After Ten Years

di elesti
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo I ***
Capitolo 2: *** capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***



Capitolo 1
*** capitolo I ***


Stava per farsi notte,e già Parigi cominciava ad accendere pian piano tutte le luci:quelle dei lampioni ,delle case e addirittura quelle dei locali aperti,che ben presto avrebbero fatto illuminare tutta Parigi con al centro la torre Eiffel ,che una volta accese tutte le sue luci,sarebbe stata la più luminosa di tutte come se fosse stata una stella. Non è che fosse un giorno festivo,come magari un periodo natalizio. Ma nemmeno era programmato per questa sera un mini concerto del famoso cantante rock più amato dai parigini Jarred Stones. Il punto era che Parigi offriva questo spettacolo di luci ogni sera, sempre illuminata come se non si spegnesse mai, anche se forse nessuno rimaneva così molto sveglio da assistere dall'accensione delle luci fino a quando venivano spente. Probabilmente crollavano prima per il sonno,per qualsiasi cosa li portasse a rimanere svegli. Anche le strade poi cominciavano a riempirsi,e anche più del solito in questo periodo. Da qualche giorno erano iniziate le vacanze estive, quindi i giovani studenti potevano permettersi di fare ciò che volevano per qualsiasi orario che volevano. E anche se non vedevi le strane lo potevi intuire dai mormorii delle persone,nettamente più forti e maggiori in confronto a un periodo primaverile. 

Questa  giornata stava per concludersi bene in fin dei conti. Nessun attacco di nessun genere, per una volta, e ciò aveva lasciato scappare un sospiro di sollievo ai due eroi parigini, che al momento stavano seduti sull'ultimo piano della torre Eiffel. Sempre vigili,sempre attenti,nel caso ci fosse stato bisogno di loro. Erano passati molti anni dalla loro prima apparizione a Parigi,abbastanza da poter dedurre che i due eroi,che all'inizio si notava avessero non più di quartodici anni adesso ne dimostrassero per lo meno venti-tre,anno più o anno meno. Inoltre la minaccia di Papillion e delle akuma era stata sventata dopo tre anni dalla sua apparizione. Nessuno era a conoscenza al 100% dei fatti accaduti durante la battaglia finale, a parte i tre possessori dei miraculous e al protettore di quest'ultimi,insieme ai propri kwami. Nessuno a parte loro era a conoscenza che Papillion fosse inoltre il grande stilista Gabriel Agreste portando non poca soggezione ai due eroi,uno per la parentela stretta con quest'ultimo,l'altra per la profonda ammirazione verso lo stilista il quale era per lei il proprio idolo a cui ispirarsi per andare avanti nel campo della moda. Si erano scoperte poi le sue motivazioni, il voler ritrovare la moglie perduta,che era tutt'ora introvabile, pensando che non fosse con loro contro il suo volere, e che grazie ai due miraculous della creazione e della distruzione in un modo o nell'altro sarebbe riuscito a ritrovarla,ovunque essa sia, dimostrando il forte amore che provava verso di lei che non era per nulla diminuito,ma semmai rinforzato. Promettendo e capendo i propri errori, promise di non sfruttare più i poteri acquisiti grazie al miraculous della farfalla e anzi di aiutare i due eroi nel caso ci sarebbe stato bisogno di lui, di conseguenza gli era stato permesso ti tenere con se Nooroo ,ma di consegnare il miraculous del pavone,al quale non voleva cedere sul fatto di come ne sia entrato in possesso. Quindi si poteva affermare che Parigi,grazie anche ai due eroi,era tornata a essere una città tranquilla e in pace.

Tornando ai due eroi,ancora non sapevano l'identità dell'altro,come Papillion non sapeva che il proprio figlio e che la stagista dell'università di Moda che seguiva fossero Chat Noir e Lady Bug. Le loro "divise da lavoro" poi erano leggermente cambiate in alcune zone, visto che con gli anni che passavano di conseguenza anche i loro corpi mutavano e non era più molto adeguato il loro out-fit attillato, persino il grande e irrefrenabile Chat Noir si sentiva in imbarazzo,il che è tutto dire per la sua compagna di team. Persino le loro acconciature erano cambiate:i capelli del gatto erano cresciuti tanto da portarsi alla nuca un piccolo codino e immutata era la frangia da gatto selvatico;mentre quelli della coccinella erano divenuti più mossi e si notavano anche solo dai due codini che erano rimasti,la frangetta invece prima ordinata,unita e lineare era ora più sbarazzina. Le loro doti di combattimento erano aumentate, come la praticità di come usare i loro poteri, facendo così che tutti i loro interventi finisse sempre nel migliore dei modi.  I loro rapporto nelle vesti di eroi era l'unica cosa a non esser cambiata. Il gatto nero continuava insistentemente ad ogni loro incontro a provarci con la coccinella, facendo notare ancora il suo interesse per lei,interesse ovviamente non ricambiato. Sebbene questo continuo flirting il loro rapporto era il più solido che mai. 

Bene o male erano questi i pensieri che vorticavano al momento dentro la testa bionda di Chat Noir, che aveva volto il suo sguardo ora non più su Parigi ma verso la sua compagna di team che ancora non sembrava essernese accorta delle attenzioni del gatto. Si, andava tutto bene. Parigi era al sicuro. Non c'era alcuna minaccia. Sapeva nettamente utilizzare meglio Cataclisma. Si era ormai abituato all'odore di formaggio puzzolente preferito di Plag. Il suo rapporto con Lady Bug era perfetto anche se ancora voleva sapere chi ci fosse sotto la maschera di cui si era innamorato. Anche la sua vita nei panni di Adrien Agreste andava a gonfie vele. Aveva rialacciato i rapporti con il padre , anche se era indeciso di rivelargli di essere Chat Noir. La sua carriera da modello si era ampliata dai semplici set fotografici a sfilate e set pubblicitari,sempre nel campo della moda. Frequentava l'università che desiderava,non per forza legata al mondo della moda. Aveva molti più amici e solo per quello era felicissimo. Il rapporto con Nino,il suo migliore amico, andava alla grande. E in casa sua...beh a casa tutto era cambiato in meglio, come la presenza di Marinette! E tutto perchè lei dopo il liceo, pote iscriversi all'università di moda più importante e prestigiosa di Parigi se non di tutta la Francia stessa! E ciò fu stato possibile anche grazie al proprio padre, che dopo altri concorsi al Dupain, come quello della realizzazione della bombetta, aveva notato le grandi qualità e abilita della sua miglior amica,prendendo a cuore la situazione dicendo molte volte che si rivedeva in lei alla sua età, tanto da permetterle di istruirsi per il meglio per il campo della moda, passando infine dei lunghi periodi di stage nell'impresa Agreste, affiancando il rinomato stilita ad ogni sfilata o alle realizzazioni dei bozzetti dei modelli, addirittura dandosi consigli a vicenda. E per facilitare gli spostamenti di Marinette,visto che la sua casa era ben distante dalla villa Agreste, per quei periodi viveva lì. Le era stata data una camera sempre libera per lei,anche se ogni tanto ostinava a voler tornare a casa sua,e quella dei suoi genitori,pur di non disturbare o approfittarne.E si può dire che partecipava a quasi tutte le attività dove partecipava la famiglia Agreste se poteva, in modo non invadente ovviamente. Se prima il giovane Agreste passava momenti di solitudine, grazie alla giovane erano momenti ormai lontani. Passavano la maggior parte del tempo insieme, e ciò sembrava giovare la ragazza che finalmente riusciva a parlargli normalmente,senza l'utilizzo di linguaggi sconosciuti, anche se ogni tanto riemergeva il dolce balbettio sempre accompagnato dalle gote arrossate. Certo,tutt'ora non capiva il cosa sia dovuto il suo balbettio. All'inizio lo associava alla timidezza, ma adesso? Erano migliori amici e si conoscevano da ormai quasi dieci anni,quindi perchè tutta questa insicurezza? C'erano giorni che addirittura si preoccupava se non balbettava in sua presenza. Oltre tutto pensava che Plag ne sapesse qualcosa sul comportamento della mora. Ogni volta che in privato affrontavano l'argomento cominciava a sghignazzare elogiando la tontaggine e stupidità del proprio padrone in alcuni momenti mentre in altri lo riempiva di domande assurde e dopo che il biondo dava una risposta alle sue assurde domande, il Kwami rispondeva con un altra domanda ancora!

A riportarlo in cima alla torre Eiffel fu lo spostamento della sua Lady verso di se,che segui con lo sguardo finché non la vide sedersi affianco a lui. Era così cambiata in quei anni. Il corpo della compagna aveva acquisito più curve,che secondo il biondo ,erano perfette e al punto giusto. E il viso divenuto più aggraziato lo faceva impazzire,sopratutto quando le gote arrossivano oppure quando le sue labbra,oh quelle labbra,in certi momenti perdeva contro la tentazione di sfiorarle con le proprie,erano così fini e rosee che avrebbe voluto rubargliele,ogni volta che queste si stendevano per sorridere. La sua LadyBug era perfettamente perfetta ai suoi occhi. Anche lui però poteva dire di essere messo abbastanza bene!Più che bene! I suoi muscoli erano diventati più tonici,come a un ragazzo della sua età dovevano essere. Anche se,per come affermava lui, nessuno poteva essere così bello e irresistibile,per non parlare senza la maschera! Il viso poi aveva perso i lineamenti da ragazzino,divenuti più pronunciati,da uomo, affermando che era da quello che partiva la sua infinita bellezza. Di conseguenza,solo perchè il suo corpo cambiava,non voleva dire che il suo ego smisurato sarebbe scomparso,figuriamoci se si sarebbe paragonato a un ragazzo qualunque nel caso di bellezza.  

 Sin da quando si erano incontrati presso Notre Dame quel giorno per iniziare la solita ronda per assicurarsi che tutto andasse bene,anche dopo la sua solita battuta pronta per provarci con la sua coccinella, lei aveva un sorriso stampato sulle labbra e ciò voleva dire che,oltre al non essere in quel periodo del mese in quale era quasi impossibile parlarle, era serena. Istintivamente il gatto stava sorridendo,perchè se lei si avvicinava in questo modo a lui di sua volontà,voleva dire che era davvero serena,senza alcuna preoccupazione, rilassata insomma. E se la sua Lady era felice, lo era anche lui di conseguenza. La continua ad osservare inclinando la testa di lato avendo ancora il sorriso sulle labbra mentre aspettava che fosse lei a parlare per prima per rompere il religioso silenzio in cui erano.

<< Un altra giornata conclusa bene senza il nostro intervento.. >> esclama rilassando finalmente le spalle continuando sempre a osservare i parigini. 

<< E' tutto puuuuur-fettamente puuuur-fetto LadyBug! >> ottiene in risposta << ma mai come la mia lady quando sorride! >> .

<<  Non demordi mai,vero gattino? >> ridacchia lei facendo partire da dentro la testa del biondo mille pensieri sul quanto possa essere bella quando anche solo accenna una risata. 

<< Sempre per servirla,my Lady >> ammicca lui per poi finalmente distogliere lo sguardo da lei e osservare il sole ormai prossimo a sparire. 

<< Chat...>>

<< Dimmi Lady Bug >>

<<  Credo di essermi decisa.. >> osservò il compagno guardarla confuso << Oggi ci sarà una specie di festa tra amici,come un anniversario, e li sarà presente una persona...di cui sono innamorata da moltissimo tempo,ecco... >> risponde arrossendo con il sorriso sulle labbra mentre aveva rivolto lo sguardo verso il basso iniziando a muovere le gambe in avanti e indietro nell'aria << Gli dirò ciò che provo per lui... >>

Erano questi discorsi che il gatto sperava di non parlare mai con lei,mentre la vedeva sorridere e arrossire per un ragazzo che non era lui,ma cosa poteva farci? Non poteva costringerla a ricambiare i propri sentimenti,anche se al momento il proprio cuore,molto lentamente si stava incrinando << Sono...sono felice per te my lady...sono sicuro che lui- >> ma non ebbe mai il tempo di finire il suo discorso ,forse per incoraggiare più se stesso che la donna accanto a se,che lei lo interruppe.

<<  Non è...non è questa la decisione che ho  preso,Chat... >> dice in fretta cominciando a mordersi il labbro inferiore,che cominciava a gonfiarsi << E' ormai troppo tempo che cerco di farmi notare da lui...o per lo meno far notare ciò che provo per lui. Sebbene ci vediamo tutti giorni sembra non averlo capito, oppure lo ha fatto ma non ne parla perchè forse non corrisponde i miei stessi sentimenti e non vuole farmi soffrire... >>.

<<  Credo sia impossibile >> 

<< Non contarci troppo... >> accenna un sorriso voltandosi a guardare il compagno << ho deciso che se ricambierà andrà tutto bene ma... >> ferma il suo discorso sbattendo più volte le palpebre, facendo morire il compagno intuendo un prossimo pianto di lei ,sopratutto per gli occhi azzurri lucidi,al quale non saprà come reagire , e non gli resta altro che darle tempo per finire il
discorso,annuendo con la testa e prendendole una mano,che inizialmente era impegnata a torturare l'altra, per farle capire di non avere fretta e di parlare con calma. Poi lei finalmente proseguì << nel caso contrario dovrò rassegnarmi...mettermi l'anima in pace... >> dice dopo aver fatto un enorme respiro come per darsi forza da sola. << anche se...sarà molto difficile visto che non potrò non incontrarlo tutti i giorni e...e dietro la maschera non sono forte Chat..non lo sono e..e so già che sara difficile cercare di dimenticare il mio primo amore...ma devo...non posso continuare ad aspettarlo e... >>con un movimento veloce da far invidia ai riflessi da gatto di Chat Noir la mora si portò la mano libera a strofinarsi un occhio forse per bloccare una lacrima che stava per scappare<< pretendere che lui corrisponda..devo andare avanti... >> ora la sua mano era davanti alle labbra,magari per trattenere i singhiozzi,ma non ci stata riuscendo.

Rispetto al respiro di Ladybug che era diventato frettoloso man mano che parlava quello di Chat Noir era sospeso a un filo, addolorato per la situazione della sua Lady capendo a pieno ciò che stava passando, perchè alla fine era quello che passava lui stando affianco alla donna di cui si era innamorato senza mai poterle dire ''ti amo'' per paura di un suo rifiuto e quelle poche volte che ci aveva provato veniva sempre interrotto,così tante volte ci aveva provato da lasciar perdere e amarla in segreto sperando che lei lo capisse e che si innamorasse anche lei di lui. Non riuscendo più a trattenersi e per non mostrarle gli occhi verde smeraldo ,che sentiva pizzicare, l'abbraccio di scatto con la sorpresa di lei,ma che poco dopo ricambiò la stretta rintanandosi nel petto nero in pelle di lui continuando a trattenere il pianto,probabilmente per non farsi vedere più debole di quel che era. Con le mani aveva iniziato ad accarezzarle i capelli corvini e la schiena in tutta la sua lunghezza , e non appena era riuscito a controllare le proprie emozioni e assicuratesi che la voce non mostrasse cedimenti, aveva cominciato a sussurrarle parole di conforto, dolci,assicurandole che sarebbe andato tutto bene,e che ovviamente avrebbe corrisposto i suoi sentimenti,perchè anche se non la conosceva senza la maschera,sapeva per certo che era una ragazza fantastica tale e quale alla Lady Bug che conosceva,e che se l'avesse rifiutata era solo uno stupido per essersi fatto sfuggire dalle mani una ragazza del genere. Lo invidiava quel ragazzo,avrebbe pagato oro per essere al suo posto pur di poter amare liberamente la sua lady,che continuava a stringere a se e a rassicurare.

Questo comportamento non era passato inosservato dalla ragazza. Non faceva vedere spesso questo suo lato dolce quando era nei panni dell'eroina dal costume a poins,ma semmai nei panni di Marinette,quando ogni tanto la sera veniva a trovarla quelle volte che dormiva a casa dei genitori. Ma al momento voleva solo sentirsi al sicuro tra le braccia del suo amico e compagno. Era riuscito a calmarla,non sentiva più l'insopportabile pizzichio che provava agli occhi e il respiro si stava calmando e al momento non voleva altro che un abbraccio da parte sua.

Non sapeva per quanto tempo rimasero abbracciati,ma quando finalmente si separarono il sole ormai era sparito lasciando posto alla luna che cominciava a salire nel cielo. Chat le stava accarezzando la guancia,per assicurarla,per donarle una coccola,e pure per cancellare la presenza delle poche lacrime che le erano scappate, incoraggiandola sempre con un sorriso dolce, tutto per la sua lady, che al momento teneva gli occhi chiusi come per fare mente locale. A destarli furono gli avvertimenti dei propri miraculous prossimi al cedimento,che già da qualche minuto avevano cominciato ad avvertirli. E il primo che si sarebbe trasformato sarebbe stato quello di lui. Prima di salutarla come suo solito,con un vertiginoso inchino e un dolce bacio sulla mano guantata di lei il tutto accompagnato dal saluto da galantuomo pomposo ed esagerato che solo lui sapeva e poteva fare, si voleva assicurare che lei fosse pronta,che stesse bene e di poterla lasciare da sola tranquillo. A rassicurarlo fu il sorriso che era tornato ad impadronirsi sulle labbra di lei. Era più sereno adesso, anche se il proprio cuore non aveva smesso di soffrire, visto che continuava a penare per chi fosse il fortunato ad aver conquistato il cuore che tanto bramava. Dalla fretta data dal miraculous della sfortuna del gatto nero,lascio la ragazza e corse verso la villa Agreste. 
Non appena il ragazzo era entrato nella sua camera dalla finestra ormai perennemente aperta non ebbe nemmeno il tempo di toccare il pavimento che Plag annullo subito la trasformazione e atterrò nei panni del modello parigino.

<< Tu! >>disse il piccolo esserino nero dopo essere atterrato nelle mani del proprio portatore indicandolo << Dillo che vuoi portarmi allo sfinimento!Per lo meno una scorta di squisito camember potranno farmi tornare in forze! >> quasi subito il ragazzo lo adagio nella scrivania e dopo aver preso da dentro un cassetto di essa il tanto desiderato formaggio puzzolente fece per allontanarsi pur di scampare al suo rimprovero secondo lui esagerato visto che non aveva nemmeno attivato il Cataclisma << E non azzardarti a- >> la piccola divinità pluricentenaria non ebbe il tempo di finire la sua predica che si senti la porta bussare,che mise entrambi in allerta non facendo caso di chi fosse la voce che chiamava il ragazzo,troppo impegnati a non farsi beccare.

Non ottenendo alcuna risposta la porta leggermente si aprì e fece capolino da dietro di essa il capo della mora Dupain-Cheng,richiamandolo << Adrien,sei qui?? >> ottenendo poi l'attenzione del biondo che subito alla vista della sua miglio amica sorrise. 

<< Marinette!Vieni entra! >> rispose raggiungendola.

<< Scusa se sono arrivata solo ora ero...emh..ero..impegnata si!Ero proprio impegnata eheh... >> cercò di scusarsi per la sua assenza entrando nella camera,chiudendosi la porta alle spalle.

<< Tranquilla Marinette,non devi mica giustificarti con me!Non sono mica mio padre! >> cerco di scherzare per tranquillizzare l'amica.

<< G-già... >>rispose iniziando a torturarsi le mani ed arrossire in modo dolce agli occhi del modello,che notò il come il genere di
tortura fosse simile a quella della sua Lady.<< Beh ecco..se-sei già pronto per andare alla festa?Così possiamo avviarci insieme-Sempre se vuoi ecco!Se non vuoi perchè dovresti andarci per forza insieme a me!Possiamo andarci anche separatamente! Oppure devi ancora prepararti e io ti sto facendo perdere tempo prezioso e trattenendo te trattengo pure me e nessuno dei due inizierà ad andare alla festa e ritarderemo e e e- >> ed ecco la sua cara e dolce Marinette che faceva rotta verso la più grande storia, più catastrofica che ci sia ,mai raccontata nella storia di tutta l'umanità. Quello di lei era rimasto per la gioia del biondo,che sarebbe stato ore e ore ad ascoltarla per quanto assurde potessero essere! E anche adesso l'avrebbe fatto,ma come aveva detto lei dovevano andare alla festa organizzata da Nino e Alya, dove avrebbero incontrato tutti i membri della vecchia classe di quando frequentavano il liceo, presso uno dei locali dove lavorava come dj il suo miglior amico. Continuò ancora per qualche minuto ma poi il ragazzo sorridendo poggiò le mani sulle sue spalle interrompendo una storia nata da un ritardo che aveva portato all'intervento dei pompieri.

<< Marinette davvero va tutto bene! >> disse sorridendo cercando di tranquillizzarla << Non hai interrotto nulla,anzi anch'io stavo venendo da te per chiederti se ti andava di andarci insieme! >>

<< Sul serio..? >> chiese guardandolo con quei bellissimi occhi da cerbiatta che solo lei poteva riuscire a fare. Se solo lo volesse,avrebbe alla mercé milioni di ragazzi. E ne era grato che non lo facesse,perchè sapeva che ne sarebbe stato geloso di chiunque si avvicinasse a lei. Era come la sorellina che non aveva mai avuto,e di conseguenza ne era tremendamente geloso.

<< Mai stato più serio,Mari >> rispose sistemandole alcuni ciuffi sfuggiti dalla solita frangetta e cominciò a pettinargliela  per sistemarla con le dita,sotto gli occhi della mora che pian piano sentiva le guance andare a fuoco. Nel mentre gliela sistemava poi,gli era venuta l'insana idea di fare un piccolo esperimento che subito mise in atto,separando i ciuffi dalla solita frangetta unita rendendo simile a quella della sua lady. E finito il suo operato, iniziato per gioco, si ritrovo a spalancare gli occhi;se non fosse stato per i capelli ,che invece di essere raccolti nei vecchi codini ai lati della nuca, erano attualmente tirati nell'alto chignon, le bastava la maschera rossa a poins neri e sarebbe stata la copia sputata di LadyBug! Pure i suoi occhi,erano gli stessi!Stessa tonalità,e ne era sicuro visto che molte volte si era ritrovato abbastanza,e pure troppo,vicino al suo viso in quei non pochi tentativi di rubarle un bacio. Ma no,non poteva essere!Dopo anni che si conoscevano se ne sarebbe reso conto che la sua migliore amica fosse in realta l'eroina di Parigi!Anche se questo discorso non reggeva..se no anche lui sarebbe stato scoperto da molto tempo...No,non poteva essere vero,e poi come la si metteva con Alya e il suo LadyBlog?? Se ne sarebbe di certo accorta se la sua compagna di banco del liceo fosse stata LadyBug!Vero..? Non sapeva più che pensare! Gli venivano in mente tutti i motivi più disparati per cui poteva essere lei  non!  Non appena trovava una prova schiacciante che affermasse che non poteva essere lei,per esempio il carattere,subito veniva infranta,perchè anche lui nei panni di Chat Noir era diverso rispetto nei panni di Adrien Agreste!Non poteva sapere nemmeno se tutte le volte che appariva LadyBug ,Marinette fosse presente siccome non ci aveva mai fatto caso!Era troppo impegnato ad occuparsi di sistemare il cattivo per le feste! 

<< A-Adrien..? >> fu la voce di lei a destarlo << Ti senti bene...?Sei diventato tutto pallido..sicuro di voler andare? >>

<< S..si si sono sicuro Marinette non preoccuparti! >> cercò di essere il più credibile possibile! Non poteva fare conclusioni affrettate! << Iniziamo ad andare o arriveremo davvero in ritardo! >> rispose in tutta fretta ridacchiando nervosamente per cercare di mascherare il suo disagio,  e prendendola per mano cominciò ad avviarsi fuori della stanza e successivamente dalla villa, tutto sotto lo sguardo confuso della mora che lo seguiva.
Doveva distrarsi dal collegare LadyBug a Marinette. E cosa poteva esserci di meglio che una festa per distrarre la propria mente?





Angolo Autrice:
Emh...salve o meglio buongiorno!Mi presento,sono EleSti,ed erano molti anni che non scrivevo una storia che poi avrei pubblicato!Quindi possiamo dire che è come la prima volta!
Chiedo già scusa per la struttura del testo se è tutta unita,ma sto avendo dei problemi anche utilizzando l'htlm che non mi fa andare a capo i paragrafi! 
Sono un disastro per questo genere di cose! E se per favore qualcuno mi potesse dire dove sbaglio,gliene sarei eternamente grata!
E beh,che dire,spero enormemente che questa  storia vi possa piacere e che non ci siano troppi errori di tutti i generi! Aggiornerò  molto presto il secondo  capitolo in settimana,sperando di aver risolto i problemi tecnici!
Detto questo,ringrazio chiunque abbia letto l'inizio  di questa storia in questo nuovo fandom!
Al prossimo capitolo,EleSti

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Capitolo 2
*** capitolo II ***


Se pensava bastasse del baccano,della musica ad alto volume e delle bevande ,che ormai non capiva più la differenza tra un Manhattan e un Long Island, per distrarre la mente, si sbagliava di grosso il modello parigino. Non in un solo momento aveva abbandonato con lo sguardo la sua miglior amica senza sovrapporla con la figura di LadyBug! Ogni azione che ella agiva non faceva altro che sembrare la medesima azione della eroina. Insomma,non riusciva più a separarle e la cosa lo stava facendo impazzire, tanto che si era allontanato dal gruppo,usando la scusa del ''ho bisogno di aria'',la più banale che potesse esistere insomma. Che cosa doveva fare? Non poteva mica prenderla, guardarla fisso negli occhi e chiederle ''sei tu LadyBug?!''!! E se fosse davvero lei!?E se invece non lo fosse?!Che figura ci farebbe! E lei invece??Come potrebbe mai reagire!

Aveva seriamente provato ad annebbiarsi la testa,bevendo in un sol sorso tutte le bibite che gli capitavano di mano,ma non sembravano funzionare!  Tutto sembrava contro di lui!E di certo non poteva parlarne con nessuno! Al massimo avrebbero riso di lui! E anzi aveva provato a chiedere consigli a Plag,ma che ottenne in cambio? Uno striminzito << Chiedilo e togliti il dubbio >> che lo aveva lasciato a dir poco sbigottito.

E ora se ne stava li,fuori dal locale mentre tutti al suo interno di sicuro stavano vivendo la più bella festa mai vissuta e lui se la stava perdendo!Ma tra tanti momenti per avvicinare le loro immagini,proprio oggi doveva venirgli l'insana idea di giocare con la sua frangetta?! E perchè non se ne era reso conto prima?!Tutto sembrava essersi concentrato in quella giornata!E dire che era iniziata cosi dannatamente bene!Ma poi LadyBug gli dice che vuole-... Un momento ci volle per bloccare finalmente la fabbrica dei pensieri del biondo. LadyBug le aveva detto che si sarebbe confessata al suo..al suo primo amore..quindi...lo avrebbe fatto anche Marinette...? Si sarebbe confessata a un ragazzo..che attualmente era in..in quel locale?! E se l'avesse corrisposta si sarebbero messi insieme..?No. No,no , no e poi no. Non avrebbe perso,la donna della sua vita , e la sua migliore amica, nello stesso giorno e nello stesso istante. Non avrebbe potuto accertarlo mai e poi mai. E se poi quel ragazzo con la corrispondesse? Conosceva Marinette, sapeva che se l'avesse rifiutata non sarebbe mai stata arrabbiata verso quel ragazzo, di sicuro gli avrebbe sorriso e  e si sarebbe allontana per non far vedere quanto soffrirebbe e avrebbe pianto,tanto,troppo. Sapeva quanto l'amica fosse sensibile ma testarda e mettesse il bene degli altri d'avanti a suo. Sapeva che avrebbe fatto in modo di non far pesare il rifiuto a chi voleva dirgli che l'amava. Sapeva che era troppo buona per arrabbiarsi. Sapeva che era così forte e che non volesse far vedere le sue debolezze agli altri come faceva...come faceva LadyBug...come aveva fatto qualche ora prima...mordendosi il labbro...guardando in basso...sbattendo le palpebre...strusciandosi l'occhio..coprendosi la bocca...rintanandosi al proprio petto,pur di non farla vedere stare male...non facendosi scappare troppe lacrime o singhiozzi...e solo in questo momento inoltre confrontò questo momento con un altro,avvenuto anni fa. 


