Nel mondo della magia

di Black Mist
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** OC ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** OC ***


 

 

Il fumo che circondava la piattaforma davanti la stazione la faceva continuamente tossire.

Si chiude il naso con il pollice e l'indice assumendo un espressione disgustata.

-Ginevra! Togliti quell'espressione dalla faccia immediatamente! Stai andando a Hogwarts, non ad Azkaban!

"Santo cristo, ma vuoi stare...!"

E invece disse con un sorriso amabile:

-Certo madre cara!

Un suono acuto e stridente le fece nuovamente storcere la bocca, seppur stavolta decise saggiamente di girarsi dal lato opposto, evitandosi così un'altra tirata d'orecchie da sua madre.

La giovane, che all'apparenza non sembrava avere avere più di otto anni, ne aveva in realtà da poco compiuti undici, seppur la scarsa altezza dicesse tutt'altro.

Aveva i capelli rosso fuoco raccolto in una coda laterale che le arrivava fino alle spalle, con numerosi ciuffi ribelli che le  contornavano il viso pallido. Seppur passasse il tempo a sbuffare per una cosa o l'altra gli occhi color cielo le brillavano come zaffiri.

Erede di famiglia purosangue o meno, diventare studentessa di Hogwarts non è certo da poco!

Finalmente non doveva più fingersi fredda, superiore o arrogante, come i suoi genitori la desideravano. Poteva finalmente dare sfogo ai suoi talenti e dimostrarsi la degna erede dei Malandrini! ( anche se ovviamente contenendosi: I SUOI GENITORI L'AVREBBERO UCCISA ALTRIMENTI! )

Prese il bagaglio con una mano e la gabbia che teneva il suo cucciolo di lontra Osamu e salì nella carrozza, lanciando un saluto al vento ai suoi genitori che la guardavano con disapprovazione. Sorrise tra se mentre trascinava il bagaglio, grosso almeno il doppio di lei, in direzione di uno scompartimento libero.

Era ora di andare a Hogwarts!

 

 

 

 

 

 

Autrice

 

Wow, la mia prima storia sul fandom ed è una ad OC.

Avrete già capito che è un crossover con Harry Potter *occhi da pazza maniaca*

Allora, la cara Ginevra qui è la mia OC , come avrete capito. Un paio di delucidazioni:

1 Non accetto schede OC inviate tramite recensione.

2 Ho intenzione di tenere aperte le iscrizioni finché non troverò delle OC che mi ispirano. Non necessariamente saranno prese il primo capitolo.

3 non accetto prenotazioni di ragazzi ( tutte le serie e le squadre accettate ( cercando di evitare tipi di cui non si sa nulla )) ma accetto anche coppie omosessuali, di tutti i tipi. ( Victor Blade è prenotato dalla mia OC )

4 sceglierò le schede OC rispetto a come sono presentate e scritte. E gli OC hanno 11 anni, vi ricordo, quindi cercate di renderli un poco coerenti con l'età.

 

Ora....si vola!

 

 

Nome:( qualsiasi nazionalità, )

Cognome:( tentate di essere coerenti col nome ) 

Soprannomi: ( facoltativo )

Carattere: ( cerchiamo di non fare due righe scarse )

Aspetto fisico:( come sopra )

Famiglia( anche se babbana o no ):

Passato:

Casa di appartenenza: ( scrivete anche quella del vostro inazumiano, intendo Grofondoro p Serpeverde o Corvonero o Tassorosso )

Vestiario fuori dalle lezioni:

Secchiona/normale/Mezzo troll:

Lezioni preferite( non so, Trasfigurazione, Pozioni, Incantesimi, Astronomia, Volo, Erbologia, Divinazione, Cura a Creature magiche, Antiche Rune...):

Lezione in cui va meglio:

Lezioni più odiate:

Lezione in cui va peggio:

Professore più amato e odiato:( avviene prima della 2a guerra magica quindi ci sono tutti i professori soliti, Piton, McGranitt, Vitius,... Di difesa contro le arti oscure c'è Trevis)

Cotta ed evoluzione di essa: ( hanno undici anni, mi raccomando. Scrivetemi cosa volete che succeda nel loro rapporto.)

Colore preferito ( qualche opzione, grazie ):

Animale preferito ( uguale sopra ):

Incantesimo prediletto ( siamo al primo anno, per cui ancora no patronum):

Sport( qui c'è la novità (spero) è disponibile pure il calcio!) non è obbligatorio ( o calcio o Quidditch perché si possono praticare entrambi come passatempo ma uno solo nella squadra ):

Hissatsu: ( tre opzioni per la posizione occupata, non intendo mettere né spiriti guerrieri né Mixi Max, in quanto è solo secondario alla storia. Per il Quidditch non ce ne sono. ):

Animale domestico: (facoltativo)

Cose amate ( mettetemene almeno 5 ):

Cose odiate:

Abitudini:

Hobby:

