I Diari Di Harley Quinn

di Edelwise
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Harley. ***
Capitolo 2: *** Joker. ***
Capitolo 3: *** Joker. ***
Capitolo 4: *** La Donna del Joker. ***
Capitolo 5: *** Batman. ***
Capitolo 6: *** Ivy Poison ***
Capitolo 7: *** Poison Love ***
Capitolo 8: *** Catwoman. ***
Capitolo 9: *** Catwoman pt.2 ***
Capitolo 10: *** Pinguino. ***
Capitolo 11: *** Wonder Woman. ***



Capitolo 1
*** Harley. ***


I Diari di Harley  Quinn



 
 I can’t get this memories out of my mind.
And some kind of Madness,
Has started to evolve, mmn.

And I…. I tried so hard to let you go.
But some kind of Madness,
Is swallowing me whole, yeh.

(Madness, Muse)
 

A Sara, la piccola pudding.



 
 
Giorno 1
 
“La mia vita da psichiatra non era poi tutto questo granchè come tutti hanno sempre pensato. Ero solita nella mia routine fatta di scartoffie, caffè bollenti versati sulle mie camicie da lavoro, appunti macchiati d’inchiostro e tutto rigorosamente sparso nella mia piccola, desolante e disordinatissima scrivania.

Una comune mortale bionda, dagli occhi azzurri, con delle noiosissime acconciature. Ma sono più che sicura che Steve, il mio ex compagno di ufficio, mi guardasse il fondoschiena ed è per questo che gli ho cavato gli occhi con le sue noiosissime matite tutte dello stesso colore e della stessa lunghezza!
Ma tornando a me, povera comune mortale, mondaiola e…come diceva Robert? A che sbadata! Non può più dirlo perché gli ho accidentalmente tagliato la lingua.  Cattiva Harley, molto cattiva!

Ero una ragazza tranquilla immersa nella mia normalità, ma poi è arrivato lui.

Lui con quel fascino così attraente.

Lui con quella voce così sensuale.

Lui con quel occhi penetranti come se ti stesse leggendo dentro.

Lui, Joker!

Colui che mi ha fatto perdere la testa, in senso figurato ovviamente, perché io la testa ce l’ho ancora sulle spalle!

Mi ha presa e ha deciso di trasformarmi in una persona nuova, in qualcosa a sua immagine e somiglianza, mi ha plasmata con le sue possenti mani e mi ha trasformata in una piccola teppistella senza paura.

Gli devo tutto, non posso negarlo, perché così mi sento davvero più libera. Fuori da ogni schema, da ogni regola, fuori da me stessa.
Farò qualsiasi cosa per lui, per ripagarlo per questo splendido regalo.

Tutto per il mio Bubino!”
 
 



 
 
Angolino
Eccomi tornata!
Lo so ho lasciato molte cose a metà che provvederò ovviamente a cancellare, il perché è molto semplice, non hanno una fine per via della mia vita sociale inesistente!
Vi devo  anche delle spiegazioni sul perché io sia praticamente scomparsa. Ho avuto molto da fare con il lavoro, ho aperto un blog e mi sono dedicata a tutt’altro dimenticandomi un po’ di tutto quello che mi ha sempre accompagnato. Ma essendo io tornata sulla terra in questo mese, ho deciso di riprendere tutto in mano e iniziare a scrivere, ed ho iniziato proprio dalle origini: carta e penna.
Questa storia era praticamente in cantiere da non so quanto tempo, vi giuro… Era li buttata da una parte. Qualche giorno fa riaprendo le vecchie cartelle con tutte le cose dentro ho trovato questo racconto e ho voluto trasformarlo, si l’ho trasformato nel diario di Harley. Grazie anche al film “Suicide Squade” da cui sto prendendo ispirazione, banner compreso!
Ci saranno diverse storie al suo interno (che pubblicherò a seconda del tempo, ma le pubblicherò!) che trasformerò in pagine del diario con tutte le avventure della nostra piccola psicopatica cattiva (per il momento la tengo arancione, ma potrebbe diventare rossa.)
Ora questo piccolo angolo sta diventando più lungo della storia, vi lascio e vi auguro una buona lettura e ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate.
E.
 
 
 

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Capitolo 2
*** Joker. ***


Giorno 7

 
“Arkham Asylum non mi era mai piaciuto, era un posto troppo buio, scuro, puzzava di morte. E’ tutto un agglomerato di bianco e nero veramente noioso, forse anche troppo noioso. Anche i miei vestiti sono bianchi e il mio trucco tutto bello colorato? Sparito, tolto, levato…troppo colorato per questo postaccio. Ormai sono dentro questa cella da giorni, e i numeri in questo diario sono messi a casaccio, un po’ per non perdere la testa. Sola con questa penna e questi fogli che spargo qua e la nella cella e che nessuno leggerà. Sono sicura che si aspettano che in un momento di pazzia mi infili la penna nella gola o addirittura cosa ancora più sensata mi tagli i polsi con i fogli.
No, non lo farò, luridi stronzi. Perché sapete cosa? Riuscirò ad uscire da qui e con questa penna vi ci caverò gli occhi!
Oppure verrà lui a salvarmi, e lo riconoscerò dalla sua cristallina risata e dai suoi occhi penetranti e vi ucciderà uno per uno di fronte a me, senza alcuna pietà.

