One Eye On The Watcher

di Cocever
(/viewuser.php?uid=1006763)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Utilità del riposo per trovare marito ***
Capitolo 2: *** Ancora niente stanze ***
Capitolo 3: *** Mattoni ammuffiti e promettenti bauli ***



Capitolo 1
*** Utilità del riposo per trovare marito ***


Edér stava steso sul terreno, fissava il cielo scuro e nuvoloso masticando il gambo di una spiga di grano.  

Oramai era passato un mese da quando aveva iniziato a viaggiare con Stael e Aloth, gettò un’occhiata ai suoi compagni, l’elfo si era già addormentato. Stael invece era seduta a fare la guardia, non ci vedeva bene nel buio ma riusciva ad immaginare l’espressione sul suo volto, le labbra in un perenne sorriso ironico e  gli occhi che rapidi scrutavano in giro.  

“Hai davvero una vista acuta, ti accorgi dei nemici secoli prima che loro si accorgano di nulla” le aveva detto  

“ah è più che altro paura” aveva risposto lei “la mia codardia mi fa stare sempre in allerta!”.  

Anche se negli ultimi giorni stava perdendo qualche colpo. Più di qualche colpo, era sempre meno attenta, sempre più stanca. 

Qualunque fosse il motivo saperla di guardia non lo faceva state tranquillo soprattutto  in un accampamento di fortuna simile. Era comunque il momento migliore per dormire, ma in qualche modo gli era impossibile.  

Sistemò le braccia dietro la testa e tornò a guardare il cielo senza stelle. “Se non hai sonno puoi fare la guardia tu Edér” fece lei senza voltarsi.  

“Nha sei più brava tu, e poi ho sonno, è che il terreno inizia a essere scomodo, e credo che l’unico punto senza rocce se lo sia preso il tuo mago” la sentì ridacchiare tra sé e sé “prendilo pure in giro, ma intanto lui sta riposando e non fa lo schizzinoso!”  

Si tirò a sedere, “secondo me è solo più stanco di me” “può essere” lei girò la testa per guardarlo “la prossima notte paghiamo una stanza come si deve, ce la possiamo permettere”  

Avevano ingannato quella donna dicendole che il suo carico era  andato perduto, e lei li aveva perfino ricompensati, Stael aveva mentito con una faccia di bronzo invidiabile, ma era una ladra dopotutto. E quella donna non se la passava poi così male.  

Stava iniziando a pensare come lei, si accorse con un po' di sorpresa. 

“Saranno anni che non dormo in una stanza da solo” rimuginò lui a voce alta. 

“Io saranno anni che non dormo in una stanza.” rispose lei , poi gli rivolse un sorrisetto ammiccante, o forse era la luce “ma non mi piace dormire da sola”  

Era un tentativo di provarci? Ci manca giusto un'orlan che mi fa avances 

Ma non ebbe tempo di risponderle, lei si era girata di scatto verso gli alberi, portando una mano al pugnale “sveglia Aloth, piano” gli sussurrò. 

Lui si allungò verso Aloth, ma quando fece per toccare l’elfo un lupo balzò fuori dai cespugli, il pelo irto e i denti digrignati.  

Stael gli si avventó su un fianco cercando di sbilanciarlo 

tanti cari saluti all’effetto sorpresa, da quanto tempo era lì?  

Diede uno strattone all’elfo, che già si era mezzo svegliato per il baccano. Afferrato lo scudo, decise di ingaggiare gli altri due lupi che erano sopraggiunti, gettò un’occhiata a Stael, che era finita a terra, giusto in tempo per vedere il lupo venir colpito da una pioggia di fiamme “Aloth cazzo ci sono anche io!” la sentí urlare, a dispetto delle sue lamentele era rotolata abbastanza lontano da non essere colpita, come ogni volta.  

Tornò a concentrarsi sui due lupi che si stavano muovendo attorno a lui, lentamente. 

Perché stanno attaccando solo ora? Che ci sia anche un lupo gigante nelle vicinanze? 

Diede lo scudo sul muso di uno, non appena fu a tiro e poi scartò per evitare l’altro, il primo doveva essere morto perché vide Stael comparire da dietro di lui e avventarsi sull'animale che era indietreggiato di qualche passo dopo il colpo, gli conficcò il pugnale con forza nel collo, con precisione, un'uccisione rapida e veloce, che permise a Edér di concentrarsi sull’ultimo lupo che, lanciatosi di nuovo all’attacco, gli azzannò il braccio con cui teneva il piccolo scudo rotondo. 

Mai perdere di vista una bestia del genere Edèr  

Sentì dietro di lui Aloth salmodiare e delle lance translucide si conficcarono nel corpo del lupo, approfittando della cosa lo colpì con la spada, sopraggiunse anche Stael e in pochi colpi lo uccisero.  

Mi dispiace amico.  

Era sempre una sofferenza dover uccidere degli animali, e si sentiva anche un po' in colpa visto che erano loro ad essere andati a dormire nelle loro zone. 

“Bhe la guardia è molto efficiente, se non altro, sei un ottimo.. osservatore Stael” disse di malumore il mago cercando di ritrovare una posizione comoda  

“Spera solo che non mi prenda una visione mentre sono di guardia!” ribeccò lei un po' sorpresa dal tono astioso dell'elfo "bhe almeno ci sarebbe un motivo sul perché ci sono piombati così addosso" "oh scusa se io non so lanciare incantesimi che brillano all'arrivo di nemici" "per l'ultima volta Stael, non lo posso fare nemmeno io" lei roteò gli occhi "e io l'ho visto fare, mi sono fatta dei giorni di prigione per colpa di questa cosa". Il mago si limitò a ristendersi senza rispondere.  

“Faremo bene a trovare questo antico osservatore in fretta in ogni caso, prima che la cosa mi faccia fuori, mi piace vivere" aggiunse lei in tono scherzoso, anche se il nervosismo sotto di esso era abbastanza palese “potremmo incamminarci ora, tanto ormai siamo tutti svegli” suggerì Edèr.  

Cosi ci leviamo dalla zona dei lupi e ci sbrighiamo e... chissà se avremo davvero delle stanze.  

“se ti piace tanto rimanre in piedi puoi fare la guardia pure te. E ora se non vi dispiace, torno a dormire, che sono l’unica a cui sembra importare. ” rispose Aloth, poi iniziò a borbottare tra sè e sè "a dormire per terra al freddo coi lupi, posto di merda che rottura di cazzo, ma porca puttana sto sasso non c'era..." 

 Edèr rimase parecchio interdetto dalla sequela di imprecazioni, non lo aveva mai visto nemmeno inquietarsi prima di allora. 

Deve essere davvero stanco pure lui per essere così scontroso  

Si scambiò un'occhiata con Stael, che alzò le spalle. Forse era solo provato dalle settimane di accampamenti nel nulla, come lo erano tutti, ma magari lui non era abituato, anche se di sicuro quella che se la passava peggio era l'orlan. 

Le gettò un'occhiata, si era riseduta su una roccia, rivolta verso di lui, le occhiaie erano evidenti anche nella penombra, si stava massaggiando le tempie.  

