Neutron star collision.

di ZaynLighter
(/viewuser.php?uid=233230)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Our love would be forever. ***
Capitolo 2: *** Promises. ***
Capitolo 3: *** Maybe next week. ***
Capitolo 4: *** Heart attack. ***
Capitolo 5: *** Without you. ***
Capitolo 6: *** Make a wish. ***
Capitolo 7: *** Rewind ***
Capitolo 8: *** Ordinary. ***
Capitolo 9: *** Pretending ? ***
Capitolo 10: *** just so you know. ***
Capitolo 11: *** with you. ***
Capitolo 12: *** Save you. ***
Capitolo 13: *** Hey Superstar. ***
Capitolo 14: *** We can learn to love again. ***
Capitolo 15: *** you won’t ever walk away. ***
Capitolo 16: *** (?) ***



Capitolo 1
*** Our love would be forever. ***


 

NEUTRON STAR COLLISION.


‘Hey superstar’ Savannah aveva risposto al telefono elettrizzata, vedendo il numero di Zayn comparire sul display del suo cellulare.
‘Non ancora piccola, prima devo passare i bootcamp e poi sconfiggere tutti gli altri partecipanti’ rise il ragazzo mantenendo i piedi per terra come era sua abitudine fare.
‘Eddai superstar, tu e gli altri quattro avete già la vittoria in tasca.’ Incalzò fiduciosa la mora.
‘Se lo dici tu c’è da crederci.’ La canzonò Zayn.
‘Ho mai sbagliato una previsione ?’ Chiese retoricamente, più sicura che mai, la prima.
‘Beh.. aspetta, è una domanda trabocchetto ?’ continuò a prendersi gioco di lei il ragazzo.
‘Ok, ho capito superstar, desisto. Insomma, parlami dei bootcamp, come sta andando ?’
 
 
Erano passati dodici mesi da quella telefonata.
In quegli approssimativi trecentosessantacinque giorni erano accaduti un susseguirsi di avvenimenti da segnare sul calendario: i ragazzi, gli One Direction, così Harry aveva voluto che si chiamassero, si erano qualificati terzi durante la finale di X Factor, credendo che il loro sogno fosse finito; solo al termine della trasmissione Simon disse loro ‘Questo è solo l’inizio per voi’ offrendogli un contratto discografico con la Sonymusic che non persero tempo a firmare.
Inevitabilmente Louis ed Hannah, la sua ragazza del college, si erano persi di vista, proprio come Harry ed Allie.
Erano finite da poco le vacanze di Natale ed i ragazzi stavano partendo per il tour di x factor mentre la sonymusic iniziava a preparare contratti discografici e ad organizzare il management .
 
 
‘Allora, hai deciso, parti ?’ chiese Savannah avvicinandosi alla coinquilina.
‘Sì, non c’è più posto per me, preferisco cambiare aria.’ Rispose questa sicura, anche se un po’ a malincuore.
‘Lo sai che se hai bisogno, a qualsiasi ora del giorno o della notte, non devi esitare a chiamarmi. Giusto ?’ continuò la prima mentre si sentiva sopraffare dalle emozioni.
‘Hey, non sto andando dall’altra parte del mondo, vado a New York.’ Sorrise ancora la seconda.
‘Non sarà dall’altra parte del mondo ma poco ci manca.’ Continuò a piagnucolare quasi implorando la migliore amica di non lasciare Londra.
‘Senti – sorrise sincera, come solo una vera amica sa fare – tu e il tuo diploma in marketing e comunicazioni potete andare a fare i PR dovunque vogliate, anche a New York, sai ?’ sorrise la bionda ammiccante.
‘Sai che non lascerei mai Londra.’ Si rassegnò la prima.
‘Londra.. o i ricordi che ci sono qua ?’ insistette la seconda.
‘Hey, si sta facendo tardi, ti accompagno all’aereoporto.’
 

Due ore dopo.

 
‘Quello è il mio volo.’ Incalzò la bionda.
‘A quanto pare.’ Trattenne a stento le lacrime la mora.
‘Non fare così, skype ogni giorno, te lo prometto.’ Le due risero con un groppo in gola.
‘Allora, questo è un addio...’ riprese la mora.
‘Hey, no, non lo dire neanche per scherzo, è solo un arrivederci, quindi arrivederci Savannah, mi mancherai da impazzire.’
‘Che te lo dico a fare, mi mancherai da impazzire anche tu, arrivederci Allie.’
Savannah guardò l’amica, compagna di college, di avventure, quella che credeva sarebbe stata anche la sua compagna di vita, fare il check in e partire per New York, la grande mela, col cuore pieno di orgoglio ed allo stesso tempo risentimento, risentimento per averla lasciata, così, da sola, nella città dei ricordi.
 
 
‘Hey, la tua valigia è pronta ?’ Chiese Liam entrando nella stanza dell’amico.
‘Ehm, sì, devo.. devo solo prendere le ultime cose’ sentenziò il moro avvicinandosi all’armadio.
Si allungò al suo interno per afferrare una biga di magliette pulite e tirandole a sé fece cadere qualcosa, una cornice bianca con una scritta nera: ‘Let me love you’. La foto che contornava ritraeva lui e la sua ex ragazza del liceo, mentre si guardavano sorridendo. In realtà non ricordava neanche che quella foto fosse nell’armadio a prendere polvere.
‘Amico, tutto bene ?’ Chiese Liam avvicinandosi al ragazzo ed appoggiando una mano sulla sua spalla, mentre lui si volto di scatto, permettendo al primo di vedere l’oggetto che teneva in mano.
Gli occhi castani di Liam caddero sulla foto e si soffermarono qualche secondo su quella ragazza mora, tanto forte quanto fragile. ‘Già – sospirò – manca a tutti.’
‘Non è che mi manchi, solo..’ Zayn si arrestò, non sapendo come concludere la frase.
‘Va bene, Savannah è stata la tua ragazza per molto tempo, non devi giustificarti se ne senti la mancanza.’




E bugie, non ne ho mai dette, perché il nostro amore sarebbe stato per sempre.
Neutron  star collision - Muse


 

E dopo un ritardo macroscopico,
eccomi con la seconda parte della Zayannah.
Vi sono mancati questi due, eh ? Spedo di sì, perché a me sono mancati da morire.
Allora, premetto dicendo che questo era un capitologo/prologo, i capitoli veri e propri
inizieranno dal prossimo.
Non sono molto convinta di questa seconda parte, quindi
recensite in tanti o non continuo. ( non è un ricatto lol, voglio solo sapere i vostri pareri)

PER CHI NON AVESSE LETTO LA PRIMA PARTE ( 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1331286&i=1 ) NON VI PREOCCUPATE, LA STORIA SI CAPISCE COMUNQUE, NON E' STRETTAMENTE LEGATA, VI BASTA SAPERE CHE ALLIE STAVA CON HARRY E SAVANNAH CON ZAYN, PRIMA CHE I DUE, CON LIAM, LOUIS E NIALL, PARTECIPASSERO AD X FACTOR. XXX

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Promises. ***


NEUTRON STAR COLLISION.



Ottobre.

Erano le otto meno un quarto, Savannah ed Allie erano pronte, vestite, truccate e tirate a lucido.
La prima indossava una maglia nera con una croce borchiata sopra, un paio di leggins di jeans e degli stivaletti di pelle neri, anche quelli borchiati.
I lunghi capelli mori ricadevano lisci fino al suo seno ed un sottile strato di eye liner incorniciava i suoi grandi occhi blu impreziositi da pagliuzze azzurre intorno alla pupilla.
Allie indossava un vestitino nero, attillato, dei tacchi bianchi, non molto alti, ed un cappotto in tinta. I biondi capelli vaporosi erano più corti del solito, arrivandole alle spalle quasi ad incorniciare quei verdi occhi da cerbiatto.
‘Allora, andiamo ?’ chiese la mora.
‘Yeah babe’ rispose euforica la bionda.
Per le otto furono in macchina, alla volta degli studi di x factor, dove i ragazzi si sarebbero esibiti per la prima volta.
C’era eccitazione nell’aria, agitazione, e, forse, anche un po’ di magia.

 

Novembre.
Dicembre.
Gennaio.
 

‘Sei sicura di voler andare ?’ Chiese Allie strofinando la spalla dell’amica, forse cercando di infonderle coraggio.
‘Sicura.. non sono più sicura di niente. So solo che lo amo ancora.’ Rispose Savannah rassegnata: dopo la prima serata ad X Factor, le due ragazze aveva continuato a seguire Zayn, Harry, Liam, Louis e Niall, votando ininterrottamente per loro, passando ore ed ore davanti al televisore seguendo ogni loro movimento ed andando, quando potevano, ai live serali.
Hannah e Louis si erano lasciati prima che tutta quell’avventura avesse inizio: nessuno dei due avrebbe saputo gestire una situazione del genere, ma entrambi si amavano ancora, così decisero di continuare a sentirsi come amici.
Allie e Harry, con la leggerezza che li contraddistingueva, si erano salutati con un bacio, convinti che, dopo X Factor, sarebbe stato tutto come prima.
Zayn e Savannah erano quelli che avevano accusato di più il colpo: nessuno dei due sapeva spiegarsi come avessero fatto ad innamorarsi così profondamente e perdutamente l’uno dell’altra nel giro di pochi mesi.
Erano ancora lì, risuonavano nella testa della ragazza come una melodia, quella che rimbomba,  ti tormenta, distrugge: tutte le promesse che si erano scambiati, non sapeva che sarebbero affondate nel nulla.
Niente era rimasto come prima.
Erano le nove quando Allie e Savh scesero dalla macchina.
Si diressero a passo svelto verso il grande palco munite di biglietto e, dopo averlo mostrato ad un omone pelato e vestito completamente di nero, raggiunsero la terza fila, sotto il palco, ed attesero insieme alle centinaia di ragazze che l’ ‘X Factor Tour’ avesse inizio.
 
‘Ed ora, signore e signori, GLI ONE DIRECTION’
Fu un attimo, il cuore di Savannah perse uno, forse due battiti, ed improvvisamente i cinque furono sul palco a cantare Granade di Bruno Mars.
Niall, durante il ritornello, incrociò lo sguardo di Savh: per un attimo i suoi occhi si illuminarono e le labbra si incurvarono in un sorriso, ma non appena si accorse dello sguardo preoccupato della ragazza, capì di dover tenere per sé quello che aveva appena visto.
Per il resto della canzone non fece che rimbalzare il suo sguardo da lei ad Allie, come a voler trasmettere loro l’amore di cui erano state private in quei mesi.
Se ne andarono solo quando fu il turno di Rebecca Ferguson, mentre l’immagine di questa e Zayn che si baciavano durante l’Extra Factor, continuava ad apparire nitida davanti ai suoi occhi.
  

***
 

Erano passati circa diciotto mesi da quel concerto, era una mattina di Settembre, il sole picchiettava contro le tapparelle appena alzate della stanza di Savannah, mentre questa, alzatasi, si stropicciava gli occhi dirigendosi verso la porta del bagno.
Dopo essersi lavata e truccata con un velo di cipria ed un filo di matita ad incorniciare i suoi grandi occhi, tornò in camera, estrasse dal suo armadio un jeans chiaro attillato, un maglietta dello stesso celeste del jeans ed una giacca bianca, in tinta con le converse basse.
Afferrò velocemente una borsa bianca di pelle, ci tirò dentro soldi, portafoglio e chiavi di casa, allungò la mano fino al suo blackbarry bianco e partì alla volta dell’ufficio del signor Parkington.
Camminò attentamente per i prati di Bradford, quasi non li avesse mai visti, sorprendendosi di ognuna delle cose che solitamente non la colpivano minimamente.
Sentiva una strana energia nell’aria, pura elettricità statica che si espandeva dalla testa alla punta dei piedi.
Stava riscoprendo una nuova voglia di vivere, non più costellata dell’assenza di qualcuno, ma disseminata di presenze; eccetto quella di Allie, ovviamente.
Lei, beh.. lei era in America ‘non dall’altra parte del mondo’ no ?
 
Salì i pochi gradini di un color bianco sporco, varcò la porta vetrata che la divideva dalla reception e si diresse dalla donna con l’auricolare, seduta dietro un bancone semicircolare bianco.
La donna sorrise cortesemente chiedendo a Savannah cosa volesse.
‘Cercavo l’ufficio del signor Parkington’ rispose la ragazza sforzando un sorriso timido.
‘Quarto piano, terza porta a destra.’ Spiegò la donna indicandole l’ascensore.
La mora arrivò davanti l’ascensore, sospirò scorgendo le scale e optò per quelle; aveva sempre avuto paura di rimanere bloccata dentro uno di quegli ascensori grigi in cui non passa l’aria.
Arrivò davanti all’ufficio dell’uomo con qualche minuti di anticipo, si specchiò su una parete riflettente lì vicina e poi si avviò verso la porta in legno, probabilmente mogano, bussando.
Sentì un ‘avanti’ provenire distrattamente dall’ufficio.
Entrò, scorgendo la figura di un uomo sulla cinquantina, con i capelli radi color caramello ed il riporto verso destra, gli occhi dello stesso colore, ed un completo, che doveva essere molto costoso, nel quale il suo corpo era stipato.
Le labbra incurvate in un sorriso invitarono Savannah ad accomodarsi sulla poltroncina in velluto rosso. Quando si fu accomodata, affondò i suoi occhi in quelli dell’uomo che si trovava davanti:
‘Buongiorno, signor Parkington, io sono Savannah Morrison.’ Sorrise porgendogli la mano.
‘È un vero piacere signorina Morrison, io sono Frank Parkington.’ Ricambiò la stretta cordiale.
Diede un’occhiata veloce al curriculum della ragazza, soffermandosi solo in alcuni punti, poi passò al colloquio verbale vero e proprio.
‘Allora, signorina Morrison, il suo curriculum è ottimo: si è diplomata a pieni voti, ha partecipato a molte attività extra scolastiche.. però qui parla solo dei suoi studi, ha esperienze nel mondo lavorativo?’ chiese il signor Parkington visibilmente interessato.
‘Sì certo – rispose Savannah – mentre frequentavo il college ho lavorato in un negozio di musica, occupando principalmente di servire i miei coetanei o dare dei consigli ai clienti che dovessero fare regali a figlie o nipoti’. Sorrise cordiale.
‘Oh, quindi sa occuparsi anche di pubbliche relazioni ?’
‘Beh sì, sono stata anche PR in alcuni locali.’ Concluse la ragazza soddisfatta.
‘Sarò franco signorina Morrison – l’uomo fece una pausa - lei mi piace parecchio, abbiamo bisogno di ragazze giovani, gente nuova, pronta ad impegnarsi anima e corpo nel proprio lavoro, e credo che lei sia la persona più adatta ad un lavoro del genere. Non sbaglio mai una previsione io. Non mi deluda.’  Concluse entusiasta il signor Parkington.
‘Non lo farò, può starne certo.’ Sorrise Savannah cercando di mantenere un tono fermo.
‘Dunque.. credo che non ci sia altro da dire; le verrà recapitato un fax con le opzioni lavorative, il luogo e gli orari dopodiché lei non dovrà far altro che accettare!’ L’uomo si alzò dalla sua sedia, così come Savannah, si diedero una seconda stretta di mano e la ragazza se ne andò felice.

 

Alcuni giorni dopo.

 

Signorina Savannah Morrison,

siamo lieti di annunciarle che abbiamo preso in seria considerazione la sua domanda di lavoro, esaminando più volte il suo curriculum vitae.
Ci farebbe davvero molto piacere che una ragazza qualificata come lei entrasse a far parte del nostro staff, quindi alleghiamo a questa lettera i termini di un possibile contratto, ci faccia sapere al più presto se ha intenzione di accettare, avvisandola fin da subito che, se accetterà, dovrà trasferirsi a Londra.

 
‘Londra’ bisbigliò tra sé e sé ‘dovrei andare a Londra, e mi pagherebbero pure per farlo !’ strepitò ridendo a quel pensiero.
Non perse tempo, mando un sms ad Allie avvertendola di accendere skype e, mentre accendeva il pc, chiamò sua madre per dirle dell’offerta lavorativa, convinta che sarebbe stata altrettanto contenta.
Ovviamente lei, suo padre e suo fratello Andy furono entusiasti di questo, ordinandole però di farsi viva a casa loro per una cena familiare così avrebbero potuto parlare del lavoro e della partenza.
Accese skype e subito chiamò Allie raccontandole del colloquio e della lettera.
‘Non potevano spedirti in America?’ sbuffò Allie scatenando l’ilarità di entrambe.
La bionda si congratulò con l’amica per poi iniziare a parlare del più e del meno.

 
Città nuova, occasioni nuove, vita nuova e, magari, anche un ragazzo nuovo .



 

Quante promesse, sii onesta, ragazza, quante lacrime hai lasciato che colpissero il pavimento.
One less lonely girl - Justin Bieber


 

ciao, ciao, ciao, ciao, ciao, ciao, ciao.
Mi dispiace enormemente per questo ritardo, ma dire che
sono stata indaffarata con la scuola è un eufemismo .
Allora, parliamo un po' del capitolo: è cortino, lo so, ma solo i primi tre lo sono,
e dal quarto in poi ne capirete il motivo, ed ovviamente diventeranno molto più lunghi.
Quindi, non lo so.. Previsioni ? Speranze ? Sospetti per il prossimo capitolo ?
Fatemi sapere cosa vi aspettate e cosa ne pensate con una piccola recensione.
( P.S Per farmi perdonare del ritardo sto già lavorando al terzo ).


50 Persone hanno messo tra le preferite.
10 Tra le ricordate.
60 Tra le seguite.
Grazie a tutte, ma soprattutto Grazie a chi ha recensito il prologo .

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Maybe next week. ***



NEUTRON STAR COLLISION.

‘Sveglia dormiglione  !’
Niall fece irruzione nella camera di Zayn come un terremoto, alzando le tapparelle e spalancando le finestre, sentendo solo un grugnito in risposta dall’amico che si girò nel letto dalla parte opposta alla luce.
Ci vollero almeno quindici minuti prima che il moro si decidesse ad abbandonare il suo amato materasso per scendere in cucina. In dosso solo un pantalone della tuta grigio, comodo .
Raggiunse il bancone della cucina e si sedette sullo sgabello tenendo lo sguardo ridotto a due fessure per la luce proveniente dalla porta finestra del salone.
Insieme ad Harry e Niall fece colazione, presumendo che Liam e Louis avessero già mangiato e fossero chissà dove a fare chissà cosa.
‘Vi ricordate dell’ X Factor Tour ?’ Chiese il biondo dal nulla.
‘Come potremmo dimenticarcene, è stata una delle cose più elettrizzanti della nostra vita.’ Rispose Harry mostrando due profonde fossette ai lati della bocca.
‘Beh sì ma.. ricordate qualche serata in particola ? Voglio dire, avete visto niente di.. strano ?’ Sputò Niall senza pensare, cercando di capire se uno dei due avesse visto Allie o Savannah.
‘Ma che ti salta in mente, amico ? È passato oltre un anno dal Tour .’ rispose il moro ancora un po’ stordito dal sonno.
 
