Criminal in Love

di ReikaDragneel94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La Sfida ***
Capitolo 3: *** Informazioni ***
Capitolo 4: *** Primo incontro ***
Capitolo 5: *** Indagini approfondite ***
Capitolo 6: *** Ritorno del Passato ***
Capitolo 7: *** Jackal ***
Capitolo 8: *** La Cattura ***
Capitolo 9: *** Gli Ultimi Sospetti ***
Capitolo 10: *** L'Arresto definitivo ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
 
 
You're a good soldier
Choosing your battles
Pick yourself up and dust yourself off
And back in the saddle
 
You're on the front line
Everyone's watching
You know it's serious, we are getting closer
This isn't over
 
The pressure's on, you feel it
But you got it all, believe it
 
When you fall, get up, oh oh
And if you fall, get up, eh eh
Tsamina mina zangalewa
'Cause this is Africa
(Waka Waka di Shakira)
 
 
 
Questa suoneria rimbombò, all’improvviso, a tutto volume in una camera da letto, svegliando di soprassalto la sua proprietaria; quest’ultima allungò una mano finché non riuscì ad afferrare la fonte di quel baccano, ovvero il suo cellulare. Alzò piano la testa assonnata per capire che ore erano e scoprì che erano le cinque di mattina dopo di che notò che la telefonata veniva da una sua cara amica, Levy McGarden. La cosa la confuse un po’, per poi farsi seria, sapeva per esperienza che se Levy la chiamava in ore poco consone, come in quel caso, voleva dire che c’era qualcosa che non andava, -Pronto?- Rispose ancora un po’ assonnata
-Capo... ha colpito un’altra volta- disse soltanto
-Arrivo!- Scattò sveglissima.
La ragazza appena svegliatasi del tutto, era il più giovane capo di dipartimento divisione omicidi mai esistita, si chiamava Lucy Heartifilia ed era bionda con occhi da cerbiatta di color cioccolato con sfumature d’ambra; quello che stupì tutta la popolazione, quando seppe la sua promozione, fu la sua età quando fu effettivamente promossa, ossia a soli venticinque anni, ma in ogni caso che in quel momento era una ventottenne era considerata anche la più brava, quindi con un elevata percentuale di casi risolti.
Tornado al “presente”, Lucy arrivò al suo distretto dove l’attendeva la sua migliore amica, nonché sua segretaria, Levy McGarden; era di bassa statura dai lunghi capelli turchini che incorniciavano due grandi occhi castani con sfumature grigie. In ogni caso, la raggiunse con passo veloce vicino alla cartina della città, che usavano per quel caso, su cui erano puntate anche le varie foto dei principali cadaveri che avevano trovato in quei edifici bruciati precedentemente.
-Dove sta volta?- Chiese subito
-Qui, nel viale del lavoro- disse un giovane dai capelli castani chiari e occhiali da sole
-Di chi era lo stabile incendiato?-
-Abbandonato, un tempo era un magazzino- commentò sempre il ragazzo
-C’è qualcosa che non mi convince- commentò la bionda osservando la cartina
-In effetti, hai ragione. Il piromane da fuoco a tutte strutture abbandonate ma prima ci getta dei cadaveri... ogni vittima che troviamo facciamo sempre più fatica ad identificarla- commentò Levy
-No, non credo che il piromane sia la stessa persona che degli omicidi- commentò Lucy seria.
Nel frattempo un misterioso ragazzo con felpa nera con cappuccio, che gli copriva il viso e jeans strappati sulle ginocchia e lungo le gambe, entrò in una casa non sua da una finestra che aveva magistralmente aperto senza rompere nulla. Dopo esser entrato, ghignò malizioso nel guardare alcune foto appese al muro per poi dirigersi in cucina dove appoggiò su un piano da lavoro ben in vista una busta rossa, ghignò sempre più per poi andarsene nella stessa maniera in cui era entrato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Yo gente! Come ve la spassate? Spero bene... allora che dite di questo prologo? Vi ho incuriosito? Spero di sì... cosa ne pensate? Recensite in molti mi raccomando ^_^.

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Capitolo 2
*** La Sfida ***


La Sfida
 
 
 
Dopo aver controllato che nessuno lo vedesse, andò verso una piccola boscaglia lì vicino e ne tirò fuori una moto rossa fiammante che guidò verso il centro e per la precisione verso il bar di un suo carissimo amico. Il pub in questione si chiamava “Ice Make” ed era di proprietà di un ragazzo di nome Gray Fullbuster, giovane dai capelli blu notte e occhi del medesimo colore. Quest’ultimo stava pulendo alcuni bicchieri, quando vide il giovane entrare nel suo locale gli rivolse il solito ghigno per salutarlo, lo avrebbe riconosciuto, visto che era il suo migliore amico Natsu Dragneel.
-Ehi braciola come va?-
-Bene amico e tu? Gli affari qui vanno bene?- Rispose togliendosi il cappuccio
-Sì, tranquillo... vuoi sempre la solita?-
-Sì grazie- passandosi una mano tra i capelli rosa
-Sei stato da lei, mentre era al lavoro, immagino- ghignò
-Vedo che mi conosci bene amico... sì e verso l’ora di cena dovrebbe vedere la busta appena entrata-
-Sai che rischi di innamorati di lei?- Disse serio il moro
-Sta tranquillo, Voglio solo giocare con lei- ghignò, “Anche perché credo di esserlo già” pensò il rosato.
Gray lo guardò curioso, sapeva per esperienza che Natsu aveva sempre qualcosa in mente, di qualsiasi genere, ma mai una volta era rimasto impreparato per qualcosa; nel andare a portare un ordinazione ad un nuovo cliente, poté vedere l’amico rispondere al telefono, di sicuro per qualche lavoro. Natsu non aveva un lavoro fisso, per lo più era un tutto fare ed aveva un “contratto” a chiamata in varie aziende: alcune erano di traslochi merci pesanti, alcune erano nella ristorazione come lavapiatti. Tutti questi lavori nel loro compenso sembrano cose da poco, ma per Natsu erano abbastanza, visto che lo lasciavano libero per fare ciò che gli piaceva di più, ovvero occuparsi della fotografia.
Nel frattempo all’aeroporto di Magnolia, atterrò un aereo su cui viaggiava una ragazza dai lunghi capelli blu come i suoi occhi e dalla pelle bianca come se fosse fatta di porcellana. Quest’ultima alzò gli occhi al cielo sereno per poi increspare le labbra in un dolce sorriso per poi diventare seria e raggiungere l’area dei bagagli.
 
 
 
*^*^*
 
 
 
Lucy stava guardando meglio le foto dei cadaveri e le loro identità che sempre più erano difficili associare, in compenso aveva notato con difficoltà che ogni singola vittima era collegata al luogo abbandonato. Pensandoci, aveva la strana sensazione che dietro a tutto ciò effettivamente c’erano due persone distinte, un piromane che incendiava per un motivo ben preciso, mentre dall’altra parte c’era un killer che sembrava ammazzare a caso le sue vittime. Era intenta a studiare ancora quelle foto e quei documenti, che non si accorse di Levy raggiungerla con due ragazze; una dai capelli scarlatti e occhi castani seguita da una ragazza dalla pelle bianca e occhi blu come i suoi capelli.
-Capo?- La richiamò Levy
-Uhm?- Alzò gli occhi dai documenti; -Oh buon pomeriggio capitano Scarlet- scattò in piedi con rispetto
-Stia tranquilla capitano Heartifilia sono qui per presentarvi la detective Loxar- presentando la giovane con lei
-Piacere, sono il capitano Lucy Heartifilia- si presentò la bionda
-È un piacere di Juvia conoscerla capitano, sono la detective Juvia Loxar trasferita da Crocus-
-Oh, dunque è lei di cui mi avevi informata Erza?- Chiese la bionda alla scarlatta.
Erza Scarlet, ecco il nome completo della ragazza che aveva accompagnato la nuova arrivato, era il capitano degli affari interni; era conosciuta per la sua bellezza ma anche per la sua freddezza, schiettezza ed alla tendenza di rispettare sempre le regole e veniva chiamata anche Titania. La rossa guardò la bionda con serietà e divertita allo stesso tempo ed annuì, conscia che era ciò che aspettava l’amica, visto che il loro reparto erano pieni di casi ancora aperti però c’era solo un caso che Lucy aveva insistito parecchio da prendere lei stessa anche costo di assumere nuovo personale. Quest’ultima sorrise raggiante, avevano ascoltato le sue preghiere e qualcuno dalla capitale gli aveva mandato un rinforzo, sempre meglio di niente pensò la bionda, -Bene... posso sapere di cosa ti occupavi prima di venire qui?- Chiese professionale
-Juvia era incaricata dell’archivio e del magazzino delle prove- sussurrò impacciata
-Poca esperienza sul campo presumo- con fare pensoso
-Juvia è dispiaciuta- con fare triste.
Lucy la guardò bene e poi le sorrise dolcemente, Erza conosceva quel sorriso e ghignò pure lei, perché aveva capito che Lucy era a conoscenza di quello che dicevano su di lei e sul suo lavoro. Molte persone, per lo più i ragazzi o gli uomini più veterani, non erano stati molto contenti della sua promozione e non solo perché era una ragazza, ma perché molti di loro pensavano che non era pronta ed era fin troppo giovane. L’invio della giovanissima ed inesperta Juvia Loxar lì, era la prova che cercassero di far dimettere la bionda, ma Erza era convinta che Lucy avrebbe trovato una buona soluzione a tutto.
-Vedi Juvia, per me è meglio che tu abbia pochissima esperienza così se in futuro dovessimo fare qualche indagine sottocopertura, nessuno ti potrebbe riconoscere e quindi non c’è rischio di mandare in fumo le operazioni, dico bene?- Messo sorriso
-Juvia è d’accordo ma ci sarebbero sempre pur dei rischi-
-Vero, ma se non si rischia il necessario non si può mai scoprire nulla e quindi progredire; per ora ti occuperai di casi molto semplici, iniziando dai numerosi furti accaduti in città-
-Che cosa sono stati rubati per la precisione?- Curiosa la blu
-Svariate cose, tra cui cose che erano in determinati magazzini, pronti ad essere all’asta o cose che erano già state sequestrate; disgraziatamente nessun agente, a cui ho affidato questo caso, è mai riuscito a risolvere ciò- sbuffò la bionda
-Juvia proverà a risolvere la faccenda- sorridendo.
Lucy a quella frase sorrise, era la prima volta che qualcuno le rispondeva in quel modo, anzi ogni volta affidava l’incarico dei furti tutti sbuffavano perché volevano l’azione, ma non quella ragazza. Meglio così pensò, in quel modo non avrebbe dovuto urlare a squarcia gola e perdere tempo con gente veramente stupida, perché aveva la netta sensazione che quella giovane l’avrebbe aiutata molto.
Per il resto della giornata, alla centrale passò tutto tranquillo ed a fine turno ognuno andò verso i propri impegni: Juvia a conoscere la città in compagnia di Levy e del fidanzato di quest’ultima Gajeel Redfox, l’addetto alla balistica, altri in giro per locali e chi a casa come Lucy. Fu nel momento in cui, dopo esser entrata in casa stanca morta, si diresse in cucina che si accorse di una busta rossa su un piano di lavoro libero. Incuriosita si avvicinò con varie falcate e la prese per poi aprirla con fare deciso. All’interno vi trovò varie foto di lei in vari momenti della giornata precedente con annesso un biglietto, ma la cosa che la stupì era che era stato fatto per non far identificare l’autore.
 
*Biglietto*
Sei sempre più splendente mia bella stellina, mi fai sentire sempre tutto un fuoco, sai qual è stata la parte migliore queste giornate? Osservarti dormire come una dea... sei sempre più stupenda con quei babydoll di vari colori, sei sexy e ti vorrei sotto di me e... beh... avrai capito cosa vorrei da te no? In ogni modo ho saputo che ti piacciono le sfide mia bella Dea... ti sfido a trovarmi ed arrestarmi, ma fino dall'ora ogni volta che mi sentirò tutto un fuoco a causa tua, appiccherò una fiammella per te.
Baci il tuo
Salamander
 
A quelle parole Lucy rimase spiazzata, strinse le mani a pugno rischiando di rovinare il bigliettino; c’era qualcosa che non andava, tipo cosa intendeva che avrebbe acceso una fiammella ogni volta che si sentiva tutto un fuoco? Poi rileggendo meglio il bigliettino Lucy capì che aveva a che fare con il piromane che gli stava dando molti grattacapi in quei ultimi mesi. Sospirò per poi avere un’idea per cercare di arrestare quel tipo in poco tempo, sorrise e riprese la sua roba e decise di andare a trovare dei suoi vecchi amici.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Che dite ragazzi? Dove andrà Lucy adesso? Riuscirà a scovare il nostro criminale? Chi manca all’appello? Hihihi ci vediamo nel prossimo capitolo e mi raccomando recensite in molti ^_^.

