La nostra eredità

di Nerd_Girl_97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un giorno speciale ***
Capitolo 2: *** Un grande ritorno ***
Capitolo 3: *** Primo incontro con l'Oceano ***
Capitolo 4: *** Un'inaspettata sorpresa ***



Capitolo 1
*** Un giorno speciale ***


La nostra eredità

Capitolo 1 – Un giorno speciale


E’ sorta l’alba sull’isola rigogliosa di Motunui.
Leggeri fasci di luce provenienti dalla finestra destano il sonno dell’ormai nuovo capo del villaggio, Vaiana Waialiki, la quale strabuzza gli occhi, ancora assonnata; dopodiché, alza la schiena, si stiracchia e si guarda intorno come spaesata, poi posa lo sguardo sul piccolo involucro di coperte che le sta a fianco.
Sposta via le coperte, rivelando un bel bambino di circa quattro anni, coi riccioli neri, che dorme ancora profondamente e in modo adorabile: con il pollice sinistro infilato dentro la bocca e con stretta a se la sua bambola preferita, una rappresentante un suo antenato, grande capo e navigatore.
Ogni volta che suo padre parte per un viaggio, lungo o breve che sia, Vaiana permette al piccolo di dormire insieme a lei. La donna sorride e, accarezzandogli affettuosamente i riccioli sparsi sulla fronte, cerca dolcemente di svegliarlo.
“Nui? Ehi, Nui! Svegliati, dormiglione, è ora di alzarsi!”
Nonostante i suoi tentativi molto teneri, il bambino non ne vuole sapere di alzarsi, anzi! Di tutta risposta, si gira dall’altra parte, mugolando quasi infastidito. Ma Vaiana non si perde d’animo e continua a dire, sempre con lo stesso tono dolce:
“Andiamo, Nui! E’ una bellissima giornata, chissà quali meravigliose avventure ci aspettano, la fuori! Ma non lo saprai mai, se non ti alzi.”:
“Non mi va, mamma!” Risponde lui, sempre a occhi chiusi e con la voce ancora impastata dal sonno.
“Cocciuto e testardo come suo padre!” Pensa la donna, fra se e se.
A quel punto, Vaiana decide che è ora di ricorrere alla sua arma migliore!
“E va bene! Se non ti va proprio, puoi restartene qui a dormire. Peccato, oggi è il giorno in cui hai l’età giusta per poter viaggiare per mare, insieme a me, ai tuoi nonni e a tutti gli altri.”
Con la coda dell’occhio, nota il piccolo scostare appena appena la coperta dal suo viso, evidentemente incuriosito da quello che sta dicendo.
“Inoltre, questo è anche il giorno in cui tuo padre ritorna finalmente dal suo viaggio. Sarebbe stato molto felice di rivederti! Mah, pazienza! Vorrà dire che sarà per un’altra volta!”
Non appena finisce di parlare, fa per uscire dalla stanza, quando sente dietro di sé il fruscio di una coperta che cade per terra e un rumore di passi svelti correre verso di lei. In meno di un minuto, si ritrova il bambino in piedi, di fronte a lei, con gli occhi marroni vispi ed eccitati e con un largo sorriso sulla faccia.
“Presto, mamma! Facciamo colazione, non voglio perdere dell’altro tempo! Dopotutto, oggi ci aspettano delle meravigliose avventure, ma non le vivremo mai se non ci sbrighiamo!” Dice lui, spingendola da dietro la schiena, verso il tavolo della colazione.
Mentre viene spinta dal figlio, Vaiana sorride, soddisfatta: il suo piano ha funzionato, come sempre!
Dopo aver fatto una colazione a base di mango e succo di cocco, in compagnia di Heihei e di Pua, i quali si sono svegliati da poco, Vaiana e il figlio iniziano subito a prepararsi per l’evento: indossano gli abiti tradizionali del loro popolo di navigatori, formati da foglie, fiori e anche da un po’ di tessuti.
Una volta essere pronti, escono dalla loro capanna e decidono di fare una capatina in quella di Tui e Sina, i genitori di Vaiana, i quali da quando Tui ha abdicato in favore della figlia, si sono ritirati a vivere in tranquillità restando pur sempre vicini alla famiglia di Vaiana.
Mentre si dirigono verso la capanna dei nonni, il bambino chiede eccitato alla madre:
“Mamma, quando papà arriverà potrò raccontargli quella cosa?”:
“Ma certo, Nui! Forse all’inizio non ci crederà, ma bisogna metterlo al corrente di questa cosa!” Risponde Vaiana.
Non appena entrano dentro, il piccolo corre felice verso la nonna, la quale lo solleva e lo fa volteggiare, proprio come faceva con sua madre quando era piccola e ciò provoca una grande gioia nel suo nipotino; poi Sina lo passa al marito, che se lo prende in braccio e gli fa il solletico sul pancino, facendolo ridere a più non posso.
Vaiana guarda l’intera scena divertita e allo stesso tempo commossa: i suoi genitori sentivano proprio la mancanza di un bambino in casa, da quando era cresciuta; infatti, non appena si era sposata, avevano tanto esasperato lei e suo marito affinché dessero loro almeno un nipote, maschio o femmina che fosse.
“Oh, Arenui! Un giorno sarai un grande capo, proprio come tua madre!” Dice Tui, coccolando il nipotino:
“E anche come lo sei stato tu, padre!” Dice Vaiana, sorridendo al padre.
Dopodiché, Tui mette giù Arenui e gli dice, con una certa enfatizzazione nella voce:
“Allora, giovanotto! Sei pronto a solcare i mari per la prima volta?”:
“Si, che lo sono! Ma vorrei tanto che ci fosse papà, qui.” Risponde il bambino, facendosi improvvisamente triste.
A quelle parole, Vaiana si ricorda improvvisamente dell’imminente ritorno del marito e, in modo sbrigativo, saluta i genitori e, insieme al figlio e ai due animali, si avvia verso il punto dove si sarebbe ritrovata con il suo consorte.

