Dannazione.

di _Kalika_
(/viewuser.php?uid=1012277)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dannazione. ***
Capitolo 2: *** Ricordi e Realtà ***



Capitolo 1
*** Dannazione. ***


Era la prima volta che prendevo un'insufficienza. Alla verifica di storia, il primo, dannatissimo 4.
Non ero triste, dopotutto sapevo che non avevo risposto bene, e sapevo che non poteva essere andata chissà come. Pensavo che se avessi preso un voto del genere avrei sentito le lacrime salire agli occhi, o chissà quale attacco isterico, io solita a prendere il massimo.
Invece, essenzialmente, sono rimasta in silenzio per il resto delle ore di lezione a guardare il paesaggio fuori dalla finestra, come se trovassi interessante vedere il fumo prodotto dai macchinari della mensa scolastica salire verso il cielo.

E non scoppierò a piangere, no, ormai controllo molto bene le mie emozioni, ma sento di aver bisogno di qualcuno per riuscire ad affrontare eventi del genere; e so anche chi è quel qualcuno.
Non mi serve una persona che mi guardi con commiserazione mentre mi sciolgo in un mare di lacrime, non lo voglio e non succederà mai, io ho bisogno di qualcuno che mi cinga le spalle con sicurezza, che mi lasci chiudere gli occhi ed abbandonarmi alla sua presa, mentre con lui condivido i nostri rispettivi dolori.
Qualcuno che mi possa capire e che sappia consolarmi, dannazione, possibile che non esista qualcuno del genere?  Eppure io lo so che c'è qualcuno, dall'altra parte della classe, che è in grado di capirmi.. una, solo una persona che sento che possa comprendere ciò che penso, ed anche se non fosse davvero così, penso che la mia testardaggine ed il mio orgoglio mi farebbero accettare lo stesso quella persona.
Dannazione.
Non mi sembra di chiedere troppo, soltanto qualcuno che mi dica: "Va tutto bene, Minerva, rilassati e non pensarci..", per poi riuscire a farmi rilassare davvero, per una volta.
Ed invece, come al solito, quella persona non è riuscito a captare il mio stato d'animo, forse è colpa mia. E non mi azzarderò mai a chiedere o solo accennare ciò che vorrei, il mio orgoglio me lo vieta categoricamente.

Così, anche questa notte ho deciso di leggere le mie amate storie di morte e di tristezza, faccio in modo di sfogare le mie emozioni e le mie lacrime con quella valvola, incredibilmente piacevole.
Ancora una volta, il cuscino si bagna di lacrime.  Ancora una volta, arrivo al punto di dimenticare il vero motivo per cui l'ho fatto, per me non è un male, e piango in silenzio ciò che inconsciamente vorrei.
Ancora una volta, sento in quel dolore, in quella violenza ed in quella morte che leggo un che di attraente, mi spinge a volerne ancora di più, come un tossicodipendente con le sue pillole.
Ancora una volta, leggo fino a che gli occhi, ancora bagnati, mi si chiudono da soli, ed abbandono la quiete della notte per prepararmi ad un altro dannatissimo giorno.
 
Ormai le persone con cui passo la mia vita - so che manca tanto prima che possa dire di viverla, la mia vita - mi conoscono come una ragazza che non fa altro che scrivere, storie di violenza, di dolore e di morte. Il mio pensiero si sta formando su ciò che scrivo, alcune delle opinioni comuni iniziano a contorcersi secondo la mia dolorosa -e forse perversa- mente; poco manca che mi considerino una pazza vogliosa di uccidere - e ad essere sincera, anche se questa parola spesso non mi si addice, la cosa non mi dispiace così tanto.
Dannazione.


​*** Angolo della disperazione dell'Autrice ***
Bah.
​No, dico sul serio. Bah.
​Perchè non so neanche io il motivo per cui abbia scritto questa cosa.  Mi piace, eh, e mi si addice pure *guarda divertita il sangue che scorre fuori dalle sue vene*, ma non so a quante altre persone possa piacere una roba del genere.

​Ma scherzi a parte, dato che a quanto pare la mia mente è portata per scrivere testi del genere, avevo pensato di trasformare questa singola One Shot in un'intera raccolta senza una fine precisa, praticamente con soltanto il personaggio ed il suo modo di pensare come filo conduttore tra le storie, che potranno essere anche di lunghezza molto differente fra loro.
​Esatto, ho intenzione di scrivere ancora di questa ragazza dai pensieri cupi e a dir poco anticonformista, che poi sarei io con un carattere decisamente più esasperato.  Ho deciso che si chiamerà Minerva, il nome mi piace e le si addice.
​Se l'idea della raccolta su questo particolare personaggio vi garba, allora non mancate di dirmelo nelle recensioni, stessa cosa se avete consigli o critiche: se non raccolgo consensi non credo che il progetto andrà in porto quindi la decisione è affidata a voi lettori.

​A presto,
​_Kalika_

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ricordi e Realtà ***


Ricordi e Realtà

Dopo ore passate a sistemare la camera, aveva capito cos’era quella traccia di sentimento che la opprimeva. O meglio, aveva capito a cos’era dovuto.

Stava ordinando e pulendo la camera per dare inizio ad una nuova vita, la vita da liceale che di lì a pochi mesi l’avrebbe inglobata.
Ma mentre lavava, buttava, stracciava, si rendeva conto che ogni cosa su cui posava lo sguardo le regalava un ricordo.

Per poter dare aria nuova alla sua vita, doveva voltare del tutto pagina, eliminare la realtà degli ultimi anni, che si sarebbe ridotta a meri ricordi.
E per quanto forse l’avesse desiderato… per quanto avesse davvero voluto eliminare quella merda che era il suo presente, solo adesso si rendeva conto che in quello schifo c’erano dei fiori, pochi e forse instabili, ma talmente belli che si era affidata a loro ed aveva trovato il motivo di ridere anche nella condizione in cui si trovava.

Voltando pagina, avrebbe cancellato anche quei semplicissimi sprazzi di gioia, che magari si limitavano a quando si vedevano bottigliette d’acqua, sempre dello stesso proprietario, venir lanciate da una parte all’altra della classe, o all’amico che aveva dato un nome addirittura allo spiffero freddo che ogni tanto lo faceva rabbrividire… ed era stupido, però non voleva davvero abbandonare tutto.

Per quanto sapesse che era inevitabile, sapeva anche che le avrebbe fatto male, almeno fino a che non avrebbe trovato qualcos’altro. Ma la realtà di tre anni non si può sostituire come se niente fosse.
Stupidi Ricordi.



​*** ​Angolo ​della disperazione dell'Autrice ***
​Come avrete notato, questa volta ho deciso di scrivere in terza persona. Non c'è un motivo preciso, semplicemente se l'ispirazione arriva così io non faccio altro che assecondarla.
​Ho deciso di scrivere questo testo oggi stesso, e per quanto corto sia mi ha soddisfatto.  In particolare, l'ho scritto pensando alla mia classe delle medie che quest'anno ho lasciato, dunque vorrei dedicarlo a lei, la 3a ​L, ed in particolare ai "fiori", Lollo, Gabriele e Andrea.
​Nel caso leggeste la storia su questo sito... beh, vi ringrazio.

​Grazie a tutti per aver letto, spero vi sia piaciuto ed abbiate voglia di lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate.

​_Kalika_
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3663054