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Capitolo 3
*** Informazioni ***


Informazioni
 
 
 
Lucy corse a perdi fiato verso la centrale dei vigili del fuoco della sua zona, ghignò nel notare una coppia di ragazzi, due ragazzi che sembravano lo Yin e lo Yang; uno era moro e l’altro biondo, ma anche nei loro caratteri erano esattamente gli opposti ed i due si chiamavano Rouge e Sting. Il primo era calmo e riflessivo in qualsiasi occasione, ottimo ascoltatore visto che non amava parlare di se, il secondo era una persona un po’ impulsivo, sempre attivo e pronto ad aiutare chiunque senza fare distinzioni.
-Buona sera! Sapevo che era una buona idea venire a quest’ora- ridacchiò la bionda
-Lucy?!- Sorpresi i due
-Certo che sì, chi se no?- Ridacchiò sempre più
-CI SEI MANCATA!- Saltandole al collo.
Lucy, prima di fare l’accademia di polizia, aveva provato con i suoi migliori amici Sting e Rouge ad entrare nei vigili del fuoco ed aveva passato anche l’esame d’ammissione con loro, solo che ci fu una cosa nella centrale che convinse Lucy ad andarsene. Da quel giorno, la bionda ebbe sempre meno tempo per vederli o solamente per sentirli, in ogni caso dopo averli abbracciarli li guardò seriamente, voleva chiedere loro un parere.
-Ragazzi che cos’è tutta questa confusione?- Chiese una voce femminile alle spalle del duo
-Oh Yukino! Vieni ti presento una persona... Yukino lei è Lucy, Lucy lei è la mia dolce ragazza nonché collega Yukino- disse Sting
-Ehm... piacere- dissero in coro le due ragazze
-Lucy... se sei qui vuol dire che ci devi chiedere qualcosa vero?- Chiese Rouge
-In effetti è per questo che sono qui-.
Sting si deprimete teatralmente e fece ridere tutti, poco dopo Rouge portò in ufficio Lucy facendola sedere su una sedia, -Allora cosa succede?-
-Ecco... voi avete mai sentito il nome Salamander?-
-Come?- Spiazzato il moro
-Ne avete sentito parlare?-
-Beh...- si grattò la testa il biondo
-Sì... è un piromane del quartiere, che non siamo mai riusciti a prendere, perché?- Chiese Yukino
-Beh... ecco è una questione complicata- si passò una mano tra i capelli, -Vedete...- e si mise raccontare ciò che aveva scoperto, a parte il fatto del fatto che la stalkerava.
I tre rimasero in silenzio, poi Sting sbatté le mani sul tavolo per la rabbia; Rouge incrociò le braccia al petto ed ad occhi chiusi ogni tanto annuiva ed infine Yukino rimase spiazzata letteralmente e commentò, -Ma... non è nel suo stile- mormorò
-Lo so, infatti non credo che sia lui il colpevole di quei omicidi-
-Fai bene Lucy! Da quanto abbiamo visto io e Rouge, Salamander non è un omicida. È vero che potrebbe passare per un pazzo dando fuoco agli edifici, ma è altamente coscienzioso che cerca e trova solo quelli abbandonanti e non quelli occupati-
-Di fatti, Salamander non è mai arrivato ad incendiare per uccidere, solo per... divertimento senza però far danni a nessuno- commentò Rouge.
Nel frattempo dall’altra parte della città in pub, un ragazzo dai capelli rosa beveva della birra con il proprietario del locale, finché non entrarono tre persone, due ragazze ed un moro. Quest’ultimo si diresse verso il balcone con una custodia sulle spalle, -Scusa il ritardo ghiacciolo-
-Che è successo?- Chiese Gray guardando Gajeel
-La mia ragazza ha portato la sua nuova collega in giro per la città e mi è toccato accompagnarle- indicando le due ragazza che si erano sedute ad un tavolo
-Oh finalmente hai portato la tua ragazza qui- cinguettò una voce femminile vicino a Gray
-Lisanna piantala! Avevamo altro da fare ricorda- freddo
-Oh quanto sei suscettibile- ridacchiò maliziosa l’albina.
Lisanna era una giovane ragazza dai capelli a caschetto color argento/bianchi; aveva una sorella gemella di nome Mirajane ed un fratello maggiore di nome Elfman. Lei e la gemella lavoravano part-time per Gray come cameriere, aveva anche una cotta per Natsu, ma aveva notato però che quest’ultimo non la ricambiava per niente ed ogni tanto si sentiva irritata.
-Ti muovi ferraglia? Fino adesso è dovuta andare Mira a cantare e suonare- sbuffò Gray
-Sì, sì, vado- avviandosi
-E tu!- Gray rivolta a Lisanna, -Va a vedere cosa prendono e... non avvicinarti a Natsu chiaro?- Freddo a Lisanna
-Perché non posso stare vicino a lui?- Confusa
-Lascialo in pace e basta- freddo tornando al lavoro
-Chi lo capisce è bravo- sbuffò, -Allora ragazze cosa prendete?- Chiese a Levy ed a Juvia
-Per me una Coca-Cola, per piacere- chiese Levy
-Per Juvia va bene una Sprite con ghiaccio- senza staccare gli occhi dal palcoscenico
-Ok, arrivano subito- sorrise l’albina.
Nel momento in cui Gajeel si mise a cantare e suonare, in tutto il locale si espanse di un’atmosfera molto allegra e gioviale, Levy ridacchiò nel vedere Juvia guardarsi intorno curiosa, -Tutto bene Juvia?-
-Per Juvia è una nuova esperienza, non era mai uscita con amiche visto che non ne aveva- quasi malinconica
-Perché?- Chiese stupita Levy
-Perché sembra che Juvia porti con se il mal tempo quando è triste- abbassò il capo
-Ma dai! È solo una coincidenza me la sento- sorrise Levy ridacchiando
-Ne è sicura Levy san?- Un po’ più ottimista
-Fidati, se dici così allora avresti un concorrente- ridacchiò indicando Gray a petto nudo, -Lui è Fullbuster e fidati che qui a Magnolia lo chiamano l’uomo ghiaccio perché quando è arrabbiato sembra congelare le persone solo guardandole negli occhi o far nevicare quando sembra triste-
-Chi farebbe nevicare elfo blu?- Chiese una voce fintamente irritata
-Oh buona sera signor Fullbuster- sorrise Levy al nuovo arrivato.
Gray si era avvicinato incantato per qualche strano motivo da quella giovane donna dalla pelle bianca come il latte e quando si era sentito nominare da quell’altra ragazza si era fatto più attento ed si era avvicinato sempre più, -Come va Levy?- le sorrise amichevole
-Bene Gray, ti presento Juvia, la nuova entrata nella nostra squadra-
-Piacere Juvia- la guardò negli occhi
-È un piacere anche per Juvia- inclinando piano la testa
-Levy ha detto che sei nuova... da dove vieni?- Curioso
-Dalla capitale, da Crocus, Juvia era addetta all’archivio- sorrise timida.
Gray si sentiva sempre più attratto verso quella ragazza, le piaceva stranamente per come parlava in terza persa, in modo buffo, ma adorabile ai suoi occhi. Per il resto della serata passò tra risate e piccoli racconti di vicende quotidiane di Juvia ai suoi nuovi amici, Gajeel continuava cantare tra una pausa e l’altra, il giovane rosato che non era altri che Natsu, teneva segretamente d’occhio l’amico e le due ragazze e poi a fine serata tutti tornarono a casa propria.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Che dite? Cosa accadrà adesso? Vi aspettavate che i migliori amici fossero quei due? Hahaha... comunque che succederà adesso? Se volete saperlo mandatemi le vostre ipostesi ed io risponderò al meglio... al prossimo capitolo.

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Capitolo 4
*** Primo incontro ***


Primo incontro
 
 
 
Il giorno dopo Lucy trovò davanti al suo ufficio un ragazzo mai visto in vita sua; aveva la pelle bianca come il latte capelli argentati con occhi di un blu pallido ed a forma allungata. Il nuovo arrivato si accorse che la biondina fosse arrivata e le si avvicinò con fare molto professionale si presentò, -Buongiorno signorina Heartifilia, scusi se sono qui senza preavviso, mi chiamo Lyon Vastia-
-Buongiorno a lei, come posso aiutarla?- Aprendogli la porta dell’ufficio per farlo entrare
-Ecco... non so come dirlo, ma... vorrei lavorare per lei, vede... io lavoravo a Margareth, nel dipartimento Lamia Scale-
-Oh certo! Ho sentito parlare di quella divisione, ma per quale motivo l’avete lasciata?- Curiosa
-All’inizio sarei dovuto essere trasferito nella capitale per stare vicino alla mia ragazza, che però a sua volta è stata trasferita qui-
-Ah, siete il fidanzato di Juvia?- Sorridendo
-In un certo senso, quindi feci richiesta a mia volta per essere qui- arrossì un po’
-Bene, allora per me va bene, ma dovrete aspettare un po’... su venite- accompagnandolo alla sezione furti, -Buongiorno ragazzi, Juvia guarda chi è venuto qui-.
La giovane si girò e nel vedere il giovane per poco non si mise a piangere di felicità, fregandosene se qualcuno la stesse guardando, gli corse in contro e lo abbracciò, -Lyon!-
-Ciao Juvia- le sorrise, -Forse potremmo lavorare insieme-
-Davvero?- Chiese la turchina verso il suo capo
-Certo, ma prima dovrò fare una cosa odiosa- borbottò melodrammatica
-Cosa?- Chiesero i due preoccupati
-Occuparmi delle scartoffie per la sua assunzione- facendo per poco cadere a terra i due
-Sei sempre la solita capo- cinguettò Levy
-Eh, eh! Cambiando argomento, Juvia come procede l’indagine?-
-Ancora in alto mare, ma non mollo!-
-Questo è lo spirito Juvia- sorrise orgogliosa, -Bene, Levy fammi il favore contattare tutte le agenzie immobiliari della zona e richiedi tutte le strutture ancora invendute che si possano usare come magazzini-
-Certo capo!- Corse subito al lavoro.
Per il resto della giornata fu un po’ confusionaria, Levy correva qua e là tra telefonate ed il fax per recuperare i documenti che aspettava, Juvia si faceva dare consigli dal suo ragazzo e raccontandogli di com’erano stati tutti gentili, mentre Lucy stava ribollendo non riuscendo a trovare una soluzione a quei casi. Ad un certo punto stufa di tutto, si alzò ed uscì, Juvia la guardò confusa e cercò di andarle incontro quando Levy le bloccò il polso, -Tranquilla, fa sempre così quando si butta troppo sul lavoro e perde la pazienza, quindi esce e ritorna sempre più calma-
-Sicura che non ci sia nulla di strano?- Chiese Lyon
-Tranquillo, il nostro capo fa sempre così quando sembra sul punto di trovare la soluzione- disse uno
-Ok- tornarono tutti al lavoro.
Lucy aveva deciso di staccare dal lavoro e passare un paio d’ore nel parco per prendere una boccata d’aria fresca e per rimettere in sesto la sua mente laboriosa; quella giornata era perfetta per rilassarsi in quel modo, quindi nel attraversare il parco, poté sentire vari suoni della natura, finché uno stonava con tutta quella tranquillità, ossia un suono tipo clic di qualche tipo di meccanico. Si guardò in giro circospetta finché il suo sguardo non cadde su un giovane che stava fotografando in giro quasi a caso; quindi gli si avvicinò senza attirare la sua attenzione, come solo un bravo agente sapeva fare.
-Ehi tu!- Fece sussultare il ragazzo e poi girare
-Eh? Che c’è?- Chiese confuso il giovane
-Che stai facendo?-
-Secondo lei cosa? Fotografo il panorama- sbuffò lui
-Ah sì? Mi faresti vedere per cortesia?-
-Chi diamine siete per chiedermelo?- Freddo lui
-Sono un agente- mostrandogli il distintivo
-Oh... ora capisco- sorrise raggiante passandogli la macchinetta, -Ho solo questa e costa un occhio della testa, quindi per favore potrebbe starci attenta?- Cortese
-Sì, sì- iniziando esaminare le foto e notò che erano più tosto belle e mostravano effettivamente solo paesaggi
-Allora?- Chiese finto impaziente
-Sei bravo, come ti chiami?- Restituendola
-Mi chiamo Natsu e tu?-
-Lucy- sorrise anche lei.
Natsu non si era aspettato di vederla lì, ma per sua fortuna che lui aveva due fotocamere: quella che usava per i suoi ottimi appostamenti e quella per il suo hobby. Guardò Lucy felice per avere avuto la possibilità di parlarci e non solo vederla da lontano; notò una cosa che lo fece ghignare, era il momento giusto e l’abbiente era perfetto, -Scusami se te lo chiedo ecco così all’improvviso, ma... potresti ecco... metterti in posa?-
-In posa?- Confusa
-Sì certo, vorrei che fossi il soggetto principale per una mia foto adesso... ti prego-
-Ma non sono fotogenica- rossa
-Per me lo sei e dai! Solo una-
-Va bene- esasperata.
Come una modella si mise in posa dove gli aveva consigliato Natsu e in pochi minuti, il giovane iniziò a fare migliaia di scatti senza mai sbagliare, stupendo la biondina. Alla fine lui gli mostrò tutti gli scatti, ci fu uno scatto che piacque alla giovane e gli chiese se gli poteva inviargliela, lui sorridendo e ridacchiando acconsentì e gli chiese la sua e-mail dopo di che i due si divisero. Si era fatta sera e Lucy era rimasta da sola in ufficio e stava aspettando il cibo che aveva ordinato al ristorante, stava ancora cercando di cavare degli indizi da quelle dannate foto, quando sentì il campanello dell’ascensore suonare. Si girò appena e per poco non gli caddero le foto, davanti a lei vi era Natsu con un sacchettino. A quella vista Lucy per poco non sentì il suo cuore impazzire, non si aspettava di rivederlo così presto.
-Oh ciao, sei stata tu ad ordinare ciò?- Chiese mostrando il sacchettino
-S... sì, ma tu lavori per quel ristorante?- Confusa
-Non sempre, lavoro a chiamata per alcuni posti-
-Sei una specie di tutto fare?- Alzò un sopracciglio
-Sì, diciamo di sì- sorrise
-Quanto?-
-14,50J (Jewel)- lei lo pagò, -Allora sei un’agente vera eh?- Ridacchiò
-Sono il capo di questo dipartimento e sono la migliore- orgogliosa
-Evviva la modestia eh?- Malizioso
-Che ci vuoi fare, sono brava nel mio lavoro- sistemando le sue carte
-Uhm? Che cosa sono questi?- Prendendo una foto di una vittima
-Oh cielo! Non avresti dovuto vederle- cercando di riprenderle
-Perché?- Chiese alzando un braccio tenendo fin troppo alto la foto
-Siete un civile Natsu! Si potrebbe rischiare una fuga di notizie ed io rischierei il posto di lavoro-
-Ma non saprei mai di che caso parlate-
-Lo so, ma l’unico caso attivo è quello di quel bastardo di un piromane ancora in circolazione- sbuffò
-Bastardo?- Lui alzò un sopracciglio, “Però sembra proprio che sono riuscito ad attirare a pieno la sua attenzione” pensò invece
-Sì, è un pervertito, anche se molti non lo sanno- incrociò le braccia al petto
-Ehm... farò finta di non aver sentito nulla, ma perché parli del piromane?-
-Molti sostengono che sia anche un killer-
“Chi avrei ucciso adesso?! Non mi sembra di aver ucciso nessuno” pensò, -Scusa ma di che parli?-
-Ma leggi i giornali?-
-Più o meno- si grattò la nuca
-Nei luoghi che il piromane da fuoco si trovano sempre dei cadaveri di persone- seria.
Natsu strinse le mani a pugno, allora era vero che c’era qualcuno che usava i suoi incendi per far sparire le prove di più di un omicidio e questo lo faceva infuriare, -Ma io non lo penso- commentò lei guardando la foto
-Come?- Confuso lui
-Ho detto che non credo che sia piromane e killer siano la stessa persona- seria
-Davvero?- Felice di ciò, per poi contenersi; -Hai qualche indizio su chi sia il piromane?-
-Uhm... non lo so ancora- sospirò
-Lucy?- Iniziando a tremare
-Uhm?- Si voltò verso di lui
-Mi dispiace-
-Per...mmm- era stata baciata da Natsu.
 
