Part of your world di LobaTheNerd (/viewuser.php?uid=199420)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The Sunken Ship ***
Capitolo 3: *** Thoughts ***
Capitolo 4: *** The Storm ***
Capitolo 5: *** Under The Sea ***
Capitolo 6: *** The Statue ***
Capitolo 7: *** The Deal ***
Capitolo 8: *** And we meet...again ***
Capitolo 9: *** Day 1. Part 1: Learn To Be Human ***
Capitolo 10: *** Day 1. Part 2: Getting to Know You ***
Capitolo 11: *** Day 1: Part 3: The Evening ***
Capitolo 12: *** Day 2: Part 1: The Town's Marvels ***
Capitolo 13: *** Day 2: Part 2: You Gotta Kiss the Boy ***
Capitolo 14: *** Day 3: The Imposter ***
Capitolo 15: *** Going Through Hell ***
Capitolo 16: *** Together At Last ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Part
of your world
Prologo
Era una bella
giornata. Il mare era calmo e i raggi del sole illuminavano la sua
superficie come se fosse fatta di tanti piccoli diamanti. I gabbiani
volavano a bassa quota in cerca di qualche pesce per nutrirsi,ma si
diedero subito alla fuga non appena videro avvicinarsi una grossa nave.
Sulla prua e sulla poppa
del veliero era dipinto una triskele:lo stemma degli Hale,la famiglia
reale di Beacon Hills.
In quel momento la nave
era diretta alla loro residenza estiva dove i tre figli della Regina
Talia,Laura,Derek e Cora,avrebbero passato le vacanze con il loro zio
Peter Hale.
Quella sera stessa,sul
ponte,si sarebbe festeggiato il compleanno del principe Derek, e tutti
i marinai si davano un gran da fare.
Il
festeggiato,però,avrebbe fatto volentieri a meno della
festa,preferendo la solitudine all'essere circondato da tante persone.
Ma la festa era stata organizzata proprio da sua sorella Laura, e Derek
non poteva dire di no.
In quel momento il
giovane Hale se ne stava sul ponte ad ammirare l'oceano sotto di lui e
ad ascoltare distrattamente le canzoni dei marinai. L'oceano gli era
sempre piaciuto: era ricco di fascino e di mistero,bello ma pericoloso
allo stesso tempo. Gli piaceva sentire l'odore del mare e il vento
fresco in faccia. Lo faceva sentire in pace con sé stesso.
"Ehi,fratellino". Una
voce lo riscosse dai suoi pensieri e Derek si girò per
incrociare i suoi occhi verdi con quelli di sua sorella Laura.
"Che fai qui da solo?"
gli chiese lei. L'uomo,per tutta risposta,portò lo sguardo
verso l'orizzonte.
Sua sorella gli si
affiancò e restò anche lei in silenzio a fissare
l'oceano insieme a lui. Rimasero così per qualche minuto
fino a che Laura non ruppe il silenzio. "Devo ammettere che
é una bella sensazione" disse sospirando "Sai,l'aria
salmastra,il vento che ti scompigli i capelli....é una
giornata perfetta un viaggio in mare". "Già" ammise
Derek,mentre guardava un branco di delfini saltare fuori dall'acqua per
poi rituffarsi sotto le onde subito dopo.
"Si,magnifica,davvero
ideale!"rispose un'altra voce,lievemente scocciata. Stavolta
Derek non si girò neanche,deciso a ignorare il suo zio
"guastafeste" come lo aveva appena soprannominato nella sua testa.
Ma il
più anziano degli Hale non sembrava intenzionato a
desistere. "Andiamo,Derek,non vorrai mica startene qui tutto il
giorno?" Sbuffando,il diretto interessato,girò appena il
capo verso suo zio e sua sorella Cora,che se ne stava in silenzio a
guardare la scena,prima di tornare a ciò che stava
facendo,non volendo darla vinta a Peter.
Ma prima che
quest'ultimo potesse nuovamente parlare,un marinaio,arrivato
lì per spiegare meglio le vele,commentò: "Vento
favorevole e mare piatto come una tavola. Ah! Re John Stilinski
dev'essere davvero di buon uomore quest'oggi!"
Ciò distolse
Derek dai suoi pensieri,che si voltò a fissarlo con le
sopraccigli aggrottate. "Re John Stilinski?" ripeté confuso.
"Certo,ragazzo!" rispose il marinaio "é il sovrano del
popolo del mare! Tutti i marinai sanno di lui!"
Peter sbuffò
una risata. "Che sciocchezza" disse tra sé e sé.
Ma il marinaio lo udì e,indignato,rispose:"Ve lo
dico,é la verità! John Stilinski governa il suo
regno sottomarino,popolato da sirene,tritoni e-" "Andiamo di
sotto,ragazzi" lo interruppe Peter. "Ne ho abbastanza di queste
assurdità".
E tutti gli
Hale,compresi Laura e Derek,furono costretti a seguire con riluttanza
lo zio.
Tuttavia,la mente di
Derek non riusciva a togliersi dalla testa ciò che aveva
detto il marinaio. Esisteva davvero un mondo sottomarino popolato da
persone con una coda di pesce al posto delle gambe? Una parte di lui
gli ripeteva che era solo una leggenda,un racconto inventato dai
marinai al quale non doveva credere,ma l'altra non poteva fare a meno
di chiedersi se fosse vero.
Ciò che
nessuno sapeva,però,era che un regno del genere esisteva
veramente.
__________________________________________________
Note dell'Autrice:
Saaaaaaaaaaalve!!! Eccomi con il prologo della mia Sirenetta!Au come
promesso!
Lo so,é corto,ma é solo il prologo.
I prossimi capitoli saranno più lunghi,promesso! ;)
E in più sono convinta che faccia abbastanza
schifo.
Ovviamente la storia seguirà la trama principale,anche se
parecchie volte modificherò qualcosa o aggiungerò
cose in più ideate da me.
Ah,e in questa storia sono tutti umani (o quasi),cioé no
lupi mannari!
So di non avere molto talento come gli altri autori,ma voglio comunque
provarci. Tentar non nuoce,giusto?
Nel frattempo io vado a scrivere il prossimo capitolo sia di questa,sia
della mia Cenerentola!Au (che dovrebbe arrivare a momenti) e in
più continuerò con la mia raccolta.
Bye! :*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** The Sunken Ship ***
Part of
Your World
Capitolo 1
Leggenda o
no,nelle profondità degli abissi esisteva davvero un regno
sottomarino.
Si potrebbe dire che fosse un
regno come tanti,tranne per il fatto che,oltre ad essere sott'acqua, i
suoi abitanti avevano una coda di pesce al posto delle gambe,e la magia
lì era conosciuta,sebbene non la praticassero.
Il sovrano,John
Stilinski,era un tritone amato e rispettato dai suoi sudditi,ma anche
temuto quando egli si adirava e faceva brillare il suo tridente.
Ma quel giorno era
particolarmente di buon umore,poichè si festeggiava il
ventesimo anniversario della sua salita al trono,cioè
vent'anni di pace e prosperità dopo un lungo periodo buio.
Tritoni e sirene
accorrevano a palazzo,ansiosi di celebrare il loro regno e il loro Re.
Ma soprattutto erano ansiosi di vedere e sentir cantare Stiles,il loro
principe,la cui voce era la più bella di tutto il popolo del
mare.
John sosteneva
sempre che quello era un dono che suo figlio aveva ereditato da sua
madre: anche lei aveva una voce meravigliosa. Aveva,
perchè lei morì quando Stiles era molto piccolo.
Il Re sospirò
malinconico al pensiero della sua defunta Regina. Gli mancava,proprio
come mancava a tutto il regno. Claudia era molto amata dal suo popolo,
e la sua perdita era stata un duro colpo per tutti. In particolare per
Stiles.
In quel momento il
sovrano se ne stava seduto sul suo trono a forma di conchiglia ad
accogliere gli ospiti nella sua reggia e a rispondere agli inchini che
riceveva,facendo oscillare pigramente la sua coda verde e rigirandosi
allo stesso tempo il tridente d'oro tra le mani.
Quando anche gli ultimi
invitati furono entrati,il suo fidato consigliere,Jordan
Parrish,entrò schiarendosi la gola,chiedendo il silenzio
generale.
John non
prestò attenzione al discorso di benvenuto del
giovane,troppo occupato a cercare suo figlio con lo sguardo.
Era
preoccupato.
Stiles avrebbe dovuto
cantare durante lo spettacolo organizzato in suo onore,ma i suoi occhi
non riuscirono a individuarlo.
Sperò solo
che fosse già dentro la conchiglia.
Una volta che Parrish
ebbe finito di parlare,seguito da un fragoroso
applauso,nuotò al fianco del suo Re e gli si
accostò all'orecchio. "E' ora. Il gran momento é
arrivato"
John annuì
concorde,emozionato. Il gran momento. L'esibizione di suo figlio. Non
poteva essere più orgoglioso di lui.
L'orchestra
iniziò a suonare,mentre nel frattempo,dal basso,spuntava la
conchiglia all'interno della quale doveva esserci Stiles. Dal suo
trono,il Re poteva sentire i mormorii di eccitazione quando la
conchiglia iniziò a schiudersi,molto lentamente. Mormorii
che divenivano sempre più fitti ed eccitati man mano che
questa si apriva,fino a che....
Il pubblico
sussultò.
Stiles non era nella
conchiglia.
Furioso,John fece
brillare il tridente.
"Dov'é
Stiles? Dov'é mio figlio?" tuonò.
*
*
*
Stiles raggiunse
eccitato il relitto della nave.
L'aveva
cercato per giorni da quando una tempesta l'aveva fatta affondare e
finalmente eccolo lì.
Erano anni che lui e
Scott saccheggiavano relitti alla ricerca di oggetti appartenuti agli
umani e,ogni volta che una tempesta ne faceva affondare
uno,Stiles era sempre pronto e armato di sacca a sgaiattolare via dal
palazzo, malgrado gli ordini di suo padre,e ad andare in avanscoperta
insieme a quel Pinna Lenta del suo amico,come lo aveva soprannominato
lui.
"Stiles! Stiles!
Aspetta!" Si sentì chiamare. Appunto.
Il giovane tritone
gemette e alzò i suoi occhi color ambra al cielo,spazientito
per la lentezza del suo amico.
Pinna Lenta,aka Scott
McCall,il suo migliore amico,lo raggiunse ansimando,portandosi una mano
sul cuore per controllare i battiti aumentati per lo sforzo di nuotare
dietro al suo compare iperattivo.
"Se continui a nuotare
così veloce,non ce la faccio a starti dietro!"
Stiles
ridacchiò e per tutta risposta indicò il vascello
davanti a loro. "Eccolo!" disse "Andiamo!"
Ma prima ancora che
potesse muovere la sua coda scarlatta,Scott lo afferrò per
un polso. "Ehm,Stiles? Non credo che dovremmo essere qui" disse
titubante il moro.
L'altro rise. "Che
c'é McCall? Non mi dirai che hai fifa?" lo prese in giro,per
poi liberarsi dalla sua presa e nuotare verso il relitto.
Scott,sospirando,lo
seguì. "No,non é questo" scosse la testa.
"Solo..sai come la pensa tuo padre a proposito".
Stiles alzò
gli occhi al cielo,anche se ciò che il suo amico aveva detto
era vero.
Suo padre non aveva mai
visto di buon occhio gli umani,che considerava selvaggi e crudeli.
Stiles,invece,era sempre
stato affascinato dal loro mondo,dalla loro cultura e dai loro
costumi,e più di una volta aveva desiderato di avere anche
lui un paio di gambe e vivere fra loro. Ma ovviamente era impossibile.
Lui era un
tritone.
Ma ciò non
fermava Stiles dal possedere una sua grotta segreta dove al suo interno
custodiva tutti gli oggetti che lui e Scott trovavano nei
relitti,insieme ai libri regalatogli da Lydia. Ovviamente quei libri
erano prottetti e tenuti all'asciutto in una speciale bolla magica che
la sua amica aveva creato in modo che l'inchiostro non fosse rovinato
dall'acqua e per far sì che il tritone riuscisse a leggerli
senza difficoltà.
E Stiles era sempre
pronto ad aggiungere nuovi pezzi alla sua collezione.
Entrò nel
relitto con Scott al suo fianco e,insieme,iniziarono la loro caccia al
tesoro.
"Ehi,Stiles!"
gridò all'improvviso Scott. Il diretto interessato si
girò di scatto,elettrizzato. "Che c'è? Hai
trovato qualcosa?"
"No."
Stiles si
accigliò,ma raggiunse comunque il suo amico.
Una volta
avvicinatosi,vide qual'era il problema. La coda blu cobalto di Scott si
era impigliata in una rete da pesca,e il tritone stava avendo non poche
difficoltà a liberarsi. "Aspetta,ti aiuto io". Stiles
nuotò in soccorso del suo amico e ,dopo alcuni
minuti,riuscì a liberare la coda del moro aprendo un varco
in quella trappola per pesci.
Un'altra delle ragioni
per cui suo padre odiava gli umani era questa. Infatti, li chiamava
"mangiatori di pesci",perchè era quello che facevano,e
Stiles lo sapeva bene. Anche a lui dispiaceva vedere quelle povere
creature venire imprigionate in quelle trappole,per poi essere
destinate a quella fine orribile,ma ciò non gli faceva
cambiare opinione su di loro, perchè,ehi,dopotutto ognuno ha
la sua alimentazione,giusto? Era questo che pensava Stiles.
Il popolo del mare non
mangiava pesce. No,per loro sarebbe stato vero e proprio cannibalismo,
visto che dalla vita in giù erano pesci anche loro. No,loro
mangiavano alghe ed altre piante marine.
"Grazie"disse
Scott,portando una mano tra la sua zazzera di capelli scuri,mentre
l'altra andava a massaggiarsi il pezzo di coda appena liberato.
"Di niente,amico"
rispose Stiles,sorridendo.
I due amici
ricominciarono,poi,a saccheggiare il vascello.
Tutt'a un tratto un
bagliore attirò l'attenzione del castano. "Scott! Ho trovato
qualcosa!" gridò.
L'amico lo raggiunse
subito dopo e Stiles gli mostrò l'oggetto che aveva trovato.
Era molto
simile al tridente di suo padre, solo che era molto più
piccolo,aveva quattro punte ed era d'argento.
"Wow,amico! Secondo te
che cos'è?" chiese Scott.
"Non lo so" disse Stiles
"ma scommetto che Lydia lo sa,lei sa sempre tutto e-oh,guarda!"
esclamò gettandosi in un baule,dal quale tirò
fuori quello che sembrava uno strano flauto ricurvo. Provò a
soffiarci dentro,ma dal buco uscirono soltanto delle bollicine.
Stiles agitò
pensieroso la sua coda rossa. "Non so cosa sia,ma deve essere
sicuramente qualcosa di speciale"rifletté,mettendo i due
oggetti trovati nella sua sacca.
"Credo non ci sia
nient'altro" disse Scott,dopo essersi guardato attorno.
Il castano
fece un altro giro del relitto prima di concludere che,si,non c'erano
altri oggetti.
"Andiamo da
Lydia,allora" annunciò il figlio del Re.
Lydia Martin era una
strega che viveva in una grotta su un'isola,ed era molto amica di
Stiles e Scott.
I due l'avevano
conosciuta quando questa aveva salvato Stiles da un gruppo di pirati
che,scambiatolo per uno squalo,avevano cercato di ucciderlo. Per
fortuna la giovane Martin era intervenuta con la sua magia e,da quel
momento,si era guadagnata la gratitudine del padre di Stiles,insieme al
permesso di visitare il loro regno ogni volta che volesse.
Lydia,infatti,era
capace di respirare sott'acqua con una bolla d'aria magica,la stessa
che usava per proteggere i libri che lei stessa donava a Stiles.
Era l'unica "umana" che
Stiles avesse il permesso di frequentare.
Il principe tritone
saliva spesso in superficie per recarsi da lei,specialmente quando
trovava un oggetto appartenuto agli umani per chiederle cosa fosse, e
per farle altre domande su di loro.
Non ci volle molto a
raggiungere la grotta dove viveva. Ormai Stiles conosceva a memoria la
strada.
"Ehi,Lydia!" la
chiamò non appena fu entrato.
La giovane strega se ne
stava tranquillamente seduta a leggere uno dei suoi tanti libri di
incantesimi. Al centro della stanza era posto un enorme calderone di
bronzo vuoto e spento.
I lunghi capelli biondo
fragola della ragazza le ricadevano sulle spalle,e il loro colore era
messo ancora più in evidenza dal bianco del suo vestito. I
suoi occhi verdi erano concentrati per la lettura di alcune formule e
le sue labbra erano arricciate,ma quando si sentì chiamare
dal suo amico distolse lo sguardo dal suo libro e sorrise.
"Ciao,Stiles!
Ciao,Scott! Vi stavo aspettando."
Il castano le sorrise a
sua volta. "Ah,si? Fammi indovinare,ci hai visto nella tua sfera di
cristallo,non è così?"
Lei sbuffò
una risata. "No,ma sapevo che prima o poi sareste venuti. Specialmente
tu,Stiles. Vieni sempre qui ogni volta che trovi nuovi
oggetti e,visto che recentemente è affondata un'altra
nave,era solo questione di tempo prima che venissi qui"
spiegò la rossa facendo spallucce.
"Giusto!"rispose Stiles
con un sorriso a trentadue denti. "Potresti dirmi cos'é
questo?" le chiese,porgendole il piccolo tridente in miniatura.
"Questa é una
forchetta,Stiles." rispose lei in tono pragmatico. "Gli umani la usano
per prendere il cibo e mangiarlo".
"Oh. E questo,invece?"
Le passò il secondo oggetto.
"Questa è una
pipa"
"Una pipa?"
"Si,Stiles,una pipa. Gli
umani la usano per fumare,una cosa che tra loro va molto di moda".
Ovviamente Stiles non
sapeva cosa volesse dire fumare,ma
non glielo chiese,limitandosi a rimettere nella sacca i suoi nuovi
tesori.
Esitò, e poi
si voltò di nuovo verso Lydia.
"Quindi...per quella
cosa..sai? Tu non puoi davvero?"
La rossa
sospirò. "Stiles,ne abbiamo già parlato e no,io
non possiedo la capacità di trasformare una creatura in
un'altra. Non sono così potente."
Più di una
volta,il giovane tritone le aveva espresso il suo desiderio di
diventare umano,pur sapendo che il suo era destinato a rimanere
soltanto un sogno impossibile.
Stiles
annuì,deluso. "Quindi...non si può fare
niente"
"Niente"
confermò lei.
"Sapevo che vi avrei
trovati qui!" Disse all'improvviso una voce dietro di loro.
Chi aveva parlato era
una sirena con lunghi capelli castano scuro e gli occhi marroni. Due
conchiglie color argento le coprivano il seno, e anche se nascosta
dall'acqua,si poteva benissimo distinguere la sua coda viola.
"Allison!" Scott,che
fino a quel momento era rimasto in silenzio,s'illuminò nel
vedere la sua ragazza e le nuotò incontro,per poi stringerla
tra le sue braccia.
"Ciao,Lydia!" la
salutò Allison una volta staccatosi dal suo fidanzato. "Come
stai?"
La strega le sorrise.
"Io sto bene,Aly. Vedo che tu e Scott siete felici come sempre"
I due
piccioncini si sorrisero.
"Ehi,Allison!" la
salutò Stiles "E' bello vederti,amica mia!"
"Vi stavo cercando,in
realtà" disse la sirena. "Tutti e due".
I due tritoni
la guardarono interrogativi.
"Siete mancati alla
cerimonia" rispose lei,come se fosse ovvio.
I due amici spalancarono
gli occhi,e l'espressione di Stiles mutò in una di orrore.
"Oh cavolo! La
cerimonia era oggi e io me ne sono completamente dimenticato! Oh no no
no no! Mio padre mi ucciderà! Oh,si,mi ucciderà!"
Stiles iniziò
ad andare in panico,agitando le mani.
"Oh,stavolta sono nei
guai! Devo andare! Ciao,Lydia!" Salutò un'ultima volta la
sua amica,prima di rituffarsi tra le onde,seguito da Allison e Scott.
*
*
*
Tuttavia,nessuno dei tre
si accorse di due paia di occhi gialli che li spiavano.
Da una caverna
sottomarina una voce sogghignò: "Si,corri a casa,principino.
non vorrai mancare alla cerimonia del caro vecchio paparino,non
é vero?"
La voce era fredda come
il ghiaccio, una di quelle in grado di far gelare il sangue nelle vene
a chiunque l'avesse ascoltata.
"Sappi che io
continuerò a seguire ogni tua mossa,Stiles. Tu sei il suo
punto debole dopotutto"
Poi scoppiò
in una fragorosa risata.
"Oh,si. Lui potrebbe
essere la chiave per la rovina di Stilinski"
______________________________________________________________________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Eccomi qui con il primo capitolo di questa Sirenetta!AU. Vi
sta piacendo? Lo spero.
E' la prima volta che cerco di scrivere qualcosa di "serio" a
più capitoli,e spero davvero di non essere caduta nell'OOC.
Ed ecco a voi,signore e signori,Stiles sirenettooo!!!! XD Allora che ne
pensate?
In più ho inserito anche una Lydia strega. Non so
perchè ma sono fissata con la Witch!Lydia,è
più forte di me.
Chi sarà qui il nostro antagonista? Lo scoprirete nei
prossimi capitoli! ;)
Lasciatemi una recensione per farmi sapere che ne pensate della storia!
Io intanto torno a scrivere il prossimo capitolo della mia Cenerentola
AU: A Dream Is A Wish Your Heart Makes!
Al prossimo aggiornamento! :*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Thoughts ***
Part
of Your World
Capitolo
2
"Io non so proprio cosa
fare con te,Stiles!"
Il ragazzo in questione ascoltava a testa bassa la sfuriata del padre.
Sapeva bene di averla fatta grossa quella volta,ed era sicuro almeno al
cento per cento che stavolta non l'avrebbe passata liscia.
Suo padre,il Re,sedeva sul suo trono-come al solito- e,al suo
fianco,stava Parrish,che lo fissava con le braccia incrociate sul petto
e lo guardava con disapprovazione.
Parrish era un bravo ragazzo. Era giovane,ma sapeva fare il suo lavoro
di consigliere reale egregiamente,tuttavia ciò voleva dire
che avrebbe sempre preso le parti del suo Re.
Stiles sospirò "Papà,mi dispiace,davvero,mi ero
dimentic-" Cercò di giustificarsi il castano,ma non gli fu
concesso di finire la frase.
"Dimenticato,Stiles? Ne parlavamo da mesi! Come puoi essertelo
dimenticato?"
"I-io...io" tentò di giustificarsi il ragazzo.
"Per colpa del tuo comportamento tutta la festa in mio onore
è stata un completo disastro!"
Stiles si morse il labbro. Si,era davvero nei guai.
John sospirò frustato,. "Dove sei stato?"
"Come?"
"Dove sei stato tutto questo tempo? Cosa ti ha tenuto così
occupato da farti dimenticare della festa?"
"Io...ero...ehm...in giro. Si,me stavo nuotando e poi,e poi...si! Uno
squalo mi ha attaccato! Uno squalo,si. Mi ha attaccato,ed era tutto
grrrrrr!!!!...e io ahhhh!!! Ma poi..." aggiunse battendosi
una mano sul petto con un'espressione fiera "sono riuscito a seminarlo.
Ecco!"
Il giovane
tritone ringraziò il cielo di aver avuto l'idea di affidare
la sua sacca a Scott e ad Allison-che ora lo stavano aspettando nella
sua grotta segreta- o sarebbe stato in guai molto più seri
di quanto già non fosse.
Tuttavia suo padre non se la bevve. "Uno squalo,Stiles? Davvero?"
"Si,papà,io..."
"Stiles,ti prego,dimmi che non sei salito di nuovo in superficie"
Stiles sgranò gli occhi. "Io? Ma no,papà,figurati
io non-"
"STILES! SMETTILA DI MENTIRMI!" Tuonò il Re,e tutta la sua
voce riecheggiò per il palazzo.
Stiles sussultò. "Papà..." Deglutì.
"Stiles!"
"Papà,andiamo! Non è successo niente!"
Suo padre lo guardo furente. "Stiles,ti ho detto un miliardo di volte
di stare alla larga dalla superficie! Non ti rendi conto dei pericoli
che ci sono? Non ti rendi conto di cosa ti sarebbe potuto
accadre? Avresti potuto essere visto da quei barbari-"
"Umani,papà!"
"Chiamali come vuoi,non mi interessa,ma sono pericolosi! E io non
voglio vedere mio figlio attaccato a un amo e in balia di quei
mangiatori di pesci!"
"Papà,non sono più un bambino! Ho quasi
diciassette anni!" protestò Stiles.
Per tutta risposta il Re,si alzò dal trono col volto
panoazzo dalla rabbia,e il ragazzo istintivamente fece una pinnata
indietro.
"Non mi interessa! Finchè vivrai sotto il mio oceano
obbedirai alle mie regole!"
"Lasciami spiega-"
"Non aggiungere altro! E saranno guai se vengo a sapere che sei salito
un'altra volta in superficie! Mi sono spiegato?"
Stiles non rispose,ma si limitò a guardarlo,prima di nuotare
via dalla sala del trono il più velocemente possibile.
John si lasciò cadere sul suo trono,liberando un sospiro
frustrato.
Perchè suo figlio si ostinava a disobbedirgli? Era
così complicato seguire anche gli ordini più
semplici?
Come se gli avesse letto nel pensiero,Parrish gli si
avvicinò,posandogli una mano sulla spalla.
"Non preoccupatevi,Maestà. E' un adolescente.
Vedrà che gli passerà."
*
*
*
Stiles si richiuse
dietro l'enorme masso che fungeva da porta del suo nascondigliocon
eccessiva forza,facendo sobbalzare Scott,che fino a quel momento se ne
stava tranquillamente sdraiato con la teesta poggiata sul grembo della
sua ragazza.
I due piccioncini alzarono lo sguardo verso il loro amico,ma non ebbero
bisogno di chiedergli come fosse andata. La sua espressione diceva
già tutto.
Stiles sospirò e si lasciò cadere su una
roccia,facendosi cullare dalle correnti sottomarine e ammirando il suo
rifugio.
