Angeli o Malandrini?

di Annabeth1995
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Angeli... e Malandrini! ***
Capitolo 2: *** Ma quanto è lunga la strada fino alla torre di Grifondoro! ***
Capitolo 3: *** Prime edizioni ***
Capitolo 4: *** Consapevolezza ***
Capitolo 5: *** Favori ***



Capitolo 1
*** Angeli... e Malandrini! ***


Era il primo settembre ma faceva ancora relativamente caldo. La stazione di King Cross era, come sempre in quel periodo dell’anno, piena di gente che spingeva carrelli carichi di bagagli. Hermione Granger, diciassette anni, stava per partire per il suo ultimo anno ad Hogwarts. Non aveva ricevuto la spilla di Caposcuola quell’estate ma, sinceramente, poco le importava. I M.A.G.O sarebbero stati gli esami più impegnativi che avrebbe mai dovuto affrontare, quindi non dover fare le ronde non le dispiaceva per nulla. Più tempo per studiare. 

Era una strega brillante, Hermione e, diciamocelo, la ragazzina acerba di un paio di anni fa, durante le vacanze estive, era stata sostituita da una splendida giovane donna. Non sarebbe mai stata bellissima, i suoi tratti un po’ spigolosi non sarebbero rientrati nei canoni di bellezza delle modelle ma, a modo suo, sapeva essere affascinante senza volerlo, tanto che parecchi ragazzi, al binario 9 ¾, si erano voltati ad osservarla mentre  caricava il baule sul treno. Era semplice ma, con un minimo spostamento di capelli, sapeva conquistare chiunque avesse abbastanza buon gusto per notarla. 

Avendo ormai sistemato i bagagli, Hermione si fermò sulla banchina aspettando la sua migliore amica; Lily Evans. Era, come lei, una nata babbana e soprattutto in comune avevano la passione per i libri e lo studio. Se la Evans era più brava in pozioni, Hermione la superava in Trasfigurazione. Mai state in punizione, sempre lige alle regole e non avevano mai fatto perdere un punto a Grifondoro, la loro casa ad Hogwarts. 
L’esatto contrario di loro erano i ragazzi che avevano appena attraversato la barriera; i Malandrini.
Remus Lupin e Peter Minus erano sempre stati i più pacati e si limitavano a girare con quei due scapestrati che seguivano.
James Potter e Sirius Black. Quelle due pesti erano il tormento di Hermione e Lily; in loro presenza studiare era quasi impossibile visto che, ogni minima singola cosa, la prendevano a mo’ di scherzo quindi, in sala comune era impossibile anche solo aprire un libro. A lezione non prestavano mai attenzione (quindi non si riusciva a capire come facessero ad avere voti così alti) e disturbavano le spiegazioni con risate sommesse e sghignazzamenti vari.

Calma Hermione, calma. È solo un anno, l’ultimo anno in cui dovrai sopportare le angherie di quei due.

“Ehi Herm! Mi aspettavi da tanto?”

Davanti a lei si parò una figura esile con una carnagione pallida, lisci e lucenti capelli rossi e gli occhi di un verde splendente che ricordava molto il colore dello smeraldo. Tutto l’opposto di Hermione: pelle leggermente più abbronzata, ricci capelli castani che le ricadevano in boccoli (finalmente ordinati grazie a qualche pozione) sotto le spalle e profondi occhi dorati.

“Sono qui da abbastanza tempo per aver già avuto la sfiga di incontrare scemo e più scemo” 

Disse sorridente all’amica. Salirono sul treno che, da li a tre minuti, sarebbe partito per riportarli nel luogo che loro definivano amorevolmente Casa.

Il viaggio in treno fu molto tranquillo, Lily ,essendo la nuova Caposcuola, non si era trattenuta troppo nello scompartimento con Hermione che ne approfittò per dormire ancora un po’. Solo quando furono quasi a destinazione si decise ad indossare la divisa. Nell’esatto momento in cui si stava levando la maglia sentì la porta dello scompartimento aprirsi ma, credendo fosse Lily, non si girò neppure.

“Lils, mi potresti passare la camicia?”

Silenzio.

“Lily, mi ascolti?”

Hermione si girò e sbiancò all’istante; di fronte a lei c’era Sirius Black che indossava uno dei suoi migliori ghigni.

“Potrei passartela Granger ma così stai decisamente meglio”

Quasi non aveva finito di parlare che si ritrovò schiantato nel piccolo corridoio del vagone. Hermione, bacchetta alla mano gli sorrise beffarda e, con un movimento del polso, gli lanciò un incantesimo della pastoia. Scoppiò sonoramente a ridere quando lui, cercando di mettersi in piedi, aveva incespicato ed era tornato con il sedere per terra. Quando si stufò di vederlo digrignare i denti lo liberò.

“Prova ancora a spiarmi quando mi cambio, Black, e ti giuro che rimpiangerai il giorno in cui mi hai provocata la prima volta”

Detto questo si richiuse lo scompartimento e finì di cambiarsi. Hermione era contro violenza e scherzi ma quei dannati malandrini riuscivano a tirare sempre fuori il peggio di lei. Dannato Black! 

In un altro scomparto del treno, nel frattempo, un ragazzo dai capelli neri come la pece tornò furente dai suoi tre migliori amici. Erano uno strano quartetto, Sirius e James erano i due ragazzi più ambiti della scuola e molte ragazze erano già passate nel letto del primo, mentre il secondo era innamorato di Lily Evans da sempre.

“Ehi, Felpato! Che succede?”

Chiese James con un ghigno furbesco sul viso. Sapeva già tutto ma vedere l’imbarazzo e la rabbia sul viso di Sirius non aveva prezzo. Era impagabile!

“Quella stronza della Granger! Manco le avessi affatturato il gatto! Mi sa schiantato in fondo al treno solo perché, per sbaglio eh, ho cercato di entrare nel suo scompartimento mentre si stava cambiando! Oh ma me la pagherà cara!”

Lupin scosse la testa mentre Minus continuava a mantenere la solita espressione stralunata. Potter, invece, era scoppiato direttamente a ridere in faccia al suo amico che, diciamola tutta, non amava essere preso in giro. Di li a poco, di fatti, dal loro scomparto iniziarono a volare i più svariati incantesimi e a nulla servirono i rimproveri di Lunastorta. 
L’ultimo anno doveva ancora iniziare e già si prospettava movimentato. E sicuramente, con la Granger e la Evans tra i piedi, se ne sarebbero viste delle belle! 