Note dell'autrice: mi chiedevo tanto come sarebbe la vita di Vaiana, una volta essere diventata adulta, una volta essere diventata il nuovo capo del villaggio e una volta aver messo su famiglia! Così, mi è venuta fuori questa storia! Spero che vi piaccia! Infine, piccolissima informazione di background: il nome Arenui significa "la grande onda del profondo Oceano" in tahitiano.

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Capitolo 2
*** Un grande ritorno ***


La nostra eredità

Capitolo 2 – Un grande ritorno


Appena giunti su un picco roccioso che dista sulla spiaggia, il capo guarda suo figlio con un sorriso eccitato e dice:
“Ci siamo, Nui! Tra poco rivedremo papà!!!”
Arenui, a quelle parole, sorride ancora più eccitato di lei e punta lo sguardo verso il mare, nell’attesa di veder comparire il genitore.
Dopo un paio di minuti, per ingannare l’attesa, si mette a giocare con la madre, Heihei e Pua: giocano tutti insieme a rincorrersi fino a quando non si sentono stanchi, dopodiché si mettono seduti a riposare. I minuti diventano ore e ad un certo punto Arenui, ormai impaziente, domanda alla madre:
“Mamma, sei sicura che papà verrà? Sono passate almeno due ore!”:
“Stai tranquillo, Nui! Sono certa che tra poco arriverà.” Risponde Vaiana, ma neppure lei è convinta delle sue stesse parole.
Anche nella donna si è ormai insinuato il dubbio se suo marito verrà oppure no, se un qualcosa gli stia impedendo di tornare a casa; così Vaiana inizia a pregare gli Dei affinché il padre di suo figlio torni presto a casa, poi torna a guardare l’orizzonte, imitata dal figlio e dai due animali, entrambi impazienti di rivedere il loro amico.
Dopo che fu passata una mezz’ora, Vaiana si alza in piedi: tra poco dovrà condurre il suo popolo in mare, non può farli aspettare dell’altro e sebbene si senti affranta all’idea di non poter rivedere suo marito, ricorda a se stessa di essere il capo del villaggio e che come tale, non può assolutamente abbandonare la sua gente!
Una volta aver lanciato un ultimo sguardo all’orizzonte, nella speranza di intravedere qualcosa, la donna fa per voltarsi in direzione della discesa con la mano di suo figlio stretta nella sua, quando sente un tonfo alle loro spalle, seguito da un verso a loro familiare.
“Scusate il ritardo, gente! Ma non è stato un viaggio semplice!” Dice una voce.
Vaiana e Arenui si voltano e vedono davanti a loro un uomo grande, possente e muscoloso, col corpo ricoperto di tatuaggi e con un gigantesco amo da pesca in una mano.
“Maui!!” Esclama Vaiana, sorpresa e allo stesso tempo sollevata:
“Papà!!!” Esclama il piccolo Arenui, correndo a perdifiato verso il genitore.
Il semidio mette giù l’amo e con entrambe le braccia, afferra il figlio, stringendolo in un forte abbraccio, facendo accuratamente attenzione a non fargli male con la sua forza erculea.
“Come stai, figliolo? Non sai quanto ti ho pensato in questi giorni, e ovviamente ho pensato molto anche a te, Bottondoro!” Dice Maui, rivolto a Vaiana e facendole l’occhiolino.
A quel gesto, la donna gli sorride e si avvicina a lui, abbracciandolo forte. In seguito a quell’abbraccio, i due si scambiano un tenero bacio sulle labbra, provocando il disgusto del bambino, il quale si volta dall’altra parte, facendo una faccia schifata. A quel punto, Pua e Heihei si mettono ad arrampicarsi sulle gambe del semidio per attirare la sua attenzione.
“Oh, ma certo che mi siete mancati anche voi, Palletta di Pelo e Aletta di Pollo!” Dice Maui, chinandosi ad accarezzare i due animali.
“Sono così felice che tu sia tornato!” Dice Vaiana, fuori di sé dalla gioia. “Tra poco, il nostro Arenui affronterà il suo primo viaggio in mare!”:
“Davvero? Sei diventato così grande da poter finalmente solcare i mari, insieme a noi? Accipicchia! Ti lascio solo per qualche giorno e mi diventi già un ometto!” Dice Maui al figlio:
“Ahahah! Mi sei mancato così tanto, papà!” Dice Arenui. “E mi siete mancati anche voi, Mini -  Famiglia!”
E dicendo così, il piccolo rivolge la propria attenzione ad alcuni dei tanti tatuaggi animati del padre, ovvero quelli rappresentanti lui, suo padre e sua madre, i quali lo salutano con molta gioia. Dopo aver ricambiato il saluto, Arenui torna rivolto verso la sua famiglia.
“Aspettavo questo giorno da tanto tempo, e ora che la mia famiglia è di nuovo riunita, mi sento più sicuro di me! Sento di poter affrontare il mondo intero!!” Dice con molto entusiasmo:
“Beh, dopotutto sei figlio di un potente semidio e di una grande navigatrice!” Dice Maui:
“Farai grandi cose, Nui, se ci crederai davvero!” Dice Vaiana.
A tutte quelle belle parole, Arenui sorride col cuore pieno di emozione, poi si ricorda improvvisamente di una cosa e dice, molto eccitato e allo stesso tempo impaziente:
“Oh! Papà, papà! Posso raccontarti una cosa?”:
“Ehm, ora no, Nui! Adesso sarebbe meglio andare.” Risponde Maui:
“Già. Abbiamo fatto aspettare fin troppo la nostra gente!” Dice Vaiana:
“Oh, ok.” Dice il bambino, un po’ deluso.
Dopodiché, Arenui salta giù e si mette a correre verso la discesa, seguito a ruota da Pua e da Heihei.
“E’ così adorabile! Mio figlio è proprio un bel bambino!” Dice Maui, con una punta di orgoglio nella voce:
“Scusami? “Tuo figlio”? Ti vorrei ricordare che è anche mio figlio!” Dice Vaiana, abbastanza offesa.
Mini Maui si fa un face -  palm, sentendosi in imbarazzo da ciò che aveva detto il semidio e si mette ad assistere, con trepidazione, alla scena successiva.
“Oh, è vero! Hai ragione, scusami! Ma sai, stavo solo scherzando! Eheh! Non è divertente?” Dice il semidio, capendo il suo grave errore e cercando di sdrammatizzare la situazione.
Ma lei gli tiene il broncio, ancora offesa.
“Eh, dai! Comunque, bisogna dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro con lui!” Dice l’uomo, dando una pacca al fondoschiena della moglie, in maniera scherzosa e anche maliziosa.
Vaiana si volta a guardarlo, inizialmente infastidita, per poi fare una risata: non riesce in alcun modo a restare arrabbiata col semidio, quando quest’ultimo si comporta così.
Mentre si avviano verso la discesa, Maui si ricorda improvvisamente di quello che cercava di dirgli, poco fa, il figlio e chiede alla moglie, abbastanza curioso:
“Senti, cosa voleva dirmi, prima, Nui?”
A quella domanda, lei dapprima fa una faccia un po’ preoccupata per poi fare un sorrisetto furbo.
“Oh, beh. Lo scoprirai poi!” Dice, tagliando corto.
A quella risposta, lui rimane un po’ stranito, poi, ricordandosi com’è fatta sua moglie, alza gli occhi al cielo sospirando e segue Vaiana in direzione della discesa.