La grotta doveva essere stata un vulcano in passato,a giudicare
dall'apertura in cima. Ora era soltanto una montagna sommersa dalle
acque, e che il giovane principe custodiva gelosamente i suoi tesori.
Ovviamente non poteva portarseli in camera propria. Sapava bene come la
pensava suo padre. Glielo aveva ricordato proprio qualche minuto fa.
Se prima il Re non aveva mai visto di buon occhio gli umani,dalla morte
di sua moglie era arrivato a odiarli con tutto sè stesso.
Era a causa loro che l'aveva persa.
Stiles ricordava bene quel giorno.
Aveva otto anni, ed era la prima volta che vedeva la superficie.
Claudia aveva convinto John a far mostrare a suo figlio il mondo di
sopra e il Re,all'inizio piuttosto scettico,aveva finito per cedere.
Tutto era andato bene,finchè non avevano visto avvicinarsi
una nave pirata. Stiles e suo padre erano riusciti a fuggire e a
mettersi in salvo,ma la Regina non ebbe la stessa fortuna, e
finì
per essere catturata e uccisa dai pirati.
John,furente e devastato dal dolore per la perdita di sua moglie
cancellò loro la memoria, e scatenò contro di
loro una terribile tempesta che distrusse la loro nave.
Stiles non aveva assistito a tutto ciò. Era rimasto nascosto
tra le alghe,troppo spaventato per muoversi.
Da quel momento suo padre divenne ancora più protettivo nei
suoi confronti e non voleva che suo figlio di salisse più in
superficie. Ma nonostante ciò,Stiles continuava ad andare
contro gli ordini del padre.
A differenza di John,il principe non aveva mai odiato gli umani.
Quei pirati avevano ucciso sua madre certo,ma sapeva che non tutti
erano come loro.
Dopotutto non erano così diversi da loro,giusto?
Non esistevano forse anche sirene e tritoni altrettanto malvagi?
Possibile che suo padre non lo capisse?
Stiles sapeva che il genitore gli volesse bene e che desiderasse solo
proteggerlo,tuttavia voleva essere in grado di compiere le sue scelte
ed andare per la sua strada. Era così difficile?
"Ehi,amico? Va tutto bene?"
La voce di Scott lo riscosse dai suoi pensieri,e Stiles si
voltò verso il suo amico.
I suoi occhi color ambra incontrarono quelli color cioccolato del suo
compagno di avventure,che ora lo fissava preoccupato.
Stiles sospirò.
"Si,Scott,sto bene...é solo che...si,insomma,lo sai
com'è fatto. Anche stavolta non ha voluto ascoltarmi".
Allison nuotò al suo fianco e gli porse la sacca. "Lui vuole
solo proteggerti" gli disse lei.
"Lo so."
Il castano estrasse la forchetta e la esaminò con
attenzione,rigirandola più e più volte tra le
dita.
"Solo che non capisco" continuò. "Io non vedo le cose come
le vede lui. Gli umani non sono poi così male. Non riesco a
credere come un mondo che crea delle cose tanto meravigliose
possa essere tanto cattivo. Loro non sono tutti così,io lo
so."
Stiles sistemò la forchetta e la pipa tra le altre cose,e si
perse un'altra volta ad osservare la grotta.
La luce proveniente dalla fessura in cima,rischiarava la grotta e
faceva brillare gli oggetti.
Il giovane tritone andava fiero della sua collezione.
Sorrise,Stiles,e dopo aver preso un profondo respiro,fece l'unica cosa
che in quel momento gli venne naturale.
Si mise a cantare.
"Guardate un po' quello che ho,
é una raccolta preziosa,lo so
Vi sembrerà che io sia colui che ha tutto,ormai.
Che tesori! Che ricchezze! Chi mai al mondo ne ha quanto me?
Se guardi intorno dirai:
-Oh,che meraviglie!
Ho le cose più strane e curiose. Non ho nulla da desiderar!"
Prese una scatola e si avvicinò ai suoi amici mentre
l'apriva,mostrando loro le sue cianfrusaglie.
"Volete un...come si chiama? Io ne ho venti!"
Chiuse il contenitore e lo posò.
"Ma lassù cosa mai ci sarà?
Imparerei tutto ,già lo so
vorrei provar anche a ballare e a camminar su quei...
Come si chiamano? Ah! Piedi!
Con le mie pinne non si può far!
Vorrei le gambe per saltare ed andare a spasso per la...
Come si dice? Strada!
Vedrò anch'io la gente che al sole sempre sta,
come vorrei essere li,senza un perchè,in libertà!
Come vorrei poter uscir fuori dall'acqua!
Che pagherei per stare un po' sdraiato al sole!
Scommetto che sulla terra i figli non li sgridano mai.
Nella vita fanno in fretta ad imparar.
Ti san spiegare e conoscono ogni risposta a ciò che chiedi
Cos'è un fuoco e sai perchè..Come si dice? Brucia!
Ma un giorno anch'io,se mai potrò
esplorerò la riva lassù!
Fuori dal mar
Come vorrei vivere là!"
Finita la canzone,si
rilasciò cadere di nuovo sulla roccia ,ma i suoi occhi non
lasciarono mai la fonte della luce proveniente dall'alto.
Il sogno di Stiles di diventare umano non si sarebbe mai realizzato,ne
era consapevole. Sarebbe rimasto solo e soltanto un sogno.
Perso nei suoi pensieri,non si accorse che qualcosa stava coprendo la
fessura in alto finchè la grotta non fu completamente
immersa nell'oscurità.
_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Salveee!!! *grilli in sottofondo*
Perdonate il grandissimo ritardo ma purtroppo in questo periodo sono
molto occupata,ed ho poco tempo per scrivere,ma tranquilli,non ho
intenzione di smettere! ;)
Allora,questo era solo un capitolo di passaggio,diciamo. Volevo
incentrarmi un po' sui pensieri di Stiles e sulla sua storia. Non so se
mi sia riuscito bene e se ho reso l'idea.
Scrivere qualcosa di abbastanza più "serio" si sta
rivelando più difficile del previsto,ma io ce la
sto mettendo tutta.
Intanto ci tengo tantissimo a ringraziare Amber_chan che ha recensito e
chi ha messo questa storia tra le preferite/ricordate/seguite e
ringrazio anche chi l'ha solamente letta.
Un bacione a tutti e al prossimo aggiornamento! :*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** The Storm ***
Part of
Your World
Capitolo 3
Stiles corrugò la
fronte all'improvviso buio sulla caverna. Qualcosa stava bloccando la
luce in cima.
"Che cosa può essere?" si chiese,più a
sè stesso che ad altri,prima di uscire dal rifugio seguito
da Scott ed Allison.
Una volta fuori,il castano ebbe modo di vedere che quella cosa
proveniva dalla superficie e così,spinto dalla
curiosità,salì in superficie per dare
un'occhiata,dimenticandosi del tutto degli ordini di suo padre.
Ciò che vide lo lasciò senza fiato.
Era una nave,la più grande che il ragazzo avesse mai visto.
Non che non ne avesse mai visto una,certo,l'unica volta era stata il
giorno della morte di sua madre,ma non aveva visto molto. Sulla poppa
della nave spiccava una gigantesca triskele dipinta di nero.
Ma non fu quello a stupirlo,no.
Dalla nave venivano sparate nel cielo numerose luci colorate che
esplodevano nella notte.
Era uno spettacolo mozzafiato.
"Ehm...amico?" Troppo preso da quella scena,non aveva notato di essere
stato raggiunto da scott ed Allison. "Io non credo sia una buona idea.
Penso che dovremmo andare. Se tuo padre ci scoprisse..."
Ma Stiles non lo ascoltò,rapito da ciò che
vedeva. Voleva,anzi no,doveva andare a vedere cosa stesse succedendo e
da vicino.
Così,ignorando del tutto le proteste dei suoi
amici,nuotò verso il vascello.
"Stiles!! Stiles!!! Che stai facendo? Torna indietro!" gridò
Scott,ma fu nuovamente ignorato.
Quando Stiles si ritrovò perfettamente in parallelo al lato
della nave,si aggrappò a una fune e,usando la sola forza
delle braccia,riuscì ad arrampicarsi fino a una fessura. Da
lì poteva vedere chiaramente tutto ciò che
accadeva sul ponte senza essere scoperto. Nessuno l'avrebbe mai visto
da lì.
La corda alla quale si teneva era ben tesa e ben attaccata verso il
legno,e non c'era il rischio che essa si allentasse facendolo
dondolare,ma nonostante ciò il tritone si tenne con entrambe
le mani e fece aderire il proprio corpo alla fune,e in più
ci attorcigliò la coda attorno come un serpente.
Con la coda dell'occhio notò Scott ed Allison raggiungerlo
e,anche da quell'altezza rispetto all'acqua,poteva vedere gli occhi
marroni del suo migliore amico guardarlo con preoccupazione,mentre la
ragazza sembrava spaventata.
Stiles si rendeva conto del pericolo che stava correndo,ma la
curiosità e l'adrenalina ebbero la meglio sulla paura.
Con molta attenzione,sbirciò attraverso la fessura per
osservare più da vicino cosa stesse succedendo sul ponte.
Gli umani ballavano,suonavano e sembravano divertirsi un mondo. Nessuna
preoccupazione sembrava affliggerli.
Stiles li invidiava. Cosa non avrebbe dato per essere tra di loro...
Istintivamente,il suo sguardo si posò sulla sua coda
vermiglia e ciò lo rattristò. Lui non aveva le
gambe. Non avrebbe mai potuto essere tra loro.
Due ragazze in particolare attirarono la sua attenzione. Esse si
tenevano per mano e ballavano insieme,ridendo. Una aveva capelli lunghi
e neri mentre l'altra era più piccola e i suoi capelli erano
castani. Entrambe erano riccamente vestite,infatti i loro abiti
spiccavano in maniera particolare rispetto a quelli che portavano le
altre donne a bordo.
Stiles dedusse che dovevano essere di rango superiore a tutti gli
altri.
La più piccola si guardò alle spalle e
gridò:"Avanti,fratellone,vieni a divertirti un po'!"
L'interpellato era un uomo dai capelli corvini e un'accenno di barba
sugli zigomi,anche lui riccamente vestito,che se ne stava seduto in
disparte a leggere un libro. Quando alzò lo sguardo, il
cuore di Stiles iniziò a battere all'impazzata.
Così forte che il giovane tritone temette che anche gli
altri potessero sentirlo.
Essendo bisessuale,Stiles era attratto sia dal genere femminile che da
quello maschile,perciò non si meravigliò nel
trovare quell'uomo estremamente attraente e affascinante.
I suoi occhi verdi erano molto più brillanti del colore
delle alghe, e il castano desiderò potersi perdere in quelle
iridi per l'eternità.
"Non amo molto ballare,Cora,lo sai" La voce dell'uomo fu musica per le
orecchie di Stiles.
L'altra ragazza sbuffò "Sei il solito noioso,Derek!"
Derek. E' questo il suo nome,dunque. Pensò Stiles. E' un bel
nome. Bello esattamente come lui.
Il giovane sorrise stupidamente,ma non poteva farci niente: quell'uomo
lo aveva incantato.
Improvvisamente qualcuno gridò:"Silenzio! Silenzio,per
favore!" E tutti sul ponte s'acquietarono e smisero di ballare. La
musica cessò.
L'umano che aveva appena gridato doveva avere all'incirca 35 anni a
giudicare dal suo aspetto. Anche lui indossava abiti
finissimi,perciò doveva essere anche lui una figura di gran
prestigio sociale. Aveva capelli scuri pettinati all'indietro e una
leggera barbetta sulla mascella e sul mento. Gli occhi erano azzurri.
"E' con grande piacere che oggi festeggiamo qui,in questo giorno,il
compleanno del mio carissimo nipote,il principe Derek" e,mentre
annunciava ciò,strappò via il libro dalle mani di
quest'ultimo,beccandosi uno sguardo irritato.
Tuttavia egli non sembrò farci caso perchè
continuò:"Ed io,essendo suo zio,mi sono preso la
libertà di fargli un regalo degno di lui" E così
dicendo agitò la mano verso la sua destra,dove si trovava
un'oggetto di dimensioni gigantesche coperto da un telo.
Stiles fremeva dalla curiosità. Che cosa poteva mai essere?
La sua domanda ebbe subito una risposta quando lo zio di Derek tolse il
telone esclamando "Buon compleanno,nipote!"
Alla vista del regalo il pubblico emise un verso d'ammirazione. Persino
Derek lo fissava a bocca aperta.
Era un'enorme staua che rappresentava Derek,nei suoi migliori vestiti
regali,con un'espressione fiera sul volto e la spada sguainata.
Era bellissima e imponente,e la somiglianza con Derek era
pressocché indescrivibile.
"Allora,Derek? Che ne pensi?" chiese il maggiore.
"Ehm...bhé,Peter...,é...é"
cercò di dire questi,imbarazzato.
"Non dire altro" lo interruppe Peter,con un'espressione soddisfatta
"Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Anche se in realtà speravo
potesse essere un regalo di nozze"
A quest'affermazione Derek sbuffò e s'incamminò a
grandi passi verso il parapetto della nave e ci si
appoggiò,inconsapevole che,proprio sotto di lui,fosse
nascosto proprio Stiles.
Appena l'aveva visto avvicinarsi,quest'ultimo era stato preso dal
panico,e quando il moro si era affacciato aveva fatto aderire il
più possibile il suo corpo al legno della nave,continuando a
stringere la corda che lo sosteneva.
Invece Scott ed Allison,per paura di essere visti,si erano rituffati
tra le onde.
"Andiamo,Derek!" lo raggiunse suo zio "A tutto il regno piacerebbe
vederti sistemato con la ragazza o il ragazzo giusto"
Alla parola"ragazzo" Stiles sgranò gli occhi. Possibile che
a quella bellezza colossale potessero piacere anche gli uomini?
Il giovane si ritrovò a sorridere ancora una volta mentre
guardava di nascosto i due uomini.
Derek fece spallucce "Lui o lei sarà da qualche parte. Non
ho ancora trovato la persona che fa per me" disse con noncuranza.
"O forse non ti sei affatto impegnato a cercarla"
puntualizzò Peter.
Derek gli lanciò un'occhiataccia,ma prima che potesse
ribattere,un lampo squarciò il cielo notturno che,da sereno
com'era,si riempì di fitte nubi nere e grigie.
La pioggia iniziò a cadere ed il mare prese ad agitarsi
sempre di più.
Stava arrivando una tempesta.
La pioggia divenne sempre più fitta,il vento
soffiò più forte e le onde divennero gigantesche
e furiose.
A bordo,i passeggeri facevano del proprio meglio per proteggere e
tenere in rotta la nave,ma era un'impresa folle.
Il vento era troppo forte,il mare troppo agitato,la pioggia sempre
più fitta e i tuoni sempre più frequenti.
Stiles usò tutta la forza che aveva per tenersi,ma fu tutto
inutile perchè quando il vento si soffiò ancora
più forte,lo fece cadere in acqua.
Tuttavia il giovane tritone risalì in superficie. Voleva
assicurarsi che gli umani stessero bene. Che Derek stesse bene.
Quando riemerse vide gli umani salire su delle barche più
piccole,scialuppe,come le aveva chiamate Lydia una volta.
Esse circondavano il vascello che,nonstante gli sforzi dei
marinai,stava inevitabilmente affondando,distrutto dalla tempesta.
Un fulmine più potente degli altri spezzò
l'albero maestro,e l'intera nave prese fuoco.
Stiles vide le due ragazze di prima salire su una scialuppa aiutate
dallo zio di derek,ma di quest'ultimo neanche l'ombra.
Il castano si guardò attorno in ansia finchè la
maggiore non gridò,spaventata: "Derekkk!!!"
Il ragazzo seguì il suo sguardo e sgranò gli
occhi.
Derek era ancora a bordo della nave in fiamme e Stiles notò
che una delle sue gambe era incastrata tra alcune assi di legno
spaccate,e
l'uomo stava avendo non poca difficoltà a liberarsi.
L'esplosione della nave fu improvvisa.
"NO!" gridarono contemporaneamente le due ragazze,Peter e Stiles.
Quest'ultimo,col cuore palpitante dal terrore,raggiunse il luogo dove
prima si trovava il vascello,dove però non rimaneva altro se
non qualche pezzo di legno galleggiante.
Il tritone si guardò freneticamente intorno fino a che non
scorse,qualche metro più in là, il corpo
dell'uomo che,privo di sensi,stava affondando tra le onde.
Stiles non perse tempo e si tuffò. Aveva poco tempo. Sapeva
che gli umani non potevano respirare sott'acqua,perciò
doveva agire in fretta.
Riuscì ad afferrare Derek per la vita e nuotò il
più velocemente possibile verso la superficie. Riemerso,fece
si che la testa dell'uomo restasse sopra il livello dell'acqua,ma
notò che le scialuppe erano ormai sparite. Nessuna traccia
di loro.
Sospirando,prese il braccio del moro e sev lo portò dietro
le spalle,tenendolo con una mano sul fianco,mentre l'altra gli
stringeva il polso.
"Stiles! Che stai facendo?"
Il castano si era completamente dimenticato di Scott.
Quest'ultimo ed Allison gli si avvicinarono guardandolo sconcertati.
"Devo aiutarlo" rispose il ragazzo.
I suoi amici non lo avevano mai visto così
determinato,perciò non ebbero la forza di ribattere.
Allison gli si affiancò:"La riva è da quella
parte"gli disse,indicando un punto imprecisato ad ovest "Credo che
stessero andando proprio lì. Seguimi"
Stiles annuì e,aiutato da Scott,riuscì a portare
Derek sulla spiaggia.
Il viaggio,teoricamente,sarebbe stato breve se non fosse stato per il
peso dell'uomo che li rallentava. Quando riuscirono nell'impresa,era
ormai l'alba e la tempesta era cessata.
Scott e Stiles erano esausti per lo sforzo. Tuttavia il castano ebbe la
forza di trascinarsi al fianco del bell'umano.
Alla luce del sole era ancora più bello. Stiles si
ritrovò a contemplare il suo viso con un misto di adorazione
e ansia.
Temeva,infatti,di essere arrivato troppo tardi.
"Credete che sia..." deglutì,rivolgendosi ai due amici
dietro di lui.
"...morto?" finì per lui Allison.
Il ragazzo si morse il labbro e annuì.
"Non lo so,è difficile a dirsi" rispose questa.
"Tranquilli,sta benissimo!"
I tre sobbalzarono al suono di una quarta voce,ma poi si rilassarono
quando videro chi aveva parlato.
Lydia avanzava verso di loro,i suoi capelli biondo fragola e il suo
vestito bianco svolazzavano.mossi dal vento mattutino.
"Davvero?" Stiles ne fu sollevato.
La giovane strega annuì "E' solo debole. Se fosse morto lo
avrei percepito"
Stiles emise un sospiro di sollievo.
"Stiles! Ti rendi conto di cosa hai fatto? Potevi rischiare di essere
scoperto dagli umani! Che ti è saltato in mente?" lo
rimproverò Lydia.
Stiles abbassò lo sguardo e si ritrovò a fissare
ancora una volta la figura dell'umano,ancora incosciente. "non potevo
lasciarlo morire.
Non me lo sarei mai perdonato"
Lydia sospirò,inginocchiandosi di fronte a lui,ma il castano
non se ne curò,troppo preso a contemplare il viso di colui
che aveva
salvato.
"Guarda! Respira!" annunciò quando notò il petto
dell'uomo alzarsi e abbassarsi regolarmente,segno che stesse bene.
Stiles gli accarezzò la barba con due dita. "E' bellissimo"
disse,più a se stesso che agli altri.
Ispirato dalla bellezza che aveva davanti,iniziò a cantare.
"Come
vorrei stare qui con te
cosa
darei per restarti accanto
vorrei
che tu potessi sorridermi.
Mi
porterai dove vorrai e del tuo mondo parte farò
Accanto
a te
sempre
così
solo
con teee"
Mentre Stiles cantava le ultime strofe,Derek aprì gli
occhi,attratto da quella voce così melodiosa.
La sua visione era sfocata,e i raggi del sole che oscuravano la figura
del suo salvatore non aiutavano affatto.
Notò che era un ragazzo,certamente più piccolo di
lui,con un dolce sorriso e gli occhi brillanti.
Il momento fu però rovinato dalle voci di Laura,Cora e Peter
che chiamavano il suo nome.
Lo sconosciuto scomparve in un batter d'occhio,senza dare a Derek il
modo di guardarlo meglio.
Si mise a sedere,cercando di scorgerlo,ma niente,di lui nessuna
traccia. Sembrava essere svanito nel nulla.
"Derek!"
Suo zio fu il primo a raggiungerlo. "Oh,nipote! Immagino che ti diverti
un sacco a spaventare così le tue povere sorelle e il tuo
caro zio,non è vero?" disse mentre lo aiutava a rialzarsi.
"Derek!"
Laura e Cora gli corsero incontro,per poi abbracciarlo.
"Non farlo mai più,Der! Credevamo che tu fossi morto!" disse
Cora.
Derek,tuttavia,continuava a guardarsi intorno,sperando di scorgere il
suo salvatore. "Mi ha salvato."disse.
"Chi,Derek?" chiese Laura.
"Un ragazzo" rispose questi. "Mi ha salvato,mi ha portato qui. Era qui
con me e mi stava cantando! Aveva una voce davvero meravigliosa!"
"Ok,ha perso la testa" commentò Peter.
"Non sono pazzo!" ringhiò Derek "Lui era qui,ve lo giuro!"
"Certo."continuò il maggiore degli Hale "Ed io sono stato
salvato da una balena parlante appena qualche minuto fa!"
"Vi dico che era qui!" sbottò Derek,prima che le sue gambe
cedettero per la stanchezza e per lo sforzo. Fortunatamente Peter lo
afferrò e gli circondò la vita con un
braccio,mentre si portava dietro le spalle quello di suo nipote,aiutato
da Laura,che fece lo stesso dall'altro lato.
"Tranquillo,Der,secondo me avrai soltanto bevuto un po' troppa acqua di
mare." disse sua sorella maggiore "Coraggio andiamo!"
Stavolta Derek non oppose resistenza,ma continuava a guardarsi indietro
mentre si incamminavano verso il castello,la loro residenza estiva.
Quando aveva visto gli umani arrivare,Stiles,Scott ed Allison si
rituffati tra le onde e si erano nascosti dietro una fila di scogli ad
osservare la scena.
Lydia invece era sparita magicamente,probabilmente tornata alla sua
isola.
Al castano si strinse il cuore nel vedere Derek allontanarsi insieme
agli altri. Sperava di rivederlo.
Alle sue spalle,era ignaro della conversazione tra Allison e il suo
migliore amico.
"Faremo finta che tutto questo non sia mai accaduto" stava dicendo
Scott,mentre Allison annuiva convinta. "Il Re del Mare non
dovrà mai saperlo. Tu non glielo dirai ed io nemmeno lo
farò. E' la cosa migliore,così nessuno
sarà nei guai"
Stiles rimase a fissare il quartetto fino a che non sparì
dalla visuale e,alzandosi sempre di più sullo
scoglio,terminò la canzone.
"Quando
accadrà io non lo so
ma
del tuo mondo parte farò.
Guarda
e vedrai
che
il sogno mio
si
avvererà!"
*
*
*
Nella caverna la voce rise fragorosamente "Oh mio Dio! Non posso
crederci,è troppo facile! Quel ragazzino si è
innamorato di un umano! E neanche di un umano qualunque,ma di un
principe!" La voce non la smetteva di ridacchiare malignamente.
Nella sua mente iniziò ad architettarsi un piano. "Oh,si! Il
suo paparino impazzirà dalla gioia! Presto avrò
la mia vendetta,e quel moccioso mi aiuterà!"
_______________________________________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Eccomiiii!! Tranquilli sono ancora viva! Scusate il mio
lunghissimo ritardo,ma ultimamente ho sempre meno tempo per scrivere.
La scuola mi stressa sempre di più di giorno in giorno. E
più si avvicina la fine e più le cose peggiorano.
Spero di essermi fatta perdonare con questo nuovo capitolo,dove avviene
il primo incontro tra Stiles e Derek!
Lo so,immaginare Stiles che canta fa un po' strano anche a me,ma qui
lui è un sirenetto! XD
Mi sono divertita moltissimo a scrivere di zio Peter,che in questa fic
avrà il suo pieno di battute,che non guastano mai.
Specialmente si divertirà moltissimo a imbarazzare Derek,ma
questo nei capitoli successivi.
Chi sarà "la voce"? Bhè dovrete aspettare un paio
di capitoli per scoprirlo!
Come sempre ringrazio chi ha recensito,chi ha inserito la storia tra le
preferite/seguite/ricordate e i lettori silenziosi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto,anche se temo di aver reso tutti
un po' troppo OOC.
Bene,che dire...al prossimo capitolo!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Under The Sea ***
Part Of Your World
Capitolo 4
Peter,Laura e Cora attendevano impazienti davanti alla porta della
stanza di Derek.
Peter sbatteva ritmicamente un piede per terra,a braccia
conserte,mentre le due giovani principesse erano immobili,in attesa.
Dopo qualche minuto la porta si aprì ed uscì
Deaton,il medico reale.
Il maggiore degli Hale scattò sull'attenti e le ragazze si
alzarono guardando il dottore con la stessa domanda muta negli occhi.
Deaton rivolse loro un inchino e sorrise: "Sta bene,non preoccupatevi.
E' un miracolo che sia sopravvissuto a una tempesta del genere.
Ora è meglio che riposi un po'"
Fu come se avesse tolto loro un gran peso dal cuore,il sollievo sui
loro volti fu tale da far sorridere ancor di più il medico.
"Con permesso" si accomiatò questi con un altro inchino,per
poi sparire oltre il corridoio.
I tre Hale erano sollevati.
Il principe aveva corso un pericolo mortale in mare,la scorsa notte,ma
per fortuna sembrava illeso.
Tutto ciò che i tre volevano fare era entrare in quella
stanza per accertarsi personalmente della sua salute,ma decisero di
aspettare.
Derek meritava un po' di riposo.
*
*
*
Ma il giovane principe non stava riposando affatto.
Continuava a fissare il soffitto come in trance,mentre cercava di
memorizzare l'aspetto del suo salvatore.
Non lo aveva immaginato,lo sapeva, non importava cosa dicessero gli
altri.