Era andato a casa di Marinette una mattina nelle vesti di Chat Noir già con l'intenzione di confortarla marinando per le la mattina scolastica,come se per via del ruolo che aveva non lo facesse di già,ma questa volta invece che essere un obbligo per proteggere Parigi,questa volta era un dovere da amico per Marinette,era un suo dovere proteggerla. Quella mattina in classe Cloè l'aveva di nuovo ridicolizzata davanti a tutti per dimostrarsi migliore di lei,come se fosse possibile! Ma questa volta ci era andata giù pesante,era riuscita a prenderle dalla borsa il suo quaderno dove si dilettava a schizzare abiti di tutti i tipi,e aveva iniziato a scarabocchiarci sopra,a rovinali,commentarli e a stappare le pagine di quelli che reputava inguardabili,il tutto sotto lo sguardo di Marinette e di tutta la classe che pian piano stava rientrando in aula attirata dal baccano,e il biondo compreso. Marinette,insieme ad Alya,Lila,che si era lasciata i rancori per Adrien e LadyBug per quanto assurdo sia alle spalle, e a Nino stavano cercando di recuperare il quaderno,inveendo contro la bionda di piantarla.Poco dopo li aiutò anche Adrien,magari avrebbe cambiato per Cloè la presenza del biondo. Persino Sabrina le chiedeva di smetterla,che stava esagerando questa volta. Ma quando mai Cloè fa quello che le dicono di fare? E come se non fosse abbastanza,comincio a prendersela non solo con ciò che c'era all'interno del quaderno,ma anche con la sua proprietaria. Marinette con un agilità da rendere fiera la professoressa di educazione fisica era riuscita a riprendere il suo quaderno ma subito dopo Cloè l'aveva spinta contro il muro. Se era finita lì?Ma per niente, sembrava non averne abbastanza Cloè quindi non appena Marinette che per la botta si sedette a terra stringendo il suo quaderno al petto e quando apri gli occhi tenuti chiusi le sfuggi una lacrima,la figlia del sindaco riprese ad attaccarla nel peggiore dei modi verbali possibile,anche quando tutti i suoi compagni si erano messi tra lei e Marinette per farla allontanare dalla loro amica e rappresentante non smise di inveirle contro. E non appena Adrien si voltò per assicurarsi come stesse Marinette,fu come se gli avessero colpito con un pugnale al cuore alle spalle per ciò che vide :Marinette,ancora seduta a terra, non era più riuscita a trattenere le lacrime che copiose le scorrevano sulle gote intenta a mordersi il labbro inferiore,tanto che un piccolo rivolo di sangue le stava percorrendo il labbro,ancora se lo ricordava impresso nella propria mente, tale era la forza utilizzata da lei pur di non far sentire i propri singhiozzi. E Adrien non ebbe nemmeno il tempo di chiamarla che lei non appena si rese conto che l'aveva notata in quello stato, subito di alzò e corse fuori dall'aula,senza mai voltarsi anche dopo che quasi tutti i suoi compagni la stavamo chiamando. Il biondo agì d'istinto e le corse dietro fregandosene delle conseguenze ,promettendosi che al suo ritorno non l'avrebbe fatta passare liscia a Cloè,non questa volta e mai più. La inseguì finché non la vide correre verso casa, e non trovando altre soluzioni,entrato in un vicolo subito quasi urlò "Plag,Trasformami!" per entrare nelle vesti di Chat Noir. Finita la trasformazione balzo con agilità sui tetti senza farsi notare troppo fino ad arrivare alla finestra della sua amica,appiccicandosi il più che poteva al vetro per cercarla nella camera.Sapeva che era lì,sentiva i suoi singhiozzi. E finalmente la vide,era sulla chaise long mentre riversava il suo dolore sul cuscino che di sicuro si stava bagnando dalle lacrime salate della mora. 

Non potendo più resistere, Chat tirò a se con più forza la finestra e poco dopo si aprì e subito entro nella stanza,e se non si fosse aperta con le buone era disposto ad utilizzare il Cataclisma se necessario! Marinette sembrava non essersi accorta dell'altra presenza che pian piano si stava avvicinando a lei.

<< Ma-Marin- >> subito scosse il capo << Hey...puuur-incipessa...? >> cercò di ottenere la sua attenzione,sfiorandole delicatamente la schiena. La vide subito sobbalzare e alzare lo sguardo verso l'intruso accorgendosi così di lui.

<< Cha-Chat..?!Cosa...come..?! >> al vederlo spalancò gli occhi non sapendo più che pensare. Perchè lui era li?Perchè era li in quel momento?Proprio ora che si sentiva debole?!Stava già per intimargli di andarsene ma non appena aprì bocca,le dita artigliate guantate di nero del felino si poggiarono sulle labbra gonfie con piccoli accenni di sangue della ragazza,impedendole così di parlare.

<< So che al momento non vuoi che io sia qui,Marinette... >> disse subito << E so-Volvevo dire!Non so per quale motivo tu stia piangendo,ma non appena ti ho vista uscire dalla tua scuola e correre qui a casa per rifugiarti,ti sono inseguito!E dopo essermi appiccicato letteralmente a quella finestra >> disse indicandola << e vederti piangere da sola,non potevo starmene con le mani in mano,a vederti qui a soffrire,perchè anche se sei corsa qui a rifugiarti come farebbe una gattina impaurita,avrebbe comunque bisogno di un gatto su cui sfogarsi,e se tu sarai quella gattina,che pur di rimanere da sola caccerà le unghie ,io sarò che quel gatto su cui la gattina potrà rintanarsi per sfogarsi in qualsiasi modo,sia rintanandosi tra le sue zampe,sia ferendolo e graffiandolo finché non si sentirà meglio! >> disse tutto di un fiato,prendendola per le braccia,mentre lei lo guardava con gli occhi spalancati,lasciando le lacrime libere di scendere << Perchè sono serio quando ti dico,che non me ne andrò fa qui finché non starai meglio!Nemmeno un akuma potrà farmi allontanare da te!Rimarrò qui dove potrò proteggere la mia principessa! >> affermò infine,guardando dritto negli occhi l'amica,parlandole con il cuore in mano,convinto della sua decisione. 

Era già pronto a vederla inveire contro di lui per mandarlo via,ma la cosa che lo  stupì più di ogni cosa,fu il capo moro fiondarsi sul suo petto,dando sfogo alla sua tristezza. E l'eroe quasi di'istinto la strinse a se,confortandola il meglio che poteva,sfruttando tutte le capacità che possedeva.Lei continuava ancora a trattenersi,a stendo tratteneva i singhiozzi,riusciva a capirlo vedendola sobbalzare. Era ammirevole il come si ostinasse a non farsi vedere più fragile del dovuto.E per quanto si ostinasse a negarlo,Marinette era forte,la più forte di tutti,che metteva il mondo davanti al suo bene. Cominciò ad accarezzarla la chioma nera dai riflessi blu,ormai dalle code disfatte e la schiena percorrendo con la mano artigliata tutta la sua lunghezza,pur di darle conforto. 
<< Ora sei al sicuro >>,   << Ci sono io adesso >>,   << Non piangere,Principessa >>,   << Passerà tutto >> e tant'altro sussurrava all'orecchio della sua principessa, e una volta che si sistemo meglio sulla chaise long pote tenerla meglio tra le braccia,potendola cullare e coccolare e l'avrebbe fatto finché avrebbe avuto bisogno di lui.E ci sarebbe sarebbe stato a costo di rimanere per tutto il giorno con lei,non avrebbe mai potuto lasciarla sola.Quel giorno fortunatamente non ci furono attacchi da parte delle akuma,e ricorda che ringraziò mille volte Papillion per essersi preso quel giorno di ferie,e per non aver sfruttato il malessere della sua principessa.


E anche se per circostanza diverse,per lui era stata la stessa situazione affrontata ore prima con la sua Lady. Aveva rivissuto tutto una seconda volta e non se ne era reso conto stupido com'era!Ed in entrambe era nei panni di Chat. E perchè...il resto? Per dieci anni,è sempre stato accanto a lei,affrontando di tutto..akuma...Papillion...compiti in classe impossibili...estati...festività...si sono sempre sostenuti a vicenda in tutti questi anni...come lui gli era sempre vicino nei panni di Chat Noir,lei nei panni di Marinette si era sempre resa disponibile e pronta ad aiutarlo...

Si ritrovò a sorridere. Quindi...LadyBug forse era Marinette eh..?Quella ragazza..anzi donna,che si veste quasi ogni giorno con una tuta rossa a poins,sicura,coraggiosa,agile,talentuosa e determinata,era la stessa donna che vedeva ogni giorno a casa sua,determinata,dolce,timida,spiritosa,gentile e forte...si perchè quella realmente forte,partendo dal fatto che entrambe fossero la stessa persona,era Marinette,se lo sentiva,e lo sapeva. Ora che ci rifletteva finalmente con tranquillità,nei panni di LadyBug non poteva esserci nessun altra che non Marinette. Poteva affermare che fosse la più giusta e qualificata per esserlo.<> si ritrovo ad ammettere ad alta voce,poco importava se qualcuno l'avesse sentito,era la verità.Lo ammise con un sorriso ancora più ampio e con le guance leggermente rosee.E più pensava alla sua amat-!Spalanco gli occhi portandosi immediatamente davanti alla bocca la propria mano spalancata. Lui..lui amava LadyBug..e ciò voleva dire che..di conseguenza...amava Marinette..? Comincio a perdere qualche battito,mentre sentiva le guance andare in fiamme. 

Certo,sapeva che se amava LadyBug avrebbe amato allo stesso modo chi c'era dietro la maschera...ma mai si sarebbe aspettato che lei potesse essere Marinette.LadyBug l'aveva conquistata sin dal primo incontro,un colpo di fulmine oserebbe dire,e si da subito aveva cercato di far breccia nel suo core,mentre con Marinette...all'inizio per via di un brutto scherzo di Cloè l'odiava,ma poi lo stesso giorno dopo le lezioni,sembrava che quel suo odio per lui cessato,pure perchè quando era scoppiato a ridere per via che le si fosse chiuso l'ombrello che le aveva prestato con lei dentro lei non si era arrabbiata anzi aveva,sorriso dolcemente  e riso con lui ecco...poi pian piano era diventati amici e anche se a un ritmo molto lento imparava a conoscerla,anche se il suo continuo balbettio e linguaggio strano non avevano alcuna intenzione di sparire nei primi tempi,ma a lui non importava perchè aveva iniziato a conviverci e gli iniziava a piacere il dover tradurre quel marienettese fuori dal comune,per non parlare dei pomeriggi passati insieme sia con i loro amici sia da soli,per non parlare che ora in alcuni periodi dell'anno vivessero sotto lo stesso tetto e andrebbe avanti all'infinito per elencare tutte le cose che aveva vissuto con Marinette,nettamente maggiori e di ogni tipo,in confronto a quelli vissuti in presenza di LadyBug che tendevano a essere monotoni. E se loro due erano la medesima persona,con cui aveva trascorso insieme per ben dieci anni,voleva dire che,pian piano,si era innamorato di entrambe da sempre siccome era certo di amare LadyBug...? No,ok,non doveva correre a soluzioni affrettate innanzi tutto. Non era sicuro al 100% che la sua lady fosse la sua migliore amica....vero? Perchè si sentiva sconfortato adesso,nel immaginare che le due ragazze non fossero più la stessa persona..?  Era così..felice che fosse lei...che si era dimenticato la probabilità che invece non potrebbero esserlo. Strinse la mano a pugno sulla camicia all'altezza del cuore,dove le incrinature del suo cuore,che alla scoperta che fossero probabilmente la stessa persona stavano iniziando  a rimarginarsi,ricominciarono a formarsi,andando pian piano sempre più in profondità,aumentando il dolore. 

<< Cosa devo fare adesso..? >> chiese a vuoto,alzando lo sguardo verso il cielo sconfortato,in cerca di risposta,risposta che mai arrivo. Allora...inanzi tutto doveva sapere se era lei o no..per ciò che provava,e per chi, ci avrebbe riflettuto poi più avanti. 
Ora,come capire se è lei o no,senza chiederglielo direttamente? Magari poteva comportarsi come solo Chat poteva fare,o affrontare argomenti a cui erano a conoscenza solo lui e LadyBug,o addirittura..

<< Oh ma insomma ti decidi a dirglielo?! >>

Ad interrompere il suo cervello in funzione fu la voce squillante del kwami,che era uscito da fuori dal colletto della camicia << Si può sapere di che parli Plag?!Sto cercando di capire come- >>

<< Finalmente è lì,da sola,che aspetta solo che tu le si avvicini per parlarle!Magari si sta penando per la tua assenza!Mentre ora tu sei qui,a sospirare il suo nome ogni cinque secondi!''oh Marinette'' ''Marinette sei tu quindi?'' ''Voi due siete..?'' >>sbotto scimmiottandolo.

<< E se non fosse lei?Non voglio rovinare il nostro rapporto per- >>

<< Tu la ami?! >> lo interruppe di nuovo fissandolo con sguardo fermo negli occhi,ormai innervosito.

<< Co-come? >>

<< Moccioso troppo cresciuto ti sto chiedendo se la ami!Si o no?! >>

<< S-si,ma non so se sia- >>

<< Cosa ti importa se sia LadyBug o meno?! >> sbraitò infine 
<< Quanto tempo ci vuole ancora perchè tu capisca che lei è innamorata di te?!Che è lì per te e che ti aspetta?!Ti aspetta da quasi dieci anni Adrien!Ti ama da dieci anni soltanto! >> più andava avanti il discorso del piccolo esserino nero più Adrien avvertiva che volesse dire altro,o che esprimesse altro << Cosa ti importa se è lei o no?! Non hai ancora capito che sono simili?!E ti sei mai chiesto perchè sei così attratto misteriosamente da LadyBug fin dal primo giorno che vi siete incontrati?! >>

<< E' stato un colp- >>

<< Osa solo pronunciare LadyBug e colpo di fulmine nella stessa frase e nasconderò camember in tutta la tua camera! >> lo minacciò facendo impallidire il ragazzo << La fortuna e la sfortuna in tutti i secoli che ho vissuto si sono sempre attratti peggio delle calamite!Lo stesso vale per la creazione e la distruzione!C'è l'una senza l'altra?!NO!Sono come lo ying e lo yang!Come può esistere quell'assurda goccia bianca se non c'è l'altra nera a completarla, per poi formare quello stupido cerchio?!La presenza di LadyBug è possibile perchè c'è ChatNoir e la presenza di ChatNoir è possibile grazie a LadyBug! >> il petto del piccolo corpicino nero non faceva altro che alzarsi e abbassarsi mentre stringeva le zampette in piccoli pugni. Ma perchè era così arrabbiato di punto in bianco?!

<< Se sapevi che erano la stessa persona avresti anche potuto dirmelo se la cosa ti infastidiva a tal punto! >> rispose iniziandosi a innervosire anche lui.

<< Non è questo il punto moccioso cocciuto!! >> urlò,e non l'aveva mai fatto,almeno non in presenza del biondo che rimase sbigottito.Ma come..se non era per quello,allora perchè si stava comportando così? << SI!Lo ammetto!So chi sia LadyBug!Lo so da quando andavi al liceo!Avvertivo l'altra kwami anche se non sapevo dove fosse!Ma poi un giorno la vidi mentre sgranocchiava in...in...in quel modo così dolce che solo lei poteva fare quei dannatissimi biscotti con le scaglie di cioccolato!E se ci ero arrivato io a chi era stata assegnata Tikki,voleva dire che anche tu potevi capirlo!E anche la sua portatrice!Questo dimostra il come vi siate rincorsi senza mai capire niente come due stupidi cani pulciosi! >> cosa...cosa stava comparendo vicino agli occhi del piccolo pluricentenario..? << Tu sei attratto da LadyBug perchè sei ChatNoir!Perchè lei è il tuo opposto a cui sei attratto!Ecco perchè! >>

<< Vorresti dire che ciò che provo non è vero..? >>

<< Ho forse detto questo!?Ti ho detto a cosa è dovuto!Tutti i ChatNoir erano attratti e innamorati della sua Ladybug!Ma nessuno ha mai avuto l'opportunità che hai avuto tu! >> sembrava quasi esasperato << Nessuno,dopo così tanto tempo,ha mai potuto conoscere la sua LadyBug senza le vesti del miraculous!Mentre tu sono dieci anni che ci stai accanto!Non puoi capire,il come sia brutto e...e crudele da parte tua anche se involontariamente,il farmi sentire continuamente la presenza di Tikki,il sentirla lì,sempre così vicina ma al contempo così lontana...e quando eravamo dentro quel maledetto baule del maestro Fu,quando ancora eravamo dentro i miraculous senza portatori per anni vicini,io non potevo sentire la sua presenza per fortuna,perchè se no si che sarebbe stato un inferno... >> affermo stringendo gli occhi << Sentirla dopo secoli e secoli nella stessa stanza..dopo essere stati separati...e anche se siamo stati per anni così dannatamente vicini...so di per certo che è straziante per Tikki! Noi du- >>

Questa volta,fu il biondo a interromperlo << Sei...tu...Tikki? >> chiese stupito Adrien senza formulare una frase a senso compiuto degno del marienettese ancora sconvolto e stupito,non pensando che anche i kwami potessero provare questo genere di emozioni.

<< Si...fin da quando siamo stati creati...ora capisci,perchè mi sono sempre comportato in quel modo?Il perchè ora io sia così impaziente che tu vada da lei,così che io possa finalmente rivederla?Perchè non la rivedo da quando la vidi mangiare quei biscotti nella vostra classe..e quell'immagine mi tormenta continuamente...non ce la faccio più ad aspettare,Adrien. Sopratutto se so che tu sappia la risposta a tutte le tue domande...e tu per me sei la soluzione per rivederla Adrien... >> 

Ora capiva cosa si era formato accanto agli occhi della divinità,erano..lacrime...lacrime di disperazione,d'amore,di tristezza,che scendevano lentamente,sulle piccole guance nere per poi precipitare sul terreno. Non pensava,il portatore del miraculous,che avrebbe mai visto il proprio kwami piangere...non credeva nemmeno fosse possibile..eppure eccolo lì che piangeva silenziosamente. Piangeva perchè aveva la possibilità di rivedere la...kwami che amava...aveva questa possibilità da moltissimo tempo di rivederla e magari abbracciarla...e a impedire tutto questo era lui. 

Non pensava fosse così sensibile,ma avvertiva i propri occhi pizzicare. Non credeva che il andare da Marinette per chiarire fosse di così vitale importanza non solo per lui,ma anche per loro. Secoli e secoli separati...e ora...si sarebbero potuti riabbracciare...e amare.

Si strofino il polso sugli occhi,e poi sorrise. Non sarebbe stata più la fonte del loro struggimento. Basta aspettare,progettare e sopratutto pensare.Doveva agire. Ma cosa più importante,doveva andare da lei.

<< Plag..? >> lo chiamo portando le mani a coppa sotto la divinità,la quale subito si sedette sopra di esse,cercando di darsi una calmata strofinando le zampe sugli occhi.

<< Che cosa vuoi moccioso..? >> eccolo,il Plagg che conosceva.

<< Pronto a rivedere Tikki..? >> chiese con gentilezza sorridendo al nero,aspettando una sua risposta.

<< Ancora domande stupide e ottuse...roba da non credere >> rispose sdrammatizzando e accennando un sorrisino << Lo sono da una vita intera... >> disse infine fissando il portatore.

<< Bene >> fu la semplice risposta del biondo,e subito dopo che Plagg si fu nascosto dentro la camicia, si girò verso la porta ed entrò. E nemmeno avesse avuto un radar,individuò all'istante Marinette,dove notò con immensa gioa,che all'istante anche lei aveva incollato gli occhi ai suoi.Smeraldo su oceano.Oceano su smeraldo.Riusciva a vedere anche se da lontano le gote arrossate di lei,e sperava non fossero per il caldo afoso.

<< E tu sei pronta,Marinette? >>






Angolo Autrice:
Eee buonasera a tutti!!!Ecco a voi il secondo capitolo di After Ten Yeas!! E questa volta la tecnologia è stata clemente con me,permettendomi fin da subito di pubblicare il testo come doveva essere! E....emh.....e adesso che dico?? Beh spero che vi piaccia abbastanza se non di più di come vi sia piaciuto il primo! E spero sarete in tanti a recensire! Sia recensioni positive che negative! Pure perchè mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se vi piace! E' pure bello sapere le opinioni di più persone,così magari per potersi aoiutare a vicenda per migliorare sempre di più! Ovviamente non per forza sia chiaro! Intanto comincerò la realizzazione del terzo capitolo!!
Eee detto questo vi saluto!
Al prossimo aggiornamento,
EleSti

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


<< Ragazzi vado un attimo fuori,ho bisogno di aria qui dentro si soffoca! >> aveva detto il biondo attirando l'attenzione di Alya,Nino,poggiando su le loro spalle una mano in modo che lo sentissero per via della forte musica, e Marinette.

 Aveva addirittura ridacchiato un po' ,forse per smascherare lo strano comportamento che aveva dall'inizio della serata. E sopo esser arretrato a qualche passo dalla porta,seguito dagli occhi della franco-cinese,si era voltato un ultima volta per vedere quest'ultima,facendola arrossire. Come mai la stava guardando così? Con quei occhi che esprimevano confusione e incertezza ma anche decisione...e anche qualcos'altro che non riusciva a decifrare? Un qualcosa che faceva quasi illuminare gli occhi smeraldini del ragazzo. Trattenne il fiato e lo sguardo finché poté,ma non reggendolo più fece finta di aver avuto un attacco di sete improvviso tale da farla girare e dare attenzione al proprio bicchiere...con solo una minuscola goccia giallognola! Ma insomma, perchè non ne faceva una giusta?! Aspettò qualche secondo ancora prima di voltarsi dove prima c'era Adrien,che attualmente stava varcando la porta del locale.
 
Sospirò pesantemente ,rilassando finalmente le spalle,cercando di riordinare le idee che confuse le giravano dentro il capo moro. Voleva capire il perchè Adrien si stesse comportando in modo così strano,da quando si erano avviati verso il locale. E ne vogliamo parlare di come la guardava? La stava guardando nello stesso modo di prima da quasi tutta la serata e la mora non ne concepiva il perchè. Inoltre la metteva continuamente in uno stato,non di imbarazzo,ma quasi. Era come se dovesse capire all'istante qualcosa,celato nel suo sguardo attento ad ogni cosa facesse,che ovviamente non riusciva a comprendere solo guardandolo. Aveva fatto qualcosa di sbagliato forse in sua presenza o con il padre? Non sapeva nemmeno cosa poi! Di cose bizzarre ne faceva tante,il suo lato goffo e impacciato non era svanito negli anni,come se la presenza del miraculous della fortuna non fosse servito a mandare via la sfortuna che girava intorno a lei da sempre quando era nelle vesti di comune parigina. 

A distrarla fu la lieve gomitata ricevuta dalla sua amica Alya,che dopo aver ottenuto la sua attenzione,aveva mosso il capo verso la direzione in cui si era diretto Adrien. Alya sapeva cosa avesse in mente di fare Marinette quella sera. Voleva che lo raggiungesse? Al solo pensiero che sarebbe potuta rimanere da sola con lui,finalmente visto che sembrava che tutte le volte che ci provava succedesse sempre che qualche loro vecchio compagno dovesse per forza in quell'istante parlare con loro, la fece arrossire. Non che capitasse di rado il rimanere da soli. In questi ultimi anni era riuscita a tener a bada le proprie emozioni quando era in sua presenza. Ne era stata quasi obbligata poi visto che rimaneva per lunghi periodi a casa Agreste, e siccome avrebbe visto Adrien,non sempre,ma almeno una volta al giorno,doveva cambiare almeno un po il suo atteggiamento da perdutamente innamorata.

Ammetteva che poi più andava avanti,più era difficile creare scuse per le sue inspiegabili assenze,dovute alla sua doppia identità,che sembravano anche funzionare. I primi tempi di convivenza nella casa Agreste non era stata semplice poi,e nemmeno all'università dove grazie al padre di Adrien era riuscita ad iscriversi. Non era mica come al liceo,che poteva assentarsi quando voleva,anche se era LadyBug! Ogni mattina mentre si dirigeva verso l'università sperava,incrociando le dita addirittura,che non ci fosse bisogno di lei. E non era nemmeno passato qualche mese che ottenne la possibilità dello stage in cui poteva seguire in quel caso un'impresa o uno stilista,in quel caso,Gabriel Agreste!Una cosa di cui non andava esattamente fiera,fu il aver rivelato,senza dir nulla a ChatNoir che tutt'ora era all'oscuro, a Papillion,ovvero al signor Gabriel Agreste che lei fosse LadyBug.Gli disse chi era direttamente il primo giorno,senza nemmeno il bisogno di ringraziarlo ancora mille volte dell'opportunità che gli aveva offerto!Lo aveva fatto perchè dopo tutto quello che aveva fatto per lei,non pensava fosse giusto mentirgli per poi assentarsi innumerevoli volte,come se fosse una mancanza di rispetto nei suoi confronti!Per dimostrare che dicesse il vero aveva addirittura fatto uscire allo scoperto Tikky,che fu felice di riconciliarsi con Nooroo.Molte volte li lasciavano soli così che potessero parlare liberamente,provvisti di una scorta di cibo,biscotti e spicchi di mela,se mai avessero avuto fame.Lo fece anche per non avere problemi con lo stilista,che capì subito la situazione e l'appoggiò,promettendo ti mantenere il segreto. Questo aveva permesso a Marinette di essere più tranquilla sul come agire,se da Marinette o da LadyBug. Ogni tanto aveva dei ripensamenti,certo. Papillion sapeva chi era,e ovviamente anche il maestro Fu,allora perchè non dirlo anche a Chat?Non era giusto nei suoi confronti...e anche ora era dubbiosa sul dirglielo...ma se fosse rimasto deluso,nel sapere che era una comune ragazza la sua LadyBug?No,meglio non rischiare,meglio non infrangere la donna che lui vedeva con una che non apprezzava nemmeno se stessa. Anche se non ne andava fiera di continuare a mantenere con lui. Se non altro,invece,era abbastanza fiera che da Marinette non balbettasse troppo mentre parlava con Adrien,era già un passo avanti.

