amichetto che ci aspetta. 
Lo rimise in piedi sollevandolo per la collotola, rischiando di spezzargli l'osso del collo; fece per trascinarlo fuori, ma si bloccò notando che Molly si avvicinava a loro.
-Prima mi hai detto che gli amici condividono tutto, specialmente i giocattoli, no? Bene, da bravi amici condividerete la stessa sorte. Chissà cosa vi riserva il fututo.
Gli rivolse un sorriso angelico, facendogli cenno di andare avanti.
Come uscirono dalla stanza trovarono Scorpius e Alex, il secondo al limite del collasso, che li aspettavano.
-E gli altri due dove li hai lasciati?
Il biondo sorrise: Albus era arrivato addirittura ad inginocchiarsi, pregandolo di inventare una qualche scusa e lasciarlo solo con Sarah.
La ragazza in tutto questo era in bagno perchè qualcuno le aveva"accidentalmente" versato la Burrobirra addosso.
-Mh, c'è stato un piccolo incidente, nulla di grave. Andiamo avanti senza di loro.
Gli altri si trattennero dalla tentazione di tempestarlo di domande, riservando la curiosità per un momento più adatto.
Il tempo di andare dalla Preside e poi il cugino non avrebbe avuto scampo.
 
 
 
 
 
 
Il corvino era seduto sul letto con le gambe incrociate e la pena nel cuore. Convincere Scorpius era stato facile, ma parlare con Sarah sarebbe stato decisamente più complicato.
Avrebbe dovuto spiegarle tutto con calma, soppesando le parole e cercando di non fare una delle sue solite puttanate.
-Ce la puoi fare, insomma, hai affrontato di peggio. Che diavolo.
La ragazza uscì dal bagno in quel momento, la camicetta magicamente ripulita; alla sua vista si gelò completamente, come se avesse visto una qualche creatura oscura apparire in stanza.
-E... e Scorpius?
-Lui, ahem, ha portato Alex dagli altri. 
-...e tu non sei andato con lui?
Albus si passò una mano sul collo, in preda al nervosismo: -Ho preferito stare qua ed aspettarti.
Lei annuì, mantenendosi a debita distanza, le braccia incrociate sotto il seno.
-Ora possiamo andare allora, ho finito...
-In realtà vorrei... parlare, se a te va bene. In realtà penso che non ti vada bene, ma dobbiamo decisamente parlare.
-Non ne vedo la necessità.- Il tono era evidentemente ostile, e questo non fece che mortificare il ragazzo.
Si alzò stancamente, avvicinandosi a lei: -Senti Sarah, tra noi ci sono mille malintesi e incomprensioni.
Lei sgranò gli occhi, paralizzandosi sul posto: -Io penso che la situazione tra noi sia piuttosto chiara. Siamo amici, anche se un po' incompatibili.
Quelle parole lo fecero scattare, non seppe neanche lui bene perchè: la calma che aveva cercato di mantenere evaporò via. Scattò verso di lei, facendola indietreggiare di botto.
Si ritrovò chiusa fra lui e il muro, senza via di scampo.
Sembrava la scena di uno di quei film d'amore da quattro soldi; se la situazione non fosse stata così deprimente avrebbe anche riso.
-Riscontro un piccolo problema nella tua versione: noi non siamo "amici", o meglio, potremmo essere ben altro.
La colorazione di Sarah era pericolosamente vicina al bordeaux, e anche le sue capacità oratorie erano ormai compromesse.
-Io...Al, spostati, per favore...
-Ascoltami! Tu mi piaci, e io ti piaccio!
-Tu non mi piaci proprio per niente!
-Hai risposto al mio bacio, non negarlo!- le ruggì in faccia, non riuscendo a trattenersi.
Lei si mise sulla difensiva, evitando il suo sguardo: -Non... non ci ho pensato, mi sono lasciata... trasportare.
-Stai mentendo! L'hai fatto perchè volevi farlo!
La ragazza strinse i pugni, infuriata, per poi spingerlo via: Albus cadde a terra come una pera cotta, fissandola con assoluto sgomento.
-Va bene, mi piaci, e allora? Non cambia niente, per te è stato solo uno stupido bacio, una cosa insignificante!
-Ti droghi Parker o sei seria?!
-L'hai detto tu, le tue labbra hanno pronunciato queste parole!
Il corvino strabuzzò gli occhi, confuso: -Io non ho mai detto niente del genere! Ho solo cercato di tranquillizarti, non volevo sminuire la cosa!
Tutta la rabbia svanì dal corpo della ragazza: -Quindi l'hai fatto davvero per quello...? Dio, le ragazze avevano ragione- borbottò a se stessa, ma abbastanza forte per far si che anche il ragazzo potesse sentirla.
-Ne hai parlato con le altre?
La castana arrossì di botto, colta in fallo: -S... si beh avevo bisogno di... di un consulto, diciamo.
Un sorrisino iniziò a farsi strada sul volto del giovane, la speranza nuovamente ritrovata: -Ma pensa. E che genere di consulto?- si alzò, azzerando di nuovo le distanze tra i loro corpi.
Non ricevendo risposta, decise di continuare: -Per caso il bacio ti ha scossa? Ti ha suscitato qualche sensazione strana, per cui hai dovuto chiedere consulto...?
Il tono era basso e sensuale, e Sarah sentiva crescere in lei l'eccitazione, soprattutto ora che si ritrovava il viso di lui a due centimetri di distanza.