Salve a tutti cari lettori!! Dopo molto tempo sono tornata con una nuova fic sul mondo di Harry Potter. Finalmente l'ispirazione è tornata e spero che resti con me per molto tempo! Spero anche che il capitolo vi sia piaciuto e vi nvito a darmi un parere, positivo o negativo che sia. Detto questo pubblicherò un capitolo a settimana, come giorno ho scelto la domenica. Quindi ci vediamo tra sei giorni!!! 
Baci Annabeth :*

 

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Capitolo 2
*** Ma quanto è lunga la strada fino alla torre di Grifondoro! ***


Lo smistamento di quell’anno aveva accolto: quattro Grifondoro, tre Serpeverde, due Corvonero e tre Tassorosso. Come sempre il preside, Albus Silente, aveva ricordato che l’accesso alla Foresta Proibita era severamente vietato e tutte le altre regole che i novizi avrebbero dovuto ricordare. Hermione e Lily erano sedute vicine e chiacchieravano; quello sarebbe stato l’ultimo smistamento cui avrebbero assistito e si sentivano al contempo tristi ma emozionate.
 
 Emmeline Vance, di Grifondoro, seduta davanti a loro assieme a Dorcas MecDowes e Marlene Mckinnon,  a cena finita si alzarono dirette al dormitorio.  
 
“Herm, Lils, venite con noi?”
 
Chiese allegramente la prima.
 
“No, Lin, grazie. Ci fermiamo ancora cinque minuti. Vuoi andate, noi vi raggiungiamo tra poco.”
 
Disse Lily.
Alle due ragazze sedute al tavolo rosso-oro era sempre piaciuto rimanere un po’ in dietro rispetto agli altri. Per loro, la Sala Grande, aveva un certo fascino quando era deserta, trasmetteva tranquillità al loro stato d’animo. Ed essendo che, nella loro sala di ritrovo, tranquillità non ce ne sarebbe mai stata, dopo cena si trattenevano sempre un po’ di più. Non avevano considerato però che, fuori dal portone, le attendevano due dei ragazzi più ambiti di Hogwarts.
 
“Ramoso, era proprio necessario rimanere qui ad aspettarla quando avresti potuto benissimo vederla in sala comune tra cinque minuti?”
 
“Certo mio caro Felpato! Qui posso beccarla e parlarle fino alla torre senza che mi possa evitare!”
 
Sirius lo guardò di sbieco.
 
“Non so se te lo ricordi ma, con la Evans, c’è pure la Granger e non credo proprio che ti vorranno tra i piedi James”
 
Potter ghignò soddisfatto.
 
“Ed è proprio qui che entri in gioco tu Sir! Tu distrai la Granger così io posso invitare Lily a fare un giro sulla scopa!”
 
Sirius rise sarcastico.
 
“Certo!! Vorrei ricordarti che, quella pazza, meno di quattro ore fa, mi ha schiantato sul treno e non ho sinceramente voglia di ripetere l’esperienza due volte in un giorno!”
“Ahhhh! Quindi in poche parole hai paura di Hermione!”
 
Il moro, punto nell’orgoglio, gonfiò il petto.
 
“Io non ho paura di lei! Anzi, è lei che dovrebbe aver paura della mia vendetta!”
“E cosa comporterebbe?”
 
Chiese curioso l’altro.
 
“Beh, ancora non lo so di preciso ma, posso assicurartelo, me la pagherà!”
“Lo ripeti da tutta la sera! Non ti sarai mica preso una cotta per la secchiona vero?”
 
Fece James con tono divertito e provocatorio.
 
“Puah! Posso avere qualsiasi ragazza voglio, perché dovrei volere proprio lei? Non è neppure paragonabile a Marlene! E poi, Ramoso, vorrei ricordarti che sei tu ad essere cotto di una secchiona!”
“Shhh -gli intimò l’amico-, stanno uscendo! Io mi nascondo, tu distrai la Granger e datti una mossa!”
 
Sirius non ebbe neppure il tempo di ribattere che James l’aveva già spinto davanti al portone proprio mentre le due stavano uscendo.
 
Lily e Hermione inarcarono le sopracciglia alla vista di Sirius Black ancora li, di solito a quell’ora, era già alla torre con la sua banda a fare casino. Cercarono di superarlo per dirigersi verso le scale ma lui si parò di nuovo davanti a loro, o meglio, alla riccia che sbuffò scocciata.
 
“Hai intenzione di toglierti di torno o no? Siamo stanche e vorremo andare a dormire.”
“Veramente vorrei parlare con te Granger.”
 
Lei sbuffò sonoramente cercando di far percepire al ragazzo tutto il suo fastidio.
 
“Allora parla così ce ne possiamo andare”
“Ehm, da soli”
 
Ghignò lui. E si sa, quando uno dei Malandrini ghigna non c’è mai da aspettarsi nulla di buono. Lily guardò l’amica di sottecchi cercando di capire se voleva o meno rimanere sola con il ragazzo. Hermione le fece un lieve cenno con la testa come a darle il permesso di andare avanti. Sapeva che se non lo avesse accontentato le avrebbe tormentate per tutti e sette i piani. Quindi, un po’ riluttante a lasciare l’amica sola con il ‘nemico’, la Evans se ne andò. Appena fu sparita alla vista, Sirius si rivolse sorridente a Hermione che, potendo, lo avrebbe schiantato di nuovo.
 
“Beh, dimmi che vuoi e facciamola finita”
 
Diretta come sempre la ragazza.
 
“Volevo riaccompagnarti in sala comune”
 
Hermione scoppiò a ridere di gusto lasciando Sirius un po’ perplesso.
 
“Perché ridi?”
“Tu che cerchi di essere gentile!!! Merlino, è la barzelletta più bella di sempre!”
 
Rispose lei mentre si ricomponeva un po’ per poi iniziare a marciare verso la torre.
 
“Io sono sempre gentile!”
 
Disse lui offeso.
 
“Oh no Black! Tu sei arrogante, egocentrico, irresponsabile, borioso e sprezzante delle regole ma no, sicuramente tu non sei una persona gentile”
 
Sirius si bloccò in mezzo al corridoio furente. Come si permetteva, quella, di giudicarlo? Non lo conosceva neanche bene! Dannata so-tutto-io! Lei non si era fermata ad aspettarlo, anzi, stava già imboccando le scale per il quinto piano. La raggiunse a passo svelto e la strattonò per un braccio.
 
“Non osare giudicarmi. Tu non mi conosci, di me sai solo il mio nome, quindi la prossima volta abbi il buon gusto di tacere!”
 
Hermione era rossa in volto, la rabbia stava iniziando a ribollirle prepotentemente nel sangue.
 