 Si accorse che Alya la stava ancora osservando,aspettava di certo una risposta. Ovvero,dichiararsi con Adrien! Le ci era voluto molto tempo per decidersi se farlo o no,anzi,se non fosse stato per lei e per Tikky, starebbe ancora a rimuginare se farlo o meno.Come se per la mora non fossero già abbastanza dieci anni. Decide di rispondere subito all'amica prima di ritornare al turbine di pensieri che aveva da tutto il giorno,e le mimò con le labbra un ''glielo dirò più tardi'' accompagnato da dei gesti con le mani. Alya mise su una specie di piccolo broncio,non del tutto convinta di questa sua decisione, aveva l'opportunità di rimanere sola con lui, perchè non cogliere questa occasione?Carpe Diem non le diceva nulla? Sebbene questa sua scelta non le piacesse un granché l'accetto,riprendendo a parlare con Nino. Su cosa la mora non sapeva di preciso,ma molto probabilmente di musica,visto che non parlava di altro il bruno. Si perse nell'osservarli, erano così dolci. Lui non faceva altro che tenerle la mano e guardarla continuamente e lei non faceva altro che sorridere. Ad un certo punto li vide allontanarsi e dirigersi verso la postazione del Dj,per dare il cambio molto probabilmente. Fece mettere Alya davanti a lui e guidandola con le proprie mani gli illustrava tutti i pulsanti che c'erano sul punto di controllo e sulla loro funzione. Durante il liceo tutta questa dolcezza non era ancora nata,anzi si ricorda che molte volte Nino cercasse di non rimanere quasi mai più di troppo solo con Alya,chiedendo ad Adrien molteplici favori di uscite non programmate,perchè anche se non lo dimostrava era molto,molto timido verso la propria ragazza. Ma sembra che ora questa timidezza sia svanita,dimostrandolo stando sempre vicino a lei. Li invidiava moltissimo,loro due. Da sempre desiderava circostanze simili tra lei e Adrien,ma ahimè,sembrava non non arrivassero mai. Per quanto ci provasse,lui sembrava non accorgersi dei suoi sentimenti,oppure si? Non era brava nel cogliere questo genere di cose. Per questo però si era decisa, non poteva continuamente aspettare che lui se ne accorgesse. Aveva gia aspettato dieci anni, e ora era giunto il momento di farla finita. Si sarebbe dichiarata al suo Adrien! Alla sola idea le si stampò in viso un sorriso a trentadue denti!Tanto era felice,sopratutto dopo averne parlato con Chat!Era stato così dolce con lei,nell'averla abbracciata e consolata,proprio come fece anni prima,anche se in quell'occasione era nei panni di Marinette. Era proprio quello che le serviva per andare avanti con la sua decisione! Certo,ogni tanto si rabbugliava. Sapeva che molto probabilmente, Adrien non corrispondeva i suoi sentimenti,anche perchè lui era sempre perfetto, in qualsiasi circostanza! Riusciva a fare qualsiasi cosa nel modo più perfetto possibile! E il come sia diventato sempre più bello?Da mozzare il fiato? Non per niente la sua carriera si era elevata!Da semplice fotomodello,a un modello completo. Partecipava alle sfilate di moda del padre,a cui lei seguiva come stagista,partecipava alla realizzazione pubblicità di cosmetici oltre che di vestiti. Molte volte viaggiava,e lei aveva l'opportunità di venire con loro addirittura!Quindi aveva potuto sempre sostenerlo,anche se non sempre nel modo che voleva. Era così cambiato,lui,mentre lei era rimasta la solita ragazza,certo meno goffa,timida e impacciata, che aspira a diventare una gran stilista,come Gabriel Agreste, che aveva ancora molto da imparare. Sospirò ancora. Doveva prepararsi ad affrontare già mentalmente le conseguenze di un molto probabile rifiuto. Ovviamente non gli avrebbe fatto pesare nulla,non voleva farlo sentire in colpa di un sentimento che non provava,non il suo Adrien. L'avrebbe accettato...come aveva detto a Chat Noir..doveva comportarsi come si comporterebbe LadyBug ecco! Quel suo lato era nettamente più forte di quello di Marinette! Lo sapeva per certo che lei non era forte,per questo tendeva a tenersi tutto dentro. Se gli altri non vedono il tuo dolore,non si preoccupano...no? Ed ecco l'ennesimo sospiro. Non doveva distrarsi,doveva concentrarsi sul suo obbiettivo! Eh..si...come doveva iniziare il discorso? Oh no! Si era dimenticata tutto!Come si possono dimenticare ore e ore di prova davanti allo specchio di un bagno per una settimana intera?! Beh,tanto impossibile non era,se l'aveva appena fatto. Sbatte la testa sul bancone dell'angolo bar chiudendo gli occhi. Fantastico, ora la cosa di cui era più sicura era andata in frantumi!Perso nei meandri della sua memoria.

Senti qualcosa tirarle,precisamente la borsa,e aprendo gli occhi nella posizione in cui era già,noto la piccola rossa kwami cercare di ottenere la sua attenzione. Marinette batte un paio di volte gli occhi,cercando di capire cosa le volesse dire. Tikky si batte la zampa sulla fronte esasperata,poi indicò la porta del bagno e finalmente la sua portatrice capì. 

Una volta raggiunto e chiudendosi dentro il bagno,la divinità poté uscire allo scoperto.

<< Marinette!Si può sapere che ti prende?Sembri giù di morale sempre di più! >>

<< Eh?No no Tikky!Sto bene tranquilla! >> cercò di essere il più credibile possibile per tranquillizzare la piccola amica,aiutandosi con lo gesticolare con le mani << E' che mi sto gia preparando per il rifiuto di Adrien ecco... >>

<< Marinette... >> disse sospirando << Come puoi sapere che ti  rifiuterà?Suvvia sei una così della ragazza!Sei talentuosa!Bella!Passate molte volte il vostro poco tempo libero insieme anche se avete moltissimi impegni!Come può non essersi innamorato di te?? >>

 << Perchè sono Marinette e lui Adrien,nonnina >> rispose ridacchiando subito al mini broncio comparso sul viso di Tikki, la chiamava così tutte le volte che facevano quei genere di discorsi.

<< Non è un motivo per cui dovrebbe rifiutarti! >> rispose incrociando le braccine e chiudendo gli occhi,cercando di dimostrarsi più autoritaria << Seriamente Marinette...dovresti più tosto prepararti alla sua più probabile dichiarazione d'amore nei tuoi confronti! >>

Per tutta risposta la franco-cinese scoppiò a ridere. << Suvvia Tikki!Siamo realistiche! >> riuscì a dire calmando la propria risata.

<< Io sono realistica Marinette! >> affermò << Tu non hai niente che non abbiamo le altre >>

<< Appunto Tikky..non ho niente che le altre non abbiano..ciò significa che sono una normale ragazza per metà cinese,dove lui sa parlare meglio la mia lingua che io...mentre lui è..beh..lui... >> subito dopo abbasso lo sguardo << Vorrei tanto essere come LadyBug...lei si che riuscirebbe ad affrontare senza paura una situazione del genere...>>

<< Ma Marinette..tu sei LadyBug e LadyBug è Marinette,siete la stessa persona! >> le ricordò << Non hai nulla da invidiarle,perchè le stesse cose che ha lei,le hai tu!E non dovresti andare avanti stando nell'ombra di una persona che tu stessa sei. Tu puoi essere LadyBug anche senza la maschera,come LadyBug può essere Marinette con la maschera!Perchè è questo alla fine LadyBug!Una Marinette con la maschera!LadyBug è solo un nome che serve per la tua sicurezza,non perchè tu e lei siete diverse!Non esiste nessuna LadyBug!Esiste solo Marinette,ovvero tu!Perchè tu sei vera,reale,e ci sei sempre,mentre per lei,ha sempre bisogno di te per ''vivere''! >> disse con decisione!

Marinette spalancò gli occhi. Era davvero così?Esisteva solo una sola persona,ovvero lei?Che era la unica e sola personalità tra le due,la sua?E rieccole,le lacrime,anche se di mille sentimenti diversi, che sperava avesse fatto uscire tutte qualche ora fa con Chat.Stava piangendo pure perchè aveva capito tutto,l'aveva capito finalmente. Lei era solo Marinette. 

<< Marinette... >> la chiamò la rossa,non sapendo più cosa dirle,per sollevarle il morale male interpretando le sue lacrime che ora scendevano copiose sul suo viso,quindi si avvicino alla sua guancia abbracciandola,bagnandosi delle lacrime salate della mora. Abbraccio che corrispose subito la portatrice,poggiando senza farle male le mani su di lei. << Andrà tutto bene...proprio come ha detto ChatNoir... >>

<< Lo spero Tikky...lo spero proprio... >>

E rimasero lì,abbracciate mentre la mente di Marinette riprendeva il suo percorso. Non si sarebbe tirata indietro questa volta, glielo avrebbe detto,senza girarci troppo intorno,era meglio così. Anche se si fosse ricordata il discorso progettato da tutta la settimana,non l'avrebbe più sfruttato. Era troppo lungo,con troppi giri di parole.Non era da lei usarli,non era da Marinette. Non li avrebbe retti,di sicuro nel mezzo del discorso sarebbe scoppiata. Perchè Marinette parlava dicendo le cose che sentiva nel cuore.Avrebbe preso Adrien in disparte,una volta che sarebbe tornato,se già non lo era,e sarebbe stata il più diretta possibile,anche se l'avrebbe portata a svenirgli davanti. Perchè Marinette era temeraria,e voleva parlargli in modo che per almeno quel poco tempo che avevano,fosse per una volta davvero il suo Adrien. Avrebbe cominciato a blaterare?Si,perchè Marinette era timida e impacciata,e se l'avrebbe corrisposta,avrebbe amato anche quel suo lato.  Sarebbe stata dura,ma ci sarebbe riuscita,e nel dirgli le due fatidiche parole,lo avrebbe fatto guardandolo negli occhi di cui si era innamorata. Perchè Marinette era coraggiosa,sapeva affrontare di tutto. Ci sarebbe stata male al suo rifiuto?Si,ma Marinette avrebbe fatto in qualsiasi modo di non fargli pesare la cosa. Perchè? Perchè Marinette metteva sempre il suo bene d'avanti agli altri,qualsiasi cosa accada. Avrebbe cercato di metterlo a suo agio,magari provando a farlo sorridere o ridere. Perchè Marinette era spiritosa,e farebbe di tutto per tranquillizzarlo. Se l'avrebbe corrisposta sarebbe stata felice?Oh diavolo si,perchè Marinette era molto emotiva, mostrava sempre le sue emozioni positive come quelle. Se Adrien volesse del tempo per innamorarsi di lei,o per decidere cosa fare,gliela avrebbe dato? Certo,Marinette era paziente, gli avrebbe stato tutto il tempo del mondo se necessario per fargli dire "si".Si sarebbe tirata indietro dal dichiararsi?No,perchè Marinetta era determinata a fargli capire quello che provata da molto,troppo tempo.Questo era Marinette, ma sopratutto, al rifiuto di Adrien,sarebbe riuscita ad andare avanti? Si,ci sarebbe riuscita. Perchè?Perchè Marinette era forte.Si,lo ammetteva ,a volte credeva di non essere forte,ma avrebbe preso la forza necessaria che utilizzava con LadyBug,perchè lei era forte. Anche Marinette era forte!Marinette sarebbe andata avanti. Non sapeva quanto tempo ci avrebbe messo,ma l'avrebbe fatto, senza sparire dal nulla,pur di non vederlo.

Aveva finalmente smesso il suo pianto silenzioso,sostituendolo con un enorme sorriso,rassicurando cosi la divinità quantistica che si era allontana per vederla meglio,restituendole il sorriso. 
Strofinandosi il dorso sulle guance per asciugarsele,attese che Tikky tornasse dentro la borsetta fedele che le accompagnava da anni ormai ed uscì dal bagno,lieta di sapere di non trovarci una fila kilometrica,visto che era l'unico presente in tutto il locale.

 Ritornò allo stesso posto in cui era seduta prima,salutando l'amica da lontano ancora con Nino alla postazione del dj che sembrava essersi accorta della sua assenza, e vederla li tutta sorridente l'aveva rassicurata.

Bene!La grinta,c'era. La forza,c'era. Una comoda sedia,perchè sentiva le gambe molli,c'era. Il bicchiere ancora vuoto,con tanto di un ombrellino azzurro shok che non aveva notato prima,c'era. Amiche fedeli che l'appoggiavano,c'era. Marinette,c'era. Tutto pronto,mancava soltanto...

Sentendo un brivido percorrele tutta la lunghezza della schiena e subito si voltò. Lui era lì. E la stava guardando ,dove non sapesse di preciso,visto che era stata catturata dai suoi occhi smeraldini. Erano diversi rispetto a prima...brillavano quasi,di luce propria,e ancora una volta, si innamorò dei suoi occhi. Arrossi,poi,nel vederlo pian piano avvicinarsi verso di lei,con quella camminata meravigliosa acquisita grazie alle innumerevoli sfilate,il viso non più da ragazzino ma più uomo,quasi spigoloso ma attraente e un bellissimo sorriso sulle labbra degno del ruolo che faceva da quando era giovane.

Adrien,c'è.





Angolo Autrice:
Eee buonasera a tutti! Se si è notato , si, sembra che non riesca mai ad aggiornare i capitoli quando c'è il sole! Pure perchè questa storia,riesco solo a scriverla di notte a quanto pare. Diventerò una nottambula me la sento...
Cooomunque! Ecco a voi un nuovo capitolo! Questa volta dal punto di vista di Marinette! (ma non mi dire..)
Grazie al cielo,la tecnologia non mi sta dando più problemi. Mentre adesso è internet che mi sta tradendo .
Mentre la grammatica....eh...la grammatica è la grammatica, e spero che in questo capitolo sia per lo meno almeno l'1% migliorata rispetto agli altri capitoli. Se no pace.
Spero vi sia piaciuto questo capitolo infine! Sia a coloro a cui sono grata stanno continuando a seguire la mia storia,sia a chi hanno iniziato da poco a leggerla!

In più, volevo cogliere l'occasione per ringraziare :
Itacina
Kitty noire 04
Tempestabig
Pepe007
Fairytales lovers
Stella cometa 94
per le loro recensioni! Sono felice anche solo che abbiate recensito,oltre per quello che mi avete detto! E sul serio, sono davvero felice che vi stia piacendo già dai primi 2(3) capitoli! Spero di non deludere le vostre aspettative andando avanti con la storia e che continuerete a seguirla fino alla fine! 

Detto questo,vi ringrazio di nuovo anche solo per aver letto fin qui,per averla visualizzata,letta , e recensita o meno.
Al prossimo aggiornamento,
Elesti.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Bene. Marinette era da sola, ciò semplificava le cose, secondo il parigino, per poterle parlare in privato, senza che qualcuno li interrompesse. Pure perchè sembrava impossibile rimanere da soli in quella serata, visto che non appena erano soli, TAC, ecco qualcuno che parlava con lui o con lei. Con una puntualità terrificante oltre tutto. Certo, non si era dimenticato quello che le aveva detto LadyBug ore prima, sempre se lei e Marinette fossero la stessa persona, sul fatto che avrebbe dichiarato il suo amore verso colui che aveva conquistato il suo cuore. Sinceramente, disse tra se e se il biondo, se quel ragazzo ci teneva alla propria incolumità era meglio se girasse a largo di lei. Non gli avrebbe permesso in alcun modo di avvicinarsi a lei, chiunque esso sia. E non avrebbe permesso nemmeno lei di andare da lui, a costo di prendere un nastro ,di cotone o simile ovviamente così non si sarebbe fatta male, e legare il proprio polso al suo. Era diventato geloso? Come una gatta che non permette a nessuno di anche solo sfiorare i propri gattini appena nati? Si, lo ammetteva fieramente. Nessuno a parte lui ,sopratutto in questa serata, doveva e si sarebbe avvicinato a lei. 

Localizzò Nino e Alya sulla postazione del Dj, anche se quello che stavano facendo era tutt'altro inerente per quel ruolo. A meno che ora per fare il dj, si dovesse amoreggiare e baciare ogni strato di pelle scoperto della propria partner. In quel caso, sarebbe stato più che lieto di sperimentare quella carriera con Marinette. Però, pensandoci, se la ragazza accetterà i suoi sentimenti,vivranno milioni di momenti del genere.

 Tornò a focalizzare la vista unicamente e principalmente sulla franco-cinese, ignorando totalmente la presenza degli altri ex-compagni di classe e degli inoltrati,che erano solo d'intralcio alla sua visuale. Era rimasta allo stesso posto di prima, nello stesso sgabello,quasi nella stessa posizione,con lo stesso bicchiere vuoto di prima tra le mani,come se l'avesse aspettato lì ,per tutto quel tempo che era uscito,che sapeva non era poco. Notò con gioia che lei non aveva ancora intenzione, come lui verso la mora tra l'altro, di   distogliere lo sguardo dal biondo. Ciò portò soltanto ad aumentare il sorriso che già aveva stampato sulle labbra. Notò pure il come il rossore  sulle sue guance stesse man mano aumentando, rendendola sempre più dolce e tenera di quel che già era.  La vide intenta a sistemarsi meglio sul sedile rosso dell'alto sgabello, come se si trovasse tutto un tratto scomodo. Poi velocemente, posò il bicchiere sul bancone e cominciò a sistemarsi i ciuffi neri ribelli dietro alle orecchie e a torturarsi le dita, aumentando ancor di più, se era possibile, l'arrossamento delle sue gote. ''Che carina'',pensava in continuazione a quella vista il biondo,non ci sarebbe mai stato uno spettacolo più dolce ai suoi occhi. 

Adrien decise in fine di chiudere gli occhi, di prende un enorme e profondo respiro, ed espirare rilassando finalmente le spalle e riaprendo gli occhi,più carico che mai. Cominciò a fare i primi passi  calmi e lenti verso di lei, evitando agilmente chi lo ostacolasse verso il suo cammino, e sembrava che più si avvicinava più un peso sopra al petto pian piano si stesse dissolvendo. Avrebbe parlato senza la presenza della maschera con LadyBug ,che forse non altri che era che la sua principessa! La sua Lady! La sua insettina! La sua Marinette! Fino a quel momento ne era stato incosciente, ma la consapevolezza di tutto questo non poteva non emozionarlo! Quante notti , durante i primi tempi delle prime trasformazioni, aveva passato col sognare tutto questo? Decine? Centinaia? Milioni di notti, a sognare questo? Non lo sapeva, o per lo meno, ne aveva perso il conto. Ma questa volta,era tutto vero, non era un sogno, e se mai lo fosse, avrebbe mangiato vivo chi solo osasse svegliarlo.
 
La sua meta era quasi vicina,solo ancora qualche metro e finalmente sarebbero stati abbastanza vicini per sentire cosa dicevano,se sovrastare la musica e le voci degli altri. E questo sembrava sarebbe accaduto prima del previsto, perchè Marinette, forse anche lei impaziente di parlare con lui, si era alzata dallo sgabello, così in fretta che per poco non sarebbe precipitata per terra, facendo aumentare il passo calmo del biondo, già pronto a soccorrerla nel caso sarebbe accaduto. Una volta ristabilito l'equilibrio la mora aveva iniziato ad avvicinarsi a lui,cercando mi mantenere un'andatura lenta,anche se preferiva correre verso di lui. Non era mai stata così impaziente.

  C'erano quasi, ancora qualche altro passo e saranno l'uno di fronte all'altro! E i due giovani non sembravano desiderare altro al momento! Adrien inoltre,più si avvicinava senza perderla mai di vista,più notava l'ardore negli occhi azzurro oceano di Marinette...un ardore mai visto. Forse solo in poche volte,mentre realizzava uno dei suoi modelli, o mentre giocava ai videogiochi contro di lui. E la stessa cosa notò lei negli occhi smeraldini di lui. E sembrava che più si guardassero, più quelle fiamme presenti nei loro occhi diventassero sempre più accese, sempre più ardenti, sempre più indomabili. Da far andare in esaltazione un piromane addirittura.
 
Ogni passo verso di loro era un passo verso la cosa, a cui non sapevano ancora dare un nome preciso, che più bramavano. Che avrebbe permesso ad entrambi di elevarsi! Ancora pochi passi e si sarebbero raggiunti. Ancora pochi passi e avrebbero smesso di scansare le persone indesiderate che al momento li infastidivano soltanto. Ancora pochi passi e i loro occhi non avrebbero visto nient'altro se non azzurro e verde,oceano e smeraldo,che mai come in quel momento erano diventati un'ottima combinazione di colori. Ancora pochi passi e sarebbero stati insieme, in un universo dove esistevano solo loro, dove niente e nessuno li avrebbe disturbati e separati! Tanta era l'emozione che stavano provando i due parigini, che li aveva portati a respirare col fiato corto, avvicinandosi a loro sempre in modo più goffo non facendo più caso a chi spingessero via ,dove mettessero i piedi o a come in modo sgarbato rispondessero le loro vittime per il malo modo in cui erano stati investiti. 

''Adrien!'', ''Marinette!'', erano questi i nomi che rispettivamente la mora e il biodo ripetevano nelle loro menti in continuazione,senza mai smettere,come fosse divenuto il loro mantra,come se non sapessero l'esistenza di un intero vocabolario di parole,come se non avessero più detto altro in tutta la loro esistenza se non quel nome. Mancava così poco,pochissimo, tanto che ormai i loro pensieri divennero parole, chiamandosi,cercandosi,non aspettando altro che una risposta nell'altro. Nominarono i nomi dell'altro esprimendo in essi milioni di significati,così tanti che ci sarebbero voluti giorni per elencarli tutti. 

Adrien riusciva sempre di più a vedere la figura completa di Marinette e quasi non impreco quando la perse di vista. Non che fosse stato per loro volere. Al momento se avessero avuto il potere delle fiamme,avrebbero incenerito l'enorme e affollato gruppo di persone che al momento li stavano separando e impedendo di vedersi. Che cosa ci facevano tutte concentrate lì,di punto in bianco?! Cosa doveva essere questo?Un brutto scherzo del destino? Destino che di sicuro si stava sbellicando dalle risate per la situazione in cui li aveva cacciati? Trovandoci gusto nella loro disperazione? Beh non sarebbe stato questo di certo a fermarli!

<< Marinette!! >> urlò il biondo più forte che poteva,usando tutto il fiato che aveva, pur di sovrastare il vociare insopportabile delle persone presenti, pur di sovrastare la musica ad alto volume che incombeva sul locale, pur di farsi sentire da lei,  dalla sua Marinette!

<<  Adrien! >> fu la risposta immediata della ragazza che era riuscita a sentirlo nonostante tutto il rumore che c'era, e mai per lui il suono del suo nome era stato più dolce e inatteso da sentire dalla voce e dalle labbra di lei. 

Non ce la faceva a non vederla. Era un dolore tremendo.Ora capiva cosa aveva provato Plag,ed essendosi trattato di molto più tempo non osava immaginare quanto dolore potesse arrecare. In quel lungo attimo di continuo cercarsi,il non vedersi , era una lenta e dolorosa tortura che li stava uccidendo. Mille volte peggio di quando venivano colpiti o feriti durante le loro battaglie nelle vite di eroi parigini! 

<< Rimani lì Marinette!Arrivo! >> le disse allo stesso modo di prima. Ignorando le lamentele di chiunque gli capitasse davanti,cercò di passare attraverso di loro,sarebbe stato peggio il passargli intorno visto che quella dannata massa stava pian piano espandendosi,inglobando i due. 

Finalmente riuscì a vedere il motivo per cui si stavano radunando tutti lì, come api attratte dal miele, era per via...di....una stupida e stramaledetta bottiglia vuota?! Era stato quell'oggetto così insignificante a impedirgli di ricongiungersi?! Robe da non credere! Si sarebbe dovuta distruggere all'istante quell'oggetto di vetro di color verde scuro per quanto truce la stesse guardando Adrien! Ma a quello ci avrebbe pensato più tardi! Ora la priorità era...

<< Marinette!! >> la richiamò senza fiato,spalancando gli occhi,non appena la vide. Finalmente la vedeva!Riusciva a vederla ,tanto che il proprio cuore perse un battito.

Lei sentendosi chiamare si volto verso di lui,pronta a raggiungerlo. Stava pure per dire qualcosa, molto probabilmente il nome di lui visto che non riusciva  a pronunciare altro, ma venne interrotta da uno spintone ,un po troppo forte e inaspettato che le mozzo il fiato, dovuto da una ragazza rossa che non conosceva dietro di lei,dove anche  la rossa veniva spinta da altre persone, spingendo sempre di più Marinette al centro della massa, vicino alle persone accerchiate intorno alla fonte dei loro problemi. E la riperse di nuovo di vista,per colpa delle persone che si frapposero tra di loro. 

Poi finalmente tutti di fermarono e zittirono, con la somma sorpresa del biondo. Poi tutti esclamarono << GIOCO DELLA BOTTIGLIA!>> e non fecero che ripeterlo e ripeterlo in continuazione.

Adrien si guardò incredulo intorno,stavano scherzando vero? Non soffermandosi troppo sul come e sul perchè fosse avvenuta quella piega bizzarra di una normale festa,ricominciò a farsi strada tra la calca di persone,fino ad arrivare finalmente vicino al cerchio di persone sedute su delle sedie di plastica,le quali non sapeva come diamine ci fossero arrivate lì, molto probabilmente erano coloro che avrebbero partecipato al gioco,ma poco gli importava. Si guardò intorno, cercando la sua chioma mora dai riflessi blu,non trovandola. Ma com'era possibile?!Era sicuro di averla vista spingere fino ad arrivare fin qui! Che Marinette fosse riuscita ad uscire da questa massa? Forse era la cosa più probabile! Si guardò ancora per bene intorno per esserne sicuro prima di uscire di lì. Localizzò addirittura la ragazza rossa di prima che aveva spinto Marinette, guardandola inizialmente in cagnesco, finché non notò il come fosse chinata in avanti,a quanto sembrava,stava con le mani poggiate  su una ragazza che cercava di...

<< ...Marinette... >> sussurrò.

  No! No! Non poteva essere vero! Che cosa ci faceva Marinette seduta su una di quelle sedie?! Perchè se cercava di alzarsi sempre quell'odiosa rossa la ri-spingeva giù obbligandola a stare seduta su quella maledetta sedia, che la obbligava al dover giocare?! In più era abbastanza vicino da notare in lei la totale inadeguatezza del momento,il come si sentisse a disagio,il come le si leggeva in faccia preferisse essere altrove tranne che li! Si guardava intorno come dispersa alla ricerca di volti conosciuti,come un topolino in gabbia, fino al notare finalmente il suo biondo,che con sguardo implorante le chiedeva aiuto per uscire da quella situazione. 

Dio,si sentiva così impotente in quel momento! Come era possibile che fosse più facile salvarla da un attacco di un akuma più tosto che da quella assurda situazione?! Come poteva farla uscire da quel cerchio in cui era stata costretta ad entrare?! In quell'istante perse totalmente la lucidità,non sapendo come reagire. Cosa poteva fare?! Possibile che non poteva ritirarsi?! Non voleva nemmeno partecipare! No, doveva calmarsi, bastava già lei a essere preoccupata,e non voleva angosciarla ancor di più nel vederlo cosi maledettamente impotente! Doveva calmarsi,riflettere e trovare una soluzione e in fretta prima che fosse troppo tardi! Cercò in anzi tutto a calmarla guardandola con sguardo sicuro,cercando di trasmetterle tutta la tranquillità possibile,volendole far capire che avrebbe trovato presto una soluzione per sbrogliarli via da quel pasticcio. Non appena la vide annuire, iniziò a concentrarsi sulla situazione! Allora: stranamente quelle persone avevano un insana voglia di giocare al Gioco Della Bottiglia. Avevano preso le sedie,scelto le persone partecipanti al gioco che al momento sedevano sulle suddette sedie e....una bottiglia di vetro vuota...ferma! Perchè era ancora ferma? Sembravano non aspettassero altro che giocare,allora perchè non iniziare all'istante? Osservò bene tutto lo scenario circostante ,guardando attentamente tutti i partecipanti seduti uno ad uno,partendo dal punto di Marinette, e man mano che cercava di riconoscere i partecipanti, i quali in molti erano i suoi ex-compagni di liceo, come per esempio Rose,Julekka,Kim e Alix di sicuro quest'ultimi pronti a decidere chi fosse il migliore in quel gioco, i quali in un futuro non molto lontano  si sarebbe vendicato,ignorando totalmente chi non conosceva minimamente, e gli sembro quasi di saltare una persona ad un certo punto trovando un vuoto. Sbatte più volte le palpebre ritornando indietro,capendo finalmente tutto. Mancava un giocatore!Ecco perchè ancora non aveva iniziato!Quindi finché non l'avrebbero trovato,la bottiglia non verrà mai girata!

