More Blood

di I_love_villains
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episode 1 ***
Capitolo 2: *** Episode 2 ***
Capitolo 3: *** Episode 3 ***
Capitolo 4: *** Episode 4 ***
Capitolo 5: *** Episode 5 ***
Capitolo 6: *** Episode 6 ***
Capitolo 7: *** Episode 7 ***
Capitolo 8: *** Episode 8 ***
Capitolo 9: *** Episode 9 ***
Capitolo 10: *** Episode 10 ***
Capitolo 11: *** Episode 11 ***
Capitolo 12: *** Episode 12 ***



Capitolo 1
*** Episode 1 ***


Una ragazza di diciassette anni scese da una lussuosa limousine. I lisci capelli neri erano trattenuti in due codini che ricadevano sulle spalle della giovane. I grandi occhi nocciola si fissarono ammirati sull’imponente villa che aveva di fronte: era davvero stupenda!
Valutò il suo vestiario: t-shirt fucsia sotto una giacca bianca, jeans e converse bianche e fucsia. Scosse la testa. Forse non era il massimo dell’eleganza, ma non stava certo male.
Scaricò i bagagli e salutò l’autista, poi varcò il cancello. Improvvisamente si mise a piovere. La ragazza si affrettò a ripararsi sotto il portico e bussò. Dopo qualche secondo la porta si aprì da sola. La giovane varcò l’ingresso, indecisa. Anche all’interno la villa era spettacolare. La ragazza avanzò finché scorse una presenza umana, o che sembrava tale, addormentata su un divano. La bruna si incamminò verso il ragazzo sdraiato.
“Scusami? Ehi?”
Cominciò a scuoterlo insistentemente. Ayato si alzò alquanto scocciato.
“Cavolo, sei fastidiosa” commentò. “Non sei a casa tua, perciò datti una calmata” la rimproverò.
“Scusa, è che nessuno mi ha accolta e iniziavo a preoccup …”
Ayato non la lasciò finire: con una mossa repentina la fece stendere sul divano e si mise a cavalcioni su di lei.
“Sto per farti mia” disse leccandole la gola.
“Cosa?! Levati subito di dosso, razza di pervertito! Aiuto!”
La giovane si divincolò inutilmente sotto la forte presa del vampiro. Per fortuna Reiji fermò il fratello prima che mordesse la ragazza.
“Ayato, cos’è questa confusione?” domandò.
“Dannazione. Proprio tu, Reiji.”
“Questa è la hall d’ingresso. È il posto dove accogliamo i nostri ospiti” spiegò in tono di rimprovero il quattrocchi. “Porta i tuoi effetti personali nella tua stanza.”
“Arrivi sempre al momento giusto” sbuffò il rosso lasciando andare la ragazza, che corse da Reiji in cerca di aiuto. Lui la guardò freddamente.
“E tu saresti?”
“Mi chiamo Dory Williams. Mio padre ha voluto che mi trasferissi qui.”
“Non ne sapevo nulla … Ayato, potresti spiegarmi?”
“Eh? Ed io che ne so?” fece lui sentendosi chiamare in causa. “A me non ha detto nulla del genere Tavoletta.”
“Questo perché mi hai attaccata di punto in bianco!” puntualizzò lei arrabbiata. Si rese conto di una cosa: “Aspetta, mi hai chiamata tavoletta?”
“Ovvio, stupida. Sei piatta come una tavola da surf.”
“Ma come cavolo ti permetti?!” urlò Dory stringendo i pugni.
Il vampiro mise su un’aria strafottente.
Prima o poi questo lo picchio” pensò la giovane.
“È strano, non sono stato informato” rifletté Reiji ad alta voce. “Vieni. Prendi le sue valigie.”
Un maggiordomo sbucò dal nulla e prese i bagagli della ragazza. Dory seguì l’occhialuto vampiro, cosa che fece anche Ayato. Quando si accomodò nel salotto, Reiji la invitò a parlargli di lei.
“Ehm, io …” iniziò lei, ma fu interrotta da Laito.
“Cos’abbiamo qui? C’è davvero un’umana carina?”
Dory guardò il ragazzo sulle scale, felice: finalmente uno normale! Si dovette ricredere subito. Chissà come si era materializzato al suo fianco e ora le stava leccando una guancia. La giovane si ritrasse immediatamente.
“Hai un profumo così buono e dolce” commentò Laito.
“Permettimi di assaggiarti” disse una voce dietro di lei.
Kanato si chinò a leccarle l’orecchio. Dory scattò in piedi come una molla e li guardò sbalordita.
“Hai ragione, è dolce” concordò il viola.
“Ragazzi, non credete sia un atteggiamento scortese nei confronti di una ragazza appena incontrata?”
“Ma direi!” sbottò Dory indignata, guardando male tutti tranne Reiji, l’unico che finora aveva mostrato un minimo di civiltà.
“Cosa?” si stupì Kanato. “Non è normale voler assaggiare qualcosa che sembra delizioso?”
“Sei d’accordo, Kanato?” fece Laito.
“Sì” rispose sorridendo il viola.
“Fatela finita, ragazzi!” li bloccò Ayato. “Il sottoscritto l’ha vista per primo! Tutte le sue prime volte saranno con il sottoscritto!”
“L- le mie … le mie prime …” farfugliò Dory, scandalizzata e in preda al panico.
Oh mio Dio, questi mi vogliono stuprare! Ma dove sono finita?!
“Che scorretto!”
“Mi dà la nausea quando dici il sottoscritto.”
“Taci! So che sei tu, Subaru! Vieni fuori!”
“Sono qui” fece Subaru, di fronte a lui. “Mi sembrava di sentire odore umano.”
Ma quanti ce ne sono?! E che cosa diavolo sono?!
“Come osi interrompere il mio prezioso sonno?” chiese il nuovo arrivato a Dory, che lo guardò senza sapere che rispondere. “Rispondi!” gridò lui dando un pugno al muro, che si crepò.
La ragazza indietreggiò finendo con il risedersi sul divano, vicino a Laito.
“Qualcuno era stato avvisato dell’arrivo di questa giovane fanciulla?” domandò Reiji, cercando di prendere in mano la situazione.
Ottenne solo silenzio.
“Scusate” fece allora Dory. “Ci deve essere stato un fraintendimento … perciò è meglio se me ne vado!”
La giovane si alzò e si incamminò in fretta verso l’uscita, ma Reiji la bloccò. Era suo dovere capire come fosse giunta lì quell’umana.
“Sei tu la donna di cui ha parlato?”
La domanda era stata posta da un nuovo ragazzo, anch’egli apparso misteriosamente nella camera.
“Shuu, sai qualcosa di questa ragazza?”
“Forse” rispose vago lui.
Fu incalzato dai fratelli a continuare.
“Quell’uomo … mi ha contattato l’altro giorno. Ha detto che sarebbe arrivata un’ospite dalla chiesa e che avremmo dovuto trattarla con rispetto.”
Avete cominciato alla grande” pensò sarcastica Dory. Sospirò. Almeno era quella la villa giusta e forse adesso quei ragazzi si sarebbero comportati meglio con lei.
“Cosa?” esclamò Ayato. “Mi stai dicendo che Tavoletta è la potenziale sposa?”
“Sembra più un sacrificio che una sposa.”
“Oh, giusto” aggiunse Shuu a quel commento. “Ha detto di non ucciderla.”
Dory si raggelò nuovamente. Era finita in un covo di assassini? E chi doveva sposare?
“Questo vuol dire che avremo una lunga relazione con lei” concluse Laito, soddisfatto.
“Sembra che non ci sia alcun malinteso, perciò permettici di presentarci” fece Reiji, da bravo padrone di casa. Le indicò i fratelli in ordine di età e glieli presentò.
“Deve esserci un errore, nessuno mi ha parlato di spose o cose del genere” disse Dory arrossendo leggermente: quei ragazzi erano strani, ma decisamente carini …
Nessuno replicò.
“Devo chiamare mio padre” annunciò la giovane, a disagio.
Si controllò le tasche, ma il suo cellulare era sparito.
“Cercavi questo?” ghignò Ayato.
“Ridammelo!”
Ayato si allungò per non farglielo prendere. Subaru glielo tolse di mano e lo frantumò.
“Idiota! Hai idea di quanto ho risparmiato per comprarlo?!” inveì la ragazza contro di lui, che rimase impassibile.
“Su, su, puttanella, tra non molto diventerai molto amica di tutti noi e non avrai bisogno di quello stupido cellulare” la consolò Laito mettendole una mano sulla spalla.
“A dire il vero ho un certo languorino” dichiarò Kanato, troppo vicino per i gusti della fanciulla.
“A chi lo dici … hai un odore delizioso, puttanella” sussurò Laito. Espose i denti vampireschi.
Dory urlò di terrore. Indietreggiò precipitosamente e cercò di proteggersi esponendo il rosario che prima si trovava sotto la sua maglietta. Purtroppo loro non si scomposero. Anzi, Shuu accennò persino un sorriso.
“Ma per favore” fece Reiji. “Credi davvero alle favole scritte da voi mortali secondo cui i vampiri sono vulnerabili all’aglio, all’acqua santa e alla luce del sole? Questo dimostra quanto stupidi ed arroganti siano gli esseri umani ... mi fa arrabbiare.”
“Se Stephenie Meyer ci ha azzeccato io mi suicido!” strillò la ragazza prima di voltarsi e correre.
Percorse un corridoio, alla fine del quale trovò due tavoli pieni di dolci … e Kanato, con l’immancabile Teddy.
“Ti farò a pezzi” le disse con aria da psicopatico, ma non la fermò.
Dory continuò a correre. Raggiunse l’uscita ma essa risultò essere bloccata. A nulla servirono i pugni e le imprecazioni della ragazza.
“Dove vorresti andare?”
Ayato la inchiodò al portone.
“È il tanto atteso momento delle urla. Ti prego, deliziami con …”
Dory gli tirò una ginocchiata nei cosiddetti. Il rosso si accasciò a terra e lei poté riprendere a fuggire. Salì le scale. Fu attratta da una stanza con le catene infrante. Vi entrò, impaurita. I mobili erano coperti da lenzuola e su un tavolo c’erano gioielli. Una donna era fuori dalla finestra. La guardò, e lei sentì un forte dolore irradiarsi in lei. Si accasciò a terra e, quando finalmente cessò, si accorse che non c’era nessuna donna.
Che mi è successo?” si domandò.
Si rialzò a fatica e con suo orrore tutti i fratelli erano comparsi in quella camera.
“Come sei entrata qui, puttanella?” le domandò Laito, sorpreso come gli altri di trovare il lucchetto per terra.
“Come hai osato colpirmi, preda?!” urlò Ayato serrandole il mento e costringendola a guardarlo. “Ora ci siamo, è questo lo sguardo che mi fa ribollire il sangue nelle vene.”
“Potrei favorire anche io” disse Laito.
“Voglio assaggiare anch’io” si aggiunse Kanato.
“C’è solo una cosa che devi comprendere: non puoi scappare da noi” le spiegò Reiji.
“Va dritto al punto” fece Subaru. “Dille che morirà se proverà a fuggire.”
Intanto Ayato e Laito si erano avvicinati ancora di più alla sua gola.
“Basta!” gridò Dory, senza successo.
Shuu fece cadere un quadro. Questo indusse i due fratelli ad allontanarsi dalla ragazza.
“Ehi, Tavoletta …”
“Non chiamarmi così!”
“Senza-Tette, allora ... sei pronta?”
Dory si ritrovò per terra, impotente. La vista le si oscurò.