Le si andò a sedere accanto “non ha tutti i torti però, non stai dormendo parecchio eh?” forse era suonato troppo apprensivo, perché  lei lo guardò con un sorrisetto di scherno “non troverò marito se non ho un visino riposato, lo so mamma”  

Poi però si passò una mano sugli occhi, emettendo un gemito “no non sto dormendo un cazzo, e se pure dormo faccio incubi. E sicuramente la mia guardia ne risente...” gli rivolse un sorriso stanco “ma sono sicura che una stanza e un letto possa curarmi egregiamente”  

Soppresse la tentazione di correggerle la frase 

sei un contadino tu farai sicuro tanti strafalcioni quanto lei  

 “Prova a riposarti un po’ ci penso io alla guardia” “nha grazie Edér, ma sono a posto, tu più che altro dovresti occuparti del braccio”  

In effetti il morso del lupo era andato a segno e il braccio pulsava e stava ancora sanguinando.  

Lei si morse il labbro di sotto "mi dispiace, avrei dovuto sentirli prima" "bhe sono io quello che ti distraeva parlando" le sorrise “davvero Stael, io dovrò stare sveglio a medicarlo...” lei allungò le piccole mani verso di lui, sfiorandolo “posso?”  

Così piccole e abili, magari evito di farmi amputare il braccio  

Diede una scrollata di spalle “prego” le dita agili di lei iniziano a muoversi, molto più deliacamente del previsto e di quanto lui sarebbe mai stato in grado di fare, in pochi minuti la ferita era stata pulita e bendata  

“Però... ci sai fare. Potevi dirlo prima! dovresti occuparti tu delle ferite” lei si passò una mano sul collo “ho imparato da giovane, mia madre voleva facessi la guaritrice ma non ho mai completato gli studi” “non era il tuo piano?” se ne sentivano a bizzeffe di storie simili, i suoi gli avevano sempre lasciato fare quello che voleva, ma sapeva di essere stato fortunato. 

Che poi non che abbia mai avuto idee originali.... Woden...  

Cacciò subito il pensiero del fratello dalla testa, presto sarebbero arrivati dall’osservatore e magari avrebbe ottenuto delle risposte. 

"Mi sarebbe anche andato bene come piano in realtà, ma mi cacciarono dal villaggio" lui saggiò un secondo la sua espressione, per vedere se era il caso di chiederle di più, era assorta, con lo sguardo lontano  

"Non ha funzionato?" lei ridacchiò "l'idea in sé e per sé era buona, rubavo nelle piante necessarie per fare una droga e le rivendevo, ma volevo un guadagno più alto e iniziai a prendere troppe foglie e mi scoprirono"  

Si passò nuovamente la mano sul retro del collo "mamma fu molto delusa, nessuno mi difese, non che qualcuno fosse in effetti tenuto a farlo" " e ti esiliarono per un furto? Non vi facevo così ligi voi orlan" lei ignorò la sua frecciatina "no, no certo che no. Era solo diventato difficile gestire le persone, non potevo continuare a restare in infermeria  e il disappunto di mia madre era... troppo. Quindi me ne sono andata" gli rivolse un bel sorriso "Quella si che è stata una buona idea, mi sono divertita un sacco da quando me ne sono andata"  

Lei gli aveva raccontato per sommi capi la sua vita da fuorilegge, era arrivata a Drywood attirata dalla promessa di terre di Lord Raedric, quindi probabilmente si era scocciata ad un certo punto. 

"Ci vuole coraggio ad andarsene, fosse stato per me non me ne sarei nemmeno andato da casa, o da Valdoro, nonostante avessero deciso di impiccarmi." "davvero lo avrebbero fatto?" lui sospirò guardando l'erba mossa dal vento debole. 

Più che altro il problema è che glielo avrei lasciato fare 

"Magari ne riparleremo una volta davanti a due boccali di birra che ne dici?" lei aggrottò le sopracciglia e si sbrigò a rispondere "oh si cetro non volevo essere... indiscreta, scusami" "tranquilla Stael, è solo che oggi sono troppo stanco per deprimermi di nuovo" poi le fece l'occhiolino " e mi serviva una scusa per proporti di inserire la birra nei nostri viaggi" lei si rilassò "l'avrei già aggiunta se non fosse che non abbiamo incontrato anima viva, figuriamoci la birra!" gli diede un leggero colpetto sul braccio, attenta a non toccargli la ferita "su ora vai a dormire, sono rimaste poche ore e almeno due su tre di noi dovrebbero andare in giro un minimo riposati"  

Lui si alzò e si stese sul suo giaciglio "e poi non troverò mai marito senza un visino riposato giusto?" stavolta gli ci volle talmente poco a prendere sonno, che si addormentò con ancora nelle orecchie il ridacchiare di Stael. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ancora niente stanze ***


Il mattino del giorno dopo venne ovviamente troppo presto, ma essendosi scocciati tutti e tre di cercare di dormire a terra decisero di non dilungarsi troppo, avevano ancora parecchia strada da compiere prima di arrivare a Pratonero, e ancora di più prima di arrivare alle rovine dove erano diretti. 

Stael aveva preparato la colazione, Edèr guardò sconsolato le uova brucciachiate, prese un boccone, oltre che bruciate erano anche salate oltre misura. 

 Aloth mangiava in silenzio, dalla sua faccia si vedeva che non era convinto nemmeno lui, ma non si stava lamentando, qualunque cosa lo avesse innervosito la notte sembrava sparita, era tornato alla solita compostezza.  

"Stael, non vorre sembrare poco riconoscente, ma magari è meglio se cedi il posto di cuoco, un altro pasto così e mi ci vado ad appendere da solo all'albero"  

Lei lo guardò male "sono disposta a mangiare anche la tua parte se proprio temi l'avvelenamento. 'mmamia comunque, ieri non riuscivi a dormire, oggi non riesci a mangiare, sei una fighetta Edèr, non l'avrei mai detto." 

"Ma sentila che coda di paglia, accetta le critiche no? Servono a migliorarsi, non tutti siamo selvaggi come voi orlan"  

Doveva essere una battuta, ma si rese conto che gli era uscita poco simpatica, lei si limitò a fare una smorfia e Aloth lo guardò storto. 

"Scusa Stael, sono solo un po' rintronato" 

Lei gli sorrise "Non sono facile da offendere Edèr, comunque in qualità di capo di questa spedizione ti nomino gran cambusiere e d'ora in poi coprirai tu tutti i pasti."  

"Oh andiamo mi stai punendo?" 

"Sei stato molto scortese per essere un umano civilizzato"  

Edèr roteò gli occhi, ma infondo preferiva sobbarcarsi della cucina piuttosto che mangiare di nuovo le pietanze con le tonnellate di sale dell'orlan.  

"Mi sembra un modo equanime di risolvere la faccenda" commentò Aloth, evidentemente sollevato all'idea di vedere anche la sua dieta migliorare. 