“Io non giudico io esprimo il mio pensiero! Quando mai tu sei stato gentile con me? MAI! Prendermi in giro con quegli stupidi nomignoli che mi avete affibbiato e farmi scherzi ogni volta che ti capita non è essere gentile! Con me sei sempre stato odioso e con te mi comporto di conseguenza! Ora lasciami andare senza rompermi ulteriormente le pluffe o, te lo giuro Black, ti schianto di nuovo!”
 
Sirius, che non si aspettava una reazione così aggressiva, le lasciò il braccio e, in men che non si dica, la Granger era già sparita su per le scale. Quando arrivò in sala comune lei non c’era più. Raggiunse James, Remus e Peter davanti al camino e si accomodò nell’ultima poltrona rimasta libera. Ramoso gli diede di gomito.
 
“Ci sei riuscito a trattenerla eh Sir?”
 
Lui annuì guardando le fiamme danzare nella penombra.
 
“Sirius che succede?”
 
Chiese ancora Potter, che per la cronaca, aveva ricevuto un sonoro due di picche da Lily, per una mancata battuta dell’amico.
 
“Io sono una persona gentile vero James? Non sono egocentrico, arrogante e altri brutti aggettivi vero?”
 
L’amico lo guardò stranito. Non era il genere di domande che solitamente Felpato gli poneva.
 
“No Sir, non sei una brutta persona”
“Non hai risposto alla mia domanda Ramoso.”
 
Lui alzò gli occhi al cielo! Gli era presa una crisi esistenziale a passare dieci minuti con la Granger?!
 
“Felpato, tu non sei una cattiva persona. Solo tieni molto all’autoconservazione e a volte sei un po’ rude…”
“Quindi in conclusione mi stai dicendo che sono egoista e non sono gentile.”
 
Il morò si alzò diretto al dormitorio maschile, seguito a ruota dall’amico, mentre Lunastorta e Codaliscia continuavano a chiacchierare.
 
“Sirius, si può sapere che accidenti ti prende?”
 
Sbottò James quando si furono richiusi la porta alle spalle.
 
“Nulla, tranquillo, nulla.”
 
Potter lo fissò scettico fin che non cedette.
 
“Oh diamine! È colpa di quella rompi bolidi della Granger! Si è permessa di ridermi in faccia dicendomi che non sono gentile e io mi sono arrabbiato, credo di averle urlato contro di farsi gli affari suoi, poi lei mi ha vomitato in faccia una valanga di difetti che crede io possegga rimarcando il fatto che con lei non sono mai stato gentile nemmeno una volta in sette anni e…. Oh andiamo non fare quella faccia! -Disse a James che lo guardava come uno che aveva capito tutto-   Sarò stato gentile con lei almeno una volta!”
 
Concluse Black.
 
“Sinceramente Sir? Vuoi davvero la mia opinione?”
 
Lui annuì convinto.
 
“Secondo me tu sei cotto”
 
Sirius lo guardò come se avesse appena detto che Albus Silente era passato in corridoio con un gonnellino Hawaiano  facendo il limbo.
 
“Ti sei bevuto il cervello? Io non sono mica come te!”
 
James sorrise compiaciuto.
 
“Ah no Felpato? Perché mi sembra di ricordare che, molte e molte volte, altre ragazze ti abbiano insultato e ti in risposta ti comportavi doppiamente da stronzo con loro. E ora arriva Hermione Granger a ripeterti le stesse cose che ti hanno detto tutte e tu lo fai diventare un problema esistenziale? Tu-sei-cotto!”
 
Disse l’ultima frase scandendo ogni parola.
Sirius lo guardò come si guarda un matto per poi scuotere la testa.
 
“Senti filosofo, vieni qui che ora ti devo spiegare il piano.”
“Piano? Quale piano?”
 
Chiese Potter già eccitato dall’idea della malandrinata che avrebbero fatto.
 
“La mia dolce vendetta”
 
Ghignò Black.
 

Salve a tutti! ^^
So di essere in anticipo di un giorno ma non resistevo alla voglia di pubblicare! 
Tenevo molto a ringraziare le 11 persone che hanno messo la storai tra  le Seguite, le 3 persone che la ricordano e le 5 che la preferiscono!!! Grazie davvero!! Volevo in particola ringraziare infinitamente le tre persone che hanno commmentato il primo capitolo di questa storia!! Sprero che questo secondo capitolo abbia soddisfatto le aspettative e che vi sia piaciuto!! Se potete datemi un parere, anche negativo, per farmi sapere cosa ne pensate e se e come la storia potrebbe migliorare!!
Al prossimo capitolo, Annabeth!

 

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Capitolo 3
*** Prime edizioni ***


Era passata quasi una settimana di lezioni e il week-end era alle porte. Certo, non ci sarebbe  stata l’uscita ad Hogsmeade fino ad ottobre ma, per lo meno, la biblioteca sarebbe rimasta un posto tranquillo per studiare, ergo la Granger e la Evans sarebbero state entrambe li! E di conseguenza Potter sarebbe andato a fare il cascamorto con la rossa.
 
Hermione era china sul manuale di pozioni avanzate cercando di prendere spunto per il tema di quaranta centimetri che il professor Lumacorno aveva assegnato per il venerdì successivo. Fu in quel momento che James Potter, disturbatore professionista, calò in picchiata accanto a Lily che cercò in ogni modo di ignorarlo. Alla fine, visto e considerato che lui non aveva la minima intenzione di smuoversi da li, sbuffò e richiuse il libro su cui stava studiando.
 
“Potter, hai intenzione di stare tutto il giorno qui a disturbarmi?”
“io? –Fece lui, fingendo di cadere dalle nuvole- Sono qui solo per chiederti un favore!”
 
Lily alzò gli occhi al cielo!
 
“Allora chiedi e poi lasciami in pace, ho da fare io!”
“Avrei bisogno di ripetizioni”
“Ripetizioni? Tu? I tuoi voti sono ottimi, quindi no Potter, non ti darò ripetizioni proprio di un bel niente!”
 
Lui sorrise, aveva previsto una risposta del genere.
 
“E dai Evans, se mi aiuti, diciamo in pozioni, sono sicuro che Lumacorno ti terrà ancor più in considerazione!”
“Potter, sparisci!”
 
Lui si alzò e si diresse verso la porta ma, prima di uscire dalla biblioteca, la guardò ammiccante.
 
“Non rinuncerò fin quando non mi dirai si, quindi, prima te lo metti in testa prima non ti disturberò più”
 
Quando, finalmente, nella stanza tornò il silenzio Hermione si concesse una breve risatina, beccandosi così un’occhiataccia dalla bibliotecaria che stava passando accanto a loro.
 
