Double Malfoy: An American Slytherin.

di Which_Witch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Strega di Ilvermorny. ***
Capitolo 2: *** La risposta è nello specchio. ***



Capitolo 1
*** La Strega di Ilvermorny. ***


 
 
1ST CHAPTER: "Un'Americana ad Hogwarts"



Mount Greylock, Massachussetts, USA. November 1979.

In un maestoso palazzo, circondato da siepi sempreverdi, riccamente decorato, viveva Crudelia Boot, giovane strega figlia di James ed Iris, purosangue imparentati con uno dei fondatori della scuola statunitense. 
Crudelia era intenta a pettinare i suoi voluminosi capelli rossi quando accorse nella sua stanza il maggiordomo di casa. 
« Signorina Crudelia, sua madre l'attende in salotto. Giungeranno imminenti gli ospiti della festa. »
« Arrivo, Maxwell. Avvisa tu stesso mia madre, ci vorrà soltanto qualche minuto. » Borbottò la donna dagli occhi come il grano, mentre terminava di spazzolare la fluente chioma. 
Giusto svariati minuti più tardi, la purosangue abbandonò la propria stanza e, trascinando il lungo e prorompente abito da sera dai toni cobalto, si avviò verso la Sala da Pranzo. 
« Cara, accomodati pure. » Pronunciò solenne la matrona di casa, mentre dava un'ultima occhiata al costoso anello regalatole tempo addietro dal defunto marito. 
« Non fate la finta tonta con me, madre. Sono a conoscenza del motivo per cui mi aveva chiamata ed è lo stesso per cui avete organizzato questo inutile incontro. » Sentenziò la fanciulla con aria contrita. « Ormai sono maggiorenne e spetta a me decidere chi prendere in marito, non a voi. » 
La madre la fulminò con lo sguardo spazientita. « Crudelia, tu farai come ti dico o la nostra famiglia potrebbe subire un grosso declino finanziario. Vorresti davvero trascorrere il resto della tua vita in un'ammuffita catapecchia come quell'amica scellerata che ti ritrovi? »
« Amelia è una ragazza come tutte le altre, è stata lei a suggerirmi di ribellarmi al vostro utopistico volere, madre.» La giovane dal crine fulvo quasi scattò sul posto, come a voler far evincere tutto il proprio orgoglio nei confronti della compagna babbana. 
« Signore..» Le interruppe Maxwell. « I nostri ospiti sono appena arrivati. Li faccio accomodare? »
« Naturalmente, Maxwell. Mia figlia non vede l'ora di conoscerli, nevvero? » Con un sorriso algido sulle labbra la donna si alzò ed andò incontro a coloro i quali avrebbero presenziato quella sera. 
« Crudelia, che aspetti? Seguimi. » Biascicò indignata dall'atteggiamento della figlia che, seppur riluttante, si arrese al volere della madre e raggiunse con lei l'ingresso del palazzo. 
La maggiore di casa scrutò ognuno dei pretendenti, scorgendo la figura di un giovane ed affascinante uomo dai capelli come il sole. « Edward Selwyn? » Domandò spaesata.
« No, signora. Ho soltanto avuto lo spiacevole compito di informarla che, sfortunatamente, Edward non potrà essere qui oggi. Il Vaiolo di Drago lo costringe a rimanere a letto da molto tempo. » Il portamento e l'abbigliamento del ragazzo non lasciavano spazio a dubbi, apparteneva certamente ad una famiglia abbastanza facoltosa da permettersi il lungo viaggio che lo portò dal Regno Unito agli Stati Uniti. 
« Mi rammarica questa notizia, mio caro. » Asserì tutt'altro che sincera la signora Boot. « Ma prego, accomodatevi insieme agli altri. Mi dispiacerebbe se voi rimaneste lì fuori al freddo. »
« Non credo sia possibile, signora Boot. Il mio compito è terminato e mia moglie mi aspetta a Londra. » Scrollò lui le spalle, tanto sicuro di sé. 
« Che peccato! Ma potreste comunque rimanere qui per la notte e partire domattina col sole dietro le spalle. » Ipotizzò incoraggiante la strega, aguzzando la vista sull'inglese. 
Egli v'indugiò qualche attimo, poi sussultò sul posto. « Dimenticavo, che sbadato! » Protese la mano destra verso quella della donna, rivolgendole un galante inchino. « Io sono Lucius Malfoy, è un onore per me conoscerla. »
« Il piacere è tutto mio, signor Malfoy. » Rispose lusingata, voltandosi verso la figlia che, nel contempo, non aveva distolto lo sguardo dal gentiluomo dagli occhi grigi. « Lei è Crudelia, la mia splendida ragazza. » 
« Piacere di conoscerla, miss Crudelia. » Mormorò sorridente l'uomo, ricevendo un timido sorriso da parte della fanciulla. 
« Maxwell! » La signora Boot chiamò a sé il maggiordomo e ordinò lui di preparare una stanza per il mago inglese. « Mi raccomando, che sia perfetta! » Gli specificò, invitando poi Lucius a tener loro compagnia nel frattempo che la camera fosse disponibile e la festa avesse inizio. 