Non sapeva bene cosa volesse dire "equanime" ma decise di non chiedere, l'elfo era in genere silenzioso, ma quando parlava c'erano parole sconosciute con una puntualità che iniziava a ledere il suo amor proprio. Per fortuna Stael ci capiva meno di lui. 

Difatti lei lo riprese, alzando un sopracciglio "Aloth che abbiamo detto sui paroloni difficili? Così non capisco quando stai lanciando incantesimi e quando mi stai dicendo che ti fanno male i piedi"  

"Potresti sempre iniziare a brillare all'arrivo dei nemici" suggerì Edèr ridacchiando 

"Oh cielo, ma dovete nominare questa cosa almeno una volta al giorno?" 

Stael gli rivolse un'occhiata divertita "andiamo andiamo, prima che ci accusi di nuovo di essere rotolanti"  

"Ridondanti Stael, e lo siete. Ma sono d'accordo andiamo" 

Si avviarono lungo la strada polverosa, che era più che altro un tracciato, il fatto che si stessero dirigendo ad Est gli assicurava il sole negli occhi fino al pomeriggio. 

Stael gli camminava accanto mentre Aloth era qualche passo dietro. 

Edèr si sentiva in dovere di dire qualcosa, conscio di essere stato poco simpatico. Gli orlan non gli erano mai andati a genio, ma d'altronde non era mai stato uno nella posizione di giudicare gli altri. Oltretutto c'era da dire che nelle settimane passate insieme si era fatto un'idea abbastanza positiva di Stael nello specifico, aveva cercato di aiutare un po' tutti nel suo tempo al villaggio, e come risultante se ne erano andati da Valdoro lasciandolo con gli spiriti più calmi e sereni. 

Diede voce ai suoi pensieri "Mi scuso ancora per prima Stael, non penso che tu sia male, anzi, ti fa onore che hai aiutato il villaggio, nonostante abbia cose più pressanti da fare." 

"Ancora ci stai pensando? Grazie comunque, mi fa piacere essermi fatta una buona reputazione una volta tanto. Anche se non sono mossa che dal bisogno di soldi per curare questa cosa" 

Tutte le volte che qualcuno la ricompensava lei sosteneva di essersi attivata solo per il comopenso, anche se Edèr non ne vedeva il motivo. Non c'era nulla di male a fare delle cose buone, ma magari da dove veniva lei non era così. 

"Di quello che ti pare Stael ma mi pare che ci abbiamo messo così tanto perché abbiamo dovuto aiutare il mugnaio, ritrovare quelle povere anime al tempio e andare alla bussola del vattellapesca a cercare una aumaua per far stare tranquilla quella donna. Non sono cose molto malvagie”  

“Hei era lavoro, ognuno di loro ci ha ricompensato, come pensavi di arrivare quiggiù altrimenti? Le provviste? Le armi?”  

“Aufra non ci ha pagato”  

“Oh cielo Eder è una donna incinta rimasta senza marito e senza famiglia, sono un avido pezzo di merda ma insomma! E poi ti ricordo che le abbiamo portato un tonico.”  

“Volevo solo dire che non sei cattiva come vuoi far credere”  

“Credi quello che ti pare”  

“Quella è una mia peculiarità. Venero un dio morto”  

Stael ridacchiò “e va bene non sono pura malvagità, con questo?”  

“Niente volevo riconoscertelo”  

“Hum bhe grazie? Suppongo” rimase un secondo assorta “sono venuta quaggiù per cambiare vita, beccarmi una malattia non era nei piani, ma non voglio che viaggiare fino a questo buco di culo sia stato inutile” si passò una mano sul retro del collo. 

“Ora che sono un osservatore vedo le anime delle persone, non so perché un simile potere possa essere dato ad una come me ma… non sono una che spreca la roba. Nove volte su dieci vedo la verità dietro la morte di qualcuno, non diventerò certo una paladina della giustizia ma magari posso fare qualcosa. Almeno ammenda a qualche cazzata”  

Rimediare agli sbagli e cambiare vita, sarebbe stata una buona seguace di Eothas, si ritrovò a pensare. 

“Quindi è per questo che viaggi?”  

“Ma certo che no! Viaggio per diventare schifosamente ricca e possedere un castello. E magari tornare a dormire sei ore filate” 

Edèr stava per rispondere quando sentirono una voce sconosciuta, erano giorni che non incontravano anima viva, si era quasi dimenticato che ci fosse altra gente in giro. 

"Hei tu, vieni qui ti ho visto nelle fiamme"  

Si girarono tutti e tre, per trovarsi davanti un uomo con i capelli lunghi e ingarbugliati, i vestiti sporchi e lo sguardo spiritato.  

"Immagino di essere in molti sogni scottanti, ma non ricordo di averti mai visto, signor tizio strano" 

L'uomo non sembrò curarsi della risposta di Stael, invece le fece cenno con la mano "vieni qui devo parlarti."  

Lei si girò a guardarli, lui alzò le spalle, il tizio era sicuramente strano ma non sembrava pericoloso, anche considerando che lei se la sapeva cavare tranquillamente da sola. Aloth le rivolse uno sguardo preoccupato. 

"Eh va bene, datemi un attimo ragazzi." 

Si avvicinò all'uomo e iniziarono a parlare, Edèr smise di seguire il discorso, lasciando che la sua attenzione vagasse sulla statua di Magran che stava alle spalle dell'uomo. Si chiede cosa ci facesse un uomo lì in mezzo, non c'era nulla intorno e non vedeva accampamenti, cosa stava facendo in un posto simile in piedi? 

Stael tornò dopo qualche minuto, seguita dall'uomo, che era ancora più brutto da vicino.  

"Ragazzi, abbiamo un nuovo compagno, vi presento Durance!" 

Lui e Aloth rimasero interdetti "Stael?" Fece il mago con uno sguardo eloquente.  

Edèr diede un'altra occhiata all'uomo, il viso rovinato da cicatrici e coperto da uno strato di sudore. Prese Stael da parte "Dammi un buon motivo per portarci appresso questo tizio"  

Lei si divincolò e liberò il braccio "È un chierico, sa che sono un osservatore, dice che mi ha visto tra le fiamme e che deve mettermi alla prova."  

Lui alzò un sopracciglio "E questo sarebbe il buon motivo?"  

Lei sbuffò "Edèr, non so se l'hai notato ma non è che in giro pulluli di gente che ci capisce qualcosa sugli osservatori, magari lui può fare qualcosa per me, oltre che sarebbe utile se arrivati alle rovine di comesichiama avessimo qualcuno che può riconoscerli a vista." 

Non era ancora convintissimo ma in effetti iniziava a vedere un barlume di ragionamento. 

"In ogni caso è un chierico, che si sta offrendo di venire con noi senza che lo paghiamo. Per me è un motivo sufficiente." 

"Lui non mi sembra il fiore più rigoglioso del giardino ma in effetti un chierico è utile" intervenne Aloth, con voce calma. 

Stael sorrise raggiante "Il mago ha espresso il suo voto. In ogni caso se si rivela pericoloso ce ne liberiamo"  

"Avete finito? Sono stato qui impalato abbastanza a lungo" borbottò il tizio incrociando le braccia. 