Erano circa le undici quando Liam e Louis rientrarono.
Il primo si diresse in cucina con le buste della spesa mentre il secondo si buttò sul divano insieme agli altri tre.
Passarono appena cinque minuti prima che Liam si affacciasse dalla cucina con un grembiule a quadretti rossi e bianchi e con un mestolo in mano: ‘in questa casa devo sempre fare tutto io, e mettere a posto la spesa, e fare da mangiare per tutti, e riordinare il bagno, e pulire il salotto..’ brontolò agitando l’oggetto.
‘Hey Payne, sei peggio di una casalinga isterica.’ Zayn lo interruppe scatenando l’ilarità generale.
‘Se se.. casalinga isterica.. vorrei vedere te.. senza di me questa casa sarebbe un porcile.’ Continuò a farfugliare il ragazzo in risposta al moro, tornando in cucina.
‘Ehm ehm.’ Harry si schiarì la voce prima di richiamare l’attenzione di Niall: ‘Posso parlarti un momento.. in privato ?’
‘Certo, arrivo..’ il biondo si alzò di malavoglia dal divano facendo segno con la testa al primo di seguirlo in camera sua.
‘Allora, di che volevi parlarmi ?’ Incalzò sedendosi sul letto.
‘Del discorso che hai fatto questa mattina a colazione.’ Harry arricciò le labbra ed il naso, non sapendo cosa dire, mentre Niall faceva mente locale, cercando di capire a cosa si riferisse, finché
‘Oh, per il discorso del Tour? Beh, no, io, non so a cosa pensassi, era.. –‘
‘Le ho viste anche io – sputò di getto Harry – ma cosa avrei dovuto fare ? Dire a Zayn ‘Hey, amico, lo sai che la fuori c’è Savannah ? Ovviamente è qui solo per te e, ovviamente, è ancora innamorata di te, anche perché quando è uscita la Ferguson è praticamente scappata in lacrime.
Speravo avresti preso l’iniziativa tu..’ si giustificò in fine.
‘L’iniziativa ? Mi ha lanciato uno sguardo struggente, lei non voleva essere vista.’ Sospirò.
‘E di Allie che mi dici ?’ riprese Niall.
‘Cosa ti devo dire, lei-‘
‘Ragazzi mammina Payne ha detto di lavarvi le mani e scendere a pranzo.’ Louis fece irruzione nella stanza imitando la voce di una casalinga isterica che fece ridere tutti i presenti.
I ragazzi scesero, accomodandosi ai loro soliti posti a tavola.
‘Allora Louis – Zayn iniziò a parlare – come va con quella.. Hellen, Elena.. come hai detto che si chiama ?’
‘Eleanor !’ soffiò il ragazzo. ‘Alla grande: sai com’è, ci divertiamo.. piuttosto, dovremmo chiedere a Liam come va la sua vita amorosa.’ Concluse spostando l’attenzione sull’amico.
‘Hey tu – Niall lo indicò con fare minaccioso – che cosa ci nascondi ?’.
‘Ma chi io ? No, niente, figuratevi..’ Liam fece il vago mentre un leggero rossore si impossessava delle sue guancie.
 
 

***

 

Il tempo di suonare il campanello e la porta di casa Morrison si spalancò.
‘Savannah !’ urlò la madre vedendola e slanciandosi in un caloroso abbraccio ‘vieni, sono già tutti comodi.’ Sorrise aiutandola a sfilarsi la giacca ed appendendola sull’appendiabiti lì accanto.
La trascinò letteralmente in salotto dove trovò Andy, suo fratello, e suo padre, che discutevano animatamente sull’ultima partita di calcio di chissà quale squadra locale.
‘Savannah!’ suo padre balzò in piedi abbracciando la figlia ‘Come stai?’ sorrise amorevolmente.
‘Sempre la solita ritardataria èh ?’ scherzò il fratello spettinandole i capelli.
La mora, in risposta al fratello, fece una smorfia e si mise comoda sulla poltrona che poco prima occupava il ragazzo.
Rimasero una ventina di minuti in salotto: Andy raccontava della sua convivenza con Jesy, la sua nuova ragazza, Savannah parlava dell’incontro lavorativo passato con successo ed il padre si godeva quei momenti, mentre la madre faceva avanti e indietro dalla cucina.
Erano mancati terribilmente quei momenti a Savannah.
Suo padre era stato un alcolizzato per molti anni, trattava male lei, sua madre e suo fratello. Forse era proprio per questo che, dopo la disintossicazione di suo padre, la mora non era favorevole al riavvicinamento dei suoi genitori.
Solo qualche mese dopo aveva capito che suo padre era davvero cambiato: era riuscito ad uscire dal tunnel dell’alcol, delle violenze e di quella vita, che stava solo portando frustrazione a tutti i suoi cari.
Cenarono tutti insieme, ridendo e scherzando come non facevano da chissà quanto tempo.
‘Se sei venuta a trovarci così raramente quando abitavi a pochi kilometri da noi, chissà quanto raramente ci vedremo  quando andrai ad abitare a Londra.’ Sospirò la madre di Savh.
‘Non preoccuparti mamma, Londra non è così lontana, e poi faremo skype ogni giorno’ sorrise la ragazza.
‘Skapi ? Che roba è ?’ sbottò il padre grattandosi la testa.
‘Skype papà, serve per video chiamarsi – spiegò Andy – non preoccuparti Savh, li aiuterò io, così quando vi chiamerete potrò esserci.’ Sorrise concludendo.
I quattro si salutarono definitivamente intorno alle undici, quando Andy si offrì di riaccompagnare a casa la sorella.
Stavano parlando del più e del meno quando Savh, dopo un lungo sbadiglio, tentò:
‘Insomma, con questa Jesy ?’
‘Va alla grande, lei è.. lei è me in versione femmina.’
‘Sì.. versione femmina, carina, e molto meno rozza di te aggiungerei.’ Sorrise beffarda la ragazza.
‘Ah ah ah, la mia sorellina è diventata improvvisamente simpatica.’ Sbuffò il ragazzo.
‘..è un peccato che tra te ed Allie non abbia funzionato.’ Borbotto pensando che, magari, l’amica non sarebbe partita se fosse rimasta con Andy.
‘Già.. beh.. che ci vuoi fare ? I patti erano chiari fin da subito: niente di serio. Infondo penso che frequentasse un’altra persona mentre uscivamo.’
Sorrise Andy ripensando alle notti passate con la bionda.



 

Un giorno, forse la prossima settimana, ti incontrerò.
One way or another - One Direction


 

Scusateeee, 
volevo aggiornare ieri ma non ho avuto proprio il tempo materiale per farlo.
Ringrazio tutte le persone che recensiscono ogni capitolo,
siete tutti dolcissimi/e.
Un particolare ringraziamento anche a chi mi menziona
su twitter ( @/ZaynLighter ) per dirmi che gli piace la mia storia.
Mi riempite il cuore quando fare queste cose .
Inzzzzomma, che ve ne pare del capitolo ? Aspettative per il prossimo ?
Sensazioni ? Presentimenti ? Nienteee ? 
Me la lasciate una recensioncina anche cortina ? LMAO .
Quasi pronto il quatro capitolo, quindi.. Più recensite e prima aggiorno xx

{ Questo capitolo lo dedico a Vampiresheart che compie gli anni, auguri amore mio .

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Heart attack. ***


NEUTRON STAR COLLISION.

‘Finiscila di mangiarti le unghie o arriveremo che non avrai più neanche le dita’ Andy si burlò della sorella che continuava a massacrarsi le mani agitata.
‘E se fallisco e mi licenziano ? Insomma, non ho mai lavorato prima.’
‘Non hai mai lavorato prima perché prima non eri diplomata a pieni voti. Finiscila di preoccuparti inutilmente, sei la migliore in questo campo. E poi te l’ha detto anche quel Parkinstong-‘
‘Parkington !’ Savannah riprese il fratello.
‘Sì sì fa lo stesso, insomma, anche lui ti ha detto che vogliono ragazze nuove, giovani, fresche. E  chi meglio della mia bellissima sorellina ?’ sorrise a trentadue denti.
‘Lo dici tanto per dire.’ Mugugnò la sorella facendo rimbalzare lo sguardo dal fratello al cruscotto dell’auto.
‘Ormai è tardi per i ripensamenti, non credi ?’ Concluse sorridente.
Andy era sempre stato un bel ragazzo. Non c’era da stupirsi se aveva sempre avuto tutte le ragazze appresso. Non che la cosa avesse mai infastidito la sorella, anzi. Solo in un’occasione si era preoccupata: quando il fratello aveva iniziato a frequentare Allie. Sapeva che alla bionda non era ancora passata la cotta per Harry e non voleva certo che si buttasse a capofitto in una seconda reazione.
Solo adesso che lei era lontana pensava, anche se egoisticamente, che se fosse partita in quarta con suo fratello, magari adesso non sarebbe a New York, la grande mela, il gran-
La martellante vibrazione di un cellulare riscosse la mora dai suoi pensieri, il suo.
‘Pronto ?’ chiese dopo aver sbloccato lo schermo con un movimento automatico delle dita, senza neanche guardare chi fosse.
‘SAVANNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ! Sei già arrivata ?’
‘No Allie, sono ancora in macchina con.. ‘ Savannah si interruppe bruscamente.
‘Guarda che puoi pronunciarlo il suo nome.’ La bionda rise.
‘Oh – rise anche Savh – comunque, stiamo per arrivare.
In pratica una certa signora Mayer mi aspetta nel suo ufficio non ricordo dove, sia benedetto chi ha inventato i navigatori, poi, lei mi farà firmare scartoffie su scartoffie ed il lavoro sarà mio.’
‘Ben fatto socia. Stasera skype, voglio sapere i dettagli della nuova casa e, lo sai, se vedi un figone dagli il mio numero, ci conto.’ La bionda rise sotto i baffi.
‘Sempre la solita.’ Concluse Savh attaccando il telefono.
 
Bastò un leggero bussare contro una grande porta in legno dell’ultimo piano di un palazzo nel centro di Londra perché la signora Mayer arrivasse ad aprire la porta.
‘Buon Giorno, sono Savannah Morrison, mi manda il signor Parkington.’ Si presentò porgendo una mano alla donna davanti a lei.
Era abbastanza bassa, capelli lisci, neri come la pece, stipati in una stretta crocchia, occhi color nocciola e qualche ruga a solcare la sua carnagione olivastra.
‘Ma che piacere, si accomodi pure, prego !’ La donna ricambiò la stretta, avviandosi poi verso la scrivania, facendo segno alla ragazza di seguirla.
La signora Mayer guardò la pila di fogli che il signor Parkington aveva detto a Savannah di portare con sé, e dopo dieci minuti abbondanti, alzò gli occhi verso la ragazza.
‘Allora.. uhm.. direi che qui è tutto a posto, il contratto è già pronto, rimane solo una cosa da fare prima di firmare.’ Savannah, che non capiva, fece segno alla donna di continuare.
‘Dovresti incontrare il tuo cliente. È una banale procedure, serve solo per evitare che le persone che svolgono il tuo lavoro si licenzino improvvisamente.’ Sorrise cordiale la donna.
‘Oh.. va bene, non ci sono problemi.. Quando dovrò incontrarlo ?’ Chiese ancora Savannah.
‘Mmh.. – la donna scorse con l’indice la sua agenda, cercando un buco – ecco, domani a colazione dovrebbe andare. Le manderemo una mail con orario e luogo.’
‘Va bene, la ringrazio, arrivederci.’ La mora strinse di nuovo la mano della donna ed uscì dall’ufficio, raggiungendo Andy e raccontandogli per filo e per segno l’accaduto.
‘Adesso.. dove la porto signorina ?’ Chiese il fratello con fare teatrale.
‘Schiacciata contro la transenna del parterre, al concerto di Justin Bieber, la ringrazio.’ Rispose con lo stesso tono la ragazza, scoppiando poi a ridere.
‘Ancora con quello ? Stai per caso dicendo che è più bello di me ?’ Piagnucolò assumendo una strana posa.
‘Oh.. non mi permetterei mai.’ Savannah continuò a ridere mentre i due si dirigevano alla volta dell’hotel provvisorio della mora.
 
 

***

 
 
‘Allora rubacuori, esci di nuovo con Eleanor ?’Niall braccò Louis desideroso di informazioni prima che questo riuscisse a sfuggire all’interrogatorio.
‘No.. devo solo, andare a comprare il latte.’ Sorrise sbarazzino.
‘L’ho comprato io stamattina.’ Urlò Harry dalla cucina per poi sporgersi dalla porta con fare innocente, mostrando quei due solchi che chiamavano fossette sulle guance.
‘Oh andiamo Hazza, lo sai che voglio il latte di soia.’ Sbuffò Louis cercando di sgusciare via dalla presa del biondo.
‘Chi è che beve latte di soia ?’ Chiese Liam scendendo le scale ancora in pigiama.
Niall si voltò completamente verso di lui ‘Tu lo sapevi che questo beve solo latte di soia ?’ scherzò cercando di smascherarlo.
‘Questo ? – chiese Liam – di chi stai parlando ?’
‘Ma come?’ il biondo fece un cenno col capo ‘lui’.
‘Troppo tardi Niall, se n’è andato.’ Lo canzonò Harry mentre, dalla finestra, guardava Louis allontanarsi.
Il biondo spalancò la porta ‘Maledetto ! Ti scoprirò prima o poi ! Ricordatelo, non sfugge niente all’investigatore Horan !’
‘L’investigatore Horan ?’ Scoppiarono in una fragorosa risata sia Harry che Liam.
‘Cos’è tutto questo chiasso ? Sono le nove di mattina !’ strepitò Zayn scendendo le scale avvolto in un pantalone della tuta grigio.
‘Scusa amico, l’investigatore Horan doveva smascherare un criminale.’ Spiegò Liam con fare drammatico.
‘Certo, adesso si spiega tutto.’ Rispose il moro ironico, afferrando una tazza e sedendosi sullo sgabello accanto a quello di Harry, appoggiandosi sul bancone.
 
Mentre i quattro erano rimasti nella casa che ormai condividevano da un paio di mesi, Louis si aggirava per la città. Camminò circa venti minuti prima di arrivare davanti ad un grande Starbucks dove una ragazza dai mossi capelli castani lo aspettava.
Era bellissima, in tutta la sua semplicità, con quei pantaloni neri che sembravano cuciti apposta per lei e la camicetta bianca, abbottonata quasi fino in cima.
Quando incontrò gli occhi azzurri del ragazzo si aprì in un sorriso, iniziando ad agitare in aria la mano.
‘Hey, iniziavo a perdere le speranze’ sorrise Eleanor lasciando un bacio sulla guancia del ragazzo.
‘Hai ragione, scusa, sono stato braccato da Niall.’ I due scoppiarono a ridere alla motivazione di Louis.
‘Allora.. entriamo ?’ chiese il ragazzo sorridente.
‘Ma certo, adoro Starbucks.’ Sorrise a sua volta la ragazza.
 
‘Harry, tu sei amico di Eleanor, sai se sta nascendo qualcosa tra loro ?’ Chiese Niall sempre più incuriosito.
‘Haz ?’ Il biondo gli sventolò una mano davanti la faccia ‘ci sei ?’
‘Scusa amico, stavo pensando..’ il riccio sembrò riprendersi dalla catalessi in cui era caduto.
‘In questo periodo hai sempre la testa tra le nuvole, lo sai ?’ si intromise Liam.
‘Come ? noh, noo. È solo un impressione ragazzi’ sorrise passandosi una mano sulla nuca prima di sparire su per le scale che portavano in camera sua.
‘Secondo te che gli prende ?’ Chiese confuso Liam quando sentì la porta di camera del ragazzo chiudersi.
‘Non lo so’ ammise pensieroso ‘forse vede di nuovo qualcuna..’ tentò.
‘Non credo, ha provato ad usare la Flack come rimpiazzo, ma si è accorto da solo che non funzionava’ sospirò Liam prima di bere un abbondante sorso d’acqua.
 

***

 
‘Però, niente male questo Hotel, penso che potrei abituarmici .’ sorrise sornione Andy.
‘Non sforzarti, questa stanza è solo mia.’ Savannah chiuse la porta lanciandogli un ironico bacio volante che il ragazzo schivò prontamente.
Era una camera grande, al centro un letto con copriletto bordò, davanti una televisione, alla destra un comodino con un abatjour ed a sinistra un minifrigo con cibo annesso.
‘Allora sorellina io vado, se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami.’ Sorrise il fratello allontanandosi dalla finestra ed aprendo le braccia per accogliere la sorella in un caldo abbraccio.
‘Te la caverai ?’ Chiese, più a sé stesso che a lei, sfregando le mani sulla sua schiena.
‘Hey – Savannah si allontanò un po’ dal torace del fratello, fulminandolo con uno sguardo – certo che me la caverò. Sono grande ormai !’
‘Oh, certo. Grandissima.’ Concluse scompigliandole i capelli.
 
Erano le nove quando qualche raggio di sole filtrò dalla finestra di Savannah mentre le sue palpebre sbattevano velocemente per abituarsi alla troppa luce.
Si alzò di malavoglia dirigendosi al bagno.
Fece una doccia veloce, si lavò ed asciugò i capelli, si lavò i denti ed uscì avvolta in un asciugamano rosa che le arrivava a mezza coscia ed un turbante in testa.
Si asciugò il più velocemente possibile cercando nella valigia che non aveva sfatto qualcosa di adatto.
‘una colazione di lavoro. Come ci si veste per una colazione di lavoro ? insomma, elegante ? sportivo ? sobrio ? vistoso ?’ ripete tra sé e sé.
Appena in tempo per non far tardi all’appuntamento, scelse un paio di leggins di jeans chiaro, una maglia abbastanza lunga, bianca, con qualche stampa floreale ed una giacca, dello stesso colore dei jeans.
In piedi un paio di vans bianche, i lunghi capelli sciolti ed il trucco appena accennato.
 
Alle undici meno un quarto si stava accomodando al tavolo con la signora Mayer quando una voce fece capolino ai suoi orecchi.
‘Tu devi essere la nuova manager’ parlò il ragazzo alle spalle.
Savannah si girò, incontrando dei capelli castani che non avrebbe dimenticato facilmente.
 

 

Mi fai brillare, ma alzo le mie difese, perchè non voglio innamorarmi.
Heart attack - Demi Lovato


 

Allora, come al solito uno strasupermegaiper (?)
ringraziamento è quelle figone che recensiscono
ed a quelle che mi menzionano su twitter (ZaynLighter)
dicendomi quanto apprezzano la mia storia. vi amo.
Alloraaaaa.. chi è il misterioso ragazzo ? Zayn ?
Castano ? Naaaah.. E quindi ? Quindi, come al solito
recensite e lasciatemi i vostri pareri e le aspettative,
L'ho già detto che vi amo tanto ?

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Without you. ***


NEUTRON STAR COLLISION.


SAVANNA’S P.O.V. _
 
Come ci si sente ad essere abbandonati ?
Forse il dolore è direttamente proporzionale all’ importanza che la persona acquisisce col tempo nella nostra vita. Sì, dev’essere indubbiamente così.
Per questo non ci affezioniamo alle persone che sappiamo non avremo per sempre al nostro fianco: spirito di adattamento.
Ma non sempre questo ha la meglio sui nostri sentimenti, anzi, direi che spesso questo non ha la meglio. Ecco perché soffriamo.
Ci ostiniamo ad aggrapparci con le unghie e con i denti ad una speranza che non c’è.
Ad una presenza che non ci appartiene.
E ci interessa fino ad un certo punto di avere la certezza che quella persona rimarrà o, che noi stessi rimarremo.
No, l’importante non è rimanere, l’importante è essere.
E chi se ne importa se un domani saremo soli, di nuovo, ancora ?
Viviamo per i momenti, i secondi, gli attimi. Quelli presenti. Non quelli futuri.
Infondi quelli futuri adesso sono già presenti, giusto ?
La razza umana, credo sia una delle più buffe che io conosca, beh certo anche l’unica; ma sono sicura che gli alieni, se li conoscessi, mi sembrerebbero meno bizzarri e contorti.
Nella mia mente, quei cosini verdognoli con la testa a forma di padella e la pancia gonfia, hanno una compagna per la vita, altrettanto brutta.
Compatibile per un verso ed incompatibile per un altro. Cosa viene fuori ?
La coppia perfetta: ogni tanto litigano, ma poi fanno pace.
A grandi linee la pensando allo stesso modo e, sicuramente, il loro cervello è fatto per stare con quella persona. Sì. Loro sono davvero fortunati.
 
I flashback del pomeriggio che ho conosciuto Zayn mi tormentavano ormai.
Di sera, mentre dormivo.
Di mattina, mentre mi lavavo.
Di pomeriggio, mentre studiavo.
E poi ancora di sera.
Non c’era un momento in cui mi dessero pace. Il ricordo era nitido, sembravano passati solo pochi giorni:
 
 ‘Stanza 512A o 512B ?’
Ok, tentar non nuoce. Apro lentamente la porta, trovando un ragazzo a petto nudo in piedi nel centro della stanza ed un altro sdraiato sul letto, intenti in un’animata discussione.
‘Scusate, devo aver sbagliato stanza.’ Tento.
Il ragazzo in mezzo alla stanza si gira completamente affondando i suoi occhi castani nei miei.
‘Sei nuova vero ?’ Mi chiede con voce bassa, decisa. ‘Sì’ rispondo altrettanto decisa, secca.
‘E questo tono arrogante ?’ Mi riprende subito sorpreso. Non dov’essere abituato alle ragazze che gli tengono testa.
‘Sto cercando la mia stanza, non dei nuovi amici.’ Taglio corto.
‘Faresti meglio a cambiare tono, principessina.’ Dice guardandomi. Mi sento completamente travolta dall’immensità dei suoi occhi.
‘E tu faresti meglio a starmi lontano.’
‘Hai sentito Haz ? la ragazza non ha bisogno di nessuno.’ Il moro continua a ridere trovando manforte nell’amico che ride con lui. Mi allontano chiudendo la porta alle mie spalle, non posso resistere un minuto di più in quella stanza.
Solo quando esco Zayn dice ad Harry ‘Sembra in gamba, è riuscita a tenermi testa per tutta la conversazione..’