« Quindi siete sposato? » Iniziò la conversazione Iris, tentando di intrattenere l'ospite nel migliore dei modi. 
« Sì e presto diventerò padre. » Rispose lui pieno d'orgoglio. « Il medico suppone sia un maschio e nascerà nel mese di Giugno.»
« Un bel maschietto, anche io ne avrei voluto uno ma sfortunatamente mio marito se n'è andato via troppo presto. » Il tono della voce della donna non sembrava per niente malinconico. « Ho solo Crudelia. »
« Penso che diventare genitore sia una degli eventi più significativi nella vita di un uomo o di una donna, indifferentemente dal sesso del bambino. » Chiarì il platinato, un po' indispettito. 

« Signora Boot, la camera per il ragazzo è pronta. » Maxwell, come era solito fare, interruppe ancora una volta il disquisire della patrona di casa e si offrì di accompagnarvici lui stesso il giovane mago. 
« Fa pure, caro. » Annuì lei, scostando istantaneamente lo sguardo sull'inglese. « Buon pernottamento e mi auguro che la nostra umile dimora sia di vostro gradimento. »
« Sarà certamente così, Madame. Non la ringrazierò abbastanza. » Con queste parole Malfoy si dileguò insieme al maggiordomo e, rassettatosi per la notte, si ritirò fra le lenzuola.

Circa due ore dopo il termine della futile cerimonia, Crudelia non sprecò altro tempo e si rifugiò nella propria camera, pronta a riposare. Il suo tentativo, però, fu vano. Le palpebre non vollero cedere al sonno, così come la mente. Essa, infatti, era tormentata dal pensiero di quell'uomo che, fra tanti, aveva fulmineamente preso il suo cuore. 
« Deve essere mio.. » Sussurrò a se stessa, non curandosi nemmeno della situazione sentimentale del biondo purosangue. 
Saltò giù dal letto e, accertatasi della condizione della madre, si affrettò a raggiungere la di lui stanza e vi fece ingresso, in modo tale da non provocargli una sincope se solo l'avesse vista arrivare di soppiatto. Sfortunatamente, però, ella, brancolando nel buio, inciampò contro lo spigolo del letto, emettendo un'inevitabile esternazione di dolore. 
« Che cosa vi porta qui, Signorina Boot? » Esclamò sopraffatto il platinato,  notando l'espressione corrucciata di lei. « Vi siete fatta male? »
« Nulla di importante. » Mentì lei, approfittando della momentanea assenza mentale di lui. « E' solo che nel mio letto mi sentivo così sola..» Biascicò maliziosamente, accarezzando le spalle dell'uomo.
« Sono un uomo sposato e fareste meglio a tornarvene nella vostra camera se non volete che ragguagli vostra madre. » Pronunciò categorico, rifiutando le avance della donna. 
Ella, sentendosi rifiutata, non ci vide più dalla rabbia. « Nessuno rifiuta Crudelia Boot! » Urlò a gran voce, puntando la bacchetta contro di lui. 
« Cos'avete intenzione di fare? Calmatevi, vi prego. Non è avvenuto nulla di grave. Potreste avere tutti gli uomini che volete, perché avete preso di mira me? » Nel tentativo di calmarla, Lucius cercò di impugnare la propria bacchetta per difendersi, ma lei lo disarmò.
« Expelliarmus! » Esplose, avanzò sempre più velocemente verso il purosangue. « Io voglio voi e vi avrò, in un modo o nell'altro. » Proferì furiosa, lanciando una diretta ed inequivocabile maledizione contro il suo "avversario". « Imperio. » Sussurrò, certa che in quel modo avrebbe manovrato non solo la mente, ma anche il corpo del malcapitato. 
Lucius seguì ogni gesto lei gli ordinasse di fare, finché non si ritrovò nel temporaneo giaciglio in sua compagnia. La notte scorse troppo veloce sotto le lenzuola per Crudelia che si beò soddisfatta delle prestazioni dell'uomo. 
« Oblivion.. » Sussurrò lei prima che Malfoy potesse svegliarsi. 