Come reagisce con la mia OC: ( la mia OC è molto suscettibile a qualsiasi commento riguardante la sua altezza. Si infuoca ed è anche pronta ad alzare le mani se serve. È cintura nera di Karatè. È molto furba e intuitiva, capace di ideare piani geniali in pochi secondi. Adora gli scherzi, è maestra nell'uso del sarcasmo e ironia, ma se la di da incavolare troppo non pensa più e agisce e basta. È però totalmente pasticciona è disordinata, capace di inciampare da sola sui propri piedi ( non facendosi beccare dai genitori però ), molto altruista e determinata. È gentile con le persone timide e cerca di ispirare fiducia agli altri. A seconda delle descrizioni sceglierò chi far diventare compare malandrino di Ginevra ^^)

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Il corridoio del treno era ricolmo di studenti dalle divise di mille colori, fu la prima cosa che Ginevra notò. Non che fosse una cosa particolarmente difficile da individuare, visto gli ultimi tredici spintoni, venti pestate ai piedi e altrettante urla dopo, ma vedere tutti quei bambini/giovani uomini muoversi come massa informe tutti vicini, dava una strana sensazione a Ginevra. 

Presto pure lei sarebbe stata lì, pensò eccitata. Lì, in compagnia di una combriccola di amici affiatata a ridere e scherzare.

Osamu le morse la mano dalle sbarre della gabbia.

-OUC-  stupida lontra!- Ginevra si mise a scrollare la mano morsa nemmeno tentando di celare un'espressione di fastidio. Osamu la guardava con i suoi occhi cioccolato con un sogghigno. 

-Avrei dovuto prendere un gufo, ecco cosa!- brontolò guardando male quest'ultimo, mentre apriva la porta di uno scompartimento.

Era vuoto.

Ginevra sospirò. Fare amici non sarebbe stato così facile purtroppo.

Si sedette su una delle seggiole rosse e si mise a guardare fuori dalla finestra. Il treno era ancora alla stazione, di conseguenza la finestra le permetteva di osservare la piattaforma e le persone su di essa.

C'era una famiglia dannatamente rumorosa e numerosa che si poteva facilmente individuare dai capelli rosso carota che avevano tutti avevano in comune.

Davanti alla finestra proprio di Ginevra c'era anche una madre che sistemava il colletto della maglia alla propria figlia, una bambina dai capelli castani che le sorrideva radiosa. Aveva due occhi enormi e dalle numerose sfumature castane e rosse, che le davano un'aria dolce e innocente.

Ginevra sbuffò. Con tutto il rispetto ma sembrava una di quelle bambine che stanno sempre zitte e buone. 

In quell'instante due bambini uscirono dal varco. Uno era un bambino mingherlino dagli occhi metallici e i capelli dalla peculiare forma, che rideva a quello che l'amico gli aveva detto, un bambino dagli occhi e capelli del color verde acqua, la cui forma ricordava due tenere orecchie di coniglio.

Il bambino dai capelli verdi ad un certo punto si volse verso il treno e incrociò lo sguardo della bambina dei capelli castani, che si staccò dalla madre e corse ad abbracciare l'altro.

Nel lato opposto della stazione una famiglia stava discutendo con il figlio, un bambino mingherlino dai capelli biondi cenere, che terminavano con dei riccioluti sulle punte. Ginevra non vedeva bene il suo volto, in quanto era troppo distante, ma poteva notare quanto fosse rannicchiato su se stesso, la testa bassa e vergognosa.

A Ginevra quella vista non piaceva. Le ricordava troppo certe riunioni familiari avute in passato. Certo, nulla che un po' di petardi infilati nell'arrosto di fagiano non potesse risolvere.

Il treno fischiò.

Ginevra si mise composta e chiuse gli occhi.

 

*flashback*

 

-Tu sarai un Serpeverde, Ginevra.

Era la voce di suo padre, che la trapassava con gli occhi severi.

-E darai lustro alla celebre casata dei Marrow!

Quella era la voce di sua madre, i cui occhi verdi la guardavano con superbia.

 

*End flashback*

 

Un sogghigno comparse sul volto apparentemente angelico della bambina.

-Col c****.

 

 

 

 

 

 

-Topolina, tesoro, ricordati di lavarti i denti tre volte al giorno..

-Si mamma...

-E di pettinarti i capelli, ma non durante le lezioni...

-Sì mamma.

-E mandami ALMENO tre lettere. Entro la prossima settimana.

-Sì mamma. Ora poso andare?

Una bambina dai capelli rosso scuro si stava torcendo i capelli davanti alla madre, che continuava a farle raccomandazioni.

-E comportati bene!

-SÌ mamma, ora posso andare? Per favore?

La donna sorrise dolcemente. 

-Vai e dai il massimo. Quando tornerai dovrai raccontarmi tutto di Hoguorm.

-Hogwarts mamma, Hogwarts. Ci vediamo a Natale!

Un fuggiasco bacio sulla guancia della madre e la bimba era partita, spintonando numerose persone con numerosi "mi scusi!", "mi spiace!", "ops!" per poi letteralmente volare per la porta aperta del treno.

I ragazzini del primo anno che erano lì la guardavano a bocca aperta.

Rowena sorrise tra sé, orgogliosa delle sue capacità.

Un ragazzino sghignazzò. 

Lei lo guardò con un sopracciglio inarcato. Il suo vicino, un bambino dalla capigliatura curiosa, del tutto simile a una cresta, le rise in faccia, tirando una gomitata al compagno che ancora ridacchiava, dicendo:

-Ehi Bailong, sta attento che questa mezzosangue qui ti rischierà di battere a scuola.

