Thilbo

di Alicemacbride99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il primo incontro ***
Capitolo 2: *** Il picolo Frodo ***
Capitolo 3: *** Determinato a combattere ***



Capitolo 1
*** il primo incontro ***


Il negozio era vuoto, come al solito il sabato mattina. Thorin occupava il tempo sistemando dei gigli bianchi in alcuni vasi, mentre attendeva l'arrivo dei suoi nipoti, due imbecilli totali, Kili e Fili. Solo il cielo sapeva dove fossero finiti quei due fessi! Gli affari al negozio di fiori “ The Oak garden” andavano già a rilento senza che loro facessero i loro soliti casini! Sentì dei passi veloci sul marciapiede, appena prima che il campanello appeso alla porta suonasse. “ Scusa il ritardo zio” - disse Fili trafelato - “ Abbiamo perso il pullman di nuovo”. Thorin si voltò, gli occhi azzurri come il cielo li osservavano severi:” Non importa ragazzi. Io adesso vado a fare una consegna, vi affido il negozio. NON-FATE-CAZZATE-OK?” Chiarì lui, scandendo bene le parole. “ Non preoccuparti zione! Ci pensiamo noi!” ribatté entusiasta Kili. Thorin prese un vaso con dei gigli tigrati e si avviò. Non prese la macchina, tanto la destinazione era appena dietro l'angolo. Mentre si recava a destinazione una voce familiare lo salutò. Era Gandalf, il prete del paese, seduto al bar del suo amico Balin. “ Buon giorno Padre!”- disse sorridendo il fioraio. “ è bello vederti in giro caro Thorin! Come stanno i ragazzi?” disse l'anziano. “ Bene, grazie del pensiero.”
“ Dove vai di bello?”
“ Devo effettuare una consegna qua vicino”
Il prete lo squadrò da capo a piedi. “ Sicuro che vada tutto bene figliolo?”. Thorin guardò per terra. No, non andava bene. Niente andava bene da quando suo fratello... Scacciò il pensiero e mostrò il sorriso migliore che avesse, sebbene fosse palesemente falso. “ Sì certo. Ora devo andare o faccio tardi. Arrivederci!”
Thorin cercò di concentrarsi sulla consegna. Si era ripromesso che dal quel giorno sarebbe stato forte, che sarebbe andato aventi. Lo aveva promesso a Diz, ai ragazzi e soprattutto a suo fratello. Arrivato a destinazione, Thorin riguardò bene l'indirizzo. Eppure era giusto. Si trovò davanti ad un negozio di tatuaggi, mai visto prima. Chi diavolo avrebbe mai ordinato dei fiori in un negozio come quello? Thorin entrò, riluttante. Sebbene fosse un maschione alto un metro e ottanta e un fisico abbastanza atletico, temeva chi ci fosse lì dentro, probabilmente un armadio a quattro ante ricoperto di tatuaggi e con un caratteraccio. Già se lo immaginava, ciccione, barbuto e con un sacco di piercing. Suonò il campanello sul bancone e una voce non tardò a rispondere: “ Arrivo”. Thorin aspettò impaziente, finché il proprietario non si mostrò. Era un ragazzo, di circa 25 anni, riccioluto e assolutamente adorabile. Aveva i capelli rossicci, vispi occhi verdi e un nasino piccolo. Le braccia erano ricoperte di tatuaggi e le orecchie piene di piercing che, tuttavia, non gli rovinarono quell'aria da cucciolo che aveva. Thorin lo fissò per un po', tant'è che il ragazzo chiese:” Posso aiutarla in qualche modo?”
“Ehm... sì, starei cercando.... Bulbo Boggins?” disse Thorin leggendo il biglietto che aveva scritto Kili.
Il ragazzo si mise a ridere di cuore. “ Sarebbe Bilbo Baggins, ma non importa! Hahaha”
Mentre Thorin ascoltava la risata di quell'esserino, piacevole come il rumore delle acque di un ruscello, si fece l'appunto mentale di ammazzare Kili una volta tornato. Dopo che si asciugò una lacrimuccia, il ragazzo disse:” Sì sono io, grazie mille per avermeli portati e mi scusi per il disturbo. Sarei venuto personalmente, ma sono pieno di lavoro in questi giorni.”
“ Lo immagino” rispose il fioraio.
“Sono davvero bellissimi, saranno degli ottimi modelli per il tattoo che devo disegnare!”
Thorin si sentì il petto gonfio di orgoglio, il cuore che batteva a mille. “ Se ha bisogno di altri fiori, abbiamo un sacco di bellissimi esemplari”