E se Crudelia credeva davvero d'averla fatta franca anche stavolta, nove mesi più tardi, una creatura dagli occhi cerulei e i capelli come il sole, distrusse del tutto la sua incontrovertibile certezza. 


Hogwarts, September 1st 1995. 

"..Invito tutti gli studenti del primo anno a raggrupparsi dinanzi al Cappello Parlante, in modo tale da facilitare lo smistamento nelle rispettive case. Questo compito, mi rende sempre felice informarvi, è stato affidato alla Professoressa Minerva McGranitt, docente di Trasfigurazione e Capo Casa Grifondoro.." 
Silente si issò e aggrappò le falangi avvizzite contro il leggio che, al suo tocco, si spiegò in ali d'aquila. 
"Le altre casa presenti sono: Serpeverde, capitanata dal Professor Severus Piton, docente di Pozioni. Tassorosso, capitanata dalla Professoressa Pomona Sprite, insegnante di Erbologia e Corvonero, capitanata dal Professor Filius Vitous, che vi aiuterà ad immagazzinare più incantesimi possibili. "
L'anziano mago sorrise stentatamente e rivolse uno sguardo d'intesa alla professoressa di Trasfigurazioni che, in maniera fulminea, cominciò a parlare. 
" Dunque, adesso vi chiamerò in ordine alfabetico e, quando udirete il vostro nome, dovrete avvicinarvi e prender posto qui. Sarà successivamente il Cappello a distribuirvi nelle casa più adeguata. "
"..Euan Abercrombie: Grifondoro!
..Stewart Ackerley: Corvonero!
Eleanor Branstone: Tassorosso.
..Dennis Canon: Grifondoro! 
..Orla Quirke: Corvonero!
..Graham Pritchard: Serpeverde!"
Nell'istante in cui la veterana docente arrotolò nuovamente la pergamena, un viso pallido accompagnato da degli occhi grigi le andò incontro. « Professoressa, ci dev'essere certamente un errore. Vi siete dimenticati di me. »
« Mi spiace molto, cara. Ma qui il tuo nome non è presente, per tanto non posso lasciarti accedere alla prova. »
« Minerva..» Un voce maschile e molto nota alla donna la reclamò. 
« Albus, quella ragazza sost-»
« Sostiene il vero, Minerva. Il suo arrivo ad Hogwarts è stato repentino e quindi non ho avuto il tempo necessario per aggiungerla alla lista dei novelli. »
« Mi stai volendo dire che possiamo far sì che vengano collocata in una delle quattro case? » Gli domandò confusa l'insegnante, tenendo sempre d'occhio la bionda davanti al Cappello.
« Esatto. Nonostante sia più grande dell'età scolare del primo anno, non possiamo farne a meno. »
La McGranitt annuì e sospirò, avviandosi verso la oramai conosciuta postazione. 
« Ah, dimenticavo. » La bloccò il Preside. « Lei frequentarà il quinto anno insieme al resto dei suoi compagni, come prestabilito dalla Preside di Ilvermorny. »
« Sarà fatto, Albus. » Rispose di tutto petto la strega, invitando la giovane ignota ad accomodarsi sulla sedia. 
« Qual è il tuo nome? » Le chiese, afferrando il copricapo parlante dalla punta. 
« Berenice Boot, Professoressa. » Tuonò sicura, sollevando le spalle. 
« Pronta? »
« Mai stata più pronta. » Aggiunse lei, abbozzando un sorriso. 
Il Cappello non ebbe neppure la possibilità di planare sulla sua platinata chioma che emise il suo responso, forte e chiaro. « Serpeverde! » Urlò.
La docente di Trasfigurazione pareva non aver dubbi. In un certo senso, quel bel faccino d'angelo le ricordava qualcuno in particolare. Qualcuno a cui lei stava avvicinandosi. 
« Io sono Draco, Draco Malfoy. » Si presentò il Serpeverde quando la strega vi si stravaccò accanto. 
« Come hai potuto ben sentire, io sono Berenice Boot. Puoi chiamarmi Berry, se lo trovi più simpatico. » Rispose lei, presentandosi al compagno. 
« Loro sono Blaise, Tiger e Goyle. » I tre scagnozzi di Malfoy parvero aver preso molto bene l'arrivo della nuova concasata e litigarono fra loro per stringerle la mano. 
« Il piacere è tutto mio. » Si ripresentò a sua volta, distraendosi poi nell'immaginare come sarebbe stata la sua vita ad Hogwarts da quel momento in poi. I suoi pensieri, però, furono bruscamente interrotti dalla consueta ed immancabile domanda del verdargento. « Boot? Credo di averlo già sentito da qualche parte.. »
« Sì! » Esclamò fiera la strega. « La mia famiglia discende dai Boot, co-fondatori della Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny. La conosci? »
« Senz'altro. » Pronunciò sollevato il purosangue. « Mio padre me ne ha parlato spesso. Nel caso in cui volessi partecipare alla squadra di Quidditch, bhe, potrei aiutarti nelle selezioni. » Come smentirlo. Draco aveva un'ottima abilità nel volo, ma dietro al suo ruolo di Cercatore vi era certamente lo zampino di suo padre Lucius. 
« Oh, sarebbe un piacere per me poter far parte della squadra. Ho dei problemini con la scopa, ma tutto sommato niente di irreparabile. »
« Perfetto, ma adesso diamoci da fare. Questo cibo è stato pur messo qui per un motivo. » Accennò un riso beffardo il giovane mago, sfregandosi le mani per la vastità di leccornie esposte sulla tavolata. 
« Hai proprio ragione. Mi servirà anche per confrontare il cibo americano con quello tanto osannato di questa scuola. » Concluse lei, tirando su i lunghi capelli biondi in un'alta coda e protese timidamente le mani verso il vassoio dei croissant. 