Gli occhi color notte di Rowena si assottigliarono pericolosamente.

-Non è stato carino quello che hai detto, sai?

L'attenzione si volse a un ragazzo che aveva la testa fuori da uno scompartimento.

Aveva i capelli di un morbido castano, che ricadevano dolcemente come caschetto ai lati del suo viso, e i suoi occhi li guardavano con disapprovazione. Vicino a lui stava un ragazzo che sembrava la perfetta reincarnazione della notte stessa: gli occhi ambra erano appuntiti e luminosi come stelle e i suoi cappelli blu notte erano raccolti in una capigliatura particolare. Rowena dedusse fosse stato però il compagno a parlare.

-E a te che ti frega, Di Rigo? 

-A te ti non si dice. - Rowena si pentì in partenza di quella frase uscita dalla sua bocca. Neanche cinque minuti dalla partenza ed era già sotto i riflettori. Peccato che non fossero molto graditi.

-Toh, la mezzosangue è una secchia.- disse l'albino con tono derisorio.

-Toh, il purosangue non sa parlare la sua lingua madre. 

Non era stata la voce di Rowena a parlare, ma dello sconosciuto dai capelli notte.

-Tu taci Blade. Non c'è posto per i traditori del proprio sangue qui. - sibilò l'albino, con voce bassa e minacciosa, tanto da far sussultare la ragazza, che si trovava più spaesata che mai. E ora?

 

 

 

Phoenix trascinava a fatica il suo bagaglio per i corridoi. I suoi capelli morbidi gli cadevano davanti agli occhi chiari, impedendogli una grande visuale.

Difatti cadde.

Flivk, il suo caro ermellino, iniziò a ridere.

-Ah, ma taci.- brontolò il ragazzo, trascinandosi in piedi e sbirciando timidamente per le finestre degli scompartimenti.

Solo uno di questi era disponibile, e dentro stava già una ragazza.

Il giovane ragazzo deglutì.

"Ok, Phoenix." Pensò tentando miseramente di sembrare risoluto "adesso vai dentro e ti presenti, okay?" Il biondo guardò la maniglia. La ragazza. Poi di nuovo la maniglia.

Flivk gli saltò su una spalla facendogli cenno col muso verso la porta.

Lui lo guardò.

Allungò titubante la mano verso la maniglia. E quella di avvicinava, sempre di più, di più, di più...!

Poi si girò, prese il baule e disse:

-Ma sai Flivk, ho sentito dire che viaggiare nel vagone bagagli dei treni è diventato molto popolare!

L'ermellino scosse il capo. Che padrone...!

Finché il ragazzo non inciampò sul tappeto, cascò all'indietro e piombò nello scompartimento, facendo sobbalzare la ragazzina.

Aveva i capelli rosso fuoco e gli occhi color del cielo, che lo osservavano preoccupati.

-Tutto ok?

Phoenix tentò di rialzarsi, stavolta incespicando sul povero Flivk, a cui cadde addosso. 

-S-Sì! Tutt-to ok!

La faccia del ragazzo era color dei capelli della ragazza che continuava ad osservarlo.

Poi gli sorrise e gli diede una pacca sulla schiena, facendogli mancare il respiro e annaspare.

-Non preoccupati! A me succede fin troppo spesso di inciampare su oggetti e i miei stessi piedi! L'importante è sempre rialzarsi!

-...o sprofondare nel sottosuolo più profondo.- mugugnò lui, però non sentito.

-Che c'è, te la sei presa per la figuraccia?

"Sfregare sale sulla ferita di certo non aiuta"

-Rimedio subito! Sai perché l'America è fredda?

Il giovane la guardò confuso.

-L'America non è fredda. Né quella nel Nord, in cui c'è una temperatura media, né tantomeno al Sud.

-Io...non intendevo...vabbè, fai la domanda e basta!

-...Perché l'America è fredda?

-Perché è stata scoperta!

Uno scomodo silenzio riempì lo scompartimento.

Sarebbe stato un lungo viaggio...

 

 

 

-Fei! Quanto manca? Sono eccitata! Perché non siamo ancora arrivati?

-Etsu, non siamo nemmeno partiti! -ridacchiò il ragazzo dai capelli a orecchie di coniglio.

-Calmati! Sei peggio di Arion!

-Non è vero! - replicò la bambina gonfiando le guance in modo infantile.

-E poi lui dov'è? 

-Credo sia in un altro scompartimento. Doveva incontrarsi con alcuni suoi amici, aveva detto.

Il fischio della locomotiva li raggiunse.

Si guardarono eccitatissimi. Estuko prese le mani di Fei tra le sue. 

-Spero tantissimo saremo nella stessa casa!

-Pure io!

-Spero anche di andare bene a scuola!

-Pure io!

-Spero di trovare anche una compagna con cui fare scherzi e mettere lucertole nei piatti dei prof!

-Pur-Aspetta!

Fei la guardava scioccato mentre lei rideva a crepapelle.

Non vedeva l'ora di iniziare a fare magie e trovarsi tantissimi amici!

Aveva in mente un sacco di cose da fare, ma nessuno le ha mai dato corda. Tranne Fei ovviamente, ma lui era il suo migliore amico. Non poteva fare cose con lui da migliore amica, eh!