“Assolutamente! La prossima volta però vengo io così non la disturbo! Mi dispiace ancora molto. Posso offrirle qualcosa? Uno dei miei clienti mi ha dato buca e il prossimo appuntamento è tra un'ora. Le andrebbe una tazza di tè?”. Thorin era tentato di rifiutare, ma quel sorriso candido e quelle guanciotte rosa lo spinsero a rimanere. Si sedettero vicino ad un tavolino e mentre il ragazzo gli versava il tè in una tazzina, lui ammirò i suoi tatuaggi. Era un giardino di fiori umano! C'erano rose, giglio, arzalee... Si chiedeva come mai dei tatuaggi floreali. Quando alzò gli occhi, Bilbo lo stava osservando con un sorriso. “ Ti piacciono? “ disse riferendosi ai tatuaggi.
“Oh sì, sono molto belli. I particolari sono praticamente perfetti!”
“Oh, ti ringrazio”- disse lui arrossendo.
“ Come mai proprio i fiori?” osò chiedere lui, sperando di non essere indiscreto.
“ Vede, io adoro i fiori, solo che loro non amano me! Capisce cosa intendo? Mi basta passare un'ora con una pianta che quella è già morta!” disse ridendo, di nuovo quella risata melodiosa. Continuarono a parlare del più e del meno, finché non fu ora di andare. “ è stato un piacere conoscerti, torna a trovarmi!” Disse Bilbo, salutandolo.
“ Assolutamente”- rispose cortese lui. Il cuore batteva forte, il suo umore era totalmente cambiato. Era da tempo che non si sentiva così bene. Tornò al negozio, dove i suoi nipoti si stavano dando da fare. Era così allegro che Thorin si dimenticò dell'appunto mentale preso in precedenza. Stava sistemando la vetrina, canticchiando una canzone, quando si girò e vide i suoi nipoti che lo osservavano incuriositi. Li fissò per un minuto prima di chiedere che cosa avessero da guardare. “ Niente”- rispose Fili- “ è solo che non ti vedevamo di così buon umore da tanto di quel tempo che sembra quasi strano vederti sorridere”. “Già, da quando sei ritornato dal signor Boggins sembri un'altra persona!”- disse Kili, ricordandogli immediatamente il motivo per cui avrebbe dovuto ammazzarlo.
“Oh dimenticavo, Kili avvicinati per favore. Vieni, su, non mordo mica!”
“ Su questo ci metterei la mano sul fuoco”
“ Avvicinati, non ti faccio niente”. Appena il ragazzo fu alla sua portata, gli diede un pugno in testa.
“QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE CHE DEVI SCRIVERE BENE I NOMI DEI CLIENTI? HAI IDEA DI CHE FIGURACCE MI FAI FARE?”- Gridò Thorin, mentre il nipote si massaggiava la nuca. Fili ridacchiò della scena, ma smise subito, poiché entrò un cliente. L'uomo si girò e rivide il faccino del caro tatuatore.
“ Buongiorno! Mi dispiace disturbarvi, ma mi sono dimenticato di pagare!” disse lui con un sorriso imbarazzato.
Thorin cambiò immediatamente tono: “ Ma no figurati, pensa che anche io me ne ero dimenticato ehehhe!”
“Siamo due smemorati allora!” . Ridacchiarono insieme, sotto gli occhi increduli dei nipoti.
“Ah, e comunque temo che l'errore di battitura del mio nome sia colpa mia! Sa stavo mangiando e non si capisce bene cosa dico quando ho la bocca piena! Mi dispiace!”.
Kili guardò incredulo il tatuatore, poi suo zio, poi di nuovo il ragazzo, mentre il fratello cercava con tutte le sue forze di non ridere.
“ Ma no si figuri, in fondo non è successo niente! Capita a volte di fare errori”
Kili fissò lo zio con uno sguardo intenso, come se all'improvviso fosse impazzito. Fili era allo stremo delle sue forze. Dopo aver pagato il dovuto il giovane si congedò:” Ha proprio un bellissimo negozio, prossimamente comprerò altri fiori, ma ora devo proprio andare. Spero di rivederla per un'altra tazza di tè”. Quando Bilbo lasciò il negozio, Fili scoppiò a ridere, finendo per terra, mentre Kili punzecchiò lo zio: “ Però zietto! Se non ti conoscessi bene direi che sei innamorato!”Thorin lanciò la sua occhiataccia più feroce, facendogli rimangiare le parole:” M-M-meno male c-c-che ti consco bene!” disse fuggendo in magazzino. Thorin ritornò a sistemare la vetrina, cominciando già a fremere per il loro prossimo incontro.