***Angolo Autrice***
E questo era il primo capitolo. Come avete visto molte cose sono simili, ma con l'andare avanti ci saranno più differenze.
Ayato: della ginocchiata ne avrei fatto a meno
Pubblicherò ogni sabato! Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Episode 2 ***


Dory dormiva in una specie di cattedrale divina con indosso la divisa scolastica. Accanto a lei c’era un albero in fiore. Era un melo. Alcuni suoi frutti si misero a piovere dal cielo. Qualcuno la chiamò.
La ragazza si drizzò a sedere, confusa. Che strani sogni andava a fare. Prima sei fratelli vampiri belli come il peccato e poi quelle mele ...
E pensare che non mi drogo!
Dory si guardò intorno: di certo non si trovava in camera sua … Ma allora era tutto vero! Qualcosa però le diceva di non trovarsi più nella villa di prima. Come ci era finita lì? Quanto aveva dormito? Quando avrebbe smesso di farsi domande?
“Finalmente sveglia.”
La giovane sussultò alla voce di Ruki, magicamente seduto sulla sedia di fronte il suo divano.
“Per essere bestiame dormi proprio male.”
“B- Bestiame? Chi sei tu? Dove mi trovo?”
Il vampiro non rispose. Ciò la fece innervosire.
“Non mi ignorare! Dimmi ...!”
“Sta’ zitta!” le intimò Yuma colpendo il vetro della finestra che dava sul tramonto. “Una scrofa dovrebbe tenere la bocca chiusa!”
“Qui maschilismo e maleducazione stanno raggiungendo livelli intollerabili!” si indignò Dory.
“Suvvia, si è trovata qui tutto d’un tratto, è normale che sia confusa” la difese Kou. “Giusto, Gattina Masochista?”
“Non sono una masochista.”
“Dimmi ... a te piace il dolore?” le domandò Azusa tenendole la mano.
“Ho appena detto che non sono una masochista” ribadì Dory, ritraendola.
“Ok, ricominciamo” fece Kou.
I quattro Mukami si presentarono a turno.
“Questa è la villa dove viviamo. D’ora in poi, anche tu vivrai qui.”
L’informazione non garbò molto alla ragazza.
“No che non ci vivo qui! Non vi conosco nemmeno! Torno a casa mia!”
“Tornare a casa? Vuoi tornare alla dimora Sakamaki?” le domandò Ruki.
“No, intendo casa mia, prima di conoscere tutti voi. Poi lì ci sarò stata sì e no un’ora ...”
“Saresti diventata il passatempo di quei vampiri, ma noi siamo diversi.”
“A- anche voi siete v- vampiri?” si preoccupò Dory.
“Sì, ma noi sappiamo fare un minimo di distinzione.”
“In che senso, scusa?”
“Che rottura” li interruppe Kou. “Che ti frega di tutte queste cose?”
“Beh, avendomi rapita ...”
“Per il nostro piano serve il tuo sangue di Eve”spiegò Ruki.
“Sangue di Eve? Cosa significa?”
Dannazione, ancora altre domande! Ma non potevo andarmene in vacanza al mare?!” pensò la sventurata giovane. Si accorse che Azusa stava parlando.
“Eve? Mi chiamo Dory, avete sbagliato persona. Provate a chiamare Chi l’ha visto, forse ...”
“Bla, bla bla! Tu sta’ zitta e obbedisci!” ordinò Yuma.
Ruki approfittò dell’attimo di sbigottimento della ragazza per farla voltare bruscamente verso di lui e guardarla negli occhi, come poche ore prima aveva fatto Ayato.
“In quanto portatrice del sangue di Eve sarai senza dubbio in grado di trovare Adam.”
“Cosa c’entrano Adamo ed Eva con i vampiri?”
Ma quella fu un’altra delle domande destinate a restare senza risposta.
“D’ora in avanti vivrai qui con noi. Non importa cosa pensi. Finché sarai Eve obbedirai alle nostre regole. Resta un po’ qui dentro a calmarti.”
Durante il discorso il vampiro aveva condotto Dory nella sua camera. Chiuse la porta, lasciandola sola. La giovane sospirò mentre si sedeva pesantemente sul letto. A quanto pareva quella notte era costretta a dormire lì, ma era decisa ad andarsene quanto prima. Lei non era nessuna Eve, porca Eva!
Intanto, i Sakamaki si erano resi conto della sua scomparsa e se ne lamentavano.
“Lasciatela perdere” consigliò Shuu. “Prima o poi tornerà.”
“Spero sia davvero così” mormorò Reiji, scettico.



***Angolo Autrice***
Avrei potuto intitolare questo capitolo Tante domande senza risposta XD
Ruki non è stato il primo a morderla! Al mio Mukami preferito andà meglio?
Ho tolto la scena in cui prova a scappare perché, dico, ti è andata male la prima volta, cosa ti fa pensare che a questi vampiri puoi sfuggire?!
A presto!

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Capitolo 3
*** Episode 3 ***