Joker.

Ricordo ancora il nostro primo e romantico incontro. Erano state prese tutte le precauzioni del caso per far si che lui, astuto come le volpi, potesse liberarmi prendermi in ostaggio e scappare. Si dimenticarono di legare la cosa più velenosa che lui possedeva all’interno della sua bocca: la lingua.
Gli avevo fatto solo qualche domanda e lui rimase composto ad osservarmi. Nessun movimento, solo gli occhi fissi su di me, ed io povera piccola ingenua mondana ero completamente imbarazzata. All’ennesima domanda mi aveva letteralmente riso in faccia  e io ormai sull’orlo dell’imbarazzo mi alzai e me ne andai. Ma lui mi fermò e mi chiese perché tutta questa premura di far sapere al popolo di Gotham cosa ci fosse nella testa del più famoso criminale di tutti i tempi.
Non risposi a quella domanda, mi limitai a guardare il poliziotto e ad uscire da li il prima possibile.

Nei giorni successivi, pensai che quella fu davvero una delle mie pessime idee. Pensai alla domanda che mi aveva posto e ad una risposta, ma non trovai niente di plausibile.

Perché volevo a tutti i costi parlare di Joker?

Perché questa bramosia nei suoi confronti?

Perché quest’ossessione?

Perchè così tanta ispirazione nei suoi confronti?”

 
 

 
Angolino
 
Vi ho lasciato con il fiato sospeso lo so, è tutto fatto a posta!
Questo capitolo chiamato “Joker” verrà diviso o in due o in tre parti, la seconda parte verrà postata dopo che io ovviamente avrò visto Suicide Squade, per un po’ di sana ispirazione che non gusta mai.
In questo capitolo ho continuato a mettere la parte pazza di Harley che ho notato che è piaciuta molto e l’ho altalenata con la parte sana (tra un po’ arriverò a parlare delle voci!)
I giorni del diario sono messi a caso volutamente, nelle altre pagine vi confesso che potrebbero esserci dei disegnini di lei che uccide tutti con quella sua famosa penna.
Ho voluto centrare molto questo capitolo sul loro primo incontro, perché credo sia molto importante come cosa, successivamente parlerò anche del perché lei è così ossessionata e di come da Dott.ssa Quinzel  diventi la criminale più pericolosa di Gotham. In questi capitoli successivi ci sarà molta carne al fuoco.
Forse anche troppa.
Vi ringrazio per le recensioni, mi fa sempre piacere sapere che qualcuna spende ancora due parole per me. Fa sempre piacere sentire dei pareri.
Grazie per la pazienza.
A presto
E.

 

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Capitolo 3
*** Joker. ***


Giorno 12
 







“Dopo un paio di giorni tornai ad Arkham per un altro colloquio con Joker.

Lo ritrovai come la prima volta, un solo tavolo a separarci, uno di fronte all’altra e lui che continuava ad osservarmi. Mi salutò, contraccambiai.
Calò il silenzio tra di noi.

Dopo qualche secondo mi chiese se potevamo avere un colloquio come gli veri strizzacervelli. Accettai e ci ritrovammo in una stanza lui sdraiato in un lettino e io seduta affianco che ascoltavo i suoi sproloqui. Erano frasi sconnesse, battute, racconti senza senso. Davvero volevo raccontare di questo squilibrato a Gotham? Ovviamente reggevo la parte, ridevo alle sue battute, cercavo di mettere a posto le frasi...così per i primi tre colloqui.

La quarta volta ci incontrammo e iniziò dei racconti sulla sua famiglia.

Racconti raccapriccianti. Piano piano prendemmo confidenza e mi raccontò anche la sua ossessione per Batman, lo canzono per un po'. Prendemmo sempre più confidenza ogni tanto le portavo qualcosa. Mi disse che ero un ottima compagnia per lui, che aspettava sempre questi momenti per stare in pace. Mi chiese della mia vita e le dissi che non avevo molto da raccontare e non avevo amici. Fece spallucce e mi disse che lui sarebbe stato il mio primo amico.

Mi diede un piccolo soprannome, Harley, perché ha detta sua era molto più rappresentativo del mio nome di battesimo.

Giorno dopo giorno,sempre più confidenza.

Complimenti su complimenti, inizia a capire perché volevo per forza scrivere su di lui: mi stavo innamorando. Mi stavo innamorando della sua libertà del suo essere fuori dalle regole. Volevo essere anche io come lui, volevo essere la sua donna a tutti i costi.

Volevo avere una vita come la sua, spensierata e senza regole.

La notte del nostro ultimo colloquio entrai ad Arkham e con un sotterfugio lo liberai.

Quello che non sapevo è che nel carcere ci fu una sommossa, gli uomini del Joker entrarono e iniziarono a sparare all’impazzata liberando tutti i criminali.
Non ebbero pietà nemmeno per me, mi legarono ad un tavolo operatorio e iniziarono le peggio torture.