 

Tre mesi dopo.

 
Beh, il resto è storia.
 
 

Chissà cosa sarebbe successo se non gli avessi permesso di entrare nel mio mondo,
nella mia vita.
Se quel giorno mi fossi comportata diversamente, se...
 

 
‘512A o 512B ?’
Ok, tentar non nuoce. Apro la porta lentamente, trovando un ragazzo a petto nudo davanti a me ed uno sdraiato sul letto.
Stupido college, stupido preside e ancor più stupidi dormitori.
‘Scusate, ho sicuramente sbagliato stanza, voi non sembrate due ragazze.’ Sorrido sicura di me stessa.
‘Sei nuova ? Non ti ho mai vista da queste parti.’ Mi incalza immediatamente Zayn.
‘Da queste parti.. o nel tuo letto ?’ Rispondo pungente.
‘Woo, aggressiva la ragazza’ Commenta divertito Harry.
Harry. Povero ragazzo. Chissà se sarebbe mai sbocciata quell’amicizia che stava nascendo tra noi.
Harry. Povero coglione. Chissà se ti pentivi ogni giorno per esserti fatto scappare Allie dalle mani.
‘Ehm.. direi entrambe, sì.’ Risponde Zayn con una sicurezza disarmante.
‘Coglione.’ Bofonchio prima di sbattere la porta alle mie spalle ed entrare in quella che sarà la stanza che dovrò dividere per l’intero semestre con Allie.
Entro e vedo una bellissima ragazza, capelli biondi lisci, occhi grandi verdi, furbi, labbra rosee ed una sigaretta tra le mani.
Una bellissima ragazza, la mia bellissima ragazza. La mia migliore amica. La mia Allie.
 

Tre mesi dopo.

 
Allie è diventata la mia migliore amica, come prevedibile. Amo quella ragazza.
Zayn ? beh lui ama le sfide. Dopo avermi vista così scontrosa ha tentato il tutto per tutto per conquistarmi.
O almeno così credevo: adesso mi ritrovo sdraiata sul parquet di questa stupida camera a fumare neanche io so cosa. Fran mi ha detto che è forte, ma è buona, e domani starò come ieri: una merda.
Se è riuscito a conquistarmi ? Certo che sì. Le sue doti di seduttore sono ancora ottime. Mi ha portata a letto e poi scaricata per chissà quale troietta.
Non voglio sapere. Solo l’idea di Zayn che si bacia chissà quale cheerleader mi da la nausea.
Ed un vomito di parole mi assale, crescendo fino alla gola.
No, un attimo, questa è nausea vera e propria.
Corro in bagno maledicendo mentalmente Fran per avermi passato quell’erba e me stessa per averla accettata.
 

Ok, così non avrebbe funzionato, avrei solo peggiorato la situazione. E se invece..
 

‘125A o 125B ?’
Ok, tentar non nuoce. Apro la porta lentamente, trovandomi davanti un ragazzo a petto nudo nel centro della stanza ed uno sdraiato sul letto che discutono animatamente.
‘S- Scusate, devo aver sbagliato stanza.’ Arrossisco furiosamente abbassando lo sguardo.
‘Cosa abbiamo qui ? – dice il moro avvicinandosi – una ragazza timida ? Sei nuova di qui ?’ dice appoggiando due dita sotto il mio mento ed alzandomi il viso facendo incontrare i nostri occhi.
‘Ehm.. sì, s-sono nuova. Stavo cercando la mia stanza.’ Sostengo a fatica lo sguardo del ragazzo che scoppia a ridere ‘se vuoi puoi stare nella mia di stanze.’ Mi guarda malizioso.
Mi allontano di qualche passo, scivolando sui miei stessi passi e cadendo rovinosamente a terra. Perfetto.
‘Cos’è stato quel tonfo ?’ chiede Harry da dentro la stanza.
‘Niente. La novellina è caduta.’ E ride di nuovo sbattendomi la porta in faccia.
Entro nella stanza accanto, la 125B.
Quello era il mio posto, accanto alla ragazza che mi avrebbe sempre sostenuta, capita ed aiutata.
Entro, trovandola appoggiata al balcone, che si volta di scatto con la sigaretta stipata tra l’indice ed il medio, un’espressione di sorpresa negli occhi e le labbra appena dischiuse.
‘E tu saresti ?’ chiede squadrandomi da testa a piedi, soffermandosi sull’enorme felpa grigia che nascondeva ogni mia forma.
‘Sa- Savannah Morris’ sussurro abbassando subito la testa.
‘Che fai – chiede ancora – resti sulla porta o hai intenzione di entrare ?’
‘Si, certo.’ Bisbiglio chiudendomi la porta alle spalle.
‘Allora, come mai sei qui ?’
Non parlo, sono sopraffatta dalla timidezza.
‘Guarda che non mordo.’ Mi incoraggia ancora la bionda.
No. Non ce la faccio. Non spiccico parola.
‘Ok, come vuoi..’ termina Allie spengendo il mozzicone contro il davanzale della finestra ed avvicinandosi al bagno.
‘Ah – aggiunge voltandosi – il lunedì, mercoledì e venerdì Zayn, il ragazzo della stanza accanto, viene qui così posso stare col mio ragazzo. Se è un problema puoi andare in biblioteca.’ Conclude entrando in bagno. Sento il rumore della doccia, mi stendo sul letto e quando apro di nuovo gli occhi è mattina.
 

Tre mesi dopo.

 
E chi se lo aspettava ?
Io ed Allie ? No, non siamo migliori amiche, non siamo amiche affatto. Direi che non ci sopportiamo, ecco.
La convivenza pacifica non sappiamo neanche cosa sia.
Lei è una ragazza svampita, l’unico impulso che il cervello riesce a trasmetterle è quello di aprire le gambe quando si avvicina il suo caro ragazzo Harry Styles. Anche lui un coglione.
Per non parlare di Liam, ‘quello dolce’, quello che si diverte a prendermi un libro di mano quando mi vede per i corridoi tirandolo al suo caro amico Louis, ‘il simpaticone’, che deve amare davvero tanto scherzare dato che passa il novanta per cento della sua esistenza a fare ironia sulla mia vita da sfigata, i miei spessi occhiali da vista da sfigata ed i miei vestiti da sfigata.
Niall, quello non perde occasione, appena mi distraggo, per arrivare alla mia cartella e rubare qualcosa da mangiare. Quando non trova niente prende i soldi per il pranzo.
Ho iniziato a portare a scuola soldi falsi e cibo scaduto, per poi lasciare la cartella incustodita. Scusa Horan.
Ma parliamoci seriamente: non ho ancora menzionato il peggiore del gruppo.
Lui, quello per cui ogni ragazza sbava, quello che si è portato a letto mezza scuola e l’altra metà vorrebbe farselo, quello con il quoziente intellettivo di un baobab appassito.
Zayn. Malik.
 
 
 
 

Sì, beh, le cose non sarebbero migliorate, affatto..
Forse semplicemente non era destino.

 
 
 
 
Savannah si alzò di scatto, incerta sul tono da usare. I loro sguardi si scontrarono e la voce uscì dalla bocca della ragazza come un soffio:
‘Ciao.. Harry.’ 




Non sarò mai più lo stesso, non amerò più, non ce la farò mai, senza di te .
Without You -  David Guetta ft.  Usher 

 
Ciuao Spluendori (?)
Allooooora, questo capitolo era, diciamo,un esperimento, ecco.
Savh rivive il primo incontro con Zayn
- così chi non ha letto la prima parte adesso sa -
e analizza altre due opzioni. And so.. ditemi voi, cosa ve ne pare ?
Ok, parliamo chiaro, cosa ve ne pare di quel 'ciao.. Harry' ? LOL.
Ho concluso sul più bello, sono stronza. lo zo. Anyway, sto lavorando
al zezto, quindi, ze mi  lasciate tante recenzioni mercoledì aggiorno,
altrimenti aggiorno zabato come al zolito. LMAO.
Ok, adesso me ne vado, vorrei solo ringraziare le strafigone che seguono
la storia e quelle che mi contattano su twitter. Hi there, i love you all. x

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Make a wish. ***


NEUTRON STAR COLLISION.


‘Tu devi essere la nuova manager..’
‘Ciao.. Harry.’ La ragazza era sopraffatta dalle emozioni. Non riusciva a credere che Harry, Harry Styles, fosse davanti a lei.
Non quell’Harry che tutti conoscevano, il cantante degli one direction, semplicemente.. Harry.
Il primo pensiero fu come comportarsi. Insomma, doveva abbracciarlo ? Baciarlo sulla guancia ? Stringergli la mano ? Non ebbe il tempo di trovare una risposta alle sue domande che fu travolta dall’abbraccio di un ragazzo.
Restò immobile per qualche secondo focalizzando nella sua testa dei capelli biondo platino e degli occhi azzurri come il mare.
‘Niall’ urlò ricambiando la stretta nel modo più energico che gli riuscì.
‘Fatti guardare.’ Disse allontanandola un po’ e tenendola per le braccia. ‘Dio mio – continuò – sei bellissima.. non che tu fossi brutta prima, insomma, voglio dire..’
‘Lascia perdere Horan, non sei cambiato di una virgola.’  Sorrise felice di ciò che aveva appena constato la ragazza, tirandolo di nuovo a sé ed abbracciandolo una seconda volta.
‘Oddio, non ci posso credere, ci sei anche tu !’ Strepitò Savannah allontanandosi dalle grinfie di Niall per fiondarsi tra le braccia di Liam.
‘Hey Savh. Non sai quanto mi sei mancata.’ Sorrise il ragazzo stringendola forte a sé.
‘Ehm.. Liam.. così mi uccidi.’ La ragazza trattenne il respiro aspettando che l’altro allentasse la presa.
 
I quattro si accomodarono al tavolo con la signora Mayer.
‘Ah, vedo che già vi conoscete. Perfetto, allora non sarà un problema lavorare con loro, giusto ?
Conosci anche Louis e Zayn ?’
Louis e Zayn.
Zayn.
Per un momento si era quasi dimenticata di lui.
Calò il silenzio sul tavolo. Nessuno osò aprire bocca per una manciata di secondi.
‘Ma certo che non sarà un problema !’ Si intromise Niall prendendo sotto braccio la ragazza ‘Non ci abbandonerai, vero Savh con la h ?’ il biondo la guardò dal basso verso l’altro facendo pure un broncio.
‘E come potrei se me lo chiedi in questo modo ?’ La mora gli scompigliò i capelli.
‘Dovrete essere tutti d’accordo ragazzi.’ La signora Mayer ricordò loro che mancavano due ragazzi all’appello.
‘Beh.. Louis sarà d’accordo sicuramente e.. anche lui penso che lo sarà. Beh in ogni caso siamo in una democrazia. Quattro su cinque tu resti.’ Ammiccò Harry facendo comparire due fossette ai lati della bocca.
‘Va bene, vi lascio un po’ da soli, ho un altro impegno. Domani ti farò avere i moduli, cominci lunedì.’ Sorrise la donna rivolgendosi a Savannah, prima di alzarsi.
‘Ah, in bocca al lupo, non sai che ti aspetta.’ Sghignazzò la donna guardando i ragazzi prima di andarsene.
Ma Savannah lo sapeva eccome cosa la aspettava. Forse era la signora Mayer a non sapere davvero cosa aspettasse Savannah.
 
Passarono circa un’ora in quel bar a parlare dei cambiamenti avvenuti in quegli anni e, con sua grande sorpresa, Savannah si accorse che i ragazzi, i suoi migliori amici, erano gli stessi con cui si trovava qualche anno prima dietro le quinte di X Factor, gli stessi con cui prendeva il caffè il pomeriggio nel bar del campus e gli stessi a cui aveva permesso di entrare nella propria vita.
Pensandoci, Savannah sentì una grossa lacrima solcare la sua guancia prima che potesse accorgersene: cercò velocemente di nasconderla ma con scarsi risultati.
‘Hey.. tutto ok ?’ Chiese Harry.
‘Sì – rispose con voce incrinata – mi siete mancati da morire.’
 
‘Allora, ci pensate voi ad avvertire Louis e..’
‘Non preoccuparti, pensiamo a tutto noi.’ Rispose premuroso Liam.
‘Grazie ragazzi e, davvero, se ci fossero problemi, avvertite me o la signora Mayer, posso trovare un altro lavoro.’ Savannah sorrise incerta.
‘Non dire sciocchezze.’ Sorrise Harry.
‘Da lunedì saremo coinquilini.’ Si aggiunse esaltato Niall.
‘Già.. e dovrai sopportare questa bionda isterica che ascolta Bieber a ripetizione.’ La avvertì Harry facendo ridere tutti, tranne il biondo che, ovviamente, se la prese.
‘Ma non mi dire – Savannah si sorprese – belieber boy ?’ non riuscì a trattenere una risata.
‘Ah, ti ci metti anche tu a prendermi in giro ? E dire che eri la mia preferita..’
‘Non volevo assolutamente prenderti in giro.’ Savannah sorrise innocente. ‘Ma, la tua preferita tra.. ?’ continuò dubbiosa.
‘Non lo so, ma qualunque cosa fosse, adesso non lo sei più.’ Concluse incrociando le braccia al petto.
‘Dai biondo, mi farò perdonare con una grossa torta al cioccolato.’ Gli stropicciò i capelli.
‘Ok. Sì. Sei perdonata.’
‘Sempre il solito. Però devi portarmi ad un concerto di Bieber.’ Concluse soddisfatta la ragazza.
‘Non dirmi che questa era una strategia per scroccare un biglietto per il concerto.’ L’irlandese assottigliò lo sguardo.
‘Ciao ragazzi, è stato bello rivedervi.’ Urlò allontanandosi.
‘Ah – si girò continuando ad urlare, ormai abbastanza lontana – salutatemi Louis... e Zayn’ pronunciò l’ultimo nome con voce tremante e grandi lacrime che offuscavano la sua vista e minacciavano di scendere, mentre un grande sorriso troneggiava sul suo volto, mascherando la tristezza.
 
‘Credo che ricomincerò a fumare’ sbuffò Savannah sistemando la telecamera del pc.
‘Perché ? Cos’è successo ?’ Chiese Allie in collegamento skype.
‘Sono assunta. Credo.’ Sospirò.
‘E non è fantastico ?’ La bionda non capiva.
‘ Il destino a volte è davvero imprevedibile sai ?’ si pettinò i capelli con le dita.
‘Allora è grave..’ constatò Allie.
‘Come scusa ?’
‘Hai fatto quella cosa, quella con la mano. Ai capelli.’ Spiegò imitando il gesto.
‘E allora ?’
‘Quando lo fai, è perché sei nervosa.’
‘Sono la nuova manager degli one direction.’
E poi il silenzio.
 
‘Finalmente. Dov’eravate finiti ?’ Chiese Zayn quando vide Liam, Niall e Harry rientrare.
‘Prontoo ? Stamani c’era l’incontro con la manager.’ Gli ricordò Niall.
‘Non parlarmi con quel tono.’ Zayn lo spinse giocosamente.
‘Wo, il bad boy potrebbe arrabbiarsi.’ Lo canzonò Harry.
Zayn lo fulminò con lo sguardo prima di chiedere: ‘Allora, questa nuova manager ? È gnocca ?’ si avvicinò al bancone afferrando qualche patatina dalla busta incustodita dimenticata li sopra.
‘Ehm.. lei è.. alta.’ Provò Liam.
‘E ?’ gli fece segno di continuare Zayn.
‘E.. ha i baffi. Sì. Ed è grassa. Ed ha il mono sopracciglio. Ed è mora.’ Rispose Niall storgendo le labbra di lato.
‘Già – gli diede corda Harry – ed è gobba.. bassina.. e bionda, ma un biondo quasi arancione.’ Il riccio si guadagnò un calcio da Liam mentre Zayn si voltò a guardarli: ‘Ma non era mora ed alta ?’
‘Mi sono sbagliato.’ Risposero forse con troppa enfasi sia Harry che Niall.
‘Non mi state nascondendo qualcosa, vero ?’ Zayn assottigliò gli occhi soffermandosi su Harry. Lui proprio era negato, non riusciva a mentire.
‘Ma chi noi ? Ma cosa vai dicendo.’ Rise istericamente il riccio prima di correre in camera sua.
‘Ma che gli prende ?’ Chiese Zayn sistemandosi il ciuffo.
‘E chi lo capisce.’ Rispose vago Liam correndo in camera sua, seguito a ruota da Niall.
 
‘Come diavolo vi è venuto in mente ? Mora, bionda, alta, bassa, grassa, coi baffi. Coi baffi.. i baffi Hazza ? i baffi ?’ Tuonò Liam dopo essersi accertato che Zayn fosse in cucina a preparare il pranzo.
‘È stato Niall a dire che aveva i baffi.’ Spiegò il riccio.
‘Non cercare giustificazioni ! Allora. Respiriamo profondamente. Ricordate: ce la possiamo fare.’
‘A fare cosa ?’ Louis entrò nella stanza di Liam con le mani affondate nelle tasche dei jeans chiari ed una maglietta bianca con una tasca sulla parte destra del petto.
‘Louis. Grazie a Dio. Dobbiamo parlare.’ Liam parlò a scatti.
‘Sono tutto orecchi.’ Louis si sedette a gambe incrociate sul tappeto dell’immensa camera.
‘Sai vero che stamani avevamo l’incontro con la nuova manager ?’ Iniziò Niall, parlando molto cautamente.
‘Sì, certo. Com’è, gnocca ? Forse non posso pensare che le ragazze sono gnocche adesso che mi vedo con Eleanor.. posso ?’ Guardò gli amici confuso.
‘Louis !’ Liam lo riprese.
‘Oddio, qual è questo grande problema ? Non vi piace la ragazza ? Lo diremo alla modest e ce ne troverà un’altra.’ Rispose pacato il ragazzo.
‘Non è questo il problema, a noi piace la ragazza, molto.’ Spiegò Harry.
‘E allora..’
‘Allora – Liam lo interruppe – la ragazza è Savannah.’
E poi il silenzio.
 
‘Ragazzi è pronto il pranzo.’ Zayn entrò in camera di Liam sorridente.
‘Hey, cosa sono quelle facce ? Sembra abbiate visto un fantasma.’
‘Fantasma un cazzo. Quella è tutto tranne che un fantasma.’ Si lasciò sfuggire Louis.
‘Come ?’ chiese Zayn.
‘Ecco io.. voglio un nuovo televisore al plasma !’
 
Erano le dieci passate, i ragazzi, riuniti in salotto, erano divisi tra chi giocava alla play, chi usava il computer ed Harry che, ultimamente, passava tutto il suo tempo attaccato al cellulare a messaggiare con chissà quale nuova fiamma passeggera.
Appena Zayn si diresse in bagno, gli altri quattro si guardarono spaesati.
‘Dovremmo dirglielo.’ Liam diede voce ai pensieri di tutti i presenti che abbozzarono un cenno col capo.
‘A chi l’ingrato compito ?’ Si intromise Louis.
‘Liam, tu e lui vi confidate dai tempi del college..’ tentò Harry.
‘E tu eri il suo compagno di stanza, tocca a te dirglielo.’ Rispose svelto Liam.
‘Dirmi cosa ?’ Zayn fece capolino nella stanza con un sorriso divertito sulla faccia. Non immaginava neanche lontanamente cosa lo aspettasse.
 
Savannah si rigirò il cellulare tra le mani qualche secondo, facendo illuminare il display:
11:11 – Make a wish.
 
‘Zayn, la nuova manager.. non ha i baffi, non è grassa né bassa né brutta.’ Cominciò Niall accomodandosi meglio sullo sgabello con le braccia appoggiate al bancone della cucina.
‘E allora perché..’
‘La nuova manager è bella, bellissima.. è solare, divertente, simpatica..’ continuò il biondo interrompendolo.
‘Beh, ma è fantastico.’ Sbottò Zayn continuando a non capire dove fosse il problema.
‘La nuova manager – continuò Harry – ha due anni meno di noi. È mora, ha gli occhi grandi, enormi, azzurri come il cielo d’estate, con delle venature blu. Labbra rosse, piene. Capelli lisci, neri come la pece, come..’ Sospirò.
‘Savannah..’ biasciò il moro guardando negli occhi uno ad uno i suoi amici.