Di nuovo quel melo. Stavolta però lei non dormiva, ma avanzava verso di esso, tendendo una mano. Si svegliò in quella posizione. Dory scosse la testa, non capendo che cosa significasse quel sogno. Si rimise le robe del giorno precedente, visto che non trovava i suoi bagagli. Uscì dalla camera, pronta a far valere le proprie ragioni contro quei vampiri misogini e bellissimi.
No, Dory, scordati che sono belli. Questa non è una fantasia erotica! Concentrati e presto sarai libera!
La fanciulla seguì le voci litigiose di Kou e Yuma per trovare la sala da pranzo. A quanto pareva bisticciavano per dei gamberi.
Ma sono dei bambini ... aspetta, mangiano?
Seguì perplessa la scena, in cui fu coinvolto anche Azusa.
“Se me lo date ... lo prendo.”
“Non è quello che ti ho chiesto, voglio sapere se lo vuoi o meno.”
“Allora ... lo voglio.”
Certo che, senza contesto ... Dory si coprì la bocca, cercando invano di dominare la ridarella. Se avessero capito perché si stava sbellicando l’avrebbero uccisa. La ragazza maledisse le sue amiche yaoiste. Per sua fortuna in quel momento entrò Ruki, con un altro piatto di gamberi ed insalata.
“Muoviti a mangiare anche tu” disse autoritario a Dory.
La ragazza obbedì. Mangiò tutto con gusto, sorpresa. Aveva trovato un vampiro cuoco, a quanto pareva.
“Sbrigatevi, dobbiamo andare a scuola.”
Dory alzò la testa.
“Tu no, scrofa” la precedette Yuma.
“A scuola ci sono i Sakamaki” precisò Ruki.
“Il guardiano della Gattina Masochista di oggi è Azusa, giusto?” volle sapere Kou.
La giovane si immobilizzò. Avevano deciso i turni di guardia, quella era una maledatta gabbia dorata! Si voltò lentamente verso il suo guardiano.
“Sarò da solo con Eve … Come sono contento” disse Azusa.
La ragazza rabbrividì.
“Suvvia, so badare a me stessa, non mi serve la babysitter” cercò di convincerli.
“Conto su di te, Azusa” fece Ruki, ignorandola.
“Gattina Masochista, Azusa può essere un po’ problematico. Fai attenzione” la avvertì Kou prima di andarsene con gli altri due.
Non ne dubito…
Dory si chiuse nella camera che le avevano assegnato. Si spazzolò i capelli.
Ora c’è solo un vampiro” si incoraggiò. “Magari sarà più facile sopraffarlo … convincerlo … supplicarlo.
“Eve.”
La fanciulla si voltò di scatto, odiando il fatto che loro potessero comparire a loro piacimento dove volevano mentre lei era confinata in quella villa contro la sua volontà.
“Vieni nella mia stanza” proseguì Azusa.
“Perché?” domandò lei, apprensiva.
“C’è una cosa che voglio mostrarti.”
“A- ah …”
Va bene, vediamo che vuole, poi ne approfitto per andarmene.
Lo seguì nella sua camera e il vampiro le mostrò la sua collezione di pugnali.
“Sono tutti i miei tesori” le confidò Azusa.
Alla ragazza tornò in mente Sweeney Todd. Azusa avrebbe gradito quel film …
“Dimmi … vorrei sapere … io, ti piaccio?”
Dory aprì la bocca, ma il vampiro non aveva finito. E si avvicinava.
“Tu … mi picchieresti?”
“E- ecco, non ti conosco ancora abbastanza bene.”
Azusa sembrò deluso.
“Davvero? Che peccato. Allora mi odi.”
“No, io … io non ti odio!” si affrettò a negare lei.
“Anche io … non ti odio … per niente. Tu hai … il mio stesso … odore, dopotutto.”
Intanto si era avvicinato tanto da invadere il suo spazio personale, ma lei lo lasciò fare. Non sembrava pericoloso.
“Sai … questo pugnale … l’ho appena affilato.”
Campanelli d’allarme risuonarono nella testa di Dory. Pensò ad una via di fuga.
“Voglio vederlo … trafiggere la tua pelle. Sarà sicuramente stupendo.”
“No, Azusa … ti prego, non farmi del male” lo supplicò la fanciulla guardandolo negli occhi, le sue mani che si stringevano intorno al polso del vampiro.
“Non vuoi davvero?” si limitò a chiedere lui. “Proprio no?”
“No, te l’ho detto, non sono una masochista” ripeté lei, sollevata dal fatto che Azusa tenesse conto della sua decisione.
“Allora … in cambio … taglia me.”
Le mise in mano il pugnale. Dory lo contemplò mordendosi il labbro, indecisa.
“Se proprio ci tieni …” sospirò.
Gli fece un piccolo taglio sulla mano e Azusa sorrise tutto contento per la prima volta da quando lo conosceva.
Ci mancava il vampiro emo. Almeno me lo sono fatto amico.
“Ehi, Azusa, che ne dici di uscire? O di farmi uscire, se vuoi restare qui.”
“No ... piuttosto … fammi succhiare il tuo sangue.”
Dory cercò di aprire la porta, ma Azusa le fu subito addosso. La inchiodò al muro tenendole i polsi. In quella posizione non poteva nemmeno tentare di dargli un calcio. Il vampiro smise di indugiare e le morse il collo. Dory urlò. Si divincolò, sentendo più male. Si fermò. Tentò di liberarsi con le parole, iniziando a piangere.
“B- basta, ti prego … m- mi fai male …”
“Fa male? Davvero? Più fa male … meglio è.”
“No! Per favore, lasciami andare!” gridò lei disperata.
Non venne ascoltata. Mano a mano che Azusa succhiava si sentiva sempre più debole. Il vampiro la sorresse continuando a bere.
“Falla finita” disse Yuma, al centro della stanza.
Lui obbedì, lasciando cadere Dory come un sacco di patate.



***Angolo Autrice***
Eh sì, i morsi sono sempre traumatici.
Aw, puccio Azusa. Ce lo vedo a lavorare assieme ai bradipi di Zootropolis XD
Alla prossima!

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Capitolo 4
*** Episode 4 ***


Dory si risvegliò in camera sua. Decise di farsi un bagno, ancora indebolita e dolorante.
Devo trovare un modo per uscire da qui al più presto, prima che uno di quei mostri mi prosciughi.
Più facile a dirsi che a farsi …
“Eve” la chiamò Yuma aprendo la porta del bagno.
La ragazza urlò e si immerse di più nell’acqua, tremendamente imbarazzata.
“Non urlare in bagno! Il rimbombo è assordante!”
“E chi se ne frega! Esci immediatamente! Esci! Esci! Esci!”
Vedendo che era troppo agitata per capire cosa le diceva, Yuma uscì e le parlò attraverso la porta.
“Mi servi! Muoviti a venire in giardino! E per la cronaca, non si eccita nessuno a vederti nuda!”
Dory non gli rispose, ancora traumatizzata.
Sì, come no. Scommetto che ti sei goduto lo spettacolo, pervertito dei miei stivali” pensò risentita mentre si rivestiva. Uscì nel giardino, dove vi era anche un orto, che scoprì essere coltivato personalmente da Yuma.
Quindi abbiamo un vampiro cuoco, uno emo e uno agricoltore. Chissà che caratteristica ha Kou.
Lo aiutò a raccogliere pomodori, ringraziando mentalmente Dio per non far brillare il vampiro al sole.
“Perché coltivi? Voi non avete bisogno di mangiare, giusto?” chiese dopo un po’, curiosa.
“Non ne abbiamo bisogno, ma ci piace. E a me non dispiace neanche coltivare. Dopotutto, ero umano.”
“E come sei diventato così?”
“Prima vivevo nei bassifondi … avrei divorato un pomodoro senza pensarci su” rispose vago Yuma.
“Nei bassifondi?”
“Prima di conoscere Ruki e gli altri abitavo lì. I miei compagni del tempo … sono stati ammazzati tutti.”
“Oh” fece la giovane, dispiaciuta.
“Inoltre, se non avessi incontrato quella persona, ormai lo sarei anch’io …”
“Mi spiace ma, se mangiare non ti serve, perché non dai questo cibo a gente bisognosa come lo eri tu?”
“…”
“…”
Yuma le mise in bocca un pomodorino. Dory lo mangiò: era davvero squisito! Distratta da quella prelibatezza, non vide muoversi Yuma fino a quando fu troppo tardi. Il vampiro la tirò a sé, abbracciandola da dietro.
“Y- Yuma? Che intenzioni hai?” chiese, anche se credeva di saperlo.
Infatti lui allargò la sua scollatura e le morse la spalla. Lei tentò invano di scostarsi.
“Vi odio!” gridò esasperata. Se solo non avesse fatto così male …
Yuma la voltò. Lei alzò la testa per guardarlo.
“Ci odi, eh?” chiese ironico.
La spinse verso la serra e riprese a succhiare fino a che Dory perse i sensi.
Quando si risvegliò Yuma era davanti a lei, in salotto. Cercò di alzarsi, ma era ancora troppo debole. Si ridistese timorosa sul divano. Il vampiro strinse fra i denti un cubetto di zucchero e si avvicinò alla bocca della ragazza. Dory si ritrasse, paventando che si trattasse di un trucco per baciarla. Yuma inghiottì la zolletta, infastidito. E dire che aveva provato ad essere gentile!
Il sonno prese il sopravvento sulla giovane indebolita. Sognò ancora una volta la cattedrale celeste ed il melo. L’albero cominciava a perdere i suoi fiori. Uno le cadde in mano e lei se lo portò al naso, aspirando il suo dolce profumo.
Nel frattempo i Mukami discutevano fra loro sul risveglio di Adam. Finora nessuno aveva visto nessun segno ed erano leggermente allarmati. Il loro piano doveva assolutamente compiersi.