Urlai il suo nome diverse volte, ma lui comparve poco dopo divertito da quella situazione e non mi liberò, anzi disse esplicitamente che io ero appena diventata il suo giocattolo personale.

Mi chiedo ancora come mai il mio cervello non sia diventato una poltiglia dopo tutte quelle scariche elettriche.

Mi abbandonò li, in quel tavolo, rannicchiata e quasi in fin di vita.

Non odiavo lui, odiavo me stessa per essermi fidata ed innamorata di un pazzo.”

 


 
Angolino
Adesso direte “ma questo capitolo così strano?”
Questo capitolo così strano è voluto, perché sto leggendo in giro molte cose assurde su ragazze che vorrebbero una storia d’amore come quella di Harley e Joker senza sapere che la realtà mostrata da Suicide Squad è completamente diversa da quella dei fumetti.
Vi ho mostrato esattamente un po’ l’incipit di quello che succede tra Harley e Joker. Niente cuoricini, niente bacetti, niente Puddin.
Harley è sempre stata il giocattolo di Joker, il suo amore era unilaterale.
Questa è la seconda parte, ma ci sarà  una terza parte, la parte finale praticamente dove vi spiegherò perché poi lei alla fine rimarrà con il Joker.
Successivamente entreranno in scena: Batman, Ivy (con ben due capitoli), Catwoman.
Grazie a chi mi ha recensito e a chi sta seguendo la storia, sono contenta vi piaccia.
E.
 

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Capitolo 4
*** La Donna del Joker. ***


 
Giorno 17
 
 
“Dopo l’aggressione del Joker, finì io stesso in psicoanalisi.

Quelle scariche elettriche mi avevano devastato per metà il cervello, senza distruggermelo del tutto, altrimenti non sarei qui a scrivere i miei diari!

Sentivo delle voci in testa, che mi dicevano delle cose, ma una frase era più ricorrente delle altre  –Uccidi il Joker-

Al mio analista parlai di queste voci e di quello che mi suggerivano, ma lui concluse che erano semplicemente frutto del mio subconscio incazzato nero con il Joker per avermi delusa dopo averlo aiutato. Mi disse di non ascoltarle, ma sono così carine! Come si fa a non ascoltarle?

Una notte i giornali diedero in diretta un inseguimento tra il pipistrello e lui.

Le voci iniziarono a parlare a sovrapporsi per suggerirmi qualcosa da fare, ma ne ascoltai solo una.

Usci per strada e raggiusi il punto in cui sarebbe passato di li per sfuggire a quel noioso Batman.
L’avrei ucciso io, non un comune pipistrello di città.
Io con le mie stesse mani.

Sentivo il rombo della sua auto che proveniva da lontano, mi misi in mezzo alla strada e lo aspettai.
Arrivo poco dopo con la sua Lamborghini Viola e si fermò a pochi millimetri da me.
Scese dalla macchina molto velocemente fermandosi a poca distanza da me.
 
“Guarda un po’ chi si vede” mi sbeffeggiò “la mia Dottoressa preferita.”
“Perché l’hai fatto?” domandai “perché mi hai abbandonato?”
“Senti bambolina, in questo momento sono molto occupato, sai Batman..” mi sfiorò una ciocca di capelli.
Fui scaltra e rubai la pistola da sotto la sua giacca, la puntai sulla fronte.
Lui rise di gusto, quella sua risata così malefica.
Posò la fronte sul buco della fuoriuscita dei proiettili.
“Avanti spara, Harley”
“Perché mi hai abbandonata?”
“Spara.”
“Perché mi hai abbandonata?” urlai
Fu più scaltro di me, mi tolse la pistola e con uno schiaffo mi buttò per terra.
“Stupida femmina”
Rimasi li per terra, mentre lui risaliva in macchina.
“Avrei fatto di tutto per te.”
La macchina non ripartì, lo sentì scendere ed avvicinarsi a me.
“Ripeti”
“Avrei fatto di tutto per te.”
Mi prese il volto e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
“Credo di non aver capito.”
“Sarei disposta a fare qualsiasi cosa per te.”
 
 
 
Mi prese di peso e mi portò sulla sua macchina. Il viaggio fu silenzioso. Ci ritrovammo in una fabbrica di metalli su una grossa  impalcatura con sotto dei calderoni enormi pieni di metalli in completa fusione.
 
 
“Quindi faresti qualsiasi cosa per me”
Annuì silenziosa.
“Vivresti per me?”
“Si”
“Troppo facile” si passò la lingua tra le labbra rosse scarlatte, mi osservò e poi
“Moriresti per me?”
Annuì
“Dimostramelo”
Aprì le braccia ad indicare il vuoto.
 
 
Quello che feci dopo fu un gesto di pura follia, mi buttai. Non ero sicura che lui sarebbe venuto a salvarmi, ma mi buttai.
 
Quello che successe dopo ebbe dell’incredibile.
 
Joker mi salvò.
 
Un gesto inaspettato per lui.
 