“Perché ridi Herm? Io lo trovo solo un gran fastidio!”
“Lils, credo che prima o poi dovrai capitolare. Se tu gli concedessi un’uscita lui poi smetterebbe di romperti le scatole e finalmente potrei studiare in pace anche io!”
 
Lily la guardò scioccata! Uscire con quel delinquente?! MAI!
 
“Scordatelo! Non ci penso proprio ad uscire con.. con.. Beh con quello! Se vuoi tranquillità perché non va i studiare nella tua stanza e lasci me in pace?!”
 
Ok, non voleva gridare contro Hermione, cosa per cui venne ripresa da Madama Pince, ma davvero, l’argomento James Potter, la mandava fuori dai gangheri. Hermione, da parte sua, si sentì offesa. La sua era solo una battuta, possibile che l’amica non l’avesse capita? Richiuse i libri con foga e a grandi falcate si diresse al dormitorio di Grifondoro. Sputò la parola d’ordine  sgarbatamente e, senza degnare nessuno di uno sguardo, si catapultò nella sua stanza. Lo scenario che le se si presentò davanti e la fece bloccare sulla porta. I suoi libri, non solo quelli di testo ma anche quelli che amava della letteratura inglese, stavano sparsi sul pavimento, qualche pagina si era staccata, le copertine di alcuni riportavano degli scarabocchi, altri erano macchiati. La rabbia precedente si mischiò con il dolore che le crebbe dentro . Solo due persone avrebbero avuto così poco rispetto per i suoi libri e solo con una di esse aveva un conto in sospeso.
 
Scese le scale, con in mano un libro che aveva raccolto poco prima, e lo vide. Se ne stava seduto sulla poltrona vicino alla finestra che dava sul parco del castello. Un sorriso sornione stampato su quel viso che Hermione avrebbe volentieri preso a schiaffi. Quando fu abbastanza vicina tirò il libro in grembo al ragazzo e semplicemente corse via con le lacrime che le scorrevano sulle guance.
 
Sirius rimase spiazzato. Non un strillo, non uno schiantesimo, nessun’aggressione. Sul suo volto aveva visto dolore misto a disprezzo. E lacrime. Ancora non erano sgorgate del tutto ma le aveva viste, erano li a pizzicarle gli occhi ambrati. Per la prima vota in vita sua, Sirius Black, era senza parole e senza il solito sorriso ad incurvargli le labbra. Si diresse verso l’uscita del ritratto ma, appena fuori, si scontrò con la Evans che sembrava aver un diavolo per capello, o meglio, alle calcagna. Ramoso le correva dietro senza capirci più nulla.
 
“Evans hai visto la Granger? Dovrei parlarle”
“No Black, non l’ho vista. Veramente credevo fosse in dormitorio. Non è salita?”
 
Felpato si morse il labbro inferiore.
 
“In realtà si ma vedi…”
“Ehi, ma non è suo quel libro che tieni in mano? Che gli è successo? Sembra che qualcuno vi abbia versato una boccetta di inchiostro sopra!”
 
Lui abbassò gli occhi colpevole mentre James cercava di capire cosa fosse successo.
 
“Allora, se è salita in camera avrà sicuramente visto lo scherzo che le hai fatto Sir! Si è arrabbiata tanto?”
“No Jam..”
“Quale scherzo?!”
 
Tuonò la voce della Evans richiamando entrambi all’attenzione.
James le passò un braccio sulle spalle che lei scostò come se si fosse bruciata.
 
“Potter, Black. Ora voi due mi spiegate esattamente che diamine è successo con la mia amica!”
“Vedi Lily, Hermione ha fatto uno sgarbo a Sirius e così lui le ha ripagato il ‘favore’”
 
Disse Potter con non calanche. Il volto della ragazza era sempre più inviperito così James continuò a spiegare in cosa consistesse lo scherzo in questione.  Quando ebbe finito, il viso di Lily era livido.
 
“Black, ora fammi ben capire… Che diamine ti avrebbe fatto Hermione per meritarsi uno scherzo del genere?”
“Ha detto che non sono una persona gentile, mi ha insultato e poi mi ha anche riso in faccia!”
 
Rispose lui sollevando un sopracciglio. Lei annullò la distanza tra di loro e gli mollò un ceffone in piena faccia.
 
“E questo secondo te sarebbe un gesto da persona gentile?! Ma quanto potete essere stupidi! Dannati palloni gonfiati! Per lo meno spero che tu avrai il buon gusto di rimetterle a posto ogni singolo libro che hai rovinato!”
 
A Quel punto, Sirius, impallidì.
 
“Non posso io…”
“Oh, altroché se puoi! Anzi corri subito a…”
“Evans non posso perché ho usato un incantesimo permanente! Le ricomprerò i libri ok? Non posso mettere a posto quelli che ho rovinato!”
 
Fu il turno della rossa di impallidire.
 
“Sirius..”


Quando lo chiamava con il suo nome di battesimo non c’era mai nulla di buono in arrivo.
 
“ TI prego dimmi che hai rovinato solo i testi scolastici. Ti prego dimmi che è così.”
 
James la guardò come se fosse ammattita. Certo che Sir aveva rovinato ogni singolo libro che la Granger possedeva! E sicuramente non avrebbe dovuto faticare per comprarglieli nuovi. Lily strappò a Felpato il libro che teneva ancora tra le mani. Da ciò che rimaneva della copertina si poteva capire che era un romanzo e non un testo di studio. Anche la ragazza parve capirlo e gli occhi le si riempirono di lacrime.
 
“Evans. Non è il caso di piangere! E dai! Ha detto che glieli ricompra! Vero che l’hai detto Sir?”
“Si. Certo.”
 
Un paio di singhiozzi scossero le spalle della ragazza.
 
“Voi non capite. Questo –mostrò il libro, ormai irrimediabilmente rovinato- e tutti gli altri romanzi nella sua libreria non possono essere ricomprati. Erano tutte prime edizioni, alcuni anche firmati dagli autori e, infondo ad ognuno c’era una dedica dei genitori di Hermione. Loro le avevano regalato tutta la sua collezione. Ora sarà distrutta.”
 
Sirius si avvicinò cauto.
 
“Evans. Posso permettermi delle prime edizioni e…”
“E niente Black!”
 
Urlò lei!
 
“Quei libri per lei erano speciali perché erano un regalo dei suoi genitori!”
“Capirai! Gliene regaleranno altri sicuramente!”
“Black! I suoi genitori sono morti!”