Gli bisognava soltanto raggiungere quell'odiosa rossa adesso,togliere le sue luride manacce con le unghie laccate di un rosa shock e portare via il più possibile da lì Marinette! Si, sembrava essere un ottimo piano..eppure...stava calcolando le probabilità di riuscita. Il tempo di cui poteva agire non era infinito,ben presto quel posto sarebbe stato occupato e forse non avrebbe fatto in tempo per salvare la sua principessa da gioco imminente! Inoltre era molto lontano da lei quindi avrebbe impiegato già non poco tempo per raggiungerla! Mentre quella sedia libera... Spalancò gli occhi. Già..mentre...quella sedie era...minacciosamente vicina.... Come un lampo gli balenò nella testa la più assurda, stupida e temeraria idea mai pensata nella storia delle idee assurde! 

Nel seguire il primo piano,se avesse fallito, Marinette avrebbe dovuto affrontare tutto quello da sola ,mentre se....lui.... si fosse seduto in quella sedia..prendendo il ruolo dell'ultimo giocatore...durante il suo turno per giocare,se la bottiglia avesse indicato Marinette,l'avrebbe potuta sostituire con qualsiasi persona volesse e gli capitasse a tiro tra gli spettatori,e così sarebbe stata salva! Si,lui avrebbe poi dovuto ri-aspettare il suo turno e avere un occasione su ...tredici se aveva contato bene,che la bottiglia lo auto-indicasse,e così si sarebbe auto eliminato,per poi raggiungere Marinette e portarla via di lì!

 E PARLARLE FINALMENTE! Perchè dannazione,se voleva parlarle! Poi dirle di amarla! Chiederle se era LadyBug..anzi no,prima rivelarle che lui era Chat Noir!Magari trasformandosi davanti a lei er darle un ulteriore prova che dicesse la verità! Così magari avrebbe avuto più possibilità di indurla a dire la verità! E dopo tutto questo,sperando di fargli dimenticare chiunque lei volesse confessarsi,anche se a detta di Plag,quel lui era proprio Adrien, l'avrebbe stretta a se e mai più l'avrebbe lasciata andare!Le avrebbe ripetuto fino all'infinito quelle due paroline che desiderava di dirgli da anni nelle vesti di Chat Noir alla sua Lady! Le avrebbe fatto la dichiarazione più romantica del mondo!Così dolce e smielosa da far invidia a tutto il contenuto delle creazioni all'interno del negozio dei genitori per quanto sarebbe stato sdolcinato! E baciata. Si,l'avrebbe baciata senza pensarci due volte,e l'avrebbe fatto di nuovo,e di nuovo e di nuovo ancora fino allo sfinimento! Finché avrebbe avuto fiato in corpo l'avrebbe fatto! Le avrebbe dimostrato in qualsiasi modo possibile e immaginabile fosse a conoscenza per farle capire il suo amore sconfinato per lei!

Era rischioso?Si. Aveva poche possibilità che riuscisse nel suo piano? Ovviamente!Si sarebbe risolto tutto in fretta?? Non poteva saperlo. Temeva per ciò che gli avrebbero imposto di fare il gioco? No,gli importava semmai cosa avrebbe dovuto fare la sua principessa! Motivo in più per cui,non l'avrebbe lasciata affrontare tutto quell'inferno da sola! Ormai aveva deciso! Non si sarebbe tirato indietro!L'avrebbe salvata!
 
Più veloce della luce,prima che non fosse più in tempo,si precipitò per sedersi all'unico posto  vuoto rimasto,sotto lo sguardo incredulo della mora,rimasta a dir poco scioccata. E come darle torto. La ragazza continuò a guardarlo più confusa che mai,e cercò delle risposte nei suoi occhi. Il biondo non pote' far altro,che mimarle  con le labbra un lieve "Fidati di me". La ragazza continuava a guardarlo confusa,come potevano adesso sfuggire da quella situazione se ora erano costretti a giocare entrambi?? Non le restò altro che inspirare più aria possibile ,non molto pura, ed espirare,come per darsi forza ,cosa che rassicurò molto il ragazzo,il quale le sorrise,venendo subito ricambiato. L'aveva sempre detto il quanto fosse forte la sua Marinette, e questo ne era un ulteriore prova.

Al biondo non gli restava che...beh..sperare che avesse fatto la scelta giusta.
Lo sperò tantissimo,sopratutto quando vide la bottiglia tanto odiata,cominciare a girare su se stessa,perdendo forma visiva per quanto veloce girasse. 
Che l'inferno abbia inizio.





Angolo Autrice:

Eeeee buona sera a tutti!! Questa volta sono quasi orgogliosa di aver aggiornato in un orario quasi più decente!Anche se forse passeranno dei minuti prima che la pubblicazione si carichi e forse sarà oltre la mezzanotte...BEH L'INTENZIONE C'ERA!
Secondo il mio punto di vista,credo di aver cambiato in alcuni punti metodi di scrittura,ma secondo alcune persone che mi hanno costretto a farglielo leggere  (vi voglio bene) era pià che dovuto!Al massimo ditemi pure voi che ne pensate!
Comunque, in questo capitolo spero non siano i tanti e odiati errori grammaticali,che mi perseguiteranno fino alla tomba!
Poi qui, forse sono stata cattiva? Forse no? Ho fatto bene così da prolungare la storia e la loro disperazione di parlarsi o dovevo farli ricongiungere? Beh spero che questa mia scelta vi vada bene! Ormai non si torna indietro!
E spero che voi tutti stiate odiando quella bottiglia! E che non mi uccidiate per averla fatta apparire,ma se non ora,quando avrei potuto farlo??

Volevo ringraziare anche questa volta per le loro recensioni:
Stella cometa 94
Fairytales lover
e anche Computer2017 anche se non comprare tra le recensioni!
Ringrazio ancora anche chi non recensisce ma solo legge la mia storia e la visualizza,e spero continui a seguire,come quelli che recensiscono.

Detto questo,spero di aggiornare presto, ma non so quando avrò il tempo per finire il quinto capitolo,perchè in tutta questa settimana che verrà dovrò fare un'alternanza scuola lavoro che mi terrà abbastanza impegnata . Prometto ai quei pochi che mi seguono che non la lascerò in sospeso e la finirò.

 Creedo di aver finito. Bene, Al prossimo aggiornamento!E spero che questo capitolo vi soddisfi anche se forse imprecherete....
A presto,
Elesti

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Più passavano i secondi ,utilizzati nel fissare intensamente la bottiglia che interrottamente non smetteva che girare, più sembrava lontano il momento in cui si sarebbe fermata. Non potendone più, Marinette dovette chiudere gli occhi premendo le dita contro la base del naso. Le stava letteralmente girando la testa a furia di guardarla e l'ansia di certo non era d'aiuto. Ancora non capiva le intenzioni di Adrien, che al contrario suo sembrava seguire abbastanza facilmente i movimenti della bottiglia,anche se aveva notato il modo rigido in cui erano le spalle,chinato verso la bottiglia con poggiati i gomiti sulle gambe e le mani incrociate a sorreggere il mento, posizione in cui aveva visto invece molte volte assumere il padre. Che forse anche lui in ansia o altro? Eppure quando l'aveva visto sedersi sull'ultimo posto libero, gli era sembrato abbastanza...diciamo...deciso? Sicuro di riuscire nell'impresa? Invincibile? E il modo in cui l'aveva guardata dopo seduto? Con quello sguardo rassicurante ? Il modo in cui le aveva sorriso? Cose che non aveva mai visto in lui se non in rare e casuali volte? Eppure in tutto quello ci trovava un non so che di familiare...una familiarità strana seppur confortante,con la quale viveva ogni giorno, come se fosse quasi obbligatoria e abituale provarla...di dover far affidamento a qualcuno in momento cruciale...

Ma certo! In Chat Noir! La guardava così tutte le volte prima di buttarsi nella lotta, dove sapeva che si sarebbe ferito o peggio! E seppur cercasse sempre di bloccare quella sua indole di impulsività perenne che il gatto aveva, lui, per fermarla in qualsiasi modo, si girava verso di lei prendendola per le spalle per poi guardarla negli occhi. Nient'altro, la guardava, non servivano parole, a lui gli bastava guardarla in quel modo per rassicurarla, e per quanto nei panni di LadyBug cercasse di resistergli, cedeva. Alla fin fine è sempre finita bene, ma lei rimaneva sempre col fiato sospeso finché la lotta non finiva, osservando attentamente sia il nemico che il compagno, per poi ammettere che aveva avuto ragione fin dal principio. 

Ma come mai ora le era venuto in mente quello sguardo?No ok, non era tanto stupida fino a questo punto,lo sapeva perchè, ma perchè in Adrien? In più era quasi impossibile sovra porre le loro due personalità. L'aspetto fisico non poteva aiutare molto,si, aveva entrambi gli occhi verdi e i capelli biondi con...lo stesso modo di portare il codino alla loro nuca..ma erano solo coincidenze, mica erano i soli con queste caratteristiche in tutta Parigi! Non bastavano questi pochi elementi per poter accomunare una persona ad un altra. E poi suvvia, il suo Adrien, era sempre stato segretamente....Chat Noir?

A distrarla furono le urla delle persone intorno a lei, che le fecero tornare in mente il perchè si trovava lì. Gioco della bottiglia. Mai come quella sera stava odiando quel gioco. Abbassò gli occhi verso la protagonista che li aveva intrappolati li,notando che, finalmente,si era fermata. Per fortuna o sfortuna non puntava ne lei,ne Adrien, per questo giro. Semmai un una ragazza che bene o male si trovata al centro tra la distanza tra lei e il biondo. La ragazza al momento stava battendo le mani,felice che la prima a scegliere la "tortura" da infliggere ai mal capitati sarebbe stata lei. Subito dopo si era alzata e aveva sostituito il ragazzo che aveva fatto girare per primo la bottiglia, per poi uscire definitamente dal cerchio nel quale erano. Bene... adesso la ragazza stava facendo ripartire la tanto odiata bottiglia, che questa volta girava con meno forza. Era questione di secondi e...avrebbe scelto la propria vittima.  Questa volta non si sarebbe distratta dall'osservarla finchè non avrebbe puntato i due prescelti. In poco tempo si fermo, puntando Kim che irrigidì di colpo le spalle. Ora la ragazza stava ridacchiando,sembrava conoscere Kim, la sua piccola risata sembrava sia innocente che malefica. Portandosi una mano al mento, iniziò a scegliere cosa il povero Kim avrebbe dovuto fare...

<< Kim, Kim , Kim...sembra sia destino, non trovi??  >> disse con voce alticcia e quasi zuccherosa la ragazza,guardando tutti coloro che erano seduti intono a lei, come per decidere bene cosa scegliere di fargli fare << Mio carissimo Kim,che ne dici di...dare un bel bacio focoso e passionale... >> iniziò a far girare la bottiglia,dopo l'annaspo del povero Kim << A... >> attendettero tutti che la bottiglia si fu fermata, per poi voltarsi verso la "prescelta".Che non appena Marinette la vide, spalancò gli occhi << Come ti chiami zuccherino?? >> chiese infine la conoscente di Kim cordiale.

<< Il..Il mio nome... >> la ragazza era arrossita di botto, e mai i suoi ex-compagni di classe l'avevano vista arrossire,era troppo orgogliosa per farlo << ..è Alix... >>

<< Ad Alix! >> esclamò contenta la ragazza, quasi trattenendosi dal saltellare emozionata ,con tanto di battito di mani, felicissima del suo operato dopo aver notato il viso paonazzo di Kim.

Tutti aspettarono una loro reazione,visto che erano rimasti immobili peggio di due statue di marmo. Anche dopo che quando tutti gli "spettatori" avevano iniziato a battere le mani allo stesso tempo e ritmo,cominciando a ripetere in coro " Bacio!Bacio!Bacio!" all'infinito. Il rumore sembrava non cessare mai, se non dopo che Kim si alzò di scatto, con lo sguardo basso mentre stringeva le mani ai lati dei suoi fianchi a pugni,con tanta forza che erano diventate totalmente bianche. Il silenzio regnava intorno a loro, si sentivano solo la musica e il vocio delle persone non interessate al gioco. Poi finalmente, quasi scattando, si era alzata Alix e si stava dirigendo verso Kim, che aveva alzato lo sguardo al suono brusco dello strusciamento della sedia ,spalancato gli occhi rimasto sbigottito. Gli occhi rischiarono di uscire fuori dalle orbite quando Alix, una volta di fronte a lui,lo aveva afferrato con una mano per il colletto della maglia sportiva rossa del ragazzo per poi spingerlo giù così che i loro visi fossero alla stessa altezza per poi guardarlo attentamente. Rimasero così per ancora qualche secondo finchè lei non parlò.

<< Allora? Che aspetti? Vuoi ti dimostro chi è più bravo dei due?? >> sbuffò all'inizio sembrante scocciata per l'immobilità di lui,continuando a tenerlo per il colletto.

Ma subito dopo sulle labbra le si formò un lieve sorriso simile a quello che assumeva tutte le volte che si sfidavano alla dimostrazione del più capace o forte, ma questa volta con..un accenno quasi malizioso. E quel sorriso fatto dopo la frase di lei,sembrarono risvegliare il ragazzo che con forza la prese per i fianchi con entrambe le mani,spingendola verso di se per poi posare le labbra su quelle di Alix, e fu lei questa volta a spalancare gli occhi, richiudendoli subito dopo e contraccambiare il bacio. Al loro contatto tutti gli spettatori si erano risvegliati, fischiando, applaudendo oppure lanciando frecciatine e commenti ai due giovani. Lei rafforzò la presa sul colletto ,infilando la mano libera sui capelli biondo-castano di lui,spingendolo ancor di più verso di lei, per avere più contatto. E Kim,dopo aver indugiato abbastanza sulle sue labbra e che non appena furono schiuse riusci ad infilare la lingua dentro di lei, andando di conseguenza in contatto con quella della ragazza. Più il bacio continuava ,più le loro strette verso l'altro si rafforzavano,ormai appiccicati l'uno all'altro, con i rispettivi petti che si muovevano su e giu mentre i loro visi diventavano sempre più rossi, che per necessità di aria si separarono. Riprendendo fiato col respiro affannoso e gli occhi ancora chiusi avevano poggiato la fronte contro l'altro,con i loro respiri che si mischiavano,mentre intorno a loro gli schiamazzi erano aumentati. Poi finalmente aprirono gli occhi ,i quali ad entrambi erano languidi, e non appena si guardarono sorrisero,mentre i loro visi tornavano pian piano del loro colore naturale a parte le guance. Sembravano poi parlottare tra loro, sussurrando quasi, per non farsi sentire dagli altri, anche se non si sarebbero mai potuti sentire per il baccano che gli altri stavano facendo. Poi si diedero un ultimo bacio,questa volta a stampo,lasciando la prese sul'altro, entrambi tornarono a sedersi al loro posto,non smettendosi di guardare con il sorriso stampato in faccia.

 Marinette si ritrovò anche lei a sorridere, per i due ex-compagni. Sapeva fin dai tempi del liceo che tra loro c'era del tenero, che a Kim piaceva seriamente Alix, ed era felice che adesso tra loro si fosse tutto ,in un certo senso chiarito. Sembrava che, visto da questo punto di vista, solo per lei e Adrien la presenza di quella bottiglia era stata brutale e negativa. Non gli aveva permesso di parlare, di qualcosa di molto,molto importante, e se l'avessero fatto, forse al momento si starebbero scambiando un bacio molto simile a quello scambiato dai due prima. In questo caso li invidiava.

La bottiglia riprese a girare, spinta dalla stessa ragazza che aveva imposto l'ordine a Kim,fino all'indicare un ragazzo che non conosceva minimamente. Poi la ragazza tornò al suo posto sostituita dal nuovo prescelto. La bottiglia riprese a girare fino all'indicare un'altra ragazza. Marinette vide il primo ragazzo muovere le labbra e esprimere a voce il proprio ordine,al quale lei non diede molta attenzione e non ascoltò. Troppo presa a spostare ancora una volta lo sguardo verso Adrien. Non si era accorta il come avesse reagito alla vista di Alix e Kim, fatto sta che adesso era nella stessa e medesima posizione di prima,se mai l'avesse cambiata, intento ad osservare la bottiglia. Anzi questa volta sembrava molto più concentrato nel suo intento, come se il mondo intorno a lui non esistesse. Forse perchè aveva capito il come funzionasse il gioco. Niente scelta tra obbligo o verità, solo le azioni erano ben accette. Come quella che stava avvenendo in quel momento, dove a un povero ragazzo venivano tagliati i capelli, che erano abbastanza lunghi, con delle forbicine da unghie da una ragazza. Non sembravano esserci regole sul cosa imporre di fare, a quanto pare. Il che non la tranquillizzava affatto. Potevano imporle di fare qualsiasi cosa, e se sarebbe stato imbarazzante o altro va bene, lo avrebbe sopportato ma... Adrien? Pure per lui sarebbe valso lo stesso, e tutto ciò per colpa sua. Perchè si era ritrovata in quel casino, e ci aveva trascinato lui dentro. Non se lo sarebbe mai perdonato. Non questa volta. E una volta che saranno fuori di lì, si sarebbe scusata un milione di volte anche se non sarebbe stato abbastanza.




Non appena tutte le ciocche lunghe del ragazzo caddero a terra, la bottiglia riprese a girare. Il solo assistere al primo turno, aveva mandato in fumo il piano del biondo. Come poteva adesso fare tutto ciò che aveva progettato? Di liberarla da tutto questo? Doveva riflettere, rielaborare tutto,pensare ad un nuovo piano, senza avere una crisi di nervi, e il mal di testa che aveva cominciato a incombergli la testa non aiutava per nulla. Ma prima doveva controllare chi avrebbe giocato in questo giro. Adrien fissava attentamente la  dannata e stramaledetta un milione di volte bottiglia, che si fermava a indicare questa volta Kim,che dopo pochi secondi era andato a girare la bottiglia. Il biondo assottiglio lo sguardo,come che se guardava attentamente la bottiglia,essa non avrebbe indicato la sua principessa. E ciò avvenne, dopo che aveva puntato la ragazza che gli aveva ordinato di baciare Alix, e che bacio oltretutto, dove aveva scoperto si chiamasse Monique,e dopo di lei un altro ragazzo a lui sconosciuto. Ormai fuori pericolo, si eclisso da tutto e tutti, finchè la bottiglia non avrebbe ripreso a girare. Per adesso era importante creare un nuovo piano, allora...

Sostituire Marinette e se stesso con altre persone al di fuori di tutto non era più disponibile. A meno che non capitasse che la bottiglia indicasse per primo lui,poi Marinette, ed infine di nuovo il biondo, ordinando ad entrambi di essere sostituiti. Ma sapeva anche lui che questo era a dir poco impossibile che accadesse, quindi accantonò l'idea che capitasse, andando a pensare ad altri modi. Non poteva nemmeno far si che lei andasse in un altro luogo, perchè il gioco non sarebbe continuato finchè lei non sarebbe tornata.... O nemmeno di rimanere per un certo numero di turni in un altra stanza, perchè non sarebbe rimasta da sola, e non si fidava per nulla al mondo di lasciarla da sola con uno sconosciuto. Perchè molto probabilmente sarebbe stato un uomo, visto che i ragazzi erano in maggioranza numerica rispetto alle ragazze partecipanti. Nemmeno fosse rimasta sola con Kim, anche dopo lo spettacolino di prima. Si, era geloso, ma che poteva farci?! Non avrebbe...

Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto alla vista di quei box a tinta azzurra...con milioni e milioni di unicorni stampati sopra, appartenenti al ragazzo puntato per ultimo dalla bottiglia. A quanto pare Kim aveva ordinato a Monique di spogliare il ragazzo...con quei...inguardabili affari.... Aveva spalancato gli occhi alla sola vista di quei assurdi box. Erano..realmente inguardabili e per nulla virili, e le risa che delle persone intorno a loro ne era la prova... Non credeva nemmeno esistessero intimi del genere.. e ciò poteva significare che era stato realizzato su richiesta,rendendo la cosa ancor più..imbarazzante,da doversi scavare una fossa e seppellirci dentro da soli. Gli unici a non ridere di quei affari oltre a lui ,erano Marinette e Rose. La prima per le stesse ragioni del biondo,l'altra perchè a quanto pare li trovava adorabili...a modo suo.

Guardò perplesso la bottiglia. Sembrava non ci fossero regole di nessun genere per davvero..prima un ragazzo gli aveva fatto tagliare i capelli,ora un altro era stato denudato....cosa sarebbe successo a Marinette se fosse stata la vittima che avrebbe subito l'ordine..? E mentre la persona che avrebbe agito? Come avrebbe fatto al non alzarsi dalla sedia per poi mettergli le mani a dosso se solo avesse sfiorato la sua Marinette? Non era un tipo violento, ma allungava gli artigli su ciò che era suo o a cui teneva. Per non parlare di che fine avrebbe fatto chi glielo avesse ordinato.

Il gioco era ripartito, con più attenzione da parte di Adrien, siccome poteva accadere di tutto. Era meglio per lui pensare a qualcosa per salvarli mentre seguiva il gioco,era la cosa migliore. 

In quel turno, erano stati scelti per ordine il ragazzo a cui avevano tagliato i capelli,Rose, a cui venne ordinato di risistemare totalmente il viso e di truccare chi sarebbe stata la loro vittima. Per voler della sorte, quasi gli dispiaceva per il ragazzo che dovette subire tutto ciò. Certo, Adrien era un modello,quindi al make-up e alla sistemazione delle sopracciglia era ormai abituato sin da quando era un bambino, ma per chi non fosse abituato,poteva comprendere il come il ragazzo cercasse di sfuggire a quell'infausto destino. Non tanto per il trucco,quello poi si sarebbe tolto con un po d'acqua, ma per le pinzette che toglievano senza pietà i peli delle sopracciglia foltissime. Al ragazzo era addirittura scappata qualche lacrima. E Rose non faceva altro che ripetere scuse su scuse.

Prossimo turno. Solita routine con la bottiglia che veniva spinta con forza pur di girare più a lungo possibile. Fino al fermarsi finalmente. Adrien, forse per la stanchezza, per i drink bevuti che stavano iniziando a fare effetto e maggiormente perchè era arcistufo di tutto quello,prima di sapere chi fosse il mal capitato, aveva sospirato sonoramente massaggiandosi la propria nuca,avvertendo un lieve torcicollo. Poi alzò lo sguardo e gli mancò il respiro. Era capitata Marinette. Gli sfuggi un altro sospiro,questa volta di sollievo,nel realizzare che avrebbe dovuto solamente dare l'ordine. Ordine che consisteva nel dare un semplice abbraccio, cosa che dovettero fare una ragazza ,del secondo turno che aveva tagliato i capelli al ragazzo capellone, e un ragazzo. Ovviamente non conosceva nessuno dei due. In più aveva notato il come stesse a disagio Marinette. L'aveva vista alzarsi per raggiungere la bottiglia da girare molto,molto rigida,come se al posto della spina dorsale avesse un manico di scopa. Doveva trovare ancora una soluzione...e più tempo passava più il malessere di lei aumentava, sconfortandolo sempre di più.

Nei turni dopo, ancora non era stato puntato dalla sorte della bottiglia. Bensì gli altri ragazzi partecipanti,dove accaddero tra le cose più semplici e pure,come per esempio un bacio sulla guancia tra ragazze,in questo caso capitato a Rose e Julekka, alle cose decisamente meno pudiche come il fare un piccolo ballo, con solo l'intimo addosso. Per non andare nei dettagli quando era stato il turno in cui due ragazzi dovevano provarci con l'altro. Per il biondo era stato abbastanza imbarazzante solo da vedere, figuriamoci loro nel compierlo.

Ed ecco il nuovo turno,dove per primo era stato puntato il povero ragazzo non più capellone. Solita routine, lui che raggiunge la bottiglia e la fa girare,fino al puntare Julekka,che era seduta accanto a Marinette. Servì soltanto il intravederla al distrarlo da tutto. Ci aveva provato per ben una decina di turni al non distrarsi, al concentrarsi sull'obbiettivo finale, il tutto cercando di non guardarla. Ma ormai l'aveva fatto, e non riusciva più a distogliere lo sguardo da lei, che se ne stava seduta con i gomiti poggiati sulle gambe e la testa poggiata sulle mani che le coprivano metà viso. Era completamente immobile,muoveva a malapena le palpebre e affermavi che era viva soltanto perchè notavi il petto alzarsi e abbassarsi. Sembrava calma per lo meno momento,forse per essere sfuggita alla bottiglia? Rilassata di certo non era. Seria,quello si,lo si capiva dagli occhi che ostinati guardavano di sicuro la bottiglia. Ma ecco che si era mossa di scatto,drizzando dritta la schiena. Sembrava sconvolta...forse per l'ordine detto dal turno in corso che non aveva per niente sentito? A preoccuparlo ancora di più fu quando la vide girarsi verso di lui. Quello lo mise ancor di più in allarme e decise di tornare con la testa sul gioco. Osservo per prima cosa la bottiglia, che fortunatamente non indicava Marinette, ma bensì...lui! Ne rimase spiazzato. Che sarebbe successo adesso?? Che gli avevano inflitto in questo turno? Possibile che era distratto puntualmente al turno dove ne sarebbe stata la vittima?? Cominciò a guardare i compagni di gioco, dove notò una certa...impazienza(?) da parte delle ragazze sconosciute. A distrarlo ancora una volta fu un ombra che gli comparì davanti, che identificò come l'ombra di Julekka,che si era messa davanti a lui, come per aspettarlo...lui cominciò a osservarla cercando di capire cosa doveva fare,tutto inutilmente tanto che la vide sbuffare....e adesso?