***Angolo Autrice***
Io l'ho pensato subito: sprecate cibo! Se non avete bisogno di mangiare, fatelo solo per confondervi con gli umani XD
Che altro dire, Yuma è il Mukami che mi piace meno e odio Twilight.
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** Episode 5 ***


Dory era seduta su una sedia, a riflettere. Doveva assolutamente riuscire ad imporsi se voleva sopravvivere, altrimenti i vampiri avrebbero continuato a trattarla come una sacca di sangue, senza neanche avere un minimo di rispetto o gratitudine.
Qualcuno bussò alla porta. Lei alzò la testa e vide entrare Kou.
“Gattina Masochista, come va?”
“Potrei stare meglio …”
“Tipo con … un regalo!”
Il biondo le porse uno stupendo mazzo di rose.
“Come mai?” si insospettì Dory.
“Un pegno d’amicizia. È per te.”
“Grazie.”
La ragazza aspirò il buon profumo delle rose.
“Ti piace?”
“Sì, sono bellissime!”
“Stupendo! E allora dai, dammene un po’.”
Dory lo guardò confusa.
“Ma come!” si stupì Kou. “Non penserai di ricevere qualcosa senza dare nulla in cambio, vero?”
“Sai, con i regali funziona così ...”
“Sii realista: il mondo è fatto di give and take.”
“Benissimo, allora questo te lo puoi riprendere!”
La giovane gli rimise fra le braccia il mazzo di rose.
“Bell’amico, avevi solo un secondo fine! O sei gentile o non lo sei!”
“Allora non lo sarò” fece cupo il vampiro.
Lasciò cadere a terra le rose e le afferrò la gola.
“Te lo volevo chiedere con cortesia …” mormorò prima di affondare i denti nella sua carne.
Dory lo spinse con tutte le sue forze e Kou indieteggiò di un paio di passi.
“Non voglio! Fa male!” gridò lei, arrabbiata e spaventata. “Finirete con l’uccidermi!”
“No … non prima di diventare Adam.”
Stavola il vampiro era preparato alla sua reazione. La fece cadere e si mise sopra di lei, riuscendo così a bere finché la ragazza fu troppo debole per ribellarsi. Ancora una volta, Dory svenne e sognò di essere seduta sotto il melo in fiore. Quando riprese i sensi, era ancora per terra, come anche il mazzo di rose. Cercò di rialzarsi, ma cadde giù. Allora si sedette appoggiandosi al letto e pianse. Anche se faceva la voce grossa, loro erano comunque più forti di lei. Non si sarebbero mai lasciati intimidire.
Più tardi riuscì a rimettersi in piedi. Bevve un bicchiere di acqua e zucchero per riprendersi un po’, poi si sedette su una poltrona vicino alla finestra. Era troppo stanca e svogliata per fare qualcosa, così se ne stette seduta lì a guardar piovere. Dopo qualche minuto Kou entrò in casa, tutto bagnato.
“Gattina Masochista!” esclamò lui vedendola. “Vieni in camera mia!”
“Se intendi bere ancora dovrai aspettare“ sussurrò Dory, senza guardarlo.
“Voglio che mi aiuti a cambiarmi, faccio fatica con i bottoni.”
Lei tornò a guardare fuori.
“Muoviti! Sono fradicio!”
Nessuna reazione.
“Ehi …” cominciò, non sapendo se essere arrabbiato o preoccupato.
“Io non sono la vostra serva” fece Dory, piano. “E nemmeno vostra amica. Se non sei assetato, allora non hai bisogno di me.”
“Ma chi ti credi di essere?!”
“La vostra riserva di sangue.”
“Tu credi che questa vita faccia schifo?” chiese lui dopo un po’.
La ragazza annuì.
“Allora lascia che ti racconti la storia di un giovane che è sempre stato solo dalla nascita. Questo giovane viveva in una sporca fogna sin da quando riusciva a ricordare. Non aveva mai visto l’esterno. C’era una cosa alla quale ambiva: il tondo e piccolo cielo che vedeva dal tombino. Desiderava afferrare quel luminoso e bellissimo cielo. Pensava che se fosse uscito ci sarebbe riuscito. E un giorno, all’improvviso, il giovane riuscì ad uscire! Il suo cuore traboccava di aspettative per il nuovo mondo! Invece venne portato in un certo istituto … in quel posto c’erano tanti altri come lui, senza un posto dove andare. Lo aspettava un mondo molto più crudele della fogna in cui viveva. Al giovane, che era più bello degli altri, vennero dati bei vestiti e buon cibo. Però, in cambio, divenne preda di danarosi aristocratici che lo trattavano in maniera subumana. Al mondo, sai, c’è chi pensa che l’imperfezione renda le cose più belle ...”
Senza volerlo, Dory si era appassionata al racconto. Aveva capito che Kou parlava di sé e le spiaceva per lui. Ricordò che anche il passato di Yuma non era stato dei più felici e forse la stessa cosa valeva per Azusa e Ruki.
“La vita è crudele” mormorò con occhi lucidi.
“Però c’è stato anche qualcosa di buono” disse Kou allegro. “Mi sono fatto dei fratelli. È lì che ho incontrato Ruki e gli altri. Gattina Masochista …” proseguì, vedendola triste e apatica, “vieni a letto con me.”
La giovane sussultò.
“Non in quel senso. Sbaglio o Yuma ti ha urlato che non ecciti nessuno?”
“Come no” fece lei, accettando di seguirlo nonostante tutto. Non aveva un occhio magico, ma era sicura che il vampiro fosse stato sincero con lei.
Il sorriso del biondo si ampliò.
Dory si raggomitolò ad un lato del letto, cercando di stargli il più distante possibile, anche perché Kou si era tolto la camicia e la cosa la imbarazzava molto. Era riuscita a scorgere delle cicatrici, prima di voltarsi, conferma che non le aveva mentito.
Non pensare al suo fisico perfetto, non pensare al suo fisico perfetto …
“Buonanotte, Gattina Masochista.”
“’Notte” rispose lei, cercando di calmarsi.
Quella notte Dory si svegliò, ma, con sua sorpresa, non fu perché Kou voleva morderla, ma perché aveva un incubo. Forse rievocare il suo passato non era stata una buona idea.
“Fermi! Fermatevi! No!” gridava nel sonno, agitato.
La giovane lo toccò leggermente.
“Va tutto bene” bisbigliò impietosita. “Mi dispiace davvero per ciò che vi è successo … però, per favore, non fatemi del male.”
Il vampiro le strinse un braccio, in cerca di protezione. Dory si accoccolò meglio lasciandolo fare e si addormentò.



***Angolo Autrice***
Qui abbiamo una Dory un po' depressa, ma il fisico perfetto di Kou la tira su di morale XD
Nel prossimo capitolo ci sono di nuovo i Sakamaki!
A presto!

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Capitolo 6
*** Episode 6 ***


Anche lei sognò quella notte: nella cattedrale c’era una meravigliosa pioggia di petali.
Si risvegliò sola. Ruki andò da lei appena si fu sistemata, con una divisa femminile tra le braccia.
“Cambiati” ordinò semplicemente.
“D- devo venire a scuola?”
“Sì. Datti una mossa.”
Dory mise il broncio, ma obbedì, spinta dalla curiosità. Andò con loro, camminando in mezzo al gruppetto.
“Che scuola gigantesca … aperta di notte, poi. Gli allievi sono tutti vampiri?”
“Ci vediamo dopo, Gattina Masochista” si congedò Kou, seguito dagli altri. La lasciarono sola.
Dory sospirò. Non aveva idea di cosa fare, visto che non poteva certo entrare in un’aula a caso e frequentare una lezione. Se provava a scappare, poi, chissà che le avrebbero fatto. Decise di gironzolare per la scuola. Svoltato un corridoio, si imbatté in Reiji.
“Mi chiedevo dove fossi sparita ... Ecco cosa è successo” disse lui aggiustandosi gli occhiali.
“Davvero? Beh, ora lo sai: ero dai Mukami” rispose la ragazza, sorpresa che fosse ancora interessato a lei.
“Non che mi interessi dove o con chi tu sia ...”
“Ah ...”
“Puttanella, sei crudele, eh?” fece qualcuno dietro di lei, parlando vicino al suo orecchio.
La giovane gridò e si voltò con un mezzo salto, trovandosi faccia a faccia con Laito. Il cuore le batteva all’impazzata per quella vicinanza.
“Ci hai mollati per andare con quelli” continuò il vampiro. “Ma brava ...”
Dory non ebbe tempo di replicare che Kanato la rimproverò, facendole prendere un altro infarto: “Tra tutti, proprio con quelli che neanche si capisce se siano vampiri.”
“Mica me ne sono andata io! Quelli mi hanno rapita!” provò a difendersi la ragazza.
“Beh, c’è qualcuno che ha continuato a cercarti, puttanella” riprese Laito.
“Intendi Ayato?” domandò Kanato.
“Esatto.”
“Ayato non è venuto a scuola oggi” li informò Reiji.
“Ha bigiato? Sei fortunata, puttanella.”
Dopo quella frase scomparvero nel nulla. Dory si guardò intorno: nemmeno l’ombra di un Sakamaki.
Mah, chi li capisce i vampiri?! I Mukami non volevano farmi venire per questi altri e loro se ne fregano. Meglio così!” pensò facendo spallucce.
Intanto Yuma era alle prese con Shuu. Il biondino stava dormendo in mezzo alle scale. Il Mukami glielo fece notare garbatamente, ma non ottenne risposta. Alla fine Shuu aprì gli occhi.
“Se vuoi passare, semplicemente fallo.”
Yuma drighignò i denti, ma lo scavalcò senza altri commenti. Il biondo riaprì gli occhi e lo guardò allontanarsi. Gli ricordava qualcuno ...
Dory osservò da lontano Kou, circondato da un gruppo di ammiratrici che si complimentavano con lui per il suo programma. Mentre stava ancora cercando di capire se fosse gelosa o meno, qualcuno le strattonò il polso, facendole voltare l’angolo.
“Vieni” disse Subaru, laconico. La trascinò sul terrazzo senza mollare la presa.
“A- aspetta!” tentò di fermarlo la ragazza. “Mi fai male!”
Il vampiro la fece finire contro la ringhiera e la imprigionò con la sua stazza.
“L’hai scelto tu? Stai con quelli di tua libera iniziativa?” chiese.
“Beh, ecco ... Mi ci sono ritrovata, in casa loro, non ci sono andata, però ...”
“Però cosa?”
“Non voglio tornare da voi, ma a casa mia!” lo implorò Dory.
“Vuoi riprendertela?”
Entrambi si voltarono, nervosi. Kou sedeva tranquillo su un muretto ed aveva sentito tutto.
“Sei incavolato perché ti abbiamo fregato la preda, no?” domandò.
“Stronzo!”
“Ah, ho capito! Sei innamorato di lei!” continuò il biondo serenamente.
“Non dire stronzate.”
“Non sei per nulla onesto, Subaru ...”
Dory guardava ora l’uno ora l’altro, speranzosa. Che quella situazione fosse la sua occasione di salvezza?
Improvisamente Kou la abbracciò da dietro e lei arrossì.
“Se la vuoi dovresti riprendertela! Se non la vuoi, me la prendo io! Andiamo, Gattina Masochista.”
Avendo chiarito le cose, il biondo non si aspettava di avere problemi, invece Subaru l’attirò a sè strappandola facilmente dalla sua presa e le morse una spalla. Lei urlò di dolore e sorpresa.
Possibile che tutti questi ragazzi siano interessati solo al mio sangue?! Prima Subaru sembrava volermi aiutare, e invece …
“Subaru! Basta!” lo pregò, inutilmente.
“Avresti dovuto farlo subito” commentò Kou.
“Che sciocchezza” disse lui prima di andarsene.
Dory scivolò lungo la ringhiera, esausta. Il vampiro rimasto si chinò ad esaminare i segni dei canini.
“Guarda, sei tutta sporca, Gattina Masochista. Va tutto bene, ti pulisco io!”
“N- no ...”
Kou iniziò a succhiare avidamente, precipitandola nell’incoscienza.