Quel ragazzo lo aveva salvato da una tempesta dove avrebbe sicuramente
trovato la morte,portato in salvo a riva e aveva cantato per
lui,per poi sparire.
Se c'era una cosa che Derek non avrebbe mai dimenticato era la sua
voce: il suo salvatore aveva una voce così bella e melodiosa
da
far invidia a un angelo del paradiso.
Non riusciva a smettere di pensare a lui,avrebbe dato qualsiasi cosa
per conoscere la sua identità.
Era entrato nella sua testa abbattendo tutte le sue difese,ed ora era
rimasto lì, e non se ne voleva andare,non importa quanto
provasse a non pensarci,la sua immagine tornava a pararsi davanti agli
occhi verdi del principe.
E così la sua voce. Come avrebbe mai potuto dimenticarla?
Non era stata un'allucinazione o altro,no.
Derek sapeva che quel ragazzo era stato con lui per tutto il tempo fino
all'arrivo di suo zio e delle sue sorelle,per poi fuggire.
Chi era? Perchè lo aveva salvato? E perchè era
fuggito in quel modo?
Derek voleva delle risposte a quelle domande che lo tormentavano.
Voleva trovarlo.
Doveva trovarlo.
A tutti i costi.
*
*
*
Nelle profondità dell'oceano,Stiles se ne andava in giro
canticchiando tra sé e sognando ad occhi aperti,beccandosi
qualche sguardo
stranito da parte dei servitori del palazzo.
Nessuno sapeva spiegarsi quel suo strano comportamento,a parte i suoi
amici.
Dietro di lui,infatti, Scott,Allison e Lydia - che si era creata una
bolla d'aria magica per poter respirare sott'acqua - lo guardavano
preoccupati.
"Cavolo" commentò Allison "é proprio innamorato!"
"Questa é una tragedia,Allison!" sospirò Scott.
"Se il Re lo scoprisse non sarà un bene per niente,anzi!"
Lydia, invece, si limitava a fissare in silenzio il suo amico,che nel
frattempo aveva urtato un cameriere facendogli sfuggire il vassoio di
mano e costringendolo a recuperare gli oggetti che galleggiavano da
tutte le parti.
La rossa sospirò e agitò la mano,dalla quale si
sprigionarono delle scintille dorate: immediatamente tutti gli oggetti
tornarono sul vassoio del povero tritone,che ringraziò Lydia
con un cenno del capo.
Nessuno aveva mai detto niente sulle frequenti visite della giovane
strega nel loro regno.
Alcuni accettavano di buon grado la sua presenza ed erano gentili con
lei,perchè sapevano che fosse un'amica del principe e che
fosse
ben disposta ad aiutare sirene e tritoni quando ne aveva la
possibilità.
Alcuni la guardavano con diffidenza,certo, ma a lei non importava.
Non poteva biasimarli se non si fidavano della magia,e c'era un motivo.
Quel motivo era la Strega del Mare,una strega malvagia che anni
addietro aveva tentato di conquistare il loro reame tramite l'uso dei
suoi inganni e della sua magia nera,prima che Re John Stilinski
riuscisse a sopraffarla e a riportare la pace,esiliandola negli abissi
più profondi dell'oceano.
Non c'era da sorprendersi se alcuni non avessero molta fiducia nelle
streghe.
Ma qualunque fosse il giudizio del popolo del mare su di lei, le era
indifferente.
Ad un certo punto,Stiles finì per urtare suo padre.
Alla sua destra,la rossa udì Scott trasalire e chiuse gli
occhi,aspettandosi il peggio.
Ma non accadde nulla.
Stiles si ritrovò a sorridere al genitore,come se avesse
dimenticato la litigata -il che probabilmente era vero,pensò
Lydia-.
"Buongiorno,papà! Oggi stai molto bene! Cos'é,ti
sei tagliato i capelli?" lo salutò allegramente e,senza
aspettare una risposta,svoltò
l'angolo e sparì dalla visuale,seguito da Scott ed Allison.
Lydia,che era rimasta indietro,notò il Re alzare un
sopracciglio.
Questi,infatti,non sapeva spiegarsi lo strano atteggiamento di suo
figlio.
Era vero,Stiles era sempre stato un bambino iperattivo e allegro,ma
John non l'aveva mai visto comportarsi in quel modo.
Perso nei suoi pensieri,non si accorse dell'arrivo di Parrish,fino a
che questi non parlò:"Davvero non lo avete
capito,Maestà?"
John guardò interrogativo il suo consigliere,che si
limitò a sorridergli.
"Sembra che vostro figlio si sia innamorato!"
Il Re sbarrò gli occhi. Stiles innamorato? Questa era nuova!
Inconsapevolmente,il tritone si ritrovò a sorridere.
L'idea che suo figlio fosse innamorato di qualcuno lo rendeva felice:
era ora che il ragazzo iniziasse a pensare al suo futuro da
monarca,magari avendo al suo fianco una potenziale Regina-o Re-.
E poi John non vedeva l'ora di avere dei nipotini. Anche se adottati.
"Mi piacerebbe sapere chi sia la sirena fortunata. O il tritone."
ridacchiò gioviale.
Quando aveva visto il consigliere avvicinarsi,Lydia aveva trattenuto a
stento un'imprecazione e,concentratasi al massimo,usò i suoi
poteri per rendersi invisibile,in modo che il Re non si accorgesse
della sua presenza e decidesse di interrogarla.
Ciò non le impedì,purtroppo,di origliare la
conversazione.
Sospirando,la strega nuotò il più velocemente
possibile per raggiungere i suoi amici.
Non sarebbe stato bello se il avesse scoperto che suo figlio avesse
infranto una delle sue più importanti leggi.
*
*
*
Stiles continuava a girovagare per il regno senza meta,non badando agli
sguardi perplessi che i suoi sudditi gli rivolgevano.
La sua mente era occupata da una sola cosa,o meglio da una sola ed
unica persona.
Derek. Derek. Derek.
Il giovane principe sospirò.
Quell'uomo era entrato nella sua testa e non se ne andava dal giorno in
cui lo aveva salvato da quella terribile tempesta,cioè tre
giorni fa,e già gli mancava.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per rivederlo,magari parlargli,conoscerlo.
Di una cosa Stiles era certo: non avrebbe mai dimenticato quel viso.
Quei capelli neri come un'ala di corvo,con tanto di accenno di barba
lungo gli zigomi,quel naso dritto,quelle sopracciglia folte e
nere,quelle labbra che avrebbe voluto volentieri baciare,gli occhi
verde smeraldo che gli perforavano l'anima,il fisico da dio greco...
Che gli stava succedendo? Cos'erano tutte queste emozioni?
Stiles non era stupido,sapeva benissimo che Derek era un umano e lui no
ed era a conoscenza del fatto che i rapporti tra il mondo terrestre e
quello marino fossero strettamente proibiti,e sapeva anche che salvando
il principe umano aveva infranto quella legge,ma non poteva permettere
che morisse.
Stiles aveva sempre avuto un cuore buono e generoso,tanto da non aver
mai voluto la morte di qualcuno,neanche se si fosse trattato del suo
più accerrimo nemico,e neanche se questi fosse la Strega del
Mare.
Il giovane principe si sdraiò su una roccia sul fondale
marino,facendo oscillare pigramente la sua coda scarlatta e tenendo gli
occhi fissi all'insù,dove qualche miglio più in
alto,si trovava la superficie.
Derek era da qualche parte lassù.
"Devo rivederlo" disse più a sé che ad altri.
"Io credo che non sia una buona idea" rispose Scott. "Insomma, conosci
la legge!"
Il castano voltò la testa in direzione del suo migliore
amico "Si,Scott,conosco la legge,ma io voglio rivedere Derek,devo
rivederlo,io...io ho bisogno di rivederlo...mi capisci?"
"Stiles,io..."
"Forse Scott ha ragione,Stiles" intervenne Lydia. "Hai già
infranto una delle leggi che tuo padre ritiene più
importante una volta,ed è un miracolo che per ora non ne sia
a conoscenza,ma non puoi rischiare un'altra volta."
"Lo so,Lydia,lo so,ma io..." sospirò Stiles,affranto.
"Stiles,non devi preoccuparti" lo interruppe McCall "Sono sicuro che
Derek stia bene,ed é grazie a te,amico. Ma non puoi
rischiare di
far scoprire agli umani la tua esistenza. So che li adori,ma non per
questo devi mettere a repentaglio la sicurezza di tutto il popolo del
mare."
Scott posò una mano sulla spalla del suo migliore amico.
"Ascolta,Stiles. Il mondo degli umani,inoltre,é un
pasticcio. La vita sotto il mare é meglio di qualsiasi cosa
abbiano laggiù!"
E,senza dar la possibiltà al castano di
ribattere,iniziò a cantare:
"Le alghe del tuo vicino ti sembran più verdi,sai
Vorresti andar sulla terra,non sai che gran sbaglio fai.
Se poi ti guardassi intorno vedresti che il nostro mar
é pieno di meraviglie,che altro tu vuoi di più!
In fondo al mar,in fondo al mar!
Tutto bagnato è molto meglio,credi a me!
Quelli lassù che sgobbano sotto a quel sole svengono
mentre col nuoto ce la spassiamo in fondo al mar!
Quaggiù tutti sono allegri guizzando di qua e di
là
invece là sulla terra il pesce é triste assai
Rinchiuso in una boccia,che brutto destino avrà.
Se all'uomo verrà un po' fame il pesce si papperà!
Oh,no! In fondo al mar,in fondo al mar!
Nessun ci frigge o ci cucina in fricassea!
E non si rischia di abboccar,no non c'é un amo in fondo al
mar.
La vita è ricca di bollicine,
In fondo al mar,in fondo al mar
In fondo al mar,in fondo al mar
Con questo ritmo la vita é sempre dolce così.
(Sempre così)
Anche la razza ed il salmon sanno suonare con passion
qui c'é la grinta e ogni concerto é un successon!
Il sarago suonba il flauto,la carpa l'arpa e la platessa il basso,
poi c'é la tromba del pesce rombo
Voilà,il luccio é il re del blues.
La lancia con il nasello al violoncello con la sardina all'ocraina e
con l'orata
Vedrai che coro si farà!"
All'insaputa di Scott,troppo impegnato a cantare,Allison
sbucò dalle alghe con un gran sorriso, e fece cenno a Stiles
di avvicinarsi a
lei,per poi sussurargli: "Ho una sorpresa per te! Vieni con
me!" disse,tendendogli la mano,che il principe prese.
"Che cos'é?" le chiese.
Il sorrriso dell'amica si fece ancora più ampio. "Lo vedrai"
gli rispose in tono misterioso,stuzzicando la curiosità del
castano.
Tuttavia esitò un attimo prima di seguire Allison,insieme a
Lydia,ma poi si decise a lasciare Scott lì da solo.
Si sentì un po' in colpa,Stiles.
Sapeva che il suo migliore amico stava solo cercando di fargli fare la
cosa giusta,ma la realtà era che non lo stava aiutando
affatto,e poi l'idea di una sorpresa per lui era non poco allettante!
Così,Stiles si allontanò dalla roccia dov'era
precedentemente adagiato e seguì incuriosito la sua amica.
Scott,ignaro di tutto,continuò a cantare:
"Sììììì,in fondo
al mar,in fondo al mar,
In fondo al mar,in fondo al mar,
Se la sardina fa una moina c'é da impazzir!
Che c'é di bello poi lassù? La nostra banda vale
di più!
Ogni mollusco sa improvvisare in fondo al mar!
Ogni lumaca si fa un balletto in fondo al mar!
E tutti i giorni ci divertiamo qui sotto l'acqua in mezzo al fango,
Ah,che fortuna vivere insieme,in fondo al mar!"
Finita la canzone,McCall si voltò verso la roccia dove prima
sedeva Stiles,solo per trovarla vuota.
"Stiles? Lydia?"
Nessuna risposta.
Scott sospirò:"Qualcuno un giorno dovrà
incollargli le pinne da qualche parte. Ah,bhé almeno Lydia
é con lui. Spero che lo tenga fuori
dai guai,ma forse é meglio che vada a cercarli"
Ebbe solo il tempo di fare una pinnata avanti,quando si
sentì chiamare:"McCall!"
L'interpellato si voltò verso la persona che lo stava
cercando: era Parrish,il consigliere del Re.
Scott deglutì.
Aveva un brutto presentimento.
"Si?"
"McCall. Sua Maestà il Re vuole vedervi"
"Vedermi? A me? Perché?"
Parrish gli rivolse un sorrisetto:"Riguarda Stiles"
Scott sbarrò gli occhi.
Il Re del Mare sapeva.
Ora si che erano guai.
_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Ma salve gentaglia!
Perdonate il lungo periodo di assenza,ma purtroppo ho dovuto lottare
con il mio computer.
Stavo scrivando il capitolo e lo stavo per pubblicare,ma...
...ma il computer ha deciso di impallarsi!
Non sapendo come aggiornare tramite telefono e iPad,ho dovuto farlo
sistemare.
Solo per scoprire,poi,che tutti i dati e i file erano stati cancellati.
Morale:Ho dovuto riscrivere daccapo il capitolo.
Ma passiamo oltre.
Dunque,dunque,dunque *voce del topolino Gus Gus di Cenerentola nella
scena dove vanno a fregare la collana alle sorellastre*
In questo capitolo non succede praticamente nulla,é solo un
capitolo di passaggio,quindi si,é un po' breve.
E inoltre ho inserito anche la canzone "In fondo al mar" e l'ho fatta
cantare a Scott.
Quella canzone é un classico,non potevo non metterla.
Certo,immaginare Stiles e Scott cantare é un po'
difficile,ma questa é una Sirenetta!AU ;)
In questo capitolo ho anche dato una breve introduzione della Strega
del Mare,il cattivo,o meglio la cattiva della storia.
A chi ho affidato questa parte secondo voi? :D
Lo scoprirete esattamente tra uno o due capitoli. ;)
Bhé,che dire,alla prossima (Il più presto
possibile,promesso!)!
:*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** The Statue ***
Part Of Your World
Capitolo 5
Scott,scortato da Parrish, fece il suo ingresso nella sala del trono
col cuore che batteva all'impazzata per il terrore.
Re John Stilinski era noto essere un sovrano giusto e pacifico,ma
quando era arrabbiato o anche inquieto,e faceva brillare il suo
tridente,qualsiasi creatura marina aveva abbastanza sale in zucca da
fuggire per non subire le ire del sovrano.
E,ovviamente,mettersi in salvo cercando di sfuggire alle violenti
correnti provocate dal tridente, che minacciavano di spazzare via
l'intero popolo del mare.
L'oceano rispecchiava le emozioni e i sentimenti del Re: se era di buon
umore il mare era calmo e placido,se era inquieto si agitava
e se era di pessimo umore facevi meglio a nuotare via il
più velocemente possibile e mettersi al
sicuro,perchè di lì a poco si sarebbe scatenata
una violenta tempesta.
Eppure in quel momento l' acqua sembrava tranquilla e nella norma,e
ciò voleva dire che Sua Maestà era di buon umore.
Molto probabilmente,pensò Scott mentre seguiva Parrish nella
grande sala,teneva nascosta la sua ira per poi liberarla al momento
opportuno.
Il moro deglutì,spaventato da ciò che da
lì a poco sarebbe accaduto,ma fece un profondo respiro e
s'inchinò una volta trovatosi al cospetto del Re.
"Volevate vedermi,Maestà?"
Quest'ultimo,seduto comodamente sul suo trono,guardò il
tritone con un leggero sorriso sulle labbra. Scott immaginava che il
sovrano stesse momentaneamente celando il suo vero stato d'animo,ma
decise comunque che fosse stato meglio far finta di nulla.
"Ti ho mandato a chiamare" parlò John "perchè
sono in pensiero per mio figlio. Sai,ultimamente si sta comportando in
modo strano..."
L'interpellato si guardò attorno nervosamente,cercando un
modo qualsiasi di evadere da quella situazione pericolosa.
"In modo strano,dite?" Scott pensò che il modo migliore
fosse fingere che tutto fosse normale. "N-no,non mi sembra.."
balbettò.
"Davvero non te ne sei accorto,Scott?" lo canzonò il Re
alzando un sopracciglio con un sorrisetto divertito. "Sei il suo
migliore amico dopotutto!"
Il moro quasi si dimenticò di respirare,tanto era il panico
che,dentro di lui,pian piano cresceva,
Inspirò ed espirò profondamente,cercando di
mantenere la calma. "M-Maestà,i-io temo di non capire"
John lo fissò,per poi ridacchiare.
"Bhè,sai,l'aria trasognata,i sospiri,canticchia fra
sé e sé...Andiamo,Scott! Davvero non sai nulla?"
Questi prese a tremare. Con la coda dell'occhio vide Parrish che,dritto
vicino al Re,si sforzava di non ridere.
"Ehm...Maestà...io.."
Il Re si alzò dal suo trono e nuotò verso il
giovane,le cui pinne caudali blu tremarono,se possibile,ancora di
più.
"Scott" disse,una volta fermatoglisi davanti. "Ho l'impressione che tu
mi stia nascondendo qualcosa"
Il povero tritone percepì il suo cuore salire per la tachea.
Non capiva perchè il Re ci girasse tanto attorno,quando
ovviamente sapeva benissimo cosa fosse successo quella sera,cosa avesse
fatto suo figlio. Ma perchè chiamare lui?
Scott si schiarì la gola. "Nascondendo
qualcosa,Maestà?"
John annuì. "Riguardo a Stiles"
McCall deglutì,ma decise di continuare a fare la parte
dell'innocente,anche se sapeva che non era saggio mentire al Re.
"Stiles?" gracchiò.
Il più grande gli si avvicinò,e sul suo volto
comparve un sorriso malizioso. "Si é innamorato,non
é vero?"
Il terrore prese completamente il sopravvento su Scott che
sbarrò gli occhi:"Maestà,vi giuro,ho cercato di
fermarlo! Gli ho detto di star lontano dagli umani,ma lui non h voluto
ascoltarmi,e-"
"UMANI?!" tuonò il Re. "COSA C'ENTRANO GLI UMANI?"
Troppo tardi il moro comprese l'equivoco e ciò che aveva
appena fatto.
Il Re non sapeva assolutamente nulla dei fatti accaduti quella notte,e
Scott sentì una morsa dolorosa stringergli la casa toracica:
aveva appena tradito Stiles.
Il suo migliore amico.
Suo fratello.
"Umani?" Cercò di riparare al danno,sforzandosi di fare una
risatina. "Ho detto umani? Chi ha mai parlato di umani?"
Vedendo la faccia furibonda del padre di Stiles,optò per la
fuga.
Se prima il Re non era arrabbiato,ora lo era decisamente.
Scott,tremante,nuotò all'indietro verso l'uscita.
"M-Maestà...é stato un piacere parlare con Voi,ma
io,ecco,...devo andare!"
E nuotò in fretta e furia verso l'uscita,solo per essere
bloccato subito da un muro magico creato dal tridente.
L'uscita era bloccata.
"Scott" lo richiamò il maggiore.
Questi,deglutendo,si girò lentamente,solo per ritrovarsi
faccia a faccia con John. Il sovrano era panoazzo,e il moro
notò una vena pulsare sulla tempia del tritone.
"Scott" ripetè questi,puntandogli il tridente- che ora
brillava di un'intensa luce dorata- contro il petto.
"Adesso mi racconterai tutto. E con tutto intendo...ogni cosa!"
_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________
"Allison,che ci facciamo qui?" chiese Stiles mentre,insieme a
Lydia,seguiva la sua amica all'interno della sua grotta segreta.
"L'ho trovata nei pressi della periferia del regno e l'ho portata qui.
Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere averla nella tua collezione!"
Stiles aggrottò le sopracciglia. "Di che stai parlando?"
"Ora vedrai" ammiccò Allison.
Entrati nella grotta,la sirena si fece da parte e,una volta visto cosa
c'era davanti ai suoi occhi,il castano restò senza fiato.
Di fronte a lui spiccava nientemeno che la statua di Derek Hale in
tutto il suo splendore. Stiles se la ricordava: era il regalo di
compleanno che lo zio aveva fatto al principe. Doveva essere affondata
insieme alla nave.
Sul volto del tritone comparve un enorme sorriso. "Oh,Allison!"
esclamò,abbracciando di slancio l'amica "Sei un'amica!Ti
voglio bene!"
Per tutta risposta la sirena ridacchiò. "Sapevo che ti
sarebbe piaciuta"
"Piaciuta,Aly? La adoro!" esclamò Stiles,girando
attorno alla statua. "E guardatelo!" aggiunse. "Ha persino i suoi
occhi!"
Lydia si affiancò ad Allison e sorrise nel vedere
così felice il suo amico. "Avrai un ricordo di lui,ora"
commentò la giovane strega.
Il castano sorrise a sua volta,non smettendo di fissare la statua.
"Ehi,Sourwolf,perché sempre così imbronciato?
Potresti sorridere!"
Fece rivolto alla statua,immaginando di parlare con il vero Derek,per
poi ridacchiare e piroettare su sé stesso,in preda
all'euforia.
Felice e spensierato,intonò una nuova canzone:
"C'é una musica nell'aria
La senti?
E' in due,no,forse in tre,o forse in quattro
E mi vedo vestito a nozze
con due piedi così leggeri
che é come se non avessero mai toccato terra!
Un ballo,solo io e te
Sotto la luna,vicino al mar.
Un ballo,ed é un per sempre felici e contenti.
Un ballo,e vedrai
non siam poi così diversi io e te.
Solo noi due,io e te.
Un ballo.
Ci son stelle che riempon la notte
Le vedi?
Sono due,o tre,o si!, anche un milione.
E vedo te nella loro luce
Io? Un ballo? Oh,si!
Solo per andar e volteggiar con te sulla pista!
Un ballo,solo io e te
Sotto la luna,vicino al mar.
Un ballo,ed é un per sempre felici e contenti.
Un ballo,e vedrai
non siam poi così diversi io e te.
Solo noi due,io e te.
Cambierei ciò che son
Lascerei il mar per la sabbia
solo per star con te!
Balzerei alla possibilità
di un barlume di speranza di un ballo con te!
Un ballo,solo io e te
Sotto la luna,vicino al mar.
Un ballo,ed é un per sempre felici e contenti.
Un ballo,e vedrai
non siam poi così diversi io e te.
Solo noi due,sogno che si avvera.
Un ballo.
Un ballo!"
Ma i suoi attimi di euforia terminarono presto perchè,non
appena Stiles si girò,gli si parò davanti una
scena alla quale non avrebbe mai voluto assistere.
Suo padre stava dritto davanti all'entrata della grotta,coprendone
l'uscita,e non sembrava affatto felice. Il suo volto era panoazzo e
contorto da quella che era ovviamente rabbia,gli occhi erano due
fessure e le labbr arricciate,e dietro di lui c'era...Scott!?
"Scott!?" Stiles era incredulo. Non riusciva a credere ai
suoi stessi occhi.
Persino Allison e Lydia sembravano sbigottite,e fissavano il moro come
se non l'avessero mai visto prima d'ora.
"Stiles! Mi dispiace! E' stato un'incidente,io non volevo!"
cercò di giustificarsi il moro,ma fu immediatamente zittito
da un'occhiataccia del Re.
"Mi sono sempre reputato un tritone ragionevole." iniziò
quest'ultimo. "Ho stabilito delle leggi. E quando emano leggi pretendo
che queste siano rispettate da tutti! Non posso credere che proprio
tu,tra tutto il popolo del mare,sia il primo ad infrangere quella a cui
tengo di più? Vuoi forse negarlo,Stiles? E' vero che hai
salvato un umano che stava per annegare?"
"No,non lo nego" dichiarò il castano con una voce molto
più ferma e decisa di quanto si sarebbe mai aspettato,e
guardando il genitore negli occhi. "Ho dovuto farlo e non me ne pento"
"Stiles,sai benissimo che ho assolutamente proibito qualsiasi contatto
tra il mondo umano e quello marino! Tutto il regno lo sa!"
"Ma lui sarebbe morto! E io non lo avrei mai permesso"
replicò il giovane.
"Se fosse morto sarebbe un umano in meno di cui preoccuparsi"
"Lui non é come tutti gli altri! Tu non lo conosci
nemmeno,come fai a giudicare?"
"Conoscerlo?" sbottò il Re "Io non ho bisogno di conoscerlo!
Loro sono tutti uguali: barbari,selvaggi,spietati,mangiatori di
pesci,incapaci di qualsiasi sentimento-"
"PAPA' IO LO AMO!" gridò Stiles,per poi sgranare gli occhi e
tapparsi la bocca una volta registrato le parole che aveva appena
pronunciate. E non perchè fosse una cosa assurda,ma
perchè si rese conto che era la verità.
Era vero: lui lo amava,era innamorato di Derek Hale.
Udì tutti i presenti trasalire. Suo padre era sotto shock.
Quando si riprese, la sua rabbia aumentò-se possibile-ancora
di più. "Hai perso completamente la ragione,allora! Lui
é un umano,tu sei un tritone!"
Stiles guradò il genitore con aria di sfida,parandosi
istintivamente davanti alla statua come se questa fosse stata il vero
Derek che voleva proteggere. "A me non importa!"
Probabilmente non fu la cosa più saggia da dire
perchè suo padre fece brillare il suo tridente d'oro.
Stiles cercò l'aiuto di Lydia con lo sguardo,ma questa
scosse la testa: per quanto volesse aiutare il suo amico,lei non poteva
niente contro la furia del Re del mare. E non era
così potente.
"Mi dispiace,Stiles" ringhiò John "allora significa che
dovrò prendere seri provvedimenti" e,agitando il suo
tridente,spinse Stiles contrò la parete della grotta,che
atterrò con un gemito di dolore.
Ma quando cercò di riaprire gli occhi dovette richiuderli
immediatamente: intorno a lui si propagava un'abbagliante luce
dorata,seguita da tonfi e rumori di cose che andavano in frantumi,e
polvere che si spargeva per l'acqua. Era il caos più totale.
Udì i suoi amici gridare,cercando di mettersi al riparo e
desiderò poterli aiutare,ma non riusciva ad vedere nulla.
Quando tutto cessò,il castano aspettò qualche
istante prima di aprire tentativamente gli occhi,e ciò che
vide lo lasciò sconcertato.
Tutto ciò che aveva collezionato in tutti quegli anni era a
pezzi,nessuna cosa si era salvata. Pentole,bauli,tesori,e utensili
vari,tutte le cose appartenute agli umani che lui aveva raccolto erano
in frantumi.