-Tu mi piaci tanto Sarah, mi fai provare qualcosa che mai nessun'altra ragazza mi ha fatto provare. Ma ho bisogno di sapere se anche io ti piaccio...
Le mise una mano sulla guancia, incatenando i loro sguardi.
La ragazza si sentiva completamente in suo potere, e non pensò neanche per un secondo di continuare a mentire: bramava il suo tocco, e sentiva di non poterne più fare a meno.
-Sono innamorata di te...- disse con un filo di voce, ma non fece quasi in tempo a finire la frase che le labbra del ragazzo si posarono sulle sue.
La lingua invase la sua bocca con prepotenza, e lei lo lasciò fare senza neanche pensarci un secondo.
Albus si beava dei suoi sospiri e dei suoi gemiti, come se fossero il suono più soave del mondo; non era un semplice bacio, era un qualcosa di più carnale e al tempo stesso trascendentale.
Era tutto quello che voleva, eppure non era abbastanza: voleva toccare ogni millimetro del suo corpo, farlo suo e urlare al mondo che mai nessuno avebbe potuto strappargliela dalle braccia.
Si separarono soltanto per mancanza di ossigeno, e la visione di lei con le guance rosse e le labbra gonfie, quell'espressione così innocente ed erotica al tempo stesso, gli fecero quasi perdere la testa.
Posò la fronte sulla spalla della ragazza, respirando profondamente.
-Albus...?
-Sono a tanto così dal perdere il controllo, ti prego non dire niente.
Il viso le si incendiò, e per un istante temette di svenire dall'emozione: sarebbe stato davvero poco dignitoso.
Si morse un labbro, non credendo neanche lei a quello che stava per dire: -E se non ci fosse bisogno di mantenere il controllo...?
Il corvino sollevò la testa di scatto, fissandola inebetito: -Ti rendi conto di quello che stai dicendo?
Sarah distolse lo sguardo, troppo imbarazzata per proferire verbo.
-Non... non voglio che ti senti costretta o altro. Posso aspettare tutto il tempo che vuoi, davvero. Però non... non stuzzicarmi in questo modo, sono pur sempre un uomo.
Il cuore della ragazza si sciolse a quelle parole, e si rese conto di sapere perfettamente cosa voleva fare.
Si sbottonò la camicetta, sotto lo sguardo allucinato del ragazzo: per un attimo fu tentata di ridere, ma non se lo sarebbe mai perdonato.
-Solo... devi promettermi una cosa.
-Ah?- lui riportò velocemente lo sguardo sul suo viso, con espressione inebetita certo, ma apprezzò il tentativo.
-Promettimi che non mi stai prendendo in giro, che tutto questo non è un gioco per te e che sei serio. Perchè per me... per me è davvero molto importante.
La baciò -Ti amo- altro bacio -ti amo davvero tanto, sono più serio che mai.
Gli sorrise, realizzando poi in che situazione si trovavano.
Lui riportò lo sguardo sul suo seno ormai quasi del tutto scoperto, chiedendole tacitamente il permesso.
La sfiorò appena con una delicatezza e una premura che la fecero commuovere: il ragazzo però interpretò le sue lacrime nel modo sbagliato.
Si schiaffeggiò da solo la mano, iniziando a biascicare tutta una serie di scuse e insultarsi allo stesso tempo, nel panico più totale.
-Sono lacrime di gioia Al, non hai fatto niente di sbagliato, anzi. E' che... è tutto così nuovo per me, non... non so bene cosa fare...- le ultime parole le borbottò, in preda all'imbarazzo.
E Albus realizzò in quel momento che lei era completamente inesperta.
Era il suo primo ragazzo.
Il.
Suo.
Primo.
Ragazzo.
In ogni senso possibile.
-Quindi non sei mai...mai stata con nessuno?
Gli arrivò una gomitata nelle costole.
-I...imbecille, non è una cosa che si dovrebbe chiedere!
-Probabilmente ora sono l'uomo più felice del mondo. So che può sembrare gretto e maschilista, ma sapere di essere il tuo primo ragazzo...beh, concedimi cinque secondi di puro orgoglio maschile, ti prego.
-Ah, quindi ora saresti il mio ragazzo? Pensavo tu fossi più tipo da scopamicizia, sai...- gli lanciò uno sguardo malizioso, facendogli capire che lo stava prendendo in giro.
Lui a quella vista scoppiò a ridere, mettendole una mano sul fianco: -Oh signorina, ci sentiamo molto simpatiche vedo.
-Mh, un pochino dai, ma non esageratamente.
La mano risalì, provocandole brividi di piacere; si aggrappò alle sue spalle, inarcando la schiena e approfondendo il tocco.
-A...albus...- gemette piano, non sapendo bene neanche lei che cosa voleva.
-Si...?
-A...almeno spostiamoci sul letto...
Accolse la sua richiesta, e così tra un bacio e una carezza finirono sdraiati, lui sopra di lei.
Si staccò da lei, beandosi della sua vista: -Te lo chiederò un'ultima volta, e voglio che tu sia assolutamente sincera con me... sei sicura di volerlo?
-Mai stata così sicura- rispose senza esitazione, sorridendogli con fare rassicurante.
Per entrambi fu senza dubbio una notte unica e indimenticabile. 
 