Ecco qui il terzo capitolo di questa storia! Sinceramente spero piaccia a voi lettori, io mi ci sto affezionando molto! Non ho molto da dire su questo capitolo, probabilmente in uno dei prossimi capitoli spiegherò anche bene come siano scomparsi i genitori della nostra Hermione. Ho potuto constatare che il carattere della protagonista non è amato da tutti in quanto "non ha lo stesso carattere descritto nei libri" e mi dispiace, ma per me Hermione rimane sempre una ragazza adolescente e, in questo caso non essendoci una guerra alle porte, non vedo il motivo per non renderla un po' più morbida in alcuni comportamenti e, perchè no, un po' più libertina. Detto questo ci tengo a ringraziare le 7 persone che hanno messo la storia tra le preferite, le 7 che l'hanno messa tra le ricordate e le 16 che l'hanno inserita tra le seguite. Ringrazio particolarmente  AR_1803 che ha recensito il capitolo precedente.
Spero che questo capitolo vi abbia invogliato a continuare a leggere la mia storia, se avete voglia lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate!!
A Domenica prossima,
Annabeth :-*

 

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Capitolo 4
*** Consapevolezza ***


Le lacrime continuavano a scivolare lungo le guance di Hermione. Non ci voleva crede, no non poteva. I suoi libri, quei preziosissimi tomi che erano l'unico ricordo tangibile che possedeva dei suoi genitori erano stati completamente rovinati. Non era tanto il valore materiale a interessarle, ma bensì quello affettivo. Ognuno aveva una sua storia, un preciso ricordo ad esso legato. E ora era tutto irrecuperabile. Un flebile singulto la fece tremare.
 
"Mamma.... Papà..."
 
I singhiozzi si fecero più forti facendola andare quasi in iperventilazione. Si sentiva male. Ora aveva definitivamente perso tutto. Cercò di asciugare le lacrime passando con forza le mani sul viso, come a volerle ricacciare in dietro. Cercò di prendere un respiro. Si sentiva spezzata.
Cercò di richiamare alla mente i visi dei suoi genitori, le loro voci, il calore dei loro abbracci. Quei ricordi ora erano ciò che le rimaneva. Non sapeva da quanto fosse seduta sul water in uno dei cubicoli del bagno di Mirtilla Malcontenta ma sicuramente non ne voleva uscire. O per lo meno non nell'immediato. Se lo avesse fatto avrebbe ucciso Black. Quel figlio di un bolide! Mai aveva provato così tanto odio verso qualcuno ne, mai nella sua vita, aveva mai desiderato di far soffrire qualcuno come soffriva lei. Se lo avesse incontrato era certa che lo avrebbe ucciso.
Con lacrime di tristezza mista a rabbia sollevò la bacchetta e sigillò l'entrata del bagno. Non che fosse molto frequentato ma preferiva avere la certezza che nessuno sarebbe entrato.
 
 
Nel frattempo nella sala comune di Grifondoro Lily, James e Sirius stavano ancora discutendo animatamente.
 
"Io come diamine potevo saperlo Evans?!"
 
Sbraitò Black
 
"Potevi semplicemente usare quella nocciolina che hai al posto del cervello razza di cretino. Sarebbe ora di crescere una buona volta Black, non si può rimanere stupidi in eterno!"
 
Disse la rossa con tono gelido. Lui stava per rispondere quando Potter, scocciato dal battibecco che andava avanti da più di un'ora, decise che ne aveva abbastanza.
 
"Oh fate silenzio! è passato un sacco di tempo e la Granger ancora non è tornata. Pensate che dovremo preoccuparci?"
 
Ancora una volta Sirius stava per controbattere ma Lily lo folgorò con lo sguardo intimandogli di tacere.
 
"Non lo so Potter. Di solito quando è triste o arrabbiata sparisce per una mezz'ora ma poi cerca di tirarsi su e sbuca fuori da qualche parte. Solo che ora è un po' diverso. Quelli -e guardò torva il colpevole di tutto ciò- erano gli unici ricordi che le rimanevano dei suoi genitori. Sono morti lo scorso anno in un incendio in uno dei loro viaggi. Come facevate a non saperlo? Hermione è stata distrutta per mesi, quasi non toccava cibo!"
 
I due ragazzi si guardarono colpevoli... non è che avessero mai prestato molta attenzione ai comportamenti della riccia negli anni precedenti. Certo, era divertente metterla al centro dei loro scherzi e lo era anche prenderla in giro. Ma mai avevano pensato una volta a come stesse la ragazza. Lily era scioccata da quanto poco empatici si dimostrassero quei due il che la irritò ancora di più ma cercare di fargli la morale non sarebbe servito a un bel nulla. Dannati stupidi!
Prese un respiro e si rivolse a Sirius.
 
"Black, ora sei in un enorme guaio. Penso, anzi ne sono quasi del tutto certa, che Hermione ora come ora ti ucciderebbe volentieri ed entrerebbe ad Azkaban a testa alta. Quindi ora muovi quel culo e la vai a cercare e le fai le tue scuse."
"EH??? -disse a bocca aperta lui- Mi dici che potrebbe uccidermi e pretendi anche che vada a cercarla con il rischio di trovarla pure?!! Devi esserti bevuta il cervello!"
 
Fu un secondo, Sirius non vede neppure partire lo schiantesimo che lo colpì abbastanza forte da  farlo andare a sbattere violentemente contro la parete di pietra.  A grandi falcate la ragazza lo raggiunse e lo strattonò per la cravatta.
 
"Se non vai a cercarla immediatamente giuro che sarò io a farti fuori"
 
Glielo soffiò in faccia con un tono talmente gelido che lo congelò sul posto. Solo in quel momento cominciò a realizzare che forse aveva davvero passato il limite. Hermione era sparita da parecchio ormai, era quasi ora di cena. Si alzò dolorante dal pavimento, con la mano sistemò come poteva la divisa e senza una parola varcò il quadro della Signora Grassa.
Lily, ancora furente, stava per corrergli dietro per urlargli in faccia che se scappava così era solo un codardo ma James, che conosceva l'amico molto meglio di quanto mai nessun'altro avrebbe potuto conoscerlo, la trattenne per un braccio e fece un segno di diniego con la testa.
 
"L'hai convinto Lily, è andato a cercarla"
 
Le spiegò poi lui notando lo sguardo interrogativo e collerico della rossa. A lei ancora qualche dubbio rimaneva ma cercò di fidarsi di Potter e si lasciò cadere pensierosa su una poltrona.
Hermione dove sei.....
 