Stael guardò Edèr, probabilmente in attesa di una sua risposta. Fece spallucce. In effetti se li poteva aiutare col vecchio osservatore perché no? 

Si incamminarono di nuovo, Durance camminava ancora più indietro di Aloth, Stael provò a farci conversazione con dei risultati abbastanza scoraggianti, così ritornò in cima alla fila accanto a lui. 

"Hei. Lo so che avrei dovuto consultarvi prima."  

Edèr aspettò continuasse ma lei non lo fece, era una specie di presa di posizione. Sorrise al pensiero che quello era il suo modo di scusarsi. "Oh bhe, sei tu il capo Stael, e poi in effetti può essere utile. La cosa importante è che rimango comunque io il più attraente del gruppo"  

Lei rise "Questo era indubbio Edèr." Lo fissò sorridendo, facendolo sentire a disagio. 

Si concentrò sulla strada davanti, e per fortuna, perché davanti a loro, in lontananza stava un'enorme figura che si muoveva lenta in controsole, si arrestarono e cercarono tutti di aguzzare la vista.  

"Sembra tipo un albero con i funghi sopra che si muove" fece Stael 

"Un troll della foresta" puntualizzò Edèr  

"Picchia la gente?"  

Edèr la guardò sorpreso "Non ne hai mai visto uno?"  

Lei di rimando alzò le sopracciglia "un troll di foresta? Una che viene da un posto che si chiama arcipelago di Mortafiamma?"  

"Oh scusa se non tengo a mente ogni secondo la fauna di Mortafiamma"  

Aloth si intromise "Ma la piantate di battibeccare su ogni cosa? Che facciamo lo uccidiamo?"  

Edèr si guardò al volo intorno, per aggirarlo avrebbero dovuto fare un giro lunghissimo, e probabilmente li avrebbe visti in ogni caso "Non mi sembra ci siano molte alternative"  

Stael studiò l'avversario pensosa "Dunque direi che il piano è il solito, se Edèr lo tiene impegnato noi lo riempiamo di botte" 

L'idea di prendere colpi da un troll della foresta non lo entusiasmava tantissimo, ma in qualche modo dovevano passare. Durance si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla, colto di sorpresa non fece in tempo a sottrarsi, appena lo toccò si ricoprì di una luce giallastra  

"Tranquillo, ti ho solo reso meno facile da sdraiare." Gli disse, in risposta agli sguardi di tutti. 

In effetti sembrò funzionare ottimamente, qualunque cosa avesse fatto lo protesse come un'armatura, attutendo i colpi del troll, che si incaponì su di lui, lasciando liberi Aloth e Stael di colpirlo da ogni parte con l'insistenza di due zanzare, grazie alla benedizione il momento più pericoloso dello scontro fu quando rischiò di essere travolto dal cadavere. 

Stael raccolse un po' di materiale dal troll, sostenendo di poterci fare un veleno, Aloth sembrava molto contento di non aver dovuto lanciare incantesimi, farlo lo stancava molto e a detta sua rischiava di diventare troppo nervoso. 

Edèr fece anche un tentativo di ringraziare Durance che però rispose borbottando in maniera abbastanza indistinta, decise quindi che il suo duello di sarcasmo con Stael rimaneva l'attività di maggior svago a cui dedicarsi. 

L'orlan sembrava stare decisamente meglio durante il girono rispetto che la notte, aveva sempre le visibili occhiaie e di tanto in tanto sbadigliava mettendo in mostra i denti aguzzi, ma per il resto era reattiva e acuta come al solito.  

Si trovava bene a parlare con lei, era un continuo punzecchiarsi, ma lei non sembrava trovare irritanti le sue continue battute, oltre al fatto che era una chiacchierona era anche molto curiosa, sembrava trovare interessante quasi ogni cosa, dalle tecniche di raccolta del grano alle epiche gesta delle leggende. 

Il piacevole chiacchiericcio li accompagnò per la strada il resto della mattinata, ogni tanto Aloth aggiungeva qualche commento, e loro cercavano il più possibile di includerlo nella conversazione, il chierico non proferì verbo, anche quando direttamente interrogato sembrava solo infastidito, quindi presero presto a lasciarlo nel suo mutismo.  

Dopo il pranzo, di cui come da patti si occupò lui, giunsero a Pratonero. Il perché del nome fu abbastanza lampante a tutti, il panorama si fece grigio e tetro, gli alberi erano spogli e il tutto era molto deprimente, complice il fatto che fossero tutti abbastanza provati dalle ore di cammino. Lui non era particolarmente stanco, ma gli altri accusavano sempre prima, il chierico sembrava in linea, o forse era il fatto che continuava a sudare.  

Trovarono il carro di cui aveva parlato il fabbro dopo poco, stava sdraiato su un fianco come un grosso animale, lì vicino c'erano anche i corpi senza vita di quelli che lo trasportavano. Li guardò corrucciato, erano stati ammazzati da qualcuno, a giudicare dalle ferite sicuro non erano stati animali, probabilmente si trattava di banditi.  

Guardò Stael controllare i cadaveri, erano quelle le tipologie di azioni con cui si era macchiata? Chiuse gli occhi al poveraccio che giaceva davanti a lui con la gola tagliata. 

"Non credo proprio che sia una buona idea dormire finché non ci siamo liberati dei predoni." Fece Stael, esprimendo quello che doveva essere un pensiero comune. 

"Vado a controllare in giro."  

"Da sola?" Chiese Aloth 

"Sono molto più silenziosa di voi." Poi rivolse un sorrisetto a Edèr "sarà per la mia natura selvaggia" 

Edèr tirò fuori la pipa dalla tasca, ignorando la frecciatina "qualunque cosa siamo qui. A meno che tu non decida di rimpiazzarci con loro" La riempì di tabacco e si girò a cercare una superficie decente dove sedersi.  

Non si sentiva preoccupato, l'orlan non era facile da sentire né da scovare, ancora meno da acchiappare, sarebbero dovuti essere parecchio abili per metterla all'angolo. 

"Se loro hanno da bere vi potete considerare orfani di capo. Esiste una parola per dire orfani di capo?" 

"Mi viene in mente solo acefalo" rispose il mago, ma lei era già entrata nella sua modalità scout, e sguainato il pugnale si accinse a seguire le tracce lasciate dal carro. 

Edèr trovò una sistemazione consona e mentre aspettavano si mise a studiare la mappa, tuttavia quasi subito la sua attenzione finì altrove, il giorno dopo sarebbero arrivati alle rovine e, se tutto andava bene, avrebbero potuto chiedere all'osservatore di Woden.  

Insomma loro vedevano le anime, si parlava di suo fratello, doveva essere possibile. Stael era ancora inesperta. Se era vero che era un osservatore. Se la figurò di nuovo intenta a fissare il cadavere della nana appesa all'albero per una ventina di minuti, strana era strana. Ma non più di tanti altri che andavano girando. 

Cosa è successo Woden? Hai davvero cambiato fazione? 