 
 
*^*^
 
 
 
Qualche ora prima al bar Ice Make regnava la tranquillità; come al solito in un punto ben preciso del balcone c’era un plico di riviste lasciate in giro dai clienti e come al solito era stato Gray a metterli in ordine e di conseguenza anche quella volta le stava spulciando per curiosità. Ad un certo punto su una di esse, sulla moda, trovò un gioiello a forma di goccia molto bella con una catenina in argento ed in qualche modo s’immaginò quella pietra costosa e rara al collo di una certa ragazza dai capelli blu. Era a metà di quel plico, quando nel bar comparve il suo migliore amico con tanto di ghigno divertito, -Ehi fiaccola tutto ok?- Mettendo via la rivista
-Tutto ok, e tu?-
-Idem, vuoi la solita?-
-Sì, grazie mille- sedendosi sullo sgabello
-Allora com’è andata? Hai lavorato?-
-No, oggi ho dedicato al mio hobby- bevendo un sorso di birra
-Mi devi coprire stasera- disse ad un certo punto Gray
-Uhm? Ok, che succede?- Gli chiese curioso
-Nulla di che mi serve una cosa importante-
-Come vuoi... sta solo attento-.
Il tempo volò fino all’ora di cena e Gray stava per uscire quando il telefono di Natsu suonò, si girò a guardarlo e notò lo sguardo di lui, era lo stesso quando lo vedeva per rifiutare un incarico di lavoro, quindi tornò al suo posto e gli appoggiò una amo sulla spalla e lo convinse ad andare a lavoro; Natsu non era del tutto d’accordo con quella decisione, ma alla fine l’amico l’aveva convito e se n’era andato lasciando Gray un po’ affranto. Alla fine, la sua attenzione fu attirata, dall’arrivo dei suoi altri amici, più Juvia ed un ragazzo che la strinse a se e la cosa, stranamente da parte sua, lo fecero irritare come non mai.
-Buona sera, cosa prendete ragazzi?- Chiese ignorando quella fastidiosa sensazione
-Ehi là Fullbuster, per me una birra- commentò Gajeel
-Per me una coca-cola, grazie-
-Pure per me- si aggiunse Lyon, il nuovo arrivato
-Io invece...-
-Una Sprite con ghiaccio e limone?- Sorrise alla giovane
-Juvia è sorpresa, ma ringrazia-
-Bene arrivano subito- allontanandosi
-Sei già stata qui?- Chiese il fidanzato
-Sì, con Levy san per sentire Gajeel san, che devo dire che è molto bravo-
-Oh, hai già fatto altre amicizie?- Chiese felice Lyon
-Con Lucy sama, anche se ieri non sono uscita con lei-
-Difficilmente Lu-chan esce con le persone- sospirò Levy
-Perché?- Confusa Juvia
-Perché...-
-Gamberetto, certe cose è meglio che le tieni per te- si intromise Gajeel serio
-Juvia vuole sapere, per favore Gajeel san lasciatela parlare-
-No Juvia, non è che non mi fidi di voi, solo che... è una cosa, molto, privata del capitano che fa parte del suo passato- incrociò le braccia al petto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Che dite? Cosa nasconde Lucy nel suo passato, come reagirà al bacio di Natsu? Quali sono le vostre teorie in merito? Vorrei saperle e vedere se vi avvicinate alla mia idea... a presto e ringrazio di cuore chi mi segue e mi recensisce a presto ^_^

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Capitolo 5
*** Indagini approfondite ***


Indagini approfondite
 
 
 
Juvia corrugò la fronte ma non insistette oltre, aveva la netta sensazione che la faccenda doveva essere veramente grossa, ma decise saggiamente di non impicciarsi troppo. Si guardò in giro e notò con sorpresa che Gray la stava fissando, ciò che vide nel suo sguardo non riusciva a darci un senso, sembrava che il giovane fosse irritato o nervoso per qualcosa, ma non riusciva ad accogliere la fonte di ciò. Poco dopo tornò ad ascoltare il resto del suo gruppo che si stava organizzando per qualche serata o per il weekend da fare tutti insieme, per socializzare meglio tra loro e nel frattempo l’atteggiamento del barista non era certo sfuggito a Lyon. Più lo osservava, più provava un certo fastidio ed un senso di familiarità in quel tipo, non voleva attirare troppo l’attenzione e poi non sembrava nemmeno che la sua ragazza lo avesse notato anzi sembrava che Juvia fosse su un altro pianeta con la testa. Dall’altro canto, Gray non riusciva a distogliere lo sguardo dal quel gruppo, soprattutto sulla giovane dalla pelle candida come la neve e i lunghi capelli blu scuro come i suoi occhi, era talmente bella che per lui stonava con il ragazzo al suo fianco. Aveva capito che Lyon, così aveva scoperto che si chiamava, lo detestava come lui detestava lui; non riusciva a capire il motivo, il tipo sembrava uno apposto a detta sua, anche se sembrava uno stupido damerino e gli sembrasse familiare.
Nel frattempo, Natsu si staccò da Lucy e la guardò negli occhi, aveva una voglia pazza di continuare, ma si ricordò che erano sul luogo di lavoro di lei e lui sarebbe dovuto correre dal suo datore di lavoro più velocemente possibile. Di conseguenza dopo averle fatto l’occhiolino, corse all’ascensore e se ne andò senza neanche spicciare una parola; per tutta risposta, Lucy rimase spiazzata dall’atteggiamento del giovane si portò velocemente una mano sulle labbra, era da anni che non permetteva a qualche ragazzo di baciarla ed in tutto quello, non aveva percepito niente di negativo, cioè: non aveva provato né paura né ansia.
I giorni passarono ed una mattina, mentre la biondina rileggeva per l’ennesima volta i reperti delle autopsie per vedere anche lì, gli era sfuggito qualcosa, Juvia facendo lo stesso, ebbe fortuna. Ricontrollando alcune foto con una lente di ingrandimento si accorse che in ogni foto vi era un particolare in comune che per troppo tempo era stato ignorato. Esso era una macchia, che in nessun rapporto veniva citata o solo menzionata e questo la fece non irritare ma anche indispettire; chiudendo i fascicoli decise di parlarne con il suo superiore. La trovò alla caffetteria della centrale a bere un caffè nero come di sua abitudine e teneva in mano dei reperti, -Capo?-
-Uhm? Oh Juvia devi chiedermi qualcosa?- Vedendola sedersi
-Sì, mi serve il suo permesso per interrogare alcuni uomini della scientifica-
-Come mai?- Diventando seria
-Nei fascicoli c’è una cosa che non è stato riportato- mostrandogli le varie foto indicandogli la macchia, -Vede? Nei reperti non vi è citata o se c’è, restano nel vago-
-Mmm... in effetti, ok e se fanno storie mandameli da me- sorrise
-Juvia la ringrazia di cuore- uscendo.
La detective corse in laboratorio dove iniziò ad indagare “sull’incompetenza” dei membri e molti di loro cercò di negare o di sviare come se stessero effettivamente nascondendo qualcosa; alla fine Juvia, dopo averli pure minacciati, riuscì a portare con se due uomini sull’ultima scena del crimine e furono pure fortunati. Essendo passato poco tempo, le macchie non erano sparite, anzi erano ancora lì come se fossero state appena fate e nel frattempo che gli scienziati facevano i nuovi controlli con più precisione, Juvia interrogò da nuovo i proprietari ed i dipendenti trovando sempre un’ottima collaborazione. Dopo di che chiese, una cosa che in precedenza non era mai stato richiesto dai suoi predecessori, chiese l’elenco di chi aveva visitato quel posto nei giorni precedenti al furto.
In quei fogli, che furono consegnati in tempo record, spiccavano dei nomi conosciuti che risultavano nei rapporti, ma uno in particolare attirò la sua attenzione; era quello di Gray Fulbuster, così Juvia decise di farci subito un salto prendendo le sue cose e si diresse verso il bar. Una volta lì, dietro il balcone vi trovò una giovane donna dai lunghi capelli castani, che appena la vide le sorrise, -Buon pomeriggio signorina, come le posso essere d’aiuto?-
-Sto cercando il signor Fullbuster, è qui?-
-Uhm... CAPO!- Urlò alle sue spalle, -C’è una persona che ti vuole!- Sempre urlando per poi tornare a guardare Juvia, -Arriverà a momenti... vuole qualcosa da bere nel frattempo?-
-Juvia non prende nulla, grazie- sorrise
-Che cavolo vuoi Cana?- Irritato Gray, -Se hai... oh ciao Juvia come mai sei qui?- Chiese gentile
-Juvia ti deve parlare- seria
-Vuoi bere qualcosa?- Gentilmente
-Glielo già chiesto io, non vuole niente- disse Cana andandosene.
Gray guardò Juvia, era stupenda a parere suo con quella divisa e la rendeva sexy, ma nel vedere lo sguardo serio di lei lo fece preoccupare, -È successo qualcosa di grave?- Facendola accomodare
-Beh dipende... il tuo nome è saltato fuori in un indagine di... furto-
-Furto? Non mi ricordo di aver denunciato mai alcun furto o di essere accusato di ciò- confuso
-Vero, alcuni magazzini che trattengo delle determinate merci, sono stati derubati- spiegò
-Ora capisco, ma io che c’entro?- Sempre più confuso e teso
-Nulla di grave fidati, sto solo facendo visita a tutti i clienti ed ho iniziato con te visto che ti conosco, diciamo meglio-
-Oh... adesso capisco- diventando serio.
 