 

E so che sta succedendo qualcosa stasera: sono le 11.11 esprimi un desiderio,  spero che diventi realtà.
Eleven eleven - Austin Mahone


 

Alluoooora ragazzuole,
Non ho avuto il numero di recensioni che speravo, anyway
ziete ztate tutte dolcizzime e  ho trovato  l'utlima recensione, 
quella di xlovedrew, bellizzima. Non chiedetemi il perché, idk . 
Nel prossimo scrivo i ringraziamenti  a ognuna delle persone che 
hanno recensito ogni volta. Anyway, volevo sapere se c'è qualche
mahomie : ho avuto un'idea per una nuova storia, ma non so se
scriverla sui ragazzi - in particolare penso su Harry - o appunto su
Austin asdfgj, quindi volevo sapere se qualcuna di voi la seguirebbe.
Comunque adesso me ne vado. Hi there, i love you all. x

P.S. più recensioni ricevo e prima aggiorno .

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Rewind ***


NEUTRON STAR COLLISION.

‘Nera ?’ Propose entusiasta.
‘Dio  Niall, davvero staresti in una stanza tutta nera ?’ Lo riprese Liam.
‘A righe, facciamola a righe !’ Si intromise Louis.
‘Fammi indovinare, a righe blu ?’ Rispose sarcastico Liam.
‘Rosa ? A tutte le ragazze piace il rosa’ tentò Harry con tono incerto.
Tutti e tre fecero un cenno di approvazione guardandosi intorno.
‘No, non le è mai piaciuto quel colore.’ Zayn si appoggiò allo stipite della porta con le braccia conserte, ridendo amaramente.
‘Lasciatela bianca, mettete l’arredamento colorato: lenzuola celesti, mobili dello stesse colore, una sedia bianca ed una lampada. Dovrebbe andare.’ Concluse.
I ragazzi abbassarono lo sguardo, sentendosi colpevoli per non aver avvisato l’amico dell’iniziativa.
‘G Grazie’ balbettò Liam alzando appena lo sguardo.
‘Eh.. se avete bisogno di una mano, sono in salotto.’ Il moro scese le scale.
‘Bene.. che i lavori per la stanza di Savannah abbiano inizio.’ Niall rovesciò le maniche della sua polo rossa fino alle spalle.
 
Tre giorni dopo la camera era pronta.
Avevano seguito alla lettera i consigli di Zayn che, ogni tanto, era salito a controllare come procedevano i lavori, facendo qualche modifica qua e là.
Dopo quel weekend Savannah avrebbe cominciato a lavorare con i ragazzi, diventando loro coinquilina a tutti gli effetti.
La casa era dislocata su due piani: il primo, con l’ingresso, il bagno, un’enorme salotto, la cucina ed una porta a vetri molto ampia, che collegava la stanza con il giardino; ed il secondo, con le camere dei ragazzi e tre bagni, di cui uno solo per Savannah, al quale sarebbe potuta entrare dalla sua camera.
 
Dopo aver parlato con sua madre, Savannah si lasciò cadere a peso morto sul letto sospirando. Erano le tre del pomeriggio, era sabato, si trovava a Londra e non sapeva cosa fare.
Due giorni e sarebbe diventata la manager ufficiale dei ragaz One Direction, le sembrava ancora così surreale che i suoi migliori amici fossero diventati la boyband più famosa di Inghilterra.
Gli squilli di Skype la risvegliarono dai suoi pensieri, scosse la testa e si diresse alla scrivania, accettando la chiamata: era Allie.
‘Si può sapere con chi hai da parlare in questo periodo su skype ? Sei sempre in chiamata.’ Brontolò.
‘Ciao anche a te amore mio, sì mi manchi tanto, sto bene grazie, ho mangiato, non sono denutrita, qui sono tutti gentili con me..’ Sorrise la bionda.
‘Sì sì, cambia argomento vai. Scoprirò cosa mi nascondi, lo sai.’ La ragazza assottigliò gli occhi.
‘Elettrizzata per il nuovo lavoro ?’ Allie sviò il discorso.
‘Mah, non ho ancora assimilato bene bene l’idea di dover convivere con Zayn, adesso pare che esca con questa Perry, Parrie.. sì insomma, qualcosa del genere.’ Savh si massaggiò le tempie.
‘Ah sì, la cantante delle little mix, ne ho sentito parlare.’
‘Little mix ? Cosa sono, un frullatore ?’ sbottò facendo ridere l’amica.
Rimasero in chat per almeno due ore, finché Allie non ammise di star crollando dal sonno – causa fuso orario – e staccarono la chiamata.
Erano le cinque e mezza nella città che non dorme mai e Savh era già pronta a mettersi il pigiama, infondo l’unica alternativa era fare shopping.. shopping !
Improvvisamente si ricordò di non aver ancora comprato praticamente niente da quando si trovava a Londra, così infilò carta di credito e soldi nel portafogli, lo gettò in borsa insieme al cellulare ed uscì dalla camera d’albergo.
Indossava un paio di jeans corti scuri, sotto calze nere, anfibi neri borchiati, maglietta larga bianca con una croce nera e giacca di pelle, il viso truccato con una spessa linea di eye liner nero e rossetto rosso: si stava decisamente abituando al look londinese.
 
Girò per negozi almeno fino alle 8, comprando abiti per qualunque occasione: vestiti da sera, abiti casual, vestiti comodi per stare in casa – anche se dubitava di metterseli, almeno per ora – jeans, magliette, giacca e chi più ne ha più ne metta.
Tornò a casa stremata, mangiò velocemente e si fiondò a letto.
 

***

 
Erano le otto, il sole picchiava contro le tapparelle della stanza arrivando agli occhi di Savannah che sbatté le palpebre ripetutamente prima di aprire gli occhi.
Come ogni mattina si diresse in bagno, si fece una doccia veloce e si lavò i capelli per poi tornare in camera sua avvolta in uno degli asciugamani rosa dell’albergo.
Odio il rosa pensò tra sé e sé asciugandosi.
Ancora in intimo e con un asciugamano a mo di turbante in testa aprì le valigie, iniziando a cercare qualcosa di appropriato da indossare.
Continuava a ripetersi ‘Se avessi disfatto i bagagli e messo i vestiti nell’armadio adesso sarebbe di sicuro più facile trovare qualcosa da indossare’ mentre levava e metteva cose nella valigia.
Alla fine optò per un jeans scuro attillato, una canottiera verde acqua ed un cardigan dello stesso colore con fantasia floreale.
In piedi un paio di vans nere in tinta con la borsa ed il viso truccato con abbondante eye liner nero, mascara e rossetto chiaro.
Prese le sue valigie fucsia, si guardò intorno un ultima volta ed uscì dalla stanza.
 
La sveglia indicava le otto e trenta quando Liam si svegliò. Dopo una doccia veloce indossò un jeans chiaro ed una maglietta bianca, per poi dirigersi dai ragazzi a controllare che fossero svegli e, per le nove, tutti erano in cucina a fare colazione: Niall indossava jeans chiari ed una maglietta grigia, Louis pantaloni di un rosso accesso e camicia color fumo, Harry jeans attillati blu scuri e camicia a scacchi blu e rossa.
Zayn indossava un paio di jeans neri ed una maglietta bianca a maniche corte.
Nessuno osava parlare.
Solo qualche sospiro smorzava il fitto silenzio che regnava nella stanza.
Un rumore scosse i ragazzi dai loro pensieri.
Un campanello.
Il loro campanello.
‘Vado io’
Niall si alzò dalla sedia combattuto: da una parte impaziente di abbracciarla, dall’altra preoccupato di cosa sarebbe potuto succedere.
Raggiunse la porta.
Sospirò pesantemente mente si avvicinava al pomello con mano tremante.
Aprì la porta.
Savannah.
Uno.
Due.
Tre.
‘Niall!’ Savannah quasi gli saltò addosso stritolandolo nella sua morsa.
‘Vieni, i ragazzi sono di là.’ Il biondo sorrise prendendole di mano le valigie ‘a queste penseremo dopo.’ Concluse appoggiandole alla base delle scale.
‘Ehm, amore mio ?’ Savh sussurrò all’orecchio dell’amico per poi guardarlo con una faccia da cucciolo:
‘puoi andare avanti tu?’ Sorrise forzatamente, cercando di convincere l’amico che a stento trattenne una risata.
‘Sei troppo bella quando sorridi, come potrei dirti di no ?’ E si avvicinò alla cucina.
 
Savannah fece il suo ingresso in cucina, subito dopo Niall.
I ragazzi, con i gomiti sul bancone e frementi per l’incontro, si riscossero dalle loro posizioni, alzandosi in piedi ed avvicinandosi alla ragazza.
Il primo ad abbracciarla fu Harry.
‘Sono felice che sia tu la nuova manager.’ Sorrise facendo spuntare le fossette che, forse, erano l’unica cosa di lui a non esser cambiata, insieme ai ricci.
A seguire ci furono Liam e Louis: ‘Piccolina, ti daremo filo da torcere, lo sai ?’ l’ultimo le scompigliò i capelli dopo averla abbracciata.
‘Già, siamo.. impegnativi.’ Aggiunse Liam con un sorriso di conforto.
Mancava solo lui.
‘Ragazzi, aiutatemi a portare i bagagli di Savh in camera, si è portata un intero armadio.’ Niall cercò di allentare la tensione, trascinando poi fuori dalla stanza Harry, Liam e Louis.
I quattro si appostarono dietro la porta, pronti ad origliare qualunque cosa Savannah e Zayn si sarebbero detti.
‘Credo che l’abbiamo fatto a posta.. di lasciarci soli, intendo.’ Il moro si grattò la testa imbarazzato.
‘Già.. e se li conosco bene.’ La ragazza non finì la frase, facendo segno a Zayn di fare silenzio ed avvicinandosi alla porta che aprì improvvisamente, facendo cadere i ragazzi a terra.
Zayn e Savannah scoppiarono a ridere mentre gli altri quattro cercarono una giustificazione.
‘Noi stavamo solo..’
‘Sì, infatti, non..’
‘Ok, portiamo i tuoi bagagli in camera immediatamente.’
Savannah e Zayn rimasero di nuovo soli.
La prima si perse qualche secondo nell’immensità dei suoi occhi, che quasi le fecero perdere i contatti con la realtà
‘Sei cambiato.’ Sorrise avvicinandosi un  po’.
‘Già, anche tu.. sei più alta ed i tuoi capelli sono più lunghi.’ Zayn ricambiò il sorriso.
‘E quindi..’
‘Già, a quanto pare..’
‘Tu..’
‘Sì, io..’
Ci fu qualche momento di imbarazzante silenzio.
Mi dispiace.’ Uscì all’unisono dalla bocca di entrambi.
I due si guardarono ancora qualche istante negli occhi, non sapendo cosa dire.
‘Allora..’ iniziò Savannah.
‘Allora..’ Zayn le fece eco.
‘Dovremo convivere per un bel po’, sempre che non decidiate di licenziarmi prima, quindi’ la mora prese un respiro profondo ‘niente imbarazzo ?’ allungò la mano verso il ragazzo che, dopo pochi attimi, la strinse.
‘Niente imbarazzo.’ Sorrise.
Quante bugie si nascondevano dietro quella frase, quei gesti. Entrambi lo sapevano.
Quante verità c’erano in quegli sguardi. Nessuno dei due ancora se ne rendeva conto.
 
‘Vieni, ti faccio vedere la tua stanza.’ Zayn le fece strada.
Entrarono in quella che sarebbe stata la nuova stanza di Savannah e vi trovarono i ragazzi appollaiati sul letto: ‘secondo me lo picchia.’ Ridacchiò Niall.
‘Sì – Louis rise – probabilmente lo sta già facendo.’
‘Magari ha un nuovo ragazzo.’ Harry alzò un sopracciglio pensieroso.
‘Come ? No lei è anc-‘
‘EHM EHM..’ Savannah tossì poco prima che Liam potesse finire la frase ed i quattro si alzarono di scatto sorridendo.
‘Ti piace la stanza ? L’abbiamo arredata noi.’ Louis sviò il dibattito che sicuramente si sarebbe aperto e Savannah si guardò intorno, studiando la stanza.
‘Sì, mi piacciono i colori. Avevo il terrore di ritrovarmi in una stanza rosa confetto.’ Ammise ridendo.
I ragazzi lanciarono un’occhiata complice a Zayn, ancora sulla soglia della porta, che arricciò le labbra verso  destra, mostrando un sorriso compiaciuto.
 
Quando i ragazzi la lasciarono sola iniziò a disfare le valigie, continuando a pensare all’assurdità della situazione in cui si era cacciata.



 

Possiamo innamorarci, ancoara una volta ? Ferma il nastro e riavvolgi; e se te ne andrai so che cadrò perché non c'è nessun altro.
Gotta be you - One Direction


 

Guarda Guarda chi ha aggiornato !? IO.
*Okay, no. E chi se ne frega?* LOOOOL.
Parlando del capitolo, si può dire che qui inizi la vera e propria storia. Mi
odiate per avervi fatto aspettare fino al capitolo sette prima dell'incontro,
vero ? Sì, lo so che è così, non negate . Anyway, ho in mente grandi cose
per i prossimi capitoli. Come al solito, più recensite, prima aggiorno.
Adesso me ne vado. Hi there ! I love you all. x




P.S: Sto aiutando una mia amica a scrivere una storia, si intitola 'Stop the tape and rewind' ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1691774&i=1 )
quindiii, mi farebbe molto piacere se passaste visto che, come ho detto, è scritta a quattro mani - e due sono mie, la mia amica non è deforme lol -

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Ordinary. ***


NEUTRON STAR COLLISION.

Yeah tonight was fun lets do it again sometime ;) x x

Savannah rimase immobile per qualche secondo a fissare lo schermo del portatile bianco appoggiato sul suo letto, sbatté le palpebre velocemente, deglutì cercando di mandar giù il gruppo che le si era formato in gola e chiuse il pc.
A quanto pare Zayn era  uscito con quella Perrie Edwards la sera prima.
Savannah non ne sapeva niente. Infondo era normale, lei e Zayn si erano lasciati da tempo ormai, perché avrebbe dovuto avvertirla ?
Lei era la manager, è vero, ma ciò che facevano nel loro non tempo libero non era affar suo.
Prese un respiro profondo e si alzò dal letto, dirigendosi verso il bagno dove si sciacquò il viso prima di pettinarsi i capelli e truccarsi leggermente.
Tornò in camera, infilò un paio di jeans chiari, una canottiera bianca ed una camicia di jeans, aperta, dello stesso colore dei pantaloni.
In piedi infilò un paio di converse bianche, si diede un ultimo sguardo nel grande specchio sulla parete ed uscì dalla stanza.
Raggiunse a passo svelto la cucina dove trovò Liam intento a mangiare qualcosa.
‘Buongiorno’ l’accolse il ragazzo sorridendo.
‘Giorno’ rispose con poco entusiasmo la ragazza.
‘Tutto bene.’ Chiese Liam inclinando la testa di lato.
‘Sì sì’ parlò pensierosa.
Nella prima settimana trascorsa nella casa, Savannah aveva imparato gli orari di vita di tutti i ragazzi:
Liam era il più mattiniero, quando usciva si vedeva con una certa Danielle e appena aveva un po’ di tempo andavo a trovare la sua famiglia.
Anche Louis usciva con una ragazza, Eleanor e si faceva in quattro per riuscire a vedere il più spesso possibile le sue sorelline. A differenza di Liam non era un gran mattiniero.
Lo stesso valeva per Harry, che rimaneva a letto più tempo possibile.
Conoscendolo, si era anche convinta che fosse il più mammone del gruppo, e questo la faceva sorride.
Era anche sicura che frequentasse una ragazza: non usciva mai se non con i suoi amici ma aveva sempre il cellulare incollato alle dita.
Niall, su di lui non c’era molto da dire. Potendo, sarebbe partito ogni weekend per l’Irlanda, ma gli impegni glielo impedivano.
Oltre ad essere molto fiero delle sue origini, era un amante delle dormite, del cibo e di Bieber: gli ultimi due punti erano pienamente condivisi da Savannah.
Zayn.. le sue abitudini già le conosceva: gli piaceva dormire ma non troppo, era convinto che fosse una perdita di tempo. Amava la sua famiglia e dava molta importanza alle sue origini.
In ambito sentimentale, a quanto pare, adesso frequentava questa Perrie.
 
‘Savannah, vorrei chiederti una cosa..’ Liam si avvicinò alla mora, intenta a cercare qualcosa nei ripiani più alti della credenza.
‘Dimmi pure.’ Savh si voltò chiudendo il mobile.
‘Io.. ecco.. volevo, insomma, vorrei.. sì, vorrei invitare Danielle a cena qua stasera, per farle conoscere i ragazzi.. secondo te è una buona idea ?’ Liam si grattò la nuca ansioso.
‘Come ? Sarebbe meraviglioso ! Vedi di convincere a fare lo stesso quello scemo di Louis.’ Rispose entusiasta.
‘Cos’è che devo fare io ?’ Chiese Louis varcando la soglia della cucina avvolto nel pantalone del pigiama a quadretti e la maglietta bianca.
I due gli spiegarono velocemente l’idea di Liam e, dopo alcune titubanze, anche Louis accettò.
‘Cosa state confabulando ?’ Niall fece il suo ingresso in cucina.
‘Indovina ?’ Sorrise Liam.
‘Andiamo al concerto di Justin Bieber ?’
‘No, Niall.’
‘Stasera Eleanor e Danielle verranno a cena qua’ Squittì elettrizzata Savannah.
‘Dannielle. Elanor. Cena.. cibo !’
‘Il tuo ragionamento non fa una piega biondo, ed è proprio per questo che tu,adesso, mi accompagni a fare la spesa.’ Savannah sbatté le palpebre implorante.
‘E va bene’ sbuffò Niall ‘ma solo perché me lo chiedi così’ sorrise tornando in camera sua.
Tornò dopo pochi minuti con una giacca addosso ‘però mi accompagni al bar’ sentenziò.
I due uscirono, percorse il vialetto e Savannah prese l’amico a braccetto, camminando con passo spedito.
‘Okay, questo è il miglior bar della città’ esordì Niall soddisfatto, trascinandola all’interno.
I due  si accomodarono ed attesero l’arrivo della cameriera.
Il bar era grazioso e molto accogliente: le pareti color crema, i tavoli in legno, bianchi, e gli sgabelli blu.
Non dovettero aspettare molto prima che una ragazza in divisa e capelli raccolti, raggiungesse il loro tavolo per prendere le ordinazioni.
‘Per me due brioches alla crema ed un cappuccino.’ Sorrise il biondo.
‘Per me un waffol al cioccolato ed una spremuta d’arancia.’ Aggiunse Savannah.
Appena la ragazza si fu allontanata, Niall si rivolse all’amica.
‘Un waffol ? Di mattina ? Non sei a dieta ? O qualunque altra cosa facciano le ragazze ?’ La cantilenò.
‘Come ? Dieta ? Io amo mangiare. Il cibo è il mio unico amore da quando..’ Si bloccò improvvisamente. La mente partì veloce, corse fino al ricordo di lei e Zayn abbracciati.
‘...Da quando ti ho abbandonata. Lo so, lo so, mi dispiace. Ma, sono come te, il cibo è il mio unico amore.’ Niall cercò di distrarre la ragazza che immediatamente scoppiò in una fragorosa risata.
Quando ebbero finito di mangiare, partirono alla volta del supermercato dove, almeno una dozzina di ragazze, chiesero a Niall un autografo.
‘Sono stanchissimo, non vedo l’ora di arrivare a casa.’ Bofonchiò il biondo durante il tragitto per il ritorno.
‘Oh, ti credo, deve essere estenuante essere idolatrati da migliaia di teenager.’ Rispose sarcastica, guadagnandosi una leggera spinta dall’amico.
‘Siamo a casa !’ Urlò Savannah spalancando la porta, scontrandosi con gli occhi inquisitori di Zayn ed il suo corpo, avvolto in un pantalone di tuta grigio.
Dev’essere andato in palestra pensò Savannah prima di riscuotersi dai suoi pensieri.
‘Siete usciti presto voi due stamani’ Notò il moro assottigliando gli occhi.
Savh si girò di tre quarti verso Niall dietro di lei, poi portò di nuovo gli occhi verso il volto di Zayn:
‘Sì, no, ehm.. l’ho accompagnato al bar e poi siamo andati a fare la spesa.’ Si giustificò. Giustificarsi.. per cosa poi ?
‘Diciamo che io ho accompagnato te al bar.’ Sottolineò Niall scoppiando a ridere mentre le guance dell’interessata diventarono furiosamente rosse.
Quella risata coinvolse Zayn che aggiunse: ‘Già, questa ragazza mangia tantissimo.’
E, in quel momento, a tutti e tre, per un istante, sembrò di essere tornati indietro nel tempo.
Quando riuscì a smettere di ridere e tornare di un colorito normale, quasi scoppiò a piangere Savannah, soffermandosi, forse per la prima volta da quando era in quella casa, su quanto davvero le mancasse il suo moro.
Salì velocemente al piano di sopra, senza dare molte spiegazioni, e si chiuse nella sua stanza.
 