Se fosse stato davvero così avrebbe combattuto anche contro suo fratello, oltre che contro il suo Dio. Non male per una giornata di lavoro. Non era sicuro di voler sapere davvero cos'era accaduto, ma non sapeva bene che altro fare. Suo fratello e Eothas erano più o meno tutto quello che gli rimaneva. Ed erano due morti. Sospirò riempiendo di nuovo la pipa. 

E se l'osservatore non sapesse nulla? E se non è lì? 

Stael avrebbe dovuto cercarsi un'altra soluzione, avrebbe avuto ancora bisogno di lui.  

E se invece mi dicesse quello che voglio sapere? 

Sarebbe rimasto con loro in ogni caso. Non aveva molto da fare, a Valdoro non era il caso di tornarci. Magari poteva andare a Baia degli Insorti. Si passò una mano tra i capelli, ci avrebbe pensato una volta sentito l'osservatore, era inutile stare a pensare con i se. 

Guardò i suoi compagni, Aloth si era seduto a terra, tutto intento a studiare una pergamena che aveva trovato nelle rovine del tempio, Durance fissava il vuoto. 

Accolse con un sospiro di sollievo il ritorno di Stael, senza di lei la conversazione languiva in maniera impressionante.  

"Trovati! Sono accampati a Nord di qui, credo abbiano un bel po' di rifornimenti oltre a quelli del fabbro. Che si fa?"  

"Sei tu il capo Stael, illuminaci" le rispose tirando una boccata dalla pipa. 

"Bhe se non li fermiamo ora non riprenderemo mai il carico, ma è anche vero che non ho intenzione di trascinare quel coso indietro fino a Valdoro. Noi non abbiamo un carro." 

"Potremmo prendere il carico, nasconderlo e comunicare l'ubicazione al fabbro." Suggerì Aloth 

"E gli diciamo pure dove sta, così se lo va a prendere. Bravo, mi piace." Raccolse un bastoncino da terra e disegnò nella povere mentre illustrava l'accampamento "sono in 3 e stanno litigando, la guardia è un cretino che sta dormendo in piedi. Io secco lo scemo, poi io e Edèr ci concentriamo su quello che sembra il capo, Aloth tu occupati dell'arciere e Durance, hem finché non capisco bene cosa fai fornirai supporto come meglio credi."  

Edèr annuì, Aloth sfoderò la bacchetta e Durance borbottò qualcosa, poi si diressero verso l'accampamento. 

Spese qualche pensiero al fatto che stava per prendere le vite di altre persone, ma era stato un soldato, non c'era più rimorso da quel punto di vista da un bel po'. Ripensò ai cadaveri che si erano appena lasciati alle spalle. A volerla cercare una giustificazione si trovava sempre. 

Stael aveva come al solito fatto un'analisi puntuale, la guardia era davvero poco attenta, l'orlan gli lanciò una freccia da talmente vicino che veniva il dubbio fosse morto già da prima. Gli altri due reagirono con lentezza ma aggressivi, anche se poterono poco e niente contro di loro.  

Trovarono parecchie risorse nell'accampamento oltre al carico del fabbro, presero quelle che potevano essere utili e si andarono ad accampare un po' più in là, giusto per non dormire coi cadaveri.  

Fecero i turni di guardia e uno sguardo eloquente di Stael gli comunicò di buttare un occhio a Durance, per essere sicuri non tentasse scherzi. Visto che era quello che aveva dormito di più il primo turno toccò ad Aloth. 

Edèr si sedette su quello che sarebbe stato il suo giaciglio mentre Stael cambiava le bende al suo braccio.  

"Non mi sembra ci siano stanze Stael." 

"Oh riecco la fighetta alla carica. Ti ho promesso le stanze e le avrai ma mica posso crearle." 

"No ma magari con i soldi dei banditi possiamo prendere almeno delle tende."  

"Non so cosa ci esce ma non è male come idea. Alle brutte la dividiamo. Durance è tutto tuo." Rispose lei a voce bassa ghignando. 

"No no cara, lo hai trovato tu e te lo tieni" 

Lei non rispose nulla, finì di fasciarlo e poi rimase un secondo assorta a guardare il mucchietto di coperte che era il suo letto. 

"Fammi un piacere Edèr, se vedi che mi agito svegliami. Non voglio fare quello stupido incubo una volta di più." 

"Ricevuto." Fu per un attimo tentato di chiederle cosa sognava, ma ci ripensò, se avesse avuto voglia di condividerlo lo avrebbe fatto, in genere non si faceva scrupolo a dire nulla, se non ne parlava non era certo che si faceva problemi.  

Gli venne in mente quando da piccolo svegliava Woden se faceva brutti sogni, perché suo padre si doveva alzare presto e non poteva perdere ore di sonno. Si sdraiò a fissare il cielo ormai buio, avrebbe capito cosa era successo. Viveva in un mondo strano, figuriamoci se non avrebbe trovato qualcuno in grado di dirgli che passava per la testa di suo fratello. 

Note:
Ho inserito qualche scenetta inutile perchè sto tentanto l'esperimento di far trasparire le caratteristiche dei vari pg da come si comportano (Aloth ha alta erudizione, Stael destrezza etc. etc.) visto che stiamo parlando di personaggi di un videogioco. Ogni critica o commento o altro è ovvimente ben accetto :D

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Mattoni ammuffiti e promettenti bauli ***


Quando arrivarono in vista delle rovine Edèr dovette riconoscere che erano imponenti. La fortezza era circondata da mura e collegata al resto del mondo da un ponte, che stavano attraversando.  Le dimensioni di tutta la struttura erano evidenti nonostante il buio che era ormai calato. 

 Certo le condizioni non erano delle migliori, ogni passo era più evidente lo stato di abbandono ma restava uno spettacolo.  

Stael guardava il castello bocca aperta, completamente rapita. Visto Stael? Ecco il tuo castello” le disse  accompagnando la frase con un cenno della testa. 

Lei rispose senza distogliere lo sguardo “Cavolo… signori il piano è appena diventato uccidere il proprietario e rendere l'orlan signora della collina”  

Aloth commentò sorridendo “Non penso che il quantitativo di soldi che servirebbero a ridare lustro a un posto simile siano quantificabili" 

"Bhe bisogna puntare in alto no? E poi troveremo un tesoro prima o poi da qualche parte." 

Edèr guardò di nuovo il castello "Bhe questo mi sembra un ottimo posto da dove iniziare" 

Arrivati verso la metà del ponte Stael mosse le grosse orecchie e si fermò "c'è qualcuno" disse sottovoce, si avvicinarono cauti e anche lui sentì qualcuno che canticchiava, se non altro se stava lì a musicare non aveva in programma un'imboscata. 

Arrivarono a tiro per trovarsi davanti un aumaua gigantesco dalla pelle bruna, che stava scrivendo qualcosa, alzando di tanto in tanto lo sguardo sul muro, a cui stava quasi appiccicato. 

Stael sembrava abbastanza divertita, si scambiarono un'occhiata interrogativa, e, messe via le armi, si avvicinarono.  