 
 
^*^*^
 
 
 
Lucy dopo aver visto Juvia uscire decisa, pensò che almeno una delle indagini ancora aperte avrebbe trovato la fine e non nell’archiviazione come un indagine irrisolta. Tornando alle sue carte, sentì che al suo cellulare era arrivata una notifica dall’aver ricevuto un e-mail e lì sorrise quando l’aprì, Natsu gli aveva inviato la foto che gli aveva richiesto. Solo al ricordo del fotografo il sorriso le si spense e le fece tornare in mente il bacio e per la rabbia prese le chiavi ed uscì per fare una passeggiata per schiarirsi le idee e senza accorgersene tornò dove lo aveva incontrato la prima volta e lì come se gli avesse dato appuntamento lo trovò seduto su una panchina come se aspettasse qualcuno.
Quest’ultimo era spaparanzato sulla panchina e stava pensando a dove poteva svolgere il prossimo servizio personale, ma tali pensieri sparirono quando nel suo campo visivo entrò la figura della giovane bionda che gli era entrata nel cuore. Si rimise composto e sfoggiò il suo miglior sorriso, -Buongiorno capitano- la salutò allegramente
-Buongiorno a te Natsu- avvicinandosi, -Come mai qui?-
-Nulla, prendo spunti visto che ultimamente ne sono sprovvisto- un po’ depresso
-Ti manca l’ispirazioni per fotografare i paesaggi?- Chiese sedendosi vicino a lui
-Sì, ultimamente non ho trovato nulla- sconsolato poi la guardò pensieroso
-Che c’è?- Confusa
-Nulla, pensavo... beh... devo andare spero di rivederti molto presto- alzandosi
-Certo, come no, buona giornata- vedendolo andarsene.
Natsu tornò a casa dove ricevette la telefonata di Gray e quella volta gli chiese di non dargli buca, il rosato divertito gli concesse il suo aiuto, dopo di che iniziò a trafficare con la macchina fotografica per selezionare e sistemare al meglio le sue foto. A metà del suo lavoro, la sua mente volò di nuovo a Lucy e non poté ghignare, prese la sua agenda personale ed scrisse sul giorno dopo ciò che avrebbe fatto, sistemò al meglio la sua attrezzatura e dopo di che andò in letto.
 
 
Angolo autrice:
 
Ciao, come vedere ho riscritto il capitolo visto che molti mi hanno fatto notare alcuni errori; spero che adesso sia migliore di prima. Come al solito vi chiedo come lo avete trovato e cosa ne pensate, spero di ricevere di nuovo molte recensioni accetto molto qualsiasi tipo di commento, basta che sia costruttivo ed utile, alla prossima ^_^

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Capitolo 6
*** Ritorno del Passato ***


Ritorno del Passato
 
 
 
Il mattino seguente fu molto cupo su Magnolia, delle grosse nuvole grigie e pieni di pioggia attraversavano minacciosi il cielo, nel distretto di polizia girava aria agitata, quella notte nella gioielleria più famosa della città era stato rubato un gioiello a forma di lacrima. Quel furto fece scalpore perché non solo il gioiello era raro, ma perché il ladro aveva lasciato un biglietto che fu subito recapitato alla polizia. A quella novità, Juvia era scattata subito nel sentire la parola furto e corse dalla sua principale vedendola discutere con l’uomo, la giovane senza pensarci entrò nell’ufficio, -Juvia ha capito bene? C’è stato un altro furto?-
-Loxar!- Scattò Lucy
-Ehm... Juvia chiede scusa- rendendosi conto dell’errore commesso
-No, signor Bob lei è l’agente Juvia Loxar... la potrebbe gentilmente accompagnare alla sua gioielleria? Sarà lei a prendere l’incarico del furto-
-Oh cielo! Grazie capitano Heartifilia! Sapevo che potevo contare sul vostro intervento- sorrise l’uomo
-Ma figuri! Il mio predecessore il capitano Dreyar, parlava molto bene di voi, è giusto aiutarvi... Juvia te la senti di prendere anche questo caso?-
-Juvia è pronta capitano!- Scattò sull’attenti la giovane
-Bene, va pure con lui ad esaminare al meglio la scena del crimine- congedando quei due.
Il signor Bob era un uomo di corporatura un po’ grassottella e pelato, indossava un vestito elegante, ma aveva dei modi un po’ strani, ma sembrava un uomo molto simpatico e socievole. Fu quello il primo pensiero di Juvia, mentre lo seguiva tra le strade della città finché non arrivarono sul luogo del furto. La giovane esaminò ogni singolo punto del luogo, scrisse su un taccuino che si portava a presso tutti gli appunti e scrisse pure di aver trovato delle strane macchie sulla serratura prima di romperla. Durante l’ispezione la giovane notò che tutte le telecamere di sorveglianza erano state accuratamente manomesse facendo in modo che il furto non fosse visto.
Il giorno dopo in centrale, Juvia fissava ancora il bigliettino che il ladro aveva lasciato, diceva che avrebbe portato la collana a qualcuno degno di portarla. Lo rilesse una decina di volte, ma come sempre non trovò nulla, nemmeno la scientifica aveva scoperto nulla, il ladro era stato furbo, non aveva lasciato impronte e lo aveva pure scritto al computer.
-Amore tutto ok?- La chiamò Lyon
-Uhm?- Si girò, -Oh Juvia sta bene, solo che non riesce a capire-
-Capire cosa?- Sedendosi al suo fianco
-A capire il comportamento del ladro- corrugò la fronte
-Cosa ti sfugge tesoro?- Le accarezzò una guancia
-Questo è il problema, non lo so, perché c’è qualcosa che contrasta le sue necessità-
-Ti spieghi?- Sempre più confuso
-Il ladro del gioiello è lo stesso di tutti quei magazzini di “sequestro”; il metodo per entrare è il medesimo agli altri furti-
-Però non capisco cosa ti faccia pensare che sia la stessa persona-
-Entrambi i furti hanno un valore molto elevato ed è entrato alla stessa maniera-
-Cioè?- Confuso
-Azoto- seria
-Ah- sempre più confuso
-Lasciamo stare!- Scattò Juvia, -Adesso Juvia ne parlerà con Lucy san... ma prima Lyon ti serve qualcosa?- Vedendolo fissare la sua scrivania
-Beh... ecco...- rosso, -Hai ancora la brioche di stamattina?- Lei sorrise
-Juvia ne ha sempre un po’- baciandogli una guancia, -Vado a prenderle- dirigendosi verso il suo armadietto.
Nell’aprirlo cadette un sacchettino con un foglietto, la giovane lo lesse.
 
*Bigliettino*
Mia bella dea ecco a te un dono speciale, questa collana ti dona più di molte altre.
*Fine bigliettino*
 
Juvia sgranò gli occhi e prese con velocità il sacchettino ed all’interno vi era la collana rubata, la rimise al suo posto e corse da Lucy, sapeva che riconsegnare la refurtiva era giusto, ma prima voleva capire anche come ci fosse finita lì dentro. Nel frattempo, Lucy si era passata la mano tra i capelli più volte quella mattinata per la frustrazione; per tutta la mattinata aveva avuto la sensazione di essere fissata e questo non gli piaceva per nulla, quindi si guardò in giro per vedere se trovava indizi che la potessero dissuadere dalla sua folle idea. Come sospettava non vide nessuno, ma quella sensazione non svanì, sospirò e si diresse verso la centrale dei pompieri, aveva una voglia matta di stare con i suoi amici e vedere se almeno loro avessero scoperto qualcosa di quei maledetti incendi.
-Ehi là!- Urlò All’entrata della caserma
-Uhm? Chi va là!- Urlò una voce di un ragazzo
-Salve, sto cercando Sting e Rouge-
-Oh... te li chiamo subito- disse il giovane, -Io sono Orga-
-Piacere Orga- sorrise lei.
Orga la fece entrare nella sala ristoro della centrale dicendole che molto presto i suoi superiori sarebbero arrivati ed infatti bastò pochi secondi e lì vide in tenuta da pompieri, -Lucy!- L’abbracciò Sting
-Scusate l’improvvisata- sorrise
-Tranquilla, come mai da queste parti?- Chiese Rouge
-Vi volevo incontrare, ma come sta Yukino?- Guardando il biondo arrossire
-Ah... bene... anche se un po’ strana- Lucy ghignò
-Tu sai qualcosa vero?- Sorrise Rouge
-Chi può dirlo?- Sghignazzò, per poi diventare seria, -Ragazzi avete... novità?- Chiese
-No, purtroppo nulla di rilevante- sospirò Sting sedendosi.
Per il resto della giornata Lucy rimase da loro chiacchierando e scherzando, verso l’ora di cena decise di tornare a casa, pronta a mangiare qualcosa solo che quella sera non poté tornarci. Di fatti la giovane dovette correre tutt’altra direzione sentendo l’odore di bruciato e di esplosioni nell’aria, corse il più velocemente possibile verso la fonte di tutto quello e quando arrivò, vide un vecchio centro commerciale chiuso da anni andare in fiamme. Allo stesso tempo arrivarono pure i pompieri, Lucy guardò un attimo l’edificio, ma lì tra le vetrine sulla strada gli sembrò di vedere qualcosa muoversi come una sagoma e di conseguenza fece la cosa più stupida che poté fare, rubò una giacca da pompiere attaccata al camion e sì inoltrò nell’edificio.
In tutto questo, Natsu aveva seguito Lucy con la macchinetta fotografica per tutto il tempo stando lontano di sicurezza sui tetti ed a un certo punto ebbe paura pure che si fosse a corta di lui, ma non fu così. Nel momento in cui la vide entrare in una centrale dei pompieri ed interagire con essi, si sentì invadere da una rabbia; rischiò di perderla una volta che uscì dall’edificio, ma riuscì a seguirla, finché non la vide correre verso un edificio in fiamme. Subito il suo sguardo andò al suo cellulare e ghignò, poi si spense nel vederla entrare nell’edificio; all’inizio si domandò cosa cavolo avesse avuto in mente, poi notando qualcosa anche lui scattò in piedi si mise una strana maschera rossa sul viso e si lanciò dal tetto e infranse una finestra ed inseguì con fatica la figura che aveva visto muoversi tra il fumo. Lì vide una chioma dorata e non era quella di Lucy, ma ben sì di un ragazzo che Natsu conobbe benissimo, doveva aspettarselo che lui fosse lì, senza farsi vedere lo seguì e lì lo vide mettere giù un cadavere di un uomo, “Era lui il killer che usava i miei incendi durante tutto quel periodo?!” pensò Natsu e poi con la coda dell’occhio vide Lucy entrare nella stanza.
Dall’altro canto la bionda accese una pila e lì vide tra le fiamme tre figure, due in piedi e uno a terra, socchiuse lo sguardo per vedere meglio, ma ad un certo punto una delle due figure le si avvicinò e la prese in spalla come un sacco di patate per poi gettarsi da una finestra con se. All’inizio pensò che volesse ucciderla, ma per qualche strano motivo o meglio, senza un senso logico il tipo riuscì ad aggrapparsi al cornicione dell’edificio accanto e poco dopo vide che fece la fine anche l’altro ed infine una grossa esplosione arrivò dalle fondamenta dell’edificio che fece crollare tutto. Dopo averla messa al sicuro cercò di andarsene, ma lei riuscì ad afferrarlo per un polso, -Sei tu Salamander?- Gli chiese
-Anche se fosse?- Rispose con voce camuffata
-Mi hai salvato la vita, anche se hai commesso il reato di incendio doloso-
-La causa è opera tua- liberandosi
-Siete un pervertito-
-Dovete stare più attenta, certe persone del mio passato mi stanno rovinando- staccandosi da lei
-Che vorresti dire?- Confusa
-Il killer era lì con noi nel palazzo, cerca tra gli ex mercenari o soldati forse avrai più fortuna- saltando giù dal palazzo
-Aspetta!- Seguendolo fino al limite.
Guardando verso il basso notò che una delle finestre del palazzo era stata infranta di conseguenza dedusse che in qualche modo Salamander si era salvato entrando in quella stanza. Corse alle scale che davano sul tetto e percorse ogni singolo piano pur di cercare di raggiungere il piromane, ma nemmeno tutta la sua agilità servì e lo perse di vista.
Nei giorni seguenti, Lucy continuava a ripensare alle parole di Salamander di quella notte, gli aveva suggerito di controllare nel campo militare per avere qualche riscontro in passato; dedusse, infine, che un tempo il suo piromane fosse nell’esercito, come quel killer se ne parla in quel modo e quando stava per provare chiamare l’esercito, Juvia entrò senza preavviso.
-Juvia come mai sei entrata senza bussare?- Sorpresa
-Si ricorda della collana del signor Bob?- Ignorando la domanda
-Certo, “La lacrima della Dea” giusto?-
-Esatto... eccola- mettendogliela sulla scrivania
-Come?- Sorpresa
-Juvia l’ha trovato nel suo armadietto e Juvia non sa come ci sia finita lì-
-Sicura?-
-Sì-
-Ok... LEVY!- Chiamò la segretaria
-Sì capo?- Entrò la giovane
-Chiama Bob, voglio che dia un’occhiata a questa collana-
-Certo corro subito- uscendo
-Capo perché controllarla?-
-Se è quella vera, voglio capire come quest’ultima sia entrata qui senza che noi venissimo a saperlo-.
Allo stesso tempo, Natsu quel pomeriggio era andato da Gray per sapere se fosse andato tutto a posto, quest’ultimo glielo confermò, ma vide che l’amico fosse nervoso e un po’ pensieroso, quindi decise per una buona volta di indagare, -Che succede fiammifero?-
-Succede che il passato è tornato- borbottò
-Come?- Senza capire
-Lui è tornato-
-Lui? Tuo fratello intendi?- Confuso
-Non starei in questo stato Gray, pensaci idiota-
-Mmm... aspetta, parli di quel... soldato?- Sgranò gli occhi
-Sì ed in qualche modo viene sempre a sapere le mie mosse- ringhiò l’altro.
Gray doveva ammettere di non conosceva da molto tempo l’amico, ma sapeva che c’era una breve parte del suo passato che teneva nascosta a chiunque, come se si vergognasse di esso. Sperò che questo suo passato non rischiava di rovinagli il futuro, ci teneva all’amico anche se poche volte lo dimostrava, -Natsu... cosa farai adesso?-
-La terrò d’occhio per il momento, per il suo bene- sospirò
-Ne sei sicuro?- Titubante
-Sì-
-Pensi che le possa capitare qualcosa?-
-No Gray, ma non si sa mai- bevendo un po’ della sua birra
-Sicuro?- Lo fissò serio; -Ho la netta sensazione che ci sia qualcosa che tu mi stia nascondendo-
-Mi dispiace amico, ma per adesso è meglio che tu ne sappia il meno possibile- sussurrò il giovane.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao Belli! Vi sono mancata? No? Bene, hihihihi, allora che dite di questa svolta? Chi sarà il misterioso killer che Natsu sembra conoscere? Che cosa nasconde il passato del nostro Salamander? Secondo voi Juvia riuscirà a risolvere il mistero della collana? A voi la parola, ditemi nelle vostre recensioni le vostre idee su come andrà avanti la storia ^_^ spero che il capitolo vi sia piaciuto... al prossimo capitolo ^_^.