Note dell'autrice: piaciuta la sorpresa? Oppure lo avevate intuito già dal primo capitolo? Nella mia mente, Maui, pur essendo sposato con Vaiana, continua comunque a svolgere il suo compito di aiutare gli umani, infatti fa spesso viaggi, brevi o lunghi, in cui si prodiga per quest'ultimi. Non potevo non inserire la Mini - Famiglia, Mini - Maui non si merita di stare da solo! Infine, quale sarà questa "cosa" che Arenui vuole tanto dire al padre? Beh, aspettate di leggere il prossimo capitolo per scoprirlo!

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Capitolo 3
*** Primo incontro con l'Oceano ***


La nostra eredità

Capitolo 3 – Primo incontro con l’Oceano


Una volta essere giunti alla spiaggia, padre, madre e figlio vengono subito accolti con entusiasmo da tutte le persone presenti li: queste si avvicinano a loro ed iniziano a dire, con molta reverenza, cose del tipo:
“Ecco la Grande Famiglia di Motunui!”
“Finalmente siete arrivata, Vaiana Waialiki, Grande Capo del villaggio! Senza di lei, ci sentivamo perduti!”
“Bentornato Maui, Muta forma, Semidio del Vento e del Mare, Eroe di tutti! Sentivamo molto la sua mancanza!”
Signorino Arenui, finalmente potrete navigare per la prima volta insieme a tutti noi!”
Sono tutti così infervorati dall’arrivo di quelle persone considerate così speciali e importanti, addirittura un gruppo di bambini, fan accaniti di Maui e delle sue storie, salta (letteralmente) addosso al semidio, che crolla sotto di loro! Tutti loro gli parlano a profusione, molto eccitati.
“Signor Maui! Finalmente siete tornato!” Gli dice un bambino, che sta seduto sopra il suo stomaco:
“Com’è stato il vostro viaggio? Che avventura vi è capitata tra le mani, stavolta?” Gli dice una bambina, che gli tira i folti e lunghi capelli ricci:
“Posso avere un vostro autografo, signore?” Gli dice un bambino, che gli abbraccia una gamba.
Maui, sebbene ami le attenzioni dei suoi piccoli fan, si sente molto soffocato da loro e tenta di liberarsi dalla loro stretta, ma inutilmente.
“Ok, ok. Anch’io sono molto felice di rivedervi, miei piccoli fan! Ma non potreste farmi respirare almeno per un minuto?” Dice il semidio, supplicandoli, quasi.
Vaiana guarda l’intera scena divertita, mentre Arenui la guarda in un altro modo: suo padre, oltre ad avere il potere di muta forma, ha anche il potere di metterlo o di farlo sentire fortemente in imbarazzo, in certe situazioni. E questa è una di quelle!
Vedendo che il marito è in difficoltà, Vaiana decide di intervenire.
“Su, su, bambini! State buoni, che fra poco vedrete l’Oceano prendere vita di fronte a voi!” Dice, con molta enfasi nella voce, per attirare la loro attenzione e la loro curiosità.
Funziona. I bambini abbandonano Maui, permettendogli di respirare, e si avvicinano alla donna, eccitati da ciò che ha detto.
Ma le altre persone non sembrano tanto convinte dalle parole di Vaiana, in particolar modo Tui, infatti va da lei e le chiede:
“Ehm, Vaiana? Sei davvero sicura che una cosa del genere possa accadere?”:
“Ma certo, padre!” Gli risponde la figlia, con molta convinzione. “L’Oceano è mio amico: insieme a Maui, mi ha aiutata a salvare il mondo!”:
“Andiamo, figlia mia. Come può una cosa inanimata, come l’oceano, prendere magicamente vita?” Continua a dire il padre, ancora scettico:
“Padre, ti vorrei ricordare che anche quando ti parlai dell’esistenza di Maui, non mi volevi credere. Poi ti ho provato che invece dicevo la verità!”
E dicendo così, Vaiana prende per mano Arenui e si avvicina al mare, seguita con lo sguardo da suo padre, sua madre, suo marito, il gruppo di bambini e dalle altre persone presenti. Dopodiché si china, immerge una mano in acqua e dice, con molta gentilezza:
“Oceano, oggi è un giorno molto importante, sia per la mia famiglia sia per te. Penso che sia ormai giunto il momento che tu ti mostri alla mia gente!”
Dopo aver pronunciato quelle parole, la donna sente un’aura magica attivarsi all’interno delle acque e improvvisamente, un’onda si alza e comincia a muoversi in direzione di lei e di suo figlio.
Tutti i presenti, escluso Maui, sobbalzano a dir poco sorpresi dal miracolo a cui stanno assistendo. Invece, Arenui ha una reazione differente: si terrorizza e si nasconde dietro la madre, gridando:
“AAAH! Mamma ho paura!”:
“Stai tranquillo, Nui! Non ti farà del male!” Dice lei, cercando di rassicurarlo:
“Ne... ne sei sicura?”:
“Assolutamente! Coraggio, va da lui!”
Così, Arenui si avvicina, molto lentamente e ancora non molto sicuro, verso la grande onda che sta di fronte a lui, che, anche se non ha occhi, sta in una posizione tale che pare che lo stia osservando. Dopodiché l’onda si avvicina sempre di più a lui, cosa che mette non poco a disagio il bambino, il quale si mette a tremare come una foglia, non sapendo cosa possa fargli.
“M – mamma! Che cosa s – sta facendo?” Chiede Arenui, il quale rimane immobile come una statua, per la paura:
“Vuole solo conoscerti, non ti preoccupare!” Gli risponde la madre:
“Si, tranquillo! Non può farti niente!” Dice da lontano Maui. “Al massimo potrebbe farti annegare...”:
“Maui!” Lo rimprovera la moglie:
“Che c’è? Stavo solo scherzando!” Ribatte lui.
Le parole del padre rendono ancora più nervoso il bambino, il quale, appena l’onda è a un punto in cui può arrivare a toccargli la punta del naso, fa istintivamente un passo all’indietro.
L’onda reagisce a ciò piegando la “testa” all’ingiù, con fare triste e ciò provoca molta compassione da parte del piccolo; così, per cercare di porre rimedio, Arenui raccoglie una conchiglia che trova vicino a lui e dopo essersi riavvicinato all’onda, gli’e la porge come regalo.
L’onda pare molto felice da quel gesto così dolce e altruista, infatti prende la conchiglia dalle mani del bambino per poi “ingoiarla” dentro di sé; dopodiché si avvicina alla sua testa, si avvolge intorno ad essa e gli crea la stessa acconciatura che fece a sua madre, quando era bambina, durante il loro primo incontro, ma mettendo una fogliolina verde, che volava li per caso, sulla cima al posto del fiore.
“Wow! Non sapevo che l’Oceano avesse talento nel fare acconciature! Credo proprio che gli chiederò di farmi un taglio, la prossima volta!” Commenta Maui, a dir poco sorpreso.
Lui, Vaiana e gli altri presenti sorridono molto inteneriti da quella scena, compreso il bambino, il quale dice all’onda, molto grato:
“Grazie, l’adoro!”
E fa per abbracciare l’onda, ma, essendo questa fatta d’acqua, viene risucchiato al suo interno!
Il piccolo si ritrova, così, a galleggiare in modo a dir poco buffo all’interno dell’onda, la quale poi lo tira fuori, rimettendolo sulla spiaggia. Tutta la gente, compresi i genitori del bambino, si mettono a ridere molto divertiti da ciò che hanno appena visto! Anche Arenui si mette a ridere, divertito dalla sua stessa goffaggine.
A quel punto, Tui si avvicina alla figlia e le dice, con lo stesso tono serio di prima, ma senza più scetticismo:
“Figlia, ti chiedo infinitamente scusa per non averti creduta, fin da subito! Se Maui era reale, doveva esserlo per forza anche l’Oceano! Perciò, mi dispiace di non avere avuto, ancora una volta, fiducia in te. Sono proprio un pessimo genitore!”
Di tutta risposta, Vaiana, con le lacrime agli occhi, si butta su di lui e lo abbraccia forte, l’uomo rimane a dir poco sorpreso da quel gesto del tutto inaspettato, e infatti dice:
“Cosa? Q – quindi significa che mi perdoni?”:
“Non hai nulla da farti perdonare, Padre!” Dice Vaiana, molto comprensiva. “Essere genitore può essere un compito davvero difficile, l’ho capito solo quando lo sono diventata anch’io.”
A quella frase, l’uomo sorride teneramente alla figlia e stavolta, è lui ad abbracciare forte lei. Dopodiché, arrivano Arenui, suo padre e la madre di Vaiana per unirsi a loro.
“Oh, sono così felice che abbiate finalmente risolto le vostre divergenze!” Dice Sina, con aria molto felice:
“Di quali divergenze parli, nonna?” Chiede Arenui, abbastanza confuso:
“Lo capirai quando sarai più grande!” Gli risponde lei, tagliando corto.
In quel preciso momento, Vaiana lancia uno sguardo sia di ringraziamento sia di complicità alla madre, la quale le fa l’occhiolino a mo di “Non c’è di che!”.
“Comunque, non sapevo che l’Oceano fosse così amichevole!” Dice il bambino, ancora sorpreso dal suo primo incontro con l’Oceano:
“Beh, c’è da dire che avevi avuto una reazione più gioiosa, la prima volta che ti presentai a lui!” Dice Vaiana.
A quelle parole, sia Arenui che i suoi nonni rimangono a dir poco sorpresi.
“Cosa?!? Avevo già incontrato l’Oceano, tempo fa?” Chiede il bambino, ancora allibito da quella rivelazione:
“Certo! Eri nato da poco ed io, insieme a tuo padre, ti portai in spiaggia, quando non c’era nessuno in giro e ti presentai all’Oceano.” Racconta Vaiana:
“Già, ricordo come se fosse ieri quel giorno: emettevi gridolini di gioia e protendevi le tue minuscole manine verso l’onda. Ahhh, eri proprio adorabile!” Racconta Maui, con aria sognante e commossa:
“Sapevo fin da subito che saresti diventato un suo grande amico, proprio come lo sono io e come lo era stata, tempo fa, Nonna Tala!” Dice Vaiana.
E le ultime parole le pronuncia con molta tristezza, ricordando con molto affetto la defunta nonna paterna che l’aveva guidata fin dai suoi primi passi e che aveva sempre creduto in lei.
“Mi dispiace anche di non aver mai creduto nemmeno a lei, sebbene era mia madre!” Dice Tui, con molta tristezza nella voce:
“Sento che anche lei non ti serba del rancore, Padre!” Afferma Vaiana, convinta delle sue parole.
Il padre la guarda e, per la prima volta, crede alle sue parole. A quel punto, le dice, con molta enfasi e incoraggiamento nella voce:
“Forza, ora dai il via alla celebrazione, Gran Capo del Villaggio!”
La figlia le sorride, molto grata da ciò che le ha detto, dopodiché dice queste parole, rivolta alla sua gente:
“E adesso, siamo pronti per salpare! Perciò, salite tutti sulle barche: si solca per mare!”