Tutto sarebbe trascorso nella maniera più serena possibile, se solo una equivoca missiva non avesse turbato l'animo febbricitante della neo-Serpeverde. 

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Capitolo 2
*** La risposta è nello specchio. ***


CHAPTER 2ND:
"La risposta è nello specchio"

 

 

Hogwarts, November 1995. 

"Cara Berenice, 
Non crederai mai a quello che sto per dirti. Non sono stata capace di confessarti tutto fin dall'inizio, ma temevo tu potessi odiarmi e cancellarmi dalla tua vita. Prima di metterti al corrente di tutta la verità, vorrei che tu ricordassi quanto ti amo e quanto tu sia importante per me e per nonna Iris. Per noi sei fondamentale e ci saremo sempre quando avrai bisogno di noi, sappilo. Sei stata una improvvisa gioia. Sì, proprio improvvisa. Se solo qualche tempo prima mi avessero predetto il tuo arrivo, io non c'avrei minimamente creduto. Sei la parte migliore di me. 
Sai quando da bambina mi chiedevi sempre perché anche tu non avessi un papà come tutte le altre? Perché tuo padre non venisse mai a trovarti e a portarti al mare nei giorni d'estate o ti recapitasse una cartolina d'auguri per il tuo compleanno? Io non ho mai risposto a queste tue curiose e normalissime domande, ma adesso è arrivato il momento che tu lo sappia. 
16 anni fa, un giorno di metà autunno, venne a trovarci un uomo, bellissimo. Ti somiglia tantissimo. Bhe, ecco, catturò immediatamente la mia attenzione, il suo sguardo mi folgorò, ma sfortunatamente era già sposato e in procinto di diventare padre. 
Io, ingorda com'ero a quell'età, non riuscii a resistere, non riuscì a tirarmi indietro nonostante la sua situazione sentimentale. 
Una notte, la stessa in cui lo incontrai per la prima volta, utilizzai la mia magia nel peggiore dei modi. Lo reclamai a me con una degli incantesimi che mi auguro tu non possa farne mai uso. Quella notte, costrinsi il suo corpo e la sua mente a corrispondermi e in quello stesso letto che era stato poco prima preparato per lui, trascorsi le ore più indimenticabili della mia vita. Purtroppo, però, dovetti ancora una volta prendere in mano la situazione, ma in maniera diversa. Nella mia mente balenarono molteplici pensieri: aveva una moglie e presto un figlio, non avrei mai potuto permettere che una famiglia andasse in frantumi solo per la mia superbia o competere con i sentimenti che provava per la sua sposa. 
Mentre ancora riposava, puntai la bacchetta nella sua direzione e pronunciai quella semplicissima parola che gli permise di dimenticare in un attimo tutto quello che gli avevo procurato. 
Nonostante lui non si ricordasse nemmeno di quella notte, nonostante fosse stato un obbligo più che un desiderio, decisi di tenerti con me e darti alla luce. Adesso sei una donna meravigliosa e spero tanto tu possa imparare dei miei errori. 
Ma non è questa l'ultima mia riga, c'è altro che tu debba sapere. Sai perché ho deciso di tenerti all'oscuro da tutti? Lo sai? Il motivo è elementare, amore mio. Nessuno ti avrebbe mai accettata, solo perché tuo padre non sa nemmeno della tua esistenza e sarebbe stato doloroso per me, rinunciare a te. 
Sono consapevole che adesso mi odierai, ma tuo padre, ora è molto più vicino di quanto tu possa pensare e si prenderà lui cura di te quando io non ci sarò più. E' ad Hogwarts, cercalo, trovalo. Mira il tuo riflesso allo specchio e la risposta ti sarà più chiara.