La statua era quella messa peggio: di lei restava intatto solo la testa
dell'uomo che rappresentava.
"No!" Stiles non voleva,non poteva credere ai suoi occhi. Si
girò furente verso suo padre,il quale lo fissava con quello
che sembrava...dispiacere? A Stiles non importava,in quel momento lo
odiava con tutto il suo essere.
"TI ODIO!" gli gridò infatti,per poi accasciarsi su una
roccia e piangere.
Il Re sospirò tristemente e lasciò la grotta.
Lydia poggiò una mano sulla spalla del suo amico. "Mi
dispiace" sospirò dolcemente.
"Non scusarti,Lyds." rispose il castano,tra i singhiozzi "S-so c-che
non potevi fare nulla"
"E' tutta colpa mia" dise Scott,con la testa bassa "Sono un'idiota. Non
volevo fare la spia,é stato tutto un malinteso.
perdonami,Stiles!"
"Andatevene"
"Ma..." tentò il moro.
"Andatevene tutti. Voglio stare da solo."
Allison annuì e,seguita dagli altri due,uscì
dalla grotta,lasciando il giovane tritone a piangere la sua collezione
perduta. In particolar modo la statua,l'unico ricordo che aveva
dell'uomo che amava.
________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Heilà gentaglia! Eccomi tornata!
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Ebbene si,Scott é sempre il solito tontolone che capisce
fischi per fiaschi,ma tranquilli si farà perdonare ;) Non
dovete avercela con lui.
Per chi non lo sapesse,quella che canta Stiles in questo capitolo
é la canzone inedita dello stesso film Disney de "La
Sirenetta". Si chiama "One dance" e,purtroppo,é solo in
inglese perciò ho dovuto tradurla e darle un senso.
Davvero non so come mai abbiano deciso di tagliarla,é una
canzone così bella!
Per chi volesse ascoltarla in inglese questo é il
link: https://www.youtube.com/watch?v=_qisvIhDqas
Io l'adoro!! <3
Grazie per chi ha recensito,letto silenziosamente e inserito la storia
tra le preferite/seguite/ ricordate.
Spero di aggiornare presto
Bacioni :*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** The Deal ***
Part Of Your World
Capitolo 6
Stiles non si accorse di avere compagnia finché non
udì degli strani sibilii.
Confuso,alzò lo sguardo,trovandosi davanti le due creature
più mostruose che avesse mai visto. Dalla vita in su,avevano
forma umanoide,ma la loro pelle era completamente coperta da squame
verdi,come quelle delle lucertole - che Stiles aveva visto una volta in
un libro-,gli occhi erano due fessure gialle,anche se uno brillava
più dell'altro. I denti erano aguzzi e di un bianco
trasparente, esattamente come i loro lunghissimi artigli.
Uno di loro aveva capelli biondi pettinati all'insù,mentre
l'altro era castano e ricciolino. Dalla vita in
giù,invece,avevano una coda di
murena.
Sebbene quelle creature lo intimorissero,il govane tritone
cercò di non farlo trasparire e,raccolto il
coraggio,domandò:"Chi siete voi due? Che cosa volete?"
"Io sono Jackson" parlò il bondo "E lui é Matt"
disse indicando il castano vicino a lui "E siamo i messaggeri di una
persona che può aiutarti"
Stiles scosse la testa "No,nessuno può aiutarmi. E poi non
so neanche di che state parlando"
"Oh,si che lo sappiamo. Noi sappiamo ogni cosa" sibilò il
castano,Matt. "Sappiamo che hai salvato il principe umano
dall'annegare,andando contro la legge di tuo padre. E sappiamo anche
che te ne sei innamorato"
"Non vorresti stare con lui?" chiese Jackson. "Riesci a immaginarlo? Tu
e il tuo umano insieme per sempre!"
Il principe tritone abbassò lo sguardo "E' impossibile. Non
potrà mai accadere"
"Kate può farlo" ribattè Matt "La nostra padrona
ha grandi poteri"
Stiles sussultò,sgranando gli occhi "La Strega del Mare?!
I-io...n-no,non se ne parla proprio. Assurdo. Andate via! Lasciatemi in
pace!"
"Va bene,come vuoi" Fece spallucce Jackson "Noi volevamo solo aiutarti"
E,dicendolo,colpì con la coda la testa della statua di
Derek,l'unico pezzo rimasto. Il castano la prese tra le mani e ne
esaminò il volto: era così accurato che sembrava
stesse accarezzando il viso del vero uomo che raffiugurava.
Quel viso perfetto. Le sopracciglia corrugate,le labbra semi aperte,il
naso dritto,la mascella...Stiles non avrebbe mai potuto dimenticarlo
anche se ci avesse provato. Come poteva? Era impossibile. Sapeva che
sarebbe rimasto infelice per il resto della sua vita.
Probabilmente suo padre aveva ragione: un umano e un tritone. Non
potrà mai funzionare.
A meno che...
Stiles sospirò,chiudendo gli occhi,e prese la sua decisione.
"Aspettate!" gridò,richiamando le creature le quali erano
quasi interamente uscite da un una fessura nella grotta che Stiles non
aveva mai notato prima d'ora.
Le due creature si girarono,e il castano giurò di aver visto
l'ombra di un ghigno di vittoria da parte dei due.
Deglutì. "Portatemi da Kate" Ordinò.
Stiles sapeva di aver preso una decisione pericolosa: la Strega del
Mare,Kate,era nemica giurata di suo padre ed era nota principalmente
per la sua magia nera. Tutti nel regno la temevano,compreso lui. Non
era una persona di cui valesse la pena fidarsi,lo sapeva bene.
Ma una persona innamorata é capace di tutto. E Stiles era
innamorato. E disperato.
Era pronto a rischiare per Derek.
Con un respro profondo seguì Jackson e Matt fuori dalla
grotta.
"Amico,che stai facendo?" esclamò Scott,affiancatoglisi. Il
castano si era dimenticato dei suoi amici che lo stavano aspettando
all'esterno e che,in un nanosecondo,furono al suo fianco. "Che ci fai
in compagnia di questi...questi...mostri??" Chiese il moro,gesticolando
verso Jackson e Matt,guardandoli con disgusto.
"Sto andando da Kate" rispose freddamente il castano,senza guardarlo.
Le sue parole furono seguite da un sussulto da parte dei tre amici.
"Stiles! Sei impazzito?!"esclamò Allison "E' un
demonio! E' la creatura più pefida che il popolo del mare
abba mai consciuto! E in più é la nemica giurata
di tuo padre!"
"Andate pure a dirglielo se volete,a me non importa" Ribatté
il tritone. "lei é l'unica a volermi aiutare . E si,so
benissimio chi é e cosa ha fatto,grazie tante,ma
se lei é l'unica che é disposta ad aiutarmi...che
allora sia"
"Kate non vuole aiutarti"intervenne Lydia "Vuole solo usarti per i suoi
infidi scopi. Lei non aiuta il popolo del mare per pura
bontà del suo cuore o,quando lo fa,richiede un pagamento in
cambio. E spesso il prezzo é altissimo. In pochi sono
riusciti a pagarlo. Coloro che ...chi non ce l'ha fatta...non
é mai più tornato"
Stiles non nascose la sua paura. I suoi amici avevano ragione:
probabilmente era una pazzia ed era sbagliato. Era rischioso
ciò che stava per fare ma se ciò voleva
dire avere una possibilità con Derek, era pronto a correre
il rischio.
"Bene,allora" sospirò "Sentirò cosa vuole.
Qualsiasi cosa richieda come pagamento io gliela darò! Sono
disposto a qualsiasi cosa pur di stare con Derek"
Lo sguardo di Lydia si addolcì. "So che lo ami,ma devi stare
attento." Disse,prendendogli la mano "E' la tua scelta. Vorrei essere
in grado di aiutarti io stessa. Vorrei fare in modo che tu non abbia
bisogno di rivolgerti alla Strega del Mare,ma purtroppo sono una strega
giovane e i miei poteri sono dunque più limitati di quelli
di Kate. Ma voglio che tu sappia che noi rimarremo sempre al tuo fianco
e non ti lasceremo mai"
"Siamo con te,Stiles" annuì Allison,accennando un sorriso.
Scott gli si avvicinò,dandogli una pacca sulla spalla "Non
ti lasceremo solo" affermò,cercando di sorridere. "Saremo
con te comunque vada"
Stiles ne fu commosso e accennò un debole sorriso.
Il resto del viaggio proseguì in silenzio.
Man mano che si allontanavano dal regno,il paesaggio diveniva sempre
più desolato e cupo. Il quartetto si ritrovò a
seguire Jackson e Matt fino a quello che sembrava un cimitero di
antichi mostri marini. C'erano ossa ovunque e un'atmosfera
raccapricciante tanto da
far venire a Stiles la pelle d'oca,ma non si fermò.
Arrivarono davanti alle fauci spalancate di un gigantesco teschio ,il
quale fungeva da ingresso di una caverna nera come la pece.
Nonostante il suo aspetto esteriore,all'interno essa era illuminata .
"Da questa parte" sibilarono i due mostri,indicando con il dito
squamoso in direzione dell'entrata.
Non appena attraversato l'ingresso,il castano dovette fare appello a
tutto il suo autocontrollo per non gridare e nuotare via. All'entrata
della grotta stavano delle orribili,viscide creaturine. Polipi forse.
Dei piccoli polipi raggrinziti. I loro occhi sembravano implorarlo,come
per dire ' No! Non
farlo! Torna indietro finché sei in tempo!'
"Benvenuto principino!" esclamò una voce
agghiacciante,facendo sussultare i presenti e distraendolo da quella
visione orrenda.
"Sapevo saresti venuto da me. Ti stavo aspettando!"
Chi aveva parlato era una creatura femminile dai lunghi capelli biondi
e dalla carnagione bluastra contornata da piccoli motivi neri.
Gli occhi erano di un verde brillante e,dalla vita in giù,al
posto di una coda di pesce,vi erano otto lunghi tentacoli neri di
piovra.
Ma Stiles non si lasciò ingannare dal tono falsamente
cordiale della strega. Non era stupido,sapeva quanto fosse crudele la
persona che aveva davanti.
"Loro" iniziò,indicando Jackson e Matt "hanno detto che puoi
aiutarmi"
"Oh,si!" esclamò lei,con un gran sorriso "Io ho visto
tutto,sai? Ti sei innamorato di un principe umano e l'hai salvato da
morte certa,disobbedendo a tuo padre. E tutto per amore!" Stiles non
poté fare a meno di arrossire.
"Ehi,ehi,tesoro!" ridacchiò lei "Non che io ti biasimi! E'
un ottimo partito,non é vero? E poi,come si dice?..Al cuor
non si comanda."
La strega agitò una mano e,davanti a Stiles,si
materializzò l'immagine di Derek, intento a discutere
animatamente con suo zio. Peter,se il castano ricordava bene. Non
riusciva a capire ciò che dicevano,dato che era solo
un'immagine,ma Derek sembrava arrabbiato. Stiles lo trovò
adorabile. "Sourwolf" mormorò a sé
stesso,divertito.
"In questo momento ti sta cercando,lo sai? Da quando si é
svegliato non ha fatto altro che pensare al suo misterioso salvatore"
Il castano sgranò gli occhi,e il suo cuore
accellerò i battiti. Derek lo stava cercando!? Allora doveva
assolutamente andare da lui ,e subito!
"Tesoro sei molto fortunato, perché la soluzione al tuo
problema é semplice" spiegò Kate. "L'unico modo
per ottenere ciò che vuoi é diventare anche tu
una creatura umana!"
Stiles la fissò stupito,ma anche con un leggero scetticismo
"e tu saresti in grado di farlo?"
"Certo che posso!" esclamò lei,con un sorriso che non
prometteva nulla di buono. " Ma solo per tre giorni. Ed entro questi
tre giorni dovrai fare in modo che il nostro caro principe si innamori
di te e far in modo che ti baci. Ma ovviamente non deve essere un bacio
qualunque,ma il bacio del vero amore! Se ti bacia prima che il sole
tramonti il terzo giorno, tu rimarrai umano per tutta la vita. Ma se
fallisci tornerai ad essere un tritone e sarai mio schiavo per
l'eternità. Questo é il mio patto!"
"STILES NON FARLO!" gridò Scott,dietro di lui. "E' UNA
PAZZIA!"
Non aveva tutti i torti. Tre giorni erano pochi e il rischio era molto
alto. Stiles non aveva rischiato nulla del genere in tutta la sua
esistenza.
Ma se avesse detto a Derek che era lui il suo salvatore...forse poteva
farcela. Non sarebbe stato poi così difficile,giusto?
Sapeva di star commettendo una follia,ma...gettò uno sguardo
all'immagine di Derek,alla destra di Kate,che guardava fuori dalla
finestra,sospirando. Benché non potesse sentirlo,vide le sue
labbra mimare una frase: Dove
sei?
Dove sei,aveva detto. Derek lo stava cercando disperatamente a quanto
pareva.
"Se divento umano" disse,colto da un pensiero improvviso. "non
potrò più vedere mio padre e i miei amici"
Kate alzò un sopracciglio. "Tuo padre? Se non sbaglio ha
distrutto la tua grotta,insieme a tutti i tuoi sogni, e non comprende
questo tuo amore. Quanto ai tuoi amici...bhé..." aggiunse
guardando Scott,Allison e Lydia,che ricambiarono il suo sguardo con
occhi ridotti a fessure,come per sfidarla a dire qualcosa.
"La vita é piena di scelte difficili,sai" scrollò
le spalle. "Ma avrai il tuo uomo! Prendere o lasciare,Stiles!"
Stiles fece un sospiro profondo. "Accetto" disse con voce
sorprendentemente ferma.
La strega sorrise,ma il castano aveva la sensazione che ci fosse anche
dell'altro. Non si fidava di lei e per di più aveva un
brutto presentimento. "Ora dobbiamo solo discutere del pagamento"
annunciò lei.
Dietro di lui,Stiles avvertì i suoi amici irrigidirsi e
trattenere il fiato.
Guardò Kate negli occhi,cercando di non apparire debole e
spaventato. Voleva dimostrarle che non aveva paura,non le avrebbe dato
quella soddisfazione.
"Quanto oro vuoi? Posso dartene quanto desideri,lo sai? Dimmi
solo quanto e te lo porterò,lo giuro!"
Con sua somma sorpresa,la strega scoppiò in una sonora
risata. "Oro? No,non mi interessa l'oro. Ciò che voglio da
te é una cosa preziosa che solo tu possiedi. Ma non
preoccuparti: é una sciocchezza,una cosa senza la quale puoi
anche fare a meno"
Ad ogni parola essa gli si avvicinava sempre di più,ma il
giovane principe resistette all'istinto di indietreggiare,anche se non
poté trattenersi dal trattenere il fiato.
La strega portò l'indice alla gola di Stiles,muovendolo su e
giù,dalla base al mento. "Ciò che voglio da
te...é la tua voce"
Stiles sgranò gli occhi e,con uno scatto fulmineo, si
allontanò da Kate,portandosi nel frattempo una mano alla
gola. "La mia voce? ma...senza la mia voce come potrò dire a
Derek che sono io quello che lo ha salvato?"
Il compito si era rivelato più difficile del previsto. Se
tre giorni per far innamorare Derek di lui erano pochi,senza la sua
voce sarebbe stato più complicato. Forse impossibile.
"Come ti aspetti che io vinca il suo amore in tre giorni senza la mia
voce?"
"Avrai la tua bellezza! Il tuo bel faccino! E non dimenticare il
linguaggio del corpo: quello é importantissimo! E poi ti sto
facendo anche un favore: agli umani non piacciono coloro che parlano
troppo. Le troppe chiacchiere li innervosiscono e li
annoiano,perciò é
meglio così."
Stiles esitò,mordendosi il labbro. Era probabilmente la cosa
più stupida che avesse mai fatto.
"Tutto ciò che devi fare é firmare questa
pergamena e il nostro patto sarà sigillato!" E,schioccando
le dita, Kate fece apparire una pergamena dorata e una penna a forma di
lisca di pesce.
Allison,seguita dagli altri,gli si avvicinò e gli
posò una mano sulla spalla. "Stiles,nei sei sicuro?" Il
castano sospirò,ma annuì. "Non siete obbligati a
venire con me"
"Noi siamo con te,amico" disse Scott. "Anche se vorrei che tu non
firmassi quella pergmena"
"So che é una follia,ma io lo amo e questa é
l'unica occasione che ho per stare con lui. E anche se fallisco..."
Chiuse gli occhi,cercando di non pensare a quella possibile opzione "Se
fallisco sarò comunque felice di averlo fatto.
Porterò quei ricordi nel cuore. Preferisco farlo e
fallire,piuttosto che rifiutare e vivere col rimpianto di non averci
provato"
E,con un profondo respiro,afferrò la penna e
firmò la pergamena.
Al castanò non sfuggì il sorriso di vittoria di
Kate,e ciò non lo rassicurò. Ma era deciso ad
andare fino in fondo.
Osservò la strega rovistare tra i suoi scaffali e tirare
fuori i vari ingredienti e fiale di tanti colori,insieme a uno strano
ciondolo con una conchiglia dorata che lei si mise al collo.
Mentre era intenta a lavorare sul suo incantesimo,Stiles si perse ad
ammirare l'immagine di Derek,il quale non si era mosso dalla finestra.
Poteva osservare per ore quel volto perfetto. E presto lo avrebbe
fatto. Il castano sorrise,tendendo la mano per accarezzare quel viso,ma
ciò che toccò fu solo l'acqua.
La voce di Kate lo riportò alla realtà.
"Bene,tutto é pronto per la magia!"
esclamò,entusuasta,sfregandosi le mani. "Vieni qui davanti a
me,Stiles!"
Il castano obbedì,portandosi di fronte a un calderone posto
davanti a lei. "Sei pronto? Che la magia abbia inizio!"
E,agitando le mani,cantò:
"Belugas
e Bruga
Venite,O Venti del Mar!
Larinxis, glauxidius e max laringitis
La voce a me!"
Mentre cantava,un tornado fuoriuscì dal calderone ,che si
avvolse attorno al tritone, e due mani verdi fatte di fumo.
"Ora canta!" ordinò la strega.
E Stiles lo fece. Intonò la stessa canzone che aveva cantato
a Derek sulla spiaggia,solo senza parole. Notò le mani di
fumo avvicinarglisi sempre di più,puntando alla sua gola,ma
non si fermò,nonstante la paura.
Chiuse gli occhi e continuò a cantare, finché non
si sentì congelare. Le mani si erano intrufolate nella sua
gola ed erano gelide come il ghiaccio. Sentì anche
qualcos'altro: qualcosa nella sua gola che,muovendosi come un
ragno,risaliva verso la sua bocca e usciva. Aperti gli occhi,si
ritrovò a guardare le due mani di fumo che ora stringevano
una piccola palla di luce.
Solo allora Stiles si rese conto di non essere più lui a
cantare,bensì proprio quella palla di luce. La sua voce.
Stiles la vide sparire,risucchiata nella conchiglia che la strega
portava al collo.
Kate guardava tutto con un ghigno ed iniziò a ridere
malvagia quando,dal calderone,fuoriuscì una bolla dorata che
catturò il tritone.
Quest'ultimo non riusciva a vedere nulla a causa della luce troppo
abbagliante,ma sentì un dolore lacinante propagarsi per
tutta la sua coda. Era insopportabile.
Stiles gridava,ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.
Quando la sua coda si strappò in due per trasformarsi in
gambe,il castano si chiese se la strega lo avesse ingannato: se invece
di trasformarlo in un umano lo stresse uccidendo,non rispettando il
patto? Dopotutto c'era da aspettarselo da lei.
Poi,all'improvviso,la bolla scoppiò e tutto cessò.
Cercò di parlare,ma, sgranando gli occhi,si accorse con
orrore di non riuscire a respirare. Aveva dimenticato che gli umani non
erano in grado di respirare sott'acqua.
In preda al panico,agitò le braccia,cercando di nuotare,ma
senza coda e branchie ora era pressocché impossibile. Stava
accadendo una cosa che mai si sarebbe aspettato: stava affogando!
Per fortuna Scott,Allison e Lydia si precipitarono immediatamente in
suo soccorso e,afferratolo,nuotarono il più velocemente
possibile verso la superficie,lasciandosi alle spalle una pazza Strega
del Mare ridacchiante.
Una volta emersi dall'acqua,Stiles prese una buona boccata d'aria prima
che la sua visuale si oscurasse e svenisse su Scott.
_________________________________________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Eccomi tornata!!!
Dunque...il nostro beniamino innamorato ha accettato il patto
propostogli da Kate ed é diventato umano. E ora come si
evolverà la cosa?
Per fortuna può contare sull'aiuto dei suoi amici.
La scena é quasi identica a quella del film,ma Kate l'ho
immaginata nella sua forma di giaguaro mannaro,solo senza zanne e
artigli e con i tentacoli di Ursula. All'inizio ho pensato di far
cantare anche lei,ma la cosa non mi convinceva molto. E poi Stiles non
é così ingenuo come sembra e non mi sembra il
tipo da abboccare come un ingenuo alle parole di Kate,anche se ha
accettato di firmare il patto.
Jackson e Matt ritornano anche qui,tanto per sottolineare l'antipatia
che mi ispirano questi personaggi. Non che io odi tanto Jackson (al
contrario di Matt,che lo odio a morte!) ma mi serviva un altro
"stronzo" e Aidan e Ethan li adoro troppo per fargli fare la parte
degli psicopatici. E loro non mi sembravano comunque dei veri
psicopatici.
In questa fic li ho immaginati nella loro forma kanima dalla vita in
sù,ma con i capelli (tipo l'aspetto di Jackson nell'episodio
dove Matt paralizza Stiles e Derek e gli dice che sono una bella
coppia,non mi ricordo l'episodio XD) e con la coda di Flotsam e
Jetsam,le murene di Ursula,non so se avete presente...
Spero di aggiornare presto!
Alla prossima!!
:*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** And we meet...again ***
Part
Of Your World
Capitolo 7
Quando Stiles riprese conoscenza,il sole era già alto nel
cielo.
Ancora frastornato e con tutti i muscoli del suo corpo indolenziti,fece
un grande sforzo per aprire gli occhi.
Quando riuscì nell'intento,si guadò attorno: era
sdraiato sulla spiaggia e,più precisamente,nello stesso
posto dove qualche giorno fa aveva cantato a Derek.
Provò a sedersi,ma un dolore acuto alla colonna vertebrale
lo fece ricadere all'indietro con un tonfo,di nuovo sdraiato sulla
sabbia.
'Ahia!' gemette,solo per accorgersi che...dalla sua bocca
non era uscito alcun suono. Tutt'a un tratto si ricordò il
perché: aveva venduto la sua voce alla Strega del Mare.
Ma allora questo voleva dire che...?
Stiles si rimise a sedere e guardò verso il basso. La sua
bellissima coda scarlatta si era tramutata in un paio di gambe umane.
Il castano sorrise,non riuscendo a contenere la gioia: era davvero
accaduto! Era umano!
Alzò una gamba,esaminandola attentamente,e mosse le dita dei
piedi. Si,era tutto reale!
Notò,inoltre,di essere vestito. Strano,pensò,non
ricordava che Kate gli avesse dato dei vestiti. Indossava una camicia
bianca strappata e logora,e un paio di pantaloni marroni e nello stesso
stato della camicia. I piedi erano nudi.
"Bhé,devi avere per forza dei vestiti" gli disse
Lydia,seduta alla sua destra. "Non puoi mica andare in giro nudo"
Stiles si accorse che anche i vestiti di lei erano cambiati. Al posto
del suo solito abito candido,indossava...era una vela quella?
Perché diavolo si era fabbricata un vestito con una vela?
Notando la sua confusione,la rossa spiegò:"Ho usato la mia
magia per vestirti e cambiarmi. E anche per..ehm..iscenare una scusa
plausibile sul perché ci troviamo qui." E nel
dirlo,indicò una scialuppa rotta lì
vicino,rovesciata sulla sabbia.
Stiles non capì a cosa potesse servire una barca in
frantumi,ma non disse niente,scegliendo di fidarsi.
"Ora però che facciamo?" chiese Scott,agitando nervosamente
la sua coda cobalto "Stiles ha solo tre giorni per baciare il principe
e tre giorni non sono tanti"
"Ha ragione" concordò Allison. "Cosa pensi di fare?"
"Credo di avere un piano per far si che sia Derek stesso a trovarci"
Stiles la fissò speranzoso,alzando le sopracciglia come per
dire 'Come?'
"Fidatevi di me" disse la giovane strega. "Essendo anch'io
umana,sarà più facile per me aiutare Stiles,ma
sono sicura che anche voi avrete modo di assisterci dal mare."
I due annuirono,facendo segno di aver capito,mentre l'ex tritone
cercò di alzarsi,con scarso successo. Al secondo tentativo
riuscì a mettersi in piedi,ma per qualche secondo,per poi
ricadere al suolo sbattendo il fondoschiena.
Scott ridacchiò. "Amico,sei ridicolo".
Per tutta risposta quello gli lanciò un'occhiataccia e,per
nulla scoraggiato,cercò di fare un terzo tentativo.
"Aspetta" lo fermò Lydia,per poi alzarsi e offrirgli la
mano,che Stiles afferrò con gratitudine. Le sue nuove gambe
erano molto instabili,e il castano si chiese come diavolo facessero gli
umani a camminare se già tenersi in piedi fosse
già così difficile.
"Tranquillo" lo rassicurò l'amica. "E' perché
é la prima volta che le usi. Ti ci devi abituare".
Dopo vari tentativi e con l'aiuto di Lydia,alla fine Stiles fu in grado
di camminare da solo. L'ex tritone sorrise,felice del suo progresso.
"Impara in fretta" commentò Allison,alquanto sorpresa. "Ma
come faremo a comunicare con lui ora che Kate ha preso la sua voce?"
"Credo di avere un modo. Recentemente ho avuto modo di lavorare sulla
psiche" rispose prontamente la rossa.
"Cose tipo leggere e comunicare con il pensiero" aggiunse allo sguardo
confuso degli altri. "Se Stiles mi da il consenso di leggere la sua
mente, saremo in grado di comunicare più facilmente"
"Sei in grado di farlo?" chiese Scott,scettico.