Ma forse fu proprio in quel momento che io divenni:
 
“La donna del Joker”         ”
 
 
 
 
Angolino
 
Sono tornata, un po’ in ritardo.
Un nuovo capitolo per tutti, gli ho dato un nome più carino e ho cercato di inserire qualcosa di nuovo.
I Flashback sono stati essenziali per la stesura di questo capitolo, altrimenti sarebbe venuta fuori una schifezza.
Non che non lo sia così.
Ho inserito le famose voci e ho rubato due righe al film.
Spero tutto ciò vi sia piaciuto.
Grazie per le recensioni.
Alla prossima.
E.

 

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Capitolo 5
*** Batman. ***


Giorno 20

 
 
 
“Odiavo Batman.
 
Odiavo Batman con tutto il mio cuore.
 
Odiavo Batman con tutto il mio cuore, quel poco di cervello che mi è rimasto, viscere annessi e connessi.
 
Lui il paladino di Gotham.
 
Lui l’idolo incontrastato delle ragazzine di questa schifosa città.
 
Lui che è sempre così attento alle regole, alla giustizia a tutte quelle grandi stronzate che gli girano intorno.
 
Non ha nemmeno una ragazza, poverino, potrei pure capirlo, dopo che quella gattaccia l’ha abbandonato.
-Batman viene a salvare la situazione, Batman c’è un gattino sull’albero, Batman mi è caduto il caffè sulla camicia bianca…bla bla bla…-
 
Odioso pipistrello!
 
Cos’avrai in meno del mio Puddin mi chiedo!
 
Ma sapete perché lo odio ancora di più?
 
Perché è sempre sulla bocca scarlatta del mio Puddin, è sempre nei suoi pensieri.
 
Sempre, costantemente.
 
La nostra relazione stava andando a rotoli per colpa sua, e io mi sono sentita in dovere di fare qualcosa.
 
Così decisi che avrei catturato io Batman per il mio Joker.
 
Con una squadra di ragazzacci una notte andammo a fare baldoria per Gotham e sicura come l’alba comparve lui con il suo mantello nero, la sua faccia squadrata…ma cosa ci trovavano le ragazzine in lui?
 
Dopo un duro scontro e con un p0’ di fortuna riuscì a catturarlo.
 
Lo portai nel nostro rifugio segreto e lo mostrai con gloriosa vittoria al Joker.
 
Lui in un primo momento sgranò gli occhi, successivamente divenne un uragano. Credo che le sue urla siano arrivate anche al rifugio del Pinguino…non sono molto sicura di ciò.
 
Era contrariato dal fatto che io, Harley Quinn, avessi catturato il pipistrello al posto suo.  Che tutti gli altri cattivi che pullulavano Gotham avrebbero riso di lui.
 
Provai a chiarire o quanto meno a discuterci, ma quella notte finì male come tutte le volte.
 
E quella non era nemmeno l’ultima.
 
Odioso Batman.”
 



 
Angolino.
 
Prima di tutto volevo ringraziare le dolci anime che hanno lasciato una recensione su questo mio parto psicopatico.
Seconda cosa è arrivata la volta di Batman e dell’odio di Harley verso di lui.
L’ultima parte è un riassunto di un fumetto che grazie alla mia preziosa Sara sono riuscita ad avere e a poterci scrivere su.
Credo di aver dato grande sfoggio di pazzia in questo capitolo.
Il prossimo( che sarà diviso in due forse) è il mio preferito.
L’ho scritto in un giardino circondata dal verde, potete quindi solo capire chi verrà fuori.
Alla prossima.
E.

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Capitolo 6
*** Ivy Poison ***


 
Giorno 22
 
 
 
 
 
“Non sono sempre stata sola in questa mia vita da cattiva.
 
Non ho solo amato lui.
 
C'è stata un’altra persona che mi ha dimostrato di tenere veramente a me, ed il tutto è nato proprio grazie al mio amato Joker.
 
La incontrai nel bel mezzo di una rapina, aveva un fisico snello, la pelle che tendeva al verde, i capelli lunghi rossi ed una cosa che non dimenticherò mai sono i suoi occhi...Verdi penetranti. Mi sorrise, un sorriso strano.
 
 Ma quella notte stavamo rapinando la stessa banca e chi doveva uscire vincente ero io.
 
Era nettamente più forte di me.
 
 Aveva riempito il locale di edera e stava distruggendo tutto.
 
 Spaventata scappai da lì e Joker, ovviamente non fu molto contento di questo. Gli raccontai di questo nuovo personaggio e lui ovviamente non mi credette mi disse che l’unico verde naturale a Gotham era lui.
 
Mi arrabbiai come non mai, gli avrei dimostrato che a Gotham lui non era l’unico verde.
 
Giravo la notte di nascosto in cerca della rossa, ma di lei nemmeno l’ombra.
 
Forse il pipistrello l’aveva già acciuffata e portata ad Arkam.
 
 Facevo tutto di nascosto in modo che il mio bubino non scoprisse questa mia missione.
 
Una notte qualcosa andò storto e iniziammo una lite furiosa, ci scontrammo brutalmente ed io ne uscì malconcia, mi lascio mezzo agonizzante per terra. Era la mia fine. Stavo esalando gli ultimi respiri , finché qualcuno mi venne in salvo. Forse svenni e non ricordo nulla di quello che mi successe. So solo che ad un certo punto mi svegliai e la vidi.
 