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Capitolo 7
*** Jackal ***


Jackal
 
 
 
Il signor Bob arrivò in centrale nel pomeriggio ed esaminò la collana con cura dopo di che si fece serio e guardò le due ragazze, -Allora ragazze, questa collana è quell’autentica-
-Ok, adesso dobbiamo scoprire com’è c’è finita qui- sospirò la bionda
-Juvia non lo sa- scosse la testa, -Andrà a controllare le telecamere di sicurezza un’altra volta- uscendo
-Ascolti signor Bob, voglio che lei non dica a nessuno di questo fatto- seria Lucy
-Lo so, non vi preoccupate, se qualcuno per caso farà domande diremo che è una coppia esatta dell’originale-
-Ottimo piano, ma non c’è rischio che qualcuno l’accusi di falsa dichiarazione?-
-No, quella collana viene direttamente dalle mie mani, l’ho fabbricata io stesso, dunque nessun altro oltre a me potrebbe smentirmi o affermare ciò che dico-
-Grazie per l’informazione- si alzò la giovane per salutarlo meglio.
Juvia arrivata alla sezione audio video, dove erano raccolte tutti le apparecchiature per fare intercettazioni o le video sorveglianze, erano lì anche le registrazioni delle telecamere di sicurezza della centrale. La giovane chiese se poteva controllare alcune registrazioni dei giorni precedenti e come si immaginava ciò che ripresero non era granché; in fine chiese se quelle stesse immagini potessero messe in modo da avere una risoluzione migliore e l’agente le disse che si poteva farlo, ma l’avvisò che non sapeva quanto tempo gli sarebbe servito per far ciò, quindi la turchina lo ringraziò e tornò dal suo capo per avvisarla. Dall’altro canto, Lucy era sprofondata nella sua sedia, aveva bisogno di una grossa pausa, fu l’entrata di Juvia che la fece riprendere più o meno forma, -Tutto ok Juvia?-
-Sì... dunque... per i video dovremmo aspettare, per il semplice motivo che mettere a fuoco le immagini ci vorrà un po’ di tempo- sospirò
-Oh... sono così terribili?-
-Sì, anche se dubito che quelli della sicurezza si aspettavano un infrazione qui-
-In effetti non hai tutti i torti- mormorò
-Ok... capo?- Sul punto d’uscire
-Uhm? C’è qualcos’altro?-
-Non di lavoro... Juvia vorrebbe sapere... se Lucy san volesse andare a bere qualcosa dopo il lavoro-
-Juvia... io...-
-Juvia vi prega, vorrebbe conoscere meglio il proprio superiore- con occhi da cucciolo
-Ehm... va bene- sospirò Lucy.
La giovane rimasta sola si portò entrambe le mani tra i capelli, si odiava per aver ceduto, ma pensandoci, non poteva più scappare dai fantasmi del suo passato, lui non era più lì a Magnolia e non lo avrebbe più rivisto pensò; si ritrovò a sorridere sarebbe stata soltanto una serata e poi, massimo avrebbe potuto inventare la scusa che era stanca e sarebbe tornata a casa.
 
 
 
*^*^*
 
 
 
Natsu passò l’intera giornata al pub dell’amico domandandosi come e quando quel bastardo fosse tornato, sperava che se ne restasse fuori per altri anni, ma ora la questione era, cosa fare quando lo avrebbe avuto faccia a faccia? Il giovane sospirò e si passò una mano tra i capelli domandandosi come cavolo quel tipo avesse scoperto i suoi movimenti, cioè nessuno a parte Gray sapeva del suo gioco pericoloso con quella ragazza. Alla sera nel locale entrò come sempre molta gente, tra cui Gajeel che anche quella sera avrebbe suonato, con se c’erano Levy e Juvia, ma stupendo tutti, compreso Natsu, vi era Lucy che si muoveva un po’ troppo a disagio per essere se stessa. Dall’altro canto Juvia sembrava felice di essere uscita con Lucy, non si accorse che nemmeno che la giovane fosse quasi sul punto di avere un attacco di panico, ma ciò che calmò stranamente la bionda fu vedere che nel locale vi era il giovane fotografo. Con tutta la gente che c’era riuscì ad avvicinarsi al balcone ed ordinare per se una piccola birra, -Non pensavo di rivederti- mormorò
-Ed io non pensavo che fossi una ragazza da locali- ridacchiò lui
-Ah sì? Che tipo di ragazza pensavi che fossi?- Assottigliò lo sguardo
-Una che pensa solo al lavoro- girandosi a guardarla
-So divertirmi anch’io sappilo- fredda
-Certo principessa, anzi no! Capitano- ghignò
-Come scusa?- Avvicinandosi verso lui, -Come mi hai chiamato?- Tra l’incredulo e il timore
-Che ti prende?- Stupendosi del cambio d’umore
-Nulla- bevendo un sorso della sua birra, -Io me ne vado- cercò di andarsene
-Ma sei appena arrivata, resta qui ancora un po’- prendendola delicatamente un polso
-Perché dovrei?-
-Beh... forse mi faresti un po’ di compagnia? Non posso certo rubare l’attenzione di Gray per il resto della serata- avvicinandosi a lei indicandogli il barman.
Lucy guardò Gray corrugando la fronte per poi sedersi di nuovo vicino a Natsu, da quella posizione poté vedere meglio, senza essere vista, la sua segretaria e Juvia, sembravano molto eccitate per qualcosa che avrebbe fatto Gajeel. Le stava osservando quando una mano calda le si appoggiò sul fianco, girando la testa di lato si accorse che era stato Natsu e la stava fissando, cosa che la rese confusa e sembrava un po’ pensieroso. Si guardò un po’ in giro e poi gli chiese se andasse tutto bene e lui ritornò con i piedi per terra rispondendo affermativamente e gli disse che aveva la netta sensazione che tra loro era “nato” qualcosa; per tutta risposta lei cercò di negare e lui alla fine la trascinò via.
Natsu la portò in una stanza per vip, voleva solo parlare con lei con molta calma e senza interruzioni, ma nel momento in cui varcato la soglia, inciampò e di conseguenza lei si ritrovò sopra di lui. Senza accorgersi però il rosato le afferrò la nuca e la baciò con passione che non riusciva a sottrarsi a ciò; dall’altro canto Lucy rimase piacevolmente sorpresa che non riuscì ad allontanarsi da ciò che stava accadendo tra loro. Sentendo che lei non lo avrebbe colpito o si sarebbe allontanata, iniziò a far vagare le mani lungo il corpo di lei, iniziando a spogliarla lentamente senza fretta, non voleva fargli pressioni e questo lo capì benissimo anche lei. Di fatti Lucy, nonostante una vecchia ferita nell’anima, non scappò e costatò con stupore che fare ciò con Natsu era diverso da quello che l’era successo in passato, si rilassò al tal punto che iniziò anche lei a spogliarlo. Fu intorno alla mezzanotte che i due si ripresero e si rivestirono in assoluto silenzio, cosa che rese imbarazzata Lucy, Natsu invece si sentiva ancora eccitato nel vederla nuda alla ricerca dei suoi vestiti, -Lucy/Natsu- in contemporanea, -No prima tu- dissero ancora in coro per poi scoppiare a ridere
-No vai pure tu- disse Natsu
-Natsu... è stato... magnifico, ma non può esserci nulla tra noi- mormorò
-Come?- Stupito il rosato
-Natsu, spero che questa sera ci sia stato solo sesso, vero?- Un po’ impaurita
-Lucy... se ti dicessi invece che non è così?- Alzandosi a guardarla
-Natsu... non può esserci nulla, ci conosciamo appena- lo guardò negli occhi
-Allora permettimi di conoscerti meglio!- Serio
-Non posso... avere relazioni mi dispiace e hai ragione, sono una donna che pensa solo al lavoro- andandosene.
Il giorno dopo, Natsu rimase a casa visto era molto incazzato per la sera precedente; avrebbe dato a fuoco a qualsiasi cosa quel giorno, poi decise di fare una ricognizione in città per trovare quel bastardo. Di conseguenza aprì l’armadio e spostando tutti i vestiti dal fondo dell’armadio su un angolo vi era un piccolo foro e con una spinta laterale fece scorrere la parete; in quel modo si accese una piccola luce che illuminò un piccolo incassamento e lì vi era un borsone nero tipo quelli per la palestra e lo aprì ed al suo interno vi erano una vecchia divisa militare, un’arma a fuoco ed altri oggetti risalenti al suo passato, tra qui una vecchia fotografia. La osservò bene e i suoi occhi andarono subito sull’unica chioma quasi bionda della comitiva e strinse lo sguardo per metterlo ben presso nella mente, dopo di che prese la sua vecchia pistola da militare ed uscì da casa.
Per prima cosa andò al poligono del paese, aveva bisogno di esercitarsi con la pistola, erano anni che non sparava, per la legge e per tenersi pronto ogni anno andava a rinnovare il porto d’armi, ma a sparare seriamente erano passati molti anni. Era così concentrato che non si accorse di una presenza, fin troppo familiare, avvicinarsi finché non parlò, -Diamine che mira, si vede che sei un ottimo fotografo- ridacchiò una voce alle sue spalle
-Uhm?- Lui si girò e lì vide Lucy, -Non centra nulla che sono un fotografo o no- freddo
-Tutto bene?- Chiese lei corrugando la fronte
-Sì, grazie Lucy- per poi tornare a sparare con precisione al livello del cuore
-Senti Natsu io...- cercò di dire
-Sei stata chiara Lucy, non vuoi avere relazioni ne tanto meno darci una possibilità- freddo
-Ascoltami Natsu-
-No!- Bloccandola mettendo via la pistola, -Non devi dirmi nulla, siamo solo due sconosciuti-
-Non dire così ti prego- sospirò lei, -Tu... sei molto importante per me!- Sbottò all’improvviso
-Se certo- sospirò stanco
-Oh, oh ma guarda che coincidenza, sapevo che qui veniva la mia stellina, ma vedere te è una cosa nuova- disse una voce maschile alle loro spalle.
 