Note dell'autrice: ci avviciniamo alla fine, signore e signori! Si, il prossimo capitolo sarà l'ultimo; mi dispiace ma avevo deciso fin dal principio di far terminare la storia con il quarto capitolo. Comunque, tornando a questo capitolo, lo so, è venuto più lungo rispetto agli altri due, ma perché ho cercato di inserire elementi abbastanza interessanti. Qui, infatti, assistiamo al primo (anche se in realtà non è proprio il primo) incontro tra il figlio di Vaiana con il suo amico Oceano che, sebbene le iniziali difficoltà, è andato tutto sommato bene e assistiamo anche a un padre che, finalmente, ammette i propri sbagli alla figlia e comincia ad avere più fiducia in lei. Inoltre, non potevo non inserire almeno UN RIFERIMENTO a Nonna Tala, che è in assoluto uno dei personaggi che più ho adorato all'interno del film! Infine, so a cosa state pensando: ma cos'è questa cosa che Arenui vuole tanto dire al padre e che vi avevo detto di rivelarvi qui? Beh... vi avevo mentito! Non ve la rivelerò qui, ma nel prossimo capitolo (eh, lo so: sono SPREGEVOLE! Muahahahahah!), perciò, attendete (stavolta per davvero) quest'altro per scoprirlo!

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Capitolo 4
*** Un'inaspettata sorpresa ***