Vidi quelli occhi verdi fissarmi. Vidi lei sorridermi. Mi offrì da bere una specie di beverone.
 Ero titubante, mi tranquillizzo dicendomi che non era sua intenzione uccidermi mi stava solo aiutando a riprendermi. Si alzò poco dopo e si diresse verso quello che doveva essere un tavolo con un sacco di piantine sopra.
 
Ci parlava con quelle piante, le curava. Era strana, ma allo stesso tempo avevo una buona sensazione. Mi alzai piano e mi avvicinai, stavo per per presentarmi ma lei mi precedette senza togliere lo sguardo dalle sue piantine dicendomi che sapeva chi fossi, mi appello come “la donna del Joker” rimasi scioccata.
 
Si presentò successivamente come Ivy Poison e mi disse che la sua pelle era completamente velenosa.
 
Giusto per non fare la figura della maleducata.
 
Mi ripete di bere, mi avrebbe rimesso in sesto. La sua voce era tranquilla, soffice. Presi il bicchiere e sorseggiai. Era buona e sapeva di menta. La vidi sorridermi compiaciuta. Le chiesi quanto tempo fossi rimasta svenuta mi informó che ero stata priva di sensi per tre giorni e che aveva provveduto lei a tenermi in vita e curarmi. La ringraziai e le chiesi perché mi aveva salvato la vita. Mi osservò sorridendo e mi rispose semplicemente che ero molto simpatica. Rimasi scioccata.
 
Poco dopo mi domandò se mi piacevano le piante. Ma che domanda idiota? Ma cosa ne sapevo io se mi piacessero le piante? Questa è proprio fuori di testa!
 
Le chiesi se si era già scontrata con Batman, lei asserì e mi confessò che il suo rapporto era più amore e odio e molte volte il pipistrello le aveva salvato la vita. 
 
Forse stiamo parlando del pipistrello sbagliato!
 
Mi suggerì di conoscerlo meglio, sicuramente sarei andata a prendere i biscotti e il te con lui, sicuramente.
 
Era completamente fuori di testa e io dovevo andarmene via da lì, ma lei mi offrì quella specie di casa per rifugiarmi. Rifiutai, io dovevo tornare dal mio Puddin. Mi osservò con sguardo severo e mi rimproverò dicendomi che ero una stupida a tornare da colui che l’aveva ridotta in fondo di vita. Ma lei cosa ne sapeva del nostro amore? 
 
Quella sera stessa tornai da Joker ma l’accoglienza fu disastrosa, lui mi caccio e iniziammo una furiosa lite, per la seconda volta rimasi mezzo stremata per terra, stava per darmi il colpo di grazia ma delle liane di edera lo imprigionarono e lo lasciarono sospeso per aria. Mi voltai, Ivy era lì, in piedi sulla porta che guardava Joker con odio. La sua voce era distorta si avvicinò e mi chiese se stavo bene, mi aiutò ad alzarmi e fuggi con lei... Non sarei più tornata dal Joker per molto tempo.
 
Non da colui che non mi amava.”







 



 
Angolino
 
Non è finita qui!!
Non disperate sto scrivendo il continuo!
Oggi vi ho voluto regalare un capitolo molto lungo, su un rapporto che io personalmente adoro. Il capitolo precedente non mi è piaciuto molto, anzi…così ho deciso di regalarvi qualcosa di carino.
Finalmente sono riuscita ad introdurla e finalmente posso scrivere del loro rapporto.
Ci sarà anche Catwoman prossimamente.
Spero questo capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima
E.

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Capitolo 7
*** Poison Love ***


Giorno 25




“Ivy era particolare, mai quanto me ovviamente.
 
Era particolarmente silenziosa e stava sempre in compagnia delle sue piantine.
 
Era sempre lei ad iniziare una conversazione perché io fondamentalmente non sapevo come prenderla. Strana, ma bella.
 
Una bellezza disarmante. Aveva la pelle verde, un verde foglia lucido e qualche vena era in risalto ho sempre pensato fosse per via del veleno che le scorreva dentro. I capelli rosso fuoco, lunghi e sempre ben in ordine. Sembra vivessero di vita propria un po' come le edere che lei comandava. E gli occhi erano qualcosa di mai visto. Color miele con qualche striatura arancione, ti guardavano e ti incenerivano.
 
Mi sorrideva spesso e ogni giorno era di buon umore.
 
Mi aveva dato via libera da quando ero in quella che lei chiamava casa. Potevo fare quello che volevo senza alcun freno. Avevo una stanza tutta per me dove dentro ci avevo messo tutto il mio armamentario.
 
Era praticamente l’opposto di Joker. Non ma sentivo mai nominare Batman non la sentivo mai pianificare rapine e devo ammettere che queste cose non mi dispiacevano sembravo anche più tranquilla.
 