***Angolo Autrice***
Siamo a metà!
Dory si sta abituando e comincerà a rispondere ai vampiri.
Alla prossima!

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Capitolo 7
*** Episode 7 ***


“Senti” fece all’improvviso Yuma mentre raccoglievano pomodori.
Dory si fermò ad ascoltarlo. Ultimamente doveva concentrarsi per riuscire a fare le cose, chissà perché …
“NEET. Quello che dorme sempre, sai chi intendo. Chi è quello?”
“Il vampigro?” chiese di rimando lei, ma lui non sorrise alla battuta. “È Shuu, il fratello maggiore dei Sakamaki.”
“Dimmi, pensi sia stupido?” si arrabbiò lui, spaventandola. “Queste cose le so già! Sei dura di comprendonio come preda, eh?! Hai l’aria al posto del cervello?! Voglio sapere che tipo è!”
“E come avrei dovuto capirlo, razza di troglodita?! Impara ad esprimerti!”
Dory si tappò la bocca, inorridita. Ecco, adesso l’avrebbe uccisa. Il vampiro non lo fece. Abbassò il braccio con la quale la minacciava involontariamente e la fissò in attesa.
“Io … io non lo so. Sono stata pochissimo lì, non conosco bene nessuno” raccontò sommessamente lei. “Però lui era l’unico che sapeva del mio arrivo, anche se era tutto preso dall’ascoltare musica e ronfare per avvertire i fratelli.”
“È proprio un NEET, eh?”
La ragazza non rispose, confusa. Che gli importava?
“Beh, pazienza” commentò lasciandola sola nell’orto.
Ruki la osservava dalla finestra.
“C’è qualche segno del risveglio?”
“No, non ne ho ancor visti” rispose Kou.
“Neanch’io … nessuno” fece Azusa.
“Eppure succhiamo sempre il suo sangue. Forse non ne succhiamo abbastanza?” meditò il biondo.
“Quella persona ci ha offerto un’opportunità” disse Ruki, facendoli sussultare. “Di questo passo non riusciremo a rispondere alle sue aspettattive.”
Quella notte i Mukami portarono di nuovo Dory a scuola, permettendole di andare dove voleva entro i suoi confini. Mentre saliva una rampa di scale la giovane mancò un gradino e sarebbe caduta se Yuma non l’avesse sorretta.
“Come mai sei così barcollante? Anemia?”
“Mi sa di sì” mormorò Dory appoggiandosi a lui. “Mi sento tanto stanca” si lamentò con voce infantile.
“Che diamine! Che rottura!” esclamò Yuma, tuttavia la prese in braccio.
“Grazie” sussurrò lei riconoscente.
Quei vampiri in fondo non erano cattivi. Dory voleva ancora andarsene, ma solo per un motivo: quando le succhiavano il sangue si sentiva terribilmente male. Se non fosse stato così, li avrebbe aiutati volentieri. Voltando un angolo, trovarono Shuu steso per terra, con le cuffie nelle orecchie.
“Sei in mezzo, togliti” gli intimò Yuma, anche se poteva benissimo passare dall’altro lato del corridoio.
Nulla.
“Ehi, mi stai ascoltando?! Eh?!”
Il castano batté con violenza il piede vicino alla testa dell’altro. Questo fece aprire gli occhi al biondo.
“Ancora tu?” osservò.
“Ehm, ciao” lo salutò Dory, imbarazzata dalla situazione.
“Pensavo fossi scomparsa, invece eri con loro. Sei proprio una donna infedele.”
“Non ci sono andata di mia volontà … e poi perché ti dovrei essere fedele?”
“Ehi, NEET! Smetti di blaterare e togliti!”
“C’ero prima io.”
“Eh? Ti si è marcito il cervello per l’inedia? Pensi che qualunque cosa al mondo sia lì per te? Ecco perché odio i nobili!”
Shuu continuò a fregarsene.
“Oh, giusto” sorrise Yuma, credendo di aver trovato il modo per fare breccia. “Anche questa era vostra.”
“Non sono di nessuno” puntualizzò Dory.
“Ehi, scrofa.”
Il vampiro le morse la gola e succhiò. Lei strillò e si mise a piagnucolare. Yuma non smise finché Shuu non se ne fu andato, forse infastidito dalla scena.
“Perché?” domandò Dory, in piedi, seppure non osasse staccarsi da lui per non cadere.
“Anche se eri anemica? Ma è ovvio: per mandare un messaggio” rispose Yuma.
Almeno ha risposto …
“Le cose non vanno sempre come vogliono i nobili.”
Shuu continuò a pensare a Yuma. Somigliava tanto ad un suo vecchio amico. Ma non poteva essere, Edgar era morto.
“Sono sorpreso, è ancora vivo” disse Reiji, non udito dal fratello. “Tuttavia … perché lui, che dovrebbe essere un umano, è un vampiro?”
Dory intanto era tornata da sola alla villa. Salì a fatica le scale, sorreggendosi al corrimano. Ruki si trovava fra lei e l’ultima rampa che l’avrebbe portata in camera. L’afferrò bruscamente. Sapendo ciò che l’attendeva, troppo sfinita per protestare, la ragazza chiuse gli occhi e attese il morso. Ma il vampiro si fermò. Dory lo guardò sorpresa e sollevata, nonostante tremasse ancora per lo spavento. Ad un tratto Ruki le mollò il braccio e andò via. Ancora sbalordita la giovane raggiunse la sua meta e precipitò in un sonno profondo. Decisamente non capiva i vampiri.



***Angolo Autrice***
Shuu è un vampigro XD
Buona Pasqua a tutti!
A presto!

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Capitolo 8
*** Episode 8 ***