"Ah il buon vecchio fascino dei mattoni ammuffiti, incanta ogni volta!" Disse lei a voce alta, con un sorriso largo sul viso. L'uomo si girò, l'iniziale sorpresa sostituita in pochi istanti da un sorriso ancora più largo, aveva i denti separati tra loro e appuntiti, come quelli di uno squalo. Non che lui avesse mai visto uno squalo, ma il paragone che facevano tutti era quello. 

"I mattoni in se sono una passione che non coltivo, ma ci sono dei nomi incisi sopra, scalpellini che volevano consegnare la loro opera alla memoria? ChissàCaed Nua è una fortezza antica, costruita secoli fa e abbandonata per la metà del tempo"  

Il tizio riuscì ad allargare il suo sorriso ancora di più "E chissà che cosa cela al suo interno! Non sono riuscito ad avvicinarmi, troppi spiriti che non sembrano cordiali come voi. Speravo che Maerwald, il padrone fosse più ospitale. Forse dovevo aspettarmelo." 

Che la fortezza fosse in uno stato di rovina e abbandono era più che risaputo, e anche che fosse pericoloso, sennò ci sarebbe già andato da solo a cercare Maerwald.  

Ma si guardò dal parlare, Stael stava sfoderando tutto il suo carisma, probabilmente aveva visto del potenziale nell'aumaua per dargli una mano, Edèr sorridendo si riempì la pipa, curioso di vedere l'orlan all'opera per guadagnarsi un altro alleato. 

"Anche io sono qui per parlare con Maerwald! Sapendo delle insidie sono venuta accompagnata" con un gesto indicò loro tre, che erano rimasti al limitare del ponte, Edèr sorrise cordialmente, non vedeva le reazioni dei suoi compagni, ma poteva immaginarsele senza difficoltà. Aloth avrebbe fatto un cenno composto e Durance non avrebbe mutato la sua faccia inquietante. 

"Sul serio?! Allora potrei permettermi di chiedere il vostro aiuto? Da solo non credo proprio riuscirei a farmi strada." 

Stael allargò le braccia "Mi sembra l'idea più sensata, a noi farebbe comodo uno studioso. Immagino tu lo sia no?"  

L'uomo si tolse il cappello e fece una specie di inchino " Kana Rua, studioso in viaggio per la ricerca di un prezioso tesoro, il Tanvii ora Thora, il testo sacro Rauatai, credo l'originale sia qui e vorrei scoprire quel che posso, oro e argento non mi interessano, e temo che la loro promessa sarebbe l'unica ricompensa che ho da offrire in cambio del vostro aiuto, signora" 

Sentire l'orlan chiamata signora gli fece venir da ride e quasi gli cadde la pipa. Anche lei rise "Puoi chiamarmi semplicemente Stael, e mi sembra un accordo più che vantaggioso, possiamo proseguire, così magari ci mettiamo un tetto sulla testa per la notte"  

Fecero il resto delle presentazioni e varcarono la soglia dei giganteschi bastioni. Il cortile enorme pullulava di spettri, che il buio rendeva difficili da vedere, fortunatamente Stael ci vedeva quasi alla perfezione e avevano ancora una torcia intatta, che Aloth aveva acceso con la magia. 

Kana si rivelò essere ancora più loquace di Staeli due ne stavano qualche passo dietro, Edèr sentiva che stavano parlando della storia del castello, gli sarebbe piaciuto ascoltare, ma era più concentrato sui nemici intorno, poi avrebbe chiesto un riassunto. 

Stael non sembrava avere difficoltà a giostrare sia la conversazione che i nemici, sembrava essere riuscita a dormire decentemente, tutta pimpante di nuove energie nonstante la giornata di camminooppure quel Kana era particolarmente simpatico. O forse era la speranza di poter parlare con l'osservatore che la caricava a quel modo. 

Dopotutto la capiva, avere qualcosa da cercare aveva smosso perfino lui, che era notoriamente un inutile perdigiorno. La verità su Woden era ormai a portata di mano, erano separati solo da quel castello abbandonato, qualche altro spettro e al massimo dei predoni. 

Si rese conto di quanto lo aveva tranquillizzato sapere che anche Kana stava cercando l'osservatore. Almeno potevano essere ragionevolmente sicuri che fosse ancora vivo. 

Una remota parte di lui si chiese perché non avesse ancora chiesto a Stael. Ma la risposta infondo la sapeva bene, diceva a sé stesso di non fidarsi ancora davvero di lei.  

Perché fidarsi di una con cui viaggi da giorni, quando puoi fidarti di un vecchio che vive in un castello maledetto? 

 In realtà sapeva di non voler fronteggiare la possibilità che non fosse possibile capire che era successo.  

Scrollò la testa e decise di smettere di pensarci, certo quando aveva la taverna a portata di tiro era più facile, ma ora poteva vantare una vasta gamma di distrazioni, come il grosso edificio incastrato in quelli che sembravano dei giganteschi scogli di adra verde che gli si era appena parato davanti. 

Erano tuttavia molto diversi da quelli che stavano al bivio di Magran, questi erano molto più levigati, sembravano lavorati, avevano perfino delle venature dorate. 

"Hum e questi cosa sarebbero? E perché ci hanno messo un edificio in mezzo?" Chiese a voce alta, rivolto a nessuno in particolare 

Kana e Aloth iniziarono ad azzardare ipotesi citando le qualità dell'adraStael espresse una fantasiosa opinione sul fatto che per lei erano cresciuti dal sottosuolo tipo alberi.  

Decisero di lasciar perdere per il momento e di ritornarci il giorno dopo, magari con la luce del sole, anche perché iniziava anche ad abbassarsi la temperatura e se non volevano accendere il fuoco dovevano mettersi un minimo al riparo. Invitati anche dal fatto che l'entrata della fortezza era lì, poco più avanti, molto poco invitante ma era comunque la loro meta. 

Edèr si mise a toccare il portone di legno muffito, cercando di capire se si poteva aprire o se doveva sfondarlo. "Stael, pensi di riuscire a forzare la serratura?" Non ottenendo risposta ripeté la domanda, di nuovo senza successo. 

"Credo stia succedendo di nuovo Edèr." Gli comunicò la voce di Aloth. 

"Un'altra visione?" Accanto a lui Stael stava in piedi impalata a fissare un punto davanti a sé. 

"Stael? Sei con noi?" Le agitò una mano davanti la faccia, come previsto non servì a nulla. 

"Hem, lungi da me essere indiscreto, ma che ha la vostra amica?" Chiese Kana guardandola incuriosito. 

"E' un osservatore, capita che abbia delle...visioni le chiama lei" Rispose Aloth. 

"Oh e..." Fu interrotto da un movimento brusco dell'orlan che saltò indietro. Poi si guardò intorno smarrita. 

"Ogni volta che rimani a fissare il nulla è come la prima" La canzonò lui. 

Lei cercò di ricomporsi e aggrottò le sopracciglia "Bhe non è durato tanto se voi ancora non avete aperto la porta no?" 