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Capitolo 2
*** Il picolo Frodo ***


Thorin era seduto al bar, davanti a lui un caffè ormai freddo. Continuava a fissare la strada in attesa che arrivasse Bilbo . Ogni pomeriggio il ragazzo passava a salutarlo in negozio ;qualche volta, acquistava un mazzo di fiori e quando tardava o non veniva per qualche motivo, lui era capace di fissare la porta anche per ore, sembrando quasi un cucciolo in attesa del padrone. Una voce lo riscosse dai suoi pensieri:” Sei patetico lo sai?”. Era Dwalin, il fratello di Balin e insieme gestivano un piccolo bar. “ Lo sai che è mezz'ora che fissi la strada ? Lo so che stai aspettando che lui passi qui davanti per venire da te. Perché non gli chiedi di uscire e la fai finita?”

“ Non è così semplice”

Balin gli si sedette vicino, il grembiule sporco di caffè: “ Senti figliolo, da quando Frerin è morto non ti abbiamo più visto sorridere. Credo che passare un po' di tempo con questo Bilbo, possa farti bene.”

“ Non lo so Balin, non so nemmeno se lui possa ricambiare i miei sentimenti. Cioè è carino e tutto però..”

“ Però un paio di balle. Esci e basta. Gli piaci? Perfetto. Non gli piaci? Avanti il prossimo”- rispose brutale Dwalin

“ Non è il fatto di piacergli o no. Non so se abbia già qualcuno!”

“ Bhe, Dwalin ha ragione. Tanto vale provarci no?”. Thorin sospirò, pagò il caffè e se ne andò. Aveva bisogno di riflettere. Non voleva chiedergli di uscire senza sapere prima se fosse già impegnato. Forse non gli piacevano neanche i maschi, forse aveva frainteso le sue attenzioni o i suoi modi gentili. Si passò una mano sul viso. Pur avendo 30 anni si sentiva come se ne avesse 100 di più, tra quello che gli era capitato e il resto. Passò per una via del centro, abbastanza frequentata, seguendo la quale si sarebbe ritrovato al suo negozio senza dover passare davanti al salone di Bilbo. Mentre camminava notò un bimbo seduto davanti al portico di un condominio che piangeva. Era minuto, con una chioma riccioluta e corvina. Non vedendo nessuno attorno a lui, dedusse che si fosse perso. Gli si avvicinò:” Ciao piccolino”. Il bimbo alzò lo sguardo, due grandi occhi azzurri scrutavano lo sconosciuto. “ Ti sei perso?”. Il bimbo annuì, asciugandosi una lacrima con la manica della felpa arancione. I suoi lineamenti, la chioma riccioluta, quel piccolo e adorabile nasino gli ricordavano qualcuno. “ Io mi chiamo Thorin. Tu come ti chiami??” chiese Thorin. Il piccolo tirò sul con il naso, traendo un profondo sospiro, senza rispondere. “ Non sei di queste parti vero?”. Il piccolo, senza proferire parola, scosse il capo. “ Facciamo così, adesso noi andiamo a prenderci un dolcetto, poi appena ti sarai tirato un po' su il morale, cerchiamo i tuoi genitori. Ok?”. Il bambino alzò lo sguardo e annuì, afferrando la mano tesa dell'uomo. Mentre ripercorrevano la via, Thorin non poteva smettere di pensare a chi gli ricordasse. Arrivati al bar, Balin offrì una cioccolata calda al piccolo e alcuni biscotti. Nonostante le gentilezze mostrategli, il bambino non accennava un sorriso e non spiccicava nemmeno una parola. “ Forse è autistico”- ipotizzo Dwalin a bassa voce. “ No, non credo. Piuttosto sembra molto timido. Tu che dici Thorin?”. Ma lui non ascoltava, continuava a fissare il bambino: manine minute, carnagione chiara.... C'era qualcosa in lui che era molto familiare. Il suo broncio gli ricordava quando Kili da piccolo era triste e solo una cosa lo faceva sorridere. L'uomo si avvicinò:” Hey piccolo, ti piace la magia?”. Mentre mordeva un biscotto annuì.

