Painting

di Sinon
(/viewuser.php?uid=627471)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ─ ***
Capitolo 2: *** ─1 ***
Capitolo 3: *** ─2 ***
Capitolo 4: *** ─3 ***
Capitolo 5: *** ─4 ***
Capitolo 6: *** ─5 ***
Capitolo 7: *** ─6 ***
Capitolo 8: *** ─7 ***
Capitolo 9: *** ─8 ***
Capitolo 10: *** ─9 ***
Capitolo 11: *** ─10 ***
Capitolo 12: *** ─11 ***
Capitolo 13: *** ─12 ***
Capitolo 14: *** ─13 ***
Capitolo 15: *** •E1 ***
Capitolo 16: *** ─14 ***
Capitolo 17: *** ─15 ***
Capitolo 18: *** ─16 ***
Capitolo 19: *** ─17 ***
Capitolo 20: *** ─18 ***
Capitolo 21: *** ─19 ***
Capitolo 22: *** ─20 ***



Capitolo 1
*** ─ ***





 

                                                                                                       Painting

 

─ Dove Jinyoung è un pittore e Mark adora i suoi quadri ─ 

 

a collab between @ManakaHime and @rikookie24

Started: 07/05/2017

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** ─1 ***




 

─1

Park Jinyoung è un ragazzo di ventidue anni, ha gli occhi grandi, i capelli corvini, le labbra rosee e una grande passione che è quella per l'arte. Sin da bambino si era cimentato in questa disciplina, dichiarando ai suoi genitori di voler diventare un artista in grado di impressionare grandi e piccini con i suoi quadri. Più cresceva più il suo amore verso l'arte aumentava. Ha provato di tutto per poter emergere come artista ma è fermo lì, ancora al punto di partenza, poichè nonostante lui continui a dipingere impegnandosi con tutto sè stesso nessuno sembra apprezzare i suoi quadri. Il corvino non riusciva quindi a capire in cosa stesse sbagliando, ci furono anche momenti in cui pensò di mollare tutto e che infondo fare l'artista non faceva per lui, quando un giorno finalmente uno dei suoi dipinti venne acquistato e dopo quello altri e molti altri ancora. Jinyoung era felicissimo di essere finalmente riuscito nel suo intento iniziale, riuscire ad emergere come artista, fin quando non notò che tutti i suoi quadri venivano spediti sempre allo stesso indirizzo. La persona che comprava i suoi quadri era quindi sempre la stessa. Il corvino pensò allora di inviare una lettera di ringraziamento per questa persona che aveva costantemente continuato a comprare le opere di quello che era un'artista come lui, completamente sconosciuto. Ed eccolo ora, il corvino, che si ritrova ad imbucare i suoi ringraziamenti.

"Salve, sono Park Jinyoung, la persona che ha dipinto tutti i quadri che lei ha comprato. Ho deciso di scriverle questa lettera per porle i miei più sinceri ringraziamenti per aver acquistato i quadri di un'artista come me, che ha ancora tanto da imparare in questo campo. Le sono davvero grata perchè è grazie a lei che ho ritrovato la voglia per continuare a dipingere, probabilmente non le importerà di questa lettera e nemmeno la leggerà perchè ha sicuramente cose più importanti da fare ma mi sento in dovere di scriverle almeno due parole per dirle che quello che ha fatto è stato davvero importante per me. 

Spero di poterla sentire presto,

Park Jinyoung"

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** ─2 ***




 

─2

Mark era un semplicissimo ragazzo, occhi luminosi tirati delicatamente ai lati, zigomi alti e un sorriso sempre stampato in volto.

Fin da quando era piccolo stupì molte persone; insegnanti, genitori ,compagni rivelandosi un ragazzino molto "profondo", non era come tutti gli altri, non si fermava mai a delle semplici apparenze, a dei semplici pregiudizi, ma bensì, amava ragionare con la sua mente, amava capire cosa si nascondesse dietro a cose molto piccole.

Ora era un ragazzo di 23 anni, non aveva un lavoro stabile, ma si impegnava in ciò che faceva, la mattina lavorava presso un bar e la sera come responsabile della sicurezza in alcuni locali o viceversa.  spesso si ritrovava con poco tempo per dormire ma i suoi capelli biondo cenere, quasi castani, rimanevano mossi e disegnavano un profilo molto delicato del suo volto, la zona sottostante agl'occhi presentava di rado occhiaie e il volto rimaneva sempre molto naturale e armonioso.

Mark non trovava troppo entusiasmante la sua vita, ma non aveva nulla di cui lamentarsi. amava passare il tempo ad osservare vari dipinti, trovava che l'arte fosse uno strumento eccezionale per esprimere qualcosa. amava cercare di capire il significato dell'arte altrui, che fosse musica, che fosse una struttura, che fosse un dipinto non faceva molta differenza, lui era sempre alla ricerca della novità.

negl'ultimi anni non riuscì a trovare nulla di entusiasmante o di "profondo" finchè un giorno gli cadde l'occhio su un dipinto, era un dipinto che raffigurava un misto di emozioni, con un contrasto di colori caldi e freddi.  Mark, non esitò a comprarlo

"park jinyoung"   era il nome del pittore.  Mark diede un'occhiata a vari dipinti e lo colpirono molto, non riusciva a  non capire o a non apprezzare l'arte di questo pittore e quindi, ogni giorno, acquistava un quadro.

Pure Mark si chiedeva il come una sola persona tramite i suoi dipinti fosse in grado di trasmettergli tante, troppe emozioni... ma ne era felice. Ammirava molto il pittore.

rimase molto sorpreso, quando tornando dal lavoro, un giorno notò una lettera firmata con lo stesso nome del pittore, entrò in casa e non aspettò molto ad aprire la lettera, appena la lesse ne rimase entusiasta e felice. non aspettò troppo a rispondere, prese subito carta, penna e inziò a scrivere una lettera di risposta

"egregio Park Jinyoung,

sono stato davvero molto felice di aver ricevuto questa lettera da parte sua, continui a lavorare duro! i suoi dipinti sono eccezionali, non riesco a fare altro che apprezzarli, sono davvero pieni di significato, continui per questa strada, non si arrenda mai.

di meglio da fare? questa lettera è stata una cosa bellissima, un piacere riceverla, anzi un onore riceverla, la ringrazio.

in bocca al lupo.

Mark Tuan"

Mark, imbucò la lettera e c'è d'ammetterlo, sperava che la conversazione tra i due proseguisse, desiderava sapere di più di Park Jinyoung. Sì, sperava molto in una risposta ma pensava che non sarebbe più arrivata ma ci sperava lo stesso.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** ─3 ***




─ 3

 

Il mattino seguente Jinyoung si alzò presto come al solito e iniziò a dipingere, motivato da un'improvvisa ispirazione. Prese così il pennello, iniziando a mescolare diversi colori tra di loro, creando un cielo blu pallido e immergendolo nelle diverse sfumature di rosa. Il corvino amava molto dipingere i paesaggi ma tra tutti, l'elemento che preferiva, era sicuramente il cielo. Ne aveva realizzati di diversi tipi utilizzando diversi colori e immaginando diversi scenari. Il cielo all'alba, al tramonto, con le nuvole o senza. Jinyoung ammirava il modo in cui sembrasse così celestiale e divino in ogni sua sfaccettatura. Fu con le mani sporche di pittura che il corvino andò a controllare la posta, non aspettandosi di trovare quella che doveva essere la risposta alla sua lettera di ringraziamenti. Il ragazzo aprì quindi la busta, notando la firma di un certo 'Mark Tuan'. Jinyoung, leggendo le parole contenute nella lettera, rimase davvero colpito dalla dolcezza e dalla gentilezza che l'uomo aveva usato nei suoi confronti. Il corvino pensò che dovesse essere davvero una persona cordiale e socievole per aver risposto così educatamente e velocemente alla sua precedente lettera. Jinyoung decise quindi di prendere carta e penna per scrivere una risposta e poi spedirla.

"Oh, salve! Non pensavo davvero di ricevere una risposta e neanche così presto! La ringrazio ancora per avermi dedicato così tanto tempo! Uhm, avrei una cosa da chiederle ma non vorrei sembrarle troppo invadente, quindi se non vuole rispondere è libero di lasciar perdere questa lettera e di farne quel che vuole. Mi chiedevo, il suo nome, Mark, non è coreano vero? E' una domanda strana ma è una cosa che mi ha incuriosito sin dal primo momento che ho letto il suo nome, le chiedo scusa in precedenza se le sembrerò impudente con questa mia domanda.

A presto, 

Park Jinyoung"

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** ─4 ***


 
 

─4

Mark, tornando a casa da lavoro notò che nella cassetta della posta era stata imbucata una lettera, era curioso di sapere da parte di chi fosse. Sperava di non essersi solo illuso, se fosse stata una delle solite bollette di certo ne sarebbe rimasto deluso, perché ovviamente , sperava in una risposta da parte di Jinyoung. Prese la lettera, entrò in casa, si tolse le scarpe, la giacca e si mise un pigiama comodo. Andando dritto nella sua stanza, si sedette alla scrivania aprendo la lettera impazientemente; non la lesse nemmeno, guardò subito il mittente e fu davvero felice di leggere il nome :" Park Jinyoung  " .

Mark lesse attentamente la lettera, sorridendo per la dolcezza con cui era scritta. Di certo Jinyoung era una brava persona, rispettosa, educata e generosa.

Mark, non ci pensò due volte, prese semplicemente un foglio e iniziò a rispondere alla lettera dell'uomo.

Questa volta voleva anche far capire al pittore che non era una persona irascibile, tendente ad arrabbiarsi, immatura o per nulla scherzosa. Sentiva il bisogno di cercar di far capire alla persona a cui stava per scrivere la lettera, che ogni cosa scritta da lui gli faceva piacere, voleva che Jinyoung non si sentisse a disagio a scrivergli. Sì, voleva tutte queste cose ma non sapeva bene come  fargliele capire, quindi decise di porre fine alle sue paranoie e di iniziare a scrivere ciò che la mente gli diceva.

Questa volta gli occorse scriverla più volte, non voleva far sentire a disagio il pittore e né voleva mostrarsi invadente o maleducato. 

Finendo di scrivere la lettera che aveva appena terminato la rilesse sussurrandone le parole.

"Caro Jinyoung,

sono felicissimo che lei mia abbia risposto!