Spinse la sua faccia contro il vetro della finestra, per guardare la mamma che la salutava dalla stazione.

Sorrise mentre sventolava la mano in sua direzione.

Non vedeva davvero l'ora!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A.

Intanto ho iniziato con questo capitoletto, è corto e mi spiace non averlo fatto tanto più lungo ma vorrei avere qualche OC in più per procedere con la storia vera e propria.

Spero che agli autori delle schede i loro OC siano piaciuti ( se ci sono richieste non esitate a farle ) e premetto che il prossimo capitolo sarà più completo e si procederà con la storia.

Per altri che fossero interessati alla storia, la scheda OC è nel prologo.

Chiedo immediatamente scusa per eventuali errori ortografici, ma sul telefono ho qualche difficoltà a scrivere 

Black Mist

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


-Uffa! Il treno è tutto occupato! Che scatole!

Una bambina dagli occhi color pece girava fuori diversi scompartimenti. Era del primo anno ma nonostante ciò possedeva già qualche forma e aggiungendo a quello la cascata di capelli castano che le coronava il viso, molte teste maschili, anche di ragazzi più grandi, si giravano al suo passaggio.

Lei invece tirava dritto, ignorando bellamente gli altri studenti e trascinando la sua borsa.

Una piccola volpe nivea sbucò fuori dalla sua borsa.

-Ehilà piccolo.- gli disse la ragazza dolcemente. I suoi occhi neri si erano quasi schiariti, tale era la dolcezza che emanavano. 

Lo accarezzò con gentilezza.

-Adesso troviamo uno scompartimento libero e ti lascio scorrazzare un pochettino, che dici?

La volpe albina emise un verso di approvazione. La ragazza sorrise ancora e riprese la ricerca.

 

 

-Etsu! Dove vai?

-Voglio esplorare il treno, Fei! Dai, vieni anche tu!!!

-Io...be'...d'accordo.

Il ragazzo dai capelli verdi si alzò e si diresse verso l'amica, già fuori dalla porta. Lei gli sorrise tutta contenta, facendo risaltare quella piccola fossetta che la ragazza possedeva sulla guancia destra.

Uscirono fuori e si guardarono attorno. I corridoi erano sempre pieni, ma meno di prima. 

-Andiamo a cerare Arion?

La ragazza sorrise. 

-Okay!

E sparirono nel mare di studenti.

 

 

-Santo Serpeverde! È tutto occupato! 

Una ragazzina dai capelli verde scuro e gli occhi color pece si guardava attorno spaesata.

Indossava una camicetta bianca e una gonna della stessa tonalità dei capelli, che erano tagliati molto corti e avevano una molletta tra di essi.

In quello, un ragazzo dai capelli color castano e occhiali che mascheravano due enormi occhi ambra comparve. Si guardò attorno anche lui spaesato, per poi scorgere uno scompartimento in lontananza. Un sorriso comparve sul suo viso e si prestò a prendere le sue cose, per poi ripensarci e andare dalla bambina dai capelli verde scuro.

-Se sei alla ricerca di uno scompartimento libero ce n'è uno libero lì. Vuoi venire con me?

E quella gli sorrise radiosa.

-Sarebbe stratosferico, grazie! 

Davanti al sorriso di riconoscenza della ragazza e ai suoi occhi luminosi, le guance del ragazzo non poterono fare altro che tingersi di una delicata sfumatura di rosa.

Presero i loro bagagli e quando si furono sistemati nei loro sedili la ragazzina si rivolse nuovamente al compagno.

-Non mi sono nemmeno presentata! Io sono Silvia, e tu?

 Lui arrossì ancora un po'.

-Marcus, piacere di conoscerti!

 

 

-Vuoi un zuccotto di zucca o qualcos'altro, tesoro?

Una ragazza alta, dai capelli castani e gli occhi color foglia, sorrise alla gentile signora del carrello.

-Si, grazie mille!

La ragazza pagò il dovuto e si allontanò sgranocchiando felice il suo snack. Il nasino leggermente allungato era sporco di cioccolato, a causa della cioccorana che le era saltata in faccia.

Aprì la prima carrozza che pensava fosse libera per ritrovarsi davanti un ragazzo dai capelli cremisi e uno dai capelli grigi.

Entrambi si interruppero all'intrusione, ma il ragazzo dai capelli chiari le sorrise rassicurante.

-Scusate, pensavo fosse libero.

-Nessun problema! C'è abbastanza spazio per tutti!

Il ragazzo dagli occhi color acquamarina la osservò curioso, per poi alzarsi assieme al ragazzo albino per aiutarla con i bagagli.

-Grazie mille! Sono pesantissimi!

-Be', non ho infatti ancora sentito di una donna che viaggi leggera!

Rise il rosso.

-Io sono Xavier, mentre lui è Shawn. E tu?

-Macey, Macey Lancaster.

 

 

-Quindi sei della casata dei Powell! Ne ho spesso sentito parlare i miei genitori!

-Mh mh.

Mentre Ginevra tentava- in vano -di far conoscenza, Phoenix si stava letteralmente nascondendo dietro a un libro di testo. Santo Merlino, non vedeva l'ora di imparare gli incantesimi di disillusione.