"Speravamo che l'aprissi tu veramente."  

Lei sbuffando si mise ad armeggiare con la serratura, Kana accanto a lui sembrava sul punto di esplodere dalle domande "E cosa vede nelle visioni?" Gli chiese alla fine, evidentemende cercando di non essere scortese. Ma tanto stava chiedendo alla persona sbagliata. 

Lui fece spallucce "Dovresti chiederlo a lei, per quanto non credo abbia capito tanto più di me, è quello il motivo per cui cerchiamo l'osservatore" 

L'omone gli sorrise, per nulla scoraggiato, ma il loro discorso fu troncato sul nascere dal rumore del portone che si apriva e Stael che si pavoneggiava "L'orlan salva la situazione, ancora una volta, la folla esultante premia la sua abilità! Cosa fareste senza di me?" 

"In effetti sei molto efficiente, basta solo aver la pazienza di aspettare se ti disattivi" Rispose ridacchiando mentre si accingevano ad entrareStael gli fece la linguaccia prima di voltarsi. 

Kana esitò un attimo sulla soglia, bloccandogli il passaggio, sembrava intento ad assaporarsi il momento. 

"Te la stai facendo sotto scolaretto?" gli disse Aloth, con somma incredulità da parte di EdèrKana diventò rosso. 

 "S-scusa?" balbettò. 

Aloth ebbe un mezzo sobbalzo e una curiosa espressione stupita "Cosa? No niente non ho detto niente. Hem, dai entriamo." 

Li superò lasciandoli a guardarsi con faccia interrogativa 

"Certo che io sono strano, ma anche voi non scherzate eh?" Rise fragorosamente, mettendo allegria anche a lui. 

"Magari succede a tutti quelli che cercano un osservatore" gli rispose divertito Edèr, contento di essersi visto la scenetta e che Kana non se la fosse presa. 

All'interno della fortezza l'aria era pesante e polverosa, era difficile dire da quanto tempo nessuno vi metteva piede, ma doveva essere davvero parecchio. 

Sarà mai possibile vivere qui in queste condizioni? 

Illuminò il contenuto della grande sala, oltre a legno e ciarpame vario in fondo si ergeva un trono gigantesco, sormontato da una statua femminile avvolta da un velo, lui non era un passionato d'arte, ma gli sembrava una bella statua.  

"Dici che si arrabbia se usiamo la sua sedia? Non lo deve sapere per forza" Disse a Stael strizzandole l'occhio, ma lei non gli diede corda come faceva di solito, che stesse per avere un'altra visione?  

Aveva gli occhi ridotti a due fessure, rivolta verso il trono "c'è qualcuno qui, non.." 

Improvvisamente una voce riempì la stanza, calda e solare. “Un altro osservatore varca le soglie di Cade Nua, che evento raro e inaspettato"  

Si girarono tutti a guardarsi intorno abbastanza confusi, la voce non sembrava venire da nessun punto in particolare. "Io sono l'attendente del castello, posso esservi utile?" Stael fece qualche cauto passo, in avanti, Edèr la superò con passo deciso "Dove sei?" Chiese alle pareti, guardandosi dubbioso con l'orlan. 

"la mia forma fisica è andata perduta, da tempo, se ti riferisci alla mia anima, è racchiusa nel trono, viandante" 

Lui e Stael si scambiarono una seconda occhiata e avanzarono verso la statua, che com'era prevedibile non si stava muovendo. 

"Sei prigioniera lì dentro?" Chiese Stael, la nota curiosa nella sua voce lo fece sorridere, per quanto fosse prudente e cercasse di essere cauta non sapeva proprio resistere. 

La voce risuonò di nuovo, gli sembrò anche di sentire un certo divertimento, ma magari si sbagliava "no non sono prigioniera, la mia anima è stata conservata qui per permettermi di continuare a vivere, e di occuparmi del castello"  

Stael incrociò le braccia e si sedette davanti alla statua, a gambe incociate " Bhe stai facendo un lavoro pessimo, fattelo dire, fuori c'è un casino di spiriti e cosi gelatinosi, è tutto diroccato e per fortuna non sono allergica alla polvere"  

L'attendente rispose con quanto di più simile ci potesse essere ad un sospiro prima di rispondere "purtroppo io non ho reale potere, sono un'entità... organizzativa diciamo, quello che posso fare è limitato a quello che vuole fare il mio padrone, e ora come ora le condizioni del castello non sono esattamente rilevanti per lui"  

Kana si fece accanto a Stael e chiese, con un tono di voce che tradiva l'emozione " Maerwald? È qui? Possiamo parlargli?" Le sue parole furono accompagnati da vigorosi cenni d'assenso da parte si Stael, che si rimise in piedi. 

"Padron Maerwal è qui, nel castello, al piano inferiore. Ma devo avvertirvi, parlare con lui potrebbe essere più impegnativo del previsto, sono anni che vive recluso lì sotto, temo non sia al massimo della lucidità, magari potete chiedere a me cosa vi serve io potrei..." 

 Kana aprì la bocca, pronto a formulare le sue domande, ma Stael fu più veloce, considerando che interruppe l'attendente "Hey Sassolina dimmi una cosa allora, dove sta la tesoriera di questo posto? Che succede se Maerwald schiatta? E soprattutto, ci sono ricchezze degne di nota nelle fondamenta del castello?"  

L'attendente non sembrò infastidita dall'interruzione e, con ordine rispose alle domande "la tesoriera è la stanza alla mia sinistra, in caso di morte di Maerwald dovrei cercare un nuovo proprietario al castello e nelle sue fondamenta si trova l'eterno cammino che potrebb.." 

L'attendente venne di nuovo interrotta, stavolta da Kana che praticamente cacciò un urlo "l'eterno cammino? L'eterno cammino di Od Nua!" Si rivolse verso di Stael e Edèr riuscì a vedere come gli brillavano gli occhi " Li dobbiamo andare Stael, ti racconterò tutte le leggende di tesori che ci sono, li scoveremo tutti e troverò il Tanvii ora Thora e... " incapace di continuare si tolse il berretto e si passò una manona sui capelli crespi mormorando qualcosa tra sé e sé sulla sua fortuna. 

Mentre i due continuavano a fare domande all'attendente Aloth gli si fece accanto "Pensi che ci toccherà davvero esplorare questo labirinto di cui parla? Non ti nascondo che non mi sembra la migliore delle idee" Edèr fece spallucce, cosa che gli fece cadere un po' del tabacco con il quale stava riempiendo la pipa.  

"Non so che dirti Aloth, sono qui per parlare con l'osservatore, probabilmente decideremo dopo che cosa fare con questo labirinto"  

"E dopo aver parlato con l'osservatore te ne andrai?" 

Aprì la bocca per rispondere, ma si accorse di non avere nulla da dire. 

Bella domanda elfo, dopo aver parlato con l'osservatore me ne andrò? 