 
 
*^*^
 
 
 
La sera precedente, quando Lucy tornò a casa, si era sentita uno straccio, non aveva letto ne tanto meno risposto ai messaggi ne alle chiamate delle sue due collaboratrici, sapeva di ferirle e farle preoccupare, ma non aveva il coraggio d’affrontarle e raccontare ciò che gli era accaduto con Natsu. Solo dopo averlo abbandonato in quella stanza si sentiva spezzata, come se tutte le volte che aveva passato quel poco di tempo con lui la opprimevano, nel senso che voleva sempre e comunque passarlo con lui, aveva scoperto anche durante quella passione che Natsu era diverso, era molto speciale. Di conseguenza la giovane non riuscì a dormire bene e si svegliò con un grosso mal di testa ed aveva gli occhi gonfi, segno che durante la notte aveva versato molte lacrime, si morse le labbra e decise di andare ad sparare nel vedere se riusciva a rilassarsi un po’. Arrivata la poligono notò che c’era solo una persona che sparava e quando scoprì chi era rimase stupita, non si aspettava di certo Natsu che sapesse sparare così bene, così gli fece i complimenti, ma notò che era freddo nei suoi confronti e cercò a spiegargli, ma lui sembrò non volerne sapere.
-Oh, oh ma guarda che coincidenza, sapevo che qui veniva la mia stellina, ma vedere te è una cosa nuova- disse una voce maschile alle loro spalle
-Non è possibile- mormorò lei impallidendo
-Tutto bene?- Chiese Natsu preoccupato
-Ti ricordi di me dolcezza?- Si fece vedere il giovane, -Sono passati tanti anni dall’ultima volta che ci siamo visti-
-Jackal!?- Urlarono i due
-Vedo che entrambi vi ricordate di me, che goduria- ghignò
-Che... che... ci fai qui?- Sempre più pallida Lucy
-Non è ovvio stellina?- Ghignò, -Sono tornato per te-
-Come vi conoscete?- Chiese Natsu
-Oh ma dai! Non ti ricordi?- Finto stupito l’altro, -Te ne avevo parlato-
-No, ed ora sparisci- finse ringhiando in risposta il rosato fissando Jackal.
Jackal era un ex militare, divenuto mercenario che ammazzava la gente, ma quelle informazioni non erano di dominio pubblico ed in ogni caso, era un giovane biondo con occhi neri. Quest’ultimo si stava però trattenendo dal voler picchiare il suo vecchio compagno d’armi; aveva notato che ultimante si era messo a flirtare con lei e questo fece scattare la voglia di volerlo morto o metterlo in cattiva luce con tutti. In tutto questo, Lucy fissava Jackal per poi guardare Natsu, quest’ultimo sembrava fremere di rabbia, gli si leggeva sul suo viso un puro odio e notò con la coda dell’occhio che stava stringendo la pistola, come se cercasse di trattenersi dal sparargli contro. Di conseguenza gli strinse piano il polso per fargli capire che sarebbe meglio se iniziasse a calarsi prima che la questione iniziasse a degenerare. Natsu la fissò confuso, ma capì le sue intenzioni e cercò di calmarsi e tutto questo venne sotto lo sguardo furente del biondo, -Perché mai dovrei andarmene?- Chiese invece, -In ogni modo sono venuto per vedere la mia fidanzata- guardando Lucy
-Come?- Stupito Natsu guardando Lucy
-Ex precisiamo Jackal- con un tono gelido, -Ti HO mollato prima che tu partissi ricordi?- Ringhiò furiosa
-No, ricordo solo che ti avevo promesso che sarei tornato per riprenderti- avvicinandosi
-Dubito che Lucy voglia tornare con te- in modo protettivo Natsu
-Stanne fuori- ringhiò, -Le devi stare lontano... Salamander!- Sempre più furioso
-Salamander?- Stupita Lucy guardando Natsu
-Oh non lo sapevi? Era il sopranome del mio caro amico Natsu, sai dolcezza? Era un ottimo piromane- marcando sull’ultima parola
-Oh ben, almeno io non ammazzavo chiunque a pagamento mio caro mercenario killer- sibilò l’altro.
Lucy rimase sconvolta di quello che aveva appena scoperto, aveva sentito quei due accusarsi a vicenda, Jackal aveva detto che Natsu era Salamander ed era un piromane e dall’altro canto Natsu aveva accusato di omicidio l’altro, chi dei due aveva ragione e chi doveva dar retta, erano questi i pensieri in quel momento della giovane biondina.
 
 
 
Angolo autrice:
 
Yo gente! Allora che dite? Cosa accadrà adesso? Lucy Crederà a Jackal o Natsu? Li arresterà entrambi o se li lascerà scappare? Hahaha non lo so nemmeno no, scherzo, vedrete che cosa combinerò… Juvia poi riuscirà a trovare chi le ha portato il gioiello? Se lo volete sapere recensitemi in tanti per favore accetto qualsiasi critica ciao ^_^.

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Capitolo 8
*** La Cattura ***


La Cattura
 
 
 
Lucy guardò Jackal preoccupata, sapeva che quel tipo era una persona molto violenta e anche un bugiardo, guardò Natsu sembrava tranquillo, ma gli bastò guardare i suoi occhi per capire che non era così, il suo sguardo gli diceva che era preoccupato e furioso. Non resistette a quello sguardo, così prese il coraggio che usava quando affrontava un sospettato e si mise davanti a Natsu e guardò dritto negli occhi il biondo, -Vattene Jackal, prima che ti arresti- mostrando un paio di manette
-Oh, mi vuoi ammanettare? Dove? Non vedo un letto tesoruccio- ghignò lui
-Non stiamo più insieme bastardo, sono già fidanzata- incrociò le braccia sotto il seno
-Come?- Adesso irritato
-Hai sentito, io e... Natsu stiamo insieme- stringendosi a lui
-Ma guarda che coincidenza- freddo rispose Jackal.
Dall’altro canto, Natsu rimase in silenzio, era sorpreso dal comportamento della giovane e quindi la osservò attentamente; nel sentire Jackal fare quell’ultima battuta si ricordò che tempo indietro, quando erano ancora entrambi nell’esercito, il biondo gli aveva raccontato di una tipa che si era fatto prima di partire. Con la coda dell’occhio guardò Lucy che si era ancor di più stretta a lui e si ritrovò a darsi dell’idiota per quello che aveva sempre fatto, aveva stalkerato la donna che era stata... abusata da Jackal, l’uomo che avrebbe sempre voluto uccidere, per il suo comportamento poco rispettoso delle donne.
-Già, ma a differenza tua, io la rispetto e l’amo per quello che è- stringendola a se
-Che vorresti dire? Le donne sono...- si bloccò
-Cosa siamo noi donne?- Scattò Lucy puntandogli la pistola sulla fronte
-Oggetti sessuali per noi uomini- ghignò lui
-Bastardo- tirandogli una ginocchiata al linguine.
Jackal preso in contro piede si piegò in due dal dolore, mentre Natsu si ritrovò a ridacchiare sotto i baffi, per poi sentirsi trascinare fuori dall’edificio, -Ehi Lucy-
-Zitto Natsu- mormorò lei
-Lucy?- Confuso
-Devo chiederti scusa- sospirò mettendosi su una panchina
-Perché? Senti Lucy, fino a d’ora non pensavo che tu...-
-Fossi stata abusata dal mio ex fidanzato?- Si girò a guardarlo con uno sguardo ferito
-Lucy io...-
-Non è colpa tua Natsu ok? È un mio problema, anche se...- rossa
-Anche se?-
-Anche se fare... l’amore con te è stato diverso, sentivo che solo con te potevo... riavere una possibilità- sempre più rossa
-Lucy- mormorò avvicinandosi.
Lei alzò lo sguardo su di lui e non resistette, lo baciò per prima che lui potesse fare qualcosa, lui ricambiò subito il bacio e la strinse a se per poi posare la bocca vicino al suo orecchio, -Lucy, non scherzavo quando dicevo che ti amavo e che ti rispetto- gli accarezzò una guancia
-Natsu... lo so, so che sei sempre stato sincero con me- sorrise malinconica per poi alzarsi, -Ora scusa, ma devo controllare una cosa, sai... ho incontrato Salamander la sera dell’ultimo incendio-
-Eh?- Confuso
-Ho un sospetto e voglio capire se ho ragione... spero di rivederti... tesoro- gli fa l’occhiolino e corse via.
Il giorno dopo, Lucy aveva un grosso sorrisone che se fosse stata una stella, sarebbe stata luminosa ed accecante, quella mattina dopo aver avuto più o meno conferma su alcune faccende, era corsa dal procuratore con tutte le carte necessarie. Sorrise intravedendo il vice procuratore Urrutia Milkovich, detta anche Ultear e la loro segretaria Meredy, -Buongiorno Ultear, Meredy-
-Uhm? Buongiorno capitano Heartifilia- sorrisero le due
-Meredy il procuratore Fernandez è in ufficio?-
-Certo, lo deve vedere subito?- Chiese gentile
-Sì grazie-
-Ok, arrivo subito- entrando nell’ufficio
-Quale caso Lucy?- Le chiese l’altra
-Il killer che nascondeva i cadaveri negli incendi del piromane Salamander- ghignò la bionda.
Poco dopo Lucy entrò nell’ufficio con le cartelle in mano, si guardò in giro, per poi posare lo sguardo su Gerard Fernandez, un giovanissimo e bravissimo procuratore; aveva capelli azzurri come quelli della sua amica Levy ed occhi castani molto scuri ed aveva una particolarità, aveva uno strano tatuaggio o meglio una strana voglia sull’occhio destro. Quest’ultimo appena la vide entrare con delle carte in mano si sistemò meglio sulla poltrona e sorrise a sua volta, -Potevi chiamarmi e farmi arrivare in centrale-
-Lo so, ma non lo abbiamo ancora arrestato, ci manca...-
-Il mandato giusto?- Sorrise l’altro
-Sì e volevo darti al meglio tutte le informazioni possibili per tale cosa- mostrandogli i documenti
-Bene mia cara, adesso farò una veloce telefonata ad alcuni giudici e ti manderò subito i documenti-
-Grazie, aspetto te e il mandato in centrale- ghignò lei uscendo
-Ah Lucy?- Diventando serio
-Sì?- Si girò a guardarlo
-Lo sai che, molto probabilmente la tua situazione non potrà essere tenuta più allo scuro?-
-Sì e potranno attaccarsi a qualsiasi cosa, ma le nostre prove saranno schiaccianti-
-Lo spero Lucy, perché potrebbe giocarti il tuo posto di lavoro-
-Lo so Gerard e grazie per preoccuparti per me- andandosene.
Tornata alla centrale chiamò subito gli uomini più tosti dell’intero distretto, molti reparti erano restii nel dargli i loro migliori uomini, ma quando seppero che genere di criminale doveva arrestare, glieli cedettero. In quel momento Lucy era nell’atrio della centrale con indosso un giubbotto anti-proiettile insieme agli agenti che la stavano guardando non solo con rispetto, ma anche pronti all’azione. Gli uomini ascoltarono le parole di Lucy sul tipo di uomo che era Jackal; nessuno obbiettò e prendendo al meglio le loro armi si diressero verso l’attuale casa del biondo pronti ad ogni evenienza. Dopo una lunga attraversata per tutta la città arrivarono a destinazione, erano arrivati i più silenziosi possibili, che fin dalla strada si sentirono delle esplosioni che mise subito in allerta tutta la squadra. In pochi secondi l’intera squadra circondò la casa e come da procedura, Lucy bussò ed urlò il nome del giovane e che aveva il mandato d’arresto per lui e come si aspettava da dentro casa si sentirono rumori di qualcuno che stava scappando e poco dopo degli spari sul retro.
 
 
 
^*^*^
 
 
 