Mark non è un nome coreano, sono nato a Los Angeles e dopo parecchi anni mi sono trasferito,qui, in Corea, potrai aver notato che non scrivo benissimo in coreano, almeno credo...

uh, non mi dia del "lei" sono un ragazzo di 23 anni, mi fa sentire vecchio XD

mi spiace se mi permetto, lei quanti anni ha?  purtroppo di lei non ci sono molte informazioni nonostante sia un'artista grandioso... mi chiedo quanti anni avrà impiegato a raggiungere questi risultati, lei deve essere una persona con tante emozioni.

glielo ripeto, continui così! non molli mai! 

un saluto,

Mark Tuan"

Mark, non era molto convinto di molti pezzi della lettera.. pensava di essere stato troppo "confidente" di aver esagerato... ma non apportò più modifiche, non voleva mandare una lettera modificata, non avrebbe più avuto il valore di una "lettera sentita e sincera" quindi decise che la piccola parte di  "sè stesso" che emergeva non doveva esser modificata in alcun modo.

Il mattino seguente, sospirando imbucò la lettera per poi correre al lavoro.

Non voleva pensare più a come l'aveva scritta, ma sperava, ancora in una risposta.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** ─5 ***





─5

Era una bellissima giornata di primavera, gli alberi in fiore, gli uccellini che cinguettavano, i timidi raggi del sole che iniziavano già a pizzicare la pelle e il cielo che sembrava più limpido del solito. Quella mattina Jinyoung era uscito per fare delle compere o per meglio dire andare alla ricerca di alcuni colori che gli erano ormai terminati. Il corvino era solito rifornirsi al negozio che si trovava a pochi chilometri da casa sua, lo trovava vicino e congeniale in quanto aveva tutti le sfumature di colori che gli interessavano. Il pittore chiese quindi al commesso tutto ciò che gli serviva quando quest'ultimo gli spiegò di aver terminato una determinata sfumatura dell'azzurro: il ceruleo. Jinyoung, che era solito utilizzare molto proprio quel colore, decise di acquistare il resto e di cercare in qualche altro negozio nella speranza di trovarlo. Il giovane artista si avviò quindi verso un altro punto vendita di sua conoscenza dove, per sua fortuna, trovò ciò che gli serviva. Il corvino tornò quindi a casa soddisfatto e felice dei suoi acquisti, non vedendo l'ora di potersi mettere nuovamente all'opera. Dopo aver sistemato la busta sul tavolo decise di controllare la posta, curioso di sapere se Mark l'avesse risposto e quando vide il nome del mittente non poté fare a meno di esultare. Il pittore trovava piacevole avere una conversazione con lui, anche se era solo tramite delle semplici lettere, sentiva che tra i due sarebbe potuta nascere una profonda amicizia. Jinyoung iniziò quindi a leggere con cura ogni parola, notando il modo confidenziale di parlare che l'altro aveva deciso di usare, rimanendo contento del fatto che potesse finalmente mettere da parte le cordialità e omettere le cose come dargli del "lei". Il corvino rimase molto sorpreso però nel scoprire l'età del suo acquirente, che aveva in realtà solamente un anno in più rispetto a lui. Sorrise e forse nemmeno si accorse di aver già iniziato a scrivere una risposta alla lettera dell'altro giovane.

"Hey Mark! E' davvero un piacere risentirti e sono felice di poter finalmente lasciare da parte le cordialità. Ho letto la tua lettera con molta attenzione e sono rimasto sorpreso del fatto che tu abbia solamente 23 anni, pensavo che fossi molto più grande a dir la verità ahah. Inoltre, grazie mille per aver risposto alla mia domanda e per avermi tolto questo dubbio sul tuo nome. Dici che sono un artista grandioso ma ti sbagli! Tu sei l'unico a comprare i miei quadri quindi è ovvio che non ci siano informazioni su di me. Comunque, indovina, ho solo un anno in meno rispetto a te, ho 22 anni! Devo dire che mi piacerebbe sapere di più su di te ,Mark, sono sicuro che potremmo diventare ottimi amici. Ti prometto che un giorno, magari quando ci incontreremo, se mai succederà, proverò a farti un ritratto! Di solito sono più abituato a disegnare paesaggi che persone ma questa volta sento di voler fare diversamente, di provare una nuova strada. Spero di ricevere presto un'altra tua lettera, aspetterò con impazienza! 

Ti auguro una buona giornata, 

Park Jinyoung"

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** ─6 ***




─6

Mark, si svegliò per via della luce che lo abbagliava penetrando da una piccola fessura nella tapparella, si sfregò gli occhi, andò in bagno, dopo essersi fatto una doccia fresca si vestì rapidamente e facendo colazione uscì di casa notando che nella casetta della posta era stata imbucata nuovamente una lettera, senza esitare la prese ma purtroppo non aveva il tempo per leggerla poichè doveva correre al lavoro, quella mattina doveva fare sorveglianza in un centro commerciale per l'arrivo di qualche boy-band.

Il ragazzo una volta finito il turno di lavoro, prima di andare al bar, lesse con cura la lettera. entrò nel bar con un sorriso stampato sulle labbra, Mark sì, era sempre stata una persona solare ma quel giorno pure i suoi colleghi notarono in lui un sovra-esaltazione

-"Mark, tutto bene? E' successo qualcosa?"

Il ragazzo annuì con foga mentre finì di lavare i bicchieri; di solito, si fermava una mezz'ora in più, prendeva tutto con comodo quando non doveva correre a fare da sorveglianza in qualche posto ma quel giorno era differente, finì tutto rapidamente.

Rientrò a casa, si sedette sulla sua scrivania e prese foglio e penna, era tutto il giorno che pensava ad una risposta

"Hey, Jinyoung!

hai solo 22 anni?

rimani comunque, un'artista grandioso, considerando la tua giovane età.

ehy, sembra che tu sia parecchio demoralizzato.. guarda che davvero, i tuoi dipinti sono   eccezionali, le persone molto spesso si fermano a cose superficiali e in quanto tuo hyung ti dico che devi credere più in te stesso! sei grandioso.

Ti piacerebbe sapere qualcosa di me? purtroppo ho una vita abbastanza noiosa è abbastanza triste come cosa ahahah.

Anche secondo me, potremmo diventare dei grandi amici ;). sei davvero una grande persona.

sarebbe fantastico se un giorno riuscissimo ad incontrarci.

davvero faresti un mio ritratto? sarebbe un onore per me!

in questo periodo come prosegue il tuo lavoro?  stai pensando ad altri dipinti?

ci si risente, aspetterò con impazienza una tua risposta.

Mark tuan :) "

il ragazzo il giorno seguente imbucò la lettera e dando uno sguardo al colore del cielo si recò al bar.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** ─7 ***




─7

Questa mattina Jinyoung si era svegliato molto presto, erano le sei del mattino ma era già lavato, vestito e pronto per uscire. Ovviamente dietro tutto ciò c'era un motivo ben preciso. Infatti questa giornata per il corvino era davvero importante in quanto si sarebbe tenuta una competizione tra artisti emergenti e dire che era teso non rendeva seriamente l'idea dello stato in cui era il pittore. Il quadro che aveva deciso di presentare alla giuria rappresentava un paesaggio marino, il blu del mare si sposava dolcemente con l'azzurro del cielo per non parlare della sabbia colorata dalle diverse sfumature di marrone e giallo. Il sole illuminava con la sua luce l'intero quadro assieme agli scogli che, con una perfetta armonia, circondavano il tratto di costa rappresentato. Jinyoung si riteneva abbastanza soddisfatto del risultato ma era comunque ansioso in quanto avrebbe sicuramente incontrato degli avversari altrettanto bravi, se non molto migliori di lui. Decise così di smettere di pensare alla competizione ma piuttosto di controllare la posta prima di avviarsi alla gara. Inutile dire che il corvino sorrise immediatamente appena vide una lettera spedita da Mark. Iniziò quindi subito a leggere il suo contenuto, senza neanche aspettare di rientrare in casa per prendere le ultime cose. Jinyoung era curioso, davvero curioso. Era più forte di lui, non poteva aspettare ulteriormente, anzi, aveva già aspettato troppo per i suoi gusti. Le parole scritte dall'altro ragazzo riuscivano sempre a colpire l'artista e anche questa volta ci riuscirono. Il corvino si sentì più sicuro di sè grazie alla lettera spedita da Mark e pronto ad affrontare la competizione. Essendo molto in anticipo aveva sicuramente tempo in abbondanza per rispondere al ragazzo e imbucare anche la lettera. Ciò che il pittore scrisse nella sua lettera è ciò:

"Hey Mark! 

Mi fa davvero piacere ricevere una tua lettera ora, davvero. Tra poco dovrò partecipare ad una competizione per artisti emergenti e non sai quanto sia nervoso eppure devo ammettere che leggendo ciò che mi hai scritto sono riuscito a scaricare un po' di tensione. Sono davvero felice del fatto che tu mi sostenga sempre, grazie mille perchè ciò mi motiva moltissimo! Sono molto speranzoso per questa gara a dire il vero, spero sinceramente di riuscire ad arrivare primo, sognare infondo non costa nulla ahah. Appena torno a casa ti faccio sapere di come è andata a finire, nella speranza di portare una buona notizia ovviamente ahah. Ora devo proprio scappare, altrimenti farò tardi e non è una delle migliore cose, spero di poter ricevere una tua lettera al più presto.

Ci sentiamo!

Park Jinyoung"

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** ─8 ***




─8

Era un pomeriggio abbastanza caldo, Mark stava rientrando a casa dopo esser stato a fare un giro in centro, era uno di quei pochi pomeriggi in cui era libero.  appena varcato il cancello, prima di entrare in casa, notò una lettera, gli zigomi si sollevarono subito e un grande sorriso comparì sul volto del ragazzo appena capii che il mettente fosse jinyoung. Entrò in casa, si tolse le scarpe, appoggiando le poche cose che aveva in mano e aprì la lettera. 

Nel cuore del ragazzo, man mano che leggeva la lettera,  passò un senso di gioia inspiegabile, già, fu davvero felice per jinyoung, per quel suo, diciamo, amico di penna.

con tutta questa gioia il ragazzo iniziò a scrivere una risposta:

"carissimo jinyoung,

sono contentissimo che tu abbia deciso di partecipare a questo concorso! spero con tutto il cuore che tu riesca a vincere, te lo meriti.  quando ti arriverà la mia lettera avrai già partecipato al concorso, ma indipendentemente da come andrà, vedrai che riconosceranno il tuo talento.

io credo in te e nelle tue capacità.

continua a lottare!

sappi, che aspetterò con ansia novità.

in bocca al lupo jinyoung. ti auguro il meglio sinceramente.