 
 
 
 
 
 
-Signor Turner, è tutto vero?
Il tono glaciale della McGranitt invase la stanza, mandando un brivido lungo la schiena di tutti loro.
Lorcan diede una gomitata al ragazzo, incitandolo a parlare: -...Si signora, è tutto vero.
Lei strinse le labbra in due linee sottilissime: -Quindi mi sta dicendo che lei e il Signor Tennevant avreste scattato delle foto non autorizzate alla Signorina Weasley, per poi usarle come materiale per ricattarla a compiere atti che altrimenti mai avrebbe compiuto?
Lui deglutì, terrorizzato. -...esattamente.
-Sono profondamente delusa dal vostro comportamento. Avete compiuto un atto ignobile e assolutamente riprovevole. Ritengo che l'espulsione immediata sia l'unica soluzione.
-Potrei dire una cosa?
Tutti si voltarono verso Molly, scioccati: persino la professoressa faticò a trattenere un'occhiata strabiliata.
-Prego, Signorina Weasley.
-Vorrei sapere se è possibile evitare l'espulsione e magari... ripiegare su una semplice sospensione.
-SEI COMPLETAMENTE USCITA DI SENNO?!
Dominique non era riuscita a trattenersi: si voltò verso la professoressa, sorridendo imbarazzata; la donna la fissò, sorridendo impercettibilmente.
-...Non vorrei ammetterlo, ma sono d'accordo con la Signorina Dominique. Penso che l'atto perpetrato dai Signori Tennevant e Turner sia sufficientemente grave da giustificare l'espulsione.
-E io sono d'accordo con lei!
Molly scoccò un'occhiataccia a James, riprendendo a parlare: -Lo so bene Professoressa, ma penso che espellerli rovinerebbe completamente le loro vite, e vorrei che ciò non accadesse. Anche solo con la sospensione la punizione sarà comunque dura, poichè tutti verranno a sapere di ciò che hanno fatto, compresa la stampa, come sappiamo bene. In questo modo dovranno far capire da soli che hanno compreso la lezione e cercare di farsi perdonare. Forse sarà anche peggio che venire espulsi.
Il silenzio calò immediatamente nella stanza: Molly poteva quasi sentire i cervelli degli altri lavorare alla velocità della luce.
-...Potrebbe avere ragione, sapete?
-Odio ammetterlo, ma Scorpius ha detto una cosa sensata.
-Grazie tesoro.
-In effetti ha senso, potrebbe funzionare...
-E così potremmo tenerlo d'occhio, non avrebbe scampo.
-Se lo dici con quel tono minaccioso saremo noi quelli a finire nei guai.
-Sono molto felice che l'idea vi piaccia, ma mi duole ricordarvi che la decisione spetta a me.
-...Scusi...
La Professoressa li fissò uno ad uno, con sguardo penetrante, soffermandosi per ultima su Molly.
-Ritengo che sia una scelta saggia e molto nobile, Signorina Weasley. Perciò agiremo come ha suggerito lei.- Si voltò verso Marcus, facendolo sobbalzare: -Lei e il Signor Tennevant siete sospesi per due settimane. I vostri genitori saranno informati questa sera stessa di ciò che avete fatto, e al vostro ritorno dovrete scontare due mesi di punizione. E' tutto, potete andare.
Uscirono tutti dall'Ufficio della Preside, o meglio: Marcus si catapultò fuori alla velocità della luce, cercando di mettere quanta più distanza possibile tra lui e quella banda di spostati. Gli altri lo osservarono andare via con un'espressione di puro disgusto stampata in faccia, senza neanche provare a fermarlo.