Thorin mostrò una moneta in una mano, poi la mise in un pugno, recitò un piccolo incantesimo e poi avvicinò il pugno al piccolo:” Soffia”. Il bimbo soffiò e rimase stupito quando quel mago riuscì a far sparire la moneta. Dopodiché l'uomo cercò di farla riapparire rimettendo la mano a pugno e facendo soffiare l'assistente, ma qualcosa sembrava non funzionare. Fece finta di non trovare la moneta:” Hey Balin vieni un attimo qui”. Appena l'anziano si avvicinò, cominciò a frugargli nella lunga barba bianca, estraendo la monetina. Il bambino rise, una bellissima risata piacevole come il rumore dell'acqua di un ruscello scrosciante. Thorin fece un piccolo inchino, mentre il piccolo applaudiva:” Grazie signori e signore. Ma questa magia non sarebbe stata possibile senza il mio grande assistente!” disse indicando il piccolo. Balin, Dwalin e alcuni clienti del bar applaudirono, facendo arrossire il bimbo. “Avanti, presentati al tuo pubblico!” lo esortò l'uomo. Il bimbo scese dalla sedia, fece un piccolo inchino e disse:” Frodo Baggins, piacere di conoscervi!”. Una tonnellata di mattoni caddero sulla testa di Thorin. Adesso aveva capito chi gli ricordasse. Che fosse il figlio di Bilbo?

Mentre i suoi amici facevano amicizia con il bambino, adesso più allegro e più amichevole, lui fissava il bambino, vedendo sempre l'immagine di Bilbo riflettersi nell'esserino. Era troppo somigliante!. “ Frodo!” - gridò una voce conosciuta - “ finalmente ti ho trovato! Mi hai fatto venire un colpo!” disse Bilbo abbracciando il piccolo. “ Non ti allontanare più senza il mio permesso ok? Lo sai che è pericoloso” Aggiunse con un tono preoccupato.

“ Sì lo so zio, ma quando mi sono perso, questo mago mi ha trovato!”, disse indicando Thorin.

“ Un mago? Ma cosa..”- disse alzando lo sguardo, sorridendo alla vista dell'amico. “ Oh grazie Thorin, non so proprio come ringraziarti, spero che non ti abbia dato troppo disturbo. Mio nipote può essere un vero birbante a volte..”

Nipote? Aveva sentito bene? “ Oh no figurati, anzi”

Salutati e ringraziato Balin e Dwalin i tre si diressero al salone di Bilbo. Camminavano l'uno a fianco all'altro, con Frodo che li precedeva.

“ Dunque anche te alle prese con i nipoti eh?”

“Eh già. È un piccolo diavolo scatenato quando ci si mette. Non posso voltarmi un attimo che lui è già sparito.”

“ Eh eh anche i miei erano... anzi, sono dei diavoli. Potrebbero fare a gara eh?”