Il pranzo passò tranquillo e, alle tre, i ragazzi si diressero nel luogo dove, poco dopo, avrebbero avuto un photoset. Savannah intanto si occupava di controllare che tutto andasse bene e, insieme ai ragazzi,verso le cinque, scelse gli scatti migliori.
 
Erano circa le sei quando finalmente rientrarono in casa.
‘Eleanor e Danielle saranno qui alle sette e trenta, ergo, abbiamo un ora e mezza per prepararci.’ Avvisò tutti Liam.
‘Sì, non ti preoccupare Payno, ti faremo fare bella figura.’ Louis gli scompigliò i capelli.
‘Oh, lo sper- Payno ?’ Chiese aggrottando le sopracciglia.
‘Oh beh, ho sentito Savannah che parlando ti chiamava così.. è carino!’ sorrise avviandosi verso la sua camera.
‘Oh, non guardarmi così Payno, è carino davvero!’ Sorrise Savannah lasciandogli un bacio sulla guancia prima di salire le scale.
 
Sette in punto.
Savannah era pronta da qualche minuti, indossava  pantajeans chiari, una maglietta color acqua con fantasia floreale e delle vans dello stesso colore della maglia.
I capelli neri, quella sera un po’ mossi sulla lunghezza, le ricadevano sul seno, ed una riga di eye liner incorniciava i suoi occhi blu più profondi del solito.
Scese frettolosamente le scale: la casa sembrava deserta.
Si avvicinò al mobile più alto della cucina ed estrasse i piatti che portò in sala da pranzo, poi prese le posate che sistemò con metodica cura.
Tornò in cucina e dovette alzarsi sulle punte per poter arrivare ai bicchieri, con scarsi risultati.
Bofonchiò qualcosa quando capì che non sarebbe arrivata a prenderli ed un corpo si posizionò dietro di lei, allungando un braccio che, da sopra la sua spalla, arrivò facilmente ad afferrare i bicchieri.
‘Ecco’ disse porgendogliene quattro e portando gli altri quattro sul tavolo.
‘Grazie.. Zayn.’ Sorrise.
‘Figurati.’ Sorrise di rimando, tornando nell’ingresso dove gli altri quattro erano radunati.
 
‘Sono arrivate’ urlò con voce particolarmente acuta Liam, avvicinandosi alla porta.
‘Ciao ragazze, entrate pure!’ sorrise lasciando un dolce bacio alla sua ragazza prima di presentarla a tutti i presenti. Lo stesso fece Louis con Eleanor.
Alle otto erano tutti accomodati in sala da pranzo.
La cena passò piacevolmente per ognuno dei presenti, anche se sia Harry che Zayn non furono molto di compagnia, occupati com’erano a messaggiare con quell’aggeggio infernale.
La frase che aveva letto quella mattina continuava a rimbombare nella testa di Savannah.
‘ Lets do it again. ‘
Certo.
Di sicuro messaggiava con quella.
‘Questa ragazza mangia tantissimo.’
Si ricordava ancora.
Magari la ricordava come la ragazza che mangiava sempre.
Perrie.
Quella Perrie di sicuro non mangiava niente.
Forse, quando aveva particolarmente fame, leccava le foglie di insalata ?
‘Savannah ?’ Louis la riscosse dai suoi pensieri.
‘Sì ?’ Lo guardò accigliata.
‘Potresti passarmi l’acqua ?’
‘Oh sì, scusa, te la passo subito.’ Sorrise allungando l’acqua all’amico.
Alle dieci, finalmente, avevano finito di cenare e decisero di accomodarsi in salotto a guardare un film.
‘Io esco un momento, ho bisogno d’aria.’ Sorrise Savannah cercando di sembrare il più tranquilla possibile.
‘Vuoi che ti accompagni ?’ Chiese Niall.
‘No, non ti preoccupare.’ E si diresse svelta in camera sua, prese la borsa, e scese di nuovo.
Uscì dalla porta di cucina e si accomodò sotto la veranda in legno, con le gambe che le penzolavano.
Tirò fuori dalla borsa il pacchetto di sigarette che teneva sempre per le emergenze e ne sfilò una, accendendola velocemente.
Prese anche il cellulare e chiamò Allie.
‘Rispondi cazzo. Rispondi.’ Continuava a ripetere dondolando le gambe.
‘Pronto ?’
‘Finalmente Allie !’
‘Anche io sono felice di sentirti amore.’
‘Sìsì, rimandiamo-‘
‘Certo, rimandiamo sempre i saluti, va a finire ti dimenticherai come si fa.’  Scherzò Allie.
‘Non scherzare. Senti, hai aperto twitter oggi ?’
‘Ehm, sì. Perché ?’ Rispose Allie cercando di sembrare naturale.
‘Anche io ho letto quel tweet, non serve che fai finta di niente.’
‘Oh.. mi dispiace. Ma magari non è come crediamo.’ Cercò di confortare l’amica.
‘Oh, hai ragione, probabilmente sono solo cugini. CAZZO ALLIE.’ Sbottò Savh.
‘Dai calmati.’
‘La fai facile tu.. si può sapere perché in questo periodo sei così impegnata ? Mica hai trovato il ragazzo ?’ chiese indagatrice la mora cambiando argomento.
‘Chi io ? Ma che vai dicendo ? – rise – comunque, adesso devo staccare, ci vediamo su skype. Un bacio.’
E chiuse la telefonata.
‘Ciao anche a te.’ borbottò mettendosi più comoda e spegnendo la sigaretta quasi completamente consumata.
Un brivido la percorse un attimo prima che qualcuno la avvolgesse con una coperta di pail verde, strofinandole la schiena per aumentare il calore.
‘Harry.’ Lo guardò sorpresa.
‘Ho pensato tu avessi freddo.. e tu avessi bisogno di un amico.’ Sorrise il riccio.
Savannah si strinse nel pail sussurrando ‘Grazie’ prima di alzare gli occhi al cielo.
‘Guarda quanto sono luminose le stelle stasera ! Non ricordo l’ultima volta che le ho viste splendere così.’ Sorrise la mora indicando alcuni puntini più luminosi degli altri.
‘Sai.. mia mamma mi diceva sempre che ogni volta che si accende una stella, una persona ha realizzato un desiderio.’ Sorrise nostalgico Harry a quel ricordo.
‘È una cosa bellissima, anche se credo che il mio desiderio non si avvererà così facilmente.’
‘Perché dici questo ?’ Harry si voltò verso Savannah che stava ancora guardando il cielo.
‘Perché io sono una ragazza normale, non posso competere con modelle, attrici, cantanti bionde, bellissime e piene di talento.. io sono più la ragazza della porta accanto, quella a cui chiedi lo zucchero o il sale.’  Sorrise amara, cercando maldestramente di trattenere una lacrima, che cadde comunque violenta sulla sua guancia.
‘Vieni qui’ Biasciò Harry alzando un braccio ed invitandola ad avvicinarsi.
‘Non sei normale, sei una delle ragazze più speciali che io abbia mai visto.’ Sussurrò Harry alla ragazza  accoccolata comodamente contro il suo petto.


 

E ho ancora voglia di credere tutto può succedere in questo mondo, per una ragazza normale ; Come te, come me.
Ordinary Girl - Hannah Montana.

 

Io vi do il mio indirizzo, voi venite e mi prendete a sprangate nei denti
per avervi fatto aspettare così tanto. (?)
Ok, no, seriamente, perdonatamenti ma ho avuto problemi,
verifiche e blocco dello scrittore *non ce ne frega nulla*
Parlando del capitolo, che ne pensate dell'amicizia di Niall
e Savannah ? Non sono bellissimi ? asdfgj e il momento 
Sarry (?) in fondo. A me sembrano così carini c:
E dei momenti Zayannah ?
Se vi dico che sto già lavorando al nove mi perdonate ? 
Ok, lasciatemi una recensione, vorrei sapere cosa ve ne pare,
infondo scrivo per voi, lollino.  Hi there ! I love you all. x

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Pretending ? ***


NEUTRON STAR COLLISION.


‘Non si cena stasera ? Ho bisogno di cibo.’ Piagnucolò Savannah entrando in cucina, in dosso aveva un paio di pantaloncini neri di tuta ed una maglietta bianca dell’hard rock con fantasia azzurra.
‘Oh, ehm.. Zayn..’ sorrise imbarazzata.
‘Quando mai non hai bisogno di cibo ? Era ovvio che saresti andata d’accordo con Niall.’ La cantilenò il moro divertito.
‘E dai, non prendermi in giro.’ Gli diede un leggero pugno sulla spalla prima di lasciarsi andare ad una risata fragorosa.
‘Dove sono tutti ?’ Chiese ancora la mora guardandosi intorno.
‘Allora, Liam e Louis sono usciti con Dani ed El, Harry è andato a trovare Gemma e Niall.. beh, lui non so perché sia uscito.’ Rispose aprendo la credenza.
‘Insomma – riprese – cosa vuoi mangiare ?’
‘Perché, cucineresti tu ?’ Chiese Savh inarcando un sopracciglio.
‘Ehy, sono un ottimo cuoco.’ Finse di offendersi.
‘Andiamo, non te la sarai mica presa ? L’ultima volta che hai tentato di cucinare qualcosa hai quasi dato fuoco al bunker di Hazza.’
I due risero a quel ricordo.
Il ragazzo sbuffò: ‘hai vinto. Ordiniamo una pizza ?’
‘Andata. Chiami tu ?’
‘Sì, mi passi il telefono ?’
La ragazza prese il telefono, si avvicinò a Zayn e glielo porse.
Quel minimo contatto delle loro dita suscitò brividi ad entrambi.
‘Pronto ?’ Ripeté la voce al telefono.
‘Sì, volevo ordinare due pizze. Una salame piccante ed una patatine fritte e wurstel.’ Sorrise guardando Savannah che inevitabilmente arrossì.
 
Il campanello suonò.
‘Queste devono essere le nostre pizze.’ Squittì Savannah mentre Zayn si dirigeva alla porta.
Savannah lo raggiunse con una banconota in mano.
‘Lascia, faccio io.’ Sorrise il moro pagando il ragazzo dai capelli rossicci fuori dalla porta.
Cenarono insieme, da soli. Parlarono, risero, scherzarono come non facevano da tempo.
Ogni contatto con la pelle di Zayn era un’emozione nuova per Savannah.
‘Che dici, ce lo guardiamo un film ?’ Sorrise Zayn mentre Savh finiva di pulire la cucina.
‘Dipende.. cos’hai da propormi ?’
‘Beh, i dvd li tiene in ostaggio Liam.. potremmo fare zapping ?’
‘Mmm – finse di pensarci qualche istante – sì, mi hai convinta.’
I due si accomodarono sul divano e Zayn iniziò a girare tutti i canali.
‘Lascia questo.’ Urlò improvvisamente Savh.
‘Notebook ? Davvero ? Conosci a memoria questo film.’ Sospirò Zayn.
‘E allora ? Anche tu sai a memoria The truman show, non significa che non lo guarderesti anche adesso.’
‘Hai vinto. Di nuovo.’ Zayn appoggiò il telecomando sul bracciolo del divano  e si concentrò sul film.
 

‘ Perché io voglio te. Io voglio tutto di te, per sempre. Io e te, ogni giorno della nostra vita. ‘ 
 

Sospirò Savannah insieme al protagonista del film con gli occhi gonfi di lacrime.
 
 
I raggi del mattino filtravano prepotenti dalle tapparelle della stanza di Savannah che mugugnò qualcosa girandosi su un fianco e sbadigliando rumorosamente.
Si stropicciò gli occhi con una mano ed aprì lentamente gli occhi, cercando di abituarsi alla luce.
Si sedette sul letto guardandosi intorno.
Ripensò alla sera prima: durante il film si era addormentata, Zayn l’aveva portata in camera ed avvolta in una coperta, lasciandole un leggero bacio sulla guancia.
 Quel pensiero scatenò un sorriso sul volte della ragazza che si prese il volto tra le mani sentendo il cuore accelerare furiosamente.
Si buttò giù dal letto, si lavò ed indosso una maglietta semplice rosa con un leggins nero, poi scese a fare colazione.
Come al solito trovò Liam intento a mangiare i suoi cereali sul bancone in marmo.
‘Buongiorno.’ Quasi strillò, entusiasta.
‘E questo buon umore ?’ La incalzò l’amico.
‘Mah, sarà il tempo.’ Rispose vaga, accomodandosi accanto all’amico e versando i cereali in una tazza.
‘Sicura che non –‘
‘Com’è andata ieri con Dan ?’ Lo interruppe prima che potesse finire la frase.
‘Oh, molto bene e vi saluta tutti. Ha detto che siete così simpatici.’ Sorrise arrossendo leggermente.
‘Davvero ? Anche lei è simpatica, sai ? E poi è così bella, hai fatto proprio tombola Payno.’
‘Tombola ?’ chiese con le sopracciglia aggrottate.
‘Ma sì, tombola, bingo, twister.. quello che preferisci.’ Sorrise mangiando i suoi cereali.
‘Sicura che è tutto a posto ? Che so.. non hai sbattuto la testa ?’ chiese Liam inclinando la testa di lato.
‘Hey Louis ! Ma buongiorno.’ Strepitò Savannah spostando l’attenzione sull’amico che in tutta risposta grugnì qualcosa di incomprensibile e si buttò a peso morto sul divano.
‘Tutto bene ?’ Savh inarcò un sopracciglio continuando a mangiare la sua colazione.
‘Savannah, amore mio grandissimo, perché non fai al tuo Louis un panino ?’ Tutti e tre scoppiarono a ridere.
‘Sei sempre il solito.. ma sei fortunato, stamani sono di buon umore.’ E si alzò, iniziando a cucinare il panino per l’amico.
In quel momento Niall fece capolino dalla sua stanza e squadrò prima Louis poi Liam e Savannah.
‘Tu – urlò – traditrice ! Non starai davvero facendo un panino a quell’ignobile essere !?’
Savannah trattenne a stento le risate.
‘Non dire così, sai che metto amore solo nei panini che preparo per te.’ Sorrise.
‘Oh.. hey aspetta, tu non mi prepari mai panini!’ tutti e quattro risero.
‘Si può sapere cosa avete da urlare alle nove di mattina voi quattro ?’ Bofonchiò Harry.
‘Savannah prepara panini per tutti.’ Annunciò Louis.
‘Chi prepara panini per tutti ?’ Anche Zayn entrò in cucina.
‘Savannah.’ Sorrise Niall.
‘Biondo, anche tu ti ci metti ?’ lo guardò mettendo su un finto broncio.
‘Beh ecco, forse..’
‘Non ascoltarla Niall. Tu. Donna. Stai zitta e fammi un panino.’ Tutti risero.
 
Quella mattina c’era qualcosa nell’aria. Nessuno avrebbe saputo dire con esattezza cosa fosse, semplicemente la sentivano, la percepivano.
 
‘Dove credi di andare tu ?’ Savannah afferrò per il colletto della polo rossa Niall, mentre gli altri quattro raggiungevano le proprie stanze.
‘Ehm.. nella mia camera ?’
‘Abbiamo qualcosa in sospeso sai ?’ La mora puntò i suoi enormi occhi indagatori in quelli dell’amico.
‘Veramente ?’ Rispose il biondo senza capire.
‘Ieri sera non sei uscito per lasciare me e Zay da soli, vero ?’ bisbigliò l’ultima parte, preoccupata che qualcuno potesse sentire.
‘Oh, io, ecco... avevo da fare’ Sorrise colpevole.
‘Ma davvero ? E cosa di così importante ? ’ Continuò divertita la mora, Niall non era mai stato bravo a mentire.
‘Allora.. dovevo uscire con una ragazza ! Si chiama Josh..ùa ? Sai è molto carina, ti piacerebbe..’
‘Joshua ?’ Savannah inarcò un sopracciglio cercando di non scoppiare a ridere.
‘Mi prendi in giro ?’
‘Nono, figurati, lei è abbastanza alta, capelli castani, occhi dello stesso colore-‘
‘Sì, muscoli sulle braccia, un accenno di barba e zigomi pronunciati.
Anche io conosco Josh.’ E scoppiò a ridere.
‘Ok, hai ragione, scusa, volevo solo..’ Abbassò lo sguardo, colpevole.
La mora, senza dire niente, gli stampò un bacio sulla guancia.
In quel momento Zayn entrò in cucina per prendere un bicchiere d’acqua.
Savannah e Niall si guardarono e scoppiarono a ridere, ripensando alla conversazione appena avvenuta.
‘Non mi piacete voi due.’ Zayn assottigliò gli occhi facendo ridere ancora di più i due mentre Savh, con uno sguardo, ringraziò silenziosamente l’amico.


 

Chiedendomi se ancora apparteniamo l'una all'altro . Diremo mai le parole che stiamo sentendo? 
Pretending - Glee Cast


 

OMMIODDIOZAYNLIGHTERHAAGGIORNATO in anticipo.
Non ve lo aspettavate eh ? E per farmi perdonare del ritardo
mostruoso del capitolo passato. Questo è un pochi più corto,
però, secondo me, è molto asdfgj. Poi, ditemi voi, sapete che 
scrivo per voi, le vostre recensioni, i vostri pareri, sono fondamentali.
Quindi, come ho già detto, fatemi sapere cosa ne pensate c:
Siccome, ogni volta mi scordo di scriverlo, un ringraziamento
enorme a tutte le bellissime persone che recensiscono e,
ovviamente,  a chi preferisce/segue/ricorda la storia. Hi there ! I love you all. x


 

_________________________________________________________________________________________________

un ringraziamento un po' speciale va a:
Skina ( iotiamotanto )
staff_s
_Giadina
Summerfriend
HopeSmile_1D
HugmeHoran_69
SciaoMalik
VampiresHeart
xlovedrew
ImMrsMalik
Nonsochenomemettere_
williamslips
OneDirectionCate

Sicuramente ho dimenticato qualcuno, sono di frettissima.
Mi faccio perdonare nel capitolo dieci, giuro.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** just so you know. ***


NEUTRON STAR COLLISION.



Ottobre.

Novembre.
 
Dicembre.

 
Era la prima mattina di dicembre, Savannah conviveva coi ragazzi ormai da due mesi, aveva imparato ad organizzare le loro giornate, i loro impegni lavorativi ed il loro tempo libero.
Fare la manager le piaceva, avere una casa tutta sua – o quasi – la faceva sentire indipendente.
Il rapporto con i ragazzi andava a gonfie vele: il rancore che serbava nei confronti di Harry per la storia con Allie era andato via via dissolvendosi, Niall era ormai il suo migliore amico, e Louis e Liam non erano da meno.
Zayn, beh, di lui non poteva certo dire la stessa cosa: non riusciva ancora a vederlo come un amico, ma ciò non significava che non gli volesse bene almeno quando agli altri quattro.
Era diventata amica di El e Dani e, spendendo tutto il suo tempo a Londra, quelle poche sere che voleva uscire con delle amiche lo faceva con loro.
 
Erano le nove e mezza, Savannah, con la sua tazza rossa di tè stretta tra le mani, guardava fuori dalla finestra della cucina gli aggraziati fiocchi di neve scendere con delicatezza verso il suolo ed appiccicarsi agli oggetti quando Zayn varcò la soglia della stanza.
La mora avvampò immediatamente, iniziando a torturarsi le dita della mano destra. Seguiva attentamente ogni mossa del moro, quasi non l’avesse mai visto avvolto nei suoi pantaloni di tuta grigi mentre tirava fuori dal frigo un cartone di latte.
‘Ehm.. tutto bene ?’ Chiese Zayn iniziando a sentirsi osservato.
‘No. Sì, cioè, insomma.. io.. volevo chiederti una cosa.’ Tentò Savannah cercando di sembrare il più naturale possibile, mentre il moro gli faceva segno di continuare.
‘Tu.. mh.. oggi, vai a Bradford, giusto ?’
‘Sì. Oddio non dirmi che ci sono dei problemi col lavoro, mia mamma ci rimarrebbe malissimo.’ Iniziò Zayn roteando gli occhi verso l’alto.
‘Nono, affatto. Ecco, volevo chiederti se.. mh.. se potevi portarmi con te. Cioè non a casa tua. A Bradford. A casa mia. ‘ Sorrise a trentadue denti grattandosi la nuca.
‘Certamente, quando volevi partire ?’ Chiese gentile.
‘Quando vuoi.’
‘Allora venti minuti e partiamo.’
 