-Veloce il ragazzo.
-Avrà paura di prendere qualche calcio in culo, e non lo biasimo certo.
-Si beh, mi dispiace dirglielo ma il pericolo non se lo scampa certo così. Deve stare molto attento.
-Oh andiamo, finitela!- Dom diede un buffetto ai gemelli, in un benevolo gesto di ammonimento -Finalmente questa storia è chiusa, non vi ci mettete anche voi adesso. Ehi, ma quello è Albus?
Si voltarono tutti di scatto nella direzione che aveva indicato, strabuzzando gli occhi.
-Ed è insieme a Sarah. Oh Signore, gli si legge in faccia.- Le ragazze scoppiarono a ridere di botto, sotto gli occhi increduli dei ragazzi.
-Ma che siete, sceme? Che cosa gli si leggerebbe in faccia scusa?!- Scorpius fissò la propria fidanzata, fingendo ignoranza: sapeva benissimo a cosa alludevano, ma non voleva rendere le cose facili al proprio migliore amico: doveva spiegare bene a tutti cosa era successo.
Rose gli poggiò una mano sulla spalla, asciugandosi le lacrime causate dalle troppe risate: -Ora lo capirai amore. Ehi ragazzi, siete arrivati tardi eh! Eravate occupati a fare qualcosa per caso?
Le guance della castana si tinsero immediatamente di un rosso acceso,e abbassò gli occhi con fare colpevole; Albus sghignazzò, malefico.
-Ah ah ah, la tua simpatia mi colpisce ogni giorno Rosie. Beh, avete già risolto tutto?
-Oh si, la nostra Molly Bella ha chiesto la grazia per quelle teste di cazzo, per cui si beccheranno una sospensione e l'umiliazione su tutti i quotidiani più importanti.
-E come farà la stampa a sapere cosa è successo?
-Avviseranno lo zio Percy e la zia Audrey, nonchè tutti i nostri genitori. E ho il forte sospetto che la McGonagall farà in modo che trapeli la notizia, così, a sentimento.
-Oh beh, direi che come punizione va decisamente bene. Quindi ora... che si fa?
Si scambiarono tutti un'occhiata indecisa, realizzando in quel momento che non avevano un piano d'azione ben definito.
Lorcan si schiarì la gola timidamente: -Non so voi, ma io vorrei dormire, è stata una giornata...intensa.
Lys gli lanciò uno sguardo beffardo, ma scelse di non commentare; ci pensò la fidanzata per lui.
-Da quando "dormire" è diventato un sinonimo di "copulare in allegria"?
-DOMINIQUE!- La rossa le pestò violentemente un piede, in preda all'imbarazzo -Potresti chiudere il becco per una volta e farti i cazzi tuoi?
-E' bello riavere la vecchia Molly, sai? Ora coraggio, andate a divertirvi! Lys, amore mio, seguiamo il loro esempio!
-Santo cielo, ma perchè devono fare sempre così...- James si schiaffò una mano sul volto, talmente tanto esausto da non aver neanche voglia di minacciare il biondo di morte.
Eliza rise delicatamente: -Direi che Albie e Sarah non hanno bisogno di seguire nessun esempio- In mezzo alle risate generali l'amica le scoccò un'occhiataccia -Scusa tesoro, ma entro domani l'avrebbero già saputo tutti. Congratulazioni, e mi raccomando le precauzioni!
-Tranquilla, staremo attentissimi. Ora però andiamo tutti a dormire o a fare quello che vogliamo, altrimenti la punizione ce la becchiamo pure noi e tanti saluti al divertimento.
Gli altri annuirono, e dopo essersi dati la buonanotte si divisero, in coppie ovviamente.
In fondo bisognava festeggiare.
 