Un giorno per curiosità le chiesi come fosse diventata così, effettivamente non si nasce verdi e con i capelli che vivono di vita propria :
 
Il mio vero nome è Pamela Isley. Sono cresciuta in una famiglia che non mi ha donato alcun amore, non so cosa vuol dire essere abbracciati dalla propria madre o dal proprio padre. Ero una botanica e lavoravo per la Wayne Enterprise. Adoravo il mio lavoro, mi teneva occupata la maggior parte del tempo non avendo una vita sentimentale degna di nota. Anche se mi innamorai Harley, il mio dottore. Ma scopri che mi stava usando come cavia per i suoi esperimenti, così un giorno mi ribellai e feci esplodere quel laboratorio. Quando mi svegliai mi ritrovai così.”
 
Vederla lì che donava amore a quelle piante non ti faceva proprio pensare ad una persona che non avesse ricevuto amore.
 
Vedere come mi aveva ospitato, trattato, come si preoccupasse per me, non te lo farebbe mai pensare. Rimasi ad osservarla per qualche tempo.
 
Lei sfruttata e  innamorata.
Come me.
 
 Lei cattiva per via dell’amore.
Come me.
 
Donna forte e rispettata.
Come me.
 
Un po' pazza come me, ma lei ovviamente di più...i miei capelli non vivono di vita propria.
 
Lei così simile a me più di quanto io non pensassi.
 
Si voltò e mi sorrise domandandomi se gradissi una tisana rilassante.
 
Rifiutai e le comunicai che sarei andata a riposarmi. Lei annuisce serena. Mi chiudo nella mia stanza e iniziò a finssare il soffitto riflettendo su quello che Pamela,perché così si chiamava, mi aveva appena raccontato.
 
 Era scioccante pensare che lei avesse avuto lo stesso sbalzo vitale mio ed era proprio per quello che mi trattava in maniera dignitosa.
 
Mi addormentai.
 
 Nel bel mezzo della notte senti la mia porta arprirsi, non osai aprire gli occhi. Senti qualcuno avvicinarsi lentamente, rimasi lì immobile pronta a sferrare un pugno, quando senti il suo odore quello di Ivy. Si avvicinò piano piano al mio viso potevo sentire il suo respiro, mi sposto quella che doveva essere una ciocca fuori posto e con un dito delimitò i tratti del mio viso. Non voglio che capisca che sono sveglia. Si avvicina ancora di più e posa le sue labbra sulle mie. Rimango immobile ma il mio cuore corre all’impazzata. Lei sembra non accorgersene si allontana e mi parve di sentire  solo un “Buonanotte dolce Harley” per poi sentire di nuovo la porta chiudersi. Credo che da quel momento esatto io abbia dovuto fare i conti con l’unica donna della mia vita.” 

 
 
 
Angolino
 
 
Avviso Importante: la storia si fermerà fino al 14 ottobre, per via di un mio imminente esame.
 
Tornando a noi, questo è il secondo capitolo della storia dedicata ad Ivy, uno dei personaggi più complessi ma allo stesso tempo interessanti del panorama di Gotham. Vi ho raccontato un po’di lei ed infine vi ho dato anche qualcosa in più che mi sentivo di mettere.
Spero il tutto sia stato di vostro gradimento e spero che nei prossimi capitoli riesca ad inserirle tutte e due con qualche altro personaggio interessante.
Vi ringrazio
Alla prossima
E.

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Capitolo 8
*** Catwoman. ***


Giorno 30
 



 
“C’era una gatta a Gotham.
Ma non una gatta qualsiasi, era la criminale più temuta.
Perché?
Donna, agile , in tre secondi riusciva a sfilarti anche le mutande lasciando i tuoi pantaloni intatti.
Ma quella gatta, così insopportabile, sicura di se, agile, con quelle gambe lunghissime e il suo sorriso beffardo non me la raccontava giusta.
Tipo perché quelle labbra scarlatte di rosso non si sbavavano mai? Io alla fine di ogni cosa mi ritrovo rossetto in ogni parte! Dovrò chiederle un consiglio!
In giro, girava una strana voce sul fatto che fosse l’amante del pipistrello. Cosa molto plausibile in quanto come si fa a resistere ad un corpo così sinuoso e sodo?
Ivy sosteneva che fosse solamente una copertura in modo che il pipistrello credendo nella sua buona fede non avesse potuto dare la colpa a lei per quei furtarelli che compieva in piena notte.
Furba.
Peccato che sparissero solo diamanti!
Un caso del destino!
Non eravamo amiche,personalmente la odiavo.
Aveva passato qualche informazione a Jocker, ma poi lui stesso l’aveva abbandonata per via della sua vicinanza al pipistrello.
I doppi giochi quella gatta li sapeva fare bene.
Si aggirava sempre furtivamente per i tetti come a cercare qualcosa.
Ovviamente non cercava le lische di pesce come i gatti normali!
Ad Ivy stava simpatica. Più volte aveva cercato di convincermi che potevamo essere tre criminali molto temute.
Ma Ivy era l’unica che in bellezza e astuzia poteva battere entrambe.
La mia Ivy.
La legge era una sola: a Gotham poteva esserci solo una prima donna…
…ed ero io.
La gatta aveva le ore contate! “



 
Angolino
 
Manco da ottobre lo so, ma sono successe troppe cose ed io ho dovuto abbandonare temporaneamente questa raccolta. Mi perdonerete, ma oggi sono tornata. Ho deciso di tornare con un nuovo capitolo. Introduco le Sirens, le tre cattive di Gotham! Spero questo capitolo sia di vostro gradimento, era nelle note del mio telefono da tantissimo tempo!
Alla prossima
E.