Le borse erano fatte ed i ragazzi pronti a partire. Salutarono i coinquilini e salirono in macchina.
‘Secondo voi cosa combineranno quei due ?’ Niall li guardò allontanarsi speranzoso mentre gli altri tre ridevano.
 
Durante il tragitto Zayn fece una strada che Savannah avrebbe riconosciuto tra mille.
Passarono trenta minuti in silenzio, scambiandosi di tanto  in tanto qualche occhiata, mentre la musica alla radio faceva da sottofondo.
Zayn accostò la macchina nel grande parcheggio sterrato, facendo cenno a Savannah di scendere con lui. Così fece ed in men che non si dica i due si ritrovarono davanti al grande cancello  grigio.
‘Quanti ricordi che ci legano a questo posto.’ Sussurrò Savannah fissando il college dove i due si erano conosciuti ed innamorati.
‘Già. Ne abbiamo uno proprio in questo punto, forse il più bello.’ Rispose.
Non servivano parole, Savannah sapeva esattamente a cosa si riferisse:
Arrivò davanti al dormitorio: eccolo, aveva appena varcato la soglia del grande portone in mogano.
 
Varcò la soglia del grande portene in mogano: eccola, doveva aver corso parecchio.
 
I due si scambiarono un’occhiata fugace e ricominciarono a correre.
Finalmente i loro corpi si incontrarono, le braccia di Savh si gettarono al collo del ragazzo mentre le braccia del ragazzo cingevano con delicatezza i fianchi della ragazza.
Si abbracciarono per qualche secondo mentre il respiro di Savh tornava normale.
‘Mi dispiace’ mormorò al suo orecchio il ragazzo. ‘Posso spiegarti tutto.’ Riprese.
‘Ti amo.’ Rispose la ragazza.
Il mondo si fermò per un attimo, il cuore di Zayn perse uno, due, tre battiti.
Finalmente le loro labbra si incontrarono di nuovo, sfociando in una danza che solo le loro lingue conoscevano.
‘Anche io Savannah.’ Rispose il moro.
 

 
Si riscosse da quel ricordo prima che le lacrime iniziassero a rigare le sue guancie e si voltò verso Zayn: ‘Forse è meglio se andiamo.’
 
Savannah fu a casa per le undici. Salutò Zayn e prese la sua borsa mentre il moro si raccomandava:
‘Passo a prenderti stasera alle sei e mezza.’
I due si salutarono e Savannah guardò il ragazzo allontanarsi.
 
Trascorse l’intera giornata assieme alla sua famiglia: raccontò loro del nuovo lavoro, dei coinquilini, del rapporto con Niall, di Zayn.
Dopo pranzo, Savannah volle andare a casa del fratello.
Suonò il campanello ed attese qualche istante, appena Andy aprì la porta, la sorella gli si gettò addosso, stritolandolo.
Come prevedibile, c’era anche Jesy, la ragazza di Andy.
 
Il pomeriggio passò e presto arrivarono le sei.
Savannah si fece riaccompagnare a casa dai suoi e lì li salutò con calma, sorbendosi tutte le raccomandazioni che i suoi, da genitori apprensivi quali erano, non le facevano mai mancare.
Alle sei e trenta esatte il suv nero di Zayn fece capolino dall’incrocio in cima alla strada: Savannah abbracciò un ultima volta i genitori e si strinse nel suo cappotto rosso fuoco mentre una folata di vento le scompigliò i capelli.
È bellissima pensò Zayn sorridendo all’effetto che ancora riusciva a farle.
I due partirono alla volta di Londra, questa volta passando per la strada principale.
Passarono davanti ad un piccolo parco, al centro un albero spoglio di ognuna delle sue foglie e sotto una panchina verde, fredda, con la vernice corrosa.
I due si guardarono per un momento, mentre le loro menti erano attraversate dallo stesso ricordo: capodanno di qualche anno prima
 
Girò tutto il quartiere prima di scorgere un ragazzo tutto solo seduto sulla panchina di un piccolo parco con l’erba curata e gli alberi senza foglie.
Gli si avvicinò lentamente, iniziando a preparare mentalmente un discorso.
Aveva riacquistato un po’ di lucidità, non sapeva cosa dire, come spiegarsi.
‘Hei.’ Gli arrivò alle spalle.
Il ragazzo si girò, sicuramente aveva riconosciuto la sua voce, si alzò ed affondò i suoi occhi ambrati in quelli blu, profondi come pozzi, di Savannah.
‘Mi dispiace.’ Continuò lei pronta ad affrontare una sorta di monologo.
‘No – la interruppe lui – pensavo che questa volta sarebbe stato diverso, pensavo di essere riuscito davvero ad aiutarti, a salvarti, proprio come tu hai saltavo me. A quanto pare mi sbagliavo. Tu non puoi essere salvata, forse semplicemente perché non vuoi.’
‘Non è così. Io ti amo Zayn, e tu mi hai salvata, non solo da me stesse, ma anche da tutti gli altri.
Non ero mai riuscita ad aprirmi così a fondo con un ragazzo, a fidarmi, a dargli tutta me stessa.
Con te l’ho fatto, ma non abbandonarmi adesso, ho ancora bisogno di te.
Perché tu non sei così, tu non sei come loro. Tu mi hai detto di amarmi, mi hai aiutata a superare le difficoltà, ad aprirmi. Non mi abbandonare anche tu, Salvami, salva il mio cuore stanotte.’
Le voci in lontananza iniziarono a farsi più prepotenti:
Meno dieci.
Meno nove.
‘Ti prego Zayn.’
Meno sette.
Meno sei.
Il ragazzo si avvicinò guardandola negli occhi, le accarezzò una guancia mentre le sue parole continuavano a rimbombargli in testa.
Meno quattro.
Meno tre.
Meno due.
Le loro labbra si trovarono, di nuovo.
Le loro lingua si cercarono, ancora.
Le loro mani si accarezzarono, allora e per sempre.
Le grida delle persone che festeggiavano riempirono l’aria, fuochi d’artificio scoppiarono fuori e dentro Savannah, ormai convinta di starsi librando in aria assieme al suo ragazzo.
 

‘Oggi abbiamo fatto un bel tour nel passato, èh ?’ Sorrise Zayn spostandosi da quel ricordo alla realtà che lo circondava.
‘Eh già.. sembra passato un secolo.’ Sorrise di rimando Savannah, abbassando lo sguardo.
 
La mattina seguente, come ogni mattina, Savannah si svegliò abbastanza presto.
Si ritrovò da sola in cucina, chissà dov’era Payno..
Niall entrò nella stanza canticchiando un motivetto a Savannah sconosciuto.
I.. you.. your heart.. tonight.. leave you..’
‘Che cosa stai canticchiando ?’ Chiese inarcando un sopracciglio, mentre con la mano continuava a girare il suo tè appoggiato sul bancone in marmo scuro.
‘Oh, io ? Cosa? No, niente..’



pensavo che tu dovessi sapere che ho fatto del mio meglio per lasciarti andare, ma semplicemente non posso.
Just so you know - Jesse McCartney

 

In realtà volevo aggiornare domani, ringraziate ( o prendetevela lol ) 
con xlovedrew se il capitolo è già qui. Anyway, questo capitolo è 
principalmente per chi non ha letto la prima parte, infatti, come le 
mie amate lettrici ricordano - ve lo ricordate vero ? - i pezzi in corsivo
sono presi dalla prima parte LALALA.
E, piano piano, Zayn e Savannah si avvicinano asdfgj.
Allora, ho già scritto l'11 e c'è un altro momento zayannah, ma, ditemi voi: 
aspettative ? dubbi ? speranze ? lollino. Ok, lasciatemi una recensione,
mercoledì parto per la gita scolastica, se ricevo abbastanza recensioni aggiorno
prima di partire. 
Non sono la vostra scrittrice di ff preferita ?
No. okay. 
Aspetto le vostre recensioni. Hi there ! I love you all. x

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** with you. ***


NEUTRON STAR COLLISION.


‘Non immagini neanche quanto mi manchi.’
Sbuffò Savannah contro la webcam, ripensando a tutti gli abbracci che aveva rubato alla migliore amica, quando poteva.
‘Anche tu, lo sai..’ Rispose Allie, mentre un sorriso nostalgico incurvava le sue labbra.
‘Dai, guarda il lato positivo – riprese – tra poco potremo riabbracciarci.’
‘Come ?’ Chiese Savannah alquanto stupita.
‘Ehm.. no, dicevo, non manca molto all’estate.’ Sorrise.
‘Mi prendi in giro ? Siamo appena a dicembre.’ Borbottò la mora pettinandosi i capelli con le dita.
‘Ma come sei pignola.’ Sbuffò Allie roteando gli occhi.
‘Si, certo. Adesso devo lasciarti. Ti voglio bene.’ Sorrise lanciando un bacio in direzione della web.
‘Ti voglio bene.’ Anche Allie mandò un bacio volante alla web per poi chiudere la telefonata.
 
Savannah si infilò gli ugg blu, sistemandovi all’interno i jeans chiari attillati e, stropicciando i lembi dell’enorme maglione blu, scese le scale.
Si buttò sul divano, iniziando a fare zapping in tv.
Il ricordo del tragitto per andare a Bradford e tornare la tormentavano, non la lasciavano in pace nemmeno per un momento.
Era sicura che di lì a poco sarebbe impazzita.
Prese un respiro profondo, iniziando a massaggiarsi le tempie, e buttò la testa indietro.
Infilò la mano destra nella scollatura della maglia ed afferrò la catenina argentata un po’ troppo lunga perché il ciondolo attaccatovi si potesse vedere ed afferrò tra le dita un anellino, anche quello argentato. Era un regalo, di Zayn.
Ogni tanto se lo chiedeva, se Zayn avesse conservato l’altro, ma non glielo aveva mai chiesto.
In quel momento Zayn uscì dalla cucina e vide Savannah, di spalle, intenta a giocare con quella collanina. Impiegò meno di un secondo a riconoscerla.
Rimase un po’ imbambolato a guardare quelle dite affusolate che si rigiravano il piccolo cerchio argentato tra le mani per poi risvegliarsi da quella specie di trans e camminare all’indietro verso la cucina, cercando di fare il meno rumore possibile.
Si avvicinò alla credenza e fece di proposito rumore, afferrando un pacchetto di patatine.
Velocemente Savannah infilò di nuovo la catenina nello scollo del maglione e finse di interessarsi al programma che aveva lasciato.
Zayn attraversò il salotto a grandi falcate e si sedette vicino a Savannah mentre apriva il pacchetto di patatine.
‘Interessante ?’ Chiese rivolgendosi al programma alla tv.
‘Uhm.. sì, molto.’ Rispose la mora cercando di capire che cosa fosse.
Entrambi inclinarono la testa verso sinistra dischiudendo un po’ le labbra quando videro un leone ed una leonessa intenti nell’accoppiamento.
Savh sgranò gli occhi, sentendo il sangue concentrarsi sulle sue guancie.
Rise istericamente cercando una motivazione plausibile:
‘Mi piacerebbe andare in Asia, ma, sai com’è.. i leoni..’
‘Savannah.. – Zayn si grattò la nuca – ehm, in Asia non ci sono i leoni.’ Sorrise.
‘Oh, certo, ma sì.. lo sapevo ! intendevo , in Africa !’
I due non poterono far a meno di scoppiare in una fragorosa risata.
 
Erano le cinque, Liam aveva accompagnato Niall da nando’s, Savannah aveva accompagnato Louis in centro per iniziare a cercare un regalo di Natale per Eleanor, Harry, come al solito, dormiva, e Zayn era in camera sua.
In fondo al suo armadio, sommerso dai vestiti e accuratamente posizionato nell’angolo più buio, c’era uno scatolone di cartone marrone con gli angoli ormai ammorbiditi dal tempo. Finalmente, dopo mesi ormai, trovò il coraggio di tirarlo fuori.
Si sedette sul tappeto con le gambe incrociate ed iniziò ad aprirlo.
La prima cosa che tirò fuori fu un grosso maglione blu, quello che Savannah gli aveva regalato, e, subito sotto, una scatolina di velluto rosso, quella in cui era impacchettato l’anello con la catena che Zayn le regalò.
Se la rigirò tra le mani qualche secondo, finché qualcuno bussò alla sua porta.
‘Zayn sono Savh-‘
Dannazione pensò maledicendosi per non averla sentita rientrare.
‘Sono nudo !’Urlò mentre in pochi secondi cercava di rimettere tutto nell’armadio con scarsi risultati: riuscì solo a far rovesciare del tutto il cartone, il cui contenuto si sparse sul tappeto.
‘Oh, ehm, volevo solo ricordarti della singing di oggi, io adesso devo uscire, ci vediamo là alle tre.’ Rispose imbarazzata la ragazza andandosene prima che Zayn avesse il tempo di rispondere ed urlando un ‘Ciao’ prima di chiudere la porta alle sue spalle.
Un’aria gelida sferzava i suoi occhi che subito divennero lucidi.
Strinse la grande sciarpa di lana nera intorno al collo e sistemò i limbi del maglione bianco con ricami in rilievo, di qualche taglia più grande.
I leggins neri facevano in modo che l’aria non permeasse sulle sue gambe e gli ugg, anche quelli neri, tenevano caldi i suoi piedi.
Qualcosa nell'aria stava cambiando.


 

Prendimi per mano, portami in qualche posto nuovo non so chi sei ma sono con te .
With you - Avril Lavigne

 

Non mi odiate vero per aver scritto un capitolo così corto che probabilmente
non si può neanche definire tale (?). Ci tenevo davvero ad aggiornare prima
della gita, torno sabato, quindi non so quando aggiornerò di nuovo cc.
Anyway, sto preparando una cosa molto asdfgj per il 13*,quindi.. stay tuned (?)
perché sarà davvero qualcosa di inaspettato. vi fidate di me ? no. ok. lollino.
comunque, le recensioni sono notevoltemente diminuite *piange* quindi, me lo
lasciate un commentino ? Grazie e, come al solito, Hi there ! i love you all. x




P.S_
Ho iniziato a scrivere una nuova storia, un po'.. drammatica (?)
ma sempre sul mio zein !!1!!!1!|"\!!!xD ok, no, comunque, è una cosa
nuova, non la solita storia d'amore, diciamo che è un'idea che ho ela-
borato mentre vedevo un video. Quuuuindi, se la caricassi, voi, miei
amatissimi lettori, la seguireste ? Viamotantotanto 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Save you. ***


NEUTRON STAR COLLISION.


 

20 Dicembre


Le vacanze natalizie erano alle porte.
Ancora tre giorni ed i ragazzi avrebbero potuto rivedere le loro famiglie: il 23 sarebbero partiti, avrebbero passato il natale in famiglia e sì sarebbero rivisti il 31, in quella casa, per festeggiare l'inizio dell'anno nuovo insieme.

In quelle settimane Savannah e Zayn sì erano avvicinati molto, riscoprendo sentimenti ormai dimenticati da entrambi.
La ragazza sapeva di essere ancora legata al suo moro, ma non immaginava così tanto.
Zayn, beh lui dopo il tuffo nei ricordi di quel pomeriggio, non aveva fatto che rivivere flashback della loro storia.
Sembrava passato così tanto da quando sì rincorrevano nei corridoi della scuola, sì rubavano baci senza chiedere e si amavano, come normali adolescenti.

'Cosa vuoi per Natale ?' chiese Savh sbuffando contro la web.
'Un tuo abbraccio' rispose sorridendo la bionda.
'Oh, mi piacerebbe Allie, non sai quanto..'
'Dai, il regalo che ti farò io sarà ineguagliabile, fidati.’
Rimasero in web per un tempo interminabile. Entrambe iniziavano ad accusare, forse troppo, l’una la mancanza dell’altra.
Se non mi rimetterò con Zayn, sposerò Allie. Lo so.’ Sbottò massaggiandosi le tempie dopo aver chiuso la chiamata con l’amica.
Lo sentiva, le stava nascondendo qualcosa, eppure non riusciva a capire cosa.
 
‘Amico, va tutto bene ?’
Niall entrò nella stanza di Zayn che, con una chitarra in mana, stava apportando le ultime modifiche alla canzone.
‘È pronta.’ Sorrise guardando la sua opera.
‘Beh, che aspetti ?’ Chiese il biondo incitandolo.
‘Non lo so, non sono sicuro sia una buona idea, non sono più sicuro di niente.’
‘Amico. Amico frena. Tu sei Zayn Malik. Tu sei sicuro.’ Sorrise dandogli una pacca sulla spalla.
‘Beh.. non quando si tratta di lei.’ Sospirò il moro contemplando la verità di quelle parole.
‘E se andasse male ? E se mi respingesse ? Potrei darle torto ?’ Riprese.
‘Sai, una volta una vecchia amica mi disse: meglio vivere nel dolore che nell’incertezza, e credo che non esista cosa più vera.’
Concluse alzandosi dal letto ed aprendo la porta che poi chiuse di nuovo alle sue spalle.
Attraversò il corridoio e si diresse nella stanza di Savannah.
‘Posso ?’ Chiese dopo aver bussato, aprendo un po’ la porta già socchiusa.
‘Hey’ La ragazza si alzò dal letto, rimanendo seduta, tolse le cuffie dalle orecchie e fece segno all’amico di accomodarsi accanto a lei.
Il biondo non perse tempo, avvicinandosi e schiarendosi la voce, mentre cercava di organizzare un discorso nella sua testa.
‘Savannah ?’ fece una pausa. ‘Ami ancora Zayn ?’
La ragazza istintivamente abbassò lo sguardo.
Non si era mai posta quella domanda.
E se non l’aveva mai fatto un motivo c’era, lo stesso motivo per cui non era riuscita ad avere altre relazioni stabili e durature, lo stesso motivo per cui non era riuscita ad andare avanti.
‘Allora perché te ne stai qui, ad ascoltare musica triste e guardare il suo profilo twitter ? Non negare, so che lo controlli come un’adolescente innamorata del suo idolo.’
‘Cosa dovrei fare ? Piombare in camera sua e urlargli che lo amo ancora ?’ Rispose alzando la voce Savannah.
‘Potrebbe essere un’idea.’Disse tranquillamente il biondo, accarezzandole un braccio per calmarla.
‘Andiamo – sospirò – lui è Zayn Malik.’
‘Già.. Lo stesso Zayn Malik che al college passava da una ragazza all’altra. Lo stesso Zayn Malik che si è innamorato di te.’
Savannah istintivamente sorrise a quelle parole.
‘Disturbo ?’ Liam fece irruzione nella stanza.
‘Nono, figurati.’ Sorrise Savannah facendogli segno di accomodarsi.
‘Com’è che passate tutto questo tempo insieme voi due ?’ Chiese il ragazzo sedendosi sulla sedia bianca.
‘Chi passa tutto il tempo con chi ?’ Chiese Louis entrando nella stanza.
‘No, dico.. fai pure come se fosse camera tua.’ Rise la mora.
‘Ehm.. Savannah.. il tuo pc sta.. suonando ?’ Disse incerto Liam voltandosi verso la scrivania.
‘Dev’essere Allie’ sorrise Savh balzando in piedi.
‘Rimanete per un saluto ?’ Insistette, ma non troppo, perché i ragazzi accettarono con entusiasmo.
Allie mi ucciderà per questo pensò ridendo.
‘Savan- Niall, Louis e Liam ? Ciao belli !’ Urlò Allie, con uno di quei sorrisi che solo lei sapeva fare.
‘Ciao a te bellezza!’ Sorrise Niall.
‘Sei sempre il solito, biondo.’ Disse Liam facendo ridere tutti.
‘Sbaglio o manca qualcuno all’appello ? Dov’è il mio moro tenebroso ?’ Chiese assottigliando gli occhi ed increspando la bocca per imitare le sue espressioni sexy.
‘Zayn!’ Urlò Savannah affacciandosi al corridoio.
Pochi secondi e Zayn la raggiunse ‘Dimmi.’
‘Qualcuno vorrebbe salutarti.’ Fece un cenno col capo verso i suoi amici appollaiati sulla sedia.
Si avvicinò al computer e vi trovò Allie che rideva. Immediatamente sorrise. Era così bella, così vera.
Tutti sentivano la sua mancanza nel gruppo.
‘Eccolo il mio moro tenebroso !’ Strillò la bionda.
Zayn rise, ormai quello era il suo soprannome.
‘Da quanto fai skype con questa pazza ?’ il moro si rivolse a Savannah.
‘Spero sia per me la domanda e la pazza sia Savh !’ Urlò dalla web Allie, facendo ridere tutti.
‘Alloraaaaa, Zayn.. Lo sai cosa devi fare vero ?’ La bionda increspò le labbra in un broncio.
‘Si bionda, come dimenticare ?’
‘Cosa tramate voi due ?’ Chiese Louis indagatore.
‘Niente, niente.’ Sorrise Zayn allontanandosi dalla web.
‘Ricordati solo che io vi scoprirò.’ Urlò Louis cadendo poi dalla sedia mentre tutti ridevano.
‘Hey, ma cos’è questo baccano ?’ Chiese Harry entrando nella stanza ed avvicinandosi al pc.
Immediatamente i suoi occhi incrociarono la figura di Allie. Bella come sempre. Bella come mai.
‘Oh, ehm.. ciao.’ Sorrise grattandosi la nuca.
‘Ciao Harry.’ Sorrise di rimando Allie inclinando la testa di lato e accennando un sorriso.
Ci furono alcuni secondi di silenzio finché Savh non li interruppe: ‘Ok, questa chiamata è durata anche troppo. Uscite tutti.’ Sentenziò spintonando fuori gli amici e mimando uno ‘scusa’ alla web.
 