 
[Tavolo Gryffindor]
-Ragazzi, ci stanno fissando tutti.
-Effettivamente la cosa turba anche me. Insomma, è... diverso dal solito, non trovate?
-E' come se volessero chiederci qualcosa, ma non osano farlo.
-Dite che c'entra quello che è successo ieri?
-Ma non possono saperlo, non ancora almeno!
-La risposta è piuttosto semplice, in effetti.
Dominique si voltò di scatto verso il fratello, che aveva pronunciato quelle parole: -Louis! Che intendi?!
Il biondo sorrise furbescamente, lasciando passare qualche secondo di suspence; alla finè respirò profondamente, per poi parlare: -La McGonagall ci ha raccontato tutto poco prima che arrivaste. Si è alzata in piedi e ha fatto un annuncio straordinario. Non vi dico il delirio che si è creato, un casino assurdo.
La ragazza boccheggiò scioccata, cercando lo sguardo degli altri e ritrovando riflesso nei loro occhi il suo stesso stupore.
-...la vecchia ci ha battuti sul tempo, miseriaccia.
-Lo zio Harry l'ha sempre detto di starci attenti, dovevamo essere più prudenti.
-Quindi è per quello che ci fissano così, vorrebbero sapere i dettagli ma non fa, non possono chiederceli così a bruciapelo. Dobbiamo stare uniti e non farci cogliere impreparati, non possiamo evitare per sempre le domande.
La risata di Molly spezzò l'atmosfera semi-seria che si era creata: -Non so se avete notato, ma al tavolo degli Slytherin se la stanno passando decisamente peggio. Ci manca poco che Rosie ne accoltelli uno!
Si voltarono tutti verso la tavolata, ridacchiando: -Cazzo, non ci avevo pensato, ma in effetti è logico: quei due erano delle Serpi, quindi è ovvio che i loro compagni di Casa vogliano sapere cosa è successo.
-Effettivamente ha una sua logica tutto questo. Sono sorpresa che James ci sia arrivato prima di me, maledizione!
Il biondo lanciò uno sguardo sconsolato verso la sua ragazza: -Grazie amore.
-Oh, parlando del diavolo, Lorcan sta venendo proprio qua!
Lo Scamander si sistemò accanto alla propria dolce metà, abbandonandosi sulla panca con un tonfo sordo.
-Dio ragazzi, non potevo resistere un secondo di più. Quelli là non fanno che dire che non è possibile, che era un bravo ragazzo, sicuramente deve essergli successo qualcosa, e bla bla bla; Albus è a un tanto così dal picchiare quello seduto alla sua destra, e Rosie ha minacciato di morte un ragazzino del terzo, apparentemente un cugino di Marcus o qualcosa del genere. 
-E Scorpius in tutto questo che fa scusa?
-Lui se la ride, abbiamo scommesso due galeoni che Rosie scoppia. Credo però sia il caso di andare a calmare Albie bello, altrimenti prevedo guai grossi.
Le occhiatine maliziose di tutti si concentrarono su Sarah: la ragazza balzò in piedi, punta sul vivo, per poi dirigersi senza dire una parola alla tavolata opposta.
L'effetto sul corvino fu immediato: nel momento in cui la mano della castana si posò sulla sua spalla sentì tutti i muscoli rilassarsi istantaneamente, e un senso di pace lo pervase; mostrò il dito medio al ragazzo che lo infastidiva, per poi concentrare tutte le sue attenzioni verso di lei.
Elizabeth seguì con lo sguardo la figura dell'amica, un sorrisino soddisfatto stampato in volto; James le mise un braccio intorno alle spalle con fare amorevole, avvicinandosela.