"Si" annuì lei. "Ma funziona solo con una persona alla
volta. Per te va bene,Stiles?" chiese,rivolgendosi al castano,che per
tutta risposta fece si con la testa.
"Facciamo una prova" annunciò. "Stiles,pensa a una domanda
da farmi"
Il castano si morse il labbro,poi pensò: 'Come troviamo Derek?'
"Mi hai chiesto come troveremo Derek" tradusse Lydia,e lui
annuì.
"Bene,funziona! E per quanto riguarda il tuo uomo non preoccuparti.
Come ho detto prima ho architettato un piano per far si che lui ci
trovi" ammiccò.
'Cioé?'
"Lo vedrai" rispose lei con un sorrisetto.
La risposta arrivò qualche minuto dopo,quando in lontananza
si udì lo stridio di in gabbiano,seguito poi da una voce che
gridava: "Ehi!
Torna qui,uccellaccio! Ridammi il flauto!"
Il cuore di Stiles fece un balzo,perché aveva riconosciuto
la voce di Derek. Sentiva i suoi passi avvicinarsi sempre di
più verso di loro,e l'ex tritone si sentì
improvvisamente nervoso.
Con la coda dell'occhio vide Scott ed Allison rituffarsi in mare per
evitare di essere visti. Solo Lydia rimase al suo fianco.
Il minuto dopo,il castano vide planare verso di loro un gabbiano bianco
e spelacchiato che stringeva nel becco un flauto d'argento. Il volatile
volò più in basso e lasciò cadere lo
strumento musicale tra le mani di Stiles.
"Grazie,Scuttle" mormorò Lydia al gabbiano,il quale
volò via dopo aver rivolto un'occhiata alla rossa.
"Ti spiego dopo" sussurrò per tutta risposta allo sguardo
confuso di Stiles.
"Ehi! Dove sei?" La voce di Derek,il quale ora si trovava solo a pochi
passi da loro,lo riportò alla realtà.
Se possibile,Stiles pensò fosse addirittura più
bello dell'ultima volta che lo aveva visto. Forse era perché
ora lo stesse guardando più da vicino? Apparentemente,il
moro non si era accorto del duo,troppo impegnato a inveire contro il
gabbiano ormai scomparso.
Lydia spinse Stiles in avanti,e questi per poco non inciampò
sui suoi stessi piedi. "Dagli il flauto" gli sussurrò
all'orecchio l'amica.
Il castano,tuttavia,non riusciva a muoversi. Era troppo agitato e
temeva che se si fosse avvicinato di più avrebbe
probabilmente avuto un attacco di cuore.
Dietro di lui,Lydia sbuffò.
"Coraggio!" lo incitò lei,costringendogli a fare un passo
avanti.
Con il cuore in gola,Stiles si avvicinò tremante a Derek,il
quale,proprio in quel momento,si era girato verso di lui. Il verde dei
suoi occhi incrociò l'ambra di quelli del castano,il quale
si fermò all'istante a qualche centimetro da
lui,pietrificato da quello sguardo penetrante,e deglutì.
Stavolta fu Derek ad avvicinaglisi,lentamente,per poi fermarsi davanti
a lui.
Per un secondo,l'ex tritone fu grato di non poter
parlare,perchè se in quel momento avesse avuto la sua
voce,avrebbe sicuramente detto qualcosa di stupido.
Fece un respiro profondo e porse il flauto a Derek,il quale
sembrò sorpreso, ma prese ugualmente l'oggetto. Stiles
cercò di ignorare la scarica elettrica che seguì
quando le loro dita si toccarono.
"Grazie" prese la parola il moro. Era la prima volta che si parlarono.
Bhé,tecnicamente che Derek parlava a Stiles.
"Quell'uccellaccio ha pensato fosse divertente rubarmelo. Grazie per
averlo recuperato"
Stiles gli sorrise e annuì,come per dire 'Non c'é di che'.
Tuttavia,l'uomo lo stava ancora fissando con un'espressione confusa.
'Ti prego ricordati di me,ti prego fa che si ricordi di me'
pregò mentalmente Stiles.
"Sai,il tuo viso mi é familiare" commentò il
moro,per poi assumere un'espressione di speranza. "Per caso ci siamo
già incontrati?"
Il volto di Stiles s'illuminò e annuì
vigorosamente. 'Si
ricorda di me!' esultò.
Il principe sorrise. "Sei proprio tu! Lo sapevo! Sapessi quanto ti ho
cercato! Come ti chiami?"
'Stiles' disse prontamente il castano,ma dalla sua bocca
non uscì alcun suono.
'Ah,già' sospirò tristemente.
"Cosa c'é? Qualcosa non va?" chiese il moro,visibilmente
preoccupato.
Per tutta risposta Stiles si portò la mano alla gola e
scosse la testa.
"Non puoi parlare?" indovinò l'altro.
L'ex tritone scosse tristemente la testa.
"Oh" Derek sembrò deluso. "Allora non sei la persona che
cercavo"
Stiles abbassò la testa e sospirò. 'Come non detto'. Il
compito sarebbe stato più arduo del previsto.
Perché,tra tutte le cose che poteva avere da lui,Kate aveva
preso la sua voce? Perché non qualcos'altro? Sicuramente non
per fargli un favore come aveva detto lei. Stiles sospettava ci fosse
qualcosa sotto.
Come se sapesse cosa stesse pensando,-il che probabilmente era
vero-,Lydia lo raggiunse e gli posò una mano sulla spalla.
Il castano la guardò implorante.
Lo sguardo di Derek indugiò sulla rossa solo il tempo
necessario,per poi tornare a rivolgersi a Stiles. "Come siete arrivati
qui? Un naufragio?"
"Si" rispose mestamente la rossa,indicando la scialuppa rotta dietro di
loro. "Una tempesta ha distrutto la nostra nave".
Stiles,che iniziava a capire il piano
dell'amica,annuì,dovendo ammettere che fosse una brava
attrice.
"Siamo riusciti a fuggire sulla scialuppa e siamo approdati qui
all'alba." continuò lei. "Non sappiamo cos'é
successo agli altri,e non sappiamo né cosa
fare,né dove andare"
Derek annuì comprensivo,e l'ex tritone immaginò
che stesse ripensando alla tempesta di qualche giorno fa,quando lui
stesso aveva rischiato la propria vita.
"Come vi chiamate?"
"Io sono Lydia,e lui é mio fratello Stiles"
'Fratello?' sbatté le palpebre quest'ultimo
e,per tutta risposta,lei gli affondò le unghie nel braccio
in segno di ammonimento. Stiles annuì,e trattenne a stento
una smorfia di dolore.
'Scusa' gli disse la rossa nella sua testa.
"Vi aiuterò." disse Derek. "Vi ospiterò in casa
mia per tutto il tempo di cui avrete bisogno. Non posso lasciarvi qui
sulla spiaggia del mio regno,non sarebbe una cosa nobile da parte mia"
"Il vostro regno? Siete un principe?"
Se Lydia non avesse saputo chi fosse Derek,Stiles avrebbe
creduto senza esitazione alla sua finta sorpresa. Il castano fece del
suo meglio per assumere un'espressione stupita.
Sembrò funzionare,perché Derek annuì
,come se si aspettasse una reazione del genere. "Mi chiamo Derek Hale e
sono qui in vacanza nella mia residenza estiva con mio zio e le mie
sorelle."
"Vostra Altezza" s'inchinò la rossa,imitata da Stiles "Siete
molto gentile,non potremmo mai ringraziarvi abbastanza"
"Venite,il palazzo non é lontano" disse l'uomo,indicando
l'imponente struttura che si ereggeva sulla roccia e che si affacciava
per metà sul mare. "I miei domestici vi aiuteranno e vi
daranno una stanza. E sarò lieto se decideste di unirvi a me
e alla mia famiglia per cena".
L'invito era per entrambi,ma lo sguardo del moro era fisso su quello di
Stiles,in attesa.
Stiles si sentì avvampare sotto quello sguardo.
"Sarà un grande onore per noi,Vostra Altezza". rispose Lydia
con un leggero inchino.
Stiles la imitò e sorrise a Derek,cercando di mostrare la
sua gratitudine. Fortunatamente,questi capì,
perché ricambiò il sorriso. "Prego" gli disse.
"Da questa parte" continuò poi,incamminandosi verso il
castello,seguito dai due ragazzi.
'Grazie,Lydia! Sei un genio!' pensò Stiles.
Lei sorrise.
'Perché non gli hai detto la verità? Che sono io
quello che l'ho salvato? Avresti potuto dirgli che ho perso la voce
qualche giorno dopo.'
'Volevo farlo' disse lei,sempre nella sua testa. 'Ma non ci sono riuscita. Era
come se non riuscissi a parlare...'
Stiles si accigliò. 'Com'é
possibile?'
'Non lo so' ammise lei.
D'istinto,l'ex tritone si guardò indietro e
incrociò lo sguardo dei suoi amici sott'acqua. Allison gli
sorrise raggiante,e Scott gli diede i pollici insù.
Stiles sorrise. Almeno non sarebbe rimasto da solo.
_________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Woooohoo,ce l'ho fatta a finire questo capitolo. L'ho riscritto
centinaia di volte perché non mi piaceva mai come usciva e
questa mi sembra la versione migliore.
E finalmente i nostri beniamini si sono (ri)incontati,ma il Sourwolf
non ha riconosciuto il suo salvatore. *sigh*
Ma Stiles non si dà per vinto e può contare
sull'aiuto dei suoi amici. ;)
Non so se l'ho detto,ma in questa fic Kate NON é la zia di
Allison. Lei é la Strega del Mare che é acerrima
nemica di John Stilinski,punto e basta.
Onestamente non so come mi é venuta in mente questa cosa di
Lydia e Stiles che comunicano col pensiero,ma in qualche modo Stiles
deve farsi capire,no?
I pensieri di Stiles e Lydia saranno scritti in
grassetto,così avrete modo di capire.
E tranquilli sarà anche facile per lui comunicare con Derek
senza che Lydia faccia da interprete,ma...bhé lo vedrete! ;)
Ah,e non so se avete notato ma ho fatto fare a Scuttle (Si,proprio quel
Scuttle,il gabbiano della Sirenetta!) un piccolo cameo.
Spero davvero che il capitolo sia stato di vostro gradimente e...
...e niente,ci rivediamo al prossimo capitolo.
Un bacione! :*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Day 1. Part 1: Learn To Be Human ***
Part Of Your World
Capitolo 8
"Sei bellissimo,Stiles! Ti donano questi vestiti!" squittì
Erica al suo fianco,battendo le mani con un gran sorriso.
Stiles si guardò allo specchio mordendosi il labbro
inferiore,esaminandosi.
Essendo vissuto in fondo all'oceano e avendo avuto una coda di pesce al
posto delle gambe fino a quella mattina,non era abituato a portare dei
vestiti,e non aveva nessuna esperienza al riguardo.
Ma si fidava di Erica,la domestica e amica di Derek che lo aveva
aiutato preparandogli un bagno caldo con le bolle- che Stiles si era
divertito molto a far scoppiare- , conversando con lui ben sapendo che
il ragazzo fosse muto e che poteva solamente risponderle facendo si o
no con la testa,e portandogli dei vestiti puliti,liberandosi di quelli
stracciati che gli aveva procurato Lydia.
Ora indossava una camicia bianca candida,dei pantaloni color sabbia con
una cintura marrone scuro e ai piedi un paio di stivali dello stesso
colore.
Il castano si soppesò,non sicuro di cosa pensare,ma alla
fine decise di fidarsi del giudizio della sua nuova amica.
E poi,si disse,doveva fare colpo su Derek.
Non aveva dimenticato,infatti,di avere a disposizione solo tre giorni,e
ciò voleva dire che doveva impegnarsi.
Certo,sarebbe stato molto più semplice se il principe
l'avesse riconosciuto subito,ma no,Kate lo aveva privato della sua
voce,la maledetta,e quella speranza era svanita.
Ma Stiles non era il tipo che si arrendeva facilmente senza
lottare. Era deciso ad andare fino in fondo,deciso a conquistarsi
l'amore di Derek. Solo così avrebbe avuto
l'opportunità di stare con lui per sempre.
Sorrise alla bionda in segno di ringraziamento e si lasciò
guidare da lei fuori dalla stanza,attraversando una serie di
corridoi,fino a una grande doppia porta di legno ,dove Erica si
fermò.
"Ti stanno aspettando per il pranzo. Siediti sul posto che ti hanno
lasciato libero. Io vado in cucina ad aiutare Boyd. Ci vediamo dopo".
E,finito di parlare,aprì le porte espinse Stiles
all'interno,il quale,preso alla sprovvista,fece il suo ingresso nella
sala da pranzo con un capitombolo,atterrando con il fondoschiena sul
pavimento di marmo. 'Ahia!'
Ciò gli fece guadagnare qualche risatina da parte di
Peter,Laura e Cora,insieme a un'alzata di occhi al cielo da parte di
Lydia. 'Il solito
imbranato.' Il commento della rossa risuonò
nella sua testa,ma il castano scelse di ignorarlo e,rialzatosi,si
diresse verso l'unico posto vuoto che,guardacaso,era proprio accanto a
Derek,il quale sedeva alla sua sinistra.
Alla destra di Stiles stava Lydia,vestita con un grazioso abito verde
oliva e i capelli raccolti in uno chignon.
Peter,lo zio di Derek,sedeva a capotavola tra suo nipote e Laura,la
quale sedeva alla sinistra di Cora.
Stiles era nervoso: stare così vicino all'umano al quale
aveva salvato la vita appena qualche giorno fa gli faceva battere il
cuore all'impazzata,soprattutto perché questi continuava a
fissarlo insistentemente. E tutte le volte il castano doveva abbassare
lo sguardo per nascondere il rossore sulle sue guance.
"Stiles,giusto? E' un piacere conoscerti." prese la parola
Peter,rivolgendogli uno sguardo furbo,seguito da un sorrisetto.
L'interpellato gli rispose con un educato cenno del capo,accompagnato
da un lieve sorriso.
"La tua amabile sorellina" disse,strizzando l'occhio a Lydia,la quale
gli rispose con un'alzata di occhi al cielo. " mi stava giusto
raccontando la vostra storia. Mi dispiace di sapere del naufragio.
Pensa che é capitato anche a noi qualche giorno fa."
Stiles sgranò gli occhi. Ricordava quella sera come se fosse
ieri.
"Tranquillo" lo rassicurò il maggiore,malinterpretando la
reazione del più piccolo. "Nessun morto o ferito,a parte
Derek che ha sbattuto forte la testa da qualche parte e si immagina
cose..."
"Peter!" ringhiò il nipote,in segno di ammonimento.
"...ma non devi preoccuparti. Come ho detto a tua sorella, qui siete al
sicuro. Saremo felici di ospitarvi per il tempo necessario. Nel
frattempo sarete nostri ospiti!"
L'ex tritone annuì,sforzandosi di sorridere. Trovava lo zio
di Derek abbastanza inquietante,ma era grato per la calorosa
accoglienza ricevuta. Forse non era così male. Ma sempre
inquietante.
"Bene!" batté le mani il maggiore degli Hale. "Ci siamo
tutti. Che il pranzo abbia inizio!"
Non appena ebbe finito di parlare,i domestici fecero il loro ingresso
portando del cibo che il castano non aveva mai visto,ma che a giudicare
dall'odore doveva essere delizioso.
Riconobbe Erica,la quale si era legata i capelli biondi in una cipolla
disordinata,seguita da un ragazzo di colore alto e muscoloso che doveva
essere Boyd,il cuoco di corte.
Stiles notò che i due erano molto vicini,e
sospettò che tra i due ci fosse del tenero. Formavano
davvero una bella coppia,pensò con un sorriso.
Un ragazzo biondo e ricciolino con gli occhi azzurri ,che prima non
aveva notato, posò un piatto davanti a Stiles,nel quale
stava un cibo dall'aspetto bizzarro con sopra della crema rossa,che
l'ex tritone adocchiò con fare apprensivo.
'E' spezzatino' gli comunicò Lydia tramite
telepatia. 'E' carne'.
Il neo umano annuì sollevato. 'Ok,grazie'.
Tuttavia,restò immobile in attesa che tutti abbiano avuto la
loro porzione.
"Ottimo! Buon appetito a tutti!" esclamò Peter,prima di
afferrare qualcosa alla sua destra. Stiles riconobbe l'oggetto
argentato a tre punte che somigliava al tridente di suo padre,e che
notò essere anche alla sua,di destra. Forchetta l'aveva
chiamata Lydia,e ricordò che era usata dagli umani per
mangiare.
In quell'istante fu immensamente grato alla biondo fragola per
averglielo fatto presente,o avrebbe di per cero finito per fare una
pessima figura davanti ai suoi commensali,e soprattutto davanti a
Derek.
E non solo,sarebbe stato anche sospetto.
Attento a non farsi vedere dagli altri,cercò di copiare
tutto ciò che faceva la sua amica strega,la quale faceva
tutto il più lentamente possibile per mostrare a Stiles cosa
dovesse fare.
Impugnò anche lui forchetta e coltello,e assaggiò
quello strano cibo.
Sorrise.
Era squisito!
Gli umani avevano davvero un buon gusto in fatto di
cucina,pensò mentre gustava ciò che c'era nel suo
piatto.
"E' buono?" La voce di Derek vicino al suo orecchio lo fece sobbalzare
sulla sedia,e per un pelo non gli mandò di traverso un pezzo
di carne che ancora stava masticando.
Si girò a guardare il moro con la bocca ancora piena per un
secondo,per poi annuire vigorosamente,sperando che l'altro non notasse
che le sue guance si stessero velocemente tingendo di rosso.
Derek,tuttavia,continuava a guardarlo,e ciò non
passò inosservato a Peter.
"Nipote,hai intenzione di fissarlo per tutto il giorno come un
baccalà,o hai intenzione di chiedergli di uscire?"
A quelle parole Stiles arrossì violentemente e Derek
lanciò un'occhiataccia a suo zio,scatenando
l'ilarità di quest'ultimo e delle sue sorelle.
Anche Lydia,al suo fianco,ridacchiava. 'Sembra che tu gli piaccia'.
L'ex tritone non voleva illudersi,ma non poté fare a meno di
sperare che fosse così.
Sorrise a Lydia,anche se con una certa insicurezza. 'Lo pensi davvero?'
Lei alzò un sopracciglio. 'Per favore,Stiles! Non riesce a
staccarti gli occhi di dosso per più di due secondi!'
All'affermazione della sua amica,girò di scatto la testa
verso Derek,e si sorprese nell'accorgersi di essere fissato.
Sperò fosse una buona cosa quando il moro,accortosi del suo
sguardo,interruppe il contatto visivo girando la testa dall'altra parte.
Il resto del pranzo proseguì così,con Derek e
Stiles a scambiarsi occhiate frequentemente,e con Peter che li guardava
alzando gli occhi al cielo.
Terminato il pasto,i domestici presero a sparecchiare la tavola.
Il biondo ricciolino che avava servito precedentemente Stiles,raccolse
i piatti con un solo braccio,ma nel farlo perse l'equilibrio,
scivolando sul pavimento.
Allarmato,il castano si alzò dalla sedia e si
accovacciò accanto all'umano,aiutandolo a raccogliere i
piatti che aveva fatto cadere e che,per miracolo,non si erano rotti.
Il ragazzo,tuttavia, lo guardava sconvolto,come se non si aspettasse di
essere aiutato. Stiles non ne capì il motivo. Almeno
finché
Lydia non parlò nella sua testa.
'Stiles,che stai facendo? Tu sei un ospite,non puoi aiutare i
domestici!'
Alzato lo sguardo,l'ex tritone si accorse di avere tutti gli occhi
puntati su di lui. Persino gli altri servitori,compresi Boyd ed Erica
lo fissavano sorpresi.
Comunque,Stiles decise di ignorarli: non ci vedeva nulla di male
nell'aiutare il ragazzo.
Prese i piatti rimanenti,si alzò in piedi,e fece cenno al
biondo di guidarlo verso la cucina.
"Oh,no!"sgranò gli occhi il domestico,una volta comprese le
intenzioni del neo umano. "Non ce n'é bisogno! Posso farlo
da solo!"
Ma Stiles scosse la testa con un sorriso,cercando di comunicargli che
per lui non era affatto un problema aiutarlo.
Quel ragazzo gli stava simpatico. Gli ricordava molto il suo migliore
amico Scott:entrambi avevano la stessa faccia da cucciolo e la stessa
aria leggermente spaesata ma adorabile.
Vista la sua insistenza,il ragazzo sorrise. "Grazie!"
Il castano lo ricambiò,mentre aiutava il biondino a
rialzarsi.
"Sono Isaac" si presentò. "Tu sei Stiles,vero?"
L'ex tritone annuì,sempre sorridendo,ed esortò il
suo nuovo amico a guidarlo in cucina.
Con la coda dell'occhio,mentre si avviavano,Stiles notò
Derek guardarlo con quella che sembrava ammirazione.
__________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Aaaaaaaahhhhhh!!! Di nuovo in ritardo! Stavolta ho superato il record.
Come é andato il rientro a scuola? Non so a voi,ma a me
hanno caricato di compiti e verifiche. :( Comunque cerco sempre di
ritagliarmi del tempo per scrivere su questi due miei amori *w*
Che ne pensate di questo capitolo?
Ho deciso di introdurre anche qui Isaac,Erica e Boyd perché
ci stavano,dai. E poi Stiles é in grado di fare amicizia con
chiunque. E' riuscito anche a farsi piacere da Peter,il quale
é sempre stato segretamente uno Sterek shipper anche lui. ;)
Nel prossimo capitolo...tanta Sterek!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Day 1. Part 2: Getting to Know You ***
Part Of Your World
:
Capitolo 9
"Grazie dell'aiuto,ma davvero,non dovevi" gli ripeté Isaac
per almeno quella che sembrava essere la milionesima volta.
Stiles,tuttavia,sorrise e scosse la testa,come per dire che per lui non
era stato affatto un problema.
In cucina Stiles non si era limitato solo a portare i piatti insieme al
biondino,ma aveva persino insistito nell'aiutare Erica,Boyd e il resto
dei domestici,guadagnandosi così la loro completa simpatia e
ammirazione. E anche dei nuovi amici.
"Aspetta,ho qualcosa per te" disse Isaac,infilando la mano nel taschino
del suo grembiule,e tirando fuori quello che il castano riconobbe come
un pennino e un taccuino,simile a quelli che utilizzava Lydia per
prendere appunti quando si esercitava su un incantesimo.
Il biondo glieli porse.
"Così potrai comunicare con noi più facilmente"
spiegò,vedendo lo sguardo confuso dell'ex tritone. "Mi
sentivo un po' in colpa ad essere l'unico a parlare" aggiunse con lieve
imbarazzo.
Stiles prese taccuino e pennino,e facendo un tentativo,scrisse: grazie.
"Prego" sorrise Isaac. "Ora devo andare. E' stato bello
conoscerti,Stiles".
E con queste parole si congedò da lui,rientrando in cucina
richiudendosi la porta alle spalle.
Stiles si ritrovò di nuovo nella sala da pranzo,ora
completamente vuota,salvo per Derek affacciato sulla balconata di
fuori,che contemplava l'oceano.
Si chiese se fosse stato il caso di lasciarlo da solo con i suoi
pensieri o fargli compagnia,ma prima che che potesse decidere che cosa
fare,il moro si voltò e,notata la sua presenza,gli fece
cenno di avvicinarsi.
"Ti stavo aspettando".
Quelle parole fecero aumentare notevolmente i battiti del cuore del
più piccolo,e un brivido d'eccitazione lo percorse.
Derek lo stava aspettando? Non sapeva se essere emozionato,lusingato
oppure tutte e due insieme.
Tutte e due insieme,decise.
"E' stato bello quello che hai fatto. Nessun ospite ha mai soccorso un
domestico. Neanche io l'ho mai fatto."
Stiles decise di usufruire del suo taccuino e,ringraziando mentalmente
Isaac per quel dono,scrisse: Ho voluto farlo. Aiuto sempre chi
é in difficoltà,e lo
mostrò a Derek il quale,dopo averlo letto,alzò il
capo facendo incontrare i loro occhi,e sorrise lievemente
"Ti fa onore".
Stiles arrossì. Non
é stato nulla di che scrisse. Volevo solo aiutare.
"E lo hai fatto. E più del dovuto. Erica mi ha detto che hai
anche voluto aiutare a pulire la cucina,é vero?"
Stiles annuì,per nulla imbarazzato.
Derek lo squadrò,e il più piccolo dovette
abbassare gli occhi per l'intensità di quello sguardo.
"Tu sei diverso da qualsiasi persona abbia mai incontrato. Sei curioso.
E anche interessante oserei dire".
Il castano stava praticamente saltando sui talloni a quelle
parole,anche se non sapeva con certezza come interpretarle,ma disse al
moro ciò che pensava,o almeno lo scrisse. Lo prendo come un complimento.
Derek ridacchiò. "Si,tua sorella dice che tu sei unico nel
tuo genere"
Il castano ridacchiò a sua volta,anche se dalla sua bocca
non uscì alcun suono.
Restarono per qualche minuto in silenzio a guardare l'oceano.
Poteva essere stata la sua immaginazione,ma Stiles giurò di
aver intravisto una coda blu e una viola sott'acqua,proprio vicino alla
costa.
Probabilmente erano Scott ed Allison che lo stavano guardando in
lontananza,sempre attentia non avvicinarsi troppo per evitare di essere
notati.
Il principe fu il primo ad interrompere il silenzio.
"Laggiù" disse,indicando un punto in lontananza sulla
costa,e il castano si irrigidì,pensando che avesse notato
anche lui le code dei suoi amici,ma si rilassò quando Derek
continuò:"Quello é il posto dove sono stato
salvato".
E Stiles lo riconobbe a sua volta:quello era,infatti,il posto dove
aveva portato Derek e dove gli aveva cantato dopo averlo salvato dalla
tempesta.
"Qualche giorno fa" raccontò il principe "qualche giorno fa
stavamo festeggiando il mio compleanno sulla nave,mentre stavamo
venendo qui. Ma all'improvviso é scoppiata una tempesta che
ha distrutto l'intero vascello. E io sarei annegato se non fosse
stato..." esitò,ignaro che,a fianco a lui,il minore stava
trattenendo il fiato,ansioso di sapere il resto.