Savannah bussò due volte contro la porta.
Pochi attimi ed un ragazzo avvolto in un paio di jeans blu notte venne ad aprirle.
La ragazza dovette lottare con sé stessa per non fissare i suoi addominali scolpiti ma guardarlo negli occhi.
‘Posso entrare ?’ Chiese titubante.
‘Oh, certo, accomodati.’ Sorrise Zayn.
‘Allora – si sedette sull’estremità del letto – cosa tramate tu e Allie ?’ Chiese.
‘Come ?’ Il moro la guardò fingendo di non capire.
‘Andiamo, vi ho sentiti oggi.’ Insistette Savannah.
‘Davvero, non capisco di cosa parli. Io oggi non ho parlato con Allie..’ Rispose perplesso.
‘Ma sì, in camera mia, insieme ai ragazzi !’
‘Savannah, oggi siamo stati in sala prove tutto il giorno..’ Continuò Zayn.
Savannah sbarrò gli occhi, non sapendo cosa dire, finché il moro non scoppiò in una fragorosa risata.
‘Ti odio Zayn – rise anche la mora – mi hai fatto davvero spaventare !’ Gli diede un pugno sul braccio mentre entrambi continuavano a ridere.
 
 

22 Dicembre

 
Savannah si stirò raccogliendo i capelli in una coda alta: in dosso aveva una felpa viola ed un paio di pantaloncini neri, così, dopo aver sistemato le ultime cose in valigia, sarebbe potuta andare a dormire.
Dopo aver controllato l’agenda, la chiuse e si alzò dalla scrivania.
Fu in quel momento che sentì un rumore provenire dalla finestra.
Si avvicinò. Sembrava un ticchettio.
Aprì la finestra ed uscì sul piccolo terrazzino bianco, sporgendosi il minimo indispensabile per vedere cosa succedesse.
‘Zayn ?’ Chiese inclinando la testa.
‘Sh, parla piano o sveglierai i ragazzi.’ Sussurrò.
‘Okaay.’ Sussurrò anche Savh, cercando di trattenere una risata.
‘Che Stai facendo ?’ Domandò in un bisbiglio.
‘Salgo.’ Rispose con fare ovvio mentre si arrampicava su per la parete della casa.
‘Non siamo in un film americano. E abbiamo anche una porta, lo sai vero ?’ Chiese Savh continuando a trattenere le risate.
‘Sì.. ma non farebbe lo stesso effetto.’ Disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Scavalcò il balcone e si trovò faccia a faccia con Savannah.
I due si fissarono per qualche istante, poi Zayn sfilò due cuffiette dalla tasca interna della sua giacca e ne porse una a Savannah.
‘Questa.. ecco, l’ho scritta con te. Cioè non insieme a te, per te. Pensando a te.. insomma, ecco, ascoltala e basta.’ Sorrise. Era incredibile che quella ragazza fosse ancora capace di fargli tremare le gambe e battere il cuore in modo irregolare.
Infilò una mano in tasca facendo partire l’ipod.
 
‘What you want, what you need has been right here.
I can see that you are holding back those tears, tears
 
I, I wanna save you, wanna save your heart tonight.
He’ll only break you, leave you torna part
Oh, i can’t be no superman
But for you i’ll be superhuman.
I, I wanna save you, save you, save you.. tonight.’
 
Quando la canzone finì, Zayn posò delicatamente le labbra contro quelle di Savannah e, dopo quel minimo contatto, si staccò, facendo aderire le loro fronti.
‘Non dirmi niente. Pensaci. E per capodanno mi dirai la tua decisione.’


 

Quello che vuoi, quello di cui hai bisogno era qui, posso vedere  che stai trattenendo quelle lacrime.
Save you tonight - One Direction


 

Ok, allora, voglio una pioggia di recensioni per questo.
E' vero, c'ho messo una vita, ma.. ne è valsa la pena,
giusto ? giusto ? ok, forse no, ma questo è il mio capitolo
preferito. Insomma, Allie che parla con i ragazza, vede
Harry in webcam, ZAYN E SAVANNAH.
Che mi dite ? Troppo presto ? Fatemi sapere i vostri 
pareri e le vostre aspettative. infondo, scrivo per voi.
Come sempre, grazie a tutti quelle che recensiscono, siete
bellissimi. E grazie anche ai lettori silenziosi. Ah, nel prossimo capitolo sorpresona. Hi there ! i love you all. x

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Hey Superstar. ***


NEUTRON STAR COLLISION


La sveglia suonava prepotente mentre la luce del sole filtrava fioca dalla finestra.
Allungò una mano per spegnerla e si rigirò nel letto cercando di aprire gli occhi con poca convinzione.
Era la vigilia di Natale e Savannah, come i ragazzi, era tornata a casa per passare le feste con la famiglia.
Si alzò controvoglia, dirigendosi in bagno. Si lavò, pettinò e raccolse i capelli in una coda.
Indossò un paio di pantaloni neri, una felpa rosa ed in piedi un paio di calzini.
Scese le scale, arrivando in cucina. La casa era deserta, probabilmente sua madre e suo padre erano a fare la spesa per ‘il grande pranzo’ del giorno seguente.
Ci sarebbero stati tutti: cugini, zii, nonne, Jesy, Andy.. Andy. Solo in quel momento si ricordò che non era ancora andata a salutarlo.
Finì di mangiare velocemente, mise la tazza nel lavandino ed uscì di casa afferrando il suo blackbarry ed il giubbotto blu.
Se lo infilò continuando a camminare a passo svelto mentre teneva il telefono tra le labbra.
In poco tempo arrivò davanti la porta di casa del fratello e suonò, aspettando che qualcuno le aprisse. Jesy arrivò dopo pochi secondi, il viso completamente struccato e addosso ancora il pigiamo.
‘Scusa.. ti ho svegliata ?’ Cominciò la mora.
‘Savannah !’ Urlò Jesy sorpresa ‘Che ci fai qui ? Entra!’
Jesy era davvero una brava ragazza, era sempre piaciuta a Savh: era spigliata, socievole, sempre pronta a scherzare.. e  per quanto riguardava l’aspetto, era bellissima.
Capelli cortissimi, castani e occhi color miele, così profondi che ogni tanto le ricordavano quelli di Zayn: forse era per questo che le piacevano tanto.
Andy, svegliato dalle urla della sua ragazza, corse in cucina, catapultandosi addosso a Savh.
‘Ei, così mi schiacci’ Tentò la mora soffocando sotto il peso del fratello.
Tutti risero.
Si accomodarono in cucina ed iniziarono a parlare di come procedessero gli studi di Jesy, il lavoro di Andy e quello di Savannah.
Finalmente, la mora si decide a parlare ad Andy di Zayn, raccontando poi alla sua ragazza come avesse conosciuto il moro qualche anno prima e quanto si fossero amati.
‘È  così romantico’ biasciò Jesy con gli occhi sognanti.
‘Non dovresti cascarci di nuovo.’ Tagliò corto Andy, con tono scocciato.
‘Come ?’ Chiesero contemporaneamente le ragazze.
‘Sei già stata male per lui, Dio, non posso neanche pensare a quanto hai sofferto aspettando una telefonata che non è mai arrivata.
Adesso torna con un bacetto ed una canzoncina e pensa di rimettere tutto a posto ?’ asserì aumentando il tono di voce.
‘Sapevo che non avresti capito..’ sussurrò Savannah abbassando lo sguardo.
‘Non capisco ? Io non capisco ? – Chiese retoricamente, rispondendo alle parole della sorella – O forse sei tu a non capire che a lui non interessa di te ? Che sei il suo giocattolino ? Pensaci Savannah, chi c’era con te quando non volevi uscire, vedere nessuno o addirittura mangiare ?
Io.
Allie.
E Zayn ? Lui era a fare la bella vita con i suoi cinque amici.
Perché non ti ha cercato in tutto questo tempo ? Te lo sei chiesta questo ?’
‘Io.. – alzò lo sguardo solo un momento, guardò Jesy inespressiva e poi Andy ma, non riuscendo a sostenere quello sguardo, lo abbassò di nuovo – io devo andare.’
E corse. Corse fuori da quella casa. Fuori da quel quartiere.
Se avesse potuto, forse, sarebbe corsa anche fuori da quella vita.
 
Adesso mille domande balenavano nella sua mente.
Dov’era stato tutto questo tempo?
Perché non l’aveva cercata prima ?
Forse, quello che avevano vissuto al college, non era poi così vero come si ricordava la ragazza..
 
 
Natale in casa Malik era sempre una grande festa:
venivano parenti da ogni parte del regno unito per passare insieme le feste.
La giornata si svolgeva secondo una routine prestabilita: scarto dei regali in salotto, pranzo che si estendeva alla sera e musica e chiacchiere di sottofondo.
Natale in casa Payne non era poi tanto diverso, fatta forse eccezione per il fatto che i parenti erano circa la metà.
In casa Styles si festeggiava in piccolo: Harry, sua madre Anne, suo marito e sua sorella Gemma col ragazzo ‘di turno’, così li definiva il riccio, anche in loro presenza, perché ogni anno era un ragazzo diverso dall’anno prima.
Niall, come ogni anno, se ne tornava in Irlanda, passava la giornata a letto e si alzava solo per il grande pranzo, che durava delle ore.
Louis amava il Natale solo perché poteva ricoprire la sua famiglia di regali, soprattutto le sorelle.
Tutto sommato, anche il Natale di Savannah non era andato male: Andy non aveva più toccato l’argomento Zayn ed aveva passato il pomeriggio con le sue cugine adolescenti che la riempivano di domande sugli ‘One Direction’.
A Savannah non pesava parlarne, infondo erano i suoi quattro migliori amici.. e Zayn.
Lui, beh, non sarebbe mai rientrato nella categoria migliori amici.
 
Era mezzanotte passata quando Savannah poté finalmente andare a letto.
Indossò un pigiama e si infilò sotto le coperte, rigirandosi il cellulare tra le mani. Continuò a fissarlo, come se aspettasse un segno, finché questo non si illuminò senza un motivo preciso.
Quello fu il segno.
Sbloccò il cellulare, compose il numero ed inviò un messaggio con l’anonimo.

 

‘Hey superstar, ti ho pensato molto in questi giorni. Buonanotte :)x’

 

E schiacciò invio.
La risposta non si fece attendere molto.

 

‘Sa cosa caro anonimo ? Anche io ti ho pensato. E sai perché ? Perché c’è solo una ragazza a questo mondo che mi chiama superstar da prima ancora che davvero lo diventassi. Notte Savannah  x’

 
 
Era il trenta dicembre quando Savannah chiese a sua madre di accompagnarla a fare spese. Questa fu più che lieta di poter passare un po’ di tempo con la figlia ed accettò senza nemmeno pensarci.
Durante il tragitto per il centro commerciale, Savannah raccontò anche a sua madre di Zayn.
‘Ma chi ? Quel ragazzo da cui sei scappata ai tempi del college ? Quel ragazzo di cui non eri innamorata?’ Chiese con ironia, scimmiottando la figlia nelle ultime parole.
Savannah si  concesse una risata a quel ricordo, una risata che non sapeva di felicità, ma di nostalgia..
Parlarono per tutto il tratto di strada, sua madre era sempre stata meno razionale e più romantica di Andy, Savannah sapeva che l’avrebbe capita.
Continuarono a parlare anche mentre la ragazza si provava vestiti su vestiti.
Uscì dal camerino con un vestito a trapezio asimmetrico giallo.
Il volto di Cindy, la madre di Savh, si contorse in una smorfia che sfociò in una sonora risata.
‘Ho capito, ho capito, me ne provo un altro.’ Sbuffò la mora rientrando nel camerino.
Uscì di nuovo, con in dosso un vestito rosa cipria liscio, lungo fino a metà coscia e con una sola manica. Cindy bocciò anche quello in pochi istanti.
Uscì per la terza volta, con un vestito blu elettrico drappeggiato, corto, con lo scollo a cuore e sopra una giacca di stoffa nera.
‘È questo’ Sorrise Savh.
‘Sì, è questo’ Ripeté sua madre soddisfatta.
Usciti dal negozio, sua madre la trascinò in un negozio di scarpe dove comprò un decolté nero, in tinta con la giacca.
Il viaggio di ritorno fu molto silenzioso: entrambe, avevano parlato abbastanza nell’arco della giornata.
‘Sai, Savannah, hai vent’anni, se non ti butti tu in amore, chi pensi che lo possa fare ?’ Fu l’ultima cosa che le disse sua madre, prima di scendere di macchina e lasciare la mora lì, tra i suoi pensieri.
 
31 Dicembre.
 
Savannah si era preparata per la serata, truccata e pettinata, mentre faceva skype con Allie.
Lei era già pronta, e solo Dio sapeva quanto poteva essere bella dal vivo: un vestito attillato bianco, drappeggiato, con le spalline che le dava un’aria angelica, ed un paio di tacchi bianchi con la suola rossa.
I lisci capelli sciolti incorniciavano gli occhi truccati di bianco e nero e le labbra erano messe in risalto da un lucidalabbra rosa.
 
Quando Savannah scese le scale i ragazzi erano già riuniti in salotto, e Zayn stava attraversando il corridoio con Louis, in mano un pacco di patatine.
Il moro si immobilizzò alla vista di Savannah, smettendo perfino di ascoltare Louis.
‘Hei, mi stai ascoltando ?’ Chiese Louis girandosi nella direzione in cui Zayn stava guardando.
I lunghi capelli di Savannah ricadevano sulle sue spalle in morbidi boccoli, il trucco argentato faceva risaltare i suoi grandi occhi blu,  ed un rossetto rosso evidenziava le sue labbra a forma di cuore.
‘Wow’ esclamò Louis sorridendo.
I tre entrarono in salotto dove erano già comode, insieme ai ragazzi, Danielle, Eleanor e Lexi, amica intima di Niall.
Erano immersi in un’animata discussione in cui le ragazze sostenevano che non fosse giusto fare il karaoke maschi contro femmine quando qualcuno suonò il campanello.
‘Vado io.’ Si offrì Savannah alzandosi dal divano.
‘Fai pure, è una gioia per noi vederti muovere, non ti vesti mai così sul lavoro.’ ironizzò Harry sulla bellezza dell’amica quella sera beccandosi una gomitata nel costato da Zayn.
Savannah, ancora ridendo, aprì la porta.
In quell’istante il sorriso scomparse dalla sua faccia.


Perché sarà il tuo corpo, verso il mio, a dare un senso a questo oblio.
Respiro - Nesli




Hola chicossssssss (?)
Zono zempre gui. Mi dispy. E.. niente, di solito scrivo
tanto, ma stasera non so che dirvi. Ah sì, una cosa sì,
vorrei ringraziare le persone che contiuano a recensire
anche i vecchi capitoli, scusate se non rispondo a tutti,
ma vi amo tanto. Grazie a tutte le persone che mi lasciano
semore recensioni dolcissime e grazie alle lettrici silenziose.
Siete tutte il mio amore. Maaaaa... Chi sarà alla porta ? lol.
E con Zayn cosa farà Savh ? Lasciatemi un commentino.
Psss, la canzone è di Nesli perché anche lui è il mio amore, grande grande.  Hi there, i love you all.x



 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** We can learn to love again. ***


NEUTRON STAR COLLISION.

Savannah rimase immobile, gli occhi ridotti a due fessure, sbarrati, e la bocca semiaperta.
‘Tu..’ bisbigliò incredula.
‘Non ci posso credere’ urlò gettandosi tra le braccia della ragazza immobile davanti a lei  che non perse tempo a ricambiare l’abbraccio.
‘Ehm.. non è meglio se entrate ? Savannah è pur sempre mezza nuda.’ Sottolineò Zayn.
Le due risero ed entrarono in casa senza staccarsi l’una dall’altra.
‘Voi, brutti infami, voi lo sapevate e non mi avete detto niente.’ Savh accusò gli amici, continuando ad abbracciare Allie.
‘Non immagini neanche quanto mi sei mancata.’ Bisbigliò al suo orecchio.
‘Oh sì, probabilmente quanto tu sei mancata a me..’ rispose la bionda.
Entrambe erano sull’orlo di un pianto isterico.
‘Ehm.. Savh.. vorremmo salutarla anche noi..’ si intromise Liam.
Tutti risero ed i ragazzi salutarono Allie, presentandole le loro nuove ragazze.
Solo quando tutti ebbero finito di salutarla, Harry si avvicinò.
Si guardarono negli occhi per degli attimi che sembrarono infiniti.
Finalmente, dopo tutti quei mesi, Allie stava sprofondando ancora, di nuovo, in quegli enormi occhi verdi.
Si abbracciarono.
Harry poggiò la sua grande mano sul collo della ragazza cercando di ridurre al minimo le distanze e la strinse forte al petto, al cuore.
 
Erano le dieci e trenta quando Savannah si ritrovò in cucina a pensare.
Avevano finito da poco di cenare, in salotto la musica era alta, l’alcol abbondante ed il cibo sembrava aumentare anziché diminuire.
Dalla chiacchierata con Allie, era emerso che qualche mese prima Harry le aveva mandato un messaggio e, da allora, non avevano più smesso di sentirsi.
Era stata un’idea sua quella di farla tornare per il capodanno e, come regalo di Natale, le aveva pagato il viaggio.
Con Zayn non aveva ancora parlato di quello e non aveva idea di come affrontare l’argomento: le parole del fratello continuavano a rimbombargli in testa.
Era ancora assorta nei suoi pensieri quando Niall, Louis e Lexi entrarono nella stanza.
‘Ci dai una mano ?’ Sorrise Louis prendendo le bottiglie d’alcol e poggiandole sul tavolo.
‘Certo’ Sorrise Savh avvicinandosi.
Louis e Lexi presero una bottiglia e si avviarono verso la cucina.
‘Allora ?’ Parlò Niall prima che la mora potesse raggiungere gli altri.
‘Allora cosa ?’ Chiese.
‘È  tutta la sera che tu e Zayn vi guardate senza farvi vedere l’uno dall’altra.’
Sgamata.
‘Ma cosa dici  ?’ Rise istericamente. ‘Dev’essere una tua impressione.’ Continuò.
‘Savannah.. penso di conoscere entrambi ormai..’ La spronò il biondo.
La ragazza si lasciò scivolare sulla sedia ed il biondo si avvicinò con due bicchieri in mano, accomodandosi di fronte a lei.
‘Diciamo che potrebbe esserci stato un.. bacetto, prima delle vacanze natalizie.’
‘Un bacetto ? Racconta’ Niall versò nei due bicchieri della vodka alla pesca e ne allungò uno all’amica.
La ragazza bevve un generoso sorso di vodka, scosse la testa strizzando gli occhi ed iniziò a raccontare all’amico della sera che si erano baciati, del fatto che si era arrampicato sul terrazzo e della canzone.
 