-Credo che quella ragazza faccia proprio bene a mio fratello, è la prima volta che lo vedo così rilassato con qualcuna. La cosa più divertente sono le facce sconvolte di tutte le altre, ci manca poco che qualcuna scagli un Avada Kedavra o qualcosa del genere.
Lysander rise, sistemandosi meglio Dominique sulle gambe: -Ricordo bene che la stessa cosa è successa quando io e questa bionda qua ci siamo messi insieme, solo al contrario. Ho vissuto nel terrore per giorni, temevo qualche attacco da parte della popolazione maschile di Hogwarts.
-Non parliamo delle ammiratrici di James allora, per favore! Una ragazza mi ha accusata di essere "una troietta in cerca di fama e gloria", ero scioccata!
-Si beh, sono i rischi di uscire con certi ragazzi. Quando mi sono messa con Lorcan nessuna mi ha minacciata però, è strano.
-Probabilmente avevano paura che tu le picchiassi o qualcosa del genere. Non le biasimo.- Le rispose il biondo, ghignando.
La rossa spalancò gli occhi, fingendosi sorpresa: -Ma se sono una creatura adorabile e dolce, non capisco proprio come potessero pensare una cosa del genere!
-Uno zuccherino proprio.
-Dev'essere di famiglia. Una cosa ereditaria, tipo le lentiggini o i capelli rossi o-
-TI SCHIANTO SE NON TAPPI QUELLA BOCCACCIA SCHIFOSA. NON ME NE FREGA NIENTE SE E' TUO CUGINO, E' UN COGLIONE E TALE RIMANE. ORA LEVATI DALLA MIA VISTA O GIURO SULLA TESTA DI SCORPIUS CHE TI FARO' DEL MALE, E MI PIACERA' PURE FARTELO.
La voce irritata di Rose invase tutta la Sala Grande; si voltarono tutti verso di lei, trovandola in piedi che gesticolava verso un ragazzino seduto accanto a lei, mentre Scorpius, Albus e Sarah, la fissavano con un mix di panico e divertimento stampato in volto.
-Perchè proprio sulla mia testa scusa?!
-Penso che sia una specie di dichiarazione d'amore amico, come a dire che ci tiene a te. Per rendere il tutto più credibile
-Oh beh, lusingato allora. 
-Ragazzi, non pensate che sia il caso di portarla via da là...?
-Ci penso io, tranquilli.- Il biondo si alzò, afferrandola con calma per un braccio e trascinandola verso il Dormitorio con flemma, mentre la ragazza continuava a lanciare maledizioni e insulti verso più o meno tutti, compreso il suo fidanzato.
Il Clan seguì la scena con sguardo allucinato.
-...Wow, ci sa proprio fare.
-Direi che le ci vuole un ragazzo come Malfoy, un altro probabilmente sarebbe scappato via nel panico o si sarebbe fatto ammazzare da lei.
Gli altri annuirono, concordi, per poi alzarsi in contemporanea e dirigersi ognuno alla propria lezione.
Finalmente tutto era tornato alla normalità... o quasi.
 
 
 
 
Non aggiorno da qualche mese e questo capitolo fa schifo, ma non ho potuto farci nulla.
Ho avuto gravi problemi personali e di salute, cosa che ha inciso molto non solo sul tempo che potevo dedicare alla scrittura, ma anche sull'ispirazione. Non sapevo come concludere o cosa scrivere, quindi ci ho messo SECOLI per partorire una qualche idea che potesse essere anche solo decente, ma non penso di esserci riuscita.
Non sono soddisfatta del capitolo, quindi mi scuso in anticipo, ma non volevo far passare altri mesi per farvi leggere qualcosa, quindi eccoci qua :')
Grazie a tutti per aver letto, recensito e seguito questa storia, non avete idea di quanto abbia significato per me, potessi vi abbraccerei uno ad uno <3
Peace and love, e spero che continuerete a seguirmi in caso di storie future! 
<3

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