Mark Tuan"

scritta questa lettera, Mark corse ad imbucarla, il ritiro delle lettere sarebbe scaduto alle 17:30  ed erano già le 17:20. Mark non poteva aspettare il giorno successivo, voleva che la lettera arrivasse al destinatario il più velocemente possibile.

sperava con tutto se stesso che jinyoung riuscisse a vincere, sì, lo sperava davvero tanto.

riuscì ad arrivare in tempo e ad imbucare la lettera, il ragazzo sorride e guardando il cielo sussurrò delle parole :"mi auguro che tu riesca a vincere, spero che percepiscano i tuoi bellissimi messaggi.  forza jinyoung." il ragazzo strinse i pugni e li agitò, come se stesse facendo il tifo per un giocatore in qualche partita, ma, era differente qua la posta in gioco era abbastanza alta, sapeva quanto valesse quella vittoria e sapeva che indipendentemente, avrebbe sempre supportato jinyoung


 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** ─9 ***




─9

Era ormai già pomeriggio inoltrato quando Jinyoung tornò a casa dalla competizione alla quale aveva partecipato. Raggiunse svogliatamente il tavolo sul quale poggiò le chiavi di casa e tirò un lungo sospiro. Si passò lentamente una mano tra i capelli corvini e si morse il labbro inferiore, anche questa volta aveva fallito. Nonostante ormai fossero passati anni da quando aveva incominciato a partecipare a questo tipo di competizioni non ne aveva mai vinta una, eppure lui continuava a provare nella speranza che un giorno ci sarebbe riuscito ma per l'artista quel giorno sembrava non arrivare più. Il corvino si chiedeva se fosse giusto continuare in questo modo, se in realtà non stesse sprecando la sua vita inseguendo un' illusione, aveva sempre pensato che il suo amore per l'arte non lo avrebbe tradito ma ora stava incominciando ad avere dei seri dubbi. Nonostante lì fuori il mondo fosse pieno di persone nessuno aveva mai notato neanche un suo solo quadro, nessuno si era mai interessato e nessuno lo aveva mai supportato. Sì, nessuno, tranne Mark. Il pittore che si era ormai seduto poggiò la testa sul tavolo e chiuse gli occhi pensando che effettivamente quel ragazzo era l'eccezione alla regola. Sorrise inconsciamente, il corvino, mentre ricordava le parole del suo unico sostenitore e delle lettere che si erano scambiati. Improvvisamente si alzò di scatto non appena ricordò di averne effettivamente spedita una prima di uscire per la competizione. L'artista si avviò quindi verso la cassetta delle lettere trovando una busta con il nome desiderato. La prese e tornò in casa quando improvvisamente una preoccupazione iniziò a farsi strada nella mente del giovane ragazzo. Jinyoung aveva paura. Aveva paura che Mark l'avrebbe abbandonato se avesse saputo che non era riuscito a vincere la competizione, che l'avrebbe deluso. Il corvino, cercando di scacciare questo pensiero dalla sua mente, cominciò a leggere le parole sincere e incoraggianti del ragazzo che lo fecero sorridere lievemente nonostante ora fosse tutt'altro che felice. Ancora una volta il pittore decise di rispondere subito raccontando al suo sostenitore, che ormai era diventato più un amico che altro,  ciò che era accaduto quella mattina.

"Hey Mark,

Sono da poco tornato dalla competizione e devo dirti che purtroppo neanche questa volta cel'ho fatta ahah, ti ringrazio però per aver creduto in me e per avermi incoraggiato con le tue parole, spero soltanto di non averti deluso. Sei il primo e l'unico che ha acquistato dei miei quadri e ti sono davvero grato per questo ma per me ormai più che un sostenitore stai diventando un amico vero e proprio. Nessuno ha mai pensato che io ce la potessi fare davvero, anche i miei genitori erano riluttanti all'inizio quando decisi di cominciare seriamente con l'arte, eppure tu non hai mai dubitato di me per un secondo. Io non so come tu abbia fatto ma non posso fare a meno di essere certo che tu sia una persona speciale. Spero che anche nel futuro potrò averti al mio fianco e che potrò contare sul tuo supporto. So' che forse questo è chiedere un po' troppo però ti prego di continuare a credere in me. Ho paura che arriverà un giorno nel quale neanche io crederò più nelle mie capacità ma per il momento vorrei ottenere solo la sicurezza di avere te. Scusami per il discorso pesante ma sentivo di doverti dire queste cose ahah, 

Spero di risentirti presto,

Park Jinyoung"

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** ─10 ***




─10

Per Mark era stata una giornata particolarmente pesante, entrò in casa a pezzi, si tolse lentamente e fiaccamente le scarpe, indossò il suo pigiama e si sdraiò sul divano per guardare un po' di televisione.

fissava il soffitto, le voci di sottofondo della televisione accesa erano forti ma non comprensibili. Mark aveva tutt'altri pensieri, sì, il come il suo lavoro giorno su giorno si stesse facendo pesante, sul come volesse trovare uno svago, insomma, riteneva che la sua vita fosse abbastanza noiosa.. casa lavoro, lavoro casa. cos'altro faceva oltre a ciò?  quasi nulla

sospirò, era uno di quei giorni in cui tutto lo rendeva insoddisfatto, o almeno quasi tutto.

socchiuse gli occhi e iniziò a chiedersi il come fosse andato il concorso di Jinyoung, d'altronde nonostante, per ora, fosse solo un amico di penna, Mark sperava molto nel successo dell'artista, credeva in lui e sapeva quanto valesse.

dopo poco Mark, scalzo corse fuori casa raggiungendo la cassetta della posta, si era completamente dimenticato di controllare la posta ricevuta. Sorrise appena vide una lettera, era sicurissimo che fosse una lettera scritta da jinyoung, la prese, rientrò a casa, si sedette sul divano e aprì subito la lettera.

nel leggerla gli si inumidirono leggermente gli occhi, non capiva se fosse dispiacere, commozione o entrambi  i sentimenti.

Ci aveva sperato tanto nella riuscita di jinyoung...  sospirò ma non riuscì a non sorridere successivamente pensando alle dolci parole del ragazzo.  

Mark, appoggiò la lettera in una scatolina, dove ormai teneva tutte le lettere stategli mandate dall'artista.  si risdraiò e iniziò a pensare ad una risposta. una ventina di minuti dopo, si alzò e si diresse in camera, dove sedendosi sulla propria scrivania iniziò a scrivere una risposta a jinyoung.

"carissimo jinyoung,

mi dispiace moltissimo che tu non sia riuscito a vincere... ma sicuramente hanno notato la tua bravura.  come si potrebbe far altrimenti?

io continuerò a supportarti, non smetterò mai di farlo,sappilo.

jinyoung sapere di essere considerato "speciale" da te, mi rende felice.  pure tu lo sei per me.

credevo di non esser stato in grado di farti capire quanto per me tu valga e quanto sia convinto delle tue capacità.  anche per me stai diventando un amico vero e proprio.

avermi al tuo fianco un giorno e contare sul mio supporto? lo spero tantissimo pure io, mi farebbe davvero molto piacere. 

farò tutto il possibile perché il giorno in cui non crederai più in te stesso non arrivi mai, hai letto bene, M-A-I.

discorso pesante? sono cose così belle!  

possiamo davvero considerarci amici mh? la cosa mi rende davvero felice.

spero di sentirti presto.

mark"

mark sorrise e appoggiò la lettera sul comodino accanto al letto, il giorno seguente andrà ad imbucarla.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** ─11 ***




─11

 

Era mattina presto e Jinyoung stava ancora dormendo quando sentì il suo telefono squillare. Aprì di scatto gli occhi e si alzò velocemente per rispondere alla chiamata che proveniva da un numero a lui sconosciuto.

"Pronto?" Chiese il corvino, curioso di sapere chi avesse interrotto la sua bella dormita.

"Buongiorno, parlo con il signor Park Jinyoung?" Una voce maschile chiese dall'altra parte del telefono.

"Uhm, sì, sono io. Posso chiederle con chi sto parlando?" Domandò l'artista, mentre cominciò ad avviarsi nella cucina per preparare la sua colazione.

"Ah, non mi sono ancora presentato. Il mio nome è Im Jaebum, ero alla competizione alla quale ha partecipato ieri e devo dire che sono rimasto davvero colpito dal suo quadro. Non so davvero come abbia fatto a non vincere. Tralasciando ciò, il motivo per il quale la sto telefonando è un altro. Sono un curatore d'arte e come può ben sapere il mio lavoro è quello di occuparmi di tutti gli aspetti relativi all'organizzazione di un'esposizione artistica. Per farla breve, voglio che il suo quadro faccia parte di un'esposizione che si terrà tra qualche giorno, lei è d'accordo?" Il pittore, che era impegnato nel versare del latte nel bicchiere, si fermò istintivamente. Non poteva credere a quello che aveva appena sentito, stava accadendo sul serio? Non riusciva neanche più a parlare, era come pietrificato.

"Signor Park?" L'altro richiamò la sua attenzione e si rese conto che effettivamente ancora doveva rispondere alla sua domanda.

"Ah, le chiedo scusa. A me va benissimo, anzi, grazie mille per questa meravigliosa offerta." Rispose, pensando che anche se aveva fallito nella competizione aveva ottenuto questa fantastica opportunità.

"Perfetto, la richiamerò più tardi per altri dettagli. Grazie e buona giornata."  E così terminò la chiamata. Posò lentamente il telefono sul tavolo e si rese conto finalmente che quello non era un sogno. Un suo quadro stava per essere esposto e non c'era cosa più bella per Jinyoung. Delle lacrime caddero sulle guance del corvino, ma almeno questa volta erano lacrime di gioia. Sorrise come non aveva mai fatto prima e pensò seriamente che questa potesse essere la volta buona. E la prima persona a cui volle dirlo? La prima persona alla quale l'artista pensò fu Mark. Non i suoi genitori, non la sua famiglia, Mark. Prese la lettera che il ragazzo gli aveva spedito e iniziò a leggerla, soffermandosi su quel 'mai'. Il corvino si chiese cosa avesse fatto di buono nella sua vita per avere al suo fianco una persona così gentile come lui. Prese uno dei tanti fogli che ormai aveva comprato solo per scrivere all'altro ragazzo e gli raccontò del suo delizioso risveglio.

"Hey Mark!