Non aveva una famiglia, non aveva una casa e dopo aver parlato con l'osservatore al massimo poteva avere una risposta, ma sicuro non avrebbe più avuto nulla da fare, Stael e Aloth erano quanto di più vicino avesse a degli amici, gli piaceva la loro compagnia, e a ripensare a come si sentiva solo a Valdoro, persino la compagnia di Durance era qualcosa, almeno non lo voleva ammazzare. Questo fu quello che pensò. 

"Suppongo dipende da che mi dice" fu quello che rispose. 

La voce di Stael li richiamò all'attenzione "Allora giovani amici, chi vuole sentire il resto dei discorsi sul Tavola-ora-ora può restare ad ascoltare Kana che parla con Sedia, chi vuole venire in un'emozionante ricognizione in tesoreria può venire con me"  

Edèr non ebbe molto da pensarci, e messa via la pipa si accinse a seguirla, Durance non disse nulla ma visto che gli si fece accanto doveva essere intenzionato ad andare con loro. 

"Io resto a sentire, state attenti" disse Aloth sorridendo garbatamente e avvicinandosi a Kana. 

La porta della stanza indicata dall'attendente era mezza marcita e i cardini avevano visto tempi migliori, sfondarla fu abbastanza facile, lo fu molto di meno schivare lo spirito che gli si lanciò addosso all'istante, difatti lo colpì in pieno, gelandogli le ossa e facendogli provare una sensazione di dolorosa angoscia, Durance lo scacciò con il suo bastone, che doveva avere addosso qualche sorta di incantesimo perché lo spirito si ritrasse come se si fosse scottato, finendo dritto dritto contro Stael. 

Come potessero delle lame ferire gli spiriti era per lui un mistero, ma decise di lasciare le speculazioni ai maghi e agli eruditi, cosi poté affacciarsi nella stanza a controllare in caso ce ne fossero altri. A parte un quantitativo stupefacente di polvere la stanza era pressoché spoglia, un grosso baule verso il fondo, qualche mensola, un mucchio di legna che magari con uno sforzo immaginativo di secoli si poteva azzardare l'ipotesi fosse stato un mobile. 

"Un solo spirito a guardia della tesoriera? Mhhh non sono convinta ci sia niente di valore qui" 

Edèr le gettò un occhiata da sopra la spalla "il baule  in fondo è molto grosso, da  non lo vedi forse?" 

Stael varcò la soglia scavalcando agilmente il resto della porta rotta e si fiondò sul baule "Oh! E cosa abbiamo qui? Proprio un bel forziere!" Stando attenta a non avvicinarsi tropo controllò non ci fossero trappole, abitudine che Edèr gli aveva visto così radicata da avergli fatto azzardare ipotesi su come si fosse ferita l'orecchio destro, al quale mancava un pezzo. 

"Hey bionda, dammi una mano a sollevare il coperchio che è arrugginitoEdèr le si fece accanto, presero ciascuno un lato e dopo essersi scambiati uno sguardo d'intesa sollevarono. Il baule scricchiolò e perse pezzi di ruggine, il coperchio era pesante e i cardini dietro dovevano essere davvero in condizioni pietose, perché non scivolavano per niente, piano piano forzando riuscirono a sollevarlo e... era vuoto. Stael sbuffò frustrata mollando la presa, per fortuna la forza che aggiungeva lei a quella necessaria a tenere sollevato il coperchio era davvero minima. 

"Bhe se avessero lasciato tesori nella tesoriera mi sarei fatto davvero delle domande sull'abilità di tutti gli altri ladri del mondo" commentò Durancesorprendendo tutti e due.  

"Wow, era una battuta quella Durance?" Chiese Edèr lasciando cadere il coperchio, qualunque commento aggiunse Stael fu coperto dal frastuono del bordo di metallo sulla sua controparte inferiore. 

Di cattivo umore Stael uscì dalla stanza, seguita dagli altri due "Avete finito la lezione sul Tardi-ora-quello?" Chiese a Kana e Aloth, che si girarono verso di loro.  

"Si ho tutte le informazioni che questa gentilissima attendente poteva darmi, parlare con l'osservatore tuttavia rimane necessario"  

"Ottimo, e spero proprio che la roba che stava nella tesoriera ce l'abbia lui perché non ho intenzione di uccidere un singolo spirito in più a vuoto.  

La voce dell'attendente risuonò con una nota divertita "Credo che potreste alleviare la vostra pena a riguardo di entrambe le cose aprendo il primo vaso a sinitra accanto all'entrata, signora" 

Si guardarono tutti per un attimo tra loro, mentre Stael si avvicinava al vaso in questione, un oggetto di ceramica alto quasi quanto lei, la cui apertura non poté nulla contro lo stivale di una ladra orlan in sindrome da delusione da baule vuoto.  

L'apertura, che si trova quasi a metà del vaso, rivelò una spada, di media lunghezza, ricoperta da un'aura rossiccia che dava l'impressione avesse preso fuocoStael la estrasse e la soppesò, con il luccichio negli occhi che in genere riservava alle monete  

"Hey Edèr, ho un regalo per te, io sono troppo selvaggia per un simile oggetto!" Gli porse la spada sorridendo e lui la prese, avvicinandosela per guardarla meglio. Era decorata con graziose incisioni e, non sapeva bene dire perché, lo fece sentire meglio, come se si fosse allenato nei giorni precedenti. 

"Ha sopra diversi incantesimi" sentenziò Alothfattoglisi accanto mentre la sfiorava con una mano "Sicuramente è pensata per essere efficiente contro gli spiriti, c'è anche altro, ma non riesco a distinguerlo, così su due piedi"  

Edèr mantenne lo sguardo rapito sull'oggetto, era davvero molto bello, e l'idea che Stael lo stesse dando a lui al posto di essere già a metà strada per venderlo gli scaldò il cuore. 

"Bhe grazie Stael, sappi che non intendo restituirtela in nessuna occasione"  

Lei rise tirando la testa indietro "Ma che idea ti sei fatto di me? Se decido di rivenderla te la rubo mentre dormi! E poi mi aspetto di vederti diventare davvero moooolto efficace nella protezione della mia regale persona!"  

Lui ridacchiò e scambiò la vecchia spada malconcia che aveva con la nuova, stava un po' stretta nel fodero ma per il momento dava bene. 

"Il suo nome è Sospiro di Yenwhoodapparteneva al primo guardiastrada di Cead Nua, Cafed Eodhart, se volete posso raccontarvi la sua storia" 

Vide Stael estremamente tentata, ma lei si avviò verso le scale del seminterrato "ricordamelo quando ripassiamo Sassa, che mi interessa" disse all'attendente "adesso però andiamo a parlare con il signore, che vorrei andarmene a dormire a un certo punto" aggiunse rivolta al resto del gruppo, che si accingeva a seguirla. 

Edèr ebbe una stretta allo stomaco, le sue risposte stavano per arrivare. 

____________________________________________________

Note: avendo giocato in inglese alcune traduzioni possono lasciare un pochino a desiderare, tipo guardiastrada, se qualcuno si ricorda come vengono chiamate le cose nel gioco in italiano sostituisco.  

Ho fatto un disegnino di Stael. 

Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3676572