A causa di Kou i pasti erano sempre movimentati: lui prendeva più cibo degli altri, questo portava Yuma a rimproverarlo e immancabilmente ne seguiva un litigio.
Dory mangiò godendosi lo spettacolo offerto dai due vampiri. Azusa entrò in quel momento, informandoli che Ruki non voleva cenare.
“Ultimamente Ruki non vi sembra di malumore?” domandò Kou.
“Già, hai ragione” concordò Yuma.
“Che sia ... successo qualcosa?” si chiese Azusa.
Ruki sedeva in camera sua, nervoso. Cominciava ad avere dei dubbi riguardo il loro progetto, ma doveva assolutamente portarlo avanti. Dory se lo trovò dietro poco dopo che aveva finito di pettinarsi. Lui la trascinò via senza darle alcuna spiegazione, nonostante la ragazza cercasse di opporsi puntando i piedi. La spinse di malagrazia in uno stanzino. Dory sbattè contro il muro e si massaggiò la testa.
“Stai qui per un po’” le fu ordinato.
“Perché? È una specie di punizione? Ora mi dici cosa ho fatto!”
Ruki le morse la spalla, zittendola e facendola gemere sconsolata. Lei svenne quasi subito. Il vampiro la guardò cadere leggermente sorpreso. Indieteggiò e chiuse la porta.
Quando uno di loro sarebbe diventato Adam? Si domandò nervoso. Trovò i fratelli ad attenderlo.
“Che succede ora?” gli chiese Kou, riferendosi al suo atteggiamento verso Dory.
“Finora siamo stati troppo buoni, il bestiame va trattato così” si giustificò lui. “D’ora in poi le prenderemo ancora più sangue al fine di diventare Adam.”
Se ne andò lasciandoli perplessi.
Una settimana più tardi Kou gli domandò nuovamente di Dory. Non gli piaceva vederla rinchiusa. Inizialmente lei aggrediva la porta e chi entrava, poi si era come rassegnata e se ne stava sempre a letto. Non che avese smesso di insultarli, però.
“Ci serve molto più sangue di Eve per il risveglio. A una preda non serve la libertà.”
“Però non vuol dire che puoi tenerla rinchiusa per sempre” obiettò Yuma.
“Vi siete dimenticati della promessa fatta a quella persona?” li riprese Ruki. “Noi dobbiamo assolutamente diventare Adam.”
“Ma è sempre più debole!” protestò Kou.
“Se Eve morisse ... sarebbe un problema per te, no?” domandò Azusa.
Ruki uscì dalla camera senza rispondere.
“Guarda quello ... cosa gli è preso?” fece Yuma.
“Non è davvero da lui essere così affrettato” disse Kou, preoccupato, supportato da Azusa.
Ruki picchiò il pugno contro un muro. Sapeva benissimo di stare esagerando, però forse era ciò che ci voleva per portare a compimento il piano. Guardò fuori dalla finestra e si accorse di Ayato Sakamaki. Il rosso ricambiò lo sguardo ed entrò nella loro villa, la sua presenza subito avvertita da tutti i Mukami.
Dory era avvolta in una coperta e fissava apatica il soffitto, quando una voce la riscosse.
“Finalmente ti ho trovata, Senza-Tette!”
“Ayato?” fece lei stupita. “Cosa ci fai qui?”
“Diamine, causi solo problemi. Forza, torniamo a casa.”
“D’accordo ...”
“Non mi serve il tuo consenso, preda!”
In un attimo erano fuori. I Mukami entrarono nella stanza ormai vuota, sorpresi dal non avere più Eve con loro. Kou e Yuma avrebbero voluto seguire Ayato e riprendersela, ma Ruki li fermò. I due obbedirono malvolentieri e si ritirarono nelle loro camere. Non l’avrebbero mai ammesso, ma ci tenevano a quella particolare preda.
“Che facciamo, Ruki? Senza Eve ... noi ...” gli chiese Azusa, rimasto da solo con lui.
Il vampiro scosse la testa, confuso. Sentiva che stavano sbagliando qualcosa …
Ayato si fermò nel parco della sua villa e mise in piedi Dory, che si appoggiò ad un albero.
“Fammi succhiare” comandò.
“Ayato, per favore, sono troppo debole.”
“Non riesco a resistere.”
La strinse con un braccio e le sollevò i capelli. Si accorse dei segni di canini sulla gola e la spalla della ragazza.
“Tu ... quanto sangue ti sei fatta succhiare?”
“I- io non ...”
Ma lui affondò i denti nella sua gola.
“Tu sei roba mia” affermò subito dopo. “Non scomparire senza permesso!”
“Niente di tutto questo ... avviene ... perché lo voglio io ...” tentò di spiegargli Dory.
“Marchierò il tuo corpo in modo che non possa dimenticartelo. Tu sei roba mia. Solo mia.”
Il vampiro ricominciò a succhiare sotto la pioggia. Dory sentì le forze abbandonarla e la vista le si oscurò.
Sognò il melo: perse tutte le foglie in un’unica folata di vento.



***Angolo Autrice***
Capitolo poco allegro, ma il prossimo lo sarà XD
Pubblico in anticipo perché domani vado in escursione!
Alla prossima!

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Capitolo 9
*** Episode 9 ***


Dory rinvenne in una stanza tutta rosa.
Non sono più dai Mukami … Già, ieri Ayato mi ha riportata qui! E … chi mi ha messo la camicia da notte?!
“Bentornata a casa, puttanella!” la salutò Laito, improvvisamente sul letto. “Ieri Ayato ti ha succhiato tantissimo sangue e a quanto pare eri stanca.”
“Beh, è ovvio …”
“Senza di te, mi sentivo solo.”
La giovane spalancò gli occhi e arrossì quando lui si avvicinò.
“Chissà cosa ti stavano facendo mentre eri là … Solo a immaginarlo, mi sono eccitato.”
“L- Laito, queli mi hanno succhiato il sangue, nient’altro. Dicono che nessuno si …”
Il vampiro spostò la coperta, scoprendole le gambe. Si avvicinò di più al suo viso, accarezzando una sua gamba. Senza pensarci lei lo baciò. Lui ne fu stupito e compiaciuto. La attirò a sé approfondendo il bacio.
“Faccio bene a chiamarti puttanella, allora” mormorò.
Veramente ti tengo impegnata la bocca, così non puoi mordermi … Anche se sei davvero …
Laito stava per affondare i denti in una coscia. Dory lo fermò posandogli una mano sotto il mento. Lui stette al gioco, lasciando che lei gli prendesse la testa fra le mani.
“Se vuoi mordere, fallo dove mi hanno già martoriata.”
“Voglio fare altro oltre che mordere ...”
“Se mi succhi troppo sangue non riuscirò ad arrivare fino alla fine.”
“Puttanella, sei cambiata, eh?”
“Forse …”
Laito affondò i denti nella sua spalla. La ragazza trattenne un urlo. Chiuse gli occhi, sofferente. Sempre bevendo, il vampiro le accarezzò le braccia, i fianchi, la schiena, ogni centimetro di pelle calda e morbida che riusciva a raggiungere. Lei rabbrividì, e non solo perché le mani di Laito erano fredde.
“Ti farò cose così piacevoli da farti dimenticare tutto quanto.”
“Bene, ho davvero bisogno di dimenticare.”
Dory lo baciò di nuovo. Tra un bacio e l’altro gli toglieva un indumento.
“Sarò la tua prima volta” fece lui entusiasta.
“La mia prima volta con un vampiro” corresse lei.
“Oh, perché sei andata via …”
Reiji intendeva parlare con la giovane per capire cosa volessero i Mukami da lei, ma certi rumori provenienti dalla sua camera lo convinsero che fosse meglio non entrare senza un preavviso. Bussò, dando loro il tempo di ricomporsi. Entrò con aria di disapprovazione. Dory lo guardò, rossa per quanto fosse possibile nella sua condizione anemica.
“Oh, Reiji. Vuoi unirti?” gli domandò Laito.
La ragazza gli diede una gomitata, ancora più imbarazzata.
“Ho una cosa da chiederle” rispose al fratello. “Cambiati e vieni in salotto” ordinò poi a Dory.
“Più che altro vestiti e vieni in salotto …” ghignò il rosso. “E sei già venuta qui ...”
Dory scacciò il vampiro, incapace di guardarla vestirsi in silenzio, e raggiunse Reiji.
“Ehm … Reiji, cosa volevi chiedermi?”
“Vorrei che mi dicessi quanto sai su di loro.”
“Perché dovrei? Sarebbe come tradirli.”
“Sei forse fedele a loro?”
“No, ma di certo non sono una tua spia! Risolvete i vostri litigi lasciandomi in pace!”
“Tu hai causato il litigio. Sarebbe il minimo dirmi perché ti volevano.”
“Per il mio sangue, no? Dicono che ho il sangue di Eve … mi chiamavano così” rispose Dory, sperando di ottenere informazioni riguardo quella storia.
Reiji sorrise come se avesse capito qualcosa.
“Non è che per caso hanno detto qualcosa riguardo Adam?”
“Sì. Che significa?”
“Che diamine, cosa stanno complottando quegli ex- umani? … Che altro sai?”
“Vediamo …”
“Che delusione, tutto qui? Ti sei solo fatta succhiare il sangue ogni volta che ne avevano voglia?”
“Vorrei vedere te al mio posto! Forse non tutto ciò che dicono le leggende è vero, ma siete dannatamente più forti di un umano! Ora, se non ti dispiace, sta’ zitto!”
Reiji la fece riflettere in silenzio.
“La prima sera … hanno detto che per il loro piano servo io … devo trovare Adam. Ah, e fanno tutto per qualcuno, ma non hanno mai detto per chi.”
“Ecco come stanno le cose … Hai sentito quello che è appena stato detto, vero Shuu?”
La giovane si voltò, trovando il vampigro steso in quella stanza.
“Hai sentito qualcosa da nostro padre?” domandò ancora Reiji.
“No, nulla di che. Però starà macchinando qualcosa, non credi?”
“Hai ragione.”
“Ragazzi? Mi spiegate qualcosa?”
Nessuno dei due lo fece. Kanato apparve nella stanza con Teddy.
“Andartene e tornare a tuo piacimento. Cosa hai in mente? Anche se ti metti a piangere e a chiedere scusa, non ti perdono.”
“Kanato …”
“Ti sei divertita a casa di quelli?” la interruppe Subaru.
“No, io …”
Lui la zittì crepando una parete.
“Davvero? Merda. Che fastidio …”
“Ora dici così” fece Laito, dal divano, “ma quando quelli si sono presi la puttanella ti sei sentito solo, no?”
“Cosa?!”
“Ragazzi, cosa state dicendo?” intervenne Ayato prima che Dory potesse dire qualcosa. “Non pronunciate il loro nome qui. Senza-Tette, vedi di non ripeterlo più.”
“Finalmente siamo tutti riuniti” constatò Reiji.
I fratelli furono incuriositi dalla cosa. La giovane si andò a sedere accanto a Laito, che la cinse con un braccio.
“Non siamo qui per parlare alla leggera” iniziò Reiji bloccando eventuali reazioni. Infatti Ayato aveva aperto la bocca, probabilmente per ricordare al gemello che Senza-Tette era roba sua. “Non abbiamo molto tempo prima della prossima luna piena.
“E allora?” chiese Kanato.
“Non c’è l’eclissi tra poco?” volle sapere Laito.
“Non è una semplice eclissi di luna” affermò Shuu.
“Succederà qualcosa?” domandò Dory.
“È un’eclissi di luna particolare che avviene sia nel mondo umano che in quello demoniaco. Il nostro potere di vampiri calerà tremendamente.”
“Beh, non è nulla di che” fece Ayato.
“No …” lo contraddisse Shuu, mettendosi a sedere. “Sarà meglio non sottovalutare la cosa.”
“L’ideale sarebbe che non succedesse nulla” disse Reiji.
Dopo la riunione Dory andò in camera sua. Si sedette sul letto a contemplare la luna, confusa. Cosa c’entrava lei in tutto quello? Aveva capito che non sarebbe tornata a casa tanto presto, quindi sarebbe stato meglio saperne di più. Bussò alla camera di Reiji, che la invitò ad entrare.
“Mi puoi dire perché mi chiamano Eve? Credo che dovrei saperlo. E poi … che c’entra vostro padre?”
Reiji sorrise e chiuse il libro che stava consultando.
“Non hai alcun bisogno di saperlo. In ogni caso, non penso che il loro piano avrà successo.”
“E dai, qualcosa me la puoi di-” lo supplicò lei, ma lui la fece sdraiare per metà sulla scrivania.
“Sei davvero stupida, eh? L’unica cosa certa è che il tuo sangue è particolare.”
Il vampiro le morse un braccio. Dory fece una smorfia di dolore, ma non gridò.
“È questo sangue la causa. Il suo soave aroma fa impazzire tutti.” Riprese a bere qualche sorso. “L’idea che quelli vogliano rubare questo sangue mi infastidisce.”
Stavolta le morse il collo. La ragazza non riuscì a trovare la forza per scacciarlo o chiedergli altro.