Non ci crederai ma non sai cosa mi è appena successo! Ho ricevuto una chiamata da un numero sconosciuto e quando ho risposto un uomo, che si è presentato come Im Jaebum, mi ha detto di essere un curatore artistico e mi ha chiesto se ero d'accordo nell'esporre un mio quadro. Ovviamente gli ho detto di sì e dopo dovrebbe richiamarmi per parlare di alcuni dettagli. Sono ancora incredulo e senza parole, è davvero successa una cosa simile. Inoltre sento che è una cosa che dovresti sapere tu prima di tutti, sei sempre stato qui a supportarmi e probabilmente senza di te non sarei arrivato a questo punto. Grazie davvero.

Detto ciò, tu invece come te la passi? Sono sempre io l'unico a parlare delle proprie cose e sembra una cosa un po' egoista ahah. Se c'è qualcosa di cui vuoi parlare non farti nessun problema, sappi che io ci sono sempre! Spero di ricevere presto un'altra lettera.

Alla prossima,

Park Jinyoung."

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** ─12 ***




─12

Era una giornata soleggiata, Mark fece colazione e si diresse a lavoro, non aveva molto da fare, doveva solo stare alla cassa nel bar, le persone che entravano ed uscivano, a suo parere erano molto interessanti, c'era chi entrava di fretta, beveva un caffè e correva fuori, c'era chi aspettava amici, famigliari o partner.

"Uhm... vorrei due caffè, per cortesia potrebbe portarmeli tra un quarto d'ora? devo aspettare il mio ragazzo."

Mark annuì ascoltando le parole della giovane, trattenne una risata, era divertito dal fatto che avesse intuito bene, vedendola entrare si era aspettato che avesse un appuntamento col fidanzato, lo aveva capito dall'abbigliamento e dal trucco. Si stupiva un po' di se stesso dato che riusciva a distinguere così tante cose solo dall'aspetto delle persone.

osservava attentamente i comportamenti dei clienti, cercava di ipotizzare chi fosse arrogante, chi fosse generoso, chi fosse allegro, triste...

ad un certo punto, iniziò ad osservare i vari tavoli, dove gli cadde l'occhio su un bambino che stava tracciando con le dita delle linee casuali sul tavolino, sorrise e nella sua mente passò un nome, ovviamente, quello di Jinyoung. 

Sì, quel bambino gli aveva fatto pensare a un semplice amico di penna, sentiva di essersi legato molto al giovane pittore nonostante fosse un ragazzo con cui parlava solo tramite delle lettere.  Automaticamente sorrise, si rese conto di essersi perso nei suoi pensieri solo quando una voce con un tono di rimprovero lo raggiunse:

"Mark! ho capito che sei innamorato, ma fai attenzione ai clienti se ti distrai ancora ti faccio lavare i piatti dopo il tuo turno di lavoro!"

il ragazzo sussultò appena, scosse la testa e riprese il suo servizio.

Dopo 8 ore di lavoro si diresse a casa, questa volta guardò subito nella cassetta della posta, dove trovò una lettera, la prese sorridendo.

entrò in casa, si tolse le scarpe e sedendosi la lesse subito con un sorriso stampato in volto, nemmeno lui si spiegava il perché, ma era felice come se la cosa fosse appena accaduta a lui e sicuramente il "Inoltre sento che è una cosa che dovresti sapere tu prima di tutti" gli dava una certa soddisfazione.

senza esitare prese foglio e penna iniziando a scrivere

"carissimo jinyoung,

non puoi capire quanto io sia felice per te!  sono felicissimo!

hai finalmente un'opportunità grandissima e sì, jinyoung, sta succedendo proprio a te! wow.

sto sorridendo da quando ho iniziato a leggere la lettera. fammi sapere, poi, come andrà!

egoismo dove?! io sono troppo felice di poter parlare con te e di sapere cose del genere per primo.

mh, a me va tutto bene, il lavoro che faccio pure, anche se, ultimamente sono un po' distratto hahah. 

spero davvero di riuscir ad incontrarti un giorno.

in bocca al lupo!

mark."

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** ─13 ***




─13

 

Il giorno seguente Jinyoung ricevette un'altra chiamata dal curatore d'arte, Im Jaebum, che gli parlò del luogo nel quale si sarebbe tenuta la mostra lasciando il corvino di stucco. E' inutile dire che il pittore era già contentissimo del fatto che il suo quadro sarebbe stato esposto ma appena sentì che la mostra si sarebbe tenuta a Seul, la capitale, per poco non gli prese un colpo. Aveva certamente capito che il curatore d'arte con il quale stava avendo a che fare fosse una persona abbastanza importante ma non pensava di certo che arrivasse a questi livelli. Un suo quadro veniva esposto per la prima volta in tutta la sua vita e proprio a Seul. L'artista era davvero emozionato e non vedeva l'ora che arrivasse quel momento, in soli due giorni sarebbe successo tutto quello che aveva desiderato durante la sua intera carriera, tutto ciò che gli era sembrato impossibile fino a qualche giorno fa. 

Appena terminata la chiamata il corvino decise di scendere per fare una passeggiata nel parco vicino casa sua, l'artista trovava rilassante osservare i passanti, i bambini che giocavano spensierati, perché alla fine la vita era la forma di arte più bella che potesse mai esistere per il giovane. Il pittore scrutava con attenzione ogni minimo dettaglio, come se stesse dipingendo un quadro, l'errore più stupido e irrilevante poteva rovinare l'intera opera per questo era abituato ad osservare ogni piccolezza. Fu mentre studiava i visi delle persone che iniziò a chiedersi come fosse Mark, l'aspetto intendeva, perché il suo carattere lo conosceva già bene. Si chiedeva di che colore avesse i capelli, che forma avesse il suo viso, se i suoi occhi fossero grandi o piccoli, se la sua pelle fosse bianca come la sua, se portasse gli occhiali o meno, se fosse più alto di lui, se le sue labbra fossero rosse come il colore di una rosa. 

"Mamma, mamma! Quel signore ha il viso tutto rosso!" Jinyoung si destò dai suoi pensieri sentendo una bambina di circa cinque anni pronunciare quelle parole, rendendosi conto solo dopo che erano in realtà riferite proprio a lui. Posò una mano sulla guancia destra che era effettivamente più calda del solito e sentì il cuore battere più velocemente.

"P-perché sono arrossito mentre pensavo a Mark..." Si chiese, l'artista, mentre sentiva le guance infuocarsi ancora di più. Si morse leggermente il labbro, non riuscendo a trovare una risposta alla sua domanda e decise di tornare a casa.

Appena tornato notò qualcosa nella cassetta postale, la prese ed era proprio ciò che pensava: una lettera da parte di Mark. La lesse con attenzione, come tutte le altre volte e notò quanto l'altro fosse contento ed emozionato quasi quanto lui. Inutile dire che il corvino non esitò neanche questa volta a rispondergli subito.

"Hey Mark!

Proprio questa mattina mi ha richiamato il curatore d'arte e non potrai crederci ma mi ha detto che la mostra si terrà a Seul! E' la prima volta che un mio quadro fa parte di un'esposizione e già sono emozionatissimo, ma ora che so che si terrà nella capitale inizio a sentirmi un po' in ansia ahah. Spero di riuscire a soddisfare le aspettative di tutti! Appena tornerò poi ti farò sapere come è andata, ti racconterò tutto, non preoccuparti! 

Oggi ho passato una bella giornata e devo dire che sono sempre felice quando trovo una tua lettera nella posta, mi fa piacere parlare con te, questo pomeriggio inoltre sono andato al parco vicino casa mia, non ho fatto niente di speciale però mi piace molto osservare i passanti, spero che non la troverai una cosa strana ahah. Lo trovo rilassante e per me è come guardare un quadro, ognuno è diverso dall'altro ma al contempo bello nella propria maniera.

Beh, per oggi direi che ho finito qui, spero di poter ricevere presto un'altra tua lettera Mark!

A presto, 

Park Jinyoung"

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** •E1 ***



•E1

 

E1 = Extra 1, si tratta di un capitolo extra che non coincide con la storia principale, forse ce ne saranno altri e potranno trattare dell'infanzia dei personaggi, di una particolare vicenda avvenuta in passato o approfondire la storia di un determinato personaggio secondario ( esempio: Jaebum che è appena entrato in scena), speriamo che la cosa sia di vostro gradimento, buona lettura.

 

"Jinyoungie!" Disse, una giovane donna sulla trentina con gli occhi scuri e i capelli corvini, chiamando il figlioletto seduto al tavolo della cucina. Il bimbo di soli cinque anni , che era allegramente occupato a disegnare con i suoi amati pastelli, si girò leggermente verso la madre aspettando che questa parlasse.

"Stai disegnando?" Il corvino annuì felice alla domanda posta dalla donna e le mostrò ciò che aveva appena realizzato. Era una semplice casetta con un tetto rosso, alcuni fiori sparsi e con in fondo al foglio una scritta poco accurata. 

'Per mamma'.

Questo era ciò che il bambino aveva cercato di scrivere, magari in maniera sbadata ma era normale considerata la sua tenera età.

La madre osservò il disegno e sorrise affettuosamente appena vide la dedica, stringendo delicatamente il piccino tra le braccia e schioccandogli un bacio sulla fronte.

" E' per me, Jinyoungie? La mamma è davvero felice, grazie!" Il bimbo, vedendo la madre così allegra, pensò ingenuamente ad una cosa.

"Se alla mamma piace tanto allora continuerò a farlo, anche quando diventerò grande!" Il corvino esclamò, entusiasta all'idea di poter fare una cosa che piacesse sia a lui che alla madre.

La donna rise dolcemente per la tenerezza del bambino e gli carezzò i capelli neri, aggiustandogli la frangetta scombinata.

"Grazie Jinyoungie per rendermi felice ogni giorno." E mentre disse ciò iniziò a strofinare il pollice della mano sulla punta del naso del piccino, macchiato dal colore di un pastello appena utilizzato.

 

─ 12 years later ─

 

"Jinyoung." Una donna sulla quarantina chiamava il figlio ormai diciassettenne, i capelli che prima erano soliti essere completamente neri iniziavano a mostrarne alcuni grigi e la pelle a non essere più soffice come un tempo. Il ragazzo posò il pennello che aveva in mano sentendo la voce della madre ma non si girò, aspettando che parlasse.

"...stai ancora disegnando?" Chiese, con un tono di disprezzo nella voce, come farebbe una persona che è stanca di ripetere sempre la stessa cosa. Non c'è da nascondere che la donna non amava ciò che il figlio faceva, anzi, aveva sempre cercato di fargli cambiare idea ma non ci era mai riuscita. Pensava che quello dell'artista fosse un lavoro poco retribuente e che non avrebbe mai potuto assicurare una vita stabile al giovane.