<< Adrien potresti alzarti? Se rimani seduto sarà più difficile togliertela. >> disse con il suo tono piatto. Un momento.. togliere cosa?! Sembrò che la ex-compagna capì finalmente la situazione,intuendo che forse era distratto << Il ragazzo mi ha detto che devo toglierti la camicia, 
Adrien. >>

Ah, tutto qui? Si ritrovò a sospirare. Era abituato a quello. Molte volte durante le pubblicità estive o ai servizi fotografici si era ritrovato al non avere maglie o giacche, e pian piano andando avanti con il suo "lavoro fisso", l'imbarazzo iniziale era totalmente sparito. Certo falso togliere la camicia da Julekka non faceva parte dei suoi sogni proibiti,ma sempre meglio di quelle ragazze che sembravano dispiaciute che si sarebbe tolto solamente la camicia!Così si alzo posizionandosi davanti a lei,in modo che le venisse più facile il sbottonargliela. E mentre Julekka indugiava sui bottoni, Adrien andò a guardare oltre le spalle dell'amica, ritornando al guardare Marinette. Era... Aveva tutto il viso arrossato,eppure poteva dire che anche lei era ormai abituata,pensava. Che...gli facesse quell'effetto ogni volta? Che forse si mantenesse e controllasse durante le ore di servizi mentre seguiva il padre? Eppure eccola li, con le gote rosse, intenta a osservarlo attentamente, ma a differenza delle altre invece di osservargli il corpo, osservava gli occhi di lui. Ed entrambi non avevano intenzione di fare altro al momento. Il desiderio momentaneo del biondo? Era forse che al posto della ex-compagna ci fosse Marinette? Ovviamente si!Che domande! Però doveva darsi una regolata, non poteva farsi distrarre da, super allettanti, questi pensieri. Lo avrebbe fatto dopo,semmai. Una volta tolta la camicia,che dopo ripose nella sedia, tornarono entrambi ai propri posti. Adrien ignorò tutto e tutti. I schiamazzi delle ragazze, i ringhi d'invidia, le battute, i fischi, tutti i rumori molesti, le persone presenti e che non erano Marinette, che ancora lo osservava arrossita. La trovava così..tenera e dolce,il come continuava a guardare il suo viso subito dopo che le sfuggiva un'occhiata,da far venire i brividi al ragazzo,sul suo corpo. Finalmente fecero girare la bottiglia. Ma lui le avvertiva, le sentiva sulla pelle le piccole occhiate che gli lanciava la ragazza, facendo in modo di non farsi beccare. E ogni occhiata che la mora dava, spuntava un sorriso sulle labbra del biondo. Era quasi orgoglioso che la indusse a guardarlo ogni qual volta poteva. Si sentiva soddisfatto di dargli quel effetto. E quasi lo faceva a posta nel mettersi seduto come faceva durante i set fotografici, per farsi vedere al meglio da lei. Era pur sempre Chat Noir, lui. Piaceva mettersi in mostra alla sua Lady e principessa. Adrien tratteneva sempre quel lato di lui,che lo rendevano senz'altro più libero. Più il gioco andava avanti, più la sua soddisfazione aumentava. Il suo gatto interiore non smetteva di fare le fusa. Cercava pure di farle capire in certo senso che più o meno gli piaceva essere guardato da lei così. Si concedeva qualche secondo , a volte di troppo, a contraccambiare lo sguardo con lei, che arrossiva sempre di più. Le sorrideva, ammiccava. Cercava di avere delle ''semi-discussioni'',per quanto assurdo sia, con solo lo sguardo, usufruendo a volte l'utilizzo delle sopracciglia o lievi movimenti col capo, trasudando sempre e comunque sicurezza in ogni movimento che faceva. Accennando sempre di più il sorriso ad ogni risposta muta super imbarazzata e impacciata di lei. Poi quando lei distoglieva la sguardo mordendosi a sangue il labbro, erano i secondi che quasi preferiva il biondo. Sopratutto quando tornava ancora una volta a guardarlo sempre torturando il povero ed irresistibile labbro. Ora però era lui che squadrava lei. Pure da seduta riusciva a dimostrare tutti i cambiamenti avuti negli anni rispetto alla tredicenne che era,benissimi li dimostrava. Non poteva lamentarsi di nulla. E lei lo aveva notato.

Stavano per lo meno perdendo un paio di turni, dove fortunatamente non erano stati puntati, e interrotti dal guardarsi. Si erano ancora una volta distratti dal gioco e da chi puntasse. In più Adrien iniziava a sentire un qualcuno produrre uno strano suono ,che stava diventando pian piano il richiamo di un nome, ma al momento non gli importava molto. E sembrava fatto quasi a posta che, ogni qualvolta uno dei due ragazzi era distratto venisse puntato, quindi di conseguenza, chi furono le due vittime??

<< Adrien? >>

Era di nuovo quel suono fastidioso, e sembrava insistente, e chiamare Adrien e...un attimo! Stava chiamando lui? Chi? Perchè?

<< Adrieeen?? >> di nuovo! Lo stava chiamando ancora! Quasi come se stessero togliendo un giocattolo tra le mani di un bambino, distolse lo sguardo da Marinette guardando chi la chiamava e...

<< Si...Rose..? >>che stava succedendo? Perchè Rose lo stava guardando senza trattenere dei risolini..? 

<< Non hai sentito, vero?? >> rispose con la sua solita voce zuccherosa.

In tutta risposta ridacchiò nervosamente , spostando lo sguardo poi sulla bottiglia che... indicava Marinette! E li scattò a sedere dritto con la schiena. Un momento, se... se Rose parlava con lui voleva di che..prima aveva puntato lui e dopo..lei... Oh ma andiamo! Insomma, da quel che vedeva, Rose era in piedi accanto alla bottiglia,quindi era lei a dare l'ordine, ovvero a lui,che avrebbe fatto a Marinette. E poi era Rose, la stessa dolce, ingenua, timida Rose. Tale e quale ai tempi del liceo. Di conseguenza non sarebbe stata crudele con loro.

<< Beh ecco, come sai noi tutti ci conosciamo da più o meno...ott?Dieci? Facciamo dieci! Comunque, sono taaanti anni non trovi??Quindi.... Che ne dici di farti dare da Marinette dieci bei baci?? >>

<< ...Come..? >> 





Angolo autrice:
Eee salve a tutti! Con un nuovo capitolo che credo sia abbastanza noioso...e lungo...quindi bisognerebbe dare un premio a chi sta leggendo questo e che è arrivato a questo punto!  E sorprendentemente ho pubblicato di certo prima di dopo la mezzanotte! Tornando al capitolo..per quei pochi interessati credo che moolto probabilmente mi vorranno tipo uccidere...manco per un po, e pubblico questo? Si molto probabilmente è così.

Come le altre volte voglio ringraziare per le recensioni 
Portgas D Denis x ace
Pepe007
Stella cometa 94
janetaiga
TurcheseHairGirl
e anche  Raja82   della quale mi sono accorta tardi della sua recensione e le chiedo scusa. 
Cercherò ancor di più di migliorare la grammatica e le forme verbali nelle quali so di non essere per nulla brava. 

Con questo ringrazio chi solo è riuscito a leggere fin qui,chi ha letto tutta la storia, chi riesco a sopportare tutti gli errori che faccio nella grammatica e chi si sta trattenendo dall'ammazzarmi.
Al prossimo aggiornamento,
Elesti

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Non sapeva cosa fare, come impedire tutto questo.
Come poteva Rose chiedere a Marinette di ...di fare quello? Di..dargli un bacio per tutti gli anni che si conoscevano in vari punti differenti?! Eppure fino a poco fa aveva cacciato un enorme respiro di sollievo nel credere che sarebbe stata il più ingenua possibile. Aveva pensato che ,Rose è Rose,è buona dolce e tenera quindi non le avrebbe mai chiesto chissà quale cattiveria...ma invece...ECCOME SE ERA STATA MALEFICA NEI LORO CONFRONTI! NEMMENO FOSSE TORNATA AD ESSERE LA PRINCIPESSA FRAGRANZA PRONTA A VENDICARSI SU DI LORO!Non che non volesse che Marinette gli desse quei...agognati baci..ma...se l'amore di Marinette era per un altro uomo...per lei non sarebbe stato come tradirlo...?Pure lui si sentirebbe di tradire il suo amore per LadyBug se si mettesse a sbaciucchiare con un altra!Perché come poteva aver ragione Plagg poteva anche avere torto! Non sapeva che fare..era confuso..scombussolato...come poteva salvarla adesso la sua principessa da quella situazione alquanto assurda?Possibile che fosse così inutile lui nelle vesti civili rispetto a quelle di eroe parigino? Eppure erano la stessa persona dannazione! 

Ad interrompere la fabbrica dei pensieri che era ripartita,anche se molto probabilmente non era così tanto in funzione come quella sera,fu la vista della sua Marinette che si alzava dal suo posto. Più che altro fu pure il rumore delle gambe della sedia strusciare contro le mattonelle del pavimento,facendo notare quanto repentino fosse stata l'azione compiuta. In più dopo nemmeno dieci secondi, Marinette aveva cominciato a camminare verso la sua direzione. La stavano osservando tutti i presenti, anche dopo le brutte occhiatacce veloci che lanciava agli spettatore Adrien prima di ''distrarsi'' nuovamente. La vide fermarsi davanti a se,mentre la guardava dal basso in alto,mentre lei fissava ostinatamente le punte delle loro scarpe che leggermente si toccavano che al momento sembravano molto più interessanti.

Doveva dirle qualcosa,doveva impedire tutto questo, fermarla,anche se dentro di se,desiderata non farlo. Ma non era giusto per lei, non era giusto baciarsi così,se realmente provavano qualcosa l'un l'altro,ma sopratutto come già detto non lo era per Marinette. La stessa Marinette che adesso si era seduta per terra,davanti a lui che d'istinto si era sporto verso di lei,pensando che le si fossero cedute le gambe per l'emozione o l'imbarazzo che ogni tanto sapeva accadesse,non più guardandola dall'altro in basso. Ma rispetto alle altre volte, le sembrava più rilassata di un comune cedimento...ma allora... Che cosa stava facendo..?

<< Marinette...? >> la chiamò piano,per far si che quella neo-discussione rimanesse tra di loro,sapendo che l'aveva sentita ,seppur gli schiamazzi tremendi e continui degli altri,non appena la senti quasi squittire mantenendo lo sguardo basso. E sebbene volesse porle un milione di domande, non poteva parlarle così,doveva..voleva guardarla negli occhi,non sopportava vederla così,come fosse una sottomessa. Quindi mosse la mano verso il suo viso, per poterglielo per lo meno alzare se non aveva intenzione di farlo << Marinette,se non vuoi non -? >>
 
Non ebbe l'occasione di alzarle il viso o di finire ciò che stava dicendo,che Marinette gli aveva preso la mano che stava avvicinando tra le proprie,alzando finalmente lo sguardo verso la mano di lui. Adrien rimase col fiato sospeso,non aspettandoselo,guardandola intensamente,come se nel farlo avrebbe compreso il motivo di tale gesto. Per lo meno adesso riusciva a guardarle il viso ma... ora che voleva fare..? E cos'era quello sguardo strano? Quei occhi languidi...che quasi risplendevano di luce propria per via dei riflessi,nascosti  un po' dalla frangia sfatta. Quelle guance rosse distinguibili dal colore del resto del viso tutto arrossato,forse per via del caldo che c'era in quel luogo...o per la situazione che stata affrontando. Quelle labbra che si stava mordendo da non si sa quante tempo sia per la tensione sia per le continue provocazioni di lui,rendendole più gonfie,più rosse,più irresistibili, dal cedere al desiderio di farsi baciare da lei. Non riusciva a distoglierle lo sguardo..era così..così...

Stava per dare voce al suo pensiero. Aveva aperto le labbra per pronunciare la parola che lo avrebbe senza ombra di dubbio identificare come Chat Noir. Stava per pronunciare quel '' Puuur-fetta'' che lo avrebbe messo in un mare di guai se qualcun'altro al di fuori di LadyBug l'avesse sentito. Stava per darsi la zappa nei piedi da solo, non pensando alle conseguenze. Ma poi finalmente lei si mosse in avanti lentamente, fermando ogni azione di dire e fare del biondo, chiudendo ,con il dispiacere del biondo, gli occhi e ....poggiando le sue labbra sul dorso della mano di lui. Annaspo,più sorpreso di prima,senza però muoversi,come se ne dovesse della sua incolumità mentale,mantenendo lo sguardo fisso su di lei...mentre allontanava leggermente quelle labbra che al solo sfiorargli la mano,aveva avvertito il come fossero più bollenti del fuoco. Ma era durato troppo poco il tempo del contatto per poterne accertare con sicurezza. 

E rimase fermo,anzi no,si sporse maggiormente in avanti col corpo,con gli occhi leggermente spalancati,anche dopo il vederla alzarsi stando sulle ginocchia,sempre per terra ovviamente ,e alzare di più lo sguardo,ma non abbastanza per vedere il viso di lui,e di come fosse arrossito.

Poi finalmente ripartì, sotto lo sguardo attento del biondo,chinandosi in avanti,richiudendo gli occhi e questa volta posare le labbra sul suo petto,precisamente sul pettorale,nella zona dove si trovava il cuore,che stava battendo così forte da far invidia agli spari dei cannoni dei vecchi vascelli da guerra francesi. Come prima sentì, per quel breve seppur bellissimo contatto, le labbra bollenti di lei poggiarsi e subito dopo togliersi,ma non sapeva più se ,a bollire erano le sue labbra, o il proprio corpo,che dopo essersi sentito in fiamme il viso,quel calore si stava estendendo fin tutto il suo corpo. Ma poco gli importava al momento. Aveva spento ormai da molti secondi,se non minuti, il cervello. Concentrandosi unicamente su di lei.
 
Trattenne un sussulto quando la sentì issarsi su,per avvicinarsi di più a lui,poggiando i gomiti sulle gambe del biondo. Normalmente ,avrebbe potuto far leggermente male quella pressione,ma tutto poteva provare in quel momento Adrien tranne che dolore. Sopratutto se era lei a provocarglielo. Marinette continuava a non alzare abbastanza lo sguardo per vederla in viso quasi facendolo a posta. Perché non lo guardava? Perché non voleva guardarlo negli occhi nel mentre gli faceva tutto questo? Era un tormento doloroso e incessante il non vederla dritta negli occhi. Che cosa aveva fatto di male per meritarsi una tortura del genere?!
 
Marinette ripartì per il terzo bacio,indirizzandolo questa volta verso la spalla ,divenuta dopo anni di allenamenti palestrata di lui,nello stesso modo dei precedenti,poggiando le mani leggermente tremanti sul petto di Adrien come per sorreggersi ancor di più per non gravargli addosso. Adrien questa volta chiuse gli occhi,per goder appieno quel contatto anche se sapeva sarebbe stato un tocco lieve e veloce. Di nuovo quelle labbra si poggiarono sulla sua pelle nuda, e anche se poteva sembrare un desiderio abbastanza ambiguo o perverso o qualsiasi altra cosa, per lui, e sperava anche per lei, non poteva che essere nient'altro che dolce.

Pensava,o per lo meno aveva già anticipato che sarebbe accaduto, che anche questa volta si sarebbe separata e sarebbe passata al prossimo posto per il quarto bacio,ma invece separò le labbra leggermente dal punto appena baciato...per poi...strusciarle su,verso il collo del biondo. E questo cos'era? E adesso come doveva reagire? Cosa doveva fare dopo questo? Ammattire? Andare in paradiso? Entrambi? Fatto sta che gli sfuggi un lieve sospiro,che cercò di trattenere il più che pote', al quale sperò che nessuno abbia sentito...se non lei. Perché anche se l'imbarazzo era a livelli magistrali,ed erano purtroppo in un luogo non appartato,con centinaia di occhi fissi su di loro,voleva che sapesse cosa stava causando al proprio corpo e anche al proprio cervello ridotto ormai in pappa,con solo quei sfioramenti tra labbra e pelle. Che lei lo avesse avvertito quel lieve sospiro di piacere non sapeva dirlo, non riusciva a vederle il viso,ma scommetteva che lo avesse fatto per via dell'attimo in cui il percorso delle labbra di lei si fosse fermato per poi ripartire.
 
Il percorso finì a metà dell'altezza del lungo e muscoloso collo,lasciando finalmente il quarto bacio,questa volta trattenendo di più la permanenza delle labbra pressate sullo strato di pelle circostante. Fu l' accensione dell'interruttore,oppure lo spegnimento,ma comunque in quel caso, dopo quel bacio appena dato,la pazienza e trattenersi dal toccarla fu pari a zero se non meno. Non potette più resistere,ne valeva per la sua incolumità,così le afferrò,con tutta la gentilezza e fermezza che aveva e che riusciva ad avere,le braccia della ragazza. E Marinette al sol tocco sobbalzò,forse non aspettandosi un azione del genere da lui al momento, e separò le labbra dal collo di Adrien.

<< Marinette..? >> sospirò di nuovo chiamandola, per attirare la sua attenzione, per farsi guardare, per vederla,per vedere la sua reale espressione,perché non gli bastava il sentirla trattenere quei piccoli sospiri che ogni tanto scappavano dalle sue labbra tra un bacio e l'altro per prendere aria,che magari sperava non sentisse o magari fosse troppo distratto per percepirli. Ma purtroppo nulla di lei gli sfuggiva,mai, e figuriamoci adesso. Quindi doveva vederla in faccia con i propri occhi per averne una ulteriore prova,che a godere,se così si poteva dire, di tutta quella situazione non fosse solo lui,ma anche lei. Ma solo per una questione di accertamenti. Ma anche per il solo poterla guardare dritto in faccia. Da quanto era che non si vedevano il viso a vicenda? Un ora? Minuti? Secondi? Fatto sta che per Adrien sembra fosse passata per lo meno un'intera giornata e non forse si e no qualche minuto dall'inizio dell'obbligo dettato da Rose.
 
Perse poi un battito del cuore quando la sentì salire da sopra il collo. Aprì gli occhi quasi all'istante,volendo vederla anche per quel poco che poteva, e lei l'attraversò di lato,fino al raggiungere la mandibola pronunciata,tenendo quei occhi chiusi,occhi che bramava più di ogni cosa rivedere ,impazzendo per quelle lunghe ciglia che le accarezzavano le gote rosse,sin dal bacio dato alla spalla,quasi invidiandole per avere un così stretto contatto con lei. Ora però sentiva quelle bollenti..meravigliose...gonfie...morbide ...di sicuro rosse...labbra..lasciargli un nuovo bacio dove era giunta. Il quinto bacio.

Come avrebbe voluto prenderla per il viso e farsi guardare da lei. Ma perchè allora non lo faceva? Che non volesse che quella meravigliosa e afrodisiaca tortura finisse prima del dovuto? A quanto pare si,di fatto non l'aveva fermata.

Marinette continuo a salire,mentre lui stava pian piano cadendo in uno stato di trans,nel sentire nuovamente quelle labbra trascinarsi fino alla propria tempia. Ma si risveglio subito dopo. Trattenne il respiro come in apnea quando avverti che il viso non era solamente sfiorato dalle sue labbra,ma anche dai lievi e piccoli polpastrelli delle punta delle dita di lei, che si posarono sulle sue guance. Erano cosi fresche che sentiva come se fossero delle gocce d'acqua fredda buttate contro un ferro rovente,mandandogli  cosi dei brividi. E le dita si erano spostate pian piano verso gli zigomi e poi sempre di più verso la nuca,cominciando poi a stendersi, infilandosi o nascondendosi tra le ciocche d'orate.

Adrien sospirò di nuovo..sospiro di nuovo il suo nome...e lo rifece subito dopo che finalmente la senti respirare dopo non sapeva quanti secondi,sentendo un leggero soffio fresco sulla propria tempia. Che finalmente anche lei si stesse lasciando andare a quella piacevole pazzia totalmente? Che anche lei non riuscisse più a trattenersi? Che anche in lei ,dentro di se, si stava pian piano ingigantendo il folle desiderio incontrollabile di toccarlo?  Chiuse gli occhi,durante il sesto bacio. Rafforzando la presa sulle sue braccia di conseguenza,forse per farle capire, se anche lei era nella sua stessa situazione,il come il suo trattenersi fosse ormai ai limiti.
 
Possibile che Adrien stesse andando quasi a fuoco dentro di se? Che non riuscisse più a capire nulla? Che fosse normale che i sensi del biondo nella loro quasi inattività, riuscissero ad avvertire solo e soltanto Marinette?  Poteva dare la colpa all'alcol bevuto nella serata...ma ovviamente più ci pensava più sembrava una stupida scusa a cui affibbiare la colpa delle proprie azioni. Sopratutto se sapeva che la causa di tutto era soltanto la vicinanza di Marinette. Una vicinanza mai ottenuta negli anni che si conoscevano se no per sbaglio,o quando lui era nei panni di Chat Noir mentre flirtava con Marinette o LadyBug. Che fine avevano fatto tutti poi? Non li sentiva,o forse non voleva sentirli. E poi gli importava davvero di loro? Ovvio che no,che domande,gli importava solo di Marinette. Per essere realistici,al momento gli importava delle labbra di Marinette, semmai. Le stesse labbra che lo stavamo facendo pian piano ammattire. Ed era in pace e appagato con tutti i sensi ma allo stesso tempo non lo era. Era egoistico forse pensarlo,ma voleva di più,voleva di più di tutto. Voleva più di tutto quello che stava accadendo adesso. 

Rieccola spostarsi di nuovo nello stesso modo di prima,verso la fronte coperta dei ciuffi biondi sfuggiti dalla solita pettinatura. Pian piano che tutto questo andava avanti,più lei si spostava sempre più su e lui leggermente in giù. E poco gli importava al momento della visuale che aveva Adrien davanti gli occhi,ovvero la vista del petto di Marinette da sotto la maglietta. Non gli interessava al momento. Non voleva vedere quello al momento. Quindi aveva portato le iridi puntate in alto,verso il collo niveo di lei, ,pur di non guardarla senza il suo permesso e per rispetto. Ma anche se l'avesse fatto,al momento non gli importava un fico secco di quel libero accesso,se si poteva definirlo così,di sotto la maglietta di Marinette,visto che la cosa che realmente voleva vedere erano i suoi occhi che dannatamente ostinavano a rimanere chiusi.
 
"Perché tieni gli occhi chiusi Marinette?!Perché non mi guardi? Perché non guardi cosa mi stai facendo solo con dei baci che ti hanno imposto di darmi,anche se di costrizione non sembra per niente?! Non immagini come potrei reagire se fossimo da soli? Il come farei prendere il sopravvento del mio lato da sempre nascosto, senza che io prima chiesa a Plagg di trasformarmi?!" E questo era soltanto la minima parte del discorso che stava occupando l'ultimo briciolo di lucidità ,se possiamo chiamarla così, all'interno della testa bionda. Il tutto durante il settimo bacio.

Quando la pressione diminuì,sebbene la sua principessa fosse leggera come una piuma, tenendola ancora saldamente per le braccia con le mani,sfiorando le gambe con quelle di lei,le avvertiva tremare. Forse stava cedendo ,non riuscendo più a reggersi ,dovuta alla posizione decisamente scomoda. Era stato istinto,come molte volte agiva quando era un eroe. Non voleva che soffrisse. Semmai che godesse tutto quel momento come lui e insieme a lui. Aveva lasciato la presa sulle sue braccia che subito scattarono verso i suoi fianchi. E nel sentirsi non più sorretta da lui , a Marinette era scappato un sussulto e stava leggermente cadendo verso il basso non riuscendosi più a sorreggere , con le gambe che sentiva ormai di gomma. Ma lui la riprese all'istante, afferrandola per la vita. La tirò su,appurando ancora una volta il come Marinette fosse leggera. Una volta che la vide aprire le gambe,forse intuendo le sue intenzioni,la adagiò tra le proprie. Adesso era finalmente più comoda rispetto a prima,e lo capì maggiormente quando la sentì rilassare le gambe e le spalle,non più in tensione per la strana e assurda posizione assunta fin'ora.
 
<< Grazie..Adrien... >> gli sentì dire sussurrando lievemente, come se le mancasse il fiato,Marinette.
 
E Adrien perse un battito.










Angolo Autrice:
emh....Salver! Cioè volevo dire, SALVE! E' passato un po di tempo dall'ultimo aggiornamento...molto di più rispetto al tempo messo per gli altri...e chiedo venia^^' ma in questo periodo tra mare, caldo asfissiante e controlli per le analisi,la volontà del scrivere si è fatta meno! In più,mentre stavo scrivendo questo capitolo che tutt'ora è ancora in corso,mi è stato fatto notare che sia..beh molto lungo! Sia per le lunghe descrizioni dei baci e delle sensazioni di Adrien! E anzi pensando che devo ancora finirlo,chissà quanto lungo sarebbe se tutto completo! Si avrei potuto tipo, accorciare o addirittura eliminare alcune parti però...come dire...non mi avrebbe reso soddisfatta possiamo dire...quindi..perché non dividerlo? Così intanto faccio notare che sono ancora viva , non dovrò modificare nulla e continuare ciò che resta senza rischiare di fare un capitolo dove ci vuole più di una vita per finire di leggere! Quindi così spero saremo felici tutti con questa decisione,presa al momento!

Andando avanti,ricompaio,e quando ci sono rimasti pochi posti in cui dare dei baci, e fermo tutto? Si,molto probabilmente , se voi sapesse dove io vivo,vi troverei sotto casa con torce e folconi!

Passiamo ai ringraziamenti!Questa volta a :
Giada Love Shadamy  ((La quale è stata lei a buttarmi dentro il fandom,quindi è colpa sua se assistete tutti ai miei orrori grammaticali e verbali e dovete sopportarmi con questa mia storia. (ti voglio bene) ))
tempestabig
fairytales lover
Itacina
Crisan
Stella cometa 94 
ed infine chanmin!
E davvero,vi ringrazio tantissimo! Perché anche se siamo solo al quinto capitolo,so che in questo sito e in questo fandom,ci sono persone davvero bravissime,che hanno un loro stile nello scrivere e nel incitare i lettore a seguirli, e rispetto a loro questa storia forse non può nemmeno comparire nella classifica TOP 50! Quindi ritrovarmi anche solo 2 recensioni a capitolo diciamo che sono felicissima! Perché vuol dire che alla fine,nella sua non correttezza,piace! Pur per il fatto di chi commenta ogni capitolo e chi continua a seguirla! Spronano a chi come me,ha poca autostima e sicurezza, di continuare a scrivere e pubblicare nuovi capitoli! Perché si,si potrebbe anche solo scrivere per una soddisfazione personale,ma se poi si pubblica una storia,è pure per cercare un approvazione esterna, e vedere se,per davvero, al di fuori di se stessi e amici, è davvero una buona storia o no. Quindi,ancora 235464 volte, grazie. E come ho detto le altre volte, spero continuerete a leggere ed a visualizzare questa storia anche senza per forza recensire.

Ah,e per chiarire la cosa,siccome molti mi hanno chiesto spiegazioni,si,questa stessa storia è pubblicata anche su WattPad.

Cooooooooooooooooon questo,dopo aver messo questo angolo,il quale è kilometrico e facendolo cosi lungo non ho risolto nulla dal salvare il capitolo per via che sarebbe stato eterno quasi,vi saluto! E  al prossimo aggiornamento!