Juvia era da quando Lucy se n’era andata che si sentiva un po’ depressa, Levy cercò di rassicurarla dicendole che Lucy sapeva quel che faceva, anche se non fu molto da aiuto. Juvia avrebbe voluto passare la serata anche con la bionda, anche se Gray ogni tanto si fermava con loro a parlare nel raccontare che essa era rimasta in dolce compagnia e questo fece arrossire le due ragazze. Il giorno dopo, Juvia notò che il suo capo non si era fatta vedere per la gran parte della mattina, sperava che non ce l’avesse con lei; in ogni modo lei e Lyon si erano messi all’opera per controllare meglio i furti, ma non avevano nulla, anzi Juvia pensava di avere qualche indizi, ma sembrava che il fidanzato non fosse d’accordo. C’era qualcosa che non andava e questo lo capì la giovane e fu nel pomeriggio che vide Lucy arrivare e chiudersi in ufficio facendo chiamate a destra ed a manca cosa che stupì tutti, ma nel vedere il sorriso o meglio il ghigno divertito di lei capirono che erano sul punto di fare un arresto per qualche crimine. Stufa di tutto quella confusione, andò di nuovo al bar dove lavorava Gray ed ordinò per la prima volta una birra bionda. Il proprietario vedendola a quell’ora si incuriosì ed andò da lei, -Ehi bellissima, come mai qui e bevi... della birra?-
-Ciao Gray, Juvia è “scappata” dal lavoro perché non riusciva più ad stare là- sospirò
-Che succede?- Sedendosi vicino a lei
-Sembra che Lucy san abbia trovato qualcosa per catturare il killer, che finalmente abbiamo avuto la conferma che non è il piromane-
-Bene dai, ma tu cosa centri?- Confuso
-Juvia si sente una nullità- bevendo un po’
-Ma che dici? Perché pensi a questo?-
-Da quando sono arrivata qui non ho fatto grandi passi avanti con le mie indagini sui furti che Lucy san mi ha affidato- piagnucolò.
Il ragazzo si grattò la nuca, era indeciso su cosa dire, aveva paura di dire qualcosa di troppo o di ferirla con le sue parole, si ritrovò a carezzargli una guancia cosa che stupì per fino Juvia. In ogni modo la giovane lo lasciò fare, era la prima volta che qualcuno facesse qualcosa di carino, perfino Lyon non mostrava tutto questo “affetto” verso di lei nell’ultimo periodo. Ad un certo punto Gray commentò dicendogli affettuosamente che era molto più carina quando la vedeva sorridere e divertirsi, cosa che la rese confusa e nel momento in cui chiese spiegazioni, si ritrovò zittita da un bacio.
Gray per la prima volta fece tutto ciò che sentiva, invece di pensare alle conseguenze, voleva baciare Juvia e questo era quello che stava facendo, ma ciò che stupì il ragazzo fu che essa non lo aveva respinto, anzi, lo stava assecondando. Dall’altro canto Juvia si domandava perché il suo corpo avesse risposto al bacio e non avesse cacciato Gray, solo che la sua mente ed il suo cuore si misero d’accordo nel dire che il giovane gli piaceva e forse più del suo amato Lyon. Solo in quel momento, si accorse che il bacio gli dava sensazioni diverse da quelle che gli davano i baci di Lyon, capendo sempre solo in quel momento che non aveva veramente amato Lyon. Non seppero da quanto tempo stessero baciando, ma fu interrotto da Lyon, che era andato a cercare la sua ragazza ed aveva pensato bene di passare di lì e la cosa che lo fece incazzare fu vedere i due baciarsi. Fin da subito Lyon aveva notato che il moro aveva messo lo sguardo sulla sua ragazza, ma non si aspettava che Juvia lo potesse tradire, furioso aveva staccato con forza Gray e gli mollò un pugno in faccia.
-Lyon!- Sconvolta Juvia
-Zitta te stupida!- Mollandogli uno schiaffo
-Come ti permetti di picchiarla!?- Furioso Gray avvicinandosi alla giovane
-Lei è la mia ragazza e tu l’hai baciata- prendendolo per il colletto
-Allora? Perché picchiare lei?- Mollandogli anche lui un pugno
-Perché non doveva rispondere al bacio- spedendo Gray su un tavolo
-Ora basta Lyon!- Sbottò la ragazza mettendosi in mezzo
-Zitta te!- Per poi vedere i suoi occhi, -Come hai osato baciare un altro!?- Furioso
-Juvia...- cercò di giustificarsi
-Oh ma sta zitta! Adesso ti riporto a casa, adesso capisco, sei ubriaca- sospirò lui
-No! Sto bene!- barcollante
-Invece per niente- prendendola per la vita, -E tu stalle lontano approfittatore- andandosene.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Yo gente allora per il sollievo di tutti, questa storia si sta avviando alla conclusione, che dite? Cosa sarà successo sul retro, Jackal è morto o è stato catturato? Gray lascerà correre? Riuscirà a far lasciare Juvia e Lyon? Recensite per favore ^_^

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Capitolo 9
*** Gli Ultimi Sospetti ***


Gli ultimi sospetti
 
 
 
Juvia era rimasta sconvolta dalla reazione di Lyon, non lo avrebbe mai detto che fosse un giovane violento, freddo forse ma non avrebbe mai reagito in quel modo; stringendo le mani a pugno, rientrò letteralmente in centrale, dove vide Lucy dare ordini ad un grosso numero di agenti dei vari dipartimenti, Levy gli disse che quel giorno avrebbero arrestato il pericoloso serial killer. La giovane si intristì ancor di più, lei non aveva fatto progressi, finché ad un certo punto della giornata, arrivò un giovane dai capelli castano chiaro ed occhi blu con camicia un po’ scollata, -Sei tu l’agente Loxar?-
-Uhm? Si è lei... tu chi sei?- Curiosa
-Mi chiamo Hibiki, sono della sezione informatica, mi hanno detto che avevi richiesto una buona risoluzione dei video di sorveglianza-
-Oh certo, sono pronte?-
-Certo, venga- facendogli cenno di seguirlo.
La giovane lo seguì nella stanza dei monitor e lì vi era un’immagine migliore del video originale, Juvia si mise ad osservare quelle immagini; il giovane l’avvisò che non era stato per niente facile rendere il tutto nitido e la giovane lo ringraziò e chiese se poteva vedere il punto esatto dove si poteva vedere meglio “l’intruso”. Osservò fotogramma per fotogramma, era sicura che c’era qualcosa di strano, l’intruso portava una maschera per nascondere la sua identità, solo che c’era un altro particolare che stonava. Dovette ingrandire l’immagine per capire cosa, quelle poche ciocche di capelli che fuoriuscivano da dietro, non erano solo nere, ma anche argentati; capì che il tipo pur di non farsi riconoscere aveva tentato di tingersi i capelli. In fine decise di staccare e parlarne il giorno dopo al suo capo, per avere qualche consiglio in merito.
Tornata al suo appartamento, Juvia si tolse i suoi abiti, quelli civili ed andò in cucina per preparare la cena, ma lì trovò Lyon al telefono mentre cucinava. Si appoggiò ad una parete per non essere beccata ad origliare, ultimamente il suo fidanzato Lyon riceveva strane telefonate che lei non poteva ascoltare e lì ora voleva sapere qualcosa.
-Sì, sì, lo so- sospirò, -Ma come? Qualcuno l’avrà di sicuro rubata e chi?- Lungo silenzio, -Ok... indagherò te lo prometto ok?- Juvia lo vide sorridere in un modo strano, -Certo non ti preoccupare ok? A presto- chiudendo la telefonata
-“Con chi stava parlando?”- Pensò Juvia corrugando la fronte, per poi decidere di saperlo, -Lyon sama?- Entrando
-Ehi amore sei tornata presto- sorpreso e teso
-Juvia ha pensato di parlare con il capo il giorno dopo- sorrise calma, -In ogni modo ti ho sentito parlare al telefono, con chi eri?- Fingendo poco interesse
-Con un vecchio amico amore- gli sorrise
-Di cosa avete parlato?-
-Nulla di grave amore- le sorrise
-Davvero? Ok- sorrise, -Juvia si farà una doccia e poi preparerà la cena- andando in bagno.
La giovane aveva capito che il fidanzato le stava nascondendo qualcosa, però non riusciva a capire il motivo; sotto la doccia Juvia decise che avrebbe parlato con le ragazze, per capire di cosa si poteva trattare e di conseguenza avrebbe pure indagato.
Nel frattempo, dopo un breve silenzio, la squadra di Lucy corse sul retro dove trovarono Jackal a terra che si teneva una gamba sanguinante, la bionda lo guardò soddisfatta e rivolse lo sguardo verso Laxus, -Bravo, bella mira- ghignò
-Grazie Heartifilia-
-Chiamate un paramedico e poi portatolo alla centrale- mettendo via la pistola
-Ok- disse il tipo facendo la chiamata
-Complimenti tesoruccio, ma dimmi hai già arresto Natsu per aver incendiato gli edifici?-
-Che prove hai per accusarlo? Lo sai che non ti credo- disse lei
-Oh giusto, per te sono un bugiardo nato, controlla bene allora i suoi alibi e poi vedrai...- facendo una smorfia di dolore.
Dopo un paio d’ore, Lucy ed il suo gruppo, tornarono in centrale dove portarono un Jackal curato che non chiese nemmeno un avvocato, visto che rimase semplicemente in silenzio. Lucy si rifiutava di andarci a parlare, visto che in quel momento essendo lui un suo ex e tutto ciò che stava dietro rischiava che qualcuno potesse ribattere che volesse una vendetta. Quella stessa sera si mise a girare per Magnolia, aveva bisogno di schiarirsi le idee, arrivò al pub dove aveva rivisto Natsu, si morse il labbro inferiore ed entrò lì pensierosa, sperando di vederlo. Quest’ultimo aveva trascorso il resto della giornata ad andare nei vari lavori che lo avevano tenuto impegnato, sospirò, avrebbe voluto tenere d’occhio Lucy, ghignò nel costatare che la giovane non avesse creduto alle parole di quel bastardo di Jackal. Una sera dopo un grosso trambusto che aveva sentito in città, si era recato all’Ice Make per bere qualcosa e stava parlando con Gray quando sentì una voce femminile alle sue spalle.
-Ciao Natsu- lui si girò
-Lucy... che ci fai qui?- Sorpreso
-Un giro, volevo anche informarti che lo abbiamo arrestato-
-Davvero? Complimenti capitano- gli sorrise
-Ti va... di festeggiare con me?- Rossa
-Come?- Spiazzato
-Sì, beh... se non hai altro da fare ovvio- mormorò rossa
-Certo- sorrise raggiante.
Il giovane rimase letteralmente sorpreso dalla richiesta della giovane, ma se per passare un’altra serata con lei lo avrebbe fatto anche senza pensarci due volte, così iniziarono a festeggiare e chiacchierare. Anche se era sulla buona via d’essere ubriaca fradicia, la giovane poliziotta riusciva a sviare domande sui suoi casi, soprattutto su quello del piromane. Verso l’ora di chiusura, Natsu fu costretto a sorreggere una Lucy completamente andata, delirava per l’alcool nelle vene, così la prese in braccio e decise di portarla a casa, fece finta di chiedergli indicazioni, conscio dove abitasse la giovane. Quest’ultima dava indicazioni un po’ confuse, ma dopo un po’ riuscirono arrivare a destinazione, Natsu l’accompagnò per fino in camera da letto e lì la giovane lo baciò con passione. Per tutta risposta Natsu ricambiò anche se un po’ titubante, dopo un po’ entrambi si ritrovarono sul letto a fare l’amore cosa che colmò il cuore di gioia del rosato.
Il giorno dopo il primo a svegliarsi, fu Natsu che abituato a svegliarsi presto per fotografare l’alba da vari punti, non ebbe molti problemi svegliarsi; in ogni modo osservò Lucy dormire beatamente al suo fianco e solo in quel momento si accorse com’era la stanza di lei. Con la luce del giorno poté vedere che su una vecchia specchiera vi erano le immagini dei suoi incendi e notò una cartina della città con su scritto le date precise degli incendi e dei luoghi avvenuti ed ogni punto veniva collegato da una sottile cordicella color rosso.
-Ma che?- Guardò bene
-Che... che... NATSU!- Lucy urlò appena sveglia
-Ehm...- rosso
-Hai... hai... visto?- Imbarazzata
-Se intendi questo?- Indicò la mappa, -Sì, anche se non riesco a capire- mormorò
-È il caso su Salamander... ormai ne sono ossessionata- si passò una mano, -Devo arrestarlo per poter vincere-
-Vincere?-
-Sì, Salamander mi ha sfidato di trovarlo ed arrestarlo ed io non voglio certo tirarmi indietro- ghignò prendendo il bigliettino di lui
-Vedo... che fa pure lo stalker altro che piromane- ridacchiò Natsu
-Tu sei un esperto di fotografia vero?- Lo guardò
-Eh? Beh... sì perché?- Confuso
-Riusciresti a capire che marca di macchinetta è stata usata da queste?- Mostrandogli le foto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Allora... che dite? Chiedo scusa per chi si aspettava il capitolo di Dragonia, ma per il momento è ferma, in ogni modo che succederà adesso? Con chi parlava Lyon? Cosa farà Natsu? Alla prossima ragazzi e recensite in molti mi raccomando ^_^.

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Capitolo 10
*** L'Arresto definitivo ***


L’Arresto decisivo
 
 
 
Natsu si sentiva con le spalle al muro, se parlava rischiava di non fermarsi più e rischiare di tradirsi con le sue stesse parole, ma se faceva il contrario rischiava di destare sospetti, la guardò un'altra volta e poi le foto. Ad un certo punto la guardò e mise giù le foto, -Posso farti una domanda?-
-Certo che c’è?-
-Perché hai ghignato quando leggevi il bigliettino di lui? Non è che provi attrazione per lui?- Ghignò
-Ma che dici?!- Diventando rossa, -Uno, manco l’ho conosco, due, ghignavo perché quel tipo mi irritata nel senso buono-
-Ti eccita essere sfidata?- Avvicinando il viso al suo
-No!- Cercando di mollargli uno schiaffo
-Ok, posso solo dirti una cosa, Salamander sarà bravo a fare le fotografie a te come stalker, ma sappi che io sono molto meglio, ma preferisco vederti di persona- rubandole un bacio.
Dall’altro canto Lucy non si aspettò tutto quello, ma si lasciò andare e di nuovo e fecero ancora una volta l’amore, finché il suo cellulare non arrivò un messaggio che aspettava da parecchio. Letto il messaggio ghignò sempre più che fece incuriosire il giovane, -Tutto bene?-
-Certo, adesso devo solo arrestare un’altra persona, anzi altre due, anche se molto probabilmente ci sarà un bel po’ da fare al distretto e sarò costretta a fare le ore piccole- scendendo dal letto
-Posso sapere chi saranno questi due arresti?- Curioso
-No, lo leggerai sui giornali mio piccolo fotografo- sorrise per poi correre fuori di casa.
Il giovane invece la guardò scendere le scale e sparire, si domandò come potesse aver dimenticato di avere lui in casa, sospirò per poi dirigersi verso il piano inferiore dove sulla penisola della cucina vi trovò una piccola busta indirizzata a lui, corrugò la fronte a l’aprì. Al suo interno vi erano delle chiavi e una letterina, ma ciò che lo stupì fu una fotografia di lui, stile stalker e lesse il bigliettino, che lo fece rimanere di sasso per le parole scritte.
 