In quel momento la porta si aprì.

Si volsero entrambi in direzione della ragazza dagli occhi dalle numerose sfumature. Sorrideva, ma aveva un'espressione un po' sorpresa.

-Oh! Scusate, pensavo foste un mio amico!

Ginevra le sorrise rassicurante.

-Nessun problema. Tu sei?

-Oh! Io sono Etsuko Tanaka, al vostro servizio, tenente! - le rispose quella facendo il saluto militare.

Ginevra si mise a ridacchiare e si alzò anche lei.

-Io Ginevra Marrow, piacere tutto mio!- le disse tendendole la mano. Quella la guardò con gli occhi che luccicavano. 

-Ginevra Marrow? Di quei Marrow? La nobilissima casata purosangue?!- a quello l'entusiasmo se ne andò com'era venuto.

-Eh, be' forse meglio che me ne vada. Sai...non sono figlia di genitori entrambi maghi. Ed essendo appassionata di calcio non aiuta di certo..- fece lei tutta mogia, facendo per andarsene.

-Aspetta!- Ginevra la bloccò.

-Hai detto calcio?-Osamu si mise una zampa sulla faccia. Siamo in una botte di ferro...!

-Tu....conosci il calcio?

Osamu guardò l'altra sbalordito. Non un'altra!

Ginevra ghignò.

-Se lo conosco? Io e il calcio siamo amici di vecchia data!

Come quando si accende la luce in uno sgabuzzino buio, Etsuko si illuminò. Gli occhi le si illuminarono di un caldo color castano rossiccio e un sorriso candido le accese il volto.

-Ma dove sei stata tutto questo tempo? E 

-Tu sai che diventeremo migliori amiche?

-Ma come...non lo siamo già?

Scoppiarono a ridere sotto gli occhi allibiti di Phoenix e si diedero il cinque.

 

Rowena si buttò distrutta sul sedile.

Riccardo e Victor, i suoi neo compagni di viaggio la guardavano tra il divertito e l'impietosito.

-Su, su, non sei la prima e non sarai nemmeno l'ultima a essere presa in giro da Bailong e Caleb. È come ordinare a una volpe di non cacciare le galline. Probabilmente lo capisce, ma l'istinto e la natura hanno il sopravvento sul suo intelletto. Anche se forse non si può dire lo stesso con gli altri due...

Rowena si rilassò in volto.

Quando poco fa era calato il gelo aveva seriamente temuto il peggio, ma per fortuna tutto si era sciolto senza complicazioni. Più che altro grazie all'arrivo dei Prefetti, ma Rowena era sicura non sarebbero mai ricorsi alle botte o alle bacchette.

Probabilmente.

Il treno fischiò.

Tutti si girarono in direzione della finestra.

-Oh! È meraviglioso!

Il castello si stagliava in tutta la sua regalità a poco spazio da loro. Le sue torri alte e regali emergevano da dietro i maestosi alberi della foresta, le cui fronde danzavano in armonia con il vento di fine estate.

Il riflesso delle mura si stagliava sulla superficie del lago che avvolgeva parte del castello in un morbido abbraccio. Stormi di uccellini planavano sulle calme acque e branchi di animali si potevano intravedere in lontananza. Il cielo, ormai non più chiaro e luminoso, si stava tingendo di sfumature blu e arancioni, le nuvole, prima albine, erano rosse come lo stesso sole, e l'aria adesso si intrufolava nei vestiti dei ragazzi provocando qualche piccolo brivido.

C'erano tanti studenti su quel treno, di caratteri differenti, nazionalità differenti, credenze differenti, ma in fondo lo sappiamo tutti che erano solo bambini.

E come ogni bambino che si rispetti, di qualunque nazionalità lui sia, si aprirà in un sorriso a trentadue denti davanti a quella meraviglia e non potrà fare a meno che ammutolirsi davanti tutto ciò. 

E così tutti fecero, col naso schiacciato al vetro del finestrino e le mani strette a pugni, nel vano tentativo di trattenere e mascherare l'emozione.

È ora di fare magia!

 

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A.

Mi scuso per il ritardo, innanzitutto. Ho avuto vari problemi nella vita reale per i quali ho dovuto posticipare di mesi l'uscita del capitolo, che per giunta da quasi pronto.

Col prossimo capitolo chiuderò definitivamente le richieste per gli OC, in quanto ci sarà lo smistamento.

Non ho molto da dire, spero vi sia piaciuto e spero mi scusiate per il ritardo, tenterò di aggiornare presto per farmi perdonare.

Buon proseguimento di giornata 

Black Mist.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


-ECCIÙ!

-Salute! 

Etsu porse un fazzoletto di carta alla sua nuova amica. Ella soffiò rumorosamente con il naso facendo sogghignare Fei e Arion, che camminavano accanto alle ragazze.

Phoenix invece stava con lo sguardo rivolto verso il suolo, ogni tanto gettando qualche occhiata carica di timore a tutte le persone -troppe!- accanto a lui.

Il suo caro ermellino Filvk stava vicino a Osamu, la lontra della sua nuova amica(?), viaggiando a sbafo sulla valigia di Ginevra, ancora grondante d'acqua.