A presto,
Elesti

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


Aveva perso ancora una volta un battito nel sentirla finalmente parlare,e un altro ancora quando pronunciò il suo nome naturalmente. Quando tempo era passato da quando non la sentiva parlare...? Che non sentiva la sua voce? Che non le sentiva pronunciare con la sua voce e con le sue labbra il nome del biondo? Da quando la massa di persone li aveva separati portandoli a far di tutto pur di rimanere insieme. Spingendoli fino a quel momento,che per quanto assurdo era e inusuale il come ci fossero finiti,stava piacendo ad entrambi . E forse il loro odio verso la tanto maledetta bottiglia,protagonista di quel gioco,stava pian piano scemando. Ma ovviamente i pensieri verso l'oggetto di vetro non erano attualmente i protagonisti nella testa di Adrien,concentrato semmai dalla melodia che aveva emesso anche se in pochi secondi la franco-cinese. Era cosi bella la sua voce...cosi calda...cosi dolce..perfetta. E dopo la sorpresa iniziale, riportò gli occhi puntati verso il suo viso,questa volta molto più accessibile,anche se esso era chinato verso il basso. E sembrava riprendere fiato. Si notavano ancora le guance rosee,le labbra gonfissime ...chissà quanto le stava torturando nel mentre non riusciva a vederla...quelle ciglia che continuavano a sfiorarle le guance. ''Perfetta..'' si ritrovò a pensare nuovamente in quella serata,o per lo meno in quel lasso di tempo in cui si trovavano attualmente. Quante volte l'aveva detto dentro la sua testa? Quanti discorsi interiori aveva intrapreso,affermando sempre di più la perfezione di lei? Anche se ormai era quasi impossibile tener il conto, era altrettanto impossibile non pensarlo. Anche a costo di ripetersi. Tutto di Marinette era perfetto. Il suo ego felino, enorme come Villa Agreste,gli avrebbe fatto affermare che se nel vocabolario si andasse a cercare il significato della parola perfezione,come suo sinonimo sarebbe comparso scritto ''Marinette'' sicuramente. Ed era stato uno stupido a non capirlo immediatamente di questo suo essere perfetta,il quale era di certo sin dal primo giorno in cui l'aveva incontrata. Per non parlare di quel preciso giorno,in cui le prestò il proprio ombrello per ripararsi dalla pioggia che aveva cominciato a bagnarle il capo,facendo creare ai capelli quel riflesso azzurro che assumevano sempre da bagnati. Il solo ripensare alla vista di quella Marinette,così estremamente dolce,timida e ingenua,ancora una sconosciuta quel giorno,gli faceva venir voglia di darsi la sua arma ,che utilizzava quando era Chat Noir ,in testa da solo per il come con quanta stupidità se la fosse fatta fuggire tra le mani. E il resto degli anni che avevano passato insieme? Quante occasioni di accorgersene della sua perfezione si era fatto sfuggire? Così tante che forse si sarebbe rotta prima la propria arma più tosto che la sua testa bacata e testarda. Vogliamo poi aggiungere la questione della sua alter ego? Nessuna era perfetta più di lei per essere anche LadyBug,di essere la sua Lady. E questo ennesimo discorso stava già per ampliarsi,se non fosse stato interrotto dallo spostamento di lei.

Si stava di nuovo muovendo...come se al momento fosse la priorità principale il completare la ''missione'' affidatole...e sempre strusciando con le labbra sul suo cammino,non appena le aveva riportate sulla sua fronte,sempre seguita attentamente da lui. Stava poi scendendo le labbra. E fu costretto a chiudere gli occhi quando avverti una delle due palpebre, essere sfiorate dalle labbra di Marinette. Questo buio lo uccideva..e il non vedere,lo aveva portato ad appigliarsi agli altri rimanenti tre sensi utilizzabili al momento.

L'udito? Lui non sentiva niente se non se stesso continuare a trattenere i mugolii,che non facevano altro che lottare per uscire fuori,e i tremiti per tutto quello stava provando. Avvertiva anche il proprio cuore che non smetteva di battere impetuoso. Il resto del mondo? Caput. Non esisteva. Non faceva alcun rumore alle sue orecchie. Totale indifferenza se lo stesse facendo o no. Non erano Marinette. E ciò che non è Marinette al momento non aveva importanza. A tal proposito,da lei riusciva ad avvertire il suo respirare tramite il naso,visto che le labbra erano occupate in tutt'altro. E già immaginava il come quella situazione in futuro si sarebbe di sicuro ripresentata molto e moltissime volte. 

L'olfatto? Tra non molto sarebbe andato in corto circuito,per l'odore di lei che sentiva forte e chiaro. Sebbene non andasse più ogni giorno al negozio dei suoi genitori,riusciva a sentirlo il profumo di quelle prelibatezze,di quelle dolcezze,di quelle sfiziose e piccole opere sempre presenti continuamente nei banconi della panetteria del padre. Dei croissant appena sfornati di cui andava matto sopratutto. Marinette odorava di dolce,ma non solo di quello. Lo avvertiva, lo sentiva forte e chiaro quell'altro suo profumo,che avvertiva sempre di più se nei panni dell'eroe gatto. Era un odore aspro ,quasi tagliente,ma quell'aspro che non disturba e che piace semmai. Ma non era un odore copiabile. Non era quindi un profumo,come si sarebbe mai potuto ricreare questa fragranza?Non era fattibile infatti,perchè era solo di lei. Un odore impresso,forse involontariamente,nella sua nivea pelle. Lui c'era sempre e comunque. Sempre presente quell'odore se lei era nei paraggi. E aggiunto all'odore dolce di croissant,era una combinazione sublime di aspro e dolce. La rappresentava. Avrebbe azzardato dire che la sua principessa era il dolce,mentre la sua parte eroina l'aspro. Per non parlare della sua personalità. Il come anche senza maschera riuscisse sempre e comunque a comportarsi come si comporterebbe LadyBug a differenza sua,che tratteneva il suo vero io,cosa che non faceva nei panni di Chat Noir, e questo ovviamente si era fatto capire con l'andare degli anni.Se Marinette fosse mai stata un croissant, sarebbe di certo stata un croissant con scaglie di limone e all'interno una marmellata di fragole. Si,forse era un azzardo e troppo perverso da pensare,ma ci stata secondo lui questo ragionamento.

Il tatto? Riusciva a sentire anche solo sfiorandole i fianchi il quando la sua pelle fosse morbida e liscia ,il tutto grazie anche alla maglietta di lei che si era leggermente alzata, permettendogli così di entrare in un contatto diretto con la sua pelle. Le mani formicolavano,come se lanciassero segnali al proprietario per chiedere di più. Un formicolio che cerco con tutto se stesso di tenere a bada. Ma il tenere gli occhi chiusi,non aiutava il suo arduo compito e l'immaginazione, nel pensare a come potesse essere tutto il suo corpo al contatto delle proprie mani bollenti. Se era tutto come lo strato di pelle con cui era in contatto. Non l'aveva mai vista senza vestiti,nemmeno in costume da bagno per un motivo o per un altro. In intimo in piccole svariate volte mentre andava a farle visita in forma di Chat Noir ,ma o non ci aveva fatto caso al suo corpo o lei gli urlava di sparire ovviamente. Ora il poter avvertire la sua pelle nuda anche solo in quel, per lui piccolo, contatto,gli faceva desiderare di poter avere il permesso di approfondire,ma si trattenne,era pur sempre un rispettoso gentiluomo. E non avrebbe mai fatto nulla contro la volontà della sua principessa. E avrebbe scommesso di tutto, nel appurare che sarebbe stato mille volte più appagante la sensazione di poterla sfiorare con il suo consenso. In più,riusciva ancora a percepire le dita di lei sulla nuca,intrecciate con i capelli biondi,mentre ogni tanto,come per dare più intensità ai baci,pigiavano,così dal spingerlo a se. E non sarebbe stato certo lui a impedirle di farlo.
 

Sentì il peso delle labbra alleggerirsi sulle palpebre,facendo caso a quanto tempo abbiano sostato lì,e finalmente riapri gli occhi,mentre lei continuava a tenerli chiusi,e le sue labbra erano passare alla base del naso,fino a strusciarsi sopra di esso per poi scendere sempre più giù,fino alla sua punta. Ed ecco il nono bacio. Tanto era stato tenero e dolce come alcuni dei precedenti che non riusciva a togliersi il sorriso,man mano sempre più ampliato,sulle labbra.

Poi la vide allontanarsi leggermente,tornando in una posizione comoda sopra di lui. E la vide prendere ed espellere aria attraverso le labbra,capendo il quanto aria avesse preso dentro di se, attraverso l'enorme gonfiamento subito dopo sgonfiamento del petto di lei. E la vide ancora li, come a pensare sul come procede. Era del tutto quasi finito.Ora mancava solo l'ultimo ba-
 

Gli si mozzo il respiro. Gli si spense il sorriso. Dimenticò cosa volesse dire respirare. E naturalmente cosa si doveva fare per farlo. Non ci riusciva più ,dopo riaverle riviste..dallo stupore gli sarebbero usciti gli occhi dalle proprie orbite,a vedere quei occhi languidi di lei tanto desiderati. Erano cosi lucidi ... brillanti ... emanavano luce propria e riflettevano di mille colori sulle tonalità dell' oceano. Erano anche così espressivi in quel momento. E Adrien li colse tutti,senti tutte le emozioni che trasmettevano. Attesa. Timidezza. Imbarazzo. Impazienza. Desiderio. Lussuria. Erano le stesse e medesime emozioni che aveva provato lui fino a quel momento e che sicuramente trasmetteva. Ma era presente anche l'emozione che avvertiva più forte di tutte e che lo sorprese ancor di più. Amore. Lo sentiva. Lo avvertiva. Amore sconfinato,forte,immenso,come l'oceano dal quale prendevano il colore ,come Marinette. Voleva dire questo quindi? Si provavano queste mille e di più sensazioni nel veder questo fortissimo sentimento verso colei che per anni si aveva aspettato di contraccambiare? Si provava terrore e felicità allo stesso tempo? Eccitazione e paura? Era davvero possibile provarle tutte insieme seppur fossero fortemente contrastanti tra loro?  Mai si sarebbe aspettato,di vedere tutto questo in uno sguardo di lei,che aveva incollato le sue iridi azzurre a quelle verdi del ragazzo. E sapeva, che lo vedesse anche lei in lui tutte quelle emozioni,sopratutto l'ultima. Forse si notavano maggiormente per il continuo trattenerle ? Anni e anni di trattenimenti delle proprie emozioni e sentimenti verso l'altro,che adesso non riuscivano più a tenere a bada? Emozioni che si stavano ribellando ai propri padroni,magari dichiarandoli stupidi per la loro ottusità nel non essersene accorti prima. Adesso niente e nessuno,tanto meno i loro cervelli,che come si sa,il cervello cerca sempre di avere la meglio sul cuore,li avrebbero fermati. Erano scoppiati ormai, felici di quella libertà di far vedere cosa provassero per davvero.

La vide poi avvicinarsi al viso di lui,e non fu per niente come le innumerevoli volte addietro. Molte,moltissime volte,si era ritrovato con il viso così vicino a suo,per rafforzare il legame,per provare a baciarla,per rassicurarla o anche per il semplice desiderio di osservarla da vicino nei panni di Gatto Nero Della Sfortuna,sia quando lei era LadyBug o Marinette. Era follemente diverso. Era innanzitutto ,voluto da entrambi,non solo da lui o da lei questa volta. Sentì poi una delle mani di lei,ancora depositate sulla nuca bionda,spostarsi verso la guancia di quest'ultimo sempre,senza mai distogliere lo sguardo,come se volesse avere più contatto con lui,e cielo se dentro di se Adrien stesse ringraziando in mille modi possibili e inimmaginabili Marinette per averlo fatto. Adorava quella sensazione,adorava che anche minimamente lo sfiorasse,adorava lei e qualsiasi cosa gli facesse.

I loro occhi non accennavano a distaccarsi tra di loro,come se ne valesse della loro vita. A malapena chiudevano le palpebre,pur di mantenere quel contatto visivo forte e ferreo,impossibile da contrastare. E la loro distanza di si e no un centimetro o due a dividere le punta dei loro nasi accentuò il tutto. L'intimità. L'eccitazione. Il desiderio. L'amore reciproco che finalmente poteva esprimere liberamente l'uno di fronte all'altro. Il fatto che non servissero le parole, totalmente inutili al momento. Erano così futili le parole messe in confronto a ciò che potevano esprimere con solo lo sguardo. E poi,finalmente lo percepì. Percepì ciò che prima non era riuscito stranamente a sentire,sebbene il contatto fosse maggiore rispetto ad ora. Percepì forte e chiaro il come il cuore di Marinette battesse forte contro la cassa toracica dove era rinchiuso. E sebbene fosse frettoloso e rumoroso,era il suono più bello che potesse sentire al momento. Come una dolce ninna-nanna cantata dalla mamma al proprio figlio,per farlo addormentare dopo essersi svegliato bruscamente per via di un incubo, e che ,dopo anche le poche prime parole,era già nelle braccia di Morfeo. E la cosa ancor più bella? Era che anche il cuore del biondo battesse all'ennesimo modo. Come se fossero collegati tra loro,come se si fossero sincronizzati a tal punto dal battere all'unisono nello stesso preciso istante. Emettendo insieme lo stesso Tum-Tum. Come se a modo loro si stessero amando,si poteva ipotizzare e azzardare di pensare.

Quasi d'istinto,prima ancora che il cervello mandasse un qualsiasi tipo di segnale ,le mani del biondo si separarono dai fianchi di lei , dopo averli avvicinati a se,per poi andarsene ad adagiarsi a coppa sulle guance rosee di Marinette,cominciando poi con entrambi i pollici ad accarezzarle le gote dolcemente. Come se non volesse far altro che donarle coccole su coccole. E vista l'immobilità di lei,forse per l'imbarazzo o per la poca esperienza, aveva deciso di ,in un qualche modo incoraggiarla,facendo così lui il primo passo,dopo tutto ciò che lei gli aveva donato fino a quel momento. Quindi avvicinò leggermente il viso al suo,facendo sfiorare così le punta dei loro nasi finalmente. Un contatto in più,seppur lieve. La vide trattenere il respiro,come se non se lo aspettasse,e ciò gli fece nascere sulle labbra un lieve sorriso che durò poco,mentre riprendeva pian piano la coccola attraverso i pollici. 

Poi,forse per aver allargato la traiettoria della carezza,forse perché le mani continuavano sempre e comunque a formicargli nel desiderare di più,fatto sta che,anche se leggermente, con un pollice gli sfioro il labbro superiore di lei. E gli basto tastare per pochi secondi quello strato di pelle per abbassare leggermente lo sguardo verso di esse,notandone ancora una volta la rossezza,il gonfiore,la lucidità che avevano,prima di ritornare a fissarle gli occhi,con un luccichio in più. Un luccichio di bramosia, più accennato rispetto a prima,che riuscì a trasmetterle appieno,non appena notò il rossore e quasi calore delle guance aumentare. 

Decise di non fermarsi solo lì, quindi aumentò ancor di più la vicinanza,ormai stanco di aspettare, facendo sempre di più diminuire la distanza che li divideva. Non avevano già aspettato abbastanza? 

Vide gli occhi di Marinette abbassarsi,puntandosi verso le proprie labbra. E quasi subito esse cominciarono subito a formicolare prima del tempo,come se non aspettassero altro, per attirare l'attenzione su di se. E lui fece di tutto per trattenere il lieve sorriso,felice che anche per lei tutta quella pazienza fosse fastidiosa. Adrien cercò pure di trattenersi dal mordersi il labbro inferiore. Poi Marinette ritornò a guardare gli occhi di lui,anche se con le palpebre leggermente abbassate.

Pian piano i secondi passavano. Adrien doveva spegnere il cervello,o non sarebbe più andato avanti. Il non pensare più a niente. Doveva soltanto,darsi una spinta verso di lei ancora una volta, e farlo una volta per tutte. Niente più rimandamenti,o scuse per non farlo. Anche se lui e il suo alter-ego erano la medesima persona, la sua forma civile non abbandonava mai la timidezza o l'imbarazzo che ogni tanto spuntavano. 

Ma ancora una volta, Marinette lo stupì e precedette. 

Fulminea,chiuse gli occhi e adagio le proprie labbra su quelle di Adrien. E fu li che finalmente il cervello dentro il capo biondo si spense.







Angolo Autrice:
Ciao di nuovo a tutti!Come iniziamo questo angolo? Affermando che fa un caldo tremendo ovviamente! Ditemi per favore che non solo qui fanno 40°! Seriamente,si muore di caldo!

Ma,passiamo a cose serie! Finalmente mi sono rifatta viva,caldo e ispirazione e voglia permettendo,con un nuovo capitolo che spero vada bene ovviamente! Ma non solo! Ma poi lo spiegherò più avanti. Ed eccoci arrivati al decimo bacio! Interrotto ovviamente da me,e credo che qualcuno vorra tipo,ghigliottinarmi (esiste poi come verbo?) se non di peggio. Spero di non aver enfatizzato il tutto! E di aver scritto parti che forse potevano anche non essere scritte! So poi che spuntano troppi discorsi di Adrien che nominano la perfezione di Marinette,e chiedo venia per ciò,ma credo che in situazioni del genere possa capitare no? Boh,io di certo non lo so! Non ho mai avuto situazioni del genere,ma nemmeno normali a questo punto (single forever-alone inside). Di conseguenza,cio che provoca un semplice o complicato bacio non so cosa provochi,lo so solo grazie ai libri che ho letto dove li descrivono!Quindi spero che in questi due capitoli fatti e nel prossimo dove si trattera del forse bacio più importante andranno bene! Se poi vorreste darmi una mano,ditemi,voi cosa avete provato al vostro primo bacio? E invece a quelli che seguono dopo??

Andando avanti,passiamo alle recensioni! Ringraziamo:
fairytales lover
Stella cometa 94
valekika18
Lady_Sue1789
mmi
e luciaandkaito anche se non compare!
Diciamo fin da subito il sempre ed enorme grazie per aver recensito! E subito dopo i scusa dei continui errori (che sono sicura saranno presenti anche in questo capitolo...). In più,come avevo accennato prima,oggi non solo pubblico il nuovo capitolo (in pieno giorno poi wow) ma ho anche modificato il capitolo precedente,correggendo gli errori di battitura,e sperando anche quelli grammaticali e verbali se sono stata abbastanza da notarli tutti (ma ovviamente non sarà così),e ho anche modificato alcune parti,accorciando come consigliato alcune parti,anche se credo di non aver risolto molto, scusatemi. Beh,comunque per chi fosse curioso e poco soddisfatto è libero di andarlo a rileggere!

Parlando poi del prossimo capitolo,questa volta passera davvero tanto e tanto tempo prima che io lo pubblichi,per via del fatto che per due settimane e mezzo non sarò a casa,dove invece sara il mio amato pc...quindi potrò solo abbozzare idee scrivendole tra le note nel telefono,prima di mettermi a fare il vero e proprio capitolo! E chiedo gia scusa! (si se non si fosse notato,sono un soggetto che dice milione di volte scusa,che sia necessario o no) In più per il fatto che racconto sempre dal punto di vista di Adrien,è più che altro perche,ho notato che molte volte in molte storie si parla solo e solamente da parti di Marinette,oppure il POV è sempre e comunque lei a ''condurlo'',quindi possiamo dire che è una decisione mia,il raccontare sempre dal suo punto di vista. Per quel capitolo dove parlo da parte di Marinette e il pezzo nel capitolo dopo più che altro era per fare un piccolo esperimento se cosi si puo dire,e pure per aumentare un po di suspance. Chiedo scusa se magari preferivate che parlassi da parte di entrambi,solo che non lo so,è più soddisfacente scrivere da parte di lui che fa lei. E non vorrei tipo,sembrare la tipa che non da retta ai consigli che le danno,prometto comunque che proverò,nel mentre starò ancora progettando di alternarli o mettere i pensieri di entrambi,ma se poi risultera che sara più convincente loro la parte di Adrien,parlero sempre da parte sua (si,si ora potete pure ammazzarmi visto che mi sono contradetta da sola)

Detto questo,prima che scriva quasi un capitolo nuovo solo di Angolo,vi saluto,e spero che il capitolo nuovo vi piaccia! Al prossimo aggiornamento!

Elesti 

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


Ancora non ci credeva che lei lo avesse fatto. Che Marinette lo stesse baciando. Che tenesse premute con forza le labbra contro le proprie. Lui era rimasto lì,fermo e immobile con gli occhi spalancati fissi sul vuoto,o su Marinette, e le mani sollevate dal viso di lei ancora sconvolto. Non se lo era per nulla aspettato. Tanto era sorpreso che ancora non sentiva il mondo intorno a lui, sebbene chi li circondava fischiava o batteva le mani,come molti dei loro amici. E questa immobilità glaciale alla ragazza non sfuggi,tanto che dopo nemmeno qualche secondo stava per allontanarsi,separando già le labbra da quelle di lui. Che se ne stesse pentendo? O che pensasse che non era lo stesso per lui? Il biondo non ci mise troppo tempo per risvegliarsi dallo stato di pietra fredda in cui era,che prese tra le mani il viso della franco-cinese e lo riporto vicino al suo,ricollegando le loro labbra. E fu il turno di Adrien questa volta per dare inizio al bacio. E lei glielo lasciò fare. Le sue labbra erano come aveva sempre descritto e pensato:gonfie,calde,umide e morbide, cosi tanto che quasi non si senti mancare per l'emozione. Si separò di poco per riprendere fiato non preso per la fretta,e la baciò di nuovo. Aspettando,in attesa di un segno da parte di lei. Poi successe. Aveva mosso le labbra contro le sue per prolungare il bacio,se non per renderlo qualcosa di più. Marinette stava ricambiando il suo bacio! La ragazza aveva portato le mani sulle sue spalle,facendole giungere sul collo e ancora una volta andarono dritte e strette verso la nuca,pronte ad intrecciarsi con i fili biondi. Mai Adrien si sarebbe sentito così felice dentro di se! Il nuovo contatto con le labbra di lei gli mando dentro di se come una scossa,dei piccoli fulmini mai sentita prima, quel genere di fulmini che rivoluzionavano e sconvolgevano di tutto dentro di se. Molti direzionati alle labbra,molti ancora allo stomaco e altri invece più in basso...era pur sempre un uomo bello che maturo lui! Senti uno,poi due e tanti altri brividi percorre per tutto il corpo. E tutto l'autocontrollo era scemato,come se ne fosse andato via in un periodo di ferie non volendo tornare più. In più,lui,non voleva negarlo,e sapeva che lei ne era a conoscenza,che quello non era il suo primo bacio, siccome in molte bizzarre situazioni durante i suoi set fotografici gli avessero ordinato di baciare anche se di mal voglia una modella che posava con lui. Ed era successo parecchie volte. Ma nessuna di quelle volte,era riuscito a fargli sentire dentro lo stomaco la presenza di tutte quelle piccole Akuma bianche e candite,che sfarfallavano felici e libere,emozionate insieme a lui. Ed era sicuro che non ci fossero mai state,come se grazie alle labbra di Marinette fossero riuscite ad uscire da dentro una gabbia,che poteva essere aperta solo dicendo una parola precisa detta da un unica e sola persona. Una delle mani di Adrien scatto sulle schiena di lei,pigiandola verso di se ancora una volta,ancora di più,tanto dall'avere ormai i petti schiacciati tra di loro, e quasi anche i loro bacini involontariamente,ricordando sempre il fatto che uno dei due era senza un indumento. 

Adrien poi avvertiva tutto il calore di quel bacio e di cosa cercasse di esprimere,senza il bisogno di parole. Avvertiva di come le proprie labbra stessero assorbendo tutta l'umidità di quelle di Marinette. E sapeva che se fosse passato ancora qualche secondo sarebbe riuscito ad approfondire quel bacio,senza pudore o vergogna davanti a tutti i presenti...se non ci fosse stato il rumore assordante dell'allarme anti-incendio ad assordare le orecchie di tutti,comprese quelle dei due per quanto fossero distratti e impegnati,poi quasi subito dall'attivazione degli impianti ad estinzione automatico che diedero inizio a una piccola pioggia per tutto l'interno del locale,seguito infine dagli schiamazzi e urla di tutti i presenti che in un modo o nell'altro si stavano affrettando ad uscire.

 Normalmente,forse,una coppia normale non avrebbe reagito molto diversamente. Ma ,forse, il loro essere eroi di Parigi,gli aveva fatto ri-azionare l'uso dell'udito vigile,dovuto dal loro istinto di protezione verso gli abitanti della loro amata città. E in pochi istanti, entrambi a modo loro erano scattati a sedere,con i loro petti balzare su e giù per l'aria mancante. Assicurandosi poi di non farsi male a vicenda e con un agilità ovviamente non di in quelle vesti,si alzarono dalla sedia lui e  dalle gambe del biondo lei, guardandosi intorno e capendo immediatamente la situazione non appena messi sull'attenti. 

Dei ragazzi in fondo al locale,stupidamente avevano iniziato a ballare sui tavoli,cosa che tutt'ora stavano facendo ridendo a crepapelle,avendo tra le mani degli accendini precedentemente alla pioggia accesi,e per quello che era accaduto dopo non c'era bisogno di ulteriori spiegazioni. E se non fosse stato che l'autocontrollo  di un certo biondo fosse tornato prima dalle ''ferie'', le lamentele del padrone del locale sarebbero state insignificanti messe in confronto al Cataclisma che avrebbe inflitto,uno ad uno, Adrien ,rimanendo nelle vesti parigine,che li stava osservando con un astio presente in poche occasioni negli occhi smeraldini e stringeva le mani a pugni talmente tanto da farle diventare bianche dalla forza. A distrarlo fu il sospiro di sollievo,abbastanza rumoroso, di lei,che all'istante lo fece voltare nella sua direzione,ormai ,''quasi'', accantonando la faccenda ''gli idioti sui tavoli da eliminare all'istante''. E rimase fermo a quello spettacolo. Perse molti battiti ,oltre che il respiro,alla vista di lei per il suo stato per via di quella situazione. Totalmente zuppa,dalla testa ai piedi,tanto che i vestiti le si erano aderiti al corpo,diventando più scuri o trasparenti, come una seconda pelle. Il petto che come quello nudo del biondo continuava a salire e scendere,più calmo rispetto a prima. L'acconciatura ,forse pure per colpa sua oltre che dell'acqua, era un disastro,mezza integra e mezza no,erano più i ciuffi mori sfuggiti dal fermaglio che quelli rimasti catturati da esso. Il viso e lo sguardo, fissi verso gli individui,crucciato e confuso,come se cercasse ed esistesse un vero e proprio motivo per cui quei ragazzi sui tavoli l'abbiano fatto,anche se si notava il come si fosse rasserenata che non fosse successo nulla di malvagio, sotto un certo punto di vista. Le guance ,arrossate rese più lucide dall'acqua,forse ancora emozionate per quello che stava accadendo prima di tutto questa situazione abbastanza bagnata. Gli occhi?Uno spettacolo per lui,sopratutto il come in qualsiasi situazione,risultassero meravigliosi e lucenti. Sapeva che non era la prima volta che la vedeva in una situazione del genere,presentata sia quando entrambi erano o eroi o parigini,ma, beh, inutile dire che ora la guardava in un punto di vista diverso. E il suo lato romantico e spavaldo che lasciava uscire sempre nei panni di Chat Noir ,gli imponeva di prenderla tra le braccia,stringerla a se e baciarla ancora una volta. Forse con più passione rispetto a prima,visto che erano più ''soli''. Ma mai come adesso il suo lato ragionevole gli diceva di stare fermo,di non strafare, e beh,di non essere il solito impulsivo. L'avrebbe fatta allontanare soltanto. Doveva muoversi lentamente e cauto,come se stesse trattando con un cervo,pronto a scattare e scappare via non appena avesse avvertito pericoli in vista. Quindi,mentre faceva mente locale sul cosa dire non appena il frullatore di parole che aveva in testa avrebbe smesso,dopo aver recuperato e indossato anche se inutilmente la camicia tolta prima, lentamente,fece un passo verso di lei. Ed eccola stare subito sull'attenti di nuovo,e in pochi secondi si era voltata immediatamente verso di lui,che fece un altro passo,non appena si assicurò che non sarebbe scappata come di solito faceva se era in imbarazzo o per non far scoprire la propria identità. Non appena fu vicino abbastanza, con pochi centimetri che le punte delle scarpe non si sfioravano, alzo il braccio verso di lei,puntando la mano verso la guancia rossa di Marinette. Ma blocco il suo tragitto non appena noto,seppur avendo lo sguardo fisso sul suo viso,le sue spalle irrigidirsi e alzarsi leggermente. Quindi decise di cambiare traiettoria, indirizzandola 'sta volta verso la piccola mano che timida e impacciata indugiava sui jeans bagnati. E una volta presa tra la propria l'aveva vista rilassarsi e sentirla a suo agio,pian piano l'aveva sollevata portandola davanti a se,indeciso se,agire come Chat Noir, e quindi portarla alle labbra per lasciarci un bacio,o se stringerla al petto come un tesoro prezioso e per farle vedere il come il proprio cuore non avesse smesso di battere furioso per lei e parlarle il più dolcemente dei modi che conosceva. Ardua scelta,che non ebbe tempo di prendere, per via di uno starnuto,che li aveva colti cosi di sorpresa da farli irrigidire,separare le loro mani ed indietreggiare. Non era stato lei ad emetterlo,ne lui,ne tanto meno i ragazzi che stupidamente continuavano a scherzare dirigendosi fuori dal locale. In più era stato abbastanza..stridulo? Emesso da un bambino? O addirittura...da un non umano? Troppo piccola per essere classificata tale? Per lo meno,uno dei due umani riuscita ad udirla l'aveva riconosciuta,tanto che aveva aumentato in ancor modo l'agitazione e la rigidità della schiena e spalle. Ovvero Adrien. E riusciva a leggere in faccia di Marinette, la più che legittima domanda.