Il corvino, aspettandosi la solita domanda, non rispose e anche se avesse voluto non ci sarebbe riuscito, le parole erano come ferme in gola e nell'incertezza del momento non poté che mordersi leggermente il labbro inferiore.

La donna sospirò e notando che il giovane non era intento a risponderla decise di andarsene.

Il pittore riprese il pennello e mentre continuò a dipingere cominciò a pensare ad alcuni momenti dalla sua infanzia, a quando aveva pensato per la prima volta a questo mestiere, a quando aveva deciso di cominciare seriamente con l'arte per lui, per la sua passione ma anche perché sperava di rendere felice sua madre.

L'artista appena finito di dipingere osservò il risultato del suo duro lavoro, era una casa dipinta elegantemente con un tetto rosso, le finestre aperte che affacciavano sul giardino pieno di fiori, il sole che splendeva e il cielo limpido.

Uscì dalla stanza e guardò un ultima volta il quadro con un velo di tristezza negl'occhi prima di andare a fare una passeggiata.

Era certamente un dipinto fantastico ma probabilmente nessuno saprà mai che in fondo al retro della tela il pittore aveva lasciato un messaggio particolare.

'Per mamma'.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** ─14 ***




─14

Era mattina e Mark si era appena svegliato, si sedette contro la testata del letto socchiudendo gli occhi, pensando al sogno che aveva appena fatto, un sogno che riteneva davvero strano, c'erano due ragazzini di tenera età, seduti su una panchina di fronte ad una grandissima distesa di acqua, i loro volti erano illuminati appena da qualche lampione acceso lungo il marciapiede, Mark non riusciva a ricordare i volti, ma sapeva che uno dei ragazzini nel sogno era lui, stavano parlando di qualcosa, ma purtroppo il giovane ricordava solo parole sconnesse

"la nostra grande amicizia"

"affetto, dovevamo conoscerci prima"

"i nostri cuori sono sempre stati uniti"

e frasi d'affetto del genere.

Pigramente il ragazzo si alzò dal letto, si sciacquò il volto con dell'acqua fresca e si diresse in cucina, dove prima di preparare la colazione, uscì in giardino, giungendo al cancello, sospirando guardò all'interno della cassetta della posta dove trovò una lettera, sorridendo la prese e si diresse in cucina dove sedendosi non aspettò molto ad iniziare a leggerla.

Mark, non riuscì a non sorridere e buffamente appoggiò la testa sul tavolo iniziando a scuoterla a destra e sinistra freneticamente sorridendo di gioia, dopo poco si ricompose e decise di ignorare il suo comportamento infantile ma era davvero felice per Jinyoung.  Era felice che finalmente gli stesse accadendo qualcosa di davvero bello.

Il giovane andò a rileggere la lettera controllando attentamente se avesse letto bene "seul" e sì, aveva letto bene.

Mark rimase felice della notizia, non solo perché Seul era una città importante ma anche perché era proprio la città nella quale lui abitava.

esultò una seconda volta, sorridendo, iniziò a pensare a come avrebbe potuto incontrare il suo amico di penna, si alzò, preparò la colazione mentre la sua mente ragionava sul da farsi per jinyoung.

dopo un po' pensò a qualcosa di molto interessante, decise di non dire nulla a jinyoung, di fargli una sorpresa, sperando di renderlo felice.

Prese dunque un foglio e iniziò subito a scrivere

"carissimo jinyoung,

non voglio immaginare quanto sia felice tu, ma devi sapere che sono troppo felice per te pure io.

Davvero, è qualcosa che meriti!

Non sentirti in ansia, lo so, ma pensa che è la tua grande opportunità per riuscire, quindi vai rilassato e buttati nell'avventura!

Stanotte ho fatto un sogno molto buffo, scambiavo frasi d'affetto con un amico, ma non ricordo il suo volto...

ma che dici! non sei strano, devo ammettere... che pure io osservo le persone, è davvero interessante ipotizzare che tipo di persone siano, non trovi?

mh, mi stavo chiedendo se potevamo scambiarci i numeri di telefono, in modo da sentirci per le cose urgenti magari, cosa ne pensi?

in caso di una necessità urgente potremmo chiamarci a vicenda .

Detto questo, ti saluto e buona giornata!

-mark tuan"

Il giovano sorrise e andò ad imbucare subito la lettera sorridendo.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** ─15 ***




─15

 

Era quasi mezzogiorno quando Jinyoung ricevette un'altra chiamata da Jaebum, il corvino era intento a sistemare la tavola piena di colori e pennelli quando sentì il suo cellulare squillare.

"Pronto?" Disse il pittore, mettendo l'ultimo pennello al suo posto.

"Salve, sono Jaebum, volevo comunicarle una cosa riguardante la mostra." Disse il curatore d'arte, aggiustandosi leggermente la cravatta.

"Certo, mi dica." Rispose l'artista, aspettando ciò che avesse da dire l'altro.

"Vorremmo che lei venisse a vedere di persona il luogo dove si terrà l'esposizione, anche per mostrarle dove verrà esposto il suo quadro. Inoltre così potrei avere la possibilità di parlarle da vicino e spiegarle con precisione tutti i dettagli." Spiegò l'uomo, mentre accavallava lentamente le gambe e guardava fuori dal suo ufficio.

"Sì, non ci sono problemi, quando dovrei venire?" Chiese il giovane, iniziando a pensare al viaggio che avrebbe dovuto fare per arrivare a Seul.

"Il giorno prima della mostra sarebbe perfetto, quindi domani?" Chiese Jaebum, sistemando dei fogli sulla sua scrivania.

"Va benissimo, allora a domani. " Rispose il corvino, camminando lentamente per la cucina.

"Arrivederla." Fu proprio quando il curatore d'arte stava ormai per terminare la chiamata che quest'ultimo sentì nuovamente la voce dell'artista.

"Ah, un'altra cosa! Può anche non darmi del lei, sono solo un ragazzino alla fine e non c'è bisogno di usare un linguaggio così formale con me." Disse il pittore, mentre si chiedeva internamente se non avesse sbagliato a dire quelle parole, se avesse fatto meglio a tenere questo pensiero per sé.

"Ok, anche se non credo di essere molto più grande di te." Spiegò l'uomo, accennando un sorriso.

"Ci sentiamo, Jinyoung." E così l'altro ragazzo chiuse definitivamente la chiamata.

L'artista posò il cellulare e si sedette al tavolo della cucina, cominciando a pensare al modo migliore per raggiungere Seul. Non potendo sicuramente prendere un aereo e neanche un taxi a causa della sua disponibilità economica la scelta per la quale optò fu il treno. Il corvino arrivò anche alla conclusione che tornare di nuovo nella sua città per poi andare nuovamente a Seul il giorno dopo gli sarebbe costato tantissimo e sarebbe stato più conveniente trovare un hotel nelle vicinanze della mostra e soggiornare lì per quella giornata.

Il corvino si alzò allora pimpante dalla sedia, prendendo la sua valigia e riempiendola con il necessario per domani. Si assicurò di portare con sé dei vestiti eleganti e del profumo, non voleva di certo sfigurare alla sua prima mostra. Dire che Jinyoung ci teneva non rendeva davvero l'idea di quanto importante fosse quel giorno per lui.

Appena finì quindi di sistemare le ultime cose corse a guardare la cassetta della posta prendendo la lettera di Mark e leggendola, il corvino ormai era sicuro che avrebbe trovato sempre qualcosa da parte dell'altro giovane nella sua cassetta.

Il pittore iniziò a scrivere subito una risposta quando si rese conto che effettivamente sarebbe stato difficile per lui spedirgli delle lettere trovandosi a Seul e che l'idea di Mark di scambiarsi i numeri era perfetta.

"Caro Mark,

Non preoccuparti, sono sicurissimo del fatto che anche tu sei felice per ciò che mi sta accadendo, è anche grazie a te se ho continuato con la mia passione, anzi, è soprattutto grazie a te. 

Se tu non ci fossi stato non so se sarei arrivato così lontano e se avrei avuto ancora la volontà di continuare a dipingere, se uno dei miei sogni sta per realizzarsi devo tutto a te e al tuo supporto.

Anche oggi mi ha chiamato il curatore d'arte di cui ti ho parlato l'altra volta e mi ha chiesto di andare a Seul domani per vedere il luogo nel quale si terrà la mostra.

Ho pensato di rimanere in un hotel senza tornare a casa altrimenti sarei costretto a spendere moltissimi soldi per il viaggio, nel pomeriggio ho anche preparato la valigia e non vedo l'ora di arrivare nella capitale!

Per le lettere credo che non sarò in grado di spedirtene altre non trovandomi a casa quindi la tua idea di scambiarci i numeri capita proprio a pennello!

Ti ho lasciato un bigliettino con su scritto il mio numero nella lettera, appena puoi contattami così segnerò anche io il tuo!

Hai fatto un sogno buffo? Personalmente la trovo una cosa molto tenera! Vedrai che magari ricorderai il volto di questo tuo amico e ti toglierai la curiosità.

Adesso vado che domani devo svegliarmi prestissimo!

Alla prossima,

Jinyoung."

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** ─16 ***




─16

Era mezzogiorno, Mark finì di lavare i piatti al bar, sorridendo salutò tutti i suoi colleghi che avrebbe rivisto dopo due settimane, dato che, aveva preso due settimane di ferie dal lavoro.

Il castano si slegò il grembiule, tolse il cappellino con la marca del bar e uscì, si fermò giusto per poco in un centro commerciale dove per la prima volta, si fermò in un negozio che non vendeva solo alimenti, guardò attentamente molti abiti, felpe, maglioni, magliette, jeans, pantaloncini..

"chissà jinyoung che persona è... magari è una persona che ama vestirsi in modo raffinato, elegante, sportivo o casuale... chissà"

il castano era molto curioso di conoscere pian piano il carattere del suo amico di penna, era davvero entusiasta di poter finalmente vedere una persona per lui diventata speciale.

Era entusiasta al solo pensiero di finalmente capire se il profilo creato dalla sua mente fosse abbastanza realistico o meno.

Più ci pensava e più sorrideva, più ci pensava e più non vedeva l'ora che le ore scorressero in fretta.

Dopo poco il castano uscì dal negozio e si recò a casa, prima di entrare all'interno guardò nella cassetta della posta dove vide la lettera, entrò in casa, si tolse le scarpe e appoggiandosi alla porta alle sue spalle iniziò a leggerla, sorrise ancora una volta, Il giovane artista gli dava meriti che non pensava di meritarsi, Mark pensava che Jinyoung avesse fatto tutto con le sue forze, insomma oltre a supportarlo il castano che aveva fatto? 

il sorriso di Mark ricomparve per l'ennesima volta, insomma. Una delle persone più importanti per lui finalmente era nella sua stessa città, una delle persone che desiderava incontrare più di qualunque altra era davvero vicino a lui.