‘Oh loschi, cosa fate qui da soli ?’ Liam entrò in cucina sorprendendo un biondo ed una mora piuttosto allegri.
‘Chi noi ?’ Niall rise ‘parlavamo’ riuscì a biasciare.
‘E di cosa, di grazia ?’ Chiese ancora Liam.
‘Di cosa parlavamo ?’ Chiese il biondo grattandosi la testa.
Savannah scoppiò a ridere ‘loschi..’e rise di nuovo ‘che parola è loschi ?’.
Liam roteò gli occhi verso l’alto trattenendo una risata.
‘Si può sapere di cosa parlavate ?’ insistette sedendosi al tavolo con loro.
‘Indovina chi ha baciato Savannah ?’ rispose Niall.
Liam spalancò gli occhi ‘Non vi sarete.. insomma, voi due..’
I due si guardarono qualche secondo, scoppiando poi a ridere.
‘Amico, non hai capito niente.’ Rise Niall dandogli qualche pacca sulla spalla.
‘Già – si intromise Savannah – ho baciato quel figone moro di là in salotto’.
Concluse prima di scoppiare a ridere seguita da Niall.
Anche Allie fece il suo ingresso, seguita a ruota da Harry.
‘Ma sei sempre ubriaca tu ?’ Prese in giro l’amica
‘Sono io ad essere sempre ubriaca.. o tu ad essere sempre sobria ?’ Si difese con un tono inspiegabilmente convincente, pur sapendo che quello che stava dicendo non aveva senso.
Tutti risero per poi accomodarsi vicino agli amici.
Anche Louis entrò in cucina in cerca di altre patatine, sorprendendo gli amici a ridere e scherzare.
Si appoggiò alla credenza, vicino al lavandino, e prese velocemente parte alla discussione.
Passarono pochi minuti prima che anche Zayn entrasse in cucina, alla ricerca dei compagni spariti.
‘E dove potevate mai essere ?’ Chiese con tono ovvio entrando in cucina ed appoggiandosi contro il frigo.
Fu a quel punto che alcune lacrime iniziarono a rigare le guancie di Savannah:
‘Proprio come ai tempi del college, eh ? Harry e Allie, Louis che lascia la sua ragazza in salotto per unirsi alle nostre chiacchierate, Liam che si preoccupa che non beviamo troppo, Niall ubriaco, io e..’
Zayn sorrise impercettibilmente mordendosi poi il labbro inferiore e cercando gli occhi della ragazza.
‘Anche tu sei ubriaca, sai ?’ intervenne Niall cercando di sviare dall’argomento Savannah e Zayn.
Tutti sorrisero nostalgici, si alzarono e si abbracciarono.
Era un abbraccio di quelli che non si scambiavano da tanto.
Forse addirittura dai tempi dei provini di x factor.
Quando sciolsero l’abbraccio, Louis e Liam tornarono in salotto, seguiti da Niall, e raggiunsero Eleanor, Danielle e Lexi.
‘Allora Allie.. dormi qua stanotte ?’ Chiese Harry.
‘Certo che dorme qua’ Rispose Savannah ancora biasciando.
‘Abbiamo una stanza degli ospiti meravigliosa.. o può dormire in camera mia.’ Concluse.
‘E tu dove dormiresti ? Sul letto o in terra ?’ Chiese Harry ironico.
Istintivamente la mora lanciò un’occhiata a Zayn e non disse niente.
‘Harry.. perché non andiamo a ballare ?’ Chiese Allie entusiasta.
‘Cosa ? Ma se sei voluta venire di qua perché non ne potevi più di ballare..’ constatò confuso il riccio.
‘Harry andiamo e basta.’ Rispose scocciata la bionda, trascinandolo fuori dalla stanza.
 
Savannah si alzò, avvicinandosi a Zayn.
‘Le studiano proprio tutte per farci rimanere da soli eh ?’ la mora rise.
‘Già.. anche questo mi ricorda un po’ il college. Avevi una cotta assurda per me.’ Rise il moro compiaciuto.
‘Hey, non è vero.’ Savannah, ormai di fronte a Zayn, gli diede una pacca sul petto.
‘Va bene, anche io ce l’avevo.’ Sorrise mentre Savh arrossiva.
‘..E come mai ti è passata ?’ Chiese la ragazza, insicura del fatto che fosse il suo coraggio a parlare o la quantità spropositata di alcool ingerito.
‘Ragazzi, perché non venite di là ? Tra poco faremo il conto alla rovescia.’ Eleanor entrò in cucina.
‘Ma certo’ sorrise Savannah avviandosi verso la cucina.
Fu allora che zayn la trattenne per un polso e la tirò a sé, facendola voltare e facendo aderire perfettamente i loro corpi.
‘Ricordi dell’ultimo capodanno che abbiamo passato insieme ?’ Zayn avvicinò pericolosamente il viso a quello della ragazza.
‘Ricordi di Josh ?’ Chiese stringendo il fianco della ragazza.
‘Ricordi di quando abbiamo parlato sotto quell’albero spoglio ?’ Chiese portando una mano alla base della nuca della ragazza.
‘Ricordi di quando siamo tornati a casa tua, insieme ?’ Chiese baciando la basa del suo collo.
‘Siamo saliti in camera tua’ un altro bacio.
‘E poi..’ in quel momento fece saettare fuori la lingua, accarezzando la morbida pelle della ragazza che fremette a quel tocco così delicato.
‘Forse.. è meglio se torniamo di là’ biasciò Savannah.
 
Dieci.
Nove.
Otto.
Sette.
Sei.
Cinque.
Quattro.
Tre.
Due.
Uno.
Liam baciò Danielle.
Louis baciò Eleanor.
Harry lasciò solo un leggero bacio a Allie.
Zayn.. beh, Zayn cercò le labbra che tanto le erano mancate e si lasciò trascinare in un bacio senza eguali.
La sua lingua iniziò a rincorrere quella di Savannah, giocandoci, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Quando tutti i presenti si resero conto di ciò che stava accadendo non poterono fare altro che sorridere, addirittura applaudire e fischiare.
‘In fondo, sapevamo tutti che sarebbe successo..’ sorrise Niall soddisfatto prima di baciare Lexi.



 

E' stato scritto nelle cicatrici dei nostri cuori , non siamo rotti ma piegati. Possiamo imparare ad amare di nuovo.
Justi give me a reason - Pink ft. Nate Ruess

 


Cioè ma io davvero non aggiorno da 1 mese ?
Uccidetemi, non lo so, fatemi del male, fate qualcosa ahahahah.
Allora, sarò sincera, sono rimasta un pochino delusa dalle poche
recensioni ricevute nell'altro capitolo. Coooomunque, giuro che
sto già lavorando al nuovo capitolo, e non ci sarà più un ritardo 
del genere.
Come al solito, più recensite e prima recensisco.
Mi trovate su twitter @ZaynLighter. Hi there, I love you all. x

PSSSS: STAVO PENSANDO DI METTERE ALLA FINE DI OGNI CAPITOLO UN PICCOLO SPOILER - TIPO DI UNA FRASE - TANTO SENNO' FINISCO PER DARLO SOLO ALLE RAGAZZE CHE MI CONTATTANO SU TWITTER CHIEDENDOMELO. CHE NE PENSATE ? RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** you won’t ever walk away. ***


Ci eravamo lasciati così:
Savannah e Zayn si baciano allo scoccare della mezzanotte,
Allie è tornata facendo una sorpresa a tutti (in combutta con
Harry), NIall, Liam e Louis hanno portato Lexi, Eleanor e
Danielle a casa loro per festeggiare l'inizio dell'anno nuovo.


NEUTRON STAR COLLISION.



Erano circa le tre del mattino.
Louis se n’era andato a casa di Eleanor.
Liam era a casa di Danielle.
Niall avrebbe passato il resto della notte in albergo con Lexi.
Allie si era addormentata sul divano del piano terra e Harry sulla poltrona.
Savannah aveva ormai quasi completamento smaltito la sbornia, anche se non riusciva ancora a camminare in linea retta o parlare senza voce impastata.
In quel momento si trovava in camera di Zayn, sul letto,  e continuava a guardarsi intorno, come se quella fosse stata la prima volta che si trovava in quella stanza.
Il moro uscì dal bagno con indosso solo un paio di pantaloni di tuta grigi e si avvicinò a Savannah, accomodandosi accanto a lei.
‘Zayn come hai fatto ?’ Chiese la ragazza fissando un punto indefinito della stanza.
‘Insomma, come ci sei riuscito ?’ Continuò.
‘..Savh, non ti seguo.’ Rispose il ragazzo sincero.
‘Come hai fatto – Savannah puntò i suoi grandi occhi blu in quelli color miele di Zayn – a dimenticarti così in fretta del college, di Allie.. dei sogni, dei progetti, delle speranze.. Perché io non ci sono ancora riuscita.’ concluse con gli occhi lucidi.
‘Io..’ Zayn iniziò una frase che gli morì in gola.
‘Come posso fidarmi ancora di te se l’ultima volta che l’ho fatto sei sparito ? Chi mi dice che non sparirai di nuovo da un momento all’altro, lasciandomi senza un numero da poter chiamare, un indirizzo a cui scrivere..’continuò la mora vomitando tutte insieme le domande che non riusciva più a tenersi dentro.
‘Beh, abitiamo nella stessa casa’ Cercò di sdrammatizzare.
‘Zay, sono seria. Quella canzone, quella che hai cantato quando ti sei arrampicato fino al mio balcone – entrambi risero lievemente – l’hai scritta tu ? Sai che intendo.. quelle parole, erano a caso o c’è dell’altro?’
‘Due anni fa mi hai chiesto di salvarti, ed io ho cercato in ogni modo di farlo.
Tu eri il mio angelo, il mi portafortuna. Ricordi quando mi hai accompagnato alle audizioni di xfactor ?
Tu sei stata il mio portafortuna.
E io.. non mi sono dimenticato del college, di Allie, di quelle promesse, speranze. Dei nostri progetti.
Io non mi sono mai dimenticato di te.. di noi.
Non sai quante volte – Zayn si alzò dal letto avvicinandosi all’armadio dal quale estrasse uno scatolone – mi sono seduto su quel letto e sulla scrivania, pronto a scriverti.’ Concluse raspando nello scatolone.
‘E perché non lo hai mai fatto ? Sapevi che aspettavo solo una tua lettera, no ?’
‘L’ho fatto, credimi. Ma non sono mai riuscito a spedirle.. credevo che tu ti fossi dimenticata di me.’ Concluse avvicinandosi di nuovo alla ragazza con una dozzina di lettere tra le mani.
‘Ci ho provato, sai ? A dimenticarmi di te, ma non era facile come credevo.’ Concluse Savh prendendo le lettere che Zayn gli stava porgendo.
‘Quella è la prima che ti ho scritto’ Sorrise imbarazzato il ragazzo, grattandosi il collo, mentre Savh apriva una busta.
 
 
 

Cara Savannah,
è strano scriverti una lettera così.. formale.
Sono abituato ad abbracciarti, sussurrarti i miei pensieri,
trasmetterti il mio amore faccia a faccia.
Ma come sai le cose sono cambiate, e molto.
 Sto avendo un successo incredibile,
non mi sarei mai aspettato che tutto questo sarebbe potuto accadere
proprio a me, eppure eccomi qui, a scriverti da casa mia,
a Londra.
La condivido con Harry, Louis, Liam e Niall, la casa.
C’è tutto quello che mi serve, è moderna, elegante, spaziosa...
Eppure sento sempre che manca qualcosa.
I ragazzi ormai mi conoscono, capiscono quando c’è qualcosa che non va,
e mi chiedono cosa sia.
Assurdo.
Non ho il coraggio di dirgli che mi manchi,
mi manchi terribilmente.
Vorrei solo che tu mi raggiungessi per
Non lasciarmi mai.
Ma tu hai i tuoi studi, la tua famiglia, la tua vita,
ed io non ti priverei mai di tutto questo.
In realtà non so per quale motivo io ti stia scrivendo, forse voglio solo
Sapere che stai bene, che la tua vita va avanti,
che non stai soffrendo, come invece sto facendo io.
Spero che tu finisca presto gli studi e scusa se questa lettera
Non ha molto senso.
Non sono bravo con le parole, se non quando devo cantarle.
Scusa anche se ti ho fatto perdere tempo.
 
 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    affetto

Con     amore  ,  Zayn.

 
 
 
La lettera era sgualcita, un po’ stropicciata e rovinata agli angoli.
La lettera, a Savannah, sembrò la cosa più bella del mondo.
La mora alzò gli occhi per incrociare quelli del ragazzo.
‘Zay.. ho bisogno che tu mi risponda sinceramente.’ Il ragazzo fece un cenno con la testa.
‘Ti ricordi quando siamo andati sulla baita di Liam per una settimana ?  Quando abbiamo litigato e tu mi hai detto che mi amavi ? Ti ricordi quando abbiamo litigato per il malinteso del reggiseno ?
Quando sono arrivata a corsa davanti al cancello della scuola e ti ho detto che ti amavo ?’
Fece una pausa prendendo un respiro, mentre Zayn annuiva serio, anche se, a quei ricordi, i suoi occhi ed il suo cuore non potevano fare a meno di sorridere.
‘Io ero sincera. Adesso tocca a te esserlo. Provi ancora qualcosa per me ? Qualcosa per cui valga la pena lottare ?’ Sospirò.
‘Non ho mai smesso di provare qualcosa per te.’ Rispose con voce ferma Zayn.
Fu in quel momento che Savannah prese uno slancio con le gambe e si fiondò sulle labbra di Zayn, iniziando a baciarlo intensamente.
Il moro, senza mai perdere il contatto con le labbra di Savh, scivolò giù, fino a toccare il materasso con la schiena, e la ragazza rimase sopra di lui, facendo leva sui gomiti.
Le sue mani iniziarono a toccare il torace del ragazzo che tanto gli era mancato, creando delle fantasie immaginarie sui suoi muscoli scolpiti, scendendo fino all’elastico dei boxer per sentirlo ansimare contro le sue labbra.
Savannah lasciò le labbra di Zayn solo un momento, per togliersi il vestito, quando un brivido la pervase.
Il moro scostò le coperte e la fece sdraiare, per poi sdraiarsi a sua volta sopra la ragazza dopo aver fatto finire i suoi pantaloni sul pavimento.
La ragazza alzò il bacino, facendolo scontrare con quello del ragazzo che si lasciò scappare un sospiro.
La sua mano scese fino all’intimità della ragazza ed iniziò a penetrarla, per poi liberarsi del loro intimo quasi contemporaneamente.
In pochi minuti la stanza si riempì di sospiri profondi, gemiti e baci infuocati.
Savannah strinse un lembo della coperta in un pugno, mentre ogni cosa intorno a loro, a parte loro, perdeva di consistenza, diventando poco importante, insignificante, inesistente.
 
Quando Savannah aprì gli occhi il sole filtrava debolmente dalle persiane.
Socchiuse gli occhi per non essere investita dalla fioca luce e si volto verso destra, dove mise a fuoco un comodino che non era il suo ed una sveglia che segnava le dieci e trenta.
Immediatamente si ricordò della sera precedente. Istintivamente si portò una mano sulle labbra, per poi girarsi verso il corpo di Zayn, ancora addormentato, e lasciargli un leggerissimo bacio sulle labbra.
‘mmm buongiorno..’ mugugnò Zayn con voce impastata dal sonno.
‘Parla piano, potrebbe esserci qualcuno dei ragazzi  in corridoio.’ Bisbigliò a pochi centimetri dalle labbra del ragazza.
‘Savannah, ieri sera ci siamo baciati davanti a tutti, non credo non sospettino niente.’ Sussurrò anche lui, con tono ovvio.
‘In realtà.. tu mi hai baciata.’ Lo corresse soddisfatta.
‘Comunque, per adesso non voglio complicare la situazione, Allie è appena tornata e non so se resta, quanto resta, cosa le passa per la mente..’
‘Va bene, hai vinto. Posso almeno darti un bacio ?’ Chiese esibendo la sua miglior faccia da cucciolo.
‘Tutti quelli che vuoi – rispose lei stampandogli un bacio sulle labbra – ma solo quando non ci vede nessuno.
Si alzò dal letto con indosso solo la biancheria che non ricordava neanche di aver rindossato la sera prima, raccolse il vestitino che indossava per la festa e si avvicinò alla porta con passo felpato.
L’aprì senza fare il minimo rumore e si guardò intorno, per accertarsi che non ci fosse nessuno in giro.
‘Vai 007’ La prese in giro Zayn.
La ragazza si girò verso di lui facendogli l’occhiolino, per poi dirigersi in camera sua.
Lì indosso una gigantesca felpa nera, si lavò il viso, raccolse i capelli in una coda alta, ed uscì di nuovo dalla stanza, raggiungendo la cucina, dove Harry, Liam e Niall stavano facendo colazione.
‘Buongiorno.’ Sorrise.
‘Un corno.’ Rispose mugugnando il riccio.
‘..scusa ?’ Chiese la ragazza.
‘Dopo aver passato la notte su quella stupida poltrona mi fa male ogni osso esistente.’ Spiegò.
‘Beh.. non ti ha costretto nessuno’ Lo riprese la ragazza, lanciandogli un bacio ed avvicinandosi alla credenza.
Si allungò cercando di arrivare ai cereali, con scarsi risultati, quando un petto si spalmò contro la sua schiena e due braccia muscolose afferrarono due scatole di cereali: quella al cioccolato che voleva ed una alle nocciole.
Zayn.
Savannah cercò di fare la disinvolta, ringraziò Zayn con un sorriso e raggiunse il frigo, prendendo il latte.
‘Allora Payno, la tua serata è stata migliore di quella di Harry ?’ Sorrise Savh mentre Zayn si accomodava accanto a lei, passandole la sua tazza.
‘Sì, è stata una serata fantastica. Danielle è strepitosa, davvero.’ Gesticolò eccitato.
‘Intendi a letto ?’ Intervenne Zayn guadagnandosi un calcio sotto il tavolo da Savannah.
‘Se tu fossi vicino a me ti darei un calcio.’ Rispose Liam provocando l’ilarità sia di Savh che di Zayn.
‘E tu Niall, con Lexi ?’ Chiese Zayn.
‘Oh beh, anche lei è strepitosa – fece una pausa – sì, intendo a letto. Una scopata in e gua glia bi le.’ Rispose enfatizzando le ultime parole.
‘Voi due invece ?’ Chiese Harry malizioso facendo andare di traverso a Savh il sorso di latte che stava bevendo.
‘Noi due ? – Gli fece eco Zayn – beh, Savannah, non so tu… ma io ho dormito molto bene.’
‘Sì sì, anche io.’ Rispose sollevata la mora.
‘Dov’è Allie ?’ chiese solo in quel momento Savh.
‘Dorme.’ Rispose Harry facendo un cenno con la testa verso il divano.
Savannah non fece in tempo ad aggiungere altro che il suo cellulare vibrò.
 
‘Dobbiamo parlare, aspettami in camera tua dopo.’


 

Ogni volta che ci tocchiamo, io voglio solo di più; perciò dimmi che nulla cambierà, e tu non te ne andrai mai.
Back for you - One Direction


 

Allooraaa.. qualcuno si ricorda ancora della mia storia ? OuO
Per cominciare vorrei chiedere infinitamente scusa a tutte le
mie bellissime lettrici, so che questo ritardo è ingiustificabile,
ma giuro che la cosa non si ripeterà c:
Inoltre vorrei ringraziare tomlinsolos, Directioner____96, ed 
heartstrong97 per avermi chiesto se avrei aggiornato, spronandomi
a farlo. (ci sono anche altre due ragazze che mi hanno contat-
tata su twitter, ma non so i vostr i nomi efp, scusate, viamo)
Ok, mi sono dilungata anche troppo, aggiorno il prima possibile,
un bacio a tutte le mie bellissime lettrici, e mi raccomando,
fatemi sapere cosa ne pensate. Hi there, i love you all. x


PSSSSSS: IL REATING ADESSO E' ARANCIONE SCURO, E QUI VEDETE L'ESEMPIO, MA SE PREFERITE QUELLO
ROSSO DITEMELO IN UNA RECENSIONE E LO CAMBIO, RICOMINCIANDO A SCRIVERE LE SCENE HOT IN MODO PIU'.. SPINTO (?)

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** (?) ***


Ciao a tuttiiiii
Non mi voglio dilungare in discorsi e problemi, però siete ancora in tantissimia ad avere la storia tra i preferiti/seguiti,
Quindi... volevo sapere se c'è effettivamente qualcuno che ancora seguirebbe la storia.
Eventualmente darò le dovuto spiegazioni ne prossimi capitoli, quindi fatemi sapere. Un bacione a tutti.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1595043