*Biglietto*
Buongiorno Amore,
allora le chiavi sono di casa mia; almeno così eviti di lasciarmi le foto di me entrando dalla finestra, capito Salamander? Sì Natsu, ho conferma chi sei, in ogni modo, ingegnoso avere due macchinette sai? In ogni modo, se ti senti al sicuro a casa mia, restaci pure; ora devo andare a smascherare un ladro e poi penseremo a noi ok?
A presto
La tua stellina.
 
Dopo aver letto quel bigliettino, non fece in tempo ad andarsi a rivestire che in casa piombarono degli agenti di polizia che gli misero le manette con la scusa di incendio doloso. Il ragazzo non si ribellò e si domandò mentalmente come avesse fatto Lucy a capire il tutto, ogni domanda lo portava a farsele sempre di nuove ed ogni volta si sentiva frustato per non avere delle rispose decenti.
 
 
 
^*^*^
 
 
 
Juvia e Lyon, si diressero insieme verso la centrale dopo una chiamata da parte del loro capo, per delle comunicazioni importanti; accorsero al lavoro dove con stupore vi trovarono Lucy chiacchierare tranquillamente con Gray e quest’ultimo era seduto o meglio, appoggiato contro una scrivania. I due arrivati sgranarono gli occhi, ma fu Lucy a rompere il loro silenzio, -Finalmente siete arrivati-
-Buongiorno capo- sorrisero entrambi
-Allora Lucy, ci pensi te o io?- Chiese il moro guardando i due nuovi arrivati
-Oh andiamo Gray, ci penso io sono pur sempre un vostro superiore- ghignò la bionda guardando Lyon
-Come sarebbe a dire?- Chiese titubante Lyon
-Juvia non capisce che sta succedendo- mormorò la turchina fissando Gray
-Ohi Gray rivestiti!- Gli urlò Levy.
Di fatti il giovane era rimasto in mutande, ma alle spalle di Levy vi erano Erza che vedendolo in quello stato si passò una mano sul viso e scosse la testa e Gerard, che sorrise divertito, -Fullbuster vuole per caso che l’arresti per atti osceni?-
-Ohi procuratore Fernandez, da quanto tempo- ridacchiò il moro rivestendosi
-Fin troppo poco- ridacchiò il procuratore
-Allora Lucy qualche novità?-
-Sì... ehi Gray?- Lanciandogli le manette, -A te l’onore di mettergliele- ghignò
-Sarà un piacere- avvicinandosi a Lyon
-Lyon Vastia- disse la bionda, -La dichiaro in arresto per i vari furti con scasso ai vari magazzini ed alla gioielleria del signor Bob!-.
Sull’intero gruppo calò un silenzio micidiale, mentre silenziosamente Gray mise le manette al giovane con un ghigno e gli mormorò, -Ti avevo detto che ti avrei beccato- Lyon iniziò a dimenarsi
-Lyon sama... com’è possibile?- Stupita Juvia
-Vedi cara Juvia, il tuo fidanzato usava il suo lavoro di poliziotto alla Lamia Scale per occuparsi dei traffici illegali di ogni tipo di merce di Magnolia- sospirò Lucy
-Come l’avete scoperto?- Chiese l’albino risentito
-Grazie a Gray ovvio- sorrise la giovane bionda, -Lui è uno dei miei agenti sottocopertura nel giro della droga e di altri scambi, ma teneva sempre le orecchie aperte-
-Dunque era solo una coincidenza che lui fosse nelle liste di quei negozianti?- Chiese Juvia
-No, Juvia, purtroppo tutto era calcolato- sospirò il moro
-In che senso? Juvia vuole saperlo-
-Non c’è tempo- si intromise anche Gerard, -Ora dovrò non solo procedere verso di lui, ma anche nei confronti del tuo caro amico Natsu... non ti senti un po’ un traditore Gray?-
-Se devo essere sincero, sì, ma lo faccio per il uso bene- guardando Lucy.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao gente! Allora che dite? Vi ho stupiti? Chi se lo aspettava Gray poliziotto sottocopertura? Hahahaha! Allora vi avviso che molto probabilmente il prossimo sarà l’ultimo ed ancora forse ci sarà un capitolo extra, ma vedrò... alla prossima storia e mi raccomando, recensite in molti.

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Capitolo 11
*** Epilogo ***


Epilogo
 
 
 
*Passano un paio d’anni*
 
 
 
Lucy a braccia incrociate era fuori dalla prigione di Crocus seduta sul cofano della sua auto aspettando che qualcuno uscisse da lì e fu così; pochi secondi dopo, ne uscì un giovane uomo dai capelli color sakura e due occhi verdi che sembrarono accendersi nel vederla. Natsu con passo deciso le si avvicinò e l’afferrò per i fianchi e le sorrise apertamente, -Hai aspettato molto?-
-Fin troppi anni Salamander- ghignò lei
-Oh beh... è stata una tua decisione e niente di più- le rubò un bacio
-Dovevo farlo, mica volevi che ti lasciassi in giro neh?- Strusciando una guancia sul suo collo
-Ti avevo e non avrei più incendiato nulla... forse il pub di Gray ma nient’altro- mise il broncio
-Oh andiamo! Ce l’hai ancora con lui?- Sospirò lei
-Sì- accompagnandola in macchina.
 
Inizio Flashback
Natsu fu portato in centrale e poi in una stanza per gli interrogatori; tutti lo fissavano curiosi nel vedere cosa sarebbe successo da lì in poi, poco dopo entrò Lucy e gli sedette di fronte con uno scatolone. Il giovane fissò lo scatolone delle prove con un sopracciglio, dopo di che incrociò le braccia al petto, -Allora mister Dragneel come sta?- Chiese lei
-Uhm... tutto ok, anche se mi domando cosa ci faccio qui-
-Non lo sa... Salamander?- Sporgendosi verso di lui
-Per chi mi avete confuso?- Finto ingenuo
-Per prima cosa abbiamo delle prove e delle testimonianze- per poi tirare fuori delle cose dallo scatolone, -Tra qui le foto del prima e del dopo degli incendi che avete appiccato-
-Io in quei momenti ho un alibi- incrociò le braccia al petto
-Davvero? Per caso il suo alibi ha il nome di Gray Fullbuster?- Chiese lei quasi civettuola-
-Esatto- ghignò lui
-Mi dispiace informala che il suo alibi è stato distrutto- ghignò lei
-Come?- Tornando serio e sorpreso
-Già, il suo amico c’ha informati che non è del tutto vero che voi siete stati nel suo pub-.
Natsu rimase letteralmente pietrificato, l’amico che pensava che fosse lo aveva tradito, la fissò ed assottigliò lo sguardo a due fessure per poi dichiararsi sconfitto.
Fine Flashback
 
Quel ricordo era ben presso nella mente di tutta la centrale, dopo di che Gray aveva lasciato la centrale ed il suo ruolo di poliziotto dopo l’arresto di Lyon, ma anche quello del suo migliore amico, nonostante fosse un piromane e un tipo casinista, lo considerava ancora un buon amico nonostante tutto. Dopo essersi dimesso Gray aveva preso totalmente in mano il locale facendo a tempo pieno il titolare ed era lì in quel momento quando dalla porta del bar arrivò Juvia, con una gonna blu e camicia del medesimo colore che appena lo vide la giovane sorrise.
-Juvia sapeva di trovarvi qui Gray sama-
-Quante volte ti devo dire che mi puoi chiamare semplicemente Gray?-
-Tante a quanto pare, Juvia è venuta ad annunciarti che sono stata assegnata in via definitiva a questa centrale-
-Lo so, Lucy mi ha detto che ha fatto il diavolo a quattro e mettendo dentro Salamander e Jackal ha fatto stupire tutti gli affari interni- ghignò il moro
-Da quanto tempo Gray era sotto copertura?-
-Da parecchio, era solo una settimana che Lucy era diventato capitano-
-Oh da parecchio allora-
-Sì, Lucy è sempre stata gentile con me, mi disse già da subito che il lavoro d’agente non sarebbe perfetto per me e che seguire le orme di mio padre era stato un errore se mi faceva soffrire-
-Lucy san ha un buon spirito d’osservazione- sorrise la turchina
-Già, è stata proprio lei a dirmi, finito il mio compito di sotto copertura avrei dovuto lasciare il lavoro e cercare altro- ridacchiò
-Ed ho avuto ragione no?- Cinguettò la bionda in questione.
Sulla porta vi erano proprio Lucy e Natsu, quest’ultimo fulminava il moro che nel vederlo si sentiva leggero, soprattutto nel vederlo in compagnia del suo ex capitano, -Vedo che sei andato a riprenderlo- ghignò il moro
-Gray è meglio che scappi- ridacchiò la bionda
-Perché?- Confuso
-Credo che non riuscirei a fermarlo se ti decidesse di ucciderti-
-Eh? Ahi!- Beccandosi un pugno in faccia dal rosato, -Ce l’hai ancora per quella storia?- Come risposta si beccò un altro pugno.
In quel modo i due ragazzi iniziarono una rissa da bar, dall’altro canto le due ragazze li lasciarono fare, consapevoli che Natsu si doveva sfogare su Gray per quello che gli aveva fatto, ma bastò guardare il viso di Natsu per far capire a Lucy che il rosato aveva smesso di essere arrabbiato con l’amico. Dopo la rissa che era finita in parità, con escoriazioni e lividi su entrambi i combattenti i due si misero a ridere divertiti attirando dentro con loro le due ragazze che si misero a curarli.
-Allora adesso che farai Natsu? Adesso quasi nessuno ti chiederà di lavorare- disse Gray
-Non lo so, forse aprirò una attività a nome di Lucy- ghignò
-Ehi vacci piano confettino! Massimo ti darò una mano ma niente di più- borbottò la bionda mettendogli l’ultimo cerotto
-Ok amore, intanto mi trasferirò da te- ghignò il giovane
-Ohi non provarci- rossa
-Ho ancora le tue chiavi- mostrandole
-Dovevi restituirmele-
-Scordatelo- baciandola.
Dopo che Natsu e Lucy se ne andarono, Gray tornò al lavoro sotto lo sguardo innamorato di Juvia, che restò al bar fino alla chiusura, cosa che fece molto piacere alla giovane, -Vedo che porti la collana-
-Già, mister Bob me l’ha lasciata in regalo-
-Ne sono felice, come immaginavo ti dona-
-Come? Juvia non capisce- confusa
-Nulla Juvia, ma vorrei chiederti una cosa-
-Ditemi Gray, Juvia vi ascolterà-
-Mi vuoi sposare?- Spiazzandola
-Juvia non sa cosa dire... ma accetta, Juvia ama moltissimo Gray sama- saltandogli al collo
-Ne sono felice- baciandola a sua volta.
Juvia e Gray iniziarono a preparare il loro matrimonio felici come solo due futuri sposi potevano essere ed allo stesso tempo Natsu e Lucy andarono definitivamente a vivere insieme; nessuno di loro si sarebbe mai immaginato che una mattina, Lucy entrasse nel pub del moro bianca come un lenzuolo e la sua “ansia” trasparì aprendo di botto la porta.
-Gray sai dove sia finito Natsu?-
-Uhm? Oh ciao Lucy, come stai io bene e tu? Alla grande magnifico- sospirò sarcastico il giovane
-Oh piantala!- Ringhiò l’altra, -Dove lui?-
-Chi cerchi amore?- Entrò il rosato con dei pacchi
-Dov’eri finito!?- Iniziando a piangere
-Luce ma stai bene?- Chiesero i due ragazzi
-NO!- Urlò di nuovo arrabbia
-Che sbalzi d’umore- mormorò Gray
-Lucy devo forse...-
-SONO INCINTA NATSU!- Urlò con tutto il fiato la biondina
-EH!?- Dissero tutti i presenti
-Natsu Dragneel... stai per diventare padre-
-...- Natsu era rimasto pietrificato dalla notizia
-Forse avresti fatto meglio a dirlo con più calma- mormorò Gray avvicinandosi ai due
-Tu dici?- Confusa
-Sì, decisamente sì-
-Oh cavolo... amore?- Si voltò verso il rosato
-Lucy tu diventerai decisamente mia moglie fra qualche mese- incrociò le braccia al petto- fu la volta di Lucy a rimanere di sasso.
 
 
 
FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao ragazzi ecco la finale, l’ho lasciato del tutto aperto, hihihihi provate immaginare il seguito... allora come posso dirlo, questa storia si conclude qui. Bene... il cap. extra sarebbe basato sulle vostre domande che voi lettori avreste potuto fare ai personaggi di questa storia o meglio ai quattro protagonisti, se ce l’avete scrivete nei commenti il nome del personaggio e la vostra domanda... nell’extra riceverete le vostre risposte... che dite della mia idea? Stupida eh? C’ho provato ciao ^_^.

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