Un bacio,
ti voglio bene,
mamma Crudelia. "

 

Berenice si trovava nella propria stanza nel momento in cui lesse la lettera. Calde lacrime solcarono il suo viso dai toni pallidi, era distrutta. Le avevano mentito per tutto questo tempo, precludendole di espandere le conoscenze del proprio territorio solo per il loro onore. Le parole di Crudelia si tramutarono in lettere d'inferno per la Serpeverde che, in quell'istante si sentì un mero errore. 

Presa dalla rabbia, dal rancore, da sentimenti contrastanti, la bionda abbandonò velocemente la stanza in cui alloggiava insieme ad altre concasate e si rifugiò sulle rive del Lago Nero dove, a pochi metri di distanza, giaceva rilassato Draco. Uno dei pochi che le rivolse la parole in quelle prime settimane ad Hogwarts. 

« Berry! » Esultò il purosangue alla sua vista, ma quando s'accorse degli occhi lacrimanti della compagna, il suo entusiasmo si spense. « Ehi, perché piangi? Qualcuno si è preso gioco di te? » 
« Draco.. » Sussurrò a malapena. « Ho appena ricevuto una lettera da mia madre e..e non riesco a capire come io abbia fatto a credere alle sue bugie. » Il singhiozzo le bloccò il fluire delle parole. « Adesso mi ritrovo da sola, braccata da chissà a chi, alla ricerca di un padre che non sa nemmeno che io esista! » 
« Mi dispiace, Berry. E poi tu non sei da sola, ci sono io con te. Se tu volessi, potrei aiutarti io a trovare tuo padre.. » Mormorò dispiaciuto il platinato, notando poi qualcosa sbucare dalla tasca di lei. « E' quella la lettera di tua madre? » Le domandò, intento a saperne di più. 
« Sì, leggila pure. Tanto non mi importa, non troverò mai mio padre e, anche se dovesse accadere, non mi vorrà. Avrà la sua famiglia, la sua vita, il suo lavoro e non potrà dedicarsi ad una illegittima come me..» Berenice era affannata e le parole lasciarono la sua bocca come sputassero veleno. 
« ..Mira il tuo riflesso allo specchio e la risposta ti sarà più chiara. » Draco rimase a riflettere sull'ultima frase scritta dalla madre di Berenice e aggrottò la fronte come se il nome della donna non le fosse nuovo, ma decise di non dargli troppo peso. « Quindi, da ciò che presume tua madre, tuo padre dovrebbe.. » Fletté il capo per scrutare con più attenzione i lineamenti della bionda. « Dovrebbe avere degli occhi chiari, i capelli biondi, pelle diafana, sposato nel momento in cui tu fosti concepita e futuro padre. » Quel suo susseguirsi di parole gli fece ricordare suo padre, Lucius, ma alla fine non badò alla comparazione che la sua mente aveva inconsciamente fatto. 
« Esatto..» Rispose lei, riluttante a parlare. « Non sobbarcarti di questo mio peso, Draco. Sul serio. » Posò una mano sulla spalla dell'amico. « Ci penserò io. »
« Non ci penso nemmeno, mio padre conosce molta gente e sicuramente tra loro vi è anche questo sconosciuto. Lo scoveremo in un batter d'occhio. » Talmente incoraggiante era il tono di Draco che Berenice si convinse ed annuì. 
« C'è anche un'altra cosa che devo confessarti, ma devi promettermi che non ne farai parola con nessuno. » Si avvicinò all'orecchio del verdargento.
« Nessuno, oltre me lo saprà, se è così grave per te. » Asserì solenne Malfoy, attendendo impaziente l'esito della sua risposta.
« E' grave riuscire a parlare coi serpenti? » 


. . . 

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