***Angolo Autrice***
Ship inaugurata! XD
Sì, Laito è il mio preferito *.*
Vedremo come andrà avanti fra loro in Dieci vampiri solo per me, che pubblicherò quando finirò quasta fic (quindi fra un mese!)
A presto!

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Capitolo 10
*** Episode 10 ***


“A te va bene chiunque, basta che ti succhi il sangue” osservò Shuu la notte successiva, dopo aver bevuto. Si trovavano in giardino.
“No, Shuu, solo che non riesco a farvi smettere … fa male” replicò stancamente Dory.
Lui riprese a succhiare, abbracciandola.
“È ovvio che ti faccia male. La faccia che fai mente succhio il tuo sangue … è come se mi invitassi.”
“Ti assicuro che è tutta un’impressione.”
“Sii onesta. Dimmi bevi il mio sangue. Se lo fai, te ne succhierò quanto vorrai.”
“Shuu … bevi zero millilitri. Contento?”
“Sei presuntuosa per essere una preda” fece il biondo prendendole una mano per poi morderle l’indice. “Tu sei una preda di prima qualità. Non lascerò che altri ti prendano.” Le scostò i capelli e bevve dal suo collo. “E poi” proseguì, mentre lei vacillava, “venirti a riprendere è fastidioso. Resta qui e dammi il tuo sangue.”
Tanto per cambiare lei perse i sensi. Nel sogno guardò con dispiacere il melo privo di foglie. Era un peccato. In fiore era davvero meraviglioso. Stava per toccarlo, quando una musica si propagò in quella specie di cattedrale.
Quando si risvegliò, nel salotto, decise di ponderare la sua situazione. In entrambe le ville quei ragazzi erano interessati esclusivamente al suo sangue, però non volevano ucciderla. Immaginava che a lungo andare si sarebbe abituata. E c’era un’altra questione: era attratta da Laito …
“A cosa stai pensando?”
Dory si voltò con un sussulto verso Kanato.
“Cosa c’è?”
“Traditrice” la accusò lui. Si chinò alla sua altezza. “Tu sei mia! E allora … perché sei andata da quelli?!”
“Mi hanno rapita, non volevo!” cercò di fargli capire la ragazza.
Kanato smise di stringerle la spalla e le fece una carezza, continuando a fissarla minaccioso.
“Tu sei il mio giocattolo … non ti perdonerò!”
Le affondò i denti nella gola con rabbia. Lei urlò, spaventata.
“Preferisci che sia a succhiarti il sangue, vero?” chiese, mordendo poi la spalla.
Teddy osservava tutto dalla mensola sopra il camino.
“Tu dovresti rimanere così e restare al mio fianco” disse il vampiro più dolcemente.
Aveva solo lo stomaco vuoto … beh, mancava solo lui all’appello: adesso sia Mukami che Sakamaki hanno bevuto tutti da me.
“Ti basta rimanere qui. Ci basta essere noi due …”
Ricominciò a succhiare.
Sei carino, ma preferisco tuo fratello ... anche se immagino non si innamorerà mai di me …
La porta si aprì, e, con sorpresa della ragazza, entrò Azusa. Il Mukami era alquanto malconcio e affaticato.
“Eve! Siamo nei guai!” annunciò. “Ruki è …”
“Che c’è?”
Dory lo guardò preoccupata e confusa. Che fosse uno stratagemma per riprenderla? Se poi erano davvero nei guai, che cosa avrebbe mai potuto fare lei?
“Perché ascolti Azusa?” le chiese Kanato di nuovo arrabbiato. “Vuoi davvero tradirmi. E allora … distruggerò sia te che Azusa!”
La giovane si allontanò rapidamente da lui.
“Kanato, voglio solo sapere che succede.”
“Eve!” la richiamò Azusa.
“Taci! Vattene! Scompari!” gridò Kanato.
Ma dove sono finiti gli altri?” pensò disperata Dory. Fece qualche altro passo indietro.
“Ma certo … se non vuoi stare con me … mi basta ucciderti.”
La giovane spalancò gli occhi e indietreggiò ancora senza distogliere lo sguardo da Kanato. Azusa entrò nella stanza e prese Teddy, distraendo così l’altro vampiro.
“Non ti lascerò intralciarmi … Kanato, scusami …”
Stava per lanciarlo nel camino …
“Fermo!”
Entrambi i vampiri si voltarono verso Dory. La ragazza aveva notato lo sguardo di Kanato al pensiero che il suo orsacchiotto potesse finire bruciato. Stava persino per piangere!
“Non sai niente di negoziati?!” rimproverò Azusa, mettendosi accanto a lui. Si rivolse al viola. “È semplice, Kanato. Tu mi fai andare via ed io ti ridò Teddy.”
Dory prese l’orso in braccio e, senza attendere una risposta, glielo lanciò. Nel tempo che lo afferrava Azusa l’aveva già trascinata via. La villa dei Mukami era sottosopra, con alcune finestre rotte, mobili rovesciati e sangue sul pavimento.
“Cos’è successo?” volle sapere Dory.



***Angolo Autrice***
Teddy salvato! Non sopporto veder piangere Kanato XD
E Dory non resta ferma a farsi strangolare ...
Alla prossima!

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Capitolo 11
*** Episode 11 ***


Azusa l’aveva portata nella stanza di Ruki, dove c’erano anche gli altri. I fratelli guardavano preoccupati il vampiro privo di sensi.
“Mi ha protetto” fece Azusa. “Per colpa mia, Ruki …”
“Non è stata colpa tua, Azusa. In quella situazione era inevitabile” disse Kou.
“È successo all’improvviso, dopotutto” aggiunse Yuma.
Finalmente raccontarono. Loro tre erano in salotto e cercavano di spiegarsi lo strano comportamento di Ruki, quando dei lupi avevano infranto le finestre e li avevano circondati. Loro avevano schivato come potevano i loro attacchi. Uno era riuscito ad isolare Azusa. Prima che potesse fargli del male, Ruki si era messo in mezzo, facendosi mordere al posto suo.
“E se ne sono andati così? Cosa volevano?”
“È strano, vero?” annuì Kou.
“Credevo foste invulnerabili, invece …” mormorò Dory guardando le bende insanguinate di Ruki.
Continuarono il discorso al piano di sotto per lasciarlo riposare.
“Quello si è fatto prendere dalla fretta per via del piano” le disse Yuma.
“Cioè?” chiese lei, incredula che stesse finalmente ricevendo delle risposte.
“Il piano della mela di Adam” rispose Azusa.
“Uno di noi deve risvegliarsi come Adam, per quello serve il sangue di Eve. In pratica, è necessario il tuo sangue” spiegò Kou.
“Oh.”
“Notando che non si risvegliava, Ruki è diventato impaziente.”
“Però le sue azioni dimostrano quanto sia determinato a diventare Adam.”
“Ruki è sempre stato quello che ha pensato ed agito di più per il piano.”
“È perché … c’era Ruki … che noi … Ci sono stati molti momenti difficili …”
“Ma finché eravamo noi quattro ci sono state anche cose divertenti, no?”
“Che carini!”
I ragazzi si riscossero dai loro ricordi e guardarono Dory. Lei continuò a sclerare: “Da piccoli dovevate essere pucciosissimi! Adorabili! Vi avrei portati a casa e coccolati e …!”
I tre decisero che era arrivato il momento di andare a riposare.