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Capitolo 9
*** Catwoman pt.2 ***


Giorno 33
 


“Nei giorni che seguirono Ivy divenne molto amica della gatta.
Io la odiavo.
Forse la schifavo.
Era così carina, così gentile, fusa e le altre cose da gatta che quasi mi veniva il vomito.
Era riuscita a conquistare Ivy, la criminale più temuta di Gotham.
Con due fusa.
Odio.
Vendetta.
Omicidio.
Leggevo negli occhi di Selina quella che per me era un’ombra di falsità con un pizzico di doppiogioco.
Qualcosa che io stessa avevo creato per tenermi salva la pelle e lei la stava usando contro noi stesse.
Ma con me ,cara, non funziona.
Parlava poco con me, forse aveva capito che non poteva di certo competere con una crimininale molto più furba di lei.
Ivy aveva iniziato ad osannarla ed io iniziavo ad odiare Ivy.
Avrei dovuto smascherare la gatta e con quel pelo che le avrei strappato di dosso mi ci sarei fatta una pelliccia.
Avevo già un’ idea…”

 
 


Angolino
 
Sono tornata a pochi giorni, ma avevo da regalarvi un’altra pagina del diario di Harley. E’ un continuo dell’altra, ma qua c’è più odio! Il prossimo sarà pienamente centrato su Harley/Cat. Quindi sarà una dura battaglia tra donne. Spero il tutto esca gradevole! Alla prossima E. 

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Capitolo 10
*** Pinguino. ***


Giorno 35
 
“Ivy quel giorno era eccitatissima, la gatta aveva deciso di fare un colpo ad una famosa gioielleria di Gotham per rubare un diamante  che, a suo dire, avrebbe sfamato tutte e tre.

Mentre si preparavano al colpo, io uscì dichiarando di essere già preparata a quei tipi di colpi da bambini, ed andai ad incontrare il cattivo per eccellenza.

No, non sto parlando di Joker, ma di un cattivo che comandava la città di Gotham con un ombrello.

Il Pinguino mi ricevette con un sorriso a trentatré denti meno qualcuno, visto che nell’ultimo combattimento contro il pipistrello ne aveva perso tre.

Spiegai la situazione, riferì che la gatta aveva preso di mira la sua gioielleria e che probabilmente non sapeva esattamente come vanno le cose a Gotham…

-Conosco quella gatta- esordì lui- Selina, la piccola ladruncola, sa perfettamente quali sono le regole a Gotham, sa di chi sono i territori, sa come deve muoversi e a differenza tua non ha nessun lascia passare- iniziò a spiegare – siamo tutti ansiosi di sapere da che parte stia ,visto che in giro si vocifera che abbia venduto la sua anima a Batman, per la redenzione.-
Pinguino mi fissava.
-Siete molto simili- esordì- avete venduto entrambe l’anima all’uomo che amate, cercando la via della redenzione …-
-Non paragonarmi a lei- ringhiai tirando fuori un pugnale dalla tasca e puntandoglielo contro, mentre i suoi scagnozzi prendevano la mira.
Lui fece un gesto con la mano e le armi si abbassarono -Harley, non sto dicendo che siete uguali, ma simili. Joker ha fatto di te una donna da temere la regina di Gotham, sono persino geloso di non avere una come te al mio fianco. Tu stai dalla parte dei cattivi, sei solida come una roccia, non volti bandiera a seconda di dove tira il vento.-
Rimasi stupita da quel discorso.
-Che proponi di fare, allora?-
-Direi che potremmo rendere le cose meno semplici a Selina, facendole capire che la regina a Gotham è solo una!- esordì sorridendo –m a avrai bisogno del mio aiuto-
Sapevo che entrare in accordi con Pinguino mi sarebbe costato un favore, ma ci avrebbe pensato Joker a saldare i conti, forse gli sarebbe costato altri due denti.
Accettai ed il piano che mi si presentò davanti fu uno dei più spietati.
 
Quella notte ci presentammo all’entrata secondaria della gioielleria, Ivy mi scrutava sostenendo che qualcosa non andava in quanto fossi troppo seria. Le ribadì semplicemente il fatto che odiava collaborare con la gatta.

Entrò per prima lei, spianandoci la strada, finchè ad un certo punto, gli uomini del Pinguino ci sorpresero puntandoci le armi contro.
Ivy rimase in guardia e cercò di lanciare per aria spore soporifere, ma non funzionò, gli uomini di Pinguino erano preparati grazie a me, che avevo fornito il siero per renderli immuni.

Ci fu uno scontro e fu proprio Cat ad iniziarlo, così mentre le due erano impegnate ad  eliminare quelle persone io feci scattare l’allarme.
Pochi minuti e Batman sarebbe stato li a riportare l’ordine.