Il castano talmente che era gioioso e perso nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno che qualcuno stava suonando il campanello, tirandosi le guance andò ad aprire sorridendo senza nemmeno chiedersi chi avesse suonato...

"YAH MARK! dove hai la testa?? hai lasciato il portafoglio al bar, tieni" uno dei suoi colleghi ,e amico, ridendo gli porse il portafoglio mentre il castano arrossendo lo prese, era davvero imbarazzato, ultimamente aveva troppo la testa altrove, ma, non era del tutto colpa sua...

"grazie mille.."

"poi mi dirai per chi ti sei ridotto in questo stato, okay? oltre che colleghi di lavoro siamo pure amici, ho il diritto e l'onore di sapere alcune cose, ehehe

hai fatto bene a prenderti due settimane di riposo o finiva che invece di servire caffè servivi cioccolata. mh?" disse l'altro ragazzo in modo scherzoso.

"eddai!! non prendermi così in giro su. ---- prego, entra pure"

"no no, grazie mark, sono di fretta, ci vediamo e aggiornami. ah, non morirmi di infarto o roba simile, so che l'amore causa pure questo"

"Ma chi ti dice che sono.. YAH!! CIAO JACKSON, CIAO."

"eddai che scherzo" il biondo scoppiò a ridere mentre mark continuò ad arrossire

"tu e il tuo spirito dell'umorismo, ahahaha"

"io sono io, va bene? Comunque ora devo andare, ci vediamo Mark"

i due ragazzi si salutarono, una volta che Mark chiuse la porta, riprese a sorridere per poi scuotere la testa  e prendere il cellulare, digitò il numero di Jinyoung

"sei arrivato? tutto bene? -mark"

decise di firmarsi perché era sicuro che jinyoung il suo numero non lo aveva.

Tolse la modalità silenziosa del cellulare e aspettò una risposta dal suo giovane amico pittore.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** ─17 ***




─17

 

Era mattina presto e Jinyoung si trovava già nel treno diretto a Seul che per fortuna non era molto affollato a causa dell'orario mattutino. Prese posto nel treno e sistemò la valigia che aveva preparato il giorno prima per partire mentre osservava il via vai di persone che salivano e scendevano dalla carrozza nella quale si trovava. Dopo un viaggio abbastanza lungo il pittore sentì annunciare il luogo della sua fermata e si preparò a scendere dal treno, osservando dal finestrino il paesaggio che gli si presentava. Appena si aprirono le porte il corvino si guardò intorno notando quanto le persone lì sembrassero tutte di fretta e indaffarate, avevano il passo svelto e molti di loro non facevano altro che guardare il proprio orologio in continuazione.

Mentre era perso nei suoi pensieri e nell'osservare la città l'artista quasi dimenticò che non aveva nessuna informazione sul luogo nel quale si sarebbe tenuta la mostra e che quindi non aveva la più pallida idea di dove andare. Fortunatamente ricordò di aver segnato il numero di Jaebum su un fogliettino prima di partire in modo che avrebbe potuto contattarlo se avesse avuto dei problemi e mai il pittore fu stato più facile di vedere un pezzo di carta bianco.

In pochi minuti Jinyoung riuscì a chiamare l'altro ragazzo che rispose fortunatamente quasi subito.

"Pronto?" 

"Jaebum? Sono appena arrivato a Seul, sono sceso da poco dal treno." Disse il corvino, tenendo stretto il manico della valigia e continuando a guardare in giro.

"Ok, perfetto. Sei ancora in stazione?" Chiese l'uomo, prendendo le chiavi della sua auto e aprendola.

"Sì, sono ancora lì." Rispose l'altro, contemplando il cielo blu e limpido di quella giornata.

"Va bene, aspettami. Tra circa dieci minuti sarò lì, a dopo." E fu così che la chiamata terminò.

Dopo aver aspettato un po' saltò agli occhi di Jinyoung un auto nera dalla quale uscì un ragazzo in giacca e cravatta dai capelli e gli occhi scuri che si avvicinò lentamente a lui.

"Jinyoung, eccomi."

"Ah, suppongo che tu sia Jaebum, giusto?" Chiese l'artista che non avendolo mai visto prima si trovò spaesato.

"Oh, avevo dimenticato che questa è la prima volta che ci incontriamo di persona. Comunque sì, sono io. Adesso andiamo che devi vedere il luogo dell'esposizione." Rispose l'altro che si avviò nuovamente verso l'auto, facendo sedere Jinyoung nel posto affianco al suo.

Dopo circa cinque minuti in auto arrivarono davanti ad un'edificio abbastanza grande e lussuoso nel quale entrarono per poi raggiungere un altra persona che sembrava aspettare proprio loro.

"Jaebum sei tornato! Lui deve essere Jinyoung, giusto? Piacere io sono Youngjae!" Disse il ragazzo sorridendo dolcemente e porgendo la mano alla persona di fronte a sé. Sembrava  davvero allegro e felice.

"E' il mio collaboratore, non vedeva l'ora di conoscerti." Disse Jaebum a bassa voce, cercando di non farsi sentire dal castano che era ancora sorridente davanti a Jinyoung.

"Il piacere è tutto mio!" Rispose l'artista, stringendogli la mano. 

Dopo aver fatto le prime presentazioni quindi decisero di procedere col mostrare al pittore dove il suo quadro sarà esposto. La cornice era già appesa al muro, pronta per l'indomani e il corvino poteva già immaginare il suo dipinto in quella esatta posizione. Senza neanche accorgersene toccò delicatamente le rifiniture e i bordi di quest'ultima, come per accettarsi che non fosse un sogno e capì che no, non lo era. Sorrise teneramente e si voltò verso i due curatori d'arte che lo accompagnarono giù e lo salutarono.

"Jaebum, Youngjae, per caso conoscete un hotel qui vicino dove passare la notte?" Chiese l'artista, ricordandosi che ancora non sapeva dove avrebbe soggiornato.

"Sì, dovrebbe essercene uno proprio nei paraggi, se continui sempre diritto su questa via te lo troverai di fronte!" Esclamò Youngjae, indicando al corvino dove andare.

"Va bene, ti ringrazio. Ci vediamo domani allora!" E dopo aver salutato i due il pittore iniziò a percorrere il tragitto indicato dal castano quando improvvisamente sentì il cellulare vibrare.

Un solo pensiero passò nella sua testa in quel momento.

Mark.

Prese subito il telefono e notò che gli fosse arrivato un messaggio da un numero sconosciuto.

"Sei arrivato? Tutto bene? -Mark"  

Leggendo quelle parole, anche se così semplici, Jinyoung poteva sentire quanto il ragazzo fosse preoccupato per lui e non poté fare a meno di rispondere subito.

"Mark!"

"Sì, sono arrivato e va tutto bene per fortuna ahah."

"Aspetta un attimo che aggiungo il tuo numero ai contatti."

E fu in quel momento che il corvino si trovò seriamente in difficoltà. Come avrebbe dovuto salvare il suo amico? Semplicemente come 'Mark'? Eppure gli sembrava un po' scontato.

Markie|

Marki|

Mark|

Il pittore cancellò immediatamente ciò che aveva appena scritto e ripensandoci nascose il viso fra le mani, imbarazzato. Markie? 

Mark ♥|

Mark|

Aggiunse un cuore che cancellò ancora più velocemente. Un cuore? Che cos'era il suo fidanzato? Non poteva di certo mettere una cosa simile. 

Cominciò quindi di nuovo a cercare tra le emoticon finché non ne scelse una che attirò la sua attenzione.

Mark ☀|

E questa volta il corvino non esitò più, perché era riuscito a trovare proprio ciò che l'altro ragazzo rappresentava per lui, perché niente avrebbe potuto descriverlo meglio.

Sì, perché Mark era il suo sole.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** ─18 ***




─18

 

Mark aveva appoggiato il cellulare sul tavolo e si era recato in bagno, ma corse fuori appena lo sentì vibrare, come da lui sperato ,Jinyoung aveva risposto al suo messaggio

 

-jinyoung|

"Mark!"

"sì, sono arrivato e va tutto bene per fortuna ahahha"

"aspetta un attimo che aggiungo il tuo numero ai contatti"

 mark sorrise e si mise a digitare:

"menomale, certo jinyoung, fai con calma"

"fatto"

"perfetto, hai trovato un posto dove dormire?"

"sì, mi è stato indicato un luogo dove passare

la notte e mi sto dirigendo proprio lì"

"yah!, allora non dovresti utilizzare il cellulare

mentre cammini"

"in effetti non dovrei"

"rischi di prendere pali in faccia, e fanno male"

"ti è mai successo di prendere un palo in faccia?" 

"qualche giorno fa... ahahaha"

"hey, devi stare più attento ahaha"

"dovrei eh?XD mmh, facciamo che adesso

metti il cellulare in tasca e mi scrivi

appena sei arrivato e ti trovi in stanza, ok?"

"va bene, ci sentiamo dopo allora :)"

 

 

Mark appoggiò il cellulare sul tavolo, si fece una rapidissima doccia, si vestì e appena uscì dal bagno sussultò 

"JACKSON! CHE CI FAI DENTRO CASA MIA?!" 

"Sono venuto a trovarti." il biondo gli fece un dolce sorriso 

"Okay, ti rifaccio la domanda, COME SEI ENTRATO IN CASA MIA?" 

"Hai lasciato il cancello aperto, genio." Jackson trattenne una risata mentre Mark rimase senza parole

"ahn.... BHE', DOVEVI ASPETTARE CHE TI APRISSI!"

"Dovevo? Eddaiiii, non prendertela."

"Non me la sto prendendo, ho solo preso mezzo infarto, ho già il cuore debole."

"Lo so, lo so è per Jinyoung." Il tono di Jackson era pieno di nonchalance 

"Esat- COSA?! MA CHE DICI?! come... sai.. di Jinyoung?" chiese Mark spalancando gli occhi, mentre Jackson prese il cellulare del castano e inziò a scuoterlo. 

"Devo cambiare password." Sussurrò Mark.

"Decisamente, quella che hai ora è proprio antisgamo." Inizò a ridacchiare il biondo passando il cellulare al proprietario.

"Spiegami, perché siamo amici?"  Disse ridendo Mark

"Perché mi consideri come un fratello da amare." Jackson si passò una mano tra i capelli .