“ahahah già. Meglio portarlo a casa, si è già scatenato abbastanza per oggi.”

“ Casa sue è lontana?”

“No, lui vive con me sopra il salone”

“e i suoi genitori?” chiese Thorin, rendendosi conto di essere stato troppo invadente.

“ Purtroppo i suoi genitori sono morti in un incidente d'auto un anno fa. Da allora vive con me”

“Oh mi dispiace, non volevo essere scortese”

“ No no figurati...” il cellulare del ragazzo vibrò, mostrando il messaggio della babysitter che diceva di non poter venire. “ Ah cavolo, dovrò annullare l'appuntamento.”

“ Se vuoi lo tengo io tuo nipote. Non è un disturbo”

“Oh sì per favore zio, posso andare con lui?” implorò il piccolo. Bilbo alzò un sopracciglio sorpreso. “ Ok va bene. Lo vengo a prendere alle 18 se riesco a finire in tempo”.

Frodo passò il tempo nel negozio di Thorin, giocando con Kili e Fili nel retro. Alle 18:30, Bilbo non era ancora arrivato, così Thorin dovette strappare il piccolo Frodo ai due ragazzi (che imploravano di adottarlo) per recarsi al salone. Il piccolo dormiva, con la testa appoggiata alla spalla dell'uomo. Forse era così sentirsi genitore, soprattutto di un bambino così carino e vivace come lui. Se mai avesse avuto dei figli, non gli sarebbe dispiaciuto che fossero come lui. Giunto al salone, Thorin intravide Bilbo, mentre si congedava dal suo cliente. Avrebbe potuto riconoscere quella chioma lunga e bionda ad un kilometro di distanza: Thranduil, quel maledetto pezzo di merda. Per fortuna non l'aveva notato mentre se ne andava nella sua costosa macchina di lusso. Bilbo gli orse in contro appena vide l'amico con il nipotino. “oh grazie, questo cliente mi ha trattenuto a lungo. Mi dispiace dia averti disturbato anche sta volta”

“Ma no, figurati. È stato un piacere. Frodo è un bimbo meraviglioso”

“Sì lo so. Non so cosa farei senza di lui. Purtroppo da quando ha perso i genitori si è molto chiuso in sé stesso. Appunto oggi mi è sembrato un miracolo che avesse parlato (addirittura riso) con un perfetto sconosciuto. Sei sorprendente!” disse sorridendo. Quel complimento colmò il suo cuore di gioia.

“ Se vuoi quando sei impegnato con il salone posso badare io a lui. Anche i miei nipoti si sono affezionati”

“ Incredibile, sei riuscito a fargli fare amicizia! Assolutamente, sempre se per te non è un disturbo. Dopo quello che ha passato, questo piccolo ha bisogno di sorridere un po'”.

Si salutarono, dandosi appuntamento per l'indomani. Mentre tornava a casa, Thorin inspirò l'aria umida dell'autunno. Era meraviglioso avere un legame più solido con Bilbo adesso, ma la vista di quello stronzo di Thranduil lo aveva infastidito. Ovunque andasse quell'uomo, seminava discordia. Questa volta, però, non glielo avrebbe permesso.

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Capitolo 3
*** Determinato a combattere ***