Cercai in tutti i modi di portare via Ivy, ma lei continuava a combattere con la gatta. Così con un colpo di mazza le feci perdere i sensi e la portai via da li.
Quando arrivò il pipistrello, vide solamente la sua povera gatta con un bottino in mano combattere contro gli uomini del Pinguino.
Ovviamente l’uomo con il mantello stese a terra tutti in pochi minuti e acciuffò la criminale.
La povera si voltò in cerca di noi due , ma ciò che vide fu solamente il mio sorriso.

Ora è due celle più avanti di me che si lecca gli artigli ad Arkam.”
 
 

 



 
 
 
Angolino
 
Come promesso sono tornata con un nuovo capitolo un po’ frizzante. Ho inserito un nuovo personaggio: Pinguino è arrivato finalmente tra di noi. Ovviamente nella realtà delle cose Harley non può veramente sopportare Catwoman ma la faccenda se la sbrigò da sola senza aiuto di nessuno. E’ una pagina di diario un po’ lunga con un flashback interessante e ovviamente mi piace parecchio come il Pinguino abbia rispetto di Harley, e come un pochino le trovi simili.
Spero sia di vostro gradimento, alla prossima.
E.
 
P.S. siamo agli sgoccioli! 

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Capitolo 11
*** Wonder Woman. ***


Giorno 37


 
 
C’era una nuova supereroina città, una nuova amica del Pipistrello.

Era comparsa all’improvviso, dal nulla e aveva sbaragliato tutti con la sua potenza. Per esempio Puddin aveva una leggera paura di lei, aveva tentato più volte di sconfiggerla ma lei era decisamente un osso duro.

Faceva parte della nuova combriccola degli amici di Batman, dove tutti i più strani erano stati reclutati formando la loro squadra del cuore.
Si chiamava Diana ma, tutti la conoscevano come Wonder Woman.

Il suo portamento era di altri tempi, non era esattamente al passo con i tempi.

La prima volta che la incontrai fu proprio qui ad Arkham.
Era alta, dai lunghi capelli lisci un viso decisamente delicato e la sua tuta da combattimento era sexy, talmente tanto che quando passò tra le celle, tutti quei caproni le fischiavano dietro.

Sono stata messa in isolamento anche per quello sapete? Ne ho fatti fuori tre, solo per avermi detto qualche parolina di troppo.

Maestosa si avvicinava alla mia cella, sembrava una Dea.
Il Pipistrello aveva proprio dei gusti raffinati.

“Ei Bionda!” la chiamai scherzando.
Lei si fermò e mi guardò con un mezzo sorriso “Harley.”
“Che fai di bello qui? Di solito è il posto preferito del Pipistrello.”
“Missione segreta.”
Guardai nella sua armatura, il lazzo.
“Sei qui per far sputare il rospo a qualcuno?” domandai per poi indicare il lazzo “sappiamo a cosa serve quello”
“Sei una tipa buffa, oltre che una curiosona.”
Risi di gusto.
Si spostò leggermente i capelli e quel gesto fu tremendamente sexy.
“Potevamo essere amiche Wonder.”
“Tu stai dalla parte sbagliata.”
“Credi?”
“Puoi sempre redimerti, Gotham è la città delle mille sorprese.”
“Non possiamo sapere chi sta dalla parte della ragione e chi da quella del torto.”
“Hai venduto la tua amina da psicologa per Joker, era illuminare, brava nel tuo ma per amore hai mandato all’aria tutto!”
“Non sai cosa provo.”
Diana mi sorrise leggermente, un velodi tristezza comparve nei suoi occhi, si voltò e continuò a camminare.
“Tu non sei mai stata innamorata?” urlai contro.
Si fermò di scatto e si voltò appena “Si, è morto per salvare delle vite umane che io non avrei potuto mai salvare.”
 
Rimasi ferma a guardare la sua chioma nera ondeggiare. Era così dietro quella parvenza di Dea anche Wonder Woman, la più forte tra le eroine di Gotham aveva sofferto.
 
 




 
  Angolino
Eccomi tornata! Lo so è passato un po’ di tempo ma sto lavorando, studiando e sto sempre cercando di incastrare il tutto. Voglio fare delle precisazioni a tutte le mie lettrici:
  1. Questa storia seguirà un passo più lento d’ora in poi, perché ho diversi impegni e comunque ho ancora tanto da scrivere e, vorrei proporvi molte cose.
  2. Non ci sarà un giorno preciso in cui pubblicherò, potrebbe essere domenica come il mese prossimo, devo trovare un modo di organizzarmi se voi avete qualche suggerimento sapete che sono sempre ben accetti.
  3. Essendoci questa miriade di cose in forno della DC sto cercando di far entrare nei diari la maggior parte dei super eroi DC, in modo da essere qualcosa di fantastico, Harley comunque ha sempre combattuto contro tutti.
  4. NON CHIUDERO’ LA STORIA
Questo capitolo è dedicato a Wonder Woman, il film è uscito qualche giorno fa nelle sale e mi sembrava giusto fare un ottimo confronto con la nostra super cattiva.
Ho messo tutto su un piano molto superficiale, qualcosa che magari può farci riflettere ecco.
Il prossimo episodio non so a chi veramente lo dedicherò ho due personaggi in mente che potrebbero essere buttati qui su carta.
Alla prossima
E.
 

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