James decise che forse era il caso di aiutare il suo migliore amico. Dopo tutto lo aveva aiutato ad organizzare quello che si era rivelato lo scherzo più di cattivo gusto che avessero mai fatto. Salì le scale del dormitorio maschile ed entrò nella loro stanza, aprì il baule e ne tirò fuori una pergamena ben piegata. la mise in tasca e fece la strada a ritroso, superando la poltrona dove Lily era seduta e varcando il quadro che nascondeva l'ingresso della loro Casa. Si avviò giù per le scale tirando fuori dalla tasca la pergamena e la bacchetta.
 
"Giuro solennemente di non avere buone intenzioni"
 
Bisbigliò colpendo con il legnetto il foglio che iniziò a chiazzarsi di inchiostro mostrando una planimetria perfetta di Hogwarts e degli spostamenti in tempo reale degli abitanti del castello. Cercò Sirius sulla mappa a trovò il suo nome che volteggiava sul corridoio del quarto piano. Rimise in tasca la preziosa mappa, che altro non era che un'invenzione sua a dei suoi amici, e si precipitò a raggiungere l'amico. Non ci volle molto ma quando arrivò ed intravide un chioma corvina inconfondibile aveva già il fiatone.
 
"James che fai qui? Ti pensavo a corteggiare la rossa"
 
Disse Sirius con un semi tono di scherno. Era evidente che si sforzava di apparire normale, ma era anche ovvio che neppure lui avesse così tanta voglia di scherzare. Aveva capito di aver fatto un gran casino, ne era pienamente consapevole. Voleva solo giocarle un brutto tiro, ridere un po' con i suoi amici. Invece aveva ottenuto solo di far piangere la Granger, essersi fatto schiantare per la seconda volta in una settimana ma, soprattutto, per la prima volta nella sua vita, Sirius Black sentiva una gran colpevolezza pesargli sul collo come una spada di Damocle.
James non diede peso alle sue parole e gli allungò la pergamena facendogli un cenno con il capo a mo’ di saluto tornando verso la torre. Almeno la mappa gliel'aveva portata, in tutto quel macello lui non ci aveva neppure pensato. Annotò mentalmente che dopo aver trovato la Granger ed essere sopravvissuto - forse- avrebbe dovuto aiutarlo a scroccare un appuntamento alla Evans. Dopo tutto glielo doveva.
 
Come il suo amico prima di lui, Sirius mormorò qualcosa sfiorando la mappa con la bacchetta. Sfogliò i vari strati esaminando piano per piano fino a quando, con una piccola esultanza non la trovò nel bagno in disuso al secondo piano.
Un piccolo sorriso lo allietò. In pochi minuti si ritrovò davanti alla porta del bagno delle ragazze, ormai noto come il regno di Mirtilla Malcontenta. Provò a girare il pomello e ad aprire ma la trovò chiusa. Imprecò tra se e se ma veloce tirò fuori la bacchetta e pronunciò l'incantesimo di apertura. Ancora niente. Che diamine di incantesimo aveva usato la Granger per chiudersi dentro?!
Sbuffò passandosi una mano fra i capelli e decise che non si sarebbe fatto fermare da una porta chiusa. Iniziò a bussare con insistenza facendo un gran baccano. Sicuramente lei lo avrebbe sentito. Di fatti sentì dei passi avvicinarsi a lui d'altra parte dell'uscio.
 
"Lily, sei tu?"
 
La voce di Hermione arrivò a lui come un flebile soffio. Doveva aver pianto molto.
Lui sospirò pronto forse per la prima volta da sempre, ad assumersi la responsabilità delle sue azioni.
 
"No Hermione.... Sono Sirius..."
 
Lei dall'altra parte si irrigidì stringendo forte le labbra. Quello stupido voleva morire?!
Il silenzio calò e perdurò qualche minuto. Da Hermione non giunse alcuna risposta. Sirius aspettò ancora un po', non era certo che la ragazza lo stesse ascoltando ma, come si può dire, ora o mai più.
 
"Hermione senti, so che ora come ora vorresti uccidermi e ne avresti forse tutte le ragioni. Volevo solo che sapessi che mi dispiace, dico davvero. Io... ecco io non sapevo che quei libri fossero così speciali per te e che nascondessero tanti ricordi della tua famiglia. Se lo avessi saputo non li avrei rovinati irrimediabilmente. Magari non mi stai neppure ascoltando ma devo dirtelo. Hermione.... -Sirius si fece quasi violenza per far uscire quella parola dalla sua bocca- Perdonami se puoi"
 
Hermione era pietrificata. Lui era venuto a scusarsi. Lui le aveva davvero chiesto scusa!!
Non riusciva a parlare in quel momento, un po' per il risentimento verso il ragazzo e un po' per lo stupore provocatole dalle scuse dello stesso. Doveva essere stata Lily a spiegargli cosa aveva davvero fatto con quello scherzo. Dopo tutto lui non poteva sapere che quei libri erano così importanti per lei. Non poteva perdonarlo certo, o almeno non in quel momento, ma avrebbe potuto pensarci. Dopo tutto lui davvero non poteva sapere e poi l'aveva anche cercata per scusarsi, anche se era quasi certa fosse stato ben minacciato da una certa ragazza rossa se non lo avesse fatto.
Sirius aspettava ma nessuna risposta arrivava da dentro il bagno. Poi, ad un tratto, senti la serratura scattare facendogli intendere che la Granger aveva sciolto l'incantesimo. Non sapeva se esserne felice o preoccuparsi. Lo avrebbe perdonato o lo avrebbe ucciso come avesse messo piede fuori dal gabinetto?
La porta si aprì mostrando Hermione con la divisa in disordine e gli occhi gonfi che lo fissava inespressiva. Sirius fece per aprire di nuovo la bocca ma lei con un gesto gli intimò di non farlo. Lui la guardò aspettano l'assoluzione o la condanna.
 
"Black. in questo momento vorrei davvero ucciderti e infilare il tuo cadavere in uno dei gabinetti. Però so anche che tu non potevi sapere cos'erano per me quei libri. Quindi in conclusione direi che sei uno stupido bambino che non crescerà mai. Non pensi mai alle conseguenze delle tue azioni e hai dimostrato che ciò che pensavo di te è vero - prese un profondo respiro prima di continuare- Però sei venuto a cercarmi per scusarti, anche se so benissimo che è stata Lily a mandarti. Mi hai chiesto scusa e questo qualcosa deve pur valere. Io non posso perdonarti ora, sono troppo arrabbiata, ma col tempo mi passerà forse"
 
Detto questo uscì dal bagno superandolo e lasciandolo da solo a riflettere sulle sue parole




Salve cari lettori!! :)
Eccoci qui con un nuovo capitolo, spero sia di vostro gradimento!! Non voglio dilungarmi troppo, tanto le note d'autore non sono mai molto interessanti ahahahah!!
Ci tengo a ringraziare le 7 persone che hanno messo questa storia tra le preferite, le 7 che l'anno messa tra le ricordate e le 22 che l'hanno inserita tra le ricordate!!! Ringrazio in particolar modo chi ha recensito il capitolo precedente e vi invito, se volete, a lasciare un vostro parere anche sotto a questo per farmi sapere se è stato di vostro gradimento!!! Alla settimana prossima!!