"Probabilmente mi crederai pazzo come mi ritengono mio zio e le mie
sorelle...ma quando mi sono risvegliato ero lì,esattamente
in quel punto,e sopra di me c'era un ragazzo che cantava. Aveva la voce
più bella che avessi mai sentito. Sapevo che era stato lui a
salvarmi. Ma poi,non so" sospirò.
"Le voci di Peter,Laura e Cora devono averlo
spaventato,perché poi é sparito. Purtroppo non ho
avuto modo di vederlo bene in viso: la mia visione era sfocata,ma
certamente sembrava essere più giovane di me. Infatti"
aggiunse,voltandosi verso Stiles,fissandolo.
"...da quando mi sono ripreso non ho fatto altro che cercarlo,ma
inutilmente. E' come se si fosse dissolto nel nulla. Tu me lo
ricordi,sai? Quando vi ho trovato sulla spiaggia ho creduto che tu
fossi lui,ma tu non parli,perciò niente" Concluse,alzando le
spalle.
'Se solo avessi ancora la mia voce' pensò
Stiles. 'Se avessi
ancora la mia voce,sapresti che sono io quello che stai cercando'.
Ma ovviamente non poteva dirglielo.
Non solo perché era muto,ma perché probabilmente
Derek non gli avrebbe creduto se gli avesse detto la verità.
Io non credo che tu sia pazzo scrisse invece.
Derek lo fissò inespressivo per un momento,come se volesse
accertarsi della sincerità del più piccolo,ma
quando vide che Stiles era serio,la sua espressione si
addolcì. "Grazie"
Il castano sorrise,e rispose: Spero che tu riesca a trovarlo.
"Già,anch'io" annuì il moro.
Sembrò esitare per un secondo,poi parlò.
"Vuoi fare un giro del castello? So che non hai avuto modo di vederlo
molto da quando sei qui"
Stiles annuì entusiasta,ansioso di esplorare per la prima
volta un palazzo reale nel mondo degli umani.
Nel vedere la sua espressione eccitata,il principe parve divertito,ma
non disse niente,scegliendo invece di mostrargli tutto ciò
che il castello aveva da offrire.
Percorsero stanze,corridoi,piani e molto altro.
Camminarono e parlarono per diverse ore. O meglio,Derek parlava,mentre
il castano scriveva,ma impararono molte cose l'uno dell'altro,scoprendo
con sorpresa e piacere di essere molto simili e di avere interessi
comuni: per esempio entrambi erano accaniti lettori e pieni di voglia
di avventura,di esplorare posti nuovi,insieme all'amore per il mare.
Stiles,ovviamente,dovette omettere alcuni dettagli,evitando di
menzionare da dove venisse e su chi fosse suo padre,e che Lydia era sua
sorella.
Gli parlò anche di Allison e Scott,di suo padre e anche del
rapporto difficile che aveva con lui,descrivendoli però come
umani,e cambiando dei particolari.
Era bello parlare con Derek. Stiles pensò fosse
cliché,ma sembrava che lui e il maggiore si conoscessero da
una vita,e non solo da poche ore.
Stiles osservava tutto con stupore e meraviglia,ammirando tutto
ciò che gli umani fossero in grado di creare,e
ciò contribuì a rafforzare la sua opinione che
essi non fossero così cattivi e barbari,come diceva suo
padre.
Come può della gente che crea tante cose così
belle essere barbara? Era ovvio che suo padre non sapesse nulla sugli
umani.
L'ex tritone non pensare a suo padre senza provare un dolore acuto
all'altezza del petto,specialmente se ricordava la loro ultima e
spiacevole conversazione.
Nonostante il risentimento che provava nei suoi confronti,non
poté negare che gli mancasse.
Si domandò se il Re del Mare in quel momento lo stesse
cercando,se fosse preoccupato non vedendolo tornare a casa.
Ma non si pentiva della sua scelta,no.
Era grato di essere lì,con Derek,di avere un paio di
gambe,anche se non proprio contento di non aver più la sua
voce.
Finita la visita,il principe insistette ad accompagnarlo nella sua
camera.
Arrivati alla porta della camera degli ospiti,il moro si
schiarì la gola,sembrando alquanto nervoso.
"Mi chiedevo se magari vorresti visitare il regno domani? Avremo la
carrozza a nostra disposizione se vorrai"
Stiles annuì entusiasta,con un gran sorriso.
Il principe annuì,schiudendo la bocca come se volesse
aggiungere qualcosa,ma alla fine la richiuse.
Poi sospirò:"Bene,allora...ci vediamo a cena" disse,prima di
salutarlo con un cenno del capo e sparire per il corridoio,lasciando
Stiles sulla soglia,imbambolato e ancora stordito.
___________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
Quanto adoro scrivere su questi due piccioncini!!! *w*
Solo io,guardando,"La Sirenetta" mi sono sempre chiesta
perché non avessero dato ad Ariel qualcosa con cui scrivere?
O per loro la scrittura non esisteva? Bah. In qualche modo i nostri
beniamini dovranno comunicare,no?
Quindi ecco qui,risolta la cosa. Stiles e Lydia usano la telepatia,e
Stiles e Derek il taccuino.
In grassetto saranno sia i dialoghi tramite telepatia,sia
ciò che scrive Stiles.
Capitolo interamente Sterek come promesso ;)
Spero che vi sia piaciuto e che i personaggi non siano troppo OOC. Ho
adorato scrivere questo capitolo.
Stiles e Derek iniziano a conoscersi e a scoprire di avere molto in
comune. ;)
Fatemi sapere che ne pensate.
Eeeeeeeeee...io non so più che altro dire quindi ci
rivediamo al prossimo aggiornamento.
Cercherò di non farvi aspettare troppo.
Baci :*
PS: A proposito,dite che dovrei cambiare i ratings di entrambe le fic?
Io ho messo il rating verde nel dubbio,ma non so. Mi piacerebbe avere
un vostro consiglio.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Day 1: Part 3: The Evening ***
Part Of Your World
Capitolo 10
La cena,quella sera stessa,fu priva di eventi particolari,a parte per
le occhiate frequenti che Derek lanciava a Stiles.
Il castano era felice.
Le ore trascorse insieme al più grande quello stesso
pomeriggio,gli avevano fatto crescere dentro di sé una
sensazione calda ed eccitante che non provava da molto: la speranza.
La speranza che tutto si sarebbe risolto per il meglio,la speranza di
riuscire a conquistare il principe,la speranza di poter rimanere umano
per sempre,evitando così di cadere nei perfidi piani della
Strega del Mare.
E,ripensando alle parole del moro,Stiles credette di star facendo
progressi nella sua impresa e che,forse,far innamorare Derek di lui non
sarebbe stato poi così difficile come aveva temuto.
Alla fine del pasto,il castano fu brevemente fermato da Derek per
confermare la gita del giorno seguente. Poteva essere stata la sua
immaginazione,ma gli era sembrato che il moro fosse lievemente
inbarazzato.
Continuò a rimuginarci sopra lungo il tragitto verso la sua
camera,ignorando la presenza di Lydia accanto a lui.
Tutt'a un tratto un canto in lontananza lo riscosse dai suoi pensieri.
Due voci stavano cantando quello che Stiles riconobbe come la melodia
che lui e i suoi amici erano soliti cantare quando erano piccoli.
Scott ed Allison lo stavano chiamando.
L'ex tritone si voltò verso Lydia,la quale annuì.
Seguirono le voci fino alla porta sul retro attraverso la quale Derek
li aveva fatti entrare quella mattina quando li aveva trovati sulla
spiaggia.
Tramite quella porta era possibile accedere alla spiaggia
più velocemente,e i due amici riuscirono a raggiungere il
mare senza intoppi.
Fuori era buio inoltrato,e sarebbe stato quasi impossibile vedere
qualcosa,se non fosse stato per lal uce della luna che brillava
rischiarando il cielo e facendo scintillare l'oceano come se fosse
fatto di tanti piccoli diamanti.
Scott ed Allison emersero dall'acqua fino alle spalle e,dopo essersi
guardati intorno,fecero loro cenno di avvicinarsi.
"Allora,amico? Com'é andata la tua prima giornata sulla
terra?" chiese Scott,impaziente.
"Derek é già cotto di lui" disse la rossa.
Stiles arrossì e sorrise,sperando fosse davvero
così,ma...
'E se non fosse
così? Se avessimo giudicato troppo in fretta?'
scrisse sul suo ormai fidato taccuino.
La giovane strega alzò gli occhi al cielo. "Ti prego. Ha
detto che ti trova interessante. Vuol dire che gli piaci"
'Ma non é
ancora innamorato di me,Lydia. Kate ha detto chiaramente che devo farlo
innamorare in tre giorni di tempo e fare in modo che mi baci per poter
restare umano'.
"O sarai il suo schiavetto personale per l'eternità"
concluse per lui Scott,annuendo con gravità.
Allison nuotò in avanti e prese le mani di Stiles tra le
sue. "Puoi farcela,Stiles. Questo é già un buon
inizio. Vedrai che riuscirai a farlo cadere ai tuoi piedi prima della
fine del terzo giorno".
L'ex tritone le sorrise,grato di avere un tale appoggio da parte dei
suoi amici,specialmente in un momento del genere.
Stiles,sempre con l'aiuto del suo taccuino,raccontò a Scott
e ad Allison tutto ciò che era successo quel giorno,da
quando era entrato nel castello alla cena di poche ore prima,e
descrisse il più che poté ciò che
aveva visto e appreso.
Non si accorse del tempo che passava,e veramente non gli importava:
quando iniziava a parlare del mondo degli umani era capace di andare
avanti per giorni.
Alla fine del racconto,però,i suoi amici parvero esitare.
Il castano lo notò,e li guardò interrogativo.
Scott ed Allison si fissarono per unsecondo,poi il primo prese la
parola:"Amico,c'é una cosa che dovresti sapere,ehm...tuo
padre ti sta cercando".
Stiles sentì un brivido gelido percorrergli il corpo per un
secondo,e si sentì profondamente in colpa.
Per tutto il tempo trascorso in superficie,non aveva mai pensato a suo
padre,e non si era accorto di quanto gli mancasse in
realtà,nonostante gli avesse distrutto la grotta.
Stiles voleva bene a suo padre,e il pensiero che se fosse rimasto umano
per sempre non l'avrebbe mai più rivisto lo faceva star male.
Certo,stare con Derek lo avrebbe reso felice,ma anche suo padre era
importante per lui. Una lacrima gli sfuggì dagli occhi,e se
la asciugò con la manica della sua camicia.
"E' preoccupato,sai?" continuò il moro. "Non ti ha visto
tornare a palazzo e ha sguinzagliato le guardie per tutto il regno. Ha
persino avvertito tutto il popolo del mare. Teme che possa esserti
capitato qualcosa."
Il castano comprendeva benissimo la reazione: John aveva perso Claudia
a causa di un galeone pirata,e il pensiero di perdere anche suo
figlio,l'unica cosa rimastogli,l'unica cosa più preziosa che
aveva, lo avrebbe ucciso. Erano rimasti solo loro due.
E ora lui avrebbe lasciato suo padre per seguire il suo cuore.
Stiles sapeva di aver fatto la scelta giusta,voleva solo che il
genitore la capisse e la rispettasse.
"Cercano anche noi" proseguì Allison. "Sanno che sei con
noi. Non ci hanno trovati a casa,e noi non possiamo tornarci. Abbiamo
trovato una grotta nelle vicinanze dove rifugiarci. Là non
ci troveranno. A nessuno verrebbe in mente di cercarci in
superficie,perciò non c'é pericolo".
'Mi dispiace che dobbiate
nascondervi a causa mia' scrisse l'ex tritone.
Lydia gli posò una mano sulla spalla,ed Allison scosse la
testa. "No,Stiles,non devi. Siamo stati noi a scegliere di seguirti."
"Si" concordò Scott. "Noi siamo con te,amico. Non ti
abbandoineremo"
Stiles si alzò di scatto dalla roccia sulla quale stava
seduto e abbracciò di slancio i suoi amici,infischiandosene
del fatto che fossero bagnati. Voleva far loro capire quanto fosse
riconoscente per quello che stavano facendo per lui.
"Dovremmo rientrare" lo avvisò Lydia. "Tra poco chiuderanno
le porte".
Il castano annuì,alzandosi con riluttanza.
"Ci vediamo" li salutò Scott. "Buona fortuna per
domani,amico!" disse,prima di rituffarsi tra le onde,seguito dalla sua
ragazza.
Stiles tornò al castello con Lydia,e raggiunse la sua
camera,dove si spogliò e indossò la camicia da
notte.
Osservò poi la stanza degli ospiti: era piccola,ma
accogliente,con un lettoal centro,un armadio ,uno specchio,una finestra
ampia,e un'altra porta che portava al bagno.
Si affacciò alla finestra,la cui vista dava per la maggior
parte sul villaggio.
Tuttavia non riuscì a vederlo bene,se non per le luci
provenienti dalle varie finestre delle case in lontananza.
Distogliendo lo sguardo,la sua attenzione fu poi catturata da Derek,il
quale,su un balcone a qualche piano più in alto,era intento
a leggere un libro.
Il maggiore non si rese conto di essere osservato,fino a quando il
verso di un gufo,proveniente probabilmente dal bosco vicino al
villaggio,gli fece alzare lo sguardo,accorgendosi del più
piccolo.
Parve sorpreso inizialmente,ma poi gli fece un lieve sorriso e lo
salutò con un cenno del capo.
Stiles avvampò e lo salutò con la mano,prima di
ritirarsi nella sua stanza e distendersi sul letto,ripercorrendo con la
mente tutti gli avvenimenti delle ultime ore.
Si addormentò con il pensiero che l'indomani sarebbe stato
tutto il giorno in compagnia di Derek.
Solo loro due.
Da soli.
___________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Eccomi tornata con un'altro aggiornamento!
Non preoccupatevi,l'attesissimo capitolo della gitarella
arriverà presto. Ho in mente tante belle cosucce. *strizza
l'occhio con fare biricchino*
Ho sentito la necessità di evidenziare l'affetto che lega
Stiles e suo padre. Il rapporto tra loro é importante
esattamente quanto lo é nella serie,e volevo rendergli
giustizia.
Non so se si é capito,forse ho fatto un po' di confusione.
In altre parole Stiles é convinto della sua decisione e sa
che cosa vuole,cioé stare con il suo amato Sourwolf,ma sa
che gli mancherà suo padre e si sente in colpa per il fatto
che lo abbia lasciato per amore.
Non so se ho reso bene l'idea...uff sono un macello vivente!!
Vabbè,il prossimo capitolo della Cenerentola!AU
arriverà in settimana,lo sto ancora rivedendo.
Baci baci :*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Day 2: Part 1: The Town's Marvels ***
Part
Of Your World
Capitolo
11
Il
mattino dopo Stiles fu
svegliato di soprassalto dall’improvvisa irruzione di Lydia
nella sua
stanza. L’ex
tritone cercò di aprire gli
occhi,ma la luce del sole lo
acceccò. Per un minuto non riconobbe il posto dove
si trovava,ma poi ricordò tutto: il patto con Kate,il
pranzo,le ore passate con
Derek, e dell’invito di quest’ultimo a visitare il
regno quel giorno.
Il volto del castano s’illuminò,e
sorrise,incapace di contenere l’eccitazione.
Era
così emozionato che,nello
scendere di corsa dal letto,inciampò sul groviglio di
lenzuola e ruzzolò
rovinosamente a terra con un forte BUM.
Lydia
si girò a fissarlo sbuffando
e alzando gli occhi al cielo,ma scelse di non commentare la goffaggine
del suo
amico,ed aprì l’armadio e prese a esaminarne il
contenuto.
‘Che ci fai in camera mia?’
chiese lui.
“Non
è ovvio? Se dovrai passare
un giorno intero in compagnia del tuo principe devi presentarti al
meglio.
Lascia che ti trovi un look che risalti le tue migliori
qualità. Dunque vediamo…”
aggiunse picchiettandosi il mento con l’indice,mentre faceva
scorrere davanti a
sé i vari capi d’abbigliamento.
Stiles
si alzò da terra e d’istinto
guardò fuori dalla finestra,dove il sole splendeva alto nel
cielo,e il verso
dei gabbiani risuonava nell’aria mattutina. Era una bella
giornata,il suo
secondo giorno da umano. Aveva ancora 48 ore di tempo,e anche se Derek
non
aveva riconosciuto in lui il suo misterioso salvatore,Stiles era
ottimista
circa le sue possibilità di riuscire in
quell’ardua impresa entro il tramonto
del terzo giorno.
“Ah,ecco!”
esultò finalmente
Lydia dopo svariati minuti,tirando fuori un paio di pantaloni color
avorio e
una camicia color oro scintillante. “Questo è
perfetto.”
Il
castano scrutò il completo e
annuì. ‘Mi piace’.
“Bene,vestiti
in fretta. Derek ti
sta già aspettando giù per la
colazione” disse lei,prima di uscire chiudendosi
la porta alle spalle.
Stiles
non se lo fece ripetere
due volte.
*
* *
La
carrozza li lasciò davanti
alle prime abitazioni del villaggio.
Durante
la colazione,Derek aveva
mostrato a Stiles il programma della giornata,e l’ex tritone
era ansioso di
cominciare e d’imparare di più sulle abitudini e
la vita degli esseri umani.
Il
principe lo guidò per il
paese,mostrandogli mentre camminavano tutti i negozi e indicandogli
diversi
personaggi che incrociavano durante il percorso.
Chi
riconosceva il principe lo
salutava con un inchino e fissava Stiles con acceso interesse,il che
fece
sentire in imbarazzo il più piccolo.
Tuttavia
Derek se ne accorse,e
decise di rassicurarlo. “Sta tranquillo,ti fissano solo
perché non ti hanno mai
visto,e perché sei con me. Sono solo curiosi.”
Il
castano annuì,facendogli
capire che aveva compreso. Derek non lo trattava come se fosse un
estraneo,e
per questo l’ex tritone gliene fu grato.
Il
resto della visita proseguì
con Derek che gli illustrava e gli spiegava la storia del regno,la
cultura e
tutto ciò che c’era da sapere su ogni cosa.
Stiles
si ritrovò a pensare
divertito che Derek era il primo insegnante che ascoltava con piacere,a
differenza dei numerosi precettori che aveva avuto a palazzo.
Pendeva
costantemente dalle sue labbra,il suo cervello ansioso di saperne
sempre di
più.
Il
principe rispose ad ogni
domanda chec il castano scriveva sul suo taccuino,e arrivò a
comprargli persino
un bracciale d’argento a forma di testa di lupo che aveva
attirato la sua
attenzione.
Quel
gesto inaspettato gli fece
scaldare il cuore: Stiles,pur essendo anche lui un principe,non aveva
mai
preteso alcun regalo,e se desiderava qualcosa,non si comportava mai
come un
principe viziato e capriccioso,al minimo se lo appuntava mentalmente e
poi lo
avrebbe chiesto a suo padre come regalo di compleanno.
Certo,John
era sempre pronto a
dare a suo figlio ciò che egli desiderasse,ma non lo
viziava,e a Stiles andava
bene così,ma mai nessuno aveva fatto per lui una cosa tanto
spontanea spinto
solo dal desiderio di renderlo felice. L’ex tritone ne fu
deliziato.
Dopo
essersi inoltrati più a
fondo per le strade,udirono in lontanaza della musica e diverse voci.
Stiles
gli chiese che cosa fossero,e Derek gli rispose che probabilmente era
in corso
una qualche festa organizzata dai cittadini ,e lo condusse nella piazza
principale,dove
una banda suonava una musica vivace e allegra e uomini,donne e bambini
ballavano spensierati,chi a coppie e chi in gruppo.
Stiles
desiderò poter unirsi a
loro,ma non aveva idea di come usare le gambe per ballare. Deciso a non
arrendersi,studiò con attenzione i movimenti degli umani,e
provò a riprodurli
per conto suo.
Provò
e riprovò un paio di volte
finchè non fu soddisfatto,e poi si portò di
fronte a Derek,tendendogli la mano
e accennando col capo alla folla danzante.
Il
principe parve sorpreso,ma gli
afferrò la mano e si lasciò trascinare nella
mischia.
Stavolta
Stiles ignorò le
occhiate curiose che la gente gli rivolgeva,scegliendo invece di
concentrarci
sui passi,e pregando mentalmente di non sembrare ridicolo.
Più di una volta
pestò i piedi al suo partner ,ma quest’ultimo
minimizzò la cosa e,con grande
pazienza,lo guidò e lo aiutò a migliorare la sua
tecnica.
Ballare
con Derek era la cosa più
bella del mondo. Era una droga,e Stiles si ritrovò a
cercarne sempre di più.
Mai si era sentito così instancabile,e sentì che
avrebbe potuto continuare a
ballare per giorni,poiché l’orchestra dovette
andar via per andare a suonare in
un regno vicino. Ma Stiles sapeva che ne era valsa la pena.
Lui
e Derek erano stanchi e
sudati,ma entrambi non si erano mai divertiti così tanto.
Derek
stesso non era mai stato un
grande amante dei balli,ma si ritrovò ad ammettere che
ballare con Stiles non
era affatto male,anzi.
Benchè
avesse le gambe
doloranti,il moro invitò il minore a sedersi su una
panchina,e gli chiese di
aspettarlo lì. Il castano annuì e distese le
gambe per tutta la lunghezza della
panca,in modo da occuparla del tutto fino al ritorno di Derek.
Quest’ultimo
tornò dopo qualche
secondo con il pranzo al sacco. L’ex tritone non si era reso
conto di quanto
fosse affamato fino a che non ebbe sentito il buon profumo del pane.
Mangiarono
a sazietà,e dopo una
breve pausa ricominciarono la loro visita.
Ancor
prima del calar della sera,
Stiles aveva assaggiato tutte le specialità del
posto,assistito a uno
spettacolo di burattini;
e
Derek lo aveva persino portato
al circo,dove il castano ebbe modo di ammirare le abilità
dei trapezisti,dei
maghi e dei pagliacci,anche se gradì meno i domatori che
frustavano i poveri
animali a scopo di fargli eseguire correttamente il numero.
Era
così preso dalle esibizioni
che non notò che il principe,invece di godersi anche lui lo
spettacolo,lo
stesse fissando intensamente per tutto il tempo.
Quando
poi uscirono,fuori era già
buio,e il sole del secondo giorno era già tramontato.
Stiles
decise di non
pensarci,concentrandosi invece sulla figura di Derek più
avanti,intento a
parlare con un uomo sulla cinquantina,per poi estrarre delle monete e
consegnarglieli.
Intascatele,l’uomo
si allontanò
con un inchino,e Derek tornò da Stiles.
“Voglio
portarti in posto molto
speciale per me” disse,e il più piccolo
giurò di vedere le guance dell’uomo
imporporarsi. “E’ un posto che mi piace
particolarmente,e che vorrei
condividere con te,se lo vorrai.”
Stiles
sorrise e annuì
vigorosamente,con gli occhi che gli scintillavano
dall’eccitazione e dalla
curiosità.
Note dell’Autrice:
Yuu-huuu!!!
Sono tornata! E
finalmente aggiorno!
Scusate
tanto,questo mese è stato
e sarà ancora intenso fino alle vacanze,dove,si spera,posso
riposarmi e
scrivere di più.
Ma
lasciamo stare i miei problemi
che tanto non interessano a nessuno e passiamo al capitolo.
Alors…che
ne pensate?
I
nostri beniamini trascorrono la
giornata insieme. TUUUUUUUUUUUUUUUTTA la giornata! *sorriso furbetto* E
fanno
tante cose! (non pensate male! ;) )
Dov’è
che il nostro sourwolf vorrà
portare Stiles? Come credete si evolverà
la storia?
Lo
scoprirete presto!
:*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Day 2: Part 2: You Gotta Kiss the Boy ***
Part Of Your World
Capitolo
12
Stiles credeva che il suo cuore non avrebbe mai potuto battere
così forte.
Si sbagliava.
Ora,lì,con Derek che guidava una barca a remi sull'acqua,il
castano aveva la sensazione che prima o poi sarebbe morto di arresto
cardiaco.
Probabilmente sarebbe morto proprio in quel momento,e prima ancora di
aver baciato Derek. E Derek ne sarebbe certamente stato la causa della
sua morte,lo sapeva.
Nel luogo dove si trovavano il mare si restringeva fino a diventare un
lungo canale,per poi riallargarsi e trasformarsi in un lago di acqua
salata.
Stiles continuava a guardarsi intorno con meraviglia,incapace di
decidere su cosa i suoi occhi avrebbero dovuto soffermarsi (a parte che
su Derek,ma questo era sottointeso). Osservava i salici,le cui foglie
sfioravano appena l'acqua,la luna piena che brillava splendente nel
cielo e le stelle che la circondavano.
Sospirò. 'Qui ci starebbe proprio bene un bacio'
pensò. Il suo sguardo incrociò quello di Scott il
quale,insieme ad Allison,si nascondeva dietro uno dei salici ed
entrambi lo guardavano ansiosi,anche loro in attesa di un probabile
bacio. Stiles diede loro un sorriso.
"Vedi qualcosa che ti piace?"
La voce di Derek gli fece distogliere lo sguardo dai suoi amici,e
spostarlo sul principe. Stiles si limitò a
sorridergli,sorriso che fu subito ricambiato dal maggiore.
"Di solito vengo qui quando voglio avere un momento di pace lontano dal
castello. E quando non posso lasciare il palazzo in genere mi rifugio
in biblioteca." ammise con uno sbuffo. Il che non sarebbe dovuto
sembrare per niente adorabile,ma per il castano niente che proveniva
dalla bocca di Derek poteva essergli sgradito.
L'ex tritone annuì in segno di comprensione,felice che il
maggiore volesse condividere con lui anche quest'altra informazione.
Ciò non gli fece notare che Scott si era nel frattempo
avvicinato di soppiatto alla barca,almeno fino a che questi non
aprì la bocca e iniziò a cantare:
"Lui ti è accanto,
se ne sta seduto lì,
non sa cosa dire ma i suoi occhi ti parlano.
E tu lo sai che vorresti dargli un bacio,
e allora bacialo!"
Derek si voltò di scatto verso la voce,ma Scott fu veloce a
nascondere la testa sott'acqua.
"Hai sentito qualcosa?" chiese poi il principe,rivolgendosi a Stiles
con le sopracciglia corrugate.