-Esigo che mi spieghiate come CRIBBIO sono caduta in acqua! E perché il buco- L'UNICO BUCO- dei traghetti sia toccato a me!!!

-Forse perché non stavi guardando dove mettevi i piedi?

Provò la ragazza dai capelli castani sorridendole cercando di mascherare la risata che era sul punto di scoppiare dalla sua bocca.

-TACI TU CHE NON SEI MEGLIO DI ME! - le gridò Ginevra in un tono insolitamente isterico.

-Be' perlomeno il signor Hagrid ti ha recuperato facilmente, no?

Tentò di consolarla il coniglietto.

-Uff...! Etchù!!!

-Shhhh....!

Una ragazza dai capelli rossi scuro raccolto in una coda alta le fece il segno di tacere.

Quando quella di girò Ginevra le fece una linguaccia scatenando risolini tra la sua ciurma di amici e un leggero sorriso sulla faccia pallida del biondo.

Quando l'enorme portone di Hogwarts si aprì, comparve sulla soglia con tutta la sua autorevolezza la professoressa McGranitt, guardando tutta l'adorabile banda di mocciosi davanti a lei.

Giunse nell'esatto momento in cui Ginevra scivolò su uno scalino e capitombolò giù per mezza rampa di scale, trascinando con sé un povero ragazzo dai capelli albini che le stava dietro.

La professoressa sollevò un sopracciglio chiaramente non divertita mentre i due ragazzi si alzavano, o perlomeno tentavano, vista la quantità d'acqua che la ragazza aveva portato dal lago era sufficiente per creare uno stagno in riva alla Sala Grande.

Alle sua spalle giunse il professor Piton, chiaramente insospettito dal tempo che la collega stava impiegando per ritirare le matricole, ma uno sguardo alla scena rispose a tutte e due le domande.

-M-Mi scusi!- biascicò il ragazzo albino arrossendo di colpo e abbassando gli occhi a terra. La ragazza invece era accanto a lui, tranquilla, che sorrideva radiosa ai professori.

-Scusate l'incidente, ho purtroppo avuto qualche contrattempo con il lago, ma non vi preoccupate: gli ritornerò tutta l'acqua con piacere!

I due professori li guardarono perplessi. Il bianco era alto, slanciato e molto timido, la ragazza era più bassa di lui di quasi quaranta centimetri, rossa come il fuoco, ma con il suo atteggiamento diretto riusciva e essere più imponente del suo vicino.

-Ne sono certa, signorina Marrow, perché dopo il banchetto verrà qui a sistemare il disastro che ha combinato.

-Chi rompe paga, Ginevra...- disse Etsu in direzione della rossa.

Ginevra le lanciò un occhiata infuocata.

-Vista la sua voglia di fare spirito direi che può aiutarla pure lei, signorina Tanaka.

Il sorriso di Estu scomparve com'era venuto.

Ginevra intanto guardava storto il professor Piton. Qui ci stava una bella vendetta...

I due professori intanto erano entrati nella sala, con i ragazzi che intanto iniziavano a seguirli.

Due ragazzi vicino all'entrata intanto sghignazzavano divertiti dalla figuraccia che i due avevano fatto, causando un aumentare del rossore sulle guance del ragazzo.

La ragazza dagli occhi celesti allora mise su il più amabile, melenso, zuccheroso, falso dei sorrisi e con la grazia di un uccellini ( molto grande, grosso, possibilmente un tacchino ) si diresse da loro, e mantenendo sempre la stessa espressione, controllando i due professori non fossero in vista,  all'albino dagli occhi cremisi e al punk dalla capigliatura stramba diede due pacche sulla schiena.

-È sempre bello avere dei compagni amabili come voi!

E si girò sotto lo sguardo insospettito e confuso degli studenti e dei due diretti interessati.

-Su, su! Andiamo!

Con fare sbrigativo Ginevra afferrò il ragazzo albino e fece segno a Etsuko, Fei, Arion e Phoenix di seguirla.

Tutti loro la guardavano straniti, aspettandosi una sfuriata, un commento acido o, perché no, una rissa in piena regola. 

-Qui Qualquadra non cosa...-sussurrò insospettita la castana.

Ma appena furono entrati nella sala il tutto fu dimenticato: la stanza era enorme, immensa, contenente quattro grandi e ampie tavolate ghermite di studenti più anziani, ognuna avente la sua propria e caratteristica colorazione. Bicchieri e piatti dorati venivano illuminati da mille candele che volteggiavano nell'aria senza peso.

Ma non era nulla quello messo a confronto con il soffitto: era come guardare da una finestra aperta, il cielo stellato limpido e chiaro che si rifletteva negli occhi stupefatti dei bambini, le cui stelle sembravano così vicine, seppur fossero così lontane...

-Il soffitto è stato incantato per farlo somigliare al cielo di fuori! L'ho letto in Storia di Hogwarts!

Disse la ragazza dai capelli rossi scuro alzando gli occhi blu per osservare meravigliata quello spettacolo.

Vicino a lei un ragazzo dai capelli cioccolato sfogliava con eccitazione il libro appena pronunciato dalla ragazza e un ragazzo dagli occhi ambrati e i capelli blu notte osservava i dintorni con composta eccitazione.

-E pensate che tra poco anche noi potremmo essere in grado di compiere questi incantesimi!