 

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Capitolo 5
*** Favori ***


Era passata ormai un'altra settimana e lo susseguirsi delle lezioni era stato interrotto dall'arrivo del fine settimana. Nella torre di Grifondoro regnava il caos più totale; libri buttati un po' sui tavolini e un po' a terra, pergamene scarabocchiate giacevano scarabocchiate in un angolino assieme ad un'ingente quantità di penne e boccette d'inchiostro. Hermione storse il naso a tutto quel macello quando inciampò nel mucchio di roba abbandonato a terra. Lily si batté una mano sulla fronte, come facevano i ragazzi a essere così disordinati proprio non riusciva a spiegarselo. Superarono indenni lo spazio che le divideva dal ritratto della signora grassa e si diressero a colazione. Hermione non era mai stata più felice che arrivasse il fine settimana, era esausta dalla mole di compiti che gli insegnati continuavano a dargli, erano letteralmente sommersi. Oltre tutto quella sera nella loro sala comune si sarebbe svolta una piccola festicciola, tradizione degli studenti del settimo anno, per festeggiare l'ultimo anno di studi. Lei non era certo una ragazza che adorava far baldoria ogni giorno ma non le dispiaceva, una volta ogni tanto, lasciare da parte il dovere e concedersi un po' di svago. Lily concordava a pieno con lei e, alla faccia di chi le credeva due bacchettone dedite solo allo studio, nei giorni scorsi assieme all'amica avevano ordinato per posta via gufo gli abiti da indossare per la serata. Ovviamente non avevano scelto nulla di eccentrico o eccessivamente costoso, non ne valeva la pena, ma avevano trovato due abitini che facevano al caso loro.

"Non vedo l'ora di divertirmi un po' sta sera!"

Disse la rossa già carica e pronta a scatenarsi. Hermione sorrise, anche lei era entusiasta e poi la prospettiva di bere qualcosa di più forte di una burrobirra non le dispiaceva. A differenza di come molti credevano di conoscerla Hermione era una buona bevitrice, o meglio le piaceva un sacco il FireWisky e quando poteva ne comperava una bottiglia da stappare nelle occasioni particolari. Quella era la sera perfetta. 
Arrivarono in sala grande che era già semi deserta, quella mattina avevano ritardato parecchio la colazione e molti erano già usciti in giardino. 

"Anche io non vedo l'ora Lils, vedrai che ci divertiremo un mondo"

Disse la riccia facendo un occhiolino d'intesa all'amica. La Evans conosceva bene la passione di Hermione per quel liquido ambrato che bruciava la bocca e lasciava un gusto dolce e amarognolo sulle labbra, quindi ridacchiò in risposta.

"Non vorrai davvero ubriacarti sta sera Herm, non sarebbe da te farti vedere così davanti a tutti"

Continuò a ridacchiare Lily. Hermione abbozzò un lieve ghigno a mo' di 'chi se ne frega' e si riempì il piatto con uova strapazzate e addentando un toast. Lily era contenta che Hermione fosse "tornata"; i primi giorni dopo il "piccolo" incidente avvenuto la settimana prima era stata taciturna e scorbutica con tutti, non riusciva neppure a sopportare che le si ponesse una domanda. Ora però era come sempre e questo la rincuorava. Ovviamente non aveva più rivolto la parola a Black negandogli anche il saluto ma bisognava anche dire che il moro se lo meritava.
E visto che, come al solito, quando parli del diavolo spuntano le corna ecco entrare dal portone l'inseparabile quartetto. Sirius chiacchierava con Remus, che però non gli prestava troppa attenzione, mentre Potter aveva Minus alle calcagna. Vedendo lo sguardo dell'amica anche Hermione si girò a guardare chi fosse arrivato per poi sospirare e ricominciare a mangiare.
I ragazzi ovviamente le videro e andarono a sedersi vicino a loro. 

"Buongiorno donzelle"

Esordì James con i suo solito sorriso stampato in faccia accompagnato da un cenno con la mano di Lupin e un timido sorrisetto di Peter. Sirius teneva lo sguardo fisso sulla riccia. Non lo avrebbe mai ammesso con nessuno ma era davvero dispiaciuto per il gran casino che aveva fatto e, ancor di più, gli mancava battibeccare con quella ragazza che era così brava a tenergli testa.

"Allora ragazze, sta sera ci sarete vero? -chiese sempre James che voleva avere la certezza che Lily sarebbe stata nella stanza dov'era anche lui- Non potete mancare, è un rito importante per l'inizio del settimo anno!"

Con stupore fu Hermione a rispondere sorridente a Potter

"Certo che ci saremo, sappiamo divertirci anche noi sai?"
"Oh grazie a Merlino Granger! Iniziavo a pensare fosse dedite solo allo studio!"

Lei ridacchiò alla battuta del ragazzo e si finse offesa per poi fargli una linguaccia.

"Non crederete veramente che io sia solo libri e bei voti! Ho pur sempre diciassette anni anche io"

Remus rideva e Minus si mostrava tutto interessato alla conversazione Potter-Granger. Lily come il primo rideva sotto i baffi, Potter non poteva neppure immaginare come fosse Hermione fuori dal contesto scolastico. Sirius dal canto suo la guardava di sottecchi mentre rideva. Sembrava sicuramente stare meglio ma si sentiva talmente in torto che non le avrebbe rivolto la parola fino a che non fosse stata lei a volerlo. 

"Va bene ragazzi, -disse Lily quando ebbero terminato di mangiare- noi andiamo, a sta sera"

Strano ma vero, Potter non aveva neppure cercato di fare il cascamorto quella mattina e, nonostante all'inizio se ne fosse rallegrata alla fine sentiva un lieve punta di fastidio torcerle lo stomaco. Quando furono in corridoio, Hermione, che conosceva molto bene la sua migliore amica, le diede di gomito.

"Ammettilo che un po' ti piace"

Lily sgranò gli occhi e la guardò come se si fosse improvvisamente trasformata in un avvincino.