Quella domenica la pioggia cadeva a dirotto, tanto che l'acqua scorreva sul marciapiede come una specie di ruscello. Thorin meditava fissando la finestra del suo appartamento, situato proprio davanti alla chiesa. Da lì si vedeva il bar di Balin e Dwalin e la piazza circolare, molto grande, tanto che lì si tenevano le fiere di paese. Proprio davanti alla chiesa di solito veniva allestito un palco dove si esibivano attori, ballerini, cantanti e, molte volte, appassionati di karaoke. Fissando quel punto vuoto dove a breve avrebbero montato l' impalcatura per la fiera d'Autunno, gli venne in mente quando suo fratello, dopo aver alzato un po' il gomito, si precipitava per cantare “ Eclipse of the heart” in una chiave inesistente nel mondo della musica. Quando si impegnava poteva essere un cantante passabile, ma da ubriaco... Sorrise quando si ricordò di quando Gloin e Oin dovettero farlo scendere a forza dal palco perché voleva cantare un'altra canzone, poiché qualcuno dal pubblico aveva richiesto un bis ( quel “qualcuno” erano Kili e Fili ovviamente). Mancavano solo una settimana alla fiera e Thorin si era deciso ad invitare Bilbo ad andarci con lui ( e, chissà, magari sarebbe stato abbastanza folle di chiedergli di ballare). Il telefono squillò, il rumore del cellulare riecheggiò per l'appartamento vuoto e buio.
“Pronto?”
“Pronto Thorin? Sono Bilbo. Senti, oggi piove molto, non so se per te va bene venire a prendere lo stesso Frodo. Hai pure il negozio chiuso, non vorrei che disturbasse a casa tua...”
“Ma no figurati, tra un po' arriveranno anche Kili e Fili così i bambini giocano insieme”
Dall'altra parte della cornetta, Bilbo ridacchiò. Quella risata...
“ Ok allora vieni a prenderlo tu?” Riprese lui.
“ Sì non c'è problema” rassicurò l'uomo.
Conclusa la telefonata, si mise il cappotto e prese l'ombrello. Da quando suo fratello era morto, odiava rimanere da solo in casa. Spesso venivano i suoi amici a tenergli compagnia, ma appena se ne andavano quella sensazione di solitudine ritornava, più opprimente e insopportabile. Dato che nessuno dei due non si era ancora sposato, avevano deciso di condividere quell'appartamento insieme, così avrebbero risparmiato. Uscendo chiuse la porta a chiave dietro di se, come se bastasse quello a fermare il ricordo del fratello. Tanto Kili e Fili avevano la chiave di riserva. Ogni passo riecheggiava per la via vuota con un sonoro ciack ciack, mentre avanzava con passo veloce e deciso. Entrato nel negozio del suo amico, vide una scena che gli fece ribollire il sangue: il suo Bilbo che mostrava un album di tatuaggi alla persona più ignobile, disgustosa, opportunista e rivoltante che Satana abbia mai creato: Thranduill. Aveva le gambe accavallate, il bacino molto vicino quello del ragazzo, circondava le spalle di Bilbo con il braccio. Bilbo non sembrava farci troppo caso alla contatto dei loro corpi, era troppo concentrato a mostrare i suoi lavori migliori.
“Oh Thorin, sei arrivato. Vado subito a prendere Frodo.” poi rivolgendosi al cliente “ Vogliate scusarmi un minuto”. Corse via in un battibaleno, lasciando i due nella sala d'aspetto. I due si fissavano, una specie di gara a chi abbassava lo sguardo per primo. Poi Thranduill fece un ghigno e disse:” Però, non sapevo avessi cominciato a fare il baby sitter. Gli affari vanno così male che devi fare due lavori? Sapevo che quel negozio non sarebbe durato a lungo”.
Thorin strinse i pugni. << Sta solo cercando di farti incazzare, non reagire >>
“ Al contrario, il mio sta andando alla grande, tanto che ho deciso di aprire altri tre negozi. Inoltre, per celebrare il mio compleanno, il mio adorato figlio mi ha regalato un tatuaggio. Mi aveva consigliato questa...” si guardò intorno, con un'aria di sufficienza “ bettola, ma sinceramente non ne ero troppo convinto. Però devo ammettere che il tatuatore è molto carino. Penso che mi divertirò un po'”. Thorin gli lanciò un'occhiata con la quale avrebbe potuto congelare l'inferno, ma l'avversario non sembrò badarci troppo.