L'ex tritone scosse la testa innocentemente,per poi voltarsi furioso
verso il suo migliore amico,che ora si era spostato vicino a lui.
'CHE CAVOLO STAI FACENDO?' mimò con le labbra,guardando in
cagnesco l'amico.
"Creo l'atmosfera giusta" bisbigliò lui di rimando con una
strizzata d'occhio,per poi continuare:
"Lui ti piace
tanto tanto da morir.
Forse tu gli piaci
ma lui non sa come dirlo.
Ma non servono le parole,sai,
e allora bacialo!
Shalla-la-la-la-la
Il ragazzo è troppo timido
coraggio bacialo!
Shalla-la-la-la-la
Non lo fa,ma che peccato
se insiste lui lo perderà.
E' il momento
guarda che laguna blu.
Ora devi muoverti
e questo è il momento tuo.
Non ti parlerà
finchè tu non lo abbraccerai
e bacerai.
Shalla-la-la-la-la
Ora vai,
c'è l'atmosfera giusta,
forza bacialo..."
Se prima era imbarazzato,ora Stiles,mano a mano diventava meno
cosciente della presenza dell'amico poichè una volta
incrociato lo
sguardo con quello di Derek,quest'ultimo aveva iniziato ad
avvicinarglisi sempre di più,imitato,incosciamente,anche dal
più piccolo.
Entrambi erano incapaci di staccare gli occhi dall'altro ,e Stiles
sentì il cuore arrivare a battere in maniera quasi
allarmante, e le sue guance arrossarsi per l'emozione,mentre i loro
visi si avvicinavano sempre di più.
Non poteva credere che stava davvero per succedere. Stava per baciare
Derek. Sarebbe rimasto umano per sempre! I suoi sogni si stavano
avverando!
"Shalla-la-la-la-la
stringilo
non puoi nascondere che l'ami,
bacialo!
Shalla-la-la-la-la
Non parlare,
ascolta la canzon che dice,
bacialo!"
Ancora un po' e sarebbe accaduto. Ora le loro labbra erano a sei
centimetri di distanza...cinque...
"Questa musica ti aiuterà,
coraggio abbraccialo
e dopoi bacialo!"
Quattro centimetri...
"Bacialo!"
Tre centimetri...
"Bacialo!"
Due centimetri...
"Bacialo!"
Un centimetro.
"Coraggio bacialo!"
E...SPLASH!
All'improvviso la barca si ribaltò e lui e Derek finirono in
acqua.
Riemersero entrambi tossendo e sputando acqua,fradici e zuppi come
pulcini,ma per fortuna illesi.
Derek aiutò Stiles a nuotare fino arriva,mentre
questi continuava a mordersi il labbro con rabbia e frustazione.
Arrivare così vicino a baciare Derek,per poi all'ultimo
secondo...essere interrotti in quel modo! Proprio in quel momento la
barca doveva ribaltarsi!
Di certo ignorava che quella fosse opera di Matt,che era giunto di
corsa a impedire il bacio.
Perciò tutti fallirono nel notare il mostro-murena
rituffarsi tra le onde sghignazzando.
*
*
*
"Bel lavoro,Matt" ringhiò Kate,osservando la scena nella sua
sfera di cristallo,affiancata da Jackson. "Ho sottovalutato quel
pesciolino. E' più furbo di quanto pensassi." disse,mentre
si precipitava verso uno scaffale e prendeva cinque fiale di colori
diversi e le versava tutte nel calderone,dal quale si
sprigionò una nube multicolore con un BUM assordante.
"Di questo passo lui lo bacerà sicuramente prima del
tramonto,e il mio piano fallirà!"
"Che cosa facciamo,padrona?" sibilò il mostro al suo fianco.
"E' ora che io prenda la situazione in pugno. Devo impedire quel bacio.
E tu,Jackson,mi aiuterai."
Il mostro-murena si inchinò. "Sono al vostro
servizio,padrona,come sempre."
Kate si sfilò la collana con la conchiglia dal collo e la
mise a Jackson,prima che un'enorme bolla lo inghiottisca facendo
iniziare la trasformazione.
"Il principe del mare sarà mio! Suo padre non
riuscirà a salvarlo,e sarà costretto a piegarsi
dinanzi a me!" gridò,per poi scoppiare in una risata
malvagia,mentre la luce abbagliante della sua magia si propagava per
tutta la sua grotta.
*
*
*
Derek se ne stavanella notte sul balcone della grande biblioteca del
palazzo a fissare l'oceano,come spesso gli capitava,chiedendosi per la
milionesima volta dove fosse il suo salvatore.
Solo che ora...ora non era più sicuro che fosse reale.
Poteva davvero essere stata solo la sua immaginazione? Un sogno
delirante? Che forse stava inseguendo una persona che non esisteva
affatto se non nella sua fantasia?
Ora che ci ripensava,non aveva più quella sicurezza che
aveva avuto in passato.
"Derek?"
Il principe si voltò,notando sua sorella Laura raggiungerlo
e mettergli una mano sulla spalla. Gli bastò un'occhiata per
capire cosa lei stesse pensando,prima ancora che parlasse.
"Se posso dirlo,ti consiglio di lasciar perdere un ragazzo che
probabilmente non esiste,e di cercarne uno vero invece. Non
credi che il tuo misterioso salvatore,se fosse reale,si sarebbe
già rivelato? Se guardi insù,forse ti
accorgeresti che ce n'è uno in carne ed ossa,ed è
proprio davanti ai tuoi occhi."
Derek seguì il suo sguardo verso la finestra della camera di
Stiles,dove poteva intravedere da lì il suo ospite in
compagnia della sorella,Lydia,la quale gli parlava animatamente.
Sorrise e sospirò.
Laura aveva ragione. Doveva smetterla di inseguire un sogno,era ora che
si concentrasse sulla realtà. Stava per dirglielo,ma lei si
era già dileguata.
Riportò lo sguardo verso il più piccolo,e si rese
conto che per tutto il tempo che aveva passato con Stiles non aveva mai
pensato al suo salvatore. Nemmeno una volta.
Con Stiles stava bene. Il ragazzo,anche se muto,aveva di per
sè un certo fascino. Era
simopatico,intelligente,divertente,ed aveva anche un grande cuore. Ed
era anche molto bello,si ritrovò ad ammettere,arrossendo.
Sgranò improvvisamente gli occhi,rendendosi conto per la
prima volta di come stavano veramente le cose: era innamorato di Stiles.
Lo era sempre stato,probabilmente lo era da quando lo aveva trovato
sulla spiaggia,ma non se n'era mai accorto!
Troppo accecato dalla ricerca del suo salvatore per accorgersi dei suoi
veri sentimenti!
Stiles,con il suo sorriso, i suoi occhi luminosi,i nei,e la sua
spumeggiante personalità lo aveva conquistato,facendolo
cadere in un baratro senza ritorno chiamato amore,e a Derek andava bene
il fatto che non ne sarebbe più uscito.
Sapeva cosa doveva fare.
Aveva ora la possibilità di essere felice con Stiles.
Lui lo amava,e probabilmente,se ripensava al quasi bacio di qualche ora
prima,i suoi sentimenti erano ricambiati.
Al diavolo il suo salvatore,era con Stiles che poteva essere veramente
felice!
Drizzò la schiena e fece per andarsene,ma si
fermò nell'udire una voce in lontananza che cantava,e
ritornò ad affacciarsi sulla balconata. Riconobbe
all'istante la canzone: era quella che il suo salvatore gli aveva
cantato dopo averlo salvato!
Fu allora che lo vide.
Sulla spiaggia,un ragazzo alto e snello camminava lungo la
riva,intonando con voce melodica quelle note che ormai il principe
conosceva a memoria. Attorno al suo collo brillava una conchiglia
dorata,e più la guardava,più Derek si sentiva
scivolare in una specie di trance,fino a che tutto intorno a lui non si
oscurò.
___________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Salve ragassuoliiiiiii!!!
Lo avete aspettato tanto,ed ecco qui il nuovo capitolo!
Kate ha capito di che pasta è fatto veramente Stiles ed
è intervenuta a rendergli più difficile il gioco.
In risposta ad alcuni di voi,Kate ha sempre tenuto d'occhio il nostro
cucciolotto. Proponendogli quel patto,lei non si aspettava davvero che
Stiles riuscisse a conquistare il sourwolf in così poco
tempo,e ora che si rende conto che sta per perdere capisce che deve
fare le cose seriamente per far si che i suoi malefici piani non
falliscano.
Che cosa aspetterà al nostro umano preferito? Che piano
malefico ha in serbo la strega del mare per Stiles?
Lo scoprirete nella prossima puntata!
:*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Day 3: The Imposter ***
Part Of Your World
Capitolo 13
La mattina dopo Stiles si svegliò con una spiacevole
sensazione alla bocca dello stomaco.
Persino l'atmosfera attorno a lui sembrava essersi fatta più
cupa.
Se chiudeva gli occhi poteva ancora riuscire a sentire la risata
malvagia di Kate che aveva udito in sogno. Non era stato esattamente un
incubo,no. Solo la risata della Strega del Mare
nell'oscurità. Nient'altro. Non aveva alcuna ragione per
preoccuparsi,giusto?
Dopotutto le cose tra lui e Derek andavano benissimo,e anzi,se
ripensava all'altra sera,quando aveva quasi baciato il principe,in lui
si era accesa la speranza che i suoi sentimenti fossero ricambiati dal
maggiore.
Quello era il suo terzo giorno sulla terra,e Stiles si sentiva
ottimista circa la possibilità di rimanere umano per
sempre,anche se ciò significava non riavere mai
più la sua splendida voce.
Si vestì più in fretta che potè,certo
che Derek lo stesse aspettando giù per la colazione,e il
castano non voleva sprecare un singolo minuto di quella giornata.
Sperando che il moro non lo stesse aspettando da troppo tempo,corse
giù per le scale in tutta fretta e prese il
corridoio,ansioso.
Ma prima che potesse raggiungere la sala da pranzo,Lydia lo
fermò proprio davanti alla porta.
Il sorriso del castano scomparve nel vedere l'aspetto della giovane
strega: i suoi occhi erano sgranati,e il suo volto era completamente
pallido,e dalla sua espressione sembrava avesse appena visto un
fantasma.
"S-Stiles,io...io non credo sia una buona idea andare da lui..."
L'ex tritone si accigliò confuso,e fece per affacciarsi alla
porta,ma lei glielo impedì prendendolo per il braccio,mentre
continuava a guardarlo con un'espressione sconvolta.
"Non credo che tu voglia vedere questo".
Ora Stiles iniziava seriamente a preoccuparsi,e dentro di sè
percepì quella spiacevole sensazione nelle viscere farsi
più intensa che mai.
Con uno strattone si liberò dalla presa della rossa,e
riuscì finalmente ad affacciarsi alla porta,solo per
rimanere pietrificato davanti alla scena che gli si presentò
di fronte ai suoi occhi.
Nella sala da pranzo c'erano Derek e Peter,ma non fu questo che lo
sconcertò,ma il fatto che ci fosse una terza persona
completamente sconosciuta,un ragazzo alto e bello dai capelli biondi
pettinati all'insù e gli occhi blu ghiaccio,abbracciato a
Derek.
E questi,a sua volta,lo stringeva a sè come se fosse la cosa
più preziosa dell'universo.
Peter stava parlando,ma il castano non riusciva a cogliere le
parole,almeno finchè non obbligò il suo sguardo a
posarsi sul maggiore
degli Hale.
"...ebbene,ti porgo le mie scuse,nipote,per aver affermato il
contrario. Ora ho davanti ai miei occhi la prova che il tuo misterioso
salvatore esiste davvero!" disse,accennando al biondo sconosciuto.
Impossibile! pensò Stiles. Era un errore! Lui era quello che
aveva salvato Derek! E poi chi era quel ragazzo? Da dove era spuntato
fuori?
Il castano cominciava a sudare,ma era troppo scioccato e confuso per
fare qualcosa.
"Vogliamo sposarci il prima possibile" disse Derek con voce stranamente
piatta e inespressiva.
A sentire quell'affermazione l'ex tritone si sentì mancare
il peso sotto ai piedi,e udì il suono del suo cuore che si
spezzava in due.
"Stasera. Ho già sistemato tutto. La nave nuziale
salperà oggi qualche minuto prima del tramonto."
Quella frase fu abbastanza.
Stiles si portò la mano alla bocca e abbandonò in
fretta e in furia il corridoio,incapace di trattenere le lacrime.
Urtò per errore Isaac con la spalla,ma non si
voltò per scusarsi,invece corse fino alla spiaggia,dove si
gettò a terra dando sfogo al suo dolore.
*
*
*
"E' assurdo!" esclamò Scott esterrefatto. "E' stato Stiles a
salvarlo da quella tempesta! Come osa quel...quel...mammifero arrogante
farsi passare per lui?"
Era quasi mezzogiorno,e Stiles aveva già esaurito tutta la
sua scorta di lacrime.
"Non possiamo fare niente per provare che sia un impostore?" chiese
Allison a Lydia. "Non conosci qualche incantesimo che possa aiutarci?"
La rossa si morse il labbro. "No,se non conosco bene quel
ragazzo...anche se a dire il vero mi sembra di averlo già
visto da qualche parte,ma non ricordo proprio dove."
Stiles acoltava passivamente quello scambio di battute,ma la sua testa
pensava ora a ciò che gli sarebbe accaduto da lì
a poche ore: avrebbe perso Derek,e aveva perso l'accordo con
Kate,secondo il quale,in caso avesse fallito,sarebbe stato il suo servo
per l'eternità.
La cosa lo spaventava,certo,ma la sua angoscia era proiettata
più verso la prospettiva di vedere il principe di cui era
innamorato sposare un altro che non era lui,e che per giunta si faceva
spacciare per lui.
Era stato così sicuro quando aveva firmato quella
pergamena,sicuro di potercela fare,anche se sarebbe stato difficile,e
adesso...
Sospirò.
Forse se si fosse impegnato di più,se...
"Non dirlo!" lo interruppe Lydia. "Non é colpa tua,ok? Tu
sei stato fantastico. Derek ti ama,io questo lo so."
"Ma apparentemente lui da più importanza al suo salvatore
misterioso" concluse Scott.
Il castano abbassò lo sguardo.
"Scott!" lo rimproverò Allison.
'No,ha ragione' scrisse Stiles sulla sabbia.
Ci fu un lungo silenzio generale dove nessuno seppe cosa dire.
"Mi dispiace,Stiles" lo abbracciò Lydia.
"Io chiederò alla strega del mare di prendere anche me come
suo servo" annunciò Scott "Almeno non sarai solo"
Stiles fece scattare la testa e rifiutò l'offerta con
espressione inorridita.
"Se segiussimo il ragazzo?" propose Allison "Se riuscissimo a scoprire
chi é e da dove viene e provare che sia un
impostore prima del tramonto,forse potremmo impedire le nozze
e dare un'ultima possibilità a Stiles!"
I quattro si guardarono.
"E' la nostra unica possibilità" annuì la rossa.
"Forse c'è ancora una speranza".
*
*
*
Ma niente da fare.
Per tutto il giorno il quartetto aveva seguito invano l'impostore,ma
non avevano scoperto nulla se non il suo nome,Jackson.
Quel nome aveva fatto suonare un campanello d'allarme nella testa di
Stiles,ma quest'ultimo non ne capì il senso. Certo,ora che
lo guardava meglio,in effetti il ragazzo era stranamente
familiare,eppure era convinto di non averlo mai visto.
Il fallimento di quell'impresa depresse ancor di più l'ex
tritone,il quale,avendo silenziosamente ammiso la sua
sconfitta,guardava malinconico dal porto la nave nuziale-sulla quale
non era stato invitato-che si allontanava in mare.
Oltretutto,per tutto il giorno Derek non lo aveva degnato di uno
sguardo,anzi,era come se non esistesse,e questo fecvae soffrire ancor
di più il castano.
Non aveva più lacrimne da versare,nessuna voce per
gridare,nessun modo per esprimere il suo dolore.
Lydia al suo fianco era incapace di consolarlo,ed Allison era immersa
in acqua fino alle spalle e fissava anche lei mestamente il veliero
appena salpato.
Scott non si vedeva da ore,ma senza dubbio prima o poi sarebbe
riapparso senza alcuna informazione.
Tutto era perduto.
Stiles si sedette sul molo in attesa del tramonto,accettando la sua
misera sorte.
*
*
*
Scott seguiva la nave nuziale da parecchio tempo ormai,ma era deciso a
non arrendersi.
Non era possibile che l'origine di quel ragazzo fosse sconosciuta,e non
poteva permettere che una persona qualsiasi portasse via la
felicità del suo migliore amico. Era inconcepibile! Non
meritava di farla franca sposando il principe!
Fu però confuso quando udì una voce-la voce di
Stiles! realizzò con un sussulto-provenire da uno dei buchi
della nave-oblò,si corresse.
La voce cantava:
"Ma
che sposo strepitoso e fantastico sarò!"
Scott decise di correre il rischio, e si arrampicò sul
fianco della nave aiutandosi con una corda,proprio come aveva visto
fare da Stiles qualche settimana prima,e si affacciò
all'oblò cercando di non essere visto.
All'interno l'impostore danzava e cantava con la voce del suo migliore
amico,guardandosi allo specchio.
"Ogni
mossa é stabilita e il piano va.
Il
tritoncino sarà nostro
e
l'oceano sarà di Kate!"
All'improvviso lo specchio brillò,e sul riflesso comparve il
volto della strega del mare.
"Stai facendo un buon lavoro,Jackson! Manca poco al tramonto,ormai.
Ancora qualche minuto e Stiles sarà mio. La nostra vittoria
è imminente!" esclamò lei sghignazzando
malignamente,imitata da Jackson,che gettando il collo all'indietro
permise a Scott di riconoscere la conchiglia magica che racchiudeva la
voce di Stiles.
"Jackson!" Scott spalancò gli occhi,riconoscendo proprio
allora il servitore di Kate. "Ma certo! Dovevamo capirlo subito! Devo
avvisare subito Stiles!"
E,senza perdere altro tempo,si lasciò cadere in acqua e
nuotò in direzione del molo,dov'erano gli altri.
"STILEEEEEEEEEESS!!"
*
*
*
"STILEEEEEEEEEESS!!"
La voce di Scott ruppe il silenzio nell'aria,e il secondo dopo il
tritone spuntò davanti a loro e si accasciò sul
molo.
"Ehi,Scott, respira!" disse Allison,ma lui non l'ascoltò.
"Stiles...Stiles...ho visto..." ansimò "...ho visto Jackson!
Lui é Jackson,Jackson il mostro-anguilla,il servitore di
Kate che cantava con la voce che ti ha rubato! Stiles,Derek
é sotto un incantesimo!" urlò "E sta per sposare
Jackson la mezza murena!"
Stiles sgranò gli occhi a quella rivelazione.
Aveva dovuto aspettarselo! Avrebbe dovuto sapere che la strega avrebbe
giocato sporco. E a Stiles non piacciono le persone che giocano sporco.
"Dobbiamo fermare il matrimonio!" esclamò Allison.
Tutti concordarono,ma il castano non se la sentiva di stare con le mani
in mano.
Prese una decisione sia coraggiosa che stupida: si tuffò in
acqua,dimenticandosi di non sapere nuotare. Per fortuna Allison corse
immediatamente in suo soccorso,prendendolo da sotto le ascelle per
tenerlo a galla.
"Io conosco un incantesimo in grado di rallentare il tramonto,ma non
durerà per sempre" disse Lydia.
Scott aiutò Allison a sorreggere Stiles. "Noi porteremo
Stiles su quella nave" annunciò,prima di iniziare a nuotare
veloci verso il veliero.
Lydia rimase solo sul molo. "Ehi,Scuttle!" chiamò.
L'enorme gabbiano spelacchiato si materializzò sulla sua
spalla. "Ho bisogno del tuo aiuto".
*
*
*
"Tieni duro,amico,ci siamo quasi!" lo incoraggiò Scott
quando ebbero quasi raggiunto la nave.
Stiles era ansioso di arrivare al più presto,sperando di non
arrivare troppo tardi.
Per la prima volta da giorni rimpianse la sua coda scarlatta. Ora si
sentiva un peso inutile e galleggiante che gravava sulle
spalle dei suoi amici.
Raggiungere il veliero fu un sollievo per tutti.
Il castano afferrò la corda e si arrampicò sul
ponte,dove si udiva un gran baccano.
Arrivato sul ponte,si guardò intorno e la scena che gli si
presentò davanti lo sorprese.
L'intero ponte era in subbuglio: gabbiani,foche,leoni marini,anatre e
vari altri animali stavano gettando il panico tra gli ospiti.
Derek era immobile e inespressivo come una statua,senza dubbio ancora
sotto incantesimo,mentre gli invitati correvano urlando da tutte le
parti.
Jackson era caduto sulla torta nuziale,con gli uccelli che gli
beccavano la pelle,i vestiti e i capelli,e gridava di dolore e spavento.
Un gabbiano grosso e spelacchiato,che Stiles riconobbe come Scuttle,si
lanciò in picchiata verso il servo di Kate e gli
strillò nell'orecchio,cosa che fece perdere l'equilibrio al
biondo per lo spavento,facendolo cadere a terra.
L'impatto con il suolo fece rompere la conchiglia magica che portava al
collo,dalla quale ne uscì la voce di Stiles,rappresentata da
una piccola sfera di luce che cantava,sfrecciando via dalla sua
prigione e tornando nella gola del suo proprietario prima ancora che
Jackson se ne rendesse conto,sotto lo sguardo di tutti i
presenti,compreso quello di Derek,ormai ripretosi dalla tance.
"Stiles?"
Il castano gli sorrise. "Ciao,Derek"
"Tu puoi parlare!" Il principe si precipitò da lui
"Ora si"
"Eri tu dunque? per tutto questo tempo?"
Stiles rise. "Era ora che te ne accorgessi,Sourwolf!"
"Derek,sta lontano da lui!" esclamò Jackson,con la sua voce
da rettile.
"Lui chi è allora?" chiese il principe,indicando l'impostore.
Il castano gli prese il volto tra le mani "Non c'è tempo,te
lo dico dopo,ti spiegherò tutto,ma ora devi baciarmi,svelto!"
Derek annuì,e avvicinò i loro volti,ma prima che
le loro labbra si toccassero,Stiles gridò per l'improvviso
dolore alle sue gambe,e si
accasciò a terra.
Si udì un sussulto generale e Derek ora fissava incredulo la
sua coda scarlatta.
Stiles si era appena ritrasformato in tritone sotto gli occhi di tutti.
"Sei troppo tardi,Stiles!" rise Jackson,tornando alla sua forma
originale,con orrore di tutti.
"Stiles,attento!" gridò Derek,guardando dietro di lui,ma fu
troppo lento per evitare che i tentacoli di piovra usciti dall'acqua
afferrassero Stiles e lo trascinassero giù negli abissi.
___________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Dal due mesi che non aggiorno?! Ma stiamo scherzando?? Uhhhhhhhhhh!!
Dannata scuola,guarda che cosa mi fai fare!!
Tranquilli,insultatemi pure,me lo merito. Sia per il ritardo clamoroso
sia per il capitolo in sè.
Come molti di voi hanno indovinato,Kate ha trasformato Jackson in umano
e lo ha fatto passare per il vero salvatore di Derek,ma per fortuna non
si sono sposati.
Anche perchè sposare un mezzo kanima,mezzo murena...gah!
*rabbrividisce e fa per vomitare* No,proprio no!
Il sourwolf lo ha riconosciuto,ma ora i nostri beniamini dovranno fare
i conti con Kate.
Ma questo nel prossimo capitolo,che spero di pubblicare presto!
Bacioni :*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Going Through Hell ***
Part
Of Your World
Capitolo 14
"Lasciami!" gridò Stiles,cercando di divincolarsi dalla
forte presa della strega,invano. Kate era molto forte.
"I patti si rispettano,principino. Dovevi farti baciare prima del
tramonto del terzo giorno. Non ce l'hai fatta. Ora verrai con me."
"No!" gridò lui con rabbia. "Tu hai giocato sporco,strega!"
Lei scrollò le spalle con una risatina "In guerra e in amore
tutto è concesso,e io sono in guerra,Stiles,per riprendermi
ciò che mi appartiene."
Il castano era intelligente,e perciò non ci mise molto a
realizzare quali erano le perfide intenzioni della strega.
"Il regno del mare non é mai stato tuo. Te lo sei preso con
la forza in passato,e mio padre lo ha liberato dalla tua tirannia. E tu
non torcerai nemmeno un capello al mio popolo,mi hai sentito?"
Per tutta risposta,Kate rise di gusto "Oh,pesciolino,non sei
esattamente nelle condizioni per fermarmi" e così
dicendo,schioccò le dita e attorno ai polsi di Stiles
comparvero delle spesse catene nere. "Ora sei mio prigioniero."
Il principe tritone cercò di liberare i polsi,ma le catene
erano fatte di pura magia nera.
"Ti conviene venire con me" disse Kate "altrimenti lei farà
una brutta fine."
Stiles seguì il suo sguardo e spalancò gli occhi
con orrore. "Lydia!"
Davanti a lui,Jackson e Matt trasportavano una Lydia incosciente,legata
e imbavagliata,e Matt teneva i suoi artigli proprio sulla gola della
giovane strega.
"Seguici" sibilò jackson "e a lei non sarà fatto
del male."
Il castano,pur con gli occhi accecati dalla rabbia specialmente nei
confronti di Jackson,sentì il grave peso della colpa
aggravagli nel petto. Se Lydia era in quelle condizioni era per colpa
sua.
Accettò,quindi,di farsi trascinare da Kate verso la grotta
dove la mezza piovra viveva,vicino ai due mostri-murene che
sorreggevano la sua amica.
"Devo ammettere che il suo piano era veramente furbo"
commentò la strega dopo minuti di silenzio. "Rallentare il
tramonto in modo che tu potessi farcela. Che peccato che non ce l'abbia
fatta. Se solo Matt non fosse stato lì..." non
riuscì a finire la frase a causa dello schiaffo improvviso
del castano che le arrivò in faccia.
Il tritone era di per sè la persona più pacifica
del mondo,ma se toccavi le persone a lui care,era capace di arrabbiarsi
sul serio,ed ora il giovane principe era al limite.