"Io non so di che parli"

Rispose paonazza. La riccia ridacchiò e bofonchiò un come ti pare. Giunte in camera una si diresse in bagno mentre l'altra si mise a cercare con cura delle bottiglie ben riposte nel doppio fondo del baule scolastico. Ne aveva ben sei ancora intonse e una che conteneva poco meno di metà del dolce liquido alcolico. La prese e sedendosi sul letto ne buttò giù un bel sorse che le infiammò la gola. Che sensazione fantastica!!
Lily, che nel frattempo era uscita dal bagno, era rimasta a guardarla con le sopracciglia sollevate appoggiata allo stipite della porta.

"Dovrei toglierti dei punti per questo lo sai?"

La canzonò.

"Si. Ma non lo farai perché ora anche tu ti sederai su quel letto e berrai assieme a me cara la mia Caposcuola"

La risposta di Hermione fece sorridere l'amica che si buttò vicino a lei facendosi passare la bottiglia e bevendone un sorso che le fece fare una smorfia. Non condivideva la stessa passione della riccia per i super alcolici ma dopo tutto ognuno aveva i suoi gusti. 
Riprendendo la bottiglia, Hermione si rivolse alla rossa.

"A che ora dovrebbe arrivare il pacco?"
"All'ora di pranzo Herm, che ne dici di aspettare qui? Non mi va di aprirlo a tavola"

La riccia concordò e tirò fuori dal cassetto due sacchettini di frutta secca e un paio di zuccotti di zucca. Hermione amava mangiucchiare qualcosa di sera mentre leggeva. Continuarono a parlare del più e del meno, delle lezioni, dei compiti e, anche se nessuno ci avrebbe creduto, anche di frivolezze. Dopo tutto erano ragazze e, anche se evitavano accuratamente di civettare come la maggior parte delle loro compagne, era normale che volessero lasciarsi i doveri scolastici alle spalle ogni tanto.
Verso mezzogiorno un gufo beccò il vetro della finestra della loro stanza e quando gli aprirono lasciò cadere sul materasso un grosso pacco. Le ragazze infilarono i galeoni nel borsellino che il gufo aveva ancorato alla zampa e questo riprese il volo. Hermione e Lily si guardarono soddisfatte. Misero il pacco chiuso sul fondo dell'armadio decidendo di iniziare a prepararsi per le sei.

"Lily io leggo un po' se non ti dispiace, mi sta venendo un po' di sonno e leggere mi aiuta ad addormentarmi"

Disse la riccia sbadigliando coprendosi la bocca con la mano.

"Non c'è problema Herm, anche io pensò che dormirò un po' tanto i compiti li ho già fatti ieri."

Si stesero entrambe a letto, una con un libro in mano e l'altra semplicemente fissando la compagna di stanza. Hermione sembrava serena così Lily decise di lasciar uscire la propria curiosità.

"Ehm.. Hermione, posso chiederti una cosa?"

La Granger la guardo accigliata ed annuì

"Pensi che perdonerai mai Sirius?"

Hermione si irrigidì un secondo, non lo avevano più nominato dalla settimana precedente.
La Evans avvertendo un po' di tensione nella postura dell'amica decise di lasciar perdere e si girò sull'altro fianco.
Si era quasi addormentata quando Hermione si decise a risponderle.

"Credo di averlo già fatto in fondo"

Lily si mise a sedere e la guardò con aria interrogativa. Allora perché non gli rivolgeva la parola?
Hermione cogliendo la muta domanda sospirò e si decise a spiegarsi meglio.

"Ha fatto una cosa orribile, mi ha ferita moltissimo, su questo non c'è dubbio. Però sono certa che se avesse saputo che quei libri - e nominandoli si incupì un poco- erano così importanti per me avrebbe fatto uno scherzo diverso. Che sia uno stupido egocentrico è conclamato ma sono certa che non sia cattivo. Quindi in cuor mio credo di averlo perdonato ma non sono ancora pronta a farglielo sapere. Dopo tutto non credo gli importi poi molto se gli parlo o meno Lils"

La rossa fece una smorfia ma lasciò cadere l'argomento. A suo dire a Black importava eccome visto come la continuava a fissare quella mattina. Era un paio di giorni che aveva iniziato a far caso a come il ragazzo fissava la sua amica. La cercava sempre con lo sguardo, a lezione, ai pasti, in sala comune e quando scendevano in giardino. Iniziava addirittura a sospettare che a lui Hermione interessasse più di quel che avrebbe voluto fa credere.
Lily aspettò che la riccia si fosse addormentata e senza far troppo rumore scese in sala comune che sarebbe stata deserta se non fosse stato per James Potter che sedeva comodamente su una poltrona vicino alla finestra.
Lui alzò la testa e le sorrise facendole cenno di avvicinarsi. Lei non amava molto la compagnia del ragazzo, lo riteneva troppo invadente e soprattutto insistente nel chiederle un appuntamento però, vista la sua curiosità, andò ad accomodarsi sulla poltrona davanti alla sua.

"Evans"
"Potter"
"Allora, cosa ti porta a scendere in sala comune senza la tua riccia metà?"

Disse alludendo ad Hermione. 
"Hermione dorme se ti può interessare. -Disse lei guardinga- Per la verità speravo di incontrarti.."

James si accigliò e ghignò come se avesse capito tutto

"Ah, Evans! Finalmente hai deciso di capitolare difronte al mio fascino!"

Lei sgranò gli occhi per poi ridergli sonoramente in faccia

"Alt Potter. Sono qui per altri motivi, devo chiederti un favore"

Disse lei asciugando le lacrime di ilarità. Lui ancora una volta ghignò.

"E dimmi, quanto ti è caro questo favore? Cioè, è una cosa molto importante?"
"Ehm, si, diciamo che c'è una cosa che vorrei sapere e credo che tu potresti aiutarmi"

Disse lei con fare un po' vago. James assottigliò gli occhi

"Va bene Lily, ti aiuterò"

Disse lui, al che lei sospirò.

"A patto che tu mi conceda qualcosa"

Lily, contrasse la mascella. Mai aspettarsi nulla per nulla, soprattutto se si parla di James Potter.




Perdonate il ritardo, ho avuto due giorni di fuoco e sono riuscita ad aprire il computer solo ora!!!
Eccoci dunque qui con un nuovo capitolo, come sempre spero vi piaccia!!
Ringrazio di cuore le 9 persone che hanno messo la storia nelle preferite, le 8 che la hanno tra le ricordate e le 23 che la seguono! Grazie di cuore!!!
Volevo in particolare ringraziare
 Blackjessamine per aver recensito positivamente l'ultimo capitolo!!

Spero che qualcuno di voi trovi due minuti per lasciare anche una piccola recensione, fa sempre un enorme piacere!!! Detto questo vi saluto!!!
Alla prossima settimana ;)

 

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