Thranduill fisicamente era l'opposto di Thorin: alto, magro, slanciato, biondi capelli molto lunghi, con il viso ben rasato, al contrario delle sopracciglia che erano molto folte. Vestiva con una camicia bianca, lunghi pantaloni attillati di velluto e delle scarpe nere di cuoio. Il suo completo valeva quasi quanto un mese di incasso nel suo negozio.
“ Eccolo qui!” cinguettò Bilbo che non sembrava percepire la tensione che si era accumulata.
Frodo indossava un poncho giallo con un cappuccio, sotto un giubetto e pantaloni lunghi di jeans. Il piccolo, vedendolo, gli corse in contro e gli abbracciò le gambe.
“Ciao Thorin! Ho portato con me un sacco di giocattoli, l'album da colorare, un film..” disse emozionato al pensiero di passare una serata con Kili, fili e Thorin.
Bilbo li guardava con occhi amorevoli e un sorriso dolce. Al contrario gli occhi del cliente svettavano da Bilbo, al piccolo.
Con un ghigno decide di avvicinarsi:” Ma chi è questo bel bimbo? Tuo figlio?” accovacciandosi, cercando di raggiungere direttamente gli occhi del piccolo.
“ No è mio nipote. Saluta Frodo”
Il piccolo si era rifugiato dietro e gambe di Thorin e guardava lo sconosciuto sbirciando di tanto in tanto. Vedendo i tentennamenti del bambino, Bilbo intervenne:” Vede è molto timido con gli sconosciuti...”
Thraduill si rialzò, sorridendo comprensivo per mascherare lo stizzo che provava, mentre Thorin, dal canto suo, sorrideva.
Bilbo accompagnò i due alla porta:” Mi raccomando Frodo fai il bravo. Senti Thorin, forse questo cliente mi terrà un po' impegnato, sta sera vengo io a prenderlo, tanto so dove abiti. Ok?”
Dopo essersi salutati, Thorin prese in braccio Frodo per evitare che si bagnasse, mentre con la mano libera reggeva l'ombrello.
Durante il ritorno a casa, cercò di pestare quante più pozzanghere possibili, immaginando la faccia di quel pezzo di...
Arrivato a casa, Fili e Kili sequestrarono immediatamente il piccolo, per sua fortuna. Non era del' umore per giocare. Nella situazioni nella quale si trovava, avrebbe preferito rimanere nella sua solita solitudine. Andò in bagno per sciacquarsi la faccia e cercare di calmarsi. Si guardò allo specchio: chioma mossa, lunga e corvina; barba fola dello stecco colore; occhi azzurri ghiaccio...Non faceva quasi mai caso al suo aspetto, ma ora che si dava un'occhiata, si vedeva che aveva un'aria trasandata. Era in questo stato che aveva conosciuto Bilbo? Strano che non fosse scappato. Strano che Frodo non abbia paura di lui. Non è inusuale provare invece repulsione per quel maledetto stronzo, lo stesso che aveva aperto in società con suo fratello, lo stesso che li aveva abbandonati quando lui si era ammalato, lo stesso che ha giocato con i suoi sentimenti... strinse i pugni, fino a far diventare le nocche bianche. Dopo un paio di respiri profondi, uscì dal bagno per preparare la cena, trovandovi però già Fili, che cucinava dei bastoncini di pesce.
“Oh sei qua zio, apparecchi che è pronto?” disse sorridendogli.
Mentre preparava, pensò a quanto fosse simile al padre. Chissà se si ricordava di lui? Forse no, era troppo piccolo quando morì in Vietnam. Aveva solo 5 anni, mentre sua sorella, la madre, aveva solo 21 anni. Aveva avuto Fili a 16 anni e, a 19 anni, arrivò Kili. Lui probabilmente lo aveva visto solo in foto, era sempre stato Thorin il padre per lui. Lo osservò, mentre giocava con il piccolo con le macchinine.
Si misero a tavola, mentre Fili serviva il pasto.
“ Mettiti il tovagliolo al collo, altrimenti ti sporchi la maglietta” disse Fili riponendo la padella sul lavello.