Era stata una ragazza dagli occhi verdi che era accanto a due ragazzi, uno dai capelli albini e l'altro cremisi, a parlare. Gli occhi le brillavano e i capelli color nocciola raccolti in una disordinata treccia le svolazzavano attorno alla nuca.

-Ehi! Guardate! -un ragazzino dagli occhiali rotondi e le lentiggini sulle guance esclamò.

-Il cappello parlante!

-E tu che ne sai, quattrocchi?- era stato Bailong a parlare adesso.

-I miei due fratelli più grandi sono al terzo anno e a Grifondoro, mi hanno raccontato qualcosa...- fu la risposta bisbigliata, condita da uno sguardo non troppo amichevole.

Ma tutto fu interrotto dal cappello.

Quell'oggetto rattoppato, consumato, zeppo di macchie e toppe iniziò a cantare.

 

Forse pensate che non son bello,

ma non giudicate da quel che vedete

io ve lo giuro che mi scappello

se uno più bello ne troverete.

Potete tenervi le vostre bombette

i vostri cilindri lucidi e alteri,

son io quello che al posto vi mette

e al mio confronto gli altri son zeri.

Non c'è pensiero che nascondiate

che il mio potere non sappia vedere,

quindi indossatemi ed ascoltate

qual è la casa in cui rimanere.

E' forse Grifondoro la vostra via,

culla di coraggiosi di cuore:

audacia, fegato, cavalleria

fan di quel luogo uno splendore.

O forse è Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale:

qui la pazienza regna infinita

e il duro lavoro non è innaturale.

Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,

se siete svegli e pronti di mente,

ragione e sapienza qui trovan linguaggio

che si confà a simile gente.

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babbei

che qui raggiungono fini ed onori!

Venite dunque senza paure

E mettetemi in capo all'istante

Con me sarete in mani sicure

Perchè io sono un Cappello Parlante! (Crediti a J.K.Rowling per la sua filastrocca n.d.A.)

 

-Sta per iniziare la Cerimonia dello Smistamento.- la professoressa McGranitt tirò fuori un lungo rotolo.

-Quando chiamerò il vostro nome, verrete verso lo sgabello e indosserete il cappello per essere sinistrati.

Un brusio d'assenso si fece largo tra i primini.

-Astal Natural Christian!

Il timido ragazzo poco prima coinvolto nell'incidente si diresse timidamente verso il cappello, posandolo, non senza esitazione, sul capo.

Fu questione di secondi.

-CORVONERO!

Un fragoroso applauso provenne dalla seconda tavolata da sinistra.

Il ragazzo sorrise leggermente e trotterellò verso la sua nuova Casa.

-Blade Victor!

Il ragazzo della notte fu il secondo ad alzarsi, facendo alzare fischi e urla da qualche ragazzo, tra cui Caleb e Bailong, attirando occhiatacce da molti dei professori.

-Perché fanno così? - una ragazza dai lisci capelli castani chiese ingenuamente.

-I Blade sono famosi per essere traditori del proprio sangue. Durante la guerra magica hanno voltato le spalle al signore Oscuro e molti pensano che il loro tradimento sia una delle cause di quest'ultimo, causando discordie e attriti tra gli ex sostenitori di quest'ultimo.- Le rispose prontamente Rowena, quasi avesse ingoiato un libro stampato.

-GRIFONDORO!

Il tavolo all'estremità sinistra esplose in grida di esultanza.

Victor si era già seduto accanto a un ragazzo del secondo anno che gli sorrideva incoraggiante.

-Cooper Marcus! 

Il ragazzo con gli occhiali si alzò deciso, agitato ed emozionato certo, ma tirando fuori tutta la sicurezza che aveva in corpo, e si diresse verso lo sgabello.

Una ragazza dai capelli verdi lo guardava sorridente.

-GRIFONDORO!

Un altro boato di applausi seguì lo smistamento, mentre Marcus correva felice verso gli altri Grifondoro.

-Di Angelo Bianca!

Una meravigliosa ragazza si alzò dalla sua postazione e si diresse verso il cappello parlante con grazia, facendo svolazzare i capelli castani e mettendo in mostra l'accento di curve che già possedeva. Al suo passaggio qualche fischio di apprezzamento si alzò dai tavoli degli studenti.

-SERPEVERDE!

Un sorriso malandrino le comparve in volto mentre si dirigeva verso il secondo tavolo da destra.

-Di Rigo Riccardo!

Il compagno di viaggio di Rowena si alzò un po' titubante ma grazie al sorriso incoraggiante dell'amica e un cenno d'intesa con Gabi, il suo migliore amico, si rasserenò.

Il cappello non fece nemmeno in tempo a posarsi sul suo capo che...

-CORVONERO!

E il ragazzo si sedette vicino a Christian che lo guardò strabuzzando gli occhi ma poi sorridendo leggermente.

E dopo di lui furono smistati Shawn e Xavier, rispettivamente in Tassorosso e Corvonero, leggermente tristi all'idea di separarsi, Bailong Gray, in Serpeverde, una certa Goldie in Tassorosso.

-Lancaster Macey!

La ragazza dagli occhi verdi di prima si diresse eccitata e sorridente verso il cappello.

-SERPEVERDE!