Kate ringhiò,e lo sbattè con forza contro una
roccia "Ora ascoltami bene,tu piccolo..."
"KATE! FERMATI!" tuonò una voce,facendo girare di scatto
tutti i presenti.
Lì,proprio davanti ai loro occhi,stava Re John
Stilinski,più autoritario che mai,seguito dal suo fedele
consigliere Parrish.
Kate,tuttavia,non sembrava affatto sorpresa dalla sua comparsa.
"Bene,una fatica in meno. Salve,Stilinski. Cercavo proprio te!"
John le puntò ferocemente il tridente alla gola. "Lascia
andare mio figlio e la sua amica!" ordinò.
"Non posso" sorrise la strega,facendo apparire dal nulla la pergamena
magica con la firma di Stiles davanti alla faccia del Re. "Vedi,io e
tuo figlio abbiamo fatto un patto."
Jordan sussultò,e il Re del Mare era a corto di parole.
Stiles abbassò lo sguardo,sentendosi colpevole.
John fece brillare il tridente e lo puntò dritto contro il
contratto. L'impatto della magia fece scaraventò Kate contro
una roccia,ma la pergamena restò intatta.
Lei rise. "Si,sapevo che lo avresti fatto. Ma come puoi vedere il
contratto é perfettamente legale. Persino tu non puoi
opporti ad esso"
Ora John era completamente scioccato.
"Ora tuo figlio appartiene a me. Il figlio del Re del Mare. Una merce
alquanto preziosa"
Tutt'a un tratto la pergamena si trasformò in un vortice che
avvolse Stiles,estraniandolo dalla conversazione che stava avendo luogo
davanti a lui.
Con orrore si rese conto che Kate lo stava trasformando in uno dei suoi
tanti polipi mostruosi che teneva nella grotta.
Ma,improvvisamente,il vortice lo lasciò andare,e il tritone
cadde all'indietro,atterrando sulla sabbia e guardandosi intorno
confuso.
Il suo sguardo si posò su Kate,la quale,sghignazzando,si
stava mettendo in testa la corona-la corona di suo padre!- e afferrava
il tridente con espressione estatica.
Accanto a lei,Parrish era accovacciato,scioccato,accanto a un esile e
triste polipo,che Stiles riconobbe con orrore come suo padre.
In un istante capì ciò che era accaduto: suo
padre aveva preso il suo posto,rinunciando al suo titolo di Re,per
cedere tutto il potere alla strega. Per lui.
Suo padre,che aveva distrutto la sua grotta,che non approvava e non
capiva i suoi sentimenti per un umano,ora si era sacrificato per lui. E
Stiles ne capì il perchè. Perchè suo
padre lo amava. Nonostante tutto,l'amore che lega un padre al proprio
figlio ci sarebbe sempre stato.
Stiles aveva voglia di piangere. Quello era colpa sua,solo sua. Aveva
accettato il patto di Kate senza pensare alle possibili conseguenze.
Avrebbe dovuto capire fin da subito che la strega puntava al trono di
suo padre. Lui era stato solo il mezzo di cui lei si era servita per
arrivarci. Si sentiva orribile.
"Papà" disse con voce strozzata,nuotando verso di loro. "Mi
dispice,mi dispiace tanto."
Il polipo lo guardò con tristezza,prima di scuotere il capo.
"Non é colpa tua" disse Jordan. "Lei ha solamente
approfittato dei tuoi sentimenti,ingannandoti."
Stiles alzò lo sguardo,sorpreso. Suo padre non era
più arrabbiato con lui?
"Non é colpa tua" ripetè il consigliere.
Il principe abbassò lo sguardo al suolo,dove ora giaceva
Lydia,ancora incosciente,ma libera dalle grinfie delle due murene,anche
se ammanettata come lui.
"Guarda,Stiles!" esclamò Kate. "Guarda che cosa hai fatto!
Ma non temere" aggiunse con un sorriso malvagio "ora non avrai
più ragione di soffrire"
Detto ciò,fece illuminare il tridente che stringeva tra le
mani e lo puntò contro di lui.
Ma prima che potesse fare altro,la strega sgranò gli occhi e
strillò di dolore,per poi girarsi furibonda verso il suo
assalitore.
"Derek,che fai qui?" gridò Stiles,spaventato "va via!"
Il moro estrasse la spada dal fianco di Kate,e indietreggiò
di scatto. "Stupido umano" ringhiò lei.
Derek fece per nuotare verso la superficie per riprendere altro
ossigeno,ma venne afferrato da Jackson e Matt,che cercavano di
soffocarlo in acqua,spingendolo sempre più
giù,lontano dalla superficie.
"Lasciatelo!" gridò Stiles. I due mostri-murena
risero,ignorando tuttavia l'arrivo di Scott ed Allison,almeno fino a
che i suoi due amici non strinsero le mani attorno al loro
collo,togliendo il respiro ai due mezzi rettili.
Jackson e Matt,nel tentativo di divincolarsi in agonia dalla loro
presa,lasciarono andare Derek,il quale colse al volo l'occasione per
risalire in superficie a prendere una boccata d'aria.
Stiles,tuttavia,vide Kate puntare il tridente verso il suo amato,e con
uno scattonuotò verso di lei e le tirò i
capelli,deviando la traiettoria della magia ,che invece di colpire
Derek,colpì i due mostri-murena,che si disintegrarono,e di
loro non rimase altro che un mucchio di detriti.
Stiles non perse altro tempo e nuotò verso verso
Derek,ancora con le catene magiche che gli stringevano i polsi.
"Derek!" Il moro lo raggiunse a nuoto,e i due si strinsero in un
abbraccio. "Devi andartene subito,qui è pericoloso!"
"No,io non ti lascio. Ti ho già perso una volta. Non ti
perderò di nuovo!" ribattè il maggiore.
Improvvisamente un fulmine squarciò il cielo e una violenta
tempesta si abbattè su di loro,e la sua forza fu tale da
separarli.
Kate emerse dall'acqua soprà un altissimo piedistallo di
ghiaccio,e la sua risata malefica riecheggiò per tutto il
mare. "Ora sono io la regina del mare! L'oceano ora appartiene a me!"
gridò.
Stiles si accorse proprio in quel momento che la strega stringeva tra i
tentacoli Derek,Scott,Allison,Parrish e suo padre nelle sue sembianze
di polpo.
Il castano era pietrificato dalla paurapaura di Kate e della sua
follia,paura per lui e per i suoi cari,e per la prima volta non seppe
cosa fare.
E Kate lo sapeva benissimo,e infatti iniziò a divertirsi nel
tormentarlo,lanciandogli piccoli fulmini con il tridente,che il tritone
riusciva ad evitare lanciandosi a destra e a sinistra all'ultimo
momento.
Eventualmente,lei ne ebbe abbastanza di giocare con lui e,alzando le
braccia,fece emergere dall'acqua il relitto di un enorme galeone pirata
e lo sollevò grazie alla sua magia,per poi farlo abbattere
su di lui.
L'impatto avrebbe dovuto ucciderlo,ma Stiles fece appena in tempo ad
aggrapparsi ad una delle corde alla poppa della nave,ma fu comunque
trascinato sott'acqua.
Appena prima dell'immersione udì a malapena le grida di
terrore dei suoi amici e di Derek,insieme al grido di vittoria della
strega,che credeva di averlo ucciso.
Prima ancora che la nave si schiantasse sulla sabbia,Stiles
lasciò la presa,e il veliero si distrusse a causa
dell'impatto.
Ciò fece svegliare di soprassalto Lydia che si
guardò intorno con aria frastornata.
Stiles si accorse solo ora che la ragazza era ferita alle spalle,opera
senza dubbio degli artigli dei servi di Kate.
"Lydia,devi aiutarmi" la pregò lui. "Riesci a liberarti?"
Lei annuì,e il secondo dopo il bavaglio e le catene erano
spariti. Malgrado ciò,la rossa non aveva affatto una buona
cera,e sembrava sul punto di svenire un'altra volta.
"Mi dispiace di non essere riuscita a ritardare il tramonto...non avevo
visto Matt,se me ne fossi accorta in tempo..."
"Non importa,Lydia. Non è colpa tua,ma mia. Io vi ho
cacciato in questo disastro,e io risistemerò tutto. Potresti
liberare anche me da queste catene?" le chiese,porgendogli i polsi.
"Mi dispiace di non poter essere di molto aiuto in questo momento"
disse lei,mestamente. "Sono troppo debole" disse,prima di sciogliere le
catene che stringevano Stiles.
"Hai fatto abbastanza,Lydia,credimi" la rassicurò lui con un
sorriso,aiutandola ad adagiarsi su una roccia muschiata.
Lei gli fece un piccolo sorriso. "Vai,io starò bene"
Il castano annuì,e risalì in superficie.
Stavolta,doveva fare in modo che non lo vedessero.
Doveva escogitare un piano,in qualche modo doveva fermare Kate.
Come per segno divino,vide la spada di Derek gallleggiare ad appena
qualche metro da lui. Il castano l'afferrò e
fissò l'ormai altissima torre di ghiaccio dove in cima stava
la strega,e fu colto da un'idea folle.
Si avvicinò furtivo alla base e,tenendo la spada tra i
denti,iniziò a scalare la struttura scivolosa servendosi
della sola forza delle braccia e degli addominali.
La scalata fu faticosa,molto più faticosa di quando si era
arrampicato sulle corde delle navi in passato. Ed era anche molto
più pericolosa,ma Stiles non era il tipo da arrendersi
così facilmente.
Ignorò la fatica e il dolore e continuò a
scalare,sempre stringendo l'elsa della spada coi denti.
La tempesta,se possibile,si era fatta ancora più violenta,e
Stiles ringraziò mentalmente il fatto che la nave degli Hale
aveva fatto ritorno sulla terraferma. Almeno loro erano al sicuro.
Con un ultimo sforzo,finalmente riuscì ad arrivare in
cima,alle spalle della strega,la quale non si era ancora accorta della
sua presenza. E neanche i suoi amici.
Stiles afferrò deciso la spada e si lanciò su
Kate.
Quell'attimo di sorpresa fece si che lei perdesse l'equilibrio,ma non
abbastanza da lasciar andare i suoi amici. Ma ciò non lo
scoraggiò,ma anzi gli diede ancora più coraggio
per incalzare la strega con la spada.
Stiles non era uno spadaccino provetto,ma più o meno sapeva
le basi. Dopotutto era pur sempre un principe,ed era stato addestrato
come tale.
Ma ora che metteva le sue conoscenze e abilità in
pratica,rimpianse tutte quelle volte che aveva saltato le lezioni del
suo istruttore per andare a caccia di tesori nei relitti.
Tuttavia se la stava cavando piuttosto bene. Certo,Kate era agile,forte
e astuta,ma Stiles riusciva a schivare il tridente con la stessa
velocità,anche se il peso morto della sua coda non
gli rendeva le cose facili.
Kate lo incalzò,fino a spingerlo al limite della torre,e
cercò di fargli perdere l'equilibrio con il tridente. Fu
allora che il castano ebbe un'altra idea.
Iscenando una finta,illuse la strega che stesse finalmente per
cadere,ma all'ultimo minuto si lanciò in avanti e le
mozzò un tentacolo davanti.
Per il dolore,lei si portò entrambe le mani all'arto
offeso,lasciando così la presa sul tridente,che fu
prontamente afferrato da Stiles.
Appena il magico scettro venne a contatto con le dita dita del
principe,la tempesta cessò all'istante,e il mare e il cielo
tornarono sereni.
La strega si rese del suo errore solo in quell'istante,ma ormai era
troppo tardi. "NO!"
Kate fece un gesto disperato nel tentativo di riprendersi il
tridente,ma Stiles glielo puntò contro,e la strega esplose
in una cascata di schiuma di mare.
In seguito alla sua morte,la struttura di ghiaccio iniziò ad
auto distruggersi,crollando pezzo dopo pezzo.
Ma se pensava che gli attimi di terrore fossero finiti,Stiles si
sbagliava di grosso,poichè si accorse troppo tardi che la
porzione di ghiaccio sotto i piedi di Derek si era appena
distrutta,facendo cadere nel vuoto l'umano. "Derek!"
Stiles lasciò spada e tridente e si lanciò dalla
torre per afferrare il suo principe e proteggerlo dall'impatto con
l'acqua che da quell'altezza lo avrebbe ucciso se non ci fosse stato
lui a proteggerlo.
Riemersero entrambi il secondo dopo,ansimando a causa dell'adrenalina.
Nel vedere che Derek stava bene,il castano tirò un sospiro
di sollievo,e si sentì anche più leggero quando
accanto a lui vide riemergere,sani e salvi,tutti i suoi amici,compreso
suo padre,il quale era ritornato normale e aveva di nuovo la sua corona
e il tridente.
Dietro di lui,comparvero all'incirca una ventina di tritoni e
sirene,che gli sorrisero riconoscenti,per poi inchinarsi. Stiles non ci
mise a capire che erano i polipetti nella grotta di Kate che,alla
disfatta della strega,erano ritornati alla loro forma originale.
Il principe tritone sorrise a sua volta,prima di tirare a sè
un Derek debole e stanco,e nuotare verso la riva.
Era l'alba quando finalmente posò Derek sulla spiaggia.
___________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
Heilàààà gente!!! Come va?
Allora,premetto che è la prima volta che scrivo una scena di
battaglia,quindi siate buoni con me. ( tanto so già che fa
schifo,ma questa era la versione migliore).
Ho preso molto spunto anche dalla battaglia de "La Sirenetta 2",che
l'ho preferita di più rispetto all'altra.
Se nel film originale é Erick che salva Ariel da Ursula,qui
é Stiles l'eroe!!! Lui non é mai stato una
donzelletta in difficoltà,ma sa combattere le sue battaglie
e non aspetta che qualcuno lo salvi.
E' Stiles quello che sconfigge Kate e rimette le cose a posto,salvando
sia il suo regno sottomarino che quello degli umani. Perciò
è un eroe in tutto e per tutto,sia qui che nel telefilm.
O per lo meno questo è la mia opinione di lui.
Bene,quindi...anche questa storia è quasi terminata,manca
solo un capitolo.
Poi purtroppo dovrò dedicarmi interamente allo studio e alla
mia maturità. Purtroppo non posso sottrarmi sempre,anche se
vorrei,credetemi.
Se posso,di tanto in tanto,aggiornerò la mia raccolta
"Disney songs-Sterek version" che troverete però solo su EFP
(ho anche Wattpad e ArchiveOfOurOwn).
Verso Agosto poi pubblicherò gli epiloghi rossi di
entrambi,dove ci sarà,ovviamente,la notte di nozze eheheheh
Alla prossima,allora!
Baci,baci :*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Together At Last ***
Part
Of Your World
Capitolo 15
Stiles si svegliò al suono degli schiamazzi di uno stormo di
gabbiani che volavano alti nel cielo sopra di lui,insieme al calore dei
raggi del sole sulla sua schiena nuda.
Sbattè le palpebre diverse volte prima di abituarsi alla
forte luce mattutina,per poi stiracchiarsi e liberare un sonoro
sbadiglio.
"Buongiorno" sussurrò una voce accanto a lui,facendo
sobbalzare il castano con uno squittìo molto poco virile.
Tuttavia si rilassò quando si volto e vide un Derek
sorridente sdraiato di fianco vicino a lui che sogghignava.
Il ricordo della notte precedente lo assalì improvvisamente
come una valanga: il quasi-matrimonio di Derek con Jackson,il
sacrificio di suo padre,la battaglia,la morte di Kate...
"Stai bene? Sei ferito?" chiese al moro,scrutandolo ansioso.
"Sto bene,grazie a te" gli sorrise il più grande. "Mi hai
salvato la vita una seconda volta."
Stiles arrossì,per poi abbassare lo sguardo.
"Ehi." sussurrò Derek,alzandogli il mento con le dita. "Dico
sul serio. Hai salvato me da quella tempesta. E ora hai
salvato tutti noi da una fine orribile. Sei stato un'eroe due volte."
Il tritone scosse la testa. "No Derek,io non sono un eroe. Quello che
è successo è colpa mia. Se non avessi firmato
quella pergamena questo non sarebbe successo."
"Io non so cosa è successo tra voi,anzi in realtà
non ho capito nulla." ammise il moro. "Ma so di per certo che non
è colpa tua e che in qualche modo lei ti ha ingannato"
"Ed io ho abboccato all'amo come un pesciolino qualsiasi"
"Ma poi ci hai salvati. E' questo che importa."
Stiles sorrise e si gettò su Derek,facendo scontrare le loro
labbra nel bacio tanto atteso durante tutti quei giorni in cui era
stato sulla terraferma. Il loro primo bacio. Il bacio del vero amore.
Fu un bacio passionale e mozzafiato che racchiudeva, insieme all'amore
che provavano l'uno per l 'altro,anche la gioia di essersi finalmente
ritrovati. E Stiles era al settimo cielo.
"Ahem!"
Un colpo di tosse interruppe quel momento magico,e Stiles si
girò di scatto per vedere suo padre davanti a
loro,inginocchiato sulla sabbia-o meglio sarebbe stato inginocchiato se
avesse avuto le ginocchia al posto della coda- ma sempre dritto e col
suo solito portamento regale. Tuttavia il suo viso adesso esprimeva un
misto di orgoglio e di amore.
"Papà!" esclamò Stiles,per poi abbracciare di
slancio il genitore.
"Oh,figliolo,sono così fiero di te! Hai salvato sia la terra
che il mare dalla tirannia di quella strega. Il popolo del mare non
può chiedere un principe migliore"
"Principe?" esclamò Peter,comparso proprio in quel momento
alle loro spalle,seguito da Cora e Laura,giunti senza dubbio a
soccorrere Derek.
Il giovane Hale sorrise. "Zio,Laura,Cora,siete ora in presenza del Re
John Stilinski"
"Il Re del Mare?" esclamò incredula Laura.
"In persona" annuì John con un piccolo sorriso.
Stiles ne fu sorpreso e deliziato. Era la prima volta che vedeva suo
padre così cordiale nei confronti degli esseri umani,e
sorrise nello scoprire che,oltre ad aver salvato coloro che amava,era
riuscito anche a far cambiare a suo padre la sua visione dei terrestri.
"E' un piacere fare la vostra conoscenza,Vostra Maestà"
s'inchinò Derek,imitato subito dai suoi tre familiari.
"Altrettanto" rispose il Re,rivolgendo al moro un ampio sorriso.
"Quindi" disse Cora,rivolgendosi a Stiles"se lui è il Re ed
il Re è tuo padre,allora tu dovresti essere..."
"...il principe del mare" concluse per lei il castano,facendo un
profondo inchino. "Principe Mieczyslaw Stilinski al vostro servizio,ma
preferisco essere chiamato Stiles."
"Oh." Per una volta i tre Hale erano a corto di parole.
"Vostra Maestà" Derek si rivolse a John. "Devo ringraziarvi.
Avete cresciuto un figlio eccezzionale".
L'interpellato parve preso alla sprovvista,ma poi il suo sguardo si
addolcì e il suo sguardo si spostò varie volte da
lui a Stiles e da Stiles a lui,prima di rispondere:"Ed io ringrazio te
per aver salvato mio figlio"
"Credetemi,darei la mia stessa vita per lui."
John lo fissò per diversi minuti,prima di annuire.
"Capisco." disse,prima di far brillare il tridente e puntarlo alla coda
di Stiles che,con stupore e sorpresa di tutti,mutò in due
paia di gambe,ovviamente fasciate da un pantalone nero.
"Papà!" esclamò il castano,incpace di credere ai
suoi occhi. "Hai davvero fatto..."
John gli sorrise affettuosamente. "Mi sbagliavo sugli umani. Avevi
ragione tu,non tutti sono cattivi. In qualche modo devo pur farmi
perdonare,no? Tu ami quest'umano,e anche lui ama te. Entrambi meritate
di essere felici,proprio come lo eravamo io e tua madre."
"Grazie papà!" Stiles si alzò in piedi e avvolse
suo padre in un forte abbraccio. "Grazie mille!"
"Ciò vuol dire che possiamo stare insieme!" disse Derek.
Stiles annuì e corse verso di lui per baciarlo.
"Si" rispose quando si furono separati. "Ora che ho le gambe nessuno ci
separerà più"
"Ora che hai anche
le gambe" lo corresse John.
Il castano si accigliò,confuso. "Che vuoi dire?"
"Non ti ho reso solo umano,ma ho fatto molto di più. Ti ho
concesso un dono molto speciale,un dono che non ho mai dato a nessuno."
"Che tipo di dono?" chiese curioso il castano.
John gli sorrise con aria misteriosa. "Prova a desiderare di avere la
coda"
Il castano era scettico,ma acconsentì comunque a fare quanto
richiesto,e sussultò con sorpresa quando vide le sue gambe
trasformarsi nella sua solita coda scarlatta,e solo la presenza delle
braccia di Derek attorno al suo busto gli impedì dal cadere
rovinosamente a faccia in giù sulla sabbia.
Stiles guardò scioccato e confuso il genitore,il quale con
un sorrisetto divertito disse:"ora prova a desiderare di avere le
gambe" lo incoraggiò.
Stiles lo fece e immediatamente la sua coda si tramutò di
nuovo in gambe.
Papà...io...sono senza parole." ammise.
"Strano da parte tua" commentò il sovrano del mare,per poi
spiegarsi meglio:"Ti ho concesso il dono il potere di cambiare forma a
tuo piacimento. Puoi scegliere ogni volta che vuoi e ovunque tu sia se
essere un tritone o un umano. Così puoi sempre venire a
trovare me e i tuoi amici ogni voltà che vorrai."
Wow,è fantastico" disse il castano.
"Sono perdonato?" chiese John con un sorrisetto.
"Certo!" rise suo figlio,abbracciandolo,ora più felice che
mai.
*
*
*
Gli applausi e i fischi provenienti dalla folla degli invitati fecero
si che Stiles e Derek avessero appena un minuto di tempo per
interrompere il loro bacio prima di essere letteralmente investiti da
abbracci e congratulazioni da parte di tutti gli ospiti.
Erano passati ben sei mesi dalla sconfitta di Kate,e Stiles era ora
considerato un'eroe sia dal popolo del mare che da quello terrestre,e
tutti concordavano che il principe Hale non avrebbe potuto scegliere
uno sposo migliore.
In quei mesi tante cose erano cambiate.
A tritoni e sirene era finalmente permesso di entrare a contatto con
gli umani e di interagire con loro dopo che,sotto insistenza di
Stiles,John Stilinski si era lasciato convincere a estendere il 'dono'
che aveva fatto a suo figlio anche a tutti gli abitanti del suo
regno,così da permettere a chiunque volesse di visitare il
mondo degli umani.
John stesso visitò diverse volte suo figlio sulla
terraferma,insieme poi a Scott e ad Allison-ai quali era stato proprio
Stiles a insegnare loro a camminare-.
E tutto andava a meraviglia.
Stiles guardò con gioia l'anello che ora portava al
dito,simbolo della promessa di matrimonio appena scambiata con Derek.
Le nozze si erano svolte sul molo,in modo da permettere anche a sirene
e tritoni di assistere alla celebrazione.
Il castano si girò per incrociare lo sguardo di suo padre,il
quale si stava asciugando una minuscola lacrima con un dito,sempre
stringendo il suo fidato tridente.
A fianco a lui stava Parrish,che stringeva tra le braccia una Lydia
sorridente e più in forma che mai ( i due si erano messi
insieme quando Lydia era ancora sotto la supervisione dei guaritori del
regno di suo padre,che le stavano ancora medicando le ferite inflittole
da Matt).
Scott ed Allison agitavano le braccia per attirare la sua attenzione.
Stiles rivolse loro un gran sorriso,prima di tuffarsi in acqua e andare
ad abbracciarli,scegliendo però di rimanere umano,anche se
ciò voleva dire inzupparsi fino all'osso.
Ma a lui non importava. Il suo desiderio si era realizzato:non solo
aveva ottenuto la pace tra il mondo degli umani e quello marino,ma
aveva anche finalmente sposato l'uomo di cui si era innamorato e per il
quale aveva rinunciato a tutto.
Con la sola differenza che ora Stiles era libero di visitare sia la
terra che il mare a suo piacimento.
Abbracciò anche suo padre,il quale si era appena unito al
gruppo.
Improvvisamente il castano si lasciò sfuggire uno strillo
acuto quando sentì qualcosa pizzicargli i fianchi,e si
girò giusto in tempo per vedere la testa di Derek spuntare
da sotto la superficie. "Ehi!"
Derek rise,una risata che contagiò tutto il gruppo,compreso
Stiles,il quale avvolse le braccia attorno alle spalle del suo amato e
avvolgendo le gambe attorno ai fianchi di suo marito,e baciarlo tra gli
applausi di tutti i presenti,mentre alle spalle di tutti John Stilinski
col suo tridente disegnava in cielo un arcobaleno,simbolo della nuova
pace tra la terra e il mare.
___________________________________________________________________________
Note dell'Autrice:
E anche questa storia è giunta al suo termine.
Vi piace questo finale? Dico la verità,non volevo rendere
Derek così OOC,ma non ce l'ho fatta. E' vero che
è anche innamorato e che in questa fic non ha perso la sua
famiglia in un incendio,ma anzi sono tutti vivi e vegeti,anche se non
sono nominati...
E poi mi sono inventata questa storia del "dono"
perchè,oltre al fatto che mi piaceva,ho immaginato che per
quanto felice Stiles sia con Derek,ho comunque pensato che lasciare suo
padre sarebbe stato difficile per lui perchè nonostante
tutto loro hanno un rapporto particolare,proprio come nella
serie,perciò non me la sono sentita di "separarli"...non so
se mi spiego...
...quindi in sostanza Stiles non ha dovuto scegliere tra la terra e il
mare (ovvio che avrebbe scelto la terrra per stare con Derek,ma
comunque essendo nato tritone il mare è e rimarrà
sempre una parte di lui).
Ok,detto questo,noi qui per ora ci salutiamo,ovviamente non per
sempre,state tranquilli,ma temo di non riuscire a farmi viva prima con
gli epiloghi rossi di Agosto per via degli esami.
Ci tengo a ringraziare chi ha letto questa storia,anche i lettori
anonimi,chi ha recensito questa storia e messa tra le
preferite/seguite/ricordate.
Sono lieta che la storia vi sia piaciuta.
Tanti baci dalla vostra Loba
:*
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3413447
|