"No, da prendere a pugni." 

"Yah! Pure tu mi stalkeri i messaggi." 

"La colpa è tua."

"Mia??" il biondo inarcò un soracciglio 

"Sì, è interessante leggere le tue conversazioni con le persone, tutt'ora però non flirti, mi stupisco."

"Ammutolisciti, per chi mi hai preso? Una sorta di playboy?"

"Probabilmente." 

"YAH!!"

"Eddai che scherzo, comunque, chi è quel ragazzo che hai come sfondo? " 

"Comunque, hai un messaggio da parte di jinyoung" Disse Jackson per cambiare discorso

"brutto.... " Mark si trattene dal non insultare Jackson. 

"E ME LO DICI ORA?!" Urlò, arrabbiato, il ragazzo

"Sì. Rispondi che ordino due pizze intanto. "

Mark annuì e subito andò a guardare il messaggio che gli aveva mandato il pittore.

-jinyoung|

"sono finalmente in stanza"

"bene! spero sia abbastanza confortevole"

"fortunatamente sì. hai già cenato?"

"non ancora, tu?" 

"sì, più o meno"

"spero tu abbia mangiato come si deve,

domani è un grande giorno per te e devi essere in forma!"

"sì, hai perfettamente ragione "

"sei agitato?"

"ammetto di esserlo un po'"

"dai, rilassati, vedrai che andrà tutto bene, io credo in te!"

"grazie Mark, se non fosse stato per te, 

questo giorno non sarebbe mai arrivato.."

"cosa dici Jinyoung? hai fatto tutto tu,

hai talento e non hai smesso di lottare. 

sei arrivato fin qui con le tue forze,

e dopo tanto, finalmente, qualcuno ha compreso

il tuo talento e dovresti solo essere fiero di te stesso. "

"non ho smesso di lottare perché TU hai creduto in me,

perché tu mi hai supportato ... ti ringrazio tanto...

sono così felice."

"yaah, Jinyoung, è il minimo.

forza! ora non pensarci, vedrai che andrà tutto

per il meglio"

"sì, Mark, ora vado a letto, ti ringrazio ancora."

"Jinyoung, basta ringraziarmi, su!

buonanotte e sogni d'oro ♥"

"..notte e sogni d'oro anche a te ♥" 

 

 

"JACKSON!!!!!" quasi strillò il castano.

"Che hai fatto?" Chiese Jackson avvicinandosi a lui.

"Gli ho mandato un cuore!"

"Ahahahaha, genio."

"Eddai, non ridere"

"Può capitare, su.. questo ragazzo ti piace, vero?"

"E' arrivata la pizza?"

"Guarda,come cambi discorso. Infame." 

"Ti faccio pagare pure la mia pizza se non la pianti"

"E di far cosa?"

"Di parlare"

"Ookay, su, parlami di questo Jinyoung."

"Su, parlami del ragazzo sul tuo sfondo."

"YAH!"

Scoppiarono a ridere entrambi, mangiarono la loro pizza e Jackson se ne andò. 

Mark era così impaziente per il giorno successivo che quella notte a fatica riuscì ad addormentarsi mentre pensava, sorridendo, a ciò che sarebbe accaduto l'indomani.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** ─19 ***




─19

Il giorno dopo Jinyoung si svegliò presto, sorridendo ancora per la precedente conversazione avuta con Mark e cominciando a prepararsi per l'importantissimo evento che lo aspettava. Erano le sei del mattino ma il sole era già alto nel cielo e i raggi penetravano nella camera d'albergo pizzicando leggermente la pelle nivea e candida del giovane che era intento a scegliere il completo migliore per quel giorno. La mostra sarebbe iniziata soltanto alle 8 in punto del mattino ma il pittore, dovendo ancora portare il suo quadro, si sarebbe dovuto recare lì alle 7 precise per sistemare il dipinto. Dopo essersi vestito e aver aggiustato per bene la cravatta nera iniziò a pettinarsi attentamente i capelli scuri, assicurandosi che fossero impeccabili per l'occasione. Fatto ciò prese il cellulare, decidendo di inviare un messaggio a Mark prima di uscire dall'hotel.

"Hey Mark, ho appena finito di prepararmi e sto per andare lì."

"Appena ho un po' di tempo libero cerco di chiamarti, così ti faccio sapere come va, a dopo."

Appena finì di utilizzare il telefono lo posò nella tasca del pantalone e, guardando l'orologio che aveva al polso, decise di iniziare ad incamminarsi verso la sua meta.

Dopo circa 10 minuti Jinyoung arrivò alla sua destinazione dove trovò già lì sia Jaebum che Youngjae.

"Buongiorno Jinyoung!" Esclamò il castano, vedendolo.

"Hey, Youngjae!" Rispose il corvino che iniziò ad avvicinarsi ai due.

"Jinyoung, buongiorno." Disse, Jaebum, sorridendo.

"Buongiorno Jaebum." Rispose altrettanto il giovane, accennando un sorriso.

Dopo aver parlato di alcuni particolari sulla mostra Jinyoung consegnò il suo quadro ai due curatori d'arte che si occuparono di farlo appendere.

L'artista si guardò intorno ed era più che emozionante vedere fra tutti i quadri anche il suo, probabilmente non sarebbe piaciuto a tutti, ne era consapevole, ma era soddisfacente pensare anche che ad una sola persona sarebbe potuto piacere un suo dipinto.

Più tardi arrivarono altri artisti e alle 8, quando ci furono finalmente tutti, ebbe inizio la mostra.

Jinyoung in quel momento si sentì davvero il cuore in gola, fino ad allora aveva sempre pensato in positivo ma senza volerlo iniziò a farsi delle domande poco piacevoli. E se il suo quadro non fosse piaciuto a nessuno? Se le persone fossero rimaste disgustate dalla sua creazione? Se avessero fatto dei commenti spiacevoli sul suo dipinto sarebbe riuscito a tollerarli? 

Improvvisamente sentì una mano poggiarsi sulla spalla e sobbalzò, voltandosi.

"Hey, va tutto bene? Sembri pallido, sei ansioso?" Chiese Jaebum, notando la faccia preoccupata dell'amico.

"Va tutto bene grazie, sono solo un po' ansioso, sì." Rispose, cercando di sorridere all'altro ragazzo.

"Sta tranquillo, vedrai che andrà tutto bene. Non ti avrei mai contattato se non mi avesse ispirato il tuo quadro, no? Adesso calmati e cerca di goderti il momento." Disse il giovane, incoraggiando l'artista per poi andare da Youngjae che lo stava chiamando.

Sentendo le parole di Jaebum il corvino decise di non pensare più a queste cose e che avrebbe fatto tesoro di questi momenti anche se fosse andata male.

Mezz'ora dopo l'apertura dell'esposizione cominciarono ad arrivare molte persone, alcuni da soli, altri con la famiglia e altri ancora in coppia. Alcuni di questi si avvicinarono al suo quadro e poté sentirli dire queste esatte parole:

"Questo dipinto è davvero bellissimo, l'autore deve avere un talento incredibile."

Quanti anni il corvino aveva aspettato per un simile momento? Molti, troppi.

Una dolce emozione gli riscaldò il cuore e si sentì soddisfatto, felice e fiero di aver scelto di essere un pittore. Quello che stava provando non era descrivibile a parole e probabilmente anche difficile da comprendere ma Jinyoung sentì finalmente che tutti gli sforzi che aveva fatto, tutto il dolore che aveva provato e tutta la sua passione non erano stati vani. Niente di tutto ciò era stato vano perché finalmente, anche se in ritardo, era stato ripagato per tutto il suo duro lavoro.

L'artista si distolse dai suoi pensieri e dopo un po' guardò l'orologio. 

Era già mezzogiorno e notando che la mostra stava procedendo senza intoppi e non essendo egli stesso occupato decise di chiamare Mark, come previsto.

Prese il cellulare dalla tasca e digitò il suo numero che ormai aveva già imparato a memoria.

Fino a quel momento Jinyoung non ci aveva pensato ma questa sarebbe stata la prima volta che avrebbe sentito la voce di Mark e si sentì curioso, davvero curioso.

"Pronto?" Una voce dolce e gentile rispose dall'altra parte del telefono e il corvino non poté fare a meno di sussultare.

"Mark? Sono io Jinyoung! Sono alla mostra e sta andando fortunatamente tutto bene, tu invece dove sei?" Chiese curioso il pittore, speranzoso di poter sentire ancora quella voce armoniosa, ma quello che disse dopo lo sorprese, facendogli saltare un battito, deglutendo a vuoto.

Per poco non gli scivolò il telefono di mano sentendo quelle parole.

"Sono dietro di te."

Il corvino si girò di scatto e poco lontano da sé trovò un uomo bellissimo dai capelli castani e gli occhi scuri, vestito elegantemente, alto quasi quanto lui, la pelle bianca, un viso angelico e un sorriso da mozzare il fiato. La sua bellezza era così disarmante che il pittore fu costretto a chiedersi se quel ragazzo fosse reale e se potesse esistere veramente una persona dall'aspetto così etereo.

"M-Mark..." L'artista si ritrovò a balbettare senza neanche accorgersene, era così stupito di poter finalmente vedere il suo carissimo amico di penna che non sapeva cosa fare.

"Sorpresa! Non te l'aspettavi, eh, Jinyoung?" Disse il castano, sorridendo felice e avvicinandosi ancora di più all'artista.

"Non posso credere che tu sia qui, sono felicissimo." Affermò il corvino, con gli occhi leggermente lucidi ma al contempo mostrandogli un sorriso splendido e sincero. Avrebbe voluto abbracciarlo ma trovandosi in pubblico lo ritenne un po' eccessivo e si limitò ad afferrargli timidamente la mano.

"Come avrei potuto non esserci e perdermi un simile evento?" Disse Mark, guardando contemporaneamente in modo tenero ma imbarazzato le loro mani intrecciate.

"Hai già visto il quadro? Cosa ne pensi?" Disse Jinyoung, indicando con la mano libera il suo dipinto e con l'altra trasportando il castano con sé.

"Certo che l'ho visto! Penso che sia bellissimo, ha davvero quel tocco celestiale che riesce ad incantarmi ogni volta che vedo un tuo quadro, è perfetto." Spiegò il più grande, osservando affascinato l'opera del minore.

Il corvino fu davvero felice di sentire quelle parole e lo ringraziò con voce sottile mentre guardò l'orologio da polso, notando che era già la mezza.

"Mark ti andrebbe di andare a mangiare qualcosa da qualche parte?Magari qui nei paraggi, cosa ne pensi?" Chiese l'artista, sperando di ottenere una risposta positiva.