La nostra eredità

Capitolo 4 – Un’inaspettata sorpresa


Arenui non può fare a meno di ammirare le grandiose barche che solcano il mare azzurrino e costellato dalla luce del sole: sa bene che quelle barche sono le stesse che i suoi antenati hanno usato per solcare i mari più inesplorati; aveva sentito narrare molte storie da sua madre, suo padre e dai vari saggi del villaggio riguardo questi viaggi e sognava da tanto tempo di poterli fare anche lui, una volta cresciuto.
“Un giorno, anch’io sarò un grande navigatore come loro!” Dice fra se e se, guardando quelle meravigliose barche con aria sognante.
Ad un certo punto gli arriva una piccola botta sulla testa, si volta e vede su un’altra barca, abbastanza vicina a quella su cui si trova lui, Moeava, un bambino più grande di lui di qualche anno estremamente arrogante e presuntuoso, che tiene stretto in una mano un remo. Il bambino lo guarda con un sorriso beffardo e gli dice:
“Credi davvero che diventerai un grande navigatore, solo perché lo sono stati i tuoi antenati? Sei proprio un illuso!”
Ma Arenui non si lascia intimidire dalle sue parole e gli risponde a tono.
“E invece lo diventerò eccome, vedrai!” Gli dice, con aria molto sicura:
“Si, nei tuoi sogni! Ahahah!” Dice Moeava, ridendo.
A quella frase, Arenui non riesce a ribattere e abbassa lo sguardo, molto affranto. Poi sente una voce femminile, rivolta verso il suo rivale, dire:
“Ehi, Moeava! Smettila di trattare male Arenui! Che cosa ti ha fatto di male?”
E’ Rereau, la sorella minore di Moeava, che ha un anno in meno di Arenui, il quale ha una cotta per lei, ma quest’ultima non lo sa. Infatti, appena la vede, arrossisce molto, ma cerca di non darlo a vedere.
“Non immischiarti, sorellina! Non sono affari tuoi!” Dice Moeava, in modo a dir poco aggressivo:
“Ah, si? Ti avverto che se non la pianti subito, lo vado a dire alla mamma! E sai bene che con lei non si scherza!” Dice lei, con aria minacciosa.
A quelle parole, Moeava si immobilizza, terrorizzato: la loro mamma è molto severa, quando si tratta di punire i propri figli, infatti, l’ultima volta che aveva combinato qualcosa, aveva dovuto occuparsi per un’intera settimana delle galline del loro pollaio. E quelle erano tutto, fuorché animali innocui e docili!
Così, il bambino tela via, lasciando soli la sorellina con Arenui.
“E – ehi, ehm... Ti ringrazio molto per avermi aiutato, Rereau!” Dice il bambino, balbettando per l’emozione:
“Oh, non c’è di ché! Inoltre, non ascoltare ciò che dice Moeava: in fondo è solo un povero sciocco con la testa più dura del cocco!” Risponde Rereau:
“M -  ma perché dici questo?!?” Dice Arenui, a dir poco esterrefatto dalle parole dell’amica. “Dopotutto lui è...”:
Mio fratello, lo so!” Dice la bambina, con la faccia seria e allo stesso tempo afflitta. “Ma questo non significa che debba fargliela passare liscia, quando si comporta male! E poi, tu sei mio amico! Si aiuta sempre un amico in difficoltà, no?”:
“C – certo!” Dice il piccolo, arrossendo visibilmente.
Poi Arenui, colto improvvisamente da un dubbio, rivolge un’ansiosa e perplessa domanda all’amica, guardandola dritta negli occhi.
“Rereau? Secondo te, diventerò mai un grande navigatore come mia madre?”
La bambina guarda, sommessa, gli occhi dell’amico: sono supplicanti, da essi traspare tutta l’ingenua insicurezza tipica dei bambini della loro età; ma al contempo stesso, riesce a intravedervi anche della speranza, della forza di volontà. E’ come se Arenui le stesse dicendo, solamente con lo sguardo: “Ce la metterò tutta per fare in modo che ciò si avveri! Te lo garantisco!”.
Ciò fa sorridere teneramente Rereau, dal quel semplice sguardo capisce che il suo amico ha tutte le carte in regola per poter diventare un grande navigatore, ma che ha ancora bisogno di un altro po’ di fiducia in se stesso per poter realizzare il suo sogno.
“Solo se tu ci crederai davvero, Nui!” Dice la bambina.
E dicendo così, salta decisa sulla barca di lui e non appena se lo trova davanti, lo bacia teneramente sulla guancia. A quella vista, Pua si copre gli occhi con le orecchie per la vergogna, mentre Heihei inclina la testa, spaesato come sempre. Arenui, a quel contatto, diventa più rosso della cresta del gallo ed è talmente imbarazzato che non riesce a dire neanche una parola.
Lei sorride e prima di tornare sulla sua barca, gli dice, facendogli l’occhiolino:
“Consideralo come bacio d’augurio per il tuo primo viaggio in mare!”
Il piccolo la guarda mentre ritorna sulla sua barca, spiccando un altro bel salto, dopodiché la vede allontanarsi sempre di più insieme alla sua famiglia; è talmente rapito da non staccarle gli occhi di dosso, nemmeno per un secondo. Rimane in quello stato di estasi, fino a quando non sente la voce di suoi padre, alle sue spalle, dire:
“Aah, i giovani amori!”
Arenui si volta di scatto verso il genitore e, col cuore che gli batte a mille, gli dice, fingendo di non capire:
“M -  ma che stai dicendo, papà?”:
“Ehi, guarda che ho capito tutto!”:
“Capito che cosa?”:
“Che lei ti piace!”
A quella frase, il bambino arrossisce e inizia persino a sudare: non vuole che suo padre venga a sapere della sua cotta segreta per Rereau, sarebbe troppo imbarazzante!!
“No che non mi piace!” Comincia a dire, cercando in tutti i modi di essere credibile. “Lei per me è solo un’amica e poi... io odio il romanticismo! Bleah!”
Maui si scambia un’occhiata con Mini - Maui, il quale fa un sorriso beffardo come per dire: “E’ davvero pessimo a mentire!”. A quel punto, il semidio si china e, guardando il proprio figlio negli occhi, gli dice:
“Andiamo, non c’è niente di male se ti piace una bambina! Scommetto che anche tu piaci a lei, anzi! Ne sono più che certo! Dopotutto, sei il figlio di un grande e potente semidio!”:
“Papà!!!” Sbotta il figlio, non sopportando il comportamento del padre.
Preferirebbe morire, piuttosto che confessare la sua cotta segreta per Rereau!
“Su, dai, ammettilo che lei ti piace!” Dice Maui, insistente.
E dicendo così, lo prende tra le braccia, impedendogli di sfuggire alla sua presa e comincia a fargli il solletico sul pancino, facendolo ridere a crepapelle e continuando a ripetere, a nastro, in maniera scherzosa:
“Ti piace! Ti piace! Ti piace!”
Il bambino vorrebbe liberarsi, ma la stretta del padre e il solletico imperterrito lo costringono a mollare l’impresa; a stento, riesce a dire parole di protesta, oppure altre volte nell’intento di indurre, inutilmente, il papà a smettere.
“Ahahahah… No, papà… Ahaha… Smet… tila!... T... tanto... Ahahah... non... Ahah... lo... dirò... Ahah... mai!... Ahaha...”
 Dopo pochi minuti, però, appare Vaiana alle spalle del semidio, la quale inizialmente ride divertita, poi dice, con tono serio, rivolta al marito:
“Maui, lascia in pace il povero Nui!”:
“Non ora, Bottondoro! Voglio a tutti i costi far confessare questo nanerottolo!” Le risponde Maui, ancora impegnato a fare il solletico al figlio:
“M... mamma... Ahahahah!... Ti... ti prego... fallo... Ahaha... smettere... Ahahah... Non... ce... la... Ahah... faccio... più... Ahahah!” La supplica il bambino, rosso in faccia per le troppe risate:
“E invece non mollo finché non avrai ammesso “Tu Sai Cosa”!” Dice Maui, continuando imperterrito a fargli il solletico.
Vaiana alza gli occhi cielo, sospirando: a volte, suo marito, si comporta peggio dei bambini!
Non ha altra scelta, se non quella di sottrarre il piccolo dalle braccia enormi del semidio, per far smettere quest’ultimo col suo gioco infantile. Finalmente libero dalla stretta insistente e soffocante del padre, Arenui può finalmente tornare a respirare, mentre la madre lancia un’occhiata un po’ storta al marito, dicendo:
“Maui, un gioco è bello quando dura poco! Si può sapere perché volevi insistere?”:
“Non scaldarti troppo! Volevo solo far dire la verità a nostro figlio!” Risponde lui, un po’ infastidito dall’atteggiamento di lei:
“La verità?!?” Esclama lei, sbalordita.
Dopodiché, guarda Arenui dritto negli occhi e gli dice:
“Nui, che ti è preso? Eri così eccitato all’idea di dire la cosa a papà! Perché adesso non vuoi più farlo?”:
“Ma mamma, non è come pensi! Non si tratta di quella cosa, ma di un’altra!” Risponde il bambino, stressato e allo stesso tempo imbarazzato da quella situazione:
“Mi stai dicendo la verità?”:
“Sii!”:
“U – un momento! Si può sapere di cosa diamine state parlando, voi due?” Dice Maui, molto confuso da ciò che sta sentendo.
A quel punto, madre e figlio smettono di parlare tra di loro e volgono i loro sguardi verso il semidio, visibilmente perplesso e anche un po’ infastidito da quella suspence.
Vaiana prende l’iniziativa per il figlio e dice:
“Nui vuole dirti una cosa molto importante! Nui?”
Ma il bambino guarda il padre con aria arrabbiata e dice, deciso:
“No!”
La madre rimane sbalordita da quella uscita a dir poco inaspettata di Arenui e cerca di farlo ragionare.
“Nui! Andiamo, si, ok, papà si è comportato da stupido prima...”:
“Ehi!” Ribatte Maui, abbastanza risentito:
“… ma è pur sempre tuo padre! Ha il diritto di sapere quella cosa! Avanti!”:
“No, non voglio!” Risponde ancora più aspramente il piccolo, stavolta incrociando le braccia e mettendo il broncio a suo padre.
A quel punto, la donna si avvicina al marito e gli dice, molto severa:
“Maui, devi chiedere scusa ad Arenui!”:
“Che?? Chiedergli scusa?!? Ma non gli ho fatto niente!” Esclama il semidio, protestando vivamente, non comprendendo il suo sbaglio:
“Ne sei davvero sicuro?” Lo rimbrotta la moglie, alzando un sopracciglio.
Maui, a quel punto, si mette a riflettere su ciò che aveva fatto prima al bambino e infine si rende finalmente conto di aver urtato la privacy del figlio, cercando di fargli dire a tutti i costi una cosa che non se la sentiva per niente di confidargliela. Gli sembra così ironica quella situazione, poiché gli ricorda molto quella volta in cui, durante la loro prima avventura, Vaiana cercò insistentemente di fargli sputare il rospo riguardo alla verità sul suo passato.
Questa consapevolezza lo fa sentire molto in colpa, così decide di andare dal figlio e di chiedergli scusa. Lo trova appoggiato al remo della barca, in compagnia di Pua e di Heihei, mentre osserva rapito i gabbiani volare sopra di loro, con eleganza e dedizione.
Però, non appena si accosta vicino a lui, il piccolo si allontana di pochi passi: e’ ancora molto arrabbiato.
Ma Maui non si perde d’animo e torna ad avvicinarsi al figlio, dicendogli teneramente, non nascondendo una certa nota di rammarico nella voce:
“Senti, Nui, noi due dobbiamo parlare.”
Il bambino non gli risponde, e neppure lo guarda.
Maui china il capo all’ingiù, molto triste e scoraggiato e incrocia lo sguardo di Mini - Maui, il quale lo incoraggia a tentare comunque di parlare con il figlio; persino Pua gli fa un gesto con la testa come per dirgli “Dai, su, provaci!”.
Così, l’uomo prende fiato e inizia a parlare.
“Capisco che tu sia ancora arrabbiato con me, per averti quasi costretto prima a raccontarmi una cosa che non ti andava affatto di dirmi, infatti sono qui per...”
Ma non fa in tempo a fargli le sue scuse, che sente il padre di sua moglie dire:
“Maui! Presto, abbiamo bisogno di te!”:
“Cosa?? Che succede?” Chiede Maui, sorpreso:
“Un enorme squalo bianco sta cercando di attaccare alcune barche!”
Il semidio lancia un’occhiata fugace al figlio: vorrebbe tanto proseguire il discorso che si era fatto mentalmente per scusarsi con lui, ma non può assolutamente rifiutarsi di aiutare gli altri, perciò prende in mano il suo amo gigante e segue il suocero.
Tui gli mostra il grande squalo mentre tenta di attaccare la barca di una famiglia, poco vicina a loro.