Ruki si risvegliò, trovando la ragazza a guardare fuori dalla sua finestra.
“Perché sei qui?” chiese.
“Beh, Azusa mi ha chiamato e mi ha fatta preoccupare, così …”
“Chi ti credi di essere per preoccuparti per me?” la bloccò lui. “Lasciami perdere.”
“Chi ti credi di essere tu a pensare che mi interessa di te?” ribatté Dory, dura. “È che volevo delle spiegazioni, e gli altri mi hanno raccontato del vostro piano.”
“Taci.”
“Perché? Non è forse vero che vuoi diventare Adam?”
“Ti ho detto di tacere ... Noi non diventeremo Adam.”
“Cosa?! Mi avete preso tutto quel sangue per niente?!”
“Noi, per quella persona, abbiamo provato più volte a completare il piano. Perciò abbiamo cercato il tuo sangue. Ma nel mentre me ne sono accorto … per quanto del tuo sangue succhiassi, non cambiava nulla. Non riuscivo a risvegliarmi. La conclusione a cui sono giunto è questa: noi che non siamo purosangue non possiamo diventare Adam.”
Dory fu colpita dal fatto che si stesse confidando con lei. E che fosse così afflitto.
“Ma … non puoi saperlo. Magari serve altro oltre il sangue. Se non avete sbagliato persona …”
“No … stavamo provando a fare qualcosa che era impossibile fin dall’inizio. Questa cosa … a loro non posso dirla.”
“Non pensi che se ne siano accorti anche loro?” osservò gentilmente la giovane. “Sanno che sei preoccupato al pensiero di non riuscire a diventare Adam … Non so che significhi diventarlo, ma immagino che vuoi farlo per loro. Mi hanno raccontato di quando eravate piccoli.”
Ruki si voltò a guardarla, non sapendo cosa provare.
“Chi l’avrebbe detto che sarei stato consolato dal bestiame?”
“Vaffanculo.”
Il vampiro restò seduto a pensare, poi si alzò e le posò una mano sulla spalla.
“Non riesco a capirti … Sarà perché sei Eve?” La strinse a sè con un braccio. “Resta così. Tu sei … l’unica Eve per me. Resta al mio fianco.”
La ragazza arrossì. Il vampirò si avvicinò per succhiarle il sangue e lei glielo concesse. Doveva rimettersi in forze …
Ruki, Kanato mi ha detto più o meno le stesse cose in un modo più inquietante. Come faccio a scegliere fra voi e loro?
Nel bosco, intanto, i lupi che avevano attaccato i Mukami si dirigevano di corsa a villa Sakamaki. Erano comandati dai fondatori, Shin e Carla. I due fratelli Tsukinami cercavano Dory.



***Angolo Autrice***
Shin: e dopo questo non ci nominerai più ...
Già ... ma non è colpa mia! Magari poi scriverò di come siete stati battuti ...
Shin: noi non siamo stati battuti! Ed è offensivo che nel tuo sequel non ci siamo!
Avrete una fic con Sara in cui sarete i coprotagonisti!
Shin: bene, perché il mio nii-san è così figo che hanno dovuto mettergli un nome da donna per poterlo prendere in giro in qualche modo!
Carla: -.-
Shin, ricordati di non farmi complimenti ...
Penultimo capitolo! Non mi sembra vero che la fic è quasi finita!
Alla prossima!

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Capitolo 12
*** Episode 12 ***


I lupi irruppero nella villa e circondarono i Sakamaki, che furono più bravi a fronteggiarli rispetto ai Mukami. Tuttavia ci furono molti danni nella loro proprietà e anche questa volta i canidi andarono via inesplicabilmente.
“Merda, che erano quei lupi?”
Ayato, seduto sulle scale, espresse ad alta voce il quesito che tutti si stavano ponendo. Reiji raccolse da terra i suoi occhiali, calmo come sempre.
“Se calcoliamo che l’attacco combacia con l’eclissi di luna, probabilmente ...” rifletté.
“Ne sai qualcosa?” chiese Subaru.
“Sopravvissuti dei fondatori” rispose Shuu.
“Fondatori?” ripeté Laito.
“In effetti, dovrebbero esserci stati due sopravvissuti” ponderò Reiji.
“Quale sarebbe il loro obiettivo?” domandò Kanato.
“Se ne sono andati senza attaccarci ... quindi ...”
“Strano, eh? Non sarà per caso ...” iniziò Laito.
“Senza-Tette!” esclamò Ayato.
In effetti solo Dory mancava e ultimamente fin troppi si stavano interessando a lei. O meglio, al suo sangue. Ayato si alzò per andare a prenderla. Sapeva benissimo dove si trovava. Shuu lo bloccò.
“Durante l’eclissi di luna i fondatori sono all’apice del loro potere. Combatterli sarebbe una sciocchezza.”
“Che me ne frega! Non ho intenzione di lasciar loro Dory!”
“Oddio!” esclamò la ragazza facendo quasi trasalire Ruki.
“Cosa?”
“I Sakamaki sono purosangue?”
“Sì ...” rispose a malincuore lui.
“Allora uno di loro può diventare Adam! E se devo scegliere io sarà Laito e vivremo felici e contenti!”
“Il pervertito? Sei Eve, non Lilith ... Tu!”
“Io?”
Dory capì che non ce l’aveva con lei. Si voltò, trovandosi faccia a faccia con Ayato.
“Senza-Tette, certo che hai proprio una fortuna sfacciata. Sei venuta da questi al momento giusto.”
“Sei ferito ...” notò lei.
“Anche voi?” domandò Ruki.
“Già.”
Il Sakamaki spiegò tutto a Ruki e Dory.
Oh, perfetto! Perché dieci vampiri assetati del mio sangue non bastavano! Adesso ci sono pure ‘sti fondatori!
“Chi sono i fondatori? A che gli serve il mio sangue?”
“Che ne so! Non chiedere a me!”
“D’accordo, Ayato, chiedevo soltanto ...”
“Presto saranno qui ... quando il loro potere sarà al culmine” ipotizzò Ruki.
“No che non saranno qui” lo contraddisse Dory.
“Senza-Tette, credevo avessi capito che ti stanno cercando!” esclamò spazientito Ayato.
“Sì, ma se io non sono qui non verranno qui.”
“E dove vorresti andare? Da noi?”
“No ... io ... intendo che non sto con voi vampiri” precisò lei, timorosa.
“Non dire stronzate! Cosa pensi di poter fare da sola?!”
La ragazza lo guardò spaventata. Era certa che non l’avrebbero lasciata andare tanto facilmente.
“Mi spiace, ma ha ragione lui. Se ti lasciassimo da sola verresti presa da loro” disse Ruki. Si rivolse al rosso: “Inoltre durante l’eclissi di luna il potere dei vampiri cala. Voi che siete purosangue ne subite maggiormente l’influenza, giusto?”
“E allora?”
“Dobbiamo collaborare ... per proteggere Eve dai fondatori.”
Dory spalancò gli occhi. E la stupì ancora di più la risposta di Ayato.
“Non c’è altra scelta.”
Si vogliono alleare per ... proteggermi? Ma perché? Tutto solo per il mio sangue?
“Ti va bene?” la sorprese ancora Ruki, chiedendo il suo parere.
“Io ... non lo so. Tutti voi non volete altro che il mio sangue. Perché sareste migliori dei fondatori?”
“Va beh, ci parli tu. Io vado ad avvertire a casa. Però ricorda: io non ve la lascerò mai!”
Detto questo, il rosso affondò i denti alla base della gola della giovane.
“Tu sei la mia Eve” affermò Ruki prima di succhiare a sua volta sangue da lei. Poi si separarono: Ayato tornò dai fratelli, che cazzegiavano, mentre il Mukami e Dory scesero di sotto, a contemplare la luna.
“Tu assomigli al me del passato. Privata della libertà, rinchiusa e fatta soffrire continuamente. Però ... così non va bene. È proprio perché Eve è libera di agire e scegliere che noi potremo diventare Adam, che potrò essere scelto da Eve.”
“Anche io non mi arrenderò, Gattina Masochista.”
“Già, mi pare ovvio.”
“Tu ... sei la nostra ... preziosa ... Eve, in fondo.”
Dory si girò a guardarli: Ruki e Kou alla sua sinistra, Azusa e Yuma alla sua destra. Sorrise, provando un senso di appartenenza.
Voglio stare con loro ... e i Sakamaki. Che farebbero se sapessero che li considero amici?



***Angolo Autrice***
Con questo è finita, gente!
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, inserito la fic tra le preferite/seguite/ricordate o hanno solo letto!
Ci vediamo la settimana prossima con Dieci vampiri solo per me, con capitoli più lunghi! Più risate! Più lacrime (e sì, arriverano anche quelle)!
Bye!

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