<< Chi...chi ha starnutito..?! >> domandò con voce abbastanza nervosa e agitata,alla quale il biondo non ebbe mai il tempo per rispondere.

<< Sono stato io, dannazione! Che diamine ci fate ancora qui dentro marmocchi?!? Solo perché siamo degli esseri ''mistici'' ''divini'' o quel che vi pare, non vuol dire che non ci ammaliamo! Cosa che accadrà anche a voi se non vi date una mossa e portate il vostro didietro da qui!E sto cercando di essere il meno volgare possibile! Io.Odio.L'acqua.! E tu Adrien lo sai! Ma eppure eccoci tutti qui come degli stupidi ad inzupparci!! E se saremo tutti ammalati dubito che Maestro Fu potrà guarirci tutti con quei assurdi intrugli di medicina cinesi che sono impossibile da vedere e da odorare!! >> 

Ecco,era finita per Adrien se lei non era veramente ''lei''!

<< Come al solito pensi sempre a te stesso Plagg!! Non sai tenere mai la bocca chiusa! >> con tutta la sorpresa e non, Adrien vide la fidata borsettina rosa di cui Marinette non si separava mai cominciare a muoversi,fino al aprirsi,uscendone fuori una piccolo esserino rosso che subito si paro davanti al suo simile,inzuppandosi anche lei di conseguenza << Inoltre dovevano scoprirlo da soli! E non grazie a te che ti lamenti sul tuo ''odiare bagnarti''nemmeno fossi per davvero un gatto! Che poi se ti bagni un po che sarà mai brontolone che non sei altro! >>

<< Guarda caso sono il Kwuami del Gatto Nero! I Gatti odiano l'acqua e quindi anche io!! >> cercò di giustificarsi l'altro.

<< E DELLA SFORTUNA! Di conseguenza sei ANCHE abituato all'acqua! >>

<< Ma che vuol dire! >>

Il tutto seguito da un esclamazione di sorpresa da parte di Marinette,nel mentre la loro discussione andava avanti,con tanto di occhi ancor più sgranati rispetto a prima,forse perché...beh,non se lo aspettava ovviamente. Sia che il suo Kwuami si stesse arrabbiando come in dieci anni non le aveva mai visto fare e...nell'aver visto il Kwuami del Gatto Nero Della Sfortuna uscire da una delle tasche dei jeans di Adrien. E sembrava non voler distogliere lo sguardo da loro.

Invece Adrien,sebbene il seguire una discussione dove qualcuno rispondeva per le rime a Plagg era molto allettante, riprese a guardare Marinette e sorrise. Quindi era davvero lei...anzi E' tutt'ora lei! Gli è sempre stata al suo fianco e non se ne era mai accorto. Nei momenti di solitudine,di amore non ricambiato, nei problemi familiari prima che venissero risolti,ai servizi fotografici,quando era in difficoltà in qualsiasi ambito,durante le lotte contro il padre e la criminalità di Parigi... c'era sempre stata. E lui,da tonto quale era a detta di Plagg,non se ne era mai reso conto. Avrebbe potuto risparmiarsi tutti questi anni se fosse stato più sveglio e avesse fatto due più due. Era davvero così cieco? A quanto pare si. Quella ragazza meravigliosa dai mille talenti chiamatasi Marinette  Dupain-Cheng era LadyBug,ovvero la stessa ragazza che in quel momento si stava inzuppando dalla testa ai piedi insieme a lui,davanti a lui,e i loro Kwuami che continuavano a battibeccarsi. Avrebbe voluto urlare di gioia,abbracciarla, prenderla in braccio e cominciare a farla girare ,facendola così volteggiare in aria,forse ridendo come un bambino felice. Invece stava li immobile ad ammirarla,con un sorriso ebete in faccia. E lei sembrò accorgersene ,tanto che distolse lo sguardo dai due esserini divini e lo sposto su di lui e le guance le iniziarono ad imporporarsi,forse non aspettandolo, realizzando una volta per tutte che era davanti alla forma civile di Chat Noir. 

Verde e azzurro di scontrarono ancora una volta,chi per ammirare chi per capacitarsi di chi avesse d'avanti. Forse,pensò il biondo,era ora di dire qualcosa,prima che lo faccia lei. Non per un qualcosa però.. si senti quasi in dovere. Forse perchè il primo a farsi scoprire era stato lui? O perchè si era finalmente accorto delle somiglianze tra la sua miglior amica,sperando presto molto di più, e la sua partner? Per il gentiluomo quale era? Tutte ottime risposte sul perchè,ma molto probabilmente era il suo ego da gatto.

<< Ciao... My Lady,ci rincontriamo due volte nello stesso giorno quindi!Anzi,tutti i giorni! >> disse per iniziare.

<< C-Ciao C-Chot...NO! Volevo dire Chet!NONO!EMH! CIAO CHAT NOIR!! >> stava...stava davvero balbettando? Nello stesso e identico modo che faceva una volta?? Davvero tanta era..emozionata ed agitata? A quanto pare si. Tanto che aveva cominciato a scusarsi e a borbottare parole che solo lei poteva comprendere sebbene gli anni di esperienza di Adrien.

<< Mari,Mari calmati! Tranquilla! >> cercò di aiutarla,avvicinandosi ancora una volta e prendendola per le spalle,cercando in un qualche modo di tranquillizzarla ,anche se l'agitazione di lei lo aveva contagiato all'istante << Se non ti senti ancora..emh..pronta a parlare,non farlo! Lo farò io al posto tuo,ma tu rimani tranquilla che..non serve per forza che tu parli adesso in questo istante ecco...e mi sto ripetendo fantastico ... >> la sentì trattenere un piccolo risolino, attese una sua risposta e lei finalmente dopo vari respiri per calmarsi annui << ..e...adesso..che ne dici di andare via di qui...magari per creare una situazione un po più..asciutta?? Che ne dici? Ti piace come idea..? Non che non mi piaccia l'acqua anzi, con la mia ''divisa'' nera sarei uno bello spettacolo,ma non mi sembra il momento >> chiese infine facendo scappare un'altro risolino sia a lui che a lei,che annui ancora una volta dopo aver emesso un piccolo sbuffo,per la battuta tipica di un certo gatto di sua conoscenza. << Bene... >> 

Adrien sorrise. Finalmente le aveva fatto scomparire un po di agitazione e scappare una mezza risata anche se piccola. Separò una mano dalla spalla di lei,per poi portarla a una delle sue per poi prendergliela e stringerla tra la propria,stretta poi ricambiata,il che,fece aumentare il sorrido del biondo. Si volto poi finalmente verso i due Kwuami,che avevano finito di bisticciare e li stavano osservando in attesa di nuovi ordini. 

<< Andiamo. >>

Facendo un cenno col capo, il proprio Kwuami subito si andò a nascondere nella camicia,e lo stesso fece l'altra andandosi a rintanare dentro la borsetta di Marinette. Si rivoltò di nuovo verso la franco-cinese e attese per l'ennesima volta un segno da parte sua, che non tardò ad arrivare, e cominciò a camminare verso l'entrata del locale continuando a tenerla per mano.

Una volta usciti,videro tutti i loro compagni e non ammassati davanti al'edificio,chi zuppo e chi no, chi si lamentava,chi rideva, e chi si stava beccando dal padrone del locale una bella e dovuta ramanzina. Adrien si voltò di poco verso Marinette,di nuovo, e lei dopo aver incrociato lo sguardo col suo accennò un sorriso,ricambiato in pochi secondi. Tornò a guardare in avanti e individuò subito Nino,che incrociò lo sguardo con il biondo e sembrò capire tutto, con accanto a se una Alya preoccupata,che non appena li vide fece qualche passo verso loro,subito bloccata dal compagno. Si scambiarono lo sguardo tra loro. Nino sembro dirle qualcosa mentre l'altra cercava ancora di avvicinarsi agli amici, e quelle parole furono capaci di farla smettere di porre resistenza e sorridere verso di loro quasi emozionata. Il solito sorriso che faceva durante il periodo delle prime apparizioni di LadyBug e ChatNoir,sopratutto se apparivano davanti a lei. 

Adesso,assicurata la loro totale privacy,cosa abbastanza impossibile  da avere visto la serata che si era presentata fino ad ora,bisognava scegliere dove andare per parlare. Villa Agreste sarebbe stato meglio evitarla,seppur si sentisse sempre solo in passato, i domestici era sempre ovunque. E poi suo padre poteva sempre fare una visita a sorpresa in camera sua. Stesso ragionamento se andavano alla casa dei genitori di Marinette, le visite a sorpresa meglio evitarle,se si trattava di genitori curiosi. Era da escludere anche il rimanere li fuori,zuppi com'erano si sarebbero ammalati sicuramente e non gli andava proprio di dover subire un Plagg che non faceva altro che dirgli il solito '' Ve lo avevo detto!''. Ma dove andare quindi?

A distrarlo fu il lieve strattone da parte di Marinette che lo fece girare verso lei confuso,che avesse cambiato idea?

<< Io...ho un appartamento qui vicino...che uso per quando devo realizzare dei progetti importanti e voglio rimanere sola ecco... >> manteneva costantemente la testa bassa,come se si vergognasse di aver mantenuto quel posto nascosto ad Adrien << Se per te va bene possiamo andare li per parlare tranquilli senza che..qualcuno ci interrompa... chère mon Chaton >> terminò alzando finalmente la testa verso di lui,regalandogli il più bello dei sorrisi timidi che potesse mai fargli,con tanto di gote arrossate.

Gli leggeva la mente per caso? Come faceva a sapere che  per l'appunto cercasse un luogo dove parlare? Che fosse davvero un libro aperto anche lui per lei?

Adrien sorrise. Marinette, e così anche Lady Bug, non finivano mai di stupirlo. E per risponderle come si deve, si chino in avanti verso di lei portando la mano , che non aveva lasciato nemmeno per un istante, davanti al proprio viso per poi depositagli un bacio.

<< Va bene allora. Mi faccia strada, My Lady. >> il tutto con un sorriso che era solito fare Chat Noir.





Angolo Autrice:

EEE salve a tutti i lettori che i qualsiasi ora sono giunti fin qui!! I quali ringrazio che stiano ancora seguendo la mia storia o abbiano deciso di leggerla! Chiedo,un,grandissimo,perdono per il troppo tempo passato! Ma non mi venivano idee o l'ispirazione per scrivere questo capitolo! Che si,avrei potuto pure accorciare l'anguilla e passare subito al punto ma...ritorna sempre a galla il discorso del ''soddisfare e non'', sempre li,pronto a condizionarmi! E sempre presenti ovviamente gli errori grammaticali e altro. Tanto ormai sono di casa,tanto vale salutarli come clienti/ospiti fissi.

Passiamo dunque ad altri tipi di ringraziamenti!Quelli per chi ha recensito!Ovvero:
tempestabig
fairytales lover
Stella cometa 94
Merghe86
Lady_Sue1789
pacificatorul007
grazie davvero tantissimo per recensire,e anche chi non lo fa siamo chiari! Ma intanto un grande grazie a loro! Per ciò che mi dicono,sia per complimentarsi,confidarsi,dire la loro e aiutarmi!!

Vi ricordo sempre,che certe situazioni non so proprio come trattarle,quindi vorrei sapere,secondo la vostra opinione e/o esperienza,su come vi sembra la scena del bacio! Se per lo meno,è abbastanza reale ciò che ha provato il nostro caro Adrien!
Se poi dovrebbe risultarvi più semplice leggerla, questa storia è presente pure su WattPad!
Detto questo,alle 01:50, vi saluto! Al prossimo capitolo che spero pubblicherò a breve!
a presto,
EleSti.

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Capitolo 9
*** capitolo IX ***


Adrien sapeva si essere già di natura un grande curioso di qualsiasi cosa, che lo riguardasse o meno,ma da piccolo aveva capito che la curiosità non sempre è un bene. Quindi crescendo era riuscito a trattenere quella sua indole di curiosità,ma ciò non voleva dire che essa fosse sparita col tempo. In più,essendo stato per un periodo durato anni segretato in casa,aveva amplificato la sua curiosità verso il mondo esterno. Poi, per il grande mistero di chi si celasse sotto la maschera rossa a poins  neri, non si era per nulla trattenuto nel cercare di scoprire chi ci fosse. A parte che poi, nella sua mente, arrivò alla conclusione che il saperlo dalla ragazza stessa sarebbe stato molto,ma molto più soddisfacente che scoprirlo da solo. Sarebbe stata un ulteriore scusa poi per rivelarsi a lei. Si poteva dire che aveva così tanta curiosità sul tutto, che l'aveva pure per chi invece non ne avesse nemmeno un po. Ma andando avanti con gli anni aveva ''quasi'' accantonato la faccenda. << E forse non è stato un male farlo... >> pensò il biondo,mentre osservava la donna davanti a lui,mentre trafficava con la serratura del suo appartamento tenuto sempre ,da chissà quanto tempo, nascosto.
Perchè poi non gliene aveva mai parlato? Cosa aveva casa sua che non andava per fare quei progetti di cui parlava? Se avesse voluto rimanere da sola bastava dirglielo,non l'avrebbe assillata... No,ok, Chat l'avrebbe fatto, ma lui no! In più suo padre... e li nacquero ancor più domande. Che lui già lo sapesse? E che era la sua Ex-Nemesi ne era al corrente? Si stava ponendo tutte di quelle domande che molto probabilmente gli sarebbe esplosa la testa se le avesse trattenute li dentro. E non l'avrebbe lasciata andare finchè non avrebbe avuto tutte le risposte alle sue domande. Pure perchè, aveva dieci anni di domande da farle. E per non parlare dei quesiti riguardanti non per LadyBug ma per Marinette! Il che,faceva tornare al discorso ''appartamento segreto''.
 
E si riscosse quando,finalmente,la serratura della porta scattò,aprendola totalmente dopo una lieve spinta data dalla proprietaria,permettendo di dare una buona visuale,anche se al buio,della stanza somigliante ad un salone. Dopo aver dato una buona occhiata però,guardo di nuovo Marinette ,rimasta immobile e sempre di spalle e aspettò una sua reazione. Certo,lui voleva fargli milioni di domande ma...lei sarebbe stata pronta a rispondergli? O anche addirittura ad affrontare la questione? Pure perchè oltre a quella c'era da risolvere il fatto di..dichiararsi. Sarebbe stato meglio fare tutto con calma ed aspettare,se necessario. Era un aspettare diverso rispetto a quello di prima. Ormai loro sapevano,quasi tutto, e quello che ancora si doveva chiarire lo avrebbero risolto. Insieme. Quindi,non potevano fuggire,rimandare, o evitare l'argomento. Solo far si che tutto si risolva nei migliore dei modi con pazienza,e se ci fossero voluti...due giorni, avrebbe pazientato. Sembrava meschino ed egoista darle un così breve ultimatum ma...come si suol spesso dire...la pazienza ha un limite, e la loro era finita già da un bel pezzo,ne rimanevano solo poche briciole semmai. 
 
Marinette finalmente si voltò ,anche se di poco, verso di lui e da timida com'era sorrise,chinando la testa verso l'interno dell'appartamento senza dire nulla. Il biondo lo decifrò come un modo silenzioso di dirgli di accomodarsi,dopo che lei si accosto all'entrata,così per permettergli di passare.
 
Dopo qualche passo verso l'interno mentre lei chiudeva la porta,avendo più visuale, Adrien cominciò a osservare l'appartamento,che in effetti,come aveva detto Marinette, non era molto vissuto,visto che sui muri c'era poco più che nulla e nemmeno delle foto. C'erano i mobili essenziali in quello che identificò come il salone,dove nell'enorme tavolo che c'era nel centro della stanza era pieno di stoffe,fogli e e disegni di bozzetti e tanto altro utile per una emergente stilista. Intravide poi la piccola cucina attraverso una porta aperta. C'erano anche altre due porte, però chiuse. << Probabilmente saranno un bagno e una camera da letto... >> ipotizzò. Il tutto regnante da un silenzio che poteva competere con quello di un cimitero. Silenzio che però si ruppe.
 
<< Sono stati i miei genitori a regalarmi...beh, questo...qualche mese prima che iniziassi l'università. E io seriamente credevo di sfruttarlo più che potevo! Pure perchè, è anche abbastanza vicina all'università ma....non era stato programmato... >>  Marinette interruppe il suo discorso per guardare il biondo che le rivolgeva le più che meritate attenzioni non appena si era fermata << ...una certa insistenza da parte di un certo stilista , il più famoso di tutta Parigi precisando, e di suo figlio... >> finì trattenendo un risolino,cosa che non fece invece Adrien. << E la parte migliore di tutta questa storia è che non mi è dispiaciuta...nel senso...il vostro farmi rimanere a casa vostra.... >> il biondo notò all'istante già ai primi cenni il colore che mutava nelle guance di Marinette,che cominciava anche a torturarsi le mani,come stava facendo ore prima seduta su una delle travi della torre Eiffel, e a non mantenere lo sguardo sul biondo. << Non mi è piaciuto il fatto di approfittarne pero! Questo mai! E anzi ancora mi sento in colpa! Visto che una mia ''casa'' ce l'ho ma comunque rimango settimane e settimane di fila da voi... >> si stava man mano agitando sempre di più,e molto probabilmente,sarebbe partito un nuova fantastica storia, ma non era il momento,secondo la testa bionda.
 
<< Non lo è stato. >> la interruppe subito, e dopo averla vista sobbalzare, aspettò che puntasse gli occhi su di lui ancora una volta prima di continuare. << Non è mai stato un dispiacere per noi,tutt'altro semmai. Sempre abituati a rimanere noi da ''soli'', che tu ci hai dato con la tua presenza, quel tocco di felicità che mancava da tanto,troppo tempo tra quelle mura. Sinceramente? Ti ringrazio di averne approfittato Marinette,e penso direbbe la stessa cosa mio padre. >> affermò infine con più decisione facendo qualche passo verso di lei,che da prima che parlasse si era posizionata accanto al tavolo mentre lui era rimasto ancora vicino all'entrata. << Anche se...credo che tra più di tutti,di questa situazione,quello che non ne ha approfittato sono stato io... >> e una volta che fù vicino abbastanza, prevalse il suo lato felino : le prese delicatamente la mano portandola fino alle labbra per poi baciarne le nocche << ...ed è decisamente la cosa di cui più mi pento,principessa... >> il tutto senza mai distaccare gli occhi dai suoi.
 
La sua principessa rizzo su le spalle, forse perchè non si aspettava un cosi repentino cambiamento del suo comportamento. Partenza da Adrien con un finale alla Chat Noir. Sebbene durante prima di dirigersi all'appartamento e durante al tragitto,ci fossero stati svariati momenti del genere, Marinette ancora stentava a crederci che fossero la stessa persona. E lei tentava il più possibile di non parlare. Non che lui facesse chi sa che cosa per introdurre l'argomento!Forse perchè così rimediavano tempo per concepire il tutto? Probabile. Ma non potevano rimanere in silenzio per tutta a serata che avevano davanti. 
 
Poi il biondo notò che la franco-cinese stava per fare qualcosa,o meglio stava per parlare, che stesse finalmente cominciando lei il discorso sul...beh, sul tutto?
 
<< A-Adrien... >>
 
<< Si Marinette?? Ti assicuro che puoi chiedermi di tutto! Se vuoi addirittura fin dal princ- >>
 
<< I tuoi vestiti!! >> lo interruppe subito ,urlandolo con forse un ottava di troppo. E facendolo zittire più confuso che mai. 
 
...cosa?
 
<< S-sono ancora zuppi! E e devi cambiarti immediatamente o..o...o prenderai un malanno! E e anch'io!! Vado subito a prenderti un cambio! E degli asciugamani! Ci servono degli asciugamani per i capelli... e e un phon e forse una spazzola! Si abbiamo proprio bisogno di una spazzola! Pro-procuro tutto i pochi secondi! Se ovviamente non cado o o altro!!! Si esattamente così!!Una spazzola! >> 
 
In si e no pochi secondi era esplosa per poi cominciare a correre per tutta la casa per procurarsi tutti gli oggetti elencati ,sotto lo sguardo sbigottito di Adrien, che non sapeva come reagire. Si chiese addirittura se,invece che una preoccupazione verso di lui,non stesse ancora cercando di prendere tempo. Ma chiederglielo non se ne parlava nemmeno. Avrebbe potuto offendersi o peggio ancora arrabbiarsi e sbatterlo fuori al freddo e al gelo. Quindi decise che la soluzione migliore in quel momento fosse di rimanere in silenzio e aspettare che l'uragano Marinette si placasse. La vide correre in una delle due porte chiuse,che scoprì essere il bagno,dove ne usci con una grande bacinella con dentro degli asciugamani;poi liberò una parte del tavolo per poggiarci la bacinella e correre in cucina,uscendoci fornita di phon e spazzola,che poi...che ci facevano in cucina?? Poi finalmente apri l'unica porta rimasta chiusa,la camera da letto,ma non ebbe il tempo per scorgere l'interno della stanza che subito Marinette ne usci con una cesta piena di vestiti chiudendosi la porta alle spalle con il piede. La vide poi avvicinarsi a lui troppo in fretta,tanto che nel mentre camminava,per via di una mattonella più sollevata dalle altre la punta delle scarpe rimase ferma,quando lei si era già spinta di peso in avanti,prossima all'imminente caduta. Fu tutto questioni di riflessi e di secondi. Adrien le era corso incontro,prendendola per le braccia prima che precipitasse a terra,salvandola. Una volta realizzato il tutto, Marinette emise un enorme sospiro di sollievo,accorgendosi della cesta di vestiti caduta al posto suo,per poi irrigidirsi un'altra volta ancora,e trattenne il respiro quando dovette guadare davanti a se , notando un Adrien alquanto irritato. Molto probabilmente quello che sarebbe esploso adesso sarebbe stato lui.
 
<< Marinette! Non ce alcun bisogno di correre! Pure perche se cammini ad una velocità normale almeno non rischi di cadere e farti male! In più con questa cesta non riuscivi a vedere dove mettevi i piedi! E se non fossi riuscito a prenderti in tempo!? Se ti fossi fatta male seriamente?! Avremmo dovuto chiamare un ambulanza! Anzi non ci sarei mai riuscito ad aspettare che arrivasse,mi sarei trasformato e ti avrei portato in braccio fino all'ospedale più vicino! Ma poi per il tuo bene ti avrei affidata ai dottori e molto ovviamente non mi avrebbero permesso di seguirti per via di quella regola del ''solo i parenti stretti possono seguirci''!! E sarei stato in ansia e in pensiero per te perche non potevo vedere con i miei occhi come stavi! Non lo avrei sopportato.. NON RIUSCIREI MAI A SOPPORTARLO! Il sapere che stai male e il non poterti aiutare.... >> 
 
Pian piano la furia di parole stava scemando ,diventando sempre più lenta e malinconica più tempo passava,facendo notare il quanto la sua preoccupazione fosse reale,tanto che aveva separato le mani dalle spalle di lei non appena si assicurò che potesse rimanere in piedi da sola,e le aveva preso il viso tra le mani,in modo che guardasse lui e solo lui. Per fargli pure notare maggiormente il come stesse facendo un monologo alla ''Marinette principiante'',in stile Adrien. 
 
<< E' una delle peggior torture per me il non poterti aiutare...il sapere che soffri...sia per una caduta che...per un qualcuno a cui devi dichiarati...non sapendo se questo ''lui'' corrisponde o meno.... >> al toccare l'argomento la vide sussultare,come se ,oltre alla presenza dei due Kwuami che guardavano il tutto rimasti vicino al tavolo, il parlare di un discorso di cui poteva sapere solo e unicamente Chat Noir fosse un'altra prova da aggiungere alla lista che fossero la medesima persona. E prima di continuare,il biondo poggio la fronte contro quella di lei << Non voglio che tu soffra Marinette.... mai e poi mai...vorrei davvero proteggerti da tutti i dolori esistenti e immaginabili....ma tu ogni volta dimostri il tuo essere indipendente e forte che a volte mi esce impossibile farlo...sia da Adrien che da Chat Noir...E il pensare che forse..quel qualcuno con cui volevi confessare i tuoi sentimenti,possa essere io, mi fa odiare me stesso per non essermene mai accorto prima,tanto che non oso chiederti se sono davvero io o un altro...per paura che tu possa scappare via perchè non vuoi ferirmi,sapendo quello che provo per Lady Bug,che inoltre ti assicuro che lo provo anche per te. Magari crederai che voi due siete diverse,ma ti sbagli di grosso! Siete identiche! Sei Marinette,la ragazza più dolce, intelligente ,e non dico altro se no continuerei all'infinito, che nel momento del bisogno diventi immediatamente LadyBug,senza il bisogno di pronunciare la parola ''trasformami''! LadyBug è solo un aspetto di te che è  più accentuato,per via dei mille doveri che il miraculous >> indicò gli orecchini << ti ha portato...e per il come ci sei riuscita..anzi per il come tu,ancora riesci a reggere tutto questo peso sulle spalle,è ammirevole! E mi fa crescere ancor di più l'ammirazione che provo per te,come eroina e come persona persona...  E forse sto esagerando..e ti spaventerà ma hey,iniziano a fare effetto tutti i drink che ho bevuto per riuscire a contenermi al dirti tutto e sapere se tu sei Tu,ma tutto cio che sei,il come in come in questi anni mi sei stata vicina in tutti i sensi...sono diventato dipendente di te... E mi trattengo a dire quelle due piccole parole che ho da non so quanto tempo sulla punta della lingua per paura di ciò che esse potrebbero causare. Ma alla fine,anche se la paura è smisurata,è quello che provo per te a contrastare tutto...è il mio amore per te Marinette,che batte tutto e tutti. >> 
 
Marinette era rimasta in silenzio per tutto il tempo. Non voleva interromperlo,e non aveva il coraggio di farlo. Ciò nonostante non tratteneva i sospiri di sorpresa,oppure le guance che ormai ardevano e che molto probabilmente nemmeno dei vigili del fuoco sarebbero stati capaci di spegnere le fiamme. Lo stesso era per le guance di Adrien,che anche se lo aveva progettato in modo molto,ma davvero moltissimo diverso, le aveva indirettamente dichiarato i suoi sentimenti. Ma ormai ,era quasi palese e inutile dirlo,o quasi. Come il sorriso che albergava ormai di casa sulle sue labbra. Ma il quasi silenzio di Marinette, che boccheggiava in cerca di una risposta forse adeguata, non aiutava a diminuire l'ansia che Adrien provava.
 