“Non c’è problema, me ne occupo io!” Esclama Maui, per nulla intimorito da quell’animale:
“Ma Maui, potrebbe essere pericoloso!” Dice Vaiana, a dir poco preoccupata per lui:
“Sarà un gioco da ragazzi per me, tranquilla!”
E dicendo così, le fa l’occhiolino.
Dopodiché, tramite l’amo si trasforma in uno squalo adornato da strisce ondulate che emulano i suoi capelli ricci e si tuffa in mare.
Appena si avvicina a lui, gli grida con tono di sfida:
“Ehi, pesce troppo cresciuto! Se devi prendertela con qualcuno, prenditela con uno della tua stessa taglia!”
Lo squalo accoglie la sfida e gli nuota incontro, iniziando a lottare con lui. Si danno colpi di coda, cercano di mordersi e si danno musate molto violente: sebbene Maui sia più forte rispetto a lui, lo squalo riesce comunque a dargli parecchio filo da torcere; poi, ad un certo punto, urtano inavvertitamente la barca su cui sta la famiglia di Vaiana e il piccolo Arenui cade in mare!
Lo squalo avverte il tonfo in acqua e una volta aver individuato il bambino, lascia perdere il suo avversario e nuota in direzione di lui! Arenui vorrebbe scappare nuotando, ma non sa ancora nuotare abbastanza bene, per fortuna sua madre si accorge della situazione e si getta subito in acqua, per recuperarlo.
Non appena lo afferra, comincia a nuotare in direzione della barca, ma lo squalo li sta sempre alle calcagna e non appena è abbastanza vicino quasi da poterli addentare entrambi, interviene Maui che lo scaraventa lontano da loro.
Madre e figlio ritornano sulla barca, finalmente al di fuori dalla portata dello squalo, mentre quest’ultimo torna ad attaccare Maui, ancora più furioso di prima.
Alla fine, il semidio riesce a batterlo e lo squalo fa per andarsene, quando prova ad attaccarlo a tradimento, cercando di morderlo sul collo, proprio vicino alle branchie! Ma proprio in quel frangente, interviene il piccolo Arenui che afferra lo squalo per la coda e, sorprendentemente, lo solleva come se fosse un ramoscello, dopodiché lo scaraventa via, molto lontano da loro!
Il padre osserva il tutto molto sorpreso, oltreché shockato: suo figlio, a quanto pare, è forte proprio come lui!
Vaiana prende il figlio tra le braccia e gli dice, molto contenta e, stranamente, per nulla sbalordita da ciò che ha fatto:
“Nui! Hai salvato tuo padre! Sei un vero eroe!”:
“Volevo soltanto che quel brutto squalo non facesse del male al mio papà!” Dice il bambino.
In quel preciso momento, riappare Maui sulla barca, di fronte a loro, ritornato nella sua forma umana, il quale si avvicina ai due, con la faccia ancora sconvolta e chiede, balbettando:
“Ho – ho visto bene quello che ho visto? N -  nostro figlio ha davvero messo fuori gioco quello squalo?!?”:
“Si, Maui! Hai visto proprio bene!” Gli risponde la moglie, ridacchiando sotto i baffi:
“N – non ci posso credere... n- nostro figlio... ha una super forza p – proprio come me! Non me l’aspettavo proprio!!!”:
“Io e Nui avremmo voluto tanto dirtelo, ma pensavo che non ci avresti mai creduto!”:
“Aspetta un secondo! Quindi era questa la “cosa famosa” che Nui voleva tanto dirmi?!?” Esclama Maui, ancora più shockato di prima:
“Si, papà! Volevo tanto dirtela perché volevo renderti fiero di me!” Dice Arenui:
“Ma io sono sempre fiero di te, figlio mio! E ciò che adesso mi rende ancora più fiero di te, non è il fatto che tu possiedi una grande forza, ma il fatto che ti sei comportato da vero eroe! Mi hai salvato la vita!”:
“Ehi, sarai un gran testardo e alle volte anche un po’ fastidioso, ma rimani pur sempre il mio papà! E ti voglio tanto bene!”
E dicendo così, Arenui si getta al collo del padre, abbracciandolo forte, poi il bambino gli sussurra in un orecchio:
“Scusami se mi sono arrabbiato, prima!”:
“No, sono io che devo chiederti perdono, Nui! Non dovevo forzarti a fare una cosa che non ti andava, d’ora in poi lascerò che tu mi confida le tue cose quando lo vorrai e quando ti andrà di farlo!”:
“Grazie, papà! E comunque sappi che ti ho già perdonato!”
A quell’abbraccio, poco dopo, si aggiungono anche Vaiana, Mini -  Maui insieme alla sua Mini – Famiglia e anche Pua e Heihei.
Dopo un po’, Vaiana esclama, molto felice e grintosa:
“Ehi, ehi! Dobbiamo ancora mostrare al nostro Nui come si governa una barca!”:
“Hai ragione, Bottondoro! Forza, forza, non c’è un minuto da perdere!” Esclama Maui.
Maui e Vaiana iniziano subito a dare lezioni di navigazione al piccolo Arenui, il quale li ascolta con molta attenzione, ormai deciso più che mai a tener fede alla sua promessa di diventare un grande navigatore come sua madre, suo nonno e tutti i suoi antenati.

Fine
 
Note dell'autrice: E siamo gunti alla fine! Scusate se ci ho messo tanto a scrivere quest'ultimo capitolo, ma ultimamente avevo avuto parecchio da fare e avevo avuto pure una crisi di idee. Ad ogni modo... Vi è piaciuta la rivelazione su Nui? Ve l'aspettavate? Avevo in mente da un po' di rendere Nui forte quanto il padre, dato che è un quarto di semidio, oltre che renderlo un personaggio forte e determinato quanto la madre. Piccole informazioni: il nome Moeava significa "Lo squalo che spia il passaggio e che incute paura", mentre Rereau significa "L'uccello che vola con grazia nella volta del cielo"; inoltre Moeava sarebbe il bambino che nel film si mette a ballare in modo stravagante e che fa l'occhiolino a Vaiana! Infine, riguardo alla parte in cui lo squalo bianco cerca di attaccare Maui a tradimento, ho messo che mirava alle branchie e non ad altre parti del corpo, perché ho letto da alcune parti che le branchie sono un punto debole degli squali.
Ora che la storia è finita, ci tengo a ringraziare tantissimo chi ha seguito la mia storia fino alla fine! A presto!

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