Macey corse verso Bianca, già seduta al tavolo, e le sorrise raggiante.

-Sono proprio dove volevo! - le sussurrò eccitata.

-Marrow Ginevra!

La ragazza si alzò con tutta la sua altezza ( nonostante fosse la più bassa del gruppo, e pure di parecchio ) e con grinta andò dal cappello parlante.

L'orologio batteva lo scorrere del tempo.

Trenta secondi....

Un minuto...

Tre minuti...

Allo scattare del sesto minuto....

-GRIFONDORO!

Ginevra si alzò dallo sgabello più che soddisfatta. Si sedette vicino a Marcus e a Victor che la guardavano curiosi.

-Ci hai messo un bel po', come mai? - le chiese il ragazzo castano.

Lei gli sorrise malandrina.

-La mia famiglia è stata per generazioni Serpeverde, e perciò ho dovuto insistere un po' per rompere la tradizione!

-Ma i tuoi genitori la prenderanno bene? - le chiese Victor sollevando un sopracciglio.

-Oh no, saranno furibondi. Secondo me mi manderanno almeno quattro strillettere. Si accettano scommesse.

-Powell Phoenix Anguis!

Anche in questo caso il capello ci mise parecchio a decidere dove smistare il ragazzo.

-CORVONERO!

Il biondo si alzò dallo sgabello leggermente traballante ma comunque contento, difatti rivolse un sorrisetto all'applauso ( leggermente esagerato ) di Etsuko e Ginevra.

-Rawdon Rowena!

La ragazza si alzò con determinazione e senza nessun timore si infilò il cappello sulla testa.

-GRIFONDORO!

Fu nuovamente il turno dei Grifoni ad applaudire, e Rowena si mise accanto a Ginevra soddisfatta.

Un certo Nathan andò a Tassorosso e dopo di lui Arion e Fei furono accolti con calore tra gli altri Grifoni, con una Ginevra che saltava come un'idiota per la contentezza e Rowena che le scoccava delle occhiate che a primo impatto erano di disapprovazione ma che contenevano un velo di divertimento.

-Spring Rita!

La ragazzina che prima aveva chiesto di Victor, si alzò dal gruppo dei pochi rimasti e si mise in testa il cappello.

-TASSOROSSO!

Rita andò al tavolo e si mise vicino a Shawn, che le sorrise dolcemente. Lei gli rispose con un sorriso a trentadue denti che le fece arrossare le guance.

-Piacere! Io sono Goldie! - le fece una buffa ragazzina dagli occhi color miele.

-E io sono Rita! Felice di essere vostra compagna di casa!

Gli occhi le brillavano alla prospettiva di diventare amica di tutte queste persone, le sembravano fantastiche!

-Voi tenterete per la squadra di calcio?

A Goldie gli occhi le si illuminarono.

-Yep!

-Tanaka Etsuko!

La ragazzina, tra gli ultimi rimasti, corse verso il cappello e con foga se lo infilò sulla testa.

-GRIFONDORO!

Neanche il tempo di restituirlo alla professoressa e già si era teletrasportata tra le braccia dei suoi amici a ridere felice.

Camilla Trevis divenne una Tassorosso, Gabriel seguì le orme del suo migliore amico Riccardo e Caleb divenne Serpeverde come il suo amico.

La festa ebbe inizio senza intoppi e in breve erano tutti a parlare e ingozzarsi e a fare amicizia. Tutti i volti esprimevano allegria e pure il timidissimo Phoenix era stato trascinato in un discorso sulle disequazioni quadratiche di secondo grado con Delta magico uguale a zero. Altri studenti stavano invece discutendo di antiche rune, lamentandosi del peso dei loro dizionari "IAR, Castiglioni Magotti*".

Tutto procedette per il meglio tranne quando Bailong e Caleb si alzarono dal tavolo e iniziarono a saltare per la sala Grande in preda a spasmi di dolore (?) dovuti a delle piccole lucertole rosse e blu. Nessuno sapeva come ci fossero arrivate ma molte teste, comprese quelle di Silente e Piton, si erano girate verso una Ginevra insolitamente calma che sorseggiava il suo tè con aria soddisfatta.

A una domanda bisbigliata da Etsuko lei aveva scrollato le spalle e con un sorriso le aveva assicurato di non sapere nulla di quello che stava dicendo.

La serata così finì in allegria e arrivata l'ora di andare a letto tutti non potevano fare a meno che attendere con ansia l'arrivo del giorno dopo.

Gli unici ragazzi al mondo che possono trovare eccitante l'idea di andare a lezione!

 

 

 

 

*chi coglie la battuta fa latino a scuola :)

 

 

 

N.d.A.

Innanzitutto spero di aver dato almeno un po' di spazio a tutti gli OC, perché dai prossimi capitoli inizierò a incentrarli su OC della stessa casa, perciò non sempre tutti avranno lo stesso spazio.

Comunque mi scuso per eventuali errori con i nomi e l'ordine alfabetico ma controllare tutte le schede ogni tre secondi per la casa, il carattere e l'aspetto è leggermente confusionario.

Comunque spero vi sia piaciuto!

Alla prossima!

Black Mist

 

Vi ricordo che le iscrizioni sono ufficialmente chiuse^^

 

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