“ Guarda che Frodo mi sembra abbastanza grande da magiare senza sporcarsi” disse Kili guardando il piccolo mentre si tagliava da solo i bastoncini.
“ Mi stavo riferendo a te” disse ridendo il fratello.
“Ma fatti furbo” disse di rimando Kili mentre gli lanciava il tovagliolo.
Continuarono a stuzzicarsi fino a quando Thorin non gli lanciò un'occhiata eloquente. Si erano fatte le 20 e Bilbo non era ancora venuto a prenderlo. Kili e Fili se ne andarono, per non perdere il prossimo pullman, lasciando loro due da soli. Si misero a guardare un film, “Tarzan” della Disney. Erano le 21 e le palpebre dell'uomo cominciavano a cedere. Sognò di ballare alla fiera, c'erano tutti i suoi amici. Tra loro Bilbo e Frodo che applaudivano e cantavano. Poi d'un tratto cominciò a piovere molto forte. Si guardò intorno, e vide il ragazzo e il piccolo salire in una grande macchina nera per ripararsi, mentre Thruanduill i teneva l porta. Thorin cominciò a chiamarli, ma non is voltarono. Poi il veicolo partì, mentre l'uomo ancora cercava di chiamarli nel fracasso della tempesta. Si svegliò di soprassalto. Guardò verso la sua destra: il piccolino si era addormentato e si era appoggiato a lui, la chioma corvina sul suo braccio. Guardò l'orologio: 22:00.
“Spero di non averti svegliato” disse una voce dietro di lui.
Bilbo era seduto sul divano, a fianco a lui, sorridente e un po' bagnato.
“ scusa se ho fatto tardi, ma questo cliente non mi lasciava proprio andare. Ci ha messo due ore a scegliere un tatuaggio e ha preteso che glielo facessi subito. Un incubo. E non ho ancora finito!
Mi dispiace di aver fatto tardi. Per strada ho incontrato Kili e Fili alla fermata del pullman e mi hanno dato le chiavi per entrare nel caso stessi dormendo”
“ Non ti preoccupare, mi ero appena assopito.” Si spostò dolcemente, per non svegliare il piccolo e farlo sdraiare comodamente sul materasso.
“Posso offrirti qualcosa? Un tè un caffè...” offrì lui.
“ Va benissimo un caffé”
Mentre Thorin preparava la macchinetta automatica, Bilbo osservava le foto. Si soffermò in particolare su una, quella con tutta la sua “ compagnia”.
Thorin li diede una tazzina guardando la foto.
“ Chi sono?” chiese lui curioso.
Lui glieli indicò, elencando tutti i nomi.
“In fine questi sono Dis, mia sorella e madre di Kili e Fili,e Frerin, mio fratello”.
“ Kili e Fili mi hanno parlato della loro madre. Se non sbaglio fa l parrucchiera. Tuo fratello che fa?”
Thorin fissò la foto per un lungo istante:” Gestivamo insieme il negozio, prima che si ammalasse”
“Oh mi dispiace, non volevo essere invadente”
“Non ti preoccupare, non lo sei. Gli saresti piaciuto secondo me. Era un po' più socievole di me, ci sapeva fare con i clienti”
“Sembra simpatico” disse solo Bilbo, cercando di non essere di nuovo inopportuno aggiungendo altro. Dopo il caffè, Bilbo prese Frodo ancora addormentato e si avviò verso la porta.
“ Prima che vada volevo chiederti....” disse Thorin, arrossendo.
“Dimmi” disse Bilbo sorridendo.
“Ti... andrebbe di... ecco... tra poco ci sarà una festa, cioè non una festa... una fiera... ti andrebbe di venire con me? Così ti presento i miei amici..”
“Mi piacerebbe moltissimo. Poi ci mettiamo d'accordo in seguito. Buona serata” disse con un sorriso a trentadue denti.
Chiusa la porta, il suo cuore cominciò a battere forte, come se fino ad allora non avesse mai battuto, ma nella sua mente era ancora presente il sogno che aveva fatto. Questa volta non sarebbe stato fermo a guardare mentre quel maledetto si portava via ciò che era importante per lui, sta volta avrebbe combattuto.

SALVE! Sì lo so, ci ho messo un casino a scrivere, ma ultimamente sono stata molto impegnata T.T Spero che possiate capire. la prossima volta cercerò di far passare meno tempo tra una storia e l'altra :)

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