"Certo che mi andrebbe! Piuttosto, tu puoi lasciare la mostra?" 

"Non saprei ma adesso vado a chiedere, aspettami qui."

Il pittore così si allontanò da Mark e fu costretto a lasciargli la mano mentre iniziò a cercare uno dei due curatori d'arte finché non vide Jaebum.

"Jaebum!" Il ragazzo in questione si girò sentendo la voce dell'artista e gli si avvicinò.

"Jinyoung? Dimmi, che succede?"

"Potrei uscire per circa un'oretta? Volevo andare a pranzare da qualche parte con un amico e mi stavo chiedendo se fosse possibile."

"Certo che puoi, ricordati solamente di tornare massimo entro due ore, ok?" Disse il giovane, sorridendo teneramente all'altro.

"Va bene, ti ringrazio, a dopo!"

Il corvino si avviò così nuovamente verso il castano che lo stava aspettando e si fermò al suo fianco.

"Mark! Possiamo andare, l'importante è che sia di ritorno entro due ore!"

"Meno male! Uhm...potrei farti una domanda?"

"Certo, dimmi."

"Chi era il ragazzo con il quale stavi parlando?"

"Jaebum? E' il curatore d'arte di cui ti ho scritto anche nelle lettere."

"Ah capisco, ti sorrideva in modo molto...affettuoso."

"E' una brava persona, magari più tardi te lo faccio conoscere, ma ora andiamo altrimenti si farà tardi."

E fu così che i due uscirono dalla mostra alla ricerca di un posto dove pranzare.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** ─20 ***




─20

 

Era mattina presto, Mark si svegliò con un grande sorriso, finalmente avrebbe incontrato Jinyoung. 
Il cellulare vibro' dopo poco e Mark lesse i messaggi sorridendo.
Si sciacquo' il viso con dell' acqua fresca passandosi le mani tra i capelli, gli cadde lo sguardo sullo specchio, si tracciò il contorno del volto con le dita, il giovane si guardò attentamente, il suo riflesso in quello specchio... Lo rese insicuro.
iniziò a farsi domande patetiche, "se... Non riuscissi nemmeno a guardarlo in volto, se non riuscissi a presentarmi? Se la mia voce fosse irritante? Se la mia presenza fosse tale?" Un velo di tristezza calo' sul volto del giovane che sospirò tentando di calmarsi.
In casi come questi, Jackson sapeva essere di conforto, nonostante fossero quasi le otto di mattina, Mark chiamò Jackson, la sera prima alla fine, Mark aveva raccontato un po' di Jinyoung al biondo
"Pronto?"
"Ciao jackson..."
"Yaaah Mark, non farti complessi okay, piuttosto dimmi, hai scelto cosa metterti? Hai sentito Jinyoung?" il ragazzo dall altra parte del telefono aveva capito subito in che stato si trovasse l'amico, quindi, decise di farlo concentrare su tutt'altro, sapeva benissimo che Mark era un ragazzo molto sensibile che si abbatteva molto spesso.
"Oddio, allora... Io pensavo a dei semplici jeans neri e una..."
"Per l'amor del cielo, Tuan non metterti felpe larghe"
"Va bene Wang, metterò una semplice maglietta bianca a maniche corte"
"Mh, è un abbigliamento parecchio semplice, ed essendo tu un visitatore direi che va bene" Mark sorrise sentendosi confortato
"Poi, Jinyoung mi ha mandato un messaggio e ha detto che più tardi mi chiamerà" disse il castano, mettendo il cellulare in vivavoce poggiandolo sul letto per togliersi il pigiama e indossare la maglietta
"Mhh... Lui ti chiamerà e tu sarai già lì?"
Mark si mise i jeans e avvicinò il viso al telefono 
"Esatto- aspetta un momento"
Mark si infilò le scarpe si pettino' i capelli e riprese il cellulare in mano andando in cucina dove iniziò a sorseggiare un po' il caffè preparato da lui in precedenza
"Dunque... Come mi contengo?!"
"Mark, eddai rilassati"
"Se arrossisco?"
"Hai un buon controllo"
Il castano fini' di bere il caffè 
"Allora... Ora tu fingi di essere Jinyoung e io me stesso."
"D'accordo, ahahah, immagina che ti abbia appena chiamato al cellulare"
"P-prr.. ah.. p-ronto?"
"... Mark, riprova."
"Pronto?"
"Hey, ciao Mark, sono Jinyoung"
"Come sta andando? La mostra intendo?... Come ti trovi? Lì, alla mostra... Cosa"
"Mark? Sei serio?"
"No, sono agitato!"
"Oddio, qua la situazione si fa sempre più complicata, sai che gli parlerai per poco al telefono?"
"Sì lo so!! Riproviamo su!"
"Driin, Jinyoung ti sta chiamando e tu devi rispondere."
"Pronto?"
"Hey Mark, sono Jinyoung"
" Ciao Jinyoung! Come va alla mostra?"
"La mostra procede bene e tu,invece, dove sei?"
"Qui."
"ALLELUIA! ECCO, potrebbe succedere una cosa simile se ti va bene" esultò soddisfatto il biondo 
"Speriamo non vada diversamente." 
"Ora posso tornare a dormire?! Stavo sognando io e una bella persona"
"Il ragazzo dello sfondo"
"Esat- IN BOCCA AL LUPO E NOTTE"
"Ahahhaha, però è mattina adesso..." Ridacchiò il castano
"Non prendermi in giro e rimani di buonumore, Tuan. 
Seriamente,in bocca al lupo"
"Grazie Jackson"
Erano le otto, Mark uscì di casa e si diresse alla mostra, prima guardò tutti i quadri dove riconobbe subito quello di Jinyoung e la targhetta con il nome era da conferma, sorrise e ammiro' quell'opera d'arte.
Successivamente si posiziono' un po' più lontano dai quadri esposti. sapeva di poter stare lì tranquillamente, Jinyoung non lo conosceva e nel punto in cui si trovava era davvero poco avvistabile. Più il tempo passava più Mark era agitato, arrossì di colpo al solo pensiero di ciò che stava per accadere e dopo poco iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore per l'agitazione, dopo poco si ricompose e prese dei respiri profondi 
Verso le undici e mezza, noto' che uno 
degli artisti si era allontanato lievemente prendendo il cellulare in mano, dopo poco lo schermo del castano indicò una chiamata in arrivo, Mark si alzò e si diresse accanto all'artista mentre gli parlava, non aveva ancora visto il suo volto, nella posizione in cui era precedentemente aveva potuto notare solo le spalle e i capelli di alcune persone
Il ragazzo degluti', si schiari' la voce e accettò la chiamata, 
"Pronto?"
Non sapeva che voce avrebbe sentito, era curioso e impaziente 
"Mark? Sono io Jinyoung! Sono alla mostra e sta andando fortunatamente tutto bene, tu invece dove sei?"
Il castano sorrise per la voce che udi', era una voce profonda ma il modo di parlare di Jinyoung era calmo e dolce, ciò stava letteralmente facendo impazzire il giovane.
Mentre il pittore parlava Mark gli si avvicinò sempre di più sentendo il cuore in gola, ma non riusciva a smettere di sorridere
"Sono dietro di te."
Il corvino si girò di scatto e Mark non riusci' a smettere di sorridere, era quasi incantato, davanti a sé si era ritrovato un ragazzo bellissimo, aveva i capelli scuri, gli occhi tirati e luminosi, erano quel tipo di occhi nei quali ci si perde, intensi. 
Il viso era molto definito e ,a parer di Mark, perfetto, non riusciva a spiegarsi come potesse avere un ragazzo del genere davanti agl'occhi
I suoi pensieri continuavano a vagare ma il suo sorriso era sempre stampato sulle sue labbra. 
Dopo pochi istanti, il castano ritorno' ai suoi sensi e si avvicinò di più a Jinyoung, aveva ragione Jackson, Mark aveva davvero un buon autocontrollo.
"M-Mark.." il giovane artista balbettò e ciò  provocò una sorta di scossa nel corpo di Mark, era così incantato dalla tenerezza del pittore.
"Sorpresa! Non te l'aspettavi, eh, Jinyoung?" Il castano sorrise avvicinandosi ancora un po'.
"Non posso credere che tu sia qui, sono felicissimo." il cuore di Mark iniziò a battere forte, sentire Jinyoung parlare lo rendeva pieno di gioia, finalmente era davanti a lui e non si sarebbe mai aspettato una reazione così tenera da parte del corvino che dopo poco gli afferrò la mano, sentì chiaramente il tocco del ragazzo, aveva le mano molto delicate e morbide.
"Certo! Come sarei potuto non esserci e perdere un simile evento?" Disse il castano ma non riusci' a contenere un filo di imbarazzo
"Hai già visto il quadro? Cosa ne pensi?"
Il corvino gli indicò il proprio dipinto. 

"Certo che l'ho visto! Penso che sia bellissimo, ha davvero quel tocco celestiale che riesce ad incantarmi ogni volta che vedo un tuo quadro, è perfetto."   

Disse sinceramente ricevendo un grande sorriso come risposta dal corvino.
Jinyoung guardò Mark e timidamente gli propose di pranzare assieme a lui.
"Certo che mi andrebbe! Piuttosto, tu puoi lasciare la mostra?" 
"Non saprei ma adesso vado a chiedere, aspettami qui."
Mark fece come richiesto dal corvino, anche se non distolse lo sguardo dal giovane che iniziò a parlare con un'altra persona, forse qualche anno più grande di lui, il ragazzo stava guardando Jinyoung con uno sguardo molto dolce e affettuoso, ciò causò una sensazione strana a Mark, non era di certo tipo da ingelosirsi o almeno così pensava, ma in ogni caso non aveva alcun diritto di esserlo.
Sospirò e attese che Jinyoung tornasse da lui.
L'artista tornò e si mise in piedi accanto a Mark dicendogli che poteva andare ma doveva essere di ritorno entro due ore.
"Menomale! Uhm... potrei farti una domanda?"
"Certo, dimmi."
Mark portò una mano tra i suoi capelli
"Chi era il ragazzo con il quale stavi parlando?"
"Jaebum? È il curatore d'arte di cui ti ho scritto anche nelle lettere."
"Ah capisco, ti sorrideva in modo molto... Affettuoso"
"È una brava persona, magari più tardi te lo faccio conoscere , ma ora andiamo altrimenti si farà tardi."

E fu così che i due uscirono dalla mostra alla ricerca di un posto dove pranzare.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3672515