Cominciò quindi a riflettere sugli ultimi avvenimenti: Solita routin per controllare Parigi; da LadyBug gli aveva confidato che avrebbe confessato i suoi sentimenti a chi gli piaceva; una volta a casa stupidamente ha giocato con i capelli di Marinette ,ipotizzando che lei fosse LadyBug; erano andati alla festa di rimpatriata della classe del liceo ;  aveva bevuto come una spugna per l'agitazione; chiacchierata ''tranquilla'' con Plagg per fargli aprire gli occhi fuori dal locale; al suo rientro non appena stavano per parlare sono stati ''costretti'' a giocare al stra-maledetto,anche se con i suoi benefici, ''gioco della bottiglia''; Marinette era stata obbligata a baciarlo per ben tutti gli anni che si conoscevano; improvvisa pioggia interna per...
 
Marinette l'aveva baciato...per ben dieci volte! Non che lo realizzasse solo adesso! Sia chiaro! Non era così tonto e stupido come molte volte Plagg lo accusava! Ma riflettendoci meglio,e conoscendo il come Marinette sia pudica e timida quanto non amante dell'ottenere l'attenzione su di se , si ci poneva con molta facilità la domanda '' Baceresti mai,qualcuno per cui non provi un minimo di amore o interesse,in quel esatto e identico modo??'' . La risposta era quanto semplice quanto stupida. No. E il realizzarlo fece addolcire ancor di più il suo sorriso. La risposta era bellamente un NO. Nessuno lo farebbe se non per quel motivo,sopratutto se al proprio ''miglior amico''. Tanto che per adesso,tutto il tempo passato ad aspettare bastava e avanzava.
 
<< E questo amore che provo per te,è cosi immenso,che mi fa fermare per chiederti prima il permesso,anche se molto probabilmente non accetterò un rifiuto,e quindi,la mia domanda è questa >> ricominciò a parlare dando voce ai suoi pensieri.
 
<< Se tu provi lo stesso se non più grande amore per me...mi permetteresti di baciarti?? >> 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice iniziato alle 02:05:
 
Salve Popolo notturno di Efp! E anche al popolo mattiniero e pomeridiano e serale!! Oggi,quasi tutti qui riuniti,di buon ora e in ritardo, alla testimonianza che questa storia è tutto purche finita e dimenticata. Ed è un ulteriore prova dell'esistenza della sua scrittrice sia viva,che a quanto pare ha preso l'abitudine di pubblicare un capitolo al mese. Che sia tutto uno stratagemma??? Ma ovvio! Non è perche magari è pigra,disegna,studia e legge la notte e dorme di giorno,ed a periodi le viene in mente ''oddio ma quando posso continuare a finire il capitolo?!'' !! Non oserebbe mai.....
....
Non diro altro riguardante il capitolo,se non il fatto che molto probabilmente Adrien è un aspirante cantore in stile Marienettese!! E che forse, non tutto cio di cui Plagg lo accusa non sia vero!!
 
passiamo ai ringraziamenti a:
-coloro che hanno appena iniziato,continuato e aspettato il nuovo capitolo.
-tempestabig
-Lady_Sue1789
-fairytales lover
-Marghe86
-Crisan
 
grazie moltissime!  Chiedo poi ulteriore scuse per,oltre per il ritardo, il fatto che la grammatica,il filo logico, le frasi scorrevoli e semplici,i verbi e la stesura di tutto quanto,non siano per nulla il mio forte. A volte è quello che mi blocca,mi fa rimanere mezz'ora su una frase che cambio e ricambio e ricambio con il risultato sempre uguale. Adirittura adesso se rilegessi questo capitolo magari lo stravolgerei completamente. Quindi spero davvero che dopo la quinta volta che lo rileggo sperando vada tutto bene (qui si nota una me illusa). 
 
Spero enormemente che almeno la svolta,anche se forse come capitolo non piacerà, di questo nono capitolo possa piacere e superi o renda accettabile tutti i suoi errori al suo interno.Buona notte!!
 
A presto,e al prossimo capitol!
EleSti
 
(02:30)

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Capitolo 10
*** Capitolo X ***


                     

 

Stava ancora aspettando un suo segnale o una risposta, qualcosa che gli facesse capire che poteva continuare baciarla.

Si che aveva detto che non avrebbe accettato un rifiuto, ma ripensando a quello successo fino'ora,tutto era possibile. Quindi alla fine il timore rimaneva in tutto e per tutto.

Ma eccolo qui,anche se poteva essere un riflesso dovuto alla luce o alla sua immaginazione,aveva visto ancora una volta gli occhi di Marinette mutare. Vide un luccichio mai visto prima, simile a quello nel locale quando stava per baciarla. E,sia per la scarsa pazienza ,sia per la felicità che gli trasmetteva quel singolo e unico luccichio,lo interpretò come la risposta che stava attendendo impazientemente.

Quindi, fu senza indugio,che tocco con le sue labbra con quelle di lei con impeto, chiudendo di conseguenza gli occhi. E le sue labbra erano come la prima volta: carnose,morbide,calde. Sembravano fatte apposta per lui. Create perche cosi potessero essere incastrate con le proprie per completarle,come un puzzle. E aspettò che lei ricambiasse prima di andare oltre,cosa che non aspetto molto. Marinette stava ricambiando. Di nuovo. Senti le mani di lei poggiarsi sulle sue spalle e Adrien continuo a baciarla,assecondando i movimenti di lei. Le lascio il viso,e porto le mani ai fianchi di lei,spingendola leggermente verso di se,cosi da azzerare tutte le distanze possibili e immaginabili tra di loro. Pure per averla più vicina. Inclino leggermente la testa,e cerco di approfondire ,sempre con delicatezza o di quel che ne restava, il bacio. E la senti sospirare,continuare ancora a contraccambiare. Ciò porto al stingere maggiormente la presa sui suoi fianchi,tanto che li circondò con un braccio,mentre la mano libera si muoveva sulla sua schiena verso l'altro. Spinse ancor di più le labbra contro le sue,prima di doversi separare.

Appunto personale di Adrien: ricordarsi di respirare prima di baciare Marinette,se non si vuole morire di soffocamento.

Si sentiva come se stesse per andare a fuoco,come le sue guance,mentre sentiva il resto del corpo in fermento. Come quello di lei che avvertiva tremare leggermente. E noto,non appena apri gli occhi e poggiato la fronte contro la sua,che pure le guance di Marinette erano di un rosso incadescente. Lo avvertiva pure nel calore dei sospiri di lei sulle proprie labbra. E non appena anche lei aveva aperto gli occhi,come calamite,il biondo aveva incollato i propri su quelli della mora. Non aveva alcuna intenzione di guardare altro per il resto della vita,e la cosa sembrava reciproca. Stettero così,immobili a fissarsi negli occhi. C'era solo silenzio intorno a loro. Il solo rumore che avvertivano,erano i propri respiri che pian piano si stavano regolarizzando.

Poi scattarono entrambi,l'uno verso l'altro.

Avevano subito riunito le loro labbra,più voraci e smaniose di prima. Lui aveva mantenuto la stessa posizione,rafforzando la stretta. Lei aveva allungato le mani,infilandole dentro il colletto della camicia di Adrien fino a circondargli il collo dolcemente. E anche lei cominciava a spingerlo verso di lui,facendolo chinare in avanti e inarcare la propria schiena verso di lei. Adrien ogni tanto alternava i baci a dei leggeri morsi al labbro inferiore di Marinette. Morsi che mutavano dal tirare al succhiare il labbro,prima di tornare a baciarla. Anche se distratto Adrien sentiva una mano di Marinette salire su,fin sopra la nuca ed infilarsi tra i propri capelli e tirarli leggermente. Poi,pian piano, Adrien aveva cominciato a farla indietreggiare,calpestando i panni che erano caduti prima a Marinette,fino all'arrivare al muro,dove la stava spingendo contro sempre di più,intensificando sempre di più il bacio e il contatto tra le parti piu morbide di lei contro le sue piu dure . Tolse le braccia da dietro la schiena di lei,facendole tornare ai fianchi,per poi farli salire fino all'arrivare sotto ai seni,per poi farle riscendere fino a dove piu in basso potevano arrivare. E il continuo muoversi delle mani di lui , aveva fatto alzare la maglietta che Marinette indossava e cosi scoprendone la pelle, e non appena all'ennesimo su e giu continuo delle mani di Adrien,al tocco della pelle nivea ,liscia,fresca e ancora un po umida,si erano immobilizzate li,aumentando il leggero tremolio per l'emozione,che sembrava non abbandonarlo mai. E al contatto tra pelle contro pelle,senti un sussulto di Marinette,che non si fermo,ma bensi lo strattono più a se,cominciando con una mano a tirargli la camicia mezza bagnata,abbastanza da poter farla sbottonare lo stretto necessario per far passare all'interno di essa le proprie mani. E questa volta fu il turno del biondo di sussultare al contatto della mano di lei freschissima,contro il proprio petto che sentiva andare a fuoco oltre che bombardato dall'interno per via dei battiti del proprio cuore. Cosa che lei avvertì,non appena posizionò la mano sopra la fonte dei rimbombi. E fu di nuovo il turno di lei per sussultare per il come battesse cosi violentemente.

<< E'per quello che mi stai facendo provare adesso...e sarà così per sempre...sempre e solo per te... >> gli disse sussurrando il biondo ,dopo essersi spostato col viso verso l'orecchio di lei. << Dovrebbe fare male un un battito del genere continuo, ma a me non porta dolore,tutt'altro...pure perche sei tu a farlo reagire così Marinette...sempre e comunque. >> continuò << ed inoltre..per provare ancora una volta il quanto tu sia perfetta...vogliamo parlare del come le tue labbra,My Lady,si aderiscano e uniscano perfettamente alle mie?? >> ed ecco anche una ulteriore prova che il biondo fosse Chat Noir.

E di sicuro stava per dire altro,perche si sa quanto possa essere lunga la lingua del gatto più famoso di Parigi. Ma fu interrotto dallo strattone che diede Marinette tramite la stretta che aveva ancora sui capelli del biondo,facendo ritornare il loro visi uno davanti all'altro.

<< Non riesci mai a tenere la lingua a freno vero...? >> gli sentì dire ,e cio provoco delle nuove fitte in mezzo alle gambe di lui << Smetti di parlare e baciami Adrien...! >>

Come poteva,il suo gattino preferito,non esaudire la richiesta e supplica della sua principessa??

In men che non si dica rifiondo le labbra su quelle di lei,trattenendosi dall'esultare non appena le senti schiudersi. Era strano il come,sebbene non avessero per nulla esperienza,sapessero bene o male come muoversi e reagire ai movimenti dell'altro. Fatto sta che Adrien non perse l'occasione per rendere quei baci ancora più profondi di quanto gia erano,cominciando ad inserire tra le labbra la propria lingua, che entrò subito in contatto con quella di lei,cominciando quasi una mini lotta o danza sul dominio,dove prevalse il micio. E pian piano cominciò ad esplorare con le mani. Avevano ripreso di fare il loro su e giu su Marinette,a differenza che questa volta,nel risalire si erano infilate sotto la maglietta,mentre nella discesa man mano che passava il tempo,entravano sempre di più dentro i pantaloni. E senti la propria bocca vibrare:un gemito. La sua principessa stava gemendo contro le sue labbra, lo stava facendo ancora e ancora man mano che continuavano. E si intensificarono quando una delle mani cominciò a dare attenzione al petto di lei,partendo con delle leggere carezze da sopra il reggiseno,che stavano diventando dei veri e propri massaggi,e quando ne ebbe abbastanza introfulo e mani al di sotto la coppa entrando di nuovo in contatto con la sua pelle. E comincio a tastare la morbidita del seno, i capezzoli divenuti turgidi. I movimenti delle mani venivano accompagnati dal continuo alzarsi e abbassarsi che il petto di lei faceva mentre riprendeva aria.

Fu costretto però a interrompere il contatto sia delle mani che delle labbra,visto che Marinette stava cercando di liberarsi della camicia ma non riuscendo a sbottonarla completamente. Concordando con la sua scelta, l'aiuto con il sbottonare tutti i bottoni rimanenti più quello dove si era fermata. E senti un sospiro di soddisfazione da parte di lei quando pote finalmente togliergli la camicia e ammirarlo come se gia non fosse a conoscenza di come era il suo corpo. Adrien non perse l'occasione cosi di togliere la maglia di lei ,che non appena quest'ultima intui le sue intenzioni, alzò le braccia per facilitargli il compito. Cosi fu il turno di Adrien di ammirarla, in completa meraviglia nel vederla in quel modo solo per lui. Direziono poi le mani verso gli spallini del reggiseno, che non appena i polpastrelli entrarono in contatto,alzo lo sguardo dal suo corpo verso il suo viso per chiederle ancora una volta sileziosamente il permesso per poterlo togliere. E come risposta, Marinette prese tra le proprie mani quelle di lui, e le porto dietro la propria schiena fino al farle arrivare ai gancetti dell'indumento. Poi le guido affinche lo sganciasse e lascio le sue mani ,che subito andarono a spingere delicatamente gli spallini giu per la spalla, per poi pian piano sfilargli completamente il reggiseno, che finì insieme alla maglietta e alla camicia, esponendo il suo petto a lui.

Dopo aver impresso nella propria mente le forme perfette attualmente visibili, Adrien si riavvicinò lentamente a lei,avvolgendole con un braccio i fianchi,mentre Marinette posizionò le proprie mani verso il ventre piatto e formato di lui fino al trascinarle in l'alto, verso le spalle fino a poggiarci sopra le braccia. Il tutto senza mai distogliere lo sguardo dal viso dall'altro. Adrien portò la mano ancora libera sulla guancia di lei,cominciandola ad accarezzare dolcemente,mentre riavvicinava il proprio viso a quello di lei e riprendere finalmente a baciarla. Si separo ancora una volta dalle labbra di Marinette,senza smettere di baciare il suo corpo. Passo a baciarle il mento,la guancia libera,lo zigomo,poi scese dal viso,dando attenzioni al collo esile alternando i baci a leggeri morsi,poi all'incavo tra collo e spalla, passo alla clavicola dove inizio a dare dei baci piu lunghi risucchiando l'aria,nel tentativo di lasciarle un suo marchio. E piu che scendeva,baciava,mordeva sul corpo di lei,piu la sentiva sospirare e gemere,cosa che più andava avanti piu voleva sentirne altri. Sopratutto per il fatto che era a causa sua. E dopo essere sceso a baciare l'incavo tra i seni, passo a dare attenzione ad uno, mentre la mano andò a sovrapporsi come un guanto sul seno rimasto libero e riprendendo i movimenti che faceva prima. Comincio a stuzzicarle il capezzolo con la mano,mentre con le labbra ancora stava esaminando per bene il seno preso in ostaggio,per poi iniziare anche con la bocca a dare attenzioni al capezzolo. E sempre più indugiava e stuzzicava,piu i sospiri di lei aumentavano,più lui impazziva a sentirli.

Non potendo piu aspettare oltre,si abbasso leggermente per poterla prendere per le cosce e tirarla su e lei quasi instintivamente incrocio le gambe intorno alla vita di lui aggrappandosi con le braccia intorno al suo collo. Subito dopo essersi assicurato che non cadesse, si diresse verso la porta della camera da letto, e dopo non poca fatica per aprirla pur di non lasciarla , riuscirono ad entrare.

<< Lo sai vero che riesco a reggermi senza che tu mi sostenga vero? >>

<< Lo so my Lady, solo che ormai non mi stacchero piu da te per molto, moltissimo tempo. Rassegnati all'idea. >> le risposte stampandosi in faccia un sorriso malizioso.

<< Sta pur certo, Micetto, che non ho da ridire su questo >> gli soffio all'orecchio, provocando in lui nuove brividi in tutto il corpo.

Non perdendo tempo,la poggio nel letto, e lentamente le sbottono e sfilo i pantaloni fino all'inginocchiarsi davanti a lei per togliere insieme alle scarpe dal tacco chilometrico,per poi ripete il percorso inverso con lei mani sfiorandole la base del piede fino alle cosce, dove su di una ci deposito un bacio. E mentre si disfaceva dei propri pantaloni e scarpe,la vide pian piano allontanarsi da lui,mettendosi piu verso il centro del letto matrimoniale, mentre con un braccio cercava di coprirsi il petto e e con l'altro si sorreggeva,il tutto con il suo viso arrossato che lo mangiava con gli occhi,mordendosi il labbro inferiore. Gli regalo l'ennesima visione che mai si sarebbe immaginato di vedere.

Era li,davanti a lui,con solo un misero pezzo di stoffa addosso.

Era li con lui.

Era li per lui.

E non andrà da nessuna altra parte.

Chiuse la porta della camera lasciandoli al buio e sali pure lui sul letto, stando in piedi sulle ginocchia una volta raggiunta Marinette,e preso il suo viso tra le mani ricomincio a baciarla, con piu dolcezza e calma. Lentamente la fece stendere sotto di te, sorreggendosi con i gomiti sul materasso per non gravarle a dosso, senza mai smettere di baciarla. Mentre lei gli aveva riportato una mano dietro la nuca di lui e l'altra era tornata ad intrecciarsi con i capelli d'orati di lui. Poi quando i baci stavano ritornando a essere più voraci, con una mano comincio ad accarezzarle il corpo,partendo dalla guancia scendendo sempre più giu,arrivando al sfiorare il seno fino al sostare sul fianco,per poi scendere ancora piu giu fino all'arrivare a meta coscia. La comincio ad alzare e lei intuendo tutto,avvolse entrambe le gambe alla vita di lui. Facendo entrare in contatto la sua parte più morbida contro la sua più dura. Provoco ad entrambi brividi per nulla comparabili ai precedenti. Adrien si separo dalle labbra di lei per rifornire d'aria i polmoni e poggio la fronte a quella di lei, osservandola. E quando Marinette aprì gli occhi, li intercetto subito con i propri. Erano lucidi, languidi ,luminosi, al tal punto dal risplendere nella stanza buia. E aspetto un suo segnale, per sapere se potesse continuare. E quando la vide annuire leggermente col capo,si mosse. Non sapeva come poteva fare,o cosa dovesse fare. Solo lo "sentiva". E si lascio guidare dall'istinto. Comincio ad ondeggiare contro di lei,facendo scontrare sempre di più le loro parti più sensibili. Vide Marinette sotto di se cominciare a sospirare, e cercava di trattenersi mordendosi il labbro inferiore. Abbasso il capo fino a baciarle il labbro che stava torturando.

<< Non trattenerti Principessa...non con me. Rilassati e lasciati andare >> le sussurro dolcemente <> fini riempiendole il viso di piccoli e teneri baci.

 

La vide pian piano finalmente rilassarsi, e quando riprese il movimento fluido di prima,la senti gemere, senza trattenersi o altro, e si senti orgoglioso per quello. Piu il movimento si velocizzava e andava avanti,più i fianchi di lei cominciavano a seguirne il movimento. Cominciarono cosi a muoversi entrambi come se stessero danzando,sentendo a vicenda i gemiti dell'altro. Non potendo più resistere, Adrien la bacio sulle labbra,per poi scendere e sostare sul suo lobo,mordicchiandolo, aumentando i suoni di lei. Finche uno di quei suomi melodiosi,lo stupi in particolare.

<< A-Adrien... >>

Aveva sentito bene? Aveva davvero sentito Marinette fremere il suo nome? O aveva sentito male? Come poteva un semplice suono del genere scuoterlo piu di tutto quello che stava accadendo??

Ma risuccesse, lo stesso suono, stessa intensita,se non più forte, ma lo aveva rifatto. Marinette fremeva dicendo il suo nome. Adrien senti il cuore scoppiargli, non riuscendo a crederci, e senza rendersene condo aveva aumentato ancor di più i movimenti, facendole scappare altri gemiti sempre più forti,piu intensi. Aveva chiuso gli occhi, continuando a sentirla e godendosi più di prima ogni sillaba e verso che uscivano dalle labbra della sua Marinette.

Poi avvertì le mani di lei sul proprio petto, non ricordandosi quando le aveva allontanate da dove erano prima. Le avverti le sue piccole mani accarezzarlo, compiendo dei movimenti quasi circolati. Le avverti scendere,dal petto verso lo stomaco, sempre con gli stessi movimenti, finche non le senti sfiorare i ventre, che quasi trattenne il respiro al pensiero di cosa stesse per fare,facendolo rallentare di conseguenza. Poi una delle due mani si mosse, scendendo ancora, fino al raggiungere sopra i boxer la fonte della sua eccitazione. E questa volta toccò a lui gemere.

<< Marinette. >> soffio, gemendo, mentre sentiva la mano di lei accarezzarlo. Con quel suo tocco dolce e delicato che al momento lo stava facendo impazzire. Sembrava che cercasse gli lenire le sue sofferenze, ma anche aumentare la sua passione.

Dopo l'ennesimo sospiro, comincio a sentire come le mani di lei cercavano di tirar via la stoffa. In una ritrovata ,stranamente, lucidità, si senti in dovere di issarsi leggermente in su, e guardarla attentamente. Cosa fare??

Passo un secondo,che lei subito capi,annuendo. Il semplice gesto sembro far tornare da ovunque sia venuta la lucidita perduta e riprendere da dove erano rimasti.

Ogni leggero strattone che lei dava alla sua ultima barriera lui faceva lo stesso con quella di lei. Quando ne fu stufo,si tiro su a sedere ,togliendosi di fretta e furia il proprio indumento buttandolo in giro per la stanza. Mentre con l'intimo di lei si comporto in modo piu delicato,quasi rispettoso, tanto che mentre pian piano lo sfilava via,lasciava più baci che poteva dove esso passava.

Finalmente,esposto l'uno all'altra, sentendosi soddisfatto dopo l'attenta inquadratura della propria Venere sotto di lui,ritorno a sovrastarla mantenendo gli occhi puntati sui quei luminosi zaffiri.

Quando risenti le mani di lei su di lui, riprese a baciarla. E nel mentre con un braccio si sosteneva,con la mano libera da ogni dovere,si trascino verso la zona piu delicata di lei. Quando poi finalmente raggiunse la sua meta,tra le labbra la senti emettere l'ennessimo sospiro. Incoraggiato,comincio a toccare con le dita la zona a lui sconosciuta e nuova,esplorandola,tastandola,e ogni volta che la sentiva reagire al suo tocco,tornava indietro sui suoi passi per essere sicuro di aver colto il giusto passaggio per poi ripeterlo e ripeterlo ancora.

Voleva ubriacarsi di quei suoni,di quelle reazioni.

Finche non riprese le sue esplorazioni,arrivando fin dove poteva con le dita verso la sua fessura. Cominciando pure pian piano ad addentrarsi dentro di lei. Sempre delicato,sempre con rispetto. Anche con la fame e la sete di lei che stata sempre aumentando in lui.

Fino al farle emettere gli ennesimi nuovi suoni. Mai sentiti prima,cosi supplichevoli, desiderosi. Molto simili ai propri.Che desideravano andasse avanti,che non smettesse,che continuasse.

Quando stava per procedere per la prossima mossa si fermo di nuovo a guardarla,sempre per avere quella sicurezza che potesse continuare. Ottenne quasi un ringhio pe ril fatto che avesse tolto le dita di li, subito sostituito da un enorme sospiro quando Marinette senti con cosa stava per essere sostituite.

<< Sei sicura..?? >> sussurro cosi piano che si stupi che fosse riuscita a sentirlo.

<< Con te..?? Sempre. >>

Non servi altro.

Lentamente lui entro dentro di lei, e mentre cominciava ad addentrarsi sempre di piu,trascurando il come si sentisse cosi bene dentro di lei,seguiva con sguardo attento le reazioni di lei, e aspetto.

La senti irrigidirsi.

Senti le unghie di lei premere contro la sua carne.

La senti trattenere il respiro e poi ricacciare fuori l'aria .

Poi,la senti pronta.

Comincio con un piccolo movimento, tornando indietro e poi di nuovo avanti. Con tutta la delicatezza e dolcezza che poteva avere. E continuo. Sempre a questo ritmo. Finche con senti le leggere spinte essere corrisposte.

Fu veramente il come toccare il cielo,le stelle, quando i suoi movimenti venivano contraccambiati. Piu cominciavano a essere frenetici,piu cominciavano entrambi a essere rumorosi e a chiamarsi a vicenda in modo disperato.

Adrien rispondeva ad ogni richiamo di Marinette.

Marinette rispondeva ad Adrien.

In un ciclo continuo e infinito.

Come l'intensita delle spinte,aumentarono anche le intensita dei baci bramosi e bisognosi dell'altro finche non necessitavano di aria e gemere per ogni nuova sensazione.

Fu quando poi il bisogno delle spinte divenne piu animalesco,piu frettoloso,che finalmente non sentirono piu il bisogno di trattenersi .

Urlando il nome dell'altro insieme,arrivarono entrambi al loro culmine.

Si accasciarono entrambi nel materasso,sfiniti.

La stanza piombo nel silenzio,rotto solo dai loro respiri che cercavano di stabilizzarsi.

Sebbene le poche forze mancanti ,Adrien cerco di tirare a se Marinette nel modo piu delicato possibile. Lei istintivamente si rintanò nel petto di lui che aveva cominciato all'istante ad accarezzarle la schiena.

Quando Adrien riaquisi un po di respiro,prese parola.

<< Che ne dici di parlare domani...? >>

<> gli rispose sorridente la ragazza,ormai ad un passo dal raggiungere le terre di morfeo. Scatenando un piccolo risolino al biondo.

Poi fu silenzio.

Non ansioso,o imbarazzante.

Ma pacifico,bello,rilassante.

<< Oh mio dio! Marinette ti prego dimmi che prendi la pillola! >>

<< Dannazione Adrien, dormi! >>

 

Angolo di un autrice resuscitata dal nulla:
 Sinceramente,cosa sia successo non lo so.
Non pensavo avrei mai finito questa storia. Quando stavo scrivendo quest'ultimo capitolo,sembrava che tutta l'istirazione fosse svanita. Dovuto al fatto anche da quello che mi succedeva intorno,o da alcune delle molte delusioni che questa serie mi stava dando. Quindi l'avevo completamente abbandonata.
Poi ad un certo punto prima di mezza notte mi arriva una notificha su WatPad ,pensavo fosse un'autriche che pubblicava un nuovo capitolo. Invece mi ritrovo questo utente,che ha votato il primo capitolo di questa storia. 
Non so cosa mi sia preso,ma l'ho visto e
BAM
Ho finito il capitolo.E ora che sono le 2:30 sono qui a pubblicarlo. So che ci saranno gli errori lasciati dalla me del 2017. So che si notera come il mio stile dello scrivere sia cambiato. Ma sinceramente ,volevo finirlo e basta,anche se so che quelle poche persone che seguivano questa sotira sicuramente non ci saranno piu. E spero di non delidere quella persona che ha appena votato la mia storia.
Alla fine ,era questo il finale che volevo per la storia. Pensavo fosse inutile scrivere come i due si raccontavano i propri segreti,storie e via dicendo. Lo trovavo e trovo monotono. MA TANTO AMEN SONO SICURA CHE IN POCHI LEGGERANNO.
Con tutto il cuore vi dico buona lettura e buona notte.
elesti

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